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Il dr. Antonio Romano, uno della terna commissariale al comune di Taurianova, ha finalmente strappato a Federico II il primato, che l’innalzava a “stupore del mondo”. Il detto commissario, infatti, ci stupisce per una novità e per un relitto medievale. La novità è - tra- scrivendo dalle sue labbra- che “l’omicidio di Tony Battaglia rappre- senta la testimonianza di un fatto: non è vero l’assunto che i mafiosi si ammazzano tra di loro”. Il relitto medeievale sta nella manife- sta intenzione punitiva d’un disgraziato adolescente con la costi- tuzione di parte civile del Comune la cui immagine, già virginea, avrebbe sporcata con l’irresponsabile gesto. E noi invece sape- vamo che non solo l’immagine, ma anche il midollo spinale di Taurianova sono stati stati deformati dalla sua immutabile classe dominante.

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Il dr. Antonio Romano, uno della terna commissariale al comune diTaurianova, ha finalmente strappato a Federico II il primato, chel’innalzava a “stupore del mondo”. Il detto commissario, infatti, cistupisce per una novità e per un relitto medievale. La novità è - tra-scrivendo dalle sue labbra- che “l’omicidio di Tony Battaglia rappre-senta la testimonianza di un fatto: non è vero l’assunto che i mafiosisi ammazzano tra di loro”. Il relitto medeievale sta nella manife-sta intenzione punitiva d’un disgraziato adolescente con la costi-tuzione di parte civile del Comune la cui immagine, già virginea,avrebbe sporcata con l’irresponsabile gesto. E noi invece sape-vamo che non solo l’immagine, ma anche il midollo spinale diTaurianova sono stati stati deformati dalla sua immutabileclasse dominante.

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IlRoccella Jazz, patrimonio dellaCalabria intera, ancora rischia dichiudere i battenti. La manifestazio-ne, scudo di manovre parolaie deipolitici sorteggiati a turno, fatica a

respirare. Ogni anno, dopo la dieci giorni diviziose emozioni, tutti gridano al miracolo,all’evento capace di inorgoglire Calabria ecalabresi, tinto di sana rivalsa sudista e locri-dea, zeppo di prospettive elettorali di assessorialla cultura e starlette della politica. L’intona-zione del Roccella Jazz insomma ammaliaogni uomo della Res Pubblica che ne canta, inprosa, versi d’amore spassionato, finendo poiper dimenticare la rima solo dopo pochi giorniche ha abbandonato il castello roccellese. Isoldi non arrivano, le banche bussano allaporta degli organizzatori e soprattutto la mac-china che deve pensare a camminare verso l’e-dizione del 2011, la 31esima, è senza benzina.Spinta dai soliti quattro mentre alla guida c’èDio, che speriamo ce la mandi buona. Rumori Mediterranei 2011 rischia di saltare.Non ci sono più portafogli che riescono asostenere il peso della manifestazione, e se la

Regione Calabria non si appresta a mettere lemani in tasca, per sganciare tra l’altro quelloche ha promesso e sottoscritto, il banco salta.Per dire la verità è da quattro o cinque anni chel’Associazione Culturale Jonica tra gennaio efebbraio si allarma e grida alla sventura, salvopoi come sempre, e per fortuna, riuscire adallestire uno spettacolo incredibilmente colmodi genialità. Ma la questione è un’altra, è il pro-getto, il canto delle sirene che da anni scuote ilterritorio senza incantarlo. Da Governatori ad assessori, da giudici amagistrati, da prefetti a consoli, ogni anno adagosto tutti spendono fiato per ergere adesempio della Calabria capace, colta e pulita ilRoccella Jazz. In altre parole tutti dicono chese ci fossero questo tipo di manifestazione lanostra Regione avrebbe qualche chance di farebella figura. E in effetti negli ultimi dieci anni di eventi,simili, ma mai eguali, in Calabria ne sono nati.Tutti, o quasi, gli ultimi arrivati sono ben coc-

colati da Enti provinciali, comuni e Regione,che spendono con discreta puntualità. Quelloche come sempre arranca è il Roccella Jazz,che non costa poco, e poco non riceve, ma chein termini di risultati non ha confronto. Il pro-getto, l’idea di ogni persona di buon senso èquella di crescere, migliorare, andare avanti ese ci si riesce anche oltre. Per fare si che Rumo-ri Mediterranei diventi quella manifestazione“oltre”, più di quanto già non lo sia, serve pia-nificazione, studio e applicazione, tutte coseche tradotte in due parole significano stabilitàeconomica e tranquillità. Due cose che dasempre il Festival di Roccella non ha, e nono-stante questo riesce a correre più di altri. Inu-tile stare qui a elencare gli artisti, di calibromondiale, che hanno calcato il palco roccelle-se, inutile elencare le professionalità nate colFestival. Inutile sottolineare l’eco internazio-nale della manifestazione, tutto è fin tropponoto. E’ giusto però che il pubblico e gli appassiona-ti sappiano che spesso le stesse persone che alRoccella Jazz tessono elogi, poi voltano le spal-le sopraffatti dalla burocrazia e dalla pigrizia.

Le stesse facce che in televisione e sui giornalisfilano a favore di Rumori Mediterranei, filanovia alle insistenti telefonate dell’AssociazioneCulturale Jonica che chiede di vedersi ricono-sciuta la moneta promessa e sulla quale habasato l’impostazione di un evento. La domanda poi è sempre la stessa, quella chefarebbe anche un bambino: perché se è cosìstraordinariamente bello il Roccella Jazz devefaticare a sopravvivere? L’arcano come sempresta nelle maglie della politica. Fatto che comeogni anno l’Associazione ha lanciato l’allarme,il Festival 2011 è a un passo da baratro. Poi,speriamo si farà. Ma l’Assessore alla Cultura Caligiuri, è prontoa rischiare e a legare il suo nome al tempo incui Rumori Mediterranei ha calato il sipario?La Calabria è pronta a rinunciare a tutto que-sto? Non serve aprire la bocca e dire no, servemettere le firme sulla burocrazia assassina esulla volontà di portare avanti un capolavorotutto calabrese.

Primato storico perCaligiuri se spegne

il Roccella Jazz

Se l’assessore Caligiurinon invita la RegioneCalabria a mettere lemani in tasca, il festivalJazz di Roccella salta

Rumori Mediterraneiper risultati non haconfronto con il 99

per cento deglieventi calabresi

GIOVANNI DROGO

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NORDICI E SUDICI

BRUNO GEMELLI

Pierferdinando Casini per assecondarei desiderata di Pasquale Maria Tripodi,tesi ad ottenere l’autonomia nella pro-vincia reggina, avrebbe dovuto conce-dere la deroga della deroga. La primaderoga è quella che consente, che haconsentito, all’Udc calabrese di conso-lidare l’alleanza organica con Scopelli-ti. Le minacce dei giorni scorsi di Ber-lusconi di cacciare l’Udc dalle regionidove governano insieme (Calabria,Campania, Lazio e Sardegna) sonosembrate subito una tigre di carta perspaventare i passeri. Tripodi “gioca”con il suo partito, l’Udc, come fa ilgatto con il topo. Come Tom & Jerrydei fumetti. Al lettore il compito di direchi è il gatto opportunista e chi il topoveloce e solido. La sub deroga dovevaconsentire a Tripodi di sperimentare ilterzo polo a Reggio. Troppo per GinoTematerra che ha disarcionato Tripodisostituendolo con Alfonso Dattolo. Matroppo anche per Tripodi. E poi. Treforni sono troppi. Anche per l’Udc. Maun forno potrebbe aprirlo Pietro Fuda.O forse lo ha già aperto. Per ritornare,da presidente, alla Provincia di ReggioCalabria. Si può fare, avrà pensato l’in-gegnere. Rimettersi in gioco politica-mente attraverso il ritorno in provincia.Una sfida intrigante. Ma ci vogliono

due fornai dalle braccia all’amianto percuocere il pane buono. E chi meglio diPasquale Maria Tripodi e Peppe Bova(in riunione mentre il giornale va instampa) possono cimentarsi visto che idue da una vita impastano farina epolitica? La situazione – dicono i beninformati – è, come si dice in questicasi, in nuce. Ma a far lievitare l’impa-sto e a infornarlo potrebbero aggregar-si altri fornai. Pardon: altre sigle. E chidi grazia? I più prossimi sono Fli e Api.Dunque un rassemblemant chepotrebbe anche avvalersi di “Autono-mia e diritti” di Agazio Loiero, giàalleato di Pietro Fuda; sino al punto dafarlo senatore. A volte ritornano. Dun-que Tripodi, in rotta con l’Udc per nonaver trovato ristoro nell’equidistanzanazionale in riva allo Stretto, potrebbeessere più equivicino che equilontanodall’inedita soluzione terzista.

RICONOSCIMENTI

ROMA PREMIALA CALABRIA MIGLIOREErano più di mille le persone che, alteatro Quirino di Roma, hanno assistitoalla premiazione del “Galà delle eccel-lenze calabresi”, ideato e diretto daPiero Muscari. Un vero e proprio“Made in Calabria”, durante il qualesono stati premiati Giuseppe Mussari,presidente dell’Abi, il cantautore PeppeVoltarelli (nella foto), Sandra Savaglio,astrofisica, ed il regista Pier FrancescoPingitore. Visibilmente soddisfatti Giu-seppe Scopelliti ed il sindaco Aleman-no (che si è detto attento ai calabresiche ogni giorno contribuiscono alla cre-scita economica e culturale di Roma).Per Domenico Naccari, le numerosepersonalità in platea confermano che laserata è stata “un’importante vetrinaattraverso cui rilanciare l’immagine dellaregione”.

Le mie profezie si sono sem-pre avverate e quindi magarisarete buoni con me. Mi cre-derete ancora. Parlo con leombre, sono loro a svelarmi il

futuro. Delle rivoluzioni attuali, ve ne parloda un bel po', l'ombra che me le ha predetteviene dalla terra santa, sponda ebrea. Lastessa mi ha parlato dei soldi della rivoluzio-ne. Il grosso dei beni dei dittatori deposti, oin via di detronizzazione, dai popoli fratellidel Mediterraneo, è al sicuro nei forzieri del-l'Occidente. E, in Occidente, le ricchezzerubate agli arabi, ci resteranno. A ogni rivo-luzione, il copione si ripete. E' successo cosìogni volta che noi sudici ci siamo ribellati, isoldi sono sempre rimasti nei forzieri nordi-ci. L'ombra mi spiega che cinque banchecontrollano il novanta per cento del merca-to finanziario mondiale. Che duecentocin-quanta persone, in carne e ossa, siedono neiconsigli di amministrazione delle cinquantamultinazionali più importanti sul pianeta. Iduecentocinquanta prodi sono espressionedelle cinque banche. Il controllo mondialedell'economia è assoluto. Il piede dei ban-chieri comanda i mercati, governa la politica,dirige i consumi. La testa delle banche con-trolla il mondo. Da fuori di testa queste idee,vero? Be anch'io pensavo che la mia ombraisraeliana fosse fuori di testa. Me ne ha rac-contate di paranoie sfrenate il mio amico.Ma in vent'anni, mai una sua soffiata s'è rive-lata panzana. Si diverte l'ombra, a farmi sgra-nare gli occhi, ride ogni volta che gli do delpazzo. Mi aveva detto per tempo del fuocorivoluzionario, anzi esattamente da dodicianni. I soldi e le ricchezze dei nostri sudicifratelli sono già via, e a casa non ci torneran-no più. E' il capitalismo, sudici fratelli; è lui ilmostro che decide: il pane alle nostre boc-che e l'oppio alle nostre menti. C'è la manodel capitale dietro alle rivoluzioni, questo èovvio. Dovremmo essere furbi; prendereuna bella rincorsa dal sud del mondo, e por-tare la corsa sino in su, nel nord estremo. Eal polo che dovremmo correre, a riprender-ci beni e cervello. Ma a me, le conversazionicon l'ombra fanno male, apro il cuore a desi-deri troppo grandi. Torno a terra, e per ades-so mi accontenterei che la corsa sudicia arri-vasse sino a Roma, a riprendere soldi eanima.

Cinque banche e un’ombra

RIACE CHIAMA I PROFUGHI LIBICIDomenico Lucano, in una dichiarazione all'Ansa, si è dichiarato disponibile adare il proprio contributo “davanti al rischio di un nuovo esodo di esseri umaniin fuga dalla guerra e dalla miseria”. Neanche questa volta, il sindaco diRiace, si è tirato indietro di fronte all'emergenza di una possibile diaspora inItalia di migliaia di profughi provenienti dalla Libia. Secondo Lucano è impos-sibile rifiutarsi di soccorrere chi chiede aiuto perché sta sfuggendo “ allafame, alla miseria e, in questo, caso a inaudite violenze “. Il valore dell'azio-ne politica di Lucano è oramai riconosciuto da tutti.

Loiero«Autonomia e diritti avrà i suoi candidati»

GIOCCHINO CRIACO

Circa un mese addietro Agazio Loiero (passato dal Pd ad Autonomia e diritti) ha spesoparole positive su Valerio Donato, docente universitario, quale candidato a Sindaco diCatanzaro. Ma veti interni e litigiosità del gruppo dirigente del Pd hanno scartato questacandidatura. Adesso l’ex governatore della Regione Calabria esce allo scoperto dichia-rando che Autonomia e diritti, a maggio, non solo presenterà le proprie liste ma indi-cherà, finanche, i propri candidati a sindaco.

la settimana

A propositodi...A volte ritornano

BOVA E TRIPODIMARCIANO VERSOIL POLO FUDA

PROVINCIA DI REGGIO

IN BREVE

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5la Riviera

DOMENICA27FEBBRAIO2010

Sembra quasi certo, oramai, che sarà il 15 maggio il giorno in cui più di un milionecalabresi si recheranno alle urne. Dei cinque capoluoghi solo a Vibo non si voteràper il rinnovo del consiglio comunale. Reggio, Catanzaro, Cosenza e Crotoneaspettano di eleggere il nuovo sindaco. Per il comune si voterà, tra gli altri, anchea Siderno, Locri, Bova, Ardore. A Reggio, inoltre, ci sono le elezioni provinciali,

con il centrosinistra che ripresenterà Pino Morabito. Bisogna ricordare, infine, che la legge Calderoli ridurrà il numero dei consiglieri e degli assessori.

IL DIAVOLO NERO

Come ci è stato già raccontato inprosa strillante e strisciante daigiornali quotidiani, il consigliocomunale di Roccaforte, a direzio-ne socialista, è stato sciolto per

infiltrazione mafiosa con rito abbreviato che ilministro Maroni non ha ritenuto d'applicare alconsiglio comunale di Fondi, a direzione pdielli-na.Sindaco del paesello, dove sembra non esserarrivato né Cristo né Giuda, era fino sciogli-mento Ercole Nucera, esponente d primo pianodei socialisti reggini e calabresi. Un persona per-bene, un combattente per il riscatto della Cala-bria, con retroterra di dirigente sindacalista e filadella CGIL. Alla notizia dello scioglimento delConsiglio comunale, che, tral'altro, non poteva peccareper la mancanza di materiaprima- quattro case e unapopolazione vecchia Roc-caforte- Ercole Nucera hadichiarato: “Siamo sorpresi esconcertati”. Non potevaimmaginare, però, chesarebbe rimasto solo. comeun monaco orientale, nelladifesa dell'onore e delladignità del laborioso paese.Ma così è stato. Perché,quando il reato imputato è dindrangheta, le vestali delgarantismo e della remissio-ne della fiducia nella magistratura si ritraggonodal fuoco per non avere qualche bruciacchiatu-ra, per evitare, cioè, che qualche macchia posacadere sulle loro verginali vesti. Sicché, come neidolenti versi di Ada Negri, traslati al nostro caso:“Tutto d’intorno è pace/Chiuso in oblio profon-do/Indifferente il mondo/ Tace”. Ha taciutoanche chi aveva l'obbligo di parlare. Ha taciuto ,insomma, il Presidente della Provincia. MaErcole Nucera è o non è assessore con delegadella Giunta provinciale? E allora: questo èRodi e qui l'avv. Morabito deve saltare. E fuori dimetafora: o dà la solidarietà ad Ercole Ncera ogli revoca la delega. Perché non si può contami-nati al comune di Rocaforte e guerrieri dellaantimafia alla Provincia di Reggio Calabria. Lacontraddizion nol consente. A meno che l'avv.Morabito non voglia comportarsi come un som-mergibile: star sott'acqua per non vedere, tenen-do fermo al di sopra della superficie marina ilperiscopio che ha la specialità, tutta sua, dicogliere cose lontane e di non accorgersi di quel-lo che gli esplode a pochi metri.

Il sommergibile

Il titolo già la dice lunga su quasto sia scottante iltema del convegno organizzato dall’Associazione,tutta al femminile, Ladyterranea, in collaborazionecon l’Assessorato Provinciale alle politiche sociali ecol Museo della ‘Ndrangheta.La ‘Ndrangheta, entra anche nell’universo femmini-le, visto che le nostre donne sono sia carnefici chevittime di una delle piaghe sociali più grandi delnostro Secolo.Nel Palazzo della Provincia di Reggio Calabria si èdiscusso di questo duplice ruolo; tantissimi i pareriautorevoli da parte dei tanti invitati che hanno ana-

lizzato il fenomeno da più punti di vista, da quellosociologico, a quello psicologico o ancora a quellogiudiziario e culturale.A prendere la parola oltre alle due fondatrici del-l’Associazione Ladyterraneatra, Giovanna D’Ago-stino e Serena Cara, Mario Caligiuri, assessoreregionale alla Cultura, Nicola Gratteri, procuratoreaggiunto della Dda di Reggio, Claudio La Camera,direttore del Museo della ‘ndrangheta, Cecilia Alec-ci, figlia di una vittima della criminalità organizzata.Il convegno prevedeva anche un’interessantissimamostra, “Silent Witness”, testimoni silenziose. Le 20sagome ad altezza naturale, raccontano la storia dialcune donne e quella della loro morte violenta. Lamostra, partita dagli Usa, ha già fatto il giro delmondo, arrivando per la prima volta nel Sud Italiagrazie alle due Ladyterranee. Sulla facciata di Palazzo Foti campeggia ancora untelo gigante che ripropone lo slogan provocatorio“La ‘Ndrangheta è donna?”, un modo originale percercare di scuotere le coscienze della gente, uominie donne, che vivono costantemente a contatto della‘ndrangheta... Un male che non guarda il sesso alquale appartieni...

Riparte a Reggio il corso di sommelier pro-mossa dalla Organizzazione Nazionale Assag-

giatori Vino. L’ inizio del corso è previsto per ilprossimo 28 febbraio, e attraverso un percorso di21 tappe didattico -formative, una ventina diaspiranti assaggiatori della nostra città, si cimen-teranno nell’arte del riconoscimento e dell’assag-gio dei vini.

Quando la protesta è donna. Neanche laneve è riuscita a fermare le centinaia di donne

di San Giovanni in Fiore, che sfidando il gelohanno bloccato le strade di accesso al paese perprotestare contro la chiusura di alcuni reparti del-l'ospedale prevista dal Piano di rientro sanitario.''Sei venuto a prendere migliaia di voti ed ora seiscappato via. Ma San Giovanni in Fiore aspetta enon dimentica ” hanno gridato contro il Governa-tore Scopelliti .

La comunità di Lamezia Terme vede riaprirsi unaferita dolorosa e ancora fresca. Sale ancora, infat-

ti, il bilancio delle vittime di quel tremendo 5 dicem-bre ; Nell’ospedale di Cosenza è morto mercoledìl’avv. Domenico Strangis , ottava vittima della stragedi ciclisti provocata da un immigrato marocchino.

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Siamo piccoli già grandi , recitava una canzone di qual-che anno fa. E loro lo sono veramente. Gli studenti di

una scuola media di Catanzaro hanno rinunciato ad unagita di classe in segno di protesta contro la dirigente dell'isti-tuto che aveva negato ad un ragazzo affetto da sindrome didown di prendere parte al viaggio d’istruzione. Aspre criti-che verso l’atteggiamento di ottusa discriminazione si sonolevate unanimemente dal mondo politico, alcune hannochiesto che la protagonista del misfatto venisse destituita dal-l’incarico.

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PILLOLE di Anna Laura Tringali3

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UrneAperte15 maggio,ecco dove si voterà in Calabria

L’ALTRA FACCIADELLA ‘NDRANGHETA

IL CONVEGNO

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Dare lavoro, è la religione diFrancescantonio Stillitani, chegià fu assessore nella giuntaChiaravalloti e che ora è assesso-re regionale alle politiche dellavoro sotto l’alto patrocinio diGiuseppe Scopelliti .Per il lavoro, in nome del lavoro,destinato ad alleviare l’intensadisoccupazione calabrese, egliha fatto di tutto, ha osato tutto.È finito, addirittura, nel registrodegli indagati per abusivismoedilizio. Bisogna dargli unamedaglia a questo imprenditore-assessore, non anticipargli ilbanco degli imputati.Per il lavoro, in nome del lavoro,Francescantonio Stillitani s’èfatto promotore d’un bando perborse lavoro, giunto a conclusio-ne con la pubblicazione dellagraduatoria relativa - veniamoinformati- alle imprese calabre-si che hanno usufruito dei con-tributi che permetteranno l'as-sunzione di 3119 giovani disoc-cupati. Cifra modesta, ma che fasobbalzare di soddisfazione l’as-sessore-imprenditore, gaioanche del nuovo modo d’opera-re. E così esulta: “ Non più con-tributi elargiti a pioggia”. Infatti,

ben 500 delle totali borse lavorosono state concentrate nellemani operose della ABRA-MO Printing, Logistics e Custo-merCare, notevole famigliacatanzarese di industriali conaffaccio importante sulla politicacon Sergio Abramo,emerito sin-daco di Catanzaro, sconfittocandidato del centrodestra a

presidente della Regione Cala-bria e, dopo l’avvento del Gover-natore Scopelliti. Presidentedella Sorical.Ma non possiamo fare punto edaccapo. Poiché il bando Stilli-tani s’è colorato di giallo.Orbene, stentiamo a compren-dere perché mai quasi tutte ledomande delle aziende sono

state presentate alla mezzanottedel primo giorno utile a mezzodei servizi delle poste private enon delle poste statali. Spedizio-ne postale , recita asciuttamenteil bando. E non doveva essereprecisato se con lettera sempliceo con lettera raccomandata conricevuta di ritorno? Tutto sospe-so in aria come i salami. E certonon è di secondaria importanzache il Dipartimento del Lavoroabbia sollecitamente chiestolumi sulla legittimità della pre-sentazione del dette domande.Orbene ancora, noi abbiamo ilcervello tardo e lento. Invidiamoil cervello prodigioso del Gover-natore, dell’assessore-imprendi-tore, degli assessori che in nonpiù di 7 minuti sono riusciti aesaminare 988 domande, stabi-lendo con la graduatoria delleimprese vincitrici.Infine, poiché l’autore di questogiallo è l’assessore Stillitani esupervisore il Governatore,chiediamo ai due guaritorimagici della piaga della disoccu-pazione di sciogliere il misterodella notte in cui tutte le vacchefurono grigie, come s’ addicequando c’è mercato.

CARMELO CARABETTA

Il gialloIl bando Stillitani

500 borse lavoro, ovvero oltre quattro milioni di euro sono stateconcentrate nelle mani operose della ABRAMO Printing,Logistics e CustomerCare, notevole famiglia catanzarese diindustriali con affaccio importante sulla politica con SergioAbramo,emerito sindaco di Catanzaro

La notte in cui tutte le vacche erano grigieAbramo recita la parte del leone

Nella foto in alto - lostabilimento tipograficoAbramo PrintingIn basso - Sergio Abramo e l’assessore al lavoroFrancescoantonio Stllitani

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dea Luce si rinnova. L'azienda roccellese,presente da 20 anni sul mercato nazionale edinternazionale come produttore di paralumi,viste le crescenti ambizioni, ha recentementeunificato la produzione di Via Girolamo e ilpunto vendita di via Roma, nell'unica sedeche ora conta di ben 300 mq sita in Via Tra-stevere 174, a Roccella Jonica.

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saprà offrire interessanti soluzionianche per gli architetti, per gliarredatori, per i negozi di illumi-nazione, complementi d'arredo eper le tappezzerie.Idea Luce è anche produttore,infatti ha creato Ifles, un marchioper tutti i negozi che vorrannodistribuire i prodotti; Ifles forniràun espositore e una campionatu-ra di paralumi, lampade e acces-sori, che permetterà loro di offri-re ai propri clienti un servizio

unico di vendita utilizzando tessuti sempre nuovi e per-sonalizzabili. Tantissime, infatti, sono le aziende italiane ed estere che,da più di 10 anni, distribuiscono i paralumi Idea Luce intutto il mondo, tra cui la prestigiosa "divani e divani" byNatuzzi.Idea Luce arreda con la luce, infatti, Elisa e tutto lo staff,vi faranno conoscere un mondo di appliques, abat jour,lampade da tavolo, nel quale potrete abbandonarvi adun insieme di colori: fasci di luce, immersi in una vastagamma di stoffe e rifiniture pregiate, in un'atmosfera diraffinata eleganza, stile e artigianalità. Sapranno curare l'illuminazione delle vostre case conlampade su misura per ogni stile d'arredamento, facen-dovi vivere emozioni uniche ed originali.Visitare il nuovo punto vendita, vi farà conoscere unmondo fatto di luce e colori, un mondo nel quale, IdeaLuce, le sue lampade, i suoi paralumi, i suoi colori, visapranno coccolare.

Arredare con la

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“ Quello chevorrei dipingere

è la luce del solesulla parete di

una casa”Edward Hopper

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NATALINA MISOGANO

Ilprofilo di Angela Napoli èquello della deputata, che,rompendo la micragnosa

linea dei deputati meridionali ecalabresi balbettanti e annuenti, haspinto in avanti, in tanti anni di bat-taglie parlamentari, un’idea altadella Calabria. E ciò ha fatto con spi-rito critico, con salda e onoratamente meridionalista, che la ha por-tata spesso al contrasto anche con ilpartito e il gruppo parlamentare dicui ha fatto parte. Segno perspicuod’una personalità, segnata dal pen-siero meridionalista la cui cifra inos-sidabile è che i meridionali veri stan-no sempre all’opposizione. E nondicono parole mai parole vane efatue. Per questo abbiamo volutaintervistarla sul capolavoro assolu-torio della ‘ ndrangheta, autore mas-simo e unico in Consiglio regionalelo speculativo e speculatore Giusep-pe Scopelliti. Il Governatore ha fatto in consiglioregionale uno straordinario annun-cio, e cioè che ora la ndrangheta puòessere combattuta e sconfitta poichéa Palazzo Campanella finalmente“esiste una nuova classe politicarealmente capace di combattere lacriminalità organizzata”. Dobbiamopiangere o ridere?Dovremmo solo piangere di fronteal barbaro coraggio con il quale ilGovernatore calabrese osa fare certedichiarazioni. Occorrerebbe rivol-gergli la richiesta dei nominativi diquesta “nuova classe politica real-mente capace di combattere la crimi-nalità organizzata”. Ho cercato di

scorrere i nomi, ma ho avutonotevoli difficoltà nell’individua-re la capacità annunciata dalGovernatore. Forse qualcuno dasubito reclutare nella nuova clas-se politica in guerra contro la‘ndrangheta potrebbe essere ilsindaco di Corigliano , che ha

due fratelli sotto-posti al regime

del 41 bis .Non sap-piamo secredere ain o s t r io c c h i .Leggiamoinfatti ,

a u t o r e

Scopelliti: “ Per troppo tempo inCalabria si è detto che la politicaconvive con la ‘ndrangheta:credo che ci siano contatti manon vedo personalità in grado disedersi con esponenti della cri-minalità organizzata e concorda-re strategie”. Lei crede ai suoiocchi ?Il Governatore Scopelliti conti-nua a fingere di tenere chiusi gliocchi, così come li ha tenuti chiu-si durante la formazione delleliste per le ultime elezioni regio-nali.La verità era ed èsecondo gli storici, imeridionalisti verid’un tempo, leinchieste giudizia-rie che la vita poli-tica è dominata edeformata dal rap-porto ndrangheta-politica. La veritàsecondo Scopelliti èche “che moltiaccusano la politicaper mascherare ilvero male della Calabria, quellaborghesia mafiosa composta daimprenditorialità corrotta e pub-blica amministrazione dispostaad assecondarne i voleri perarricchirsi sulle spalle dei citta-dini.”. Tra queste due veritàquale è la sua scelta?A me sembra che Scopelliti vivanelle nuvole, anzi che abbiaassunto i metodi di Berlusconi.Mi piacerebbe sapere da Scopel-liti cosa intende per “borghesiamafiosa” e se all’interno di que-sta ritenga che ci sia o meno

anche la “politica”. Così come mipiacerebbe sapere da Scopellitise è proprio convinto di nonavere attorno a sé alcun elemen-to appartenente alla “borghesiamafiosa”.Come giudica le proposte delConsiglio regionale ai fini d’unabattaglia non pleonastica controla ndrangheta?Spot pubblicitari “; è inutile farvarare leggi regionali da un con-siglio che ha già visto un suo com-ponente in galera, con altri cin-

que candidatied attualmen-te altri quattrocandidati conavvisi di garan-zia, tutti conaccuse perreati legati adassociazionemafiosa e avoto di scam-bio. E’ inutileparlare di eti-cità e moralitàdopo essere

stati eletti; occorrerebbe primadelle elezioni far sottoscrivere uncodice etico da parte di ciascuncandidatoE cosa Lei propone ?La politica dovrebbe davveroassumersi la responsabilità di riu-scire a fare vera pulizia al propriointerno senza più dover delegareil tutto alla Magistratura. Occor-rerebbe quindi un interventopreventivo e la volontà di sapergestire la vita amministrativa nel-l’esclusivo interesse della colletti-vità.

NOSTRA INTERVISTA ALL’ONOREVOLE ANGELA NAPOLI

Governatore, faccia i nomi degli esponenti dellanuova classe dirigente in arme contro la ‘ndrangheta

Primo piano

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Un’altra fumata grigia. Si sonoaggiornati, infatti, a merco-ledì prossimo, senza trovareun’intesa sui nomi, i rappre-sentanti regionali dei partiti

del centrosinistra riuniti a Lamezia Termeper fare il punto sulla situazione delle can-didature per le prossime amministrative.Alla riunione hanno partecipato il com-missario regionale del Pd, Adriano Musi;Maurizio Feraudo per Idv; per la Federa-zione della sinistra, Michelangelo Tripodie Rocco Tassone; per i Socialisti, LuigiIncarnato, e per Sinistra ecologia e libertà,Ferdinando Aiello ed Eva Catizone. Unodegli scogli da superare é quello delle pri-marie, chieste da Sel. Una richiesta cheperò non ha trovato il sostegno delle altreforze della coalizione ed in particolare delPd, che per bocca di Musi ha sostenutoche il tempo a disposizione è ormai troppopoco per realizzarle. Una posizione che haportato ad una frizione le altre forze delcentrosinistra con la delegazione di Sel cheha abbandonato il tavolo puntando l’indi-ce contro Musi. E’ emerso un atteggiamento ondivago edambiguo del commissario del Pd – recitaun documento redatto dall’assemblearegionale calabrese di Sinistra ecologia elibertà che ha provveduto anche ad eleg-gere il nuovo segretario regionale, Ferdi-nando Aiello - che offrendo per magnani-mità un tavolo di pari dignità politica alla

coalizione di centrosinistra, in realtà, contattica dilatoria, tende ad imporre la pro-pria volontà. Fatto sta che ormai a meno ditre mesi dalle amministrative, forse tranneCrotone, in tutte le altre province calabre-si non c’è ancora nessuna convergenza suliste e candidati. Musi in queste ultime oreha provato a ricompattare le forze incampo. Il Partito democratico – ha fatto sapere ilcommissario regionale - proporrà alle altreforze del centrosinistra le proprie indica-zioni per le candidature ma solo dopo unaverifica della disponibilità delle personeper evitare di commettere gli errori delpassato, chiaro il riferimento alla rinunciaper la corsa a primo cittadino di ReggioCalabria del senatore Luigi De Sena e aquanto accaduto a Catanzaro dove i duecandidati proposti dal Pd, Valerio Donatoprima e Raffaele Salerno poi, alla finehanno rifiutato l’offerta. Per quanto riguarda le primarie Musi haaggiunto: “il no alle primarie non è unadecisione del Pd ma una decisione assuntacollegialmente dalla coalizione nel novem-

bre scorso, presente anche Sel. Era unavalutazione unanime. Se poi anche per lenovit‡ nella dirigenza di Sel, sono andati inuna direzione diversa, ne pendiamo atto”.Pronta la replica di Ferdinando Aiello. “Ilsenatore Musi – ha sottolineato il segreta-rio regionale di Sel - ci ha oramai abituatiad invenzioni giornalistiche, tanto da sfio-rare il paradosso”. Nelle sue ultime esternazioni asserisce cheSinistra Ecologia e Libertà non ha maiposto al tavolo del centrosinistra il proble-ma delle primarie. Siamo senza parole.Comunque, poichè il commissario del Pdci invita sempre ad indicare nomi capaci disuperare strumenti di democrazia come leprimarie, ci sentiamo in dovere di propor-re, anche se non è iscritto a Sel, una perso-nalità autorevole da candidare a sindaco diReggio Calabria, Marco Minniti, personaeticamente e moralmente ineccepibile,che saprà ricomporre il tavolo del centro-sinistra nella sua dimensione più alta. Infi-ne i Verdi che hanno annunciato la presen-tazione di proprie liste autonome alleprossime amministrative che si svolgeran-

no nella provincia di Reggio Calabria.“Come ribadito da mesi – hanno dichiara-to congiuntamente il presidente provincia-le dei Verdi, Nico Pangallo ed il commissa-rio regionale, Franco Criaco - vogliamoriportare le idee e i contenuti al primopunto della discussione politica e per talemotivo avvieremo a breve alcuni incontricon tutte le altre forze politiche, non esclu-sivamente appartenenti al centrosinistra,nel tentativo di trovare un’intesa sui pro-grammi. Valuteremo, inoltre, la modalitàdella nostra presenza alle prossima torna-ta elettorale, non escludendo un percorsodi autonomia anche alle elezioni comuna-li”. “Noi Verdi – hanno sostenuto inoltrePangallo e Criaco - da quasi un annoabbiamo evidenziato il nostro dissensorispetto alla conferma del presidenteuscente Morabito supportato da forti per-plessità relative non alla persona, ma allepregresse modalità di gestione dell’Ammi-nistrazione e alla necessità di stabilirenuove regole di partecipazione. In maniera silenziosa ci siamo messi daparte e abbiamo iniziato a lavorare su unanostra candidatura autonoma senza pole-mizzare o interferire su altri percorsi elet-torali. Oggi questa linea non appare essere piùperseguibile. Non ci piace assistere a ester-nazioni politiche che appaiono essere fun-zionali ad esigenze di parte, se non diretta-mente personali”.

