La Piazza di Padova ovest - 2012sett n126

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 126 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it di Padova Ovest messaggio pubblicitario 25 -26-27-28 ottobre 2012 www.autoemotodepoca.it anteprima SPECIALE AUTO E MOTO D’EPOCA Il più importante mercato d’Europa con oltre 3.500 auto.

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La Piazza di Padova ovest - 2012sett n126

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 126 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

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Treni, l’odissea di studenti e pendolari

Trasporti

pagg. 4-5

Grazie al gas sistemate il manto stradale

Rubano

pag. 6

Socialmente utili,indispensabili in municipio

Limena

pag. 9

pagg. 13

Villafranca, ultimati i lavori alla bretellaIl cantiere ora verrà spostato sull’altro lato del cavalcavia

La bretella di collegamento fra il sot-topasso di Ronchi di Villafranca e il cavalcavia autostradale è pronta. L’in-

tervento, le cui fasi di ultimazione si stanno portando a termine in questi giorni a cavallo fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre con la sistemazione dell’ingresso alla bre-tella per chi proviene dal centro di Ronchi, è alle battute finali. Dopo l’approvazione del progetto esecutivo da parte dell’ammi-nistrazione comunale, l’opera del costo di 154 mila euro è stata appaltata ad agosto.

Un intervento che l’amministrazione comu-nale è riuscita ad appaltare dopo mesi pas-sati a cercare di evitare il contenzioso con la ditta esecutrice dei lavori del sottopasso. A fine maggio la decisone del Comune di richiedere la risoluzione del contratto in danno. Passo che ha permesso all’ammini-strazione Salvò di avere in tempi rapidi la disponibilità del cantiere e appaltare l’inter-vento che mancava per completare il colle-gamento tra la bretella e il cavalcavia, e per ultimare l’opera del sottopasso ferroviario.

“Gli automobilisti saranno obbligati a per-correre la bretella – ha spiegato il sindaco Luciano Salvò -, l’intervento di collegamen-to è ultimato. Dopo questa fase i lavori si sono spostati dall’altro lato del cavalcavia per realizzare il raccordo alla bretella ne-cessario per chi proviene da Ronchi”. Un collegamento necessario per permettere un’adeguata circolazione anche della zona industriale di Ronchi.

EDITORIALE

L’etica e la politicadi Ornella Jovane

Da una parte il mondo reale. Gli im-prenditori che cercano nuove ricette per recuperare in competitività e tro-

vare il bandolo della matassa nel tentativo di interpretare le trasformazioni del siste-ma produttivo in atto, accelerate vertigino-samente dalla crisi economica.

Una platea di lavoratori che manifesta – in vario modo - tutta la propria dispera-zione nel difendere con dignità e coraggio il proprio posto di lavoro, già a rischio o che minaccia di diventarlo.

Poi c’è il popolo dei precari, quello dei disoccupati, inoccupati o scoraggiati, giova-ni, molte donne e persone di mezza età che, in tutti i casi, fanno fatica a collocarsi nel mondo produttivo.

Dall’altra parte la politica con i suoi scandali, gli sprechi, gli sperperi di denaro pubblico e le sue analisi cavillose e non sempre credibili sulla necessità di cambiare registro, di trovare nuove formule ed effi -caci risposte alle sollecitazioni che vengono dal mondo reale.

In mezzo una domanda: a cosa ser-vono le elezioni politiche della prossima primavera?

[email protected] a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

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Nell’ultimo decennio le Regioni italiane hanno speso 89 miliar-di di euro in più. Di questi, oltre la metà sono stati “assorbiti” dalla sanità (49,1 mld di euro). A fronte di un aumento

dell’infl azione che nel periodo preso in esame ha toccato il 23,9%, la crescita della spesa è stata del 74,6%.

In dieci anni alle Regioni89 miliardi in più

*Segretario CGIA di Mestre

di Giuseppe Bortolussi*

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di Padova Ovest

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

Genitori pericolosi per i propri fiGli

Dall’alluvione alla siccità. Un tema più che mai attuale che è stato dibattuto

all’incontro organizzato nella sede del Consorzio di bonifica Adige Euganeo di

Este. All’appuntamento hanno partecipa-to diversi sindaci del territorio padovano

pag. 10dall’alluvione alla

siccità, che fare?

Stop al parcheggio selvaggio davanti alle scuole, specialmente all’elementare Manzoni. Il Comune di Limena mette un freno alla cattiva abitudine di sostare in

maniera disordinata nel momento in cui si accompagnano o si vanno a riprendere i

figli a scuola, senza considerare il pericolo che si può causare ai bambini degli altri che

camminano a piedi o vanno in bicicletta

pag. 19

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Enologia il Gambero rosso premia il “serro”

La guida “Vini d’Italia 2013” del Gambero Rosso ha assegnato gli ambitissimi tre bic-chieri al “Serro”, annata 2009, prodotto

dall’azienda “Il Mottolo” di Baone i cui proprietari sono Sergio Fortin, dentista di

Selvazzano, Roberto Dalla Libera, imprendi-tore di Limena e rispettive mogli. Un prima-to importante, dunque, sia per i proprietari dell’azienda, che hanno così coronato un

sogno, sia per il territorio dei colli Euganei, già rinomato nel mondo dell’enologia per il moscato Fior d’Arancio ma oggi blasonato grazie ai suoi rossi. Infatti, la celebre guida

del mondo dell’eno-gastronomia oltre al rosso dell’azienda di Baone ha premiato

anche il Rosso Gemola 2007, prodotto da Vignalta di Arquà Petrarca.

Limenaprossimamente i nuovi corsi sc.a.p.c.

I nuovi programmi dei corsi Sc.A.P.C. che si terranno a partire da gennaio 2013 saranno disponibili sul sito comunale a partire da metà ottobre. I programmi dei corsi in formato cartaceo saranno dispo-nibili presso l’Ufficio Cultura. Le iscrizioni resteranno aperte fino al 15 dicembre 2012, salvo disponibilità dei posti.Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi all’Ufficio Cultura negli orari di ricevimento di seguito indicati: lunedì ore 9.30-13.00, mercoledì ore 9.30-13.00 e 15.30-18.00, sabato ore 9.30-12.30

Padova Ovest Provincia RegioneProvincia RegioneProvincia RegioneProvincia RegioneProvincia RegioneProvincia Regionerubano

pag. 8

Lotizzazione Francesco, acquisizione dell’area

tavello

pag. 10

Dopo le cure sono tornati liberi 21 rapaci

villafranca

pag. 13

Un gruppo intercomunale per superare la crisi

Limena, nuovo stadioil no di leGambiente

Il nuovo stadio per il Padova potrebbe essere costruito a Limena? L’ipotesi non è nemmeno stata presa in considerazione dal circolo locale di Legambiente che si è detta invece preoccupata che un tale cantiere possa avere un impatto ambienta-le deleterio per la comunità. Ad avviso del circolo ambientalista, infatti, un’ipotesi del genere dovrebbe comunque fare i conti con una viabilità e un tessuto sociale non adatto ai grandi movimenti di persone che le partite di calcio danno luogo, anche se la nuova struttura venisse collocata a ridos-so della tangenziale all’interno di un’area già vocata a diventare grande parco commerciale. L’idea invece non dispiace al primo cittadino, Giuseppe Costa, purché oltre allo stadio vengano edificate e aperte nuove attività economiche.

EDITORIALE

L’etica e la politica La parentesi del governo tecnico non aveva solo la funzione di prendere l’Italia per i capelli e allontanarla dal baratro in cui rischiava

di cadere ma anche di concedere alla classe politica un periodo di tempo per recuperare la sua funzione primaria di attività volta al bene comune, di ritrovare motivazioni e fi nalità etiche e responsabili nei confronti di un popolo e di un paese che si sentiva abbandonato a se stesso nell’affrontare l’urto violento della crisi economica e le sue amare conseguenze.

Il tempo è trascorso: la prossima primavera è vicina e con essa anche la scadenza elettorale. Ma la politica è cambiata? Non è giusto generalizzare ma sono talmente tanti i singoli casi di “mele marce” che è diffi cile non pensare

che sia necessario rifl ettere sulla cesta che le contiene tutte. Non si tratta di approfondire il singolo caso ma di capire che questo sistema, così com’è, continua a minare nel vivo il nostro Paese,

il quale non potrà essere credibile e affi dabile agli occhi di investitori stranieri e non offrirà strumenti e chances per competere a giovani motivati che hanno voglia di provare e a imprenditori che tutti i giorni rischiano in proprio e continuano a crederci, un Paese che non darà a se stesso opportunità di crescita e di sviluppo e la speranza di una maggiore giustizia sociale.

Da Venezia, il presidente di Confi ndustria Squinzi agita la causa della questione settentrionale, a Padova il presidente della Camera Fini sollecita gli imprenditori ad attivarsi in prima persona perché la politica ha bisogno di forze civili e partecipazione per trovare nuove energie e linfa vitale. I politici devono tornare a governare ma gli elettori hanno il diritto di poter scegliere fra persone oneste e capaci, entusiaste e altruiste. Perché l’impegno politico è un servizio che si offre alla collettività. Non solo in teoria…

segue da pag. 1

Ornella Jovane

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 27 settembre 2012Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

enti locali

pag. 18

La Riviera del Brenta nella futura Provincia

noi e Gli altri

pag. 20

Lavoro in carcere, Padova modello unico

palazzo zuckermann

pag. 23

In mostra i tesori del convento di Santa Chiara

sociale

Cooperazione in ginocchio, un taglio del 5%

immiGrazione

Regolarizzazione, bassi i numeri della sanatoria 2012

cultura

A Ca’ Pesaro le opere di Castellani e Gunther Uecker

pagg. 24-25

pag. 28

pag. 32

Autostrada Padova - Bolognaautomobilisti attenticon il sistema tutor

Automobilisti più disciplinati grazie al sistema di controllo elettronico della velo-cità “tutor”, installato lungo l’autostrada Padova - Bologna. Secondo i dati forniti

dalla polstrada, dall’inizio dell’anno al 20 settembre scorso sono 4.051 le infrazioni

registrate nel tratto padovano dell’auto-strada A13, appunto quello controllato dal sistema Tutor (a breve il Tutor verrà posizionato anche nel tratto padovano

dell’A4 Venezia-Milano, la Serenissima).Nel medesimo periodo del 2011 le infra-zioni erano state esattamente duemila in più. Un brusco calo che ha avuto risvolti

confortanti nel sensibile calo degli incidenti mortali.

Esplode la polemicail don: “non cani ma opere di bene”

“Non cani, ma opere di bene”. Ha fatto discutere l’ultimo messaggio-choc

lanciato da don Marco Scattolon, 67 anni, vivace parroco di Rustega di Camposampiero e di Fossalta di

Trebaseleghe, dalla sua “cartolina”, il bollettino parrocchiale settimanale.

IL sacerdote non è nuovo a provocazio-ni forti, che fanno discutere.

Da ottobre i concertiamici della musicaal via la staGione

Si aprirà il prossimo 3 ottobre con il concerto affidato a La Petite Bande, per concludersi ad aprile 2013, la 56° stagione concertistica degli Amici della Musica di Padova. Un’edizione che si presenta ricchissima di proposte, di percorsi culturali e di approfondimenti tematici nel solco della grande tradizio-ne che gli Amici della Musica. Info su www.amicimusicapadova.org.

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4 Argomento del mese

petizione deGli amici della bicicletta

Assicurazione per chi va al lavoro

Il pericolo corre sulle due ruote: lo sa bene chi sceglie di muoversi in bicicletta, compiendo un gesto di responsabi-lità nei confronti dell’ambiente ma affrontando anche dei

rischi concreti. Chi va al lavoro in bicicletta dovrebbe essere coperto da assicurazione contro eventuali infortuni lungo il tragitto, analogamente a quanto avviene per chi si reca al lavoro a piedi o con il mezzo pubblico o con mezzi privati, qualora non ci siano mezzi pubblici che coprono il tragitto.

La petizione che la Fiab (Federazione degli amici della bicicletta) rivolge al Parlamento italiano e che ha già raccolto migliaia di fi rme, è stata sottoscritta anche dal Consiglio regionale del Veneto. Su iniziativa dei capigruppo del Pd Laura Puppato, di Verso Nord Diego Bottacin, della Sinistra veneta Pietrangelo Pettenò, di Italia dei Valori Gustavo Franchetto, del Pdl Dario Bond e della Lega Federico Caner, l’assemblea veneta chiede al Parlamento che la norma che ha introdotto nella legislazione all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro il cosiddetto “infortunio in itinere”, sia estesa anche a chi sceglie la due ruote come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. La mozione sollecita il Parla-mento ad approvare al più presto la modifi ca di legge proposta, introducendo inoltre la disposizione per cui l’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico. Una tutela per chi si serve della bicicletta e affronta rischi quotidiani lungo strade sempre più caotiche e traffi cate.

Servizio ferroviario in Veneto, un servizio sempre più di classe, ma non inteso come qualità, ma come differenza di censo fra chi si può permettere servizi effi cienti e li può pagare e chi

(la maggioranza) pur avendo sempre più bisogno di servizi pubbli-ci per muoversi a causa della crisi (pendolari e studenti), invece li trova scassati. A fare il quadro della situazione è Federconsumatori con il suo responsabile regionale in tema di trasporti Ivano Mo-metti. “In Veneto come nel resto d’Italia - dice Mometti - si va per volontà di Trenitalia verso delle ferrovie in cui ci sono i nuovi sistemi di trasporto Freccia Rossa (alta velocità), freccia Argento (soluzio-ne intermedia) e Freccia Bianca, per capirci i vecchi espressi. Poi esistono le ferrovie regionali e i treni interregionali”. Monetti mette subito il dito sui problemi. ”La soluzione strategica su cui con la Regione Veneto c’è una comune visione – dice – è quella di creare un servizio integrato fra gomma e rotaia. Non è più possibile ad esempio che esistano in province come Vicenza, Belluno e Rovigo dei doppioni con bus a linee ferroviarie. Va introdotto per le corse, l’orario cadenzato. E’ vero che il cotto dei biglietti è basso rispetto al resto d’Europa, mala qualità in rapporto è scadente”. Nel detta-glio il progetto studiato da Sistemi Territoriali società interamente controllata dalla Regione Veneto, e Trenitalia vede convogli che

saranno “cadenzati” ad orari fi ssi: ogni 15’, 20’ e 30’ nelle linee a più alta frequenza. Sarà possibile offrire un sistema di trasporto rapido, che non dovrà più seguire gli orari di Trenitalia, ma saprà esattamente a quali minuti transiteranno i treni. Il nuovo orario dovrebbe partire dalla metà di giugno 2013. Per questo servizio si utilizzeranno i nuovi treni Stadler acquistati da poco da Sistemi Territoriali. “Siamo pronti a dare – spiega il presidente di Sistemi Territoriali Gian Michele Gambato – un contributo decisivo per mi-gliorare l’effi cienza della rete ferroviaria Veneta”. Federconsuma-tori parla degli interventi da fare subito “Serve subito raddoppiare i binari – dice – sulla linea Bassano- Venezia. E’ inutile potenziare il servizio con più treni se poi su certe tratte i convogli si rallentano perché esiste un solo binario e devono aspettare di far passare altri treni”. Federconsumatori con il presidente regionale Ermes Coletto e Monetti affrontano anche il problema delle sale d’attesa. “E’ l’emblema – dice – della società che cambia. Nelle stazioni più importanti, cioè nei capoluoghi di provincia, ci sono quelle per gli utenti del club Freccia Rossa, si accede con tessera elettronica: hanno aria condizionata e confort. Per gli altri, le sale d’attesa se ci sono, non sono encomiabili per igiene e servizi offerti. Nelle piccole stazioni sono quasi tutte chiuse. Insomma si investe su servizi desti-

nati a chi i soldi li ha, mentre pendolari studenti ed anziani avranno treni che funzioneranno sempre meno”. Il presidente della regione Luca Zaia punta a creare “una società indipendente che gestisce la nostra rete ferroviaria, che appartiene a tutti i cittadini. Sapremo di-mostrare di saper gestire meglio di altri anche i treni”. Per“ Ferrovie venete” e il modello che potrebbe essere seguito è quello emiliano, dove, la società regionale Tper (Trasporto passeggeri Emilia Roma-gna), con 2500 addetti gestisce 350 chilometri di strade ferrate, circa il 30% del traffi co ferroviario regionale. Intanto arriva l’analisi dell’Osservatorio sulla spesa del Consiglio regionale, che ha pre-sentato il monitoraggio sulle risorse nel decennio 2000-2010 per il settore ferroviario nella regione. Il problema più grande eviden-ziato dall’Osservatorio, sono le risorse: nella ripartizione nazionale il Veneto è storicamente penalizzato perché ha ricevuto in dote il 7,33 per cento dei trasferimenti nazionali (in quota assoluta 86,6 milioni di euro), pari a 5,93 euro per chilometro, a fronte di una media nazionale di 8,12 euro. Le vicine Lombardia e Piemonte ricevono trasferimenti chilometrici di 8,54 e 8,19 euro. Il Veneto ha ottenuto, quindi, 21 euro per abitante, il 40 per cento in meno della media nazionale, per la Lombardia ammontano a 35 euro, per il Piemonte a 43, per l’Emilia Romagna a 27.

di Alessandro Abbadir

Il presidente della regione Luca Zaia punta a costituire a breve una rete

di Ferrovie Venete

Stop ai doppioni con bus alle linee

ferroviarie, in province come Vicenza,

Belluno e Rovigo

L’ANALISI DI FEDERCONSUMATORIL’associazione di categoria

ha messo in evidenza che i servizi in stazione e nei treni

sono sempre più rivolti ad un’utenza ricca.

Ad esempio esistono comode e accessoriate sale d’attesa

per gli affi liati al club Freccia Rossa mentre per gli altri gli spazi,

quando ci sono, sono quasi sempre fatiscenti Treni, servizi scadenti, poche risorse e investimenti

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

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5Argomento del mese

di Nicola Stievano

“Raccontate sul web la vostra odissea quotidiana”I giovani del Partito Democratico veneto lanciano un blog per le segnalazioni dei pendolari

L’odissea quotidiana dei pendolari veneti fi nisce in rete con lo scopo di fare massa critica e ottenere delle azioni concrete da parte di tecnici e politici. L’idea è dei giovani del Partito Democratico Veneto che attraverso il blog www.youmove.info voglio-no offrire un punto di riferimento per pendolari e viaggiatori per segnalare in tempo reale i disservizi della rete dei trasporti

e raccogliere proposte “Stiamo pensando - hanno precisato i consiglieri regionali veneti del gruppo del Pd Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin - ad un testo di legge che punterà a tre obiettivi principali. Anzitutto trasformare ‘Veneto Strade’ in un ente che potrebbe prendere il nome di ‘Veneto Mobilità’, al quale affi dare la gestione non solo infrastrutturale ma anche di coordinamento dei servizi sia per quanto concerne la viabilità stradale che i trasporti ferroviari. La situazione di paralisi nella quale, ad esempio, versa la realizzazione della metropolitana di superfi cie (Sfmr) evidenzia la necessità di dare una scossa ad un sistema decisionale troppo lento ed ineffi ciente”. Altro obiettivo, affrontare fi nalmente l’integrazione e il collegamento dei servizi tra le diverse aziende di trasporto pubblico regionale con l’introduzione del biglietto unico. “Non è un sacrilegio - aggiungono i tre esponenti democratici - se la Regione Veneto si attiva per spingere quei processi di integrazione tra i diversi scali aeroportuali così come tra quelli portuali del Nordest”. Infi ne Tiozzo, Pigozzo e Azzalin hanno sollevato il “cronico problema dei tagli e dei disser-vizi, che penalizzano in maniera inaccettabile l’utenza. “Da quando è iniziata questa legislatura chiediamo al presidente Zaia ed all’assessore Chisso di predisporre un piano strategico sui trasporti per uscire dalla situazione catastrofi ca che ben conoscono le migliaia di pendolari”.

Treni, servizi scadenti, poche risorse e investimenti

555Argomento del mese 19Argomento del mese

Trasporto pubblico a Padova e Provincia

Nuovi tagli, vecchie polemiche “Basta doppioni unifi care le aziende” Bus strapieni tra le proteste di studenti e pendolari, lunghe attese alle fermate,

mugugni per gli abbonamenti, tagli alle corse festive: un autunno caldo per i trasporti locali a Padova. E non serve nemmeno toccare l’argomento treni, una

grana che investe tutta la regione. Con la ripresa delle lezioni Padova e provincia si sono trovate di nuovo a fare i conti con i punti deboli della rete di trasporto pubblico, sia che si chiami BusItalia - Sita che Aps. Ad aggravare le già diffi cili condizioni in cui versano linee e autobus ci si mettono anche i tagli imposti a livello governativo e distribuiti un po’ ovunque. Ecco allora che dalla Bassa Padovana spariscono tutte, ma proprio tutte, le corse festive su alcune linee. I pullman viaggiavano per lo più vuoti, osserva giustamente qualcuno. Ma tagliare del tutto una linea, senza nemmeno provare a ridurre le corse o a usare mezzi con meno posti a sedere, osservano altri, non è una mossa da servizio pubblico. Nei giorni feriali intanto gli studenti prendono letteralmente d’assalto i mezzi pubblici e spesso le “corse bis” non bastano, a patto che non siano state soppresse o dirottate altrove. E così le proteste sono all’ordine del giorno.

L’assessore provinciale ai trasporti Domenico Riolfatto sa di avere a che fare con una materia scottante. Più volte è salito sugli autobus strapieni affrontando le ire dei pendolari. Ha anche attivato una mail per raccogliere le lamentele e le rimo-stranze; [email protected]. “Quest’anno ci sono qualcosa come 6.500 studenti in più - osserva l’assessore - la maggior parte dei quali viaggiano su pullman e autobus. Dobbiamo fare i conti con questo aumento dell’utenza e fare in modo che le soluzioni che mettiamo in campo possano essere adeguate. Mi rendo conto che non è sempre in questa stagione di tagli ma ci proviamo ogni giorno e invitiamo anche gli utenti a darci una mano”.

Nel frattempo nel conselvano infuria la polemica per la soppressione delle corse festive di BusItalia. “Alla faccia del caro carburante, delle domeniche ecologiche e dell’abbonamento, che in un anno arriva a 500 euro per gli studenti e 600 per i lavoratori”, fanno notare alcuni pendolari. Il sindaco di Conselve Antonio Ruzzon: “capisco le ragioni economiche ma si tratta di un servizio pubblico che viene elimi-nato del tutto”.

A nord di Padova, per la precisione a Vigonza, è nato addirittura un comitato di “appiedati” contro la soppressione del servizio navetta con il capolinea dell’Aps a Ponte di Brenta. Intanto gli amministratori iniziano a chiedersi se per risparmiare, anziché tagliare le corse o aumentare i prezzi di biglietti e abbonamenti, non sia il caso di unifi care le due aziende di trasporti pubblici, l’Aps e BusItalia. Fra i primi a parlarne, in tempi non sospetti, il sindaco di Maserà Nicola De Paoli. “Noi ci troviamo ad un chilometro dal capolinea dell’Aps ma spostarlo costa troppo perché ci sono due aziende diverse. Alla gente non importa il marchio, vuole il servizio per il quale paga. Che sia Aps o BusItalia non cambia, con la fusione abbiamo la possibilità di risparmiare sulle spese e soprattutto di ridurre le ineffi cienze e le sovrapposizioni. A Maserà i pullman BusItalia arrivano strapieni e un chilometro più a nord, a Carpa-nedo, gli autobus Aps partono semivuoti. E’ ora di cambiare una volta per tutti e di armonizzare i due servizi, anche tagliando poltrone e stipendi”.

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6 Rubano66 Rubano

Un accordo con Edison gas che permette all’Amministrazione comunale di Rubano di rifare il manto stradale di alcune stra-

de del territorio. Il mese di settembre si è infatti chiuso con il completamento di un piano di inter-venti che ha interessato numerose strade comu-nali. I lavori hanno interessato via Cavour nella frazione di Villaguattera, le strade del quartiere Fatima nella frazione di Sarmeola, oltre alle vie Giotto, Verdi, e lungo un tratto della controstrada parallela alla principale via Della Provvidenza. Un intervento che l’Amministrazione comunale ha ottenuto con un accordo con Edison gas, che in queste vie ha effettuato la sostituzione delle condotte della rete del gas.

Il sindaco Ottorino Gottardo ha infatti spie-gato che avere avuto la possibilità di unire i due in-terventi, quello appunto di sostituzione di alcune condotte del gas da parte di Edison e l’asfalta-

tura della strada, ha permesso di dare risposte ad un’esigenza del territorio. “Questo interven-to – ha detto il sindaco Gottardo - offre una risposta ad una serie di esigenze che da tempo il territorio manifestava. Lavori che non si sono limitati al semplice rifacimento del sedime dello scavo”. Infatti l’intervento di asfaltatura delle

sedi stradali interessano tutta la careggiata. Oltre all’importante interven-to di asfaltatura che ha rimesso a nuovo alcune strade del territorio comu-nale, l’amministrazione di

Rubano ha in progetto anche il rifacimento della segnaletica stradale orizzontale. Il Comune ha in-

fatti stanziato 40 mila euro per questo tipo di intervento che interesserà le intersezioni più a rischio del territorio. Rubano è attraversato dalla Regionale 11, un’arteria di grande circolazione e ad alta incidentalità.

