La Piazza di Padova ovest - 2012mrz n42

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Muro contro muro tra i primi cittadini Consorzio vigili pag. 6 Si cerca un’alternativa al tratto Nord Raccordo pag. 8 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 PUNTA SPERON PARTONO I RECLAMI Con l’arrivo della bella stagione e dell’alta pressione il problema dell’inquinamento atmosferico dovrebbe sentirsi di meno; invece, forse a causa del prolungato periodo senza piogge, le centraline di Legambiente hanno rilevato livelli di polveri sottili oltre i limiti previsti pag. 9 LIMENA. POLVERI SOTTILI OLTRE I LIMITI Le prime domeniche di sole hanno portato la primavera a Limena, ma anche i disagi legati agli schiamazzi sull’argine a Punta Speron. E i residenti, ormai all’esasperazione, hanno manife- stato il loro malessere alla riunione della commissione sulla sicurezza pag. 10 LA PIAZZA È DISTRIBUITA DA Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 42 www.lapiazzaweb.it di Padova Ovest Salvò protesta per la chiusura di via Aquileia Viabilità pag. 12 pagg. 4-5 La Lega se ne va ma gli assessori restano Jody Barichello e Michele Corso disobbediscono e rimangono al loro posto La Lega è uscita dalla maggioranza che amministra il Comune di Limena. A comu- nicarlo è stato il segretario del Carroccio limenese, Mario Cecchini, annunciando il riti- ro del sostegno e del simbolo dalla lista del sindaco Giuseppe Costa, formata da Pdl, Udc e, appunto, Lega, a pochi giorni dal consiglio comunale in cui si doveva votare il bilancio. Alla base della decisione c’è il mancato ri- spetto degli accordi e del programma elet- torale, a quanto ha affermato il Carroccio, e l’impossibilità a ricucire lo strappo che si è venuto a creare tra la Lega e il resto della maggioranza. Lo strappo è iniziato quando il sindaco Giuseppe Costa ha ritirato la de- lega di vicesindaco e di assessore ai lavori pubblici a Edoardo Ruzza, relegandolo al ruolo di assessore all’agricoltura e identità veneta. Assessorati ritiratigli qualche mese fa per assenteismo. Al consiglio comunale sull’approvazione del bilancio, primo banco di prova della possibile spaccatura, la frattura si è verificata all’interno del Carroccio limene- se: mentre l’ex assessore Edoardo Ruzza ha dichiarato di essere allineato alla decisione della segreteria locale, i due assessori leghi- sti, Jody Barichello e Michele Corso, sono rimasti dentro la maggioranza. “Sono molto tranquillo – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Costa – io sto con la Lega che lavora, che collabora, che non pugnala alle spalle. In ogni caso, se anche i due assessori leghisti passassero un giorno all’opposizione, con 7 consiglieri a 10 non avrei problemi di mag- gioranza”. EDITORIALE Sindaci eroi o parafulmini? di Mauro Gambin* I l prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andran- no alle votazioni per il rinnovo dei sinda- ci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Vene- to saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfida importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfida inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito finora e infine nella stagione dei tagli a 360 gra- di, solo di sfida si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attira- no i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza. [email protected] continua a pag. 3 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio N ei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifiche di gruppi umani, insomma riparte la caccia di manzoniana memoria agli untori. Crisi e caccia agli untori *Presidente della Comunità Ebraica di Venezia di Amos Luzzatto* VIVAI BARENDI P.A. 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La Piazza di Padova ovest - 2012mrz n42

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Muro contro muro tra i primi cittadini

Consorzio vigili

pag. 6

Si cerca un’alternativa al tratto Nord

Raccordo

pag. 8

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

PUNTA SPERON PARTONO I RECLAMI

Con l’arrivo della bella stagione e dell’alta pressione il problema

dell’inquinamento atmosferico dovrebbe sentirsi di meno; invece, forse a causa

del prolungato periodo senza piogge, le centraline di Legambiente hanno rilevato livelli di polveri sottili oltre i limiti previsti

pag. 9

LIMENA. POLVERI SOTTILI OLTRE I LIMITI

Le prime domeniche di sole hanno portato la primavera a Limena, ma

anche i disagi legati agli schiamazzi sull’argine a Punta Speron. E i residenti, ormai all’esasperazione, hanno manife-

stato il loro malessere alla riunione della commissione sulla sicurezza

pag. 10

LA PIAZZA È DISTRIBUITA DA Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 42 www.lapiazzaweb.it

di Padova Ovest

Salvò protesta per la chiusura di via Aquileia

Viabilità

pag. 12

pagg. 4-5

La Lega se ne va ma gli assessori restanoJody Barichello e Michele Corso disobbediscono e rimangono al loro posto

La Lega è uscita dalla maggioranza che amministra il Comune di Limena. A comu-nicarlo è stato il segretario del Carroccio

limenese, Mario Cecchini, annunciando il riti-ro del sostegno e del simbolo dalla lista del sindaco Giuseppe Costa, formata da Pdl, Udc e, appunto, Lega, a pochi giorni dal consiglio comunale in cui si doveva votare il bilancio.Alla base della decisione c’è il mancato ri-spetto degli accordi e del programma elet-torale, a quanto ha affermato il Carroccio, e l’impossibilità a ricucire lo strappo che si è

venuto a creare tra la Lega e il resto della maggioranza. Lo strappo è iniziato quando il sindaco Giuseppe Costa ha ritirato la de-lega di vicesindaco e di assessore ai lavori pubblici a Edoardo Ruzza, relegandolo al ruolo di assessore all’agricoltura e identità veneta. Assessorati ritiratigli qualche mese fa per assenteismo. Al consiglio comunale sull’approvazione del bilancio, primo banco di prova della possibile spaccatura, la frattura si è verifi cata all’interno del Carroccio limene-se: mentre l’ex assessore Edoardo Ruzza ha

dichiarato di essere allineato alla decisione della segreteria locale, i due assessori leghi-sti, Jody Barichello e Michele Corso, sono rimasti dentro la maggioranza. “Sono molto tranquillo – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Costa – io sto con la Lega che lavora, che collabora, che non pugnala alle spalle. In ogni caso, se anche i due assessori leghisti passassero un giorno all’opposizione, con 7 consiglieri a 10 non avrei problemi di mag-gioranza”.

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?di Mauro Gambin*

Il prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andran-no alle votazioni per il rinnovo dei sinda-

ci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Vene-to saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfi da importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfi da inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito fi nora e infi ne nella stagione dei tagli a 360 gra-di, solo di sfi da si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attira-no i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza.

[email protected] a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Nei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifi che di gruppi umani, insomma riparte

la caccia di manzoniana memoria agli untori.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

di Amos Luzzatto*

VIVAIBARENDIP.A. MORENO

Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazziRealizzazione impianti d’Irrigazione

Potature ad alto fustoVasto assortimento piante da esterno e interno

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LIMENA (PD) Piazza Diaz, 24Tel. e Fax 049 767839

TABACCHERIAdi Golin Massimo

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Padova Ovest Provincia RegioneRegioneRUBANO

pag. 6

Dieci lavoratori socialmente utili in municipio

LIMENA

pag. 10

Matrimonio civile, chi si sposa in comune paga

VILLAFRANCA

pag. 12

Superati i 10 mila abitanti. Ora è una città

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 29 marzo CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

È distribuito in esclusiva da

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?I veri stipendifi ci sono rimasti intatti e soprattutto altrove. Nei comuni invece sono rimasti i sindaci “parafulmine” a prendersi le scariche

di improperi per le scuole con le pluriclassi, per le politiche della Sicurezza alquanto incerte, per le opere da gestire con i bilanci ingessati dal patto di stabilità, per i servizi sociali da affrontare quasi esclusivamente con il solo volontariato.

E poi le emergenze. Siano esse il tracimare dei fi umi, della disoccupazione, dell’incertezza sociale. Nei primi cento giorni degli ammi-nistratori che verranno eletti ci sarà sicuramente l’Imu. Nessuno dei sindaci uscenti si è preso la briga di calcolare le aliquote da applicare alle prime case, alle seconde, ai capannoni, ai fi enili, ai pollai. La spiegazione più plausibile è che nessuno abbia voluto associare, prima del voto, il proprio nome alla stangata che con ogni probabilità colpirà famiglie e imprese. Qualche primo cittadino si è limitato a protestare e a rigettare l’ingrato compito di fare da gabelliere allo Stato. Restando così la legge, infatti, il 40% dell’imposta sulla seconda casa andrà a Roma, che non si può neanche più defi nire “ladrona” vista la scoperta di sodali di Ali Babà anche negli uffi ci della Regione Lombardia e in via Bellerio sotto le mentite spoglie di chi si autodefi niva simil-teutonico e per questo irreprensibile.

La politica è un deserto nel quale, al pari degli altri, dovrebbe regnare il silenzio. Ma per tornare ai futuri sindaci va detto anche che tra le cose rimaste da fare, c’è il bilancio previsionale, di solito approvato prima del 31 dicembre ma quest’anno è prorogato fi no a alla fi ne di giugno. Cosa potranno prevedere quei sindaci freschi di mandato è diffi cile da spiegare ma una cosa, con una certa attendibilità, si può già anticipare: amministrare sarà più duro che in passato.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin - [email protected]

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www.lapiazzaweb.it

VeneziaPadovaRovigo Treviso

Vigodazere, la consultaSARA MOZZO

VOCE DEI GIOVANI

Sarà l’organismo consultivo di riferi-mento per l’Amministrazione comunale per quanto riguarda tutte le diverse at-tività di politica giovanile. È la Consulta per i giovani, organismo che ora, dopo essere stato regolarmente istituito, si è

dotato del suo primo presidente.Sarà infatti Sara Mozzo, 24 anni,

residente a Tavo, studentessa laurean-da in scienze della comunicazione, a

dare d’ora in avanti voce istituzionale ai giovani del territorio. L’elezione è

avvenuta l’altra sera all’unanimità nel corso dell’assemblea dei ragazzi

d’età compresa dai 16 ai 30 anni, e ha coronato un lavoro partito anni

fa, quando la precedente Amministra-zione, partendo dal censimento e dal

coinvolgimento dei gruppi informali, ha favorito la nascita di una “platea” di

ragazzi interessati alla realizzazione e condivisione di progetti con l’Ammi-

nistrazione comunale. “Ora i ragazzi hanno acquisito piena consapevolezza

del loro ruolo di proposta e colla-borazione, assumendo piena veste

istituzionale”, spiega Daniele Giuffrida, consigliere delegato con delega alla

Politiche Giovani, che ha accompagnato il lavoro del gruppo in questa fase.

Cadoneghe, l’iniziativaGIOVANI E ANZIANINESSUNO ESCLUSO

Arricchimento e collaborazione fra le generazioni: è questa l’idea di fondo

che ha spinto il Comune di Cadoneghe a partecipare al bando della Regione

Veneto “Giovani, cittadinanza attiva e volontariato”. Il target di riferimento riguarda giovani fra i 15 e i 30 anni,

da indirizzare verso attività di supporto verso anziani in diffi coltà. Il progetto inviato dal Comune di Cadoneghe è

intitolato “Nessuno escluso! Un ponte tra giovani e anziani” e composto da vari sottoprogetti: accompagnamento

anziani, laboratori di pet therapy, percorsi di lettura e molto altro.

Vigodarzere e AnteasSOGGIORNI ESTIVIC’È LA CONVENZIONE

Il Comune di Vigodarzere accoglie l’offerta dell’associazione Anteas, che ha espresso la volontà di organizzare i soggiorni climatici per anziani per l’anno 2012. Onlus di Vigodarzere già diventata affi dataria di servizi di utilità sociale come il servizio di trasporto rivolto a persone in condizione di mobilità debole, Anteas assumerà direttamente tutti i costi organizzativi e gli oneri logistici dell’iniziativa (pre-notazioni alberghiere, oneri assicurativi e delle garanzie di partecipazione dei partecipanti, spese di trasporto e della connessa attività di assistenza ed animazione in loco). A fronte di ciò, l’associazione naturalmente introiterà le quote partecipative dei partecipanti.La proposta di gestione dell’Associazio-ne Anteas prevede: l’organizzazione di un soggiorno marino in località Torre Pedrera dal 15/6 al 29/6/2012; l’organizzazione di un soggiorno montano a San Lorenzo in Banale dal 19/8 al 2/9/2012; l’organizzazione di un soggiorno termale a Riolo dal 16/7 al 30/7 2012. Le adesioni saranno raccolte presso il municipio per tutto il mese di aprile e fi no all’11 maggio. Info in municipio.

Cadoneghe, 20 aprilePOETI IN ERBAC’E’ IL CONCORSO

il Comune di Cadoneghe promuove un nuovo concorso di poesia rivolto a giovani e giovanissimi. Possono parte-cipare al concorso tutti gli alunni che frequentano le scuole elementari e me-die del Comune di Cadoneghe. Il tema è libero e si può partecipare con una sola opera. Le fasce d’età sono due: alunni del secondo ciclo elementari (3 e, 4 e,5 e); alunni della Scuola Media (1°, 2° e 3°). Ogni componimento deve essere scritto chiaramente ed essere presentato in quattro copie; le poesie devono pervenire alla Biblioteca comunale entro il 20 aprile.

SICCITÀ

pagg. 24-25

Allarme agricoltura e scarseggia anche l’acqua potabile

SOCIALE

pag. 26

I dati Inps: pensionati sempre più tartassati

TURISMO

pag. 28

Spiagge e laghi promossi a pieni voti

PROVINCIA

pag. 16

Occupazione e sviluppo le priorità dei padovani

SPAZI APERTI

pag. 17

Monselice ora affronta il Revamping

CULTURA

pag. 23

A Padova i grandi maestri del ‘900 italiano

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

LA POLITICA IN NUMERI

8 militanti, 1066 preferenze

La sezione della Lega Nord-Liga Veneta a Limena non conta grandi numeri né grosse attività nel territorio, anche se alle ultime elezioni amministrative, quelle

del giugno del 2009, che hanno sancito la vittoria del-la coalizione di centrodestra che sosteneva il sindaco Giuseppe Costa insieme a Udc e PdL, è stato il partito più votato.

Aveva ottenuto, infatti, 1066 preferenze, una in più rispetto al Partito Democratico, diventando il partito di maggioranza a Limena.

La sezione è stata avviata dall’ex assessore e ora consigliere di opposizione Edoardo Ruzza (in foto) per anni, che ne è stato lo storico segretario. Con il suo ingresso in amministrazione, nel novembre 2010, è stato eletto come nuovo segretario Mario Cecchini, che la regge tuttora.

Come soci attivi, la sezione del Carroccio limenese conta 8 militanti, ovvero coloro che possono fare politica attiva e che si sono spesi per la crescita del partito in paese. Solo tra loro possono essere scelti i nomi da proporre come assessori. Ventiquattro invece sono gli iscritti sostenitori. Il boom di tesseramenti si è registrato dopo il 2009, con l’ingresso della Lega all’interno dell’ammini-strazione comunale. Cr.Sa.

La Lega è uscita dalla maggioranza che amministra il Co-mune di Limena. A comunicarlo è stato il segretario del Carroccio limenese, Mario Cecchini, annunciando il ritiro

del sostegno e del simbolo dalla lista del sindaco Giuseppe Costa, formata da Pdl, Udc e, appunto, Lega, a pochi giorni dal consiglio comunale in cui si doveva votare il bilancio.

Alla base della decisione c’è il mancato rispetto degli accordi e del programma elettorale, a quanto ha affermato il Carroccio, e l’impossibilità a ricucire lo strappo che si è venuto a creare tra la Lega e il resto della maggioranza.

Lo strappo è iniziato quando il sindaco Giuseppe Costa ha ritirato la delega di vicesindaco e di assessore ai lavori pubblici a Edoardo Ruzza, relegandolo al ruolo di assessore all’agricoltura e identità veneta. Assessorati ritiratigli qual-che mese fa per assenteismo.

Al consiglio comunale sull’approvazione del bilancio, primo banco di prova della possibile spaccatura, la frattura si è verifi cata all’interno del Carroccio limenese: mentre l’ex assessore Edoardo Ruzza ha dichiarato di essere allineato alla decisione della segreteria locale, i due assessori leghi-

sti, Jody Barichello e Michele Corso, sono rimasti dentro la maggioranza.

“Sono molto tranquillo – ha dichiarato il sindaco Giu-seppe Costa – io sto con la Lega che lavora, che collabora, che non pugnala alle spalle. In ogni caso, se anche i due assessori leghisti passassero un giorno all’opposizione, con 7 consiglieri a 10 non avrei problemi di maggioranza”.

Edoardo Ruzza, ora consigliere, si era già astenuto su alcuni punti durante gli ultimi consigli comunali, dimostran-do già la sua intenzione a fare da opposizione. Il nuovo as-sessore all’identità veneta e all’agricoltura, Michele Corso, è esterno, per cui non vota. L’unica posizione diffi cile è quel-la di Jody Barichello, assessore alla sicurezza, emergenza abitativa ed energie rinnovabili. Ma per ora ha dichiarato di restare in maggioranza.

Perdere la Lega, comunque, per il sindaco Costa signifi -ca perdere un cospicuo bacino di voti. Alle ultime elezioni è stato il partito più votato con 1066 preferenze.

Il rapporto tra Pdl-Udc e la Lega è sempre stato tormen-tato: non era passato neanche un anno dall’insediamento

dell’amministrazione, che a Edoardo Ruzza venne tolta la delega a seguire i lavori pubblici e gli vennero date quelle all’agricoltura e all’identità veneta. Perse anche la carica di vicesindaco, che venne data a Maurizio Martinello (Udc). I lavori pubblici passarono ad un altro assessore leghista, Adriano Mazzucato, che durante le elezioni non era riuscito ad ottenere i voti necessari ad entrare in consiglio comuna-le, per cui, per rispettare i patti preelettorali, il sindaco Costa dovette nominarlo come assessore esterno, con possibilità di votare in giunta ma non in consiglio.

Passato un anno, ad Adriano Mazzucato vennero riti-rate le deleghe ai lavori pubblici, che passarono a Marco Selmin del Pdl.

Otto mesi dopo, a novembre dello scorso anno, il sinda-co ritirò a Edoardo Ruzza tutti i suoi assessorati, nominando al suo posto un altro assessore esterno leghista, Michele Corso. Il motivo furono le frizioni createsi tra Ruzza e gli altri assessori e il fatto che nei mesi precedenti non parte-cipasse più alle giunte né si facesse vedere in municipio.

di Cristina Salvato

Costa: “Io sto con la Lega che

lavora, che collabora, che non pugnala

alle spalle”

“Se anche i 2 assessori leghisti passassero

all’opposizione non avrei problemi

di maggioranza”

AMMINISTRAZIONEIl Carroccio limenese

ha annunciato che non sosterrà più la maggioranza guidata da Giuseppe Costa. Ma i due assessori leghisti,

Jody Barichello e Michele Corso disobbediscono

e rimangono al loro posto. Esce solo Edoardo Ruzza

spogliato dalle sua cariche dallo stesso Sindaco

per asssenteismo Lega esce dalla maggioranza ma gli assessori restano

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555Argomento del mese

di Cristina Salvato

Edoardo Ruzza: “Costa non ha rispettato i patti”Le ragioni di un divorzio annunciato

Ad ogni cambio di assessorato, che aveva visto i leghisti perdere deleghe importanti, la sezione della Lega di Limena non aveva mai preso una posizione pubblica. Stavolta, invece, è uscita con un comunicato duro pochi giorni prima del consiglio comunale in cui si sarebbe approvato il bilancio. E anzi, è uscita proprio dalla maggioranza.

“La sezione della Lega Nord-Liga Veneta di Limena ha deliberato a maggioranza che ritirerà il simbolo e l’appoggio all’am-ministrazione comunale, con decorrenza immediata – aveva dichiarato Mario Cecchini, il segretario della sezione del Carroccio limenese –. Le motivazioni di tale decisione, dopo svariati tentativi di ricucire lo strappo, sono dovute alla mancanza di rispetto da parte dell’amministrazione del programma elettorale sottoscritto e al perdurare di azioni unilaterali da parte del sindaco Giuseppe Costa”. Stando a quanto aveva affermato lo stesso Cecchini, “La decisione è stata presa ed approvata dopo aver consultato il Commissario provinciale, il senatore Federico Bricolo, e i vertici della Lega del territorio”. In virtù della decisione di revocare l’appoggio e di uscire dalla maggioranza, la Lega diventa “opposizione costruttiva e vigilerà attentamente sull’operato dell’attuale amministrazione comunale”.

Durante il consiglio comunale sul bilancio, il consigliere Edoardo Ruzza ha ribadito che il programma elettorale, secondo la Lega, non è stato rispettato, e, rispondendo alle affermazioni fatte dal sindaco, ha negato di aver mai pugnalato gli ex colleghi amministratori alle spalle. “Il sindaco Costa ha usato parole pesanti – ha detto Ruzza la sera del consiglio –, mentre noi non abbiamo né diffamato né pugnalato nessuno. La nostra scelta di staccarci dall’amministrazione e passare all’opposizione dipende tutta dal sindaco, che non ha rispettato i patti”.

Opposizione

Cesaro e Fanton “Non hanno più i numeri per governare”Già da tempo la lista di opposizione di centrosinistra, formata dalla civica il Ponte

e dal Partito Democratico, sentiva aria di maretta all’interno della maggioranza, commentando sempre negativamente i cambi di assegnazione degli assessorati

e l’estromissione di Edoardo Ruzza dalla carica di vicesindaco. Dopo l’annuncio dell’uscita della Lega dalla maggioranza, anche le opposizioni

hanno voluto dire la loro. “Con l’uscita della Lega dalla gestione amministrativa del Comune, il sindaco non

ha più i numeri della democrazia – dichiara Adriano Cesaro, segretario del Partito Democratico di Limena –. Togliendo la percentuale della lega dal 59 per cento di prefe-renze percentuale con la quale il centrodestra ha vinto le elezioni, l’amministrazione va ben al di sotto del 41 per cento che è stato il risultato dell’attuale minoranza. I numeri della democrazia non ci sono, le persone per continuare a governare probabilmente sì. Ma in questa fase sono più importanti i numeri, le persone o i principi democratici?”.

Con il Partito Democratico, a formare la lista Il Ponte-Insieme per Limena c’è anche il movimento de Il Ponte i cui esponenti sono entrati anch’essi nella discussione. “La Lega di Limena ha dichiarato di aver abbandonato la Lista Costa perché il centrodestra di Limena non sta realizzando il programma elettorale – ha fatto sapere tramite il suo coordinatore, Lucio Fanton –. Ma noi sappiamo che vi sono anche altri motivi altrettanto e forse più determinanti: PdL e Udc non hanno mai condiviso l’ideologia secessionista della Lega e hanno progressivamente marginalizzato il ruolo politico e amministrativo della Lega stessa, come dimostrano le due revoche agli assessori leghisti e la sostituzione del vicesindaco leghista con l’attuale dell’Udc. Con l’abban-dono della Lega, l’amministrazione guidata da Giuseppe Costa non rappresenta più la maggioranza dei cittadini. Ma la compagine amministrativa che oggi non poggia più sulla maggioranza dei voti ricevuti nel 2009, che titolo ha per rimanere alla guida del Comune di Limena? Il sindaco Giuseppe Costa ha fi n qui dimostrato doti di grande incassatore e una notevole capacità di minimizzare o coprire diffi coltà evidenti, errori politici e amministrativi, fi n dall’inizio del mandato: un’incapacità ad elaborare un piano delle opere pubbliche lungimirante e fattibile, l’introduzione di una nuova zona commerciale per grandi strutture di vendita che non riesce a far decollare, la scarsa capacità di fare squadra tra gli assessori.

Ma ora l’abbandono della Lega Nord è un segnale forte che evidenzia il fallimento dell’amministrazione Costa, anche se conserva la maggioranza dei consiglieri comu-nali. Chiediamo al sindaco Costa di rendere conto ai limenesi del deterioramento che si creato nella sua amministrazione, che ha appena superato metà del suo mandato elettorale.

O forse Costa si sente ancora forte perché i due assessori leghisti sono pronti a pas-sare armi e bagagli nella maggioranza PdL-Udc pur di mantenere la loro poltrona?”.

Cr.Sa.

Lega esce dalla maggioranza ma gli assessori restanoLucio Fanton al centro col microfono

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Page 6: La Piazza di Padova ovest - 2012mrz n42

6 Rubano66 Rubano

A metà febbraio la presa di posizione dei sinda-ci di Rubano, Mestrino e Veggiano all’interno del Consorzio dei vigili di Padova Ovest. I

primi cittadini hanno puntato i piedi chiedendo al presidente del Consorzio, il sindaco di Selvazzano Enoch Soranzo, di discutere la chiusura della sede distaccata dei vigili a Rubano, solo se contestual-mente veniva concessa l’apertura di un distacca-mento lungo la Regionale 11.

Punto di forza dei tre Comuni la possibilità di avere a disposizione a Mestrino un edifi cio pubbli-co totalmente gratuito e di poter risparmiare il ca-none d’affi tto della sedi di Selvazzano e Rubano. Una richiesta sulla quale i tre primi cittadini non intendono mollare.

E fra le ultime propo-ste avanzate, chiedendo ai colleghi di Selvazzano e Cervarese Santa Croce di metterla in discussione al più presto, quella di non rinnovare il contratto di affi tto della sede del Consorzio di Selvazzano, che prevede una spesa annua di 49.115 euro a

cui si aggiungono i 17 mila della sede di Rubano. Il contratto scade il 30 aprile e nella richiesta di convocazione di una nuova assemblea i tre Comuni chiedono a Soranzo di procedere anche alla disdet-ta della sede di Rubano.

Una proposta che per i tre sindaci permetterebbe un rispar-mio annuo di oltre 60mila euro, con grande vantaggio per i cit-tadini. Selvazzano e Cervarese Santa Croce hanno invece rilan-ciato proponendo ai tre Comuni

la possibilità di trasformare il Consorzio dei vigili in convenzione.

