Piazza sport chioggia sett2014

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La prima squadra scrive ai tifosi che disertano lo stadio: “Non mollateci!” “La gente come noi non mollla mai” Yoga In gravidanza per vivere meglio un viaggio importante pag. 10 L’intervista Ivano Boscolo Bielo ai tifosi: “Tornate in campo” pag. 3 Stand Up Paddle e Asd LineUp L’impegno e i campioni di una bella realtà pag. 6 Sport di Chioggia pag. 3 CALCIO SSD Clodiense: l’importanza di iniziare da piccoli pag. 5 VOLLEY Il Volley Clodia si presenta alla città pag. 8 NUOTO In acqua per vincere sin da piccoli pag. 13 DANZA Gruppo Chòrea, raccontare con la danza

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La prima squadra scrive ai tifosi che disertano lo stadio: “Non mollateci!” alle pag. 3

“La gente come noi non mollla mai”

YogaIn gravidanza per vivere meglio un viaggio importante

pag. 10

L’intervistaIvano Boscolo Bielo ai tifosi: “Tornate in campo”

pag. 3

Stand Up Paddle e Asd LineUpL’impegno e i campioni di una bella realtà

pag. 6

Sportdi Chioggia

pag. 3

CALCIOSSD Clodiense: l’importanza di iniziare da piccoli pag. 5

VOLLEYIl Volley Clodia si presenta alla città pag. 8

NUOTOIn acqua per vincere sin da piccoli pag. 13

DANZAGruppo Chòrea, raccontare con la danza

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C’è forte amarezza tra i quadri dirigenziali della prima squadra di calcio di Chioggia, la SSD Clodiense. Il presidente Ivano Bo-

scolo Bielo non nasconde lo sconforto e accusa il colpo: “La Clodiense non ha più seguito”. La picchiata delle presenze sugli spalti è un dato di fatto. Domenica 5 ottobre, allo stadio “Aldo e Dino Ballarin” di Chioggia ad assistere alla partita Clodiense-Fontanafredda erano in 96 paganti, quando invece gli anni scorsi accorrevano in cen-tinaia. “I tempi sono cambiati – sostiene Ivano Boscolo Bielo - e la passione per il calcio, come per altri sport, ne risente. E’ vero che i tesserati giovani sono molto impegnati con le loro partite quest’anno, ma è soprattutto il pubblico a manca-re di entusiasmo e partecipazione. Si preferisce la comodità del calcio in televisione e non si vive più la partita sul campo”.

Boscolo Bielo, imprenditore chioggiotto di successo, coltiva la sua passione per il calcio e ne fa parte a livello dirigenziale e societario da oltre vent’anni. Nel 2010 acquisisce la squadra cittadina Union CS e, per rilanciarne l’immagi-ne, decide di cambiare la sua denominazione in “Clodiense”, nome in linea con la tradizione e l’appartenenza della squadra al territorio e alla storia di Chioggia. Sebbene venga mantenuto il

rosso granata che da sempre contraddistingue i colori della squadra chioggiotta, il nuovo appella-tivo non va giù ai tifosi ultras, che cominciano a protestare e a boicottare le partite.

“Nonostante la squadra si sia comportata bene finora e abbia già passato due turni di Cop-pa Italia – afferma il Presidente della Clodiense Calcio - gli sponsor scarseggiano e quest’anno è stato possibile iscrivere la squadra al campionato solo grazie al sacrificio di tutti i collaboratori, che per attaccamento alla squadra hanno accettato un ridimensionamento del loro budjet”. Persino i calciatori, tutti molto giovani quest’anno, hanno scritto un accorato appello ai loro tifosi perché possano ritrovare l’entusiasmo e la passione per il calcio chioggiotto e non li abbandonino. La let-tera della prima squadra è stata pubblicata sul sito della SSD Clodiense, sperando magari di rag-giungere anche coloro che preferiscono coltivare i loro interessi davanti allo schermo di un com-puter, piuttosto che inseguirli dal vivo allo stadio sotto casa. “Spero che gli appassionati di calcio si ravvedano – conclude Ivano Boscolo Bielo – e capiscano quanto è importante per loro, per noi, per l’intera città, ricreare quell’entusiasmo che ha sempre contraddistinto la vita sportiva e calcistica a Chioggia”.

3CalcioSport

Presidente del SSD Clodiense Ivano Boscolo Bielo non nasconde lo sconforto

Cari tifosi, tornate in campo con noi!di Sara Boscolo Marchi

Sin dal primo giorno abbiamo visto i vostri video, quello stadio pieno di passione, quei cori che riecheggiavano per la laguna, la fame non di vittoria o di risultati ma di onorare e portare avanti i colori e la storia di questa città fino all’ultimo minuto. Da quel momento ci e’ stato subito chiaro che non eravamo qui per giocare in un’altra squadra anonima, con magari cento anni di storia alle spalle ma che nessuno conosce e tanto meno si ricorda, per

la quale si scende in campo la domenica con l’ennesima maglia sintetica, che prude e non fa respirare, priva di significato.Questa società ci ha dato la possibilità di giocare per la città ma voi ci avete insegnato la storia, voi e solo voi con i vostri cori e i vostri striscioni potete

portare avanti la tradizione.Ogni domenica noi ragazzi daremo tutto fino alla fine per rendervi orgogliosi e rappresentare lo spirito che ha sempre contraddistinto questa città con i

suoi tifosi, perché LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI. NON MOLLATECI.

In molti ironizzano sull’Italia e la considerano una nazione fon-data sul calcio. In effetti, la passione per questo sport nasce da piccolissimi e si tramanda per generazioni. Chioggia conferma la

tendenza nazionale e conta oltre 300 giocatori tesserati alla Società Sportiva Dilettantistica più importante in città, la SSD Clodiense. “I ragazzi chioggiotti cominciano ad avvicinarsi al calcio da giovanis-simi – spiega Massimo Ranzato, responsabile tecnico del settore giovanile della Clodiense – spinti da una passione di famiglia o dalla spettacolarità del calcio che vedono in televisione. Quest’anno ci sono nuovi iscritti nati nel 2009 che cominciano senza sapere esat-tamente cosa sia il calcio. Per loro si tratta più che altro di un gioco e l’allenatore comincia con l’insegnare educazione motoria, sempre più carente nel sistema scolastico italiano”.

L’esperienza ventennale di allenatore calcistico porta Ranzato a notare un aumento delle conoscenze tecnologiche nei bambini, a scapito però delle loro abilità motorie. Le conseguenze di un’infanzia sedentaria e passata “al chiuso”, davanti ai videogames, si ripercuo-tono sulla salute dei ragazzi, che arrivano a soffrire sempre più spes-so di obesità, asma e allergie. “Rispetto a qualche anno fa notiamo un peggioramento della forma fisica nei giovani – sostiene Ranzato

Calcio: una passione che nasce fin da piccoli

SSD CLoDIenSe

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– e un grande cambiamento anche nell’atteggiamento dei genitori, diventati iperprotettivi nei confronti dei figli.” La mancanza di fiducia generale nei confronti dell’allenatore, della scuola e altre situazioni sociali vengono trasmesse ai bambini, che riescono sempre con mag-giori difficoltà a far squadra, anche poi nelle categorie di gioco più alte. “Il calcio è un’ottima maniera di combattere l’egocentrismo e l’isolamento da social media che colpisce i nostri ragazzi – conclude il responsabile tecnico giovanile della Ssd Clodiense – perché favori-sce l’aggregazione ed educa al rispetto delle regole. Mai come per i giovani di oggi, che credono che tutto sia sempre dovuto, il confronto con gli altri può servire a sviluppare il loro senso critico e ad accettare i propri limiti, prefiggendosi obiettivi concreti per fortificare il proprio carattere”. (foto tratta dal sito http://paginadellosport.blogspot.it)

Le conseguenze di un’infanzia se-dentaria e passata “al chiuso”, davanti ai videogames, si riper-cuotono sulla salute dei ragazzi, che arrivano a soffrire sempre più spesso di obesità, asma e allergie

“Nonostante la squadra si sia comportata bene fi-nora e abbia già passato due turni di Coppa Italia – afferma il Presidente - gli sponsor scarseggiano e quest’anno è stato pos-sibile iscrivere la squadra al campionato solo gra-zie al sacrificio di tutti”

Lettera aperta della prima squadra ai tifosi

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Si è da poco concluso il più grande evento sportivo condiviso in Europa, la “Move Week”, la settima-na dedicata alla promozione dello sport e dell’at-

tività fisica per tutte le età. Quest’anno la Settimana europea del Movimento si è svolta dal 27 settembre al 5 ottobre ed è diventata l’evento di punta della campagna europea “NowWeMove”, promossa in Italia dall’Isca e coordinata da Uisp. Obiettivo dell’iniziativa europea: combattere la sedentarietà e rendere cento milioni di cittadini europei più attivi entro il 2020. L’e-dizione della “Move Week” 2014 ha realizzato 200 eventi in Italia, dei quali 20 organizzati a Chioggia da Clodia Piscina&Fitness e Sport Life, con il patrocinio dell’Assessorato allo Sport. “Move Week è una mani-festazione che sicuramente lascerà il segno nel nostro territorio – commenta Narciso Girotto, assessore allo Sport – Ben vengano iniziative di questo genere che aiutano a promuovere la pratica sportiva in città”. Tante le attività gratuite proposte da Clodia Piscina&Fitness e Sport Life Group attraverso “Muoviti”, il nuovo proget-to di fitness condiviso tra le due palestre per diffondere la cultura dello sport sano e del benessere psicofisico. Nuoto, karate, body combat, functional, fitness in ac-qua e a terra sono solo alcune delle specialità che han-no coinvolto il pubblico chioggiotto entusiasta. Ai più giovani l’associazione Line Up ha dedicato un’uscita in Sup in mare e, per la terza età, è stata organizzata una passeggiata sul Lusenzo per illustrare i benefici del cammino. “Vogliamo avvicinare allo sport anche

chi non pensa di avere predisposizione al movimento - spiega Enrico Boscolo Nata, responsabile di Muoviti assieme a Samuel Bozzato, Nicola Doria e Alessandra Fidelfatti – e ci teniamo a dimostrare come chiunque possa provare quelle sensazioni positive che un corpo allenato trasmette. Un esercizio in linea con il proprio stile di vita, affiancati da un istruttore qualificato, ag-giunge un nuovo significato al concetto prendersi cura del proprio corpo.” Muoviti ha inaugurato quest’estate le sue iniziative per la diffusione di una filosofia del benessere a 360° con una lezione di meditazione e yoga all’alba sulla riva del mare presso i Bagni Idrofol-lie e con un fine settimana di fitness intensivo a base

di Circuit Training (bici, step e tapis roulant) a terra e in acqua presso il centro Clodia. Per rimanere aggiornati sulle proposte di Muoviti è possibile seguire la pagina Facebook “Muoviti - Il fitness a Chioggia”, scrivere a [email protected] o rivolgersi alle segre-terie di Sport Life Group (339.6399790) e Clodia Piscina&Fitness (041.4965905).

Avvenimento Promozione della pratica sportiva

Chioggia tra le 500 città che partecipano a Move Week

Nuoto, karate, body com-bat, functional, fitness in acqua e a terra sono solo alcune delle specialità

Canoa Bertotto e Perini campioni regionali

Domenica 21 settembre sulla riviera del Brenta in località Oriago di Mira , Ber-totto Vanni e Perini Emanuele si laureano campioni regionali di canoa fluviale. Per Bertotto Vanni l’ennesimo titolo regionale ( secondo titolo 2014 ) porta il

suo palmares a quota 26 da quando nel lontano 2006 vinse il suo primo titolo nel K1 Master. Nella gara regionale di Oriago, erano presenti ben 150 atleti, i migliori del Veneto e di altre regioni limitrofe. Il Canoa Kayak Chioggia era presente con due atleti: Bertotto Vanni già campione uscente e Perini Emanuele. Se per Bertotto, viste le vittorie precedenti, il podio era assicurato, per Perini Emanuele invece è stata una sorpresa inaspettata. Si è trattata infatti di una prima vittoria per Emanuele, in un campionato regionale, arrivato primo nel K1 Senior, in una delle categorie più difficili visto l’alto numero di partecipanti. Certamente Bertotto e Perini, con due titoli conquistati nella canoa fluviale, ben quindici titoli in una sola annata, fanno segnare un nuovo record per una disciplina sportiva così appassionante e avvincente.

4 Fitness Sport

Tutto il calendario delle manifestazioni sportive di quest’anno è stato di altissimo livello. Abbiamo iniziato portando nella nostra città (in collabora-

zione con il Miur) i campionati provinciali di Orienti-ring, che ci hanno valso i complimenti per la grande capacità organizzativa e hanno riversato tra le calli e i campielli di Chioggia un fiume di ragazzi alla ricer-ca delle lanterne elettroniche. Si è continuato con la classica “Cammina”, egregiamente curata dai Cavalli Marini e seguita da un pubblico sempre più numeroso. La tappa dei Special Olympics è stato un altro appun-tamento importante, che ha permesso di coniugare sport e sociale.

Abbiamo accompagnato la torcia olimpica corren-do assieme da Sottomarina a Campo Duomo, dove i nostri atleti “speciali” sono stati accolti dal pubblico delle grandi occasioni. Giugno, invece, è stato un mese di grandi successi per i membri del CKC, che nel 2014 sono riusciti a fare incetta di medaglie e portare la società ai vertici delle classifiche regionali. Nonostante il tempo incerto, anche il “Diga to Diga” si è confermato uno degli eventi di punta della sta-gione sportiva, assieme ad Acquathlon e Triathlon. A settembre, infatti, l’Asd Delfini è riuscita a richiamare a Chioggia 450 triatleti, che hanno corso, nuotato e pedalato su tutto il nostro territorio, confermando il prestigio del Triathlon clodiense a livello regionale. La stagione velica, poi, si è aperta alla grande con i campionati italiani di miniatura organizzati dal Por-todimare di Padova, con il patrocinio e sostegno del nostro Comune. Quarantacinque imbarcazioni presenti per una tre giorni di altissimo livello. Grande successo anche per Chioggia Vela, manifestazione che sta di-ventando un punto di riferimento per i circoli dell’Alto Adriatico.

