Bassapadovana ott2014 n127

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1994 - 2014 Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 127 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it della Bassa Padovana continua a pag. 8 Intervento S e anche il Parlamento confermerà la tassazione ordinaria decisa dal Consiglio dei Ministri nel disegno di legge di Stabilità, l’au- mento del livello di imposizione rischia di non rendere appetibile l’anticipo del Tfr in busta paga. Tfr subito a rischio flop di Giuseppe Bortolussi* * Segretario della CGIA Da oggi l’informazione locale sempre con te App Come scaricare l’App laPiazza: dal sito www.lapiazzaweb.it & Sanità Salute pagg. 39-41 L’EDITORIALE “Doe se magna in tri, se magna anca in quatro” di Germana Urbani* S cappano dalla guerra, dalla fame, dalle malattie. Camminano, corrono, si na- scondono. Sono come animali braccati, in fuga. Eppure sono uomini, bambini, donne e donne in attesa di bambini che vanno scalze verso un futuro che sperano migliore. Arrivati al porto, a volte dopo mesi da che erano partiti, riescono a salire su una barca insieme a mol- tissimi altri. Sanno cosa può capitare, perché accade sempre più spesso che il mare si trasfor- mi per loro in un ventre che inghiotte e non restituisce nulla, eppure salgono. Trattengono il fiato, pigiati in centinaia su queste carrette della miseria, tremano di freddo, di fame, di orrore. E poi, se il mare è calmo e il buon Dio li assiste fino in fondo, arrivano sulle nostre sponde. Ma è il fatto che le sponde siano “nostre” il proble- ma, è il fatto che arrivano in troppi, è il fatto che abbiamo già poco per noi e dovremmo spartire con loro. E’ il fatto che vengono sicuramente per delinquere. E ultimamente è anche il fatto che portano le malattie! Questi esseri umani portano sicuramente qualcosa in mezzo a noi, come tutti gli esseri umani che incontriamo, con cui ci capita di condividere qualcosa: il banco a scuola, il sedile in autobus, un pasto alla mensa dei poveri. Portano se stessi, la loro storia, la loro vita. Come noi, ogni giorno. *[email protected] [email protected] continua a pag. 3 COUPON del risparmio 10€ 40€ 50€ 30€ 30€ 25€ 50€ 20€ 60€ 40€ 60€ COUPON del risparmio Scarica l’App www.coupondelrisparmio.it Biogas, i paletti del Comune Monselice pag. 6 Liceo Ferrari “istituto fiore all’occhiello” Este pag. 10 pag. 14 Rischio inquinamento: “ulteriori verifiche” Nella Bassa Padovana occhi puntati sul Fratta Gorzone e Valdastico Sud A cqua inquinata e terreni contaminati: c’è voglia di chiarezza nel Montagna- nese. Pur essendo ambiti completa- mente diversi, due “casi” stanno tenendo in apprensione amministratori e cittadini del territorio in tema di sicurezza ambientale. Il primo riguarda la Valdastico Sud, l’auto- strada che seppur marginalmente toccherà anche Montagnana. Da mesi il Tribunale di Venezia sta indagando sulla possibilità che, sotto il manto stradale dell’A31, siano stati gettati materiali inquinati. I periti incaricati dal Tribunale avrebbero già confermato la presenza di rifiuti non trattati e altamente inquinanti, derivanti da lavori di acciaieria, sotto il manto stradale del tratto funzio- nante della Valdastico Sud tra i comuni di Longare e Agugliaro. Il rischio che la stessa situazione possa trovarsi anche nel tratto padovano di Valdastico Sud, dunque tra i caselli di Badia Polesine e Noventa Vicen- tina, ha spinto l’onorevole Giulia Narduolo (Pd) ad interrogare il Governo. L’altro fronte riguarda la presenza di una sostan- za inquinante nel tratto montagnanese del Fratta-Gorzone. A denunciarlo, un anno fa, era stata la Regione Veneto. L’elemento in questione, individuato da uno studio del Cnr, era un perfluoro-alchilico trovato nelle acque superficiali di almeno una trentina di Comu- ni, compresa Montagnana. Qualche giorno dopo il Ministero dell’Ambiente aveva assi- curato che quell’elemento non era perico- loso per la popolazione. Le rassicurazioni, tuttavia, sono andate di pari passo con lo studio del fenomeno. OSPEDALE SCHIAVONIA LA SANITÀ CAMBIA E’ entrato ufficialmente in funzione il nuovo ospedale per acuti di Schiavo- nia, che si estende su 250 mila metri quadri e conta 450 posti letto. Ma cosa rimarrà delle “vecchie” strutture di Este, Monselice, Conselve e Montagnana? pag. 9 DALLE CEMENTERIE AL MUSEO EUROPEO La crisi nella bassa padovana? Un vero massacro con 710 posti di lavoro bruciati solo tra Monselice ed Este. Uno spiraglio potrebbe aprirsi con il “Mup- pe”. Il Museo dei parchi e dei paesaggi europei è un’idea del centrosinistra. pag. 6 Nessuna paura di vaccinarsi, è per il nostro bene Progettazione Realizzazione Manutenzione Giardini Parchi - Terrazze Irrigazione automatica Potatura aeree con piattaforma e Tree climbing Abbattimenti Trattamenti antiparassitari con Endoterapia Via Prati bassi, 52 - 30010 Camponogara (VE) [email protected] preventivi e sopralluoghi gratuiti

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Bassapadovana ott2014 n127

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1994 - 2014

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 127 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

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Intervento

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Se anche il Parlamento confermerà la tassazione ordinaria decisa dal Consiglio dei Ministri nel disegno di legge di Stabilità, l’au-mento del livello di imposizione rischia di non rendere appetibile

l’anticipo del Tfr in busta paga.

Tfr subito a rischio fl op

di giuseppe bortolussi*

continua a pag. 8

Se anche il Parlamento confermerà la tassazione ordinaria decisa dal Consiglio dei Ministri nel disegno di legge di Stabi-lità, l’aumento del livello di imposizione rischia di

non rendere appetibile l’anticipo del Tfr in busta paga.

Tfr subito a rischio fl op

* Segretario della CGIA

di giuseppe bortolussi*

* Segretario della CGIA

Intervento

Da oggi l’informazione locale sempre con teApp Come scaricare l’App laPiazza:

dal sito www.lapiazzaweb.it &

Ambulatoripediatrici, verso la nuova verifica

Sanità

pag. 10

Salute

pagg. 39-41

L’EDITORIALE

“Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”di germana urbani*

Scappano dalla guerra, dalla fame, dalle malattie. Camminano, corrono, si na-scondono. Sono come animali braccati,

in fuga. Eppure sono uomini, bambini, donne e donne in attesa di bambini che vanno scalze verso un futuro che sperano migliore. Arrivati al porto, a volte dopo mesi da che erano partiti, riescono a salire su una barca insieme a mol-tissimi altri. Sanno cosa può capitare, perché accade sempre più spesso che il mare si trasfor-mi per loro in un ventre che inghiotte e non restituisce nulla, eppure salgono. Trattengono il fi ato, pigiati in centinaia su queste carrette della miseria, tremano di freddo, di fame, di orrore. E poi, se il mare è calmo e il buon Dio li assiste fi no in fondo, arrivano sulle nostre sponde. Ma è il fatto che le sponde siano “nostre” il proble-ma, è il fatto che arrivano in troppi, è il fatto che abbiamo già poco per noi e dovremmo spartire con loro. E’ il fatto che vengono sicuramente per delinquere. E ultimamente è anche il fatto che portano le malattie! Questi esseri umani portano sicuramente qualcosa in mezzo a noi, come tutti gli esseri umani che incontriamo, con cui ci capita di condividere qualcosa: il banco a scuola, il sedile in autobus, un pasto alla mensa dei poveri. Portano se stessi, la loro storia, la loro vita. Come noi, ogni giorno.

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Biogas, i paletti del Comune

Monselice

pag. 6

Liceo Ferrari“istituto fioreall’occhiello”

Este

pag. 10

pag. 14

Rischio inquinamento:“ulteriori verifiche”Nella Bassa Padovana occhi puntatisul Fratta Gorzone e Valdastico Sud

Acqua inquinata e terreni contaminati: c’è voglia di chiarezza nel Montagna-nese. Pur essendo ambiti completa-

mente diversi, due “casi” stanno tenendo in apprensione amministratori e cittadini del territorio in tema di sicurezza ambientale. Il primo riguarda la Valdastico Sud, l’auto-strada che seppur marginalmente toccherà anche Montagnana. Da mesi il Tribunale di Venezia sta indagando sulla possibilità che, sotto il manto stradale dell’A31, siano stati gettati materiali inquinati. I periti incaricati

dal Tribunale avrebbero già confermato la presenza di rifiuti non trattati e altamente inquinanti, derivanti da lavori di acciaieria, sotto il manto stradale del tratto funzio-nante della Valdastico Sud tra i comuni di Longare e Agugliaro. Il rischio che la stessa situazione possa trovarsi anche nel tratto padovano di Valdastico Sud, dunque tra i caselli di Badia Polesine e Noventa Vicen-tina, ha spinto l’onorevole Giulia Narduolo (Pd) ad interrogare il Governo. L’altro fronte riguarda la presenza di una sostan-

za inquinante nel tratto montagnanese del Fratta-Gorzone. A denunciarlo, un anno fa, era stata la Regione Veneto. L’elemento in questione, individuato da uno studio del Cnr, era un perfluoro-alchilico trovato nelle acque superficiali di almeno una trentina di Comu-ni, compresa Montagnana. Qualche giorno dopo il Ministero dell’Ambiente aveva assi-curato che quell’elemento non era perico-loso per la popolazione. Le rassicurazioni, tuttavia, sono andate di pari passo con lo studio del fenomeno.

ospedale schiavoniala sanità cambia

E’ entrato ufficialmente in funzione il nuovo ospedale per acuti di Schiavo-nia, che si estende su 250 mila metri

quadri e conta 450 posti letto. Ma cosa rimarrà delle “vecchie” strutture di Este,

Monselice, Conselve e Montagnana?pag. 9

dalle cementerieal museo europeo

La crisi nella bassa padovana? Un vero massacro con 710 posti di lavoro

bruciati solo tra Monselice ed Este. Uno spiraglio potrebbe aprirsi con il “Mup-

pe”. Il Museo dei parchi e dei paesaggi europei è un’idea del centrosinistra.

pag. 6

Nessuna paura di vaccinarsi, è per il nostro bene

Progettazione Realizzazione Manutenzione Giardini Parchi - TerrazzeIrrigazione automaticaPotatura aeree con piattaforma e Tree climbingAbbattimentiTrattamenti antiparassitari con EndoterapiaVia Prati bassi, 52 - 30010

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 30 ottobre 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

accaduto acca-dra padova

Centinaia all’Open Day donne e impresa

binomio vincente

Successo per l’Open Day Donna a Paova. Centinaia di donne, delle quali

1.200 pre registrate da tutta Italia ,hanno affollato lla terza edizione

dell’evento ideato da Stefania Brogin e dal Comitato Imprenditoria Fem-

minile della Camera di Commercio di Padova, che in breve tempo è cresciuto esponenzialmente, aggiungendo ai forti

contenuti formativi sulle competenze manageriali per aspiranti e imprendi-trici già avviate, un appuntamento di dibattito e cultura di genere a livello

nazionale e da quest’anno anche euro-peo sui temi della imprenditoria e della

leadership al femminile.

Ordine degli Ingegnericambio al verticeeletto boschetto

Cambio al vertice degli ingegneri padovani: Pasqualino Boschetto è stato eletto nuovo Presidente dell’Ordine Ingegneri. Ex Vice

Presidente, Boschetto succede all’Ing. Giorgio Simioni che ha guidato l’Ordine dal

2011. 59 anni, ingegnere e architetto, Boschetto è ricercatore e docente di Tecni-ca e Pianifi cazione Urbanistica Ambientale

dell’Università di Padova.

I dati dei primi otto mesiturismo alle terme

2014 incoraGGiante

Numeri incoraggianti per le Terme Euganee nei primi otto mesi dell’anno.

I risultati sono migliorativi rispetto al 2013 per quanto riguarda l’intero

territorio con 395.313 arrivi (+5,41%) e 1.697.642 presenze (+1,63%) con una permanenza media di 4,29 giorni.Sorridono Abano Terme con 1.121.468

presenze (+2,61%) e Teolo con 54.349 presenze (+11,44%), mentre,

pur con qualche miglioramento, con-tinua il trend negativo di Montegrotto

che nei 2/3 dell’anno ha raggiunto solo 521.825 presenze (-1,32%)

rispetto ad un già diffi cile 2013.

Trasporto pubblicoaGevolazioniper le famiGlie

La Provincia di Padova ha confer-mato, anche per l’anno scolastico 2014/2015, le agevolazioni tariffarie pensate per famiglie numerose e per quelle che hanno più abbonati. L’iniziativa riguarda gli utenti delle linee del trasporto pubblico locale extraurba-no su gomma di Aps (solo le corse dei Colli), Bus Italia-Sita Nord e Bonaven-tura Express. “Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente della Provincia di Padova Enoch Soranzo – è quello di incentivare l’utilizzo del mezzo di trasporto pubblico dando un valido so-stegno economico alle spese di viaggio. Ottimi i riscontri tra le famiglie”.

Nel territorio di padovaproGetto lavoroper disoccupati

Al via il progetto “Valorizziamo Padova” che consentirà di impiegare 33 disoccupati, per 6 mesi, con il Consorzio Veneto Insieme. Le attività interesseranno “servizi di interesse generale e rivolti alla collettività”, da svolgersi nel territorio comunale in col-laborazione con il Fondo Straordinario di Solidarietà e Confcooperative.

Aperta per tutto il meseeste - montaGnanafra terra e acQua

E’ aperta fi no al 30 novembre la mostra documentaria a Este e Montagnana: ”Uomini, terre ed acque. L’evoluzione del territorio fra l’Adige e i Colli Euganei, dalla protostoria all’età moderna”. La mostra collega Este e Montagnana anche nel territorio che è il suo oggetto di indagine.

accaduto acca-dra padova

Centinaia all’Open Day donne e impresa

binomio vincente

Successo per l’Open Day Donna a Paova. Centinaia di donne, delle quali

1.200 pre registrate da tutta Italia ,hanno affollato lla terza edizione

dell’evento ideato da Stefania Brogin e dal Comitato Imprenditoria Fem-

minile della Camera di Commercio di Padova, che in breve tempo è cresciuto esponenzialmente, aggiungendo ai forti

contenuti formativi sulle competenze manageriali per aspiranti e imprendi-trici già avviate, un appuntamento di dibattito e cultura di genere a livello

nazionale e da quest’anno anche euro-peo sui temi della imprenditoria e della

leadership al femminile.

Ordine degli Ingegnericambio al verticeeletto boschetto

Cambio al vertice degli ingegneri padovani: Pasqualino Boschetto è stato eletto nuovo Presidente dell’Ordine Ingegneri. Ex Vice

Presidente, Boschetto succede all’Ing. Giorgio Simioni che ha guidato l’Ordine dal

2011. 59 anni, ingegnere e architetto, Boschetto è ricercatore e docente di Tecni-ca e Pianifi cazione Urbanistica Ambientale

dell’Università di Padova.

I dati dei primi otto mesiturismo alle terme

2014 incoraGGiante

Numeri incoraggianti per le Terme Euganee nei primi otto mesi dell’anno.

I risultati sono migliorativi rispetto al 2013 per quanto riguarda l’intero

territorio con 395.313 arrivi (+5,41%) e 1.697.642 presenze (+1,63%) con una permanenza media di 4,29 giorni.Sorridono Abano Terme con 1.121.468

presenze (+2,61%) e Teolo con 54.349 presenze (+11,44%), mentre,

pur con qualche miglioramento, con-tinua il trend negativo di Montegrotto

che nei 2/3 dell’anno ha raggiunto solo 521.825 presenze (-1,32%)

rispetto ad un già diffi cile 2013.

Trasporto pubblicoaGevolazioniper le famiGlie

La Provincia di Padova ha confer-mato, anche per l’anno scolastico 2014/2015, le agevolazioni tariffarie pensate per famiglie numerose e per quelle che hanno più abbonati. L’iniziativa riguarda gli utenti delle linee del trasporto pubblico locale extraurba-no su gomma di Aps (solo le corse dei Colli), Bus Italia-Sita Nord e Bonaven-tura Express. “Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente della Provincia di Padova Enoch Soranzo – è quello di incentivare l’utilizzo del mezzo di trasporto pubblico dando un valido so-stegno economico alle spese di viaggio. Ottimi i riscontri tra le famiglie”.

Nel territorio di padovaproGetto lavoroper disoccupati

Al via il progetto “Valorizziamo Padova” che consentirà di impiegare 33 disoccupati, per 6 mesi, con il Consorzio Veneto Insieme. Le attività interesseranno “servizi di interesse generale e rivolti alla collettività”, da svolgersi nel territorio comunale in col-laborazione con il Fondo Straordinario di Solidarietà e Confcooperative.

Aperta per tutto il meseeste - montaGnanafra terra e acQua

E’ aperta fi no al 30 novembre la mostra documentaria a Este e Montagnana: ”Uomini, terre ed acque. L’evoluzione del territorio fra l’Adige e i Colli Euganei, dalla protostoria all’età moderna”. La mostra collega Este e Montagnana anche nel territorio che è il suo oggetto di indagine.

L’EDITORIALE

“Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”Dovremmo chiamarli per nome questi poveri del mondo, ognuno col suo, per sentirli meno come invasori e più come uomini e

donne e bambini.Sul nostro giornale abbiamo un po’ cercato di farlo. Di conoscerne alcuni. Alcuni di coloro che in questo periodo si fermano

nei centri d’accoglienza. Hanno bei sorrisi. Sono gentili, felici di poter almeno dormire con tutti e due gli occhi chiusi, fi nalmente. Moltissimi sperano di raggiungere presto il Nord Europa, qualcuno spera di trovare lavoro qui e rimanere.

Per valutare davvero la loro presenza tra noi dovremmo considerare che loro sono i sopravvissuti a un esodo epocale dal sud del mondo. Basti pensare che i morti in mare certifi cati dal 1999 al 2013 sono 15 mila e secondo i dati raccolti da Philippe Fargues, demografo dello European University Institute presentati a Metropolis il tasso di mortalità in questi stessi anni è passato dal 4 al 21%.

Alcuni di loro erano bambini, bambini mai nati, mamme, papà, ragazze e ragazzi col sole negli occhi.Non sono mostri neri. Inoltre la direttrice del Laboratorio di virologia dell’Istituto malattie infettive Spallanzani di Roma, facendo

un quadro sul virus ebola tra Africa e Occidente afferma che il rischio di contagio è bassissimo e non arriverebbe dagli immigrati: “In Europa può arrivare in aereo da missionari o cooperanti, ma non con gli sbarchi”.

C’è modo e modo di essere veneti in questi anni. E lo sapevano bene i nostri nonni, loro sì che avevano patito la fame e che comunque non esitavano a dire: “Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”.

segue da pag. 1

[email protected] - [email protected] germana urbani*

Bassapadovana Regionesalute

pag. 6

Giulia Narduolo: “Nuovo ospedale, vecchi problemi”

monselice

pag. 8

Cantiere anticrolli nell’areadell’ex cinemaRoma

este

pag. 12

Polizia localeil distretto perdecinque Comuni

lavoro

pagg. 22-23

I giovani tornano alla terra e al mare

politica

pag. 26

Le primarie del Pd: sfida in rosa a fine novembre

cultura

pag. 30

Un grande spettacolo che stupirà grandi e piccoli

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4 Argomento del mese

padova e provincia

Fecchio: “Ineffi cace il sistema di smistamento Mare nostrum”

Emergenza profughi: dopo l’esperienza maturata nel 2011, quando si trovò a gestire gli arrivi provenienti dalle coste Libiche, Mauro Fecchio - ex assessore provinciale alla Protezione civi-le - ha voluto esprimere un parere, dal punto di vista tecnico “L’emergenza vissuta nel 2011

fu gestita dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e si basava su di un accordo tra Stato e Regioni, che prevedeva un sistema di accoglienza diffuso sul territorio nazionale – ha detto – Le regioni, all’epoca, ebbero un ruolo attivo, in alcuni casi gestendo anche direttamente gli arrivi. Il governo centrale – continua – stanziava 42 euro per ogni profugo, che andavano ai comuni e alla rete di cooperative che contribuivano a gestire l’emergenza”. “L’operazione Mare Nostrum si è occupata del pattugliamento delle coste italiane e della prima accoglienza dei profughi in arrivo, ma non ha organizzato un effi cace sistema di smistamento di queste persone, tenendo conto anche dell’assistenza dovuta, dato che stiamo parlando di vite umane - prosegue Fecchio - A mio parere, sono stati fatti alcuni errori. Il primo è stato quello di non coinvolgere adeguatamente sin dal principio Regioni ed enti locali. Il secondo riguarda, invece, l’assegnazione delle quote previste agli enti che andranno ad accogliere queste persone, ovvero tramite un bando di gara che segue una procedura complessa, caratterizzata da un’eccessiva burocratizzazione. Non si possono ge-stire le persone attraverso un bando di gara, in quanto non si tratta di ordinari problemi tecnici che un’amministrazione comunale fronteggia regolarmente. Trovo ingiusto incolpare i sindaci nel caso in cui sorgano problematiche – ha concluso – I comuni sono già messi in forte diffi coltà dal punto di vista economico e normativo”. Linda Talato

“Il Veneto non è più l’eldorado di 20 anni fa, quan-do chi arrivava qui un lavoro qualsiasi lo trovava comunque, perché allora c’era davvero fame di

gente che lavorasse”. La mutata situazione socioeconomica e la crisi hanno

tagliato le gambe anche al Veneto, la ex locomotiva d’I-talia, e in questo contesto l’invito ”meno ipocrita” che si possa fare a chi lascia la propria terra, in cerca di fortuna, è quello di non illudersi. E’ la tesi che il governatore del Veneto Luca Zaia sostiene da tempo e che ha ribadito con forza anche in occasione della presentazione a fi ne ottobre del Rapporto annuale 2014 sull’Immigrazione in Veneto, realizzato da Veneto Lavoro.

“Tanta povera gente lascia miseria - afferma l’espo-nente leghista - per trovare qui un destino di miseria. Bisogna essere ipocriti per far credere che da noi ci siano grandi opportunità”.

“Non venite, lo dico con forza, lo dico supportato dai dati” insiste il presidente veneto “dai quali emerge nell’ultimo semestre un distinto movimento di migrazio-

ne di ritorno, di gente - 6.400 persone - cioè che se ne torna a casa perché quella di un paese fl orido è solo una bugia”.

Una posizione che non vuole essere contrastante con una realtà di integrazione e di accoglienza, quale il Vene-to dimostra essere anche nei numeri.

Al primo gennaio 2014 gli immigrati stranieri presenti erano 514mila, pari al 10,4 per cento dell’intera popolazione residente e a un decimo di tutti gli stranieri presenti in Italia. Nel 2013 si è regi-strato un aumento di 27mila unità. I lavoratori disoccupati tra gli stranieri immigrati sono 42mila sui circa 200mila totali in Veneto. Le imprese avviate da stranieri sono 41mila, pari al 5,8 per cento del totale dell’imprenditoria regionale. Il lavoro stranie-ro determina circa il 5 per cento del Pil regionale. Il 90 per cento delle scuole venete ospita studenti stranieri. Le province con il maggior numero di stranieri residenti sono

Treviso e Verona, con oltre 100mila persone, seguite da Vicenza e Padova, con più di 95mila persone.

“Questi dati smentiscono clamorosamente lo stereo-tipo razzista che ci si vuol affi bbiare. Ci dicono che il Vene-to è il quarto dopo Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna per numero di immigrati presenti” è il commento di Zaia.

“A questi - prosegue - che han-no un serio progetto di vita garantia-mo la massima integrazione e tutti i servizi”. “Questi numeri tuttavia - insiste - dimostrano al Governo che abbiamo già dato e che ci sono al-meno altre 16 regioni in Italia che

possono accogliere i nuovi profughi in arrivo, considerato che non hanno i nostri numeri”.

Insomma un modo per ribadire il basta profughi in Veneto di inizio ottobre, quando alcuni sindaci si ribella-rono alle Prefetture in cerca di spazi per i nuovi migranti arrivati nella Penisola con l’operazione Mare Nostrum.

“Sto con i sindaci che conoscono davvero le loro re-

altà territoriali e che si ribellano ai Prefetti e allo Stato centrale” aveva affermato, condannando sia l’Europa sia il Governo nazionale che non si attivano per risolvere realmente il drammatico problema. E bocciando a fi ne mese anche il passaggio dall’operazione italiana “Mare Nostrum” a quella europea “Triton”.

“L’Europa egoista e davvero razzista - aveva denun-ciato - fa a Renzi l’elemosina di pagare le operazioni di recupero, ma continua a rispondere no all’unica svolta che sarebbe vera: un’operazione nella quale i Paesi eu-ropei si impegnassero a farsi carico per quota parte dei migranti che arrivano”.

“L’Unione Europea non può far fi nta di nulla e conti-nuare a ignorare le gravi implicazioni che questo fenome-no sta provocando nei Paesi della Comunità, soprattutto a quelli di confi ne e più esposti come l’Italia” era stata la conclusione del governatore leghista che ha defi nito di “buon senso” la posizione del primo ministro britannico David Cameron che ha proposto di fi ssare un tetto al nu-mero degli immigrati nell’Unione Europea.

di Ornella Jovane

I DATI E I FATTIIl Veneto realtà di integrazione e accoglienza

o razzista e chiuso? Sono 514mila gli immigrati stranieri in Regione, pari al 10,4

per cento dell’intera popolazione. I dati del Rapporto annuale 2014

sull’Immigrazione ci vedono al quarto posto dopo Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna.

Eppure da qui è partita la protesta dei sindaci contro le prefetture all’annuncio a inizio ottobre dell’arrivo di nuovi profughi.

Da qui il governatore Zaia attacca il Governo e l’Europa. “Sto con i sindaci, non possiamo

accoglierne altri” Il Veneto alle prese con l’emergenza profughi

Zaia: “Il Veneto non è più l’eldorado, ipocrita far credere a questa gente che da noi ci sono grandi opportunità”

Page 5: Bassapadovana ott2014 n127

5Argomento del mese

di Emanuele Masiero

“Una gestione complessa, fatta anche di piccoli gesti quotidiani” La cooperativa Gaetano Battocchio si occupa dell’accoglienza nel padovano

Gaetano Battocchio, 40 anni, sposato e padre di 3 fi gli, ha la passione del parapendio e della natura in genere. E’ vicepresidente della Cooperativa Ecoffi cina che ha seguito l’emergenza profughi fi n da subito. Battocchio non è avvezzo alla burocrazia e alle “scartoffi e”. Per lui la priorità è essere “operativi” e sempre sul campo.

Quali sono le principali diffi coltà che avete affrontato? “E’ stato un percorso carico e tutto in salita. In primis è stato diffi cile conoscere e comprendere culture diverse dalla mia.

È stato diffi cile giustifi care la burocrazia italiana di fronte a persone che nemmeno sanno cosa signifi chi un ruolo professionale o istituzionale. È stato diffi cile gestire la quotidianità di 40-50 persone che, ricordiamolo, sono tutti “profughi”, ma arrivano comunque da paesi diversi. È stato anche diffi cile ottenere rispetto senza essere troppo severi e considerando le atrocità che queste persone hanno subito. Infi ne, è stato diffi cile relazionarsi con ogni settore della società e mantenere il controllo di una situazione mediatica naturalmente calda”.

Quali sono invece i punti di forza di questa esperienza? “A volte neanche ti rendi conto di che situazione stai gestendo. Ti senti momentaneamente fuori dal mondo reale, in

una sorta di limbo, travolto tuo malgrado da un’onda anomala di sentimenti. Capisci che non è più meramente un lavoro. L’accoglienza si trasforma quasi in un dovere personale in cui le piccole cose diventano grandi e i grandi gesti cadono in secondo piano. Restando a contatto con le donne che in questi mesi sono state accolte nella nostra struttura, mi sono reso conto di quanto abbiano a cuore il loro ruolo di mamme. Quasi fosse una vocazione fondamentale e un’esigenza primordiale”.

Le testimonianze

Dalla Nigeria e dalla palestina Helen e Ramisi raccontano “in fuga dalla guerra” Helen e Rami. Due sconosciuti nati in paesi lontani tra loro. Eppure rappresenta-

no due facce della stessa medaglia, con un destino comune: sbarcare sul suolo italiano come profughi per fuggire dalle atrocità di un mondo ostile alla vita.