Strada sulla quale si immettono numerose vie secondarie e che necessitano di una costante sistemazione della segnaletica orizzontale. Da qui il progetto dell’amministrazione per rendere maggiormente visibili gli incroci più pericolosi. Nell’intervento di sistemazione della segnaletica stradale orizzontale rientrano alcuni tratti stradali dove l’usura della segnaletica è più evidente. Ad essere interessati dal rifacimento i punti più peri-colosi, come appunto gli incroci e le immissioni sulla Regionale 11.

di Barbara Turetta

I lavori hanno interessato via Cavour a Villaguattera, le strade del quartiere Fatima a Sarmeola, oltre alle vie Giotto, Verdi, e un tratto della controstrada

Opere pubbliche Un accordo tra Amministrazione comunale ed Edison

Grazie al gas sistemato il manto stradaleLa raccolta fondi dell’associazione

dei commercianti “Le botteghe di Rubano” è andata in aiuto ad una

giovane mamma emiliana rimasta vedova. Alla donna, mamma di due bambini, che in seguito al terremoto che ha colpito l’Emilia è rimasta sen-za casa e lavoro saranno consegnati i 3500 euro raccolti recentemente a favore dei terremotati. Fin da subito l’associazione, tramite il suo presiden-te Ettorino Mancuso, aveva espresso l’intenzione di individuare una singola famiglia a cui consegnare il denaro. Famiglia che è stata individuata con il lavoro dei volontari della protezione civile che si sono impegnati per aiutare la popolazione del Comune di Sant’Agostino in provincia di Ferrara, fra i più colpiti dal terremoto. La donna, che ha perso il marito in un incidente stradale, avvenuto pochi mesi prima del terremoto, vive ora in una casa in affitto e potrà beneficiare anche dei soldi raccolti nei negozi di Rubano. Ma al Comune di Sant’Agostino anche l’amministrazione comunale di Rubano ha rivolto la sua attenzione. All’unanimità il consiglio comunale ha approvato la proposta del sindaco Ottorino Gottardo di erogare un contributo di 5mila euro al Comune in provincia di Ferrara. Contributo che sarà utilizzato per rimet-tere in piedi la scuola. “Questo contributo è finalizzato all’allestimento e al ripristino delle scuole del Comune ferrarese gravemente colpite dal sisma – ha detto Gottardo – è un aiuto per ridare uno spazio sicuro ai bambini e una prospettiva di futuro alla comunità”. Entrambi i contributi saranno consegnati personalmente dal sindaco di Rubano e dai rappresentanti dell’associazione “Le Botteghe di Rubano” agli ammini-stratori del Comune di Sant’Agostino con i quali si sono già stabiliti contatti.

Solidarietàfondi per aiutare l’emilia

Ba.Tu.

Essersi fatta sfuggire un finanziamen-to regionale da 100 mila euro a fondo perduto. E’ questa l’accusa

che la Lega Nord di Rubano muove nei confronti dell’amministrazione comunale. Un finanziamento a fondo perduto messo a disposizione dei Comuni e da utilizzare per la manutenzione del territorio allo sco-po di dare un po’ di respiro alle imprese nel momento di grave crisi economica che stiamo attraversando. La Lega Nord spiega che la legge regionale dotata di un fondo di 23 milioni di euro, esauriti in 48 ore, in favore dei Comuni prevedeva la presenta-zione della domanda di contributo entro l’8 giugno scorso e che Rubano ha presentato domanda solo il 4 luglio. “Un ritardo incon-cepibile – commenta Stefano Garavello rappresentante del Carroccio - tanto che il Comune risulta tra gli ultimi in graduatoria e, quasi certamente fuori tempo massimo anche per il previsto rifinanziamento della legge. In questo momento di crisi riteniamo che questa mancanza sia gravissima”. Per Fabio Targa, capogruppo del Carroccio in consiglio comunale si tratta di vera ineffi-cienza da parte del Comune di Rubano considerato il fatto che, ad esempio, il Comune di Barbona, nella Bassa Padovana, più piccolo rispetto a Rubano e con soli due dipendenti risulta il primo in graduatoria per accedere ai finanziamenti. Targa ricorda che Rubano ha “ben altra dotazione di perso-nale nel settore preposto e ha un direttore

generale eppure non è riuscito a presentare la domanda entri i termini del bando”. “La domanda che bisogna porsi è come faceva il sindaco di Barbona a sapere del bando considerato che ha inviato la domanda un minuto dopo la mezzanotte – ha replica-to il sindaco Ottorino Gottardo - inoltre bisognerebbe anche chiedersi se sia giusto che si emanino dei bandi regionali che prevedono l’assegnazione in ordine cronolo-gico dell’arrivo delle domande. Come esce il bando c’è la necessità di approntare un progetto e richiedere il finanziamento, ed è quello che noi abbiamo fatto. E questo richiede del tempo”.

FINANZIAMENTI REGIONALI AI COMUNI: LEGA: “PERSA UN’OCCASIONE IMPORTANTE”

Ba.Tu.

Il Comune ha i stanziato 40 mila euro per la segnaletica orizzontale

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Aiutata una mamma di due bambini rimasta vedova prima del terremoto

Stefano Garavallo

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8 Rubano88 Rubano

Gli alberi della lottizzazione ”Francesco” hanno sofferto particolarmente la sete in questa estate torrida appena trascorsa,

dove per mesi non ha piovuto e durante la quale la Regione Vene-to ha imposto limitazioni ristrette nell’uso dell’acqua per innaffia-re, in modo da salvaguardare le risorse idriche a favore dell’agri-coltura. E così alcuni degli alberi già piantati lungo la piazza e nel parco retrostante sono morti o comunque bene non stanno, tutti rinsecchiti accanto a quelli che invece sono riusciti a sopravvivere.

“Gli alberi erano stati piantati un anno fa dai costruttori della lottizzazione ”Francesco” nel centro della frazione di Bosco – spiega il sindaco di Rubano,

Ottorino Gottardo – i quali non hanno ancora ceduto al Comune né la piazza né il parco giochi. Abbiamo

sollecitato spesso la cessione da parte loro di questi spazi pubbli-ci, ma adesso pretendiamo che nel momento della consegna, le piante siano tutte vive e che quelle che sono morte o stanno morendo vengano sostituite”.

Non essendo di proprietà pubblica, il Comune non ha potuto occuparsi direttamente della loro irrigazione, come ha fatto invece per le piante del resto del ter-ritorio. “Abbiamo speso 4 mila euro per abbeverare direttamente gli alberi più giovani piantati da poco lungo alcune strade – prosegue il sindaco – per sal-varli dall’arsura causata dalla protratta siccità. Avevamo

chiesto poi ai lottizzanti dei quartieri in fase di costru-zione di fare altrettanto, ma non tutti hanno avuto il medesimo scrupolo. Pertanto mentre i lottizzanti della “Fornace”, al confine con Mestrino, hanno invece prov-veduto ad abbeverare le piante già messe a dimora, sebbene gli edifici le stiano costruendo solo da qualche giorno, per la “Francesco” non è stato così”.

Per i propri alberi il Comune ha affidato ad una ditta l’incarico di abbeverare le piante di recente pian-tumazione, e quindi più deboli, in via Toscana, agli impianti sportivi di via Borromeo, alla nuova scuola Pascoli, in via Genova e in viale Strasburgo. In tutto circa 250 piante. L’impresa le ha innaffiate portando con delle autobotti l’acqua, rigorosamente prelevata da pozzo e non da acquedotto, come chiesto dalla Regio-ne per non intaccare le riserve idriche.

di Cristina Salvato

Il caso Alcune delle piante del parco sono rinsecchite perché non abbeverate

Lottizzazione Francesco, il Sindaco pretende alberi vivi Il Municipio dovrebbe acquisire l’area entro breve ma la dotazione di verde dovrà essere come era all’origine

Non essendo proprietà pubblica il Comune non ha potuto occuparsi dell’irrigazione

Il sindaco di Rubano, Ottorino Gottardo, chiede alla Regione Veneto di rivedere il piano di dismissione degli alloggi pubblici in atto, secondo il quale chi abita nelle

case popolari, ha la possibilità di acquistare l’alloggio in cui vive.

“Gli enti pubblici non dovranno più occuparsi della manutenzione di questi edifici – sottolinea Gottardo – ma resta il problema di dove trovare altre case da destinare a chi ha difficoltà economiche”.

Per questo il sindaco di Rubano ha preso carta e penna e ha scritto alla Regione. “Ho risollecitato l’amministrazio-ne regionale a rivedere il piano di vendita degli alloggi Ater –spiega il primo cittadino – e a luglio ho scritto anche ai nostri rappresentanti politici e alla seconda commissione, che si occupa di edilizia residenziale pubblica. A fronte di 116 alloggi pubblici presenti nel nostro territorio comunale, ne andrebbero venduti 91, annullando così la possibilità di un turnover, di un avvicendamento all’interno di questi spa-

zi da parte di chi attende un alloggio pubblico. Attualmen-te, su una lista di 70 domande, ogni anno diamo riposta al 2 o 3 per cento dei casi”.

Azzerando la disponibilità di alloggi pubblici, vista la domanda in continua crescita anche a causa della crisi eco-nomica, si renderebbe necessario provvedere a ricostruirne di nuovi. “Edificare case nuove – conclude Gottardo – si-gnifica però necessariamente trovare risorse economiche e occupare nuovo territorio“.

neWs Alloggi AterGottardo contrario alla vendita delle case. “non ci sarà più offerta per i bisoGnosi”

Cr.Sa. Ottorino Gottardo

segue da pag. 1

Nel 2010 (ultimo dato disponibile riferito ai bilanci di previsione) le uscite complessive delle Regioni hanno superato i 208,4 miliardi di euro. Questi risultati emergono da una nostra

analisi dei bilanci regionali. In una fase in cui molte Amministrazioni sono fi nite nell’occhio del ciclone per aver compiuto delle spese “non giustifi cate”, abbiamo voluto invece porre l’attenzione sull’importan-za di questa istituzione, analizzandone l’andamento della spesa di ogni singola funzione. Con l’approvazione della riforma del Titolo V° della Costituzione avvenuta nel 2001 l’Italia ha assunto un assetto istituzionale decentrato. In precedenza, i poteri delle Regioni erano esplicitamente citati nella Costituzione, mentre lo Stato aveva la competenza su tutte le altre materie. La riforma del 2001 ha capo-volto la situazione: lo Stato è titolare di alcune materie espressamen-te citate nella Costituzione - come la giustizia, la difesa, la politica estera – mentre alle Regioni sono stati attribuiti i poteri su tutte le altre funzioni non esplicitamente riservate allo Stato. Pur riconoscen-do che perdurano sprechi, sperperi e ineffi cienze che vanno assolu-tamente eliminati, nell’ultimo decennio l’aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale conferitogli e dalle nuove competenze assunte. In primis la gestione e l’organizzazione della sanità, ma anche dell’industria e del trasporto pubblico locale. Vi sono poi alcune materie nelle quali le Regioni hanno oggi una potestà esclusiva, mentre in precedenza dovevano sottostare ai limiti normativi dello Stato. Tra queste ricordo l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, la formazione professionale, il turismo e l’ambiente.

Infi ne, vi è una terza ragione che ha fatto impennare la spesa: mi riferisco, in particolare, ai maggiori costi socio-sanitari che le Re-gioni hanno dovuto farsi carico a seguito dell’invecchiamento della popolazione e per fi nanziare le misure a sostegno della popolazione straniera giunta nel nostro Paese. Non è un caso che nel decennio scorso la voce di spesa cresciuta di più sia stata quella riferita all’as-sistenza sociale (+154,4%). A livello di singola Regione, invece, la spesa pro capite più elevata si registra in Valle d’Aosta, con un impor-to pro capite pari a 13.139 euro. Seguono la Provincia autonoma di Bolzano, con 9.544 euro, e quella di Trento, con 8.860 euro. Le più parsimoniose, invece, sono le Marche, con 2.583 euro di spesa pro capite, la Puglia, con 2.342 euro e la Lombardia, con 2.202 euro.

*Segretario CGIA di Mestre

L’Intervento

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999Limena

Il cinquanta per cento in più delle mansioni, in municipio a Limena, si riescono a svolge-re grazie all’impiego di lavoratori cosiddetti

“socialmente utili”. Con reciproco beneficio per queste persone, che si trovano in un mo-mento di difficoltà economica o sono in mobi-lità, e anche per il Comune, che ha bisogno di affidare dei servizi, ma è ostacolato dal patto di stabilità ad assumere nuovo personale.

“Attualmente ne abbiamo impiegati diciassette – illustra l’assessore ai servizi sociali, Stefano Tonazzo – che vanno a supportare la trentina di dipendenti pubblici in

dotazione nell’organico del nostro municipio o a svolgere mansioni che altrimenti non sa-premmo come coprire o a chi affidare”.

Sette di queste persone, ad esempio, la-vorano e sono pagate dall’Inps, perché sono in mobilità e attendono di poter rientrare al loro vecchio impiego nel caso la loro azienda

riprenda la normale attività. Il Comune di Li-mena li ha impiegati in diversi uffici pubblici, come la segreteria e i tributi dove aiutano il personale dipendente, oppure seguono la se-greteria al centro anziani, puliscono le scuole, fanno vigilanza nelle palestre durante le ore di lezione degli alunni.

Sono tre donne e quattro uomini, sei italiani e uno straniero, impiegati e operai in aziende attualmente in difficoltà.

Poi ci sono dieci persone, che si sono ri-volte al Comune per avere un aiuto economi-co in cambio di un lavoro o che si sono messe

a disposizione della collettività: sono state occupate a fare i custodi al cimitero, pulire gli edifici pubblici, portare i pasti a domicilio agli anziani o sorvegliare l’ingresso l’uscita degli alunni davanti alle scuole. Questi ultimi, i ”nonni vigili”, da quest’anno sono diventati tre, perché il Comune ne ha incaricato uno di sorvegliare gli scolari davanti alla scuola ele-mentare Petrarca: la stessa persona è pagata anche dalla parrocchia per vigilare nel pome-riggio all’interno del vicino patronato.

“Da qualche mese, infatti – prosegue To-nazzo – durante l’apertura pomeridiana del

patronato si erano verificati casi di bullismo e vandalismo, tanto che, d’accordo con la par-rocchia, abbiamo trovato qualcuno che potes-se svolgere un servizio di vigilanza. Da giugno a luglio ha funzionato bene, a tal punto che dopo la pausa estiva è ripreso a settembre.

di Cristina Salvato

La loro opera si dimostra fondamentale, il comune non riuscirebbe ad erogare i servizi perché è bloccato dal patto di stabilità

Lavoro Sono 17 le persone impiegate presso gli uffici comunali

Socialmente utili, indispensabili in municipio

Impiegati in diversi uffici pubblici, come la segreteria e i tributi dove aiutano il personale dipendente

Con un “Restoration project” Limena si è riappropriata della sua zona industriale anche nelle ore notturne, durante le quali, chiuse le aziende, compare tutto un via vai di auto

alla ricerca di scambi di coppie o amore a pagamento. Sabato 22 settembre con un grande concerto la zona industriale in via

Tamburin è tornata ai limenesi e non solo. “Quasi quattrocento persone hanno partecipato al grande concerto – racconta Jody Barichello, titolare dell’assessorato alla sicurezza limenese – organizzato dal Comune insieme a Radar festival e Ottavo miglio e col patrocinio dell’associazione Familiari e vittime del-la strada. Oltre alla musica dei The men, quartetto americano punk rock di Brooklyn, sono stati distribuiti circa 150 etilometri monouso”. Per invitare i giovani alla guida responsabile, la fe-

sta prevedeva un servizio di bus navetta da piazza Insurrezione a Padova fino a Limena. Anche alcuni assessori limenesi si era-no messi a disposizione dei ragazzi con le auto del Comune, per riportare a casa chi avesse bevuto troppo per guidare da solo. “Fortunatamente non c’è stato bisogno di accompagnare nessuno – precisa Barichello – e la festa si è svolta nel migliore dei modi. Visto il successo, potrebbe essere la prima di una serie di iniziative simili. Cr.Sa.

“restoration project” barichello: “un’esperienza da rifare”

Focus

I ”nonni vigili”, da quest’anno sono diventati tre, estesa la vigilanza anche al patronato

Stefano Tonazzo

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Stop al parcheggio selvaggio davanti alle scuole, specialmente all’elementare Manzoni. Il Comune di Limena mette un freno alla cattiva abitudine

di sostare in maniera disordinata nel momento in cui si accompagnano o si vanno a riprendere i figli a scuo-la, senza considerare il pericolo che si può causare ai bambini degli altri, che camminano a piedi o vanno in bicicletta.

Per cercare di regolare la situazione è arrivato un nonno vigile, ma il Comune è pronto a chiudere il par-cheggio per evitare gli ingorghi. Con i primi giorni di scuola, infatti, sono fioccate anche le prime polemiche e i disagi causati dai parcheggi selvaggi davanti agli istituti scolastici. I genitori sono indisciplinati e ai vigili tocca intervenire, anche con fermezza, perché la sicu-rezza dei bambini è prioritaria.

A Limena dopo la prima set-timana di scuola, è stato chiuso dagli agenti di polizia locale, con delle transenne, il parcheggio retrostante la scuola Manzoni. I vigili hanno provato per qualche giorno a tentare di convincere con le buone i genitori particolarmente indisciplinati, abituati a parcheggiare non in modo corretto nei pressi dell’edificio. E visto che i richiami non sono serviti a far cambiare le cattive abitudini, hanno chiuso il piccolo posteggio posteriore: essendo cieco, se le auto vi si infilano ma non trovano posto, non riescono a girarsi e

quindi ingranano la retromarcia, senza badare al fatto che lungo la strada (via San Francesco) corre una pista ciclabile dove a quell’ora sono numerosi i bambini che si stanno recando a scuola in sella alle loro biciclette. Oppure parcheggiano la macchina direttamente sulla ciclabile, obbligando i bimbi a correre in mezzo alla

strada. Incidenti pare non esser-sene mai verificati, ma, come si dice, non bisogna certo attendere la tragedia prima di porvi rimedio. L’amministrazione, così, ha reclu-tato un nonno vigile per regolare l’accesso al posteggio, sperando

che basti a scoraggiare gli irriducibili.“Avevo ricevuto diverse segnalazioni da alcuni ge-

nitori arrabbiati – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Marco Selmin –, perchè un posteggio così fuori control-lo metteva a repentaglio l’incolumità dei bambini che si recano a scuola. Ho deciso pertanto di intervenire in-

viando i vigili“. Che appunto, dal momento che con gli ammonimenti non hanno ottenuto un posteggio disciplinato, sono arrivati a chiudere il parcheggio. “Il provvedimento era temporaneo – precisa Alessandro Crivellari, comandante della polizia locale –, ma siamo pronti a renderlo definitivo nel caso questa situazione pericolosa continuasse a verificarsi”.

In Comuni vicini, come Cadoneghe e Vigodarzere, per ovviare a problemi simili, è stata istituita una Zona a traffico limitato di fronte a due scuole, col divieto di transito alle auto negli orari di ingresso degli alunni.

Cattive abitudini Parcheggio selvaggio davanti alle scuole, specialmente all’elementare Manzoni

Genitori pericolosi per i propri figli Per regolamentare il traffico è arrivato un nonno vigile, ma il Comune è pronto a chiudere il parcheggio per evitare gli ingorghi Annunciata e promes-

sa, in questi giorni la rotatoria lungo

via Del Santo, all’altezza della chiesa, è diventata una realtà. Sono termina-ti, infatti, i lavori della sua realizzazione in cemento, andato a sostituire i new jersey di plastica bianchi e rossi che la delimitavano da alcuni anni.

I lavori di stabilizzazione della rotatoria tra la pro-vinciale Valsugana e viale della Rimembranza, come an-nunciato, sono terminati in concomitanza con l’apertura delle scuole. “Abbiamo potuto realizzare l’intervento – spiega l’assessore ai lavori pubblici limenese, Marco Selmin – grazie ai soldi recuperati all’interno del bilancio da parte dello staff del sindaco. Per rendere definiva an-che l’altra rotatoria vicina, quella all’altezza di via Beato Arnaldo, però, dobbiamo attendere di recuperare i soldi necessari”.

E sono partiti anche i lavori alla mensa della scuola Manzoni, dove sarà realizzata una struttura con grandi vetrate in cui far mangiare i bambini. Essendosi protrat-to il cantiere, gli alunni hanno iniziato l’anno scolastico andando a pranzare provvisoriamente in un’aula attigua alla mensa. Prima di dicembre dovrebbe essere tutto completato. L’avancorpo che ospiterà la mensa ha dovu-to sacrificare il vecchio ciliegio, che da anni troneggiava nel giardino all’ingresso della scuola. “E’ stato un dispia-cere – ammette Selmin – ma necessario, sia per far spazio alla mensa sia perché l’albero è risultato molto malato ed eroso internamente e pertanto pericoloso per la sicurezza dei bambini“.

Viabilitàultimata la rotatoria lunGo via del santo

“Cosa ti manca per essere felice?” è il libro di Simona Atzori, pittrice e danzatrice priva delle braccia,

che all’inizio di settembre è stata ospite del Comune di Limena per parlare di sé e raccon-tare della sua esperienza di vita. Un incontro toccante ed intenso, che si ripeterà a febbraio nelle scuole, perchè Simona Atzori ha dato la sua disponibilità ad incontrare gli alunni che frequentano la scuola media. “Conoscere Si-mona e ascoltare la sua storia è stata un’esperienza emozionante – racconta l’assessore all’istruzione Stefano Tonazzo, che col collega alla cultura Stefano Toubaì e alla fondazione Fontana, ha organizzato la serata – e sono riuscito a strapparle l’impegno di venire a parlare con i nostri ragazzi”. Simona Atzori balla e dipinge fin da piccolissima, pur essendo totalmente priva delle braccia dalla nascita. Ed è felice, smodatamente, spudoratamente felice, come scri-ve nel suo libro autobiografico. Una giovane donna, che vive la sua disabilità trasformando ciò che non ha, in arte e poesia, dipingendo e danzando il suo amore per la vita. È anche ambasciatrice del centro Saint Martin, che promuove progetti di sviluppo in Kenya. “Non si sente diversa e nemmeno speciale – pro-segue Tonazzo – e l’incontro con lei, seguitissimo anche da gente rimasta in piedi, ha lasciato nei presenti la consapevolezza che ogni persona sia speciale a modo suo. Ho ammirato la sua grande fede e apprezzato la sua voglia di ballare quasi fosse una preghiera di ringraziamento per avere delle ali al posto delle braccia“.

Incontrisimona atzori tornerà a febbraio

in breve

Possono volare liberi nel verde del Tavello: sono due gufi, quattro civette

e quindici gheppi liberati a metà settembre nell’area na-turalistica lungo il Brenta dalla polizia provinciale. Si tratta di animali trovati feriti in diversi punti del territorio e affidati alla polizia provinciale. Dopo le cure adeguate, una volta guariti, è giusto rimetterli finalmente in libertà.

Dopo un’analoga liberazione nell’oasi dell’ex polveriera ad Albignase-go ad agosto dell’anno scorso e alla certosa di Vigodarzere a metà mag-gio, la polizia provinciale ha scelto un’altra area verde incontaminata per la reintroduzione in natura di questi animali salvati.

Alla liberazione, avvenuta al crepuscolo trattandosi di rapaci notturni, erano presenti gli amministratori comunali di Limena, l’assessore provin-ciale alla sicurezza Enrico Pavanetto e gli agenti della polizia provinciale, molti alunni delle scuole limenesi e l’associazione Cave canem.

Un’emozione poter prelevare gli animali dai contenitori, guardarli da vicino e prenderli in mano per poi lasciarli andare, liberi di volare e di trovare una nuova casa immersa in un’oasi incontaminata.

“Abbiamo voluto coinvolgere gli alunni delle scuole – precisa l’asses-sore all’istruzione Stefano Tonazzo – per poter dare ai ragazzi di Limena l’opportunità di assistere ad un evento unico, che si ripete difficilmente, e di conoscere l’area naturalistica protetta del Tavello, che adesso è stata arricchita di nuovi animali, oltre a quelli che vi vivono già”.

