La Piazza di Adria - 2012sett n122

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Dal 13 al 21 Ottobre www.ottobreblu.it pag. 11 pubbliredazionale Treni, l’odissea di studenti e pendolari Trasporti Nessun dietrofront del ministro Severino Tribunale FINO A MARZO “SCRIPTA MANENT” L’Adriese ha fatto il suo debutto nel campionato di Eccellenza, dopo la bel- lissima promozione dello scorso anno. Stesso allenatore, Beppe Pregnolato, buona parte della rosa confermata (in primis Fig) con l’innesto di giocatori d’esperienza come Antonelli, Natalicchio, Nonnato e Costantini. ADRIESE DEBUTTO IN ECCELLENZA Il 29 settembre, per la giornata Europea del patrimonio, il museo arche- ologico ha inaugurato una nuova mostra dal titolo “Scripta manent- I documenti Bocchi per l’Archeologia di Adria”. La mostra è dedicata alla tradizione archeo- logica adriese e ai suoi documenti Ulss 19 già in linea con la spending review Sanità Riordino delle provincie, dal Consiglio nessuna indicazione “Il Polesine rimanga unito”, questo il punto più importante del documento votato da Pdl, Pd e Nuovo Polo “I l Polesine rimanga unito”, questo il pun- to più importante del documento che alla metà del mese scorso ha ricevuto il voto favorevole degli esponenti del Pdl, del Pd e del Nuovo Polo in Consiglio comunale. Tutto il contrario di quello che è successo finora, in quan- to sull’argomento del riordino degli enti locali, e conseguente taglio della Provincia di Rovigo, ognuno ha espresso diverse opzioni: dall’ac- corpamento tout court a Padova o alla città metropolitana di Venezia fino al salto di regione di Occhiobello che vorrebbe addirittura unirsi a Ferrara. Il tema nato in seno alla spending re- view, del resto, è decisamente importante è ha colto un po’ tutti di sorpresa malgrado la testa della Provincia di Rovigo fosse sul ceppo già da più di un anno, tanto che, il primo ad impugnare l’accetta fu il governo Berlusconi ben prima della sua stessa capitolazione. Ora i tempi stringono, i Comuni insieme alla Regione sono chiamati ad esprimersi sull’ipotesi di riordino. Ipotesi, però, che dal comune di Adria non è uscita in modo così chiaro. Questo almeno è quanto rinfacciato dai gruppi che non si sono allineati alla maggio- ranza: Idv e Movimento a cinque stelle. In effetti dalla delibera, votata su un documento proposto dal capogruppo del Nuovo Polo Stefania Tescaro- li, manca completamente l’indirizzo verso il qua- le orientare il nuovo assetto istituzionale, prende posizione in merito al principio che sarebbe stato meglio abolirle tutte le provincie e si allinea con palazzo Celio tergiversando nell’attesa di un responso da parte del Tar in merito all’incostitu- zionalità dell’articolo 17 della spending review. EDITORIALE L’etica e la politica di Ornella Jovane D a una parte il mondo reale. Gli im- prenditori che cercano nuove ricette per recuperare in competitività e tro- vare il bandolo della matassa nel tentativo di interpretare le trasformazioni del siste- ma produttivo in atto, accelerate vertigino- samente dalla crisi economica. Una platea di lavoratori che manifesta – in vario modo - tutta la propria dispera- zione nel difendere con dignità e coraggio il proprio posto di lavoro, già a rischio o che minaccia di diventarlo. Poi c’è il popolo dei precari, quello dei disoccupati, inoccupati o scoraggiati, giova- ni, molte donne e persone di mezza età che, in tutti i casi, fanno fatica a collocarsi nel mondo produttivo. Dall’altra parte la politica con i suoi scandali, gli sprechi, gli sperperi di denaro pubblico e le sue analisi cavillose e non sempre credibili sulla necessità di cambiare registro, di trovare nuove formule ed effi- caci risposte alle sollecitazioni che vengono dal mondo reale. In mezzo una domanda: a cosa ser- vono le elezioni politiche della prossima primavera? [email protected] continua a pag. 3 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio N ell’ultimo decennio le Regioni italiane hanno speso 89 miliar- di di euro in più. Di questi, oltre la metà sono stati “assorbiti” dalla sanità (49,1 mld di euro). A fronte di un aumento dell’inflazione che nel periodo preso in esame ha toccato il 23,9%, la crescita della spesa è stata del 74,6%. In dieci anni alle Regioni 89 miliardi in più *Segretario CGIA di Mestre di Giuseppe Bortolussi* Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 122 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it di Adria LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 pag. 12 pag. 10 pagg. 4-5 pag. 18 pag. 19 pagg. 6 e 20 Istituto di Estetica “SIMONA” ADRIA (RO) Via carducci, 58 - Tel. 0426 41154 Pedicure Manicure Ricostruzione unghie Trucco Sposa Massaggio Corpo Solarium Viso - Corpo CAVARZERE (VE) Via Maestri del Lavoro, 13 Tel. 0426 311783 Fax 0426 311741 www.tirakkina.it

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Dal 13 al 21 Ottobrewww.ottobreblu.it

pag. 11

pubbliredazionale

Treni, l’odisseadi studenti e pendolari

TrasportiNessun dietrofront del ministro Severino

Tribunale

Fino a marzo “Scripta manent”

L’Adriese ha fatto il suo debutto nel campionato di Eccellenza, dopo la bel-lissima promozione dello scorso anno. Stesso allenatore, Beppe Pregnolato,

buona parte della rosa confermata (in primis Fig) con l’innesto di giocatori

d’esperienza come Antonelli, Natalicchio, Nonnato e Costantini.

adrieSe debutto in eccellenza

Il 29 settembre, per la giornata Europea del patrimonio, il museo arche-ologico ha inaugurato una nuova mostra

dal titolo “Scripta manent- I documenti Bocchi per l’Archeologia di Adria”. La

mostra è dedicata alla tradizione archeo-logica adriese e ai suoi documenti

Ulss 19 già in linea con la spending review

Sanità

Riordino delle provincie, dal Consiglio nessuna indicazione “Il Polesine rimanga unito”, questo il punto più importante del documento votato da Pdl, Pd e Nuovo Polo

“Il Polesine rimanga unito”, questo il pun-to più importante del documento che alla metà del mese scorso ha ricevuto il

voto favorevole degli esponenti del Pdl, del Pd e del Nuovo Polo in Consiglio comunale. Tutto il contrario di quello che è successo finora, in quan-to sull’argomento del riordino degli enti locali, e conseguente taglio della Provincia di Rovigo, ognuno ha espresso diverse opzioni: dall’ac-corpamento tout court a Padova o alla città metropolitana di Venezia fino al salto di regione di Occhiobello che vorrebbe addirittura unirsi a

Ferrara. Il tema nato in seno alla spending re-view, del resto, è decisamente importante è ha colto un po’ tutti di sorpresa malgrado la testa della Provincia di Rovigo fosse sul ceppo già da più di un anno, tanto che, il primo ad impugnare l’accetta fu il governo Berlusconi ben prima della sua stessa capitolazione. Ora i tempi stringono, i Comuni insieme alla Regione sono chiamati ad esprimersi sull’ipotesi di riordino. Ipotesi, però, che dal comune di Adria non è uscita in modo così chiaro. Questo almeno è quanto rinfacciato dai gruppi che non si sono allineati alla maggio-

ranza: Idv e Movimento a cinque stelle. In effetti dalla delibera, votata su un documento proposto dal capogruppo del Nuovo Polo Stefania Tescaro-li, manca completamente l’indirizzo verso il qua-le orientare il nuovo assetto istituzionale, prende posizione in merito al principio che sarebbe stato meglio abolirle tutte le provincie e si allinea con palazzo Celio tergiversando nell’attesa di un responso da parte del Tar in merito all’incostitu-zionalità dell’articolo 17 della spending review.

EDITORIALE

L’etica e la politicadi Ornella Jovane

Da una parte il mondo reale. Gli im-prenditori che cercano nuove ricette per recuperare in competitività e tro-

vare il bandolo della matassa nel tentativo di interpretare le trasformazioni del siste-ma produttivo in atto, accelerate vertigino-samente dalla crisi economica.

Una platea di lavoratori che manifesta – in vario modo - tutta la propria dispera-zione nel difendere con dignità e coraggio il proprio posto di lavoro, già a rischio o che minaccia di diventarlo.

Poi c’è il popolo dei precari, quello dei disoccupati, inoccupati o scoraggiati, giova-ni, molte donne e persone di mezza età che, in tutti i casi, fanno fatica a collocarsi nel mondo produttivo.

Dall’altra parte la politica con i suoi scandali, gli sprechi, gli sperperi di denaro pubblico e le sue analisi cavillose e non sempre credibili sulla necessità di cambiare registro, di trovare nuove formule ed effi -caci risposte alle sollecitazioni che vengono dal mondo reale.

In mezzo una domanda: a cosa ser-vono le elezioni politiche della prossima primavera?

[email protected] a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Nell’ultimo decennio le Regioni italiane hanno speso 89 miliar-di di euro in più. Di questi, oltre la metà sono stati “assorbiti” dalla sanità (49,1 mld di euro). A fronte di un aumento

dell’infl azione che nel periodo preso in esame ha toccato il 23,9%, la crescita della spesa è stata del 74,6%.

In dieci anni alle Regioni89 miliardi in più

*Segretario CGIA di Mestre

di Giuseppe bortolussi*

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 122 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

di Adria

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

pag. 12pag. 10pagg. 4-5

pag. 18

pag. 19

pagg. 6 e 20

Istituto di Estetica

“SIMONA”

ADRIA (RO) Via carducci, 58 - Tel. 0426 41154

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Tel. 0426 311783 Fax 0426 311741www.tirakkina.it

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Strutture sportiveprogetto

adriaStadium

Potrebbe chiamarsi AdriaStadium ma per ora è solo un progetto che ha favorevol-mente colpito il presidente dell’Adriese,

Luciano Scantamburlo, il primo cittadino Massimo Barbujani. Tale apprezzamento

risale a qualche tempo fa quando il progetto è stato presentato al presidente dell’Adriese Luciano Scantamburlo, all’Ar-

chitetto Andrea Barasciutti, il geometra Paolo Munari di “SpaziAperti” l’Ingegner Enrico Berti della Socotherm, l’Ingengner Francesco Bonin, il geometra Renzo Sarti

e appunto il Sindaco della città etrusca. Tanto interesse nasce anche dal fatto che il progetto per la sua realizzazione potrebbe

beneficiare del disegno di legge Crimi, la legge sugli stadi che se venisse approvata

fornirebbe al Paese lo strumento per do-tarsi d’impianti sportivi moderni, efficienti,

in linea con i migliori standard europei. Il decreto infatti è nato per agevolare le società sportive che con denaro privato volessero restaurare o costruire ex novo stadi proprietà. Per favorirli, si prevede un abbattimento degli interessi dovuti,

tramite l’Istituto di Credito Sportivo, previo ovviamente parere favorevole di apposito

Comitato costituito.

Adotta una stradainFormazioni Sulla pericoloSità delle Strade provinciali

Sono oltre 500 i chilometri di strade pro-vinciali sui quali dal web sicurezzastradale.provincia.rovigo.it sarà possibile per ogni automobilista, pedone, ciclista o camioni-sta inviare indicazioni sullo stato del manto stradale, sui pericoli, sui fattori di rischio, sull’illuminazione. “I cittadini vivendo sul territorio ogni giorno – ha osservato l’assessore di Palazzo Celio Giorgio Grassia – possono fornire informazioni fonda-mentali sui fattori di rischio e mantenere aggiornata la conoscenza delle condizioni infrastrtutturali delle strade provinciali”. “ Il cittadino – ha proseguito – che poi adotta una strada od un tratto coopera con il personale, che incontrerà periodicamen-te, per rilevare la percezione del rischio nell’attraversamento delle stade”.Il piano costato circa 500 mila euro, 200 dalla Regione e 300 propri della Provincia, ha coinvolto pure l’università Iuav di Venezia e s’inquadra in “uno scenario più ampio, condiviso e coordinato a partire dai livelli europeo e nazionale per la riduzione dell’incidentalità ed alla mitigazione dei fattori di rischio”. Per il momento sotto osservazione c’è la rete stradale provinciale “Ma i Comuni – ha concluso l’assessore Giorgio Grassia – hanno una base importante sulla quale poter trasferire anche la loro viabilità”.

Adria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia Regioneviabilità

Sistemato il porfido delle strade

cattedrale

E’ arrivato don Luca, parroco venticinquenne

cinema

Politeama in attesa della digitalizzazione

EDITORIALE

L’etica e la politica La parentesi del governo tecnico non aveva solo la funzione di prendere l’Italia per i capelli e allontanarla dal baratro in cui rischiava

di cadere ma anche di concedere alla classe politica un periodo di tempo per recuperare la sua funzione primaria di attività volta al bene comune, di ritrovare motivazioni e fi nalità etiche e responsabili nei confronti di un popolo e di un paese che si sentiva abbandonato a se stesso nell’affrontare l’urto violento della crisi economica e le sue amare conseguenze.

Il tempo è trascorso: la prossima primavera è vicina e con essa anche la scadenza elettorale. Ma la politica è cambiata? Non è giusto generalizzare ma sono talmente tanti i singoli casi di “mele marce” che è diffi cile non pensare

che sia necessario rifl ettere sulla cesta che le contiene tutte. Non si tratta di approfondire il singolo caso ma di capire che questo sistema, così com’è, continua a minare nel vivo il nostro Paese,

il quale non potrà essere credibile e affi dabile agli occhi di investitori stranieri e non offrirà strumenti e chances per competere a giovani motivati che hanno voglia di provare e a imprenditori che tutti i giorni rischiano in proprio e continuano a crederci, un Paese che non darà a se stesso opportunità di crescita e di sviluppo e la speranza di una maggiore giustizia sociale.

Da Venezia, il presidente di Confi ndustria Squinzi agita la causa della questione settentrionale, a Padova il presidente della Camera Fini sollecita gli imprenditori ad attivarsi in prima persona perché la politica ha bisogno di forze civili e partecipazione per trovare nuove energie e linfa vitale. I politici devono tornare a governare ma gli elettori hanno il diritto di poter scegliere fra persone oneste e capaci, entusiaste e altruiste. Perché l’impegno politico è un servizio che si offre alla collettività. Non solo in teoria…

segue da pag. 1

Ornella Jovane

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da: Give Emotions Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 27 settembre 2012Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Roverellale moStre dei proSSimi anni

Il calendario delle prossime esposizioni al Roverella è quasi profetico, tanto si spinge nel futuro. Infatti, oltre alle due mostre che verranno organizzate nei prossimi mesi, sono state rese note le esposizioni dei prossimi anni. Così, è già possibile sapere che nel 2014 le sale dello storico palazzo verranno dedicate alla mostra “L’ossessione nordica: artisti italiani e tedeschi alle prime Biennali di Venezia”, mentre nel 2015 saranno le opere di Lega, Fattori e Signorini, dedicati alla vita quotidiana, a richiamare il grande pubblico nel capoluogo polesano

Nuovo Polole Sette piaghe

di adria

Il Nuovo Polo ha inviato alle redazioni dei giornali una lista nella quale sono indicate

quelle che ad avviso del gruppo politico sarebbero le sette piaghe che affliggono

la città di Adria. Nella nota compare al primo posto l’antenna di via Guarnieri, poi

la questione del Tribunale, e la vicenda che ha portato alla chiusura delle scuole di Bottrighe. Altre questioni sollevate dal

Nuovo Polo riguardano l’appalto del calore, il ponte Canareggio e Adria.com. Infine, sempre secondo il grippo politico,

l’Amministrazione non avrebbe brillato per la gestione della viabilità nelle frazioni. “Le strade cadono sempre più a pezzi – riporta

testualmente il comunicato - a Bottrighe, Fasana e Ca’ Emo ci sono parecchie

questioni irrisolte”.

pag. 8

pag. 14

pag. 15

Spazi aperti

Cresce il numero dei giorni di caccia

economia

Edilizia in Polesine, tante ombre e qualche luce

teatro Sociale

Al via la 197° stagione: lirica, prosa, concerti e balletto

pag. 25

pag. 28

pag. 29

Sociale

Cooperazione in ginocchio, un taglio del 5%

immigrazione

Regolarizzazione, bassi i numeri della sanatoria 2012

cultura

A Ca’ Pesaro le opere di Castellani e Gunther Uecker

pagg. 30-31

pag. 34

pag. 36

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4 Argomento del mese

petizione degli amici della bicicletta

Assicurazione per chi va al lavoro

Il pericolo corre sulle due ruote: lo sa bene chi sceglie di muoversi in bicicletta, compiendo un gesto di responsabi-lità nei confronti dell’ambiente ma affrontando anche dei

rischi concreti. Chi va al lavoro in bicicletta dovrebbe essere coperto da assicurazione contro eventuali infortuni lungo il tragitto, analogamente a quanto avviene per chi si reca al lavoro a piedi o con il mezzo pubblico o con mezzi privati, qualora non ci siano mezzi pubblici che coprono il tragitto.

La petizione che la Fiab (Federazione degli amici della bicicletta) rivolge al Parlamento italiano e che ha già raccolto migliaia di fi rme, è stata sottoscritta anche dal Consiglio regionale del Veneto. Su iniziativa dei capigruppo del Pd Laura Puppato, di Verso Nord Diego Bottacin, della Sinistra veneta Pietrangelo Pettenò, di Italia dei Valori Gustavo Franchetto, del Pdl Dario Bond e della Lega Federico Caner, l’assemblea veneta chiede al Parlamento che la norma che ha introdotto nella legislazione all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro il cosiddetto “infortunio in itinere”, sia estesa anche a chi sceglie la due ruote come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. La mozione sollecita il Parla-mento ad approvare al più presto la modifi ca di legge proposta, introducendo inoltre la disposizione per cui l’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico. Una tutela per chi si serve della bicicletta e affronta rischi quotidiani lungo strade sempre più caotiche e traffi cate.

Servizio ferroviario in Veneto, un servizio sempre più di classe, ma non inteso come qualità, ma come differenza di censo fra chi si può permettere servizi effi cienti e li può pagare e chi

(la maggioranza) pur avendo sempre più bisogno di servizi pubbli-ci per muoversi a causa della crisi (pendolari e studenti), invece li trova scassati. A fare il quadro della situazione è Federconsumatori con il suo responsabile regionale in tema di trasporti Ivano Mo-metti. “In Veneto come nel resto d’Italia - dice Mometti - si va per volontà di Trenitalia verso delle ferrovie in cui ci sono i nuovi sistemi di trasporto Freccia Rossa (alta velocità), freccia Argento (soluzio-ne intermedia) e Freccia Bianca, per capirci i vecchi espressi. Poi esistono le ferrovie regionali e i treni interregionali”. Monetti mette subito il dito sui problemi. ”La soluzione strategica su cui con la Regione Veneto c’è una comune visione – dice – è quella di creare un servizio integrato fra gomma e rotaia. Non è più possibile ad esempio che esistano in province come Vicenza, Belluno e Rovigo dei doppioni con bus a linee ferroviarie. Va introdotto per le corse, l’orario cadenzato. E’ vero che il cotto dei biglietti è basso rispetto al resto d’Europa, mala qualità in rapporto è scadente”. Nel detta-glio il progetto studiato da Sistemi Territoriali società interamente controllata dalla Regione Veneto, e Trenitalia vede convogli che

saranno “cadenzati” ad orari fi ssi: ogni 15’, 20’ e 30’ nelle linee a più alta frequenza. Sarà possibile offrire un sistema di trasporto rapido, che non dovrà più seguire gli orari di Trenitalia, ma saprà esattamente a quali minuti transiteranno i treni. Il nuovo orario dovrebbe partire dalla metà di giugno 2013. Per questo servizio si utilizzeranno i nuovi treni Stadler acquistati da poco da Sistemi Territoriali. “Siamo pronti a dare – spiega il presidente di Sistemi Territoriali Gian Michele Gambato – un contributo decisivo per mi-gliorare l’effi cienza della rete ferroviaria Veneta”. Federconsuma-tori parla degli interventi da fare subito “Serve subito raddoppiare i binari – dice – sulla linea Bassano- Venezia. E’ inutile potenziare il servizio con più treni se poi su certe tratte i convogli si rallentano perché esiste un solo binario e devono aspettare di far passare altri treni”. Federconsumatori con il presidente regionale Ermes Coletto e Monetti affrontano anche il problema delle sale d’attesa. “E’ l’emblema – dice – della società che cambia. Nelle stazioni più importanti, cioè nei capoluoghi di provincia, ci sono quelle per gli utenti del club Freccia Rossa, si accede con tessera elettronica: hanno aria condizionata e confort. Per gli altri, le sale d’attesa se ci sono, non sono encomiabili per igiene e servizi offerti. Nelle piccole stazioni sono quasi tutte chiuse. Insomma si investe su servizi desti-

nati a chi i soldi li ha, mentre pendolari studenti ed anziani avranno treni che funzioneranno sempre meno”. Il presidente della regione Luca Zaia punta a creare “una società indipendente che gestisce la nostra rete ferroviaria, che appartiene a tutti i cittadini. Sapremo di-mostrare di saper gestire meglio di altri anche i treni”. Per“ Ferrovie venete” e il modello che potrebbe essere seguito è quello emiliano, dove, la società regionale Tper (Trasporto passeggeri Emilia Roma-gna), con 2500 addetti gestisce 350 chilometri di strade ferrate, circa il 30% del traffi co ferroviario regionale. Intanto arriva l’analisi dell’Osservatorio sulla spesa del Consiglio regionale, che ha pre-sentato il monitoraggio sulle risorse nel decennio 2000-2010 per il settore ferroviario nella regione. Il problema più grande eviden-ziato dall’Osservatorio, sono le risorse: nella ripartizione nazionale il Veneto è storicamente penalizzato perché ha ricevuto in dote il 7,33 per cento dei trasferimenti nazionali (in quota assoluta 86,6 milioni di euro), pari a 5,93 euro per chilometro, a fronte di una media nazionale di 8,12 euro. Le vicine Lombardia e Piemonte ricevono trasferimenti chilometrici di 8,54 e 8,19 euro. Il Veneto ha ottenuto, quindi, 21 euro per abitante, il 40 per cento in meno della media nazionale, per la Lombardia ammontano a 35 euro, per il Piemonte a 43, per l’Emilia Romagna a 27.

di Alessandro Abbadir

Il presidente della regione Luca Zaia punta a costituire a breve una rete

di Ferrovie Venete

Stop ai doppioni con bus alle linee

ferroviarie, in province come Vicenza,

Belluno e Rovigo

L’ANALISI DI FEDERCONSUMATORIL’associazione di categoria

ha messo in evidenza che i servizi in stazione e nei treni

sono sempre più rivolti ad un’utenza ricca.

Ad esempio esistono comode e accessoriate sale d’attesa

per gli affi liati al club Freccia Rossa mentre per gli altri gli spazi,

quando ci sono, sono quasi sempre fatiscenti Treni, servizi scadenti, poche risorse e investimenti

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

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5Argomento del mese

di Nicola Stievano

“Raccontate sul web la vostra odissea quotidiana”I giovani del Partito Democratico veneto lanciano un blog per le segnalazioni dei pendolari

L’odissea quotidiana dei pendolari veneti fi nisce in rete con lo scopo di fare massa critica e ottenere delle azioni concrete da parte di tecnici e politici. L’idea è dei giovani del Partito Democratico Veneto che attraverso il blog www.youmove.info voglio-no offrire un punto di riferimento per pendolari e viaggiatori per segnalare in tempo reale i disservizi della rete dei trasporti

e raccogliere proposte “Stiamo pensando - hanno precisato i consiglieri regionali veneti del gruppo del Pd Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin - ad un testo di legge che punterà a tre obiettivi principali. Anzitutto trasformare ‘Veneto Strade’ in un ente che potrebbe prendere il nome di ‘Veneto Mobilità’, al quale affi dare la gestione non solo infrastrutturale ma anche di coordinamento dei servizi sia per quanto concerne la viabilità stradale che i trasporti ferroviari. La situazione di paralisi nella quale, ad esempio, versa la realizzazione della metropolitana di superfi cie (Sfmr) evidenzia la necessità di dare una scossa ad un sistema decisionale troppo lento ed ineffi ciente”. Altro obiettivo, affrontare fi nalmente l’integrazione e il collegamento dei servizi tra le diverse aziende di trasporto pubblico regionale con l’introduzione del biglietto unico. “Non è un sacrilegio - aggiungono i tre esponenti democratici - se la Regione Veneto si attiva per spingere quei processi di integrazione tra i diversi scali aeroportuali così come tra quelli portuali del Nordest”. Infi ne Tiozzo, Pigozzo e Azzalin hanno sollevato il “cronico problema dei tagli e dei disser-vizi, che penalizzano in maniera inaccettabile l’utenza. “Da quando è iniziata questa legislatura chiediamo al presidente Zaia ed all’assessore Chisso di predisporre un piano strategico sui trasporti per uscire dalla situazione catastrofi ca che ben conoscono le migliaia di pendolari”.

Treni, servizi scadenti, poche risorse e investimenti

555Argomento del mese

In Polesine

Lamentele Ingiustificato l’aumento dei prezzi Si parla di treni. Erano oltre venti le corse tagliate lo scorso anno nella regio-

ne Veneto. Ben otto transitavano per la provincia polesana ed interessavano prevalentemete le tratte in direzione del veronese e di Chioggia. A partire

dall’anno 2011, infatti, numerose sono state le proteste da parte di politici polesani (e non solo), ma anche di alcuni sindacati che videro nei tagli un’ulteriore penalizza-zione dei lavoratori pendolari e degli studenti la cui situazione già era difficile. Dalla Federazione della sinistra ad al Pd, in molti hanno presidiato le stazioni ferroviare muniti di volantini e nel luglio di un anno fa fu anche presentata un’interrogazione in Regione.

Ad oggi la situazione non pare cambiata ma il malcontento di alcuni viaggiatori sembra essere dovuto ad altro: scarsa comunicazione ed aumento ingiustificato dei prezzi, queste le lamentele più frequenti, in particol modo per chi utilzza la tratta Bologna-Venezia, i clienti abituali. “Per me i tagli non sono stati un problema, sono una studentessa e gli orari delle corse rispondono alle mie necessità - dice Anastasia, abbonata da quattro anni - però i treni sono sporchi e l’aumento continuo del prezzo dell’abbonamento non è giu-stificato”. Sembra infatti che il prezzo sia aumentato di circa il 10% in quattro anni, ma gli utenti non sembrano riscon-trare un miglioramento del servizio. E’ vero altresì che, come spiegano gli esperti, non tutto dipende dalla gestione veneta; in molti casi, spesso quando la tratta attraversa due regioni (ma non sempre, da Venezia la tariffa regionale si applica fino a Ferrara), la tariffa ordinaria è stabilita a livello nazionale e così il suo aumento.

Per quanto riguarda la mancanza di comunicazione, osserva Francesca “Spesso mi capita di arrivare in stazione e scopire che la corsa è stata sopressa”, il riferimento è al treno che transita per Monselice, che fino qualche settimana fa sembra esser stato sospeso ripetutamente.