Helen, nigeriana, classe 1976, ospite a Battaglia Terme della cooperativa Ecoffi cina ci ha raccontato la sua storia. “Sono fuggita dal mio paese d’origine perchè non avevo altra scelta – spiega con voce agitata – mio marito è morto e la sua famiglia mi ha accusato di averlo ucciso perchè non è riuscito a darmi un fi glio. A quel punto volevano giustiziarmi e non avevo nessuno disposto a credermi e ad aiutarmi”. Una storia che per noi sembra quasi surreale, ma in Nigeria diventare madri è più di un bisogno, spesso viene vista come una necessità imprescindibile. “Non voglio più tornare in Nigeria. Mai più. Se ritorno ho paura per la mia vita. Per un periodo sono rimasta in Libia e ho lavorato in una famiglia come addetta alle pulizie. Poi però è arrivata la guerra ed era diventato pericoloso vivere li. Avevo tanta paura e ho deciso di fuggire nuovamente verso qualche paese dove poter riprendere una vita tranquilla”. Helen ha affrontato

la traversata cosciente dei rischi. “Ho pagato 500 soldi (dinaro libico, ndr) – conclude – Ora desidero ricomincia-re una nuova vita”. Cambiando faccia della medaglia il racconto diventa di-verso, ma non meno tragico.

La storia di Rami comincia da Damasco in Siria. Rami, 27 anni, palestinese, è un ragazzo costretto a diventare uomo molto giovane come spesso accade nei paesi più poveri. “Ho abbandonato il mio paese con tristezza – racconta – non avrei mai voluto, ma la guerra e le perse-cuzioni mi hanno spinto ad andarmene. La mia famiglia, ma soprattutto i miei tre fi gli rischiavano la vita ogni giorno. Ho subito molte perdite tra i miei parenti e alla fi ne non riuscivo neanche a sfamare i miei cari. In Siria non avevamo più un posto dove stare”. Anche Rami ha condiviso il destino di Helen, la fuga dal proprio paese d’origi-ne, una sosta in Libia e di nuovo una fuga dettata dalla guerra piombata su di loro da un giorno all’altro. “Finché sono rimasto in Libia non ero regolare – afferma – ma le autorità non lo sapevano ed ero riuscito a trovare una casa per la mia famiglia. Poi la guerra è arrivata e noi siamo fuggiti ancora. Abbiamo dovuto spendere tutto per poter arrivare in Italia perchè ci hanno chiesto 1.500 dollari per ogni persona”. Storie come questa sono all’ordine del giorno. Con mille sfaccettature diverse, ma accomunate da un percorso carico di tragedie. Per questo il soggiorno nelle strutture di accoglienza italiane è un momento di passaggio per poter ricominciare con un futuro diverso. Dei profughi transitati in provincia di Padova, pochissimi sono rimasti in Italia. Mediamente si fermano 2-3 giorni per poi ripartire e raggiungere amici e parenti nel centro-nord Europa. Per gli ospiti che invece provano a vivere nel territorio italiano, la cooperativa Ecoffi cina ha predisposto un programma di integrazione che comprende corsi di igiene, di pulizia degli edifi ci, di lingua italiana, di cucina e da pochissimo anche di scolarizzazione. Un piccolo passo per tentare di regalare una seconda chance a chi non ha avuto neanche la prima. Em.Ma.

“Non avrei mai voluto lasciare la Siria, le persecuzioni mi hanno spinto a salvare la mia famiglia”

Gaetano Battocchio

Il Veneto alle prese con l’emergenza profughi

Page 6: Bassapadovana ott2014 n127

6 Monselice

La questione biogas all’Agricola Berica sembra una storia infinita. Mentre a Venezia si riunisce la Commissione Via, che deve decidere sul rilascio della Valutazione di

impatto ambientale per la produzione di energia dagli scarti del pollame nell’azienda di via Rovigana, il Comune ha ap-provato all’unanimità una variante, che fissa a 300 metri la distanza dalle abitazioni per impianti di questo tipo. A conti fatti quindi il progetto attuale non sarebbe realizzabile. Fermo restando che il ricorso al Tar potrebbe non essere una possibilità così remota. Ma non solo: la commissione istituita appositamente a Palazzo Tortorini, che comprende maggioranza e opposizione, ha nominato un consulente per il Comune.

“Il nostro tecnico ribadirà la posizione di contrarietà al progetto – ha spiegato l’as-sessore all’ambiente Giorgia Bedin – La commissione regionale si riunirà a breve per valutare se rilasciare o meno la Via. Anche nel caso il progetto passasse, abbiamo otte-nuto che la Berica potrà utilizzare solo materiali prodotti all’interno dello stabilimento”. “Abbiamo partecipato alla conferenza pubblica in Regione – ha commentato Francesco Miazzi – Nei nostri interventi abbiamo puntualmente confutato vari punti del progetto e spiegato ai commissari la particolare situazione della zona, sulla quale gravano le attività di un cementificio autorizzato ad utilizzare 225.000 tonnellate di rifiuti speciali. Abbiamo fatto presente che San Bortolo si trova sotto queste emissioni e stretta tra due grandi arterie viarie come l’autostrada A13 e la Monselice-mare e non ha quindi bisogno di altre fonti emissive. E’ stato evidenziato l’alto tasso di malattie polmonari presenti nel territorio e il rischio che un parere positivo a questo impianto apra poi la strada ad altre analoghe richieste. Troviamo poi alquanto singolare, che da tre mesi sia stato attivato un tavolo di lavoro promosso dal Sindaco, con la partecipazione di maggioranza e minoran-za, dove si partecipa solo per invito. Queste riunioni devono essere aperte, in modo che tutti i cittadini o i portatori d’interesse possano ascoltare o intervenire”.

ambiente

Atteso il parere della commissione ViabioGas, il comune mette dei paletti

E.M.

Giorgia Bedin

La crisi nella bassa padovana? Un vero massacro con 710 posti di lavoro bru-ciati solo tra Monselice ed Este. Ma il

peggio potrebbe arrivare nei prossimi mesi quando scadrà la cassa integrazione per gli ex dipendenti Italcementi che al momento non ha un futuro definito. Uno spiraglio potrebbe aprirsi con il “Muppe”. Il Museo dei parchi e dei paesaggi europei è un’idea sviluppata dalla coalizione di centrosinistra e curata dall’architetto Davide Ruzzon per far fronte alla chiusura della cementeria. E per una volta sembra che maggioranza e opposizione possano trovarsi d’accordo. Ma di cosa si tratta? In pratica è un progetto ispirato al Muse di Trento e prevede una col-laborazione con quattro parchi in Spagna, Francia, Croazia e Belgio. Potrebbe dare lavoro a 105 addetti diretti e almeno 150 nell’indotto. Riutilizzando in parte gli spazi presenti, prevede di realizzare una sala per mostre tematiche itineranti, una sala del Parco Colli e salette per i 28 Paesi UE, una grande serra con la flora dei Colli Euganei,

un auditorium da 350 posti, il Museo del Cemento, un’area ristorazione e un ristoran-te panoramico. Oltre a punti informativi, la sede dell’Ente Parco Colli Euganei, un cam-peggio all’esterno e la “reception degli al-berghi diffusi”. Ma per quanto si tratti di un primo passo in avanti, il Muppe rappresenta una visione lontana e il prossimo 31 genna-io scadrà il primo anno di cassa integrazione per chi è rimasto a casa dopo la chiusura dell’Italcementi. Il secondo dovrebbe essere concesso, ma al momento non ci sono an-cora garanzie e i sindacati restano in attesa della convocazione ministeriale.

Filca Cisl e Fillea Cgil ricordano che l’e-mergenza occupazionale nella Bassa pado-vana è ancora altissima. In termini assoluti i posti di lavoro persi nel 2013 a Monselice sono 480, mentre a Este 230.

Un bollettino tremendo che vedrà una replica nel 2014 addirittura con gli interes-si. Nel primo trimestre, infatti, se c’è stato un calo delle ore di cassa integrazione, si è verificato il picco, dall’inizio della crisi, di in-gressi in mobilità con +17,7%, ovvero 726 lavoratori. Insomma, se dalle parole non si passerà ai fatti, l’esito potrebbe essere più che drammatico.

di Emanuele Masiero

Si discute sull’idea di una grande esposizione,intanto però incombe il caso Italcementi

Occupazione e dintorni Interesse intorno all’idea di Davide Ruzzon

Museo europeo anti crisi

Un dettaglio del progetto del “Muppe”

Il nuovo ospedale unico diventa realtà. Con lo stop dei ricoveri a Este e poi Monselice, il nosocomio per acuti inizia la sua attività. Ma

non si tratta di una situazione completamente lineare. Il problema più rilevante è connesso alla viabilità che rappresenta il tallone d’Achille di questo progetto faraonico. A puntare i pie-di è Giulia Narduolo, deputato del Partito Democratico, da sempre attiva nella bassa padovana. “Mi chiedo come sia stato possibile spendere 170 milioni di euro per costruire un ospedale che vuole essere all’avanguardia dal punto di vista medico e strutturale “dimenti-candosi” di inserire nel progetto le fognature e la rete di collegamento via trasporto pubblico – ha esordito Narduolo – Più ci penso e più questa cosa mi fa arrabbiare. Il sistema fogna-rio dell’ospedale di Schiavonia è stato preso in carico dal Centro Veneto Servizi, che lo ha scavato e costruito utilizzando 2 milioni di euro destinati all’ampliamento della rete fognaria dei comuni per mettere una pezza alle “di-menticanze” dei progettisti e dei tecnici della Regione. Ma la presidenza e la rappresentanza della conferenza dei Sindaci dell’Ulss 17 non hanno fatto di meglio, dato che non si sono preoccupati del fatto che la struttura rischiava di diventare una cattedrale nel deserto, senza una rete di trasporti adeguata per gli utenti dei 46 comuni che dovranno usufruire dei servizi dell’ospedale”. Mentre andiamo in stampa, però, le cose sono un pò cambiate. E’ stata istituita una linea di bus che partirà da Monse-lice ogni 30’.

Il problema di viabilità è cresciuto poco per volta: la variante della Sr10, ovvero la

Monselice-Mare, doveva allungarsi fino a Legnago. Ma mentre l’ospedale unico è arri-vato al traguardo, l’arteria viaria non ha fatto miglioramenti. “Il prolungamento della Sr10 fino a Legnago lo stiamo aspettando ormai da troppo tempo – ha spiegato Narduolo - la concessione per la costruzione è stata aggiu-dicata circa un anno fa per la modica cifra di 232 milioni (considerando che il tratto misura 25 km significa circa 10 milioni a km), ma la beffa è che si tratterà di un’opera pubblica fatta in project financing, per cui i privati vorranno rientrare dell’investimento tramite un pedaggio da far pagare ai cittadini che percorreranno la strada, l’unica che porterebbe direttamente al nuovo ospedale”.

Giulia Narduolo,deputata del Pd,solleva il casofognature ecollegamenti viari

“NuOVO OSpEDAlE VECChI pROblEMI”

E.M.

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Corti Benedettine Padovanevalida fino al 15 dicembre

Page 7: Bassapadovana ott2014 n127

sostenere il TRASPORTOPUBBLICO LOCALE

La nostra priorità

Page 8: Bassapadovana ott2014 n127

segue da pag. 1Secondo i calcoli elaborati dall’Uffi cio

studi della CGIA, l’incremento del carico fi -scale per chi volesse chiederne l’anticipazio-ne, rispetto all’erogazione della liquidazione al termine del rapporto di lavoro, oscillereb-be tra i 230 e i 700 euro circa. Ovviamente

l’aggravio fi scale tende ad aumentare al crescere del livello di reddi-to del soggetto richiedente.

A fi ne carriera lavorativa la liquidazione viene tassata sepa-ratamente con la media delle aliquote degli ultimi cinque anni che tiene indebitamente conto delle detrazioni per lavoro e per i carichi familiari. Nel caso dell’anticipazione introdotta dal Governo Renzi, invece, quest’ultima si cumula con il reddito e conseguentemente aumenta anche la tassazione.

Infatti, l’aumento del reddito dovuto all’integrazione legata al Tfr mensile in busta paga viene tassato con l’aliquota marginale, ovvero quella che interessa la parte più elevata del reddito. Inoltre, quando aumenta lo stipendio si riducono gli effetti economici delle detrazioni per i fi gli a carico e quelli legati agli assegni familiari. Infi ne, mentre la liquidazione erogata a fi ne carriera è “risparmiata” dall’applicazione delle addizionali comunali e regionali Irpef, l’anti-cipo mensile no.

Se il Parlamento non modifi cherà l’impianto fi scale che grava sull’anticipazione del Tfr è verosimile che l’operazione si trasformi in un fl op è molto probabile. Inoltre, vanno chiarite in maniera ine-quivocabile le modalità di erogazione del Tfr. L’operazione, come ha assicurato il Premier Renzi, dovrà avvenire con un meccanismo che renda davvero neutro l’impatto economico sulle piccole imprese con meno di 50 addetti. Cosa che dovrà essere defi nita con un apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri”.

Dai casi presi in essame, se un dipendente senza famigliari a carico optasse l’anno prossimo per l’anticipazione mensile del Tfr, l’aggravio fi scale potrebbe oscillare tra i 236 euro all’anno (nel caso di un lavoratore con un reddito imponibile Irpef di 15.000 euro) fi no a 623 euro (nel caso di un reddito da lavoro dipendente di 80.000 euro).

Se, invece, a chiederne l’anticipazione è un dipendente con moglie e un fi glio a carico, l’incremento fi scale potrebbe variare tra i 362 euro (per un lavoratore con un reddito imponibile Irpef di 15.000 euro) e i 696 euro (nel caso di un reddito da lavoro dipendente di 80.000 euro). * Segretario della CGIA

Intervento

di giuseppe bortolussi*

Tfr subito a rischio fl op

8 Monselice

Ventidue anni, segretario cittadino del Pd e tanta voglia di cambiare il mondo: sono questi gli ingre-dienti fondamentali che hanno portato Vittorio

Ivis ad essere il consigliere comunale di Monselice più giovane e più votato nell’ultima tornata. Determinato come pochi, Vittorio vive a Monselice dall’età di due anni e la politica ce l’ha nel sangue. Per lui è pura pas-sione che deriva anche dagli insegnamenti del padre. L’obiettivo? Mettere la parola fine alla politica dell’in-ganno per fare spazio ad un percorso di buon senso.

Come interpreti il “fare” politica?“Per me la politica non è un lavoro, perciò la riten-

go un’esperienza che avrà una fine. Per questo devi avere sempre chiaro cosa fare “poi”. Se vivi solo di politica devi esserci sempre e questo significa trasfor-mare una missione in un mero sistema per prendere uno stipendio”.

Come ti è nata la passione per la politica?“Direi che è una tradizione anche familiare, mio

padre alla mia età era già in consiglio come me. La po-litica, come argomento di discussione, c’è sempre stata a tavola. Così mi è sorta la curiosità di approfondirlo”.

Come sei arrivato a dirigere il Pd a Monselice?“Cinque anni fa ho dato una mano nella cam-

pagna elettorale e poi da li l’impegno, la voglia e il gruppo sono cresciuti moltissimo. Non ho mai avuto tessere precedenti. E neanche altre esperienze. Finchè mi è stato chiesto di occuparmi della segreteria. E’ sta-ta una sfida enorme, ma sono stato sostenuto anche umanamente”.

Come valuti questa esperienza?“Per prima cosa ho cercato di infondere “spirito

di servizio”. Credo che l’entusiasmo giovanile unito ad altre esperienze abbia dato il risultato sperato visto che il consenso del Pd è cresciuto di 300 voti”.

Domanda obbligatoria: ti senti renziano?“Non sono renziano, ho preferito dare il mio voto

a Civati, ma non mi piace parlare di correnti. In genera-le non trovo entusiasmante la politica nazionale. Non mi piace farmi trascinare dal meccanismo di puntare sistematicamente verso l’alto. Mi sento invece parte di questa generazione che vuole degli spazi”.

Quindi per te qual è la ricetta vincente?“Oggi con la crisi e la burocrazia folle, dobbia-

mo smetterla con i giochi di potere e dobbiamo fare squadra. Posticipare le prerogative personali e lavorare insieme”.

Parlando di Monselice, come giovane pensi sia stato fatto abbastanza per i giovani?

“Il problema non è il poco o tanto. La materia è stata trattata come sempre, cioè stanziando dei fondi e fine del gioco. Un errore grave perché le politiche gio-vanili vanno trattate con lo stesso tatto che riserviamo, ad esempio, al sociale. Non basta mandare i giovani in viaggio: dobbiamo creare un punto di connessione

tra l’amministrazione e i giovani. Esistevano degli strumenti utili ma sono stati aboliti. Il tavolo cittadi-no avrebbe creato uno spazio politico all’interno del Comune”.

Come affronteresti il problema crescente della mancanza di sicurezza?

“Sono allarmato dalla piega che sta prendendo Monselice. Non è sufficiente discutere di Polizia Locale. Ci vuole un sistema di politiche sociali e d’integrazione. Aumentano i crimini essenzialmente a causa della crisi e dei problemi di carattere economico”.

Qual è il simbolo politico a cui ti ispiri?“Ce ne sarebbero moltissimi ma credo che mio

padre sia una grande fonte d’ispirazione e mi ha trasmesso la capacità di essere sempre autonomo. In generale tutta la famiglia mi ha sostenuto ed esortato ad impegnarmi. Credo che avermi in casa in campagna elettorale non sia stato proprio uno spasso”.

di Emanuele Masiero

Il segretario del Pd Ha 22 anni e da cinque è impegnato con il centrosinistra

“Basta con i giochi di potere”

VittorioIvis,segretariocittadinodelPartitoDemocrati-co, racconta il suoimpegnoin politica

Vittorio Ivis: “la politica è una grande passione ma non sarà il miolavoro, più dialogo per Monselice”

L’intervista

Quanti ricordano l’ex cinema Roma? Cose d’al-tri tempi, ma più recente è la demolizione del vecchio stabile che si trovava a due passi dal

centralissimo ponte della pescheria. L’abbattimento era stato operato essenzialmente per mettere in sicurezza l’area ormai fatiscente, ma adesso ha preso il via un ulteriore cantiere per scongiurare possibili crolli sulla parete di confine con altre strut-ture residenziali. I lavori per il recupero dell’area

invece, sono ben altra cosa e di certo resteranno nel cassetto ancora per un po’. Il cantiere attivo in questi giorni si è reso ancor più necessario a causa dei danni procurati dal recente nubifragio. Il campa-nello d’allarme è scattato vedendo cadere qualche coppo, tanto che il Presidente della Società Operaia, Ferdinando Frizzarin, si è recato subito sul posto. Il cantiere dovrebbe avere una durata complessiva di tre settimane. In pratica si sta puntellando il muro

rimasto esposto dopo la demolizione della struttura del vecchio cinema, per renderlo completamente sicuro. Un pezzo verrà anche abbattuto per portarlo al livello dei tetti esistenti con la successiva stesura dell’intonaco e la pulizia del piazzale antistante. In-somma un piccolo recupero dell’area in attesa della riqualificazione completa che potrebbe avvenire, non prima di un anno, grazie ad una destinazione residenziale per una parte dell’area.

il caso Al via i lavori per sostenere il muro esposto dopo la demolizione della salasull’area ex cinema roma spunta il cantiere anti crolli

E.M. Allarme crolli accanto all’ex cinema

Page 9: Bassapadovana ott2014 n127

9Monselice - Este

Lo scorso 5 novembre è entrato ufficial-mente in funzione il nuovo ospedale per acuti di Schiavonia, struttura che

si estende su 250 mila metri quadri e che può contare su 450 posti letto. Del nuovo polo unico si è già scritto e detto molto. Ma cosa rimarrà delle “vecchie” strutture di Este, Monselice, Conselve e Montagnana?. I quattro ospedali non saranno svuotati inte-ramente. Ecco infatti l’elenco dettagliato dei servizi che l’Usl 17 manterrà nelle singole strutture, che comunque in parte saranno dismesse. Nell’ospedale di Este resteran-

no tutte le attività oggi concentrate nel distretto e quelle afferenti al dipartimento di Prevenzione (inclusa Veterinaria). Inoltre, per quanto riguarda le prestazioni speciali-stiche in regime ambulatoriale, resteranno: Cardiologia (controllo, Ecodoppler, Prima visita), Consultorio ginecologico e ostetrico,

Dermatologia, Diabetologia, Consultorio Nutrizionale, Medicina dello Sport (certifi-cati), Neuropsichiatria Infantile, Pneumolo-gia, Ambulatorio Igiene e Sanità Pubblica, Patenti-Porto d’armi-T.Reazione, Psichiatria, Reumatologia, Ambulatorio del gioco d’az-zardo patologico, Ser.D, Servizio Veterina-rio. A Conselve non sono previste variazioni: più in dettaglio resteranno tutte le attività ambulatoriali e di distretto, oltre a Riabili-tazione e Lungodegenza che come noto è stata potenziata negli ultimi anni; rimane inoltre anche l’ospedale di comunità. Anche

a Monselice sono confermate le attività del distretto, oltre che le seguenti prestazioni in regime ambulatoriale: Consultorio gine-cologico e ostetrico, Dermatologia, Balbu-zie e ipoacusia, Neuropsichiatria infantile, Odontoiatria, Pneumologia, Psichiatria, Am-bulatorio Igiene e Sanità Pubblica, Patenti-Porto d’armi-T.Reazione, Reumatologia, Ambulatorio del gioco d’azzardo patologico, Ser.D, Servizio Veterinario. A Montagnana resteranno tutte le attività ambulatoriali e di distretto, oltre alla Riabilitazione e Lungode-genza; rimarranno inoltre anche l’ospedale

di comunità e l’hospice. È previsto inoltre il mantenimento di un servizio di sportello Cup in tutti i presidi di Conselve, Este, Mon-selice e Montagnana. La dotazione di per-sonale sarà tuttavia rimodulata sulla base delle affluenze che saranno registrare nelle settimane successive all’entrata in funzione del nuovo ospedale. L’attività ambulatoriale a Schiavonia è cominciata il 6 novembre, mentre il primo ricovero è del 10 novembre. Dopo i primi giorni di assestamento nelle prossime settimane la struttura enterà a pieno regime.

di Nicola Cesaro

Chiusi i vecchi nosocomi di Monselice ed EsteEcco cosa resta a Conselve e Montagnana

Sanità Dall’inizio del mese al via attività ambulatoriale e ricoveri

Ospedale a SchiavoniaIl nuovo ospedale unico per acuti a Schiavonia

Rimane ancheil servizio di sportello del Cup in tutti i quattro centri

Tra gli aspetti di non poco conto relativi al nuovo ospedale di Schiavonia c’è sicuramente anche quello legato all’acces-sibilità della struttura. Arrivare nella struttura di via Albere

attraverso la viabilità ordinaria è molto semplice, in particolare utilizzando la nuova Sr 10 (uscita Ca’ Oddo – Sant’Elena),

la Ss 16 o la provinciale 8 che passa per Sant’Elena. Il 3 no-vembre, a due giorni dall’inaugurazione ufficiale, la Provincia ha inoltre presentato il progetto di collegamento attraverso au-tobus pubblici. Il servizio, partito già dal 6 novembre, a pieno regime prevede di far correre due autobus, con partenze ogni mezz’ora, per un totale di 200 mila chilometri percorsi ogni anno. I due autobus partono dalle due autostazioni di Este e Monselice – dove fanno scalo le principali linee locali, da Pado-

va, Montagnana, Conselve e dal Rodigino - e attraversano 16,4 chilometri. Chi partirà da Este e sarà diretto a Monselice passerà per Deserto, Sant’Elena, per l’ospedale – dove è attrezzata una fermata ad hoc proprio per questi autobus - e quindi per San Bortolo e l’autostazione monselicense. Ad attivazione completa del servizio, sono previste quotidianamente 44 corse, una ogni mezz’ora. Andare e tornare a Schiavonia da Este e Monselice costa 4,80 euro. N.C.

autobus da este e monselicema costeranno 4,80 euro

I trasporti

I.S. “Monselice e Conselve”sede di Monselice, Liceo “C. Cattaneo” e Istituto professionale “Duca d’Aosta”

Sabato 13 dicembre 20141° turno 15:00 - 16:302° turno 16:30 - 18:00

Domenica 14 dicembre 20141° turno 9:00 - 10:302° turno 10:30 - 12:00

Sabato 10 gennaio 20151° turno 15:00 - 16:302° turno 16:30 - 18:00

Domenica 11 gennaio 20151° turno 9:00 - 10:302° turno 10:30 - 12:00

Sabato 7 febbraio 20151° turno 15:00 - 16:302° turno 16:30 - 18:00

Sede centrale:via G. Matteotti, 1035043 Monselice (PD)tel. 0429 72135fax 0429 711519e-mail pdis003009www.iscattaneo.it

Sede di Conselve:via Traverso, 635026 Conselve (PD)tel. 049 5385198 fax 049 5385527www.matteiconselve.it

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10 Este

L’ex liceo di via San Martino sarà il nuovo magazzino comunale.La vec-chia sede del liceo Ferrari, trasferito

da qualche mese nella nuova struttura di via Stazie Bragadine, oltre a diventare la sede unica della scuola media Carducci, accoglierà al piano terra le migliaia di fascicoli dell’archivio del Comune di Este.

Attualmente i documenti comunali sono dislocati in più sedi: l’unificazione in una sola struttura garantirà anche mag-giore omogeneità e funzionalità di consul-tazione, oltre che maggiore sicurezza (è ancora vivo il ricordo dei furti nell’archivio all’ex palazzetto dello sport).

L’archivio prenderà dimora al piano terra dell’ala nord dell’ex liceo di via San Martino: “Abbiamo ottenuto un finanzia-mento di 20 mila euro dalla Fondazione Cariparo, con i quali siamo riusciti ad acquistare degli armadi compattati. Que-sti mobili sono già stati installati nell’ex liceo e quanto prima procederemo al tra-

sferimento di volumi e fascicoli. - spiega il sindaco Giancarlo Piva - Questa è sicu-ramente una soluzione ideale, soprattutto dal punto di vista logistico. L’archivio sarà infatti a due passi dalla sede municipale e sarà facilmente accessibile dai nostri dipendenti”. Fino a qualche anno fa il Comune voleva ricavare il nuovo archivio nel magazzino di via Bressan, struttura da realizzare ex novo il cui progetto è stato approvato nel 2010 e che è tramontato negli ultimi mesi per carenza di risorse.

Lo stabile di via San Martino ha quindi trovato piena operatività, visto che oltre alla realizzazione dell’archivio il Comune ha confermato la volontà di utilizzare lo storico edificio come sede unica della scuo-la media Carducci.

Qui confluiranno dunque gli studenti della media Zanchi, costretti già a subire un temporaneo trasloco nelle scuole vicine dopo che il nubifragio del 13 ottobre ha scoperchiato la loro scuola.

DA Ex lICEO A MAgAZZINO COMuNAlE

N.C.

Este si conferma “città verde” e pun-ta sulla mobilità pulita. Il Comune, tra le recenti iniziative “green”, ha

infatti stanziato ventimila euro a dispo-sizione dei cittadini per acquistare ciclo-motori e biciclette elettriche. L’iniziativa dal 30 settembre 2014 dà la possibilità di attingere ad un fondo speciale per lo sviluppo del trasporto sostenibile. Nello specifico, l’ente comunale mette a di-sposizione 150 euro per l’acquisto di una bici elettrica, 300 euro per quello di un ciclomotore, 230 per l’acquisto di una bici elettrica associato alla rottama-zione di un ciclomotore Euro 0 o Euro 1, e ancora 430 euro per chi compra una moto elettrica e ne rottama una obsoleta. Il fondo è disponibile fino ad esaurimento delle risorse ed è aperto solamente ai cittadini (persone fisiche, non aziende o società) residenti ad Este. Al modulo di richiesta del contributo va allegata anche una fattura di acquisto. Per evitare ogni tipo di speculazione, gli uffici comunali si riservano la possibilità di verificare che il mezzo acquistato resti di proprietà del beneficiario del contributo fino ad un anno dall’acquisto della bici o della moto. L’ente anticipa inoltre di voler installare in città una serie di colonnine elettriche di ricarica per i veicoli.

ambiente

per chi acquista bici o motomobilità pulitaecco i contributi

N.C.

Il personaggio Aristide Bergamasco e il suo thriller

Aristide Bergamasco fa il bis. Dopo “Sangue di Drago”, romanzo fantasy e sua prima opera, il medico scrittore

atestino ha sfornato un nuovo lavoro. Si tratta del thriller “L’ultimo segreto di Ga-lileo”, libro pubblicato per Leone Editore (collana Misteria) e già nelle librerie di tutta Italia. Opera “ipnotica e mozzafiato, è una suggestiva commistione di scienza, medi-cina e astronomia” per utilizzare le parole volute dall’autore, “L’ultimo segreto di Ga-lileo” ha quattro fili conduttori sullo sfondo: una teoria rivoluzionaria, un manoscritto mi-sterioso, un’epidemia globale che minaccia l’intero pianeta e il genio immortale di Gali-leo sullo sfondo. Si legge nella presentazio-ne del volume: “La microbiologa Rebecca De Cardinale viene coinvolta dal professor Spinelli e dal suo assistente Alessandro Vinci nella ricerca dell’ultimo libro scomparso di Galileo Galilei, nel quale pare che l’illustre astronomo teorizzasse un legame tra le epi-demie planetarie e i complessi movimenti dei meteoriti. Gli indizi per rinvenire il mano-scritto sono contenuti in tre lettere di Galileo ritrovate da Spinelli, ma improvvisamente il professore scompare; tocca così a Rebecca e Alessandro incaricarsi della ricerca, in una febbrile lotta contro il tempo per evitare che una catastrofica epidemia colpisca l’intera umanità”.

