La Piazza del Conselvano - 2012sett n119

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 119 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it del Conselvano 25 -26-27-28 ottobre 2012 www.autoemotodepoca.it anteprima SPECIALE AUTO E MOTO D’EPOCA Il più importante mercato d’Europa con oltre 3.500 auto. messaggio pubblicitario

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La Piazza del Conselvano - 2012sett n119

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 119 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

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Nuovo percorsoper le due ruotein sicurezza

Cartura, ciclabile

pag. 8

Volontari dellaCroce Blu Venetoper il soccorso

Bovolenta

pag. 11

pag. 6

La scelta dei sei sindaciUnione del ConselvanoNuovo ente approvato in tempo da recordper condividere servizi e ulteriori risorse

Con uno sprint degno dei migliori atleti gli amministratori locali hanno dato il via all’Unione dei Comuni del Consel-

vano. Nel giro di un paio di settimane è ar-rivato da parte dei sei Comuni che ne fanno parte - Conselve, Agna, Arre, Bagnoli, Can-diana e Terrassa Padovana - e a fine settem-bre si è riunito per la prima volta il consiglio dell’Unione, composto da 16 rappresentanti scelti fra i consiglieri dei comuni coinvolti. Il consiglio è stato convocato in “via d’urgen-za” perché entro la fine del mese dovevano

essere affidati al nuovo ente almeno due servizi da gestire insieme, la protezione civile ed il catasto. Una scadenza da rispet-tare per non perdere il contributo regionale previsto per queste iniziative. E questo è solo il primo passo: entro l’anno un altro servizio dovrà essere gestito dall’Unione che, nel corso del 2013, dovrà assumere le competenze su tutte le attività finora gestite in autonomia dai Comuni.

Alla fase preliminare avevano partecipa-to anche Anguillara, Bovolenta e San Pie-

tro Viminario che potrebbero entrare in un secondo momento, anche se le scelte com-piute dai due Comuni in queste settimane fanno pensare che non sarà così immediato un allargamento.

“Di questi tempi l’Unione è un percor-so obbligato - spiega il sindaco di Conselve Antonio Ruzzon, capofila dell’iniziativa - se vogliamo garantire il mantenimento di un certo livello qualitativo e quantitativo dei servizi che i Comuni erogano ai propri cit-tadini”.

Cento anni di rintocchidal campanile

Due Carrare

pag. 12

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del Conselvano

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

agna, in arrivoil teleriscaldamento

Entro ottobre entra in funzione la centrale di teleriscaldamento a biomassa per 700.000 kilocal-he andrà a fornire acqua calda e riscal-

damento a tutti gli edifici comunali, municipio, scuola elementare, scuola media, palestra

con relativi nuovi spogliatoi. Ad annunciarlo l’assessore di Agna Pietro Vettorato.

pag. 16

tribano, via libera al pat, cosa cambia

Con l’ultimo consiglio comunale anche il comune di Tribano ha adottato il suo Pat. Momento molto importante per la tutela e lo sviluppo del territorio di Tri-bano, per almeno i prossimi dieci anni.

Dagli studi eseguiti dai tecnici incaricati, il territorio è stato suddiviso in Ato e per

ciascuna dentificata la propensione. pag. 10

Dal 13 al 21 Ottobrewww.ottobreblu.it

pag. 21

pubbliredazionale

EDITORIALE

L’etica e la politicadi Ornella Jovane

Da una parte il mondo reale. Gli im-prenditori che cercano nuove ricette per recuperare in competitività e tro-

vare il bandolo della matassa nel tentativo di interpretare le trasformazioni del siste-ma produttivo in atto, accelerate vertigino-samente dalla crisi economica.

Una platea di lavoratori che manifesta – in vario modo - tutta la propria dispera-zione nel difendere con dignità e coraggio il proprio posto di lavoro, già a rischio o che minaccia di diventarlo.

Poi c’è il popolo dei precari, quello dei disoccupati, inoccupati o scoraggiati, giova-ni, molte donne e persone di mezza età che, in tutti i casi, fanno fatica a collocarsi nel mondo produttivo.

Dall’altra parte la politica con i suoi scandali, gli sprechi, gli sperperi di denaro pubblico e le sue analisi cavillose e non sempre credibili sulla necessità di cambiare registro, di trovare nuove formule ed effi -caci risposte alle sollecitazioni che vengono dal mondo reale.

In mezzo una domanda: a cosa ser-vono le elezioni politiche della prossima primavera?

[email protected] a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Nell’ultimo decennio le Regioni italiane hanno speso 89 miliar-di di euro in più. Di questi, oltre la metà sono stati “assorbiti” dalla sanità (49,1 mld di euro). A fronte di un aumento

dell’infl azione che nel periodo preso in esame ha toccato il 23,9%, la crescita della spesa è stata del 74,6%.

In dieci anni alle Regioni89 miliardi in più

*Segretario CGIA di Mestre

di Giuseppe Bortolussi*

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Conselvano Provincia RegioneConselvano Provincia RegioneConselvano Provincia RegioneConselvano Provincia RegioneConselvano Provincia RegioneConselvano Provincia RegioneConselvano Provincia RegioneConselvano Provincia RegioneConselvano Provincia RegioneConselvano Provincia Regioneterrassa padovana

pag. 9

Un intero paesecelebra le impresedi Alessandro Fabian

tribano, tasse

pag. 10

Calano i fondidallo Stato, aumenta l’addizionale Irpef

bagnoli, teatro

pag. 14

Al via la nuovastagione fraconcerti e prosa

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 27 settembre 2012Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

EDITORIALE

L’etica e la politica La parentesi del governo tecnico non aveva solo la funzione di prendere l’Italia per i capelli e allontanarla dal baratro in cui rischiava

di cadere ma anche di concedere alla classe politica un periodo di tempo per recuperare la sua funzione primaria di attività volta al bene comune, di ritrovare motivazioni e fi nalità etiche e responsabili nei confronti di un popolo e di un paese che si sentiva abbandonato a se stesso nell’affrontare l’urto violento della crisi economica e le sue amare conseguenze.

Il tempo è trascorso: la prossima primavera è vicina e con essa anche la scadenza elettorale. Ma la politica è cambiata? Non è giusto generalizzare ma sono talmente tanti i singoli casi di “mele marce” che è diffi cile non pensare

che sia necessario rifl ettere sulla cesta che le contiene tutte. Non si tratta di approfondire il singolo caso ma di capire che questo sistema, così com’è, continua a minare nel vivo il nostro Paese,

il quale non potrà essere credibile e affi dabile agli occhi di investitori stranieri e non offrirà strumenti e chances per competere a giovani motivati che hanno voglia di provare e a imprenditori che tutti i giorni rischiano in proprio e continuano a crederci, un Paese che non darà a se stesso opportunità di crescita e di sviluppo e la speranza di una maggiore giustizia sociale.

Da Venezia, il presidente di Confi ndustria Squinzi agita la causa della questione settentrionale, a Padova il presidente della Camera Fini sollecita gli imprenditori ad attivarsi in prima persona perché la politica ha bisogno di forze civili e partecipazione per trovare nuove energie e linfa vitale. I politici devono tornare a governare ma gli elettori hanno il diritto di poter scegliere fra persone oneste e capaci, entusiaste e altruiste. Perché l’impegno politico è un servizio che si offre alla collettività. Non solo in teoria…

segue da pag. 1

Ornella Jovane

EDITORIALE

L’etica e la politica La parentesi del governo tecnico non aveva solo la funzione di prendere l’Italia per i capelli e allontanarla dal baratro in cui rischiava

di cadere ma anche di concedere alla classe politica un periodo di tempo per recuperare la sua funzione primaria di attività volta al bene comune, di ritrovare motivazioni e fi nalità etiche e responsabili nei confronti di un popolo e di un paese che si sentiva abbandonato a se stesso nell’affrontare l’urto violento della crisi economica e le sue amare conseguenze.

Il tempo è trascorso: la prossima primavera è vicina e con essa anche la scadenza elettorale. Ma la politica è cambiata? Non è giusto generalizzare ma sono talmente tanti i singoli casi di “mele marce” che è diffi cile non pensare

che sia necessario rifl ettere sulla cesta che le contiene tutte. Non si tratta di approfondire il singolo caso ma di capire che questo sistema, così com’è, continua a minare nel vivo il nostro Paese,

il quale non potrà essere credibile e affi dabile agli occhi di investitori stranieri e non offrirà strumenti e chances per competere a giovani motivati che hanno voglia di provare e a imprenditori che tutti i giorni rischiano in proprio e continuano a crederci, un Paese che non darà a se stesso opportunità di crescita e di sviluppo e la speranza di una maggiore giustizia sociale.

Da Venezia, il presidente di Confi ndustria Squinzi agita la causa della questione settentrionale, a Padova il presidente della Camera Fini sollecita gli imprenditori ad attivarsi in prima persona perché la politica ha bisogno di forze civili e partecipazione per trovare nuove energie e linfa vitale. I politici devono tornare a governare ma gli elettori hanno il diritto di poter scegliere fra persone oneste e capaci, entusiaste e altruiste. Perché l’impegno politico è un servizio che si offre alla collettività. Non solo in teoria…

segue da pag. 1

Ornella Jovane

Nuova strada di collegamentobretella zippronta a primavera

La bretella di collegamento tra corso Stati Uniti a via Nuova Zelanda alla Zip sarà pronta a primavera e collegherà in modo rapido il lato ovest di corso Stati Uniti con l’Interporto. Lunga un chilometro e mezzo, correrà parallela a corso Argentina ed incrocerà via del Progresso, via Inghilterra e via Nuova Zelanda. “Tutto procede nei tempi e la strada dovrebbe essere pronta tra sei mesi” afferma l’assessore Ivo Rossi.La bretella è finanziata dal Consorzio Zip e l’intervento è stato diviso in due stralci, uno da 4.021.943 euro e l’altro da 2.972.279 euro.

Da ottobre i concertiamici della musicaal via la stagione

Si aprirà il prossimo 3 ottobre con il concerto affidato a La Petite Bande, per concludersi ad aprile 2013, la 56° stagione concertistica degli Amici della Musica di Padova. Un’edizione che si presenta ricchissima di proposte, di percorsi culturali e di approfondimenti tematici nel solco della grande tradizio-ne che gli Amici della Musica. Info su www.amicimusicapadova.org.

Integrazione con l’Universitànuova carta giovani raddoppia

“Carta Giovani” e “Studiare a Padova card” uniscono le forze e ampliano le agevolazioni per la cultura, lo shopping e il tempo libero dei ragazzi a partire dai 14 anni. L’idea nasce dalla collaborazione tra Provincia e Università di Padova, che hanno deciso di offrire ai giovani più sconti e più opportunità attraverso un unico progetto. L’iniziativa riunisce due tessere già conosciute, in modo da incentivare i giovani a fruire di servizi culturali, formativi e aggregativi. La nuova Carta Giovani sarà disponibile da ottobre nelle scuole e nei tradizionali punti di distribuzione. Tutte le agevolazioni su www.provincia.pd.it.

Autostrada Padova - Bolognaautomobilisti attenticon il sistema tutor

Automobilisti più disciplinati grazie al sistema di controllo elettronico della

velocità “tutor”, installato lungo l’au-tostrada Padova - Bologna. Secondo i dati forniti dalla polstrada, dall’inizio

dell’anno al 20 settembre scorso sono 4.051 le infrazioni registrate nel tratto

padovano dell’autostrada A13, appunto quello controllato dal sistema Tutor (a breve il Tutor verrà posizionato anche nel tratto padovano dell’A4 Venezia-

Milano, la Serenissima).Nel medesimo periodo del 2011 le infrazioni erano state esattamente

duemila in più. Un brusco calo che ha avuto risvolti confortanti nel sensibile

calo degli incidenti mortali.

Esplode la polemicail don: “non cani ma opere di bene”

“Non cani, ma opere di bene”. Ha fatto discutere l’ultimo messaggio-choc

lanciato da don Marco Scattolon, 67 anni, vivace parroco di Rustega di Camposampiero e di Fossalta di

Trebaseleghe, dalla sua “cartolina”, il bollettino parrocchiale settimanale.

IL sacerdote non è nuovo a provocazio-ni forti, che fanno discutere.

Operazione Fiamme Giallematite e pennarelli

maxi sequestro

La guardia di finanza di Padova ha scoperto una rete di commercio illegale

di articoli pericolosi di cancelleria, stroncando sul nascere l’immissione in commercio di 1.664.657 prodotti non

conformi agli standard di sicurezza e in parte riportanti marchi contraffatti. Al termine dell’operazione due cinesi

sono stati denunciati per i reati di frode in commercio e commercializzazione

di prodotti contraffatti. I controlli rientrano nelle operazioni messe in campo dalla Guardia di Finanza ad

inizio dell’anno scolastico.

enti locali

pag. 18

La Riviera del Brenta nella futura Provincia

noi e gli altri

pag. 20

Lavoro in carcere, Padova modello unico

palazzo zuckermann

pag. 23

In mostra i tesori del convento di Santa Chiara

sociale

Cooperazione in ginocchio, un taglio del 5%

immigrazione

Regolarizzazione, bassi i numeri della sanatoria 2012

cultura

A Ca’ Pesaro le opere di Castellani e Gunther Uecker

pagg. 26-27

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4 Argomento del mese

petizione degli amici della bicicletta

Assicurazione per chi va al lavoro

Il pericolo corre sulle due ruote: lo sa bene chi sceglie di muoversi in bicicletta, compiendo un gesto di responsabi-lità nei confronti dell’ambiente ma affrontando anche dei

rischi concreti. Chi va al lavoro in bicicletta dovrebbe essere coperto da assicurazione contro eventuali infortuni lungo il tragitto, analogamente a quanto avviene per chi si reca al lavoro a piedi o con il mezzo pubblico o con mezzi privati, qualora non ci siano mezzi pubblici che coprono il tragitto.

La petizione che la Fiab (Federazione degli amici della bicicletta) rivolge al Parlamento italiano e che ha già raccolto migliaia di fi rme, è stata sottoscritta anche dal Consiglio regionale del Veneto. Su iniziativa dei capigruppo del Pd Laura Puppato, di Verso Nord Diego Bottacin, della Sinistra veneta Pietrangelo Pettenò, di Italia dei Valori Gustavo Franchetto, del Pdl Dario Bond e della Lega Federico Caner, l’assemblea veneta chiede al Parlamento che la norma che ha introdotto nella legislazione all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro il cosiddetto “infortunio in itinere”, sia estesa anche a chi sceglie la due ruote come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. La mozione sollecita il Parla-mento ad approvare al più presto la modifi ca di legge proposta, introducendo inoltre la disposizione per cui l’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico. Una tutela per chi si serve della bicicletta e affronta rischi quotidiani lungo strade sempre più caotiche e traffi cate.

Servizio ferroviario in Veneto, un servizio sempre più di classe, ma non inteso come qualità, ma come differenza di censo fra chi si può permettere servizi effi cienti e li può pagare e chi

(la maggioranza) pur avendo sempre più bisogno di servizi pubbli-ci per muoversi a causa della crisi (pendolari e studenti), invece li trova scassati. A fare il quadro della situazione è Federconsumatori con il suo responsabile regionale in tema di trasporti Ivano Mo-metti. “In Veneto come nel resto d’Italia - dice Mometti - si va per volontà di Trenitalia verso delle ferrovie in cui ci sono i nuovi sistemi di trasporto Freccia Rossa (alta velocità), freccia Argento (soluzio-ne intermedia) e Freccia Bianca, per capirci i vecchi espressi. Poi esistono le ferrovie regionali e i treni interregionali”. Monetti mette subito il dito sui problemi. ”La soluzione strategica su cui con la Regione Veneto c’è una comune visione – dice – è quella di creare un servizio integrato fra gomma e rotaia. Non è più possibile ad esempio che esistano in province come Vicenza, Belluno e Rovigo dei doppioni con bus a linee ferroviarie. Va introdotto per le corse, l’orario cadenzato. E’ vero che il cotto dei biglietti è basso rispetto al resto d’Europa, mala qualità in rapporto è scadente”. Nel detta-glio il progetto studiato da Sistemi Territoriali società interamente controllata dalla Regione Veneto, e Trenitalia vede convogli che

saranno “cadenzati” ad orari fi ssi: ogni 15’, 20’ e 30’ nelle linee a più alta frequenza. Sarà possibile offrire un sistema di trasporto rapido, che non dovrà più seguire gli orari di Trenitalia, ma saprà esattamente a quali minuti transiteranno i treni. Il nuovo orario dovrebbe partire dalla metà di giugno 2013. Per questo servizio si utilizzeranno i nuovi treni Stadler acquistati da poco da Sistemi Territoriali. “Siamo pronti a dare – spiega il presidente di Sistemi Territoriali Gian Michele Gambato – un contributo decisivo per mi-gliorare l’effi cienza della rete ferroviaria Veneta”. Federconsuma-tori parla degli interventi da fare subito “Serve subito raddoppiare i binari – dice – sulla linea Bassano- Venezia. E’ inutile potenziare il servizio con più treni se poi su certe tratte i convogli si rallentano perché esiste un solo binario e devono aspettare di far passare altri treni”. Federconsumatori con il presidente regionale Ermes Coletto e Monetti affrontano anche il problema delle sale d’attesa. “E’ l’emblema – dice – della società che cambia. Nelle stazioni più importanti, cioè nei capoluoghi di provincia, ci sono quelle per gli utenti del club Freccia Rossa, si accede con tessera elettronica: hanno aria condizionata e confort. Per gli altri, le sale d’attesa se ci sono, non sono encomiabili per igiene e servizi offerti. Nelle piccole stazioni sono quasi tutte chiuse. Insomma si investe su servizi desti-

nati a chi i soldi li ha, mentre pendolari studenti ed anziani avranno treni che funzioneranno sempre meno”. Il presidente della regione Luca Zaia punta a creare “una società indipendente che gestisce la nostra rete ferroviaria, che appartiene a tutti i cittadini. Sapremo di-mostrare di saper gestire meglio di altri anche i treni”. Per“ Ferrovie venete” e il modello che potrebbe essere seguito è quello emiliano, dove, la società regionale Tper (Trasporto passeggeri Emilia Roma-gna), con 2500 addetti gestisce 350 chilometri di strade ferrate, circa il 30% del traffi co ferroviario regionale. Intanto arriva l’analisi dell’Osservatorio sulla spesa del Consiglio regionale, che ha pre-sentato il monitoraggio sulle risorse nel decennio 2000-2010 per il settore ferroviario nella regione. Il problema più grande eviden-ziato dall’Osservatorio, sono le risorse: nella ripartizione nazionale il Veneto è storicamente penalizzato perché ha ricevuto in dote il 7,33 per cento dei trasferimenti nazionali (in quota assoluta 86,6 milioni di euro), pari a 5,93 euro per chilometro, a fronte di una media nazionale di 8,12 euro. Le vicine Lombardia e Piemonte ricevono trasferimenti chilometrici di 8,54 e 8,19 euro. Il Veneto ha ottenuto, quindi, 21 euro per abitante, il 40 per cento in meno della media nazionale, per la Lombardia ammontano a 35 euro, per il Piemonte a 43, per l’Emilia Romagna a 27.

di Alessandro Abbadir

Il presidente della regione Luca Zaia punta a costituire a breve una rete

di Ferrovie Venete

Stop ai doppioni con bus alle linee

ferroviarie, in province come Vicenza,

Belluno e Rovigo

L’ANALISI DI FEDERCONSUMATORIL’associazione di categoria

ha messo in evidenza che i servizi in stazione e nei treni

sono sempre più rivolti ad un’utenza ricca.

Ad esempio esistono comode e accessoriate sale d’attesa

per gli affi liati al club Freccia Rossa mentre per gli altri gli spazi,

quando ci sono, sono quasi sempre fatiscenti Treni, servizi scadenti, poche risorse e investimenti

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

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5Argomento del mese

di Nicola Stievano

“Raccontate sul web la vostra odissea quotidiana”I giovani del Partito Democratico veneto lanciano un blog per le segnalazioni dei pendolari

L’odissea quotidiana dei pendolari veneti fi nisce in rete con lo scopo di fare massa critica e ottenere delle azioni concrete da parte di tecnici e politici. L’idea è dei giovani del Partito Democratico Veneto che attraverso il blog www.youmove.info voglio-no offrire un punto di riferimento per pendolari e viaggiatori per segnalare in tempo reale i disservizi della rete dei trasporti

e raccogliere proposte “Stiamo pensando - hanno precisato i consiglieri regionali veneti del gruppo del Pd Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin - ad un testo di legge che punterà a tre obiettivi principali. Anzitutto trasformare ‘Veneto Strade’ in un ente che potrebbe prendere il nome di ‘Veneto Mobilità’, al quale affi dare la gestione non solo infrastrutturale ma anche di coordinamento dei servizi sia per quanto concerne la viabilità stradale che i trasporti ferroviari. La situazione di paralisi nella quale, ad esempio, versa la realizzazione della metropolitana di superfi cie (Sfmr) evidenzia la necessità di dare una scossa ad un sistema decisionale troppo lento ed ineffi ciente”. Altro obiettivo, affrontare fi nalmente l’integrazione e il collegamento dei servizi tra le diverse aziende di trasporto pubblico regionale con l’introduzione del biglietto unico. “Non è un sacrilegio - aggiungono i tre esponenti democratici - se la Regione Veneto si attiva per spingere quei processi di integrazione tra i diversi scali aeroportuali così come tra quelli portuali del Nordest”. Infi ne Tiozzo, Pigozzo e Azzalin hanno sollevato il “cronico problema dei tagli e dei disser-vizi, che penalizzano in maniera inaccettabile l’utenza. “Da quando è iniziata questa legislatura chiediamo al presidente Zaia ed all’assessore Chisso di predisporre un piano strategico sui trasporti per uscire dalla situazione catastrofi ca che ben conoscono le migliaia di pendolari”.

Treni, servizi scadenti, poche risorse e investimenti

555Argomento del mese 19Argomento del mese

Trasporto pubblico a Padova e Provincia

Nuovi tagli, vecchie polemiche “Basta doppioni unifi care le aziende” Bus strapieni tra le proteste di studenti e pendolari, lunghe attese alle fermate,

mugugni per gli abbonamenti, tagli alle corse festive: un autunno caldo per i trasporti locali a Padova. E non serve nemmeno toccare l’argomento treni, una

grana che investe tutta la regione. Con la ripresa delle lezioni Padova e provincia si sono trovate di nuovo a fare i conti con i punti deboli della rete di trasporto pubblico, sia che si chiami BusItalia - Sita che Aps. Ad aggravare le già diffi cili condizioni in cui versano linee e autobus ci si mettono anche i tagli imposti a livello governativo e distribuiti un po’ ovunque. Ecco allora che dalla Bassa Padovana spariscono tutte, ma proprio tutte, le corse festive su alcune linee. I pullman viaggiavano per lo più vuoti, osserva giustamente qualcuno. Ma tagliare del tutto una linea, senza nemmeno provare a ridurre le corse o a usare mezzi con meno posti a sedere, osservano altri, non è una mossa da servizio pubblico. Nei giorni feriali intanto gli studenti prendono letteralmente d’assalto i mezzi pubblici e spesso le “corse bis” non bastano, a patto che non siano state soppresse o dirottate altrove. E così le proteste sono all’ordine del giorno.

L’assessore provinciale ai trasporti Domenico Riolfatto sa di avere a che fare con una materia scottante. Più volte è salito sugli autobus strapieni affrontando le ire dei pendolari. Ha anche attivato una mail per raccogliere le lamentele e le rimo-stranze; [email protected]. “Quest’anno ci sono qualcosa come 6.500 studenti in più - osserva l’assessore - la maggior parte dei quali viaggiano su pullman e autobus. Dobbiamo fare i conti con questo aumento dell’utenza e fare in modo che le soluzioni che mettiamo in campo possano essere adeguate. Mi rendo conto che non è sempre in questa stagione di tagli ma ci proviamo ogni giorno e invitiamo anche gli utenti a darci una mano”.

Nel frattempo nel conselvano infuria la polemica per la soppressione delle corse festive di BusItalia. “Alla faccia del caro carburante, delle domeniche ecologiche e dell’abbonamento, che in un anno arriva a 500 euro per gli studenti e 600 per i lavoratori”, fanno notare alcuni pendolari. Il sindaco di Conselve Antonio Ruzzon: “capisco le ragioni economiche ma si tratta di un servizio pubblico che viene elimi-nato del tutto”.

A nord di Padova, per la precisione a Vigonza, è nato addirittura un comitato di “appiedati” contro la soppressione del servizio navetta con il capolinea dell’Aps a Ponte di Brenta. Intanto gli amministratori iniziano a chiedersi se per risparmiare, anziché tagliare le corse o aumentare i prezzi di biglietti e abbonamenti, non sia il caso di unifi care le due aziende di trasporti pubblici, l’Aps e BusItalia. Fra i primi a parlarne, in tempi non sospetti, il sindaco di Maserà Nicola De Paoli. “Noi ci troviamo ad un chilometro dal capolinea dell’Aps ma spostarlo costa troppo perché ci sono due aziende diverse. Alla gente non importa il marchio, vuole il servizio per il quale paga. Che sia Aps o BusItalia non cambia, con la fusione abbiamo la possibilità di risparmiare sulle spese e soprattutto di ridurre le ineffi cienze e le sovrapposizioni. A Maserà i pullman BusItalia arrivano strapieni e un chilometro più a nord, a Carpa-nedo, gli autobus Aps partono semivuoti. E’ ora di cambiare una volta per tutti e di armonizzare i due servizi, anche tagliando poltrone e stipendi”.

spalla per padovane

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6 Conselve66 Conselve

L’iniziativa “lampo” che ha portato alla nascita dell’Unione dei Comuni del Consel-vano non convince tutti i rappresentanti politici. Fra gli scettici ci sono gli esponenti del centrosinistra conselvano. Maria Luisa Nucibella mette in luce alcuni aspetti:

“Sembra un’iniziativa intrapresa appositamente per incassare i contributi regionali: l’urgenza con la quale è stata approvata, senza un minimo coinvolgimento della popo-lazione, fa pensare che siamo di fronte all’ennesima deliberazione conosciuta solo dagli addetti ai lavori. Le funzioni per ora trasferite sono marginali, e a mio parere non coin-volgono i nostri cittadini. Le esperienze delle unioni della bassa padovana fin qui sorte hanno dato finora esiti non brillanti sia dal punto di vista dei servizi erogati ai cittadini sia dal punto di vista gestionale ed economico proprio perché erano nate con la finalità di attingere ai contributi regionali senza la vera condivisione di un piano strategico, e con il poco coinvolgimento dei cittadini. L’unione dei comuni necessita invece di una reale condivisione con i cittadini e le forze politiche”.

Critiche anche da Bagnoli, dove si fa sentire l’associazione “il Moraro”. “Nello statuto adottato vi sono norme poco chiare, - afferma Diego Boscarolo - che non ga-rantiscono la trasparenza,la democraticità delle decisioni, la partecipazione Con questa operazione viene limitata la sovranità del sindaco e della giunta e lo stesso ruolo del consiglio comunale. Facciamo notare che il funzionamento di questa nuova struttura prevede l’assunzione di un direttore amministrativo, una sede, nuovi uffici, nuove spese che incideranno su tutti i comuni. Che questo possa succedere lo hanno capito anche i consiglieri della maggioranza che hanno sottoscritto un documento di riflessione proprio su questo argomento. Dovrebbe far riflettere il ruolo del comune di Conselve e del sindaco Ruzzon (vero artefice di tutta l’operazione), comune che superando i diecimila abitanti non ha certo l’obbligo di condividere i servizi come gli altri comuni dell’unione. Una dichiarazione significativa è stata fatta da Ruzzon nei giorni scorsi: “I comuni del conselvano da anni sono abituati a ben cooperare tra di loro, ricordo l’esperienza di Co-secon ed il servizio di raccolta dei rifiuti”. Noi di Cosecon ricordiamo i processi gli scanda-li e l’ indebitamento lascato ai comuni,la raccolta dei rifiuti affidata a Trasporti Ecologici è finita con il fallimento della società. Non vorremo ripetere queste esperienze”.

le reazioni

Critico anche il comitato “il Moraro” di Bagnolidubbi dal centrosinistra sui risparmi

Con uno sprint degno dei migliori atleti gli amministratori locali hanno dato il placet all’Unione dei Comuni del Con-

selvano. Nel giro di un paio di settimane è arrivato da parte dei sei Comuni che ne fanno parte - Conselve, Agna, Arre, Bagno-li, Candiana e Terrassa Padovana - e a fine settembre si è riunito per la prima volta il consiglio dell’Unione, composto da 16 rap-presentanti scelti fra i consiglieri dei comuni coinvolti. Il consiglio è stato convocato in “via d’urgenza” perché entro la fine del mese do-vevano essere affidati al nuovo ente almeno due servizi da gestire insieme, la protezione civile ed il catasto. Una scadenza da rispet-tare per non perdere il contributo regionale previsto per queste iniziative. E questo è solo il primo passo: entro l’anno un altro servizio dovrà essere gestito dall’Unione che, nel cor-so del 2013, dovrà assumere le competenze su tutte le attività finora gestite in autonomia dai Comuni.

