Credito Aperto BCC Piove di Sacco 3:2014

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CRESCE LA VOGLIA DI ESSERE PROTETTI DA PROBLEMI DI SALUTE INCIDENTI DOMESTICI E CRIMINALITÀ NUOVE PROSPETTIVE DEGLI INVESTIMENTI, DELLA PREVIDENZA E DELLA GESTIONE DEI RISPARMI LA SACCISICA COM’ERA DISEGNATA E COME SI PRESENTA AI GIORNI D'OGGI E VISTA DALL’ALTO Anno XIX - n. 49 dicembre 2014 PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA LOCALE DELLA BCC DI PIOVE DI SACCO

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CRESCE LA VOGLIADI ESSERE PROTETTIDA PROBLEMI DI SALUTEINCIDENTI DOMESTICIE CRIMINALITÀ

NUOVE PROSPETTIVEDEGLI INVESTIMENTI, DELLA PREVIDENZAE DELLA GESTIONEDEI RISPARMI

LA SACCISICACOM’ERA DISEGNATAE COME SI PRESENTA AI GIORNI D'OGGI E VISTA DALL’ALTO

Anno XIX - n. 49 dicembre 2014 PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA LOCALE DELLA BCC DI PIOVE DI SACCO

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Il Mutuo Prima Casa BCC Piove di Sacco è un finanziamento a condizioni particolari che la Banca di Credito Cooperativo riserva a Soci e Clienti per acquistare, costruire, ristrutturare o ampliare la prima casa: il bene più prezioso attorno al quale costruire il proprio futuro.La nostra proposta prevede diverse soluzioni di mutuo, a tasso variabile, con durate comprese tra 15 e 25 anni.Condizioni particolarmente vantaggiose sono previste sulle spese di perizia e istruttoria, diversificate tra Soci e Clienti, compresa la possibilità di finanziare fino al 100% del valore dell’immobile.

Mutuo Prima Casa BCC Piove di Sacco

risvegliala tua voglia di casaÈ il momento giusto per acquistare o ristrutturare.

Messaggio pubblicitario con finalità promozionali volto a promuovere i prodotti e i servizi della Banca. Esempio di calcolo su finanziamento di 100.000,00 €, pari al 50% del valore dell’immobile, con spread del 1.95% su Euribor 3 mesi (0,081%), considerando una spesa per incasso di rata di 2,00 € per una durata di 240 mesi, spese di servizi accessori pari a 300,00 €, spesa di istruttoria pari a 150.00,imposta sostitutiva pari a 0,25%, taeg. 2.141%. I tassi, i prezzi e le condizioni indicate sono validi sino ad eventuale variazione pubblicata nelle forme di legge.

* Spread su Euribor 3 Mesi riservato ai Soci per Mutui con durata di 15 anni.

Nuovainiziativa

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SOMMARIO 4 La banca previdente per tutelare il futuro

5 Gli indicatori sono buoni ora il piano strategico

SICUREZZA

7 Una questione di sicurezza

8 La criminalità non è sempre la stessa

9 Commercianti veneti preoccupati

10 La percezione più negativa della realtà

12 È la casa il luogo del rischio

14 Cos'è la polizza infortuni correntisti

15 Cresce la sanità privata

18 Protezione, non sempre la risposta è giusta

CULTURA

22 La saccisica “disegnata”

CONSULENZA E FORMAZIONE

26 Rivoluzione investimenti

28 Il valore della consulenza

29 La crisi passerà e sarà necessario essere pronti

TERRITORIO

30 Il premio Memo Geremia a Federica e Vigor

31 La stagione del Teatro Filarmonico

31 Saccisica in mostra

34 Forte san Felice, luogo del cuore del Veneto

SOCI IN VETRINA

38 +Watt, quando la salute sta nella borraccia

SOCI

43 Incontrare la banca, per capire

44 Premi allo studio

46 Concerto per un compleanno speciale

48 Gite, incontri, promozioni... tante iniziative nel 120°anno

ICCREA INFORMA

50 Iccrea Holding supera la valutazione approfondita della Bce

Spedizione in abbonamento postale 45%Art. 2/20 Legge 662/95DCI PADOVA Aut. Trib. di Padova n. 1456 del 23 Aprile 2002

Periodico di informazione e cultura localeAnno XIX - n. 49 dicembre 2014Direttore responsabile: Toni Grossi

In copertina il dettaglio della mappa Napoleonica di Correzzola trattadal libro pubblicato dalla BCC; in evidenza il complesso della CorteBenedettina di Santa Giustina; la mappa non riporta il borgo diTerranova a quel tempo situato sulla riva opposta del Bacchiglione; ilcorso del fiume, infatti, è stato rettificato nei decenni successivi.

EDITORE: Art Media SrlPROGETTO GRAFICO:Syn di Annalisa Sartoriwww.synart.netFOTOGRAFIE:Matteo DanesinRiccardo PiazzaRoberto RossiShutterstock

SELEZIONI E STAMPA: Peruzzo Industrie Grafiche SpAMestrino (PD) Tel. 049.900.28.84

Avvertenze di legge: in conformità al “Decreto Legislativo 196/2003” sulla tutela dei dati personali, si informa il destinatario del presente periodico che ha la possibilità di accedere

liberamente ai suoi dati anagrafici per aggiornarli, modificarli, integrarli o semplicemente per segnalare di non voler più ricevere il periodico “Credito Aperto” scrivendo al seguente indirizzo: Art Media Srl, Veggiano (PD)

Distribuzione gratuita

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EDITORIALE

LA BANCA PREVIDENTE PER TUTELARE IL FUTURO

Anche la stagione del nostro anniversario sta vol-gendo al termine. La BCC ha festeggiato i suoi 120 anni di vita nell’unico e più coerente modo

possibile: con la sobrietà e l’impegno dettato in buona parte dalle contingenze (non certo favorevoli) di que-sto momento, ma soprattutto secondo uno stile che da sempre la caratterizza, improntato alla giusta misura e alla proposta di qualità.Il concerto con il quale abbiamo voluto celebrare il compleanno della Banca è stato un evento bello, per la cornice in cui si è svolto (il Duomo di Piove di Sacco), per la qualità della proposta artistica e soprattutto per la partecipazione di tanti soci, clienti, cittadini della co-munità della Saccisica.Ma abbiamo voluto caratterizzare questo tempo anche con un’altra novità significativa, orgogliosi dell’impegno che stiamo mettendo in campo come soggetto econo-mico e finanziario, come banca, insomma.Negli ormai consolidati incontri territoriali con i soci e nell’appuntamento che si è svolto a fine novembre alla Barchessa Polani di Arzerello abbiamo proposto, con ferma convinzione, una nuova visione del rapporto tra la Banca e quanti quotidianamente beneficiano dei suoi servizi.Al centro dell’attenzione e di questa strategia tre temi che come BCC riteniamo decisivi per il futuro non sol-tanto del nostro essere banca, ma anche della qualità della vita di tutti noi.Prima di tutto la questione del risparmio, poi quella del-la previdenza e in fine il tema della “protezione”.Si tratta, in poche parole, di non lasciarsi intrappolare dal presente e di guardare con lungimiranza al futuro; sia per quanto riguarda la destinazione dei nostri patrimoni, ma-gari accumulati con fatica, dei nostri investimenti; sia in merito alla capacità e volontà di tutelarci in campi deci-sivi, come il nostro futuro pensionistico o la sanità; come pure in ordine all’esigenza di “assicurarci” contro eventua-li disavventure nelle quali potremmo incorrere. In tutti questi casi la Banca vuole essere a fianco di soci e clienti; nel fare questo possiamo contare sulla competenza e sul

sostegno di un grande Gruppo come quello che fa capo a Iccrea Hoding, la società del Credito Cooperativo in grado di offrire professionalità e prodotti adeguati e utili a tute le esigenze.Su un punto vorrei essere chiaro: non si tratta, per la Banca di aprire un nuovo fronte di affari, ma molto più costruttivamente di instaurare, anzi consolidare, un ine-dito rapporto con i suoi riferimenti.Come BCC vorremmo diventare sempre più un partner affidabile, un consulente solido in grado di aiutare soci e clienti, famiglie e imprese, a usare bene i propri risparmi e a tutelarsi per un presente e soprattutto un futuro più sereno.Questo nuovo posizionamento esige dalla nostra Banca molta preparazione, formazione; un compito che abbia-mo assunto da tempo e che stiamo portando avanti con estremo rigore, soprattutto attrezzandoci dal punto di vista delle abilità professionali dei nostri collaboratori.Tutto questo è perfettamente in linea con quello che la BCC ha sempre voluto e cercato di essere: un sogget-to prossimo alle persone e alla comunità. I tempi sono cambiati (anzi stanno ancora mutando molto rapida-mente), i bisogni sono per molti aspetti inediti e origi-nali, le persone hanno nuove esigenze, anche dal punto di vista dei rapporti con il mondo economico e finan-ziario: a tutto questo noi cerchiamo di dare risposta. La nostra, dunque, vuole essere una prossimità attiva, un modo molto concreto ed efficace di esser presenti; senza smettere mai di sostenere l’economia reale e locale in un momento che continua ad essere molto complicato.In sintesi, vogliamo dire che ci avviamo ad essere una banca molto più integrata, nei servizi, nell’offerta, nelle competenze, nelle risposte che siamo in grado di dare: una caratteristica che ci ha sempre contraddistinto e che cercheremo di mantenere elevata e affinare in maniera sempre più forte.

Il PresidenteLeonardo Toson

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È ancora presto per comunicare i dati di bilancio dell’anno che sta per finire, mi limito qui a dire che gli indicatori sono buoni e che la previsione

è pertanto per una chiusura positiva ed in crescita ri-spetto all’anno precedente; è però il tempo di avviare e definire l’annuale Pianificazione Strategica ed Operati-va Aziendale caratterizzata da tutta una serie di incontri con il management e con il Consiglio di Amministra-zione (l’organo di governo della Banca), nell’ambito del-la quale aggiornare gli indirizzi aziendali alla luce di una congiuntura economica, purtroppo ancora difficile.

Uno dei temi di rilievo riguarda la nostra capacità di continuare ad essere la Banca di riferimento nel terri-torio, sia per quanto attiene al credito e al risparmio, sia con riferimento al più ampio “sistema dei pagamenti” in continua e rapida evoluzione anche per le implicazioni che derivano dall’appartenenza all’Unione Europea ed all’euro.

Con il nuovo anno entrerà in vigore anche un nuovo insieme di regole che compongono l’architettura fi-nanziaria europea, norme disegnate dalle commissioni parlamentari con l’obiettivo dichiarato di evitare nuove crisi sistemiche del sistema finanziario, così come elu-dere o quantomeno contenere l’uso di fondi statali per il salvataggio delle banche in crisi.I tecnici dell’unione europea hanno redatto un set di norme assai stringenti che richiedono banche più li-quide e capitalizzate (Basilea 3), una vigilanza centrale europea (Asset Quality Review e stress test), una mag-giore protezione del risparmio per i consumatori (Mi-FID, MAD), la creazione e/o l’irrobustimento di reti di sicurezza e di stabilità (DGS, BRR, ICSD), un nuova e crescente attenzione ai temi del “governo aziendale (Corporate Governance). Certamente si tratta di regole che andranno perfezio-nate e sperimentate strada facendo, anche se appare fin

d’ora evidente che sono pensate per Istituti di grandi dimensioni (too big to fail) e non contemplano regole specifiche per banche a basso profilo di rischio e con di-vidend pay-aut ridotto, come sono le Banche di Credito Cooperativo.

Intanto mi preme qui sottolineare che la BCE ha iden-tificato fra le banche europee “significative” il Gruppo bancario Iccrea, espressione e riferimento delle Banche di Credito Cooperativo italiane.

Erano 14 i Gruppi italiani sottoposti alla valutazione, 128 in tutta Europa. Essere in questo ristretto novero appare significativo ed è un messaggio chiaro di atten-zione da parte della Banca Centrale Europea verso il Credito Cooperativo italiano.I risultati degli stress test condotti sono stati positivi, non evidenziando carenze di capitale, anche a fronte degli scenari più avversi previsti. In tutti gli ambiti di valutazione il Gruppo bancario Iccrea ha ottenuto risul-tati superiori ai minimi stabiliti, dimostrando di avere adottato nel tempo criteri di gestione e classificazione efficaci, così come di avere acquisto adeguate competen-ze ed efficienti presidi organizzativi.

Quali considerazioni trarre da questa importante espe-rienza? Innanzi tutto che il Credito Cooperativo italia-no sa esprimere eccellenze e competenze che possono confrontarsi con il resto del sistema europeo e con i pla-yer di maggiori dimensioni; senza dimenticare però che la nostra BCC, scegliendo di sostenere ed operare con il Gruppo bancario Iccrea, ha fatto una scelta lungimi-rante, assicurando per se e per i propri soci e clienti un partner adeguato e certificato.

il Direttore Generale Gianni Barison

IL PUNTO

GLI INDICATORI SONO BUONIORA IL PIANO STRATEGICO

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UNA QUESTIONE DI SICUREZZA

Alla fine non si chiede molto: vivere dignitosamente (bene) e soprattutto in sicurezza.In effetti il tema della garanzia per la tutela della vita,

propria e dei familiari e dei beni è una delle grandi preoc-cupazioni di questo tempo. I cittadini, noi tutti, chiediamo maggiore tranquillità e soprattutto di non essere continua-mente esposti al pericolo dell’illegalità e del crimine. La sicu-rezza, insomma, è uno dei punti sui quali si gioca molto della qualità della vita, nel contesto in cui siamo.Da questo punto di vista non sono tempi facili: la crisi, le difficoltà economiche (di molti), lo sfilacciamento del tes-suto sociale, il diffondersi di alcuni fenomeni (dall’immi-

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UNA QUESTIONE DI SICUREZZA

SICUREZZA

grazione ai nuovi vizi, come la ludopatia) hanno accen-tuato in molti il senso di insicurezza. Resta da valutare attentamente se tale sensazione sia frutto di una perce-zione o sia veramente reale. In questo contesto l’infor-mazione non sempre dà una mano a distinguere: d’altra parte si sa che la “nera” (furti, rapine, atti delittuosi in genere) è un terreno su cui i media costruiscono spesso le loro fortune commerciali.Comunque, resta il fatto che la sicurezza è un tema oggi dominante.Così come lo è, di conseguenza, quello di come attrez-zarsi per far fronte ad eventuali “brutte avventure”. Da,

sofisticati o meno, strumenti di prevenzione (videoca-mere, antifurto), all’attenzione nell’evitare alcuni errori di base (tenere troppa liquidità in casa, lasciare incusto-diti i beni, ad esempio), fino al garantirsi anche nel caso di incorrere in una brutta ventura, magari assicurandosi.Vi è anche un’altra esigenza di sicurezza, non legata ad atti criminosi, ma a motivazioni diverse, più casuali. Come ad esempio quella che può scaturire dagli inci-denti domestici o dall’esigenza di integrare le prestazio-ni sanitarie fornite dal servizio nazionale.Tutte situazioni che possono creare disagi e alle quali bisogna guardare con attenzione e previdenza.

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Sono stati quasi 2,9 milioni i delit-ti denunciati nel 2013 in Italia, in crescita del 2,6% rispetto al 2012,

anche se la variazione e la pressione (mi-surabile come volume in rapporto alla popolazione residente) risultano assai diversificate per tipo di reato e da pro-vincia a provincia.È il primo dato che emerge dall’elabo-razione dei “numeri” forniti al Sole 24 Ore dal ministero dell’Interno. Da dove fanno notare come sia aumentato anche (e in misura superiore rispetto ai rea-ti) il numero delle persone denunciate/arrestate: da 935mila del 2012 a circa 980mila dello scorso anno (+4,6%), in-dice, questo del successo dell’azione di contrasto.