Aristide Bergamasco è nato a Padova

nel 1970. Laureato in medicina e specia-lizzato in chirurgia generale, vive sui Colli Euganei, dove lavora come medico di urgen-za. Appassionato di fotografia e mitologia, i suoi racconti hanno ottenuto importanti rico-noscimenti in numerosi concorsi nazionali. Bergamasco arriva peraltro da una notevole soddisfazione: il mese scorso l’autore atesti-no si è meritato il primo premio nella sezio-ne “Romanzo fantasy” al secondo concorso internazionale “Locanda del Doge” di Rovi-go, riconoscimento in memoria di Loredana Capellazzo. “Sangue di Drago”, racconto ricco di richiami storici, intreccia aspetti folk-loristici e mitologici d’origine nordica con il culto universale della Dea Madre. L’opera è di 750 pagine. N.C.

Secondo romanzoper il medico scrittore

Aristide Bergamasco

La vecchia sede del liceo Ferrari

Taglio del nastro definitivo per il nuovo liceo “G.B. Ferrari”. Il mese scorso, con una cerimonia lampo alla presenza

dell’assessore (ormai decaduto) provinciale Gilberto Bonetto, la struttura di via Stazie Bragadine ha vissuto la sua seconda inaugu-razione a distanza di oltre due anni dal pri-mo ingresso degli studenti. La consegna uffi-

ciale dell’istituto da 12,4 milioni è avvenuta davanti alla giunta comunale guidata Gian-carlo Piva, al dirigente scolastico Barbara Frizzi e ad un nutrito gruppetto di studenti. A suggellare la cerimonia, oltre al tradizio-nale taglio del nastro tricolore, ci ha pensato anche la solenne benedizione di don Orlan-do Zampieri, parroco di San Girolamo. La nuova sede liceale di via Stazie Bragadine

funziona ormai dal 12 settembre 2012 ma di fatto è stata consegnata “monca” al liceo atestino: solo recentemente la Provincia ha messo a punto gli ultimi interventi, a partire dalla palestra che ha faticato non poco ad ottenere il certificato di prevenzione incendi. Ha spiegato l’assessore Bonetto: “Abbiamo voluto attendere il completamento di questi lavori per consegnare definitivamente la struttura. Questo istituto rappresenta un fio-re all’occhiello per la Provincia perché siamo riusciti a costruire in tempi non proprio facili un edificio nuovo, moderno e in grado di rispondere alle esigenze didattiche per gli indirizzi classico, scientifico e linguistico”. Il liceo di via Stazie Bragadine, che somiglia molto agli istituti collegiali americani, conta – forte dei suoi 24 mila metri quadri, di cui oltre 6 mila coperti, che possono ospitare fino a 850 studenti - 34 aule didattiche normali, 6 aule speciali (informatica, lin-gue, video-musica, disegno), spazi per uffici amministrativi, 3 laboratori (chimica, fisica, scienze e biologia), 4 sale lettura, una sala

relax, una biblioteca dotata di aule studio e aule video con possibilità di archiviare fino a 30 mila volumi. L’istituto è ancora in fase di assestamento: alcuni laboratori, come quello di chimica, partirà solo tra qualche giorno, mentre nell’ultimo piano “mansar-dato” devono ancora essere arredate le

aule studio. L’edificio sta inoltre ottenendo la certificazione CasaClima. In queste ultime settimane il liceo ospita anche alcuni studen-ti della media Zanchi, struttura che ha subito pesanti danni in seguito al fortunale del 13 ottobre scorso e che rimarrà inagibile per molto tempo.

di Nicola Cesaro

Costato 12,4 milioni di euro, oltre 6 mila metri quadri coperti,accoglie fino a 850 studenti

L’inaugurazione bis Nell’ultimo piano “mansardato” saranno arredate le aule studio

“Liceo Ferrari, fiore all’occhiello”

Il taglio del nastro del nuovo Liceo Ferrari

Hanno trovatoposto anche alcuni studentidella media Zanchidopo il fortunale

Ha onorato la memoria di Marco Pastorello la nuova edizione del Premio Cenobio. Il massimo rico-

noscimento del Comune di Ospedaletto Euganeo, giunto all’edizione numero ventotto, ha celebrato come ogni anno le figure paesane che si sono distinte parti-colarmente nel campo della solidarietà e del sociale. Quest’anno il premio è andato alla memoria di Marco Pastorello, scom-parso lo scorso dicembre a soli 34 anni per una malattia. Musicista, animatore, collaboratore di Azione Cattolica e ragaz-zo dal cuore d’oro, Marco «è stato ed è per tutti un grande meraviglioso dono», si legge nella motivazione alla base del premio. L’attribuzione del riconoscimento è avvenuta nel santuario del Tresto, alla presenza delle autorità cittadine e di un folto pubblico, composto in particolare da-gli amici del giovane e compianto anima-tore. Durante la serata è stata ricordata anche suor Bernardetta Boggian, la mis-sionaria saveriana uccisa in settembre in Burundi e zia di Marco. La religiosa, nati-va di Ospedaletto Euganeo, si era peraltro meritata il Premio Cenobio nel 2001 per il suo impegno in Africa, a sostegno delle donne e dei bambini.

ricordo

pastorello aveva 34 annipremio cenobiodedicato a marco

N.C.

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12 Este

Il vigile “protestante” l’ha spuntata. In Facebook aveva accusato amministrazione e vigili solesinesi di “fregare i cittadini” con lo Scout Speed, il velox

mobile in dotazione al distretto Euganeo Estense, che ha sede ad Este e Solesino.

L’invettiva nel social network era costata ad Or-feo Dargenio, vigile in forza al corpo di Monselice, ben dodici denunce per diffamazione ed oltraggio a pubblico ufficiale.

Le querele erano state depositate dai colleghi di Solesino, dal loro comandante Maurizio Cavatton e dal sindaco Roberto Beggiato.

Oltre a polemizzare contro l’uso del sistema di rilevamento elettronico, ritenuto troppo vessatorio verso i cittadini, Dargenio aveva so-stenuto di vergognarsi per la condotta di chi utilizzava quello strumento.

Il Gip del Tribunale di Rovigo, Pietro Mondaini, lo scorso 23 settembre ha però deciso di archiviare il procedimento a carico di Dargenio, ritenendo il post del vigile come pura opinione personale.

Il Tribunale di Rovigo aveva già chiesto l’archiviazione nei mesi scorsi per tutte le denunce a carico di Dargenio, ma il sindaco di Solesino, difeso dall’avvocato Toffanin Daniele (ex comandante dei vigili di Monselice), aveva depositato una richiesta di op-posizione alla richiesta all’archiviazione del pm. Il Gip ha quindi rigettato l’opposizione ed assolto definitivamente Dargenio. Le frasi usate dal Dargenio, dal “vergogna” al “fregare i cittadini”, anche se troppo colorite rifletterebbero secondo l’autorità giudizia-ria una opinione meramente personale garantita dall’articolo 21 della Costituzione con la libertà di espressione. Le parole di Dargenio, inoltre, non avrebbero colpito la persona fisica che esprime la volontà dell’amministrazione comunale, il sindaco Beggiato, ma avrebbero riflesso una, anche se forse non condivisibile, opinione rispetto ad un fatto e ad una condotta dell’autorità amministrativa.

polemica/2

Il giudice riconosce la libertà di espressioneassolto il viGile critico con i colleGhi

N.C.

Orfeo Dargenio

Il distretto perde i pezzi. Sono infatti ben cinque le defezioni che hanno colpito il distretto di polizia locale Pd5b “Euganeo

Estense”: i Comuni di Stanghella, Solesino, Pozzonovo, Sant’Elena e Granze hanno comunicato la volontà di recedere antici-patamente dalla convenzione che lega i 15 Comuni del distretto. L’addio dei cinque Comuni è stato formalizzato attraverso una comunicazione congiunta, che in sintesi spiega: “La decisione è maturata di comune accordo con i Comuni del distaccamento di Solesino al fine di poter ridefinire i rapporti convenzionali in essere in senso migliorati-vo sia sotto l’aspetto economico-finanziario che di gestione del personale”. Tra gli aspetti messi in discussione dai sindaci c’è soprattutto quello legato al ristorno dei pro-venti delle sanzioni del Codice della strada. Il versamento di queste somme nelle casse comunali non ha mai seguito date fisse, creandoci problemi di bilancio e di cassa. Ha spiegato ad esempio Sandro Moscardi, sindaco di Stanghella: “Mentre i nostri pa-

gamenti sono puntuali, la distribuzione delle risorse che entrano nel distretto avviene con ritardi di mesi e mesi: noi paghiamo ma non abbiamo certezza sulla copertura di questa spesa”. I proventi dalle sanzioni del Codice della strada finiscono infatti prima nei bilan-ci dei Comuni capofila (Este e Solesino) e distribuiti poi nei Comuni minori. Il passag-gio, come sottolinea Moscardi, è però lento e macchinoso. “Nel 2010 guardavamo con fiducia alla nascita del distretto, ora invece guardiamo ai fatti e non pensiamo sia la so-luzione ideale”, chiude Moscardi. Chi invece

è fiducioso è Giancarlo Piva, sindaco di Este e figura di riferimento tra gli amministratori del distretto: “Il recesso andava comunicato entro il 30 settembre e sarà effettivo dall’1 gennaio: abbiamo tre mesi per sistemare la convenzione in modo da limitare al massi-mo la sofferenza dei Comuni minori: sono consapevole che ad oggi ci sono problemi nella distribuzione degli introiti, che creano corti circuiti nei bilanci e tensioni tra i Comu-ni. Entro il 2015, tuttavia, troveremo una soluzione, evitando di far perdere membri al distretto”.

di Nicola Cesaro

Polizia Locale, alcuni amministratori voglionoprendere altre strade, Piva cerca di mediare

La polemica Cinque Comuni su 15 intenzionati a sciogliere la convenzione

Il Distretto perde pezzi

5 Comuni vogliono lasciare il distretto di Polizia Locale

Giunta comunale poco “rosa” e la Re-gione Veneto la bacchetta. Lo scorso 16 giugno il sindaco di Ospedaletto

Euganeo, Antonio Battistella, ha revocato l’incarico all’assessore alle Politiche sociali Samuela Binato (la terza da destra nella foto qui sopra), nominando nuovo membro di giunta il consigliere comunale Stefano Pa-rolo e lasciando il gruppo di governo senza alcuna donna al timone. L’assenza di una donna in giunta ha fatto scattare la denun-cia del consigliere d’opposizione Giacomo Scapin, che ha preso carta e penna e ha segnalato la circostanza alla Regione Vene-to e al prefetto di Padova. Da Venezia ha risposto Sandra Miotto, consigliera regionale di Parità, che a sua volta ha redarguito il sin-daco Battistella invitando l’amministratore a rispettare la normativa vigente che chiede di assicurare la “quota rosa” in giunta. Il rischio è che venga invalidato l’atto di nomina della giunta. Ma dal municipio il primo cittadino alza le braccia: “Ho due donne in consiglio comunale. Una non mi dà la disponibilità ad entrare in giunta per problemi di lavoro, l’altra ha già una delega e non se la sente

di assumere un nuovo impegno. In campa-gna elettorale, poi, avevo promesso di non assegnare alcuna carica a figure esterne al consiglio. Il mio non è mancato rispetto della legge ma semplice impossibilità di applicar-la: è questo quello che riferirò a Regione e prefetto”. Il caso di Ospedaletto fa il paio con quello di Galliera Veneta, dove il Tar ha “sospeso” il decreto di nomina della giunta per il mancato rispetto della “quota rosa”. Per correre ai ripari, il sindaco ha indetto un avviso pubblico per la nomina dell’assessore donna mancante. Le aspiranti amministratri-ci hanno presentato un curriculum vitae che è stato vagliato direttamente dal sindaco. Nessuna delle candidate, però, ha dimostra-to di avere i requisiti adatti per assumere l’incarico di asssessore ed entrare in giunta. A questo punto è sempre più arduo garantire il rispetto delle “quote rosa”.

Il sindacoBattistella:“Purtroppoho solo duedonne in consiglio”

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14 Montagnana

Acqua inquinata e terreni contaminati: c’è voglia di chiarezza nel Montagnanese. Pur essendo ambiti completamente diversi, due “casi” stanno tenendo in

apprensione amministratori e cittadini del territorio in tema di sicurezza ambientale. Il primo riguarda la Valdastico Sud, l’autostrada che seppur marginalmente toccherà anche Montagnana. Da mesi il Tribunale di Venezia sta indagando sulla possibilità che, sotto il manto stradale dell’A31, siano stati gettati materiali inquinati. I periti incaricati dal Tribunale avrebbero già confermato la presenza di rifiuti non trattati e altamente inquinanti, derivanti da lavori di acciaieria, sot-to il mano stradale del tratto funzionante della Valdastico Sud tra i comuni di Longare e Agugliaro. Il rischio che la stessa situazione possa trovarsi anche nel tratto padovano di Valdastico Sud, dunque tra i caselli di Badia Polesine e Noventa Vicentina, ha spinto l’onorevole Giulia Narduolo (Pd) ad interrogare il Governo: “Da quanto sta emergendo dall’inchiesta sul presunto traffico di rifiuti condotta dalla Procura Antimafia di Venezia, ab-biamo adesso la certezza che sotto la Valdastico Sud ci sono centinaia di migliaia di tonnellate di materiale inquinante. Alla luce di questo, mi chiedo se non sia il caso di svolgere

dei controlli anche nei tratti dell’autostrada ancora in costru-zione al fine di ottenere l’assoluta sicurezza che non si ripetia quanto purtroppo già successo. Sarebbe un’ulteriore crudele

beffa a cui davvero non oso pensare”. L’altro fronte riguarda la presenza di una sostanza inquinante nel tratto montagnanese del Fratta-Gorzone. A denunciarlo, un anno fa, era stata la Regione Veneto. L’elemento in questione, individuato da uno studio

del Cnr, era un perfluoro-alchilico trovato nelle acque super-ficiali di almeno una trentina di Comuni veneti, compresa Montagnana. Qualche giorno dopo il Ministero dell’Ambiente

aveva assicurato che quell’elemento non era pericoloso per la popolazione.

Le rassicurazioni, tuttavia, sono andate di pari passo con lo studio del fenomeno, ora giunto ad una tappa importante: a breve, infatti, prenderà avvio il Piano di Campionamento degli alimenti in tutti quei Comuni in cui è stata rilevata la presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFASs). La Regione Veneto ha sottolineato l’importanza di questa nuova campa-gna di monitoraggio, fondamentale per stimare correttamen-te il rischio connesso all’esposizione alimentare per l’utilizzo di alimenti di produzione locale. Coordinato dall’Usl 6 di Vicenza, il Piano vedrà coinvolta anche l’Usl 17 e riguarderà in particolare acqua e colture di Montagnana.

di Nicola Cesaro

Dubbi sulla presenza di rifiuti non trattati sotto al mantodella Valdastico Sud, monitoraggio sulle acque del Fratta

Ambiente Dopo le indagini del Tribunale di Venezia sul materiale “proibito”

Inquinamento, “serve chiarezza”

Un tratto della Valdastico Sud in territorio padovano

Interrogazionedel deputato PdGiulia Narduolo“controlli sul tratto padovano”

“La libertà non è in vendita”: è questo il tema della nuova scuola per genitori, educatori, docenti e studenti allestita

dalla Parrocchia di Montagnana in collaborazione con numerose associazioni e realtà del territorio. In tutto sono in programma quattro eventi con protagonisti di indubbio spessore. Si parte martedì 18, al cinema Bellini, con la visione del film “La mafia uccide solo d’estate” (ingresso libero), a cui seguirà il martedì successivo una tavola di appro-fondimento dedicato a “Legalità tra repressione ed educazione”. Interverranno, tra gli altri, don Luigi Telattin di Libera, il pm Roberto Terzo e il tenente co-lonnello Nicola Sibilia. La serata sarà moderata dal giornalista Giovanni Viafora. Martedì 2 dicembre, in duomo, arriverà invece don Luigi Ciotti, che al mattino incontrerà gli studenti e poi in serata tutta la cittadinanza. Anche in questo appuntamento si parlerà di legalità. La rassegna si chiuderà il 9 di-cembre, sempre al Bellini, con la proiezione del film testimonianza “La nostra terra” sulla realtà dei beni confiscati alla mafia. In sala sarà presente il regista Giulio Manfredonia. Ingresso a 5 euro.

Incontri di riflessione e dibattito“la libertà non èin vendita”

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Sono quattro i colori che definiscono il look del vero gentleman: due varia-zioni di grigio, l’immancabile nero, il

sofisticato blu. Qualsiasi altra tinta è bandi-ta, almeno nell’abc dell’eleganza classica, che permette di comprendere marrone e verde scuro solo nei weekend, magari da dedicare a passeggiate in campagna.Il gentleman inglese è sempre uguale a se stesso, antepone l’eleganza alla comodità, segue regole semplici che affondano le radici nel tempo e nelle tradizioni. In un primo tempo, l’abito era costituito da tre pezzi: giacca, pantaloni e panciotto. Oggi quest’ultimo è caduto in disuso ma non è del tutto scomparso anche se è raro che chi si fa confezionare un abito su misura lo richieda.

Due sono gli elementi necessari perché un abito vesta alla perfezione: la mano ferma e sicura di un bravo sarto e un’ottima stof-fa. Tra i due è sempre più importante l’ele-mento umano perchè una splendida stoffa con un taglio mediocre non creerà altro che un abito mediocre; molto meglio un buon taglio abbinato ad una stoffa meno valida.

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16 Montagnana

La Comunità Europea stabilisce che il “Prosciutto di Montagnana” può essere esclusivamente un prosciutto lavorato e

stagionato almeno 12 mesi nella zona di produzione del Comune di Montagnana. A questi prodotti viene applicato il marchio Dop, tutelato dal Consorzio Prosciutto Berico-Euganeo, raffigurato dal Leone Alato di San Marco. Ebbene, a fronte di questa rigida etichetta di qualità, dal Governo pare arrivare un segnale esattamente opposto. A denunciarlo è Coldiretti Padova, che stronca fortemente lo schema di decreto ministe-riale che rivede la normativa sulla prepara-zione dei salumi. L’intervento ministeriale introduce preoccupanti novità. Fra queste la possibilità di usare il nome “prosciutto”per salumi ottenuti con carne di altre specie, ma anche di ricorrere ad altri additivi chi-mici. E così il prosciutto di Montagnana, già minacciato dai falsi che arrivano da oltre confine, la lista dei “nemici” si allunga. Lo spiega bene Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova: “I nostri produttori sono preoccupati di fronte questo nuovo attacco al “made in Italy”. Ricordiamo che il Pro-sciutto di Montagnana, il Berico Euganeo Dop, è una delle tipicità di punta del nostro territorio, già minacciata dall’invasione sle-ale che arriva da oltre confine. Il prosciutto nostrano è danneggiato dai continui arrivi di cosce di maiale principalmente Germa-nia, Olanda e Belgio. Si stimano oltre 40 milioni di pezzi ogni anno, pari a circa il quadruplo della produzione nazionale. E un prosciutto italiano su dieci viene prodotto in

Veneto. Ora ci troviamo a fare i conti con una ulteriore minaccia alla qualità e alla trasparenza, che colpisce gli allevatori ma anche i cittadini consumatori”. Incalza il direttore dell’associazione patavina, Simo-ne Solfanelli: “Ci saremmo aspettati una norma che tutelasse i nostri prosciutti e che obbligasse ad indicare la provenienza delle carni in etichetta, anche per evitare le gravi frodi che hanno segnato il settore come quella recente della carne di cavallo spacciata per manzo. Invece si cerca, tra l’altro, di aumentare dell’uno per cento il contenuto di umidità per far pagare l’acqua come la carne ai consumatori sulla base di considerazioni tecniche del tutto opinabili. E’ certo invece che chiamare prosciutto un salume senza carne di maiale, nonostante le specifiche, resta forviante perché del tut-to estraneo alla cultura alimentare italiana. Sostenere una politica che riduce i parametri

di Nicola Cesaro

La denuncia di Coldiretti “ancora un nuovo attaccoa prodotti nostrani di qualità”

Produttori in allarme Non piacciono le nuove direttive del Governo

“Prosciutto di qualità,una nuova minaccia”

Un momento della festa del prosciutto di Montagnana

di qualità dei nostri prodotti più tradizionali significa abbattere il livello di competitività del “made in Italy” sui mercati nazionali ed estero ma anche attentare alle garanzie di scelta informata dei consumatori e al futuro degli allevatori italiani. Non staremo certo a subire in silenzio questo nuovo attacco alla qualità della nostra migliore tradizione”.

I produttori: “Mentre noi facciamo qualità dall’esteroarriva di tutto”

ll prosciuttoBerico EuganeoDop deve sottostarea precise regole

Si è spento sabato 18 ottobre Gio-vanni Fontana, 91 anni, titolare della Attilio Fontana Prosciutti di

Montagnana e rappresentante della seconda generazione alla guida dell’a-zienda di famiglia, fondata nel 1919 dal padre Attilio Fontana. L’imprenditore era nato nel 1923 a Montagnana e, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, era già al lavoro con il papà ed il fratello Angelo Luigi, prematuramente scompar-so nel 1962.

L’azienda è passata definitivamente dalle mani di papà Attilio a quella dei figli nel 1959. In quello stesso anno l’imprenditore montagnanese ha avuto l’intuizione che probabilmente ha garan-tito la fortuna alla sua azienda: ha ricon-vertito il salumificio, che già aveva un ampio commercio, specializzandosi nel-la sola produzione di prosciutto crudo.

Una scelta vincente, che ha regalato enorme soddisfazioni alla Attilio Fonta-na Prosciutti: nel 1992 è arrivata anche, dall’Accademia italiana della Cucina, il premio “Dino Villani” per la qualità del prodotto nella tradizione alimentare italiana. Si tratta di uno dei più presti-giosi riconoscimenti, riservato ai titolari di aziende che si distinguono da tempo nella valorizzazione dei prodotti alimen-tari italiani di altissimo livello.

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2 Cultura provinciale

Padova omaggia con una mostra perso-nale – la più ampia fi no ad oggi re-alizzata – lo scultore beneventano di

nascita ma padovano di adozione Antonio Ievolella. Un’eposizione che invaderà tutta la città fi no all’11 gennaio 2015: oltre al nucleo di opere collocate presso la Galleria Cavour, nell’omonima piazza – piccole scul-ture, maquettes per le grandi installazioni, disegni e carte con tecniche miste – verran-no infatti installate in vari punti della città diverse opere monumentali dell’artista.

Caratteristica dell’arte di Ievolella è la concezione della scultura come forma plastica simbolica, carica di evocazioni e di indizi narrativi capaci di riportare alla luce oggetti di una memoria soggettiva ma, allo stesso tempo, arcaica e collettiva. I mate-riali adoperati dall’artista ostentano peso e gravità: all’inizio della sua carriera fu il tufo, poi legno e piombo e, dagli anni Novanta, l’acciaio corten. Le grandi dimensioni fanno parte della sua ispirazione creativa. Il fare imponente, monumentale a partire da for-

me non fi gurative ma intensamente allusi-ve, lo hanno condotto alla misura urbana non solo dialogante con gli spazi intorno, ma generatrice essa stessa di senso, in gra-do di rinominare la realtà pre-esistente.

Della sua carriera vanno ricordate alcu-ne esperienze di grande valore anche rifl es-sivo, come la collettiva Site specifi c a Villa Domenica nel 1987 (con Mattiacci, Naga-sawa, Nunzio, Icaro etc..), dopo la quale viene notato e apprezzato da Giovanni Ca-randente che lo include nella sua Biennale del 1988, nella indimenticabile sezione Sculture ai giardini. Da allora si susseguo-no mostre collettive e personali. Héléne de Franchis, dello Studio La Città di Verona, lo porta alle Fiere internazionali d’arte e inizia un collezionismo di alto profi lo, soprattutto italiano e tedesco.

Tra le sue opere, di grande potenza espressiva sono le sue fontane o “sculture per acqua” come quella in parco privato a Battaglia Terme titolata Campo di grano (ma conosciuta anche come Buon vento)

e formata da una foresta di tubi in acciaio corten e rame di diversa lunghezza, a gui-sa di canne sospinte e piegate dal vento, che entra e risuona nei piccoli coni di rame che fi oriscono tra i tubi, e quella pubblica di Voltabarozzo chiamata Fontana. La sua opera più organica e complessa, quasi para-digmatica della sua opera, è l’installazione

I Guardiani della dormiente, che trasforma in una piazza monumentale l’ingresso al ci-mitero di Rio. In occasione della personale i padovani avranno l’occasione di ammirare la grande installazione di due ghirbe gigan-ti – le otri africane in pelle per il traspor-to dell’acqua – già esposte nella chiesa dell’Incoronata a Napoli.

di laura Organte

Le sue opere visibili in Galleria Cavour fi no a gennaio ma anchein diversi altri luoghi della città

L’esposizione diffusa Lo scultore beneventano e la sua arte carica di evocazioni

Ievolella “conquista” Padova

L’installazione di Ievolella alla stazione ferroviaria

Al via il programma di iniziative legate al Centenario della Grande Guerra. In città sono già comparsi i totem

trifacciali posizionati nei luoghi che hanno svolto un ruolo chiave nei quarantuno mesi del confl itto, ai siti museali dedicati al tema e ai luoghi della memoria, come lo Stabili-mento Pedrocchi-Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea, l’Università degli Studi di Padova, il Museo Storico della Terza Armata, il Sacello della Rotonda, Villa Giusti, il Castello di San Pelagio-Museo del Volo (Due Carrare) e l’Hotel Trieste & Victoria (Abano Terme), che resteranno per i prossimi quattro anni a tracciare un ideale itinerario dalla Padova sanitaria e militare alle residenze reali, dalla città al fronte al luogo in cui venne stipulata la pace. Sul sito www.grandeguerra.comune.padova.it sarà possibile consultare il programma di incontri, conferenze, iniziative.

le iniziative

L.O.

Padova “racconta”la Grande Guerra

Volti e luoghi della guerra

Il calendario Prosegue fi no a primavera la rassegna “Arti Inferiori”

All’inizio del mese con lo spettacolo “Beatles Submarine” Neri Marcorè e la Banda Osiris hanno aperto uffi -

cialmente la dodicesima edizione di Arti Inferiori, la rassegna teatrale promossa dal Comune di Padova in collaborazione con Arteven. In cartellone fi no a marzo al Multisala Pio X il meglio della produzione teatrale contemporanea. Il programma pro-segue il 27 novembre con “Un Bès – Anto-nio Ligabue” di Mario Perrotta, spettacolo dedicato alla fi gura di questo artista e al suo rapporto con i luoghi che segnarono la sua esistenza e la sua creazione artistica.

L’11 dicembre in scena Cristian Giam-marini e Giorgio Lupano, registi e interpreti di “Maratona di New York”, una pièce di Edoardo Erba in cui il rito del correre dei protagonisti diviene metafora della vita, mentre il 13 gennaio sarà la volta dell’Uni-ca regionale di “E Johnny prese il fucile”, la storia di un giovane americano reduce della Prima guerra mondiale e interpretato da Marco Baliani con Roberto Recchia e Ele-ni Molos. Particolarità dello spettacolo l’im-piego di cuffi e che permettono al pubblico una percezione a 360° di quanto avviene in scena.

Dal primo al secondo confl itto mondia-le: il 28 gennaio il pluripremiato “È bello

vivere liberi!”, con Marta Cuscunà, porta in scena la storia di una giovane partigiana morta per la libertà. Il mese di febbraio vedrà poi avvicendarsi Claudio Santamaria, Valentina Picello e Marcello Prayer con “Go-spodin” (giovedì 5), nuova produzione di Giorgio Barberio Corsetti sull’umanità pre-da dei soldi e del consumo e le Nina’s Drag Queens in “Il giardino delle ciliegie - étude pour un vaudeville en travesti plein de pail-lettes” (giovedì 19), un grande classico del teatro affrontato in vesti drag queen.

Infi ne, doppio spettacolo il 10 marzo con il concerto/spettacolo “Genteinattesa.