Alla fase preliminare avevano partecipa-to anche Anguillara, Bovolenta e San Pietro Viminario che potrebbero entrare in un se-

condo momento, anche se le scelte compiute dai due Comuni in queste settimane fanno pensare che non sarà così immediato un al-largamento.

“Di questi tempi l’Unione è un percor-so obbligato - spiega il sindaco di Conselve Antonio Ruzzon, capofila dell’iniziativa - se vogliamo garantire il mantenimento di un certo livello qualitativo e quantitativo dei ser-vizi che i Comuni erogano ai propri cittadini. Negli ultimi anni gli enti locali sono sempre più penalizzati dai minori trasferimenti e dalle entrate in calo. E non è ancora finita, visto che la crisi continua a farsi sentire e

avrà ripercussioni anche in futuro. Per garan-tire certi standard abbiamo scelto la strada dell’Unione partendo subito con due funzioni per poter accedere ad un contributo che la Regione assegna ai comuni sotto ai 5 mila abitanti che scelgono questa formula”. Il neo presidente dell’Unione assicura che l’iniziati-va non sarà il solito carrozzone e che non verranno sprecate risorse. “Non è previsto al-cun rimborso né compenso per i consiglieri e i sindaci - spiega Ruzzon - non ci sono cariche onerose né ulteriori spese per la collettività. Tutto questo lo facciamo con l’unico scopo di continuare a garantire la qualità dei servizi ai nostri concittadini”. Fanno parte del consi-glio: Stefano Padoan, Gianluca Piva e Alberto Moretto (Agna); Federico Voltan e Orfeo Destro (Arre); Mara Capuzzo, Albino Lotto e Nadio Codemo (Bagnoli); Fabrizio Guasti e Roberto Scapolo (Candiana); Ernesta Tinello, Umberto Perilli, Renzo Scolaro e Luca Marti-nello (Conselve); Carlo Zanin e Alessandro Franzolin (Terrassa). La giunta dell’Unione è formata dai sei sindaci che l’hanno costituita. Ora si passa alla fase operativa.

Entro il prossimo anno verranno assegnatitutti i servizi, l’obiettivo è risparmiare risorse

La novità Già operativo il nuovo ente per accedere ai contributi regionali

Unione fra sei Comuni

Il municipio di Conselve

Grossa e succosa novità per gli aman-ti del gelato artigianale, uno degli alimenti più gettonati e gustati

nel periodo estivo. E’ in arrivo anche nel Conselvano una vera e propria guida per segnalare, ai palati più fini, dove trovare un gelato preparato con ingredienti scelti, pas-sione e competenza. L’iniziativa e l’omo-nima guida prende il nome di “Gelato tour” e ha lo scopo di far conoscere, ai cultori del gelato artigianale i locali, rigorosamente di produzione pro-pria, dove sia possibile gustare un prodotto di alta qualità.

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parte del personale, e la cura del locale. “Gelato tour” è arrivata in questi giorni an-che nella nostra provincia e uno dei locali recensito positivamente è la gelateria “La Rosa” sita in corte Da Zara a Casalserugo. Il locale, gestito dai fratelli Luigi e Cristian

Salvo, originari di Due Carrare, era già bal-zato agli onori delle cronache nel 2011 quando nel corso della mostra internazionale del gelato artigianale

a Longarone, si erano aggiudicati il primo premio nella prima edizione del “Gusto dell’anno”, concorso organizzato dal comi-tato nazionale per la difesa e la diffusione del gelato artigianale. Questo ulteriore rico-noscimento inorgoglisce i fratelli Salvo e fa da sprone per continuare nella strada della ricerca del gusto attraverso la passione e prodotti di alta qualità.

Due fratelliartigiani segnalatinella guidadedicata al settore “Gelato Tour”

l’ARTE DEl GElATO A SUD DI PADOVA

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I fratelli Luigi e Cristian Salvo di Due Carrare

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A fine settembre il taglio del nastro della pista ciclabile lungo via Ponte di Riva (Sp 17 “delle Due Carrare”), con un’iniziativa che ha coin-

volto gli alunni della scuola primaria. Per l’occasione i bambini hanno compiuto una passeggiata lungo la nuova ciclopedonale, dopo aver realizzato nei giorni precedenti degli appositi cartelli stradali nell’ambito di alcune lezioni/insegnamento di educazione stra-dale.

“Riteniamo importante aver inaugurato la pista ciclabile con gli alunni delle scuole – afferma il sin-daco Massimo Zanardo - in quanto la realizzazione in questi anni delle ciclopedonali ha avuto come scopo principale di garantire lo spostamento in sicu-rezza dei nostri ragazzi. Ricordo che la prima cicla-bile realizzata è stata quella lungo la provinciale via Padova, partendo da Cagnola e arrivando fin quasi al confine con Conselve. Tale pista permette, grazie ai tratti realizzati dagli altri comuni, di raggiungere, partendo da Cartura, prima Maserà e poi Albignase-go. Quando anche il Comune di Conselve realizzerà il proprio tratto, questa pista ciclabile lungo la pro-vinciale conselvana sarà una delle più lunghe della provincia. La pista ciclabile inaugurata – prosegue Zanardo - ha l’ambizioso obbiettivo di collegare con il tempo Cartura con Due Carrare, che a sua volta è collegato con altri comuni fino ai Colli euganei. Ad oggi siamo arrivati fino all’incrocio con via Masera-lino, ma abbiamo in programma di realizzarne un altro piccolo pezzo oltre al rifacimento dell’incrocio di via Maseralino, e a questo scopo abbiamo ottenu-to un ulteriore contributo regionale”. La nuova pista ciclabile lungo via Ponte di Riva, progettata dall’in-gegner Maurizio Braggion e ultimata nel gennaio di quest’anno, è lunga circa 1200 metri ed è costata 445 mila euro. La Provincia di Padova ha sostenuto una parte della spesa, erogando un finanziamento

di 115.000 euro.“Abbiamo poi in progetto la realizzazione di una

nuova pista ciclabile lungo la provinciale via Rena – spiega il sindaco Zanardo - essa costituirà il 1° stralcio della pista ciclabile lungo la Sp 17 ‘Delle Due Carrare’, per il tratto che parte dall’intersezione con via Don Sartori e prosegue in direzione di Terrassa Padovana fino all’esistente supermercato, per una lunghezza di circa 600 metri”. Il costo complessivo dell’opera è previsto in 160.000 euro. L’intervento si avvale di un contributo regionale pari a 100.000 euro.

“La realizzazione di queste piste ciclabili è di

importanza fondamentale in primis per la sicurezza delle persone – conclude Zanardo - in quanto rea-lizzate lungo importanti strade provinciali, con una considerevole mole di traffico anche pesante. Come amministrazione abbiamo investito molto su questa infrastruttura, perché riteniamo che, oltre ad aumen-tare la sicurezza delle persone, sia anche un modo per avvicinare tra loro le varie zone del paese e i comuni vicini. Pensiamo che lo sviluppo delle piste ciclabili sia un modo anche per incentivare l’uso di mezzi di spostamento alternativi alle automobili, con vantaggi in termini economici e soprattutto di rispetto ambientale”.

di Francesco Sturaro

Taglio del nastro Aperto il nuovo percorso lungo la provinciale che conduce a Due Carrare

Pista ciclabile a due corsie

Un trattodella nuovapista ciclabile, in viaPonte di Riva, che verso Due Carrare, mettendo in sicurezza una strada pericolosa

Costata 445 mila euro per 1,2 kmin via Ponte di Riva. Il sindaco: “Orail progetto via Rena verso Terrassa”

Le opere

Da alcuni anni il Comune di Cartura valorizza la figura dell’anziano, dedicando il mese d’ottobre a tematiche riguardanti la terza età. Durante

il cosiddetto “Mese d’Argento” vengono proposti iniziative e incontri su argomenti inerenti la salute dell’anziano, rivolti agli over 60, promossi in collabo-razione con l’Auser. Per approfondire la conoscenza del territorio, nell’ambito del Mese d’Argento viene pure organizzata una gita alla scoperta delle bellezze

del padovano. “In questo mese promuoviamo anche il progetto Sport e Benessere nella terza età – spie-gano il sindaco Massimo Zanardo e l’assessore al Sociale, Silvia Rizzotto - organizzato in partenariato con il Consorzio delle Terme Euganee. L’iniziativa è realizzata da oltre 10 anni e per molti cittadini over 60 è diventata un appuntamento importante, sia per i benefici derivanti dall’attività motoria svolta in acqua termale, sia per gli aspetti di aggregazione e socia-

lizzazione”. A conclusione dei vari appuntamenti del Mese d’Argento, il 28 ottobre la Pro Loco organizza il pranzo sociale per gli anziani. “Riteniamo sia im-portante valorizzare il ruolo dell’anziano nella società – affermano sindaco Zanardo e assessore Rizzotto – l’anziano è una risorsa fondamentale per la nostra società. Per questo ringraziamo le associazioni che si occupano degli anziani, in particolar modo Auser e Associazione Cartura Solidale”.

sociale Il Comune in collaborazione con l’Auser propone incontri ma anche gite e attivitàottobre, tante le iniziative nel mese dedicato agli anziani

F.S. L’Auser e il Comune mobilitati per gli anziani

segue da pag. 1

Nel 2010 (ultimo dato disponibile riferito ai bilanci di previsione) le uscite complessive delle Regioni hanno superato i 208,4 miliardi di euro. Questi risultati emergono da una nostra

analisi dei bilanci regionali. In una fase in cui molte Amministrazioni sono fi nite nell’occhio del ciclone per aver compiuto delle spese “non giustifi cate”, abbiamo voluto invece porre l’attenzione sull’importan-za di questa istituzione, analizzandone l’andamento della spesa di ogni singola funzione. Con l’approvazione della riforma del Titolo V° della Costituzione avvenuta nel 2001 l’Italia ha assunto un assetto istituzionale decentrato. In precedenza, i poteri delle Regioni erano esplicitamente citati nella Costituzione, mentre lo Stato aveva la competenza su tutte le altre materie. La riforma del 2001 ha capo-volto la situazione: lo Stato è titolare di alcune materie espressamen-te citate nella Costituzione - come la giustizia, la difesa, la politica estera – mentre alle Regioni sono stati attribuiti i poteri su tutte le altre funzioni non esplicitamente riservate allo Stato. Pur riconoscen-do che perdurano sprechi, sperperi e ineffi cienze che vanno assolu-tamente eliminati, nell’ultimo decennio l’aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale conferitogli e dalle nuove competenze assunte. In primis la gestione e l’organizzazione della sanità, ma anche dell’industria e del trasporto pubblico locale. Vi sono poi alcune materie nelle quali le Regioni hanno oggi una potestà esclusiva, mentre in precedenza dovevano sottostare ai limiti normativi dello Stato. Tra queste ricordo l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, la formazione professionale, il turismo e l’ambiente.

Infi ne, vi è una terza ragione che ha fatto impennare la spesa: mi riferisco, in particolare, ai maggiori costi socio-sanitari che le Re-gioni hanno dovuto farsi carico a seguito dell’invecchiamento della popolazione e per fi nanziare le misure a sostegno della popolazione straniera giunta nel nostro Paese. Non è un caso che nel decennio scorso la voce di spesa cresciuta di più sia stata quella riferita all’as-sistenza sociale (+154,4%). A livello di singola Regione, invece, la spesa pro capite più elevata si registra in Valle d’Aosta, con un impor-to pro capite pari a 13.139 euro. Seguono la Provincia autonoma di Bolzano, con 9.544 euro, e quella di Trento, con 8.860 euro. Le più parsimoniose, invece, sono le Marche, con 2.583 euro di spesa pro capite, la Puglia, con 2.342 euro e la Lombardia, con 2.202 euro.

*Segretario CGIA di Mestre

L’Intervento

di Giuseppe Bortolussi*

In dieci anni alle Regioni89 miliardi in più

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E’ stato festeggiato con grandi onori, il ventiquattrenne campione olimpi-co Alessandro Fabian, originario di

Terrassa Padovana, attualmente residente a Marostica. Fabian è arrivato al decimo posto nella gara di Triathlon alle olimpiadi di Londra dell’agosto scorso. Dopo la festa organizzata dal Fabian fan club, guidato dai fratelli dell’olimpico, Viviano ed Eleonora, che vivono ad Arzercavalli, è toccato al sindaco e all’assessore allo sport Massimo Lazzarin omaggiare e ringraziare il giovane atleta in occasione delle feste di settembre.

Ad Alessandro il sindaco ha consegnato la scultura che rappresentava i recenti giochi olimpici di Londra, appositamente realizzata dal maestro artigiano locale Mario Sguotti. “Ci fa piacere che ci siano ancora giovani talentuosi che praticano lo sport con impe-gno e serietà- ha sottolineato il sindaco Ezio Betto, durante la premiazione in una sala consigliare zeppa di pubblico- crescendo non solo fisicamente grazie allo sport, ma anche umanamente. Siamo molto orgogliosi di te e ti ringraziamo di avere portato nel mondo, attraverso la pratica sportiva, il nome di Ter-

rassa dove sei nato e che sempre ti ospita. Il nostro augurio è che tu abbia un futuro sempre più ricco di soddisfazioni”.

Ad Alessandro il vicesindaco Lazzarin ha consegnato il simbolo delle prossime olimpiadi del Brasile 2016, con l’auspicio che l’atleta conselvano possa portare a casa risultati ancora migliori. Alessandro nuota dall’età di quattro anni ed ha iniziato a fare agonismo a 9. A 15 anni gradualmente è passato all’aquathlon (disciplina sportiva che comprende nuoto e corsa), al duathlon (dove ha vinto un titolo continentale e un

titolo mondiale) e al triathlon che lo ha portato a Londra. Nei mesi scorsi Alessandro aveva ottenuto altri ottimi risultati a livello nazionale, qualificandosi quinto in una delle tappe del campionato del mondo. Le Olim-piadi sono state il coronamento di un sogno inseguito a lungo, come ben sanno i genitori Elia e Rita e i fratelli Viviano ed Eleonora che lo hanno seguito direttamente a Londra nell’impresa.

Oltre alle gigantografie lungo la strada, ad Arzercavalli nei mesi scorsi erano appar-se anche le bandiere tricolori con messaggi

di ringraziamento per “Ale”. Il mese scorso il Fabian ha vinto la gara di acquathlon clas-sico e di triathlon sprint a Chioggia. Ad otto-bre lo attendono nuove sfide, dopo la Coppa Europa di Palermo e il triathlon di Jesolo a fine settembre. A metà del mese parteci-perà al Triathlon Sprint Laureus a Milano e al Gran Fondo Roma. Quindi volerà in Nuo-va Zelanda aa Aukland, per una importante finale internazionale. C’è da scommettere che tanti amici e compaesani continueranno a seguirlo con lo stesso entusiasmo dei gior-ni delle Olimpiadi.

di Cristina lazzarin

Dopo la soddisfazione a Londa e l’abbraccio dei suoi cari, Fabian vola in Nuova Zelanda

L’atleta L’intero paese rende omaggio al giovane di Arzercavalli

Festa per il campione

Alessandro Fabian sul podio di Chioggia a settembre

Partirà ad ottobre, un corso d’inglese pratico proposto dell’am-ministrazione comunale di Terrassa Padovana, in collabora-zione con la Cooperativa Sociale Sos. Educazione. Il corso

è rivolto a turisti, viaggiatori, studenti e professionisti e pensato per potenziare le capacità di espressione e di comprensione della

lingua inglese. Il corso è progettato per consentire anche a chi non ha mai studiato la lingua di parlare e comprendere l’inglese fin dalla prima lezione, con un approccio semplice e diretto attraverso esempi e prove in situazioni reali come aeroporto o ristorante, indicazioni stradali o navigazione web, colloqui di lavoro od at-tività scolastiche e sportive. Così motiva l’attività, il vicesindaco, Modesto Lazzarin: “Le nuove generazioni fortunatamente già da un paio di decenni stanno crescendo con un bagaglio culturale

che comprende anche le lingue straniere e soprattutto l’inglese, già molto ricco fin dalle scuole dell’obbligo, che rimarrà a loro utile indipendentemente dalla strada professionale intrapresa. In que-sto periodo di crisi economico-occupazionale, inoltre, il problema è maggiormente sentito in quanto parecchi potenziali lavoratori nel momento di colloqui o periodi di prova, si vedono precluse alcune tipologie di attività a causa di questa lacuna nel loro bagaglio culturale. C.L.

imparare l’inglese per lavoroo per cultura personale

Il corso

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10 Tribano101010 Tribano

Con l’ultimo consiglio comunale anche il comune di Tribano ha adottato il suo Pat. Momento molto importante per la

tutela e lo sviluppo del territorio di Tribano, per almeno i prossimi dieci anni. Dagli studi eseguiti dai tecnici incaricati, il territorio è sta-to suddiviso in Ato e per ciascuna Ato è stata identificata la propensione. Ad esempio, la vastissima area che attraversa da nord a sud tutta la parte est del paese sarà di propensio-ne agroturistica/ambientalistica ed è quella che coinvolge tutta la frazione di San Luca.

Per quanto concerne le aree di possibile sviluppo residenziale, oltre a mantenere in essere tutti i piani perequati già previsti dal Piano Regolatore in essere, sono state indi-viduate nuove aree, tenendo conto di una logica correlazione con le aree esistenti e quelle a propensione produttive già esistenti. Pertanto, queste aree sono state individua-te per gran parte nella parte sud del centro abitato e nella frazione di Olmo. Una piccola area, di completamento è stata individuata nella parte nord del paese nella direzione di

Monselice, subito dopo il semaforo, che entro il 2013 sarà sostituito dalla rotatoria sulla Monselice mare. Nei mesi scorsi, dopo le riunioni di concertazione con la popolazione e la pubblicazione sul sito del comune della documentazione per richiedere ai cittadini di Tribano degli interventi con la caratteristica di “Prevalente Interesse Pubblico”, sono perve-nute al comune una ventina di domande, che in gran parte verranno prese in considerazio-ne con il P.I.( Piano di interventi del sindaco), proprio perchè non rispettosi dei criteri indica-ti, ma in ogni caso interessanti.

Una di queste richieste è stata invece meritevole di interesse da parte dei tecnici e dell’amministrazione comunale e riguarda la possibilità di inserire un fabbricato capiente, oggi di proprietà della casa di riposo di Con-selve, come edificio per un possibile centro per anziani autosufficenti. Per quanto riguar-da la zona produttiva, nulla è stato fatto di nuovo, se non confermare quanto già previsto nel P.A.T.I. del Conselvano. Il comune ricorda che, fino al 25 ottobre prossimo, ai cittadini è ancora offerta la possibilità di inviare osser-vazioni al Pat.

di Cristina lazzarin

Il comune è stato suddiviso in aree con particolaricaratteristiche, ora le osservazini dei cittadini

Urbanistica Approvato il documento del piano di assetto del territorio

Via libera al nuovo Pat

A fronte degli ultimi tagli imposti a livello statale, il comune di Tribano ha deciso nelle settimane scorse di aumentare

di un punto l’addizionale Irpef per i redditi sotto i 10 mila euro. Il sindaco Piegiovanni Argenton ha voluto fornire corretta spiega-zione ai suoi cittadini della scelta attuata, inviando un volantino porta a porta. Nella lettera il primo cittadi-no accusa il governo Monti di aver imposto un taglio di trasferimenti pari a trecento-mila euro.

Se nel 2008, infatti, a Tribano arrivava-no contributi pari a più di un milione di euro, nel 2011 il trasferimento era sceso a poco più di 900 mila euro. Da quest’anno sarà invece di 651.124 euro, che in cifre signi-fica il 30% in meno. Nella lettera il sindaco elogia l’operato della sua amministrazione

sottolineando che in questi anni di mandato è riuscita a operare tagli a sprechi vari per oltre 200 mila euro l’anno. Il pagamento dell’IMU contribuirà in parte a bilanciare i conti, ma non sarà sufficiente, quindi a

ottobre sarà possibile anche valutare un aumento dell’aliquota Imu per le seconde case.

“Saremo chiamati a grandi sacrifici- sotto-

linea il sindaco- ce ne dispiace moltissimo ed esterniamo la nostra rabbia per questo governo che taglia e tassa senza pensare alle necessità di tanti cittadini. Vi chiediamo di sostenerci in questo difficile momento anche con le vostre idee, sottolineandoci dove poter intervenire per tagliare sprechi. Assieme ce la faremo anche senza tagliare importanti servizi alle famiglie, ai lavoratori, ai pensionati”.

TRIBUTI IN AUMENTO: SAlE l’IRPEF

C.L.

Si rinnova l’appuntamento con la grande festa nella comunità di San Luca. Questa volta i festeggia-menti sono tutti per il santo patrono e il comitato

festeggiamenti è già in fermento per garantire a tutti gli ospiti che accorreranno in questa oasi di verde una serata in allegria. Naturalmente a farla da padrone sarà lo stand gastronomico che aprirà i battenti per tre giorni, nel week end di ottobre. Ogni sera gli amici cuochi sanlucani proporranno ai loro ospiti squisite pappardelle alla lepre, ottima carne ai ferri, ma anche pesce fritto e fiumi di succulente vino locale. Naturalmen-te, anche in questa occasione, così come lo è stato per la festa del melone a luglio e per la festa della soppressa ad aprile, i volontari mettono a disposizione ore del loro tempo libero per raccogliere dei fondi che poi saranno destinati ad attività parrocchiali. Un fine lodevole per il quale vale la pena recarsi a un banchetto così ghiotto.

in breve

Ad ottobre volontari mobilitati per il patronocomunità di san luca in festaraccolta fondi per le attività parrocchiali

C.L.

Sono quasi 500 le firme raccolte in poche settimane per chiedere la costruzione di un sottopasso vicino all’incrocio con la Monselice - Mare. Promotore dell’iniziativa il comitato “Un sottopasso vale ben più di una vita”. Con questo nome gli organizza-

tori, fra cui il consigliere Massimo Cavazzana, vogliono sottolineare la responsabilità che si assumono gli Enti preposti su tale decisione, ricordando che la rotatoria non risolverà il problema ciclo pedonale. Basti ricordare che solo nell’ultimo anno si sono avuti un morto e un incidente gravissimo che ha portato alla perdita delle gambe di una signora. «Abbiamo quindi ribadito agli enti preposti - afferma Cavazzana - che oltre ad autorizzare la rotatoria ci sia la garanzia della contemporanea realizzazione di un sottopasso”. A breve inizierà la costruzione della rotonda al posto del semaforo.

Su iniziativa del comitato e del consigliere Cavazzanaraccolte cinquecento firme a tribanoper chiedere il sottopasso in centro

C.L.

Il consigliere di minoranza Roberto Bazzarello non è per nulla soddi-sfatto dell’estate tribanese appena

trascorsa, che ha visto numerosi cambia-menti nell’organizzazione degli eventi di intrattenimento. “La sagra spostata nella nuova area feste è stata piccola, nascosta e poco pubblicizzata. Non ho nemmeno condiviso la scelta di cam-biare la “Festa della Birra” affidando l’organizzazione a un gruppo privato esterno al paese, dimenticando che a Tribano ci sono almeno sessanta giovani che per anni si sono prodigati per ren-dere questo evento famoso e invidiato da altre comunità”. Da sottolineare comunque che sono stati gli stessi orga-nizzatori di “Zona Rock” a comunicare al sindaco che non avrebbero realizzato l’evento. “Da sottolineare poi la perdita del “San Martino Festival” che per il suo decennale si è trasferito a Conselve. An-che questa è stata un’occasione persa per rilanciare il nostro comune, le nostre realtà commerciali. Ancora una volta si è dimostrato il fallimento dell’area feste, che non ha risolto il problema rumorosi-tà, spostandolo invece ad altre famiglie. Servono delle vere politiche di rilancio del nostro paese, che questa ammini-strazione non sta attuando”.

neWs

Roberto Bazzarello (Pdl)“sulle festeil comune sbaglia”

C.L.

Opposizione Cavazzana boccia il piano comunale

L’adozione del nuovo Piano di Assetto Territoriale (Pat) non è certo piaciuta al gruppo consiliare di minoranza di “Voi +

Noi” che ha sottolineato come le scelte po-litiche che guidano il piano sono puramente virtuali e non tengono conto della situazione reale che stiamo vivendo oggi. “Con le pro-blematiche collegate - spiega il capogruppo, Massimo Cavazzana - proporre un piano di 176 mila nuovi mq pari a 176 mila mc edificabili è irreale, tenendo conto che abbia-mo 292 mila mq produttivi e 147 mila mq abitativi ancora da sviluppare. Queste aree, a suo tempo proposte in accordo con la Regio-ne Veneto, tenevano conto di una situazione in forte espansione guidata dalla necessità di decentramento delle aree produttive dell’alta padovana e di altre situazioni precarie o di nuova espansione , dalla possibilità di loca-lizzarle nel nostro territorio e di prevedere un conseguente sviluppo abitativo. Le nostre comunità vedono un cambiamento epocale. Sono cambiate le problematiche, quindi ci chiediamo se alle imprese interessano ancora questi investimenti “. Secondo “Voi + Noi” questo piano non tiene conto della crisi che attraversa il settore delle costruzioni e che non accenna a diminuire, anche perché i dati di tendenza per il 2012 purtroppo non fanno ben sperare. Mai nel passato l’edilizia in Ita-lia ed in veneto aveva dovuto far i conti con una contrazione del mercato cosi consistente.

I dati dell’ Osservatorio CEAV-Unioncamere mettono in evidenza che in quattro anni in Veneto è stato perso un quarto del giro d’af-fari. Dove prima c’era mercato per tutti, oggi c’e mercato solo per tre imprese su quattro. Sembra che questo dato nel prossimo anno sia destinato ad aggravarsi, portando ad una contrazione di mercato del 50 % rispetto al decennio. Mai nel passato una crisi era stata cosi lunga. Gli effetti sono rilevanti, ma sono soprattutto nuovi per il settore immobiliare. Nel passato le crisi duravano al massimo due anni. Ma nel passato il sistema bancario e finanziario sosteneva il mondo del lavoro, contribuendo a garantire il superamento del-la fase negativa. Sembra che per i prossimi cinque anni le prospettive saranno ancora negative. “Dobbiamo essere consapevoli - sottolinea Cavazzana - che, se e quando ci sarà l’uscita da questa crisi, il mercato non tornerà ad essere quello di prima. Dobbiamo essere tutti consci che questa è una crisi strut-turale, una crisi che modifica profondamente il mercato e che in futuro non permetterà di tornare a produrre tanto quanto si produceva cinque - sei anni fa. II mercato dell’edilizia è in profonda trasformazione, non solo per la crisi, ma anche per le esigenze di riqualifica-zione urbana e del territorio, dalla ristruttu-razione degli edifici all’efficienza energetica e alla bioarchitettura. Inoltre tutti questi metri quadri edificabili sono troppi”.

Il sindaco spiega:“Abbiamo il 30 per cento in meno ditrasferimenti”

C.L.

“Una colata di cemento che non porta vantaggi”

Il municipio: tasse in crescita per far quadrare i conti

Page 15: La Piazza del Conselvano - 2012sett n119

11111111Bovolenta

In questa fase di crisi economica anche il comune di Bovolenta ha aderito al Fondo di solidarietà istituito dalla Caritas e dalla

Fondazione Cariparo in collaborazione con la Banca Antonveneta, la Provincia di Padova e la Camera di Commercio. Grazie a questo fondo, persone prive di un’occupazione o in situazione di difficoltà potranno ottenere un impiego per un periodo di sei mesi. Attual-mente il comune ha avviato un progetto, tramite l’utilizzo di voucher, con un finan-ziamento del fondo di circa due mila euro. Vista la bontà dell’iniziativa che persegue il duplice scopo di occupare persone prive di impiego e al contempo offre un servizio ai cittadini, l’amministrazione comunale inten-de mantenere viva questa collaborazione attivando una seconda progettualità.

Un’altra importante iniziativa, attivata dall’assessore al sociale, Pietro Tangianu, e dal sindaco Vittorio Meneghello, riguarda la creazione di una nuova base operativa per la “Croce Blu Veneto”, che potrà iniziare i suoi servizi di soccorso e trasporto sanitario dalla Casa delle associazioni. L’ente Croce Blu Veneto, associazione no profit, metterà a disposizione del comune, e del territorio

limitrofo, un mezzo di soccorso reperibile ventiquattrore su ventiquattro per trasporti privati, assistenze ed eventuali emergenze, il tutto in collaborazione con la Protezione civile locale, in modo da creare una sinergia collaborativa in ambito di formazione ed esercitazione. L’ente metterà inoltre a dispo-sizione il proprio personale per corsi e ag-giornamenti rivolti agli enti che già operano nel comune e per tutta la cittadinanza inte-ressata a nozioni di base di pronto soccorso.

“L’obiettivo primario della Croce Blu- spiega il presidente Nicolò Leotta, studen-te di giurisprudenza a Padova- non è solo quello del soccorso primario o secondario, ma anche quello di divulgare la cultura del soccorso, e in particolare del Basic Life Sup-port, che qui in Italia, a differenza dei paesi del Nord Europa, è ancora molta arretrata, a causa della diversità di leggi tra regioni e regioni”.