Lo scoglio del SelNICOLE CAFARELLI

Il GovernatoreScopelliti continua afingere di tenerechiusi gli occhi, cosìcome li ha tenutichiusi durante laformazionedelle liste perle ultimeelezioniregionali

ANGELANAPOLIDEPUTATO FLI, EMEMBRO DELLA

COMMISSIONEPARLAMENTARE

ANTIMAFIAE DELLAII COMMISSIONE

(GIUSTIZIA), a fiancoPasqualina Straface,sindaco di Corigliano

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La prosa oratoria del governatoreScopelliti è affliggente. Ascoltarlofino in fondo è una tortura simi-le a quella d’un detenuto al 41bis.E, perciò, vogliamo ringraziarloper la brevità cesariana del suostorico intervento in Consiglioregionale sulle vie maestre ondesconfiggere la ‘ndrangheta . Ciòche ci ha risparmiato una prolun-gata ed agonizzante sofferenza .Questo quanto alla forma.Quanto al contenuto. Eravamotutti al buio, Giuseppe Scopellitiha acceso un lume. Poiché non c’èlegittimo dubbio che il Governa-tore , pur essendo un pragmatico,anzi un pratico, nella seduta con-siliare del 22 febbraio, ha datosegno della sua stoffa, fin quiignorata, di teorico, capace d’unavisione, cioè d’una allucinazione,forse d’una alluminazione, che uguagliae batte l’ammalata fantasia dei riarsicammellieri del deserto , lesti a scambia-re la sabbia con fluenti acque fresche.Infatti, egli ha consegnato al Consiglioregionale questa immensa scoperta :con le elezioni vittoriose del maggio2009 “esiste una nuova classe politica”.Basterebbe leggere Guido Dorso percomprendere come e dove si formi “unanuova classe politica” e che cos’è una“classe politica”. Ma non vogliamodisturbare il Governatore Scopelliti,come ha fatto il suo padrone centralecon Gheddafi. Ossia, non vogliamotoglierlo dalle sue alluminazioni la piùimportante è quella del rovesciamentoepocale d’una tesi storicamente e politi-camente confermata: il rapporto ndran-gheta-politica come fonte principaledella degenerazione della vita istituzio-nale e civile. Leggete e tremate: “Per

troppo tempo in Calabria si è detto chela politica convive con la ‘ndrangheta:credo che ci siano contatti ma non vedopersonalità in grado di sedersi con espo-nenti della criminalità organizzata econcordare strategie”. In effetti, a Bova-

lino, l’ex consigliere regionale dr. SantiZappalà sedeva in casa di GiuseppePelle, con Giuseppe Pelle per recitare ilrosario . Non è il solo fatto che si puòrichiamare. Non è finita. Il cervello del governatore

Scopelliti è inesauribile. Producein continuo alluminazioni comeil mare le onde. La alluminazio-ne più alluminata , eccola: “Laverità è che molti accusano lapolitica per mascherare il veromale della Calabria, quella bor-ghesia mafiosa composta daimprenditorialità corrotta e pub-blica amministrazione dispostaad assecondarne i voleri per arric-chirsi sulle spalle dei cittadini”. Via la maschera, dunque, anchesiamo a carnevale, ma vogliamodomandarci: la borghesia mafio-sa si muove nel vuoto come acca-de agli astronauti lanciati nellospazio? O si muove dentro larealtà governata dalla classe algoverno?In attesa d’una ulteriore allumi-nazione del geniale Governatore

restiamo fermi a questa povera convin-zione, criminosamente intesa a masche-rare il vero male della Calabria, che ilsuo grande e penitente cuore vuoledebellare con una legge antimafia,copiata interamente, rigo per rigo, dallalegge antimafia dell’Assemblea siciliana,con i cartelloni di Magarò con la recita-zione del codice etico, con la assoluzio-ne della classe governante contrabban-data come classe politica. E questa clas-se governante- riconosciamolo- doven-do e volendo marciare con il pié velocee sopra l’ali leggera nella sacra crociatacontro la ndrangheta- pardon- contro laborghesia mafiosa, fa d’uopo che si sba-razzi da ogni peso, dal peso d’ogniresponsabilità per la persistenza e laconsistenza del vero male. Il che non laconfigura come una classe dirigente, macome un ceto politico a rimorchio diinteressi insani.

Sta apprendendo in fretta ilnostro Presidente regionale.Sta applicando alla lettera leforme e i modi di fare politicadell'Uomo che nessuno puògiudicare, nonostante che siastato chiamato a sedere subanco degli imputati il 6 aprileprossimo venturo. Ma diversa-mente dal Priapo di Arcore, ilGovernatore delle Calabrienon emana leggi ad personam,essendo consapevole forsed'essere dantescamente una“vanità che par persona”.Quindi, leggi ad amicos amico-rum. Anche in questo diversodal Cavaliere arrapato. Per cuise Mister B elargisce cariche agiovinette procaci, Mister S.(per esteso Superman!) distri-buisce cariche e incarichi aisuoi ex colleghi comunali.

Tutta la grande famiglia alcompleto. E i posti da aggiun-gere a tavola sono tanti edebordanti. Oltre il numerofissato dal decreto Brunettaper i dirigenti esterni. Infatti,stabilisce stabilisce il decretoche la percentuale dei dirigen-ti esterni incaricabili è pari al10% di tutti i dirigenti in servi-zio. Pertanto, se la dotazioneorganica è di 164, i posti dispo-nibili sono 16. Ma gli amici diPeppe sono 40 e anche strin-gendosi un po', piegandosi alsacrificio di stare due su unasedia, non ci entrano. Che faredunque? Come insegna CuloFlaccido, se nessuna legge tipara il tuo fondo schiena, flac-cido o no che sia, beh alloratocca trascorrere una notteinsonne con Angelino e Ghe-

dini a pensare a un modo peraggirarla, la legge. E così hafatto il nostro Peppe, la seradello scorso 28 dicembre, noncon Angelino e Ghedini ma pro-babilmente insieme a tutti i 40apostoli. Il 29 mattina ecco sfor-nata una legge regionale a cuiMister S e compagni, ridestan-dosi dal mondo dei sogni, anna-spanti si aggrappano come a unsalvagente, pensando (o facendofinta di pensare) che il decretoche stabiliva il limite del 10%per i dirigenti esterni risalisse al17 novembre 2010. A questadata, invece, risale la sentenzadella Corte Costituzionale cheribadiva tale percentuale, dopo iricorsi delle regioni Piemonte,Marche e Toscana. Ribadivaappunto. Non stabiliva alcunnuovo principio. Perché la legge

c'era già. Dal 2009. Perciò, anchese le nomine dei 40 dirigentisono anteriori al 17 novembre2010, non sono valide, perchéstabilite dopo l'entrata in vigoredel decreto Brunetta. E non cisono “eccezionali ragioni di con-tinuità nell'azione amministrati-va” che tengano. La normaregionale del 29 dicembre 2010ha come unico obiettivo quellodi allungare il brodo, il doppiobrodo Peppe. Al quale ora ilConsiglio dei Ministri, dove c'ènaturalmente qualche cavallo ofiglio di Troia, ha rifilato unasberla da stordire persino untoro. Infatti, la legge ad amicos èstata annullata. Il misfatto èstato spazzato via, ma non perquesto sono cancellate le raccedel malfattore.

Maria Giovanna Cogliandro

PASQUINO CRUPI

FocusConsiglio Regionale

Giuseppe Scopelliti nella seduta consiliare del 22 febbraio, ha dato segno della sua stoffa: « La verità è che molti accusano la politica permascherare il vero male della Calabria, quella borghesia mafiosacomposta da imprenditorialità corrotta e pubblica amministrazionedisposta ad assecondarne i voleri per arricchirsi sulle spalle dei cittadini»

Le alluminazioni del GovernatoreIN EVIDENZA

Leggete e tremate: “Pertroppo tempo in Calabria si èdetto che la politica convivecon la ‘ndrangheta: credo checi siano contatti ma non vedopersonalità in grado di sedersicon esponenti della criminalitàorganizzata e concordarestrategie”. In effetti, aBovalino, l’ex consigliereregionale dr. Santi Zappalàsedeva in casa di GiuseppePelle, con Giuseppe Pelle perrecitare il rosario

La legge consente alla Regione Calabria di dotarsi di 16 dirigenti esterni, ma il presidente Scopelliti ne nomina 40 in violazione del decreto Brunetta e della decisione della Consulta

Il Governatore aggiunge posti a tavola: Ma il Cdm toglie la sedia ai commensali

Palzzo Campanellasede del

Consiglio Regionale della Calabria

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DOMENICA27FEBBRAIO2011

Attualità

ELEZIONI

“La protesta dei Costruttori reggini confer-ma, se ancora ce ne fosse bisogno, quello cheè sotto gli occhi di tutti. Il modello Reggioaltro non era che l’illusione di una cittàfestante, costruita solo contraendo debiti esottraendo risorse allo sviluppo”. E’ quantoha affermato Girolamo Demaria, coordina-tore provinciale PD, dopo la protesta deicostruttori reggini di venerdì 25 febbraio.Una settantina di camion, difatti, sono parti-ti dal porto e, dopo aver percorso tutta la viamarina, hanno atteso di sapere l’esito dell’in-contro tra il prefetto vicario Di Natolo, ilviceprefetto Martino, il sindaco Raffa, unarappresentanza dell’Ance ed i sindacati.Dopo aver sottolineato che « i costruttorireggini hanno tirato la cinghia per anni eadesso non ce la fanno più” perché i ritardinei pagamenti si accumulano e le ditte(soprattutto piccole imprese) rischiano il fal-

limento, il presidente della sezione regginadell’Ance, Andrea Cuzzocrea, ha parlato diuna “riunione proficua”. Il sindaco GiuseppeRaffa, difatti, ha indossato i panni del conci-liatore assicurando «un milione e mezzo dieuro, dei cinque che anticiperà il Banco diNapoli, per le imprese» ed invitando, inoltre,l’Ance ad indicare i casi più disperati «perdare loro una corsia preferenziale». SecondoCuzzocrea, però, dopo questa soluzione tem-poranea, si dovrà cercare di trovare un accor-do con le banche attraverso la predisposizio-ne di un apposito protocollo d’intesa che per-metta il passaggio “da una “gestione pro sol-vendo” a una “gestione pro soluto”. Solo

così, ha spiegato il presidente dell’Ance, “sicreerebbe una situazione buona per gliimprenditori, i quali trasferirebbero i lorocrediti alle banche e così non avrebbero piùproblemi nel fronteggiare i ritardi nei paga-menti degli Enti». Irrisorio e tagliente il com-mento di Demetrio Naccari: “ E’ stato bellovedere per la prima volta il più bel chilome-tro d’Italia finalmente saturo di nuovi arri-vi…. solo una cosa non mi sono saputo spie-gare. Perché tutti i mezzi esponevano mani-festini con i quali veniva richiesto al Comunedi pagare gli arretrati di anni alle impresedichiarando di essere rovinati?”.

D. S.

mpazzano le elezioni e impazzisce il cen-tro sinistra reggino.“Siamo qui per mettere un punto all’in-

finta polemica sulle primarie”. Esordiscecosì il consigliere comunale Demetrio Delfi-no alla conferenza stampa indetta da Prcgiorno 23 febbraio, alla quale hanno presoparte anche il segretario provinciale AntonioLarosa, il consigliere regionale Nino DeGaetano e quello provinciale Omar Minniti.Prosegue Delfino affermando che “i tempiormai sono ristrettissimi e per questo siamoqui a dichiarare ancora una volta l’urgenzadi organizzarle, come estremo tentativo diunire tutta la coalizione”. Loro non neavrebbero bisogno, come sottolinea Larosa:“Noi il candidato ce l’abbiamo da mesi e sichiama Massimo Canale”. Ma il sogno,come sempre, è quello di unire tutta la coali-zione di centro sinistra intorno ad un proget-to comune, intorno ad un candidato comu-ne, intorno ad un’alternativa che sia in gradodi spodestare ciò che resta dei massimi verti-ci del regno di Scopelliti e della sua cortedorata. Fino a questo momento le certezze sono due:la prima è che Massimo Canale viaggia allavelocità della luce - seppur a bordo di un pul-mino - grazie anche al lavoro di uno staff gio-vane e determinato che sostiene un’ideachiara: quella della necessità di riproporre unmodello politico che parta dal basso. Laseconda è che il PD, blaterando di possibilima inverosimili coalizioni “alternative” alivello locale ma anche nazionale, ha defini-tivamente perso di vista l’elettorato di sinistra,sfiduciato e povero, come non mai, di conte-nuti politici e culturali. In questo tragicomicocontesto persino i pezzi da novanta dellaclasse politica dirigente reggina sembra chepreferiscano tacere: penso a Naccari Carlizzio a Marco Minniti ai quali di certo nonmancano le carte in regola per portare avan-ti la candidatura a sindaco della Città madei quali tuttavia, ad oggi, non si sente parla-re. Sembra piuttosto che l’ultima tendenza infatto di elezioni sia quella di candidare il pre-scelto senza che lui lo sappia: è quanto èaccaduto tra dicembre e gennaio al Senato-re De Sena, costretto a smentire per ben duevolte l’ipotesi della sua discesa in campo perle prossime amministrative. Preoccupantesotto questo punto di vista anche il fronte Idvdal quale, dispiace ammetterlo, non si intra-vedono proposte valide. Sostenitori di Cana-le in un primo momento, sembra che abbia-no preferito tirarsi indietro, per motivi anco-ra oggi rimasti oscuri (sembra che manchiun candidato “credibile”), per lanciare inve-ce l’alternativa di Di Pietro a Palazzo SanGiorgio. Un’alternativa smentita poco dopodallo stesso Di Pietro, il quale ha così argo-mentato: “Il sindaco dev’essere l’espressionedella realtà territoriale (…) Costruire i salva-tori della patria immaginando l’intervento dipersone esterne, a me pare, semplicemente,una via di mezzo tra il gossip e l’incapacitàdella politica di trovare una soluzione”. Alla ricerca della coalizione che non c’è.

LA COLAZIONE CHE NON C’È

Affetto da una strana forma di senso civico

GIULIA POLITO

I

Pietro Iaria, un uomo che da solo fa concorrenza alla Leonia. Una missione, quella di tenere pulitala sua città, che svolge a mani nude. Si potrebbe malignamente pensare che sia affetto da unamalattia come quella di Howard Hughes, una malattia psicologica che lo porta a ripugnare lasporcizia. E invece no: questo è quello che viene comunemente detto SENSO CIVICO! Un sensocivico davvero fuori dal normale. Persone così sono da apprezzare come una ricchezza rara. Nonavrà una piazza a ricordarlo, ma quantomeno merita un angolino sul giornale e un minuto dei suoiconcittadini da dedicargli.

Giuseppe Patamia

Reggio

Nella complessa trappola della Dire-zione Distrettuale Antimafia cade l’en-nesimo sospetto affiliato della coscaLo Giudice, Giuseppe Gangemi.Come per gli altri recenti arresti, siparla sempre di detenzione e trasferi-mento di armi. Si pensa che abbia rice-vuto dal capocosca Nino, pentitosi,l’incarico di trasferire il materiale daldeposito di Viale Calabria ad un postopiù protetto, dopo l’arresto di PaoloSesto Cortese, nel maggio del 2006.Difficile ritrovare tutti i pezzi del puzz-le, facile invece farsi un’idea della figu-ra che ne verrà fuori. Esiste un arsena-le nascosto che non ha fissa dimora.Viene clandestinamente trasferitoquando variano le percentuali dirischio. E quindi, chi di mestiere non fal’inquirente, cosa dovrebbe pensare?Forse che si stanno organizzando, oforse che lo sono sempre stati. Quelloche ci è dato sapere è che il “riposti-glio” di quella che, a conti fatti, pareessere una vera e propria armeria, nonè quasi mai un casolare abbandonatoma una tranquilla residenza cittadina.Il fatto più sorprendente è che, nono-stante la rete di patti e di accordiappaia sempre più fragile, pare esistasempre un’organizzazione alternativa,un nuovo assetto da neutralizzare.L’impressione è quella di una ragnatelabene intessuta che, se distrutta, sia ingrado di rigenerarsi al tempo di un bat-tito d’ali.

Giovanna Cento

LA RAGNATELA CHE SI RITESSE

NUOVO FERMOPER IL CLAN LO GIUDICE

I COSTRUTTORI REGGINISMASCHERANO IL COMUNE “ PIÙ BELLO D’ITALIA”

PROVE DI RIVOLUZIONE

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SORPRESA RAFFADOMENICA27FEBBARIO2011

Anche se in orizzontale piacciono lo stesso!Boom di visite per i bellimbusti di Riace.Più di 96 mila i visitatori che nel 2010 sono andati a trovarli in “clinica”, presso il salone Monteleone diPalazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria. Nell’attesa che venga ultimata la loronuova “casa”, i Bronzi si sono concessi un check-up di tutto rispetto. In posizione orizzontale, imbracatia dovere, hanno visto tantissimi fans al loro capezzale. Un affetto che hanno continuato a dimostrare glioltre 5 mila visitatori dei primi due mesi del 2011.

LA DEFENESTRAZIONE DI GATTO

Tu quoque, Raffa? Proprio così, il facente funzioni di Reggio ha letteralmente silu-rato l’amico e collega Paolo Gatto, sollevandolo dalla sua carica di assessorecomunale alle manutenzioni con delega ai rapporti con le società miste. Un belmattino il fuoriuscito del PDL Gatto si reca sul posto di lavoro per scoprire che ilgiorno prima Giuseppe Raffa aveva revocato il suo incarico. Le sue colpe? “Atteg-giamenti incompatibili con gli obiettivi di Governo e con l’indirizzo politico di cuiè portatore in giunta”. In parole spicciole: ha aderito a FLI “tradendo” il gran capoScopelliti.Peccato però la memoria sia corta, la gratitudine pari a zero. Ha dimenticato, ilbuon Raffa, l’appoggio incondizionato fornitogli dall’ormai ex assessore Paolinonella sua politicamente torrida estate reggina, quando l’intero partito gli voltò lespalle lasciandolo solo alla mercè degli attacchi provenienti da ogni dove. In quel-l’agosto rovente c’era Gatto a difenderlo a spada tratta, ad appoggiare il suo ope-rato nel non facile post-Scopelliti.Ma si capisce, la poltrona di Palazzo Foti è una succulenta tentazione a cui pochirinuncerebbero. Una machiavellica pugnalata alle spalle è lo scotto da pagare peruna candidatura alla Provincia reggina. Speriamo almeno ne sia valsa la pena. Giu-seppe Pedà e Luigi Fedele avanzano.

Valentina Elia

Secondo un sondaggio di Euromedia Research, nella corsa al comune di Reggio, l’attuale primo cittadino avrebbe cinque punti di vantaggio su Demetrio Arena

JIM BRUZZESE

Reggio Calabria, una città che nonha dinanzi a sé un orizzonte e quelpoco che si può intravedere, è assaipoco chiaro. Una povera Reggiosenza l’ombra d’ un progetto,senza un’indicazione di prospetti-va che non sia una nuvolaglia diparole d’ordine, ripetute come unrosario, il cui non senso è a provadi bomba. Insomma, una città ches ‘avverte viva solo per gli schia-mazzi nel pollaio- detto senza offe-sa- dove militano due galli a crestaalta per la candidatura a sindaco:Giuseppe Raffa e DemetrioArena. Ed è arrivata la bomba, labomba sondaggista. Cinque i puntidi vantaggio per il sindaco facentefunzione, indicato inoltre come

candidato presidente alla provin-cia. I Reggini lo preferirebbero,nonostante la sua insensibilità aScopelliti, a Pedà, Amedeo Canalee Porcino, fratelli di latte dell’at-tuale Governatore della Calabria. L’ attuale primo cittadino è quelloche secondo un campione di reggi-ni potrebbe battere il centrosini-stra. Un sondaggio di EuromediaResearch di Alessandra Ghisleri èun brivido che da oggi in poi cor-rerà lungo la schiena di tutti quelliche girano e entrano in quell’alveoscopellitiano e che, rispetto airibaltoni, hanno sempre tentato disopire e troncare, di troncare esopire qualsiasi novità sovversivadell’ordine costituito nella cittàsullo Stretto. Saranno lotte furi-bonde se il test condotto da quella

che è considerata la sondaggistadel Cavaliere dovesse essere con-fermato.Alessandra Ghisleri quando li fa , liazzecca i sondaggi. È successo piùdi una volta alle Politiche: gli altriistituti davano numeri che si rivela-

vano errati mentre il suo, Eurome-dia Research, consentiva a Berlu-sconi di far bella figura con moltigiorni di anticipo. Ma il dato importante è politico.Come mai la candidatura diDemetrio Arena a sindaco di Reg-gio, definitiva nelle stanze più altedel Pdl calabrese, è stata sondata,molto probabilmente su richiestadi Verdini, uno dei tre coordinato-ri nazionali del Pdl? Forse c’è incomprensione o rottu-ra tra Berlusconi e Scopelliti. Chis-sà. Ma se il sondaggio sarà criteriodella scelta del candidato- sindaco,Demetrio Arena farà la fine diquel “garrulo scrittore/ Che sognan-dosi berel’onda aganippa/ S’accorsepoi benissimo al sapore/ Ch’era lasciacquatura d’una trippa”.

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Piana

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A quasi un anno dal suo mandato elettorale, il sinda-co di Polistena, Michele Tripodi, dedica ai lettoridella Riviera un’analisi sulla situazione della suacittà. In un clima elettorale teso ed incerto ,il giovanesindaco ho ottenuto una forte maggioranza alle urne,interpretando il segnale come “ una forte richiesta dicambiamento anche alla luce dei disastri che sonostati compiuti nei precedenti 5 anni, Polistena nonera più il punto di riferimento che ha sempre rappre-sentato, stiamo lavorando per riportarla al centrodella piana”. L’analisi del sindaco sottolinea la difficoltà ed il pro-blematico contesto economico del quale, una voltaassunto il nuovo ruolo, è venuto a conoscenza, ovve-ro le innumerevoli opere pubbliche cominciate pro-prio nel periodo della pre -campagna elettorale: “ I

precedenti amministratori avevano speso una fetta dibilancio importante, destinata in realtà ai servizisociali, attivando delle opere pubbliche ai soli finidella visibilità e soprattutto, cosa ancor più grave enon conosciuta da parte dei cittadini, senza alcunacopertura finanziaria, come nel caso della costruzio-ne della “Città dei ragazzi”.Immediato è stato quindi l’intervento della nuovaamministrazione,che è subito intervenuta facendorecedere il contratto dei lavori in corso ed indirizzan-do i fondi verso la costruzione di un “Parco dellosport”, utilizzabile dai giovani e dalle numerose asso-ciazioni sportive presenti nel territorio. “ Diamoquindi dei servizi reali alla gente senza prometteresogni che non siamo in grado di rea-lizzare” aggiunge Tripodi” le nuoveopere saranno lotti funzionali e noncattedrali nel deserto”.E proprio nell’ambito delle nuoveopere emerge la riapertura del Mat-tatoio, servizio assente nel territoriocircostante ed mezzo fondamentaleper il controllo pubblico sulla carne.Dalla Provincia sono stati stanziatiÛ130.000 che, insieme a dei fondicomunali, provvederanno a dotare lacittà di un servizio importante comequello dell’elisoccorso, mentre è giàin atto un progetto ambizioso cheprevede la deviazione del Torrente Jerulli , al fine dimonitorare e ridurre il rischio idraulico, con dei fondipari a Û 2.500.000.Ma il progetto più innovativo è sicuramente quellolegato ai servizi sociali: mentre precedentemente taliservizi venivano affidati a dalle Associazioni, i cuisoggetti coinvolti erano retribuiti come volontari, si èora provveduto all’utilizzo di cooperative che assu-mono regolarmente, versando i contributi , con l’im-pegno di far ruotare i differenti gruppi di lavoro eampliare il raggio di possibilità lavorative. Il modello

potrebbe essere sicuramente utilizzato da altriComuni ma, aggiunge il sindaco,” Con molto ram-marico ciò non avviene, la trasparenza comportadei rischi, mette in luce criteri che prima rimaneva-no in ombra”.Qualche polemica è sorta in merito al piano di via-bilità, non ancora terminato, alla quale il giovanesindaco risponde :”La viabilità è principalmentedei cittadini, Nel caso della via Trieste, abbiamoincrementato il flusso verso il centro cittadino, marestiamo comunque aperti al dialogo con i com-mercianti”.Tesi i rapporti con gli avversari politici, al punto discatenare una “ guerra di manifesti”, così come è

stata definita la botta e risposta car-tacea che ha interessato Polistena. “Abbiamo vinto da soli e senza allea-ti, per cui tutti i partiti sono alla ricer-ca di un secondo primato nel ruolodell’opposizione”, ci rivela Tripodi.Il politico è sceso recentemente incampo in prima persona in una bat-taglia contro la nuova regolamenta-zione dei ticket sanitari, abbinandola manifestazione alla difesa dell’o-spedale di Polistena:” Avevo invitatoil Presidente Scopelliti alla visita delnostro ospedale, totalmente abban-donato dalla Asp provinciale, ma

non ho avuto risposta. E’ la sola struttura ospedalie-ra che da servizi a tutti gli abitanti della piana, gra-zie soprattutto all’impegno degli operatori chelavorano in situazioni difficili”. Alle accuse, sorte in sede di campagna elettorale,sulla giovane età rispetto al ruolo ottenuto, Miche-le Tripodi risponde: “ Chi attacca i giovai è come seattaccasse i propri figli, il proprio diritto di affermar-si nella società e di avere un futuro”. L’esperienzapolitica è già attestata dai ruoli ricoperti in ambitoprovinciale e comunale.

ISABELLA GALIMI

Concretezza e trasparenza: il sindaco Michele Tripodi analizza i work in progress di Polistena

Può succedere che durantela presentazione di una pro-posta di delibera in seno alconsiglio comunale di GioiaTauro, cioè l’approvazionedi un regolamento per ilpatrocinio legale, all’artico-lo 6, comma 2, sparisca ilcomune di Gioia per lascia-re il posto a quello di Tauria-nova.Come può succedere?A spiegare l’inconveniente,che a dire il vero fa sorride-

re e non indignarsi, la consi-gliera del Pdl Anna MariaStanganelli, che ironizza sulmaldestro copia e incolla. Che tutto ciò sia dovuto alladoppia carica della segreta-ria generale del comune,Romanò, che guardacasoricopre lo stesso ruolo nelcomune di Taurianova. Che la stanganelli ci abbiavisto bene? Alla Romanòricordiamo, doppio stipen-dio; doppia attenzione.

Gioia Tauro copia e incolla Taurianova

Nella presentazione di una proposta di delibera, il comune di Gioia Tauro diventa improvvisamente Taurianova

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Sopra - Cortile interno: magazziniabbandonati e aiuole adibite apollaio, probabilmente di qualcheguardiano.Sotto - La facciata centrale della struttura in evidente stato diabbandono

L’inchiestaSperpero di soldi pubblici

La situazione attuale del centro mercatale di Via Messina, un caso sospeso tra malagestione e profondo degrado. Finanziata con gli ormai noti fondi delDecreto Reggio, la struttura è abbandonata da anni. Inizialmente è stata sede provvisoria di qualche attività. Ora è di proprietà del Comune

ANTONIO CORMACIREGGIO C.

Le infrastrutture sono uno deipunti cardini sui quali si fonda losviluppo della collettività, per unaserie di aspetti che vanno dallafruibilità pubblica delle stesse,all'impatto che esse hanno nelsistema urbano e per le responsa-bilità che investono potenzialigestori. Aspetti, questi, totalmen-te ignorati e sottratti alle pubbli-che aspettative: parliamo del casoormai patologico della struttura apotenziale uso mercatale “Il Gira-sole”, sita in via Messina. La storiadella struttura è, nemmeno a dirsi,un miscuglio di bugie, interessisovrapposti, ostentazione di unapolitica malsana mirata a formareun volto fallace (il “modello Reg-gio”) di una città che presentaproblemi sempre più incisivi.Nata sotto l'amministrazione Fal-comatà, la struttura è semprestata al centro di un dibattito poli-tico che non ha saputo gestirequesta eredità. Il primo utilizzo èstato ridotto ad una mostra diantiquariato pubblicizzata dalComune ed utilizzata come even-to inaugurale della struttura. Mala vera destinazione dello stabile,ovvero la sede di un mercato cheavrebbe dovuto sostituire il mer-cato coperto di Via Aschenez,non è mai stata messa in atto, vistii problemi locativi sorti tra i pro-prietari dei piccoli mercati e i pro-prietari della struttura. La struttu-ra rimase inutilizzata per moltianni, in attesa di sviluppi societari.Questo standby dura ormai dauna decina di anni; c'è chi ha pro-posto di farne un centro civico, unpolo culturale della parte suddella città con annesso teatro, c'èchi ha proposto di usare la struttu-ra come centro ricreativo, comepunto di aggregazione per i giova-ni, ma finora quello che si vede èuna struttura abbandonata: vetrirotti, immondizia di ogni genere,un orticello con annesso pollaionel cortile più interno, un agguer-rito cane da guardia sul tetto, tele-camere di sorveglianza su ogni

lato, sono con-torno e sostanzadi quello chedoveva essereun orgoglio cit-tadino. Ma leragioni dellapolitica hannofatto da padro-ne: il sempre piùdiffuso decen-tramento ammi-nistrativo hafatto sì che nellafinanziaria 2009le circoscrizionivenissero total-mente tagliatefuori e quindifosse negatoogni minimo proposito di recupe-ro della struttura. La stessa quintacircoscrizione aveva richiestoparte della struttura per farneuffici comunali. Dall'osservarealcuni documenti comunali,emerge un dato curioso. Nelbilancio comunale preventivo del2010 , nel capitolo delle entrate èassente la voce “Risorse derivantida proventi annonari”, risorse ,

quindi, derivantida strutture colla-terali, i mercatiappunto. Se, però,si confronta ilbilancio 2010 coni bilanci di anniprecedenti, inquesti ultimi lavoce in entrata èpresente per unvalore di 41.000euro, provenientidall'affitto annua-le della strutturadi Via Messina.Che senso haavuto tenere pertutti questi anniuna struttura che,

costata quasi il triplo, ha fruttatosolo questa cifra irrisoria? Non sisa, tuttavia il Comune, qualchemese, fa ha risolto il contratto conla misteriosa società oggetto ditanta generosità, acquistando ilbene definitivamente. Questi41.000 euro, cifra che fa il solleticoalle casse comunali, devono farriflettere sui possibili interessiparalleli che ci sono in gioco. Non

è infatti strano che il Comuneavesse accettato queste cifre con-dizioni? Ad avvalorare questa tesidella stranezza è il rifiuto dellaproposta di vendita dell'Asp 5, cheaveva ripetutamente fatto offerteal Comune, mettendo sul piattodelle trattative, oltre ad una poten-ziale proposta di acquisto definiti-vo (che avrebbe giovato non pocoalle povere casse comunali, a diffe-renza dei bruscolini precedente-mente guadagnati), cifre molto piùconsistenti per il canone d'affitto.Ma evidentemente il Comune nonne ha bisogno visto che a rimpol-pare le casse ci pensano i cittadini,con un aumento notevole dellapressione fiscale, come nel casodell'aumento del canone idrico, odella TARSU (tassa smaltimentorifiuti solidi urbani). Altro che sus-sidiarietà! Pur pagando cifre sala-tissime da cittadini con il redditopro capite più basso d'Italia, nonpossiamo neanche esprimere ilnostro diritto di usufruire di unastruttura pubblica, vuoi perché sonmal gestite, vuoi perché non esisto-no affatto! La politica tutela inte-ressi che evidentemente non sonopubblici, e pur di dimostrarsi effi-ciente va avanti a sopralluoghi(l'ultimo del sindaco facente fun-zioni Raffa, nel maggio del 2010,prima dell'acquisto) che sfocianoin un immobilismo tipico. Gliinterrogativi sono tanti: ovvero diche natura sono gli interessi che cisono dietro questa inerzia che ali-menta l'indifferenza dell'ammini-strazione? Che progetti concreti cisono per il recupero di una struttu-ra mai utilizzata e pagata con isoldi dei contribuenti? Qual è ilpasso successivo all'acquisto?Occorre un intervento efficaceaffinché tra un paio di anni non cisi ritrovi un altro mostro di cemen-to nel centro cittadino. Aspettia-mo le nuove elezioni comunali pervedere se si deciderà di dare unvolto nuovo ad una struttura dal-l'alto potenziale che potrebbe esse-re utile senza alcun esborso econo-mico. Fino ad allora, la speranzache per questo fiore il sole sorga dinuovo.

Il “Girasole” perde i semi

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Ma Caccamo dov’era?