Capofi la della convenzione Selvazzano, che in questo caso offrirebbe il servizio di polizia locale agli altri quattro enti avendo la sede nel suo territo-rio. Una proposta che per Selvazzano e Cervarese permetterebbe di mantenere il lavoro fatto fi no ad ora all’interno del Consorzio e di abbattere il costo dell’affi tto della sede e della gestione, che andreb-bero in carico a Selvazzano.

Per i due Comuni miope è inoltre la proposta dei colleghi di voler portare lungo la Regionale 11 la sede del Consorzio, perché non considera l’e-sigenze del distretto di polizia di cui fanno parte anche Saccolongo e Rovolon.

di Barbara Turetta

Selvazzano e Cervarese Santa Croce hanno proposto la possibilità di trasformare il consorzio in convenzione

Servizi Ancora si dibatte della gestione della Polizia locale

Muro contro muro tra i sindaciPer il Comune di Rubano

l’impiego di dieci lavoratori socialmente utili, vuol dire

avere forza in più da inserire negli uffi ci quando il blocco delle assunzioni per gli enti pubblici è una delle grosse diffi coltà da affrontare. La giunta ha appro-vato il progetto che prevedere di utilizzare in differenti settori i lavoratori socialmente utili, e in Municipio ne sono già attivi otto dei dieci previsti. Per le persone in attesa di occupazione che si mettono al servizio dell’ente non c’è solo l’occasione di rendersi utili, mentre si è in attesa di un lavoro e di uno stipendio, ma c’è anche la possibilità di poter vedere integrata la propria indennità di disoccupazione se l’impiego in Municipio supera le 20 ore settimanali. A Rubano il progetto prevede di integrare il lavoro che si svolge nel settore segreteria, al commercio, agli interventi sociali, al set-tore sport e cultura, in biblioteca, al servizio ambiente e manutenzione del patrimonio. Mansioni che permettono al lavoratore di rendersi utile. Ad esempio nel settore segreteria il lavoratore deve svolgere l’attività di reception allo sportello polifunzionale e di accettazione ed orientamento dell’utente. Nel commercio l’obiettivo è quello di sviluppare il monito-raggio delle attività economiche comunali, attraverso l’informatizzazio-ne dei processi di apertura e subentro delle attività commerciali. Nel settore degli interventi sociali la mansione del lavoratore socialmente utile è quella del trasporto delle persone individuate dai servizi sociali e supporto ai nuclei familiari seguiti.

In MinucipioDIECI LAVORATORI DANNO UNA MANO AGLI UFFICI

Ba.Tu.

“C’è una cosa molto importante da ricordare al cittadino che paga le tasse in modo serio e onesto, è

quella della responsabilità di quegli ammi-nistratori che a testa bassa hanno voluto la costituzione a tutti i costi di questi enti e consorzi esosi e di diffi cile gestione per la loro architettura interna, che hanno ogni anno una forte ricaduta sulle casse comu-nali. Questi enti e consorzi hanno una pre-rogativa in comune: l’enorme esborso di denari pubblici per i loro dirigenti e consigli di amministrazione”. E’ Luigi Tarquini, ca-pogruppo di Futuro e Libertà (Fli) di Ruba-no, ad intervenire nella polemica sul futuro del Consorzio di polizia municipale Padova Ovest. “Oggi i nostri amministratori devono fare molta più attenzione e magari riuscire in tempo a correggere il tiro, proprio per quelle ristrettezze economiche che stanno attanagliando sempre di più le famiglie ita-liane – continua Tarquini-, i primi cittadini e gli amministratori dei comuni limitrofi si dovrebbero confrontare seriamente, per an-dare a ricercare le unioni di servizi per abbat-tere gli elevati costi. Ma se l’esempio sono le “baruffe chioggiotte” fra i primi cittadini a cui stiamo assistendo da più di un mese per la questione delle sedi del Consorzio dei vigili di Padova Ovest, diciamo auguri”.

“La necessità di affrontare il futuro del Consorzio dei vigili di Padova Ovest non è più rinviabile ed ora diventa urgente a se-guito delle divergenze insorte all’interno dell’assemblea consorziale composta dai sindaci di Cervarese Santa Croce, Mestri-

no, Selvazzano, Veggiano e Rubano”. An-che il consigliere di minoranza del Popolo della Libertà di Rubano, Michela Gottardo, interviene sulla querelle che si è aperta sul Consorzio, concordando sull’opportunità di avere una sede dei vigili lungo la Regionale 11. “Non ha più senso sacrifi care le esigen-ze di una effi cace gestione in forma con-sorziata dei servizi ad esclusivo vantaggio del solo Comune di Selvazzano - commenta Gottardo - , sia l’amministrazione Fortin che l’attuale amministrazione Soranzo si sono sempre opposte alla ricerca di una soluzio-ne più dignitosa e decorosa per la sede dei Vigili ad Ovest di Padova”. Questione che il consigliere del PdL, ancora in tempi non sospetti, ha chiesto di discutere in consiglio comunale. A sollevare forti perplessità sul-la proposta di Mestrino, ossia di mettere a disposizione gratuitamente un edifi cio pub-blico per accogliere i vigili, è il consigliere leghista di Rubano, Gianluca Mingardo. “L’edifi cio di cui parla Pedron è un’ex asi-lo – attacca Mingardo - struttura che deve essere messa a norma e non ne conosciamo i tempi e le spese. E se anche queste fossero a carico Mestrino ci domandiamo cosa acca-drebbe se ci volessero mesi per completare la messa a norma dell’edifi cio di Mestrino. Continuiamo a mantenere in piedi la sede di Rubano, che è inutile e costa annualmente circa 40mila euro?. E perché ora i tre sin-daci sono d’accordo nel chiudere la sede di Rubano quando per due anni si sono rifi utati di disdirla, buttando via i soldi dell’affi tto?”.

SEDE DEI VIGILI SI TROVI UNA SOLUZIONE ECONOMICA

Ba.Tu.

L’affi tto della sede di Selvazzano prevede una spesa annua di 49.115 euro

NEWS

Il sindaco di Rubano, Ottorino Gottardo, Anna Lazzarin di Veggiano e Marco Valerio Pedron di Mestrino

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Il Tavello è salvo, sull’area golenale lungo il Brenta non passerà più il viadotto del Grande Raccordo Anulare di Padova, ma resta il problema per i sin-

daci dei paesi di trovare una soluzione per poter uscire dai propri territori. Vigodarzere, ad esempio, si trova stretta tra due fi umi, con due piccoli ponti intasati di traffi co attraverso cui raggiungere Padova. Senza il Gra, poi, anche Cadoneghe rischia di trovarsi soffocata dal traffi co, da un lato al nodo di Castagnara, la porta di accesso a Padova. Dall’alto sul tratto di strada re-gionale 308 del Santo, già intasata di auto e camion oggi. Dovesse riversarsi lungo questa strada anche il traffi co del Gra, sarebbe impossibile riuscire ad uscire da Cadoneghe tramite questa tangenziale, col pericolo aggiunto di trovarsi pure il traffi co per le strade del pae-se, con automobilisti alla ricerca di possibili scorciatoie. “Ci stiamo muovendo con l’assessore regionale alla viabilità Renato Chisso, per chiedere se esiste un’alter-nativa al tratto nord del Gra sul Tavello, che è stato bocciato – annuncia il sindaco di Cadoneghe, Mirco Ga-staldon – un’alternativa deve esserci, altrimenti non si comprenderebbe come mai questo tratto di strada fosse previsto e ritenuto fondamentale per un’opera disegnata in origine come un anello circolare”. Con lo stralcio del tratto nord che attra-versa il Brenta nell’area da salva-guardare del Tavello, l’anello si è interrotto. “Mi rivolgo agli enti superiori, come Provincia di Padova, Regione Veneto e società Gra spa – prosegue Gastaldon – se quel tratto non si può più fare, perchè il Ministero dell’Ambiente ha emesso un parere negativo, la proposta alternativa qual è? Se all’interno del Piano Provinciale del Traffi co era segnato come un tratto invariante, ovvero necessa-

rio, dovrebbe pur essere prevista un’ipotesi alternativa. Altrimenti signifi ca che necessario non era”.

Gastaldon si trova poi d’ac-cordo col sindaco di Ponte San Nicolò, Errico Rinuncini, che aveva avanzato una proposta:

stralciare dal progetto del Gra la realizzazione della strada Bovolentana, che Ponte San Nicolò non vuole, e dirottare il denaro previsto per la sua realizzazione per costruire un’alternativa al tratto nord, passando in un punto diverso del Tavello e congiungendo così Limena a Cadoneghe. D’altronde la Bovolentana rischia di di-

ventare una cattedrale nel deserto, perchè, dati alla mano, si vede che lo sviluppo futuro degli insediamenti residenziali e produttivi sarà nella zona nord ovest del padovano e non quindi a sud, dove è prevista la Bo-volentana. Il primo tratto di questa strada inizierebbe nel punto di congiunzione tra la strada dell’Olmo e la statale Piovese nel territorio di Ponte San Nicolò. Dopo aver attraversato 2 chilometri e mezzo di territorio di campagna e dopo essere passata sotto l’autostrada A13, tra via Orsaretto e via Petrarca, troverebbe il suo sbocco terminale. Due strade, queste ultime, che sono molto strette e sul cui utilizzo Ponte San Nicolò ha già espresso la propria contrarietà.

di Cristina Salvato

Viabilità Cadoneghe rischia di trovarsi soffocata dal traffi co

Alla ricerca di un’alternativa al tratto Nord del Gra

Il sindaco di Cadoneghe Mirco Gastaldon e quello di di Ponte San Nicolò, Errico Rinuncini

Rinuncini e Gastaldon: “Si stralci la Bovolentana e si realizzi un raccordo tra la strada dell’Olmo e la statale Piovese

Lo sviluppo futuro degli insediamenti re-sidenziali e produttivi sarà nella zona nord ovest del padovano

Il giorno di Pasquetta a Rubano è coinciso con la Festa dell’ambiente, organizzata dal Comune. Una giornata ecologica, all’insegna delle attivi-

tà dedicate alla famiglia, ma anche alle passeg-giate e alle competizioni in bici o a piedi. Durante la giornata, infatti, si è tenuta la gara podistica “Corri per Rubano” lungo le strade del territorio e una pedalata in biciclettata. Al parco etnogra-fi co, invece, sono stati inaugurati il nuovo spazio

dedicato alle famiglie e l’impianto fotovoltaico, la cui installazione è stata completata in questi giorni mentre nelle piazze e nei quartieri si sono tenuti diversi concerti. Per garantire la massima sicurezza ai partecipanti delle iniziative l’Ammini-strazione ha fatto chiudere tutte le strade comuna-li, statali e provinciali dalle 9 del mattino fi no al pomeriggio incontrando però il biasimo da parte del PdL, all’opposizione in Comune. “Quello che

mi ha lasciata completamente senza parole è la decisione di chiudere anche la Strada Regionale 11, dalle 9 alle 12, per consentire la gara podi-stica – commenta il consigliere Michela Gottar-do –. Chiudere la regionale ha signifi cato creare disagi alla viabilità e soprattutto alle famiglie in visita alla casa di riposo in via Treponti che per far visita ai loro parenti ospitatti nella struttura hanno dovuto fare un giro lunghissimo”.

NEWS Pasquetta con polemica PDL CONTRARIO ALLA CHIUSURA AL TRAFFICO

Cr.Sa. Michela Gottardo

segue da pag. 1C’è la forte tentazione di attri-

buire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifi che categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identifi cabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succedendo.

Storicamente gli “untori” a cui ve-niva attribuita la diffusione della peste

o di altre calamità, sono stati identifi cati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chia-ramente identifi cabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione.

Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state og-getto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”.

I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemi-tismo in Europa sono un monito importante.

Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi.

In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifi chino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia.

Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole.

Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni.

Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per preve-nire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

L’Intervento

di Amos Luzzatto*

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999Limena

Le prime domeniche di sole hanno por-tato la primavera a Limena, ma anche i disagi legati agli schiamazzi sull’argine

a Punta Speron. E i residenti, ormai all’e-sasperazione, hanno manifestato il loro malessere alla riunione della commissione sulla sicurezza, indetta dall’assessore Jody Barichello.

“Durante i fi ne settimana gli abitanti di via Bocche sono costretti a rimanere blindati in casa – racconta l’assessore Barichello – per evitare che il fumo delle grigliate entri dalle fi nestre e affumichi la biancheria stesa

all’aperto. La strada davanti alle loro case viene bloccata dalle auto e un’ambulanza rischia di non poterci passare. I garage spesso vengono usati come bagni e se i re-sidenti protestano vengono minacciati”. Al termine delle domeniche, a testimonianza dei bivacchi mangerecci, restano i rifi uti e

la sporcizia. Il parco di Punta Speron si trova nel

punto di confl uenza tra il fi ume Brenta e il canale Brentella: si tratta di un’area priva-ta, ma può essere utilizzata pubblicamente grazie ad una convenzione fi rmata con i proprietari dalla passata amministrazione. Dentro il parco ci sono dei tavoli e un gaze-bo in legno per fare dei picnic. Da un paio d’anni l’area è utilizzata durante i fi ne setti-mana esclusivamente da gruppi di stranieri dell’est europeo.

“Purtroppo queste persone continuano

ad accendere i fuochi, nonostante i divieti, creando pericolo e disagio ai residenti – ag-giunge il sindaco Giuseppe Costa – anche se i vigili vanno a controllare e a far spegne-re i fuochi, non sono in grado di garantire un controllo continuo per l’intera giornata. Per cercare di estendere la vigilanza al parco di Punta Speron, abbiamo chiesto a carabinieri, vigili e guardie rurali di eseguire dei controlli congiunti e stiamo pensiamo di regolare l’accesso al parco solo su preno-tazione”.

Un altro progetto sui cui sta lavorando

il Comune di Limena è quello di organizzare eventi e manifestazioni durante i fi ne set-timana a Punta Speron, a cura delle asso-ciazioni del territorio, in modo da occupare l’area prima che arrivino le comitive. Se il Demanio concedesse al Comune l’utilizzo dell’ex casa dell’inglese (una costruzio-ne presente in mezzo alla vegetazione e attualmente diroccata), questa potrebbe diventare sede delle associazioni, che aiute-rebbero così a controllare il parco.

di Cristina Salvato

Per contenere il disagio l’Amministrazione sta pensando di concedere l’accesso solo su prenotazione e di organizzare eventi ogni fi ne settimana

Sicurezza Lamentele dei residenti di via Bocche, troppi schiamazzi e fumo

Punta Speron, il Sindaco chiede aiuto alle associazioni

Costretti in casa con le fi nestre chiuse per difendersi dal fumo dei barbecue

E’ stato smantellato e ripulito un bivacco trovato sotto il ponte della Libertà sul Brenta, tra Limena e Vigodarzere, costituito da un alto cumulo di rifi uti. Era stato avvistato da

tempo ed era ormai chiaro che fosse abbandonato. Ragion per la quale il Comune di Vigodarzere ha chiesto ad Etra di recuperare

la montagna di rifi uti abbandonati. Gli operatori hanno portato via quasi una decina di sacchi neri, pieni di pentole, vestiti e og-getti d’uso comune, alimenti sigillati ed altri già aperti, una bor-sa piena di coperte. Forse il bivacco era stato utilizzato nei mesi invernali da qualcuno che per ripararsi durante le sere rigide e sotto zero, non aveva trovato di meglio che scendere sotto le ar-cate del ponte e allestire dei giacigli e una cucina improvvisata. C’erano, infatti, i segni di fuochi, accesi per scaldarsi e cucinare.

Non è la prima volta che persone senza fi ssa dimora utilizzano le nicchie sotto il ponte per andarvi a dormire. L’anno scorso, ad esempio, durante la campagna elettorale, l’attuale sindaco di Vigodarzere, Francesco Vezzaro, insieme ad alcuni membri della sua lista, aveva organizzato una giornata di pulizia sull’argine del Brenta. Anche allora trovarono segni inequivocabili di bivac-chi, insieme ad una quantità enorme di rifi uti abbandonati, tra cui persino lo sportello di un’auto. Cr.Sa.

SMANTELLATO UN BIVACCO SOTTO IL PONTE DELLA LIBERTÀ

Società

segue da pag. 1C’è la forte tentazione di attri-

buire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifi che categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identifi cabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succedendo.

Storicamente gli “untori” a cui ve-niva attribuita la diffusione della peste

o di altre calamità, sono stati identifi cati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chia-ramente identifi cabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione.

Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state og-getto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”.

I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemi-tismo in Europa sono un monito importante.

Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi.

In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifi chino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia.

Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole.

Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni.

Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per preve-nire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

L’Intervento

di Amos Luzzatto*

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10 Limena1010 Limena

Con l’arrivo della bella stagione e dell’alta pressione il problema dell’inquinamento atmosferico dovrebbe sentirsi di meno; invece, forse a causa del prolun-

gato periodo senza piogge, le centraline di Legambiente hanno rilevato livelli di polveri sottili oltre i limiti previsti dalla legge. Verso la metà del mese di marzo Legambien-te ha controllato, infatti, la qualità dell’aria a Limena, spe-cialmente nei luoghi signifi cativi, come le scuole, le strade principali e il Tavello. I risultati, purtroppo, non lasciano dubbi sulla scarsa qualità dell’aria limenese. La campagna nazionale di Legambiente per il monitoraggio della qualità dell’aria, chiamata “Mal’aria di città”, ha fatto quindi tap-pa a Limena. Per un’intera giornata un rilevatore, Diego Bellone del circolo Legambiente di Verona, ha raccolto e analizzato dei campioni di aria, con uno zainetto sulle spalle da cui usciva un’antenna. Si tratta di un campio-natore portatile, il Personal dust monit, in grado di misurare i livelli delle polveri Pm10, Pm2,5 e Pm1. Anche se i dati uffi ciali saranno ela-borati e resi noti tra qualche tempo, è già possibile affermare che nelle ore del mattino lungo via Roma e davanti alla scuola elementare Manzoni lungo la provin-ciale del Brentella la quantità di polveri sottili registrata era al di sopra dei livelli di legge, stabiliti in 50 µg/mc (microgrammi per metro cubo). “Ero abbastanza certo che avremmo registrato simili dati – commenta Maria-no Marcolongo, coordinatore del circolo Legambiente di

Limena –. In ogni caso, sapere che l’aria è inquinata e i punti in cui le polveri si concentrano maggiormente, potrà

aiutare l’amministrazione comunale ad orientare le sue scelte in materia di viabilità, in questo momento in cui si sta pianifi cando il Pat, il nuovo piano di assetto territoriale”. Il mo-nitoraggio è stato effettuato anche vicino la scuola media e la materna,

al semaforo del Ponte della Libertà, sul Tavello, nel nodo di Ponterotto e davanti al micronido Andersen a Taggì. E proprio a Taggì è sorto un comitato di cittadini, stanchi di inquinamento e rumore. Il “Comitato per lo sviluppo so-stenibile di Taggì di Sotto”, così si chiama, è nato per con-sentire a chi abita nella frazione, che per metà ricade sotto

Limena e per l’altra metà sotto Villafranca, di manifestare la propria preoccupazione per l’inquinamento acustico e atmosferico che sarà causato dalla nuova complanare, che dovrebbe essere costruita parallelamente all’autostra-da A4 (facente parte del Grande Raccordo Anulare) e che attraverserà il quartiere. “Taggì di Sotto è stata sin troppo devastata dalla cementifi cazione, con la realizzazione delle tangenziali e dell’autostrada – spiega il portavoce del comitato Giorgio Pancotti –, per cui siamo contrari alle due complanari autostradali previste dal progetto del Gra. E agli attuali disagi si unirà forse anche il traffi co nel nodo di Ponterotto, attirato dal centro commerciale previsto nella zona industriale di Limena”. Per portare avanti le loro istante, i residenti del Comitato hanno in programma diverse iniziative di protesta.

Inquinamento I rilevatori di Legambiente registrano livelli oltre i imiti di legge

Allarme polveri vicino alle scuoleIn via Roma e davanti alla scuola elementare Manzoni, lungo la provinciale del Brentella, la quantità registrata era al di sopra dei livelli di legge, stabiliti in 50 µg/mc Si chiama “Comitato

per lo sviluppo so-stenibile di Taggì di

Sotto” ed è formato da residenti che vogliono dire “no” alla “devastazione del territorio”. La nuova complanare del Grande Raccordo Anulare (Grap), che dovrebbe essere costruita parallelamente all’auto-strada A4 e attraversare proprio la frazione, solleva forte preoccupazione per l’inquinamento acustico e atmosferico è “Abbiamo deciso di costituirci in Comitato dopo mesi di mobilitazione spontanea – spiega Giorgio Pancotti, uno dei portavoce del comitato -, abbiamo intenzione di pro-muovere l’iniziativa con tutti i mezzi leciti che abbiamo a nostra disposizione”. A far “tremare” i residenti la realiz-zazione delle due complanari all’autostrada A4 e l’impatto che avranno nel territorio. “Gli attuali disagi sono evidenti per chiunque transiti in quell’area – continua Pancotti –, e ora ci parlano di ulteriore impatto con altre strade o con un nuovo centro commerciale di dimensioni mega che attire-rebbe un ulteriore enorme traffi co veicolare”. Il portavoce sottolinea poi che si parla degli indennizzi delle abitazioni coinvolte direttamente nell’opera, perché abbattute o per-ché la strada passerà vicino ad esse, ma non si parla per nulla dell’inquinamento acustico ed atmosferico che dovran-no subire i residenti. “Al riguardo non si fa menzione di alcun indennizzo per il disagio e le conseguenze sulla salute che subirà tutta la popolazione di Taggi di Sotto divisa tra Limena e Villafranca – conclude Pancotti - , l’inquinamento conseguente a queste opere è un problema di tutti, non solo dei proprietari delle abitazioni limitrofe alle nuove strade”.

Associazioni E’ NATO IL COMITATO CONTRO IL GRAP

A Limena non sarà più possibile sposarsi gratuitamente in Muni-cipio. Sono in forte aumento le

unioni civili rispetto a quelle religiose e il sindaco di Limena, come del resto accade anche per altri primi cittadini, è chiamato a un lavoro extra come del resto i dipendenti comunali. E così è stata introdotta una tariffa per l’uso delle sale e il lavoro straordinario dei dipendenti. E come spesso accade anche per gli atri servizi offerti dal Comune, a pagare di più saranno i cittadini non residenti. Per le cerimonie con al massi-mo 20 invitati, il matrimonio sarà celebrato in sala giunta. Se si è residenti a Limena da almeno un anno non si spenderà nulla, se invece si proviene da un altro Comune e si è scelto il Municipio di Limena si pagheranno 30 euro. Se, invece, gli sposi vengo accompagnati da un centinaio di invitati il matrimonio verrà celebrato nella sala consiliare e si pagheranno 50 euro se almeno uno dei due sposi è limenese, altrimenti la cifra sale a 150 euro. Se il matrimonio vede la partecipazione di 200 invitati ci si sposa in sala teatro Falcone Borsellino, che costa quindi 250 o 300 euro. Ci si sposa dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e 30 e il sabato dalle 9 a mezzogiorno. Solo il sindaco può derogare casi eccezionali di sabato pomeriggio o la domenica, e se così fosse per i tre mesi successivi non ci saranno altri matrimoni fuori dagli orari stabiliti. Dentro al municipio niente buffet o brindisi, addobbi solo fl oreali da concordare con l’uffi cio tecnico.

Il casoIL MATRIMONIO CIVILE SI PAGA

IN BREVE

Il Comune di Limena potrebbe presto realizzare degli allog-gi ad edilizia convenzionata

(Peep), dando così una risposta concreta ad una trentina di fa-miglie che vivono un’emergenza abitativa. Una possibilità che l’amministrazione comunale di Limena sta studiando lavorando direttamente nei Piani urbanistici attuativi (Pua) di iniziativa pubblica, che contengono già queste destina-zioni urbanistiche. La normativa vigente non consente infatti al Comune di deliberare variazioni al Piano regolatore generale (Prg) per l’individuazio-ne di aree Peep. Da qui l’iniziativa del Comune di accordarsi con l’Ira, l’en-te pubblico proprietario di un terreno in via Sabbadin a Taggì di Sotto nel quale è previsto un Pua. All’interno del piano ci sono due lotti con una su-perfi cie complessiva di 2.392 metri quadri e con una capacità edifi catoria di 5.826 metri cubi che il Comune può destinare ad edilizia convenzionata. Lotti che però si trovano al centro dell’area, posizione che diffi cilmente li rende realizzabili in modo indipendente dall’avvio del Pua. Da qui la deci-sione dell’amministrazione di proporre alla proprietà di spostare i lotti Peep fronte strada, in modo che l’intervento di edilizia convenzionata possa essere avviato indipendentemente dalle scelte che farà l’Ira.

Ciò permetterà di rispondere alle esigenze di molte famiglie limenesi che con la costruzione di edifi ci, tramite cooperativa, avranno la possibilità di abbattere i costi di costruzione.

Politiche residenzialiPRESTO ALLOGGI AD EDILIZIA CONVENZIONATA

Ciclisti e pedoni più sicuri a Lime-na con la realizzazione di due progetti voluti dall’amministra-

zione comunale. Costerà 6mila euro l’acquisto di 60 paletti che serviranno per completare la messa in sicurezza della pista ciclabile lungo via Fornace. La strada è un lungo rettilineo che col-lega il nodo viario di Ponterotto con la Provinciale 47. E lungo questo colle-gamento la pista ciclabile, nel tratto che da via Cà Rossa a Taggì corre verso Ponterotto, è priva di protezio-ni. Un’opera realizzata anni fa, ma non completamente ultimata. “Saranno presto disponibili i paletti che permetteranno di mettere in sicurezza anche quel tratto di pista ciclabile – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici di Limena Marco Selmin -, mentre proprio in centro alla frazione di Taggì di Sotto abbiamo installato un semaforo a chiamata per mettere in sicurezza il passaggio pedonale lungo la provinciale 12, come ci chiedevano i residenti”. Dal lato della strada che ricade sotto al comune di Villafranca Padovana si trova la parrocchia, mentre dall’altro lato sotto al comune di Limena alcuni negozi e la piazza Pretto. A collegare in sicurezza parrocchia e piazza esiste un sottopasso pedonale, che però non è utilizzato dai residenti per timore di spiacevoli incontri, e perché allunga di un bel po’ il tragitto. Molto più veloce è invece attraversare la provinciale. Ora a garantire la sicurezza dei pedoni che attraversano la provinciale il nuovo semaforo a chiamata, costato al comune di Limena 18mila euro.