Grazie a questo importante accordo con il comune, l’associazione potrà dare ai citta-dini anche degli utili insegnamenti sul primo soccorso, in modo che durante l’attesa dei mezzi di soccorso, l’infortunato possa avere le prime cure in maniera idonea e corretta, garantendogli anche un supporto vitale in caso di arresto cardio circolatorio. Croce Blu Veneto, compirà un anno nel novembre

di Cristina lazzarin

Nicolò Leotta: “Ci occupiamodella divulgazione della culturadel soccorso come in Europa”

Sociale Messa a disposizione del gruppo la Casa delle Associazioni

Croce Blu Veneto, baseoperativa per i volontari

Un messo della Croce Blu Veneto durante una manifestazione,ora anche Bovolenta potrà contare sul servizio di questi

volontari del soccorso

prossimo, ma grazie a importanti investi-menti dei soci fondatori (la famiglia Leotta) può contare già su un organico preparato, un mezzo di primo soccorso e una ventina di volontari pronti a iniziare servizio.

L’ente, inoltre, sempre per migliorare la propria preparazione in ambito di soccorso extra-ospedaliero, collabora in forma ami-chevole con la Guardia Costiera Ausiliaria Veneto, fornendo personale para-sanitario e materiale sanitario.

Questa collaborazione permette ai soc-corritori di esercitarsi e formarsi anche in situazioni di emergenze differenti da quelli terrestri, creando quindi figure professionali in grado di rispondere a qualsiasi emergen-ze. Sia il vice presidente, Luca Ballarin, che il consigliere, Rudy Ferro, sono dei giovani ventenni con la voglia di creare una nuova generazione preparata a tutte le necessità e per questo coordinata a livello scientifico dal direttore sanitario, dott. Francesco Leotta, specialista in cardiologia e medicina interna. Per informazioni: 342.5066745.

Il Comune intantoaderisce al fondoprovincialedi solidarietàanti crisi

Aumento dell’Imu per i proprietari di case e altri immobili. Il mese scorso il consiglio comunale ha approvato

le nuove aliquote, riviste al rialzo. Per la prima casa l’Imu è passata dallo 0,4 allo 0,5 per cento mentre per gli altri fabbricati dallo 0,76 allo 0,9 per cento. Quindi il saldo dicembre sarà più pesante perché dovrà tenere conto delle aliquote più alte. Il consiglio comunale ha approvato anche la convenzione con Cartura, Due Carrare, Pernumia e San Pietro Viminario per la gestione della polizia municipale. Critica l’opposizione: “Abbiamo l’addizione Irpef allo 0,7 per cento su un massimo di 0,8 - afferma Anna Pittarello - la più alta della zona, e questo senza avere servizi essen-ziali per le famiglie, come l’asilo nido e il sostegno economico, ma nemmeno inter-venti sulla viabilità. In queste condizioni perché aumentare ancora le tasse? Non era il caso di fare delle economie nella spesa pubblica?”.

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Prima casa allo 0,5 per centoaumenta l’imusaldo più pesante

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12 Due Carrare121212 Due Carrare

Lo scorso 22 settembre la comunità parrocchiale di Carrara San Giorgio ha festeggiato i cento anni del campanile

della chiesa. Autorità religiose e civili, fedeli e cittadini si sono riuniti nell’occasione per rendere omaggio alla torre campanaria, co-struita ad inizio ‘900 con tanti sforzi e inau-gurata esattamente il 22 settembre 1912.

I festeggiamenti sono stati articolati in vari momenti, caratterizzati dalla messa so-lenne celebrata alle 18.30 nella chiesa par-rocchiale di Carrara San Giorgio e proseguiti con la benedizione del campanile e il “Con-certo di campane” suonate a mano. Quindi, parrocchiani e cittadini di Due Carrare hanno consumato la cena comunitaria nello stand della parrocchia, per poi godersi “l’incendio del campanile”, uno spettacolo pirotecnico e musicale.

Con questa festa la comunità parroc-chiale ha voluto ricordare i cento anni di vita della torre campanaria, realizzata con grandi sacrifici economici.

I lavori del campanile, che all’epoca ve-

nivano sospesi durante il periodo invernale, iniziarono nell’agosto del 1900, con gli sca-vi delle fondamenta. Un mese più tardi, al termine di una processione solenne, venne

benedetta la prima pietra del campanile. Per finanziare l’opera, progettata dall’architetto Agostino Zannovello, l’allora parroco don Antonio Lunardi e i parrocchiani promosse-ro anche una questua di uova e vino, poi venduti per racimolare i soldi necessari per pagare gli operai e i fornitori del materiale; a questo proposito la torre campanaria ven-ne realizzata utilizzando pietre della cava di San Pietro Montagnon, l’attuale Montegrot-to (il nome della cittadina termale venne cambiato negli anni ’30 del Novecento), e mattoni provenienti dalla fornace di Man-driola.

Finalmente nel luglio 1910, con la posa della croce sulla sommità della guglia, si conclusero i lavori del campanile, che due anni più tardi fu dotato di quattro campane, il cui costo ammontava ad oltre 18 mila lire. A distanza di dodici anni dall’avvio dell’ope-ra, il 22 settembre del 1912 la nuova torre campanaria di Carrara San Giorgio veniva inaugurata ufficialmente con una grande festa paesana.

di Francesco Sturaro

I lavori iniziarono nel 1900 e ci vollero 12 anniper finire, le campane costarono 18 mila lire

L’anniversario Comunità in festa per il centenario della costruzione accanto alla chiesa di Carrara San Giorgio

Un secolo di rintocchi dal campanile

Il campanile di S. Giorgio

Il Comune di Due Carrare vuole accelerare i tempi per la realizzazione della cosid-detta circonvallazione nord, la bretella di

collegamento che, all’altezza di Ponteman-co, dovrebbe congiungere la Sp9 alla Sp 17 (via Campolongo), aggirando così il centro di Due Carrare. Scopo dell’opera è dirottare il flusso dei veicoli, soprattutto pesanti, da e per l’autostrada fuori dal nucleo centrale del paese. L’intervento è stato oggetto di un protocollo d’intesa sottoscritto quattro anni fa dalle amministrazioni comunali di Due Carrare, Albignasego e Maserà e dalla Provincia di Padova.

L’accordo prevedeva che il Comune carrarese si facesse carico della progetta-zione del nuovo asse viario e la Provincia del finanziamento dell’opera, nel frattempo inserita nel bilancio triennale di Palazzo Santo Stefano. Da quattro anni a questa parte, però, il protocollo d’intesa è rimasto lettera morta, fino a quando il Comune di Due Carrare ha rotto gli indugi, affidando a dei professionisti l’incarico di redigere il

progetto preliminare della circonvallazione nord, presentato nei giorni scorsi alla Provin-cia. “La nostra parte l’abbiamo fatta – com-menta il sindaco Sergio Vason – adesso la palla è passata nelle mani della Provincia. La nostra speranza è che l’amministrazione provinciale, avendo il progetto preliminare, deliberi il finanziamento dell’opera, che consideriamo fondamentale per mettere in sicurezza il centro del nostro Comune, dove sono insediate anche le nostre scuole ele-mentari e medie, che in totale contano circa cinquecento studenti”.

Il costo stimato della circonvallazione nord ammonta a 4.900.000 euro. “Due milioni li ha promessi la Provincia – precisa il sindaco Vason – altri 800 mila euro la Regione del Veneto, la differenza potrebbe metterla il Comune di Due Carrare, purché si faccia quest’opera che riteniamo importan-tissima. Speriamo di riuscire a convincere la Provincia di Padova, visto che con un finan-ziamento del 40% si troverebbe un’opera realizzata”.

Il Comune rompe gli indugi e affidal’incarico per il progetto preliminare

CIRCONVAllAZIONE: AVANTI TUTTA

F.S.

Non è ancora pervenuta, ma è attesa a breve, la risposta di Vodafone al rinnovato invito dell’amministrazione comunale, sollecitato a sua volta dai residenti di Ter-radura, di spostare di 200 metri il ripetitore per la telefonia mobile attualmente

collocato vicino al cimitero della frazione. La nuova area in cui posizionare il traliccio, suggerita dal Comune al gestore per la telefonia mobile, è collocata a ridosso dell’au-tostrada. L’attuale ubicazione dell’antenna, attiva ormai da due anni, è stata duramen-te criticata dai cittadini di Terradura, costituitisi nel comitato Cento passi, preoccupati soprattutto della vicinanza del traliccio alle scuole dell’infanzia e primarie, situate ad alcune decine di metri di distanza dal ripetitore.

“I valori medi del campo elettromagnetico prodotto dall’antenna di Terradura sono di circa 0,3 volt metro, quindi ampiamente inferiori a quelli previsti dalla normativa – commenta l’assessore all’ambiente Claudio Garbo – gli stessi valori rispettano gli standard di qualità e tutela indicati dalla comunità scientifica indipendente. Noi abbiamo proposto a Vodafone di spostare di qualche centinaio di metri il ripetitore, ma come pre-vede la Legge spetta allo stesso gestore decidere se lasciare l’antenna in quel sito o posi-zionarla in quello suggerito. Comunque, ribadisco che i valori dei campi elettromagnetici prodotti dal ripetitore di Terradura sono ampiamente al di sotto dei limiti di qualità, tanto che all’interno della scuola materna non è possibile effettuare la misurazione, perché i valori sono inferiori alla taratura dello strumento, cioè a 0,15 volt metro”.

In attesa di un risposta definitiva, l’amministrazione comunale, che nei mesi scorsi si è dotata del nuovo piano delle antenne, sta valutando la possibilità di acquistare una centralina mobile per il monitoraggio dei campi elettromagnetici, prodotti dai ripetitori telefonici. Al momento i rilievi vengono eseguiti periodicamente da una ditta specializza-ta, che monitorizza i tralicci presenti sul territorio comunale. Per assicurare questo servi-zio il Comune spende annualmente circa 6 mila euro. Il costo della centralina mobile si aggira sui 12 mila euro. “Si tratta di un investimento sulla salute dei cittadini – afferma Garbo – Il costo della centralina verrebbe ammortizzato nell’arco di due anni. La nostra intenzione è di acquistarla il prima possibile. Una volta in dotazione, provvederemo a far seguire un corso specifico per la gestione dei dati della centralina mobile, ad alcuni impiegati del nostro ufficio tecnico”.

il caso

l’Amministrazione ha ribadito la richiesta di spostare l’impiantoantenna sul cimitero di terraduranon è ancora arrivata la risposta

F.S.

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AMBITO TERRITORIALE DI APPLICAZIONECOMuNI DI ARZERgRANDE (PD), BOvOLENTA (PD), CAMPAgNA LuPIA (vE), CAMPOLONgO MAggIORE (vE), MIRA (vE), CANDIANA (PD), CAvARZERE (vE), ChIOggIA (vE), CODEvIgO (PD), CONA (vE), CORREZZOLA (PD), PONTELONgO (PD), TERRAssA PADOvANA (PD)

G.A.L. Antico Dogado

G.A.L. Antico DogadoVia C. Colombo, 4 - 30010 Lova di Campagna Lupia (VE) | Tel. 041 461157 | Fax 041 5184086mail: [email protected] | PEC: [email protected] | www.galdogado.it

Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007- 2013, Asse 4 – Leader Organismo responsabile dell’informazione: G.A.L. Antico DogadoAutorità di gestione: Regione del Veneto – Direzione Piani e Programmi del Settore Primario

Scarica l’applicazione QR code Reader, fotografa il QR code e naviga il sito del G.A.L. Antico Dogado con il tuo smartphone

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DEL G.A.L. per essere sempre informato sulle ultime novità

Si sono conclusi a settembre i seminari di formazione sulla strategia “Europa 2020” organizzati dai G.A.L. del basso Veneto: G.A.L. Antico Dogado, Bassa Padovana, della Pianura Veronese, Patavino, Polesine Delta Po, Polesine Adige e Terra Berica. I se-minari, rivolti agli amministratori locali e ai rappresentanti delle categorie economiche e sociali del territorio, hanno illustrato i prossi-mi scenari di sviluppo territoriale e locale su cui punta la Comunità Europea nel periodo 2014-2020 in tutti i 27 paesi membri. Tra questi: l’innovazione digitale, la Green-eco-nomy, la promozione dell’occupazione e la mobilità dei lavoratori. Una sfida di grande importanza per lo sviluppo dell’Europa in cui i G.A.L. possono diventare protagonisti.

SEMINARI DI FORMAZIONE SULLA STRATEGIA “EUROPA 2020”

Novità

SEMINARIO DI CODEVIGO DEL 18.07.2012: a sinistra il dott. Pietro Cecchi-nato (Dirigente della Direzione Piani e Programmi del Settore Primario della Regione del Veneto), a destra il sig. Eugenio Zaggia (Presidente del Coordinamento dei G.A.L. Veneti, del Consorzio di Bonifica Bacchiglione e del G.A.L. Patavino)

realizzazione di percorsi e itinerari ciclabili nel territorio dell’Antico Dogado. Nei prossimi mesi si svolgeranno le Commissioni Avepa-G.A.L. per l’approvazione delle graduatorie delle domande ammissibili. Tanta la soddi-sfazione al G.A.L. per i risultati raggiunti: “Non possiamo che esprimere soddisfazione – commenta Pier Luigi Parisotto, Presidente del G.A.L. – per gli esiti positivi ottenuti sul territorio. Il G.A.L. sta svolgendo un ruolo es-senziale per la crescita e lo sviluppo del mon-do rurale e contribuisce ad aiutare gli opera-

tori ad uscire da un momento difficile per la crisi economica. Auspichiamo, inoltre, che la finanziabilità di tutte le domande presentate permetta al nostro G.A.L. il raggiungimento

dell’obiettivo di spesa fissato dalla Regione pari al 75% entro il 31.03.2012”. L’attività del G.A.L. è in continuo fermento. A ottobre 2012 usciranno i bandi per incentivare le atti-vità turistiche con interventi sull’accoglienza, l’informazione e l’integrazione dell’offerta tu-ristica. I bandi saranno rivolti agli enti locali territoriali, alle associazioni agrituristiche, alle associazioni per la gestione delle Strade del vino e dei prodotti tipici, ai Consorzi di pro-mozione turistica e ai Consorzi di associazioni Pro Loco. Info G.A.L. Antico Dogado allo 041 461157, e-mail [email protected]. L’attività di sportello informativo viene fornita dal lu-nedì al venerdì dalle 8 alle 12 previo appunta-mento telefonico.

Il G.A.L. Antico Dogado, perno dello sviluppo rurale

Incontri - Ospiti stranieri al G.A.L.Diversi gruppi di stranieri hanno fatto visita al G.A.L. negli ultimi mesi. Il 6 luglio scorso un

gruppo di giovani polacchi è arrivato nell’ambito del progetto europeo “Connect4green-youth in action”. Questo scambio ha interessato 20 giovani (10 dalla Polonia e 10 dall’Italia) che per 8 giorni hanno sviluppato un programma indicando gli aspetti di maggior interesse nell’ambito delle sfide ambientali globali e cambiamento climatico. Il programma è stato basato su un mix di visite, di-scussioni ed incontri informali con giovani esperti nei vari settori. Lo scambio è avvenuto a Campa-

gna Lupia e ha coinvolto 10 ragazzi residenti con 10 ra-gazzi del comune polacco di Gora Kalwaria (cittadina a 20 km da Varsavia con 24 mila abitanti). Il 30 agosto una delegazione formata dai rap-presentanti dei G.A.L. estoni è stato accompagnato nel territorio alla scoperta del-le eccellenze naturalistiche presenti. Il gruppo ha dimo-strato interesse nel conosce-re la metodologia Leader in Italia e le strategie attuate in collaborazione degli stake-holder locali, per lo sviluppo del territorio attraverso l’uti-lizzo dei fondi comunitari.

Il G.A.L. Antico Dogado a Campagna Lupia

Il primo semestre 2012 si è chiuso con una pioggia di finanziamenti promossi dal G.A.L. Antico Dogado per la valorizzazione del ter-ritorio veneziano e padovano. Andiamo nel dettaglio. Grazie ai sette bandi pubblicati per la realizzazione di agriturismi e fattorie pluri-funzionali, per l’imboschimento e i migliora-menti paesaggistico-ambientali, il recupero

e la riqualificazione del patrimonio rurale, sono state ricevute 27 domande di contributo per una richiesta complessiva di oltre 1,3 mi-lioni di euro. Grande interesse è stato riscosso soprattutto dai bandi volti al recupero del patrimonio rurale. A questi finanziamenti si aggiungono 800 mila euro di contributo de-stinati alle Province di Venezia e Padova per la

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14 Bagnoli141414 Bagnoli

Si apre con ottobre la nuova stagione teatrale al Carlo Goldoni di Bagnoli di Sopra, che anche quest’anno non de-

luderà i propri ospiti. Si parte il 12 ottobre con il concerto di musica leggera di Matt Waldon, alle ore 21.00. Matt Waldon è un giovane cantautore rodigino. Con il rock delle grandi highway americane nelle vene e il country nel cuore ha prima fondato i ‘suoi’ Miningtown con cui, tra l’altro, ha avuto la soddisfazione di aprire e duetta-re con Neal Casal (cantautore, solista dei cardinal di Ryan Adams e ora nel gruppo di Chris Robinson dei Black Crowes) nel tour italiano del 2010, per poi lanciarsi nella carriera solista. Con il suo ultimo album “Oktober” Matt collabora con dei personag-gi della ‘americana’ non certo di secondo piano quali: Caitlin Cary (ex violinista dei Whiskeytown), il cantautore Kevin Salem e il nostrano Cesare Carugi. Il 20 ottobre il pubblico sarà allietato dallo spettaco-lo “Lacca spray”, un musical di grande successo portato in scena dai ragazzi del gruppo parrocchiale di Bagnoli di Sopra, a scopo benefico. Il musical è ambientato negli anni ’60 quando l’adolescente Tracy, nonostante i chili di troppo, è un’ottima bal-lerina e insieme all’amica Penny sogna di poter partecipare un giorno al programma televisivo più seguito dai giovani, il Corny Collins Show. Quando una delle star ab-bandona il programma, la produzione de-cide di tenere un’audizione per trovare un nuovo volto da lanciare e Tracy si presenta. L’incasso, che sarà raccolto nel corso della sera, sarà devoluto alla parrocchia di San Michele per il restauro della chiesa. Il 27 ottobre, si esibiranno sul palcoscenico del Carlo Goldoni “I Banana Split” in concer-to. La serata sarà dedicata alla Fondazione “Città della Speranza” alla quale il comu-ne è gemellato dal 2008. Il 31 ottobre, in mattinata, l’assessorato alla cultura del comune di Bagnoli propone uno spettacolo per le scuole dal titolo “La Grande guerra” . Si tratta di un racconto per tappe attraverso poesie, lettere e discorsi politici, cuciti da tecnologie multimediali, scanditi dalle date proiettate sulla juta grezza dei fondali o che ricopre dei tubi (schermi che si sgretolano e si ricompongono in muri, trincee, frammenti di case), episodi spezzati da suoni e rumo-ri, dalle musiche dei canti di guerra o da voci originali che provengono dal passato leggendo proclami di disfatte o di vittorie. Qualche anticipazione per la stagione di no-vembre, dove sarà portata in scena “Edith Piaf” e “La Traviata”. Per informazioni è necessario telefonare in biblioteca Tel 049 9579124. Orario: Martedì, Venerdì e Sa-bato dalle 9.30 alle 12.30, mercoledì e giovedì dalle 15.00 alle 19.00.

di Cristina lazzarin

Musica dal vivo con alcune band di richiamo, a fine mese è di scena “la Grande Guerra”

La rassegna Al via la nuova stagione di spettacoli al teatro “Goldoni”

Tra prosa e concerti

La Pro Loco in collaborazione con il comune, ha promosso, a cavallo fra settembre e ottobre, prima la Festa dea

Poenta e successivamente la tradizionale “Sagra del Rosario”. In particolare la ievo-cazione storica “Dala panocia ala po’enta” con laboratorio per bambini e ragazzi, a cura dell’Associazione “Vita d’altri tempi” di Correzzola. E ogni sera musica e ballo presso l’area di Villa Gurian. I festeggia-menti per la tradizionale fiera di Bagnoli di Sopra, che hanno coinvolto l’intero paese e le associazioni, sono partiti invece venerdì 5 ottobre con stand gastronomico, musica e luna park. Grande anticipo, però, giovedì 4 ottobre, quando, protagonisti per un’intera serata sono stati i ragazzi delle elementari di Bagnoli,che si sono esibiti presso l’Ex- vil-la Gurian. Lo spettacolo ha visto la rappre-sentazione del saggio di fine anno che era stato posticipato causa pioggia. La festa è proseguita con le varie serate della Pro Loco che hanno visto l’alternarsi di musica e pre-libatezze del territorio. Inoltre al teatro “Car-lo Goldoni”, il 5 ottobre , è stata inaugurata la mostra fotografica che ha per tema “La scuola a Bagnoli dal 1912”. In visione foto originali di giovani, bambini e adulti nelle vesti di scolari, insegnanti e genitori. Un vero spaccato della comunità bagnolese e del cambiamento nelle abitudini scolastiche dai primi del ‘900 fino agli anni ’80. E’ stata l’occasione per qualcuno di riconosce-re i nonni, i genitori o se stessi alle prese con carta e matita. In contemporanea per i giorni di festa, si potranno ammirare i di-pinti del pittore locale Antonio Capuzzo cha ha allestito una mostra presso il Palazzetto Widdman. Per il giorno della fiera, l’8 otto-bre, quando le vie del paese hanno ospitato come da tradizione merci vari, attrezzature agricole e piante da giardino, i bambini hanno pututo giocarecon gli asinelli, messi a disposizione dall’associazione “Città degli asini”. Molto richiesta, infine, la visita guida-ta ai luoghi caratteristici di Bagnoli. Questo per far sì che il paese fosse apprezzato sotto ogni sfumatura.

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Autunno, stagione di bilanci per le opere pubbli-che realizzate nel corso dell’anno. Il mese scor-so è stato completato il rifacimento del piazzale

Martiri della Libertà antistante la locale caserma dei carabinieri, una superficie di circa 3.500 metri quadri, destinata a parcheggio e area mercato domenicale. L’opera è iniziata nel luglio scorso ed è stata esegui-ta in tempi record, in soli due mesi lavorativi dalla ditta appaltatrice, nonostante le problematiche sorte nell’esecuzione della rete dei sottoservizi.

Oltre ai marciapiedi, che danno continuità al pri-mo tratto di via Martiri della Libertà, rifatto anch’esso all’inizio del 2012, si possono ammirare le nuove il-luminazioni e il nuovo arredo urbano; si notato anche le quattro torrette a scomparsa per gli allacciamenti elettrici e l’acqua necessari ai posteggiatori ambulan-

ti, così come previsto dalla nuova legge sugli spazi mercatali. E’ stata pure stabilita una nuova viabilità all’interno della stessa piazza. Vediamo ora alle altre opere in fase di esecuzione. Entro il mese di ottobre sarà completato e reso utilizzabile il secondo tratto della pista ciclabile, di circa un km, che arriva ai con-fini con Bagnoli di Sopra.

“Entro ottobre metteremo in funzione la centrale di teleriscaldamento a biomassa per 700.000 kilocal- spiega soddisfatto l’assessore Pietro Vettorato - che andrà a fornire acqua calda e riscaldamento a tutti gli edifici comunali, municipio, scuola elementare, scuola media, palestra con relativi nuovi spogliatoi. Entro l’anno, siamo certi di assicurare l’allacciamento anche degli spogliatoi dei campi di calcio”.

Nei prossimi mesi saranno inoltre completati i

lavori nella ex-Casa dei Cappellani, fabbricato ristrut-turato con destinazione a centro diurno per anziani e casa delle associazioni; attualmente sono stati completati i lavori sul fabbricato e manca solamente la sistemazione degli esterni. Partiranno, invece, a breve i lavori sull’impianto di pubblica illuminazione, con il potenziamento di alcuni tratti di illuminazione mancante sulle strade comunali, e la riqualificazione della rete di illuminazione nel centro per un recupe-ro dei consumi e un minor inquinamento luminoso. All’inizio del 2013 saranno avviati, con la stessa solerzia dei precedenti, i lavori di completamento del piazzale-parcheggio di via Stanga-via Bosco che, con i suoi cento posti auto, andrà a snellire il congestionato traffico della zona e le problematiche dei parcheggi domenicali nelle ore del mercato.

l’assessore Pietro Vettorato: “Con il teleriscaldamento raggiungeremo tutti gli edifici comunali, le scuole e gli impianti sportivi”

ENTRO OTTOBRE ENTRA IN FUNZIONE lA NUOVA CENTRAlE A BIOMASSA

C.L.Gli edifici pubblici saranno servitidalla nuova rete di teleriscaldamento

lavori

Come anticipato nei mesi scorsi, la pro-tezione civile di Agna si è mobilitata per prestare servizio in Cadore e una

squadra di quattro volontari composta da Attilio Melato, Leonardo Canato, Eugenio Toffano e Marino Pavanello, dall’ 1 all’ 8 settembre scorso, è rimasta nel presidio di Borca di Cadore (BL). In questo ridente pa-esino di 830 anime del Cadore i volontari hanno monitorato la frana che tre anni fa causò la morte di due persone.

Sono stati accompagnati, per il primo giorno, dal coordinatore del gruppo Roberto Forin e dall’assessore alla protezione civile del comune di Agna Gianluca Piva, che ha portato i saluti di tutta l’amministrazione al sindaco di Borca, Bortolo Sala. Molto comu-ne il problema che si verifica ogni anno: i ghiaioni del Monte Antelao, quando i forti temporali estivi lasciano cadere grandi quan-tità di pioggia in poco tempo, sono trascinati a valle dalla massa d’acqua e con il forte pendio acquisiscono forza e velocità, riu-scendo a smuovere anche massi di notevoli dimensioni. Il fenomeno franoso si innesca pertanto in caso di forti eventi, portando a valle detriti rocciosi misti a fango e acqua. Nel paese, infatti, resta ancora vivo il ricor-

do del 2009 quando la colata investì una casa causando due morti. Per prevenire il rischio di altre perdite umane, il comune di Borca di Cadore, la provincia di Belluno in collaborazione con la Protezione Civile del regionale, ha istituito un servizio di sorve-glianza e monitoraggio da giugno a settem-bre. L’attivazione pertanto è della provincia di Belluno tramite la Provincia di Padova. La postazione di controllo e monitoraggio è posizionata a circa 1.500 metri slm, all’in-terno del “villaggio Mattei”. “L’accoglienza da parte dell’amministrazione comunale di Borca è stata calorosa e ci hanno spiegato con pazienza e dettagli quali sarebbero stati i nostri compiti durante la settimana di mo-nitoraggio – commenta il capo squadra Leo-nardo Canato, che aveva partecipato anche alla spedizione in Abruzzo, durante il sisma del 2009-. L’esperienza è stata importante sia nell’ottica di gruppo che di utilità sociale. Auspico che per il prossimo anno un’altra squadra dei nostri riesca a fare la medesima esperienza”. “I nostri volontari – spiega l’assessore Gianluca Piva -hanno vigilato il canalone di Cancia nel comune Borca di Cadore, essendoci la costante possibilità di innesco di fenomeni di colata rapida a segui-

to di temporali estivi. La squadra – continua Piva – prima di prendere servizio, è stata edotta dal sindaco e dal vice sindaco sulle procedure da adottare e sull’utilizzo delle attrezzature di controllo in quota. La proce-dura di emergenza in sostanza richiede una serie di operazioni per ridurre al minimo il rischio per la popolazione a valle del canalo-ne, con costante collegamento radio con la sala operativa presso il comune di Borca”.

di Cristina lazzarin

Per una settimana in Cadore a controllareil movimento del terreno sopra Borca

Protezione civile Un’esperienza fondamentale per il gruppo di Agna

Volontari sulla frana

Un dettaglio della franache sovrasta Borca

Un successo la seconda edizione della “Giornata a sei zampe”, or-ganizzata, presso il campo sportivo

comunale dall’associazione Lida (Lega Italiana Difesa Animali) in collaborazione con il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Agna e la Polisportiva Asd. La kermesse è stata patrocinata dal comune di Agna e ha visto impegnata l’associazio-ne RudeDog in attività di addestramento, agility dog, clicker training, disc Dog, ob-bedienza in team. Erano presenti inoltre le unità cinofile di protezione civile del Gruppo In Bloom, con una esibizione di-mostrativa sulla ricerca e recupero perso-ne disperse. Presenti inoltre l’associazione Protezione Animali di Chioggia, la Lega Antivivisezione e il canile di Rubano. Un contributo promozionale e di gadget per i partecipanti è stato messo a disposizione dalla Sanypet Spa – Forza 10. Durante la manifestazione sono stati premiati i cani di tre categorie: cane più simpatico, cane che assomiglia più al padrone, cane più meticcio. La quota di iscrizione è stata de-voluta agli animali meno fortunati.