DOMENICA27FEBBRAIO2011

Attualità

ABBONDONI

Gentile Direttore,basiti, esterrefatti, increduli: c’è bisogno di alme-no tre aggettivi per descrivere lo stato d’animodel Movimento “Nova Bovalino” alla lettura del-l’articolo “Mittiga licenzia Vadalà e tutto intornoè silenzio” a pag. 19 dell’edizione de “La Rivie-ra” del 20.02.2011.Basiti, per l’arroganza di chi si accinge a scriveresu un giornale attento, come “La Riviera”, senzaminimamente darsi la pena di informarsi suglisforzi fatti da una minoranza, ed in particolaredal Gruppo consiliare “Nova Bovalino”, per farsiportavoce delle esigenze della Comunità, attra-verso la produzione di una serie mai riscontrata,a Bovalino, di interrogazioni ed interpellanze a360 gradi, di cui mai peraltro si è avuto il piaceredi avere un rendiconto mediatico a firma dell’i-neffabile Vincenzo Gallo. Esterrefatti, per quellache altrimenti non è possibile definire se nonsfacciataggine di chi, dopo avere sponsorizzatodalle pagine del Suo giornale (quando Lei nonera ancora Direttore) la campagna elettorale delprof. Tommaso Mittiga, alla stregua di un merosegretario personale, e per giunta usando unopseudonimo, si permette, oggi, di esprimerevalutazioni del tutto tendenziose con il solo evi-dente scopo di spostare l’attenzione dell’opinio-ne pubblica dalle “male-fatte” (anzi, dalle “non-fatte” di Mittiga che, in dieci mesi di sindacatura,non ha portato a compimento uno-che-sia-unodei problemi strutturali, quelli veri, di Bovalino,col rischio di una emarginazione ancor piùpesante della capitale del distretto sud dellaLocride) del Monocrate Sindaco, nonché Presi-dente del Consiglio, nonché Assessore ai Lavori

Pubblici, nonché Assessore al Turismo, nonchéAssessore alla Cultura, nonché Assessoreall’Ambiente, nonché Assessore alla Sanità, non-ché Assessore al Bilancio e quant’altro (e c’è dadomandarsi come mai all’Ineffabile non è venu-to in mente di chiedersi il senso della battaglia diMittiga per avere cinque Assessori, se poi le dele-ghe se l’è tenute tutte lui…), al presunto (e solopresunto, perché la realtà e ben diversa) immo-bilismo delle minoranze. Increduli, perché sulcome portare avanti l’ attività di movimentod’opposizione non si ha certo bisogno di lezioni(e gli atti prodotti in questi dieci mesi sono lì atestimoniarlo), men che meno da un “giornali-sta” (le virgolette son d’obbligo) che con i suoiarticoli ha dimostrato di ignorare la realtà bova-linese, sollevando il “legittimo sospetto”che egliscriva sotto dettatura per ottenere (o forse rende-re) chissà quale risultato.“Spostare il tiro” dalla crisi sfociata con la “cac-ciata” del vicesindaco alla lamentata inefficienzadell’opposizione travisa, artatamente e subdola-mente, la realtà dei fatti. Infatti la minoranza hapotuto solo registrare l’accaduto, ottenendo l’ul-teriore conferma del teorema (già espresso almomento della competizione elettorale) nei con-fronti dell’attuale compagine governativa, for-mata non per amministrare la città, ma solo pervincere le elezioni. Onestà politica, ma soprattut-to intellettuale, impone di evidenziare che laresponsabilità di una crisi fondata sull’inerzia

amministrativa non può ricadere su una mino-ranza dinamica, attenta e propositiva ma su unamaggioranza disgregata e priva di un credibileprogetto politico. Pertanto, al fine di proseguirein quella linea di correttezza di informazione chela Sua direzione ha sempre tenuto, La si invita aconsigliare caldamente al solerte Vincenzo Gallodi presenziare ai Consigli Comunali e di infor-marsi delle attività e sollecitazioni che arrivanodagli scranni del Gruppo consiliare di NovaBovalino e di sforzarsi di riportare il tutto con l’o-biettività che la professione di giornalista impo-ne.

Nova Bovalino

I responsabili di “Nova Bovalino” si dichiarano“basiti, esterrefatti, increduli”. Benissimo. Non acaso il Padreterno ci ha fatto dono del libero arbitrio,che, in realtà, consiste nella libertà di rompersi legambe. Comunque, ognuno ha la facoltà di sentirsi basito,esterrefatto, incredulo così come ognuno ha lafacoltà di sentirsi intelligente come Einstein , idiotacome l'idiota di Dostoevkj, effervescente come ilcitrato. Si tratta, dopo tutto, di stati d'animo per quali nonmanifestiamo nessun giudizio, non volendo rubare ilmestiere agli psicologi. Quanto al nostro VincenzoGallo non ha bisogno della nostra solidarietà per ilsuo diritto pensare e per la sua scrittura onesta.

il Direttore

Spett. “La Riviera”Leggiamo su “La Riviera” di Domenica 20 febbraio u.s. a pag. 18la lettera dell'ex consigliere Aldo Caccamo rivolta al CommissarioPrefettizio di Siderno per lamentare il mancato appalto dellaPiazza di Siderno Superiore e del campo di calcio, per i cui lavoril'Amministrazione Comunale ha stipulato un mutuo di Û350.000,00 oltre un accordo di programma con l'AmministrazioneProvinciale di Reggio Calabria per 100.000,00.E' opportuno rilevare su quanto scrive Aldo Caccamo che il pro-getto di cui egli parla: “Opere di Urbanizzazione in Siderno Supe-riore: 1. Infrastrutture ricreative nel centro storico, 2.Verdeattrezzato nel quartiere Cavone” è stato redatto e depositatopresso il Comune di Siderno nell'anno 2005. Che il progettovenne poi approvato il 18 aprile dell'anno 2008 e che il mutuo perfinanziare l'opera venne contratto nel 2010. Durante quei cinqueanni, dall'anno 2005 all'anno 2010, il cosiddetto “delegato alleproblematiche per Siderno Superiore” probabilmente si occupa-va di tutt'altre problematiche, altrimenti, non solo l'appalto, mal'intera opera poteva già essere stata realizzata.

Sta di fatto che oggi, a causa di queiritardi “biblici” e onde rendere pos-sibile l'appalto di quelle opere, si èreso necessario rivedere l'intero pro-getto ai sensi delle più recenti dispo-sizioni sugli appalti pubblici, ossia:aggiornare i prezzi con riduzionedelle opere previste, rifare il capito-lato generale d'appalto e quant'altroancora necessario.

Ing.Raffaele Macry CorealeProgettista delle opere in oggetto

La storia di questa settimana iniziaqualche anno fa ed è ambientata nelcuore di Marina di Gioiosa Jonica, inquel potenziale polmone verde rap-presentato dall'area comunementenota come ex Calabro-Lucane.Dicevamo qualche anno fa, quando,infatti, la Provincia di Reggio Calabriaha installato, di fronte al Palasport, uncartello con l'indicazione: “ParcoAntropico Zaleuco”. Qualcuno, allo-ra, prese sul serio quella che, più cheun'indicazione geografica o turistica,rappresentava, oggi come ieri, unasperanza, un suggestivo auspicio.Qualcuno, allora, prese sul serio quel-la che, più che un'indicazione geografi-ca o turistica, rappresentava, oggicome ieri, una speranza, un suggestivoauspicio. Il Comune, sin da subito, concluse unprotocollo d'intesa con Facoltà diArchitettura dell'Università Mediter-ranea di Reggio Calabria per l'avvio,da parte dei docenti e degli studentidell'Ateneo, di uno studio per la realiz-zazione in quell'area di un Parco Urba-no. Il frutto di questa attività scaturii inuna pubblicazione del 2001, edita dal'editore la Biblioteca del Cenide diReggio Calabria, con le idee-progettosviluppate e la realizzazione di alcuniplastici dell'opera. Successivamente venne sottoscritto unaltro protocollo d'intesa, stavolta conFerrovie della Calabria, ente proprie-tario del suolo, per la piena valorizza-zione dell'intera area in questione,compresa parte dell'attuale rimessadegli autobus, un bellissimo esempiodi archeologia industriale, da recupe-rare per convegni, esposizioni e altraattività culturale. Le cose stabilite nel-l'accordo iniziano a concretizzarsi rapi-damente: le Ferrovie della Calabriacominciano la dismissione e la ricollo-cazione degli autobus in disuso eabbandonati, con indubbi vantaggianche dal punto di vista ambientale.Il progetto continua a camminare, siarriva, addirittura, a contattare PaoloPejrone, uno dei più noti architetti digiardini e del paesaggio. Pejrone, a suespese, scende dal Piemonte in Calabriae trascorre un'intera giornata a Marinadi Gioiosa Jonica. L'architetto è unvulcano di idee. Visita, studia, annota einizia a concepire qualche interessanteprogetto. E' prodigo di consigli e sug-gerimenti. Le belle idee come i sogni, da soli nonbastano e nel marzo del 2005 la Regio-ne Calabria (erano in scadenza i man-dati del Presidente della RegioneChiaravalloti e del Sindaco Macrì),concede un finanziamento , per unconcorso internazionale di idee, di ben500.00,00 Euro. Da quella data sono trascorsi oltre seianni, ma del Parco Urbano nessunatraccia. Il cartello “Parco antropico” èancora li, quasi illegibile, autenticomonumento al non senso. Una soladomanda, aperta a chi vorrà risponde-re: cosa è accaduto dopo?

GIOIOSA MARINA,PARCO (IN)URBANO

A Siderno, il candidato a Sindaco del Partito Democratico, Domenico Panetta, nel corso di una affol-lata riunione tenutasi presso la segreteria locale, alla presenza di simpatizzanti e dei rappresentantidegli organi d'informazione ha illustrato il progetto di programma elettorale elaborato dopo una seriedi incontri politici che lo stesso ha effettuato su tutto il territorio cittadino coinvolgendo i cittadini chehanno manifestato le problematiche più importanti da risolvere. Panetta, con a lato Maria Teresa Fra-gomeni e Paolo Fragomeni ha letto il progetto di programma che si basa sostanzialmente sul tema delrispetto della legalità, dell'ambiente e sulla necessità di risanare il bilancio comunale

CASIGNANA PROTESTA

Soppresso il portalettereI cittadini di Casignana si stanno mobilitando contro la sop-pressione del servizio di recapito postale che, in pratica, signi-ficherà non ricevere mai più la posta di mattina. Le Poste Ita-liane, difatti, intendono affidare la distribuzione della corri-spondenza di Casignana al portalettere di Samo. Ma a Casi-gnana i cittadini si stanno già mobilitando e sono veramentetante le firme di protesta che si stanno raccogliendo. Anchel'Amministrazione Comunale attraverso un comunicato stam-pa, ha fatto sentire il suo dissenso contro questa inammissibiledecisione che “causerà un disservizio gravissimo ai cittadini”.Casignana ha un ampio centro abitato, se si considera che lafrazione di Palazzi (dove si trova la Villa Romana) dista circa10 km dal paese. La cosa più ragionevole, quindi, si presente-rebbe quella di mantenere un portalettere per l'intero comune(Casignana più frazione Palazzi). Non si comprende, difatti,che tipo di qualità del servizio può assicurare un dipendentedelle poste che “deve sopraggiungere da Samo e lavorare, dipomeriggio, per poco più di un'ora”. Sentiamo spesso parlare del rischio concreto dell'abbandonodei piccoli paesi dell'entroterra, luoghi che hanno una loro pre-cisa fisionomia sul piano storico-antropologico ma che sem-brano condannati da un'inesorabile destino. Per questo l'Am-ministrazione guidata da Pietro Crinò, da tempo, dedica unasomma importante del suo bilancio al sociale (benefit a stu-denti, giovani coppie, ecc...), affinché i suoi cittadini non risul-tino svantaggiati rispetto ad altre realtà. Il paradosso è che,adesso, l'efficienza dei servizi viene ridimensionata da chi i ser-vizi li dovrebbe garantire. Dunque, il perché, giustamente,negli altri centri si mantiene pressoché inalterata l'attuale situa-zione e si stabilisce di “penalizzare” solo il paese di Casignanaè una domanda che merita una risposta sensata. Anche se, aquanto pare, sarà molto difficile convincere gli abitanti chequesta decisione rappresenti cosa buona e giusta.

Locride

CRISTINA BRIGULIO NOVA BOVALINO«INCREDULI»

BOTTA E RISPOSTA

URBANIZZAZIONE SIDERNO SUPERIORE

IERI MIMMO PANETTA HA PRESENTATO LA SUA SIDERNO

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DOMENICA27FEBBARIO2011

STIGNANO E IL PROFESSORE BURLONEAlunni indisciplinati? Zero attenzione alle vostre spiegazioni? I professori di tutta Italia potrannostare, tranquilli. Basta minacciarli! Perchè no, anche con delle cartucce, meglio se di fucile. E’ adir poco rivoluzionario il metodo attuato da un professore della scuola media di Stignano, che harisposto minacciando “fuoco” alle urla e agli schiamazzi dei suoi alunni. Ok che il “Metodo Mon-tessori” sarà ormai superato, ma questo rasenta il far west, altro che cultura della legalità. Disicuro nessuno pensa a regolamenti di “compiti” fuori dai cancelli, ma l’idea, sicuramente natacome minaccia scherzosa ha del terribile. Il professore burlone, che sicuramente avrà rimpiantoabbondantemente l’accaduto, non deve dimenticare il suo ruolo di educatore. Per questa voltase la cava con un paio di orecchie di orecchie d’asino e mezz’ora in punizione dietro la lavagna!

Si è discusso dell'incontro con Giuseppe Scopelliti,previsto a Catanzaro per il 9 marzo, durante la riunio-ne del Comitato dei Sindaci svoltosi ieri a Siderno. Iprimi cittadini della Locride, difatti, convocati dalPresidente della Giunta Regionale, attendono deiriscontri concreti riguardo le proposte fatte dall'As-semblea dei Sindaci (attinenti le innumerevoli emer-genze del nostro territorio). Per Pietro Crinò, Presi-dente dell'Assemblea dei Sindaci, è innegabile lasituazione di disagio che si sta vivendo. E, sebbene, il“ritardo” di Scopelliti può essere anche giustificato,gli amministratori non sono disponibili a riceveredelle semplici notifiche. L'unica strada percorribile è,di conseguenza, quella del confronto, fondamentaleper portare avanti idee e progetti. Il primo cittadinodi Caulonia, Ilario Ammendolia, si è augurato, per-tanto, che quello con il Presidente della Regionepossa essere un appuntamento costruttivo. “Senzarisposte concrete bisogna scendere in piazza” ha,invece, intimato Rocco Femia, sindaco di Marina di

Gioiosa. Anche Giuseppe Certomà, sindaco di Roc-cella, è pronto a protestare se non ci saranno riscon-tri tangibili. Per non correre rischi, quindi, SalvatoreGalluzzo ha proposto un incontro preparatorio.Un'altra questione affrontata dall'Assemblea è statala programmazione per celebrare i 150 anni dell'U-nità d'Italia. Si pensa, difatti, di ripercorrere questoimportante momento politico e culturale coinvolgen-do Scuola ed Istituzioni. Si è parlato, poi, dell'assem-blea del Consorzio Locride Ambiente, che si terràgiorno 1 marzo. A tal proposito, bisogna segnalare il“mea culpa” di Galluzzo riguardo l'indifferenza deiprimi cittadini a proposito della gestione di LocrideAmbiente e Locride Sviluppo. Infine, c'è stata un'ade-sione globale, da parte di tutti i comuni, per accoglie-re i nuovi profughi che stanno per arrivare dalla Libia,tanto che Ammendolia ha suggerito di denominarequesto piano di solidarietà: “ La Locride Accoglien-te”.

DS

CARMELO CARABETTA

febbraio ha fatto maturare,a Locri, i primi impasti dellapolitica per le amministrati-ve di primavera. Oramaiconsolidata, difatti, la candi-datura a sindaco di Calabre-se, sugli scudi degli opliti esenza alcuna paura scara-mantica (non ricorda, iltemerario Giovanni, che,sugli scudi, gli spartani ripor-tavano a casa i morti cadutiin battaglia). Scontata purela ricandidatura di France-sco Macrì, che si esponenuovamente, ma con assettodiverso e altra IDEA al giu-dizio degli elettori. I suoiamici di giunta gli assicurano

il sostegno, anche se in unorecchio gli sussurranoanche un’altra via:PalazzoFoti, sede della provincia.Macrì calcola di tagliare unpaio di nastri, sperando chel’inebriata delle inaugura-zioni contagi il popolo elet-tore. Sainato e Cappuccionon si aggregano al nemi-co/amico, perché ne preve-dono il disastro e provano amettere assieme i tasselli diun’ipotetica lista (ma trove-ranno gli impavidi?). Il loroocchio strabico potrebbe,finanche, guardare a sinistra(chi lo direbbe?). A sinistra,infatti, bolle il gran pentolo-ne di LocRinasce di PepèLombardo, che sembra

aver aggregato Barbaro eMammoliti (che sono vec-chie signorine con le sottanelogorate da troppa politicama, che sotto, nascondonol’interessante novità di unaritrovata unità. Insommanon signorine vergini maappetibili). Schirripa, dall’e-sterno, spinge verso talesoluzione e la benedice(non per niente è cattolico),lavorando affinché l’asso-ciazionismo fornisca unsupporto ed un sostegnoall’impresa che potrebbepermettere alla città la tantosperata inversione di ten-denza. L’unica incognitaresta Pepè Lombardo, chemai dichiarerà le proprie

intenzioni prima dell’ultimominuto (come del resto fada cinquanta anni). Sareb-be, pertanto, un miracolo selo stesso Lombardo, nellariunione di LocRinasce dilunedì, sciogliesse la riserva.Una bomba di novità politi-ca e di cronaca. Anche per-ché Sainato e Cappucciopotrebbero essere interes-sati a questa musica ed aqueste sirene. Per oranint’altro da questo impor-tante baricentro, dove il gliemarginati dalle maggio-ranze bulgare di Macrì, hacapito che può puntare sol-tanto nel ritorno dell’uomoforte. Nient’altro fino allaprossima settimana.

Probabile la candidatura dell’ex sindaco Pepè Lombardo a sindaco della cittàLOCRI, E SE TORNA L’UOMO FORTE?

PIANO STRATEGICO

LOCRIDE,C’È TEMPOFINO A GIUGNODopo la delicata riunione del 30dicembre, qual’ è il punto dellasituazione? Il 30 dicembre - ci dice VincenzoLoiero (nella foto) presidente delConsorzio Locride Ambiente-abbiamo prorogato lo Statuto delConsorzio Locride Ambiente (cheera in scadenza) fino al 2020.Durante questa seduta, attraversouna delibera alla quale hanno ade-rito 25 comuni, c’è stata la trasfor-mazione dell’Ente da società di“funzione” a società di “gestio-ne”. Adesso, esattamente giorno 1marzo, ci sarà un’assemblea perdefinire gli organismi del Consor-zio. Passeremo, di seguito, alPiano Strategico, per il quale laRegione ci ha dato tempo fino agiugno.Cosa è cambiato?Il Piano Strategico è l’unico pro-getto da spendere a livello regio-nale, nazionale o comunitario.Con la nuova delibera vogliamorilanciare la società , stabilirenuove regole e, soprattutto, darepiù sicurezza ai lavoratori. Inten-diamo, inoltre, diminuire i poteri

dell’Amministratore Delegato edaumentare quelli del CDA.Ultimamente il Consorzio è rien-trato anche nella raccolta “portaa porta”…Siamo rientrati nella raccolta dif-ferenziata con il sistema “porta aporta” dopo essere stati esclusiper un punto. Presto, inoltre, pub-blicheremo una brochure per direquello che abbiamo fatto e quelloche abbiamo intenzione di fare.Abbiamo preso posizione, adesempio, per “caldeggiare” ifinanziamenti dei centri storici,visto che la Regione dice di nonavere fondi per questi progetti.Sono convinto che, a riguardo,una protesta forte dovrebbe essereavviata anche dall’Associazionedei Comuni.

DS

A Siderno, riunione del Comitato. I sindaci recitano il“mea culpa” su Locride Ambiente e Locride Sviluppo

I sindaci pronti ad incontrare Scopelliti

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17la RivieraDOMENICA27 FEBBRAIO2011

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO [email protected]

CARA MILANA

Per prima cosa dovresti chiederti se veramente vuoi rompere.Se sì, ecco alcuni ingloriosi modi per farla finita.Il primo è al telefono, così non devi guardarla in faccia nelmomento in cui le comunicherai la triste verità. Il secondo, tra-mite amici comuni. Ma è un modo di fare offensivo, solo per icodardi o per quelli senza cuore. Il terzo è con un sms. Ma èuna cosa brutta ed estremamente umiliante. Il quarto: unalunga lettera dove spieghi in modo dettagliato i motivi dellarottura. Il quinto modo è la rottura come conseguenza di unalite creata ad arte. Se questi metodi non ti piacciono, devi farticoraggio e troncare in modo umano: guardando negli occhi la

persona che stai per lasciare, anche se rischia di essere unascena tristissima. E di solito lo è. Soprattutto perché sai chequella tristezza durerà ancora a lungo, in particolare se i senti-menti dall’altra parte sono forti. Per questo bisogna avere unbuon motivo. Preferibilmente, non per un’altra donna. Perchéogni ferita che provochiamo un giorno verrà inflitta anche anoi. Dobbiamo prenderci cura del nostro partner, anche senon contiamo più su di lui o su di lei. Le ferite sono inevitabi-li, ma la domanda è: quante ferite profonde dobbiamo e pos-siamo lasciare dietro di noi? Riguarda anche gli amici traditi ei genitori delusi. Non siamo a questo mondo per ferire.

Tratto da * [email protected]

Sono nata a Platì e lì ho vissuto l'adole-scenza e la prima fase della mia giovinez-za. Sono stata sempre fiera e orgogliosadi dire che la mia formazione è avvenutain un contesto familiare di sani principimorali, dove i miei genitori hanno pre-stato attenzione per la crescita dei figli ehanno investito le loro risorse nella cul-tura. Nel 1974 mio papà, al quale devo moltodella mia formazione, prematuramenteè venuto a mancare e mia madre, sup-portata da noi figli, ha portato a terminei progetti della famiglia. In quegli stessi anni, tante altre famigliea Platì hanno fatto come la mia, hannomandato i figli a studiare, i quali si sonolaureati e hanno raggiunto traguardiimportanti. Io mi sono laureata nel 1975e due anni dopo mi sono sposata. Dopo-diché mi sono trasferita a Torino permotivi di lavoro, ho vissuto per quindicianni e ho avuto due figli. Nel corso degli anni '90 sono ritornataalla terra d'origine, stabilendo la miaresidenza a Bovalino Marina dove tutto-ra presto servizio come docente di mate-rie letterarie presso l'Istituto Secondariodi Primo Grado.Spesso rimpiango gli anni dell'adole-scenza che hanno segnato la mia vita peri valori profondi che mi sono stati tra-smessi; purtroppo, ultimamente, sonovenuti meno per via di un egoismo dila-gante che non mette più al centro dell'in-teresse la persona umana, bensì il consu-mismo della società attuale.

Francesca Mittiga

Questo sconosciuto che a volte riappa-re in paese, ma che rimane avvolto inun alone di mistero.E' stato proposto di mandare un appel-lo a “Chi l'ha visto”. Forse , con i loromezzi, riusciranno a scovare qualcheindizio, che potra' portare al ritrova-mento il signor Consiglio, un signoresui 65 anni circa di bell'aspetto e grandisperanze per la comunità. E' stato vistopassare da queste parti come unameteora. I più lo indicano come unessere alieno non meglio identificato.E' sparito da Placanica verso l'anno2007, dopo la conquista del palazzo dicittà da parte di un commando, armatodi arroganza e prepotenza. Questosignore che era stato messo a guardiadella Democrazia, non si è fatto piùvedere, se non in qualche sporadica cir-costanza,dal momento in cui è statodeciso che questo esercizio,cioè quellodella democrazia,non serviva più.Con la sua scomparsa,viene a mancareun elemento importante,che in passatoha vivacizzato la dialettica politica aPlacanica.Per evitare che il paese, venga comple-tamente narcotizzato con un arma bio-logica di distruzione di massa che si

chiama indifferenza,i cittadini non sivogliono rassegnare a questa perditaed invitano tutti a radunare le forzenella ricerca di questo signore cosìimportante per la vita sociale e politicadi Placanica.Si ringrazia quanti vorranno unirsi inquesto intento.

Pasquale Aiello

VORREI ROMPERE CON LAMIARAGAZZAMANON TROVO ILCORAGGIO. COSADOVREI FARE?

Aspettando la pioggia...

MONASTERACE

La mia storia...CONTINUANO LE RICERCHE

Da Platì aTorino,e ritorno

RADICI

Il signor consiglioRAPPORTI RAVVICINATI

Gentile direttore,il 20 Febbraio Beppe Severgnini halanciato sul corriere.it la proposta diindossare una coccarda tricolore il17Marzo. Che ne pensa Lei se noi, gente sudi-cia, indossassimo una coccarda tri-colore sulla quale affiggere l'imma-

gine del cranio delbrigante Villella,cranio nel quale il Lombroso vitrovò la famosa fossetta occipitale,emblema incontrovertibile dellacongenita inclinazione a delinqueredei nostri antenati briganti? Non dovremmo riportare a piùdegna memoria il nostro passato dibriganti, rivangandoi soprusi che icontadini subirono all'indomanidell'Unità? Quale modo migliore per festeggia-re criticamente i 150 anni?

[email protected]'idea è macabra. Sarà per una altravolta.

I nostri amati lettoricomprenderanno che i lorointerventi non possono esserechilometrici, e, del resto, chilometricinon sono neppure gli articoli deldirettore e dei collaboratori.Preghiamo, pertanto, i lettori dicontenere le loro lettere al direttoredentro il limite di 20 righe.

Comunicazione

SBAGLIAMO ANCHE NOISu la <<La Riviera>> del 20 febbraio nella rubrica SCINTILLE si leggeal rigo quinto : “ Il sindaco è un esponente sociale”. Sbagliato. Va letto:” Ilsindaco è un esponente socialista”. Ce ne scusiamo con Ercole Nucerae con i nostri lettori.

Piove. Un evento abbastanza norma-le. Una pioggia leggera, nessun nubi-fragio e nessun uragano all’orizzonte,davvero niente di eccezionale. Matanto basta in via degli Emigrati aCaulonia per fare saltare l’elettricitàin tutte le case. Il resto del paese è illu-minato, persino i lampioni della viasono accesi. Ogni tanto leggere a lumedi candela è anche piacevole ma quida troppi mesi appena cade una goc-cia di pioggia non c’è più corrente.Salta intorno alle 23 e chiamo l’Enel,non tanto per segnalare il guastoquanto per provare a capirne le causee perché non provvedano a rimediar-vi una volta per tutte.* Pronto?* Buonasera, non c’è luce in via degliEmigrati a Caulonia marina.* Ce l’hanno già segnalato, una squa-dra sta arrivando.* Bene, ma qui il problema dura damesi, lei ha idea da cosa sia causato?* La squadra sta arrivando.* Ok, me l’ha già detto, ma io le chie-devo se ha notizie sulle cause di que-sta continua interruzione…* Non si preoccupi anche altri cihanno detto che il problema si ripete.Al che, non capendo se sto parlandocon un fesso o con uno che fa il fesso,rinuncio. La luce torna dopo un’ora emezze, resta per un’ora, poi si spegnedi nuovo e tornerà solo alle 6 di mat-tina. Buonanotte.

G.M.

Dopo avervi raccontato brevementela mia storia nel giornale “La Riviera”del 09/01/2011 volevo rivolgermidinuovo ai lettori, perché nel frattem-po sono venuta a conoscenza di un po’di particolari . Ho avuto una piccola

pista che ho seguivo ma mi hannofatto capire che era quella sbagliata.Non so se sia davvero così. Le coinci-denze sono tante. Ma accetto conti-nuerò. Ho saputo anche che a all’epoca solo 4 le donne lavoravano alcomune di Locri. Io rispetto la Privacydi tutti. Rispetto che nessuno a distan-za di tutti questi anni vuole mettere inpubblico cose successe 71 anni fa. Mihanno chiesto perché dopo tanti anni,propriamente adesso ho pensato dicercare? La risposta e quella che pos-sono dare tutti… Dopo sposata ho cercato insieme a

mio marito di costruire una famiglia.Ho avuto 6 figli che grazie a Dio sonotutti in buona salute e tutti realizzati.Ho avuto una vita molto movimentataandando su e giù Germania/Sicilia. Imiei Figli sono tutti sposati e 10 anni fasi è ammalato mio marito. Ancora oggi stiamo in queste condi-zioni. Ed è per mio marito che siamoritornati in Germania dove vivono 5dei miei Figli. Dove mio marito ricevele cure e i soccorsi di cui ha bisogno.Forse si crede che io cerchi beni o pro-prietà da queste persone. Io ho detto eribadisco che l’ unica cosa che vogliosapere e’ “”chi IO sono””. Non vogliobeni materiali ma almeno una voltanella mia vita, vorrei guardare allospecchio e dire con certezza da chi hoi miei occhi, la bocca, i capelli… eabbracciandoli dire questo e mio fra-tello o questa e mia sorella. Non sape-re chi sono è stato per me da sempreuna sofferenza, una tortura.. Sperotanto che questa storia venga letta dapersone che sanno qualcosa. Mi bastaavere anche una sola fotografia deimiei veri genitori almeno, come avevogia detto prima, sapere a chi somiglioe avere un ricordo da lasciare di chi miha messa al mondo. In questa foto avevo 40 anni e somigliadi piu alla signora che mi ha messa almondo.

GIOVANNA BRUZZANITI

RISPONDEIl direttore

150° ANNIVERSARIO

Né crani né coccarde

Lo scrivente è venuto a conoscenza che durante la manifestazione“FORUM SULLA MAFIA” che si è svolta a Roccella Jonica, gior-no 19 febbraio 2011, al Convento dei Minimi, promossa dall’asso-ciazione “Roccella in movimento” con il patrocinio della Provinciae la collaborazione dell’emittente “Telemia”, alla presenza di auto-revoli esponenti politici (tra cui la parlamentare Angela Napoli),autorità militari e di numerose scuole del territorio comprensiva didiffusione in diretta televisiva (anche in collegamento con altri ples-si scolastici del territorio), nel prendere la parola il signor MarioCongiusta, ha inopportunamente citato il conferimento del PremioStella ad imprenditori locali, dichiarando testualmente: “si parla diOperazione “Cinque Stelle” ( per la precisione trattasi di operazio-ne antimafia svolta sul territorio di M. di Gioiosa) ma molti dimen-ticano che il Premio Stella è stato dato a dodici imprenditori deiquali otto sono in galera”. Ed ancora “Sono talmente infiltrati que-sti signori che si creano anche i premi”. Trattasi, di affermazionidestituite da ogni fondamento e palesemente false e diffamatorie,poiché il premio Stella nasce non per premiare delinquenti e/o cri-minali ma per promuovere quanto di positivo esista nella rivieraionica, spaziando dallo sport (anno 2007), all’associazionismo (anno2008), passando per i liberi imprenditori (2009) , dove sono statepremiate 29 aziende e non 12 e le attività produttive di tutta la pro-vincia (2010). L’intento promozionale messo in atto dalla organizza-zione del Premio Stella, pertanto, ha il solo scopo di promuovere lepositività del nostro comprensorio e non già altro, come le negati-vità della criminalità. Se il Sig. Mario Congiusta è a conoscenza difatti che possano configurare ipotesi di reato può benissimo rivol-gersi all’autorità giudiziaria competente. Se intende, invece, diffon-dere nella nostra società ed in particolare tra i giovani, il verbo dellalegalità e del rispetto delle regole, lo faccia invitando gli uditori allapratica quotidiana del rispetto della legalità, ricordando loro cheoltre a rispettare la legge devono assumere il coraggio di denuncia-re i fatti penalmente rilevanti, uscendo dall’omertà e/o peggio dalconvincimento che nel caso in cui si è vittima di reati vari, la soluzio-ne migliore sia quella di rivolgersi “alle famiglie di ndrangheta”..Questo è il migliore consiglio che si possa dare alla nostra società edai giovani, insegnando loro la “pratica” della legalità e la denunciadell’illegalità, come chi scrive nelle occasioni in cui è stato vittima diattenzioni criminali ha fatto, senza emulare certo chi per risolvere il“problema” ha preferito o preferisce rivolgersi all’ anti-Stato.

Antonio Tassone

La trasparenza del Premio Stella

come da oggetto, risulta inutile ogni altra spiegazione. tra circhi equestriche hanno trovato una solida posizione geografica, lavori idraulici degnidella diga sul fiume azzurro e rondò presenti almeno nelle intenzioni...si nota l'assidua assenza della pur corposa polizia municipale.

saluti, enzo cristina.

Viabilità sidernese, anno zero

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la RivieraDOMENICA27 FEBBRAIO2011 18

NOTE E SCHERMAGLIE

RUGGERO CALVANO

Qualcosa di sconvolgente accadelungo il Mediterraneo. Qualcosa cheè maturato in silenzio mentre si stabi-livano apparenti equilibri. Il velo diMaya è caduto. Dietro gli ori, i giochidi potere e le strette di mano, ledanze del ventre e le ville di lusso solodissapori, dolori e fame. Dietro laperfezione dei regimi solo l'imperfe-zione della miseria umana. E vieneda chiedersi che cosa ci abbiano inse-gnato i secoli scorsi, i passati genoci-di, le fosse comuni e le violenze gra-tuite. Nulla. Ma non è solo una que-stione di ignoranza. Sarebbe tropposemplicistico. Purtroppo l'uomo nonimpara. Reitera. E mentre questotempo insegue fantasmi del passato ilvelo di Maya è caduto. Prendiamonecoscienza.

ate e ninfe, oggi è tempo di fiabe per voi che stoici seguite le miestrampalate cronache, dalla terra di Zefiro. Sebastiano mi ha porta-to fra i monti. E' l'alba, seduti su un masso fumiamo un po' del suo

tabacco per prepararci alla lunga marcia che ci attende. Machno è conten-to, il ragazzo gli piace, ed è uno dei pochi ai quali concede un veloce sguar-do dolce. Si parte, scendiamo fra le querce spoglie, passiamo fra i lecciumidi, attraversiamo un fiume e siamo fra gli ulivi. Due ore di marcia edentriamo in paradiso: il clima è mite, marino quasi. Non credo ai mieiocchi; noci, castagni, peri, gelsi, meli, viti. E' l'eden. I due che ci accolgononon devono essere dei ragazzi, eppure l'aspetto è sano, di vita forte. Roccoe Kike, si presentano. Mimostrano il loro regno. Unlembo di terra ai piedi dei monti.Ci fanno l'olio, il vino, il miele.Tutto, ogni cosa che serve a vive-re. L'unica cosa che accettanodal mondo esterno sono le pileche Sebastiano si è portato die-tro. Hanno una minuscola radioche li informa della tristezza delpianeta. Kike è del 17, era inCalabria l'otto settembre del 43;un caccia americano mitragliò lacolonna tedesca in fuga nellaquale era intruppato. Rocco loraccolse sanguinante e gli salvòla vita. Vivono in Aspromontedal 43. Non hanno mai lasciatola montagna. Pochi sanno dovestanno, e hanno il permesso divenirli a trovare. Kike ha a tra-colla uno sturmgewehr calibro 8luger, e ha l'aria di saperlo usare.Mi portano in giro, mi mostranoorgogliosi il loro giardino.