Sicurezza di ciclisti e pedoniINTERVENTI LUNGO VIA FORNACE

di Cristina Salvato

Ba.Tu. Ba.Tu.

Diego Bellone del circolo Legambiente di Verona con il campionatore portati-le durante i rilevamenti

Marcolongo: “I dati serviranno all’amministrazione per redigere il Pat”

Ba.Tu.

Ba.Tu.

IN BREVE

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Il primo cittadino Luciano Salvò

Il sindaco di Villafranca Padovana, Lucia-no Salvò, è al fi anco degli imprenditori che hanno le loro aziende a Ronchi di

Villafranca e che ritengono di subire un danno dall’ordinanza emessa dal vicino Comune di Mestrino.

Ordinanza che Villafranca potrebbe an-che decidere di impugnare. Il sindaco Marco Valerio Pedron ha vietato il passaggio dei camion in via Aquileia, strada che ricade sotto a Mestrino ma che rappresenta l’uni-co collegamento diretto fra la Rgionale 11 e la zona industriale di Ronchi. L’ordinanza del sindaco di Mestrino vieta ai camion di transitare lungo le comunali via Aquileia e Pordenone.

Lungo queste strade il passaggio è garantito solo ai camionisti residenti, e per le operazione di carico e scarico delle mer-ci. “Abbiamo colto il disagio manifestato dai frontisti di via Aquileia – ha spiegato il sindaco di Mestrino – e constatando il dissesto causato da un fl usso di traffi co particolarmente pesante che va verso la zona industriale di Ronchi abbiamo voluto quantifi carne l’entità rilevando che quoti-

dianamente lungo la strada transitano circa 700 camion”. “Un atto incomprensibile che mette in diffi coltà le aziende – ha detto Salvò -, la zona industriale di Ronchi non è un’esclusiva del territorio di Villafranca Padovana.

Qui ci lavora anche gente di Mestrino. Un divieto che isola completamente la zona industriale di Ronchi sia che si provenga da nord con direzione Regionale11, sia che dalla strada principale si scenda verso Ronchi.

Il divieto dei 300 metri di via Aquileia crea diffi coltà agli imprenditori”. Per anda-re in aiuto alle aziende Salvò ha attivato un intervento urgente per allargare un tratto della stretta via Capitello per permettere ai camion di poter uscire dalla zona industriale in direzione nord.

Un intervento urgente, ma che non è risolutivo della situazione. Infatti, fi nché ri-marrà in vigore l’ordinanza su via Aquileia, le aziende di Ronchi non possono più avere la possibilità di accedere velocemente alla Regionale 11.

Strada principale che collega al vicino casello autostradale di Grisignano di Zocco da dove arrivano la maggior parte dei ca-mion diretti a Ronchi.

di Barbara Turetta

L’ordinanza ha isolato la zona industriale di Ronchi. In diffi coltà le aziende

Viabilità Salvò biasima la scelta del comune di Mestrino

Pedron chiude ai camion via Aquileia

Boom demografi co nel Comune di Villafranca Padovana che supera i 10mila abitanti. Crescita che

potrebbe spingere l’amministrazione comunale a chiedere il titolo di Città. A fi ne gennaio la popolazione totale di Villafranca superava di 27 unità i dieci mila abitanti, popolazione che risulta es-sere suddivisa in 4.947 maschi e 3.682 femmine. La popolazione straniera è il 7% e conta 680 persone (325 maschi e 355 femmine), e la comunità più pre-sente è quella romena (297), seguita da quella moldava (91), albanese (55) e cinese (40). Una crescita demografi co importante, anche se già nel decennio la tendenza andava nella direzione della crescita, destinata peraltro a continuare nei prossimi anni. Comune dell’area me-tropolitana, Villafranca rimane però ad una dimensione sostenibile nella cintura urbana e offre un buon livello di servizi ai residenti. Dall’offerta formativa, 4 scuole primarie di cui 1 a tempo pieno e 2 secondarie di 1° grado, a quella culturale, dai servizi socio-sanitari ai trasporti, che attraverso bus, corriere e treno garantiscono un ottimo colle-gamento con Padova. “Una crescita demografi ca importante che sottolinea come nell’interland padovano il nostro Comune sia “appetibile” non solo sotto l’aspetto abitativo – ha detto il sindaco Luciano Salvò -, ma anche per i servizi che offre. E questo è certamente l’ele-mento principale che rende un territorio interessante per chi decide di venirci ad abitare”. Per il primo cittadino la crescita del paese è fondamentale, ma con una grande attenzione alla qualità della vita che viene offerta.

NEWS

Superati i 10 mila abitanti VILLAFRANCA POTREBBE DIVENTARE CITTÀ

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12 Villafranca1212 Villafranca

700 camion al giorno. Troppi disagi per i frontisti delle due strade comunali

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Trovarsi a pochi chilometri da Padova e dover rivolgersi a Camposampiero o Cittadella per le cure o il ricovero ospe-

daliero. Rientrare nell’ambito territoriale di un Uls sentita come “estranea” alle proprie abitudini quotidiane. E’ la situazione spesso vissuta da chi vive nelle zone di “confi ne” dell’area di competenza fra due aziende sanitarie e trova più comodo rivolgersi alla

struttura più vicina ma non appartenente alla propria Uls. Lo sanno bene nel nostro territorio i cittadini di Vigonza, Vigodarzere e Villafranca, per fare un esempio, che pur trovandosi alle porte del capoluogo ricadono nell’ambito dell’Uls 15 per quanto riguarda i servizi sanitari.

Una situazione che in particolari mo-menti può dare vita ad iniziative pubbli-

che come raccolte di fi rme o petizioni per cambiare Uls oppure alimentare dibattiti più o meno polemici. In questo contesto va inserita anche la “querelle” scoppiata a Vigonza sulla scelta dell’ospedale in caso di emergenza sanitaria. Tutto è partito dal il protocollo sottoscritto dai direttori sanitari dell’azienda ospedaliera di Padova e da quelli dell’Usl 15, 16 e 17 dal quale si evince che “la Regione Veneto ha disposto la sperimentazione dell’avvio del Diparti-mento Funzionale Provinciale delle urgenze ed emergenze”. In pratica le 4 aziende sa-nitarie “si impegnano a dare indicazioni alla centrale provinciale del Suem per far porta-re, in caso di ricovero, i pazienti residenti nelle aree di confi ne tra le Usl secondo il criterio della facilità di accesso agli ospedali della Provincia”. Una volta sperimentato, il nuovo sistema renderà più effi ciente la rete delle urgenze.

A Vigonza l’accordo è stato accolto con soddisfazione ma ha generato anche degli equivoci nell’interpretazione, con le immancabili polemiche politiche all’inizio

della campagna elettorale. A fare chiarezza ci hanno pensato i direttori generali delle Uls 15 e 16.

Francesco Benazzi, direttore generale dell’Uls di Cittadella, ha affermato che la possibilità di poter usufruire dell’eventuale ricovero a Padova viene riservata solamente ai cittadini di Vigonza che risiedono nelle frazioni di Busa, Perarolo e San Vito. Un paziente che risiede a Vigonza centro, ad esempio, non potrà essere trasportato a Padova. “L’accordo con l’Uls – aggiunge Benazzi – prevede che nel momento in cui da Padova telefonano per dire che c’è un paziente che deve venire trasportato da noi abbiamo l’obbligo di accettarlo. Lo stesso vale per Padova, che in cambio si dovrà fare carico di un paziente di Vigonza. Più semplicemente: per un paziente di Vigonza che entra col Suem ne esce uno di Padova verso l’Usl 15, sennò i posti letto di Padova non riescono a far fonte a tutti gli arrivi di Vigonza”. In ogni caso si tratta di un servi-zio sperimentale per 6 mesi, che interessa appunto la cosiddetta “area vasta” di Pado-

va. “Volevamo favorire i cittadini di Vigonza che soffrono e chi non riesce a percorrere i 50 chilometri che portano a Cittadella visto che non ci sono mezzi pubblici adeguati – conclude Benazzi – E’ da mesi che lavoria-mo con Padova per raggiungere un accordo, che limiterà le fughe verso altre Usl”.

Da Padova Adriano Cestrone, ma-nager dell’azienda ospedaliera e dell’Usl 16, aggiunge “che la richiesta degli utenti dell’area di Vigonza di accedere al pronto soccorso di Padova potrà essere accolta dal 118 in base alla gravità del paziente da soccorrere, alla disponibilità dei mezzi

di soccorso, tenendo sempre presente la copertura del servizio su tutto il territorio. Si sottolinea che la richiesta del paziente non comporta un automatismo di ricovero al pronto soccorso dell’azienda ospedaliera, ma deve essere vagliata dal Suem”. Dun-que l’ultima parola spetta sempre agli ope-ratori sanitari, che non scelgono l’ospedale di destinazione solamente in base al criterio della distanza ma anche tenendo conto del problema del paziente e delle cure di cui ha bisogno. I medici dunque scelgono l’ospe-dale più appropriato per l’emergenza, che non è detto sia quello più vicino.

Al via la sperimentazione sulle emergenze con il possibile “scambio” di pazienti nelle aree vicine

Sanità A Vigonza esplode il “caso” sulla scelta dell’ospedale al momento dell’intervento del 118

Vivere ai confi ni dell’Uls, tra “fughe” e polemiche

I dirigenti sanitariricordano: l’ultimaparola spettaai medici che scelgono l’ospedale

Le commissioni tecniche a suo tempo isti-tuite per defi nire i vari aspetti connessi alla realizzazione del nuovo Ospedale di

Padova (il gruppo di lavoro tecnico, il comita-to scientifi co ed il gruppo operativo ristretto) si sono riunite in seduta congiunta recente-mente a palazzo Balbi, sede della Giunta re-gionale a Venezia, formalizzando la propria indicazione sull’area più idonea nella quale collocare il nosocomio.

La scelta, effettuata sulla base di un approfondito lavoro di valutazione delle ca-ratteristiche delle varie aree ipotizzate, ha in-dicato come la più idonea quella denominata “Padova Ovest”, rispetto all’altra ipotesi sul tappeto (Brusegana-Ospedale dei Colli).

L’istruttoria effettuata in relazione alle due aree ha evidenziato alcune importanti caratteristiche che hanno fatto pendere l’ago della bilancia su Padova Ovest.

Sul piano dell’indice di edifi cabilità, è emerso ad esempio che la zona prescelta presenta un parametro dimensionale più adatto anche in prospettiva futura, potendo assicurare un eventuale ulteriore sviluppo nel tempo. Inoltre, l’area di Brusegana, più limi-tata nella sua estensione, avrebbe richiesto concentrazioni edilizie maggiori rispetto a quelle già oggi esistenti all’attuale ospedale di Padova.

L’onere economico derivante dai neces-sari espropri è stato approfonditamente va-lutato, concludendo peraltro che la notevole dimensione dell’area di Padova Ovest offre fi n da subito un’ampia gamma di soluzioni progettuali anche in relazione alla quantità

di spazio da destinare alle attrezzature, al verde, ai parcheggi ed a tutti i servizi che afferiscono all’opera; inoltre, l’evenienza che in futuro possano essere promossi ulteriori interventi a favore di strutture in-tegrate (formazione, ricerca, residenziali di assistenza, riabilitative o altro) rende l’area particolarmente apprezzabile anche alla luce di eventuali successivi ampliamenti realizzabili sui terreni circostanti. Particolare attenzione è stata posta anche agli aspetti infrastrutturali delle due aree valutate. Se-condo i tecnici, Padova Ovest risulta inserita in una logica di pianifi cazione infrastrutturale in parte già realizzata, mentre nel caso di Brusegana-Ospedale dei Colli gli imprescindi-bili interventi viabilistici di raccordo e di ac-cesso ridurrebbero la superfi cie disponibile e sarebbero condizionati dallo stato di fatto del contesto urbanistico esistente. Per quanto ri-guarda le risorse necessare alla realizzazione del nosocomio è intervenuto il governatore Luca Zaia.

“Si tratterà di realizzare un Policlinico universitario da 650 milioni di euro, una base di partenza c’è già – ha detto – e sono i 35 milioni disponibili dai fondi Cipe nazio-nali ex articolo 20.

La Regione farà la sua parte e per il resto valuteremo quale sarà lo soluzione migliore, senza escludere in partenza nessuna opzio-ne, nemmeno la fi nanza di progetto, a con-dizioni però diverse dal passato, quando gli interessi hanno raggiunto anche l’11 o 12%, creando non poche diffi coltà”.

A PADOVA OVEST SORGERÀ L’OSPEDALE

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LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Con l’entusiasmo di sempre prosegue l’attività dell’Asd Arcobaleno. Le atleti Carraresi sono state protagoniste, pre-

sentando 40 atlete, dai 6 ai 16 anni, alla prima prova del campionato regionale AICS rosa dei venti sud, svoltosi al palazzetto dello sport di Correzzola. E’ stata poi la volta del-la partecipazione alla 10. edizione del galà della danza delle scuole Aics avvenuto all’in-terno del prestigioso teatro Verdi di Padova. La manifestazione arricchita da uno stage di danza classica con Antonio Aquila, maitre de balle di fama internazionale, aveva lo scopo di presentare una selezionata rassegna del livello di preparazione tecnica fantasia e co-reografi a delle scuole di danza e ginnastica affi liate all’Aics del Veneto. Lo staff dell’Asd Arcobaleno, diretto dalla responsabile Valèrie Rasine, sul tema della serata “Danziamo il carnevale” ha presentato, sulle note della colonna del fi lm Burlesque, una elegante e sensuale coreografi a che ha riscosso molti consensi e i complimenti delle responsabili ar-

tistici della serata Giulia Martinello e Roberta Riccobini. La serata era dedicata al proget-to Tamandarè, in Brasile e ai 500 bambini ospitati grazie alle offerte e alle adozioni a distanza dei “Padrini Italiani” “Sono fi ero del lavoro svolto dallo staff dei nostri insegnan-ti – da detto Marino Penello presidente del sodalizio- sempre alla ricerca della perfezione per dare continuamente nuovi imput alle at-lete, grazie a questo lavoro stiamo ottenendo risultati soddisfacenti, un doveroso grazie va anche ai genitori che seguono con grande entusiasmo la costante crescita dei loro fi gli partecipando con entusiasmo a tutte le ma-

nifestazioni”.Note positive anche per il comparto di

pattinaggio artistico, che cresce in qualità e quantità, come ha confermato il “Gran galà” andato recentemente in scena presso gli impianti sportivi di Cornegliana. Dentro ad una eccezionale cornice di pubblico oltre agli atleti di casa si sono esibiti la “Rabiosa” scuola di pattinaggio di Correzzola, e la On the fl oor dell’asd Arcobaleno di San Pietro Viminario. Particolarmente ammirati tra l’al-tro, le esibizioni singole delle campionesse italiane Beatrice e Valentina Carlon di Giada Cavazzana e Nicolò Gentile.

Arcobaleno al Teatro VerdiCICLISMO

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W.L.

Sotto la regia organizzativa della Pgs Carrarese, del presidente Patrizio Casumaro, in collaborazione con

l’istituto comprensivo e il comune di Due Carrare (assessorato allo sport) si è svol-to, all’interno della palestra Aldo Moro la 9. edizione del convegno “Lo sport è per tutti” un progetto rivolto agli alunni delle suole medie. L’argomento dibattuto è stato “chi fa sport ha sempre vinto” con Chiara Ceccarello, campionessa di Twirling e Luigi Capuzzo ex calciatore professionista, ora allenatore delle giovanili del calcio Padova in veste di relatori.

Dopo i saluti di benvenuto della preside d’istituto Federica Silvoni, una scolaresca attenta e interessata ha sottoposto ad un interminabile fuoco di fi la di domande i due atleti sui più svariati temi che attraversano lo sport, compresi il problema doping e delle scommesse che stanno snaturando il calcio. Luigi Capuzzo ha raccontato la sua storia, dai primi calci sul campo del paese natale alle grandi platee di stadi con migliaia di spettatori: “Mi ritengo una persona fortuna-ta, perché ho fatto della mia passione un mestiere, il tutto reso possibile da rinunce e sacrifi ci e dall’appoggio della mia famiglia, vincere imbrogliando con il doping o con le partite truccate non è veritiero, non da felici-tà e non è onesto, molto meglio star lontani da queste piaghe che infestano lo sport”.

Sulla stessa lunghezza d’onda le rispo-ste di Chiara Ceccarello, che dopo aver

deliziato la platea con un elegante esercizio ha raccontato il suo percorso fatto di lunghe ore di allenamento in palestra fi no all’emo-zione di vestire la maglia azzurra. Presente all’evento anche Gianni Meggiolaro, ex vice commissario F.I.G.C, ora responsabile am-ministrativo del Beach Soccer, il dirigente federale si è soffermato sulla crisi dei vivai in Italia: “se vogliamo dare opportunità ai nostri giovani bisogna ristrutturare e investi-re sui vivai, purtroppo a differenza di altri paesi, da noi manca la cultura la volontà e la voglia di farlo, auspico un rapido cambio di tendenza”.

Alla presenza del primo cittadino Car-rarese Sergio Vason, e dell’assessore allo sport Mario Romanato, il convegno si è chiuso con la consegna di ceste di prodotti tipici Carraresi a relatori e ospiti, che han-no contraccambiato fi rmando centinaia di autografi .

SPORT PER TUTTI. Incontro della Pgs Carrarese con gli studentiI CAMPIONI CECCARELLO E CAPUZZO“IMBROGLIARE O DOPARSI NON AIUTA”

W.L.

Danza Applausi per le esibizioni delle atlete Carraresi

aaaaaaUna delle suggestive coreografi e dell’Asd Arcobaleno

Un momento del convegno

di Walter Lotto

La primavera è il momento migliore per iniziare la pratica di una attività spor-tiva come l’atletica leggera. Spesso

ingiustamente trascurata a favore di sport di squadra più “famosi”, questa disciplina, de-fi nita la regina degli sport, rimane la guida per qualsiasi attività da praticare in futuro.

Ed è per questo motivo che l’associa-zione sportiva “Corriamo insieme” di Vi-godarzere ha voluto organizzare dei corsi educativi di atletica leggera, e non solo, so-prattutto rivolti verso i più piccoli, i bambini con un’età compresa dai 6 ai 12 anni, che si svolgeranno per tutto il periodo primaveri-le ed estivo, stabilendo la data di inizio corsi a lunedì 16 aprile.

Come ci racconta Adele Francesca Mantovani, responsabile dei corsi sportivi dell’associazione sportiva: “È utile iniziare a praticare questo sana attività verso gli 8 – 10 anni, che è l’età “giusta” per fornire al ragazzo una pluralità di stimoli fi nalizzati allo sviluppo delle sue capacità coordinative

e delle qualità fi siche (forza, resistenza, velocità). Nella fase di addestramento il gioco è preponderante, il bambino ‘gioca all’atletica’, ma così facendo fi n da subito si mette alla prova, si confronta e si rende responsabile della sua prestazione.”

“In atletica il confronto è immediato, - continua l’insegnante Adele - ogni miglio-ramento ottenuto è subito comparabile a se stessi e agli altri attraverso le misurazioni

metriche e cronometriche. Per superare i propri limiti, ad ogni livello, è necessaria una lunga applicazione, e quindi l’atletica diventa una vera e propria scuola di volontà. Ed è soprattutto questo il punto di differen-ziazione con gli sport di squadra, forse più idonei alla socializzazione ed al rapporto con gli altri, ma che offrono al bambino meno responsabilità e più alibi di fronte a un eventuale insuccesso.”

di Manuel Glauco Matetich

La stagione dell’atleticaVigodarzere Associazione sportiva “Corriamo Insieme”

I ragazzi della “Corriamo insieme” durante un saggio

KICK BOXE

E’ stato un weekend di grosse soddisfazioni per il Musashi Team in

trasferta il 17 e 18 marzo nella Valpolicella per la par-tecipazione al Campionato Italiano Fekam e Iaksa: per l’occasione si sono unite tutte le forze delle palestre di Ponso, Carceri, Saletto ed Este. Le specialità presenta-te sono state molteplici, dalle forme al kickboxing: in tutto hanno partecipato 27 gli atleti che hanno tenuto alto il valore della bassa pado-vana. La gara di forme è stata disputata il primo giorno con circa 600 iscritti, provenienti da tutta Italia. Le categorie sono fi nite a tarda sera e il team Musashi ha conquistato ben tre titoli: Alessandro Greggio campione italiano nella categoria cinture nere, Erika Cibin terza classifi cata e Marco Morato terzo classifi cato.

Il giorno seguente si è passati dalla rappresentazione della forma del karate tradi-zionale, in cui le tecniche portate devono essere perfette ed armoniose, al kickboxing, nella quale l’atleta che porta più tecniche a bersaglio passa il turno. I parterre di gara erano 8 e il Musashi ha conquistato 4 campioni d’Italia: Alessio Pavan, Riccardo Pavan, Stefania Cappellozza e Marco Morato. Inoltre, il team della bassa padovana ha ottenuto anche 7 vice-campioni: Riccardo Mori, Riccardo Businaro, Alessio Visentini, Erika Cibin, Geremia Maistrello, Daniela Cesaro e Filippo Gioachin. Un weekend quindi, molto ricco di medaglie: 6 d’oro, 9 d’argento e 14 di bronzo.

IL MUSASHI TEAM MIETESUCCESSI IN VALPOLICELLA

Emanuele Masiero

I promettenti atleti del Musashi Team

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Quella dello scorso 18 marzo è stata una giornata a dir poco magnifi ca e tutta all’insegna della na-tura e dello sport sano. Sulle rive del fi ume Ter-

gola si è svolta la prima tappa del torneo della Coppa Colli Euganei dell’edizione 2012. Francesco Manfrotto, responsabile dell’evento, ha lavorato faticosamente con il suo staff dell’associazione sportiva dilettantistica Sellaronda per defi nire tutti i dettagli sul percorso e l’in-tera logistica che ha dato il via al circuito tanto amato dai biker, ovvero dai ciclisti, veneti e non solo.

Per il percorso del XC Tergola Cup l’esperto Man-frotto ha predisposto con i suoi collaboratori un al-lungamento del tracciato portandolo a 11 km a giro rendendolo cosi molto gradevole e adatto a tutte le persone che hanno voluto prendere parte alla gara.

Questo ha comportato per i bi-ker partecipanti di non avere l’assillo di poter essere doppiati dagli altri concorrenti (cosa che non piace a nessuno quando si è in gara). In questo modo si è voluto dare ad ognuno dei parteci-panti la possibilità di correre in bici seguendo il proprio passo di pedalata, in base al proprio grado di prepara-

zione attuale, visto che la stagione e appena comin-ciata e non tutti possono essere al top della forma, e

di godersi il tracciato durante la percorrenza.

La logistica con le nume-rose iscrizioni registrate e il ritrovo sono state adibite presso il centro parrocchiale di Pionca di Vigonza, ed anche le ricche

premiazioni per le prime 5 società con il maggiore nu-mero di iscritti e con i circa 100 premi individuali con la novità dei premi a estrazione, come da regolamento

della Coppa Colli Euganei, sono stati conferiti presso il centro parrocchiale.

La partenza della gara è avvenuta in via Medi che per l’occasione è stata chiusa al traffi co stradale e com-pletamente transennata.

Un grande plauso quindi all’Amministrazione Co-munale che anche quest’anno ha creduto nel evento organizzato dall’ Asd Sellaronda che avrà anche il sup-porto della Protezione Civile di Vigonza e della Polizia Comunale, dunque le premesse per vivere una bella giornata di sport e divertimento ci sono tutte, non si può mancare a questo evento.

di Manuel Glauco Matetich

Il tracciato è stato allungato di 11 chilometri in un percorsoentusiasmante

La competizione Prima tappa a Vigonza del torneo Coppa Colli Euganei

Tergola Cup, la festa dei biker

Giovani sportivi nella arcostruttura di Vigonza

Impeccabilel’organizzazionedei volontaridi protezionecivile e degli agenti

151515Sport 15Sport

Vernissage alla Cartura Nalin che ha presentato uf-fi cialmente l’organico che difenderà i colori bianco rossi nella 56° stagione agonistica consecutiva.

Cerimoniale fedele alla tradizione, messa del ciclista, offi ciata da Don Valerio presso il duomo del paese, foto uffi ciale dinanzi alla Banca Credito Cooperativo di Car-tura sponsor principale del team, di seguito conviviale presso il ristorante Distillerie Clan-destine di Cagnola. “Il recente 2011 ha riconfermato la nostra realtà re-gionale e nazionale- ha detto il presidente Enzo Rango in una pausa del pranzo- grazie ad un vivaio invidiato per qualità ed ottima gestione tecnica, Franzolin con le sue imprese nel ciclocross è stata l’espressione più viva della società, ora lui ci lascia, una perdita sofferta alleviata dal nostro incorruttibile stile di fare da sempre il ciclismo.

Ripartiremo dai 70 podi della scorsa stagione con importanti programmi e concrete ambizioni.” Qualità e quantità nel parco atleti biancorosso: tra gli allievi al secondo anno attesi exploit dal passista veloce Alessio Magarotto e dallo scalatore Claudio Mazzucco, tra i ragazzi del primo anno scalpitano Stefano Grassi “panda” e il velocista Eros Sturaro. Tra gli esordien-ti al secondo anno Emanuele Barison sarà il leader,

mentre è attesissimo l’esordio in questa categoria di Ivan Berto, 12 volte vincitore nella scorsa stagione tra i giovanissimi. Giovanni Sergiano, 7 centri nel 2001 e campione italiano di ciclocross Udace sarà il faro tra i giovanissimi. Tra i molti ospiti intervenuti spicca la presenza di Flavio Milani, vice presidente vicario Fe-derazione ciclistica nazionale, ma soprattutto uno dei fondatori del club: « per me la Cartura Nalin è ragione di vita». Presente anche il presidente provinciale del C.on.i Dino Ponchio. A rappresentare la comunità di Cartura il primo cittadino Massimo Zanardo:« da 56 anni questo team è l’orgoglio del nostro paese, del no-stro territorio.» Attiva anche in campo organizzativo la società annuncia l’effettuazione del 27. G.P Banca credito cooperativo di Cartura, in programma domenica 1 aprile, per esordienti, nello stesso giorno il sodalizio collaborerà con i cicloamatori di Conselve alla disputa del 17. G.P Città di Conselve riservato alla categoria allievi. Per i giovanissimi programmato per maggio il 5. G.P Eurotermoidraulica.