“E’ un evento dedicato ai nostri fedeli amici a quattro zampe – commenta l’as-sessore alle politiche sociali e protezione civile Gianluca Piva- Con la Lida abbiamo intrapreso questo cammino di sensibiliz-zazione all’importanza degli animali, per

dare la possibilità di vivere una giornata in allegria e svago ai cani e ai loro proprieta-ri, alla presenza di professionisti qualificati del settore. Raccomandiamo sempre ai proprietari degli animali – conclude Piva – di portare guinzaglio e museruola. Ringrazio di cuore Alessandra Triffiletti e Valentina Chiggio della Lida per il grande lavoro che stanno svolgendo in ambito animalista”. Per informazioni sulle pros-sime iniziative tel 348.5483613 e tel 3280250164.

Va ricordato che nel luglio scorso ad Agna si era verificato un episodio alquanto incivile di vendita illegale e abusiva di cuc-cioli. Le responsabili della LIDA si erano infatti accorte della vendita di diversi cuc-cioli meticci da parte di uno straniero (di nazionalità cinese) in centro al paese. Su-bito hanno segnalato la cosa all’assessore alla sicurezza e vigilanza Gianluca Piva e alla Stazione dei Carabinieri di Agna. L’in-tervento delle forze dell’ordine sul posto è stato repentino e il comandate della ca-serma, il maresciallo Giovanni Patisso, ha proceduto all’identificazione dello stranie-ro, accompagnandolo in seguito in caser-ma assieme alle referenti Lida che hanno preso in custodia i poveri cuccioli. In quel caso non si era trattato di un episodio di maltrattamento, dato che i cuccioli erano in buono stato e non malnutriti.

l’evento

In collaborazione con la lega Italiana Difesa Animaligiornata a sei zampe fra dimostrazioni,premiazioni e iniziative per gli amici cani

C.L.

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Un incontro con i sette presidenti delle Province venete sul futuro dell’amministrazione provincia-le in vista della riforma prevista dalla “spending

review”. È quanto si è svolto a palazzo Ferro Fini, per discutere il progetto di legge fi rmato dai presidenti delle commissioni affari istituzionali, Costantino Toniolo, e della commissione statuto, Carlo Alberto Tesserin. All’audizione, che si è trasformata in un confronto a tutto campo sul futuro delle province, era presente anche la presidente dell’amministrazione provinciale padovana, Barbara De-gani. Il progetto di legge al centro del dibattito, intende stabilire le modalità di trasferimento ai Comuni di alcune funzioni attualmente delle Province. Inoltre vengono defi -nire le funzioni che rimarranno alle quattro Province che, assieme alla città metropolitana di Venezia, formeranno la nuova carta geografi ca istituzionale del Veneto sulla base di quanto predisposto dalla normativa del Governo.

“Nel medio e lungo termine, ridisegnare la mappa delle province con criteri di razionalizzazione e riduzione porterà ad un risparmio – spiega la presidente Barbara Degani - Le principali funzioni statali italiane (prefetture, questure, tribunali, comandi di carabinieri, guardia di fi -nanza) sono organizzate su base provinciale. Il problema che spetta all’amministrazione regionale è fare in modo che i tagli imposti dal governo non penalizzino una regio-

ne come il Veneto che, anche in fatto di enti locali provin-ciali, si è dimostrata ragionevole e virtuosa. Per esempio, nel recente passato, è stato detto no alle sollecitazioni che puntavano alla creazione di nuove Province a Bassano del Grappa e nel Veneto Orientale”.

Ma nel frattempo si è aperto un altro fronte. È sta-ta infatti votata dal consiglio provinciale la mozione che dà appoggio ai Comuni veneziani intenzionati a unirsi alla provincia di Padova. Il documento che affronta il tema del riordino delle Province de-ciso dal governo con il decreto sulla “spending review”, è stato presenta-to dalla presidente della Provincia di Padova Degani. L’obiettivo è quello di dare “pieno e incon-dizionato sostegno in tutte le sedi opportune affi nché sia garantita la massima considerazione a eventuali iniziative promosse dai Comuni veneziani per aggregarsi all’attuale circoscrizione territoriale della Provincia di Padova”. Il de-creto del Governo prevede infatti che dal 1 gennaio 2014 la provincia di Venezia sia abolita e sostituita dalla Città metropolitana. I Comuni veneziani, a differenza di tutte le altre amministrazioni locali, sono gli unici a poter decidere (con deliberazione del consiglio comunale) se rimanere nella Città metropolitana di Venezia oppure passare sotto

altri territori provinciali. “Il dibattito – ha spiegato la presidente Degani – è

molto acceso ed è in atto un’ampia discussione. Ci sono stati diversi incontri, l’ultimo a Venezia con l’assessore al bilancio Roberto Ciambetti che ha inviato una lettera ai Comuni veneziani invitandoli a deliberare in consiglio comunale al più presto. I tempi sono molto ristretti quindi

era necessario dare un’indicazione. I Comuni veneziani sono in una situa-zione molto diffi cile e con questa mo-zione abbiamo voluto dare supporto alle iniziative che dovessero adottare nei propri consigli comunali per aggre-garsi con noi. Nel contempo, abbiamo

voluto predisporre un testo che eviti di mettere ulteriore pressione a questi Comuni”. L’attuale conformazione delle Province venete è destinata a cambiare. Solo Verona e Vicenza, infatti, rispettano entrambi i parametri imposti dal Governo (350mila abitanti, 2.500 chilometri quadrati di superfi cie). A Padova manca il secondo requisito e si va verso l’accorpamento della Provincia di Rovigo, mentre Treviso dovrebbe unirsi a Belluno. Insomma i giochi sono ancora aperti e il dibattito è più che mai acceso: si tratta non solo di ridisegnare i confi ni ma anche di stabilire i giochi di forza nello scacchiere regionale.

di Emanuele Masiero

Possibilista la presidente padovana Degani“Abbiamo voluto dare un supporto ai Comuni”

Riorganizzazione. Grandi manovre per ridisegnare i confi ni dell’ente

La Riviera del Brentanella futura Provincia

BarbaraDegani,presidentedella Provinciadi Padova

Sono 79 i candidati che hanno partecipato all’ultima minifera del lavoro che si è svolta al Centro per

l’Impiego di Padova in collaborazione con l’agenzia Manpower. Per la prima volta il “recruitment day”, di solito focalizzato per la ricerca di operai, è stato organizza-to con l’obiettivo di selezionare fi gure da inserire nelle aziende padovane. In parti-colare i colloqui hanno coinvolto impiegati specializzati in area amministrativa e contabile con conoscenze della lingua inglese, competenza nella gestione della contabilità e nella redazione del bilancio; addetti all’amministrazione del personale con conoscenze nell’elaborazione delle buste paga, aspetti fi scali, pratiche am-ministrative; impiegati commerciali estero con buona conoscenza sia scritta che par-lata di inglese, tedesco e di un’ulteriore lingua straniera.

Selezione di impiegati

minifiera lavoro79 i candidati

E.M.

Aperta uffi cialmente la caccia, con le doppiette che sono state tenute d’occhio, dalle pattu-glie della Polizia Provinciale di Padova e da un folto numero di guardie particolari giurate volontarie venatorie. Non a caso, i controlli hanno portato all’identifi cazione di quasi

200 cacciatori in un solo giorno a garanzia di un sereno svolgimento dell’attività sportiva. Qualche cacciatore è stato sanzionato per comportamenti non in linea con le normative, ma la maggioranza ha svolto con diligenza l’attività venatoria. “Grazie alla collaborazione fornita dalle associazione venatorie – ha spiegato l’assessore alla Polizia Provinciale Enrico Pavanetto – alla sensibilità dimostrata dai vertici degli Ambiti Territoriali di Caccia e agli incontri preventivi nei quali abbiamo avuto modo di informare sul nostro spiegamento di forze, è stato possibile

sorvegliare il tessuto extra-urbano della provincia di Padova fi no all’area lagunare e valliva. Tutti i cacciatori si sono sottoposti agli accertamenti di rito, senza alcun ostruzionismo verso gli addetti alla vigilanza. Inoltre, la vigilanza ittica, compiuta dalle guardie volontarie ittiche, ha permesso di identifi care numerosi pescatori”. Le pattuglie della Polizia Provinciale e quelle dei volontari hanno cooperato, per un controllo capillare dei 1.600 ettari della Valle Millecampi. Nella zona paludosa della Provincia di Padova, nei pressi del Cason delle Sacche di Codevigo, gli agenti hanno impartito le direttive per il coordinamento delle pattuglie di guardie volontarie ittico venatorie. Pochissime le segnalazioni di cacciatori nelle pertinenze abitative delle case di campagna, a testimonianza di una maggiore disciplina dei cacciatori. E.M.

APRE lA STAGIONE DEllA CACCIA POlIZIA PROVINCIAlE IMPEGNATA NEI CONTROllI

In discussioneanche la fusionedel territoriodi Rovigo e ilnuovo assetto

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19191919Spazi aperti 11Spazi aperti

Dall’alluvione alla siccità. Un tema più che mai attuale che è stato dibattuto all’incontro organiz-zato nella sede del Consorzio di bonifi ca Adige

Euganeo di Este. All’appuntamento hanno partecipato i sindaci del territorio, i rappresentanti del Consorzio, l’as-sessore provinciale all’Agricoltura Domenico Riolfatto e quello regionale all’Ambiente Maurizio Conte. “Stiamo assistendo all’estremizzazione dei fenomeni naturali – ha detto Riolfatto – che mette in grossa diffi coltà la nostra agricoltura. Dopo l’alluvione di due anni fa, abbiamo appena affrontato una siccità disastrosa per il nostro territorio, che in alcuni casi ha portato alla perdita di gran parte dei raccolti. Proprio per riuscire a controlla-re questi fenomeni, garantendo un rapido defl usso delle acque o la loro migliore gestione, è necessario puntare sulla progettazione di opere strategiche partendo pro-prio dai consorzi”. Non è un caso, ad esempio, che quest’estate pur in presenza di una buona portata d’ac-qua dell’Adige, non corrispondesse un adeguato utilizzo della risorsa idrica a favore della campagna. “Ci sono dei vincoli di prelievo che dobbiamo rispettare – ha spie-gato il presidente del Consorzio Antonio Salvan – ma

che con una rimodulazione delle derivazioni potremmo gestire meglio. Quindi i punti sono due: creare nuove derivazioni, in grado di raggiungere aree in cui oggi non ci sono, e costruirle in modo da evitare gli sprechi. L’in-contro con i sindaci e gli assessori è servito proprio per affrontare questi problemi”.

D’accordo anche Giancarlo Piva, sindaco di Este. “Ci sono due aspetti molto importanti da tenere pre-senti – ha commentato il primo cittadino – Da un lato la necessità di portare più acqua nei nostri Colli dove si sta creando ormai da anni, un’agricoltura di qualità molto elevata. Dall’altro, non è più procrastinabile dover pensare alla creazione di grandi bacini di raccolta delle acque. Non possiamo avere 15 giorni di allagamenti e 2 mesi di siccità totale. Dobbiamo lavorare su questo frangente per garantire l’irrigazione nelle situazioni di emergenza”.

Intanto si è concluso favorevolmente l’iter istruttorio per l’approvazione e il fi nanziamento da parte del Mini-stero delle Politiche Agricole e Forestali di un importante progetto per la realizzazione di opere di pluvirrigazione nei Comuni di Noventa Vicentina e Poiana Maggiore. Il

progetto dell’importo di 3 milioni di euro elaborato dal Consorzio di Bonifi ca Adige Euganeo di Este è conside-rato tra gli interventi strategici di rilevanza nazionale per il miglioramento dei sistemi irrigui, il risparmio e l’ottimizzazione dell’uso della risorsa acqua ed è appun-to inserito nel Piano Irriguo Nazionale. Si tratta della conversione delle infrastrutture idrauliche esistenti a cielo libero in rete tubata sottosuolo a media pressione a servizio del bacino denominato Ponticello, avente una superfi cie di 415 ettari.

Le opere previste consistono nella realizzazione di una presa irrigua dallo scolo consortile Alonte che garantirà una portata di 300 litri al secondo e nella realizzazione di circa 18 chilometri di condotte tubate fi no a servire le utenze irrigue delle aziende agricole

della zona. L’acqua potrà poi esser fruita direttamente da ogni singola ditta consorziata ad una pressione di 5-7 atmosfere, mediante appositi punti di prelievo azienda-le, per aspergere le colture tramite irrigatori aziendali.

In periodi come questi, caratterizzati anche da cicliche carenze delle disponibilità d’acqua sui fi umi demaniali, diventa prioritario ed indispensabile riproget-tare il sistema di irrigazione, al fi ne di ridurre gli sprechi idrici e assicurare un effi ciente ed effi cace distribuzione del servizio irriguo, più consona anche alle esigenze di un’agricoltura che mira a produzioni qualitativamente migliori e diversifi cate.

Il progetto potrà iniziare nella tarda stagione autun-nale del 2012 e i lavori potranno concludersi presumibil-mente nell’arco di 24 mesi.

Salvan: “Dobbiamo costruire evitandogli sprechi, garantendo l’irrigazionema anche il rapido defl usso dell’acqua”

Emergenza idrogeologica. Confronto tra addetti ai lavori al Consorzio di Bonifi ca Adige Euganeo

Dall’alluvione alla siccità, che fare?

Un’immagine dell’incontroorganizzato a Estedal Consorzio diBonifi ca Adige Euganeo

Finanziato dal ministero unprogetto da 3milioni di europer nuovi lavori

Dodici milioni di sacchetti di rifi uti in meno. In pratica un grattacielo di 750 metri di altezza pieno di immondizia.

E’ questa la diminuzione registrata nei Bacini Padova 3 e Padova 4 tra 2010 e 2011 per quanto riguarda la produzione di rifi uti. Dati che fanno rifl ettere, evidenziando che la crisi economica ha colpito pesantemente anche la bassa padovana. In totale la diminuzio-ne si è attestata al -11,9% ovvero 12.750 tonnellate in meno, di cui 5.988 del Bacino Padova 3 e 6.762 del Bacino Padova 4. Per quanto riguarda la produzione pro capite ogni cittadino ha prodotto circa 457 kg di rifi uti nel 2010 e 400 kg nel 2011. Ovvero 1,25 kg al giorno nel 2010 e 1,1 kg nel 2011. Il dato oltremodo interessante riguar-da macchine frigo e condizionatori: è stato infatti registrato un -6% tra 2010 e 2011 (nel 2011 ogni cittadino ha prodotto 5 kg di Raee). A fronte di una riduzione generale di rifi uti sono però rimasti costanti gli imbal-laggi che non hanno registrato una fl essione o un aumento. “La riduzione di produzione dei rifi uti non è circoscritta ai comuni dove è attiva la rilevazione degli svuotamenti – ha spiegato Simone Borile, Presidente del Ba-cino Padova 3 - Al contrario, la contrazione ha colpito anche le municipalità ancora a Tarsu.

Inoltre non è stato registrato un aumen-to di rifi uti abbandonati, anzi, una prima rilevazione sembra dimostrare il contrario. Questo anche grazie a progetti e soluzioni innovative come Città Pulita che hanno per-messo di contrastare più energicamente il

fenomeno. D’altronde sarebbe ridicolo pen-sare che 12.750 tonnellate di rifi uti siano fi nite abbandonate lungo la strada”.

Tra luglio e agosto del 2011 sono state registrate 3.096 telefonate al front-offi ce, mentre nello stesso periodo del 2012 sono state registrate 3.942 telefonate. Segno evidente che gli utenti hanno fatto meno ferie.

“La raccolta dei rifi uti Raee è aumen-tata, ma solo nel caso di macchine frigo e condizionatori è diminuita – ha continuato Borile - La scelta di acquistare un elettro-domestico nuovo è stata rinviata a data da destinarsi. Ma la conferma dell’incidenza della crisi economica è data anche dalla controtendenza degli imballaggi: ovvero più alimenti venduti dalla grande distribuzione e meno prodotti dei piccoli distributori”.

12 MIlIONI DI SACCHETTI IN MENO

E.M.

In calo la produzione dei rifi uti nel territorio a sud di Padova

di Emanuele Masiero

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20 Noi e gli altri202020 Noi e gli altri12 Noi e gli altri

“Padova è un modello unico in Italia per il recupero dei detenuti in car-cere: farò di tutto per impegnare

il governo a rifi nanziare la legge Smuraglia” con queste parole il ministro Paola Severi-no, ha concluso la sua visita al carcere pe-nale Due Palazzi dello scorso 16 settembre, confermando una realtà ormai nota. Accom-pagnata dal presidente del Consorzio Rebus Nicola Boscoletto, il Ministro ha potuto conoscere i progetti messi in campo dalla cooperativa Giotto: dalle lavorazioni che con il marchio Offi cina Giotto coinvolgono circa 130 detenuti, al call centre, con un nuovo impegnativo progetto che potrebbe poten-ziare call center e pasticceria con 40 nuovi posti di lavoro, dalla valigeria alla catena di montaggio delle biciclette, fi no alle pen dri-ve per le camere di commercio, la cucina, e la rinomata pasticceria, i cui famosi panetto-

ni hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti. Da non dimenticare poi il lavoro culturale della rivista “Ristretti orizzonti”.

Il lavoro al Due Palazzi non è assisten-zialismo o benevolenza: “I miei 21 esami in diritto penale e criminologia non mi avevano insegnato nulla dell’utilità del lavoro in car-cere” afferma Severino “Oggi in carcere ho visto dei lavori straordinari, non i soliti pez-zetti messi insieme per far passare il tempo ai detenuti. Le biciclette, i panettoni, i call centre che funzionano. Non elemosine, ma qualcosa di attrattivo per gli imprenditori e utile per l’economia del paese”.

Il primato padovano ha una lunga sto-ria alle spalle, lo testimonia, tra gli altri, anche Lorenzo Contri, docente universitario 90enne, il primo volontario a livello nazio-nale a portare il profumo dell’università dietro le sbarre (oggi i laureati detenuti

a Padova sono decine). “L’impegno per promuovere il lavoro nelle carceri ha una tradizione importante in città – ricordaa Boscoletto - fi no agli anni Ottanta la Rizzato ha costruito biciclette nel penitenziario di piazza Castello, e poi è stata costretta alla ritirata da una legislazione infelice. Fino ad arrivare all’oggi, con le cifre incredibili (ma dovrebbero essere normali!) sulla recidiva di chi lavora, inferiore all’uno per cento”.

E se i numeri non bastassero, le voci di chi sta sperimentando sulla propria pelle questa realtà non lasciano dubbi: “La mia vita qui in carcere è migliore di prima di en-trare – racconta Dinja, albanese, in modo spiazzante. “Sono condannato per reati brutti. Mi vergogno, giorno dopo giorno, per le brutte cose che facevo prima. Io ho tolto la vita a un essere umano che oggi poteva essere mio fratello. Ho distrutto due

famiglie: la famiglia della vittima e la mia famiglia”. Eppure la coscienza del male non è l’ultima parola. “Due anni fa ho adottato un bambino in Uganda. Si chiama Cristiano Dinja. Ho fatto questo piccolo gesto perché vorrei, come posso, dare e sostenere un’al-tra vita, perché tutto il rispetto va alla fami-glia della vittima”.

“Spero che questo possano farlo tantis-simi altri detenuti nelle varie carceri Italia-ne” - conclude Michele del call center “Io non vengo dal mondo della delinquenza, non posso dire d’essere stato uno stinco di santo, ma la vita che facevo non era in-dirizzata a farmi fi nire qui dentro, ero un imprenditore e lavoravo nell’azienda di fa-miglia. Dico questo per farvi capire che non è impossibile fi nire dietro le sbarre. Ora, da quando ho iniziato a lavorare, la mia vita detentiva è migliorata.”

Paola Severino in visita ai laboratori del “DuePalazzi” che coinvolgono ben 130 detenuti

Incontro con il ministro Boscoletto conferma: “Chi lavora non torna a delinquere”

“Lavoro in carcerePadova modello unico”

Paola Severino durante la visita al carcere di Padova

di laura Organte

“Far lavorare i detenuti conviene a tutti”. E’ il titolo di un recen-te articolo di Luigi Ferrarella

apparso in prima pagina del Corriere del-la Sera dal quale esce un quadro tutt’al-tro lusinghiero per la realtà carceraria italiana: sono ben 66mila i detenuti in Italia, ben oltre la capacità delle carceri, attualmente di 45mila posti. E sono cifre in forte ripresa.

L’edilizia penitenziaria? Arrive-ranno presto altre 6400 posti. “Che servono però solo a prendere tempo”, spiega Ferrarella. Ciò che può cambia-re veramente la situazione sono altri provvedimenti: ad esempio quello sulle misure alternative. Che però incontra-no una scarsa propensione delle forze politiche. Oggi i detenuti che lavorano veramente in carcere (non si considera-no cioè i cosiddetti “lavori domestici”) sono solo 900 su 66mila. E pensare che, ad abbattere la recidiva grazie a questo impegno, il risparmio stimato per lo stato sarebbe di 35milioni di euro l’anno, visto che il costo del man-tenimento di un mantenuto è di circa 140 euro al giorno.

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• “Imbarcazioni da lavoro e da pesca”. Esposizione con possibilità di visita a bordo - (esclusivamente 13 e 14 ottobre);

• “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00)

• “Nel mare e per mare”. A cura dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana e dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste1° piano Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00)

• “Modellismo Navale: tecniche di costruzione”.Curatore Lorenzo Bazzo - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00);

• Centro Mobile Informativo della Marina Militare (dal 19 al 21 ottobre)

Presso Ortomercato di Chioggia - Stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca”Info: 041 5543430 (dal 19 al 21 ottobre)

Presso Ortomercato di Chioggia - ClodiaComics Mostra di Fumettisti emergenti (dal 20 al 21 ottobre)

Presso: Club Nautico Marina di Brondolo, Corte Molin Yachting Club, Darsena Mosella,Darsena Le Saline, Marina del Sole, Porto San Felice, Romea Yachting Club e Venice BoatService - “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato - (Orario apertura: 10.00 / 18.00) Info: 041 5334850 (dal 19 al 21 ottobre)

PROGRAMMA “OTTOBRE BLU 2012”

SABATO 13 OTTOBREOre 09.00: Raduno Imbarcazioni da lavoro - Scalo Isola Saloni Chioggia Ore 10.00: Cerimonia di Apertura “Ottobre Blu 2012”

Scalo Isola Saloni ChioggiaMadrina: N.D. Maria Teresa BROTTO

Ore 11.00: Apertura esposizione:“Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarinpiano terra Palazzina Scalo Isola Saloni ChioggiaApertura esposizione: “Nel mare e per mare”. Carte e pubblicazioni nautiche dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana. I transatlantici dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 12.00: Conferimento XXI Barbotin d’Oro alla memoria di Alfredo Boscolo Anzoletti 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, ChioggiaOre 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni.

Mostra di fumetti della Delta Comics di RovigoOre 16.00: ClodiaComics 2012 - Performance dell’aerografista Luca Pagan.

Palazzo Goldoni, Chioggia

Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Conferenza “China salmastra”con Luca Salvagno e Rosario Santamaria: “Educare al disegno, consigli per aspiranti fumettisti ed illustratori”.Palazzo Goldoni, Chioggia

DOMENICA 14 OTTOBREOre 10.00: Santa Messa per i Lavoratori del Mare:

“Commemorazione 50° anniversario della scomparsa di: Dino Bullo - Edoardo Nordio - Giovanni Pagan - Giovanni Salvagnoa seguito naufragio della Motonave Hedia (1962)”Piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni, ChioggiaCelebra la messa S.E. Vicario Generale Mons. Francesco ZENNA

Ore 10.00: Regate Veliche - Bacino Vigo, ChioggiaOre 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni.

Mostra di fumetti della Delta Comics di RovigoOre 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, ChioggiaOre 18.00: ClodiaComics 2012 - Premiazione opere selezionate e presentazione

edizione tiratura limitata “Clodia Comics n,1”.Palazzo Goldoni, Chioggia.

LUNEDI 15 OTTOBREOre 11.00: “Amare il mare”. Incontro informativo a cura della Capitaneria di Porto -

Guardia Costiera di Chioggia per gli Istituti di Scuola Superiore.1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 11.30: “Sicurezza in mare: consigli per diportisti”. Simulazioni e prove a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia.Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 16.00: Apertura “InforMARE”Stand informativi in Corso del Popolo, Chioggia

MARTEDI 16 OTTOBREOre 15.30: Tavola rotonda: “Autostrade fluviali”

Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero)

Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalistaRelatori: Giuseppe FEDALTO

Presidente A.S.PO. - Azienda Speciale per il Porto di Chioggia Mario BORGATTI Presidente U.N.I.I. - Unione di Navigazione Interna Italiana Gian Michele GAMBATO Presidente Sistemi Territoriali S.p.A. Luigi FORTUNATO Direttore A.I.PO. - Agenzia Interregionale per il fiume Po Gianmaria GAMBACORTA Fincantieri SpA Renato CHISSO Assessore alle Infrastrutture Regione Veneto Antonio CANCIAN Deputato al Parlamento Europeo - Commissione Trasporti

MERCOLEDI 17 OTTOBREOre 09.30: Convegno: “Città d’Acqua”

Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero)

Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalistaRelatori: Giuseppe CASSON

Sindaco di Chioggia Marta MORETTI Vice Direttore Associazione “Città d’Acqua” Giuliano GALLANTI Presidente Autorità Portuale di Livorno Luciano CANEPA Presidente Autorità Portuale di Ancona Ciriaco D’ALESSIO Presidente Magistrato alle Acque di Venezia Massimo SESSA Presidente IIIª Sezione Consiglio Superiore dei LL.PP. Orazio CARPENZANO Professore Dipartimento di Architettura e Progetto Ateneo La Sapienza di Roma

GIOVEDI 18 OTTOBREOre 17.00: Confronto sul tema: “Essere Comandanti ieri e oggi”

Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso libero)Relatori: Eugenio Giannini

3° Ufficiale dell’Andrea Doria (1956) Domenico Comisso Comandante Giovanni Costa Armatore Paolo Pagnotella Presidente ANMI Presentazione documentario: “La cantieristica italiana” Curatore Leonardo Tiberi

VENERDI 19 OTTOBREOre 10.00: Accoglienza Unità da sbarco S. Marco ed aeromobili Aviazione Navale

Scalo Isola dei Saloni, Chioggia Ore 12.30: Inaugurazione “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato

Sporting Club Darsena Le Saline, Chioggia - Info: 041 5334850Ore 15.30: Convegno: “Un mare di energia”

Auditorium San Nicolò, ChioggiaModeratore: Giovanni CAPRARA, giornalista Corriere della SeraRelatori: Giuseppe ZOLLINO

Università di Padova e Delegato nazionale nel Comitato Energia del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea Fabrizio DUGHIERO Università di Padova Dipartimento di Ingegneria Industriale - Polo Fotovoltaico della Regione Veneto Guido BORDIGNON Università di Padova Domenico COIRO Università di Napoli Federico II Giampietro RAVAGNAN Università di Venezia Andre LUYCKX Amministratore Delegato Terminale GNL Adriatiso Srl Luigi BINELLI MANTELLI Capo di Stato Maggiore della Marina Militare

Ore 16.30: Esibizione Banda Musicale Marina MilitarePiazzetta Granaio, Chioggia

Ore 19.00: Apertura stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca”Ortomercato di Chioggia Info: 041 5543430

SABATO 20 OTTOBREOre 11.00: Regata veliche - bacino Vigo, ChioggiaOre 14.30: Regata veliche - bacino Vigo, ChioggiaOre 17.00: Concerto Banda Musicale Marina Militare

Auditorium San Nicolò, ChioggiaOre 21.00: “Serata OTTOBRE Blu”

Hangar Nave San Marco - Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso su invito)

DOMENICA 21 OTTOBREOre 09.30: Cerimonia di fine lavori iniziali 200 mt Banchina A

Scalo Val da Rio, ChioggiaOre 10.00: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 11.30: Consegna nuova base logistica alla Capitaneria di Porto di Chioggia

Scalo Isola Saloni, ChioggiaOre 14.30: Regate veliche - bacino Vigo, ChioggiaOre 15.00: Evoluzioni paracadutistiche COMSUBIN Comando Subacquei e Incursori

Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Esibizione Banda Musicale Marina Militare

Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Appontaggio aeromobili multiruolo della Marina Militare

Scalo Isola Saloni, ChioggiaOre 17.00: Premiazioni Regate Veliche

Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia“Domenica in BLU”: apertura pomeridiana straordinaria delle attività commerciali del Centro Storico di Chioggia

REGIONE del VENETO

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22 Personaggio222222 Personaggio14 Personaggio

E’ il guru delle cooperative. Cresciuto tra Finlandia e Germania. Uno stakanovista puro abituato a lavorare 16 ore al giorno.

Si chiama Gaetano Battocchio, ha 38 anni, residente a Cinto Euganeo ed è presidente del-la ormai famosa cooperativa Terra di Mezzo. Gaetano non apprezza i formalismi e per gli appuntamenti uffi ciali si veste in camicia con le maniche ben arrotolate. Il suo motto? “Sem-pre operativo”.

Ciao Gaetano, di cosa ti occupi attual-mente?

“Beh, ormai da 12 anni sono impegnato con la cooperativa Terra di Mezzo e da circa un anno anche con la coop Ecoffi cina”.

