La Riviera n°10 del 02-03-2013

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A qualche giorno dalla chiusura della campagna elettorale, il consigliere regionale, già Idv, Giuseppe Giordano, ha dichiarato la sua intenzio- ne di voto per il Partito democratico. Una ancora di salvezza. Se non ci fosse stato l’e- stremo apporto di Giuseppe Giordano, la scon- fitta del Pd si sarebbe mutata in catastrofe. Da oggi , la paglia pesa più del piombo.

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A qualche giorno dalla chiusura della campagnaelettorale, il consigliere regionale, già Idv,Giuseppe Giordano, ha dichiarato la sua intenzio-ne di voto per il Partito democratico.Una ancora di salvezza. Se non ci fosse stato l’e-stremo apporto di Giuseppe Giordano, la scon-fitta del Pd si sarebbe mutata in catastrofe. Da oggi , la paglia pesa più del piombo.

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Parlandodi...

DOMENICA 3 MARZO 2013 LA RIVIERA 03

CONTROCOPERTINA

Post elezioniDisgregazione politica

La grande disgregazione sociale, politica e umana della Locride, sempre piùdistante dalle competizioni elettorali e con le forze politiche locali semprepiù pallido riflesso dei gruppi dirigenti nazionali, ha premiato Berlusconi

ILARIO AMMENDOLIA

Non vi annoierò elencando letroppe cose che ci mancanotanto lo sapete già. Nel suo

diario di viaggio in treno tra Trieste eTrapani , Beppe Servegnini parladella Locride come la “striscia diGaza.” Non ci credo ma, oggi, milimiterò a delle considerazione sullerecenti elezioni perché, nonostantetutto, nel nostro comprensorio, il vin-citore morale delle elezioni è SilvioBerlusconi. Di certo il voto al PDL èascrivibile solo e soltanto a Lui, ed èinutile il tentativo di qualcuno di met-terci il cappello sopra.Considerare il voto della Locride,dato ad una strategia politica del cen-tro-destra- lega nord, sarebbe arduoanche perché di una qualunque stra-tegia non si intravede la benchè mini-ma traccia nel nostro comprensorio..Credo che il voto a Berlusconi nellaLocride sia in parte di protesta antisi-stema da parte di chi ancora sognal’uomo della Provvidenza , in parte disfiducia e di delusione nei confrontidel centrosinistra, ed anche, sia dettosenza offesa alcuna , un voto di sapo-re dolcemente plebeo di chi speravadi riscuotere subito il rimborsodell’IMU.Perché è successo tutto questo?Siamo diventati complici tanto dafarci corrompere da una semplicepromessa di restituirci i soldidell’IMU ? Siamo diventati cretinisino al punto di credere alla favole ?Oppure siamo degli aspirantiBerlusconi che, nella nostra frustra-zione, ci crogioliamo nel desiderio didiventare come Lui, di vivere le suestesse esperienze, di utilizzare i suoistessi strumenti ?Certo, i dirigenti del PD dovrebberomettere da parte l’aria di superioritàpolitica e morale ,nessuno crede piùche Berlusconi sia l’unto del Signore,ma certamente non c’è nessunodisposto a credere alla natura angeli-cata dei dirigenti del PD. Quindi cer-chiamo di capire cosa è successonella Locride: arretrano alcune roc-caforti storiche della sinistra anche inposti in cui vi sono gruppi dirigentiautorevoli che, ovviamente, non por-tano alcuna responsabilità. Penso aGioiosa Jonica a Siderno , a Marina

di Gioiosa ..Il PDL si afferma aLocri, ( che pure in passato haespresso un parlamentare democrat)a Bovalino, ad Ardore, a Bianco, aM o n a s t e r a c equindi a Siderno eGioiosa Jonica,Palizzi.Insomma, neigrossi centri dellacosta e della colli-na, l’alleanzaPDL-Lega siaggiudica la parti-ta.Tra i paesi superio-ri a cinquemilaabitanti, il PD siconferma primopartito a Roccella,centro con un cir-colo diretto autorevolmente daMimmo Bova., e quindi a Caulonia.In questo ultimo centro il pd confer-ma la sua forza, soprattutto pervolontà degli elettori dei cittadini,per l’attività di un circolo compostoda giovani e di una candidata ancheElla giovane alla prima esperienzapolitica. Resiste perché a Caulonia,la Sinistra ha una sua anima ed un

suo radicamento territoriale che si èrinsaldato negli ultimi anni con unaesperienza di governo che ha lasciatoil segno.. Sintetizzando al massimo

direi che aCaulonia la Sinistraha fatto la Sinistra !La Locride è uscitadalle elezioni amacchia diLeopardo, ma ilcolore decisamenteprevalente è l’az-zurro, con la pre-senza di quasi sette-mila grillini chehanno raccolto unvoto contro i partiti, ed una profondarichiesta di rinnova-mento dello Stato.

Grillo non va sottovalutato perché sela disgregazione si coniugasse allaprotesta, il fenomeno potrebbe cre-scere più che in altre realtà.Comunque, oggi, la grande disgrega-zione politica e sociale della Locrideha premiato soprattutto Berlusconi.Certo, Dio acceca chi vuol far perde-re !Se sbagliate e sospette sono state

alcuni aspetti delle primarie chehanno consentito a Brunello Censoredi passare dall’incarico di consigliereregionale a quello di deputato, oppu-re alla Bruno Bosio, moglie di NicolaAdamo, di proiettarsi in Parlamento;catastrofiche sono state le candidatu-re di perfetti sconosciuti cadute dal-l’alto, e che non solo non hanno por-tato un solo voto, ma hanno contri-buito ad appannare l’immagine delpartito. Il PD avrà 2 senatori, neavrebbe potuto esprimere sei o pocomeno.Bastava candidare al senato duenomi collegati al territorio per recu-perare lo svantaggio con il centrode-stra. Questo vale per la Calabria, valeper la Locride. Il nostro comprenso-rio si è sentito quasi estraneo allaprova elettorale ed ha finito perripiegare su chi mediaticamente èriuscito ad imporsi. La situazionenazionale è quanto mai confusa egravida di pericoli. Il popolo italianoha superato momenti ben peggiori.Una cosa è certa, le forze politichedella Locride non possono più essereun pallido riflesso di gruppi dirigentinazionali.La Locride ha bisogno di gruppi diri-genti veri, all’altezza dei gravi proble-mi del territorio. Esprimere un votodi sola protesta può appagaremomentaneamente , ma non costrui-sce il domani.Sin dalla rivoluzione francese“Sinistra” è stato sinonimo di cam-biamento a favore dei ceti deboli,istanza di uguaglianza sociale, aspira-zione ad una libertà piena e reale.La Sinistra per non rinunciare allasua anima, deve mettersi alla guida diun movimento di popolo, compostoma determinato, teso a cambiare nelsenso indicato dalla Costituzione ,dalla sua Storia, dai motivi stessidelle sua esistenza.Il movimento seleziona i quadri,rende impossibili i privilegi, sterilizzamovimenti confusi, pretende unProgetto di governo e delle tappeintermedie, sventa gli accordi sotto-renai, individua gli incapaci, preten-de rigenti veri.. Non ci sono scorcia-toie. E’ severamente vietato allaSinistra usare trucchi e cosmetici. Civorrebbe solo un po’ di acqua e sapo-ne e tanto lavoro.

La Locride di destra crede alle favolequella di sinistra ha il naso all’insù

SOPRA. Un seggio elettorale aSiderno. SOTTO. I due neo

consiglierI regionali Pietro Crinò(Grande Sud)

Demetrio Naccari(PD)

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Parlandodi...

Il Movimento 5 stelle nella Locride: Samo c'è,Platì no. 29,5 per cento contro 6,48 per cento.Pro Grillo spiccano anche il 28,3 di AgnanaCalabra, il 25,03 della Riace di Lucano, il 22,9di Locri e i 1542 voti di Siderno (la città che hadato più voti al movimento) che corrispondo-no a una percentuale del 20,68. Contro Grillo,se si esclude San Luca(17,27), buona partedell'Aspromonte Ionico-Locrideo. Maggiore

controllo del voto dei poteri forti o paura perlo tusnami che rischia di abbattere forestali,comunità montane, cacciatori e parchi? Oltreil fanalino di coda Platì, il 7,57 di Antonimina,l'8,16 di Ferruzzano, 9,87 di Martone, 11,78 diAfrico, 11,98 di Mammola, 12 Careri-Natile,

13,86 Canolo, 15,11 Palizzi. In questi paesirimane ferma quella convinzione che c'è sem-pre qualcosa di fecondo nei baratri. E da talepremessa è partito un porta a porta conannesso saluto finale: «Grillo non è deinostri»

Macrì e Barbaro come i Medici ei Borgia. A Locri, ogni volta chese ne presenta l'occasione, inemici storici si pungono. Omeglio il pungitore è sempreMacrì, Barbaro si limita a qual-che sporadica replica. Ma i dueex sindaci non si amano, non sistimano né si salutano. Nemiciveri. Ed ecco che all'indomanidello sfoglio, a urna svuotata,Francesco Macrì legge sullaGazzetta del Sud il risultato elet-torale di Locri, città sempre piùdi destra, sempre più decadente,senza idee né fermento. Usa latecnica dello squalo, quella delmako, girando intorno, con ununico obiettivo lungo una cittàpiena di squali bianchi e di destrache si sentono padri quando vin-

cono e orfani quando perdono.Ma lui obnubilato parla del suoPdl, del pericolo grillino, sbattela coda, radrizza la pinna e all'im-provviso sferra l'attacco controCarmine. Il Principe e il Barone.La storia si ripete: “l'Udc (che facapo a Barbaro, ndr.) è il grandesconfitto: due assessori, Gelonesie Irvasi nell'ultima giuntaLombardo e due consiglieri,Brugnano e Ratuis». Leggiamo ildato: 116 voti, 2 per cento deiconsensi. Poi ci facciamo unadomanda. Senza Berlusconiquanti voti avrebbe vantato ilBarone dopo la batosta alle ulti-me comunali? Lo squalo makoavrebbe sì, per indole, compiutogiri e rigiri, ma rimanendo allalarga.

Locri: Il Barone, gira e rigira, e infineattacca sempre Carmine Barbaro

SIDERNO DOPO IL VOTO

Ritorto si conferma sindaco.Panetta ancora sconfittoDall'urna sidernese esce prima di tutto un datoepocale che non è politico: gli elettori dellacapitale economica della Locride hanno dettono a commissari e sceriffi. Il Popolo della Libertà di Riccardo Ritortosbanca con il trenta per cento dei consensi.Durante la campagna elettorale il sindacodimissionario ha girato attorno e lungo le stra-de della città, quasi da solo. Poi è scattato,senza scambiare niente con niente, niente connessuno. Senza sentire fatica e dissacratori,quando gli altri temporeggiavano, lui ha allun-gato. E oggi è solo come prima, quando si èdovuto dimettere, ma è al comando. La distan-za è netta dal rivale esterno, Mimmo Panetta.Dopo il giudizio universale che ha riguardato ilcentro destra sidernese, l’ arca di quest’ultimotargata Pd, che sembrava viaggiasse spedita,oggi affonda sotto il peso di mozzi e senza nes-suno skipper di livello a bordo. A Caulonia ilPd ha raggiunto il 30 per cento. A MimmoPanetta serve un po’ di mentalità cauloniese,serve una pausa di riflessione e una bilancia.Nella vita giunge sempre il momento dellastima. E il misero 21 per cento ci dà l'ennesimaconferma che spesso il centrosinistra siderneseha sbagliato peso, confondendo piume e cara-ti.

Il sindaco diSant'Ilario,P a s q u a l eBrizzi, pren-derà il postodi PietroFuda nelC o n s i g l i oprovinciale.Il dimissiona-rio Fuda par-tirà infattialla volta diRoma, chia-

mato dal neonato CentroDemocratico. Brizzi gli succederàin quanto primo dei non elettiall'ultima tornata elettorale.

Consiglio provinciale

Pietro Fuda aRoma, al suoposto Brizzi

È Samo la più“Grillina”, mal'Aspromonte verace dice no a stelle e trapasso

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la Riviera

3) SIDERNO, IL TABACCHI NATALYPIANGE IL SUO PATRON

1) ROCCELLA: RINVENUTIDUE CORPI CARBONIZZATI (FOTO)

2) IL VIDEO DELL’ARRESTODI LELE NUCERA

5) SIDERNO: AUTO CONTROPASSAGGIO A LIVELLO

6) LE TELECAMERE DI RAIUNO A ROCCELLA JONICA

8) VINCE UN MILIONEDI EURO AL GRATTA E VINCI

Dati Google.com

Le notizie più lettedella settimana sularivieraonline.com

4) SIDERNO RITORTO SICONFERMA SINDACO, SCONFITTINETTAMENTE GRANDE SUD E PANETTA

IL DIAVOLO NERO

Il prof. Alfredo D’Attorre era arri-vato in Calabria nelle vesti severedi commissario del disgregatoPartito democratico onde riportar-lo all’unità, alla gloria, alla vittoria. Non ci è riuscito, e non poteva riu-scirci, scortato, come è stato, da unMarco Minniti, custode di sé stes-so, da un ispirato Sandro Principe,e dalla prescritta Enza BrunoBossio la cui maestrìa ha realizzatoil miracolo della presenza nello spi-rito e nel corpo del Partito demo-cratico cosentino di Nicola Adamo,un ercolino sempre in piedi. Quantunque filosofo, quindi con ilnaso all’insù, Francesco D’Attorequesta gabbia l’ha subito percepitae, per non perdere il suo tempo,sottratto, con pregiudizio del pro-

gresso del pensiero, alla ricerca, s’èdedicato realisticamente all’auto-costruzione della sua nomina adeputato. La giovane talpa ha benscavato e l’obiettivo è stato rag-giunto. Non importa se sulle mace-

rie del Pd calabrese che ha dimo-strato di poter vincere solo quandoe se le elezioni si combattono in uncamposanto, cioè in assenza d’altripartiti.Francesco D’Attorre ha lavoratopro domo sua, assecondando lalegione straniera, precipitata dallaSicilia e dal Molise, e severamentepunita dagli elettori.E ora, con stracca fantasia, a celarela disfatta, discorre di bicchieremezzo pieno e mezzo vuoto. Povera e nuda vai, o filosofia.Unica consolazione che rimane èche i legionari, accesi da altri gua-dagni, o prima o poi lasciano laterra occupata. E non credo che illegionario D’Attore faccia eccezio-ne.

7) OPERAZIONE CRIMINETRE: LE CONDANNE DEL GUP

CCARARTOLINE MERIDIONALI TOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

Spiagge della Costa Jonica

RRipulite dagli ingom-branti resti della pre-

senza umana, pietre e ciot-toli sono già bollenti per ilsole pallido di Febbraio; labattigia è come una strava-gante donna che adessoaccoglie e poi respinge l’ur-to del mare fresco e profu-mato; le nuvole invernali sidiradano mentre l’Estate,ancora lontana, già lancia ilsuo richiamo agli innamora-ti e ai bambini. E noi aspet-tiamo il suo arrivo, contan-do i giorni, e sperando inuna fine prossima di questolungo inverno della ragione.

IL LEGIONARIO D’ATTORRE

Primo dei non eletti nella lista Scopelliti nelleelezioni regionali del 2010, ora che il dr. GianniBilardi s'avvia senatore verso Roma, il dr. PietroCrinò, sindaco di Casignana, farà il suo ingressoin Consiglio regionale. È una felice notizia perla Locride, che i partiti urbanocentrici avevanoe hanno reso deserta di presenze istituzionali.Nel 2010 come non mai, fatta eccezione perPeppe Bova, un jonico anomalo, un apolidesenza radici, con la missione a sé assegnata dicamminare verso il cielo. Pietro Crinò è destinato a ridurre la solitariageografia del deserto della Locride. È dentroquesta ampiezza smisurata, la quale fa tremarevene e polsi, che io vedo il suo alto ufficio diconsigliere regionale. Ripopolare di proposteattive, concrete, e di misure risanatrici oggi enon domani, il territorio della Locride: questo èil compito che lo aspetta, e tutta la sua vita diuomo buono fa benesperare. Lo capisco da solo eimmediatamente. Labontà, dal momentoche i lupi vaganoanche in Vaticano,non rientra tra le cat-egorie della politica,che è stata ridotta agara spregiudicataper il potere ad per-sonam : mors tua, vita mea. Ma la politica senzail buon animo dei politici è destinata a diventaresempre più barbara, sempre più cinica, semprepiù lontana dai gravi problemi che oscurano epiagano la vita degli uomini di fatica senzalavoro. Pietro Crinò, per come l'ho conosciuto in casasocialista, con spirito propizio, e per come me losono ritrovato, con qualche trasilimento dalleparti del Pdl, ha da sempre impersonato unasorta di riformismo speciale: il riformismo com-passionevole. Un riformismo, cioè, che sa chel'azione delle istituzioni non è sufficiente e deveessere accompagnata dalla soccorritrice bontàumana. Adesso, si trova nelle condizioni di dareattuazione al riformismo compassionevole.Non sarà facile. Ma neppure impossibile. È aquesta prova che la Locride aspra attendequest'uomo buono. (PC)

UN UOMO BUONO PER LA LOCRIDE ASPRA

Pietro Crinò in consiglio Regionale

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Salendo verso le colline sidernesi incontriamo un luogo dove isogni sembrano realizzabili, un gruppo di tecnici che lavora esogna alimentato dalla passione e dalla ricerca. Siderno e le sue

idee. La sua industria e la voglia di farcela vincono anche le più poten-ti industrie del Nord Italia. Un prodotto unico e richiesto in tutto ilmondo viene prodotto solo da un'azienda sidernese convinta cheanche qui sia possibile. Nonostante le difficoltà logistiche, infrastrut-turali ed economiche dalla Kollmax di Siderno i sacchi di “modellabi-le” partono alla volta di America, Canada, Francia, Romania, Albaniae Malta. Il prodotto di cui stiamo parlando è il Modellabile, frutto disperimentazioni in laboratorio iniziate nel 2010. Da quando è statolanciato sul mercato, due anni fa, ha rapidamente conquistato l'atten-zione degli addetti al settore edile. Si tratta di qualcosa di innovativo,ecologico e naturale. Il Modellabile è una malta premiscelata compo-sta da leganti biologici. L'unicità di questo materiale sta nella sua com-posizione a base di calce che lo rende un prodotto molto ecologico,eco sostenibile e anche più economico rispetto alla pietra naturale. La malta premiscelata, una pietra che si spruzza e si disegna con unsemplice arriccia burro è una delle eccellenze calabresi. Una di quelleidee che si sta dimostrando di successo pur essendo figlia del Sud. Edè una delle innovazioni che stanno dando ragione alla politica azien-dale della ditta produttrice. La Kollmax, figlia della MeridionaleIntonaci s.r.l. di Nicola Gullaci, fa tesoro dell'esperienza quarantenna-le della casa madre e strizza l'occhio alle nuove esigenze e richieste dimercato. Quest'anno la ditta ha promosso anche un Concorso del Modellabile.Il 21 febbraio 2013 un centinaio di partecipanti hanno presentato iloro progetti realizzati con il materiale della ditta sidernese. Sonointervenute all'evento ditte di ogni parte d'Italia e le richieste di parte-cipazione pervenute alla Kollmax sono state talmente numerose che èstato necessario fare una cernita. Questo concorso è stato lo specchiodel successo che il prodotto sta riscuotendo e che è testimoniato anchedall'incremento delle vendite registrato negli ultimi mesi. A vincere ilconcorso è stato il sig Ancora Gerardo di Torre del Greco (NA).

