La Piazza della Riviera est - 2012mrz n37

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Ecomobile e cassonetti a calotta, si cambia Mira pag. 10 Riapre l’ufficio postale Campolongo pag. 12 pagg. 4-5 Campagna Lupia e Mira vanno al voto Nel più popoloso centro della Riviera ci sono 8 candidati, a Campagna Lupia 2 E lezioni in Riviera, si vota a Mira e Campagna Lupia. A Mira, più popoloso centro della Riviera con quasi 40 mila residenti si va alle elezioni con una “fiori- tura” di candidature davvero impressionante da quando cioè si sceglie il sindaco diretta- mente con il voto. Di candidature a sindaco ce ne sono 8 e di liste collegate ai candidati ben 15. A Mira che è storica roccaforte della sinistra, saranno chiamati alle urne 31.545 elettori su 39.141 residenti:15.386 uomini e 16.159 donne. Le sezioni elettorali sono 32. Si vota con il sistema del doppio turno. Il sindaco uscente Michele Carpinetti tenta la riconferma dopo aver vinto le primarie, con il centrosinistra unito e Udc. Fra gli avversari l’assessore provinciale al Lavoro Paolino D’Anna per il Pdl e civiche, Mattia Donadel di “Mira Fuori del Comune”, Alessio Bonetto “Noi Per Mira”, Mario Borella Lega, Alvise Maniero per i “grillini” , Marilena Fusco per la civica “Mira che Cambia” Vanna Baldan con due liste per i dissidenti del Pdl. A Cam- pagna Lupia si vota a turno unico, sarà una sfida a due: si confronteranno il sindaco uscente Fabio Livieri, con la lista “Per il bene comune” sostenuta da Pdl e Lega Nord e Pisana Boscolo candidata del centrosinistra unito (Idv , Sel, Federazione della Sinistra, Socialisti allargato all’Udc) con “Impegno e solidarietà”. I residenti sono 7055 di cui i votanti 5190. Si vota domenica 6 maggio dalle 8 alle 22 e lunedì 7 maggio dalle 7 alle 15. Lo spoglio decreterà il vincitore o eventualmente, nel caso di Mira, gli sfidanti al ballottaggio. della Riviera est SICCITA’, A RISCHIO LE COLTURE DI MAIS La siccità del mese di marzo potrebbe aver danneggiato le colture in Riviera del Brenta, e soprattutto nell’area sud del comprensorio per milioni di euro. Partendo da Mira e proseguendo nei co- muni di Campagna Lupia, Campolongo, Camponogara, le zone “con più terreni dedicati all’agricoltura”. pag. 14 Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 37 www.lapiazzaweb.it continua a pag. 10 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio N ei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifiche di gruppi umani, insomma riparte la caccia di manzoniana memoria agli untori. Crisi e caccia agli untori *Presidente della Comunità Ebraica di Venezia di Amos Luzzatto* EDITORIALE Sindaci eroi o parafulmini? di Mauro Gambin* I l prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andran- no alle votazioni per il rinnovo dei sinda- ci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Vene- to saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfida importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfida inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito finora e infine nella stagione dei tagli a 360 gra- di, solo di sfida si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attira- no i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza. [email protected] continua a pag. 3 Trofeo Mancin, amatori in strada Ciclismo pag. 22 Noi giornalisti del mensile la Piazza saremo presto a nel tuo comune per incontrare, in un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadina, i candidati che si presenteranno al voto per le prossime elezioni amministrative. Aiutaci nell’intervista inviandoci al sito le domande che vorresti venissero rivolte al prossimo primo cittadino. VIVAI BARENDI P.A. MORENO Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazzi Realizzazione impianti d’Irrigazione Potature ad alto fusto Vasto assortimento piante da esterno e interno Camponogara - Via delle Prete, 7 Tel. 348 6046422 - Fax 041 462811 barendi.m@infinito.it - www.vivaibarendi.com PREVENTIVI E SOPRALUOGHI GRATUITI

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Ecomobile e cassonetti a calotta, si cambia

Mira

pag. 10

Riapre l’uffi cio postale

Campolongo

pag. 12

pagg. 4-5

Campagna Lupia e Mira vanno al votoNel più popoloso centro della Riviera ci sono 8 candidati, a Campagna Lupia 2

Elezioni in Riviera, si vota a Mira e Campagna Lupia. A Mira, più popoloso centro della Riviera con quasi 40 mila

residenti si va alle elezioni con una “fi ori-tura” di candidature davvero impressionante da quando cioè si sceglie il sindaco diretta-mente con il voto. Di candidature a sindaco ce ne sono 8 e di liste collegate ai candidati ben 15. A Mira che è storica roccaforte della sinistra, saranno chiamati alle urne 31.545 elettori su 39.141 residenti:15.386 uomini e 16.159 donne. Le sezioni elettorali sono

32. Si vota con il sistema del doppio turno. Il sindaco uscente Michele Carpinetti tenta la riconferma dopo aver vinto le primarie, con il centrosinistra unito e Udc. Fra gli avversari l’assessore provinciale al Lavoro Paolino D’Anna per il Pdl e civiche, Mattia Donadel di “Mira Fuori del Comune”, Alessio Bonetto “Noi Per Mira”, Mario Borella Lega, Alvise Maniero per i “grillini” , Marilena Fusco per la civica “Mira che Cambia” Vanna Baldan con due liste per i dissidenti del Pdl. A Cam-pagna Lupia si vota a turno unico, sarà una

sfi da a due: si confronteranno il sindaco uscente Fabio Livieri, con la lista “Per il bene comune” sostenuta da Pdl e Lega Nord e Pisana Boscolo candidata del centrosinistra unito (Idv , Sel, Federazione della Sinistra, Socialisti allargato all’Udc) con “Impegno e solidarietà”. I residenti sono 7055 di cui i votanti 5190. Si vota domenica 6 maggio dalle 8 alle 22 e lunedì 7 maggio dalle 7 alle 15. Lo spoglio decreterà il vincitore o eventualmente, nel caso di Mira, gli sfi danti al ballottaggio.

della Riviera est

SICCITA’, A RISCHIO LE COLTURE DI MAIS

La siccità del mese di marzo potrebbe aver danneggiato le colture in Riviera

del Brenta, e soprattutto nell’area sud del comprensorio per milioni di euro.

Partendo da Mira e proseguendo nei co-muni di Campagna Lupia, Campolongo, Camponogara, le zone “con più terreni

dedicati all’agricoltura”.

pag. 14

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 37 www.lapiazzaweb.it

continua a pag. 10

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Nei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifi che di gruppi umani, insomma riparte

la caccia di manzoniana memoria agli untori.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

di Amos Luzzatto*

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?di Mauro Gambin*

Il prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andran-no alle votazioni per il rinnovo dei sinda-

ci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Vene-to saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfi da importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfi da inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito fi nora e infi ne nella stagione dei tagli a 360 gra-di, solo di sfi da si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attira-no i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza.

[email protected] a pag. 3

Trofeo Mancin, amatori in strada

Ciclismo

pag. 22

Noi giornalisti del mensile la Piazza saremo presto a nel tuo comune per incontrare, in un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadina, i candidati che si presenteranno al voto per le prossime elezioni amministrative.Aiutaci nell’intervista inviandoci al sito

le domande che vorresti venissero rivolte al prossimo primo cittadino.

nell’intervista inviandoci al sito

VIVAIBARENDIP.A. MORENO

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Riviera Provincia RegioneRegioneCAMPONOGARA

pag. 16

Arriva la sede notarile

APPROFONDIMENTO

pag. 18

La crisi fa calare gli infortuni sul lavoro

CULTURA

pag. 20

Maratonina e cultura vanno a braccetto

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:

Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 29 marzo CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

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SICCITÀ

pagg. 30-31

Allarme agricoltura e scarseggia anche l’acqua potabile

SOCIALE

pag. 32

I dati Inps: pensionati sempre più tartassati

ECONOMIA

pag. 24

Stretta creditizia, aziende sempre più a rischio

SPAZI APERTI

pag. 25

Pierre Cardin sceglie Marghera per il suo palazzo di Luce

CULTURA

pag. 29

Poesia, dal 1° al 3 giugno i prossimi Flussidiversi

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?I veri stipendifi ci sono rimasti intatti e soprattutto altrove. Nei comuni invece sono rimasti i sindaci “parafulmine” a prendersi le scariche

di improperi per le scuole con le pluriclassi, per le politiche della Sicurezza alquanto incerte, per le opere da gestire con i bilanci ingessati dal patto di stabilità, per i servizi sociali da affrontare quasi esclusivamente con il solo volontariato.

E poi le emergenze. Siano esse il tracimare dei fi umi, della disoccupazione, dell’incertezza sociale. Nei primi cento giorni degli ammi-nistratori che verranno eletti ci sarà sicuramente l’Imu. Nessuno dei sindaci uscenti si è preso la briga di calcolare le aliquote da applicare alle prime case, alle seconde, ai capannoni, ai fi enili, ai pollai. La spiegazione più plausibile è che nessuno abbia voluto associare, prima del voto, il proprio nome alla stangata che con ogni probabilità colpirà famiglie e imprese. Qualche primo cittadino si è limitato a protestare e a rigettare l’ingrato compito di fare da gabelliere allo Stato. Restando così la legge, infatti, il 40% dell’imposta sulla seconda casa andrà a Roma, che non si può neanche più defi nire “ladrona” vista la scoperta di sodali di Ali Babà anche negli uffi ci della Regione Lombardia e in via Bellerio sotto le mentite spoglie di chi si autodefi niva simil-teutonico e per questo irreprensibile.

La politica è un deserto nel quale, al pari degli altri, dovrebbe regnare il silenzio. Ma per tornare ai futuri sindaci va detto anche che tra le cose rimaste da fare, c’è il bilancio previsionale, di solito approvato prima del 31 dicembre ma quest’anno è prorogato fi no a alla fi ne di giugno. Cosa potranno prevedere quei sindaci freschi di mandato è diffi cile da spiegare ma una cosa, con una certa attendibilità, si può già anticipare: amministrare sarà più duro che in passato.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin - [email protected]

CULTURA

pag. 37

Museo Correr, tanti auguri a Gustav Klimt

A Piazza Vecchia di MiraI 100 ANNI DI NONNO GINO

Festa grande nelle scorse settimane a Piazza Vecchia di Mira, dove ha com-

piuto 100 anni Gino Longo. Nonno Gino è nato a Gambarare un secolo fa: il 26 marzo del 1912. Ha sposato Rita Nar-do. Da loro matrimonio sono nati i fi gli

Tullio e Vally. Ha superato le traversie di un secolo: la guerra da cui tornò solo a fi ne 1946. Da qualche anno la moglie è morta. Nella sua abitazione c’erano tante persone a festeggiarlo, anche il

sindaco ha portato il saluto. A Fossò

A GIUDIZIO IN 6

Cinquemila quintali di vetro ricavato dai tubi catodici dei televisori, zeppi di piombo, smaltiti fuori regola e riutiliz-

zati per bicchieri e bottiglie. E’ l’accusa di cui dovranno rispondere davanti al Tribunale l’imprenditore quarantenne

Fabio Cavinato titolare della “Sira srl”di Fossò, il pesarese Stefano Corrieri, il

friulano Lodovico Ramon, Giovanni Pe-ron, Natalia Ferrai e Giovanna Grisolfi .

FederconsumatoriRECLAMI PER

PRATICHE SCORRETTE

Oltre 350 reclami nei 17 comuni

della Riviera del Brenta e del Mira-nese per pratiche

scorrette che rasen-tano la truffa da parte delle compagnie di fornitura dell’energia. E’ il fenomeno che Federconsumatori del comprensorio

denuncia con il suo referente Alfeo Babato e con il legale dell’associazione

l’avvocato Carlo Pognici. E partita da parte dell’associazione,, una lettera in-

dirizzata ai 17 primi cittadini chiedendo una loro collaborazione.

Quasi 3000 persone a Mira potranno usufruire degli sgravi fi scali previsti per le zone non metanizzate. Questa l’im-portante delibera che è stata approvata durante l’ultimo consiglio comunale che si è svolto nel più popoloso comune rivierasco. Per avere informazioni basterà rivolgersi all’uffi cio Urp del comune

PetizioneECOMUSEO A RISCHIO

Il Centro Studi Riviera del Brenta che ge-stisce l’Ecomuseo in villa Principe Pio a Mira Porte ha fatto partire una raccolta di fi rme che continuerà fi no a maggio. La convenzione tra Provincia e Comune di Mira per il “prestito” remunerato di Villa Principe Pio, scadrà il 27 maggio 2012. E sembra che le intenzioni di rinnovarla non ci siano. Centinaia le fi rme già raccolte Pro-Ecomuseo.

Scuole superiori a DoloTANTI STUDENTI AL “MUSATTI”

L’anno scolastico 2012-2013, sarà da record per le iscrizioni all’istituto professionale Musatti. Alle pre-iscrizioni ci sono state fi nora 182 richieste. La scuola, che conta su 650 alunni, offre percorsi scolastici come l’alberghiero l’aziendale, il turistico e i corsi serali. Quest’anno i nuovi diplomati saranno circa un centinaio. Il prossimo anno il Musatti supererà le 700 unità.A MiraSGRAVI FISCALI PER NON METANIZZATI

Quasi 3000 persone a Mira potranno usufruire degli sgravi fi scali previsti per le zone non metanizzate. Questa l’im-portante delibera che è stata approvata durante l’ultimo consiglio comunale che si è svolto nel più popoloso comune rivierasco. Per avere informazioni baste-rà rivolgersi all’uffi cio Urp del comune.

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4 Elezioni a Mira44 Elezioni a Mira

CHI È MARIO BORELLA

Mario Borella 62 anni è il candidato della Lega Nord a

Mira . E’ geometra, ed ha esercitato la professione di restauratore a Venezia dal 1974 al 2000 e costruttore in terraferma dal 1980 a tutt’og-gi. E’ allevatore di cavalli e amante della natura. Il suo programma é di portare tutte le esperienze a disposizione dei cittadini di Mira, per una maggiore tutela del territorio. “Il mio programma, da neofi ta della politica- dice il candidato sindaco - è di portare tutte le mie esperienze a disposizione dei cittadini, per una maggiore tutela del territorio. Lavoro e occupazione, Commercio, Turismo, Urba-nistica e viabilità, assistenza alle persone, sicurezza ed ordine pubblico, agricoltura ed energia, cultura e sport e recupero delle fra-zioni, sono titoli del mio programma che mi impegno di realizzare nel caso di vittoria alle elezioni comunali di Mira”.

La strategia è chiara: la Lega a Mira , comune più popoloso della Riviera non vuole alleanze, punta ad andare al ballot-

taggio e vincere al primo turno. Il candidato Borella ha detto di aver già pronta la squadra e puntare a cambiare una città in cui per un imprenditore è diffi cile lavorare. E a dar manforte al candidato, che di fatto vuol sot-trarre una roccaforte storica al centrosinistra, c’erano i sindaci di Vigonovo Damiano Zecchi-nato, quella di Dolo Maddalena Gottardo e il vicesindaco di Fiesso d’Artico, Flavio Zebellin. Con loro il consigliere regionale Furlanetto, e l’amministratore di Veneto Agricoltura Paolo Pizzolato e l’onorevole Corrado Calligari. Come muoversi? Per il Carroccio a Mira è meglio correre da soli. Per Pizzolato “ Il Co-mune è sempre stato e restato, in decenni ininterrotti del governo della sinistra, un dor-mitorio. Un grande centro di 40 mila abitanti come questo non può continuare a restare in queste condizioni. Alla Mira Lanza c’erano 1.400 dipendenti , ora ne sono rimasti 400, e il rischio è che questa storica fabbrica chiuda per sempre, per non parlare della Pansac”. Il sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo, ha sottolineato come “la gente capisca subito di che pasta sono fatti gli amministratori della Lega Nord. Persone oneste, trasparenti, so-litamente affi ancate da tanti tecnici preparati e quasi nessun politicante di professione”. A dare i numeri del successo della Lega nel territorio comunale è stato invece Denis Gen-nari, segretario del partito a Mira. Gennari ha snocciolato i dati dell’aumento del consenso del Carroccio “Dal 3,5 del 2007 – ha detto Gennari – siamo arrivati al 22% dei consen-si in occasione delle elezioni regionali che hanno visto trionfare Luca Zaia per il posto di governatore del Veneto. Ora abbiamo 30 militanti e 120”. La Lega Nord però negli ul-timi giorni ha anche subito il travaglio interno della sua leadership nazionale con le dimis-sioni di Bossi. Ora bisogna vedere quanto peserà il fatto a livello locale. In lista a Mira ci sono persone di ogni categoria: imprenditori operai, artigiani.

Amministrative

Otto candidati per la poltrona del sindaco

Le intenzioni del CarroccioLA LEGA NORD PUNTA AD UN MONOCOLORE

Elezioni in Riviera, si vota a Mira e Campagna Lupia. A Mira , più popoloso centro della Riviera con quasi 40 mila residenti si va alle elezioni con una “fi oritura” di

candidature davvero impressionante, da quando cioè si sceglie il sindaco direttamente con il voto. Di candidature a sindaco ce ne sono 8 e di liste collegate ai candidati ben 15. A Mira che è storica roccaforte della sinistra, saranno chiamati alle urne 31.545 elettori su 39.141 residenti:15.386 uomini e 16.159 donne. Le sezioni elettorali sono 32. Si vota con il sistema del doppio turno. Il sindaco uscente Michele Carpinetti tenta la riconferma dopo aver vinto le primarie, con il centro-sinistra unito e Udc. Fra gli avversari l’assessore provinciale al Lavoro Paolino D’Anna per il Pdl e civiche, Mattia Donadel di “Mira Fuori del Comune”, Alessio Bonetto “Noi Per Mira”,

ELEZIONI, C’È DA SAPERE...

“Il movimento “Noi per Mira” - spiega di se stessa la lista in una nota- è compo-sto da un gruppo di persone unite dalla

volontà di interpretare l’esigenza, sempre più forte tra molti cittadini, di uscire dalle vecchie logiche di amministrare, convinti che bisogna cambiare metodo e mentalità nella gestione della cosa pubblica. Le nostre proposte sono frutto di una scelta precisa: delineare l’Idea di città con una serie di obiettivi chiari e orientati alle vere necessità delle persone, per produrre un programma realistico e concreto, in sintonia con le esigenze di sviluppo sostenibile del co-mune di Mira”. I punti forti sono cambiamento, innovazione e competenza. “Vogliamo condi-videre – spiega il candidato sindaco Alessio Bonetto - lo spirito di partecipazione e la volon-tà di cambiamento dei cittadini, contrastando quella logica di fare politica in cui gli interessi dei cittadini sono fi ltrati dagli interessi dei par-titi”. La lista comprende esponenti provenienti dal mondo delle associazioni e della società civile, tutte persone preparate nello specifi co settore di competenza. Molte di loro fanno il loro ingresso per la prima volta sulla scena poli-tica, nell’ottica, secondo i promotori, di “dare un forte segnale di cambiamento”. Il capolista è l’ex sindaco di Mira Roberto Marcato che, da mesi, che punta ad una “partecipazione dal basso”, mettendo a disposizione la propria esperienza politica. Il 25% della lista sarà com-posto da donne, fra le quali Marie Ohanesian (detta “l’americana”). Nativa di Los Angeles, dove ha vissuto e completato gli studi, è stata vicepresidente e responsabile della politica del consumatore. Attualmente, insegna inglese all’Università di Borbiago e dal 2004 al 2007, è stata presidente della Consulta dei Cittadini Stranieri del Comune di Mira. Farà parte della coalizione anche il gruppo consiliare uscente “Democratici per Mira”, con Francesco Volpa-to, già assessore del Comune di Mira e oggi consigliere comunale all’opposizione, ed il consigliere uscente Mauro Mion, maestro di ka-rate. Nella lista spicca anche il nome di Diego Luparelli, noto psicologo e psicoterapeuta, da anni consulente per la Rai di Miss Italia.

La lista ideata dall’ex sindaco Marcato “NOI PER MIRA” GUARDA AL FUTURO

CHI È ALESSIO BONETTO

Alessio Bonetto è candidato sindaco per la lista “Noi

per Mira”. Ha 32 anni, è sposato, con un fi glio, è responsabile e Direttore Tecnico presso un importante impianto di trattamento rifi uti a Fusina. Dal 2011, coordina la Commissione Rifi uti dell’Ordine Regionale dei Geologi del Veneto ed è vicepresidente dell’associazione scientifi co-culturale “il Reggipoggio”. Laureato in Scienze Geolo-giche, è stato autore di numerosi articoli e pubblicazioni su riviste di ambito geolo-gico e ambientale e sul tema del riciclo. Dal 2002 ad oggi, ha ricoperto a carica di consigliere in comune a Mira con il gruppo “Socialisti Riformisti” restando all’oppo-sizione della giunta Carpinetti. Lo slogan che Bonetto e la lista vogliono adottare per questa tornata elettorale è “ Ritorno al futuro”.

Sono due le liste civiche che appoggiano il candidato sindaco Vanna Baldan. La prima “Gente di Mira”, ideata e sostenuta dalla stessa Baldan, e poi anche un’altra lista civica:“Insieme per Mira”. Il movi-

mento “Progetto Veneto” con la candidatura di Cesare Renier come indi-pendente in “Gente di Mira”, ha annunciato il suo sostegno alla Baldan. Il programma della lista è chiaro. “Vogliamo - spiegano i candidati consi-glieri- lotta agli sprechi con la riduzioni del numero di assessori, dei dirigenti e degli incarichi esterni di portaborse distribuiti dal Sindaco Carpinetti. Un risparmio che nei 5 anni, sarebbe superiore ai 2 milioni di euro e con i quali dovrebbe essere fi nanziato un programma di messa a norma degli edifi ci pubblici, scuole, palestre”. Sull’Imu il programma della Baldan punta a eliminare aumento delle “già alte tariffe minime e dichiari l’esenzione per immobili rurali, edifi ci di interesse artistico e case in cui risiedono persone con disabilità”. Fra le altre idee del programma: bandire un’asta pubblica per la cessione delle farmacie comunali per fi nanziare nuove opere, ren-dere vivibili i parchi pubblici e migliorare i servizi alle frazioni promuovere progetti coordinati con gli altri comuni della Riviera per sviluppare la risorsa del turismo. Per il Distretto Sanitario, si ritiene necessario proporre una di-versa collocazione della struttura, in una zona più vicina ai mezzi pubblici. E poi: concedere in affi tto, con apposita gara, i tetti degli edifi ci pubblici per l’installazione di impianti fotovoltaici e con i ricavi ridurre i costi dei buoni mensa e dei servizi. Sul Pat: bisogna che il Piano Assetto del territorio promesso da due sindaci, sia sviluppato velocemente all’insegna di una minore possibilità di nuove edifi cazioni, favorisca il recupero dell’esistente. Sviluppare l’economia del paese per la creazione di posti di lavoro anche attraverso la riduzione delle lungaggini dei procedimenti amministrativi e lo snellimento degli iter burocratici. Sul polo logistico di Giare, “Gente di Mira” e “Insieme per Mira” sono chiari. “Qualsiasi ipotesi di utilizzo del territorio di Mira- dicono- deve essere subordinata ad una preventiva ed attenta verifi ca sull’utilizzo delle aree dismesse di Porto Marghera.

“Gente di Mira“ ed “Insieme per Mira” CIVICHE DI CENTRODESTRA CONTRO GLI SPRECHI

CHI È VANNA BALDAN

Vanna Baldan, 50enne, vive a Mira con il fi glio, e proviene da una famiglia conosciuta in pae-se. Funzionario Ulss 13, ha la maturità classica ed è laureanda

alla Facoltà di Scienze Politiche di Padova. E’ approdata in politica nel 2006 in Forza Italia. Si è candidata a sindaco di Mira nel 2007. Al ballottaggio, sostenuta da Forza Italia, An, Lega Nord, Udc, col 46% ha sfi orato l’elezione a sindaco contro Carpinetti. In consiglio è stata capogruppo di Forza Italia e Pdl poi. Ha sollevato la vicenda Serimi (pasti grati per gli amministratori) e ha proposto nel 2009 la delibera “Anagrafe degli eletti”. Sua è la battaglia per la realizzazione della Casa di Riposo. In dissenso con la dirigenza locale del Pdl di cui contrasta le primarie tra iscritti, corre alle elezioni con due liste civiche.

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555Elezioni a Mira

Amministrative

Otto candidati per la poltrona del sindaco

ELEZIONI, C’È DA SAPERE...

CHI È PAOLINO D’ANNA

Paolino D’Anna, candi-dato per il Pdl e per la lista civica “ la Voce

delle Frazioni” a sindaco di Mira, è nato a Napoli 46 anni fa. E’ sposato e ha un fi glio di 5 anni. In possesso del diploma di Perito Industriale Elettrotecnico, ha svolto la sua attività lavo-rativa soprattutto nel settore commerciale. Attualmente è in aspettativa per carica pub-blica in ragione del suo incarico di assessore provinciale al Lavoro.“ Ho intrapreso la diffi -cile strada delle elezioni amministrative per la posizione di sindaco- dice di sè - convinto di poter governare la nostra bella Mira con competenza, con passione, con determina-zione. E’ una sfi da importante, per questo impiegherò tutte le mie energie per raggiun-gere l’obiettivo che mi sono dato: dare una svolta al governo della città per risolvere e rimuovere quei problemi che, da troppo tem-po, la tengono “ingessata”.

“Anche per la pregressa esperienza di amministratore a Mira - dice il candi-dato Paolino D’Anna presentando il

programma - conosco a fondo questioni che at-tendono, di essere risolte. L’elenco delle “cose da fare” non può essere, esaustivo. Saranno in ogni caso fari che guideranno la mia azione governativa, il principio che l’amministrazione deve essere al servizio dei cittadini, la rigorosa attenzione nell’impiego delle risorse umane e quelle fi nanziarie, l’applicazione della cultura del risparmio eliminando con determinazione gli sprechi e le spese inutili”. Questi gli interven-ti ed i temi che saranno oggetto di particolare attenzione nel programma delle liste Pdl e “La Voce delle frazioni” che sostengono D’Anna riduzione del numero degli assessori da 8 a 4; potenziamento degli interventi nel settore sociale, un “Progetto sviluppo” fi nalizzato a creare un clima favorevole per le iniziative di ca-rattere economico che dovessero affacciarsi nel territorio. Ciò anche per contribuire nella misura massima possibile a risolvere o, ad alleviare il preoccupante fenomeno della disoccupazione giovanile e femminile. “Lo stato della viabili-tà interna è assolutamente carente - spiega il segretario del Pdl e capolista Jacopo Carraro- per la mancanza di collegamenti pubblici che colleghino le nostre frazioni e i punti nevralgici della nostra comunità. E’ quindi necessario un intervento che, istituendo un servizio pubblico effi ciente e ragionevole, risolva il problema che è particolarmente sentito dai cittadini” . Premesso che il territorio di Mira è interessato da grandi opere viarie come la Romea Com-merciale, la Camionabile, l’Idrovia, Veneto City, la coalizione che sostiene D’Anna punterà a coinvolgere i cittadini su scelte che non “po-tranno essere calate dall’alto”. Attenzione sarà posta anche al tema della sicurezza e al Piano Casa, per incentivare i recuperi delle abitazio-ni più datate. Nelle due liste che sostengono D’Anna, soprattutto nel Pdl tante conferme. Fra le conferme i consiglieri comunali uscenti Giorgio Zorzi, Loris Simionato e Paolo Lucarda. Nella” Voce delle frazioni” spicca la presenza dell’esponente dei comitati Valter Faggian.

Pdl e “La Voce delle Frazioni”L’ASSESSORE PROVINCIALE SFIDA IL SINDACO

La lista “Mira Fuori del comune” can-dida Mattia Donadel alla poltrona di sindaco di Mira. La lista che non ha cer-

cato accordi con i partiti tradizionali, vuol rappresentare una alternativa radicale sia al centrodestra che all’attuale centrosinistra. La lista emerge dal movimento Mira 2030, che vuol ridisegnare un territorio senza speculazioni edilizie e votato a bioedilizia e sviluppo sostenibile. La prima priorità per “Mira Fuori del Comune” si chiama partecipazione. “Per riavvicinare la politica ai cittadini vogliamo - spiega per la lista l’esponente Stefania Porchia - modifi care i regolamenti comunali. Vogliamo avviare un piano per la trasparenza, della gestione del-la macchina comunale che deve essere al servizio dei cittadini”. Ma non solo la lista vuole fermare le grandi opere come Polo Logistico, la Camionabile, Romea Commer-ciale, rifi utandone l’imposizione dall’alto e proponendo alternative con la protezione e la rivalutazione del nostro territorio. Per “Mira Fuori del Comune”. Va ridiscusso il Pat e va avviato un piano dei rifi uti per arrivare all’80% di raccolta differenziata e alla riduzione di almeno il 15%, della quan-tità di rifi uti prodotti (a Mira attualmente si punta ad arrivare al 65 % nel 2013)”. Anche la questione del lavoro assume im-portanza centrale in questo momento di crisi. “Vogliamo aprire subito un tavolo permanente di confronto per defi nire stra-tegie e proposte in risposta alla crisi occu-pazionale - spiegano - puntando su turismo, agricoltura, cultura e lavori verdi. Va ripen-sata a Mira l’offerta di spazi e servizi per la prima infanzia, in una logica di sostegno alla donna. La lista sottolinea anche i punti di contrasto con l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Michele Carpinetti e sono sui temi della partecipazione della difesa del territorio e sulle grandi opere”. Sono stati presentati poi anche i candidati consiglieri comunali che rispecchiano la pro-venienza dal mondo dei comitati.

Lista “Mira fuori del comune”COMITATI E ASSOCIAZIONI PER L’ALTERNATIVA

CHI È MATTIA DONADEL

Mattia Donadel 40 anni, laureato in Scienze Forestali

è dipendente pubblico al settore ambiente del Comu-ne di Venezia dal 2008. “Il mio percorso politico - dice di se stesso - inizia all’età di 15 anni con l’impegno nel movimento de-gli studenti medi. Sono stato attivista di Ri-fondazione Comunista dal 1991 al 2005. Con il Comune di Venezia, una sperimenta-zione sul cambiamento degli “Stili di Vita” mi ha permesso di conoscere più da vicino quel mondo di esperienze alternative“. L’impegno maggiore di Donadel è stato sempre sul fronte della difesa dell’ambien-te, del territorio. Dal 2004 segue il comita-to contro la Romea Commerciale, e da 4 anni è tra i coordinatori di Cat, i Comitati Ambiente e Territorio che si battono contro le “grandi opere”. E’ un appassionato di montagna, e di sport all’aria aperta.

CHI È MICHELE CARPINETTI

Michele Carpinetti è il sindaco uscente di Mira. Ha 46 anni, sposato due fi gli, proviene dal Partito Democratico(Pd), è stato sindacalista della Cgil,

è laureato in tecnologie applicate alla comunicazione, ed è sindaco di Mira dal 2007 (alla guida di una coalizione composta da Ds, Margherita, Idv, Verdi, Rc, Pdci e lista civica “Con te a Mira”), attualmente a capo di una giunta Pd- Sel. Con le elezioni che si terranno a maggio, la coalizione è formata da Idv , Federazione della Sinistra, Udc e Lista Nuova Mira “Ci presentiamo agli elettori – dice Car-pinetti – con un programma sobrio, senza “effetti speciali” che illuderebbe i miresi; abbiamo individuato 20 punti, 20 temi strategici su cui ci impegneremo per continuare l’azione amministrativa avviata 5 anni fa”.

“Una coalizione ampia che “è il segno più evidente – ha sottolineato Carpinetti presentandola – che di fronte alla frammentazione di liste e di candidati che caratterizza il panorama elettorale mirese, intende

proporsi come una squadra compatta e coesa, in grado di garantire governabilità e senso di responsabilità di fronte alle sfi de che ci attendono: penso al lavoro, alla crisi economica ma anche al progressivo indebolimento del welfare state in termini di progressiva riduzione di risorse e servizi”. Chiari anche i rappresentanti delle for-ze politiche che la compongono. “La nostra – ha spiegato il segretario comunale dell’Udc, Teresa Morelli – è stata una adesione convinta ad un progetto politico del tutto identico a quello che da due anni governa, e molto bene, Venezia; abbiamo costruito una lista rappresentativa dei tanti modi in cui si articola la società mirese, e dunque aperta all’associazionismo, al volontariato che presta grande attenzione all’uguaglianza di genere e con molti giovani non necessariamente iscritti al nostro partito”. Michele Lionetti, Italia dei Valori, ha sottolineato come “l’attenzione che il programma di Carpinetti mostra di avere per due punti per noi molto qualifi -canti, come la trasparenza e la sicurezza, spiega la volontà dell’Italia dei Valori, di sostenere il sindaco uscente”. Per Giuseppe Ardolino e Stefano Lorenzin (Sel) “il programma si pone come naturale prosecuzione di quello avviato da questa amministrazione; questa volta, nonostante in tanti lo pensassero irrealizzabile, ci presentiamo agli elettori come il vero e autentico centrosinistra”. Renato Spolaor (Pd): “la nostra lista è un giusto equilibrio tra le necessarie esigenze di rinnova-mento della classe dirigente ed esperienza amministrativa; è una lista che fi n dalla riconferma di alcuni consiglieri e assessori uscenti (Maurizio Barberini e ad esem-pio Renato Martin che hanno corso contro il sindaco alle primarie), è elemento di continuità con l’attuale esperienza”. Infi ne Diego Pinton, rappresentante della lista “Nuova Mira”: “la politica è la molla propulsiva della società; la nostra adesione a questo programma è il risultato di un confronto con il Sindaco; una lista civica come la nostra è uno “spazio altro” che arricchisce la coalizione perchè per natura è trasversale”

Cinque liste a sostegno del sindacoIL CENTROSINISTRA UNITO PUNTA ALLA RICONFERMA

Mario Borella Lega, Alvise Maniero per i “grillini” , Ma-rilena Fusco per la civica “Mira che Cambia”, Vanna Baldan con due liste per i dissidenti del Pdl. A Campa-gna Lupia si vota a turno unico, sarà una sfi da a due : si confronteranno il sindaco uscente Fabio Livieri, con la lista “Per il bene comune” sostenuta da Pdl e Lega Nord e Pisana Boscolo candidata del centrosinistra unito (Idv , Sel, Federazione della Sinistra, Socialisti allar-gato all’Udc) con “Impegno e solidarietà”. I residenti sono 7055 di cui i votanti 5190. Si vota domenica 6 maggio dalle 8 alle 22 e lunedì 7 maggio dalle 7 alle 15. Subito dopo lo spoglio decreterà il vincitore o, nel caso di Mira, gli sfi danti al ballottaggio.

