La Piazza della Bassapadovana - 2012mrz n34

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Skate park: lucchetti sui cancelli Este, il caso pag. 10 Giaccarello scommette sulla voglia di novità Monselice, Pd pag. 8 pag. 5 Campi fotovoltaici proibiti nella Bassa La Regione fissa delle restrizioni territoriali per i grandi impianti installati a terra F otovoltaico, arrivano i limiti per Bassa Padovana e Colli Euganei. A sancirli è direttamente la Regione Veneto, che ha chiesto lo stop alla realizzazione di im- pianti fotovoltaici con moduli a terra in gran parte del nostro territorio. L’invadenza di questi impianti sta infatti sacrificando troppi terreni agricoli e compromettendo anche la valenza paesaggistica di certi territori. L’intervento della Regione si concretizza con un provvedimento di inizio marzo, in cui la giunta regionale individua tutte quelle aree e quei siti veneti che non sono idonei all’installazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra di potenza superiore a 6 kW. Per diventare effettiva, il documen- to deve passare sotto la valutazione della Comissione consiliare competente per avere validità. Ma quali sono i luoghi che non potranno più ospitare moduli fotovoltaici? Ecco l’elenco stilato dalla Regione: i siti in- seriti nella lista mondiale Unesco; i territori delle aree naturali protette; le aree agricole che ospitano produzioni agroalimentari di qualità come Dop, Doc e Igp. Traducendo nel dettaglio questa lista, le aree off-limits saranno per esempio Villa Pisani a Monta- gnana, monumentale opera d’architettura palladiana protettata dall’Unesco. Ma an- che i siti protetti dal marchio Rete Natura come i Comuni che gravitano sull’Adige, nei dintorni di Badia Polesine; tutti i Colli Euganei e in particolare il monte Lozzo e il monte Ricco; il Bacino Val Grande e il Bosco dei Lavacci a Sant’Urbano, ma anche l’area delle Vallette. LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 ASCENSORE DELLA ROCCA 5 RINVIATI A GIUDIZIO Rinvio a giudizio per 5 imputati sul caso “ascensore nella Rocca”. La magistratura ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del pm per 5 imputati per diversi capi d’accusa fra cui falso ideologico, abuso edilizio e distruzione di bellezze ambientali. Una decisione che ha innescato accese discussioni. pag. 9 ESTE, NUOVA ROTONDA LUNGO LA REGIONALE Ecco la nuova rotonda. La “Padana Inferiore” è pronta ad accogliere l’en- nesima rotatoria in territorio atestino: sarà realizzata all’altezza del centro commerciale Extense e risolverà in un solo colpo due problemi, l’accesso al complesso commerciale e il caos creato dal vicino impianto semaforico. pag. 12 LA PIAZZA È DISTRIBUITA DA Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 34 www.lapiazzaweb.it della Bassa Padovana Al via la stagione turistica senza un vero piano Montagnana pag. 13 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio N ei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifiche di gruppi umani, insomma riparte la caccia di manzoniana memoria agli untori. Crisi e caccia agli untori *Presidente della Comunità Ebraica di Venezia di Amos Luzzatto* EDITORIALE Sindaci eroi o parafulmini? di Mauro Gambin* I l prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andran- no alle votazioni per il rinnovo dei sinda- ci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Vene- to saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfida importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfida inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito finora e infine nella stagione dei tagli a 360 gra- di, solo di sfida si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attira- no i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza. [email protected] continua a pag. 3

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Skate park:lucchetti sui cancelli

Este, il caso

pag. 10

Giaccarello scommette sulla voglia di novità

Monselice, Pd

pag. 8

pag. 5

Campi fotovoltaiciproibiti nella BassaLa Regione fi ssa delle restrizioni territoriali per i grandi impianti installati a terra

Fotovoltaico, arrivano i limiti per Bassa Padovana e Colli Euganei. A sancirli è direttamente la Regione Veneto, che

ha chiesto lo stop alla realizzazione di im-pianti fotovoltaici con moduli a terra in gran parte del nostro territorio. L’invadenza di questi impianti sta infatti sacrifi cando troppi terreni agricoli e compromettendo anche la valenza paesaggistica di certi territori. L’intervento della Regione si concretizza con un provvedimento di inizio marzo, in cui la giunta regionale individua tutte quelle

aree e quei siti veneti che non sono idonei all’installazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra di potenza superiore a 6 kW. Per diventare effettiva, il documen-to deve passare sotto la valutazione della Comissione consiliare competente per avere validità. Ma quali sono i luoghi che non potranno più ospitare moduli fotovoltaici? Ecco l’elenco stilato dalla Regione: i siti in-seriti nella lista mondiale Unesco; i territori delle aree naturali protette; le aree agricole che ospitano produzioni agroalimentari di

qualità come Dop, Doc e Igp. Traducendo nel dettaglio questa lista, le aree off-limits saranno per esempio Villa Pisani a Monta-gnana, monumentale opera d’architettura palladiana protettata dall’Unesco. Ma an-che i siti protetti dal marchio Rete Natura come i Comuni che gravitano sull’Adige, nei dintorni di Badia Polesine; tutti i Colli Euganei e in particolare il monte Lozzo e il monte Ricco; il Bacino Val Grande e il Bosco dei Lavacci a Sant’Urbano, ma anche l’area delle Vallette.

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

ASCENSORE DELLA ROCCA5 RINVIATI A GIUDIZIO

Rinvio a giudizio per 5 imputati sul caso “ascensore nella Rocca”. La magistratura ha accolto la richiesta di

rinvio a giudizio del pm per 5 imputati per diversi capi d’accusa fra cui falso

ideologico, abuso edilizio e distruzione di bellezze ambientali. Una decisione

che ha innescato accese discussioni.pag. 9

ESTE, NUOVA ROTONDALUNGO LA REGIONALE

Ecco la nuova rotonda. La “Padana Inferiore” è pronta ad accogliere l’en-nesima rotatoria in territorio atestino: sarà realizzata all’altezza del centro

commerciale Extense e risolverà in un solo colpo due problemi, l’accesso al

complesso commerciale e il caos creato dal vicino impianto semaforico.

pag. 12

LA PIAZZA È DISTRIBUITA DA Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 34 www.lapiazzaweb.it

della Bassa Padovana

Al via la stagioneturistica senzaun vero piano

Montagnana

pag. 13

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Nei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifi che di gruppi umani, insomma riparte

la caccia di manzoniana memoria agli untori.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

di Amos Luzzatto*

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?di Mauro Gambin*

Il prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andran-no alle votazioni per il rinnovo dei sinda-

ci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Vene-to saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfi da importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfi da inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito fi nora e infi ne nella stagione dei tagli a 360 gra-di, solo di sfi da si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attira-no i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza.

[email protected] a pag. 3

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Bassapadovana Provincia RegioneRegioneBassapadovanaPRIMO PIANO

pag. 4

Nuove regoleper la costruzionedelle abitazioni

ESTE, POLEMICA

pag. 10

Vandali e rifi utisui luoghi amatidai grandi poeti,Goisis denuncia

MONTAGNANA

pag. 14

Le armi dellapromozione peril rilancio locale

Cinquantesimo anniversarioESTE SI TRASFORMA

IN POMPIEROPOLI

Cinquanta candeline per i vigili del fuoco di Este e per l’occasione la

cittadina si è traformata in…Pompie-ropoli. Per festeggiare i cinquant’anni di

attività del distaccamento atestino dei vigili del fuoco, il 31 marzo in piazza

Maggiore sono arrivate decine di piccoli studenti delle scuole atestine. Per una

mattinata i giovani studenti si sono immersi nella cittadella dei pompieri,

indossando casco e protezioni dei vigili e immedesimandosi nei loro beniamini in azioni di salvataggio e prevenzione. Il primo aprile gli eventi clou, a partire dal meeting dedicato alla prevenzione degli incendi, a cui è seguita la messa celebrata da don Pietro Bianchi su un

“altare da campo” allestito proprio dai vigili. Dopo la premiazione dei vigili del fuoco nel pomeriggio musica in piazza con la banda musicale di Villa Estense

e la spettacolare esercitazione sotto gli occhi di un folto pubblico.

Monselice, Centro ImpiegoMINIFIERA SOTTO LA

ROCCA PER IL LAVORO

Opportunità di impiego in vetrina a Monselice. La città ha ospitato infatti una “minifi era del lavoro”, un modo

muovo per far incontrare la domanda e l’offerta, in tempi di crisi. A promuo-vere l’iniziativa è stata la Provincia,

in collaborazione con l’agenzia per il lavoro “Articolo 1”. Il primo incontro si

è svolto alla fi ne di marzo al Centro per l’Impiego di Monselice. “Le minifi ere -

spiega l’assessore provinciale al Lavoro Massimiliano Barison - rappresentano

uno strumento utile per mettere a con-tatto la domanda e l’offerta di lavoro”.

34 i colloqui con altrettanti candidati.

Associazione e Comune RISORSA ACQUACONCORSO A SCUOLA

Il Comune di Monselice e l’Associazione “La Fucina della Scienze”, nell’intento di sensibilizzare le giovani generazioni alle tematiche dell’educazione ambien-tale, bandiscono la 1^ edizione del concorso didattico sul tema “Acqua! Risorsa preziosa”, riservato agli alunni e studenti di tutte le scuole primarie e secondarie di ogni ordine e grado delle province di Padova, Vicenza e Rovigo. L’iniziativa è inserita nell’ambito della manifestazione ”Tre giorni in Viaggio con la Scienza” in programma l’ 8-9-10 Giugno. Informazioni in biblioteca di Monselice tel. 0429 72628 o sul sito.

Monselice, fi no a giugnoISCRIZIONI APERTEAL NIDO COMUNALE

Sono aperte le iscrizioni per l’acces-so all’Asilo Nido comunale “ Papa Giovanni Paolo II “ di via Carrubbio a Monselice per l’anno educativo 2012/2013. Il servizio accoglie i bambini residenti e non residenti dai tre mesi ai tre anni d’età ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore 13.00 (part time) e dalle ore 7.30 alle ore 17.00 (tempo pieno) con possibilità di estensione alle ore 18.00 se almeno 6 genitori lo richiedano.La capacità ricettiva è di 72 bambini.Le domande vanno presentate entro il 15 giugno. Info in Comune o sul sito.

Entro il 30 aprile a MonseliceSELEZIONE PROGETTIDI MUSICISTI LOCALI

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Monselice indice un bando per artisti (realtà musicali e associazioni) di ogni nazionalità senza limite d’età, residenti nel a Monselice, fi nalizzato alla selezio-ne di musicisti e progetti musicali per la realizzione di una rassegna di artisti locali per l’anno 2012. La domanda di iscrizione dovrà pervenire entro le ore 12.30 del 30 aprile prossimo.

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?I veri stipendifi ci sono rimasti intatti e soprattutto altrove. Nei comuni invece sono rimasti i sindaci “parafulmine” a prendersi le scariche

di improperi per le scuole con le pluriclassi, per le politiche della Sicurezza alquanto incerte, per le opere da gestire con i bilanci ingessati dal patto di stabilità, per i servizi sociali da affrontare quasi esclusivamente con il solo volontariato.

E poi le emergenze. Siano esse il tracimare dei fi umi, della disoccupazione, dell’incertezza sociale. Nei primi cento giorni degli ammi-nistratori che verranno eletti ci sarà sicuramente l’Imu. Nessuno dei sindaci uscenti si è preso la briga di calcolare le aliquote da applicare alle prime case, alle seconde, ai capannoni, ai fi enili, ai pollai. La spiegazione più plausibile è che nessuno abbia voluto associare, prima del voto, il proprio nome alla stangata che con ogni probabilità colpirà famiglie e imprese. Qualche primo cittadino si è limitato a protestare e a rigettare l’ingrato compito di fare da gabelliere allo Stato. Restando così la legge, infatti, il 40% dell’imposta sulla seconda casa andrà a Roma, che non si può neanche più defi nire “ladrona” vista la scoperta di sodali di Ali Babà anche negli uffi ci della Regione Lombardia e in via Bellerio sotto le mentite spoglie di chi si autodefi niva simil-teutonico e per questo irreprensibile.

La politica è un deserto nel quale, al pari degli altri, dovrebbe regnare il silenzio. Ma per tornare ai futuri sindaci va detto anche che tra le cose rimaste da fare, c’è il bilancio previsionale, di solito approvato prima del 31 dicembre ma quest’anno è prorogato fi no a alla fi ne di giugno. Cosa potranno prevedere quei sindaci freschi di mandato è diffi cile da spiegare ma una cosa, con una certa attendibilità, si può già anticipare: amministrare sarà più duro che in passato.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin - [email protected]

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da: Give Emotions Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 29 marzo CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

È distribuito in esclusiva da

PROVINCIA

pag. 18

Occupazione e sviluppo le priorità dei padovani

SPAZI APERTI

pag. 19

Monselice ora affronta il Revamping

CULTURA

pag. 23

A Padova i grandi maestri del ‘900 italiano

SICCITÀ

pagg. 24-25

Allarme agricoltura e scarseggia anche l’acqua potabile

SOCIALE

pag. 26

I dati Inps: pensionati sempre più tartassati

CULTURA

pag. 30

Museo Correr, tanti auguri a Gustav Klimt

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

NUOVI REGOLAMENTI “PATTO DEI SINDACI”

Previsti benefi ci per l’economia

“Per affrontare il problema dei cambiamenti climatici ci serve un nuovo modo di pensare – sostiene Piero Decandia, responsabile energia di Legambiente Padova - Molte amministrazioni locali hanno ben

presente la questione ed hanno aderito al “Patto dei Sindaci”, impegnandosi a ridurre le emissioni del 20% entro il 2020”.

Tra le maggiori cause dell’aumento dell’effetto serra c’è il consumo di ener-gia residenziale, quindi questo risulta un settore determinante da considerare nella realizzazione dei pianini (Paes). Agire sulle norme mettendo mano al regolamento edilizio comunale è il modo migliore per ottenere questi risultati.

“L’aggiornamento dei regolamenti si può e si deve fare – continua De-candia - Ad oggi molte centinaia di Comuni hanno avuto il coraggio di essere innovativi e andare sopra il minimo richiesto dalle leggi nazionali e regionali, capendo che è solo l’inizio di nuovo modo di pensare la città, lo sviluppo urbano ed il futuro delle prossime generazioni.

Inserire delle norme cogenti che aumentino notevolmente gli standard abi-tati, anche nelle abitazioni già costruite, garantisce uno sviluppo dell’economia locale ed una garanzia per i cittadini che sfrutteranno i benefi ci abitando in am-bienti più sani ed economici in quanto riusciranno ad abbattere notevolmente i consumi. Cambiare si può, facciamolo anche nella Bassa Padovana”.

E.M.

Il primo gennaio 2021 segnerà una svolta epocale: sarà possibile costruire nuovi edifi ci solo se autonomi dal punto di vista energetico. Lo stabilisce la direttiva europea sulla

prestazione energetica degli edifi ci, operativa già dall’1 feb-braio di quest’anno. Dal 2021 si potranno però realizzare solo edifi ci a energia quasi zero, cioè edifi ci ad altissima prestazione energetica il cui fabbisogno dovrà essere quasi nullo e coperto in loco da fonti rinnovabili. E a partire dal 31 dicembre 2018 anche gli edifi ci di nuova costruzione di proprietà degli enti pubblici dovranno essere a energia quasi zero.

Ma la transizione sarà particolarmente importante per l’Italia, il cui mercato produttivo e gli apparati pubblici stessi risultano ad oggi ancora inadeguati a recepire localmente questa profonda innovazione.

Ovviamente la Bassa Padovana non sarà esente dall’ob-bligo di costruire in modo ecosostenibile. Per questo Padova Tre e Legambiente sono state promotrici di un seminario di ap-profondimento tematico sui regolamenti edilizi ecosostenibili, rivolto agli amministratori locali, dirigenti e tecnici della pubbli-ca amministrazione, professionisti, rappresentanti della società

civile e delle associazioni ambientali. Nel corso del seminario sono state illustrate alcune delle migliori pratiche censite. Era-no presenti il vicepresidente della Provincia Roberto Marcato, il presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Padova e il vicepresidente Nazionale di Legambiente Edoardo Zanchini. I Regolamenti Edilizi Comunali, rigenerandosi in chiave energe-tica ed ecologica, rappresentano dunque uno snodo fondamen-tale di questo scenario per capire come adattare gli obiettivi energetici nazionali ai diversi contesti e tradizioni locali.

“Come è stato fondamentale coordinare la stesura dei Pati – ha spiegato l’arch. Giuseppe Capocchin, presidente dell’ordine degli Architetti di Padova – Così c’è una spazio per immaginare Consorzi di Comuni che, operando insieme, stilino nuovi regolamenti per porzioni ampie di territorio”. Padova Tre, con la collaborazione di Legambiente, ha anche garantito che verrà creato uno sportello apposito di assistenza sulle mo-dalità per costruire in modo ecosostenibile. “Abbiamo deciso di abbracciare il tema della sostenibilità in modo così ampio perchè ci siamo resi conto di voler offrire di più agli utenti e alle famiglie – ha commentato Stefano Chinaglia, Presidente del

Bacino Padova 4 - Se vogliamo consegnare un ambiente mi-gliore ai nostri fi gli ci dobbiamo impegnare in ogni ambito del risparmio energetico. Se tutto ciò lo facciamo come un’unica grande squadra, anche il gesto più infi mo, può diventare un grande vantaggio per l’ambiente”.

Secondo Simone Borile, presidente del Bacino Padova 3 è necessario andare incontro a tutti gli enti che devono districar-si nella diffi cile normativa italiana. “L’idea di un convegno sui regolamenti edilizi comunali è nata proprio in quest’ottica – ha spiegato Borile – Il settore delle abitazioni è uno dei grandi responsabili dell’aumento di Co2. La giungla normativa di cer-to non aiuta a fare chiarezza: siamo convinti che sia giunta l’ora di realizzare un documento che riassuma regole, norme, disposizioni, obblighi e leggi, ottenendo fi nalmente una guida per costruire in modo eco-sostenibile”. “Crediamo che nel cam-po del costruire sostenibile sia ora di passare dalla fase degli incentivi, che pure possono rimanere, a quella degli obblighi, come fanno ormai da anni vari comuni lombardi”. Ha concluso Stefano Bassan, referente Rec dello Sportello Energia di Le-gambiente nella Bassa Padovana.

di Emanuele Masiero

I sindaci e i tecnicichiedono maggiori

informazioni per pianifi care

i prossimi lavori

“Costruire sostenibile è

una sfi da tutt’altroche impossibileper il territorio”

LA SFIDA ENERGETICAEntrata in vigore la legge

che prevede l’obbligo entro il 2021 di costruire edifi ci

autonomi dal punto di vista energetico, il cui fabbisogno

dovrà essere quasi nullo.Per gli edifi ci pubblici si inizia

ancora prima, quindi gli amministratori cercanodi organizzarsi. Un primo

confronto grazie a Legambiente e Padova Tre

Consorzi fra Comuni per la nuova edilizia

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555Argomento del mese

di Emanuele Masiero

Almeno un chilowatt di fotovoltaico per le nuove abitazioniLa scheda Alcune amministrazioni locali stanno recependo le prime misure

Un regolamento edilizio ecosostenibile non è sempre semplice da ottenere. Nel caso della bassa padovana c’è ancora molto da fare. Nessuno dei 58 Comuni dei Bacini Padova 3 e Padova 4 ad oggi ha un regolamento edilizio veramente energetico. Alcuni Comuni hanno solamente recepito l’obbligo indicato nella normativa nazionale, di installare almeno 1 kw di picco

tramite tecnologia fotovoltaica. Altri invece hanno aderito ad iniziative culturali come ad esempio il manifesto di Casaclima. Se-condo uno studio di Legambiente ci sarebbe un decalogo di iniziative che comprendono effi cienza energetica, integrazione delle fonti rinnovabili risparmio idrico e qualità del costruire.

1) Isolamento termico: obbligo con determinati valori di trasmittanza per ogni componente, serramenti compresi.2) Prestazione dei serramenti: obbligo di utilizzare serramenti performanti.3) Integrazione fonti rinnovabili: si deve garantire una buona parte dell’energia necessaria all’edifi cio.4) Utilizzo di tecnologie per l’effi cienza energetica e contabilizzazione individuale del calore.5) Orientamento e schermatura degli edifi ci: obblighi riguardanti l’orientamento degli edifi ci e la disposizione interna degli alloggi.6) Materiali da costruzione: uso di materiali atossici, asettici, durevoli, facilmente manutenibili, eco-compatibili e riciclabili.7) Risparmio idrico e recupero acque meteoriche: obbligo di recuperare le acque per irrigazione, pulizia di cortili e climatizzazione.8) Isolamento acustico: migliorare le prestazione del 5%.9) Permeabilità dei suoli: obbligo di redigere l’indice di riduzione dell’impatto edilizio.10) Certifi cazione energetica: obbligatorio raggiungere un fabbisogno di classe energetica B.

La Regione ha fi ssato i limiti per alcune zone

Campi fotovoltaiciDefi nitivo stopnella BassaFotovoltaico, arrivano i limiti per Bassa Padovana e Colli Euganei. A sancirli è

direttamente la Regione Veneto, che ha chiesto lo stop alla realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli a terra in gran parte del nostro territorio. L’in-

vadenza di questi impianti sta infatti sacrifi cando troppi terreni agricoli e compromet-tendo anche la valenza paesaggistica di certi territori. L’intervento della Regione si concretizza con un provvedimento di inizio marzo, in cui la giunta regionale individua tutte quelle aree e quei siti veneti che non sono idonei all’installazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra di potenza superiore a 6 kW. Per diventare effettiva, il documento deve passare sotto la valutazione della Comissione consiliare competente per avere validità.

Ma quali sono i luoghi che non potranno più ospitare moduli fotovoltaici? Ecco l’elenco stilato dalla Regione: i siti inseriti nella lista mondiale Unesco; le zone umi-de della Convenzione di Ramsar; la Rete Natura 2000; i territori delle aree naturali protette; le aree agricole che ospitano produzioni agroalimentari di qualità come Dop, Doc e Igp. Traducendo nel dettaglio questa lista, le aree off-limits saranno per esempio Villa Pisani a Montagnana, monumentale opera d’architettura palladiana protettata dall’Unesco. Ma anche i siti protetti dal marchio Rete Natura come i Comuni che gravitano sull’Adige, nei dintorni di Badia Polesine; tutti i Colli Euganei e in particolare il monte Lozzo e il monte Ricco; il Bacino Val Grande e il Bosco dei Lavacci a Sant’Urbano, ma anche l’area delle Vallette tra Ospedaletto Euganeo ed Este. Viene chiusa anche la possibilità di realizzare moduli a terra in tutte quelle terre che accolgono prodotti agricoli di qualità.

Non si potranno più impiantare pannelli nei terreni su cui cresce il radicchio di Castelfranco, e cioè a Battaglia Terme, Cartura, Casalserugo, Conselve, Due Carrare, Maserà di Padova, Monselice, Montagnana, Montegrotto Terme, Pernumia, San Pietro Viminario. Ma anche dove cresce l’insalata di Lusia, a Barbona, Vescovana e Sant’Urbano. E poi nel cuore di vitigni come il Merlara Doc (da Casale di Scodosia ad Urbana, passando per Castelbaldo, Masi, Merlara e Montagnana), il Bagnoli Doc o tutta la fi liera vitivinicola dei Colli Euganei.

Come è ben chiaro, gran parte della Bassa Padovana (che negli ultimi mesi ha subito un’impennata di impianti fotovoltaici) potrebbe essere interdetta ad in-terventi del genere. In questo senso, già da tempo la Regione usa piedi di piombo nel concedere autorizzazioni a questi impianti. Nella legge fi nanziaria 2011 l’ente aveva per esempio inserito una norma che, di fatto, vietava la concessione di au-torizzazioni fi no al 31 dicembre 2011 per impianti in terreno agricolo con picchi di potenza superiori a 200 kilowatt. Ma anche in quest’avvio d’anno non sono mancate le limitazioni: le ultime 20 richieste pubblicate nel bollettino regionale hanno ottenuto addirittura 18 bocciature.

Tutelati i ColliEuganei, le Vallette tra Estee Ospedaletto, le aree orticole

Nicola Cesaro

Consorzi fra Comuni per la nuova edilizia

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6 Territorio66 Territorio

I prodotti tipici del montagnanese in primo piano grazie alle iniziative di promozione del territorio. Il Prosciutto di Montagnana,

come ha confermato il Presidente del Con-sorzio Antonio Visentin, si sta assicurando sempre di più una bella nicchia di mercato per il suo pregio e per l’artigianalità del pro-dotto, mentre il Presidente del Consorzio dei Vini di Merlara Luigino De Togni ha annuncia-to che il vino di Merlara verrà venduto anche in Inghilterra, grazie ad accordi chiusi da poco con la più importante catena di distribuzione di prodotti enologici del Regno Unito.

Lo storico montagnanese Alberto Costantini ha redatto i testi sia per il cortome-traggio, sia per le video guide della Città tramite Codici Qr. Con l’occasione ha rilevato quanto sia stato entusiasmante e coinvolgente seguire un lavoro che in pochi secondi deve dare informazioni importanti, ma anche emozioni che attraggono il turista. Grazie ai QR Codes, ora Montagnana si è dotata di uno strumento di promozione turistica non soltanto utile, ma anche all’avanguardia e al passo con le tecnologie, unico nella zona, un esempio da seguire per altri comuni. La speranza, ora, è che l’opera di promozione del montagnanese e delle aree limitrofe continui, esaltando le peculiarità di quest’area, dove insistono realtà produttive che abbracciano categorie che vanno dall’agricoltura, all’agroalimentare e di trasformazione, dalle imprese artigiane ai servizi,dall’ospitalità alla ristorazione. Dopo le azioni intraprese nel 2011 non è quindi pretestuoso dire che la progettualità per il 2012 darà continuità ai successi riscontrati: ovvero i corsi di formazione rivolti a giovani e occupati sulla norcineria, o quelli tematici, sulle peculiarità territoriali; la realizzazione di un cortometraggio che sintetizza in un breve ma incisivo racconto l’intero bacino areale; il convegno sulle tematiche del potenziamento e dello sviluppo dell’area; la cena dove i protagonisti sono stati i giovani della scuola alberghiera e un numeroso pubblico che ha assistito alla presentazione.

NEWS

Agroalimentare della Bassa, il vino di Merlara in InghilterraPROSCIUTTO DOLCE SEMPRE PIÙ RICHIESTO

Il prosciutto Euganeo Berico

Interesse alla presentazione del cortome-traggio “Tesori tra le mura”, incentrato sulla norcineria e sui prodotti tipici del

montagnanese, e della guida turistica della città tramite codici QR “Montagnana QR Co-des – La Città sul tuo telefonino” realizzati da Coop Services per il Comune di Monta-gnana grazie al co-fi nanziamento della Ca-mera di Commercio di Padova. Le iniziative si uniscono e completano un percorso inizia-to già nel 2010 volto alla valorizzazione e alla promozione delle eccellenze del territo-rio, non solo per le bellezze architettoniche e paesaggistiche che offre, ma anche per le prelibatezze culinarie tipiche della cultura lo-cale che attraggono il sempre più numeroso pubblico dei turisti enogastronomici. Tesori nascosti che meritano di essere riscoperti e messi in luce

Durante l’incontro, aperto dal sindaco di Montagnana Loredana Borghesan, è stata messa in luce la necessità di creare una rete signifi cativa di attori che operino sinergicamente per riscoprire la Città Murata e le ricchezze che racchiude: non solo le

Mura, la Rocca o il Duomo, ma anche la sua tradizione enogastronomica, che può vantare gioielli come la Patata Dorata, i vini del Consorzio di Tutela dei Vini di Merlara e i prodotti derivati dalla lavorazione delle carni suine, tra cui il più celebre è il Prosciutto crudo dolce di Montagnana.

Come ha messo in evidenza Maurizia Dosso, fi no a poche settimane fa Vice Se-

gretario Generale della Camera di Commer-cio di Padova, il Comune di Montagnana, insieme ai comuni del territorio, all’IIS Ja-copo da Montagnana, alla Crediveneto e ai consorzi di tutela Prosciutto Veneto Berico Euganeo e dei Vini di Merlara, col coordina-mento di Coop.Services, ha lavorato per sta-bilire relazioni che andassero di pari passo verso la promozione unitaria del montagna-nese e non del singolo prodotto. “In questo territorio non manca nulla: dalla cultura, a prodotti enogastronomici di ogni tipologia. Carne, ortaggi, frutta, vino: Montagnana of-fre tutto insieme!” ha detto la ristoratrice e presidente mandamentale dell’Appe Laura Borghesan.

Anche il Vice Presidente di Crediveneto Tullio Pregno è intervenuto, affermando quanto sia importante, ora, scommettere sul territorio e sulle aziende che in esso operano. Per la Camera di Commercio poi, è intervenuto Marco Calaon, che ha espresso la necessità di dare continuità a progetti così importanti che si propongono di dare visibi-lità al territorio.

Debutta anche la guida turistica della cittàche si avvale del sistema Qr code dei telefonini

L’iniziativa Progetto di Coop Services fi nanziato dalla Camera di Commercio

Un corto per Montagnana

Le mura di Montagnana

L’analisi delle potenzialità economiche dell’assorbimento di anidride carbonica (CO2) prodotta da una centrale elettri-

ca a biomasse realizzata dal team di stu-denti e neolaureati Nicola Destro, di Consel-ve, Francesco Lobba, Francesca Pierobon, Nicolò Mazzi e Jacopo Vivian, età dai 23 ai 30 anni, per Area Impianti di Albignasego si è aggiudicata la terza edizione di “MIm-prendo”, l’incubatore di imprenditorialità promosso dai Giovani Imprenditori di Con-fi ndustria Padova e dal Collegio Universitario “Don Nicola Mazza” di Padova, con Esu, Uni-versità di Padova, Pst Galileo e il contributo della Camera di Com-mercio. Il team vincitore, partendo dal caso concreto della centrale elettrica Area Uno di Confi enza (Pv), ha elaborato nuove solu-zioni tecniche che integrassero l’impianto a biomassa con quello di stoccaggio di CO2, valutando le potenzialità economiche della compravendita dei crediti di carbonio.

Nicola Destro, 28 anni di Conselve, laurea in ingegneria energetica, Francesco Lobba 24enne di Zugliano (Vi), studen-te di economia e commercio, Francesca Pierobon, 30 anni di Padova, laureata in ingegneria chimica, Nicolò Mazzi di Verona e Jacopo Vivian di Udine, 23enni studenti di ingegneria energetica, hanno lavorato in team con Alessandro Monteforte, project engineer di Area Impianti, impresa leader nella fornitura di soluzioni chiavi in mano

nei settori della purifi cazione dell’aria e del-le energie rinnovabili. Il progetto realizzato e l’analisi economica hanno permesso all’a-zienda-tutor di identifi care nuove aree di bu-siness con aziende clienti: la modellazione di sistemi integrati (energia da biomassa + cattura CO2) costituirà una base per proget-tare impianti che sposino entrambi i settori.