NELLE COLLINE SIDERNESI SI PRODUCE

Sviluppo

Modellabile

Spesso gli uomini della nostra terra hanno capacità che sesupportate non hanno niente da invidiare a nessuno. Siderno e lesue idee. La sua industria e la voglia di farcela vincono anche lepiù potenti industrie del Nord Italia. Un prodotto unico e richiestoin tutto il mondo viene prodotto solo da un'azienda sidernese.

Qui sopra, il vincitore delconcorso del Modellabile,Ancora Gerardo di Torredel Greco. Di lato alcuni

momenti della gara e dellapremiazione. In alto, duedelle creazioni realizzatecon il Modellabile per il

concorso organizzato dallaKollmax

Eccellenza Calabrese

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Polaroid

PASQUINO CRUPI

Che cosa è la verità? La domanda fuposta a Gesù Cristo da Ponzio Pilato, e ilMessia – debbo dire con scarsa cortesiacristiana – svicolò. La risposta, natural-mente, si attende ancora. Ma credo dinon sbagliare o, comunque, di non sba-gliare in modo grossolano se scrivo che,per avvicinarsi alla verità e, nel caso, dicui discorreremo – il voto calabrese –basta non leggere i giornali e soprattuttola trista, infelice, infeconda genìa deipolitologi, che in astruserie sono vinti esuperati solo dai mafiologi. Poiché, seleggete i giornali e vi fidate dei loroautorefernziali maestri del pensiero,appurerete che il GovernatoreGiuseppe Scopelliti il quale ha vinto leelezioni le ha perse. Calcolo alle mani.Nel 2008 Giuseppe Scopelliti è sindacodi Reggio Calabria e al contempo coor-dinatore regionale del Pdl. Si vota per leelezioni politiche e il Pdl a ReggioCalabria consegue alla Camera 128.074voti pari al 44,58% e al Senato 115.678voti pari al 45,97%. Nel 2013 GiuseppeScopelliti non è più sindaco di Reggio,ma continua ad essere coordinatoreregionale del Pdl, e dal 2010 è governa-tore della Calabria. E Reggio è stata

URNE SPEZZATE

La maglia nera spetta indubbiamente a Marco Minniti, il Pistorius del Pd, chesenza protesi e con una pistola scarica ha sparato contro il governatore,ricavando per la sua coalizione una sconfitta, che non trova giustificazione

Padron Peppe

Il Pdl calabrese ha impostato le sue liste su candidaticalabresi e ha inventato in Calabria una coloriturameridionalista. Così non è stato per il Pd le cui primariesimil ruggine di vecchi privilegi e nuove pratiche colonialiste

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la Riviera

sciolta per mafia. Si torna a votare. Il Pdla Reggio alla Camera quasi dimezza isuoi voti, precipitando da 128.074 voti a65.183 e al Senato da 115.678 a 60.221.L’arretramento è evidente e innegabile.Ma non tale da consentire il sorpasso alPd di D’Attore e di Minniti, che con leloro maldestre dichiarazioni confermanola loro natura di nati per arrampicarsisugli specchi. Calcolo alle mani. Il Pd haconseguito a Reggio alla Camera nel2008 79.296 voti pari al 27,60% e alSenato 71.271 pari al 28,32%. Nel 2013,pur in presenza della catastrofe delmodello Reggio, il grande balzo all’ indie-tro del Pd, targato Minniti, non ha biso-gno di prove. Alla Camera i voti sonoappena 53.180 pari al 21,70% e al Senato,dove il cavallo vanesio si rivela un asinobigio, 47.047 pari al 21,665%. Perditanetta in voti alla Camera 26.116, e alSenato 24.224. E in tutta la Calabria? Pernon annoiare il lettore e anche per nonannoiare me stesso, richiamo solo il datoelettorale della Camera. Il Pdl nel 2008aveva un bottino di 466.169 voti, pari al43,84%; nel 2013 il bottino si riduce a283.163 voti e una perdita in percentualedi 13 punti. Il Pd nel 2008 aveva 384.000voti, pari al 38,18%; nel 2013 si riduconoa 265.695 con una perdita secca in voti di119.000 e di 10 punti in percentuale.Questi sono i dati, le analisi fan partedelle chiacchiere. E i dati dicono che ilPdl arretra e vince, mentre il Pd arretra,perde e non sprofonda grazie alla leggesupertruffa che gli fa dote di un’ampiarappresentanza di deputati. I raffrontisono tutti a favore del nemico (ex?). IlPdl calabrese ha impostato le sue liste sucandidati calabresi e ha addirittura, gra-zie a uno Scopelliti carsico, inventato inCalabria una coloritura meridionalistasub specie di Grande Sud, che ha vistoeletto al Senato il dr. Gianni Bilardi. Eha potuto trarre vanto dalla presenzanella lista per il Senato di una delle mentigiuridiche più aperte del Mezzogiorno,cresciuto alla scuola di Giuliano Vassalli,l’avv. Nico D’Ascola, figlio di quelDomenico D’Ascola, grande avvocato esocialista antico. Non credo che la stes-sa valenza abbia avuto il fiocco antimafiain persona di Rosanna Scopelliti nellalista alla Camera. Così non è stato per ilPd le cui primarie simil – oro non hanno

saputo nascondere il grigio – ruggine divecchi privilegi e nuove pratiche colonia-liste: Marco Minniti è stato depositatonell’iperuranio delle idee e sottratto aogni giudizio, Rosy Bondi, per non croci-figgere troppo la democrazia di partito, èstata sottoposta alle primarie. Tirinofuori i piddisti, ex comunisti, un caso dimassimo dirigente nazionale bocciatodalla base contro l’indicazione del verti-ce. Ma non si tratta della sola RosyBindi, che almeno è un persona intelli-gente. La legion d’onore, che è semprelegione straniera, s’è arricchita ulterior-mente del nome glorioso di D’Attore ed’altri nomi conosciuti solo da Bersani eda Marco Minniti. Insomma, i deputatinominati dal Pd, per la buona parte, sonostati come i panini McDonald’s, imbotti-ti con carni e verdure d’altri luoghi, allaCalabria estranei. La sconfitta era nellecose, nella scelta di lor signori da riman-dare lassù. A testimoniare che non sononeppure capaci di imporre al governo, adun governo amico e sostenuto, come èstato il caso del governo Monti, la discus-sione in aula d’una mozione sullaCalabria. C’è ancora qualcuno che nutredubbi sulla terribile responsabilità diMarco Minniti sul disastro del Pd cala-brese? Lui, il Pistorius senza protesiall’inseguimento prima di Scopelliti e allafuga da lui poi dopo aver sparato con unapistola scarica. Ma è chiaro che sia il Pdlsia il Pd han dovuto fare i conti con l’eru-zione o l’epifania – dipende dai punti divista – , del Movimento5stelle, che forsenon vedrà le stelle, ma le ha fatto vederea Bersani, Berlusconi, Monti e consoliprovinciali. Concludo.Pensavo a un segno di aurorale riscossameridionale nel Basso Jonio, nellaLocride. E l’avevo intravisto nella candi-datura di Pietro Fuda. Non è stato eletto.Il Centro democratico s’è rivelato unasigla. Ma, a essere onesti fino in fondo, ilBasso Jonio non ha risposto con forza,con ogni probabilità bloccato dai grillini esenza probabilità dalla sua propensionealla subalternità di Reggio, caput mundi.Con questo non è che spegniamo la lucee andiamo letto. L’idea della costruzionedi un’area di pensiero e di azione, chefaccia leva sull’alternativa meridionale,rimane in piedi. O così o peggio di cosìnon potrà andare.

NICO D’ASCOLA

GLI ELETTI AL SENATO

ANTONIO CARIDI DOMENICO SCILIPOTI

GIOVANNI BILARDI MARCO MINNITI NICOLA MORRA

ROSY BINDI

GLI ELETTI ALLA CAMERA

DEMETRIO BATTAGLIA ROSANNA SCOPELLITI

FEDERICA DIENI JOLE SANTELLI FRANCO BRUNO

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A Lamezia Terme Nina Moric e Anton GiulioGrande, presentano il loro nuovo brand, “NinaMoric by Anton Giulio Grande”. La modellacroata e lo stilista calabrese hanno sceltoGizzeria per la serata e per ospitare stampanazionale e locale. I due vantano un'amiciziaultra decennale nata ad una sfilata di GianniVersace. Un nuovo rapporto lavorativo che daseguito ad una lunga amicizia nata circa 20 annifa quando, in occasione della prima sfilata dellaMoric per Gianni Versace, i due si sono cono-sciuti. La serata è stata presentata GraziaPitorri (giornalista di Eva 2000 e Rosanna Cocio

(de “La vita in diretta”). Per le istituzionierano presenti il presidente della provinciaWanda Ferro, l'assessore Roberto Costanzo, lamoglie del governatore della Calabria,Barbara Scopelliti e l'imprenditore FilippoCallipo. Lo stilista lametino e Nina Morichanno annunciato che la loro sarà una lineaaccessibile e non solo per le taglie 38, anzi sot-tolineano la volontà di creare dei capi che pos-sano essere indossati dalle taglia 50. Il made inItaly ovviamente sarà uno dei must della lorocollezione e una parte della produzione avverràin Calabria.

Due cadaveri carbonizzati a bordo diuna macchina. È successo nel cuoredella Locride ma in una enclave dovestoricamente la ‘ndrangheta non era pre-sente se non in forme marginali senza ilvolto dell'efferatezza e della determina-zione già nota in altri paesi della zonaJonica.Per molti decenni la ‘ndrangheta finiva aRoccella e paesi come Caulonia, Stilo,Stignano, Pazzano, Bivongi ne eranoimmuni o quasi. Qualche cosca che siformava o riusciva a convivere senzagrandi problemi confinata ai marginidelle comunità, oppure, isolata, finivaper scomparire.Adesso vi sono due morti ammazzati aRoccella. Uccisi con tutti i crismi del ritondranghetista, volutamente crudele edefferato perché a quei due cadaveri car-bonizzati qualcuno potrebbe aver dato ilcompito di portare un messaggio di ter-rore e di morte a tutto territorio. Forsedebbono dire alle nuove leve che c'è unagerarchia ed un “ordine” da rispettare. Illuogo del ritrovamento non è casuale:Domolà un punto in cui si incontrano iComuni di Caulonia e Roccella. Il mes-saggio potrebbe essere decifrato in tantimodi, tra questi è molto probabile che sisia voluto dire che questi paesi sono un“protettorato” di qualche cosca confi-

nante che intende imporre il proprioordine anche in questa valle.Due riflessioni sono d'obbligo:Perché la Locride da zona coperta amacchia di Leopardo dalle cosche di‘ndrangheta, sembra vada unificandosi?Per quale motivo, ad oltre venti annidalla istituzione della DDA, a sette annidell'omicidio Fortugno, a sei ani dallastrage di Duisburg, la ‘ndrangheta piut-tosto che regredire o, comunque, mime-tizzarsi, sembra crescere, consolidarsi e

diventare spavalda ed impegnata allaconquista di nuovi territori?Perché malgrado la repressione, sconfi-nata nella sospensione di fatto dellegaranzie costituzionali, malgrado l'im-piego di notevoli risorse, nonostantedecine di consigli comunali sciolti, mal-grado centinaia di persone in carcere daanni senza processo , la ndrangheta lan-cia questa sfida in un territorio storica-mente ostile alla penetrazione ‘ndran-ghetista?Non è facile dare una risposta! LaLocride è un minuscolo laboratorio cheanticipa quello che potrebbe avvenire inCalabria.Nella Locride è stata smontata pezzodopo pezzo una economia secolare, èstato fatto un deserto politico, economi-co, culturale. Deserto che - ai piani alti -si vorrebbe far coincidere con la parola“ordine”.Un “ordine” che un popolo orgogliosocome quello della Locride stenta a rico-noscere come proprio.La disgregazione ha prodotto unimmenso buco nero che potrebbeingoiare uomini e paesi interi. La ndran-gheta fornisce i demoni che danzano eprosperano in questo deserto.Per combattere la disgregazione ci vor-rebbe un progetto organico di intervento

invece si c continua a giocare fotografan-do funerali e matrimoni, fornendo scor-te spesso solo come status symbol , spre-cando risorse ingenti, effettuando retatea cui corrispondono milioni di risarci-mento, determinate dalla corte di appel-lo, per gli innocenti sfregiati da ingiustadetenzione e regalati alla mafia. Oltre venti anni di retate a strascico e digiustizia sommaria , spesso destinate agettare fumo negli occhi alla gente one-sta, hanno dato il colpo di grazia ad unazona già duramente provata e messa inginocchio da una classe dirigente nazio-nale e regionale con notevoli propagginicancerose nella stessa Locride.Leonardo Sciascia dinanzi all'assaltodelle brigate rosse, scriveva “io non muo-verò un dito per difendere questa caria-tide di stato”. Credo che Sciascia si rife-risse a quel tipo di Stato che governava laSicilia con un intreccio affaristico mafio-so, poi venuto alla luce.Io credo invece che questo Stato ciappartenga. Credo che la difesa dellaRepubblica sia un nostro dovere.Proprio per questo siamo impegnati asconfiggere la caricatura dello Stato cheabbiamo conosciuto in questi anni nellaLocride.. Lo facciamo perché abbiamoavversato ed avversiamo con tutta l'ani-ma nostra la ndrangheta ed il ventre da

cui si genera.Chi viene a Locri vedrà il carcere comesimbolo della lotta alla ndrangheta. Nonè né un luogo di rieducazione nè di puni-zione severa ma giusta, è un luogo di tor-tura per i deboli ed una università dindrangheta.Li si formano quadri, si frequentanomaster, si allacciano rapporti, si trasmet-tono bagagli “culturali”. Per questo lugu-bre concentrato di ingiustizia e prepo-tenza, lo Stato spende centinaia dimigliaia di euro al mese . Neanche uncentesimo di questa cifra per prevenire ilcrimine, per bonificare le zone deflagra-te, per proteggere i bambini a rischio didevianza, per creare borse lavoro, peraggregare le comunità. I distretti nongestiscono praticamente nulla ed iComuni si dibattono tra dissesto e taglilineari... Il Carcere è un lugubre monu-mento di stupidità, di insipienza, di appa-rente giustizia ma di sostanziale ingiusti-zia e rappresenta solo una piccola partedi un elefantiaco apparato repressivo didubbia utilità.Se non si cambia registro. altri paesi ver-ranno conquistati, altri cosche si affacce-ranno e per ogni ndranghetista morto oarrestato, altri cento prenderanno il suoposto.

Ilario Ammendolia

Sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.Due persone di Altomonte sono finite in manette conqueste accuse, arrestate dai Carabinieri della Compagniadi Castrovillari, guidati dal tenente VincenzoPappalardo, che hanno eseguito nella notte di ieri le dueordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalgiudice per le indagini preliminari del Tribunale diCastrovillari. Luigi Murano, cinquantenne di Altomontee Gabriela Stefania Podoleanu, venticinquenne rumenadomiciliata ad Altomonte sono così finiti in carcere.Murano è proprietario del night club "Disco bar Angelsand show girls" dove la donna svolgeva il lavoro di bari-sta. Nel locale notturno, che si trova nei pressi dello svin-colo autostradale di Altomonte, secondo gli investigato-ri i due consentivano e promuovevano, incontri sessualitra clienti e le ballerine spogliarelliste che vi si esibivanotutte le notti. Nel corso delle serata, le ballerine, secondole ricostruzioni effettuate dagli inquirenti, si avvicinavanoagli avventori vestite con abiti succinti e proponevanoloro delle prestazioni, anche di natura sessuale.

Anziano sischianta contro ilpassaggio a livello

a Siderno e lobutta giù

Nina Moric a Lamezia per presentare il suo brand

Un anziano alla guida della sua Seicento bianca haurtato la sbarra del passaggio a livello ferroviario all'al-tezza di Via Tasso. L'uomo proveniente dalla ViaMarina non si sarebbe accorto della sbarra che si stavaabbassando e l'ha presa in pieno. Non ci sono stati feri-ti gravi. Solo la Seicento ha subito diversi danni.

Perché la ‘ndrangheta non arretra?IN EVIDENZA

Il 20 febbraio sono statiritrovati due corpicarbonizzati in una AlfaRomeo 147. Dopol’esame autoptico è statopossibile stabilire che sitrattava di MaurizioFemia, di Marina diGioiosa, e di FrancescoColuccio, di RoccellaJonica.