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6 Elezioni a Mira66 Elezioni a Mira

La presenza di Katia (Catiuscia) Ricciarelli a Mira, in occasione della prima uscita uffi ciale da candidata sindaco di Marilena Fusco, non era a caso. La conferma è arrivata. Il soprano di origine rodigina è la capolista di “Mira che cambia” uno schieramento bipartisan che annovera tra i componenti imprenditori, operai, casalinghe e agricoltori e

che sostiene Marilena Fusco, un volto molto conosciuto in Riviera del Brenta per le sue attività di aggregazione sociale e promozionali. “L’amica Katia sa quanto tengo alla gente e alla città di Mira – spiega la Fusco – per questo non ha esitato e ha raccolto il mio invito, condividendo il mio percorso verso l’incarico di primo cittadino”. “In questi giorni di serrato confronto – continua la Fusco - ho incontrato la disponibilità di molte persone che intendono spendersi per un progetto innovativo capace di far cambiare il governo di un comune che offre molte risorse che possono essere investite sia per creare occupazione che per recuperare dal punto di vista ambientale e turistico il territorio. La cosa che più mi preme è con-dividere quotidianamente le decisioni e il pensiero con i miei cittadini che già da mesi ascolto incontrandoli”. “I tempi sono maturi per affrontare questo cambiamento – conclude Marilena Fusco - con la forza dei cittadini che per primi vogliono diventare i protagonisti di una nuova fase politica. Per questo li invito a votare visto che molti, delusi dalla politica, sono orientati all’assenteismo”. Marilena Fusco ha in programma tra le priorità: il riavvio dell’economia creando posti di lavoro, la condivisione sociale e l’integrazione, il rilancio del turismo attraverso il recupero del paesaggio. Nella sua cordata uno schieramento di imprenditori, agricoltori, casalinghe, operai, commercianti, liberi professionisti e soprattutto amici, uomini e donne con idee ed entusiasmo. “La gente di Mira – spiega Marilena Fusco – che ha voglia di cambiare il governo della sua città troverà in questa squadra proposte, contenuti e progetti”. “Ho sempre curato gli interessi di qualcuno – sottolinea Marilena Fusco – ora sono pronta a prendermi a cuore quelli di Mira”.

La civica “Mira Che Cambia”KATIA RICCIARELLI CAPOLISTA PER LA FUSCO

CHI È MARILENA FUSCO

Mira che cambia: è questo il nome della lista civica che sosterrà la candidata Marilena Fusco.50 anni, con un fi glio, dipendente pubblico, abita a Stra ma è conosciuta in tutta la Riviera per la sua attività di animatrice socio culturale. La Fusco ha seguito personalmente le campagne elettorali di esponenti di

spicco approdando alla segreteria di Oscar De Bona Assessore ai Flussi Migratori nella scorsa legislatura all’attuale incarico nell’assessorato all’Agricoltura Regionale con Franco Manzato. Ha collaborato in Parlamento nello staff dell’ex Presidente della Camera on. Irene Pivetti nel ramo della comunicazione. L’esperienza maturata nelle relazioni pubbliche, la capacità operativa, gli approfondimenti professionali legati al mondo della pesca, l’attenzione alle tematiche agroalimentari e am-bientali, fanno della Fusco una outsider ben introdotta nel “sistema Veneto”.

“Crediamo che il Comune di Mira abbia bisogno di una nuova direzione, di un nuovo sguardo verso i veri interessi di cui il cittadino ha realmente bisogno – spiegano gli attivisti – servizi per i giovani e i meno giovani più vicini, protezione del territorio e valorizzazione, sviluppo di nuove forme di collaborazione tra comune, aziende

e cittadini, difesa del patrimonio idrogeologico, democrazia partecipativa e una nuova idea di comune aperto”. Questi i punti cardine proposti dal Movimento 5 stelle. In particolare il Movimento anche a Mira propone metodi di trasparenza dei Consigli comunali e massima diffusione di tutte le attività comunali, attività per i cittadini di tutte le fasce d’età, una cittadella del lavoro con uno spazio pubblico, un sistema di inserimento al lavoro in collaborazione con le aziende del territorio e riqualifi cazione dei disoccupati e cassaintegrati. Ma il programma il gruppo del Movimento a 5 Stelle lo ha messo a punto sentendo i cittadini di volta in volta ai banchetti, ai gazebo e in discussioni pubbliche che hanno cercato di informare dell’attività del gruppo e le fi nalità. Fra le proposte anche sempre più incentivazione del fotovoltaico tramite convenzioni con banche locali e aziende per edifi ci pubblici e residenziali. All’interno della lista del Movimento a 5 Stelle di Mira, non ci sono professionisti della politica, ma chi politica non l’ha mai fatta ed è stanco di quella fatta fi nora Ma cosa è il Movimento 5 Stelle? Di fatto è un partito politico italiano, che si defi nisce come “libera associazione di cittadini”. È stato fondato il 4 ottobre 2009 sulla scia dell’esperienza delle Liste Civiche a Cinque Stelle create l’anno precedente. Rappresenta l’ala elettorale del movimento politico-culturale grillino da esso separata e reciprocamente in-dipendente[4], uffi cialmente è l’unica rappresentanza politica legittimata dalle idee e dalle rifl essioni del comico e attivista politico Beppe Grillo; che dal 2005 sono raccolte e diffuse dal blog beppegrillo.it. Le 5 stelle rappresentano: acqua pubblica, trasporti, sviluppo, connettività e ambiente.

Il Movimento a 5 StelleSENZA ALLEANZE PER CAMBIARE LA POLITICA

CHI È ALVISE MANIERO

Il Movimento 5 Stelle di Mira ha annunciato la sua candidatura alle prossime elezioni ammi-nistrative. Il candidato sindaco è un giovane mirese, Maniero Alvise, di 26 anni laureando in Scienze Politiche a Padova. Il loro motto è. “E’ l’ora di tornare a votare, è l’ora del cambiamento”. ”La nostra

politica- dice Maniero - si basa sul cittadino, ognuno di noi conta uno e noi siamo esclusivamente i portavoce dei cittadini. Basta con i soliti partiti autoritari che, dopo essere stati eletti, non ascoltano la voce del cittadino; noi partiamo dai cittadini per i cittadini”. Alvise Maniero e il gruppo che lo sostiene a Mira, puntano a far fare un buon risultato al Movimento a 5 Stelle che è fatto di persone fuori dalla politica e con tanta voglia di adoperarsi per il bene della città

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UDC Campagna LupiaCome UDC di Campagna Lupia, abbiamo deciso di appoggiare per le prossime amministrativela candidata a sindaco Boscolo Pisana.Questa scelta è avvenuta dopo aver condiviso le linee guida del programma elettorale, in cui si parladi Famiglia, perno della nostra società; Sviluppo sostenibile del territorio, Comunità, intesa come centrodi aggregazione e Scuola , valore imprescindibile per una crescita civile e culturale dei nostri giovani.Riteniamo inoltre che questa esperienza sia anche un utile laboratorio politico-culturale in cuifinalmente, anche a Campagna Lupia, possiamo superare determinate barriere culturali edideologiche, cercando di unire le nostre forze ed esperienze per il bene del nostro paese. In unmomento di così grave difficoltà economica a tutti i livelli, dobbiamo fare squadra sempre di più,per cercare di dare ai cittadini le risposte che meritano e di soddisfare le loro aspettative.

I temi che noi dell’UDC di Campagna Lupia riteniamo fondamentali:- Per le Scuole Materne Parrocchiali presenti sul territorio, continuare e migliorare il rapporto con

la Pubblica Amministrazione, se possibile incrementare con contributi diretti ed indiretti, l’aiutoalle famiglie nel pagamento delle rette.

- Una più stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale al fine di dare risposte a quellegiovani famiglie che hanno bisogno di un servizio adeguato per i bambini più piccoli cercandodi evitare inutile sovrapposizioni. Riconoscimento del valore sociale delle Scuole Maternepresenti sul territorio che deve essere collegato in un rapporto di collaborazione al contestoscolastico pubblico.

- Collaborazione dell’Amministrazione comunale in attività parrocchiali che sono di rilevanza edpubblica utilità al fine di favorire occasioni dello stare assieme, e valorizzazioni degli spazi diaggregazione.

- Creare momenti di socializzazione sia per i bambini che per gli adulti, con il fine di coinvolgeretutta la popolazione per costruire per la nostra Comunità.

CAMPAGNA LUPIAIMPEGNO

SOLIDARIETÀELEZIONI COMUNALI 2012 - LISTA CIVICA “IMPEGNO e SOLIDARIETÀ”

Il candidato a SindacoPisana Boscolo è nata a Campagna Lupia, 48 anni fa, qui vive dasempre con la sua famiglia. E’ sposata e ha due figli. Dopo gli studiUniversitari e la laurea in Biologia, ha lavorato come Ispettore diIgiene presso il Servizio Veterinario dell’ULSS di San Donà di Piave.E’ passata poi all’ARPAV, l’Agenzia Regionale per la ProtezioneAmbientale di Mestre, dove è attualmente impiegata. Si è laureataper la seconda volta, nel 2008, in “Tecniche della PrevenzioneAmbientale”. Ha già avuto un’esperienza di Consigliere Comunalenegli anni passati.

La lista civicaIl nome della lista civica è IMPEGNO SOLIDARIETA’. Sono i duecardini attorno ai quali è stata costruita la lista civica. L’impegnodei cittadini per costruire una Comunità solidale, nella quale chi hadi più aiuta chi ha meno possibilità. Il simbolo sono tre tulipani incrociati. Rappresentano la rinascitadella primavera, della vita che ritorna. Con i colori verde, bianco erosso, la bandiera della nostra Patria e dei valori che rappresenta.

I partiti che la sostengonoLa lista Impegno e Solidarietà è sostenuta da un ampioschieramento che raccoglie tutti i partiti del centro e della sinistradello schieramento politico. UDC, PD, IdV, SEL, Socialisti eRifondazione.

I punti principali del programmaIl cittadino quando entra in Comune deve sentirsi a casa suaperché il Comune è la casa di tutti i cittadini. Tutti devono poterconoscere quello che il Comune fa, per cui deve esserci lamassima trasparenza nell’attività amministrativa, e tutti devonopoter partecipare alle scelte e alle decisioni che vengono preseper la Comunità, perché le scelte devono essere condivise e nonimposte.Il personale del Comune è una risorsa per tutta la Comunità.Pensare al futuro, a come saremo tra dieci o quindici anni, puòsembrare oggi poco importante, eppure un progetto politico deveper forza contenere questa idea, altrimenti si corre il rischio diamministrare il presente senza creare le condizioni e le prospettiveper un paese migliore.Quando pensiamo allo sviluppo del nostro territorio, dobbiamosempre tenere bene a mente due principi irrinunciabili. Lo sviluppodeve essere sostenibile, cioè compatibile dal punto di vistaambientale, e condiviso dalla Comunità, cioè inserito nel contestostorico, culturale e sociale in cui viene realizzato.La famiglia, la scuola e la comunità sono i punti di riferimentoinsostituibili per la crescita responsabile di ogni cittadino. Perquesto motivo pensare al futuro del paese sarebbe del tutto inutilee riduttivo senza un progetto per la Scuola nella Comunità.La Scuola deve diventare una priorità della politica ed è compitodell’Amministrazione comunale mettere insieme le risorse necessarieper creare una scuola moderna ed efficiente, in grado di prepararei giovani all’incontro con l’Europa e alle sfide del domani.Ma l’Amministrazione comunale ha anche il compito di mettereinsieme le energie e le risorse del territorio per una scuola chediventi il motore della Comunità. Per realizzare questo obiettivo ènecessario innanzi tutto riconsiderare sotto un nuovo profilo dicollaborazione e condivisione il rapporto Amministrazione pubblica- Scuola paritaria - Scuola pubblica.Il tema più importante del programma riguarda le politiche daattuare a sostegno della famiglia. Consideriamo prioritario, in unmomento di estrema difficoltà, progettare un forte e decisointervento della Pubblica Amministrazione a favore della famiglia,forza vitale di una comunità solidale, dove coloro che hanno piùpossibilità aiutano quelli che ne hanno meno.Un altro, importante, capitolo di intervento della PubblicaAmministrazione riguarda i Servizi che vengono offerti ai cittadini.Un capitolo spesso doloroso perché le difficoltà della crisi hannoimposto tagli progressivi ai servizi per l’infanzia, ai servizi perdisabili e per gli anziani non autosufficienti.Addirittura molti servizi vengono messi in discussione e, insiemead essi, molti diritti vengono negati. Si pensi al diritto alla salute, oal diritto allo studio o, ancora, al diritto dell’anziano a vivere nelproprio ambito famigliare con dignità e consapevolezza.

Noi di Rifondazione Comunista e Sinistra Ecologia e Libertà sosteniamocon piena consapevolezza la candidatura a sindaco di Pisana Boscoloperché riteniamo che sia necessario un cambiamento radicale dellapolitica a livello locale.Siamo forze politiche responsabili, ed è nostra intenzione lavorare percostruire una nuova sensibilità politica, più vicina ai cittadini e alleproblematiche sociali. Siamo consapevoli che per far questo ènecessario uscire dagli schemi vuoti ed obsoleti, dalle contrapposizioniche spesso hanno impedito lo sviluppo di una politica concertata con eper i cittadini.Insieme ad altre forze politiche della sinistra e del centro, appoggiamola candidata a Sindaco Pisana Boscolo perché i suoi obiettivi sono inostri obiettivi, per la grande affinità per le tematiche che più ci stannoa cuore e per la sua passione per il sociale e le questioni care allasinistra.Siamo convinti che Pisana Boscolo, se sarà Sindaco della nostraComunità , sarà in grado di dare ai cittadini quanto si aspettano e quantoè dovere di una buona Amministrazione.Siamo concordi con la candidata sindaco nel ritenere che tutte lepersone, tutti i cittadini, sono una ricchezza per la comunità. Particolareattenzione verrà prestata al mondo del lavoro e dell’occupazione, senzaretorica o false ipocrisie, ma sviluppando centri di ascolto e assistenzarivolti ai cittadini in difficoltà, ricercando soluzioni che possano aiutarein maniera concreta tutte quelle realtà che ora si trovano abbandonate

a se stesse.La dignità della famiglia nel senso più ampio della parola sarà uno degliobbiettivi fondamentali della prossima amministrazione.Una adeguata attenzione sarà rivolta al mondo dell’artigianato e delcommercio, che a tutt’oggi non viene ascoltato né in ambito locale, nésovracomunale; e ciò sta impoverendo in maniera drastica lacittadinanza di Campagna Lupia. A tal fine sarà prodotto ogni tipo disforzo affinché gli istituti di credito locali riprendano a dare ossigeno adartigiani e commercianti.Un ulteriore sensibilità che ci accomuna fortemente è l’attenzione rivoltaal mondo giovanile, alla cultura ed alla scuola. Al mondo degli anziani, noi e la candidata sindaco, riteniamo vadanorivolti adeguati servizi, prestando la necessaria attenzione alle loronecessità, consideriamo che è importante la gita, ma non basta per ilrispetto dovuto a coloro che ci hanno dato tanto facendo crescere ilpaese. Su questo tema dovrà essere sviluppato un rapporto integratocon le famiglie, con i giovani, e con i servizi assistenziali.Tutto ciò non è un sogno, è realizzabile ed attuabile in una realtà comeCampagna Lupia, già forte nei valori individuali e tra le persone,purtroppo, ultimamente, messi in cantina e dimenticati.Con l’intenzione di raggiungere quanto prima gli obbiettivi che abbiamoillustrato, noi, oltre a sostenere con convinzione la lista “Impegno eSolidarietà” con candidato Sindaco Pisana Boscolo, ci impegniamo amettere in campo le forze migliori con i nostri candidati in lista.

Rifondazione e Sinistra Ecologia Libertà

Alla lista Civica “Impegno e Solidarietà” si è unito anche il PSI. Lemotivazioni che hanno portato a questa decisione sono l’identità di ideee di obiettivi i quali puntano allo sviluppo e alla crescita del comune diCampagna Lupia e delle sue frazioni. Questo sviluppo trova il suo puntodi partenza dalla volontà di tutelare, in un momento difficile all’internodella società odierna, alcuni dei principi fondamentali citati nella CartaCostituzionale: il diritto all’istruzione e il nucleo familiare. Staall’amministrazione il compito di tutelare e di supportare nel caso didifficoltà le famiglie, sia nell’ambito sociale che economico, in quantosono proprio queste formano il nucleo fondamentale della comunità.Tuttavia, questi non sono gli unici punti su cui noi del PSI ciimpegneremo in questa campagna elettorale che, in caso di elezione,in Consiglio Comunale: i problemi quotidiani che la cittadinanza si trovaad affrontare e che l’Amministrazione Uscente ha dolosamente ocolpevolmente trascurato sono altrettanto importanti. Ed è propriol’assoluto immobilismo negli ultimi cinque anni dell’amministrazione in

carica che ha caricato noi del PSI nel dedicare buona parte del nostroimpegno ai problemi del cittadino, soprattutto nelle frazioni, da sempremolto più trascurate del capoluogo. Basti pensare alla situazione diassoluta precarietà delle illuminazioni e delle infrastrutture pedonaliall’interno del quartiere della frazione di Lughetto, le quali da anni sonoin uno stato che determina pericolo per la cittadinanza. Questi però nondevono essere considerati punti di arrivo, bensì punti di partenza peradoperarsi allo sviluppo delle frazioni, le quali necessitano di una spintaal fine di ottenere ulteriori servizi e benefici.L’ultimo punto fondamentale della nostra politica saranno i giovani, iquali sempre più sono tagliati fuori dalle decisioni riguardanti lacomunità. Per questo noi del PSI abbiamo deciso di proporre comecandidato per il Consiglio un giovane di 22 anni, che vive la comunità eche potrà dare un punto di vista diverso da quello di chi solitamente viveall’interno della politica a tutti i livelli.

Partito Socialista

Con la lista IMPEGNO e SOLIDARIETÀper far rivivere la Comunità e ricominciare a progettare il futuro

Impegno e Solidarietà_Layout 1 03/04/12 09:33 Pagina 1Messaggio publiredazionale

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8 Elezioni a Campagna Lupia88 Elezioni a Campagna Lupia

Una lista con tanti giovani e persone che si affac-ciano per la prima volta alla politica, insieme a tante conferme. E’ questa la caratteristica di

“Impegno e Solidarietà” la lista civica che ha raccolto l’appoggio di Pd, Idv Sel , Socialisti e anche dell’Udc. La segretaria del Pd Elisa Sturaro durante la presenta-zione della candidata sindaca e della stessa lista, non ha nascosto che “e’ la prima volta che corre un candi-dato donna a Campagna Lupia, e speriamo che questo porti anche una ventata di novità nel fare politica in questo comune”. Fra le cose che “Impegno e solida-rietà” cercherà di riportare, è stato sottolineato, ci sarà la “questione della gratuità dei libri di testo alle scuole dell’obbligo, che era sempre stato un punto forte del centrosinistra ma che la giunta Livieri ha eliminato”. Fra le priorità in questo momento di diffi coltà e crisi economica c’è quella sicuramente del lavoro e della difesa della famiglia. “La questione - hanno spiegato i segretari politici dei partiti che appoggiano la Boscolo-

dei tanti disoccupati nel nostro comune, che sono a casa a causa della crisi è davvero preoccupante.

Per questo abbiamo organizzato per capire ancora meglio il problema, una serie di incontri pubblici con le associazioni di categoria e sindacati che si terranno ad aprile e inizio maggio per raccogliere tutte le istanze utili ”. Anche il tema del miglioramento dei trasporti pubblici sarà uno dei piatti forti del programma. Ma veniamo alla composizione della lista. Tanti i giovani presenti. Fra questi Francesca Bressanin e Luca Vacca-ro. Non si è candidata invece a consigliere comunale il segretario locale del Pd Elisa Sturaro. Restano fuo-ri dalla lista anche gli ex sindaco Angelo Ragazzo e Guido Moressa. E’ molto rappresentata la frazione di Lughetto. Presenti per l’Udc il segretario locale Gino Baldan (che aveva minacciato di correre da solo)e Paolo Bassanello. Il centrosinistra punta insomma a riconquistare il comune che ha perso nel 2007 per la prima volta.

Liga veneta per L’Autonomia LA LISTA “IMPEGNO E SOLIDARIETÀ”

A sostenere la ricandidatura di Fabio Livieri alla guida di Campagna Lupia è la lista civica “Per il Bene Comune”, appoggiata in questa tornata elettorale da Pdl e Lega Nord. Non ci sarà però in questa occasione però l’Udc a sostenerlo che ha fatto il salto di

coalizione, accordandosi con il centrosinistra. Fra i nomi di rilievo della lista del sindaco uscente, ci sono parecchie conferme. Ci sono infatti gli assessori uscenti Lionello Marcato, Alberto Natin e Marino Capuzzo, e Diego Longhin come indipendente. Sono rappresentate all’interno della lista, tutte le frazioni. Il sindaco punta a completare il lavoro fatto nell’ulti-ma amministrazione e a sviluppare imprenditoria e turismo nel territorio. Molta attenzione sarà posta alle grandi opere come Romea Commerciale ed Idrovia, per le quali Livieri ha già presentato con la giunta uscente progetti ad hoc. Livieri arrivò alla guida del paese dopo il dominio incontrastato del centrosinistra. Alle elezioni del 2007 sconfi sse il sindaco uscente Angelo Ragazzo sfruttando con il sistema del turno unico le divisioni che c’erano state nel centrosinistra, che aveva da un lato il Pd e dall’altro Rifondazione e i comitati. Il candidato sindaco però nonostante abbia una lista espressione anche delle forze politiche, vuol dare un’impronta civica alla sua formazione e all’azione amministrativa. “Mi ricandido - dice il sindaco uscente Livieri - per amore del paese. Ma ai partiti chiedo il massimo grado di libertà di azione. Non voglio condizionamenti continui”. Fra i problemi politici che ha dovuto affrontare la giunta uscente di Campagna Lupia, c’è stato anche quello delle dimissioni al penultimo consiglio comunale, dell’assessore al bilancio Fiorella Rigon.“Per il Bene Comune” è una lista conosciuta in paese comunque, da oltre 10 anni, ed ha sempre voluto caratte-rizzarsi più che come una lista espressione dei partiti di centrodestra, come una lista che è radicata nel capoluogo e nelle frazioni e dà risposte alle istanze del territorio. La civica deve far fronte però stavolta ad un centrosinistra unito che non vuole ripetere gli errori del passato.

La lista del sindaco pronta alla sfi da“PER IL BENE COMUNE” TENTA IL BIS

CHI È FABIO LIVIERI

Fabio Livieri 46 anni sindaco uscente è funzionario per l’area del Miranese di Coldiretti. E’ sposato ha 4 fi gli. E’ stato presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta e ora lo è

di quella dell’Ulss 13. Come hobby ha gli sci. E’ amante della mon-tagna e delle passeggiate all’aperto. Ha praticato il calcio , ma da tempo ha messo le scarpette al chiodo E’ stato per anni esponente dell’opposizione di centrodestra per poi vincere le elezioni 5 anni fa contro l’allora sindaco uscente dei Ds Angelo Ragazzo che tentava la riconferma. Con la sua elezione dopo oltre sessant’anni per la prima volta Campagna Lupia ha cambiato colore politico.

CHI È PISANA BOSCOLO

La candidata sindaco che sfi derà Fabio Livieri è Pisana Boscolo 47 anni nata e cresciuta a Campagna Lupia, con una esperienza di consigliere comunale alle spalle. Pisana Boscolo sposata con due fi gli è moglie dell’ex assessore alla Cultura del comune Vittorino Zecchin.

Ha due lauree, una in biologia e l’altra come tecnico ambientale. Ha lavorato nel settore veterinario a San Donà ed ora è tecnico all’Arpav a Mestre. E’ molto stimata per la sua pre-parazione nel campo in cui opera. Nei mesi scorsi il fatto che il centrosinistra avesse candidato una donna era nell’aria, anche se i nomi fatti erano quelli di altre esponenti. Pisana Boscolo è stata designata candidato sindaco dai partiti del centrosinistra senza passare per le primarie .

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Wi Fi gratuito e senza limitazioni•

Sostegno alle giovani coppie presso le banche• per l’accesso al mutuo sulla prima casa

Creazione di una Giovani Card, che premia il volontariato• con sconti e agevolazioni

Punto d’ascolto per gli over 40 e 50 senza lavoro•

Tavolo di confronto tra banche e aziende per l’accesso al credito•

Politiche di sviluppo e investimenti sul territorio•

Una città illuminata e videosorvegliata•

Istituzione di un Comando di Compagnia dei Carabinieri•

Lotta ai reati ambientali•

Difesa del servizio sanitario in Riviera •

Tavolo di confronto tra banche e aziende per l’accesso al credito

DIAMO AL FUTURO UN’OPPORTUNITàper i giovani a Mira

DIAMO GARANZIE ALLE PERSONEper il lavoro a Mira

DIAMO SICUREZZE E CUREper le faMiglie a Mira

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Messaggio publiredazionale

Page 12: La Piazza della Riviera est - 2012mrz n37

10 Mira1010 Mira

Ecomobile e raccolta differenziata, continua a grandi passi il nuovo corso nella gestione dello smaltimento dei rifi uti a Mira. A darne notizia

è l’assessorato all’Ecologia. Partiamo dal punto sul-la raccolta differenziata. “La raccolta differenziata a Mira - spiega l’assessorato - va a gonfi e vele e vola oltre quota 55 %. Con il servizio dei cassonetti a calotta, serviamo i centri di Mira Taglio, Mira Porte e Oriago. Contiamo di coprire le parti rimanenti delle grosse frazioni, cioè Mira e Oriago entro la fi ne del 2012. Poi entro la prima metà del 2013 pensiamo che possano essere coperte dal nuovo sistema an-che le aree periferiche del comune, e cioè quelle di Marano, Dogaletto, Gambarare e Malcontenta”. Il Comune di Mira ha degli obbiettivi ben precisi: “Entro la fi ne del 2012 vuol centrare l’obbiettivo ministeriale, che è quello del 65 % del rifi uto totale differenziato. Ma ad aiutare i cittadini in queste set-timane (da metà marzo) è arrivato anche un nuovo servizio, l’Ecomobile. L’Ecomobile, è una struttura itinerante per la raccolta di materiali ingombranti, apparecchiature elettroniche e rifi uti pericolosi. E’ a Mira, nel parcheggio di via Oberdan, ogni secondo mercoledì del mese, e a Oriago in Piazza Mercato ogni quarto mercoledì del mese, dalle 8 alle 12. Il servizio è rivolto alle utenze domestiche del Comu-ne di Mira; i cittadini potranno quindi consegnare direttamente legno, ferro, materiali ingombranti, apparecchiature elettriche ed elettroniche, tubi al neon e lampade al risparmio energetico, rifi uti peri-colosi, il tutto fi no a un massimo di un metro cubo. Le aree individuate per la sosta dell’Ecomobile sono opportunamente segnalate onde evitare il parcheg-gio delle auto nei giorni di raccolta. “E’ una novità importante – spiegano all’assessorato all’Ecologia – che ci auguriamo contribuirà a migliorare il livello della raccolta differenziata nel nostro Comune. Un

obiettivo per il quale nell’ultimo anno e mezzo, ab-biamo fatto importanti progressi con l’introduzione progressiva dei cassonetti a calotta e del porta a porta, e grazie anche al convinto impegno dei citta-dini. Per il momento all’Ecomobile sarà presente un operatore; successivamente sarà possibile accedervi utilizzando la chiave elettronica personale che apre i cassonetti. Continuerà comunque a funzionare il servizio di raccolta ingombranti a domicilio, previa prenotazione”. Il comune di Mira spera anche che il nuovo servizio riduca la dispersione e lo sversamen-to abusivo di rifi uti nel territorio che è sanzionabile oltre che essere un segno di inciviltà. Spesso, infatti, la gente scarica televisori o altri elettrodomestici o

ingombranti (mobilio ecc) a lato dei cassonetti, per-ché stanca di tenerli in casa o di aspettare l’arrivo del servizio a domicilio, che spesso ci mette anche 2 settimane. Per controllare che non ci siano sversa-menti abusivi sono state collocate anche due teleca-mere in due punti a rischio del territorio. Il servizio dell’Ecomobile ha dato buoni risultati in Riviera del Brenta anche nel comune di Campagna Lupia, in cui è entrato in funzione poche settimane prima che a Mira. Per ulteriori informazioni e notizie su come differenziare correttamente i rifi uti rivolgersi al sito www.gruppoveritas.it oppure all’Uffi cio Ambiente del Comune di Mira. Info tel allo 0415628188.

di Alessandro Abbadir

Rifi uti Il punto della situazione con l’introduzione del sistema a calotta

Ecomobile e cassonetti, si cambia

Sono stati sostituiti i cassonetti con il nuovo sistema a chiave

Il Comune vuole ambisce di raggiungere entro la fi ne del 2012 il 65% del rifi uto totale differenziato

Territorio

Il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia si è insediato nella città lagunare il 24 e 25 marzo scorso, ma il primo territorio della sua diocesi che

ha toccato, come tradizione, è stato quello di Mira. Ad attenderlo tutte le parrocchie del vicariato con i rispettivi parroci e migliaia di fedeli che aspettavano il Patriarca. Ma vediamo il percorso fatto. Moraglia si è fermato davanti al municipio del più popoloso centro rivierasco dove ad aspettarlo c’erano il sinda-

co e gli esponenti di tutte le forze politiche. Dopo un breve saluto, sindaco e patriarca si sono recati nella chiesa di San Nicolò, ad accoglierlo quasi 1.500 per-sone. Lungo il Naviglio del Brenta in suo onore sono sfi late barche storiche e gruppi remieri. Il patriarca prendendo la parola ha ricordato come sia suo com-pito, come un padre, prendere per mano i fedeli e le persone. “Anche la crisi se ci si prende per mano - ha detto Moraglia - si accanisce meno sulle persone”.

Moraglia ha ricordato poi come le comunità diano il meglio di sé nei momenti di diffi coltà. Ha poi letto con simpatia i cartelli di benvenuto scritti dai gruppi parrocchiali, e ha ricevuto da delle bambine i doni della terra della Riviera. Il viaggio è proseguito per Mira Porte: saluto alla chiesa di San Marco e al par-roco don Marcello. Ad Oriago l’ultima sosta prima di raggiungere Marghera. Il vescovo ha salutato 1000 fedeli e il parroco Don Adriano.

NEWS Comunità in festaIN MIGLIAIA PER IL PATRIARCA

A.A. Il Patriarca alla parrocchia di San Nicolò

segue da pag. 1C’è la forte tentazione di attri-

buire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifi che categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identifi cabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succedendo.

Storicamente gli “untori” a cui ve-niva attribuita la diffusione della peste

o di altre calamità, sono stati identifi cati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chia-ramente identifi cabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione.

Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state og-getto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”.

I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemi-tismo in Europa sono un monito importante.

Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi.

In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifi chino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia.

Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole.

Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni.

Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per preve-nire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

L’Intervento

di Amos Luzzatto*

Page 13: La Piazza della Riviera est - 2012mrz n37

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Page 14: La Piazza della Riviera est - 2012mrz n37

12 Campolongo1212 Campolongo

Ha riaperto, dopo quasi due mesi di chiusura nelle scorse settimane, l’uffi -cio postale di Campolongo Maggiore

nel quartiere “Di Vittorio”. La riapertura ar-riva dopo una chiusura ”forzata” dell’uffi cio postale non certo dovuta a decisioni dell’a-zienda. L’uffi cio postale era stato semidistrut-to da un assalto all’inizio di gennaio da parte dei banditi. I banditi per portare via il denaro con l’esplosivo avevano cercato di scardinare il banco posta. Le cariche esplosive piazza-te, però, hanno danneggiato fortemente l’uffi cio, ma non sono bastate ad aprire la cassaforte. I soldi, infatti, erano rimasti den-tro la stessa. La direzione dell’uffi cio postale aveva invitato i cittadini di Campolongo a recarsi agli uffi ci a Liettoli e Bojon. Dopo quasi due mesi e mezzo di lavori febbrili per sistemare le strutture danneggiate, i cittadini del capoluogo del comune rivierasco posso-no nuovamente servirsi dell’uffi cio. “Poste Italiane su nostra sollecitazione - spiega il sindaco Alessandro Campalto - ha lavorato rispettando strettamente un cronoprogram-

ma concordato. La chiusura dell’uffi cio nel capoluogo ha creato non pochi problemi. La gente ha dovuto recarsi a Bojon e Liettoli”. L’uffi cio postale di Campolongo ha riaperto con i consueti orari al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle 8,25 alle 13,35 ed il sabato fi no alle 12.35. Al di là di questa “buona notizia”, la questione del servizio postale in Riviera del Brenta però non è delle più facili. Infatti, in diverse occasioni si sono le-vate note di protesta per i ritardi accumulati nella consegna del recapito. Molto spesso il

personale è insuffi ciente e in tante occasioni le bollette sia a Campolongo che in comuni limitrofi , come Fossò o Pianiga, arrivano in ritardo. Anche la questione degli uffi ci postali del personale allo sportello non è delle più facili. Infatti, si sono create code, soprattutto nei momenti in cui si riscuotono pensioni o si pagano bollette. Anche in questo caso le cri-tiche sono sull’organizzazione del personale, spesso occupato (e indirizzato) più a vende-re prodotti fi nanziari che a svolgere funzioni di sportello pubblico.

di Alessandro Abbadir

Il servizio ha ripreso con i consueti orari dal lunedi al sabato

Il caso Dopo il tentato furto con l’esplosivo a gennaio

Riapre l’uffi cio postale

L’uffi cio postale di Campolongo

Il comune di Campolongo Maggiore ha aderito alla campagna “Io Sostengo il servizio civile“ promossa dalla Rappre-

sentanza Nazionale dei Volontari del Servi-zio Civile Nazionale, a seguito del momento diffi cile che sta vivendo il Servizio Civile Nazionale che ha visto negli anni una con-tinua diminuzione dei fondi per lo stesso. A spiegare l’iniziativa è il vicesindaco Andrea Zampieri. “Il numero di giovani (dai 18 ai 28 anni) avviati ad attività solidaristiche per un anno della propria vita, in Italia o all’estero - dice Zampieri - è passato da oltre 45.000 del 2006 a 14.000 del 2010, in 4 anni un taglio del 400%. Il servizio civile in questi anni si è dimostrato un effi ciente moltiplicatore di valore sociale. Secondo le stime del centro universitario di studi sul servizio civile, ogni euro investito produce un controvalore cinque volte maggiore in termini di formazione e servizi sociali of-ferti. Noi crediamo nel valore del servizio civile come servizio alla propria comunità, scuola di vita, ed esempio concreto di difesa della patria pertanto auspichiamo con estre-ma urgenza un rifi nanziamento del Fondo Nazionale per il Servizio Civile da parte del governo Monti”. Zampieri fa poi l’a-nalisi nel proprio comune. “Anche il nostro comune - dice - ha usufruito negli anni del servizio dei volontari e anche quest’anno sono stati assegnati due volontari per il ser-vizio bibliotecario e ulteriori due per l’area sociale, purtroppo la partenza è stata sca-glionata da gennaio a settembre pertanto ad oggi questi giovani non possono prestare

il proprio servizio. L’aspetto ancor più critico è l’assenza di ogni previsione per l’anno 2013. In un momento così delicato per il nostro Paese abbiamo l’obbligo di sostene-re questo silenzioso popolo di giovani che dal 1972 quotidianamente opera a sup-porto delle proprie comunità e che vivono un’esperienza formativa utile anche per il proprio inserimento nel mondo del lavoro”. Intanto sempre sul versante della solida-rietà il vicesindaco Zampieri ha coordinato anche un’altra iniziativa. “I rappresentanti delle associazioni del comune di Campo-longo Maggiore - spiega Zampieri - hanno deciso, congiuntamente, la destinazione dei proventi dell’annuale Lotteria delle As-sociazioni, che ammontano ad euro 2.014 alle parrocchie. Vista la situazione di diffusa precarietà economica nella quale versano numerose famiglie del nostro Comune e del-le criticità connesse alla gestione economica delle scuole materne paritarie, si é deciso di consegnare ai parroci delle 4 parrocchie del Comune 500 euro ciascuno. I parroci, che conoscono la reale situazione delle famiglie del nostro comune, sceglieranno, in piena autonomia, l’utilizzo ed i destinatari”.

SERVIZI CIVILE SERVONO PIÙ VOLONTARI

A.A.

In breveScatolone di occhiali per il Kenya

Grazie all’iniziativa “L’Accademia del sapere” (una sorta di fi era del libro a prezzi scontati), promossa dal Comune con l’aiuto di Auser e Mondo di Carta, è stato

raccolto uno scatolone di occhiali usati, che saranno destinati ai bimbi del Kenya.

“La fi ction su Maniero? Diseducativa”“Campolongo Maggiore è il paese della legalità e non

più dell’ex Mala del Brenta, e certe fi ction possono distorcere l’attuale realtà”. A ribadirlo dopo la fi ction di

Sky su Felice Maniero è il responsabile dell’associazione Affari Puliti Gianni Ravarro, che gestisce la casa dell’ex

boss e che ora con l’associazione delle “ imprese pulite”, è il portabandiera della legalità in paese.

Case Ater, ripartono i lavoriSono ripresi a marzo i lavori di realizzazione degli

alloggi Ater (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residen-ziale) di via Monte Rua. L’intervento, che aveva visto,

più di due anni fa, la demolizione delle vecchie casette minime, e il trasferimento degli occupanti in sistema-

zioni provvisorie, prevede la realizzazione di ben dieci alloggi di edilizia residenziale pubblica era fermato per

problemi burocratici.

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Page 15: La Piazza della Riviera est - 2012mrz n37

Pagina a cura dell’amministrazione comunale

Vicini ai cittadini per Un comUne più bello e ViVibile

L’Amministrazione comunale, attraverso l’as-sessore alla cultura Andra Zampieri, promuove il progetto Collaborando, iniziative contro l’il-legalità, al quale aderiscono le numerose realtà associative del territorio. Programma:Dal 13 al 20 Maggio 2012“A scuola di legalità”. I ragazzi dell’istituto comprensivo “Diego Valeri” di Campolongo Maggiore, saranno coinvolti in attività di educa-zione alla legalità.“La politica e la legalità”: gli amministratori del Comune di Campolongo Maggiore incontrano i ragazzi dell’istituto comprensivo per confrontar-si sul tema. Domenica 13 Maggio 2012Inaugurazione della Mostra di artisti locali. Dal 13 al 20 Maggio, esposizione di opere di artisti locali presso la sala convegni sede della Banca del Veneziano a Bojon.Fiera delle realtà associative: saranno presenti nel piazzale della Banca di Credito Cooperativo di Bojon le associazioni del nostro territorio.Torneo di mini volley organizzato dalla associa-zione Laguna Volley con i bambini dai 7 ai 12 anni.

In serata musica e allegria organizzata da Anteas e associazione “Teatro per caso”.Sabato 19 Maggio 2012Proiezione del docu-film “Viaggio nel bulli-smo”, al palazzetto dello sport di Liettoli.Domenica 20 Maggio 2012Gara podistica non competitiva “Corri per do-nare un sorriso” organizzata dall’Inter club di Campolongo Maggiore e Tiro con l’arco a cura dell’ A.S.D. Arcieri della Saccisica di Sant’An-gelo. 2° Festa del Sorriso al centro sportivo di Bojon. Torneo di calcio in memoria dello sporti-vo Gino Zago. Quadrangolare di Calcio 5.Durante la giornata sarà attivo uno stand gastro-nomico e alla sera musica live.Sabato 26 Maggio 2012Spettacolo Malabrenta Sabato 2 Giugno 2012 1° Trofeo Collaborando: torneo calcistico a 3.Sabato 9 Giugno 2012 Festa della legalità presso Villa Sollievo (bene confiscato) a Campolongo Maggiore organizzata dall’associazione Mondo di Carta e Auser.Premiazione del concorso “Cristina Pavesi” che individuerà i migliori racconti sulla legalità.

Campolongo Maggiore dall’Unità d’Italia al secondo dopoguerra di Agnese Lauretta Coccato costituisce, assieme a “Nell’anno 1675 in villa di Campolongo, Bogjon, Bo-scho di Sacco, Lietoli, Soracornio, Cazuo-lo”, recentemente pubblicato dal Gruppo Archeologico Mino Meduaco, l’espressio-ne più rilevante dell’impegno culturale e fi-nanziario dell’Amministrazione Comunale. Il libro arriva a temporanea conclusione di un percorso iniziato nel lontano 1990 con la pubblicazione dell’opera “Campolongo Maggiore”. Profilo storico di una comuni-tà, l’autrice è la dott.ssa Coccato. Il libro è il frutto di cinque anni di quasi quotidiana frequentazione di archivi comunali e par-rocchiali, dell’archivio di Stato di Venezia e Padova, e di quelli diocesani e militari di Padova e Roma. Una ricerca lunga e rigo-rosa, che ha permesso la scoperta e il recu-pero di una massa di informazioni e notizie del tutto inedite, mai raccolte e pubblicate prima d’ora, che descrivono l’evoluzione di una società che lentamente, ma progres-sivamente abbandona la povertà estrema tipica delle economie di sussistenza, per approdare alle prime manifestazioni di be-nessere. Il tutto tratteggiato attraverso le voci spesso commoventi dei suoi protago-nisti. L’opera verrà presentata dall’autrice alla cittadinanza in una apposita serata il prossimo mese di maggio, e al termine del-la presentazione, una copia del libro verrà consegnata a tutti i partecipanti. Coloro che non riuscissero ad essere presenti potranno comunque ritirare la loro copia presso l’URP in Municipio. La data dell’importante appuntamento verrà comu-nicata non appena confermata la disponibilità degli ospiti invitati.

Insieme perché la cultura della legalità si diffonda e metta radicicollaborando

Sono finalmente ripartiti i lavori di realizzazione degli alloggi Ater (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale) di via Monte Rua.L’intervento, che aveva visto più di due anni fa la demolizione delle vecchie casette minime e il trasferimento degli occupanti in sistemazio-ni provvisorie, prevede la realizzazione di ben dieci alloggi di edilizia residenziale pubblica. La “pausa” decisamente prolungata oltre il do-vuto, é stata determinata da una serie di lungaggini burocratiche quali lo spostamento di una linea Enel, e una serie di decreti che giacevano in attesa di essere firmati. Dopo luglio, grazie a ripetuti incontri con i vertici dell’Ater, si é finalmente sbloccata la situazione, si sono bandite le gare, e sono stati affidati i lavori che ora sono concretamente ripresi.

Anche quest’anno l’Assessorato ai Servizi Sociali promuove e so-stiene il Tavolo Famiglia, realtà che raggruppa i rappresentanti delle associazioni, delle parrocchie e del mondo scolastico del comune di Campolongo Maggiore, per avviare iniziative a favore delle famiglie e dei minori. A tal fine è stata realizzata la “Scuola per genitori”, un ampio percorso di crescita rivolto alle famiglie, ai genitori e agli edu-catori, quale sostegno alla crescita dei figli. Nella sessione invernale, con l’aiuto di alcuni psicologi, sono stati affrontati i temi della cor-poreità, dell’alimentazione, della sessualità e dell’autonomia dei figli. Gli incontri hanno visto sempre una costante e buona partecipazione di cittadini, che hanno trovato in questo spazio messo loro a disposizione dall’Amministrazione comunale, la possibilità soprattutto di scambiarsi e condividere esperienze, preoccupazioni e gioie, difficoltà e speranze, connesse al loro ruolo di genitori. Gli incontri proseguiranno anche nel mese di Aprile con la psicologa e psicoterapeuta dott.ssa Silvia Rizzi, che ci guiderà nell’approfondimento dei temi della figura paterna e del rendimento scolastico. Gli incontri, sempre gratuiti e aperti a tutti, si svolgeranno il 12 e il 26 aprile alle ore 20.45 alla biblioteca del centro civico di Bojon. Vi aspettiamo!

Riprendono i lavori di realizzazione degli alloggi ATER

Scuola per genitori…e non solo!

Dopo circa 10 anni cambia il sito del nostro Comune, sempre accessibi-le dal consueto indirizzo www.comune.campolongo.ve.it.Il restyling, resosi necessario per adeguare il sito alle nuove disposizio-ni in materia di accessibilità, si presenta gradevole e pulito, e semplifi-cato per rendere più agile la consultazione anche ai meno esperti.Rispetto a quello precedente sono state introdotte alcune novità im-portanti, che verranno rese operative nel tempo. Da segnalare a questo proposito un canale dedicato ai comunicati stampa istituzionali, e la newsletter, alla quale i navigatori potranno iscriversi per ricevere in anteprima le notizie relative alle iniziative dell’amministrazione, sia per quanto riguarda i servizi che le attività culturali. E’ inoltre in fase di stu-dio una ulteriore importante implementazione per consentire all’utenza, di pagare da casa, con carta di credito, i tributi comunali.Ma la vera ciliegina sulla torta è costituita dai nuovi servizi al cittadino, che dato il grande lavoro di allineamento dei dati necessario, verranno implementati entro la fine dell’anno. In modalità protetta consentiranno ai cittadini di consultare i propri riferimenti anagrafici senza più biso-gno di recarsi in ufficio, e ai professionisti di seguire “in diretta” l’iter delle pratiche presentate.

On-line il nuovo sito del Comune

A Maggio la presentazione al pubblico

pubblicato il libro “dall’Unità d’italia al secondo dopoguerra”

Crescere per aiutare a crescere

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Page 16: La Piazza della Riviera est - 2012mrz n37

14 Campagnia Lupia1414 Campagnia Lupia

La siccità del mese di marzo (e dei pre-cedenti) potrebbe aver danneggiato le colture in Riviera del Brenta e soprat-

tutto nell’area sud del comprensorio per milioni di euro. Cioè partendo da Mira e proseguendo nei comuni di Campagna Lu-pia, Campolongo, Camponogara, i comuni di fatto “con più terreni dedicati all’agricol-tura”. A fare l’analisi della situazione che non è per nulla rassicurante sono Paolo Capuzzo e Silvano Borile, responsabili di zona della Coldiretti e della Cia (Confedera-zione Italiana Agricoltori). Il problema mag-giore per Coldiretti è che il 70 % delle col-ture Riviera è costituito da colture di mais. Un altro 15 % riguarda le barbabietole. La semina sia del mais che delle barbabietole è cominciata da oltre un mese. Il terreno di fatto è rimasto secco e senz’acqua per set-timane. “Ad aprile e maggio - dice Capuz-zo - non basteranno poche gocce d’acqua o qualche giorno di pioggia. Deve piovere con continuità per parecchio tempo dopo un inverno ed un inizio di primavera così secco. Se questo non succederà, potrebbero veni-re cancellate il 60-70 % delle produzioni di mais e barbabietole. Le aree in Riviera che più dedicano superfi ci al mais sono quelle di Mira, Campagna Lupia e Campolongo. Produzioni del genere si trovano anche a Pianiga e Camponogara”. La Coldiretti fa delle stime. “Nei 10 comuni del compren-sorio – dicono i referenti locali – da delle stime fatte da esperti di settore, si è ap-purato che si produrranno danni di almeno sette milioni di euro se questa situazione

non cambierà con l’avanzare della prima-vera. Il problema è che potrebbe essere già troppo tardi. Il terreno secco con la pioggia potrebbe compattarsi e non lasciar emerge-re dal seme della pianta di mais, che se vedrà la luce sarà di fatto asfi ttica e davvero indebolita”. Va meglio per il frumento, che si adatta meglio a climi secchi. Non ci sono problemi per il momento per viti e frutteti. Ma in agguato c’è un problema di fondo: con le scarse piogge e le scarse nevicate, che nonostante un febbraio freddissimo qui non sono mai arrivate, l’acqua a monte per alimentare i corsi d’acqua, non è mai stata molta. Su questo fa una rifl essione la Cia. “La situazione però – spiega Silvano Bori-le per la Cia della Riviera – va monitorata pure sul versante del livello dei canali che si è abbassato notevolmente in questi mesi“. Di qualche metro sotto la norma sono poi il Naviglio del Brenta, il Taglio, il Novissimo lo

di Alessandro Abbadir

Se ad aprile e maggio non pioverà molto, previsti danni per quasi 7 milioni di euro

Agricoltura L’allarme di Cia e Coldiretti per l’area sud della Riviera

Siccità, colture di mais a rischio

Colture di mais

stesso fi ume Brenta. “Con questo andazzo la situazione si farà drammatica per le col-ture in estate. I livelli idrici dei canali e dei fi umi sono 3-4 metri sotto la media. Con canali con poca acqua poi si rischia che si ri-presentino infezioni come la salmonella che costringerebbero i sindaci a vietarne l’uso anche per l’irrigazione”. Il rischio insomma è che si sia solo all’inizio di un periodo dif-fi cile per il settore primario che rischia di protrarsi per parecchio tempo.

I livelli idrici dei canali e dei fi umi, sono 3-4 metri sotto la media da questo inverno

La semina è partita da oltre un mese anche per le barbabietole

I dati sono im-p r e s s i onan t i . Sono state date

oltre 700 multe in due mesi sulla Romea nel tratto controllato dall’au-tovelox di Lova di Campagna Lupia. Se si calcola che le multe previste vanno da un minimo di 170 a 500 euro (a seconda della quota di superamento del limite di 70 km/h previsto all’incrocio di Lova) dove è stato collocato l’autovelox, e che in me-dia sono di 200 euro ciascuna, si vede chiaramente che nelle casse del Comune entreranno direttamente solo da questi primi due mesi di controlli, circa 150 mila euro. L’autovelox a Lova è l’unico fi sso sul tratto veneziano della Romea autorizzato dall’Anas. I soldi delle mul-te dovranno essere spesi dal Comune di Campagna Lupia per migliorare la viabilità locale. Se l’autovelox dovesse restare acceso tutto il giorno, si è fatto il calcolo che le multe affi bbiate sarebbero 800, al giorno. Insomma di controllo. questo strumento potrebbe essere una vera e propria miniera d’oro per le casse comunali.

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Page 17: La Piazza della Riviera est - 2012mrz n37

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CAMPAGNA LUPIA 06 - 07 MAGGIO 2012

Elezioni Amministrative per il Comune di

CAPUZZO MARINO

LONGHIN DIEGO

MARCATO LIONELLO

MARTINELLO LINDA

MORESSA CHIARA

NATIN ALBERTO

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Camponogara diventerà sede notarile; questa la notizia arrivata al Comune dal distretto di Venezia con la comunicazione n.587 del con-

siglio notarile. Soddisfatto il sindaco Gianpietro Menin, ai primi di gennaio l’ha accolta con grande favore dichiarando: “L’elevazione di Camponogara a sede notarile, soprattutto a seguito di un’accu-rata indagine macroeconomica e demografi ca, è sinonimo del fatto che il nostro comune, demogra-fi camente ormai il terzo della Riviera del Brenta, si appresta al passaggio da paesotto a cittadina. La trasformazione non è solo questione verbale o formale, ma sostanziale perché impone col tempo anche un profondo cambiamento di prospettiva e di scelte politiche di lungo corso”. La notizia è stata accolta positivamente dal Comune, che l’ha considerata una vittoria da aggiungere al distretto sanitario e alla caserma dei carabinieri. Le sedi no-tarili “scoperte”, comprese quelle di nuova istitu-zione, saranno messe a concorso per trasferimento a favore di notai già esercitanti, o per una prima nomina a favore di nuovi notai, in base a futuri provvedimenti del Ministero di Giustizia. Aumenta-re le sedi signifi cherà potenziare il servizio a favo-

re dei cittadini, anche se in pratica non sarà auto-matico che le nuove sedi siano ricoperte a breve. Dipenderà dai concorsi ministeriali e se i notai deci-deranno di trasferirsi o insediarsi a Camponogara. Il decreto di liberalizzazione, provoca dei dubbi. Cito il blog (www.chicago-blog.it). “Questa dispo-sizione ha il tono di una programmazione camuf-fata: a fronte della possibilità per il notaio di aprire un secondo uffi cio – peraltro solo nel distretto di appartenenza –, ci sono infatti nuovi e puntuali obblighi di presenza nell’uffi cio principale, che gli impongono di assistere al proprio ruolo nella sede assegnata per almeno tre giorni a settimana e per

almeno uno ogni quindici giorni per ogni comune o frazione di comune aggregati. In merito a questa disposizione, si vuole sottolinearne l’incoerenza rispetto all’annuncio di una liberalizzazione del settore. Il legislatore sta introducendo nuove e ag-giuntive regole, persino puntuali quanto agli obbli-ghi di orari. È una programmazione latente, sotto la superfi cie di una presunta liberalizzazione”. Il problema della professione dei notai è che questa “utilità” è resa obbligatoria per legge ed è erogata da un pubblico uffi ciale il quale, invece di essere un dipendente pubblico, è un libero professionista.

di Roberta Pasqualetto

Fioccano però anche i dubbi: è una pianifi cazione, non una vera liberalizzazione

Servizi Il sindaco Giampietro Menin rende nota la decisione

Ecco la sede notarile

Pratiche notarile

Il Comune di Camponogara sta lavorando a un progetto per ren-dere fruibile alcuni percorsi pedonali e per mettere in sicurezza quelli esistenti.

L’assessore Paolo Nardo spiega che il progetto ha diverse fi -nalità perché vuole offrire un servizio per tutti i cittadini: per gli sportivi ci sarà un percorso per correre o camminare in sicurezza respirando meno scarichi di auto. Il comune vuole recuperare vec-chie strade abbandonate ma ancora visibili; questi percorsi permet-teranno anche di accedere e costeggiare fossati e corsi d’acqua facilitandone la manutenzione e gli scavi.

Inoltre queste strade permetteranno a tutti, soprattutto ai bambini, di scoprire luoghi del loro territorio poco conosciuti che conservano ancora caratteristiche naturali intatte e affascinanti oltre che di passeggiare lontani dalle strade traffi cate dalle au-tomobili.

Il piano di recupero consentirà di realizzare diversi circuiti, e nei limiti della disponibilità economica, di fare anche tratti di marciapiede o di strada, a basso traffi co automobilistico. Il primo percorso avrà una lunghezza di 6 chilometri di cui 2 e mezzo interamente verdi, con mille e cinquecento metri di marciapiede. Il secondo anello sarà 4 chilometri; di questi, più di tre, saranno strade verdi.

Il terzo invece si snoderà su un percorso di 4 mila metri co-struiti per metà da strade verdi, i restanti duemila metri saranno equamente divisi tra marciapiedi e strada poco traffi cata. Tutti i percorsi si intersecheranno tra loro, offrendo così ai cittadini varie alternative di percorso.

NEWS

UrbanisticaSEMPRE PIÙ PERCORSI PEDONALI

R.P.

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AMBITO TERRITORIALE DI APPLICAZIONECOMuNI DI ARZERgRANDE (PD), BOvOLENTA (PD), CAMPAgNA LuPIA (vE), CAMPOLONgO MAggIORE (vE), MIRA (vE), CANDIANA (PD), CAvARZERE (vE), ChIOggIA (vE), CODEvIgO (PD), CONA (vE), CORREZZOLA (PD), PONTELONgO (PD), TERRAssA PADOvANA (PD)

G.A.L. Antico Dogado

G.A.L. Antico DogadoVia C. Colombo, 4 - 30010 Lova di Campagna Lupia (VE) | Tel. 041 461157 | Fax 041 5184086mail: [email protected] | PEC: [email protected] | www.galdogado.it

Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007- 2013, Asse 4 – Leader Organismo responsabile dell’informazione: G.A.L. Antico DogadoAutorità di gestione: Regione del Veneto – Direzione Piani e Programmi del Settore Primario

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Il GAL “Antico Dogado“ dà i numeri dell’attività del 2011, e si tratta di cifre davvero consistenti. Cifre che dimostrano come si possa promuovere il territorio agricolo con azioni efficaci e mirate. Ma ecco i numeri di questo lavoro: in poco più di un anno sono state attivate 10 Misure/Azioni presenti nel “Programma di Sviluppo Locale”, attraverso bandi o progetti a regia e gestione diretta. L’importo complessivamente dato ai beneficiari ad oggi è complessivamente di 1.764.936 euro di spesa, pari al 37 % della disponi-bilità complessiva. Questa cifra ha permesso investimenti nel territorio di competenza pari a 5.437.378 euro. Ma chi sono stati i beneficiari? I beneficiari sono stati 42 e in rap-presentanza di diverse categorie: 23 imprenditori agricoli che hanno investito nella diversificazione della loro attività (agriturismi, fattorie plurifunzionali ed energia) e nell’am-modernamento della propria azienda, 6 Enti di Formazione accreditati, 8 Comuni e una Ulss con interventi nei servizi sociali, una “Impresa di trasformazione e Commercializza-zione“ dei prodotti agricoli. E poi: Veneto Agricoltura per un progetto rivolto al miglioramento paesaggistico–ambien-tale di “Bosco Nordio” a Chioggia, il Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia per un progetto sulla promozione del prodotto orticolo, e infine un progetto del GAL finalizzato agli studi e censimenti sul patrimonio. Ma l’attività del 2012 non sarà da meno. I bandi e le occasioni di finanziamento sono tantissime anche quest’anno. Sono in attesa di confor-mità da parte della Regione Veneto, diversi i bandi. Ci sono bandi che puntano alla creazione di nuove fattorie pluri-funzionali, altri valorizzano la svolta turistica dell’attività. Si finanziano recuperi di aree rurali, patrimoni rurali e crea-zioni di sentieri e percorsi didattico-educativi. Ma vediamo i bandi nel dettaglio:

I nuovi bandi:Misura 311 “Diversificazione in attività non agricole” Azione 1 “Creazione e consolidamento di fattorie plu-rifunzionali”. Con questo bando si punta alla creazione di fattorie plurifunzionali (sociali, didattiche, creative), con la ristrutturazione, l’adeguamento di fabbricati esistenti, già in uso all’impresa agricola, l’acquisto di attrezzature e beni durevoli, la realizzazione di percorsi didattici e sistemazione delle aree esterne. Sono a disposizione 264.825 euro. Il livel-lo d’aiuto è del 40% della spesa per gli investimenti fissi, del 35 % per gli altri investimenti.

Misura 311 “Diversificazione in attività non agricole” Azione 2 “Sviluppo dell’ospitalità agrituristica”. Gli imprenditori agricoli possono realizzare investimenti finaliz-zati a: ospitare in stanze o alloggi o agri campeggi. Possono adeguare locali per attività di presentazione, degustazione e offerta di prodotti. Creare attività ricreative, escursionistiche e culturali. Sono a disposizione 158.342 euro. Aiuto del 30 % per investimenti fissi, del 25 % per gli altri investimenti.

Misura 221 “Primo imboschimento di terreni agrico-li” Azione 3 “Impianti a ciclo breve”.Si punta alla realizzazione impianti a ciclo breve (inferiore a 15 anni). L’importo complessivo messo a bando è di euro 20.000. Il livello d’aiuto è del 90% della spesa per i soggetti pubblici, mentre per i privati è dell’80%. Nelle zone comprese all’interno della Rete Natura 2000, il sostegno sarà del 90% della spesa, purché realizzato completamente all’interno.

Misura 227 “Investimenti forestali non produttivi” Azione 1 “Miglioramenti paesaggistico-ambientali”.

Potranno partecipare al bando: proprietari privati di foreste; associazioni, consorzi di proprietari privati di foreste o as-sociazioni di proprietari pubblici di foreste; comuni; Veneto Agricoltura; province; Consorzi di bonifica. A disposizione 108.327 euro con un livello di aiuto del 85% della spesa. Gli interventi sono: realizzazione, ripristino e manutenzione di sentieri, itinerari e percorsi didattico-educativi; realizzazio-ne, ripristino e manutenzione della confinazione, di recinzio-ni, staccionate. E poi: creazione e manutenzione straordina-ria di giardini botanici a fini didattici e ambientali rustiche; operazioni straordinarie di tutela e di valorizzazione degli alberi monumentali; realizzazione di siepi perimetrali sui due lati maggiori delle piantagioni di pioppo.

Misura 323/A “Tutela e riqualificazione del patrimo-nio rurale” Azione 2 “Recupero, riqualificazione e valorizzazione del patrimonio storico e architettoni-co”. Questa azione consente a proprietari, sia pubblici che privati, di edifici rurali di particolare interesse storico-archi-tettonico, di eseguire manutenzioni straordinarie, restauri e risanamenti conservativi. A disposizione 560.000 euro con

livelli d’aiuto del 40% per soggetti privati, al 50% per im-prenditori agricoli, fino al 75% per enti pubblici.

Misura 323/A “Tutela e riqualificazione del patrimo-nio rurale” Azione 3 “Valorizzazione e qualificazione del paesaggio rurale”. Questa Azione punta al ripristino e al recupero di elementi tipici e caratteristici del paesaggio rurale e di manufatti. L’importo messo a bando è di euro 200.000 e i livelli d’aiuto sono gli stessi dell’Azione prece-dente.

Misura 323/A “Tutela e riqualificazione del patrimo-nio rurale” Azione 4 “Interventi per la valorizzazione culturale delle aree rurali”. E’ rivolta agli enti pubblici in particolare per interventi di recupero di edifici destinati a fruizione culturale. A disposizione 200.000 euro e il livello d’aiuto è del 75 %.

Per informazioni, contattare il GAL. L’attività di sportello informativo viene fornita dal lunedì al venerdì dalle 8 alle ore 12 previo appuntamento telefonico.

Sostenere gli imprenditori ed aiutare il territorio

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DEL G.A.L. per essere sempre informato sulle ultime novità

In occasione della “2° Fiera Campionaria delle attività economico –produttive del territorio “Chioggia Capitale Del Radicchio” al Mercato Orticolo di Brondolo, il GAL è stato presente con un proprio stand isti-tuzionale. Con questa fiera, il cui slogan era “Il prodotto promuove il territorio”, gli operatori istituzionali ed economici si sono posti l’obietti-vo di ottenere un’integrazione ope-rativa tra le organizzazioni delle filiere agroalimentari, dell’artigia-nato, del commercio e del turismo. Integrazione che porti un sinergico sviluppo economico del complesso delle diverse imprese del territorio. La manifestazione ha avuto succes-so di pubblico, e tante sono state le persone che hanno affollato il no-stro desk informativo per ricevere informazioni sulle prossime attivi-tà del GAL.

Il G.A.L. alla Fiera del RadicchioA Chioggia

Ultimi bandi, i decreti di finanziabilità

Consultando il nostro sito è possibile visionare i decreti di finanziabilità e le graduatorie dei bandi scaduti delle Misure 121 “Ammodernamento delle Aziende Agricole” e 133 “Attività d’informazione e promozione agroalimen-tare”. Due Misure molto utili alle aziende agricole in fase di rinnovamento e promozione sul territorio.

Bandi in scadenza

Il 3 aprile 2012 scadrà il termine dei 60 giorni per la presenta-zione delle domande di aiuto relative alla Misura 313 “Incenti-vazione delle attività turistiche Azione 2 “Accoglienza”. Questa Misura consente di realizzare o adeguare piccole strutture e infrastrutture finalizzate alla costituzione di punti di accoglien-za e informazione sulle aree rurali e relativi percorsi.

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Infortuni sul lavoro, in Riviera del Brenta e nel Miranese, calano grazie alla crisi. Questi i dati che emergono dal rapporto

dello Spsal dell’ Ulss 13 per l’anno 2011 che sono forniti dal responsabile del com-prensorio dei 17 comuni Flavio Valentini. E i numeri non sono opinioni e stanno tutti ad indicare un calo dei sinistri. C’è da fare però anche una rifl essione di fondo. Ad incidere sulla riduzione degli incidenti è stato anche il maggior investimento in sicurezza delle imprese che in questo modo hanno ridotto i costi sociali derivanti dagli infortuni. Nel corso del 2011 si sono verifi cati 16 inciden-ti gravi e 2 mortali. Dove si sono verifi cati gli incidenti mortali? Gli incidenti mortali sono accaduti a Mira, luglio 2011 alla Nuo-va Pansac, e a Noale qualche mese dopo. Entrambi gli incidenti che hanno provocato delle vittime, sono riconducibili purtroppo a cadute dall’alto. I morti per incidenti sul lavoro nel comprensorio nel 2010 erano stati complessivamente 4. Sono diminuiti gli incidenti mortali, e anche gli incidenti

gravi. Nel 2010 gli incidenti gravi (quelli cioè con più di 40 giorni di prognosi o le-sioni gravi) erano stati 40. Una fra le cause della diminuzione degli infortuni è, accanto alla diminuzione dei cantieri che raggiunge il -30% rispetto al dato dell’anno preceden-te per quelli di grandi dimensioni, anche

un aumentato impegno delle imprese ad adeguarsi alle normative per evitare sinistri invalidanti e morti bianche. I controlli da parte degli ispettori inoltre sono aumentati. In percentuale però le sanzioni comminate sono diminuite. Ciò signifi ca che le aziende si attengono di più alle regole. Di fatto, nel 2010, quasi un cantiere su due di quelli con-trollati non era in regola con le normative vigenti. Nel 2011 il rapporto è sceso di uno

su quattro. Quest’anno sono state fatte 646 ispezioni di cui 472 ad aziende del settore edile e in 219 cantieri. Valentini dello Spsal va nel dettaglio delle sanzioni comminate. “Abbiamo sanzionato – spiega il responsa-bile dello Spsal – le aziende in 173 casi, 115 nel settore edile. L’anno precedente i controlli erano stati 391, le ditte edili coin-volte 214, i cantieri 11 e le sanzioni commi-nate 114. Va detto poi che anche in termini pecuniari la stangata è più leggera. Sono state date sanzioni nell’area dei 17 Comuni per 200.993 euro. L’anno precedente per 371.667”. Lo Spsal ha fatto, però, anche altre azioni di accertamento. Azioni che han-no voluto monitorare lo stato della salute degli ex dipendenti provenienti da anni di fabbrica con prodotti a rischio. “Abbiamo fatto controlli a 208 cittadini della Riviera e del Miranese ex esposti all’amianto e ad altri 186 ex esposti Cvm nell’area di Porto Marghera - dice Valentini. - Abbiamo riscontrato nei primi (cioè nei casi di esposti all’amianto) 15 casi di placche polmonari,

un tumore ai polmoni e uno al fegato, il 10 % delle persone controllate. Nel caso degli esposti al Cvm le patologie gravi invece erano due”. Sul versante dell’eliminazione dell’amianto si continuano ad autorizzare piani di rimozione e bonifi ca. Nel 2010 quelli autorizzati erano stati 270 circa, ora siamo a 230. Questa diminuzione via via che si andrà avanti con gli anni è fi siologica, perché tetti, tettoie o parti di ambienti in amianto sono già stati rimossi negli ultimi 10-15anni. I controlli però su queste produ-zioni da bonifi care continueranno anche per

i prossimi anni. Sono state controllati anche gli stati di salubrità degli ambienti collegati ai distributori di benzina e anche nei negozi di parrucchiera ed estetista. In quest’ultimo caso soprattutto per monitorare il rispetto delle normative negli ambienti di lavoro in caso di stato di gravidanza delle dipendenti. Lo Spsal poi ha collaborato con carabinieri e ispettori del Dipartimento prevenzione del lavoro per individuare laboratori calzaturieri in nero gestiti prevalentemente da cinesi, e farli chiudere.

di Alessandro Abbadir

Quest’anno sono state fatte 646 ispezioni di cui 472 ad aziende del settore edile e in 219 cantieri. 173 le sanzioni comminate.