Tavelloliberati 21 rapaci

Limena per un giorno si è trasformata in una galleria a cielo aperto,

con la quarta edizione del-la manifestazione “Il risve-glio dell’arte” promosso dall’assessore alla cultura Stefano Toubaì. Una ma-nifestazione artistica che si è consolidata negli anni e che in questo 2012 ha abbinato all’esposizione degli artisti “on the road “anche la mostra di alcune tele del pittore Gustavo Castelli, cui è intitolato il premio legato alla manifestazione, e che erano state donate alla chiesa, ma che da qualche tempo giacevano in un magazzino. Il Comune le ha recuperate ed esposte all’oratorio della Beata vergine del Rosario. Durante la manifestazione, poi, l’artista writer Axe Alex Ermini ha eseguito un grande murales sotto gli occhi del pubblico. Complice anche una bella giornata di sole, la mostra che si è snodata lungo la via centrale di Lime-na, davanti alla barchessa che ospita il municipio, è stata visitata da numerose persone, che hanno potuto ammirare quadri, foto e sculture passeggiando. Essendo anche un concorso, una giuria ha premiato come miglior artista Nicola Giacomello, seguito da Ezio Arosio e Davide Gasparetti a comporre la terna dei vincitori. Il quarto premio alla memoria di Gustavo Castelli è andato invece a Pietro Argenti, mentre il premio Imprimenda è stato assegnato a Marco Peotta. Gianmario Battaglino si è aggiudicato il premio Fotolito Express, Alessandro Bisello quello de I giovani del Brenta, Maurizio Turlon il premio Guido Melato e Carlo Inglese quello assegnato dall’associazione Jeos. Una menzione è stata assegnata infine a Valeria Giordano e Mirto Testolin.

Iniziativepartecipata la Giornata dedicata all’arte

di Cristina Salvato

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Ecco come si presenta la pista ciclabile di via San Francesco

nel momento in cui si accompagnano o si vanno a

riprendere i figli a scuola

Parcheggiano la macchina sulla ciclabile, obbligando i bimbi a correre in mezzo alla strada

Cr.Sa.

Cr.Sa.

in breve

Simona Atzori

Nella foto l’assessore Toubaì con il writer Axe Alex Ermini

e un momento dell’esposizione

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Ha ridipinto la scuola di Ronchi di Villafranca da solo. La sua condizione di disoccupato non gli ha tolto la voglia di fare e soprattutto la voglia di mettersi a disposizione del

suo territorio, gratuitamente. Quest’estate l’ex operaio quaran-taquattrenne ha incontrato il sindaco Luciano Salvò e gli ha chie-sto se poteva essere utile in qualche modo, magari ridipingendo un plesso scolastico. Proposta accolta dal primo cittadino di Villafranca, potendo anche inserire il quarantaquattrenne disoccupato nella fase propedeutica del progetto di pubblica utilità attivato con una cooperativa e che ha preso il via in questi giorni. E così in una decina di giorni di lavoro, e circa 400 litri di colore consumati, i muri e i soffitti di otto aule, della mensa, di due blocchi di bagni, i locali destinati a servizi, corridoi, ingresso e androne, sono stati ridipinti. La scorsa estate erano stati Salvò e i colleghi di giunta, assieme ad alcuni genitori, ad impegnarsi in prima persona ridipingendo l’e-lementare di Villafranca. Iniziativa che ha permesso al Comune di risparmiare alcune migliaia di euro e che forse ha “ispirato” il cittadino di Villafranca che, costretto a casa a causa della man-canza del lavoro, ha deciso di rimboccarsi le maniche e impe-

gnarsi in qualcosa di utile per la comunità. Alla ripresa dell’anno scolastico gli alunni dell’elementare di Ronchi sono entrati nella aule ridipinte di nuovo. Ma il mese di settembre ha visto anche l’avvio del progetto di “pubblica utilità” che l’amministrazione comunale ha colto al volo, dando così un lavoro a tre cittadini disoccupati che non godono di alcun ammortizzatore sociale. Il

progetto del costo di oltre 18 mila euro, di cui 7mila concessi dalla Fondazione Cariparo, 6.300 dalla Regione e i restanti 5.165 euro stanziati dal Comune, è stato “pensato” questa estate assieme ad una cooperativa sociale. L’obiettivo è quello di far lavorare per sei mesi dei disoccupati

di Villafranca di età superiore ai trent’anni senza reddito, senza alcun ammortizzatore sociale e segnalati dai servizi sociali, im-pegnandoli in attività utili al territorio e percependo uno stipen-dio mensile. Inizialmente il progetto coinvolgeva cinque cittadini senza lavoroi, ma strada facendo due di loro hanno avuto la fortuna di trovare un impego. E così l’iniziativa di “pubblica uti-lità” è stata confermata per i tre cittadini rimasti, che saranno regolarmente assunti dalla cooperativa che lì farà lavorare nel territorio. “Stiamo cercando di muoverci su più fronti per aiutare

le famiglie in difficoltà – ha detto il sindaco Luciano Salvò -, e oltre a questo progetto abbiamo avviato un tavolo di lavoro con parrocchie e associazioni del territorio impegnate nel sociale con famiglie e anziani, lo sportello Informalavoro e una collabora-zione con l’Upa”. Villafranca ha anche aderito all’iniziativa di Etra, che intende offrire un’opportunità di lavoro a 300 persone utilizzando il proprio avanzo di amministrazione, indicando sei cittadini disoccupati da inserire in questo progetto.

di Barbara Turetta

Villafranca ha anche aderito all’iniziativa di Etra, che intende offrire un’opportunità di lavoro a 300 persone utilizzando il proprio avanzo di amministrazione

Opportunità 18 mila euro per far lavorare chi è senza ammortizzatori sociali

Progetto “Pubblica utilità”, il Comune può dare una mano

Il volontario che ha ridipinto la scuola di Ronchi di Villafranca

Due anni fa era stato il primo cittadino a tinteggiare una scuola cittadina

Se s s a n t a b a m b i n i d e l l ’ e l e -

mentare di Villa-franca Padovana a scuola a piedi. Nessun disguido nel servizio del trasporto scolastico, ma l’avvio dell’iniziativa “Piedibus” che ha coinvolto alunni e genitori. L’obiettivo è quello di coniugare il movimento della camminata con il piacere di raggiungere la scuola in compagnia. Ovviamente il tutto in pena sicurezza. All’iniziativa che ha preso il via questo mese partecipano anche una ventina di genitori che si turneranno nell’ac-compagnare il nutrito gruppo di bambini a scuola. A bambini e genitori è stata fornita dal Comune di Villafranca Padovana, una casacca a catarifrangente, che permette di essere bel visibili. Due i percorsi pensati: uno copre il tragitto via Piazzola, via Matteotti fino all’elementare, l’atro parte dal quartiere Anna, via Madonna e via Pirandello. Ogni percorso è dotato di fermate dove i bambini attendono il passaggio del Piedibus. Un’ini-ziativa che potrebbe essere anche estesa ad altre zone del territorio.

Pedibus a scuolasicuri e in compaGnia facendo un pò di moto

Ba.Tu.

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13131313Villafranca

La bretella di collegamento fra il sottopasso di Ronchi di Villafranca e il cavalcavia autostra-dale è pronta. L’intervento, le cui fasi di ultimazione si stan-

no portando a termine in questi giorni a cavallo fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre con la sistemazione dell’ingresso alla bretella per chi proviene dal centro di Ron-chi, è alle battute finali.

Dopo l’approvazione del progetto esecutivo da parte dell’amministrazione comunale, l’opera del costo di 154 mila euro è stata appaltata ad agosto. Un intervento che l’ammi-nistrazione comunale è riuscita ad appaltare dopo mesi passati a cercare di evitare il contenzioso con la ditta esecutrice dei lavori del sottopasso. A fine maggio la decisone del Comune di richiedere la risoluzione del contratto in danno. Passo che ha permesso all’amministrazione Salvò di avere in tempi rapidi la disponibilità del cantiere e appal-

tare l’intervento che mancava per completare il collegamento tra la bretella e il cavalcavia, e per ultimare l’opera del sottopasso ferroviario. “Gli automobilisti saranno obbligati a percorrere la bretella – ha spiegato il sindaco Luciano Salvò -, l’intervento di collegamento è ultimato. Dopo questa fase i lavori si sono spostati dall’altro lato

del cavalcavia per realizzare il raccordo alla bretella ne-cessario per chi proviene da Ronchi”.

Un collegamento neces-sario per permettere un’ade-guata circolazione anche della

zona industriale di Ronchi. La bretella dovrebbe dunque garantire la salvaguardia di via Capitello, strada a circolazione locale che fino ad ora ha per-messo il collegato fra il sottopasso e il cavalcavia subendo un forte dissesto.

Proprio sulla circolazione dei mezzi pesanti il Comune di Mestrino aveva instituito il divieto di transito sulle sue strade comunali, di fatto im-

pedendo il collegamento fra l’area produttiva di Ronchi e la Regionale. Divieto contro il quale ha fatto ricorso Villafranca Padovana, accogliendo le preoccupazioni degli imprenditori della zona indu-striale.

di Barbara Turetta

I lavori ora si sposteranno sull’altro lato del cavalcavia per realizzare il raccordo alla bretella necessario per chi proviene da Ronchi

Viabilità Ultimati i lavori sulla strada fra il sottopasso e il cavalcavia autostradale

Bretella, pronta all’inaugurazione

Il primo cittadino di Villafranca, Luciano Salvò

Cantiere appaltato ad agosto, costo dell’intervento 154 mila euro

Interventi per la messa in sicurez-za di via Balla a

Taggì di Sotto, la strada che collega Provinciale 12 con la frazione di Ron-chi di Campanile. All’incrocio fra via Balla e via Luison è stata realizzata una rotonda sperimen-tale con la sistemazione a terra di new jersey, che presto diventerà definitiva. “Quello via Luison è un incrocio piuttosto pericoloso – ha spiegato il sindaco Luciano Salvò -, ed era necessario porlo in sicu-rezza”. Ma il nuovo rondò non ha solo il compito di porre in sicurezza l’intersezione, in particolare poco visibilità si ha quando ci si immette in via Luison provenendo dalla provinciale 12, ma anche di far rallentare le auto che dalla strada principale scendono in via Balla per raggiunge-re Ronchi. Via Balla attraversa l’interno della frazione di Taggì di Sotto passando davanti al polo scolastico e alla casa di risposo delle suore elisabettiane “Casa Maran” che da tre anninospita anche una Rsa per anziani, un centro prelievi per i cittadini di Villafranca e un servizio di fisioterapia. A monte e a valle della nuova rotatoria saranno realizzati dei rallentatori di velocità.

“Siamo nel cuore di un quartiere residenziale – spiega ancora Salvò -, e le auto che scendono dalla Provinciale, ma anche quelle che arrivano da Rochi, percorrono via Balla ad alta velocità. La nuova rotatoria contribuisce a spezzare la velocità delle auto, ma anche i due rallentatori sono necessari. Sono interventi che saranno realizzati con un accordo con i privati”.

Taggì di Sottorotonda sperimentale fra via balla e luison

Ba.Tu.

La costituzione di un gruppo interco-munale per fronteggiare la crisi che le aziende stanno vivendo. Questo

quanto prevede il protocollo d’intesa fir-mato fra il Comune di Villafranca Padova-na e l’Unione Provinciale Artigiani (Upa), per costituire un gruppo intercomunale per l’economia locale.

Un gruppo di lavoro, aperto anche alle altre associazione, che ha lo scopo di individuare le priorità sul fronte delle opere pubbliche, degli interventi sociali e di promozione del territorio che possano dare un aiuto anche alle aziende artigia-nali in difficoltà.

Il gruppo intercomunale, che sarà appunto costituito da amministratori, re-ferenti tecnici comunali e rappresentanti dell’associazione di categoria, offrirà l’opportunità al Comune di conoscere ul-teriormente le imprese del territorio e con-dividere con loro le prospettive di crescita, ma sarà anche l’opportunità per creare nuove sinergie. In sostanza l’obiettivo è quello di unire le forze, ottimizzare idee e risorse per realizzare progetti comuni che possano anche sostenere l’economia locale. “Per il nostro territorio si tratta di un ulteriore tassello che si aggiunge alle iniziative che abbiamo avviato su più fron-ti per affrontare questo difficile momento – ha spiegato il sindaco Luciano Salvò –, in municipio è attivo lo sportello terri-toriale dell’informalavoro che si occupa di

dare le giuste informazioni a chi è in cerca di lavoro mettendo anche in relazione le realità locali. E anche questa proposta che ci è arrivata dall’Upa ha concluso il sinda-co - ci permette di avviare un confronto fra l’ente locale e le realtà produttive del terri-torio”. Su questo tema l’amministrazione comunale ha organizzato un incontro fra i soggetti che sono a stretto contatto con le famiglie, ossia le parrocchie, la Caritas, l’Aido, la cassa peota, il gruppo terza età, la pro loco e l’assistente sociale proprio con lo scopo di rafforzare l’attività di monitoraggio delle situazioni di difficoltà economica che vivono le famiglie.

Intesa tra comune e Upaun Gruppo intercomunale per superare la crisi

Ba.Tu.

Offrirà l’opportunità al Comune di conoscere meglio le imprese del territorio

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14 Territorio141414 Territorio

Sono già iniziate le prime fasi del “Pro-gett-One Vigonza Fiorita e Pulita”, proposto e coordinato dall’assessore

alla cultura Stefano Innocente Marangon, con l’obiettivo di trasformare la cittadina di Vigonza in un comune vivo e rigoglioso, soprattutto dal punto di vista floreale.

A tal proposito l’obiettivo principale cui tende questo progetto comunale consiste nel migliorare sostanzialmente: il decoro delle aree pubbliche (sfalcio delle aree verdi e cigli, diserbo in corrispondenza della segnaletica stradale, pulizia marciapiedi e piazze), la ma-nutenzione delle siepi e piante, l’efficienza nello svuotamento dei cestini, verificando la possibilità di sostituire gli stessi, l’allestimen-to delle aiuole nei pressi di rotonde e luoghi distintivi di grande visibilità.

“Siamo consapevoli delle difficoltà eco-nomiche che stiamo attraversando – affer-ma l’assessore Stefano Innocente Marangon -, e per questo abbiamo pensato di procedere ricercando ed indivi-duando idee e strumenti progettuali diversi-ficati ma complementari, ispirati da un nuovo approccio metodologico che vede il decoro dell’ambiente e dell’arredo urbano come un ambito di impegno comune, ove convergono e collaborano amministrazione, cittadinanza, esercenti ed imprenditori.”

Le idee e gli strumenti per realizzare tale progetto sono: l’attivazione di una direttiva per un riordino e riprogettazione delle attuali

aree fiorite e l’allestimento di nuove; la frui-zione a costo zero dell’apporto straordinario di 3 lavoratori a 20 ore lavorative settimanali

ciascuno per la durata di due mesi in base al bando di concorso “Voucher Buoni Lavo-ro”; la sponsorizza-zione delle rotonde; la sottoscrizione di

convenzioni con associazioni, gruppi di citta-dini, esercenti ed imprenditori per dar vita al progetto “Adotta un Aiuola” (le associazioni metteranno a disposizione la mano d’opera, mentre gli esercenti il materiale decorativo); la creazione del gruppo-associazione “i Volon-tari del Verde e delle Buone Maniere” (lavori di manutenzione del verde, vigilanza parchi pubblici, attraversamento strade nei mercati pubblici).

Gli imprenditorie i negoziantipotranno anche“adottare” un’aiuolaper la sistemazione

VIGONZA FIORITA E ANChE PULITA

M.G.M.

L’Amministrazione Comunale ha attiva-to, per l’anno scolastico 2012/2013, dal 17/09/2012 sino al 08/06/2013, il

servizio di trasporto scolastico per il collega-mento tra le frazioni di Busa di Vigonza e di Perarolo con il capolinea del 18 APS a Ponte di Brenta per permettere l’accesso alle scuole della città di Padova.

Gli orari in via di sperimentazione, fino a collaudo definitivo, sono i seguenti:

Le partenze da via Diaz sono alle 6:50, 7:15, e 7:40, con fermate in via S. Antonio, in via Aldo Moro con l’incrocio di via Bache-let, e in via Bachelet sull’incrocio con la statale regionale 11.

Le partenze da Ponte di Brenta, al capolinea n.18, sono alle 13:40, 14:10, 14:30, 14:50. Le fermate sono le medesime dell’andata con partenza da via Diaz.

Le tariffe da versare, previa iscrizione all’Ufficio Pubblica Istruzione presso il Castello dei Da Peraga in via Arrigoni 1, sono le seguenti: 70 euro per il periodo dal 17/09 al 22/12/2012; e 140 euro per il periodo dal 07/01/2013 all’08/06/2013 da versare entro il 18/12/2012.

Sono previste le seguenti agevolazioni: una riduzione del 50% nel caso in cui usu-fruisca del servizio di trasporto scolastico del Comune di Vigonza anche un altro figlio; un’esenzione totale per persone che hanno una disabilità pari al 100%; e un’esenzione totale anche per le famiglie con reddito inferiore ai criteri Isee, pari a circa 10.632,94 euro all’anno. Per avere maggiori informazioni, è possibile contattare l’Ufficio Pubblica Istruzione al numero telefonico 049/8090325-326, oppure all’indirizzo e-mail [email protected].

Gli orari di apertura al pubblico sono il Lunedì, il martedì e il Giovedì dalle 9:00 alle 13:00, e il Mercoledì pomeriggio dalle 15:30 alle 18:00.

frazioni

La navetta effettua il servizio solo nelle ore di inizio e fine lezionitrasporto scolastico busa - linea 18

M.G.M.

Gli studenti possono arrivare al capolinea Aps

Una delle novità più interessanti messe in campo dalla confermata ammini-strazione comunale, guidata dal sin-

daco Nunzio Tacchetto, concerne un servizio sociale che è stato richiesto a gran voce dalla cittadinanza vigontina. La richiesta della popolazione è stata finalmente esau-dita. Infatti, l’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Ulss 15 dell’Alta Padovana, ha deciso di istituire una linea di trasporto per il collegamento tra tutte le frazioni di Vigonza e l’Ospedale civile di Camposampiero.

Il servizio pubblico di collegamento è stato inaugurato lo scorso 10 settembre, e risulta già attivo e disponibile. Questo servizio di trasporto è in via sperimentale, ha la durata di un anno, salvo rinnovo, e vanta le seguenti caratteristiche: è rivolto ai cittadini residenti nel Comune di Vigonza, cui è chiesto un contributo di euro 1 per una corsa semplice (solo andata) e di 2 euro per andata e ritorno, da pagarsi a bordo del veicolo.

È richiesta la prenotazione telefo-nica ai numeri 049/8090211 oppure 049/8090208 (sino a esaurimento posti disponibili sul mezzo di trasporto) dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00. Inol-tre, è garantito dal lunedì al venerdì, con sospensione nei giorni festivi, a partire dalle

ore 7.00 sino alle ore 14.00 secondo l’i-tinerario e gli orari che si possono trovare nelle locandine affisse alle fermate della na-vetta comunale. La tratta stradale dell’auto-bus prevede una tappa-fermata obbligatoria in ogni frazione del comune di Vigonza, ad esempio a San Vito nel parcheggio del mer-cato, a Busa di Vigonza nel piazzale della Cassa di Risparmio di Via Regia, a Perarolo di fronte alla Chiesa, a Vigonza in Piazza Zanella, a Peraga di fronte alla Chiesa, a Pionca di fronte alla Chiesa, e a Codiverno di fronte alla Chiesa.

L’autobus collega le frazioni di Vigonza i giorniferiali con il nosocomio di Camposampiero

Trasporti Linea istituita in collaborazione con l’Azienda sanitaria locale

Navetta per l’ospedaledi Manuel Glauco Matetich

Il biglietto andatae ritorno costadue euro. E’ richiesta laprenotazione

L’ospedale di Camposampiero, ora più “vicino” a Vigonza

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LO SPORT in PRIMO PIANO

A Due Carrare, con la regia organizzativa del neo coordinatore tecnico Cristiano Discardi e del dirigente Loris Ragona

è andata in scena, presso la sala consiliare della casa dei Carraresi, la presentazione uffi ciale di squadre e progetti della Pgs Car-rarese Euganea volley. Sfarzosa e di grande impatto emotivo la serata è iniziata con la proiezione di fi lmati e foto inerenti alla storia della società presieduta da Patrizio Casumaro, giunta al 47. anno di attività. Quindi la sfi lata delle numerose squadre biancoazzurre, intramezzata dalle esibi-zioni delle piccole atlete della ginnastica ritmica, che sotto lo sguardo attento della coordinatrice Elena Favarin, e delle allena-trici Virginia Tarantino, Giorgia Passarin ( ex campionessa regionale) Beatrice Pevarello, Ylenia Destro, e Angela Farinazzo, hanno infi ammato l’entusiasmo degli oltre 300 convenuti. Tocco di internazionalità nel nu-merosissimo parterre ospiti per la presenza di Carlo Calgaro, tecnico esecutivo della

federazione nazionale Russa, attualmente anche presidente dell’Eurovolley school Trieste, con lui Sergio Busato, trevigiano as-sistente allenatori, che ha cominciato la sua carriera da tecnico, nella pallavolo Padova, e che con la nazionale maschile dei Balcani ha recentemente conquistato la medaglia d’oro nelle olimpiadi Londinesi. Per la Fipav presente il presidente Stefano Camporese: “questa serata è la testimonianza che il mo-vimento volley nel nostro territorio gode di buona salute”. I saluti istituzionali sono arri-vati per bocca del sindaco Sergio Vason, ac-

compagnato dall’assessore allo sport Mario Romanato. Da Montegotto Terme è arrivato anche il primo cittadino Massimo Bordin, e tanti altri dirigenti in rappresentanza di club limitrofi . Alla fi ne abbiamo registrato un soddisfatto Casumaro: “anche in questa sta-gione saremo presenti in tutti i campionati dal mini volley alla seconda divisione, in più parteciperemo con una squadra al campio-nato Csi, questo grazie ad un lavoro di un gruppo di dirigenti e tecnici straordinari che ringrazio pubblicamente unitamente a geni-tori, volontari e sponsor”.

Le promesse dell’Euganeamemorial

Si è svolto al comunale di via Pontemanco a Due Carrare il triangolare imperniato sul terzo memorial Gianluca Servadio, giovane scomparso tre anni fa in seguito ad un tragico incidente stradale. I locali dell’Azzurra, Albignasego e Maserà, com-

pagini dove lo sfortunato atleta aveva militato, si sono confrontate per ricordare e per testarsi in vista degli ormai imminenti impegni uffi ciali. Il triangolare articolato in mini partite di 45’ ha registrato la vittoria dei granata di Albignasego, apparsi già in possesso di una manovra fl uida e incisiva. I ragazzi di mister Crivellaro hanno battuto nettamente (3-0) il Maserà, in gol Sorgente con una doppietta e Turiaco, e hanno poi regolato (7-6) ai calci di rigore i padroni di casa, l’incontro era fi nito a reti inviolate. Al posto d’onore l’Azzurra Due Carrare, (1-0) sul Maserà, gol di Baldon, che ha giocato con buona padronanza per quanto riguarda il possesso palla ma è mancata sulla verticalizzazione della manovra, più ombre che luci per i biancorossi del Maserà, ma a questo punto della stagione c’è ampio tempo per migliorare. Alla fi ne premiazioni per tutti operate dal presidente della locale società, organizzatrice dell’evento, Massimo Carraro con la partecipazione della famiglia dello sfortunato atleta ricordato.

trianGolare fra amiciper ricordare Gianluca

W.L.

È da poco iniziata la nuova stagione ago-nistica della Free Fighting Academy, la scuola di arti marziali del maestro

6° Dan, Andrea Speciale, che tanti allori ha raccolto nella passata annata sportiva, carat-terizzata da 6 titoli europei Iska (International sport kickboxing association), 5 titoli mondiali Iaska (International amateur kick-boxing sport association) e 7 titoli italiani Iska–Iaska. A distanza di mesi sono ancora vivi i ricordi delle splendide prestazioni di cui sono stati protago-nisti i sedici atleti della Free Fighting Academy, partecipanti dal 27 al 29 aprile ai campionati mondiali per club, disputati nella Repubblica di San Marino. Alessandro Baraldo ha conqui-stato l’oro nel semi-contact categoria cadetti - 45 kg e due argenti nelle categorie di peso superiori: – 50 e -55 kg, mentre Alessandro Lain, alla sua prima esperienza internaziona-le ha ottenuto 2 bronzi. Superlativo è stato Luca Bin che ha vinto il titolo light-contact sia nella categoria -86 kg sia in quella –91 kg. Sempre nel light-contact la pluricampionessa

europea e mondiale Silvia Breda è giunta se-conda, imitata dalla collega Deborah Zaggia, che ha portato a casa 2 medaglie d’argento. A San Marino la Free Fighting Academy si è presentata anche nella specialità self defence demo (difesa personale dimostrativa) con il team composto dai giovanissimi Alex Spe-ciale, Karim Zaraa, Michele Zattin, Giacomo Creuso, Davide Picello e Cristian Paccagnella e con il senior team (Silvia Breda, Riccardo Cesaro, Laura Violato, Anna Speciale, Mattia Longato), entrambi applauditissimi e vittoriosi con le loro esibizioni. Altre soddisfazioni per la scuola del maestro Speciale sono giunte a maggio, alle fi nali dei campionati italiani Iska - Iaska di Roma. Nell’occasione gli atleti della Free Fighting Academy hanno conquistato 7 ori rispettivamente con Alessandro Baraldo nei 50 kg semi-contact, Alessandro Lain, 2 ori, nei –55 e +55 kg, Silvia Breda nei -60 e -63 kg, Deborah Zaggia nei –66 kg, per lei anche un argento nei -63 kg, e Luca Bin nei -86 kg.