Ai vincitori di “MImprendo” è anda-to il primo premio di 3.000 euro. Due le menzioni speciali assegnate dalla giuria: al

progetto “Strategie per social media mar-keting” realizzato dal team femminile Beatrice Fresco, Fe-derica Greggio, Alice Santi, Monica Savio

per Komatsu Italia di Este - per “la capacità del team di infl uenzare le policy aziendali e realizzare una integrazione tra le modalità di comunicazione” - e al progetto “Nuove proposte per elementi decorativi” di Seba-stiano Cutrupi, Sergio Durante Martinez, Le-onardo Panizza, Ning Zhang, Natascia Zullo per Eleni di Villafranca Padovana per “l’o-riginalità del progetto, l’interdisciplinarietà del team e la concretezza realizzativa”.

Il premio speciale del Rotary Club Pado-va Est è andato invece al progetto “Digita-lizzazione documenti dei tribunali mediante l’impiego di detenuti ed ex detenuti”, realiz-zato per IQT Consulting di Rovigo da Angela Baratella, Marta Bettin, Michela Bigonzoni, Riccardo Maistrello, per “l’alta valenza so-ciale”.

Il riconoscimento di Confi ndustriaal progetto a cuiha partecipato ungiovane di Conselve

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Page 8: La Piazza della Bassapadovana - 2012mrz n34

8 Monselice88 Monselice

Trentenne, laureato in comunicazione, bancario, Pierluigi Giaccarello è il nuovo segretario del Partito Democratico di Monselice. Ruolo a cui torna dopo

due anni che l’hanno comunque visto partecipare alle attività dei direttivi Pd cittadino e provinciale, nonché alla gestione del Centro Servizi Anziani di Monselice come componente di minoranza del cda.

Quali sono i tuoi primi impegni come segretario cittadino?

“L’impegno prioritario è il rilancio della nostra ini-ziativa politica: presenza sui mezzi di comunicazione, confronto aperto con tutti sulle questioni principali che riguardano la vita amministrativa. Come mi ero impe-gnato a fare, ho subito convocato un’assemblea del centrosinistra per ragionare insieme verso le ammini-strative previste nel 2014”.

Cosa cambieresti a Monselice? Cosa invece ritie-ni possa restare così?

“Ci sarebbe molto da dire, ma partirei cancellando una serie di legami di potere che, dopo 13 anni con le stesse facce al governo, ci mostrano una città ammini-strata per pochi e non per tutti. Fatto questo, il resto viene di conseguenza: più opportunità e partecipazione nelle scelte per tutti”.

Qual è la prima cosa che faresti per i giovani?“Io credo che la priorità sia favorire i progetti di

indipendenza. Meno assistenza e contributi per proget-tualità individuali, più sostegno per chi sa fare squadra: mettendo in relazione domanda e offerta di lavoro in chiave locale, fi nanziando l’intrapresa attraverso fondi a disposizione a livello europeo, favorendo l’edilizia sociale”.

Come credi si possa rilanciare il commercio?“I commercianti devono pretendere dalla pubblica

amministrazione risposte concrete che favoriscano un lavoro di squadra che possa creare valore aggiunto per il sistema nel suo insieme, con ritorni sia economici che turistici di rilievo. Ciò che accade in modo scientifi co nei centri commerciali che riempiono le nostre periferie”.

Che voto daresti a questa amministrazione?“Non si può valutare questa amministrazione se

non in continuità con il decennio di Fabio Conte. Detto questo il voto è gravemente insuffi ciente. In quindici anni una città può cambiare volto, invece ci si è sempre limitati al giorno per giorno, senza alcuna programma-zione, curando gli interessi di pochi”.

Dicono ci sia aria di cambiamento nel Pd (tu ne sei la prova vivente). Cosa puoi svelarci?

“Beh, mi piacerebbe che il Partito Democratico af-frontasse i temi della politica amministrativa con il piglio di chi oggi è all’opposizione ma la concretezza di chi fra poco vuole governare in modo alternativo questa città

con un obiettivo chiaro: il bene di tutti i monselicensi, non di una piccola e danarosa parte”.

Si sta già lavorando ad un candidato sindaco? Sarai tu?

“Mi sembra prematuro ragionare di candidature. E’ importante costruire in primis un percorso politico con tutti i cittadini che condivideranno insieme al Partito Democratico l’esigenza di far rialzare la testa alla no-stra città. Le elezioni, salvo sorprese, saranno fra due anni. Sarà importante presentare per tempo un progetto originale e un volto (oltre che una testa) nuovo che lo rappresenti. Un impegno posso prenderlo: non ci faremo trovare impreparati”.

di Emanuele Masiero

Nuovo segretario del Partito Democratico Trent’anni, laureato in comunicazione e bancario

“Monselice, città per pochi”

Trent’anni,neo segretariodel PartitoDemocrati-co, PierluigiGiaccarelloraccontail progettoperMonselice

Pierluigi Giaccarello lavora alla svoltaper chiudere una lunga stagionepolitica dominata dal centrodestra

L’intervista

Una mostra per commemorare il tricentenario della nascita di Giovanni Brunacci. Un evento unico nel suo genere, pre-sentato in anteprima al Centro Commerciale Airone e in

programma da aprile fi no al 10 giugno al complesso monumen-tale di San Paolo. L’idea, la coordinazione e i testi di questa impor-tante rassegna sono di Roberto Valandro che ha curato la mostra in ogni suo più piccolo dettaglio. “Monselice in Arte. Libri Stampe Dipinti e Medaglie” rappresenta il desiderio di offrire ai cittadini di Monselice una rassegna completa su uno dei più autorevoli espo-

nenti del panorama culturale del nostro territorio: l’abate Giovanni Brunacci che ha posto una pietra miliare nell’evoluzione della ricerca storico-religiosa basata sul documento, specie d’archivio. La mostra permette quindi di ripercorrere la storia municipale, at-traverso le immagini delle opere esposte: la Rocca, il Monte Ricco, le chiese, i palazzi e le ville veneziane che tutti insieme rappresen-tano le caratteristiche medioevali di Monselice. La mostra è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Monselice e grazie al contributo del Centro Commerciale Airone. L’allestimento è in-

vece opera dell’associazione Amici dei Musei, di Mario Lion e di Giuseppe Ruzzante. «Questa mostra è stata realizzata grazie alla ricerca storica di Roberto Valandro e al mecenatismo di Giuseppe Ruzzante – hanno spiegato Francesco Lunghi e Gianni Mamprin, sindaco e assessore alla cultura di Monselice – Siamo sicuri che questo evento sarà una dimostrazione di quanto Monselice è in grado di offrire quando l’incontro avviene con curiosità e desiderio d’apprendere. Sarà senz’altro un’esperienza emozionante, frut-tuosa e destinata a ripetersi».

LA MOSTRA Aperta fi no al 10 giugno al complesso monumentale San Paolo, curatore Roberto ValandroMONSELICE IN ARTE PER IL TRICENTENARIO DELLA NASCITA DELL’ABATE GIOVANNI BRUNACCI

E.M.Il complesso monumentale

San Paolo

segue da pag. 1C’è la forte tentazione di attri-

buire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifi che categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identifi cabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succedendo.

Storicamente gli “untori” a cui ve-niva attribuita la diffusione della peste

o di altre calamità, sono stati identifi cati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chia-ramente identifi cabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione.

Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state og-getto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”.

I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemi-tismo in Europa sono un monito importante.

Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi.

In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifi chino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia.

Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole.

Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni.

Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per preve-nire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

L’Intervento

di Amos Luzzatto*

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Rinvio a giudizio per 5 imputati sul caso “ascensore nella Rocca”. Una notizia che ha scosso Monselice soprattutto se

confrontata con il recente “si” al Revamping dell’Italcementi. Nel caso dell’ascensore sembra infatti che la questione stia pren-dendo la strada opposta. La magistratura ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del pm per 5 imputati per diversi capi d’accusa fra cui falso ideologico, abuso edilizio e di-struzione di bellezze ambientali. “Purtroppo si deve constatare con amarezza che gli elementi alla base della scelta di bloccare i

lavori erano stati sollevati in diverse occasio-ni, tra cui il consiglio comunale di Monselice, senza alcun esito da parte delle istituzioni locali – ha commentato Pierluigi Giac-carello, nuovo coordinatore cittadino del Pd - L’esito di tutta questa vicenda è sotto gli occhi di tutti: l’ingiustifi cata arroganza e perseveranza con le quali si è voluto comun-que portare avanti il progetto hanno portato soltanto risultati negativi per l’intera collet-tività: un danno ambientale enorme, con la Rocca danneggiata in modo irreparabile, costi elevati, tempi lunghi e incerti di ria-

pertura dei luoghi violati. E tutto questo per realizzare un’opera inutile, sulla base di un progetto approssimativo”. Per Giaccarello, si tratta anche di un grosso errore di valutazio-ne dell’effettiva utilità di quest’opera.

“Resta il fatto che un bene che è patri-monio di tutta la cittadinanza continua ad essere in ostaggio, senza alcun intervento da parte dell’amministrazione che continua a credere in un progetto di cui non si sente alcuna necessità, soprattutto in un contesto sociale in cui le priorità per le casse comu-nali dovrebbero essere altre – continua

Giaccarello - Invitiamo il sindaco ad attivarsi piuttosto per liberare la cava della Rocca, che non ricade sotto il sequestro, così da poter almeno benefi ciare della possibilità di tornare ad utilizzare quello spazio. Interro-ghiamoci sul ruolo di tutela e sulle funzioni che svolge l’Ente Parco Colli che allora ave-va dato l’autorizzazione nonostante il pa-rere negativo del tecnico che aveva istruito la pratica. Il tema non è secondario, anche alla luce delle note vicende che mettono al centro dell’attenzione l’Ente anche sulla controversa vicenda del revamping Italce-

menti”. La prossima udienza è fi ssata per il 13 giugno 2012. Per il momento Italia Nostra e Comitato “lasciateci respirare” hanno espresso la loro soddisfazione per essere stati ammessi come parti civili. “Era un impegno che c’eravamo assunti nel mo-mento in cui abbiamo dichiarato la nostra ostilità al progetto dell’ascensore, un’opera inutile, invasiva e dispendiosa – ha spiega-to Francesco Miazzi, consigliere comunale di opposizione - Ora se saranno accertate responsabilità, chiederemo che la collettività sia risarcita del danno subito”.

di Emanuele Masiero

I capi di accusa vanno dall’abuso edilizio al falsoideologico e alla distruzione di beni ambientali

Il caso Accolta la richiesta del pubblico ministero per il rinvio a giudizio

Ascensore, 5 gli imputatiIl cantiere dell’ascensore della Rocca di Monselice

Inaugurato il nuovo kartodromo in zona industriale a Monse-lice. Realizzato dall’associazione Padova Arena Karting, si tratta di una struttura innovativa, completamente indoor: la

pista, infatti, è collocata al chiuso, all’interno di un capannone, che si trova al civico 28 di via Emilia. 4000 metri quadri la

superfi cie, per un totale di circa 330 metri di pista, con corsie larghe almeno 6 metri. È il secondo kartodromo in Italia nel suo genere.

Una struttura all’avanguardia per le misure di sicurezza adottate, per il basso livello di inquinamento prodotto e per le tecnologie messe a disposizione degli utenti. Per entrare biso-gna dotarsi di una tessera Acsi, con la quale si può accedere all’ampia area attrezzata a bar dalla quale osservare gli atleti

in pista attraverso una vetrata o i monitor che riportano anche i tempi effettuati. Chi invece vuole scendere in pista deve mu-nirsi di un’ulteriore tessera, completa di assicurazione contro gli infortuni, che dà diritto al noleggio dei kart e ad utilizzare gratuitamente tute, caschi e protezioni messe a disposizione dall’associazione. Il kartodromo attualmente dispone di 20 mezzi, a cui si aggiungono 12 “fun kart” per i bambini da 7 a 12 anni. E.M.

APERTO IL NUOVO KARTODROMOIN ZONA INDUSTRIALE

Novità

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Auguri Mamma

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E’ il luogo che fu caro a poeti del calibro di George Gordon Byron e Percy Bisse Shelley. Ora sono teatro di scorribande

e imbrattamenti. Ma l’onorevole leghista Paola Goisis non ci sta e chiede un in-tervento dell’amministrazione comunale. La Goisis ha infatti denunciato i numerosi episodi registrati nella zona a nord del ca-stello atestino, dove tuttora è presente una lapide che ricorda la presenza dei due poeti ad Este, intorno al 1820: “Nei fi ne settima-na – spiega la parlamentare - si registrano atti vandalici e comportamenti poco civili in questa via. Il muro di cinta di villa Piccioni, per esempio, è sempre imbrattato da scritte di grafomani eseguite con le bombolette spray.

Sono perlopiù di messaggi d’amore lanciati probabilmente tra adolescenti. E poi rifi uti di picnic sono sparsi nelle aree verdi e nel vicino fossato. Pochi sono i cestini e qualche tempo fa alcuni sono stati fatti scoppiare buttandovi dentro dei petardi. Sulle panchine di legno – aggiunge la de-

putata padana - compaiono scritte volgari incise con oggetti appuntiti. Alcune settima-ne fa i vetri dei lampioni dell’illuminazione pubblica sono stati infranti con il lancio di sassi. Il cartello che invitava i proprietari dei cani a raccogliere gli escrementi degli animali prima è stato divelto, poi stato fatto scomparire”.

Insomma, una condizione troppo poco onorevole al prestigio del luogo, segnalata peraltro anche dai residenti, che hanno più volte chiesto l’intervento dei vigili ur-bani come deterrente per i danneggiatori.

Soluzione che chiede anche la stessa par-lamentare, consigliere di minoranza nella municipalità atestina.

“Nulla è stato fatto – chiude la leghista - Sarebbe necessario intervenire rapidamen-te per riparare i danni e per mettere fi ne a queste bravate. La situazione non può essere tollerata ulteriormente.

Riparare e tacere sono il segno della passiva accettazione di questo malcostume, cui l’amministrazione comunale di Giancar-lo Piva dovrebbe mettere fi ne. Il Comune intervenga e la linea sia quella dura”.

di Nicola Cesaro

Imbrattati da scritte e rifi uti i luoghi che furonofrequentati dai grandi poeti Byron e Shelley

La denuncia La deputata leghista Paola Goisis denuncia numerosi episodi

Vandali tra i monumenti

Le scritte sul muro di cinta di Villa Piccioni

Lucchetto e catenaccio allo skate park. Il Comune ha infatti deciso di chiudere il campetto di allenamento per skateristi

del Pilastro, vietandone l’accesso anche agli associati di Este Skatepark, l’associazione che gestisce la struttura. Il Nutriapark (que-sto il nome della piattaforma) ha aperto i battenti nel maggio 2010, prendendo il po-sto dell’ex campetto parrocchiale da basket che da un decennio era stato abbandonato e versava in condizioni di estremo degrado. Il lavoro sodo dell’associazione ha rimesso a nuovo la piattaforma, che ha richiesto anche un investimento economico non da poco.

Si parla di quasi 5 mila euro di mate-riale e strumentazioni. Purtroppo i problemi non sono mai mancati. I residenti del quar-tiere, da sempre, hanno lamentato l’ecces-siva rumorosità degli skateristi. I ragazzi hanno quindi dovuto investire altre risorse per insonorizzare al meglio rampe e superfi -

ci, e per limitare il disagio al minimo è stato anche ristretto l’orario di utilizzo.

Negli ultimi tempi ci si poteva allena-re dalle 16 alle 20. Evidentemente non è bastato, tanto che il Comune ha deciso di non rinnovare la convenzione con l’Este Skatepark.

In passato c’erano statea anche delle interrogazioni comunali sul tema, fi rmate dal pidiellino Maurizio Lucca e dal leghista Carlo Zaramella. E ora, quale soluzione? Si è ovviamente aperto un dialogo tra l’as-sociazione, i residenti e l’amministrazione comunale.

Pare che la soluzione più congeniale alle parti sia il trasferimento del campo in un’altra zona della cittadina, meno abitata e dunque meno sensibile ai rumori di tavole e rotelle. Individuata l’area, il Comune con-cederà lo spazio e darà vita ad una nuova convenzione. Anche se, ad oggi, nulla è stato messo nero su bianco.

SKATE PARK CHIUSO A SORPRESA

N.C.

Il Lions Club Este Colli Euganei rinnova i vertici. Il sodalizio atestino ha infatti eletto nell’ultima as-semblea il nuovo presidente: la scelta è ricaduta

su Gianni Costantini, giornalista e già capo dell’uf-fi cio stampa della Regione Veneto. I vicepresidenti saranno Roberto Larosa e Aldo Bergamasco, men-tre il segretario è Enrico Pelloso. Per quanto riguar-da le altre cariche dei Lions, Luciano Ambrosi sarà tesoriere, Rita Burchiellaro Scavazza cerimoniere e Giuseppe Cavallaro censore. La carica di presidente era di Umberto Gazzola, che entra a far parte del consiglio direttivo.

IN BREVE

E’ stato capo uffi cio stampa della Regione VenetoGIANNI COSTANTINI ELETTO PRESIDENTEDEL LIONS CLUB ESTE COLLI EUGANEI

N.C. Il logo dei Lions Club

Sono dedicate alla memoria del socio Antonio Sardena le venti piante che a metà marzo hanno preso dimora nei cortili di asilo e scuola elementare. I Lions di Arqua’ Petrarca hanno aderito alla campagna nazionale “Un milione di alberi”,

piantumando con una cerimonia pubblica diciotto piante autoctone. Si tratta di ciliegi ed albicocchi che l’associazione locale ha voluto dedicare alla memoria del compianto socio. Alla manifestazione hanno partecipato i ragazzi delle scuole, i rappresentanti delle istituzioni amministrative e religiose, molti cittadini e ovviamente i vertici del Lions Club, a partire dal presidente Consuelo Lillo e dalla segretaria Marica Vinaccioli. La cerimonia di piantumazione verrà ripetuta nel borgo medievale ogni anno, sempre nello stesso giorno.

Iniziativa del Lions ClubVENTI NUOVI ALBERI A SCUOLA IN MEMORIADI ANTONIO SARDENA DI ARQUA’ PETRARCA

N.C.

Salvato l’antico olmo. Con un inter-vento spettacolo, il Comune e la Nova Cooperativa Sociale di Triba-

no hanno rimesso in salute l’albero mo-numentale di via Olmo, pianta inserita nell’elenco degli alberi monumentali del-la provincia di Padova. La pianta è stata prima analizzata attraverso un’indagine strumentale, tramite l’utilizzo di un to-mografo, al fi ne di individuare eventuali segnali dovuti alla presenza di difetti meccanici o fi sici all’interno della pianta. “In base a quanto emerso dall’indagine effettuata, la pianta risulta in condizioni fi tosanitarie discrete, con un buono stato dei tessuti interni e l’assenza di forti pro-cessi degenerativi – spiega l’assessore Ermes Travaglia - Come raccomandato dalla perizia, per la buona conservazio-ne dell’albero è stata però effettuata una potatura di diradamento e rimonda del secco in “tree climbing”, una sorta di lavoro in quota, ed il consolidamento della chioma mediante cavi dinamici, ol-tre ad un trattamento aereo ed endote-rapico contro l’infestazione di Galerucel-la, la cui presenza è stata accertata nel corso dell’indagine”. La Galerucella è un coleottero, molto diffuso in Toscana, che attacca soprattutto olmi e fi lari di siepi.

NEWS

La pianta è stata analizzataSALVATO L’OLMOMONUMENTALE

N.C.

Dal Comune Acquistati buoni per 5 mila euro

Voucher per pagare i lavori socialmente utili. Li utilizzerà il Comune di Este per rimborsare queli lavoratori rimasti sen-

za occupazione che ora impegnano il loro tempo a servizio dell’ente comunale.

Si tratta di buoni lavoro, del valore di 10 euro, che permettono di remunerare il cittadino ma anche di assicurare pagamento di Inps e Inail. Il Comune ne ha acquistati per 5 mila euro, promettendosi di investire la stessa somma nei prossimi mesi nel caso l’iniziativa avesse successo. “Questi buoni sono riservati a quei lavoratori rimasti senza occupazione e ai cittadini in situazione pre-caria – spiegano il sindaco Giancarlo Piva e l’assessore Silvia Ruzzon – che svolgono prestazioni occasionali per l’ente comunale. E’ il caso dei lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzioni di edifi ci, custodia a mostre e siti artistici, servizi di viabilità. E’ sempre stato diffi cile inquadrare, anche ai fi ni fi sca-li, questo tipo di lavoratori – continuano – Questi voucher risolvono il problema: il valore di 10 euro si dividerà infatti in 7,50 euro di compenso netto per il cittadino e in 2,50 di contribuzione per Inps e Inail”.

Chiude Piva: “Si vuole con l’utilizzo dei voucher risolvere problematiche avvertite da tutti i Comuni per far fronte a piccole presta-zioni lavorative a contenuto medio basso, nell’ambito della legittimità e con la tutela previdenziale anche di chi queste prestazio-

ni è chiamato a svolgere”. Continua inoltre la disponibilità del Comune ad accogliere le prestazioni lavorative di quei cittadini che hanno necessità di recuperare i punti della patente.

Una convenzione tra l’ente locale e il tribunale di Padova permette infatti di po-ter “pulire” la propria patente, qualora si fossero persi punti per reati sulla strada, impegnandosi in lavori utili alla collettività. Attualmente già sei persone hanno inoltra-to la propria richiesta agli uffi ci municipali, che per poter dar via alla collaborazione dovranno attendere l’assenso dell’autorità giudiziaria. N.C.

Lavori socialmente utilisaranno pagati con i voucher

Il sindaco di Este Piva

Il campo di skate in via del Pilastro, chiuso di recente

10 Este1010 Este

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DI EROS BONAMIGO e FEDERIcO vERONESE

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Prossimi Eventi:e partecipazioni 2012

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Dopo aver superato le audizioni a Cine-città sabato 10 marzo gli istruttori pado-vani Eros Bonamigo, Federico Veronese e Monica Perazzolo sono stati presenti alle due dirette televisive di Canale 5 nel reality “Grande Fratello” esiben-dosi in una coreografia Zumba con la loro insegnante Vicky Zagarra e altri 20 istruttori provenienti da varie regioni d’Italia. Presentati da Alessia Marcuzzi, i tre istruttori hanno ballato domenica 11 marzo all’interno dello studio televi-sivo e la domenica successiva diretta-mente nella casa del GF 12 insieme ai concorrenti!!!! I video delle due dirette sono disponibili sul sito Video Mediaset alle voci “Zumba Fitness” e “La prova di Zumba Fitness” oppure sul sitowww.adrenalinalatina.com

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vani Eros Bonamigo, Federico Veronese e Monica Perazzolo sono stati presenti

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• 10-13 MAGGIO Fiera del fitness rimini la nostra scuola parteciperà ai 4 giorni della fiera dove sarà allestito un enorme spazio per i Master di Zumba Fitness.

• 10 GIUGNO Venezia grande evento zumba(il primo per il capoluogo) “sotto le stelle”che si svolgerà dal tardo pomeriggio alla sera.Oltre alla Scuola Adrenalina Latina 100%,reale organizzatrice della festa, si alterneranno sul palco anche altri istruttori Zumba del Veneto e regioni limitrofe(in caso di pioggia la serata verrà recuperata la domenica successiva). • Dal 09 al 12 AGOSTOEros Bonamigo e Federico Veronese saranno presenti alla più grande Convention Zumba Fitness del mondo che si terrà come ogni anno negli u.S.a. Migliaia di istruttori Zumba si ritroveranno ad orlando per il consueto appuntamento mondiale dove, oltre ai corsi di formazione, si potrà partecipare al più grande concerto live di Zumba organizzato da Alberto Perez (il fondatore di Zumba) e dallo staff americano.

• OTTOBRE GEOX Altro Evento importante e di livello nazionale con la collaborazione di ZED LIVE presso la bellissima e rinomata struttura del Geox di Padova.Ospiti gli istruttori Zumba Fitness di tutta Italia capitanati dall’autorevole presenza della ZES Italia Angela Verrelli(master aperto anche al pubblico)

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12 Este1212 Este

Ecco la nuova rotonda. La “Padana Inferiore” è pronta ad accogliere l’ennesima rotatoria in territorio ate-

stino: sarà realizzata all’altezza del centro commerciale Extense e risolverà in un solo colpo due problemi, l’accesso al comples-so commerciale e il caos creato dal vicino impianto semaforico. La commissione edilizia del Comune ha già approvato la proposta progettuale per la nuova rotato-ria dell’Extense, un rondò di sedici metri di diametro che sarà calato su via Versori. Un’opera imponente.

“L’idea è quella di aprire il cantiere a giugno – annuncia il vicesindaco Stefano Agujari Stoppa – e di vedere conclusa l’opera entro un mese. Aspettiamo il con-senso di Soprintendenza e Parco Colli, vi-sto che siamo in zona pre-Parco e quindi con dei chiari vincoli. L’aspetto notevole di quest’opera è che gli oltre 300 mila euro di spesa saranno sostenuti interamente da Aspiag Service srl, concessionaria dei mar-chi di distribuzione alimentare che hanno sede nell’Extense. Si tratta di risorse che i cittadini risparmieranno: siamo l’unico ente locale del territorio a ricevere l’appoggio dei privati per opere così ingenti. Penso sia anche questo un merito da non sottovalu-tare in tempi di ristrettezze economiche”.

Tecnicamente, la rotatoria di via Versori servirà a far accedere al centro commercia-le. L’uscita, invece, sarà arretrata rispetto a quella attuale. Ma l’intervento va ben oltre. Nell’incrocio tra via Tono, via Paleoveneti e via Morlungo sparirà il semaforo e verrà

creata una sorta di isola pedonale rialzata di venti centimetri. Verrà poi istituito il di-vieto di svolta a sinistra in entrambi i sensi di marcia e per cambiare direzione si uti-lizzeranno la nuova rotonda di via Versori e quella del Famila come boe. Insomma, nessuno attraverserà più la Sr 10 e dunque oltre a limitare gli ingorghi questo interven-to garantirà anche una maggiore sicurezza lungo la regionale. E’ bene ricordare che in via Morlungo ci sono anche numerose attività agricole, con decine di camion e fur-goni che quotidianamente accedevano alla via attraverso al semaforo. La soluzione è stato concordato anche con loro. E’ invece praticamente conclusa la rotatoria del Fa-mila, anche questa fi nanziata dal privato che gestisce il complesso commerciale vic-no. La Sr 10 viene dunque disseminata di rotatorie, e queste non saranno le uniche, se è vero che all’appello mancano altre due

di Nicola Cesaro

I 300 mila euro di spesa saranno sostenuti per interodal marchio della distribuzione

Viabilità Aprirà a giugno il cantiere di fronte al centro commerciale Extense

Nuova mega rotondaall’ingresso della città

L’attuale incrocio regolato dal semaforo verrà sostituito dalla nuova rotonda pagata dal centro commerciale

rotonde, quella del Manfredini, che incrocia Sr 10 e Sp 91 “Moceniga” e che porta verso Ponso, e quella all’innesto con via Augustea, la via del cimitero. “Il rondò del Manfredini è un intervento della Provincia – ricorda Agujari Stoppa – in cui comunque crediamo. L’iniziativa ha subito dei rallenta-menti: speriamo si sblocchi quanto prima. Per l’altra rotatoria non abbiamo ancora uf-fi cializzato la scelta, che tuttavia potrebbe essere la soluzione migliore”.

All’incrocio delle vie verrà creatauna sorta di isolapedonale rialzatadi alcuni centimetri

In previsione le rotonde del “Manfredini” e sull’innesto di via Augustea

Sette Comuni uniti per smascherare i furbetti del fi sco. Este, Monta-gnana, Baone, Sant’Urbano, Poz-

zonovo, Curtarolo e Piazzola sul Brenta: queste le municipalità che hanno aderito al “patto antievasione” con l’Agenzia delle Entrate. Con questo patto i Comuni si impegnano a comunicare al Fisco tutte quelle situazioni che possono essere in-dizio di possibile evasione fi scale. La se-gnalzione farà scattare un accertamento dell’Agenzia e, qualora il sospetto fosse verifi cato, garantirà al Comune il 100% delle imposte recuperate e delle sanzio-ni.

Un esempio? Le municipalità coin-volte possono segnalare al Fisco tutti quei soggetti che esercitano un’attività senza partita Iva, che si qualifi cano come enti “no profi t” e in realtà svol-gono operazioni a scopo di lucro; chi vende aree edifi cabili senza dichiarare i proventi o chi partecipa ad abusivismi edilizi residenziali ed industriali; chi omette di registrare contratti d’affi tto o la dichiarazione Ici e Tarsu; chi dice di risiedere all’estero ma di fatto continua a mantenere vita e lavoro in Comune; chi presenta richieste di sovvenzioni non coerenti con i redditi dichiarati.

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L’obiettivo del Comune? Promozionare Montagnana, e non solo gli eventi di Montagnana. Come? Affi dandosi ad una

struttura collaudata e di sistema, legata al Co-mune e non solo al volontariato. E’ questo, in sintesi, il disegno del sindaco Loredana Borghesan per lo sviluppo del turismo nella cittadina murata. “Troppo spesso il turismo a Montagnana è stato inteso solo come serie di eventi – spiega la Borghesan – Noi invece vogliamo legare appuntamenti e tradizione alla storia della cittadina ma soprattutto alla promozione delle eccellenze del territorio. Penso al prosciutto, ma anche a prodotti tipici come la patata montagnanese, all’ar-tigianato, al vetro, al legno». Un cambio di rotta dell’amministrazione c’è effettivamente stato: “Abbiamo deciso di non delegare più alla Pro Loco il compito di promuovere la cittadina, perché pensiamo che questo sia un compito che non possiamo affi dare al semplice volontariato. D’altra parte Monta-gnana è forse l’unico caso nel Veneto in cui l’Apt stringeva legami direttamente con la Pro Loco e non con il Comune. Ecco che ore quei 70-80 mila euro destinati a questa asso-ciazione sono stati investiti nell’assunzione di quella che era l’addetta allo sportello Iat, ora assunta e stabilizzata dal Comune, ma che di fatto era anche la segretaria della Pro Loco». Il Comune ha ritenuto opportuno inglobarla nel proprio apparato per non dar luogo a fa-voritismi rispetto alle altre associazioni mon-tagnanesi. “Quella somma sarà poi destinata a dotare il Comune di un esperto in materia di turismo – continua il sindaco – che inviduere-

mo entro fi ne aprile. A lui spetterà il compito di progettare la promozione turistica di Mon-tagnana, avviando una mappatura di siti e beni artistici della cittadina, mettendo in rete dipendenti comunali e associazioni, creando un sistema di eventi, cercando collaborazioni tra privati”. La Borghesan conferma inoltre la ferma volontà di organizzare la Festa del Prosciutto, che la Pro Loco ha abbandonato quest’anno: ad inizio aprile sono state aperte le buste con le offerte e ha vinto l’agenzia padovana Mark.co & Co., specializzata nell’organizzazione di eventi.