Balli proibiti eesosi in un nightad Altomonte

TALENTO SIDERNESEanno nella giornata di domenica aSan Felice del Benaco. Nato il 23 set-tembre del 1995, Gliozzi è arrivatoal Sassuolo di patron Squinzi dopo

aver fatto la trafila nelle formazionigiovanili di alcune squadre professonis-tiche calabresi. Una bella soddisfazione

per lui e la sua famiglia. A noi de laRiviera non rimane altro che

seguire le sue gestasportive nella sper-

anza di poterlovedere al piùpresto esordire inserie A. ForzaEttore. A n t o n i oTassone

Il sidernese Ettore Gliozzi, attualmente in forzaal Sassuolo, dove si è imposto alla ribalta met-tendo a segno numerosi gol con la squadraPrimavera è stato convocato nella NazionaleUnder 18 dal Tecnico Federale Alberico Evaniper l’amichevole con l’Austria in programmaMercoledì 6 Marzo alle ore 14.30 presso loStadio Turina di Salò. Gli azzurrini si raduner-

Il sidernese Ettore Gliozziconvocato con la Nazionale Primavera

MIX

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ELEZIONI 2013

Come è giusto, l’Oscar della trombatura spetta aipeggiori perdenti, e non c’è dubbio che l’afflittaschiera, la quale or va ripetendo le mosse e tri-

sta impara, è aperta da Antonio Ingroia, che volevaarrotolare Berlusconi in un foglio di carta bollata; daLuigi De Magistris, che in cuore aveva solo la nomi-na a deputata della signora Anna Falcone; da AntonioDi Pietro, che torna all’abbandonata zappa con cui hapreparato, nella sua lunga permanenza alla Camera,cavoli a merenda per gli alleati, sempre traditi. Nelleseconde, anzi nelle terze file - le seconde furono riser-vate agli eroi e alle eroesse della società civile - hannoposto d’onore il pastore valdese Paolo Ferrero e ilbibliofilo prof. Oliverio Diliberto, che, discutendo ediscutendo sul comunismo migliore, hanno decretatola fine dei comunisti, che storicamente nati fuori dalParlamento, in esso intendevano, di tutto spogliando-si, trovare ossigeno. Ogni tanto, ci si incontra con l’ani-dride carbonica.

FUORI FRANCO, PAOLA e GIANFRANCO

Non tornano in Parlamento Franco Marini, il cardina-le laico, che, in quanto cardinale laico, aveva il suobuon diritto, certificato dalla anagrafe retroattiva delsummit del Pd, di partecipare al conclave parlamen-tare. Ma l’Abruzzo, bello e cortese, lo ha bocciato.Così come ha fatto con Paola Concia, che, per par con-dicio con Silvio Berlusconi, voleva un governo ad per-sonam. Un governo che per legge consentisse il corteonuziale, mano nella mano con la sua moglie tedesca. Idiritti individuali vengono prima dei diritti sociali. E unaddio alle aule parlamentari dà pure Gianfranco Fini,che voleva distruggere Silvio Berlusconi e da SilvioBerlusconi è stato distrutto. Esempio alto GianfrancoFini di come si distrugge un partito. In questo raggiun-to e forse superato dai già richiamati Ferrero eDiliberto. Non riposerà in pace. Ma potrà fare i bagnisenza la presenza della scorta.

IL NARRATORE DELLE PUGLIE

Non trombato, ma bocciato Nichi Vendola, che subi-sce una clamorosa sconfitta nella sua terra di Pugliadove Sel racimola il 7% dei voti e insieme all’alleatoPd arriva terzo, cioè ultimo, dopo il Pdl e ilMovimento5Stelle. Una botta da atterrare un toro.Ma Nichi Vendola è un narratore, e ai narratori nonmanca la fantasia, la sola capace di fare ancora sogna-

re. E, infatti, il narratore di Puglia, che voleva manda-re i ricchi all’inferno, detta legge a Bersani, gli indica lavia maestra e, come Concia, esige un governo ad per-sonam che riconosca innanzitutto il diritto al matrimo-nio, con tanto di prete cattolico, delle coppie omoses-suali. Sono gli sconfitti che meritano i premi. ComeAnna Finocchiaro, che, reduce or son tanti anni dallabancarotta elettorale siciliana, fu premiata con l’incari-co di presidente dei senatori del Pd. È scesa con ilcasco coloniale in Puglia e se ne risale con un bottinodi sconfitta per il Pd. Lei è salva grazie al Porcellum. Eda sconfitta ha tutti i titoli per fare la ministra e, seMaroni conta, la Presidente della Repubblica questaAnna Bolena senza la testa tagliata.

UNA BELLA TESTA D’ARIETE

Una bella testa d’ariete sormonta il robusto collo diDemetrio Arena. Dura e penetrante. Scopelliti se ne èservito per sfondare al Comune, che poi è andato apicco. Comunque, la sua riconoscenza è senza confini.E aveva pensato per lo spossessato Demetrio Arenauno scranno in Senato. Non ci è riuscito. DemetrioArena è tra i trombati. Ultimo posto utile è risultatoquello di Domenico Scilipoti, tratto a scandalo dai per-ditempo del Pd e annessi. Non tutto è perduto. Nullaè perduto. Il sospetto è che Demetrio Arena troveràuna sua collocazione nella Giunta regionale. O è cosìo dagli amici, come Scopelliti, ci guardi Dio.

CASINI, CESA , I TENERI PERDENTI

Pier Ferdinando Casini, al di là delle impalcature dicomodo, è un uomo che non ha rispetto per niente eper nessuno. Non ha rispetto per Lorenzo Cesa, segre-tario della sua Udc dal 1905, oscurato di continuo,sopraffatto, e rispetto al quale anche il muto diSorrento è uno splendido esempio di canora eloquen-za. E non ha rispetto il Casini per le istituzioni. Perchése rispetto avesse avuto, non avrebbe dovuto osare l’i-nosabile, e cioè di mettere a capolista per la Camera inCalabria il Muto dell’Udc in luogo di Franco Talarico,che è presidente del Consiglio regionale. Le cariche dipartito, evidentemente, vengono prima delle caricheistituzionali. Gli elettori sanno, però, quel che fanno.L’Udc è precipitata. Franco Talarico non ha nulla daspartire con la sconfitta. Tutta a totale carico di Casini,il colonialista, e di Lorenzo Cesa, il Muto.

I TrombatiALL’INSEGNA DEL GABBAMONDO

ANNA FINOCCHIARO ANTONIO INGROIA ANTONIO DI PIETRO LORENZO CESA PAOLA CONCIA

FRANCO TALARICO LUIGI DE MAGISTRIS

NICHI VENDOLA DEMETRIO ARENA

GIANFRANCO FINI OLIVIERO DILIBERTO

L’Oscar della trombatura spetta ai peggiori perdenti, e non c’è dubbio che l’afflitta schiera è aperta daAntonio Ingroia, che voleva arrotolare Berlusconi in un foglio di carta bollata; da Luigi De Magistris, chein cuore aveva solo la nomina a deputata della signora Anna Falcone; da Antonio Di Pietro, che tornaall’abbandonata zappa con cui ha preparato cavoli a merenda per gli alleati, sempre traditi

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Polaroid

LOCRIDE

SIDERNO

EMANUELA ALVARO

Sviluppare, progettare, masoprattutto, come si usa direadesso, fare rete, ma farlo in

modo concreto e, in questomomento più che mai, produrreeffetti tangibili e chiari sul territoriodella Locride. Di progetti in itinere per la Locrideparla il presidente del “ConsorzioLocride Ambiente”, VincenzoLoiero. Un Consorzio che ha avviato il pro-prio lavoro nel 2000 e che, per noncozzare con la nuova normativa, nel2011 ha variato la propria denomi-nazione diventando consorzio difunzioni e gestioni, un modo perarrivare fino a fine mandato, previ-sto per dicembre 2014. Nato dall'idea di essere il “bracciooperativo” dell'Assemblea deiSindaci della Locride, anche se que-sto aspetto non è stato ben svilup-pato in tanti anni. «Con i nuovi pre-sidenti dell'Assemblea e delComitato dei Sindaci, questo si stafinalmente realizzando - spiegaLoiero -. L'Assemblea propone eporta avanti delle questioni, poi laparte pratica tocca a noi. Anni diffi-

Il Presidente del Consorzio Locride Ambiente,Vincenzo Loiero parla diraccolta differenziata, Piano Strategico e Pisl. «Occasioni da non perdere»

cili in cui nonostante tutto abbiamoottenuto buoni frutti, prima di tuttol'occupazione. Ora si riparte dalrilancio da parte della società, condiversi progetti in campo». Loiero èrimasto in carica nonostante nonricopra più il ruolo di primo cittadi-no, perché delegato in modo per-manente al Comune di Grotteria. L'intento è quello non solo di parla-re, ma arrivare a “produrre” svilup-po a 360 gradi. E quale migliormodo se non avviare l'unico proget-to che possa ovviare all'emergenzaambientale di questi ultimi anni. «Progetto per la raccolta differen-ziata da un milione di euro per un

anno rinnovabile per un altroanno. L'obiettivo è di rag-giungere il 25% di raccolta,fornendo tutto ciò che serveper avviarla nel migliore deimodi. Diciotto comuni che

aderiscono a questa iniziativa,progetto ora al vaglio della sta-

zione unica appaltante. Sempreentro marzo si dovrebbe sceglie-

re la ditta. È previsto il porta aporta e anche lo stradale. Una voltaavviato sarà l'ente a procedere conle proprie risorse, in considerazionedel risparmio notevole per l'ammi-

Sviluppare, progettare, ma soprattutto, come si usa dire adesso, farerete, ma farlo in modo concreto e, in questo momento più che mai,produrre effetti tangibili e chiari sul territorio della Locride.

Zoom sullaLOCRIDE

INDIETRO: Negli anni novanta Bovalino voelva aver-celo più lungo, e andato in alto, moderno, ed oggimostra la piazza più moscia tra le città principali dellaLocride.L’AVANTI DEL GAMBERO ROSSO: Anni 80.Gioiosa Ionica sventolava in fronte al sole la sua stof-fa di sinistra. L’Avanti gli organizzò una festa, incosa-pevole del fatto che nelle elezioni di Febbraio 2013molti dei socialisti e dei comunisti di allora avrebberovotato per Berlusconi e Maroni. L’ex piazza rossa èoggi l’avamposto più robusto del Berlusconismo nellaLocride: 35 per cento dei consensi

Alle 8,10 di di lunedì 25 febbraio è morto il ragioniereFortunato Belvedere. Un pilastro. Un signore puntuale,corretto. Un lavoratore faceva la differenza. Lascia unpatrimonio di saper fare e di saper stare al mondo. Uninfarto l'ha stroncato nel suo paradiso, nel nuovo Nataly, lasua ultima creatura, il tabacchino perfetto che non avrebbesfigurato in piazze ben più importanti, ben oltre la “provin-cia” della Locride. Efficienza, disciplina e quel tocco di iro-nia, mai esasperata, sempre al punto giusto. Un insieme dielementi che hanno fatto del tabacchi Nataly di Siderno unesempio da tramandare, un impresa dall'alto orizzonte.Lascia a suo figlio Costantino, un vanto per un padre. LaRiviera esprime vicinanza alla famiglia Belvedere, da sem-pre tifosa del nostro settimanale.

Il tabacchiNatalypiangeil suo patron

Il “braccio operativo”per lo sviluppoterritoriale

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la Riviera

CAULONIA MARINA

INDIGANATI

LOCRI VIA TEVERE. ZONACAMPO SPORTIVO: DI MALEIN PEGGIO IN POCHI GIORNI.PASSAGGIO OBBLIGATO

La Locride è riuscita a farselo finanziare, ma poi c'è stata ladecisione da parte del Governo Berlusconi di utilizzare questifondi per le quote latte e il terremoto all'Aquila.nistrazione e il cittadino perché siconferisce meno in discarica». Se si parla di sviluppo, non si puònon accennare a quello che sarebbedovuto essere il cosiddetto “volano”,ma che, viste tutte le difficoltà, hanotevolmente tardato nell'intento. «Il Piano strategico entro giugno vacompletato, si deve avviare l'ultimafase per spendere le risorse a dispo-sizione, anche perché tutto il restoera già stato presentato alla RegioneCalabria. La Locride è riuscita a far-selo finanziare, ma poi c'è stata ladecisione da parte del GovernoBerlusconi di utilizzare questi fondiper le quote latte e il terremotoall'Aquila. Sarà fatta in zona, entromarzo, la presentazione finale». Ma l'occasione che, per Loiero, nondovrà essere in alcun modo persa, èquella offerta dai Pisl. «Progetti ammessi per undici milioni

di euro, di cui quattro milioni peraiuto alle imprese turistiche per ilquale serve fare necessariamenterete. È un'occasione che sicuramentenon possiamo perdere, nonostante itempi ristrettissimi per poter proce-dere. Si tratta di fondi comunitari2007/2013 e per questo a dicembre diquest'anno si deve aver già impegna-to le risorse. Certo non è agevole,anche perché l'indirizzo dellaRegione è che ogni comune dovreb-be lavorare singolarmente, ma itempi così si dilatano, meglio sareb-be che fosse a gestire tutto l'entecapofila, altrimenti così coordinarsidiventa difficile». Loiero fa alcuni esempi di questiprogetti per far capire le potenzia-lità. Tra tutti quello che riguarda ilNaniglio di Gioiosa Ionica, un luogogià di per se molto visitato, al qualesono già stai assegnati dalla

Provincia 900 mila euro, 350 milaeuro dalla Regione, somme che congli ulteriori 800 mila euro dei Pisl,regalano buone prospettive di svilup-po al sito. «L'intento ultimo è quello di dareun'offerta turistica valida e basata suuna rete solida. Come Comune diGrotteria con capofila GioiosaIonica, abbiamo avuto un finanzia-mento per le piste ciclabili, nel qualerientrano anche San Giovanni,Martone e Marina di Gioiosa Ionica.Ma c'è sempre il problema del coor-dinamento tra gli Enti e se si devefare una programmazione singola equalcuno non ci riesce si potrebbeperdere l'occasione. Entro il 27 dimarzo si deve procedere con la stipu-la della convenzione e di questoaspetto dovremmo parlare con i diri-genti regionali per rendere più frui-bile i progetti».

Sono tanti ad avere sentito un grande dispiacere, nel cuore, aCaulonia Marina, dopo aver appreso che il Alex Antonucci, disoli dieci anni, sarebbe stato costretto ad emigrare, con la pro-pria madre, in Germania per lavoro. «Siamo tornati indietro diquasi mezzo secolo» - hanno espresso alcuni cittadini - «quandomolta gente era costretta a prendere la valigia di cartone pertrovare fortuna all'estero. Non è giusto che Alex sia costretto adandare via!» - hanno gridato tanti studenti, compagni di scuolae di palestra di Alex. Il giovanissimo cauloniese, con un “groppoin gola” e le lacrime agli occhi, ieri ha salutato i suoi compagnidi scuola, i suoi amici delle arti marziali e i suoi insegnanti e si èrassegnato ad abbandonare la propria patria per raggiungere,assieme alla mamma, il padre e i fratelli che già si trovano inGermania. «Sradicare un ragazzo dal proprio ambiente è unfatto grave» - è stato il commento di Osvaldo Cavallo, direttoresportivo dell'associazione arti marziali di Caulonia - «e la nostrasocietà civile giustamente si indigna» - ha continuato - «tantoche la politica nazionale dovrebbe adottare dei provvedimentiaffinché i nostri concittadini e corregionali non siano costretti adire addio alla nostra terra e ai nostri affetti». Una vergogna,effettivamente, che si pensava fosse svanita, con lo sviluppo delnostro Paese ma che, invece, torna prepotentemente alla ribal-ta, ogni giorno, senza che nessuno possa fare nulla. Altro chemafia! Questa è la vera mafia: non permettere a una famiglia dipoter costruire il proprio futuro e quello dei propri figli nellaterra natia.

Giuseppe Cavallo

Protagonisti del sabato mattina su RaiUno, sono stati VincenzoNizzardo e Chiara Barillà brillanti allievi del ConservatorioConservatorio “F.Cilea” di Reggio Calabria. I calabresi hannosuperato brillantemente anche il secondo round della seguitis-sima “sfida” televisiva di “Unomattina in famiglia”.Ogni sabatosi confrontano due tra le più prestigiose istituzioni musicali ital-iane. Eliminazione diretta. Nizzardo accompagnato alpianoforte da Chiara Barillà , ha conquistato il pubblico mattuti-no di Raiuno, con una esibizione di alto rilievo già nelle prece-denti sfide. Vincenzo Nizzardo (voce) e Chiara Barillà(pianoforte) parteciperanno alla sfida di sabato 9 marzo 2013come rappresentanti del Conservatorio "F.Cilea" di ReggioCalabria, nella trasmissione Uno mattina in famiglia. Si potràvotare dalle ore 08.15 per sostenere il talento canoro calabrese.Votiamo