Il precario e il professore” con Piero Sidoti e Giuseppe Battiston, alle 18, e a seguire “Amerika” di Franz Kafka diretto da Maurizio Scaparro con Giovanni Anzal-do, Ugo Maria Morosi e Carla Ferraro. A conclusione della rassegna – il 26 marzo - torna al il progetto europeo MQVE-A, che porta sul palco padovano in Prima naziona-le Wonders circus-performance della com-pagnia belga Side Show. L.O.

Dalla metafora della maratonaalla tragedia della guerra

Lo spettacolo di apertura della rassegna dei “BeatlesSubmarine” con Neri Marcorè e la Banda Osiris

Una seconda edizione con una madrina d’eccezione al festival internazionale di

cortometraggi “CortIncontri 2014”, manifestazione ideata dal regista Luca Settimo e organizzata dall’as-sociazione “Non siamo santi”, in collaborazione con il Patronato Guido Negri e con l’appoggio dell’Ac-cademia Internazionale della Cultura e delle Arti. Il festival ha potuto con-tare quest’anno sulla presenza di Erika Blanc, attrice bresciana tra le più prolifi che del cinema italiano, che ha anche partecipato alla serata conclusiva del concorso, ospitata dal patronato di Ospedaletto Euganeo. Il premio per il miglior cortometraggio è andato a “Come fosse per sempre”, opera di 15 minuti di Maurizio Forcella. Lo stesso corto, che arriva dalla provincia di Teramo, ha ottenuto anche altri due premi: una menzione speciale per il sound design curato da Gianluigi Antonelli e Maurizio Bergmann e una per la migliore colonna sonora originale, anche questa fi rmata da Antonelli. La migliore sceneggiatura è stata quella di Stefano Poggioni per il corto “The Drif – La Deriva” (20’, Sesto Fiorentino), che si è meritato pure il premio al miglior attore protagonista con Cristiano Burgio. Il valore di quest’opera è stato confermato da un altro premio, quello speciale della giuria che ha celebrato così la ricercatezza e l’originalità del corto di Poggioni. Il riconoscimento per la migliore interpretazione al femminile è invece andato a Dora Santacreu, progagonista di “La Red”, corto di 13’ che arriva da Alicante, fi rmato da Samuel Quiles. Finisce in Spagna anche il premio per la miglior regia: è quella di Josecho De Linares con “Mi ojo derecho” (13’, Malaga). Va a Cagliari invece la miglior fotografi a, assegnata a Francesco Roig per “El nino alcalde”, corto diretto dalla sarda Chiara Sulis. Un altro premio è stato stabilito dalla giuria per il corto che che ha meglio interpretato il tema di questa edizione del festi-val, ossia “La fragilità”: l’ha vinto ancora “La Red”. Anche il pubblico ha potuto esprimere il proprio parere attraverso il voto di ogni singolo spettatore raccolto nelle due serate di proiezioni che hanno preceduto la cerimonia fi nale: alla fi ne l’ha spuntata “I Tweet” di Mario Parruccini, regista di Campagnano di Roma.

cinema

Festival internazionale di cortometraggieriKa blanc madrina a “cortincontri 2014”

Nicola Cesaro

Gli organizzatori e i premiati

18 Cultura

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3Sport

Montagnana caput mundi del basket lo-cale. E’ un progetto ambizioso quello avviato quest’anno dall’Asd Pallaca-

nestro Montagnana, che – più di ogni altro anno – esce dalle mura medievali della città e si allarga anche alle realtà limitrofi . La società che da decenni insegna il basket a Montagna-na (la prima affi liazione alla Fip è del 1988) ha infatti aperto nuovi centri di educazione allo sport e di avviamento alla pallacanestro, e allo stesso tempo è diventata meta di nume-rosi atleti di altri paesi e città. Lo spiega bene Sofi a Dall’Aglio, nuovo presidente della realtà rossonera, che affi anca lo storico dirigente Gianfranco Gastaldo: “Le novità della nuova stagione sono molte, prima tra tutte l’apertu-ra di un centro minibasket a Saletto, presso la palestra delle scuole elementari. Erano tanti anni che la nostra associazione chiedeva uno spazio per far conoscere ai bambini di Saletto e dintorni la pallacanestro. Siamo riconoscenti per questo all’assessore Cinzia Crema che ha accolto immediatamente la nostra richiesta offrendoci questa opportunità”. Prosegue poi

il corso minibasket, sempre per i bambini del-la scuola primaria, anche ad Urbana, mentre nel primo mese di attività gli istruttori della società hanno fatto tappa nelle scuole del distretto per lezioni dimostrative. A Monta-gnana, inoltre, continua con successo il corso di Microbasket, inaugurato lo scorso anno e rivolto ai nati 2008-09. La società conta poi su una formazione Scoiattoli (2006-07), su una Esordienti (2003-05) e poi su Under 14 (2001-02), Under 17 (1998-99) e Under 19. Qui le squadre iscritte sono due, una al giorne di Padova e una a quella di Legnago. Gli atleti impegnati sono oltre un centinaio e mai come quest’anno arrivano anche da fuori città: molte società dei dintorni non sono riu-scite a strutturare alcune squadre, dirottando a Montagnana, nel complesso, una ventina di ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni provenienti da Legnago, Noventa Vicentina, Lonigo e Cologna Veneta. Una volta tanto, essere al confi ne di più province non è una scomodità ma un vantaggio.

Iniziativa ambiziosa dell’Asd pallacanestromontaGnana “capitale” del basKet venetoatleti dalle province di verona e vicenza

Nicola Cesaro

La squadra Under 19 di Legnago ospite a Montagnana

Nozze d’oro per la Pgs Carra-rese Euganea Volley con una conviviale, svoltasi all’interno

dello stand gastronomico del patro-nato Don Bosco a S. Giorgio di Due Carrare, alla presenza di atleti, diri-genti e allenatori tuttora in attività. Per l’occasione il direttivo, presiedu-to da Patrizio Casumaro, ha redatto un libro fotografi co, dato in dono a tutti i partecipanti, che attraverso le nostalgiche immagini in bianco e nero della metà degli anni 60, fi no alle foto colorate dei giorni nostri ripercorre fedelmente 50 anni di sport e impegno sociale, un modo di ricorda-re i volti di tutti coloro cha dal lontano 1964 hanno dedicato tempo ed energie per il bene comune. La Pgs Carrarese ha cominciato con il volley, poi con il tempo si è trasformata in polisportiva, da 12 anni è attiva una sezione di ginnastica ritmica che sta regalando grosse soddisfazioni anche a livello nazionale, ora la società si occupa anche ginnastica per anziani ed ex atlete e propone annualmente progetti a carattere preventivo- educativo presso le scuole del comune. Nel corso degli anni, a seguito della fusione con la Pgs di Battaglia Terme la società ha preso la denominazione attuale: Pgs Carrarese Euganea. “E’ l’occasione per dire un pubblico grazie a tutti – ha detto il presidente Patrizio Casumaro- alle suore, genitori, dirigenti allenatori, giocatori, agli sponsor e a tutti coloro che in qualche modo ci sono vicini e ci sostengono, un grazie particolare al mio vice Gianfranco Sanguin che oltre essere il mio prezioso braccio destro con gli anni è diventato un vero amico”. Ai due massimi dirigenti l’amministrazione comunale ha offerto una effi ge raffi gurante il comune carrarese consegnato dalle mani di Roberta Amati assessore alla cultura e politiche giovanili. Anche il Coni padovano presente con il delegato provinciale Flaviano Buratto e il segretario regionale Stefano Camporese, ha omaggiato la società biancoazzurra conse-gnando la bandiera raffi gurante il nuovo logo del Coni nazionale.

la festa

la polisportiva ripercorre la sua storianozze d’oro alla pGs carrarese euGanea

W.L.

La consegna del logo del ConiEmanuele Biondi, trentunenne tecnico di

Monselice è il nuovo direttore sportivo della ciclisti Padovani, l’annuncio e la

presentazione è avvenuta, alla presenza di atleti e dirigenti, in una conviviale tenutasi presso gli stabilimenti della Polo di Teolo, il gigante della ristorazione padovana di patron Galdino Peruzzo, presidente del club biancoverde. Atleta di spessore con vittorie di prestigio nella categoria juniores, Biondi ha esordito come tecnico nella squadra fem-minile del Monselice, quindi si è occupato degli juniores dell’Italtecnica, per poi passa-re nel club rodigino della Villadose Angelo gomme dove è rimasto per quattro stagioni, ora dopo un anno di stop per motivi extra sportivi torna su una delle ammiraglie più ambite del ciclismo padovano, dove troverà come vice il confermato Marco Stocchero. “E’ per me un onore far parte della famiglia della Padovani - ha detto il neo diesse - ho conosciuto dirigenti e gli ho trovati entu-siasti e appassionati per quanto concerne i ragazzi a parte i due atleti, in uscita del

secondo anno, è un gruppo molto giovane al quale abbiamo aggiunto Adrea Pulito e Alberto Dainese che hanno completato la trafi la tra gli allievi del Monselice e Vò, ci vorrà tanto lavoro passione e impegno per amalgamarli, ma questo non mi spaventa e sono fi ducioso”.

Il convivio è stata anche l’occasione per la dirigenza per tracciare un primo bilancio della stagione, a parlare è stato l’ex profes-sionista Alberto Ongarato, team menager del club, con il presidente Galdino Peruzzo e Martino Scarso grandi propulsori del progetto: “Siamo partiti un po’ in ritardo, pagandone lo scotto, abbiamo comunque vinto con Edoardo Nichele la notturna di ciclocross di Scorzè e sfi orato la vittoria su strada con Magarotto oltre ad aver colto numerosi piazzamenti con lo stesso Nichele e Barbato, poi dopo metà sta gione anche causa del divorzio con il tecnico Stefano Stecca, consumato per insanabili divergen-ze sulla prosecuzione del progetto il nostro processo di crescita ha subito un brusco

calo, ora ci affi diamo a Biondi un tecnico giovane ma gran conoscitore della categoria juniores, con lui cambieranno parecchie cose e facendo tesoro degli errori del passato so che saremo in grado di ottenere risultati importanti”. Sono mancate le vittorie ma dal punto di vista dell’immagine e della visibilità il ritorno della Padovani è stato un trionfo, era difatti palpabile la curiosità e la simpatia con il quale gli sportivi, memori del blasone del team padovano, si avvicinavano ai ragazzi in livrea biancoverde. Tutto que-sto ha fatto si che gli sponsor confermassero la loro collaborazione tecnica.

di Walter lotto

L’atleta di spessore, con vittorie di prestigioè determinato: “Bella squadra, sono fi ducioso”

Ciclismo Juniores Il trentunenne tecnico di Monselice assume l’incarico

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IL VENETOin PRIMO PIANO

In questi ultimi anni ha dovuto fare i con-ti con la grandine, gli allagamenti e le trombe d’aria. Ma non si è mai arreso.

Massimo Bressan, 31 anni, è il volto nuovo dell’agricoltura veneta. E’ uno dei giovani che hanno scelto di lavorare in campagna, spesso dopo un percorso di studi. Sono pre-parati, conoscono le lingue straniere, usano internet e facebook come i loro coetanei e stanno portando una boccata d’ossigeno al settore primario dopo anni di progressivo calo di aziende. Massimo è uno di loro, si occupa dell’azienda ortofrutticola a Taglie di Santa Margherita d’Adige, nella Bassa Pa-dovana. La sua è una vocazione maturata in famiglia, a contatto con il papà Luciano e i nonni Marcello e Dina. “Fin da piccolis-simo – ricorda Bressan, 31 anni – vedevo i miei lavorare con passione in campagna, dedicarsi ai loro prodotti, condividere le soddisfazioni e le preoccupazioni di questo lavoro. A tavola si è sempre parlato molto, è sempre stato il momento per condividere i risultati o le delusioni della giornata appena trascorsa, per fare progetti, per discutere e confrontarsi. Così la passione per questo lavoro mi è entrata dentro e non mi ha la-sciato più”. Sono stati i nonni Marcello e Dina ad avviare l’attività di coltivazione di ortaggi e oggi l’azienda conta venti ettari di proprietà e altri venti in affi tto.

Luciano, il papà di Massimo, aveva ini-

ziato a lavorare in fabbrica, poi ha sentito il richiamo della campagna e si è dedicato all’azienda. Per i suoi fi gli immaginava un futuro diverso dal suo. Pensava che una volta completati gli studi si sarebbero trovati un posto di lavoro, un’occupazione diversa dalla sua. Invece sia Massimo che il fratel-lo Filippo ad un certo punto hanno deciso di continuare l’attività di famiglia. Da una decina d’anni anche la mamma Maria, una volta perso il lavoro da magliaia, affi anca il marito e i fi gli nelle incombenze quotidiane in azienda.“I miei avrebbero voluto che mi trovassi un posticino, un impiego diverso dal loro – continua Massimo – ma ad un certo punto ho sentito che il mio posto era qui. La nostra è stata una vocazione maturata giorno dopo giorno”.

Dopo la maturità scientifi ca e qualche anno di università, alla facoltà agraria a Padova, nel 2009, sceglie di affi ancare il papà Luciano. Anche il fratello Filippo, 27 anni, accantona la carriera di geometra e si dedica all’agricoltura. Continua così una tra-dizione di successo nel settore ortofrutticolo e l’ingresso dei giovani fratelli Bressan nella gestione contribuisce a portare anche una ventata di novità. Accanto alla coltivazione di ortaggi e frutta di stagione, in particolare meloni, angurie, zucche, zucchine, melanza-ne, peperoni e insalate, oltre ad altri prodotti in quantità minori come patate e pomodori,

Massimo si occupa personalmente della ven-dita diretta. L’azienda apre un proprio spaccio che incontra subito l’interesse dei consuma-tori. Il giovane imprenditore si occupa anche dell’irrigazione e dei trattamenti in campo e tiene i rapporti con i fornitori e i clienti. “Le soddisfazioni non mancano – aggiunge Bressan - ma sono tanti anche i problemi da risolvere quotidianamente, oltre a qualche emergenza causata dal maltempo e da al-cuni allagamenti, fi no alla tromba d’aria del mese scorso. I suoi prodotti fi niscono anche sugli scaffali della grande distribuzione e per la trasformazione in sottoli e sottaceti. “E’ il frutto del nostro lavoro e ne andiamo fi eri”, conclude il giovane agricoltore.

di Nicola Stievano

Massimo Bressan: “C’è da lavorare e dobbiamo vedercela con il maltempo,ma le soddisfazioni non mancano”

Tendenze In aumento gli “under 35” nei campi, competenti e preparati

Il richiamo della terra per i giovani veneti

Massimo Bressan

il dibattito

“L’amore per la terra porta abbondanza e biodiversità, l’agricoltura industriale legata alla mentalità della mono cultura, dei pe-

sticidi e degli Ogm, genera paura e totalitarismo”. Parole forti e schiette, che continuano a provocare discussioni e polemiche, quelle pronunciate da Van-dana Shiva, autorevole attivista indiana impegnata nella battaglia per un’agricoltura sostenibile, durante la visita nel padovano, in città e a Bagnoli di Sopra, per i trent’anni della cooperativa bio El Tamiso. Scelta come “ambassarod” di Expo, Vandana Shiva è da decenni in prima linea nel contrasto al monopolio delle multinazionali sulle coltivazioni e sui semi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo “Chi diffonde i pesticidi e gli Ogm ha un atteggiamento bellicoso e distruttivo. – ha detto a Bagnoli - L’agricoltura industriale produce cibo più povero, carico di tossine, ma soprattutto commodities. I prodotti che coltiva non servono per l’alimentazione ma per i biocarburanti e l’industria dei mangimi. Non è vero che gli Ogm nutrono il pianeta, l’agricoltura industriale copre appena il 30 per cento del fabbisogno di cibo nel mondo, il resto viene dai piccoli agricoltori e dagli orti familiari. E’ questo il patrimonio che dobbiamo difendere. Abbiamo misurato la vera ricchezza dell’agricoltura che si preoccupa di custodire la terra e garantisce giustizia per le comunità rurali. Il contadino che ha la sovranità sulle sementi ha dieci volte il reddito di chi deve sottostare all’industria”. Una posizione che trova molti consensi ma che non manca di sollevare reazioni contrastanti.

l’attivista indiana Vandana Shiva ospite nel padovano“dall’amore per la terra abbondanza e biodiversità”

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1Il Veneto in primo piano

Se la terra veneta da buoni frutti e i giovani tornano ad investirvi le loro vite, anche il mare non scherza e moltissimi sono i prodotti ittici d’eccellenza della nostra

regione. Regione che quest’anno ha pure promosso la ma-nifestazione “Dal mare alla Piazza”, vera e propria festa del pescato e dei pescatori delle marinerie venete ospitati dalle amministrazioni locali dell’entroterra coinvolte nel progetto. Ma già il rodigino lo scorso anno aveva iniziato a promuovere il suo pesce con il progetto “Pesca amica”, una scommessa da rilanciare perchè i prodotti del mare sono davvero eccel-lenti. Dal Delta arriva “l’oro nero di Scardovari”, le cozze e le vongole veraci frutto della miticoltura sorta nella Sacca di Scardovari verso la fi ne degli anni 60. A tutt’oggi l’al-levamento si sviluppa su un’estensione di 150.000 metri

quadrati, con un potenziale produttivo di 40.000 quintali annui e con un numero di addetti che sfi ora le 400 unità. L’alto livello qualitativo di questi mitili, frutto anche della particolare cura prestata durante le fasi di allevamento dai pescatori Polesani, ha permesso, in questi ultimi anni di pro-muovere il prodotto anche in ambito Europeo. Dal punto di vista occupazionale, l’attività di molluschicoltura ha assunto una fondamentale importanza in Polesine, tanto che attual-mente il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine, con i propri addetti, è la maggiore azienda, in termini di occupati, nella Provincia di Rovigo. Altro prodotto di nicchia dal mare sono le moéche e masenéte: ricercate specialità della cucina veneziana. Moéca è il nome che i veneziani hanno dato al granchio verde della specie Carcinus moenas, quando esso

arriva al culmine della fase di muta, con la perdita della sua corazza e prima che, in poche ore, a contatto con l’acqua salmastra o salata, se la ricostruisca. È in queste poche ore che la moéca diventa una preziosa leccornia. Ma sono tutti i prodotti ittici ad essere eccellenti e lo dimostra la grande valenza economica del mercato ittico di Chioggia, punto di riferimento per tutti i migliori chef.

Oggi poi Il pescaturismo è una della nuove risorse e tipi-cità del Polesine. Un gruppo di appassionati di pesca, spesso stranieri, portati lungo il Po in barca da un esperto che sa dove trovare le prede migliori, come garantire una giornata di catture e assicurarsi il ritorno e un positivo passaparola. Ricadute positive per il territorio, insomma, e una attività assolutamente sostenibile dal punto di vista dell’impatto am-

di Maria pavan e lorenzo Zoli

Prodotti ittici Qualità, tipicità e qualche leccornia bizzarra come le moéche

Il mare e il pescato sono una risorsa economica preziosa

vini

Fra le eccellenze dell’agro alimentare veneziano c’è il vino. Fra i più apprezzati quelli dell’area del Veneto Orientale il Lison Pramaggiore e i vini dell’area del Veneto Orientale. I vini sono tutelati dal “Consorzio vini Venezia” nato nel 2011 dalla volontà del Consorzio volontario tutela vini doc di Lison

Pramaggiore e del Consorzio tutela vini del Piave Doc. Purtroppo la qualità del vino bianco che è uscito dalla vendemmia di quest’anno, a causa dell’estate fredda, in certe aree ha procurato dei problemi. Per fortuna però alla fi ne un settembre caldo, ha permesso un recupero di gradazione, sotto questo punto di vista i danni sono stati limitati. Il Consorzio volontario per la tutela dei vini delle denominazioni di origine

controllata Venezia (Doc) che raggruppa i marchi Lison-Pramaggiore e Piave e delle denominazioni di origine controllata e garantita (Docg), Lison e Malanotte del Piave, comprende i vitigni di numerose uve: Bianco di Lison e Pramaggiore, Cabernet, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenère, Chardonnay, Incrocio Manzoni, Lison Classico, Malbech, Merlot, Pinot Grigio, Raboso del Piave e veronese, Refosco dal peduncolo rosso, Rosato Doc Venezia, Rosso Doc di Lison-Pramaggiore e, ancora, Sauvignon, Spumante Doc di Lison-Pramaggiore e Verduzzo friulano e trevigiano. Il Lison Docg o Tai; il Merlot e il Cabernet sono stati i primi vini nel 1972 a dare origine al prestigioso marchio “Docs Lison Pramaggiore”.

le prodizioni di qualitàlison pramaGGiore, bianchi di prestiGio internazionale

La novità in Polesine: il pescaturismo, una attività assolutamente sostenibile dal punto di vista dell’impatto ambientale

A.A.

bientale: i pescasportivi dopo la cattura liberano nuovamente il pesce. C’è un però. Bello grosso. Questa attività è insidiata dai pescatori abusivi del Po. Stranieri, spesso romeni o un-gheresi, senza licenza. Si accampano lungo le rive, pescano con l’elettricità, o stendendo reti di centinaia di metri con migliaia di ami. Metodi proibiti. Devastano il fi ume, impo-veriscono l’ecosistema. Ma le risorse per combatterli sono poche. Un danno per i pescaturisti, ma anche per chi fa della pesca una professione. “Questa è concorrenza sleale – racconta un pescatore – E il danno peggiore non è tanto questo, ma il fatto che l’ecosistema viene costantemente impoverito”. Il rischio è che una tipicità e un valore aggiunto del territorio, oltre che un settore che potrebbe dare lavoro a tanti giovani, sia devastato ancora prima di svilupparsi.

23Il Veneto in primo piano

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24 Il Veneto in primo piano1 Il Veneto in primo piano

Nell’area attuale della provincia di Venezia che dovrebbe costituirsi in “Città Metropolitana” a causa del

commissariamento del Comune di Venezia (in seguito all’arresto del sindaco Giorgio Orsoni e la conseguente decadenza della giunta), l’iter che dovrebbe vedere la nasci-ta della nuova realtà per ora procede lentis-simo. Iter o meno, la spending review ha già colpito tutte le Province del Veneto. Ha colpito in particolare quella dell’area di Ve-nezia. Complessiva-mente saranno pari a 8.835.685 (all’inter-no di una sforbiciata complessiva di 100 milioni) i contributi alla fi nanza pubblica che le amministrazioni della nostra regione dovranno sborsare allo Stato, “a seguito del progressivo venir meno delle elezioni provinciali e per la riduzione dei costi della politica, per la gratuità delle attività svolte dai componenti degli organi delle Province”.

La più penalizzata sarà appunto l’area, di quella che ancora è la Provincia di Ve-nezia, destinata a diventare Città metropo-litana dal primo gennaio 2015, che dovrà rinunciare a 2.270.752 euro.

Sulla questione della Città Metropolita-na di Venezia era intervenuto nelle scorse settimane il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta.

“La Città metropolitana di Venezia – ha detto Baretta - non potrà coincidere con l’attuale provincia, bisogna allargare i suoi confi ni. E intanto togliere di mezzo la questione della sepa-

razione fra Venezia e Mestre, che ci porta fuori strada. ”Non si può pensare localmen-te, l’obiettivo è la Città Metropolitana. Si dovrà interloquire con lo Stato e le grandi istituzioni, non chiedere fi nanziamenti. Qui bisogna pensare in grande, non esistono alternative”.

ROVIGO ELEGGE A SORPRESA TROMBINI

Si potrebbe dire che ha vinto lo sfa-vorito. E sarebbe vero, ma sino a un certo punto.

Perché se da un lato è vero che i numeri in teoria nella corsa alla Provincia avrebbero dovuto premiare Nicola Garbellini, Pd, sin-daco di Canaro, dall’altro è innegabile che agli osservatori attenti della scena politica non era sfuggito l’aspetto poi rivelatosi determinante: laddove il centrosinistra si rivelava come spesso accade diviso, litigio-so, malmostoso, il centrodestra zitto zitto si è compattato e ha presentato una lista compatta.

Tutti raccolti attorno a Marco Trombini, primo cittadino di Ceneselli, indipendente ma di estrazione non certo sinistrorsa. E il risultato è stato chiaro che più chiaro non si potrebbe. In consiglio maggio-ranza a Pd e soci, a dimostrazione che i numeri erano quelli.

Ma sul voto al presidente, colpo di sce-

di Alessandro Abbadir e lorenzo Zoli

Padova e Rovigo eleggono le nuove “province”, per la Città Metropolitana, invece, tutto fermo o quasi

Enti locali Rinnovati i consigli provinciali ma Venezia resta al palo

Nuovi volti in provincia, qualche colpo basso a sorpresa

na: vince Trombini. Se si tiene conto che per la prima volta non votavano i cittadini, ma solo amministratori e politici è evidente che Garbellini è stato impallinato dal voto disgiunto.

Tanti della sua area, per dirla brutal-mente, lo hanno fatto scientemente perde-re. Lui non fa drammi.

Ma un aspetto è innegabile: dalle scor-

se primarie per le Politiche il Pd a Rovigo è una giungla.

Una situazione intricata nella quale rischia di non guadagnarci nessuno. Loro, però, i diretti interessati, non sembrano accorgersene. E così, per la prima volta, la Pro-vincia cambia bandiera.

A pochi mesi dal voto per Rovigo. Ci penseranno su? Non è garantito.

Provincia di Padova, si volta pagina all’in-segna di una coalizione trasversale per la gestione dell’ente. A vincere la sfi da elet-

torale, riservata a sindaci e consiglieri comuna-li, è stato Enoch Soranzo, primo cittadino di Selvazzano, alla guida di un gruppo nato dalle larghe intese fra centrodestra e centrosinistra. E proprio per rimarcare il fatto che tutti i consiglie-ri eletti sono chiamati a fare ciascuno la propria parte, Soranzo ha distribuito a tutti almeno una delega. La nuova squadra di governo è già al lavoro, a costo zero come stabilito dalla legge di riforma delle province. “Le deleghe sono state distribuite con l’ottica di traghettare la Provincia attuale nel nuovo ente che, a parti-re dal 2015, diventerà realtà. - ricorda il neo presidente Soranzo - Per noi ora è importante essere operativi perché già abbiamo subito af-frontato alcune questioni come quella legata al maltempo. La squadra è composta da persone che lavorano senza indennità dimostrando la loro voglia di fare e di collaborare insieme.

Inoltre, sono amministratori con esperien-za e quindi ritengo che si tratti di una garanzia importante per riuscire a dare le risposte che il nostro territorio e i Comuni attendono.” Ecco i consiglieri provinciali delegati: Fabio Bui (sin-daco di Loreggia), vicepresidente, Viabilità, amministrazione trasparente, rapporti con gli enti (servizi associati e convenzionati), politi-

che comunitarie, fondi europei; Gianni Berno (ex capogruppo del Pd in consiglio comunale a Padova, presidente della Veneranda Arca di Sant’Antonio) Volontariato e associazionismo; Luigi Bisato (sindaco di Noventa) Servizi so-ciali e alla persona, politiche della famiglia, difesa del suolo e sicurezza idraulica, piste ciclabili e itinerari fl uviali; Massimo Campa-gnolo (sindaco di Cervarese Santa Croce) Ambiente, politiche energetiche, cave e polizia mineraria; Davide Gianella (sindaco di Piove di Sacco) Edilizia scolastica, università e ricerca, espropri, caccia e pesca; Vincenzo Gottardo (vicesindaco di Campodoro) Patrimonio, for-mazione, manifestazioni sportive, sicurezza e polizia provinciale, agricoltura; Silvia Mizzon (sindaco di Megliadino San Vitale) Istruzione, offerta scolastica, cultura, sport e tempo libe-ro, manifestazioni; Nunzio Tacchetto (sindaco di Vigonza) Trasporti, mobilità, progetto 3L, servizi informativi – ced, attività produttive; Angela Temporin (assessore a Battaglia Ter-me) Turismo termale, pari opportunità, parchi e riserve naturali; Elisa Venturini (sindaco di Casalserugo) protezione civile, lavoro, turismo. Restano di competenza del presidente Soranzo le deleghe non assegnate: Affari generali e istituzionali, bilancio e programmazione, risor-se umane, avvocatura e affari legali, identità veneta, pianifi cazione territoriale e urbanistica.

pADOVA DElEghE A TuTTI I CONSIglIERI pROVINCIAlI SORANZO, pRESIDENTE DEllE “lARghE INTESE”

Sottosegretario Baretta: “Qui occorre pensare in grande non solo chiedere fi nanziamenti”

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Page 26: Bassapadovana ott2014 n127

26 Voci da palazzo

di Nicola Stievano

“Affrontiamo le primarie del 30 novembre guardando alle “se-condarie”, all’appuntamento

con le elezioni regionali di primavera, con l’obiettivo di porre fi ne al ventennio di ge-stione Galan - Zaia e portare una ventata di freschezza e novità , all’insegna della serie-tà e dell’onestà”. Alessandra Moretti parte subito in quinta e rivolge un invito al popolo del Partito Democratico e del centrosinistra a rompere gli indugi, a superare le contrappo-sizioni interne guardando all’obiettivo fi nale: strappare al centrodestra il timone del Vene-to, saldamente in mano dalla fi ne dell’ege-monia democristiana. L’eurodeputata, già parlamentare e vicesindaco di Vicenza, ora si gioca la carriera nel suo Veneto e cerca l’investitura della coalizione”.