ORGANIGRAMMA: Presidente Enzo Rango; vice-presidenti Giorgio Nalin, Giancarlo Sanavio, Romano Terrassan; segretario Francesco Bernardi; medico socia-le Silvestro Bazza; staff tecnico Renzo Tolando, Antonio

Capuzzo, Annalisa Cardin Salin, Gabriele Fabian, Ireneo Zangirolami.

ATLETI GIOVANISSIMI: Matteo Bernardi, Denis Berto, Manuel Berto, Nicolò Berto, Matteo Forzan, Tommaso Nicolè, Alex Oloni, Riccardo Sabbion, Giovan-ni Sergiano, Alex Sturaro, Filippo Tapinato, Giacomo Tasso, Sara Tognon, Sergio Tognon. D.S. Massimo Ber-to. ESORDIENTI: Mirco Baldin, Emanuele Barison, Ivan Berto, Davide Tietto. D.S Michele Zangirolami. ALLIEVI: Federico Celadin, Stefano Grassi, Alessio Magarotto, Claudio Mazzucco, Nicola Pettenello, Mnuel Rampaz-zo, Domenico Scantamburlo, Eros Sturaro. D.S Tarcisio Stefani.

di Walter Lotto

Il presidente Rango: “Ripartiamo dal bottino dei 70 podidel 2011 per fare ancora meglio”

Ciclismo Presentazione uffi ciale degli atleti pronti ad animare una stagione promettente

Al via la stagione numero 56

I giovani atleti della Cartura Nalin

Il Club ciclistico di Este che con il motto “l’unione fa la for-za” ha annunciato, per l’imminente stagione la fusione, per quanto riguarda la categoria allievi, con il sodalizio rodi-

gino Bosaro Emic. La nuova realtà, denominata EsteBosaro, avrà in Gianmaria Zarantonello, che con la sua ditta Infocars è anche lo sponsor, il presidente, suo vice sarà Franco Pittalis con Marco Bortolato alla segreteria. Fabrizio Verza, Giordano Riato e Paolo Turri i consiglieri. Il parco atleti è così composto: Stefano Salmistraro, Pavel Povoroznivc, Gianmarco Vigato, Alessandro Riato, Riccardo Verza e Daniele Turri. Direttori spor-tivi saranno: Maurizio Degli Stefani e Gianfranco Pizzardo con Mirvano Mazzetto nel ruolo di accompagnatore. Per quanto riguarda le categorie minori l’attività prosegue con lo storico marchio giallorosso del Club ciclistico Este e presenta al via le nuove leve Francesco Zancanella, Daniele Suin e Nicolò Milan tra gli esordienti, seguiti dagli allenatori Michele Pegoraro e Lu-ciano Chiodin con la collaborazione di Alessandro Mazzetto e Lino Samogizio. I fratelli Davide e Luca Pistore, Marco Boraso, Nicola Graziato e Gianluca Slanzi, seguiti dall’ammiraglia da Alberto Barbirato saranno i giovanissimi. Con la conduzione del segretario giallorosso, Antonio Santinello la presentazione e la foto uffi ciale è avvenuta nel salone della concessionaria Infocars di Este alla presenza dei presidenti della Federciclo regionale e provinciale Bruno Capuzzo e Franco Galiazzo, il presidente provinciale del Coni Dino Ponchio, l’assessore allo sport estense Fabrizio Brugin e il presidente del parco colli Gianni Biasetto. Dal punto di vista organizzativo la società an-nuncia l’effettuazione del G.P Eugas, primi sprint riservato alla categoria giovanissimi, in programma il 15 giugno in piazza Maggiore a Este, e il classico G.P Cementizilio gara riservata agli Under 23 ed Elite che si svolgerà il 28 luglio.

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Page 16: La Piazza di Padova ovest - 2012mrz n42

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

La presidente della Provincia di Padova Barbara De-gani ha presentato i risultati emersi dalla ricerca di opinione, condotta su un campione di 2.200 perso-

ne residenti in tutto il territorio padovano, sulle priorità espresse dai cittadini padovani. L’indagine ha fatto emergere alcuni spunti per quanto riguarda gli inve-stimenti e le attività da inserire nel prossimo bilancio.

“Abbiamo fatto una scelta di in-serimento nel bilancio della Provincia, – ha affermato la presidente Degani - mettendo circa 10 milioni di euro per fare da “volano” ai cofi nanziamenti che i comuni in un prossimo futuro metteranno, e quindi signifi -ca un investimento territoriale totale di oltre 20-25 milioni di euro, in opere che sono anzitutto sentite come primarie e richieste dai nostri cittadini, per mettere in sicurezza le strade e le piste ciclabili contigue alle strade.”

Continua la presidente Degani: “La nostra decisione è scaturita dal fatto che diversi comuni hanno progetti esecu-tivi o addirittura defi nitivi, non hanno i soldi per realizzarli, e quindi abbiamo scelto di attuare questo investimento sul territorio.”

L’indagine ha poi toccato anche il problema delle gran-di opere, anche se come ha sottolineato gran parte della

giunta, questo dibattito interessa poco i cittadini. “La situazione più pressante in questo momento

guardando al futuro – ha concluso Barbara Degani – per i cittadini è l’occupazione, il lavoro e lo sviluppo. E quindi o

queste opere portano queste priorità o se no la loro rilevanza per i cittadini è davvero minima.

Un tema importante rilevato dall’indagine è quello dei trasporti e della mobilità, che necessitano di mi-gliorie sostanziali per rendere ancora

più dinamico ed effi ciente il territorio padovano.” Il vice-presidente e assessore alla viabilità della provincia di Pado-va, Roberto Marcato ha commentato così la ricerca sociale effettuata: “Fon-damentalmente questo sondaggio ci riporta che una delle priorità richieste alla provincia, è la viabilità, e noi su questo abbiamo deciso di fare un sfor-zo reale.

Infatti abbiamo triplicato gli stanziamenti economici in bilancio a favore di progetti realmente utili che i diversi co-muni padovani molte volte abbozzano, ma sono costretti alla fi ne a non realizzarli per la mancanza di fondi neces-sari. Per questo daremo una mano fi no a dove possiamo

per aiutare a sviluppare tutti i progetti volti ad aiutare uno sviluppo economico immediato.”

Infi ne, la presidente del consiglio provinciale, Luisa Serato, ha voluto evidenziare come esiste una specifi ca richiesta dei cittadini padovani affi nché la provincia di Padova continui ad occuparsi anche della questione del-la sicurezza e di azioni di contrasto relative al degrado, dimostrando di aver accolto positivamente il Consiglio stra-ordinario che è stato organizzato lo scorso settembre nel piazzale della stazione ferroviaria di Padova.

“E più che di nuove opere faraoniche, - afferma la presidente Serato - i residenti chiedono che vi sia una pre-senza capillare di forze dell’ordine sulle nostre strade, per

sentirsi sicuri e protetti a casa loro.” La maggior parte dei cittadini pa-

dovani dichiara infatti di non sentirsi sicuri nelle strade cittadine, special-mente al calar del sole, e questo au-mento della percezione di insicurezza è purtroppo direttamente proporzio-

nale all’incremento di casi quotidiani di microcriminalità (scippi, borseggi, piccoli furti, vandalismo) ad opera di extracomunitari, il più delle volte immigrati clandestina-mente e non aventi un regolare permesso di soggiorno.

di Manuel Glauco Matetich

Degani: “Mettiamo a disposizione dei Comuni10 milioni di euro per favorire gli investimenti”

La ricerca della Provincia Interpellati 2.200 cittadini sui temi del momento

Occupazione e sviluppopriorità dei padovani

La presentazione dei risultati della ricerca in Provincia

Sulla viabilitàe i trasportila gente chiedeun serviziopiù effi ciente

La scure si abbatte anche sui sei presidenti di quartiere (3 di centro-sinistra, 2 del Popolo della Libertà

e uno della Lega Nord) del comune di Padova. Erano riusciti, fi no ad oggi, a scansare e a non rientrare nella fatidica morsa feroce dei tagli ai costi della politi-ca, ma il decreto “Salva Italia” dell’attua-le premier Mario Monti, però, è arrivato a toccare anche gli stipendi dei presidenti di circoscrizione nelle città sotto i 250 mila abitanti. D’ora in avanti il comune di Padova, che ha più o meno 220 mila abitanti, risparmierà anche i 2.208,96 euro lordi al mese ancora versati ai pre-sidenti, indipendentemente dal numero di sedute del consiglio convocate. Il vice sindaco Ivo Rossi precisa che al momento le indennità sono congelate in attesa del parere della Corte dei Conti.

Presidenti di Quartiere

LA SCURE DEI TAGLISU PADOVA

M.G.M.

Al bando videopoker e slot machine nei bar del Veneto. Stefano Peraro, consigliere regionale Udc, invita tutti i sindaci a mettere a punto una mozione nella quale “si chiede al Governo e al Parlamento di assumere i provvedimenti normativi necessari

a determinare l’illiceità dell’installazione e dell’utilizzo di apparecchi elettronici fi nalizzati al gioco d’azzardo nei locali pubblici ed aperti al pubblico, limitandone la presenza so-lamente nei casinò”. La schema tipo di mozione predisposta dal consigliere udc recita testualmente: “Il gioco d’azzardo sta diventando una piaga sociale: in alcuni casi porta ad una vera dipendenza psicopatologica con il miraggio di una ricchezza facile ed immediata. Rischia di mandare in rovina le famiglie. Nella sola provincia di Padova si spendono 870

euro a testa all’anno in macchinette mangiasoldi”. Il provvedimento continua: “Risultano particolarmente esposti gli appartenenti alle categorie più deboli quali giovani, disoccupati, famiglie che non riescono ad arrivare alla fi ne del mese ed anziani soli. Pensano di trovare nel gioco d’azzardo la soluzione a tutti i loro problemi”. Quindi la richiesta vera e propria: “Per arginare il grave fenomeno si rende opportuno prevedere un divieto di installazione dei sistemi di gioco d’azzardo elettronico in luoghi pubblici o aperti al pubblico e nei circoli ed associazioni. Si invita la Regione, in accordo con le Ulss, a promuovere nel territorio regionale una campagna di sensibilizzazione e di prevenzione. I giocatori, molto spesso con una personalità fragile, rischiano di andare incontro alla dipendenza”.

VIDEO POKER E SLOT MACHINE PERARO INVITA I SINDACI A MISURE DRASTICHE

Stefano Peraro, Udc

La sicurezzaresta una delleesigenge piùsentite in ogniparte del territorio

9Spazi aperti

La sentenza che il consiglio di stato ha pronunciato sul ricorso di Italcementi, ha scatenato una lunga serie di commenti tra favorevoli e contrari. In realtà,

il fronte del no, ha avuto qualche defezione, forse lega-ta alla paura di diventare troppo impopolari davanti ai cittadini in diffi coltà per la crisi economica. Fatto sta che il Revamping va avanti e ora diffi cilmente subirà una nuova fase di arresto.

“Il Revamping ha stabilito prima di tutto, che l’iter seguito per il progetto è stato corretto, nonostante quel-lo che varie volte era stato detto in diverse sedi – ha commentato Francesco Lunghi, sindaco di Monselice - In secondo luogo, viene accertato che il Revamping porterà con sè un sensibile miglioramento ambientale e che l’impatto paesaggistico della nuova torre sarà de-cisamente contenuto. Inoltre, accogliendo il ricorso di Italcementi, la sentenza del consiglio di stato fi ssa un altro punto importante e assolutamente nuovo: è stata fi ssata una data di termine dell’attività e di dismissione dell’impianto”.

Ora infatti, è uffi ciale che tra 28 anni Italcementi chiuderà per sempre i suoi battenti a Monselice, ripristi-

nerà l’area e la restituirà alla comunità. “Nella storia, non era mai accaduto di fi ssare un termine come questo – ha continuato il primo cittadino - Tanto per fare un esempio, non esiste una data certa di fi ne attività per la cementeria di Monselice e per la cementizillo di Este. Anche per questo motivo, ritengo che questa sentenza abbia sancito la prevalenza della legge e della ragio-ne sull’emotività del momento. Certo, adesso bisogna porsi la classica domanda: e ora? Io penso che la crisi economica che stiamo attraversando sia la peggiore dal dopoguerra, una crisi di sistema che ha colpito le radi-ci stesse della nostra società, mettendo in discussione equilibri e certezze che credevamo consolidati e certi, e che invece stanno mutando di continuo. Credo che questa sentenza dia a Monselice e a tutto il territorio, una speranza importante per il futuro, perchè una multi-nazionale ha deciso di investire in questa zona e non di esportare lavoro e manodopera all’estero come invece fanno moltissime aziende”.

L’investimento previsto per il revamping è di circa 160 milioni di euro, almeno metà dei quali verranno destinati ad aziende locali: signifi ca un valore di com-

messe di circa 80 milioni di euro nei prossimi due anni. “Inoltre, la realizzazione del progetto revamping porte-rà con sé anche altri vantaggi per il nostro territorio, con la realizzazione di opere pubbliche che verranno fatte in collaborazione con Italcementi – ha concluso Lunghi - Da ultimo, ma certamente non meno importante, c’è l’aspetto sociale del provvedimento, quello che riguarda la salvaguardia dei posti di lavoro.

Gli operai di Italcementi sanno benissimo che la loro

occupazione era a rischio proprio in caso di bocciatura del progetto Revamping. Ora che questo pericolo è stato scongiurato, mi auguro che gli animi si rasserenino. Su questo argomento in città c’è stata una profonda spac-catura, ora che su questa storia è stata scritta la parola fi ne, spero che si cominci tutti insieme a ragionare sul futuro e sul modo migliore di gestire questo progetto, senza continuare una ‘guerra’ che non avrebbe più senso”.

di Emanuele Masiero

Il sindaco Lunghi sottolinea una novitàfondamentale: “Per la prima volta vienestabilito che fra 28 anni si chiuderà”

Il progetto. Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato diffi cilmente l’iniziativa subirà ulteriori fasi di arresto

Monselice ora affronta il Revamping

Un particolare delprogetto Revampingnello stabilimentodi Italcementi a Monselice,un caso moltodibattuto che haprovocato profondedivisioni e spaccature

Il fronte del “no”ha registrato alcune defezionima le polemicherestano ben vive

A 18 anni dalla legge che l’ha messo al bando, l’amianto è ancora diffusissimo nel nostro territorio. Pur non essendoci

l’obbligo di sostituirlo, in ogni caso, la sua rimozione diventa obbligatoria e addirittura imposta in caso di deterioramento. A tutti i proprietari di coperture in eternit prima o poi converrà fare i conti con la messa in si-curezza dei tetti, senza per forza aspettare accertamenti da parte dei Comuni e degli enti preposti.

Le soluzioni ci sono già, sia per le pic-cole superfi ci attraverso l’autorimozione, sia per le superfi ci medie attraverso i Gruppi d’Acquisto Solare, sia per le grandi copertu-re con interventi a costo zero. Per questo lo Sportello Energia dei Bacini Padova 3 e Pa-dova 4 di Legambiente ha organizzato due convegni con la partecipazione dei Medici del lavoro dello Spisal-Ulss che hanno illu-strato innanzitutto i rischi connessi all’espo-sizione da amianto e il quadro normativo vigente, per chi ci vive o lavora sotto ma anche per la popolazione in genere. Sono state date informazioni sulle procedure per l’autorimozione e la micro raccolta.

I Bacini Padova 3 e Padova 4 offrono infatti i servizi per la bonifi ca di superfi ci fi no ai 75 mq, fornendo ai proprietari inte-ressati il Kit completo per l’autorimozione, in modo da poter ridurre di molto i costi di smaltimento. Alcuni Comuni inoltre aiutano i cittadini volenterosi, con contributi a fondo perduto: è il caso del territorio della Sacci-sica dove vengono dati tra i 150 e i 250 euro di incentivo ai residenti per la micro

raccolta. Nel corso della serata è stata pre-sentata la nuova campagna della Provincia “Eternit Free”. Questa iniziativa, sviluppa-ta da Legambiente e Azzero CO2 su scala nazionale, ha l’obiettivo di promuovere la sostituzione di tetti in eternit con impianti fotovoltaici benefi ciando degli incentivi spe-ciali introdotti dallo Stato.

Il nuovo Conto energia in vigore dall’1 giugno 2011, introduce infatti un meccani-smo di incentivazione molto vantaggioso per chi sostituisce le coperture in eternit dei capannoni industriali o agricoli con impianti fotovoltaici. Sul territorio padovano sono già 60 i capannoni che hanno chiesto di aderire all’iniziativa, che prevede per piccole super-fi ci la creazione di un Gruppo d’Acquisto specifi co per l’abbattimento dei costi, men-tre per tetti con dimensioni maggiori (sopra i 2.500 mq) si potrà contare su di un fondo di investimento che realizza l’intervento a costo zero per il proprietario mantenendo il diritto di superfi cie per 20 anni.

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

La presidente della Provincia di Padova Barbara De-gani ha presentato i risultati emersi dalla ricerca di opinione, condotta su un campione di 2.200 perso-

ne residenti in tutto il territorio padovano, sulle priorità espresse dai cittadini padovani. L’indagine ha fatto emergere alcuni spunti per quanto riguarda gli inve-stimenti e le attività da inserire nel prossimo bilancio.

“Abbiamo fatto una scelta di in-serimento nel bilancio della Provincia, – ha affermato la presidente Degani - mettendo circa 10 milioni di euro per fare da “volano” ai cofi nanziamenti che i comuni in un prossimo futuro metteranno, e quindi signifi -ca un investimento territoriale totale di oltre 20-25 milioni di euro, in opere che sono anzitutto sentite come primarie e richieste dai nostri cittadini, per mettere in sicurezza le strade e le piste ciclabili contigue alle strade.”

Continua la presidente Degani: “La nostra decisione è scaturita dal fatto che diversi comuni hanno progetti esecu-tivi o addirittura defi nitivi, non hanno i soldi per realizzarli, e quindi abbiamo scelto di attuare questo investimento sul territorio.”

L’indagine ha poi toccato anche il problema delle gran-di opere, anche se come ha sottolineato gran parte della

giunta, questo dibattito interessa poco i cittadini. “La situazione più pressante in questo momento

guardando al futuro – ha concluso Barbara Degani – per i cittadini è l’occupazione, il lavoro e lo sviluppo. E quindi o

queste opere portano queste priorità o se no la loro rilevanza per i cittadini è davvero minima.

Un tema importante rilevato dall’indagine è quello dei trasporti e della mobilità, che necessitano di mi-gliorie sostanziali per rendere ancora

più dinamico ed effi ciente il territorio padovano.” Il vice-presidente e assessore alla viabilità della provincia di Pado-va, Roberto Marcato ha commentato così la ricerca sociale effettuata: “Fon-damentalmente questo sondaggio ci riporta che una delle priorità richieste alla provincia, è la viabilità, e noi su questo abbiamo deciso di fare un sfor-zo reale.

Infatti abbiamo triplicato gli stanziamenti economici in bilancio a favore di progetti realmente utili che i diversi co-muni padovani molte volte abbozzano, ma sono costretti alla fi ne a non realizzarli per la mancanza di fondi neces-sari. Per questo daremo una mano fi no a dove possiamo

per aiutare a sviluppare tutti i progetti volti ad aiutare uno sviluppo economico immediato.”

Infi ne, la presidente del consiglio provinciale, Luisa Serato, ha voluto evidenziare come esiste una specifi ca richiesta dei cittadini padovani affi nché la provincia di Padova continui ad occuparsi anche della questione del-la sicurezza e di azioni di contrasto relative al degrado, dimostrando di aver accolto positivamente il Consiglio stra-ordinario che è stato organizzato lo scorso settembre nel piazzale della stazione ferroviaria di Padova.

“E più che di nuove opere faraoniche, - afferma la presidente Serato - i residenti chiedono che vi sia una pre-senza capillare di forze dell’ordine sulle nostre strade, per

sentirsi sicuri e protetti a casa loro.” La maggior parte dei cittadini pa-

dovani dichiara infatti di non sentirsi sicuri nelle strade cittadine, special-mente al calar del sole, e questo au-mento della percezione di insicurezza è purtroppo direttamente proporzio-

nale all’incremento di casi quotidiani di microcriminalità (scippi, borseggi, piccoli furti, vandalismo) ad opera di extracomunitari, il più delle volte immigrati clandestina-mente e non aventi un regolare permesso di soggiorno.

di Manuel Glauco Matetich

Degani: “Mettiamo a disposizione dei Comuni10 milioni di euro per favorire gli investimenti”

La ricerca della Provincia Interpellati 2.200 cittadini sui temi del momento

Occupazione e sviluppopriorità dei padovani

La presentazione dei risultati della ricerca in Provincia

Sulla viabilitàe i trasportila gente chiedeun serviziopiù effi ciente

La scure si abbatte anche sui sei presidenti di quartiere (3 di centro-sinistra, 2 del Popolo della Libertà

e uno della Lega Nord) del comune di Padova. Erano riusciti, fi no ad oggi, a scansare e a non rientrare nella fatidica morsa feroce dei tagli ai costi della politi-ca, ma il decreto “Salva Italia” dell’attua-le premier Mario Monti, però, è arrivato a toccare anche gli stipendi dei presidenti di circoscrizione nelle città sotto i 250 mila abitanti. D’ora in avanti il comune di Padova, che ha più o meno 220 mila abitanti, risparmierà anche i 2.208,96 euro lordi al mese ancora versati ai pre-sidenti, indipendentemente dal numero di sedute del consiglio convocate. Il vice sindaco Ivo Rossi precisa che al momento le indennità sono congelate in attesa del parere della Corte dei Conti.

Presidenti di Quartiere

LA SCURE DEI TAGLISU PADOVA

M.G.M.

Al bando videopoker e slot machine nei bar del Veneto. Stefano Peraro, consigliere regionale Udc, invita tutti i sindaci a mettere a punto una mozione nella quale “si chiede al Governo e al Parlamento di assumere i provvedimenti normativi necessari

a determinare l’illiceità dell’installazione e dell’utilizzo di apparecchi elettronici fi nalizzati al gioco d’azzardo nei locali pubblici ed aperti al pubblico, limitandone la presenza so-lamente nei casinò”. La schema tipo di mozione predisposta dal consigliere udc recita testualmente: “Il gioco d’azzardo sta diventando una piaga sociale: in alcuni casi porta ad una vera dipendenza psicopatologica con il miraggio di una ricchezza facile ed immediata. Rischia di mandare in rovina le famiglie. Nella sola provincia di Padova si spendono 870

euro a testa all’anno in macchinette mangiasoldi”. Il provvedimento continua: “Risultano particolarmente esposti gli appartenenti alle categorie più deboli quali giovani, disoccupati, famiglie che non riescono ad arrivare alla fi ne del mese ed anziani soli. Pensano di trovare nel gioco d’azzardo la soluzione a tutti i loro problemi”. Quindi la richiesta vera e propria: “Per arginare il grave fenomeno si rende opportuno prevedere un divieto di installazione dei sistemi di gioco d’azzardo elettronico in luoghi pubblici o aperti al pubblico e nei circoli ed associazioni. Si invita la Regione, in accordo con le Ulss, a promuovere nel territorio regionale una campagna di sensibilizzazione e di prevenzione. I giocatori, molto spesso con una personalità fragile, rischiano di andare incontro alla dipendenza”.

VIDEO POKER E SLOT MACHINE PERARO INVITA I SINDACI A MISURE DRASTICHE

Stefano Peraro, Udc

La sicurezzaresta una delleesigenge piùsentite in ogniparte del territorio

9Spazi aperti

La sentenza che il consiglio di stato ha pronunciato sul ricorso di Italcementi, ha scatenato una lunga serie di commenti tra favorevoli e contrari. In realtà,

il fronte del no, ha avuto qualche defezione, forse lega-ta alla paura di diventare troppo impopolari davanti ai cittadini in diffi coltà per la crisi economica. Fatto sta che il Revamping va avanti e ora diffi cilmente subirà una nuova fase di arresto.

“Il Revamping ha stabilito prima di tutto, che l’iter seguito per il progetto è stato corretto, nonostante quel-lo che varie volte era stato detto in diverse sedi – ha commentato Francesco Lunghi, sindaco di Monselice - In secondo luogo, viene accertato che il Revamping porterà con sè un sensibile miglioramento ambientale e che l’impatto paesaggistico della nuova torre sarà de-cisamente contenuto. Inoltre, accogliendo il ricorso di Italcementi, la sentenza del consiglio di stato fi ssa un altro punto importante e assolutamente nuovo: è stata fi ssata una data di termine dell’attività e di dismissione dell’impianto”.

Ora infatti, è uffi ciale che tra 28 anni Italcementi chiuderà per sempre i suoi battenti a Monselice, ripristi-

nerà l’area e la restituirà alla comunità. “Nella storia, non era mai accaduto di fi ssare un termine come questo – ha continuato il primo cittadino - Tanto per fare un esempio, non esiste una data certa di fi ne attività per la cementeria di Monselice e per la cementizillo di Este. Anche per questo motivo, ritengo che questa sentenza abbia sancito la prevalenza della legge e della ragio-ne sull’emotività del momento. Certo, adesso bisogna porsi la classica domanda: e ora? Io penso che la crisi economica che stiamo attraversando sia la peggiore dal dopoguerra, una crisi di sistema che ha colpito le radi-ci stesse della nostra società, mettendo in discussione equilibri e certezze che credevamo consolidati e certi, e che invece stanno mutando di continuo. Credo che questa sentenza dia a Monselice e a tutto il territorio, una speranza importante per il futuro, perchè una multi-nazionale ha deciso di investire in questa zona e non di esportare lavoro e manodopera all’estero come invece fanno moltissime aziende”.