BORGHESAN: “NON BASTA IL VOLONTARIATO”

Ni.Ce.

Sindaco Loredana Borghesan

La stagione turistica è già iniziata ma a Montagnana ancora non è chiaro chi do-vrà occuparsene sia dal punto di vista della

promozione che dell’informazione. “La situazione è questa – spiega il pre-

sidente della Pro loco Mauro Fantini – il 9 gennaio scorso l’Amministrazione ha tolto alla Pro loco oltre alla sede di Castel San Zeno il compito della promozione turistica cittadina.

Giustifi cando la scelta con l’intenzione di affi dare la gestione ad un’agenzia specializza-ta, il sindaco, Loredana Borghesan, ci ha estro-messi dalla gestione del castello, del museo e dell’uffi cio Iat. Scelta che, per carità, nessuno si sentirebbe di biasimare se non fosse per il fatto che questo “miglioramento” nella gestio-ne promozionale è lungi dall’essere diventato realtà”. Infatti il posto della Pro loco non è stato preso da nessuno e il lavoro allo sportel-lo per le informazioni turistiche è svolto dalla stessa persona che se ne occupava prima.

“Dopo averci messo nella condizione di non poter far altro che licenziarla, l’hanno rias-

sunta attraverso un’agenzia interinale con un contratto a termine che scadrà il prossimo giu-gno”. Insomma secondo lei, Fantini, manche-rebbe all’evidenza dei fatti un miglioramento della gestione turistica. Non sarà prematuro trarre delle conclusioni? “Non credo, i tagli che la Regione ha inserito nel bilancio di previsione per gli Iat annunciano tempi duri. Nel 2010 i soldi per gli uffi ci di informazione e accoglien-za turistica erano stati 11 milioni scesi a 8,9 lo scorso anno dei quali solo un milione e 200 mila euro è stato destinato agli uffi ci padova-ni. Per il 2012 le risorse potrebbero essere decurtate di un ulteriore 50% anche perché nel frattempo dovrebbero costituirsi i Dmo (Destination management organization, ossia consorzi a partecipazione pubblica e privata

che fungeranno da agenzie turistiche) di cui si sente parlare a Padova, nella zona termale di Abano ma a Montagnana no. E’ evidente che questa fase di transizione sarebbe stata gestita meglio dando continuità alla Pro loco, piuttosto che inventando nuovi scenari ge-stionali che ricadono interamente sul bilancio dell’Amministrazione”. A proposito di continui-tà che ne sarà della festa del prosciutto? “Non è più di nostra competenza. Era l’unica vera iniziativa di promozione delle tipicità locali in grado di fare grandi numeri ma il sindaco non deve essersene accorto se nel periodico “Co-mune e territorio” ha dichiarato che nessuno fi nora a Montagnana ha valorizzato il turismo. E’ stata un’affermazione che mi ha profonda-mente ferito, perché di fatto signifi ca che tutto quello che abbiamo fatto non è stato tenuto in minima considerazione. Ricordo che solo lo scorso anno come Pro loco siamo riusciti ad ottenere 15 minuti di presenza nella trasmis-sione Geo & Geo per parlare della nostra città, a noi è stata assegnata la bandiera arancione

da parte del Touring Club, abbiamo accolto una delegazione di 200 senatori per parlare di prosciutto, diversi giornali come il Corriere della sera, Bell’Italia, Sole 24 ore hanno dedicato le loro rubriche alla nostra città, con successo ab-biamo chiuso iniziative come Hibernales Ludi o la stessa festa del prosciutto. Mi pare non poco e se confrontato con il fatto che ora al museo non ci sono nemmeno più le guide, il grande passo in avanti non è stato fatto”.

E la Pro loco cosa farà in futuro? “Intanto apriremo il nostro uffi cio in via Marconi al civi-co 1, almeno nei fi ne settimana contando sul volontariato, poi è già in previsione un corso per gli amanti di Montagnana, in modo da preparare qualche guida della città, organiz-zeremo qualche gita per andare alla scoperta del territorio e ovviamente organizzeremo gli Hibernalis Ludi. Insomma continueremo ad esserci”.

di Mauro Gambin

Fantini: “Aveva promesso un progetto a 360 gradi ora invece mancano anche le guide al museo”

Il caso La Pro loco critica nei confronti del sindaco Borghesan

Stagione turistica senza un piano

Un momento di una Festa del prosciutto di qualche anno fa

131313Montagnana

“Entro fi ne meseavremo un espertodi turismo perprogettare lapromozione locale”

La Festa del Prosciutto era l’unica vera iniziativa di promozione delle tipicità

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14 Montagnana1414 Montagnana

Essere commercianti al tempo della crisi signifi ca fare i conti con una clientela sempre più esigente ma allo stesso

tempo indisposta a spendere troppo. Questo vale in via generale per tutti gli esercenti che come categoria non nascondono le diffi coltà patite dalla stretta economica e sinceramen-te confi dano di non sapere più cosa inventar-si per evitare di abbassare defi nitivamente la saracinesca. Il problema è meno avvertito in quei centri dove i commercianti hanno un’i-dentità corporativa sviluppata e come cate-goria si impegnano, a volte sostituendosi alle amministrazioni comunali, nell’organizzazio-ne di eventi mondani: notti bianche, verdi o blu ma a Montagnana questa identità ancora non c’è e sarebbe importante invece ci fosse, anche per costituire un’immagine della città spendibile in termini turistici.

Di questa necessità ne è convinta la Confesercenti che su questo concetto insiste da tempo e lo ha ribadito anche di recente in occasione di un corso rivolto ai negozianti cittadini. “Vogliamo che i nostri commer-

cianti siano degli imprenditori moderni – ha spiegato Giacomo Pessa, durante la serata di gala organizzata a conclusione del ciclo di lezioni – dotati di strumenti per la gestione della clientela e dell’azienda, capaci di pa-droneggiare strategie di marketing quanto i più moderni programmi di computer nella gestione dei dati e dei bilanci ma soprat-tutto devono essere consapevoli di essere depositari di un potenziale che può essere un volano assai potente per far muovere Montagnana sul piano commerciale.

In queste settimane del corso ci siamo concentrati nel costruire un’immagine coordi-nata e unitaria di Montagnana con l’obbietti-vo di dare vita a un piano di comunicazione e promozione dedicato sia alla città come polo commerciale e turistico, sia alle attività pre-senti che ai luoghi di interesse e agli eventi dedicati”. Insomma Montagnana dovrebbe promozionarsi come un unico pacchetto dentro al quale ci sono musei, monumenti, ristoranti, esercizi commerciali, etc, etc.

“Certo - continua Pessa - promuovendo

un territorio si promuovono anche le attività economiche presenti sul territorio stesso e per fare in modo che il messaggio sia ancora più effi cace è necessario che vengano create delle sinergie tra le attività presenti in modo da proporre al consumatore l’insieme dell’of-ferta presente e non la singola impresa. Insomma il futuro della categoria va a pari

passo con la necessità di tenersi informati sui cambiamenti che riguardano le normative in materia di commercio, come sulla capacità di costituirsi in un gruppo a rappresentanza della categoria per partecipare e discutere ai vari tavoli in cui si decidono le scelte per il do-mani e le strategie comuni per la program-mazione e la promozione del territorio”.

di Mauro Gambin

Pessa: “La programmazione e la promozione vanno portate avanti come categoria”

Commercio Un corso di Confesercenti dedicato alla città murata

Montagnana prodotto da vendere

I Portici di via Roma a due passi dal centro storico

Risolverà il rischio alluvio-ne per l’intera

Bassa Padovana, soprattutto per l’area del Mon-tagnanese. Parti-ranno a breve i lavori per la nuova cassa d’espansione delle Rotte del Guà, opera che consentirà un invaso d’acqua fi no a 3,9 milioni di metri cubi e che si calerà tra Arzignano e Trissino. Avrà lo scopo di ridurre il corrispondente rischio di esonda-zioni per i territori interessanti dal fi ume Agno-Guà, vera bestia nera del Veneto. La Regione Veneto, attraverso l’assessore Maurizio Conte, ha delegato la realizzazio-ne del nuovo bacino d’invaso al Consorzio Alta Pianura Veneta. L’intervento costerà 44.650.000 euro, in gran parte già fi nan-ziati: 10 milioni arriveranno dalla vendita del materiale inerte che verrà scavato, altri 26 dalla Regione. E dalla Regione arrivano conferme anche per le altre casse di espan-sione anti-alluvione: tra quelle previste in Veneto, spiccano anche quelle localizzate a Megliadino San Fidenzio e Sant’Urbano, attualmente in fase di progettazione. Spa-zio poi anche alle opere di Caldogno, Riese Pio X, viale Diaz a Vicenza, Sandrigo, Grisi-gnano di Zocco.

AlluvioniPRESTO AL VIA I LAVORI PER LA CASSA D’ESPANSIONE DELLE ROTTE DEL GUÀ

Ni.Ce.

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14

LO SPORT in PRIMO PIANO

Con l’entusiasmo di sempre prosegue l’attività dell’Asd Arcobaleno. Le atleti Carraresi sono state protagoniste, pre-

sentando 40 atlete, dai 6 ai 16 anni, alla prima prova del campionato regionale AICS rosa dei venti sud, svoltosi al palazzetto dello sport di Correzzola. E’ stata poi la volta del-la partecipazione alla 10. edizione del galà della danza delle scuole Aics avvenuto all’in-terno del prestigioso teatro Verdi di Padova. La manifestazione arricchita da uno stage di danza classica con Antonio Aquila, maitre de balle di fama internazionale, aveva lo scopo di presentare una selezionata rassegna del livello di preparazione tecnica fantasia e co-reografi a delle scuole di danza e ginnastica affi liate all’Aics del Veneto. Lo staff dell’Asd Arcobaleno, diretto dalla responsabile Valèrie Rasine, sul tema della serata “Danziamo il carnevale” ha presentato, sulle note della colonna del fi lm Burlesque, una elegante e sensuale coreografi a che ha riscosso molti consensi e i complimenti delle responsabili ar-

tistici della serata Giulia Martinello e Roberta Riccobini. La serata era dedicata al proget-to Tamandarè, in Brasile e ai 500 bambini ospitati grazie alle offerte e alle adozioni a distanza dei “Padrini Italiani” “Sono fi ero del lavoro svolto dallo staff dei nostri insegnan-ti – da detto Marino Penello presidente del sodalizio- sempre alla ricerca della perfezione per dare continuamente nuovi imput alle at-lete, grazie a questo lavoro stiamo ottenendo risultati soddisfacenti, un doveroso grazie va anche ai genitori che seguono con grande entusiasmo la costante crescita dei loro fi gli partecipando con entusiasmo a tutte le ma-

nifestazioni”.Note positive anche per il comparto di

pattinaggio artistico, che cresce in qualità e quantità, come ha confermato il “Gran galà” andato recentemente in scena presso gli impianti sportivi di Cornegliana. Dentro ad una eccezionale cornice di pubblico oltre agli atleti di casa si sono esibiti la “Rabiosa” scuola di pattinaggio di Correzzola, e la On the fl oor dell’asd Arcobaleno di San Pietro Viminario. Particolarmente ammirati tra l’al-tro, le esibizioni singole delle campionesse italiane Beatrice e Valentina Carlon di Giada Cavazzana e Nicolò Gentile.

Arcobaleno al Teatro VerdiCICLISMO

Nell’am

PEZZO IN ATTESA

W.L.

Sotto la regia organizzativa della Pgs Carrarese, del presidente Patrizio Casumaro, in collaborazione con

l’istituto comprensivo e il comune di Due Carrare (assessorato allo sport) si è svol-to, all’interno della palestra Aldo Moro la 9. edizione del convegno “Lo sport è per tutti” un progetto rivolto agli alunni delle suole medie. L’argomento dibattuto è stato “chi fa sport ha sempre vinto” con Chiara Ceccarello, campionessa di Twirling e Luigi Capuzzo ex calciatore professionista, ora allenatore delle giovanili del calcio Padova in veste di relatori.

Dopo i saluti di benvenuto della preside d’istituto Federica Silvoni, una scolaresca attenta e interessata ha sottoposto ad un interminabile fuoco di fi la di domande i due atleti sui più svariati temi che attraversano lo sport, compresi il problema doping e delle scommesse che stanno snaturando il calcio. Luigi Capuzzo ha raccontato la sua storia, dai primi calci sul campo del paese natale alle grandi platee di stadi con migliaia di spettatori: “Mi ritengo una persona fortuna-ta, perché ho fatto della mia passione un mestiere, il tutto reso possibile da rinunce e sacrifi ci e dall’appoggio della mia famiglia, vincere imbrogliando con il doping o con le partite truccate non è veritiero, non da felici-tà e non è onesto, molto meglio star lontani da queste piaghe che infestano lo sport”.

Sulla stessa lunghezza d’onda le rispo-ste di Chiara Ceccarello, che dopo aver

deliziato la platea con un elegante esercizio ha raccontato il suo percorso fatto di lunghe ore di allenamento in palestra fi no all’emo-zione di vestire la maglia azzurra. Presente all’evento anche Gianni Meggiolaro, ex vice commissario F.I.G.C, ora responsabile am-ministrativo del Beach Soccer, il dirigente federale si è soffermato sulla crisi dei vivai in Italia: “se vogliamo dare opportunità ai nostri giovani bisogna ristrutturare e investi-re sui vivai, purtroppo a differenza di altri paesi, da noi manca la cultura la volontà e la voglia di farlo, auspico un rapido cambio di tendenza”.

Alla presenza del primo cittadino Car-rarese Sergio Vason, e dell’assessore allo sport Mario Romanato, il convegno si è chiuso con la consegna di ceste di prodotti tipici Carraresi a relatori e ospiti, che han-no contraccambiato fi rmando centinaia di autografi .

SPORT PER TUTTI. Incontro della Pgs Carrarese con gli studentiI CAMPIONI CECCARELLO E CAPUZZO“IMBROGLIARE O DOPARSI NON AIUTA”

W.L.

Danza Applausi per le esibizioni delle atlete Carraresi

aaaaaaUna delle suggestive coreografi e dell’Asd Arcobaleno

Un momento del convegno

di Walter Lotto

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KICK BOXE

E’ stato un weekend di grosse soddisfazioni per il Musashi Team in

trasferta il 17 e 18 marzo nella Valpolicella per la par-tecipazione al Campionato Italiano Fekam e Iaksa: per l’occasione si sono unite tutte le forze delle palestre di Ponso, Carceri, Saletto ed Este. Le specialità presenta-te sono state molteplici, dalle forme al kickboxing: in tutto hanno partecipato 27 gli atleti che hanno tenuto alto il valore della bassa pado-vana. La gara di forme è stata disputata il primo giorno con circa 600 iscritti, provenienti da tutta Italia. Le categorie sono fi nite a tarda sera e il team Musashi ha conquistato ben tre titoli: Alessandro Greggio campione italiano nella categoria cinture nere, Erika Cibin terza classifi cata e Marco Morato terzo classifi cato.

Il giorno seguente si è passati dalla rappresentazione della forma del karate tradi-zionale, in cui le tecniche portate devono essere perfette ed armoniose, al kickboxing, nella quale l’atleta che porta più tecniche a bersaglio passa il turno. I parterre di gara erano 8 e il Musashi ha conquistato 4 campioni d’Italia: Alessio Pavan, Riccardo Pavan, Stefania Cappellozza e Marco Morato. Inoltre, il team della bassa padovana ha ottenuto anche 7 vice-campioni: Riccardo Mori, Riccardo Businaro, Alessio Visentini, Erika Cibin, Geremia Maistrello, Daniela Cesaro e Filippo Gioachin. Un weekend quindi, molto ricco di medaglie: 6 d’oro, 9 d’argento e 14 di bronzo.

IL MUSASHI TEAM MIETESUCCESSI IN VALPOLICELLA

Emanuele Masiero

I promettenti atleti del Musashi Team

Campionesse senza limiti. Il liceo ate-stino “G.B. Ferrari” sorride grazie alla proprie allieve, che hanno trionfato su

più fronti agli ultimi campionati studenteschi provinciali. La squadra Allieve del liceo ha conquistato innanzitutto il titolo di campio-ne provinciale dei Giochi sportivi studente-schi 2012. Le ragazze, allenate dai docenti Antonella Buson e Giorgio Dotto, avevano già conquistato l’alloro nel 2011. Nella fi nalissima per il titolo, le atlete atestine hanno fermato in un match combattuto la rappresentativa del liceo “Fermi” di Padova. Queste le studentesse della squadra: Fran-cesca Baù, Elena Bernardi, Celeste Canaz-za, Martina De Marzi, Maria Guarini, Silvia Moro, Irene Padovani, Elena Perini e Sara Sturabotti. Ora le liceali rappresenteranno la provincia di Padova alle fi nali regionali che si terranno a Verona il prossimo 4 maggio. Ma non è bastato alle terribili atlete atesti-ne. Il gruppo Allievi ha infatti ottenuto an-che il primo posto ai campionati provinciali

di nuoto. Le ragazze, nate tra il 1995 e il 1997, hanno dimostrato eccezionali quali-tà e determinazione conquistando il podio in ogni gara in programma e portando il “Ferrari” in vetta alla classifi ca fi nale. Po-dio che è arrivato ovviamente anche nelle gare individuali con tutte le atlete premiate. Eccezionale risultato nelle prove di squadra con due primi posti nelle staffette di 6X50 metri stile libero e staffetta 50 metri misti. Questa la squadra che ha rappressentato la provincia di Padova nella fase fi nale re-

gionale dell’11 aprile, a Rovigo: Benedetta Zanetti, Camilla Randon, Erica Rocca, Laura Lisato, Elisa Bregolin, Ilaria Romito, Maria Guarini, Giulia Sillo. Anche la squadra Junio-res femminile (nate nel biennio 1993-94) è salita sul podio con un onorevole terzo po-sto. Il liceo si conferma dunque non solo pa-lestra di formazione intellettuale, ma anche sportiva ed agonistica. L’istituto aspetta ora i risultati delle altre discipline e soprattutto le imminenti fasi regionali per festeggiare altri allori.

Pluri-campionesse al “Ferrari” Este Le allieve del liceo atestino trionfano su più fronti

Le atlete del liceo “Ferrari” a bordo piscina

di Nicola Cesaro

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Page 17: La Piazza della Bassapadovana - 2012mrz n34

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LO SPORT in PRIMO PIANO

Con l’entusiasmo di sempre prosegue l’attività dell’Asd Arcobaleno. Le atleti Carraresi sono state protagoniste, pre-

sentando 40 atlete, dai 6 ai 16 anni, alla prima prova del campionato regionale AICS rosa dei venti sud, svoltosi al palazzetto dello sport di Correzzola. E’ stata poi la volta del-la partecipazione alla 10. edizione del galà della danza delle scuole Aics avvenuto all’in-terno del prestigioso teatro Verdi di Padova. La manifestazione arricchita da uno stage di danza classica con Antonio Aquila, maitre de balle di fama internazionale, aveva lo scopo di presentare una selezionata rassegna del livello di preparazione tecnica fantasia e co-reografi a delle scuole di danza e ginnastica affi liate all’Aics del Veneto. Lo staff dell’Asd Arcobaleno, diretto dalla responsabile Valèrie Rasine, sul tema della serata “Danziamo il carnevale” ha presentato, sulle note della colonna del fi lm Burlesque, una elegante e sensuale coreografi a che ha riscosso molti consensi e i complimenti delle responsabili ar-

tistici della serata Giulia Martinello e Roberta Riccobini. La serata era dedicata al proget-to Tamandarè, in Brasile e ai 500 bambini ospitati grazie alle offerte e alle adozioni a distanza dei “Padrini Italiani” “Sono fi ero del lavoro svolto dallo staff dei nostri insegnan-ti – da detto Marino Penello presidente del sodalizio- sempre alla ricerca della perfezione per dare continuamente nuovi imput alle at-lete, grazie a questo lavoro stiamo ottenendo risultati soddisfacenti, un doveroso grazie va anche ai genitori che seguono con grande entusiasmo la costante crescita dei loro fi gli partecipando con entusiasmo a tutte le ma-

nifestazioni”.Note positive anche per il comparto di

pattinaggio artistico, che cresce in qualità e quantità, come ha confermato il “Gran galà” andato recentemente in scena presso gli impianti sportivi di Cornegliana. Dentro ad una eccezionale cornice di pubblico oltre agli atleti di casa si sono esibiti la “Rabiosa” scuola di pattinaggio di Correzzola, e la On the fl oor dell’asd Arcobaleno di San Pietro Viminario. Particolarmente ammirati tra l’al-tro, le esibizioni singole delle campionesse italiane Beatrice e Valentina Carlon di Giada Cavazzana e Nicolò Gentile.

Arcobaleno al Teatro VerdiCICLISMO

Nell’am

PEZZO IN ATTESA

W.L.

Sotto la regia organizzativa della Pgs Carrarese, del presidente Patrizio Casumaro, in collaborazione con

l’istituto comprensivo e il comune di Due Carrare (assessorato allo sport) si è svol-to, all’interno della palestra Aldo Moro la 9. edizione del convegno “Lo sport è per tutti” un progetto rivolto agli alunni delle suole medie. L’argomento dibattuto è stato “chi fa sport ha sempre vinto” con Chiara Ceccarello, campionessa di Twirling e Luigi Capuzzo ex calciatore professionista, ora allenatore delle giovanili del calcio Padova in veste di relatori.

Dopo i saluti di benvenuto della preside d’istituto Federica Silvoni, una scolaresca attenta e interessata ha sottoposto ad un interminabile fuoco di fi la di domande i due atleti sui più svariati temi che attraversano lo sport, compresi il problema doping e delle scommesse che stanno snaturando il calcio. Luigi Capuzzo ha raccontato la sua storia, dai primi calci sul campo del paese natale alle grandi platee di stadi con migliaia di spettatori: “Mi ritengo una persona fortuna-ta, perché ho fatto della mia passione un mestiere, il tutto reso possibile da rinunce e sacrifi ci e dall’appoggio della mia famiglia, vincere imbrogliando con il doping o con le partite truccate non è veritiero, non da felici-tà e non è onesto, molto meglio star lontani da queste piaghe che infestano lo sport”.

Sulla stessa lunghezza d’onda le rispo-ste di Chiara Ceccarello, che dopo aver

deliziato la platea con un elegante esercizio ha raccontato il suo percorso fatto di lunghe ore di allenamento in palestra fi no all’emo-zione di vestire la maglia azzurra. Presente all’evento anche Gianni Meggiolaro, ex vice commissario F.I.G.C, ora responsabile am-ministrativo del Beach Soccer, il dirigente federale si è soffermato sulla crisi dei vivai in Italia: “se vogliamo dare opportunità ai nostri giovani bisogna ristrutturare e investi-re sui vivai, purtroppo a differenza di altri paesi, da noi manca la cultura la volontà e la voglia di farlo, auspico un rapido cambio di tendenza”.

Alla presenza del primo cittadino Car-rarese Sergio Vason, e dell’assessore allo sport Mario Romanato, il convegno si è chiuso con la consegna di ceste di prodotti tipici Carraresi a relatori e ospiti, che han-no contraccambiato fi rmando centinaia di autografi .

SPORT PER TUTTI. Incontro della Pgs Carrarese con gli studentiI CAMPIONI CECCARELLO E CAPUZZO“IMBROGLIARE O DOPARSI NON AIUTA”

W.L.

Danza Applausi per le esibizioni delle atlete Carraresi

aaaaaaUna delle suggestive coreografi e dell’Asd Arcobaleno

Un momento del convegno

di Walter Lotto

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Page 18: La Piazza della Bassapadovana - 2012mrz n34

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

La presidente della Provincia di Padova Barbara De-gani ha presentato i risultati emersi dalla ricerca di opinione, condotta su un campione di 2.200 perso-

ne residenti in tutto il territorio padovano, sulle priorità espresse dai cittadini padovani. L’indagine ha fatto emergere alcuni spunti per quanto riguarda gli inve-stimenti e le attività da inserire nel prossimo bilancio.

“Abbiamo fatto una scelta di in-serimento nel bilancio della Provincia, – ha affermato la presidente Degani - mettendo circa 10 milioni di euro per fare da “volano” ai cofi nanziamenti che i comuni in un prossimo futuro metteranno, e quindi signifi -ca un investimento territoriale totale di oltre 20-25 milioni di euro, in opere che sono anzitutto sentite come primarie e richieste dai nostri cittadini, per mettere in sicurezza le strade e le piste ciclabili contigue alle strade.”

Continua la presidente Degani: “La nostra decisione è scaturita dal fatto che diversi comuni hanno progetti esecu-tivi o addirittura defi nitivi, non hanno i soldi per realizzarli, e quindi abbiamo scelto di attuare questo investimento sul territorio.”

L’indagine ha poi toccato anche il problema delle gran-di opere, anche se come ha sottolineato gran parte della

giunta, questo dibattito interessa poco i cittadini. “La situazione più pressante in questo momento

guardando al futuro – ha concluso Barbara Degani – per i cittadini è l’occupazione, il lavoro e lo sviluppo. E quindi o

queste opere portano queste priorità o se no la loro rilevanza per i cittadini è davvero minima.

Un tema importante rilevato dall’indagine è quello dei trasporti e della mobilità, che necessitano di mi-gliorie sostanziali per rendere ancora

più dinamico ed effi ciente il territorio padovano.” Il vice-presidente e assessore alla viabilità della provincia di Pado-va, Roberto Marcato ha commentato così la ricerca sociale effettuata: “Fon-damentalmente questo sondaggio ci riporta che una delle priorità richieste alla provincia, è la viabilità, e noi su questo abbiamo deciso di fare un sfor-zo reale.

Infatti abbiamo triplicato gli stanziamenti economici in bilancio a favore di progetti realmente utili che i diversi co-muni padovani molte volte abbozzano, ma sono costretti alla fi ne a non realizzarli per la mancanza di fondi neces-sari. Per questo daremo una mano fi no a dove possiamo

per aiutare a sviluppare tutti i progetti volti ad aiutare uno sviluppo economico immediato.”

Infi ne, la presidente del consiglio provinciale, Luisa Serato, ha voluto evidenziare come esiste una specifi ca richiesta dei cittadini padovani affi nché la provincia di Padova continui ad occuparsi anche della questione del-la sicurezza e di azioni di contrasto relative al degrado, dimostrando di aver accolto positivamente il Consiglio stra-ordinario che è stato organizzato lo scorso settembre nel piazzale della stazione ferroviaria di Padova.

“E più che di nuove opere faraoniche, - afferma la presidente Serato - i residenti chiedono che vi sia una pre-senza capillare di forze dell’ordine sulle nostre strade, per

sentirsi sicuri e protetti a casa loro.” La maggior parte dei cittadini pa-

dovani dichiara infatti di non sentirsi sicuri nelle strade cittadine, special-mente al calar del sole, e questo au-mento della percezione di insicurezza è purtroppo direttamente proporzio-

nale all’incremento di casi quotidiani di microcriminalità (scippi, borseggi, piccoli furti, vandalismo) ad opera di extracomunitari, il più delle volte immigrati clandestina-mente e non aventi un regolare permesso di soggiorno.

di Manuel Glauco Matetich

Degani: “Mettiamo a disposizione dei Comuni10 milioni di euro per favorire gli investimenti”

La ricerca della Provincia Interpellati 2.200 cittadini sui temi del momento

Occupazione e sviluppopriorità dei padovani

La presentazione dei risultati della ricerca in Provincia

Sulla viabilitàe i trasportila gente chiedeun serviziopiù effi ciente

La scure si abbatte anche sui sei presidenti di quartiere (3 di centro-sinistra, 2 del Popolo della Libertà

e uno della Lega Nord) del comune di Padova. Erano riusciti, fi no ad oggi, a scansare e a non rientrare nella fatidica morsa feroce dei tagli ai costi della politi-ca, ma il decreto “Salva Italia” dell’attua-le premier Mario Monti, però, è arrivato a toccare anche gli stipendi dei presidenti di circoscrizione nelle città sotto i 250 mila abitanti. D’ora in avanti il comune di Padova, che ha più o meno 220 mila abitanti, risparmierà anche i 2.208,96 euro lordi al mese ancora versati ai pre-sidenti, indipendentemente dal numero di sedute del consiglio convocate. Il vice sindaco Ivo Rossi precisa che al momento le indennità sono congelate in attesa del parere della Corte dei Conti.

Presidenti di Quartiere

LA SCURE DEI TAGLISU PADOVA

M.G.M.

Al bando videopoker e slot machine nei bar del Veneto. Stefano Peraro, consigliere regionale Udc, invita tutti i sindaci a mettere a punto una mozione nella quale “si chiede al Governo e al Parlamento di assumere i provvedimenti normativi necessari

a determinare l’illiceità dell’installazione e dell’utilizzo di apparecchi elettronici fi nalizzati al gioco d’azzardo nei locali pubblici ed aperti al pubblico, limitandone la presenza so-lamente nei casinò”. La schema tipo di mozione predisposta dal consigliere udc recita testualmente: “Il gioco d’azzardo sta diventando una piaga sociale: in alcuni casi porta ad una vera dipendenza psicopatologica con il miraggio di una ricchezza facile ed immediata. Rischia di mandare in rovina le famiglie. Nella sola provincia di Padova si spendono 870

euro a testa all’anno in macchinette mangiasoldi”. Il provvedimento continua: “Risultano particolarmente esposti gli appartenenti alle categorie più deboli quali giovani, disoccupati, famiglie che non riescono ad arrivare alla fi ne del mese ed anziani soli. Pensano di trovare nel gioco d’azzardo la soluzione a tutti i loro problemi”. Quindi la richiesta vera e propria: “Per arginare il grave fenomeno si rende opportuno prevedere un divieto di installazione dei sistemi di gioco d’azzardo elettronico in luoghi pubblici o aperti al pubblico e nei circoli ed associazioni. Si invita la Regione, in accordo con le Ulss, a promuovere nel territorio regionale una campagna di sensibilizzazione e di prevenzione. I giocatori, molto spesso con una personalità fragile, rischiano di andare incontro alla dipendenza”.