ARTI MARZIALI. Ripresa l’attività autunnale della Free Fightingdopo la pioGGia di medaGlie europeeGli allievi di andrea speciale alla ribalta

Francesco Sturaro

Volley La presentazione delle atlete della Pgs Carrarese

La famiglia Servadio premia il capitano della squadra vincitrice

La prima squadra della Pgs Carrarese Euganea Volley

Una recente premiazione dei piccoli atleti di Andrea Speciale

di Walter Lotto

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LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

A Due Carrare, con la regia organizzativa del neo coordinatore tecnico Cristiano Discardi e del dirigente Loris Ragona

è andata in scena, presso la sala consiliare della casa dei Carraresi, la presentazione uffi ciale di squadre e progetti della Pgs Car-rarese Euganea volley. Sfarzosa e di grande impatto emotivo la serata è iniziata con la proiezione di fi lmati e foto inerenti alla storia della società presieduta da Patrizio Casumaro, giunta al 47. anno di attività. Quindi la sfi lata delle numerose squadre biancoazzurre, intramezzata dalle esibi-zioni delle piccole atlete della ginnastica ritmica, che sotto lo sguardo attento della coordinatrice Elena Favarin, e delle allena-trici Virginia Tarantino, Giorgia Passarin ( ex campionessa regionale) Beatrice Pevarello, Ylenia Destro, e Angela Farinazzo, hanno infi ammato l’entusiasmo degli oltre 300 convenuti. Tocco di internazionalità nel nu-merosissimo parterre ospiti per la presenza di Carlo Calgaro, tecnico esecutivo della

federazione nazionale Russa, attualmente anche presidente dell’Eurovolley school Trieste, con lui Sergio Busato, trevigiano as-sistente allenatori, che ha cominciato la sua carriera da tecnico, nella pallavolo Padova, e che con la nazionale maschile dei Balcani ha recentemente conquistato la medaglia d’oro nelle olimpiadi Londinesi. Per la Fipav presente il presidente Stefano Camporese: “questa serata è la testimonianza che il mo-vimento volley nel nostro territorio gode di buona salute”. I saluti istituzionali sono arri-vati per bocca del sindaco Sergio Vason, ac-

compagnato dall’assessore allo sport Mario Romanato. Da Montegotto Terme è arrivato anche il primo cittadino Massimo Bordin, e tanti altri dirigenti in rappresentanza di club limitrofi . Alla fi ne abbiamo registrato un soddisfatto Casumaro: “anche in questa sta-gione saremo presenti in tutti i campionati dal mini volley alla seconda divisione, in più parteciperemo con una squadra al campio-nato Csi, questo grazie ad un lavoro di un gruppo di dirigenti e tecnici straordinari che ringrazio pubblicamente unitamente a geni-tori, volontari e sponsor”.

Le promesse dell’Euganeamemorial

Si è svolto al comunale di via Pontemanco a Due Carrare il triangolare imperniato sul terzo memorial Gianluca Servadio, giovane scomparso tre anni fa in seguito ad un tragico incidente stradale. I locali dell’Azzurra, Albignasego e Maserà, com-

pagini dove lo sfortunato atleta aveva militato, si sono confrontate per ricordare e per testarsi in vista degli ormai imminenti impegni uffi ciali. Il triangolare articolato in mini partite di 45’ ha registrato la vittoria dei granata di Albignasego, apparsi già in possesso di una manovra fl uida e incisiva. I ragazzi di mister Crivellaro hanno battuto nettamente (3-0) il Maserà, in gol Sorgente con una doppietta e Turiaco, e hanno poi regolato (7-6) ai calci di rigore i padroni di casa, l’incontro era fi nito a reti inviolate. Al posto d’onore l’Azzurra Due Carrare, (1-0) sul Maserà, gol di Baldon, che ha giocato con buona padronanza per quanto riguarda il possesso palla ma è mancata sulla verticalizzazione della manovra, più ombre che luci per i biancorossi del Maserà, ma a questo punto della stagione c’è ampio tempo per migliorare. Alla fi ne premiazioni per tutti operate dal presidente della locale società, organizzatrice dell’evento, Massimo Carraro con la partecipazione della famiglia dello sfortunato atleta ricordato.

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È da poco iniziata la nuova stagione ago-nistica della Free Fighting Academy, la scuola di arti marziali del maestro

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europea e mondiale Silvia Breda è giunta se-conda, imitata dalla collega Deborah Zaggia, che ha portato a casa 2 medaglie d’argento. A San Marino la Free Fighting Academy si è presentata anche nella specialità self defence demo (difesa personale dimostrativa) con il team composto dai giovanissimi Alex Spe-ciale, Karim Zaraa, Michele Zattin, Giacomo Creuso, Davide Picello e Cristian Paccagnella e con il senior team (Silvia Breda, Riccardo Cesaro, Laura Violato, Anna Speciale, Mattia Longato), entrambi applauditissimi e vittoriosi con le loro esibizioni. Altre soddisfazioni per la scuola del maestro Speciale sono giunte a maggio, alle fi nali dei campionati italiani Iska - Iaska di Roma. Nell’occasione gli atleti della Free Fighting Academy hanno conquistato 7 ori rispettivamente con Alessandro Baraldo nei 50 kg semi-contact, Alessandro Lain, 2 ori, nei –55 e +55 kg, Silvia Breda nei -60 e -63 kg, Deborah Zaggia nei –66 kg, per lei anche un argento nei -63 kg, e Luca Bin nei -86 kg.

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Francesco Sturaro

Volley La presentazione delle atlete della Pgs Carrarese

La famiglia Servadio premia il capitano della squadra vincitrice

La prima squadra della Pgs Carrarese Euganea Volley

Una recente premiazione dei piccoli atleti di Andrea Speciale

di Walter Lotto

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Un incontro con i sette presidenti delle Province venete sul futuro dell’amministrazione provincia-le in vista della riforma prevista dalla “spending

review”. È quanto si è svolto a palazzo Ferro Fini, per discutere il progetto di legge fi rmato dai presidenti delle commissioni affari istituzionali, Costantino Toniolo, e della commissione statuto, Carlo Alberto Tesserin. All’audizione, che si è trasformata in un confronto a tutto campo sul futuro delle province, era presente anche la presidente dell’amministrazione provinciale padovana, Barbara De-gani. Il progetto di legge al centro del dibattito, intende stabilire le modalità di trasferimento ai Comuni di alcune funzioni attualmente delle Province. Inoltre vengono defi -nire le funzioni che rimarranno alle quattro Province che, assieme alla città metropolitana di Venezia, formeranno la nuova carta geografi ca istituzionale del Veneto sulla base di quanto predisposto dalla normativa del Governo.

“Nel medio e lungo termine, ridisegnare la mappa delle province con criteri di razionalizzazione e riduzione porterà ad un risparmio – spiega la presidente Barbara Degani - Le principali funzioni statali italiane (prefetture, questure, tribunali, comandi di carabinieri, guardia di fi -nanza) sono organizzate su base provinciale. Il problema che spetta all’amministrazione regionale è fare in modo che i tagli imposti dal governo non penalizzino una regio-

ne come il Veneto che, anche in fatto di enti locali provin-ciali, si è dimostrata ragionevole e virtuosa. Per esempio, nel recente passato, è stato detto no alle sollecitazioni che puntavano alla creazione di nuove Province a Bassano del Grappa e nel Veneto Orientale”.

Ma nel frattempo si è aperto un altro fronte. È sta-ta infatti votata dal consiglio provinciale la mozione che dà appoggio ai Comuni veneziani intenzionati a unirsi alla provincia di Padova. Il documento che affronta il tema del riordino delle Province de-ciso dal governo con il decreto sulla “spending review”, è stato presenta-to dalla presidente della Provincia di Padova Degani. L’obiettivo è quello di dare “pieno e incon-dizionato sostegno in tutte le sedi opportune affi nché sia garantita la massima considerazione a eventuali iniziative promosse dai Comuni veneziani per aggregarsi all’attuale circoscrizione territoriale della Provincia di Padova”. Il de-creto del Governo prevede infatti che dal 1 gennaio 2014 la provincia di Venezia sia abolita e sostituita dalla Città metropolitana. I Comuni veneziani, a differenza di tutte le altre amministrazioni locali, sono gli unici a poter decidere (con deliberazione del consiglio comunale) se rimanere nella Città metropolitana di Venezia oppure passare sotto

altri territori provinciali. “Il dibattito – ha spiegato la presidente Degani – è

molto acceso ed è in atto un’ampia discussione. Ci sono stati diversi incontri, l’ultimo a Venezia con l’assessore al bilancio Roberto Ciambetti che ha inviato una lettera ai Comuni veneziani invitandoli a deliberare in consiglio comunale al più presto. I tempi sono molto ristretti quindi

era necessario dare un’indicazione. I Comuni veneziani sono in una situa-zione molto diffi cile e con questa mo-zione abbiamo voluto dare supporto alle iniziative che dovessero adottare nei propri consigli comunali per aggre-garsi con noi. Nel contempo, abbiamo

voluto predisporre un testo che eviti di mettere ulteriore pressione a questi Comuni”. L’attuale conformazione delle Province venete è destinata a cambiare. Solo Verona e Vicenza, infatti, rispettano entrambi i parametri imposti dal Governo (350mila abitanti, 2.500 chilometri quadrati di superfi cie). A Padova manca il secondo requisito e si va verso l’accorpamento della Provincia di Rovigo, mentre Treviso dovrebbe unirsi a Belluno. Insomma i giochi sono ancora aperti e il dibattito è più che mai acceso: si tratta non solo di ridisegnare i confi ni ma anche di stabilire i giochi di forza nello scacchiere regionale.

di Emanuele Masiero

Possibilista la presidente padovana Degani“Abbiamo voluto dare un supporto ai Comuni”

Riorganizzazione. Grandi manovre per ridisegnare i confi ni dell’ente

La Riviera del Brentanella futura Provincia

BarbaraDegani,presidentedella Provinciadi Padova

Sono 79 i candidati che hanno partecipato all’ultima minifera del lavoro che si è svolta al Centro per

l’Impiego di Padova in collaborazione con l’agenzia Manpower. Per la prima volta il “recruitment day”, di solito focalizzato per la ricerca di operai, è stato organizza-to con l’obiettivo di selezionare fi gure da inserire nelle aziende padovane. In parti-colare i colloqui hanno coinvolto impiegati specializzati in area amministrativa e contabile con conoscenze della lingua inglese, competenza nella gestione della contabilità e nella redazione del bilancio; addetti all’amministrazione del personale con conoscenze nell’elaborazione delle buste paga, aspetti fi scali, pratiche am-ministrative; impiegati commerciali estero con buona conoscenza sia scritta che par-lata di inglese, tedesco e di un’ulteriore lingua straniera.

Selezione di impiegati

minifiera lavoro79 i candidati

E.M.

Aperta uffi cialmente la caccia, con le doppiette che sono state tenute d’occhio, dalle pattu-glie della Polizia Provinciale di Padova e da un folto numero di guardie particolari giurate volontarie venatorie. Non a caso, i controlli hanno portato all’identifi cazione di quasi

200 cacciatori in un solo giorno a garanzia di un sereno svolgimento dell’attività sportiva. Qualche cacciatore è stato sanzionato per comportamenti non in linea con le normative, ma la maggioranza ha svolto con diligenza l’attività venatoria. “Grazie alla collaborazione fornita dalle associazione venatorie – ha spiegato l’assessore alla Polizia Provinciale Enrico Pavanetto – alla sensibilità dimostrata dai vertici degli Ambiti Territoriali di Caccia e agli incontri preventivi nei quali abbiamo avuto modo di informare sul nostro spiegamento di forze, è stato possibile

sorvegliare il tessuto extra-urbano della provincia di Padova fi no all’area lagunare e valliva. Tutti i cacciatori si sono sottoposti agli accertamenti di rito, senza alcun ostruzionismo verso gli addetti alla vigilanza. Inoltre, la vigilanza ittica, compiuta dalle guardie volontarie ittiche, ha permesso di identifi care numerosi pescatori”. Le pattuglie della Polizia Provinciale e quelle dei volontari hanno cooperato, per un controllo capillare dei 1.600 ettari della Valle Millecampi. Nella zona paludosa della Provincia di Padova, nei pressi del Cason delle Sacche di Codevigo, gli agenti hanno impartito le direttive per il coordinamento delle pattuglie di guardie volontarie ittico venatorie. Pochissime le segnalazioni di cacciatori nelle pertinenze abitative delle case di campagna, a testimonianza di una maggiore disciplina dei cacciatori. E.M.

APRE LA STAGIONE DELLA CACCIA POLIZIA PROVINCIALE IMPEGNATA NEI CONTROLLI

In discussioneanche la fusionedel territoriodi Rovigo e ilnuovo assetto

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Page 23: La Piazza di Padova ovest - 2012sett n126

11Spazi aperti

Dall’alluvione alla siccità. Un tema più che mai attuale che è stato dibattuto all’incontro organiz-zato nella sede del Consorzio di bonifi ca Adige

Euganeo di Este. All’appuntamento hanno partecipato i sindaci del territorio, i rappresentanti del Consorzio, l’as-sessore provinciale all’Agricoltura Domenico Riolfatto e quello regionale all’Ambiente Maurizio Conte. “Stiamo assistendo all’estremizzazione dei fenomeni naturali – ha detto Riolfatto – che mette in grossa diffi coltà la nostra agricoltura. Dopo l’alluvione di due anni fa, abbiamo appena affrontato una siccità disastrosa per il nostro territorio, che in alcuni casi ha portato alla perdita di gran parte dei raccolti. Proprio per riuscire a controlla-re questi fenomeni, garantendo un rapido defl usso delle acque o la loro migliore gestione, è necessario puntare sulla progettazione di opere strategiche partendo pro-prio dai consorzi”. Non è un caso, ad esempio, che quest’estate pur in presenza di una buona portata d’ac-qua dell’Adige, non corrispondesse un adeguato utilizzo della risorsa idrica a favore della campagna. “Ci sono dei vincoli di prelievo che dobbiamo rispettare – ha spie-gato il presidente del Consorzio Antonio Salvan – ma

che con una rimodulazione delle derivazioni potremmo gestire meglio. Quindi i punti sono due: creare nuove derivazioni, in grado di raggiungere aree in cui oggi non ci sono, e costruirle in modo da evitare gli sprechi. L’in-contro con i sindaci e gli assessori è servito proprio per affrontare questi problemi”.

D’accordo anche Giancarlo Piva, sindaco di Este. “Ci sono due aspetti molto importanti da tenere pre-senti – ha commentato il primo cittadino – Da un lato la necessità di portare più acqua nei nostri Colli dove si sta creando ormai da anni, un’agricoltura di qualità molto elevata. Dall’altro, non è più procrastinabile dover pensare alla creazione di grandi bacini di raccolta delle acque. Non possiamo avere 15 giorni di allagamenti e 2 mesi di siccità totale. Dobbiamo lavorare su questo frangente per garantire l’irrigazione nelle situazioni di emergenza”.

Intanto si è concluso favorevolmente l’iter istruttorio per l’approvazione e il fi nanziamento da parte del Mini-stero delle Politiche Agricole e Forestali di un importante progetto per la realizzazione di opere di pluvirrigazione nei Comuni di Noventa Vicentina e Poiana Maggiore. Il

progetto dell’importo di 3 milioni di euro elaborato dal Consorzio di Bonifi ca Adige Euganeo di Este è conside-rato tra gli interventi strategici di rilevanza nazionale per il miglioramento dei sistemi irrigui, il risparmio e l’ottimizzazione dell’uso della risorsa acqua ed è appun-to inserito nel Piano Irriguo Nazionale. Si tratta della conversione delle infrastrutture idrauliche esistenti a cielo libero in rete tubata sottosuolo a media pressione a servizio del bacino denominato Ponticello, avente una superfi cie di 415 ettari.

Le opere previste consistono nella realizzazione di una presa irrigua dallo scolo consortile Alonte che garantirà una portata di 300 litri al secondo e nella realizzazione di circa 18 chilometri di condotte tubate fi no a servire le utenze irrigue delle aziende agricole

della zona. L’acqua potrà poi esser fruita direttamente da ogni singola ditta consorziata ad una pressione di 5-7 atmosfere, mediante appositi punti di prelievo azienda-le, per aspergere le colture tramite irrigatori aziendali.

In periodi come questi, caratterizzati anche da cicliche carenze delle disponibilità d’acqua sui fi umi demaniali, diventa prioritario ed indispensabile riproget-tare il sistema di irrigazione, al fi ne di ridurre gli sprechi idrici e assicurare un effi ciente ed effi cace distribuzione del servizio irriguo, più consona anche alle esigenze di un’agricoltura che mira a produzioni qualitativamente migliori e diversifi cate.

Il progetto potrà iniziare nella tarda stagione autun-nale del 2012 e i lavori potranno concludersi presumibil-mente nell’arco di 24 mesi.

Salvan: “Dobbiamo costruire evitandogli sprechi, garantendo l’irrigazionema anche il rapido defl usso dell’acqua”

Emergenza idrogeologica. Confronto tra addetti ai lavori al Consorzio di Bonifi ca Adige Euganeo

Dall’alluvione alla siccità, che fare?

Un’immagine dell’incontroorganizzato a Estedal Consorzio diBonifi ca Adige Euganeo

Finanziato dal ministero unprogetto da 3milioni di europer nuovi lavori

Dodici milioni di sacchetti di rifi uti in meno. In pratica un grattacielo di 750 metri di altezza pieno di immondizia.

E’ questa la diminuzione registrata nei Bacini Padova 3 e Padova 4 tra 2010 e 2011 per quanto riguarda la produzione di rifi uti. Dati che fanno rifl ettere, evidenziando che la crisi economica ha colpito pesantemente anche la bassa padovana. In totale la diminuzio-ne si è attestata al -11,9% ovvero 12.750 tonnellate in meno, di cui 5.988 del Bacino Padova 3 e 6.762 del Bacino Padova 4. Per quanto riguarda la produzione pro capite ogni cittadino ha prodotto circa 457 kg di rifi uti nel 2010 e 400 kg nel 2011. Ovvero 1,25 kg al giorno nel 2010 e 1,1 kg nel 2011. Il dato oltremodo interessante riguar-da macchine frigo e condizionatori: è stato infatti registrato un -6% tra 2010 e 2011 (nel 2011 ogni cittadino ha prodotto 5 kg di Raee). A fronte di una riduzione generale di rifi uti sono però rimasti costanti gli imbal-laggi che non hanno registrato una fl essione o un aumento. “La riduzione di produzione dei rifi uti non è circoscritta ai comuni dove è attiva la rilevazione degli svuotamenti – ha spiegato Simone Borile, Presidente del Ba-cino Padova 3 - Al contrario, la contrazione ha colpito anche le municipalità ancora a Tarsu.

Inoltre non è stato registrato un aumen-to di rifi uti abbandonati, anzi, una prima rilevazione sembra dimostrare il contrario. Questo anche grazie a progetti e soluzioni innovative come Città Pulita che hanno per-messo di contrastare più energicamente il

fenomeno. D’altronde sarebbe ridicolo pen-sare che 12.750 tonnellate di rifi uti siano fi nite abbandonate lungo la strada”.

Tra luglio e agosto del 2011 sono state registrate 3.096 telefonate al front-offi ce, mentre nello stesso periodo del 2012 sono state registrate 3.942 telefonate. Segno evidente che gli utenti hanno fatto meno ferie.

“La raccolta dei rifi uti Raee è aumen-tata, ma solo nel caso di macchine frigo e condizionatori è diminuita – ha continuato Borile - La scelta di acquistare un elettro-domestico nuovo è stata rinviata a data da destinarsi. Ma la conferma dell’incidenza della crisi economica è data anche dalla controtendenza degli imballaggi: ovvero più alimenti venduti dalla grande distribuzione e meno prodotti dei piccoli distributori”.

12 MILIONI DI SACChETTI IN MENO

E.M.

In calo la produzione dei rifi uti nel territorio a sud di Padova

di Emanuele Masiero

19191919Spazi aperti

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12 Noi e gli altri

“Padova è un modello unico in Italia per il recupero dei detenuti in car-cere: farò di tutto per impegnare

il governo a rifi nanziare la legge Smuraglia” con queste parole il ministro Paola Severi-no, ha concluso la sua visita al carcere pe-nale Due Palazzi dello scorso 16 settembre, confermando una realtà ormai nota. Accom-pagnata dal presidente del Consorzio Rebus Nicola Boscoletto, il Ministro ha potuto conoscere i progetti messi in campo dalla cooperativa Giotto: dalle lavorazioni che con il marchio Offi cina Giotto coinvolgono circa 130 detenuti, al call centre, con un nuovo impegnativo progetto che potrebbe poten-ziare call center e pasticceria con 40 nuovi posti di lavoro, dalla valigeria alla catena di montaggio delle biciclette, fi no alle pen dri-ve per le camere di commercio, la cucina, e la rinomata pasticceria, i cui famosi panetto-

ni hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti. Da non dimenticare poi il lavoro culturale della rivista “Ristretti orizzonti”.

Il lavoro al Due Palazzi non è assisten-zialismo o benevolenza: “I miei 21 esami in diritto penale e criminologia non mi avevano insegnato nulla dell’utilità del lavoro in car-cere” afferma Severino “Oggi in carcere ho visto dei lavori straordinari, non i soliti pez-zetti messi insieme per far passare il tempo ai detenuti. Le biciclette, i panettoni, i call centre che funzionano. Non elemosine, ma qualcosa di attrattivo per gli imprenditori e utile per l’economia del paese”.

Il primato padovano ha una lunga sto-ria alle spalle, lo testimonia, tra gli altri, anche Lorenzo Contri, docente universitario 90enne, il primo volontario a livello nazio-nale a portare il profumo dell’università dietro le sbarre (oggi i laureati detenuti

a Padova sono decine). “L’impegno per promuovere il lavoro nelle carceri ha una tradizione importante in città – ricordaa Boscoletto - fi no agli anni Ottanta la Rizzato ha costruito biciclette nel penitenziario di piazza Castello, e poi è stata costretta alla ritirata da una legislazione infelice. Fino ad arrivare all’oggi, con le cifre incredibili (ma dovrebbero essere normali!) sulla recidiva di chi lavora, inferiore all’uno per cento”.

E se i numeri non bastassero, le voci di chi sta sperimentando sulla propria pelle questa realtà non lasciano dubbi: “La mia vita qui in carcere è migliore di prima di en-trare – racconta Dinja, albanese, in modo spiazzante. “Sono condannato per reati brutti. Mi vergogno, giorno dopo giorno, per le brutte cose che facevo prima. Io ho tolto la vita a un essere umano che oggi poteva essere mio fratello. Ho distrutto due

famiglie: la famiglia della vittima e la mia famiglia”. Eppure la coscienza del male non è l’ultima parola. “Due anni fa ho adottato un bambino in Uganda. Si chiama Cristiano Dinja. Ho fatto questo piccolo gesto perché vorrei, come posso, dare e sostenere un’al-tra vita, perché tutto il rispetto va alla fami-glia della vittima”.

“Spero che questo possano farlo tantis-simi altri detenuti nelle varie carceri Italia-ne” - conclude Michele del call center “Io non vengo dal mondo della delinquenza, non posso dire d’essere stato uno stinco di santo, ma la vita che facevo non era in-dirizzata a farmi fi nire qui dentro, ero un imprenditore e lavoravo nell’azienda di fa-miglia. Dico questo per farvi capire che non è impossibile fi nire dietro le sbarre. Ora, da quando ho iniziato a lavorare, la mia vita detentiva è migliorata.”

Paola Severino in visita ai laboratori del “DuePalazzi” che coinvolgono ben 130 detenuti

Incontro con il ministro Boscoletto conferma: “Chi lavora non torna a delinquere”

“Lavoro in carcerePadova modello unico”

Paola Severino durante la visita al carcere di Padova

di Laura Organte

“Far lavorare i detenuti conviene a tutti”. E’ il titolo di un recen-te articolo di Luigi Ferrarella

apparso in prima pagina del Corriere del-la Sera dal quale esce un quadro tutt’al-tro lusinghiero per la realtà carceraria italiana: sono ben 66mila i detenuti in Italia, ben oltre la capacità delle carceri, attualmente di 45mila posti. E sono cifre in forte ripresa.

L’edilizia penitenziaria? Arrive-ranno presto altre 6400 posti. “Che servono però solo a prendere tempo”, spiega Ferrarella. Ciò che può cambia-re veramente la situazione sono altri provvedimenti: ad esempio quello sulle misure alternative. Che però incontra-no una scarsa propensione delle forze politiche. Oggi i detenuti che lavorano veramente in carcere (non si considera-no cioè i cosiddetti “lavori domestici”) sono solo 900 su 66mila. E pensare che, ad abbattere la recidiva grazie a questo impegno, il risparmio stimato per lo stato sarebbe di 35milioni di euro l’anno, visto che il costo del man-tenimento di un mantenuto è di circa 140 euro al giorno.

focus

Detenuti impegnatiun’esperienzada esportazione

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14 Personaggio

E’ il guru delle cooperative. Cresciuto tra Finlandia e Germania. Uno stakanovista puro abituato a lavorare 16 ore al giorno.