Anche Irene sale a Monselice, studia medicina allUniversità di Padova ma parla della tratta Rovigo-Chioggia, usata spesso per recarsi alla spiaggia. “Ben tre volte ho dovuto utilizzare l’autobus, sia lo scorso anno che questa estate, impiegando quasi due ore per giungere a destinazione”.

Proprio per placare il malcontento degli utenti, la regione Veneto, co-finanziatrice di Trenitalia trasporti regionale, anziché “multare” l’azienda, ogni anno concorda con essa una sorta di bonus per i viaggiagtori. Ad oggi, per esempio, chi sia in grado di esibire l’abbonamento mensile di maggio usufruirà dei maggiori vantaggi: l’abbona-mento dei mesi di ottobre e novembre avranno il 50% di sconto; riduzioni anche per chi acquista il trimestrale o è titolare di un annuale. “Come forma di rimborso per scusarsi dei ritardi e dei disagi - spiegano gli addetti ai lavori –“. Ogni regione decide in autonomia; l’Emilia Romagna, ad esempio, ha deciso di regalare l’abbonamento mensile a chiunque sia in grado di produrre quelli dei due mesi precedenti.

Francesca De Luca

Spesso capita che il treno venga soppresso senza alcuna comunicazione

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6 Adria - in Municipio66 Adria - in Municipio

“Il Polesine rimanga unito”, questo il punto più importante del documento che alla metà del mese scorso ha rice-

vuto il voto favorevole degli esponenti del Pdl, del Pd e del Nuovo Polo in Consiglio comunale. Tutto il contrario di quello che è successo fino-ra, in quanto sull’argomento del riordino degli enti locali, e conseguente taglio della Provin-cia di Rovigo, ognuno ha espresso diverse opzioni: dall’accorpamento tout court a Padova o alla città metropolitana di Venezia fino al salto di regione di Occhiobello che vorrebbe addirittura unirsi a Ferrara. Il tema nato in seno alla spending review, del resto, è decisamente importante è ha colto un po’ tutti di sorpresa malgrado la testa della Provincia di Rovigo fosse sul ceppo già da più di un anno, tanto che, il pri-mo ad impugnare l’accetta fu il governo Berlu-sconi ben prima della sua stessa capitolazione.

Ora i tempi stringono, anche la Regione dovrà esprimersi sull’ipotesi di riordino. Ipotesi, però, che dal comune di Adria non è uscita in modo così chiaro. Questo almeno è quanto rinfacciato dai gruppi che non si sono allineati alla maggio-ranza: Idv e Movimento a cinque stelle.

In effetti dalla delibera, votata su un docu-mento proposto dal capogruppo del Nuovo Polo

Stefania Tescaroli, manca completamente l’indirizzo verso il quale orientare il nuovo assetto istituzionale, prende posizione in merito al principio che sarebbe stato meglio abolirle tutte

le provincie e si allinea con palazzo Celio tergi-versando nell’attesa di un responso da parte del Tar in merito all’incostituzionalità dell’articolo 17 della spending review. Ma non indica altro, se non il desiderio che il Polesine rimanga unito è l’auspicio per l’avvio di un progetto con altre realtà “in modo da realizzare un’unica grande

provincia in cui tutti i territori abbiano pari di-gnità istituzionali e possano esaltare le proprie specificità storico-culturali, paesaggistiche e so-cio-economiche”. L’aspetto più sensazionale del voto, invece, riguarada una questione politica, ossia che il gruppo del Pdl a Palazzo Tassoni si sia discostato dalle indicazioni del coordinatore provinciale, Mauro Mainardi, che invece aveva vivamente caldeggiato una fusione con Padova. Per il momento quindi la scelta di Adria va a raf-forzare la linea approvata all’unanimità nel con-siglio Provinciale, intesa a far sì che in sede di discussione regionale sul riordino delle Province, il territorio provinciale non sia considerato “terra di conquista o di annessione”, ma conservi la propria integrità.

di Fortunato Marinata

I consiglieri di Pdl, Pd, Nuovo Polo hanno ritenuto giusto non indicare in quale delle provincie confluire ma ribadire che il Polesine deve rimanere unito

Consiglio comunale Al voto le indicazioni per il riordino della Provincia

Palazzo Tassoni non decide

Ed è approdata in con-siglio comunale ad Adria la discussione

per il riordino (leggi “elimi-nazione”) della provincia di Rovigo. L’ordine del giorno prevedeva che si arrivasse a scegliere in quale provincia andare per avere una propo-sta da indicare alla Regione, ma dopo vari, quanto super-flui tira e molla, si è arrivati alla stesura dell’ennesimo documento inutile che scontenta tutti e for-se proprio per questo li mette anche, tutti d’accordo. E da lì parte un ragionamento che si fa più sottile. Alle provincie competono funzioni amministrative, poli-tiche e gestionali che riguardano settori di grande rilevanza e soprattutto nei quali si muovono enormi interessi economici. Par-liamo di: smaltimento rifiuti, servizi sani-tari, edilizia scolastica per l’istruzione di secondo grado, energia, acqua, ambiente, parchi, riserve naturali, viabilità e traspor-ti. Se pensiamo a quello che sta accadendo con lo smaltimento dei rifiuti tra la discari-ca di Villadose e l’inceneritore di Padova,

con la gestione dei servizi idrici, con gli interessi che ruotano dietro la produzione di energia, ci rendiamo conto di quali siano i veri motivi che spingono le forze politiche a sbandare un po’ di qua e un po’ di là. Sono tutti argomenti di cui tanto abbiamo sentito parlare negli ultimi mesi e che tuttavia abbiamo sempre visto singolarmente e slegati gli uni dagli altri. Ma l’anello di

congiunzione c’è ed è la politica. La stessa politica che si sta muovendo da mesi tra accordi e disaccordi, abbracci e sgambet-ti. L’impressione ad Adria è che le decisioni,

più che scelte siano subìte, nonostante essa rappresenti il se-condo comune del Po-lesine ed è probabile che mentre si discute in consigli comunali

farlocchi, i giochi per la spartizione del pane e dei pesci siano già stati fatti. Siamo per l’ennesima volta davanti alla solita torta da spartire e di cui ognuno vuole la sua parte. Quindi la domanda non è “da quale provincia saremo amministrati”, ma “chi ci mangerà da ora in poi?”.

DECISIONI NON SCELTE MA SUbìTE

di Michela Grotto

L’Idv è scontenta dell’esito del voto e anzi lo ritiene un’occasione sprecata, se non altro per non aver promosso un confronto con la

cittadinanza per sapere come la pensa sull’assetto successivo al taglio della Provincia. Un comunicato stampa a firma di Rosa Barzan, infatti infila una sequenza di domande sul voto espresso a maggio-ranza in consiglio.

“Quali grandi province garantiranno le ge-neriche motivazioni addotte a sostegno di un territorio polesano integro ed identitario, se non vengono prima indicate e poi comparate? A chi e a cosa è servito solidarizzare con la decisione del Consiglio Provinciale di Rovigo nell’azione legale per il mantenimento della provincia nonostante vi sia una forte volontà popolare a favore della soppressione delle province? A chi e a cosa è servito non indicare in maniera chiara a quale circoscrizione provinciale appartenere nel prossimo futuro? Perché non cercare un confronto con la cittadinanza su cosa conviene scegliere per far vivere ad Adria una nuova esperienza economica, culturale, sociale ed amministrativa, e per farla uscire dall’ isolamento economico-culturale in cui è precipitata?”.Dal canto suo l’Idv adriese la sua proposta l’aveva: convergere nella citta me-tropolitana di Venezia, ritenuta l’area di ricaduta più naturale per il territorio Bassopolesano vista la convergenza di innumerevoli settori, da quello turistico a quello della pesca fono alla valorizzazione del territorio. “E’ chiaro che ci sono riserve mentali per mantenere lo status quo – ha concluso la Barzan - senza la partecipazione dei cittadini, senza che gli adriesi possano esprimere le loro opinioni.

Rosa barzan“Sarebbe Stato giuSto Sentire prima i cittadini”

Riceviamo e pubblichiamo una mail ricevuta da Michela Grotto del Movimento 5 stelle di Adria

Il gruppo del Pdl a Palazzo Tassoni si è discostato dalle indicazioni di Mainardi

Nella foto il consigliere dell’Idv,

Rosa Barzan

Michela Grotto

neWS

“Un documento che scontenta tutti e per questo mette tutti d’accordo”

Page 9: La Piazza di Adria - 2012sett n122

L’Ente Parco del Delta del Po

il giorno 27 ottobre 2012 alle ore 11:00 presso la Sala Consigliare del Comune di Adria Sede comunale, invita alla presentazione del libro:

LE VALLI DEL DELTA DEL PO

“Se lo scopo dello sviluppo è di provvedere ai bisogni so-ciali ed economici, lo scopo della conservazione è di assi-curare la capacità della terra nel mantenere e permettere tale sviluppo razionale e di assicurare il mantenimento della vita. La conservazione viene definita come gestione dell’uso della biosfera, in modo da trarre i maggiori van-taggi, mantenendo il potenziale perchè possa far fronte ai bisogni ed alle aspirazioni delle generazioni future. Quindi la conservazione è positiva e iclude la salvaguar-dia, il mantenimento, l’utilizzazione duratura, la riquali-ficazione ed il miglioramento dell’ambiente naturale. La conservazione, come lo sviluppo. è dedicata all’uomo: lo sviluppo mira a raggiungere fini umani soprattutto attraverso l’uso razionale della biosfera, la conservazio-ne mira alla realizzazione degli stessi fini assicurando

la continuità di tale uso. La conservazione e lo sviluppo sono stati associati così raramente che talvolta appaio-no, e spesso sono rappresentati, come due processi in-compatibili.” In questo libro l’associazione di razionale uso delle risorse e la continuità del loro uso nella logica della conservazione della natura emergono ponendo la domanda di cosa si può fare per il futuro. Quindi la scelta di pubblicare il volume non è solo un importante lavoro di ricerca storica ed ambientale ma anche un modo per stimolare il lettore a proporre delle idee o a far pensare quanto l’uomo abbia fatto per la preservazione del nostro Parco del Delta del Po.

IL PRESIDENTEGiuseppe Geremia Gennari

(Il testo è tratto dal volume “Uomini e Parchi - autori Valerio Giacomini e Valerio Romani edizione aggiornata a cura di Walter Giuliano - Edizioni Franco Angeli.)

Parco Regionale Venetodel Delta del PoVia Marconi, 645012 Ariano nel Polesine (RO)Tel. 0426 372202Fax 0426 [email protected]

Page 10: La Piazza di Adria - 2012sett n122

8 Adria - in Municipio88 Adria - in Municipio

Tra le opere relative alla viabilità adriese sicura-mente prioritaria rimane la realizzazione della circonvallazione Nord che dovrebbe partire dalla

località Orticelli collegando la S.R. 443 Adria-Rovigo con la S.R 516 “Piovese” Adria-Cavarzere, per poi continuare fino a ricongiungersi con la Adria-Loreo all’altezza dell’Ostello Amolara. Questa circonval-lazione dovrebbe “smaltire” il traffico pesante che quotidianamente circola in queste strade creando disagi e pericoli per i residenti nei vari quartieri cir-costanti.

L’opera è stata discussa circa un anno fa, preci-samente durante il consiglio comunale del 6 ottobre 2011 alla presenza anche della autorità provinciali coinvolte ossia l’allora assessore provinciale Fran-cesco Ennio, i Consiglieri Provinciali Grotto e Rigo-ni, e il Consigliere Regionale Mauro Mainardi. Un consiglio comunale pacifico che aveva visto tutte le forze politiche e civili presenti acclamare all’unisono per la pronta realizzazione non solo della circonvallazione ma anche del cavalcaferrovia. I fondi stanziati all’epoca erano 11,5 milioni di euro ai quali sono andati ad aggiungersi altri 4 milioni su stanziamento della Provincia di Rovigo, previsti per opere di tale portata.

Di queste opere, però, ancora non vi è traccia un silenzio che nelle scorse settimane ha impensierito

l’assessore competente Federico Simoni che con una comunicazione ufficiale ha rivolto un accorato appello alla Provincia affinché da Palazzo Celio arrivi al più presto un segnale.

L’assessore infatti ritiene che il vero nodo da sciogliere per quanto riguarda la viabilità del Basso Polesine, sia quello concordato un anno fa e che riguarda Adria e il suo circondario e per questo ha chiesto alla Provincia che le poche risorse disponibili vengano dirottate in questo senso.

“Quando si parla di interventi di svariati milioni di euro, di questi tempi, vanno spesi al meglio, mi-gliorando il rapporto efficacia/efficienza nella spesa di denaro pubblico, in modo che una “spesa” non diventi uno “spreco”.

La Provincia deve ricordarsi – questo il tono del comunicato vergato dall’assessore adriese - quali sono le priorità, e, in un momento di crisi economi-ca generale e di mancanza di fondi pubblici, deve

destinare i pochi soldi esistenti alle opere prioritarie che, come ribadito e votato all’unanimità da tutte le forze politiche, sono fondamentali per lo sviluppo del territorio”.

Nel novero degli interventi da effettuare Simoni non si è limitato alla già citata Circonvallazione ma ha inserito anche come priorità S.P. 41 Adria-Loreo che presenta, nei pressi della rotonda dell’Autodromo, dei cedimenti e avvalla-

menti molto pericolosi, soprattutto di notte e per i motociclisti.

In questo caso non è la progettazione a manca-re ma un finanziamento che permetterebbe di met-tere in sicurezza buona parte del nastro d’asfalto.

di Martina Celegato

Viabilità Opere fondamentali per il miglioramento del traffico

Circonvallazione Nord, Simoni chiede chiarimenti in Provincia

Nella foto l’assessore Federico Simoni

L’opera è stata discussa il 6 ottobre 2011, i fondi stanziati all’epoca erano 11,5 milioni di euro, più i 4 milioni stanziati dalla Provincia. Da un anno non se ne sa più niente

La S.P. 41 Adria-Loreo presenta dei cedimenti e avvallamenti molto pericolosi

Nelle scorse settimane hanno preso il via diversi interventi che hanno ri-guardato la viabilità comunale. Nella

fattispecie si tratta delle vie cittadine che l’usura e il trascorrere del tempo avevano rese pericolose al transito soprattutto di ciclisti e pedoni. La situazione più grave alla quale è stato posto riparo è quella di via Buzzolla dove la pavimentazione in porfido era stata

completamente destabilizzata dalle spazzole delle spazzatrici meccaniche che con la loro azione avevano completamente asportato il materiale di fissaggio di ogni singolo cubetto. Il risultato era sotto gli occhi di tutti: sanpietri-ni sparsi un po’ ovunque. Ora la pavimenta-zione è stata ripristinata e il problema creato dalle spazzole risolto con una stuccatura con malta cementizia. Lo stesso intervento però

non è stato possibile in via Brollo dove la pavimentazione in porfido aveva dato luogo agli stessi problemi. In questo caso – ha spiegato l’assessore competente Federico Simoni – non è stata possibile la “boiaccatu-ra”, in quanto avrebbe interferito troppo con l’omogeneità generale della zona e il finale impatto estetico”. Per questa via, dunque, si è preferito un intervento di posa di sabbia per

ristabilire la connessione tra cubetto e cubetto e quindi garantirne la sicurezza e la stabilità. Altri interventi hanno riguardato Corso Vittorio Emanuele II, Corso Mazzini e Piazza Bocchi, anche qui con pavimentazione in porfido de-stabilizzata mentre altri interventi con asfalto a freddo sono state eseguite sia in città che in alcune frazioni, comprese le potature di alberi e del verde in generale. “Malgrado le scarse

risorse sia di denaro che di personale – ha chiosato Simoni – è stato perseguito l’intento di intervenire in tutte le situazioni di potenzia-le pericolo. Di questo vanno ringraziati anche i cittadini che puntualmente ci hanno segnalato le vie di maggiore emergenza”.

neWS Strade cittadineSiStemato il porFido in via buzzolla, brollo, corSo vittorio, mazzini e piazza bocchi

segue da pag. 1

Nel 2010 (ultimo dato disponibile riferito ai bilanci di previsione) le uscite complessive delle Regioni hanno superato i 208,4 miliardi di euro. Questi risultati emergono da una nostra

analisi dei bilanci regionali. In una fase in cui molte Amministrazioni sono fi nite nell’occhio del ciclone per aver compiuto delle spese “non giustifi cate”, abbiamo voluto invece porre l’attenzione sull’importan-za di questa istituzione, analizzandone l’andamento della spesa di ogni singola funzione. Con l’approvazione della riforma del Titolo V° della Costituzione avvenuta nel 2001 l’Italia ha assunto un assetto istituzionale decentrato. In precedenza, i poteri delle Regioni erano esplicitamente citati nella Costituzione, mentre lo Stato aveva la competenza su tutte le altre materie. La riforma del 2001 ha capo-volto la situazione: lo Stato è titolare di alcune materie espressamen-te citate nella Costituzione - come la giustizia, la difesa, la politica estera – mentre alle Regioni sono stati attribuiti i poteri su tutte le altre funzioni non esplicitamente riservate allo Stato. Pur riconoscen-do che perdurano sprechi, sperperi e ineffi cienze che vanno assolu-tamente eliminati, nell’ultimo decennio l’aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale conferitogli e dalle nuove competenze assunte. In primis la gestione e l’organizzazione della sanità, ma anche dell’industria e del trasporto pubblico locale. Vi sono poi alcune materie nelle quali le Regioni hanno oggi una potestà esclusiva, mentre in precedenza dovevano sottostare ai limiti normativi dello Stato. Tra queste ricordo l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, la formazione professionale, il turismo e l’ambiente.

Infi ne, vi è una terza ragione che ha fatto impennare la spesa: mi riferisco, in particolare, ai maggiori costi socio-sanitari che le Re-gioni hanno dovuto farsi carico a seguito dell’invecchiamento della popolazione e per fi nanziare le misure a sostegno della popolazione straniera giunta nel nostro Paese. Non è un caso che nel decennio scorso la voce di spesa cresciuta di più sia stata quella riferita all’as-sistenza sociale (+154,4%). A livello di singola Regione, invece, la spesa pro capite più elevata si registra in Valle d’Aosta, con un impor-to pro capite pari a 13.139 euro. Seguono la Provincia autonoma di Bolzano, con 9.544 euro, e quella di Trento, con 8.860 euro. Le più parsimoniose, invece, sono le Marche, con 2.583 euro di spesa pro capite, la Puglia, con 2.342 euro e la Lombardia, con 2.202 euro.

*Segretario CGIA di Mestre

L’Intervento

di Giuseppe bortolussi*

In dieci anni alle Regioni89 miliardi in più

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Page 11: La Piazza di Adria - 2012sett n122

999Adria - Turismo

L’idea di identificare la città di Adria con il suo pane, Arnaldo Cavallari l’accarezzava da tempo. In più occasioni aveva incalzato l’Amministrazio-

ne comunale sulla necessità di installare all’ingresso della città etrusca dei cartelloni che ricordassero che in quel luogo è nato uno dei prodotti tipici del Pole-sine e oggi conosciuto in tutta Italia. L’occasione è arrivata lo scorso 21 settembre, quando la ricorrenza del trentennale della nascita del pane “ciabatta” ha portato il patron Cavallari e il primo cittadino Massimo Barbujani a brindare all’importante anniversario pro-prio sotto il cartello che ricorda l’origine del celebre

prodotto. Forse non sarebbe stato possibile fare un regalo più bello a Cavallari ma per l’Amministrazione si è trattato anche del primo passo verso un percorso di marketing territoriale che tante volte è stato auspi-cato ma che più spesso è rimasto solo nelle intenzio-ni. Così oggi ai quattro ingressi della città: arrivando da Cavarzere Piove di Sacco, altezza Pontinovi - da Bottrighe Ferrarese all’altezza della rotonda d’ac-cesso del centro commerciale “Il Porto” - da Rovigo sulla strada provinciale - da Loreo S.S Romea altezza Ostelo Amolara, oltre al cartello “Adria, la città che ha dato il nome al mare Adriatico” compare quella

di “Adria, dove è nato il pane ciabatta”. Non solo, anche i negozi rivenditori qualificati del pane ideato da Cavallari sono stati dotati di una targa in ceramica, oggetto di artigianato artistico realizzato da Bianca Cavallari, che attesta la qualità del prodotto. Si tratta di un altro importante risultato ottenuto dal geniale fornaio adriese che da sempre si è battuto per la certificazione delle peculiarità del suo prodotto attra-verso l’attenta selezione delle farine prive di aditivi, per questo l’unico che può fregiarsi, dell’aggettivo naturale, e la lunga lievitazione che lo rendono prati-camente un pane unico ed inimitabile.

di Fortunato Marinata

Era il 21 settembre del 1982, quando venne “brevettato” il pane ciabatta

Prodotti tipici Alle porte della città i cartelli che ricordano l’origine del pane di Cavallari

“Adria, dove è nato il pane ciabatta”

Nelle foto il primo cittadino Barbujani e Arnaldo Cavallari brindano all’importante anniversario e la targhetta esposta nei locali autorizzati alla vendita della ciabatta

Polesine e Murge, terre d’acqua e di pietra, entrambe da cono-scere e quindi da promozionare anche attraverso la qualità dei rispettivi prodotti tipici. E’ questo l’accordo nato in seno al pro-

getto “Lapis - Local Art&Food – Prodotti tipici ed artigianato artistico tra terre di pietra e terre d’acqua” che nelle scorse settimane ha visto sia il Parco del Po, come ente capofila, che il Gal Delta Po stringere

accordi con i gemelli enti pugliesi (ossia il Gal della provincia di Bari, quello della Terra dei Trulli e Barsento, quello delle Terre di Murgia, del Sud-Est Barese e della Valle d’Itria) coinvolgendo, in un concorso di idee, anche gli istituti lpssar “Cipriani” di Adria, Iis “Colombo” di Adria, Iis “Munari” di Castelmassa, Iis “Munerati” di Sant’Apollinare e il Liceo Celio “Roccati” di Rovigo. In poche parole si tratta di un progetto di cooperazione interterritoriale realizzato nell’ambito della programmazione comunitaria Asse 4 Leader del Psr Veneto, che at-tiverà sul territorio iniziative per quasi 250.000,00 euro, attuando una promozione del turismo rurale attraverso l’organizzazione di

una serie di eventi e manifestazioni fieristiche di settore dedicate alla promozione dell’ambiente ma anche delle risorse agricole. “E’ un progetto di valorizzazione del territorio che riesce a coinvolgere la scuola – ha detto Leonardo Raito – un mondo che si apre verso le sollecitazioni esterne e che avrà la possibilità di realizzare un’idea creativa per quanto concerne questo affascinante abbinamento tra le Murge e il Polesine, Due ambienti, un unico amore, la natura che si fonderanno in una proposta che saprà valorizzare il Polesine anche attraverso le grandi idee giovani”.

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10 Adria - Servizi101010 Adria - Servizi

Continua a tener banco tra le discussio-ni della città etrusca l’ormai decretata decisione di chiudere la sede adriese

del tribunale. L’ultima azione di massa dei sindaci e consiglieri dei paesi coinvolti, che partono da Adria ma coinvolgono pra-ticamente tutta la zona est del Polesine, risale al 1° settembre, quando un corteo di 150 persone ha sfilato lungo le vie cittadine chiedendo che venga ripresa in considerazione la decisione della chiusura, valutando attentamente le conseguenze a cui possa portare per quanto concerne la giustizia locale e la percezione della stessa nel territorio. La capillarità dell’azione giu-ridica sembra essere una delle motivazioni, ma non la sola, per cui le forze politiche locali hanno trovato un accordo.

Ma in merito alla spending review, approvata dal Governo Monti, il ministro della Giustizia Paola Severino non vuole sentir ragioni sull’ipotesi di chiudere le 22 sezioni staccate di tribunali di tutta Italia, e nemmeno per quanto riguarda Adria non ha intenzione di fare eccezioni. In Veneto 3 sono i tribunali coinvolti oltre quello di Adria, ossia quello della vicina sede di Este, la veronese Legnano e la vicentina Bassano del Grappa. Nonostante l’intervento diretto della senatrice Maria Elisabetta Casellati, che aveva portato all’attenzione nazionale la situazione adriese, il tribunale di Adria è destinato a chiudere per essere accorpato dalla sede provinciale di Rovigo. Una dop-pia beffa per quanto riguarda il Polesine che sembra destinato a scomparire nella

sua identità se si somma alla chiusura del tribunale anche l’abolizione della provincia di Rovigo. Una dura battaglia che ha unito, come prevedibile, maggioranza e oppo-sizione adriese anche durante il picchetto che ha sfilato tra le vie della città.

Se per il Sindaco Barbujani “la spe-ranza è l’ultima a morire” ma sicuramente è molto più realistico il progetto proposto dal Sindaco di Rovigo Bruno Piva relativo alla realizzazione di una Cittadella della Giustizia a favore di tutto il territorio coin-volto dei tagli. Un progetto ambizioso che andrebbe a trasformare Rovigo in un centro propulsore di servizi sia per il Polesine che per parte delle altre provincie limitrofe che deve essere valutato nel dettaglio soprat-tutto per le tempistiche di realizzazione e messa in funzione.

Il progetto, caldamente sostenuto dall’onorevole Bellotti, sarà anche oggetto

di Martina Celegato

Un progetto ambizioso che andrebbe a trasformare Rovigo in un centro propulsore di servizi

Tribunale Abbandonata ogni speranza. Nessun dietrofront della Severino

Si profila l’ipotesi della cittadella della Giustizia

La sede del palazzo di giustizia cittadino

di un incontro e tavolo di discussione tra il Comune di Rovigo e i suoi vertici e il presidente della commissione giustizia al Senato Edmondo Berselli. Il punto focale su cui ruota la proposta del Sindaco di Rovi-go è essenzialmente quella di uniformare la giustizia in territori così simili tra loro per conformazione e densità demografica come quelli, per l’appunto, duramente col-piti dalla spendig revieiw e che quindi po-trebbero far fronte comune ai tagli unendo i servizi e centralizzando la giustizia in un solo polo, non solo ideale ma anche fisico.

In Veneto 4 sono i tribunali coinvolti: Adria, Este, Legnano e Bassano del Grappa

Le valutazioni sul riordino e razio-nalizzazione degli uffici postali di Villanova Marchesana, Adria,

Ariano e Rovigo verranno decise consi-derando l’intero assetto interregionale. La decisione è maturata in seno ad un incontro che si è tenuto recentemente a palazzo Celio e che ha riguardato la pre-sidente Tiziana Virgili gli amministratori dei comuni ed il direttore provinciale di Poste Italiane. “Al fine di concordare un percorso ed arrivare ad una migliore e più funzionale servizio – ha spiegato la Presidente Tiziana Virgili - è stato chie-sto un appuntamento con il responsabile triveneto dell’azienda postale. nel corso del quale è emersa la necessità dell’a-dozione di provvedimenti graduali, dopo le verifiche sulle riorganizzazioni, al fine di creare i minori disagi possibili ai cit-tadini, ribadendo che le frattempo tutto procederà normalmente.