La prima sfi da sono le primarie del 30 novembre. Come arriva il centrosini-stra a questa consultazione?

“Siamo partiti con entusiasmo, ci aspet-tiamo una larga partecipazione per ribadire che il nostro vero avversario è Zaia, erede di Galan, e non i colleghi del partito. E’ il primo passo per attivare una partecipazione forte, uniti e insieme”.

Come affrontare però anche l’acceso dibatto interno allo schieramento?

“Mi interessa parlare ai veneti, a tutti i Veneti, lasciando da parte le polemiche interne e gli attacchi personali. Vogliamo im-postare una campagna elettorale sulle idee per il Veneto, utili ad un vero cambiamento, positivo per la Regione. Userò questo tempo per formulare un programma serio attraverso un percorso fatto di momenti di ascolto sul territorio, proiettandolo al di là del nostro recinto”.

A proposito di idee, quali sono le tre proposte forti per il Veneto?

“Voglio far uscire la Regione dall’isola-mento in cui è stata confi nata in questi anni dalla coppia Galan - Zaia, rispetto al conte-sto nazionale ed europeo. Punterò molto alla piccola e media impresa e al sostegno reale all’economia e al territorio, attraverso la realizzazione di infrastrutture bancarie per facilitare l’accesso al credito. Dobbiamo aiutare chi fa impresa e chi crea lavoro con una fi scalità agevolata e semplifi cazione bu-rocratica e amministrativa. Secondo aspetto il tema delle infrastrutture da valorizzare in sinergia con le altre regioni, in testa il Friuli Venezia Giulia. Infi ne il grande tema della corruzione, causa del blocco dello sviluppo economico. Noi vogliamo rompere con quel modo di fare politica e promuovere una classe dirigente che con quel passato non ha nulla a che fare”.

Ormai la gente vede la politica e i partiti sempre più lontani. Come vincere questa ostilità?

“E’ vero, c’è uno scoramento pesante, aggravato dagli episodi di corruzione. Ricor-diamo gli arresti eccellenti, l’amministrazio-ne Zaia non poteva non sapere, o quanto-meno è stata piuttosto distratta. Dobbiamo recuperare uno scollamento pesante, che ho avvertito già da vicesindaco di Vicenza. Lo riusciamo a colmare dimostrando con i fatti di essere gente normale che vive i problemi delle famiglie e del lavoro, che non è distan-te da una realtà che ci chiede di impegnarci ogni giorno per migliorare la vita dei nostri concittadini. Cerco sempre di stare fra la gen-te, sono profondamente attaccata al valore della normalità e della semplicità”.

Continuerà anche se diventerà presi-dente del Veneto?

“Certo, dobbiamo dimostrare con i fatti che la politica non ti cambia, la politica è im-pegno civile e sociale. Ed è questa la ragione che mi ha spinto ad accettare la sfi da per la Regione. io mi sento profondamente donna del territorio, donna amministratrice che cer-ca di individuare i problemi e trovare delle soluzioni. Non abbandonerò la mia natura, stare vicino alla gente è l’impegno che mi sono presa. Poi la ricetta è riuscire a risolvere i problemi veri”.

Cosa risponderà alla gente che le chiederà un aiuto concreto?

“Oltre a quello che dicevamo prima sulle infrastrutture bancarie e la fi scalità, mi batte-rò sui temi del sociale e delle famiglie. Poi la sanità, c’è da lavorare per riportare la nostra regione a livelli d’eccellenza”.

A Mestre e nella Bassa Padovana sono stati aperti due nuovi ospedali, a Padova ancora si discute, perché?

“Qui emergono tutte le contraddizioni della Lega; Zaia da un parte, Bitonci dall’al-tra, tutto sulla pelle dei cittadini. Sulla sanità dobbiamo aprire una rifl essione sulle forme di non autosuffi cienza il cui costo ricade sulle famiglie perché dalla Regione arriva un con-tributo troppo basso”.

Che fare invece delle Province? E del-la rete dei servizi?

“Va sviluppato il tema delle Unioni tra Comuni, perché alcune funzionano e altre no. Vanno valorizzate. Attraverso l’asse tra regioni si possono acquisire spunti positivi anche per razionalizzare la pubblica ammi-nistrazione e renderla più effi ciente. A partire dai servizi, come il trasporto pubblico, con

il biglietto unico, e la gestione dell’acqua, dove in questi anni non è stato fatto nulla. La Regione non è stata capace di fare sistema”.

Quali gli ingredienti della vostra ri-cetta per l’alternativa all’attuale governo Veneto?

“Stare tra la gente, rafforzare il colle-gamento con il Governo e la collaborazione con le regioni vicine, sfruttare al meglio le risorse europee, a partire da quelle destinate al turismo, grande risorsa del Veneto sulla quale fi nora è stato investito poco e male. Il Veneto deve essere motore attrattivo”.

Quale il suo appello agli elettori per le primarie?

“Dobbiamo essere in tanti, per dare entusiasmo a questa sfi da. Invito a votare per uno schieramento unito, io mi sento una candidata che unisce e che rappresenta an-

che le minoranze, mettendo in campo tutte le energie e le proposte per affrontare le “secondarie” e vincere in Veneto”.

Afferma che la politica è il lavoro più bello, nonostante la fatica, perché?

“Perché mi occupo delle persone, lavoro per migliorare la qualità della vita delle per-sone. Pensare di poter occuparmi della mia regione e della mia gente, di far crescere il mio territorio. In questa tensione verso gli altri ne risente la vita privata. Sono però convinta che i miei fi gli sono il motore del mio impegno, io non devo deluderli e que-sto mi spinge ad essere sempre preparata e impegnata. Quando sento di episodi di cor-ruzione, di arresti, di processi penso ai fi gli coinvolti, io non voglio che i miei fi gli vivano questo. Per questo penso che le donne siano più lontane da certe ‘debolezze’”.

Simonetta Rubinato

Alessandra Moretti

1Voci da palazzo

“Io resto del parere – aveva detto Simonetta Rubinato al direttivo del Pd regionale - che le primarie siano un valore aggiunto. Ritengo che

una legittimazione di questo tipo sia necessaria, a pre-scindere dalla popolarità di un candidato”. E così sarà lei a sfi dare la Moretti, grande favorita. L’onorevole Simo-netta Rubinato, trevigiana doc, è stata sindaco per dieci anni e nella Marca è molto stimata dal popolo del Pd.

“Da sindaco – ha detto – ho visto la diffi coltà di ottenere risposte e il poco ascolto del territorio da parte di una Regione. Come deputato, invece, ho constatato che il Veneto manca di autorevolezza e fermezza nelle sedi istituzionali, dove si prendono le decisioni. Il presi-dente Zaia è molto presente sulla stampa, invece che nelle sedi opportune, quelle decisionali per l’appunto”. Il sogno della Rubinato è liberare il Veneto dalla Lega.

“Penso ad un Veneto che, imparando anche dalla miglio-re tradizione della Repubblica Serenissima, si apre con grande ambizione al confronto e alla competizione con il resto dell’Italia e delle regioni europee. Noi dobbiamo stare più in alto nella classifi ca delle regioni più competi-tive in Europa, perché abbiamo gli strumenti e le risorse per farlo. Per risorse intendo: il capitale umano, vale a dire i nostri giovani che sono molto preparati; intendo i nostri imprenditori, che devono tornare a competere sui mercati internazionali nonostante i pesi burocratici che devono sopportare; intendo le varie associazioni, che fanno della nostra regione la prima per integrazione sociale. Ecco, mi piacerebbe un Veneto che recupera i valori della sua tradizione in modo innovativo”.

“Vorrei costruire con i veneti un Veneto capace di utilizzare ancora i valori della sua tradizione in modo

innovativo. I veneti hanno sempre lavorato molto, gente “con i calli alle mani” e ricchi di onestà, laboriosità e solidarietà. Grazie a questo hanno conquistato in po-chissimo tempo un benessere che non avevano. Valori che negli ultimi 20 anni sono stati intaccati da coloro che hanno guidato la nostra Regione, sto pensando al sistema Mose dell’era Galan ma in parte in quell’era c’è stato anche il governatore uscente Zaia, perché al di là delle questioni giudiziarie ci sono anche le responsabilità politiche.

Oggi dobbiamo voltare pagina. Io voglio farlo con la gente e tra la gente. Se vincerò le primarie non avrò altre priorità che costruire con i veneti il nostro nuovo orizzonte politico, sociale, economico recuperando so-prattutto i valori”.

la sfidante SIMONETTA RubINATO, pER lIbERARE Il VENETO DAllA lEgA

Elezioni regionali Il centrosinistra il 30 novembre affronta le primarie per la scelta del candidato

La doppia sfi da di Alessandra Moretti: “Uniti per dare una svolta al Veneto”L’eurodeputata vicentina: “L’avversario da battere è Zaia. Lavoriamo tra la gente, vogliamo portare la Regione fuori dall’isolamento, puntare sulle imprese, aiutare le famiglie, migliorare i servizi. La corruzione di questi anni ci ha penalizzato”

Page 27: Bassapadovana ott2014 n127

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1 Voci da palazzo

“La riforma potrà vedere la luce nei prossimi mesi, purchè si faccia chiarez-

za sui principi cardine della legge: governance snella senza Province o città metropolitana, competenze chiare, nuova perimetrazione delle aree parco e possibilità di prelievi venatori per le specie dannose, come cinghiali e nutrie”.

piergiorgio Cortelazzo, (FI)“serve chiarezza”

L’opinioneCon una sola legge si normerà una ‘rete ecologica’

di siti che vale circa il 20 per cento della superfi cie complessiva della regione e conta un parco nazio-

nale (Dolomiti bellunesi), 5 parchi regionali (Lessinia, Delta del Po, Colli Euganei, Sile e Dolomiti d’Ampezzo) 27 di interesse locale.

La ‘legge quadro’ dei parchi e delle aree verdi sta prendendo forma nella commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Veneto, presieduta da Andrea Bassi (Lega), che ha avviato l’iter di esame dei 47 arti-coli del testo unico, frutto della sintesi tra le diverse pro-poste di legge presentate nel 2012: una della Giunta regionale e una dal Pd, alle quali si è poi aggiunta una terza propo-sta di iniziativa di cinque consigli comunali del Parco Colli Euganei.

“Il testo unico, messo a pun-to da un apposito gruppo di lavoro – informa il presidente Bassi – ha trovato l’interesse e la condivisione di tutte le forze po-litiche rappresentate in commissione. Ora che abbiamo accertato la volontà politica di andare avanti – prose-gue Bassi – sono certo che riusciremo ad approvarlo in

tempo utile, prima del termine della legislatura”. Punti chiave del testo unico sono lo snellimento degli organi di gestione e di governo degli enti parco, ricondotti alla loro natura di enti strumentali, un funzionamento più agile che coniughi effi cienza operativa con le esigenze di rappresentatività del territorio, e competenze chiare volte soprattutto a promuovere le specifi cità delle aree senza ingessarne lo sviluppo.

“A trent’anni dalla prima legge veneta sui parchi – ha spiegato l’assessore Franco Manzato – è ne-cessario riordinare le tante leggi esistenti e ricondurre a uniformità la natura e il funzionamento di enti che,

se gestiti in maniera corretta e dinamica, rappresentano una grande opportunità ambientale, paesaggistica, turistica ed eno-gastronomica per il Veneto, da promuovere a livello nazionale”. Secondo la propo-sta in discus-

sione ogni Parco avrà un consiglio direttivo composto da 4 consiglieri più il presidente, una Comunità del Parco composta dai sindaci del territorio inte-ressato e da 2 rappresentanti della Regioni, una consulta che

darà voce alle asso-ciazioni ambientaliste e alle forze imprenditoriali del territorio, e un direttore ricon-dotto sia in termini gerarchici che di stipendio al ruolo dei dirigenti regionali di setto-re.

“Obiettivo della riforma dei parchi – ha sottolinea-to Graziano Azzalin, Pd, primo fi rmatario della propo-sta di legge dell’opposizione - è coniugare lo sviluppo locale con la biodiversità delle aree protette. Non si tratta solo di razionalizzare la spesa, ma di valorizzare una rete ecologica che rappresenta più di un quinto del territorio veneto e che al proprio interno conta aree di eccezionale interesse, come il delta del Po, area natu-ralistica che non ha eguali in Europa e che dovrà essere gestito da un ente interregionale, che accomuni e valo-rizzi il versante veneto e quello emi-liano”.

di Maria pavan

Legge Quadro Si discutono i 47 articoli del testo unico in Commissione Urbanistica

Parchi: presto la prima legge di sistemaIl Veneto potrebbe essere la prima regione in Italia a dotarsi di una disciplina unica per i parchi, le riserve, le oasi e le aree naturalistiche

“Misure urgenti a sostegno delle scuole paritarie del Veneto”, questo il titolo del progetto di legge presentato da

Franco Bonfante (PD), Vice Presidente del Consiglio regionale del Veneto e primo fi rmatario del provve-dimento.

“Le scuole paritarie del Veneto – ha sottoli-nea-to l’esponente democratico - garantiscono ogni anno istruzione ed educazione a oltre 133 mila alunni. Rappresentano insomma una realtà di assoluta im-portanza, che tuttavia viene messa a repentaglio dalle estenuanti lentezze burocratiche nell’erogare i contributi. Con questa iniziativa vogliamo cambiare il sistema dei fi nanziamenti per assicurare a queste scuole, agli allievi e agli operatori, una continuità, senza incertezze, delle attività didattiche. Sostan-zialmente - ha spiegato Bonfante - proponiamo di modifi care l’attuale legislazione contabile della Re-gione, rendendo subito spendibili i fi nanziamenti ap-provati dalla Giunta regionale con delibera. Tra scuo-le dell’infanzia, paritarie di primo e secondo grado e di formazione professionale, sono circa 1.200 gli

istituti che ogni anno sono costretti a lanciare appelli disperati per vedersi riconosciuti i contributi.

Nei confronti di questi enti paritari, le condizioni di parità sono insomma un optional”. Bonfante ha poi denunciato il fatto che “negli ultimi quattro anni sono quasi 40 le scuole dell’infanzia che hanno chiuso i battenti e molte altre stanno andando incon-tro alla stessa sorte: l’inizio di ogni anno scolastico, più che un momento di crescita e gioia, è divenuto un vero e proprio calvario.

Anche i Centri di formazione professionale, frequentati da 19 mila studenti, sono in forte sof-ferenza per il fatto che l’applicazione della legge regionale, che tentava di venire incontro agli enti accreditati, è stata disattesa. Aa fronte, infatti, - pre-cisa il consigliere PD - di una somma impegnata dalla Giunta di un milione di euro, a copertura degli interessi pagati dagli Enti per ricorrere al mercato creditizio, quelli effettivamente erogati sono stati solamente 60 mila”. La preoccupazione dei de-mocratici (il progetto di legge è stato sottoscritto anche dai consiglieri Claudio Sinigaglia, Alessandro

Alessandrini, Stefano Fracasso, Bruno Pigozzo e Sergio Reolon) è rivolta, parallelamente, alla tenuta dei livelli occupazionali del settore. “La permanente sofferenza fi nanziaria – informa Bonfante - pena-lizza qualcosa come 15.500 lavoratori (9.000 nell’infanzia; 4.000 nelle primarie e secondarie, e 2.500 nella formazione professionale): un sistema che ogni anno fa risparmiare allo Stato e agli Enti Locali cifre notevoli”.

bonfante (pd) “Garantire finanziamenti rapidi e certi” Scuole paritarie

“E’ prioritario fare chia-rezza sulla gestione urbanistica dei parchi

‘antropizzati’, evi-tando di cre-are contraddizioni nella fase di passaggio dall’attuale alla futura disci-plina. Cerchiamo di tener con-to anche delle proposte dei sindaci del parco dei Colli Euganei”.

Stefano peraro (udc) “evitiamo contraddizioni”

“Il testo unico rappre-senta una buona sintesi e offrirà la pos-

sibilità alla Regione Ve-neto di essere protagonista nell’istitu-zione del parco interregionale del Delta del Po”.

Stefano Falconi (lega) “una buona sintesi”

Obiettivi: snellire gli organi di gestione e governo, effi cienza operativa e competenze chiare

“Bene il testo unico ma l’invito che rivolgo a maggioranza e op-

posizione è quello di rendere gli enti parchi strumenti di promo-zione del territorio e non delle clientele lo-cali”.

Diego bottacin (misto)“no a clientele locali”

Franco Bonfante

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29Voci da palazzo1 Voci da palazzo

“La riforma potrà vedere la luce nei prossimi mesi, purchè si faccia chiarez-

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“Il testo unico, messo a pun-to da un apposito gruppo di lavoro – informa il presidente Bassi – ha trovato l’interesse e la condivisione di tutte le forze po-litiche rappresentate in commissione. Ora che abbiamo accertato la volontà politica di andare avanti – prose-gue Bassi – sono certo che riusciremo ad approvarlo in

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“A trent’anni dalla prima legge veneta sui parchi – ha spiegato l’assessore Franco Manzato – è ne-cessario riordinare le tante leggi esistenti e ricondurre a uniformità la natura e il funzionamento di enti che,

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Parchi: presto la prima legge di sistemaIl Veneto potrebbe essere la prima regione in Italia a dotarsi di una disciplina unica per i parchi, le riserve, le oasi e le aree naturalistiche

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Franco Bonfante (PD), Vice Presidente del Consiglio regionale del Veneto e primo fi rmatario del provve-dimento.

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Diego bottacin (misto)“no a clientele locali”

Franco Bonfante

Page 30: Bassapadovana ott2014 n127

il viso della giovane donna, unito alla sua posizione, desta-rono commenti per una società non ancora pronta. Corcos pur vivendo nella prima parte del secolo scorso rimane un pittore dell’Ottocento, focalizzandosi sempre sul ritratto mondano con opere di maggiori dimensioni. A conclusione, l’immancabile rapporto con artisti a lui vicini per lavoro e amicizia come per esempio Ettore Tito, Giuseppe De Nit-tis, Léon Bonnat e altri. Un pittore che rappresentò volti dell’epoca secondo un’ottica fresca e diversa. Infatti i ritratti che fece nel primo Novecento quali la “Contessa Carolina Sommaruga Maraini”, “Lina Cavalieri”, “Isadora Duncan” anticipano situazioni, sguardi e interpretazioni di anni suc-cessivi. Corcos dunque “era fatto, come la sua pittura: per piacere” come affermò all’epoca Ugo Ojetti.

Padova è stata tra le tappe italiane tocca-te, poche settimane fa, dalla tournée del nuovo show della Disney “L’avventura

musicale di Topolino”. Divertente, interattivo, coinvolgente, pen-

sato per i piccolissimi e la loro “prima volta a teatro” (senza dimenticare i genitori, con uno struggente remember delle cover Disney anni Settanta e Ottanta, remixate per l’occasione), lo spettacolo unisce le avventure di Topolino, Minnie, Paperino ad altri celeberrimi cartoon disneiani, dalla Sire-netta ad Aladdin e Toy Story. Vi è impegnato un cast di artisti da tutta Europa, di eccellente livello: due gli italiani, di cui una giovane dan-zatrice originaria di Solesino, Elena Polato, è sembrata molto emozionata nel tornare in terra padovana in questa nuova veste di ballerina.

Elena nello show fa parte del corpo di ballo di Topolino. “Ho iniziato a studiare

danza classica all’età di 3 anni – spiega la giovane padovana –, ma smisi quasi subito, a sei anni, dedicandomi ad altri sport. Dopo aver conseguito la maturità al liceo artistico “Modigliani” di Padova, però, ho deciso di ridarmi una possibilità: fi n da piccola sognavo di diventare una ballerina. Nel 2006 ho fatto un’audizione per l’accademia Spid di Mila-no e fui selezionata. Alla conclusione della scuola, ho studiato acrobatica aerea con la

compagnia “LiberiDi” e percussioni industriali con i “Vulcanica””.

Cosa ama, in par-ticolare, della danza?

“La possibilità, che essa offre, di esprimersi;

mi hanno, inoltre, sempre affascinato il con-trollo e la consapevolezza del corpo tipici dei ballerini”.

Come è arrivata a questo spettacolo?“Dopo un periodo come acrobata aerea

su una nave da crociera, mi sono trasferita a Madrid, dove lavoravo in un teatro come

ballerina e aerialist. Qui ho saputo del casting e ho fatto l’audizione, che è andata bene”.

C’è stato un momento diffi cile nella sua carriera?

“Ho cominciato a studiare danza a livel-lo professionale “tardi”, avevo già 19 anni, trovandomi a lavorare con colleghi con molta più esperienza e tanti anni di studio in più alle spalle. I primi tempi sono stati duri, sia a livello psicologico sia a livello fi sico. Mi hanno aiutata la tenacia, l’umiltà, la positività”.

Un ricordo caro della sua vita da bal-lerina?

“La complicità con i colleghi. Ricordo l’ultimo spettacolo, dopo tanti mesi insieme, con l’applauso fi nale del pubblico, la standing ovation, le luci, il sipario che si chiude e tanta commozione. Sono emozioni molto forti”.

Il suo performer preferito?“Nel 2009 ho visto a teatro “Three solos

and a duet”: era uno spettacolo di Barysh-nikov con una incredibile Ana Laguna. Lei ave-va 55 anni, i capelli lunghi e grigi, un corpo incredibile. La mia preferita in assoluto”.

“Ho iniziato a ballare a tre anni. Nel 2006 fui selezionata all’accademia Spid di Milano”

1 Cultura veneta

La ballerina, originaria di Solesino, era molto emozionata. Nello show fa parte del corpo di ballo di Topolinodi Cinzia Agostini

Show della Disney Al Geox arriva “L’avventura musicale di Topolino”

Elena Polato, la giovane padovana sul palco Disney

Vittorio Corcos a Padova

Palazzo Zabarella, a Padova, continua la tradizione espositiva dedicata al secolo dell’Ottocento con la mo-stra “Corcos. I sogni della Belle Époque”. Fino al 14

dicembre, oltre cento opere ripercorrono la sua vita artistica attraverso lavori storici e inediti per un’antologica completa mai realizzata a oggi. Toscano di vita (Livorno 1859 - Firen-ze 1933) Vittorio Corcos può essere riassunto in questa sua affermazione: “In un ritratto, quel che conta sono gli occhi; se quelli riescono come voglio, con l’espressione giusta, il resto viene da sé”. Proprio il genere del ritratto è il suo marchio di fabbrica, infatti nella prima sezione spiccano gli amici e le importanti personalità che l’artista ha frequen-tato. Tra i nomi dell’epoca si evidenziano Treves, Yorick, Mascagni, Carducci e Guglielmo II. La città di Parigi fu un altro punto fondamentale della sua carriera, dove per sei anni tenne in alto l’orgoglio pittorico italiano assieme a De Nittis e Boldini con opere quali “Le istitutrici ai Campi Elisi”, “La fi glia di Jack La Bolina”, “Jeune femme se promenant au Bois de Boulogne” e “Ore tranquille”. Inoltre tra i suoi la-vori esposti, l’opera “Sogni” rappresenta uno dei suoi punti più alti: già dal 1896 all’anteprima pubblica lo sguardo e

Volti femminili e altro

L’otto marzo 2015, festa della donna, si concluderà la mostra dedicata a una fi gura antesignana delle attuali pop star musicali: “La Divina Marchesa. Arte

e vita di Luisa Casati tra Simbolismo e Futurismo”. Per capire questa centenaria fi gura è interessante soffer-marsi sulla sua biografi a che meglio di qualsiasi altra situazione inquadra il personaggio a livello storico. Nata a Milano nel 1881, di famiglia benestante grazie all’in-dustria del cotone, divenne marchesa Casati nel 1900, quando sposò Camillo Casati Stampa. Tre anni dopo fi gura codifi cata come amante di Gabriele d’Annunzio, dedicandole alcune opere quali La fi gure de cire e Forse che sì, forse che no. In città quali Venezia, Roma, Saint-Moritz e Parigi la marchesa Luisa visse, grazie alla dispo-nibilità economica, i momenti più caratterizzanti della mondanità dell’epoca. Di conseguenza il trasformismo, la stranezza, l’eccesso e la voglia di apparire la posero alle attenzioni di quegli anni. Una rappresentazione di un’immagine pubblica che può essere paragonata a un’internazionale Lady Gaga o a una Marta Marzotto di

qualche anno fa, per rimanere in ambito italiano. In quest’ambito, la mostra veneziana cerca d’in-

dividuare un percorso che si avvicini a una dimensione maggiormente contemporanea, evidenziando aspetti paragonabili alle attuali performance pubbliche. Infatti il culto dell’immagine, dell’estetismo e della multi per-sonalità sono elementi sperimentati in anticipo di qua-si cento anni. I movimenti artistici del Simbolismo e Futurismo scandiscono nel percorso espositivo questo avvicinamento al mondo culturale e mondano. Se dal primo proveniva come datazione, successivamente si rapporta alla sua modernità aderendo al manifesto di Marinetti.

Palazzo Fortuny dedica un percorso narrativo di tre piani per una Divina Marchesa leggenda della stravaganza, oltre a essere una collezionista d’arte e mecenate. In sintesi una musa contemporanea per tutti. Purtroppo, come in tutte le storie di eccessi, la fi aba fi nì a Londra nel 1957 dove morì senza sfarzi a causa della precedente rovina economica.

A palazzo Fortuny un percorso narrativo di tre piani

luISA CASATI, uNA pOp STAR ANTICIpATRICE

Al.Ch.

Al.Ch.

la mostra

30 Cultura veneta

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32 Sport2 sport piazza

Tra le varie novità è stato messo a punto con la catena di Self Service Wash “LavaMi” di Padova la possibilità, fi n dal primo giovedì, di consegna-

re al termine della corsa, presso l’apposito gazebo al Villaggio CXP, i capi tecnici appena utilizzati e di farli lavare e igenizzare ... per poi vederseli riconsegnare stirati ed imbustati come nuovi il giovedì successivo al Villaggio CXP; se avete necessità di utilizzarli prima, fi n dal sabato pomeriggio potrete ritirarli presso il ne-gozio 1/6h di Ponte San Nicolo. Il primo lavaggio è gratuito per tutti gli iscritti alla CXP. I successivi avran-no un costo veramente ridotto per chi è in possesso della CXPCard.

NOVITÀ E CONVENZIONI

“Da sempre – dichiara il Presidente Francesco Ca-nella – sosteniamo le realtà sportive locali per-ché siamo legati alla vita del territorio e siamo

convinti che lo sport sia uno dei più importanti strumenti di aggregazione e formazione. Siamo legati in particolar modo al mondo della corsa : questo è il terzo anno che ci abbiniamo all’evento più virale che coinvolge la città di Padova ogni gio-vedì sera. Di fi anco alla Corri X Padova sono numerosissime le iniziative a cui Alì ha dato il suo sostegno coinvolgendo anche dipendenti e clienti. Tra tutte, la Maratona di S. Antonio di Padova, la Moonlight Half Marathon di Jesolo, le Family Run, la Strapadova Viva, la Stravicenza, il Meeting di Atletica di Padova solo per fare qualche esempio”.

AlÌ Al FIANCO DEllA MANIFESTAZIONE

La quinta edizione della “Corri per Padova” è partita alla grande e aspetta ogni giovedì tutti gli appas-sionati veneti a unirsi in questa grande avventura

sportiva.Presentata l’ultimo week-end di ottobre alla Fiera

di Padova, la CXP ha già rimesso in movimento tutto il grande “popolo” composto da Runners, Walkers e Nordic che sta dimostrando un grande fermento, vista anche l’affl uenza ai punti di iscrizione predisposti, in particolare presso i negozi Un Sesto Acca e presso i CXP point elencati nella pagina apposita del sito www.padovanet.it

La “Corri x Padova” è un allenamento podistico (running e walking) collettivo che si svolge da novem-bre a giugno, con cadenza settimanale ogni giovedì, con partenza alle 20.30 in luoghi sempre diversi della città.

Per appassionati e non solo La città del Santo capitale del Running

Partita la Corri per Padova col vento in poppaLa “Corri x Padova”, di cui La Piazza è media partner, nasce per offrire un’attività organizzata e coordinata ai padovani che amano la corsa a piedi

Si corre di norma ogni giovedì. Partenza alle ore 20:30, il punto di partenza e il percorso cambiano di volta in volta. Nella zona di partenza e arrivo viene allestito un “villaggio” per i partecipanti. La quota di iscrizione è di 15 euro e permette di partecipare a tutte le sessioni che vengono organizzate fi no alla fi ne della stagione

Vengono proposti tragitti, con percorsi predefi niti lungo le vie, le piazze, i parchi e gli argini cittadini, con la guida di atleti, anche di livello nazionale, che fanno da “pacemaker” ai partecipanti.