Positivamente può essere interpretato anche l’aumento delle denunce relative ad alcune tipologie criminose. Ad esem-pio le estorsioni (+6%) o le truffe e le frodi informatiche (+20%): si tratta di reati in parte alimentati, nel primo caso dall’attuale clima congiunturale recessivo e, nel secondo, dalla maggiore diffusione delle tecnologie digitali e informatiche.Ma - sottolineano dal ministero - il fatto che ora più frequentemente siano de-nunciati, può essere considerato sintomo di una maggiore consapevolezza del fatto criminoso da parte delle vittime nonché di una fiducia nella pubblica tutela.Un altro dato che potrebbe allarmare è quello relativo ai delitti volontari consu-mati: nonostante i fatti che sempre più

CRESCONOI REATI

DENUNCIATIMA ANCHE

E GLI INTERVENTIDI REPRESSIONE

MOLTA DIVERSITÀTRA LE DIVERSE

ZONE DEL PAESE

La criminalitàNON È SEMPRE LA STESSA

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spesso affollano le cronache quotidiane - in particolare quelli che vedono prota-goniste le donne - il numero da anni è fermo intorno a quota 500-530. L’incremento del 64% segnalato per il 2013 che ha portato il totale a 868 omicidi è dovuto al fatto che nel computo sono incluse le 366 vittime del naufragio di migranti a Lampedusa (Agrigento) nell’ottobre del 2013. Quanto al trend delle altre categorie di re-ati, le rapine come numero (44 mila) si mantengono in linea con l’incremento medio (+2,6%), mentre crescono di oltre il 10% gli arrestati/denunciati.Per due tipologie (fra quelle fornite dal mini-stero) si ha un andamen-to stazionario (gli scippi, circa 20mila, dopo il for-te incremento del 2012) o in calo (i furti d’auto, 123 mila), mentre sono aumentati del 12% circa i borseggi (166 mila) e del 6% i furti nelle case (a quota 251mila, anche questi in crescita frena-ta dopo il 16% in più del 2012).

Più differenziata la situa-zione a livello territoriale. Milano e Rimini (oltre 8 mila delitti ogni 100 mila abitanti, contro una media 4.756) sono le province che subiscono la più alta pressione. Ma mentre Mi-lano, dopo Roma (5° posto alle spalle di altre due grandi, Bologna e Torino), ha il record per volume to-tale (oltre 260mila denunce), Rimini si limita a 27 mila e deve il secondo po-sto alla sua vocazione turistica che è sì fonte di reddito, ma anche di occasioni criminose (“ripartite” nella graduatoria su una popolazione di appena 335 mila persone).Le province dove invece i reati denun-ciati in rapporto ai residenti sono al li-vello più basso sono tutte al Sud: Be-nevento, Matera, Oristano, Enna (sotto

quota 2.500). Quanto alle variazioni, incrementi forti a Trieste (+19%), Asti, Piacenza (+16%) e Lecco (+13%). Analizzando le singole tipologie di rea-to, nelle rapine si mette in evidenza (270

casi ogni 100 mila resi-denti, quasi il quadruplo della media nazionale, 72) Napoli, che ha an-che il record per volume: con 8.415 casi surclassa Milano e Roma, en-trambe in area negativa come molti grandi cen-tri. Meno presi di mira gli abitanti dei piccoli centri, come Belluno, Potenza, Sondrio, Aosta (sotto quota 10). Quan-to alla sicurezza nelle abitazioni, spicca il dato di Asti: quasi mille furti in casa ogni centomila abitanti (oltre il doppio della media nazionale, 414, e ben lontano dai circa 700 delle altre due sul podio “non cercato”, Pavia e Torino) e un au-mento del 44%. Analoga forte crescita a Lodi e Sondrio. Sonni tranquilli invece per le famiglie di Crotone, Potenza, Napo-li e Campobasso (sotto 130 casi).

Nei borseggi “primeg-gia” ancora (sempre per gli stessi motivi) Rimini, seguita dalle province più grandi e con un buon tenore di vita (Bologna, Milano, Torino, Venezia, Roma): sfiora quota mil-

le, contro una media di 273 e Oristano che non raggiunge l’indice dieci.Infine le truffe e le frodi informatiche: i triesti-ni sono i più colpiti (indice 422, contro una media di 230), seguiti dagli abitanti di Savona e di Napoli (che ha anche il record per volume), mentre nelle nuove province di Monza Brianza, Fermo e Bat (Barletta Andria Trani), sembrano essere meno propensi a cadere in trap-pola. L’incremento è però a due cifre su quasi tutto il territorio.

(fonte Sole 24 Ore)

SICUREZZA

I commercianti sono indubbiamente una delle categorie più sensibili al tema della sicurezza.

Un’indagine condotta da Confcommer-cio di Venezia e da Eurisko ha intervi-stato gli addetti del settore chiedendo se secondo loro in fatto di illegalità il territorio veneziano, stia peggiorando. Ebbene, Venezia si distingue rispetto all’Italia e al Veneto, per l’alta percezio-ne di un trend negativo in fatto di sicu-rezza (56% rispetto al 47% della media nazionale), e per l’attribuzione di questo aumento a fenomeni come le tangenti negli appalti e l’abusivismo.Oggi, rispetto all’inizio della crisi, il 33% del peggioramento viene attribui-to ai fenomeni di tangenti negli appalti (contro il 28% della media nazionale), ai furti (73% sul 68% della media nazio-nale), all’abusivismo (61% contro il 55% nazionale), alla contraffazione (56% sul 52% in più della media nazionale), mentre rapine e usura sono in linea con la media italiana. Per i veneziani inter-vistati, le estorsioni contribuiscono al panorama dell’illegalità nella misura del 17% contro il 22% della media regionale e nazionale.Per difendersi, la maggior parte degli imprenditori veneziani ricorrono a si-stemi di videosorveglianza (il 58% sul 50% della media nazionale), ma la so-luzione più efficace rimane la certezza della pena, e qui la percentuale venezia-na di chi la invoca è davvero alta rispetto al resto d’Italia: 66%.Numeri che preoccupano, dunque, che parlano di una sicurezza “percepita” diver-sa da quella reale. Visto che i dati presen-tati recentemente dal prefetto veneziano, Domenico Cuttaia, indicano invece un calo delle rapine per strada (159 nel 2013 contro 121 nei primi dieci mesi del 2014), mentre gli assalti ai negozi si mantengono stabili (50 contro 52).

Borseggi

+12%

Rapine

+2,6%

Furti in casa

+6%

Persone denunciate/

arrestate

+4,6%

COMMERCIANTIVENETIPREOCCUPATIE INTIMORITIIN NEGOZIO

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I giornali dei giorni scorsi non hanno risparmiato nei titoli: “Padova città sempre meno sicura”. “Più scippi e

borseggi che a Napoli. – ha scritto il 2 dicembre Il Mattino di Padova - Ad-dirittura sette volte più che a Messina”. In effetti, secondo i quotidiani è stata la questione sicurezza a spingere in basso la città del Santo nella graduatoria della qualità della vita (pubblicata da “il Sole 24 Ore). Complessivamente Padova non è tra le città più vivibili d’Italia; anzi, secondo l’indagine del Sole, è scivolata in classi-fica al 45esimo posto, perdendo 9 posi-zioni rispetto al 2013. In Veneto si vive peggio solo a Rovigo e a Venezia (addi-rittura 65esima). Solo Belluno resiste al quarto posto tra la città con la maggior qualità della vita della Penisola, superata solo da Ravenna, Trento e Modena. Ul-time sono Agrigento, Reggio Calabria e Foggia.Quello che penalizza maggiormente la realtà locale sembra essere proprio il

tema della sicurezza: su tale problema Padova è nelle ultime posizioni. “C’è anche sempre la stessa spiegazione: qui si tende a denunciare di più rispetto che nelle province del Sud Italia” motivano i cronisti.Resta comunque un numero consistente di crimini. Il tasso di scippi e borseggi è di 315 ogni 100 mila abitanti. E cinque padovani ogni mille hanno subito fur-ti in casa. Sono dati del 2013, pubbli-cati dal ministero dell’Interno e riferiti all’intera provincia, non solo alla città. Posizione critica in classifica anche sul numero di rapine, mentre va un po’ me-glio su estorsioni e truffe.

Questi i dati (almeno in base all’indagi-ne giornalistica, ai titoli e alle cronache che quotidianamente leggiamo), ma fer-marsi a questi sarebbe limitato e devian-te, occorre andare un po’ oltre e cercare di capire come realmente stanno le cose sul fronte della sicurezza.Da una rapida, ma non superficiale in-

dagine, sentendo soprattutto le Forze dell’ordine, si ricavano alcune indicazio-ni che chiariscono meglio la situazione, soprattutto nell’area del Piovese.Ad esempio, secondo chi quotidiana-mente sta sul fronte del contrasto alla delinquenza, i reati oggi sono in dimi-nuzione. Quella che sta crescendo, caso mai, è la percezione di insicurezza e questo deriva in buona misura dalla ti-pologia dei reati stessi.Secondo le Forze dell’ordine, attual-mente, la tipologia dei furti è cambiata. Se un tempo questa forma di delinque-re era praticata da “bande” organizzate (che sia chiaro, esistono ancora), ora sembrano prevalere le ruberie opera di “sbandati” o piccoli gruppi poco strut-turati. Significativo da questo punto di visto lo scivolamento degli orari dei furti in appartamento, che oggi sono prevalentemente non notturni, pratica-ti soprattutto nelle ore dell’imbrunire e serali. Di fatto pare esservi minore “pro-fessionalità” (termine equivoco parlando

NEL PIOVESE LA PERCEZIONEPIU’ NEGATIVADELLA REALTA’NESSUN INCREMENTOMA LA CRISI HA SPOSTATO“IN BASSO” LA TIPOLOGIADEI REATI AD OPERADI MALFATTORI “IMPROVVISATI”

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SICUREZZA

di reati, ma esiste anche in tale ambito) in chi delinque. Organizzare un fur-to notturno esige preparazione, abilità, organizzazione; mentre entrare in casa altrui approfittando della momentanea assenza dei residenti, magari favoriti dal buio, è più “semplice”. Insomma, i la-dri hanno abbassato il livello della loro azione. I motivi? Probabilmente la causa principale di tale fenomeno sta nel fatto che sempre più persone sono portate a vedere nel furto un modo per risolvere i loro problemi finanziari. Colpa della crisi? Dell’aumento di “sbandati”, ma-gari provenienti da lontano? Del diffon-dersi di “vizi” (tossicodipendenze, ma anche gioco)? Quasi certamente un po’ di tutto questo.Resta il fatto che le grandi organizza-zioni criminali sono oggi molto contra-state dalle Forze dell’ordine (che hanno messo a segno colpi importanti anche nel Piovese), mentre la criminalità dif-fusa, magari opera di “insospettabili”, è più difficile da colpire. Di questi tempi,

il “rapinatore” può essere chiunque, an-che l’insospettabile vicino di casa. Significativo, sul versante di una cri-minalità “di basso profilo”, ad esem-pio il fatto che tendono sempre più ad aumentare i furti alimentari. Natural-mente i più colpiti sono i rivenditori, in particolare i supermercati, che devono affrontare quotidianamente il problema di chi se ne va senza pagare la merce.Ma chi sono coloro che sono maggior-mente preda della tentazione di delin-quere?Anche in questo caso è difficile fare del-le graduatorie. Possono essere i giovani, magari caduti nel buco nero di qualche vizio pericoloso; gli stranieri, che non hanno di che vivere; ma anche il citta-dino normale che ha perso il lavoro e si è lasciato coinvolgere da qualche giro poco raccomandabile.Insomma, il dato emergente è che i con-fini tra l’area della legalità e quello di chi delinque si sono fatti più tenui e meno definiti. La povertà crescente, le molte

tentazioni del “consumismo”, il diffon-dersi di patologie sociali (l’ultima. la lu-dopatia, la malattia da gioco, sta creando vittime e danni rilevanti); molti quindi sono tentati di oltrepassare il confine del lecito e lo fanno in mille modi, dal furto in bottega a quello in abitazione.Le Forze dell’ordine non hanno dubbi: di fronte a tale situazione di allarga-mento della base dei possibili trasgres-sori della legge occorre aumentare le precauzioni; che sono quelle note da tempo: ad esempio, vivere in una casa più sicura, evitare situazioni a rischio, non conservare liquidità o beni di va-lore troppo esposti, magari accrescere il proprio senso di sicurezza attrezzan-dosi.Per combattere la malavita organizzata, carabinieri, polizia e altre forze dell’or-dine sono preparate e incisive, per tut-to il resto ogni cittadino deve dare una mano, badando a se stesso e ai propri beni; senza allarmismi, ma con lucida consapevolezza.

A sinistra, il centro di Piove di Sacco; sopra, biciclette al sicuro sul balcone di una casa in Riviera Ponti Romani a Padova

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LE DISAVVENTURE TRA LE MURA AMICHECONTINUANO A COLPIRE TROPPI INQUILINI

È LA CASA IL LUOGO DEL RISCHIOOGNI ANNO IN ITALIA SI VERIFICANO CIRCA 2 MILIONI 800 MILA INCIDENTI DOMESTICI, CON UNA PERCENTUALE DI 50 CASI OGNI 1000 ABITANTI. AL PRIMO POSTO LE CADUTE E IN CIMA ALLA CLASSIFICA DELLE VITTIME GLI ANZIANI; SOPRATTUTTO SE DONNE, SE SOLI O SE OSPITI DI CASE DI CURA O DI OSPEDALI

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SICUREZZA

Nelle case di cura e negli ospedali l’incidenza delle cadute è 2-3 volte su-periore rispetto a quella nelle abitazioni e per di più con complicazioni maggiori che se si verificano in casa.

“Il tutto si traduce non solo in termini di disabilità e ricoveri ospedalieri, lunghi e costosi per il Servizio sanitario nazionale, ma anche in gravi ripercussioni psi-cologiche: la perdita di sicurezza e la paura di cadere possono accelerare infatti il declino funzionale e indurre depressione o isolamento”.A richiamare l’attenzione sul pericolo cadute in casa degli anziani è il ministero della Salute, che per prevenirle fornisce on line una serie di consigli e di informa-zioni utili a capire la gravità del fenomeno e dunque l’importanza di migliorare la sicurezza degli anziani in casa.“Il problema è diventato una priorità sanitaria, dal momento che la popolazione italiana (e occidentale in generale) è sempre più longeva - nel 2050 una persona su cinque avrà più di 60 anni - e che tra gli anziani le donne sono la maggioranza (55%)”, sottolinea il Ministero ricordando che anche secondo i dati del Siniaca (Sistema informativo sugli infortuni in ambienti di civile abitazione dell’Istituto superiore di sanità) che si avvale di oltre 25 centri di Pronto soccorso dislocati sul territorio nazionale, le cadute rappresentano la prima causa di incidente dome-stico, soprattutto con l’aumentare dell’età, quando cominciano a comparire eventi strettamente legati a problemi di salute: cadute dal letto, cadute alzandosi dal letto o dalla sedia o in seguito a malore fanno la prima comparsa a partire dai 60 anni.In particolare, si stima che nel 2012, in Italia siano finite in Pronto soccorso, per incidente domestico, oltre un milione 825 mila persone di cui il 20% bambini (0-14 anni), il 30% adulti (15-49 anni), il 22 adulti anziani (50-69 anni), il 28% ultrasettantenni (70 anni e più).L’evento più frequente è (sul totale dei casi) rappresentato da: caduta/inciampo/salto/spinta da un’altezza non specificata (29,7%), caduta a livello (11,9%), urti (15,5%), incidenti con oggetti penetranti o taglienti (11,8%).Sommando tra loro tutte le dinamiche con caduta si ottiene una percentuale pros-sima al 50% dei casi (47,9%).“Con l’aumentare dell’età – spiega il ministero - appare incrementarsi la quota degli ‘inciampamenti’ rispetto a quella degli ‘scivolamenti’ perché l’anziano tende ad inciampare più facilmente in oggetti, strutture e fili, per problemi di postura, vertigini o semplicemente perché non vede bene”.La maggior parte delle cadute nell’anziano trae origine da più cause, risultando dall’azione combinata di fattori legati al normale o patologico invecchiamento (perdita di agilità, reattività, coordinazione, capacità di adattamento posturale) e di situazioni ambientali non idonee o sfavorevoli. Una precedente caduta, inoltre, rende l’anziano più insicuro, portandolo ad una situazione psicologica precaria tale da impedire la normale conduzione delle semplici azioni quotidiane. Anche l’ap-partenenza al sesso femminile e il crescere dell’età sono fattori di rischio rilevanti.

LE DISAVVENTURE TRA LE MURA AMICHECONTINUANO A COLPIRE TROPPI INQUILINI

È LA CASA IL LUOGO DEL RISCHIOOGNI ANNO IN ITALIA SI VERIFICANO CIRCA 2 MILIONI 800 MILA INCIDENTI DOMESTICI, CON UNA PERCENTUALE DI 50 CASI OGNI 1000 ABITANTI. AL PRIMO POSTO LE CADUTE E IN CIMA ALLA CLASSIFICA DELLE VITTIME GLI ANZIANI; SOPRATTUTTO SE DONNE, SE SOLI O SE OSPITI DI CASE DI CURA O DI OSPEDALI

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DALLA BCC DI PIOVE DI SACCO

COS'È LA POLIZZAINFORTUNI CORRENTISTI

Oggigiorno, nel contesto di profonda incertezza che stiamo attraversando, tutti avvertiamo il bisogno di sentirci più tutelati: sul versante

della salute, nel nostro vivere quotidiano, nell’attività lavorativa che svolgiamo; il nostro “stare bene” , e così, la serenità della nostra vita familiare e professionale, non sono infatti sempre garantiti. L’esigenza, oggi più di ieri, è quella di poter “prevedere” e “proteggere” il nostro futuro e quello dei nostri cari. Le coperture assicurative nascono proprio per rispon-dere alle molteplici esigenze di sicurezza e tutela, per difendere e prevenire la tranquillità di privati e aziende.