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(Orario Apertura: 10.00/12.00 - 16.00/19.00)

- Il Terminale di Rigassificazione, a cura di Adriatic L.N.G.;- Mare ed Energia Sostenibile, a cura del Comune di Chioggia - Assessorato Ambiente;- Una vita per il mare, a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia;- Autostrade Fluviali, a cura dell’Unione di Navigazione Interna Italiana;- Un mare di libri, a cura delle librerie “Il Leggio” e “Mare di Carta”;- Darsene in Blu, 1ª Esposizione di usato nautico a cura di ExpoVenice,

Chioggia Yacht Group e SlowLagoon”.

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• “Imbarcazioni da lavoro e da pesca”. Esposizione con possibilità di visita a bordo - (esclusivamente 13 e 14 ottobre);

• “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00)

• “Nel mare e per mare”. A cura dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana e dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste1° piano Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00)

• “Modellismo Navale: tecniche di costruzione”.Curatore Lorenzo Bazzo - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00);

• Centro Mobile Informativo della Marina Militare (dal 19 al 21 ottobre)

Presso Ortomercato di Chioggia - Stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca”Info: 041 5543430 (dal 19 al 21 ottobre)

Presso Ortomercato di Chioggia - ClodiaComics Mostra di Fumettisti emergenti (dal 20 al 21 ottobre)

Presso: Club Nautico Marina di Brondolo, Corte Molin Yachting Club, Darsena Mosella,Darsena Le Saline, Marina del Sole, Porto San Felice, Romea Yachting Club e Venice BoatService - “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato - (Orario apertura: 10.00 / 18.00) Info: 041 5334850 (dal 19 al 21 ottobre)

PROGRAMMA “OTTOBRE BLU 2012”

SABATO 13 OTTOBREOre 09.00: Raduno Imbarcazioni da lavoro - Scalo Isola Saloni Chioggia Ore 10.00: Cerimonia di Apertura “Ottobre Blu 2012”

Scalo Isola Saloni ChioggiaMadrina: N.D. Maria Teresa BROTTO

Ore 11.00: Apertura esposizione:“Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarinpiano terra Palazzina Scalo Isola Saloni ChioggiaApertura esposizione: “Nel mare e per mare”. Carte e pubblicazioni nautiche dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana. I transatlantici dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 12.00: Conferimento XXI Barbotin d’Oro alla memoria di Alfredo Boscolo Anzoletti 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, ChioggiaOre 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni.

Mostra di fumetti della Delta Comics di RovigoOre 16.00: ClodiaComics 2012 - Performance dell’aerografista Luca Pagan.

Palazzo Goldoni, Chioggia

Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Conferenza “China salmastra”con Luca Salvagno e Rosario Santamaria: “Educare al disegno, consigli per aspiranti fumettisti ed illustratori”.Palazzo Goldoni, Chioggia

DOMENICA 14 OTTOBREOre 10.00: Santa Messa per i Lavoratori del Mare:

“Commemorazione 50° anniversario della scomparsa di: Dino Bullo - Edoardo Nordio - Giovanni Pagan - Giovanni Salvagnoa seguito naufragio della Motonave Hedia (1962)”Piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni, ChioggiaCelebra la messa S.E. Vicario Generale Mons. Francesco ZENNA

Ore 10.00: Regate Veliche - Bacino Vigo, ChioggiaOre 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni.

Mostra di fumetti della Delta Comics di RovigoOre 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, ChioggiaOre 18.00: ClodiaComics 2012 - Premiazione opere selezionate e presentazione

edizione tiratura limitata “Clodia Comics n,1”.Palazzo Goldoni, Chioggia.

LUNEDI 15 OTTOBREOre 11.00: “Amare il mare”. Incontro informativo a cura della Capitaneria di Porto -

Guardia Costiera di Chioggia per gli Istituti di Scuola Superiore.1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 11.30: “Sicurezza in mare: consigli per diportisti”. Simulazioni e prove a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia.Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 16.00: Apertura “InforMARE”Stand informativi in Corso del Popolo, Chioggia

MARTEDI 16 OTTOBREOre 15.30: Tavola rotonda: “Autostrade fluviali”

Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero)

Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalistaRelatori: Giuseppe FEDALTO

Presidente A.S.PO. - Azienda Speciale per il Porto di Chioggia Mario BORGATTI Presidente U.N.I.I. - Unione di Navigazione Interna Italiana Gian Michele GAMBATO Presidente Sistemi Territoriali S.p.A. Luigi FORTUNATO Direttore A.I.PO. - Agenzia Interregionale per il fiume Po Gianmaria GAMBACORTA Fincantieri SpA Renato CHISSO Assessore alle Infrastrutture Regione Veneto Antonio CANCIAN Deputato al Parlamento Europeo - Commissione Trasporti

MERCOLEDI 17 OTTOBREOre 09.30: Convegno: “Città d’Acqua”

Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero)

Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalistaRelatori: Giuseppe CASSON

Sindaco di Chioggia Marta MORETTI Vice Direttore Associazione “Città d’Acqua” Giuliano GALLANTI Presidente Autorità Portuale di Livorno Luciano CANEPA Presidente Autorità Portuale di Ancona Ciriaco D’ALESSIO Presidente Magistrato alle Acque di Venezia Massimo SESSA Presidente IIIª Sezione Consiglio Superiore dei LL.PP. Orazio CARPENZANO Professore Dipartimento di Architettura e Progetto Ateneo La Sapienza di Roma

GIOVEDI 18 OTTOBREOre 17.00: Confronto sul tema: “Essere Comandanti ieri e oggi”

Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso libero)Relatori: Eugenio Giannini

3° Ufficiale dell’Andrea Doria (1956) Domenico Comisso Comandante Giovanni Costa Armatore Paolo Pagnotella Presidente ANMI Presentazione documentario: “La cantieristica italiana” Curatore Leonardo Tiberi

VENERDI 19 OTTOBREOre 10.00: Accoglienza Unità da sbarco S. Marco ed aeromobili Aviazione Navale

Scalo Isola dei Saloni, Chioggia Ore 12.30: Inaugurazione “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato

Sporting Club Darsena Le Saline, Chioggia - Info: 041 5334850Ore 15.30: Convegno: “Un mare di energia”

Auditorium San Nicolò, ChioggiaModeratore: Giovanni CAPRARA, giornalista Corriere della SeraRelatori: Giuseppe ZOLLINO

Università di Padova e Delegato nazionale nel Comitato Energia del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea Fabrizio DUGHIERO Università di Padova Dipartimento di Ingegneria Industriale - Polo Fotovoltaico della Regione Veneto Guido BORDIGNON Università di Padova Domenico COIRO Università di Napoli Federico II Giampietro RAVAGNAN Università di Venezia Andre LUYCKX Amministratore Delegato Terminale GNL Adriatiso Srl Luigi BINELLI MANTELLI Capo di Stato Maggiore della Marina Militare

Ore 16.30: Esibizione Banda Musicale Marina MilitarePiazzetta Granaio, Chioggia

Ore 19.00: Apertura stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca”Ortomercato di Chioggia Info: 041 5543430

SABATO 20 OTTOBREOre 11.00: Regata veliche - bacino Vigo, ChioggiaOre 14.30: Regata veliche - bacino Vigo, ChioggiaOre 17.00: Concerto Banda Musicale Marina Militare

Auditorium San Nicolò, ChioggiaOre 21.00: “Serata OTTOBRE Blu”

Hangar Nave San Marco - Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso su invito)

DOMENICA 21 OTTOBREOre 09.30: Cerimonia di fine lavori iniziali 200 mt Banchina A

Scalo Val da Rio, ChioggiaOre 10.00: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 11.30: Consegna nuova base logistica alla Capitaneria di Porto di Chioggia

Scalo Isola Saloni, ChioggiaOre 14.30: Regate veliche - bacino Vigo, ChioggiaOre 15.00: Evoluzioni paracadutistiche COMSUBIN Comando Subacquei e Incursori

Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Esibizione Banda Musicale Marina Militare

Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Appontaggio aeromobili multiruolo della Marina Militare

Scalo Isola Saloni, ChioggiaOre 17.00: Premiazioni Regate Veliche

Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia“Domenica in BLU”: apertura pomeridiana straordinaria delle attività commerciali del Centro Storico di Chioggia

REGIONE del VENETO

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12 Adria - Salute121212 Adria - Salute

Sociale e Sanità sotto la scure della spending review e il taglio sarà netto. Lo ha assicura-to recentemente l’assessore regionale alla

Sanità, Remo Sernagiotto, che nello specifico ha dato anche i numeri che dovranno essere sot-tratti alle disponibilità del bilancio. “400 milioni di euro verranno tolti al Veneto – ha spiegato - di questi, 6 saranno sottratti al sociale, mentre ai restanti 394 milioni rinuncerà il sanitario”. Una diminuzione di fondi non da poco, considerando che già negli ultimi anni questi servizi lasciavano a già a desiderare. Ma le regole sono queste: è necessario il ridimensionamento dei contributi statati del 5% che ineluttabilmente si tradurrà per le Ulss in tagli. Le strutture polesane l’avevano appena scampata dall’ipotesi di un accorpamen-to paventata dal Piano Sociosanitario ma ora probabilmente non scamperanno dall’ennesima decurtazione di risorse. La sanità, infatti, ha gia’ fatto molto nella direzione della spending review,

lo conferma il fatto che negli ultimi sei anni (dal 2005 al 2011) la crescita della spesa sanitaria corrente è rimasta al di sotto di quella primaria della Pubblica amministrazione (+15 per cento contro +18 per cento). Ma la domanda ora è: ci sono ancora margini per l’efficientamento del settore? Lo abbiamo chiesto ad direttore gene-rale dell’Ulss 19 Giuseppe Dal Ben, insistendo sull’aspetto del ridimensionamento dei ricoveri, perché in tal proposito va ricordato che in Italia bisognerà scendere a 3,7 posti letto ogni mille abitanti (3 ospedalieri, il resto di riabilitazione o lungodegenza) e oggi la media è vicina al 4. Il tasso di ospedalizzazione, infatti, deve arrivare a 160 ricoverati per mille abitanti all’anno en-tro il 30 novembre facendo scomparire tra i 18 mila e i 20 mila letti, che significa circa 1.100 unità operative. Il governo, infatti, ha imposto che almeno il 40% delle degenze vengano tol-te negli ospedali pubblici, il resto nelle strutture

private convenzionate. Finché non saranno fatti i tagli, “è sospeso il conferimento o il rinnovo di incarichi”. Quindi non si potranno nominare nuovi primari. “L’Azienda Ulss 19 – ha spiegato il direttore Dal Ben - ha programmato da tempo una revisione della spesa che, interessando diver-si ambiti, ha già dato esiti favorevoli negli anni scorsi, e prosegue anche ora a produrre risultati positivi. Il principale obiettivo per la struttura ospedaliera nell’anno 2011 era il raggiungimen-to di un tasso di ospedalizzazione standardizza-to pari a 140 ricoveri per 1000 residenti, come richiesto dalla programmazione regionale con la DGR 3140/2010 confermata dalla DGR 2369/2011. Il risultato è stato, in parte signifi-cativa, conseguito al termine del 2011 (con un tasso del 147 per mille, a fronte di un valore di 160 per mille misurato al 31.12.2010), a al 30 giugno 2012 può dirsi pienamente raggiunto. La riduzione progressiva dei ricoveri, per un uso

La riduzione dei ricoveri ha richiesto la collaborazione di medicina territoriale e del pronto soccorso

Sanità e posti letto Già centrato l’obiettivo dei 140 ricoveri per 1000 residenti

Ulss 19 già in linea con la spending review

Il nosocomio di Adria e il direttore generale dell’Ulss 19 Giuseppe Dal Ben

di Mauro Gambin

Il Comitato per la Salute del Delta è tornato a far sentire la sua voce rivolgendo l’invito alle amministrazioni, che ricadono nell’Ulss 19, di

unirsi nella richiesta di chiarimenti in merito ad alcuni servizi erogati dal nosocomio adriese. Con piglio deciso il Comitato ha chiesto che la Confe-renza dei sindaci discuta con i vertici della Ulss tre punti: il primo riguarda il reparto di chirurgia: “Quale progettazione esiste ad oggi?”. Chiedono i membri del comitato. Il secondo punto, invece, riguarda i tempi d’attesa ritenuti troppo lunghi per determinate tipologie di consulenze o visite. L’ulti-ma, ma non certo per importanza, è la questione che riguarda il finanziamento del progetto SIL, il servizio che rivolge le proprie prestazioni a tutta la disabilità adulta e ha la funzione di fornire interventi a carattere sociale, educativo, riabilitativo e assistenziale, finalizzati al raggiungimento della maggiore autonomia possibile e al potenziamen-to delle abilità personali per aiutare l’inserimento lavorativo di ragazzi disabili tramite una borsa di studio di 200 euro mensili. “Con il cambio di regolamento di marzo – è stato spiegato nel comunicato diffuso dal Comitato - i comuni si sono trovati costretti ad organizzarsi per dare una mancia a quei ragazzi che avevano partecipato al Sil per un tempo superiore ai 10 anni, senza alcuna certezza sulla durata di questo supporto. Chiediamo dunque l’impegno alla conferenza dei sindaci di chiedere con forza una modifica al regolamento del Sil, che assicuri a tutti i ragazzi la borsa di 200 euro, senza limiti di tempo”.

COMITATO PER LA SALUTE DEL DELTA TRE DOMANDE SU ChIRURGIA, TEMPI D’ATTESA E SIL

Tempi d’attesa ritenuti troppo lunghi per determinate tipologie di consulenze o visite

Ma.Ce.

più appropriato dell’ospedale, ha richiesto da un lato la collaborazione continua con la medicina territoriale, per la condivisione di percorsi di ap-propriatezza per le principali patologie, dall’altro, sul fronte ospedaliero, una maggiore capacità di filtro da parte dei medici del Pronto soccorso con un ricorso più sistematico all’osservazione breve intensiva (OBI) per effettuare in tempi rapidi la diagnosi ed il trattamento dei casi evitando, quando possibile, il ricovero. Questo risultato, più evidente nella seconda metà dell’anno 2011, si è ottenuto grazie all’aumento dei posti letto di astanteria, al rafforzamento della dotazione in-fermieristica del Pronto Soccorso e grazie anche alla collaborazione degli specialisti dei reparti, che hanno efficacemente collaborato con i me-dici del Pronto soccorso, fornendo in tempi rapidi le consulenze necessarie, e consentendo dunque che i pazienti fossero trattenuti in osservazione per il tempo strettamente necessario a chiarire la diagnosi e definire il ricovero o il rinvio a domi-cilio. Un altro fattore importante nel processo di riduzione del tasso di ospedalizzazione è stato l’applicazione della DGR 859/2011, che con-sente l’erogazione in regime ambulatoriale di molte prestazioni precedentemente effettuate mediante ricovero ospedaliero. Altre azioni che vanno nel senso di una revisione della spesa e che sono state oggetto degli obiettivi aziendali 2011, proseguendo anche nell’anno corrente, sono state l’inserimento nel nuovo Patto Azien-

dale con i medici di Medicina generale (medici di famiglia) di obiettivi sull’appropriatezza pre-scrittiva con un orientamento sui farmaci equi-valenti a brevetto scaduto, e l’implementazione, nell’ambito del progetto DOGE, del Fascicolo Sa-nitario Elettronico (FSE) basato sull’integrazione dei sistemi informativi dell’Azienda Ulss 19 con gli strumenti di cartella clinica del medico di fa-miglia. Sul primo fronte, a parità di servizi offerti ai cittadini, è stato possibile ottenere nel 2011, rispetto al costo sostenuto nell’anno precedente, un risparmio superiore al 9%, che ha consenti-to all’Azienda di conseguire abbondantemente l’obiettivo regionale di un costo procapite per il servizio di farmaceutica territoriale (calcolato su popolazione “pesata” per età) inferiore ad Euro 145 per assistito. La riduzione del costo sostenuto prosegue anche nell’anno corrente, a testimonianza dell’efficacia delle azioni intrapre-se dall’Azienda. Per quel che riguarda l’informa-tizzazione, grazie alla fondamentale collabora-zione dei medici di medicina generale, è stato possibile aumentare il livello di qualità dei servizi offerti ai cittadini, rendendo immediatamente disponibili, in formato elettronico, i documenti clinici prodotti dall’Azienda (referti di laboratorio, lettere di dimissione, verbali di pronto soccorso), ed acquisendo dai medici le ricette in formato elettronico, come richiesto dal Ministero dell’Eco-nomia e dalla Regione”.

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14 Adria - Vita in città141414 Adria - Vita in città

Sono passati 130 anni da quel fatidico 10 settem-bre del 1882, allorquando il vescovo Giuseppe Apollonio celebrò solennemente la dedicazione

della Cattedrale di Adria. I documenti conservati nell’Ar-chivio Capitolare della città descrivono abbondantemen-te la consacrazione, quale emblema religioso e sociale. Molto tempo, tuttavia, trascorse per completare l’intera realizzazione, tanto che a quella data la facciata era ancora incompleta. Il 10 settembre scorso, alla presen-za del vescovo Lucio Soravito de’ Franceschi e del Capi-tolo, è stato celebrato l’anniversario di questo storico e solenne avvenimento alla presenza della cittadinanza.

Andando a ritroso nel tempo, si scopre che il com-plesso monumentale di oggi è il frutto del susseguirsi di quattro precedenti chiese, che nel giro di 2 millenni hanno ospitato la cattedra vescovile della diocesi Po-lesana. Fu il vescovo di Lendinara, Paolo de Cattanei (920-944) ad ottenere dal papa il bene placet per la costruzione di un castello a Rovigo, atto alla dife-sa ma anche alla manifestazione del potere del suo feudo. Tale documento è di portata fondamentale per la religiosità locale, poiché evidenzia nel suo contenu-to anche la realizzazione della Cattedrale, che tuttavia ha attra-versato alcune significative vicis-situdini nella sua storia. Solo nel 1050 Benedetto I diede avvio ai lavori per il tempio, completati nel 1067. La scelta di collocare la solenne sede nel nord dell’antico nucleo urbano, nel quartiere di Castello, è motivata dagli esperti secon-do ragioni di sicurezza e di difesa. Motivo per il quale

quella zona, protetta da fortificazioni, fu denominata “castello”; in questa zona sorsero gli edifici pubblici

e di rappresentanza della città. Vari e successivi furono i lavori di restauro della cattedrale in epoca rinascimentale, sfocian-do alla parziale riedificazione nel 1628. Con l’incremento demografico della città etrusca,

che raggiunge nel Settecento gli oltre 6.000 abitanti, si pensò di realizzare una nuova Cattedrale. Il travaglio fu complesso, soprattutto per la carenza di entrate, fino

alla decisiva volontà del vescovo Arnaldo Speroni degli Alvarotti che ne decretò l’inizio dell’opera. E così, il 27 ottobre del 1776, fu posta la prima pietra, anche se passò circa un altro secolo prima del completamento, nel dicembre del 1836, a cui si deve aggiungere un altro cinquantennio per portare a compimento l’asset-to interno della monumentale casa della fede, con gli arredi e gli affreschi e le parti decorative interne. Per quanto concerne la parte strutturale, si tratta di una ti-pica chiesa a croce latina, a tre navate, con sei cappelle internate e due più ampie ai lati del transetto.

Curia Il 10 settembre il vescovo Soravito ha presenziato alla cerimonia dell’anniversario

130 anni dalla consacrazione della CattedraleNel 1776, fu posta la prima pietra della nuova fabbrica ma solo nel 1882 venne celebrata la sua dedicazione

Tempo di partenze e di nuovi arrivi per la Cat-tedrale di Adria e Rovi-

go. L’amato e seguito don Fabio Finotello, 35 anni, vicario parrocchiale in cari-ca da 5 anni, ha lasciato il suo incarico al giovanissimo don Luca Borgna. La pros-sima destinazione di don Finotello è la parrocchia di San Vigilio; a lui è stata affidata anche la responsabilità della pastorale giovanile della dioce-si e della vicaria di Adria e Ariano, nonché il coordinamento delle parrocchie di Adria e del Basso Polesine. Originario di Lendinara, don Luca Borgna, che ha 25 anni, è diventato sacerdote lo scorso giugno nella cattedrale sorella di Rovi-go. Durante la cerimonia religiosa, concelebrata dai due sacerdoti assieme all’arciprete Mario Furini, erano presenti il Consiglio pastorale e i gruppi parrocchiali, davanti allo sguardo attento dei numerosi fedeli, accorsi per festeggiare questo importante momento spirituale. Non è mancata la commozione, tra i presenti, per il saluto a don Luca, a cui è stata donata una riproduzione della cattedrale, mentre al nuovo arrivato è andata in dono l’immagine della Madonna del rosario, simbolo della religiosità locale, in quanto defini-ta “Regina degli adriesi”. Al termine della messa, la festa è proseguita nel Centro giovanile, alla presenza dei gruppi della parrocchia. L’augurio a don Luca Borgna è quello di proseguire l’ottimo operato del suo predecessore, al quale la comunità era molto legata.

neWS

Parrocchia e’ arrivato don luca, parroco venticinquenne

Lo scorso 29 set-tembre presso il Salone Europeo

dell’innovazione e della ricerca scientifi-ca di Trieste, si è te-nuta la cerimonia del progetto “Next” al quale hanno aderito i sindaci impegnati nel progetto Carta Nordest ed Euroregione spreco zero, con peculiare attenzione verso i prodotti alimentari invenduti nei negozi e nei megastore. Tra i primi cit-tadini, il primo del Polesine ad aderire a questa carta, sottoscrivendone i contenuti, è stato proprio il sindaco adriese Massimo Barbujani che in occa-sione della cerimonia del 29 settembre si è anche impegnato a diffonderne i valori e i contenuti attraverso la divulgazione del “decalogo anti-spreco”. Il documento non è altro che la filiazione della carta promulgata dal Parla-mento Europeo intitolata “Come evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l’efficienza della catena alimentare nell’Ue” e va ad aggiungere valore internazionale alla campagna diffusa dall’Università degli Studi di Bologna “Un anno contro lo spreco” partita già nel 2010. Nel dettaglio il sindaco si impegna a ridurre in maniera concreta e progressiva tutti gli spre-chi relativi alle risorse naturali del pianeta e quindi acqua, energia, mobilità e promuovere a queste azioni attraverso la rete e la comunicazione ufficiale dell’ente di cui è alla guida.

Zero sprechi di risorse naturali

neWS

Si sono svolte lunedì 24 set-tembre le premiazioni dei vincitori del concorso “La-

scia a casa l’auto. Usa la bici!”, iniziativa a premi organizzata dal Dipartimento di prevenzione e ri-servato ai dipendenti dell’Azienda Ulss 19. L’obiettivo del concorso è incentivare l’utilizzo della bicicletta da parte dei dipendenti quale mez-zo di trasporto alternativo all’auto-mobile nei percorsi brevi o nel tragitto casa-lavoro. Per partecipare al concorso bisognava produrre un annuncio pubblicitario finalizzato alla promozione dell’u-so della bici nei percorsi di servizio o nel tragitto casa-lavoro mediante uno spot registrato su CD, un poster o una fotografia. Alla giuria sono pervenuti 26 lavori: 18 per la categoria poster, quattro per la categoria fotografia e quattro per la categoria spot. In quest’ultima categoria è risultata vincitrice Francesca Freguglia, tecnico sanitario di laboratorio biomedico presso Anatomia patolo-gica; nella categoria fotografia, invece, ad imporsi è stata Sandra Moda del punto accoglienza ospedale; mentre nella categoria poster il premio è andato a Patrizia Russo, psicologa del Consultorio familiare. Le vincitrici delle tre diverse sezioni hanno ricevuto in premio una bicicletta, ai secondi classificati sono stati consegnati premi di riconoscimento quali buoni per stampe fotografiche.

Concorsi in Ospedale“laScia a caSa l’auto. uSa la bici!”

La quindicesima edizione della rassegna di poesia “Sport e poesia, mo-menti di emozione” organizzata dal Gruppo autori polesani e dalla polisportiva Tassina San Leopoldo si è conclusa con i premi assegnati

dalla giuria, presieduta da Claudio Garbato e formata da Loredana Cap-pellazzo, Raffaela Salmaso, Mattia De Poli, Aurora Gardin. La Sezione “Sport”, è stata vinta dal giovane autore adriese Marco Tosato con la poesia ‘Sport’, mentre la sezione ‘Poesia a tema libero’ il primo premio è andato a Elisabetta Zanchetta di Rovigo, con la poesia ‘Dimentica’. Per il premio “Cavalier Luciano Osti”, dedicato a una prosa o poesia sul quartiere Tassina o sulla città di Rovigo, sono state segnalate invece le poesie: ‘Rovi-goti se nasse’, di Luciano Bonvento di Buso e ‘Via beata Maria Chiara’, di Arnaldo Pavarin di Rovigo.

Rassegna di poesia “Sport e poesia”primo premio all’adrieSe marco toSato

di Melania Ruggini

Ma.Ce.

Il complesso monumentale di oggi è il frutto del susseguirsi di quattro precedenti chiese

Me.Ru.

La facciata della cattedrale, la pianta dell’edificio è a croce latina, a tre navate, con sei cappelle internate e due più ampie ai lati del transetto

Nella foto le tre vincitrici: da sx verso destra Sandra

Moda, Patrizia Russo e Francesca Freguglia

il Sindaco Si impegna a promuovere comportamenti virtuoSi

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15151515Adria - Vita in città

In attesa dei finanziamenti regionali per la conversione della sala dalla pellicola al digitale, il Cinema Teatro Politeama ha riaperto i battenti. Il primo film della

programmazione cinematografica è stato Magic Mike. Per la digitalizzazione della sala cinematografia servono complessivamente 80.000 euro, una cifra inaffrontabile per l’attuale gestione. “Ringraziamo la proprietà del ci-nema che si è resa disponibile per l’investimento econo-mico- spiega il gestore del cinema, Elia Barchetta - ora ci servono da un minimo di 20.000 ad un massimo di 30.000 euro, che abbiamo richiesto alla regione Veneto tramite bando di aggiudicazione. Barchetta smentisce categoricamente le illazioni che ne davano per spacciato il futuro della sala, con la chiusura perentoria del cinema.

“Smentisco le voci, anche apparse su certa stampa, che vedendo il cinema chiuso, lo dava per spacciato. Eravamo semplicemente in trat-tativa con il distributore per cui non avevamo certezze sul periodo di riapertura e non volevamo dif-fondere false notizie. Ricordo che anche l’anno scorso il cinema è entrato regolarmente in funzione da fine settembre inizio di ottobre, per cui trovo immoti-vate certe notizie che hanno screditato il lavoro che si sta svolgendo per superare certe difficoltà effettive”.