Di fatti, l’amministrazione sta puntando molto sui giovani per diffondere una cultura del mare e della nautica, investendo sui nostri futuri campioni e lavorando in sinergia con le scuole. Nonostante le attuali difficoltà economiche, possiamo dire che tut-to il movimento sportivo clodiense lavora moltissimo in tutti i settori: dal calcio al basket, fino ad arrivare al volley. L’obiettivo condiviso in città è diffondere la cultura sportiva e far vivere le nuove generazioni in un contesto sano, che possa creare aggregazione e crescita per tutti.

ChIoggIA è DAvvero LA CITTà DeLLo SPorT

L’intervento Di narciso girotto, Assessore allo sport

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di Sara Boscolo Marchi

Tifosi Gli spalti sempre pieni sostengono le ragazze

Il volley Clodia si presenta alla città Gli spalti gremiti di pubblico e tifosi

hanno accolto domenica 5 ottobre la presentazione del nuovo anno sporti-

vo della società di pallavolo Volley Clodia presso il Palazzetto “G. Veronese”. Dopo i saluti di rito del Presidente Mauro Boscolo, Fabrizio Cibin ha dato un breve resoconto dei risultati ottenuti l’anno precedente e illustrato i progetti futuri del Volley Clodia. Oltre alla sfilata di tutti gli atleti e i rispet-tivi allenatori della società, durante la ceri-monia non sono mancati alcuni esponenti della FIPAV, quali il consigliere regionale, Daniele Gusella, e il consigliere del comitato provinciale di Venezia, Giancarlo Vianello.

Presenti all’inaugurazione della stagione 2014-2015 anche le autorità: l’assessore provinciale Lucio Gianni, il sindaco Giusep-pe Casson e l’assessore allo Sport Narciso Girotto, che non hanno mancato di elogiare l’ottimo lavoro sociale e sportivo effettuato dal Volley Clodia negli ultimi anni. Gli ospiti d’onore della mattinata, però, sono stati Enrica Merlo, libero della Foppa Pedretti ed ex libero della Nazionale Italiana di Volley, e Santiago Orduna, palleggiatore italo-argen-tino della Pallavolo Padova che attualmente milita in A1 ed ex atleta della nazionale argentina. Hanno pensato ad animare la fe-sta anche alcuni pallavolisti chioggiotti che

avevano iniziato la loro carriera nel Volley Clodia e che ora giocano in squadre di livello nazionale: Marco Vianello, in forza al Pal-lavolo Padova in A1; Simone Marzolla, nel giovanile del Padova; Elisa Lago accasata in Casa Modena; e le tre ragazze medaglia d’argento ai Campionati Italiani Under 14, Alessia Cavalletto, Vittoria Vianello ed Ele-onora Fersino, in forza al San Donà. Tra le novità presentate per la nuova stagione, il Volley Clodia potrà godere della direzione tecnica dell’ex arbitro nazionale Fabrizio Pa-dovan, che con la sua esperienza contribuirà sicuramente alla crescita della società e del mondo della pallavolo a Chioggia.

5PallavoloSport

Gli ospiti d’onore: Enrica Merlo, li-bero della Foppa Pedretti ed ex libe-ro della Nazionale Italiana di Volley, e Santiago Orduna, palleggiatore italo-argentino della Pallavolo Pa-dova che attualmente milita in A1

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6 Sup Sport

Uno sport semplice da praticare fin da subito

Un’estate memorabile per i riders dell’A.s.d. LineUp, costellata di gare e attività in acqua con bambini e ragazzi. Lo Stand Up Paddle, più conosciuto al pubblico con il nome di SUP, è lo sport a pagaiata polinesiana su tavola praticato ormai in tutte le principali località balneari italiane. “La semplicità di apprendimento del gesto atletico – afferma Gianluca Penzo, tra i fondatori di LineUp - e la soddisfazione che ne deriva già dalle prime pagaiate, hanno favorito la diffusione e il rapi-do successo del SUP su grande scala”.

Le competizioni sono uno spasso…faticoso

Esiste anche un aspetto competitivo di questo nuovo sport, il Race, ossia la disciplina di resistenza e velocità che gli atleti LineUp di Sottomarina praticano già da un paio d’anni. Il team clodiense ha gareggiato al gran com-pleto durante l’ultima tappa del Campionato

Italiano di Stand Up Paddle, organizzato dal Romagna Paddle Surf con il patrocinio di FISUR, svoltosi il 13 e 14 settembre a Igea Marina (RN).

Tutti i campioni italiani di casa nostra

Al termine di una stagione lunga 10 gare di Coppa Italia e una finale del Campionato Italiano di SUP, gli atleti chioggiotti hanno portano a casa titoli e riconoscimenti in tut-te le categorie: Chiara Nordio, la più giovane della squadra (classe 1998), ha conquistato il secondo posto femminile nella categoria 12.6 in Coppa Italia e il quarto assoluta in finalissima; Filippo Mingrelli (16 anni) è stato il terzo juniores nella categoria 12.6 di Coppa Italia, nonché decimo alla finale; Flavio Ven-dramin ha guadagnato il terzo posto nella cat. 14 di Coppa Italia e il quarto posto alla finale assoluta; Gianluca Penzo è arrivato quattordi-cesimo nella cat. 12.6 di Coppa Italia e sesto in finale.

Stand Up Paddle e Asd LineUp Una bella realtà davvero

resistenza e velocità, questi i segreti dei campioni chioggiotti sulle onde

Al termine di una stagione lunga 10 gare di Coppa Italia e una finale del Campionato Italiano di SUP, gli atleti chioggiotti hanno portano a casa titoli e riconoscimenti in tutte le categorie

Il lavoro nei Centri estiviOltre ai contest che hanno portato gli at-

leti a gareggiare su mari, laghi e fiumi di tutta Italia, quest’estate i ragazzi di Lineup hanno continuato le loro attività di avvicinamento allo sport su tavola dedicandosi ai bambini dei Centri Estivi comunali (Estate Junior) e Clodia Summer Camp presso i Bagni Clodia di Sottomarina.

“SUPer-abili”, il mare che cancella le differenze

Tra le varie iniziative proposte durante la stagione estiva, anche la collaborazione con la cooperativa sociale Titoli Minori nell’ambito del progetto “SUPer-abili”, che ha portato in acqua per il quarto anno consecutivo ragazzi speciali e diversamente abili. “Il mare unisce e cancella le differenze – afferma Gianluca Penzo – ha il potere di rendere unici e uguali, fa vincere alcune paure e diventa spazio perfetto per cre-dere in sé stessi. Il SUP è un modo di praticare lo sport divertendosi e vivere la propria città a stretto contatto con l’acqua, che da sempre è parte di Chioggia.” I programmi di allenamen-to invernali per la preparazione della prossima stagione di gare cominceranno in questi giorni, ma l’associazione continua ad essere disponibile per corsi ed uscite anche nel periodo autunnale. Per informazioni è possibile contattare i ragazzi di LineUp direttamente dalla pagina Facebook oppure via mail [email protected]

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24/10/14 A cena con le Bambole

07 / 11 / 14A cena con Pippo Zaccaria

21/11/14 A cena con le Bambole

05/12/14 A cena con le Bambole

Menù a Tema 14 / 11 / 14

Menù a Tema 31 / 10 / 14

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Tantissime Specialità di pescePizze cotte nel forno a legnaE dolci fatti in casa

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di Sara Boscolo Marchi

Chioggia, città di mare, si appassiona solo da pochi anni al nuoto agonistico, ma cresco-no già delle giovani promesse. La piscina

Clodia di Sottomarina dal 2005 è affiliata Fin e possiede la licenza di scuola di nuoto federale. Qui si insegnano tutti i livelli di nuoto, dai corsi di acquaticità per piccolissimi, passando per la propulsione e la didattica dei quattro stili, fino alla pre-agonistica e all’agonistica. “Non esiste un’età giusta per cominciare a nuotare – spiega Nicola Doria, direttore di Clodia Piscina&Fitness – perché l’acqua è un ambiente naturale dove i muscoli e le articolazioni non sono sollecitati. La respirazione funziona diversamente, ma è stato verificato statisticamente che i bambini che frequentano le piscine si ammalano di meno, perché aumentano le loro capacità respiratorie”. Il nuoto è uno sport consigliato da molti medici e anche la sua pratica agonistica risulterebbe meno traumatica di altre discipline. I giovani chioggiotti hanno ricominciato gli allenamenti in questi gior-ni in vista della nuova stagione di gare. Puntano a tornare a Rovereto per il campionato nazionale nella categoria Esordienti e a Riccione in primave-ra, dove si erano distinti nella categoria Ragazzi. “Il nuoto agonistico richiede molta costanza e sacrificio – spiega Diego Cecchinato, allenatore

Piscina Clodia Competizioni agonistiche per bambini

In acqua per vincere sin da piccoli I giovani chioggiotti hanno ricomin-ciato gli allenamenti in questi giorni in vista della nuova stagione di gare. Puntano a tornare a Rovereto per il cam-pionato nazionale nella categoria Esor-dienti e a Riccione in primavera, dove si erano distinti nella categoria Ragazzi

8 Nuoto Sport

della categoria Esordienti A e B e Master – perché è necessario allenarsi un’ora e mezza al giorno tutti i giorni e due allenamenti al giorno nel caso della categoria ragazzi.” Nonostante sia uno sport individuale, il primo obiettivo del coach è creare lo spirito di squadra, che diventa una motivazione im-portante durante le competizioni. Nel corso degli allenamenti i coach alternano le vasche a esercizi di nuoto sincronizzato e partite di pallanuoto, ma la determinazione del ragazzo è fondamentale. “Il nuoto insegna che impegnandosi e mirando in alto si ottiene sempre un risultato – sostiene Raul Bo-scolo, allenatore della categoria Ragazzi – e ogni risultato ottenuto assume valore, specialmente perché in questo sport i frutti del lavoro si colgono nel lungo termine.”

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10 Yoga Sport

Gran fermento yogico a Chioggia. L’antica disciplina che mira a ristabilire l’equilibrio tra mente, respiro e corpo coinvolge un numero sempre crescente di persone e

in città i corsi di Yoga si moltiplicano. Lo yoga è scientifica-mente riconosciuto come una delle attività più complete per la salute dell’uomo. Schiena dolorante, rigidità diffuse, stati di ansia e stress sono problemi spesso dovuti ai ritmi fre-netici della vita moderna che rende sempre più importante la ricerca di armonia e di un equilibrio psico fisico costante. “Chi pratica yoga entra in contatto con la propria forza inte-riore – spiega Ilaria Bellani, insegnante di Yoga diplomata presso l’Integral Yoga Institute di San Francisco – e coglie la bellezza delle pause e della lentezza, nonché le vibrazioni del mondo che lo circonda.” Basandosi sulla respirazione consapevole, lo yoga insegna ad ascoltare profondamente il

corpo e il movimento per immergersi in uno stato di rilassa-mento e benessere. Da una pratica regolare si possono trar-re molteplici benefici: miglioramento della postura, agilità, coordinazione e flessibilità, ma si affinano anche capacità di attenzione e concentrazione. “A Chioggia ho trovato molte persone motivate – continua Ilaria Bellani – con voglia di mettersi in discussione e lavorare seriamente sul proprio fi-sico e sfera emozionale e noto che questa risposta positiva si sta consolidando sempre di più nel corso degli anni – e aggiunge - Lo yoga è per tutti, ossia per chiunque senta la spinta o la curiosità di provare. La costanza è sicuramente importante nella pratica, perché diversamente da altri sport, lo yoga lavora più lentamente, ma permette di acquisire una consapevolezza molto più profonda del nostro corpo e di mantenerne i risultati nel tempo”. Ilaria Bellani inse-

gna Hatha Yoga Flow, Vinyasa Yoga e Nidra Yoga presso le palestre Sport Life a Chioggia, Clodia Piscina&Fitness e Centro Formazione Danza e Ginnastica a Sottomarina. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi direttamente alle segreterie di queste strutture.

Il successo dello Yoga a Chioggia

Ilaria Bellani: “Chi pratica yoga entra in contatto con la pro-pria forza interiore”

Asd Dimensione Creativa a Sottomarina

Yoga in gravidanza, per vivere al meglio un viaggio importante

Chi pratica Yoga riesce a vivere me-glio le ultime settimane di gesta-zione e affronta più serenamente il momento del travaglio e del parto

di Sara Boscolo Marchi

I benefici dello Yoga contagiano tutti, an-che chi non è ancora venuto al mondo. Si diffonde la pratica di questa disciplina

anche tra le future mamme chioggiotte. “La gravidanza è una scoperta giornaliera e un periodo di grandi cambiamenti – spiega Marzia Ciampoli, insegnante di yoga presso Asd Dimensione Creativa a Sottomarina - Lo yoga ci aiuta ad affrontare questo viaggio e prepara il nostro corpo e l’ambiente che ci circonda per viverlo al meglio”. Lo Yoga può essere praticato da tutte le gestanti in qualsi-asi momento della gravidanza. Nel primo tri-mestre si consiglia di cominciare con lo Yoga Prenatale, perché il corpo è ancora in fase di cambiamento per via dello sviluppo del bam-bino e gli ormoni manifestano i primi sintomi nella madre. Il secondo trimestre, invece, è il periodo migliore per praticare lo Yoga e per questo è chiamato anche il trimestre del benessere. Il corpo continua ad evolversi, la pancia si fa importante e porta la donna ad assumere delle posizioni spesso non corrette,

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Yoga fly o yoga acrobatico

Per gli amanti dello yoga e delle figure acrobatiche, oggi esiste lo Yoga Fly, una specialità tutta nuova creata dalle insegnanti Marzia Ciampoli e Annalisa Miccio dell’Asd Dimen-sione Creativa di Sottomarina. Lo Yoga Fly fonde tra loro diverse discipline: acroyoga,

acrobatica ed antigravity yoga. Sviluppando equilibrio, allineamento, comunicazione e diver-timento, lo yoga acrobatico prevede ruoli intercambiabili tra “Base” e “Flyer”. Le Asana, le posizioni di yoga, vengono eseguite in “volo”, sostenuti solo dalle gambe e dalle braccia della Base che, ricevendo il peso del Flyer, con armonia e grazia agevola e accompagna il passaggio da una posizione all’altra, generando sequenze e flussi (Vinyasa) spettacolari. Di base c’è la ginnastica artistica, a partire dalla ruota fino ad arrivare a esercizi più complessi, come salti mortali e corpo libero in coreografie a tempo di musica. L’antigravity yoga compone le sue fi-gure anche con l’ausilio di amache sospese, fatte di un tessuto molto resistente, che permette a tutti di svolgere esercizi ed evoluzioni spettacolari. “Tutto l’insieme delle discipline - spiega Annalisa Miccio, insegnante e socia fondatrice di Dimensione Creativa - determina la crescita dell’allievo, che può confrontarsi con i propri limiti e abbandonare le proprie paure. Per questo lo Yoga Fly permette di volare liberamente in tempi molto brevi”. S.B.M.

che possono essere migliorate praticando quotidianamente Yoga. E’ stato provato che le madri che hanno intrapreso un per-corso di questo genere, affrontino meglio il terzo trimestre di gravidanza, solitamente il più pesante e difficile. Chi pratica Yoga riesce a vivere meglio le ultime settimane di gestazione e affronta più serenamente il momento del travaglio e del parto. Infatti, fondamento delle lezioni di yoga è proprio la respirazione yoghica completa, da uti-lizzare in ogni momento della gravidanza,

parto compreso, e che può aiutare a preve-nire anche eventuali lacerazioni dei tessuti. “Una pratica costante aiuta la donna ad acquisire maggior consapevolezza interio-re e a compiere un riavvicinamento con se stessa – afferma Marzia Ciampoli – E’ importante che le future mamme riescano a ritagliarsi uno spazio tutto per sé nell’arco della giornata. Yoga significa “congiungere” e in gravidanza questo tipo di unione trova la sua massima espressione tra mamma e bambino.”