Per queste necessità, nell’ambito della propria offerta, la BCC di Piove di Sacco ha rinnovato e migliorato quali-tativamente la tradizionale “Polizza Infortuni Corren-tisti”, copertura rivolta a tutta la clientela (fino agli 80 anni di età) titolare di un conto corrente; protegge dai rischi derivanti da morte o invalidità permanente da in-

fortunio, ricoveri e degenze post ospedaliere, rimborso di spese mediche; le donne assicurate, inoltre, ricevono una copertura ulteriore, che riguarda il rimborso di spe-se sostenute per interventi di chirurgia riparatrice.

A rafforzamento dello “scopo mutualistico” declinato nei fondamenti statutari della cooperativa, la stessa po-lizza è riconosciuta a titolo gratuito nei confronti di tutti i 4.300 Soci della Banca.Nel corso degli ultimi anni la “Polizza Infortuni Correntisti” ha rimborsato oltre 3000 clienti BCC; può considerarsi unica nel suo genere per il rappor-to “premio-coperture” particolarmente vantaggioso. Possono assicurarsi non solo i soggetti titolari di un conto personale ma anche i titolari di rapporti azien-dali, debitamente individuati in fase di sottoscrizione della polizza. Tutti i correntisti interessati all’adesione possono chiedere informazione presso ciascuna delle 23 Filiali della Banca.

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UNA RICERCA RBM SALUTE-CENSIS

Cresce la sanità

privata

SICUREZZA

Sono sempre di più gli italiani che pagano di tasca propria le prestazioni sanitarie che il pubblico non riesce più a garantire. Nel 2013 la spesa sanitaria privata dei cittadini è stata pari a 26,9 miliardi

di euro ed è aumentata del 3%, in termini reali, rispetto al 2007. Nello stesso arco di tempo la spesa sanitaria pubblica è rimasta quasi ferma (+0,6%). In altri termini i cittadini sostengono ormai direttamente il 20% della propria spesa sanitaria con un costo annuo pro capite di quasi 445 euro. In base alla Ricerca RBM Salute-Censis, tuttavia, le forme di sanità integra-tiva in Italia “intermediano” attualmente solo il 13% della spesa privata (circa 4 miliardi di euro annui), con un gap di copertura di oltre il 40% rispetto a

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quanto avviene negli altri Paesi europei. Inoltre la sanità integrativa nel nostro Paese, benché coinvolga oltre il 16% de-gli italiani (quasi 10.5 milioni di assisti-ti), è quasi esclusivamente appannaggio del settore del lavoro dipendente ed è prevalentemente diffusa nelle Regioni del Nord Ovest e del Centro. Dal quadro disegnato dalle Ricerca emerge, pertanto, come il livello di tu-tela e di sostegno al reddito garantito alle famiglie è molto differenziato tra le diverse Regioni del nostro Paese. La sa-nità integrativa potrebbe rappresentare uno strumento ottimale per garantire la copertura di tali gap tra le diverse aree nazionali.

FONDI SANITARIAttualmente, secondo i dati forniti dall’Anagrafe dei Fondi Sanitari Inte-grativi, istituita presso il Ministero del-la Salute, risultano attestati 337 Fondi Sanitari per un numero complessivo di circa 6 milioni di persone attualmente assistite da forme di sanità integrativa. Tuttavia l’intero settore della sanità in-tegrativa è ben più esteso e conta oggi quasi 11.1 milioni di assistiti ovvero il 16,3% degli italiani.

ASSICURAZIONE SALUTEL’assicurazione salute in Italia vale oltre 2.1 miliardi di euro. Il ruolo dell’assicu-razione nella sanità integrativa nel seg-mento delle forme sanitarie integrative di natura “collettiva” (Casse Assistenza, Fondi Sanitari e Società di Mutuo Soc-corso) è cresciuto arrivando a rappre-sentare oggi il 55% del segmento (+2% sul 2010), a testimonianza di un ripen-

samento complessivo del settore assicu-rativo sull’importanza del ramo salute; il 45% delle Forme Sanitarie Integrative “collettive” è, invece, gestito in Autoas-sicurazione. I nuovi Fondi Sanitari con-trattuali, peraltro, hanno tutti optato per il modello assicurativo.Stabile il segmento delle polizze sani-tarie individuali che vale quasi un 4% dell’intero settore della sanità integrati-va. Complessivamente, pertanto, il set-tore della sanità integrativa risulta per più del 59% assicurato dalle Compagnie Assicurative (il 41% opera, invece, me-diante modelli di Autoassicurazione). I principali protagonisti di questa fase sono le Compagnie specializzate (ov-vero che esercitano il solo ramo salute) che, nell’ultimo triennio, hanno incre-mentato notevolmente la propria quo-ta di mercato (oltre 3 volte rispetto alla media degli altri Paesi UE). In questo contesto, il conto tecnico del settore storicamente caratterizzato da forti per-dite negli ultimi due anni ha mostrato un’inversione di tendenza (2011 in pa-reggio, 2012 in utile contenuto) grazie ad una importante riduzione dei costi di gestione ed alla crescita significativa della quota di mercato delle compagnie

specializzate, fattori entrambi che han-no garantito un recupero complessivo di efficienza del ramo.

SPESA SANITARIA PRIVATA E FORME SANITARIE INTEGRATIVELa spesa sanitaria pubblica mostra un andamento stabile negli ultimi anni con una flessione a partire dal 2011 (-0,5%). La spesa privata, invece, mostra un trend decisamente crescente (+8% nell’ultimo quinquiennio). In particolare, nel 2013 la spesa sanitaria privata dei cittadini è stata pari a 26,9 miliardi di euro, circa il 20% della spesa sanitaria totale. Più della metà della spesa sanitaria privata è composta dall’acquisto di beni, che per pù dell‘80% è costituita da spesa per farmaci. Il 44% di spesa sanitaria pri-vata in Servizi, invece, è destinata, per il 75%, all’odontoiatria ed alla speciali-stica. In base alla Ricerca RBM Salute-Censis, le forme di sanità integrativa

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in Italia “intermediano” attualmente il 13% della spesa privata per un valore complessivo di circa 4 miliardi di Euro annui. Il trend specifico della spesa in-termediata dalle forme di sanità inte-grativa è ancora “più ripido” di quello della sanità privata con una crescita del 23,5% nell’ultimo quinquiennio (+33% nell’ultimo decennio). Proprio tale evidenza, conclude la Ricerca mo-stra inequivocabilmente che esiste un problema di finanziamento della spesa sanitaria che è indispensabile risolvere

al fine di evitare l’ulteriore crescita del fenomeno della rinuncia alle cure da parte dei cittadini per motivi economici (c.d. “forgone care”).

DISOMOGENEITÀ TERRITORIALI La spesa sanitaria privata è fortemente connesse al reddito pro capite dei cit-tadini. Il Nord Est è l’area con un più elevato livello di spesa out of pocket pro capite (il Trentino Alto Adige è la pri-ma Regione italiana per spesa sanitaria privata pro capite, con circa 739,00 euro per cittadino). La ricerca, tuttavia, ha mostrato come la dinamica di spesa del-le forme sanitarie integrative sia forte-mente influenzata da fattori territoriali e dai livelli di assistenza garantiti dai diversi Servizi sanitari locali. Nelle Re-gioni nelle quali è maggiore la presenza delle strutture private nell’organizza-zione dell’offerta (ad es. Lombardia e Lazio) si osserva un trend crescente della spesa delle forme di sanità inte-grativa. In particolare, il Nord Ovest ed il Centro che si caratterizzano per una

riduzione della spesa sanitaria pubblica e per la crescita della spesa sanitaria pri-vata mostrano anche una crescita molto rilevante della spesa intermediata dalla sanità integrativa. Basti pensare che in Lombardia le forme sanitarie integra-tive già oggi intermediano quasi l’8% della spesa sanitaria privata e nel Lazio oltre il 4%. Il Nord Est, invece, pur pre-sentando una crescita molto significati-va (+20%) della spesa sanitaria privata – che peraltro si affianca ad una crescita anche della spesa sanitaria pubblica – mostra un ruolo delle forme sanitarie integrative crescente (+ 0,75%) ma an-cora piuttosto contenuto (il 3% della spesa out of pocket). Dal quadro rassegnato dalle Ricerca emerge, pertanto, come il livello di tu-tela e di sostegno al reddito garantito alle famiglie è molto differenziato tra le diverse Regioni del nostro Paese. L’attuale assetto della sanità integra-tiva contribuisce in questo momento “paradossalmente” ad ampliare tali dif-ferenze. La sanità integrativa, infatti, potrebbe rappresentare uno strumento ottimale per garantire la copertura di tali gap di copertura tra le diverse Re-gioni.

SICUREZZA

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non sempre si cerca la risposta giusta

intervista a Carlo Barbera, Amministratore Delegato di BCC Vita e BCC Assicurazioni

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SICUREZZA

non sempre si cerca la risposta giusta ANCHE SE CRESCE

LA VOGLIA DI PROTEZIONE

«In Italia, nella mente dei clienti, sono presenti molteplici esigenze di protezione, ma raramente viene individuata

con facilità una soluzione adeguata.»Così, Carlo Barbera, Amministratore Delegato di BCC Vita e BCC Assicurazioni - Compagnie di Assicurazione del Gruppo Cattolica nate all’interno del Credito Cooperativo, che operano esclusivamente tramite la rete delle BCC del Gruppo Bancario Iccrea,  sintetizza la situazione di mercato.«Infatti in molteplici ricerche si evidenzia, a titolo di esempio, che le parole problematiche come rischio, protezione dell’abita-zione, disoccupazione, incendio, ricorrono frequentemente, ma non trovano facilmente soluzioni nel mondo assicurativo prima dell’intervento di un professionista preparato e consapevole».Vuol dire che gli italiani non hanno ancora capito bene il valore ed il significato di un’assicurazione?

«No, possiamo dire che per gli italiani non esiste un normale automatismo a rivolgersi ai servizi assicurativi rispetto agli altri paesi europei; fortunatamente gran parte degli italiani che si rivolgono al mondo assicurativo trovano soluzioni e dimostrano un elevato livello di soddisfazione. Certamen-te appare ancora limitato il livello di protezione su alcuni aspetti essenziali, per esempio, parafrasando il titolo di un film italiano di successo, il “capitale umano” non è protetto adeguatamente; in Italia la copertura dell’inabilità a lavorare non è diffusa come dovrebbe».Poca cultura, scarsa propensione a guardare al futuro e alla  persona nel suo insieme, dunque. Qualcosa sta cambiando?«Sì, le cose stanno progressivamente cambiando, sia per un ampliamento delle conoscenze, che per un aumento della consapevolezza dei rischi che caratterizzano la vita di tutti

noi. Sono evidenti anche mutamenti strutturali che eviden-ziano l’importanza di avere adeguate coperture assicurative».Cioè?«A titolo esemplificativo, è innegabile che è cambiata la situa-zione del welfare italiano. Molti servizi e garanzie che veni-vano offerti dallo Stato, quindi dal “pubblico”, si stanno mo-dificando, subiscono un ridimensionamento. Basta guardare cosa sta accadendo nell’ambito della sanità: il tutto garantito, sufficiente, perdurante, sta sempre più sfumando, senza con-tare che con l’allungamento della vita media sorgono altre esigenze legate alla non autosufficienza. Questo genera una sensazione di insicurezza e, conseguentemente, cresce anche il numero di coloro che ricorrono a coperture assicurative».Effettivamente, sempre più spesso si sente parlare di assicurazioni sanitarie e di nuove forme di copertura legate al mutamento della base demografica…«Certamente le assicurazioni possono dare un importante contributo per garantire assistenza e servizi in momenti deli-cati della vita, quando la tempestività di un esame diagnosti-co o l’intervento di un esperto medico possono essere fattori essenziali».Si potrebbe dire che ora siamo costretti ad assicuraci?«Non credo sia una sintesi completamente corretta; penso che siamo chiamati ad avere una maggiore consapevolezza dei rischi che caratterizzano la vita e una conoscenza di come le normali assistenze pubbliche possono essere integrate dai servizi assicurativi».L’obiezione di alcuni è che questa situazione sia a tutto svantaggio di coloro che hanno meno: in fondo dotarsi di valide coperture assicurative è operazione che costa, che potrebbe essere onerosa per chi fa già fatica a campare.

«Non credo che ciò sia corretto. Dotarsi delle coperture as-sicurative di base non è una spesa elevata, i rischi più gravi, come l’incendio della propria casa o la responsabilità eco-nomica  per danni causati ad altre persone, si possono as-sicurare con poche decine di euro l’anno: per una famiglia che voglia avere uno “scudo” assicurativo importante che tuteli oltre alla casa in caso di scoppio o incendio, anche i danni che i membri della famiglia possono arrecare a terzi (fino ad un massimo di 500.000,00 Euro), la cifra mensile è di circa 7 Euro. Parlando di salute: il prodotto riservato ai Soci, oltre alla copertura citata per danni a terzi, copre il so-cio fino a 130.000 Euro per i Grandi Interventi Chirurgici; per una persona di età compresa tra i 35 ed i 59 anni costa meno di 16 euro al mese. Come vede la tutela ha un costo alla portata di molti».La Banche di Credito Cooperativo vivono nel territorio, sono a stretto contatto con un’ampia fetta di popolazione; cosa stanno facendo per far crescere la cultura della protezione?«Come Bcc Vita e Assicurazioni stiamo lavorando a fianco delle nostre banche sulla cultura della protezione, in par-ticolare sulla formazione della rete e sull’informazione  al cliente. Il nostro approccio ormai è affidato ad una pluralità di canali di comunicazione, da internet al direct mailing, ma gli sportelli locali sono per noi il terminale decisivo per svi-luppare una politica assicurativa efficace».Come una normale Compagnia …«Non proprio. Anche nel proporre polizze cerchiamo sem-pre di tenere fede ai valori fondanti del movimento del Cre-dito Cooperativo: attenzione primaria alla persona, alle sue esigenze, un occhio di riguardo alla famiglia, alla casa, al pa-trimonio dei risparmiatori».

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In un’Italia “sotto stress” dal punto di vista del welfare, quasi ogni cittadino possiede una copertura assicurativa, sia essa relativa al proprio autoveicolo, all’abitazione o alla copertura sanitaria e previdenziale. Se gli italiani lamentano un’assistenza inadeguata ed un peggioramento dei servizi di welfare primari, ad oggi le assicurazioni sembrano essere i principali soggetti deputati per

affidare la tutela della propria sfera personale da possibili rischi legati alla quotidianità, sgravando di fatto il Cliente dal fattore di rischio, sia esso economico che emotivo. Proprio per far fronte a queste preoccupazioni, sono nate all’interno del Credito Coopera-tivo BCC Vita e BCC Assicurazioni, compagnie di assicurazioni del ramo vita e danni, che offrono prodotti e servizi collocabili in via esclusiva dalla rete delle Banche di Credito Cooperativo; propongono ai Clienti BCC un’offerta integrata nell’intero comparto assicurativo, cogliendo le esigenze specifiche del Sistema e sfruttando le sinergie con le altre Società che compongono l’intera offerta del Gruppo Bancario Iccrea. BCC Vita e BCC Assicurazioni sono dunque più che mai “tranquillità su misura, al 100% Credito Cooperativo”. Per garantire un’offerta personalizzata e l’esclusività del circuito di vendita, le Compagnie si sono impegnate a studiare una chiave di lettura “differente” del prodotto assicurativo, meno legata alle caratteristiche tecniche delle polizze e più orientata a quelle funzionali, al fine di valorizzare il risparmio con soluzioni sicure, proteggere la casa, l’auto, la salute, la vita privata e gli altri ambiti del quotidiano, accrescendo – per i Clienti ed i Soci BCC - la tranquillità di oggi e quella di domani.

Dedichiamo ai Clienti del Credito Cooperativo soluzioni assicurative per accrescere la tranquillità di oggi e di domani

tranquillità su misura.

“Dedichiamo ai clienti del Credito Cooperativo una vasta gamma di prodotti assicurativi che rispondono alle diverse esigenze di protezione e investimento, per dare la possibilità di valorizzare il proprio risparmio con soluzioni sicure ed orientate a dare maggiore valore al futuro, per accrescere la tranquillità di oggi e di domani.”