VIDEO POKER E SLOT MACHINE PERARO INVITA I SINDACI A MISURE DRASTICHE

Stefano Peraro, Udc

La sicurezzaresta una delleesigenge piùsentite in ogniparte del territorio

9Spazi aperti

La sentenza che il consiglio di stato ha pronunciato sul ricorso di Italcementi, ha scatenato una lunga serie di commenti tra favorevoli e contrari. In realtà,

il fronte del no, ha avuto qualche defezione, forse lega-ta alla paura di diventare troppo impopolari davanti ai cittadini in diffi coltà per la crisi economica. Fatto sta che il Revamping va avanti e ora diffi cilmente subirà una nuova fase di arresto.

“Il Revamping ha stabilito prima di tutto, che l’iter seguito per il progetto è stato corretto, nonostante quel-lo che varie volte era stato detto in diverse sedi – ha commentato Francesco Lunghi, sindaco di Monselice - In secondo luogo, viene accertato che il Revamping porterà con sè un sensibile miglioramento ambientale e che l’impatto paesaggistico della nuova torre sarà de-cisamente contenuto. Inoltre, accogliendo il ricorso di Italcementi, la sentenza del consiglio di stato fi ssa un altro punto importante e assolutamente nuovo: è stata fi ssata una data di termine dell’attività e di dismissione dell’impianto”.

Ora infatti, è uffi ciale che tra 28 anni Italcementi chiuderà per sempre i suoi battenti a Monselice, ripristi-

nerà l’area e la restituirà alla comunità. “Nella storia, non era mai accaduto di fi ssare un termine come questo – ha continuato il primo cittadino - Tanto per fare un esempio, non esiste una data certa di fi ne attività per la cementeria di Monselice e per la cementizillo di Este. Anche per questo motivo, ritengo che questa sentenza abbia sancito la prevalenza della legge e della ragio-ne sull’emotività del momento. Certo, adesso bisogna porsi la classica domanda: e ora? Io penso che la crisi economica che stiamo attraversando sia la peggiore dal dopoguerra, una crisi di sistema che ha colpito le radi-ci stesse della nostra società, mettendo in discussione equilibri e certezze che credevamo consolidati e certi, e che invece stanno mutando di continuo. Credo che questa sentenza dia a Monselice e a tutto il territorio, una speranza importante per il futuro, perchè una multi-nazionale ha deciso di investire in questa zona e non di esportare lavoro e manodopera all’estero come invece fanno moltissime aziende”.

L’investimento previsto per il revamping è di circa 160 milioni di euro, almeno metà dei quali verranno destinati ad aziende locali: signifi ca un valore di com-

messe di circa 80 milioni di euro nei prossimi due anni. “Inoltre, la realizzazione del progetto revamping porte-rà con sé anche altri vantaggi per il nostro territorio, con la realizzazione di opere pubbliche che verranno fatte in collaborazione con Italcementi – ha concluso Lunghi - Da ultimo, ma certamente non meno importante, c’è l’aspetto sociale del provvedimento, quello che riguarda la salvaguardia dei posti di lavoro.

Gli operai di Italcementi sanno benissimo che la loro

occupazione era a rischio proprio in caso di bocciatura del progetto Revamping. Ora che questo pericolo è stato scongiurato, mi auguro che gli animi si rasserenino. Su questo argomento in città c’è stata una profonda spac-catura, ora che su questa storia è stata scritta la parola fi ne, spero che si cominci tutti insieme a ragionare sul futuro e sul modo migliore di gestire questo progetto, senza continuare una ‘guerra’ che non avrebbe più senso”.

di Emanuele Masiero

Il sindaco Lunghi sottolinea una novitàfondamentale: “Per la prima volta vienestabilito che fra 28 anni si chiuderà”

Il progetto. Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato diffi cilmente l’iniziativa subirà ulteriori fasi di arresto

Monselice ora affronta il Revamping

Un particolare delprogetto Revampingnello stabilimentodi Italcementi a Monselice,un caso moltodibattuto che haprovocato profondedivisioni e spaccature

Il fronte del “no”ha registrato alcune defezionima le polemicherestano ben vive

A 18 anni dalla legge che l’ha messo al bando, l’amianto è ancora diffusissimo nel nostro territorio. Pur non essendoci

l’obbligo di sostituirlo, in ogni caso, la sua rimozione diventa obbligatoria e addirittura imposta in caso di deterioramento. A tutti i proprietari di coperture in eternit prima o poi converrà fare i conti con la messa in si-curezza dei tetti, senza per forza aspettare accertamenti da parte dei Comuni e degli enti preposti.

Le soluzioni ci sono già, sia per le pic-cole superfi ci attraverso l’autorimozione, sia per le superfi ci medie attraverso i Gruppi d’Acquisto Solare, sia per le grandi copertu-re con interventi a costo zero. Per questo lo Sportello Energia dei Bacini Padova 3 e Pa-dova 4 di Legambiente ha organizzato due convegni con la partecipazione dei Medici del lavoro dello Spisal-Ulss che hanno illu-strato innanzitutto i rischi connessi all’espo-sizione da amianto e il quadro normativo vigente, per chi ci vive o lavora sotto ma anche per la popolazione in genere. Sono state date informazioni sulle procedure per l’autorimozione e la micro raccolta.

I Bacini Padova 3 e Padova 4 offrono infatti i servizi per la bonifi ca di superfi ci fi no ai 75 mq, fornendo ai proprietari inte-ressati il Kit completo per l’autorimozione, in modo da poter ridurre di molto i costi di smaltimento. Alcuni Comuni inoltre aiutano i cittadini volenterosi, con contributi a fondo perduto: è il caso del territorio della Sacci-sica dove vengono dati tra i 150 e i 250 euro di incentivo ai residenti per la micro

raccolta. Nel corso della serata è stata pre-sentata la nuova campagna della Provincia “Eternit Free”. Questa iniziativa, sviluppa-ta da Legambiente e Azzero CO2 su scala nazionale, ha l’obiettivo di promuovere la sostituzione di tetti in eternit con impianti fotovoltaici benefi ciando degli incentivi spe-ciali introdotti dallo Stato.

Il nuovo Conto energia in vigore dall’1 giugno 2011, introduce infatti un meccani-smo di incentivazione molto vantaggioso per chi sostituisce le coperture in eternit dei capannoni industriali o agricoli con impianti fotovoltaici. Sul territorio padovano sono già 60 i capannoni che hanno chiesto di aderire all’iniziativa, che prevede per piccole super-fi ci la creazione di un Gruppo d’Acquisto specifi co per l’abbattimento dei costi, men-tre per tetti con dimensioni maggiori (sopra i 2.500 mq) si potrà contare su di un fondo di investimento che realizza l’intervento a costo zero per il proprietario mantenendo il diritto di superfi cie per 20 anni.

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

La presidente della Provincia di Padova Barbara De-gani ha presentato i risultati emersi dalla ricerca di opinione, condotta su un campione di 2.200 perso-

ne residenti in tutto il territorio padovano, sulle priorità espresse dai cittadini padovani. L’indagine ha fatto emergere alcuni spunti per quanto riguarda gli inve-stimenti e le attività da inserire nel prossimo bilancio.

“Abbiamo fatto una scelta di in-serimento nel bilancio della Provincia, – ha affermato la presidente Degani - mettendo circa 10 milioni di euro per fare da “volano” ai cofi nanziamenti che i comuni in un prossimo futuro metteranno, e quindi signifi -ca un investimento territoriale totale di oltre 20-25 milioni di euro, in opere che sono anzitutto sentite come primarie e richieste dai nostri cittadini, per mettere in sicurezza le strade e le piste ciclabili contigue alle strade.”

Continua la presidente Degani: “La nostra decisione è scaturita dal fatto che diversi comuni hanno progetti esecu-tivi o addirittura defi nitivi, non hanno i soldi per realizzarli, e quindi abbiamo scelto di attuare questo investimento sul territorio.”

L’indagine ha poi toccato anche il problema delle gran-di opere, anche se come ha sottolineato gran parte della

giunta, questo dibattito interessa poco i cittadini. “La situazione più pressante in questo momento

guardando al futuro – ha concluso Barbara Degani – per i cittadini è l’occupazione, il lavoro e lo sviluppo. E quindi o

queste opere portano queste priorità o se no la loro rilevanza per i cittadini è davvero minima.

Un tema importante rilevato dall’indagine è quello dei trasporti e della mobilità, che necessitano di mi-gliorie sostanziali per rendere ancora

più dinamico ed effi ciente il territorio padovano.” Il vice-presidente e assessore alla viabilità della provincia di Pado-va, Roberto Marcato ha commentato così la ricerca sociale effettuata: “Fon-damentalmente questo sondaggio ci riporta che una delle priorità richieste alla provincia, è la viabilità, e noi su questo abbiamo deciso di fare un sfor-zo reale.

Infatti abbiamo triplicato gli stanziamenti economici in bilancio a favore di progetti realmente utili che i diversi co-muni padovani molte volte abbozzano, ma sono costretti alla fi ne a non realizzarli per la mancanza di fondi neces-sari. Per questo daremo una mano fi no a dove possiamo

per aiutare a sviluppare tutti i progetti volti ad aiutare uno sviluppo economico immediato.”

Infi ne, la presidente del consiglio provinciale, Luisa Serato, ha voluto evidenziare come esiste una specifi ca richiesta dei cittadini padovani affi nché la provincia di Padova continui ad occuparsi anche della questione del-la sicurezza e di azioni di contrasto relative al degrado, dimostrando di aver accolto positivamente il Consiglio stra-ordinario che è stato organizzato lo scorso settembre nel piazzale della stazione ferroviaria di Padova.

“E più che di nuove opere faraoniche, - afferma la presidente Serato - i residenti chiedono che vi sia una pre-senza capillare di forze dell’ordine sulle nostre strade, per

sentirsi sicuri e protetti a casa loro.” La maggior parte dei cittadini pa-

dovani dichiara infatti di non sentirsi sicuri nelle strade cittadine, special-mente al calar del sole, e questo au-mento della percezione di insicurezza è purtroppo direttamente proporzio-

nale all’incremento di casi quotidiani di microcriminalità (scippi, borseggi, piccoli furti, vandalismo) ad opera di extracomunitari, il più delle volte immigrati clandestina-mente e non aventi un regolare permesso di soggiorno.

di Manuel Glauco Matetich

Degani: “Mettiamo a disposizione dei Comuni10 milioni di euro per favorire gli investimenti”

La ricerca della Provincia Interpellati 2.200 cittadini sui temi del momento

Occupazione e sviluppopriorità dei padovani

La presentazione dei risultati della ricerca in Provincia

Sulla viabilitàe i trasportila gente chiedeun serviziopiù effi ciente

La scure si abbatte anche sui sei presidenti di quartiere (3 di centro-sinistra, 2 del Popolo della Libertà

e uno della Lega Nord) del comune di Padova. Erano riusciti, fi no ad oggi, a scansare e a non rientrare nella fatidica morsa feroce dei tagli ai costi della politi-ca, ma il decreto “Salva Italia” dell’attua-le premier Mario Monti, però, è arrivato a toccare anche gli stipendi dei presidenti di circoscrizione nelle città sotto i 250 mila abitanti. D’ora in avanti il comune di Padova, che ha più o meno 220 mila abitanti, risparmierà anche i 2.208,96 euro lordi al mese ancora versati ai pre-sidenti, indipendentemente dal numero di sedute del consiglio convocate. Il vice sindaco Ivo Rossi precisa che al momento le indennità sono congelate in attesa del parere della Corte dei Conti.

Presidenti di Quartiere

LA SCURE DEI TAGLISU PADOVA

M.G.M.

Al bando videopoker e slot machine nei bar del Veneto. Stefano Peraro, consigliere regionale Udc, invita tutti i sindaci a mettere a punto una mozione nella quale “si chiede al Governo e al Parlamento di assumere i provvedimenti normativi necessari

a determinare l’illiceità dell’installazione e dell’utilizzo di apparecchi elettronici fi nalizzati al gioco d’azzardo nei locali pubblici ed aperti al pubblico, limitandone la presenza so-lamente nei casinò”. La schema tipo di mozione predisposta dal consigliere udc recita testualmente: “Il gioco d’azzardo sta diventando una piaga sociale: in alcuni casi porta ad una vera dipendenza psicopatologica con il miraggio di una ricchezza facile ed immediata. Rischia di mandare in rovina le famiglie. Nella sola provincia di Padova si spendono 870

euro a testa all’anno in macchinette mangiasoldi”. Il provvedimento continua: “Risultano particolarmente esposti gli appartenenti alle categorie più deboli quali giovani, disoccupati, famiglie che non riescono ad arrivare alla fi ne del mese ed anziani soli. Pensano di trovare nel gioco d’azzardo la soluzione a tutti i loro problemi”. Quindi la richiesta vera e propria: “Per arginare il grave fenomeno si rende opportuno prevedere un divieto di installazione dei sistemi di gioco d’azzardo elettronico in luoghi pubblici o aperti al pubblico e nei circoli ed associazioni. Si invita la Regione, in accordo con le Ulss, a promuovere nel territorio regionale una campagna di sensibilizzazione e di prevenzione. I giocatori, molto spesso con una personalità fragile, rischiano di andare incontro alla dipendenza”.

VIDEO POKER E SLOT MACHINE PERARO INVITA I SINDACI A MISURE DRASTICHE

Stefano Peraro, Udc

La sicurezzaresta una delleesigenge piùsentite in ogniparte del territorio

9Spazi aperti

La sentenza che il consiglio di stato ha pronunciato sul ricorso di Italcementi, ha scatenato una lunga serie di commenti tra favorevoli e contrari. In realtà,

il fronte del no, ha avuto qualche defezione, forse lega-ta alla paura di diventare troppo impopolari davanti ai cittadini in diffi coltà per la crisi economica. Fatto sta che il Revamping va avanti e ora diffi cilmente subirà una nuova fase di arresto.

“Il Revamping ha stabilito prima di tutto, che l’iter seguito per il progetto è stato corretto, nonostante quel-lo che varie volte era stato detto in diverse sedi – ha commentato Francesco Lunghi, sindaco di Monselice - In secondo luogo, viene accertato che il Revamping porterà con sè un sensibile miglioramento ambientale e che l’impatto paesaggistico della nuova torre sarà de-cisamente contenuto. Inoltre, accogliendo il ricorso di Italcementi, la sentenza del consiglio di stato fi ssa un altro punto importante e assolutamente nuovo: è stata fi ssata una data di termine dell’attività e di dismissione dell’impianto”.

Ora infatti, è uffi ciale che tra 28 anni Italcementi chiuderà per sempre i suoi battenti a Monselice, ripristi-

nerà l’area e la restituirà alla comunità. “Nella storia, non era mai accaduto di fi ssare un termine come questo – ha continuato il primo cittadino - Tanto per fare un esempio, non esiste una data certa di fi ne attività per la cementeria di Monselice e per la cementizillo di Este. Anche per questo motivo, ritengo che questa sentenza abbia sancito la prevalenza della legge e della ragio-ne sull’emotività del momento. Certo, adesso bisogna porsi la classica domanda: e ora? Io penso che la crisi economica che stiamo attraversando sia la peggiore dal dopoguerra, una crisi di sistema che ha colpito le radi-ci stesse della nostra società, mettendo in discussione equilibri e certezze che credevamo consolidati e certi, e che invece stanno mutando di continuo. Credo che questa sentenza dia a Monselice e a tutto il territorio, una speranza importante per il futuro, perchè una multi-nazionale ha deciso di investire in questa zona e non di esportare lavoro e manodopera all’estero come invece fanno moltissime aziende”.

L’investimento previsto per il revamping è di circa 160 milioni di euro, almeno metà dei quali verranno destinati ad aziende locali: signifi ca un valore di com-

messe di circa 80 milioni di euro nei prossimi due anni. “Inoltre, la realizzazione del progetto revamping porte-rà con sé anche altri vantaggi per il nostro territorio, con la realizzazione di opere pubbliche che verranno fatte in collaborazione con Italcementi – ha concluso Lunghi - Da ultimo, ma certamente non meno importante, c’è l’aspetto sociale del provvedimento, quello che riguarda la salvaguardia dei posti di lavoro.

Gli operai di Italcementi sanno benissimo che la loro

occupazione era a rischio proprio in caso di bocciatura del progetto Revamping. Ora che questo pericolo è stato scongiurato, mi auguro che gli animi si rasserenino. Su questo argomento in città c’è stata una profonda spac-catura, ora che su questa storia è stata scritta la parola fi ne, spero che si cominci tutti insieme a ragionare sul futuro e sul modo migliore di gestire questo progetto, senza continuare una ‘guerra’ che non avrebbe più senso”.

di Emanuele Masiero

Il sindaco Lunghi sottolinea una novitàfondamentale: “Per la prima volta vienestabilito che fra 28 anni si chiuderà”

Il progetto. Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato diffi cilmente l’iniziativa subirà ulteriori fasi di arresto

Monselice ora affronta il Revamping

Un particolare delprogetto Revampingnello stabilimentodi Italcementi a Monselice,un caso moltodibattuto che haprovocato profondedivisioni e spaccature

Il fronte del “no”ha registrato alcune defezionima le polemicherestano ben vive

A 18 anni dalla legge che l’ha messo al bando, l’amianto è ancora diffusissimo nel nostro territorio. Pur non essendoci

l’obbligo di sostituirlo, in ogni caso, la sua rimozione diventa obbligatoria e addirittura imposta in caso di deterioramento. A tutti i proprietari di coperture in eternit prima o poi converrà fare i conti con la messa in si-curezza dei tetti, senza per forza aspettare accertamenti da parte dei Comuni e degli enti preposti.

Le soluzioni ci sono già, sia per le pic-cole superfi ci attraverso l’autorimozione, sia per le superfi ci medie attraverso i Gruppi d’Acquisto Solare, sia per le grandi copertu-re con interventi a costo zero. Per questo lo Sportello Energia dei Bacini Padova 3 e Pa-dova 4 di Legambiente ha organizzato due convegni con la partecipazione dei Medici del lavoro dello Spisal-Ulss che hanno illu-strato innanzitutto i rischi connessi all’espo-sizione da amianto e il quadro normativo vigente, per chi ci vive o lavora sotto ma anche per la popolazione in genere. Sono state date informazioni sulle procedure per l’autorimozione e la micro raccolta.

I Bacini Padova 3 e Padova 4 offrono infatti i servizi per la bonifi ca di superfi ci fi no ai 75 mq, fornendo ai proprietari inte-ressati il Kit completo per l’autorimozione, in modo da poter ridurre di molto i costi di smaltimento. Alcuni Comuni inoltre aiutano i cittadini volenterosi, con contributi a fondo perduto: è il caso del territorio della Sacci-sica dove vengono dati tra i 150 e i 250 euro di incentivo ai residenti per la micro

raccolta. Nel corso della serata è stata pre-sentata la nuova campagna della Provincia “Eternit Free”. Questa iniziativa, sviluppa-ta da Legambiente e Azzero CO2 su scala nazionale, ha l’obiettivo di promuovere la sostituzione di tetti in eternit con impianti fotovoltaici benefi ciando degli incentivi spe-ciali introdotti dallo Stato.

Il nuovo Conto energia in vigore dall’1 giugno 2011, introduce infatti un meccani-smo di incentivazione molto vantaggioso per chi sostituisce le coperture in eternit dei capannoni industriali o agricoli con impianti fotovoltaici. Sul territorio padovano sono già 60 i capannoni che hanno chiesto di aderire all’iniziativa, che prevede per piccole super-fi ci la creazione di un Gruppo d’Acquisto specifi co per l’abbattimento dei costi, men-tre per tetti con dimensioni maggiori (sopra i 2.500 mq) si potrà contare su di un fondo di investimento che realizza l’intervento a costo zero per il proprietario mantenendo il diritto di superfi cie per 20 anni.

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11Noi e gli altri

Vogliamo soffermarci sull’accoglienza di bambini. Ma per una volta non ci con-centreremo sulla gestione italiana delle

richieste o sulla normativa da seguire per avere la possibilità di accogliere un bambino. Tente-remo di far invece luce sul rapporto che si crea tra il fi glio in affi do temporaneo ed i “genitori in prestito” per capire quanto sia forte e im-portante il legame che si instaura nel tempo. Abbiamo chiesto lumi a Francesco Silvestrin, Presidente dell’associazione “I Carraresi Onlus” di Due Carrare, che da anni segue le accoglienze in Italia di bambini orfani ucraini.

Presidente, prima di tutto, la vostra attività sta proseguendo con successo?

“Direi assolutamente di si. I risultati in ter-mini di accoglienze ci danno ragione e ormai siamo certi di aver intrapreso la strada giusta. Quello che ci conforta veramente è il rapporto che si crea tra genitori e bambini accolti. E’ qualcosa di speciale”.

Vorremmo parlare proprio di questo aspetto. Cosa può dirci?

“Volentieri. Ormai quando si parla di acco-glienza, l’attenzione è subito rivolta alla possi-

bilità di avere, anche se per periodi limitati, un bambino. Ma prima ancora di parlare di questo aspetto bisognerebbe avere chiaro cosa succe-de “dopo”. Quando il bambino arriva a casa si apre davvero un nuovo capitolo e il percorso che pareva semplice e collaudato non può dirsi concluso e mette a dura prova le famiglie”.

Cosa devono affrontare i genitori “in prestito”?

“Prima di tutto preciso che questo vale per tutti i bambini del mondo. Nel caso dei paesi dell’est ed in particolare per l’area geografi ca dell’Ucraina da noi conosciuta, la questione “famiglia” diventa ancora più rilevante. Il bambino, grande o piccolo che sia, in patria non ha fi gure di riferimento, e quando arriva in Italia per la prima volta stravolgendo il proprio ambiente di vita, trova una nuova lingua, e un nuovo approccio alla “famiglia” da parte delle persone che lo circondano”.

Che consigli si sente di dare?“È importante che i genitori affi datari

sappiano immedesimarsi nel fi glio, che dedi-chino tutte le attenzioni ed il tempo possibile alla conoscenza del bambino e alla “scoperta”

del proprio ruolo genitoriale anche se parziale. All’interno della famiglia si deve creare un forte attaccamento per non ridurre il tutto ad alcuni mesi di ferie”.

E come si può fare?“In primo luogo è necessaria una ricerca

della vicinanza tra la persona attaccata e la persona che offre attaccamento. Prendiamo ad esempio la relazione tra madre e fi glio: ogni bambino vuole essere sicuro della sua presen-za e, per sentirsi tranquillo, la tiene per mano, la abbraccia oppure la vuole a portata di sguar-do. Per contro, quando c’è una separazione, il bambino “protesta” perchè non si sente sicuro e perde la garanzia di attaccamento: pensia-mo ad esempio ai primi giorni all’asilo dove i bambini spesso piangono per la paura e la tristezza”.

Quindi su cosa devono puntare le fami-glie affi datarie?

“Dobbiamo sforzarci di creare una base sicura da cui partire, cioè la particolare atmo-sfera di sicurezza e di fi ducia che si instaura tra genitore e fi glio in una condizione normale. Anche in questo caso non si tratta di una que-

stione d’età: un adolescente per esempio, non sarà esente dal bisogno di attaccamento. Per affacciarsi al mondo esterno in modo sereno avrà bisogno di sentirsi sicuro e di poter ritor-nare sapendo che sarà ancora il benvenuto”.

E come ottenere questa “base sicura”?“Purtroppo non c’è un decalogo di buone

pratiche o una formula magica da pronunciare. Anzi, è ovviamente il contrario. Seguendo uno schema ben preciso, il risultato non è garanti-to. Ogni bambino è diverso dagli altri e avrà necessità particolari. Ma di certo la base su cui lavorare è uguale per tutti: i bambini desidera-no sentirsi amati”.

Questi concetti valgono lo stesso anche per i bambini accolti?

“Assolutamente. Anzi valgono ancora di più. La famiglia è senz’altro il bene più impor-tante per un bambino accolto”.

Perché?“Primo perché rappresenta un amore

che in molti casi non hanno mai avuto. Un’e-sperienza nuova e senz’altro appagante. Secondo, perché per tutta la loro vita sono stati abituati ad avere qualcosa in cambio di qualcos’altro. Non gli è mai successo di rice-vere un bene o un’emozione senza dover corrispondere qualcosa come controvalore. Realizzare di aver trovato una famiglia che ti ama solo perché esisti, è davvero qualcosa di speciale. Una sensazione nuova e incredibile, con la consapevolezza di aver avuto una se-conda possibilità davanti ad una vita cruda e diffi cile”.

E se qualche famiglia fosse interessata?“Nulla di più semplice. La nostra associa-

zione organizza momenti d’incontro conosci-tivi ed è a disposizione delle nuove famiglie per costruire un percorso di accoglienza. Basta telefonarci al numero 348.8590998 o man-dare una e-mail all’indirizzo [email protected]”.

di Emanuele Masiero

Gli studenti padovani realizzeranno il prototipo, per farlo verranno coinvolti in una “impresa formativa”

Associazione “I Carraresi” Francesco Silvestrin segue da anni le accoglienze in Italia dei bambini orfani Ucraini

“Genitori in prestito”, il valore dell’affi do

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Page 21: La Piazza della Bassapadovana - 2012mrz n34

11Noi e gli altri

Vogliamo soffermarci sull’accoglienza di bambini. Ma per una volta non ci con-centreremo sulla gestione italiana delle

richieste o sulla normativa da seguire per avere la possibilità di accogliere un bambino. Tente-remo di far invece luce sul rapporto che si crea tra il fi glio in affi do temporaneo ed i “genitori in prestito” per capire quanto sia forte e im-portante il legame che si instaura nel tempo. Abbiamo chiesto lumi a Francesco Silvestrin, Presidente dell’associazione “I Carraresi Onlus” di Due Carrare, che da anni segue le accoglienze in Italia di bambini orfani ucraini.

Presidente, prima di tutto, la vostra attività sta proseguendo con successo?

“Direi assolutamente di si. I risultati in ter-mini di accoglienze ci danno ragione e ormai siamo certi di aver intrapreso la strada giusta. Quello che ci conforta veramente è il rapporto che si crea tra genitori e bambini accolti. E’ qualcosa di speciale”.

Vorremmo parlare proprio di questo aspetto. Cosa può dirci?

“Volentieri. Ormai quando si parla di acco-glienza, l’attenzione è subito rivolta alla possi-

bilità di avere, anche se per periodi limitati, un bambino. Ma prima ancora di parlare di questo aspetto bisognerebbe avere chiaro cosa succe-de “dopo”. Quando il bambino arriva a casa si apre davvero un nuovo capitolo e il percorso che pareva semplice e collaudato non può dirsi concluso e mette a dura prova le famiglie”.

Cosa devono affrontare i genitori “in prestito”?

“Prima di tutto preciso che questo vale per tutti i bambini del mondo. Nel caso dei paesi dell’est ed in particolare per l’area geografi ca dell’Ucraina da noi conosciuta, la questione “famiglia” diventa ancora più rilevante. Il bambino, grande o piccolo che sia, in patria non ha fi gure di riferimento, e quando arriva in Italia per la prima volta stravolgendo il proprio ambiente di vita, trova una nuova lingua, e un nuovo approccio alla “famiglia” da parte delle persone che lo circondano”.

Che consigli si sente di dare?“È importante che i genitori affi datari

sappiano immedesimarsi nel fi glio, che dedi-chino tutte le attenzioni ed il tempo possibile alla conoscenza del bambino e alla “scoperta”

del proprio ruolo genitoriale anche se parziale. All’interno della famiglia si deve creare un forte attaccamento per non ridurre il tutto ad alcuni mesi di ferie”.

E come si può fare?“In primo luogo è necessaria una ricerca

della vicinanza tra la persona attaccata e la persona che offre attaccamento. Prendiamo ad esempio la relazione tra madre e fi glio: ogni bambino vuole essere sicuro della sua presen-za e, per sentirsi tranquillo, la tiene per mano, la abbraccia oppure la vuole a portata di sguar-do. Per contro, quando c’è una separazione, il bambino “protesta” perchè non si sente sicuro e perde la garanzia di attaccamento: pensia-mo ad esempio ai primi giorni all’asilo dove i bambini spesso piangono per la paura e la tristezza”.

Quindi su cosa devono puntare le fami-glie affi datarie?

“Dobbiamo sforzarci di creare una base sicura da cui partire, cioè la particolare atmo-sfera di sicurezza e di fi ducia che si instaura tra genitore e fi glio in una condizione normale. Anche in questo caso non si tratta di una que-

stione d’età: un adolescente per esempio, non sarà esente dal bisogno di attaccamento. Per affacciarsi al mondo esterno in modo sereno avrà bisogno di sentirsi sicuro e di poter ritor-nare sapendo che sarà ancora il benvenuto”.

E come ottenere questa “base sicura”?“Purtroppo non c’è un decalogo di buone

pratiche o una formula magica da pronunciare. Anzi, è ovviamente il contrario. Seguendo uno schema ben preciso, il risultato non è garanti-to. Ogni bambino è diverso dagli altri e avrà necessità particolari. Ma di certo la base su cui lavorare è uguale per tutti: i bambini desidera-no sentirsi amati”.

Questi concetti valgono lo stesso anche per i bambini accolti?

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Perché?“Primo perché rappresenta un amore

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E se qualche famiglia fosse interessata?“Nulla di più semplice. La nostra associa-

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12 Personaggio

Quanto fa bene ridere? “Molto”. Quanto è diffi cile far ridere? “Non è complicato ma non è nemmeno semplice, è tutta-

via necessario”. Il rapido botta e risposta è stato l’incipit di un’intervista a Danilo Montin sul suo ultimo libro.

In quarta di copertina ha indicato le motivazioni del testo: “Le narrazioni de “I salvadeghi” sono state scritte per stimolare buon umore”. Dunque, Montin, l’obbietti-vo di questi racconti è fare ridere?

“Far ridere certo ma anche far rifl ettere su un mondo che sta sparendo. Un mondo più ingenuo e forse per questo più spietato, popolato di fi gure nate “stambe” e per questo diventate oggetto di scherzi che poi sono di-ventati aneddoti e infi ne racconti. Molte delle storie che racconto in questo libro sono episodi di vita vera, tempo fa in molti li conoscevano, appartenevano alla comunità, ma oggi la me-

moria collettiva va sparendo. E’ sempre più spiccato l’individualismo. Il libro serve anche a questo, a colmare questo vuoto che progressi-vamente si va formando”.

I “salvadeghi” dunque sono questi personaggi: selvatici, rustici, ignoranti e abbruttiti dalla vita tanto da diventare comici?

“No salvadeghi in realtà era una rivista lo-cale che un tempo era editata dalla tipografi a Piovan qui di Este. Il nome si prestava bene all’intonazione dei miei racconti e ai perso-naggi raccolti e descritti in forma caricaturale. Dunque l’ho preso a prestito per la prima pub-blicazione del 1973”.

L’edizione che Montin ha recentemen-te pubblicato, infatti, è “I salvadeghi 2” e segue a quarant’anni di distanza la prima raccolta di racconti umoristici. Come mai così tanto tempo tra i due libri?