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gruppo Chòrea, raccontare danzandoNon solo ballo Ricerca di teatralità, narrazione e emozione

A Chioggia è divenuto ormai consuetudine pensare al Gruppo Chòrea come a uno dei protagonisti della scena culturale e artistica cittadina. Immancabile la

partecipazione della compagnia di danza alla serata di gala di Ottobre Blu 2014 il prossimo 18 ottobre. Le coreografe Francesca Serafini e Patrizia Aricò presenteranno due dei loro spettacoli più acclamati. Il primo, “Gente di Mare”, è ispirato al libro del trevigiano Giovanni Comisso che de-scrive le donne di Chioggia quasi incatenate ai loro telai, in attesa e allo stesso tempo timorose di ricevere notizie dal mare, che tanto dà e tanto toglie. Il secondo è “Donne (A) mare”, balletto itinerante pensato per la Sagra del Pesce e che ha rappresentato Chioggia nel gemellaggio con Saint Tropez. “La danza è sempre stata per noi un pretesto per raccontare – afferma Francesca Serafini - Abbiamo sentito forte il legame con il nostro territorio e il bisogno urgente di farlo conoscere nei suoi aspetti più poetici.” La compagnia è nata nel 2000 selezionando i migliori allievi del Centro Formazione Danza delle stesse Serafini e Aricò, che offro-no un tirocinio professionale ai ballerini più promettenti di

Chioggia. La produzione di spettacoli ed eventi non si è mai interrotta negli anni e ha coinvolto diversi giovani, molti dei quali hanno poi intrapreso carriere professionali di prestigio. “All’interno del Gruppo Chorea si sono passate il testimone quattro generazioni – spiega Serafini - gli uni hanno inse-gnato le coreografie agli altri con orgoglio e generosità. I ragazzi che sono andati a danzare altrove rimangono sem-pre in contatto e, anzi, apportano al gruppo sempre nuove energie e stimoli.” Lo spettacolo che meglio incarna il lavoro della compagnia e la ricerca tra danza, teatralità, emozione e racconto che la con-traddistingue è sicuramente “Terramari”, premio Pagani per la scena. Una messa in scena replicata per dodici anni che omaggia il pittore chioggiotto Walter Pregnolato e le sue tele ritraenti una Chioggia misteriosa, drammatica, onirica e traboccante di simboli. Anche se il territorio clodiense conti-nua ad essere fonte d’ispirazione per il Gruppo Chòrea, gli allestimenti prodotti hanno varia natura e sono stati ospitati

in rassegne e festival di danza prestigiosi in tutta Italia. Il Centro Formazione Danza affianca all’attività didattica anche l’organizzazione di eventi che favoriscano la divulga-zione e la conoscenza dell’arte della danza. “La decennale collaborazione con Arteven – spiega Patrizia Aricò - ci ha permesso di portare a Chioggia i grandi nomi della danza e compagnie di assoluto prestigio, quali Raffaele Paganini

e il Balletto di Roma, Liliana Così e il Teatro Nuovo di Torino solo per citarne alcuni. Abbiamo proposto anche spettacoli di danza urbana, fuori dai luoghi convenzionali, come nel caso dell’entusiasmante

danza verticale sull’antica Torre dell’Orologio della Compa-gnia Il Posto o il connubio danza e multivisione sui palazzi di Riva Vena di Francesco LoPergolo”. I progetti per il 2015 vedono in cantiere un lavoro teatrale e uno spettacolo nuo-vi, ma le insegnanti Serafini e Aricò non intendono rilasciare anticipazioni: “Non vogliamo rovinare la sorpresa alla cit-tadinanza”.

13BallandoBallandoSport

Da quest’anno il CrazyBody Village ha introdotto una nuova for-mula per gli amanti dello Zumba. Nella palestra di 800 metri quadri è stato posizionato un palco al centro, un impianto audio

da 2000 watt e per finire la ciliegina, ovvero due insegnanti a tenere la lezione contemporaneamente. E così ogni lezione diventa una festa per il popolo della Zumba. Le istrut-trici sono Sabrina Casson ed Elena Sorgato, coppia nata proprio al Crazy Body e che ora con la sigla TNT Zumba è conosciuta in tutto il Veneto. Sono due ragazze amanti della musica latina, del fitness e del ballo che grazie allo studio e ai continuo aggiornamento, ora sono la coppia più esplosiva della Zumba. “Da sempre CrazyBody sceglie i mi-gliori istruttori e anche per questa disciplina, esplosa qualche anno fa e subito rovinata da improvvisatori e da avventurieri senza arte ne parte,

ha voluto il meglio perché - dice Paolo Bordin, direttore di CrazyBody Palestre - noi ci teniamo al benessere, al divertimento ma anche alla salute delle persone e per questo scegliamo sempre e solo istruttori bravi e preparati”. Così da quest’anno CrazyBody ha voluto affiancare

all’istruttore cubano Yas Rodriguez, amato da tutto il popolo zumba, l’e-splosiva coppia di TNT con Sabrina ed Elena e ne è nato un fantastico crogiolo di razze, stili, musiche: tutto questo è la Zumba firmata CrazyBody Palestre. “Il sodalizio

sta funzionando a pieno ritmo, tanto che Pedro Camacho, il guru mon-diale della Zumba, arrivato in Italia per un tour nelle principali città ha voluto iniziare la tourné proprio da noi. Sabato 11 ottobre è stato un evento e un’esplosione di energia che ha coinvolto tutti i partecipanti”, commenta ancora Paolo Bordin.

Crazy Body Zumba a tutto volume, due insegnanti d’eccezione

Pedro Camacho, il guru mon-diale della Zumba, arriva-to in Italia per un tour nel-le principali città ha voluto iniziare la tourné proprio da qui

Il territorio clodiense è fonte d’ispirazione per il Gruppo Chòrea, gli allestimenti prodotti han-no varia natura e sono stati ospitati in rasse-gne e festival di danza prestigiosi in tutta Italia

Il Centro Formazione Danza affianca all’atti-vità didattica anche l’or-ganizzazione di eventi

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Nuovo coreografo, stessi campioni. Arena Artis, già pluripremiata accademia di arte e spettacolo, arricchisce la sua rosa d’in-

segnanti e nell’hip hop arruola Hamza Errbibi, appena rientrato da una formazione a Parigi. Bolognese di adozione, Hamza approda a Chioggia passando con la sua crew di giovani ballerini ormai assorbiti da brillanti carriere in Italia e all’estero.

Decide di rimanere per seguire la sua voca-zione d’insegnante, che pratica anche a Bolo-gna con ragazzi e immigrati che non possono permettersi di pagare una scuola di danza.

“Credo fermamente nel valore sociale e cul-turale della danza che - afferma Hamza Errbibi – consente di comunicare quando il linguaggio verbale non è sufficiente. Per questo adoro l’hip hop e il freestyle, che sono mezzi di espres-sione particolarmente liberi e creativi”. L’hip hop è una danza che nasce sulle strade delle grandi metropoli americane tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta. Riscuote grandissimo successo tra i giovani perché è una danza accessibile a tutti, basata sull’improvvi-sazione.

A Chioggia l’hip hop trova molto seguito e Arena Artis, pioniera del genere in città, collezio-na già due campionati mondiali e svariati titoli conquistati dalle singole atlete dell’Accademia iscritta al Coni.

Dopo aver vinto il Campionato italiano di Hip Hop di Rimini nella categoria a squadre,

la No Fear Crew (Sara Cecconello, Elisa Doria, Federica Pilla, Gloria Boscolo, Francesca Pretta, Alessia Tiozzo e Sara Delli Caprini) si prepara alle selezioni per i mondiali 2015 e ai provini per entrare nel cast del talent show televisivo “Just Dance”. “Questi successi testimoniano la grande passione e dedizione per questa di-sciplina che fa dell’energia e dell’allegria dei componenti essenziali – sostiene Barbara Basso, coreografa che affianca Hamza alla pre-parazione dei musical e dei contest - Un’attività spettacolare e aggregante, nella quale ogni al-lievo può rivelare il proprio carattere, tecnica e temperamento di ballerino”.

14 BallandoBallando SportArena Artis Vinti già due campionati mondiali

Chioggia, fucina di talenti hip hop

Arena Artis festeggia il decimo anno di attività e cerca nuove aspiranti cheer-leader. Da sempre prestigiosa scuola

di musica e canto, dalla scorsa stagione ha investito nel settore danza aggiungendo alle storiche offerte di hip hop e breakdance anche la ginnastica acrobatica.

“Questa disciplina fonde le capacità fisi-che e le evoluzioni acrobatiche con la musi-calità e il ritmo – spiega Annalisa Polese, docente presso l’Accademia Arena Artis di Sottomarina – Insegna a gestire le proprie forze e capacità, perché esuberanza e dina-micità devono accompagnarsi ad un perfetto controllo e fiducia in sé stessi.”

Annalisa Polese, già vincitrice con il suo gruppo di Aviano di diversi campionati italiani ed internazionali, quest’anno vorrebbe allar-gare il gruppo di cheerleading acrobatico per creare esibizioni spettacolari, durante le quali gli allievi coniugheranno coreografia e ginna-

stica per comporre figure singole o composte e realizzare evoluzioni d’effetto.

A completare l’offerta di Arena Artis, quest’anno partiranno anche nuovi corsi di danza modern e classica, che collaboreranno sicuramente alla produzione di spettacoli e musical per i palcoscenici di Chioggia e non solo.

“Docenti di grande qualità e un ambiente professionale unico e attrezzato contribuisco-no a rendere la nostra Accademia una delle scuole artistiche più complete e affidabili – afferma Antonia Varagnolo, direttrice di Arena Artis - I valori e i principi in cui crediamo con-tribuiscono a dare fiducia, autostima e sana educazione ai nostri ragazzi, accolti in un am-biente che vogliamo tutti sereno e disponibile all’ascolto e al dialogo.”

Per ulteriori informazioni sul cheerleading a Chioggia è possibile visitare il sito www.arenaartis.it o la pagina Facebook Arena Artis.

Acrobatica e Cheerleading

“Credo fermamente nel valore so-ciale e culturale della danza che - afferma Hamza Errbibi – consente di comunicare quando il linguaggio verbale non è sufficiente. Per que-sto adoro l’hip hop e il freestyle, che sono mezzi di espressione particolarmente liberi e creativi”.

Annalisa Polese, già vincitrice con il suo gruppo di Aviano di diversi campionati italia-ni ed internazionali, quest’anno vorrebbe al-largare il gruppo di cheerleading acrobatico

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Il karate non è fatto solo delle tecniche di combattimento sensazionali che molti film ci hanno illustrato. Se intrapresa nel

modo giusto, la pratica del karate più che uno sport, diventa un percorso importante di ricerca interiore e scoperta di sé. “Non essendo orientale ho imparato a vedere il karate nelle sue diverse pratiche – affer-ma Samuel Bozzato, maestro di karate Gojukai - sia in linea orizzontale verso la materia e tutto ciò che fa del karate un’at-tività sportiva, sia in linea verticale verso l’interiorità e lo spirito”.

Esistono diverse scuole con diversi pro-grammi di sviluppo della disciplina del kara-te. Michele e Samuel Bozzato, maestri pres-so la palestra Sport Life in località Saloni a Chioggia, hanno seguito la scuola Goju-kai del maestro Gogen Yamaguchi e praticata in circa 45 stati nel mondo sotto l’egida del IKGA- International Karate Gojukai Associa-tions. Non esiste una federazione italiana

di karate, perché si tratta di una disciplina particolare, legata soprattutto a una filoso-fia di vita, ma non per questo meno adatta ai più piccoli. “I bambini non sono ancora stati completamente contagiati dalla so-cietà – sostiene Bozzato – e la scuola di karate li aiuta a diventare ricettivi verso il cambiamento. Attraverso un sano gioco-lavoro basato sui concetti fondamentali di Ordine Disciplina e Rispetto, insegniamo ai bambini a gestire la loro forza controllando l’aggressività”.