BCC Vita e BCC Assicurazioni sono le Compagnie di assicurazioni dedicate al Credito Cooperativo.

Operano esclusivamente tramite la rete degli sportelli delle Banche di Credito Cooperativo, cogliendo le esigenze specifiche del sistema e sfruttando tutte le sinergie con le altre Società del Gruppo Bancario Iccrea.

BCC Vita S.p.A. | BCC Assicurazioni S.p.A.Largo Tazio Nuvolari, 1 · 20143 Milanot. 02.466275 · f. 02.89078949email: [email protected] | [email protected] web: www.bccvita.it | www.bccassicurazioni.com

Polizze di protezione… per progettare il futuro in serenitàFanno parte di questa grande famiglia tutte le polizze TMC individuali e collettive che tutelano un componente del nucleo familiare o il reddito complessivo, accrescendo così il grado di serenità nei confronti del futuro.

Polizze di investimento… per costruire il proprio risparmioScegliere di costruire o pianificare il risparmio di piccoli e grandi capitali deve offrire la possibilità di vivere l’emozione dell’investimento con affidabilità e redditività.

Polizze necessarie... per essere l ’unico punto di riferimento del ClienteIn Italia c'è l’obbligo di assicurare per i danni causati a terzi tutti i veicoli, e così le assicurazioni auto sono il tipo di copertura contro i danni più diffuso nel nostro Paese. BCC Assicurazioni offre una polizza in linea con l'esigenza del mercato per diventare, insieme alle BCC, punto di riferimento primario ed esclusivo per la propria clientela.

Polizze educational... per imparare a conoscere le assicurazioniBCC Assicurazioni mette a disposizione delle Banche Infortuni Correntisti e Domiciliazioni Protette, polizze pensate per far avvicinare il cliente, in modo semplice, ai vantaggi dei prodotti assicurativi.

Polizze innovative... per chi è sempre un passo avantiIn Italia, come in altri paesi europei già leader nel settore, è stata recentemente introdotta l’incentivazione in “conto energia” per gli impianti fotovoltaici. BCC Assicurazioni, che guarda con interesse e fiducia al futuro e alle innovazioni, ha realizzato una copertura specifica per i danni che possono subire gli impianti fotovoltaici.

BCC ASSICURAZIONI

BCC VITA

Polizze classiche... non si può non averleLa paura più diffusa di chi sottoscrive un mutuo o un prestito è di trovarsi a non poter pagare le rate periodiche. Le polizze classiche sono pensate per vivere serenamente la quotidianità mettendosi al riparo dai rischi relativi all’indebitamento, dal possesso di una casa, alla propria salute e più in generale alla normale conduzione della vita di tutti i giorni.

Polizze per le PMI... per proteggere il nostro tessuto economicoBCC Assicurazioni ha individuato aree d’intervento per salvaguardare le PMI, le attività commerciali, le attività artigiane - dai rischi legati allo svolgimento del proprio core business;- proteggendo il loro parco veicoli;- tutelando l’imprenditore, i suoi dipendenti, i manager d’azienda e i consiglieri d’amministrazione dai rischi relativi alla salute e agli infortuni;- garantendo ampie coperture per accedere a gare di appalto pubbliche, per chiedere rimborsi di crediti IVA, per le concessioni edilizie, per ottenere contributi a fondo perduto e in generale per prestare ogni cauzione prevista dagli obblighi di legge.

RIVOLGERSI ALLA BANCAPER STARE TRANQUILLI

SICUREZZA

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Dedichiamo ai Clienti del Credito Cooperativo soluzioni assicurative per accrescere la tranquillità di oggi e di domani

tranquillità su misura.

“Dedichiamo ai clienti del Credito Cooperativo una vasta gamma di prodotti assicurativi che rispondono alle diverse esigenze di protezione e investimento, per dare la possibilità di valorizzare il proprio risparmio con soluzioni sicure ed orientate a dare maggiore valore al futuro, per accrescere la tranquillità di oggi e di domani.”

BCC Vita e BCC Assicurazioni sono le Compagnie di assicurazioni dedicate al Credito Cooperativo.

Operano esclusivamente tramite la rete degli sportelli delle Banche di Credito Cooperativo, cogliendo le esigenze specifiche del sistema e sfruttando tutte le sinergie con le altre Società del Gruppo Bancario Iccrea.

BCC Vita S.p.A. | BCC Assicurazioni S.p.A.Largo Tazio Nuvolari, 1 · 20143 Milanot. 02.466275 · f. 02.89078949email: [email protected] | [email protected] web: www.bccvita.it | www.bccassicurazioni.com

RIVOLGERSI ALLA BANCAPER STARE TRANQUILLI

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LA SACCISICA“DISEGNATA”DUE SECOLI FA E LO SGUARDO D’OGGIIL NUOVO LIBRO DELLA BCC RIPRODUCE LE MAPPE DELL’OTTOCENTESCO CATASTO NAPOLEONICO, INSIEME A FOTOGRAFIE AEREE DEL TERRITORIO

“Sono più di vent’anni che guardiamo indietro, alla nostra storia. Abbiamo sempre cercato di farlo nel rigore dell’approccio e del metodo, senza cedere al

pericolo della facile e accattivante nostalgia. In questi decenni ci hanno sempre sostenuti l’idea e la convinzione che il passa-to abbia molto da insegnarci e che per apprendere in maniera proficua tali lezioni sia necessario guardare agli eventi, ai mu-tamenti, ai cambi di cultura e mentalità, oltre che dei con-testi, dei territori, del paesaggio, con molto disincanto, con scrupolo e nello stesso tempo con affetto. Quest’anno, con il nostro ormai tradizionale libro che doniamo alle comunità del Piovese, di Chioggia e del Padovano, continuiamo su que-sta strada, con una proposta e un contenuto estremamente suggestivi e originali”Così il Presidente della BCC di Piove di Sacco, Leonar-do Toson, scrive nell’introduzione del volume che anche quest’anno la Banca ha realizzato e regalerà ai Soci.Il libro, “La Saccisica disegnata. Paesi e campagne nel Cata-sto napoleonico del 1810 e nelle immagini di oggi” è un'opera indubbiamente particolare.

Si tratta infatti della riproduzione di una parte significativa del Catasto Napoleonico dei primi decenni dell’Ottocento, un’opera imponente, con la quale cartografi e rilevatori del tempo hanno narrato, disegnandoli, campagne e paesi; insie-me a questa preziosa documentazione, sono pubblicate una serie di immagini, prevalentemente aeree, realizzate dal fo-tografo Matteo Danesin, di come si presentano oggi le stesse porzioni di territorio piovese.Non si tratta ovviamente soltanto di offrire l’opportunità di un confronto che racconti com’è mutato il territorio, ma di mettere insieme, senza presuntuosi paragoni, istantanee dei medesimi luoghi, a distanza di duecento anni.“È un’operazione un po’ ardita (dal punto di vista storiogra-fico e metodologico), - scrive il Presidente - che non ha altra pretesa, se non quella di incuriosire e di offrire qualche ele-mento di riflessione. Certo, guardando le antiche riproduzio-ni catastali e quelle che riprendono oggi i medesimi territo-ri (fotografati con la stessa “angolatura” dei vecchi disegni), così come sono diventati nel tempo, si può anche rimanere sorpresi, ma non c’è nulla di cui stupirci: ciò che possiamo cogliere sono i segni di mutamenti, di trasformazioni, che fanno parte della vicenda umana, economica e sociale (oltre che ambientale) della nostra terra”.“La genesi del moderno catasto, che ancora oggi utilizziamo nelle procedure di un qualsiasi atto notarile o per indicare, nelle denunce dei redditi, mappali, particelle e subalterni che identificano la casa in cui abitiamo, - scrive Claudio Grandis, lo storico che ha curato l’opera - si ritrova nella Costituzio-ne promulgata nei Comizi di Lione del 1805. L’articolo 120 stabilì come legge fondamentale l’uniformità del catasto pre-diale in tutti i Dipartimenti della Repubblica Francese: fu la guerra combattuta proprio in quel 1805 che impedì l’avvio e il principio dell’opera. Scrive il padovano Ferdinando Cavalli nel prezioso capitolo dei suoi Studi economici sulle condizioni naturali e civili della provincia di Padova, dedicato al Nuovo Censimento, che Napoleone imperatore con decreto del 12 gennaio 1807 dispose che s’avviassero in quell’anno i lavori

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CULTURA

In questa pagina, il libro edito dalla BCC di Piove di Sacco e, sotto, il dettaglio della mappa di Pontelongo con l'evidenza del giardino di Villa Foscarini

Nella pagina a fianco, la presentazione del libro domenica 7 dicembre: a sinistra Claudio Grandis, curatore del libro, al centro Toni Grossi, il Presidente Leonardo Toson e a destra Matteo Danesin, il fotografo che ha realizzato le foto aeree

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per il Catasto generale del Regno. Si doveva iniziare con il misurare e descrivere i terreni, formando le relative mappe ca-tastali di tutti i Comuni e Dipartimenti, come quelli del Bren-ta e dell’Adriatico che allora identificavano rispettivamente la nostra provincia di Padova e quella di Venezia, e che non utilizzavano un censo regolare. Il rilievo doveva avvenire uti-lizzando un’unica misura mentre le mappe andavano tracciate impiegando una medesima scala”.“Nell’arco di quattro anni, agrimensori, topografi, periti, tecnici, tutti riuniti nell’unica categoria di “geometri censuari”, diede-ro forma alle nuove mappe. Nel solo Veneto, che allora com-prendeva anche un pezzo del Friuli, ma escludeva l’area nord

della Regione ricadente nel Tirolo (come ad esempio Cortina d’Ampezzo), furono redatte oltre duemila mappe. Terre, strade, corsi d’acqua, boschi, valli, colline, case e palazzi furono pun-tualmente rilevati, raffigurati e colorati sui fogli di carta, mon-tati successivamente assieme ed applicati ad un supporto di tela per poterli riunire e per consentire, mediante un apposito palet-to tondo di legno, fissato ad un’estremità della tela, di avvolgere le mappe. Il lavoro intenso, preciso, puntualmente disciplinato s’interruppe nel 1814 con la sconfitta di Napoleone e la fine del Regno d’Italia. Il Congresso di Vienna che ripristinò le an-tiche sovranità europee sospese il grande progetto di riforma catastale. Rimaneva tuttavia la necessità, anche per i governanti

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CULTURA

del nuovo Regno Lombardo-Veneto, di applicare una corretta tassazione immobiliare che tenesse conto della effettiva rendita di ogni singolo pezzo di terra e di ogni unità abitativa, commer-ciale e produttiva. A lavoro topografico concluso, vale a dire non oltre il 1811, le disposizioni del 1807 e le procedure che tale Decreto avevano disposto, continuarono il loro iter”.“Con questa pubblicazione, insomma, - conclude il presidente - abbiamo voluto dare un ulteriore contributo alla ricostruzione della memoria che abbiamo iniziato molto tempo fa; lo ripeto, senza lamentevole nostalgia, ma piuttosto con la voglia di ca-pire e di farci rendere più responsabili anche dalla storia della nostra terra”.

A sinistra, la mappa ottocentesca di

Arzergrande con il fregio che introduce il capitolo;

a destra, veduta aerea di Rosara. Sotto, il dettaglio della mappa napoleonica

di Piove di Sacco e una veduta aerea

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Fino a qualche tempo fa era tutto abbastanza semplice, almeno per la maggior parte dei piccoli risparmiatori o anche per chi riusciva a mettere da parte un patrimonio più consistente. Gli

italiani (che secondo opinione diffusa non sono certo ricchi dal punto di vista della cultura economica) non avevano molta fantasia nello scegliere dove investire i propri risparmi: le preferenze andavano al mattone, cioè ai beni immobiliari, e ai titoli di Stato. Alla fin fine, il sentimento dominante nel cuore e nei ragionamenti di chi voleva far fruttare i propri beni era legato soprattutto alla sicurezza: si sceglieva cercando di limitare i rischi e, se possibile, incrementare gli utili.L’investitore di casa, poi, era caratterizzato da un’altra prerogativa: il “fai da te”, vale a dire che la maggior parte delle opzioni di investimento non si avvalevano di grandi contributi esterni, né si affidavano ai consigli

RIVOLUZIONE INVESTIMENTIOLTRE DUECENTO SOCI E CLIENTI A CONFRONTO, SU INVITO DELLA BCC, PER COGLIERE I MUTAMENTI IN ATTO SUL VERSANTE DEL RISPARMIO, DELLA PREVIDENZA E DELLA PROTEZIONE

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di consulenti; ognuno cercava di arrangiarsi alla meglio, magari seguendo “mode” precarie, sperando che andasse tutto bene.Oggi lo scenario e la realtà sono decisamente mutate. Il mattone ha finito di essere un approdo sicuro per i risparmiatori (la crisi dell’edilizia e dell’immobiliare è ancora grave) e gli andamenti del mercato finanziario sono talmente complicati e volubili, anche quelli legati alle economie statali, che non è facile interpretare il presente e soprattutto orientarsi su possibili scenari futuri.La domanda a questo punto è una soltanto: cosa può fare il risparmiatore, piccolo o grande, per fare in modo che il suo patrimonio, oltre che in sicurezza, sia anche messo nelle condizioni di dare frutto?Questa domanda se la fanno tutti coloro che si trovano nella condizione di “investitori”, ma se la stanno ponendo anche le Aziende di credito che hanno capito che il loro ruolo deve andare ben oltre quello di semplici venditori di prodotti finanziari.Per questo, la Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco ha deciso (ormai da tempo) di avviare un percorso formativo che la porti a divenire un partner forte e affidabile per tutti coloro, Soci e clienti, famiglie e imprese, che hanno l’opportunità di gestire un patrimonio.Un passo importante in tale direzione che, nelle intenzioni della BCC declinate dal Presidente, Leonardo Toson, e dal Direttore Generale, Gianni Barison, dovrà portare questa Banca locale ad essere un interlocutore forte e significativo per gli investitori del territorio, è stato compiuto lo scorso 25 novembre, quando oltre duecento tra Soci e clienti (ma non solo) della BCC si sono ritrovati, su invito della Banca, alla Barchessa Polani di Arzerello, per affrontare il tema delle “soluzioni di investimento in un mondo in continua evoluzione”.Per la Banca è stata l’occasione per presentare opportunità e strategie, in particolare grazie alla collaborazione con la nota società svizzera Pictet (rappresentata da Manuel Noia e Marzio Gussago) una Banca privata che da oltre due secoli si occupa di investimenti in stretto legame con Iccrea Holding che supporta il mondo delle BCC con la SGR di BCC Risparmio e Previdenza.Luca Ricchieri, Direttore Centrale Finanza della BCC di Piove, ha tratteggiato il nuovo rapporto che la Banca di Piove di Sacco vuole instaurare con gli investitori: «Una relazione, una collaborazione, fatta di conoscenza reciproca, di contatti costanti, di accompagnamento

CONSULENZA E FORMAZIONE

“Per i tuoi investimenti scegliamo i

migliori”

S.G.R.p.A.

SCELTA

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SCELTA

“Per i tuoi investimenti scegliamo i

migliori”nelle diverse situazioni, per offrire a ciascuno non un prodotto ma la soluzione più adatta alle varie esigenze personali».Con questo evento, dunque, la BCC ha aperto una nuova stagione, nella sua più che secolare presenza nel territorio, fondata su una più forte e competente attività di consulenza rivolta a tutti coloro che vogliono fare del proprio risparmio un punto di forza nel presente, ma soprattutto una garanzia di maggiore serenità e investimento per il futuro.

Nella pagina a fianco, la sala della Barchessa Polani che ha ospitato l'evento. Sopra, la pulsantiera utilizzata per i quiz a premi che hanno coinvolto i partecipanti. Sotto, uno scorcio del portico esterno della barchessa Polani di Arzerello.