Ulss 13 I dati del servizio Spsal di Riviera del Brenta e Miranese per il 2011

Crisi, meno morti ed infortuni sul lavoro

Nelle scorse settimane all’i-stituto tecnico

commerciale Lazzari di Dolo l’assessore provinciale alle atti-vità produttive Lucio Gianni ha incontrato gli studenti nell’am-bito del progetto “Giovani originali” che la Provincia sta promuovendo nelle scuole e che ha lo sco-po di sensibilizzare, attraverso la realizzazione di specifi ci percorsi formativi, gli studenti sui molteplici effetti negativi derivanti dal fenomeno illecito della contraffazione. All’incontro hanno partecipato il sindaco di Dolo, e il comandante della Tenenza dei Carabinieri Enrico Zampolli. All’in-contro sono stati coinvolti gli alunni di tre classi seconde. Altre tre classi hanno partecipato all’appuntamento del 12 aprile per un totale di 160 alunni. ”E’ molto importante conoscere – ha spiegato l’assessore Lucio Gianni agli studenti – cosa si nasconde dietro il fenomeno contraffazione. Spesso, infatti, acquistare prodotti contraffatti vuol dire, oltre che arrecare danno alla nostra economia, anche contribuire al lavoro nero, allo sfruttamento minorile e alla schiavitù. Il fenomeno interessa anche il settore alimentare e di conseguenza ne va di mezzo la nostra salute. Dovete essere voi – ha aggiunto l’assessore – i protagonisti di una scelta consapevole”. “Siamo qui per aiutarvi a capire e ad acquisire consapevolezza – ha aggiunto il sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo. Spesso, infatti, si possono compiere scelte o addirittura compiere reati, senza saperlo, perché pensiamo siano cose normali o giuste”. Il comandante Zampolli ha spiegato che purtroppo l’Italia detiene in Europa il pri-mato per la produzione e il commercio di merce contraffatta. Secondo le più recenti ricerche il fenomeno contraffazione fa perdere ogni anno 150 mila posti lavoro. Nella classifi ca dei prodotti più contraffatti c’è l’abbigliamento e i prodotti alimentari. Molto diffusa anche la contraffazione di giocattoli, cosmetici, prodotti elettronici e informatici nel comprensorio dell’ Ulss 13 di Riviera e Miranese come Federconsumatori con il suo referente Alfeo Babato ha già denunciato grazie a casi che si sono verifi cati oltre a Dolo e Mira anche a Mirano, Scorzè e Noale.

LEZIONI A SCUOLA CONTRAFFAZIONE ALT

A.A.

Sono stati fatti anche controlli medici sugli ex-esposti all’amianto e al Cvm

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Alla tradizionale Maratonina dei Dogi sono stati abbinati una serie di eventi culturali collaterali per animare il centro di Dolo che, per l’occasione, sarà chiuso al traffi co. Per organizzare gli

eventi è stato istituito un team di lavoro composto di otto persone tra queste: Luca Damin responsabile eventi ed esercente, Sabrina Gallo esercente, Giovanna Volpato madrina dell’evento e il giorna-lista e scrittore Lino Perini. “Le iniziative principali sono tre – dice il responsabile degli eventi collaterali Luca Damin – la progetta-zione e realizzazione della medaglia, una conferenza tematica e gli spettacoli il giorno della Maratonina”. Domenica 15 aprile, giornata della Maratonina, via Mazzini sarà animata dagli atleti del raduno federazione nazionale di kung fu che suoneranno i tamburi per dare il via alla gara e per accompagnare il ritmo del cuore dei partecipanti. Gli atleti del kung fu indosseranno una divisa nera-gialla e faranno sfi lare tre dragoni di carta da via Mazzini e fi no allo squero. “Collaboriamo con l’organizzazione della Maratonina dei Dogi e suoneremo i tamburi per riproporre la parata del dra-go tipica vietnamita – dice il responsabile della sezione nord est della scuola Giao Long Francesco Tollin – questa usanza si lega alle grandi manifestazioni vietnamite ed è di buon auspicio. Ci sarà una nostra equipe che suonerà i tamburi, e un’altra che muovere i draghi, uno spettacolo molto coreografi co. Inoltre, in uno stand, esporremo anche delle armi antiche che siamo andati a prendere in Vietnam”. Tutti gli eventi saranno spiegati da uno speaker e, per i

bambini interessati, sarà possibile provare l’arte marziale in strada, proprio come si usa nel paese di origine, dove non sono concepite le palestre per allenarsi. Nella piazzetta dell’Isola Bassa ci saranno una decina di stand con prodotti tecnici sportivi e di fronte alle chiuse, in acqua, ci saranno i ragazzi del gruppo canoa di Oriago e il gruppo remiero che faranno provare l’attività. Durante la gara, ci sarà una manifestazione dell’atletica Riviera del Brenta, uno spettacolo di ballerini funky, e allo squero sarà allestita la mostra con i disegni che hanno partecipato al concorso.

di Roberta Pasqualetto

All’Isola Bassa ci saranno una decina di stand con prodotti tecnici sportivi

Manifestazioni Serie di eventi in piazza il 15 aprile a Dolo

Maratonina, pioggia di spettacoli

L’isola Bassa a Dolo

“Nella società di oggi i gio-vani sono chiamati ad avere cuore, ad abitare

questo tempo e a occuparsi del bene comune. A studiare, amare e servire il mondo. A sconfi ggere il peccato del sapere senza profondità perchè avere più strumenti di conoscenza ci rende più liberi. Sono chiamati a rifl ettere sulla responsabilità come ri-ferimento imprescindibile del nostro agire, e dell’uso delle nostre parole, allo stretto rapporto fra responsabi-lità e democrazia”. È il messaggio forte che Don Luigi Ciotti ha lanciato ai giovani e all’intera comunità di Fossò nel corso dell’incontro sul tema “Carità – Giu-stizia – Legalità” organizzato nella chiesa arcipetrale del paese e previsto all’interno del cammino formativo sul tema della Carità. Un evento molto atteso da tutti i cittadini, a cui hanno preso parte oltre mille persone, senza contare le centinaia che non hanno trovato posto a sedere all’interno della chiesa e che hanno ugualmente seguito in piedi le parole del sacerdote di Pieve di Cadore fondatore del Gruppo Abele. Fra le testimonianze che Don Ciotti ha riportato quali esempi capaci di fondere in sé i concetti di Carità e giustizia ci sono le storie di preti come Don Peppino Diana, ucciso dalla Camorra nel 1994 a Casal Di Principe, e di Don Pino Puglisi ucciso dalla Mafi a nel1993 a Palermo. Del Giudice Livatino, che nei suoi appunti scriveva che il Vangelo è incompatibile con la mafi a. E poi tre donne che ha conosciuto: la mamma dell’agente di scorta Roberto Antiochia, morto nell’agguato al commissario Cassarà; la moglie di uno degli agenti morto con il giudice Falcone; la giovane collaboratrice di giustizia che si suicidò dopo aver appreso dalla televisione dell’attentato in cui perse la vita il Giudice Borsellino.

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Ottimo successo sia dal punto di vista tecnico che di presenza di pubblico per la 22’ edizione del “Gran Premio

Impresa Costruzioni Mancin”, corsa ciclistica riservata agli Amatori Udace o affi ni che si è svolta domenica 4 marzo lungo le strade di Camponogara. La kermesse ciclistica è stata sapientemente organizzata dall’Asd Garpell, storica squadra di Camponogara, e faceva parte del Trofeo Ciclistico delle Province, che si svolge ogni anno nelle province venete. I corridori presenti alla manifestazione sporti-va sono stati impegnati lungo circuito pia-neggiante di 9 km che è stato ripetuto varie volte. Questi sono i risultati per categoria. Cadetti: 1) Renato Sergio (Team Adige), 2) Francesco Camporese (Teo Scapin), 3) Matteo Bruschi (Team Fondriest). Junior: 1) Simone Andreatta (Mem Racing), 2) Luca De Grandis (Passione), 3) Michele Rocchet-to (Piva Teo Sport). Senior: 1) Massimo Cigana (Barbariga), 2) Maurizio Gava (Eu-rovelo Cicli), 3) Amerigo Magro (Alan). Ve-

terani: 1) Alessandro Zonta (Cicli Bassan), 2) Alberto Causin (Zerotino), 3) Mauro Pasqual (Fit Lown). Gentlemen: 1) Tizia-no Rocco (Fior di Frutta), 2) Roberto Dal Corso (Alpilatte), 3) Primo Chiggio (Mobil-tre). Supergentlemen 1: 1) Alfi o Maraccani (Team Bertoldo), 2) Vittorio Parpaiola (Iace Limena), 3) Luciano Guidolin (Tre Bi Elisa). Supergentlemen 2: 1) Mosè Segato (Tre Bi Elisa), 2) Renato Malvestio (Cicli Olympia),

3) Claudio Marcato (Mas Arredamenti). Donne 1: 1) Chiara Brugherotto (Stella), 2) Erika Risciotti (Lunardelli), 3) Evelin Baseg-gio (Iperlando). Donne 2: 1) Sonia Togno-loni (Lunardelli), 2) Gabriella D’Inca (Due Ruote Sport ). Classifi ca società: 1) Team Adige, 2) Tre Bi Elisa, 3) Passione. I pros-simi appuntamenti ciclistici in Riviera sono il 28 aprile con il 15’ Memorial Carlo Valentini e l’1 maggio con il 39’ Circuito delle Chiuse.

di Giacomo Piran

Trofeo Mancin, amatori in stradaNEWS

Il calcio Gambarare Mira ospita uno stage tecnico rivolto ai suoi giocatori di età compresa tra i 6 e i 18 anni,

per gli allenatori e per i tecnici della società sportiva. Lo stage è organiz-zato dagli allenatori Andrea Pagan e Massimiliano Lucchini, fondatori dell’as-sociazione Madfootball Vocational di Padova. Il percorso formativo è iniziato nel mese di ottobre, ad oggi, si sono già tenuti 6 incontri che termineranno con il decimo appuntamento nel mese di giugno. Lo scopo di questo stage è di mettere a confronto gli allenatori del Madfootball con quelli del Gambarare Mira, ispirando così nuove metodologie di allenamento attraverso un confronto diretto. I due allenatori d’eccellenza sono Andrea Pagan ex giocatore di serie D che oggi allena gli allievi nazionali dell’AS Cittadella e Massimiliano Lucchini, che ha iniziato ad allenare vent’anni fa e, da tre, allena la squa-dra giovanissimi sperimentali classe 98 del Calcio Padova. Questi due allenatori hanno grandi competenze umane oltre che tecnico-sportive e basano i loro insegnamenti sulla sensibilità e sulla cura dei ragazzi trasmettendo anche forza emotiva. La società sportiva di Mira ha colto questo aspetto importante e si è messa in gioco con questo stage, dimostrando la coscienza di dover fare un passo avanti aggiornandosi e investendo sui ragazzi e sui tecnici. “Il ruolo dell’allenatore è in continua evoluzione – dice l’allenatore Andrea Pagan - cambiano i ragazzi, cambiano i tempi e cambia anche il linguaggio di gioco, tutte cose che devo essere tenute in grande considerazione”.

CALCIO GAMBARARE, STAGE PER I CALCIATORI

Il circolo di volontariato Auser “Oltre il muro” continua le sue iniziative per l’abbattimento delle barriere architetto-

niche. Dopo il progetto dell’anno scorso: Lo sport abilita tutti “Vuoi il mio parcheggio? Vuoi anche il mio handicap?” che ha otte-nuto successo ed è stato premiato, Pietro Martire presidente del circolo, quest’anno si è avvicinato alle scuole per sensibilizzare i giovani alle problematiche della disabilità. La risposta è stata positiva, probabilmente perché Pietro è una persona semplice ma appassionata, e in grado di comunicare positivamente con i ragazzi. Le prossime scuole che andrà a visitare sono le medie di Oriago, Galta, Fossò e Vigonovo e il liceo di Dolo; nelle classi porta un fi lma-to che racconta la sua storia personale e poi spiega l’importanza dell’abbattimento delle barriere architettoniche. “Ho messo a disposizione dei ragazzi una mia vecchia carrozzina affi nché possano provare di per-sona le diffi coltà che si presentano quando una persona in carrozzina si deve muovere - dice Martire - i marciapiedi spesso non hanno le discese, poi ci sono i gradini che sono dei muri invalicabili, e questi sono solo alcuni degli ostacoli da affrontare”. L’anno scorso Pietro ha incontrato tutte le scuole di Camponogara, per un totale di più di mille bambini compresi tra i più piccoli delle elementari, fi no ai ragazzi più grandi delle medie. Qualche settimana fa il circolo ha festeggiare con un pranzo il quarto anno della fondazione, con una

partecipazione di oltre 130 persone, un’occasione per parlare di progetti futuri e per raccogliere fondi da investire nelle iniziative. Per quanto riguarda le iniziative sportive, l’anno scorso, Pietro e altre 16 persone, si sono lanciate con il paracadute con una scuola di Salgareda (TV), quattro persone in carrozzina hanno potuto speri-mentare con Pietro l’emozione del volo; un’esperienza che il circolo ripeterà anche quest’anno. Un’altra iniziativa sportiva è di fare un percorso in montagna che prevede l’attraversamento con un cavo da una val-le all’altra per coinvolgere i ragazzi disabili che, da soli, non proverebbero mai un’e-sperienza del genere. Le iniziative sportive rispettano la stagionalità e, in inverno, si organizzano le uscite sulla neve, mentre in estate le escursioni all’aperto e i lanci con il paracadute; tutto ovviamente utiliz-zando una strumentazione che supporta le disabilità degli sportivi. Per informazioni: [email protected].

Il circolo AuserINIZIATIVE “OLTRE IL MURO”

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3Spazi aperti

di Ornella Jovane

Si tratta di un’opera monumentale che ospiterà l’Ateneo internazionale della moda. La Regione Veneto interessata

Pierre Cardin sceglie MargheraIl Palazzo della luce. Fonte Regione Veneto

ADOTTAMIBianca. Bellissima femmina, circa 3 anni, carattere

stupendo tg. media: è un incrocio tra un bracco italiano ed uno tedesco. Per lei solo disavventure, la sua fortuna

è stata trovare nel suo cammino un valido volontario Che l’ha accolta curata ed amata ora bianca è pronta

per una buona famiglia.

Jason. Maschietto, futura taglia medio-contenuta cerca casa. Ora il piccolo ha tre mesi. Recuperato da una situazione molto brutta e triste. Purtroppo ora è stato riportato in rifugio. Per lui cerchiamo una famiglia per sempre.

L’associazione cerca volontari. Fare volontariato non è impossibile, basta avere un po’ di buona volontà. Il volontario coccola i cani, li porta a spasso, li pettina, li pulisce, li

alimenta. Provate prima di rinunciare: noi e loro abbiamo bisogno di voi.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Ariel e Ugo. Sono due fratelli, uno maschietto e fulvo, l’altra una femminuccia nera focata. Entrambi uniti dallo

stesso destino. Abbandonati in un posto infame, recuperati e portati in salvo. Sarebbe bello se fossero adottati assie-

me. Per Ariel obbligo di sterilizzazione a 6 mesi.

Adamo ed Eva. Meravigliosa coppia di fratelli, circa 4 mesi, taglia medio-contenuta. Abbandonati e poi accolti da una volontaria di grande cuore. Ora sono pronti per l’inserimento in famiglia. Sarebbe importante che fossero adottati insieme. Carattere bello, equlibrato e solare.

Sarà Pierre Cardin lo stilista francese di origini italia-ne, trevigiane per la precisione, a regalare un fu-turo “luminoso” a Porto Marghera? Pierre Cardin

come il nuovo Lorenzo il Magnifi co, in tempi moderni generoso mecenate per Venezia e il Veneto?

Il suo straordinario progetto, il Palais lumière, trion-fale, imponente e avveniristico monumento architettoni-co, potrebbe dare avvio ad una nuova fase in un’area industriale ora degradata. Presentato nel 2010 e accolto già all’epoca con attenzione, il progetto ha ottenuto lo scorso 20 marzo l’interesse della Regione Veneto - una formula prevista dall’articolo 32 delle norme sulla pro-grammazione in deroga alle procedure urbanistiche ordi-narie - che fa seguito al “placet” del sindaco di Venezia Orsoni e all’entusiastica accoglienza della presidente della Provincia Francesca Zaccariotto.

Il Palazzo della luce, grandioso e ambizioso, è una monumentale costruzione alta 244 metri distribuiti in 60 piani dove dovrebbero essere collocate residenze, al-berghi e ristoranti, attività direzionali e commerciali ma soprattutto una prestigiosa università della moda, con il centro congressi e centri di istruzione superiori. Intorno 60 ettari di aree verdi.

Un sogno, la torre Eiffel del Veneto, ma anche l’ina-

spettata svolta per un contesto avvilito e fatiscente come si presenta oggi quell’area, di fronte a Venezia, posta nella prima ex zona industriale di Porto Marghera, tra il canale industriale ovest, via del Commercio, via Fratelli Bandiera e la stazione ferroviaria di Mestre.

Di fatto la realizzazione dell’edifi cio comporterebbe il recupero e la valorizzazione urbanistica e paesaggisti-ca dell’area e presenta anche un’ipotesi di sistemazione della viabilità, con la connessione diretta alla stazione ferroviaria di Mestre e il prolungamento del sistema metropolitano di accesso a Marghera. Oltre alla realiz-zazione della torre e la dismissione degli attuali edifi ci in stato di forte degrado, e alla necessaria bonifi ca dei suoli e delle acque, nel progetto è inserita la creazione di un grande parco con servizi, opere viarie, percorsi ciclo-pedonali, parcheggi. E’ previsto anche un polo nautico.

Il vipresidente della Regione Veneto, Marino Zor-zato, lo defi nisce “un grande complesso polifunzionale che rappresenterà un polo di economia creativa e di in-novazione di grande interesse per la città di Venezia ma anche per l’intera regione”.

“Voglio fare il Palais Lumière qui per dare lavoro alla gente e per dare una forma unitaria simbolica all’area” ha ribadito lo stilista italofrancese che è disposto ad in-

vestire quasi un miliardo e mezzo di euro per consentire la realizzazione di questa ambiziosa aspirazione.

Di questa somma, 758 milioni sono destinati alla realizzazione del Palazzo e delle opere di urbanizza-zione strettamente connesse, 240 milioni per opere di interesse pubblico e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualifi cazione.

Sarà un intervento innovativo a impatto zero sul piano dei consumi energetici, in quanto verrà realizzato sfruttando fotovoltaico, eolico e geotermico.

“Cardin si presenta come il nuovo Lorenzo il Ma-gnifi co - ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia -. Si tratta di un’operazione che va a risanare cir-ca 200 ettari ma soprattutto che dà un’opera simbolo al Veneto. A noi serviva un mecenate per riuscire a bonifi care e fare un’opera simbolo. A Pierre Cardin per questo va tutto il mio ringraziamento per aver scelto Venezia”. “Posso dire che il suo disegno è fare qualcosa di unico. Sarà un’opera di alta ingegneria ma anche di alta architettura, - ha aggiunto - con il fi or fi ore delle fi rme internazionali. Alla fi ne il ragionamento di Cardin è che chi verrà a Venezia - ha concluso Zaia - non potrà fare a meno di vedere il Palais Lumière, anche per la sua caratteristica di essere un palazzo pieno di luce, di

grande visibilità soprattutto di notte. Diventerà la porta d’ingresso alla città di Venezia”.

“Confermo la mia grande soddisfazione” ha com-mentato la presidente della Provincia di Venezia Fran-cesca Zaccariotto che ha parlato di vera e propria “ri-nascita” per Marghera. “Un Ateneo internazionale della moda potrà signifi care - ha detto - il rilancio di Marghera, e soprattutto la possibilità di bonifi care l’area e di offrire occupazione qualifi cata”.

La ricaduta occupazionale è infatti l’altro tema di forte interesse per il territorio. Si prevede l’impiego di circa 10mila addetti per la realizzazione dell’opera. A lavori compiuti la struttura procurerà nuova occupazio-ne per 4500 addetti in occupazione diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40 per cento con altre professionalità) e altri 2500 nell’indotto.

In quattro anni potrebbe essere costruito il Palazzo della Luce ma la strada è ancora lunga. Innanzitutto si dovrebbe passare alla convocazione della Conferenza dei servizi tra i soggetti interessati e quindi all’Accordo di programma. Cardin ha fretta e ha chiesto tempi conte-nuti. In caso di lungaggini, le alternative non mancano: i russi hanno manifestato vivo interesse, i cinesi sono già “candidati”.

Il caso Il Palazzo della Luce

2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Il credito dalle banche alle imprese ve-neziane in diffi coltà? Un sogno per le piccole imprese anche se gli istituti di

garanzia tentano in tutti i modi di sbloccare liquidità. La situazione è quella di impren-ditori che in Veneto e anche in provincia di Venezia sono stretti dai debiti. Debiti di cui le banche chiedono i rientri in tempi rapidissimi.

Sopraffatti dalla disperazione questi imprenditori nei casi estremi si suicidano (il caso del falegname di Noventa di Piave di qualche settimana fa è esemplare).

I dati emersi da una analisi di Cofi di Veneziano sono a luci ed ombre: per le imprese la stretta creditizia rischia di rap-presentare la loro fi ne.

Cofi di Veneziano è una delle strutture di garanzia del credito più importanti in Veneto con oltre 8.000 aziende associate in provincia di Venezia e ha fatto il quadro della situazione con il suo direttore genera-le Mauro Vignandel.

“Il 2011- dice Vignandel - si è stato un

anno durissimo per le piccole e medie im-prese di tutta la provincia. La lieve crescita nei fondamentali nel primo trimestre ha la-sciato il posto a numerose problematiche: una nuova stretta creditizia si è aggiunta al periodo di “crescita zero” per l’occupa-zione e alla questione legata alla cassa integrazione, con lo stallo delle politiche di ristrutturazione delle imprese. Una situazio-ne pesante, aggravata dal crollo dei fatturati e dal conseguente ab-bassamento del rating, cosa che ha impedito alle imprese di ottenere fi nanziamenti da parte delle banche”.

Vignandel sottolinea un incremento nell’operatività di Cofi di Veneziano. E’ passato dai 191.103.000 del 2010 ai 205.007.366 milioni dell’anno appena trascorso (+7,28% di volumi). Credito ottenuto e destinato prevalentemente a operazioni di ristrutturazione del debito.

Rispetto al 2010 si registrano variazioni positive nelle richieste di prestiti per inve-stimenti (43,4 milioni di euro contro 36,5 milioni di euro del 2010), a indicare un tentativo di nuova apertura delle aziende sui mercati. Ma i problemi restano tutti.

“E’ un segnale positivo - conclude il direttore di Cofi di - non supportato però

dalla dinamica degli affi damenti: rispetto al 2010, infatti in provincia di Venezia, gli affi damenti a bre-ve termine segnano una forbice ancora più

ampia su quelli a medio termine 141,587 milioni contro 63,419 milioni (69,06% contro 30,94%) sintomo del perdurare dell’incertezza nelle politiche aziendali”. Cresce l’importo medio deliberato da Co-fi di Veneziano alle imprese, passato dai 55.072 euro emessi nel 2010 ai 59.199 del 2011.

Il fenomeno del credit crunch va ad aggiungersi al periodo di crescita zero, allo stallo nella ristrutturazione delle imprese, al crollo dei fatturati e al declassamento del rating delle aziende

Economia e fi nanza I dati di Cofi di Veneziano nel 2011

Stretta creditizia, aziende a rischio

Il direttore di Cofi di Venezia, Mauro Vignandel

Cofi di Veneziano sottolinea un incremento nell’operatività: da191milioni nel 2010 a oltre 205 milioni

“A fronte della drammatica si-tuazione che stanno vivendo moltissimi piccoli imprenditori

a corto di liquidità - dice Giuseppe Bor-tolussi segretario della Cgia di Mestre - la nostra proposta è quella di istituire un fondo di solidarietà per mancanza di cre-dito gestito in stretta collaborazione con i Consorzi Fidi. Uno strumento che possa essere utilizzato da chi, dopo aver subito un rifi uto dalla banca, non sa più a chi rivolgersi. Le modalità potrebbero essere simili al fondo di solidarietà già esistente per chi è vittima dell’usura e del racket”. Da anni, ricorda la Cgia di Mestre, le vitti-me dell’usura e del racket possono farne uso: stiamo parlando del fondo che può risarcire coloro che abbiano subito danni a causa di attività estorsive, per aver deciso di collaborare con le istituzioni per com-battere il racket o di smettere di pagare

il “pizzo”. Con un plafond ini-ziale di qualche decina di milioni di euro, questo fondo di solidarietà per mancanza di liquidità, po-trebbe essere utilizzato secondo la Cgia, da quei piccoli imprenditori che in questa situazione di forte contrazione del credito non sanno più dove “sbattere” la testa, magari per aver subìto un rifi uto per qual-che migliaia di euro. Precise le conclusioni di Bortolussi. “In buona sostanza –dice– bisogna in tempi celerissimi realizzare un intervento straordinario per ammortizzare una situazione che rischia di diventare esplosiva. Lo strumento è solo abbozzato e merita ancora dei forti approfondimenti. Tuttavia, bisogna far presto: questo in-tervento deve essere messo in campo il prima possibile”.

La proposta di Bortolussi (Cgia)

“SERVE UN FONDO DI SOLIDARIETÀ”

A.A.

“Oggi si muore per i troppi crediti. A sostenerlo sono i rappresentanti delle categorie economiche, e mi trovo completamente d’accor-do. La maggior parte delle nostre piccole imprese oggi è “stroz-

zata” dai crediti, e il suicidio di un artigiano di Noventa di Piave ci addolora profondamente, un gesto estremo che spinge tutti, e per tutti intendo il mon-do del credito, le istituzioni e le associazioni delle imprese a trovare presto una soluzione praticabile e condivisa”. A dirlo è la presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto dopo che le categorie economiche nelle scorse settimane hanno inviato una lettera alla Provincia sul problema del credito che stritola le imprese. “Tre le richieste avanzate nella loro accorata

lettera - spiega la Zaccariotto - una legge che garantisca pagamenti in tempi certi e tuteli l’imprenditore, la collaborazione delle banche, norme urbanisti-che che spingano verso un’edilizia a impatto zero. Sul primo punto desidero ricordare che la Provincia negli ultimi due anni di questa amministrazione, ha raggiunto l’obiettivo prefi ssato di pagare tutti i fornitori in circa in quaranta giorni, il dato medio è 39,5 giorni. Tempi accettabili, considerati i ritardi ab-normi che si registrano un po’ ovunque nella pubblica amministrazione“. La Zaccariotto torna sulla questione suicidi. “Questi suicidi - afferma - vengono chiamati “omicidi legalizzati”. Ciò fotografa una piaga del nostro sistema im-prenditoriale, costituito quasi prevalentemente dalle piccole e medie imprese,

dove tanti piccoli imprenditori coraggiosi sono stritolati tra debiti e crediti, non più in grado di rispettare i loro impegni, di dare risposte alle loro famiglie, ai loro di-pendenti. Non possiamo lasciarli soli, bisogna fare i fatti, non si può abbandonarli. Ci sono ampi spazi di lavoro con le banche, e come Provincia possiamo condividere l’esperienza che stiamo conducendo in campo ambientale”. Chiara la richiesta fi nale. ”Chiedo a viva voce di organizzare un tavolo tra istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e mondo del credito. Cerchiamo di fare in modo che le banche collaborino allo sviluppo aprendo i cordoni della borsa al credito”.

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3Spazi aperti

di Ornella Jovane

Si tratta di un’opera monumentale che ospiterà l’Ateneo internazionale della moda. La Regione Veneto interessata

Pierre Cardin sceglie MargheraIl Palazzo della luce. Fonte Regione Veneto

ADOTTAMIBianca. Bellissima femmina, circa 3 anni, carattere

stupendo tg. media: è un incrocio tra un bracco italiano ed uno tedesco. Per lei solo disavventure, la sua fortuna

è stata trovare nel suo cammino un valido volontario Che l’ha accolta curata ed amata ora bianca è pronta

per una buona famiglia.

Jason. Maschietto, futura taglia medio-contenuta cerca casa. Ora il piccolo ha tre mesi. Recuperato da una situazione molto brutta e triste. Purtroppo ora è stato riportato in rifugio. Per lui cerchiamo una famiglia per sempre.

L’associazione cerca volontari. Fare volontariato non è impossibile, basta avere un po’ di buona volontà. Il volontario coccola i cani, li porta a spasso, li pettina, li pulisce, li

alimenta. Provate prima di rinunciare: noi e loro abbiamo bisogno di voi.

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Ariel e Ugo. Sono due fratelli, uno maschietto e fulvo, l’altra una femminuccia nera focata. Entrambi uniti dallo

stesso destino. Abbandonati in un posto infame, recuperati e portati in salvo. Sarebbe bello se fossero adottati assie-

me. Per Ariel obbligo di sterilizzazione a 6 mesi.

Adamo ed Eva. Meravigliosa coppia di fratelli, circa 4 mesi, taglia medio-contenuta. Abbandonati e poi accolti da una volontaria di grande cuore. Ora sono pronti per l’inserimento in famiglia. Sarebbe importante che fossero adottati insieme. Carattere bello, equlibrato e solare.

Sarà Pierre Cardin lo stilista francese di origini italia-ne, trevigiane per la precisione, a regalare un fu-turo “luminoso” a Porto Marghera? Pierre Cardin

come il nuovo Lorenzo il Magnifi co, in tempi moderni generoso mecenate per Venezia e il Veneto?

Il suo straordinario progetto, il Palais lumière, trion-fale, imponente e avveniristico monumento architettoni-co, potrebbe dare avvio ad una nuova fase in un’area industriale ora degradata. Presentato nel 2010 e accolto già all’epoca con attenzione, il progetto ha ottenuto lo scorso 20 marzo l’interesse della Regione Veneto - una formula prevista dall’articolo 32 delle norme sulla pro-grammazione in deroga alle procedure urbanistiche ordi-narie - che fa seguito al “placet” del sindaco di Venezia Orsoni e all’entusiastica accoglienza della presidente della Provincia Francesca Zaccariotto.

Il Palazzo della luce, grandioso e ambizioso, è una monumentale costruzione alta 244 metri distribuiti in 60 piani dove dovrebbero essere collocate residenze, al-berghi e ristoranti, attività direzionali e commerciali ma soprattutto una prestigiosa università della moda, con il centro congressi e centri di istruzione superiori. Intorno 60 ettari di aree verdi.

Un sogno, la torre Eiffel del Veneto, ma anche l’ina-

spettata svolta per un contesto avvilito e fatiscente come si presenta oggi quell’area, di fronte a Venezia, posta nella prima ex zona industriale di Porto Marghera, tra il canale industriale ovest, via del Commercio, via Fratelli Bandiera e la stazione ferroviaria di Mestre.

Di fatto la realizzazione dell’edifi cio comporterebbe il recupero e la valorizzazione urbanistica e paesaggisti-ca dell’area e presenta anche un’ipotesi di sistemazione della viabilità, con la connessione diretta alla stazione ferroviaria di Mestre e il prolungamento del sistema metropolitano di accesso a Marghera. Oltre alla realiz-zazione della torre e la dismissione degli attuali edifi ci in stato di forte degrado, e alla necessaria bonifi ca dei suoli e delle acque, nel progetto è inserita la creazione di un grande parco con servizi, opere viarie, percorsi ciclo-pedonali, parcheggi. E’ previsto anche un polo nautico.

Il vipresidente della Regione Veneto, Marino Zor-zato, lo defi nisce “un grande complesso polifunzionale che rappresenterà un polo di economia creativa e di in-novazione di grande interesse per la città di Venezia ma anche per l’intera regione”.

“Voglio fare il Palais Lumière qui per dare lavoro alla gente e per dare una forma unitaria simbolica all’area” ha ribadito lo stilista italofrancese che è disposto ad in-

vestire quasi un miliardo e mezzo di euro per consentire la realizzazione di questa ambiziosa aspirazione.

Di questa somma, 758 milioni sono destinati alla realizzazione del Palazzo e delle opere di urbanizza-zione strettamente connesse, 240 milioni per opere di interesse pubblico e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualifi cazione.

Sarà un intervento innovativo a impatto zero sul piano dei consumi energetici, in quanto verrà realizzato sfruttando fotovoltaico, eolico e geotermico.

“Cardin si presenta come il nuovo Lorenzo il Ma-gnifi co - ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia -. Si tratta di un’operazione che va a risanare cir-ca 200 ettari ma soprattutto che dà un’opera simbolo al Veneto. A noi serviva un mecenate per riuscire a bonifi care e fare un’opera simbolo. A Pierre Cardin per questo va tutto il mio ringraziamento per aver scelto Venezia”. “Posso dire che il suo disegno è fare qualcosa di unico. Sarà un’opera di alta ingegneria ma anche di alta architettura, - ha aggiunto - con il fi or fi ore delle fi rme internazionali. Alla fi ne il ragionamento di Cardin è che chi verrà a Venezia - ha concluso Zaia - non potrà fare a meno di vedere il Palais Lumière, anche per la sua caratteristica di essere un palazzo pieno di luce, di

grande visibilità soprattutto di notte. Diventerà la porta d’ingresso alla città di Venezia”.