L’investimento previsto per il revamping è di circa 160 milioni di euro, almeno metà dei quali verranno destinati ad aziende locali: signifi ca un valore di com-

messe di circa 80 milioni di euro nei prossimi due anni. “Inoltre, la realizzazione del progetto revamping porte-rà con sé anche altri vantaggi per il nostro territorio, con la realizzazione di opere pubbliche che verranno fatte in collaborazione con Italcementi – ha concluso Lunghi - Da ultimo, ma certamente non meno importante, c’è l’aspetto sociale del provvedimento, quello che riguarda la salvaguardia dei posti di lavoro.

Gli operai di Italcementi sanno benissimo che la loro

occupazione era a rischio proprio in caso di bocciatura del progetto Revamping. Ora che questo pericolo è stato scongiurato, mi auguro che gli animi si rasserenino. Su questo argomento in città c’è stata una profonda spac-catura, ora che su questa storia è stata scritta la parola fi ne, spero che si cominci tutti insieme a ragionare sul futuro e sul modo migliore di gestire questo progetto, senza continuare una ‘guerra’ che non avrebbe più senso”.

di Emanuele Masiero

Il sindaco Lunghi sottolinea una novitàfondamentale: “Per la prima volta vienestabilito che fra 28 anni si chiuderà”

Il progetto. Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato diffi cilmente l’iniziativa subirà ulteriori fasi di arresto

Monselice ora affronta il Revamping

Un particolare delprogetto Revampingnello stabilimentodi Italcementi a Monselice,un caso moltodibattuto che haprovocato profondedivisioni e spaccature

Il fronte del “no”ha registrato alcune defezionima le polemicherestano ben vive

A 18 anni dalla legge che l’ha messo al bando, l’amianto è ancora diffusissimo nel nostro territorio. Pur non essendoci

l’obbligo di sostituirlo, in ogni caso, la sua rimozione diventa obbligatoria e addirittura imposta in caso di deterioramento. A tutti i proprietari di coperture in eternit prima o poi converrà fare i conti con la messa in si-curezza dei tetti, senza per forza aspettare accertamenti da parte dei Comuni e degli enti preposti.

Le soluzioni ci sono già, sia per le pic-cole superfi ci attraverso l’autorimozione, sia per le superfi ci medie attraverso i Gruppi d’Acquisto Solare, sia per le grandi copertu-re con interventi a costo zero. Per questo lo Sportello Energia dei Bacini Padova 3 e Pa-dova 4 di Legambiente ha organizzato due convegni con la partecipazione dei Medici del lavoro dello Spisal-Ulss che hanno illu-strato innanzitutto i rischi connessi all’espo-sizione da amianto e il quadro normativo vigente, per chi ci vive o lavora sotto ma anche per la popolazione in genere. Sono state date informazioni sulle procedure per l’autorimozione e la micro raccolta.

I Bacini Padova 3 e Padova 4 offrono infatti i servizi per la bonifi ca di superfi ci fi no ai 75 mq, fornendo ai proprietari inte-ressati il Kit completo per l’autorimozione, in modo da poter ridurre di molto i costi di smaltimento. Alcuni Comuni inoltre aiutano i cittadini volenterosi, con contributi a fondo perduto: è il caso del territorio della Sacci-sica dove vengono dati tra i 150 e i 250 euro di incentivo ai residenti per la micro

raccolta. Nel corso della serata è stata pre-sentata la nuova campagna della Provincia “Eternit Free”. Questa iniziativa, sviluppa-ta da Legambiente e Azzero CO2 su scala nazionale, ha l’obiettivo di promuovere la sostituzione di tetti in eternit con impianti fotovoltaici benefi ciando degli incentivi spe-ciali introdotti dallo Stato.

Il nuovo Conto energia in vigore dall’1 giugno 2011, introduce infatti un meccani-smo di incentivazione molto vantaggioso per chi sostituisce le coperture in eternit dei capannoni industriali o agricoli con impianti fotovoltaici. Sul territorio padovano sono già 60 i capannoni che hanno chiesto di aderire all’iniziativa, che prevede per piccole super-fi ci la creazione di un Gruppo d’Acquisto specifi co per l’abbattimento dei costi, men-tre per tetti con dimensioni maggiori (sopra i 2.500 mq) si potrà contare su di un fondo di investimento che realizza l’intervento a costo zero per il proprietario mantenendo il diritto di superfi cie per 20 anni.

ETERNIT : UNA MINACCIA DA RIMUOVERE

E.M.

171717Spazi aperti

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11Noi e gli altri

Vogliamo soffermarci sull’accoglienza di bambini. Ma per una volta non ci con-centreremo sulla gestione italiana delle

richieste o sulla normativa da seguire per avere la possibilità di accogliere un bambino. Tente-remo di far invece luce sul rapporto che si crea tra il fi glio in affi do temporaneo ed i “genitori in prestito” per capire quanto sia forte e im-portante il legame che si instaura nel tempo. Abbiamo chiesto lumi a Francesco Silvestrin, Presidente dell’associazione “I Carraresi Onlus” di Due Carrare, che da anni segue le accoglienze in Italia di bambini orfani ucraini.

Presidente, prima di tutto, la vostra attività sta proseguendo con successo?

“Direi assolutamente di si. I risultati in ter-mini di accoglienze ci danno ragione e ormai siamo certi di aver intrapreso la strada giusta. Quello che ci conforta veramente è il rapporto che si crea tra genitori e bambini accolti. E’ qualcosa di speciale”.

Vorremmo parlare proprio di questo aspetto. Cosa può dirci?

“Volentieri. Ormai quando si parla di acco-glienza, l’attenzione è subito rivolta alla possi-

bilità di avere, anche se per periodi limitati, un bambino. Ma prima ancora di parlare di questo aspetto bisognerebbe avere chiaro cosa succe-de “dopo”. Quando il bambino arriva a casa si apre davvero un nuovo capitolo e il percorso che pareva semplice e collaudato non può dirsi concluso e mette a dura prova le famiglie”.

Cosa devono affrontare i genitori “in prestito”?

“Prima di tutto preciso che questo vale per tutti i bambini del mondo. Nel caso dei paesi dell’est ed in particolare per l’area geografi ca dell’Ucraina da noi conosciuta, la questione “famiglia” diventa ancora più rilevante. Il bambino, grande o piccolo che sia, in patria non ha fi gure di riferimento, e quando arriva in Italia per la prima volta stravolgendo il proprio ambiente di vita, trova una nuova lingua, e un nuovo approccio alla “famiglia” da parte delle persone che lo circondano”.

Che consigli si sente di dare?“È importante che i genitori affi datari

sappiano immedesimarsi nel fi glio, che dedi-chino tutte le attenzioni ed il tempo possibile alla conoscenza del bambino e alla “scoperta”

del proprio ruolo genitoriale anche se parziale. All’interno della famiglia si deve creare un forte attaccamento per non ridurre il tutto ad alcuni mesi di ferie”.

E come si può fare?“In primo luogo è necessaria una ricerca

della vicinanza tra la persona attaccata e la persona che offre attaccamento. Prendiamo ad esempio la relazione tra madre e fi glio: ogni bambino vuole essere sicuro della sua presen-za e, per sentirsi tranquillo, la tiene per mano, la abbraccia oppure la vuole a portata di sguar-do. Per contro, quando c’è una separazione, il bambino “protesta” perchè non si sente sicuro e perde la garanzia di attaccamento: pensia-mo ad esempio ai primi giorni all’asilo dove i bambini spesso piangono per la paura e la tristezza”.

Quindi su cosa devono puntare le fami-glie affi datarie?

“Dobbiamo sforzarci di creare una base sicura da cui partire, cioè la particolare atmo-sfera di sicurezza e di fi ducia che si instaura tra genitore e fi glio in una condizione normale. Anche in questo caso non si tratta di una que-

stione d’età: un adolescente per esempio, non sarà esente dal bisogno di attaccamento. Per affacciarsi al mondo esterno in modo sereno avrà bisogno di sentirsi sicuro e di poter ritor-nare sapendo che sarà ancora il benvenuto”.

E come ottenere questa “base sicura”?“Purtroppo non c’è un decalogo di buone

pratiche o una formula magica da pronunciare. Anzi, è ovviamente il contrario. Seguendo uno schema ben preciso, il risultato non è garanti-to. Ogni bambino è diverso dagli altri e avrà necessità particolari. Ma di certo la base su cui lavorare è uguale per tutti: i bambini desidera-no sentirsi amati”.

Questi concetti valgono lo stesso anche per i bambini accolti?

“Assolutamente. Anzi valgono ancora di più. La famiglia è senz’altro il bene più impor-tante per un bambino accolto”.

Perché?“Primo perché rappresenta un amore

che in molti casi non hanno mai avuto. Un’e-sperienza nuova e senz’altro appagante. Secondo, perché per tutta la loro vita sono stati abituati ad avere qualcosa in cambio di qualcos’altro. Non gli è mai successo di rice-vere un bene o un’emozione senza dover corrispondere qualcosa come controvalore. Realizzare di aver trovato una famiglia che ti ama solo perché esisti, è davvero qualcosa di speciale. Una sensazione nuova e incredibile, con la consapevolezza di aver avuto una se-conda possibilità davanti ad una vita cruda e diffi cile”.

E se qualche famiglia fosse interessata?“Nulla di più semplice. La nostra associa-

zione organizza momenti d’incontro conosci-tivi ed è a disposizione delle nuove famiglie per costruire un percorso di accoglienza. Basta telefonarci al numero 348.8590998 o man-dare una e-mail all’indirizzo [email protected]”.

di Emanuele Masiero

Gli studenti padovani realizzeranno il prototipo, per farlo verranno coinvolti in una “impresa formativa”

Associazione “I Carraresi” Francesco Silvestrin segue da anni le accoglienze in Italia dei bambini orfani Ucraini

“Genitori in prestito”, il valore dell’affi do

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11Noi e gli altri

Vogliamo soffermarci sull’accoglienza di bambini. Ma per una volta non ci con-centreremo sulla gestione italiana delle

richieste o sulla normativa da seguire per avere la possibilità di accogliere un bambino. Tente-remo di far invece luce sul rapporto che si crea tra il fi glio in affi do temporaneo ed i “genitori in prestito” per capire quanto sia forte e im-portante il legame che si instaura nel tempo. Abbiamo chiesto lumi a Francesco Silvestrin, Presidente dell’associazione “I Carraresi Onlus” di Due Carrare, che da anni segue le accoglienze in Italia di bambini orfani ucraini.

Presidente, prima di tutto, la vostra attività sta proseguendo con successo?

“Direi assolutamente di si. I risultati in ter-mini di accoglienze ci danno ragione e ormai siamo certi di aver intrapreso la strada giusta. Quello che ci conforta veramente è il rapporto che si crea tra genitori e bambini accolti. E’ qualcosa di speciale”.

Vorremmo parlare proprio di questo aspetto. Cosa può dirci?

“Volentieri. Ormai quando si parla di acco-glienza, l’attenzione è subito rivolta alla possi-

bilità di avere, anche se per periodi limitati, un bambino. Ma prima ancora di parlare di questo aspetto bisognerebbe avere chiaro cosa succe-de “dopo”. Quando il bambino arriva a casa si apre davvero un nuovo capitolo e il percorso che pareva semplice e collaudato non può dirsi concluso e mette a dura prova le famiglie”.

Cosa devono affrontare i genitori “in prestito”?

“Prima di tutto preciso che questo vale per tutti i bambini del mondo. Nel caso dei paesi dell’est ed in particolare per l’area geografi ca dell’Ucraina da noi conosciuta, la questione “famiglia” diventa ancora più rilevante. Il bambino, grande o piccolo che sia, in patria non ha fi gure di riferimento, e quando arriva in Italia per la prima volta stravolgendo il proprio ambiente di vita, trova una nuova lingua, e un nuovo approccio alla “famiglia” da parte delle persone che lo circondano”.

Che consigli si sente di dare?“È importante che i genitori affi datari

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E come si può fare?“In primo luogo è necessaria una ricerca

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12 Personaggio

Quanto fa bene ridere? “Molto”. Quanto è diffi cile far ridere? “Non è complicato ma non è nemmeno semplice, è tutta-

via necessario”. Il rapido botta e risposta è stato l’incipit di un’intervista a Danilo Montin sul suo ultimo libro.

In quarta di copertina ha indicato le motivazioni del testo: “Le narrazioni de “I salvadeghi” sono state scritte per stimolare buon umore”. Dunque, Montin, l’obbietti-vo di questi racconti è fare ridere?

“Far ridere certo ma anche far rifl ettere su un mondo che sta sparendo. Un mondo più ingenuo e forse per questo più spietato, popolato di fi gure nate “stambe” e per questo diventate oggetto di scherzi che poi sono di-ventati aneddoti e infi ne racconti. Molte delle storie che racconto in questo libro sono episodi di vita vera, tempo fa in molti li conoscevano, appartenevano alla comunità, ma oggi la me-

moria collettiva va sparendo. E’ sempre più spiccato l’individualismo. Il libro serve anche a questo, a colmare questo vuoto che progressi-vamente si va formando”.

I “salvadeghi” dunque sono questi personaggi: selvatici, rustici, ignoranti e abbruttiti dalla vita tanto da diventare comici?

“No salvadeghi in realtà era una rivista lo-cale che un tempo era editata dalla tipografi a Piovan qui di Este. Il nome si prestava bene all’intonazione dei miei racconti e ai perso-naggi raccolti e descritti in forma caricaturale. Dunque l’ho preso a prestito per la prima pub-blicazione del 1973”.

L’edizione che Montin ha recentemen-te pubblicato, infatti, è “I salvadeghi 2” e segue a quarant’anni di distanza la prima raccolta di racconti umoristici. Come mai così tanto tempo tra i due libri?

“In mezzo ci sono stati altri racconti, non propriamente comici. La mia curiosità mi por-ta ad indagare le vecchie usanze locali e le tradizioni che vanno sotto il nome di folklore. Così sono nati “Squarci di vita – Este e il suo mandamento fra storia e folclore” del 1977 e “Dall’albero della memoria, storie, leggende, fi lastrocche, canzoni e usanze dell’estense del 2004” Direi che è proprio questo il mio campo di indagine, il locale, quello che non si è mai spostato, quello che viene e veniva identifi cato con il “posto” e che dunque a tutti gli effetti appartiene al paesaggio”.

L’uomo appartiene al paesaggio? “Cioci Teston, appartiene al paesaggio

di Este del dopoguerra. In realtà si chiamava Cirillo Malatesta, famoso per avere una testa deforme e una forza sovraumana. Intelligenza niente. Questo, e alcune indiscrezioni sulla sua vita privata, sono bastate per renderlo un per-

di Mauro Gambin

Un mondo di uomini comici vittime dell’equivoco può far rifl ettere sulla perdita dell’ingenuità

Danilo Montin Autore della raccolta di racconti umoristici “I Salvadeghi”

Quando ridere di gustosignifi ca anche ricordare La copertina de

“I Salvadeghi” e Danilo Montin

Danilo Montin è nato a Este nel 1942. Ex agente di commercio oggi è in pensione. Nella sua carriera di scrittore ha pubblicato quattro libri: due edizioni de “I salvadeghi”, “Squarci di vita” e “Dall’albero della memoria”.

CHI È

sonaggio pubblico, vittima di un Gossip spie-tato anche se pudendo e ingenuo. Ma ogni luogo ha i sui Cioci Malatesta, Piero Mato, Toni Teston. Dino Durante, nel suo “El strologo vicentino”, aveva inserito “Gigetto el Mona”, un personaggio di fantasia ma paradigma-tico del “veneto” del pre-boom economico: ignorante, ingenuo, facile all’equivoco e per questo soggetto ad essere deriso. I “mati” o i “mona” delle nostre parti hanno sempre segnato il confi ne oltre al quale non andare: “Varda che te diventi come…”, “Varda che vien torte…”, sì, sono stati una sorta

di exempla, degli avvertimenti oltre ai quali sarebbe stato opportuno non andare per non incontrare il “mostruoso” o l’imbarazzo che provoca il riso degli altri. In questo il prendersi in giro, può essere molto aducativo”.

Chi sono gli altri personaggi del suo libro?

“Ci sono personaggi veri, come Cioci, altri di fantasia come il meridionale Mezza-salma vittima di continui equivoci perché non conosce il veneto, poi Giacomin Grasipola e i personaggi strambi come Angelon, Armido el macelaro o la Jole Bombasona”.

13Cultura provinciale

Con l’arrivo della bella stagione la pro-posta culturale padovana entra nel vivo: circa 110 opere fra le più belle e

preziose dell’arte contemporanea italiana co-stituiranno il cuore della mostra “De Chirico, Fontana e i grandi maestri del Novecento, un secolo tra realtà e immaginario”, in esposi-zione fi no al 15 luglio nella suggestiva corni-ce di Palazzo della Ragione e, con un evento-satellite, al Centro Culturale San Gaetano.

Il “Salone”, la spazio pensile più grande e affascinante d’Europa, costituirà lo sfondo per quadri e sculture di circa sessanta artisti il cui enorme valore è riconosciuto a livello internazionale: tra questi, Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Ottone Rosai, Luigi Veronesi, Filippo De Pisis, Massimo Campigli, Mario Sironi, Giuseppe Capogrossi, Virgilio Guidi, Lucio Fontana, Ennio Morlotti, Giò Pomodo-ro, Piero Manzoni, Enrico Baj.

L’evento artistico è ideato e organizzato da Gruppo Icat, agenzia di comunicazione e marketing di Padova in collaborazione con il Comune di Padova ed è curato da Lorenzo

Respi, che ha avuto l’arduo compito di sele-zionare le opere in esposizione tra le moltissi-me che costituiscono il patrimonio della colle-zione Mazzolini. Di proprietà della Diocesi di Piacenza-Bobbio, la collezione si caratterizza per l’imponenza del suo patrimonio, formato da 872 opere tra dipinti e grafi ca e 27 scultu-re di arte contemporanea, suddivisa tra primo e secondo Novecento.

Altro elemento che la contraddistin-gue è l’eclettismo, dato dalla sua genesi. La raccolta è stata spesso legata a logiche occasionali, dovute alle professioni dei col-lezionisti e all’incontro con Domenica Rosa Mazzolini, signora piacentina tuttora vivente, che ha donato la collezione alla sua dioce-si. Di questo prezioso patrimonio sono stati selezionati circa 110 dipinti e sei sculture, ritenuti i più rilevanti dal punto di vista arti-stico dal curatore della mostra padovana. Per tutta la durata dell’evento espositivo, la visita alla sala centrale del San Gaetano offrirà la possibilità di ammirare gratuitamente due sculture del celebre artista Giò Pomodoro.

La prima, il “Sole produttore”, è un’opera del 1974-75 in marmo nero del Belgio ed è particolarmente pesante: «Se questa scul-tura fosse stata posizionata all’interno del Salone di Palazzo della Ragione - racconta Claudio Capovilla, presidente di Gruppo Icat -, avrebbe esposto il pavimento a pericolose sollecitazioni. D’accordo con il Comune di Pa-dova, pertanto, si è deciso di individuare una

collocazione alternativa, nel pieno rispetto dell’edifi cio monumentale. La scelta naturale è ricaduta sul San Gaetano, vera e propria offi cina artistica e culturale della città, che po-trà essere valorizzata e valorizzare la coppia di marmi neri». Oltre al “Sole produttore”, il San Gaetano ospiterà lo “Studio per albero”, anch’esso in marmo nero del Belgio, risalen-te alla metà degli anni Settanta.

di Laura Organte

De Chirico, Fontana e i grandi maestri del Novecento italianoeccezionalmente insieme

Al Palazzo della Ragione e al Centro San Gaetano Padova Esposte 110 opere fi no al 15 luglio

Un secolo tra realtà e immaginario

De Chirico, “Maestoso Silenzio”

Nel 2012, in occasione del bicentena-rio della nascita di Charles Dickens, il Museo del Precinema collezione

Minici Zotti, un Museo “vittoriano”, propone una mostra relativa al viaggio in Italia, realizzato da Dickens tra il 1844 - 45. L’esposizione, aperta al pubblico fi no al 23 giugno, comprende una serie di vetri fotografi ci per Lanterna Magica, prodotti all’epoca da fotografi inglesi, che mostrano le città italiane che Dickens aveva visitato e altri vetri che illustrano i suoi racconti più noti.

Durante il periodo della mostra, verranno proiettati in DVD, “The Marley’s Ghost” e “The Chimes”, i primi due noti racconti di Natale, riprodotti dai vetri origi-nali per Lanterna Magica della Collezione Minici Zotti. La mostra, dal 6 al 13 ottobre 2012, verrà ospitata alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone.

MINICI ZOTTI

L.O.

Museo Precinemasu Dickens in Italia

La locandina dell’esposizione

Musei Civici agli Eremitani. Fino al 17 giugno una sessantina di opere esposte

Un incontro inusuale, quello tra patri-monio museale e mercato antiquario, avrà luogo nelle sale per le espo-

sizioni temporanee dei Musei Civici agli Eremitani in occasione della mostra “Ospiti al museo”, evento che che suggerisce una rifl essione sul collezionismo e diventa occa-sione imperdibile per ammirare e confronta-re lavori di grandi artisti veneti.

Fino al 17 giugno sarà infatti possibile ammirare una sessantina di opere tra dipinti, sculture e bronzetti di grandi artisti, fra i qua-li Jacopo da Montagnana, Andrea Briosco, Alessandro Vittoria, Paolo Veronese, Palma il Giovane, Padovanino, i Liberi, Giulio Carpio-ni, Francesco Guardi e molti altri.

Committenti, collezionisti e mercato dell’arte hanno sempre giocato un ruolo fon-damentale nel determinare gli sviluppi della produzione artistica, stabilire le sorti dei suoi protagonisti, delineare i destini delle singole opere: talvolta confl uite in raccolte museali destinate alla pubblica conservazione e frui-zione, talaltra riservate al godimento privato o fl uttuanti di collezione in collezione, di antiquario in antiquario, ancora alla ricerca di una collocazione defi nitiva. E tra queste ultime non mancano curiosità o novità, ori-ginali ritenuti perduti o addirittura autentici capolavori, che il pubblico è ancora in attesa

di poter ammirare.Se dunque i depositi dei musei e le gran-

di collezioni private possono ancora svelare opere sconosciute ai più, è d’altra parte il mercato una linfa vitale per la storia dell’arte e i suoi sviluppi futuri.

La mostra è assolutamente nuova per impostazione, le collezioni museali, per la prima volta, sono chiamate a dialogare e a confrontarsi con il “mercato dell’arte” e in particolare con una serie sceltissima di opere - degli stessi autori e dello stesso contesto

artistico - attualmente disponibili presso al-cuni fra i più noti e importanti antiquari del panorama nazionale.

Accanto ai lavori che il Museo custodisce e tutela, tramandandoli ai posteri, evitando la dispersione e talvolta l’oblio e consenten-do la formazione di un’identità collettiva, ecco dunque esposte opere che, per destino o scelte differenti, si muovono in ambito privato, ma che permettono uno stimolante confronto e offrono nuove occasioni di rifl es-sione e conoscenza.

Se il collezionismo guardaal grande mercato dell’arte

Un’opera del Padovanino esposta a “Ospiti al Museo”

L.O.

EVENTI E MOSTRE

LA SCIENZA DIVENTA INTERATTIVASarà aperta fi no al 20 maggio l’undicesima edizione di “Sperimentando”, la mostra interattiva per imparare divertendosi allestita all’Ex Macello di via Cornaro. Con il sottotitolo È questione di equilibrio si illustra il tema degli equilibri nei più vari aspetti. Sono previsti per i visitatori più giovani esperimenti sui cinque sensi e, per i più esigenti, poster e apparati per illustrare le più avanzate ricerche in fi sica con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

L’ARTE DI BOSCOLO NATTAC’è ancora qualche settimana per vedere la mostra dedicata a Domenico Boscolo Nat-ta nel decennale della scomparsa dal Comune di Padova. Una importante retrospettiva, allestita al Centro culturale San Gaetano fi no al 13 maggio, che darà la possibilità a grande pubblico di ammirare una serie di opere ad olio di grandi dimensioni, molte delle quali poco note o esposte in rare occasioni, fatte uscire in occasione dell’evento dallo studio del maestro. Conviene dunque approfi ttare delle ultime settimane dell’e-sposizione per conoscere da vicino l’artista. IL LAVORO E’ UN BENE COMUNEIl lavoro, tema oggi più che mai alla ribalta dell’attualità, sarà in mostra fi no al 24 giugno al San Gaetano in occasione dell’esposizione storica sul lavoro e sulle lotte condotte dai metalmeccanici, dalla Fiom e dalla Cgil per il riscatto del lavoro nel lavoro. Dipinti, manifesti, foto e testi scritti riprodurranno la marcia del lavoro: dal 1901 al 2011. La mostra, costruita da ope-rai e artigiani, illumina la fatica, l’orgoglio, le lotte, le conquiste, le sconfi tte, i diritti, la dignità del lavoro, documentando anche i periodi più bui per il lavoro.

a cura di Laura Organte

22 Personaggio2222 Personaggio

Casa Nova“sapori veneti”

Ristorante - Pizzeria e Tradizione

CASELLE DI SELVAZZANO Via Brentella, 34 - Tel. 049 632357 - Cell. 338 [email protected]

Page 23: La Piazza di Padova ovest - 2012mrz n42

12 Personaggio

Quanto fa bene ridere? “Molto”. Quanto è diffi cile far ridere? “Non è complicato ma non è nemmeno semplice, è tutta-

via necessario”. Il rapido botta e risposta è stato l’incipit di un’intervista a Danilo Montin sul suo ultimo libro.

In quarta di copertina ha indicato le motivazioni del testo: “Le narrazioni de “I salvadeghi” sono state scritte per stimolare buon umore”. Dunque, Montin, l’obbietti-vo di questi racconti è fare ridere?