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RIVOLUZIONE INVESTIMENTI

IL VALOREDELLACONSULENZAÈ toccato a Luca Ricchieri, Direttore Centrale Finanza della BCC (nella foto sopra), illustrare, durante l’incontro alla Barchessa Polani, quali sono oggi i temi più rilevanti che emergono quando si parla di “soluzioni di investimento in un mondo in continua evoluzione”, come quello che stiamo vivendo, e soprattutto qual è il ruolo che la Banca può e vuole giocare in un rapporto costruttivo con soci, clienti, risparmiatori.“Le banche sono tutte uguali?” Si è chiesto subito, in avvio di intervento, il Direttore finanza. E ancora: “Le banche sono tutte veramente locali? Il rapporto che ognuno di noi instaura è proprio indipendente dal tipo di banca con la quale entriamo in relazione?”.“In effetti – ha commentato Ricchieri - il più delle volte noi pensiamo che non vi siano distinzioni di rilievo e che le banche siano tutte simili, al di là magari di piccole differenze di trattamento. Ma di fatto, le cose non stanno così, perché gli istituti di credito sono molto diversi tra di loro”.Ma per cogliere meglio come stanno le cose, occorre innanzi tutto contestualizzare la questione. Che cosa caratterizza questo tempo? “I cambiamenti – ha detto il relatore – e soprattutto la velocità con la quale questi avvengono e si manifestano. Mutamenti continui e praticamente inarrestabili, che coinvolgono anche il mondo e il quadro economico, finanziario e normativo”.“Se una volta – ha aggiunto Ricchieri – il rapporto tra banca e cliente era molto semplice, perfino lineare (la

prima eseguiva gli ordini, dava corpo alle indicazioni del secondo, in base a una logica puramente transazionale), oggi la banca mette le esigenze della clientela al centro della propria attività, in un rapporto interattivo e personalizzato”.Che cosa significa tutto ciò? “Molto semplicemente che la banca stessa è chiamata ad interpretare un ruolo di supporto e consulenza sempre più essenziale e decisivo nel rapporto con il cliente”.I motivi per cui la consulenza è così importante nella relazione tra cliente e istituti di credito sono abbastanza semplici, almeno dal punto di vista dell’elencazione: crescono i bisogni e quindi la necessità che la banca sappia dare risposte, migliorano le capacità operative dei singoli e quindi le necessità di supportare adeguatamente le molte esigenze dei propri riferimenti; infine le risposte positive e coerenti che possono arrivare danno al cliente stesso la percezione che il proprio risparmio sia “in buone mani”, affidato a chi è in grado di affrontare al meglio tutte le situazioni, anche quelle avverse.Da parte sua la banca ha tutto l’interesse a rafforzare il proprio ruolo di affiancamento costruttivo e competente, perché così facendo persegue la logica della soddisfazione dei bisogni, seguendone l’evoluzione, e riduce gli effetti negativi di una spasmodica ricerca di risultati, magari affidandosi prevalentemente alla leva finanziaria; infine può gestire insieme risparmio, previdenza e protezione (quello che fino a poco tempo fa si chiamava “assicurazione”). La Banca di Piove di Sacco da tempo ha preso coscienza di tale nuovo ruolo che è chiamata a ricoprire, per questo ora, per la BCC, il cliente è essenzialmente un partner (di lungo periodo), rispetto al quale occorre individuare i bisogni e proporre delle soluzioni. Tutto ciò allargando il proprio ambito di azione e intervento a vari segmenti di mercato, che corrispondono alle necessità del cliente in tema appunto di gestione del risparmio, sicurezza, previdenza. Tutto ciò cercando il più possibile di agire al riparo da rischi imprevisti. La BCC, attraverso un’attenta e accurata opera di formazione, ha elaborato un proprio percorso con il quale sviluppare la consulenza: dalla conoscenza accurata del cliente e della congiuntura, alla pianificazione degli interventi, dalla costante azione di “consiglio” all’individuazione dei prodotti più idonei per rispondere alla varie esigenze.“Tale metodologia di rapporto con il cliente – ha concluso Ricchieri – è oggi il nostro punto forte; un modo di operare che porta la BCC ha costruire con pazienza una relazione che dalla conoscenza giunga all’ottimizzazione delle risorse in termini di sicurezza e valorizzazione del patrimonio di ciascuno: in questo sta la nostra forza ed è anche il motivo per cui non tutte le banche sono uguali, almeno per quel che ci riguarda”.

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LA CRISI PASSERÀ E SARÀ NECESSARIO ESSERE PRONTILA BANCHE PER UN NUOVO MODELLO DI BUSINESS

CONSULENZA E FORMAZIONE

Interrogarsi è giusto, perché (almeno nelle speranze condi-vise) le cose non dovranno andare sempre così. Quando la crisi darà i primi segni di cedimento sarà decisivo che anche

le banche si trovino pronte, preparate, adeguate. Per questo è importante non assecondare la negatività del tempo e guardare al futuro, in un atteggiamento di consapevolezza, che in que-sto tempo può anche voler dire prendere in mano problemi e questioni irrisolte e cercare di individuare plausibili soluzioni o strategie di superamento.Tutto questo è ancora più valido quando i temi da affrontare non sono tipici o soltanto del momento che stiamo vivendo, ma hanno radici più profonde.Ad esempio, quando si parla di banche territoriali, di soggetti che oltre che essere profondamente inseriti in un ambito, in una comunità, intendono anche interpretarne esigenze e istan-ze, è quanto mai interessante e opportuno confrontarsi su quali siano le modalità operative, le linee evolutive di un impegno nel quale trovino coerente composizione due esigenze decisive: quella di essere “a servizio” del territorio e quella di sviluppare un’azione che non trascuri, anzi incentivi, l’imprescindibile ne-cessità per un istituto di credito di essere sano, di guadagnare, di creare profitto e valore per il suo territorio.Su questi argomenti si sono confrontati lo scorso 7 novem-bre (auditorium della Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco) uomini di banca, economisti, consulenti, discutendo proprio su “quale modello di business per le banche del territo-rio” in un convegno organizzato dal CentroFor.Un confronto aperto, nel quale si sono intrecciati il vissuto di uomini e professionisti che quotidianamente fanno banca, con l’esperienza di chi da decenni è dedito a studiare e riflettere sulle varie problematiche che riguardano e incalzano gi istituti di credito; tutto questo coordinato da Gianantonio Stella (nella foto), giornalista de “Il Corriere della Sera”.Così, per citare qualche intervento, il prof. Mario Scolari (Università IULM, Presidente Teseo Research - Milano), si è soffermato in particolare sul rapporto tra banche locali, come le BCC, e “desideri della clientela”, sottolineando come “un ascolto costante ed oggettivo dei giudizi del cliente sia una condizione essenziale per lo sviluppo dei processo di migliora-mento”; mentre Roberto Speziotto (direzione Risorse Umane Gruppo Banco Popolare) ha analizzato un passaggio particola-re, quello “dal modello di business alla formazione delle risorse umane”. Uno sguardo al tema della logistica è venuto dal con-tributo di Massimo Carraro (Area Nord Est Unicredit), che ha evidenziato come un modello di servizio nel nuovo contesto competitivo debba prefiggersi di cogliere mutamenti e nuovi scenari, per suffragare adeguatamente scelte strategiche e or-ganizzative.

“Di fondamentale importanza l’analisi delle principali dinami-che in atto nel mercato a livello distributivo, anche identifican-do le azioni di successo già poste in essere dalle BCC Venete, con lo scopo di migliorare le performance commerciali nonché nel contempo ridurre i costi e innovare la rete distributiva, ve-rificando la sostenibilità e l’efficacia delle azioni attuabili at-traverso un modello di conto economico semplificato di filiale appositamente creato” ha aggiunto Paolo Vinello, parlando a nome della Banche di Credito Cooperativo.Non è mancato neppure un contributo “da lontano”, come quello dato dal professor Prof. Kazuo Inumaru (Università di Pavia), uno dei massimi esperti di Kaizen e Lean Production, che ha spiegato come “in America e Giappone le banche non appaiano essere tra i settori più innovativi, ma è pur sempre possibile citare qualche esempio che può servire a fornire spun-ti sulla direzione da intraprendere. Uno su tutti: è soprattutto nel coinvolgimento e nella condivisione degli obiettivi, sotto una leadership attiva, che si esprime la vera innovazione, che è fatta più dagli uomini e dalla donne che dalla tecnologia”.L’incontro è stato un esauriente susseguirsi di interventi e con-tributi, da Alessandro Giantin (responsabile Retail di Veneto Banca), a Roberto Speziotto (Gruppo Banco Popolare), da En-rico Grandis (Intesa Sanpaolo) a Giammaria Amato (Popolare di Vicenza), fino ad Antonio Bortolan (Veneto Banca) e Sergio Campodall’orto (Politecnico di Milano). Non è mancato il con-tributo della banca ospitante, che ha partecipato al confronto con il Direttore generale, Gianni Barison.Un momento importante, dunque, nel quale il “fare banca” ha trovato spazio e concretezza nell’esperienza della pratica e dei saperi: tutto questo avendo come sfondo prevalente il Nord est, una terra d’elezione per cogliere in pienezza cambiamenti ed evoluzioni e per azzardare qualche ipotesi e qualche strategia di realistica innovazione.

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È stata Federica Lisi Bovolenta (nella foto in alto, a sinistra) ed il suo Noi non ci lasceremo mai, libro scritto con Anna Cherubini (Mondadori Edito-re) e dedicato alla figura del marito, l’indimenticato campione di palla-volo Vigor Bovolenta, ad iscrivere per prima il proprio nome nell’albo d’oro del Premio letterario Sportivo “Memo Geremia” - Città di Padova. Giorgio Terruzzi (nella foto in alto, a destra), invece, con il suo Suite 200, (66thand2nd editore), incentrato sulla figura del campione Ayr-ton Senna, si è invece aggiudicato il Premio Speciale Coni, men-tre Luca Cognolato (nella foto in alto, al centro), con Fuori area, (edito da Einaudi Ragazzi), è stato il vincitore del Premio spe-ciale Librai Ascom dedicato alla letteratura sportiva per ragazzi. L’obiettivo del premio, intitolato all’indimenticabile presidente del Pe-trarca rugby, è quello di segnalare e valorizzare la produzione lettera-ria italiana in ambito sportivo.La giuria tecnica, chiamata a valutare le circa quaranta opere pervenu-te dalle case editrici di tutta Italia e presieduta da Dino Ponchio, diri-gente nazionale del Coni, era affollata di nomi prestigiosi, grazie alla presenza degli olimpionici Francesca Bortolozzi, Rossano Galtarossa e Silvio Martinello.Un premio, il neonato “Memo Geremia”, che ambisce a diventa-re un appuntamento fisso per una città come Padova che da sem-pre ha fatto dello sport, soprattutto quello sudato e praticato, il proprio segno distintivo, ospitando scuole di alta formazione in tutte le discipline, e fregiandosi di campioni noti in tutto il mondo ed inoltre un premio che, ispirandosi alla figura di Memo Geremia, indimenticato esponente del mondo dello sport padovano, “l’a-mico di tutti”, per dirla con il figlio Giampietro “che credeva mol-tissimo nella possibilità di formare i giovani attraverso lo sport”, ha meritato anche la Medaglia del Presidente della Repubblica. Questa prima edizione del premio ha potuto contare sul sostegno istituzionale del Consiglio regionale del Veneto, della Provincia e del-la Camera di Commercio, mentre il Comune di Padova si è impegnato anche economicamente, così come un contributo è giunto da La Bol-getta, dalla Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco, dall’Alì Aliper Supermercati, dal Centro Grossisti e dalla Ghiraldo & Autoin.

IL PREMIO MEMO

GEREMIAA FEDERICA

E VIGOR

Alcune immagini della giornata della manifestazione

"Premio Memo Geremia".Sotto, Federica e Vigor Bovolenta

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TERRITORIO

LA STAGIONE AL FILARMONICO

TEATROPER TUTTIÈ ripartita la stagione teatrale di Piove di Sacco, con un cartellone ricco di spettacoli curiosi e stimolanti. Il Filarmonico, come sempre sostenuto dai contributi alla cultura che la BCC di Piove di Sacco destina al territorio, propone sia teatro di prosa, in cui spiccano i nomi di Alessandro Bergonzoni, Giuseppe Battiston e Marta Dalla Via, sia teatro amatoriale e domeniche dedicate alle famiglie.I Soci della BCC, tra l’altro,beneficiano del prezzo “ridotto” definito per i vari spettacoli.La proposta artistica della nuova stagione spazia tra temi di attualità, riscoperta dei grandi classici e ricordo di importanti fatti della nostra storia recente, proponendo ben dieci appuntamenti a partire dal 22 novembre 2014 fino al 27 marzo 2015.Quattro Domeniche a teatro vengono poi dedicate ai più piccoli (dal 23 novembre al 22 febbraio, al pomeriggio), mentre altri sei appuntamenti riservati al Teatro amatoriale completeranno l’offerta.

SACCISICA IN MOSTRA

REALTÀ VIVACEÈ tornata anche quest’anno “Saccisica in mostra”, l’ormai tradizionale rassegna che mette in passerella le eccellenze economiche e produttive del territorio.In piazza Bachelet a Piove di Sacco, dal 18 al 26 ottobre, una quarantina di artigiani e operatori commerciali del Piovese si sono dati appuntamento, attirando un buon numero di visitatori.La rassegna è stata anche l’occasione per alcuni incontri tematici, su argomenti di particolare interesse locale: dalla scuola, al welfare, dall’ospedale al futuro delle imprese.

Alcune locandine della stagione teatrale del Teatro Filarmonico di Piove di Sacco e, in alto a sinistra, una foto del teatro; a destra, il simbolo di "Saccisica in Mostra"

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IL NOLEGGIO, UN ANTIDOTO ALLA CRISI DEL MERCATO AUTOLA SOLUZIONE PIÙ COMPLETA, COMODA E SEMPLICE PER GESTIRE I VEICOLI DELLE FLOTTE AZIENDALI

In Italia circolano 37 milioni di auto e – a dispetto di notizie a volte sommarie - si tratta di un mercato che vale oltre 23 miliardi di euro all’anno, in cui la quota di vendite alle flotte

arriva quasi al 40%. A questi, vanno aggiunti i servizi accesso-ri e finanziari e il mercato dell’usato, anch’esso oggi assistito da prodotti finanziari. Inoltre, sempre più società e “Partite IVA” si stanno rivolgendo sia al leasing che al noleggio a lungo termine.Nel 2013 e nel primo semestre dell’anno in corso il settore delle flotte aziendali a noleggio e del "rent-a-car" ha progressivamente rafforzato la propria posizione ed è tornato a crescere riuscendo ad offrire con stabilità servizi in linea con la domanda e manife-stando la sua vocazione anticongiunturale.I primi tre mesi del 2014 mostrano segnali incoraggianti: aumenta nuovamente il fatturato (+2,5%), resta stabile la flotta circolante, mentre tornano a crescere le immatricolazioni di veicoli (+6.000 unità) che sostengono un mercato auto ancora in difficoltà e ad aprile raggiungono il traguardo del 22,6% di incidenza sull’intero immatricolato (su dieci auto nuove, oltre due sono a noleggio). I dati positivi di fatturato e flotta confermano la capacità del settore di garantire, anche nella fase più acuta della crisi, una stabilità dei costi, funzionando da supporto strategico per l’in-dustria del turismo, da “sostegno finanziario” alle aziende in crisi di liquidità e sempre alle prese con il cronico ritardo dei pagamenti da parte della PA, nonché da strumento di spending review per le flotte pubbliche. La riduzione di immatricolazioni non ha inciso sul settore, che, in linea con la situazione di attesa del mercato di riferimento, uti-lizza i veicoli in flotta nei servizi a lungo termine per un periodo più lungo e con ancora maggiore tasso di impiego per i servizi a breve, mirando a migliorare assistenza e qualità dei servizi. Ne è la prova il fatto che la flotta dell’intero settore, solo nell’ultimo anno, è aumentata di oltre 10mila unità tra auto e furgoni.La formula del noleggio auto a lungo termine sta riscuotendo sempre più successo, rappresentando una delle poche soluzioni che consente una totale pianificazione delle spese da destinare ad un’autovettura, una valida alternativa per evitare il consistente in-vestimento iniziale di capitale e per sollevare l’automobilista dai costi di gestione. In questo contesto opera BCC Lease, società controllata di Iccrea BancaImpresa, che da Luglio 2013 ha progressivamente avviato un’attività di rilancio del leasing auto, con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento del Credito Cooperativo per la locazione

di autovetture e autoveicoli commerciali leggeri. Nel primo semestre 2014 sono state stipulate le prime opera-zioni e soprattutto sono state impostate e avviate le iniziative commerciali e gli strumenti operativi per operare nel settore auto attraverso le circa 400 Banche di Credito Cooperativo presenti in tutta Italia. BCC Lease è in grado di fornire alla clientela gli strumenti più evoluti per l’auto aziendale attraverso formule specifiche nel leasing finanziario auto e targato leggero e nel noleggio auto con servizi: Leasing finanziario, Full leasing e Noleggio a lun-go termine. Per quest’ultimo si avvale della collaborazione di Car Server, principale Società di settore a capitale interamente italiano e di matrice cooperativa, di cui Iccrea BancaImpresa ha acquisito recentemente una partecipazione strategica.Grazie a questa partnership BCC Lease è stata recentemente coprotagonista dell’annuncio pubblicitario che Car Server ha ideato per la sua campagna di comunicazione – on air su radio, periodici e web – per promuovere il noleggio a lungo termine che oggi rappresenta il metodo di acquisizione delle auto aziendali più diffuso anche in Italia.Si tratta di un servizio “tutto compreso” che costituisce uno standard per le flotte auto di medio-grandi aziende, sempre più apprezzato anche dalle piccole imprese e da quelle che hanno pochi veicoli. L’azienda e il driver si liberano di tutti gli aspetti di gestione, manutenzione, ammortamento, gestione finanziaria e rivendita finale dell’auto aziendale, con la possibilità di scegliere la marca e il modello di proprio interesse, la durata del noleggio e i chilometri di percorrenza. I servizi sono completi: consegna dell’auto, auto sostitutiva, cam-bio gomme, manutenzione ordinaria e straordinaria, assicurazio-ne omnicomprensiva e bollo. È un passaggio culturale dal “costo dell’auto” al “costo per il suo utilizzo” che ottimizza la gestione e non solo il momento dell’ac-quisto e della vendita con un’unica fattura omnicomprensiva.