Hanno ogni ben di Dio. Tutto è coltivato o allevato secondo rigidissimi cri-teri biologici. La chimica qua non ci ha mai messo piede. Kike conservaancora il suo accento teutonico, e con quello mi spiega la sua visione delmondo: sulla terra, dice, tutto è controllato dalle multinazionali. Decidono cosa dobbiamo bere, mangiare, vedere, pensare. Loro hannoscelto la libertà. Rocco mi dice che conservano e riproducono sementiantiche, fra un po' in giro non ce ne saranno più. Le sementi ogm del mer-cato globale sono ibride, e non sono in grado di riprodursi. Stanno scom-parendo le api, le lucciole, altrove. Il loro paradiso è integro, uguale a mil-lenni or sono. Il pranzo che mettono in tavola è squisito. Latte, formaggi,

cereali, il mitico caicino. Evita-no la carne. Amano troppo leloro bestie per macellarle. Laparte finale del pranzo è quellache preferisco. Ecco da dove viene, l'erba cheSebastiano mi regala. Machnoabbia felice, anche lui ha capi-to. Lascio a malincuore i duevecchi, nel pomeriggio. Com-prendo quanto poco cervello cihanno lasciato in testa idemiurghi del sistema: prefe-riamo tapparci in casa con unoschermo parlante, invece diululare con i lupi nella notte.Non so per quanto ancora leg-gerete le mie stupidaggini, hodue amici in Aspromonte, e unletto in più a casa loro per queiragazzi non è un problema.Machno ringhia. Ma si, ancheuna cuccia è una questione dipoco conto per i no global d'A-spromonte.

ALDO VARANO

Alla fine, quando ‘teorema dei cretini’ sembrò troppo aggressivo, vennechiamato ‘Teorema Tortorella’ dal nome di chi per primocapì come sarebbe andata a finire: Tortorella Aldo, deputato di Milano,

dirigente nazionale tra i più autorevoli del Pci. Il teorema cominciò a gira-re, rasserenando l’animo dei più pessimisti, nell’ultima fase della vita diEnrico Berlinguer quando, finita l’esperienza dell’unità nazionale, il Pcicominciò a perdere voti in tutte le tornate elettorali (unica eccezione, leeuropee a ridosso della morte del grande leader) e diventò evidente l’in-capacità dei dirigenti comunisti, ormai paralizzati, a rinnovarsi per trova-re una via d’uscita.

Tortorella a un giornalista che alla Cameragli chiese conto, spiegò: “Non è vero che nonrinnoveremo. Il meccanismo è già in moto”.L’altro, sorpreso, reagì: “Per la verità, onore-vole, non mi pare proprio”. Tortorella, conpazienza e sapienza antiche, non si smontò:“Stia attento. Noi del Pci siamo un gruppodirigente vecchio. E’ vero. Ma abbiamo gio-vani. Ne promuoviamo in continuazione aposti di altissima responsabilità. Li scegliamocon cura e attenzione. Ovviamente, nondevono essere cretini. Ma neanche troppointelligenti. Diciamo che li scegliamo un po’meno bravi e capaci di noi che dirigiamo ilpartito. I bravi li teniamo fuori. Gli spezzia-mo le gambe. Oh, metaforicamente”,aggiunse con dolcezza. “Ha, ha capito per-ché siamo dei grandi rinnovatori?”.

Si racconta che la faccia stralunata del gior-nalista abbia spinto Tortorella a un più mar-cato piglio pedagogico: “Vede, noi abbiamoelaborato, con spirito di unità, un meccanismo per preservare il nostropotere. Siamo lì da decenni, abbiamo tradizione. I nuovi li scegliamo sem-pre un pochino meno intelligenti di noi che, a nostra volta, col passare deltempo, diventiamo sempre un po’ più rincoglioniti. E siccome quelli chescegliamo devono essere non migliori di noi che invecchiamo, sarannosempre un po’ più mediocri. E qui – aggiunse energico - scatta la molla delrinnovamento radicale”.

“Non capisco”, pare abbia interloquito il giornalista. Tortorella, erremoscia molto marcata, reagì: “Mi fa rabbia. Si concentri. Noi facciamoattenzione a scegliere sempre quelli un po’ meno bravi di noi. Ma siccome

diventiamo sempre più rincoglioniti, la nostra capacità di scelta avrà, è unavalutazione scientifica, un progressivo logoramento. Così, dopo avere scel-to stuoli di cretini incapaci di qualsiasi iniziativa, sceglieremo non un cre-tino ma uno che, sbagliando, ci sembra più cretino degli altri. Invece, saràuno bravo e intelligentissimo, che né noi anziani, né gli altri cretini giova-ni che abbiamo scelto noi anziani, potrà fermare. Lui, messo lì come cre-tino, farà fuori tutti con grande intelligenza politica. Insomma, si realizzeràun rinnovamento vero e radicale. Anzi, rivoluzionario” aggiunse srotolan-do un tripudio di erre. “Ha capito?”, e piantò l’interlocutore su un diva-netto rosso del Transatlantico.

La storia – assolutamente vera – mi è stata ricordata nei giorni scorsi daun autorevole esponente del centro sinistracalabrese che viene dal vecchio Pci. Coi gior-nali aperti alle pagine dove si raccontavano lenefandezze, le incertezze e le difficoltà diCatanzaro, Cosenza e Reggio sul rinnovo deiConsigli comunali, ha sospirato: “Vedi? Nonse ne esce. Usciranno o a pezzi o sempre piùdeboli. Tutti appassionatamente uno control’altro. Non per idee diverse ma perché ormaiil parere è determinato da dove uno ha ilsedere: la poltrona. Quella reale, virtuale odesiderata. Musi e i suoi colleghi regionali eprovinciali, i parlamentari del Pd, ma anchequelli di Idv, i consiglieri regionali e tutti glialtri, i candidati di servizio che in realtà sba-vano per acchiappare, la polvere del centrosi-nistra polverizzato. Quelli che si salvano lidevi contare sulle dita di mezza mano”.

S’è fermato un attimo e poi: “Tutti insiemesono come il vecchio gruppo dirigente del Pcidi Tortorella: sceglieranno sempre gente piùdebole rispetto a loro fin quando, la natura è

natura, a un certo punto, anche loro al massimo del rincoglionimento, nonrendendosi conto, sceglieranno un cretino che cretino non è e quello lifarà fuori tutti liberandoci”.

Difficile capire se andrà veramente così.Anche il mio amico è sembrato incerto: “Il popolo del centro sinistra,

che ancora c’è, si sta interrogando sul grado di lucidità di quelli che dirigo-no che, dopo un anno, sono ancora incapaci di reagire alla botta delleregionali, pugili suonati. Certo – ha sorriso - sarebbe bello alzarsi una mat-tina e scoprire che, rincoglioniti come sono, hanno dato un incarico a uncretino che cretino non è”.

FILOMENA CATALDO

LOQUI E SPROLOQUI

RASSEGNA STAMPA da Zoomsud.it

IL VELO DI MAYA

CARCERI PER GLI INDIZIATI

PARADISO D’ASPROMONTE

Debbo credere ai mieiocchi, a quel che scriveGiovanna Dagostino suln. 8 de <<La Riviera”. Leiproviene dalle fila di Idv , ilpartito del poliziotto AntoDi Pietro, e si capiscono ilsuo piglio patibolare e lasua redentrice richiesta dicarcere, anche di carcereduro, per chiunque sia“indiziato di reato”. Nelnostro codice penale nonè riservato questo tratta-mento agli indiziati direato e neppure ai rinviatia giudizio. Comunque,converrà con noi Giovan-na Dagostino che il suodesiderio di purificazionetotale è irrealizzabile. Nondisponiamo ad oggi car-ceri capaci di conteneretutti gli indiziati di reato.Ma si può sempre rime-diare, mettendo mano allacostruzione di case didetenzione a ciò destina-te. Si darebbe finalmentelavoro alle migliaia emigliaia di giovani cala-bresi disoccupati. I qualidapprincipio costruireb-bero le carceri, indiandrebbero ad abitarleper non lasciarle vuote.Essendo ineluttabile che oprima poi sarebbero indi-ziati di reato.

CORSIVO 12

F

Foto associazione escursionista “Gente in Aspromonte”

LA PARABOLA. Il teorema dei “cretini” e il centro sinistra calabrese

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L’intervento di Roberto Benigni suRisorgimento e su Mameli è suscettibiledi qualche puntualizzazione storicaanche se resta ugualmente eccezionale

.Ci sono stati articoli che hanno ricorda-to i difficili rapporti di Cavour con Maz-zini, Garibaldi, i contadini, sulla espor-tazione del grano, dove poteva avereinteressi privati, i direttori dei giornaliche intervennero su quella questione. Ilpolitico piemontese non lavorava all’u-nità del paese,l’eroe dei due mondi cosìlo attaccò in un discorso alla Camera.La Rai valorizza l’appuntamento dei150 anni dell’unità d’Italia con spotsignificativi mentre a Sanremo alcunipassaggi non sono sembrati privi dellatentazione di strumentalizzazione politi-ca, con una prevalente forza scenicacontro il presidente del consiglio.C’è,invece,chi ricorda che tanti da stu-denti non impazzivano per il tricolore eper la bandiera americana.Il concetto di squadra di Morandirimanda comunque ad un capitano: nonce l’ha la sinistra, non ce l’ha Confindu-stria se la Fiat si affranca, non ce l’hal’Azienda Sanitaria di Locri se il Diret-tore Generale opera da Reggio Cala-bria, non ce l’ha la Roma se Totti sta inpanchina.Un mio amico insiste nel dire che LaRussa è “fascista già dalla faccia” e mipare francamente l’affermazione di uncomplessato; so di un mio vicino di casa

che vota a destra che ha regolarizzatocon enorme sacrificio tre extracomuni-tari e un altro che vota a sinistra fare ilDon Rodrigo e rimproverare conasprezza una lavoratrice ucraina chenon si è scostata arrivandogli di fronteper strada.Meno male che gli schieramenti si rap-presentano con i programmi e con icomportamenti collettivi, non con l’“estemporanea “, con l’episodio checontraddice la storia.Al liceo,il professore Mantovani di sto-ria e filosofia,austero e preparato, quan-do ci “scappava “ di dichiarare che “lastoria è maestra di vita” ci rispondeva“però non dimenticate chi ha sbagliato”.La storia cambiata, la natura stravoltanon assicurano successi: il governoProdi è stato messo in grande difficoltàda Bertinotti, oggi Bocchino cerca Ven-dola, che per non dire no si gira versoCasini, il quale non si fa trovare.Con tutti i problemi che abbiamo,soffer-marci a parlare di Elisabetta Canalis èuna fuga dalla realtà o il pensiero subli-me e ostinato di farla tornaremigliore(la realtà).Anche perché-trova il modo di scherza-re un giornalista-“lei ha occhi solo perGeorge Clooney,è tempo perso”

FUEGO di FRANCO CRINÒ

FOLIDARIETÀ

NOTE E SCHERMAGLIE

Quasi a venire incontro allo scoramento che l’o-micidio recente di Taurianova aveva seminato intutti noi e ad alimentare, in qualche modo, unqualche barlume di speranza dopo il crimine delquindicenne che ha sparato e ucciso un altro gio-vane, per futili motivi, arriva la notizia da Catanza-ro. Meno male!Gli alunni di una Scuola Media, quindi quasi coe-tanei del quindicenne assassino di Taurianova, sisono rifiutati, tutti, di andare in gita scolastica.Motivo? La stessa gita era stata vietata ad un lorocompagno, perché affetto da sindrome di Down.Un vero e proprio ammutinamento in grandestile. Una lezione di umanità e solidarietà. Le cronache ci riferiscono addirittura che il diri-gente scolastico in questione aveva invitato glialunni del suo Istituto a non parlare mai col lorocompagno diverso di eventuali altre uscite scola-stiche collettive, proprio per evitare di doverglidire altri no: “… perché, tanto – avrebbe aggiun-to l’illuminata dirigente, per puntellare la tesidella sua richiesta - cosa mai capirebbe costuidelle cose che facciamo in gita e delle cose cheandiamo a vedere?...”.Da restare allibiti e increduli. Da non sottrarsi, soprattutto, ad alcune conside-razioni che forse ci aiutano a leggere e completa-no il parere che abbiamo della gioventù che ci cir-conda e ci vive accanto. E ci mettono davanti allenostre responsabilità, in modo netto e inesorabi-le. Nessun adulto, neanche uno, può esimersi dalconstatare che si è tutti responsabili, quotidiana-mente e in tutto quello che facciamo o diciamo,della maturazione e della educazione dei ragazzi,a prescindere dal ruolo che ognuno occupa nellasocietà (che si sia genitore, o insegnante, o nonno,o amministratore), che si sia impiegato o funzio-nario di un qualsiasi servizio pubblico, che siabbia figli o no.E’ il caso proprio di dire che le giovani generazio-ni, ma meglio, senza generalizzare, i ragazzi, gliadolescenti, gli uomini di domani, (ciascun ragaz-zo, ciascun adolescente, ciascun futuro uomo)sono o diventano in un certo modo (buono o cat-tivo) a seconda di ciò che è stato loro impartito.Direi meglio, fornito con la pratica quotidiana el’esempio, anche silenzioso, ma costante, di com-portamenti in sintonia con l’etica e l’onestà.Una grande lezione ci è venuta dai ragazzini diCatanzaro. Loro hanno preferito non tenereconto dell’insegnamento della loro preside, sem-plicemente non l’hanno preso in considerazione,e hanno scelto di trasgredire, sicuramente in sinto-nia coi loro genitori cui nella circostanza va ilmerito di una educazione esemplare a favorire emettere in pratica la vera solidarietà, non quelladi facciata. E un’altra lezione, sia pure molto piùamara e di una tristezza infinita, ci è venuta neigiorni scorsi dai genitori del ragazzino assassinodi Taurianova. “Non ci siamo accorti – hanno piùo meno detto (cito a memoria) – dei cambiamen-ti di nostro figlio negli ultimi tempi. Il suo travia-mento e la pericolosa china che stava prendendoci sono sfuggiti di mano. Non abbiamo capito intempo per salvarlo e salvare la sua vittima. D’orain poi, nonostante sia in galera, gli saremo vicini”.I bambini, i fanciulli, quelli che poi diventanoadulti, non sono cattivi e non nascono con lapistola in tasca. Sono le cattive lezioni degli adultie della società che li circonda (che poi è la stessacosa) che li traviano e li fanno perdere, spesso persempre.

Gli insegnamentidei grandi

Episodi checontraddicono

la storia

Ilcoordinamento delle scuole della Locri-de ha sentito forte la necessità di aderiree contribuire alla realizzazione del pro-getto “Un tetto per il mio paese” pro-mosso da

Caritas Internatio-nalis. Il progetto èteso alla realizza-zione di 50 unitàabitative per lapopolazione diHaiti, colpita dalgrave sisma a tuttinoto, e, ad oggi,ancora priva, oltreche di abitazioni edi mezzi, anchedella dignità che lamiseria quasi sem-pre vitupera. Alfine, dunque, diapportare un con-tributo concreto, igiovani, nella spe-ranza di riuscire,seppur in minimaparte, a sollevaredal grave disagio in cui versano i loro coetaneiprivi persino dei mezzi essenziali per viverehanno quindi cercato di impe-gnare il loro tempo e le loroenergia alla ricerca di sistemie mezzi atti alla raccolta difondi, ma, soprattutto allasensibilizzazione della collet-tività e delle istituzioni al fian-co delle quali hanno cercato dilavorare, per un problema chenon può e non deve, secondoloro, essere ignorato. A tal fine sono state realizzatediverse iniziative quali, con-certo di Natale a Siderno, untorneo di calcetto, una serata di intrattenimentoin piazza San Vittorio a Roccella Jonica e la ven-

dita di biglietti con estrazione finale; la serataconclusiva si svolgerà SABATO 5 MARZO 2011alle ore 20.30 nella piazza Portosalvo di Sidernodove saranno allestiti numerosi gazebo per la

degustazione diprodotti dell’eno-gastronomia loca-le (panino con lasalsiccia). La sera-ta sarà allietatadalle ragazze dellascuola di danza“Tersicore” diRoccella Jonica,nonché dalle notemusicali dei“White” quartettodi giovani liceali;verranno inoltreproiettati i videodelle diverse fasidel progetto.Nella stessa seratasi darà luogo all’e-strazione deibiglietti vincitoridel concorso a

premi.Ciò che i giovani chiedono alla Città di Siderno

non è solo un’offerta in terminieconomici, ma è, ancor prima,la partecipazione all’evento,momento di festa e di ristorocon il pensiero rivolto a chi vivenel costante bisogno. Fiduciosiche la cittadinanza in genere, egiovani in particolare, vorrannosposare tale iniziativa umanita-ria, Vi aspettiamo numerosi inpiazza. AIUTATECI AD AIU-TARE, GRAZIE e BUONDIVERTIMENTO.

Il coordinamento delle Scuole della Locride

“Sabato 5 marzo vienianche tu in piazza”

CONTROMANO di FILIPPO TODARO

La serata sarà allietata dalle ragazzedella scuola di danza

“Tersicore” di Roccella Jonica

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A differenza del ragazzo di Calabria di Comencini, i nuoviRagazzi di Calabria non hanno più sogni. L’omicidio diTony Battaglia a Taurianova è la metafora di una terra chepeggiora. La cultura del “drittismo” continuerà a mieterevittime. Ecco come la pensano i nostri lettori...

Giuseppe Larosa Un triste evento in unapiaga sociale giovani-le... spero che ciò aiutatutti a riflettere profonda-mente

Giovanni Zecca La strada da fare è tanta pertutti,basta leggere i commenti,siinteressano più decantare all'autoredel pezzo,certamente bravo,manon al contenuto che purtroppo èreale

Giovanni Zeccaaihmè! sig.CRIACO mi sa che è tutto tempo perso: il suo messaggio di denuncia mi sembravachiaro ma noi genitori siamo troppo impegnati a specchiarci nello stagno invece di vedere ilfondo della bottiglia.Sig IERACI crede che sono uno pol...emico,forse ha ragione lei, ma io lavivo la calabria,ne sento gli odori,i suoni e i lamenti della gente comune e sento i discorsi forbiti,i bla bla dei consigli comunali ed i convegni fatti per soddisfare la vanità del bello di turno e sequesta mia riflessione da fastidio stia tranquillo: non sono uno che si fà impressionare.

Solidarietà ai popoli in lottaIl Brizzolato di Ruggero Brizzi

Un bacio, non fuori luogoLe Note di Mara Rechichi

Alzi la mano chi non ha mai sognato di andare a New York.Tranne quei due o tre che ancora hanno paura di volare, unpensierino lo abbiamo fatto tutti. Ah, poter mordere laGrande Mela a passi da turista curioso di scoprire il tuttooppure da turista che conosce già tutto! Sogno comune atanti. Meno comune appare il sogno di Nicoletta Crisponi,anni 24, da Como, studentessa di Design presso il Politecni-co di Milano: vorrebbe andare a NY a studiare presso ilgruppo Improv Everywhere, fondato da Charlie Todd, giàprofessore di teatro. Questo gruppo si occupa di creare situa-zioni di caos o gioia in luoghi pubblici, come performanceartistiche. La filosofia che sta alla base delle loro azioni èquella di rendere luoghi i non-luoghi, di rendere più umaniquei posti in cui non c’è socialità.Questi non-luoghi ci circondano, sono i centri commerciali,sono i mezzi di trasporto, le autostrade, gli aeroporti, i campiprofughi, per esempio. Per attirare l’attenzione del Gruppo,Nicoletta ha ideato l’operazione1kiss4NewYork, e ha pensa-to di distribuire baci sulla guancia dei passanti in piazzaDuomo a Milano, con tanto di stampo di rossetto, per lascia-re un’impronta che trasformi la distanza in avvicinamento,fino al solidalizio per la sua causa. Ne stanno parlando tutti,la stanno invitando dappertutto a distribuire baci, solo lecase cosmetiche non si sono ancora fatte sentire, eppure dirossetto ne consuma! E’ probabile, anche possibile, cheNicoletta parta in tour con i suoi baci. E se arrivasse ancheda noi? Dove la porteremmo? In quali nostri luoghi e non-luoghi? Signor TomTom si rilassi, vada in ferie, non serve!Andremmo ad accoglierla al nonluogo aeroporto; poi lefaremmo percorrere il nonluogo autostrada famosissima;certamente le faremmo fare un giro su uno dei pullman surotaia (non chiamatemeli treni); l’accompagneremmo per unsalutino al CPT di Crotone (se non sarà esploso prima); e ungiretto nelle grandi gallerie commerciali? non si nega agliamici ecchepalle!, figurarsi ad una che viene per motivi distudio! Mentre lei distribuirebbe baci. Poi, però, la porte-remmo in qualche catoio, che aveva vissuto con i proprietarifino a quando non partirono per la ‘Merica, in seguito eramorto d’abbandono e adesso rivive per testa e mano di qual-che giovane intraprendente che ha voluto ridare senso a quelluogo, colmandolo di arte, cibi, vini, musica e parole. Vieni,Nicoletta, ti presenteremo altre e altri Nicoletta che sarannocontenti di ricevere il tuo bacio, e saranno ancora più felicidi regalartene. Potrai portare i loro baci alla ‘Merica e direche ogni non-luogo viene da un luogo; e che ogni luogo ha unsenso; e che per comprenderne il senso, questi luoghi devo-no essere sentiti, percorsi e capiti.Baciamoci, dunque, non è fuori luogo.

Che la verità stia nel mezzo non ne sono proprio sicuro.Piuttosto, sono convinto del fatto che la verità stia nella coppia.È come un bersaglio sta verità. C'è il centro: reale, circolare, piccolo, difficile da colpire che,talvolta, solo la minimale intimità tra due soggetti svela. Attorno ad esso ci sono altri cerchi sempre più grandi, ognunodei quali traccia l'invasione di un soggetto nuovo nella discussio-ne, segnala la lacuna dell'attendibilità del messaggio.La verità sta nelle stanze buie, dove si è certi di non averi altriascoltatori.Sta nelle discussioni tra due persone. Due, solo due. La vedi la verità, soprattutto quando litigano ad alta voce o,silenti, si scambiano confidenze.I gruppetti già mentono, perdono parti di se per quieto vivere.Le platee poi, il pubblico a cui si parla: gente a cui bisogna rac-contare ciò che vuole sentirsi dire.Niente di più falso di quella parola. Spesso, sempre più spesso.Platealmente. Veramente.Poi c'è il tuo mondo. Quello solitario.Quello sincero di una stanza o di una doccia, una confidenzanon catalogabile tra i cerchi del bersaglio, una verità che è ilbersaglio stesso, intero, completo. La tua verità, coscienza e vergogna, amore e odio di se.Una preghiera per la vita, una consapevolezza da registrarecontrovoglia, la protezione dai ricordi, l'allegria della compren-sione, l'autostima e il disprezzo.Nel 1939, il 13% della popolazione libica era italiana.Se ancora oggi fosse così, saremmo molto più abili a capire iproblemi di quella gente e non solo quelli di casa nostra, con lenostre intolleranze verso lo straniero. Non si tratta di costruire autostrade a Tripoli, ma di far venirefuori la verità e compensare i soprusi di Gheddafi, che primaerano di Mussolini, accogliendo, comprendendo, tollerando,amando il prossimo.“Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo laverità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regoladella nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienzanon è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta unabuona guida per la condotta individuale,L'imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un' insopporta-bile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno” M. Ghandi.Con immensa solidarietà ai popoli in lotta. Che la verità centri il bersaglio senza staccarsi mai più da esso.

Giuseppe Larosa Veramente, egregio signor Zecca, visto che ho fatto il primocommento mi sento messo in causa, e se lei leggerà ho parlatodi piaga sociale senza averlo letto ma solo dando uno sguardo altitolo. Credo che in queste cose sia inutile entrare in polemica....poi in secondo luogo si apprezza il pezzo e l'autore come credosia normale in un paese normale fatta di gente normale

Gioacchino Criaco Non è polemica quella che fate. E' chel'argomento è troppo coinvolgente edoloroso, per noi tutti. Ma è necessarioparlarne, soprattutto in famiglia.Grazie a La Riviera, che ci dedicaquesto spazio, e a voi che intervenite.

Daniela Larosa Apprezzabile articolo, mi auspico cheinsieme ad altro induca a serie riflessioni,noi adulti in primis. Bisogna smetterla dispegnere quella luce a cui accenna l'autore,anzi, mi auguro che la si accenda pervedere davvero.

Emilio Ierace I miei più affettuosi e sentiti augurisignor Gioacchino, per il suofuturo percorso, senza dubbioricco di successi, vista la mole disapienza che sa imprimere nellesue riflessioni..

Su la Riviera FB protagonisti i lettori

Mara RechichiQuesto articolo è un pugno nello stomaco. E' una fotografia senza ritocchi, tutto è dove è veramente. Cosa vogliamo ...fare? Sussultare e svegliarci o girarci dall'altra parte? Acominciare da qui, potremmo (si legga dovremmo) fare rivoluzioni. I padri, e le madri non andrebbero lasciati soli, e invece mi sa che le istituzioni e le "agenzie educative" noncomunichino più tra loro. Ripeto, non più. Pochissimo tempo fa era tutto un fiorire di servizi di contrasto al disagio e di promozione dell'agio. Si, dell'agio. E' ciò a cui bisognerebbetendere negli obiettivi di governo di un Paese. Agio non significa avere tutto e più del necessario. Significa creare opportunità sane,costruendole insieme alle famiglie, che aiutino inostri ragazzi e ragazze, bambini e bambine a comprendere che "dritto è chi è svelto di testa e non di mano". A parole non lo capiranno mai, i ragazzi e le ragazze, i bambini e lebambine, hanno bisogno di fare esperienza delle cose che noi predichiamo, hanno bisogno di sperimentare le sane opportunità. Imparano ciò che conoscono. Non sarebbe malevedere i genitori che si incontrano per promuovere azioni comuni a favore dei figli propri e di tutti i figli che, diciamocelo, in qualche modo sentiamo anche nostri.

Maria G. Cogliandro Urge più che mai unsaggio ritorno alvecchio detto "Botti epanelli fannu i figghiolibelli"!

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CLASSIFICA

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ATALANTANOVARASIENAVARESEREGGINAPESCARATORINOEMPOLILIVORNOVICENZAPADOVA

16 RETICACIA (PIACENZA)

15 RETISUCCI (PADOVA), CORALLI

(EMPOLI) 13 RETI

BIANCHI (TORINO)12 RETI

BONAZZOLI (REGGINA),GONZALES (NOVARA), BERTANI

(NOVARA)

Serie A

Domani Milan Napoli ci faràconoscere le reali velleità dellasquadra di Mazzarri in ottica scudetto

S P O R T

Atzori fiducioso, “nonguardo la classifica”

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GROSSETOALBINOLEFFECROTONEPIACENZASASSUOLOMODENAASCOLICITTADELLAPORTOGRUAROTRIESTINAFROSINONE

PADOVA - PIACENZALIVORNO - ASCOLIATALANTA - SASSUOLOCROTONE - TRIESTINAEMPOLI - CITTADELLAFROSINONE - GROSSETOMODENA - SIENANOVARA - VARESEPESCARA - ALBINOLEFFEPORTOGRUARO - TORINOVICENZA - REGGINA

Eccellenza

Roccella, non c’è due senza tre.Figliomeni, dopo Scalea e Castrovillari,sembra aver trovato la ricetta giusta

Promozione

Oggi Siderno - Brancaleone.L’ultima chance dei biancazzurri.Dito puntato contro i senatori

Una Reggina attenta, condue mediani a supporto diTedesco.

E' questa la nuova formulaprovata da Atzori dopo la par-tenza di Missiroli.

E Tedesco, migliore incampo, ricambia la fiducia delMister dimostrando di avereuna buona visione del gioco, ilpassaggio, la velocità e unbuon tiro.

In attacco il giovane Viola,dopo la “non esperienza aBenevento, trova la secondamaglia da titolare e diventapartner fisso di Bonazzoli inattacco.

I calabresi danno subitoprova di essere in ripresa dopoil momento “no” attraversatofino a un mese fa e, per laprima mezz'ora, si difendonocon ordine.

Per il Vicenza, intorno al '32,da segnalare un tiro pericolosodi Cellini, che si vede vanifica-re il goal da uno strepitosoPuggioni.

Nel calcio d'angolo che seguealla parata del portiere ama-ranto, il capitano vicentinoMartinelli riesce a mancare ungoal praticamente fatto, spa-rando il pallone alto sulla tra-versa.

Quando il primo tempo sem-

bra concludersi sul risultato dizero a zero, oltre il '45, la Reg-gina passa in vantaggio.

Tedesco batte rapidamenteuna punizione dal limite, sor-prendendo la difesa avversariae favorendo l'inserimento,sulla sinistra, di Rizzato.

Il difensore mette la palla alcentro dove il più abile èCosenza che sigla il vantaggioper gli ospiti. Subito dopo,

ghiotta occasione per Abbru-scato che però vanifica, a tuper tu con Puggioni, un istanta-neo pareggio.

Nella ripresa la Reggina sidifende bene e rallenta, conintelligenza tattica, i ritmi delgioco, anche se Tedesco, conun bel tiro, sfiora il raddoppio.Il Vicenza tenta in tutti i modidi pervenire al pareggio ma ladifesa avversaria si difende con

solidità. “Era una partita chetemevamo molto - ha dichiara-to un soddisfatto Atzori - e perquesto in settimana abbiamocurato ogni minimo particola-re. È stato un match moltoequilibrato ed il Vicenza pote-va anche pareggiare.

Noi, però, potevamo chiu-derla. La cosa importante,comunque, è che ci siamo dife-si bene, evitando di fare barri-cate”.

Con questa vittoria la Reggi-na consolida il quinto posto inclassifica, una posizione che, semantenuta fino a fine torneo,significherebbe play off pro-mozione, il giusto merito perquesti ragazzi che stannodando, ogni domenica, l’animain campo.

Le inseguitrici, però, sonoagguerrite e non perdono ter-reno. Ieri, infatti, Pescara,Torino e Empoli hanno vinto,restando così alle calcagnadella Reggina, pronte, allaprima disattenzione a “soffiar-le” il posto play off.

Conosciamo l’orgoglio diquesta squadra e del suo tecni-co, bisogna tenere gli occhiaperti, e il coltello ben strettotra i denti. Questo campionatoè ancora tutto da giocare.

D.S.

“Lascio per darvi una scossa”,queste le parole, tristi, affrante,addolorate, di Claudio Ranieri,allenatore, anzi ex, e uomobuono; costretto a rinunciarealla sua panchina, alla suaRoma, all’indomani della scon-fitta, assura, subita in rimontadal Genoa.

Stavolta, a pagare per tutti uninnocente. A Ranieri difficilerimproverare qualcosa; ancoradi più farlo se si considera lacampagna acquisti degna dellarecessione che sta colpendo ilpaese, o ancora, se si consideral’apporto dei suoi gladiatori,pecorelle smarrite in un cam-pionato che non gli ha concessonulla.

Il capitano ha abbandonato lanave, un altro, quello vero, cherisponde al nome di FrancescoTotti, pronto a prendersi ilcomando. Totti e Ranieri,Ranieri e Totti, il tran tranmediatico tra i due ha colpito ilpiù debole; il secondo sfilandosil’elmetto avrà forse gioito anchedella sconfitta.

Sulla panchina VincenzoMontella, zero esperienza inpanchina, catapultato sul palco-scenico della A dalla necessitàdi trovare un “pupo” che spo-sasse al meglio le idee del“pupone”, che ora potrà muo-verne i fili.

Lui dice di non sentirsi un tra-ghettatore, vuole costruire unprogetto serio e a lunga scaden-za; non ci crede nessuno.

Più che traghettatore, un tra-ghettato che non si metterà con-tro i senatori, Totti in primis,che lo aiuteranno a gestire que-sta fine di campionato. E a finestagione? Se su quella panchinasi sedesse da subito Ciccio Tottinon si scandalizzerebbe nessu-no, le bandiere hanno la precen-denza, evidentemente, anchesulla preparazione, sul lavoro,sull’esperienza.

Come quella di Ranieri, unuomo buono, da oggi un disoc-cupato, vittima, forse, dei suoisenatori...

Il pupo e ilpupone

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GIORNATA 28 MARCATORI

A Vicenza, cuore RegginaL’angoloRitorto

La Reggina, grazie alla rete di Cosenza, batte il Vicenza e consolida il quinto posto

Sala stampa:

Gira bene la Reggina, dopo lavittoria di Modena qualcosa, nelmorale della squadra, è cambiato,e i frutti iniziano ad arrivare. Loriconosce anche il tecnico, Gianlu-ca Atzori, sentito da Radio Tou-ring.