“Far ridere certo ma anche far rifl ettere su un mondo che sta sparendo. Un mondo più ingenuo e forse per questo più spietato, popolato di fi gure nate “stambe” e per questo diventate oggetto di scherzi che poi sono di-ventati aneddoti e infi ne racconti. Molte delle storie che racconto in questo libro sono episodi di vita vera, tempo fa in molti li conoscevano, appartenevano alla comunità, ma oggi la me-

moria collettiva va sparendo. E’ sempre più spiccato l’individualismo. Il libro serve anche a questo, a colmare questo vuoto che progressi-vamente si va formando”.

I “salvadeghi” dunque sono questi personaggi: selvatici, rustici, ignoranti e abbruttiti dalla vita tanto da diventare comici?

“No salvadeghi in realtà era una rivista lo-cale che un tempo era editata dalla tipografi a Piovan qui di Este. Il nome si prestava bene all’intonazione dei miei racconti e ai perso-naggi raccolti e descritti in forma caricaturale. Dunque l’ho preso a prestito per la prima pub-blicazione del 1973”.

L’edizione che Montin ha recentemen-te pubblicato, infatti, è “I salvadeghi 2” e segue a quarant’anni di distanza la prima raccolta di racconti umoristici. Come mai così tanto tempo tra i due libri?

“In mezzo ci sono stati altri racconti, non propriamente comici. La mia curiosità mi por-ta ad indagare le vecchie usanze locali e le tradizioni che vanno sotto il nome di folklore. Così sono nati “Squarci di vita – Este e il suo mandamento fra storia e folclore” del 1977 e “Dall’albero della memoria, storie, leggende, fi lastrocche, canzoni e usanze dell’estense del 2004” Direi che è proprio questo il mio campo di indagine, il locale, quello che non si è mai spostato, quello che viene e veniva identifi cato con il “posto” e che dunque a tutti gli effetti appartiene al paesaggio”.

L’uomo appartiene al paesaggio? “Cioci Teston, appartiene al paesaggio

di Este del dopoguerra. In realtà si chiamava Cirillo Malatesta, famoso per avere una testa deforme e una forza sovraumana. Intelligenza niente. Questo, e alcune indiscrezioni sulla sua vita privata, sono bastate per renderlo un per-

di Mauro Gambin

Un mondo di uomini comici vittime dell’equivoco può far rifl ettere sulla perdita dell’ingenuità

Danilo Montin Autore della raccolta di racconti umoristici “I Salvadeghi”

Quando ridere di gustosignifi ca anche ricordare La copertina de

“I Salvadeghi” e Danilo Montin

Danilo Montin è nato a Este nel 1942. Ex agente di commercio oggi è in pensione. Nella sua carriera di scrittore ha pubblicato quattro libri: due edizioni de “I salvadeghi”, “Squarci di vita” e “Dall’albero della memoria”.

CHI È

sonaggio pubblico, vittima di un Gossip spie-tato anche se pudendo e ingenuo. Ma ogni luogo ha i sui Cioci Malatesta, Piero Mato, Toni Teston. Dino Durante, nel suo “El strologo vicentino”, aveva inserito “Gigetto el Mona”, un personaggio di fantasia ma paradigma-tico del “veneto” del pre-boom economico: ignorante, ingenuo, facile all’equivoco e per questo soggetto ad essere deriso. I “mati” o i “mona” delle nostre parti hanno sempre segnato il confi ne oltre al quale non andare: “Varda che te diventi come…”, “Varda che vien torte…”, sì, sono stati una sorta

di exempla, degli avvertimenti oltre ai quali sarebbe stato opportuno non andare per non incontrare il “mostruoso” o l’imbarazzo che provoca il riso degli altri. In questo il prendersi in giro, può essere molto aducativo”.

Chi sono gli altri personaggi del suo libro?

“Ci sono personaggi veri, come Cioci, altri di fantasia come il meridionale Mezza-salma vittima di continui equivoci perché non conosce il veneto, poi Giacomin Grasipola e i personaggi strambi come Angelon, Armido el macelaro o la Jole Bombasona”.

13Cultura provinciale

Con l’arrivo della bella stagione la pro-posta culturale padovana entra nel vivo: circa 110 opere fra le più belle e

preziose dell’arte contemporanea italiana co-stituiranno il cuore della mostra “De Chirico, Fontana e i grandi maestri del Novecento, un secolo tra realtà e immaginario”, in esposi-zione fi no al 15 luglio nella suggestiva corni-ce di Palazzo della Ragione e, con un evento-satellite, al Centro Culturale San Gaetano.

Il “Salone”, la spazio pensile più grande e affascinante d’Europa, costituirà lo sfondo per quadri e sculture di circa sessanta artisti il cui enorme valore è riconosciuto a livello internazionale: tra questi, Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Ottone Rosai, Luigi Veronesi, Filippo De Pisis, Massimo Campigli, Mario Sironi, Giuseppe Capogrossi, Virgilio Guidi, Lucio Fontana, Ennio Morlotti, Giò Pomodo-ro, Piero Manzoni, Enrico Baj.

L’evento artistico è ideato e organizzato da Gruppo Icat, agenzia di comunicazione e marketing di Padova in collaborazione con il Comune di Padova ed è curato da Lorenzo

Respi, che ha avuto l’arduo compito di sele-zionare le opere in esposizione tra le moltissi-me che costituiscono il patrimonio della colle-zione Mazzolini. Di proprietà della Diocesi di Piacenza-Bobbio, la collezione si caratterizza per l’imponenza del suo patrimonio, formato da 872 opere tra dipinti e grafi ca e 27 scultu-re di arte contemporanea, suddivisa tra primo e secondo Novecento.

Altro elemento che la contraddistin-gue è l’eclettismo, dato dalla sua genesi. La raccolta è stata spesso legata a logiche occasionali, dovute alle professioni dei col-lezionisti e all’incontro con Domenica Rosa Mazzolini, signora piacentina tuttora vivente, che ha donato la collezione alla sua dioce-si. Di questo prezioso patrimonio sono stati selezionati circa 110 dipinti e sei sculture, ritenuti i più rilevanti dal punto di vista arti-stico dal curatore della mostra padovana. Per tutta la durata dell’evento espositivo, la visita alla sala centrale del San Gaetano offrirà la possibilità di ammirare gratuitamente due sculture del celebre artista Giò Pomodoro.

La prima, il “Sole produttore”, è un’opera del 1974-75 in marmo nero del Belgio ed è particolarmente pesante: «Se questa scul-tura fosse stata posizionata all’interno del Salone di Palazzo della Ragione - racconta Claudio Capovilla, presidente di Gruppo Icat -, avrebbe esposto il pavimento a pericolose sollecitazioni. D’accordo con il Comune di Pa-dova, pertanto, si è deciso di individuare una

collocazione alternativa, nel pieno rispetto dell’edifi cio monumentale. La scelta naturale è ricaduta sul San Gaetano, vera e propria offi cina artistica e culturale della città, che po-trà essere valorizzata e valorizzare la coppia di marmi neri». Oltre al “Sole produttore”, il San Gaetano ospiterà lo “Studio per albero”, anch’esso in marmo nero del Belgio, risalen-te alla metà degli anni Settanta.

di Laura Organte

De Chirico, Fontana e i grandi maestri del Novecento italianoeccezionalmente insieme

Al Palazzo della Ragione e al Centro San Gaetano Padova Esposte 110 opere fi no al 15 luglio

Un secolo tra realtà e immaginario

De Chirico, “Maestoso Silenzio”

Nel 2012, in occasione del bicentena-rio della nascita di Charles Dickens, il Museo del Precinema collezione

Minici Zotti, un Museo “vittoriano”, propone una mostra relativa al viaggio in Italia, realizzato da Dickens tra il 1844 - 45. L’esposizione, aperta al pubblico fi no al 23 giugno, comprende una serie di vetri fotografi ci per Lanterna Magica, prodotti all’epoca da fotografi inglesi, che mostrano le città italiane che Dickens aveva visitato e altri vetri che illustrano i suoi racconti più noti.

Durante il periodo della mostra, verranno proiettati in DVD, “The Marley’s Ghost” e “The Chimes”, i primi due noti racconti di Natale, riprodotti dai vetri origi-nali per Lanterna Magica della Collezione Minici Zotti. La mostra, dal 6 al 13 ottobre 2012, verrà ospitata alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone.

MINICI ZOTTI

L.O.

Museo Precinemasu Dickens in Italia

La locandina dell’esposizione

Musei Civici agli Eremitani. Fino al 17 giugno una sessantina di opere esposte

Un incontro inusuale, quello tra patri-monio museale e mercato antiquario, avrà luogo nelle sale per le espo-

sizioni temporanee dei Musei Civici agli Eremitani in occasione della mostra “Ospiti al museo”, evento che che suggerisce una rifl essione sul collezionismo e diventa occa-sione imperdibile per ammirare e confronta-re lavori di grandi artisti veneti.

Fino al 17 giugno sarà infatti possibile ammirare una sessantina di opere tra dipinti, sculture e bronzetti di grandi artisti, fra i qua-li Jacopo da Montagnana, Andrea Briosco, Alessandro Vittoria, Paolo Veronese, Palma il Giovane, Padovanino, i Liberi, Giulio Carpio-ni, Francesco Guardi e molti altri.

Committenti, collezionisti e mercato dell’arte hanno sempre giocato un ruolo fon-damentale nel determinare gli sviluppi della produzione artistica, stabilire le sorti dei suoi protagonisti, delineare i destini delle singole opere: talvolta confl uite in raccolte museali destinate alla pubblica conservazione e frui-zione, talaltra riservate al godimento privato o fl uttuanti di collezione in collezione, di antiquario in antiquario, ancora alla ricerca di una collocazione defi nitiva. E tra queste ultime non mancano curiosità o novità, ori-ginali ritenuti perduti o addirittura autentici capolavori, che il pubblico è ancora in attesa

di poter ammirare.Se dunque i depositi dei musei e le gran-

di collezioni private possono ancora svelare opere sconosciute ai più, è d’altra parte il mercato una linfa vitale per la storia dell’arte e i suoi sviluppi futuri.

La mostra è assolutamente nuova per impostazione, le collezioni museali, per la prima volta, sono chiamate a dialogare e a confrontarsi con il “mercato dell’arte” e in particolare con una serie sceltissima di opere - degli stessi autori e dello stesso contesto

artistico - attualmente disponibili presso al-cuni fra i più noti e importanti antiquari del panorama nazionale.

Accanto ai lavori che il Museo custodisce e tutela, tramandandoli ai posteri, evitando la dispersione e talvolta l’oblio e consenten-do la formazione di un’identità collettiva, ecco dunque esposte opere che, per destino o scelte differenti, si muovono in ambito privato, ma che permettono uno stimolante confronto e offrono nuove occasioni di rifl es-sione e conoscenza.

Se il collezionismo guardaal grande mercato dell’arte

Un’opera del Padovanino esposta a “Ospiti al Museo”

L.O.

EVENTI E MOSTRE

LA SCIENZA DIVENTA INTERATTIVASarà aperta fi no al 20 maggio l’undicesima edizione di “Sperimentando”, la mostra interattiva per imparare divertendosi allestita all’Ex Macello di via Cornaro. Con il sottotitolo È questione di equilibrio si illustra il tema degli equilibri nei più vari aspetti. Sono previsti per i visitatori più giovani esperimenti sui cinque sensi e, per i più esigenti, poster e apparati per illustrare le più avanzate ricerche in fi sica con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

L’ARTE DI BOSCOLO NATTAC’è ancora qualche settimana per vedere la mostra dedicata a Domenico Boscolo Nat-ta nel decennale della scomparsa dal Comune di Padova. Una importante retrospettiva, allestita al Centro culturale San Gaetano fi no al 13 maggio, che darà la possibilità a grande pubblico di ammirare una serie di opere ad olio di grandi dimensioni, molte delle quali poco note o esposte in rare occasioni, fatte uscire in occasione dell’evento dallo studio del maestro. Conviene dunque approfi ttare delle ultime settimane dell’e-sposizione per conoscere da vicino l’artista. IL LAVORO E’ UN BENE COMUNEIl lavoro, tema oggi più che mai alla ribalta dell’attualità, sarà in mostra fi no al 24 giugno al San Gaetano in occasione dell’esposizione storica sul lavoro e sulle lotte condotte dai metalmeccanici, dalla Fiom e dalla Cgil per il riscatto del lavoro nel lavoro. Dipinti, manifesti, foto e testi scritti riprodurranno la marcia del lavoro: dal 1901 al 2011. La mostra, costruita da ope-rai e artigiani, illumina la fatica, l’orgoglio, le lotte, le conquiste, le sconfi tte, i diritti, la dignità del lavoro, documentando anche i periodi più bui per il lavoro.

a cura di Laura Organte

232323Cultura provinciale

Page 24: La Piazza di Padova ovest - 2012mrz n42

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

grande sete del 2003Niente pioggia e neve in inverno e primavera,

7Il Veneto in primo piano

Non è solo la mancanza d’acqua a pre-occupare perché un’altra minaccia arri-va dal mare, soprattutto per il Polesine

e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fi umi durante i pe-riodi di magra. L’assenza di piogge e la scar-sità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’ac-qua salata può risalire anche per diversi chilo-metri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fi ume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insuffi ciente perché possa funzionare lo sbarramento antisale po-sto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giu-riolo – Il Veneto sta dando un brutto esem-pio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro terri-torio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifi ca dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’ac-qua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse Brenta-Bacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giu-seppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifi ca Adige Euganeo - abbiamo già pronto e fi nanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fi umi in secca e “brucia” le colture

IL CASO

Tassa sulla bonifi ca, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifi ca per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non

funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifi ca vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifi ca per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano di-rettamente in fi umi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.

TORNA IL CONTRIBUTO AI CONSORZI DI BONIFICA PER TUTTI I PROPRIETARI

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6

IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

7Il Veneto in primo piano

Non è solo la mancanza d’acqua a pre-occupare perché un’altra minaccia arri-va dal mare, soprattutto per il Polesine

e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fi umi durante i pe-riodi di magra. L’assenza di piogge e la scar-sità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’ac-qua salata può risalire anche per diversi chilo-metri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fi ume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insuffi ciente perché possa funzionare lo sbarramento antisale po-sto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giu-riolo – Il Veneto sta dando un brutto esem-pio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro terri-torio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifi ca dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’ac-qua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse Brenta-Bacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giu-seppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifi ca Adige Euganeo - abbiamo già pronto e fi nanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fi umi in secca e “brucia” le colture

IL CASO

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8 Il Veneto in primo piano

Vivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pe-

sante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei fi gli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fi ne del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensio-nati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidi-tà civile (210 mila). E poi: le pensioni ero-gate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati vene-ti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano es-sere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a benefi ciare dell’a-deguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografi ci) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbia-mo avuto – spiega Don Dino Pistolato di-rettore di Caritas Venezia – tanti casi in tut-ta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in que-sto momento di crisi l’unica risorsa per tan-te giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di esse-re un dramma, oltre che per loro, anche per i fi gli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affi tto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

di Alessandro Abbadir

Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei fi gli disoccupati con bimbi piccoli

Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema diffi coltà

Pensionati sempre più tartassati

Problema esodati, il governo pro-mette una solu-

zione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incer-to, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno acce-dervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro deci-ne di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diver-se ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfi orare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero.

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26 Il Veneto in primo piano2626 Il Veneto in primo piano

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8 Il Veneto in primo piano

Vivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pe-

sante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei fi gli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fi ne del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensio-nati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidi-tà civile (210 mila). E poi: le pensioni ero-gate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati vene-ti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano es-sere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a benefi ciare dell’a-deguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografi ci) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbia-mo avuto – spiega Don Dino Pistolato di-rettore di Caritas Venezia – tanti casi in tut-ta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in que-sto momento di crisi l’unica risorsa per tan-te giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di esse-re un dramma, oltre che per loro, anche per i fi gli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affi tto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

di Alessandro Abbadir

Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei fi gli disoccupati con bimbi piccoli

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Pensionati sempre più tartassati

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9Il Veneto in primo piano

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OspitalitàUN PROGETTO PER RENDERE IL VENETO FRUIBILE DA TUTTI

Un turismo attento alle esigenze delle persone con disabilità motorie, visive, uditive, alimentari e a tutte le situazioni dove anche solo l’accoglienza di bambini e di anziani comporta

un’ospitalità capace di soddisfare le particolari richieste. Un turismo insomma per tutti: è l’obiettivo di un innovativo progetto grazie al quale il Veneto vanta in Europa il suo primato, come regione pilota. Se ne è parlato nel corso di Gitando All, l’evento che si è svolto alla Fiera di Vicenza a fi ne marzo scorso, un’amplissima sezione dedicata all’ospitalità per tutti nell’ambito del salone dedicato al turismo e al tempo libero Gitando.

“Non sono le persone che devono “superare” le loro disabilità, ma è il territorio che deve diventare accessibile a tutti”. ha affer-mato l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi all’apertura della seconda edizione dell’Agorà della Solidarietà, intervenu-to assieme al direttore generale della Fiera Corrado Facco, al

presidente dell’as-sociazione Village for all Roberto Vitali e al presidente del Centro servizi per il volontariato Csv, che organizza l’iniziativa,

momento di incontro e di confronto tra le varie realtà del volonta-riato italiano.

“Trasformare il Veneto in modo da renderlo fruibile a tutti - a osservato l’assessore Finozzi - è anche un affare economico, per-ché dà una spinta ulteriore ad un settore, quello dell’accoglienza, che anche lo scorso anno ha raggiunto risultati da primato e dove il Veneto rappresenta la maggiore realtà italiana. In proposito bi-sogna considerare che solo in Europa sono almeno 60 milioni le persone che hanno problemi di diffi coltà motorie, sensoriali e nutrizionali. Ma non è solo questo, perché signifi ca aiutare nel con-tempo i residenti e creare posti di lavoro”. L’economia dell’ospita-lità richiede tuttavia nuove professionalità e nuova formazione. In questo contesto l’assessore veneto all’Istruzione e al lavoro Elena Donazzan ha sottolineato l’esigenza di formare “professionisti del sorriso”. “Gli operatori - ha ricordato - mi hanno evidenziato la necessità di formare al sorriso, che non è un paradosso, ma un fattore vincente della politica dell’accoglienza”.

Il turismo dell’accoglienza per tutti prevede nuove competenze professionali, tra cui quella del sorriso

L’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte dà l’annuncio e il collega al Turismo Marino Finoz-zi se ne rallegra entusiasta. La questione riguarda

la qualità dell’acqua dei mari, dei laghi e in generale di balneazione che risulta eccellente al 91 per cento nel Veneto.

“Tutti devono sapere” ripete l’assessore veneto in vista dell’imminente stagione estiva e dell’arrivo dei vacanzieri nelle nostre spiagge e località turistiche. “I nostri turisti - commenta Finozzi - cercano, vogliono e hanno diritto di pretendere la qualità dell’acqua di bal-neazione. Invito tutti i nostri tour operators a diffondere i dati assieme alle loro proposte”.

I dati sono quelli uffi ciali della Regione a seguito di controlli e monitoraggi realizzati nel corso degli anni e diffusi in prospettiva della stagione balneare 2012, ormai alle porte.

Nel Veneto, dunque, il bagno dei turisti sarà in acque eccellenti al 91 per cento - non solo in spiaggia ma anche al lago o nei fi umi - buone per il 6 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle) e suffi cienti per il 3 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle).

“All’inizio della stagione 2012, che va dal 15 maggio al 15 settembre, - assicura l’assessore Conte - tutte le acque di balneazione del Veneto vanno consi-derate idonee alla balneazione”.

“Il Veneto - fa osservare - ha già largamente rag-giunto l’obiettivo che impone la normativa europea 2006/7/CE che tutte le acque di balneazione do-vranno essere dal 2015 almeno di qualità suffi ciente. Con riferimento alla nuova classifi cazione che riguarda il periodo 2008-2011 e che è valida per l’inizio della stagione balneare 2012 in Veneto risulta che nessuno dei punti in campionamento costantemente controllati durante tutta la passata stagione ha fatto registrare qualità scarsa”.

I controlli anche quest’anno, con il rinnovo del protocollo d’intesa, saranno svolti dall’Arpav in stretta collaborazione con le Capitanerie di Porto e la Guardia Costiera della Direzione marittima del Veneto.

“Un impegno fattivo e rilevante - fa presente il Contrammiraglio Tiberio Piattelli, Direttore Marittimo del Veneto - per il quale sono stati messi a disposizione nella stagione 2011 otto mezzi acquei presso i coman-di costieri e sul lago di Garda, per 73 missioni e 235 ore di navigazione complessive”.

L’assessore Conte fa sapere che, nonostante la diffi cile fase economico-fi nanziaria, non ci sarà nessun allentamento del monitoraggio delle acque di balnea-zione. Del resto - aggiunge - il turismo balneare, con oltre 145 km di coste, è un settore strategico sia per l’economia che per la valorizzazione ambientale del Veneto.

“Abbiamo circa 150 km di coste utilizzabili per il turismo, tra spiagge marine e litorali del Lago di Garda - commenta Finozzi - rispetto alle quali la riconosciuta

qualità delle acque è un elemento essenziale”. “Dei quasi 63 milioni e mezzo di presenze turistiche , che generano un fatturato di circa 15 miliardi di euro - pro-segue il suo ragionamento l’assessore - le presenze nelle località balneari sono 26.485.634, pari cioè al 41,77 per cento del totale. Avere le acque a posto, anzi di qualità è un valore aggiunto che mi rende otti-mista sull’andamento della prossima stagione, pur in un oggettivo periodo di generale diffi coltà economica”.

Il direttore dell’Arpav, Carlo Emanuele Pepe, ha sottolineato come 7 anni di risultati favorevoli possano far guardare al futuro in termini ottimistici e ha ricordato che nelle 169 stazioni di campionamento (96 sull’A-driatico, 65 sul Lago di Garda, 8 sugli altri laghi veneti) è prevista nella stagione 2012, inziando dalla fi ne di aprile, la raccolta di 104 campioni e l’effettuazione di 23.322 rilievi e analisi. Sul sito web dell’Arpav, www.arpa.veneto.it, saranno disponibili sia i bollettini perio-dici che i dati analitici per conoscere la situazione in tempo reale.

di Ornella Jovane

Balneazione I dati della Regione a seguito dei monitoraggi

Promossa a pieni voti l’acqua veneta

L’eccellente qualità dell’acqua balneabile alimenta buone aspettative per la stagione turistica estiva

Il 91 per cento delle acque balneabili in Veneto è eccellente, il 6 per cento buona e il 3 per cento suffi ciente

Turismo

Gli ucraini sognano il Veneto quando pensano alle loro va-canze, estive e al mare soprattutto ma non solo.

E’ la conclusione cui è giunto l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi a seguito delle manifestazioni d’interes-se espresse dai locali in occasione della 18esima edizione dell’U-kraine international traverl et tourism exhibition, il più importante salone delle vacanze ucraino. Il Veneto vi ha partecipato per pro-porre la propria offerta turistica sia estiva sia per tutto il periodo dell’anno. E ha riscosso, sorprendendo positivamente anche gli

operatori del settore presenti, un ottimo successo che è stato valutato anche dalla lunghezza della coda formata dagli ucraini interessati a conoscere le soluzioni di vacanza made in Veneto.

La regione che quest’anno ha ottenuto il primato in Italia per quanto riguarda il turismo ha saputo catturare l’interesse degli ucraini in particolar modo per il pacchetto vacanze orientato al mare, ma anche la montagna in inverno ha saputo esercitare il proprio fascino così come le città d’arte.

Località irresistibili ma anche prodotti inimitabili, oggetto di

desiderio di molti aspiranti turisti dell’est attratti dal Veneto an-che per questioni di shopping. “C’è anche la voglia di shopping e di made in Italy - ha commentato l’assessore - che in questo Paese che si sta affacciando prepotentemente sui mercati occi-dentali è rappresentato proprio dal miglior fashion delle aziende venete”. Del resto le presenze degli ucraini in Veneto sono in costante crescita negli ultimi anni anche se complessivamente di fronte ai circa 63 milioni e mezzo di presenze complessive, risultano essere ancora un numero contenuto.

NEWS Turisti stranieriGLI UCRAINI SOGNANO LE VACANZE IN VENETO

O.J.

Anche i negozi e i prodotti made in Veneto “catturano”

gli stranieri

28 Il Veneto in primo piano2828 Il Veneto in primo piano

Page 29: La Piazza di Padova ovest - 2012mrz n42

9Il Veneto in primo piano

NEWS

OspitalitàUN PROGETTO PER RENDERE IL VENETO FRUIBILE DA TUTTI

Un turismo attento alle esigenze delle persone con disabilità motorie, visive, uditive, alimentari e a tutte le situazioni dove anche solo l’accoglienza di bambini e di anziani comporta

un’ospitalità capace di soddisfare le particolari richieste. Un turismo insomma per tutti: è l’obiettivo di un innovativo progetto grazie al quale il Veneto vanta in Europa il suo primato, come regione pilota. Se ne è parlato nel corso di Gitando All, l’evento che si è svolto alla Fiera di Vicenza a fi ne marzo scorso, un’amplissima sezione dedicata all’ospitalità per tutti nell’ambito del salone dedicato al turismo e al tempo libero Gitando.

“Non sono le persone che devono “superare” le loro disabilità, ma è il territorio che deve diventare accessibile a tutti”. ha affer-mato l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi all’apertura della seconda edizione dell’Agorà della Solidarietà, intervenu-to assieme al direttore generale della Fiera Corrado Facco, al

presidente dell’as-sociazione Village for all Roberto Vitali e al presidente del Centro servizi per il volontariato Csv, che organizza l’iniziativa,

momento di incontro e di confronto tra le varie realtà del volonta-riato italiano.