Nuova sfidasu Rai Unoper Nizzardo

A 10 anni costretto ademigrare in Germania

UNO MATTINA

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RICORRENZE

«Quì Repubblica rossa diCaulonia». Con queste parolerispondeva il “partigiano” diturno presso l’unico telefonoesistente in paese. Era il 5marzo del 1945. Nel piccolocentro della Locride eranoconvenuti i “rivoluzionari” diRiace, di Camini, Stilo,Pazzano, Bivongi, Stignano,Nardodipace, Fabrizia,Gioiosa, Roccella, Siderno,Placanica... Migliaia di uomi-ni armati avevano dato inizioalla “rivoluzione” proclaman-do la Repubblica comunista.Le quattro porte di Cauloniafurono sbarrate e presidiateda uomini in armi, l’unicoponte di collegamento tra lastatale 106 e il paese minato.I carabinieri e le guardie fore-stali “arrestati”; il pretore e lasua famiglia sequestrati.Ronde a cavallo in ogni ango-lo del paese.Al Comune fu insediato il“Consiglio della Rivoluzione”e il “Tribunale del popolo”.Istituite le bande di partigianisul modello del Nord Italia.Il circolo dei signori era statochiuso. Nello stesso locale erastata aperta la “Camera delLavoro”. La Repubblica rossa diCaulonia durò sei giorni. Alcentro del moto rivoluziona-

rio il sindaco del paese, uninsegnante elementare dinome Pasquale Cavallaro.Egli era stato nominato sinda-co dall’AMGOT (autoritàmilitare alleata) circa un annoprima. La sua “carriera” inizianel 1915, quando parte volon-tario per la grande guerra.Torna a casa dopo qualchemese e, dopo la licenza, sirifiuta di tornare al fronte.Diventa disertore prima, fuo-rilegge dopo. Come gli antichibriganti gode dell’appoggiodei contadini e tiene la cam-pagna per molti anni. Diventaimprendibile e questo accre-sce la sua fama. Fu accusatodi crimini, alcuni presumibil-mente commessi, altri attri-buiti dalle forze di polizia percomodità. Si costituì perbeneficiare dell’amnistia delprimo dopoguerra, ma lungoe tormentato è stato il suoperegrinare nelle patrie gale-re. Qui venne a contatto con idetenuti politici. Diventacomunista e ondeggia conti-nuamente tra l’impegno rivo-luzionario e il brigantaggio.La scintilla della rivolta edella proclamazione dellaRepubblica rossa è l’arrestodel figlio diciassettenneErcole, segretario della gio-ventù comunista. Viene accu-

sato di “furto e ricettazione”per quelle che , secondo ilgiovane, avrebbero dovutoessere perquisizioni e conse-guenti requisizioni.Molte persone delle classidominanti vennero portatidinanzi al tribunale del popo-lo. Accanto a loro i fascisti e,come spesso succede in que-ste circostanze, nemici perso-nali dei componenti del consi-glio rivoluzionario. Le condanne furono relativa-mente lievi, anche se in alcunicasi ingiuste e arbitrarie, par-ticolrmente quella dell’inge-gnere Ilario Franco, ma da

quel momento le classi domi-nanti non dormirono piùsogni tranquilli.Era successo l’impossibile, unmondo millenario era statofatto a pezzi e un popolooppresso alzava la testa evedeva portare a giudizio isuoi secolari oppressori. Al sesto giorno di rivoltavenne ferito a morte il bravoparroco di Crochi donGennaro Amato. Morì la serastessa. Probabilmente i due“ragazzi partigiani” material-mente responsabili del delittonon avrebbero voluto uccide-re, ma questo ha poca impor-tanza. La morte di un pretenel 1945, in uno dei momentipiù alti del prestigio e dell’au-torevolezza della Chiesa inItalia, scatenò il finimondo.Della piccola Repubblicarossa si occuparono i princi-pali esponenti del mondopolitico italiano, da DeGasperi a Togliatti, da Nennia Terracini e in difesa deirivoltosi scese in campo tuttala Sinistra calabrese da Pietroe Giacomo Mancini a Faustoe Luigi Gullo, Musolino,Alicata, ecc..Togliatti scrisse uno storicoeditoriale su “l’Unità” daltitolo Da Salerno a Caulonia.Articoli di fuoco furono scrit-

ti a favore o contro su“l’Unità”, su “il Popolo”, su“l’Avanti!”, su “la Vocerepubblicana”, sul “Corrieredella Sera”. Anche radio egiornali stranieri parlaronodel piccolo paese dellaCalabria. La direzione nazionale delPci, subito convocata, mandòa Caulonia l’esponente piùautorevole che operava inProvincia di Reggio Calabria:Eugenio Musolino, antifasci-sta con anni di galera allespalle, futuro deputato allaCostituente, comunista sin daLivorno, uomo di grande pre-stigio.Dopo sfibranti trattative con ivertici del Pci, i rivoltosiposero come condizione pre-liminare per normalizzare lasituazione la liberazione diErcole Cavallaro. La magi-stratura tentò di opporsi ma ,alla fine, dovette cedere.Ercole fu liberato e Cavallaromantenne la parola data alsegretario della federazionecomunista e al prefettoAndiloro, socialista. Infatti sidimise e al suo posto vennenominato quale commissarioprefettizio l’onorevoleEugenio Musolino.Il pretore e la sua famiglia,unitamente ai carabinieri e

alle guardie forestali, furonoliberati, le armi consegnate,gli uomini armati scomparve-ro dalle vie del paese.Rivoluzione o Jaquerie,inquinata dalla presenzamafiosa?Rivoluzione comunista oribellismo disperato e senzadomani?Certo, la sola mafia nonavrebbe sfilato nelle stradecon migliaia di persone alcanto di Bandiera rossa edell’Internazionale, nonavrebbe deliberato di recensi-re e ridistribuire le terre usur-pate, non avrebbe insediatoun consiglio della rivoluzionee il tribunale del popolo.C’era una società da abbatte-re, ma, sullo sfondo, ancheuna società da costruire e ciòrendeva la “rivoluzione diCaulonia” diversa dal ribelli-smo del passato.Senza alcun dubbio la mafiafu presente. L’epoca è diversa, forse, perché nelle galerefasciste, molti mafiosi aveva-no preso consapevolezza delloro stato di oppressi e dellanecessità di superare il ribelli-smo individuale, trasforman-dosi in potenziali rivoluziona-ri.Quando la situazione fu nor-malizzata si scatenò la con-

5 MARZO 1945

IN EVIDENZA

I carabinieri furonoarrestati, il pretoresequestrato...unmigliaio di uominiarmati davano inizioalla rivoluzione,proclamando unarepubblica rossa.Rivoluzione oJaquerie inquinatadalla mafia ?

«Quì Repubblicarossa di Caulonia»

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troffensiva. Anche in questocaso l’occasione fu un tele-gramma mandato daCavallaro per protestare con-tro l’arresto dell’amante delcapo mafia Polito. CosìCaulonia venne presa d’assal-to dai quattro punti cardinali.In molte zone del paese furo-no arrestati tutti gli uomini da18 a 70 anni. I carcerati furo-no così tanti da doverli rin-chiudere, oltre che nel carce-re, nei locali del mattatoiocomunale. Quasi tutti furonotorturati, i locali della prigio-nia allagati per non consentireai detenuti di sedersi durantela notte. Molti di loro venneroliberati dopo una istruttoriasommaria. Circa quattrocentofurono tenuti in galera percirca due anni. Cavallaro virimase per otto anni e uscì con

un provvedimento di amnistia.Due di loro morirono in car-cere. Il dopoguerra celebrò laguerra partigiana, laRepubblica dell’Ossola, laliberazione di Alba. SuCaulonia calò il silenzio,almeno sin al 1975 quandovenne pubblicato il primo sag-gio con nome La Repubblicarossa di Caulonia. Badate sicambiò nome. Non più“banda di Cavallaro” maRepubblica rossa.Molti di questi rivoluzionarifurono dei sognatori che pen-sarono di trasformare la roccadi Caulonia in una specie di“Città del Sole” già intravistadal loro conterraneoTommaso Campanella. Altrifurono militanti politici chepensarono giunta l’ora dellarivoluzione. Molti ancora

furono i. combattenti ed ireduci abbrutiti dalla violenzadella guerra... Infine ci furono,avventurieri, ndranghetisti,gente abituata a vivere ai limi-ti della legge ed anche oltrequei limiti. Il mondo che silasciavano alle spalle erapieno di violenza, di oppres-sione, di sfruttamento, dimorte, di stragi. Non eranosanti, come non lo erano i par-tigiani, i rivoluzionari diFrancia o di Russia. Eranouomini di un’epoca in cuiEugenio Musolino diceva «coloro a cui la polizia mette 10in condotta sono i servi delleclassi dominanti».Quel tempo è ormai lontano!Oggi la “non violenza” è unascelta irreversibile. LaCostituzione garantisce lademocrazia e perciò si tende

ad ignorarla. Gli eredi in lineastorica di quei fatti così lonta-ni eppure così vicini, tendonoa rimuoverli oppure a confi-narli nel folklore, nel ribelli-smo, nell’illegalità. IL Sud nonha scolpito pagine di storia. Ichierici tradiscono e gli eredidegli antichi rivoluzionaridiventano i custodi dell’ordinecostituito. Senza radici glialberi non producono frutti ecosì la Sinistra, senza le pro-prie radici, è passata dall’as-salto al Cielo all’assalto allepoltrone .Il presente appare disperato evengono in mente le ultimerighe del romanzo di Silone:«Dopo tante pene e tanti lutti,tante lacrime e tante piaghe,tanto odio, tante ingiustizia etanta disperazione, che fare?»

Certo , la mafia non avrebbe organizzato cortei ,sfilando sulle strade al canto di “Bandiera rossa” o dell’Internazionale ! C’era una società daabbattere e, forse, una utopia da inseguire.

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LaGerenza...

NOTE E SCHERMAGLIE

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

RUBRICHE

Loqui e sproloqui di Filomena CataldoMessagi nel tempo di Daniela FerraroLe pillole di Eva

COLLABORATORIAnna Laura Tringali, Mara Rechichi,Franco Crinò, Nicodemo Barillaro,Giuseppe Gangemi, Mimmo Romeo,Giuseppe Fiorenza, Franco Parrello,Franco Blefari,

GIUSEPPE ROMEO

La kermesse politica sembra avviarsialla fine. Almeno per quanto riguar-da il delinearsi dello scenario.

Analisti, sondaggisti, cabalisti e altri indo-vini mediatici o meno e saggi del dopovoto si affannano a giustificare errori diprevisione, a valutare le possibili alleanze,guardare all'orizzonte un governo che saràun prodotto tipicamente italiano di debo-le compromesso da finanziaria. C'è anchechi auspica che l'Italia diventi un case studysociologico interessante per come questoPaese si presenta il giorno dopo le elezionipiù assurde, e in un certo senso più insul-se, della storia repubblicana. In questogiro di valzer, tra esclusi eccellenti e neofi-ti senza carta, lo stallo è l'unica alternativapossibile per affermare che tra legge elet-torale e capacità di leadership esprimibiliquesta Italia presenta una democraziaancora una volta ingessata tra piccoli oli-garchi di partito che entrano e che escono.E tuttavia, per quanto si possa “studiare”,il fenomeno Grillo non può essere consi-derato una patologia politica o un sempli-ce voto di protesta. A ben guardare i votidi protesta sono due. Uno, appunto, ilMovimento 5 Stelle e l'altro il voto al PdL.Non ci sono aspetti che possano meravi-gliare per un risultato già scritto. Per poterprevedere senza riti e magie come sareb-be andata a finire sarebbe stato sufficienteascoltare la gente piuttosto che affidarsi asondaggi su campioni preconfezionati.Grillo è stato, e diciamolo con onestà intel-lettuale, "volutamente" e “bipartisana-mente” sottostimato. Il rischio di un effet-to bandwagoning - gli esperti di comunica-zione lo hanno capito bene mentre gliesperti "politici" molto meno - era alleporte ed è ciò che è avvenuto seppur tam-ponato dalle capacità mediatiche delCavaliere, attraendo il voto degli indecisi.Certo gli indecisi non avrebbero votato

FLI - con buona pace di chi ancora oggicrede che il partito di Fini potesse presen-tarsi come una novità - né, tantomeno, lalista Monti, occasione persa di novitàcome dichiarato qualche mese fa dallostesso Passera. La lista del “ Professore”poteva essere la novità se avesse evitatoche per molti aspetti e in molte partid'Italia Lista Civica, o meno civica, nonfosse stata altro che un tentativo di presen-tare sotto una nuova facciata ciò chesarebbe rimasto dell'UdC. D'altra parte, èquanto meno singolare che un leader poli-tico di un partito come Casini non si siacandidato alla Camera come capolista.Ciò sarebbe stato dovuto (in questo Fini èstato più coerente). La verità è che ilSenato avrebbe, come ha, garantito aCasini il suo posto in Parlamento con l'a-spettativa, magari, di provare a candidarsialla Presidenza della Repubblica. In ognicaso Scelta Civica un merito, se di meritosi tratta visti i risultati, lo ha avuto: quellodi aver azzerato i propri alleati: FLI eUdC. Il PdL ha resistito grazie all'energiadi un leader che conosce tanto quanto

Grillo gli italiani e il loro modo di crederealla pubblicità degli animi e delle tasche.Bersani si è trovato in mano una vittoria diPirro premiata, nella sua esiguità, solo dalsistema elettorale e paga il prezzo storicodi non aver saputo mutare la propria capa-cità di fare politica superando un retroter-ra postcomunista e cattolico pseudorifor-mista per una sinistra sempre più d'antannella quale stenta ancora oggi ad affer-marsi un'offerta socialdemocratica che inItalia manca e di cui il PD non ne è anco-ra espressione. E su tutto questo, ovviamente, incombel'incognita 5 Stelle. E, in virtù di tale spet-tro che si aggirerà con molte forze inParlamento c'è qualcuno che adesso, asinistra, parla di possibili convergenze. Cisarebbe, però, se così fosse, solo un picco-lo particolare che segna come improbabi-le tale possibilità e renderebbe difficile unagovernabilità nel tempo. Il fatto che il lea-der del Movimento 5Stelle non sia presen-te in Parlamento, ovvero non è un parla-mentare eletto. Ciò lo renderebbe scevroda ogni possibile condizionamento “parla-

mentare” e libero, quindi, di autointerpre-tare il ruolo del suo Movimento a neces-sità. E, se ragionassimo da italiani, questonon sarebbe poco. Insomma, una leader-ship da “remoto” che guarda, osserva edecide senza doversi confrontare in aula.Ed è questo l'aspetto che sfugge agli anali-sti e al PD. Ma, guardando in avanti, quale sarà ilfuturo? Il rischio oggi è che in ogni partito,tranne Grillo, dopo averci affascinato conprospettive di apparente rinnovamento, sipresentano - al di là dei leader - le secon-de e terze schiere della vecchia ciclopicapartitocrazia all'italiana. Gli ultimi daaccontentare. In questo Parlamento ci sarà di tutto.Imprenditori senza impresa, consulenti difacciata con competenze virtuali, cattolicidell'ultima ora convertitisi all'occorrenzache si sono esercitati e si eserciteranno spi-ritualmente professando valori che nonrappresentano, accademici economisti dasupermercato che non hanno però il sensopratico della migliore casalinga in tempi dicrisi. Un collage di personalismi, ancora

una volta, che da tempo si sono ammuc-chiati in attesa del loro momento vivac-chiando tra coordinamenti provinciali eregionali di partiti e partitini in attesa di unposto in lista. Il dato comunque che emer-ge da questa campagna elettorale è chenessuno ha mai dimostrato di avere unprogramma articolato, un disegno unita-rio, concludente per questo Paese. Certo,si potrebbe essere europeisti ma non conpolitiche di basso profilo. O puntare allacrescita, ma non senza premiare il meritoe le capacità e non le disponibilità. O evi-tare il cognome importante se non la ren-dita politica per tradizione di famiglia o dicasta. Tuttavia, nessuno, al di là degli slogan odegli happening di circostanza, ha manife-stato idee chiare lasciando spazio ancorauna volta, nel vuoto di potere in cui vivia-mo e vivremo endemicamente ormai, achi vorrebbe finalmente vivere anche luida politico con gli onori di una nobiltà chenon gli appartiene, conti correnti nono-stante o altre capacità conquistate in unmodello di società - poco libertaria, giusti-zialista quanto populista alla bisogna, macorporativa nell'intimo - che non premia lementi e le libere intelligenze. Questa legi-slatura sarà, e lo si sapeva, una legislaturadi transizione. Sarà una legislatura dovetroveremo ancora una volta in vita - Grillononostante - ciò che rimane della vecchiaclasse politica rappresentata da una partedagli eterni esclusi votati adesso alla con-quista di ciò che rimane del Paese e dellasua ricchezza e dall'altra da ciò che soprav-vive delle segreterie politiche. Ma anchepochi, veri, sia a destra che a sinistra,uomini di coscienza che non faranno ladifferenza ma sopporteranno, nel tempo,la fine di un'epoca che si risolverà solodalla legislatura successiva a quella chesarà - se l'orizzonte che vediamo oggi sipresenterà con simili volti e ( poche) idee- inaugurata non molto lontano.

Tanto peggio tanto meglio?

Direttore responsabile: PASQUINO CRUPIIn redazione: ERCOLE MACRÌ, ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, ILARIO

AMMENDOLIA, MASSIMO PETRUNGARO, KATIA CANDIDO, NINO SIGILLI.Responsabile sport: ANTONIO TASSONEArt Director: PAOLA D’ORSA

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la RivieraHANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina,Giuseppe Patamia, ,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Antonio Cormaci, GiulioRomeo, Sara Caccamo,Giuseppe Fiorenza, DanieleMangiola.

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

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Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa

COPERTINE

il direttoreRisponde

BRUNO S. LUCISANO

Fini rriposa mpaci, ora non suda,Pa politica si travestìu d'ebreu,Come zè frati, morti, mov'a cuda,Mpizzunu, i manifesti, Pell'e Rromeu!

E brushjau, comu micciu di lumera,Chijja gargiazza grandi di Casini,Ormai rrestau vacanti la bracheraComu cartuccia senza cchjù pallini!

E fu bocciat'u magistratu Ingroia,Chi jiva avant'a ccorpa di nervati,M'a politica, chi puru ddiventau, na troja,Non voli magistrati né carti bullati!

Voli 'mbrogghiuni , com'a Berlusconi,Chi vai avanti a settimil'a botta,O Gargamella, ch'esti in counfusioni,No sapi s'esti casu o s'è ricot-ta!

E poi, jjù poverettu diGianninu,Chi com'a giacca, ndav'atest'a quatri,Cu chijja facci smunta dibecchinuSi rroba i tituli, com'emegghju latri.

U populu, votaud'attra manera,Nci detti vuci a naperzuna sula,Sunnu or'assai, ipetri i ll'armac-era:“Spandi la rrag-gia e comu gras-su cula”!

Attamen in mundo nostri temporis rapidis mutationibussubiecto et quaestionibus magni ponderis pro vita fidei per-turbato ad navem Sancti Petri gubernandam et ad annuntia-dum Evangelium etiam vigor quidam corporis et animaenecessarius est. Il semplice monito del Pontefice rimanda a Cristo, immer-gendosi in un contesto storico che anagramma e inglobaproblematiche etiche e morali senza antecedenti. Lasocietà si sente come non mai in fieri ed il popolo cristia-no resta annodato agli appigli solidi della fede che si vedo-no adombrare dall’oppressività di un periodo ricco diincalliti disturbi. Oggi la gente non preferisce il Paradiso enevrotica palpita nell’aere grottesco di una smania di rin-novamento che non ha volto o identità, continuando adesumare insensate ricerche di infinito senza ricordarsi chedi Dio ne abbiamo uno, e basta quello. Distorciamo isacramenti, perchè siamo padri confessori di noi stessi esveniamo il sapore della semplicità come infanti presun-tuosi, improvvisandoci impervi estremisti di una politicaautonoma e che si prostra al divino “io”. «Paradiso,Paradiso!» non abbiamo le toppe sulle giacche come i gio-vani del Neri, e ci basta sentirci santi da noi per conquita-re il Cielo. Ratzinger ripete che la barca di Pietro bisognadi un timone appeso alle mani salde di una forza fisica ementale; è voce d’uomo? D’uomo o papa? D’uomo epapa insieme? L’annuncio del Vangelo richiede coerentee attenta adesione alla Parola di Cristo, alla quale attinge-re per essere araldi della luce che portiamo nel mondo. Lapolitica twitta sgomento e ammirazione per le storichedimissioni, perchè ubi maior minor cessat ed ogni buonsamaritano s’affaccia dal Parlamento predicando chel’Italia vuole il nuovo, dove il vecchio non arriva: tuttipronti a promettere la fine dei problemi. Il Figlio di Dioinvece promise la vita eterna; e non ha ancora smesso diaspettare di essere ascoltato. Siamo nati in Italy, siente ame: non ce sta niente a fa.