Si chiama Gaetano Battocchio, ha 38 anni, residente a Cinto Euganeo ed è presidente del-la ormai famosa cooperativa Terra di Mezzo. Gaetano non apprezza i formalismi e per gli appuntamenti uffi ciali si veste in camicia con le maniche ben arrotolate. Il suo motto? “Sem-pre operativo”.

Ciao Gaetano, di cosa ti occupi attual-mente?

“Beh, ormai da 12 anni sono impegnato con la cooperativa Terra di Mezzo e da circa un anno anche con la coop Ecoffi cina”.

Dicono che tu sia un mago dell’edu-cazione e dell’inserimento lavorativo. Ci racconti la tua storia personale?

“Devo dire che ho fatto un po’ di tutto! Anche lavori considerati umili solo per pa-garmi gli studi. Ma tutto è servito per la mia formazione personale. Forse l’esperienza più importante è stata il periodo di studi all’estero in Finlandia e in Germania. Sono situazioni che ti aprono la mente. Per esempio li si va in aula con gli sci da fondo oppure in bici nelle piste ciclabili in mezzo ai boschi. E tutto quello che fai di buono, lo condividi con gli altri in certi casi

esortandoli a prendere spunto in modo siste-matico. E’ il concetto della condivisione della conoscenza. Un’idea che ho impiantato anche nel nostro modus operandi”.

Con Terra di Mezzo ed Ecoffi cina avete da poco ottenuto la gestione dei musei della provincia.

“E’ stato un traguardo importante. Ormai siamo circa in 35 tra guide naturalistiche, edu-catori, biologi, geologi, archeologi più tutto il personale ausiliario. Attualmente riusciamo a gestire Casa Marina, l’Ostello Colli Euganei di Baone, l’Oestello di Monselice, i tre musei provinciali e il Parco Avventura di Teolo”.

Niente male davvero. Qual è il segreto del vostro successo?

“Intanto la nostra è una realtà no profi t, perciò una volta pagati gli stipendi non abbia-mo azionisti da accontentare. E poi la nostra dimensione è legata al territorio. Nei colli ormai siamo un punto di riferimento per tante cose, compresa la rete dei produttori, degli agrituri-smi e delle persone svantaggiate. Quando rie-sci a crescere e a radicarti nel territorio diventi fermento e vitalità. Anche se devi stare attento ad entrare senza voler colonizzare, ma coinvol-gendo altre persone nell’esperienza”.

E come ti è venuta l’idea di attivare

un’altra cooperativa?“Tutto è nato dall’esigenza di espandere

la parte più educativa di Terra di Mezzo. Per questo abbiamo dato vita a Ecoffi cina, una cooperativa che si occupa di educazione, asili, dopo scuola e centri estivi. Anche qui, seguo molte cose in prima persona, ma posso contare su uno staff di persone motivate e instancabili”.

Ti resta anche del tempo per dormire?“Diciamo che ci provo! Anche Ecoffi cina

sta avendo un rapido sviluppo: siamo in 25 e seguiamo tre asili nido, alcuni dopo scuola e i centri estivi dei Colli Euganei, oltre ovviamente a progetti di inserimento lavorativo. Devo dire comunque che le due cooperative sono molto unite e c’è una fortissima collaborazione”.

Quali sono le caratteristiche più impor-tanti per chi desidera lavorare in questo ambito?

“Direi che il primo ingrdiente è l’entusia-smo. Tieni presente che l’età media dei nostri operatori è poco più di 30 anni. Sono tutti molto giovani, ma al tempo stesso preparati e determinati. Il loro impegno non è fi nalizzato solo a prendere uno stipendio. Lavorano perchè credono in quello che fanno e si aiutano l’uno con l’altro. Non voglio dire che sia sempre rose e fi ori, ma di sicuro affrontiamo le diffi coltà

come una squadra”.Cosa ne pensi dei giovani e della preca-

rietà nel lavoro?“Prima di tutto è bene fare chiarezza. Un

conto è il posto fi sso e un altro è il posto “sta-tale”. Anche da noi i contratti sono a tempo de-terminato, ma i nostri giovani non hanno una mente chiusa e fi ssata sugli orari d’uffi cio. Si

lavora anche di notte o nei weekend se serve, mettendoci anima e corpo. Ai giovani dico di non pretendere che sia il lavoro a trovarli. De-vono essere loro a decidere cosa fare, dandosi degli obiettivi credibili e mettendosi completa-mente in gioco. Devono proporsi al mercato uscendo dagli schemi “provinciali”, senza te-mere di affrontare problemi e diffi coltà”.

di Emanuele Masiero

Gaetano Battocchio E’ presidente della cooperativa Terra di Mezzo, che ora gestisce anche i musei della Provincia

Dalla Finlandia il manager delle Coop

Gaetano Battocchio durante una recente manifestazione

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15Cultura provinciale

Evento di punta della stagione cultura-le padovana, inaugura il 27 ottobre la mostra “Il fl usso della Ragione”

in esposizione nel Palazzo della Ragione fi no al 13 gennaio 2013. Progettata dallo stesso artista, la mostra ripercorre la storia creativa di Fabrizio Plessi, uno tra i più noti ed apprezzati interpreti italiani dell’arte contemporanea, attraverso i disegni che rappresentano la fase ideativa e progettua-le delle sue videoinstallazioni, già esposte nei più grandi musei e nelle più importanti manifestazioni del mondo. I disegni saran-no parte di una grande installazione che, progettata dallo stesso Plessi, attraverserà lo spazio del Salone: a percorrerne la strut-tura sarà quel “fl usso elettronico” di acqua e di fuoco che costituisce la cifra forse più riconoscibile dei suoi lavori.

Il nome del monumento ha ispirato l’artista nello scegliere il titolo della mostra che, come precisa, “Non si limiterà a riper-correre la storia della mia attività artistica, rappresentando soprattutto una grande

sfi da, perché uno degli obiettivi dell’artista è coniugare in modo armonico la memoria del passato con la realtà tecnologica del presente”.

Esperto di “umanizzazione delle Tec-nologie”, Fabrizio Plessi proporrà all’inter-no del percorso espositivo alcune macchine fotocopiatrici - rielaborate dall’artista e realizzate dal Gruppo Pellegrini – che permetteranno di acquisire le riproduzioni fotostatiche di alcune immagini delle opere in mostra e di inviarle in qualsiasi parte del mondo alle persone con cui condividere un’emozione.

I numerosi disegni presentati nella mostra, esposti per la prima volta e carat-terizzati sempre da un’altissima qualità, verranno selezionati in base al loro valore

emblematico riguardo la ricerca dell’artista e affastellati seguendo un fl usso narrativo. Per Plessi il disegno è lo strumento per “sovvertire l’ordine statico delle cose” e una “attività naturale e vitale come il re-spiro”. Un percorso che si snoda appunto come un “fl usso” di pensieri, di modifi che, di abbandoni, delineato in fogli, schizzi anche occasionali, quando l’insorgere di un’idea era impellente, nei carnet, in cui si susseguono le evoluzioni del progetto

iniziale, come dei pensieri segreti, non destinati al pubblico, che ora vengono presentati allo scopo di far vedere il lavoro principale dell’artista, che è quello della progettazione.

L’esposizione si pone quindi come indagine sul funzionamento del pensiero creativo, in cui il disegno rappresenta lo scheletro costitutivo dell’opera. Il catalogo con la presenza di numerosi interventi criti-ci è curato da Annamaria Sandonà.

Più che una semplice mostra, un’indagine sul funzionamentodel “pensiero creativo”

L’esposizione Arte contemporanea al Palazzo della Ragione dal 27 ottobre al 13 gennaio

Il fl usso della ragione di Plessi

Fabrizio Plessi con una sua creazione

Al via la nuova Stagione di prosa al Teatro Verdi, sotto la direzione artistica di Alessandro Gasmann. Ad

aprire il cartellone il 6 novembre sarà “Macbeth” di William Shakespeare, per la regia di Andrea De Rosa. Per proseguire con la produzione di tre spettacoli di autori veneti: “L’Infi nito” di Tiziano Scarpa, diretto e interpretato da Arturo Cirillo, “Wordstar(s)” di Vitaliano Trevisan, con Ugo Pagliai e Paola Gassman diretti da Giuseppe Marini e “Oscura Immensità” di Massimo Carlotto, per la regia Alessandro Gasmann, interpretato da, Giulio Scarpati e da Claudio Casadio. Da non perdere anche “Lei dunque capirà” scritto da Claudio Magris. Non poteva mancare Ruzante, con “Moscheta” e due proposte di grandi autori del ’900: “Improvvisamente l’estate scorsa” di Tennesse Williams e “Servo di Scena” di Ronald Harwood.

teatro verdi

L.O.

Alessando Gasmannfi rma la stagione

Il teatro di prosa padovanodi Laura Organte

La mostra A palazzo Zuckermann fi no al 18 novembre i reperti di S. Chiara

Una mostra a Palazzo Zuckermann svela le vicende dell’antico e per-duto Convento di Santa Chiara de

Cella Nova a Padova: dopo il successo di pubblico con oltre 24.000 visitatori in pochi mesi e l’interesse dimostrato dalla critica, Le memorie ritrovate, presentata per la prima volta al Centro Espositivo Multime-diale dell’Archeologia di Noventa di Piave, approda a Padova, sua terra d’origine, con un nuovo allestimento, contenuti aggiornati, approfondimenti storiografi ci e iconografi ci.

Questa antica realtà religiosa, che fi orì tra il XIV e il XVIII secolo, negli anni Ses-santa del secolo scorso venne demolita per erigere l’odierna sede della Questura.

Nel 2000 un’indagine archeologica diretta da Mariangela Ruta e condotta da Petra scrl nel cortile della Questura di Padova ha portato alla luce una struttura esagonale, residuo dell’impianto originario del convento e punto di partenza di una scoperta senza eguali. Sulla base dei mate-riali rinvenuti e delle notizie d’archivio che narrano delle vicissitudini del monastero si ipotizza che tale struttura esagonale abbia svolto la funzione di ghiacciaia-dispensa in epoca tardo-medievale (XIII e XIV secolo) e sia stata adibita poi ad immondezzaio in età rinascimentale (XV e XVI secolo).

Ceramiche maiolicate, graffi te e in-vetriate, reperti vitrei decorati, manufatti metallici, strumenti fi ttili, in osso, legno e cuoio, costituiscono il “tesoro” perduto, ritrovato e restaurato. Un cuore strappato da due mani, una fi gura femminile dal volto maschile, un cane in atteggiamento di auto-castrazione accanto a fi gure pretta-mente religiose, come l’Annunciazione e il calice con l’Ostia, sono solo alcuni esempi dell’eterogeneità dell’esposizione. Il curato-re della mostra Francesco Cozza - grazie an-che agli interventi di restauro conservativo

condotti da restauratori del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da liberi profes-sionisti - ha saputo restituire ai vari oggetti i loro signifi cati, sia funzionali che simbolici.

La curata ricostruzione scenica di una stanza del monastero accoglie il visitatore, proiettandolo nella quotidianità del lavoro delle monache e dell’atmosfera del conven-to, grazie ad arredi antichi, complementi d’epoca e riproduzioni di affreschi. La mo-stra rimarrà aperta al pubblico fi no a dome-nica 18 novembre.

Le memorie del monasterosalvate dall’oblio e ritrovate

Palazzo Zuckermann ospita i tesori del convento di S. Chiara

L.O.

eventi e mostre

TUTTA LA MAGIA DEI BRIT FLOYDDopo aver suonato davanti a oltre 250 mila fan nel Regno Unito e in altri paesi europei, i Brit Floyd – The World’s Greatest Pink Floyd Show – approderanno l’11 novembre Gran Teatro Geox di Padova, unico appuntamento del Nord-Italia.Creato dal direttore artistico Damian Darlington per celebrare la prossima uscita del best dei Pink Floyd, intitolato proprio “A Foot in the Door”, questo nuovo show, nato dalla costola principale del “The Australian Pink Floyd Show”, sarà una successione dei migliori lavori della fondamentale formazione inglese, selezionati personalmente dai suoi membri storici.

LIRICA CON TRAVIATA E NABUCCOAl via la Stagione Lirica 2012, due i titoli in cartellone per questa edizione: “La Tra-viata” di Giuseppe Verdi, in scena il 19, 20 e 21 ottobre, per la regia, scene e costumi di Hugo de Ana, co-produzione Teatro Nazionale di Maribor e Comune di Padova. Secondo titolo in cartellone sarà, il 27 e 27 dicembre, il “Nabucco” di Giuseppe Verdi per la regia, scene e costumi di Stefano Poda, nuova produzione Li.Ve tra Comuni di Padova, Bassano del Grappa-Opera Festival, Rovigo-Teatro Sociale e in co-produzione con Fondazione teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.

ELEONORA ABBAGNATO A PADOVAE’ niente meno che la più grande ballerina italiana, un talento che ha conquistato quel tempio della danza che è l’Opéra di Parigi: Eleonora Abbagnato sarà protagonista di uno spettacolo esclusivo, dal titolo “Je suis Eleonora Abbagnato”, un Gran Galà della danza dove alla ballerina palermitana si af-fi ancheranno i più grandi nomi del balletto internazionale. Un evento unico che porterà per la prima volta l’etoile al Gran Teatro Geox di Padova il 17 novembre.

a cura di Laura Organte

L’artista si defi nisce un esperto di“umanizzazionedelle tecnologie”

23232323Cultura provinciale

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6

IL VENETOin PRIMO PIANO

“Quel 5% ti tagli preferisco chia-marlo pizzo piuttosto che spen-ding review”! Esprime così la

sua rabbia condita di umiliazione e mortifi -cazione Nicola Boscoletto della Compagnia delle opere che sottolinea il modo brutale usato dalle Asl per comunicare questi tagli. Nessun incontro, nessun confronto, solo una lettera con degli ordini e delle minacce.

“Si sono dimostrati governanti che usa-no la forza del potere come padri padroni e non si consultano più con nessuno”!

Uno stile che offende e umilia il mondo delle cooperative sciali perchè non tiene conto della qualità dei servizi che erogano né dell’umanità vasta a cui questi servizi sono rivolti: minori, disabili e anziani”.

I numeri in campo sono altissimi. Se si uniscono le realtà aderenti a Confcoope-rative, Legacoop, Agci e Compagnia delle opere, tutte attive nel campo del sociale, il quadro è davvero si-gnifi cativo: più di 600 cooperative sociali, oltre 25 mila soci e altrettanti lavoratori, quasi tremila di questi svantaggiati e un fatturato che supera gli 800 milioni di euro.

Le loro attività si svolgono nelle case di riposo, negli asili nido, nelle comunità alloggio per disabili, nei ceod.

Ma si occupano anche di assistenza do-miciliare, manutenzione del verde pubblico

e della gestione dei centri unici di prenota-zione delle Ulss.

“Un 5% in meno di fatturato - sotto-linea Loris Cervato, responsabile Settore sociale Legacoop Veneto - si traduce inevi-tabilmente in un 5% in meno sul costo del lavoro, dunque meno servizi per tutti. La spending review va ad aggiungersi a una situazione già pesante per le cooperative, fra mancati adeguamenti Istat e continue richieste di rivedere i prezzi al ribasso. A ottobre molte coop avranno diffi coltà ad applicare la seconda tranche dell’aumento contrattuale previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, per questo abbiamo domandato ai sindacati l’applicazione di accordi di gradualità che ne prevedano lo slittamento”.

E poi, qualunque buon padre di famiglia sa che se diminuiscono le entrate le opportuni-tà offerte non rimango-no le stesse.

Così per i servizi erogati. E’ impossibile garantire la medesi-ma qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori.

Così, secondo le stime del sistema co-operativo rischiano il posto di lavoro 1500 persone e tra queste almeno 500 sarebbero persone svantaggiate inserite nelle coopera-tive sociali di tipo B. E si tratta di disabili, ex tossicodipendenti, ex alcolisti, detenuti.

Per questo il sistema della coopera-zione sociale veneta chiede di tutelare l’inserimento lavorativo delle persone svan-taggiate e dei soggetti deboli, escludendo le cooperative sociali di tipo B da un lato dalla riduzione indicata del 5% della spesa, dall’altro dalla rigida applicazione delle ta-belle Avcp (Autorità per la vigilanza sui con-tratti pubblici di lavori, servizi e forniture), che essendo riferite a costi standard non tengono conto del costo del servizio sociale di inserimento lavorativo.

“Uno scenario che ci preoccupa mol-tissimo - ha dichiarato Nicola Boscaro - per chiunque perda il lavoro oggi, diventa un’im-presa trovarne un altro, immaginiamoci per un soggetto svantaggiato! Siamo consape-voli che il Paese si trova in una situazione critica e che ciò comporta sacrifi ci, ma se

il contenimento degli sprechi e della spesa pubblica si trasforma in una mannaia per le fasce più deboli allora non siamo d’accordo.

Lo stesso vale per la decurtazione degli stipendi: non si può andare a colpire lavora-tori che prendono mille euro al mese, se non cinquecento come nel caso degli svantaggiati che spesso lavorano solo part time. I tagli lineari non sono la risposta – ha aggiunto Boscoletto – anche perché non distinguono fra chi da tempo si sta muovendo bene alla ricerca di soluzioni per superare la crisi e chi invece non sta fa-cendo altrettanto”.

Ora, dopo la levata di scudi congiunta delle Cooperative sociali, la Regione si è

impegnata a fare in modo, con un pros-simo provvedimento di Giunta, che i tagli non penalizzino i servizi gestiti in regime

di accreditamento, va-lorizzando, oltre alle strutture accreditate, anche i contratti che prevedono l’inseri-mento lavorativo delle persone svantaggiate

e dei soggetti deboli. “Siamo molto soddisfatti per l’apertura

e la disponibilità accordateci. - commenta Loris Cervato, responsabile del settore sociale di Legacoop Veneto, - Ora stiamo a vedere. In attesa del provvedimento, le cooperative sociali venete non accettino nessuna modifi ca peggiorativa dei contratti in essere chiesta dalle Ulss”.

di Germana Urbani

Cooperazione sociale in ginocchio, ma ora la Giunta veneta ci ripensaLe Cooperazione sociali si sono viste recapitare una lettera da parte delle Asl regionali con l’ordine di mantenere inalterati i servizi a fronte di un taglio del 5% dei costi. Pena la non liquidazione della fattura

Impossibile grantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori

I dati: oltre 600 realtà interessate, un fatturato che supera gli 800 milioni

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7Il Veneto in primo piano

La spendig review colpisce anche le fa-miglie con fi gli disabili che frequentano i Ceod. L’Assessore Sernagiotto punta alla

compartecipazione delle spese l’Anfass, associazione nazionale delle famiglie di per-sone con disabilità intellettiva o relazionale, non intende accettare le argomentazioni di Sernagiotto.

“I ceod sono un salvavita per le fami-glie – ha affermato Maddalena Borigo Daniel, presidente regionale Anffas – que-sto è un servizio di grande utilità. Le fami-glie di queste persone pagano le tasse e le rette dei centri di accoglienza in cui i disabili

rimangono anche la notte”.Sul tema della compartecipazione alla

spesa da parte delle famiglie delle perso-ne con disabilità Sernagiotto ha sostenuto che “rispetto al reddito ISEE di una fami-glia con poniamo 100 mila euro di reddito l’anno si possa poter contribuire dai 30 ai 100 euro al mese alle spese sostenute dal servizio pubblico, e che rappresentano in pratica un livello essenziale di assistenza (LEA) aggiuntivo. Faremo un ISEE a quoziente familiare – ha

aggiunto - terremo conto del numero di fi gli e altro.

Non vogliamo perdere i servizi e i tra-sporti che diamo ai nostri concittadini con disabilità, in primis quelli con disabilità

gravi. C’è un grande dibattito al proposito all’interno delle stesse associazioni e delle famiglie”.

“Oggi - sostiene ancora Sernagiotto - il

contributo economico che la Regione versa ai Ceod vede una situazione troppo differen-ziata tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod con una

forbice tra i 30 e i 90 euro. Questo crea un disagio notevole tra le famiglie e anche fra i sindaci. Faremo con la disabilità quanto abbiamo già fatto con la scheda SVAMA di valutazione della non autosuffi cienza”.

“Ricordo – ha aggiunto - che tutte le Regioni hanno previsto una compartecipa-zione alle spese da parte delle famiglie con persone disabili.

E’ un argomento molto delicato e ne sono consapevole. Nel Veneto non l’abbia-mo perché nel 2009 ci fu una battaglia in consiglio regionale da parte di chi diceva no alla compartecipazione”

di Germana Urbani

Centri diurni per disabile a pagamento

La spending review colpisce i Ceod

Il contributo della Regione è differenziato tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod

focus

Le associazioni che in Veneto si occupano di servizi all’handicap hanno deciso di scendere in piazza per riaffermare i propri diritti. In Veneto i ceod sono 300, ospitano ogni giorno 6.348 giovani e adulti con disabilità e assorbono 78,5 dei 146 milioni che ogni

anno la regione destina alla disabilità. In provincia di Padova i ceod sono 41, di cui 39 privati. Il 70 per cento dei costi riguarda il personale. “La disabilità – spiega Anffas – è un costo della riproduzione sociale che non può ricadere completamente sulle famiglie involontariamente penalizzate da un simile grave evento. La persona con disabilità non può essere vista dalla società come un problema esclusivo della famiglia d’origine. La lotta contro questo provvedimento proposto da Sernagiotto sarà più sul piano della civiltà

che su altro”.“Purtroppo – ha detto Remo Sernagiotto - dobbiamo far fronte al taglio generalizza-

to del 5% imposto dalla spending review nazionale, che sta mettendo in seria diffi coltà le politiche sociali in favore dei territori. Il provvedimento del Governo Monti non sta taglian-do la spesa pubblica, ma i servizi. Sarà pronto a breve un progetto che mettere assieme le varie associazioni di volontariato, chiedendo ai giovani del servizio civile di guidare i pulmini con l’obiettivo di abbattere i costi di trasporto e garantire questo importante servizio alle famiglie”.

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25252525Il Veneto in primo piano

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8 Il Veneto in primo piano

Salutate con entusiasmo dalle associa-zioni di categoria che rappresentano il settore delle costruzioni edili e fi -

liera, valutate con interesse dai proprietari di case che intendono rimettere mano al proprio edifi cio con un’opera di restyling, le norme contenute nel Decreto Sviluppo - che riguardano il settore - raccolgono il previsto consenso.

Il decreto mette “l’edilizia al centro del-le proposte - sostiene il presidente di Ance veneto, Paolo Buzzetti - per rilanciare lo sviluppo economico nazionale e poggia su semplifi cazione burocratica e incentivi per favorire il virtuoso processo”.

Semplifi cazioni e incentivi che sono previsti soprattutto per l’edilizia privata, at-traverso una sorta di rivisitazione in termini dinamici e funzionali di quel Piano casa che fi nora - così com’è stato pensato - non ha dato i frutti sperati.

La semplifi cazione burocratica. Ri-

duzione e semplifi cazione delle procedure rappresentano la prima forma di incentiva-zione. Per ristrutturare non sarà più necessa-ria la licenza edilizia rilasciata dai Comuni: sarà infatti suffi ciente la Scia (segnalazione certifi cata di inizio attività) e quindi secon-do il meccanismo del silenzio/assenso se il Comune non interverrà entro 60 giorni si potrà procedere.

Più semplici anche le procedure per ot-tenere lo sconto fi scale delle detrazioni. Non è infatti più obbligatoria la comunicazione di inizio lavori al centro operativo delle Entrate di Pescara; non è più obbligatorio neanche riportare il costo della manodopera in fat-tura come voce separata; l’Agenzia delle Entrate segnala inoltre l’applicazione da parte di banche e Poste della riduzione della percentuale, dal 10 al 4 per cento, della ritenuta d’acconto sui bonifi ci effettuati per pagare i lavori.

Gli incentivi economici per le ristrut-

turazioni. Ristrutturare casa a partire dallo scorso 26 giugno, con il nuovo decreto, è più conveniente grazie al vantaggio fi scale derivante dalle detrazioni Irpef, che dal 36 per cento sono state portate al 50 per cento, con il raddoppio del tetto di spesa ammesso alla detrazione, che da 48mila euro, per ogni immobile sul quale vengono eseguiti gli interventi, è passato a 96mila euro.

Un benefi t che in questa misura avrà un tempo limitato per le spese sostenute fi no al 30 giugno 2013 - con le ristrutturazioni che devono essere concluse entro il 31 di-cembre 2012 -, ma che non avrà scadenza, in quanto alla data successiva al 30 giugno rimarrà ancora la detrazione prevista per le ristrutturazioni ma si tornerà all’aliquota del 36 per cento. L’agevolazione infatti, introdotta con la legge 449 del 1997 e più volte modifi cata e prorogata, non sarà più a rischio “estinzione” in quanto nell’articolo 4 del decreto legge 201/2011 se ne prevede

il suo inserimento defi nitivo e duraturo tra gli oneri detraibili a fi ni Irpef.