Per ora, la programmazione sarà divulgata e tra-

smessa di settimana in settimana, anche se Barchetta nutre buone speranze sul passaggio al digitale. “Ab-biamo ereditato una situazione difficile, è innegabile,

dato che la sala è stata dapprima chiusa per parecchio tempo e poi ha subito alterne vicende, per cui nemmeno il pubblico ha potuto disporre di una continuità nella programmazione del cinema, as-sumendo l’abitudine di seguire il

relativo calendario”. Alla domanda sul motivo per cui gli adriesi preferiscano al Politeama altre località per andare al cinema, Barchetta imputa la causa alla distribuzione delle pellicole. “Essendo un periodo di transizione per

le piccole realtà, che devono per forza di cose passare al digitale, ci si trova di fronte ad un calo di presenze in sala, per la difficoltà nel reperire pellicole stampate con le prime visioni. Pertanto, il pubblico preferisce fruire del multisala, ove è possibile scegliere tra le varie prime visioni disponibili, a scapito dei cinema ad un’unica sala. Purtroppo anche noi gestori dobbiamo affrontare una sorta di ricatto dei distributori, che dettano le regole del gioco e del mercato”. L’obiettivo non è solo di avere le prime visioni, ma anche di poter disporre di una doppia programmazione domenicale. Per quanto riguarda la stagione teatrale al politeama, essa riprenderà regolar-mente in concordato con Arteven e a breve sarà diffuso il relativo programma.

di Martina Celegato

Spettacoli Il cinema cittadino ha chiesto un finanziamento alla Regione

Politeama in attesa della digitalizzazione

L’ingresso del cinema cittadino

L’intervento complessivamente costa 80.000 euroLa proprietà dello stabile si è resa disponibile per un investimento economico ma mancano ancora dai 20 ai 30.000 mila euro

Barchetta: “Smentisco le voci che davano il cinema per spacciato”

Gianni Spadon è il nuovo presidente del gruppo corale folklori-stico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe. Il sodalizio ha rinnovato le cariche sociali per il prossimo triennio.

Il nuovo direttivo è stato eletto tra tutti i 21 componenti. Spadon, tecnico audio e luci dell’associazione, vanta una lunga esperienza nell’associazionismo, altresì, quale appassionato di informatica, è stato il creatore del sito web e delle pagine face book del gruppo stesso. Alla vice presidenza sono stati nominati il musicista Sergio Salmi e Remigio Zambotti. La segreteria è stata invece affidata a Nicola Donà. Nel consiglio, formato da sette membri, sono stati al-tresì eletti Luciana Bolognese, Maurizio Braga e Roberto Marangoni. Quest’ultimo, già presidente per molti anni e attuale consigliere regio-nale di Venetnia, l’associazione veneta gruppi di tradizione popolare, avrà, il compito delle pubbliche relazioni. Spadon ha ringraziato per la fiducia accordatagli, augurandosi collaborazione fra tutti, in vista anche della ricorrenza per il cinquantesimo dell’associazione che si terrà fra tre anni. Il gruppo, che è il più antico del genere in Polesine, è sorto infatti nel 1965, quando alcuni amici amanti del bel canto, si unirono nella ricerca e riproposizione delle antiche cante e ballate del Delta. Affermati in Italia e all’estero, i Bontemponi portano ovunque e con successo la cultura e le tradizioni polesane e, attraverso svariate iniziative, promuovono da sempre momenti di solidarietà.

neWS

AssociazioniSpadon è il nuovo preSidente dei bontemponi

Gianni Spadon, neo presidente gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe

Il tempo trascorre velocemente e tanti, tantissimi oggetti che usavano i no-stri bisnonni, stanno scomparendo. C’è chi, invece, pensa giustamente alla nostra storia, conservando ciò che potrebbe inevitabilmente andare perso.

L’adriese Giovanni Pilotto mantiene così, in un locale della sua casa, moltissimi oggetti della civiltà contadina e grazie all’idea di alcuni suoi amici, con i quali spesso si ritrova a cena in compagnia proprio nel locale dove conserva questo materiale, è nata l’idea di portare il tutto in mostra alla sala Cordella della città, affinchè potesse essere visitata soprattutto dalle nuove generazioni. Ecco che insieme a Giuseppe Scarda, Gianni Tiozzo, Venerino Trombin e Giovanni Cantelli, è stata organizzata un’attenta catalogazione con tanto di dicitura dialettale e italiana degli oggetti che sono stati esposti nella galleria di corso Vittorio Emanuele. Ciò ha ottenuto il consenso di Mara Bellettato, consigliere comunale delegata alla cultura e naturalmente dal sindaco Massimo Barbujani, intervenuto all’inau-gurazione, compiacendosi con gli organizzatori. Giusto nelle manifestazioni del “Settembre Adriese” la mostra si è posta quale punto di riferimento culturale per la salvaguardia delle tradizioni. In bella mostra quindi “el mastelo”, la “munega”, “el basolo” e altri oggetti un tempo indispensabili e oggi nemmeno conosciuti dai più giovani. Non mancano attrezzi di lavoro ma anche altri di uso casalingo, un vecchio banco di scuola e apparecchi radio e giradischi. Insomma un viaggio a ritroso nel tempo, che secondo il sindaco, dovrà in futuro essere riproposto e magari allargato con altri indimenticabili pezzi d’epoca.

Come eravamo

Ro.Ma.

Lui polesano, lei emiliana, si sono conosciuti anni fa ed è stato un au-tentico colpo di fulmine che gli ha portati sull’altare. Stiamo parlando di Ferruccio Crepaldi di Panarella, insegnante di elettronica all’Ipsia di

Porto Tolle e di Chiara Toni, assistente sociale a Ferrara, ma nata e residente a Maccaretolo di S. Pietro in Casale, un paese del bolognese colpito dalla tragedia del terremoto. In data gia fissata per il matrimonio, Ferruccio e Chiara non hanno potuto utilizzare la chiesa di Maccaretolo, fortemente danneggiata. Chiara ci teneva tanto, quella chiesa l’aveva vista crescere e lì avrebbe desiderato il coronamento del sogno piu bello. Nonostante la possibilità di sposarsi in altro luogo di culto, Chiara e Ferruccio hanno fatto allestire, fuori dalla chiesa di Maccaretolo, un capannone a tende arrichito da tanti fiori “Almeno- ha detto Chiara- quando arriverò vedrò la mia chiesa e mi sentirò comunque a casa”. Durante la bella cerimonia, celebrata da don Pietro, non è mancato il coro delle amiche di Chiara che l’hanno sottolineata con i canti. Lo stesso parroco ha evidenziato come Ferruccio e Chiara si siano “sposati nella casa di Dio, che non è fatta di mattoni, ma di persone”. La bella festa è proseguita in un ristorante della zona e durante il tragitto anche i parenti polesani di Ferruccio hanno potuto rendersi conto dei gravi danni causati dal sisma in terra emiliana.

buone nuove

Ro.Ma.

Un momento dell’inaugurazione della mostra

Chiara e Ferruccio durante il matrimonio

gli oggetti del paSSato Fatti rivivere per la didattica dei più giovani

poleSine-emilia, matrimonio antiterremoto

Page 18: La Piazza di Adria - 2012sett n122

16 Bottrighe161616 Bottrighe

La classe di ferro 1955 di Bottrighe continua a ritrovarsi. Non più la

classica cena fuori porta, ma un’autentica gita cul-turale. Già lo scorso anno i bottrighesi del 1955 trascorsero una spelndida gita a Fratta Polesine, quast’anno il raduno è stato organizzato a Treviso. Artefice in primis Rossano Ventura che ha predisposto il tutto nei dettagli con la visita guidata alla città. Nel pomeriggio, dopo il pranzo, è seguita la visita all’oasi di Cervara e nelle pause non è macato pure lo “spuncioto” con salumi e formaggi posi-zionati in pulman. Hanno partecipato, con a seguito di mogli e mariti, Gilberto Andreotti, Mauro Andreotti, Raffaele Braga, Paola Braghin, Gio-vanni Casazza, Carmine D’Andrea, Fabio Dolcetti, Giuliano Doni, Giaco-mo Facco, Luciano Fantinati, Monica Ferri, Gianfranco Grotto, Patrizio Leccioli, Antonella Longato, Savina Longato, Maria Assunta Romanin, Umberto Secchieri, Oriana Sordoni, Cesare Tandin, Maria Elisa Tarozzo, Antonietta Trombin e Rossano Ventura. Non è mancata poi anche una recente biciclettata nella speldida oasi sul Po a Villanova Marchesana, anche qui, giochi, cibo e tanta allegria hanno divertito i coscritti nel corso di una indimenticabile giornata.

CoscritticlaSSe 1955, il raduno è Stato organizzato a treviSo

La comunità di Bottrighe ha festeggiato il suo parroco. Affollata la chiesa per l’arciprete don Antonio Cappato, in occasione del cinquan-

tesimo di ordinazione sacerdotale. La cerimonia, è stata organizzata dal consiglio pastorale e da un comitato festeggiamenti guidato dal concit-tadino Galliano Pivaro, sempre disponibile per la parrocchia e per le iniziative locali. La solenne celebrazione liturgica è stata animata dai cori po-lifonico diretto da Carla Bizzaro, dal voci bianche di Mariaelena Fincato e dal femminile “Plinius” di Antonella Pavan. Cerimonia molto sentita, a tratti commovente, nei ricordi di don Antonio, che ha raccontato le fasi salienti della sua vita e l’incontro con il Signore, da sempre “il suo migliore amico”, non tralasciando i ricordi dei sacerdoti, degli amici e soprattutto dei suoi genitori e di quanti altri vicini nel suo cammino di fede. A don Antonio, al termine della celebrazione, è stato consegnato un regalo da parte di tutta la co-munità, oltre ad alcuni pensieri simbolici, il denaro raccolto durante la colletta, da destinare ai bisogni

della parrocchia. Don Cappato è amato e stima-to parroco di Bottrighe da trentasei anni, dal 19

settembre 1976. Sin dal suo ingresso in paese si è dedica-to alle attività locali, metten-do a disposizione le proprie doti, attivandosi per i vari lavori di restauro e miglioria delle opere parrocchiali. Dalle

ristrutturazioni, alle tinteggiature, dai servizi di ri-scaldamento, sino al restauro completo dell’antico organo a canne. Oggi la chiesa è un tempio che si presenta ottimamente curato all’interno e all’e-sterno con il recente restaylig anche della facciata.

Va ricordato altresì il restauro completo della torre campanaria nel 2008. Sentite le parole di apprez-zamento negli interventi, dal vice sindaco Giorgio D’Angelo, che ha donato una targa da parte del comune, dal coro parrocchiale, dal consiglio pasto-rale e dai bambini della scuola materna paritaria “Umberto Maddalena” che hanno recitato una bella poesia. Pregevole il messaggio di augurio in quadro di Papa Benedetto XVI in questa impor-tante ricorrenza. Infine, nel giardino retrostante la chiesa, grazie alla preziosa collaborazione del Gruppo Sportivo, è stato poi organizzato un buffet insieme ai concittadini intervenuti.

di Roberto Marangoni

Durante la cerimonia il don ha raccontato le fasi salienti della sua vita e l’incontro con il Signore, da sempre “il suo migliore amico”

Ricorrenze La parrocchia ha festeggiato l’importante traguardo raggiunto dal parroco

50 anni di sacerdozio per don Antonio Cappato

Il vice sindaco D’Angelo consegna una targa a don Antonio Cappato

Ro.Ma.

Alcuni coscritti 1995 di Bottrighe durante

la recente biciclettata

Sin dal suo ingresso in paese si è attivato per i vari lavori di restauro e delle opere parrocchiali

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Page 19: La Piazza di Adria - 2012sett n122

17171717Bottrighe

di Roberto Marangoni

Dopo vent’anni, è tornata La Corrida a Bottrighe ed stato un autentico successo. Oltre quattrocento spettatori per i quindi-

ci concorrenti, arrivati da svariate località, tra questi, a sorpresa, anche il sindaco Massimo Barbujani con una buona interpretazione del “Clarinetto” di Renzo Arbore. Grande la soddi-sfazione per gli organizzatori dell’associazione ricreativa Bottrighe, che hanno avuto la colla-borazione del Gruppo Sportivo. Lo spettacolo, ben condotto da Tiziano Sheriff, seguito da D&D musica per il service, ha ottenuto tanti applausi, ma anche tanti sberleffi, tra trombe, pignatte e quant’altro di rumoroso, il tutto in perfetta falsariga della popolare trasmissione televisiva, con tanto di semaforo segnalatore. La kermesse ha visto anche la partecipazione della scanzonata band “I Skifosi”, diretta dal “cacciavite” di Giuliano, l’improvvisato mae-stro Pregadio e da Lauretta, alias Laura Cre-paldi in veste di valletta. Tre ore ininterrotte di spettacolo con il gradito intermezzo del comico “Ceffo”, già vincitore de “La sai l’ultima?”. Non poco ha faticato la giuria che ha sommato la valutazione tecnica con quella del gradimen-to del pubblico. Alla fine, dopo la canzone di ringraziamento a tutti, scritta per la serata sulla base di “Grazie perché”, ottimamente

interpretata dal trio Fabrizio Romani, Michele Cisotto e Barbara Banin, c’è stata la procla-mazione dei vincitori. Al terzo posto il piccolo Daniel Penso di Porto Viro con la canzone “Io non lascio traccia” dei Negroamaro, al secon-do posto Angelo, pure di Porto Viro, con l’inter-pretazione di un uomo robot sulle musiche dei Rocket, il primo premio è stato assegnato al giovane cantante Riccardo Bellan di Bottrighe che ha proposto “Piccola stella senza cielo” di Ligabue. Premio della critica al duo Munerato di Rovigo per l’attualità del tema rivolto alla crisi e a tutta la politica italiana sulla base del brano “Che sarà”. A tutti premi e diplomi di partecipazione alla manifestazione che, visto il successo, verrà riproposta nell’estate 2013.

DOPO 20 ANNI UN SUCCESSO IL RITORNO DELLA CORRIDA

Ro.Ma.

• Bisogna negàrse in tun mar grande• No se sa mai par chì cà se lavora• Campane e ore qualcun cà mòre

LE TRE S-CIOPTA’ di Roberto Marangoni

Riprende l’anno scolastico ma per la scuola media di Bottrighe, nonostante le lotte in-traprese dal Comitato per la salvaguardia del

plesso, non si aprono i battenti. Dopo vari incontri, dopo la petizione di 1300 firme, dopo la volontà espressa da tutto il consiglio comunale, il tutto si è risolto come un “nulla di fatto”.

L’apertura, in via di deroga, sarebbe servita solo da ponte, inquanto, già dal prossimo anno la popolazione scolastica del luogo dovrebbe essere in crescita. Intanto la lista civica “Cambia con noi il territorio” che vede Bergo in prima linea, ha tolto l’appoggio sul territorio alla magggioranza del sindaco Barbujani, lista che aveva contribuito molto alla sua rielezione.

Assieme alla civica si sono allontanati pure il nuovo Psi e La Destra, parlando, in una conferenza stampa, di tante lacune, in pri-mis l’esclusione dalle decisioni della maggioranza dei tre partiti. “Non molliamo - afferma Bergo - a seguito della protesta davanti alla scuola proprio il giorno in cui è iniziato il nuovo anno scolastico,

e dobbiamo far ripartire la scuola nel 2013”. Con lui anche Luciano Fantinati del Pd e Stefania Tesca-roli del Nuovo Polo con una ventina di genitori. Nel corso della protesta

sono stati appesi striscioni che accusano sindaco e giunta. “La scuola è un punto di riferimento socio-culturale essenziale per il paese, ma su ciò non sono stati rispettati gli impegni presi in consiglio comunale - ha tuonato Bergo - e dopo di questo saranno disattesi anche gli altri, come il restauro

dei bagni della primaria che farà la stessa fine della media”.

Bergo si stupisce della mancanza del sindaco, passato senza fermarsi, del suo delegato Nicola Gennari e ancor di piu del consigliere regionale Pdl Mauro Mainardi che aveva altresì firmato al peti-zione pro scuola. Intanto, una nota dell’assessore ai lavori pubblici Federico Simoni, ha annunciato che gli impegni presi saranno rispettati e d i lavori dei bagni della primaria dovrebbero effettuarsi e concludersi entro ottobre. Per quanto riguarda inve-ce la media, Simoni risponde che “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.

Nel giorno della riapertura dell’anno scolastico diversi striscioni sono stati appesi alla recinzione dell’istituto

Istruzione Non si placano le proteste del Comitato contro l’Amministrazione

La scuola media deve riaprire

Bergo: “Disattesi gli impegni presi, ora anche la primaria è in pericolo”

Il parco 1° Maggio di Bottri-ghe . Realizzato diversi anni fa dall’amministrazione

comunale in via Maddalena, è ricco di piante e contornato da giochi donati da privati e associazioni del luogo. Rischia però ogni giorno di essere leso da molti ragazzi che vi entrano in bici, peggio ancora, con motorini, prendendo d’assalto giostrine e scivoli che in questo modo vengono danneggiati. Non solo, ci sono adulti che entrano con i cani che fanno i loro bisogni sull’erba, ma questi non si curano di utilizzare le palette, come richiesto dalla legge. A chi è stata fatta osservazione, visto che sono molti i bambini che frequentano il parco, sono volate offese e minacce. Molte le segnalazioni dei cittadini, alcuni si sono già rivolti direttamente al sindaco Massimo Barbujani che a sua volta ha segna-lato la questione al comando di polizia locale, promettendo, oltre ad una maggiore vigilanza del luogo, altresì pesanti sanzioni a chi verrà pizzicato. L’apertura, le pulizie ed il taglio dell’erba vengono quotidia-namente seguite da Pierluigi Biolcati, un volontario residente difron-te al parco, che attraverso la sua encomiabile e gratuita disponibilità, rende il luogo una sorta di piccola perla della natura. “Spiace – ha racconatato Biolcati - raccogliere ogni giorno un secchio di sporcizia abbandonata in mezzo al prato. Non si dica, come ho sentito, che la colpa sarebbe di persone di nazionalità extra comunitaria perché li ho visti sempre utilizzare i cestini per gettare i loro rifiuti e questo è un segno di buona educazione che va oltre gli atteggiamenti razzistici che come sempre sono fuori luogo”.

neWS

Spazi pubblicigeSti di inciviltà al parco 1° maggio

L’edificio che ospita la scuola media del luogo con gli striscioni contro il sindaco e giunta

Ro.Ma.

Uno scorcio del parco 1° Maggio di Bottrighe

Nelle foto: Riccardo Bellan, vincitore de La Corrida di Bottrighe

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Il 29 settembre, per la giornata Europea del patrimonio, il museo archeologico ha inau-gurato una nuova mostra dal titolo “Scripta

manent- I documenti Bocchi per l’Archeologia di Adria”. La mostra è dedicata alla tradizione archeologica adriese e ai suoi documenti e si colloca a conclusione delle celebrazioni per il cinquantenario del Museo, iniziate il 17 set-tembre 2011.

In esposizione alcuni documenti e disegni ottocenteschi a descrizione dei rinvenimenti, spesso accanto agli oggetti reali, preziosi re-perti di ceramica greca a figure nere e rosse. Veri antesignani delle nostre fotocopie, questi disegni della famiglia Bocchi, che raffigurano

di Melania Ruggini

I disegni in esposizione, appartenenti alla famiglia Bocchi, sono veri è propri antesignani delle nostre fotocopie stanno all’origine del lavoro di ricerca e di riscontro condotto ancora oggi dagli archeologi

Museo Archeologico Una nuova mostra dedicata alla tradizione archeologica adriese

Fino a marzo “Scripta manent”

più volte lo stesso oggetto per farlo conoscere ai cultori di antichità del tempo, sono all’origi-ne del lavoro di ricerca e di riscontro condotto ancora oggi dagli archeologi .I documenti, patrimonio del comune e del museo, sono ora fruibili dopo un intervento di restauro, effettua-to dal Laboratorio di Restauro del Libro dell’Ab-bazia di Praglia, cui hanno contribuito l’ammi-nistrazione comunale di Adria, la Fondazione Scolastica Carlo Bocchi e molte associazioni e cittadini adriesi. Durante la mostra, aperta fino al 15 marzo 2013, saranno realizzati due pomeriggi di approfondimento, l’11 e il 20 ottobre, con due con visite guidate e laboratori dedicati ad adulti, bambini e famiglie.

Le favole come alternativa serale per ri-tornare a sognare: il 22 settembre nel Giardino di Villa Mecenati si è svolta

un’originale serata dal titolo “Giardino Me-cenati…… per una sera il Giardino delle Favole”, inserita nella programmazione del settembre adriese. Il format è stato ideato dalla Bottega delle Farfalle in colla-borazione con Pro Loco di Adria, Biblioteca dei Ragazzi e associazione Artinstrada. Un notturno in un parco pubblico all’insegna della creatività delle favole: questi gli ingre-dienti della serata, rivolta ai bambini ma anche agli adulti. Le favole di sempre, mes-se in scena all’aperto, rappresentano una interessante iniziativa di riappropriazione e valorizzazione dei classici racconti, che si stanno perdendo, a causa della tecnologia e dei nuovi giochi virtuali. Narrate in ma-niera inusuale e divertente, le favole sono valorizzate da una insolita cornice ambien-tale, en plen air, dove luce e buio si sono mescolati per incrementare la poeticità del sogno e le suggestioni dei protagonisti del mondo fatato.

Promossa da “La Bottega delle farfal-le”, l’evento è stato realizzato in maniera ecologica mediante l’utilizzo di materiali di recupero, evitando dunque lo spreco di materiali. La Bottega delle Farfalle è conosciuta in città per avere già ideato e realizzato la bella iniziativa “Favole sotto il lampione”, che si è tenuta a maggio in un altro parco, quello dei Giardini Grandi.

Nel giardino delle favole un viaggio nella FantaSia

Me.Ru.

Ritorna il Concorso nazionale di pittura di Via Ruzzina, dal 27 ottobre al 2 novembre. La parola d’ordine della

prossima edizione è innovazione: sono tan-te le sorprese in serbo per i partecipanti e il pubblico, a partire dalla realizzazione di un elegante catalogo che documenterà il con-corso e che sarà regalato a tutti gli aspiranti vincitori. Come sempre, non mancheranno i riconoscimenti per i vincitori, tra cui i pre-mi di Adriatic LNG, Bancadria, in memoria del dottor Di Cola Angelo Raffaele, Pro Loco di Adria, Città di Adria e il nuovo premio in memoria di Agnese Baggio in occasione del centenario della nascita e rivolto ad un’artista. Anche quest’anno la giuria sarà composta da esperti del settore artistico scelti per curricula e per formazione. Due sono i temi previsti: tema libero e “Energia sostenibile: uomo e territorio, un’armonia possibile”. Al concorso potranno partecipa-re, con una o due opere, artisti italiani e stranieri indipendentemente da tecnica e orientamento. Le operazioni di iscrizione e consegna delle opere si svolgeranno nei giorni 11, 12 e 13 ottobre 2012 presso la Fondazione Franceschetti e Di Cola, sede della mostra, in via Cavallotti n. 13 ad Adria, la cerimonia di premiazione avrà luogo sabato 27 ottobre alle ore 17 nella Fondazione Franceschetti. Le opere saran-no esposte 27 ottobre al 2 novembre in Fondazione con il seguente orario: saba-to/domenica 10 – 12 e 17 – 19, feriali 17 – 19.

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L’Adriese ha fatto il suo debutto nel campionato di Eccellenza, dopo la bellissima promozione dello scorso anno. Stesso allenatore, Beppe

Pregnolato, buona parte della rosa confermata (in primis Fig) con l’innesto di giocatori d’esperienza come Vito Antonelli (esperienze anche in serie C2 con Rovigo Calcio), Paolo Natalicchio, ex giocatore del Thermal Abano, centrale difensivo che ha giocato a Sottomarina, Cittadella e Portogruaro, Alessandro Nonnato (bomber indimenticato proprio all’Adriese in serie D), Filippo Costantini (lo scorso ano in forza al Delta secondo in Serie D). In più qualche giovane interessante che mister Pre-gnolato saprà doverosamente valorizzare. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per dispu-tare un campionato se non da protagonista, almeno tra i primi posti, bene supportati dall’am-biente del tifo granata che sa sempre essere vicino alla squadra. Del resto ad Adria c’è sempre stata la giusta passione accompagnata anche dalla compe-tenza per il calcio. E il giusto entusiasmo si è notato

anche alla presentazione della squadra avvenuta in Comune, dove il primo cittadino e primo tifoso Mas-

simo Barbujani ha ringraziato il presidente Luciano Scan-tamburlo per questa nuova avventura. “E’ sempre difficile ripetersi - ha detto il commen-tato il presidente - ma credo ci siano tutti i presupposti per fare

un ottimo campionato anche in Eccellenza, senza tanti assilli”. Intanto ad Adria si sta impostando un lavoro volto alla crescita del settore giovanile, che da qualche tempo, in maniera programmatica e seria,

manca. “La rosa è ampia - dice mister Pregnolato - abbiamo un paio di soluzioni in più per reparto, a metà campo abbiamo giocatori come Dal Col, Fig, Antonelli e Costantini, e assieme a loro devono cre-scere anche i giovani. Dovrà essere da stimolo per loro e di crescita anche per il movimento giovanile”. Ed effettivamente, l’avere in prima squadra giocatori esperti e disponibili deve essere un plus per la società che dovrà essere brava a progettare dei momenti per la crescita del settore giovanile. Se la squadra poi dovesse veleggiare nelle zone alte della classifica, sarà tutto più facile.

di Cristiano Aggio

Adriese, ci sono le premesse per fare benetenniS

Ottimo suc-cesso per il torneo

amatoriale di tennis svoltosi sui campi del centro sportivo “Vidale” di Adria, a co-rollario di un’in-tensa attività del circolo tennis “Max Sport”. Il tabellone “A” era formato da trentadue giocatori provenienti anche da varie provincie. I perdenti del primo turno hanno formato il tabellone “B”. Nella finale del tabellone “A” Maurizio Gilberto Andreotti di Bottrighe ha battuto l’esperto Gianluca Veronese avendo ragione sulla maggior tecnica dell’avversario, grazie ad un gioco di lucida razionalità. Da segnalare, che per giungere in finale, il Veronese aveva eliminato nell’ordine Alberto Doni, Massimo Bovolenta, Giuseppe Manfrin ed il promettente Kevin Manfrin, mentre An-dreotti aveva superato Enrico Coatto, Gianfranco Stefani, Marco Civiero e, complice un piccolo infortunio, Pino Augusti. Nella fina-le del tabellone “B” Alberto Doni dopo avere superato Giampiero Bastianoni, Mauro Pisetti e Andrea Marin, ha avuto la meglio sull’inossidabile Claudio Barbujani che aveva eliminato Tommaso Patergnani, Emanuele Casellato ed il mitico Ares. Il tennis adriese si sta facendo sentire e spera di rinverdire il passato grazie anche alla presenza di promettenti giovani.

andreotti vince il torneo max Sport

Ro.Ma.

Gli arbitri di calcio della sezione di Adria sono pronti ad accogliere nuovi fischietti. Infatti, la sezione

presieduta da Amedeo Bordina, ha aperto il corso, gratuito, per i nuovi arbitri. Aperto a tutti i ragazzi e ragazze che abbiano compiuto 15 anni e non abbiano supera-to i 35, è “Un esperienza umana sotto il profilo caratteriale, comportamentale ed emozionale - dice Bordina”. Per aver mag-gior informazioni si può contatta il numero di telefono 3358110605, oppure alla ca-sella di posta [email protected].

Il numero uno delle giacchette nere adriesi, ha presieduto il raduno precam-pionato sezionale assieme al delegato tecnico Valleriano Mantovan ed al compo-nente regionale dell’Aia Alessandro Bianco della sezione di Mestre. Oltre a Bordina e Mantovan, era presente il consiglio diretti-vo sezionale composto da Cesare Guzzon, Gioni Soncin, Roberto Stefanini e Moreno Gigo.