"E' stata una partita combattuta, icomplimenti sono superflui per imiei ragazzi ma li faccio volentieriquando offriamo prestazioni cosìimportanti. Godiamoci questi trepunti perchè sono davvero impor-tanti, ma dobbiamo continuare acamminare. La vittoria di Modenaci ha sbloccato, la palla nei piedinon scotta più e questo ai fini delrisultato finale è importantissimo.Davanti avevamo una buonissimasquadra che ha lottato fino alla fineper ottenere il pareggio. Fisicamentestiamo molto bene, mentalmente

stiamo recuperando le sicurezze checi permettono di correre con unsenso logico, in funzione del saperedove va la palla, dove il compagno tivuole. Sono felice della personalitàche i tanti giovani stanno acquisen-do, perchè era questo che Jack ed ilpresidente mi avevano chiesto. Lacrescita è evidente attraverso i risul-tati, questi ragazzi sono cresciutiacquisendo la mentalità per giocar-sela con tutti. Per vincere le partitebisogna crederci, dare tutto durantela settimana. La classifica continuoa non guardarla, perchè la Reggina,ad oggi, ha ampi margini di miglio-ramento. Il mio lavoro riprendedomani mattina, perchè martedìabbiamo una gara importante. Lasqualifica di Cosenza? Vediamo chiin settimana si meriterà di prendereil suo posto”

Il tecnico si gode il momento propizio. “Modena ci ha sbloccato”

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Mancini, accusato di stupro. Il brasiliano nega tuttoAmantino Mancini ex giocatore di Roma,Inter e Milan, è stato iscritto nel registrodegli indagati dalla Procura di Milano peruna presunta violenza sessuale commessa dalcalciatore nei confronti di una ballerina bra-

siliana durante un party organizzato daRonaldinho approfittando di uno stato disemi-incoscienza della giovane costringendo-la ad avere più rapporti sessuali durantequella notte provocandole diverse escoria-

zioni e lasciandole dei segni inequivocabiliche dimostrassero l’avvenuto abuso. Alleaccuse il calciatore risponde di non aver vio-lentato nessuno, la donna al momento deirapporti era consenziente

Il Napoli alla prova “scudetto”

CLASSIFICA

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MILANNAPOLIINTERLAZIOUDINESEJUVENTUSPALERMOROMACAGLIARIGENOA

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FIORENTINABOLOGNACHIEVOSAMPDORIAPARMALECCECATANIABRESCIACESENABARI

JUVENTUS - BOLOGNACATANIA - GENOABARI - FIORENTINABRESCIA - LECCECAGLIARI - LAZIOCESENA - CHIEVOPALERMO - UDINESEROMA - PARMASAMPDORIA - INTERMILAN - NAPOLI

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Serie A

In attesa del big match tra leprime due della classe che si sfide-ranno domani sera a San Siro, laserie A chiude il mese di febbraiocon gare che offrono, per svariatimotivi, elementi su cui soffermarci.Due le partite su cui maggiormentesi concentrerà l'attenzione: una èRoma - Parma, che ci dirà se l'“aeroplanino Montella” continua ilsuo volo dopo il recupero vittoriosodi Bologna di mercoledì scorso.

E visto che formazione che vincenon si cambia, il neo tecnico Mon-tella opta per un solo cambiorispetto al Dall'Ara: fuori Borriello,dentro Totti. L'altra partita di car-tello è Sampdoria - Inter, doveentrambe le formazioni hannobisogno vitale di punti: i blucer-chiati per uscire da una situazionedi classifica a dir poco imbarazzan-te, i nerazzurri per recuperarepunti considerato lo scontro fratri-cida tra Milan e Napoli.

Il campionato per i milanesi, orapiù che mai, diventa di basilare

importanza, considerato l'harakiridi mercoledì in Champions contro ibavaresi. Problemi di formazioneper l'Inter che tra infortuni e squa-lifiche, riproporrà capitan Zanetticome terzino destro e il rumenoChivu a fianco di Lucio al centrodella difesa.

Perdere ulteriore terreno neiconfronti della coppia di testapotrebbe dire una stagione da“zeru tituli”. A proposito di geno-vesi, i rossoblu di Ballardini apronola domenica al Massimino. Controil Catania, il Genoa spera di conti-nuare la striscia positiva per rag-giungere una posizione tranquilladi classifica. Classifica che assoluta-mente non è tranquilla per la squa-dra di casa. Simeone dopo la scon-fitta del San Paolo, sceglie una for-mazione meno rinunciataria propo-nendo Maxi Lopez dal primo minu-to.

Nel Genoa dentro l'eroe delderby Rafinha e una maglia da tito-lare dovrebbe averla anche Mesto.

Una Fiorentina senza particolarivelleità va di scena a Bari control'ultima della classe. Il cambio tec-nico sulla panchina biancorossanon ha portato per il momento ifrutti sperati; la matematica ancoranon lo condanna, ma difficilmenteil prossimo anno vedremo il Bari inserie A.

Il Lecce, che domenica scorsa haprovocato alla Juve una settimanatribolata, gioca a Brescia. Può gio-care per due risultati la squadra diDe Canio, mentre le rondinellehanno l'obbligo dei tre punti vistala terzultima posizione di classifica.

La quarta forza del campionato,la Lazio gioca in casa del Cagliari,ancora scottato per la sconfittasubita sabato scorso contro l'Inter.Donadoni schiera la formazionetitolare con Nené e Acquafresca inavanti coadiuvati da Cossu. Tra ipali biancocelesti non ci saràMuslera, fuori una ventina di giorniper infortunio, mentre torna Lich-steiner sulla fascia di sinistra.

Sorta di derby tra Cesena e Chie-vo visto che i due presidenti sonoomonimi. Il Campedelli cesenateha vissuto una settimana difficilecausa intemperanze di una frangiadegli ultrà che è contro Ficcadenti.

È più tranquillo invece Pioli, chedopo l'uno a due di sette giorni facontro il Milan, potrebbe acconten-tarsi anche di un punto. Partita daamarcord per Francesco Guidolinche con l'Udinese ritrova il “suo”Palermo al Barbera. Sempre accol-to con affetto dalla sua vecchia tifo-seria, nei novanta minuti dovràmettere da parte le emozioni, cer-cando di strappare punti pesantiche potrebbero valere l'Europa. Madi Europa ha bisogno anche lasquadra di Delio Rossi, che dopo ledue sconfitte consecutive, non puòpermettersi ulteriori passi falsi, pernon compromettere quanto dibuono fatto fino ad ora.

L' Europa del calcio non ci sorri-de, tra eliminazioni certe e moltoprobabili. Speriamo che il Campio-nato ci faccia tornare il buonumore.

Massimo Petrungaro

20 RETICAVANI (NAPOLI)18 RETIDI NATALE (UDINESE)15 RETIETO ‘O (INTER)14 RETIDI VAIO (BOLOGNA), MATRI (JUVENTUS)13 RETIIBRAHIMOVIC (MILAN)

Sarà sfida scudetto. A due giornida Milan-Napoli, MassimilianoAllegri invita i Mazzarri e i suoia uscire allo scoperto.L'esclusione di Cavanidall'undici iniziale nella gare diEuropa League contro ilVillarreal è per il tecnicorossonero la prova che anche aNapoli sono consapevoli dellaposta in palio. "Speravo che loschierasse ma è stato moltofurbo - dice a proposito dellascelta di Mazzarri - anche se sinascondono o tentano dinascondersi, è una sfidascudetto."Quella col collega azzurro,toscano come lui, sarà "una sfidadentro la sfida. Lui ha allenato aLivorno, io ci abito, siamo moltodifferenti ma siamo duesanguigni, anche se lui loesprime in modo diverso dalmio. Per quanto mi riguarda,penso che non serve semprealzare la voce o arrabbiarsi, cisono vari modi per poter esserelo stesso autorevoli". Milan-Napoli è anche il confronto traIbrahimovic e Cavani.L'attaccante uruguaiano "èancora molto lontano da Ibra,anche se è un giocatorestraordinario. Ibra ha detto cheper Mourinho avrebbe ucciso?Io non gli chiedo di uccidere, madi continuare a fare quello chefatto finora. E' stato un acquistostraimportante per noi e glichiedo di continuare a dare quelcontributo che ci ha dato finora,di fare la differenza in campo".

Trovarsi sulla panchinarossonera è quasi un privilegioper Allegri: "Sono al terzo annoin serie A e avere la possibilità diallenare il Milan può fare invidiaa tante persone, per cui miritengo fortunato. Ma ora cisono due mesi decisivi, sidecidono lo scudetto, la CoppaItalia e la Champions, noi siamoin corsa su tutti e tre i fronti esperiamo di portare a casaqualcosa".

In caso di risultato utile a San Siro, i partenopei di Walter Mazzarriproveranno fino alla fine a dire la loro in ottica scudetto

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Sala stampa

Allegri, “anche se il Napoli sinasconde sarà sfida-scudetto”

L’ascensore della settimana

Andrea Bertolacci: Il ventenne chemette in ginocchio la vecchia signora.L’8 in pagella la dice lunga sullepotenzialità del ragazzino scuolaRoma. Predestinato

Le Italiane in Europa: Milan, Roma,Inter e Napoli, tutte sconfitte, tutte arischio eliminazione. La prova tangibileche il nostro calcio è rimasto indietro.Perdenti

I l Rompipallone

Berlusconi assicura ilsuo appoggio a Roma2020: "Le atlete delbeach volley possonodormire a casa mia".

Sport

L’allenatore del Milan è coscente del valore dei partenopei

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E’ costato caro alla Valle Gre-canica il derby perso quindicigiorni fa contro il Sambiase.Due posizioni perse, che posso-no compromettere la lotta per iplay off.A scavalcare i melitesi, sia glistessi cugini lametini, che anchela Turris, grazia al colpaccioesterno a Noto. La lotta per la

vittoria del campionato rimaneuna “cosa a 3”; oltre alla capo-lista Ebolitana restano in sciaanche Casertana e Forza eCoraggio. Le inseguitrici sidovranno accontentare deglispareggi promozione. A con-tendersi gli ultimi due postiancora da assegnare una rosa dicinque squadre. Oltre alle due

calabresi anche Nissa, Turris eSapri. Oggi i ragazzi della ValleGrecanica sono chiamati a unaltro derby, stavolta control’Hinterreggio che sta attraver-sando un ottimo momento diforma. Partita difficilissima anche peril Sambiase che riceve i bene-ventani della Forza e Coraggio.

Dopo la pausa siricomincia con un derby

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CND

CLASSIFICA

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EBOLITANA

CASERTANA

FORZA E CORAGGIO

NISSA

SAMBIASE

TURRIS

VALLE GRECANICA

SAPRI

HINTERREGGIO

NOTO

33323024242322226

MESSINA

REAL NOCERA

INTERPIANA

ACIREALE

MARSALA

MODICA

MAZARA

ROSSANESE

ATLETICO NOLA

GIORNATA 28

ACIREALE - CASERTANAHINTERREGGIO - V. GRECANICAINTERPIANA - MESSINAMARSALA - NOTOMODICA - MAZARANISSA - EBOLITANAREAL NOCERA - SAPRISAMBIASE - F& CORAGGIOTURRIS - ATLETICO NOLARIPOSA: ROSSANESE

CLASSIFICA

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ACRIMONTALTOSCALEASOVERATOROCCELLAISOLA C.R.SERSALEGUARDAVALLE

2928242221161514

PALMESEN. GIOIESERENDECASTROVILLARIBOVALINESEBOCALECUTROREAL SERSALE

GIORNATA 24ACRI - SOVERATOMONTALTO - SCALEAGUARDAVALLE - BOVALINESEISOLA C.R. - CASTROVILLARIBOCALE - N. GIOIESER. SERSALE - CUTROROCCELLA - SERSALERENDE - PALMESE

Eccellenza

Figliomeni ha trovato la ricetta giusta?

Sport

Bovalinese

Dopo le botte, a Guardavalleritorna il calcio giocato

Tutto sommato il puntoconquistato domenica scor-sa al Cartisano deve esserebene accetto. La formazio-ne di mister Panarello haincontrato il Montaltosceso sul terreno di giocoprima del fischio di inizioda capolista, dopo la vitto-ria dell'Acri a Cutro sonoora i rossoneri di Andreolia guidare da soli la classifi-ca. Dicevamo del puntoche infatti fa muovere laclassifica con i ragazzi delpresidente Ferrigno checosì hanno avuto la possibi-lità di avvicinarsi alquint'ultimo posto, distanteuna sola lunghezza, dopo ilpasso falso interno delCastrovillari. Comunquel'obiettivo è quello di con-quistare quanto meno ilsest'ultimo posto, che con-sente di disputare lo spa-reggio retrocessione incondizioni di vantaggio,gara di ritorno in casa, oltreal fatto che in caso di parità

di punti e di goal dopo ildoppio confronto vorràdire mantenimento dellacategoria. Il che significa almomento tenere lontano ilBocale, a cinque punti,senza dimenticare che laformazione del popolosorione sarà ospitata fra qual-che domenica, alla dodice-sima giornata, e che all'an-data Milano e compagnicome si ricorderà si sonoimposti in trasferta per 2 a1. Comunque è meglio fareun passo alla volta e pensa-re di partita in partita, findalla giornata odierna. Gliamaranto viaggeranno allavolta di Guardavalle peraffrontare una formazioneche si gioca forse le ultimesperanze di poter guada-gnare un posto nei play off.Sarà un brutto ostacolo, maè giusto crederci. Nonsaranno della gara perchésqualificati, Alvaro, Ebani-sta e Romeo. A difenderela porta l'esperto Pelle.

Un Roccella semplicementestrepitoso riesce a sbancare ilMimmo Rende di Castrovillarial cospetto dei padroni di casalontano parenti della formazio-ne battuta nel girone di andatagrazie ad un calcio di rigore tra-sformato dall'inossidabile Criacoe concesso per un netto fallosubito da Pascu.

Dal cosentino la truppa delpatron Giannitti porta a casa trepunti pesanti e importanti, per ilmorale ma soprattutto per la clas-sifica. Consolidato il quinto posto,

comunque anche l'Isola CapoRizzuto che segue a due lunghez-ze ha vinto in trasferta a Scalea, diconseguenza la formazione bian-co stellata (Scalea) raggiunta inclassifica dal Soverato al terzoposto, è a soli tre punti.

Non era facile battere la forma-zione cara alla famiglia Di Diego,il Roccella ci è riuscito a conclu-sione di una gara quasi perfetta,solo nella prima parte dei primiquarantacinque minuti gli ama-ranto hanno sofferto, anche sedopo essere passati in svantaggio

sono riusciti dopo appena quattrominuti a riequilibrare il risultatograzie ad una zampata da pochipassi di capitan Calabrese. Ilprimo tempo si è concluso con laformazione di Figliomeni in van-taggio, rete del sorpasso messa asegno da Carrà.

Nella seconda frazione i localihanno tentato di pervenire al parisenza comunque mai rendersiseriamente pericolosi, solo duetiri dal limite che hanno sorvolatoanche se di poco, prima la traver-sa e poi il palo alla destra del por-

tiere Tropepi. Alla mezz'ora di fatto si chiude

la contesa, terzo goal del neoentrato Libri, con gli amarantoche poi hanno sprecato tre - quat-tro nitide palle goal. Ormaicomunque la pratica Castrovillariè andata in archivio e si dovràpensare alla gara odierna, con laconsapevolezza di essere in gran-de crescita fisica e mentale. Al“N. Muscolo” sarà ospitato il Ser-sale, una formazione che si giocale ultime possibilità di entrarenella griglia play off, proprio a

discapito dei padroni di casa checomunque al momento hannocinque lunghezze di vantaggio.Ma la formazione di Rosati devefare i conti con Calabrese e com-pagni che vogliono anch'essi i trepunti da mettere in cascina, eanche per “vendicare” sportiva-mente parlando ovviamente, l'im-meritata sconfitta subita all'anda-ta. E poi da sempre si dice non c'èdue senza tre? Allora, vittoria conlo Scalea, vittoria col Castrovillarie infine. vittoria col...

Lorbuon

Dopo la vittoria contro lo Scalea, battuto anche il Castrovillari (in trasferta). Il quinto posto è consolidato, anche se l’Isola...

La Valle Grecanica testerà le ambizioni dell’Hinterreggio

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Promozione

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BRANCALEONE

SIDERNO

REGGIO SUD

TAURIANOVESE

CATONA

M. DI GIOIOSA

MAMERTRESELICESE

DAVOLI

2727262422212016

MONTEPAONE

BAGNARESE

N. RIZZICONESE

CITTANOVESE

GALLICESE

AFRICO

SAN LUCA

LOCRI

GIORNATA 24SAN LUCA - LOCRI

SIDERNO - BRANCALEONE

TAURIANOVESE - MAMER

BAGNARESE - GALLICESE

CITTANOVESE - AFRICO

CATONA - RIZZICONESE

MONTEPAONE - M. DI GIOIOSA

REGGIOSUD - DAVOLI

3-21-0

1-0

CLASSIFICA* una gara in più

La partita contro il Brancaleone, solo fino a qualche settimana fa, doveva essere la gara della verità. Ora l’entusiasmo è scomparso come sonoscomparse le vittoriedel Siderno. Se si vince domani si può sperare. Gli altri due risultati condannerebbero i biancazzurri a sicuri play off

Ormai il Marina di Gioiosa non si puònascondere, può ambire a conquistare unposto nella griglia play off, anche se ègiusto dire che l'obiettivo stagionale adinizio stagione della società era quello diraggiungere una tranquilla salvezza, cer-cando allo stesso tempo di mettere invetrina qualche giovane, la maggior partesono indigeni, che compongono l'organi-co guidato sapientemente da Cosimo Sil-vano. Infatti il quinto posto è a solo unpunto dopo che l'ultima giornata, l'ottavadel girone di ritorno, è stata favorevole aigiallo rossi che hanno chiuso positiva-mente la pratica Bagnarese, ancora pro-tagonista il fantasista Carbone autore diuna doppietta nel 3 a 1 finale.

Sono quattro le formazioni che da quialla fine della regular season si giocano itre posti per partecipare alla tanta desi-derata appendice del campionato. Oltrealla truppa di mister Silvano, Taurianove-se, Reggio Sud e Catona, ed infatti tutti etre hanno perso. L'altra formazione saràuna fra Brancaleone e Siderno, al

momento la più indiziata è quest'ultima,oggi comunque ci sarà lo scontro diretto.

Il Brancaleone di conseguenza saràpromosso in Eccellenza, anche se nel cal-cio mai dire mai, ed i ragazzi di Fiorenzaper sperare nel miracolo dovranno asso-lutamente nella gara odierna al Raciti,vincere. Sette giorni fa Frascà e compa-gni hanno ottenuto il decimo risultatoutile consecutivo, otto vittorie e duepareggi, un cammino da prima della clas-se. Nel girone di ritorno conquistati benventi punti (sei vittorie e due pareggi),solo la capolista Brancaleone ha fattomeglio avendo guadagnato un punto inpiù.

Il rammarico aver disputato un bruttogirone di andata, solo diciassette i puntial giro di boa.

Per la gara in riva al Tirreno comun-que, mister Silvano dovrà fare a meno diScattereggia e Carbone, entrambi squali-ficati. Pesante l'assenza del fantasista(Carbone) in forma smagliante, determi-nante nelle ultime gare.

Siderno, l’ultimo appello

Non è andato a buon fine per l’Africo,l’incontro-scontro salvezza che , ieri li havisti difronte alla Cittanovese.

Entrambe, bisognose di punti pesantiin ottica salvezza (i pianigiani stanno unpo meglio), conoscevano l’importanzadella gara.

A fare la differenza, forse, solo il fatto-re campo, che, a fine partita, ha regalto itre punti alla compagine della piana, gra-zie alla rete di Musumeci.

Altra gara con i riflettori puntati sulfondo della classifica, quella vinta dallaBagnarese ai danni della Gallicese. Conquesta sconfitta i reggini, sono quasi con-dannati ai play out.

I biancazzurri di Bagnara, invece, dopoun inizio di campionato “difficile” hannotrovato la strada giusta e stanno cercan-do una “comoda” salvezza. Tre a due ilfinale, in una gara ricca di reti e di colpidi scena

In ottica Play Off, vince, invece, il Reg-gio Sud, che, tra le mura amiche, batte ilDavoli di Ciccio Esposito, grazie a unarete del capocannoniere del torneo Chi-rico.

Lr

Gli anticipi

Africo, sconfitto nelloscontro salvezza

Meno di un mese fa Siderno - Branca-leone avrebbe avuto una cornice di pub-blico mai vista, entusiasmo alle stelle, efasti degli anni passati, rinverditi, comele speranze di rivedere il Siderno in unacategoria più consona al paese.

Oggi, dopo le evidenti defaillances diAfrico, Bagnara e Marina di Gioiosa, lechance di vincere il campionato rasenta-no lo zero.

La capolista Brancaleone, nel frattem-po, ha sbagliato poco e niente, ha accu-mulato lunghezze e punti di vantaggio, esi è assestato a un rassicurante più 7 chetoglie, decisamente, speranze e certezzeai biancazzurri.

Ovviamente, in caso di vittoria, la vit-toria del campionato potrebbe tornarein discussione.

A quattro punti, e conoscendo ilcalendario, non di certo semplice (gliuomini di mister Brando dovrannoafforntare tre trasferte difficili comeMarina di Gioiosa, Bagnara, e Africoall’ultima giornata) degli amaranto, èlecito continuare a sperare, o meglio asognare.

Ma allo stato attuale è quantomenolecito chiedersi, con quale spirito, conquale entusiasmo il Siderno può pensa-re di vincere questa gara.

Il Brancaleone arriva al Raciti colmorale alle stelle, sa che a Siderno(beffa del destino) potrebbe festeggiarela promozione (anche se non matemati-ca) in Eccellenza; di contro, il Siderno silecca le ferite e ancora si chiede perchèun campionato, con il girone d’andatada incornicare, è stato buttato alle orti-che. Di sicuro sono venuti a mancare, inun momento così importante, gli uominicardine della squadra, i vari Mammolen-ti, Carabetta, lo stesso Catalano, o anco-ra Accinni, hanno clamorosamente“bucato” le ultime prestazioni, metten-do a rischio un intero campionato. Que-sti calciatori “navigati” dovrebberoprendere esempio dagli “under”, il cuisupporto in termini di fatica e sudorenon è mai mancato, come non è maimancata quella cattiveria agonistica cheè latitata negli uomini con più esperien-za. Oggi si può vincere, solo se il Sider-no si convincerà di poter fare il Siderno.Quello che ha concluso il girone d’anda-ta senza perdere mai e subendo solo 4reti. Quel Siderno non avrebbe pauradel Brancaleone, quel Siderno gettereb-be il cuore oltre l’ostacolo per un risulta-to positivo. Non quello delle ultimegare; purtroppo.

Ritornando al calcio giocato, oggi siregistrerà l’assenza dello squalificatoAccinni, in campo al suo posto Serra, isupporters sperano nel gran cuore delragazzo, in passato capace di deciderequalche altra partita “bollente”. In dub-bio anche Antonio Marulla e Candido,infortunati e non ancora al 100%. Oggiserve vincere, il resto sono solo parole...

Peppe Rit

Ormai i giallorossi non possono più nascondere le loro ambizioni play off

E sono dieci...Marina di Gioiosa

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3030la RivieraDOMENICA27 FEBBRAIO2011

Riprova oggi a Filogaso il Mona-sterace a ricominciare una nuovaserie positiva dopo il ritorno allavittoria di domenica scorsa alBosco-Lombardo contro il Gimi-gliano. Un 3 a 0 firmato dalle reti di capi-tan A. Zannino e degli under,Cavallaro e De Leo, che hannoconsentito oltre che di interrom-pere la serie negativa che duravada tre giornate nelle quali la for-mazione di mister Condemi è usci-ta dal terreno di gioco senza punti,anche di acciuffare in graduatorial'ultima antagonista, con la qualeperaltro si è in vantaggio, visto chein terra catanzarese il risultato èstato positivo per i padroni di casache hanno trionfato per 3 a 1. E la rete messa a segno a Gimiglia-no da Schiavone fa pesare l'agodella bilancia a favore dei ragazzicari al presidente Zannino, nelcaso le due formazioni dovesseroterminare la regular season a paripunti. Un' affermazione piena cheè servita pure per fare un salto tri-plo in graduatoria, in virtù dellesconfitte di altre rivali, nello speci-fico Petrizzi e Badolato, l'altracome detto era l'ultima antagoni-

sta (Gimigliano) ospitata sul terre-no di contrada Bua. Ora ilquint'ultimo posto occupatoappunto dal Petrizzi è a due lun-ghezze. Il girone di ritorno era ini-ziato con una vittoria interna, bat-tuta la N. Limbadi, a cui era segui-to il pareggio esterno con la N.Filadelfia, gara giocata in camponeutro a Santa Maria di Catanza-ro. Adesso si dovrà dare continuitàal risultato positivo, fin dalla garaodierna nel secondo consecutivoscontro diretto, visto che la forma-zione del vibonese ha gli stessipunti del Monasterace. Sarà ilquarto confronto stagionale,all'andata Coniglio e compagni sisono imposti con un perentorio 3 a0. Doppio confronto in CoppaCalabria nei quarti di finale.Pareggio interno, mentre poi interra vibonese un 2 a 1 che ha con-sentito ai ragazzi cari al factotum“Turi” di approdare alla semifinaledella competizione. Mercoledìprossimo 2 marzo gara di andata aPolistena, il 16 dello stesso meseovviamente a campo invertito,retour match. Ma è meglio fare unpasso alla volta è pensare al cam-pionato.

Prima Categoria D

Il Monasterace incerca di certezze

Un anno di squalifica, tantosono costati gli isterismi chehanno rapito il portiere delMammola Franco, in occasionedella gara di domenica scorsa.Gioiosa - Mammola sospesadurante il primo tempo perun’aggressione all’arbitro del-l’incontro.

Franco, da quanto si legge nelcomunicato del Giudice Sporti-vo, è reo di aver preso per ilcollo l’arbitro. Squalificato finoal 30 giugno, invece Vallelonga,anche lui colpevole di averspintonato il direttore di gara,finito poi a terra. La gara, al

momentod e l l asospensio-ne sull’ 1-0 a favoredei locali,è stataassegnata,a tavolinoalla stessacompag i -ne gioio-sana.

Arrivano altri tre punti per il GioiosaJonica, questa volta dal Giudice Spor-tivo, dopo che il difensore Murdocca (sospeso dalla società fino al terminecampionato) ha aggredito il direttoredi gara , domenica scorsa nel derbydella vallata del torbido a Gioiosa coni locali in vantaggio dopo una rete con-testata di Papalia con il fischio deldirettore di gara qualche secondoprima per un fallo dei difensori mam-molesi sullo scatenato Tavernese . Ilpresidente del Mammola SalvatorePazzano dopo la decisione in settima-na della lega afferma “ Sono moltodispiaciuto della decisione del giudicesportivo , in quanto ha penalizzato unnostro calciatore Giuseppe Vallellongasqualificandolo fino al trenta giugno

malgrado il calciatore non fosse coin-volto nei fatti accaduti domenica scor-sa questa è stata una vera ingiustizia.Come facilmente si può evincere dalfilmato televisivo che durante questigiorni la televisione presente alla garaha trasmesso. Quindi come societàpresenteremo il ricorso per evidenzia-re la realtà dei fatti. Gli uomini dimister Rocco Logozzo proseguonointanto il loro cammino e dopo 21giornate rimangono ancora imbattute,ma avranno di fronte ancora 9 batta-glie per portare a compimento il loroobiettivo quello della promozione chefino ad oggi la squadra gioiosana meri-ta ampiamente per l'ottimo giocomesso in mostra e per i risultati ottenu-ti. Intanto ieri il Bianco è uscito sconfit-

to sul terreno di Lazzaro per 4 -3 unrisultato rocambolesco che confermacomunque gli alti e bassi della squadradel presidente Carone che a questopunto dice quasi addio ai sogni diaggancio alla capolista. Oggi per i ragazzi del presidente Cele-stino Rossi grande opportunità perallungare ulteriormente in classifica,anche se contro la N. Deliese non saràfacile; il Gioiosa cercherà di continua-re la sua striscia positiva ormai darecord. I pianigiani invece sono allaricerca di un piazzamento play off.Ritorna alla vittoria la BenestareNati-lese di Peppone Amato e di Blefari checon un secco 2-0 rimanda battuto undiscreto San Roberto. Il Mammoladopo i fatti di Gioiosa ha trovato ieriuna buona vittoria contro un belAcciarello che per 38 minuti è stato invantaggio grazie alla prodezza di Aiel-lo che con un gran calcio di punizioneha trafitto il giovane portiere Prestia.Al 38' ci ha pensato Lombardo miglio-re in campo insieme a Scali e Laarib ariequilibrare le sorti della gara, il difen-sore ha fatto tutto da solo sulla sinistrae poi dal limite dell'area con un bel dia-gonale ha trafitto il portiere regginoper il pareggio mammolese. Nellaripresa il Mammola è sembrato piùdeterminato il solito Nicodemo Scali alminuto numero otto con una bellagirata in area ha regalato la rete vitto-ria al mammola con il centrocampistamammolese che ha dedicato la rete

vittoria alla sua ragazza Giulia presen-te in tribuna. Il finale con L'Acciarelloin avanti ma con il Mammola che hacontrollato molto bene grazie all'otti-mo reparto difensivo guidato da Com-misso e Raschellà molto autoritari, iviola di mister Larosa in contropiedehanno sfiorato la terza rete con Laaribe Spatari. Oggi tute da seguire il restodelle gare di prima categoria soprat-tutto la super sfida Polistena Antoni-mina e Caulonia Santa Cristina con iragazzi di mister Gianni Scigliano nonvogliono fallire l'appuntamento con lavittoria tra le mura amiche del Dicone.

Nicodemo Barillaro

Giudice sportivo, unanno al portiere Franco

Mammola, tre punti dopo la rissa

Sport

1) SCALEA - GUARDAVALLE2) PALMESE - ROCCELLA3) N. GIOIESE - RENDE4) BOVALINESE - ACRI5) BRANCALEONE - CITTANOVESE6) AFRICO - BAGNARESE7) DAVOLI - TAURIANOVESE8) RIZZICONESE - SAN LUCA9) M. DI GIOIOSA - REGGIO SUD10) GIOIOSA J. - BENESTARNAT11) ANTONIMINA - FALCHI M.12) BIANCO - CAULONIA13) REAL - MAMMOLA14) S. CRISTINA - POLISTENA14 + 1) LOCRI - SIDERNO(RIS.ESATTO)

- Le schedine possono essereconvalidate GRATUITAMENTE,a fronte di un acquisto minimo solopresso il bar tabaccheria Rescignodi Gioiosa Jonica- Le giocate devono pervenireentro le ore 12.00 del sabato cheprecede le gare- In Caso di più 14 e 14 +1 ilpremio verrà estratto tra chi ne hadiritto (i pronosticatori non estrattiavranno diritto a caffè per una settimana)

Gare del 5 e 6 Marzo1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 14 + 1)

Regolamento

Viale delle Rimembranze, 160Gioiosa Jonica (Rc)

I premi14+1: Cellulare Nokia C314 pronostici: Buono da E 60,00 spendibilepresso Pneumatici Rescigno13 pronostici: Cappuccino + Cornetto peruna settimana12 pronostici: 2 Aperitivi (Crodino)11 pronostici: 1 Aperitivo (Crodino)Da 6 a 10 pronostici: 1 Caffè

Convalida

CONCORSO N 12

Dopo la sospensione della gara contro il Gioiosa, il Mammola torna al calcio giocato e ai tre punti

4742403837353533

GIOIOSA J.BIANCO

POLISTENA

MAMMOLA

ANTONIMINA

N. DELIESE

LAZZARO

MOTTA S.G.

3129262222161410

BENESTARNATILESE

SANGIORGESE

CAULONIA

SAN ROBERTO

REAL

S. CRISTINA

ACCIARELLO

FALCHI MAROPATI

GIORNATA 22BENESTARNAT - SAN ROBERTO

CAULONIA - S. CRISTINA

LAZZARO - BIANCO

FALCHI - MOTTA S.G.MAMMOLA - ACCIARELLO

N. DELIESE - GIOIOSA J.POLISTENA - ANTONIMINA

SANGIORGESE - REAL

2-0

4-3

2-1

1-0

CLASSIFICA

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3131la RivieraDOMENICA27 FEBBRAIO2011

Cacio e sociale

Sport

Continuano le iniziative a favoredei ragazzi, grazie alla scuola cal-cio Us Gioiosa Jonica, che insie-me al comune e alla partnershipdella Provincia di Reggio Cala-bria, hanno istituito più di 100borse di studio da distribuire airagazzi della scuola calcio, 3 allescuole calcio del territorio che siiscriveranno e parteciperanno altorneo del 13 Marzo e una allascuola media del comune gioio-sano. Il progetto rientra in unaserie di iniziative, con base trien-nale, che prevedono la tuteladella corretta crescita dei bambi-ni. Dopo "Sosteniamoci" questa èun'altra iniziativa nata dall'idea diDomenico Rescigno, attivissimoresponsabile della scuola calcioUs Gioiosa(coadiuvato da LuigiDemartino nell’organizzazionedel progetto), attento oltre che alcalcio giocato, anche alle proble-matiche sociali, che spesso afflig-gono la gente, e di riflesso anche

i bambini del nostro territorio.Il progetto si dividerà in tre fasi.La prima, prenderà il via già il 13Marzo. Infatti, un torneo, checelebrerà la ricorrenza dei 150

dell'unità d'Italia, prevede la par-tecipazione di qualunque scuolacalcio voglia aderire (per infor-mazioni potete contattare ilresponsabile Domenico Rescigno

al 339-7699361), assegnerà leprime tre alle migliori classifica-te, per un totale di 1.000,00 euro.Il torneo, che si svolgerà in'unicagiornata infatti metterà a con-fronto le tante scuole calcio esi-stenti nel comprensorio creandola base per una futura collabora-zione tra le scuole.Poi, la presentazione, previstaper la giornata del 21 marzo, chevedrà la presenza, oltre che delleIstituzioni, con a capo l'assessoreProvinciale allo Sport AttilioTucci, Rocco Agrippo, AntonioScali, l'assessore regionale Can-deloro Imbalzano, le amministra-zioni comunali della zona, quelladel responsabile e organizzatoredel progetto con un gruppo dipartner privati che hanno sposatol'iniziativa, e di un grande calcia-tore che milita in una grandesocieta' professionistica, il cuinome sara' comunicato a breve. Il torneo dovrebbe prevedere

anche la presenza di MonsignorMorosini, vescovo di Locri, chebenedirà la manifestazione.Anche le scuole poi, sono chia-mate in causa; infatti un'altraborsa di studio sarà assegnataalla scuola Media di GioiosaJonica. Gli alunni, infatti, saran-no protagonisti dovendo svolgereun tema a scelta tra le tre tracceche verranno proposte, che sag-geranno i loro propositi di cresci-ta culturale e sociale. I tre vincitori, oltre a ricevere unpremio, avranno anche diritto auno stage di un giorno presso laredazione de "La Riviera", testatagiornalistica partner dell'iniziati-va. L'assegnazione delle restantiborse di studio, avverrà a favoredi 100 bambini, iscritti alla scuolacalcio, che saranno premiati, aseconda di alcuni requisiti (cheverranno resi noti in occasionedella conferenza stampa).