“Confermo la mia grande soddisfazione” ha com-mentato la presidente della Provincia di Venezia Fran-cesca Zaccariotto che ha parlato di vera e propria “ri-nascita” per Marghera. “Un Ateneo internazionale della moda potrà signifi care - ha detto - il rilancio di Marghera, e soprattutto la possibilità di bonifi care l’area e di offrire occupazione qualifi cata”.

La ricaduta occupazionale è infatti l’altro tema di forte interesse per il territorio. Si prevede l’impiego di circa 10mila addetti per la realizzazione dell’opera. A lavori compiuti la struttura procurerà nuova occupazio-ne per 4500 addetti in occupazione diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40 per cento con altre professionalità) e altri 2500 nell’indotto.

In quattro anni potrebbe essere costruito il Palazzo della Luce ma la strada è ancora lunga. Innanzitutto si dovrebbe passare alla convocazione della Conferenza dei servizi tra i soggetti interessati e quindi all’Accordo di programma. Cardin ha fretta e ha chiesto tempi conte-nuti. In caso di lungaggini, le alternative non mancano: i russi hanno manifestato vivo interesse, i cinesi sono già “candidati”.

Il caso Il Palazzo della Luce

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VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Il credito dalle banche alle imprese ve-neziane in diffi coltà? Un sogno per le piccole imprese anche se gli istituti di

garanzia tentano in tutti i modi di sbloccare liquidità. La situazione è quella di impren-ditori che in Veneto e anche in provincia di Venezia sono stretti dai debiti. Debiti di cui le banche chiedono i rientri in tempi rapidissimi.

Sopraffatti dalla disperazione questi imprenditori nei casi estremi si suicidano (il caso del falegname di Noventa di Piave di qualche settimana fa è esemplare).

I dati emersi da una analisi di Cofi di Veneziano sono a luci ed ombre: per le imprese la stretta creditizia rischia di rap-presentare la loro fi ne.

Cofi di Veneziano è una delle strutture di garanzia del credito più importanti in Veneto con oltre 8.000 aziende associate in provincia di Venezia e ha fatto il quadro della situazione con il suo direttore genera-le Mauro Vignandel.

“Il 2011- dice Vignandel - si è stato un

anno durissimo per le piccole e medie im-prese di tutta la provincia. La lieve crescita nei fondamentali nel primo trimestre ha la-sciato il posto a numerose problematiche: una nuova stretta creditizia si è aggiunta al periodo di “crescita zero” per l’occupa-zione e alla questione legata alla cassa integrazione, con lo stallo delle politiche di ristrutturazione delle imprese. Una situazio-ne pesante, aggravata dal crollo dei fatturati e dal conseguente ab-bassamento del rating, cosa che ha impedito alle imprese di ottenere fi nanziamenti da parte delle banche”.

Vignandel sottolinea un incremento nell’operatività di Cofi di Veneziano. E’ passato dai 191.103.000 del 2010 ai 205.007.366 milioni dell’anno appena trascorso (+7,28% di volumi). Credito ottenuto e destinato prevalentemente a operazioni di ristrutturazione del debito.

Rispetto al 2010 si registrano variazioni positive nelle richieste di prestiti per inve-stimenti (43,4 milioni di euro contro 36,5 milioni di euro del 2010), a indicare un tentativo di nuova apertura delle aziende sui mercati. Ma i problemi restano tutti.

“E’ un segnale positivo - conclude il direttore di Cofi di - non supportato però

dalla dinamica degli affi damenti: rispetto al 2010, infatti in provincia di Venezia, gli affi damenti a bre-ve termine segnano una forbice ancora più

ampia su quelli a medio termine 141,587 milioni contro 63,419 milioni (69,06% contro 30,94%) sintomo del perdurare dell’incertezza nelle politiche aziendali”. Cresce l’importo medio deliberato da Co-fi di Veneziano alle imprese, passato dai 55.072 euro emessi nel 2010 ai 59.199 del 2011.

Il fenomeno del credit crunch va ad aggiungersi al periodo di crescita zero, allo stallo nella ristrutturazione delle imprese, al crollo dei fatturati e al declassamento del rating delle aziende

Economia e fi nanza I dati di Cofi di Veneziano nel 2011

Stretta creditizia, aziende a rischio

Il direttore di Cofi di Venezia, Mauro Vignandel

Cofi di Veneziano sottolinea un incremento nell’operatività: da191milioni nel 2010 a oltre 205 milioni

“A fronte della drammatica si-tuazione che stanno vivendo moltissimi piccoli imprenditori

a corto di liquidità - dice Giuseppe Bor-tolussi segretario della Cgia di Mestre - la nostra proposta è quella di istituire un fondo di solidarietà per mancanza di cre-dito gestito in stretta collaborazione con i Consorzi Fidi. Uno strumento che possa essere utilizzato da chi, dopo aver subito un rifi uto dalla banca, non sa più a chi rivolgersi. Le modalità potrebbero essere simili al fondo di solidarietà già esistente per chi è vittima dell’usura e del racket”. Da anni, ricorda la Cgia di Mestre, le vitti-me dell’usura e del racket possono farne uso: stiamo parlando del fondo che può risarcire coloro che abbiano subito danni a causa di attività estorsive, per aver deciso di collaborare con le istituzioni per com-battere il racket o di smettere di pagare

il “pizzo”. Con un plafond ini-ziale di qualche decina di milioni di euro, questo fondo di solidarietà per mancanza di liquidità, po-trebbe essere utilizzato secondo la Cgia, da quei piccoli imprenditori che in questa situazione di forte contrazione del credito non sanno più dove “sbattere” la testa, magari per aver subìto un rifi uto per qual-che migliaia di euro. Precise le conclusioni di Bortolussi. “In buona sostanza –dice– bisogna in tempi celerissimi realizzare un intervento straordinario per ammortizzare una situazione che rischia di diventare esplosiva. Lo strumento è solo abbozzato e merita ancora dei forti approfondimenti. Tuttavia, bisogna far presto: questo in-tervento deve essere messo in campo il prima possibile”.

La proposta di Bortolussi (Cgia)

“SERVE UN FONDO DI SOLIDARIETÀ”

A.A.

“Oggi si muore per i troppi crediti. A sostenerlo sono i rappresentanti delle categorie economiche, e mi trovo completamente d’accor-do. La maggior parte delle nostre piccole imprese oggi è “stroz-

zata” dai crediti, e il suicidio di un artigiano di Noventa di Piave ci addolora profondamente, un gesto estremo che spinge tutti, e per tutti intendo il mon-do del credito, le istituzioni e le associazioni delle imprese a trovare presto una soluzione praticabile e condivisa”. A dirlo è la presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto dopo che le categorie economiche nelle scorse settimane hanno inviato una lettera alla Provincia sul problema del credito che stritola le imprese. “Tre le richieste avanzate nella loro accorata

lettera - spiega la Zaccariotto - una legge che garantisca pagamenti in tempi certi e tuteli l’imprenditore, la collaborazione delle banche, norme urbanisti-che che spingano verso un’edilizia a impatto zero. Sul primo punto desidero ricordare che la Provincia negli ultimi due anni di questa amministrazione, ha raggiunto l’obiettivo prefi ssato di pagare tutti i fornitori in circa in quaranta giorni, il dato medio è 39,5 giorni. Tempi accettabili, considerati i ritardi ab-normi che si registrano un po’ ovunque nella pubblica amministrazione“. La Zaccariotto torna sulla questione suicidi. “Questi suicidi - afferma - vengono chiamati “omicidi legalizzati”. Ciò fotografa una piaga del nostro sistema im-prenditoriale, costituito quasi prevalentemente dalle piccole e medie imprese,

dove tanti piccoli imprenditori coraggiosi sono stritolati tra debiti e crediti, non più in grado di rispettare i loro impegni, di dare risposte alle loro famiglie, ai loro di-pendenti. Non possiamo lasciarli soli, bisogna fare i fatti, non si può abbandonarli. Ci sono ampi spazi di lavoro con le banche, e come Provincia possiamo condividere l’esperienza che stiamo conducendo in campo ambientale”. Chiara la richiesta fi nale. ”Chiedo a viva voce di organizzare un tavolo tra istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e mondo del credito. Cerchiamo di fare in modo che le banche collaborino allo sviluppo aprendo i cordoni della borsa al credito”.

LA PROVINCIA ZACCARIOTTO: “PAGHIAMO IN TEMPI RAPIDI”

252525Spazi aperti

Page 28: La Piazza della Riviera est - 2012mrz n37

5Scuola

Le scuole si rifanno il look con interventi di manutenzio-ne ordinaria e straordinaria deliberati dalla Provincia a marzo e che ammontano ad 1 milione e 155mila euro. Gli interventi in programma si faranno durante tutto il

2012 , ma i principali cantieri saranno avviati soprattutto in estate, quando cioè le scuole sono chiuse.

A spiegare cosa si farà è l’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto.

“Il nostro patrimonio edilizio - spie-ga - è costituito da oltre un centinaio di edifi ci distribuiti su tutto il territorio, da Cavarzere a Portogruaro. Si tratta di un patrimonio immobiliare di carattere storico nel caso di Venezia; costituito da ville importanti lungo la Riviera del Brenta, e da edifi ci di recente costruzione nelle altre zone dove sono ospitate scuole, impianti sportivi, uffi ci, caserme ed altri pubblici servizi. Tutti gli edifi ci richiedono sia interventi di manuten-zione costante nel tempo per poterne garantire l’utilizzo in sicurezza; sia interventi di manutenzione straordinaria per garantirne la conservazione e l’adeguamento alle normative per lo specifi co utilizzo. Nel corso di quest’anno investiremo

oltre un milione di euro (1.155.000)”. L’assessore va poi nello specifi co e spiega in che modo saranno suddivisi gli interventi.

“Gli interventi per il 2012 – dice l’assessore - saranno suddivisi in quattro aree: a Venezia e nel comprensorio lagu-nare 390.000 euro; a Mestre, Mirano e Riviera 410.000 euro; a San Donà di Piave e Portogruaro 160.000 euro;

a Chioggia e Cavarzere 195.000 euro. I lavori saranno affi dati a diversi operatori economici procedendo per interventi che riuniscano sia la manu-tenzione ordinaria e straordinaria per gli edifi ci scolastici, sia l’uso patrimo-niale per gli altri edifi ci. Nello specifi -

co prevediamo interventi ordinari come la manutenzione di serramenti, la dipintura dei locali e le piccole manutenzioni delle coperture”. Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria si prevedono interventi specifi ci come l’adegua-mento alla normativa antincendio di una parte di palazzo Savorgnan sede dell’istituto Algarotti a Venezia; nella caser-ma dei Vigili del Fuoco di San Donà di Piave e di Chioggia, e all’istituto scolastico Alberti sempre a San Donà.

di Alessandro Abbadir

Sono destinati a Venezia e al comprensorio lagunare 390mila euro, a Mestre, Mirano e Riviera vanno 410mila euro, a San Donà e Portogruaro 160mila, a Chioggia e Cavarzere 195mila

Manuntenzione ordinaria e straordinaria nel 2012 L’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto

Un milione di euro per rimettere a posto le scuole

L’istituto Alberti a San Donà. In alto l’assessore Giacomo Gasparotto

Tutto pronto per la seconda edizione del concorso fotografi co, e grafi co, rivolto agli studenti delle classi quarte

e quinte delle scuole superiori della pro-vincia di Venezia sul tema della sicurezza stradale.

Il concorso, è realizzato da Pasav (Precedenza Alla Sicurezza Associazione Venezia) in collaborazione con la Provincia di Venezia. Due le sezioni proposte per il 2012: “Velocità” e “Uso dei cellu-lari alla guida”. Il concorso è aperto a tutti gli studenti che, nell’anno scolastico 2011/2012, sono iscritti alle quarte e quinte delle scuole superiori della provin-cia. I partecipanti dovranno realizzare un’opera grafi ca o fotografi ca su uno dei due temi in cui si articola il concorso per comunicare un messaggio educativo sulla sicurezza stradale, rivolto agli utenti della strada. La consegna dei lavori è prevista entro il 4 maggio 2012. Per info, iscrizioni e bando www.provincia.venezia.it oppure www.pasav.it. La partecipazione al concorso è gratuita.

FOTOGRAFIA

A.A.

Il concorso sulla sicurezza stradale

Gli interventi sono per lo più programmati durante la pausa estiva

26 Mondo scuola2626 Mondo scuola

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5Scuola

Le scuole si rifanno il look con interventi di manutenzio-ne ordinaria e straordinaria deliberati dalla Provincia a marzo e che ammontano ad 1 milione e 155mila euro. Gli interventi in programma si faranno durante tutto il

2012 , ma i principali cantieri saranno avviati soprattutto in estate, quando cioè le scuole sono chiuse.

A spiegare cosa si farà è l’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto.

“Il nostro patrimonio edilizio - spie-ga - è costituito da oltre un centinaio di edifi ci distribuiti su tutto il territorio, da Cavarzere a Portogruaro. Si tratta di un patrimonio immobiliare di carattere storico nel caso di Venezia; costituito da ville importanti lungo la Riviera del Brenta, e da edifi ci di recente costruzione nelle altre zone dove sono ospitate scuole, impianti sportivi, uffi ci, caserme ed altri pubblici servizi. Tutti gli edifi ci richiedono sia interventi di manuten-zione costante nel tempo per poterne garantire l’utilizzo in sicurezza; sia interventi di manutenzione straordinaria per garantirne la conservazione e l’adeguamento alle normative per lo specifi co utilizzo. Nel corso di quest’anno investiremo

oltre un milione di euro (1.155.000)”. L’assessore va poi nello specifi co e spiega in che modo saranno suddivisi gli interventi.

“Gli interventi per il 2012 – dice l’assessore - saranno suddivisi in quattro aree: a Venezia e nel comprensorio lagu-nare 390.000 euro; a Mestre, Mirano e Riviera 410.000 euro; a San Donà di Piave e Portogruaro 160.000 euro;

a Chioggia e Cavarzere 195.000 euro. I lavori saranno affi dati a diversi operatori economici procedendo per interventi che riuniscano sia la manu-tenzione ordinaria e straordinaria per gli edifi ci scolastici, sia l’uso patrimo-niale per gli altri edifi ci. Nello specifi -

co prevediamo interventi ordinari come la manutenzione di serramenti, la dipintura dei locali e le piccole manutenzioni delle coperture”. Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria si prevedono interventi specifi ci come l’adegua-mento alla normativa antincendio di una parte di palazzo Savorgnan sede dell’istituto Algarotti a Venezia; nella caser-ma dei Vigili del Fuoco di San Donà di Piave e di Chioggia, e all’istituto scolastico Alberti sempre a San Donà.

di Alessandro Abbadir

Sono destinati a Venezia e al comprensorio lagunare 390mila euro, a Mestre, Mirano e Riviera vanno 410mila euro, a San Donà e Portogruaro 160mila, a Chioggia e Cavarzere 195mila

Manuntenzione ordinaria e straordinaria nel 2012 L’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto

Un milione di euro per rimettere a posto le scuole

L’istituto Alberti a San Donà. In alto l’assessore Giacomo Gasparotto

Tutto pronto per la seconda edizione del concorso fotografi co, e grafi co, rivolto agli studenti delle classi quarte

e quinte delle scuole superiori della pro-vincia di Venezia sul tema della sicurezza stradale.

Il concorso, è realizzato da Pasav (Precedenza Alla Sicurezza Associazione Venezia) in collaborazione con la Provincia di Venezia. Due le sezioni proposte per il 2012: “Velocità” e “Uso dei cellu-lari alla guida”. Il concorso è aperto a tutti gli studenti che, nell’anno scolastico 2011/2012, sono iscritti alle quarte e quinte delle scuole superiori della provin-cia. I partecipanti dovranno realizzare un’opera grafi ca o fotografi ca su uno dei due temi in cui si articola il concorso per comunicare un messaggio educativo sulla sicurezza stradale, rivolto agli utenti della strada. La consegna dei lavori è prevista entro il 4 maggio 2012. Per info, iscrizioni e bando www.provincia.venezia.it oppure www.pasav.it. La partecipazione al concorso è gratuita.

FOTOGRAFIA

A.A.

Il concorso sulla sicurezza stradale

Gli interventi sono per lo più programmati durante la pausa estiva

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Page 30: La Piazza della Riviera est - 2012mrz n37

6 Personaggio

Quella di Laura Andreotti per la danza è una vera e propria passione che na-sce praticamente insieme a lei, oggi a

26 anni ha alle spalle molti anni di studio e perfezionamento.

Laura abita da sempre a Cavarzere, ha iniziato frequentando i corsi di danza contemporanea, con Romina Zangirolami e danza del ventre con Sabrina Scarpati, presso l’associazione Akcademia di Adria, perfezionandosi poi come ballerina di danza del ventre presso la scuola di Catrine Rouillet e partecipando a diverse edizioni del Con-gresso internazionali delle danze orientali e del Convegno internazionale delle danze orientali di Venezia, nei quali ha preso parte a lezioni di grandi artisti a livello mondiale.

Ha ottenuto poi il diploma di insegnan-te di danza orientale frequentando il corso di formazione del Centro studi di danza e

cultura orientale tenuto dal maestro di fama mondiale Zaza Hassan.

Da un paio d’anni, unendosi ad altre ballerine e insegnanti, Laura ha fondato l’associazione “Occhi d’Oriente”, scuola per la promozione della danza orientale che insegna e realizza spettacoli nelle province di Venezia e Rovigo.

Da anni collabora con le scuole elemen-tari e dell’infanzia e con l’animazione estiva di Cavarzere, preparando programmi speci-fi ci per avvicinare i bambini al mondo della danza e del movimento, inoltre tiene diversi corsi per allieve di tutte le età che sono oggi circa una quarantina.

Qualche giorno fa per Laura è arrivata una grande conferma: la medaglia d’oro, insieme alle altre atlete della compagnia di danza Bellysimo Company della pluri-campionessa mondiale Simona Minisini, al

World Dance Tophy, competizione interna-zionale che ogni anno riunisce a Lignano Sabbiadoro migliaia di danzatori. Quest’an-no i partecipanti si sono esibiti davanti a una giuria di veri e proprio mostri sacri della danza, presieduta da Carla Fracci, che ha as-segnato al gruppo della Bellysimo Company il primo posto, regalando a Laura Andreotti la sua prima medaglia d’oro.

Cosa signifi ca per te questo riconosci-mento?

“Il trofeo – così Laura – mi ha dato l’occasione di misurarmi con colleghi di ogni nazionalità e quindi di fare un’esperienza formativa davvero signifi cativa. La medaglia d’oro rappresenta sicuramente una grande conferma, mi fa capire la validità della strada che, con tenacia e mille sacrifi ci, ho deciso di intraprendere e mi dà un’ulteriore motiva-zione per continuare a studiare e impegnarmi

nella danza”.Tu hai molte allieve e sei spesso chia-

mata a esibirti, qual è il segreto del succes-so della danza orientale?

“Oltre a essere una specialità raffi nata e di grande fascino, la danza orientale offre a chi la pratica la possibilità di entrare totalmen-te in armonia con il proprio corpo, accresce la capacità di autostima e in più dona benes-sere all’intero organismo. È però necessario affi darsi a insegnanti competenti che abbiano

alle spalle anni di formazione perché deve essere praticata in maniera corretta e non improvvisata”.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?“Sicuramente continuerò a perfezionar-

mi e a benefi ciare degli insegnamenti della grande Simona Minisini nella sua compagnia, proseguirò nella strada della danza e magari proverò a realizzare qualche sogno sul qua-le però, per il momento, non voglio svelare nulla”.

di Nicla Sguotti

E’ stata premiata da Carla Fracci alla competizione internazionale World Dance Tophy

Laura Andreotti Da anni studia per perfezionarsi in danza orientale

Una ballerina da medaglia d’oro

Laura Andreotti durante una sua esibizione

“Il trofeo è una grande conferma e mi stimola a continuare ad andare avanti

7Cultura provinciale

Venezia Il 20 maggio, rievocazioni storiche nel segno della tradizione

Domenica 20 maggio a Venezia si ter-rà la tradizionale festa della Sensa: lo sposalizio del Mare. Ogni anno que-

sto evento richiama molti visitatori attratti da una situazione che fa rivivere la mille-naria storia della Serenissima, il suo intimo rapporto con il Mare e con la pratica della voga alla veneta.

La festa della Sensa era una festività della Repubblica di Venezia in occasione del giorno dell’ascensione di Cristo (Sensa è il termine in dialetto veneziano). Questa festività commemora due eventi importanti per la Repubblica: il 9 maggio dell’anno mille il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi, mentre il secondo evento è collegato all’anno 1177, quando, sotto il doge Se-bastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’im-peratore Federico Barbarossa stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fi ne allo storico scontro tra papato e impero.

In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello Sposalizio del Mare e oggi, in quel giorno, si propone la storica cerimonia dove il Doge a bordo del Bucintoro, raggiun-geva Sant’Elena all’altezza di San Pietro di Castello, per ricevere la benedizione del Ve-scovo, anche lui a bordo di una barca dalle

sponde dorate. Per sottolineare il dominio della Sere-

nissima col mare, la festa culminava con una sorta di rito propiziatorio: il Doge, una volta raggiunta la Bocca di Porto, lanciava nelle acque un anello d’oro. L’attività del comitato festa della Sensa, che dal 1965 è tornata a celebrare l’evento, oltre la rievo-cazione: il “Gemellaggio Adriatico” riunisce oggi alla Serenissima una città o un’area geografi ca che ha avuto nella storia un par-ticolare rapporto con Venezia, unite in un vincolo culturale, di amore per il mare e per le attività ad esso collegate.

Nel 2011 l’anello che lo simboleggia è passato da una città di Cipro ai comuni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto nel bellunese.

Durante la giornata si consegna il “Premio Osella d’Oro della Sensa” assegnato ad enti, istituzioni e privati cittadini che, con la loro attività nel settore della cultura, dell’ar-tigianato e del commercio, hanno dato lustro alla città. Tra gli eventi collaterali si allestisce il mercatino della Sensa presso la chiesa di San Nicolò di Lido, si tengono delle competizioni di voga alla veneta, si disputa il corteo acqueo delle associazioni remiere e numerose altre manifestazioni, per ricordare che questa storica data rimane per Venezia un momento di grande unione, di presa di coscienza della storia e delle tra-dizioni dell’isola.

Una festa dei tempi della Repubblica di Venezia per rievocare la fi ne dello scontro tra papato e impero

Roberta Pasqualetto

Ritorna la festa della Sensa

La mediazione della Serenissima Repubblica fra l’imperatore Federico Barbarossa e papa Alesandro III

“William Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo miste-

ro, la sua poesia, la sua passione. Il suo modo d’esprimersi è moderno, la sua com-prensione vecchia quanto la città stessa. Egli ha saputo cogliere l’effettiva essenza di molti secoli e fonde questa visione in un sogno così fantastico e bello che i suoi dipinti lasciano senza respiro. Sono fatti di lava; sono lampeggianti; palpitano della vita e della passione di tutti i veneziani che da lungo tempo riposano nella loro ultima dimora”. Così scriveva Peggy Guggenheim nel 1953, esprimendo il suo entusiasmo di fronte alle Venezie di Congdon.

Ora, l’occasione del primo centenario della nascita di colui che è uno dei mag-giori anche se più trascurati protagonisti dell’Action Painting americana è colta dall’Università Ca’ Foscari per realizzare, in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con As-sicurazioni Generali, una mostra “William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano” con oltre 40 opere sul lungo soggiorno dell’artista nella città lagunare. La mostra sarà aperta al pub-blico dal 5 maggio al l’8 luglio prossimi, dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 18,

Pittura. La mostra organizzata dall’Università Ca’ Foscari

La poesia come linguaggio universale, profondo, sostanziale nella sua capaci-tà di cogliere l’essenza e, per questo,

spirituale, assoluto. In tempi di maggiori diffi coltà e di crisi

le coscienze avvertono più marcata l’esigen-za di ritemprarsi guardando oltre l’effi mero. La prospettiva si fa più ampia, nell’ambi-zione di trovare una risposta all’assillo che spesso riaffi ora nell’animo quando cerca un senso più alto, duraturo e motivante della vita e dell’esistere.

E di poesia ne zampillerà tanta, come sottili getti d’acqua, per ogni dove - in stra-da, per mare, in chie-sa - e chiunque potrà confrontarsi con essa da compositore e da fruitore, indifferentemente, nel corso della tre giorni che si terrà a Carole dal 1° al 3 giugno prossimi.

E’ la quinta edizione di Flussidiversi, il meeting annuale che fa incontrare, tra loro e con il pubblico, i poeti di quell’ampio terri-torio che oggi viene defi nito Alpe-Adria e che storicamente si richiama alla Mittleuropa. Sarà un susseguirsi di incontri, readings, se-minari, eventi, laboratori per bambini orga-

nizzati e programmati all’interno del centro storico della città di Caorle: nelle sue calli, campi e piazze, tra lo splendido campanile cilindrico in stile romanico e il suggestivo santuario della Madonna dell’Angelo, ma anche su motonavi cariche di poeti e poesie da cui diffondere versi lungo le spiagge del-la laguna cara ad Hemingway.

Il linguaggio universale della poesia troverà la sua espressione in una varietà di lingue - italiano, tedesco, ungherese, slove-

no e croato - e dialetti, quelli che si parlano nei sei stati nazionali e nelle regioni che appartengono alla Co-munità di Alpe-Adria.

L’ospite d’onore della kermesse 2012 sarà il vicentino Fer-nando Bandini, “un poeta eccezionale tra pacatezza e meditazione” lo defi nì Zanzot-to che gli fu molto amico. Bandini ha pub-blicato poesie in italiano, vicentino e latino. E per i suoi versi in latino ha ottenuto impor-tanti riconoscimenti al Certamen poeticum Hoeufftianum di Amsterdam e al Certamen Vaticanum della Fondazione Latinitatis.

Poche settimane fa è stato insignito anche di quel premio che per il suo prestigio

viene defi nito il “Nobel italiano” della lirica, il Premio Librex Montale.

Bandini sarà dunque il protagonista di questa edizione di Flussidiversi, raccoglien-do il testimone dal poeta magiaro Géza Szocs che fu “incoronato re del meeting 2011” iscrivendo il proprio nome nell’al-bo d’oro della manifestazione insieme ad Andrea Zanzotto, Christoph Wihelm Aigner e Patrizia Valduga, già iscritti negli anni precedenti.

Per tre giorni la poesia, con la sua comunità di poeti, occuperà la scena con readings uffi ciali e altri improvvisati che prenderanno vita in ogni angolo della ca-ratteristica e suggestiva città lagunare. La musica e l’amicizia, nata dal “bel piacer” di stare insieme poetando, ascoltando e improvvisando renderanno ancora più unica l’esperienza.

In omaggio ad Andrea Zanzotto, verrà allestita nel Centro civico una mostra foto-grafi ca, che rimarrà aperta al pubblico fi no al 1° luglio prossimo. Verranno esposte una cinquantina di immagini realizzate dal foto-grafo e amico Graziano Arici.

Flussidiversi continua la sua collabora-zione con la Mostra internazionale dell’In-fanzia di Sarmede che ha prodotto anche

per questa edizione la mostra “Segnidi-versi” e i laboratori per i bambini dove si insegna a disegnare la poesia.

E’ previsto inoltre un intervento di Davi-de Rondoni con il suo “Apocalisse Amore”.

Sarà Fernando Bandini a chiudere l’ori-ginale festival con la cerimonia, il pomerig-gio di domenica 3 giugno, di incisione sulla scogliera del lungomare di Caorle di alcuni suoi versi, come hanno già fatto i poeti che lo hanno preceduto nelle edizioni passate.

Il meeting annuale di poesia Flussidiversi è promosso dalla Co-munità di Lavoro Alpe Adria, dalla Regione Veneto e dal Comune di Caorle, con il soste-gno del gruppo Euromobil.

“Flussidiversi - spiga il curatore scienti-fi co dell’evento Antonio Cassuti - indica il divenire dinamico, ma sereno al tempo stes-so. Suggerisce il modifi carsi della realtà e la centralità del movimento della parola. Porta il lettore a mettere in moto la sua fantasia: farla cosa viva attraverso il fl uire del verso, alla scoperta (ri-scoperta meglio) di ciò che sta altrove, ma più reale della realtà, più vero del vero. Vita e sogno si mescolano. E

la signoria del tempo viene accolta, amata, giusto perché riusciamo ad andare oltre il tempo che l’amore per la vita riasssume in una dimensione di compiaciuta, riscoperta sacralità”.

“Non si tratta di una ribalta estempo-ranea ed autoreferenziale - conclude il se-gretario alla Cultura per la Regione Veneto Angelo Tabaro - nella quale i poeti vengo-no ad esibirsi e il tutto viene fruito solo al momento in cui avviene; fl ussidiversi vuole

essere un momento di incontro per costruire qualcosa nel territorio: sono coinvoltele scuole e i bambini delle città, con progetti didattici mirati e laboratori ad

hoc; ci sarà un primo nucleodi una sorta di offi cina degli editori di poesia che potranno incontrarsi tra di loro e incontrare il pubbli-co; ci saranno letture che potranno poi conti-nuare a cena, con i poeti a leggere poesie di altri poeti; e momenti di studio e momenti di ascolto, ma tutto pensato per rimanere, per lasciare una traccia, per essere un primo mattone di una casa che voremmo solida e forte per il futuro del territorio”.

di Ornella Jovane

Caorle Dal 1° al 3 giugno prossimi Flussidiversi

Il trionfo della poesia, autori e fruitori di versi si incontrano

La città di Caorle che diventa con le sue calli, i campielli e il mare la cornice ideale per readings spontanei e programmati di poesie. A destra Fernando Bandini

Il meeting fa incontrare, tra loro e col pubblico, i poeti di quel territorio defi nito Alpe-Adria, un tempo Mittleuropa

Ospite d’onore della quinta edizione il poeta Fernando Bandini, dedicata una mostra fotografi ca a Zanzotto

escluso il martedì. Congdon, come aveva avuto modo di osservare ancora Peggy, “non appartiene a nessun gruppo di pitto-ri. Sta a parte. Non appartiene a nessuna scuola. Nessuno ha cercato di dipingere alla sua maniera prima di lui. I veneziani non vedono mai i suoi quadri...”, e infatti questa sarà la prima rassegna di opere di Congdon che avrà sede a Venezia.

La mostra ospitata negli spazi di Ca’ Foscari Esposizioni, curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, con l’apporto di Rodolfo Balzarotti, riunisce molti degli esiti più signifi cativi della produzione di William Congdon sul soggetto veneziano. Oltre che dalla Fondazione Congdon le opere provengono da collezioni private italiane e americane, nonché da numerosi musei americani e da quello inglese dell’Univer-sità di Cambridge. Le tele di Congdon sa-ranno esposte nelle sale del piano nobile, affi ancate da gigantografi e, da bacheche con lettere e schizzi.

Info 0412346947 - [email protected]

WILLIAM CONGDON A VENEZIA

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6 Personaggio

Quella di Laura Andreotti per la danza è una vera e propria passione che na-sce praticamente insieme a lei, oggi a

26 anni ha alle spalle molti anni di studio e perfezionamento.

Laura abita da sempre a Cavarzere, ha iniziato frequentando i corsi di danza contemporanea, con Romina Zangirolami e danza del ventre con Sabrina Scarpati, presso l’associazione Akcademia di Adria, perfezionandosi poi come ballerina di danza del ventre presso la scuola di Catrine Rouillet e partecipando a diverse edizioni del Con-gresso internazionali delle danze orientali e del Convegno internazionale delle danze orientali di Venezia, nei quali ha preso parte a lezioni di grandi artisti a livello mondiale.

Ha ottenuto poi il diploma di insegnan-te di danza orientale frequentando il corso di formazione del Centro studi di danza e

cultura orientale tenuto dal maestro di fama mondiale Zaza Hassan.

Da un paio d’anni, unendosi ad altre ballerine e insegnanti, Laura ha fondato l’associazione “Occhi d’Oriente”, scuola per la promozione della danza orientale che insegna e realizza spettacoli nelle province di Venezia e Rovigo.

Da anni collabora con le scuole elemen-tari e dell’infanzia e con l’animazione estiva di Cavarzere, preparando programmi speci-fi ci per avvicinare i bambini al mondo della danza e del movimento, inoltre tiene diversi corsi per allieve di tutte le età che sono oggi circa una quarantina.

Qualche giorno fa per Laura è arrivata una grande conferma: la medaglia d’oro, insieme alle altre atlete della compagnia di danza Bellysimo Company della pluri-campionessa mondiale Simona Minisini, al

World Dance Tophy, competizione interna-zionale che ogni anno riunisce a Lignano Sabbiadoro migliaia di danzatori. Quest’an-no i partecipanti si sono esibiti davanti a una giuria di veri e proprio mostri sacri della danza, presieduta da Carla Fracci, che ha as-segnato al gruppo della Bellysimo Company il primo posto, regalando a Laura Andreotti la sua prima medaglia d’oro.

Cosa signifi ca per te questo riconosci-mento?

“Il trofeo – così Laura – mi ha dato l’occasione di misurarmi con colleghi di ogni nazionalità e quindi di fare un’esperienza formativa davvero signifi cativa. La medaglia d’oro rappresenta sicuramente una grande conferma, mi fa capire la validità della strada che, con tenacia e mille sacrifi ci, ho deciso di intraprendere e mi dà un’ulteriore motiva-zione per continuare a studiare e impegnarmi

nella danza”.Tu hai molte allieve e sei spesso chia-

mata a esibirti, qual è il segreto del succes-so della danza orientale?