GABRIELE SABBADINI

ELEZIONI 2013L’Italia di(s)messa

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E cosi Benedetto XVI ha lasciato il suo mandato apostolico. È stato amato dalla gente? Ha amato la gente? È unuomo di grande cultura e, come ci insegna la storia, gli uomini di grande cultura sono difficili da capire. Gli elogidei politici e di tanti altri lasciano il tempo che trovano. È stato tradito?. Tutti, almeno una volta nella vita, siamostati traditi. La comprensione verso una persona, per qualsiasi decisione presa, deve essere grande ma anche laverità che sta nel cuore non deve essere mai oscurata.

Papa Ratzinger e la Chiesa di RomaL’angolo di Parrello

Spandi la rraggiaCaro Direttore, ti so di cuore buono, anche se foderato di marxismo, restìo a

ogni idea dell'aldilà. E da qui traggo l’idea che anche tu, ove tu abbia seguito leriprese televisive, non sei sfuggito a qualche lacrima furtiva per il congedo delPapa tedesco, di questo Papa, che, per restituire bontà al mondo, ha inteso vol-gere la sua testa teologica all'infanzia di Gesù, depositandola in tre libri, che nonmoriranno. Lascia il papato Benedetto XVI. Un potere immenso come il cielo. Un potereuniversale. Papa fu e torna ad essere prete. Dando insegnamento che l'uomovale per quello che è, non per quello che ha. Dando insegnamento di umiltà.Dando lezione che più si sale e più l'infinito, che ci circonda e ci sovrasta, ci dàla consapevolezza dell'essere infinitamente piccoli. Avrà imitatori il Papa? L'Italia è il paese in cui nessuno si dimette. Tutto è a vita natural durante: dalconsigliere comunale al deputato, al senatore. Il Papa non avrà imitatori. O misbaglio?

Con più cari saluti Sergio Codispoti

L'UMILE PAPA E I SUPERBI ELETTI

Sì, mi sono commossoanch'io. Ma è bene che ilPapa non abbia imitatori.Se così fosse, ilParlamento, i Consigliregionali, provinciali ecomunali non potrebberofunzionare per mancanzadel numero legale. Eaddio democrazia.

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SPORT

18 gol: Cavani (Napoli),16 gol : El Shaarawy(Milan)14 gol: Di Natale (Udinese) 11 gol : Osvaldo(Roma), Lamela(Roma), Jovetic(Fiorentina), Sau(Cagliari)10 gol: Pazzini ( Milan),Klose (Lazio),Gilardino (Bologna) 9 gol: Milito (Inter)

27° TURNO SERIE A

NAPOLI - JUVENTUS IERI

TORINO - PALERMO 12,30MILAN - LAZIO IERI

CATANIA - INTER

BOLOGNA - CAGLIARI

CLASSIFICA

JUVENTUS

LAZIO NAPOLI 52

58

47

INTER 44

CATANIA 42 GENOA 26

CHIEVO 29FIORENTINA 42 ATALANTA -2 27

MILAN 45

SAMPDORIA-1 32CAGLIARI 31TORINO -1 31BOLOGNA 29

UDINESE 37 PESCARA 21PARMA 32 PALERMO 20

ROMA 40 SIENA -6 21

03-03-2013

FIORENTINA - CHIEVO

PESCARA - UDINESE

SAMPDORIA - PARMA

SIENA - ATALANTA

ROMA - GENOA 20,45

Ricordi, frammenti di una Reggina che fu. Le duestagioni in amaranto di Gianluca Falsini coincisero conaltrettante salvezze nel massimo campionato, diversa larealtà attuale in riva allo Stretto. Salutato il calcio giocatonel 2010, Falsini è passato alla panchina iniziando dallegiovanili. Un anno da allenatore degli Allievi del Verona,in questa stagione l’esperienza con i pari età del Siena.Obiettivo maturare, per provare un giorno il grande salto:“In questi due anni ho maturato un’esperienzaimportante, formativa. Sto capendo quali sono le millesfaccettature con le quali un allenatore ha a che fare, hola possibilità di sperimentare le mie idee. Il salto in unasquadra professionistica? Vedremo più in là, al momentomi interessa soltanto crescere in modo graduale e senzatroppe pressioni, se arriveranno buone offerte le valuteròcon calma”. Falsini osserva da vicino la rimonta del Siena

di Iachini e trova analogie con il ‘miracolo’ per eccellenza:“Grandi meriti a mister Iachini, ha dato sicurezza e unanuova mentalità a un gruppo che sembrava spacciato.Non so se la rimonta si completerà, lo spero anche non èsemplice. Magari questo Siena ripeterà l’impresa dellaReggina di Mazzarri, quella salvezza fu un qualcosa distraordinario”. Cinquantatré le presenze in amaranto,Falsini conserva un dolce ricordo di quell’esperienzavissuta costantemente sul binario mancino: “Non ho maitrovato un popolo caldo e accogliente come quello diReggio Calabria, le mie non sono parole di circostanza.Oltre al compiacimento per il calore che ho trovato fuoridal campo, c’è la soddisfazione per quanto ottenutosportivamente in quei due anni. Nella seconda stagioneforse speravamo in qualcosa di più rispetto alla salvezza,ma in ogni caso abbiamo c’entrato l’obiettivo principale”.

La Reggina di Dionigi ha messo nel mirino lo stessoobiettivo, anche se si tratta del campionato cadetto. In uncalcio dalle tasche semivuote, Falsini applaude allapolitica societaria: “Foti è stato chiaro, la Reggina deveautosostenersi attraverso la vendita dei giovani talentimaturati al S.Agata. Dionigi è un tecnico giovane mabravo, reputo giusta la scelta della società di dargli fiducianonostante qualche risultato negativo. La salvezza è allaportata della squadra amaranto, manca soltanto la giustacontinuità di risultati”. Quale la fonte principale dallaquale attingere il fluido della salvezza? Falsini non hadubbi: “Di Michele è un giocatore dalle qualità incredibili,grazie alla sua tecnica può giocare tranquillamente altri 2-3 anni con la sigaretta in bocca (ride, ndr). In attaccoDionigi può contare anche su Comi, un giovane moltopromettente”. Pasquale Romano - rnp

Falsini : “Reggina, Di Micheleti guida verso la salvezza”

Serie B

derby, il Catania avrà vita facile (non sipuò sempre sperare in Handanovic); seinvece pensiamo alla squadra del secon-do tempo, più combattiva, allora l'X2 èda prendere in seria considerazione.Rispetto alla stracittadina milanese,Alvarez che non ah convinto del tutto,dovrebbe accomodarsi in panchina perdare spazio a uno tra Schelotto - perallargare il gioco - e Kuzmanovic, peravere invece più copertura. In attacco

solito duo ormai composto da Cassano ePalacio con Guarin trequartista. LaFiorentina, dopo aver subito la rimontadel Bologna nel recupero di martedìscorso, spera di riprendere la corsa allazona Champions nel match casalingoche la vede opposta al Chievo. Montellarecupera Pizarro in mezzo al campo maperde per squalifica Cuadrado. A propo-sito di squalifica, salterà la partitaHetemaj del Chievo, elemento molto

utile nello scacchiere tattico di Corini. Inavanti Paloschi è favorito su Samassa peraffiancare Thereau. Trasferta tutt'altroche facile per l'Udinese, che dopo averimposto lo 0-0 casalingo al Napoli, va afare visita al Pescara che non vince datroppo tempo. La situazione degli abruz-zesi è simile a quella del Palermo: o vinci,oppure arrivederci serie A. Per Guidolinl'unico dubbio riguarda l'utilizzo diBenatia, che in settimana si è dovuto fer-

mare per un risentimento muscolare.Problemi di formazione anche perBergodi, che deciderà solo alla fine seschierare Quintero e D'Agostino. LaSampdoria, galvanizzata dalla curaDelio Rossi ospita un Parma in fasecalante. Entrambe non hanno almomento particolari problemi di classifi-ca, se non altro un risultato positivo, ter-rebbe ancora più distanziato il gruppodelle pericolanti. Nei blucerchiati quasicerta l'assenza di Icardi, il cui posto verràpreso da Maxi Lopez. Scontro salvezzaquello che va di scena al Franchi traSiena e Atalanta. Rimaneggiati i berga-maschi che affrontano la delicata sfidasenza Contini e Cazzola squalificati esenza Cigarini, Bellini e Ferri infortuna-ti. Chiude la giornata Roma - Genoa.Nei giallorossi rientrano i pilastri Totti e De Rossi dopo la squalifica.L'avvicendamento sulla panchina dellaRoma fino ad ora ha portato due vitto-rie, in caso di terzo successo e di conco-mitanti passi falsi di chi sta davanti,Europa di nuovo alla portata dei capito-lini. Forse non è poi così anonima questadomenica.

MASSIMO PETRUNGARO

Gli anticipi di lusso di ieri e venerdì(Napoli - Juventus e Milan - Lazio)hanno tolto un po' di interesse a questaventisettesima giornata di campionato.Le prime quattro hanno giocato, quindibisogna trovare dei validi motivi per ren-dere questa domenica, calcisticamenteparlando, appetibile. E a pensarci bene,spunti se ne possono trovare anche oggi.Pranziamo con Torino - Palermo. Lasquadra siciliana sembra già spacciata. Isei punti di distacco dal Genoa terz'ulti-mo in classifica paiono un gap incolmabi-le. I pareggi casalinghi contro Genoa ePescara delle ultime giornate, scontridiretti quindi, sono un segnale inequivo-cabile. L'ultimo posto in classifica oltre adessere figlio di una squadra oggettiva-mente mediocre, è frutto anche di unascellerata guida societaria. Sembra unabarzelletta ma è tutto vero l'ennesimoesonero della gestione Zamparini, che hasollevato dall'incarico Malesani dopo trepareggi consecutivi per riaffidare la squa-dra a Gasperini. Il Torino, che al momen-to si trova in una posizione di classificatranquilla, può guardare con ottimismo alfuturo. In casa granata brucia ancora lasconfitta maturata al 95' di sette giorni facontro il Cagliari, ma contro i rossoblu lasquadra di Ventura ha dimostrato di esse-re “in palla”. Solo una vittoria terrebbeancora a galla i rosanero, in caso contra-rio, prepariamoci ad assistere ad un lentoquanto inevitabile inabissamento.Bologna e Cagliari si contendono la postain palio al Dall'Ara. Entrambe vengonoda un risultato pieno, con le vittorie con-tro Torino e Fiorentina. Se il Bolognadovesse vincere scavalcherebbe proprio isardi, e in un'ipotetica classifica avulsa,sarebbe un bel passo in avanti verso il tra-guardo della salvezza. La partita piùimportante del pomeriggio è Catania -Inter, scontro diretto per l'Europa league,dalla serie “Chi l'avrebbe mai detto!” Ilmal di trasferta è la vera spada diDamocle che pende sulla testa dei neraz-zurri, perché al di là dei meriti delCatania, comunque legittimi, l'Inter datroppo tempo non fa risultato lontano daSan Siro. E' oggi l'occasione giusta? Sepensiamo all'Inter del primo tempo nel

Identitàcercasi

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SERIE A

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Parlandodi...

SPORT

NONA GIORNATA DI RITORNO BRANCALEONE - SERSALE

CATONA - SIDERNOCASTROVILLARI - ACRI

N.GIOIESE - ISOLA C.R.

RENDE - ROCCELLAPAOLANA - BOCALE

GUARDAVALLE - SOVERATO

SAN LUCIDO - SILANA

CLASSIFICA

N.GIOIESE 54

GUARDAVALLE 44 CASTROVILLARI25

PAOLANA 27RENDE 49 CATONA 27

ACRI 40

SERSALE 32 SIDERNO 8

SILANA 24SOVERATO 36 BRANCALEONE 9

ROCCELLA 43 SAN LUCIDO 24

BOCALE 30ISOLA C.R. 31

ROCCELLA: sbranato in coppa dalle “tigri”

SIDERNO : nonostante il periodo decisamente sfortunato la compagine di Telli non si rassegna

Il Roccella è stato “sbranato” dalle tigri di Brolo inCoppa Italia. Nei 180 minuti degli ottavi di finale si èvista la brutta copia della squadra che in campionato,dopo l’avvento di mister Ferraro, ha inanellato ben 12risultati utili consecutivi. Dopo il 3-0 nella garad’andata nell’interland messinese gli amaranto sonostati sconfitti in casa mercoledì scorso per 2-1 con gliospiti che hanno messo in vetrina un grandeattaccante come Tindaro Calabrese autore dellaprima rete che di fatto ha “gelato” dopo pochi minutiil pubblico di casa che era accorsa in massa al “NinettoMuscolo”per trascinrare la squadra di AchilleGiannitti verso la “storica” impresa purtroppo svanita.All’indomani dell’eliminazione dalla Coppa Italiaabbiamo intervistato il massimo esponente delsodalizio roccellese, il dott.Achille Giannitti: Presidente allora cosa cambierà per il Roccella dopola “fine dei sogni” in Coppa? Ovviamente bisognerà eliminare le “scorie” cercandodi arciviare al più presto la sconfitta con il Brolo e

concentrando tutte le nostre forze sul raggiugimentodella migliore posizione finale per le gare play-off.Non bisogna “cullarsi” e quindi bisognerà dare tutto inqueste ultime 7 gare di campionato. Oggi arriva l’insidiosa trasferta di Rende?La distanza tra noi e loro inizia ad essere importanteed a questo punto anche il secondo posto inizia adessere a rischio a meno che oggi pomeriggio non siriuscirà a fare risultato pieno. Comunque dovremocercare di rimanere agganciati a ridosso del Rende inmaniera tale da sfruttare un eventuale loro passofalso. Tra l’altro questa trasferta sarà insidiosa inquanto loro vorranno sicuramente vendicare lasconfitta subita a Vibo Valentia in Coppa Italia ma noiandremo per vincere . Tornando alla gara con il Brolo, loro sono stati piùcattivi oppure ci sono stati errori tecnici divalutazione?La loro vittoria è stata netta ed è meglio così perchè èmeglio perdere riconoscendo la superiorità

dall’avversario. Si sono dimostrati più forti anche secontinuo a dire che non si trattava di una squadraparticolarmente trascendentale. Secondo me l’unicomodo per passare il turno sarebbe stato quello dipassare in vantaggio a Brolo ed abbiamo vuto anche leoccasioni ma siamo stati molto sfortunati. Mister Ferraro ha qualche responsabilità nella sceltadelle formazioni visto che a Brolo è stato schierato ilportiere fuoriquota e per la gara di ritornomancavano Saffioti, Seminara ed Oliva?L’allenatore non ha nessuna responsabilità. Se sidovevano gestire determinati calciatori, come dici tu,è un problema che ci siamo posti prima della gara conil Brolo. Noi assieme al mister ed al diesse abbiamoconcordato di non fare nessun tipo di valutazione inquanto abbiamo l’obbligo di dare il massimo sia incampionato che in coppa e continuo a rimanereconvinto che la qualificazione l’abbiamo persa perchènon siamo riusciti a segnare un gol fuori casa.

Antonio Tassone

Giannitti: puntiamo al 2°o 3°posto in campionato

Anche contro il Guardavalle si è vistoall’opera un Siderno straordinaria-mente combattivo e gagliardo manonostante ciò alla fine è arrivata unanuova sconfitta. Ormai la gara era fini-ta e l’extra-time concesso dall’arbitroha consentito a Staglianò di regalaretre punti importanti ai giallorossi del-l’ex Gesualdo Calabrese. Nel primotempo sicuramente il Guardavalleavrebbe meritato il vantaggio ma graziealle prodezze di Macrì, alla sfortuna edanche all’imprecisione degli attaccantiospiti la gara si era oramai “incanalata”sul risultato di parità che, grazie anchead un secondo tempo praticamenteperfetto del Siderno, sembrava essere ilrisultato più logico ed invece, puntuale,è arrivata l’ennesima “doccia fredda”stagionale. Tante le assenze nelle filadei padroni di casa che hanno dovutofare a meno di Carabetta, CosimoFigliomeni, Luciano, Afflitto e MarioFuda. Comunque mister Telli e socinon sembrano orientati a regalareniente a nessuno. Ripetiamo il concet-to già espresso in altre occasioni. IlSiderno sta lavorando ad un progetto

di valorizzazione dei giovani puntandosulle risorse umane del luogo tant’è cheogni domenica stanno scendendo incampo 8-9 ragazzi sidernesi che gio-cano con grande attaccamento allamaglia ed ai colori sociali. Un percorsoovviamento irto di difficoltà visto che cisi confronta con autentici squadroniperò in prospettiva molto interessanteperchè seguendo questa linea sarannoabbattuti costi di gestione e si garantirà

lo prosecuzione del progetto calcisticocittadino. Vedere all’opera tutti questicalciatori di Siderno riempie di gioiatutta la dirigenza che, nonostante irisultati non propriamente “eccellenti”,se li godono tutti e in prospettiva futu-ra ricordano che quasi sicuramentequesta estate ci saranno moltissimedefezioni di società, anche blasonate,alle prese con gravissimi problemi eco-nomici e che mensilmente eroganolauti rimborsi spesa. In particolaresiamo rimasti particolarmente colpitidalla brillante prova nel ruolo di cen-trale difensivo del giovane siderneseCrupi. Un talento che sicuramentemerita di poter continuare a giocare incategorie superiori. Quest’anno gli èservito parecchio poter giocare conmaggiore frequenza ed anche misurar-si lealmente con attaccanti di grandespessore tecnico ai quali lo stesso Crupiè riuscito spesso a frapporsi con grandepersonalità. Ma anche CosimoFigliomeni può ambire a ritagliarsi unospazio importante nel mondo del calciose solo riuscirà a dare maggiore conti-nuità alle sue prestazioni ed essere più

“cattivo” sotto porta. Ma a parte ibravissimi “stranieri” Deleo, Versaci,Clasadonte, Bove e Iannitti questa set-timana ci piace menzionare gli altriatleti sidernesi in squadra tra cui i vet-erani Ciccio Macrì, Peppe Carabetta,Sasà Errigo, e poi ancora FabioFigliomeni, Luca Gerasolo, MimmoLuciano, Anthony Sgambelluri,Gianfranco Fimognari, Giuffrida,Catalano, Afflitto, Luigi Telli, il bravis-simo portiere Marra, Megna, Ferraro, idue Fuda ed i tanti giovani juniores chesotto la sapiente guida di mister SilvioDe Girolamo si stanno allenando congrande volontà. E’ uno spettacoloandare al “Filippo Raciti” ognipomeriggio e vedere 22-24 giocatoriallenarsi con grande concentrazioneagli ordini di mister Telli, del prepara-tore Pino Filastro e del direttore tecni-co Tonino Russo. Il calcio è program-mazione e nonostante i risultati attualinon siano in linea con quelli speratisiamo sicuri che la società abbia opera-to in maniera impeccabile. Oggi, intan-to, si viaggia alla volta di Catona.Vedremo. (l.r. )

Si pensa al futuro ma oggi si va a Catona

Si è svolto nei giorni scorsi presso la sedeProvinciale di Vibo dell’AIAC di Piscopio unincontro di aggiornamento con l'allenatore dellaVibonese Calcio mister Soda. “L’incontro orga-nizzato dall’AIAC Provinciale di Vibo Valentiaguidata da Vincenzo Bruni si è inserito nel pro-gramma di iniziative di formazione e di aggior-namento che l’Associazione ha voluto program-mare per questo 2013. “L’AIAC con il nuovo

nuovo aggiornamento con mister Antonio Soda

AIAC CALABRIA

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DOMENICA 3 MARZO 2013 LA RIVIERA 25

la Rivieradi...