Dicono che tu sia un mago dell’edu-cazione e dell’inserimento lavorativo. Ci racconti la tua storia personale?

“Devo dire che ho fatto un po’ di tutto! Anche lavori considerati umili solo per pa-garmi gli studi. Ma tutto è servito per la mia formazione personale. Forse l’esperienza più importante è stata il periodo di studi all’estero in Finlandia e in Germania. Sono situazioni che ti aprono la mente. Per esempio li si va in aula con gli sci da fondo oppure in bici nelle piste ciclabili in mezzo ai boschi. E tutto quello che fai di buono, lo condividi con gli altri in certi casi

esortandoli a prendere spunto in modo siste-matico. E’ il concetto della condivisione della conoscenza. Un’idea che ho impiantato anche nel nostro modus operandi”.

Con Terra di Mezzo ed Ecoffi cina avete da poco ottenuto la gestione dei musei della provincia.

“E’ stato un traguardo importante. Ormai siamo circa in 35 tra guide naturalistiche, edu-catori, biologi, geologi, archeologi più tutto il personale ausiliario. Attualmente riusciamo a gestire Casa Marina, l’Ostello Colli Euganei di Baone, l’Oestello di Monselice, i tre musei provinciali e il Parco Avventura di Teolo”.

Niente male davvero. Qual è il segreto del vostro successo?

“Intanto la nostra è una realtà no profi t, perciò una volta pagati gli stipendi non abbia-mo azionisti da accontentare. E poi la nostra dimensione è legata al territorio. Nei colli ormai siamo un punto di riferimento per tante cose, compresa la rete dei produttori, degli agrituri-smi e delle persone svantaggiate. Quando rie-sci a crescere e a radicarti nel territorio diventi fermento e vitalità. Anche se devi stare attento ad entrare senza voler colonizzare, ma coinvol-gendo altre persone nell’esperienza”.

E come ti è venuta l’idea di attivare

un’altra cooperativa?“Tutto è nato dall’esigenza di espandere

la parte più educativa di Terra di Mezzo. Per questo abbiamo dato vita a Ecoffi cina, una cooperativa che si occupa di educazione, asili, dopo scuola e centri estivi. Anche qui, seguo molte cose in prima persona, ma posso contare su uno staff di persone motivate e instancabili”.

Ti resta anche del tempo per dormire?“Diciamo che ci provo! Anche Ecoffi cina

sta avendo un rapido sviluppo: siamo in 25 e seguiamo tre asili nido, alcuni dopo scuola e i centri estivi dei Colli Euganei, oltre ovviamente a progetti di inserimento lavorativo. Devo dire comunque che le due cooperative sono molto unite e c’è una fortissima collaborazione”.

Quali sono le caratteristiche più impor-tanti per chi desidera lavorare in questo ambito?

“Direi che il primo ingrdiente è l’entusia-smo. Tieni presente che l’età media dei nostri operatori è poco più di 30 anni. Sono tutti molto giovani, ma al tempo stesso preparati e determinati. Il loro impegno non è fi nalizzato solo a prendere uno stipendio. Lavorano perchè credono in quello che fanno e si aiutano l’uno con l’altro. Non voglio dire che sia sempre rose e fi ori, ma di sicuro affrontiamo le diffi coltà

come una squadra”.Cosa ne pensi dei giovani e della preca-

rietà nel lavoro?“Prima di tutto è bene fare chiarezza. Un

conto è il posto fi sso e un altro è il posto “sta-tale”. Anche da noi i contratti sono a tempo de-terminato, ma i nostri giovani non hanno una mente chiusa e fi ssata sugli orari d’uffi cio. Si

lavora anche di notte o nei weekend se serve, mettendoci anima e corpo. Ai giovani dico di non pretendere che sia il lavoro a trovarli. De-vono essere loro a decidere cosa fare, dandosi degli obiettivi credibili e mettendosi completa-mente in gioco. Devono proporsi al mercato uscendo dagli schemi “provinciali”, senza te-mere di affrontare problemi e diffi coltà”.

di Emanuele Masiero

Gaetano Battocchio E’ presidente della cooperativa Terra di Mezzo, che ora gestisce anche i musei della Provincia

Dalla Finlandia il manager delle Coop

Gaetano Battocchio durante una recente manifestazione

LATTEMENTA PRESSO

Via Girolamo Versori, 59

ESTE (PD) Tel. 0429 603589

[email protected]

NUOVI ARRIVIAUTUNNO-INVERNO

A partire da Ottobre le Domeniche

SEMPRE APERTO!

Page 27: La Piazza del Conselvano - 2012sett n119

23232323Cultura provinciale 15Cultura provinciale

Evento di punta della stagione cultura-le padovana, inaugura il 27 ottobre la mostra “Il fl usso della Ragione”

in esposizione nel Palazzo della Ragione fi no al 13 gennaio 2013. Progettata dallo stesso artista, la mostra ripercorre la storia creativa di Fabrizio Plessi, uno tra i più noti ed apprezzati interpreti italiani dell’arte contemporanea, attraverso i disegni che rappresentano la fase ideativa e progettua-le delle sue videoinstallazioni, già esposte nei più grandi musei e nelle più importanti manifestazioni del mondo. I disegni saran-no parte di una grande installazione che, progettata dallo stesso Plessi, attraverserà lo spazio del Salone: a percorrerne la strut-tura sarà quel “fl usso elettronico” di acqua e di fuoco che costituisce la cifra forse più riconoscibile dei suoi lavori.

Il nome del monumento ha ispirato l’artista nello scegliere il titolo della mostra che, come precisa, “Non si limiterà a riper-correre la storia della mia attività artistica, rappresentando soprattutto una grande

sfi da, perché uno degli obiettivi dell’artista è coniugare in modo armonico la memoria del passato con la realtà tecnologica del presente”.

Esperto di “umanizzazione delle Tec-nologie”, Fabrizio Plessi proporrà all’inter-no del percorso espositivo alcune macchine fotocopiatrici - rielaborate dall’artista e realizzate dal Gruppo Pellegrini – che permetteranno di acquisire le riproduzioni fotostatiche di alcune immagini delle opere in mostra e di inviarle in qualsiasi parte del mondo alle persone con cui condividere un’emozione.

I numerosi disegni presentati nella mostra, esposti per la prima volta e carat-terizzati sempre da un’altissima qualità, verranno selezionati in base al loro valore

emblematico riguardo la ricerca dell’artista e affastellati seguendo un fl usso narrativo. Per Plessi il disegno è lo strumento per “sovvertire l’ordine statico delle cose” e una “attività naturale e vitale come il re-spiro”. Un percorso che si snoda appunto come un “fl usso” di pensieri, di modifi che, di abbandoni, delineato in fogli, schizzi anche occasionali, quando l’insorgere di un’idea era impellente, nei carnet, in cui si susseguono le evoluzioni del progetto

iniziale, come dei pensieri segreti, non destinati al pubblico, che ora vengono presentati allo scopo di far vedere il lavoro principale dell’artista, che è quello della progettazione.

L’esposizione si pone quindi come indagine sul funzionamento del pensiero creativo, in cui il disegno rappresenta lo scheletro costitutivo dell’opera. Il catalogo con la presenza di numerosi interventi criti-ci è curato da Annamaria Sandonà.

Più che una semplice mostra, un’indagine sul funzionamentodel “pensiero creativo”

L’esposizione Arte contemporanea al Palazzo della Ragione dal 27 ottobre al 13 gennaio

Il fl usso della ragione di Plessi

Fabrizio Plessi con una sua creazione

Al via la nuova Stagione di prosa al Teatro Verdi, sotto la direzione artistica di Alessandro Gasmann. Ad

aprire il cartellone il 6 novembre sarà “Macbeth” di William Shakespeare, per la regia di Andrea De Rosa. Per proseguire con la produzione di tre spettacoli di autori veneti: “L’Infi nito” di Tiziano Scarpa, diretto e interpretato da Arturo Cirillo, “Wordstar(s)” di Vitaliano Trevisan, con Ugo Pagliai e Paola Gassman diretti da Giuseppe Marini e “Oscura Immensità” di Massimo Carlotto, per la regia Alessandro Gasmann, interpretato da, Giulio Scarpati e da Claudio Casadio. Da non perdere anche “Lei dunque capirà” scritto da Claudio Magris. Non poteva mancare Ruzante, con “Moscheta” e due proposte di grandi autori del ’900: “Improvvisamente l’estate scorsa” di Tennesse Williams e “Servo di Scena” di Ronald Harwood.

teatro verdi

L.O.

Alessando Gasmannfi rma la stagione

Il teatro di prosa padovanodi laura Organte

La mostra A palazzo Zuckermann fi no al 18 novembre i reperti di S. Chiara

Una mostra a Palazzo Zuckermann svela le vicende dell’antico e per-duto Convento di Santa Chiara de

Cella Nova a Padova: dopo il successo di pubblico con oltre 24.000 visitatori in pochi mesi e l’interesse dimostrato dalla critica, Le memorie ritrovate, presentata per la prima volta al Centro Espositivo Multime-diale dell’Archeologia di Noventa di Piave, approda a Padova, sua terra d’origine, con un nuovo allestimento, contenuti aggiornati, approfondimenti storiografi ci e iconografi ci.

Questa antica realtà religiosa, che fi orì tra il XIV e il XVIII secolo, negli anni Ses-santa del secolo scorso venne demolita per erigere l’odierna sede della Questura.

Nel 2000 un’indagine archeologica diretta da Mariangela Ruta e condotta da Petra scrl nel cortile della Questura di Padova ha portato alla luce una struttura esagonale, residuo dell’impianto originario del convento e punto di partenza di una scoperta senza eguali. Sulla base dei mate-riali rinvenuti e delle notizie d’archivio che narrano delle vicissitudini del monastero si ipotizza che tale struttura esagonale abbia svolto la funzione di ghiacciaia-dispensa in epoca tardo-medievale (XIII e XIV secolo) e sia stata adibita poi ad immondezzaio in età rinascimentale (XV e XVI secolo).

Ceramiche maiolicate, graffi te e in-vetriate, reperti vitrei decorati, manufatti metallici, strumenti fi ttili, in osso, legno e cuoio, costituiscono il “tesoro” perduto, ritrovato e restaurato. Un cuore strappato da due mani, una fi gura femminile dal volto maschile, un cane in atteggiamento di auto-castrazione accanto a fi gure pretta-mente religiose, come l’Annunciazione e il calice con l’Ostia, sono solo alcuni esempi dell’eterogeneità dell’esposizione. Il curato-re della mostra Francesco Cozza - grazie an-che agli interventi di restauro conservativo

condotti da restauratori del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da liberi profes-sionisti - ha saputo restituire ai vari oggetti i loro signifi cati, sia funzionali che simbolici.

La curata ricostruzione scenica di una stanza del monastero accoglie il visitatore, proiettandolo nella quotidianità del lavoro delle monache e dell’atmosfera del conven-to, grazie ad arredi antichi, complementi d’epoca e riproduzioni di affreschi. La mo-stra rimarrà aperta al pubblico fi no a dome-nica 18 novembre.

Le memorie del monasterosalvate dall’oblio e ritrovate

Palazzo Zuckermann ospita i tesori del convento di S. Chiara

L.O.

eventi e mostre

TUTTA LA MAGIA DEI BRIT FLOYDDopo aver suonato davanti a oltre 250 mila fan nel Regno Unito e in altri paesi europei, i Brit Floyd – The World’s Greatest Pink Floyd Show – approderanno l’11 novembre Gran Teatro Geox di Padova, unico appuntamento del Nord-Italia.Creato dal direttore artistico Damian Darlington per celebrare la prossima uscita del best dei Pink Floyd, intitolato proprio “A Foot in the Door”, questo nuovo show, nato dalla costola principale del “The Australian Pink Floyd Show”, sarà una successione dei migliori lavori della fondamentale formazione inglese, selezionati personalmente dai suoi membri storici.

LIRICA CON TRAVIATA E NABUCCOAl via la Stagione Lirica 2012, due i titoli in cartellone per questa edizione: “La Tra-viata” di Giuseppe Verdi, in scena il 19, 20 e 21 ottobre, per la regia, scene e costumi di Hugo de Ana, co-produzione Teatro Nazionale di Maribor e Comune di Padova. Secondo titolo in cartellone sarà, il 27 e 27 dicembre, il “Nabucco” di Giuseppe Verdi per la regia, scene e costumi di Stefano Poda, nuova produzione Li.Ve tra Comuni di Padova, Bassano del Grappa-Opera Festival, Rovigo-Teatro Sociale e in co-produzione con Fondazione teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.

ELEONORA ABBAGNATO A PADOVAE’ niente meno che la più grande ballerina italiana, un talento che ha conquistato quel tempio della danza che è l’Opéra di Parigi: Eleonora Abbagnato sarà protagonista di uno spettacolo esclusivo, dal titolo “Je suis Eleonora Abbagnato”, un Gran Galà della danza dove alla ballerina palermitana si af-fi ancheranno i più grandi nomi del balletto internazionale. Un evento unico che porterà per la prima volta l’etoile al Gran Teatro Geox di Padova il 17 novembre.

a cura di Laura Organte

L’artista si defi nisce un esperto di“umanizzazionedelle tecnologie”

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LO SPORT in PRIMO PIANO

A Due Carrare, con la regia organizzativa del neo coordinatore tecnico Cristiano Discardi e del dirigente Loris Ragona

è andata in scena, presso la sala consiliare della casa dei Carraresi, la presentazione uffi ciale di squadre e progetti della Pgs Car-rarese Euganea volley. Sfarzosa e di grande impatto emotivo la serata è iniziata con la proiezione di fi lmati e foto inerenti alla storia della società presieduta da Patrizio Casumaro, giunta al 47. anno di attività. Quindi la sfi lata delle numerose squadre biancoazzurre, intramezzata dalle esibi-zioni delle piccole atlete della ginnastica ritmica, che sotto lo sguardo attento della coordinatrice Elena Favarin, e delle allena-trici Virginia Tarantino, Giorgia Passarin ( ex campionessa regionale) Beatrice Pevarello, Ylenia Destro, e Angela Farinazzo, hanno infi ammato l’entusiasmo degli oltre 300 convenuti. Tocco di internazionalità nel nu-merosissimo parterre ospiti per la presenza di Carlo Calgaro, tecnico esecutivo della

federazione nazionale Russa, attualmente anche presidente dell’Eurovolley school Trieste, con lui Sergio Busato, trevigiano as-sistente allenatori, che ha cominciato la sua carriera da tecnico, nella pallavolo Padova, e che con la nazionale maschile dei Balcani ha recentemente conquistato la medaglia d’oro nelle olimpiadi Londinesi. Per la Fipav presente il presidente Stefano Camporese: “questa serata è la testimonianza che il mo-vimento volley nel nostro territorio gode di buona salute”. I saluti istituzionali sono arri-vati per bocca del sindaco Sergio Vason, ac-

compagnato dall’assessore allo sport Mario Romanato. Da Montegotto Terme è arrivato anche il primo cittadino Massimo Bordin, e tanti altri dirigenti in rappresentanza di club limitrofi . Alla fi ne abbiamo registrato un soddisfatto Casumaro: “anche in questa sta-gione saremo presenti in tutti i campionati dal mini volley alla seconda divisione, in più parteciperemo con una squadra al campio-nato Csi, questo grazie ad un lavoro di un gruppo di dirigenti e tecnici straordinari che ringrazio pubblicamente unitamente a geni-tori, volontari e sponsor”.

Le promesse dell’Euganeamemorial

Si è svolto al comunale di via Pontemanco a Due Carrare il triangolare imperniato sul terzo memorial Gianluca Servadio, giovane scomparso tre anni fa in seguito ad un tragico incidente stradale. I locali dell’Azzurra, Albignasego e Maserà, com-

pagini dove lo sfortunato atleta aveva militato, si sono confrontate per ricordare e per testarsi in vista degli ormai imminenti impegni uffi ciali. Il triangolare articolato in mini partite di 45’ ha registrato la vittoria dei granata di Albignasego, apparsi già in possesso di una manovra fl uida e incisiva. I ragazzi di mister Crivellaro hanno battuto nettamente (3-0) il Maserà, in gol Sorgente con una doppietta e Turiaco, e hanno poi regolato (7-6) ai calci di rigore i padroni di casa, l’incontro era fi nito a reti inviolate. Al posto d’onore l’Azzurra Due Carrare, (1-0) sul Maserà, gol di Baldon, che ha giocato con buona padronanza per quanto riguarda il possesso palla ma è mancata sulla verticalizzazione della manovra, più ombre che luci per i biancorossi del Maserà, ma a questo punto della stagione c’è ampio tempo per migliorare. Alla fi ne premiazioni per tutti operate dal presidente della locale società, organizzatrice dell’evento, Massimo Carraro con la partecipazione della famiglia dello sfortunato atleta ricordato.

triangolare fra amiciper ricordare gianluca

W.L.

È da poco iniziata la nuova stagione ago-nistica della Free Fighting Academy, la scuola di arti marziali del maestro

6° Dan, Andrea Speciale, che tanti allori ha raccolto nella passata annata sportiva, carat-terizzata da 6 titoli europei Iska (International sport kickboxing association), 5 titoli mondiali Iaska (International amateur kick-boxing sport association) e 7 titoli italiani Iska–Iaska. A distanza di mesi sono ancora vivi i ricordi delle splendide prestazioni di cui sono stati protago-nisti i sedici atleti della Free Fighting Academy, partecipanti dal 27 al 29 aprile ai campionati mondiali per club, disputati nella Repubblica di San Marino. Alessandro Baraldo ha conqui-stato l’oro nel semi-contact categoria cadetti - 45 kg e due argenti nelle categorie di peso superiori: – 50 e -55 kg, mentre Alessandro Lain, alla sua prima esperienza internaziona-le ha ottenuto 2 bronzi. Superlativo è stato Luca Bin che ha vinto il titolo light-contact sia nella categoria -86 kg sia in quella –91 kg. Sempre nel light-contact la pluricampionessa

europea e mondiale Silvia Breda è giunta se-conda, imitata dalla collega Deborah Zaggia, che ha portato a casa 2 medaglie d’argento. A San Marino la Free Fighting Academy si è presentata anche nella specialità self defence demo (difesa personale dimostrativa) con il team composto dai giovanissimi Alex Spe-ciale, Karim Zaraa, Michele Zattin, Giacomo Creuso, Davide Picello e Cristian Paccagnella e con il senior team (Silvia Breda, Riccardo Cesaro, Laura Violato, Anna Speciale, Mattia Longato), entrambi applauditissimi e vittoriosi con le loro esibizioni. Altre soddisfazioni per la scuola del maestro Speciale sono giunte a maggio, alle fi nali dei campionati italiani Iska - Iaska di Roma. Nell’occasione gli atleti della Free Fighting Academy hanno conquistato 7 ori rispettivamente con Alessandro Baraldo nei 50 kg semi-contact, Alessandro Lain, 2 ori, nei –55 e +55 kg, Silvia Breda nei -60 e -63 kg, Deborah Zaggia nei –66 kg, per lei anche un argento nei -63 kg, e Luca Bin nei -86 kg.

ARTI MARZIAlI. Ripresa l’attività autunnale della Free Fightingdopo la pioggia di medaglie europeegli allievi di andrea speciale alla ribalta

Francesco Sturaro

Volley La presentazione delle atlete della Pgs Carrarese

La famiglia Servadio premia il capitano della squadra vincitrice

La prima squadra della Pgs Carrarese Euganea Volley

Una recente premiazione dei piccoli atleti di Andrea Speciale

di Walter lotto

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LO SPORT in PRIMO PIANO

A Due Carrare, con la regia organizzativa del neo coordinatore tecnico Cristiano Discardi e del dirigente Loris Ragona

è andata in scena, presso la sala consiliare della casa dei Carraresi, la presentazione uffi ciale di squadre e progetti della Pgs Car-rarese Euganea volley. Sfarzosa e di grande impatto emotivo la serata è iniziata con la proiezione di fi lmati e foto inerenti alla storia della società presieduta da Patrizio Casumaro, giunta al 47. anno di attività. Quindi la sfi lata delle numerose squadre biancoazzurre, intramezzata dalle esibi-zioni delle piccole atlete della ginnastica ritmica, che sotto lo sguardo attento della coordinatrice Elena Favarin, e delle allena-trici Virginia Tarantino, Giorgia Passarin ( ex campionessa regionale) Beatrice Pevarello, Ylenia Destro, e Angela Farinazzo, hanno infi ammato l’entusiasmo degli oltre 300 convenuti. Tocco di internazionalità nel nu-merosissimo parterre ospiti per la presenza di Carlo Calgaro, tecnico esecutivo della

federazione nazionale Russa, attualmente anche presidente dell’Eurovolley school Trieste, con lui Sergio Busato, trevigiano as-sistente allenatori, che ha cominciato la sua carriera da tecnico, nella pallavolo Padova, e che con la nazionale maschile dei Balcani ha recentemente conquistato la medaglia d’oro nelle olimpiadi Londinesi. Per la Fipav presente il presidente Stefano Camporese: “questa serata è la testimonianza che il mo-vimento volley nel nostro territorio gode di buona salute”. I saluti istituzionali sono arri-vati per bocca del sindaco Sergio Vason, ac-

compagnato dall’assessore allo sport Mario Romanato. Da Montegotto Terme è arrivato anche il primo cittadino Massimo Bordin, e tanti altri dirigenti in rappresentanza di club limitrofi . Alla fi ne abbiamo registrato un soddisfatto Casumaro: “anche in questa sta-gione saremo presenti in tutti i campionati dal mini volley alla seconda divisione, in più parteciperemo con una squadra al campio-nato Csi, questo grazie ad un lavoro di un gruppo di dirigenti e tecnici straordinari che ringrazio pubblicamente unitamente a geni-tori, volontari e sponsor”.

Le promesse dell’Euganeamemorial

Si è svolto al comunale di via Pontemanco a Due Carrare il triangolare imperniato sul terzo memorial Gianluca Servadio, giovane scomparso tre anni fa in seguito ad un tragico incidente stradale. I locali dell’Azzurra, Albignasego e Maserà, com-

pagini dove lo sfortunato atleta aveva militato, si sono confrontate per ricordare e per testarsi in vista degli ormai imminenti impegni uffi ciali. Il triangolare articolato in mini partite di 45’ ha registrato la vittoria dei granata di Albignasego, apparsi già in possesso di una manovra fl uida e incisiva. I ragazzi di mister Crivellaro hanno battuto nettamente (3-0) il Maserà, in gol Sorgente con una doppietta e Turiaco, e hanno poi regolato (7-6) ai calci di rigore i padroni di casa, l’incontro era fi nito a reti inviolate. Al posto d’onore l’Azzurra Due Carrare, (1-0) sul Maserà, gol di Baldon, che ha giocato con buona padronanza per quanto riguarda il possesso palla ma è mancata sulla verticalizzazione della manovra, più ombre che luci per i biancorossi del Maserà, ma a questo punto della stagione c’è ampio tempo per migliorare. Alla fi ne premiazioni per tutti operate dal presidente della locale società, organizzatrice dell’evento, Massimo Carraro con la partecipazione della famiglia dello sfortunato atleta ricordato.

triangolare fra amiciper ricordare gianluca

W.L.

È da poco iniziata la nuova stagione ago-nistica della Free Fighting Academy, la scuola di arti marziali del maestro

6° Dan, Andrea Speciale, che tanti allori ha raccolto nella passata annata sportiva, carat-terizzata da 6 titoli europei Iska (International sport kickboxing association), 5 titoli mondiali Iaska (International amateur kick-boxing sport association) e 7 titoli italiani Iska–Iaska. A distanza di mesi sono ancora vivi i ricordi delle splendide prestazioni di cui sono stati protago-nisti i sedici atleti della Free Fighting Academy, partecipanti dal 27 al 29 aprile ai campionati mondiali per club, disputati nella Repubblica di San Marino. Alessandro Baraldo ha conqui-stato l’oro nel semi-contact categoria cadetti - 45 kg e due argenti nelle categorie di peso superiori: – 50 e -55 kg, mentre Alessandro Lain, alla sua prima esperienza internaziona-le ha ottenuto 2 bronzi. Superlativo è stato Luca Bin che ha vinto il titolo light-contact sia nella categoria -86 kg sia in quella –91 kg. Sempre nel light-contact la pluricampionessa

europea e mondiale Silvia Breda è giunta se-conda, imitata dalla collega Deborah Zaggia, che ha portato a casa 2 medaglie d’argento. A San Marino la Free Fighting Academy si è presentata anche nella specialità self defence demo (difesa personale dimostrativa) con il team composto dai giovanissimi Alex Spe-ciale, Karim Zaraa, Michele Zattin, Giacomo Creuso, Davide Picello e Cristian Paccagnella e con il senior team (Silvia Breda, Riccardo Cesaro, Laura Violato, Anna Speciale, Mattia Longato), entrambi applauditissimi e vittoriosi con le loro esibizioni. Altre soddisfazioni per la scuola del maestro Speciale sono giunte a maggio, alle fi nali dei campionati italiani Iska - Iaska di Roma. Nell’occasione gli atleti della Free Fighting Academy hanno conquistato 7 ori rispettivamente con Alessandro Baraldo nei 50 kg semi-contact, Alessandro Lain, 2 ori, nei –55 e +55 kg, Silvia Breda nei -60 e -63 kg, Deborah Zaggia nei –66 kg, per lei anche un argento nei -63 kg, e Luca Bin nei -86 kg.

ARTI MARZIAlI. Ripresa l’attività autunnale della Free Fightingdopo la pioggia di medaglie europeegli allievi di andrea speciale alla ribalta

Francesco Sturaro

Volley La presentazione delle atlete della Pgs Carrarese

La famiglia Servadio premia il capitano della squadra vincitrice

La prima squadra della Pgs Carrarese Euganea Volley

Una recente premiazione dei piccoli atleti di Andrea Speciale

di Walter lotto

Page 29: La Piazza del Conselvano - 2012sett n119

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LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

A Due Carrare, con la regia organizzativa del neo coordinatore tecnico Cristiano Discardi e del dirigente Loris Ragona

è andata in scena, presso la sala consiliare della casa dei Carraresi, la presentazione uffi ciale di squadre e progetti della Pgs Car-rarese Euganea volley. Sfarzosa e di grande impatto emotivo la serata è iniziata con la proiezione di fi lmati e foto inerenti alla storia della società presieduta da Patrizio Casumaro, giunta al 47. anno di attività. Quindi la sfi lata delle numerose squadre biancoazzurre, intramezzata dalle esibi-zioni delle piccole atlete della ginnastica ritmica, che sotto lo sguardo attento della coordinatrice Elena Favarin, e delle allena-trici Virginia Tarantino, Giorgia Passarin ( ex campionessa regionale) Beatrice Pevarello, Ylenia Destro, e Angela Farinazzo, hanno infi ammato l’entusiasmo degli oltre 300 convenuti. Tocco di internazionalità nel nu-merosissimo parterre ospiti per la presenza di Carlo Calgaro, tecnico esecutivo della

federazione nazionale Russa, attualmente anche presidente dell’Eurovolley school Trieste, con lui Sergio Busato, trevigiano as-sistente allenatori, che ha cominciato la sua carriera da tecnico, nella pallavolo Padova, e che con la nazionale maschile dei Balcani ha recentemente conquistato la medaglia d’oro nelle olimpiadi Londinesi. Per la Fipav presente il presidente Stefano Camporese: “questa serata è la testimonianza che il mo-vimento volley nel nostro territorio gode di buona salute”. I saluti istituzionali sono arri-vati per bocca del sindaco Sergio Vason, ac-

compagnato dall’assessore allo sport Mario Romanato. Da Montegotto Terme è arrivato anche il primo cittadino Massimo Bordin, e tanti altri dirigenti in rappresentanza di club limitrofi . Alla fi ne abbiamo registrato un soddisfatto Casumaro: “anche in questa sta-gione saremo presenti in tutti i campionati dal mini volley alla seconda divisione, in più parteciperemo con una squadra al campio-nato Csi, questo grazie ad un lavoro di un gruppo di dirigenti e tecnici straordinari che ringrazio pubblicamente unitamente a geni-tori, volontari e sponsor”.

Le promesse dell’Euganeamemorial

Si è svolto al comunale di via Pontemanco a Due Carrare il triangolare imperniato sul terzo memorial Gianluca Servadio, giovane scomparso tre anni fa in seguito ad un tragico incidente stradale. I locali dell’Azzurra, Albignasego e Maserà, com-

pagini dove lo sfortunato atleta aveva militato, si sono confrontate per ricordare e per testarsi in vista degli ormai imminenti impegni uffi ciali. Il triangolare articolato in mini partite di 45’ ha registrato la vittoria dei granata di Albignasego, apparsi già in possesso di una manovra fl uida e incisiva. I ragazzi di mister Crivellaro hanno battuto nettamente (3-0) il Maserà, in gol Sorgente con una doppietta e Turiaco, e hanno poi regolato (7-6) ai calci di rigore i padroni di casa, l’incontro era fi nito a reti inviolate. Al posto d’onore l’Azzurra Due Carrare, (1-0) sul Maserà, gol di Baldon, che ha giocato con buona padronanza per quanto riguarda il possesso palla ma è mancata sulla verticalizzazione della manovra, più ombre che luci per i biancorossi del Maserà, ma a questo punto della stagione c’è ampio tempo per migliorare. Alla fi ne premiazioni per tutti operate dal presidente della locale società, organizzatrice dell’evento, Massimo Carraro con la partecipazione della famiglia dello sfortunato atleta ricordato.

triangolare fra amiciper ricordare gianluca

W.L.