Peppe Rit

[email protected]

Un mister targato Juve per i bambini dell’Accademy

Grande successo dell'Accademiaarti marziali e kickboxing, direttadal professore Giuseppe Cavallo, alcampionato nazionale di combatti-mento sportivo del settore kickjitsuFIKBMS e arti marziali vietnamitedella WTKA. Nell'efficiente palazzetto dello sportdi Velletri, in provincia di Roma,dove erano stati posizionati bendieci quadrati di gara, considerata lapresenza di oltre 1.200 atleti, gliatleti del dottore Cavallo hannoottenuto piazzamenti prestigiosi intutte le categorie e classi di garanonché nel combattimento armato.Straordinarie le prestazioni di:Carlo, Micaela e Silvia Cataldo, tregemelli che hanno mostrato unaclasse e una tecnica che ha suscitatol'ammirazione generale; DomenicoPanetta e Pierangelo PerrucciTundo, che hanno eliminato tutti gliavversari, evidenziando delle dotitecnico - atletiche eccellenti e sisono dovuti scontrare nella finaledove ha prevalso il primo; GretaGarelli, che ha ottenuto il primoposto nella categoria femminile e ilsecondo in quella mista, superandomolti avversari di sesso maschile;Matteo Renna, primo classificato,che ha sbaragliato tutti gli avversari

trovandosi di fronte il compagno dipalestra, Giuseppe Romanello;Antonio Congiusta, che alla suaprima esperienza assoluta in un tor-neo nazionale, ha vinto il primoposto; Rosanna Fuda, Giovanni Bri-guglio, Domenico Legato e DarioRiggio, che hanno combattutobenissimo e sono stati superati, nellafinale; Debora Palumbo, che hadimostrato una tecnica eccellenteclassificandosi prima; Valeria Cru-citti, seconda in varie categorie.Ottima la prestazione di RoccoGarelli junior, nel combattimentoarmato e bene hanno fatto anche idue gemelli Angelo e Rocco Garel-li, Maria Spanò, Andrea Palumbo eAndrea Gerace. Da evidenziare,infine, l'impeccabile e professionalecomportamento dei presidenti digiuria e degli ufficiali di gara, chehanno operato sotto l'attenta super-visione del maestro Mastrulli,responsabile del settore vietnamitaFIWUK - WTKA. Per la grande estorica vittoria ottenuta, al maestroCavallo sono giunti i complimentisia da parte del presidente delCONI Praticò, sia dell'assessoreprovinciale allo sport Tucci, oltreche dal presidente del CONI pro-vinciale, Filocamo.

Potrebbe essere portoghese ilfuturo del giovanissimo attac-cante Lorenzo De Leo, attual-mente nel settore giovanile delCatanzaro. Causa i gravi proble-mi societari del sodalizio cala-brese, il giovane ha avuto mododi gravitare nel giro della PrimaSquadra. E'il Benfica la squadra che haposato gli occhi su di lui.De Leo, assistito dal managercalabrese Domenico Mafrica, èstato osservato da un emissariodella società portoghese, convin-cendo lo stesso osservatore.Nei prossimi giorni, il managerdel ragazzo e il Benfica potreb-bero definire la trattativa.

Scuole Calcio

Visita alla scuola calcio sidernese di Attila Malfatti, mister dei giovanissimi della JuventusSi è svolta a Siderno, lunedì 21 feb-braio 2011, la terza visita ufficialedella stagione 2010-2011 a curadella National Academy Juventuspresso l'ASD Football Five Sider-no'94, prima ed unica società dilet-tantistica della provincia regginaad essere affiliata ufficialmentealla Juventus Soccer School. L'alle-natore dei Giovanissimi della FCJuventus, mister Malfatti, ha fattovisita all' Academy Juventus diSiderno sotto l'occhio vigile di unamoltitudine di genitori giunti aSiderno da ogni parte della Locri-de al fine di osservare la sedutad'allenamento dei propri bambinidiretta magistralmente dal tecnicojuventino. La prima parte dell'alle-namento ha visto protagonisti ibambini appartenenti alla catego-ria ESORDIENTI, allenati damister Carlo Romeo, i quali sonostati sottoposti ad una serie di eser-citazioni tecniche e test atletici di

particolare intensità. A seguire, èstato il turno dei bambini dellecategorie PICCOLI AMICI ePULCINI, allenati rispettivamenteda mister Francesco Falotico emister Raffaele Iannopollo, i qualihanno partecipato a giochi ed eser-cizi molto divertenti e coinvolgenti.Al termine della seduta d'allena-mento, mister Malfatti con la diri-genza dell'ASD Football FiveSiderno '94 (Presidente AndreaRacco, Ds Lello Roberto, Respon-sabile tecnico Boris Campo eaddetto stampa Pasquale Archinà)hanno incontrato i genitori deibambini presso la sede dello Juven-tus Club Doc Siderno "GianlucaPessotto" per esporre loro conestrema competenza le linee guidae gli obiettivi del progetto JuventusSoccer School. Appuntamento atutti ai primi di aprile quando avràluogo la quarta visita ufficiale dellastagione.

Scuola Calcio Gioiosa, piovono borse di studio

Accademia Depaim,successi anche a Velletri

Arti Marziali

Il giovanissimoDe Leo verso ilBenfica

Scuole Calcio

Il 21 Marzo prossimo verrà presentato il progetto che vede l’assegnazione di oltre 100 borse di studio

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32la RivieraDOMENICA27 FEBBRAIO2011

“Rilancio degli investimenti produttividelle piccole e medie imprese nell’ambitodi tutto il territorio provinciale e possibi-lità, per le stesse, di diversificare il propriobusiness favorendo dinamiche occupa-zionali”. Con questo importante obiettivo, il set-tore Attività Produttive della Provincia

di Reggio Calabria, in collaborazione con Fidart Cala-bria (Consorzio Fidi Unitario dell’artigianato Calabre-se), ha elaborato un progetto per facilitare l’accesso alcredito delle piccole imprese. Gli Istituti di credito con-venzionati, allo scopo, con la Provincia di Reggio e conFidart Calabria, già in questa prima fase di sviluppo delprogetto, sono la Banca Popolare del Mezzogiorno, laCarime e l’Unicredit.Il progetto che la Provincia intende sviluppare attiva unplafond di 14 milioni ed 824 mila euro. “Le agevolazioni di questo progetto fortemente voluto e

finanziato dalla Pro-vincia –ha evidenziatol’Assessore alle Atti-vità Produttive, Anto-nio Scali- riguardano ilpossibile ottenimento,da parte delle piccoleimprese attive ed ubi-cate nell’ambito delterritorio provinciale,di una garanzia dicopertura -che saràrilasciata da FidartCalabria- fino al 70%del capitale erogatodalla banche in con-venzione con l’EnteProvincia”.“Il finanziamento ban-cario attivabile –hacontinuato l’Assesso-re Scali- può arrivarefino a 200.000 euro, darestituire entro 7 anni,a tasso agevolato esenza l’obbligo di for-nire garanzie patrimo-niali da parte delleaziende. Per finanzia-menti superiori ai200.000 euro, FidartCalabria garantirà ilcapitale con il propriofondo consortile”.Un sincero ringrazia-mento alle Associa-zioni di categoriadegli artigiani ed alleBanche l’ha formula-to il Presidente dellaProvincia, GiuseppeMorabito, il quale,valorizzando l’impor-tanza della collabora-zione sviluppata harimarcato come“risulta evidente checon il finanziamento diquesto progetto, in unperiodo di crisi comel’attuale, la Provinciaha inteso facilitare

l’accesso al credito delle imprese, alleviando il rischio neiconfronti del sistema bancario, con un ruolo anticiclicoimportante, al fine di salvaguardare la competitività ed ilivelli occupazionali”. Il modello di domanda per la presentazione delle prati-che sarà reperibile, già nei prossimi giorni, presso leAssociazioni di categoria e le banche convenzionate oscaricabile dal sito internet della Provincia (www.provin-cia.rc.it) o da quello di Fidart Calabria.

Provincia: un sostegno per l’accesso al credito e lo sviluppo delle PMI

“NELLAFOTO

GIUSEPPEMORABITO E

ANTONIO SCALI

I. P.

Offerte e domande

DAI MERCATI ESTERI

Newsletter informativaProvincia Reggio Calabria

OFFERTE

Settore: Caffè Paese: MacaoAzienda offre caffè verde in chicchi, tor-refatto.

Settore: Pesce d'allevamentoPaese: NorvegiaAzienda offre salmoni e trote salmonateintere, a filetti e a porzioni, fresche ocongelate.

Settore : CoccoPaese : VietnamAzienda offre noci di cocco fresche.

Settore : Funghi secchiPaese : PoloniaAzienda offre funghi secchi confeziona-ti.

Settore: RubinetteriaPaese: TaiwanAzienda offre rubinetti per bagno e cuci-na, soffioni doccia e accessori per ilbagno.

Settore: Articoli sanitariPaese: Hong KongAzienda offre articoli sanitari, accessorie arredo bagno.

Settore: Attrezzature da giardinoPaese: Regno UnitoAzienda offre carriole.

Settore: Attrezzature agricolePaese: CinaAzienda offre spandiconcime.

Settore: Macchine agricole usate Paese: RomaniaAzienda offre macchina seminatricemais a 4 fila.

Settore: LegnamePaese: Regno UnitoAzienda offre tronchi e legname segato.

DOMANDE

Settore: Mangimi ecologiciPaese: SpagnaAzienda cerca granturco, soia, piselli efave.

Settore: Olio e grassiPaese: TaiwanAzienda cerca produttori di sansa diolio d'oliva.

Settore: Frutta frescaPaese: Paesi BassiAzienda cerca 24 t di frutta fresca,mele, arance.

Settore: OrtofrutticoloPaese: RomaniaAzienda cerca patate fresche, cipolle,carote, frutta e verdura.

Settore: BevandePaese: GiapponeAzienda cerca birra di malto italiana.

Settore: EnogastronomicoPaese: CanadaAzienda cerca prodotti alimentari evini di qualità medio-alta.

Settore: AgroalimentarePaese: GiapponeAzienda cerca formaggi grattugiati,pomodori pelati a pezzetti in tetrapak,olio di semi di girasole in PET da 1 lt.

Settore: Segatrici Paese: UruguayAzienda cerca squadratrice circolareper tronchi di diametro 30cm, sega cir-colare multipla per tronchi di diame-tro 12cm; linea semi-automatica per laproduzione di pallets.

Settore: Materiale da ferramentaPaese: PortogalloAzienda cerca produttori di viti, ferra-menta per mobili, materiale elettrico edi fissaggio.

SINTESI PROGETTO*Per la realizzazione del progetto, la Con-venzione prevede la partecipazione dellaProvincia di Reggio Calabria, di FidartCalabria e di tre Istituti di Credito (BancaPopolare del Mezzogiorno, Carime e Uni-credit) con una rete di sportelli sufficiente-mente ampia sul territorio;*I beneficiari sono le Piccole e MedieImprese in attività (per come previstodalla normativa europea);*Le agevolazioni riguardano soltanto lagaranzia sino al 70% del capitale erogatodalle banche convenzionate, sino ad unmassimo di 200.000 euro, con limite didurata di 84 mesi e senza l'obbligo digaranzie patrimoniali da parte delleimprese;*Intervento di FIDART Calabria con pro-pri fondi per 100.000 euro che, insieme alfondo della Provincia di Rc, vanno a costi-tuire un plafond di 14.824.000 euro perinvestimenti;*Per gli investimenti superiori ai 200.000euro, Fidart garantirà il capitale con il pro-prio Fondo Consortile;*Eliminazione dei costi delle spese perl'attuazione della Convenzione;*Realizzazione di un efficace Piano dicomunicazione dell'iniziativa, con il coin-volgimento delle Banche aderenti allaConvenzione;*Presenza di un rappresentante della Pro-vincia di Reggio Calabria nel ComitatoTecnico per il rilascio della garanziafideiussoria;*Fare emergere energie imprenditorialiinespresse sulla base della bontà del pro-getto da finanziare superando l'ostacolodelle garanzie patrimoniali;*Rilancio degli investimenti su tutto il ter-ritorio provinciale con la possibilità didiversificare il proprio business, favorendodinamiche occupazionali;*Analisi del contesto da parte del settoreattività produttive della Provincia di Reg-gio Calabria con l'indicazione dei possibiliinvestimenti innovativi.

Page 33: riviera 27-02-2011

Le nostre sedi

Fiere in Italia

Fiere all’estero

Gare d’appalto internazionali

Paese Gara: SvizzeraTitolo: Porte in legnoDescrizione: Porte interne in legno incluse di intelaia-tureScadenza: 04/03/2011

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LEGNO & EDILIZIA - Mostra Internazionale sull'Impiego del Legno nell'Edili-zia - Verona - dal 17 al 20 marzo, organizzatore: Piemmeti s.p.a., www.legnoee-dilizia.com

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MECSPE 2011 - Fiera Internazionale della Meccanica Specializzata e dell'Indu-stria Manifatturiera - Parma - dal 24 al 26 marzo, organizzatore: Senaf srl,www.mecspe.com

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CULTURA

Il secolo di Tommaso CampanellaSTORIA MERIDIONALISTA DELLA LETERATURA CALABRESE. VIII

34la RivieraDOMENICA27 FEBBRAIO2011

PASQUINO CRUPI

Possiamo cominciare così. Il Seicen-to è un secolo assai complesso: tantocomplesso che la storiografia non èancora pervenuta a conclusioni con-cordi. Vorrei subito ricordare cheBenedetto Croce nella sua poderosaStoria dell’età barocca in Italia avevaconnotato il Seicento come il secolodel Barocco, e questa connotazionelasciava fuori problemi e questioni,destinati successivamente ad emer-gere. In definitiva, del Seicento ilFilosofo dello Spirito considerava ilpensiero filosofico e storico, la poe-sia e la letteratura, la vita morale. Enon c’è dubbio che il Croce e i cro-ciani guardavano al Seicento comeal secolo della decadenza. Un po’prima, assai prima pesa sul Seicento,secolo dello sfarzo esteriore e delvuoto interiore, la rappresentazionenegativa che il Manzoni ne fa ne Ipromessi sposi. Più recentemente, Rosario Villari harealizzato un volume dal titoloL’Uomo barocco (Laterza, Bari1991). In questo ampio e rigorososaggio antologico l’orizzonte è spo-stato dalla cultura del secolo alle“istituzioni, ideologie, mentalità estrutture sociali”1, e il Seicento civiene innanzi come il secolo delribellismo, e dell’inquietudine, dellatransizione, come “un’epoca di acce-lerazione delle trasformazioni” (2).Sfilano nell’antologico saggio la figu-ra dello statista, del soldato, delfinanziere, del segretario, del ribelle,del predicatore, del missionario,della religiosa, della strega, delloscienziato, dell’artista, del borghese. Il Seicento è un secolo che ricomin-cia dalla sconfitta del secolo pre-cedente. Il Cinquecento, infatti, sipuò qualificare come il secolo dellasconfitta: la Riforma di Martin Lute-ro ha il suo contrario nella Controri-forma, Huldreich Zwingli, cheoperò in Svizzera, pagò con la vita losforzo di novità. E assai pesante fu lasconfitta degli anabattisti nel cuiprogramma c’erano forti tensionisociali. Schiacciate furono pure lecorrenti ereticali italiane e calabresi. Il XVII secolo eredita dal secoloprecedente la crisi della riforma reli-giosa e, in un certo senso, anche del-l’aspirazione ad una vita migliore.Secolo inquieto, che non promuoveperò nessun progresso. È il secolodelle grandi guerre, è il secolo in cuila cultura, nel suo insieme, assolvead una funzione conservatrice e rea-zionaria. E la poesia, se propriovogliamo ricorrere ad una termino-logia moderna, è poesia d’evasione,di fuga dai problemi reali. Non sipuò dire che la letteratura italianaabbia sempre avuto questa spinta afuggire dalla realtà. Vocazione,peraltro, non episodica e antica.

La poesia barocca in Calabria

In questa sede – voi lo capite – a menon tocca fare un discorso puntualesulla poesia barocca. Mi tocca, sem-mai, l’obbligo di dirvi che alla scuola,divenuta asfissiante corte, di Giam-battista Marino si segnalano poetibarocchi calabresi di buona qualità,come il misurato Francesco DellaValle, nato ad Aiello Calabro negliultimi anni del XVII secolo e mortoa Cosenza, forse dopo il 1627, e losmisurato Cesare Monizio, medico

umanista di Taverna dove visse emorì nella seconda parte del Seicen-to. Il Della Valle è autore di due raccol-te poetiche: le Rime, pubblicate aRoma nel 1618, e le Lettere delleDame e degli Eroi, che videro la lucea Venezia nel 1622. BenedettoCroce ne fa menzione nel suo Liricimarinisti (Laterza, Bari 1910). Poetamarinista nel significato estremodella parola non lo fu. Solo le antite-si concettuali lo qualificano comepoeta barocco, che procede dallalezione di Francesco Petrarca. Németafore né iperboli abbondano nelsuo registro poetico. Marinista estremo fu, viceversa, ilMonizio, autore di due poemetti, LaTalia (Napoli 1647) e Il Vesbo furioso(Ivi, 1647). Nei quali dà piena dimo-strazione di essere centrale rispettoai due maggiori canoni del marini-smo: la rappresentazione di temi,mai prima sfiorati dalla letteratura

italiana, come il neo, il guanto, ilsalasso, il fazzoletto, l’oriolo, la luc-ciola, la pulce, i pidocchi, il vino, e ilrovesciamento ironico dei grandipoemi dei poeti classici. Così è LaTalia, poemetto, intonato al vino.Così è Il Vesbo furioso, che rifà ilverso all’Orlando furioso. Né alcuno aveva osato interrompereil pudore della letteratura italiana infatto di sesso, che è cantato semprecome amore: il primo impasto ses-suale, senza l’anticamera del matri-monio, si ha nell’Orlando furioso.C’è, però, qui il fatto, l’unione diMedoro e Angelica, ma non ladescrizione del fatto. Un prete di Aprigliano,Duonnu Pantu, vissuto nel XVIsecolo, scrive il poema degli organigenitali. Cosa del tutto straordinariasol che si pensi che il poema è gene-re letterario alto, destinato a illustrieroi dei quali vengono cantate legesta. I due poemetti – ma non vor-

rei urtare i sentimenti dei lettori –La cazzeide e La cunneide sono pub-blicati per la prima volta da LuigiGallucci nel 1896 a Castrovillarinella raccolta Poesie Calabre. Gli stu-diosi di Duonnu Pantu – da Piromal-li agli altri – animati da spirito ghi-bellino, hanno esaltato in Lui ilpoeta- sacerdote che rivendica lalibertà della carne contro l’occlusio-ne secolare del corpo. L’errore diottica è evidente: i due poemettisono incorniciati dalla poetica delbarocco, poetica dello sbalordente edello stupefacente. Il movimento èverso lo sbalordente e lo stupefacen-te, e lo strumento è la materia osce-na. Nel solco della tradizione cin-quecentesca si svolge ScipionePasquale, nato a Cosenza nel 1580,e morto a Casale di Monferrato, nel1624. Le Rime e prose di Scipione Pasqua-le, scritte nel periodo romano, vide-ro la luce soltanto nel 1703 (oraSoveria Mannelli 2005) ad opera diNiccolò Amenta, che vi premise unritratto biografico dell’Autore. Vi silegge visibilissimo un marinista pur-gato. Scipione Pasquale, che non hadimenticato il Petrarca, letto neglianni dell’adolescenza, è un conse-guente e rigoroso seguace di mons.Giovanni Della Casa. Scrisse pure inlingua latina una Storia della guerradi Monferrato. Come vedete, i lette-rati calabresi, per nulla slegati daquel che succede altrove, sono pre-senti nella poesia barocca. Questo èimportante sottolineare. Anche senon è stato sottolineato.

La reazione antimarinista

E passiamo ad altro. Dall’Italia meri-dionale, dalla Calabria, da Napoli dadove si era issato GiovambattistaMarino, parte, nella seconda metàdel Seicento, il moto di reazione con-tro le forme tronfie del barocco, cheavevano invaso prosa e poesia. Ad opera di un folto gruppo d’intel-lettuali napoletani, come FrancescoD’Andrea, Leonardo di Capua, Gio-vanni Alfonso Borrelli, e d’intellet-tuali calabresi, come Gregorio Calo-prese, Gaetano Argento, SerafinoBiscardi, Tommaso Cornelio la nuovascienza penetra nel vecchio regno diNapoli con l’introduzione delle operedi Cartesio, Gassendi, Leibniz, New-ton, Galilei. Né stette ferma la cultu-ra letteraria. I calabresi Pirro Schetti-ni e Carlo d’Aquino, il sardo CarloBuragna (Cagliari 1634-Napoli 1679)produssero nella poesia lo stesso urtoantibarocco e antimarinista della cul-tura scientifica. “E perciò nella prosa(come contemporaneamente nelverso col Buragna e con lo Schettini,e con la ricezione dell’Arcadia) ripre-sero a modello i toscani o, se usaronoil latino, lo ricondussero alle migliorifonti; e molti cominciarono a scriverein stile andante e di conversazione,avendo l’occhio unicamente all’ordi-ne e alla chiarezza” 3. Dunque, tra iprotagonisti attivi del rientro nellapoesia classica un posto di primariaimportanza spetta al cosentino PirroSchettini. E scusate se è poco.

NOTE1 R. Villari, Introduzione a L’Uomobarocco (Laterza Bari 1991), p. XIII.2 Ivi, p. XIV.

DA SINISTRA BENEDETTO CROCE E ANTONIO PIROMALLI

Gli intellettualinapoletani e

calabresiintrodussero la

nuova scienza nelvecchio regno di

Napoli con le operedi Cartesio, Leibniz,Newton e Galilei. E

il sardo CarloBuragna e il

cosentino PirroSchettini mandaronoin frantumi la gonfia

poesia barocca.

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CULTURA35la RivieraDOMENICA27 FEBBRAIO2011

Italia eri grandi e pulita,ma d'acchjdunu tu fusti docchjàta!Cumanda a tutti parti 'a malavita,no 'nc'è città chi non è ddrogata!

Ora lejìmu sempri brutti fatti,e ssimu chjìni ggià cchjù d'i 'na butti!Si guvemata, Italia, 'i ggenti matti,vidi sempri li stessi farabutti.

'Sti guvemanti toi nui 'ndi scialamu,'ndi dassanu 'i facimu chi volimu:licenza 'i mmazzamu e 'i rrobbamu,abbasta però dopu 'i 'ndi pentimu!

Pòvara Italia undi tu rrivasti...Pòvara tia 'nda cchi mani cadisti!Tu tanti belli figghj stramandasti,e dda virgogna 'u pettu non ti pisti.

Tu eri 'nu giardinu chjìnu 'i hjuri,ma ora ti vindisti pe' dinari!Perdisti tuttu: 'a facci e ll'onùri,cosi chi non si ponnu rriparari.

Italia, Italia chi ti pozzu fari,si ttuni no 'ndai ricchj pe' sentiri?'Ndi fai gghjuttìri gròmuli amari,cu' Cavalieri a festini tutt'i siri!

PASQUALE FAVASULI(Africo 23 novembre 1936)pubblica nel 2003 la suaprima raccolta di poesie inlingua dialettale Non sacciucomu faci stu mundu pe' migira presso l'importanteeditore Luigi Pellegrini diCosenza . Analfabeta comeMastru Brunu, la poesia glivenne dal cuore. L'occhiosuo s'aggira nella realtà, e ladescrive con grandeprecisione. Temi paesani etemi nazionali s'intrecciano.Non risparmia davvero ilmondo politico, il mondotelevisivo e il mondo delcalcio, così come lamodernità, che ha invaso esconvolto la civiltà contadina.Cronaca dei nostri poveritempi e cronaca del tempoche fu. Cronaca del tempodel dominio della'ndrangheta e dei festini diBerlusconi.

PASQUALE FAVASULI

CANTAMI O DIVA(MA IN DIALETTO)

ITALIAera una volta una nazione all’avanguardia nei settori dellainformatica, del petrolchimico, del nucleare e della medi-cina. Una classe politica mediocre e servile, insieme agliinteressi contrastanti degli Stati Uniti, ha determinatonegli anni 60 del secolo scorso, l’interruzione degli esperi-menti di

Adriano Olivetti, di Enrico Mattei, di Felice Ippolito e di Domeni-co Marotta. L’Italia sta tuttora pagando le conseguenze del ritardoin questi settori strategici. I quattro eroici personaggi, ostacolati, uccisi o processati dalloStato che avevano fatto progredire ed emancipare, sono i protago-nisti del libro edizione Donzelli. Adriano Olivetti è l’imprenditore illuminato che intende concilia-re capitalismo e socialismo i quali separatamente si erano dimo-strati incapaci di rispondere ai bisogni dell’uomo. Egli unisce l’in-teresse dell’impresa e quello dei lavoratori per i quali realizza case,asili, attività culturali, integrando persino le prestazioni sanitariepubbliche. Per questo è visto con diffidenza dagli industriali tradi-zionali. L’ingegnere Olivetti, oltre ad essere anticonformista per natura, èanche lungimirante: in collaborazione con l’università di Pisa pro-duce nel 1959 l’Elea 9003, il primo calcolatore a transistor com-merciale della storia che alla fiera campionaria di Milano vince ilpremio Compasso d’oro per il design. E’ il primo calcolatore almondo interamente transistorizzato , ed è concepito per la produ-zione in serie.I successi informatici della Olivetti subiscono un duro colpo il 9

novembre 1961 quando Mario Tchou, il geniale ingegnere dellaboratorio di ricerche elettroniche Olivetti, pioniere dell’informa-tica italiana, muore in uno scontro con un camion. L’incidentesuscitò dubbi sull’esistenza di un complotto per uccidere Tchou,considerato il contesto politico nazionale e internazionale. L’azien-da italiana stava facendo concorrenza agli Stati Uniti che mirava-no al monopolio in un settore importante dal punto di vista milita-re e civile. Inoltre, l’ingegnere Tchou, di origini cinesi, era stato con-tattato dalla ambasciata della Cina che era interessata a svilupparestudi sui calcolatori. Il computer P101 realizzato nel 1965 dall’ing.Pier Giorgio Perotto è l’ultimo gioiello della Divisione elettronicadell’Olivetti (Deo). Considerate le sue dimensioni ridotte e il suoprezzo, circa due milioni, rappresenta il primo personal computerdella storia. Dopo la morte di Adriano Olivetti, le società pubbli-che e private che subentrano nella proprietà dell’azienda cedono

la Deo alla General Eletric. E’ la fine della gloriosa avventurainformatica italiana. Il 27 ottobre 1962 si conclude il sogno di Enrico Mattei il cui con-tributo alla indipendenza energetica e alla formazione del polopetrolchimico, consentono all’Italia di fare parte dei paesi più indu-strializzati del pianeta. La vicenda del nucleare italiano è altrettan-to travagliata. La ricerca in questo campo, promossa dal fisicoEnrico Fermi che si trova in America, è sostenuta particolarmentedal suo collega Edoardo Amaldi e dall’ing. Felice Ippolito che diri-ge il Centro informazioni studi ed esperienze (Cise), una società

senza scopo di lucro che intende favorire lo sfrutta-mento industriale dell’energia nucleare, diventeràsegretario del Comitato nazionale per l’energianucleari (Cnen), Il Cise, che è composto da aziendeprivate, è contrario alla nazionalizzazione dell’ener-gia elettrica che avverrà nel 1962 con la costituzionedell’Enel. Ippolito diventa consigliere dell’Enel emantiene la carica nel Cnen. Nel giro di pochi anni,dal 1962 al 1964 vengono costruite tre centralinucleari che pongono l’Italia al terzo posto fra lepotenze occidentali per produzione di energia elet-trica da fonte atomica, dopo Gran Bretagna e StatiUniti. Nasce subito un dissidio tra il Cnen di Ippoli-to che spinge sul nucleare e l’Enel che è contraria. Illeader del Partito socialista democratico GiuseppeSaragat appoggia l’Enel e attacca Ippolito, accusan-dolo di dilapidare il denaro pubblico. Dalle accusepolitiche all’intervento della magistratura che arrestaIppolito, il passo è breve. Anche in questa occasione

si ipotizza l’intervento statunitense per favorire le multinazionalidel petrolio e bloccare la tecnologia nucleare in un paese troppocondizionato dai partiti di sinistra e per questo a rischio. Un annodopo, nel 1964, viene ingiustamente arrestato anche DomenicoMarotta, che aveva commesso solo degli illeciti amministrativi persveltire la burocrazia dell’Istituto superiore di sanità che sotto lasua guida erano diventato leader nella produzione farmaceutica enella ricerca terapeutica. Anche in questo caso la burocrazia, unitaalla miopia di alcuni politici e di alcuni magistrati italiani, sarannodeterminanti per bloccare lo sviluppo scientifico.

LIBRI: “ IL MIRACOLO SCIPPATO” DI MARCO PIVATO

Sangue e manette contro il progresso scientifico

C’

In alto: Adriano Olivetti. In basso: Enrico Mattei

In alto: Felice IppolitoIn basso: Giuseppe Saragat

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36la RivieraDOMENICA27 FEBBRAIO2011

di Antonio FalconeSUNSET BOULEVARD

CINEMA & MUSICA

hiladelphia. Rocky Balboa (Sylvester Stallone), pugile male in arnese, partecipa ad un incontro in un club di periferia, vincendolo ed intascan-do il relativo premio; dotato di prestanza fisica e di buon cuore, Rocky tira a campare facendo da tirapiedi ad un gangster italoamericano; cor-teggia goffamente una ragazza, la timida Adriana (Talia Shire), commessa in un negozio d’animali, riuscendo ad invitarla fuori una sera grazieall’insistenza del fratello di lei, Paulie (Burt Young). L’amore nascente e ricambiato lo spinge ad abbandonare la vita da sbandato, il non impe-gnarsi seriamente nell’attività sportiva, come gli rimprovera l’allenatore ed ex boxeur Mickey (Burgess Meredith), mandandolo via dalla pale-stra. L’occasione per riscattarsi gli viene offerta dal campione dei pesi massimi di colore Apollo Creed (Carl Weathers), che, in prossimità deifesteggiamenti per il bicentenario della nascita della nazione americana, mancando al momento un avversario famoso con cui battersi per ilcampionato mondiale, decide, furbamente, di dare un’opportunità “a un poveraccio di pelle bianca”; Rocky, lo “stallone italiano”, accetta l’in-contro, si allena duramente e nonostante l’evidente inferiorità resiste sino al 12° round, rialzandosi ad ogni caduta e reagendo agli attacchi, risul-tando il vincitore morale, visto che la vittoria è assegnata al campione ai punti.Film a basso costo dall’inaspettato successo di pubblico e vincitore di tre Oscar nel ’77 (miglior film, regia, montaggio), Rocky lancia nell’olim-po dello star system un attore allora pressoché sconosciuto, Sylvester Stallone, autore anche della sceneggiatura, e dà rilievo ad un regista certopoliedrico ma discontinuo e strettamente di mestiere, John G. Avildsen, circostanza che li lega entrambi, curiosamente, al tema di base del film,oltre a quello dello sport quale spinta alla rivalsa sociale. E’ la filosofia espressa a suo tempo da registi come Frank Capra: gli uomini onesti edi buona volontà, anche se apparentemente “perdenti” e spesso ai margini della “normalità” del vivere sociale, anche nei momenti più tristi econfusi, magari facendosi forza di sentimenti quali l’amicizia e l’amore, possono perseguire il diritto alla conquista se non propriamente dellafelicità, almeno di un loro successo personale. Non a caso lungo la narrazione ad ognuno dei vari losers (Adriana, il fratello Paulie, l’allenatore Mickey) è concessa una possibilità di riscatto;collegato strettamente alla figura di Stallone, al suo fisico, interprete apparentemente afasico, ma dotato di un minimo funzionale d’espressi-vità, il film è certamente un prodotto commerciale, che darà vita a 5 seguiti, ma girato con cura, un melodramma che miscela abilmente clas-sici ingredienti, a partire da quelli più propriamente sentimentali, concretizzandosi in uno speranzoso ottimismo di fondo, quello espresso dallacapacità di cadere in piedi, dell’importanza della lotta e del resistere rispetto alla vittoria pura e semplice. Memorabile il tema portante dellacolonna sonora (Bill Conti), Gonna fly now.