NONA GIORNATA DI RITORNO

GALLICESE - SAN CALOGERO IERI

DAVOLI - GIMIGLIANO IERIREAL CZ - GIOIOSA J. IERI

M.GIOIOSA - TAURIANOVESE

POLISTENA - VILLESEMONTEPAONE - BIANCO

BOVALINESE - PALMESE

RIZZICONI - REGGIOMED.

CLASSIFICA

TAURIANOVA 52

PALMESE 42 VILLESE 27

RIZZICONI 29GALLICESE 46 BOVALINESE 27

GIOIOSA J. 40

BIANCO 35 REAL CZ -1 2

MONTEPAONE23M. GIOIOSA 37 S. CALOGERO 18

REGGIOMED. 40 POLISTENA -3 26

DAVOLI 32GIMIGLIANO 32

M. DI GIOIOSA

Terza sconfitta consecutiva per i gial-lorossi che si sono dovuti arrendereanche contro la Villese dopo una provaincolore. Nessuno in casa giallorossa vuolsentire parlare di crisi. Cosa stia succe-dendo ai giallorossi in questa fase cen-trale del torneo è difficile capirlo: troppeassenze o forse un calo di forma dopo uncampionato fin qui giocato a buoni livel-li. Adesso per i ragazzi di Scigliano oggipomeriggio c'è la sfida contro la capolistaTaurianovese una gara che sulla carta sipresenta difficile ma che i giallorossicercheranno di giocarsi a viso aperto perottenere un risultato positivo. Il dirigente Carmelo Carbone non fadrammi sul momento difficile che staattraversando la compagine giallorossa :“ Un momento difficile forse i ragazzi sisono rilassati un po'cercheremo diuscirne presto del resto periodi difficilicome questi capitano a tutti . Abbiamoavuto troppe assenze queste ultime setti-mana che ci hanno penalizzato molto adincominciare dall'infortunio di MatteoCarbone che certamente sta influendomolto. Sabato contro la Villese abbiamoavuto un approccio sbagliato alla partitache , non ci hanno permesso di esprimer-ci come facciamo sempre, la Villese è

una squadra ostica che credo fermamentedarà del filo da torcere a tutte le quadreche incontrerà da qui al termine dellastagione perché vuole evitare i play aut”.Il capitano del Marina di GioiosaPasquale Patrizio cerca di buttare acquasul fuoco dopo le tre sconfitte consecu-tive:” Non siamo in crisi ci stiamo espri-mendo al di sotto delle nostre possibilitàcredo che ci sia un po' di rilassamento daparte di tutti i miei compagni abbiamodovuto affrontare queste ultime gare condiverse assenze cercheremo di ritrovaretutti insieme la forma di qualche mesefa,cercando in questi giorni di prepararciin vista della sfida di oggi contro lacapolista Taurianovese sappiamo che ilcalendario in questa fase non ci aiuta macercheremo di affrontare queste gare conil piglio e la determinazione giusta”. Inquesta settimana di preparazione inGianni Scigliano ha caricato i suoiragazzi affinché possano ritrovare l'entu-siasmo e la forma di qualche settimana faquando i giallorossi riuscivano adincantare con il loro gioco, riuscendo adottenere un striscia di risultati positiviche avevano proiettato la squadra gial-lorossa in zona play off.

NICODEMO BARILLARO

Arriva la capolista Taurianovese

E' iniziato il girone di ritorno del torneoamatoriale della DelegazioneDistrettuale di Locri: tra sabato 23 edomenica 24 febbraio, infatti, si sonodisputate le gare della prima di ritorno.Nel comprensorio locrideo il campiona-to amatoriale suscita, da molti anni,notevole interesse ed ogni stagione ago-nistica registra la partecipazione dinumerose compagini, uniformementedistribuite lungo l'intero territorio dicompetenza della Delegazione.Quest'anno sono undici le formazioniiscritte, e precisamente, scendendo danord a sud: gli Amatori Caulonia, ilRoccella, gli Amatori Mammola, gliAmatori Grotteria, l'AmatorialeSiderno, i Giovanotti Siderno, il CalcioForense Locri, gli Amatori Locride,l'Azzurra Calcio Amatori, gli AmatoriBianco e gli Amatori Africesi. Peccatoche quest'anno manchino gli AmatoriLocri di Peppe Licandro, altra squadrastorica del torneo e vincitrice in passatestagioni, che comunque dovrebbe rien-trare per la prossima edizione. Un par-terre di appassionati amatori di tuttorispetto, con numerose presenze, più o

meno in ogni compagine, di ex giocatoridi buon livello nel panorama dilettanti-stico comprensoriale. Nella passata sta-gione aveva avuto la meglio l'AzzurraAmatori di Paolo Mollica, poi superatanella fase finale provinciale dagliAmatori di Gioia Tauro, a loro voltasconfitti nella finalissima regionale,disputata a Roccella, dagli Amatori diSoverato. Quest'anno è tornato NinoPiscioneri, grande ex di Locri e Siderno,che ha deciso di riproporre, dopo qual-che anno di assenza, l'AmatorialeSiderno e, visti i risultati fin qui raggiun-

ti, la scelta appare vincente: nelle undicipartite fin qui disputate i sidernesi dimister Rocco Loccisano hanno registra-to dieci vittorie ed un solo pareggio, percui guidano la classifica con 31 punti enon pare, quanto meno al momento, chealtre squadre possano facilmente insidia-re la capolista, che domenica osserverà ilturno di riposo. Alle spalledell'Amatoriale Siderno incalzano,comunque, pur se staccate, il Roccella,che quest'anno ha notevolmente raffor-zato il proprio potenziale, e l'AzzurraAmatori. Buone prestazioni, come di

consueto, anche per gli avvocati delCalcio Forense del PresidenteLombardo e del capitano Spadaro, chetra qualche mese compiono 25 anni diattività tra campionato forense e cam-pionato amatoriale. Campionato dibuon livello anche per gli AmatoriLocride, gli Amatori Caulonia e gliAmatori Bianco, mentre nelle posizionidi rincalzo inseguono le altre. In ognicaso lo spirito, fondamentalmente, èquello giusto: l'aspetto amatoriale la fa,in generale, da padrone, anche se nonmanca, di tanto in tanto, qualche fisiolo-

gica criticità comportamentale, cheoccorrerebbe comunque evitare.Supporto decisivo alla riuscita del torneoviene, naturalmente, dall'impegno dellaclasse arbitrale, che offre un contributofondamentale per la riuscita del campio-nato: gli arbitri, infatti, da un lato garan-tiscono l'integrale copertura delle gare(impegno di oggettiva rilevanza, tenutoanche conto della concomitanza con leordinarie gare dei vari campionati dilet-tanti) e, inoltre, devono gestire gli incon-tri calibrando con equilibrio le decisioniin relazione alla particolarità del torneo,che talvolta richiede una maggiore elasti-cità rispetto ai campionati, per così dire,“ordinari”. Per il prosieguo del torneo leinseguitrici sperano in qualche falsodella capolista, per la verità poco proba-bile, che consentirebbe di ravvivare ilvertice della classifica. L'auspicio,comunque, è che il torneo prosegua conla regolarità riscontrata nel girone d'an-data e rafforzi, nel territorio, i valorisportivi che devono sempre presidiare,ad ogni livello agonistico, una sana com-petizione sportiva.

lr

corso del Presidente Raffaele Pilato ha volutofin da subito potenziare la rete periferica rappre-sentata dalle sedi Provinciali. A Vibo abbiamosubito voluto sposare questo progetto- è scrittoin una nota- e stiamo cercando di realizzarediverse iniziative per i tecnici della Provincia.Oltre al sito regionale dell’Associazione, nelquale ogni Gruppo Provinciale ha a disposizionela propria pagina, abbiamo voluto attivare una

nostra pagina facebook per mantenere aggior-nati gli associati di tutte le iniziative. Colgo l’oc-casione per sollecitare tutti coloro che volesseroinformazioni sulle nostre attività a consultare ilsito regionale www.aiaccalabria.com e la paginafacebook”. Queste le parole del PresidenteProvinciale Vincenzo Bruni in merito all’iniziati-va organizzata dalla sezione provinciale di ViboValentia. lr

AMATORIALE SIDERNO NETTAMENTE PRIMADOPO LA PRIMA DEL GIRONE DI RITORNO

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DOMENICA 3 MARZO 2013 LA RIVIERA 26

SSEERRVVIIZZIIOO DDII IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE PPEERR II CCIITTTTAADDIINNII,, nnuummeerroo vveerrddee::SSEERRVVIIZZIIOO DDII IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE PPEERR II CCIITTTTAADDIINNII,, nnuummeerroo vveerrddee:: 800 678 910 11800 678 910 11

IINNDDIIRRIIZZIINNDDIIRRIIZZZZOO ZZOO Tutti i bandi sono disponibili sul sito dell’Unione Europea e della Commissione

Europea Rappresentanza in Italia: www.europa.eu.int - www.europa.eu.in/italia - Per maggiori informazioni è possibile contattare i

nostri uffici: Centro di informazione dell’UE - Europe Direct “Calabria&Europa”

info: Palazzo Ameduri, piazza dei Martiri 89046 Gioiosa IonicaTel: 00 39 0964 412400 - fax 0964 342022

email associazioneeurokom@tiscali. itwww.eurokomonline.eu

“ C“ CALABRIA & Europa”ALABRIA & Europa”

Si concluderà il 15 Marzo il corso dedicatoalla Cittadinanza Europea dell’Ed“Calabria&Europa”Continua con successo il corso dedicato alla citta-dinanza europea che la Europe DirectCalabria&Europa sta conducendo con gli studentidel triennio dell’ITT “Zanotti Bianco” diretto dalpreside Antonino Morfea e realizzato grazie alladisponibilità della professoressa Antonietta Nicita.Dopo l’incontro dedicato alla Cittadinanza euro-pea ed alla Carta dei diritti fondamentali del citta-dino, tenutosi a fine Gennaio, si è svolto lo scorso23 febbraio l’incontro di tre ore dedicato alleopportunità di studio e viaggio in Europa dedica-te dall’Europa ai giovani. Un argomento di sicuroimpatto che ha coinvolto le decine di studenti pre-senti nella biblioteca dell’istituto che con le lorodomande hanno fornito l’opportunità agli espertidell’antenna Europea di approfondire modalità etempistiche alla base dei fondi comunitari dedica-ti alle scuole ed agli studenti. Si è parlato in parti-colare del programma d’azione comunitaria nelcampo dell’apprendimento permanente, oLifelong Learning Programme (LLP) ed in par-ticolare dei sottoprogrammi Comenius, Leonardo,Erasmus per gli universitari e soprattutto Gioventùcon le priorità dedicate direttamente ai ragazzi sinoai 36 anni. Ottima l’interazione creatasi tra gliesperti comunicatori di Calabria&Europa ed iragazzi di Marina di Gioiosa che alla fine del corsoriceveranno un attestato di frequenza all’iniziativasulla cittadinanza, sviluppatasi in circa 12 ore dicorso, che potranno utilizzare ai fini dello studiocurricolare ovvero post diploma. L’ultimo incontrodel corso è previsto per venerdì 15 marzo e latematica toccherà da vicino il diritto di cittadinan-za e i programmi di Sicurezza e Giustizia chesaranno sviluppati con la collaborazione anche dialcuni rappresentanti delle forze di Polizia aderen-ti al sindacato Coisp. News dalla Regione Calabria Pubblicato in pre-informazione il bandosugli eventi culturali È stato pubblicato in preinformazione il bandosugli eventi culturali, finanziato con oltre 4 milionidi euro, che “in tempi di crisi economica”, vanno asostenere un settore strategico dello sviluppo met-tendo a disposizione risorse preziose, specifica-mente dedicate allo scopo nei programmi euro-pei. L’obiettivo – ha specificato l’assessore regiona-le al ramo Caligiuri - è di supportare l’offerta dieventi culturali valorizzando i beni regionali, ilpatrimonio e le esperienze di qualità”.L’avviso è consultabile sui siti istituzionaliwww.regione.calabria.it e www.conoscenzacala-bria.it. Sarà pubblicato sul bollettino ufficiale nel-l’arco dei prossimi 15 giorni e le associazioni cultu-rali, gli enti e le imprese private avranno 30 giornidi tempo per presentare le loro proposte.“Accanto alla strategia ‘Calabria terra di festival’con cui l’assessorato alla cultura ha puntato a sele-zionare eventi innovativi distribuiti sull’intero ter-ritorio regionale, si sosterranno ora gli eventi cultu-rali storicizzati, capaci di attrarre significativi flussidi visitatori e turisti. Ciascun evento potrà benefi-ciare di un contributo massimo di 100 mila euroall’anno, per due anni, ma dovrà garantire un pro-prio cofinanziamento pari al 40% del costo com-plessivo

Brevi dalterritorio

La Commissione europea ha lanciato dueconsultazioni pubbliche su misure specifi-che che potrebbero migliorare la riscossio-ne delle imposte e garantire un maggiorerispetto degli obblighi fiscali in tuttal’Unione. La prima consultazione riguardal’elaborazione di un codice europeo delcontribuente che elenchi con chiarezza idiritti e gli obblighi dei contribuenti e delleamministrazioni fiscali. La seconda riguar-da un numero di codice fiscale europeo(Tax Identification Number, Tin), che faci-literebbe l’identificazione dei contribuentinell’Unione. Sia il codice europeo del con-tribuente che il codice fiscale europeosono misure proposte dalla Commissionenello scorso dicembre nel quadro delpiano d’azione contro la frode e l’evasionefiscale (cfr. IP/12/1325). Le consultazionisaranno aperte fino al 17 maggio 2013.Algirdas ?emeta, Commissario per lafiscalità, l’Unione doganale, l’audit e la

lotta antifrode, ha dichiarato:“Nell’intensificare la lotta contro le frodifiscali dobbiamo agevolare l’operato dicoloro che desiderano rispettare le norme.Il codice europeo del contribuente rientrain questa ottica, e oggi chiediamo agli stes-si contribuenti di partecipare alla sua ela-borazione. Dobbiamo anche fare sì che leautorità possano individuare chi è sogget-to alle imposte, per consentire loro diriscuotere le tasse dovute. È questo l’obiettivo del codice fiscale europeo: vor-remmo conoscere il parere dei cittadini sulmiglior modo di attuarlo.»La maggiorparte degli Stati membri dispone già dicodici del contribuente che definiscono idiritti e gli obblighi dei contribuenti e delleamministrazioni fiscali. Tuttavia tali codicivariano considerevolmente da uno Statomembro all’ altro; può quindi risultareestremamente difficile per i cittadini e leimprese conoscere i propri diritti nei diver-

si Stati membri e conformarsi ai propriobblighi fiscali in situazioni transfrontalie-re. Inoltre - alla luce della maggiore mobi-lità dei cittadini e della natura sempre piùtransfrontaliera dell’attività economica -gli Stati membri hanno sempre più diffi-coltà ad identificare correttamente i con-tribuenti. Tale situazione può compromet-tere gli sforzi nazionali miranti a riscuote-re le imposte correttamente, portare asituazioni di doppia imposizione o favorirela frode e l’evasione fiscali. L’obiettivo delleconsultazioni pubbliche è individuareesempi di buone pratiche negli Stati mem-bri per quanto riguarda la raccolta di datisull’identità dei contribuenti, la disciplinafiscale e la trasparenza. I risultati di taliconsultazioni verranno utilizzati per met-tere a punto le iniziative politiche appro-priate entro la fine del 2013. I documentidi consultazione sono disponibili in ingle-se, francese e tedesco. Si terrà conto di

tutti i contributi pervenuti. Già nel dicem-bre 2012 la Commissione ha presentato unpiano d’azione per una risposta più effica-ce dell’Europa all’evasione e all’elusionefiscali (cfr. IP/12/1325). Tale piano prevedeun insieme di misure dirette ad aiutare gliStati membri nella protezione delle pro-prie basi imponibili e a recuperare svariatimiliardi di euro loro legittimamente spet-tanti. Si tratta in particolare di elaborareun codice e un numero di identificazionefiscale (Tin) europeo. I contributi dei citta-dini devono essere inviati per via elettroni-ca entro il 17 maggio 2013 mediante que-stionari elettronici disponibili ai seguentiindirizzi:http://ec.europa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=TPCODE

http://ec.europa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form

Bandi in scadenza 10 Giugno 2013 Programma di mobilità accademica INTRA-ACPObiettivi - L’obiettivo generale del programma èpromuovere lo sviluppo sostenibile e l’allevia-mento della povertà aumentando la disponibilitàdi mano d’opera professionale addestrata e qua-lificata di elevato livello nei paesi africani, deiCaraibi e del Pacifico. L’obiettivo specifico del programma è consolida-re la collaborazione tra istituti d’istruzione supe-riore (HEI) in Africa, nei Caraibi e nel Pacifico alfine di aumentare l’accesso alla formazione diqualità che stimolerà e permetterà agli studenti

di intraprendere studi di perfezionamento non-ché promuovere il mantenimento degli studentinella regione assieme alla mobilità del personale(accademico e amministrativo), aumentando allostesso tempo la competitività e l’attrattiva delleistituzioniCandidati ammissibili - I candidati ammissibilisono gli istituti d’istruzione superiore (HEI) inAfrica, nella regione dei Caraibi e del Pacificoche forniscono corsi d’istruzione superiore allivello della laurea o dottorale, riconosciuti dalleautorità competenti nel loro paese.Presentazione delle proposte e scadenza -Saranno accettate unicamente sovvenzioni pre-sentate sul modulo corretto e accompagnate dai

relativi allegati, debitamente compilate. Ladomanda di sovvenzione deve essere datata e fir-mata in originale dalla persona autorizzata a sot-toscrivere impegni giuridicamente vincolanti anome dell’organizzazione richiedente.