“Trasformare il Veneto in modo da renderlo fruibile a tutti - a osservato l’assessore Finozzi - è anche un affare economico, per-ché dà una spinta ulteriore ad un settore, quello dell’accoglienza, che anche lo scorso anno ha raggiunto risultati da primato e dove il Veneto rappresenta la maggiore realtà italiana. In proposito bi-sogna considerare che solo in Europa sono almeno 60 milioni le persone che hanno problemi di diffi coltà motorie, sensoriali e nutrizionali. Ma non è solo questo, perché signifi ca aiutare nel con-tempo i residenti e creare posti di lavoro”. L’economia dell’ospita-lità richiede tuttavia nuove professionalità e nuova formazione. In questo contesto l’assessore veneto all’Istruzione e al lavoro Elena Donazzan ha sottolineato l’esigenza di formare “professionisti del sorriso”. “Gli operatori - ha ricordato - mi hanno evidenziato la necessità di formare al sorriso, che non è un paradosso, ma un fattore vincente della politica dell’accoglienza”.

Il turismo dell’accoglienza per tutti prevede nuove competenze professionali, tra cui quella del sorriso

L’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte dà l’annuncio e il collega al Turismo Marino Finoz-zi se ne rallegra entusiasta. La questione riguarda

la qualità dell’acqua dei mari, dei laghi e in generale di balneazione che risulta eccellente al 91 per cento nel Veneto.

“Tutti devono sapere” ripete l’assessore veneto in vista dell’imminente stagione estiva e dell’arrivo dei vacanzieri nelle nostre spiagge e località turistiche. “I nostri turisti - commenta Finozzi - cercano, vogliono e hanno diritto di pretendere la qualità dell’acqua di bal-neazione. Invito tutti i nostri tour operators a diffondere i dati assieme alle loro proposte”.

I dati sono quelli uffi ciali della Regione a seguito di controlli e monitoraggi realizzati nel corso degli anni e diffusi in prospettiva della stagione balneare 2012, ormai alle porte.

Nel Veneto, dunque, il bagno dei turisti sarà in acque eccellenti al 91 per cento - non solo in spiaggia ma anche al lago o nei fi umi - buone per il 6 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle) e suffi cienti per il 3 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle).

“All’inizio della stagione 2012, che va dal 15 maggio al 15 settembre, - assicura l’assessore Conte - tutte le acque di balneazione del Veneto vanno consi-derate idonee alla balneazione”.

“Il Veneto - fa osservare - ha già largamente rag-giunto l’obiettivo che impone la normativa europea 2006/7/CE che tutte le acque di balneazione do-vranno essere dal 2015 almeno di qualità suffi ciente. Con riferimento alla nuova classifi cazione che riguarda il periodo 2008-2011 e che è valida per l’inizio della stagione balneare 2012 in Veneto risulta che nessuno dei punti in campionamento costantemente controllati durante tutta la passata stagione ha fatto registrare qualità scarsa”.

I controlli anche quest’anno, con il rinnovo del protocollo d’intesa, saranno svolti dall’Arpav in stretta collaborazione con le Capitanerie di Porto e la Guardia Costiera della Direzione marittima del Veneto.

“Un impegno fattivo e rilevante - fa presente il Contrammiraglio Tiberio Piattelli, Direttore Marittimo del Veneto - per il quale sono stati messi a disposizione nella stagione 2011 otto mezzi acquei presso i coman-di costieri e sul lago di Garda, per 73 missioni e 235 ore di navigazione complessive”.

L’assessore Conte fa sapere che, nonostante la diffi cile fase economico-fi nanziaria, non ci sarà nessun allentamento del monitoraggio delle acque di balnea-zione. Del resto - aggiunge - il turismo balneare, con oltre 145 km di coste, è un settore strategico sia per l’economia che per la valorizzazione ambientale del Veneto.

“Abbiamo circa 150 km di coste utilizzabili per il turismo, tra spiagge marine e litorali del Lago di Garda - commenta Finozzi - rispetto alle quali la riconosciuta

qualità delle acque è un elemento essenziale”. “Dei quasi 63 milioni e mezzo di presenze turistiche , che generano un fatturato di circa 15 miliardi di euro - pro-segue il suo ragionamento l’assessore - le presenze nelle località balneari sono 26.485.634, pari cioè al 41,77 per cento del totale. Avere le acque a posto, anzi di qualità è un valore aggiunto che mi rende otti-mista sull’andamento della prossima stagione, pur in un oggettivo periodo di generale diffi coltà economica”.

Il direttore dell’Arpav, Carlo Emanuele Pepe, ha sottolineato come 7 anni di risultati favorevoli possano far guardare al futuro in termini ottimistici e ha ricordato che nelle 169 stazioni di campionamento (96 sull’A-driatico, 65 sul Lago di Garda, 8 sugli altri laghi veneti) è prevista nella stagione 2012, inziando dalla fi ne di aprile, la raccolta di 104 campioni e l’effettuazione di 23.322 rilievi e analisi. Sul sito web dell’Arpav, www.arpa.veneto.it, saranno disponibili sia i bollettini perio-dici che i dati analitici per conoscere la situazione in tempo reale.

di Ornella Jovane

Balneazione I dati della Regione a seguito dei monitoraggi

Promossa a pieni voti l’acqua veneta

L’eccellente qualità dell’acqua balneabile alimenta buone aspettative per la stagione turistica estiva

Il 91 per cento delle acque balneabili in Veneto è eccellente, il 6 per cento buona e il 3 per cento suffi ciente

Turismo

Gli ucraini sognano il Veneto quando pensano alle loro va-canze, estive e al mare soprattutto ma non solo.

E’ la conclusione cui è giunto l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi a seguito delle manifestazioni d’interes-se espresse dai locali in occasione della 18esima edizione dell’U-kraine international traverl et tourism exhibition, il più importante salone delle vacanze ucraino. Il Veneto vi ha partecipato per pro-porre la propria offerta turistica sia estiva sia per tutto il periodo dell’anno. E ha riscosso, sorprendendo positivamente anche gli

operatori del settore presenti, un ottimo successo che è stato valutato anche dalla lunghezza della coda formata dagli ucraini interessati a conoscere le soluzioni di vacanza made in Veneto.

La regione che quest’anno ha ottenuto il primato in Italia per quanto riguarda il turismo ha saputo catturare l’interesse degli ucraini in particolar modo per il pacchetto vacanze orientato al mare, ma anche la montagna in inverno ha saputo esercitare il proprio fascino così come le città d’arte.

Località irresistibili ma anche prodotti inimitabili, oggetto di

desiderio di molti aspiranti turisti dell’est attratti dal Veneto an-che per questioni di shopping. “C’è anche la voglia di shopping e di made in Italy - ha commentato l’assessore - che in questo Paese che si sta affacciando prepotentemente sui mercati occi-dentali è rappresentato proprio dal miglior fashion delle aziende venete”. Del resto le presenze degli ucraini in Veneto sono in costante crescita negli ultimi anni anche se complessivamente di fronte ai circa 63 milioni e mezzo di presenze complessive, risultano essere ancora un numero contenuto.

NEWS Turisti stranieriGLI UCRAINI SOGNANO LE VACANZE IN VENETO

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Page 30: La Piazza di Padova ovest - 2012mrz n42

30 Intorno a noi3030 Intorno a noi10 Intorno a noi

Antonio Tamiazzo di Montecchio Mag-giore a capodanno di quest’anno ha deciso di farla fi nita. Qualche giorno

dopo Umberto Ventura di San Giorgio del-le Pertiche ha scelto di compiere lo stesso gesto. Il 9 marzo sulle pagine dei giornali veneti è comparso il nome di Ivano Polita di Noventa di Piave seguito a distanza di ap-pena undici giorni da quello del bellunese Giampietro Benvegnù.

Li chiamavano imprenditori ma prima di tutto erano e restano uomini. Cinquan-ta, secondo i calcoli della Cgia di Mestre che dall’inizio della crisi hanno visto nau-fragare la loro attività, impotenti davanti all’insensibilità della banche a concedere loro credito e all’indifferenza delle regole europee che non permettono agli enti locali di pagare le prestazioni già ottenute.

Per questo, si dice, hanno compiuto il gesto estremo. Ed infatti secondo i dati di Bankitalia da novembre a dicembre 2011 sono stati accordati 2,7 miliardi di euro in meno alle imprese regionali, mentre secon-do quelli di Unioncamere ammontano a circa 900 milioni i crediti verso la pubblica amministrazione che l’intero sistema delle Pmi matura ogni anno ma che non vengo-

no corrisposti a causa del patto di stabilità. Se al quadro generale creato dalla

crisi aggiungiamo anche che la locomoti-va del Nord Est ha esaurito la sua spinta propulsiva già da qualche anno, a causa di mancanze strutturali dovute: al calo de-mografi co; alla carenza di lavoratori locali; alla gestione familiare delle imprese, alla diffi coltà nel passaggio generazionale; alla saturazione di una campagna progressiva-mente urbanizzata e senza più spazi per le infrastrutture, si comprende perché Marco Paccagnella di Federcontribuenti parla di una sfi da che per il futuro “non riguarda più la competitività ma la sopravvivenza”. Ne è convinto anche Giuseppe Bortulussi. della Cgia di Mestre: “Sicuramente – ha spiegato - qualcosa si è rotto. Quando fa-miglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto non c’è più nessuna distinzione di ruoli. Il lavoro, è vissuto come un valore

di Mauro Gambin

Camon: “C’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare”

Tragedia e impresa Dall’inizio della crisi 50 imprenditori si sono tolti la vita

Le ragioni dei suicidi nel dna dei veneti

in grado di garantire il benessere senza il quale non si può vivere”.

Non c’è dubbio che la società veneta sia laburista, ossia che fortemente si iden-tifi ca con il lavoro. Infatti, come conferma uno studio della Fondazione Nordest, il 53,4% dei veneti vede nel lavoro il carat-tere che contraddistingue i suoi conterranei ed è dunque ovvio che in questo momento di crisi rappresenti la preoccupazione princi-pale della popolazione. “La sparizione del lavoro diventa spartizione della vita – ha dichiarato Ferdinado Camon in un’intervi-sta a Linkiesta – quando l’azienda entra in crisi il padrone soffre a dismisura il non poter pagare i suoi dipendenti e vederli in ristrettezze. Una buona parte dei suicidi è avvenuta anche per questa ragione. Non è una ragione marxiana che sta nell’eco-nomia. È una ragione freudiana che sta nel sentimento”. Anche Ilvo Diamanti se ne era accorto nel lontano 1996 quando in un’intervista a Gian Antono Stella ave-va confi dato il pericolo di un’idolatria del produttivismo. “Occorre fare attenzione – spiegava – il denaro sta diventando il nuovo dio”. “Siamo nel cuore del Veneto – spiegava ancora Camon in un suo edito-riale - la morale cattolica è piantata profon-damente fi no ad insorgere e dirci: “Ridurre lo spazio della vita all’azienda è un errore della cultura imprenditoriale”. Ma qui c’è una cosa delicata da capire, ed è la specia-lissima natura dell’imprenditore di questa parte d’Italia: c’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare. Non è questione di soldi, ma di vita”.

2,7 miliardi di euro il taglio al credito rivolto alle imprese regionali

Le Pmi vantano crediti per 900 milioni. Non vengono corrisposti a causa del patto di stabilità

7 Delizia al cioccolatocon scaglie di cacao

7 Omelette piccanti7 Zuppa messicana

7 Crema cereali pera e cioccolato7 Bevanda cioccolato al latte

7 Crema cereali pera e cioccolato7 Bevanda cioccolato al latte

4 Biscotti al cioccolato4 Biscotti cioccolato e nocciole7 Barrette cioccolato crisp7 Wafer cioccolato nero

4 Biscotti al cioccolato4 Biscotti con pezzetti arancia4 Biscotti cioccolato e nocciole7 Barrette cioccolato crisp7 Delizia cioccolato con scaglie cacao7 Wafer cioccolato nero7 Delizia cioccolato con scaglie torrone7 Budini alla noce di cocco14 Snack salati al formaggio

7 Wafer cioccolato arancia7 Budino pesca e pera7 Pancake banana e cioccolato7 Delizia di crème brulèe7 Yogurt pesca e albicocca7 Budini alla noce di cocco7 Delizia cioccolato con torrone

7 Wafer cioccolato arancia7 Budino pesca e pera7 Pancake banana e cioccolato7 Delizia di crème brulèe7 Yogurt pesca e albicocca7 Yogurt vaniglia7 Crèpes vaniglia7 Torta pera e cioccolato

4 Biscotti al cioccolato7 Wafer cioccolato nero7 Budini pesca e pera7 Pancake banana e cioccolato7 Delizia di crème brulèe7 Yogurt pesca e albicocca

7 Omelette piccanti7 Minestroni7 Zuppa messicana7 Omelette Mediterranee7 Tagliatelle iperproteiche

7 Omelette piccanti7 Minestroni7 Kit pizza7 Plum cake alle olive7 Omelette Mediterranee7 Zuppa messicana7 Pane naturale7 Tagliatelle iperproteiche

PUNTO VENDITA: PADOVA – Loc.tà BUSA di VIGONZA 

Via Padova 56  ­   TEL. 049­8936746 

PUNTO VENDITA: PADOVA – Loc.tà BUSA di VIGONZA Via Padova 56 - Tel. 049 8936746

Page 31: La Piazza di Padova ovest - 2012mrz n42

10 Intorno a noi

Antonio Tamiazzo di Montecchio Mag-giore a capodanno di quest’anno ha deciso di farla fi nita. Qualche giorno

dopo Umberto Ventura di San Giorgio del-le Pertiche ha scelto di compiere lo stesso gesto. Il 9 marzo sulle pagine dei giornali veneti è comparso il nome di Ivano Polita di Noventa di Piave seguito a distanza di ap-pena undici giorni da quello del bellunese Giampietro Benvegnù.

Li chiamavano imprenditori ma prima di tutto erano e restano uomini. Cinquan-ta, secondo i calcoli della Cgia di Mestre che dall’inizio della crisi hanno visto nau-fragare la loro attività, impotenti davanti all’insensibilità della banche a concedere loro credito e all’indifferenza delle regole europee che non permettono agli enti locali di pagare le prestazioni già ottenute.

Per questo, si dice, hanno compiuto il gesto estremo. Ed infatti secondo i dati di Bankitalia da novembre a dicembre 2011 sono stati accordati 2,7 miliardi di euro in meno alle imprese regionali, mentre secon-do quelli di Unioncamere ammontano a circa 900 milioni i crediti verso la pubblica amministrazione che l’intero sistema delle Pmi matura ogni anno ma che non vengo-

no corrisposti a causa del patto di stabilità. Se al quadro generale creato dalla

crisi aggiungiamo anche che la locomoti-va del Nord Est ha esaurito la sua spinta propulsiva già da qualche anno, a causa di mancanze strutturali dovute: al calo de-mografi co; alla carenza di lavoratori locali; alla gestione familiare delle imprese, alla diffi coltà nel passaggio generazionale; alla saturazione di una campagna progressiva-mente urbanizzata e senza più spazi per le infrastrutture, si comprende perché Marco Paccagnella di Federcontribuenti parla di una sfi da che per il futuro “non riguarda più la competitività ma la sopravvivenza”. Ne è convinto anche Giuseppe Bortulussi. della Cgia di Mestre: “Sicuramente – ha spiegato - qualcosa si è rotto. Quando fa-miglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto non c’è più nessuna distinzione di ruoli. Il lavoro, è vissuto come un valore

di Mauro Gambin

Camon: “C’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare”

Tragedia e impresa Dall’inizio della crisi 50 imprenditori si sono tolti la vita

Le ragioni dei suicidi nel dna dei veneti

in grado di garantire il benessere senza il quale non si può vivere”.

Non c’è dubbio che la società veneta sia laburista, ossia che fortemente si iden-tifi ca con il lavoro. Infatti, come conferma uno studio della Fondazione Nordest, il 53,4% dei veneti vede nel lavoro il carat-tere che contraddistingue i suoi conterranei ed è dunque ovvio che in questo momento di crisi rappresenti la preoccupazione princi-pale della popolazione. “La sparizione del lavoro diventa spartizione della vita – ha dichiarato Ferdinado Camon in un’intervi-sta a Linkiesta – quando l’azienda entra in crisi il padrone soffre a dismisura il non poter pagare i suoi dipendenti e vederli in ristrettezze. Una buona parte dei suicidi è avvenuta anche per questa ragione. Non è una ragione marxiana che sta nell’eco-nomia. È una ragione freudiana che sta nel sentimento”. Anche Ilvo Diamanti se ne era accorto nel lontano 1996 quando in un’intervista a Gian Antono Stella ave-va confi dato il pericolo di un’idolatria del produttivismo. “Occorre fare attenzione – spiegava – il denaro sta diventando il nuovo dio”. “Siamo nel cuore del Veneto – spiegava ancora Camon in un suo edito-riale - la morale cattolica è piantata profon-damente fi no ad insorgere e dirci: “Ridurre lo spazio della vita all’azienda è un errore della cultura imprenditoriale”. Ma qui c’è una cosa delicata da capire, ed è la specia-lissima natura dell’imprenditore di questa parte d’Italia: c’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare. Non è questione di soldi, ma di vita”.

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• PADOVA Via Longhin,25 - tel. 049 8073032 - fax 049 8073068 aperto tutte le mattine 9.00-12.00 - pomeriggio lun. 15.00-18.00• PADOVA CENTRO Riviera Tito Livio, 52/A - tel. 049 652402 - Aperto tutti i giorni 9.30-12.30 e 15.30-18.30• CADONEGHE Sportello del cittadino c/o Municipio Cadoneghe - Piazza Insurrezione - mercoledì 10.30-12.30• VIGONZA Centro Diurno Anziani - Peraga di Vigonza, via Paradisi, 4 - mercoledì 8.30-10.00• MESTRINO Casa delle Associazioni - venerdì 8.30-10.00• VEGGIANO c/o Municipio - venerdì 10.30 - 12.30• TEOLO Bresseo c/o Assicurazione Bressan - martedì 10.30-12.30• ABANO TERME Centro Ricreativo Anziani - martedì 8.30-10.00• VIGODARZERE presso Municipio via Cà Pisani 74 - mercoledì 8.00-10.30• VIGODARZERE Tavo Bar Zorzi da Gildo - lunedì 16.30-18.30• ALBIGNASEGO Casa delle Associazioni via Damiano Chiesa 12 - martedì 8.30-10.00• CASALSERUGO Sala Anziani Radice - martedì 10.30-12.30

Page 32: La Piazza di Padova ovest - 2012mrz n42

32 Cultura veneta3232 Cultura veneta 13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Nel 2010, lo stilista di origini trevigia-ne Pierre Cardin aveva proposto il suo Palais Lumière di Porto Marghera, e

ora la giunta veneta si è espressa con la formula dell’interesse regionale prevista dall’articolo 32 delle norme sulla program-mazione (Legge regionale n. 35 del 2001) in deroga alle procedure urbanistiche ordi-narie. Il vicepresidente Marino Zorzato ha inoltre ricordato che sul progetto c’è già un “placet” del Sindaco di Venezia ed è stata sen-tita anche la Provincia di Venezia. La proposta si concretizza in un edi-fi cio alto 244 metri per 60 piani complessi-vi. Nello specifi co, il Palazzo della Luce sarà composto di 6 dischi di forma circolare – distanti 35 m l’uno dall’altro - sostenuti da 3 torri simili ma di diversa altezza disposte a forma di stella. I 6 dischi contempleranno più di 4 ettari di giardini pensili con relativi

laghi e piscine (private o pubbliche). Saran-no inoltre disponibili uffi ci, più di 250 came-re per hotel di lusso, appartamenti disposti su due piani (e tutti con vista panoramica su Venezia), centri commerciali ubicati nel basamento e nei primi 2 piani delle torri, bar e ristoranti a 190 m di altezza, centri benessere e fi tness (anche percorsi su parco pensile), 9 sale cinema, 6 teatri-auditorium

per un totale di 5.000 posti, un ristorante pa-noramico a 225 metri di altezza (al sesto disco), un pronto soc-corso ospedaliero ed un eliporto. Infi ne, ci

saranno più di 8.000 tra posti auto e ga-rage collocati sotto il basamento dell’edifi -cio. Il valore potenziale degli investimenti, interamente a carico dell’investitore, è pari a 1473 milioni di euro, di cui 758 milioni per la realizzazione del Palais Lumière e delle opere di urbanizzazione strettamente

connesse, 240 milioni per opere di interes-se pubblico (tra cui la bonifi ca delle acque e dei suoli e i collegamenti) e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualifi cazione. Il vicepresidente Zorzato ha fatto presente che la costruzione, una volta ultimata la fase procedurale con la conferenza dei servizi, richiederà 4 anni di tempo e l’impiego di circa 10 mila addetti. A lavori compiuti si prevede che l’intervento procurerà nuova occupazione per 4500 addetti in occupazio-ne diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40% con alte professionalità) e altri 2500 nell’indotto.

Un edifi cio alto 244 metri per 60 piani complessivi con hotel, piscine, giardini e centri commerciali

Nel cuore di Porto Marghera Il progetto interessa alla Regione Veneto

Palais Lumière il sogno faraonico di Cardin

Il valore potenziale degli investimenti è pari a 1473 milioni di euro

Il trenino elettrico, quel magico giocattolo che tra gli anni ‘60 e ‘80 ha fatto fantasticare e divertire intere generazioni, è tornato prepoten-

temente di moda. Negli ultimi tre anni ha qua-druplicato le vendite passando da quindicimila set giocattolo venduti nel 2008 ai 60 mila del 2011 con previsioni di toccare quota 80 mila quest’an-no. Friuli Venezia. Giulia, Toscana, Lombardia e Veneto le macroaree maggiormente interessate a questo boom, regioni che hanno scoperto di avere un numero incredibile di collezionisti, gente che dispone delle motrici originali dei Lima anni ‘60 che, oggi, valgono tremila euro, oppure i Rivarossi di soli dieci anni orsono che hanno già quadruplicato il loro prezzo d’origine. Artefi ci di questo nuovo interesse attorno al trenino elettrico sicuramente nonni e papà che, stanchi di vedere i loro fi gli curvi sui videogiochi o sui computer, si sono ricordati di quanto si divertivano, da ragazzi, con locomotori, vagoni, binari, stazioni, scambi, tunnel. Ai fi gli e ai nipoti un regalo diverso, dove poter scatenare la propria fantasia ed ammira-re entusiasti quelle perfette riproduzioni dei Frecciarossa, degli Italo, dei Frecciargento “correre” sui binari dapprima in tondo e poi, con l’aggiunta di qualche binario e qualche scambio, “ sfrecciare” in ogni dove. Hornby italia, l’azienda bresciana che oggi produce e commercializza i Lima e i Rivarossi, ha istituito una linea diretta con i consumatori per venire incontro ad ogni esigenza. C’è chi telefona per sapere il punto vendita più vicino, chi per avere il numero di un artigiano capace di restaurare i modelli di 50 anni orsono. E sapete che molti nomi noti sono grandi collezionisti di trenini elettrici? Marco Paolini, Renato Zero, Riccardo Patrese, Peppino di Capri e indietro nel tempo Sergio Endrigo, l’ex presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, Ronald Reagan. E la cronaca passata ci parla dell’asta della collezione dello scomparso conte Coluzzi Giansante. Valse tre miliardi delle vecchie lire per non parlare del futro avvenuto nella casa di un noto avvocato romano per un cifra elevatissima. trenini elettrici per divertirsi, per investimento. Non importa del perchè, quel che è certo è che hanno trovato un loro nuovo spazio tra i ragazzi ma anche un bel pò di adulti.

Hobbies e non solo

TORNANO DI MODA I TRENINI ELETTRICI

Il progetto con le dimensioni e l’aspetto del futuro palazzo

V.M.B.

La nuova serie di trenini ad imitazione

degli originali

aiuta le associazioni di Padova e provincia a contrastare la diffusione di situazioni di povertà

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Associazione CSPDSCentro Servizi Padova SolidaleEnte gestore CSV Padova

Page 33: La Piazza di Padova ovest - 2012mrz n42

13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Nel 2010, lo stilista di origini trevigia-ne Pierre Cardin aveva proposto il suo Palais Lumière di Porto Marghera, e

ora la giunta veneta si è espressa con la formula dell’interesse regionale prevista dall’articolo 32 delle norme sulla program-mazione (Legge regionale n. 35 del 2001) in deroga alle procedure urbanistiche ordi-narie. Il vicepresidente Marino Zorzato ha inoltre ricordato che sul progetto c’è già un “placet” del Sindaco di Venezia ed è stata sen-tita anche la Provincia di Venezia. La proposta si concretizza in un edi-fi cio alto 244 metri per 60 piani complessi-vi. Nello specifi co, il Palazzo della Luce sarà composto di 6 dischi di forma circolare – distanti 35 m l’uno dall’altro - sostenuti da 3 torri simili ma di diversa altezza disposte a forma di stella. I 6 dischi contempleranno più di 4 ettari di giardini pensili con relativi

laghi e piscine (private o pubbliche). Saran-no inoltre disponibili uffi ci, più di 250 came-re per hotel di lusso, appartamenti disposti su due piani (e tutti con vista panoramica su Venezia), centri commerciali ubicati nel basamento e nei primi 2 piani delle torri, bar e ristoranti a 190 m di altezza, centri benessere e fi tness (anche percorsi su parco pensile), 9 sale cinema, 6 teatri-auditorium

per un totale di 5.000 posti, un ristorante pa-noramico a 225 metri di altezza (al sesto disco), un pronto soc-corso ospedaliero ed un eliporto. Infi ne, ci

saranno più di 8.000 tra posti auto e ga-rage collocati sotto il basamento dell’edifi -cio. Il valore potenziale degli investimenti, interamente a carico dell’investitore, è pari a 1473 milioni di euro, di cui 758 milioni per la realizzazione del Palais Lumière e delle opere di urbanizzazione strettamente

connesse, 240 milioni per opere di interes-se pubblico (tra cui la bonifi ca delle acque e dei suoli e i collegamenti) e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualifi cazione. Il vicepresidente Zorzato ha fatto presente che la costruzione, una volta ultimata la fase procedurale con la conferenza dei servizi, richiederà 4 anni di tempo e l’impiego di circa 10 mila addetti. A lavori compiuti si prevede che l’intervento procurerà nuova occupazione per 4500 addetti in occupazio-ne diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40% con alte professionalità) e altri 2500 nell’indotto.