È da poco iniziata la nuova stagione ago-nistica della Free Fighting Academy, la scuola di arti marziali del maestro

6° Dan, Andrea Speciale, che tanti allori ha raccolto nella passata annata sportiva, carat-terizzata da 6 titoli europei Iska (International sport kickboxing association), 5 titoli mondiali Iaska (International amateur kick-boxing sport association) e 7 titoli italiani Iska–Iaska. A distanza di mesi sono ancora vivi i ricordi delle splendide prestazioni di cui sono stati protago-nisti i sedici atleti della Free Fighting Academy, partecipanti dal 27 al 29 aprile ai campionati mondiali per club, disputati nella Repubblica di San Marino. Alessandro Baraldo ha conqui-stato l’oro nel semi-contact categoria cadetti - 45 kg e due argenti nelle categorie di peso superiori: – 50 e -55 kg, mentre Alessandro Lain, alla sua prima esperienza internaziona-le ha ottenuto 2 bronzi. Superlativo è stato Luca Bin che ha vinto il titolo light-contact sia nella categoria -86 kg sia in quella –91 kg. Sempre nel light-contact la pluricampionessa

europea e mondiale Silvia Breda è giunta se-conda, imitata dalla collega Deborah Zaggia, che ha portato a casa 2 medaglie d’argento. A San Marino la Free Fighting Academy si è presentata anche nella specialità self defence demo (difesa personale dimostrativa) con il team composto dai giovanissimi Alex Spe-ciale, Karim Zaraa, Michele Zattin, Giacomo Creuso, Davide Picello e Cristian Paccagnella e con il senior team (Silvia Breda, Riccardo Cesaro, Laura Violato, Anna Speciale, Mattia Longato), entrambi applauditissimi e vittoriosi con le loro esibizioni. Altre soddisfazioni per la scuola del maestro Speciale sono giunte a maggio, alle fi nali dei campionati italiani Iska - Iaska di Roma. Nell’occasione gli atleti della Free Fighting Academy hanno conquistato 7 ori rispettivamente con Alessandro Baraldo nei 50 kg semi-contact, Alessandro Lain, 2 ori, nei –55 e +55 kg, Silvia Breda nei -60 e -63 kg, Deborah Zaggia nei –66 kg, per lei anche un argento nei -63 kg, e Luca Bin nei -86 kg.

ARTI MARZIAlI. Ripresa l’attività autunnale della Free Fightingdopo la pioggia di medaglie europeegli allievi di andrea speciale alla ribalta

Francesco Sturaro

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La famiglia Servadio premia il capitano della squadra vincitrice

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LO SPORT in PRIMO PIANO

A Due Carrare, con la regia organizzativa del neo coordinatore tecnico Cristiano Discardi e del dirigente Loris Ragona

è andata in scena, presso la sala consiliare della casa dei Carraresi, la presentazione uffi ciale di squadre e progetti della Pgs Car-rarese Euganea volley. Sfarzosa e di grande impatto emotivo la serata è iniziata con la proiezione di fi lmati e foto inerenti alla storia della società presieduta da Patrizio Casumaro, giunta al 47. anno di attività. Quindi la sfi lata delle numerose squadre biancoazzurre, intramezzata dalle esibi-zioni delle piccole atlete della ginnastica ritmica, che sotto lo sguardo attento della coordinatrice Elena Favarin, e delle allena-trici Virginia Tarantino, Giorgia Passarin ( ex campionessa regionale) Beatrice Pevarello, Ylenia Destro, e Angela Farinazzo, hanno infi ammato l’entusiasmo degli oltre 300 convenuti. Tocco di internazionalità nel nu-merosissimo parterre ospiti per la presenza di Carlo Calgaro, tecnico esecutivo della

federazione nazionale Russa, attualmente anche presidente dell’Eurovolley school Trieste, con lui Sergio Busato, trevigiano as-sistente allenatori, che ha cominciato la sua carriera da tecnico, nella pallavolo Padova, e che con la nazionale maschile dei Balcani ha recentemente conquistato la medaglia d’oro nelle olimpiadi Londinesi. Per la Fipav presente il presidente Stefano Camporese: “questa serata è la testimonianza che il mo-vimento volley nel nostro territorio gode di buona salute”. I saluti istituzionali sono arri-vati per bocca del sindaco Sergio Vason, ac-

compagnato dall’assessore allo sport Mario Romanato. Da Montegotto Terme è arrivato anche il primo cittadino Massimo Bordin, e tanti altri dirigenti in rappresentanza di club limitrofi . Alla fi ne abbiamo registrato un soddisfatto Casumaro: “anche in questa sta-gione saremo presenti in tutti i campionati dal mini volley alla seconda divisione, in più parteciperemo con una squadra al campio-nato Csi, questo grazie ad un lavoro di un gruppo di dirigenti e tecnici straordinari che ringrazio pubblicamente unitamente a geni-tori, volontari e sponsor”.

Le promesse dell’Euganeamemorial

Si è svolto al comunale di via Pontemanco a Due Carrare il triangolare imperniato sul terzo memorial Gianluca Servadio, giovane scomparso tre anni fa in seguito ad un tragico incidente stradale. I locali dell’Azzurra, Albignasego e Maserà, com-

pagini dove lo sfortunato atleta aveva militato, si sono confrontate per ricordare e per testarsi in vista degli ormai imminenti impegni uffi ciali. Il triangolare articolato in mini partite di 45’ ha registrato la vittoria dei granata di Albignasego, apparsi già in possesso di una manovra fl uida e incisiva. I ragazzi di mister Crivellaro hanno battuto nettamente (3-0) il Maserà, in gol Sorgente con una doppietta e Turiaco, e hanno poi regolato (7-6) ai calci di rigore i padroni di casa, l’incontro era fi nito a reti inviolate. Al posto d’onore l’Azzurra Due Carrare, (1-0) sul Maserà, gol di Baldon, che ha giocato con buona padronanza per quanto riguarda il possesso palla ma è mancata sulla verticalizzazione della manovra, più ombre che luci per i biancorossi del Maserà, ma a questo punto della stagione c’è ampio tempo per migliorare. Alla fi ne premiazioni per tutti operate dal presidente della locale società, organizzatrice dell’evento, Massimo Carraro con la partecipazione della famiglia dello sfortunato atleta ricordato.

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È da poco iniziata la nuova stagione ago-nistica della Free Fighting Academy, la scuola di arti marziali del maestro

6° Dan, Andrea Speciale, che tanti allori ha raccolto nella passata annata sportiva, carat-terizzata da 6 titoli europei Iska (International sport kickboxing association), 5 titoli mondiali Iaska (International amateur kick-boxing sport association) e 7 titoli italiani Iska–Iaska. A distanza di mesi sono ancora vivi i ricordi delle splendide prestazioni di cui sono stati protago-nisti i sedici atleti della Free Fighting Academy, partecipanti dal 27 al 29 aprile ai campionati mondiali per club, disputati nella Repubblica di San Marino. Alessandro Baraldo ha conqui-stato l’oro nel semi-contact categoria cadetti - 45 kg e due argenti nelle categorie di peso superiori: – 50 e -55 kg, mentre Alessandro Lain, alla sua prima esperienza internaziona-le ha ottenuto 2 bronzi. Superlativo è stato Luca Bin che ha vinto il titolo light-contact sia nella categoria -86 kg sia in quella –91 kg. Sempre nel light-contact la pluricampionessa

europea e mondiale Silvia Breda è giunta se-conda, imitata dalla collega Deborah Zaggia, che ha portato a casa 2 medaglie d’argento. A San Marino la Free Fighting Academy si è presentata anche nella specialità self defence demo (difesa personale dimostrativa) con il team composto dai giovanissimi Alex Spe-ciale, Karim Zaraa, Michele Zattin, Giacomo Creuso, Davide Picello e Cristian Paccagnella e con il senior team (Silvia Breda, Riccardo Cesaro, Laura Violato, Anna Speciale, Mattia Longato), entrambi applauditissimi e vittoriosi con le loro esibizioni. Altre soddisfazioni per la scuola del maestro Speciale sono giunte a maggio, alle fi nali dei campionati italiani Iska - Iaska di Roma. Nell’occasione gli atleti della Free Fighting Academy hanno conquistato 7 ori rispettivamente con Alessandro Baraldo nei 50 kg semi-contact, Alessandro Lain, 2 ori, nei –55 e +55 kg, Silvia Breda nei -60 e -63 kg, Deborah Zaggia nei –66 kg, per lei anche un argento nei -63 kg, e Luca Bin nei -86 kg.

ARTI MARZIAlI. Ripresa l’attività autunnale della Free Fightingdopo la pioggia di medaglie europeegli allievi di andrea speciale alla ribalta

Francesco Sturaro

Volley La presentazione delle atlete della Pgs Carrarese

La famiglia Servadio premia il capitano della squadra vincitrice

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Una recente premiazione dei piccoli atleti di Andrea Speciale

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Quel 5% ti tagli preferisco chia-marlo pizzo piuttosto che spen-ding review”! Esprime così la

sua rabbia condita di umiliazione e mortifi -cazione Nicola Boscoletto della Compagnia delle opere che sottolinea il modo brutale usato dalle Asl per comunicare questi tagli. Nessun incontro, nessun confronto, solo una lettera con degli ordini e delle minacce.

“Si sono dimostrati governanti che usa-no la forza del potere come padri padroni e non si consultano più con nessuno”!

Uno stile che offende e umilia il mondo delle cooperative sciali perchè non tiene conto della qualità dei servizi che erogano né dell’umanità vasta a cui questi servizi sono rivolti: minori, disabili e anziani”.

I numeri in campo sono altissimi. Se si uniscono le realtà aderenti a Confcoope-rative, Legacoop, Agci e Compagnia delle opere, tutte attive nel campo del sociale, il quadro è davvero si-gnifi cativo: più di 600 cooperative sociali, oltre 25 mila soci e altrettanti lavoratori, quasi tremila di questi svantaggiati e un fatturato che supera gli 800 milioni di euro.

Le loro attività si svolgono nelle case di riposo, negli asili nido, nelle comunità alloggio per disabili, nei ceod.

Ma si occupano anche di assistenza do-miciliare, manutenzione del verde pubblico

e della gestione dei centri unici di prenota-zione delle Ulss.

“Un 5% in meno di fatturato - sotto-linea Loris Cervato, responsabile Settore sociale Legacoop Veneto - si traduce inevi-tabilmente in un 5% in meno sul costo del lavoro, dunque meno servizi per tutti. La spending review va ad aggiungersi a una situazione già pesante per le cooperative, fra mancati adeguamenti Istat e continue richieste di rivedere i prezzi al ribasso. A ottobre molte coop avranno diffi coltà ad applicare la seconda tranche dell’aumento contrattuale previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, per questo abbiamo domandato ai sindacati l’applicazione di accordi di gradualità che ne prevedano lo slittamento”.

E poi, qualunque buon padre di famiglia sa che se diminuiscono le entrate le opportuni-tà offerte non rimango-no le stesse.

Così per i servizi erogati. E’ impossibile garantire la medesi-ma qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori.

Così, secondo le stime del sistema co-operativo rischiano il posto di lavoro 1500 persone e tra queste almeno 500 sarebbero persone svantaggiate inserite nelle coopera-tive sociali di tipo B. E si tratta di disabili, ex tossicodipendenti, ex alcolisti, detenuti.

Per questo il sistema della coopera-zione sociale veneta chiede di tutelare l’inserimento lavorativo delle persone svan-taggiate e dei soggetti deboli, escludendo le cooperative sociali di tipo B da un lato dalla riduzione indicata del 5% della spesa, dall’altro dalla rigida applicazione delle ta-belle Avcp (Autorità per la vigilanza sui con-tratti pubblici di lavori, servizi e forniture), che essendo riferite a costi standard non tengono conto del costo del servizio sociale di inserimento lavorativo.

“Uno scenario che ci preoccupa mol-tissimo - ha dichiarato Nicola Boscaro - per chiunque perda il lavoro oggi, diventa un’im-presa trovarne un altro, immaginiamoci per un soggetto svantaggiato! Siamo consape-voli che il Paese si trova in una situazione critica e che ciò comporta sacrifi ci, ma se

il contenimento degli sprechi e della spesa pubblica si trasforma in una mannaia per le fasce più deboli allora non siamo d’accordo.

Lo stesso vale per la decurtazione degli stipendi: non si può andare a colpire lavora-tori che prendono mille euro al mese, se non cinquecento come nel caso degli svantaggiati che spesso lavorano solo part time. I tagli lineari non sono la risposta – ha aggiunto Boscoletto – anche perché non distinguono fra chi da tempo si sta muovendo bene alla ricerca di soluzioni per superare la crisi e chi invece non sta fa-cendo altrettanto”.

Ora, dopo la levata di scudi congiunta delle Cooperative sociali, la Regione si è

impegnata a fare in modo, con un pros-simo provvedimento di Giunta, che i tagli non penalizzino i servizi gestiti in regime

di accreditamento, va-lorizzando, oltre alle strutture accreditate, anche i contratti che prevedono l’inseri-mento lavorativo delle persone svantaggiate

e dei soggetti deboli. “Siamo molto soddisfatti per l’apertura

e la disponibilità accordateci. - commenta Loris Cervato, responsabile del settore sociale di Legacoop Veneto, - Ora stiamo a vedere. In attesa del provvedimento, le cooperative sociali venete non accettino nessuna modifi ca peggiorativa dei contratti in essere chiesta dalle Ulss”.

di Germana Urbani

Cooperazione sociale in ginocchio, ma ora la Giunta veneta ci ripensaLe Cooperazione sociali si sono viste recapitare una lettera da parte delle Asl regionali con l’ordine di mantenere inalterati i servizi a fronte di un taglio del 5% dei costi. Pena la non liquidazione della fattura

Impossibile grantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori

I dati: oltre 600 realtà interessate, un fatturato che supera gli 800 milioni

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Page 31: La Piazza del Conselvano - 2012sett n119

7Il Veneto in primo piano

La spendig review colpisce anche le fa-miglie con fi gli disabili che frequentano i Ceod. L’Assessore Sernagiotto punta alla

compartecipazione delle spese l’Anfass, associazione nazionale delle famiglie di per-sone con disabilità intellettiva o relazionale, non intende accettare le argomentazioni di Sernagiotto.

“I ceod sono un salvavita per le fami-glie – ha affermato Maddalena Borigo Daniel, presidente regionale Anffas – que-sto è un servizio di grande utilità. Le fami-glie di queste persone pagano le tasse e le rette dei centri di accoglienza in cui i disabili

rimangono anche la notte”.Sul tema della compartecipazione alla

spesa da parte delle famiglie delle perso-ne con disabilità Sernagiotto ha sostenuto che “rispetto al reddito ISEE di una fami-glia con poniamo 100 mila euro di reddito l’anno si possa poter contribuire dai 30 ai 100 euro al mese alle spese sostenute dal servizio pubblico, e che rappresentano in pratica un livello essenziale di assistenza (LEA) aggiuntivo. Faremo un ISEE a quoziente familiare – ha

aggiunto - terremo conto del numero di fi gli e altro.

Non vogliamo perdere i servizi e i tra-sporti che diamo ai nostri concittadini con disabilità, in primis quelli con disabilità

gravi. C’è un grande dibattito al proposito all’interno delle stesse associazioni e delle famiglie”.

“Oggi - sostiene ancora Sernagiotto - il

contributo economico che la Regione versa ai Ceod vede una situazione troppo differen-ziata tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod con una

forbice tra i 30 e i 90 euro. Questo crea un disagio notevole tra le famiglie e anche fra i sindaci. Faremo con la disabilità quanto abbiamo già fatto con la scheda SVAMA di valutazione della non autosuffi cienza”.

“Ricordo – ha aggiunto - che tutte le Regioni hanno previsto una compartecipa-zione alle spese da parte delle famiglie con persone disabili.

E’ un argomento molto delicato e ne sono consapevole. Nel Veneto non l’abbia-mo perché nel 2009 ci fu una battaglia in consiglio regionale da parte di chi diceva no alla compartecipazione”

di Germana Urbani

Centri diurni per disabile a pagamento

La spending review colpisce i Ceod

Il contributo della Regione è differenziato tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod

focus

Le associazioni che in Veneto si occupano di servizi all’handicap hanno deciso di scendere in piazza per riaffermare i propri diritti. In Veneto i ceod sono 300, ospitano ogni giorno 6.348 giovani e adulti con disabilità e assorbono 78,5 dei 146 milioni che ogni

anno la regione destina alla disabilità. In provincia di Padova i ceod sono 41, di cui 39 privati. Il 70 per cento dei costi riguarda il personale. “La disabilità – spiega Anffas – è un costo della riproduzione sociale che non può ricadere completamente sulle famiglie involontariamente penalizzate da un simile grave evento. La persona con disabilità non può essere vista dalla società come un problema esclusivo della famiglia d’origine. La lotta contro questo provvedimento proposto da Sernagiotto sarà più sul piano della civiltà

che su altro”.“Purtroppo – ha detto Remo Sernagiotto - dobbiamo far fronte al taglio generalizza-

to del 5% imposto dalla spending review nazionale, che sta mettendo in seria diffi coltà le politiche sociali in favore dei territori. Il provvedimento del Governo Monti non sta taglian-do la spesa pubblica, ma i servizi. Sarà pronto a breve un progetto che mettere assieme le varie associazioni di volontariato, chiedendo ai giovani del servizio civile di guidare i pulmini con l’obiettivo di abbattere i costi di trasporto e garantire questo importante servizio alle famiglie”.

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Page 32: La Piazza del Conselvano - 2012sett n119

8 Il Veneto in primo piano

Salutate con entusiasmo dalle associa-zioni di categoria che rappresentano il settore delle costruzioni edili e fi -

liera, valutate con interesse dai proprietari di case che intendono rimettere mano al proprio edifi cio con un’opera di restyling, le norme contenute nel Decreto Sviluppo - che riguardano il settore - raccolgono il previsto consenso.

Il decreto mette “l’edilizia al centro del-le proposte - sostiene il presidente di Ance veneto, Paolo Buzzetti - per rilanciare lo sviluppo economico nazionale e poggia su semplifi cazione burocratica e incentivi per favorire il virtuoso processo”.

Semplifi cazioni e incentivi che sono previsti soprattutto per l’edilizia privata, at-traverso una sorta di rivisitazione in termini dinamici e funzionali di quel Piano casa che fi nora - così com’è stato pensato - non ha dato i frutti sperati.

La semplifi cazione burocratica. Ri-

duzione e semplifi cazione delle procedure rappresentano la prima forma di incentiva-zione. Per ristrutturare non sarà più necessa-ria la licenza edilizia rilasciata dai Comuni: sarà infatti suffi ciente la Scia (segnalazione certifi cata di inizio attività) e quindi secon-do il meccanismo del silenzio/assenso se il Comune non interverrà entro 60 giorni si potrà procedere.

Più semplici anche le procedure per ot-tenere lo sconto fi scale delle detrazioni. Non è infatti più obbligatoria la comunicazione di inizio lavori al centro operativo delle Entrate di Pescara; non è più obbligatorio neanche riportare il costo della manodopera in fat-tura come voce separata; l’Agenzia delle Entrate segnala inoltre l’applicazione da parte di banche e Poste della riduzione della percentuale, dal 10 al 4 per cento, della ritenuta d’acconto sui bonifi ci effettuati per pagare i lavori.

Gli incentivi economici per le ristrut-

turazioni. Ristrutturare casa a partire dallo scorso 26 giugno, con il nuovo decreto, è più conveniente grazie al vantaggio fi scale derivante dalle detrazioni Irpef, che dal 36 per cento sono state portate al 50 per cento, con il raddoppio del tetto di spesa ammesso alla detrazione, che da 48mila euro, per ogni immobile sul quale vengono eseguiti gli interventi, è passato a 96mila euro.

Un benefi t che in questa misura avrà un tempo limitato per le spese sostenute fi no al 30 giugno 2013 - con le ristrutturazioni che devono essere concluse entro il 31 di-cembre 2012 -, ma che non avrà scadenza, in quanto alla data successiva al 30 giugno rimarrà ancora la detrazione prevista per le ristrutturazioni ma si tornerà all’aliquota del 36 per cento. L’agevolazione infatti, introdotta con la legge 449 del 1997 e più volte modifi cata e prorogata, non sarà più a rischio “estinzione” in quanto nell’articolo 4 del decreto legge 201/2011 se ne prevede

il suo inserimento defi nitivo e duraturo tra gli oneri detraibili a fi ni Irpef.

La detrazione dalle imposte viene ra-teizzata in 10 anni, a partire dall’anno in cui viene sostenuta dal contribuente la spe-sa e in quelli successivi. A benefi ciare del bonus le persone fi siche che si assumono a proprio carico gli interventi di ristrutturazio-ne, siano essi proprietari o inquilini in affi tto e usufruttuari, ma anche acquirenti (entro il 30 giugno 2013) di edifi ci ristrutturati da imprese di costruzione o cooperative. Tra le novità è stata introdotta la facoltà per il venditore, nel caso in cui l’unità immobiliare sulla quale sono stati eseguiti i lavori sia ce-

duta prima che sia trascorso l’intero periodo di godimento della detrazione, di scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni non ancora utilizzate o trasferire il diritto all’acquirente dell’immobile.

Gli incentivi per gli interventi di ef-fi cienza energetica. Per chi effettua inter-venti di riqualifi cazione energetica di edifi ci già esistenti o di parte di essi la detrazione del 55 per cento in scadenza al 31 dicem-bre 2012 è stata invece protratta - ridotta al 50 per cento - fi no al 30 giugno 2013, per poi essere ridotta al 36 per cento.

Anche questa detrazione dalle imposte viene rateizzata in 10 anni.

di Ornella Jovane

Vantaggi fi scali e procedure più semplici per rimettere a nuovo la propria casa: sconto del 50 per cento per ristrutturazioni e risparmio energetico

Edilizia Le nuove norme contenute nel Decreto sviluppo

Semplifi cazione e incentivi: ristrutturare è più facile

Piano città, incentivi per le ristruttu-razioni e il risparmio energetico e project bond per le infrastrutture: le

misure contenute nel documento approva-to dal Consiglio dei Ministri lo scorso 22 giugno incontrano l’approvazione degli addetti ai lavori anche in Veneto. “Rap-presentano fi nalmente - ha commentato Paolo Buzzetti, presidente di Ance Vene-to - un segnale concreto di svolta per la crescita e il sostegno non solo del settore delle costruzioni ma di tutta l’economia”.

“Si tratta di importanti segnali - prosegue nel commento - decisivi per la ripresa economica e che dimostrano una particolare attenzione da parte del Gover-no anche per progetti di grande portata e

che avranno effetti importanti per la cre-scita e la competitività del nostro Paese”. “Grazie a questi provvedimenti - conclude - possiamo metterci tutti al lavoro per fare in modo che già nei prossimi mesi si possa cominciare a guardare il futuro con un po’ più di fi ducia e ottimismo”.

Ance Venetobuzzetti: “la ripresa economica partirà dall’edilizia”

Provincia di Veneziaedilizia eco-compatibile: sarà il futuro

Edilizia eco-compatibile al centro dell’incontro che si è svolto lo scorso 8 ottobre, promosso dalla Provincia

di Venezia. “Edilizia innovativa per il Progetto 202020: il futuro è nelle nostre mani!” il titolo del seminario organizzato per la progettazione di azioni virtuose con i sindaci del Veneziano. “Una giorna-ta - ha commentato l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia - che è servita ai Comuni e al comparto economi-co e produttivo per conoscere meglio la sostenibilità nell’edilizia e la normativa

per il risparmio energetico non solo relati-vamente alle nuove costruzioni ma anche nel recupero e nell’ammodernamento edilizio”.

“L’Europa ci ha imposto di cambia-re - ha osservato Norbert Lanschner ideatore e fondatore di “CasaClima” -, di trasformare, iniziando dall’edilizia. Tra pochi anni non avremo più la possibilità di pagare l’energia per riscaldare o per raffreddare, quindi dopo il 2020 dovremo avere tutte case a consumo zero”.

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9Il Veneto in primo piano

vita veneta 4

Sono circa 50 mila in Veneto gli stranieri occupati e/o presenti irregolarmente nel paese che da fi ne settembre hanno iniziato

a presentare domanda di regolarizzazione. Molte sono badanti e, in tempi di crisi, non tutte le fa-miglie che danno loro un lavoro sono disposte a “metterle in regola”.

E’ vero anche che dai dati emersi nell’ultimo rapporto del Veneto in merito alla presenza degli stranieri in regione si evince che l’arrivo di immi-grati è più che dimezzato.

Si calcola che oggi gli stranieri residenti in Ve-neto siano 530 mila e che il tasso degli irregolari si attesti sull’8 per cento. Certo una crescita c’è stata, pari a 25 mila unità, ma dovute in parte al fatto che sono nati 10 mila bambini da coppie straniere e ci sono stati molti ricongiungimenti famigliari.

La popolazione straniera si distingue, rispetto a quella italiana, per una maggior concentrazione nelle classi centrali di età (25-44 anni): la mas-sima incidenza degli stranieri sulla popolazione totale si osserva per le classi 25-34 anni (21%). Anche per i bambini under 5 la quota di stranieri raggiunge il 20%.

Questi bambini si inseriscono bene nella socie-tà: solo lo scorso anno erano 90 mila gli stranieri iscritti a scuola, quasi 100 mila includendo la formazione professionale e le università. Rappre-sentavano oltre il 12 per cento del totale degli studenti (erano pari al 10 nel 2007-2008). Nel-la scuola dell’infanzia gli stranieri sono circa 18 mila, pari al 13,3 per cento del totale; la loro in-cidenza è ancora più elevata nella scuola primaria (13,6) e nella secondaria di primo grado (13,2). Gran parte di questi bambini sono nati in Italia: essi sono l’85 per cento nella scuola dell’infanzia, il 59 nella primaria; la loro quota scende al 25 per cento nella secondaria di primo grado.

Le provincie con con la maggior incidenza di popolazione straniera (11,5%) ed anche la maggior consistenza in valori assoluti, dato che in entrambe gli stranieri residenti hanno superato le 100.000 unità. Sono Verona e Treviso. Anche Vi-cenza evidenzia un’incidenza (11,1%) superiore alla media regionale. Il valore più basso è quello di Belluno (6,4%).

Ma da dove arrivano queste persone? Negli ultimi tre anni la geografi a da questo punto di vista è un po’ cambiata. Nella graduatoria entra un solo paese africano (il Marocco), tre Paesi asiatici (Cina,

Bangladesh, India), un paese Ue (la Roma-nia) e cinque Paesi dell’Est Europa (Moldavia, Albania,

Macedonia, Serbia-Montenegro-Kosovo e Ucraina). Con il fenomeno delle badanti la distri-buzione per genere della popolazione straniera residente in Veneto ha teso ad equilibrarsi. Riman-gono peraltro forti differenze per nazionalità: i li-velli minimi di femminilizzazione si registrano per i senegalesi (27%) i tunisini e i bengalesi (37%); viceversa i livelli massimi sono quelli degli ucraini

(82%), brasiliani (68%) e moldavi (67%).Nonostante i tristi luoghi comuni relativi al

fenomeno immigrazione, queste persone per la maggior parte lavorano e rappresentano una componente rilevante del mercato del lavoro re-gionale.

Nel 2011 gli occupati risultavano 248 mila, il 12 per cento dell’occupazione complessiva regio-nale (oltre il 13 se consideriamo solo i dipendenti, mentre gli autonomi si fermano al 6).

I cittadini stranieri in cerca di occupazione era-no 28 mila; particolarmente elevata l’incidenza degli stranieri tra i disoccupati: il 25 per cento.

Le assunzioni di stranieri sono passate da circa 200 mila del 2008 a poco più di 180 mila nell’ultimo anno; rappresentano oltre un quarto dei rapporti di lavoro attivati in regione.