La detrazione dalle imposte viene ra-teizzata in 10 anni, a partire dall’anno in cui viene sostenuta dal contribuente la spe-sa e in quelli successivi. A benefi ciare del bonus le persone fi siche che si assumono a proprio carico gli interventi di ristrutturazio-ne, siano essi proprietari o inquilini in affi tto e usufruttuari, ma anche acquirenti (entro il 30 giugno 2013) di edifi ci ristrutturati da imprese di costruzione o cooperative. Tra le novità è stata introdotta la facoltà per il venditore, nel caso in cui l’unità immobiliare sulla quale sono stati eseguiti i lavori sia ce-

duta prima che sia trascorso l’intero periodo di godimento della detrazione, di scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni non ancora utilizzate o trasferire il diritto all’acquirente dell’immobile.

Gli incentivi per gli interventi di ef-fi cienza energetica. Per chi effettua inter-venti di riqualifi cazione energetica di edifi ci già esistenti o di parte di essi la detrazione del 55 per cento in scadenza al 31 dicem-bre 2012 è stata invece protratta - ridotta al 50 per cento - fi no al 30 giugno 2013, per poi essere ridotta al 36 per cento.

Anche questa detrazione dalle imposte viene rateizzata in 10 anni.

di Ornella Jovane

Vantaggi fi scali e procedure più semplici per rimettere a nuovo la propria casa: sconto del 50 per cento per ristrutturazioni e risparmio energetico

Edilizia Le nuove norme contenute nel Decreto sviluppo

Semplifi cazione e incentivi: ristrutturare è più facile

Piano città, incentivi per le ristruttu-razioni e il risparmio energetico e project bond per le infrastrutture: le

misure contenute nel documento approva-to dal Consiglio dei Ministri lo scorso 22 giugno incontrano l’approvazione degli addetti ai lavori anche in Veneto. “Rap-presentano fi nalmente - ha commentato Paolo Buzzetti, presidente di Ance Vene-to - un segnale concreto di svolta per la crescita e il sostegno non solo del settore delle costruzioni ma di tutta l’economia”.

“Si tratta di importanti segnali - prosegue nel commento - decisivi per la ripresa economica e che dimostrano una particolare attenzione da parte del Gover-no anche per progetti di grande portata e

che avranno effetti importanti per la cre-scita e la competitività del nostro Paese”. “Grazie a questi provvedimenti - conclude - possiamo metterci tutti al lavoro per fare in modo che già nei prossimi mesi si possa cominciare a guardare il futuro con un po’ più di fi ducia e ottimismo”.

Ance Venetobuzzetti: “la ripresa economica partirà dall’edilizia”

Provincia di Veneziaedilizia eco-compatibile: sarà il futuro

Edilizia eco-compatibile al centro dell’incontro che si è svolto lo scorso 8 ottobre, promosso dalla Provincia

di Venezia. “Edilizia innovativa per il Progetto 202020: il futuro è nelle nostre mani!” il titolo del seminario organizzato per la progettazione di azioni virtuose con i sindaci del Veneziano. “Una giorna-ta - ha commentato l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia - che è servita ai Comuni e al comparto economi-co e produttivo per conoscere meglio la sostenibilità nell’edilizia e la normativa

per il risparmio energetico non solo relati-vamente alle nuove costruzioni ma anche nel recupero e nell’ammodernamento edilizio”.

“L’Europa ci ha imposto di cambia-re - ha osservato Norbert Lanschner ideatore e fondatore di “CasaClima” -, di trasformare, iniziando dall’edilizia. Tra pochi anni non avremo più la possibilità di pagare l’energia per riscaldare o per raffreddare, quindi dopo il 2020 dovremo avere tutte case a consumo zero”.

26 Il Veneto in primo piano262626 Il Veneto in primo piano

Page 31: La Piazza di Padova ovest - 2012sett n126

pubbliredazionale

dal 13 al 21 OTTOBRE 2012www.ottobreblu.it [email protected] Tel. 041 491199

Si ringrazia:

EVENTI PERMANENTICENTRO CITTÀ (CORSO DEL POPOLO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE• “InforMARE” - Stand informativi sulle tematiche:

(Orario Apertura: 10.00/12.00 - 16.00/19.00)

- Il Terminale di Rigassificazione, a cura di Adriatic L.N.G.;- Mare ed Energia Sostenibile, a cura del Comune di Chioggia - Assessorato Ambiente;- Una vita per il mare, a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia;- Autostrade Fluviali, a cura dell’Unione di Navigazione Interna Italiana;- Un mare di libri, a cura delle librerie “Il Leggio” e “Mare di Carta”;- Darsene in Blu, 1ª Esposizione di usato nautico a cura di ExpoVenice,

Chioggia Yacht Group e SlowLagoon”.

ISOLA SALONI (SCALO MARITTIMO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE

• “Imbarcazioni da lavoro e da pesca”. Esposizione con possibilità di visita a bordo - (esclusivamente 13 e 14 ottobre);

• “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00)

• “Nel mare e per mare”. A cura dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana e dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste1° piano Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00)

• “Modellismo Navale: tecniche di costruzione”.Curatore Lorenzo Bazzo - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00);

• Centro Mobile Informativo della Marina Militare (dal 19 al 21 ottobre)

Presso Ortomercato di Chioggia - Stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca”Info: 041 5543430 (dal 19 al 21 ottobre)

Presso Ortomercato di Chioggia - ClodiaComics Mostra di Fumettisti emergenti (dal 20 al 21 ottobre)

Presso: Club Nautico Marina di Brondolo, Corte Molin Yachting Club, Darsena Mosella,Darsena Le Saline, Marina del Sole, Porto San Felice, Romea Yachting Club e Venice BoatService - “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato - (Orario apertura: 10.00 / 18.00) Info: 041 5334850 (dal 19 al 21 ottobre)

PROGRAMMA “OTTOBRE BLU 2012”

SABATO 13 OTTOBREOre 09.00: Raduno Imbarcazioni da lavoro - Scalo Isola Saloni Chioggia Ore 10.00: Cerimonia di Apertura “Ottobre Blu 2012”

Scalo Isola Saloni ChioggiaMadrina: N.D. Maria Teresa BROTTO

Ore 11.00: Apertura esposizione:“Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarinpiano terra Palazzina Scalo Isola Saloni ChioggiaApertura esposizione: “Nel mare e per mare”. Carte e pubblicazioni nautiche dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana. I transatlantici dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 12.00: Conferimento XXI Barbotin d’Oro alla memoria di Alfredo Boscolo Anzoletti 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, ChioggiaOre 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni.

Mostra di fumetti della Delta Comics di RovigoOre 16.00: ClodiaComics 2012 - Performance dell’aerografista Luca Pagan.

Palazzo Goldoni, Chioggia

Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Conferenza “China salmastra”con Luca Salvagno e Rosario Santamaria: “Educare al disegno, consigli per aspiranti fumettisti ed illustratori”.Palazzo Goldoni, Chioggia

DOMENICA 14 OTTOBREOre 10.00: Santa Messa per i Lavoratori del Mare:

“Commemorazione 50° anniversario della scomparsa di: Dino Bullo - Edoardo Nordio - Giovanni Pagan - Giovanni Salvagnoa seguito naufragio della Motonave Hedia (1962)”Piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni, ChioggiaCelebra la messa S.E. Vicario Generale Mons. Francesco ZENNA

Ore 10.00: Regate Veliche - Bacino Vigo, ChioggiaOre 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni.

Mostra di fumetti della Delta Comics di RovigoOre 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, ChioggiaOre 18.00: ClodiaComics 2012 - Premiazione opere selezionate e presentazione

edizione tiratura limitata “Clodia Comics n,1”.Palazzo Goldoni, Chioggia.

LUNEDI 15 OTTOBREOre 11.00: “Amare il mare”. Incontro informativo a cura della Capitaneria di Porto -

Guardia Costiera di Chioggia per gli Istituti di Scuola Superiore.1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 11.30: “Sicurezza in mare: consigli per diportisti”. Simulazioni e prove a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia.Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 16.00: Apertura “InforMARE”Stand informativi in Corso del Popolo, Chioggia

MARTEDI 16 OTTOBREOre 15.30: Tavola rotonda: “Autostrade fluviali”

Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero)

Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalistaRelatori: Giuseppe FEDALTO

Presidente A.S.PO. - Azienda Speciale per il Porto di Chioggia Mario BORGATTI Presidente U.N.I.I. - Unione di Navigazione Interna Italiana Gian Michele GAMBATO Presidente Sistemi Territoriali S.p.A. Luigi FORTUNATO Direttore A.I.PO. - Agenzia Interregionale per il fiume Po Gianmaria GAMBACORTA Fincantieri SpA Renato CHISSO Assessore alle Infrastrutture Regione Veneto Antonio CANCIAN Deputato al Parlamento Europeo - Commissione Trasporti

MERCOLEDI 17 OTTOBREOre 09.30: Convegno: “Città d’Acqua”

Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero)

Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalistaRelatori: Giuseppe CASSON

Sindaco di Chioggia Marta MORETTI Vice Direttore Associazione “Città d’Acqua” Giuliano GALLANTI Presidente Autorità Portuale di Livorno Luciano CANEPA Presidente Autorità Portuale di Ancona Ciriaco D’ALESSIO Presidente Magistrato alle Acque di Venezia Massimo SESSA Presidente IIIª Sezione Consiglio Superiore dei LL.PP. Orazio CARPENZANO Professore Dipartimento di Architettura e Progetto Ateneo La Sapienza di Roma

GIOVEDI 18 OTTOBREOre 17.00: Confronto sul tema: “Essere Comandanti ieri e oggi”

Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso libero)Relatori: Eugenio Giannini

3° Ufficiale dell’Andrea Doria (1956) Domenico Comisso Comandante Giovanni Costa Armatore Paolo Pagnotella Presidente ANMI Presentazione documentario: “La cantieristica italiana” Curatore Leonardo Tiberi

VENERDI 19 OTTOBREOre 10.00: Accoglienza Unità da sbarco S. Marco ed aeromobili Aviazione Navale

Scalo Isola dei Saloni, Chioggia Ore 12.30: Inaugurazione “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato

Sporting Club Darsena Le Saline, Chioggia - Info: 041 5334850Ore 15.30: Convegno: “Un mare di energia”

Auditorium San Nicolò, ChioggiaModeratore: Giovanni CAPRARA, giornalista Corriere della SeraRelatori: Giuseppe ZOLLINO

Università di Padova e Delegato nazionale nel Comitato Energia del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea Fabrizio DUGHIERO Università di Padova Dipartimento di Ingegneria Industriale - Polo Fotovoltaico della Regione Veneto Guido BORDIGNON Università di Padova Domenico COIRO Università di Napoli Federico II Giampietro RAVAGNAN Università di Venezia Andre LUYCKX Amministratore Delegato Terminale GNL Adriatiso Srl Luigi BINELLI MANTELLI Capo di Stato Maggiore della Marina Militare

Ore 16.30: Esibizione Banda Musicale Marina MilitarePiazzetta Granaio, Chioggia

Ore 19.00: Apertura stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca”Ortomercato di Chioggia Info: 041 5543430

SABATO 20 OTTOBREOre 11.00: Regata veliche - bacino Vigo, ChioggiaOre 14.30: Regata veliche - bacino Vigo, ChioggiaOre 17.00: Concerto Banda Musicale Marina Militare

Auditorium San Nicolò, ChioggiaOre 21.00: “Serata OTTOBRE Blu”

Hangar Nave San Marco - Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso su invito)

DOMENICA 21 OTTOBREOre 09.30: Cerimonia di fine lavori iniziali 200 mt Banchina A

Scalo Val da Rio, ChioggiaOre 10.00: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 11.30: Consegna nuova base logistica alla Capitaneria di Porto di Chioggia

Scalo Isola Saloni, ChioggiaOre 14.30: Regate veliche - bacino Vigo, ChioggiaOre 15.00: Evoluzioni paracadutistiche COMSUBIN Comando Subacquei e Incursori

Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Esibizione Banda Musicale Marina Militare

Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Appontaggio aeromobili multiruolo della Marina Militare

Scalo Isola Saloni, ChioggiaOre 17.00: Premiazioni Regate Veliche

Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia“Domenica in BLU”: apertura pomeridiana straordinaria delle attività commerciali del Centro Storico di Chioggia

REGIONE del VENETO

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9Il Veneto in primo piano

vita veneta 4

Sono circa 50 mila in Veneto gli stranieri occupati e/o presenti irregolarmente nel paese che da fi ne settembre hanno iniziato

a presentare domanda di regolarizzazione. Molte sono badanti e, in tempi di crisi, non tutte le fa-miglie che danno loro un lavoro sono disposte a “metterle in regola”.

E’ vero anche che dai dati emersi nell’ultimo rapporto del Veneto in merito alla presenza degli stranieri in regione si evince che l’arrivo di immi-grati è più che dimezzato.

Si calcola che oggi gli stranieri residenti in Ve-neto siano 530 mila e che il tasso degli irregolari si attesti sull’8 per cento. Certo una crescita c’è stata, pari a 25 mila unità, ma dovute in parte al fatto che sono nati 10 mila bambini da coppie straniere e ci sono stati molti ricongiungimenti famigliari.

La popolazione straniera si distingue, rispetto a quella italiana, per una maggior concentrazione nelle classi centrali di età (25-44 anni): la mas-sima incidenza degli stranieri sulla popolazione totale si osserva per le classi 25-34 anni (21%). Anche per i bambini under 5 la quota di stranieri raggiunge il 20%.

Questi bambini si inseriscono bene nella socie-tà: solo lo scorso anno erano 90 mila gli stranieri iscritti a scuola, quasi 100 mila includendo la formazione professionale e le università. Rappre-sentavano oltre il 12 per cento del totale degli studenti (erano pari al 10 nel 2007-2008). Nel-la scuola dell’infanzia gli stranieri sono circa 18 mila, pari al 13,3 per cento del totale; la loro in-cidenza è ancora più elevata nella scuola primaria (13,6) e nella secondaria di primo grado (13,2). Gran parte di questi bambini sono nati in Italia: essi sono l’85 per cento nella scuola dell’infanzia, il 59 nella primaria; la loro quota scende al 25 per cento nella secondaria di primo grado.

Le provincie con con la maggior incidenza di popolazione straniera (11,5%) ed anche la maggior consistenza in valori assoluti, dato che in entrambe gli stranieri residenti hanno superato le 100.000 unità. Sono Verona e Treviso. Anche Vi-cenza evidenzia un’incidenza (11,1%) superiore alla media regionale. Il valore più basso è quello di Belluno (6,4%).

Ma da dove arrivano queste persone? Negli ultimi tre anni la geografi a da questo punto di vista è un po’ cambiata. Nella graduatoria entra un solo paese africano (il Marocco), tre Paesi asiatici (Cina,

Bangladesh, India), un paese Ue (la Roma-nia) e cinque Paesi dell’Est Europa (Moldavia, Albania,

Macedonia, Serbia-Montenegro-Kosovo e Ucraina). Con il fenomeno delle badanti la distri-buzione per genere della popolazione straniera residente in Veneto ha teso ad equilibrarsi. Riman-gono peraltro forti differenze per nazionalità: i li-velli minimi di femminilizzazione si registrano per i senegalesi (27%) i tunisini e i bengalesi (37%); viceversa i livelli massimi sono quelli degli ucraini

(82%), brasiliani (68%) e moldavi (67%).Nonostante i tristi luoghi comuni relativi al

fenomeno immigrazione, queste persone per la maggior parte lavorano e rappresentano una componente rilevante del mercato del lavoro re-gionale.

Nel 2011 gli occupati risultavano 248 mila, il 12 per cento dell’occupazione complessiva regio-nale (oltre il 13 se consideriamo solo i dipendenti, mentre gli autonomi si fermano al 6).

I cittadini stranieri in cerca di occupazione era-no 28 mila; particolarmente elevata l’incidenza degli stranieri tra i disoccupati: il 25 per cento.

Le assunzioni di stranieri sono passate da circa 200 mila del 2008 a poco più di 180 mila nell’ultimo anno; rappresentano oltre un quarto dei rapporti di lavoro attivati in regione.

Considerando l’intero arco di sviluppo della crisi, da luglio 2010 a giugno 2011, la contrazio-ne delle posizioni di lavoro degli stranieri è pari a 10 mila unità.

di Germana Urbani

Dai primi dati raccolti non sono altissimi i numeri della sanatoria 2012 le cui operazioni sono iniziate in questi giorni. Probabilmente non assisteremo a lunghe fi le

Stranieri in Veneto

La marcia degli immigrati verso la regolarizzazione

I cittadini stranieri residenti in Veneto al 31 dicembre 2011 risul-tavano, secondo i dati provvisori rilasciati dall’Istat a gennaio 2012, 530.000, circa 25.000 in più rispetto alla medesima

data dell’anno precedente. Si tratta di un incremento del tutto ana-logo in valori assoluti a quello registrato sia nel 2010 che nel 2009 ma decisamente inferiore a quello osservato negli anni antecedenti la crisi economica. A fi ne 2011 la popolazione residente in Veneto aveva quasi raggiunto i 5 milioni di unità: perciò l’incidenza de-gli stranieri risultava ben superiore al 10%. Sostanzialmente tutto l’incremento demografi co registrato negli ultimi 15 anni è stato de-terminato dalla componente straniera. Ma da dove arrivano queste persone? La componente non comunitaria è stata quella dominante i processi di immigrazione per tutti gli anni ’90 e i primi anni di questo secolo. Sul totale degli stranieri residenti i non comunita-ri si sono a lungo attestati attorno al 95%. Nel 2007 l’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’Unione europea ha cambiato la composizione e favorito un forte incremento dei neocomunitari. Pertanto dopo l’allargamento la quota degli stranieri non comunitari si è attestata intorno al 75%. Oltre alla crescita della componen-te comunitaria, un altro rilevante processo di cambiamento nella composizione della popolazione straniera è stato quello relativo al genere: secondo i dati al 31 dicembre 2010 le donne straniere residenti in Veneto hanno leggermente superato i maschi chiudendo quindi un gap che all’inizio degli anni ’90 era molto consistente dato che i maschi, tra gli stranieri, erano quasi due su tre. Mol-ti degli stranieri fotografati da questo rapporto sono nati qui. Nel 2011 i nati stranieri sono aumentati, dopo la fl essione registrata nel 2010, ritornando a superare quota 10.000. Sul totale dei nati l’incidenza degli stranieri ha superato il 22%. I nati con almeno un genitore straniero sono una quota ancora più elevata e stimabile attorno al 27%.

Negli ultimi anni solo il 2% circa della popolazione straniera in Italia ha acquisito la cittadinanza italiana, oltre 9.500 le acquisizio-ni in Veneto, per un totale del del 13%.

Quanti sono gli stranieri in Veneto?

Gli immigrati presenti sono soprattutto giovani intorno ai trent’anni, molti i bambini

28 Il Veneto in primo piano282828 Il Veneto in primo piano

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Page 34: La Piazza di Padova ovest - 2012sett n126

11Voci da palazzo

“Che il Consiglio regionale

non avesse nessuna facoltà di indire un referendum consul-tivo sulla questione in esame era am-piamente scontato. Ritenendo tuttavia la questione di una più ampia autonomia regio-nale un elemento imprescindibile per il futuro economico e sociale della nostra istituzione - avverte il presidente del Consiglio regiona-le, Clodovaldo Ruffato - è ora necessario più che mai lavorare per raggiungere questo obiettivo”. “Abbandoniamo quindi - precisa il presidente del Consiglio - l’illusione di strade impercorribili e concentriamoci sugli strumenti istituzionali e politici che i nostri ordinamenti ci mettono a disposizione. Solo così saremo in grado di rispondere alle aspettative della nostra gente”.

Clodovaldo Ruffato, PdlperseGuiremo l’autonomia attraverso altre strade

L’opinioneL’opinione

“L’esito della consultazio-ne sarebbe

stato una sconfi tta per Zaia – ha dichia-rato la capogruppo del Pd in Consiglio regionale Laura Puppato, in merito all’ipotesi prospettata da Zaia di una consultazione referendaria sull’autonomia del Veneto e a quanto di-chiarato dal presidente del Veneto – perché anche nell’ipotesi che avesse vinto la fronda indipendentista sarebbe stata comunque una bocciatura del modello di Regione che per quasi vent’anni PdL e Lega hanno governato e che, per molti versi, si è dimostrato ad-dirittura più centralista dello stesso Stato. Basti pensare all’arroganza con la quale il centrodestra ha trattenuto competenze di gestione, persino sottraendole ai Comuni, col risultato di produrre una sostanziale paralisi o ineffi cacia d’azione. A questo va sommata l’incapacità di legiferare in modo innovativo in materie di pressoché esclusiva competen-za regionale come i trasporti, l’urbanistica, il turismo, la formazione, il commercio, i rifi uti e l’energia. Zaia per questo dovrebbe fare le valigie e dovrebbe farle anche se l’ipotetico referendum fosse stato vinto dai sostenitori di una Regione nell’alveo costituzionale in quanto ha dimostrato di non credere in questo modello e di certo non ha contribuito, in tutti questi anni, a renderlo più vicino alle aspettative dei veneti”.

Laura Puppato, Partito Democratico“zaia, dovrebbe semplicemente dimettersi”

Due idee, fi nite entrambe nel cestino. Sarà l’avvicinarsi delle elezioni politiche di primavera o la stretta della cri-si che tra le tante cose impone nuove scelte anche nel

riordino degli enti locali ma nelle scorse settimane ben due ipotesi hanno balenato per un attimo nel cielo del governo del Veneto, lasciando comunque disatteso il desiderio di chi le aveva espresse. Aspirazioni, sogni appunto fi niti sul nascere. Il primo riguarda la fusione delle regioni del Nord ed è stato espresso dal governatore della Lombardia, Roberto Formigo-ni, in occasione di un “super vertice” del Pdl tenutosi recente-mente a Verona e partecipato anche dagli ex-ministri Ignazio La Russa e Maria Stella Gelmini, oltre che dal vicepresidente della Regione Marino Zorzato e dal capogruppo dei pidiellini di Palazzo Ferro Fini, Dario Bond. “Una macro-regione – ha spiegato il numero uno del Pirellone – formata da Lombar-dia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ma estendibile anche a Emilia e Liguria, dotata di un’autonomia almeno pari a quella di cui gode il Friuli”. L’idea, dunque, sarebbe quella di togliere di mezzo i rispettivi consigli regionali, dando luogo a economie di scala e formare un unico consiglio ma soprattutto ambire al trattamento fi sca-le di cui gode la regione a stato specia-le. In Friuli, infatti, viene trattenuto nel-le casse delle Regione circa il 60-70% del prelievo fi scale. “Non si tratta di un progetto secessionista – ha spiegato Roberto Formigoni, citando gli studi di Miglio ma anche quelli della Fondazione Agnelli e perfi no quelli del Pci ai tempi di Guido Fanti – ma di realizzare una realtà che non avrebbe niente da invidiare alle regioni più innovative, produttive e ricche d’Europa”. La strada a parere dello stesso presidente lombardo sarebbe percorribile oggi stesso, seguen-do la via Costituzione vigente e applicandone fi no in fondo l’articolo 116, oppure intraprendendo il percorso della riforma della Costituzione magari inserendoci anche l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, come ha auspicato Ignazio La Russa. Insomma più che una proposta è parsa un’esca

posizionata ad arte per avvicinare l’ex alleato leghista, sen-sibile a cause di questo genere. Il carroccio tuttavia non ha abboccato e il nuovo segretario; Flavio Tosi, ha ricordato che le comunicazioni potrebbero riprendere solo se in gioco ci fos-se la presidenza della Lombardia. Più diplomatico, invece, si è dimostrato il presidente della Regione veneto, Luca Zaia, che con toni meno politici, anche per recuperare l’equilibrio dopo un mezzo inciampo che lo aveva visto protagonista in merito alla richiesta di un referendum per l’indipendenza del Veneto, ha dato la sua visione in merito. “La macro Regione – ha spiegato - così come è stata tratteggiata, ossia come una semplice fusione ex articolo 132 tra le Regioni del Nord, ma-gari a trazione lombarda, non ha alcuna speranza di vedere la luce e non servirebbe ad un bel nulla. Sì, forse si ridurrebbe il numero dei consiglieri, degli assessori, ci sarebbe qualche uffi cio in meno, si creerebbero delle economie di scala ma non si realizzerebbe alcuna autonomia. Senza contare che come veneti non possiamo accettare di fi nire schiacciati dai

nostri vicini di là del Garda”. Ma insieme alla prima proposta è morta anche la se-conda ossia quella dello stesso Zaia che qualche tempo fa aveva chiesto al presi-dente del consiglio regionale - il pidiellino Clodovaldo Ruffato - di fornire alla giunta un parere giuridico circa la possibilità

di indire un referendum consultivo sull’indipendenza della regione. Possibilità decaduta dopo che la direzione assisten-za legislativa del Consiglio regionale ha espresso la propria contrarietà in quanto la nascita di un nuovo Stato non solo esula dalle competenze del Consiglio regionale, ma contrasta anche con i principi di sovranita’, unita’ e indivisibilita’ della Repubblica sanciti dagli articoli 1 e 5 della Costituzione. ”Nel caso di specie – hanno ricordato gli esperti di palazzo Ferro-Fini - la formazione di un nuovo Stato potrebbe derivare da un mutamento territoriale dello Stato italiano, a seguito di smembramento, oppure da una modifi cazione della struttura interna e dell’organizzazione politica dello Stato italiano che,

da Stato regionale qual’è attualmente, dovrebbe trasformarsi in un’altra tipologia di Stato. Ipotesi, tuttavia, che richiede-rebbe quanto meno un procedimento di revisione costituzio-nale nelle forme previste dall’articolo 138 della Costituzione, non essendo suffi ciente una consultazione popolare limitata al territorio regionale del Veneto per modifi care l’intero ordi-namento costituzionale”. Verdetto incassato dal presidente che con un certo aplomb da politico “scafato” ha comunque rilanciato sulla questione confermando di essere pronto ad inoltrare al Governo una proposta rivolta a trattenere in Regio-ne una parte più cospicua del prelievo fi scale. “Con la costitu-zione vigente – ha ammesso Zaia – parlare di indipendenza del Veneto e un modo per pungolare il Governo. La situazione tuttavia è grave e richiede un intervento che da parte nostra è stato individuato nel progetto varato dalla commissione An-tonini. Il dossier è pronto, aspettiamo il momento giusto per presentarlo, di poter ragionare a bocce fredde col governo. Il modello scelto dalla commissione è quello del Friuli, con i sei-decimi delle tasse che restano nel territorio, perché in base alle norme attuali è il massimo che si può ottenere. Io, però, dico che con tutto quel che abbiamo pagato al resto del Paese fi no a questo momento, meriteremmo l’autonomia dell’Alto Adige: otto-decimi di tasse in Veneto e stop alle competenze concorrenti con lo Stato”.

di Mauro Gambin

Governo del Veneto Due proposte fi rmate Pdl e Lega

Macro-regione o indipendenza? Nessuna delle dueFormigoni e Zaia ambiscono al trattamento fi scale del Friuli ma le strade sono diverse e non convergono

“Il progetto secessionista, naufragato sul nascere, ha in Veneto Stato - ribattezzato in questioni giorni Indipendenza Veneto

- il suo principale alfi ere. È stato il segretario del movimento, l’economista di Ca’ Foscari Lodovico Pizzati – spiega il consigliere del Pd, Claudio Si-nigaglia - a consegnare a Zaia una petizione cor-redata da 20 mila che fi rme che sollecitavano il referendum. Al termine dell’incontro, svoltosi nella sede della giunta regionale il 22 maggio scor-so, Pizzati si mostrò estremamente ottimista circa l’esito dell’iniziativa: “Otterremo l’indipendenza a furor di popolo, la vuole la stragrande mag-gioranza di veneti, è solo questione di compiere i passaggi istituzionali richiesti dalla comunità internazionale. Sarà questo consiglio regionale a indire il referendum e sarà Luca Zaia il primo presidente pro tempore della nuova Repubblica Veneta che dovrà organizzare un’assemblea co-stituente subito dopo la vittoria del sì”. A conforto delle sue tesi, Pizzati citò le “norme internazionali previste dal Patto di New York del 1977 che sanciscono il diritto inalienabile dei popoli all’autodeterminazione”. Ma i giuristi dell’amministrazione veneta - dove pure, accanto al tricolo-re, sventola la bandiera di San Marco - sono stati di diverso avviso.