“In mezzo ci sono stati altri racconti, non propriamente comici. La mia curiosità mi por-ta ad indagare le vecchie usanze locali e le tradizioni che vanno sotto il nome di folklore. Così sono nati “Squarci di vita – Este e il suo mandamento fra storia e folclore” del 1977 e “Dall’albero della memoria, storie, leggende, fi lastrocche, canzoni e usanze dell’estense del 2004” Direi che è proprio questo il mio campo di indagine, il locale, quello che non si è mai spostato, quello che viene e veniva identifi cato con il “posto” e che dunque a tutti gli effetti appartiene al paesaggio”.

L’uomo appartiene al paesaggio? “Cioci Teston, appartiene al paesaggio

di Este del dopoguerra. In realtà si chiamava Cirillo Malatesta, famoso per avere una testa deforme e una forza sovraumana. Intelligenza niente. Questo, e alcune indiscrezioni sulla sua vita privata, sono bastate per renderlo un per-

di Mauro Gambin

Un mondo di uomini comici vittime dell’equivoco può far rifl ettere sulla perdita dell’ingenuità

Danilo Montin Autore della raccolta di racconti umoristici “I Salvadeghi”

Quando ridere di gustosignifi ca anche ricordare La copertina de

“I Salvadeghi” e Danilo Montin

Danilo Montin è nato a Este nel 1942. Ex agente di commercio oggi è in pensione. Nella sua carriera di scrittore ha pubblicato quattro libri: due edizioni de “I salvadeghi”, “Squarci di vita” e “Dall’albero della memoria”.

CHI È

sonaggio pubblico, vittima di un Gossip spie-tato anche se pudendo e ingenuo. Ma ogni luogo ha i sui Cioci Malatesta, Piero Mato, Toni Teston. Dino Durante, nel suo “El strologo vicentino”, aveva inserito “Gigetto el Mona”, un personaggio di fantasia ma paradigma-tico del “veneto” del pre-boom economico: ignorante, ingenuo, facile all’equivoco e per questo soggetto ad essere deriso. I “mati” o i “mona” delle nostre parti hanno sempre segnato il confi ne oltre al quale non andare: “Varda che te diventi come…”, “Varda che vien torte…”, sì, sono stati una sorta

di exempla, degli avvertimenti oltre ai quali sarebbe stato opportuno non andare per non incontrare il “mostruoso” o l’imbarazzo che provoca il riso degli altri. In questo il prendersi in giro, può essere molto aducativo”.

Chi sono gli altri personaggi del suo libro?

“Ci sono personaggi veri, come Cioci, altri di fantasia come il meridionale Mezza-salma vittima di continui equivoci perché non conosce il veneto, poi Giacomin Grasipola e i personaggi strambi come Angelon, Armido el macelaro o la Jole Bombasona”.

13Cultura provinciale

Con l’arrivo della bella stagione la pro-posta culturale padovana entra nel vivo: circa 110 opere fra le più belle e

preziose dell’arte contemporanea italiana co-stituiranno il cuore della mostra “De Chirico, Fontana e i grandi maestri del Novecento, un secolo tra realtà e immaginario”, in esposi-zione fi no al 15 luglio nella suggestiva corni-ce di Palazzo della Ragione e, con un evento-satellite, al Centro Culturale San Gaetano.

Il “Salone”, la spazio pensile più grande e affascinante d’Europa, costituirà lo sfondo per quadri e sculture di circa sessanta artisti il cui enorme valore è riconosciuto a livello internazionale: tra questi, Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Ottone Rosai, Luigi Veronesi, Filippo De Pisis, Massimo Campigli, Mario Sironi, Giuseppe Capogrossi, Virgilio Guidi, Lucio Fontana, Ennio Morlotti, Giò Pomodo-ro, Piero Manzoni, Enrico Baj.

L’evento artistico è ideato e organizzato da Gruppo Icat, agenzia di comunicazione e marketing di Padova in collaborazione con il Comune di Padova ed è curato da Lorenzo

Respi, che ha avuto l’arduo compito di sele-zionare le opere in esposizione tra le moltissi-me che costituiscono il patrimonio della colle-zione Mazzolini. Di proprietà della Diocesi di Piacenza-Bobbio, la collezione si caratterizza per l’imponenza del suo patrimonio, formato da 872 opere tra dipinti e grafi ca e 27 scultu-re di arte contemporanea, suddivisa tra primo e secondo Novecento.

Altro elemento che la contraddistin-gue è l’eclettismo, dato dalla sua genesi. La raccolta è stata spesso legata a logiche occasionali, dovute alle professioni dei col-lezionisti e all’incontro con Domenica Rosa Mazzolini, signora piacentina tuttora vivente, che ha donato la collezione alla sua dioce-si. Di questo prezioso patrimonio sono stati selezionati circa 110 dipinti e sei sculture, ritenuti i più rilevanti dal punto di vista arti-stico dal curatore della mostra padovana. Per tutta la durata dell’evento espositivo, la visita alla sala centrale del San Gaetano offrirà la possibilità di ammirare gratuitamente due sculture del celebre artista Giò Pomodoro.

La prima, il “Sole produttore”, è un’opera del 1974-75 in marmo nero del Belgio ed è particolarmente pesante: «Se questa scul-tura fosse stata posizionata all’interno del Salone di Palazzo della Ragione - racconta Claudio Capovilla, presidente di Gruppo Icat -, avrebbe esposto il pavimento a pericolose sollecitazioni. D’accordo con il Comune di Pa-dova, pertanto, si è deciso di individuare una

collocazione alternativa, nel pieno rispetto dell’edifi cio monumentale. La scelta naturale è ricaduta sul San Gaetano, vera e propria offi cina artistica e culturale della città, che po-trà essere valorizzata e valorizzare la coppia di marmi neri». Oltre al “Sole produttore”, il San Gaetano ospiterà lo “Studio per albero”, anch’esso in marmo nero del Belgio, risalen-te alla metà degli anni Settanta.

di Laura Organte

De Chirico, Fontana e i grandi maestri del Novecento italianoeccezionalmente insieme

Al Palazzo della Ragione e al Centro San Gaetano Padova Esposte 110 opere fi no al 15 luglio

Un secolo tra realtà e immaginario

De Chirico, “Maestoso Silenzio”

Nel 2012, in occasione del bicentena-rio della nascita di Charles Dickens, il Museo del Precinema collezione

Minici Zotti, un Museo “vittoriano”, propone una mostra relativa al viaggio in Italia, realizzato da Dickens tra il 1844 - 45. L’esposizione, aperta al pubblico fi no al 23 giugno, comprende una serie di vetri fotografi ci per Lanterna Magica, prodotti all’epoca da fotografi inglesi, che mostrano le città italiane che Dickens aveva visitato e altri vetri che illustrano i suoi racconti più noti.

Durante il periodo della mostra, verranno proiettati in DVD, “The Marley’s Ghost” e “The Chimes”, i primi due noti racconti di Natale, riprodotti dai vetri origi-nali per Lanterna Magica della Collezione Minici Zotti. La mostra, dal 6 al 13 ottobre 2012, verrà ospitata alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone.

MINICI ZOTTI

L.O.

Museo Precinemasu Dickens in Italia

La locandina dell’esposizione

Musei Civici agli Eremitani. Fino al 17 giugno una sessantina di opere esposte

Un incontro inusuale, quello tra patri-monio museale e mercato antiquario, avrà luogo nelle sale per le espo-

sizioni temporanee dei Musei Civici agli Eremitani in occasione della mostra “Ospiti al museo”, evento che che suggerisce una rifl essione sul collezionismo e diventa occa-sione imperdibile per ammirare e confronta-re lavori di grandi artisti veneti.

Fino al 17 giugno sarà infatti possibile ammirare una sessantina di opere tra dipinti, sculture e bronzetti di grandi artisti, fra i qua-li Jacopo da Montagnana, Andrea Briosco, Alessandro Vittoria, Paolo Veronese, Palma il Giovane, Padovanino, i Liberi, Giulio Carpio-ni, Francesco Guardi e molti altri.

Committenti, collezionisti e mercato dell’arte hanno sempre giocato un ruolo fon-damentale nel determinare gli sviluppi della produzione artistica, stabilire le sorti dei suoi protagonisti, delineare i destini delle singole opere: talvolta confl uite in raccolte museali destinate alla pubblica conservazione e frui-zione, talaltra riservate al godimento privato o fl uttuanti di collezione in collezione, di antiquario in antiquario, ancora alla ricerca di una collocazione defi nitiva. E tra queste ultime non mancano curiosità o novità, ori-ginali ritenuti perduti o addirittura autentici capolavori, che il pubblico è ancora in attesa

di poter ammirare.Se dunque i depositi dei musei e le gran-

di collezioni private possono ancora svelare opere sconosciute ai più, è d’altra parte il mercato una linfa vitale per la storia dell’arte e i suoi sviluppi futuri.

La mostra è assolutamente nuova per impostazione, le collezioni museali, per la prima volta, sono chiamate a dialogare e a confrontarsi con il “mercato dell’arte” e in particolare con una serie sceltissima di opere - degli stessi autori e dello stesso contesto

artistico - attualmente disponibili presso al-cuni fra i più noti e importanti antiquari del panorama nazionale.

Accanto ai lavori che il Museo custodisce e tutela, tramandandoli ai posteri, evitando la dispersione e talvolta l’oblio e consenten-do la formazione di un’identità collettiva, ecco dunque esposte opere che, per destino o scelte differenti, si muovono in ambito privato, ma che permettono uno stimolante confronto e offrono nuove occasioni di rifl es-sione e conoscenza.

Se il collezionismo guardaal grande mercato dell’arte

Un’opera del Padovanino esposta a “Ospiti al Museo”

L.O.

EVENTI E MOSTRE

LA SCIENZA DIVENTA INTERATTIVASarà aperta fi no al 20 maggio l’undicesima edizione di “Sperimentando”, la mostra interattiva per imparare divertendosi allestita all’Ex Macello di via Cornaro. Con il sottotitolo È questione di equilibrio si illustra il tema degli equilibri nei più vari aspetti. Sono previsti per i visitatori più giovani esperimenti sui cinque sensi e, per i più esigenti, poster e apparati per illustrare le più avanzate ricerche in fi sica con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

L’ARTE DI BOSCOLO NATTAC’è ancora qualche settimana per vedere la mostra dedicata a Domenico Boscolo Nat-ta nel decennale della scomparsa dal Comune di Padova. Una importante retrospettiva, allestita al Centro culturale San Gaetano fi no al 13 maggio, che darà la possibilità a grande pubblico di ammirare una serie di opere ad olio di grandi dimensioni, molte delle quali poco note o esposte in rare occasioni, fatte uscire in occasione dell’evento dallo studio del maestro. Conviene dunque approfi ttare delle ultime settimane dell’e-sposizione per conoscere da vicino l’artista. IL LAVORO E’ UN BENE COMUNEIl lavoro, tema oggi più che mai alla ribalta dell’attualità, sarà in mostra fi no al 24 giugno al San Gaetano in occasione dell’esposizione storica sul lavoro e sulle lotte condotte dai metalmeccanici, dalla Fiom e dalla Cgil per il riscatto del lavoro nel lavoro. Dipinti, manifesti, foto e testi scritti riprodurranno la marcia del lavoro: dal 1901 al 2011. La mostra, costruita da ope-rai e artigiani, illumina la fatica, l’orgoglio, le lotte, le conquiste, le sconfi tte, i diritti, la dignità del lavoro, documentando anche i periodi più bui per il lavoro.

a cura di Laura Organte

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12 Personaggio

Quanto fa bene ridere? “Molto”. Quanto è diffi cile far ridere? “Non è complicato ma non è nemmeno semplice, è tutta-

via necessario”. Il rapido botta e risposta è stato l’incipit di un’intervista a Danilo Montin sul suo ultimo libro.

In quarta di copertina ha indicato le motivazioni del testo: “Le narrazioni de “I salvadeghi” sono state scritte per stimolare buon umore”. Dunque, Montin, l’obbietti-vo di questi racconti è fare ridere?

“Far ridere certo ma anche far rifl ettere su un mondo che sta sparendo. Un mondo più ingenuo e forse per questo più spietato, popolato di fi gure nate “stambe” e per questo diventate oggetto di scherzi che poi sono di-ventati aneddoti e infi ne racconti. Molte delle storie che racconto in questo libro sono episodi di vita vera, tempo fa in molti li conoscevano, appartenevano alla comunità, ma oggi la me-

moria collettiva va sparendo. E’ sempre più spiccato l’individualismo. Il libro serve anche a questo, a colmare questo vuoto che progressi-vamente si va formando”.

I “salvadeghi” dunque sono questi personaggi: selvatici, rustici, ignoranti e abbruttiti dalla vita tanto da diventare comici?

“No salvadeghi in realtà era una rivista lo-cale che un tempo era editata dalla tipografi a Piovan qui di Este. Il nome si prestava bene all’intonazione dei miei racconti e ai perso-naggi raccolti e descritti in forma caricaturale. Dunque l’ho preso a prestito per la prima pub-blicazione del 1973”.

L’edizione che Montin ha recentemen-te pubblicato, infatti, è “I salvadeghi 2” e segue a quarant’anni di distanza la prima raccolta di racconti umoristici. Come mai così tanto tempo tra i due libri?

“In mezzo ci sono stati altri racconti, non propriamente comici. La mia curiosità mi por-ta ad indagare le vecchie usanze locali e le tradizioni che vanno sotto il nome di folklore. Così sono nati “Squarci di vita – Este e il suo mandamento fra storia e folclore” del 1977 e “Dall’albero della memoria, storie, leggende, fi lastrocche, canzoni e usanze dell’estense del 2004” Direi che è proprio questo il mio campo di indagine, il locale, quello che non si è mai spostato, quello che viene e veniva identifi cato con il “posto” e che dunque a tutti gli effetti appartiene al paesaggio”.

L’uomo appartiene al paesaggio? “Cioci Teston, appartiene al paesaggio

di Este del dopoguerra. In realtà si chiamava Cirillo Malatesta, famoso per avere una testa deforme e una forza sovraumana. Intelligenza niente. Questo, e alcune indiscrezioni sulla sua vita privata, sono bastate per renderlo un per-

di Mauro Gambin

Un mondo di uomini comici vittime dell’equivoco può far rifl ettere sulla perdita dell’ingenuità

Danilo Montin Autore della raccolta di racconti umoristici “I Salvadeghi”

Quando ridere di gustosignifi ca anche ricordare La copertina de

“I Salvadeghi” e Danilo Montin

Danilo Montin è nato a Este nel 1942. Ex agente di commercio oggi è in pensione. Nella sua carriera di scrittore ha pubblicato quattro libri: due edizioni de “I salvadeghi”, “Squarci di vita” e “Dall’albero della memoria”.

CHI È

sonaggio pubblico, vittima di un Gossip spie-tato anche se pudendo e ingenuo. Ma ogni luogo ha i sui Cioci Malatesta, Piero Mato, Toni Teston. Dino Durante, nel suo “El strologo vicentino”, aveva inserito “Gigetto el Mona”, un personaggio di fantasia ma paradigma-tico del “veneto” del pre-boom economico: ignorante, ingenuo, facile all’equivoco e per questo soggetto ad essere deriso. I “mati” o i “mona” delle nostre parti hanno sempre segnato il confi ne oltre al quale non andare: “Varda che te diventi come…”, “Varda che vien torte…”, sì, sono stati una sorta

di exempla, degli avvertimenti oltre ai quali sarebbe stato opportuno non andare per non incontrare il “mostruoso” o l’imbarazzo che provoca il riso degli altri. In questo il prendersi in giro, può essere molto aducativo”.

Chi sono gli altri personaggi del suo libro?

“Ci sono personaggi veri, come Cioci, altri di fantasia come il meridionale Mezza-salma vittima di continui equivoci perché non conosce il veneto, poi Giacomin Grasipola e i personaggi strambi come Angelon, Armido el macelaro o la Jole Bombasona”.

13Cultura provinciale

Con l’arrivo della bella stagione la pro-posta culturale padovana entra nel vivo: circa 110 opere fra le più belle e

preziose dell’arte contemporanea italiana co-stituiranno il cuore della mostra “De Chirico, Fontana e i grandi maestri del Novecento, un secolo tra realtà e immaginario”, in esposi-zione fi no al 15 luglio nella suggestiva corni-ce di Palazzo della Ragione e, con un evento-satellite, al Centro Culturale San Gaetano.

Il “Salone”, la spazio pensile più grande e affascinante d’Europa, costituirà lo sfondo per quadri e sculture di circa sessanta artisti il cui enorme valore è riconosciuto a livello internazionale: tra questi, Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Ottone Rosai, Luigi Veronesi, Filippo De Pisis, Massimo Campigli, Mario Sironi, Giuseppe Capogrossi, Virgilio Guidi, Lucio Fontana, Ennio Morlotti, Giò Pomodo-ro, Piero Manzoni, Enrico Baj.

L’evento artistico è ideato e organizzato da Gruppo Icat, agenzia di comunicazione e marketing di Padova in collaborazione con il Comune di Padova ed è curato da Lorenzo

Respi, che ha avuto l’arduo compito di sele-zionare le opere in esposizione tra le moltissi-me che costituiscono il patrimonio della colle-zione Mazzolini. Di proprietà della Diocesi di Piacenza-Bobbio, la collezione si caratterizza per l’imponenza del suo patrimonio, formato da 872 opere tra dipinti e grafi ca e 27 scultu-re di arte contemporanea, suddivisa tra primo e secondo Novecento.

Altro elemento che la contraddistin-gue è l’eclettismo, dato dalla sua genesi. La raccolta è stata spesso legata a logiche occasionali, dovute alle professioni dei col-lezionisti e all’incontro con Domenica Rosa Mazzolini, signora piacentina tuttora vivente, che ha donato la collezione alla sua dioce-si. Di questo prezioso patrimonio sono stati selezionati circa 110 dipinti e sei sculture, ritenuti i più rilevanti dal punto di vista arti-stico dal curatore della mostra padovana. Per tutta la durata dell’evento espositivo, la visita alla sala centrale del San Gaetano offrirà la possibilità di ammirare gratuitamente due sculture del celebre artista Giò Pomodoro.

La prima, il “Sole produttore”, è un’opera del 1974-75 in marmo nero del Belgio ed è particolarmente pesante: «Se questa scul-tura fosse stata posizionata all’interno del Salone di Palazzo della Ragione - racconta Claudio Capovilla, presidente di Gruppo Icat -, avrebbe esposto il pavimento a pericolose sollecitazioni. D’accordo con il Comune di Pa-dova, pertanto, si è deciso di individuare una

collocazione alternativa, nel pieno rispetto dell’edifi cio monumentale. La scelta naturale è ricaduta sul San Gaetano, vera e propria offi cina artistica e culturale della città, che po-trà essere valorizzata e valorizzare la coppia di marmi neri». Oltre al “Sole produttore”, il San Gaetano ospiterà lo “Studio per albero”, anch’esso in marmo nero del Belgio, risalen-te alla metà degli anni Settanta.

di Laura Organte

De Chirico, Fontana e i grandi maestri del Novecento italianoeccezionalmente insieme

Al Palazzo della Ragione e al Centro San Gaetano Padova Esposte 110 opere fi no al 15 luglio

Un secolo tra realtà e immaginario

De Chirico, “Maestoso Silenzio”

Nel 2012, in occasione del bicentena-rio della nascita di Charles Dickens, il Museo del Precinema collezione

Minici Zotti, un Museo “vittoriano”, propone una mostra relativa al viaggio in Italia, realizzato da Dickens tra il 1844 - 45. L’esposizione, aperta al pubblico fi no al 23 giugno, comprende una serie di vetri fotografi ci per Lanterna Magica, prodotti all’epoca da fotografi inglesi, che mostrano le città italiane che Dickens aveva visitato e altri vetri che illustrano i suoi racconti più noti.

Durante il periodo della mostra, verranno proiettati in DVD, “The Marley’s Ghost” e “The Chimes”, i primi due noti racconti di Natale, riprodotti dai vetri origi-nali per Lanterna Magica della Collezione Minici Zotti. La mostra, dal 6 al 13 ottobre 2012, verrà ospitata alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone.

MINICI ZOTTI

L.O.

Museo Precinemasu Dickens in Italia

La locandina dell’esposizione

Musei Civici agli Eremitani. Fino al 17 giugno una sessantina di opere esposte

Un incontro inusuale, quello tra patri-monio museale e mercato antiquario, avrà luogo nelle sale per le espo-

sizioni temporanee dei Musei Civici agli Eremitani in occasione della mostra “Ospiti al museo”, evento che che suggerisce una rifl essione sul collezionismo e diventa occa-sione imperdibile per ammirare e confronta-re lavori di grandi artisti veneti.

Fino al 17 giugno sarà infatti possibile ammirare una sessantina di opere tra dipinti, sculture e bronzetti di grandi artisti, fra i qua-li Jacopo da Montagnana, Andrea Briosco, Alessandro Vittoria, Paolo Veronese, Palma il Giovane, Padovanino, i Liberi, Giulio Carpio-ni, Francesco Guardi e molti altri.

Committenti, collezionisti e mercato dell’arte hanno sempre giocato un ruolo fon-damentale nel determinare gli sviluppi della produzione artistica, stabilire le sorti dei suoi protagonisti, delineare i destini delle singole opere: talvolta confl uite in raccolte museali destinate alla pubblica conservazione e frui-zione, talaltra riservate al godimento privato o fl uttuanti di collezione in collezione, di antiquario in antiquario, ancora alla ricerca di una collocazione defi nitiva. E tra queste ultime non mancano curiosità o novità, ori-ginali ritenuti perduti o addirittura autentici capolavori, che il pubblico è ancora in attesa

di poter ammirare.Se dunque i depositi dei musei e le gran-

di collezioni private possono ancora svelare opere sconosciute ai più, è d’altra parte il mercato una linfa vitale per la storia dell’arte e i suoi sviluppi futuri.

La mostra è assolutamente nuova per impostazione, le collezioni museali, per la prima volta, sono chiamate a dialogare e a confrontarsi con il “mercato dell’arte” e in particolare con una serie sceltissima di opere - degli stessi autori e dello stesso contesto

artistico - attualmente disponibili presso al-cuni fra i più noti e importanti antiquari del panorama nazionale.

Accanto ai lavori che il Museo custodisce e tutela, tramandandoli ai posteri, evitando la dispersione e talvolta l’oblio e consenten-do la formazione di un’identità collettiva, ecco dunque esposte opere che, per destino o scelte differenti, si muovono in ambito privato, ma che permettono uno stimolante confronto e offrono nuove occasioni di rifl es-sione e conoscenza.

Se il collezionismo guardaal grande mercato dell’arte

Un’opera del Padovanino esposta a “Ospiti al Museo”

L.O.

EVENTI E MOSTRE

LA SCIENZA DIVENTA INTERATTIVASarà aperta fi no al 20 maggio l’undicesima edizione di “Sperimentando”, la mostra interattiva per imparare divertendosi allestita all’Ex Macello di via Cornaro. Con il sottotitolo È questione di equilibrio si illustra il tema degli equilibri nei più vari aspetti. Sono previsti per i visitatori più giovani esperimenti sui cinque sensi e, per i più esigenti, poster e apparati per illustrare le più avanzate ricerche in fi sica con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

L’ARTE DI BOSCOLO NATTAC’è ancora qualche settimana per vedere la mostra dedicata a Domenico Boscolo Nat-ta nel decennale della scomparsa dal Comune di Padova. Una importante retrospettiva, allestita al Centro culturale San Gaetano fi no al 13 maggio, che darà la possibilità a grande pubblico di ammirare una serie di opere ad olio di grandi dimensioni, molte delle quali poco note o esposte in rare occasioni, fatte uscire in occasione dell’evento dallo studio del maestro. Conviene dunque approfi ttare delle ultime settimane dell’e-sposizione per conoscere da vicino l’artista. IL LAVORO E’ UN BENE COMUNEIl lavoro, tema oggi più che mai alla ribalta dell’attualità, sarà in mostra fi no al 24 giugno al San Gaetano in occasione dell’esposizione storica sul lavoro e sulle lotte condotte dai metalmeccanici, dalla Fiom e dalla Cgil per il riscatto del lavoro nel lavoro. Dipinti, manifesti, foto e testi scritti riprodurranno la marcia del lavoro: dal 1901 al 2011. La mostra, costruita da ope-rai e artigiani, illumina la fatica, l’orgoglio, le lotte, le conquiste, le sconfi tte, i diritti, la dignità del lavoro, documentando anche i periodi più bui per il lavoro.

a cura di Laura Organte

232323Cultura provinciale

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

grande sete del 2003Niente pioggia e neve in inverno e primavera,

7Il Veneto in primo piano

Non è solo la mancanza d’acqua a pre-occupare perché un’altra minaccia arri-va dal mare, soprattutto per il Polesine

e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fi umi durante i pe-riodi di magra. L’assenza di piogge e la scar-sità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’ac-qua salata può risalire anche per diversi chilo-metri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fi ume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insuffi ciente perché possa funzionare lo sbarramento antisale po-sto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giu-riolo – Il Veneto sta dando un brutto esem-pio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro terri-torio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifi ca dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’ac-qua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse Brenta-Bacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giu-seppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifi ca Adige Euganeo - abbiamo già pronto e fi nanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fi umi in secca e “brucia” le colture

IL CASO

Tassa sulla bonifi ca, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifi ca per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non

funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifi ca vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifi ca per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano di-rettamente in fi umi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.

TORNA IL CONTRIBUTO AI CONSORZI DI BONIFICA PER TUTTI I PROPRIETARI

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

7Il Veneto in primo piano

Non è solo la mancanza d’acqua a pre-occupare perché un’altra minaccia arri-va dal mare, soprattutto per il Polesine

e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fi umi durante i pe-riodi di magra. L’assenza di piogge e la scar-sità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’ac-qua salata può risalire anche per diversi chilo-metri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fi ume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insuffi ciente perché possa funzionare lo sbarramento antisale po-sto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giu-riolo – Il Veneto sta dando un brutto esem-pio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro terri-torio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifi ca dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’ac-qua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse Brenta-Bacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giu-seppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifi ca Adige Euganeo - abbiamo già pronto e fi nanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fi umi in secca e “brucia” le colture

IL CASO

Tassa sulla bonifi ca, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifi ca per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non

funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifi ca vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifi ca per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano di-rettamente in fi umi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.

TORNA IL CONTRIBUTO AI CONSORZI DI BONIFICA PER TUTTI I PROPRIETARI

252525Il Veneto in primo piano

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8 Il Veneto in primo piano

Vivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pe-

sante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei fi gli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fi ne del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensio-nati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidi-tà civile (210 mila). E poi: le pensioni ero-gate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati vene-ti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano es-sere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a benefi ciare dell’a-deguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografi ci) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbia-mo avuto – spiega Don Dino Pistolato di-rettore di Caritas Venezia – tanti casi in tut-ta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in que-sto momento di crisi l’unica risorsa per tan-te giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di esse-re un dramma, oltre che per loro, anche per i fi gli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affi tto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

di Alessandro Abbadir

Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei fi gli disoccupati con bimbi piccoli

Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema diffi coltà

Pensionati sempre più tartassati

Problema esodati, il governo pro-mette una solu-

zione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incer-to, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno acce-dervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro deci-ne di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diver-se ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfi orare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero.

Problema esodatiSI CERCA UNA SOLUZIONE

A.A.

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8 Il Veneto in primo piano

Vivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pe-

sante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei fi gli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fi ne del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensio-nati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidi-tà civile (210 mila). E poi: le pensioni ero-gate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati vene-ti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano es-sere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a benefi ciare dell’a-deguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografi ci) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbia-mo avuto – spiega Don Dino Pistolato di-rettore di Caritas Venezia – tanti casi in tut-ta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in que-sto momento di crisi l’unica risorsa per tan-te giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di esse-re un dramma, oltre che per loro, anche per i fi gli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affi tto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

di Alessandro Abbadir

Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei fi gli disoccupati con bimbi piccoli

Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema diffi coltà

Pensionati sempre più tartassati

Problema esodati, il governo pro-mette una solu-

zione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incer-to, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno acce-dervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro deci-ne di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diver-se ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfi orare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero.

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11Voci da palazzo

Esprime soddisfazione il con-sigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del

Consiglio veneto di un proprio emendamento alla fi nanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifi ci derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplifi cazione amministrativa, che consente fi nalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento.

Andrea Bassi, Lega Nord NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

Soddisfatti e non

“Nonostante le ristrettez-ze economiche spiega Corazzari - abbiamo

cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcu-ni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospeda-le Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno signifi cativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifi ca dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime.

Cristiano Corazzari, Lega NordDIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“Prima i veneti” era uno degli slogan usati dal presidente Luca Zaia durante la campagna elettorale. Durante le fasi che hanno portato

all’approvazione della legge fi nanziaria e del bilancio previsionale per il 2012, è stato usato come un fa-stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il Veneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato lungo anche a causa del quadro economico fi nanziario nazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun-que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem-pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia-menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi-parare i costi del difensore civico e del difensore dei minori a quelli delle fi gure apicali di enti regionali o di società controllate. Insomma spendere meno o risparmiare di più? Con le idiosincrasie politiche non è sempre possibile spigare le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur-genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, anzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci-vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia di compartecipazione regionale all’Iva, è rima-sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo gran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes-

sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritor-no del tributo ai consorzi di Bonifi ca c’è stato addirittura uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo compagno di partito Maurizio Conte che ne ha propo-sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fi no

al triennio 2013-2015 le ridu-zioni del pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali in scadenza a fi ne 2012, la mag-gioranza che guida la Regione ha scelto di non incassare una bella cifra per i prossimi anni. Infatti,

alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mi-lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare per destinarla alle aziende in diffi coltà. “Esisteva l’idea di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole im-prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che im-bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”.

Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifi ca anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno benefi ciare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge fi nanziaria e quello le-gato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripar-tizione delle risorse fi nanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affi da ad una commissione tecnica lo studio della defi -nizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il di-battito, dunque, è destinato a continuare.

di Mauro Gambin

Consiglio regionale Approvata la legge fi nanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli

“Siamo riusciti a garantire la sopravvi-

venza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad an-dare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il com-mento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come ri-chiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giun-ta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sen-sibilizzazione dei giovani”.

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“Il contributo che il Pd ha dato a questa fi nan-ziaria è importatnte –

spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua fi rma tale cifra non compariva nemmeno e che il fi nanziamento è arrivato grazie a un emendamento fi rmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifi ci scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organiz-zata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confi di, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affi tti”.

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

Laura Puppato, Pd

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini

Graziano Azzalin, Pd

“E’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condi-

zioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dia-logando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commis-sione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stan-ziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.