“Oltre a essere una specialità raffi nata e di grande fascino, la danza orientale offre a chi la pratica la possibilità di entrare totalmen-te in armonia con il proprio corpo, accresce la capacità di autostima e in più dona benes-sere all’intero organismo. È però necessario affi darsi a insegnanti competenti che abbiano

alle spalle anni di formazione perché deve essere praticata in maniera corretta e non improvvisata”.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?“Sicuramente continuerò a perfezionar-

mi e a benefi ciare degli insegnamenti della grande Simona Minisini nella sua compagnia, proseguirò nella strada della danza e magari proverò a realizzare qualche sogno sul qua-le però, per il momento, non voglio svelare nulla”.

di Nicla Sguotti

E’ stata premiata da Carla Fracci alla competizione internazionale World Dance Tophy

Laura Andreotti Da anni studia per perfezionarsi in danza orientale

Una ballerina da medaglia d’oro

Laura Andreotti durante una sua esibizione

“Il trofeo è una grande conferma e mi stimola a continuare ad andare avanti

7Cultura provinciale

Venezia Il 20 maggio, rievocazioni storiche nel segno della tradizione

Domenica 20 maggio a Venezia si ter-rà la tradizionale festa della Sensa: lo sposalizio del Mare. Ogni anno que-

sto evento richiama molti visitatori attratti da una situazione che fa rivivere la mille-naria storia della Serenissima, il suo intimo rapporto con il Mare e con la pratica della voga alla veneta.

La festa della Sensa era una festività della Repubblica di Venezia in occasione del giorno dell’ascensione di Cristo (Sensa è il termine in dialetto veneziano). Questa festività commemora due eventi importanti per la Repubblica: il 9 maggio dell’anno mille il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi, mentre il secondo evento è collegato all’anno 1177, quando, sotto il doge Se-bastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’im-peratore Federico Barbarossa stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fi ne allo storico scontro tra papato e impero.

In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello Sposalizio del Mare e oggi, in quel giorno, si propone la storica cerimonia dove il Doge a bordo del Bucintoro, raggiun-geva Sant’Elena all’altezza di San Pietro di Castello, per ricevere la benedizione del Ve-scovo, anche lui a bordo di una barca dalle

sponde dorate. Per sottolineare il dominio della Sere-

nissima col mare, la festa culminava con una sorta di rito propiziatorio: il Doge, una volta raggiunta la Bocca di Porto, lanciava nelle acque un anello d’oro. L’attività del comitato festa della Sensa, che dal 1965 è tornata a celebrare l’evento, oltre la rievo-cazione: il “Gemellaggio Adriatico” riunisce oggi alla Serenissima una città o un’area geografi ca che ha avuto nella storia un par-ticolare rapporto con Venezia, unite in un vincolo culturale, di amore per il mare e per le attività ad esso collegate.

Nel 2011 l’anello che lo simboleggia è passato da una città di Cipro ai comuni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto nel bellunese.

Durante la giornata si consegna il “Premio Osella d’Oro della Sensa” assegnato ad enti, istituzioni e privati cittadini che, con la loro attività nel settore della cultura, dell’ar-tigianato e del commercio, hanno dato lustro alla città. Tra gli eventi collaterali si allestisce il mercatino della Sensa presso la chiesa di San Nicolò di Lido, si tengono delle competizioni di voga alla veneta, si disputa il corteo acqueo delle associazioni remiere e numerose altre manifestazioni, per ricordare che questa storica data rimane per Venezia un momento di grande unione, di presa di coscienza della storia e delle tra-dizioni dell’isola.

Una festa dei tempi della Repubblica di Venezia per rievocare la fi ne dello scontro tra papato e impero

Roberta Pasqualetto

Ritorna la festa della Sensa

La mediazione della Serenissima Repubblica fra l’imperatore Federico Barbarossa e papa Alesandro III

“William Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo miste-

ro, la sua poesia, la sua passione. Il suo modo d’esprimersi è moderno, la sua com-prensione vecchia quanto la città stessa. Egli ha saputo cogliere l’effettiva essenza di molti secoli e fonde questa visione in un sogno così fantastico e bello che i suoi dipinti lasciano senza respiro. Sono fatti di lava; sono lampeggianti; palpitano della vita e della passione di tutti i veneziani che da lungo tempo riposano nella loro ultima dimora”. Così scriveva Peggy Guggenheim nel 1953, esprimendo il suo entusiasmo di fronte alle Venezie di Congdon.

Ora, l’occasione del primo centenario della nascita di colui che è uno dei mag-giori anche se più trascurati protagonisti dell’Action Painting americana è colta dall’Università Ca’ Foscari per realizzare, in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con As-sicurazioni Generali, una mostra “William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano” con oltre 40 opere sul lungo soggiorno dell’artista nella città lagunare. La mostra sarà aperta al pub-blico dal 5 maggio al l’8 luglio prossimi, dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 18,

Pittura. La mostra organizzata dall’Università Ca’ Foscari

La poesia come linguaggio universale, profondo, sostanziale nella sua capaci-tà di cogliere l’essenza e, per questo,

spirituale, assoluto. In tempi di maggiori diffi coltà e di crisi

le coscienze avvertono più marcata l’esigen-za di ritemprarsi guardando oltre l’effi mero. La prospettiva si fa più ampia, nell’ambi-zione di trovare una risposta all’assillo che spesso riaffi ora nell’animo quando cerca un senso più alto, duraturo e motivante della vita e dell’esistere.

E di poesia ne zampillerà tanta, come sottili getti d’acqua, per ogni dove - in stra-da, per mare, in chie-sa - e chiunque potrà confrontarsi con essa da compositore e da fruitore, indifferentemente, nel corso della tre giorni che si terrà a Carole dal 1° al 3 giugno prossimi.

E’ la quinta edizione di Flussidiversi, il meeting annuale che fa incontrare, tra loro e con il pubblico, i poeti di quell’ampio terri-torio che oggi viene defi nito Alpe-Adria e che storicamente si richiama alla Mittleuropa. Sarà un susseguirsi di incontri, readings, se-minari, eventi, laboratori per bambini orga-

nizzati e programmati all’interno del centro storico della città di Caorle: nelle sue calli, campi e piazze, tra lo splendido campanile cilindrico in stile romanico e il suggestivo santuario della Madonna dell’Angelo, ma anche su motonavi cariche di poeti e poesie da cui diffondere versi lungo le spiagge del-la laguna cara ad Hemingway.

Il linguaggio universale della poesia troverà la sua espressione in una varietà di lingue - italiano, tedesco, ungherese, slove-

no e croato - e dialetti, quelli che si parlano nei sei stati nazionali e nelle regioni che appartengono alla Co-munità di Alpe-Adria.

L’ospite d’onore della kermesse 2012 sarà il vicentino Fer-nando Bandini, “un poeta eccezionale tra pacatezza e meditazione” lo defi nì Zanzot-to che gli fu molto amico. Bandini ha pub-blicato poesie in italiano, vicentino e latino. E per i suoi versi in latino ha ottenuto impor-tanti riconoscimenti al Certamen poeticum Hoeufftianum di Amsterdam e al Certamen Vaticanum della Fondazione Latinitatis.

Poche settimane fa è stato insignito anche di quel premio che per il suo prestigio

viene defi nito il “Nobel italiano” della lirica, il Premio Librex Montale.

Bandini sarà dunque il protagonista di questa edizione di Flussidiversi, raccoglien-do il testimone dal poeta magiaro Géza Szocs che fu “incoronato re del meeting 2011” iscrivendo il proprio nome nell’al-bo d’oro della manifestazione insieme ad Andrea Zanzotto, Christoph Wihelm Aigner e Patrizia Valduga, già iscritti negli anni precedenti.

Per tre giorni la poesia, con la sua comunità di poeti, occuperà la scena con readings uffi ciali e altri improvvisati che prenderanno vita in ogni angolo della ca-ratteristica e suggestiva città lagunare. La musica e l’amicizia, nata dal “bel piacer” di stare insieme poetando, ascoltando e improvvisando renderanno ancora più unica l’esperienza.

In omaggio ad Andrea Zanzotto, verrà allestita nel Centro civico una mostra foto-grafi ca, che rimarrà aperta al pubblico fi no al 1° luglio prossimo. Verranno esposte una cinquantina di immagini realizzate dal foto-grafo e amico Graziano Arici.

Flussidiversi continua la sua collabora-zione con la Mostra internazionale dell’In-fanzia di Sarmede che ha prodotto anche

per questa edizione la mostra “Segnidi-versi” e i laboratori per i bambini dove si insegna a disegnare la poesia.

E’ previsto inoltre un intervento di Davi-de Rondoni con il suo “Apocalisse Amore”.

Sarà Fernando Bandini a chiudere l’ori-ginale festival con la cerimonia, il pomerig-gio di domenica 3 giugno, di incisione sulla scogliera del lungomare di Caorle di alcuni suoi versi, come hanno già fatto i poeti che lo hanno preceduto nelle edizioni passate.

Il meeting annuale di poesia Flussidiversi è promosso dalla Co-munità di Lavoro Alpe Adria, dalla Regione Veneto e dal Comune di Caorle, con il soste-gno del gruppo Euromobil.

“Flussidiversi - spiga il curatore scienti-fi co dell’evento Antonio Cassuti - indica il divenire dinamico, ma sereno al tempo stes-so. Suggerisce il modifi carsi della realtà e la centralità del movimento della parola. Porta il lettore a mettere in moto la sua fantasia: farla cosa viva attraverso il fl uire del verso, alla scoperta (ri-scoperta meglio) di ciò che sta altrove, ma più reale della realtà, più vero del vero. Vita e sogno si mescolano. E

la signoria del tempo viene accolta, amata, giusto perché riusciamo ad andare oltre il tempo che l’amore per la vita riasssume in una dimensione di compiaciuta, riscoperta sacralità”.

“Non si tratta di una ribalta estempo-ranea ed autoreferenziale - conclude il se-gretario alla Cultura per la Regione Veneto Angelo Tabaro - nella quale i poeti vengo-no ad esibirsi e il tutto viene fruito solo al momento in cui avviene; fl ussidiversi vuole

essere un momento di incontro per costruire qualcosa nel territorio: sono coinvoltele scuole e i bambini delle città, con progetti didattici mirati e laboratori ad

hoc; ci sarà un primo nucleodi una sorta di offi cina degli editori di poesia che potranno incontrarsi tra di loro e incontrare il pubbli-co; ci saranno letture che potranno poi conti-nuare a cena, con i poeti a leggere poesie di altri poeti; e momenti di studio e momenti di ascolto, ma tutto pensato per rimanere, per lasciare una traccia, per essere un primo mattone di una casa che voremmo solida e forte per il futuro del territorio”.

di Ornella Jovane

Caorle Dal 1° al 3 giugno prossimi Flussidiversi

Il trionfo della poesia, autori e fruitori di versi si incontrano

La città di Caorle che diventa con le sue calli, i campielli e il mare la cornice ideale per readings spontanei e programmati di poesie. A destra Fernando Bandini

Il meeting fa incontrare, tra loro e col pubblico, i poeti di quel territorio defi nito Alpe-Adria, un tempo Mittleuropa

Ospite d’onore della quinta edizione il poeta Fernando Bandini, dedicata una mostra fotografi ca a Zanzotto

escluso il martedì. Congdon, come aveva avuto modo di osservare ancora Peggy, “non appartiene a nessun gruppo di pitto-ri. Sta a parte. Non appartiene a nessuna scuola. Nessuno ha cercato di dipingere alla sua maniera prima di lui. I veneziani non vedono mai i suoi quadri...”, e infatti questa sarà la prima rassegna di opere di Congdon che avrà sede a Venezia.

La mostra ospitata negli spazi di Ca’ Foscari Esposizioni, curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, con l’apporto di Rodolfo Balzarotti, riunisce molti degli esiti più signifi cativi della produzione di William Congdon sul soggetto veneziano. Oltre che dalla Fondazione Congdon le opere provengono da collezioni private italiane e americane, nonché da numerosi musei americani e da quello inglese dell’Univer-sità di Cambridge. Le tele di Congdon sa-ranno esposte nelle sale del piano nobile, affi ancate da gigantografi e, da bacheche con lettere e schizzi.

Info 0412346947 - [email protected]

WILLIAM CONGDON A VENEZIA

292929Cultura provinciale

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

grande sete del 2003Niente pioggia e neve in inverno e primavera,

7Il Veneto in primo piano

Non è solo la mancanza d’acqua a pre-occupare perché un’altra minaccia arri-va dal mare, soprattutto per il Polesine

e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fi umi durante i pe-riodi di magra. L’assenza di piogge e la scar-sità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’ac-qua salata può risalire anche per diversi chilo-metri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fi ume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insuffi ciente perché possa funzionare lo sbarramento antisale po-sto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giu-riolo – Il Veneto sta dando un brutto esem-pio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro terri-torio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifi ca dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’ac-qua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse Brenta-Bacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giu-seppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifi ca Adige Euganeo - abbiamo già pronto e fi nanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fi umi in secca e “brucia” le colture

IL CASO

Tassa sulla bonifi ca, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifi ca per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non

funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifi ca vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifi ca per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano di-rettamente in fi umi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

7Il Veneto in primo piano

Non è solo la mancanza d’acqua a pre-occupare perché un’altra minaccia arri-va dal mare, soprattutto per il Polesine

e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fi umi durante i pe-riodi di magra. L’assenza di piogge e la scar-sità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’ac-qua salata può risalire anche per diversi chilo-metri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fi ume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insuffi ciente perché possa funzionare lo sbarramento antisale po-sto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giu-riolo – Il Veneto sta dando un brutto esem-pio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro terri-torio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifi ca dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’ac-qua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse Brenta-Bacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giu-seppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifi ca Adige Euganeo - abbiamo già pronto e fi nanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fi umi in secca e “brucia” le colture

IL CASO

Tassa sulla bonifi ca, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifi ca per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non

funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifi ca vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifi ca per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano di-rettamente in fi umi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.

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8 Il Veneto in primo piano

Vivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pe-

sante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei fi gli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fi ne del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensio-nati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidi-tà civile (210 mila). E poi: le pensioni ero-gate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati vene-ti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano es-sere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a benefi ciare dell’a-deguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografi ci) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbia-mo avuto – spiega Don Dino Pistolato di-rettore di Caritas Venezia – tanti casi in tut-ta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in que-sto momento di crisi l’unica risorsa per tan-te giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di esse-re un dramma, oltre che per loro, anche per i fi gli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affi tto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

di Alessandro Abbadir

Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei fi gli disoccupati con bimbi piccoli

Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema diffi coltà

Pensionati sempre più tartassati

Problema esodati, il governo pro-mette una solu-

zione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incer-to, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno acce-dervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro deci-ne di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diver-se ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfi orare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero.

Problema esodatiSI CERCA UNA SOLUZIONE

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32 Il Veneto in primo piano3232 Il Veneto in primo piano

Page 35: La Piazza della Riviera est - 2012mrz n37

8 Il Veneto in primo piano

Vivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pe-

sante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei fi gli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fi ne del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensio-nati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidi-tà civile (210 mila). E poi: le pensioni ero-gate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati vene-ti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano es-sere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a benefi ciare dell’a-deguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografi ci) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbia-mo avuto – spiega Don Dino Pistolato di-rettore di Caritas Venezia – tanti casi in tut-ta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in que-sto momento di crisi l’unica risorsa per tan-te giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di esse-re un dramma, oltre che per loro, anche per i fi gli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affi tto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

di Alessandro Abbadir

Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei fi gli disoccupati con bimbi piccoli

Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema diffi coltà

Pensionati sempre più tartassati

Problema esodati, il governo pro-mette una solu-

zione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incer-to, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno acce-dervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro deci-ne di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diver-se ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfi orare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero.

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11Voci da palazzo

Esprime soddisfazione il con-sigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del

Consiglio veneto di un proprio emendamento alla fi nanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifi ci derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplifi cazione amministrativa, che consente fi nalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento.

Andrea Bassi, Lega Nord NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

Soddisfatti e non

“Nonostante le ristrettez-ze economiche spiega Corazzari - abbiamo

cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcu-ni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospeda-le Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno signifi cativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifi ca dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime.

Cristiano Corazzari, Lega NordDIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“Prima i veneti” era uno degli slogan usati dal presidente Luca Zaia durante la campagna elettorale. Durante le fasi che hanno portato

all’approvazione della legge fi nanziaria e del bilancio previsionale per il 2012, è stato usato come un fa-stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il Veneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato lungo anche a causa del quadro economico fi nanziario nazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun-que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem-pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia-menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi-parare i costi del difensore civico e del difensore dei minori a quelli delle fi gure apicali di enti regionali o di società controllate. Insomma spendere meno o risparmiare di più? Con le idiosincrasie politiche non è sempre possibile spigare le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur-genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, anzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci-vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia di compartecipazione regionale all’Iva, è rima-sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo gran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes-

sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritor-no del tributo ai consorzi di Bonifi ca c’è stato addirittura uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo compagno di partito Maurizio Conte che ne ha propo-sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fi no

al triennio 2013-2015 le ridu-zioni del pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali in scadenza a fi ne 2012, la mag-gioranza che guida la Regione ha scelto di non incassare una bella cifra per i prossimi anni. Infatti,

alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mi-lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare per destinarla alle aziende in diffi coltà. “Esisteva l’idea di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole im-prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che im-bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”.

Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifi ca anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno benefi ciare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge fi nanziaria e quello le-gato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripar-tizione delle risorse fi nanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affi da ad una commissione tecnica lo studio della defi -nizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il di-battito, dunque, è destinato a continuare.

di Mauro Gambin

Consiglio regionale Approvata la legge fi nanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli

“Siamo riusciti a garantire la sopravvi-

venza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad an-dare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il com-mento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come ri-chiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giun-ta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sen-sibilizzazione dei giovani”.

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“Il contributo che il Pd ha dato a questa fi nan-ziaria è importatnte –

spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua fi rma tale cifra non compariva nemmeno e che il fi nanziamento è arrivato grazie a un emendamento fi rmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifi ci scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organiz-zata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confi di, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affi tti”.

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

Laura Puppato, Pd

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini

Graziano Azzalin, Pd

“E’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condi-

zioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dia-logando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commis-sione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stan-ziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.

Carlo Alberto Tesserin, Pdl “BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

Maglia nera per il Veneto, il Consiglio al voto per ultimo

“La bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei la-voratori da parte di un inedito asse

Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta re-gionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obietti-vo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo dif-ferenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infi ne, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

Marino Zorzato, Pdl

34 Voci da palazzo3434 Voci da palazzo

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11Voci da palazzo

Esprime soddisfazione il con-sigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del

Consiglio veneto di un proprio emendamento alla fi nanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifi ci derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplifi cazione amministrativa, che consente fi nalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento.

Andrea Bassi, Lega Nord NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

Soddisfatti e non

“Nonostante le ristrettez-ze economiche spiega Corazzari - abbiamo

cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcu-ni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospeda-le Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno signifi cativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifi ca dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime.

Cristiano Corazzari, Lega NordDIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“Prima i veneti” era uno degli slogan usati dal presidente Luca Zaia durante la campagna elettorale. Durante le fasi che hanno portato

all’approvazione della legge fi nanziaria e del bilancio previsionale per il 2012, è stato usato come un fa-stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il Veneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato lungo anche a causa del quadro economico fi nanziario nazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun-que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem-pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia-menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi-parare i costi del difensore civico e del difensore dei minori a quelli delle fi gure apicali di enti regionali o di società controllate. Insomma spendere meno o risparmiare di più? Con le idiosincrasie politiche non è sempre possibile spigare le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur-genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, anzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci-vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia di compartecipazione regionale all’Iva, è rima-sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo gran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes-

sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritor-no del tributo ai consorzi di Bonifi ca c’è stato addirittura uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo compagno di partito Maurizio Conte che ne ha propo-sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fi no

al triennio 2013-2015 le ridu-zioni del pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali in scadenza a fi ne 2012, la mag-gioranza che guida la Regione ha scelto di non incassare una bella cifra per i prossimi anni. Infatti,

alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mi-lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare per destinarla alle aziende in diffi coltà. “Esisteva l’idea di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole im-prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che im-bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”.

Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifi ca anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno benefi ciare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge fi nanziaria e quello le-gato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripar-tizione delle risorse fi nanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affi da ad una commissione tecnica lo studio della defi -nizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il di-battito, dunque, è destinato a continuare.

di Mauro Gambin

Consiglio regionale Approvata la legge fi nanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli

“Siamo riusciti a garantire la sopravvi-

venza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad an-dare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il com-mento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come ri-chiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giun-ta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sen-sibilizzazione dei giovani”.

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“Il contributo che il Pd ha dato a questa fi nan-ziaria è importatnte –

spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua fi rma tale cifra non compariva nemmeno e che il fi nanziamento è arrivato grazie a un emendamento fi rmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifi ci scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organiz-zata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confi di, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affi tti”.

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

Laura Puppato, Pd

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini

Graziano Azzalin, Pd

“E’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condi-

zioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dia-logando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commis-sione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stan-ziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.

Carlo Alberto Tesserin, Pdl “BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

Maglia nera per il Veneto, il Consiglio al voto per ultimo

“La bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei la-voratori da parte di un inedito asse

Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta re-gionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obietti-vo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo dif-ferenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infi ne, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

Marino Zorzato, Pdl

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12 Cultura veneta

Intervista a Vittoria Chierici

Nell’ambito della fase organizzativa della mostra “Variazioni, riproposizio-ni, modifi che” di Budrio (Bologna)

presso le Torri dell’Acqua, fi no al 5 maggio, l’intervista con l’artista poliedrica Vittoria Chierici è diventato d’attualità grazie ad una notizia: da Firenze, Palazzo Vecchio, sono stati rilevati dei pigmenti sottostanti l’affre-sco di Vasari compatibili con colori usati da Leonardo Da Vinci in diverse opere e di con-seguenza nella “Battaglia di Anghiari” del 1503, che per l’incompiutezza complessiva fu coperta nel 1557 dagli affreschi Vasariani. Il richiamo dunque è d’obbligo e all’artista chiediamo: qual è stato il fascino che ha tro-vato in tale scena di battaglia?

Nel 1996 ho iniziato a studiare la vicen-da della Battaglia di Anghiari, un murale di Leonardo da Vinci perduto nel tempo, mai completamente realizzato dallo stesso Leo-nardo. Ho portato avanti questa ricerca per quasi dieci anni, cercando di capire quale

fosse stato il progetto compositivo di Leonar-do. Avevo appena terminato due anni prima gli studi di cinema e questo mi ha aiutata a costruire un contesto quasi cinematografi co. Ho posizionato gli episodi della Battaglia tratte dai disegni originali di Leonardo come se fossero state scene di un fi lm, utilizzando la fotografi a e non la prospettiva per dare al mio dipinto profondità di campo.

Non ho mai avuto un vero rapporto con la storia del Rinascimento, per quanto cerchi nel mio lavoro un tipo di semplicità che si può defi nire classica, ma è un’idea molto generica e non propriamente del rinasci-mento. Nel ciclo sulla Battaglia di Anghiari, volevo dare un signifi cato emblematico alla guerra, passando attraverso un’icona famosa e sfortunata come quella rappresentata da quest’opera incompiuta. Mi sono divertita a usare tecniche digitali assieme alla pittura gestuale.

Non ho interpretato le fi gure Leonardo,

ho ingrandito i disegni originali per poterli spostare da un piano all’altro della superfi cie pittorica, seguendo non certo l’istinto, ma gli studi compiuti dagli studiosi vinciani sulla ri-costruzione della Battaglia. In fondo, è stato tra i miei lavori, quello più teorico. Va detto, che nella storia dell’arte le battaglie rappre-sentano anche delle scuole stilistiche e que-sto mio sviluppo lungo il percorso della Bat-taglia di Anghiari, mi ha dato l’opportunità di mettere in relazione tra loro tecniche diverse, vecchie e nuove. Quando sono in Italia, mi è quasi impossibile non “vedere” la tradizione. Il passato è ovunque, nel cibo, per le strade. Persino negli astrattisti milanesi.

Si nota dalla composizione, dalla divisio-ne dello spazio, dall’eleganza delle forme. Le battaglie nascono da questo atteggiamen-to, ma anche dal mio passato personale. E’ impensabile per me esprimermi solo in un modo autobiografi co su una solida piattafor-ma storica.

L’Anghiari leonardesco ritrovato e reinterpretatoVittoria

Chierici

Il Museo Correr di Venezia fi no all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo

il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire, una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande even-to. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Girasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeg-gia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata poi dal soggiorno a Ravenna, per il suo “periodo d’oro”. Storicamente la “Secessione” nasce tra 1800 e ‘900 con grandi trasformazioni politico, sociali ed economiche. Un periodo di sentite e forti contraddi-zioni dove la mentalità ottocentesca s’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che anticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wa-gner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifi uto di quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un

linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di fi gure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi con le arti fi gurative e decorative e il focus su Hoffmann,

architetto e interior design, vuole dimostrare proprio quest’aspetto. L’esposizione che ne deriva, si articola nell’evoluzione storica del movimento con documenti e opere di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, Match, Hoffmann e altri. Grande im-

patto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso va-lido e interessante nell’anno in cui tutto il mondo reclama opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.

di Alain Chivilò

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte

Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri KlimtNella sede di moda e sperimen-

tazione d’arte di Venezia, ossia Palazzo Fortuny, fi no al 26 giugno

è in essere un’esaustiva mostra dedicata a Diana Vreeland (Parigi 1903 – New York 1989) donna poliedrica, complessa e originale del mondo del fashion. Un percorso per interpretare il suo pensiero e relativo stile fornendo varie letture: “Diana Vreeland after Diana Vreeland”. Tre sono i cardini della sua carriera nella moda: nel 1936 è scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel, iniziando così la collabo-razione con la rivista “Harper’s Bazaar” di cui diventa fashion editor nel 1939. Dal 1962 lavora per Vogue America, passando quasi subito alla direzione, fi no al 1971. L’anno successivo entra nel Metropolitan Museum of Art di New York presso il Costume Institute in qualità di consulente speciale. Il percorso espositivo tocca queste diverse fasi con documenti personali, pubblicazioni e vestiti di Yves Saint Laurent, Givenchy, Balenciaga, Chanel, Schiapparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Balletts. Le sue sentenze e diktat sono conosciuti come “non amo il narcisismo, ma approvo la vanità”, “la maggiore volgarità è qualsiasi imitazione della giovinezza e della bellezza”, “perché non trasformare la vostra pelliccia d’ermellino in un accappatoio?”, “il bikini è l’invenzione più importante dopo la bomba atomica” e infi ne “l’eleganza è rifi utare”. Vivace, brillante, carismatica ha introdotto argomenti inesplorati per l’epoca come il benessere, la cura del corpo e della pelle, la chirurgia plastica, traducendo ai più un mondo della moda in continuo cambiamento. Il noto fotografo Richard Avedon, che collaborò con la Vreeland a Harper’s Bazaar, di lei disse: “Diana è vissuta per un’immaginazione governata dalla disciplina. Nessuno l’ha eguagliata”.

A PALAZZO FORTUNYIl fashion dalla Vreeland

Al.Ch.

Per Klimt Venezia fu il suo primo viaggio all’estero. Rimase folgorato da San Marco

Alcuni suoi cicli pittorici: le stelle, le coca-cola, i fi ori. Una breve disamina. Molti cicli sono pensati come processi, come giochi mentali che si evolvono nel tempo anche tecnicamente. Sono nati negli anni ‘80 e c’è l’infl uenza della Pop Art e del minimalismo

con uno spirito ludico tipico di Alighiero Bo-etti. Tutti questi argomenti hanno un nesso con la storia e si ripetono per anni oltre ad appartenere a un’unica installazione come i 10 pezzi Coca Cola Classic e le Stelle di Galla Placidia.

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Intervista a Vittoria Chierici

Nell’ambito della fase organizzativa della mostra “Variazioni, riproposizio-ni, modifi che” di Budrio (Bologna)

presso le Torri dell’Acqua, fi no al 5 maggio, l’intervista con l’artista poliedrica Vittoria Chierici è diventato d’attualità grazie ad una notizia: da Firenze, Palazzo Vecchio, sono stati rilevati dei pigmenti sottostanti l’affre-sco di Vasari compatibili con colori usati da Leonardo Da Vinci in diverse opere e di con-seguenza nella “Battaglia di Anghiari” del 1503, che per l’incompiutezza complessiva fu coperta nel 1557 dagli affreschi Vasariani. Il richiamo dunque è d’obbligo e all’artista chiediamo: qual è stato il fascino che ha tro-vato in tale scena di battaglia?

Nel 1996 ho iniziato a studiare la vicen-da della Battaglia di Anghiari, un murale di Leonardo da Vinci perduto nel tempo, mai completamente realizzato dallo stesso Leo-nardo. Ho portato avanti questa ricerca per quasi dieci anni, cercando di capire quale

fosse stato il progetto compositivo di Leonar-do. Avevo appena terminato due anni prima gli studi di cinema e questo mi ha aiutata a costruire un contesto quasi cinematografi co. Ho posizionato gli episodi della Battaglia tratte dai disegni originali di Leonardo come se fossero state scene di un fi lm, utilizzando la fotografi a e non la prospettiva per dare al mio dipinto profondità di campo.

Non ho mai avuto un vero rapporto con la storia del Rinascimento, per quanto cerchi nel mio lavoro un tipo di semplicità che si può defi nire classica, ma è un’idea molto generica e non propriamente del rinasci-mento. Nel ciclo sulla Battaglia di Anghiari, volevo dare un signifi cato emblematico alla guerra, passando attraverso un’icona famosa e sfortunata come quella rappresentata da quest’opera incompiuta. Mi sono divertita a usare tecniche digitali assieme alla pittura gestuale.

Non ho interpretato le fi gure Leonardo,

ho ingrandito i disegni originali per poterli spostare da un piano all’altro della superfi cie pittorica, seguendo non certo l’istinto, ma gli studi compiuti dagli studiosi vinciani sulla ri-costruzione della Battaglia. In fondo, è stato tra i miei lavori, quello più teorico. Va detto, che nella storia dell’arte le battaglie rappre-sentano anche delle scuole stilistiche e que-sto mio sviluppo lungo il percorso della Bat-taglia di Anghiari, mi ha dato l’opportunità di mettere in relazione tra loro tecniche diverse, vecchie e nuove. Quando sono in Italia, mi è quasi impossibile non “vedere” la tradizione. Il passato è ovunque, nel cibo, per le strade. Persino negli astrattisti milanesi.

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Il Museo Correr di Venezia fi no all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo

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linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di fi gure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi con le arti fi gurative e decorative e il focus su Hoffmann,

architetto e interior design, vuole dimostrare proprio quest’aspetto. L’esposizione che ne deriva, si articola nell’evoluzione storica del movimento con documenti e opere di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, Match, Hoffmann e altri. Grande im-

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di Alain Chivilò

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte

Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri KlimtNella sede di moda e sperimen-

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è in essere un’esaustiva mostra dedicata a Diana Vreeland (Parigi 1903 – New York 1989) donna poliedrica, complessa e originale del mondo del fashion. Un percorso per interpretare il suo pensiero e relativo stile fornendo varie letture: “Diana Vreeland after Diana Vreeland”. Tre sono i cardini della sua carriera nella moda: nel 1936 è scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel, iniziando così la collabo-razione con la rivista “Harper’s Bazaar” di cui diventa fashion editor nel 1939. Dal 1962 lavora per Vogue America, passando quasi subito alla direzione, fi no al 1971. L’anno successivo entra nel Metropolitan Museum of Art di New York presso il Costume Institute in qualità di consulente speciale. Il percorso espositivo tocca queste diverse fasi con documenti personali, pubblicazioni e vestiti di Yves Saint Laurent, Givenchy, Balenciaga, Chanel, Schiapparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Balletts. Le sue sentenze e diktat sono conosciuti come “non amo il narcisismo, ma approvo la vanità”, “la maggiore volgarità è qualsiasi imitazione della giovinezza e della bellezza”, “perché non trasformare la vostra pelliccia d’ermellino in un accappatoio?”, “il bikini è l’invenzione più importante dopo la bomba atomica” e infi ne “l’eleganza è rifi utare”. Vivace, brillante, carismatica ha introdotto argomenti inesplorati per l’epoca come il benessere, la cura del corpo e della pelle, la chirurgia plastica, traducendo ai più un mondo della moda in continuo cambiamento. Il noto fotografo Richard Avedon, che collaborò con la Vreeland a Harper’s Bazaar, di lei disse: “Diana è vissuta per un’immaginazione governata dalla disciplina. Nessuno l’ha eguagliata”.

A PALAZZO FORTUNYIl fashion dalla Vreeland

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Per Klimt Venezia fu il suo primo viaggio all’estero. Rimase folgorato da San Marco

Alcuni suoi cicli pittorici: le stelle, le coca-cola, i fi ori. Una breve disamina. Molti cicli sono pensati come processi, come giochi mentali che si evolvono nel tempo anche tecnicamente. Sono nati negli anni ‘80 e c’è l’infl uenza della Pop Art e del minimalismo

con uno spirito ludico tipico di Alighiero Bo-etti. Tutti questi argomenti hanno un nesso con la storia e si ripetono per anni oltre ad appartenere a un’unica installazione come i 10 pezzi Coca Cola Classic e le Stelle di Galla Placidia.