“il proGetto secessionista era di veneto stato”

“Non ci possono essere diver-si modelli di gestione in set-tori cruciali come, ad esem-

pio, i trasporti e la sanità in una realtà omogenea come quella del Nord Italia. Basta solo guardare a cosa succede sul fronte ferroviario, dove in Veneto i disa-gi sono all’ordine del giorno, mentre in Lombardia si è trovata una soluzione con una società ad hoc dedicata ai servizi in-terni. Adesso dobbiamo essere operativi, per questo ci siamo già messi all’opera consultando dei legali”. Ad affermarlo, in una nota è stato Piergiorgio Cortelazzo, vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale del Veneto. “Abbiamo già sentito il parere di alcuni legali istituendo un tavolo operativo sono convinto che in un momento di profondi cambiamenti sia giu-sto premere sull’acceleratore delle riforme, cominciando dal rendere più effi cienti i livelli di governo soprattutto all’interno di un ambito omogeneo come quello del Nord. Il Veneto ha tanto da insegnare sul fronte delle buone pratiche ma ha an-che tanto da imparare”.

“nord italia omoGeneo nella Gestione dei servizi”

Claudio Sinigaglia

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e quello della Lombardia, Roberto Formigoni

Piergiorgio Cortellazzo

Piergiorgio Cortelazzo, Pdl

Clodovaldo Ruffato

Claudio Sinigaglia

Laura Puppato

“Sì all’autonomia, no ai privilegi. Il modello che la

macroregione del Nord deve seguire è quello del Friuli Ve-nezia Giulia, un’autonomia responsabile ed effi ciente”. Lo ha affermato - in una nota del gruppo Pdl di palazzo Ferro-Fini - il capogruppo Dario Bond in-tervenendo a Verona nel corso di una riunione dei gruppi del Pdl del Nord. “Sono contento che si sia affrontato questo tema in una riunione così impor-tante - sottolinea Bond - è ora che le regioni del Nord prendano posizione sulla evidente disparità di trat-tamento che c’è tra i cittadini che vivono in buona parte del Nord Italia e le zone autonome. Noi non siamo contro l’autonomia, ma contro quei privilegi non più giustifi cabili che troviamo in Trentino-Alto Adige. Un altro conto è il Friuli Venezia Giulia, dove troviamo un’autonomia equa e responsabile

Dario Bond, Pdl “sÌ a un’autonomia eQua e responsabile”

In Alto Adige otto decimi delle tasse rimangono alla Regione

Dario Bond

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12 Cultura veneta

La mostra “Enrico Castellani/Günther Uecker”, alla Galleria In-ternazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia, fi no al 13 gennaio, mette in dialogo due Maestri di ottant’anni ancora attivi

nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza. Un allestimento che vede dedicato uno spazio ciascuno, intervallati tra le pareti, senza mai dare l’impressione di un’ipotetica gara o confl ittualità. Castellani torna con una mostra in un luogo storico dopo le due Biennali del ’64 e ’66, mentre Uecker non poteva resistere al richiamo dell’amata Ve-nezia. Due sono anche le provenienze rispettive che, reciprocamente negli anni ’60, hanno avuto un dialogo: la breve vita della rivista Azimuth per Castellani in Italia e il Gruppo Zero con l’adesione per dieci anni di Uecker in Germania. Questo in-contro veneziano, come spiega il curatore Davide Di Maggio, non è stato ideato “per rinverdire i fasti di quelle presenze, ma per rivendicare l’autonomia di cinquant’an-ni di lavoro dopo quelle adesioni iniziali”. Il visitatore passa dunque da opere storiche a lavori eseguiti proprio nel 2012. Un elemento è comune a tutti e due gli artisti, ossia il chiodo. Se in Castellani questo elemento è intimo perché ricoperto dalla tela, in Uecker assume una

valenza maggiormente esplosiva soprattutto per l’osservatore. Nella sala del pensatore di Rodin si è accolti da grandi tele recenti di Uecker, in cui si ritrova la serialità dell’elemento come i sacchi di tela, le croci di carta, le frecce fi no a giungere a due lavori degli anni ’70 con l’inseri-mento dei chiodi. Nella parete opposta dialoga Castellani con un trittico d’argento del ’66, una superfi cie bianca del ’68 e uno spartito del ’69. Passando per altri lavori di Uecker, si trova la I estrofl essione di Castel-lani eseguita nel 1959 con i semi anziché con i chiodi di colore nero e

a chiudere i suoi recenti angolari d’argento, che richiamo vecchi lavori ma con la capacità di cat-turare la luce, assumendo forme diverse in base all’irradiamento su una tela tesa a tamburo. Al piano terra un’installazione di Castellani richia-ma le tensioni e gli equilibri geometrici della tela e il mulino di sabbia (sandmühle) di Uecker che

rappresenta il ciclo perpetuo del mondo. Una mostra equilibrata, se let-ta nella giusta ottica, anche se nei giorni della vernice i due artisti non hanno condiviso le sensazioni, l’esperienze e i ricordi con gli addetti ai lavori e la cittadinanza, rimanendo in hotel anche per un probabile mancato coinvolgimento da parte del curatore.

di Alain Chivilò

Fino al 13 gennaio “Enrico Castellani/Günther Uecker”, ancora attivi nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza

Mostre Alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia

Il “chiodo” che unisce due ottantenni artisti

Nelle foto a sinistra una delle opere di Uecker e sopra una di Castellani

Negozio Olivetti, Piazza San Marco

Il negozio Olivetti sito in Piazza San Marco a Venezia, di proprietà dell’Assicurazioni Generali ma dato in gestione al Fai (Fondo

Ambiente Italiano), ci riporta indietro nel tem-po riproponendoci la mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cineti-che”, che si tenne proprio in questa storica sede nel luglio 1962. Nell’ambito degli even-ti collaterali della 13. Biennale Architettura è possibile ammirare gran parte degli oggetti che furono esposti cinquant’anni fa, in un ambiente che ancor’oggi tiene vivo lo spirito avanguardista del marchio. Infatti negli anni ’60, la mostra lagunare era la III tappa di una serie di mostre itineranti sull’Arte Pro-grammata che fu commissionata e sponso-rizzata da Olivetti attraverso Bruno Munari e altri artisti. Come ci spiega il curatore Mar-co Meneguzzo, “fu una sinergia tra arte e azienda privata che segnò un rapporto con il mondo dell’industria, creando un linguag-gio e una diffusione dell’arte di domani. Un modo diverso di guardare l’arte e il mondo”. Nell’intreccio delle opere all’interno dell’espo-sizione permanente di macchine da scrivere, l’inaugurazione è anche occasione per ap-profondire il ritorno contemporaneo dell’Arte Programmata. Meneguzzo, che ha scritto un

libro al riguardo, afferma che è “La nostalgia per un momento in cui la tecnologia, l’arte e la sinergia con l’industria potevano pensare di risolvere i problemi dell’uomo e della società moderna. In fondo è una tecnologia banale, semplice, direi easy ma proprio in questi lavo-ri adesso vediamo l’aspetto della proiezione nel futuro”. Alberto Biasi invece sottolinea la stranezza che “L’Arte Programmata sia stata rimossa quando aveva delle parvenze analo-ghe alla programmazione in campo elettroni-co e digitale. Infl uenze artistiche Statunitensi hanno avuto invece successo ma tendevano al disordine, al caos che comunque noi già programmavamo”. Grazia Varisco rileva il fatto che “Lo spostarsi della vita verso una tecnologia avanzata porta a valutare questi esperimenti elementari, comunque di basso valore tecnologico, con freschezza e auten-ticità che all’epoca soprattutto per noi erano scontati”. Giovanni Anceschi pone l’accento sul fatto che “La tecnologia si è messa a no-stro favore come effetti e idee, perché alla fi ne c’è un approccio e una forte componente scientifi ca”. Un’occasione unica dunque per vedere materiale dell’epoca e tredici opere divise tra gli artisti del Gruppo T, Gruppo Enne oltre a Munari, Mari e Alviani.

Adesso come allora: 50 anni di avventure “Programmate”

Il Terreno Comune, “Common Ground”, è il titolo della 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia diretta da David Chipperfi eld. Le tematiche proposte, che si possono ammirare

fi no al 25 novembre, riguardano la continuità, il contesto e la memoria nell’ambito d’infl uenze e aspettative condivise. Partendo da un’appa-rente mancanza d’intesa tra la professione (d’architetto) e la società, il curatore, con il titolo proposto, vuole costituire “un tetto sotto il quale i partecipanti possano trovare rifugio per presentare le loro idee”. Ecco che si è voluto stimolare gli architetti “ a reagire alle prevalenti tenden-ze professionali e culturali del nostro tempo che danno risalto alle azioni individuali e isolate”. Dunque idee comuni e condivise per la base di una cultura architettonica con un’attenzione rivolta alla città, in colla-borazione con i cittadini e i partecipanti al processo di costruzione. In sintesi Common Ground, ossia partire da singole posizioni di differenza per arrivare a idee condivise realizzabili per una base dell’architettura. Stabilite le linee guida si procede ora con una rapida disamina tra i Padiglioni. Si parte con quello Centrale dei Giardini: lo studio irlandese Grafton Architects, partendo dall’architetto brasiliano da Rocha, realiz-za un modello della Serra Dourada Stadium, ossia un’università come arena d’apprendimento e lavoro; The Piranesi Variations, 4 squadre che partendo dal modello del Campo Marzio re-interpretano e propongono nuovi modelli; l’artista Eliasson invece affronta la disparità d’accesso alla luce e l’elettricità come problema globale dei diritti umani; gli archi-tetti olandesi del gruppo MVRDV pongono l’iniziative e circostanze indi-viduali principali alla pianifi cazione; infi ne L. e M. Ortner si propongono con una collezione di dipinti con tecnica di pittura a polvere spessa per rappresentare i loro edifi ci immaginati e costruiti. Proseguendo, il padi-

glione della Russia, con le consuete soluzioni innovative, a piano terra I-Land propone immagini di 37 città segrete della scienza nell’ex Urss, che si scoprono attraverso dei buchi nella parete, mentre le sali superio-ri sono tappezzate da texture d’arredo tecnologico di codici QR-Code, che illuminandosi in modo alternato sono decifrati da Ipads consegnati all’ingresso al fi ne di mostrare i progetti per Skolkovo, la nuova città della scienza internazionale per il 2017. Il Padiglione Usa, con delle infografi che a carrucola, mette in rassegna 124 progetti. La Francia ripensa a una nuova zona fuori Parigi per una comunità d’immigrati con lo scopo di ridurre la povertà e favorire lo sviluppo economico. Il progetto del Giappone dona uno spazio condiviso a chi ha perso la casa durante lo tsunami. La Svizzera ha trasformato il padiglione in una grande camera oscura con un collage murale d’immagini del fotografo Zirn. Continuando presso l’Arsenale, l’esposizione ci accoglie con Gate-way di Foster, Sandison e Carcas, ossia la storia dell’architettura e degli spazi pubblici uniti in una proiezione e un insieme di suoni. I nomi di grandi architetti sono sparsi sul pavimento e immagini di città, edifi ci e fatti contemporanei sono proiettati sulle pareti; una delle installazioni più riuscite anche se strizza molto l’occhio come concetto alle Arti Visi-ve. Il Padiglione Italia curato da Zevi chiude questa disamina con le 4 stagioni da Olivetti al futuro, al territorio, fi no al made e remade in Italy. Il tutto nel segno dell’eco-sostenibilità avvalorata anche da un giardino interno di 800 mq. In conclusione un’apoteosi dell’Architettura attra-verso gruppi di lavoro che hanno proposto da un lato soluzioni ardite, dall’altro progetti sostenibili. Rimane comunque un dubbio sull’effettiva funzionalità e abitabilità interna che viene rimandata ad approfondi-menti successivi.

Se in Castellani il chiodo è intimo, perché ricoperto dalla tela, in Uecker è esplosivo

Al.Ch.

L’allestimento della mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cinetiche” riproposta mezzo secolo dopo

Al.Ch.

inteGrazione, sostenibilità e condivisione nella biennale architettura 2012

Errata corrige: In questa stessa pagina, il mese scorso, abbiamo pubblicato l’ar-ticolo dal titolo “Banco e Orme insieme al progressive rock” la foto allegata però era sbagliata in quanto ritraeva i componenti di una reunion di qualche anno fa e

non quelli che si esibiranno al Gran Teatro Geox il prossimo 20 ottobre. Ci scusiamo con i lettori e gli interessati.

32 Cultura veneta323232 Cultura veneta

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L’Ente Parco del Delta del Po

il giorno 27 ottobre 2012 alle ore 11:00 presso la Sala Consigliare del Comune di Adria Sede comunale, invita alla presentazione del libro:

LE VALLI DEL DELTA DEL PO

“Se lo scopo dello sviluppo è di provvedere ai bisogni so-ciali ed economici, lo scopo della conservazione è di assi-curare la capacità della terra nel mantenere e permettere tale sviluppo razionale e di assicurare il mantenimento della vita. La conservazione viene definita come gestione dell’uso della biosfera, in modo da trarre i maggiori van-taggi, mantenendo il potenziale perchè possa far fronte ai bisogni ed alle aspirazioni delle generazioni future. Quindi la conservazione è positiva e iclude la salvaguar-dia, il mantenimento, l’utilizzazione duratura, la riquali-ficazione ed il miglioramento dell’ambiente naturale. La conservazione, come lo sviluppo. è dedicata all’uomo: lo sviluppo mira a raggiungere fini umani soprattutto attraverso l’uso razionale della biosfera, la conservazio-ne mira alla realizzazione degli stessi fini assicurando

la continuità di tale uso. La conservazione e lo sviluppo sono stati associati così raramente che talvolta appaio-no, e spesso sono rappresentati, come due processi in-compatibili.” In questo libro l’associazione di razionale uso delle risorse e la continuità del loro uso nella logica della conservazione della natura emergono ponendo la domanda di cosa si può fare per il futuro. Quindi la scelta di pubblicare il volume non è solo un importante lavoro di ricerca storica ed ambientale ma anche un modo per stimolare il lettore a proporre delle idee o a far pensare quanto l’uomo abbia fatto per la preservazione del nostro Parco del Delta del Po.

IL PRESIDENTEGiuseppe Geremia Gennari

(Il testo è tratto dal volume “Uomini e Parchi - autori Valerio Giacomini e Valerio Romani edizione aggiornata a cura di Walter Giuliano - Edizioni Franco Angeli.)

Parco Regionale Venetodel Delta del PoVia Marconi, 645012 Ariano nel Polesine (RO)Tel. 0426 372202Fax 0426 [email protected]

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Progetto Azienda PulitaServizio di Raccolta dei Rifiuti Agricoli

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Provinciadi PadovaAssessoratiall’Agricolturae all’Ambiente

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Il Progetto “Azienda Pulita” è un servizio innovativo, uniIl Progetto “Azienda Pulita” è un servizio innovativo, uni-co nel suo genere in Italia, grazie al quale co nel suo genere in Italia, grazie al quale migliaia di aziende agricole padovane possono consegnare i rifiuti derivanti dalla loro attività imprenditoriale.

D’ora in avanti, dovrai solo preoccuparti di consegnare correttamente i rifiuti, di tutto il resto, comprese le incomcorrettamente i rifiuti, di tutto il resto, comprese le incom-benze burocratiche, ridotte al minimo, si occuperà il gestore benze burocratiche, ridotte al minimo, si occuperà il gestore del servizio pubblico integrativo.del servizio pubblico integrativo.

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Page 39: La Piazza di Padova ovest - 2012sett n126

35353535Sì, viaggiare24 Sì, viaggiare

L’ultimo in ordine di tempo a rimanerne incantato è stato Paolo Rumiz, scritto-re e giornalista. Il suo viaggio in barca

lungo il corso del Po, raccontato a puntate su “Repubblica” nell’agosto scorso, ha vissuto le tappe fi nali in Polesine e lì lo scrittore triesti-no è rimasto stupito nel notare come questa terra abbia conservato la sua anima schietta e ruvidamente autentica. Quindi luoghi naturali di una bellezza struggente che proprio la plu-risecolare presenza dell’uomo rende più veri e costantemente sospesi fra poesia e prosa. Fra lirica e disincanto. In particolare il delta ha col-pito Rumiz, con le sue osterie frequentate dai pescatori (osannato il piatto di spaghetti alle vongole mangiato a Boccasette, uno dei villag-gi più colpiti dalle varie alluvioni), i canneti, i ponti di barche. Ma anche il ricordo lontano del-la malaria, le zanzare, i silenzi... E poi i casoni di valle, gli isolati e irraggiungibili scani, mete ambite soltanto dagli escursionisti più ardimen-tosi. Rumiz non è stato colpito dal delta da de-pliant, insomma. Ma dal delta vero, quello che non a caso ha fatto da sfondo a indimenticati fi lm del neorealismo italiano. Sofi a Loren co-struì la sua icona posando all’ombra del faro di Pila in occasione del lancio del fi lm “La donna del fi ume” di Mario Soldati (1955).

Da quando c’è il Parco naturalistico del Delta del Po è cresciuto l’interesse per que-sti luoghi, non più meta privilegiata dei soli birdwatcher armati di cannocchiali, che da tempo sanno bene quanto sia unico questo ambiente naturale, ricco com’è di oltre 300 specie di fauna acquatica. Meta per tutti, per turisti normali, compresi i gitanti del week end o della domenica. E’ destinato anche a loro il Museo regionale della bonifi ca nella restaurata idrovora di Ca’ Vendramin, lungo la strada fra Taglio di Po e Porto Tolle. Per i turisti più sensibili all’ambiente è stato istituito

il Giardino botanico di Caleri, e sono state moltiplicate le escursioni naturalistiche in barca, in bicicletta, in canoa, a cavallo e a piedi. E poi si è sviluppato il pescaturismo, soprattutto nella pescosa Sacca di Scardovari. Attività sostenute da una fi tta rete di agriturismi e semplici osterie, dove ci si può rifocillare a prez-zi modici e venendo a contatto con la gente del luogo. Anche qualche villa offre ospitalità, naturalmente di charme. E’ il caso di Ca’ Zen di Taglio di Po, dove dimorò anche il Byron. L’osteria Arcadia di Santa Giulia, dove c’è il ponte di barche più noto del Polesine, affi tta ca-mere e organizza diverse uscite per conoscere il tessuto naturale più intimo del Delta. Come la vicina Locanda degli Antichi sospiri, poi riesce a far apprezzare anche i prodotti tipici di que-sto ambiente di laguna. I mitili, le anguille, i crostacei... Ma anche il riso pregiato delle risaie

vallive. E così anche l’umile Santa Giulia ora è meta turistica. L’isola di Albarella, un piccolo paradiso turistico ora di proprietà Marcegaglia, e le vicine spiagge di Rosolina Mare, rappre-sentano invece l’alternativa di chi il turismo lo intende in modo più convenzionale, mettendo la spiaggia e il sole al primo posto. Racchiuso fra Adige e Po, il Polesine è anche una terra ric-ca di storia. Adria era importante già in epoca etrusca e conobbe il suo massimo splendore in epoca romana. Il suo Museo archeologico è una meta irrinunciabile per conoscere il passato remoto della città e del Polesine. Un apparato didattico di recente impostazione rende i tesori del museo fruibili da chiunque. Adria, cittadina adagiata fra i navigli, conserva un fascino vagamente demodè, presenta scorci pittoreschi e atmosfere languide. Stesse piacevoli sensa-zioni di quando ci si siede a tavola dello storico

Polesine, mosaico fra terra e acque

VENETO

TIPICO PAESAGGIO DEL DELTA DEL PO. IN ALTO: UN CASONE E IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI ADRIA. A METÀ PAGINA: IL PONTE DI BARCHE DI SANTA GIULIA, IL MUSEO DEI GRANDI FIUMI DI ROVIGO, A

DESTRA TRAMPOLIERI IN VOLO E IL MUSEO DELLA GIOSTRA DI BERGANTINO. PIÙ SOTTO: VILLA BADOER DI FRATTA POLESINE

AMOLARA, L’IDROVORA ORA OSTELLO E MUSEO DELLA BONIFICA

Alle porte di Adria un’antica idrovora è diventata un accogliente ostello e un museo sulla storia della bonifi ca. Si tratta dell’Amolara (nella foto), frutto di un’intelligente opera di recupero e di riuso di una pregevole struttura di archeologia industriale. L’ostello propo-ne anche una ristorazione ispirata alla tradizione e ai piatti tipici della zona ed è il punto di partenza di tante attività. Una parte dell’edifi cio che ospitava l’idrovora è stato trasformata in museo, il “Septem Mària Museum”, ovvero museo della terra dei sette mari. Septem Mària nasce da una citazione di Plinio il Vecchio ispirata alla zona. In sala da pranzo un affresco realizzato da Elvio Mainardi illustra il territorio di Adria antica. Un luogo di grande suggestione. www.amolara.it

ristorante dell’albergo Molteni, a gestione familiare. L’apertura del nuovo autodromo, che ospita manifestazioni motorische a livello europeo, ha dato una scossa adrenalica forte alla città. Rovigo, invece, è più salottiera e più vivace, con le sue piazze di epoca veneziana e i suoi portici dove si affacciano tanti locali frequentatai dai giovani. ma la cultura non è affatto in second’ordine. Basta visitare il Mu-seo dei grandi fi umi o le mostre temporanee ospitate a Palazzo Roverella per renderse conto. A Fratta Polesine è imperdibile il per-corso delle ville, a cominciare dalla palladiana Villa Badoera. A Badia Polesine c’è l’antica abbazia della Vangadizza, a Lendinara c’è il Museo del Risorgimento più due santuari. A Villadose uno spazio espositivo dedicato alla Centuriazione Romana, ad Ariano Polesine la chiesetta di San Basilio.