Intanto gli adriesi Alessandro Spa-rapan e Sonnj Vidali hanno partecipato al raduno di 2 Categoria organizzato dal comitato regionale Aia presieduto da Roberto Bettin e tenutosi a San Pietro in Gu in provincia di Padova. Il raduno ha visto la partecipazione di 64 fischietti provenienti dalle 18 sezioni del Veneto che hanno debuttato nel campionato della categoria regionale (dalla Seconda cate-goria all’Eccellenza), gestita dalle sezioni. La riunione è stata tenuta dal presidente

regionale Bettin e da Massimo Biasutto che da quest’anno designa gli arbitri di Promozione ed Eccellenza. “Nella riunio-ne, dice Bordina che ha accompagnato i due fischietti adriesi, si è discusso della cir-colare numero 1 e tutti gli aspetti tattici, di regolamento, disciplinari e di etica com-portamentale che caratterizzano l’attività dell’uomo-arbitro”.

Aia Adriaaperto il corSo per i nuovi arbitri

Cr.Ag.

Bordina: “Un’espe-rienza umana sotto il profilo caratteriale, comportamentale ed emozionale”

Calcio Debutto dei granata nel campionato di Eccellenza

Lo SPoRT in PRIMo PIANoin PRIMo PIANo

Al centro Maurizio Andreotti nel corso delle premiazioni

La formazione dell’Adriese

Insieme a Dal Col, Fig, Antonelli e Costantini dovranno crescere anche i giovani

Amedeo Bordina

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20

VIAGGIo IN PRoVINCIARoVIGo

L’idea condivisa, all’interno della provin-cia di Rovigo, è che il Polesine debba rimanere unito. Nelle scorse settimane

un po’ tutti i cittadini dei 50 comuni hanno fatto outing esprimendo la propria prefe-renza in merito al futuro del territorio, e le ipotesi si sono letteralmente sprecate, ma alla stretta del voto, come è accaduto in Provincia lo scorso 20 settembre o in oc-casione del Consiglio di qualche settimana prima, nessuno si è detto favorevole allo smembramento del territorio come pure all’annessione tout cout ad un’altra provincia, anche se questa rimane l’ipotesi più accreditata visto che l’intervento nel ministro, Filippo Patroni Griffi , ha di fatto eliminato dal novero delle ipotesi l’idea accarezzata dal Pd, ma anche dal deputato Luca Bellotti, che il Polesine

potesse salvarsi con una campagna acquisti condotta tra i comuni sui confi ni provincia-li. Il parlamentare di Trecenta, infatti, già accarezzava l’idea che il Polesine potesse allargare i confi ni inglobando municipalità come Menà nel veronese, Boara Pisani e Stanghella nel padovano o Cavarzere nel veneziano ma il dietrofront è arrivato dal ministro in persona spiegando che se è vero

che i comuni possono attivare iniziative volte al loro spostamento da una circoscrizione provinciale all’altra, questo non compor-terebbe comunque la

salvezza della Provincia di Rovigo, anche se dovesse raggiungere i 350 mila abitanti e i 2500 chilometri di estensione territoriale, in quanto la fotografi a valida al riordino sa-rebbe comunque quella dello scorso 20 lu-glio. Dunque al Polesine restano ben poche

speranze per pilotare un destino che invece sembra già ben defi nito. All’orizzonte, infat-ti, è sempre più delineato l’accorpamento ad un’altra provincia l’annessione di Rovigo a Padova rimane l’ipotesi più accreditata. Comunque sia siamo ancora all’interno del-le ipotesi, tante ipotesi che nelle scorse set-timane si sono susseguite senza soluzione di continuità dimostrando che in materia tra i sindaci è mancato qualsiasi coordinamen-to, sia amministrativo che politico. Infatti, le segreterie dei partiti non sono riuscire a far esprimere ai rispettivi primi cittadini un’idea condivisa, cosi se per il coordinatore del Pdl, Mauro Mainardi, la scelta da perseguire sa-rebbe stata la fusione con Padova il sinda-co di Ceregnano dello stesso colore politico, Ivan Dall’Ara, non ha condiviso il consiglio e nemmeno ad Adria la maggioranza gui-data da Barbujani ha rispettato gli indirizzi di Mainardi. Tra le fi la del Pd la musica è stata la stessa, comuni in ordine sperso

seguendo solo la politica della convenien-za geografi ca. Intanto il tempo, comincia a stringere. La Regione dovrà trasmettere le proprie proposte al Governo entro il 22 ottobre, proposte che ancora mancano visto che in Regione è stata presentata solo una Proposta di legge per attribuire la preceden-za del riordino al Consiglio regionale non

alla conferenza permanente della Regione e delle Autonomie locali, ritenuta inoppor-tuna perché non elettiva. Questioni “di lana caprina”, secondo alcuni esponenti del Con-siglio di palazzo Ferro Fini, che hanno solo il merito di allontanare il discorso dal cuore del problema, ossia immaginare come do-vrà essere il Veneto di domani.

di Fortunato Marinata

Il ministro Filippo Patroni Griffi ha eliminato l’idea che il Polesine possa salvarsi con una campagna acquisti condotta tra i comuni sui confi ni provinciali

Enti locali Il 22 di ottobre la Regione dovrà trasmettere una proposta al Governo

Palazzo Celio sede della Provincia di Rovigo

Comuni in ordine sperso seguendo la politica della convenienza geografi ca

Sentito il parere dei comuni ora la scelta passerà alla Regione che entro il 22 ottobre dovrebbe comunicare al Governo le proprie

scelte. Da palazzo Balbi, tuttavia non dovrebbero arrivare novità. Un’anticipazione di quanto verrà trasmesso a Roma, infatti, potrebbe essere rav-visata in quanto la conferenza permanente della Regione e delle Autonomie locali ha deliberato nei giorni scorsi, ossia di non toccare alcuna pro-vincia. In tale senso si sono espressi l’assessore regionale al bilancio e agli enti locali e presidente della conferenza, Roberto Ciambetti, il consiglie-re regionale, Cristiano Corazzari, i componenti dell’unione province venete, Leonardo Muraro

e Barbara Degani, i componenti di Anci Veneto, Sabrina Rampin, Francesco Pietrobon e, il rappre-sentante di Uncem Veneto, Ennio Vigne. Contrari solo il sindaco di Vicenza, Achille Variati, e il con-sigliere veneziano del PD, Bruno Pigozzo, mentre il memmbro dell’Anci Veneto, Antonio Bertoncello, non ha partecipato alla votazione. In pratica la conferenza permanente della Regione e delle Au-tonomie locali non ha espresso alcuna alternativa alla situazione attuale se non che la provincia di Venezia diventi città metropolitana. Non andrebbe-ro toccate quindi le provincie di Verona, di Vicenza e di Padova e non sarebbe opportuno modifi care nemmeno le piccole provincie di Belluno, confer-

mata in ragione della specifi cità riconosciuta dallo Statuto del Veneto, Treviso, in quanto ingrandita con l’annessione del comune di Scorzè, e Rovigo, in ragione della peculiarità territoriale del Polesine e in aderenza alle istanze provenienti dal territori. Così per dirla con le parole di Tomasi di Lampedusa ne Il gattopardo, “Tutto cambia, perché nulla cam-bi”. Per prendere una decisione diversa a parere dell’assessore Ciambetti sarebbe occorso più tem-po. “I tempi che il governo ci ha dato per discutere di un tema delicato e complesso come quello della riorganizzazione del territorio – ha spiegato - sono troppo stretti. L’architettura istituzionale del Ve-neto per essere ripensata ha bisogno di analisi e

studi approfonditi che non si possono realizzare in poche settimane. Un territorio come quello veneto non può essere rivisto secondo parametri numeri, ma vanno considerate le istanze e le peculiarità dei territori a 360 gradi tenendo conto anche di fattori economici e demografi ci. Non siamo con-trari alla riduzione della spesa - conclude Ciambet-ti - ma questa deve essere fatta tenendo conto dei parametri dell’effi cienza e del risparmio”. Se anche il Consiglio regionale dovesse esprimere lo stesso parere è evidente che la riorganizzazione verrà fatta direttamente dal Governo che sull’argo-mento ha in più occasioni dichiarato di non voler indietreggiare.

IL VOTO DELLA CONFERENZA PERMANENTE DELLA REGIONE E DELLE AUTONOMIE LOCALI “TUTTO CAMbIA, PERChÉ NULLA CAMbI”

Roberto Ciambetti

Intanto una certezza, il Polesine non sarà un’area vasta

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derno per le aziende, utilizzato per fornire ai propri dipendenti convenzioni, benefit e particolari condizioni economiche.

Le nostre convenzioni

LA DENTALCARD

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Prevenzionee salute dentale

PREVENZIONE “SECONDARIA”La prevenzione “secondaria” si attua per prevenire l’aggravarsi di una patologia. In odontoiatria un esempio di prevenzione se-condaria è il trattamento di una carie dentale nella sua fase precoce in modo da non farla progredire.

Chi fa prevenzione? Possiamo pensare che la prevenzione debba essere fatta da personale specializ-zato, questo è sicuramente vero, ma siamo noi il vero fulcro della “nostra” pre-venzione.

Decidere di prendersi cura della nostra salute, anche della salute dei nostri denti e delle nostre gengive è il primo passo, fondamentale, per un vero successo in prevenzione.

Decidere di dedicare tempo alla pulizia dei nostri denti, farlo tutti i giorni, è forse più importante che fare regolari sedute di igiene orale se poi non seguiamo i consi-gli dati dall’igienista dentale o dall’odontoiatra. L’igienista dentale o l’odontoiatra ci insegnano, in prima battuta, come poter rimuovere la placca batterica dei denti nel modo più efficace e con gli strumenti adeguati. Il successo sarà però dato da come sapremo mettere in pratica, con continuità, quei suggerimenti. Noi siamo i veri ar-tefici del successo della prevenzione su noi stessi. Possiamo andare dal dentista anche alcune volte l’anno, ma la placca si deposita sui denti di continuo. Dobbiamo regolarmente rimuoverla con una corretta igiene orale per non farla depositare e prevenire così efficacemente carie dentale e infiammazione delle gengive.

PREVENZIONE “PRIMARIA” La prevenzione primaria è rappresentata da tutto quello che possiamo fare “prima” che una patologia si instauri. Un esempio di pre-venzione primaria è sapere che il fumo di si-garetta è dannoso e quindi decidere di non iniziare a fumare. In odontoiatria prevenzio-ne primaria significa sapere che l’accumulo di placca batterica è dannoso per denti e gengive, che una corretta igiene orale rimuo-ve la placca batterica, quindi denti e gengive rimarranno in salute.

Le malattie parodontali (gengiviti, parodontiti) sono molto diffuse e, se non curate in tempo, possono creare seri disturbi arrivando a causa-re perfino la perdita definitiva dei denti. Questo

enoizammafini’nu ad atacovorp è aittalam id opitbatterica cronica che colpisce e danneggia in maniera grave l’osso e i tessuti molli che lo cir-condano e che trattengono la radice dei denti. È oramai accertato che la causa principale di que-sta malattia è l’accumulo indisturbato di batteri, presenti naturalmente nella nostra bocca, nel solco gengivale. Si pensi che questo tipo di ma-lattia colpisce circa il 60% della popolazione e il 10% si manifesta in forme avanzate.

Problemi alle gengive? Non sottovalutareil problema, parlane subito al tuo dentista.

Centri odontoiatrici Dentalcoop per la prevenzione dentale:Dentalcoop promuove la prevenzione in odontoiatria dif-fondendo la cultura di una corretta igiene orale. Poiché individuare precocemente le patologie orali permette al medico di risolvere il vostro problema con interventi poco invasivi. Al contrario, trascurare una semplice carie, un’infiammazione gengivale o un dente mancante può, nel corso degli anni, portare alla perdita dell’elemento denta-le cariato, ad una parodontite cronica o al collasso dell’in-tera arcata. Importanti ricerche dimostrano che i pazienti regolarmente sottoposti a visite di controllo annuali giun-gono alla 6°-7° decade di vita con le funzionalità mastica-torie in piena efficienza.

INNOVATIVO TRATTAMENTODESENSIBILIZZANTE PROFESSIONALEBasato su uno speciale film protettivo brevettato a matrice siliconica in sospensione e caricata con nano particelle di Fluorapatite e Fluoruro di Calcio.

FACILE E RAPIDO DA APPLICARENon richiede mordenzatura, monocomponente, autopolimerizzante, si lega meccanicamente e chimicamente a dentina e smalto, obliterando i tubuli dentinali e riparando lo smalto demineraliz-zato. Incolore ed invisibile.

AZIONE IMMEDIATA E PROLUNGATACrea un film protettivo resistente agli acidi e in grado di bloccare immediatamente e a lungo ter-mine l’ipersensibilità dentinale indotta da stimoli termici, chimici e osmotici.

AZIONE RIMINERALIZZANTEGrazie ai suoi riempitivi (Fluoruro amminico, Nano fluoruro di calcio e Nano Fluorapatite) è in grado di rimineralizzare lo smalto e favorire lo sviluppo di dentina secondaria.

CON MANTENIMENTO DOMICILIAREOgni trattamento professionale include un den-tifricio desensibilizzante, con nanoparticelle di fluorapatite, con cui sviluppa un’azione sinergica a livello domiciliare.

Carie dentale e malattieinfiammatorie delle gengive.Queste sono le patologie che principalmente si riscontrano in odontoia-tria. L’accumulo di batteri sui denti è il momento primo di queste patologie multifattoriali. Rimuovere regolarmente e con efficacia questi depositi batterici è la base di una corretta prevenzione. Anche la terapia per con-trastare le malattie infiammatorie delle mucose orali si basa su questo con-cetto: rimuovere i depositi di placca e tartaro (placca batterica calcificata) dai denti e dalle superfici radicolari ed insegnare al paziente ad impedire un nuovo accumulo con corrette manovre di igiene orale. Anche antibiotici e antisettici possono essere utilizzati, ma il loro peso nella terapia di queste patologie è marginale. Il ruolo fondamentale è la corretta igiene orale.

Terapia fotodinamicaantimicrobica.La terapia fotodinamica antimicrobica consente di eliminare microorganismi batterici singoli e organizzati in biofilms. Questo processo di disin-fezione consente di integrare le comuni procedu-re in endodonzia, parodontologia e cariologia. Il contributo dato dalla terapia fotodinamica antimi-crobica si somma alla disinfezione comunemente eseguita in endodonzia, dove una contaminazio-ne residua del sistema dei canali radicolari è alla base di complicanze come il granuloma apicale. In parodontologia i comuni sistemi di levigatura delle radici dentali utilizzati nel trattamento delle parodontopatie hanno il significato di rimuovere i depositi batterici accumulati sulle radici dentali; la terapia fotodinamica antimicrobica aiuta la dimi-nuzione della presenza batterica ponendo le basi per una remissione della patologia infiammatoria. La rimozione del tessuto dentinale intaccato dalla carie è basilare prima di procedere con terapie conservative alla ricostruzione dell’elemento dentale. Anche in questo caso il contributo della terapia fotodinamica antimicrobica dà il suo contributo rimuovendo una quota di batteri.

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Prevenzionee salute dentale

PREVENZIONE “SECONDARIA”La prevenzione “secondaria” si attua per prevenire l’aggravarsi di una patologia. In odontoiatria un esempio di prevenzione se-condaria è il trattamento di una carie dentale nella sua fase precoce in modo da non farla progredire.

Chi fa prevenzione? Possiamo pensare che la prevenzione debba essere fatta da personale specializ-zato, questo è sicuramente vero, ma siamo noi il vero fulcro della “nostra” pre-venzione.

Decidere di prendersi cura della nostra salute, anche della salute dei nostri denti e delle nostre gengive è il primo passo, fondamentale, per un vero successo in prevenzione.

Decidere di dedicare tempo alla pulizia dei nostri denti, farlo tutti i giorni, è forse più importante che fare regolari sedute di igiene orale se poi non seguiamo i consi-gli dati dall’igienista dentale o dall’odontoiatra. L’igienista dentale o l’odontoiatra ci insegnano, in prima battuta, come poter rimuovere la placca batterica dei denti nel modo più efficace e con gli strumenti adeguati. Il successo sarà però dato da come sapremo mettere in pratica, con continuità, quei suggerimenti. Noi siamo i veri ar-tefici del successo della prevenzione su noi stessi. Possiamo andare dal dentista anche alcune volte l’anno, ma la placca si deposita sui denti di continuo. Dobbiamo regolarmente rimuoverla con una corretta igiene orale per non farla depositare e prevenire così efficacemente carie dentale e infiammazione delle gengive.

PREVENZIONE “PRIMARIA” La prevenzione primaria è rappresentata da tutto quello che possiamo fare “prima” che una patologia si instauri. Un esempio di pre-venzione primaria è sapere che il fumo di si-garetta è dannoso e quindi decidere di non iniziare a fumare. In odontoiatria prevenzio-ne primaria significa sapere che l’accumulo di placca batterica è dannoso per denti e gengive, che una corretta igiene orale rimuo-ve la placca batterica, quindi denti e gengive rimarranno in salute.

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21Spazi aperti

Le doppiette hanno iniziato a sparare lo scorso 16 settembre ma anche quest’anno è la stessa stagione venatoria ad essere sotto il tiro non solo degli ambienta-

listi ma anche del Governo e del Tar. Alcune leggi partorite dalla Regione, infatti, paiono alquanto dubbie e non manca chi, tra le fi la dei difensori del-la natura, vede nelle scelte di Palazzo Balbi facili concessioni rivolte ad accontentare la potente e numerosa lobby dei cacciatori. Comunque sia la Corte Costituzionale ha impugnato la legge n. 25 del 6 luglio che riguarda le nuove disposizioni per la realizzazione dei capanni di caccia e degli appostamenti, ravvisandovi una normativa talmente blanda che lascerebbe aperta la possibilità di servirsi a tale scopo di strutture del tutto assimilabili a quelli dei campeggi, quindi anche camper e roulotte. La seconda disposizione contestata, invece, riguarda il calendario venatorio sul quale il Tar Veneto ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dall’associazione vittime della caccia sulla parte che preve-

de due giornate aggiuntive settimanali di caccia (da 3 a 5) da appostamento nei mesi di ottobre e novembre. “Tali decisioni – commenta Eddy Boschetti, del Wwf polesano

– rappresentano solo la volontà della Regione di tornare indietro rispetto a scelte che in passato avevano già dato buoni frutti. Le giornate di cac-cia da appostamento, infatti, erano cinque ma con intelligenza poi era stato dimostrato che con tre la caccia

avrebbe ottenuto esiti più certi, in quanto è abbondante-mente documentato che i prelievi sono più abbondanti là dove l’attività venatoria è meno frequente. Con questa intensità si otterrà l’unico risultato di allontanare le spe-cie dalla zona deltizia, non sempre queste concessioni al popolo venatorio, infatti, depongono a favore degli stessi cacciatori”. Ma la questione sollevata da Boschetti è anche un’altra. “Questa ulteriore concessione di giornate venatorie non è giustifi cata da una presenza maggiore di specie, non si capisce perché si dovrebbe cacciare di più se il numero

di Mauro Gambin

Ad ottobre e novembre due giornate aggiuntive settimanali di caccia da appostamento. Boschetti: “Questo è un modo per tornare indietro”

Stagione venatoria Corte Costituzionale e Tar mettono sotto tiro le leggi della Regione

Cresce il numero dei giorni di caccia non quello delle specie

Lo scorso 16 settembre è partita la stagione venatoriaBracconaggio: pizzicati cacciatori con richiami e fucili non autorizzati

Secondo l’assessore provinciale alle risorse faunistiche, Claudio Bellan, i controlli ci sono, tant’è che dal 2004

ad oggi la Polizia Provinciale ha segnalato all’autorità giudiziaria 135 persone ed in 94 casi si è trattato di utilizzo di richiami acustici, sequestro di armi, selvaggina ed altri tipi di diffusori.

Nella pre-apertura di quest’anno sono state fatte 4 multe e sequestrati 10 colom-bacci e 17 tortore mentre in quella generale sono state elevate 8 sanzioni amministrati-ve. Fino ad oggi la Polizia Provinciale ha redatto 65 verbali di accertamento, altri 23 sono stati fatti dalle guardie volontarie e 2 dalla Forestale. “Gli appostamenti li control-liamo ogni anno a campione – ha precisato l’assessore di Palazzo Celio – con maggiori attenzioni alle aree più delicate e soggette a variazioni. Sono 317 gli appostamenti censiti che verifi chiamo anche durante la stagione venatoria. Cito quello scoperto

fuori norma in agosto per il quale partì una denuncia alla Procura, la stessa cosa è suc-cessa per due cacciatori scoperti ad utilizza-re dei richiami nella laguna Barbamarco e in precedenza altri 5 erano stati pizzicati dai nostri agenti”. Una garanzia ulteriore per la tutela del Delta e dei suoi abitanti potrebbe essere rappresentata dall’approvazione del Piano ambientale del Parco, oggi fi nalmen-te in discussione dopo più di un decennio di inazione, ma dal quale rimangono escluse ancora molte aree che sarebbero importanti alla causa degli uccelli.

LA RISPOSTA DELLA PROVINCIA“I CONTROLLI VENGANO FATTI”

Ma.Ga.

L’assessore provinciale Claudio Bellan

degli animali è sempre lo stesso. La Regione dovrebbe con-centrarsi invece nella realizzazione di un piano di gestione della Zps, zone di protezione speciali designate a garantire ad alcune specie d’uccelli selvatici condizioni favorevoli per la loro tutela, è da tempo che se parla ma ancora non si è visto niente”. Il tema delle regole, infatti, è di estrema importanza per un territorio come il Delta, in parte perché esiste la necessità di creare ambiti nei quali investire in biodiversità dall’altro perché continua a sussistere la piaga mai risolta del diffuso bracconaggio. “Nel primo caso – ha specifi cato Boschetti – stiamo assistendo al progressivo spopolamento di specie come la pavoncella o l’allodola e le cause, in questo caso, non sono da attribuire alle doppiet-te ma piuttosto alle mutazioni che negli ultimi anni hanno riguardato le campagne, sono spariti gli alberi da frutto, le

siepi e quant’altro potesse fungere da riparo o da dispensa di cibo per questi uccelli. Il fenomeno dell’appiattimento ambientale è ravvisabile anche per convesso nell’aumento esponenziale di specie “opportuniste” come i corvidi: gaz-ze, ghiandaie e appunto corvi. Il bracconaggio, invece, è un fenomeno lontano dall’essere in diminuzione, la caccia con richiami non autorizzati continua senza sosta e addirittura nelle ultime settimane sono stati fatti dei sequestri di fucili non norma. E’ evidente che la situazione è totalmente fuori controllo”. In questo caso la responsabilità è della Provincia. “So che la situazione è diffi cile per gli enti – ha conclu-so Boschetti - mancano i soldi, le risorse e le persone per un’accurata attività di controllo, non mi aspetto certo dei miracoli ma almeno che vengano sorvegliate le aree note per il bracconaggio”.

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23Mondo scuola

Genitori che lavorano o cercano un’occu-pazione, nonni molto anziani, rapporti familiari fragili, famiglie di immigrati

prive di nonni: in una società diversa dal pas-sato e in continua evoluzione la necessità di strutture adatte ad accogliere i bambini più piccoli, quelli da tre mesi a tre anni, risultano quanto mai preziose. Alla base del percorso di formazione ed educazione scolastica, gli asili nido rappresentano un microcosmo, in cui sono protagonisti i bambini e gli educatori. Per cercare di capire come si evolve questa realtà di estrema rilevanza sociale, la cooperativa

sociale rodigina “Il raggio verde” e l’associa-zione nazionale per l’animazione sociale e culturale “Associanimazione” hanno organiz-zato nel capoluogo polesano il primo meeting nazionale dedicato agli operatori dei nidi dal titolo signifi cativo “Prima (l’)infanzia”. L’ini-ziativa programmata tra il 12 e il 14 ottobre,

ha ottenuto dal presidente della Repubblica la medaglia di rappresentanza quale ricono-scimento di merito. Partendo dall’esperienza di quattro meeting nazionali dei centri, degli spazi e dei contesti di aggregazione giovani-le, “Il raggio verde” ha elaborato un evento formativo impostato in modo innovativo che si propone di unire la ricerca scientifi ca e le opportunità di scambio e di aggiornamento. Interventi di prestigiosi relatori e workshop focalizzano l’attenzione su tre fi loni principali: l’evoluzione dei modelli familiari, la rilevanza dei linguaggi visivi e non verbali, il nido come

incubatore di comunità e spazio d’incontro tra culture. Gli organizzatori spiegano che il me-eting si è posto l’obiettivo di raccogliere “dal basso” esperienze, buone pratiche e vissuti de-gli operatori e, grazie all’incontro generativo con esperti di vari campi e discipline, intende rielaborarli in nuove strategie operative, capaci di rispondere meglio ai bisogni emergenti delle persone: “Se gli attori al centro della scena

sono gli operatori dei nidi, i protagonisti della discussione sono le bambine e i bambini che ogni giorno crescono, mangiano, gattonano, imparano, piangono, corrono e vivono in que-sti piccoli mondi che con il mondo hanno molto più a che fare di quanto non si creda”. L’even-to è stato pensato anche per i coordinatori pe-dagogici e i pedagogisti, per gli amministratori e i funzionari pubblici e gli studenti.

di Mattia De Poli

Il primo meeting nazionale dedicato agli operatori dei nidi dal titolo signifi cativo: “Prima (l’)infanzia”

Istruzione e società Le necessità delle famiglie sono cambiate, un meeting per capire come

Il piccolo mondo chiamato asilo nido

neWS Il Raggio verde tutela e ricerca di una “cultura del Sociale”

Dopo un lungo periodo di analisi e di rifl essione, la cooperativa sociale “Il Raggio Verde” realizza in Polesine il primo meeting nazionale degli operatori

dei nidi: un progetto ambizioso, che conta sulle reti e le esperienze attivate nel corso di quindici anni di esperienza e di innovazione sul campo. Nata a Rovigo nel 1996, “Il

raggio verde” ha inteso promuovere progetti e servizi per la persona intesa come parte integrante della comunità lo-cale. Tra i servizi offerti, gli asili nido rappresentano per la cooperativa un sostegno indispensabile alle famiglie che hanno fi gli piccoli. Le innovazioni nel settore dei servizi socio-educativi permettono un’organizzazione sempre più

coerente con il bisogno di vicinanza che i genitori sentono verso i fi gli piccoli: il micro-nido aziendale, ad esempio, avvicina il servizio al luogo di lavoro dei genitori. “Il Raggio Verde” si è specializzata nei progetti e nei servizi per minori e giovani, oltre che nelle attività socio-culturali in genere, promuovendo anche attività di formazione,

promozione, tutela e ricerca di una “cultura del sociale” attraverso l’organizzazione di eventi, e aderendo a mo-vimenti di settore: in particolare è tra i soci fondatori di “Associanimazione”. M.D.P.