BCC LEASE - RISULTATI DI BILANCIO AL 31.12.2013Utile lordo: 1.606 mila EuroUtile netto: 956 mila EuroCapitale di BCC Lease: 15 milioni.Stipulato: 99,0 milioni di EuroNumero contratti: 9.834Importo medio operazioni: circa 10 mila Euro

REDAZIONALE

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IlForte

sanFelice

luogo del cuoredel Veneto

di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto

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TERRITORIO

Ben oltre 13.000 firme raccolte nel giro di qualche mese in ogni settore di Chiog-gia ripropongono all’attenzione pubblica la situazione del Forte san Felice. Le firme hanno consentito di partecipare all’edizione 2014 del Concorso biennale indetto dal

Fai, ‘Fondo ambiente italiano’, finalizzato a valorizzare i luoghi tipici d’Italia da non di-menticare. Con questa larga adesione Forte san Felice è diventato primo “luogo del cuore” nel Ve-neto per il 2014 e tra i primi a livello nazionale (vedasi: www.iluoghidelcuore.it). Una così ampia raccolta di firme, in una città come Chioggia, di solito chiusa in se stessa e in piccoli gruppi al suo interno, è stata possibile grazie ad una vasta azione promossa dal ‘Comitato per il forte san Felice’, ed in particolare da Erminio Boscolo Bibi. Essa manifesta una chiara volontà pubblica: la città non vuole dimenticare il suo Forte e lo considera un bene indispensabile alla sua identità e al suo futuro. La firma per il Forte san Fenice ‘luogo del cuore’ è stata accompagnata da una serie di iniziative che stanno continuando: visite guidate attorno al Forte (essendo l’interno inac-cessibile già dal 2000 per problemi di sicurezza); riproposizione in diversi luoghi e nel-le scuole della mostra documentaria realizzata nel 1999; iniziative e concorsi che hanno coinvolto numerose scuole del comune; approfondimenti delle problematiche connesse nei giornali locali; blog specifico sul Forte in facebook, gestito da Alessia Boscolo Nata. Posto all’estremità nord dei Murazzi di Sottomarina, sulla bocca di porto, il Forte è un bene prezioso unico, di valore inestimabile. Ambiente del tutto particolare per il posto incantevole e la storia che rappresenta, per le sue caratteristiche architettoniche, per il pa-esaggio, suggestivo e unico, che propone a 360 gradi, con sguardi inusuali verso Chioggia, Sottomarina, la laguna, la bocca di porto e il mare. Accanto al Forte un’ampia area verde ancora in buona parte incontaminata ne completa il rilievo, facendone un possibile punto di svolta della dimensione locale. Non mancano progetti di recupero da cui ripartire, né un piano di restauro ambientale dell’Area verde. Il grande rilievo assunto dal Forte ripropone con forza (ancora una volta) la necessità di un programma di interventi, con acquisizione pubblica da parte dell’Amministrazione co-munale, ricerca di finanziamenti sovralocali, progettazione di utilizzo in grado di garantirne l’accessibilità pubblica e di creare sinergie tra attori pubblici e imprenditori privati. Quale la storia e il significato del Forte ? Come ci ha spiegato il compianto Ennio Con-cina (Venezia 1944–2013), urbanista e storico dell’arte di valenza internazionale, autore di una insuperata Storia urbanistica di Chioggia (del 1977), al quale in questi giorni viene dedicata la sala lettura della Biblioteca civica “C. Sabbadino”, il Forte aveva per la Repub-blica di Venezia una doppia valenza di controllo: di una popolosa città irrequieta e dell’alto Adriatico. Era un caposaldo fondamentale della Repubblica, costruito in muratura subito dopo la Guerra di Chioggia (1380) là dove sorgeva un precedente manufatto in legno, e articolato nella dimensione attuale nel corso del Cinquecento, quando si è data a Chioggia è stata messa “in isola”. Sull’antico fortilizio (castello, mura, polveriera…) sono stati creati una serie di altri elementi nel Settecento (il portale bifronte) e nell’Ottocento (le caserme e il rafforzamento delle difese create in particolare dagli austriaci), rafforzandone il ruolo militare. Dismesso di fatto già nel 1978 (per le vicende del forte e la cronaca degli interessi emersi da allora, si veda in particolare il periodico “Chioggia. Rivista di studi e ricerche” n. 15, del 1999) è rimasto area inaccessibile gestita della Marina militare, che lo usa solo per il controllo dei fari. Nonostante l’interesse culturale e sociale dimostrato in città, con visite all’interno organizzate dal “Comitato per il Forte san Felice” nel 1999-2000, accompagnate

UN BENE PREZIOSO SULLA BOCCA DI PORTO A NORD DEI MURAZZI

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da una serie di iniziative (conferenze, mostra documentale al Museo), conferenza di ser-vizio tra tutti gli enti interessati, diversi tentativi di acquisizione da parte del Comune nel 1985, 1998 e 2001, negli ultimi lustri diverse strutture all’interno del Forte sono collassate, parti preziose (come il vecchio faro) sono state asportate. Il Forte sta subendo un degrado progressivo dovuto all’incuria e all’abbandono, sta letteralmente cadendo a pezzi. Il suo recupero e utilizzo con finalità pubblica diventa ora il metro per misurare la volontà e la capacità di Chioggia di costruire il proprio futuro.

Nelle pagine precedenti. In apertura, una porta di

accesso ai bastioni del Forte, con scritta austriaca; foto piccola, il vecchio castello,

parte più antica del Forte, che sta collassando.

In questa pagina, da sopra, Forte san Felice visto

dall ’alto, come si presentava prima di recenti crolli e degli

interventi legati al Mose; portale interno del Forte,

prima di recenti franamenti di massi e del tetto. Il portale

interno fa da pendant con quello esterno sulla laguna,

visibile da Chioggia.

TERRITORIO

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IL NUOVORELAX BANKING

REDAZIONALE

Da metà ottobre, la BCC di Piove di Sacco ha attivato il nuovo servizio di Relax Banking, so-stituendo così la versione precedentemente già

operativa.Questo servizio offre l’opportunità di effettuare le ti-piche operazioni “on line”, come i bonifici bancari, le ricariche telefoniche, la consultazione del proprio conto corrente e altre funzioni, in ogni momento e ovunque ci si trovi.Rispetto alla precedente versione, la release della piat-taforma consente di apprezzare un servizio più fruibile, accompagnato peraltro da un ulteriore rafforzamento in termibni di privacy. Per venire incontro alle esigenze delle imprese, inoltre, viene proposta una vasta gamma di soluzioni “su misura”, per ogni modello di business.

Anche le specifiche tecniche e grafiche sono state riviste, nell’ottica di rendere più semplice e comprensibile la na-vigazione all’interno del portale.Si tratta di un ulteriore “valore aggiunto”, conferito ad un servizio che ormai conta quasi 14.000 utenze attive, tra correntisti privati e imprese. Per utilizzare il nuovo “Relax Banking” è possibile col-legarsi al sito www.relaxbanking.it, oppure al sito della BCC di Piove di Sacco www.bccpiove.it, cliccando su label “Home Banking” direttamente dalla home page. Per richiedere l’attivazione del servizio, disponibile an-che in versione “Mobile” sul proprio smartphone o tablet e – a breve – con la nuova “App” compatibile ai sistemi IOS e Android, è sufficiente contattare la propria Filiale di riferimento.

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QUANDO LA SALUTE STA NELLA BORRACCIA +WATT, IL BENESSERE DELLA VITA E IL MASSIMO NELLO SPORT

SOCI IN VETRINA

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QUANDO LA SALUTE STA NELLA BORRACCIA +WATT, IL BENESSERE DELLA VITA E IL MASSIMO NELLO SPORT

+WATT

Quell’immagine ha segnato la storia; quella di una riva-lità tra due campioni, ma anche tra altrettante Italie: la cattolica di Gino Bartali e la laica di Fausto Coppi;

talora lontane, spesso rivali, comunque in competizione; ma anche capaci di condividere, trovare punti di contatto, generare insperabili gesti di solidarietà.Accade nel 1952, durante il Tour de France; sulla terribile sa-lita del Galibier il “campionissimo” e il “toscanaccio” sono soli e stremati dalla sforzo; ad un certo punto lo scatto di un foto-grafo li immortala nel momento di scambiarsi una borraccia. Non si è mai saputo, nonostante sofisticate analisi gestuali e infiniti dibattiti, chi sia stato l’autore del gesto, chi abbia passa-to l’acqua al compagno di fatica. Ma in fondo questo importa poco: la fantasia popolare sull’episodio si è arricchita a tal pun-to da farlo diventare epico.In tutto ciò, al di là dei campioni, vi è un protagonista effimero: quella borraccia, scambiata, condivisa, il cui valore materiale (poca cosa, un contenitore di banale metallo…) ha assunto un significato simbolico che è andato fantasticamente oltre. In ef-fetti la borraccia, ancor oggi, per gli atleti rappresenta molto. A seconda dei casi e delle circostanze, quel contenitore a cui attaccarsi può essere un sollievo nella fatica sportiva, una spe-ranza a cui affidare l’aspettativa di recuperare forze ed energia, uno strumento che rientra a pieno titolo nella pianificazione fisica, in vista della prova agonistica.Le borracce, dunque, sono ancora importanti, nell’immagina-rio, ma anche per quello che possono contenere. Un tempo, probabilmente, i miracoli erano attesi semplicemente da un po’ d’acqua (non sempre a temperatura adeguata...), ora ci si affida a qualcosa di più utile e “tecnologicamente” avanzato. Fuor di metafora, nella borraccia, ma anche in tutto quello che l’atleta più raffinato o lo sportivo dilettante ritiene possa essergli utile, si ripongono aspettative più o meno salvifiche, ma anche con-

Stefano Sinelli, amministratore delegato

di +Watt

la copertina del catalogo prodotti +Watt; a sinistra,produzione di barattoli e, a destra, uno dei prodotti

dell'azienda

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sapevolezze scientifiche, analisi sui propri bisogni “nutriziona-li”, passaggi decisivi nella programmazione delle performance.In questo ambito, l’offerta negli ultimi anni è cresciuta: integra-tori, barrette proteiche ed energetiche, sali, vitamine e minera-li, prodotti che aiutano a combattere la stanchezza, contenere il peso, recuperare energie, migliorare il rapporto tra alimenta-zione e sforzo. Insomma, oggi la borraccia è più decisiva; a tal punto che i prodotti che possono (sempre metaforicamente) essere accolti nel miracoloso contenitore sono frutto di studi, ricerche, produzioni avanzate.“Il nostro approccio a questo tema – spiega Stefano Sinelli, da un paio d’anni amministratore della +Watt, azienda di Ponte San Nicolò attiva nel settore degli integratori – è molto sem-plice: il punto di partenza è l’alimentazione, che non sempre è adeguata, sufficiente, in linea con le esigenze delle persone, soprattutto quando si vuole cimentarsi nella pratica sportiva. Per questo è utile intervenire con degli integratori alimentari che forniscano al nostro corpo tutto ciò di cui ha bisogno”.Questa è la visione nobile, ma talora si pensa che più che integrazione, soprattutto quelli che competono, cerchino qualcosa che li faccia andare oltre…“È un problema che non ci riguarda; il nostro impegno è tut-to sul versante del totale e radicale rispetto della salute e del benessere dei consumatori. Gli integratori sono naturali e permettono di correggere gli squilibri nutrizionali della dieta, migliorando così la qualità della condizione fisica e della vita. Niente di più. Anzi, vorrei chiarire in maniera credibile e de-finitiva che gli integratori stessi contengono principi attivi già presenti nel nostro organismo o che devono essere assunti; in determinate circostanze, come quelle che coinvolgono l’attività sportiva, un’alimentazione non equilibrata, ma anche lo stress o l’inquinamento ambientale, possono determinare la condi-zione per cui ognuno di noi si trova in deficit di tali principi attivi; ecco quindi l’esigenza di riequilibrare l’organismo, di mettere a disposizione del corpo ciò di cui ha bisogno”.Insomma, l’obiettivo finale resta comunque la salute…“Su questo nessun dubbio, noi lavoriamo per questo”.L’azienda di Ponte San Nicolò è attiva ormai da più di quindici anni. Tutto è cominciato per iniziativa di due ricercatori pado-vani, Marco Favaron e Guido Vantini; un passato da sportivi, due lauree (biologia e chimica), un promettente inizio di atti-vità scientifica e di ricerca negli Stati Uniti (dove i due conse-guono il Phd, il più prestigioso dottorato di ricerca post laurea), poi, nel 1997, la scelta di avventurarsi nel mondo dell’impresa.“I fondatori, – aggiunge Stefano Sinelli – al ritorno in Italia (e alle difficoltà d continuare nell’ambito della ricerca), si por-tarono la forte suggestione di ciò che avevano visto in realtà

come gli Usa o il Canada, dove l’uso degli integratori era già molto diffuso; così decisero di tentare questa esperienza an-che tra di noi; con tutte le incognite e le difficoltà di avviare un’impresa nuova e soprattutto in un ambito ancora agli inizi, tra l’altro impostando l’attività con modalità inedite. Oggi la situazione è un po’ diversa”.Più concorrenza?“In maniera magari brutale potremmo dire che il mercato de-gli integratori è diventato “spinto”; in circolazione (soprattutto in internet) si può trovare di tutto”.Allora, perché uno dovrebbe venire alla +Watt?“Semplicemente perché garantiamo la qualità. Il nostro modo di operare è molto semplice e si basa su alcuni punti forti. In-nanzi tutto forniamo prodotti in cui l’utilizzo delle materie prime è accurato: usiamo le migliori. Tutto questo fa di noi un’azienda sicura, affidabile. Queste qualità sono direttamente

SOCI IN VETRINAL’Azienda e i fondatori+Watt nasce nel 1997; viene fondata da Marco Favaron e Guido Vantini, provenienti dalla ricerca scientifica ad alto livello, sia in Italia che all ’estero, e da esperienzesportive professionistiche.

I valoriI valori fondanti che hanno guidato le scelte dell ’Azienda sono la ricerca della qualità, la salvaguardia della salute ed il miglioramento dell ’esperienza sportiva e delle performance. 

Gli obiettiviL’Azienda si pone l ’obiettivo di formulare, produrre e commercializzare complementi alimentari per la vita quotidiana e a supporto dell ’attività sportiva. 

La strategiaL’Azienda ha scelto di garantire prodotti di grande qualità: utilizza le migliori materie prime e, nel proprio Laboratorio, produce la quasi totalità dei prodotti commercializzati; questo assicura il massimo controllo.