Considerando l’intero arco di sviluppo della crisi, da luglio 2010 a giugno 2011, la contrazio-ne delle posizioni di lavoro degli stranieri è pari a 10 mila unità.

di Germana Urbani

Dai primi dati raccolti non sono altissimi i numeri della sanatoria 2012 le cui operazioni sono iniziate in questi giorni. Probabilmente non assisteremo a lunghe fi le

Stranieri in Veneto

La marcia degli immigrati verso la regolarizzazione

I cittadini stranieri residenti in Veneto al 31 dicembre 2011 risul-tavano, secondo i dati provvisori rilasciati dall’Istat a gennaio 2012, 530.000, circa 25.000 in più rispetto alla medesima

data dell’anno precedente. Si tratta di un incremento del tutto ana-logo in valori assoluti a quello registrato sia nel 2010 che nel 2009 ma decisamente inferiore a quello osservato negli anni antecedenti la crisi economica. A fi ne 2011 la popolazione residente in Veneto aveva quasi raggiunto i 5 milioni di unità: perciò l’incidenza de-gli stranieri risultava ben superiore al 10%. Sostanzialmente tutto l’incremento demografi co registrato negli ultimi 15 anni è stato de-terminato dalla componente straniera. Ma da dove arrivano queste persone? La componente non comunitaria è stata quella dominante i processi di immigrazione per tutti gli anni ’90 e i primi anni di questo secolo. Sul totale degli stranieri residenti i non comunita-ri si sono a lungo attestati attorno al 95%. Nel 2007 l’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’Unione europea ha cambiato la composizione e favorito un forte incremento dei neocomunitari. Pertanto dopo l’allargamento la quota degli stranieri non comunitari si è attestata intorno al 75%. Oltre alla crescita della componen-te comunitaria, un altro rilevante processo di cambiamento nella composizione della popolazione straniera è stato quello relativo al genere: secondo i dati al 31 dicembre 2010 le donne straniere residenti in Veneto hanno leggermente superato i maschi chiudendo quindi un gap che all’inizio degli anni ’90 era molto consistente dato che i maschi, tra gli stranieri, erano quasi due su tre. Mol-ti degli stranieri fotografati da questo rapporto sono nati qui. Nel 2011 i nati stranieri sono aumentati, dopo la fl essione registrata nel 2010, ritornando a superare quota 10.000. Sul totale dei nati l’incidenza degli stranieri ha superato il 22%. I nati con almeno un genitore straniero sono una quota ancora più elevata e stimabile attorno al 27%.

Negli ultimi anni solo il 2% circa della popolazione straniera in Italia ha acquisito la cittadinanza italiana, oltre 9.500 le acquisizio-ni in Veneto, per un totale del del 13%.

Quanti sono gli stranieri in Veneto?

Gli immigrati presenti sono soprattutto giovani intorno ai trent’anni, molti i bambini

30 Il Veneto in primo piano303030 Il Veneto in primo piano

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9Il Veneto in primo piano

vita veneta 4

Sono circa 50 mila in Veneto gli stranieri occupati e/o presenti irregolarmente nel paese che da fi ne settembre hanno iniziato

a presentare domanda di regolarizzazione. Molte sono badanti e, in tempi di crisi, non tutte le fa-miglie che danno loro un lavoro sono disposte a “metterle in regola”.

E’ vero anche che dai dati emersi nell’ultimo rapporto del Veneto in merito alla presenza degli stranieri in regione si evince che l’arrivo di immi-grati è più che dimezzato.

Si calcola che oggi gli stranieri residenti in Ve-neto siano 530 mila e che il tasso degli irregolari si attesti sull’8 per cento. Certo una crescita c’è stata, pari a 25 mila unità, ma dovute in parte al fatto che sono nati 10 mila bambini da coppie straniere e ci sono stati molti ricongiungimenti famigliari.

La popolazione straniera si distingue, rispetto a quella italiana, per una maggior concentrazione nelle classi centrali di età (25-44 anni): la mas-sima incidenza degli stranieri sulla popolazione totale si osserva per le classi 25-34 anni (21%). Anche per i bambini under 5 la quota di stranieri raggiunge il 20%.

Questi bambini si inseriscono bene nella socie-tà: solo lo scorso anno erano 90 mila gli stranieri iscritti a scuola, quasi 100 mila includendo la formazione professionale e le università. Rappre-sentavano oltre il 12 per cento del totale degli studenti (erano pari al 10 nel 2007-2008). Nel-la scuola dell’infanzia gli stranieri sono circa 18 mila, pari al 13,3 per cento del totale; la loro in-cidenza è ancora più elevata nella scuola primaria (13,6) e nella secondaria di primo grado (13,2). Gran parte di questi bambini sono nati in Italia: essi sono l’85 per cento nella scuola dell’infanzia, il 59 nella primaria; la loro quota scende al 25 per cento nella secondaria di primo grado.

Le provincie con con la maggior incidenza di popolazione straniera (11,5%) ed anche la maggior consistenza in valori assoluti, dato che in entrambe gli stranieri residenti hanno superato le 100.000 unità. Sono Verona e Treviso. Anche Vi-cenza evidenzia un’incidenza (11,1%) superiore alla media regionale. Il valore più basso è quello di Belluno (6,4%).

Ma da dove arrivano queste persone? Negli ultimi tre anni la geografi a da questo punto di vista è un po’ cambiata. Nella graduatoria entra un solo paese africano (il Marocco), tre Paesi asiatici (Cina,

Bangladesh, India), un paese Ue (la Roma-nia) e cinque Paesi dell’Est Europa (Moldavia, Albania,

Macedonia, Serbia-Montenegro-Kosovo e Ucraina). Con il fenomeno delle badanti la distri-buzione per genere della popolazione straniera residente in Veneto ha teso ad equilibrarsi. Riman-gono peraltro forti differenze per nazionalità: i li-velli minimi di femminilizzazione si registrano per i senegalesi (27%) i tunisini e i bengalesi (37%); viceversa i livelli massimi sono quelli degli ucraini

(82%), brasiliani (68%) e moldavi (67%).Nonostante i tristi luoghi comuni relativi al

fenomeno immigrazione, queste persone per la maggior parte lavorano e rappresentano una componente rilevante del mercato del lavoro re-gionale.

Nel 2011 gli occupati risultavano 248 mila, il 12 per cento dell’occupazione complessiva regio-nale (oltre il 13 se consideriamo solo i dipendenti, mentre gli autonomi si fermano al 6).

I cittadini stranieri in cerca di occupazione era-no 28 mila; particolarmente elevata l’incidenza degli stranieri tra i disoccupati: il 25 per cento.

Le assunzioni di stranieri sono passate da circa 200 mila del 2008 a poco più di 180 mila nell’ultimo anno; rappresentano oltre un quarto dei rapporti di lavoro attivati in regione.

Considerando l’intero arco di sviluppo della crisi, da luglio 2010 a giugno 2011, la contrazio-ne delle posizioni di lavoro degli stranieri è pari a 10 mila unità.

di Germana Urbani

Dai primi dati raccolti non sono altissimi i numeri della sanatoria 2012 le cui operazioni sono iniziate in questi giorni. Probabilmente non assisteremo a lunghe fi le

Stranieri in Veneto

La marcia degli immigrati verso la regolarizzazione

I cittadini stranieri residenti in Veneto al 31 dicembre 2011 risul-tavano, secondo i dati provvisori rilasciati dall’Istat a gennaio 2012, 530.000, circa 25.000 in più rispetto alla medesima

data dell’anno precedente. Si tratta di un incremento del tutto ana-logo in valori assoluti a quello registrato sia nel 2010 che nel 2009 ma decisamente inferiore a quello osservato negli anni antecedenti la crisi economica. A fi ne 2011 la popolazione residente in Veneto aveva quasi raggiunto i 5 milioni di unità: perciò l’incidenza de-gli stranieri risultava ben superiore al 10%. Sostanzialmente tutto l’incremento demografi co registrato negli ultimi 15 anni è stato de-terminato dalla componente straniera. Ma da dove arrivano queste persone? La componente non comunitaria è stata quella dominante i processi di immigrazione per tutti gli anni ’90 e i primi anni di questo secolo. Sul totale degli stranieri residenti i non comunita-ri si sono a lungo attestati attorno al 95%. Nel 2007 l’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’Unione europea ha cambiato la composizione e favorito un forte incremento dei neocomunitari. Pertanto dopo l’allargamento la quota degli stranieri non comunitari si è attestata intorno al 75%. Oltre alla crescita della componen-te comunitaria, un altro rilevante processo di cambiamento nella composizione della popolazione straniera è stato quello relativo al genere: secondo i dati al 31 dicembre 2010 le donne straniere residenti in Veneto hanno leggermente superato i maschi chiudendo quindi un gap che all’inizio degli anni ’90 era molto consistente dato che i maschi, tra gli stranieri, erano quasi due su tre. Mol-ti degli stranieri fotografati da questo rapporto sono nati qui. Nel 2011 i nati stranieri sono aumentati, dopo la fl essione registrata nel 2010, ritornando a superare quota 10.000. Sul totale dei nati l’incidenza degli stranieri ha superato il 22%. I nati con almeno un genitore straniero sono una quota ancora più elevata e stimabile attorno al 27%.

Negli ultimi anni solo il 2% circa della popolazione straniera in Italia ha acquisito la cittadinanza italiana, oltre 9.500 le acquisizio-ni in Veneto, per un totale del del 13%.

Quanti sono gli stranieri in Veneto?

Gli immigrati presenti sono soprattutto giovani intorno ai trent’anni, molti i bambini

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11Voci da palazzo

“Che il Consiglio regionale

non avesse nessuna facoltà di indire un referendum consul-tivo sulla questione in esame era am-piamente scontato. Ritenendo tuttavia la questione di una più ampia autonomia regio-nale un elemento imprescindibile per il futuro economico e sociale della nostra istituzione - avverte il presidente del Consiglio regiona-le, Clodovaldo Ruffato - è ora necessario più che mai lavorare per raggiungere questo obiettivo”. “Abbandoniamo quindi - precisa il presidente del Consiglio - l’illusione di strade impercorribili e concentriamoci sugli strumenti istituzionali e politici che i nostri ordinamenti ci mettono a disposizione. Solo così saremo in grado di rispondere alle aspettative della nostra gente”.

Clodovaldo Ruffato, Pdlperseguiremo l’autonomia attraverso altre strade

L’opinioneL’opinione

“L’esito della consultazio-ne sarebbe

stato una sconfi tta per Zaia – ha dichia-rato la capogruppo del Pd in Consiglio regionale Laura Puppato, in merito all’ipotesi prospettata da Zaia di una consultazione referendaria sull’autonomia del Veneto e a quanto di-chiarato dal presidente del Veneto – perché anche nell’ipotesi che avesse vinto la fronda indipendentista sarebbe stata comunque una bocciatura del modello di Regione che per quasi vent’anni PdL e Lega hanno governato e che, per molti versi, si è dimostrato ad-dirittura più centralista dello stesso Stato. Basti pensare all’arroganza con la quale il centrodestra ha trattenuto competenze di gestione, persino sottraendole ai Comuni, col risultato di produrre una sostanziale paralisi o ineffi cacia d’azione. A questo va sommata l’incapacità di legiferare in modo innovativo in materie di pressoché esclusiva competen-za regionale come i trasporti, l’urbanistica, il turismo, la formazione, il commercio, i rifi uti e l’energia. Zaia per questo dovrebbe fare le valigie e dovrebbe farle anche se l’ipotetico referendum fosse stato vinto dai sostenitori di una Regione nell’alveo costituzionale in quanto ha dimostrato di non credere in questo modello e di certo non ha contribuito, in tutti questi anni, a renderlo più vicino alle aspettative dei veneti”.

laura Puppato, Partito Democratico“zaia, dovrebbe semplicemente dimettersi”

Due idee, fi nite entrambe nel cestino. Sarà l’avvicinarsi delle elezioni politiche di primavera o la stretta della cri-si che tra le tante cose impone nuove scelte anche nel

riordino degli enti locali ma nelle scorse settimane ben due ipotesi hanno balenato per un attimo nel cielo del governo del Veneto, lasciando comunque disatteso il desiderio di chi le aveva espresse. Aspirazioni, sogni appunto fi niti sul nascere. Il primo riguarda la fusione delle regioni del Nord ed è stato espresso dal governatore della Lombardia, Roberto Formigo-ni, in occasione di un “super vertice” del Pdl tenutosi recente-mente a Verona e partecipato anche dagli ex-ministri Ignazio La Russa e Maria Stella Gelmini, oltre che dal vicepresidente della Regione Marino Zorzato e dal capogruppo dei pidiellini di Palazzo Ferro Fini, Dario Bond. “Una macro-regione – ha spiegato il numero uno del Pirellone – formata da Lombar-dia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ma estendibile anche a Emilia e Liguria, dotata di un’autonomia almeno pari a quella di cui gode il Friuli”. L’idea, dunque, sarebbe quella di togliere di mezzo i rispettivi consigli regionali, dando luogo a economie di scala e formare un unico consiglio ma soprattutto ambire al trattamento fi sca-le di cui gode la regione a stato specia-le. In Friuli, infatti, viene trattenuto nel-le casse delle Regione circa il 60-70% del prelievo fi scale. “Non si tratta di un progetto secessionista – ha spiegato Roberto Formigoni, citando gli studi di Miglio ma anche quelli della Fondazione Agnelli e perfi no quelli del Pci ai tempi di Guido Fanti – ma di realizzare una realtà che non avrebbe niente da invidiare alle regioni più innovative, produttive e ricche d’Europa”. La strada a parere dello stesso presidente lombardo sarebbe percorribile oggi stesso, seguen-do la via Costituzione vigente e applicandone fi no in fondo l’articolo 116, oppure intraprendendo il percorso della riforma della Costituzione magari inserendoci anche l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, come ha auspicato Ignazio La Russa. Insomma più che una proposta è parsa un’esca

posizionata ad arte per avvicinare l’ex alleato leghista, sen-sibile a cause di questo genere. Il carroccio tuttavia non ha abboccato e il nuovo segretario; Flavio Tosi, ha ricordato che le comunicazioni potrebbero riprendere solo se in gioco ci fos-se la presidenza della Lombardia. Più diplomatico, invece, si è dimostrato il presidente della Regione veneto, Luca Zaia, che con toni meno politici, anche per recuperare l’equilibrio dopo un mezzo inciampo che lo aveva visto protagonista in merito alla richiesta di un referendum per l’indipendenza del Veneto, ha dato la sua visione in merito. “La macro Regione – ha spiegato - così come è stata tratteggiata, ossia come una semplice fusione ex articolo 132 tra le Regioni del Nord, ma-gari a trazione lombarda, non ha alcuna speranza di vedere la luce e non servirebbe ad un bel nulla. Sì, forse si ridurrebbe il numero dei consiglieri, degli assessori, ci sarebbe qualche uffi cio in meno, si creerebbero delle economie di scala ma non si realizzerebbe alcuna autonomia. Senza contare che come veneti non possiamo accettare di fi nire schiacciati dai

nostri vicini di là del Garda”. Ma insieme alla prima proposta è morta anche la se-conda ossia quella dello stesso Zaia che qualche tempo fa aveva chiesto al presi-dente del consiglio regionale - il pidiellino Clodovaldo Ruffato - di fornire alla giunta un parere giuridico circa la possibilità

di indire un referendum consultivo sull’indipendenza della regione. Possibilità decaduta dopo che la direzione assisten-za legislativa del Consiglio regionale ha espresso la propria contrarietà in quanto la nascita di un nuovo Stato non solo esula dalle competenze del Consiglio regionale, ma contrasta anche con i principi di sovranita’, unita’ e indivisibilita’ della Repubblica sanciti dagli articoli 1 e 5 della Costituzione. ”Nel caso di specie – hanno ricordato gli esperti di palazzo Ferro-Fini - la formazione di un nuovo Stato potrebbe derivare da un mutamento territoriale dello Stato italiano, a seguito di smembramento, oppure da una modifi cazione della struttura interna e dell’organizzazione politica dello Stato italiano che,

da Stato regionale qual’è attualmente, dovrebbe trasformarsi in un’altra tipologia di Stato. Ipotesi, tuttavia, che richiede-rebbe quanto meno un procedimento di revisione costituzio-nale nelle forme previste dall’articolo 138 della Costituzione, non essendo suffi ciente una consultazione popolare limitata al territorio regionale del Veneto per modifi care l’intero ordi-namento costituzionale”. Verdetto incassato dal presidente che con un certo aplomb da politico “scafato” ha comunque rilanciato sulla questione confermando di essere pronto ad inoltrare al Governo una proposta rivolta a trattenere in Regio-ne una parte più cospicua del prelievo fi scale. “Con la costitu-zione vigente – ha ammesso Zaia – parlare di indipendenza del Veneto e un modo per pungolare il Governo. La situazione tuttavia è grave e richiede un intervento che da parte nostra è stato individuato nel progetto varato dalla commissione An-tonini. Il dossier è pronto, aspettiamo il momento giusto per presentarlo, di poter ragionare a bocce fredde col governo. Il modello scelto dalla commissione è quello del Friuli, con i sei-decimi delle tasse che restano nel territorio, perché in base alle norme attuali è il massimo che si può ottenere. Io, però, dico che con tutto quel che abbiamo pagato al resto del Paese fi no a questo momento, meriteremmo l’autonomia dell’Alto Adige: otto-decimi di tasse in Veneto e stop alle competenze concorrenti con lo Stato”.

di Mauro Gambin

Governo del Veneto Due proposte fi rmate Pdl e Lega

Macro-regione o indipendenza? Nessuna delle dueFormigoni e Zaia ambiscono al trattamento fi scale del Friuli ma le strade sono diverse e non convergono

“Il progetto secessionista, naufragato sul nascere, ha in Veneto Stato - ribattezzato in questioni giorni Indipendenza Veneto

- il suo principale alfi ere. È stato il segretario del movimento, l’economista di Ca’ Foscari Lodovico Pizzati – spiega il consigliere del Pd, Claudio Si-nigaglia - a consegnare a Zaia una petizione cor-redata da 20 mila che fi rme che sollecitavano il referendum. Al termine dell’incontro, svoltosi nella sede della giunta regionale il 22 maggio scor-so, Pizzati si mostrò estremamente ottimista circa l’esito dell’iniziativa: “Otterremo l’indipendenza a furor di popolo, la vuole la stragrande mag-gioranza di veneti, è solo questione di compiere i passaggi istituzionali richiesti dalla comunità internazionale. Sarà questo consiglio regionale a indire il referendum e sarà Luca Zaia il primo presidente pro tempore della nuova Repubblica Veneta che dovrà organizzare un’assemblea co-stituente subito dopo la vittoria del sì”. A conforto delle sue tesi, Pizzati citò le “norme internazionali previste dal Patto di New York del 1977 che sanciscono il diritto inalienabile dei popoli all’autodeterminazione”. Ma i giuristi dell’amministrazione veneta - dove pure, accanto al tricolo-re, sventola la bandiera di San Marco - sono stati di diverso avviso.

“il progetto secessionista era di veneto stato”

“Non ci possono essere diver-si modelli di gestione in set-tori cruciali come, ad esem-

pio, i trasporti e la sanità in una realtà omogenea come quella del Nord Italia. Basta solo guardare a cosa succede sul fronte ferroviario, dove in Veneto i disa-gi sono all’ordine del giorno, mentre in Lombardia si è trovata una soluzione con una società ad hoc dedicata ai servizi in-terni. Adesso dobbiamo essere operativi, per questo ci siamo già messi all’opera consultando dei legali”. Ad affermarlo, in una nota è stato Piergiorgio Cortelazzo, vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale del Veneto. “Abbiamo già sentito il parere di alcuni legali istituendo un tavolo operativo sono convinto che in un momento di profondi cambiamenti sia giu-sto premere sull’acceleratore delle riforme, cominciando dal rendere più effi cienti i livelli di governo soprattutto all’interno di un ambito omogeneo come quello del Nord. Il Veneto ha tanto da insegnare sul fronte delle buone pratiche ma ha an-che tanto da imparare”.

“nord italia omogeneo nella gestione dei servizi”

Claudio Sinigaglia

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e quello della Lombardia, Roberto Formigoni

Piergiorgio Cortellazzo

Piergiorgio Cortelazzo, Pdl

Clodovaldo Ruffato

Claudio Sinigaglia

Laura Puppato

“Sì all’autonomia, no ai privilegi. Il modello che la

macroregione del Nord deve seguire è quello del Friuli Ve-nezia Giulia, un’autonomia responsabile ed effi ciente”. Lo ha affermato - in una nota del gruppo Pdl di palazzo Ferro-Fini - il capogruppo Dario Bond in-tervenendo a Verona nel corso di una riunione dei gruppi del Pdl del Nord. “Sono contento che si sia affrontato questo tema in una riunione così impor-tante - sottolinea Bond - è ora che le regioni del Nord prendano posizione sulla evidente disparità di trat-tamento che c’è tra i cittadini che vivono in buona parte del Nord Italia e le zone autonome. Noi non siamo contro l’autonomia, ma contro quei privilegi non più giustifi cabili che troviamo in Trentino-Alto Adige. Un altro conto è il Friuli Venezia Giulia, dove troviamo un’autonomia equa e responsabile

Dario Bond, Pdl “sÌ a un’autonomia equa e responsabile”

In Alto Adige otto decimi delle tasse rimangono alla Regione

Dario Bond

32 Voci da palazzo323232 Voci da palazzo

Page 37: La Piazza del Conselvano - 2012sett n119

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Page 38: La Piazza del Conselvano - 2012sett n119

12 Cultura veneta

La mostra “Enrico Castellani/Günther Uecker”, alla Galleria In-ternazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia, fi no al 13 gennaio, mette in dialogo due Maestri di ottant’anni ancora attivi

nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza. Un allestimento che vede dedicato uno spazio ciascuno, intervallati tra le pareti, senza mai dare l’impressione di un’ipotetica gara o confl ittualità. Castellani torna con una mostra in un luogo storico dopo le due Biennali del ’64 e ’66, mentre Uecker non poteva resistere al richiamo dell’amata Ve-nezia. Due sono anche le provenienze rispettive che, reciprocamente negli anni ’60, hanno avuto un dialogo: la breve vita della rivista Azimuth per Castellani in Italia e il Gruppo Zero con l’adesione per dieci anni di Uecker in Germania. Questo in-contro veneziano, come spiega il curatore Davide Di Maggio, non è stato ideato “per rinverdire i fasti di quelle presenze, ma per rivendicare l’autonomia di cinquant’an-ni di lavoro dopo quelle adesioni iniziali”. Il visitatore passa dunque da opere storiche a lavori eseguiti proprio nel 2012. Un elemento è comune a tutti e due gli artisti, ossia il chiodo. Se in Castellani questo elemento è intimo perché ricoperto dalla tela, in Uecker assume una

valenza maggiormente esplosiva soprattutto per l’osservatore. Nella sala del pensatore di Rodin si è accolti da grandi tele recenti di Uecker, in cui si ritrova la serialità dell’elemento come i sacchi di tela, le croci di carta, le frecce fi no a giungere a due lavori degli anni ’70 con l’inseri-mento dei chiodi. Nella parete opposta dialoga Castellani con un trittico d’argento del ’66, una superfi cie bianca del ’68 e uno spartito del ’69. Passando per altri lavori di Uecker, si trova la I estrofl essione di Castel-lani eseguita nel 1959 con i semi anziché con i chiodi di colore nero e

a chiudere i suoi recenti angolari d’argento, che richiamo vecchi lavori ma con la capacità di cat-turare la luce, assumendo forme diverse in base all’irradiamento su una tela tesa a tamburo. Al piano terra un’installazione di Castellani richia-ma le tensioni e gli equilibri geometrici della tela e il mulino di sabbia (sandmühle) di Uecker che

rappresenta il ciclo perpetuo del mondo. Una mostra equilibrata, se let-ta nella giusta ottica, anche se nei giorni della vernice i due artisti non hanno condiviso le sensazioni, l’esperienze e i ricordi con gli addetti ai lavori e la cittadinanza, rimanendo in hotel anche per un probabile mancato coinvolgimento da parte del curatore.

di Alain Chivilò

Fino al 13 gennaio “Enrico Castellani/Günther Uecker”, ancora attivi nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza

Mostre Alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia

Il “chiodo” che unisce due ottantenni artisti

Nelle foto a sinistra una delle opere di Uecker e sopra una di Castellani

Negozio Olivetti, Piazza San Marco

Il negozio Olivetti sito in Piazza San Marco a Venezia, di proprietà dell’Assicurazioni Generali ma dato in gestione al Fai (Fondo

Ambiente Italiano), ci riporta indietro nel tem-po riproponendoci la mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cineti-che”, che si tenne proprio in questa storica sede nel luglio 1962. Nell’ambito degli even-ti collaterali della 13. Biennale Architettura è possibile ammirare gran parte degli oggetti che furono esposti cinquant’anni fa, in un ambiente che ancor’oggi tiene vivo lo spirito avanguardista del marchio. Infatti negli anni ’60, la mostra lagunare era la III tappa di una serie di mostre itineranti sull’Arte Pro-grammata che fu commissionata e sponso-rizzata da Olivetti attraverso Bruno Munari e altri artisti. Come ci spiega il curatore Mar-co Meneguzzo, “fu una sinergia tra arte e azienda privata che segnò un rapporto con il mondo dell’industria, creando un linguag-gio e una diffusione dell’arte di domani. Un modo diverso di guardare l’arte e il mondo”. Nell’intreccio delle opere all’interno dell’espo-sizione permanente di macchine da scrivere, l’inaugurazione è anche occasione per ap-profondire il ritorno contemporaneo dell’Arte Programmata. Meneguzzo, che ha scritto un

libro al riguardo, afferma che è “La nostalgia per un momento in cui la tecnologia, l’arte e la sinergia con l’industria potevano pensare di risolvere i problemi dell’uomo e della società moderna. In fondo è una tecnologia banale, semplice, direi easy ma proprio in questi lavo-ri adesso vediamo l’aspetto della proiezione nel futuro”. Alberto Biasi invece sottolinea la stranezza che “L’Arte Programmata sia stata rimossa quando aveva delle parvenze analo-ghe alla programmazione in campo elettroni-co e digitale. Infl uenze artistiche Statunitensi hanno avuto invece successo ma tendevano al disordine, al caos che comunque noi già programmavamo”. Grazia Varisco rileva il fatto che “Lo spostarsi della vita verso una tecnologia avanzata porta a valutare questi esperimenti elementari, comunque di basso valore tecnologico, con freschezza e auten-ticità che all’epoca soprattutto per noi erano scontati”. Giovanni Anceschi pone l’accento sul fatto che “La tecnologia si è messa a no-stro favore come effetti e idee, perché alla fi ne c’è un approccio e una forte componente scientifi ca”. Un’occasione unica dunque per vedere materiale dell’epoca e tredici opere divise tra gli artisti del Gruppo T, Gruppo Enne oltre a Munari, Mari e Alviani.

Adesso come allora: 50 anni di avventure “Programmate”

Il Terreno Comune, “Common Ground”, è il titolo della 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia diretta da David Chipperfi eld. Le tematiche proposte, che si possono ammirare

fi no al 25 novembre, riguardano la continuità, il contesto e la memoria nell’ambito d’infl uenze e aspettative condivise. Partendo da un’appa-rente mancanza d’intesa tra la professione (d’architetto) e la società, il curatore, con il titolo proposto, vuole costituire “un tetto sotto il quale i partecipanti possano trovare rifugio per presentare le loro idee”. Ecco che si è voluto stimolare gli architetti “ a reagire alle prevalenti tenden-ze professionali e culturali del nostro tempo che danno risalto alle azioni individuali e isolate”. Dunque idee comuni e condivise per la base di una cultura architettonica con un’attenzione rivolta alla città, in colla-borazione con i cittadini e i partecipanti al processo di costruzione. In sintesi Common Ground, ossia partire da singole posizioni di differenza per arrivare a idee condivise realizzabili per una base dell’architettura. Stabilite le linee guida si procede ora con una rapida disamina tra i Padiglioni. Si parte con quello Centrale dei Giardini: lo studio irlandese Grafton Architects, partendo dall’architetto brasiliano da Rocha, realiz-za un modello della Serra Dourada Stadium, ossia un’università come arena d’apprendimento e lavoro; The Piranesi Variations, 4 squadre che partendo dal modello del Campo Marzio re-interpretano e propongono nuovi modelli; l’artista Eliasson invece affronta la disparità d’accesso alla luce e l’elettricità come problema globale dei diritti umani; gli archi-tetti olandesi del gruppo MVRDV pongono l’iniziative e circostanze indi-viduali principali alla pianifi cazione; infi ne L. e M. Ortner si propongono con una collezione di dipinti con tecnica di pittura a polvere spessa per rappresentare i loro edifi ci immaginati e costruiti. Proseguendo, il padi-

glione della Russia, con le consuete soluzioni innovative, a piano terra I-Land propone immagini di 37 città segrete della scienza nell’ex Urss, che si scoprono attraverso dei buchi nella parete, mentre le sali superio-ri sono tappezzate da texture d’arredo tecnologico di codici QR-Code, che illuminandosi in modo alternato sono decifrati da Ipads consegnati all’ingresso al fi ne di mostrare i progetti per Skolkovo, la nuova città della scienza internazionale per il 2017. Il Padiglione Usa, con delle infografi che a carrucola, mette in rassegna 124 progetti. La Francia ripensa a una nuova zona fuori Parigi per una comunità d’immigrati con lo scopo di ridurre la povertà e favorire lo sviluppo economico. Il progetto del Giappone dona uno spazio condiviso a chi ha perso la casa durante lo tsunami. La Svizzera ha trasformato il padiglione in una grande camera oscura con un collage murale d’immagini del fotografo Zirn. Continuando presso l’Arsenale, l’esposizione ci accoglie con Gate-way di Foster, Sandison e Carcas, ossia la storia dell’architettura e degli spazi pubblici uniti in una proiezione e un insieme di suoni. I nomi di grandi architetti sono sparsi sul pavimento e immagini di città, edifi ci e fatti contemporanei sono proiettati sulle pareti; una delle installazioni più riuscite anche se strizza molto l’occhio come concetto alle Arti Visi-ve. Il Padiglione Italia curato da Zevi chiude questa disamina con le 4 stagioni da Olivetti al futuro, al territorio, fi no al made e remade in Italy. Il tutto nel segno dell’eco-sostenibilità avvalorata anche da un giardino interno di 800 mq. In conclusione un’apoteosi dell’Architettura attra-verso gruppi di lavoro che hanno proposto da un lato soluzioni ardite, dall’altro progetti sostenibili. Rimane comunque un dubbio sull’effettiva funzionalità e abitabilità interna che viene rimandata ad approfondi-menti successivi.