Protagonisti della discussione sono le bambine e i bambini che ogni giorno crescono

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24 Economia

Per il settore dell’edilizia la crisi è sempre più nera e in Polesine forse si vive realtà più grave. A mettere in evidenza la situazione sono i dati raccolti nel secondo

trimestre di quest’anno nell’indagine VenetoCongiuntura, promossa e realizzata da Ceav (Cassa Edile Artigiana Ve-neta) e Unioncamere del Veneto, parametrati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e ai trimestri precedenti in termini di fatturato, ordini, prezzi e occupazione. La prima voce è una nota dolente per tutto il territorio, infatti per tutte le imprese di costruzioni venete, il campione ha riguardato 600 attività con almeno un dipendente, ha registrato una fl essione del -4,8% rispetto allo stesso periodo del 2011, in signifi cativo peggioramento rispetto al -3,3% del trimestre

precedente. A pagare il prezzo più caro sono le imprese non artigiane che scontano una fl essione del -9,3% mentre quel-le artigiane resistono meglio con percentuali attorno al 3,7. Grave anche la situazione ottenuta dal rilievo sugli ordinativi, dove ancora una volta è stata registrata una sostanziale dicotomia tra imprese artigiane, in fl essione del 4,2% e quelle non artigiane dove il ridimensionamento ha toccato quota -7,5%, ma è proprio su questi dati che la provincia polesana detiene il record negativo, in quanto le punte mag-giormente negative sono state registrate a Rovigo (-7,2%) e Treviso (-6,2%). Il perdurare della crisi, inoltre, associato alla riduzione di ordini e all’incremento dei prezzi, a causa dell’infl azione del +2,9%, evidenzia una situazione critica e

una reale diffi coltà per le imprese nei confronti del mercato dei materiali. Sul piano dell’occupazione sono le imprese di piccola dimensione ad essere in maggiore diffi coltà (-3,7%) mentre è stata registrata una crescita, seppur debolissima, per quelle da 6 a 9 addetti (+0,6%) mentre le imprese di maggiore dimensione hanno fatto registrare un decremento del -0,8%. In sostanza le imprese di media dimensione e quelle non artigiane in questa fase “tengono” da punto di vista occupazionale. Varia la dinamica territoriale: crescita signifi cativa per Rovigo, consistenti cali a Verona, Vicenza e Venezia. Insieme ai dati l’indagine VenetoCongiuntura ripor-ta anche il commento di Alessandro Bianchi, presidente di Unioncamere del Veneto. “La situazione è davvero critica e la

nostra preoccupazione, oggi, è se e quanto potranno incidere i provvedimenti del Governo in tema di sgravi fi scali relativi alle ristrutturazioni e al rinnovo del conto energia, giunto alla quinta edizione. Non possiamo infatti dimenticare che l’unica vera riforma, che potrebbe rendere più competitivo il nostro Paese e favorire la tanto auspicata crescita produttiva, è la riduzione del livello di tassazione che sta mettendo in crisi le imprese delle aree più produttive come il Veneto e riducendo i consumi interni. Più che interventi di fi nanziamento delle imprese occorrono dunque politiche che rendano più attrat-tivi l’Italia e il Veneto: innanzitutto riduzione della pressione fi scale e subito semplifi cazione amministrativa, ivi compresa la velocizzazione dei tempi della giustizia”.

A soffrire è tutto il Veneto ma in provincia di Rovigo pesa particolarmente il calo degli ordini, -7,2 è il dato peggiore in regione

Indagine VenetoCongiuntura I dati sul settore delle costruzioni sono negativi

Edilizia in Polesine, tante ombre e qualche luce

Quando si parla di design e creatività l’Italia può presentare un validissimo biglietto da visita, sostenuto dalla tradizione e dalla qualità della produzione. La crisi che sta attra-versando numerosi settori si fa sentire ma non scoraggia alcuni imprenditori rodigini

che, unendo le loro competenze e professionalità, con il brand “.it disegno italiano”, sono stati presenti con uno stand a Lussemburgo, a LuxExpo, decima edizione di “Italia Dimensione 2000”, salone organizzato dalla Camera di Commercio Italo-Lussemburghese e interamente dedicato alle eccellenze del Made in Italy. Allo stand Lussemburghese quattro sono state le ditte polesane presenti: Studio Atelier 99 di Paolo Mazzuccato, Fabio Cardillo decorazione e

pitture, Mhadaba, mosaici d’arte e Atmosphere di Davide Pavanello. In questo delicato con-testo economico segnali incoraggianti dall’export del settore dell’arredamento made in Italy evidenziano come il design italiano, sulla scia della moda e del cibo, non appartenga più solo alla nicchia dei generi di lusso, ma stia entrando a far parte della vita di un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo. Di qui l’idea di una vetrina internazionale come quella offerta dalla fi era di Lussemburgo. “E’ stata un’ottima occasione per noi – ha commentato Pavanello - in fi era erano rappresentati i più importanti settori del Made in Italy tra i quali l’arredamento, il design, la moda, l’artigianato artistico, con un buon numero di partecipanti”. Cr.Ag.

IMPRESA AI TEMPI DELLA CRISI QUATTRO POLESANI ALLA VETRINA DEL DESIGN IN LUSSEMbURGO

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25Cultura provinciale

Per il Teatro sociale di Rovigo l’autunno è sinonimo di stagione lirica e anche quest’anno l’appuntamento è stato rispettato puntualmente. Ma dietro un’appa-

rente continuità rispetto alla tradizione si nasconde una novità signifi cativa: sotto l’etichetta della 197° Stagione lirica non solo è previsto un calendario di spettacoli d’opera ma sono state accorpate anche la stagione di prosa, quella concertistica e quella di balletto, tutto affi ancato dall’ormai consueta iniziativa “Teatroragazzi” per l’avvicinamento al mondo del teatro rivolta a bambini e giovani. Nella stagione 2012-2013 si compie così quel percorso di semplifi cazio-ne, già prospettato in anni non molto lontani e avviato con l’accorpamen-to di stagione lirica, concertistica e di balletto delle ultime edizioni: si potrebbe a buon diritto parlare di stagione teatrale in senso onnicom-prensivo. L’assessore comunale alla cultura, Anna Paola Nezzo, presentando il cartellone, ha manifestato l’intenzione di mantenere alto il livello degli spettacoli offerti, che richiamano un pubblico numeroso

proveniente anche da fuori città. Il Sindaco di Rovigo, Bruno Piva, ha sottolineato l’attività di produzione che il Teatro sociale continua grazie alla collaborazione con i teatri di Bergamo, Savona, Padova e Bassano. E dopo l’evento di apertura, il concerto lirico “Viva Verdi” del 4 ottobre, la sta-gione lirica prevede quattro appuntamenti: “Maria Stuarda” di Gaetano Donizetti (16 e 18 novembre), “Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi (7 e 9 dicembre), “Don Gio-vanni” di Wolfgang Amadeus Mozart (12 e 13 gennaio) e “Nabucco” di Giuseppe Verdi (15 e 17 febbraio). La prima data di ogni spettacolo prevede la rappresentazione serale,

alle ore 20.30, mentre la seconda è relativa alla replica pomeridiana, alle ore 16. Il 14 dicembre, invece, alle ore 21 l’Orchestra regionale Filarmo-nia veneta eseguirà il concerto “Nate Brown & one voice”. Come in passa-to, il balletto sfrutterà sia il palco del

Teatro sociale che quello del Teatro studio. Nel primo caso gli spettacoli inizieranno sempre alle ore 16: l’apertura è affi data al New Classical Ballet di Mosca con lo “Schiac-

cianoci” di Tchaijkovskij (6 gennaio), seguito da “Made in Italy – I soliti ignoti” di Tocnadanza (24 febbraio), “Canto per Orfeo” di Aterdanza (10 marzo), mentre la chiusura è affi data al Balletto del Teatro alla scala che si esibirà in “Pulcinella Suite”, “Adamo ed Eva” e “Romeo e Giulietta Suite” in omaggio al coreografo Birgit Cullberg (17 marzo). Il Teatro studio, invece, il 7 febbraio alle ore 21 ospiterà l’Ersilia Danza Laura Corradi con lo spettacolo per bambini e adulti “Cappuccetto rosso”. Continuano anche le iniziative di “Teatroragazzi” con le anteprime studenti degli spettacoli lirici e di balletto e le prove aperte dei concerti, gli atelier creativi domenicali per le famiglie, la possibilità di vedere il “dietro le quinte” con gli “Incontri con l’opera”, il progetto di educazione all’ascolto “Guida all’opera” e la novità dei laboratori “Danzeducation”.

di Mattia De Poli

Nella programmazione non manca il “Teatroragazzi”, l’offerta rivolta a bambini e giovani

Teatro sociale Tutto pronto per dare il via alla rassegna

Sotto l’etichetta della 197° Stagione: lirica, prosa, concerti e balletto

L’interno del Teatro sociale di Rovigo

Anna Paola Nezzo: “E’ nostra intenzione mantenere alto il livello degli spettacoli offerti”

Inglobata sotto l’insegna della stagione lirica, la

rassegna di prosa 2012-2013 del Teatro sociale di Rovigo aprirà i battenti il 24 ottobre con “Il discorso del re” di David Seidler, interpretato da Luca Barbareschi. Con un appuntamento al mese gli spettacoli si succederanno fi no ad aprile e le proposte sono di sicuro interesse, sia per le opere che per gli interpreti. Natalino Balasso sarà impegnato con la rappresentazione di “Aspettando Godot” di Samuel Beckett (3 novembre), mentre Lorenzo Lavia sarà tra gli interpreti di “Colazione da Tiffany” di Truman Capote (11 dicembre). Il nuovo anno si aprirà nel segno della miglior tradizione con “Macbeth” di William Shakespea-re, interpretato da Giuseppe Battiston (29 gennaio). Le risate sono garantite dallo spettacolo di Cassini, Freyrie, Guerra, Michelle Hunziker e Giampiero Solari “Mi scappa da ridere”, interpretato dalla stessa Hunziker (20 febbraio). Il Teatro stabile del Veneto e Teatri e umane-simo promuovono l’allestimento di un altro classico: “Il ventaglio” di Carlo Goldoni (7 marzo), mentre Lucrezia Lante della Rovere sarà la protagonista di “Come tu mi vuoi” di Luigi Pirandello, nel libero adattamento curato da Masolino D’Amico (10 aprile). Rimane, infi ne, da defi nire la data per la rappresentazione di “Decamerone 2013”, realizzato dalla compagnia rodigina Minimitea-tri, diretta da Gabris Ferrari. Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21.

Sul palco

M.D.P.

Teatro fi no ad aprile

Natalino Balasso

La giornata recentemente svoltasi al museo regionale della bonifi ca di Cà Vendramin è stata un’ul-

teriore occasione per promuovere il territorio del Delta e per parlare di mobilità lenta sfruttando le occasioni offerte dai progetti di cooperazione che vedono coinvolti attori come il Gal Delta del Po e la Provincia. All’incontro hanno partecipato una cinquantina di cicloturisti, provenienti da ogni parte d’Italia e an-che dall’estero, che hanno partecipato all’evento Bicistaffetta 2012 organizzato dall’associazione ambientalista Fiab, federazione italiana amici della bicicletta. A coordinare gli interventi, che hanno visto la partecipazione dell’assessore al turismo della Provincia Laura Negri, del vice sindaco di Taglio di Po Alberto Fioravanti, Sandro Burgato, vicepresidente della Fiab di Rovigo, Antonio Dalla Venezia, presidente nazionale della Fiab e Stefano Fracasso, direttore del Gal Delta Po. “Crediamo molto - ha detto Fracasso - in un turismo lento e sostenibile per il nostro territorio e non è un caso che siamo partner di progetti di coopera-zione transfrontaliera, come Slow Tourism e Interbike. Quest’ultimo, punta allo sviluppo e alla valorizzazione della mobilità sostenibile con la realizzazione di una rete ciclabile internodale denominata “AdriaBike” che collegherà Ravenna a Kranjska Gora in Slovenia, e che passerà anche nel cuore del Delta del Po po-lesano”. Tra gli obiettivi dei progetti in atto, c’è l’elaborazione e la realizzazione di un sistema unitario di piste ciclabili, la digitalizzazione dei dati geografi ci delle stesse, la promozione e la divulgazione in quattro lingue dell’offerta cicloturistica del Polesine e non per ultimo, la sensibilizzazione della popolazione locale e dei visitatoti all’utilizzo di forme alternative di mezzi di trasporto. “Siete arrivati in bici fi no a qui - ha detto il presidente della Fondazione Cà Vendramin, Lino Tosini - nel simbolo del territorio deltizio, in questo manufatto idraulico storico costruito in solo quattro anni, dal 1899 al 1903. Oggi, per costruirlo, magari ci mettereb-bero 40 anni”. L’assessore Negri ha invitato i partecipanti della Fiab a tornare per visitare meglio il Delta e il Polesine, dopo questa breve tappa all’interno di Bicistaffetta, invito raccolto da Antonio Della Venezia. “L’Italia si deve dotare di itinerari connessi come quelli che ci sono in Austria, Germania o Svizzera e nostro compito è, oltre a quello di proporre la realizzazione dei percorsi delle rete ciclabili nazionale, anche quello di colloquiare con gli amministratori”.

Turismo lento ciclabile

TRA RAVENNA E KRANJSKA GORA

“Il mio canto fi ero” è il discorso del poeta alla donna amata.

E’ il discorso della memoria e dell’attesa di chi ama sen-za essere ricambiato, anzi di chi non lo è più ma ha cono-sciuto l’amore. E’ il discorso della solitudine e della man-canza, della nostalgia dei marinai. “Il mio canto fi ero” è il discorso della meraviglia e della ricerca perpetua e instancabile di quell’amore. Una ricerca consapevole che nulla dura per sempre – siamo “creature di un attimo” – se non l’effetto sconvolgente e totalizzante di una visione, di un incontro: “l’amore è una sfi da / che inizia con un bacio / e con un bacio vince”. E se il poeta promette insistentemente di non voler desistere dalla ricerca, aggiunge la previsione di un’unione piena di tenerezza e sensualità: “ti verrò a cercare / alla corte dei sogni”, “ti arroton-derò i fi anchi / con tenui carezze”, “con te imparerò a passeggiare / mano nella mano”, “snideremo dal cielo le stelle / mi cullerai nel vento”. Così, confondendo i ricordi con i sogni, la poesia assume movenze oniriche. Salta la punteggiatura, irregolare ed essenziale. I tempi e gli spazi si confondono: echi della tradizione poetica greca e latina si mescolano ai versi di un canto d’amore in siciliano, la rupe di Erice scende fi no al mare di Scano Boa attraverso via Mercato vecchio di Adria con la sua Madonnina. In questa raccolta di poesie c’è ancora una volta l’essenza della vita e dell’anima di Cesare Lo-refi ce, nativo di Modica ma residente nella città del Basso Polesine da quasi quarant’anni.

neWS

Poesia“il mio canto Fiero”, di ceSare loreFice

M.D.P.

Musica

Dopo la pausa estiva, tornano anche in Polesine gli appuntamenti con “Mu-sikè”. La nuova rassegna, che ha avuto inizio nel mese di marzo ed è organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, si

articola complessivamente in ventiquattro eventi dislocati nel territorio delle due province. Quest’anno per la prima volta alterna ai concerti di musica classica alcuni concerti di musica jazz, spettacoli di teatro musicale, teatro e danza, e vede il coinvolgimento di artisti di livello nazionale e internazionale accanto a giovani talenti e allievi dei conservatori locali. Il 5 ottobre scorso il teatro Cotogni di Ca-stelmassa ha ospitato l’esibizione del complesso “Voci di corridoio”, legato alla tradizione dello swing italiano. Il 20 ottobre, invece, salirà sul palco del Teatro sociale di Rovigo Cristina Zavalloni e la Radar Band insieme alla Pollini Jazz Band del Conservatorio padovano. Sono in programma anche due concerti di Natale: il primo presso la cattedrale di Adria sarà eseguito l’8 dicembre dai Solisti Veneti che, diretti dal maestro Claudio Scimone, eseguiranno brani di Vivaldi, Pergolesi, Cimarosa, Rossini, Verdi; il secondo ad Occhiobello presso la chiesa di san Lorenzo sarà affi dato all’Orchestra di Padova e del Veneto con la partecipazione di Enrico Casazza come violino principale e solista e di Christine Wolff come soprano, che suoneranno musiche di Bach e di Haendel. Tutti i concerti sono in programma alle ore 21.00 e l’ingresso è gratuito fi no ad esaurimento dei posti. M.D.P.

Ventiquattro appuntamenti tra classica e jazz

Cr.Ag.

29292929Cultura provinciale

Fino al 13 gennaio palazzo Roverella ospiterà la sesta

rassegna internazionale di illustrazione per l’in-fanzia dedicata al tema “Aria”, materia delicata e lieve ma dotata al con-tempo di grande energia e potenza: in molte religioni, ad esempio, la trascendenza divina si manifesta proprio attraverso il soffio, il respiro, il vento. All’esposizione si affiancheranno laboratori didattici per studenti di tutti gli ordini scolastici, dalla scuola d’infanzia alla scuola secondaria, la-boratori di illustrazione per bambini e ragazzi e letture animate. “Aria” ha l’obiettivo di avvicinare i bambini agli ambienti espositivi trattandoli come “piccoli visitatori” ma anche coinvolgendoli attivamente, quasi in un ideale percorso di preparazione alle mostre d’arte più tradizionali. E sempre a palazzo Roverella dal 22 febbraio al 23 giugno saranno esposti i quadri de “La maison Goupil e l’Italia. Il successo degli italiani a Parigi negli anni dell’impressionismo”. Opere di Boldini, Campriani, De Nittis e altri pittori, che nella seconda metà dell’Ottocento lavorarono per la galleria fondata da Adolphe Goupil, per la prima volta saranno raccolti di nuovo insieme. Anche in questo caso le scuole avranno opportunità particolari. Per gli stu-denti delle scuole primarie e secondarie di primo grado sono previsti tre laboratori didattici sul ritratto borghese e la scena di genere, sulla tecnica di riproduzione in bianco e nero e sulle strategie di comunicazione dell’arte attraverso i quotidiani di fine Ottocento. Per le scuole secondarie di primo e di secondo grado, invece, sono disponibili guide a tema, che analizzeranno attraverso le immagine l’affermazione sociale della borghesia, i luoghi di ritrovo della mondanità e della società urbana e l’atmosfera che regnava nella maison Goupil e nei salons parigini.

Palazzo Roverella

DUE MOSTRE: “ARIA” E “LA MAISON GOUPIL E L’ITALIA”

M.D.P.

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6

IL VENEToin PRIMo PIANo

“Quel 5% ti tagli preferisco chia-marlo pizzo piuttosto che spen-ding review”! Esprime così la

sua rabbia condita di umiliazione e mortifi -cazione Nicola Boscoletto della Compagnia delle opere che sottolinea il modo brutale usato dalle Asl per comunicare questi tagli. Nessun incontro, nessun confronto, solo una lettera con degli ordini e delle minacce.

“Si sono dimostrati governanti che usa-no la forza del potere come padri padroni e non si consultano più con nessuno”!

Uno stile che offende e umilia il mondo delle cooperative sciali perchè non tiene conto della qualità dei servizi che erogano né dell’umanità vasta a cui questi servizi sono rivolti: minori, disabili e anziani”.

I numeri in campo sono altissimi. Se si uniscono le realtà aderenti a Confcoope-rative, Legacoop, Agci e Compagnia delle opere, tutte attive nel campo del sociale, il quadro è davvero si-gnifi cativo: più di 600 cooperative sociali, oltre 25 mila soci e altrettanti lavoratori, quasi tremila di questi svantaggiati e un fatturato che supera gli 800 milioni di euro.

Le loro attività si svolgono nelle case di riposo, negli asili nido, nelle comunità alloggio per disabili, nei ceod.

Ma si occupano anche di assistenza do-miciliare, manutenzione del verde pubblico

e della gestione dei centri unici di prenota-zione delle Ulss.

“Un 5% in meno di fatturato - sotto-linea Loris Cervato, responsabile Settore sociale Legacoop Veneto - si traduce inevi-tabilmente in un 5% in meno sul costo del lavoro, dunque meno servizi per tutti. La spending review va ad aggiungersi a una situazione già pesante per le cooperative, fra mancati adeguamenti Istat e continue richieste di rivedere i prezzi al ribasso. A ottobre molte coop avranno diffi coltà ad applicare la seconda tranche dell’aumento contrattuale previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, per questo abbiamo domandato ai sindacati l’applicazione di accordi di gradualità che ne prevedano lo slittamento”.

E poi, qualunque buon padre di famiglia sa che se diminuiscono le entrate le opportuni-tà offerte non rimango-no le stesse.

Così per i servizi erogati. E’ impossibile garantire la medesi-ma qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori.

Così, secondo le stime del sistema co-operativo rischiano il posto di lavoro 1500 persone e tra queste almeno 500 sarebbero persone svantaggiate inserite nelle coopera-tive sociali di tipo B. E si tratta di disabili, ex tossicodipendenti, ex alcolisti, detenuti.

Per questo il sistema della coopera-zione sociale veneta chiede di tutelare l’inserimento lavorativo delle persone svan-taggiate e dei soggetti deboli, escludendo le cooperative sociali di tipo B da un lato dalla riduzione indicata del 5% della spesa, dall’altro dalla rigida applicazione delle ta-belle Avcp (Autorità per la vigilanza sui con-tratti pubblici di lavori, servizi e forniture), che essendo riferite a costi standard non tengono conto del costo del servizio sociale di inserimento lavorativo.

“Uno scenario che ci preoccupa mol-tissimo - ha dichiarato Nicola Boscaro - per chiunque perda il lavoro oggi, diventa un’im-presa trovarne un altro, immaginiamoci per un soggetto svantaggiato! Siamo consape-voli che il Paese si trova in una situazione critica e che ciò comporta sacrifi ci, ma se

il contenimento degli sprechi e della spesa pubblica si trasforma in una mannaia per le fasce più deboli allora non siamo d’accordo.

Lo stesso vale per la decurtazione degli stipendi: non si può andare a colpire lavora-tori che prendono mille euro al mese, se non cinquecento come nel caso degli svantaggiati che spesso lavorano solo part time. I tagli lineari non sono la risposta – ha aggiunto Boscoletto – anche perché non distinguono fra chi da tempo si sta muovendo bene alla ricerca di soluzioni per superare la crisi e chi invece non sta fa-cendo altrettanto”.

Ora, dopo la levata di scudi congiunta delle Cooperative sociali, la Regione si è

impegnata a fare in modo, con un pros-simo provvedimento di Giunta, che i tagli non penalizzino i servizi gestiti in regime

di accreditamento, va-lorizzando, oltre alle strutture accreditate, anche i contratti che prevedono l’inseri-mento lavorativo delle persone svantaggiate

e dei soggetti deboli. “Siamo molto soddisfatti per l’apertura

e la disponibilità accordateci. - commenta Loris Cervato, responsabile del settore sociale di Legacoop Veneto, - Ora stiamo a vedere. In attesa del provvedimento, le cooperative sociali venete non accettino nessuna modifi ca peggiorativa dei contratti in essere chiesta dalle Ulss”.

di Germana Urbani

Cooperazione sociale in ginocchio, ma ora la Giunta veneta ci ripensaLe Cooperazione sociali si sono viste recapitare una lettera da parte delle Asl regionali con l’ordine di mantenere inalterati i servizi a fronte di un taglio del 5% dei costi. Pena la non liquidazione della fattura

Impossibile grantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori

I dati: oltre 600 realtà interessate, un fatturato che supera gli 800 milioni

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7Il Veneto in primo piano

La spendig review colpisce anche le fa-miglie con fi gli disabili che frequentano i Ceod. L’Assessore Sernagiotto punta alla

compartecipazione delle spese l’Anfass, associazione nazionale delle famiglie di per-sone con disabilità intellettiva o relazionale, non intende accettare le argomentazioni di Sernagiotto.

“I ceod sono un salvavita per le fami-glie – ha affermato Maddalena Borigo Daniel, presidente regionale Anffas – que-sto è un servizio di grande utilità. Le fami-glie di queste persone pagano le tasse e le rette dei centri di accoglienza in cui i disabili

rimangono anche la notte”.Sul tema della compartecipazione alla

spesa da parte delle famiglie delle perso-ne con disabilità Sernagiotto ha sostenuto che “rispetto al reddito ISEE di una fami-glia con poniamo 100 mila euro di reddito l’anno si possa poter contribuire dai 30 ai 100 euro al mese alle spese sostenute dal servizio pubblico, e che rappresentano in pratica un livello essenziale di assistenza (LEA) aggiuntivo. Faremo un ISEE a quoziente familiare – ha

aggiunto - terremo conto del numero di fi gli e altro.

Non vogliamo perdere i servizi e i tra-sporti che diamo ai nostri concittadini con disabilità, in primis quelli con disabilità

gravi. C’è un grande dibattito al proposito all’interno delle stesse associazioni e delle famiglie”.

“Oggi - sostiene ancora Sernagiotto - il

contributo economico che la Regione versa ai Ceod vede una situazione troppo differen-ziata tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod con una

forbice tra i 30 e i 90 euro. Questo crea un disagio notevole tra le famiglie e anche fra i sindaci. Faremo con la disabilità quanto abbiamo già fatto con la scheda SVAMA di valutazione della non autosuffi cienza”.

“Ricordo – ha aggiunto - che tutte le Regioni hanno previsto una compartecipa-zione alle spese da parte delle famiglie con persone disabili.

E’ un argomento molto delicato e ne sono consapevole. Nel Veneto non l’abbia-mo perché nel 2009 ci fu una battaglia in consiglio regionale da parte di chi diceva no alla compartecipazione”

di Germana Urbani

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La spending review colpisce i Ceod

Il contributo della Regione è differenziato tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod

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Le associazioni che in Veneto si occupano di servizi all’handicap hanno deciso di scendere in piazza per riaffermare i propri diritti. In Veneto i ceod sono 300, ospitano ogni giorno 6.348 giovani e adulti con disabilità e assorbono 78,5 dei 146 milioni che ogni

anno la regione destina alla disabilità. In provincia di Padova i ceod sono 41, di cui 39 privati. Il 70 per cento dei costi riguarda il personale. “La disabilità – spiega Anffas – è un costo della riproduzione sociale che non può ricadere completamente sulle famiglie involontariamente penalizzate da un simile grave evento. La persona con disabilità non può essere vista dalla società come un problema esclusivo della famiglia d’origine. La lotta contro questo provvedimento proposto da Sernagiotto sarà più sul piano della civiltà

che su altro”.“Purtroppo – ha detto Remo Sernagiotto - dobbiamo far fronte al taglio generalizza-

to del 5% imposto dalla spending review nazionale, che sta mettendo in seria diffi coltà le politiche sociali in favore dei territori. Il provvedimento del Governo Monti non sta taglian-do la spesa pubblica, ma i servizi. Sarà pronto a breve un progetto che mettere assieme le varie associazioni di volontariato, chiedendo ai giovani del servizio civile di guidare i pulmini con l’obiettivo di abbattere i costi di trasporto e garantire questo importante servizio alle famiglie”.

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8 Il Veneto in primo piano

Salutate con entusiasmo dalle associa-zioni di categoria che rappresentano il settore delle costruzioni edili e fi -

liera, valutate con interesse dai proprietari di case che intendono rimettere mano al proprio edifi cio con un’opera di restyling, le norme contenute nel Decreto Sviluppo - che riguardano il settore - raccolgono il previsto consenso.