I “pacemaker” hanno andature differenziate, in modo che ogni runner/walker possa trovare il suo giu-sto ritmo e via via migliorarsi.

Le andature dei “pacemaker” e dei cinque gruppi di runners sono 4,30 min/Km, 5 min/Km, 5,30 min/Km e 6 min/Km. I walker possono cimentarsi nel Nordic/Power Walking ed anche, con ritmi più “tranquilli”, nel Fit Walking.

Tante le novità annunciate dagli organizzatori quest’anno, soprattutto rivolte a chi si iscrive regolar-

mente ed a pieno titolo ha diritto di ricevere i servizi previsti; questo non vuol dire che la CXP sia riservata in esclusiva a qualcuno (solo perchè ha pagato ...): la Corri X Padova è di tutti coloro la frequentano, che la amano, che la desiderano, che la aspettano ogni setti-mana; è un bene della Città, dei suoi abitanti, dei Volon-tari che la mantengono viva, dei Partners/Sponsor che la sostengono, della Polizia di Stato che la rende sicura, del Comune di Padova che la fa funzionare. “Questa è la magia della manifestazione - dicono gli organizzatori - che nessuno riesce ad imitare, che tutti ci invidiano e che siamo orgogliosi di avere “inventato”. Chi partecipa può utilizzare gratuitamente il parcheggio di Piazza Ra-bin, all’interno dell’Ex Foro Boario in prossimità di Prato della Valle; nella zona, inoltre, ci sono molti posti liberi che verso sera sono utlizzabili gratuitamente”.

Foto di Francesco Pertini – Fotoclub Padova

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Page 35: Bassapadovana ott2014 n127

35Sì, viaggiare1 Sì,viaggiare

ultimi trent’anni. Soprattutto lungo le insidiose rotte dell’Est e dell’ex Unione Sovietica in par-ticolare. Il motociclista dei Colli Euganei, sposato e padre di due fi glie, aveva rinviato più volte l’impresa per motivi di lavoro e, una volta in pensione, il Coast to Coast è diventata la madre di tutte le sue priorità.

“Mi hanno dato del matto” dice sorridendo Fasolo “ma per me questo viaggio è stato fonte di entusiasmo, regalandomi emozioni così in-tense da ricordarmi quelle dell’età giovanile. Un viaggio che mi ha messo duramente alla prova, perchè l’ho affrontato da solo, ma superare ogni diffi coltà però mi ha dato una carica incredibile. Unica”.

Fasolo ha spedito la Guzzi in America a bordo di una nave partita da Livorno. Stivata in un container, la moto è approdata a New York - Newark un mese dopo. Prima di imbarcarla il centauro l’aveva revisionata completamente, smontandola fi no all’ultimo bullone. Un’opera-zione certosina resasi ancora più necessaria in seguito al fatto che il mezzo era stato vittima dell’alluvione del novembre 2010 mentre era “ricoverata” in un’offi cina di Bovolenta, quella dell’amico Ettore Pierone.

L’ora X della partenza per il “Rider” euga-neo (chi non lo ricorda il fi lm Easy Rider del 1969?) è scattata il 5 agosto scorso, con un

volo Lufthansa per New York, via Francoforte. Lo sky line mozzafi ato della “Grande Mela” ha visto scorrere i titoli di copertina della gran-de avventura. Iniziata poi il 7 agosto dopo le estenuanti operazioni di sdoganamento della moto. Fasolo con il cuore gonfi o di emozione ha lanciato il suo “cavallo d’acciaio” sulle larghe highways americane, rimpilzandolo di galloni di benzina, fi no a scattare la prima foto ricordo davanti alle cascate del Niagara e sul famoso Raimbow Bridge, il ponte dell’arcobaleno, che collega gli Stati Uniti al Canada, stato dell’Onta-rio. “La media chilometrica è stata subito piutto-sto elevata” sottolinea Luciano Fasolo “per via del limitato tempo a disposizione. Notti in motel e cene nelle steakhouse. E poi tanto asfalto e paesaggi da cartolina. South Bend nell’Indiana e quindi Chicago, la città di Obama. Interessan-te, ma non da morirci su”.

Poi il viaggio ha toccato Milwaukee, città del Wisconsin resa famosa dalla serie televisiva “Happy Days”. Ancora strada, ancora chilometri, con la bussola puntata verso Ovest, verso il sel-vaggio West, con il sole costantemente puntato in faccia. Verso paesaggi che nell’immaginario collettivo più di altri rappresentano l’America. Tappa a Chamberlain e quindi Rapid City, cittadina costruita nel 1880 che più di altre in-carna il mito del Far West. Vi è stato girato il

fi lm “Balla coi lupi”. Altra icona americana è il Monte Rushmore, quello con i quattro presiden-ti americani scolpiti nella parete di roccia. “Mam-ma mia quanto sono grandi” esclama Fasolo, che ai motociclisti nel suo diario raccomanda il parcheggio gratuito, così da risparmiare qualche dollaro. Da Fort Collins in poi il viaggio entra nel vivo e le sensazioni forti la fanno da padrone. Tra Colorado e Utah il raid “incontra” il Grand Can-yon, la Monument Valley sacra agli indiani, le riserve Navajo, un passo vicino a Moab da cui a 3.692 metri si toccano le nuvole... Moab, Cor-tez, Bluff e poi la grande città dei balocchi, Las Vegas, il cui cono di luce svetta in pieno deserto del Nevada.

Quindi la Valle della Morte, cara a Miche-langelo Antonioni (che vi ha girato il suo famoso “Zabriskie Point”), una depressione naturale dove le temperature spesso superano i 50 gradi e dove Fasolo, come in preda ad un’allucina-zione, s’è trovato di fronte a un viaggiatore di Treponti di Teolo. Uno partito a pochi chilometri da casa sua... Il viaggio da lì in poi diventa una marcia trionfale: entra in California, la leggen-daria California. Una visita al Yosemite Park e poi l’arrivo a San Francisco, con i suoi tram che superano pendenze incredibili, con l’isola di Alcatraz celebrata da Hollywood e soprattutto il profi lo elegante e imponente del Golden Bridge

Celebrata anche dagli scrittori della Beat Generation (chi non ricorda “On the Road” di Jack Kerouac?), la mitica Route

66 che attraversa gli Stati Uniti d’America da est a ovest è il sogno inconfessato di ogni motocicli-sta. La strada è l’ossatura principale degli itinera-ri Coast to Coast che collegano New York a San Francisco, l’Atlantico al Pacifi co, attraversando paesaggi che sono diventati icona dell’America stessa e del suo melting pot storico e culturale. Ottomila chilometri lungo cui sfogare la propria voglia di libertà, inseguendo il mito di un viag-gio memorabile, di quelli che non si dimenticano più. Di quelli che ti fanno esclamare con orgoglio “Ce l’ho fatta!”. Magari mentre si incornicia il poster con la foto scattata davanti ai monoliti della Monument Valley.

Luciano Fasolo, classe di ferro 1948, motociclista di Rovolon (amena località dei Colli Euganei), sognava questo viaggio fi n dal momento del suo ritorno da un altro raid indimenticabile: quello che vent’anni fa lo portò fi no alla Piazza Rossa di Mosca, insieme ad un giovane amico di Agna, Luca Destro. Il sogno si è concretizzato questa estate dopo una prepara-zione minuziosa durata almeno un anno. Fasolo è partito da New York e ha raggiunto San Fran-cisco 17 giorni dopo, percorrendo ben 8.200 km in solitaria, a bordo della sua inseparabile Moto Guzzi Sp 1000 del 1983, la stessa moto protagonista dell’avventura in Russia. Ex tecnico delle Argenterie Greggio di Selvazzano, nonchè ex produttore di vini Doc con il marchio “Pigna-ra”, Fasolo i raid in moto li ha nel sangue, visti i tanti che è riuscito a portare a termine negli

NELL’IMMAGINE DI COPERTINA LUCIANO FASOLO CON LO SFONDO

DEI LEGGENDARI MONOLITI DELLA MONUMENT VALLEY. SOTTO:

L’ARRIVO A SAN FRANCISCO, CON LA FOTO RICORDO DAVANTI

AL GOLDEN BRIDGE. SOPRA: UNO DEI TANTI PONTI ATTRAVERSATI LUNGO IL VIAGGIO. A FONDO

PAGINA: IL MONTE RUSHMORE, LA SOSTA IN UN’AREA DI SERVIZIO

CHE EVOCA IL FAR WEST, LE CASCATE DEL NIAGARA,

LA CURIOSA FOTO RICORDO CON UN BISONTE, LA MITICA ROUTE 66

E LA MOTO GUZZI STIVATA NEL CONTAINER, DENTRO AL QUALE

È STATA SPEDITA NEGLI USA

LUCIANO FASOLO DI ROVOLON, CLASSE 1948HA REALIZZATO UNO STRAORDINARIO RAID

ATTRAVERSANDO GLI STATI UNITI COAST TO COASTA BORDO DELLA SUA MOTO GUZZI SP 1000 DEL 1983

LA STESSA CON CUI VENT’ANNI FA RAGGIUNSE MOSCA17 GIORNI E 8.200 KM DI AVVENTURA SOLITARIA

CON PARTENZA DA NEW YORK E ARRIVO A SAN FRANCISCOTRA NASTRI D’ASFALTO E PAESAGGI DA CARTOLINA

TOCCANDO I LUOGHI SIMBOLO DELLA MITICA ROUTE 66 CARA ALLA BEAT GENERATION

E DEL FAR WEST CELEBRATO DAI FILM DI HOLLYWOODLA DEDICA ALL’AMICO

Sognando CaliforniaSTATI UNITI

Dietro a imprese come quella compiuta da Luciano Fasolo c’è sempre qualche aneddoto. Nel suo caso il sostegno di un amico che, oltre ai familiari, ha sostenuto con continui messaggi di incoraggiamento l’avventura. Si tratta di Paolo Toniolo, classe 1944, imprenditore di Porto

Viro, titolare della Polesana Termoidraulica, ex presidente del comitato veneto della Federazione Pugilistica Italiana (ha rivestito la carica per 35 anni), nonchè autore di canzoni. Toniolo ha inviato ogni giorno messaggi telefonici all’amico Paolo, invitandolo a resistere. A non demordere. “La sua vicinanza costante alla lunga è risultata decisiva” ha rivelato Luciano Fasolo “quando si è lontani da casa e ci si sente un puntino sperduto nel deserto una voce amica infonde sicurezza. Dedico a Paolo Toniolo il mio viaggio Coast to Coast”.

che attraversa la baia più famosa del mondo. La Moto Guzzi ce l’ha fatta anche questa volta, un’impresa memorabile. Per lei il ritorno sarà più lento: in nave ci ha impiegato 40 giorni, passando lo stretto di Panama. Al suo arrivo a Livorno Fasolo era là ad attenderla, come un fi danzato attende la sua amata. Di pensionarla però non ci pensa nemmeno: altre avventure sono all’orizzonte.

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1 Crucilibro

di Germana Urbani · www.einaudi.it<>www.giunti.it<> www.neripozza.it<>www.editricenord.it<

Eroe - Eroina Clara, bellissima Viola, che si nasconde Douglas Ursula

Ursula in altre viteConnieUn padre assenteMichele, il fratelloAlter Ego

Esistenze paralleleLe maggiori città d’arte europeeLe MarcheBari Location

I déjà-vuAlbie, il fi glioI segretiI componenti della ricca famiglia Co-Protagonisti

Ursula Todd nasce nel 1910 in una villa inglese durante una tormenta di

neve. Né la levatrice né il dottore ce la fanno ad arrivare e la bambina muore, strangolata dal cordone ombelicale. Ma forse non è così, forse il dottore

arriva, taglia il cordone ed Ursula entra nella sua nuova vita

Douglas e Connie sono sposati da decenni e hanno un fi glio, Albie.

Douglas, cinquantaquattro anni, la ama tantissimo ma lei una sera gli dice che è fi nita, che vuole lasciarlo

Viola nella vita ha imparato molto bene una cosa: a nascondersi.

Abiti di una taglia sempre troppo grande, un lavoro che non le dà alcuna soddisfazione, un bravo

ragazzo come marito, con cui però, forse, l’amore non c’è mai stato

Clara, prima fi glia della piú infl uente famiglia di costruttori di Bari, è magnetica. Illumina le stanze in cui entra o le oscura, a seconda

della tempesta che l’accompagna. L’ultima volta che l’hanno vista viva,

camminava nuda nel centro della statale Bari-Taranto

Intrigo

L’esistenza di Ursula si snoderà durante le due guerre, vivrà in Germania, o

forse a Londra, conoscerà Eva Braun e tenterà di uccidere Hitler, incontrerà

il suo futuro marito che si rivelerà un fallito crudele che la ucciderà o

forse incontrerà lo stesso uomo ma lo sfuggirà

Douglas, cui la vita sembra letteralmente inconcepibile senza

Connie, decide che non può terminare tutto così e propone un ultimo viaggio da fare insieme: il Grand Tour nelle maggiori città

d’arte europee per preparare Albie a entrare nel mondo degli adulti

Un giorno torna suo padre, l’artista famoso, l’irregolare, l’eterno

bambino. Le chiede di fare un viaggio con lui nelle Marche. Un

segreto custodito per anni condurrà padre e fi glia alle pendici dei Sibillini

dove Viola sarà travolta da una nuova forza e una nuova luce

La trovano morta. Per tutti è un suicidio. Ma le cose sono davvero

andate cosí? Cosa legava Clara agli affari di suo padre? E il rapporto che la unisce ai tre fratelli - in particolare

quello con Michele, l’ombroso, l’instabile, il ribelle - può aver giocato

un ruolo determinante nella sua morte?

Finale

Un romanzo decisamente coinvolgente in cui ci potremo

porre delle domande tutti: ma è questa la nostra unica, vera vita?

Romanzo commovente e irresistibile è stato accolto

dall’entusiasmo della critica e del pubblico nei numerosi paesi in cui

è apparso

Un viaggio magico che parla della felicità che viene nell’

abbandonarsi con gli occhi chiusi al potere della vita e all’amore che è

pronto ad accoglierci

Lo scrittore mette in scena il grande dramma degli anni che

stiamo vivendo. L’intensità della scrittura - mai cosí limpida e potente - ci avviluppa in un

labirinto di emozioni, segreti e scoperte che avvincono

Cosa dire del libro

Kate AtkinsonVita dopo vita

Nord, pp.431€ 18.00

David NichollsNoi

Neri Pozza, pp. 431€ 18.00

Simona SparacoSe chiudo gli occhi

Giunti, pp. 272€ 16.00

Nicola LagioiaLa ferocia

Einaudi, pp. 418€ 19.50

Leggere…

Nicola Lagioia Simona Sparaco David Nicholls Kate Atkinson

Molte vite possibili

Finale

Leggere

Proprio leggendo e vestendo i panni dei personaggi della narrazione impariamo che non sempre ciò che appare è come dovrebbe essere

36 Crucilibro

Page 37: Bassapadovana ott2014 n127

Quante volte abbiamo visto persone con il “collare” per-ché, a seguito di un incidente stradale, avevano riportato una distrazione al rachide cervicale, meglio conosciuta

sotto il nome di “colpo di frusta”? Molte, forse troppe! Nel nostro Paese le percentuali di chi dichiara danni permanen-ti –reali o simulati– dopo un sinistro sono infatti di gran lunga superiori rispetto a quelle registrate nel resto d’Europa. Nel corso degli anni, tale tendenza ha determinato importanti esborsi per le Compagnie assicurative e, di conseguenza, un aumento delle nostre polizze RC Auto, tanto da obbligare l’intervento del Legislatore nel tentativo di arginare o quantomeno limitare questo fenomeno. Con la Legge n° 27 del 24.03.12 (art. 32 comma 3 ter e 3 quater) è stato così stabilito che potranno essere risarciti solo i danni alla persona “suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo” a seguito di un “riscontro medico legale da cui risulti visiva-mente o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione”. Quindi, considerando che il “colpo di frusta” è diffi cilmente accertabile attraverso i raggi, la risonanza magnetica o la TAC (accertamento strumentale), vale ancora la pena di

richiederne il risarcimento? La risposta è sì, ne vale sempre la pena. Difatti, essendo che il contenuto della norma appena citata è piuttosto ambiguo, se da un lato le Compagnie di Assicurazione la interpretano a loro esclusivo vantaggio, pretendendo di risarcire solo i danni strumentalmen-te provati, dall’altro sono molti i Giudici di Pace, in particolare nel Nord Italia, che nell’ultimo anno hanno pronunciato senten-ze favorevoli ai danneggiati, che di fatto sconfessano il punto di vista delle Compagnie, offrendo una lettura più logica e sensata della legge. Tale atteggiamento, che le Assicurazioni non pos-sono più ignorare neppure durante la fase stragiudiziale, mira soprattutto a garantire il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione italiana. Pertanto, se si è in possesso di certifi cati medici che attestino la sussistenza dei sintomi tipici del “colpo di frusta”, non bisogna temere la resistenza dei co-lossi assicurativi ma rivolgersi subito a professionisti seri e preparati per poter formulare la legittima richiesta di risar-cimento. L’assistenza di personale specializzato, competente e costantemente aggiornato può senz’altro fare la differenza, soprattutto in questo particolare momento storico.

Incidente stradale: il colpo di frustaviene ancora risarcito?

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COS’E’ In questi anni caratterizzati da una forte crisi economi-ca ottenere un mutuo in banca può risultare diffi cile. Il decreto SbloccaItalia ha introdotto questo strumento che consente di trasformare un contratto di locazione in una sorta di prelimi-nare di acquisto. Si uniscono i vantaggi offerti da due tipi di contratto: la locazione ed il preliminare di compravendita (o più tecnicamente l’opzione).COME FUNZIONA Col Rent to buy il proprietario concede in godimento un immobile con una normale locazione; ma nel contratto è altresì prevista la possibilità per il conduttore di ac-quistare l’immobile stesso, entro la data fi ssata. Una parte dei canoni di locazione, che dev’essere espressamente specifi cata nel contratto, sarà imputata a prezzo di acquisto. Esempio: prezzo d’acquisto: 100.000 euro; affi tto annuo (interamente imputato in conto prezzo): 10.000 euro; se dopo 4 anni deci-do di comprare, dovrò pagare 60.000 euro; ovvero 100.000 euro (prezzo) - 40.000 euro (canoni già versati).I VANTAGGI Per il conduttore: ottenere immediatamente la disponibilità della casa; rateizzare il pagamento dell’acquisto, senza dover far ricorso al mutuo; recuperare (in tutto o in

parte) le somme versate per l’affi tto al momento del succes-sivo acquisto. Per i potenziali venditori: riuscire ad individuare degli acquirenti, senza dover attendere le decisioni degli istituti bancari, mettendo subito a reddito il bene.COM’E’ REGOLATO IL CONTRATTO Si applica la disciplina in materia di usufrutto prevista dal codice civile: le spese di ma-nutenzione straordinaria restano in capo al locatore/proprieta-rio, mentre quelle di ordinaria passano in capo al conduttore.MA NON ESISTEVA GIA’ QUESTO TIPO DI CONTRATTO? In passato si utilizzava lo schema della locazione con patto di futura vendita. Secondo il nuovo decreto, però, il rent to buy potrà essere trascritto nei registri immobiliari; ciò consentirà al conduttore di essere protetto da eventuali pregiudizi: ipoteche, pignoramenti, fallimento del proprietario, anche se la vendita dovesse essere perfezionata in un momento successivo. L’art. 21 comma 3 del Decreto sbloccaItalia ha elevato il termine di effi cacia della trascrizione dai 3 anni (previsti per i contratti preliminari) a tutta la durata del contratto di rent to buy e co-munque ad un periodo non superiore a 10 anni, consentendo la stipulazione di contratti con termine molto lungo.

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Spesso accade che i coniugi, dopo essersi separati, attendano molti anni per divorziare, o addirittura non lo facciano mai, nell’errato convincimento che con

l’atto di separazione si sia già posto fi ne al vincolo coniuga-le. In realtà la separazione non scioglie il matrimonio, ma ne sospende alcuni effetti facendo venir meno ad esempio l’obbligo della coabitazione e della fedeltà e ponendo fi ne alla comunione legale dei beni, ove esistente.

Solo con la sentenza di divorzio i coniugi cesseranno di essere tali, con conseguenti diritti all’eredità in ipotesi di decesso di uno dei suddetti prima della cessazione del vincolo coniugale. Varie sono le ipotesi che in concreto si possono presentare:

1) Il coniuge separato senza addebito della sepa-razione manterrà per tutto il periodo della separazione i medesimi diritti successori del coniuge non separato. Il sud-detto erediterà secondo le regole ordinarie della successione e potrà agire in giudizio, qualora sia stato estromesso, a tutela della quota ereditarie a lui riservata per legge. Altresì qualora il coniuge superstite abiti nell’abitazione coniugale godrà del diritto di abitare in tale immobile per tutta la vita,

come accade per il coniuge non separato; 2) Al contrario il Coniuge separato con sentenza che

gli abbia attribuito la colpa della separazione, perde per ef-fetto dell’addebito il diritto successorio sui beni del coniuge deceduto. Trattasi di una sorta di sanzione che discende dal-la dichiarazione di addebito stesso. A tal proposito preme precisare che l’ottenimento della dichiarazione di colpa si fonda su presupposti diversi dal semplice sentire comune “è colpa sua” e pertanto nel concreto delle aule di Tribunale spesso risulta diffi cile la prova dei presupposti legalmente richiesti;

3) Un’ ipotesi particolare è quella del coniuge separa-to a cui è addebitata la separazione ma che al momento del decesso dell’altro coniuge godeva di un assegno alimen-tare, in quanto versava in stato di bisogno non essendo in grado di provvedere alle sue necessità. In tale caso il legislatore ha previsto un assegno alimentare a carico dell’e-redità con limiti e condizioni che cambiano a seconda del caso concreto. Questa ipotesi, sino ad ora, ha visto una rara applicazione ma in un futuro di contrazione della spesa pen-sionistica sicuramente troverà una maggior applicazione.

Avv. Alberta Garbin - Via Roma 9/a 35026 Conselve (PD) - Tel. 0495385502 - Mail a.garbin@ti n.it

I diritti di successione del coniuge separato

DIRITTO DI FAMIGLIA

L’attuale crisi economica spesso mette le aziende nella condizione di non poter corrispondere al lavoratore il trattamento di fi ne rapporto e/o le stesse retribuzioni.

La procedura di recupero del credito non sempre porta a risultati soddisfacenti anche per l’incombente rischio che l’azienda venga dichiarata fallita o venga assoggettata a un’altra procedura concorsuale. In tal caso, nella migliore delle ipotesi, il lavoratore dovrebbe attendere diversi anni prima di veder corrisposte le somme cui ha diritto, ma può addirittura accadere che l’azienda fallita non abbia attivo suffi ciente per poter garantire il pagamento a tutti i lavora-tori al termine della procedura concorsuale. In tali casi, su richiesta del lavoratore, soccorre l’INPS attraverso il Fondo di garanzia. Il Fondo di garanzia dell’Inps è uno strumento di tutela che ha lo scopo di sostituirsi al datore di lavoro in caso di insolvenza di quest’ultimo nel pagamento del T.F.R. e/o delle ultime tre mensilità ai lavoratori subordinati che abbiano cessato il rapporto di lavoro. Condizioni indi-spensabili per richiedere il suo intervento sono pertanto due: 1) il rapporto di lavoro deve essere cessato 2) il datore di lavoro deve essere qualifi cato come insolvente. L’intervento

del Fondo di garanzia può essere richiesto quindi, tutte le volte in cui l’impresa viene assoggettata ad una procedu-ra concorsuale (ovvero fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straor-dinaria) oppure, nel caso in cui l’impresa non sia assog-gettabile a fallimento, quando l’esecuzione forzata (ovvero il pignoramento) promossa dal lavoratore per recuperare il proprio credito non è andata a buon fi ne. Mentre sul TFR non ci sono limiti di sorta, quanto alle mensilità l’INPS ri-sponde per le somme dovute a titolo di retribuzione, per i ratei di tredicesima e altre mensilità aggiuntive nonché per le somme dovute dal datore di lavoro a titolo di prestazioni di malattia e maternità. L’intervento del Fondo presenta l’indubbio vantaggio di poter recuperare le somme dovute senza essere costretti ad attendere la chiusura della proce-dura concorsuale, la quale comunque porta con sé l’inco-gnita sulla concreta possibilità di vedersi pagate le proprie spettanze. Da evidenziare, infi ne, che il Fondo di garanzia tutela il lavoratore anche nel caso in cui il datore di lavoro insolvente ometta di versare i contributi alle forme di previ-denza complementare, ovvero ne versi in misura minore.

Avv. Stefania Cestari - STUDIO LEGALE - Via G. Verdi 15/10 - 35026 - Conselve (PD) - Tel e fax 049-535265

L’impresa è insolvente: per i dipendenti si apre il paracadute del fondo di garanzia dell’INPS

DIRITTO D’IMPRESA

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AVVOCATO TOMMASO LA ROSA

Page 38: Bassapadovana ott2014 n127

5 Bianconi Maschio giovane, circa 1 anno. Taglia media, circa kg.15.

Nettuno arriva in rifugio dentro il furgone del servizio recupero cani

randagi. Di lui non sappiamo nulla. Ha un carattere stupendo, cerca le coccole ed adora le persone.

Nettuno cerca casa e amore non lasciatelo dentro una gabbia.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - 3289620233

Asia femmina taglia piccola circa kg.8-10 eta’ 6-7 mesi. Carattere timidissima e molto buona il suo sguardo è incredulo i suoi passi incerti sicuramente il suo passato è stato di percosse e tanto patimen-to adesso asia è un ospite a.p.a e come tale verra’ rimessa in forze cerchiamo per lei nuova famiglia amorevole

Leo Maschio 3 mesetti circa futura taglia medio piccola circa kg.10. Carat-

tere buono ed equilibrato. Leo cerca continuamente coccole e tanta com-

pagnia. Leo fu preso da una cucciolata casalinga come giochino per bambini.

Dopo pochissimo il gioco ha stufato ed ecco aprirsi le porte del canile

Black maschio circa 8 mesi forse meno taglia medio piccolo circa kg.10. Arrivato

dalla strada dove il freddo e la fame lo hanno messo a dura prova in piena notte è stata fatta la segnalazione ed immedia-tamente il piccolo è stato soccorso i giorni

sono passati e per black nessuno si è interessato ci risiamo abbandono carattere gioioso adatto per tutti i contesti famigliari

Lizzy pincherina vecchina di solo kg.3 circa 10 anni, le strade di campagna chioggiotte non si smentiscono mai, ma tanto che c e’ frega è un cane. Come sempre in rifugio arriva di tutto e sempre in pessime condizioni. Lizzy verra’ operata prestissimo e dovra’ fare convalescenza in un posto caldo e pulito. Animaliste del nord italia aiutiamola a trovare una buona adozione.

Babù Maschio incrocio setter 1 anno di vita tg. Media circa kg.15-18. Questa meraviglia

non accetta il rifugio è stressato da morire. Molto magro anche se mangia e sta benissi-

mo Ha un carattere molto allegro ed è energia allo stadio puro. Adatto per famiglie dinamiche

che abbiamo voglia di allegria in casa. Babu’ esce da un esperienza di abbandono

Mucca femmina circa 3.4 anni taglia piccola circa kg.10-12 adesso sovrappeso di lei sappiamo pochissi-

mo, ma certamente non ha avuto un vissuto felice caratterialnente e’ un

po’ diffi dente sicuramente le mani che ora la coccolano prima facevano ben

altro esteticamente rassomiglia ad una mucca e dal suo aspetto il nome.