Periodicamente i giovani allievi parte-cipano anche a piccole competizioni tra le scuole di karate di Chioggia e Piove di Sac-co, dove hanno l’occasione di confrontarsi con i loro simili senza l’ansia del risultato, ma a cui si alternano più spesso esibizioni, durante le quali hanno il piacere di esibire il loro talento a parenti e amici, e a loro stessi. “Il karate è percorso di crescita che evolve seguendo i cambiamenti della vita –

di Sara Boscolo Marchi

Karate: più che uno sport, una scoperta interiore

Sport Life Non solo tecniche di combattimento

17KarateSport

“Insegniamo ai bambini a gestire la loro forza con-trollando l’aggres-sività. La scuola li aiuta a diventa-re ricettivi verso il cambiamento”spiega Samuel Bozzato - Più si è giovani e più si dà spazio agli esercizi fisici, più una persona cresce e più tempo occupano gli esercizi interiori durante gli allenamenti per il perfezionamento della tecnica – e con-clude - Il lavoro interiore è importantissimo ma richiede una certa esperienza, perché si tratta di un fortissimo metodo di equilibrare le energie”.

Gioco, divertimento e sport hanno fatto squadra domenica 24 agosto durante la gara ciclistica “Trofeo Caffe’ La Polesana” per bambini dai 7 ai

12 anni organizzata dalla ASD Ciclistica Polesana. Una splendida pagina di storia del ciclismo giovanile portovi-rense, che ha registrato il record assoluto di iscrizioni: 17 società provenienti da Veneto ed Emilia Romagna si sono contese il Trofeo lungo le vie cittadine di Porto Viro. Gli oltre 150 baby ciclisti hanno regalato al folto pub-blico accorso per l’occasione emozioni da Giro D’Italia. Notevole la prestazione dei 12 atleti di casa che hanno ben figurato nel confrontarsi con i loro coetanei in tutte le categorie: Matteo Porzionato, Francesco Chieregato, Victoria Chieregasi, Giacomo Azzalin, Davide Tessarin, Andrea Tivelli, Riccardo Sbrissa, Cristian Mantovan, Giacomo Zanellato, Anna Tessarin, Matteo Tiengo, Luca Banin. Soddisfatto il Presidente dell’ASD Ciclistica Polesana, Enrico Pregnolato, insieme a tutta la dirigenza e ai direttori sportivi Massimiliano Banin e Andrea Chieregato dell’Associazione portovirese, che come ogni anno si impegna ad organizzare al meglio l’e-vento ciclistico dedicato ai più giovani. Al termine delle gare, le premiazioni si sono svolte in Piazza Repubblica alla presenza del sindaco, Thomas Giacon, dell’assessore allo sport, Roberto Tortello, del presidente del Consiglio Comunale, Maurizio Finessi, della Fiduciaria CONI per il Basso Polesine, Corinna Perazzolo, e del presidente del Panathlon Club di Adria, Sandro Santin. Vincitrice della classifica finale a squadre è stata il “Pedale Azzurro Rinascita” di Ravenna, seguita dal “Mirano” e al terzo posto si è piazzata la Scuola Ciclismo “Lions D-Cavarzere”. Sbalordito dal numero di bambini partecipanti, il sindaco si è complimentato del successo registrato dalla manifestazione con il presidente della Polesana e ha esortato Pregnolato a ripetere l’evento sportivo il prima possibile. Augurandosi di eguagliare lo stesso entusiasmo e partecipazione anche nel 2015, l’ASD Polesana ringrazia l’Amministrazione Comunale, la Polizia locale, la Protezione Civile, tutta la vecchia guardia della A.S.D. Polesana e in particolare Toni Celentano, Beppino Viviani e Cipriano Marangon, che con i loro sorrisi tengono sempre alto il morale di chi pratica questo sport. Un ringraziamento speciale va anche a tutti i genitori dei bambini della Polesana e a tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita dell’evento.

gIornATA ePICA Per LA CICLISTICA PoLeSAnA

giovanissimi sui pedali

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18 Calcio prima categoria Sport

Lo straordinario traguardo dell’Ironman è stato tagliato per la prima volta da un chioggiotto. Michele Tiozzo, 36 anni, ex calciatore del Chioggia-Sottomarina e

“cervello in fuga” stabile a Londra da quattro anni, è il vincitore assoluto dell’UK Ultimate Triathlon svoltosi in centro dell’In-ghilterra. Il tempo totalizzato è stato di 9 h 44’ 53” durante i quali Tiozzo ha inflitto pesanti distacchi a tutti i suoi avversari, specialmente nel rush finale. “I partecipanti era-no solo un centinaio e mancavano i “forti” - tiene a precisare Michele Tiozzo - ma la soddisfa-zione è tanta. Quello che vale è il tempo ottenuto in gara, la coppa è solo un bonus”. In effetti, l’Ironman viene

definito anche come una gara di triathlon olimpico “super lungo”: 3,86 km di nuoto, 180,260 km in bicicletta e, per finire, 42,195 km di corsa, ovvero la distanza di una maratona. La preparazione atletica di un evento sportivo

del genere richiede già molto sacri-ficio. “Oltre ad avere una buona base di partenza, serve costanza e dedizione– afferma Tiozzo - in quanto, nel periodo più intenso si arriva ad allenarsi anche 25 ore la settimana, con doppi allenamenti giornalieri. Svolgo un normale la-

voro d’ufficio in ambito digital media che mi permette di avere una routine per esercitarmi quasi tutti i giorni, all’alba e la sera prima di cena”.

gara di triathlon olimpico “super lungo” Michele Tiozzo: il primo chioggiotto Ironman

Il percorso 750 metri a nuoto, 21 km in bici e 5 km di corsa

Triathlon sprint: una gara tutta da godere!di Eugenio Ferrarese

Quattrocento atleti giunti da tutto il nord Italia, ma anche qualche presenza stra-niera al 14° Triathlon sprint “Città di

Chioggia” 2014, una partecipazione che ha superato le previsioni visto l’incertezza atmo-sferica che ha caratterizzato tutta la stagione estiva e la concomitanza di altre importanti manifestazioni sportive nazionali e interna-zionali.

Domenica 14 settembre 2014 si è dispu-tato questo ormai tradizionale appuntamen-to con il Triathlon sprint, valido anche per il titolo del circuito Veneto, promosso dall’Asd Delfino Triathlon con la collaborazione dello stabilimento balneare Bagni Lungomare e del Camping Adriatico, che prevedeva un percorso a nuoto di 750 metri seguito da 21 chilometri in bicicletta e infine una corsa di 5 chilometri.

La gara, alla presenza anche del sinda-co di Chioggia, Giuseppe Casson, si è svolta senza intoppi se si esclude una sola caduta in bicicletta al giro di boa forse a causa di una distrazione… e tutti i partecipanti hanno espresso elogi agli organizzatori di questa im-portante competizione sportiva.

Nel settore maschile ha primeggiato Ren-dez della società Triathlon Cremon, mentre tra le donne ha vinto Simic della DDS Milano; tra

gli atleti dell’associazione Delfino Triathlon i migliori risultati sono stati ottenuti da Alberto Amà, Michele Bellemo e Alessandro Bozzato.

Assai significativa la presenza dei para-triathleti che hanno completato tutta la com-petizione senza difficoltà e tra questi sportivi vanno segnalati Alessio Borgato, campione nazionale paratriathlon, e Manuel Marson del CSS Triathlon Verona.

Da segnalare anche che l’iscrizione alla competizione comprendeva un contributo da devolvere all’associazione “Il sorriso e la spe-ranza”, associazione di volontariato formato da famiglie con un figlio disabile.

“Un ringraziamento – sottolinea Paolo Albiero, presidente dell’ASD Delfino Triathlon – va espresso in particolare a tutti i volontari posizionati lungo il percorso della gara, alla polizia municipale di Chioggia, alla protezio-ne civile di Chioggia, Cavarzere e Cona, alla società sportiva Kajak, alla Procivicos Verona, all’associazione nazionale dell’Arma Cara-binieri Chioggia, agli ausiliari della Guardia Costiera e agli sponsor che ci hanno sostenu-to. E’ anche grazie alla loro collaborazione e al loro contributo che è possibile organizzare manifestazioni sportive di questo tipo”.

Tra gli atleti dell’associazio-ne Delfino Triathlon i migliori risultati sono stati ottenuti da Alberto Amà, Michele Bel-lemo e Alessandro Bozzato

Tiozzo: “Mi alleno an-che 25 ore la setti-mana con doppi alle-namenti giornalieri. Poi vado in ufficio”

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Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di Arrampicata, ma non tutti sanno che si tratta di una vera e propria disciplina

sportiva, e praticabile anche a Chioggia. L’arrampi-cata sportiva nasce negli Stati Uniti alla fine degli anni Settanta e per molti anni si è diffusa esclu-sivamente nell’ambiente alpinistico. Solo recente-mente è diventato uno sport accessibile al grande pubblico e ad ogni fascia di età. Consiste nel sa-lire verticalmente, con movimenti in sequenza di mani e piedi, su palestre di arrampicata naturali o artificiali. Le palestre naturali, o “falesie”, sono pareti di roccia attrezzate per l’assicurazione della corda. Le palestre artificiali, invece, consistono in strutture verticali alle quali sono fissate delle prese che saranno usate come appigli o appoggi per la progressione. Al fine di garantire la propria inco-lumità durante tutta l’arrampicata, deve essere indossata una imbragatura a cui viene fissata la corda di sicurezza. A Chioggia esistono due pale-stre artificiali per la pratica di questa attività. La più grande è installata presso la palestra della scuola “Caccin”, di proprietà del Comune di Chioggia, ma gestita dal Club Alpino Italiano (CAI). E’ aperta al

pubblico due sere la settimana (martedì e venerdì dalle ore 21) e persone esperte sono a disposi-zione di chiunque voglia approcciare questo sport. La seconda struttura si trova presso l’oratorio Salesiano ed è gestita dalla Polisportiva Giovanile Salesiana (PGS), che tra le molte attività propo-ste, offre ai ragazzi tra i nove e i 14 anni anche l’arrampicata. Seguiti da allenatori e istruttori del CAI, i ragazzi imparano le varie tecniche di clim-bing e di progressione nella massima sicurezza. “L’arrampicata è uno sport molto adatto ai bambi-

ni – afferma Rossana Tiozzo, istruttrice CAI - che in genere trovano spontaneo salire ovunque. Ma può essere anche propedeutica per i bambini più sedentari e tranquilli, che con questo sport hanno l’occasione di mettersi in gioco e acquisire consa-pevoezza delle proprie capacità o dei propri limiti – e conclude Tiozzo - Con i ragazzi del gruppo, però, non ci si limita all’arrampicata sportiva, ma cerchiamo di indirizzarli anche ad amare la natura con uscite in montagna e brevi lezioni sulla pratica dell’alpinismo”.

Arrampicata: una disciplina sportiva che non molti conoscono come tale

Non solo in montagna In città due palestre artificiali dove esercitarsi

20 Sulla roccia Sport

“L’arrampicata è uno sport molto adatto ai bambini – afferma Ros-sana Tiozzo, istruttri-ce CAI - che in genere trovano spontaneo sali-re ovunque. Ma può es-sere anche propedeu-tica per i bambini più sedentari e tranquilli”

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Giovani kickboxeur crescono. Dal 6 al 14 settem-bre si è svolto presso lo Stadium 105 di Rimini il Mondiale Wako Cadetti e Juniores di Kickboxing

dedicato ai ragazzi di età compresa tra i 10 e i 18 anni per tutte le discipline, disputate sia sul tatami (Point Fighting, Light Contact, Kick Light e Musical Forms), che sul ring (Full contact, Low Kick e K1 rules). Record di presenze, con 2020 atleti provenienti da 70 nazioni in rappresentanza dei cinque continenti. Tra i partecipanti di questo importante evento anche una delegazione chiog-

giotta composta da 8 ragazzi del team Eurokickboxing. La più giovane, Martina Barcheri (categoria 42 kg), è uscita per un solo punto ai quarti di finale contro la Slove-nia. Determinata fino alla finale, la già vice campionessa mondiale nel 2012 Giada Boscolo (cat. 37 kg) ha perso contro un altra connazionale, ottenendo comunque un valoroso secondo posto. A causa di un piccolo infortunio accorso nell’ultima settimana di preparazione, Matilde Crepaldi (cat. 55 kg) esce agli ottavi di finale contro la Russia. Nella specialità Musical Forms, invece, Edoardo

Boscolo esce per un errore arbitrale. La prima esperienza di Ivan Penzo (cat. 37 kg) si conclude con un’uscita in semifinale per un solo punto contro l’Inghilterra. Prima esperienza mondiale anche per Riccardo Lanza (cat.47 kg) che esce di gara pure lui per un solo punto ai quarti di finale. Mentre Riccardo Bellemo (cat. 52Kg) ha sapu-to reggere psicologicamente tutte le varie qualificazioni in modo magistrale, fermandosi in finale solo contro il bulgaro. Per finire, il già campione europeo 2011, Nico-la Albanese (cat. 69 kg) riporta una vittoria di 3 punti

contro un preparatissimo avversario ungherese e riesce a conquistare il titolo di Campione Mondiale nel Point-Fighting, dopo un incontro che ha lasciato il pubblico sen-za fiato fino all’ultimo. “Questo sport richiede un buon autocontrollo per poter combattere - commenta Nicola Traina, plurititolato campione mondiale di kickboxing e istruttore presso Eurokickboxing a Sottomarina insieme a Manuel Nordio, Oriano e Gloria De Bei – e tutti i nostri ragazzi si sono dimostrati dei piccoli grandi campioni con tanta voglia di vincere fino alla fine.”

giovani chioggiotti ai Mondiali di Kickboxing di riminiKick Boxing Uno sport che richiede un buon autocontrollo

23Kick BoxingSport

Nicola Traina, plurititolato cam-pione mondiale di kickboxing e istruttore presso Eurokickboxing a Sottomarina: “I nostri ragazzi si sono dimostrati grandi campioni”