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le loro terre all'epoca dell'Italia repubbli-cana del 1949. La vera storia raccontatain un monologo che ha interessato tuttigli spettatori e tenuto l'attenzione dall'ini-zio alla fine dello spettacolo.Una produzione Teatro studio Mediter-

n questo clima di fervore e di pre-parativi per la celebrazione di 150anni dell'Unità d'Italia ben si collo-ca lo spettacolo di Gregorio Cala-

bretta:“Apettando ancora Garibaldi”,presentato venerdì scorso,18 febbraiopresso l'Auditorium del “Palazzo dellaCultura” a Locri Con un titolo alquantoironico, ma che ben rende l'idea di quelloche è stato e che forse ancora stiamoaspettando che ci sia, uno spettacolo ose-remmo dire storico, oltre che educativo.Finalmente una reale rappresentazionedi quello che fu l'arrivo dei garibaldini nel1860 e l’eccidio dei braccianti di TorreMelissa che semplicemente reclamavano

I

mette in scena Garibaldi

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Page 37: riviera 27-02-2011

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CINEMA GARIBALDIPolistena, info: 0966/ 932622

La classifica dei film più vistial cinema questa settimanadi Antonio FalconeLA RECENSIONE

emmine contro Maschi è uno spin-off del precedente Maschi contro Femmine, sempre Fausto Brizzi alla regia e stessoteam di sceneggiatori (il regista, M. Martani, M. Bruno, Pulsatilla), i quali non sono riusciti ad andare oltre la mesta con-ferma dei propri limiti, sia per l’impostazione, formalmente corale ma tendenzialmente volta a visualizzare una serie disketch, sia per la banalizzazione dell’ eterno conflitto tra i sessi, pur con una maggiore attenzione alla interazione tra i varipersonaggi e alle sfumature sentimentali. Protagonisti quanti nell’episodio precedente erano semplici comprimari e vice-versa, la trama scorre, ancora una volta, su 4 binari essenziali: Valeria (Francesca Inaudi), maestra elementare, è la com-pagna del bidello Rocco (Salvo Ficarra), eterno bambinone collezionista di figurine e musicista in una cover band dei Bea-tles insieme al suo grande amico Michele (Valentino Picone), sposato con Diana (Serena Autieri), convinta invece che ilmarito abbia abbandonato gli intenti “artistici” e sia dedito solo al lavoro; Anna (Luciana Littizzetto), androloga, e Piero(Emilio Solfrizzi), benzinaio, sono sposati da 20 anni, lei sensibile e colta, lui rozzo ed infedele. Persa la memoria causa un banale incidente, Piero sarà “riformattato” da Anna nell’uomo dei suoi sogni; Marcello (Clau-dio Bisio), chirurgo plastico, e Paola (Nancy Brilli), impiegata, divorziati da anni, tanto che lei ha ormai un nuovo compa-gno, sono costretti a tornare a vivere insieme alla notizia che l’anziana madre di lui (Wilma De Angelis), sempre tenutaall’oscuro di tutto, ha pochi giorni di vita. Anche se nell’impianto messo in scena si avverte una maggiore concretezza, alivello stilistico e drammaturgico, rispetto al citato precedente, il film naufraga nel mare della delusione estrema, tra luo-ghi comuni, ovvietà e citazioni troppo tristi ed impudiche (la dettatura della lettera tra Ficarra e Picone, da Totò, Peppinoe…la malafemmina) per poter essere definite omaggi, vignette visualizzate (una per tutte, la botta contro un palo causavisione di una procace fanciulla) e qualche situazione divertente; tutto fa brodo nel consueto minestrone “Brizzi e lazzi”,donne leonesse ma non atte al divertimento puro e semplice, a meno che non sia quello di rompere le palle a mariti e com-pagni, ovviamente farfalloni e zuzzurelloni, per plasmarli a proprio uso e consumo, giustificato dalla didascalia iniziale, unafrase di Charles Darwin, “il maschio scelto dalla femmina non è colui che sembra più attraente, ma colui che la disgusta dimeno”. Parafrasando, lo stesso può dirsi degli spettatori che, sull’onda crescente dell’intrattenimento leggero e non volga-re, sul quale mi sono spesso soffermato, finiscono, loro malgrado, per accettare un po’ di tutto, complici la scarsa volontàdegli autori di voler osare qualcosa in più, per esempio una maggiore articolazione e conseguente approfondimento, sem-pre restando nel campo della commedia, quella vera, senza ammiccamenti alle fiction televisive.

Femmine contro maschiF

E cco le candidature ufficiali per gli Oscar 2011. Il discorso del Re, è in corsa per 12 candidature; 10 invece, quelle per il western deifratelli Coen Il Grinta; 8 ciascuno per The social network e Inception; The fighter ne conquista 7. Il premio Miglior pellicolase lo giocheranno Black Swan , The fighter , Inception , I ragazzi stanno bene , The King s Speech (Il discorso del Re), 127 ore,The social network, Toy story 3, Il Grinta e Winter’s bone . L’Italia non è purtroppo in corsa per il miglior film straniero “La primacosa bella del nostro Virzì non è nemmeno arrivato alla selezione finale. Peccato.C

UR

IOS

ITÀ

Manuale d’amore 3 / 17.30 - 20.00 - 22.30

OSCAR 2011, IL DISCORSO DEL RE FA LA VOCE GROSSA, 12 NOMINATION

Femminecontro maschi1

di Enrico Brizzi con Ficarra e Picone,Claudio Bisio, Lucia-na Littizzetto

€ 1.347.585,00

Amore & altririmedi2

di Edward Zwick con Jake Gyllenhaal,Anne Hathaway, Oli-ver Platt

€ 1.274.948,00

Il cigno nero3

di Darren Aronofskycon Mila Kunis, Nata-lie Portman, WinonaRider, Vincent Cassel

€ 1.098.966,00

AI CONFINI DEL SUD

Paola Turci in concerto & Luciano Pezzano in mostra

Paola Turci e Luciano Pezzano. Una musicista ed uno sculture. Due singolari persona-lità artistiche per due importanti eventi – un concerto ed una mostra – racchiusi in unsolo appuntamento: quello di questa domenica pomeriggio presso il Palazzo della Cul-tura, sito in via Trieste, a Locri.L’incontro con la mostra “Fiume di pietra” di Pezzano, a cura di Marò D’Agostino, èprevisto a partire dalle ore 17:30, mentre il concerto della cantautrice romana, che suo-nerà insieme a Massimo Cusato, alle percussioni e batteria, e a Pierpaolo Ranieri, albasso e contrabbasso, aprirà i battenti alle 18:30. Dopo il concerto, alle 20:30 circa,seguirà un terzo momento nel quale lo scultore Pezzano presenterà le sue opere al pub-blico. Tali incontri artistico-culturali sono il frutto dellarinascita del famoso festival di musica etnica e din-torni “Ai confini del Sud”che, dopo dieci anni dibrillante attività, in cui era riuscito a fondere ilradicamento nel territorio meridionale emediterraneo alla visibilità nazionale, nel2008 ha chiuso i battenti. La sua odiernaripresa è avvenuta grazie all’iniziativa dellaEtna Productions di Massimo Cusato – sto-rico fondatore e direttore artistico della ker-messe – che, in collaborazione con CineVittoria, FM Eventi e Arkè Studio, e con ilsupporto logistico del Comune di Locri,di Studio54 Network e del settimanale“La Riviera”, propone questa “Antepri-ma Musica e Arte” all’insegna dellamusica d’autore italiana e di unascultura “catartica” realizzata nellepietre di granito del mar Ionio. Seil concerto ripercorrerà la miglioreproduzione artistica della Turci, lacui intensità e versatilità l’ha por-tata più volte a cimentarsi inesperienze fuori dai canoni stan-dard della canzone italiana (sipensi, ad esempio, alle sue col-laborazioni con il coreografoe danzatore Giorgio Rossi,ma anche a quelle con MaxGazzé, Marina Rei e Car-men Consoli), le “parole dipietra” di Pezzano, nelle lororappresentazioni archetipi-che, mireranno a liberare l’es-senza dalla forma e a disvelare isegreti dell’universo e i misteri dell’animoumano.

raeo, interamente allestita dall'autore,regista ed interprete che, arricchendolocon video ed immagini,alternando dialo-ghi dialettali all'italiano, è riuscito a porta-re sulla scena la storia di una famigliacalabrese, il cui capofamiglia era tal Cic-cio Barbaro, e dei suoi figli. Insomma tregenerazioni con le loro storie che s'intrec-ciano con quelle di tutto un popolo: quel-lo calabrese.Il testo, spiega l’autore, “fonde in un’uni-ca trama i racconti di tre scrittori, Leoni-da Repaci (La marcia dei braccianti diMelissa), Francesco Perri (Emigranti,1928) e Saverio Strati (Mani vuote) chenel corso del ‘900 hanno affrontato ildramma delle lotte dei contadini del Sude dell’emigrazione massiccia che ha svuo-tato campagne e paesidel Mezzogiorno”Un monologo minuzioso, forse anchetroppo nella parte centrale, ma che, puressendo tale, è stato apprezzatissimo daipresenti, affascinati e finalmente feliciche qualcuno avesse descritto la realtàstorica della nostra terra.Soddisfatto l'Assessore alla Cultura, prof.Commisso:”noi abbiamo il dovere diricomporre la nostra identità che è statamassacrata all'epoca. Oggi siamo i mag-giori sostenitori dell'Unità d'Italia, mavorremmo che la realtà storica finalmen-te fosse conosciuta da tutti!”

LUCIA FEMIA

CINEMA & MUSICA

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38la RivieraDOMENICA27 FEBBRAIO2011

Il turismo ecosostenibile come punto di forza della nostra regione. Istituito il premio “Calabria Maior”

FRANCESCA RAPPOCCIO

Anche la Calabria ha partecipato alla 31 ̂edi-zione del Bit, la Borsa internazionale per il turi-smo, tenutasi a Milano dal 17 al 20 febbraio.Quest'anno la città dello Stretto ha perfino otte-nuto un rilevante riconoscimento. Procediamoperò con ordine. La tradizionale kermesse haofferto agli stand provenienti da ogni regione d'I-talia la possibilità di proporre strategie di marke-ting e tecniche di valorizzazione delle sedi turisti-che. Tante le iniziative proposte dalla stessa Cala-bria sono state improntate sui principi del turi-smo ecosostenibile: la rivalutazione dei parchi, lapeculiarità dei comuni dell'entroterra e delle cin-que Province. Inoltre la Regione Calabria hapresentato anche il Premio “Calabria Maior”, unriconoscimento istituito quale segno di apprezza-mento e riconoscenza rivolta a quanti, nelmondo dell'informazione, hanno dedicato giustaattenzione alla regione. Tra le novità importanti, anche il potenziamentodell'attività aeroportuale con l'avvio di nuovi volida e per la Calabria e riguardano Air Malta, cheattiverà il collegamento Roma - Reggio; EaglesAirlines aumenterà da tre a quattro i voli setti-manali dal “Tito Minniti” per Venezia; sarannoattivati due voli per Bologna e riprenderà anchela tratta Lamezia - Venezia. Dall'incontro all'e-vento milanese, è emersa anche l'intenzione diattivare, nel periodo estivo, due voli internazio-nali da Reggio con destinazione Germania eFrancia del Sud. Eppure il momento maggiormente gratificante èstato il conferimento, da parte della Ministra delTurismo Michela Brambilla, del premio città“animal friendly” (amica degli animali) al Comu-ne di Reggio Calabria, nella persona dell'Asses-sore al ramo Enzo Sidari. Ebbene sì, non a unastruttura, a un progetto turistico o a un'ideaimprenditoriale, ma all'attenzione per gli anima-li che viaggiano a seguito dei loro padroni, disci-plinati grazie a una bella ordinanza emanata dalsindaco Raffa.Da un certo punto di vista il riso è inevitabile. Èmeravigliosa l'idea che la città abbia questa sen-sibilità nei confronti degli animali, ma fa sorride-re che a tal evento si premi un aspetto chedovrebbe essere successivo alla creazione di realistrutture e servizi accattivanti per il turista, oggiquanto mai carenti. Analizziamo una delle tantecriticità per fare turismo: il trasporto aereo.Nonostante i buoni propositi, un turista comearriva in città se non ci sono mezzi per raggiun-gere le varie località interne o costiere e non esi-stano strutture, ad esempio balneari, che possa-no definirsi tali? Oppure, al contrario, pensiamoal reggino che decida di fare il turista. Esperien-za diretta. La sottoscritta, col volo prenotatoall'Eagles per Reggio - Venezia, è stata avvertita(solo qualche giorno prima) che questo sarebbestato cancellato e per non perdere la vacanza hadovuto contattare una nuova compagnia (Alita-lia, a prezzo più alto), un nuovo aeroporto(Lamezia) e affrontare il disagio dei collegamen-ti tra Reggio e Lamezia (per raggiungere l'aero-

La Calabria alla Bit di MilanoDalla Borsa internazionale per il turismo allo Zoo di Reggio: premio città “animal friendly”

SI E’ SVOLTO AL BEAT WINE IL PRIMO TORNEOBURRACO

IN CLIMA DI ELEZIONI UFFICIALISIDERNO

Trionfa la coppia Romeo - StrangesGrande successo ha riscosso, domenica 13 feb-braio, presso la sala del Beat Wine, il primo tor-neo di Burraco. L'evento, organizzato dal neo cir-colo di Burraco, ha visto la partecipazione di 30partecipanti che si sono sfidati sin dal primopomeriggio fino a sera. Il torneo ha rappresenta-to un'occasione per divertirsi e per stare insieme.Al termine della serata sono stati consegnati i

premi alle coppie vincitrici. Al primo posto si è classificata la coppiaRomeo Marisa - Stranges Luciana, al secondo posto Cotroneo Pina -Pecchia Anna, ed infine al terzo posto si è classificata la coppia compo-sta da Ferreri Anna - Romania Maria. A tutti i partecipanti è stato offer-

to un ricco buffet e delle strepitose pennette all'arrabbiata accompagna-te da un buonissimo vino di Aglianico. Tanta è stata la soddisfazione deldinamico Pino Caminiti, coordinatore del circolo, il quale informa tuttiquanti gli amanti del burraco che molto presto le competenze del grup-po saranno messe a disposizione di quanti vogliono avvicinarsi a que-sto gioco. Un ringraziamento particolare per la realizzazione della sera-ta va a Rocco Scarfò, per aver messo a disposizione del gruppo la saladel Beat Wine, e alla squadra che affianca il coordinatore, AntonellaBumbaca, Enzo Antico, Maria Ruso, Maria Stella Pinto per l'aiuto datoper la realizzazione dell'evento. Per tutti coloro che volessero tenersiinformati sui prossimi eventi segnaliamo la pagina facebook del Grup-po Burraco Ymca. Arrivederci al prossimo torneo.

Molto interessante l'iniziativa della prof.ssa Rita Commisso, allaquale vanno tutti i complimenti , referente del progetto scolastico“Educazione alla legalità" all'interno della Scuola media “Pedul-la”. Anche quest'anno le elezioni ufficiali, che hanno visto l'inse-diamento al posto di babySindaco della giovane Laura Oliveto,subentrata all'uscente babysindaco Dario Barranca.Un nuovo modo di insegnare, nella pratica, quella che era la vec-chia educazione civica, facendo toccare con “mano” cosa signifi-chi anche l'amministrazione comunale. E proprio all'interno delComune, nell'aula consiliare, che si è svolta l'elezione della giova-ne minisindaco, alla presenza del Commissario prefettizio e deldifensore civico e naturalmente del dirigente scolastico PellegrinoRinaldi. Dalla cerimonia è emersa la necessità di creare un pontetra scuola e associazioni e probabilmente il consiglio dei ragazzirientrerà all’interno della Consulta delle Associazioni. L'elezionedei piccoli amministratori, iniziata con l'inno di Mameli, suonatodagli stessi ragazzi della scuola sotto la direzione del maestro Ben-venuto, vuole essere un augurio affinche le nostre nuove giovanileve possano essere il vero futuro della politica!

Marilene Bonavita

Il nuovo minisindaco Laura Oliveto

porto di Lamezia non esiste treno diretto daReggio ma da Villa San Giovanni). Chiamiamo-lo pure “caso fortuito”, peccato che sia capitatoanche a tanti altri viaggiatori. Le istituzioni calabresi hanno un grande pecca dideriva berlusconiana, si concentrano in campa-gne pubblicitarie pro consenso (il premio ne è unchiaro esempio) senza accorgersi che il cittadinoormai è in grado di riconoscere i biechi tentatividi eludere un problema reale, quale l'assenza distrategie turistiche che dovrebbe rappresentare ilprimo punto di forza produttivo del territorio. È inutile essere diffidenti o tantomeno prevenu-ti, per il momento godiamoci il nostro premio.C'è tempo per pensare alle vacanze.

“I Giovedì al Vittoria”, spazio curato daldirettore artistico Vincenzo Caricari. Da feb-braio fino a giugno il giovedi sarà dedicato a:- film d'autore che hanno avuto poca visibilitànelle sale italiane; - film di autori emergenti;- incontri con l'autore. Giovedi 3 marzo cisarà il film “THE TOURIST” di FlorianHenckel von Donnersmarck, con JohnnyDepp, Angelina Jolie, Christian De Sica,Nino Frassica, Neri Marcorè, Raoul Bova

C'è anche Casignana tra i tredici comuni calabresi chehanno sottoscritto il protocollo d'intesa con RegioneCalabria e il Ministero per i Beni Culturali per lamessa in opera del Magna Grecia Teatro Festival(biennio 2011-2013). Il palcoscenico ideale dellamanifestazione sarà naturalmente la Villa Romana diContrada Palazzi. Intanto proprio tra i mosaici dellaVilla Romana, venerdì 25, è stata trasmessa la direttatelevisiva del seguitissimo programma di Rai Tre,Buongiorno Regione.

TRAMAFrank Tupelo è un professore di matematica del Wisconsin,diretto in Italia per dimenticare una delusione d’amore. Eliseè una donna del mistero, bellissima e controllata dalla poliziainternazionale. Elise farà di Frank il suo ospite, nella meravi-gliosa suite di un hotel veneziano, avvolgendolo volontaria-mente in una rete di pericoli, inseguimenti e appuntamenti albuio. Dal regista del film “Le vite degli altri” premio oscar 2007. Orari spettacoli: 18.00 - 21.00

Ritorna l'appuntamento settimanale col cinemad'autore al cinema Vittoria di Locri

Per il terzo anno consecutivo tornano le rassegne CINEMATOGRAFICHE

CASIGNANA RADDOPPIA

Rai più MagnaGrecia Teatro!

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CERIMONIA DEGLI ADII

39la RivieraDOMENICA27 FEBBRAIO2011

Non ha voluto népreti al suocapezzale nésuono di campa-ne al suo funera-

le Carlo Curatola. Non perdisprezzo agonistico del Diodei cattolici, ma per unsupremo rispetto della fede,che egli non ebbe, e che, daintellettuale onesto, sua nonha voluto fare in limine mor-tis, come atterrito dall'orroredel vuoto. E se ne è andatougualmente quieto, certa-mente non sereno. Ci vuoleun cuore di ghiaccio perstaccarsi senza emozioni dalmondo, che ci ha circondatoe dalla cerchia domesticadegli affetti, accompagna lanostra esistenza. Tale m'ap-pare Carlo- noi lo chiamava-mo Carletto- Curatola nel-l'ora del tramonto. Il cuore di Carlo Curatolaera cuore di socialista, disocialista sentimentale,come è il proprio dei sociali-sti, in ciò divisi dal sociali-smo scientifico, che fu deicomunisti.Lui non fu mai un dottrina-rio. La realtà veniva primadella dottrina. Il che nonsignifica che fu un socialistapragmatico, la peggiore spe-cie di socialista che si cono-sca, incapace, come s'è rive-lata, d'orientare l'azionesecondo i principi, e capacesolo di svolgerla nell'orizzon-te di piccoli interessi di tatti-ca elettorale. Carlo Curatola, intellettualemoderno, avvocato di peso,amministratore acuto edisinteressato della cosapubblica, è stato il galantuo-mo del socialismo reggino ecalabrese. Né un macchia, esarebbe immaginare l'impos-sibile, né un' ombra, e sareb-be umanamente possibile, sisono depositati sulla suavita familiare, professionalee politica. Non ha avutobisogno della cranica distin-zione tra vita privata e vitapubblica, tra peccati e reati,come è necessità di tantifarabutti, per sottrarre lasua azione politica e la siaintima vita alla rampogna ealla critica. Etica e politicanon solo in lui furono possi-bili. Furono una unità arden-te di sempre, per semprecome il fuoco della fiaccolad'Atene. E la politica in Luis'alimentava e si nutriva dalmoto morale della coscienzache chieda al più presto lafine delle disuguaglianze,delle storture, dei privilegi.Era, perciò, fuori del nostrotempo. Un uomo, un sociali-sta fuori dell'attualitàCarlo Curatola non appar-tiene al nostro tempo . Il suotempo è il futuro, quando -chissà quando, ma ciò sarà-gli opportunisti e i trasformi-sti saranno un lontano efastidioso ricordo.

P.C.

PER CARLOCURATOLA

Se un giorno la storia del Partito socialista sarà fatta dal basso,Vincenzo De Cicco occuperà un posto di tutto rilievo. Era un mili-tante di base, rimasto fedele a Mancini fino all'ultimo. Un militanteche non perse mai la fede e che adesso la custodisce, intoccabi-le, nella tomba in cui è sceso qualche settimana fa a Reggio, cheera divenuta la sua città e dove era stato anche presidente- pre-sidente popolare e sagace- d'una Circoscrizione Militanti comeDe Cicco sono il sale dei partiti, anche se i partiti, oggi più di ieri,non ne tengono conto. Ma è anche per lui che ha potuto farsigrande la storia dei socialisti reggini e calabresi. Gli altri, senzafatica, si sono limitati a disfarla.

P.C.

VINCENZO DE CICCO

AL TERZO ANNIVERSARIOPer dimenticare GINO PROCHILO

Si è svolto lo scorso 18 Febbraio nella aula magna dell'Istituto di Istruzione Superiore “P. Mazzone” di Roc-cella Jonica, il premio letterario “Pino Muscatello”organizzato dalla famiglia del giovane roccellese spentosiprematuramente lo scorso anno. Il concorso, supportato dal Circolo di Lettura dell'ARAS di Roccella Joni-ca, ha visto impegnate le quarte classi del Liceo Scientifico, grazie al sostegno del Preside, prof. Vito Pirruc-cio, di tutto il personale docente e delle insegnanti Rosamaria Cappelleri ed Elisa Scali. Ad aggiudicarsi la

targa ricordo è stato il gruppo di studenti della IVa D. La famiglia ha fatto una donazione alla scuola per l'acquisto diattrezzature scolastiche. Gli studenti hanno realizzato dei lavori multimediali e cartacei sulla lettura del libro di Her-mann Hesse “Narciso e Boccadoro”. All'incontro hanno partecipato il Sindaco di Roccella Jonica, prof. GiuseppeCertomà, la dott.ssa Caterina Coluccio, presidente dell'ARAS, l'avv. Vincenzo Bombardieri, la preside Tonina Ferri-gno e il dott. Salvatore Spagnolo. Una scelta diversa, una manifestazione insolita, una commemorazione lontana daidogmi della religiosità. Non c'erano né altari né omelie a ricordare Pino, né strette di mano dovute, solo presenze sen-tite. Perché è così che bisognava rendere omaggio ad un uomo che ha vissuto la propria vita fino in fondo andandospesso controcorrente; un giovane che amava la vita e che aveva posto al centro del proprio essere la cultura. Non unacultura accademica, acquisita sui banchi di scuola o su testi universitari, la sua era brama di sapere, di conoscere tutto:dai trattati filosofici, politici o empirici, ai metodi di coltivazione della terra. Pino amava, amava la famiglia, amava lagente ma amava anche la natura dalla montagana al mare indistintamente. Una persona che sapeva trattare con tutti,dagli avvocati ai pescatori, dai medici ai contadini, con la semplicità che lo distingueva. Proprio così lo hanno ricor-dato tutte le persone presenti. Ognuno ha portato la propria testimonianza, il proprio vissuto custodito gelosamentedentro al cuore, cosciente che un uomo così non lo si incontra spesso. L'incontro di venerdì è stato un esempio di comela scuola, interagendo con associazioni culturali, possa essere da stimolo per i giovani e di conforto per la famiglia.

Emma Loiero

PREMIO LETTERARIO “PINO MUSCATELLO”

PER ONORARE DAVVERO UN LIBERO PENSATORE

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I PALERMO

Personaggi, fatti e malefatte nella storia della Costa dei Gelsomini

di Rocco Ritorto

II Palermo erano di origine messinese. Fuggito da

Messina per ragioni politiche nel XV secolo, Gian Tom-maso Palermo, si rifugiò a Gioiosa Jonica e, nella secon-da metà del secolo, i suoi discendenti si trasferirono aGrotteria, dove nacque Giovan Battista, che morì aGerace il 30 agosto 1861.

Quella dei Palermo fu una illustre famiglia di patrio-ti, perseguitata dai Borboni per gli ideali di libertà cheanimavano i suoi componenti.

Nel 1799, Gian Battista Palermo e il fratello Giusep-pe Maria, furono coinvolte nelle vicende politiche deltempo e fu loro incendiata e saccheggiata la casa diRione Ponte, un attentato, però che non li a ripensa-mento e a cambiamento di rotta.

Ancora diciottenne, Gian Battista si arruolò nelle“Guardie d'Onore”, per passare poi al reparto dei “Veli-ti a Cavallo” dell'esercito napoleonico, col quale presseparte alla battaglia di Waterloo. Fu un intrepido com-battente ed ebbe conferita, da Murat, la “Croce delledue sicilie e quindi il cavalierato.

Con la restaurazione borbonica, venne nominatocapitano comandante le milizie del circondario di Grot-teria (1818), con le quali presidiò Messina allorché, nel1820 quelle di stanza dovettero accorrere a paleremoper fronteggiare l'insurrezione per l'autonomia ammini-strativa.

Nel 1821, con l'abolizione della Costituzione, con-cessa meno di un anno prima, iniziarono le persecuzio-ni contro i liberali e Gian Battista Palermo venne sotto-posto a sorveglianza e solo per caso evitò il carcere, maci pensò alcuni anni dopo Don Correale, un sacerdotedi Siderno, che lo accusò di cospirazione, facendoglisubire carcere, processo e condanna, con condono dellapena inflittagli.

Nel 1824 sposò la vedova di Vincenzo Fagiani chemorì prematuramente, a 51 anni, dopo avergli dato trefigli: Nicodemo, Nicola e Rosalia. Angustiato per lamorte della moglie, si trasferì a Messina per seguiremeglio i figli negli studi. Dopo sei anni rientrò a Grotte-ria a seguito di una malattia contratta dal figlio Nicola.

Coma già detto sopra, nel 1837, accusato dal pretesidernese, venne imprigionato per cospirazione, ma poiliberato¸nel 1848, assieme ai figli organizzò un manipo-lo per la sfortunata spedizione dell'Angitola, il 16 marzo1851 venne processato assieme ai figli Nicola e Nicode-mo per attività cospiratrice, e condannato a venticinqueanni di carcere, mentre al figlio Nicodemo furono inflit-ti dicennove anni e a Nicola la pena di morte commina-ta in trent'anni di ferri.

Liberato nell'aprile del 1853, andò a Napoli per visi-tare i figli colà detenuti, e venne nuovamente arrestatosotto l'accusa di essere andato per raccogliere fondi peruna setta antiborbonica e per essere stato “latore di mis-sive segrete, stilate ad inchiostro “simpatico”, dirette alsuo figlio minore, nonché a Carlo Poerio, MichelePironti, Nicola Nisco, Sigismondo Castromediano”, tuttipatrioti ristretti tutti nello stesso penitenziario con ilfiglio. Malgrado fosse stato assolto dall'accusa, fu lo stes-so trattenuto nell'orrida prigione di Castelcapuano percirca sei mesi e inviato poi al confino a Castelvetere(odierna Caulonia) per trenta nesi.

Scontato il confino e rientrato a Grotteria, fu tenu-to d'occhio dalla polizia borbonica, ma, nel 1859, aseguito della concessione della Costituzione da partedell'ultimo Borbone e la raggiunta unità d'Italia.

Nicodemo Palermo, figlio di Giovan Battista, nato aGrotteria il 6 agosto 1825, morì nel paese natale il 12febbraio 1901. Studiò nel collegio di Monteleone (odier-na Vibo Valentia), nella stessa scuola in cui aveva studia-

to Michele Bello. Nel 1838, dopo la morte della madre,Donna Maria Macedonio, già vedova Fabiani, passò aMessina e da qui a Napoli, presso quella università, perfrequentare la facoltà di Belle Lettere e Filosofia e Giu-risprudenza, manifestando grande inclinazione per glistudi letterari, linguistici e glottologici.

Arrestato assieme al padre e al fratello Nicola perle idee e le attività giacobine (fu oratore di ferventidiscorsi contro il governo borbonico), come già detto,condannato a diciannove anni di carcere, fatta l'Unitàd'Italia e ottenuta la libertà, con decreto del Luogote-nente Generale del Re delle Province Napoletane,venne nominato ricevitore esattoriale del distretto diGerace, al posto di Michele Sergio. Sposò Rosa Mace-donio dalla quale ebbe sette tigli.

Non gli mancarono i riconoscimenti per le sue qua-lità di uomo di cultura e di patriota. Fu, infatti, sociobenemerito del Circolo Accademico “La Flora Italica”di Napoli, socio d'onore dell'Accademia delle giovaneItaliane, Presidente del Comitato Regionale della CroceRossa Italiana, socio onorario della Società Italiana diMutuo Soccorso di Grotteria, delegato scolastico delmandamento.

Il più noto dei Palermo, però, rimane Nicola, fratel-lo di Nicodemo nato a Grotteria il 28 dicembre.1826 emorto a Siderno Marina il 10 marzo 1876, a soli cin-quanta anni di età.

Ricevuti i primi rudimenti culturali in paese, fre-quentò a Mammola le lezioni del teologo Giuseppantto-nio Agostani, per passare poi a Messina per gli studisuperiori.

Allevato alla scuola di libertà e patriottismo delpadre, divenne un fervente cospiratore.

Durante i moti del distratto di Gerace del 1647, eraammalato e diede come poté il suo contributo al movi-mento insurrezionale e per questo fu tra i perseguitati diquella vicenda, riuscendo a sfuggire ai rigori che si adot-tarono.

Nell'ottobre del 1847 si trasferì a Napoli per gli studiuniversitari, dove frequentò le riunioni dei patrioti che sitenevano nella villa del Marchese Ruffo e in casa delBarone Mazziotti, per lo più presiedute da Carlo Poe-rio.

La Costituzione del 29 gennaio 1848, promulgata il10 febbraio e giurata dal sovrano il 24 dello stesso mesenella chiesa di San Francesco di Paola, lo trovò a Napo-li, dove non nascose la sua esultanza e, quando il 15maggio dello stesso anno, il bprbone la rinnegò, fu tra lebarricate. Individuato, scampò alla cattura per l'aiutodatogli da un popolano che lo nascose per 24 ore in unpozzo. Travestito da sguattero, riuscì ad imbarcarsi su unvascello francese e, sbarcato in Sicilia, rientrò a Grotte-ria,

Assieme al padre, al fratello e ad atri, fece perte delmanipolo della sfortunata impresa dall'Angitola (27gugno1848), una protesta per i fatti di Napoli del 15maggio e per il richiamo del corpo di spedizione nellavalle Padana.

Erano i giorni cruciali della Rivoluzione Calabresedel 1848, unica regione del Regno a sollevarsi, e “lebalze di Capotenese e le rive dell'Angitola e le alturedella Grazia e i Pianini della Corona furono testimonidel generoso, per quanto infelice tentativo”: le trupperegie del generale Nunziante, il 29 giugno 1850, sopraf-fecero gli ardimentosi patrioti che ripiegarono dispera-tamente. Nicola Palermo riuscì a sottrarsi all'arresto,ma, blandito dal Nunziante, il 29 giugno 1850, lasciò lalatitanza e si costituì al carcere di Grotteria. Processatofu condannato dal pretore a trenta mesi di carcere, ma

venne subito coinvolto in un altro processo, assieme alpadre e al fratello, e il 26 maggio, la corte criminale diReggio Calabria, lo condannò alla pena di morte colterzo grado di pubblico esempio per “cospirazione eattentato, mirante a distruggere e cambiare la forma delGoverno, per avere eccitato i sudditi ad armarsi control'autorità reale, per avere aperto una sottoscrizioneall'oggetto di arruolare gente e combattere contro leregie truppe,eccitandola alla rivolta, e per avere strap-pato lo stemma borbonico dal petto di una guardia, cal-pestandolo ripetutamente: in Giugno e Luglio 1848”.

Da Reggio Calabria, assieme al fratello e ad altridetenuti politici e comuni, venne trasferito al BagnoPenale del Carmine di Napoli. Qui fu legato con catenaal piede assiemem al fratello e con lo stesso passò primaa Castellnuovo e poi a Procida. Nel 1852 venne separa-to dal fratello e trasferito nell'orribile prigione di Mon-tefusco. Il distacco dal Fratello fu fortemente doloroso:“So che i miei occhi e quelli del fratel mio s'incontraro-no spaventati - scrisse lo stesso patriota -,e si riempiro-no di lacrime, e la parola mancò; so ch'eravamo l'unonelle braccia dell'altro quando i crudi ci divisero, ne maipiù ci vedemmo”.

A Montefusco, assieme a Nicola Palermo vi eranoCarlo Poerio, ex ministro della P.I. e direttore generaledella polizia borbonica durante il periodo costituzionaledel 1848; Michele Pironti, Giudice della Ggran CorteCostituzionale; Cesare Braico, deputato di Brindisi;Luigi Cavallo, notaio salernitano;; Vincenzo Dono, far-macista salernitano; Gaetano Mellucci; L'AvvocatoLuigi Sticco; Francesco Morello e tanti altri noti patrio-ti.

A seguito di delazioni calunniose da parte di dete-nuti comuni che cercavano così di guadagnare favori,Nicola Palermo e gli altri, furono trasferiti a Montesar-chio (28 maggio 1855), nel castello feudale del Carafa,trasformato in lugubre prigione.

Il 27 dicembre 1858, in occasione delle nozze delfuturo “Franceschiello”, i condannati politici alla penadell'ergastolo, ebbero commutata la condanna nell'esilioperpetuo e tra questi vi era il Palermo. In realtà non sitrattava di un vero e proprio esilio, ma di colonia agrico-la in continente americano. Fu un espediente per libe-rarsi di prigionieri polittici divenuti scomodi per viadelle proteste da parte di numerosi Stati che contestava-no la disumana condizione in cui venivano tenuti, cosache non piaceva e non faceva onore al Borbone, e chegli procurava non pochi fastidi.

Nel gennaio del \858 fu deciso l'invio in esilio dei pri-gionieri e i vapore ”Stromboli” prima e la fregata “Fie-ramosaca”, raccolsero 66 detenuti, tra cui il Palermo,Carlo Poerio, Luigi Settembrini e Silvio Spaventa, e litrasportarono a Cadige. Qui furono trasbordati sulla“David Steward”, noleggiato dal Borbone per portare i“graziati” a New York. La nave era comandata daSamuel Prentiss di Baltimora, al quale fu giocato unbrutto scherzo. Quando la “David Stewart” era in altomarre e la “Fieramosca” ormai lontana, il figlio di Set-tembrini, Raffaele, ufficiale della marina inglese che,fornito di armi e travestito, era riuscito ad inserirsi tral'equipaggio, prese il comando della nave e, deviata larotta, la mattina del 6 marzo giunse nella Baia di Cork,in Irlanda, sbarcando unitamente agli esiliati, nella cittàdi Quenstown. Da qui, Nicola Palermo passò a Londradove incontrò e strinse amicizia con Massimo D'Aze-glio. Assieme al quale, unitamente a Poerio e Spaventa,rientrò in Italia, a Firenze, dove incontrò Cesare Cantù.A Firenze il Palermo Pubblicò a puntate, su “La Nazio-ne” le proprie memorie carcerarie, sotto il titolo “Ottoanni d galera” ossia “I carcerati di Montefusco”, chevennero tradotte in diverse lingue.