Il decreto mette “l’edilizia al centro del-le proposte - sostiene il presidente di Ance veneto, Paolo Buzzetti - per rilanciare lo sviluppo economico nazionale e poggia su semplifi cazione burocratica e incentivi per favorire il virtuoso processo”.

Semplifi cazioni e incentivi che sono previsti soprattutto per l’edilizia privata, at-traverso una sorta di rivisitazione in termini dinamici e funzionali di quel Piano casa che fi nora - così com’è stato pensato - non ha dato i frutti sperati.

La semplifi cazione burocratica. Ri-

duzione e semplifi cazione delle procedure rappresentano la prima forma di incentiva-zione. Per ristrutturare non sarà più necessa-ria la licenza edilizia rilasciata dai Comuni: sarà infatti suffi ciente la Scia (segnalazione certifi cata di inizio attività) e quindi secon-do il meccanismo del silenzio/assenso se il Comune non interverrà entro 60 giorni si potrà procedere.

Più semplici anche le procedure per ot-tenere lo sconto fi scale delle detrazioni. Non è infatti più obbligatoria la comunicazione di inizio lavori al centro operativo delle Entrate di Pescara; non è più obbligatorio neanche riportare il costo della manodopera in fat-tura come voce separata; l’Agenzia delle Entrate segnala inoltre l’applicazione da parte di banche e Poste della riduzione della percentuale, dal 10 al 4 per cento, della ritenuta d’acconto sui bonifi ci effettuati per pagare i lavori.

Gli incentivi economici per le ristrut-

turazioni. Ristrutturare casa a partire dallo scorso 26 giugno, con il nuovo decreto, è più conveniente grazie al vantaggio fi scale derivante dalle detrazioni Irpef, che dal 36 per cento sono state portate al 50 per cento, con il raddoppio del tetto di spesa ammesso alla detrazione, che da 48mila euro, per ogni immobile sul quale vengono eseguiti gli interventi, è passato a 96mila euro.

Un benefi t che in questa misura avrà un tempo limitato per le spese sostenute fi no al 30 giugno 2013 - con le ristrutturazioni che devono essere concluse entro il 31 di-cembre 2012 -, ma che non avrà scadenza, in quanto alla data successiva al 30 giugno rimarrà ancora la detrazione prevista per le ristrutturazioni ma si tornerà all’aliquota del 36 per cento. L’agevolazione infatti, introdotta con la legge 449 del 1997 e più volte modifi cata e prorogata, non sarà più a rischio “estinzione” in quanto nell’articolo 4 del decreto legge 201/2011 se ne prevede

il suo inserimento defi nitivo e duraturo tra gli oneri detraibili a fi ni Irpef.

La detrazione dalle imposte viene ra-teizzata in 10 anni, a partire dall’anno in cui viene sostenuta dal contribuente la spe-sa e in quelli successivi. A benefi ciare del bonus le persone fi siche che si assumono a proprio carico gli interventi di ristrutturazio-ne, siano essi proprietari o inquilini in affi tto e usufruttuari, ma anche acquirenti (entro il 30 giugno 2013) di edifi ci ristrutturati da imprese di costruzione o cooperative. Tra le novità è stata introdotta la facoltà per il venditore, nel caso in cui l’unità immobiliare sulla quale sono stati eseguiti i lavori sia ce-

duta prima che sia trascorso l’intero periodo di godimento della detrazione, di scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni non ancora utilizzate o trasferire il diritto all’acquirente dell’immobile.

Gli incentivi per gli interventi di ef-fi cienza energetica. Per chi effettua inter-venti di riqualifi cazione energetica di edifi ci già esistenti o di parte di essi la detrazione del 55 per cento in scadenza al 31 dicem-bre 2012 è stata invece protratta - ridotta al 50 per cento - fi no al 30 giugno 2013, per poi essere ridotta al 36 per cento.

Anche questa detrazione dalle imposte viene rateizzata in 10 anni.

di Ornella Jovane

Vantaggi fi scali e procedure più semplici per rimettere a nuovo la propria casa: sconto del 50 per cento per ristrutturazioni e risparmio energetico

Edilizia Le nuove norme contenute nel Decreto sviluppo

Semplifi cazione e incentivi: ristrutturare è più facile

Piano città, incentivi per le ristruttu-razioni e il risparmio energetico e project bond per le infrastrutture: le

misure contenute nel documento approva-to dal Consiglio dei Ministri lo scorso 22 giugno incontrano l’approvazione degli addetti ai lavori anche in Veneto. “Rap-presentano fi nalmente - ha commentato Paolo Buzzetti, presidente di Ance Vene-to - un segnale concreto di svolta per la crescita e il sostegno non solo del settore delle costruzioni ma di tutta l’economia”.

“Si tratta di importanti segnali - prosegue nel commento - decisivi per la ripresa economica e che dimostrano una particolare attenzione da parte del Gover-no anche per progetti di grande portata e

che avranno effetti importanti per la cre-scita e la competitività del nostro Paese”. “Grazie a questi provvedimenti - conclude - possiamo metterci tutti al lavoro per fare in modo che già nei prossimi mesi si possa cominciare a guardare il futuro con un po’ più di fi ducia e ottimismo”.

Ance Venetobuzzetti: “la ripreSa economica partirà dall’edilizia”

Provincia di Veneziaedilizia eco-compatibile: Sarà il Futuro

Edilizia eco-compatibile al centro dell’incontro che si è svolto lo scorso 8 ottobre, promosso dalla Provincia

di Venezia. “Edilizia innovativa per il Progetto 202020: il futuro è nelle nostre mani!” il titolo del seminario organizzato per la progettazione di azioni virtuose con i sindaci del Veneziano. “Una giorna-ta - ha commentato l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia - che è servita ai Comuni e al comparto economi-co e produttivo per conoscere meglio la sostenibilità nell’edilizia e la normativa

per il risparmio energetico non solo relati-vamente alle nuove costruzioni ma anche nel recupero e nell’ammodernamento edilizio”.

“L’Europa ci ha imposto di cambia-re - ha osservato Norbert Lanschner ideatore e fondatore di “CasaClima” -, di trasformare, iniziando dall’edilizia. Tra pochi anni non avremo più la possibilità di pagare l’energia per riscaldare o per raffreddare, quindi dopo il 2020 dovremo avere tutte case a consumo zero”.

32 Il Veneto in primo piano323232 Il Veneto in primo piano

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34 Il Veneto in primo piano343434 Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

vita veneta 4

Sono circa 50 mila in Veneto gli stranieri occupati e/o presenti irregolarmente nel paese che da fi ne settembre hanno iniziato

a presentare domanda di regolarizzazione. Molte sono badanti e, in tempi di crisi, non tutte le fa-miglie che danno loro un lavoro sono disposte a “metterle in regola”.

E’ vero anche che dai dati emersi nell’ultimo rapporto del Veneto in merito alla presenza degli stranieri in regione si evince che l’arrivo di immi-grati è più che dimezzato.

Si calcola che oggi gli stranieri residenti in Ve-neto siano 530 mila e che il tasso degli irregolari si attesti sull’8 per cento. Certo una crescita c’è stata, pari a 25 mila unità, ma dovute in parte al fatto che sono nati 10 mila bambini da coppie straniere e ci sono stati molti ricongiungimenti famigliari.

La popolazione straniera si distingue, rispetto a quella italiana, per una maggior concentrazione nelle classi centrali di età (25-44 anni): la mas-sima incidenza degli stranieri sulla popolazione totale si osserva per le classi 25-34 anni (21%). Anche per i bambini under 5 la quota di stranieri raggiunge il 20%.

Questi bambini si inseriscono bene nella socie-tà: solo lo scorso anno erano 90 mila gli stranieri iscritti a scuola, quasi 100 mila includendo la formazione professionale e le università. Rappre-sentavano oltre il 12 per cento del totale degli studenti (erano pari al 10 nel 2007-2008). Nel-la scuola dell’infanzia gli stranieri sono circa 18 mila, pari al 13,3 per cento del totale; la loro in-cidenza è ancora più elevata nella scuola primaria (13,6) e nella secondaria di primo grado (13,2). Gran parte di questi bambini sono nati in Italia: essi sono l’85 per cento nella scuola dell’infanzia, il 59 nella primaria; la loro quota scende al 25 per cento nella secondaria di primo grado.

Le provincie con con la maggior incidenza di popolazione straniera (11,5%) ed anche la maggior consistenza in valori assoluti, dato che in entrambe gli stranieri residenti hanno superato le 100.000 unità. Sono Verona e Treviso. Anche Vi-cenza evidenzia un’incidenza (11,1%) superiore alla media regionale. Il valore più basso è quello di Belluno (6,4%).

Ma da dove arrivano queste persone? Negli ultimi tre anni la geografi a da questo punto di vista è un po’ cambiata. Nella graduatoria entra un solo paese africano (il Marocco), tre Paesi asiatici (Cina,

Bangladesh, India), un paese Ue (la Roma-nia) e cinque Paesi dell’Est Europa (Moldavia, Albania,

Macedonia, Serbia-Montenegro-Kosovo e Ucraina). Con il fenomeno delle badanti la distri-buzione per genere della popolazione straniera residente in Veneto ha teso ad equilibrarsi. Riman-gono peraltro forti differenze per nazionalità: i li-velli minimi di femminilizzazione si registrano per i senegalesi (27%) i tunisini e i bengalesi (37%); viceversa i livelli massimi sono quelli degli ucraini

(82%), brasiliani (68%) e moldavi (67%).Nonostante i tristi luoghi comuni relativi al

fenomeno immigrazione, queste persone per la maggior parte lavorano e rappresentano una componente rilevante del mercato del lavoro re-gionale.

Nel 2011 gli occupati risultavano 248 mila, il 12 per cento dell’occupazione complessiva regio-nale (oltre il 13 se consideriamo solo i dipendenti, mentre gli autonomi si fermano al 6).

I cittadini stranieri in cerca di occupazione era-no 28 mila; particolarmente elevata l’incidenza degli stranieri tra i disoccupati: il 25 per cento.

Le assunzioni di stranieri sono passate da circa 200 mila del 2008 a poco più di 180 mila nell’ultimo anno; rappresentano oltre un quarto dei rapporti di lavoro attivati in regione.

Considerando l’intero arco di sviluppo della crisi, da luglio 2010 a giugno 2011, la contrazio-ne delle posizioni di lavoro degli stranieri è pari a 10 mila unità.

di Germana Urbani

Dai primi dati raccolti non sono altissimi i numeri della sanatoria 2012 le cui operazioni sono iniziate in questi giorni. Probabilmente non assisteremo a lunghe fi le

Stranieri in Veneto

La marcia degli immigrati verso la regolarizzazione

I cittadini stranieri residenti in Veneto al 31 dicembre 2011 risul-tavano, secondo i dati provvisori rilasciati dall’Istat a gennaio 2012, 530.000, circa 25.000 in più rispetto alla medesima

data dell’anno precedente. Si tratta di un incremento del tutto ana-logo in valori assoluti a quello registrato sia nel 2010 che nel 2009 ma decisamente inferiore a quello osservato negli anni antecedenti la crisi economica. A fi ne 2011 la popolazione residente in Veneto aveva quasi raggiunto i 5 milioni di unità: perciò l’incidenza de-gli stranieri risultava ben superiore al 10%. Sostanzialmente tutto l’incremento demografi co registrato negli ultimi 15 anni è stato de-terminato dalla componente straniera. Ma da dove arrivano queste persone? La componente non comunitaria è stata quella dominante i processi di immigrazione per tutti gli anni ’90 e i primi anni di questo secolo. Sul totale degli stranieri residenti i non comunita-ri si sono a lungo attestati attorno al 95%. Nel 2007 l’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’Unione europea ha cambiato la composizione e favorito un forte incremento dei neocomunitari. Pertanto dopo l’allargamento la quota degli stranieri non comunitari si è attestata intorno al 75%. Oltre alla crescita della componen-te comunitaria, un altro rilevante processo di cambiamento nella composizione della popolazione straniera è stato quello relativo al genere: secondo i dati al 31 dicembre 2010 le donne straniere residenti in Veneto hanno leggermente superato i maschi chiudendo quindi un gap che all’inizio degli anni ’90 era molto consistente dato che i maschi, tra gli stranieri, erano quasi due su tre. Mol-ti degli stranieri fotografati da questo rapporto sono nati qui. Nel 2011 i nati stranieri sono aumentati, dopo la fl essione registrata nel 2010, ritornando a superare quota 10.000. Sul totale dei nati l’incidenza degli stranieri ha superato il 22%. I nati con almeno un genitore straniero sono una quota ancora più elevata e stimabile attorno al 27%.

Negli ultimi anni solo il 2% circa della popolazione straniera in Italia ha acquisito la cittadinanza italiana, oltre 9.500 le acquisizio-ni in Veneto, per un totale del del 13%.

Quanti sono gli stranieri in Veneto?

Gli immigrati presenti sono soprattutto giovani intorno ai trent’anni, molti i bambini

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12 Cultura veneta

La mostra “Enrico Castellani/Günther Uecker”, alla Galleria In-ternazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia, fi no al 13 gennaio, mette in dialogo due Maestri di ottant’anni ancora attivi

nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza. Un allestimento che vede dedicato uno spazio ciascuno, intervallati tra le pareti, senza mai dare l’impressione di un’ipotetica gara o confl ittualità. Castellani torna con una mostra in un luogo storico dopo le due Biennali del ’64 e ’66, mentre Uecker non poteva resistere al richiamo dell’amata Ve-nezia. Due sono anche le provenienze rispettive che, reciprocamente negli anni ’60, hanno avuto un dialogo: la breve vita della rivista Azimuth per Castellani in Italia e il Gruppo Zero con l’adesione per dieci anni di Uecker in Germania. Questo in-contro veneziano, come spiega il curatore Davide Di Maggio, non è stato ideato “per rinverdire i fasti di quelle presenze, ma per rivendicare l’autonomia di cinquant’an-ni di lavoro dopo quelle adesioni iniziali”. Il visitatore passa dunque da opere storiche a lavori eseguiti proprio nel 2012. Un elemento è comune a tutti e due gli artisti, ossia il chiodo. Se in Castellani questo elemento è intimo perché ricoperto dalla tela, in Uecker assume una

valenza maggiormente esplosiva soprattutto per l’osservatore. Nella sala del pensatore di Rodin si è accolti da grandi tele recenti di Uecker, in cui si ritrova la serialità dell’elemento come i sacchi di tela, le croci di carta, le frecce fi no a giungere a due lavori degli anni ’70 con l’inseri-mento dei chiodi. Nella parete opposta dialoga Castellani con un trittico d’argento del ’66, una superfi cie bianca del ’68 e uno spartito del ’69. Passando per altri lavori di Uecker, si trova la I estrofl essione di Castel-lani eseguita nel 1959 con i semi anziché con i chiodi di colore nero e

a chiudere i suoi recenti angolari d’argento, che richiamo vecchi lavori ma con la capacità di cat-turare la luce, assumendo forme diverse in base all’irradiamento su una tela tesa a tamburo. Al piano terra un’installazione di Castellani richia-ma le tensioni e gli equilibri geometrici della tela e il mulino di sabbia (sandmühle) di Uecker che

rappresenta il ciclo perpetuo del mondo. Una mostra equilibrata, se let-ta nella giusta ottica, anche se nei giorni della vernice i due artisti non hanno condiviso le sensazioni, l’esperienze e i ricordi con gli addetti ai lavori e la cittadinanza, rimanendo in hotel anche per un probabile mancato coinvolgimento da parte del curatore.

di Alain Chivilò

Fino al 13 gennaio “Enrico Castellani/Günther Uecker”, ancora attivi nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza

Mostre Alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia

Il “chiodo” che unisce due ottantenni artisti

Nelle foto a sinistra una delle opere di Uecker e sopra una di Castellani

Negozio Olivetti, Piazza San Marco

Il negozio Olivetti sito in Piazza San Marco a Venezia, di proprietà dell’Assicurazioni Generali ma dato in gestione al Fai (Fondo

Ambiente Italiano), ci riporta indietro nel tem-po riproponendoci la mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cineti-che”, che si tenne proprio in questa storica sede nel luglio 1962. Nell’ambito degli even-ti collaterali della 13. Biennale Architettura è possibile ammirare gran parte degli oggetti che furono esposti cinquant’anni fa, in un ambiente che ancor’oggi tiene vivo lo spirito avanguardista del marchio. Infatti negli anni ’60, la mostra lagunare era la III tappa di una serie di mostre itineranti sull’Arte Pro-grammata che fu commissionata e sponso-rizzata da Olivetti attraverso Bruno Munari e altri artisti. Come ci spiega il curatore Mar-co Meneguzzo, “fu una sinergia tra arte e azienda privata che segnò un rapporto con il mondo dell’industria, creando un linguag-gio e una diffusione dell’arte di domani. Un modo diverso di guardare l’arte e il mondo”. Nell’intreccio delle opere all’interno dell’espo-sizione permanente di macchine da scrivere, l’inaugurazione è anche occasione per ap-profondire il ritorno contemporaneo dell’Arte Programmata. Meneguzzo, che ha scritto un

libro al riguardo, afferma che è “La nostalgia per un momento in cui la tecnologia, l’arte e la sinergia con l’industria potevano pensare di risolvere i problemi dell’uomo e della società moderna. In fondo è una tecnologia banale, semplice, direi easy ma proprio in questi lavo-ri adesso vediamo l’aspetto della proiezione nel futuro”. Alberto Biasi invece sottolinea la stranezza che “L’Arte Programmata sia stata rimossa quando aveva delle parvenze analo-ghe alla programmazione in campo elettroni-co e digitale. Infl uenze artistiche Statunitensi hanno avuto invece successo ma tendevano al disordine, al caos che comunque noi già programmavamo”. Grazia Varisco rileva il fatto che “Lo spostarsi della vita verso una tecnologia avanzata porta a valutare questi esperimenti elementari, comunque di basso valore tecnologico, con freschezza e auten-ticità che all’epoca soprattutto per noi erano scontati”. Giovanni Anceschi pone l’accento sul fatto che “La tecnologia si è messa a no-stro favore come effetti e idee, perché alla fi ne c’è un approccio e una forte componente scientifi ca”. Un’occasione unica dunque per vedere materiale dell’epoca e tredici opere divise tra gli artisti del Gruppo T, Gruppo Enne oltre a Munari, Mari e Alviani.

Adesso come allora: 50 anni di avventure “Programmate”

Il Terreno Comune, “Common Ground”, è il titolo della 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia diretta da David Chipperfi eld. Le tematiche proposte, che si possono ammirare

fi no al 25 novembre, riguardano la continuità, il contesto e la memoria nell’ambito d’infl uenze e aspettative condivise. Partendo da un’appa-rente mancanza d’intesa tra la professione (d’architetto) e la società, il curatore, con il titolo proposto, vuole costituire “un tetto sotto il quale i partecipanti possano trovare rifugio per presentare le loro idee”. Ecco che si è voluto stimolare gli architetti “ a reagire alle prevalenti tenden-ze professionali e culturali del nostro tempo che danno risalto alle azioni individuali e isolate”. Dunque idee comuni e condivise per la base di una cultura architettonica con un’attenzione rivolta alla città, in colla-borazione con i cittadini e i partecipanti al processo di costruzione. In sintesi Common Ground, ossia partire da singole posizioni di differenza per arrivare a idee condivise realizzabili per una base dell’architettura. Stabilite le linee guida si procede ora con una rapida disamina tra i Padiglioni. Si parte con quello Centrale dei Giardini: lo studio irlandese Grafton Architects, partendo dall’architetto brasiliano da Rocha, realiz-za un modello della Serra Dourada Stadium, ossia un’università come arena d’apprendimento e lavoro; The Piranesi Variations, 4 squadre che partendo dal modello del Campo Marzio re-interpretano e propongono nuovi modelli; l’artista Eliasson invece affronta la disparità d’accesso alla luce e l’elettricità come problema globale dei diritti umani; gli archi-tetti olandesi del gruppo MVRDV pongono l’iniziative e circostanze indi-viduali principali alla pianifi cazione; infi ne L. e M. Ortner si propongono con una collezione di dipinti con tecnica di pittura a polvere spessa per rappresentare i loro edifi ci immaginati e costruiti. Proseguendo, il padi-

glione della Russia, con le consuete soluzioni innovative, a piano terra I-Land propone immagini di 37 città segrete della scienza nell’ex Urss, che si scoprono attraverso dei buchi nella parete, mentre le sali superio-ri sono tappezzate da texture d’arredo tecnologico di codici QR-Code, che illuminandosi in modo alternato sono decifrati da Ipads consegnati all’ingresso al fi ne di mostrare i progetti per Skolkovo, la nuova città della scienza internazionale per il 2017. Il Padiglione Usa, con delle infografi che a carrucola, mette in rassegna 124 progetti. La Francia ripensa a una nuova zona fuori Parigi per una comunità d’immigrati con lo scopo di ridurre la povertà e favorire lo sviluppo economico. Il progetto del Giappone dona uno spazio condiviso a chi ha perso la casa durante lo tsunami. La Svizzera ha trasformato il padiglione in una grande camera oscura con un collage murale d’immagini del fotografo Zirn. Continuando presso l’Arsenale, l’esposizione ci accoglie con Gate-way di Foster, Sandison e Carcas, ossia la storia dell’architettura e degli spazi pubblici uniti in una proiezione e un insieme di suoni. I nomi di grandi architetti sono sparsi sul pavimento e immagini di città, edifi ci e fatti contemporanei sono proiettati sulle pareti; una delle installazioni più riuscite anche se strizza molto l’occhio come concetto alle Arti Visi-ve. Il Padiglione Italia curato da Zevi chiude questa disamina con le 4 stagioni da Olivetti al futuro, al territorio, fi no al made e remade in Italy. Il tutto nel segno dell’eco-sostenibilità avvalorata anche da un giardino interno di 800 mq. In conclusione un’apoteosi dell’Architettura attra-verso gruppi di lavoro che hanno proposto da un lato soluzioni ardite, dall’altro progetti sostenibili. Rimane comunque un dubbio sull’effettiva funzionalità e abitabilità interna che viene rimandata ad approfondi-menti successivi.

Se in Castellani il chiodo è intimo, perché ricoperto dalla tela, in Uecker è esplosivo

Al.Ch.

L’allestimento della mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cinetiche” riproposta mezzo secolo dopo

Al.Ch.

integrazione, SoStenibilità e condiviSione nella biennale architettura 2012

Errata corrige: In questa stessa pagina, il mese scorso, abbiamo pubblicato l’ar-ticolo dal titolo “Banco e Orme insieme al progressive rock” la foto allegata però era sbagliata in quanto ritraeva i componenti di una reunion di qualche anno fa e

non quelli che si esibiranno al Gran Teatro Geox il prossimo 20 ottobre. Ci scusiamo con i lettori e gli interessati.

36 Cultura veneta363636 Cultura veneta 14 Cultura veneta

“Fratture” è il nuovo romanzo del-lo scrittore mestrino Massimilia-no Nuzzolo per Italic/PeQuod,

autore già apprezzato in Italia per i suoi romanzi e racconti, ma non solo. Tra le sue varie attività c’è anche la produzione di dischi con Jost Multimedia (associazione ed etichetta che riunisce svariati artisti), tra i quali “L’esperienza segna” dei Soluzione su cui appaiono Mao, Garbo e Federico Fiumani dei Diaframma. Concentriamoci ora su “Fratture”, un testo letterario e “fi -losofi co” in cui ironia, drammaticità degli eventi e personaggi si susseguono in una parade avvolgente evidenziando l’assurdo di ciò che chiamiamo vivere e mettendo in campo uno spirito combattivo, la forza e la volontà di rinascere ogni giorno, superando le Crisi. Capiamone di più con l’autore.

Quali sono queste “Crisi” con la “C” maiuscola che racconti?

“La parola “Crisi”, oltre che al Tg, mi fa pensare al mio primo romanzo, “L’ul-timo disco dei Cure”, in cui ne riportavo la defi nizione: Fase di perturbazione, di dubbio, di incertezza nell’equilibrio di una persona o di una collettività. Di squilibrio più o meno grave in campo economico e sociale… La crisi, sostanzialmente, mette a nudo le cose. Le crisi di cui parlo in “Frat-ture” sono numerose. A partire da quelle dei due protagonisti Thomas che a causa di un incidente perde la memoria, la sua “conoscenza”, l’habitat su cui ha costrui-to la propria esistenza, una “crisi” clinica, ma pure culturale. La co-protagonista, Elisa invece fa della ricerca e dell’esperienza il suo modus operandi compiendo un percor-so vitale non sempre positivo che la porta sull’orlo del precipizio, ad un altro tipo di crisi, la defi nirei emozionale”.

Da quale realtà quotidiana e da quale città hai preso spunto per il tuo libro?

“La realtà quotidiana messa in scena è la vita di due giovani “umani” (un termine caro a M. Houellebecq), uno programma-tore di videogiochi e realtà virtuali, l’altra studentessa universitaria molto colta con la passione per la fotografi a e per la musica. Un evento drammatico che può accadere a chiunque e che stravolge l’esistenza di quella persona. Le città sono sicuramente quelle che conosco meglio e che amo: Me-stre (e il Nordest), città nella quale sono nato e cresciuto e in cui attualmente abito,

di Vesna Maria brocca

Un testo letterario e “fi losofi co” in cui ironia, drammaticità degli eventi e personaggi si susseguono evidenziando l’assurdo di ciò che chiamiamo vivere. Ma si rinasce ogni giorno e così si supera la crisi

Solidarietà Il bilancio d

“Fratture”, storie di crisi

Nelle foto l’autore del libro e la prima di copertina

e Roma, la Capitale, dove si trova l’om-belico del Mondo, ma che è pure ricca di altri signifi cati. Inoltre a Roma vive buona parte dei miei amici. Ci vivono anche Mas-simo, carissimo amico d’infanzia, anche lui mestrino, che ho inserito nel romanzo per divertimento, e soprattutto ci vive mio fratello Luca, cantante e compositore dei Soluzione”.

Come lo vedi il mondo dei giovani di oggi e qual è secondo te la “frattura” più grande?

“Non vorrei apparirti nichilista, non lo sono. Anzi temo di essere un inguaribile ottimista, ma il Mondo dei Giovani lo vedo diffi cile. Anche quello dei grandi sia chiaro, ma quello dei giovani è più “critico”. Sen-za un passato da ricordare o su cui posare basi solide, e soprattutto senza un futuro. E probabilmente senza la possibilità di chiedere aiuto alle generazioni precedenti troppo prese dalla corsa per riuscire a “so-pravvivere”. Quasi tutte le certezze sono svanite. Il concetto di Famiglia ha perso consistenza. Le identità si sono smarrite. Le ideologie sono cadute, le religioni si sono ridimensionate brutalmente. L’economia è allo stremo. É diffi cile dire quale sia la frattura più grande, sono tante. Di sicuro occorre fermarsi, respirare profondamente, rallentare il battito del cuore e pensare un attimo a come ripartire. Ho fi ducia nel ge-nere umano. Forse però sbaglio…”.