Incontriamo Mauro Dalla Villa, uno dei funzionari commerciali dello Studio Investigativo Galileo Srl, al quale poniamo alcune domande.Chi si rivolge.... investigativa e perchè?Non esiste una categoria specifica di soggetti che necessitano servirsi dell’attività investigativa, ma una grande quantità di settori in cui questa può essere impiegata utilmente, per ot-tenere le prove a conferma di sospetti o anche semplicemente per fugare dubbi, per esempio sul comportamento di persone vicine o dei propri familiari. E comunque, in tutte quelle situa-zioni dove sia necessario reperire elementi ed informazioni che possano poi essere utilmente utilizzate, anche in eventuale giudizio.Si spieghi meglio.Molto facilmente, parlando di investigazioni private viene alla mente, per prima cosa l’infedeltà coniugale, che è sicuramente uno dei settori di inter-vento dell’agenzia, ma certamente non è il solo. Per rimanere nell’ambito del privato, si può ricorrere all’agenzia per verificare chi frequentano i figli e se hanno comportamenti non legali (come per esempio l’assunzione di sostanze stupefacenti). Oppure per verificare le frequentazioni, situazione importante per la tutela dei minori, come anche nei casi di affidamento, per comprovare la non affidabilità dell’uno o dell’altro coniuge. Ma anche l’osservazione e ve-rifica dei collaboratori ai quali affidiamo i nostri anziani o bambini. O ancora, per tornare all’argomento matrimoniale, laddove sia necessario documenta-re il mutamento delle condizioni di vita del coniuge titolare dell’assegno di mantenimento, per la sua riduzione o comunque variazioni delle condizioni a monte della definizione degli accordi.E in ambito non strettamente familiare come viene utilizzata la vostra attività?Per le aziende l’argomento più frequente è il rispetto degli orari di lavoro ma anche dei patti di non concorrenza, o verifica per concorrenza sleale, o ancora, atteggiamenti che danneggino l’immagine aziendale (doppio lavoro, assenteismo, lavoro non regolare, etc.). Ma anche, indagini e raccolta infor-mazioni in fase di pre-assunzione per meglio delineare il profilo del candidato e la veridicità di quanto dichiarato nel curriculum professionale. Così come la ricerca e bonifica di eventuali dispositivi per l’intercettazione di conversa-

zioni telefoniche e/o ambientali. In estrema sintesi, l’attività dell’agenzia investigativa è mirata all’ottenimento di prove e documentazioni idonee a confermare dei sospetti. Siano que-sti di natura privata, come l’ infedeltà coniugale, oppure di tipo aziendale, come ad esempio il rispetto dell’obbligazione intercorrente tra lavoratore e datore di lavoro. L’agenzia investi-gativa con i propri operatori, reperirà le prove necessarie sì a confermare i sospetti, ma, anche questo importante in molti casi, ad eliminare dei dubbi. Lo studio tecnico investigativo Galileo, offre ai propri clienti le professionalità adeguate alle

esigenze sopra descritte, con personale di comprovata esperienza ed in pos-sesso delle migliori tecnologie, oltre che, naturalmente, di idonea formazione e preparazione. Tutte le indagini investigative sono svolte nel pieno rispetto delle norme vigenti, in particolare sulla privacy e senza l’impiego di strumen-tazioni non consentite.Chi si rivolge a voi come conosce quanto spende?Ogni attività di indagine viene opportunamente progettata, concordata e piani-ficata con la struttura commerciale dell’agenzia che, raccolte le informazioni e le notizie dal cliente, provvede a formulare il preventivo per la sottoscrizione del regolare conferimento di incarico. Il committente, se lo desidera, è infor-mato dello svolgimento del servizio in tempo reale, con la possibilità per-tanto di apportare, se necessario, aggiustamenti e/o variazioni. Sempre con il personale commerciale di riferimento, il cliente è nelle condizioni di avere un quadro economico preciso dell’attività in corso, per la quale poi, non si troverà ad affrontare impreviste e spiacevoli lievitazioni dei costi preventivati.Bene. Se qualcuno avesse necessità di entrare in contatto con voi come deve fare?Per ogni necessità, o anche per semplici curiosità sull’attività dello studio tecnico investigativo Galileo, il cliente può chiamare direttamente il numero verde aziendale 800-680775 o rivolgersi al funzionario commerciale di zona al n° 334-2540224, che saprà meglio indirizzarlo in relazione alle sue esi-genze e fornire, se richiesto, un dettaglio sui costi ed un preventivo per le sue necessità. La consulenza ed il preventivo sono predisposti senza alcun impe-gno per il cliente, in forma del tutto gratuita, lasciandogli perciò la possibilità di decidere, se e quando, avvalersi dei servizi offerti dall’agenzia.

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Mauro Dalla Villa

Page 24: Piazza sport chioggia sett2014

24 Vela Sport

di Sara Boscolo Marchi

Il Moro di Venezia primeggia all’edizione 2014 di Chioggia Vela. La regata di domenica 28 settembre ha concluso la manifestazione di tre giorni dedicati

alla vela, organizzata da amministrazione comunale e Circolo Nautico Chioggia con il supporto di Adriatic LNG e Pro Loco di Chioggia. Timonato da Enrico Zennaro, con a bordo anche Marco Schiavuta (parte del team della stessa barca durante l’America’s Cup 1992 a San Die-go), Berti Bruss e Mauro Tiengo, per Il Moro di Venezia si è trattato di una veleggiata solitaria.

Preso il comando della flotta subito dopo il via e dato in mare aperto, la mitica barca ha guidato tutti verso il traguardo lagunare sul quale ha anticipato di oltre cinque minuti Farmacia Boschetti, l’UFO 28 (primo in Classe B) di Alessio D’Avanzo, e Demon X (primo in classe C), l’X-35 di Nicola Borgatello, arrivati rispettivamente al secondo e terzo posto assoluto. “Il nostro obiettivo non era vincere - ha commentato Enri-co Zennaro a fine regata - ma cogliere l’occasione per promuovere la vela e dare modo al pubblico di Chioggia di vedere da vicino una barca storica come Il Moro di Venezia. E’ importante per noi partecipare ad eventi come questi – continua Zennaro – perché l’entusiasmo

La manifestazione Si è trasformata in una vera e propria festa della vela

Chioggiavela 2014, Il Moro vola avanti a tutti

Appassionati e curiosi hanno seguito in diretta la regata sul maxi schermo di Piazza Vigo e partecipato con entu-siasmo alle premiazioni finali

della gente è tangibile e tutta la città, specialmente i più giovani, rimangono affascinati e incuriositi dallo scafo che ho avuto la fortuna di timonare”.

Nelle altre Classi si sono affermate anche l’Este 24 Maramao di Davide Ravagnan (Classe A), attivo prota-gonista di “Tutta ChioggiaVela”, iniziativa sociale che ha permesso di vivere emozioni in vela a gruppi di persone diversamente abili; la Caipirinha di Gianni Ventura (Clas-se A Vele Bianche); l’Este 32 Idric di Riccardo Lovato

(Classe B Vele Bianche); il Grand Soleil 343 Athena di Corrado Perini (Classe C Vele Bianche) e l’X-43 Blu di Franco Zennaro (Classe D Vele Bianche). Chioggia Vela 2014, da manifestazione sportiva si è trasformata in una vera e propria festa della vela. Un folto pubblico di appassionati e curiosi ha seguito in diretta la regata sul maxi schermo di Piazza Vigo con il commento di Silvia Zennaro e partecipato con entusiasmo alle premiazioni finali. “Abbiamo visto tantissimi volti sorridenti – com-

menta soddisfatto l’assessore allo Sport, Narciso Gi-rotto - indice che l’evento ha centrato gli obiettivi della vigilia. La risposta è stata tale che stiamo pianificando di creare un coordinamento permanente di ChioggiaVela, in modo da gestire al meglio tutte le iniziative del set-tore. Un ringraziamento particolare va al management de Il Moro di Venezia, che ha onorato la nostra mani-festazione con la sua presenza, accolta dall’ovazione del pubblico”.

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Argos è semplice e tutta incentrata sulla fiducia e sulla percezione dei nostri clien-ti. Gli elementi decisivi sono infatti la ca-pillarità della rete di vendita e la forza del servizio di customer service. In altri termini, a determinare il successo di Argos Energia è la qualità del servizio che siamo in grado di offrire, più che lo stesso sconto del 15% sulle forniture che garantiamo per sempre a tutti i nostri clienti».Sia per le utenze private sia per le azien-de, Argos offre tre tipologie di contratto: solo Gas, solo Elettricità, Luce + Gas. A tutte le categorie di clienti e per ogni ti-pologia di contratto la società riconosce a vita uno sconto del 15% rispetto alle tariffe correnti.Ma i veri punti di forza di Argos, come detto, sono la forza e la qualità della rete di vendita e di assistenza. Innanzitutto, gli sportelli sono gestiti direttamente da personale aziendale, e non affidati a ter-zi. L’assistenza telefonica viene garantita attraverso il numero verde gratuito 800-178997, attivo dalle 8 alle 20 dal lunedì al

venerdì, e dalle 9 alle 12,30 il sabato.Anche l’area clienti online sul sito www.ar-gosenergia.com è gestita direttamente da addetti Argos ed è ottimizzata per rendere intuitivi e immediati il fai-da-te e il con-trollo di ogni fase della fornitura. A partire dall’autolettura, che garantisce all’utente il controllo totale dei suoi consumi e del-la relativa spesa, mettendolo al riparo da qualsiasi brutta sorpresa in bolletta. E an-che quest’ultima è trasparente e semplice da leggere: tutte le voci sono comprensibili e ogni mese si paga solo quanto effettiva-mente consumato. In questo modo è facile tenere d’occhio la spesa.«Con noi il cliente è tutelato a 360 gradi – continua Peruzzo –, perché non solo co-nosce direttamente la persona con cui ha

stipulato il contratto, ma può anche con-tattarla personalmente per ogni esigenza di informazione o chiarimento. La nostra filosofia è semplice: l’utente, che sia una famiglie o un cliente business, si deve sen-tire sempre accolto e ascoltato. Il risulta-to di tutto questo è che ogni sua esigenza trova sempre accoglienza diretta e qua-lificata. Il suo interlocutore non sarà mai impreparato, né tanto meno gli risponderà un call center ubicato chissà dove, senza alcun legame con il territorio e con il ser-vizio erogato». Affidabilità, competenza, capillarità dei servizi, personalizzazione del rapporto, trasparenza della fatturazione, competi-tività delle tariffe: tutti buoni motivi per scegliere Argos Energia.

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la lavora. L’escursione sulle scanzonate Vespe gialle ha colpito anche una giornalista america-na e così l’esperienza è fi nita persino sul New York Times. Un reportage di tre pagine che ha dato una visibilità incredibile al Collio.

La cartina che indica i sentieri per le Vespe è signifi camente priva dei confi ni fra Italia e Slovenia. Un modo per esorcizzare e archiviare defi nitivamente il passato, quando il Collio era diviso in due e la cortina di ferro che correva dal Baltico all’Adriatico tagliava a metà persino il piazzale della stazione di Gori-zia. Ora il Collio, la cui parte slovena si chiama Brda, è tornato unico, come lo era stato per secoli, prima sotto il Vescovado di Aquilea e poi sotto la corona d’Asburgo. I confi ni sono

spariti. Attraversarlo in libertà signifi ca non accorgersi nemmeno più dell’assurda lace-razione provocata dalla Guerra Fredda, che qui tagliò poderi e vigneti, chiese e cimiteri, in qualche caso persino i cortili delle case. La Vespa gialla è stata una trovata molto apprez-zata dagli enoturisti. Si sa, il turismo del vino in Italia muove ogni anno circa cinque milioni di persone e di idee nuove ce n’è sempre bi-sogno. Un gruppo di cinque vignaioli, un’avan-guardia culturale (e colturale), s’è messo in testa di valorizzare ancora di più questa terra eletta di grandi vini e ha creato “Collio Vitae”, che riprende la positiva esperienza di “Piccolo Collio”, associazione per il territorio creata da artigiani del gusto e ristoratori, nobili contadini

e vignaioli che amano la zona. “Collio Vitae” ha come stella polare l’eccellenza: Roberto Picech, Edi Keber, Damijan Podversic, Da-mian Princic e Dario Raccaro la perseguono senza compromessi, come stanno a dimostra-re i tanti riconoscimenti meritatisi dai loro vini. Oggi per loro il Collio è un unico vino, dalla qualità allo stato puro: un blend fra i vitigini della Doc Collio, in primis Ribolla gialla, Malva-sia istriana e Tocai friulano. Un unico vino a cui ciascuno di loro però vuol dare sfumature di-verse per connotare il proprio talento creativo. Edi Keber lo ha chiamato Collio. Collio e basta. E per farlo utilizza Ribolla, Malvasia e Tocai (pardon, Friulano). Raccaro ha fatto lo stesso:

Vespe gialle si muovono gaie e legge-re tra i fi lari delle viti, sullo sfondo di paesaggi di rinascimentale bellezza.

Paesaggi dove l’uomo è intervenuto con saggezza, rispettando la naturale armonia dell’ambiente. Percorrere in allegria con la moto i sentieri tracciati fra i vigneti che or-dinatamente ricamano le colline del Collio è un’idea stravagante (ma azzeccata) di Edi Keber, Josko Sirk e alcuni loro amici in vena di lanciare qualche novità. Il tour a bordo del popolare scooter della Piaggio, quello reso universalmente famoso da Audrey Hepburn e Gregory Peck nel fi lm “Vacanze romane”, è un modo per godere degli splendidi scorci rac-chiusi nel territorio delimitato dallo Judrio e dall’Isonzo, incorniciato fra i dolci pendii vitati dove nascono i celebrati vini bianchi del Collio. Vini così buoni da far meritare alla zona l’ap-pellativo di “Borgogna italiana”. La sosta in qualche selezionata cantina aiuta poi a cattu-rare anche i profumi di questa terra baciata da Bacco e tenuta meglio di un giardino da chi

PER LA QUALITÀ DEI SUOI BIANCHIS’È MERITATO L’APPELLATIVO

DI “BORGOGNA D’ITALIA”DOPO L’APERTURA DELLE FRONTIERE

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CINQUE VIGNERONSUNITI IN “COLLIO VITAE”

GUARDANO AL FUTUROPUNTANDO SU UN VINO UNICO

CHE DIA PIÙ IDENTITÀ ALLA ZONA

Collio territorio da bere

FrIULI veneZIA gIULIA

CONTINUA ALLA PAGINA SEGUENTE

Page 28: Piazza sport chioggia sett2014
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Sì, viaggiare 17

il suo Collio è un uvaggio composto da Tocai friulano (qui lo chiamano ancora così alla fac-cia degli ungheresi), Sauvignon e Pinot grigio. Picech ha scelto Jelka (Gabriella in sloveno, la mamma di Roberto l’attuale titolare della cantina), prodotto con vini ottenuti da uve provenienti da vecchi viti di Tocai friulano, Mal-vasia e Ribolla gialla. Il primo affi nato in botte grande, gli altri in tonneaux. Picech ha pure ricavato una accogliente foresteria agrituristica accanto alla cantina: gli sono arrivati ospiti anche dalla Nuova Zelanda. Princic ha eletto a vino simbolo il suo Colle Duga: Sauvignon, Tocai friulano e Chardonnay. Infi ne il “fi losofo” Damijan Podversic: il suo Kaplia, un blend fra Chardonnay, Tocai friulano e Malvasia istriana, è frutto di uve raccolte in surmaturazione, lun-ghe macerazioni sulle bucce, affi namento in botti grandi e poi in bottiglia.