Se in Castellani il chiodo è intimo, perché ricoperto dalla tela, in Uecker è esplosivo

Al.Ch.

L’allestimento della mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cinetiche” riproposta mezzo secolo dopo

Al.Ch.

integrazione, sostenibilità e condivisione nella biennale architettura 2012

Errata corrige: In questa stessa pagina, il mese scorso, abbiamo pubblicato l’ar-ticolo dal titolo “Banco e Orme insieme al progressive rock” la foto allegata però era sbagliata in quanto ritraeva i componenti di una reunion di qualche anno fa e

non quelli che si esibiranno al Gran Teatro Geox il prossimo 20 ottobre. Ci scusiamo con i lettori e gli interessati.

34 Cultura veneta343434 Cultura veneta

Page 39: La Piazza del Conselvano - 2012sett n119

14 Cultura veneta

“Fratture” è il nuovo romanzo del-lo scrittore mestrino Massimilia-no Nuzzolo per Italic/PeQuod,

autore già apprezzato in Italia per i suoi romanzi e racconti, ma non solo. Tra le sue varie attività c’è anche la produzione di dischi con Jost Multimedia (associazione ed etichetta che riunisce svariati artisti), tra i quali “L’esperienza segna” dei Soluzione su cui appaiono Mao, Garbo e Federico Fiumani dei Diaframma. Concentriamoci ora su “Fratture”, un testo letterario e “fi -losofi co” in cui ironia, drammaticità degli eventi e personaggi si susseguono in una parade avvolgente evidenziando l’assurdo di ciò che chiamiamo vivere e mettendo in campo uno spirito combattivo, la forza e la volontà di rinascere ogni giorno, superando le Crisi. Capiamone di più con l’autore.

Quali sono queste “Crisi” con la “C” maiuscola che racconti?

“La parola “Crisi”, oltre che al Tg, mi fa pensare al mio primo romanzo, “L’ul-timo disco dei Cure”, in cui ne riportavo la defi nizione: Fase di perturbazione, di dubbio, di incertezza nell’equilibrio di una persona o di una collettività. Di squilibrio più o meno grave in campo economico e sociale… La crisi, sostanzialmente, mette a nudo le cose. Le crisi di cui parlo in “Frat-ture” sono numerose. A partire da quelle dei due protagonisti Thomas che a causa di un incidente perde la memoria, la sua “conoscenza”, l’habitat su cui ha costrui-to la propria esistenza, una “crisi” clinica, ma pure culturale. La co-protagonista, Elisa invece fa della ricerca e dell’esperienza il suo modus operandi compiendo un percor-so vitale non sempre positivo che la porta sull’orlo del precipizio, ad un altro tipo di crisi, la defi nirei emozionale”.

Da quale realtà quotidiana e da quale città hai preso spunto per il tuo libro?

“La realtà quotidiana messa in scena è la vita di due giovani “umani” (un termine caro a M. Houellebecq), uno programma-tore di videogiochi e realtà virtuali, l’altra studentessa universitaria molto colta con la passione per la fotografi a e per la musica. Un evento drammatico che può accadere a chiunque e che stravolge l’esistenza di quella persona. Le città sono sicuramente quelle che conosco meglio e che amo: Me-stre (e il Nordest), città nella quale sono nato e cresciuto e in cui attualmente abito,

di Vesna Maria Brocca

Un testo letterario e “fi losofi co” in cui ironia, drammaticità degli eventi e personaggi si susseguono evidenziando l’assurdo di ciò che chiamiamo vivere. Ma si rinasce ogni giorno e così si supera la crisi

Solidarietà Il bilancio d

“Fratture”, storie di crisi

Nelle foto l’autore del libro e la prima di copertina

e Roma, la Capitale, dove si trova l’om-belico del Mondo, ma che è pure ricca di altri signifi cati. Inoltre a Roma vive buona parte dei miei amici. Ci vivono anche Mas-simo, carissimo amico d’infanzia, anche lui mestrino, che ho inserito nel romanzo per divertimento, e soprattutto ci vive mio fratello Luca, cantante e compositore dei Soluzione”.

Come lo vedi il mondo dei giovani di oggi e qual è secondo te la “frattura” più grande?

“Non vorrei apparirti nichilista, non lo sono. Anzi temo di essere un inguaribile ottimista, ma il Mondo dei Giovani lo vedo diffi cile. Anche quello dei grandi sia chiaro, ma quello dei giovani è più “critico”. Sen-za un passato da ricordare o su cui posare basi solide, e soprattutto senza un futuro. E probabilmente senza la possibilità di chiedere aiuto alle generazioni precedenti troppo prese dalla corsa per riuscire a “so-pravvivere”. Quasi tutte le certezze sono svanite. Il concetto di Famiglia ha perso consistenza. Le identità si sono smarrite. Le ideologie sono cadute, le religioni si sono ridimensionate brutalmente. L’economia è allo stremo. É diffi cile dire quale sia la frattura più grande, sono tante. Di sicuro occorre fermarsi, respirare profondamente, rallentare il battito del cuore e pensare un attimo a come ripartire. Ho fi ducia nel ge-nere umano. Forse però sbaglio…”.

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Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Catasto: per i fabbricati rurali contano solo i requisiti

L’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Il tempo stringe per le unità immobiliari che, come previsto dalle novità introdotte nel nuovo Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 26 Luglio 2012, possono essere iscritti al catasto, tra quelli rurali destinati ad abitazione e quelli strumentali all’esercizio dell’attività agricola (diversi da quelli in categoria D/10). I soggetti interessati devono presentare le DOMANDE DI VARIAZIONE CATASTALE relative fabbricati iscritti al catasto urbano (Ceu) entro il 1° ottobre 2012, mentre le DICHIARAZIONI DI AGGIORNAMENTO CATASTALE relative ai fabbricati iscritti al catasto terreni (Ct) che devono essere iscritti al catasto edilizio urbano, entro il 30 novembre 2012. Restano comunque valide le domande presentate in base alle regole (abrogate) del D.L. n. 70/2011 dopo il 30 settembre 2011 e fino al 1° ottobre 2012. L’agenzia del Territorio ha previsto due tipologie di modulistica: la tipologia di DOCUMENTO 1 per la presentazione delle domande di variazione, e la tipologia di DOCUMENTO 2, per la presentazione delle dichiarazioni di aggiornamento catastale. In altre parole la prima tipologia, è utilizzata per le dichiarazioni di fabbricati di nuova costruzione od oggetto di interventi edilizi, per i quali sussistono i requisiti di ruralità. La seconda tipologia di documento, è utilizzata per le dichiarazioni al Ceu di fabbricati rurali già censiti al Ct, purché costituenti unità immobiliari che, nello stato attuale, sono di per sé atti a produrre un reddito. Per

entrambi le procedure, devono essere presentate anche le relative autocertificazioni, utilizzando i moduli B (per le unità abitative) e C (per le unità strumentali), allegati al Dm 26/07/2012. Tra le novità è stata introdotta anche una nuova causale di variazione, denominata “RICHIESTA DI RURALITÀ”, da utilizzare solo con la tipologia di documento 1. Questa causale consente in caso di unità già censite nel gruppo di categoria D (esclusa la D/10), la presentazioni di VARIAZIONI SEMPLIFICATE, per cui sono necessari solo i dati identificativi dell’unità. Fino al 30 novembre 2012, i soggetti interessati potranno continuare a servirsi della procedura Docfa già in uso. Ma già a decorrere dal 4 settembre 2012, è disponibile la nuova versione della procedura automatica “Docfa 4.00.1”. Sul sito dell’agenzia del Territorio (www.agenziaterritorio.gov.it) è quindi possibile compilare la domanda con modalità informatica. E’ anzi consigliabile utilizzare la procedura on-line, che consente subito l’assegnazione dell’identificativo numerico, con la possibilità di trasmettere successivamente, ma non oltre il 1 ottobre 2012, tutta la documentazione all’Ufficio provinciale dell’Agenzia. Con il Dm 26 luglio 2012, i fabbricati per i quali sussistono i requisiti di ruralità, già censiti al Ceu e oggetto delle nuove domande, mantengono la categoria attribuita e gli altri dati di classamento, siano essi a destinazione abitativa o strumentale all’esercizio delle

attività agricole. Perciò ai fini fiscali, e in particolare ai fini dell’Ici non è più necessaria l’attribuzione delle categorie catastali A/6 e D/10. In altre parole il riconoscimento del carattere di ruralità di un immobile è indipendente dalla categoria catastale attribuita, ma solo dai requisiti. Le domande e le autocertificazioni possono essere presentate mediante consegna diretta all’ufficio competente, posta raccomandata, fax o PEC. Inoltre possono essere presentate dai titolari dei diritti reali, da tecnici incaricati (ingegneri, geometri, agronomi, architetti) o tramite le associazioni di categoria degli agricoltori. Ricapitolando le dichiarazioni di aggiornamento dovranno avvenire entro il 30 novembre 2012, in caso di inosservanza scatta l’accertamento con sanzioni da 1.032 a 8.264 euro. Naturalmente gli uffici provinciali dell’Agenzia del Territorio verificheranno la documentazione presentata. Quindi l’esisto della verifica dei requisiti di ruralità potrebbe essere anche negativo, in caso di mancanza dei requisiti. In particolare in sede di controllo è necessario attribuire il classamento alla categoria del gruppo “A” più appropriata in base alle caratteristiche oggettive del fabbricato e apporre ove possibile, la corrispondente annotazione del carattere di ruralità. E’ chiaro infatti che non è possibile il riconoscimento dei requisiti per fabbricati che hanno caratteristiche appartenenti alle categorie A/1 e A/8 o per le abitazioni con caratteristiche di lusso.

INAUGURAZIONE19_10_2012

APRE A PADOVALA NUOVA CASA DEL VOLONTARIATO

via Gradenigo 1035131 Padova

11.45Taglio del nastro e benedizione

17.00-21.00Happy hourMusic contestcon gruppi giovanili

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37373737I nostri esperti

Care lettrici e lettori, a richiesta da parte di molte di Voi, in questa rubrica affronterò il delicato quanto frequente tema dell’omesso versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del genitore non collocatario prevalente e/o del figlio maggiore non economicamente autosufficiente.I figli minori e quelli maggiorenni, non ancora economicamente autosufficienti, hanno diritto di essere mantenuti ( ex art. 147 e 148 del c.c.) dai genitori in misura proporzionale al proprio reddito (inteso quale patrimonio complessivo) tenendo conto delle esigenze concrete degli stessi, del tenore di vita goduto in costanza di convivenza, ancorché more uxorio, all’effettiva permanenza presso ciascun genitore e all’impegno concreto profuso da ciascuno di essi nella loro educazione e gestione giornaliera.Dato per acclarato, dunque, che l’obbligo al mantenimento dei figli incombe in egual misura anche sui genitori non legati da un vincolo matrimoniale ma da una semplice unione di fatto, ne consegue che anche le conseguenze civili e penali per l’omesso versamento dello stesso sono da intendersi parificate.Ma, in concreto, come e cosa fare se il padre naturale/separato/divorzionato omette di versare il mantenimento del figlio minorenne e/o maggiorenne non economicamente autosufficiente?La madre, munita dell’omologa di separazione (in ipotesi di separazione consensuale) o della sentenza di separazione (in ipotesi di separazione giudiziale) o della sentenza di divorzio, o ancora del provvedimento, avente natura esecutiva, pronunciato dal Tribunale Minorile, può adire, tramite un legale all’uopo nominato, il Tribunale per far ordinare al terzo (es. datore di lavoro, banche, enti erogatori la pensione, P.A.) ex art. 156, comma 6 c.c. di versarle direttamente quanto previsto a titolo di mantenimento. Questo ordine di pagamento può essere già inserito dal Giudice, qualora ne ricorrano i presupposti (ad esempio allorquando il genitore già nel corso del procedimento di separazione

o divorzio ometta e/o ritarda ingiustificatamente il pagamento del dovuto mantenimento), nella sentenza di separazione e/o divorzio o nel decreto pronunciato avanti il Tribunale minorile a seguito di procedimento ex art. 317 bis c.c..Detta condotta assume particolare rilevanza anche ai fini della

valutazione del corretto esercizio della potestà genitoriale poiché, innegabilmente, denota il pressoché totale disinteresse del genitore inadempiente verso le esigenze primarie del figlio minore e/o maggiorenne ma non economicamente autosufficiente.Conseguentemente, potrà essere giuridicamente valutata

l’incapacità genitoriale del genitore inadempiente con sua conseguente decadenza. Peraltro, la violazione degli obblighi di natura economica disposti in favore del figlio, assume rilevanza anche in ambito penale integrando detta condotta il reato di cui all’art. 570 c.p., anche nella sola ipotesi di semplice ritardato

pagamento dell’assegno rispetto ai termini indicati dal Giudice.Ma il genitore inadempiente può esimersi dalle conseguenze penali della propria condotta?L’incapacità economica del genitore obbligato al pagamento dell’assegno di mantenimento assume valore esimente solo quando questi riesca a dimostrare, in maniera puntuale e precisa, il proprio incolpevole stato di indigenza. A tal riguardo non si può ritenere sufficiente il semplice stato di difficoltà economica addotta dall’inadempiente a propria discolpa come ad esempio il fatto di essere disoccupato.Di recente la Cassazione è nuovamente intervenuta sul punto ritenendo che l’impossibilità di versare l’assegno di mantenimento al figlio minore da parte di un imprenditore non possa giuridicamente essere scusata dal fatto che la sua azienda sia in difficoltà economica, come vanamente dimostrato con la produzione in giudizio degli ultimi tre bilanci in “rosso”. La Corte di Cassazione con la medesima sentenza ha inoltre statuito il diritto al risarcimento dei danni morali conseguenti a detto comportamento omissivo.Dunque, l’omesso mantenimento dei figli minori e/o maggiorenni non economicamente autosufficienti, oltre ad essere immorale sotto un profilo umano, assume senza dubbio rilievo in ambito civile e penale con conseguente diritto, da parte dei soggetti lesi, di pretendere la giusta tutela anche sotto il profilo del risarcimento dei danni morali sofferti per tutte le difficoltà e disagi loro causati. Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

AffARI dI fAmIgLIAMancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del padre.

Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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Page 42: La Piazza del Conselvano - 2012sett n119

L’Ente Parco del Delta del Po

il giorno 27 ottobre 2012 alle ore 11:00 presso la Sala Consigliare del Comune di Adria Sede comunale, invita alla presentazione del libro:

LE VALLI DEL DELTA DEL PO

“Se lo scopo dello sviluppo è di provvedere ai bisogni so-ciali ed economici, lo scopo della conservazione è di assi-curare la capacità della terra nel mantenere e permettere tale sviluppo razionale e di assicurare il mantenimento della vita. La conservazione viene definita come gestione dell’uso della biosfera, in modo da trarre i maggiori van-taggi, mantenendo il potenziale perchè possa far fronte ai bisogni ed alle aspirazioni delle generazioni future. Quindi la conservazione è positiva e iclude la salvaguar-dia, il mantenimento, l’utilizzazione duratura, la riquali-ficazione ed il miglioramento dell’ambiente naturale. La conservazione, come lo sviluppo. è dedicata all’uomo: lo sviluppo mira a raggiungere fini umani soprattutto attraverso l’uso razionale della biosfera, la conservazio-ne mira alla realizzazione degli stessi fini assicurando

la continuità di tale uso. La conservazione e lo sviluppo sono stati associati così raramente che talvolta appaio-no, e spesso sono rappresentati, come due processi in-compatibili.” In questo libro l’associazione di razionale uso delle risorse e la continuità del loro uso nella logica della conservazione della natura emergono ponendo la domanda di cosa si può fare per il futuro. Quindi la scelta di pubblicare il volume non è solo un importante lavoro di ricerca storica ed ambientale ma anche un modo per stimolare il lettore a proporre delle idee o a far pensare quanto l’uomo abbia fatto per la preservazione del nostro Parco del Delta del Po.

IL PRESIDENTEGiuseppe Geremia Gennari

(Il testo è tratto dal volume “Uomini e Parchi - autori Valerio Giacomini e Valerio Romani edizione aggiornata a cura di Walter Giuliano - Edizioni Franco Angeli.)

Parco Regionale Venetodel Delta del PoVia Marconi, 645012 Ariano nel Polesine (RO)Tel. 0426 372202Fax 0426 [email protected]

Page 43: La Piazza del Conselvano - 2012sett n119

VINO

IL BRUNELLO DI MONTALCINO

SIAMO A MONTALCINO, NELL’ITALIA CENTRALE, IN TOSCANA, IN UNA ZONA COLLINARE DI RARA BELLEZZA, CHE DAL 2004 È ISCRITTA NEL PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITÀ DELL’UNESCO. QUI SI ALTERNANO VIGNETI, ULIVETI ED ALTRE COLTIVAZIONI ASSIEME AD UN NUMERO IMPRECISATO DI EDIFICI IN PIETRA CHE TESTIMONIANO LA CENTENARIA

COLTIVAZIONE DI QUESTO TERRITORIO. QUI SI PRODUCONO VINI ROSSI DI STRAORDINARIA BELLEZZA E LONGEVITÀ, OTTENUTI DAL VITIGNO SANGIOVESE. IL VINO PIÙ IMPORTANTE È SENZA OMBRA DI DUBBIO IL BRUNELLO DI MONTALCINO, CHE ASSIEME AL CHIANTI E AL BAROLO, È LA PIÙ IMPORTANTE FORMA DI MADE IN ITALY ENOLOGICA NEL MONDO. LA STORIA DEL BRUNELLO DI MONTALCINO È LEGATA A DOPPIO FILO ALLA FAMIGLIA BIONDI-SANTI. DURANTE LA SECONDA METÀ DELL’800 SI EBBE UNA NOTEVOLE SVOLTA ENOLOGICA DA PARTE DI CLEMENTE SANTI ED IN SEGUITO DAL NIPOTE FERRUCCIO BIONDI, CHE POI PRESE ANCHE IL NOME DEL NONNO MATER-NO, DIVENTANDO BIONDI-SANTI. QUESTI, FACENDO UNA SELEZIONE ACCURATA DELLE UVE DI SANGIOVESE, CAPÌ CHE PER OTTENERE IL VINO CHE VOLEVA DOVEVA USARE UN SOLO VITIGNO, MENTRE PRIMA SI MESCOLAVANO DIVERSI TIPI DI UVE. NEL 1865 SI EBBE LA PRIMA VINIFICAZIONE E QUELLO CHE SE NE OTTENNE FU UN VINO CORPOSO, CALDO, ARMONICO E MOLTO VELLUTATO. DA QUELLA VOLTA IL CONSENSO NEI CONFRONTI DEL BRUNELLO CREBBE IN MODO ENORME E, AI GIORNI NOSTRI, NON HA ANCORA SMESSO DI CRESCERE. LA BOTTIGLIA PIÙ ANTICA CHE SI CONOSCA È DATATA 1888 ED È GELOSAMENTE CONSERVATA DALLA FAMIGLIA BIONDI-SANTI.IL BRUNELLO DI MONTALCINO DEVE ESSERE MESSO IN COMMERCIO IL 1° GENNAIO DEL QUINTO ANNO DOPO LA VENDEMMIA, È UN VINO CHE PUÒ DURARE, SEMPRE CHE L’ANNATA LO PERMETTA, ANCHE UN SECOLO SENNÒ POCO CI MANCA, MIGLIORANDO CONTINUAMENTE LE PROPRIE QUALITÀ. E’ UN VINO IDEALE PER ARROSTI DI CARNI ROSSE, CACCIAGIONE E CARNI ALLA GRIGLIA. OLTRE AL BRUNELLO IN QUESTA ZONA VIENE PRODOTTO ANCHE IL ROSSO DI MONTALCINO, CHE ALTRO NON È CHE L’ESPRESSIO-NE DEL SANGIOVESE CHE SI PUÒ BERE ANCHE GIOVANE. INFATTI IL ROSSO DI MONTALCINO PUÒ ESSERE MESSO IN COMMERCIO IL 1° SETTEMBRE DOPO LA VENDEMMIA. PER CHI FOSSE AMANTE DEI VINI DA DESSERT QUI SI PRODUCE IL MOSCADELLO, VINO BIANCO DI ANTICA TRADIZIONE PRODUTTIVA, DECANTATO ANCHE DA UGO FOSCOLO.

DenisMeneghini

CUCINA

SCHIACCIATINE ALL’UVA MOSCATA

SARÀ ANCHE PERCHÉ VA DI MODA, MA NELLA STAGIONE DELLA VENDEMMIA QUESTE SCHIACCIATINE ALL’UVA ANDAVANO PROVATE.ABBIAMO SCELTO UN TIPO DI UVA UN PO’ AMAROGNOLA, MA D’ALTRONDE LA NOSTRA È LA TERRA DEL VINO MOSCATO.UN DOLCETTO LEGGERISSIMO SIA PER LA FARINA UTILIZZATA (QUELLA DI RISO È NOTORIAMENTE PIÙ DIGERIBILE) SIA PER L’ASSENZA DI BURRO E OLIO.CON QUESTI POCHI INGREDIENTI SIAMO RIUSCITE AD ESALTARE IL SAPORE DEI CHICCHI D’UVA, OTTENENDO COMUNQUE DELLE SCHIACCIATINE MORBIDE E DELICATE.

INGREDIENTI PER 9 SCHIACCIATINE:85G FARINA DI RISO

20G FARINA 0040G FARINA AUTOLIEVITANTE

140G UVA MOSCATA

2 CUCCH.NI ZUCCHERO

1 UOVO PICCOLO

LIQUORE ALL’ANICE

LATTE

PROCEDIMENTOSETACCIARE LE FARINE, UNIRVI LO ZUCCHERO, I CHICCHI D’UVA INTERI ED IL LIQUORE; AGGIUNGERE L’UOVO ED IMPASTARE CON UN CUCCHIAIO. AIUTARSI CON IL LATTE PER OTTENERE UN COMPOSTO MORBIDO.RIEMPIRE GLI STAMPINI IN SILICONE E CUOCERE IN FORNO VENTILATO A 180° PER CIRCA 30 MINUTI, VERIFICANDO LA COTTURA CON UNO STECCHINO. LASCIARE RIPOSARE IN FORNO SPENTO, PRIMA DI SERVIRE.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

39393939A tavola

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BILANCIA 2 3/09

AL 22/10FASCINO LIBERATE IL

VOSTRO LATO PIÙ RO-MANTICO E FANTASIOSO, I PIANETI

FAVOREVOLI VI RENDERÀ, QUESTO MESE, PARTICOLARMENTE IDEALISTI · SALUTE DALLA CROMOTERAPIA ALLA RIFLESSO-LOGIA, PASSANDO PER YOGA E SHIATSU: SIATE APERTE A TUTTE LE POSSIBILITÀ DI BENESSERE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO L’EROS SI FARÀ MENO PASSIO-

NALE E PIÙ CEREBRALE E LE RELAZIONI SI BASERANNO SU AFFINITÀ INTELLET-TUALI E INTERESSI CONDIVISI · SALUTE INFORMATISSIMI SULLE NOVITÀ IN FATTO DI DIETE E TRATTAMENTI ESTETICI: LA MOTIVAZIONE SARÀ AI MASSIMI LIVELLI. APPROFITTATENE!

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO IL DESIDERIO DI AVVENTURA E DI CON-

QUISTA AUMENTERÀ IN MANIERA ESPONENZIALE. INSOFFERENZA VERSO CHI VI SOFFOCA· SALUTE GES-TITE IN MANIERA SAGGIA LE GRANDI RISORSE DI CUI SARETE PROVVISTI: SCE-GLIETE SPORT CHE FACCIANO APPELLO ALLA RESISTENZA

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01ASCINO I SINGLE

SARANNO IRRESISTIBILMENTE SOSPINTI VERSO TERRE LONTANE, ATTRATTI DA PERSONE INSOLITE DI CONTESTI CULTUR-ALI DIVERSI · SALUTE L’ENERGIA SARÀ INTERMITTENTE, INTEGRATE LA PALESTRA CON RILASSAMENTO ORIENTALE, O CON DISCIPLINE TIPO TAI CHI O QI GONG

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO SARETE ATTRATTI

DA PERSONE MISTERIOSE E NON FACILMENTE DECI-FRABILI. MANTENETE IL CONTROLLO NELLE RELAZI-

ONI · SALUTE SIETE AGILI, PERCIÒ VI CIMENTERETE IN UNA MIRIADE DI ATTIV-ITÀ: DAL PARACADUTE ASCENSIONALE

PESCIDAL 20/02AL 20/03

ASCINO SARETE PIÙ SOLLECITI NEI

CONFRONTI DELLE RELAZIONI DI LUNGA DATA. SIATE PIÙ DINAMICI E MENO FA-TALISTI · SALUTE POTRESTE ACCUSARE TUTTA UNA SERIE DI SINTOMI IMPUTABILI A UN’IPOCONDRIA DIFFUSA, O A UN CALO DELLE DIFESE IMMUNITARIE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO SONO IN AR-RIVO PIÙ SODDISFAZIONI

ALLE LUNGA DURATA CHE AI SINGLE. NUOVI INCONTRI FAVORISCONO L’EROS · SALUTE ATTENZIONE PAR-TICOLARE PER IL BENESSERE A TUTTO TONDO: MOLTI INTRAPRENDERANNO UNA DIETA O UN ALIMENTAZIONE SANA

TORO DAL 21/04

AL 20/05A S C I N O

ARETE QUAL-RIFLESSIONE SULLE

RELAZIONI IN GENERALE E ANCOR PIÙ SU QUELLE SENTIMENTALI. EVITATE STERILI RIMUGINAZIONI · SALUTE IL BUON TONO ENERGETICO GENERALE VI REGALERÀ EN-TUSIASMO E METODO IN OGNI ATTIVITÀ, POTRETE PUNTARE SULLA COMPETITIVITÀ

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO PREVISTI TUONI E FULMINI NELLE

RELAZIONI AMOROSE: AVETE VOGLIA DI DARE UN BELLO SCOSSONE A RE-LAZIONI CHE SI STRASCINANO · SALUTE L’ENERGIA SARÀ BALLERINA, O AL DI SOTTO DELLO STANDARD ABITUALE E I RIFLESSI SI FARANNO PIÙ LENTI. EVITATE GRANDI PERFORMANCE

CANCRO 22/06

22/07ASCINO AVRETE UN DIALOGO

COSTRUTTIVO E COSTANTE CON CHI VI STA ACCANTO. RECUPERERETE UNA DIMENSIONE DI PIACEVOLE INTIMITÀ · SALUTE CORSI COLLETTIVI E ATTIVITÀ DI SQUADRA COME LA PALLAVOLO O IL TENNIS VI AIUTERANNO A CANALIZZARE LE ENERGIE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO QUALCHE POSSIBILE EQUIVOCO NELLA COMUNICAZI-ONE, CHE SARÀ IM-

TONI PIÙ SOMMESSI E CON-FIDENZIALI · SALUTE E’ TEMPO DI FARE CONTROLLI MEDICI DI ROUTINE, COME UNA VISITA DENTISTICA: PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE!

VERGINE 24/08 22/09

FASCINO VI ATTENDONO CONOSCENZE DAVVERO

MOLTO INTERESSANTI, PUR-CHÉ SIATE PIÙ FIDUCIOSI NEI CONFRONTI DELLE NOVITÀ · SALUTE DEDICATEVI TUTTO IL TEMPO NECESSARIO A STAR BENE. L’ATTENZIONE PER L’ESTETICA, L’IGIENE E LA SALUTE È CONSIGLIATA

Oroscopo

LEONELEONELEONEDALDALDALDALDAL

ALAL

ONETONI

GEMELLIGEMELLIDAL

TUONI

TOROTOROTOROTOROTOROTOROTORO

ALALAL

ARIETEARIETEDALDAL 21/03 21/03DAL 21/03DALDAL 21/03DAL

ALAL

ACQUARIOACQUARIOACQUARIOACQUARIODALDALDALALALALALALFFASCINOASCINO

DA

CONTROLLO

SAGITTARIOSAGITTARIOSAGITTARIODALDALDAL

QUISTA

ALALFFASCINOASCINO

SI FARÀNALE E PIÙ CEREBRALE

VOSTROMANTICO

L’AMORE D’AUTUNNO È UN CUORE ALIENO CHE CI PORTA

IL PROFUMO OVATTATO DEL RESPIRO DELLE TERRE

ARATE ACCAREZZATE DALLE PRIME NEBBIE

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