Carlo Alberto Tesserin, Pdl “BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

Maglia nera per il Veneto, il Consiglio al voto per ultimo

“La bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei la-voratori da parte di un inedito asse

Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta re-gionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obietti-vo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo dif-ferenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infi ne, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

Marino Zorzato, Pdl

28 Voci da palazzo2828 Voci da palazzo 10 Intorno a noi

Antonio Tamiazzo di Montecchio Mag-giore a capodanno di quest’anno ha deciso di farla fi nita. Qualche giorno

dopo Umberto Ventura di San Giorgio del-le Pertiche ha scelto di compiere lo stesso gesto. Il 9 marzo sulle pagine dei giornali veneti è comparso il nome di Ivano Polita di Noventa di Piave seguito a distanza di ap-pena undici giorni da quello del bellunese Giampietro Benvegnù.

Li chiamavano imprenditori ma prima di tutto erano e restano uomini. Cinquan-ta, secondo i calcoli della Cgia di Mestre che dall’inizio della crisi hanno visto nau-fragare la loro attività, impotenti davanti all’insensibilità della banche a concedere loro credito e all’indifferenza delle regole europee che non permettono agli enti locali di pagare le prestazioni già ottenute.

Per questo, si dice, hanno compiuto il gesto estremo. Ed infatti secondo i dati di Bankitalia da novembre a dicembre 2011 sono stati accordati 2,7 miliardi di euro in meno alle imprese regionali, mentre secon-do quelli di Unioncamere ammontano a circa 900 milioni i crediti verso la pubblica amministrazione che l’intero sistema delle Pmi matura ogni anno ma che non vengo-

no corrisposti a causa del patto di stabilità. Se al quadro generale creato dalla

crisi aggiungiamo anche che la locomoti-va del Nord Est ha esaurito la sua spinta propulsiva già da qualche anno, a causa di mancanze strutturali dovute: al calo de-mografi co; alla carenza di lavoratori locali; alla gestione familiare delle imprese, alla diffi coltà nel passaggio generazionale; alla saturazione di una campagna progressiva-mente urbanizzata e senza più spazi per le infrastrutture, si comprende perché Marco Paccagnella di Federcontribuenti parla di una sfi da che per il futuro “non riguarda più la competitività ma la sopravvivenza”. Ne è convinto anche Giuseppe Bortulussi. della Cgia di Mestre: “Sicuramente – ha spiegato - qualcosa si è rotto. Quando fa-miglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto non c’è più nessuna distinzione di ruoli. Il lavoro, è vissuto come un valore

di Mauro Gambin

Camon: “C’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare”

Tragedia e impresa Dall’inizio della crisi 50 imprenditori si sono tolti la vita

Le ragioni dei suicidi nel dna dei veneti

in grado di garantire il benessere senza il quale non si può vivere”.

Non c’è dubbio che la società veneta sia laburista, ossia che fortemente si iden-tifi ca con il lavoro. Infatti, come conferma uno studio della Fondazione Nordest, il 53,4% dei veneti vede nel lavoro il carat-tere che contraddistingue i suoi conterranei ed è dunque ovvio che in questo momento di crisi rappresenti la preoccupazione princi-pale della popolazione. “La sparizione del lavoro diventa spartizione della vita – ha dichiarato Ferdinado Camon in un’intervi-sta a Linkiesta – quando l’azienda entra in crisi il padrone soffre a dismisura il non poter pagare i suoi dipendenti e vederli in ristrettezze. Una buona parte dei suicidi è avvenuta anche per questa ragione. Non è una ragione marxiana che sta nell’eco-nomia. È una ragione freudiana che sta nel sentimento”. Anche Ilvo Diamanti se ne era accorto nel lontano 1996 quando in un’intervista a Gian Antono Stella ave-va confi dato il pericolo di un’idolatria del produttivismo. “Occorre fare attenzione – spiegava – il denaro sta diventando il nuovo dio”. “Siamo nel cuore del Veneto – spiegava ancora Camon in un suo edito-riale - la morale cattolica è piantata profon-damente fi no ad insorgere e dirci: “Ridurre lo spazio della vita all’azienda è un errore della cultura imprenditoriale”. Ma qui c’è una cosa delicata da capire, ed è la specia-lissima natura dell’imprenditore di questa parte d’Italia: c’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare. Non è questione di soldi, ma di vita”.

2,7 miliardi di euro il taglio al credito rivolto alle imprese regionali

Le Pmi vantano crediti per 900 milioni. Non vengono corrisposti a causa del patto di stabilità

Page 29: La Piazza della Bassapadovana - 2012mrz n34

11Voci da palazzo

Esprime soddisfazione il con-sigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del

Consiglio veneto di un proprio emendamento alla fi nanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifi ci derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplifi cazione amministrativa, che consente fi nalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento.

Andrea Bassi, Lega Nord NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

Soddisfatti e non

“Nonostante le ristrettez-ze economiche spiega Corazzari - abbiamo

cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcu-ni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospeda-le Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno signifi cativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifi ca dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime.

Cristiano Corazzari, Lega NordDIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“Prima i veneti” era uno degli slogan usati dal presidente Luca Zaia durante la campagna elettorale. Durante le fasi che hanno portato

all’approvazione della legge fi nanziaria e del bilancio previsionale per il 2012, è stato usato come un fa-stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il Veneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato lungo anche a causa del quadro economico fi nanziario nazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun-que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem-pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia-menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi-parare i costi del difensore civico e del difensore dei minori a quelli delle fi gure apicali di enti regionali o di società controllate. Insomma spendere meno o risparmiare di più? Con le idiosincrasie politiche non è sempre possibile spigare le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur-genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, anzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci-vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia di compartecipazione regionale all’Iva, è rima-sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo gran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes-

sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritor-no del tributo ai consorzi di Bonifi ca c’è stato addirittura uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo compagno di partito Maurizio Conte che ne ha propo-sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fi no

al triennio 2013-2015 le ridu-zioni del pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali in scadenza a fi ne 2012, la mag-gioranza che guida la Regione ha scelto di non incassare una bella cifra per i prossimi anni. Infatti,

alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mi-lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare per destinarla alle aziende in diffi coltà. “Esisteva l’idea di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole im-prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che im-bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”.

Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifi ca anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno benefi ciare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge fi nanziaria e quello le-gato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripar-tizione delle risorse fi nanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affi da ad una commissione tecnica lo studio della defi -nizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il di-battito, dunque, è destinato a continuare.

di Mauro Gambin

Consiglio regionale Approvata la legge fi nanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli

“Siamo riusciti a garantire la sopravvi-

venza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad an-dare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il com-mento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come ri-chiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giun-ta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sen-sibilizzazione dei giovani”.

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“Il contributo che il Pd ha dato a questa fi nan-ziaria è importatnte –

spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua fi rma tale cifra non compariva nemmeno e che il fi nanziamento è arrivato grazie a un emendamento fi rmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifi ci scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organiz-zata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confi di, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affi tti”.

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

Laura Puppato, Pd

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini

Graziano Azzalin, Pd

“E’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condi-

zioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dia-logando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commis-sione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stan-ziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.

Carlo Alberto Tesserin, Pdl “BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

Maglia nera per il Veneto, il Consiglio al voto per ultimo

“La bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei la-voratori da parte di un inedito asse

Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta re-gionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obietti-vo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo dif-ferenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infi ne, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

Marino Zorzato, Pdl

10 Intorno a noi

Antonio Tamiazzo di Montecchio Mag-giore a capodanno di quest’anno ha deciso di farla fi nita. Qualche giorno

dopo Umberto Ventura di San Giorgio del-le Pertiche ha scelto di compiere lo stesso gesto. Il 9 marzo sulle pagine dei giornali veneti è comparso il nome di Ivano Polita di Noventa di Piave seguito a distanza di ap-pena undici giorni da quello del bellunese Giampietro Benvegnù.

Li chiamavano imprenditori ma prima di tutto erano e restano uomini. Cinquan-ta, secondo i calcoli della Cgia di Mestre che dall’inizio della crisi hanno visto nau-fragare la loro attività, impotenti davanti all’insensibilità della banche a concedere loro credito e all’indifferenza delle regole europee che non permettono agli enti locali di pagare le prestazioni già ottenute.

Per questo, si dice, hanno compiuto il gesto estremo. Ed infatti secondo i dati di Bankitalia da novembre a dicembre 2011 sono stati accordati 2,7 miliardi di euro in meno alle imprese regionali, mentre secon-do quelli di Unioncamere ammontano a circa 900 milioni i crediti verso la pubblica amministrazione che l’intero sistema delle Pmi matura ogni anno ma che non vengo-

no corrisposti a causa del patto di stabilità. Se al quadro generale creato dalla

crisi aggiungiamo anche che la locomoti-va del Nord Est ha esaurito la sua spinta propulsiva già da qualche anno, a causa di mancanze strutturali dovute: al calo de-mografi co; alla carenza di lavoratori locali; alla gestione familiare delle imprese, alla diffi coltà nel passaggio generazionale; alla saturazione di una campagna progressiva-mente urbanizzata e senza più spazi per le infrastrutture, si comprende perché Marco Paccagnella di Federcontribuenti parla di una sfi da che per il futuro “non riguarda più la competitività ma la sopravvivenza”. Ne è convinto anche Giuseppe Bortulussi. della Cgia di Mestre: “Sicuramente – ha spiegato - qualcosa si è rotto. Quando fa-miglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto non c’è più nessuna distinzione di ruoli. Il lavoro, è vissuto come un valore

di Mauro Gambin

Camon: “C’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare”

Tragedia e impresa Dall’inizio della crisi 50 imprenditori si sono tolti la vita

Le ragioni dei suicidi nel dna dei veneti

in grado di garantire il benessere senza il quale non si può vivere”.

Non c’è dubbio che la società veneta sia laburista, ossia che fortemente si iden-tifi ca con il lavoro. Infatti, come conferma uno studio della Fondazione Nordest, il 53,4% dei veneti vede nel lavoro il carat-tere che contraddistingue i suoi conterranei ed è dunque ovvio che in questo momento di crisi rappresenti la preoccupazione princi-pale della popolazione. “La sparizione del lavoro diventa spartizione della vita – ha dichiarato Ferdinado Camon in un’intervi-sta a Linkiesta – quando l’azienda entra in crisi il padrone soffre a dismisura il non poter pagare i suoi dipendenti e vederli in ristrettezze. Una buona parte dei suicidi è avvenuta anche per questa ragione. Non è una ragione marxiana che sta nell’eco-nomia. È una ragione freudiana che sta nel sentimento”. Anche Ilvo Diamanti se ne era accorto nel lontano 1996 quando in un’intervista a Gian Antono Stella ave-va confi dato il pericolo di un’idolatria del produttivismo. “Occorre fare attenzione – spiegava – il denaro sta diventando il nuovo dio”. “Siamo nel cuore del Veneto – spiegava ancora Camon in un suo edito-riale - la morale cattolica è piantata profon-damente fi no ad insorgere e dirci: “Ridurre lo spazio della vita all’azienda è un errore della cultura imprenditoriale”. Ma qui c’è una cosa delicata da capire, ed è la specia-lissima natura dell’imprenditore di questa parte d’Italia: c’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare. Non è questione di soldi, ma di vita”.

2,7 miliardi di euro il taglio al credito rivolto alle imprese regionali

Le Pmi vantano crediti per 900 milioni. Non vengono corrisposti a causa del patto di stabilità

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Page 30: La Piazza della Bassapadovana - 2012mrz n34

12 Cultura veneta

Intervista a Vittoria Chierici

Nell’ambito della fase organizzativa della mostra “Variazioni, riproposizio-ni, modifi che” di Budrio (Bologna)

presso le Torri dell’Acqua, fi no al 5 maggio, l’intervista con l’artista poliedrica Vittoria Chierici è diventato d’attualità grazie ad una notizia: da Firenze, Palazzo Vecchio, sono stati rilevati dei pigmenti sottostanti l’affre-sco di Vasari compatibili con colori usati da Leonardo Da Vinci in diverse opere e di con-seguenza nella “Battaglia di Anghiari” del 1503, che per l’incompiutezza complessiva fu coperta nel 1557 dagli affreschi Vasariani. Il richiamo dunque è d’obbligo e all’artista chiediamo: qual è stato il fascino che ha tro-vato in tale scena di battaglia?

Nel 1996 ho iniziato a studiare la vicen-da della Battaglia di Anghiari, un murale di Leonardo da Vinci perduto nel tempo, mai completamente realizzato dallo stesso Leo-nardo. Ho portato avanti questa ricerca per quasi dieci anni, cercando di capire quale

fosse stato il progetto compositivo di Leonar-do. Avevo appena terminato due anni prima gli studi di cinema e questo mi ha aiutata a costruire un contesto quasi cinematografi co. Ho posizionato gli episodi della Battaglia tratte dai disegni originali di Leonardo come se fossero state scene di un fi lm, utilizzando la fotografi a e non la prospettiva per dare al mio dipinto profondità di campo.

Non ho mai avuto un vero rapporto con la storia del Rinascimento, per quanto cerchi nel mio lavoro un tipo di semplicità che si può defi nire classica, ma è un’idea molto generica e non propriamente del rinasci-mento. Nel ciclo sulla Battaglia di Anghiari, volevo dare un signifi cato emblematico alla guerra, passando attraverso un’icona famosa e sfortunata come quella rappresentata da quest’opera incompiuta. Mi sono divertita a usare tecniche digitali assieme alla pittura gestuale.

Non ho interpretato le fi gure Leonardo,

ho ingrandito i disegni originali per poterli spostare da un piano all’altro della superfi cie pittorica, seguendo non certo l’istinto, ma gli studi compiuti dagli studiosi vinciani sulla ri-costruzione della Battaglia. In fondo, è stato tra i miei lavori, quello più teorico. Va detto, che nella storia dell’arte le battaglie rappre-sentano anche delle scuole stilistiche e que-sto mio sviluppo lungo il percorso della Bat-taglia di Anghiari, mi ha dato l’opportunità di mettere in relazione tra loro tecniche diverse, vecchie e nuove. Quando sono in Italia, mi è quasi impossibile non “vedere” la tradizione. Il passato è ovunque, nel cibo, per le strade. Persino negli astrattisti milanesi.

Si nota dalla composizione, dalla divisio-ne dello spazio, dall’eleganza delle forme. Le battaglie nascono da questo atteggiamen-to, ma anche dal mio passato personale. E’ impensabile per me esprimermi solo in un modo autobiografi co su una solida piattafor-ma storica.

L’Anghiari leonardesco ritrovato e reinterpretatoVittoria

Chierici

Il Museo Correr di Venezia fi no all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo

il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire, una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande even-to. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Girasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeg-gia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata poi dal soggiorno a Ravenna, per il suo “periodo d’oro”. Storicamente la “Secessione” nasce tra 1800 e ‘900 con grandi trasformazioni politico, sociali ed economiche. Un periodo di sentite e forti contraddi-zioni dove la mentalità ottocentesca s’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che anticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wa-gner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifi uto di quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un

linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di fi gure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi con le arti fi gurative e decorative e il focus su Hoffmann,

architetto e interior design, vuole dimostrare proprio quest’aspetto. L’esposizione che ne deriva, si articola nell’evoluzione storica del movimento con documenti e opere di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, Match, Hoffmann e altri. Grande im-

patto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso va-lido e interessante nell’anno in cui tutto il mondo reclama opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.

di Alain Chivailò

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte

Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri KlimtNella sede di moda e sperimen-

tazione d’arte di Venezia, ossia Palazzo Fortuny, fi no al 26 giugno

è in essere un’esaustiva mostra dedicata a Diana Vreeland (Parigi 1903 – New York 1989) donna poliedrica, complessa e originale del mondo del fashion. Un percorso per interpretare il suo pensiero e relativo stile fornendo varie letture: “Diana Vreeland after Diana Vreeland”. Tre sono i cardini della sua carriera nella moda: nel 1936 è scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel, iniziando così la collabo-razione con la rivista “Harper’s Bazaar” di cui diventa fashion editor nel 1939. Dal 1962 lavora per Vogue America, passando quasi subito alla direzione, fi no al 1971. L’anno successivo entra nel Metropolitan Museum of Art di New York presso il Costume Institute in qualità di consulente speciale. Il percorso espositivo tocca queste diverse fasi con documenti personali, pubblicazioni e vestiti di Yves Saint Laurent, Givenchy, Balenciaga, Chanel, Schiapparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Balletts. Le sue sentenze e diktat sono conosciuti come “non amo il narcisismo, ma approvo la vanità”, “la maggiore volgarità è qualsiasi imitazione della giovinezza e della bellezza”, “perché non trasformare la vostra pelliccia d’ermellino in un accappatoio?”, “il bikini è l’invenzione più importante dopo la bomba atomica” e infi ne “l’eleganza è rifi utare”. Vivace, brillante, carismatica ha introdotto argomenti inesplorati per l’epoca come il benessere, la cura del corpo e della pelle, la chirurgia plastica, traducendo ai più un mondo della moda in continuo cambiamento. Il noto fotografo Richard Avedon, che collaborò con la Vreeland a Harper’s Bazaar, di lei disse: “Diana è vissuta per un’immaginazione governata dalla disciplina. Nessuno l’ha eguagliata”.

A PALAZZO FORTUNYIl fashion dalla Vreeland

Al.Ch.

Per Klimt Venezia fu il suo primo viaggio all’estero. Rimase folgorato da San Marco

Alcuni suoi cicli pittorici: le stelle, le coca-cola, i fi ori. Una breve disamina. Molti cicli sono pensati come processi, come giochi mentali che si evolvono nel tempo anche tecnicamente. Sono nati negli anni ‘80 e c’è l’infl uenza della Pop Art e del minimalismo

con uno spirito ludico tipico di Alighiero Bo-etti. Tutti questi argomenti hanno un nesso con la storia e si ripetono per anni oltre ad appartenere a un’unica installazione come i 10 pezzi Coca Cola Classic e le Stelle di Galla Placidia.

30 Cultura veneta3030 Cultura veneta

Page 31: La Piazza della Bassapadovana - 2012mrz n34

12 Cultura veneta

Intervista a Vittoria Chierici

Nell’ambito della fase organizzativa della mostra “Variazioni, riproposizio-ni, modifi che” di Budrio (Bologna)

presso le Torri dell’Acqua, fi no al 5 maggio, l’intervista con l’artista poliedrica Vittoria Chierici è diventato d’attualità grazie ad una notizia: da Firenze, Palazzo Vecchio, sono stati rilevati dei pigmenti sottostanti l’affre-sco di Vasari compatibili con colori usati da Leonardo Da Vinci in diverse opere e di con-seguenza nella “Battaglia di Anghiari” del 1503, che per l’incompiutezza complessiva fu coperta nel 1557 dagli affreschi Vasariani. Il richiamo dunque è d’obbligo e all’artista chiediamo: qual è stato il fascino che ha tro-vato in tale scena di battaglia?

Nel 1996 ho iniziato a studiare la vicen-da della Battaglia di Anghiari, un murale di Leonardo da Vinci perduto nel tempo, mai completamente realizzato dallo stesso Leo-nardo. Ho portato avanti questa ricerca per quasi dieci anni, cercando di capire quale

fosse stato il progetto compositivo di Leonar-do. Avevo appena terminato due anni prima gli studi di cinema e questo mi ha aiutata a costruire un contesto quasi cinematografi co. Ho posizionato gli episodi della Battaglia tratte dai disegni originali di Leonardo come se fossero state scene di un fi lm, utilizzando la fotografi a e non la prospettiva per dare al mio dipinto profondità di campo.

Non ho mai avuto un vero rapporto con la storia del Rinascimento, per quanto cerchi nel mio lavoro un tipo di semplicità che si può defi nire classica, ma è un’idea molto generica e non propriamente del rinasci-mento. Nel ciclo sulla Battaglia di Anghiari, volevo dare un signifi cato emblematico alla guerra, passando attraverso un’icona famosa e sfortunata come quella rappresentata da quest’opera incompiuta. Mi sono divertita a usare tecniche digitali assieme alla pittura gestuale.

Non ho interpretato le fi gure Leonardo,

ho ingrandito i disegni originali per poterli spostare da un piano all’altro della superfi cie pittorica, seguendo non certo l’istinto, ma gli studi compiuti dagli studiosi vinciani sulla ri-costruzione della Battaglia. In fondo, è stato tra i miei lavori, quello più teorico. Va detto, che nella storia dell’arte le battaglie rappre-sentano anche delle scuole stilistiche e que-sto mio sviluppo lungo il percorso della Bat-taglia di Anghiari, mi ha dato l’opportunità di mettere in relazione tra loro tecniche diverse, vecchie e nuove. Quando sono in Italia, mi è quasi impossibile non “vedere” la tradizione. Il passato è ovunque, nel cibo, per le strade. Persino negli astrattisti milanesi.

Si nota dalla composizione, dalla divisio-ne dello spazio, dall’eleganza delle forme. Le battaglie nascono da questo atteggiamen-to, ma anche dal mio passato personale. E’ impensabile per me esprimermi solo in un modo autobiografi co su una solida piattafor-ma storica.

L’Anghiari leonardesco ritrovato e reinterpretatoVittoria

Chierici

Il Museo Correr di Venezia fi no all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo

il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire, una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande even-to. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Girasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeg-gia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata poi dal soggiorno a Ravenna, per il suo “periodo d’oro”. Storicamente la “Secessione” nasce tra 1800 e ‘900 con grandi trasformazioni politico, sociali ed economiche. Un periodo di sentite e forti contraddi-zioni dove la mentalità ottocentesca s’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che anticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wa-gner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifi uto di quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un

linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di fi gure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi con le arti fi gurative e decorative e il focus su Hoffmann,

architetto e interior design, vuole dimostrare proprio quest’aspetto. L’esposizione che ne deriva, si articola nell’evoluzione storica del movimento con documenti e opere di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, Match, Hoffmann e altri. Grande im-

patto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso va-lido e interessante nell’anno in cui tutto il mondo reclama opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.

di Alain Chivailò

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte

Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri KlimtNella sede di moda e sperimen-

tazione d’arte di Venezia, ossia Palazzo Fortuny, fi no al 26 giugno

è in essere un’esaustiva mostra dedicata a Diana Vreeland (Parigi 1903 – New York 1989) donna poliedrica, complessa e originale del mondo del fashion. Un percorso per interpretare il suo pensiero e relativo stile fornendo varie letture: “Diana Vreeland after Diana Vreeland”. Tre sono i cardini della sua carriera nella moda: nel 1936 è scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel, iniziando così la collabo-razione con la rivista “Harper’s Bazaar” di cui diventa fashion editor nel 1939. Dal 1962 lavora per Vogue America, passando quasi subito alla direzione, fi no al 1971. L’anno successivo entra nel Metropolitan Museum of Art di New York presso il Costume Institute in qualità di consulente speciale. Il percorso espositivo tocca queste diverse fasi con documenti personali, pubblicazioni e vestiti di Yves Saint Laurent, Givenchy, Balenciaga, Chanel, Schiapparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Balletts. Le sue sentenze e diktat sono conosciuti come “non amo il narcisismo, ma approvo la vanità”, “la maggiore volgarità è qualsiasi imitazione della giovinezza e della bellezza”, “perché non trasformare la vostra pelliccia d’ermellino in un accappatoio?”, “il bikini è l’invenzione più importante dopo la bomba atomica” e infi ne “l’eleganza è rifi utare”. Vivace, brillante, carismatica ha introdotto argomenti inesplorati per l’epoca come il benessere, la cura del corpo e della pelle, la chirurgia plastica, traducendo ai più un mondo della moda in continuo cambiamento. Il noto fotografo Richard Avedon, che collaborò con la Vreeland a Harper’s Bazaar, di lei disse: “Diana è vissuta per un’immaginazione governata dalla disciplina. Nessuno l’ha eguagliata”.

A PALAZZO FORTUNYIl fashion dalla Vreeland

Al.Ch.

Per Klimt Venezia fu il suo primo viaggio all’estero. Rimase folgorato da San Marco

Alcuni suoi cicli pittorici: le stelle, le coca-cola, i fi ori. Una breve disamina. Molti cicli sono pensati come processi, come giochi mentali che si evolvono nel tempo anche tecnicamente. Sono nati negli anni ‘80 e c’è l’infl uenza della Pop Art e del minimalismo

con uno spirito ludico tipico di Alighiero Bo-etti. Tutti questi argomenti hanno un nesso con la storia e si ripetono per anni oltre ad appartenere a un’unica installazione come i 10 pezzi Coca Cola Classic e le Stelle di Galla Placidia.

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Page 32: La Piazza della Bassapadovana - 2012mrz n34

QUESTO ASPETTO, soprattutto in questo periodo di crisi, è molto importante e deli-cato: spesso sento persone che rinunciano ad andare in piscina o palestra per i costi proibitivi.

Per un mensile in PALESTRA si può an-dare dai 35 euro ai 55 o 65 euro a secon-da dei corsi e delle attività scelte: CI SONO PALESTRE CHE TI OFFRONO corsi a soli 30 euro (però ti FANNO SOTTTOSCRIVERE abbonamenti di 6 mesi o 1 anno, e quindi ti fanno spendere 180-200 euro + la quota di iscrizione), altre che ti CHIEDONO 55-60 EURO al mese per un corso di sole 2 volte

alla settimana, altre che con 35-40 euro ti offrono pacchetti fl essibili (ATTENZIONE AI RECUPERI: già abbiamo poca voglia di fare fatica e vorremo spendere poco, se poi le lezioni perse non te le fanno recuperare è meglio rinunciare. LA SCELTA DEVE TENER CONTO ANCHE DI QUESTO: I RECUPERI DELLE LEZIONI PERSE).

IN PISCINA, si può passare da un corso che costa 35-45 euro al mese ai 70 euro.

IL SOLITO CONSIGLIO è: chiedi di PROVARE GRATUITAMENTE, confronta pri-ma i prezzi e la bravura degli insegnanti, verifi ca SE LE LEZIONI PERSE le puoi RECU-

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vana) di PISCINE (Casale di Scodosia, Montagnana, Este, Monselice) ce ne sono, Palestre anche (Casale di Scodosia, Este, Montagnana), per cui, un giro di telefonate per confrontare LE TARIFFE – recuperi-quote iscrizioni e tipologia di corsi ed orari, e poi VIA A PROVARE GRATUITAMENTE: alla fi ne però mi raccomando, ISCRIVITI AD UN CORSO, perche L’ESTATE STA ARRINADO più veloce di quello che credi.

BUON FITNESS A TUTTI

RRRRRRUBRICHEUBRICHEUBRICHE

BELLO! MA ORA CHE FARE? POSSIBILE NON CI SIA UNA SCORCIATOIA?

Il benessere fi sico e psico fi sico è qualco-sa che si crea nel tempo, seguendo uno stile di vita, una sana e corretta alimentazione (che non signifi ca PRIVARSI DEL CIBO, anzi, mangiare, anche più volte al giorno, ma con testa), e facendo MOVIMENTO e SPORT. Molti studi medici hanno ormai dimostrato come lo SPORT aiuti a stare meglio ed a vivere meglio, essere più ATTIVI e meno stan-chi nel lavoro e nella vita di relazione, aiu-ta AD INVECCHIARE PIU’ LENTAMENTE (purtroppo non a rin-giovanire), insomma fa bene.

Ed anche nei bambini e ragazzi, chi fa sport è un ragazzo più dinamico, attivo,sveglio ed energico anche nella vita.

MA VENIAMO A NOI, I KG? Come fac-cio in 2 mesi a dimagrire o riprendermi una forma fi sica decente?

ECCO ALCUNI CONSIGLI:- inizia a fare sport! sembra una banali-

tà, ma è la cosa più importante.- QUALE SPORT? in PISCINA: nuoto-

acquagym-hydrobike , sono tutte ATTIVITA’ che sia per il tipo di sforzo e per l’ambiente (acqua) aiutano sia a bruciare grassi che a tonifi care.

IN PALESTRA: corsi aerobici per PERDE-RE KG e quindi scendere di peso ( step-fi t boxe, spinning, walking, circuiti) e se devo solo rassodare, CORSI MIRATI: BODY TO-NIK-BODY SCULPT, GAG, PILATES (si, il PI-LATES) ma anche HYDROBIKE (piscina) che hanno tutti come obiettivo il rassodamento locale e mirato.

- QUANTO DEVO ANDARE IN PALE-STRA o in PISCINA? intanto inizia! La cosa ideale sarebbe un pacchetto di 3 sedute settimanali; se devi perdere peso, 2 giorni alla settimana di un CORSO AEROBICO ed uno di Tonifi cazione mirata, oppure 2 giorni di nuoto ed uno di CIRCUITO IN ACQUA, MENTRE se devi per lo più TONIFICARE e

togliere la” pancetta “ che si è formata in questi mesi invernali, 3 giorni di corsi tonifi -canti, magari diversi tra di loro. Se poi abbi-nate anche la possibilità di andare in palestra con una scheda libera o in piscina per il nuoto libero, è il TOP.

- CAMMINARE ed ANDARE IN BICI-CLETTA nel tempo libero o per andare a la-vorare (e se lavorate lontano, parcheggiare

ad 1 km dal posto di lavoro e farsi una passeggiata ogni mattina), aiuta il programma di alle-namento fi sico.

- PER QUANTO TEMPO: inizia subi-to (marzo o aprile), e segui il percorso almeno per 3 mesi ( ap r i l e -magg i o -giugno), poi con l’arrivo del caldo, cerca di mantenere

qualche ora di palestra (magari in orari SE-RALI Più FRESCHI) oppure passa ai corsi in piscina (ACQUAGYM o hydrobike) che in ESTATE sono anche più divertenti e meno pesanti, ma non ti fermare. Poi, una dieta sana ed equilibrata (UN CONSIGLIO da un dietista o dietologo è sempre utile, anche se non si deve dimagrire), molta acqua e frutta, faranno il resto.

E PER CHI NON HA TEMPO?

Lo dico sempre che , se si vuole, il tem-po si trova sempre; detto ciò,per chi NON HA TEMPO o non vuole andare in palestra, un oretta di camminata alla sera o di corsa (20 minuti) una sera si ed una no, qualche eser-cizio per la pancia (addominali), per i fi anchi ed i glutei fatti in casa, aiutano. Spesso però chi ricorre al FAI DA TE si stanca perche fatto da soli o si annoia con il passare dei giorni se non ALTAMENTE MOTIVATO, perche noiso e monotono, per cui, anche se MI RIPETO, il consiglio è sempre quello di recarsi in centri sportivi dove si può anche conoscere persone nuove ed essere seguiti e farsi consigliare DA VERI ESPERTI DEL SETTORE.