Un edifi cio alto 244 metri per 60 piani complessivi con hotel, piscine, giardini e centri commerciali

Nel cuore di Porto Marghera Il progetto interessa alla Regione Veneto

Palais Lumière il sogno faraonico di Cardin

Il valore potenziale degli investimenti è pari a 1473 milioni di euro

Il trenino elettrico, quel magico giocattolo che tra gli anni ‘60 e ‘80 ha fatto fantasticare e divertire intere generazioni, è tornato prepoten-

temente di moda. Negli ultimi tre anni ha qua-druplicato le vendite passando da quindicimila set giocattolo venduti nel 2008 ai 60 mila del 2011 con previsioni di toccare quota 80 mila quest’an-no. Friuli Venezia. Giulia, Toscana, Lombardia e Veneto le macroaree maggiormente interessate a questo boom, regioni che hanno scoperto di avere un numero incredibile di collezionisti, gente che dispone delle motrici originali dei Lima anni ‘60 che, oggi, valgono tremila euro, oppure i Rivarossi di soli dieci anni orsono che hanno già quadruplicato il loro prezzo d’origine. Artefi ci di questo nuovo interesse attorno al trenino elettrico sicuramente nonni e papà che, stanchi di vedere i loro fi gli curvi sui videogiochi o sui computer, si sono ricordati di quanto si divertivano, da ragazzi, con locomotori, vagoni, binari, stazioni, scambi, tunnel. Ai fi gli e ai nipoti un regalo diverso, dove poter scatenare la propria fantasia ed ammira-re entusiasti quelle perfette riproduzioni dei Frecciarossa, degli Italo, dei Frecciargento “correre” sui binari dapprima in tondo e poi, con l’aggiunta di qualche binario e qualche scambio, “ sfrecciare” in ogni dove. Hornby italia, l’azienda bresciana che oggi produce e commercializza i Lima e i Rivarossi, ha istituito una linea diretta con i consumatori per venire incontro ad ogni esigenza. C’è chi telefona per sapere il punto vendita più vicino, chi per avere il numero di un artigiano capace di restaurare i modelli di 50 anni orsono. E sapete che molti nomi noti sono grandi collezionisti di trenini elettrici? Marco Paolini, Renato Zero, Riccardo Patrese, Peppino di Capri e indietro nel tempo Sergio Endrigo, l’ex presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, Ronald Reagan. E la cronaca passata ci parla dell’asta della collezione dello scomparso conte Coluzzi Giansante. Valse tre miliardi delle vecchie lire per non parlare del futro avvenuto nella casa di un noto avvocato romano per un cifra elevatissima. trenini elettrici per divertirsi, per investimento. Non importa del perchè, quel che è certo è che hanno trovato un loro nuovo spazio tra i ragazzi ma anche un bel pò di adulti.

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24 Sì, viaggiare

Questa è proprio bella: Vittorio Sgarbi l’ha classifi cato fra le 26 opere d’ar-te selezionate per la Biennale non

trasportabili a Venezia. L’Alexander Palace Museum Hotel, unico albergo italiano nella Top Ten dei migliori Design Hotel d’Europa, è una creazione unica nel suo genere. Un’o-pera d’arte nel suo complesso, appunto. Da Biennale. “Una performance permanente - lo ha defi nito il suo eccentrico proprietario e ideatore, il conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina - dove ogni spazio, ogni stanza, ogni dettaglio porta la fi rma di un autore diverso”. Nove piani di arte contemporanea, con 63 stanze fi rmate da 75 artisti diversi, affacciati sul lungomare di Pesaro. Dove l’al-bergo-museo è “annunciato” dalla stele alta 16 metri realizzata da Enzo Cucchi. Un luogo bizzarro e seducente, unico. “La modestia è dei modesti”, dice il conte (che è stato anche ambasciatore d’Italia in Bolivia) mentre de-scrive la stele con alle sue spalle un esercito di manichini rosso fuoco che lo scrutano con oc-chi lucenti. L’Alexander era un vecchio albergo anni ‘60. la cenerentola del gruppo di hotel di Marcucci Pinoli, che vanta altre strutture im-portanti a Pesaro e a Urbino. Ora l’Alexander è il fi ore all’occhiello del gruppo. E’ diventato lo sfondo originale e unico di opere create da Giò e Arnaldo Pomodoro, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Simon Benetton, Primo

Formenti, Nanni Valentini e da tantissimi altri artisti, amici del conte (artista pure lui...). Il bello è che in ogni camera si può entrare attraverso il sito www.alexandermuseum.it Le parti comuni sono state decorate da altri 25 artisti. Ad essere decorate non sono sol-tanto le pareti, ma anche i mobili, i soffi tti, i pavimenti e i bagni. Le porte conferiscono ai corridoi un effetto museo, come se ci si trovasse davanti a ben 18 gallerie (tanti sono infatti i corridoi) di dipinti appesi geometrica-mente alle pareti, proprio come in un museo.Ogni camera è trattata come un’opera d’arte a sè stante, realizzata con diversi materiali

(dal ferro, al plexiglass, alla resina) e tecni-che (dal dripping, alla semplice matita, dal tradizionale affresco al decoupage). Le opere d’arte adornano ogni angolo dell’albergo, an-che l’esterno, dove la piscina per un gioco di altezze, si confonde con l’orizzonte del mare.

L’anno scorso, durante il Festival della fe-licità di Pesaro, Margherita Hack ha scritto: “Ho dormito in uno splendido museo di arte moderna”. Mentre per Marcello Veneziani all’Alexander si sogna da svegli e ci si sveglia nel sogno... Il bello è che i prezzi non sono inavvicinabili: per dormire in doppia, con pri-ma colazione (buffet di prodotti marchigiani),

Dormire (e sognare) fra le opere d’arte

MARCHE

SOPRA: IL CONTE NANI MARCUCCI PINOLI NELLA PISCINA DELL’HOTEL; A DESTRA LA STELE DI CUCCHI E UNA CAMERA; PIÙ SOTTO: I FAMOSI MANICHINI, LA RECEPTION E LA PISCINA AL CREPUSCOLO.

SOTTO: ALTRE IMMAGINI DELL’ALEXANDER MUSEUM PALACE HOTEL, LO CHEF MARCO DI LORENZI E UN SUO PIATTO

WEEK END DELL’EDUCAZIONE

Come aperitivo, conversazioni sull’educazione, e poi ospiti a cena. L’invito viene dal conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina che prosegue la sua crociata a favore dell’educazione e dello stile. Ogni settimana organizza all’Alexander degli incontri con personaggi che si distinguono per cultura, stile, savoir faire. Vi sono ammesse solo 10 persone alla volta che avranno così modo di confrontarsi con i relatori e potranno poi proseguire la conversazione a tavola, suoi ospiti. Per conoscere date e tema degli incontri, e prenotarsi, basta telefonare allo 0721 3441 o mandare una mail a [email protected] Non solo, sempre con la primavera partono all’Alexander Museum Palace Hotel gli Week End dell’Educazione. Lo scopo? Far diventare questo straordinario Art Hotel affacciato sul lungomare pesarese il luogo in cui si ritrovano persone che condividono valori di educazione, eleganza, senso del bello, amore per l’arte e la cultura. In programma incontri su questi temi, piacevoli conversa-zioni, tanto relax. Due coppie, fra i partecipanti, a sorteggio, saranno ospiti.

si parte da 120 euro per due persone (non in agosto...). Il modo migliore per approcciare questa realtà è andarci a cena. Sì, perchè il conte ha avuto l’accortezza di aprire il risto-rante anche agli esterni. Durante la settimana cena a la carte (prezzo medio sui 25 euro, bevande escluse), il venerdì e il sabato buf-fet a prezzo fi sso (molto ricco, fi datevi) a 23 euro. Il mercoledì serata sorpresa a 23 euro. Dalla sala da pranzo, molto minimal, luminosa e “marina” si vede l’orizzonte del mare perchè il conte ha calibrato l’altezza delle vetrate. Lo chef è Marco Di Lorenzi, pesarese già allievo di Mei al Four Season.

Esprime le sue qualità con una cucina basa-ta sulla qualità della materia prima e sulla freschezza. Propone anche aperitivi, cocktail e fi nger food a bordo piscina. Il suo piatto preferito è la composizione d’astaco (così i pesaresi chiamano l’astice), buona anche l’insalata di bottarga col pecorino sardo. Nei buffet trionfano il pesce fresco, la carne e i formaggi marchigiani. “I dolci poi - dice Di Lorenzi - sono da sempre la mia specialità”.

Alexander Museum Palace Hotelviale Trieste 20, Pesaro0721 34441 www.alexandermuseum.it

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353535Sì, viaggiare24 Sì, viaggiare

Questa è proprio bella: Vittorio Sgarbi l’ha classifi cato fra le 26 opere d’ar-te selezionate per la Biennale non

trasportabili a Venezia. L’Alexander Palace Museum Hotel, unico albergo italiano nella Top Ten dei migliori Design Hotel d’Europa, è una creazione unica nel suo genere. Un’o-pera d’arte nel suo complesso, appunto. Da Biennale. “Una performance permanente - lo ha defi nito il suo eccentrico proprietario e ideatore, il conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina - dove ogni spazio, ogni stanza, ogni dettaglio porta la fi rma di un autore diverso”. Nove piani di arte contemporanea, con 63 stanze fi rmate da 75 artisti diversi, affacciati sul lungomare di Pesaro. Dove l’al-bergo-museo è “annunciato” dalla stele alta 16 metri realizzata da Enzo Cucchi. Un luogo bizzarro e seducente, unico. “La modestia è dei modesti”, dice il conte (che è stato anche ambasciatore d’Italia in Bolivia) mentre de-scrive la stele con alle sue spalle un esercito di manichini rosso fuoco che lo scrutano con oc-chi lucenti. L’Alexander era un vecchio albergo anni ‘60. la cenerentola del gruppo di hotel di Marcucci Pinoli, che vanta altre strutture im-portanti a Pesaro e a Urbino. Ora l’Alexander è il fi ore all’occhiello del gruppo. E’ diventato lo sfondo originale e unico di opere create da Giò e Arnaldo Pomodoro, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Simon Benetton, Primo

Formenti, Nanni Valentini e da tantissimi altri artisti, amici del conte (artista pure lui...). Il bello è che in ogni camera si può entrare attraverso il sito www.alexandermuseum.it Le parti comuni sono state decorate da altri 25 artisti. Ad essere decorate non sono sol-tanto le pareti, ma anche i mobili, i soffi tti, i pavimenti e i bagni. Le porte conferiscono ai corridoi un effetto museo, come se ci si trovasse davanti a ben 18 gallerie (tanti sono infatti i corridoi) di dipinti appesi geometrica-mente alle pareti, proprio come in un museo.Ogni camera è trattata come un’opera d’arte a sè stante, realizzata con diversi materiali

(dal ferro, al plexiglass, alla resina) e tecni-che (dal dripping, alla semplice matita, dal tradizionale affresco al decoupage). Le opere d’arte adornano ogni angolo dell’albergo, an-che l’esterno, dove la piscina per un gioco di altezze, si confonde con l’orizzonte del mare.

L’anno scorso, durante il Festival della fe-licità di Pesaro, Margherita Hack ha scritto: “Ho dormito in uno splendido museo di arte moderna”. Mentre per Marcello Veneziani all’Alexander si sogna da svegli e ci si sveglia nel sogno... Il bello è che i prezzi non sono inavvicinabili: per dormire in doppia, con pri-ma colazione (buffet di prodotti marchigiani),

Dormire (e sognare) fra le opere d’arte

MARCHE

SOPRA: IL CONTE NANI MARCUCCI PINOLI NELLA PISCINA DELL’HOTEL; A DESTRA LA STELE DI CUCCHI E UNA CAMERA; PIÙ SOTTO: I FAMOSI MANICHINI, LA RECEPTION E LA PISCINA AL CREPUSCOLO.

SOTTO: ALTRE IMMAGINI DELL’ALEXANDER MUSEUM PALACE HOTEL, LO CHEF MARCO DI LORENZI E UN SUO PIATTO

WEEK END DELL’EDUCAZIONE

Come aperitivo, conversazioni sull’educazione, e poi ospiti a cena. L’invito viene dal conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina che prosegue la sua crociata a favore dell’educazione e dello stile. Ogni settimana organizza all’Alexander degli incontri con personaggi che si distinguono per cultura, stile, savoir faire. Vi sono ammesse solo 10 persone alla volta che avranno così modo di confrontarsi con i relatori e potranno poi proseguire la conversazione a tavola, suoi ospiti. Per conoscere date e tema degli incontri, e prenotarsi, basta telefonare allo 0721 3441 o mandare una mail a [email protected] Non solo, sempre con la primavera partono all’Alexander Museum Palace Hotel gli Week End dell’Educazione. Lo scopo? Far diventare questo straordinario Art Hotel affacciato sul lungomare pesarese il luogo in cui si ritrovano persone che condividono valori di educazione, eleganza, senso del bello, amore per l’arte e la cultura. In programma incontri su questi temi, piacevoli conversa-zioni, tanto relax. Due coppie, fra i partecipanti, a sorteggio, saranno ospiti.

si parte da 120 euro per due persone (non in agosto...). Il modo migliore per approcciare questa realtà è andarci a cena. Sì, perchè il conte ha avuto l’accortezza di aprire il risto-rante anche agli esterni. Durante la settimana cena a la carte (prezzo medio sui 25 euro, bevande escluse), il venerdì e il sabato buf-fet a prezzo fi sso (molto ricco, fi datevi) a 23 euro. Il mercoledì serata sorpresa a 23 euro. Dalla sala da pranzo, molto minimal, luminosa e “marina” si vede l’orizzonte del mare perchè il conte ha calibrato l’altezza delle vetrate. Lo chef è Marco Di Lorenzi, pesarese già allievo di Mei al Four Season.

Esprime le sue qualità con una cucina basa-ta sulla qualità della materia prima e sulla freschezza. Propone anche aperitivi, cocktail e fi nger food a bordo piscina. Il suo piatto preferito è la composizione d’astaco (così i pesaresi chiamano l’astice), buona anche l’insalata di bottarga col pecorino sardo. Nei buffet trionfano il pesce fresco, la carne e i formaggi marchigiani. “I dolci poi - dice Di Lorenzi - sono da sempre la mia specialità”.

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Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - DA - EL - LO - OP - ADEDON - NAA - NOR - RIO - RNASIR - SOS - TOR - TOT - UFOANNA - ARGO - IERI - ONORSUSA - ATONO - DUALEETERE - OFIDE - IDROPEARGENTO - SORELLA

Chiave (4) - Il nome...........................

• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.”• Pierino è fermo ad una ferma-ta dell’autobus e continua a dire fra se e se: “88, 88, 88.” Quan-do arriva il bus, si aprono le por-te, Pierino sale e nel mettersi in un posto del bus affollatissimo e continua a dire: “88, 88, 88. “Continua a dire la stesa frase per diverse fermate e finalmente, arrivato nei pressi della sua fer-mata, preme il pulsante per pre-notare la sosta sempre dicendo: “88, 88, 88.” L’autobus si ferma, si stanno aprendo le porte. Pieri-no sta per scendere continuando con: “88, 88, 88.” Quando un ti-zio gli chiede: “Scusa, ma perché continui a dire “88, 88, 88,”?” Pierino di rimando: “89, 89, 89. Eccone un altro che non si fa mai gli affari suoi.”• Un bambino racconta ad com-pagno di scuola: “Sai, il mio ca-vallo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma e mi permette di andare per primo!”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un

po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• C’è Pierino che torna a casa dallo stadio con i vestiti tutti sgualciti. La madre preoccupata: “Ma cosa ti è successo Pierino? Sei tutto pieno di graffi.” “Sa-pessi mamma è stata una rissa terribile! Botte da orbi! Pensa 2 contro 100!” “E come è andata a finire?” “Li abbiamo battuti tutti e due!”• Pierino va a trovare la mam-ma che ha avuto un altro figlio. Guardando il fratellino appe-na nato, ancora rosso e pelato esclama: “Accidenti, quanto è brutto! Adesso capisco perché l’hai tenuto nascosto per nove mesi.”• Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

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Soluzioni:

Barzellette su Pierino

AUTO RACINGBICYCLEBOOTSBRAKESCARCHAINCIRCUITFUELHELMETHIGHWAYINJECTORLAMPSLIGHTSMOTORCYCLEROADSPEEDTRAVELWIND

ANNA - CANORA - CORADARIO - DEBUTTA - FAITHFILM - FIORE - FRANCIAHORROR - LIEBESTODMORGAN - ZOO

On the roads (Sulle strade) Impariamo l’inglese

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Aforismi sull’amore• La gioia non la si trova negli oggetti che ci circondano, ma nel più profondo dell’anima. (Madre Teresa di Calcutta)• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• Amare è breve, dimenticare è lungo.

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Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - DA - EL - LO - OP - ADEDON - NAA - NOR - RIO - RNASIR - SOS - TOR - TOT - UFOANNA - ARGO - IERI - ONORSUSA - ATONO - DUALEETERE - OFIDE - IDROPEARGENTO - SORELLA

Chiave (4) - Il nome...........................

• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.”• Pierino è fermo ad una ferma-ta dell’autobus e continua a dire fra se e se: “88, 88, 88.” Quan-do arriva il bus, si aprono le por-te, Pierino sale e nel mettersi in un posto del bus affollatissimo e continua a dire: “88, 88, 88. “Continua a dire la stesa frase per diverse fermate e finalmente, arrivato nei pressi della sua fer-mata, preme il pulsante per pre-notare la sosta sempre dicendo: “88, 88, 88.” L’autobus si ferma, si stanno aprendo le porte. Pieri-no sta per scendere continuando con: “88, 88, 88.” Quando un ti-zio gli chiede: “Scusa, ma perché continui a dire “88, 88, 88,”?” Pierino di rimando: “89, 89, 89. Eccone un altro che non si fa mai gli affari suoi.”• Un bambino racconta ad com-pagno di scuola: “Sai, il mio ca-vallo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma e mi permette di andare per primo!”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un

po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• C’è Pierino che torna a casa dallo stadio con i vestiti tutti sgualciti. La madre preoccupata: “Ma cosa ti è successo Pierino? Sei tutto pieno di graffi.” “Sa-pessi mamma è stata una rissa terribile! Botte da orbi! Pensa 2 contro 100!” “E come è andata a finire?” “Li abbiamo battuti tutti e due!”• Pierino va a trovare la mam-ma che ha avuto un altro figlio. Guardando il fratellino appe-na nato, ancora rosso e pelato esclama: “Accidenti, quanto è brutto! Adesso capisco perché l’hai tenuto nascosto per nove mesi.”• Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

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Soluzioni:

Barzellette su Pierino

AUTO RACINGBICYCLEBOOTSBRAKESCARCHAINCIRCUITFUELHELMETHIGHWAYINJECTORLAMPSLIGHTSMOTORCYCLEROADSPEEDTRAVELWIND

ANNA - CANORA - CORADARIO - DEBUTTA - FAITHFILM - FIORE - FRANCIAHORROR - LIEBESTODMORGAN - ZOO

On the roads (Sulle strade) Impariamo l’inglese

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I PUNTINI Unisci i puntini dal 1 al 61

Aforismi sull’amore• La gioia non la si trova negli oggetti che ci circondano, ma nel più profondo dell’anima. (Madre Teresa di Calcutta)• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• Amare è breve, dimenticare è lungo.

6) – Storica casa automobilistica inglese...................................................................................

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO CHI È IN CERCA

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · SALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IM-PROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO COME

SEMPRE IL VOSTRO APPROCCIO GIOCOSO

LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI GARANTISCE LA LEGGEREZZA DI CUI AVETE BISOGNO· SALUTE SE NE AVETE BISOGNO IL PERIODO È INDICATO PER REGIMI DEPURATIVI O DIETETICI. DECIDE-TEVI UNA VOLTA PER TUTTE!

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO NON AMATE LA TRANQUILLITÀ E SPESSO SEMBRA CHE ANDIATE PRO-

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER “DIFFICILI”, O INACCESSIBILI· SALUTE ASCOLTATE I SEGNALI DEL VOSTRO CORPO E CURATE RIPOSO E ALIMENTAZI-ONE. EVITATE LO STRESS DA TROPPA PALESTRA, NON SERVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ABBIATE

CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU DIALOGO E CONDIVISIONE, PIÙ CHE SU SLANCI BRUCIANTI · SALUTE CHI SI IMPEGNERÀ OTTERRÀ RISULTATI OTTIMALI NELLA CURA DI SE’ CON L’APPLICAZIONE QUOTIDIANA ALLO SPORT EQUILIBRATO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO NUOVO OS-SIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-TIVE, CON SPLENDIDE OC-CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

SALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGA-LANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO ATTEN-

ZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DIS-ARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRIN-CIPIO. EVITATE!· SALUTE NON AF-FATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOL-CIUMI VARI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IL PIANETA DELL’AMORE VI CON-

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-NATI, POTETE PERMETTERVI DAVVERO DI TUTTO. APPROFITTATENE! · SALUTE CHI HA PROBLEMI DI SALUTE POTRÀ IMBOCCARE LA STRADA PER LA GUARI-GIONE, O PER MIGLIORAMENTI DI RIL-IEVO. FATEVI CORAGGIO

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AC-

CAN- TONATE L’ECCESSIVO BISOGNO DI SICUREZZA E DI ABITUDINI CONSOLIDATE, PER METTERVI IN GIOCO CON LEGGEREZZA E ALLEGRIA · SALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI E LEGGERI. TEN-DERETE QUINDI A PREDILIGERE SPORT DOVE LA PRONTEZZA DI RIFLESSI AVRÀ LA MEGLIO SULLA RESISTENZA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO LE RELAZIONI

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · SALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SARETE CAPACI DI IN-

TERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-MENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVITATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZI-ONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO L’AUMENTO DELLE OCCASIONI DI SOCIALITÀ CREERÀ UN’ATMOSFERA MAG-

ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI CONOSCENZE E DI SINTONIE SPECIALI· SALUTE PER CHI HA PROBLEMI, EVEN-TUALI MASSAGGI LINFODRENANTI SOR-TIRANNO EFFETTI MIRACOLOSI, REGA-LANDOVI LEGGEREZZA E BENESSERE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO IL PARTNER

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSIGLI· SALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERIODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08

UN’ATMOSFERA MAG-ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FASCINOFASCINOTERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI

VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-

GEMELLIGEMELLI

TORO TORO

FASCINOFASCINOCAN- TONATE L’ECCESSIVO

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-

DAL 20/02 AL 20/03

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINOSIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-

CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

CAPRICORNOCAPRICORNO

CURA QUOTIDIANA

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER

SCORPIONESCORPIONE

FASCINOFASCINOSEMPRE IL VOSTRO

APPROCCIO GIOCOSO LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ

“LE MANIERE DI UNA PERSONA SONO LO SPECCHIO NEL

QUALE MOSTRA IL SUO RITRATTO” DICEVA GOETHE.

SIATE GENTILI, NE RICEVERETE LUCE E FASCINO

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO CHI È IN CERCA

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · SALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IM-PROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

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SEMPRE IL VOSTRO APPROCCIO GIOCOSO

LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI GARANTISCE LA LEGGEREZZA DI CUI AVETE BISOGNO· SALUTE SE NE AVETE BISOGNO IL PERIODO È INDICATO PER REGIMI DEPURATIVI O DIETETICI. DECIDE-TEVI UNA VOLTA PER TUTTE!

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO NON AMATE LA TRANQUILLITÀ E SPESSO SEMBRA CHE ANDIATE PRO-

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER “DIFFICILI”, O INACCESSIBILI· SALUTE ASCOLTATE I SEGNALI DEL VOSTRO CORPO E CURATE RIPOSO E ALIMENTAZI-ONE. EVITATE LO STRESS DA TROPPA PALESTRA, NON SERVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ABBIATE

CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU DIALOGO E CONDIVISIONE, PIÙ CHE SU SLANCI BRUCIANTI · SALUTE CHI SI IMPEGNERÀ OTTERRÀ RISULTATI OTTIMALI NELLA CURA DI SE’ CON L’APPLICAZIONE QUOTIDIANA ALLO SPORT EQUILIBRATO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO NUOVO OS-SIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-TIVE, CON SPLENDIDE OC-CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

SALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGA-LANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO ATTEN-

ZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DIS-ARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRIN-CIPIO. EVITATE!· SALUTE NON AF-FATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOL-CIUMI VARI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IL PIANETA DELL’AMORE VI CON-

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-NATI, POTETE PERMETTERVI DAVVERO DI TUTTO. APPROFITTATENE! · SALUTE CHI HA PROBLEMI DI SALUTE POTRÀ IMBOCCARE LA STRADA PER LA GUARI-GIONE, O PER MIGLIORAMENTI DI RIL-IEVO. FATEVI CORAGGIO

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AC-

CAN- TONATE L’ECCESSIVO BISOGNO DI SICUREZZA E DI ABITUDINI CONSOLIDATE, PER METTERVI IN GIOCO CON LEGGEREZZA E ALLEGRIA · SALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI E LEGGERI. TEN-DERETE QUINDI A PREDILIGERE SPORT DOVE LA PRONTEZZA DI RIFLESSI AVRÀ LA MEGLIO SULLA RESISTENZA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO LE RELAZIONI

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · SALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SARETE CAPACI DI IN-

TERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-MENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVITATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZI-ONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO L’AUMENTO DELLE OCCASIONI DI SOCIALITÀ CREERÀ UN’ATMOSFERA MAG-

ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI CONOSCENZE E DI SINTONIE SPECIALI· SALUTE PER CHI HA PROBLEMI, EVEN-TUALI MASSAGGI LINFODRENANTI SOR-TIRANNO EFFETTI MIRACOLOSI, REGA-LANDOVI LEGGEREZZA E BENESSERE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO IL PARTNER

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSIGLI· SALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERIODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

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