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controllabili, verificabili dal cliente, anche attraverso la cono-scenza reciproca”.Ciò vuol dire che cercate di avere un contatto diretto con chi usa i vostri integratori?“È sempre stato così, anzi questa è diventata nel tempo una nostra caratteristica. Quando +Watt cominciò ad operare, verso la fine degli anni Novanta, si scelse un particolare segmento di mercato: lo sport e in particolare il ciclismo; poi abbiamo am-pliato il raggio d’azione ad altre discipline e gruppi, alle palestre. I nostri operatori hanno un contatto personale con questi rife-rimenti; ci si parla, ci si confronta, si cerca di cogliere quali sono le esigenze, i bisogni, e su questi migliorare anche i prodotti”.A proposito, +Watt è soltanto un’azienda commerciale?“Nient’affatto: produciamo quello che vendiamo; siamo dotati di un laboratorio che definisce la linea dei prodotti che poi confezioniamo. Al momento non siamo ancora dotati di un

vero e proprio ambito di ricerca, diciamo che siamo nella fase che tecnicamente si può definire della “formulazione”, vale a dire che riusciamo a realizzare prodotti utilizzando materie prime altrui e “combinandole” secondo nostre modalità. Poi, ovviamente, vi è anche la parte commerciale; i nostri agenti che girano per il territorio e portano i prodotti. Insieme siamo attualmente più di una cinquantina di persone”.Comunque siete presenti e vendete pure in internet…“Vero, anche se ci stiamo sempre di più accorgendo dei limiti di questa modalità”.Ma come? Se si dice che la rete sarà il veicolo principe del commercio futuro…“Può darsi; ma in questo momento abbiamo chiara la convin-zione che il nostro valore aggiunto decisivo, cioè la qualità, non sia facilmente comunicabile attraverso internet. Meglio parlar-si, guardarsi negli occhi, presentare personalmente il prodotto: la migliore comunicazione della qualità (per ora) passa ancora attraverso un contatto “fisico”. Poi c’è la scelta dei testimonial: da quest’anno, ad esempio, siamo sponsor tecnici del Petrarca rugby e della Sampdoria. Cerchiamo anche di investire in rela-zioni, facendo cultura dell’alimentazione, della salute”.Vero. Per cogliere questa dimensione di +Watt è stato sufficien-te, qualche sera fa, recarsi al centro congressi “Papa Luciani” di Padova, dove proprio l’azienda di Ponte San Nicolò aveva dato appuntamento a clienti e sportivi per una serata “informativa” sul tema dell’alimentazione negli sport di resistenza: in sala trecento persone, al tavolo due esperti dell’ordino del dottor Nicola Sponsiello, medico dietologo, e della campionessa di corsa Valeria Straneo. “Per noi – aggiunge l’amministratore delegato - questi eventi sono molto significativi. Prima di tut-to perché contribuiscono a creare cultura sulla linea dei nostri obiettivi: nutrirsi meglio, in maniera più completa, per stare bene e magari raggiunge risultati sportivi migliori. Ma anche è un modo per essere presenti e vicini ai nostri interlocutori”.Le idee, dunque, sono chiare, la situazione propizia, per +Watt un futuro in crescita?“Gli ultimi anni sono stati interessanti e certamente siamo convinti che la strada intrapresa sia quella giusta; non ci resta che insistere, magari con le giuste integrazioni aziendali che un’impresa come la nostra non può certo dimenticare, visto che si occupa proprio di dare a ciascuno, alla salute di tutti, ciò di cui ha necessità. Oggi, come azienda, abbiamo bisogno di cre-scere: sviluppando i prodotti rafforzando la vendita attraverso il contatto con i fruitori, continuando fare cultura della salute. Il resto, il fatturato (attualmente sull’ordine dei sette milioni di euro all’anno) arriverà. Ci vuole pazienza, metodo, allena-mento e costanza: un po’ come predichiamo ai nostri sportivi”.

+WATT

La ricercaGli specialisti di +Watt, grazie al continuo monitoraggio delle attività di ricerca, sono in grado di proporre al pubblico sempre nuovi prodotti, e di mantenere il catalogo in linea con il progresso scientifico.

 +Watt e il Cliente+Watt pone il Cliente al centro della propria filosofia aziendale: offre un portfolio prodotti di oltre 250 referenze in grado di rispondere ad ogni esigenza di integrazione alimentare. Il servizio è essenziale per la soddisfazione del cliente:

la consegna dei prodotti avviene entro le 24 ore successive al ricevimento dell ’ordine, grazie anche a una Rete commerciale dedicata e diretta. Inoltre +Watt fornisce assistenza e consulenza tecnica personalizzate

sulle caratteristiche dei prodotti e sul loro utilizzo. +Watt è quindi un’azienda di riferimento, nell ’ambito dell ’integrazione alimentare, per la qualità dei prodotti, l ’efficienza del servizio, la completezza del catalogo prodotti e l ’attenzione al cliente.

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Nel mese di ottobre si è svolto il ciclo di tre appuntamenti riservati ai Soci

delle aree di Padova, Chioggia e Piove di Sacco, che hanno avuto l’opportunità di “incontrare la Banca” per un momento di informazione, nell’ambito del progetto che la BCC sta sviluppando per la base sociale.È stato il Presidente della BCC di Piove di Sacco, Leonardo Toson, ad illustrare i punti più significativi del cammino della Cooperativa negli ultimi mesi caratterizzati, in particolare, dal rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Banca e dall’ulteriore insediamento territoriale nella zona del Padovano, con l’acquisizione dei due nuovi sportelli di Cadoneghe e Vigonza.

Il Direttore Generale, Gianni Barison, ha invece presentato dati recenti relativi all’andamento della Banca: nonostante la persistenza della crisi che ormai si protrae da anni, al riscontro semestrale del 30 giugno la BCC presenta conti in ordine con confronti positivi in quasi tutte le voci più significative del suo bilancio Gli incontri con i Soci sono stati anche un momento di formazione, dedicato nell’occasione a un tema particolarmente d’attualità, quello della Previdenza.Stefano Bonivento, consulente e formatore per BCC Risparmio&Previdenza, società del Gruppo Bancario Iccrea, ha fatto il punto sull’esigenza di guardare, oggi

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INCONTRARE LA BANCA, PER CAPIRE TRE APPUNTAMENTI NEL TERRITORIOIN TEMA DI RISPARMIO E PREVIDENZA

Le foto delle tre sale di Padova, Piove di Sacco e Chioggia, in cui si sono svolti gli incontri nel mese di ottobre

SOCI

e consapevolmente, al tempo della vita “liberato” dal lavoro, con particolare attenzione alle garanzie economiche di cui potremo (o non potremo) disporre. L’efficace sintesi sul tema previdenziale ha poi individuato quali siano i molteplici vantaggi nell’aderire fin da giovani (ma non soltanto) ad un fondo pensione complementare. Al termine di ciascun evento la BCC ha presentato un’iniziativa “premiante” nei confronti dei Soci presenti: l’erogazione di un contributo significativo in occasione dell’accensione di una posizione integrativa, spendibile dal Socio anche a favore di un familiare.In tal senso, nel corso del 2014, la BCC ha investito a oltre 100.000 euro a

titolo di contributo rivolto alla propria base sociale: un sostegno concreto agli obiettivi di questi appuntamenti infrannuali (che si aggiungono al più istituzionale momento assembleare) e che traggono spunto nell’originale missione cooperativa, declinata all’art.2 dello Statuto tipo delle BCC, ovvero quella di “promuovere lo sviluppo della cooperazione e l’educazione al risparmio e alla previdenza”; queste periodiche iniziative rispondono all’esigenza di coinvolgere anche i Giovani e di incontrare un numero sempre maggiore di Soci (oggi la BCC ne conta oltre 4300) per condividere gli aspetti andamentali legati all’impresa, con necessaria coesione, trasparenza e reciprocità di intenti.

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PREMI ALLO STUDIOGUARDANDO AL FUTURO

Da oltre sedici anni la Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco sostiene i Soci e i loro fi-

gli che si sono distinti nei risultati con-seguiti durante il percorso scolastico, con un Premio allo Studio; un’iniziati-va che ha l’obiettivo di promuovere e riconoscere, secondo i principi decli-nati all’art. 2 dello Statuto della Ban-ca, l’importanza della crescita morale e culturale affrontata dai giovani del territorio con impegno e costanza.Come di consueto, l’incontro tra gli studenti e la BCC per la consegna dei premi si è svolto nella “casa” del-la Banca (mercoledì 19 novembre).“Sono ormai molti anni – ha detto il presidente della BCC – che la nostra Cooperativa premia i giovani che si sono particolarmente segnalati nell’ambito della loro formazione. Il

significato di questo premio va ben oltre il valore simbolico ed econo-mico. Noi infatti, con questo gesto, vogliamo ribadire sostanzialmente due cose: la grande fiducia che la Banca ripone nelle nuove genera-zioni e, in secondo luogo, il fatto di credere fermamente che il sapere e la conoscenza, oltre all’impegno, si-ano elementi decisivi per affrontare in maniera adeguata il futuro. Que-sto premio ai giovani – ha concluso il Presidente – è un investimento per il domani e per il nostro territorio”.La serata è stata anche l’occasione per proporre, agli studenti e ai numerosi familiari presenti, una riflessione sul tema del mercato del lavoro: un’op-portunità quanto mai significativa, vi-sto che molti dei ragazzi si stanno af-facciando al mondo delle professioni.

Ad aiutare i giovani in questo approc-cio, due ricercatrici dell’Università di Padova, Anna Serbati e Daniela Fri-son, che hanno cercato di mettere in luce quale sia la modalità corretta con la quale l’aspirante lavoratore deve affrontare il momento (talora un po’ complicato) della ricerca di lavoro.Durante il confronto, si è parlato di curriculum, di colloquio, ma soprat-tutto della necessità di attrezzarsi adeguatamente, magari attraverso la compilazione di un vero e proprio “bilancio di competenze”, cioè uno strumento che misura, anche con l’aiuto di un approccio metodolo-gico corretto, il proprio bagaglio di conoscenze, capacità e qualità per-sonali, nella prospettiva di rendere più consapevole ed efficace il per-corso di inserimento professionale.È toccato invece a Mattia Pastò, giovane fondatore della Cooperati-va sociale Almaterra, attiva sui Colli Euganei, raccontare la propria espe-rienza di imprenditore un po’ atipico, all’insegna di un impegno sul ver-sante dell’agricoltura sostenibile, ma anche dell’animazione territoriale.Nell’occasione, la BCC, ha voluto premiare ulteriormente i 72 ragaz-zi presenti all’incontro; il Direttore Generale ha infatti presentato una particolare iniziativa, un nuovo si-gnificativo “investimento” formula-to per incontrare le loro esigenze, nell’ambito della Previdenza, dei prodotti e sevizi loro dedicati: alla carta prepagata gratuita, caricata con l’importo della borsa di studio e al conto “Linea Giovani” (al cano-ne mensile di 1 euro) la BCC ha ag-giunto l’opportunità di usufruire fino al 31 dicembre di un contributo fino a 150 euro, per l’accensione di una posizione previdenziale integrativa; inoltre, l’omaggio di un Tablet di ul-tima generazione, legato all’accanto-namento di ulteriori somme entro il mese di giugno del prossimo anno, sul proprio Fondo Pensione BCC.

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SOCI

Scuole Medie InferioriAndrea AlbieroMatilde BernardiElena BoniFederico Boscolo AnzolettiMatteo ColleseiAlessandro ConteAlessandro GobbatoEva GottiLisa LandoFrancesca LanzaDavide ManghiseGiacomo MinessoAlberto PuttiMarta RadioGiovanni Rodella

Scuole Superiori Beatrice BarisonFrancesco Benvegnu'Olga BernardelloFederico Boscolo MeneguoloMattia CappellatoSara Ferro

Anthony Harback BryanClaudia MarcuzzoFrancesco MasieroMassimiliano MasieroChiara MeneghinAnna Chiara NastasiChiara PittarelloCora PressatoGiada PulzatoSimone RediAnna TurinoDavide VaragnoloAnna Visentin

Laurea TriennaleMarta ChilinMaria ChinelloChiara De GaspariMaria Chiara De PeriniAlessandro FaggianiCamilla GloriosoAndrea MartinMatteo MiolaTecla PasquattoMaria PittaroThomas StivanelloRiccardo VaragnoloAnna Violato

Laurea Magistrale SpecialisticaLaura BarisonElena BattistelloGiuseppe BenetelloAlberto CominIlaria ConselvanFrancesca DoriaEnrico FerrareseRuggero FerrareseGuido FrisonAndrea GobbinAngela MartinGiulia Mattiacci

Sofia MeneghelloLuca MeneghinFrancesca MezzalanaGiovanni OssariDaria PaccagnellaFederica PaginSimone PenazzoMassimiliano PesceDaniel SalvagninAntonio SarpatoAlice TassinatoMarta TassinatoFederica Tommasi

GLI STUDENTI MERITEVOLI

La Carta Tasca BCC, caricata con il Premio allo Studio; sotto, il Presidente BCC, in un momento della serata.

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Èstata una bella serata; elegante nella sobrietà del programma, ricca

nell’essenzialità dell’allestimento. Il pubblico, numeroso a tal punto da riempire il grande Duomo di Piove di Sacco, ha dimostrato di

apprezzare e di godere della bontà della musica.

Così la Banca di Credito Cooperativo ha voluto festeggiare i suoi 120 anni di vita, offrendo alla città che ne ha visto i natali molti decenni or sono, un Concerto di

musica polifonica, con l’esibizione di ben due complessi vocali,

la Corale Martinelli Pertile di Montagnana, diretta da Paola

Bassi, e il locale Polifonico, guidato da Raffaele Biasin, di una nutrita serie di solisti (i soprani Caterina

Buischio, Francesca Mascotto, Elsa Breda, il mezzosoprano

Irina Boscolo Gnolo, il tenore Enrico Iviglia) la pianista Caterina Marcuglia, con l’orchestra di Santo

Stefano di Vicenza, diretta dal maestro Mauro Barbierato.

Dopo il saluto di monsignor Gino Temporin, arciprete del Duomo, è

toccato al presidente della BCC, Leonardo Toson, fare gli onori

di casa, con un intervento che ha ripercorso rapidamente i punti

salienti della storia della Banca, non mancando di assicurare la

ferma volontà della Cooperativa di mantenere fede all’impegno

di essere sempre, anche di futuro, un soggetto vicino e protagonista

nella vita economica e sociale della terra in cui è nata.

Poi, spazio alla musica con un ricco programma che ha spaziato da Vivaldi a Rossini, da Mozart a

Verdi, via, via, fino a Donizetti e Bizet.

Una bella serata, si diceva; che ha confermato la capacità della Banca

di offrire alla propria comunità occasioni all’insegna della qualità.

Concerto per un compleanno speciale

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SOCI

Alcuni momenti del concerto in Duomo a Piove di Saccocon cui la Banca ha festeggiato i suoi 120 anni di vita

Concerto per un compleanno speciale

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Quest’anno, i momenti so-cio culturali organizzati dalla BCC e sviluppati attraverso un ricco programma di mo-stre, gite, concerti e viaggi, sono stati moltissimi e par-ticolarmente apprezzati; in particolare, oltre 1.000 Soci hanno usufruito del regalo offerto dalla Banca, attraver-so la “Quota Socio 120 anni BCC”, che ha festeggiato – unitamente al Concerto nel Duomo di Piove – i cento-venti anni dalla fondazione della cooperativa. Se i tempi grigi di questa persistente crisi economi-ca non consentono, per un doveroso senso di respon-sabilità da parte di tutti, le conviviali celebrazioni di un tempo tra la Banca e i propri Soci, ecco che questa nuova iniziativa ha soddisfatto, con entusiasmo e partecipazio-ne, il tradizionale impegno nei confronti della promo-zione culturale e dello stare insieme, garantendo un im-portante vantaggio alla base sociale, particolarmente af-fezionata alla stessa BCC e alle sue innumerevoli inizia-tive sociali.

SICILIA E ALSAZIA, CHIUSURA IN BELLEZZA OTTOBRE E DICEMBRE

Tra il sole della Sicilia e il suggestivo periodo dell’Av-vento trascorso in Alsazia, un saluto al 2014 che, nel mese di ottobre, ha accom-pagnato i Soci BCC in un meraviglioso tour dell’Isola, con la sua storia, la sua tra-dizione e una dimensione senza tempo; tutt’altro in-vece il paesaggio fiabesco di Strasburgo e Colmar che, con i famosi mercatini ricchi di prodotti tipici regionali, di addobbi e oggetti natali-zi, ha caratterizzato l’inizio delle festività; così, anche lo spettacolo teatrale “Maria nei Vangeli”, rappresentato a fine novembre al teatro Fi-larmonico di Piove di Sacco, ha introdotto l’atmosfera del Natale raccontando la storia dell’Annunciazione, in un modo originale, tra musica e danza.

GITE, INCONTRI, PROMOZIONI... TANTE INIZIATIVE NEL 120°ANNO

Arrivederci al 2015 con nuove iniziative per i soci BCC

In questa pagina, immagini tratte dalla gita a Strasburgo

(Francia) durante i mercatini di Natale. Nella pagina a fianco, immagini dalla gita in Sicilia

svoltasi a Ottobre 2014.