L’Alto Polesine, la parte che confi na con la Lombardia e con l’Emilia, presenta invece altri connotati. Melara, Bergantino e Castelmassa sono famosi per la costruzione di giostre e la produzione di fuochi d’artifi cio, tanto che a Bergantino è sorto il Museo della giostra, dedicato all’artigianato del luna park. A tavola dominano i profumi di zucca e le contamina-zioni della cucina mantovana e reggiana. Ma sono tanti i prodotti tipici del Polesine, vedi ad esempio la bondola di Fratta Polesine e le verdure di Lusia (una delle capitali nazionali dell’orticoltura e del commercio del settore), sostenuti da tantissime fi ere paesane e da una ristorazione da sempre attenta alla conserva-zione e alla valorizzazione delle tradizioni loca-li. Info: www.polesineterratraduefi umi.it www.parcodeltapo.org www.rovigoturismo.it www.deltapocard.it

DAI PAESAGGI DEL DELTA DEL POCOSÌ CARICHI DI SUGGESTIONIE CELEBRATI ANCHE DAL CINEMAAD ADRIA E ROVIGOCITTÀ RICCHE DI ARTE E CULTURAIL TERRITORIO RACCHIUSO DAI DUE GRANDI FIUMIRISERVA TANTI ALTRI PICCOLI TESORIDA SCOPRIRE SENZA FRETTACOME LE VILLE DI FRATTAO IL MUSEO DELLA GIOSTRAALLESTITO A BERGANTINO

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i nostri Esperti

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Catasto: per i fabbricati rurali contano solo i requisiti

L’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Il tempo stringe per le unità immobiliari che, come previsto dalle novità introdotte nel nuovo Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 26 Luglio 2012, possono essere iscritti al catasto, tra quelli rurali destinati ad abitazione e quelli strumentali all’esercizio dell’attività agricola (diversi da quelli in categoria D/10). I soggetti interessati devono presentare le DOMANDE DI VARIAZIONE CATASTALE relative fabbricati iscritti al catasto urbano (Ceu) entro il 1° ottobre 2012, mentre le DICHIARAZIONI DI AGGIORNAMENTO CATASTALE relative ai fabbricati iscritti al catasto terreni (Ct) che devono essere iscritti al catasto edilizio urbano, entro il 30 novembre 2012. Restano comunque valide le domande presentate in base alle regole (abrogate) del D.L. n. 70/2011 dopo il 30 settembre 2011 e fi no al 1° ottobre 2012. L’agenzia del Territorio ha previsto due tipologie di modulistica: la tipologia di DOCUMENTO 1 per la presentazione delle domande di variazione, e la tipologia di DOCUMENTO 2, per la presentazione delle dichiarazioni di aggiornamento catastale. In altre parole la prima tipologia, è utilizzata per le dichiarazioni di fabbricati di nuova costruzione od oggetto di interventi edilizi, per i quali sussistono i requisiti di ruralità. La seconda tipologia di documento, è utilizzata per le dichiarazioni al Ceu di fabbricati rurali già censiti al Ct, purché costituenti unità immobiliari che, nello stato attuale, sono di per sé atti a produrre un reddito. Per

entrambi le procedure, devono essere presentate anche le relative autocertifi cazioni, utilizzando i moduli B (per le unità abitative) e C (per le unità strumentali), allegati al Dm 26/07/2012. Tra le novità è stata introdotta anche una nuova causale di variazione, denominata “RICHIESTA DI RURALITÀ”, da utilizzare solo con la tipologia di documento 1. Questa causale consente in caso di unità già censite nel gruppo di categoria D (esclusa la D/10), la presentazioni di VARIAZIONI SEMPLIFICATE, per cui sono necessari solo i dati identifi cativi dell’unità. Fino al 30 novembre 2012, i soggetti interessati potranno continuare a servirsi della procedura Docfa già in uso. Ma già a decorrere dal 4 settembre 2012, è disponibile la nuova versione della procedura automatica “Docfa 4.00.1”. Sul sito dell’agenzia del Territorio (www.agenziaterritorio.gov.it) è quindi possibile compilare la domanda con modalità informatica. E’ anzi consigliabile utilizzare la procedura on-line, che consente subito l’assegnazione dell’identifi cativo numerico, con la possibilità di trasmettere successivamente, ma non oltre il 1 ottobre 2012, tutta la documentazione all’Uffi cio provinciale dell’Agenzia. Con il Dm 26 luglio 2012, i fabbricati per i quali sussistono i requisiti di ruralità, già censiti al Ceu e oggetto delle nuove domande, mantengono la categoria attribuita e gli altri dati di classamento, siano essi a destinazione abitativa o strumentale all’esercizio

delle attività agricole. Perciò ai fi ni fi scali, e in particolare ai fi ni dell’Ici non è più necessaria l’attribuzione delle categorie catastali A/6 e D/10. In altre parole il riconoscimento del carattere di ruralità di un immobile è indipendente dalla categoria catastale attribuita, ma solo dai requisiti. Le domande e le autocertifi cazioni possono essere presentate mediante consegna diretta all’uffi cio competente, posta raccomandata, fax o PEC. Inoltre possono essere presentate dai titolari dei diritti reali, da tecnici incaricati (ingegneri, geometri, agronomi, architetti) o tramite le associazioni di categoria degli agricoltori. Ricapitolando le dichiarazioni di aggiornamento dovranno avvenire entro il 30 novembre 2012, in caso di inosservanza scatta l’accertamento con sanzioni da 1.032 a 8.264 euro. Naturalmente gli uffi ci provinciali dell’Agenzia del Territorio verifi cheranno la documentazione presentata. Quindi l’esisto della verifi ca dei requisiti di ruralità potrebbe essere anche negativo, in caso di mancanza dei requisiti. In particolare in sede di controllo è necessario attribuire il classamento alla categoria del gruppo “A” più appropriata in base alle caratteristiche oggettive del fabbricato e apporre ove possibile, la corrispondente annotazione del carattere di ruralità. E’ chiaro infatti che non è possibile il riconoscimento dei requisiti per fabbricati che hanno caratteristiche appartenenti alle categorie A/1 e A/8 o per le abitazioni con caratteristiche di lusso.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Care lettrici e lettori, a richiesta da parte di molte di Voi, in questa rubrica affronterò il delicato quanto frequente tema dell’omesso versamento dell’assegno di mantenimento in favore del fi glio minore da parte del genitore non collocatario prevalente e/o del fi glio maggiore non economicamente autosuffi ciente.I fi gli minori e quelli maggiorenni, non ancora economicamente autosufficienti, h a n n o diritto di essere mantenuti ( ex art. 147 e 148 del c.c.) dai genitori in misura proporzionale al proprio reddito (inteso quale patrimonio complessivo) tenendo conto delle esigenze concrete degli stessi, del tenore di vita goduto in costanza di convivenza, ancorché more uxorio, all’effettiva permanenza presso ciascun genitore e all’impegno concreto profuso da ciascuno di essi nella loro educazione e gestione giornaliera.Dato per acclarato, dunque, che l’obbligo al mantenimento dei fi gli incombe in egual misura anche sui genitori non legati da un vincolo matrimoniale ma da una semplice unione di fatto, ne consegue che anche le conseguenze civili e penali per l’omesso versamento dello stesso sono da intendersi parifi cate.Ma, in concreto, come e cosa fare se il padre naturale/separato/divorzionato omette di

versare il mantenimento del fi glio minorenne e/o maggiorenne non economicamente autosuffi ciente?La madre, munita dell’omologa di separazione (in ipotesi di separazione consensuale) o della sentenza di separazione (in ipotesi di separazione giudiziale) o della sentenza di divorzio, o ancora del provvedimento, avente natura esecutiva, pronunciato dal Tribunale Minorile, può adire, tramite un legale all’uopo nominato, il Tribunale per far ordinare al terzo (es. datore di lavoro, banche, enti erogatori la pensione, P.A.) ex art. 156, comma 6 c.c. di versarle direttamente quanto previsto a titolo di mantenimento. Questo ordine di pagamento può essere già inserito dal Giudice, qualora ne ricorrano i presupposti (ad esempio allorquando il genitore già nel corso del procedimento di separazione o divorzio ometta e/o ritarda ingiustifi catamente il pagamento del dovuto mantenimento), nella sentenza di separazione e/o divorzio o nel decreto pronunciato avanti il Tribunale minorile a seguito di procedimento ex art. 317 bis c.c..Detta condotta assume particolare rilevanza anche ai fi ni della valutazione del corretto esercizio della potestà genitoriale poiché, innegabilmente, denota il pressoché totale disinteresse del genitore

inadempiente verso le esigenze primarie del fi glio minore e/o maggiorenne ma non economicamente autosuffi ciente.Conseguentemente, potrà essere giuridicamente valutata l’incapacità genitoriale del genitore inadempiente con sua conseguente decadenza. Peraltro, la violazione degli obblighi di natura economica disposti in favore del fi glio, assume rilevanza anche in ambito penale integrando detta condotta il reato di cui all’art. 570 c.p., anche nella sola ipotesi di semplice ritardato pagamento dell’assegno rispetto ai termini indicati dal Giudice.Ma il genitore inadempiente può esimersi dalle conseguenze penali della propria condotta?L’incapacità economica del genitore obbligato al pagamento dell’assegno di mantenimento assume valore esimente solo quando questi riesca a dimostrare, in maniera puntuale e precisa, il proprio incolpevole stato di indigenza. A tal riguardo non si può ritenere suffi ciente il semplice stato di diffi coltà economica addotta dall’inadempiente a propria discolpa come ad esempio il fatto di essere disoccupato.Di recente la Cassazione è nuovamente intervenuta sul punto ritenendo che l’impossibilità di versare l’assegno di mantenimento al fi glio minore da parte

di un imprenditore non possa giuridicamente essere scusata dal fatto che la sua azienda sia in diffi coltà economica, come vanamente dimostrato con la produzione in giudizio degli ultimi tre bilanci in “rosso”. La Corte di Cassazione con la medesima sentenza ha inoltre statuito il diritto al risarcimento dei danni morali conseguenti a detto comportamento omissivo.Dunque, l’omesso mantenimento dei fi gli minori e/o maggiorenni non economicamente autosuffi cienti, oltre ad essere immorale sotto un profi lo umano, assume senza dubbio rilievo in ambito civile e penale con conseguente diritto, da parte dei soggetti lesi, di pretendere la giusta tutela anche sotto il profi lo del risarcimento dei danni morali sofferti per tutte le diffi coltà e disagi loro causati. Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

AFFARI DI FAMIGLIAMancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del fi glio minore da parte del padre.

Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso

riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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Page 41: La Piazza di Padova ovest - 2012sett n126

Valentino Micaglio

Vertigine visivaL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

La vertigine può essere definita come una sen-sazione di instabilità ed è un sintomo, non una malattia, di disorientamento in relazione alle cose attorno a noi. La sintomatologia vertigino-sa può variare da una leggera sensazione di capogiro sino ad una grave e severa sensazio-ne di instabilità che ci può far cadere con effetti anche gravi o la perdita di motilità che alla gui-da diventerebbe di estremo pericolo. Problemi ai muscoli oculari o problemi di rifra-zione possono causare instabilità. Un esempio di tale tipo di disturbo è quello che un individuo può avere durante la guida se porta occhiali che appartengono ad un’altra persona oppu-re di instabilità visiva causata da una non cor-retta ametropia, tipo l’astigmatismo, o quando si vede sfrecciare un treno che va in direzione opposta alla nostra. Gli occhi rispondono in-viando al cervello una rapida serie di impulsi, che indicano che il corpo è in movimento rota-torio. D’altra parte, le orecchie ed il sistema di muscoli-articolazioni, inviano al cervello impulsi

che indicano che il corpo non è in movimen-to rotatorio ma solo in movimento in avanti. Il cervello, nel ricevere tali informazioni confuse (dagli occhi che indicano movimento, dalle orecchie e dal sistema muscoli-articolazioni che indicano il contrario) invia allo stesso modo, ai vari muscoli e ghiandole, ordini confusi che pos-sono causare sudorazione, nausea, e vomito. In tale situazione quando un individuo è seduto nel sedile di fronte e guarda in avanti, gli occhi, le orecchie, e il sistema muscoli -articolazioni, lavorano in modo più uniforme, e la possibilità di avere la sensazione di mal d’auto è minore. Un disturbo visivo può essere causato da vertigi-ni di altra origine. La incapacità intermittente di focalizzare, la difficoltà nella lettura, intermitten-te sensazione di appannamento visivo, possono derivare da piccoli movimenti riflessi dagli occhi (scosse).Le vertigini si possono avere per altri motivi, quali :problemi otologici, stress emotivi, gli stati di ten-

sione, e l’assunzione di un’eccessiva quantità di alcool. l’insufficienza circolatoria, la disfunzio-ne metabolica o allergica, i tumori o i traumi, possono produrre questo tipo di instabilità con o senza disturbi dell’equilibrio, e altri che per esigenze di spazio non elenchiamo.

BIBLIOGRAFIA: www.gruppootologico.it

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Nomi famosi• Sapete come si chiama la mo-della giapponese con le misure perfette? Mimi Sury.• Come si chiama il più gran-de cocainomane giapponese? Hiothiro Nariga.• Come si chiama il più famoso comandante delle frecce tricolo-ri? Gino Vantuno.• Come si chiama il più esperto geologo brasiliano? Pedro Ma-cinho.• Come si chiama il più grande produttore di autoveicoli cinese? Cam Yong Chin.• Come si chiama il più forte sal-tatore in lungo congolese? Mo-zombo Nabuca.• Come si chiama il più gentile autista di autobus congolese? Ta-kalasu Chenduma.• Come si chiama il più imbattuto portiere di calcio giapponese? Tu-tiri Yoparo.• Come si chiama il più assiduo suonatore di citofono vietnami-ta? Vien Po Ju.• Come si chiama il peggiore av-vocato italiano? Massimo Della Pena.• Come si chiama il più sadico ba-gnino romano? Adamo Rigonfio.• Come si chiama il più grande idraulico italiano? Oscar Dabba-gno.• Come si chiama il più turbolento studente italiano? Oscar Manato.

• Come si chiama il più abile scul-tore italiano? Oscar Pello.• Come si chiama il più bravo cal-zolaio italiano? Oscar Pone.• Come si chiama l’uomo più co-nosciuto d’Italia? Rino Mato.• Come si chiama il più accanito fumatore italiano? Nico Tina.• Come si chiama la più grande cinofila italiana? Tornaccasa Ales-sia.• Come si chiama il più fornito pizzicagnolo arabo? Alì Mentari.• Come si chiama il più maldestro barbiere arabo? Allah Mett.• Come si chiama il più dispet-toso bambino arabo? Moustafà Appost.• Come si chiama il più famoso saltatore arabo? Dalì Allah.• Come si chiama il più forte lan-ciatore di peso arabo? Buth Allah.• Come si chiama il miglior po-steggiatore rumeno? Emmo Cu-mescu.• Come si chiama il più bravo de-tective rumeno? Silu Pescu.• Come si chiama il più ricercato evaso rumeno? Nicolae Ciaue-scu.• Come si chiama il più forte tuf-fatore spagnolo? Casco De Pan-za.• Come si chiama la più forte tuf-fatrice spagnola? Maia Chespan-sada.• Come si chiama il più astuto investigatore spagnolo? Vasco Tesgama.

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Page 43: La Piazza di Padova ovest - 2012sett n126

VINO

IL BRUNELLO DI MONTALCINO

SIAMO A MONTALCINO, NELL’ITALIA CENTRALE, IN TOSCANA, IN UNA ZONA COLLINARE DI RARA BELLEZZA, CHE DAL 2004 È ISCRITTA NEL PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITÀ DELL’UNESCO. QUI SI ALTERNANO VIGNETI, ULIVETI ED ALTRE COLTIVAZIONI ASSIEME AD UN NUMERO IMPRECISATO DI EDIFICI IN PIETRA CHE TESTIMONIANO LA CENTENARIA

COLTIVAZIONE DI QUESTO TERRITORIO. QUI SI PRODUCONO VINI ROSSI DI STRAORDINARIA BELLEZZA E LONGEVITÀ, OTTENUTI DAL VITIGNO SANGIOVESE. IL VINO PIÙ IMPORTANTE È SENZA OMBRA DI DUBBIO IL BRUNELLO DI MONTALCINO, CHE ASSIEME AL CHIANTI E AL BAROLO, È LA PIÙ IMPORTANTE FORMA DI MADE IN ITALY ENOLOGICA NEL MONDO. LA STORIA DEL BRUNELLO DI MONTALCINO È LEGATA A DOPPIO FILO ALLA FAMIGLIA BIONDI-SANTI. DURANTE LA SECONDA METÀ DELL’800 SI EBBE UNA NOTEVOLE SVOLTA ENOLOGICA DA PARTE DI CLEMENTE SANTI ED IN SEGUITO DAL NIPOTE FERRUCCIO BIONDI, CHE POI PRESE ANCHE IL NOME DEL NONNO MATER-NO, DIVENTANDO BIONDI-SANTI. QUESTI, FACENDO UNA SELEZIONE ACCURATA DELLE UVE DI SANGIOVESE, CAPÌ CHE PER OTTENERE IL VINO CHE VOLEVA DOVEVA USARE UN SOLO VITIGNO, MENTRE PRIMA SI MESCOLAVANO DIVERSI TIPI DI UVE. NEL 1865 SI EBBE LA PRIMA VINIFICAZIONE E QUELLO CHE SE NE OTTENNE FU UN VINO CORPOSO, CALDO, ARMONICO E MOLTO VELLUTATO. DA QUELLA VOLTA IL CONSENSO NEI CONFRONTI DEL BRUNELLO CREBBE IN MODO ENORME E, AI GIORNI NOSTRI, NON HA ANCORA SMESSO DI CRESCERE. LA BOTTIGLIA PIÙ ANTICA CHE SI CONOSCA È DATATA 1888 ED È GELOSAMENTE CONSERVATA DALLA FAMIGLIA BIONDI-SANTI.IL BRUNELLO DI MONTALCINO DEVE ESSERE MESSO IN COMMERCIO IL 1° GENNAIO DEL QUINTO ANNO DOPO LA VENDEMMIA, È UN VINO CHE PUÒ DURARE, SEMPRE CHE L’ANNATA LO PERMETTA, ANCHE UN SECOLO SENNÒ POCO CI MANCA, MIGLIORANDO CONTINUAMENTE LE PROPRIE QUALITÀ. E’ UN VINO IDEALE PER ARROSTI DI CARNI ROSSE, CACCIAGIONE E CARNI ALLA GRIGLIA. OLTRE AL BRUNELLO IN QUESTA ZONA VIENE PRODOTTO ANCHE IL ROSSO DI MONTALCINO, CHE ALTRO NON È CHE L’ESPRESSIO-NE DEL SANGIOVESE CHE SI PUÒ BERE ANCHE GIOVANE. INFATTI IL ROSSO DI MONTALCINO PUÒ ESSERE MESSO IN COMMERCIO IL 1° SETTEMBRE DOPO LA VENDEMMIA. PER CHI FOSSE AMANTE DEI VINI DA DESSERT QUI SI PRODUCE IL MOSCADELLO, VINO BIANCO DI ANTICA TRADIZIONE PRODUTTIVA, DECANTATO ANCHE DA UGO FOSCOLO.

DenisMeneghini

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SARÀ ANCHE PERCHÉ VA DI MODA, MA NELLA STAGIONE DELLA VENDEMMIA QUESTE SCHIACCIATINE ALL’UVA ANDAVANO PROVATE.ABBIAMO SCELTO UN TIPO DI UVA UN PO’ AMAROGNOLA, MA D’ALTRONDE LA NOSTRA È LA TERRA DEL VINO MOSCATO.UN DOLCETTO LEGGERISSIMO SIA PER LA FARINA UTILIZZATA (QUELLA DI RISO È NOTORIAMENTE PIÙ DIGERIBILE) SIA PER L’ASSENZA DI BURRO E OLIO.CON QUESTI POCHI INGREDIENTI SIAMO RIUSCITE AD ESALTARE IL SAPORE DEI CHICCHI D’UVA, OTTENENDO COMUNQUE DELLE SCHIACCIATINE MORBIDE E DELICATE.

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PROCEDIMENTOSETACCIARE LE FARINE, UNIRVI LO ZUCCHERO, I CHICCHI D’UVA INTERI ED IL LIQUORE; AGGIUNGERE L’UOVO ED IMPASTARE CON UN CUCCHIAIO. AIUTARSI CON IL LATTE PER OTTENERE UN COMPOSTO MORBIDO.RIEMPIRE GLI STAMPINI IN SILICONE E CUOCERE IN FORNO VENTILATO A 180° PER CIRCA 30 MINUTI, VERIFICANDO LA COTTURA CON UNO STECCHINO. LASCIARE RIPOSARE IN FORNO SPENTO, PRIMA DI SERVIRE.

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ADOTTA UN BAMBINO A DISTANZA, SOSTIENI LA SUA COMUNITÀ.

Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te. Con l’adozione a distanza di ActionAid e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare!

Per ricevere materiale informativo e la cartellina di un bambino compila il coupon e spediscilo in busta chiusa all’indirizzo indicato sotto; oppure invialo via fax al numero 02 2953 7373 o chiamaci allo 02 742 001.

Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano,via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. Marco De Ponte, domiciliato presso AA; c) i Suoi dati saranno trattati (anche elettronicamente) soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di solidarietà e beneficenza svolte da AA; d) i Suoi dati saranno comunicati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informa-tivo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi all’indicato responsabile per conoscere i Suoi dati, verificare le modalità del trattamento, ottenere che i dati siano integrati, modificati, cancellati, ovvero per opporsi al trattamento degli stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati.

Nome

Cognome

Via n°

Tel. Cell.

e-mail

Cap Città Prov.

Data e luogo

Firma

ActionAid Via Broggi 19/A, 20129 Milano - Tel. 02 742001

E-mail: [email protected] - www.actionaid.it

“È IMPOSSIBILE CHE LA MARMELLATA L’ABBIA RUBATA IO!”

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Page 44: La Piazza di Padova ovest - 2012sett n126

BILANCIA 2 3/09

AL 22/10FASCINO LIBERATE IL

VOSTRO LATO PIÙ RO-MANTICO E FANTASIOSO, I PIANETI

FAVOREVOLI VI RENDERÀ, QUESTO MESE, PARTICOLARMENTE IDEALISTI · SALUTE DALLA CROMOTERAPIA ALLA RIFLESSO-LOGIA, PASSANDO PER YOGA E SHIATSU: SIATE APERTE A TUTTE LE POSSIBILITÀ DI BENESSERE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO L’EROS SI FARÀ MENO PASSIO-

NALE E PIÙ CEREBRALE E LE RELAZIONI SI BASERANNO SU AFFINITÀ INTELLET-TUALI E INTERESSI CONDIVISI · SALUTE INFORMATISSIMI SULLE NOVITÀ IN FATTO DI DIETE E TRATTAMENTI ESTETICI: LA MOTIVAZIONE SARÀ AI MASSIMI LIVELLI. APPROFITTATENE!

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO IL DESIDERIO DI AVVENTURA E DI CON-

QUISTA AUMENTERÀ IN MANIERA ESPONENZIALE. INSOFFERENZA VERSO CHI VI SOFFOCA· SALUTE GES-TITE IN MANIERA SAGGIA LE GRANDI RISORSE DI CUI SARETE PROVVISTI: SCE-GLIETE SPORT CHE FACCIANO APPELLO ALLA RESISTENZA

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01ASCINO I SINGLE

SARANNO IRRESISTIBILMENTE SOSPINTI VERSO TERRE LONTANE, ATTRATTI DA PERSONE INSOLITE DI CONTESTI CULTUR-ALI DIVERSI · SALUTE L’ENERGIA SARÀ INTERMITTENTE, INTEGRATE LA PALESTRA CON RILASSAMENTO ORIENTALE, O CON DISCIPLINE TIPO TAI CHI O QI GONG

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO SARETE ATTRATTI

DA PERSONE MISTERIOSE E NON FACILMENTE DECI-FRABILI. MANTENETE IL CONTROLLO NELLE RELAZI-

ONI · SALUTE SIETE AGILI, PERCIÒ VI CIMENTERETE IN UNA MIRIADE DI ATTIV-ITÀ: DAL PARACADUTE ASCENSIONALE

PESCIDAL 20/02AL 20/03

ASCINO SARETE PIÙ SOLLECITI NEI

CONFRONTI DELLE RELAZIONI DI LUNGA DATA. SIATE PIÙ DINAMICI E MENO FA-TALISTI · SALUTE POTRESTE ACCUSARE TUTTA UNA SERIE DI SINTOMI IMPUTABILI A UN’IPOCONDRIA DIFFUSA, O A UN CALO DELLE DIFESE IMMUNITARIE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO SONO IN AR-RIVO PIÙ SODDISFAZIONI

ALLE LUNGA DURATA CHE AI SINGLE. NUOVI INCONTRI FAVORISCONO L’EROS · SALUTE ATTENZIONE PAR-TICOLARE PER IL BENESSERE A TUTTO TONDO: MOLTI INTRAPRENDERANNO UNA DIETA O UN ALIMENTAZIONE SANA

TORO DAL 21/04

AL 20/05A S C I N O

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Racconta attraverso un fitto scam-

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