BENE, ORA CHE MI SONO CON-VINTO, QUANTO MI COSTERA’ TUTTO CIO’?

info: >[email protected] < >www.canovasport.it<

Rubrica curata dal prof. Canova Marco, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia

Con l’estate alle porte ritorna l’incubo... kili di troppo

PIU’ LENTAMENTE(purtroppo non a rin-giovanire), insomma

ad 1 km dal posto di lavoro e farsi una passeggiata ogni mattina), aiuta il programma di alle-namento fi sico.

TEMPOto (marzo o aprile), e segui il percorso almeno per 3 mesi ( ap r i l e -magg i o -giugno), poi con l’arrivo del caldo, cerca di mantenere

qualche ora di palestra (magari in orari

ARRIVANO I PRIMI CALDI. ARRIVANO LE PRIME PASSEG-GIATE IN MAGLIETTA A MANI-CHE CORTE, ED ECCO CHE CI ACCORGIAMO CHE QUALCHE KILETTO IN PIÙ È APPARSO. CHE FARE? LE MAGIE NON ESI-STONO, E COME HO GIÀ DETTO

IN ALTRI ARTICOLI, LA SALUTE ED IL BENESSERE FISICO SI COSTRUISCONO NEL TEMPO, NEI MESI, CON TANTO ALLENA-MENTO, COSTANZA E DEDIZIONE AD UNO O PIÙ SPORT CHE PIACCIONO, FANNO DIVERTIRE E MAGARI CI DIANO UN RISULTA-TO FISICO CHE VOGLIAMO.

MarcoCanova

Trucchi, metodi e rimedi per recuperare la forma persa in inverno

Page 33: La Piazza della Bassapadovana - 2012mrz n34

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Imu tra rincari e aliquote alleggeriteL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

L’ IMU la nuova imposta sostitutiva dell’Ici, introdotta dal decreto «Salva-Italia», è attualmente oggetto di non poche attenzioni da parte degli italiani dato che ha introdotto i cosi detti “moltiplicatori per il valore catastale degli immobili delle categorie produttive”. In particolare negozi e uffi ci vedranno un incremento del valore catastale del 60% e per le imprese del 20%. L’Imu è ancora più severa con l’agricoltura, riportando la tassazione per gli immobili “rurali” e levando le riduzioni sul valore imponibile dei terreni, in particolare di quelli più piccoli. In poche parole le aliquote di riferimento vanno a raddoppiare l’imposta rispetto a quelle della vecchia Ici per quanto riguarda negozi e uffi ci, mentre per i capannoni e gli altri immobili strumentali all’attività d’impresa l’incremento di partenza arriva al 40% e l’imposta si moltiplica di sette-otto volte se parliamo di un terreno agricolo di piccole dimensioni. Adesso, partendo dai valori indicati dalla normativa, i sindaci devono determinare le nuove aliquote IMU, ognuno per il proprio Comune, ma è quasi certo che per recuperare risorse dai tagli già effettuati dallo Stato stanno studiando aumenti di aliquota. In tutt’Italia, cifre alla mano vi sono categorie di contribuenti particolarmente colpite: la prerogativa è di non modifi care ulteriormente le addizionali Irpef, per esempio a Milano, e di concentrare invece tutte le attenzioni sull’ Imu, l’aliquota «ordinaria» (per gli immobili diversi dalle abitazioni principali) che dovrebbe attestarsi al 9,6 per mille! Parlando invece di imprese e spostandoci nella capitale: su un capannone di 2mila

metri quadri in zona industriale a Roma si passera da un’Ici intorno ai 2mila euro a un’Imu sino a quota 40mila! Viste le premesse, dai primi orientamenti delle Amministrazioni appare l’esigenza di differenziare le aliquote Imu. Ora la parola spetta quindi ai Comuni, che sulla carta sembrerebbero avere margini di manovra. Infatti l’art. 13 del DL 201/2011 prevede la facoltà di ridurre l’aliquota fi no al 4 per mille per alcune categorie più penalizzate. Ma quali sono queste categorie? Stiamo parlando degli IMMOBILI LOCATI, dei FABBRICATI APPARTENENTI ALLE IMPRESE e degli IMMOBILI DEI SOGGETTI IRES (imposta sul reddito delle società), che subiscono la penalizzazione derivarne dall’aggravio dell’aliquota del tributo patrimoniale (indeducibile dal reddito di impresa) insieme alla duplicazione con le imposte sui redditi. L’articolo 8 del Digs 23/2011, consente almeno di differenziare le riduzioni di aliquote per categorie di immobili. Si può allora considerare che per “categorie di immobili” si intenda non solo le categorie catastali ma ANCHE LE TIPOLOGIE D’USO cui gli stessi immobili sono destinati. In altre parole, si è dell’avviso che siano legittime le differenziazioni non fondate sulla mera appartenenza ad una categoria catastale. Si deduce quindi che potranno ridurre le aliquote per gli immobili delle imprese artigiane, per quelli delle imprese neo costituite e ancora per gli stabilimenti industriali. Per gli immobili locati, si ritiene senz’altro ammissibile una specifi ca aliquota, anch’essa di vantaggio, per i fabbricati locati con contratti a canone concordato

rispetto a contratti a canone di mercato. In questo caso poi, se non avvenisse una riduzione, è logico pensare che i locatori saranno costretti a riversare tale pesante aggravio di costi sugli inquilini che si vedranno rinnovare e /o stipulare contratti con canoni di locazione più elevati. Al di fuori dei casi delle riduzioni di aliquote previsti da normativa, la differenziazione è ammessa ma conviene una certa cautela. Ad esempio non pare possibile deliberare aliquote diversifi cate a seconda del numero degli immobili posseduti. Difatti le aliquote Imu non sono progressive ma proporzionali e questo limite legislativo non può essere superato dal Comune. Le regole quindi devono ancora essere chiarite, appare chiaro invece che non è fi nanziariamente possibile introdurre aumenti per categorie specifi che, che si trovano ad essere tassate due volte. Infi ne per soggetti che hanno situazioni reddituali o patrimoniali “svantaggiate”, individuate in fase di delibera comunale, sembra opportuno deliberare le riduzioni aggiuntive. Guardando vicino a casa, riportiamo però la soluzione positiva e di valenza sociale adottata dal COMUNE DI VIGONZA (PD), in cui, grazie anche ad uno studio dell’Assessore ai Servizi Sociali Cesare Paggiaro, si è creato un “FONDO DI SOLIDARIETA’ PER L’IMU”, che con l’indispensabile ausilio dei Servizi Sociali contribuisce a destinare dei fondi ai cittadini in disagio fi nanziario. Resta solo da confi dare che anche altre amministrazioni trovino soluzioni altrettanto positive.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Per info su questo articolo [email protected]

Gent.li Lettrici e Lettori, in questa edizione affronterò, seppur brevemente, il delicato quanto complesso e frequente problema inerente la casa coniugale allorquami è stato chiesto di affrontare la questione inerente al reato di stalking, ai suoi presupposti per la confi gurabilità e alla differenza rispetto al rato di maltrattamenti.

AFFARI DI FAMIGLIACasa coniugale - comodato - spese ordinarie e straordinarie di manuntenzione - obbligo di restituzione ai genitori

Cambiol giudice

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio in Porto Tolle

Giannenrico Cocito Notaio in Porto Tolle - Sarò lieto di rispondere ai quesiti dei lettori da inviarmi al seguente indirizzo:[email protected]

Potrebbe essere di una qualche utilità dare conto di alcune recenti novità che lambiscono il mondo dell’agricoltura.Anzitutto, sono state defi nite le modalità applicative per il riconoscimento della ruralità dei fabbricati.Il dato normativo chiarisce che sono attribuite le categorie catastali A/6 e D/10, rispettivamente, alle unità immobiliari ad uso abitativo e a quelle strumentali all’attività agricola, per le quali sussistono i requisiti di ruralità.A benefi cio dei lettori ricordiamo che essi sono sommariamente i seguenti: a) il fabbricato deve essere posseduto dal soggetto titolare del diritto di proprietà o di altro diritto reale sul terreno, ovvero dall’affi ttuario del terreno; b) l’immobile deve essere

utilizzato quale abitazione dai soggetti di cui alla lettera a), sulla base di un titolo idoneo,ovvero da dipendenti esercitanti attività agricole per un numero annuo di giornate lavorative superiore a cento;c) il terreno cui il fabbricato è asservito deve avere superfi cie non inferiore a 10.000 metri quadrati ed essere censito al catasto terreni con attribuzione di reddito agrario;d) il volume di affari derivante da attività agricole del soggetto che conduce il fondo deve risultare superiore alla metà del suo reddito complessivo;e) i fabbricati ad uso abitativo “di lusso” non possono comunque essere riconosciuti rurali. E’ stata inoltre istituita la classe «R», senza determinazione della rendita catastale, per le unità

immobiliari ad uso abitativo censite nella categoria A/6. Per i fabbricati già censiti nel catasto edilizio urbano, la domanda di variazione della categoria catastale per l’attribuzione delle nuove categorie ( A/6 o D/10) dev’essere accompagnata da un’autocertifi cazione. Essa deve contenere la dichiarazione che l’immobile possiede, in via continuativa, a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda, i requisiti di ruralità.I fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni devono essere denunciati al catasto fabbricati entro il 30 novembre 2012.Secondariamente ricordiamo che a partire dal luglio 2011 anche agli imprenditori agricoli in stato di crisi o di insolvenza hanno la possibilità

di accedere alle procedure di cui agli artt. 182-bis (accordi di ristrutturazione dei debiti) e 182-ter (transazione fi scale)

della legge fallimentare (r.d. n. 267/1942), in attesa di una più completa ed organica riforma della materia.

IL NOTAIO

Nuove categorie catastali per i fabbricati rurali e provvedimenti per la crisi del settore agricolo

PSICOLOGIA DEL LAVORO

La motivazione al lavoroDott. Lara Tasso

DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: [email protected]

Leggiamo quotidianamente sui giornali di aziende che chiudono, di lavoratori senza futuro, di uomini e donne che nonostante sforzi e sacrifi ci non trovano un’occupazione, di imprenditori che arrivano a gesti estremi dopo aver tentato con tutte le forze di salvare ciò che avevano creato con impegno e coraggio.In uno scenario di questo tipo chi ha un lavoro se lo tiene ben stretto, ma questo non signifi ca mettere in secondo piano il piacere e il coinvolgimento derivanti dallo svolgere un’attività.Si lavora solo per soldi? Per molti, che mettono la questione economica al primo posto, questa è una domanda retorica, ma la retribuzione non è né il primo né l’unico motivo per cui si lavora.Alcuni teorici individuano, oltre alla motivazione razionale-economica, la motivazione sociale, che spinge a lavorare per far parte di un gruppo, conoscere persone, ottenere uno status nella società, e la motivazione all’autorealizzazione che si basa sul bisogno di curiosità, di

apprendimento, di successo.Non sono poche le persone che sceglierebbero un lavoro anche meno remunerativo, ma meno monotono che permetta loro di imparare, di mettersi alla prova. Basti pensare all’alienazione derivante dal lavoro a catena e da altre attività ripetitive, dove l’uomo è ridotto a macchina per produrre, dove ogni movimento è controllato e registrato. Una parte importante nel lavoro è ricoperta dalla motivazione alla realizzazione (need of achivement) che si basa sul desiderio di creare qualcosa di diffi cile per la conseguente gratifi cazione che ne deriva. Le persone che hanno un alto bisogno di realizzazione tendono a preferire compiti di diffi coltà intermedia, sono in grado di sopportare una gratifi cazione ritardata, tendono a raggiungere gradi elevati d’istruzione e sono più orientati alla speranza piuttosto che al timore.Tra i principali bisogni che si cercano di soddisfare attraverso il lavoro, uno spazio importante riveste la ricerca di successo

e potere. Il bisogno di successo si basa sulla motivazione a fare le cose nel miglior modo possibile per un intrinseco bisogno si affermazione, di perfezione e di eccellenza. Il bisogno di potere è l’esigenza di esercitare ovunque possibile il proprio controllo. Chi ha questo bisogno molto forte ama attrarre l’attenzione altrui su di sé, non teme il confronto e la competizione e mira a occupare posizioni di comando. Molte volte dietro questo bisogno si cela uno stato di disagio e insicurezza interiore che si riduce attraverso la strumentalizzazione degli altri per dimostrare le proprie capacità.La motivazione economica, quindi, fa parte di una schiera molto ampia di motivi che spingono al lavoro e che lo rendono piacevole. Chi lavora soltanto per la retribuzione raggiunge diffi cilmente alti livelli di gratifi cazione dalla propria attività, con conseguenti ripercussioni sulla qualità del proprio lavoro e della propria salute. Molte aziende sono consapevoli di questo, perciò investono sulla motivazione al lavoro dei propri dipendenti puntando sull’affi atamento

nei gruppi di lavoro, sul rendere i compiti interessanti e in grado di soddisfare il bisogno di realizzazione dei collaboratori. Le aziende che investono in questo avranno lavoratori con alti livelli di compliance, ossia attaccamento e coinvolgimento attivo alla realtà per cui lavorano, che si traduce, per esempio, nell’essere sempre puntuali, nel non perdere tempo in inutili conversazioni, nell’avere un atteggiamento corretto e onesto nei confronti del proprio lavoro.

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Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Imu tra rincari e aliquote alleggeriteL’ARCHITETTO

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L’ IMU la nuova imposta sostitutiva dell’Ici, introdotta dal decreto «Salva-Italia», è attualmente oggetto di non poche attenzioni da parte degli italiani dato che ha introdotto i cosi detti “moltiplicatori per il valore catastale degli immobili delle categorie produttive”. In particolare negozi e uffi ci vedranno un incremento del valore catastale del 60% e per le imprese del 20%. L’Imu è ancora più severa con l’agricoltura, riportando la tassazione per gli immobili “rurali” e levando le riduzioni sul valore imponibile dei terreni, in particolare di quelli più piccoli. In poche parole le aliquote di riferimento vanno a raddoppiare l’imposta rispetto a quelle della vecchia Ici per quanto riguarda negozi e uffi ci, mentre per i capannoni e gli altri immobili strumentali all’attività d’impresa l’incremento di partenza arriva al 40% e l’imposta si moltiplica di sette-otto volte se parliamo di un terreno agricolo di piccole dimensioni. Adesso, partendo dai valori indicati dalla normativa, i sindaci devono determinare le nuove aliquote IMU, ognuno per il proprio Comune, ma è quasi certo che per recuperare risorse dai tagli già effettuati dallo Stato stanno studiando aumenti di aliquota. In tutt’Italia, cifre alla mano vi sono categorie di contribuenti particolarmente colpite: la prerogativa è di non modifi care ulteriormente le addizionali Irpef, per esempio a Milano, e di concentrare invece tutte le attenzioni sull’ Imu, l’aliquota «ordinaria» (per gli immobili diversi dalle abitazioni principali) che dovrebbe attestarsi al 9,6 per mille! Parlando invece di imprese e spostandoci nella capitale: su un capannone di 2mila

metri quadri in zona industriale a Roma si passera da un’Ici intorno ai 2mila euro a un’Imu sino a quota 40mila! Viste le premesse, dai primi orientamenti delle Amministrazioni appare l’esigenza di differenziare le aliquote Imu. Ora la parola spetta quindi ai Comuni, che sulla carta sembrerebbero avere margini di manovra. Infatti l’art. 13 del DL 201/2011 prevede la facoltà di ridurre l’aliquota fi no al 4 per mille per alcune categorie più penalizzate. Ma quali sono queste categorie? Stiamo parlando degli IMMOBILI LOCATI, dei FABBRICATI APPARTENENTI ALLE IMPRESE e degli IMMOBILI DEI SOGGETTI IRES (imposta sul reddito delle società), che subiscono la penalizzazione derivarne dall’aggravio dell’aliquota del tributo patrimoniale (indeducibile dal reddito di impresa) insieme alla duplicazione con le imposte sui redditi. L’articolo 8 del Digs 23/2011, consente almeno di differenziare le riduzioni di aliquote per categorie di immobili. Si può allora considerare che per “categorie di immobili” si intenda non solo le categorie catastali ma ANCHE LE TIPOLOGIE D’USO cui gli stessi immobili sono destinati. In altre parole, si è dell’avviso che siano legittime le differenziazioni non fondate sulla mera appartenenza ad una categoria catastale. Si deduce quindi che potranno ridurre le aliquote per gli immobili delle imprese artigiane, per quelli delle imprese neo costituite e ancora per gli stabilimenti industriali. Per gli immobili locati, si ritiene senz’altro ammissibile una specifi ca aliquota, anch’essa di vantaggio, per i fabbricati locati con contratti a canone concordato

rispetto a contratti a canone di mercato. In questo caso poi, se non avvenisse una riduzione, è logico pensare che i locatori saranno costretti a riversare tale pesante aggravio di costi sugli inquilini che si vedranno rinnovare e /o stipulare contratti con canoni di locazione più elevati. Al di fuori dei casi delle riduzioni di aliquote previsti da normativa, la differenziazione è ammessa ma conviene una certa cautela. Ad esempio non pare possibile deliberare aliquote diversifi cate a seconda del numero degli immobili posseduti. Difatti le aliquote Imu non sono progressive ma proporzionali e questo limite legislativo non può essere superato dal Comune. Le regole quindi devono ancora essere chiarite, appare chiaro invece che non è fi nanziariamente possibile introdurre aumenti per categorie specifi che, che si trovano ad essere tassate due volte. Infi ne per soggetti che hanno situazioni reddituali o patrimoniali “svantaggiate”, individuate in fase di delibera comunale, sembra opportuno deliberare le riduzioni aggiuntive. Guardando vicino a casa, riportiamo però la soluzione positiva e di valenza sociale adottata dal COMUNE DI VIGONZA (PD), in cui, grazie anche ad uno studio dell’Assessore ai Servizi Sociali Cesare Paggiaro, si è creato un “FONDO DI SOLIDARIETA’ PER L’IMU”, che con l’indispensabile ausilio dei Servizi Sociali contribuisce a destinare dei fondi ai cittadini in disagio fi nanziario. Resta solo da confi dare che anche altre amministrazioni trovino soluzioni altrettanto positive.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Per info su questo articolo [email protected]

Gent.li Lettrici e Lettori, in questa edizione affronterò, seppur brevemente, il delicato quanto complesso e frequente problema inerente la casa coniugale allorquami è stato chiesto di affrontare la questione inerente al reato di stalking, ai suoi presupposti per la confi gurabilità e alla differenza rispetto al rato di maltrattamenti.

AFFARI DI FAMIGLIACasa coniugale - comodato - spese ordinarie e straordinarie di manuntenzione - obbligo di restituzione ai genitori

Cambiol giudice

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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i nostri Esperti

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Imu tra rincari e aliquote alleggeriteL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

L’ IMU la nuova imposta sostitutiva dell’Ici, introdotta dal decreto «Salva-Italia», è attualmente oggetto di non poche attenzioni da parte degli italiani dato che ha introdotto i cosi detti “moltiplicatori per il valore catastale degli immobili delle categorie produttive”. In particolare negozi e uffi ci vedranno un incremento del valore catastale del 60% e per le imprese del 20%. L’Imu è ancora più severa con l’agricoltura, riportando la tassazione per gli immobili “rurali” e levando le riduzioni sul valore imponibile dei terreni, in particolare di quelli più piccoli. In poche parole le aliquote di riferimento vanno a raddoppiare l’imposta rispetto a quelle della vecchia Ici per quanto riguarda negozi e uffi ci, mentre per i capannoni e gli altri immobili strumentali all’attività d’impresa l’incremento di partenza arriva al 40% e l’imposta si moltiplica di sette-otto volte se parliamo di un terreno agricolo di piccole dimensioni. Adesso, partendo dai valori indicati dalla normativa, i sindaci devono determinare le nuove aliquote IMU, ognuno per il proprio Comune, ma è quasi certo che per recuperare risorse dai tagli già effettuati dallo Stato stanno studiando aumenti di aliquota. In tutt’Italia, cifre alla mano vi sono categorie di contribuenti particolarmente colpite: la prerogativa è di non modifi care ulteriormente le addizionali Irpef, per esempio a Milano, e di concentrare invece tutte le attenzioni sull’ Imu, l’aliquota «ordinaria» (per gli immobili diversi dalle abitazioni principali) che dovrebbe attestarsi al 9,6 per mille! Parlando invece di imprese e spostandoci nella capitale: su un capannone di 2mila

metri quadri in zona industriale a Roma si passera da un’Ici intorno ai 2mila euro a un’Imu sino a quota 40mila! Viste le premesse, dai primi orientamenti delle Amministrazioni appare l’esigenza di differenziare le aliquote Imu. Ora la parola spetta quindi ai Comuni, che sulla carta sembrerebbero avere margini di manovra. Infatti l’art. 13 del DL 201/2011 prevede la facoltà di ridurre l’aliquota fi no al 4 per mille per alcune categorie più penalizzate. Ma quali sono queste categorie? Stiamo parlando degli IMMOBILI LOCATI, dei FABBRICATI APPARTENENTI ALLE IMPRESE e degli IMMOBILI DEI SOGGETTI IRES (imposta sul reddito delle società), che subiscono la penalizzazione derivarne dall’aggravio dell’aliquota del tributo patrimoniale (indeducibile dal reddito di impresa) insieme alla duplicazione con le imposte sui redditi. L’articolo 8 del Digs 23/2011, consente almeno di differenziare le riduzioni di aliquote per categorie di immobili. Si può allora considerare che per “categorie di immobili” si intenda non solo le categorie catastali ma ANCHE LE TIPOLOGIE D’USO cui gli stessi immobili sono destinati. In altre parole, si è dell’avviso che siano legittime le differenziazioni non fondate sulla mera appartenenza ad una categoria catastale. Si deduce quindi che potranno ridurre le aliquote per gli immobili delle imprese artigiane, per quelli delle imprese neo costituite e ancora per gli stabilimenti industriali. Per gli immobili locati, si ritiene senz’altro ammissibile una specifi ca aliquota, anch’essa di vantaggio, per i fabbricati locati con contratti a canone concordato

rispetto a contratti a canone di mercato. In questo caso poi, se non avvenisse una riduzione, è logico pensare che i locatori saranno costretti a riversare tale pesante aggravio di costi sugli inquilini che si vedranno rinnovare e /o stipulare contratti con canoni di locazione più elevati. Al di fuori dei casi delle riduzioni di aliquote previsti da normativa, la differenziazione è ammessa ma conviene una certa cautela. Ad esempio non pare possibile deliberare aliquote diversifi cate a seconda del numero degli immobili posseduti. Difatti le aliquote Imu non sono progressive ma proporzionali e questo limite legislativo non può essere superato dal Comune. Le regole quindi devono ancora essere chiarite, appare chiaro invece che non è fi nanziariamente possibile introdurre aumenti per categorie specifi che, che si trovano ad essere tassate due volte. Infi ne per soggetti che hanno situazioni reddituali o patrimoniali “svantaggiate”, individuate in fase di delibera comunale, sembra opportuno deliberare le riduzioni aggiuntive. Guardando vicino a casa, riportiamo però la soluzione positiva e di valenza sociale adottata dal COMUNE DI VIGONZA (PD), in cui, grazie anche ad uno studio dell’Assessore ai Servizi Sociali Cesare Paggiaro, si è creato un “FONDO DI SOLIDARIETA’ PER L’IMU”, che con l’indispensabile ausilio dei Servizi Sociali contribuisce a destinare dei fondi ai cittadini in disagio fi nanziario. Resta solo da confi dare che anche altre amministrazioni trovino soluzioni altrettanto positive.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

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Gent.li Lettrici e Lettori, in questa edizione affronterò, seppur brevemente, il delicato quanto complesso e frequente problema inerente la casa coniugale allorquami è stato chiesto di affrontare la questione inerente al reato di stalking, ai suoi presupposti per la confi gurabilità e alla differenza rispetto al rato di maltrattamenti.

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A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio in Porto Tolle

Giannenrico Cocito Notaio in Porto Tolle - Sarò lieto di rispondere ai quesiti dei lettori da inviarmi al seguente indirizzo:[email protected]

Potrebbe essere di una qualche utilità dare conto di alcune recenti novità che lambiscono il mondo dell’agricoltura.Anzitutto, sono state defi nite le modalità applicative per il riconoscimento della ruralità dei fabbricati.Il dato normativo chiarisce che sono attribuite le categorie catastali A/6 e D/10, rispettivamente, alle unità immobiliari ad uso abitativo e a quelle strumentali all’attività agricola, per le quali sussistono i requisiti di ruralità.A benefi cio dei lettori ricordiamo che essi sono sommariamente i seguenti: a) il fabbricato deve essere posseduto dal soggetto titolare del diritto di proprietà o di altro diritto reale sul terreno, ovvero dall’affi ttuario del terreno; b) l’immobile deve essere

utilizzato quale abitazione dai soggetti di cui alla lettera a), sulla base di un titolo idoneo,ovvero da dipendenti esercitanti attività agricole per un numero annuo di giornate lavorative superiore a cento;c) il terreno cui il fabbricato è asservito deve avere superfi cie non inferiore a 10.000 metri quadrati ed essere censito al catasto terreni con attribuzione di reddito agrario;d) il volume di affari derivante da attività agricole del soggetto che conduce il fondo deve risultare superiore alla metà del suo reddito complessivo;e) i fabbricati ad uso abitativo “di lusso” non possono comunque essere riconosciuti rurali. E’ stata inoltre istituita la classe «R», senza determinazione della rendita catastale, per le unità

immobiliari ad uso abitativo censite nella categoria A/6. Per i fabbricati già censiti nel catasto edilizio urbano, la domanda di variazione della categoria catastale per l’attribuzione delle nuove categorie ( A/6 o D/10) dev’essere accompagnata da un’autocertifi cazione. Essa deve contenere la dichiarazione che l’immobile possiede, in via continuativa, a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda, i requisiti di ruralità.I fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni devono essere denunciati al catasto fabbricati entro il 30 novembre 2012.Secondariamente ricordiamo che a partire dal luglio 2011 anche agli imprenditori agricoli in stato di crisi o di insolvenza hanno la possibilità

di accedere alle procedure di cui agli artt. 182-bis (accordi di ristrutturazione dei debiti) e 182-ter (transazione fi scale)

della legge fallimentare (r.d. n. 267/1942), in attesa di una più completa ed organica riforma della materia.

IL NOTAIO

Nuove categorie catastali per i fabbricati rurali e provvedimenti per la crisi del settore agricolo

PSICOLOGIA DEL LAVORO

La motivazione al lavoroDott. Lara Tasso

DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: [email protected]

Leggiamo quotidianamente sui giornali di aziende che chiudono, di lavoratori senza futuro, di uomini e donne che nonostante sforzi e sacrifi ci non trovano un’occupazione, di imprenditori che arrivano a gesti estremi dopo aver tentato con tutte le forze di salvare ciò che avevano creato con impegno e coraggio.In uno scenario di questo tipo chi ha un lavoro se lo tiene ben stretto, ma questo non signifi ca mettere in secondo piano il piacere e il coinvolgimento derivanti dallo svolgere un’attività.Si lavora solo per soldi? Per molti, che mettono la questione economica al primo posto, questa è una domanda retorica, ma la retribuzione non è né il primo né l’unico motivo per cui si lavora.Alcuni teorici individuano, oltre alla motivazione razionale-economica, la motivazione sociale, che spinge a lavorare per far parte di un gruppo, conoscere persone, ottenere uno status nella società, e la motivazione all’autorealizzazione che si basa sul bisogno di curiosità, di

apprendimento, di successo.Non sono poche le persone che sceglierebbero un lavoro anche meno remunerativo, ma meno monotono che permetta loro di imparare, di mettersi alla prova. Basti pensare all’alienazione derivante dal lavoro a catena e da altre attività ripetitive, dove l’uomo è ridotto a macchina per produrre, dove ogni movimento è controllato e registrato. Una parte importante nel lavoro è ricoperta dalla motivazione alla realizzazione (need of achivement) che si basa sul desiderio di creare qualcosa di diffi cile per la conseguente gratifi cazione che ne deriva. Le persone che hanno un alto bisogno di realizzazione tendono a preferire compiti di diffi coltà intermedia, sono in grado di sopportare una gratifi cazione ritardata, tendono a raggiungere gradi elevati d’istruzione e sono più orientati alla speranza piuttosto che al timore.Tra i principali bisogni che si cercano di soddisfare attraverso il lavoro, uno spazio importante riveste la ricerca di successo

e potere. Il bisogno di successo si basa sulla motivazione a fare le cose nel miglior modo possibile per un intrinseco bisogno si affermazione, di perfezione e di eccellenza. Il bisogno di potere è l’esigenza di esercitare ovunque possibile il proprio controllo. Chi ha questo bisogno molto forte ama attrarre l’attenzione altrui su di sé, non teme il confronto e la competizione e mira a occupare posizioni di comando. Molte volte dietro questo bisogno si cela uno stato di disagio e insicurezza interiore che si riduce attraverso la strumentalizzazione degli altri per dimostrare le proprie capacità.La motivazione economica, quindi, fa parte di una schiera molto ampia di motivi che spingono al lavoro e che lo rendono piacevole. Chi lavora soltanto per la retribuzione raggiunge diffi cilmente alti livelli di gratifi cazione dalla propria attività, con conseguenti ripercussioni sulla qualità del proprio lavoro e della propria salute. Molte aziende sono consapevoli di questo, perciò investono sulla motivazione al lavoro dei propri dipendenti puntando sull’affi atamento

nei gruppi di lavoro, sul rendere i compiti interessanti e in grado di soddisfare il bisogno di realizzazione dei collaboratori. Le aziende che investono in questo avranno lavoratori con alti livelli di compliance, ossia attaccamento e coinvolgimento attivo alla realtà per cui lavorano, che si traduce, per esempio, nell’essere sempre puntuali, nel non perdere tempo in inutili conversazioni, nell’avere un atteggiamento corretto e onesto nei confronti del proprio lavoro.