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GITE, INCONTRI, PROMOZIONI... TANTE INIZIATIVE NEL 120°ANNO

Arrivederci al 2015 con nuove iniziative per i soci BCC

SOCI

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“Sosteniamo e accompagniamo le Banche di Credito Cooperativo nello sviluppo sostenibile e responsabile delle loro quote di mercato, definendo le strategie di business delle Società partecipate, la loro programmazione ed il relativo monitoraggio dei risultati”.

Iccrea Holding indirizza e coordina le Società del Gruppo bancario Iccrea per la realizzazione di prodotti e servizi di qualità, dedicati alle necessità operative

delle BCC (segmento Institutional), ed a consentire al Credito Cooperativo di essere attore dello sviluppo del territorio, rispondendo alle esigenze delle piccole e medie imprese (segmento Corporate) e delle famiglie (segmento Retail).

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La disponibilità e la competenza di chi è nato dalle BCC

Un salto di qualità.L’offerta del Gruppo bancario Iccrea

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NOTIZIE

I risultati dell’Asset Quality Review (AQR) condotto

dalla Banca Centra-le Europea e dello Stress Test promos-so dall’European Banking Authority in collaborazione con la BCE, hanno avu-to esito positivo per la Capogruppo del Credito Cooperativo Iccrea Holding Spa. Tali risultati infatti “confermano non solo la solidità patrimoniale del sistema della cooperazione mutualistica di credito, ma danno ragione alla modernità del grande percorso di auto-organizzazione che il Credito Cooperativo ha avviato, sin dagli anni ’60, con la costitu-zione del proprio Istituto Centrale, l’Iccrea, e nel 1995 con la nascita di Iccrea Holding Spa, per razionalizzare e po-tenziare il versante industriale del Credito Cooperativo”.Così il Presidente di Federcasse (l’associazione nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, alla quale aderiscono Iccrea Holding e le società controllate) Alessandro Azzi, sottolineando il senso ed il valore di un risultato che pone Iccrea Holding ai vertici delle banche italiane per solidità, a garanzia di un costante impegno a favore delle piccole e medie imprese e delle famiglie.“Questo risultato – dice Azzi – non nasce per caso. Dimo-stra implicitamente anche il valore assoluto e l’attualità, a maggior ragione nelle fasi economiche avverse, del prin-cipio base della cooperazione di credito che impone alle BCC e Casse Rurali, in quanto banche mutualistiche e di

comunità al servizio esclusivo dell’econo-mia reale - la desti-nazione a patrimonio indivisibile di almeno il 70% degli utili netti annuali”.

“E’ questa l’occasione – sottolinea ancora il Presidente di Federcasse - per ringraziare anche pubblicamente i vertici amministrativi e manageriali del Gruppo Bancario Iccrea, in particolare il Presidente Giulio Magagni e il Direttore Gene-rale Roberto Mazzotti, tutti i collaboratori del gruppo ban-cario e naturalmente tutte le donne e gli uomini che ogni giorno nelle Banche di Credito Cooperativo testimoniano con il loro lavoro l’essenza della cooperazione di credito e la validità del sistema a rete”. “Quello del Credito Coopera-tivo è difatti un sistema di autonomie funzionali – conclude Azzi - che può ben rappresentare un modo efficace ed origi-nale di fare banca anche in vista del nuovo assetto regola-mentare e di supervisione bancaria a livello europeo”.Sul tema è intervenuto anche il Presidente di Iccrea Hol-ding Giulio Magagni esprimendo soddisfazione per l’esito delle valutazioni effettuate dalla Banca Centrale Europea che riflettono “la solidità del Gruppo bancario Iccrea e la robustezza dei presidi organizzativi di assunzione, gestio-ne e misurazione dei rischi dei quali il Gruppo stesso si è dotato. Questo risultato è ulteriore stimolo per proseguire nell’impegno del Gruppo a consolidare questi presidi, an-che a favore di tutto il sistema BCC”.

Iccrea Holding supera la valutazione approfondita

della Bce

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UFFICIO DI TUNISIImmeuble Mazars, Rue du Lac Ghar El Melh Les Berges du Lac Tel 00216-71 962388

LE NOSTRE SEDI

DEPLIANT_2014_DELFINO_PIOVEDISACCO_Layout 1 28/11/14 11:31 Pagina 1

“Sosteniamo e accompagniamo le Banche di Credito Cooperativo nello sviluppo sostenibile e responsabile delle loro quote di mercato, definendo le strategie di business delle Società partecipate, la loro programmazione ed il relativo monitoraggio dei risultati”.

Iccrea Holding indirizza e coordina le Società del Gruppo bancario Iccrea per la realizzazione di prodotti e servizi di qualità, dedicati alle necessità operative

delle BCC (segmento Institutional), ed a consentire al Credito Cooperativo di essere attore dello sviluppo del territorio, rispondendo alle esigenze delle piccole e medie imprese (segmento Corporate) e delle famiglie (segmento Retail).

Iccrea Holding S.p.A.Via Lucrezia Romana 41/47 · 00178 Roma t. 06.7207.1 · f. 06.7207.2300email: [email protected] web: www.gruppobancarioiccrea.it

La disponibilità e la competenza di chi è nato dalle BCC

Un salto di qualità.L’offerta del Gruppo bancario Iccrea

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Page 51: Credito Aperto BCC Piove di Sacco 3:2014

SEDE OPERATIVAVia Carlo Esterle, 1120132 Milano Tel 02-28141288

SEDE OPERATIVAVia Giuseppe Revere, 1420123 Milano Tel 02-3343401

Iccrea BancaImpresa.Accanto alle imprese grazie alla forza della rete delle Banche di Credito Cooperativo. Iccrea BancaImpresa è la banca corporate del CreditoCooperativo nata dall’evoluzione di Banca Agrileasing,leader nel comparto della locazione finanziaria da oltretrent’anni. Un cambiamento di denominazione dettatodall’ampliamento dell’offerta alle PMI e dallaprogettualità del Gruppo bancario Iccrea. Oggi IccreaBancaImpresa vuole essere una guida agile e forte per accompagnare lo sviluppo e la crescita degliimprenditori attraverso consulenza, servizi e soluzionifinanziarie personalizzati sulle loro esigenze. Il businessè generato per oltre il 90% dal Sistema del CreditoCooperativo. La sua missione è supportare la crescita e lo sviluppo delle imprese sul territorio. Una rete diprofessionisti e specialisti in ogni area di affari è adisposizione per ricercare e offrire tutte le soluzioni,ritagliate su misura, ai progetti imprenditoriali. La presenza e la vicinanza al territorio è garantita da 15 succursali e 2 uffici di rappresentanza in Italia a Pescara e Rende.All’estero è presente con gli uffici di rappresentanza aMosca e Tunisi.

Consulenza, servizi e soluzioni finanziarie.Iccrea BancaImpresa presidia tutte le aree del leasing.Con i finanziamenti sostiene i progetti di crescita delleimprese, anche agricole, ed assiste gli imprenditori con i servizi e la consulenza nel campo della finanzastraordinaria e, nel comparto estero, con attività disostegno all’import/export ed all’internazionalizzazione.Attraverso le controllate BCC Factoring e BCC Leasemette a disposizione factoring e soluzioni finanziarie per lo small ticket.Completa l’offerta con i derivati di copertura, i serviziassicurativi e le agevolazioni.

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La banca corporate del Credito CooperativoVia Lucrezia Romana, 41/47 - 00178 Roma - Tel. 06.72071

[email protected] - www.iccreabancaimpresa.it Numero Verde 800525454

SUCCURSALE DI ANCONAVia Sandro Totti, 11Tel 071-501101

SUCCURSALE DI BARIVia Amendola, 168/5 Tel 080-546761

SUCCURSALE DI BOLOGNAVia Trattati Comunitari Europei 1957/2007 n.15Tel 051-6338201

SUCCURSALE DI BOLZANOc/o Cassa Centrale Raiffeisendell’Alto Adige S.p.A.Via Laurin, 1Tel. 0471-946627·0461-270011

SUCCURSALE DI BRESCIAVia Cefalonia, 70Tel 030-228661

SUCCURSALE DI FIRENZEVia Antonio Meucci, 21 Tel 055-6463100

SUCCURSALE DI MILANOVia Carlo Esterle, 11Tel 02-2814121

SUCCURSALE DI PADOVAVia Longhin, 43 Tel 049-8943211

SUCCURSALE DI PALERMOV.le Regione Siciliana, 7275 Tel 091-6808350

SUCCURSALE DI ROMAViale Oceano Indiano, 13/C Palazzina D 2°piano Tel 06-72077910

SUCCURSALE DI SALERNOVia S. Leonardo, 120 Tel 089-5223631

SUCCURSALE DI TORINOCorso Francia, 329Tel 011-581611

SUCCURSALE DI TRENTOVia Segantini, 5 Tel 0461-270011

SUCCURSALE DI TREVISOVia Galileo Galilei, 20 Tel 0422-36591

SUCCURSALE DI UDINEVia Verzegnis,15 Area Direzionale Parco Nord Tel 0432-224311

UNITÀ OPERATIVA MILANOFINANZA STRAORDINARIAVia Giuseppe Revere, 14 Tel 02-43517461

UFFICIO DI MOSCABolshoy Zlatoustinsky pereulok1 Building 1Tel. 007-495 6639293

UFFICIO DI TUNISIImmeuble Mazars, Rue du Lac Ghar El Melh Les Berges du Lac Tel 00216-71 962388

LE NOSTRE SEDI

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SEDE OPERATIVAVia Carlo Esterle, 1120132 Milano Tel 02-28141288

SEDE OPERATIVAVia Giuseppe Revere, 1420123 Milano Tel 02-3343401

Iccrea BancaImpresa.Accanto alle imprese grazie alla forza della rete delle Banche di Credito Cooperativo. Iccrea BancaImpresa è la banca corporate del CreditoCooperativo nata dall’evoluzione di Banca Agrileasing,leader nel comparto della locazione finanziaria da oltretrent’anni. Un cambiamento di denominazione dettatodall’ampliamento dell’offerta alle PMI e dallaprogettualità del Gruppo bancario Iccrea. Oggi IccreaBancaImpresa vuole essere una guida agile e forte per accompagnare lo sviluppo e la crescita degliimprenditori attraverso consulenza, servizi e soluzionifinanziarie personalizzati sulle loro esigenze. Il businessè generato per oltre il 90% dal Sistema del CreditoCooperativo. La sua missione è supportare la crescita e lo sviluppo delle imprese sul territorio. Una rete diprofessionisti e specialisti in ogni area di affari è adisposizione per ricercare e offrire tutte le soluzioni,ritagliate su misura, ai progetti imprenditoriali. La presenza e la vicinanza al territorio è garantita da 15 succursali e 2 uffici di rappresentanza in Italia a Pescara e Rende.All’estero è presente con gli uffici di rappresentanza aMosca e Tunisi.

Consulenza, servizi e soluzioni finanziarie.Iccrea BancaImpresa presidia tutte le aree del leasing.Con i finanziamenti sostiene i progetti di crescita delleimprese, anche agricole, ed assiste gli imprenditori con i servizi e la consulenza nel campo della finanzastraordinaria e, nel comparto estero, con attività disostegno all’import/export ed all’internazionalizzazione.Attraverso le controllate BCC Factoring e BCC Leasemette a disposizione factoring e soluzioni finanziarie per lo small ticket.Completa l’offerta con i derivati di copertura, i serviziassicurativi e le agevolazioni.

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La banca corporate del Credito CooperativoVia Lucrezia Romana, 41/47 - 00178 Roma - Tel. 06.72071

[email protected] - www.iccreabancaimpresa.it Numero Verde 800525454

SUCCURSALE DI ANCONAVia Sandro Totti, 11Tel 071-501101

SUCCURSALE DI BARIVia Amendola, 168/5 Tel 080-546761

SUCCURSALE DI BOLOGNAVia Trattati Comunitari Europei 1957/2007 n.15Tel 051-6338201

SUCCURSALE DI BOLZANOc/o Cassa Centrale Raiffeisendell’Alto Adige S.p.A.Via Laurin, 1Tel. 0471-946627·0461-270011

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SUCCURSALE DI TORINOCorso Francia, 329Tel 011-581611

SUCCURSALE DI TRENTOVia Segantini, 5 Tel 0461-270011

SUCCURSALE DI TREVISOVia Galileo Galilei, 20 Tel 0422-36591

SUCCURSALE DI UDINEVia Verzegnis,15 Area Direzionale Parco Nord Tel 0432-224311

UNITÀ OPERATIVA MILANOFINANZA STRAORDINARIAVia Giuseppe Revere, 14 Tel 02-43517461

UFFICIO DI MOSCABolshoy Zlatoustinsky pereulok1 Building 1Tel. 007-495 6639293

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LE NOSTRE SEDI

DEPLIANT_2014_DELFINO_PIOVEDISACCO_Layout 1 28/11/14 11:31 Pagina 1

Iccrea BancaImpresa.Accanto alle imprese grazie alla forza della rete delle Banche di Credito Cooperativo.Iccrea BancaImpresa è la banca corporate del CreditoCooperativo nata dall’evoluzione di Banca Agrileasing,leader nel comparto della locazione finanziaria da oltretrent’anni. Un cambiamento di denominazione dettatodall’ampliamento dell’offerta alle PMI e dallaprogettualità del Gruppo bancario Iccrea. Oggi IccreaBancaImpresa vuole essere una guida agile e forteper accompagnare lo sviluppo e la crescita degliimprenditori attraverso consulenza, servizi e soluzionifinanziarie personalizzati sulle loro esigenze. Il businessè generato per oltre il 90% dal Sistema del CreditoCooperativo. La sua missione è supportare la crescitae lo sviluppo delle imprese sul territorio. Una rete diprofessionisti e specialisti in ogni area di affari è a disposizione per ricercare e offrire tutte le soluzioni, ritagliate su misura, ai progetti imprenditoriali.La presenza e la vicinanza al territorio è garantita da 15 succursali e 2 uffici di rappresentanza in Italia a Pescara e Rende.All’estero è presente con gli uffici di rappresentanza a Mosca e Tunisi.

Consulenza, servizie soluzioni finanziarie.Iccrea BancaImpresa presidia tutte le aree del leasing.Con i finanziamenti sostiene i progetti di crescita delleimprese, anche agricole, ed assiste gli imprenditori coni servizi e la consulenza nel campo della finanzastraordinaria e, nel comparto estero, con attività disostegno all’import/export ed all’internazionalizzazione.Attraverso le controllate BCC Factoring e BCC Leasemette a disposizione factoring e soluzioni finanziarieper lo small ticket.Completa l’offerta con i derivati di copertura, i serviziassicurativi e le agevolazioni.

Page 52: Credito Aperto BCC Piove di Sacco 3:2014

DIREZIONE GENERALEVia A Valerio, 78 - Piove di SaccoTel 049 5842066 - Fax 049 5841275

FilialiARZERGRANDE: Via Roma, 92 - Tel 049 9720233 - email [email protected]: Via Roma, 17 - Tel 049 5806935 - email [email protected]: Piazza De Gasperi, 7 - Tel 049 8876434 - email [email protected]: Via Vigonovese, 145 - Tel 049 5004600 - email [email protected]: Via Rialto, 14 - Tel 049 9735274 - email [email protected]: Via S. Marco, 121 - Tel 0495847300 - email [email protected]: Viale Stazione, 53 - Tel 041 5500980 - email [email protected] ITTICO: Via G. Poli, 1 - Tel 041 3036181 - email [email protected]: Via Vittorio Emanuele III, 23 - Tel 049 5004500 - email [email protected]: Via Vallona, 35 - Tel 049 5845288 - email [email protected]: Via Romea, 44 - Tel 049 641398 - email [email protected] PADOVANA: P.zza Regione Veneto, 1/2 - Tel 049 625899 - email [email protected]: Via S. Crispino, 66 - Tel 049 7801119 - email [email protected]: Via Romana Aponense, 116 - Tel 049 8805181 - email [email protected] DI SACCO- CENTRO STORICO: P.zza Incoronata, 18- Tel 049 9704560 - email [email protected] DI SACCO- SANT’ANNA: Via A.Valerio, 47 - Tel 049 9705622 - email [email protected] DI SACCO-SEDE: Via A.Valerio, 78 - Tel 049 5842066 - email [email protected] GIACOMO DI ALBIGNASEGO: P.le della Torre, 11 - Tel 049 5000100 - email [email protected]: Viale Venezia, 6- Tel 041 5507300 - email [email protected]: Via Padova, 3- Tel 049 9830490 - email [email protected]: Via Roma, 16/A - Tel 049 8097044 - email [email protected] DEL BOSCO: Via A.Sandano, 17 - Tel 049 5819280 - email [email protected]: Via G.Mazzini, 18 - Tel 049 8792103 - email [email protected]

www.bccpiove.it – [email protected]

Buone Feste!