Iniziata l'impresa dei Mille, lasciò Firenze e raggiun-se Garibaldi a Messina, indossò la camicia rossa con ilgrado di maggiore del reggimento “Cacciatori d'Aspro-monte” e marciò verso Teano.

Realizzata l'unità d'Italia, venne nominato Delega-to Capo Provinciale di Pubblica Sicurezza di ReggioCalabria. Nel dicembre 1862 sposò una gentil donnagenovese, Maria Sciaccaluga, dalla quale ebbe quattrofigli Nel 1863 fu trasferito al Corpo di Pubblica Sicurez-za di Catanzaro e poi a quello di Avellino, e, nel 1865, aMessina. Nel 1867 lasciò il servizio per motivi di salutee si ritirò a Grotteria, occupandosi del romanzo socialeche aveva iniziato a scrivere a Montefusco: “L'ipocrita,ossia i misteri di Calabria nell'ultima dominazione bor-bonica” , opera pubblicata a Messina in tre volumi.

Numerosi furono i riconoscimenti tributati a Nico-la Palermo per le sue idee e per il suo patriottismo, connomine a socio o presidente d'onore di accademie e dicari sodalizi culturali.

Nel 1868, quando il suo compagno di galera, MichePironti, fu nominato ministro di Grazia e Giustizia, lovolle a Caposezione dell'Economato Generale deiBenefici Vacanti del Culto per la Toscana, incarico chedovette lasciare nel 1873 perché colpito da malattia car-diaca, ritirandosi a vita privata a Siderno Marina, doveconcluse i suoi giorni immaturamente.

Oltre alle opere itate, pubblicò un opuscolo dal tito-lo “Raffinamento della tirannide borbonica”, un volumedi versi (“Pesie”), e lasciò inediti.

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Blob Potete inviare al nostro account facebookle vostre foto. Selezioneremo le piùinteressanti, pubblicandolesettimanalmente su questo spazio

of the week

la RivieraDOMENICA27 FEBBRAIO2011

ET l’extraterrestre

I tre che, per la Rai alla Villa Romana, hannoallestito un bachetto degno di un Imperatore!

Un « pruppu»in bicicletta

Gli ultimi dei Mohicani

Quando l’ordine è pane quotidiano

Cena di Gala per la RegioneCalabria alla Bit di Milano

Nelle belle serate d'estatedegli anni '50, le persone lasera si radunavano nellapropria “ruga”. Non c'eraancora la televisione e solopochi leggevano il giornale.

Ogni persona doveva portarsi la sedia da casa. Iniziava così, quandoc'erano tutti, la “critica” delle persone assenti. Si partiva da quelle più'lontane; se c'erano novità e qualche fidanzamento in vista. Solo gliadulti potevano parlare, i ragazzi dovevano ascoltare. Un sera mi

chiesero se avessi visto qualcosa in mattinata. Risposidi aver notato una ragazza che raccoglieva fichi su unalbero e un giovane che, da sotto, le parlava. Subitoiniziò l'interrogatorio. Tutti volevano sapere chi fosseroi due giovani. Riferii che ero molto distante da loro,quindi impossibilitato a riconoscerli. Non micredettero, tranne una vicina di casa. Dicevano cheavessi lavorato di fantasia.

Si criticava così fino alla mezzanotte; poi si rientrava a casasoddisfatti, sicuri di aver dato un valido contributo alle “critiche” e dinon aver dimenticato nessuno. (Franco Parrello)

La II classedella

scuolaelementaredi gerace.L'anno è

1977/1978.

La “Ruga”….un'ora di critica

L’angolo di Parrello

Tanti Auguri a Rita Trimboli

per essereentrata nel club

degli “anta”la tua famiglia

TANTI AUGURI ATONINO PER ISUOI 40ANNI

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La questione meridionale ora [1903] è messa difronte alla nazione: ogni sforzo per occultarla,ogni artifizio per evitarla, è vano […]. Fino aqualche anno fa è stato ammesso quasi come unassioma una serie di affermazioni del tutto con-trarie alla verità. Le leggi unitarie e uniformi han giovato sopratutto al Nord d’Italia; si è detto che il Sud neavesse più grande vantaggio. Il Mezzogiorno haaccettato il debito del Nord, ha venduto i suoidemani, ha ceduto le sue ricchezze monetarie: epure è stato detto che l’antico reame di Napoliavesse molto guadagnato nell’unità. Per oltre trent’anni l’Ita-lia del Nord ha invaso d’impiegati lo Stato: qual-che paese del nobile Piemonte si è dopo il 1860quasi spopolato: si è ripetuto che i meridionaliinvadono tutto. Alcune fra le più povere provin-ce del Sud pagano per imposte più che molte frale più prospere del Nord: e per molti anni si èdetto che i meridionali quasi non pagano im-poste. Le spese per i lavori pubblici sono statefatte principalmente nel Nord; si è detto inveceche le ferrovie del Sud hanno rovinato il bilan-cio.L’Italia ha dedicato la più gran parte delle entra-te dello Stato all’esercito; e quelle masse ingentidi capitale sono state prese quasi tutte, almenoin grandissima parte, dal Sud. Ma le colpe delmilitarismo sono state attribuite ai meridionali.Quando masse di capitali e di ricchezza sonostate trasportate dal Sud al Nord è venuta latariffa doganale di protezione: i meridionalihanno in molta parte pagata la prosperità indu-striale del Nord. Pure è stato affermato, si affer-ma ancora che sono i baroni del Mezzogiorno(o come morosi nel pagamento dei debiti!) aimporre il protezionismo, mentre nulla doveanoproteggereMa da qualche tempo a questa parte una piùsevera visione si è diffusa in Italia: la verità si èfatta, si fa ogni giorno strada. È sorta anzi la que-stione meridionale: un fatto nuovo, un fatto quasiinatteso, molto molesto, molto antipatico agliuomini politici importanti; ma pure un fatto,cioè una cosa che non si può negare.In che cosa consiste la questione meridionale?Essa si basa sopra tutto in una constatazione: fral’Italia del Nord e l’Italia del Sud la differenza dicondizioni economiche e sociali è ora assai mag-giore che nel 1860. Vi sono ora due Italie: unaprogredisce rapidamente, entra già nella zonadella civiltà industriale; l’altra si dibatte in stret-tezze crescenti. L’Italia del Nord non aveva quasigrande industria nel 1860; in ogni modo non neaveva più che il Regno delle Due Sicilie: da chedipende la differenza attuale? la libertà è statadunque un veleno per le genti meridionali? Unesame profondo della questione ha menato aconclusione cui non è possibile sfuggire. L’unità politica ha giovato molto disegualmente:le leggi economiche, tributarie, le stesse leggi di

carattere sociale giovano al Nord e spesso noc-ciono al Sud. Il Mezzogiorno sopporta un caricotributario molto superiore alle forze: in compen-so riceve dall’unità vantaggi molto minori. Cosìdunque l’opera dello Stato piuttosto che dimi-nuire accentua ogni giorno le differenze. Vi è poi un altro lato della questione. Il Mezzo-giorno è molto ignorante: più ancora è deplore-vole in esso la mancanza dì ogni coscienza poli-tica; è spesso un grande elemento di disordine.L’azione politica del Mezzogiorno non è utileall’Italia; spesso è dannosa. Non è solo un’ener-gia ritardatrice; è spesso un’energia dissolvitrice.La colpa è dei meridionali; non però solo di essi.Ogni Governo «lavora» sopra tutto nel Mezzo-giorno: per la stessa ragione per cui il Governodi Vienna «lavora» più volentieri le masse elet-torali della Slavonia. Onde i meridionali chiedo-no spesso ciò che è inutile, ciò che è superfluo,ciò che è dannoso e non hanno nessuna veraresistenza al male. Richiamare l’attenzionedegl’italiani su ciò che accadeva nel Sud era undovete: ma la questione meridionale diventaanche un pericolo meno per colpa dei setten-trionali che per colpa dei meridionali stessi. NelNord d’Italia la verità ha fatto molta strada; nelSud è meno la verità che si cerca che il modo ditrame vantaggio eccessivo e imminente. Poichénon esiste coscienza politica gli stessi uomini chepiù hanno responsabilità dei mali passati, exministri, deputati, amministratori cosi dettiautorevoli chiedono a gran voce concessioni piùo meno utili, costruzioni più o meno superflue.Alcuni politici del Mezzogiorno domandanonello stesso tempo ciò che è assurdo riunire: ilcapitale a buon mercato e le grandi costruzioniferroviarie: spese di vero lusso e diminuzioni diimposte. Ogni nobile causa ha i suoi traviamen-ti, come opera di giustizia può facilmentedegenerare. Vi sono intelletti speculativi e intel-letti speculatori: questi ultimi abbondano sopratutta fra coloro che nel Mezzogiorno prevalgo-no. Anche la questione meridionale diventa unaspeculazione per cavar «qualche cosa»: così,basse passioni fermentano ogni giorno, nuovecupidigie si accendono. Tutto ciò può esseremolto dannoso all’Italia: spingere alla dissipa-zione dove più necessaria è l’economia, destarenuove illusioni quando occorre sopra tuttoabbattere le antiche. È necessario dunque ungrande sforzo di sincerità: e questo sforzo deveessere ingrato sopra tutto ai meridionali e a chiprevale fra essi.Niuno può negare ormai che l’Italia meridiona-le presenti tutti i sintomi della depressione: inpochi anni anzi la sua situazione si è assai peg-giorata. La legislazione unitaria sopra tutto èstata la causa maggiore di depressione. Bisognadunque, non solo per il bene del Mezzogiorno,ma per quello dì tutta Italia trovare nuove vie erinunziare a quelle seguite sinora. Ma quali sonole forze vive che dovranno operare?

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BIBLIOTECA MERIDIONALISTA

FrancescoSaverio Nitti

Il sud ha avuto tutte le colpe dell’affarismo

Con Francesco Save-rio Nitti la questionemeridionale tende aliberarsi dalla cappa

gracchista che nefaceva una totaliz-

zante questione con-tadina. Nacque a Melfi il 19 luglio 1868 da

famiglia borghese illuminata e patriottica-mente intesa. Studiò a Napoli, che gli

rimase nel cuore, e colà si laureò ingiurisprudenza nel 1890. Conobbe giova-

nissimo Giustino Fortunato e fu dal gran-de meridionalista conservatore introdotto

negli ambienti intellettuali avanzati deltempo. Aveva vent’anni quando pubblicò

nel 1888 l’iridiscente saggio “L’emigrazioneitaliana e i suoi avversari”. Ma rivelazionedi prima grandezza per quanti dilatavano

gli occhi fuori dal Mezzogiorno d’Italia fu ilvolume, uscito

presso l’editore Roux di Torino nel 1891, “Ilsocialismo cattolico”. Nel 1900 la torsioneè di nuovo verso il Mezzogiorno con i due

saggi “Il bilancio dello Stato dal 1862 al1896-1897” e “Nord e Sud”. E di seguito

“Napoli e la questione meridionale” (LuigiPierro , Napoli 1903).

Partecipò attivamente alla vita politica e fuPresidente del Consiglio negli anni assai

difficili 1919-1920. Fieramente avverso alfascismo, che fieramente lo avversò, nel

1924 riparò esule prima a Zurigo e poi aParigi. Caduto nelle mani dei tedeschi nel-

l’agosto 1943 e deportato in Germania,tornò in libertà alla fine della guerra. Ebbe

nel 1947 l’incarico per la formazione delgoverno, ma vi rinunciò subito. Morì a

Roma il 20 febbraio 1953.Francesco Saverio Nitti entra nel dibattito

sulla questione meridionale con il piglio deldemolitore. E suo merito grande fu quellodi avere revocato in dubbio e restituito alla

certezza della verità storica il dogma, for-giato sull’incudine antimeridionale dellamenzogna calcolata, di un Mezzogiorno,

palla di piombo al piede della settentriona-le Italia produttiva, corpo inerte, ma benefi-

ciario delle ricchezze del Nord e placidoconsumatore di queste ricchezze.

Tutta la verità fu detta e dimostrata nel sag-gio “Il bilancio dello Stato dal 1862 al

1896-7 “ (Società Anonima Cooperativa,Napoli 1900), poi semplificato e riassunto

in “Nord e Sud” (Roux e Viarengo, Torino1900), che offre la definitiva dimostrazione,

per ieri e per oggi, nonostante gli avversilatrati, che “l’Italia meridionale, in un

primo periodo, ha funzionato come unacolonia di consumo e ha permesso lo svol-gersi della grande industria del Nord” . E,quindi, come colonia politica, adatta “ a

formare maggioranze ministeriali” .Indubbiamente. Comunque, il vero colpod’ala del Nitti consistette nella individua-zione della questione meridionale non piùcome questione contadina, ma come que-

stione industriale. Non ci può essere unMezzogiorno produttivo senza puntare

all’industrializzazione. Non è a dire che iterroni debbano scendere in città, ma è

dalle città, dalla maggiore città delMezzogiorno, Napoli, e dalla loro indu-

strializzazione che bisogna partire peragganciare la locomotiva del Nord. Propo-

sta inevasa.P.C.

Per oltre trent'anni l'Italia del Nord ha invaso d'impiegati lo Stato: qualche paese del nobile Piemonte si è dopo il 1860 quasi spopolato: si è

ripetuto che i meridionali invadono tutto. Le province del Sud paganoper imposte più che molte fra le più prospere del Nord: e per molti anni

si è detto che i meridionali quasi non pagano im¬poste.

INALTO GIUSEPPE BIANCHIERI, IN BASSO

GIUSEPPE ZANANRDELLIARIONERO IN VULTURE

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BIBLIOTECA MERIDIONALISTA45la RivieraDOMENICA27 FEBBRAIO2011

L’Italia del Mezzogiorno non possiede ancorauna coscienza collettiva: le masse popolari, trop-po povere, quasi non partecipano ancora allalotta; la borghesia è, presa nel suo insieme, trop-po ignorante per reagire al male, per volere confermezza qualche cosa. I rappresentanti politicidel Mezzogiorno sono generalmente mediocri:la disonestà non è fra essi assai maggiore che fraquelli del Nord; piuttosto essi sono servi di pic-coli interessi invece che di grandi. La delinquenza nonsegnalata dalle stati-stiche, il brigantaggiobancario, la spoliazio-ne del pubblico edello Stato, spettanoin gran parte al Nord:ciò che ha il Sud è laprevalenza delle clien-tele, è la mancanza diuna vera vita pubblica[…].Il Governo, nonostante ogni afferma-zione degli uominiche lo compongono, èstato, è sempre nel Mezzogiorno la più grandecausa di disordine morale. Il Governo attualenon è migliore dei precedenti: spesso è peggiore.Gli uomini che ora sono all’opposizione, a lorvolta, se diventeranno Governo, faranno quasiegualmente male o faranno anche peggio, se lacoscienza pubblica non si rinnoverà. La tentazio-ne di formare nel Sud delle maggioranze è trop-po grande per poterle resistere. Onde il Gover-no a sua volta subisce le clientele, ma anche ledetermina: qualche volta n’è figlio, spesso n’èpadre. Strana mischianza, tormentoso incesto dipiccoli interessi che prevalgono e s’impongono[…].I politici italiani sono in generale uomini di assaimediocre valore: non amano noie e anche imigliori fra di essi sono incapaci di affrontare iproblemi dì larga importanza. Onde dal Gover-no così com’esso è, com’esso opera, vi è poco onulla da sperare per la rinnovazione del Mezzo-giorno: per necessitàdi cose, per ignoranzadi esse, per quietovivere, il Governoseconda il male oalmeno non lo com-batte.Onde la rinnovazionepolitica del Mezzo-giorno non può veni-re che da due cose: daun miglioramentonella situazione eco-nomica, da un mag-giore spirito di oppo-sizione; e questo asua volta da un risveglio, sia pure violento, delleclassi popolari. Quando, per esempio, Napolidiventerà una città industriale, alcuni abusidovranno necessariamente scomparire. Unaclasse operaja più ricca e più colta, una borghe-sia più intelligente e sopra tutto meno povera,renderanno impossibili forme dì abuso che finoadesso sono state ritenute quasi inevitabili.D’al-tra parte si sveglierà il senso politico nel Mezzo-giorno solo quando si potrà destare nelle masseun più grande spirito di opposizione: gli uominipiù utili al Mezzogiorno sono per conseguenzaquelli che seminano il malcontento, che dannolo spirito di diffidenza, prima condizione di unapolitica di resistenza. In quanto al Governo essoè nello stesso tempo padrone e servo delle clien-tele: e difficilmente avrà un’azione utile ed effi-cace almeno per parecchi anni ancora.Del resto il Parlamento italiano, così com’è, nonsembra adatto a compiere alcuna opera che escafuori della mediocrità. Cresce in esso ogni gior-no anzi l’amore dellecose mediocri, l’avver-sione per ogni formadi audacia intellettua-le […].. È tale in essola mancanza di ener-gie nuove, nei partitidi governo, che si è ve-nuto a stabilire comeun premio alla longe-vità. L’Italia è il solopaese del mondo chenelle tre più alte fun-zioni di Stato abbiachiamato i tre piùanziani. Il presidentedel Senato, il presidente della Camera, il presi-dente del Consiglio (1), indipendentemente daogni altra considerazione, sono almeno i tre piùvecchi parlamentari e ciò basta ad attutire le dif-fidenze. La sopravvivenza è il maggior requisito e l’Italiaè troppo spesso costretta a subire il frigido

amplesso di pochi vecchi, burocratici lenti, poli-tici esausti e sospettosi. Il Parlamento non con-cepisce né meno che un ministro non possa esse-re altra cosa che un parlamentare più o menonavigato . Così i problemi che più interessano lavita nazionale sono affidati a persone che non liintendono, a uomini che per vecchiaia del corpoe per vecchiaia dello spirito non fanno più partedel loro tempo. Nella vita del Parlamento, del resto, tutto è artificioso: uomini

che hanno tutte leresponsabilità dei peg-giori atti di reazionesono ritenuti liberali,anzi democratici; altriindicati all’odio popo-lare per colpe assaimeno gravi. Tutto èartifizioso e falso e lestesse persone sonogiudicate diversamen-te, secondo interessi difazioni o di frazioniparlamentari.Il Mezzogiorno nonpotrà dunque almeno

per ora politicamente rinnovarsi per opera diGoverno: e i meridionali cominceranno anzi arinnovarsi quando saranno penetrati di diffiden-za verso l’azione politica del Governo. Mutate lecondizioni, è solo in seguito che il Governo,quando crederà di aver convenienza, seconderàil movimento rinnovatore. Ma ora nulla si devesperare: e le basse adulazioni che i meridionalifanno ai politicanti diventati ministri sono piut-tosto causa di preoccupazione (2). Ogni meri-dionale ministro è a sua volta una causa di nuovodisordine e di nuove preoccupazioni. Fatta ecce-zione di pochissimi casi, i ministri meridionalisono stati gli uomini più dannosi al Mezzogior-no.Poiché nel Sud la coscienza politica è scarsa,tutte le volte che bisogna proporre cosa contra-ria agli interessi meridionali, si ricorre appunto aun meridionale. Assai di recente un ministromeridionale, elevato per strano caso alle altezze

del Governo, forse perriconoscenza ai suoiprotettori, ha mentitocontro il suo paese,negando perfino l’esi-stenza di una questionemeridionale.Ma se l’opera moraledi rinnovazione nonpuò venire dal Go-verno, quest’ultimo haperò, sopra tutto in Ita-lia, una grande azionenella vita economicadel paese. Il regime fer-roviario, il regime dei

trasporti marittimi, il regime doganale, l’ordina-mento delle acque pubbliche, la nuova orienta-zione della finanza saranno decisi negli anniprossimi: onde il Mezzogiorno potrà diventareancora più povero, o avere un’alba di rinnova-zione, secondo la politica che si seguirà.[F. S. NittiLa questione meridionale, in F. S. Nitti,Napoli e la questione meridionale (Luigi Pierro,Napoli 1903), pp. 4-12]

NOTE

1. Essi sono entrati alla Camera per la primavolta:GIUSEPPE SARACCO , Legislatura IV,5 ottobre 1851; GIUSEPPE BIANCHIERI,Legislatura V, 11 dicembre 1853; GIUSEPPEZANARDELLI, Legislatura VIII, 26 gennaio

1861 [Nota di France-sco Saverio Nitti].

2. II viaggio dell’on.Zanardelli in Basilica-ta fu mosso da altoideale e fu per un vec-chio uomo impresaardita. Ma nulla è piùdeplorevole delle adu-lazioni che i politicanticredettero di emetterein quell’occasione. Intempo recente si èvisto – fatto vergogno-sissimo e tristissimo –

una commissione di elettori del collegio diMonopoli in Puglia, recarsi dal presidente delConsiglio e chiedergli la designazione del candi-dato; e poscia votare senza vergogna per il capodi gabinetto del ministro. In regime borboniconon si giungeva a più grande bassezza [Nota diFrancesco Saverio Nitti].

La questionemeridionale è complessa;

è prevalentemente,essenzialmente,

economica e finanziaria;ma non è solo tale.

Il Governo, non ostanteogni affermazione degli

uomini che locompongono, è stato, è

sempre nel Mezzogiorno lapiù grande causa didisordine morale.

Il Governo esso è nellostesso tempo padrone eservo delle clientele: e

difficilmente avràun'azione utile ed efficacealmeno per parecchi anni

ancora

GIUSEPPE FIORENZA

In questa cronistoria cercheremo di effettuare un viaggio a ritroso parten-do, come avete notato nel secondo capitolo, da avvenimenti e personaggipiù recenti per risalire a quello più antichi nel tempo. Questo viaggio a ritro-so crediamo sia il più utile per farci capire come sia stato costruita, più cheuna Calabria in idea (espressione felice coniata dal Prof. Augusto Placanica,che indicava un ideale di Calabria “percepita, immaginata, sognata” chenon corrispondeva a quella di fatto ma a cui faceva da schermo), un concet-to di calabritudine, che spesso viene usata a sproposito per connotare unpopolo e una identità.In questo capitolo ci occuperemo del personaggio creato da Antonio Alba-nese, Cetto La Qualunque, politico calabrese che ne combina di cotte e dicrude, conia improbabili slogan e utilizza spesso il dialetto calabrese.Antonio Albanese, il magnifico attore comico che ha creato il personaggio,è nato in Lombardia da genitori siciliani. Ha un talento istrionico e versati-le che gli consente di spaziare da personaggi a tutto tondo delle più svaria-te categorie sociali e dei luoghi più diversi. Ciò presuppone anche unabuona padronanza linguistica dei dialetti.Abbiamo detto sopra che utilizza il dialetto non che lo parla. La cosa si spie-ga col fatto che il coautore del personaggio è lo scrittore Piero Guerrera,calabrese nato a Palmi, autore televisivo di successo dei testi dei più noticomici italiani.La prima domanda che ci facciamo è la seguente: Perché Cetto La Qua-

lunque è calabrese?Questo film (e gli sketch televisivi in cui appare il personaggio) parla dell’I-talia, di un certo modo di far politica, i cui epigoni sono ben rappresentati alivello nazionale, parla di una morale calpestata e di un’etica inesistente…eallora perché il protagonista è calabrese? Abbiamo visto, e ce lo abbiamo

tutt’ora sotto gli occhi, che la realtà, queltipo di realtà che il film (e gli sketch) vor-rebbe rappresentare (ma che poi è supera-to dalla stessa), viene messa in atto princi-palmente, vuoi per il livello di estensionesovranazionale dello scandalo vuoi per laquantificazione finanziaria dello stessovuoi per le categorie sociali interessate, dapersone che appartengono a una econo-mia non di riserva come quella calabrese,allora….perché il protagonista è calabre-se? Basta solo che uno dei coautori sianato in Calabria per giustificare la tipizza-zione della perfetta maschera del politicotruffaldino in un calabrese per di più gene-rico e che cita, più che parlare, anche il dia-letto, correndo il rischio così di estendere ilgiudizio al cittadino calabrese (che non è ilmafioso o il politico calabrese)?Il politico truffaldino non è un prodotto

locale, non viene all’ex mondo contadino,quello che in Calabria non esiste più, sem-mai viene dagli strati sfilacciati di una bor-ghesia che si è dissoluta nel tempo e che haramificato le sue propaggini in tutta l’Italia.E’ un politico che ha acquisito una identitànazionale, non è caratterizzato da elemen-

ti che sono solo regionali che lo spingono a rubare o a dedicarsi al malaffa-re: questi elementi sono il comune denominatore degli italiani che fannouna politica truffaldina, appunto. Non è pertinente, diremmo, per il calabre-se.Allora perché Cetto è calabrese? Anzi precisiamo, perché Albanese usa ildialetto calabrese per identificare il suo personaggio in maniera così preci-sa e voluta? Per dare vita alla sua bravura istrionica? Le battute sulla Saler-no-Reggio Calabria, l’unico elemento che potrebbe connotare l’essereregionale (il che non è poi del tutto vero perché L’A3 attraversa anche laCampania e la Basilicata), le fa chiunque, calabrese e non calabrese, men-tre per tutto il resto non è essenziale che il personaggio sia di una regione odi un’altra.Lasciamo irrisolta questa domanda e analizziamo il personaggio.Innanzitutto si veste con uno stile indefinibile ma appariscente e…cafone.Meglio esagerato. Questo può essere funzionale all’interprete ma anchealla storia che racconta.Sappiamo però che la criminalità organizzata non è cafona né tamarra, maè raffinata, scolarizzata, progredita. Allora perché Cetto è un tamarro, gros-solano ed esagerato? Facendo così non si riferisce al male più radicato epericoloso della società non solo calabrese, appunto la criminalità organiz-zata, ma alla gente calabrese.Per far capire il nostro pensiero, in tutti i testi satirici messi in campo non

c’è ne uno che faccia riferimento ai grandi mali, oltre che alla criminalità(ma quello è il risultato secondo noi), che hanno afflitto e affliggono il ter-ritorio e la società calabra: emigrazione (se non in termini bozzettistici comefanno altri comici), la miseria, l’ingiustizia sociale, l’assenza di economia e lairresponsabilità di politici e imprenditori locali e nazionali.Dobbiamo dire che negli ultimi dieci anni molti cabarettisti hanno scoper-to quanto sia comico sia l’essere calabrese sia il dialetto calabrese. Lo vedre-mo in questa e nelle prossime puntate. E’ bello pensare dunque che questosia il solo motivo che spinge molti a fare satira su di noi. Volenti o nolenti, èciò che viene rappresentato ad essere percepito a livello nazionale e chediventa luogo comune. Anzi vorremmo dire che ciò rafforza un luogocomune che esiste già perché la satira, quel tipo di satira, si poggia su quel-lo. Chiudiamola così: ci vuole molta cultura e intelligenza perché ciò nonavvenga, ma noi sappiamo che spesso, anche in presenza di questi due ele-menti, gli stereotipi possono venire usati perfidamente a fini di strumenta-lizzazione politica. Questo rischia di inquinare fortemente il tono di sinceradenuncia che il personaggio può contenere.

(3. – continua)

Una (croni)storia della Calabria attraverso i “forestieri”

Le ragioni di Cetto La qualunque

AugustoPlacanica

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LE INFILTRATE

La Ndrangheta nn si combatte con i proclami o con leleggine.La si combatte emarginando e ripudiando gliesponenti mafiosi,nn avendo verso di essiriverenza,rispetto ed addirittura servilismo.Nella miaRegione e nella mia Provincia di Reggio Calabria lì sitratta troppo spesso con i guanti d'oro.Gli si sta attor-no come fossero i padroni indiscussi del territorio,gli siriserva corsie di preferenza in ogni settore,gli si preno-ta il tavolo migliore nei ristoranti,nei locali,la stanzamigliore in ospedale,li si serve prima nei negozi diabbigliamento e ci si inchina alla loro prepotenzasenza fiatare.Ci si rivolge a loro per qualsiasi favorefacendo accrescere il loro senso di onnipotenza.Il poli-tico gli chiede i voti promettendo sua completa dispo-nibilità,il poliziotto o il carabiniere si fa comprare echiude non un occhio ma due occhi,l'amministrazionepubblica gli elargisce soldi tramite appalti,bandi truc-cati ed assunzioni e il cittadino lo coinvolge nella suavita privata.Da noi, ad es., gli elementi ndranghetisti

delle note famiglie De Stefano,Tegano,Condello,LoGiudice,Labate,Pesce,Mancuso,Piromalli,Iamonte,Morabito,Pelle,Commisso,Barba-ro,Mazzaferro li vedi in giroassieme a giovani perbene e dibuona famiglia,li vedi salutare dachiunque con riverenza,li vedeattorniati e desiderati dalledonne piu belle,li vedi trattaticon riverenza dai nostripolitici,da giornalisti e persinodai preti...E questo è l'elementoche mi fa piu schifo e piu ripu-gnanza.Dimostra che la Ndran-gheta siamo noi,che la Ndranghe-ta la vogliamo noi.Sputi e nonsaluti,indifferenza e non accoglienza,isolamento e nonintegrazione per uomini di odio e violenza,per uominidi merda che sanno solo vivere nella merda.

“Il mondo, con le sue debolezze e le sue fragi-lità, ha bisogno di essere custodito e governato”,questo è il motto fondante dell'American Taste,l'organizzazione globale che controlla la terra.Kismi è stravolto, leggo nei suoi occhi la convin-zione che io abbia necessità di cure psichiatri-che. Lo incalzo da giorni, ormai è allo stremo.Gli ho detto che anche le armi in mano alla suaorganizzazione ce le ha messe la Taste. A dire ilvero, sono partito con lo sbarco sulla luna, “èuna frottola gigantesca” gli ho rivelato. Poi sonopassato a spiegargli che la storia che conoscia-mo è una scrittura plausibile degli eventi percome conviene che noi li conosciamo. I monaci,nel medioevo, ci hanno confezionato un raccon-to, deciso a tavolino. Ho concluso il discorso,sostenendo che c'è un gruppo criminale chedomina il mondo e dirige i nostri gusti, i nostridesideri, controlla e condiziona le nostre vite. E'stanco, Kismi, di ribattere alle mie argomenta-zioni. Mi dice, “allora qual è il senso della fuga,che mi proponi?”. Ora sono io a essere in crisi.Kismi mi è essenziale, per i conti che devo rego-lare in giro per l'Europa. Come posso, dopo ciòche gli ho detto, convincerlo che possiamo farela guerra alla Taste? Lo so, in fondo, che è ridi-cola la mia guerra. Per quello di cui sono a cono-scenza, dovrei annodare la cintura alle sbarre einfilarci la testa. Con sei disperati, dovrei fare laguerra al mondo. Meglio convincerli a rintro-narsi di fumo e farmaci, e attendere le frittes delsabato sera. Non voglio finire i miei giorni aFleury. Terrò ben nascoste le mie verità, d'ora inpoi. La smetterò con le spy stories. Volerò via daquesta merda. Se avessi amato meno la droga ilmio cervello non sarebbe andato in pappa. Aquest'ora sarei dalle parti di Belem a rosolare lemie ossa al sole, con al fianco una sventola dallapelle d'ambra, invece di sparare cazzate in que-sta fogna francese. Se qualcuno vi riempie disoldi per portare in giro la coca, state nei ranghi.Non fatevi irretire dalle sirene della rivoluzione,se siete companeros non fatevi rincoglioniredalla coca e dalla suerte. Potreste ritrovarvi afare gli oracoli in un carcere di merda. Ed ècomplicato trovare dei coglioni che vi aiutino inun'impresa impossibile. Le verità, quando sonoscomode diventano le farneticazioni dei pazzi.

ARIETELa corsa per arrivare primi è iniziata evoi avete già da tempo avete tagliato iltraguardo,vi necessita un nuovo traguar-do questa volta aspettate il “via” forse viannoierete di meno. In amore siate piùsportivi passando la palla al vostro part-ner.

GEMELLIDiplomazia, responsabilità e pessimi-smo..ooohh!!!Rilassatevi magari leggendo l'oroscopo!In amore per scacciare la noia non ser-vono riti wodoo, lasciatevi guidare dallafantasia.

LEONEColtivate il vostro orticello come sapetefare, con tenacia e determinazione evedrete i frutti che non tarderanno adarrivare. In amore il tempo della cacciaè finito. Non temete, un “si” vi attende.

BILANCIAAvete messo a dura prova il vostro fisi-co con sport alternativi di tutti i tipi earti marziali. Prendetevi una pausa! In amore…facebook non è la risposta!

SAGITTARIOPassate da “la testa fra le nuvole” a “latesta fra i numeri”, sognare fa bene male bollette arrivano puntuali. In amore uscite allo scoperto, la vostrafedeltà verrà premiata.

ACQUARIONon è il momento di andare su un’iso-la deserta tanto al vostro ritorno nullasarà cambiato. Impegnatevi attivando ineuroni. In amore l' arbitro ha fischiato uscitedall'area di difesa e attaccate!

TOROLa matassa è lunga e i nodi sono fittima la costanza e un po di testardaggi-ne vi porteranno alla meta. In amore siate più decisi, volete l'amo-re? Cercatelo senza troppe pubblicherelazioni!

CANCROForse questo non è il momento perosare ma sicuramente è quello giustoper fare il punto della situazione.Amore e fantasia allieteranno le vostregiornate, lasciate perdere lo stile burle-sque, la seduzione per voi è classe esguardi osate in questo.

VERGINE Rilassatevi, lo sanno tutti che ci sapetefare! Una pausa è d'obbligo per riacquistarela vostra innata precisione. In amorerimandare non serve, una serata cenaed essenze profumate è la risposta.

SCORPIONENon ci saranno soddisfazioni economi-che da quel progetto piuttosto impe-gnatevi nella beneficenza. In amore viconviene non lottare, ricordate il vostropartner ha una certa abilità nelle artimarziali.

CAPRICORNOGirano le idee e le voglia di fare spessovi rapisce, attenti! Essere riflessivi nonguasta. In amore le esperienze passatehanno preso il largo, è il momento digiocare al dottore con un paziente spe-ciale.

PESCIAspetti l’uomo della tua vita? Il principeazzurro? Scordatelo! Il tuo lui non avrà ilcavallo bianco, e neanche un mantellolucente, ok ok, neanche la “macchinagrossa” e il portafoglio pieno... Si hairagione, forse è meglio tornare a sognare.Mutuo permettendo...

LA NDRANGHETA SIAMO NOI!

di ZiTata

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Ragazza straniera cercalavoro comecolf/badante in famiglia

per info. 328.7270911

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