La domanda di concessione di sovvenzione e irelativi allegati devono essere spediti entro il 10giugno 2013 al seguente indirizzo: Agenzia ese-cutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura,Invito a presentare proposte EACEA/45/12 —Programma di mobilità accademica «INTRA-ACP» BOUR 02/29 Avenue duBourget/Bourgetlaan 1 1140 Bruxelles/BrusselBELGIQUE/BELGIËPer info www.eurokomonline.eu

Si avvicina a grandi passi la ricorrenzadell’8 marzo dedicata alle festa delledonne e in questa occasione ci piacericordare l’iniziativa lanciata dallaCommissione europea Equality PaysOff per promuovere i talenti femminilinel mercato lavorativo europeo. Il pro-gramma – promosso dalla Dg giustizia– si rivolge alle grandi aziende europeecon l’intento di soddisfare la crescenterichiesta di lavoratori qualificati, a fron-te di un’offerta spesso insufficiente. Lasoluzione proposta è la seguente: assu-mere lavoratrici di talento – spessolasciate nell’ombra – promuovendo l’e-guaglianza retributiva tra donne euomini, a favore della crescita dell’Ue.Proprio il 28 febbraio si è festeggiata lagiornata europea per la parità retributi-

va e la Commissaria Viviane Reding(Vicepresidente della Commissioneeuropea e Commissaria per laGiustizia) ha affermato: “La giornataeuropea per la parità retributiva serve aricordarci le disparità di condizioniretributive che ancor oggi le donnesubiscono sul mercato del lavoro.Anche se negli ultimi anni il divario si èridotto, non c’è da rallegrarsi. Le dispa-rità continuano ad essere considerevolie il lieve livellamento cui assistiamo è inbuona parte dovuto al fatto che gliuomini guadagnano di meno e non a unmiglioramento delle condizioni salaria-li delle donne!”. Ancora oggi si devetener conto del sotto-utilizzo del poten-ziale lavorativo delle donne, che costi-tuiscono il 59% della forza lavoro

nell’Ue (a fronte del 70% degli uomi-ni). Si tratta di lavoratrici che difficil-mente riescono a sedersi nei CdA delleaziende europee (solo il 14% dei posti èricoperto da donne), e il cui stipendiostenta ancora ad eguagliare quello deicolleghi uomini, a parità di mansione edi professione (il gender pay gap – diva-rio salariale – è del 16%). In tale conte-sto, l’iniziativa Equality Pays Off inten-de porre fine a queste disuguaglianze,sostenendo gli imprenditori europeinello sfruttamento dei talenti dellelavoratrici. A tal fine, il progetto contri-buirà ad accrescere la consapevolezzasul concetto di eguaglianza uomo-donna nel mondo del lavoro, fornendoassistenza alle aziende di 34 paesi euro-pei - compresa l’Italia - attraverso i

seguenti strumenti: workshop, manualie studi sui talenti femminili in Europa enei singoli paesi, esempi di buone prati-che nelle imprese per promuoverenuove idee e strategie, una conferenzaa Bruxelles per la condivisione dellebuone prassi. Come evidenziato dallaCommissione il principio di eguaglian-za è fondamentale per la crescita e deveessere incorporato nel DNA di ogniazienda, dalla gestione alle risorseumane. Tra le azioni del progetto vi è il“Business Forum” che riunirà il 21marzo 2013 a Bruxelles 150 impreseprovenienti da tutta Europa. L’obiettivoè uno scambio di esperienze su comepromuovere l’uguaglianza di genere,mettendo l’accento in particolare sullecause del gap salariale di genere.

La parità retributiva è alla base dell’iniziativa europea “Equality Pays Off”

Al via la prima consultazione europeaper formulare il codice del contribuente

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BIBLIOTECA MERIDIONALISTA

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BRUNO GEMELLI

Quella che segue è laPrefazione di BrunoGemelli al suo importan-

te saggio di memoria democra-tica, Il Grande Otto - Storiedimenticate di Calabria. La pub-blichiamo con grande piacereper gentile concessionedell'Editore Franco Arcidiaco edell'Autore Bruno Gemelli, unadelle menti più alte e più corro-sive del giornalismo calabrese,da lui nutrito con mente pura erazzi del pensiero. Il baule della memoria e gliscaffali dei ricordi non richiedo-no alcun ordine particolare.Non si curano della conservazio-ne degli oggetti che ospitano emen che meno della polvere chevi si accumula nel tempo. Essicustodiscono storie, minime,senza una gerarchia di valori.Senza pretese. Le rimembranzevengono ammassate comeoggetti accatastati nel soffitto onella cantina. Singoli pezzivenuti casualmente alla luce perun solo giorno. Articoli di gior-nali, carta per avvolgere la ver-dura. Giusto il tempo di esserecatturati da qualche benevololettore. E poi ricacciati nel silen-

zio dell'oblio. Questa pubblicazione ricompo-ne i viaggi solitari di tante picco-le e piccolissime storie popolateda personaggi che hanno accesola curiosità dell'autore. Varia umanità. E così ci si imbat-te nel professore di liceo di unapiccola città periferica che scrivecon uno pseudonimo raccontiper il settimanale Il Mondo diMario Pannunzio. Il figlio legit-timo di Garibaldi, Menotti, cheapre un'attività commerciale aCatanzaro. Un caricaturista cherichiama un genere perso. Unvignettista che inventa lamascella di Mussolini. CiccoSimonetta da Caccuri, ministroalla corte degli Sforza, che nascein un castello del Sud e muore inun maniero del Nord. LeonardoCimino, il giovane sarto diGirifalco diventato il primo ban-dito di Roma. Federico Tallaricodi Marcedusa, comandante par-tigiano, col nome di “Frico”,nella lotta di liberazione nellePrealpi torinesi. Il capo mafiapalermitano Michele Navarra,colletto bianco, che inizia la'ndrangheta a più audaci proget-ti. Ma il primo a parlare, anzi ascrivere, di mafia, ancor prima

di Leonardo Sciascia, è stato loscrittore calabrese SaverioMontalto con La FamigliaMontalbano, nome convenzio-nale dato alla parola 'ndranghe-ta allora desueta. E poi. Il parroco di SoveriaSimeri, don Andrea Bruno, chepossiede la più completa colle-zione al mondo di Lambrette.L'ingegnere Gennaro Miceli diCaraffa di Catanzaro che avvia ilcooperativismo rosso in Italia.Titta Foti, il Leo Longanesidella Calabria. Ciccio Modafferiil sindaco antimafia di GioiosaJonica. Damiano Guagliardi chesogna l'unificazione dellaRegione Calabria attraverso lametafora della rivolta dellepulci. Vico Ligato, la prima vitti-ma eccellente. GualtieroJacopetti che svela i Vattienti diNocera Terinese in chiave scan-dalistica. Il lato intellettuale diRaf Vallone. La saggezza diSharo Gambino. La malinconiadi Leopoldo Trieste. L'arguzia diVincenzo Talarico. L'estrosità diMimmo Rotella. ArturoPerugini, che fonda la modernaLamezia Terme inventando ilsimbolo del Carroccio vent'anniprima della Lega. Il canyon

delle Valli Cupe scoperto dalbotanico Carmine Lupia dentrola leggenda della città diBarbaro. L'ammiraglio turcoOcchialì, nativo di Isola di CapoRizzuto, eroe mussulmano dellabattaglia di Lepanto. Le gesta diPasquale Cavallaro, il rivoluzio-nario di Caulonia. La vitamoscovita del giornalistaRoberto Scarfone. QuirinoLedda, il comunista che salvadal degrado la Certosa di SerraSan Bruno. La chiesa dolente diLocri.E poi tante storie collettive. Ilcrepuscolo dei casini, intesicome case di tolleranza nellamappa regionale del tempo. I«conti correnti» che gareggianocon i bolidi rossi per le stradetortuose della Calabria. Gli eroi-ci fanti della “BrigataCatanzaro”. I calabresi nellaspedizione dei Mille e nellaCostituente repubblicana. Maanche una storia mai raccontataprima. La relazione Donatini-Molinaroli chiude precedendoprincipesse e baroni, fascismo eantifascismo. E altro ancora,dentro il ventre della Calabria efuori dal giardino degli umoriappassiti.

Il grande otto

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e

Coloranti, sbiancanti, anti-piega,ammorbidenti, fissatori, solubilizzanti,antimuffa sono alcuni dei preparati

utilizzati nel lungo processo produttivo di uncapo di abbigliamento, che arriva su stendere banconi portando con sé una scia di sostan-ze tossiche come formaldeide, colorantiallergenici, ftalati e metalli pesanti (cromo,cadmio, piombo, arsenico ed il famigeratonichel, quanti di voi sono diventati allergici aquesto componente negli ultimi anni?) alta-mente nocivi per la salute dell’uomo, poichépossono provocare scompensi ormonali, irri-tazioni, orticarie e reazioni cutanee più omeno gravi.Non illudetevi, non stiamo parlando solo deifast fashion, per intenderci le catene low cost,ma anche di famose griffe, che forti del loronome non si curano di quello che avvienedietro tutta la filiera produttiva, e così chiindossa capi griffati rischia di essere unafashion victim nel vero senso della parola. Aquesti grandi marchi, Greenpeace, organiz-zazione ambientalista, ha chiesto attraversola campagna “The fashion duel” di impe-gnarsi ad una maggiore responsabilità verso iconsumatori, i lavoratori ed il pianeta. Sinoad ora poche le griffe che hanno deciso diassumersi l’impegno di portare avanti unamoda più sostenibile e consapevole, in testaa queste la casa di moda Valentino, seguitacon un impegno parziale da Ferragamo,Armani, Luis Vuitton e Dior. Bollino neroinvece per Prada, Dolce & Gabbana,Hermes e Chanel. Non lasciatevi ingannare dalle pubblicitàpatinate o dall’etichetta “made in Italy”, per-chè la triste verità è che la maggior parte del-l’abbigliamento che indossiamo viene pro-dotto in quei paesi dove non esistono leggirestrittive sull’uso di sostanze chimiche. E’vero anche che scegliere il nostro abbiglia-mento in modo consapevole non è cosa sem-plice. Esistono però dei marchi che sonodelle garanzie di rispetto verso l’ambiente, ilavoratori che producono abbigliamento e lapersona che lo indossa, al momento questisono tre: Ecolabel (certifica che tutta la filie-ra produttiva ha un impatto minimo sull’am-biente), Oeko-Tex (certifica l’assenza disostanze pericolose nel capo), GOTS (certi-fica che i tessuti sono biologici, dalla materiaprima a tutto il processo produttivo). Nella top ten dei capi più tossici ci sono gliamatissimi, da grandi e piccini, blue jeans!Caldamente sconsigliati i modelli attillati esoprattutto quelli lavorati con il sandbla-sting, tecnica di schiaritura altamente nociva,condannata da molti brand di moda, maancora utilizzata, sottobanco ovviamente, damarchi come Lee, Levi’s, Zara, Diesel eH&M. Ai jeans seguono le t-shirt colorate,collant e biancheria intima (lo slippino nerosarà anche più sexy di quello bianco, ma nonlamentatevi se dopo lottate con le infiamma-zioni vaginali).Essere fighi, alla moda, mettere in mostra legriffe più prestigiose, e pagare fior di quattri-ni per ritrovarsi con dermatiti ed allergie (nelmigliore dei casi!) ne vale la pena o meglio lasalute? Mah! A voi la scelta.

Nella giornata di sabato 23 febbraio,presso la Sala Centrale, Museo diPaleontologia e Scienze naturalidell’Aspromonte (ex pretura di Bova),si è tenuta la presentazione nazionalede Il patto del giudice, l’ultima operaletteraria di Mimmo Gangemi. Sonointervenuti all’evento, moderato daGianfranco Marino, vicesindaco diBova, il sindaco di Bova Santo Casile,l’autore del libro Mimmo Gangemi, ilgiornalista Giovanni Verduci, lo stori-co Pasquino Crupi e a margine deldibattito si rileva l’intervento di AldoVarano, direttore di ZoomSud.«L’incontro, promosso e voluto forte-mente dall’amministrazioneComunale e dall’Assessorato allaCultura, rappresenta - come affermanoil sindaco Casile e il vicesindacoMarino - un traguardo importante perl’attuale amministrazione comunale diBova, che in circa diciotto mesi digestione, è riuscita a far diventare ilborgo una location per la presentazio-ne di circa 14 libri e a incrementarnegli eventi culturali. L’apertura alle ini-ziative editoriali e culturali è massima,a maggior ragione se si tratta, poi, dicultura di autori locali». Vincitore delpremio Tropea con il romanzo Lasignora di Ellis Island”, MimmoGangemi, l’ingegnere prestato alla let-teratura, ne “Il patto del giudice”, la cuiprima presentazione nazionale è avve-

nuta a Rosarno, prende spunto da unfatto di cronaca che è, appunto, larivolta dei neri di Rosarno, paese dicui non fa mai il nome nel libro: «Hoaccettato la richiesta di Rosarno diavere l’anteprima nazionale perchéavendo approfittato di una loro sven-tura - sostiene Gangemi - credevofosse mio dovere cominciare dal postoche era stato massacrato dai medianazionali e mondiali. Io convengo chenon si è trattato di uno di quegli episo-di di ‘ndrangheta, non completamentedi ‘ndrangheta, fu un episodio dettatodalla mentalità impregnata di ‘ndran-gheta. Fu un fenomeno di rivolta della

popolazione contro una violenza deineri che, nella mentalità impregnata di‘ndrangheta, non si giustificava, inquanto erano ospiti da discriminare eda sfruttare. La reazione violenta deirosarnesi certamente condannabile,fuori misura, da giustificare in alcunmodo, sarebbe avvenuta pure di fron-te alla violenza di civili svedesi». Conl’intervento dello storico PasquinoCrupi giunge una critica puntuale alromanzo dell’autore di Santa CristinaD’Aspromonte: «Il problema qual è?- dice Crupi - È quello di vederecome questo romanzo entra o fuorie-sce dalle linee della letteratura meri-

dionale, entra o fuoriesce dalle lineedella letteratura calabrese, e quali con-tributi dà. Un romanzo intanto è, inquanto ha un eroe positivo; AlbertoRenzi non ha la sagoma del personag-gio positivo: grazie a Dio! Perché noici siamo liberati di tanti realismi pre-suntuosi, e il realismo più presuntuosoè, appunto, il realismo socialista. Unromanzo deve essere vero, anzisoprattutto deve essere verosimile, equesto è un romanzo verosimile, è unromanzo importante perché sfuggeogni apostolismo, ad ogni propagan-da, ad ogni retorica. La letteraturaItaliana è poco contemporanea. I let-terati italiani non accolgono il presen-te, ma il passato. Tutta la narrativa diMimmo Gangemi è contemporaneaall’epoca in cui vive. Gangemi ha datoun romanzo strutturato sulla realtàcalabrese. Ma questo di Gangemi cherazza di giallo è? Il suo è un giallosociale, cioè a dire l’investigazione chefa Renzi rompe i confini della stanzain cui lavora, rompe i confini deglistessi indagati, in questo romanzo nonci sono presenze civili attive, c’è unasocietà che marcisce e lambisce ancheil potere della magistratura e delle isti-tuzioni. C’è la denuncia di una societàche si disfa, una società che non si rico-nosce. Mimmo Gangemi- conclude lostorico Crupi- è un autore originale».Maria Valentina Attinà

di Alice Mondo

Il tossicoè di Moda

CULTURA E SOCIETÀSPAZIO LIBRI

BRASIMANTE

Il papa Benedetto XVI si è dimesso edè scoppiato un finimondo. Sui media, igiornali, in tv, tutti catalizzati da que-st’insolita notizia, senza precedentinella storia recente della chiesa, seescludiamo il papa Celestino V. Perchési è dimesso il papa? In fondo lo sa sololui e i suoi familiari e il Padreterno, anoi, semplicemente, ha detto di esserein crisi con la salute e di stare attraver-sando una crisi spirituale, che per unpapa non è trascurabile!Forse la crisi diPapa Benedetto XVI è la stessa del-l’uomo credente cattolico della strada,che vede un mondo che frana, cherotola verso il baratro, inarrestabile.Certo l’età non lo aiuta, è anziano, pro-vato, stanco, tradito da chi gli sta alfianco, al centro di contese di potereecclesiastico, in quella che dovrebbeessere solo la sede apostolica. Il males-sere abita anche in Vaticano, è questoche ha voluto sottolineare il papa, conle proprie dimissioni libere, afferma. Ilsuo pontificato è stato svolto all’inse-gna della parola Gioia. Tutte le sueomelie sottolineavano di pregare il Dio