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37373737Cultura veneta14 Cultura veneta

“Fratture” è il nuovo romanzo del-lo scrittore mestrino Massimilia-no Nuzzolo per Italic/PeQuod,

autore già apprezzato in Italia per i suoi romanzi e racconti, ma non solo. Tra le sue varie attività c’è anche la produzione di dischi con Jost Multimedia (associazione ed etichetta che riunisce svariati artisti), tra i quali “L’esperienza segna” dei Soluzione su cui appaiono Mao, Garbo e Federico Fiumani dei Diaframma. Concentriamoci ora su “Fratture”, un testo letterario e “fi -losofi co” in cui ironia, drammaticità degli eventi e personaggi si susseguono in una parade avvolgente evidenziando l’assurdo di ciò che chiamiamo vivere e mettendo in campo uno spirito combattivo, la forza e la volontà di rinascere ogni giorno, superando le Crisi. Capiamone di più con l’autore.

Quali sono queste “Crisi” con la “C” maiuscola che racconti?

“La parola “Crisi”, oltre che al Tg, mi fa pensare al mio primo romanzo, “L’ul-timo disco dei Cure”, in cui ne riportavo la defi nizione: Fase di perturbazione, di dubbio, di incertezza nell’equilibrio di una persona o di una collettività. Di squilibrio più o meno grave in campo economico e sociale… La crisi, sostanzialmente, mette a nudo le cose. Le crisi di cui parlo in “Frat-ture” sono numerose. A partire da quelle dei due protagonisti Thomas che a causa di un incidente perde la memoria, la sua “conoscenza”, l’habitat su cui ha costrui-to la propria esistenza, una “crisi” clinica, ma pure culturale. La co-protagonista, Elisa invece fa della ricerca e dell’esperienza il suo modus operandi compiendo un percor-so vitale non sempre positivo che la porta sull’orlo del precipizio, ad un altro tipo di crisi, la defi nirei emozionale”.

Da quale realtà quotidiana e da quale città hai preso spunto per il tuo libro?

“La realtà quotidiana messa in scena è la vita di due giovani “umani” (un termine caro a M. Houellebecq), uno programma-tore di videogiochi e realtà virtuali, l’altra studentessa universitaria molto colta con la passione per la fotografi a e per la musica. Un evento drammatico che può accadere a chiunque e che stravolge l’esistenza di quella persona. Le città sono sicuramente quelle che conosco meglio e che amo: Me-stre (e il Nordest), città nella quale sono nato e cresciuto e in cui attualmente abito,

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Un testo letterario e “fi losofi co” in cui ironia, drammaticità degli eventi e personaggi si susseguono evidenziando l’assurdo di ciò che chiamiamo vivere. Ma si rinasce ogni giorno e così si supera la crisi

Solidarietà Il bilancio d

“Fratture”, storie di crisi

Nelle foto l’autore del libro e la prima di copertina

e Roma, la Capitale, dove si trova l’om-belico del Mondo, ma che è pure ricca di altri signifi cati. Inoltre a Roma vive buona parte dei miei amici. Ci vivono anche Mas-simo, carissimo amico d’infanzia, anche lui mestrino, che ho inserito nel romanzo per divertimento, e soprattutto ci vive mio fratello Luca, cantante e compositore dei Soluzione”.

Come lo vedi il mondo dei giovani di oggi e qual è secondo te la “frattura” più grande?

“Non vorrei apparirti nichilista, non lo sono. Anzi temo di essere un inguaribile ottimista, ma il Mondo dei Giovani lo vedo diffi cile. Anche quello dei grandi sia chiaro, ma quello dei giovani è più “critico”. Sen-za un passato da ricordare o su cui posare basi solide, e soprattutto senza un futuro. E probabilmente senza la possibilità di chiedere aiuto alle generazioni precedenti troppo prese dalla corsa per riuscire a “so-pravvivere”. Quasi tutte le certezze sono svanite. Il concetto di Famiglia ha perso consistenza. Le identità si sono smarrite. Le ideologie sono cadute, le religioni si sono ridimensionate brutalmente. L’economia è allo stremo. É diffi cile dire quale sia la frattura più grande, sono tante. Di sicuro occorre fermarsi, respirare profondamente, rallentare il battito del cuore e pensare un attimo a come ripartire. Ho fi ducia nel ge-nere umano. Forse però sbaglio…”.

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24 Sì, viaggiare

L’ultimo in ordine di tempo a rimanerne incantato è stato Paolo Rumiz, scritto-re e giornalista. Il suo viaggio in barca

lungo il corso del Po, raccontato a puntate su “Repubblica” nell’agosto scorso, ha vissuto le tappe fi nali in Polesine e lì lo scrittore triesti-no è rimasto stupito nel notare come questa terra abbia conservato la sua anima schietta e ruvidamente autentica. Quindi luoghi naturali di una bellezza struggente che proprio la plu-risecolare presenza dell’uomo rende più veri e costantemente sospesi fra poesia e prosa. Fra lirica e disincanto. In particolare il delta ha col-pito Rumiz, con le sue osterie frequentate dai pescatori (osannato il piatto di spaghetti alle vongole mangiato a Boccasette, uno dei villag-gi più colpiti dalle varie alluvioni), i canneti, i ponti di barche. Ma anche il ricordo lontano del-la malaria, le zanzare, i silenzi... E poi i casoni di valle, gli isolati e irraggiungibili scani, mete ambite soltanto dagli escursionisti più ardimen-tosi. Rumiz non è stato colpito dal delta da de-pliant, insomma. Ma dal delta vero, quello che non a caso ha fatto da sfondo a indimenticati fi lm del neorealismo italiano. Sofi a Loren co-struì la sua icona posando all’ombra del faro di Pila in occasione del lancio del fi lm “La donna del fi ume” di Mario Soldati (1955).

Da quando c’è il Parco naturalistico del Delta del Po è cresciuto l’interesse per que-sti luoghi, non più meta privilegiata dei soli birdwatcher armati di cannocchiali, che da tempo sanno bene quanto sia unico questo ambiente naturale, ricco com’è di oltre 300 specie di fauna acquatica. Meta per tutti, per turisti normali, compresi i gitanti del week end o della domenica. E’ destinato anche a loro il Museo regionale della bonifi ca nella restaurata idrovora di Ca’ Vendramin, lungo la strada fra Taglio di Po e Porto Tolle. Per i turisti più sensibili all’ambiente è stato istituito

il Giardino botanico di Caleri, e sono state moltiplicate le escursioni naturalistiche in barca, in bicicletta, in canoa, a cavallo e a piedi. E poi si è sviluppato il pescaturismo, soprattutto nella pescosa Sacca di Scardovari. Attività sostenute da una fi tta rete di agriturismi e semplici osterie, dove ci si può rifocillare a prez-zi modici e venendo a contatto con la gente del luogo. Anche qualche villa offre ospitalità, naturalmente di charme. E’ il caso di Ca’ Zen di Taglio di Po, dove dimorò anche il Byron. L’osteria Arcadia di Santa Giulia, dove c’è il ponte di barche più noto del Polesine, affi tta ca-mere e organizza diverse uscite per conoscere il tessuto naturale più intimo del Delta. Come la vicina Locanda degli Antichi sospiri, poi riesce a far apprezzare anche i prodotti tipici di que-sto ambiente di laguna. I mitili, le anguille, i crostacei... Ma anche il riso pregiato delle risaie

vallive. E così anche l’umile Santa Giulia ora è meta turistica. L’isola di Albarella, un piccolo paradiso turistico ora di proprietà Marcegaglia, e le vicine spiagge di Rosolina Mare, rappre-sentano invece l’alternativa di chi il turismo lo intende in modo più convenzionale, mettendo la spiaggia e il sole al primo posto. Racchiuso fra Adige e Po, il Polesine è anche una terra ric-ca di storia. Adria era importante già in epoca etrusca e conobbe il suo massimo splendore in epoca romana. Il suo Museo archeologico è una meta irrinunciabile per conoscere il passato remoto della città e del Polesine. Un apparato didattico di recente impostazione rende i tesori del museo fruibili da chiunque. Adria, cittadina adagiata fra i navigli, conserva un fascino vagamente demodè, presenta scorci pittoreschi e atmosfere languide. Stesse piacevoli sensa-zioni di quando ci si siede a tavola dello storico

Polesine, mosaico fra terra e acque

VENETO

TIPICO PAESAGGIO DEL DELTA DEL PO. IN ALTO: UN CASONE E IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI ADRIA. A METÀ PAGINA: IL PONTE DI BARCHE DI SANTA GIULIA, IL MUSEO DEI GRANDI FIUMI DI ROVIGO, A

DESTRA TRAMPOLIERI IN VOLO E IL MUSEO DELLA GIOSTRA DI BERGANTINO. PIÙ SOTTO: VILLA BADOER DI FRATTA POLESINE

AMOLARA, L’IDROVORA ORA OSTELLO E MUSEO DELLA BONIFICA

Alle porte di Adria un’antica idrovora è diventata un accogliente ostello e un museo sulla storia della bonifi ca. Si tratta dell’Amolara (nella foto), frutto di un’intelligente opera di recupero e di riuso di una pregevole struttura di archeologia industriale. L’ostello propo-ne anche una ristorazione ispirata alla tradizione e ai piatti tipici della zona ed è il punto di partenza di tante attività. Una parte dell’edifi cio che ospitava l’idrovora è stato trasformata in museo, il “Septem Mària Museum”, ovvero museo della terra dei sette mari. Septem Mària nasce da una citazione di Plinio il Vecchio ispirata alla zona. In sala da pranzo un affresco realizzato da Elvio Mainardi illustra il territorio di Adria antica. Un luogo di grande suggestione. www.amolara.it

ristorante dell’albergo Molteni, a gestione familiare. L’apertura del nuovo autodromo, che ospita manifestazioni motorische a livello europeo, ha dato una scossa adrenalica forte alla città. Rovigo, invece, è più salottiera e più vivace, con le sue piazze di epoca veneziana e i suoi portici dove si affacciano tanti locali frequentatai dai giovani. ma la cultura non è affatto in second’ordine. Basta visitare il Mu-seo dei grandi fi umi o le mostre temporanee ospitate a Palazzo Roverella per renderse conto. A Fratta Polesine è imperdibile il per-corso delle ville, a cominciare dalla palladiana Villa Badoera. A Badia Polesine c’è l’antica abbazia della Vangadizza, a Lendinara c’è il Museo del Risorgimento più due santuari. A Villadose uno spazio espositivo dedicato alla Centuriazione Romana, ad Ariano Polesine la chiesetta di San Basilio.

L’Alto Polesine, la parte che confi na con la Lombardia e con l’Emilia, presenta invece altri connotati. Melara, Bergantino e Castelmassa sono famosi per la costruzione di giostre e la produzione di fuochi d’artifi cio, tanto che a Bergantino è sorto il Museo della giostra, dedicato all’artigianato del luna park. A tavola dominano i profumi di zucca e le contamina-zioni della cucina mantovana e reggiana. Ma sono tanti i prodotti tipici del Polesine, vedi ad esempio la bondola di Fratta Polesine e le verdure di Lusia (una delle capitali nazionali dell’orticoltura e del commercio del settore), sostenuti da tantissime fi ere paesane e da una ristorazione da sempre attenta alla conserva-zione e alla valorizzazione delle tradizioni loca-li. Info: www.polesineterratraduefi umi.it www.parcodeltapo.org www.rovigoturismo.it www.deltapocard.it

DAI PAESAGGI DEL DELTA DEL POCOSÌ CARICHI DI SUGGESTIONIE CELEBRATI ANCHE DAL CINEMAAD ADRIA E ROVIGOCITTÀ RICCHE DI ARTE E CULTURAIL TERRITORIO RACCHIUSO DAI DUE GRANDI FIUMIRISERVA TANTI ALTRI PICCOLI TESORIDA SCOPRIRE SENZA FRETTACOME LE VILLE DI FRATTAO IL MUSEO DELLA GIOSTRAALLESTITO A BERGANTINO

38 Sì, viaggiare383838 Sì, viaggiare

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41414141I nostri esperti

Care lettrici e lettori, a richiesta da parte di molte di Voi, in questa rubrica affronterò il delicato quanto frequente tema dell’omesso versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del genitore non collocatario prevalente e/o del figlio maggiore non economicamente autosufficiente.I figli minori e quelli maggiorenni, non ancora economicamente autosufficienti, hanno diritto di essere mantenuti ( ex art. 147 e 148 del c.c.) dai genitori in misura proporzionale al proprio reddito (inteso quale patrimonio complessivo) tenendo conto delle esigenze concrete degli stessi, del tenore di vita goduto in costanza di convivenza, ancorché more uxorio, all’effettiva permanenza presso ciascun genitore e all’impegno concreto profuso da ciascuno di essi nella loro educazione e gestione giornaliera.Dato per acclarato, dunque, che l’obbligo al mantenimento dei figli incombe in egual misura anche sui genitori non legati da un vincolo matrimoniale ma da una semplice unione di fatto, ne consegue che anche le conseguenze civili e penali per l’omesso versamento dello stesso sono da intendersi parificate.Ma, in concreto, come e cosa fare se il padre naturale/separato/divorzionato omette di versare il mantenimento del figlio minorenne e/o maggiorenne non economicamente autosufficiente?La madre, munita dell’omologa di separazione (in ipotesi di separazione consensuale) o della sentenza di separazione (in ipotesi di separazione giudiziale) o della sentenza di divorzio, o ancora del provvedimento, avente natura esecutiva, pronunciato dal Tribunale Minorile, può adire, tramite un legale all’uopo nominato, il Tribunale per far ordinare al terzo (es. datore di lavoro, banche, enti erogatori la pensione, P.A.) ex art. 156, comma 6 c.c. di versarle direttamente quanto previsto a titolo di mantenimento. Questo ordine di pagamento può essere già inserito dal Giudice, qualora ne ricorrano i presupposti (ad esempio allorquando il genitore già nel corso del procedimento di separazione

o divorzio ometta e/o ritarda ingiustificatamente il pagamento del dovuto mantenimento), nella sentenza di separazione e/o divorzio o nel decreto pronunciato avanti il Tribunale minorile a seguito di procedimento ex art. 317 bis c.c..Detta condotta assume particolare rilevanza anche ai fini della

valutazione del corretto esercizio della potestà genitoriale poiché, innegabilmente, denota il pressoché totale disinteresse del genitore inadempiente verso le esigenze primarie del figlio minore e/o maggiorenne ma non economicamente autosufficiente.Conseguentemente, potrà essere giuridicamente valutata

l’incapacità genitoriale del genitore inadempiente con sua conseguente decadenza. Peraltro, la violazione degli obblighi di natura economica disposti in favore del figlio, assume rilevanza anche in ambito penale integrando detta condotta il reato di cui all’art. 570 c.p., anche nella sola ipotesi di semplice ritardato

pagamento dell’assegno rispetto ai termini indicati dal Giudice.Ma il genitore inadempiente può esimersi dalle conseguenze penali della propria condotta?L’incapacità economica del genitore obbligato al pagamento dell’assegno di mantenimento assume valore esimente solo quando questi riesca a dimostrare, in maniera puntuale e precisa, il proprio incolpevole stato di indigenza. A tal riguardo non si può ritenere sufficiente il semplice stato di difficoltà economica addotta dall’inadempiente a propria discolpa come ad esempio il fatto di essere disoccupato.Di recente la Cassazione è nuovamente intervenuta sul punto ritenendo che l’impossibilità di versare l’assegno di mantenimento al figlio minore da parte di un imprenditore non possa giuridicamente essere scusata dal fatto che la sua azienda sia in difficoltà economica, come vanamente dimostrato con la produzione in giudizio degli ultimi tre bilanci in “rosso”. La Corte di Cassazione con la medesima sentenza ha inoltre statuito il diritto al risarcimento dei danni morali conseguenti a detto comportamento omissivo.Dunque, l’omesso mantenimento dei figli minori e/o maggiorenni non economicamente autosufficienti, oltre ad essere immorale sotto un profilo umano, assume senza dubbio rilievo in ambito civile e penale con conseguente diritto, da parte dei soggetti lesi, di pretendere la giusta tutela anche sotto il profilo del risarcimento dei danni morali sofferti per tutte le difficoltà e disagi loro causati. Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

affari di famigliaMancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del padre.

Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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• Il genio è per il 10% ispirazio-ne, e per il 90% sudorazione.• Il cervello è un organo me-raviglioso. Comincia a lavorare quando ci si alza dal letto e smette quando si entra in ufficio.• L’uomo utilizza solo il 10% del proprio cervello. Il resto è occupato dal sistema operativo.• Era talmente stupido che tutte le volte che sbadigliava il

cervello tentava la fuga.• In Italia la stupidità condita dalla furbizia è considerata di più dell’intelligenza.• Finché ci saranno gli stupidi, esisteranno i dritti.• Tutti hanno il diritto di essere stupidi. Ma alcuni esagerano.• Di fronte agli sciocchi e agli imbecilli esiste un modo solo per rivelare la propria intelli-genza: quello di non parlare con loro.• La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo.

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Nomi Famosi• Sapete come si chiama la mo-della giapponese con le misure perfette? Mimi Sury.• Come si chiama il più gran-de cocainomane giapponese? Hiothiro Nariga.• Come si chiama il più famoso

comandante delle frecce tricolo-ri? Gino Vantuno.• Come si chiama il più esperto geologo brasiliano? Pedro Ma-cinho.• Come si chiama il più grande produttore di autoveicoli cinese? Cam Yong Chin.

• Come si chiama il più forte sal-tatore in lungo congolese? Mo-zombo Nabuca.• Come si chiama il più gentile autista di autobus congolese? Ta-kalasu Chenduma.• Come si chiama il più imbattuto portiere di calcio giapponese? Tu-tiri Yoparo.• Come si chiama il più assiduo suonatore di citofono vietnami-ta? Vien Po Ju.

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organizza Città di Cavarzere

Città di Cona

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FondazioneClodiense

SABARO 20 OTTOBREdalle ore 9.00 TORNEO PER RAGAZZI Scuole Cavarzere- Cona

ore 20.30 SIMULTANEA con partecipazione libera con il Maestro Xia Jie

DOMENICA 21 OTTOBREdalle ore 10.00 alle 19.00 I L VILLAGGIO MEDIOEVALE

con i figuranti della Marcigliana antichi mestieri, esercizi alle armi, musici, streghe e danzatrici.

dalle ore 20.30 SFILATA PER LE VIE DEL CENTRO con le due fazioni contendenti CAVARZERE CONA Partita a scacchi con personaggi viventi

MEZZOGIORNO E SERA STAND GASTRONOMICO (solo domenica)

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BILANCIA 2 3/09

AL 22/10FASCINO LIBERATE IL

VOSTRO LATO PIÙ RO-MANTICO E FANTASIOSO, I PIANETI

FAVOREVOLI VI RENDERÀ, QUESTO MESE, PARTICOLARMENTE IDEALISTI · SALUTE DALLA CROMOTERAPIA ALLA RIFLESSO-LOGIA, PASSANDO PER YOGA E SHIATSU: SIATE APERTE A TUTTE LE POSSIBILITÀ DI BENESSERE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO L’EROS SI FARÀ MENO PASSIO-

NALE E PIÙ CEREBRALE E LE RELAZIONI SI BASERANNO SU AFFINITÀ INTELLET-TUALI E INTERESSI CONDIVISI · SALUTE INFORMATISSIMI SULLE NOVITÀ IN FATTO DI DIETE E TRATTAMENTI ESTETICI: LA MOTIVAZIONE SARÀ AI MASSIMI LIVELLI. APPROFITTATENE!

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO IL DESIDERIO DI AVVENTURA E DI CON-

QUISTA AUMENTERÀ IN MANIERA ESPONENZIALE. INSOFFERENZA VERSO CHI VI SOFFOCA· SALUTE GES-TITE IN MANIERA SAGGIA LE GRANDI RISORSE DI CUI SARETE PROVVISTI: SCE-GLIETE SPORT CHE FACCIANO APPELLO ALLA RESISTENZA

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01ASCINO I SINGLE

SARANNO IRRESISTIBILMENTE SOSPINTI VERSO TERRE LONTANE, ATTRATTI DA PERSONE INSOLITE DI CONTESTI CULTUR-ALI DIVERSI · SALUTE L’ENERGIA SARÀ INTERMITTENTE, INTEGRATE LA PALESTRA CON RILASSAMENTO ORIENTALE, O CON DISCIPLINE TIPO TAI CHI O QI GONG

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO SARETE ATTRATTI

DA PERSONE MISTERIOSE E NON FACILMENTE DECI-FRABILI. MANTENETE IL CONTROLLO NELLE RELAZI-

ONI · SALUTE SIETE AGILI, PERCIÒ VI CIMENTERETE IN UNA MIRIADE DI ATTIV-ITÀ: DAL PARACADUTE ASCENSIONALE

PESCIDAL 20/02AL 20/03

ASCINO SARETE PIÙ SOLLECITI NEI

CONFRONTI DELLE RELAZIONI DI LUNGA DATA. SIATE PIÙ DINAMICI E MENO FA-TALISTI · SALUTE POTRESTE ACCUSARE TUTTA UNA SERIE DI SINTOMI IMPUTABILI A UN’IPOCONDRIA DIFFUSA, O A UN CALO DELLE DIFESE IMMUNITARIE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO SONO IN AR-RIVO PIÙ SODDISFAZIONI

ALLE LUNGA DURATA CHE AI SINGLE. NUOVI INCONTRI FAVORISCONO L’EROS · SALUTE ATTENZIONE PAR-TICOLARE PER IL BENESSERE A TUTTO TONDO: MOLTI INTRAPRENDERANNO UNA DIETA O UN ALIMENTAZIONE SANA

TORO DAL 21/04

AL 20/05A S C I N O

ARETE QUAL-RIFLESSIONE SULLE

RELAZIONI IN GENERALE E ANCOR PIÙ SU QUELLE SENTIMENTALI. EVITATE STERILI RIMUGINAZIONI · SALUTE IL BUON TONO ENERGETICO GENERALE VI REGALERÀ EN-TUSIASMO E METODO IN OGNI ATTIVITÀ, POTRETE PUNTARE SULLA COMPETITIVITÀ

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO PREVISTI TUONI E FULMINI NELLE

RELAZIONI AMOROSE: AVETE VOGLIA DI DARE UN BELLO SCOSSONE A RE-LAZIONI CHE SI STRASCINANO · SALUTE L’ENERGIA SARÀ BALLERINA, O AL DI SOTTO DELLO STANDARD ABITUALE E I RIFLESSI SI FARANNO PIÙ LENTI. EVITATE GRANDI PERFORMANCE

CANCRO 22/06

22/07ASCINO AVRETE UN DIALOGO

COSTRUTTIVO E COSTANTE CON CHI VI STA ACCANTO. RECUPERERETE UNA DIMENSIONE DI PIACEVOLE INTIMITÀ · SALUTE CORSI COLLETTIVI E ATTIVITÀ DI SQUADRA COME LA PALLAVOLO O IL TENNIS VI AIUTERANNO A CANALIZZARE LE ENERGIE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO QUALCHE POSSIBILE EQUIVOCO NELLA COMUNICAZI-ONE, CHE SARÀ IM-

TONI PIÙ SOMMESSI E CON-FIDENZIALI · SALUTE E’ TEMPO DI FARE CONTROLLI MEDICI DI ROUTINE, COME UNA VISITA DENTISTICA: PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE!

VERGINE 24/08 22/09

FASCINO VI ATTENDONO CONOSCENZE DAVVERO

MOLTO INTERESSANTI, PUR-CHÉ SIATE PIÙ FIDUCIOSI NEI CONFRONTI DELLE NOVITÀ · SALUTE DEDICATEVI TUTTO IL TEMPO NECESSARIO A STAR BENE. L’ATTENZIONE PER L’ESTETICA, L’IGIENE E LA SALUTE È CONSIGLIATA

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terrazzo, posto auto coperto ed ampia cantina finestra-ta di proprietà al piano terra. Classe energetica “F”.

Euro 105.000 Rif.A0634

 

VENDESI In zona Tomba Bellissimo Appar-tamento di nuova costruzione, su fabbricato di poche unità, disposto su due livelli composto da soggiorno, cucinotto, 2 stanze da letto, 2 bagni e garage. Classe energetica “E”. Euro 135.000 Rif.A0648

 VENDESI In zona Carbonara, a due passi dal centro, Villetta a

schiera di mq.120, disposta su due livelli composta da ingresso, cucina, ripostiglio, salone, 3 stanze da letto, bagno, garage e giardino di proprietà sia davanti che

nel retro. Classe energetica non definita “G”.Euro 140.000 tratt. Rif.A0645

 VENDESI

A due passi dal centro storico, n.2 unità di prossima costruzione, completamente indipendenti, disposte su due livelli, di ampia metratura, con ottime finiture, con garage e giardino di proprietà, dotate di tutti i conforts e con possibilità di personalizzarle. Classe energetica

“B”. Info in agenzia

VENDESI In zona residenziale Appartamento al piano rialzato

composto da entrata, cucina, sala, 3 camere da letto, bagno, garage e giardino condominiale. Euro 125.000 tratt. Rif.A0762

 

VENDESI In zona residenziale Villetta a schiera di testa, disposta su due livelli, con cucina, soggiorno, 3 letti, 3 bagni,

porticato, posto auto, ampio garage e giardino esclusi-vo di circa mq.80.Classe energetica “F”.

Info in agenzia Rif.A0512

 VENDESI

In pieno centro storico, Appartamento al piano 2° di mq.170, su fabbricato servito da ascensore,

composto da ampio salone, cucina, 3 letti, 2 bagni, ripostiglio e cantina. Classe energetica non definita

“G”. Prezzo interessante. Rif.A0730

 VENDESI A due passi dal Duomo, su palazzina in corso di ristrutturazione, n.4 bilocali al piano 1° e 2° con possibilità di garage con entrata

diretta al Condominio. Finiture medio/alte, riscaldamento a pavimento, predisposizione aria condizionata, pavimento a par-

quettes. Consegna fine 2012 Classe energetica “C”. Ottimo come investimento. A partire da Euro 95.000 Rif.A0398

ADRIA AFFITTI

ADRIA PERIFERIA

 VENDESI

In zona centrale, a due passi dal centro storico, Appartamento monolocale molto bello, ubicato al piano

terzo. Vero affare. Ottimo come investimento. Classe energetica non definita “G”. Euro 40.000 Rif.A0178

 

VENDESI Villetta a schiera, disposta su due livelli, con ingresso, soggiorno-cucina, vano scala, 2 camere da letto, 2 bagni, due terrazzi, garage al piano interrato con taverna e giardino di proprietà da due lati. Classe energetica “E”. Euro 170.000 Rif.A0725

 

VENDESI In zona Carbonara Appartamento al 2° ed ultimo

piano, composto da ingresso, cucina abitabile, ampio soggiorno, 2 camere da letto, bagno, due terrazzi e

garage. Classe energetica non definita “G”. Euro 130.000 tratt. Rif.A0775

 

VENDESI Su palazzina di sole 4 unità, Appartamento al 1° ed ultimo piano, di recente costruzione, composto da

cucina, soggiorno, 2 camere da letto, bagno, ampio garage e posto auto esclusivo. Cl. energetica “E”.

Euro 160.000 Rif.A0761