373737Cultura veneta

Il trenino elettrico, quel magico giocattolo che tra gli anni ‘60 e ‘80 ha fatto fantasticare e divertire intere generazioni, è tornato prepoten-

temente di moda. Negli ultimi tre anni ha qua-druplicato le vendite passando da quindicimila set giocattolo venduti nel 2008 ai 60 mila del 2011 con previsioni di toccare quota 80 mila quest’an-no. Friuli Venezia. Giulia, Toscana, Lombardia e Veneto le macroaree maggiormente interessate a questo boom, regioni che hanno scoperto di avere un numero incredibile di collezionisti, gente che dispone delle motrici originali dei Lima anni ‘60 che, oggi, valgono tremila euro, oppure i Rivarossi di soli dieci anni orsono che hanno già quadruplicato il loro prezzo d’origine. Artefi ci di questo nuovo interesse attorno al trenino elettrico sicuramente nonni e papà che, stanchi di vedere i loro fi gli curvi sui videogiochi o sui computer, si sono ricordati di quanto si divertivano, da ragazzi, con locomotori, vagoni, binari, stazioni, scambi, tunnel. Ai fi gli e ai nipoti un regalo diverso, dove poter scatenare la propria fantasia ed ammira-re entusiasti quelle perfette riproduzioni dei Frecciarossa, degli Italo, dei Frecciargento “correre” sui binari dapprima in tondo e poi, con l’aggiunta di qualche binario e qualche scambio, “ sfrecciare” in ogni dove. Hornby italia, l’azienda bresciana che oggi produce e commercializza i Lima e i Rivarossi, ha istituito una linea diretta con i consumatori per venire incontro ad ogni esigenza. C’è chi telefona per sapere il punto vendita più vicino, chi per avere il numero di un artigiano capace di restaurare i modelli di 50 anni orsono. E sapete che molti nomi noti sono grandi collezionisti di trenini elettrici? Marco Paolini, Renato Zero, Riccardo Patrese, Peppino di Capri e indietro nel tempo Sergio Endrigo, l’ex presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, Ronald Reagan. E la cronaca passata ci parla dell’asta della collezione dello scomparso conte Coluzzi Giansante. Valse tre miliardi delle vecchie lire per non parlare del futro avvenuto nella casa di un noto avvocato romano per un cifra elevatissima. trenini elettrici per divertirsi, per investimento. Non importa del perchè, quel che è certo è che hanno trovato un loro nuovo spazio tra i ragazzi ma anche un bel pò di adulti.

Hobbies e non solo

TORNANO DI MODA I TRENINI ELETTRICI

V.M.B.

La nuova serie di trenini ad imitazione

degli originaliIl Museo Correr di Venezia fi no all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire,

una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande evento. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Gi-rasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeggia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata poi dal soggiorno a Ravenna, per il suo “periodo d’oro”. Storicamente la “Secessione” nasce tra 1800 e ‘900 con grandi trasformazioni politico, sociali ed economiche. Un periodo di sentite e forti contraddizioni dove la mentalità ottocentesca s’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che an-ticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wagner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifi uto di quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di

fi gure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi con le arti fi gurative e decorative e il focus su Hoffmann, architetto e interior design, vuole dimostrare proprio quest’a-spetto. L’esposizione che ne deriva, si articola nell’evoluzione storica del movimento con documenti e opere di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, Match, Hoffmann e altri. Grande impatto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso valido e interes-sante nell’anno in cui tutto il mondo reclama opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.

di Alain Chivailò

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte

Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri Klimt

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Questa è proprio bella: Vittorio Sgarbi l’ha classifi cato fra le 26 opere d’arte selezionate per la Biennale non traspor-

tabili a Venezia. L’Alexander Palace Museum Hotel, unico albergo italiano nella Top Ten dei migliori Design Hotel d’Europa, è una creazio-ne unica nel suo genere. Un’opera d’arte nel suo complesso, appunto. Da Biennale. “Una performance permanente - lo ha defi nito il suo eccentrico proprietario e ideatore, il conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina - dove ogni spazio, ogni stanza, ogni dettaglio porta la fi rma di un autore diverso”. Nove piani di arte contemporanea, con 63 stanze fi rmate da 75 artisti diversi, affacciati sul lungomare di Pesa-ro. Dove l’albergo-museo è “annunciato” dalla stele alta 16 metri realizzata da Enzo Cucchi. Un luogo bizzarro e seducente, unico. “La modestia è dei modesti”, dice il conte (che è stato anche ambasciatore d’Italia in Bolivia) mentre descrive la stele con alle sue spalle un esercito di manichini rosso fuoco che lo scruta-no con occhi lucenti. L’Alexander era un vec-chio albergo anni ‘60. la cenerentola del grup-po di hotel di Marcucci Pinoli, che vanta altre strutture importanti a Pesaro e a Urbino. Ora l’Alexander è il fi ore all’occhiello del gruppo. E’ diventato lo sfondo originale e unico di opere

create da Giò e Arnaldo Pomodoro, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Simon Benetton, Pri-mo Formenti, Nanni Valentini e da tantissimi altri artisti, amici del conte (artista pure lui...). Il bello è che in ogni camera si può entrare attraverso il sito www.alexandermuseum.it Le parti comuni sono state decorate da altri 25 artisti. Ad essere decorate non sono soltanto le pareti, ma anche i mobili, i soffi tti, i pavimenti e i bagni. Le porte conferiscono ai corridoi un effetto museo, come se ci si trovasse davanti a ben 18 gallerie (tanti sono infatti i corridoi) di dipinti appesi geometricamente alle pareti, proprio come in un museo.Ogni camera è

trattata come un’opera d’arte a sè stante, re-alizzata con diversi materiali (dal ferro, al ple-xiglass, alla resina) e tecniche (dal dripping, alla semplice matita, dal tradizionale affresco al decoupage). Le opere d’arte adornano ogni angolo dell’albergo, anche l’esterno, dove la piscina per un gioco di altezze, si confonde con l’orizzonte del mare.

L’anno scorso, durante il Festival della felicità di Pesaro, Margherita Hack ha scritto: “Ho dormito in uno splendido museo di arte moderna”. Mentre per Marcello Veneziani all’Alexander si sogna da svegli e ci si sveglia nel sogno... Il bello è che i prezzi non sono

Dormire (e sognare) fra le opere d’arte

MARCHE

SOPRA: IL CONTE NANI MARCUCCI PINOLI NELLA PISCINA DELL’HOTEL; A DESTRA LA STELE DI CUCCHI E UNA CAMERA; PIÙ SOTTO: I FAMOSI MANICHINI, LA RECEPTION E LA PISCINA AL CREPUSCOLO.

WEEK END DELL’EDUCAZIONE

Come aperitivo, conversazioni sull’educazione, e poi ospiti a cena. L’invito viene dal conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina che prosegue la sua crociata a favore dell’educazione e dello stile. Ogni settimana organizza all’Alexander degli incontri con personaggi che si distinguono per cultura, stile, savoir faire. Vi sono ammesse solo 10 persone alla volta che avranno così modo di confrontarsi con i relatori e potranno poi proseguire la conversazione a tavola, suoi ospiti. Per conoscere date e tema degli incontri, e prenotarsi, basta telefonare allo 0721 3441 o mandare una mail a [email protected] Non solo, sempre con la primavera partono all’Alexander Museum Palace Hotel gli Week End dell’Educazione. Lo scopo? Far diventare questo straordinario Art Hotel affacciato sul lungomare pesarese il luogo in cui si ritrovano persone che condividono valori di educazione, eleganza, senso del bello, amore per l’arte e la cultura. In programma incontri su questi temi, piacevoli conversa-zioni, tanto relax. Due coppie, fra i partecipanti, a sorteggio, saranno ospiti.

inavvicinabili: per dormire in doppia, con pri-ma colazione (buffet di prodotti marchigiani), si parte da 120 euro per due persone (non in agosto...). Il modo migliore per approcciare questa realtà è andarci a cena. Sì, perchè il conte ha avuto l’accortezza di aprire il risto-rante anche agli esterni. Durante la settimana cena a la carte (prezzo medio sui 25 euro, be-vande escluse), il venerdì e il sabato buffet a prezzo fi sso (molto ricco, fi datevi) a 23 euro. Il mercoledì serata sorpresa a 23 euro. Dalla sala da pranzo, molto minimal, luminosa e “marina” si vede l’orizzonte del mare perchè il conte ha calibrato l’altezza delle vetrate. Lo

chef è Marco Di Lorenzi, pesarese già allievo di Mei al Four Season. Esprime le sue qualità con una cucina basata sulla qualità della ma-teria prima e sulla freschezza. Propone anche aperitivi, cocktail e fi nger food a bordo piscina. Il suo piatto preferito è la composizione d’asta-co (così i pesaresi chiamano l’astice), buona anche l’insalata di bottarga col pecorino sardo. Nei buffet trionfano il pesce fresco, la carne e i formaggi marchigiani. “I dolci poi - dice Di Lorenzi - sono da sempre la mia specialità”.Alexander Museum Palace Hotelviale Trieste 20, Pesaro0721 34441 www.alexandermuseum.it

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Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Imu tra rincari e aliquote alleggeriteL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

L’ IMU la nuova imposta sostitutiva dell’Ici, introdotta dal decreto «Salva-Italia», è attualmente oggetto di non poche attenzioni da parte degli italiani dato che ha introdotto i cosi detti “moltiplicatori per il valore catastale degli immobili delle categorie produttive”. In particolare negozi e uffi ci vedranno un incremento del valore catastale del 60% e per le imprese del 20%. L’Imu è ancora più severa con l’agricoltura, riportando la tassazione per gli immobili “rurali” e levando le riduzioni sul valore imponibile dei terreni, in particolare di quelli più piccoli. In poche parole le aliquote di riferimento vanno a raddoppiare l’imposta rispetto a quelle della vecchia Ici per quanto riguarda negozi e uffi ci, mentre per i capannoni e gli altri immobili strumentali all’attività d’impresa l’incremento di partenza arriva al 40% e l’imposta si moltiplica di sette-otto volte se parliamo di un terreno agricolo di piccole dimensioni. Adesso, partendo dai valori indicati dalla normativa, i sindaci devono determinare le nuove aliquote IMU, ognuno per il proprio Comune, ma è quasi certo che per recuperare risorse dai tagli già effettuati dallo Stato stanno studiando aumenti di aliquota. In tutt’Italia, cifre alla mano vi sono categorie di contribuenti particolarmente colpite: la prerogativa è di non modifi care ulteriormente le addizionali Irpef, per esempio a Milano, e di concentrare invece tutte le attenzioni sull’ Imu, l’aliquota «ordinaria» (per gli immobili diversi dalle abitazioni principali) che dovrebbe attestarsi al 9,6 per mille! Parlando invece di imprese e spostandoci nella capitale: su un capannone di 2mila

metri quadri in zona industriale a Roma si passera da un’Ici intorno ai 2mila euro a un’Imu sino a quota 40mila! Viste le premesse, dai primi orientamenti delle Amministrazioni appare l’esigenza di differenziare le aliquote Imu. Ora la parola spetta quindi ai Comuni, che sulla carta sembrerebbero avere margini di manovra. Infatti l’art. 13 del DL 201/2011 prevede la facoltà di ridurre l’aliquota fi no al 4 per mille per alcune categorie più penalizzate. Ma quali sono queste categorie? Stiamo parlando degli IMMOBILI LOCATI, dei FABBRICATI APPARTENENTI ALLE IMPRESE e degli IMMOBILI DEI SOGGETTI IRES (imposta sul reddito delle società), che subiscono la penalizzazione derivarne dall’aggravio dell’aliquota del tributo patrimoniale (indeducibile dal reddito di impresa) insieme alla duplicazione con le imposte sui redditi. L’articolo 8 del Digs 23/2011, consente almeno di differenziare le riduzioni di aliquote per categorie di immobili. Si può allora considerare che per “categorie di immobili” si intenda non solo le categorie catastali ma ANCHE LE TIPOLOGIE D’USO cui gli stessi immobili sono destinati. In altre parole, si è dell’avviso che siano legittime le differenziazioni non fondate sulla mera appartenenza ad una categoria catastale. Si deduce quindi che potranno ridurre le aliquote per gli immobili delle imprese artigiane, per quelli delle imprese neo costituite e ancora per gli stabilimenti industriali. Per gli immobili locati, si ritiene senz’altro ammissibile una specifi ca aliquota, anch’essa di vantaggio, per i fabbricati locati con contratti a canone concordato

rispetto a contratti a canone di mercato. In questo caso poi, se non avvenisse una riduzione, è logico pensare che i locatori saranno costretti a riversare tale pesante aggravio di costi sugli inquilini che si vedranno rinnovare e /o stipulare contratti con canoni di locazione più elevati. Al di fuori dei casi delle riduzioni di aliquote previsti da normativa, la differenziazione è ammessa ma conviene una certa cautela. Ad esempio non pare possibile deliberare aliquote diversifi cate a seconda del numero degli immobili posseduti. Difatti le aliquote Imu non sono progressive ma proporzionali e questo limite legislativo non può essere superato dal Comune. Le regole quindi devono ancora essere chiarite, appare chiaro invece che non è fi nanziariamente possibile introdurre aumenti per categorie specifi che, che si trovano ad essere tassate due volte. Infi ne per soggetti che hanno situazioni reddituali o patrimoniali “svantaggiate”, individuate in fase di delibera comunale, sembra opportuno deliberare le riduzioni aggiuntive. Guardando vicino a casa, riportiamo però la soluzione positiva e di valenza sociale adottata dal COMUNE DI VIGONZA (PD), in cui, grazie anche ad uno studio dell’Assessore ai Servizi Sociali Cesare Paggiaro, si è creato un “FONDO DI SOLIDARIETA’ PER L’IMU”, che con l’indispensabile ausilio dei Servizi Sociali contribuisce a destinare dei fondi ai cittadini in disagio fi nanziario. Resta solo da confi dare che anche altre amministrazioni trovino soluzioni altrettanto positive.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Gent.li Lettrici e Lettori, traendo ispirazione da alcune Vostre richieste e da un fatto di cronaca di alcuni giorni fa in cui un professore di Padova scopriva quasi per gioco che i suoi due fi gli non erano suoi ma, anzi, di altri due diversi papà, mi accingo a fornirVi alcune indicazioni giuridiche che Vi possono essere utili nell’affrontare, se necessario, la questione.In Italia, da una ricerca effettuata emerge che almeno il 2% dei padri ignora che il fi glio non è il proprio il che in sostanza vuol dire che su dieci fi gli almeno 2 non sono del padre che si ritiene uffi cialmente tale.Preso atto di ciò e del progresso scientifi co, divulgato anche tramite internet a prezzi suffi cientemente contenuti rispetto a quelli di laboratorio, molti padri hanno deciso di fare un salto nel buio acquistando i test del DNA per defi nitivamente chiarire i loro dubbi.C’è da dire che il più delle volte lo stato di incertezza e patimento del padre viene, dopo aver conseguito il risultato, letteralmente travolta dalla tragedia della scoperta con conseguente impossibilità emotiva di proseguire il rapporto

familiare.La comparazione delle tracce genetiche deve essere autorizzata dalle parti e il risultato del test analizzato da un professionista competente atteso che l’esito è da ritenersi preciso al 99,9% in caso affermativo e al 100% in ipotesi di esclusione. Ma cosa fare quando viene scoperto che il fi glio non è il proprio?Dal punto di vista giuridico, per quel che attiene la questione paternità e non anche quella relativa la conclamata infedeltà della moglie, il padre potrà agire in via giudiziale per ottenere il disconoscimento della paternità del fi glio tramite un’azione che dovrà essere proposta, anche se il fi glio è ancora minorenne, avanti al Tribunale ordinario competente (luogo in cui i genitori risiedono).Tuttavia corre il dovere di precisare di come l’azione di disconoscimento della paternità del fi glio concepito durante il matrimonio è ammissibile ex art. 235 c.c. in soli tre casi:1) se i coniugi non hanno coabitato nel periodo compreso fra il 300° e il 180° giorno prima della nascita;

2) se durante il tempo predetto il marito era affetto da impotenza, anche se soltanto di generare;3) se nel detto periodo la moglie ha commesso adulterio o ha tenuto celata al marito la propria gravidanza e la nascita del fi glio. In tali casi il marito è ammesso a provare che il fi glio presenta caratteristiche genetiche o del gruppo sanguigno incompatibili con quelle del presunto padre, o ogni altro fatto tendente ad escludere la paternità.La sola dichiarazione della madre non esclude la paternità.L’azione di disconoscimento può essere esercitata anche dalla madre o dal fi glio che ha raggiunto la maggiore età in tutti i casi in cui può essere esercitata dal padre.Dunque con questa azione è possibile superare la presunzione di concepimento da parte del marito del fi glio in costanza di matrimonio, sussistente ai sensi dell’art. 231 c.c.., atteso che il legislatore, ha ammesso l’esame genetico ed ematologico del fi glio al fi ne di verifi carne la paternità biologica.V’è da dire che importante è stato l’intervento

della Corte Costituzionale che con la sentenza del 6 luglio del 2006 n. 266, ha ritenuto illegittimo l’art. 235 comma I n. 3 c.c. laddove richiedeva ai fi ni dell’azione di disconoscimento della paternità il previo accertamento dell’adulterio della moglie.Conseguono dalla sentenza di disconoscimento, annotata a margine dell’atto di nascita, i seguenti effetti giuridici: 1) perdita per il marito della qualità giuridica di padre con effetto sin dalla nascita; 2) eliminazione per il fi glio dello status di fi glio legittimo con effetto fi n dalla nascita; 3) acquisto per il fi glio dello status di fi glio naturale riconosciuto della sola madre e quindi sua possibilità di essere riconosciuto dal padre naturale ex art. 250 c.c.; 4) perdita del cognome paterno; 5) perdita del cognome del marito alla moglie, al fi glio disconosciuto e ai suoi discendenti (fi gli); 6) perdita dei diritti successori.

AFFARI DI FAMIGLIA“Questo non e’ mio fi glio”. Test del dna per determinare in concreto la paternita’.

Cosa fare quando c’e’ il dubbio e la certezza di non essere il padre del proprio fi glio

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio in Porto Tolle

Giannenrico Cocito Notaio in Porto Tolle - Sarò lieto di rispondere ai quesiti dei lettori da inviarmi al seguente indirizzo:[email protected]

Potrebbe essere di una qualche utilità dare conto di alcune recenti novità che lambiscono il mondo dell’agricoltura.Anzitutto, sono state defi nite le modalità applicative per il riconoscimento della ruralità dei fabbricati.Il dato normativo chiarisce che sono attribuite le categorie catastali A/6 e D/10, rispettivamente, alle unità immobiliari ad uso abitativo e a quelle strumentali all’attività agricola, per le quali sussistono i requisiti di ruralità.A benefi cio dei lettori ricordiamo che essi sono sommariamente i seguenti: a) il fabbricato deve essere posseduto dal soggetto titolare del diritto di proprietà o di altro diritto reale sul terreno, ovvero dall’affi ttuario del terreno; b) l’immobile deve essere

utilizzato quale abitazione dai soggetti di cui alla lettera a), sulla base di un titolo idoneo,ovvero da dipendenti esercitanti attività agricole per un numero annuo di giornate lavorative superiore a cento;c) il terreno cui il fabbricato è asservito deve avere superfi cie non inferiore a 10.000 metri quadrati ed essere censito al catasto terreni con attribuzione di reddito agrario;d) il volume di affari derivante da attività agricole del soggetto che conduce il fondo deve risultare superiore alla metà del suo reddito complessivo;e) i fabbricati ad uso abitativo “di lusso” non possono comunque essere riconosciuti rurali. E’ stata inoltre istituita la classe «R», senza determinazione della rendita catastale, per le unità

immobiliari ad uso abitativo censite nella categoria A/6. Per i fabbricati già censiti nel catasto edilizio urbano, la domanda di variazione della categoria catastale per l’attribuzione delle nuove categorie ( A/6 o D/10) dev’essere accompagnata da un’autocertifi cazione. Essa deve contenere la dichiarazione che l’immobile possiede, in via continuativa, a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda, i requisiti di ruralità.I fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni devono essere denunciati al catasto fabbricati entro il 30 novembre 2012.Secondariamente ricordiamo che a partire dal luglio 2011 anche agli imprenditori agricoli in stato di crisi o di insolvenza hanno la possibilità

di accedere alle procedure di cui agli artt. 182-bis (accordi di ristrutturazione dei debiti) e 182-ter (transazione fi scale)

della legge fallimentare (r.d. n. 267/1942), in attesa di una più completa ed organica riforma della materia.

IL NOTAIO

Nuove categorie catastali per i fabbricati rurali e provvedimenti per la crisi del settore agricolo

PSICOLOGIA DEL LAVORO

La motivazione al lavoroDott. Lara Tasso

DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: [email protected]

Leggiamo quotidianamente sui giornali di aziende che chiudono, di lavoratori senza futuro, di uomini e donne che nonostante sforzi e sacrifi ci non trovano un’occupazione, di imprenditori che arrivano a gesti estremi dopo aver tentato con tutte le forze di salvare ciò che avevano creato con impegno e coraggio.In uno scenario di questo tipo chi ha un lavoro se lo tiene ben stretto, ma questo non signifi ca mettere in secondo piano il piacere e il coinvolgimento derivanti dallo svolgere un’attività.Si lavora solo per soldi? Per molti, che mettono la questione economica al primo posto, questa è una domanda retorica, ma la retribuzione non è né il primo né l’unico motivo per cui si lavora.Alcuni teorici individuano, oltre alla motivazione razionale-economica, la motivazione sociale, che spinge a lavorare per far parte di un gruppo, conoscere persone, ottenere uno status nella società, e la motivazione all’autorealizzazione che si basa sul bisogno di curiosità, di

apprendimento, di successo.Non sono poche le persone che sceglierebbero un lavoro anche meno remunerativo, ma meno monotono che permetta loro di imparare, di mettersi alla prova. Basti pensare all’alienazione derivante dal lavoro a catena e da altre attività ripetitive, dove l’uomo è ridotto a macchina per produrre, dove ogni movimento è controllato e registrato. Una parte importante nel lavoro è ricoperta dalla motivazione alla realizzazione (need of achivement) che si basa sul desiderio di creare qualcosa di diffi cile per la conseguente gratifi cazione che ne deriva. Le persone che hanno un alto bisogno di realizzazione tendono a preferire compiti di diffi coltà intermedia, sono in grado di sopportare una gratifi cazione ritardata, tendono a raggiungere gradi elevati d’istruzione e sono più orientati alla speranza piuttosto che al timore.Tra i principali bisogni che si cercano di soddisfare attraverso il lavoro, uno spazio importante riveste la ricerca di successo

e potere. Il bisogno di successo si basa sulla motivazione a fare le cose nel miglior modo possibile per un intrinseco bisogno si affermazione, di perfezione e di eccellenza. Il bisogno di potere è l’esigenza di esercitare ovunque possibile il proprio controllo. Chi ha questo bisogno molto forte ama attrarre l’attenzione altrui su di sé, non teme il confronto e la competizione e mira a occupare posizioni di comando. Molte volte dietro questo bisogno si cela uno stato di disagio e insicurezza interiore che si riduce attraverso la strumentalizzazione degli altri per dimostrare le proprie capacità.La motivazione economica, quindi, fa parte di una schiera molto ampia di motivi che spingono al lavoro e che lo rendono piacevole. Chi lavora soltanto per la retribuzione raggiunge diffi cilmente alti livelli di gratifi cazione dalla propria attività, con conseguenti ripercussioni sulla qualità del proprio lavoro e della propria salute. Molte aziende sono consapevoli di questo, perciò investono sulla motivazione al lavoro dei propri dipendenti puntando sull’affi atamento

nei gruppi di lavoro, sul rendere i compiti interessanti e in grado di soddisfare il bisogno di realizzazione dei collaboratori. Le aziende che investono in questo avranno lavoratori con alti livelli di compliance, ossia attaccamento e coinvolgimento attivo alla realtà per cui lavorano, che si traduce, per esempio, nell’essere sempre puntuali, nel non perdere tempo in inutili conversazioni, nell’avere un atteggiamento corretto e onesto nei confronti del proprio lavoro.

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414141I nostri esperti i nostri Esperti

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Imu tra rincari e aliquote alleggeriteL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

L’ IMU la nuova imposta sostitutiva dell’Ici, introdotta dal decreto «Salva-Italia», è attualmente oggetto di non poche attenzioni da parte degli italiani dato che ha introdotto i cosi detti “moltiplicatori per il valore catastale degli immobili delle categorie produttive”. In particolare negozi e uffi ci vedranno un incremento del valore catastale del 60% e per le imprese del 20%. L’Imu è ancora più severa con l’agricoltura, riportando la tassazione per gli immobili “rurali” e levando le riduzioni sul valore imponibile dei terreni, in particolare di quelli più piccoli. In poche parole le aliquote di riferimento vanno a raddoppiare l’imposta rispetto a quelle della vecchia Ici per quanto riguarda negozi e uffi ci, mentre per i capannoni e gli altri immobili strumentali all’attività d’impresa l’incremento di partenza arriva al 40% e l’imposta si moltiplica di sette-otto volte se parliamo di un terreno agricolo di piccole dimensioni. Adesso, partendo dai valori indicati dalla normativa, i sindaci devono determinare le nuove aliquote IMU, ognuno per il proprio Comune, ma è quasi certo che per recuperare risorse dai tagli già effettuati dallo Stato stanno studiando aumenti di aliquota. In tutt’Italia, cifre alla mano vi sono categorie di contribuenti particolarmente colpite: la prerogativa è di non modifi care ulteriormente le addizionali Irpef, per esempio a Milano, e di concentrare invece tutte le attenzioni sull’ Imu, l’aliquota «ordinaria» (per gli immobili diversi dalle abitazioni principali) che dovrebbe attestarsi al 9,6 per mille! Parlando invece di imprese e spostandoci nella capitale: su un capannone di 2mila

metri quadri in zona industriale a Roma si passera da un’Ici intorno ai 2mila euro a un’Imu sino a quota 40mila! Viste le premesse, dai primi orientamenti delle Amministrazioni appare l’esigenza di differenziare le aliquote Imu. Ora la parola spetta quindi ai Comuni, che sulla carta sembrerebbero avere margini di manovra. Infatti l’art. 13 del DL 201/2011 prevede la facoltà di ridurre l’aliquota fi no al 4 per mille per alcune categorie più penalizzate. Ma quali sono queste categorie? Stiamo parlando degli IMMOBILI LOCATI, dei FABBRICATI APPARTENENTI ALLE IMPRESE e degli IMMOBILI DEI SOGGETTI IRES (imposta sul reddito delle società), che subiscono la penalizzazione derivarne dall’aggravio dell’aliquota del tributo patrimoniale (indeducibile dal reddito di impresa) insieme alla duplicazione con le imposte sui redditi. L’articolo 8 del Digs 23/2011, consente almeno di differenziare le riduzioni di aliquote per categorie di immobili. Si può allora considerare che per “categorie di immobili” si intenda non solo le categorie catastali ma ANCHE LE TIPOLOGIE D’USO cui gli stessi immobili sono destinati. In altre parole, si è dell’avviso che siano legittime le differenziazioni non fondate sulla mera appartenenza ad una categoria catastale. Si deduce quindi che potranno ridurre le aliquote per gli immobili delle imprese artigiane, per quelli delle imprese neo costituite e ancora per gli stabilimenti industriali. Per gli immobili locati, si ritiene senz’altro ammissibile una specifi ca aliquota, anch’essa di vantaggio, per i fabbricati locati con contratti a canone concordato

rispetto a contratti a canone di mercato. In questo caso poi, se non avvenisse una riduzione, è logico pensare che i locatori saranno costretti a riversare tale pesante aggravio di costi sugli inquilini che si vedranno rinnovare e /o stipulare contratti con canoni di locazione più elevati. Al di fuori dei casi delle riduzioni di aliquote previsti da normativa, la differenziazione è ammessa ma conviene una certa cautela. Ad esempio non pare possibile deliberare aliquote diversifi cate a seconda del numero degli immobili posseduti. Difatti le aliquote Imu non sono progressive ma proporzionali e questo limite legislativo non può essere superato dal Comune. Le regole quindi devono ancora essere chiarite, appare chiaro invece che non è fi nanziariamente possibile introdurre aumenti per categorie specifi che, che si trovano ad essere tassate due volte. Infi ne per soggetti che hanno situazioni reddituali o patrimoniali “svantaggiate”, individuate in fase di delibera comunale, sembra opportuno deliberare le riduzioni aggiuntive. Guardando vicino a casa, riportiamo però la soluzione positiva e di valenza sociale adottata dal COMUNE DI VIGONZA (PD), in cui, grazie anche ad uno studio dell’Assessore ai Servizi Sociali Cesare Paggiaro, si è creato un “FONDO DI SOLIDARIETA’ PER L’IMU”, che con l’indispensabile ausilio dei Servizi Sociali contribuisce a destinare dei fondi ai cittadini in disagio fi nanziario. Resta solo da confi dare che anche altre amministrazioni trovino soluzioni altrettanto positive.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Gent.li Lettrici e Lettori, traendo ispirazione da alcune Vostre richieste e da un fatto di cronaca di alcuni giorni fa in cui un professore di Padova scopriva quasi per gioco che i suoi due fi gli non erano suoi ma, anzi, di altri due diversi papà, mi accingo a fornirVi alcune indicazioni giuridiche che Vi possono essere utili nell’affrontare, se necessario, la questione.In Italia, da una ricerca effettuata emerge che almeno il 2% dei padri ignora che il fi glio non è il proprio il che in sostanza vuol dire che su dieci fi gli almeno 2 non sono del padre che si ritiene uffi cialmente tale.Preso atto di ciò e del progresso scientifi co, divulgato anche tramite internet a prezzi suffi cientemente contenuti rispetto a quelli di laboratorio, molti padri hanno deciso di fare un salto nel buio acquistando i test del DNA per defi nitivamente chiarire i loro dubbi.C’è da dire che il più delle volte lo stato di incertezza e patimento del padre viene, dopo aver conseguito il risultato, letteralmente travolta dalla tragedia della scoperta con conseguente impossibilità emotiva di proseguire il rapporto

familiare.La comparazione delle tracce genetiche deve essere autorizzata dalle parti e il risultato del test analizzato da un professionista competente atteso che l’esito è da ritenersi preciso al 99,9% in caso affermativo e al 100% in ipotesi di esclusione. Ma cosa fare quando viene scoperto che il fi glio non è il proprio?Dal punto di vista giuridico, per quel che attiene la questione paternità e non anche quella relativa la conclamata infedeltà della moglie, il padre potrà agire in via giudiziale per ottenere il disconoscimento della paternità del fi glio tramite un’azione che dovrà essere proposta, anche se il fi glio è ancora minorenne, avanti al Tribunale ordinario competente (luogo in cui i genitori risiedono).Tuttavia corre il dovere di precisare di come l’azione di disconoscimento della paternità del fi glio concepito durante il matrimonio è ammissibile ex art. 235 c.c. in soli tre casi:1) se i coniugi non hanno coabitato nel periodo compreso fra il 300° e il 180° giorno prima della nascita;

2) se durante il tempo predetto il marito era affetto da impotenza, anche se soltanto di generare;3) se nel detto periodo la moglie ha commesso adulterio o ha tenuto celata al marito la propria gravidanza e la nascita del fi glio. In tali casi il marito è ammesso a provare che il fi glio presenta caratteristiche genetiche o del gruppo sanguigno incompatibili con quelle del presunto padre, o ogni altro fatto tendente ad escludere la paternità.La sola dichiarazione della madre non esclude la paternità.L’azione di disconoscimento può essere esercitata anche dalla madre o dal fi glio che ha raggiunto la maggiore età in tutti i casi in cui può essere esercitata dal padre.Dunque con questa azione è possibile superare la presunzione di concepimento da parte del marito del fi glio in costanza di matrimonio, sussistente ai sensi dell’art. 231 c.c.., atteso che il legislatore, ha ammesso l’esame genetico ed ematologico del fi glio al fi ne di verifi carne la paternità biologica.V’è da dire che importante è stato l’intervento

della Corte Costituzionale che con la sentenza del 6 luglio del 2006 n. 266, ha ritenuto illegittimo l’art. 235 comma I n. 3 c.c. laddove richiedeva ai fi ni dell’azione di disconoscimento della paternità il previo accertamento dell’adulterio della moglie.Conseguono dalla sentenza di disconoscimento, annotata a margine dell’atto di nascita, i seguenti effetti giuridici: 1) perdita per il marito della qualità giuridica di padre con effetto sin dalla nascita; 2) eliminazione per il fi glio dello status di fi glio legittimo con effetto fi n dalla nascita; 3) acquisto per il fi glio dello status di fi glio naturale riconosciuto della sola madre e quindi sua possibilità di essere riconosciuto dal padre naturale ex art. 250 c.c.; 4) perdita del cognome paterno; 5) perdita del cognome del marito alla moglie, al fi glio disconosciuto e ai suoi discendenti (fi gli); 6) perdita dei diritti successori.

AFFARI DI FAMIGLIA“Questo non e’ mio fi glio”. Test del dna per determinare in concreto la paternita’.

Cosa fare quando c’e’ il dubbio e la certezza di non essere il padre del proprio fi glio

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio in Porto Tolle

Giannenrico Cocito Notaio in Porto Tolle - Sarò lieto di rispondere ai quesiti dei lettori da inviarmi al seguente indirizzo:[email protected]

Potrebbe essere di una qualche utilità dare conto di alcune recenti novità che lambiscono il mondo dell’agricoltura.Anzitutto, sono state defi nite le modalità applicative per il riconoscimento della ruralità dei fabbricati.Il dato normativo chiarisce che sono attribuite le categorie catastali A/6 e D/10, rispettivamente, alle unità immobiliari ad uso abitativo e a quelle strumentali all’attività agricola, per le quali sussistono i requisiti di ruralità.A benefi cio dei lettori ricordiamo che essi sono sommariamente i seguenti: a) il fabbricato deve essere posseduto dal soggetto titolare del diritto di proprietà o di altro diritto reale sul terreno, ovvero dall’affi ttuario del terreno; b) l’immobile deve essere

utilizzato quale abitazione dai soggetti di cui alla lettera a), sulla base di un titolo idoneo,ovvero da dipendenti esercitanti attività agricole per un numero annuo di giornate lavorative superiore a cento;c) il terreno cui il fabbricato è asservito deve avere superfi cie non inferiore a 10.000 metri quadrati ed essere censito al catasto terreni con attribuzione di reddito agrario;d) il volume di affari derivante da attività agricole del soggetto che conduce il fondo deve risultare superiore alla metà del suo reddito complessivo;e) i fabbricati ad uso abitativo “di lusso” non possono comunque essere riconosciuti rurali. E’ stata inoltre istituita la classe «R», senza determinazione della rendita catastale, per le unità

immobiliari ad uso abitativo censite nella categoria A/6. Per i fabbricati già censiti nel catasto edilizio urbano, la domanda di variazione della categoria catastale per l’attribuzione delle nuove categorie ( A/6 o D/10) dev’essere accompagnata da un’autocertifi cazione. Essa deve contenere la dichiarazione che l’immobile possiede, in via continuativa, a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda, i requisiti di ruralità.I fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni devono essere denunciati al catasto fabbricati entro il 30 novembre 2012.Secondariamente ricordiamo che a partire dal luglio 2011 anche agli imprenditori agricoli in stato di crisi o di insolvenza hanno la possibilità

di accedere alle procedure di cui agli artt. 182-bis (accordi di ristrutturazione dei debiti) e 182-ter (transazione fi scale)

della legge fallimentare (r.d. n. 267/1942), in attesa di una più completa ed organica riforma della materia.