Philipp circa 6-7 anni taglia piccola circa kg.6-7 carattere timido molto buono, re-cuperato in pessime condizioni in aperta campagna sotto il sole di mezzogiorno. Negli occhi del piccolo solo rassegnazione e tanta tristezza. Philipp è uno york fuori taglia dal carattere stupendo. l inverno sara’ presto alle porte e per lui non sara’ un piacevole soggiorno cerchiamo famiglia adottiva

dal prossimo numero: i consigli dell’esperto

scrivici alla mail:[email protected]

tel. 049 8704884

R o v i g o F i e re

Page 39: Bassapadovana ott2014 n127

Nessuna paura di vaccinarsi, è per il nostro bene

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L’Editoriale

Dai primi giorni del mese di novembre è partita la campagna per le vaccina-zioni antinfl uenzali e puntuali arriva-

no campagne mediatiche denigratorie con-tro i vaccini in generale. A causa di questa controinformazione antivaccinale assistia-mo ad un calo pauroso della copertura, ad esempio con picchi del 25% in meno per morbillo e rosolia, ed i cali sono più evidenti nelle zone in cui le associazioni contro i vac-cini sono più attive ed in prossimità di loro convegni. Eppure,ad esempio,per quanto riguarda il morbillo negli ultimi 18 anni,in virtù di vaccinazioni su larga scala si sono evitati 2 milioni di casi di contagio e 2000 decessi per complicanze dovute a questa malattia e le malformazioni al feto dovute alla rosolia sono pressoché scomparse,ma non è scomparsa la rosolia che causa questi danni quando contratta nei primi mesi di gravidanza. Né vale la presunzione di non fare il vaccino al proprio fi glio,tanto lo fa il mio vicino di casa, poiché solo grazie ad una copertura vaccinale pressoché comple-ta sono state debellate in Italia malattie come la poliomielite ed il vaiolo e solo gra-zie ad un vaccino,speriamo sia quanto pri-ma, potremo difenderci dal virus dell’ ebola in caso la malattia dovesse espandersi o in caso di viaggi in zone in cui è presente in forma endemica così come già oggi si fa per altre malattie tropicali nei cui confronti i vaccini sono oggi disponibili.

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di Francesco Noce*

L’IMPORTANZA DI VACCINARSI

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Nel 1980, nasce in Italia, con colpevole ritardo rispetto ad altri paesi con lo stesso livello di sviluppo sanitario, il primo corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria con il precipuo scopo di fornire al “nuovo odontoiatra” una cultura biologica in tutto e per tutto simile ad ogni altra specialita’ medico-chirurgica. Con i primi laureati, la legge 409 del 24 Luglio 1985 istituiva uffi cialmente la professione sanitaria odontoiatrica “...la professione sanitaria di odontoiatra che viene esercitata da coloro che sono in possesso del diploma di Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria e della relativa abilitazione all’esercizio

professionale....” L’articolo 2 della legge 409/1985 afferma poi che: “Formano oggetto della professione di odontoiatra le attività inerenti alla diagnosi ed alla terapia delle malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti, nonché alla prevenzione ed alla riabilitazione odontoiatriche.Gli odontoiatri possono prescrivere tutti i medicamenti necessari all’esercizio della loro professione”. Questo rese necessaria la creazione all’interno dell’Ordine dei medici, del relativo Albo degli Odontoiatri che muto’ la propria denominazione in Ordine dei Medici Chirourghi e degli Odontoiatri. L’organizzazione dell’Ordine si divide quindi in due commissioni, medica ed odontoiatrica, dotate di specifi che competenze istituzionali ed elette da organi elettorali diversi. La Commissione dell’Albo degli Odontoiatri

ODONTOIATRIA, LA STORIA E LE NORME IN MATERIA

di Dott. Bruno Noce**Presidente dentisti Rovigo

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Psicologia: la stimolazione mentale della terza età

Denti, lo sapevato che hanno fallito la civilizzazione?

Continua a pag. 41Continua a pag. 41

Udito, un senso irrinunciabile

Continua a pag. 40

Page 40: Bassapadovana ott2014 n127

L’orecchio è un organo meraviglioso e complesso. Ma per comprendere in che modo si verifica la perdita dell’udito è necessario sapere come funzio-

na l’orecchio. La sua parte esterna raccoglie i suoni e li convoglia nell’orecchio medio dove le vibrazioni sonore, trasmesse dal movimento del timpano, raggiungono l’orecchio interno. Qui la coclea, il vero e proprio organo uditivo con le sue migliaia di cellule ciliate, genera se-gnali che, attraverso il nervo uditivo, raggiungono infine il cervello. I suoni si differenziano per la frequenza, che si misura in Hertz, e per l’ampiezza, che si misura in decibel (dB). Le voci di una conversazio-ne, ad esempio, possono normalmente andare da 300 a 3.000 Hertz con un’intensità che si aggira sui 50 dB. I suoni possono provocare disturbi uditivi a partire da 85 dB. La sordità si differenzia in base alla gravità.

La bontà dell’udito dipende dall’efficienza del sistema uditivo che però con l’età, oppure a causa di traumi, esposizioni costanti a forti rumori, condizioni genetiche o ereditarie, può perdere gradatamente la sua efficien-za sino a trasformarsi in ipoacusia. Due sono i tipi di ipoacusia individuati dalla medicina. Il primo è l’ipoacusia trasmissiva, ovvero quella causata da problemi presenti nell’orecchio esterno e medio, cerume, infezioni, perfo-razioni del timpano o l’otosclerosi che immobilizza gli ossicini. Il secondo, che rappresenta la stragrande maggioranza dei casi, è invece l’ipoacusia neurosensoriale, legata a problemi dell’orecchio interno, al deterioramento delle cellule ciliate presenti nella coclea oppure all’indebolimento del nervo acustico. Quando il grado di perdita è lieve (20-40 db) non viene percepita la sola voce bisbigliata; se è moderato (40-60 db) la voce emessa a livello di normale conversazione non viene udita perfettamente: a intensità superiore la persona percepisce i suoni, ma ha una certa difficoltà a discriminare le

parole.Un test per ritrovare il piacere di sentire

Una semplice controllo audiometrico di pochi mi-nuti presso un Centro Dimensione Udire consente di capire qual è il problema. Può trattarsi di un tappo di cerume, di un’infezione, di un’infiammazione cui spet-ta al medico specialista dare una risposta oppure, di quel naturale, lento e subdolo processo di decadimento che si riesce ad avvertire solo quando provoca disagio

e isolamento sociale. Un semplice test per non lasciare passare inutilmente tempo prezioso per la propria capacità uditiva o per il ricorso alle cure medi-che se necessario. In ogni caso presso i centri Dimensione Udire è possibile trovare qualificati audioprotesisti in grado di fornire tutta l’assistenza di cui si ha bisogno per capire cosa succede al proprio udito e trovare la soluzione più giusta.Chi è Dimensione Udire?

Gli audioprotesisti di Dimensione Udire sono da oltre 30 anni impegnati ad aiutare le persone con problemi uditivi lievi e gravi, affinché possano tornare a comunicare senza barriere. Grazie anche alla continua ricerca e alle nuove tecnologie, un servizio professionale e personalizzato e un aiuto con-creto ad affrontare il problema dell’udito con serenità. Se ci si sente a disagio per problemi relativi all’udito, parlarne con il proprio medico o direttamente nel centro Dimensione Udire più vicino, è la soluzione.

Dimensione Udire Monselice: Via Zanellato, 17 Tel. 0429 700091

L’udito, un senso irrinunciabile

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Consulenza scientifi casTUDio DeNTisTiCoDott. Mauro RubinatoVia Don eugenio Bellemo - Chioggia (Ve)tel. 041405006Fax. 04155091055

sTUDio DeNTisTiCoDott. Lucio VianelloV.le Verona 3/a- sottomarina di Chioggia (Ve)tel. 041 401133

MeDiCiNaDott. Francesco saccoVia F. Borromini, 11 - Mira (Ve)Tel. 041 421836

sTUDio DieTisTiCoDott.ssa Rita smanioRovigo, Badia Polesine, solesino, Monselice, Battaglia Terme, Tel. 3491250982

È accertato da numerosissimi studi che lo sport è ideale per pro-teggere e migliorare l’effi cienza cardiovascolare, controllando il colesterolo HDL, l’iperovimento aumenta il dispendio di calorie,

attiva il metabolismo e contribuisce ad una sensazione di benessere generale.

Lo sport come medicina naturaleMuoversi a scopo salutare rappresenta uno dei principali elementi della ricetta per stare bene

sTUDio DeNTisTiCoDott. Mauro RubinatoVia Don eugenio Bellemo - Chioggia (Ve)tel. 041405006Fax. 04155091055

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L’Editorialesegue da pag.

Siamo inondati da informazioni,ma paradossalmente molto disinfor-mati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmi infon-dati, ci spingono lontano dal progresso scientifi co e dalla necessaria atten-zione alla prevenzione. L’ infl uenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica,oltre che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus in circolazione. In Europa l’infl uenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso asintomatico o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori muscolari e delle articolazioni,cefalea e malessere generale, ma può presentare complicazioni anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio quali ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie immunitarie.

Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia infl uenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezio-ne indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’infl uenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati.

Quelli disponibili in Italia sono tutti inattivati e non contengono particelle virali attive,ad eccezione di un vaccino antinfl uenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze che vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ effi cacia della risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e di quelli poco rispondenti.

Quali gli effetti indesiderati? La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal tipo di vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati som-ministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e di solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintoma-tici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino antinfl uenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli al di sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafi lattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafi lattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunode-fi cienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta.

Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a pro-fi lassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profi lassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.

L’IMPORTANZA DI VACCINARSI

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È accertato da numerosissimi studi che lo sport è ideale per pro-teggere e migliorare l’effi cienza cardiovascolare, controllando il colesterolo HDL, l’iperovimento aumenta il dispendio di calorie,

attiva il metabolismo e contribuisce ad una sensazione di benessere generale.

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di Francesco Noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

segue da pag. ODONTOIATRIA, LA STORIA E LE NORME IN MATERIA

di Dott. Bruno Noce* *Presidente dentisti rovigo

( CAO) e’ eletta dagli iscritti all’Albo stesso ed è’ composta dai 5 odontoiatri che , nelle elezioni, hanno conseguito il maggior numero di preferenze. In seno alla commissione viene eletto il Presidente. La CAO può quindi essere defi nita “ garante” dei valori etici e deontologici della professione odontoiatrica nei confronti dei cittadini. Tra i compiti fondamentali della Commissione vi sono : A. L’esercizio del potere disciplinare nei confronti dei sanitari iscritti all’Albo B. L’interposizione, qualora richiesto, nelle controversie fra sanitario e sanitario, o fra sanitario e persona o Enti, procurando la conciliazione della vertenza e, in caso di non riuscito accordo, dando il suo parere sulle controversie stesse. Le prerogative della Commissione per ciò che riguarda le funzioni sue proprie sono le seguenti: • Indipendenza: pur convivendo con l’Ordine dei Medici Chirurghi , e’ completamente indipendente e svincolata rispetto a quest’ultimo è ha facoltà di prendere decisioni e determinare i propri orientamenti e la propria volontà in modo del tutto autosuffi ciente. •Tutela del cittadino: la CAO sotto questo punto di vista può essere considerata organo “ausiliario” dello Stato. • Vigilanza sulle pratiche professionali scorrette e principalmente sul l’esercizio abusivo della professione odontoiatrica. • Potere sanzionatorio nei confronti dell’iscritto reo di comportamenti in contrasto e/o violazione del Codice Deontologico. L’ordinamento deontologico e’ indipendente addirittura dal giudicato penale o civile. l’attività della CAO non può mai prescindere dall’utilizzo e dall’applicazione del suo più importante strumento: il Codice di Deontologia Medica.

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Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia infl uenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezio-ne indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’infl uenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati.

Quelli disponibili in Italia sono tutti inattivati e non contengono particelle virali attive,ad eccezione di un vaccino antinfl uenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze che vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ effi cacia della risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e di quelli poco rispondenti.

Quali gli effetti indesiderati? La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal tipo di vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati som-ministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e di solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintoma-tici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino antinfl uenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli al di sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafi lattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafi lattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunode-fi cienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta.

Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a pro-fi lassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profi lassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.

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È accertato da numerosissimi studi che lo sport è ideale per pro-teggere e migliorare l’effi cienza cardiovascolare, controllando il colesterolo HDL, l’iperovimento aumenta il dispendio di calorie,

attiva il metabolismo e contribuisce ad una sensazione di benessere generale.

Lo sport come medicina naturaleMuoversi a scopo salutare rappresenta uno dei principali elementi della ricetta per stare bene

sTUDio DeNTisTiCoDott. Mauro RubinatoVia Don eugenio Bellemo - Chioggia (Ve)tel. 041405006Fax. 04155091055

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di Francesco Noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

segue da pag. ODONTOIATRIA, LA STORIA E LE NORME IN MATERIA

di Dott. Bruno Noce* *Presidente dentisti rovigo

( CAO) e’ eletta dagli iscritti all’Albo stesso ed è’ composta dai 5 odontoiatri che , nelle elezioni, hanno conseguito il maggior numero di preferenze. In seno alla commissione viene eletto il Presidente. La CAO può quindi essere defi nita “ garante” dei valori etici e deontologici della professione odontoiatrica nei confronti dei cittadini. Tra i compiti fondamentali della Commissione vi sono : A. L’esercizio del potere disciplinare nei confronti dei sanitari iscritti all’Albo B. L’interposizione, qualora richiesto, nelle controversie fra sanitario e sanitario, o fra sanitario e persona o Enti, procurando la conciliazione della vertenza e, in caso di non riuscito accordo, dando il suo parere sulle controversie stesse. Le prerogative della Commissione per ciò che riguarda le funzioni sue proprie sono le seguenti: • Indipendenza: pur convivendo con l’Ordine dei Medici Chirurghi , e’ completamente indipendente e svincolata rispetto a quest’ultimo è ha facoltà di prendere decisioni e determinare i propri orientamenti e la propria volontà in modo del tutto autosuffi ciente. •Tutela del cittadino: la CAO sotto questo punto di vista può essere considerata organo “ausiliario” dello Stato. • Vigilanza sulle pratiche professionali scorrette e principalmente sul l’esercizio abusivo della professione odontoiatrica. • Potere sanzionatorio nei confronti dell’iscritto reo di comportamenti in contrasto e/o violazione del Codice Deontologico. L’ordinamento deontologico e’ indipendente addirittura dal giudicato penale o civile. l’attività della CAO non può mai prescindere dall’utilizzo e dall’applicazione del suo più importante strumento: il Codice di Deontologia Medica.

Consulenza scientificaPsiCoLogiaDr a. Nanni RosoliaPsicologo - specializzato in Dsa e Difficoltà dell’apprendimentoVia Matteotti 79, [email protected]. 3455698160

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40

39

Page 41: Bassapadovana ott2014 n127

4141

ok

Per alcune ragione i denti, che sono la parte più dura del cor-po, sono anche la più vulne-

rabile, perché incapaci di adattarsi alla vita contemporanea.

Nel corso della vita i denti sono soggetti a normale usura con la masticazione.

Se la dieta comprende cibi fatti con materiali abrasivi il depe-rimento sarà più veloce.

Le superfi ci dei denti, in con-tatto tra loro, sono molto pulite, con cuspidi che si appianano e scompaiono.

Non può essere fatto niente per fermare il processo di erosio-

Lo sapevate che ...hanno fallito l’adattamento!

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Di tutte le parti del corpo umano, i denti, sono gli ultimi a resistere alla civilizzazione

Lo studio dentistico Vianello vi dá il benvenuto nell’era digitale presentando il sistema CAD/CAM (Computer-Aided design/Computer-Aided manufacturing), un

connubio tra impronta digitale e sistema di molaggio. In che consiste e che vantaggi ha questa tecnologia?

Con il sistema Sirona Cerec il nostro studio dentistico ed il laboratorio che vi è sito all’interno, presenta l’unica tecnologia che permette di ottenere restauri in cerami-ca integrale in una sola seduta, la precisione di questa macchina ci permette di realizzare restauri esteticamente perfetti.Grazie a questo sistema integrato di software impronta digitale e macchina di molaggio otteniamo ciò che più preme al paziente:diminuire il tempo di sedute estenuanti dal dentista.

Articolatori digitali , software per il disegno del sorriso programmi che ci proiettano in una nuova era dell’odon-toiatria, sostituendo i metodi di impronta tradizionali con paste e cucchiai, tanto tediosi per i pazienti.

Le applicazioni di questa tecnologia sono molteplici

con nuovi materiali biocompatibili e all’avanguardia.Sia-mo orgogliosi di essere i primi del nostro territorio ad offrire tale tecnologia. Studio dentistico Vianello e sistema CAD/CAM benvenuti nell’odontoiatria del domani.

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ne, mentre altre patologie possono essere curate o prevenute (es. carie…).Un’altra forma di attrito è causata da malattie para-dontali, che possono essere curate dal den-tista.I disturbi alle gengive, la maggiore causa di caduta dei denti, affl iggono il 90% della popolazione.

Possono svilupparsi delle anomalie durante lo sviluppo del dente nel periodo fetale o nell’infanzia: denti non formatisi bene, malamente posizionati, crescita di denti extra…Se per tutta la vita si mantiene un rapporto

costante con un dentista, le probabilità è quella di avere un buon funzionamento dei denti per tutta la vita.Alle lunghe è molto più economico del costo della negligenza, che comporta grande la-voro per rimpiazzare i denti perduti.

forma la placca, una sostanza molle e biancastra visibile ad occhio nudo che in poche ore ricopre tutta la corona del dente, partendo dalla parte più vicina alla gengiva. Nel giro di pochissimo tempo poi, i sali di calcio presenti nella saliva, inglobati anche nella placca, iniziano a solidifi care formando il tartaro. Placca e tartaro, quindi, sono entram-bi depositi di batteri e recano lo stesso danno ai tessuti con i quali sono in contatto.

Questo spiega perché molte persone abbiano pro-blemi alle gengive o addirittura soffrano di parodontite senza un eccessivo accumulo di tartaro. Il problema sono i batteri, sia sotto forma di placca che di tartaro.

3 - Ciò che sanguina non è sano.A volte spazzolando i denti notiamo un po’ di san-

guinamento in qualche punto preciso della bocca ma ciò non desta in noi particolare preoccupazione. In questo caso i batteri a contatto con la gengiva hanno indotto una gengivite, cioè un’infi ammazione.

La bocca è come qualsiasi altra parte del nostro cor-po: non sarebbe strano notare il sanguinamento di una mano?

4 - La parodontite non dà segni di sè fi no a che non è troppo tardi.

L’infi ammazione gengivale indotta dai batteri si estende spesso anche all’osso sottostante inducendo la parodontite. Questo è l’osso della mandibola o della ma-scella nel quale sono letteralmente “piantate” le radici

dei denti ed è proprio questo osso che dà loro stabilità. In molte persone capita che l’osso infi ammato si riassorba, per lasciare spazio ad un altro tessuto ricco di cellule del nostro sistema immunitario. In questo modo, la radice del dente non è più circondata interamente da solido osso, ma in parte anche da questo tessuto infi ammatorio. La perdita ossea è irreversibile e se il danno è ampio il dente inizierà a ballare.

Questo processo di riassorbimento, però, non è affat-to doloroso. Il rischio è quello di non accorgersi in tempo di soffrire di parodontite e di rivolgersi ad un dentista solo quando notiamo un aumento della mobilità dei denti.

5 - La bocca ha una grandissima capacità di guarire. Tutti possono avere una bocca sana.

La seduta di igiene orale professionale ha lo scopo di individuare i punti della bocca in cui è presente un’in-fi ammazione o in cui stia avvenendo il processo di rias-sorbimento osseo. Mani esperte permettono di rimuovere anche i depositi batterici sottogengivali, individuabili solo con appositi strumenti. In questo modo accade qualcosa di miracoloso: il sanguinamento e l’infi ammazione calano in modo drastico nel giro di pochi giorni e il riassorbimento osseo si arresta. Una persona che soffre di parodontite può “congelare” la sua malattia e rallentarne signifi cati-vamente la progressione sottoponendosi periodicamente a sedute di igiene orale professionale ed eseguendo a casa tutte le manovre di igiene consigliate dall’igienista dentale.

6

Il dott. Paolo Boldrin, igienista dentale, ci spiega come buona

parte dei problemi della bocca si possano risolve-re con l’igiene. Lo scopo dell’igiene infatti è quello di ridurre la carica batte-rica, dando possibilità ai tessuti di guarire e man-tenersi sani.

1 - Buona parte dei problemi della bocca è causata dai batteri. La bocca sterile non esi-ste.

Una bocca sana è abitata normalmente da circa 600 differenti specie di batteri, protozoi e funghi. Alcuni tra questi microscopici esseri viventi sono pressoché innocui, altri sono più dannosi. Anche dopo un’accurata pulizia troviamo batteri nella nostra bocca. Ciò è un bene proprio perché in questo modo una sola specie di microorganismi non può prendere il sopravvento sulle altre.

Tuttavia, una grande parte delle malattie della bocca, tra cui la gengivite, la parodontite (una volta chiamata piorrea), e la carie, sono causate proprio dalla presenza dei batteri.

2 - Placca e tartaro causano gli stessi danni.Quando i batteri si accumulano in grande quantità si

Un principio base che regola la salute della nostra bocca spiegato in pochissime, semplici, regole

aiuto! Mi ballano i denti!

Rimuovendo i depositi batterici accade qualcosa di miracoloso

Dott. Paolo Boldrin

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Tuttavia, l’intolleranza non è da confondere con l’allergia poiché, in quest’ultimo caso,

il corpo reagisce immediatamen-te, mentre, nelle intolleranze, la reazione è lenta e si stabilisce una costante infi ammazione conse-guenza della ripetuta assunzione dello stesso alimento. Infatti, essa si manifesta anche 72 ore dopo l’ingestione dell’alimento che provoca il disturbo, quindi si fa fatica a ricondurre i sintomi a un preciso cibo, soprattut-to quando questo stato infi ammatorio perdura nel tempo. I sintomi più comuni sono: mal di testa, mal di stomaco, nervosismo, digestione pesante, depressione, alternanza di peso, eruzioni cutanee, alitosi, palpitazioni cardiache, dolori articolari e insonnia.

Le intolleranze alimentari hanno origine nell’intestino il quale, oltre alla funzione digestiva, svolge anche il com-pito di difesa dell’organismo grazie alle cellule immunita-rie in esso contenute che risultano fondamentali poiché fi ltrano tutte le sostanze provenienti dal mondo esterno che verranno poi assorbite dal nostro organismo.

Quando l’intestino non svolge correttamente questa funzione di fi ltro si introducono nell’organismo delle mo-lecole che vengono riconosciute come aggressori e così, sulla mucosa dell’intestino, ogni volta che quel particolare alimento viene ingerito, si produce un’aggressione.

Perciò, per comprendere meglio se i disturbi potreb-bero essere causati da un’intolleranza alimentare ad uno

o più alimenti è possibile effettua-re un test semplice e rapido.

Dal risultato si potranno evi-denziare determinati segnali di disturbo e con l’eliminazione di alcuni alimenti ed eventualmente la loro reintroduzione graduale è possibile risolvere problemi o elimi-nare disturbi.

Nell’Erboristeria La Finestra Naturale è possibile effettuare il test EAV (Elettro Agopun-tura di Voll) che, lungo la rete dei canali dell’agopuntura cinese, misura una variazione delle correnti a bassa inten-sità nell’istante il quale l’organismo entra in contatto con uno o più alimenti intolleranti. Il metodo EAV è semplice, rapido, innocuo e indolore, può essere ripetuto tranquil-lamente in quanto non richiede prelievi e il suo esito è immediato, inoltre è in grado di analizzare oltre 250 sostanze che normalmente mangiamo.

Il soggetto che viene testato deve, però, attenersi ad alcune accortezze, quali, non indossare oggetti metallici e tessuti sintetici, essere in condizioni di relax, prima del test: lavare bene le mani e bere un bicchiere d’acqua e non assumere farmaci almeno nelle 24 ore prima.

intolleranza alimentareL’intolleranza alimentare è una reazione del sistema immunitario del proprio organismo rispetto a una sostanza che riconosce come estranea e nociva

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I plantari stimolano i recettori presenti sulla pianta del piede e il vostro corpo reagisce attivando la muscolatura. Per questo motivo il Plantare Sensomotorio è anche chiamato

plantare attivo. Il carico sul piede viene ridotto, il movimento si fa più armonioso e camminare diventa più facile. I dolori fanno parte del passato! I nostri tecnici specializzati fanno una valutazione del vostro sistema sensomotorio, vi forni-scono informazioni professionali rispondono a tutte le vostre domande e realizzano su misura il vostro Plantare Sensomo-torio® personalizzato.PREVENIRE DOLORI AI PIEDI E IL FORMICO-LIO A PIEDI E GAMBE

In quanto fondamenta del corpo umano, i piedi si ca-ricano di un enorme lavoro. Per circa il 57% della sua vita, l’essere umano usa i piedi – per stare in piedi o per muover-si. Ma siate sinceri ci pensate mai? Dovreste farlo. Il nostro corpo non è un insieme di singole parti isolate le une dalle altre, ma ciascun elemento è collegato all’altro come gli anelli di una catena. Se le fondamenta non sono a posto, le conseguenze si percepiranno nei muscoli e nelle articolazioni soprastanti. I Plantari sensomotori (plantari attivi) vi aiutano a consolidare le fondamenta e a rafforzare la muscolatura, assicurando una posizione corretta delle articolazioni del pie-de e creando le premesse per un movimento sano, per una camminata “a tutto tondo”.PLANTARI PER ATTIVITA’ MOTORIA DEI BAM-BINI STOP AI DOLORI DELLA CRESCITA

Obiettivo primario della terapia con il Plantare Senso-motorio® è quello di stimolare i bambini a muoversi, soste-nendoli nella coordinazione dei movimenti. Premessa neces-

saria è naturalmente la consultazione di esperti di ortopedia infantile. Per i bambini iperattivi possono essere realizzati plantari sensomotori con elementi mirati al rilassamento. Spesso, nella fase dello sviluppo, i ragazzi si lamentano inoltre di dolori al tallone, alla tibia o alle ginocchia. Anche in questi casi i plantari sensomotori agiscono in modo mirato contro le possibili cause: piede valgo abbassato, piede piat-to o piede addotto. Sostenete una crescita sana del vostro bambino partendo “dalla base”.PLANTARE PER LO SPORT

Correre o fare jogging è una vera passione che tutta-via può provocare problemi alle ginocchia, dolori alla tibia, dolori ai polpacci indurimento dei polpacci, infi ammazioni al tendine di Achille e dolori alla pianta dei piedi. I plantari sensomotori personalizzati (plantari attivi) possono invece infl uenzare in modo mirato le singole fasi del ciclo deambu-latorio durante la corsa, rafforzare la muscolatura, diminuire il carico su ginocchia e tendine di Achille fi no addirittura a migliorare le vostre prestazioni sportive.

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Oreste Tombolini,tecnico ortopedico

Dr a. Nanni RosoliaPsicologo studio di PsicologiaVia Matteotti 79, [email protected]. 3455698160

zione rinforzano alcune abilità, rendendole più effi cienti e meno vulnerabili. È’ dimostrano che i soggetti ultrasessantenni, adde-strati all’ uso di strategie per ricordare meglio, mantengono nella vita quotidiana una memoria effi cace che permette di facilitare l’apprendimento e le funzioni nello svolgimento delle attività quotidiane. Il percorso di potenziamento deve essere costruito” su misura” della persona e mirato alla sua globalità. Il trattamento cognitivo inizia con la somministra-zione di test che permettono di avere un quadro generale del paziente e per identifi care sia i punti di debolezza che quelli di forza al fi ne di tarare le attività in modo indivi-duale e avere un misurazione che permetta di monitorare l’ effi cacia dell’ intervento. Agli utenti anziani,è proposto un percorso individuale e/o di gruppo attraverso esercizi e attività interessanti, che includono un lavoro personale da realizzare quotidianamente a casa e incontri infrasettima-nali presso lo studio. Un intervento svolto attraverso queste modalità non solo facilità il ragionamento ma favorisce lo sviluppo di pensieri positivi relativi all’ autostima, all’ auto-effi cacia e alle emozioni positive. La risposta relativa ad una migliore qualità di vista ci spinge ad essere entusiasti dei risultati ottenuti e del plauso degli utenti.

Nell’ultimo ventennio in Italia è notevolmente cresciuto l’interesse per la psicologia dell’invecchiamento. Oggi l’intervento nei confronti dell’anziano non riguarda

solo ed esclusivamente la prevenzione o la cura del decadi-mento fi sico o quello conseguente a malattie cerebrali, ma si cerca di ridefi nire il mantenimento/recupero di risorse esistenti attraverso un bilancio tra perdite, compensazioni e ridefi nizioni di abilità che possono essere stimolate attraverso esercizi che non implicano necessariamente il ricorso a cure farmacologiche o che possono, in modo au-spicabile,essere integrate. Gli interventi mirati al mantenimento di una buona memoria e di altre funzioni cerebrali, attraverso programmi scientifi ci specifi ci si propongono di preservare il più possibile l’autonomia dell’anziano. La stimolazione cognitiva consiste nell’esercizio delle abilità mentali come quelle di ragiona-mento, giudizio, attenzione, memoria, prassie ecc. Molti programmi utilizzati con anziani nelle prime fasi di declino e non, hanno permesso, a distanza di tempo, di mantenere un buon livello mentale. Dunque, una sorta di “allenamento della mente” può,in molti casi, permettere di mantenere fun-zionalmente attivi molti processi mentali attraverso attività ricreative, stimolanti e piacevoli, che tengano conto di un approccio globale alla persona e con effetti positivi sul tono dell’umore e nel miglioramento della sfera socio-emoziona-le. Infatti, i recenti studi sull’invecchiamento hanno messo in luce come le attività di stimolazione mentale, soprattutto se piacevoli, possano rallentare il decadimento cognitivo nella popolazione anziana: chi abitualmente svolge attività men-tale interessanti o segue training specifi ci insieme a buone relazioni sociali, dimezza il rischio di demenze rispetto a chi le pratica in misura minore, poiché l’esercizio e la motiva-

Psicologia dell’anziano: la stimolazione mentale nella terza età

Dott. Filippo BrocadelloMedico Chirurgo specialista in scienza dell’alimentazionePiazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.itTel. 049 9708688

livelli. I corpi chetonici prodotti dalla lipolisi fungono da carburante per muscoli, cuore e cervello avendo sia un effetto taglia fame dovuto all’azione diretta sul centro della sazietà che un effetto positivo sull’u-more, facendo venir meno quindi sia fame che senso di stanchezza. Arrivati poi al raggiungimento del peso desiderato ci si dovrà dedicare assolutamente alla sta-bilizzazione dei risultati ottenuti. Inizialmente grazie all’introduzione attenta e graduale dei carboidrati e poi attraverso la gestione di una vita sana fatta di dieta equilibrata e attività fi sica regolare.