della Gioia, che ha cercato di tratteg-giare nella figura Sovrana e Vincentedel Cristo, che è Re dell’Universo,almeno di quello papale. Ha approfon-dito la Figura del Cristo, in 3 vol. tuttisu Gesù di Nazareth, e uno sull’Agape,inteso come Amore che salva e redi-me. Per il Papa solo l’Amore di Dio,unico vero Amore dell’uomo può redi-merlo e salvarlo. Non dimentichiamoche J.Ratzinger è stato il teologo delVaticano, anche ai tempi di GiovanniPaolo II e la sua elezione è stata cal-

deggiata anche da questo pontefice. Èentrato denunciando la sporcizia nellaChiesa, è andato via dicendo di averperso le forze e il rigore morale.Troppo provato e stanco, và via. Ciòche colpisce nelle dimissioni di questoPapa, è che prima quando era in caricaera come sminuito, giudicato dura-mente, non all’altezza del precedente,quasi inutile e scomodo come figura,da chi è laico, ma al momento dell’an-nuncio delle sue dimissioni, per il 28febbraio, date l’11 dello stesso mese,peraltro giorno della ricorrenza dellaMadonna di Lourdes, è stato un fulmi-ne a ciel sereno. E pare che un fulminerealmente si sia abbattuto sul Vaticanoquel di dell’annuncio. Tutto il mondocattolico, e non, ha accusato il colpo,ed è entrato in crisi. Come se uno difamiglia, un vecchio nonno, la cui pre-senza diamo per scontata , ci abbando-nasse all’improvviso. Chi ci racconteràora le favole, a noi nipotini orfani,abbiano pensato? Perchè il Papa peralcuni raccontava favole: la favola delCristianesimo, del Cristo morto inCroce, della Resurrezione dei corpi, inun mondo che vuole tutto e subito,

cosa gliene importa dell’aldilà? È tuttocalato nell’aldiquà. Ed il papaBenedetto questo lo sa e come. Si èstancato di bacchettare preti pedofili,Ior, segretari, ecc. o di dover affrontareil problema del matrimonio dei gay,l’eutanasia, la mancanza di rispetto perla vita! Ma come può il Vaticanoapprovare certe cose? Il matrimoniogay, ad esempio, se la storia biblicanasce da Adamo ed Eva, eterosessua-li?O accettare l’eutanasia, se la vita èun dono divino sino all’ultimo istanteper un credente? Sono i fondamentidella Chiesa questi lo abbiamo dimen-ticato? Il papa Benedetto XVI ha cer-cato di camminare sulle acque comeGesù, nel mare in tempesta delVaticano e del mondo, ma non ce l’hafatta, ed ha urlato o sussurrato, propriocome Pietro, di cui è rappresentante:“Gesù, Salvami!”, ed è sceso dallabarca nel mare in tempesta per ritirar-si a pregare sul monte, (come ha dettonel suo ultimo Angelus), in attesa dellaTrasfigurazione, come il Cristo, descrit-to dal vangelo di Luca, in quel dì litur-gico, invocando l’aiuto dello SpiritoSanto. Certo, viene spontaneo parago-narlo al suo predecessore ed amico, ilGrande Giovanni Paolo II, vera roccia,di fede e forza morale, che ha resistitosulle onde agitate del vaticano per 25lunghi, difficili anni!ha scardinato ilmuro di Berlino nell’’89, e stanco edisfatto dal morbo di Parkinson, èrimasto, incolume, sulla barca diPietro. Ma non siamo tutti uguali,nemmeno i papi lo sono, hanno cari-smi diversi, o forse i tempi sono più cat-tivi. Chissà? Di sicuro, al nuovo Papa,toccherà dare risposte forti, nuove efondamentali, al popolo di Dio, cre-denti e non, e non sarà certo un lavorofacile!che lo Spirito Santo lo aiuti, ciaiuti. Grazie, papa Benedetto XVI,Benedetto Papa, a nome e per conto ditutti i credenti di averci annunciato ilDio della Gioia, poiché il Papa non èCristo, ma è un Pastore che guidaanime.

(Il Papa della gioia)

Benedetto XVI,benedetto Papa!

Bova ospita Mimmo Gangemi e IL PATTO DEL GIUDICE

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DOMENICA 3 MARZO 2013 LA RIVIERA 29

Lib roedi Chiara Trifilò

Verso cosa?“Il mondo – e la cosa è sospetta – ci guar-da con tanti arcobaleni nei suoi occhiincostanti. C’è un’unica direzione in cuipossiamo andare. Cosa possiamo fare ecosa no? possiamo sollevare un mondointero e caricarcelo sulla testa o sullespalle. Siamo in movimento. Resta soloda chiedersi: la testa di chi? Le spalle dichi? E per chi?”.Le parole di John Matshikiza, giornalistasudafricano, mi rimbombano dentrocome un motivetto canzonatorio edispettoso. Sembrano descrivere i mieipensieri.Lunedì sera, seduta davanti alla tv, atto-nita, delusa ancora una volta, a doman-darmi quale il futuro di questo Bel Paese,di questi italiani che continuano a crede-re e osannare chi gli promette un uovo,mentre la gallina ci volta le spalle e volaverso l’Europa, starnazzante, sempre piùlontana.Domande, domande, domande e sem-pre meno risposte.Cosa succederà? Su quali spalle sarà cari-cato il peso di queste elezioni e loro con-seguenze? Quando penseremo col miocompagno di essere nelle condizioni dicrescere un figlio, smettendo di soddisfa-re le nostre aspirazioni genitoriali con lagatta?Che programmi hanno? Riusciranno agovernare questo paese? È davvero unanuova stagione politica?Mi chiedo che fine ha fatto la sinistra. Ecome trovare le parole per raccontarla.Dove sono finiti quelle idee e quei pro-getti che parlavano alla testa e alla pan-cia: giustizia, uguaglianza, inclusionesociale?A fatica mi definisco una donna di sini-stra. A fatica guardo verso quella nebulo-sa area dell’arena politica per cercare unriconoscimento, un progetto da condivi-dere.Forse siamo troppo severi, noi elettori disinistra. Lui può fare qualsiasi cosa, dalbunga bunga, alle leggi ad personam, daldefinire Obama abbronzato, all’esserecostretto a lasciare il governo per tentaredi salvare l’Italia dal tracollo, ma bastache prometta di restituirci qualche centi-naia di euro e quegli italiani sono nuova-mente pronti a votarlo e a dirlo pure! Masi! Tanto facevamo a meno dello spreddue anni fa! No?!I miei genitori mi hanno cresciuto a panee Intillimani. C’era Enrico Berlinguer.Credevano di cambiare il mondo. Eranogiovani. Fiduciosi. Carichi di sogni e certidel loro potere. El pueblo unido jamásserá vencido! cantavano.E noi? Siamo tanto alla ricerca di un rife-rimento, una prospettiva di fuga da que-sto caos, che finiamo col credere chechiunque sia schifato dalla nostra classepolitica vi si possa sostituire, e inneggia-mo al “fronte dell’uomo qualunque”come a qualcosa di nuovo, che saprà sal-varci dal baratro. Credete davvero chegridare, anche a ragione, contro i soprusidella classe dominante significhi avere glistrumenti per governare questo paese?Io ho delle forti riserve. Staremo a vede-re. Intanto, ripasso un po’ di greco.

Lavori al... Corso

TEATRO GIOIOSAGrande festa domenica al TeatroGioiosa per Lavori al… Corso,evento finale dei corsi professio-nalizzanti di alta qualifica nel-l’ambito artistico, musicale ecoreutico rientranti nel Por FseCalabria 2007/2013. L’eventoorganizzato dall’associazionefolk Gli Agatini di Cataforio, èarrivato al culmine dei corsi diesperto nell’ organizzazione diprogetti ed eventi nel settoredello spettacolo, tecnico delleoperazioni di montaggio ecomunicatore multimediale dalvivo projectmanager, organizzatidalla stessa associazione regginae svoltisi in un centro di forma-zione di Marina di GioiosaJonica. Oltre tre ore di spettaco-lo durante le quali sul palco si

sono esibiti vari artisti, tutti cala-bresi, che hanno divertito il pub-blico di un teatro gremito. Adaprire lo spettacolo sono statiGli Agatini di Cataforio che sisono esibiti in canti e balli tradi-zionali calabresi. La musica tra-dizionale è poi continuata conl’esibizione dei Gioia Popolare,gruppo folk nato a Marina diGioiosa ed ormai conosciuto intutta Italia per terminare conl’esibizione di Luca Scorziello edi Tamburi del sud, band diecipercussionisti nata quasi percaso ma che sta riscuotendo ungrandissimo successo grazie allacontinua ricerca di nuove sono-rità dal fascino etnico. Ma ilmomento più atteso dal pubbli-co è stata sicuramente l’esibizio-ne dei comici Miseferi eBattaglia, noti al grande pubbli-co per l’appartenenza alla com-pagnia del Bagaglino, che hannoanche ricoperto il ruolo di diret-tori artistici dei corsi. Esilaranticome sempre, hanno fatto ridereil pubblico anche affrontandotemi di grande attualità come leelezioni politiche e la lotta allacriminalità organizzata. La sera-ta è stata presentata dalla gior-nalista Eva Giumbo insieme adEmiliano Zoccali ed è stata ilfrutto del lavoro dei partecipan-ti al corso che si sono prodigatinell’organizzazione di un eventodi così grande portata.

1907 ItaliaErnestina Prola è la prima donna ita-liana a conseguire la patente.

1908. New York. 129 operaie dell’indu-strie tessile“Cotton”, stanchedelle orribilicondizioni in cuierano costrettea lavorare, deci-dono di sciopera-re.Lo sciopero perduradiversi giorni, finchél’8 Marzo il proprie-tario Mr Johnsonblocca tutte leporte impedendoloro di uscire.Scoppia una caldaiae le 129 donne chiuse,

senza via di fuga, ardono vive.

1948 Nazioni UniteDopo anni di protestee richieste. Le donne

ottengono il Diritto al voto.Finalmente hanno voce incapitolo.

1996 ItaliaViene approvata la legge controla violenza sessuale.

2009.Italia.Finalmente una legge chetutela dalle perseguitazionitelefoniche e di qualunque

altro tipo.

2013. Tutto il mondo.Femmicidio.Anni e anni di lotta per far

valere i nostri diritti e poi..

Poi un uomo, che giura amore eter-no, ci uccide.Dopo tutte le battaglie vinte e le sof-ferenze patite, arriviamo nel 2013con il diritto di fare tutto: guidare;votare, volare; decidere delle nostrevite.E nonostante tutto dobbiamo fare iconti con un nemico impossibile dacontrastare: l’amore.Un amore malato che uccide e dila-nia…Un amore da cui è difficile scappare.Un amore che ci fa troppa paura.Al primo schiaffo pensiamo: “Saràcapitato”.Al secondo: “Non voleva”.Al terzo: “Lo abbiamo provocato.”Al quarto: “E’ colpa nostra”…Questo è il pensiero più frequente diuna donna picchiata e maltrattata,che è colpa sua. Che non è giusta.Che non va bene.

Una violenza psicologica che umilia edistrugge. Una violenza fisica che uccide.Beh mie care amiche… Mie caredonne.L’8 Marzo è considerata come “LaGiornata Internazionale a Favoredelle Donne”, piuttosto che andare inuno streapclub… Piuttosto che bere efare baldoria.Non dimentichiamo chi siamo e ilnostro diritto alla vita.Difendiamo il nostro diritto alla vita. Diciamo no all’uomo che alza lemano, perché è vero ciò che disseLuciana Littizzetto:“Un Uomo che ci picchia, non ciama. L’amore riempie il cuore, nonrompe le costole e non lascia lividi.”Ed è vero. L’amore non è fatto di vio-lenza. L’amore è fatto di amore.8 Marzo 2013. Per non dimenticare.

Federica Orsida

FESTA DELLA DONNA

Per non dimenticare...

Mauro Ottobre un vero tirolese-martoneseIn queste elezioni le sorprese non finiscono mai. C'è stato anche un can-didato martonese eletto in Parlamento, si tratta di Mauro Ottobre. Il can-didato del movimento sudtirolese, Svp, è originario del comune reggino. Ilnonno è stato un emigante, una volta sistematosi ha portato con sè il padredi Mauro, Giorgio, e gli ha trasmesso l'amore per la Calabria. Mauro infat-ti ogni estate trascorre un periodo nel paese di provenienza.

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E la Moric ha detto: “mibutto dal traghetto senon fai una foto con me”

Al seggio vol.1

Sergio e Pietro...qualche chilo fa

I talenti di Italia's Got TQuando essere interisti sgnifica portarenel cuore i colori del cielo e della notte,l'azzurro e il nero, e i colori

della vita di ogni giorno

Oreste Romeo in visita nella Locride.Partendo sempre Ida mperitura

In alto: Franco Diano, Paolo Catalano, Camillo Fiorenza, RRiccardo, Mario Bevilacqua, Domenico TMichele Lombardo, Francesco Petrolo. Accosciati: Mimmo Bevilacqua,Gabriele Macrì, Michele Macrì, PCondarcuri,Massimo Albanese, Maurizio V

Ci lasciava un anno fa il grande Lucio Dalla, piùnapoletano di tanti napoletani.

Noi tutti e la città ti ricorderemo sempre perchèNapoli ha sempre ricambiato un amore sincero

Parlandodi...

Al seggio vol.2

Al seggio vol.3

Messaggitempo

nel

di Daniela Ferraro

E il pianto disperato di Calipso, frammisto al primordialefragore delle onde, sembra ancora levarsi dalla secca diAmendolara (CS) dove pare sia sprofondata l’isola diOgigia, testimone del suo infelice amore per Ulisse. Nientepoté una ninfa, di fronte al perentorio volere di Zeus, pertrattenere presso di sé l’uomo che amava, niente poté unaDea per salvare, poi, Ulisse dal triste epilogo del suo “follevolo”, niente ha impedito agli antichi dei, anch’essi soggio-gati da un fato ineluttabile, di cadere, inesorabilmente, nel-l’oblio, né a un paradiso di sprofondare nelle gelide acquedello Jonio. E mentre il mare continua a vomitare sullecoste depauperati reperti dell’antico mondo, quel pianto èsempre lì, ossessivo e monotono come il ritmato rifluiredelle onde, quasi in monito a chi ritiene, all’interno dellapersonale miseria e caducità, di potere ancora gareggiarecon gli dei. Niente è eterno, niente è immortale eccezionfatta per la stoltezza umana.

Il piantodi Calipso“E volgevi un sorrisoal dileguar dei passinel soleebbrodella tua ecclisse.E petali nodosiinghiotto all’aradi un Dio troppo beffardocui cinge i fianchilucore di sirene”

DOMENICA 3 MARZO 2013 LA RIVIERA 30

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la Riviera

DOMENICA 3 MARZO 2013 LA RIVIERA 31

Trematerra,

appena ha

capito che non

è stato eletto,

si è ricordato

di questa foto

nti di Italia's Got Talent

atalano, Camillo Fiorenza, Rumboomenico Tornese, Francesco Petrolo,Petrolo. Accosciati: Mimmo Bevilacqua,, Peppe Pedullà, Dante Maurizio Viccari, Tonino Figliomeni

Peppe Pagano forza Siderno

Ad Ovest di Paperino(F. Nuti)

le ciliegievanno man-giate e le tuelabbra vannobaciate

Diego Cataldo

Dolcezzenaturali

Auguri Claudio ...Ti aspettiamo albar!!!

Briganti! Ci troviamo di fronte all’enne-simo tentativo di speculare sulla salute esull’incolumità dei Cittadini Calabresi.Stiamo parlando della costruzione delrigassificatore nella piana di GioiaTauro. L’impianto sorgerà su 4 fagliesismogenetiche attive, le stesse chehanno dato origine all’orrendo terremo-to del 5 febbraio 1783, del quale lo stori-co Pietro Colletta scrisse: “Nulla restòdelle antiche forme; le terre, le città, lestrade, i segni svanirono; così che i citta-dini andavano stupefatti come in regio-ne peregrina e deserta”. Preoccupazioniconfermate dal Consiglio Superiore deiLavori Pubblici, che per ben due volteha bocciato il progetto, richiamandol’attenzione, da ultimo il 22 giugno 2012,“ […] sulla scelta di realizzare unimpianto di questo tipo in una delle areea maggiore rischio sismico del territorioitaliano e nella quale sono particolar-mente severi gli effetti del sisma nellaporzione di sottosuolo interessata dalleopere”. Se le popolazioni dell’areadovessero, in questi quattro decenni,

scampare al forte sisma che restacomunque atteso, si ritroverebberocomunque a dover fare i conti con lalenta e inesorabile agonia del settoreturistico, dal momento che nessun viag-giatore sano di mente sceglierebbe disoggiornare in un’area gravata da que-sto tipo di impianti, o di immergersinello specchio d’acqua antistante lalocale costa. A maggior ragione se que-

sto conterrà l’ipoclorito di sodio cheverrà utilizzato come biocida nel ciclo diriscaldamento del gas e poi rigettato inmare, assieme agli aloderivati di cuifanno parte, tra gli altri, i trialometani.Notevoli i danni alla salute (terremotopermettendo):Uno studio di epidemiologia ambienta-le dell’Università di Barcellona(American Journal of epidemiology

2007) ha attestato la correlazione traesposizione a lungo termine a trialome-tani e cancro alla vescica, altri studi conil cancro al retto, alla prostata, ai reni,tumori epatici, linfomi, anche per espo-sizioni a basse dosi, ma prolungate.Inoltre e stata dimostrata in altri studiuna correlazione tra difetti di crescita,aborto e malformazioni di vari organidel feto ed esposizione a cloro derivati”.Le tubazioni criogeniche che condur-ranno il gas dalla nave ai serbatoi sorge-ranno, secondo la planimetria del pro-getto, a 100 metri esatti dalla scuola ele-mentare “G. Carretta”, nel comune di S.Ferdinando. Inutile dirvi che il progettoha incassato l’OK delle istituzioni e deisindacati, i quali a capo chino, oggi come152 anni fa sono i cani da guardia delCapitale PaTano. La realizzazione del-l’impianto e la gestione verrà affidata aduna controllata del Gruppo Sorgenia(MILANO) e Iren (TORINO). Lamanodopera dovrà essere altamentespecializzata e non reperibile in loco.

Vilipendio a Carbonella

Iniziamo a contare igiorni per la 106?

Il rigassificatore di Gioia Tauro è contro il Sud

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