L’obiettivo di Collio Vitae è dare un ap-

peal diverso al Collio: non più la regione delle ultime viti dell’impero, ma il cuore della nuova Europa, sinonimo internazionale di una terra vocata al vino com’è avvenuto per la Borgo-gna, la Mosella, la Wachau austriaca. Insom-ma, i cinque vignerons di Collio Vitae sono convinti che sia giunto il momento anche per il Collio di darsi un’identità più forte e marcata. Basta con i troppi vitigni internazionali e in al-ternativa creare un vino unico che connoti for-temente la zona (vedi l’esempio del Francia-corta) e nel contempo dare più valore al lavoro nel vigneto con coltivazioni più sostenibili, in molti casi biologiche, in modo che la differen-za di qualità si percepisca nel bicchiere. Dal vino al territorio. Il Collio e la zona circostante hanno molto da offrire anche sotto il profi lo turistico. Basta pensare ai castelli (quello di Spessa e quello dei conti Formentini a San Floriano sono circondati da campi da golf), ai

borghi storici, alle pievi, ma soprattutto alle testimonianze della Grande Guerra: dal sa-crario di Oslavia, al museo sul monte San Mi-chele, o a quello ospitato al Castello di Gorizia. E poi alle trincee, molte delle quali in vista del Centenario sono state ripristinate e rese agibili alle visite degli escursionisti. E poi c’è il Parco Ungaretti di Sagrado che ricorda l’esperienza dolorosa del poeta-soldato durante la Grande Guerra. La sua vita in trincea è condensata in opere che tutti abbiamo studiato a scuola, come San Martino del Carso, dove la tragicità del confl itto si avverte nel suo quotidiano in-contro con la morte, magari nella descrizione cruda del volto devastato di un compagno ucciso dal fuoco nemico. Il parco letterario è impreziosito da artistiche e ardite installazioni che riportano i versi del poeta. Dal belvedere del parco lo sguardo si spinge fi no al mare, fi no a Grado, fi no al golfo di Trieste.

SIRK, L’ARTE DELL’ACETO

C’è aceto e aceto. Da una terra di grandi vini come il Collio nasce uno dei grandi aceti italiani. Lo produce Josko Sirk alla Subida di Cormons. Sirk nella vita fa anche il ristoratore (è suo lo storico ristorante “Al cacciatore”) e offre ospitalità agrituristica di alto livello. Sirk (nella foto)

ottiene il suo grande aceto direttamente dalle uve prodotte nelle vigne adiacenti all’acetaia. Le uve deraspate fermentano in tini di rovere, poi viene innescata la fermentazione acetica con l’aceto madre. Dura quasi un anno. Poi l’affi namento in piccole botti per altri tre o quattro anni. La qualità delle uve e il lunghissimo contatto con le bucce e le fecce nobili, permettono di ottenere un prodotto di grande struttura, ricco di minerali, persistente e complesso. Josko Sirk, opera dell’architetto Markus Klaura, su prenotaazione apre la sua acetaia alle visite.

NELLA PRIMA PAGINA FOTO GRANDE UNA VISTA PANORAMICA DEL COLLIO

DALL’AZIENDA DI DAMIJAN PODVERSIC. A DESTRA,

IN ALTO, LE VESPE GIALLE DEL COLLIO E SOTTO UNA

VECCHIA PIANTA DI VITE DELL’AZIENDA RACCARO. IN

QUESTA PAGINA: IL CASTELLO DI SPESSA. A SINISTRA: UNA CAMERA DELL’AGRITURISMO

DI ROBERTO PICECH E I CINQUE VIGNERONS DI COLLIO VITAE. SOTTO,

DA SINISTRA: UNA MAPPA STORICA DEL COLLIO, I

CINQUE VINI SIMBOLO DI COLLIO VITAE, UNO SCORCIO

DELLA ZONA E LA STORICA CANTINA DI EDI KEBER

Collio, territorio da bereFrIULI veneZIA gIULIA

segue dalla pagina precedente

29Sì, viaggiare

Page 30: Piazza sport chioggia sett2014

ISOLA DELLA SCALA (VR)

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Iniziativa fi nanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007 - 2013, Asse 4 - Leader. Organismo responsabile dell’informazione: Comune di Isola della Scala. Autorità di gestione: Regione del Veneto - Direzione Piani e Programmi del Settore Primario. COMUNE

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Page 31: Piazza sport chioggia sett2014

31Appuntamenti culturali

L’Accademia dei Concordi torna a respirare, dopo l’estate bollente trascorsa tra flash mob e chiusu-ra anticipata dei servizi. Finalmente può dunque

ripartire il lavoro e a pieno regime, grazie ai 70mila euro messi già a disposizione dal Comune di Rovigo.

E’ questo il risultato più evidente della stagione, ottenuto grazie all’impegno del commissario Claudio Ventrice, che ha approvato il bilancio previsionale 2014, nel quale sono stati disposti 140mila euro per l’Accademia.

Si tratta della stessa cifra del 2013, che pratica-mente aveva portato allo scontro tra i vertici dell’Ac-cademia e l’amministrazione Piva e alla conseguen-te chiusura della biblioteca rodigina, dato che i conti non tornavano. Dopo la caduta del primo cittadino Bruno Piva, il 15 luglio scorso, la biblioteca ha riaperto ufficialmente a settembre e la minaccia di chiusura e di licenziamento dei dipendenti è stata subito dopo ritirata. Per il 2015 rimane l’appunta-mento per analizzare la natura del finanziamento e trovare un accordo condiviso.

Come ha spiegato il sub commissario prefetti-zio, Massimo Zavagli, la decisione è arrivata in que-

sto preciso momento poiché si è atteso il documento con il piano di rientro di Polesine Acque. Il piano prevede per il Comune di non pagare più le bollette dell’acqua, con un risparmio annuo di 400mila

euro. Probabilmente l’Accademia dovrà tirare anco-ra un po’ la cinghia, sia nel 2014 che nel 2015, tuttavia il miglioramento sperato si potrà godere appieno nel 2016.

“Come da accordi - sottolinea il commissario del Comune, Claudio Ventrice - subito daremo un acconto, 70mila euro e a seguire i restanti, a con-fermare quanto già stanziato l’anno scorso”. Dopo l’approvazione del bilancio, lo scorso 29 settembre, in tempo reale, Ventrice ha esclamato: “oggi stesso il Comune farà il bonifico da 70mila euro; altrettanti sono a bilancio e verranno versati entro l’anno”. Si tratta di una boccata a pieni polmoni per la storica istituzione, che anche se non potrà contare sull’in-tero ammontare dei 370mila euro richiesti, almeno potrà accontentarsi di usufruire del contributo per le proprie attività di routine.

di Melania Ruggini

Il commissario approva il bilancio e pone finealla querelle con i vertici dell’Accademia

Finalmente la cultura torna ad abitare in città

Nel mondo dell’arte è nata una nuova stella: nel giro di qualche anno Baran, artista originario del Polesine, ha fatto irruzione nella scena artistica contemporanea, facendosi

apprezzare dal pubblico per la sua ventata di originalità tematica. La ricerca di Baran parte dalla scultura, dalla forma plastica

in acciaio lucido, modellata da torsioni, pieghe, accartocciamenti, a mostrare le varie sfaccettature che la vita può e deve assumere. Il successivo ciclo tematico affronta la complessità dei “margini”: Ai margini del mondo è un viaggio pittorico ai lati della tela, una decentralizzazione visiva che spiazza il fruitore.

In questo percorso controcorrente, in cui i margini prendono il sopravvento e si fanno posto nel campo visivo, Baran attua la sua intimistica denuncia. Poveri, oppressi, ammalati, diversi, fragili, giovani, onesti, talenti, cultura: gli elementi ai margini della socie-tà contemporanea diventano protagonisti del racconto per mezzo del colore, sferzante, pungente, inespugnabile.

La strada verso Progetti bruciati è breve. La denuncia parte dalla sua vicenda autobiografica e diventa urgenza di condivisione. Baran cede il posto ad Andrea Barasciutti, di professione architet-to, e alla sofferta riflessione sullo stato di salute dell’architettura contemporanea italiana, che versa in un grave stato di crisi; si costruisce poco e male, la politica si inserisce prepotentemente nella filiera, la meritocrazia è scarsamente premiata, la qualità non viene spesso considerata, il progetto e la progettualità non sono abbastanza tenuti in considerazione dal sistema. E così Ba-ran preleva i progetti che giacciono da anni nel suo cassetto e li plasma attraverso i principi fondatori dell’architettura vitruviana: l’aria, la terra, il fuoco e l’acqua.

L’elaborato progettuale è ossidato all’aria, strisciato per ter-ra, bruciato sul fuoco e spento nell’acqua. Il risultato finale sono i brandelli di un progetto deturpato dall’azione dell’artista e dai

fenomeni naturali primari per i quali era stato pensato. I lacerti progetto emergono dal bianco della tela, simbolo del vuoto socia-le, in cui le idee sono relegate ai margini, confinate nel non luogo dell’oblio per impedire alla creatività di spingersi più in alto, di osare, di giocare a dadi con l’universo.

In questo procedimento creativo, Baran gioca con la transito-rietà del tempo e dei tempi e le sue opere ne riflettono la fugacità fisica e concettuale: la carta invecchierà per effetto della luce e dell’aria, parimenti ad un’architettura esposta alle intemperie e al deperimento dei materiali.

l’artista

Nel giro di pochi anni la sua originalità s’è fatta strada

BaRaN, L’aRChITETTo ChE SI è FaTTo SCULToRE dI dENUNCIa

Me.Ru.

Nel mondo dell’arte è nata una nuova stel-la: nel giro di qualche anno Baran, artista originario del Polesine, ha fatto irruzione

nella scena artistica contemporanea, facendosi apprezzare dal pubblico per la sua ventata di originalità tematica. La ricerca di Baran parte dalla scultura, dalla forma plastica in acciaio lucido, modellata da torsioni, pieghe, accartoc-ciamenti, a mostrare le varie sfaccettature che la vita può e deve assumere. Il successivo ciclo tematico affronta la complessità dei “margini”: Ai margini del mondo è un viaggio pittorico ai lati della tela, una decentralizzazione visiva che spiazza il fruitore. In questo percorso controcor-rente, in cui i margini prendono il sopravvento e si fanno posto nel campo visivo, Baran attua la sua intimistica denuncia. Poveri, oppressi, ammalati, diversi, fragili, giovani, onesti, talenti, cultura: gli elementi ai margini della società contemporanea diventano protagonisti del racconto per mezzo del colore, sferzante, pungente, inespugnabile. La strada verso Pro-getti bruciati è breve. La denuncia parte dalla sua vicenda autobiografica e diventa urgenza di condivisione. Baran cede il posto ad Andrea Barasciutti, di professione architetto, e alla sofferta riflessione sullo stato di salute dell’ar-chitettura contemporanea italiana, che versa in un grave stato di crisi; si costruisce poco e male, la politica si inserisce prepotentemente nella filiera, la meritocrazia è scarsamente premiata, la qualità non viene spesso considerata, il pro-getto e la progettualità non sono abbastanza tenuti in considerazione dal sistema. E così

Baran preleva i progetti che giacciono da anni nel suo cassetto e li plasma attraverso i principi fondatori dell’architettura vitruviana: l’aria, la terra, il fuoco e l’acqua. L’elaborato progettuale è ossidato all’aria, strisciato per terra, bruciato sul fuoco e spento nell’acqua. Il risultato finale sono i brandelli di un progetto deturpato dall’a-zione dell’artista e dai fenomeni naturali primari per i quali era stato pensato. I lacerti progetto emergono dal bianco della tela, simbolo del vuoto sociale, in cui le idee sono relegate ai margini, confinate nel non luogo dell’oblio per impedire alla creatività di spingersi più in alto, di osare, di giocare a dadi con l’universo. In questo procedimento creativo, Baran gioca con la transitorietà del tempo e dei tempi e le sue opere ne riflettono la fugacità fisica e concet-tuale: la carta invecchierà per effetto della luce e dell’aria, parimenti ad un’architettura esposta alle intemperie e al deperimento dei materiali.

Per l’anno prossimo il tema sarà le identità riemerse: spazio alle piccole comunità

dELTaRTE La SECoNda EdIzIoNE è STaTa UN SUCCESSo. E La TERza...

Me.Ru.

La giovane artista rodigina Anna Casazza è approdata al premio Celeste 2014 e si è già piazza-

ta nella rosa dei finalisti con il video “I’ll make you pure”. Il video in gara è tratto da una performance contro l’infibulazione realizzata nel novem-bre del 2011. In questa performan-ce l’infibulazione viene praticata ad un fiore di orchidea. Il fiore, inteso quale elemento simbolico, è offerto ad una donna e accompagnato dalle seguenti parole; “Così ti ho reso pura”. La drammaticità di questa pratica non solo deriva dalla falsa credenza che con essa si possa raggiungere la purezza virginale, ma ciò che è ancora più atroce è che le donne che la subiscono a loro volta la infliggono ad altre donne, aumentando la crudeltà di un atto inumano.