IL NOTAIO

Nuove categorie catastali per i fabbricati rurali e provvedimenti per la crisi del settore agricolo

PSICOLOGIA DEL LAVORO

La motivazione al lavoroDott. Lara Tasso

DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: [email protected]

Leggiamo quotidianamente sui giornali di aziende che chiudono, di lavoratori senza futuro, di uomini e donne che nonostante sforzi e sacrifi ci non trovano un’occupazione, di imprenditori che arrivano a gesti estremi dopo aver tentato con tutte le forze di salvare ciò che avevano creato con impegno e coraggio.In uno scenario di questo tipo chi ha un lavoro se lo tiene ben stretto, ma questo non signifi ca mettere in secondo piano il piacere e il coinvolgimento derivanti dallo svolgere un’attività.Si lavora solo per soldi? Per molti, che mettono la questione economica al primo posto, questa è una domanda retorica, ma la retribuzione non è né il primo né l’unico motivo per cui si lavora.Alcuni teorici individuano, oltre alla motivazione razionale-economica, la motivazione sociale, che spinge a lavorare per far parte di un gruppo, conoscere persone, ottenere uno status nella società, e la motivazione all’autorealizzazione che si basa sul bisogno di curiosità, di

apprendimento, di successo.Non sono poche le persone che sceglierebbero un lavoro anche meno remunerativo, ma meno monotono che permetta loro di imparare, di mettersi alla prova. Basti pensare all’alienazione derivante dal lavoro a catena e da altre attività ripetitive, dove l’uomo è ridotto a macchina per produrre, dove ogni movimento è controllato e registrato. Una parte importante nel lavoro è ricoperta dalla motivazione alla realizzazione (need of achivement) che si basa sul desiderio di creare qualcosa di diffi cile per la conseguente gratifi cazione che ne deriva. Le persone che hanno un alto bisogno di realizzazione tendono a preferire compiti di diffi coltà intermedia, sono in grado di sopportare una gratifi cazione ritardata, tendono a raggiungere gradi elevati d’istruzione e sono più orientati alla speranza piuttosto che al timore.Tra i principali bisogni che si cercano di soddisfare attraverso il lavoro, uno spazio importante riveste la ricerca di successo

e potere. Il bisogno di successo si basa sulla motivazione a fare le cose nel miglior modo possibile per un intrinseco bisogno si affermazione, di perfezione e di eccellenza. Il bisogno di potere è l’esigenza di esercitare ovunque possibile il proprio controllo. Chi ha questo bisogno molto forte ama attrarre l’attenzione altrui su di sé, non teme il confronto e la competizione e mira a occupare posizioni di comando. Molte volte dietro questo bisogno si cela uno stato di disagio e insicurezza interiore che si riduce attraverso la strumentalizzazione degli altri per dimostrare le proprie capacità.La motivazione economica, quindi, fa parte di una schiera molto ampia di motivi che spingono al lavoro e che lo rendono piacevole. Chi lavora soltanto per la retribuzione raggiunge diffi cilmente alti livelli di gratifi cazione dalla propria attività, con conseguenti ripercussioni sulla qualità del proprio lavoro e della propria salute. Molte aziende sono consapevoli di questo, perciò investono sulla motivazione al lavoro dei propri dipendenti puntando sull’affi atamento

nei gruppi di lavoro, sul rendere i compiti interessanti e in grado di soddisfare il bisogno di realizzazione dei collaboratori. Le aziende che investono in questo avranno lavoratori con alti livelli di compliance, ossia attaccamento e coinvolgimento attivo alla realtà per cui lavorano, che si traduce, per esempio, nell’essere sempre puntuali, nel non perdere tempo in inutili conversazioni, nell’avere un atteggiamento corretto e onesto nei confronti del proprio lavoro.

Il CR39 o poliallil-diglicol-carbonato (PADC) è un polimero plastico appartenente alla classe dei poliesteri. Il suo nome deriva dal fatto di essere il trentanovesimo composto studiato nell’ambito di un progetto per la ricerca di resine trasparenti da parte di una divisione della PPG Industries; tale progetto era denominato “Columbia Resins”.[1] Questo polimero garantisce proprietà ottiche e meccaniche vantaggiose rispetto al vetro, con lo stesso indice di rifrazione (circa 1,5) e bassa disper-sione cromatica (numero di Abbe 58) ma peso specifi co 1,3, circa la metà del vetro con resistenza all’impatto 4 volte superiore. L’utilizzo principale di questo materiale è nelle lenti infrangibili ad uso oftalmico (occhiali). Vi sono altri materiali organici ad uso oftalmico ma il CR39 rimane quello di uso più comune e diffuso. Il CR39 è inoltre ampiamente impiegato per la rivelazione di tracce nucleari (particelle alfa, prodotti di fi ssione) mediante attacco chimico della superfi cie e successiva ana-

Valentino Micaglio

OTTICA MICAGLIO NOALE >[email protected]<

Lenti oftalmicheL’OTTICO

lisi con microscopio ottico. Il confronto con altri materiali ottici quali il metacrilato con cui sono costruiti alcuni accessori ottici di qualità medio-bassa quali gli occhiali pre-montati permette di comprendere la bontà del materiale e la sua diffusione. Il metacri-lato pur avendo caratteristiche ottiche mol-to simili al CR39, ha invece caratteristiche fi sico-meccaniche molto inferiori quali la re-sistenza all’impatto, la durezza superfi ciale (graffi ), alta termolabilità (si altera se espo-sto al sole) e un basso numero di Abbe con la conseguenza di un’alta aberrazione cromatica (disperde la luce come l’arcoba-leno) che ne pregiudica la qualità ottica rispetto al CR39. Il CR39, nelle leggere varianti prodotte da ogni azienda, risulta essere il materiale di base per le lenti oftal-miche di medio basso potere. La resistenza chimica del CR39 è ottima, la superfi cie non viene intaccata da diversi solventi: acqua, alcool etilico, trielina, acetone e diluente nitro. La resistenza alle abrasioni del CR39 è media, per migliorarla si può effettuare un trattamento antigraffi o sulle su-perfi ci in modo da aumentarne la resisten-za alle abrasioni. Un ulteriore trattamento disponibile e consigliato è l’antirifl esso, che permette di ridurre drasticamente i rifl essi residui delle superfi ci. I trattamenti antirifl esso odierni sono molto evoluti e sempre combinati a un trattamento induren-te apposito per la lente base e a un tratta-mento per rendere la superfi cie esterna (del trattamento) più resistente, meno sensibile allo sporco e all’appannamento. Il CR39 si può colorare normalmente per immersione in un bagno apposito e si possono ottenere tutte le tinte possibili. Le lenti fotocromati-che organiche o infrangibili, nelle quali si ha il fotocromatismo (cioè un aumento della tonalità della lente proporzionale alla luce), non utilizzano come materiale base il CR39 per incompatibilità con il trattamento di superfi cie. Per realizzare lenti fotocro-matiche infrangibili viene utilizzato invece un prodotto leggermente diverso quale il CR330. L’unico limite di questo materiale è la ridotta elasticità e resistenza meccanica, tale per cui il CR39 non risulta essere il materiale migliore per occhiali cosiddetti “a giorno”, comunemente nominati “senza montatura” o “Glasant”. In questi occhiali le lenti sono agganciate alla montatura con delle viti o supporti simili. Anche se il mon-taggio è tecnicamente possibile, si rischia, quando lo spessore è meno di 4-5 mm, un’eccessiva fragilità delle lenti. Anche per montature in cui la lente è tenuta con un fi lo di nylon (chiamate Nylor) il problema è più o meno lo stesso, si rischia sempre una rottura o scheggiatura della lente data da urti, pressioni eccessive o schiacciamenti. In questi casi è consigliato l’uso di lenti, sempre infrangibili, ma di materiale idoneo a questo tipo di montature, cioè policar-bonato, trivex o altri materiali organici ad alto indice.BIBLIOGRAFIA - Wikipedia

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected] sistema visivo del bambino va incontro ad un processo di maturazione dal momento della nascita fi no ai sei/sette anni. La funzione visiva riveste un ruolo di primaria importanza nello sviluppo psicomotorio del bambino. Nel caso siano presenti difetti rifrattivi (astigmatismo, ipermetropia, miopia le immagini che giungono al cervello risulteranno scarsamente nitide. Di conseguenza questo si abituerà ad elaborare immagini sfuocate e non svilupperà la piena potenzialità visiva. Nel caso in cui un solo occhio non veda bene utilizzerà solo le immagini più nitide dell’occhio che vede di più sopprimendo le immagini più sfuocate dell’occhio peggiore. Il bambino allenerà un solo occhio e si arriverà al cosiddetto occhio “pigro” o “ambliope”; se però tale situazione viene corretta entro i primi anni di vita il recupero è completo. Ciò presuppone l’individuazione precoce del difetto visivo, la sua correzione ed eventualmente l’uso del bendaggio oculare dell’occhio “migliore” per stimolare l’uso di quello “pigro”. Anche nello strabismo le immagini trasmesse dall’occhio deviato non vengono utilizzate dal cervello che privilegia quelle che gli vengono inviate dall’occhio “fi ssante”. Anche in questo caso il non utilizzo di un occhio contribuirà a rendere pigro, cioè “a non far lavorare“ l’occhio che strabizza con riduzione grave e permanente della vista. Al fi ne di diagnosticare precocemente gravi malattie oculari è pertanto fondamentale sottoporre i bambini a visita di controllo. Quando la prima visita? Di norma si possono sottoporre i bambini ad una prima visita oculistica entro il primo anno di vita. Ciò è obbligatorio per i nati prematuri a basso peso, o quando si osserva il persistere di lacrimazione e congiuntivite catarrale monolaterale resistente alle terapie antibiotiche. In quest’ultimo caso non va esclusa una stenosi del canalino lacrimale che dovrebbe aprirsi spontaneamente entro il primo anno di vita e se ciò non avviene si dovrà ricorrere ad un sondaggio delle vie lacrimatali da effettuarsi in narcosi. Una visita tra i 2-3 anni di vita all’ingresso nella scuola materna è fondamentale per prevenire i difetti di vista, l’occhio “pigro” e le alterazioni della motilità oculare. Non vedrete mai un bambino alle elementari con l’occhio bendato!! L età dell’asilo è la migliore per il recupero in quanto il sistema visivo appare “plastico” e sensibile alle cure. Ulteriore controllo verrà programmato all’età di sei anni. Nel caso in cui i genitori notino dei comportamenti particolari del bambino quali strizzare gli occhi quando guarda lontano, la chiusura di un occhio quando guarda la luce, l’inclinazione o rotazione della testa, il fastidio per la luce intensa, lo sfregamento frequente degli occhi, una deviazione oculare, è consigliabile anticipare il momento della visita. Le scadenze dei controlli vengono segnalate dal pediatra anche se non c’è nessun segno o sintomo di diffi coltà visiva. Se un oculista prescrive gli occhiali a vostro fi glio fateli fare senza contattare

Prevenzione dei defi cit visivi del bambinoL’OCULISTA

altri oculisti nella speranza di trovarne uno che vi dica che l’occhiale per il momento non serve. Le cose non si sistemano da sole come purtroppo ancora qualcuno pensa! L’ oculista è preparato a visitare vostro fi glio a qualsiasi età, ed è in grado di diagnosticare difetti visivi e quantifi carli. E’ normale ascoltare il parere di tutti: nonni, suoceri, vicini di casa, quelli che gli occhiali già ce l’hanno. Fate però quello che vi dice l’oculista. Non è fondamentale che questi si occupi esclusivamente di bambini, mentre lo è che abbia un buon rapporto con vostro fi glio.

Hai paura del dentista?

La paura del dentista è una delle paure più comuni ed intense che si nascondano nell’animo umano. Si rimandano le cure odontoiatriche perché non si riescono a superare con i propri timori.

Oggi si possono abbattere gli ostacoli di queste paure ricorrendo alla sedazione cosciente, una tecnica che induce nel paziente una calma diffusa , una sensazione di benessere consentendo di portare a termine con serenità anche gli interventi più complessi.

Inoltre il dentista oggi sa quanto sia importante avere un atteggiamento di ascolto verso il paziente,

di rassicurazione, mettendo a disposizione tutta la professionalità , la competenza e la tecnologia di cui ci si può avvalere per una diagnosi e una cura estremamente precise e risolutive.

Anche coloro i quali si sentano impauriti al solo pensiero di entrare in un ambulatorio medico dentistico, trovando un ambiente accogliente e personale altamente specializzato che sa prendersi cura dei timori del paziente ansioso, verranno accompagnati verso la risoluzione del problema.

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VINO

I VINI BIODINAMICI

RECENTEMENTE SI È SVOLTA A VERONA LA FIERA PIÙ IMPORTANTE DEL PANORAMA VINICOLO MONDIALE: IL VINITALY. MIGLIAIA I PRODUT-TORI CHE HANNO DATO LA POSSIBILITÀ A SVARIATE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE DI ASSAGGIARE I LORO PRODOTTI. MA FORSE NON TUTTI SANNO CHE C’È UN ALTRO EVENTO, CERTAMENTE POCO CONOSCIUTO, CHE RACCOGLIE MOLTISSIMI APPASSIONATI DI VINO.

E’UNA MANIFESTAZIONE TOTALMENTE DIVERSA DAL VINITALY, SIA PER NUMERO DI PRODUTTORI CHE PER AFFLUENZA DI PUBBLICO. SI CHIAMA VINI VERI ED È UN PROGETTO CHE VUOLE SALVAGUARDARE I VINI FATTI “COME UNA VOLTA”. SONO VINI FATTI ESATTAMENTE COME TANTO TEMPO FA, COME LI FACEVANO I NOSTRI NONNI, ALLEVATI IN VIGNA CON POCHISSIMI INTERVENTI E PRODOTTI SOLO CON L’AMORE PER IL VINO BUONO E NON COSTRUITO. A QUESTO CONTESTO SI UNISCONO I VINI BIODINAMICI. LA BIODINAMICA È UNA CULTURA LE CUI BASI FURONO GETTATE DAL FILOSOFO AUSTRIACO RUDOLF STEINER E CHE CONSIDERA IL SUOLO E LE PIANTE CHE VI CRESCONO COME PARTE DI UN UNICO ORGANISMO CHE È L’INTERO UNIVERSO. L’AGRICOLTURA BIODINAMICA SEGUE DETERMINATE REGOLE CHE RIGUARDANO LA ROTAZIONE DELLE COLTURE, L’UTILIZZO DI PREPARATI BIODINAMICI, AD ESEMPIO PER LA VITE VENGONO USATI L’ORTICA, LA CAMOMILLA, LA VALERIANA, IL ROVERE, DILUITI OGN’UNO NELLA SUA GIUSTA DOSE IN GRANDI QUANTITÀ DI ACQUA, IL RISPETTO DEL CALENDARIO LUNARE E ASTRALE PER LA SEMINA E PER LE OPERAZIONI IN CAMPO, E LA CONCIMAZIONE CON MATERIALE BIOLOGICO. LA VITICOLTURA BIODINAMICA NON TOLLERA FERTILIZZANTI E DISERBANTI, MA BEN VENGANO I PRODOTTI A BASE DI RAME E ZOLFO, PURCHÈ LA PIANTA PRENDA DAL TERRENO LE SOSTANZE NUTRITIVE E NON SI ALTERI IL SUO ECOSISTEMA. I PRIMI VITICULTORI A SPOSARE QUESTA CULTURA FURONO I FRANCESI NEL CORSO DEGLI ANNI OTTANTA ED ORA ANCHE DA NOI QUESTA MENTALITÀ SI STA FACENDO STRADA.

HO VOLUTO PARLARVI DEI VINI BIODINAMICI PERCHÉ MI È SEMBRATO GIUSTO DARE UN PO’ DI RILIEVO A QUESTA REALTÀ, SOPRATTUTTO PERCHÉ, ESSENDO ABITUATI AI SOLITI VINI, CI SI PUÒ SBIZZAR-RIRE CON UN ALTRO MONDO E CON ALTRI TIPI DI PEN-SIERO E QUESTO MI SEMBRA PROPRIO INTERESSANTE.

DenisMeneghini

CUCINA

SFORMATINI DI ZUCCHINE CON CUORE FILANTE AI FIORI

PERCHÉ I FIORI DI ZUCCHINA SONO BUONI NON SOLO PASTELLATI E FRITTI. QUESTI SONO PICCOLI BOCCIOLI DI ROSA SONO STATI REALIZZATI CON GLI INGREDIENTI MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI DELLA TIEPIDA PRIMAVERA: LE ZUCCHINE ED I LORO FIORI.MOLTO RICERCATO IL CONTRASTO TRA IL GUSCIO DOLCE E DELICATO, RISPETTO AL RIPIENO FILANTE E DECISAMENTE SAPORITO GRAZIE ALLA PRESENZA DELLE ACCIUGHE. OCCORRE PERÒ FARE ATTENZIONE: LE ZUCCHINE SONO UNA VERDURA RICCA DI ACQUA, PER NOI QUINDI È STATO NECESSARIO RIDURRE LE DOSI DEL LATTE ED AUMENTARE DI POCO LA FARINA, PER DARE COSÌ MAGGIORE SOLIDITÀ AL COMPOSTO.

INGREDIENTI PER 10 SFORMATINI6 ZUCCHINE LUNGHE; 2 UOVA; 100G FARINA; 1 CUCCHIAIO MARGARINA; 125G MOZZARELLA VACCINA; FILETTI DI ACCIUGHE SOTT’OLIO; COLATURA DI ALICI; FIORI DI ZUCCHINA; 150ML LATTE; FOGLIE DI BASILICO FRESCO; 1 CUCCHIAIO PARMIGIANO GRATTUGIATO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE

TAGLIARE A JULIENNE LE ZUCCHINE E LESSARLE, POI FRULLARLE CON IL BASILICO.SBATTERE LE UOVA CON LA FARINA.SCALDARE IL LATTE CON LA MARGARINA ED IL FORMAGGIO GRATTUGIATO; VERSARLO NEL COMPOSTO DI UOVA E MESCOLARE BENE. UNIRE LE ZUCCHINE ED INSAPORIRE CON AGLIO E SALE.NEL FRATTEMPO SCALDARE IN UN PADELLINO I FIORI CON UN FILO D’OLIO, AGGIUNGERVI LA COLATURA E LE ACCIUGHE.VERSARE METÀ DEL COMPOSTO DI ZUCCHINE NEGLI STAMPI IN SILICONE, METTERE I FIORI, I DADINI DI MOZZARELLA E COPRIRE CON IL RESTANTE COMPOSTO.CUOCERE IN FORNO A 200° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA UN’ORA, DI CUI I PRIMI 45 MINUTI NEL RIPIANO PIÙ BASSO DEL FORNO.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

Impariamo l’inglese On the streets (Sulle strade) SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - DA - EL - LO - OP - ADEDON - NAA - NOR - RIO - RNASIR - SOS - TOR - TOT - UFOANNA - ARGO - IERI - ONORSUSA - ATONO - DUALEETERE - OFIDE - IDROPEARGENTO - SORELLA

Chiave (4) - Il nome ……….............

• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.”• Un bambino racconta ad com-pagno di scuola: “Sai, il mio caval-lo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma

e mi permette di andare per pri-mo!”• Il padre legge sul giornale l’an-nuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato inte-

ressato, riflette un po’ e poi escla-ma: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli spa-rano lo stesso gli altri venti colpi?”• Il padre legge sul giornale l’an-nuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato inte-ressato, riflette un po’ e poi escla-ma: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli spa-rano lo stesso gli altri venti colpi?”

Barzellette su Pierino

Chiave (6) – Storica casa automobilistica inglese......................................................

AUTO RA- CINGBICYCLEBOOTSBRA- KES

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ANNA - CANORA - CORADARIO - DEBUTTA - FAITHFILM - FIORE - FRANCIAHORROR - LIEBESTODMORGAN - ZOO

• L’amore è qualcosa di così profondo che mai si potrà definire. Chi ama, mai potrà dire quanto ama, è infinito come l’universo.• Amore: tanti sanno pro-nunciare questa parola, ma pochi sanno cosa significa veramente. Il vero amore non è terreno ma spirituale.• Amare è anche soffrire per-ché la vera essenza della li-bertà, è amare una persona

senza possederla. L’amore platonico non ti delude mai.• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• Amare è breve, dimentica-re è lungo.• La massima forma d’egoi-smo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi.• C’è tutta una vita in un’ora d’amore.

Aforismi sull’amore

Giochi e tanto divertimento:

li trovate su Puzzle Zero, tutti i mesi in edicola! 100 pagine solo € 1,20

Solu

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VINO

I VINI BIODINAMICI

RECENTEMENTE SI È SVOLTA A VERONA LA FIERA PIÙ IMPORTANTE DEL PANORAMA VINICOLO MONDIALE: IL VINITALY. MIGLIAIA I PRODUT-TORI CHE HANNO DATO LA POSSIBILITÀ A SVARIATE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE DI ASSAGGIARE I LORO PRODOTTI. MA FORSE NON TUTTI SANNO CHE C’È UN ALTRO EVENTO, CERTAMENTE POCO CONOSCIUTO, CHE RACCOGLIE MOLTISSIMI APPASSIONATI DI VINO.

E’UNA MANIFESTAZIONE TOTALMENTE DIVERSA DAL VINITALY, SIA PER NUMERO DI PRODUTTORI CHE PER AFFLUENZA DI PUBBLICO. SI CHIAMA VINI VERI ED È UN PROGETTO CHE VUOLE SALVAGUARDARE I VINI FATTI “COME UNA VOLTA”. SONO VINI FATTI ESATTAMENTE COME TANTO TEMPO FA, COME LI FACEVANO I NOSTRI NONNI, ALLEVATI IN VIGNA CON POCHISSIMI INTERVENTI E PRODOTTI SOLO CON L’AMORE PER IL VINO BUONO E NON COSTRUITO. A QUESTO CONTESTO SI UNISCONO I VINI BIODINAMICI. LA BIODINAMICA È UNA CULTURA LE CUI BASI FURONO GETTATE DAL FILOSOFO AUSTRIACO RUDOLF STEINER E CHE CONSIDERA IL SUOLO E LE PIANTE CHE VI CRESCONO COME PARTE DI UN UNICO ORGANISMO CHE È L’INTERO UNIVERSO. L’AGRICOLTURA BIODINAMICA SEGUE DETERMINATE REGOLE CHE RIGUARDANO LA ROTAZIONE DELLE COLTURE, L’UTILIZZO DI PREPARATI BIODINAMICI, AD ESEMPIO PER LA VITE VENGONO USATI L’ORTICA, LA CAMOMILLA, LA VALERIANA, IL ROVERE, DILUITI OGN’UNO NELLA SUA GIUSTA DOSE IN GRANDI QUANTITÀ DI ACQUA, IL RISPETTO DEL CALENDARIO LUNARE E ASTRALE PER LA SEMINA E PER LE OPERAZIONI IN CAMPO, E LA CONCIMAZIONE CON MATERIALE BIOLOGICO. LA VITICOLTURA BIODINAMICA NON TOLLERA FERTILIZZANTI E DISERBANTI, MA BEN VENGANO I PRODOTTI A BASE DI RAME E ZOLFO, PURCHÈ LA PIANTA PRENDA DAL TERRENO LE SOSTANZE NUTRITIVE E NON SI ALTERI IL SUO ECOSISTEMA. I PRIMI VITICULTORI A SPOSARE QUESTA CULTURA FURONO I FRANCESI NEL CORSO DEGLI ANNI OTTANTA ED ORA ANCHE DA NOI QUESTA MENTALITÀ SI STA FACENDO STRADA.

HO VOLUTO PARLARVI DEI VINI BIODINAMICI PERCHÉ MI È SEMBRATO GIUSTO DARE UN PO’ DI RILIEVO A QUESTA REALTÀ, SOPRATTUTTO PERCHÉ, ESSENDO ABITUATI AI SOLITI VINI, CI SI PUÒ SBIZZAR-RIRE CON UN ALTRO MONDO E CON ALTRI TIPI DI PEN-SIERO E QUESTO MI SEMBRA PROPRIO INTERESSANTE.

DenisMeneghini

CUCINA

SFORMATINI DI ZUCCHINE CON CUORE FILANTE AI FIORI

PERCHÉ I FIORI DI ZUCCHINA SONO BUONI NON SOLO PASTELLATI E FRITTI. QUESTI SONO PICCOLI BOCCIOLI DI ROSA SONO STATI REALIZZATI CON GLI INGREDIENTI MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI DELLA TIEPIDA PRIMAVERA: LE ZUCCHINE ED I LORO FIORI.MOLTO RICERCATO IL CONTRASTO TRA IL GUSCIO DOLCE E DELICATO, RISPETTO AL RIPIENO FILANTE E DECISAMENTE SAPORITO GRAZIE ALLA PRESENZA DELLE ACCIUGHE. OCCORRE PERÒ FARE ATTENZIONE: LE ZUCCHINE SONO UNA VERDURA RICCA DI ACQUA, PER NOI QUINDI È STATO NECESSARIO RIDURRE LE DOSI DEL LATTE ED AUMENTARE DI POCO LA FARINA, PER DARE COSÌ MAGGIORE SOLIDITÀ AL COMPOSTO.

INGREDIENTI PER 10 SFORMATINI6 ZUCCHINE LUNGHE; 2 UOVA; 100G FARINA; 1 CUCCHIAIO MARGARINA; 125G MOZZARELLA VACCINA; FILETTI DI ACCIUGHE SOTT’OLIO; COLATURA DI ALICI; FIORI DI ZUCCHINA; 150ML LATTE; FOGLIE DI BASILICO FRESCO; 1 CUCCHIAIO PARMIGIANO GRATTUGIATO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE

TAGLIARE A JULIENNE LE ZUCCHINE E LESSARLE, POI FRULLARLE CON IL BASILICO.SBATTERE LE UOVA CON LA FARINA.SCALDARE IL LATTE CON LA MARGARINA ED IL FORMAGGIO GRATTUGIATO; VERSARLO NEL COMPOSTO DI UOVA E MESCOLARE BENE. UNIRE LE ZUCCHINE ED INSAPORIRE CON AGLIO E SALE.NEL FRATTEMPO SCALDARE IN UN PADELLINO I FIORI CON UN FILO D’OLIO, AGGIUNGERVI LA COLATURA E LE ACCIUGHE.VERSARE METÀ DEL COMPOSTO DI ZUCCHINE NEGLI STAMPI IN SILICONE, METTERE I FIORI, I DADINI DI MOZZARELLA E COPRIRE CON IL RESTANTE COMPOSTO.CUOCERE IN FORNO A 200° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA UN’ORA, DI CUI I PRIMI 45 MINUTI NEL RIPIANO PIÙ BASSO DEL FORNO.

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• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.”• Un bambino racconta ad com-pagno di scuola: “Sai, il mio caval-lo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma

e mi permette di andare per pri-mo!”• Il padre legge sul giornale l’an-nuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato inte-

ressato, riflette un po’ e poi escla-ma: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli spa-rano lo stesso gli altri venti colpi?”• Il padre legge sul giornale l’an-nuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato inte-ressato, riflette un po’ e poi escla-ma: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli spa-rano lo stesso gli altri venti colpi?”

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• L’amore è qualcosa di così profondo che mai si potrà definire. Chi ama, mai potrà dire quanto ama, è infinito come l’universo.• Amore: tanti sanno pro-nunciare questa parola, ma pochi sanno cosa significa veramente. Il vero amore non è terreno ma spirituale.• Amare è anche soffrire per-ché la vera essenza della li-bertà, è amare una persona

senza possederla. L’amore platonico non ti delude mai.• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• Amare è breve, dimentica-re è lungo.• La massima forma d’egoi-smo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi.• C’è tutta una vita in un’ora d’amore.

Aforismi sull’amore

Giochi e tanto divertimento:

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO CHI È IN CERCA

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · SALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IM-PROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO COME

SEMPRE IL VOSTRO APPROCCIO GIOCOSO

LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI GARANTISCE LA LEGGEREZZA DI CUI AVETE BISOGNO· SALUTE SE NE AVETE BISOGNO IL PERIODO È INDICATO PER REGIMI DEPURATIVI O DIETETICI. DECIDE-TEVI UNA VOLTA PER TUTTE!

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO NON AMATE LA TRANQUILLITÀ E SPESSO SEMBRA CHE ANDIATE PRO-

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER “DIFFICILI”, O INACCESSIBILI· SALUTE ASCOLTATE I SEGNALI DEL VOSTRO CORPO E CURATE RIPOSO E ALIMENTAZI-ONE. EVITATE LO STRESS DA TROPPA PALESTRA, NON SERVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ABBIATE

CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU DIALOGO E CONDIVISIONE, PIÙ CHE SU SLANCI BRUCIANTI · SALUTE CHI SI IMPEGNERÀ OTTERRÀ RISULTATI OTTIMALI NELLA CURA DI SE’ CON L’APPLICAZIONE QUOTIDIANA ALLO SPORT EQUILIBRATO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO NUOVO OS-SIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-TIVE, CON SPLENDIDE OC-CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

SALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGA-LANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO ATTEN-

ZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DIS-ARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRIN-CIPIO. EVITATE!· SALUTE NON AF-FATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOL-CIUMI VARI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IL PIANETA DELL’AMORE VI CON-

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-NATI, POTETE PERMETTERVI DAVVERO DI TUTTO. APPROFITTATENE! · SALUTE CHI HA PROBLEMI DI SALUTE POTRÀ IMBOCCARE LA STRADA PER LA GUARI-GIONE, O PER MIGLIORAMENTI DI RIL-IEVO. FATEVI CORAGGIO

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AC-

CAN- TONATE L’ECCESSIVO BISOGNO DI SICUREZZA E DI ABITUDINI CONSOLIDATE, PER METTERVI IN GIOCO CON LEGGEREZZA E ALLEGRIA · SALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI E LEGGERI. TEN-DERETE QUINDI A PREDILIGERE SPORT DOVE LA PRONTEZZA DI RIFLESSI AVRÀ LA MEGLIO SULLA RESISTENZA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO LE RELAZIONI

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · SALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SARETE CAPACI DI IN-

TERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-MENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVITATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZI-ONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO L’AUMENTO DELLE OCCASIONI DI SOCIALITÀ CREERÀ UN’ATMOSFERA MAG-

ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI CONOSCENZE E DI SINTONIE SPECIALI· SALUTE PER CHI HA PROBLEMI, EVEN-TUALI MASSAGGI LINFODRENANTI SOR-TIRANNO EFFETTI MIRACOLOSI, REGA-LANDOVI LEGGEREZZA E BENESSERE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO IL PARTNER

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSIGLI· SALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERIODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08

UN’ATMOSFERA MAG-ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FASCINOFASCINOTERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI

VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-

GEMELLIGEMELLI

TORO TORO

FASCINOFASCINOCAN- TONATE L’ECCESSIVO

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-

DAL 20/02 AL 20/03

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINOSIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-

CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

CAPRICORNOCAPRICORNO

CURA QUOTIDIANA

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER

SCORPIONESCORPIONE

FASCINOFASCINOSEMPRE IL VOSTRO

APPROCCIO GIOCOSO LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ

“LE MANIERE DI UNA PERSONA SONO LO SPECCHIO NEL

QUALE MOSTRA IL SUO RITRATTO” DICEVA GOETHE.

SIATE GENTILI, NE RICEVERETE LUCE E FASCINO

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO CHI È IN CERCA

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · SALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IM-PROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

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SALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGA-LANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO ATTEN-

ZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DIS-ARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRIN-CIPIO. EVITATE!· SALUTE NON AF-FATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOL-CIUMI VARI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IL PIANETA DELL’AMORE VI CON-

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-NATI, POTETE PERMETTERVI DAVVERO DI TUTTO. APPROFITTATENE! · SALUTE CHI HA PROBLEMI DI SALUTE POTRÀ IMBOCCARE LA STRADA PER LA GUARI-GIONE, O PER MIGLIORAMENTI DI RIL-IEVO. FATEVI CORAGGIO

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AC-

CAN- TONATE L’ECCESSIVO BISOGNO DI SICUREZZA E DI ABITUDINI CONSOLIDATE, PER METTERVI IN GIOCO CON LEGGEREZZA E ALLEGRIA · SALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI E LEGGERI. TEN-DERETE QUINDI A PREDILIGERE SPORT DOVE LA PRONTEZZA DI RIFLESSI AVRÀ LA MEGLIO SULLA RESISTENZA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO LE RELAZIONI

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · SALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SARETE CAPACI DI IN-

TERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-MENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVITATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZI-ONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO L’AUMENTO DELLE OCCASIONI DI SOCIALITÀ CREERÀ UN’ATMOSFERA MAG-

ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI CONOSCENZE E DI SINTONIE SPECIALI· SALUTE PER CHI HA PROBLEMI, EVEN-TUALI MASSAGGI LINFODRENANTI SOR-TIRANNO EFFETTI MIRACOLOSI, REGA-LANDOVI LEGGEREZZA E BENESSERE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO IL PARTNER

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSIGLI· SALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERIODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

Oroscopo“LE MANIERE DI UNA PERSONA SONO LO SPECCHIO NEL

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