Ovunque si leggono articoli che parlano di diete dima-granti o di consigli per una alimentazione sana, ma nella pratica di tutti i giorni le vite frenetiche non lascia-

no tempo per pensare o scegliere correttamente e addirittura inducono a rifugiarsi nel cibo per trovare appagamento e consolazione. Quando si prende coscienza della propria condizione l’obiettivo è quello di trovare una strategia che consenta di risolvere i problemi nel minor tempo possibile in modo tale da ridurre al minimo la possibili-tà di stancarsi e di arrendersi anzitempo.

Le soluzioni per chi soffre di eccesso ponderale possono essere diverse e talvolta anche bizzarre, ma quelle che io propongo abitualmente ai miei pazienti sono la dieta ipocalorica bilanciata classica e la dieta chetogenica.

Con la dieta classica si è liberi di mangiare un po’ di tutto ma in dosi ridotte e attentamente controllate. Il dimagrimento solitamente arriva, più o meno veloce-mente, patendo però sia fame che stanchezza.

La dieta chetogenica invece prevede una alimen-tazione normoproteica, a basso contenuto di grassi e completamente priva di carboidrati. La chetosi che così si sviluppa è considerata del tutto fi siologica e porta a produrre energia a partire dal grasso corporeo. In tal modo viene promossa la riduzione del peso veloce-mente e senza compromettere la massa muscolare che consentirà di mantenere il metabolismo basale ad alti

La dieta giusta...In Italia il problema del sovrappeso e dell’obesità coinvolge milioni di individui e assai gravi sono i rischi per la salute. Dieta e stile di vita sono il punto di partenza per affrontare responsabilmente il problema

33

Molteplici studi sul comportamento dell’uomo affer-mano che nell’occasione di un incontro, i primi giudizi vengono espressi dalla visione del sorriso

(42%) e degli occhi (37%). Sono i segnali più evidenti con i quali ci presentiamo al nostro interlocutore, e sono le basi sulle quali viene stilato su di noi un primo giudizio. Sia esso un incontro occasionale e di diletto, sia esso un importante colloquio di lavoro.

Ma se avere occhi belli è spesso un dono della natura, avere un brutto sorriso è spesso la conseguenza di una nostra trasandatezza.

Avete mai visto persone che vorrebbero sorridere ma non lo fanno? Sono le persone consapevoli del loro pro-blema estetico (ma non solo) e che limitano la loro possi-bilità di rapportarsi con naturalezza e spontaneità. Anche la presenza di occhi belli viene sminuita se lo sguardo non si trova inserito in un contesto che sprigiona allegria, gioia e più semplicemente, benessere e sicurezza in se stessi.

Un sorriso poco piacente ha varie cause.Certamente vi sono casi di malposizionamento e che

quindi non risultano direttamente imputabili alla persona. Ma i mezzi per porre rimedio a tali situazioni ci sono.

L’ortodonzia che nel bambino dovrebbe esercitare so-prattutto il ruolo di intercezione e prevenzione, nell’adulto assume il ruolo di intervento curativo.

Denti ben posizionati sono denti maggiormente deter-gibili, e favoriscono la presenza di gengive sane dall’aspet-to roseo e ben contornato.

Ma vi sono casi nei quali anche i denti dritti o raddriz-

zati possono avere un aspetto poco piacevole. La presenza di placca e tartaro è causa di alterazione del color e della lucentezza dello smalto dentario.

La presenza di lesioni cariose nel settore frontale oltre essere causa di inestetismi è spesso causa di una sintoma-tologia (sensibilità) a causa dei ridotti spessori dei tessuti dentari a protezione delle componenti sensibili (dentina e polpa). Nel caso poi alcune lesioni cariose siano state trattate con materiali compositi resinosi posizionati nel tempo, si evidenzia talora l’aspetto “tigrato” dei denti per i diversi gradi di assorbimento dei vecchi materiali da restauro nei confronti di fattori endogeni (i Sali minerali presenti nella saliva) o esogeni (tabacco, caffè e the e altre bevande contenenti coloranti).

Vi è rimedio a tutto ciò.La risposta è certamente positiva e le diverse possibi-

lità si differenziano in base al caso da trattare, al risultato ottenibili e alla spesa che si intende affrontare.

La tecnica più conservativa prevede l’esecuzione di faccette dirette in resina; un intervento ambulatoriale che richiede tempo e spesa limitati. Altrettanto conservativa è l’esecuzione di faccette in ceramica o zirconia confeziona-te in laboratorio e, in seguito, cementate sul dente. Meno conservativa ma necessaria se la distruzione dentale è cospicua, è la cementazione di una corona estetica che interessa l’intera struttura del dente.

Ricordando che una visita non costa nulla, illumina il tuo sguardo!

Un bel sorriso illumina lo sguardoDa quasi 30 anni il Dott. Giu-

seppe Bertolini esercita la pro-fessione odontoiatrica: laureato

in Medicina e Chirurgia e specializ-zato in Odontostomatologia e protesi dentaria, ha lavorato all’ospedale di Padova e di Monselice e dal 1999 è dirigente medico presso la Cittadella Socio Sanitaria dell’ASL 18 di Rovigo. E’ stato uno dei primi impiantologi del Veneto. Da sempre impegnato anche nella libera professione, dal 2011 ha aperto il suo studio a Rovigo, una strut-tura moderna, funzionale, attrezzata per le moltissime esigenze e richieste dei pazienti, ma anche accogliente e confortevole. Uno studio pensato per essere un punto d’incontro per le per-sone in quanto tali e non esclusivamen-te in quanto pazienti, tenendo sempre in massima considerazione che la so-luzione ai problemi dentali deve essere trovata conciliando la necessità di cura con l’esistenza di limitazioni, spesso dettate da fattori economici.

Dott. Giuseppe BertoliniMedico Chirurgo, specialista in Odontostomatologia e protesi dentaria

La presenza di lesioni cariose nel settore frontale oltre essere causa di inestetismi è spesso causa di una sintomatologia (sensibilità)

studio Dentistico Dott. giuseppe BertoliniLargo Cappellini 1 – Rovigo0425-1680170 [email protected]

Il glaucoma è una sindrome: escavazione della papilla, anomalie del campo visivo

e abitualmente un aumento della pressione intraoculare. Quando è presente solo un aumento della pressione si parla di ipertensione oculare. Il glaucoma a pressione nor-male presenta solo anomalie papillari o del campo visivo senza ipertensione oculare.Come si origina?

L’umore acqueo viene prodotto dai corpi ciliari e de-fl uisce attraverso il trabecolato situato a livello dell’ango-lo iridocorneale che assomiglia a una rete. Se il drenaggio viene perturbato si ha un aumento della pressione che si ripercuote sulle fi bre del nervo ottico.Fattori di Rischio

Essi sono: età avanzata, diabete, miopia, razza neraClinica

I principali segni sono l’aumento della pressione in-traoculare, le anomalie della papilla ottica e le anomalie del campo visivo periferico.Esame clinico

La misura della pressione intraoculare si fa con diver-se tecniche e la più precisa è la tonometria ad applanazio-ne che necessita di anestesia topica. La gonioscopia è un esame indispensabile per valutare l’ampiezza dell’angolo

iridocorneale ed eventuali osta-coli. L’oftalmoscopia esamina la testa del nervo ottico. La Tomografi a a coerenza ottica o OCT defi nisce le caratteristiche della papilla e lo spessore delle fi bre nervose del nervo ottico.

La pachimetria corneale, a ultrasuoni o ottica, misura lo spessore della cornea che viene correlato al valore della pressio-ne. La perimetria automatica serve ad esaminare il campo visivo con programmi specifi ci per seguire la progressione del

glaucoma. L’anomalia classica del campo visivo è lo sco-toma arciforme. Trattamento

L’obiettivo del trattamento è sia di diminuire la pressione intraoculare, diminuendo la sintesi di umor acqueo(colliri), sia di favorire l’aumento della sua eli-minazione (colliri, trabeculoretrazione al laser, chirurgia fi ltrante). E’ quindi molto importante eseguire periodici controlli oculistici sapendo che il glaucoma è una malattia la cui progressione può portare anche alla cecità.

glaucoma ad angolo apertoE’ importante eseguire controlli periodici sapendo che è una malattia progressiva

Dott.ssa Maria grazia Crivellari oculistaVia Contarini 39, 45014 Porto ViroVia Don Minzoni 13, 30014 CavarzereTel:0426 631629, cell: 3391337446

Sopra un Perimetro automatico e OCT

(Tomografo a Coerenza Ottica). A fianco la

Dott.ssa Maria Grazia Crivellari

Spesso si ricorre allo psicologo/psicoterapeuta solo dopo aver provato un senso di sconforto e smarri-mento rispetto ai tentativi di risolvere da soli proble-

mi di tipo personale o relazionale. Lo spazio relazionale, nel colloquio terapeutico rap-

presenta un luogo in cui emergono nuovi signifi cati, in cui co-costruire modalità correttive ed effi caci per prendersi cura di sé. Il ricorso ad uno specialista non necessaria-mente avviene quando è presente una psicopatologia e non necessariamente il processo prevede sempre dei tempi lunghi; possono verifi carsi, ad es, problematiche collegate al “ciclo di vita” diffi cili da affrontare, o situazio-ni di sofferenza che si ripetono nella propria storia quasi come in un “copione” ripetitivo sul quale si ha il senso di non poter metterci le mani.

O ancora situazioni in cui non si riesce a dare un nome alle proprie sofferenze. Il cambiamento in terapia, è un processo di crescita e di trasformazione creativa che avviene in un clima di autenticità e di accoglienza.

Per cambiamento nella psicoterapia (sia a livello emotivo, che cognitivo e comportamentale) intendo il re-cupero da parte della persona, della capacità di utilizzare attivamente e in modo responsabile le proprie risorse e competenze per fare delle scelte effi caci e funzionali in relazione ai propri desideri e sulla base del proprio con-testo specifi co e attuale. La comprensione dell’eziologia e quindi della natura del problema che la persona porta in terapia, dà la possibilità di chiarire cosa lo ha costituito e come questo viene mantenuto e reiterato nel tempo.

I modelli arcaici di relazione interpersonale interiorizzati infatti, infl uenzano le relazioni attuali e, nell’incontro terapeutico è possibile portare alla consapevolezza e dare un senso a tali processi attraverso una relazione “ricostruttiva” autentica calda e reale per sperimentare delle alternative possibili e scegliere di cambiare. La psi-coterapia è un’ ”arte” perché pur se fondata su una me-todologia clinica e sostenuta da una teoria di riferimento, ogni trattamento va plasmato sulla persona che è unica e irripetibile.

Quando iniziare una psicoterapia?L’incontro terapeutico come processo di cambiamento

Dott. Fabrizio Boscolo - Psicologo, Psicoterapeutaadria: Corso Vittorio emanuele ii, 5 Rovigo: Vicolo Castello, 3e-mail: [email protected] cell. 329 1483038

Il Dr. Fabrizio Boscolo

Page 42: Bassapadovana ott2014 n127

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www.azzurraedizioni.comGiochi e tantoumorismo!!!li trovate su Puzzle Zero,tutti i mesi in edicola!

Azzurra Edizioni S.a.s. - C.P. 77/B - 35028 Piove di Sacco (PD) [email protected]

• I tre anni più duri per Totti? Quelli della prima elementare.Carabinieri…• Un carabiniere trova un pingui-no per la strada per cui telefona in centrale per chiedere cosa farne. “Portalo allo zoo” è la risposta. Il

giorno dopo ritelefona e chiede: “E

oggi dove lo porto, al cinema?”

• Due carabinieri davanti allo spec-

chio: “Guarda... due colleghi! An-

diamo a salutarli.” L’altro: “Fermo...

non vedi che stanno venendo loro?”

ALESSANDRAAMERICAATTRICECANTANTECINEMA - DONNAEDDA - FIGLIFILM - FRANCESEFUROREOPERA - PARIGIPREMIOPRESENTAREREX - ROMARUOLISHOWGIRLSILVER - STATESSTELLE - TEATROTELEGATTOVENTO - ZURIGO

Il PuzzleAlessandra Martines

Chiave (1,5,1,2,8)Ha recitato nella serie TV:……................................................................................................

Parole Crociate Mini

Il motto per… • Un vulcanologo: Se in questo mestiere non hai il fuoco dentronon vai da nessuna parte.Differenze…• Che differenza passa fra lo stre-gone e un medico? Che lo strego-ne fa la fattura!Il colmo per…• Il colmo per un pecoraio? Venir tosato dall’ ufficio delle tasse.• Il colmo per un forestale? Passare per un imboscato.La Mamma ti insegna…• …a rispettare il lavoro degli al-tri: ”Se dovete ammazzarvi, fatelo fuori di qui, che ho appena puli-to!”• …cos’è l’invidia: “Ci sono milioni di poveri bambini che non hanno genitori meravigliosi come noi!”Par-Condicio…• La differenza tra Berlusconi e Dio? Dio non è convinto di essere Berlusconi.• Che differenza c’è tra Prodi e un mantello? Nessuna, infatti tutti e due vivono sulle spalle degli altri!Uomini…In cosa si somigliano un uomo e un computer? Sembra che facciano

tutto loro, ma, se non li program-mi, non fanno niente!e donne!• La birra contiene sicuramente de-gli ormoni femminili. Infatti quan-do si beve molta birra non si riesce a guidare la macchina e si dicono un sacco di cretinate!Mogli e mariti…• Un marito dice alla moglie: “Oggi fa troppo caldo, non ho proprio in-tenzione di vestirmi. Tesoro, cosa credi che penserebbero i vicini se mi vedessero tagliare l’erba del prato così?” Lei: Che ti ho sposato per soldi!”Totti, campione in campo e nel-la vita… • Totti e Cassano parlano in sa-lotto e Totti dice: “Oh Antò ho trovato un libro che si chiama: Come togliere il 50% dei tuoi problemi”. Cassano gli ri-sponde: “E che hai fatto?” Totti: “Ne ho comprati due”. • Una notizia tragica letta sui giornali: “È bruciata la biblio-teca di Totti, conteneva due li-bri”. Totti è disperato: “Ahò, er secondo dovevo ancora finillo de colorare!!”

SudokuCompletate lo sche-ma. I numeri mancanti devono comparire una sola volta in ciascun box da 9 caselle, riga e colonna.

Soluzioni:

ORIZZONTALI1. Al contrario di riposato - 8. Attraversa la montagna - 9. Agenzia Toscana Notizie - 10. Monarca - 11. Piccolo esempio - 13. Un tasto del registratore - 14. Distillato alcolico - 16. Avanti Cristo - 17. Ora poetica - 18. Motoscafo d’assalto - 20. Accendono il fuoco - 22. Incoraggiare.

VERTICALI1. Pratica la magia - 2. Pronome confidenziale - 3. Acido Ribonucleico - 4. Organizzazione giuridica - 5. Uomini... inglesi - 6. Pacino, attore americano - 7. Organi uditivi - 10. Colpevole, crudele - 12. Baronetto -15. Veicolo monoposto - 18. Mare... francese - 19. Succeda, abbia luogo - 20. Como - 21. Numero in breve.

Il Gioco del Mese

ZEROs t r e s sZeroPu zle

Giochi e divertimento per tutta la famiglia

RIDIAMOCI SU…

Aforismi di Mae West:• Non è importante quanti uomini ci sono nella tua vita, ma quanta vita c’è nei tuoi uomini;• “Dio che bei diamanti che hai!” “Dio non c’entra pro-prio niente, tesoro.”

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Page 44: Bassapadovana ott2014 n127

44 Crucipiazza

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Page 45: Bassapadovana ott2014 n127

45A tavola4 A tavola

LA RICETTA

ROTOLO DI MAIALINO

INGREDIENTI 1 PANCIA DI MAIALINO DA 600 GR., 100 GR. FILETTO DI MAIALINO, 50 GR. DI ZENZERO, AROMI (SALVIA, ROSAMRINO, TIMO, PREZZEMOLO), 1 MELA VERDE, 4 TIPI DI INSALATINA (VALERIANA, LOLLO, RICCIA, GENTILINA), OLIO DI OLIVA E ACETO DI MELE Q.B.

ESECUZIONE SGRASSARE BENE LA PANCIA DEL MAIALINO, ED APRIRE COME UN PORTAFOGLIO. SALARE ,PEPARE, INSERIRE GLI AROMI TRITATI E LO ZENZERO. QUINDI AGGIUNGERE IL FILETTO, ARROTOLARE IL TUTTO E LEGARE BENE CON UNO SPAGO. ROSOLARE - IN UNA CASSERUOLA OVALE D’ALLUMINIO - PERFETTAMENTE SU TUTTI I LATI, BAGNATE CON VINO, AGGIUNGERE GLI AROMI E LASCIARE CUOCERE LENTAMENTE PER 1 ORA. LAVARE BENE LE INSALATE, DISPORRE SUI PIATTI, SALARE E CONDIRE CON LA VINAIGRETTE DI MELE, AGGIUNGERE LE MELE TAGLIATE A FIAMMIFERO E IL ROTOLO DI MAIALINO A FETTINE SOTTILI

Salotto e ristorante - Piazza garibaldi, 6 Adria - www.terrazzainpiazza.it

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

COCKTAILS I CONSIGLI DI PAOLO GRAN PRIX D’ESTATE

INGREDIENTI:3/10 RUM AGRICOLO 2/10 RUM BACARDI BIANCO 2/10 SUCCO ARANCIO 2/10 SUCCO CRAMBERRY (RIBES ROSSO) 1/10 CHERRY LUXARDO. SI PREPARA NELLO SHEKER DI VERSA IN CALICI DA DEGUSTAZIONE GRANDI CON ABBONDANTE GHIACCIO TRITATO E FRUTTA FRESCA PESCHE FRAGOLE BANANE.

by Paolo Marani

PAOLO MARANI [email protected] MESSAGGIO PUBBLICITARIO

THANKSGIVING 24 NOVEMBRE 2014 - CHRISTMAS 15 DICEMBRE 2014 - HAPPY NEW YEAR 19 GENNAIO 2015 - CARNIVAL 9 FEBBRAIO 2015 - EASTER 23 MARZO 2015 - BLOOMING NATURE 20 APRILE 2015

Appuntamenti TERRAZZA IN PIAZZA

CUCINA

CREMA BIANCA DI CAVOLFIORE CON LARDO CROCCANTE COME DOVREBBE ESSERE PER VOI UN CONFORT FOOD? PER NOI AVVOLGENTE, MORBIDO

E DELICATO. QUESTI SONO PROPRIO GLI AGGETTIVI CHE MEGLIO DESCRIVONO LA NOSTRA CREMA BIANCA DI CAVOLFIORE. UN PIATTO CALDO E LEGGERO CHE CI HA RISCALDATO IN QUESTO INIZIO D’INVERNO.MA NON CI SIAMO FERMATE QUI, ABBIAMO VOLUTO IMPREZIOSIRE LA PREPARAZIONE CON DEL GUSTOSO LARDO, FATTO INCROCCANTIRE NEL TEGAME. HTTP://WWW.COSMOFOOD.IT/. QUESTO GIOCO DI SAPORI, COLORI E CONSISTENZE CI HA PERMESSO DI REALIZZARE UNA RICETTA RICERCATA NELLA SUA SEMPLICITÀ.

VINO CONSIGLIATO: GEWURZTRAMINER (VINO DAL COLORE INTENSO GIALLO PAGLIERINO CON RICCHI RIFLESSI DORATI, PARTICOLARMENTE AROMATICO ED INTENSO, I SUOI SENTORI RICORDANO FRUTTI ESOTICI, AGRUMI E SPEZIE, AL GUSTO SI PRESENTA STRUTTURATO, CORPOSO E DECISO DAL SAPORE AROMATICO)

INGREDIENTI PER 2 PERSONE920G CAVOLFIORE

30G LARDO A FETTE

1 CUCCH. CRUSCA DI GRANO

500ML ACQUA COTTURA DEL CAVOLFIORE

1/2 DADO VEGETALE

ROSMARINO

OLIO EVO, PEPE NERO

SFILETTARE IL LARDO E SCALDARLO IN UN TEGAME CON L’OLIO FINO A FARLO INCROCCANTIRE; TOGLIERE DAL FUOCO E TENERE DA PARTE AL CALDO. MONDARE E TAGLIARE A CIMETTE IL CAVOLFIORE, QUINDI LESSARLO CON IL CESTELLO NELLA PENTOLA A PRESSIONE LAGOSTINA DOMINA VITAMIN, POSIZIONANDO LA VALVOLA SU MODALITÀ PRESSIONE 1, PER CIRCA 5 MINUTI DAL FISCHIO. TRASFERIRE IL CAVOLFIORE NEL TEGAME DOVE ERA STATO SCALDATO IL LARDO (E NEL QUALE NE È RIMASTO IL GRASSO RILASCIATO) E COMINCIARE A CUOCERE BAGNANDO PIANO PIANO CON IL LIQUIDO DI COTTURA DELLA VERDURA. AGGIUNGERE LA CRUSCA ED INSAPORIRE CON 1/2 DADO, ROSMARINO E PEPE NERO. TENERE SUL FUOCO, CONTINUANDO A MESCOLARE, FINCHÉ NON SI OTTIENE UNA PUREA DENSA MA ANCORA GRUMOSA. SERVIRE LA CREMA DI CAVOLFIORE ANCORA FUMANTE, DISTRIBUENDO SU OGNI CIOTOLA IL LARDO CROCCANTE.

MANUELA E SILVIA BIZZO

CUCINA

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.COM

Sarà il prossimo

Einstein?Nome

Cognome

Via n°

Cap Città Prov

Tel Cell

E-mail

Data e luogo

Firma

Per ricevere le informazioni sul bambino e la comunità che potrai sostenere, spedisci in busta chiusa il coupon qui riportato a: ActionAid - Via Broggi 19/A - 20129 Milano, invialo via fax al numero 02/29537373 oppure chiamaci allo 02/742001.

Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano, via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. Marco De Ponte, domiciliato presso AA; c) i Suoi dati saranno trattati (anche elettronicamente) soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di solidarietà e beneficenza svolte da AA; d) i Suoi dati saranno comunicati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informativo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi all’indicato responsabile per conoscere i Suoi dati, verificare le modalità del trattamento, ottenere che i dati siano integrati, modificati, cancellati, ovvero per opporsi al trattamento degli stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati.

Per informazioni chiama lo 02/742001, vai sul sito www.actionaid.it o scrivi a [email protected]

ZPL12

Milioni di bambini nel Sud del mondo crescono malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione.Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui!

Aiutalo a diventare grande, con l’adozione a distanza.

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46 Oroscopo1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO QUALCUNO

VI HA DAVVERO FERITI MA NON VOLETE PROPRIO MET-

TERCI UNA PIETRA SOPRA. IMPARATE QUALCOSA DALL’ACCADUTO SALUTE I PUNTI PIÙ SENSIBILI: GOLA, PRESSIONE E APPARATO DIGERENTE. SÌ ALL’ATTIVITÀ FISICA, MA BOCCIATI GLI SPORT ESTREMI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO PRONTI

A SEDURRE NON CON LE PAROLE MA

CON LO SGUARDO, NON ROVINATE TUTTO CON LA SOLITA GELO-SIA SALUTE IL PASSAGGIO DA UN CLIMA ESTIVO AL PIENO AUTUNNO, NON PIACE AI BRONCHI, CHE PROTESTANO VIVACE-MENTE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO RITORNO DI FIAMMA PER L’AMICO CONOSCIUTO IN VA-

CANZA, MA NE SALTA FUORI UNO ANCORA PIÙ AFFASCINANTE SALUTE SARÀ DIFFICILE IDENTIFICARE I VOSTRI MALANNI, DAL SISTEMA IMMU-NITARIO DEBOLE AL MALESSERE ESISTEN-ZIALE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO SE UNA

STORIA È FINITA MALE, LUNGI DA VOI RIPROVARCI, IL PRIMO STEP È RITROVARE FIDUCIA IN VOI STESSI SALUTE PUNTO DOLENTE IL SISTEMA NERVOSO: REAZIONI ESAGERATE E NOTTI INSONNI; PRESSIONE ALTA E MAL DI TESTA

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO ANCHE IN COP-

PIA PUNTATE ALLA COMPLIC-ITÀ E ALLA CONDIVISIONE

DI ESPERIENZE E INTERESSI SALUTE LO STRESS PRO-

FESSIONALE CHE PRODUCE CORTICOSTEROIDI, CAUSA DELLA CIC-CETTA SULLA PANCIA, DOVETE FAR MOTO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO TESTA CONFUSA E CUORE ANCORA DI PIÙ, IN-

CAPACE DI DISTINGUERE AMORE, AMI-CIZIA, DESIDERIO SALUTE VIVETE UN PERIODO NIENTE MALE, LIBERATEVI DI UN PESO SULLO STOMACO E STARETE ANCOR MEGLIO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IN COPPIA

S I DISCUTE SENZA LITIG-ARE, ASCOLTARE LE IDEE E I BISOGNI DEL PARTNER VI AIUTA A CAPIRE LA SUA PER-SONALITÀ SALUTE L’AUTUNNO VI COL-PISCE NEI PUNTI DEBOLI: TESTA, NASO, CIRCOLAZIONE. RALLENTATE I RITMI O VI ASPETTA L’EMICRANIA

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO FAS-

CINO LA COPPIA È S O L - IDA MA LA GELOSIA, SE PUR SANA, SCUOTE GLI ANIMI. UN VIAGGIO-FUGA NON VI FAREBBE MALE SALUTE LA CERVICALE, BESTIA NERA DELL’AUTUNNO, VI FA SOFFRIRE. MA ORMAI LA CONOSCETE E VI PREMUNITE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO VI ATTENDE UNA KERMESSE DEL DI-VERTIMENTO E DEL FLIRT

ANCHE SUL POSTO DI LAVORO. PENSA-TECI VOI SALUTE PASSATE INDENNI ATTRAVERSO I RAFFREDDORI ALTRUI, IN BARBA ALL’INQUINAMENTO RESPIRATE BENONE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO PARTNER BRON-TOLONE MA VI ADORA E VOI

RICAMBIATE, IL SENTIMENTO HA BASI SOLIDE, LITIGARE RIACCENDE

LA FIAMMA SALUTE LO STOMACO É IL VOSTRO PUNTO DEBOLE. IL RIMEDIO È SOLO NEL PIATTO, E LO SPORT NON VI AIUTA

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO DELUSI DA UNA STORIA IN CUI VI SIETE LAN-

CIATI A CAPOFITTO, ORA STATE ATTENTI A NON FARE IL BIS SALUTE PRONTI I MALANNI DI STAG-IONE: L’ODIATA LOMBAGGINE, OPPURE L’ODIATA SCIATALGIA. ATTENTI AI MOVI-MENTI BRUSCHI

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO SENTIMENTI CONFUSI A CAC-CIA DI CONFERME, PARLARE - SEMPRE DEGLI STESSI ARGOMENTI - VI RINCUORA SALUTE FATE INCETTA DI INTEGRATORI E ALIMENTI BIO, UNA REGOLA CHE PAGA. COME LO SPORT COSTANTE

OroscopoPREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE, IN TUTTI I CAMPI...

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Entro l’estate i lavori per la messa in sicurezza di via provincialeDopo anni di promesse potrebbero venire esaudi-te le richieste dei res14-04-2014 | Un 2014 di lavori per migliorare la sicurezza stradale di via Provinciale, il lungo rettilineo che unisce la città alla frazione di Corte. Il cantiere tanto atteso, secondo i programmi, dovrebbe aprire entro l’estate, di tre nuovi “piagni” (ovvero i ponticelli che collegano via Provinciale alla

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