Anna Casazza nasce a Rovigo nel 1987; nel 2009 si laurea in Nuove tecnologie per le arti con una Tesi in Fotografia di Moda presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2010 espone presso Artefare a Bologna e vince il Premio Arte Mondadori, Milano. Nel 2011 frequenta Uwe – University of West England – Department of Art and Design, a Bristol (Uk). Nel 2012 è selezionata da e-photoreview con il progetto Pain e ottiene il diploma di Laurea Magistrale in Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2013 si laurea Ied Master in Fotografia, Milano.

arte in VideoAnna Casazza a Celeste 2014

Me.Ru.

Dopo una estate molto travagliatadopo polemiche e flash mob si torna infine alla normalità

Numerose e di grande rilievo le tematiche che sono affrontatecon grande acume nelle sue caratteristiche opere

>> Caso Concordi Una boccata d’ossigeno per l’istituzione

Page 32: Piazza sport chioggia sett2014

40 Concerti e non solo

Gran teatro GeoxMorrisseY, 22 ottoBre a PadoVa

Mercoledì 22 ottobre arriva a Padova l’attesissimo tour di Morrissey: sul palco del Gran Teatro Geox la voce storica degli Smiths proporrà i brani dell’ultimo album da solista.Morrissey, l’artista più importante dell’ondata

british wave, torna infatti nella sua amata Italia per sei date del suo incredibile tour mondiale. Il mese scorso, Morrissey ha rilasciato, dopo cinque anni, l’album solista dal titolo “World Peace Is None Of Your Business”. Sempre tagliente, sarcastico e dallo stile inconfon-dibile, l’artista inglese è pronto ad incontrare nuovamente i fans italiani e a cantare con loro.Nato in Inghilterra da genitori irlandesi, Steven Patrick Morrissey è stato la voce di uno dei gruppi cardine della musica inglese degli anni Ottanta, gli Smiths. Finita l’esperienza con la band, Morrissey si è cimentato subito in una carriera solista ricca di grandi successi. Il primo album, “Viva hate”, fu pubblicato sei mesi dopo lo sciogli-mento del gruppo, a conferma del fatto che la carriera del cantante era tutt’altro che fi nita. Da allora Morrissey non si è più fermato, continuando a incontrare i suoi fan in occasione di tour di successo.Con gli Smiths Morrissey ha inventato l’indie-rock inglese così come lo conosciamo oggi, formando con Johnny Marr una delle coppie

d’autori più amate dai tempi di John Lennon e Paul McCartney.Il concerto di Padova sarà quindi un’occasione imperdibile per ap-prezzare dal vivo l’artista che è stato annoverato da Rolling Stones tra i cento cantanti migliori di tutti i tempi.

Palasport di Verona15 noVeMBre 2014 PalasPort di Veronai sUBsoniCa tornano Con Un disCo e Un toUr Per Uno sHoW innoVatiVo sorPrendente iniMitaBile

In questi mesi Sa-muel, Max Casac-ci, Boosta, Ninja e

Vicio hanno riacceso i motori, ritrovandosi tutti insieme a con-frontarsi, scrivere e registrare nuove idee con il desiderio comune di far girare un po’ di sub vibes e ritornare sul palco. Un nuovo progetto, quindi, per la band che è riuscita sempre a sperimentare coinvolgendo un pubblico in costante crescita. Nella loro musica l’elettronica, il dub, la dance e il rock si mixa-no in un insieme unico e originale che è il SUONO dei SUBSONICA, po-tente, riconoscibile e inimitabile. Una ricerca costante che non indugia in virtuosismi ma che trova concretezza in grandissime canzoni.

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in Veneto eVenti

Mille e ancora mille...Pagina a cura di Graziano edi Corazza1134

YaVanna... QUando il ClassiCo inContra l’elettroniCa tre sorelle CHe VoGliono andare ”doVe le Porta il CUore” Yavanna Kementeri e’ un personaggio di Arda, l’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien (quello de “Il Signore degli Anelli”. E’ una Vala, nonche’ una degli Aratar... ed e’ anche il nome scelto da tre sorelle piemontesi (sono di Cuneo) nel quale identifi care la propria musica. Incontro le Yavanna pochi giorni fa a Piove di Sacco (Pd). Le tre ragazze pie-montesi sono venute anche nel Veneto per promuovere il loro disco “Intuito Al-chemico”. Sono tre sorelle gentili, alla mano. Virginia di 34 anni - pianoforte, mamma di un bambino di due anni e mezzo; Letizia di 32 anni - fl auto, Anita: 28 anni - violino. Volti molto giovanili con parecchi anni trascorsi sui loro strumenti classici ed anche a fare “qualche marchetta sonora” nei matri-moni, conventions, e feste in genere, facendo anch’esse covers. Una gavetta che ha loro contribuito ad amalgamare le armonie vocali. La loro musica e’ nata per gioco, in quanto la musica in famiglia era di casa... con genitori ap-passionati di “classica”. La vostra formazione musicale? Letizia parla a nome delle tre: “Tutte e tre abbiamo una formazione classica. Anita ha anche suonato ed ascoltato un po’ di musica celtica. Hanno penato un bel po’ prima di incontrare Luca Vicini “Vicio” (bassista dei Subsonica) ed arrivare al loro album comple-to. E’ Anita a dichiarare: “Prima di entrare ad X Factor abbiamo avuto delle tensioni tra noi circa gli indirizzi musicali ed anche se partecipare o no a quella vetrina televisiva.” Virginia ammette: “Inizialmente eravamo molto chiuse. Non ci fi davamo di nessuno e non volevamo fi darci di nessuno. Ma grazie a Vicio ci siamo aperte al mondo dei suoni elettronici. Ci abbiamo messo mesi pri-

ma di prendere la decisione di affi darci a lui per i suoni e per gli arrangiamen-ti.” Anita: “Si’. Io ero gia’ aperta a quei suoni. Mi piace la musica celtica, per esempio, e lui e’ riuscito a farci comprendere che c’erano nei nostri suoni qualcosa da togliere e qualcosa da unire al suono digitale.” Letizia: “Siamo oggi aperte ad evolverci nel-la musica. Siamo musiciste e nella nostra testa abbiamo dei musicisti da inserire nel prossimo futuro nel nostro organico. Un batterista, per esempio. Ma al momento non ci sono i soldi per farlo e quindi ci affi diamo anche noi a delle basi elettroniche.” Chiedo: “Verso quale direzione state andan-do?” Anita confessa: “La direzione e’ quella del cuore...” “E i testi?” E’ Anita che riprende la parola: “Sono cose quotidiane viste attraverso le no-stre esperienze personali. A volte temi importanti, a volte meno, che vengo-no trattati secondo il nostro punto di vista.” “Cos’e’ Yavanna per voi?” Le-tizia: “Deriva da un libro di Tolken.

Quel personaggio e’ stato di ispirazione per la nostra musica, soprattutto meditativa. Il nome Yavanna signifi ca ‘distributrice di frutta’. E poi noi quando suoniamo e cantiamo ci sembra di dare vita ad una quarta voce... Yavanna, appunto.” “Ed i talent?” Vir-ginia: “C’e’ il gioco, ed anche la strategia del gioco. Si rischia di venire triturati dal talent. Ed uscirne convinti di avere raggiunto popolarita’. Ma in realta’ non sempre e’ cosi’. Noi in effetti quan-do siamo uscite dal talent non abbiamo avuto le persone giuste che si affi ancassero nell’aiutarci.” Stringo la mano a tutte e tre convinto che abbiano veramente talento!

Amedeo Lombardi parla alla chiusura della quinta edizione dell’evento tra obiettivi, nodi logistici, sfi de per il futuro e le (solite) richieste agli amministratori locali.

Fango, gioia, sudore, meraviglia ed una certezza: HOME FESTIVAL e’ adulto. Dopo esiste la consapevolezza che la quinta edizione, ha proiettato HF oltre le aspettative degli orga-nizzatori, superando anche la soglia psicologica del ticket di ingresso. I numeri danno ragione all’HOME FESTIVAL: 11.000 ingressi la prima sera, 15.000 la seconda, sold out il sabato e chiusura con 16.000, per un totale di 62.000 paganti.

Allora Amedeo e’ andata bene... Meglio di cosi’ non poteva andare, adesso i numeri sono certifi cati dai biglietti e dalle spettacolari immagini del nostro villaggio.

“Guardateci, dall’alto, come hanno fatto i droni: e’ un nuovo mondo, e’ un popolo che ha bisogno di stupirsi, socializzare, amare, sperare, vivere. E guardando queste foto il primo tributo va a chi ha lavorato: i volontari, i dipendenti, gli artisti, gli sponsor, i partner, tutti. C’erano 1.400 accreditati, grazie alle loro mani, ai loro cervelli e ai loro cuori ora stiamo volando”.

E adesso? “Finita l’edizione 2014, adesso e’ ora di pensare al 2015. Siamo sicuri di quello che

siamo, di come lo facciamo, di essere gli unici e modestia a parte i migliori in italia. Unici perche’ abbiamo un margine di crescita, abbiamo la possibilita’ di creare un pacchetto composto da un network con la regione che ci ospita, gli unici che possono creare un’esperienza, un momento di aggregazione, di crescita sociale e culturale, ma soprattutto uno sviluppo e una sostanziosa crescita economica”.

la ProVa-tiCKet: si iniZia a Fare sUl serio: 62.000 PresenZe”. interVista ad aMedeo loMBardi, ideatore del HoMe FestiVal treViGiano

treViso “HoMe FestiVal”

Tutto e’ iniziato cinque anni fa... “Si’. Un percorso cominciato 5 anni fa, con un’idea precisa, un progetto che si sta materia-

lizzando con un unico obiettivo: realizzare un festival vero e interazione. Abbiamo visto che non c’e’ paura per il biglietto anche se minimo e simbolico di cinque euro. E cosi’ magari potremmo osare di piu’ con gli ospiti, tentando magari di strutturare l’area per ampliarla ed aumentare i servizi. La strada verso la prossima edizione sara’ lunga. Seguiteci durante tutto l’anno: la nostra famiglia ha una casa, all’Home Rock Bar, ma si muove ovunque, e’ un attore culturale che propone intrattenimento e cultura per 365 giorni all’anno”.

Qualche problema... “Quest’anno la bomba d’acqua di venerdi’ sera ne ha dato la prova. In pochi attimi siamo

riusciti a gestire una enorme emergenza, centinaia di auto bloccate nel fango. Ci siamo sporcati in prima persona, abbiamo pagato di tasca nostra interventi straordinari per ribonifi care l’area con camion e camion di terra e ghiaia. Abbiamo pure trovato una nuova area parcheggi all’ulti-mo minuto grazie ad Ali’. Ma sappiamo anche stare tra la gente: abbiamo bussato ad ogni casa nella zona della Dogana, invitando tutti i residenti. Lamentele? Inevitabili, ma meno di quelle che pensavamo. La gente ci ama”.

Deluso da cosa? “Spiace pero’ constatare che ancora una volta si sarebbe potuto far meglio. Come? “L’ex Dogana continua ad essere un deserto nel quale noi ogni anno installiamo un paese,

l’attrezziamo con corrente, acqua, servizi, rendiamo agibile il capannone. Ben venga il dialogo con le Fiere di San Luca, Treviso ha bisogno di una area fi ssa, organizzata per i grandi eventi. Solo cosi’ la citta’ potra’ valorizzare la sua importanza turistica. E ci siamo pure stancati di sottolineare cosa questo possa voler dire: hotel e ristoranti che lavorano, marketing territoriale, valorizzazione della citta’: siamo e potremmo essere sempre piu’ un indotto per il territorio.

Cosa speri ti si possa concedere? “Chiediamo sempre di continuo quest famoso “campeggio” che non signifi ca far dormire

delle persone in tenda, ma avere un’area viva 24 ore al giorno, in modo da realizzare tutti i nostri obiettivi. E invece ci troviamo a discutere di orari di apertura, di sciocchezze che servono solo a perdere tempo. Tempo che invece dovremmo impiegare per concretizzare azioni, non c’e’ tempo e scuse per parlarne.

In conclusione? Sapete dove trovarci, noi siamo sempre a casa, all’Home. Siamo adulti, ve lo abbiamo

dimostrato. Ma non siamo ancora stanchi di crescere e migliorare, permetteteci di farlo”.

32 Concerti e non solo

Page 33: Piazza sport chioggia sett2014

L’Orso, storico locale di Adria, dopo avere nobilitato l’umile arte del panino dandogli dignità di pasto alternativo di qualità, ha pensato di trasformare il classico hamburger da vituperato cibo fast-food in un alimento gourmet.

Le nostre specialità, ci dicono i titolari Carlo e Gabriella, sono realizzate con materie prime genuine e di alta qualità. Per i nostri hamburger usiamo solo pregiata carne bovina di scottona 100% italiana, formaggi D.O.P. , verdure e uova biologiche o a km 0. La nostra idea è quella di trasformare il fast-food in comfort food, parlando al cuore attraverso il palato e garantendovi la massima esperienza gustativa possibile. Grazie al nostro Veggie Burger, anche chi non gradisce la carne troverà pane per i suoi denti.

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Page 34: Piazza sport chioggia sett2014

Crucilibro24

di Germana Urbani · www.inmondadori.it<>www.giunti.it<> www.einaudi.it<>www.guanda.it<>wwwbaldinicastoldi.it< >

Eroe - Eroina Alma Arianna, un ragazzina cerebrolesa Padre Mauro

VeronicaUna madre assenteAlice e Daniele, i fratelliMaio, il fratello scomparso di AlmaAlter Ego

Un ingrosso alimentareLa quotidianità della vitaUna famigliaFerraraLocation

I dipendenti dell’ingrossoUn neonatoAnna e Davide, madre e padreAntonia, fi glia di Alma Co-Protagonisti

Veronica e Mauro, una normale coppia di trentenni prossimi a diventare genitori:

lei lavora come cameriera, lui ha un contratto a termine presso un ingrosso

alimentare. Una sera Mauro investe un collega, ferendolo: per sostituirlo,

l’azienda è costretta ad assumere in via defi nitiva un altro dipendente

Gli invincibili sono un padre e un fi glio, un giovane imprenditore e un

neonato ancora da svezzare. Si ritrovano improvvisamente da soli, e devono imparare a stare al mondo, insieme

Da una gravidanza serena che si ribalta nell’incubo di una patologia senza speranze di guarigione o di miglioramenti, Arianna vive nelle

storie di Anna, Davide, Alice e Daniele, sconcertanti per la loro lucidità,

tenerezza, crudezza, forza

A Ferrara, Alma e Maio, due fratelli adolescenti hanno fi nito la scuola e, su idea di Alma, provano l’eroina.