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L’ IMU la nuova imposta sostitutiva dell’Ici, introdotta dal decreto «Salva-Italia», è attualmente oggetto di non poche attenzioni da parte degli italiani dato che ha introdotto i cosi detti “moltiplicatori per il valore catastale degli immobili delle categorie produttive”. In particolare negozi e uffi ci vedranno un incremento del valore catastale del 60% e per le imprese del 20%. L’Imu è ancora più severa con l’agricoltura, riportando la tassazione per gli immobili “rurali” e levando le riduzioni sul valore imponibile dei terreni, in particolare di quelli più piccoli. In poche parole le aliquote di riferimento vanno a raddoppiare l’imposta rispetto a quelle della vecchia Ici per quanto riguarda negozi e uffi ci, mentre per i capannoni e gli altri immobili strumentali all’attività d’impresa l’incremento di partenza arriva al 40% e l’imposta si moltiplica di sette-otto volte se parliamo di un terreno agricolo di piccole dimensioni. Adesso, partendo dai valori indicati dalla normativa, i sindaci devono determinare le nuove aliquote IMU, ognuno per il proprio Comune, ma è quasi certo che per recuperare risorse dai tagli già effettuati dallo Stato stanno studiando aumenti di aliquota. In tutt’Italia, cifre alla mano vi sono categorie di contribuenti particolarmente colpite: la prerogativa è di non modifi care ulteriormente le addizionali Irpef, per esempio a Milano, e di concentrare invece tutte le attenzioni sull’ Imu, l’aliquota «ordinaria» (per gli immobili diversi dalle abitazioni principali) che dovrebbe attestarsi al 9,6 per mille! Parlando invece di imprese e spostandoci nella capitale: su un capannone di 2mila

metri quadri in zona industriale a Roma si passera da un’Ici intorno ai 2mila euro a un’Imu sino a quota 40mila! Viste le premesse, dai primi orientamenti delle Amministrazioni appare l’esigenza di differenziare le aliquote Imu. Ora la parola spetta quindi ai Comuni, che sulla carta sembrerebbero avere margini di manovra. Infatti l’art. 13 del DL 201/2011 prevede la facoltà di ridurre l’aliquota fi no al 4 per mille per alcune categorie più penalizzate. Ma quali sono queste categorie? Stiamo parlando degli IMMOBILI LOCATI, dei FABBRICATI APPARTENENTI ALLE IMPRESE e degli IMMOBILI DEI SOGGETTI IRES (imposta sul reddito delle società), che subiscono la penalizzazione derivarne dall’aggravio dell’aliquota del tributo patrimoniale (indeducibile dal reddito di impresa) insieme alla duplicazione con le imposte sui redditi. L’articolo 8 del Digs 23/2011, consente almeno di differenziare le riduzioni di aliquote per categorie di immobili. Si può allora considerare che per “categorie di immobili” si intenda non solo le categorie catastali ma ANCHE LE TIPOLOGIE D’USO cui gli stessi immobili sono destinati. In altre parole, si è dell’avviso che siano legittime le differenziazioni non fondate sulla mera appartenenza ad una categoria catastale. Si deduce quindi che potranno ridurre le aliquote per gli immobili delle imprese artigiane, per quelli delle imprese neo costituite e ancora per gli stabilimenti industriali. Per gli immobili locati, si ritiene senz’altro ammissibile una specifi ca aliquota, anch’essa di vantaggio, per i fabbricati locati con contratti a canone concordato

rispetto a contratti a canone di mercato. In questo caso poi, se non avvenisse una riduzione, è logico pensare che i locatori saranno costretti a riversare tale pesante aggravio di costi sugli inquilini che si vedranno rinnovare e /o stipulare contratti con canoni di locazione più elevati. Al di fuori dei casi delle riduzioni di aliquote previsti da normativa, la differenziazione è ammessa ma conviene una certa cautela. Ad esempio non pare possibile deliberare aliquote diversifi cate a seconda del numero degli immobili posseduti. Difatti le aliquote Imu non sono progressive ma proporzionali e questo limite legislativo non può essere superato dal Comune. Le regole quindi devono ancora essere chiarite, appare chiaro invece che non è fi nanziariamente possibile introdurre aumenti per categorie specifi che, che si trovano ad essere tassate due volte. Infi ne per soggetti che hanno situazioni reddituali o patrimoniali “svantaggiate”, individuate in fase di delibera comunale, sembra opportuno deliberare le riduzioni aggiuntive. Guardando vicino a casa, riportiamo però la soluzione positiva e di valenza sociale adottata dal COMUNE DI VIGONZA (PD), in cui, grazie anche ad uno studio dell’Assessore ai Servizi Sociali Cesare Paggiaro, si è creato un “FONDO DI SOLIDARIETA’ PER L’IMU”, che con l’indispensabile ausilio dei Servizi Sociali contribuisce a destinare dei fondi ai cittadini in disagio fi nanziario. Resta solo da confi dare che anche altre amministrazioni trovino soluzioni altrettanto positive.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

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Gent.li Lettrici e Lettori, in questa edizione affronterò, seppur brevemente, il delicato quanto complesso e frequente problema inerente la casa coniugale allorquami è stato chiesto di affrontare la questione inerente al reato di stalking, ai suoi presupposti per la confi gurabilità e alla differenza rispetto al rato di maltrattamenti.

AFFARI DI FAMIGLIACasa coniugale - comodato - spese ordinarie e straordinarie di manuntenzione - obbligo di restituzione ai genitori

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Complesso Edilizio Residenziale situato sull’Isola dei Saloni nella città di Chioggia: ubicazione di pregio in prossimità al Centro della Città e affacciato sul mare e su una nuova piazza pubblica. Vicinis-sino al porto turistico di Chioggia “Darsena le Saline”

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VINO

I VINI BIODINAMICI

RECENTEMENTE SI È SVOLTA A VERONA LA FIERA PIÙ IMPORTANTE DEL PANORAMA VINICOLO MONDIALE: IL VINITALY. MIGLIAIA I PRODUT-TORI CHE HANNO DATO LA POSSIBILITÀ A SVARIATE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE DI ASSAGGIARE I LORO PRODOTTI. MA FORSE NON TUTTI SANNO CHE C’È UN ALTRO EVENTO, CERTAMENTE POCO CONOSCIUTO, CHE RACCOGLIE MOLTISSIMI APPASSIONATI DI VINO.

E’UNA MANIFESTAZIONE TOTALMENTE DIVERSA DAL VINITALY, SIA PER NUMERO DI PRODUTTORI CHE PER AFFLUENZA DI PUBBLICO. SI CHIAMA VINI VERI ED È UN PROGETTO CHE VUOLE SALVAGUARDARE I VINI FATTI “COME UNA VOLTA”. SONO VINI FATTI ESATTAMENTE COME TANTO TEMPO FA, COME LI FACEVANO I NOSTRI NONNI, ALLEVATI IN VIGNA CON POCHISSIMI INTERVENTI E PRODOTTI SOLO CON L’AMORE PER IL VINO BUONO E NON COSTRUITO. A QUESTO CONTESTO SI UNISCONO I VINI BIODINAMICI. LA BIODINAMICA È UNA CULTURA LE CUI BASI FURONO GETTATE DAL FILOSOFO AUSTRIACO RUDOLF STEINER E CHE CONSIDERA IL SUOLO E LE PIANTE CHE VI CRESCONO COME PARTE DI UN UNICO ORGANISMO CHE È L’INTERO UNIVERSO. L’AGRICOLTURA BIODINAMICA SEGUE DETERMINATE REGOLE CHE RIGUARDANO LA ROTAZIONE DELLE COLTURE, L’UTILIZZO DI PREPARATI BIODINAMICI, AD ESEMPIO PER LA VITE VENGONO USATI L’ORTICA, LA CAMOMILLA, LA VALERIANA, IL ROVERE, DILUITI OGN’UNO NELLA SUA GIUSTA DOSE IN GRANDI QUANTITÀ DI ACQUA, IL RISPETTO DEL CALENDARIO LUNARE E ASTRALE PER LA SEMINA E PER LE OPERAZIONI IN CAMPO, E LA CONCIMAZIONE CON MATERIALE BIOLOGICO. LA VITICOLTURA BIODINAMICA NON TOLLERA FERTILIZZANTI E DISERBANTI, MA BEN VENGANO I PRODOTTI A BASE DI RAME E ZOLFO, PURCHÈ LA PIANTA PRENDA DAL TERRENO LE SOSTANZE NUTRITIVE E NON SI ALTERI IL SUO ECOSISTEMA. I PRIMI VITICULTORI A SPOSARE QUESTA CULTURA FURONO I FRANCESI NEL CORSO DEGLI ANNI OTTANTA ED ORA ANCHE DA NOI QUESTA MENTALITÀ SI STA FACENDO STRADA.

HO VOLUTO PARLARVI DEI VINI BIODINAMICI PERCHÉ MI È SEMBRATO GIUSTO DARE UN PO’ DI RILIEVO A QUESTA REALTÀ, SOPRATTUTTO PERCHÉ, ESSENDO ABITUATI AI SOLITI VINI, CI SI PUÒ SBIZZAR-RIRE CON UN ALTRO MONDO E CON ALTRI TIPI DI PEN-SIERO E QUESTO MI SEMBRA PROPRIO INTERESSANTE.

DenisMeneghini

CUCINA

SFORMATINI DI ZUCCHINE CON CUORE FILANTE AI FIORI

PERCHÉ I FIORI DI ZUCCHINA SONO BUONI NON SOLO PASTELLATI E FRITTI. QUESTI SONO PICCOLI BOCCIOLI DI ROSA SONO STATI REALIZZATI CON GLI INGREDIENTI MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI DELLA TIEPIDA PRIMAVERA: LE ZUCCHINE ED I LORO FIORI.MOLTO RICERCATO IL CONTRASTO TRA IL GUSCIO DOLCE E DELICATO, RISPETTO AL RIPIENO FILANTE E DECISAMENTE SAPORITO GRAZIE ALLA PRESENZA DELLE ACCIUGHE. OCCORRE PERÒ FARE ATTENZIONE: LE ZUCCHINE SONO UNA VERDURA RICCA DI ACQUA, PER NOI QUINDI È STATO NECESSARIO RIDURRE LE DOSI DEL LATTE ED AUMENTARE DI POCO LA FARINA, PER DARE COSÌ MAGGIORE SOLIDITÀ AL COMPOSTO.

INGREDIENTI PER 10 SFORMATINI6 ZUCCHINE LUNGHE; 2 UOVA; 100G FARINA; 1 CUCCHIAIO MARGARINA; 125G MOZZARELLA VACCINA; FILETTI DI ACCIUGHE SOTT’OLIO; COLATURA DI ALICI; FIORI DI ZUCCHINA; 150ML LATTE; FOGLIE DI BASILICO FRESCO; 1 CUCCHIAIO PARMIGIANO GRATTUGIATO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE

TAGLIARE A JULIENNE LE ZUCCHINE E LESSARLE, POI FRULLARLE CON IL BASILICO.SBATTERE LE UOVA CON LA FARINA.SCALDARE IL LATTE CON LA MARGARINA ED IL FORMAGGIO GRATTUGIATO; VERSARLO NEL COMPOSTO DI UOVA E MESCOLARE BENE. UNIRE LE ZUCCHINE ED INSAPORIRE CON AGLIO E SALE.NEL FRATTEMPO SCALDARE IN UN PADELLINO I FIORI CON UN FILO D’OLIO, AGGIUNGERVI LA COLATURA E LE ACCIUGHE.VERSARE METÀ DEL COMPOSTO DI ZUCCHINE NEGLI STAMPI IN SILICONE, METTERE I FIORI, I DADINI DI MOZZARELLA E COPRIRE CON IL RESTANTE COMPOSTO.CUOCERE IN FORNO A 200° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA UN’ORA, DI CUI I PRIMI 45 MINUTI NEL RIPIANO PIÙ BASSO DEL FORNO.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

36 Crucipiazza3636 Crucipiazza

Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - DA - EL - LO - OP - ADEDON - NAA - NOR - RIO - RNASIR - SOS - TOR - TOT - UFOANNA - ARGO - IERI - ONORSUSA - ATONO - DUALEETERE - OFIDE - IDROPEARGENTO - SORELLA

Chiave (4) - Il nome...........................

• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.”• Pierino è fermo ad una ferma-ta dell’autobus e continua a dire fra se e se: “88, 88, 88.” Quan-do arriva il bus, si aprono le por-te, Pierino sale e nel mettersi in un posto del bus affollatissimo e continua a dire: “88, 88, 88. “Continua a dire la stesa frase per diverse fermate e finalmente, arrivato nei pressi della sua fer-mata, preme il pulsante per pre-notare la sosta sempre dicendo: “88, 88, 88.” L’autobus si ferma, si stanno aprendo le porte. Pieri-no sta per scendere continuando con: “88, 88, 88.” Quando un ti-zio gli chiede: “Scusa, ma perché continui a dire “88, 88, 88,”?” Pierino di rimando: “89, 89, 89. Eccone un altro che non si fa mai gli affari suoi.”• Un bambino racconta ad com-pagno di scuola: “Sai, il mio ca-vallo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma e mi permette di andare per primo!”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un

po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• C’è Pierino che torna a casa dallo stadio con i vestiti tutti sgualciti. La madre preoccupata: “Ma cosa ti è successo Pierino? Sei tutto pieno di graffi.” “Sa-pessi mamma è stata una rissa terribile! Botte da orbi! Pensa 2 contro 100!” “E come è andata a finire?” “Li abbiamo battuti tutti e due!”• Pierino va a trovare la mam-ma che ha avuto un altro figlio. Guardando il fratellino appe-na nato, ancora rosso e pelato esclama: “Accidenti, quanto è brutto! Adesso capisco perché l’hai tenuto nascosto per nove mesi.”• Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

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Soluzioni:

Barzellette su Pierino

AUTO RACINGBICYCLEBOOTSBRAKESCARCHAINCIRCUITFUELHELMETHIGHWAYINJECTORLAMPSLIGHTSMOTORCYCLEROADSPEEDTRAVELWIND

ANNA - CANORA - CORADARIO - DEBUTTA - FAITHFILM - FIORE - FRANCIAHORROR - LIEBESTODMORGAN - ZOO

On the roads (Sulle strade) Impariamo l’inglese

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I PUNTINI Unisci i puntini dal 1 al 61

Aforismi sull’amore• La gioia non la si trova negli oggetti che ci circondano, ma nel più profondo dell’anima. (Madre Teresa di Calcutta)• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• Amare è breve, dimenticare è lungo.

6) – Storica casa automobilistica inglese...................................................................................

Giochi e tanto divertimento:li trovate su Puzzle Zero,tutti i mesi in edicola!

100paginesolo

€ 1,20

Page 37: La Piazza della Bassapadovana - 2012mrz n34

VINO

I VINI BIODINAMICI

RECENTEMENTE SI È SVOLTA A VERONA LA FIERA PIÙ IMPORTANTE DEL PANORAMA VINICOLO MONDIALE: IL VINITALY. MIGLIAIA I PRODUT-TORI CHE HANNO DATO LA POSSIBILITÀ A SVARIATE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE DI ASSAGGIARE I LORO PRODOTTI. MA FORSE NON TUTTI SANNO CHE C’È UN ALTRO EVENTO, CERTAMENTE POCO CONOSCIUTO, CHE RACCOGLIE MOLTISSIMI APPASSIONATI DI VINO.

E’UNA MANIFESTAZIONE TOTALMENTE DIVERSA DAL VINITALY, SIA PER NUMERO DI PRODUTTORI CHE PER AFFLUENZA DI PUBBLICO. SI CHIAMA VINI VERI ED È UN PROGETTO CHE VUOLE SALVAGUARDARE I VINI FATTI “COME UNA VOLTA”. SONO VINI FATTI ESATTAMENTE COME TANTO TEMPO FA, COME LI FACEVANO I NOSTRI NONNI, ALLEVATI IN VIGNA CON POCHISSIMI INTERVENTI E PRODOTTI SOLO CON L’AMORE PER IL VINO BUONO E NON COSTRUITO. A QUESTO CONTESTO SI UNISCONO I VINI BIODINAMICI. LA BIODINAMICA È UNA CULTURA LE CUI BASI FURONO GETTATE DAL FILOSOFO AUSTRIACO RUDOLF STEINER E CHE CONSIDERA IL SUOLO E LE PIANTE CHE VI CRESCONO COME PARTE DI UN UNICO ORGANISMO CHE È L’INTERO UNIVERSO. L’AGRICOLTURA BIODINAMICA SEGUE DETERMINATE REGOLE CHE RIGUARDANO LA ROTAZIONE DELLE COLTURE, L’UTILIZZO DI PREPARATI BIODINAMICI, AD ESEMPIO PER LA VITE VENGONO USATI L’ORTICA, LA CAMOMILLA, LA VALERIANA, IL ROVERE, DILUITI OGN’UNO NELLA SUA GIUSTA DOSE IN GRANDI QUANTITÀ DI ACQUA, IL RISPETTO DEL CALENDARIO LUNARE E ASTRALE PER LA SEMINA E PER LE OPERAZIONI IN CAMPO, E LA CONCIMAZIONE CON MATERIALE BIOLOGICO. LA VITICOLTURA BIODINAMICA NON TOLLERA FERTILIZZANTI E DISERBANTI, MA BEN VENGANO I PRODOTTI A BASE DI RAME E ZOLFO, PURCHÈ LA PIANTA PRENDA DAL TERRENO LE SOSTANZE NUTRITIVE E NON SI ALTERI IL SUO ECOSISTEMA. I PRIMI VITICULTORI A SPOSARE QUESTA CULTURA FURONO I FRANCESI NEL CORSO DEGLI ANNI OTTANTA ED ORA ANCHE DA NOI QUESTA MENTALITÀ SI STA FACENDO STRADA.

HO VOLUTO PARLARVI DEI VINI BIODINAMICI PERCHÉ MI È SEMBRATO GIUSTO DARE UN PO’ DI RILIEVO A QUESTA REALTÀ, SOPRATTUTTO PERCHÉ, ESSENDO ABITUATI AI SOLITI VINI, CI SI PUÒ SBIZZAR-RIRE CON UN ALTRO MONDO E CON ALTRI TIPI DI PEN-SIERO E QUESTO MI SEMBRA PROPRIO INTERESSANTE.

DenisMeneghini

CUCINA

SFORMATINI DI ZUCCHINE CON CUORE FILANTE AI FIORI

PERCHÉ I FIORI DI ZUCCHINA SONO BUONI NON SOLO PASTELLATI E FRITTI. QUESTI SONO PICCOLI BOCCIOLI DI ROSA SONO STATI REALIZZATI CON GLI INGREDIENTI MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI DELLA TIEPIDA PRIMAVERA: LE ZUCCHINE ED I LORO FIORI.MOLTO RICERCATO IL CONTRASTO TRA IL GUSCIO DOLCE E DELICATO, RISPETTO AL RIPIENO FILANTE E DECISAMENTE SAPORITO GRAZIE ALLA PRESENZA DELLE ACCIUGHE. OCCORRE PERÒ FARE ATTENZIONE: LE ZUCCHINE SONO UNA VERDURA RICCA DI ACQUA, PER NOI QUINDI È STATO NECESSARIO RIDURRE LE DOSI DEL LATTE ED AUMENTARE DI POCO LA FARINA, PER DARE COSÌ MAGGIORE SOLIDITÀ AL COMPOSTO.

INGREDIENTI PER 10 SFORMATINI6 ZUCCHINE LUNGHE; 2 UOVA; 100G FARINA; 1 CUCCHIAIO MARGARINA; 125G MOZZARELLA VACCINA; FILETTI DI ACCIUGHE SOTT’OLIO; COLATURA DI ALICI; FIORI DI ZUCCHINA; 150ML LATTE; FOGLIE DI BASILICO FRESCO; 1 CUCCHIAIO PARMIGIANO GRATTUGIATO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE

TAGLIARE A JULIENNE LE ZUCCHINE E LESSARLE, POI FRULLARLE CON IL BASILICO.SBATTERE LE UOVA CON LA FARINA.SCALDARE IL LATTE CON LA MARGARINA ED IL FORMAGGIO GRATTUGIATO; VERSARLO NEL COMPOSTO DI UOVA E MESCOLARE BENE. UNIRE LE ZUCCHINE ED INSAPORIRE CON AGLIO E SALE.NEL FRATTEMPO SCALDARE IN UN PADELLINO I FIORI CON UN FILO D’OLIO, AGGIUNGERVI LA COLATURA E LE ACCIUGHE.VERSARE METÀ DEL COMPOSTO DI ZUCCHINE NEGLI STAMPI IN SILICONE, METTERE I FIORI, I DADINI DI MOZZARELLA E COPRIRE CON IL RESTANTE COMPOSTO.CUOCERE IN FORNO A 200° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA UN’ORA, DI CUI I PRIMI 45 MINUTI NEL RIPIANO PIÙ BASSO DEL FORNO.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

373737A tavola

Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - DA - EL - LO - OP - ADEDON - NAA - NOR - RIO - RNASIR - SOS - TOR - TOT - UFOANNA - ARGO - IERI - ONORSUSA - ATONO - DUALEETERE - OFIDE - IDROPEARGENTO - SORELLA

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• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.”• Pierino è fermo ad una ferma-ta dell’autobus e continua a dire fra se e se: “88, 88, 88.” Quan-do arriva il bus, si aprono le por-te, Pierino sale e nel mettersi in un posto del bus affollatissimo e continua a dire: “88, 88, 88. “Continua a dire la stesa frase per diverse fermate e finalmente, arrivato nei pressi della sua fer-mata, preme il pulsante per pre-notare la sosta sempre dicendo: “88, 88, 88.” L’autobus si ferma, si stanno aprendo le porte. Pieri-no sta per scendere continuando con: “88, 88, 88.” Quando un ti-zio gli chiede: “Scusa, ma perché continui a dire “88, 88, 88,”?” Pierino di rimando: “89, 89, 89. Eccone un altro che non si fa mai gli affari suoi.”• Un bambino racconta ad com-pagno di scuola: “Sai, il mio ca-vallo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma e mi permette di andare per primo!”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un

po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• C’è Pierino che torna a casa dallo stadio con i vestiti tutti sgualciti. La madre preoccupata: “Ma cosa ti è successo Pierino? Sei tutto pieno di graffi.” “Sa-pessi mamma è stata una rissa terribile! Botte da orbi! Pensa 2 contro 100!” “E come è andata a finire?” “Li abbiamo battuti tutti e due!”• Pierino va a trovare la mam-ma che ha avuto un altro figlio. Guardando il fratellino appe-na nato, ancora rosso e pelato esclama: “Accidenti, quanto è brutto! Adesso capisco perché l’hai tenuto nascosto per nove mesi.”• Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

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Soluzioni:

Barzellette su Pierino

AUTO RACINGBICYCLEBOOTSBRAKESCARCHAINCIRCUITFUELHELMETHIGHWAYINJECTORLAMPSLIGHTSMOTORCYCLEROADSPEEDTRAVELWIND

ANNA - CANORA - CORADARIO - DEBUTTA - FAITHFILM - FIORE - FRANCIAHORROR - LIEBESTODMORGAN - ZOO

On the roads (Sulle strade) Impariamo l’inglese

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I PUNTINI Unisci i puntini dal 1 al 61

Aforismi sull’amore• La gioia non la si trova negli oggetti che ci circondano, ma nel più profondo dell’anima. (Madre Teresa di Calcutta)• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• Amare è breve, dimenticare è lungo.

6) – Storica casa automobilistica inglese...................................................................................

Giochi e tanto divertimento:li trovate su Puzzle Zero,tutti i mesi in edicola!

100paginesolo

€ 1,20

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO CHI È IN CERCA

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · SALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IM-PROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO COME

SEMPRE IL VOSTRO APPROCCIO GIOCOSO

LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI GARANTISCE LA LEGGEREZZA DI CUI AVETE BISOGNO· SALUTE SE NE AVETE BISOGNO IL PERIODO È INDICATO PER REGIMI DEPURATIVI O DIETETICI. DECIDE-TEVI UNA VOLTA PER TUTTE!

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO NON AMATE LA TRANQUILLITÀ E SPESSO SEMBRA CHE ANDIATE PRO-

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER “DIFFICILI”, O INACCESSIBILI· SALUTE ASCOLTATE I SEGNALI DEL VOSTRO CORPO E CURATE RIPOSO E ALIMENTAZI-ONE. EVITATE LO STRESS DA TROPPA PALESTRA, NON SERVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ABBIATE

CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU DIALOGO E CONDIVISIONE, PIÙ CHE SU SLANCI BRUCIANTI · SALUTE CHI SI IMPEGNERÀ OTTERRÀ RISULTATI OTTIMALI NELLA CURA DI SE’ CON L’APPLICAZIONE QUOTIDIANA ALLO SPORT EQUILIBRATO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO NUOVO OS-SIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-TIVE, CON SPLENDIDE OC-CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

SALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGA-LANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO ATTEN-

ZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DIS-ARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRIN-CIPIO. EVITATE!· SALUTE NON AF-FATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOL-CIUMI VARI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IL PIANETA DELL’AMORE VI CON-

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-NATI, POTETE PERMETTERVI DAVVERO DI TUTTO. APPROFITTATENE! · SALUTE CHI HA PROBLEMI DI SALUTE POTRÀ IMBOCCARE LA STRADA PER LA GUARI-GIONE, O PER MIGLIORAMENTI DI RIL-IEVO. FATEVI CORAGGIO

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AC-

CAN- TONATE L’ECCESSIVO BISOGNO DI SICUREZZA E DI ABITUDINI CONSOLIDATE, PER METTERVI IN GIOCO CON LEGGEREZZA E ALLEGRIA · SALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI E LEGGERI. TEN-DERETE QUINDI A PREDILIGERE SPORT DOVE LA PRONTEZZA DI RIFLESSI AVRÀ LA MEGLIO SULLA RESISTENZA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO LE RELAZIONI

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · SALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SARETE CAPACI DI IN-

TERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-MENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVITATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZI-ONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO L’AUMENTO DELLE OCCASIONI DI SOCIALITÀ CREERÀ UN’ATMOSFERA MAG-

ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI CONOSCENZE E DI SINTONIE SPECIALI· SALUTE PER CHI HA PROBLEMI, EVEN-TUALI MASSAGGI LINFODRENANTI SOR-TIRANNO EFFETTI MIRACOLOSI, REGA-LANDOVI LEGGEREZZA E BENESSERE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO IL PARTNER

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSIGLI· SALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERIODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08

UN’ATMOSFERA MAG-ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FASCINOFASCINOTERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI

VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-

GEMELLIGEMELLI

TORO TORO

FASCINOFASCINOCAN- TONATE L’ECCESSIVO

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-

DAL 20/02 AL 20/03

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINOSIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-

CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

CAPRICORNOCAPRICORNO

CURA QUOTIDIANA

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER

SCORPIONESCORPIONE

FASCINOFASCINOSEMPRE IL VOSTRO

APPROCCIO GIOCOSO LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ

“LE MANIERE DI UNA PERSONA SONO LO SPECCHIO NEL

QUALE MOSTRA IL SUO RITRATTO” DICEVA GOETHE.

SIATE GENTILI, NE RICEVERETE LUCE E FASCINO

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Siamo al servizio del clientedalla progettazione al montaggio!!

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO CHI È IN CERCA

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · SALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IM-PROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO COME

SEMPRE IL VOSTRO APPROCCIO GIOCOSO

LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI GARANTISCE LA LEGGEREZZA DI CUI AVETE BISOGNO· SALUTE SE NE AVETE BISOGNO IL PERIODO È INDICATO PER REGIMI DEPURATIVI O DIETETICI. DECIDE-TEVI UNA VOLTA PER TUTTE!

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO NON AMATE LA TRANQUILLITÀ E SPESSO SEMBRA CHE ANDIATE PRO-

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER “DIFFICILI”, O INACCESSIBILI· SALUTE ASCOLTATE I SEGNALI DEL VOSTRO CORPO E CURATE RIPOSO E ALIMENTAZI-ONE. EVITATE LO STRESS DA TROPPA PALESTRA, NON SERVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ABBIATE

CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU DIALOGO E CONDIVISIONE, PIÙ CHE SU SLANCI BRUCIANTI · SALUTE CHI SI IMPEGNERÀ OTTERRÀ RISULTATI OTTIMALI NELLA CURA DI SE’ CON L’APPLICAZIONE QUOTIDIANA ALLO SPORT EQUILIBRATO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO NUOVO OS-SIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-TIVE, CON SPLENDIDE OC-CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

SALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGA-LANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO ATTEN-

ZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DIS-ARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRIN-CIPIO. EVITATE!· SALUTE NON AF-FATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOL-CIUMI VARI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IL PIANETA DELL’AMORE VI CON-

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-NATI, POTETE PERMETTERVI DAVVERO DI TUTTO. APPROFITTATENE! · SALUTE CHI HA PROBLEMI DI SALUTE POTRÀ IMBOCCARE LA STRADA PER LA GUARI-GIONE, O PER MIGLIORAMENTI DI RIL-IEVO. FATEVI CORAGGIO

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AC-

CAN- TONATE L’ECCESSIVO BISOGNO DI SICUREZZA E DI ABITUDINI CONSOLIDATE, PER METTERVI IN GIOCO CON LEGGEREZZA E ALLEGRIA · SALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI E LEGGERI. TEN-DERETE QUINDI A PREDILIGERE SPORT DOVE LA PRONTEZZA DI RIFLESSI AVRÀ LA MEGLIO SULLA RESISTENZA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO LE RELAZIONI

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · SALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SARETE CAPACI DI IN-

TERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-MENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVITATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZI-ONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO L’AUMENTO DELLE OCCASIONI DI SOCIALITÀ CREERÀ UN’ATMOSFERA MAG-

ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI CONOSCENZE E DI SINTONIE SPECIALI· SALUTE PER CHI HA PROBLEMI, EVEN-TUALI MASSAGGI LINFODRENANTI SOR-TIRANNO EFFETTI MIRACOLOSI, REGA-LANDOVI LEGGEREZZA E BENESSERE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO IL PARTNER

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSIGLI· SALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERIODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

Oroscopo“LE MANIERE DI UNA PERSONA SONO LO SPECCHIO NEL

QUALE MOSTRA IL SUO RITRATTO” DICEVA GOETHE.

SIATE GENTILI, NE RICEVERETE LUCE E FASCINO

7 Delizia al cioccolatocon scaglie di cacao

7 Omelette piccanti7 Zuppa messicana

7 Crema cereali pera e cioccolato7 Bevanda cioccolato al latte

7 Crema cereali pera e cioccolato7 Bevanda cioccolato al latte

4 Biscotti al cioccolato4 Biscotti cioccolato e nocciole7 Barrette cioccolato crisp7 Wafer cioccolato nero

4 Biscotti al cioccolato4 Biscotti con pezzetti arancia4 Biscotti cioccolato e nocciole7 Barrette cioccolato crisp7 Delizia cioccolato con scaglie cacao7 Wafer cioccolato nero7 Delizia cioccolato con scaglie torrone7 Budini alla noce di cocco14 Snack salati al formaggio

7 Wafer cioccolato arancia7 Budino pesca e pera7 Pancake banana e cioccolato7 Delizia di crème brulèe7 Yogurt pesca e albicocca7 Budini alla noce di cocco7 Delizia cioccolato con torrone

7 Wafer cioccolato arancia7 Budino pesca e pera7 Pancake banana e cioccolato7 Delizia di crème brulèe7 Yogurt pesca e albicocca7 Yogurt vaniglia7 Crèpes vaniglia7 Torta pera e cioccolato

4 Biscotti al cioccolato7 Wafer cioccolato nero7 Budini pesca e pera7 Pancake banana e cioccolato7 Delizia di crème brulèe7 Yogurt pesca e albicocca

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