Maio resta segnato da questa esperienza e un giorno scompare. Di tutto questo Alma non racconta nulla alla fi glia Antonia fi no a quando lei

non aspetta un fi glio

Intrigo

Veronica, apprendista Lady Macbeth di provincia, convince allora Mauro a uccidere uno dei lavoranti, in modo

che questa volta la «fortuna» cada su di loro, Ma il padrone del luogo spia i dipendenti e scopre qualcosa di grave

Trovarsi soli davanti a quella calamita portentosa che è un bambino rischia di scompaginare ciò che si era prima,

spalancando un universo tutto da inventare. E se poi si rifacesse viva la donna che tanti anni prima li aveva

abbandonati?

Rifl essioni profonde, emozioni forti e drammatiche, situazioni comiche e grottesche, sentimenti sinceri e

naturali raccontati senza la censura del ‘’politicamente corretto’’, in un ritmo incalzante che tiene incollati alla pagina. E che ci fa interrogare,

inevitabilmente, sulla vita.

Antonia torna a Ferrara per cercare Maio. Passa attraverso un vortice

di incontri e verità nascoste. E mentre il fi glio le cresce in grembo

lei percorre la discesa che va di madre in fi glia e si chiede: come si

fa a meritarsi l’amore?

Finale

Un ritratto amaro ma allo stesso tempo ironico e paradossale del mondo del

lavoro di oggi. La precarietà che uccide il futuro e l’anima delle persone

Uno dei romanzi più belli di questo inizio autunno 2014, di leggerezza nel senso inteso da Italo Calvino

nelle Lezioni americane

Una storia vera di una famiglia “diversamente normale” con personaggi vibranti di vita e

d’amore che nella diffi coltà trovano motivo di stare insieme

Un giallo pieno di tensione e di colpi di scena ma anche la storia di una famiglia che di fronte a un dolore insopportabile si disgrega

fi no all’autodistruzione

Cosa dire del libro

Alberto SchiavoneNessuna carezza

Baldini&Castoldi, pp.176€ 14.00

Marco FranzosoGli invincibili Einaudi, pp. 109

€ 15.00

Anna ViscianiSe AriannaGiunti, pp.192

€ 12.00

Daria BignardiL’amore che ti meriti

Mondadori, pp. 252€ 18.00

Leggere…

Daria Bignardi Anna Visciani Marco Franzoso Alberto Schiavone

Bisogna meritarselo l’amore

Finale

Leggere

L’amore per i fi gli non è un sentimento naturale: arriva e va coltivato così come la verità e la forza che tiene unite le famiglie

34 Crucilibro

Page 35: Piazza sport chioggia sett2014

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Veronica e Mauro, una normale coppia di trentenni prossimi a diventare genitori:

lei lavora come cameriera, lui ha un contratto a termine presso un ingrosso

alimentare. Una sera Mauro investe un collega, ferendolo: per sostituirlo,

l’azienda è costretta ad assumere in via defi nitiva un altro dipendente

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neonato ancora da svezzare. Si ritrovano improvvisamente da soli, e devono imparare a stare al mondo, insieme

Da una gravidanza serena che si ribalta nell’incubo di una patologia senza speranze di guarigione o di miglioramenti, Arianna vive nelle

storie di Anna, Davide, Alice e Daniele, sconcertanti per la loro lucidità,

tenerezza, crudezza, forza

A Ferrara, Alma e Maio, due fratelli adolescenti hanno fi nito la scuola e, su idea di Alma, provano l’eroina.

Maio resta segnato da questa esperienza e un giorno scompare. Di tutto questo Alma non racconta nulla alla fi glia Antonia fi no a quando lei

non aspetta un fi glio

Intrigo

Veronica, apprendista Lady Macbeth di provincia, convince allora Mauro a uccidere uno dei lavoranti, in modo

che questa volta la «fortuna» cada su di loro, Ma il padrone del luogo spia i dipendenti e scopre qualcosa di grave

Trovarsi soli davanti a quella calamita portentosa che è un bambino rischia di scompaginare ciò che si era prima,

spalancando un universo tutto da inventare. E se poi si rifacesse viva la donna che tanti anni prima li aveva

abbandonati?

Rifl essioni profonde, emozioni forti e drammatiche, situazioni comiche e grottesche, sentimenti sinceri e

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inevitabilmente, sulla vita.

Antonia torna a Ferrara per cercare Maio. Passa attraverso un vortice

di incontri e verità nascoste. E mentre il fi glio le cresce in grembo

lei percorre la discesa che va di madre in fi glia e si chiede: come si

fa a meritarsi l’amore?

Finale

Un ritratto amaro ma allo stesso tempo ironico e paradossale del mondo del

lavoro di oggi. La precarietà che uccide il futuro e l’anima delle persone

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d’amore che nella diffi coltà trovano motivo di stare insieme

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fi no all’autodistruzione

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Sarà il prossimo

Einstein?Nome

Cognome

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E-mail

Data e luogo

Firma

Per ricevere le informazioni sul bambino e la comunità che potrai sostenere, spedisci in busta chiusa il coupon qui riportato a: ActionAid - Via Broggi 19/A - 20129 Milano, invialo via fax al numero 02/29537373 oppure chiamaci allo 02/742001.

Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano, via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. Marco De Ponte, domiciliato presso AA; c) i Suoi dati saranno trattati (anche elettronicamente) soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di solidarietà e beneficenza svolte da AA; d) i Suoi dati saranno comunicati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informativo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi all’indicato responsabile per conoscere i Suoi dati, verificare le modalità del trattamento, ottenere che i dati siano integrati, modificati, cancellati, ovvero per opporsi al trattamento degli stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati.

Per informazioni chiama lo 02/742001, vai sul sito www.actionaid.it o scrivi a [email protected]

ZPL12

Milioni di bambini nel Sud del mondo crescono malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione.Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui!

Aiutalo a diventare grande, con l’adozione a distanza.

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Page 36: Piazza sport chioggia sett2014
Page 37: Piazza sport chioggia sett2014

37A tavola

CUCINA

FOCACCIA AI MIRTILLI E CREMA AL WHISKY UN DOLCE SEMPLICE E AUTUNNALE, SIA PER I COLORI SIA PER LA CONSISTENZA. ABBIAMO ORMAI

ABBANDONATO LE CHEESE CAKE ESTIVE, PER COCCOLARCI CON IL CALORE DEL FORNO ACCESO ED I SAPORI PIÙ CONFORT DELLA STAGIONE. UN IMPASTO LEGGERO ARRICCHITO DA FRESCHI MIRTILLI E GOLOSA CREMA AL WHISKY. NONOSTANTE LE MOLTE VERSIONI DI TORTINE AI MIRTILLI, TROVATE NEI RICETTARI INFORMATICI E NON, PREVEDESSERO L’AGGIUNTA DI YOGURT NELL’IMPASTO, ABBIAMO VOLUTO PROVARLA SENZA QUESTO INGREDIENTE. IL RISULTATO È STATO ALTRETTANTO SOFFICE E DALLA CONSISTENZA BAGNATICCIA CHE CI SI ASPETTA PER QUESTO TIPO DI PREPARAZIONI.

INGREDIENTI PER UNA TEGLIA DI 19 CM200G FARINA W170 + PER LO STAMPO

270G MIRTILLI

1/3 BICCH. CREMA AL WHISKY

2 CUCCH. MIELE D’ACACIA

2 UOVA

16G LIEVITO VANIGLIATO

OLIO EVO

MARGARINA PER LO STAMPO

LATTE

SETACCIARE LA FARINA CON IL LIEVITO, UNIRE IL MIELE, L’OLIO ED I DUE TUORLI D’UOVO; INIZIARE A MESCOLARE ED INCORPORARE IL LIQUORE E LATTE Q.B. PER AMMORBIDIRE, PER ULTIMI AGGIUNGERE PRIMA GLI ALBUMI MONTATI A NEVE E, UNA VOLTA AMALGAMATI, 70G DI MIRTILLI.SPALMARE UNA PIROFILA CON LA MARGARINA ED UN PO’ DI FARINA, VERSARE IL COMPOSTO E CUOCERE IN FORNO, PRERISCALDATO A 180° CON FUNZIONE VENTILATA, PER CIRCA 20 MINUTI. TOGLIERE LA TORTA DAL FORNO E METTERE IN SUPERFICIE I MIRTILLI RIMANENTI, FACENDO UN PO’ DI PRESSIONE PERCHÉ ENTRINO NELL’IMPASTO. CUOCERE PER ALTRI 5-10 MINUTI E TENERE IN FORNO FINO AL MOMENTO DI SERVIRE.

MANUELA E SILVIA BIZZO

29CUCINA

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.COM

COCKTAILS I CONSIGLI DI PAOLO FIOR DI LOTO

INGREDIENTI:DEDICATO AD ADRIA IN FIORE CHE SI SVOLGERÀ DOMENICA 27 APRILE 2014 AD ADRIA. SI PREPARA DIRETTAMENTE NEL BICCHIERE OLD FASHION 1/2 LIME A CUBETTI, 7/10 GIN BOMBAY, 2/10 CONTREAU, 1/10APRICOT BRANDY, 3 GOCCE DI BITTER CAMPARI, 8 GOCCE DI KIRSH.SI GUARNISCE CON FRUTTI DI BOSCO E UN FIORE DI LOTO.

by Paolo Marani

PAOLO MARANI [email protected] MESSAGGIO PUBBLICITARIO

LA RICETTA

CARRE’ d’agnello in crosta di erbette su tetto di funghi porcini con tortino di porri e scalogno glassato

INGREDIENTI 1 CARRÈ D’AGNELLO, ERBETTE AROMATICHE, 2 FUNGHI PORCINI, 4 SCALOGNI, 2 PORRI

ESECUZIONE PREPARARE IL TRITO DI ERBE AROMATICHE E “IMPANARE” IL CARRÈ D’AGNELLO. ROSOLARLO IN UNA PADELLA ANTIADERENTE PER CIRCA 3 MIN. E FARE RIPOSARE LA CARNE PER 10 MIN. PREPARARE IL TORTINO DI PORRI TAGLIANDOLI A QUADRETTI. FATELI ROSOLARE IN UNA PADELLA DÌALLUMINIO CON UNA NOCE DI BURRO, AGGIUNGERE DELLA FARINA SETACCIATA E UN PÒ DI PANNA. MANTECARE CON GRANA PADANO E METTERLI IN PICCOLE FORTMINE IN MODO DA OTTENERE DELLE TORTINE. METTETE GLI SCALOGNI IN UNA CASSERUOLA FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA, AGGIUNGERE 5 CUCCHIAI DI ZUCCHERO E CUOCERE FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA. FATE SALTARE IN UNA PADELLA ANTIADERENTE I FUNGHI PORCINI PRECEDENTENENTE TAGLIATIA A FETTINE NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA, CON UN GOCCIO D’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA E SALE. ADAGIARE SU UN PIATTO I FUNGHI SLATATI, DISPORVI SOPRA IL CARRÈ SCALOPPATO E ACCOMPAGNARE CON TORTINO DI PORRI E SCALOGNO GLASSATO. “LUCIDARE” CON UN FILO D’OLIO EXTRAVERGINE E AGGIUNGERE UNA SPOLVERATA DI SALE E PEPE NERO.

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• Perché le donne guidano male? Perché tutti gli istruttori di guida sono uomini.Perché…• Perché se entro in un autogrill non posso uscire subito ma sono

costretto a fare una labirinto tra pupazzi minacciosi di Peppa Pig, tobleroni di due metri, caciotte al pepe e speck di Sauris? Ero entrato per bere un caffè e ho speso 150 euro! Perché???

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l’INTARSIO Partendo dal nome d’arte della cantante in foto completate lo schema.

Chuck Norris... • Chuck Norris può distrarre Coccolino Concentrato.• Chuck Norris usa come venti-latore il Mulino Bianco.• Chuck Norris non piange, suda dagli occhi.All’università... • Lezione di medicina all’univer-sità: Il professore: “Il paziente si è fratturato un femore e zoppi-ca; tu cosa faresti?” Lo studen-te: “Zoppicherei anch’io”.• Due giovani studenti univer-sitari discutono: “Tu cosa fai per vivere?” “Scrivo” “Fai il ro-manziere?” “No.” “Sceneggia-tore?” “No.” “Poeta?” “No.” “Ma allora cosa scrivi?” “Scri-vo a mio padre chiedendogli di mandarmi i soldi!”Le grandi domande della vita!• Le tende da sole soffrono di solitudine?• Sono le pecore di Murano che producono la lana di vetro?• Se alla fine incontrerò la don-na dei miei sogni, che cosa ne farò di mia moglie?• Se lavorare fa bene, perché non lo lasciamo fare agli ammalati?

Suocere… • Due amici, Giovanni e Carlo, si incontrano e Carlo è tutto graf-fiato e abiti strappati. Giovanni gli chiede cosa gli sia successo e Car-lo tristemente risponde: “Oggi ho seppellito mia suocera.” Gio-vanni si dispiace e incalza: “Si ma perché sei così conciato?” e Car-lo risponde: “Non voleva!”Computer…• Computer: macchina proget-tata per velocizzare e automa-tizzare gli errori.• I computer sono più stupidi degli esseri umani, ma fortu-natamente hanno l’interruttore per spegnerli.Donne…• Cosa hanno in comune i fulmi-ni e le donne al volante? Entram-bi vengono attirati dagli alberi.• Quella donna chiacchiera tan-to che d’estate le si abbronza anche la lingua.Uomini…• Perché gli uomini si vestono di scuro il giorno del matrimo-nio? Per essere in tinta col te-lecomando e con il sacco della spazzatura.

Il Crittografico A numero uguale corrisponde lettera uguale. Completate lo schema.

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