Rovigo ott2014 n132

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Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 132 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it di Rovigo 1994 - 2014 continua a pag. 8 Intervento S e anche il Parlamento confermerà la tassazione ordinaria decisa dal Consiglio dei Ministri nel disegno di legge di Stabilità, l’au- mento del livello di imposizione rischia di non rendere appetibile l’anticipo del Tfr in busta paga. Tfr subito a rischio flop di Giuseppe Bortolussi* * Segretario della CGIA Da oggi l’informazione locale sempre con te App Come scaricare l’App laPiazza: dal sito www.lapiazzaweb.it & Sanità Salute pagg. 35-39 L’EDITORIALE “Doe se magna in tri, se magna anca in quatro” di Germana Urbani* S cappano dalla guerra, dalla fame, dalle malattie. Camminano, corrono, si na- scondono. Sono come animali braccati, in fuga. Eppure sono uomini, bambini, donne e donne in attesa di bambini che vanno scalze verso un futuro che sperano migliore. Arrivati al porto, a volte dopo mesi da che erano partiti, riescono a salire su una barca insieme a mol- tissimi altri. Sanno cosa può capitare, perché accade sempre più spesso che il mare si trasfor- mi per loro in un ventre che inghiotte e non restituisce nulla, eppure salgono. Trattengono il fiato, pigiati in centinaia su queste carrette della miseria, tremano di freddo, di fame, di orrore. E poi, se il mare è calmo e il buon Dio li assiste fino in fondo, arrivano sulle nostre sponde. Ma è il fatto che le sponde siano “nostre” il proble- ma, è il fatto che arrivano in troppi, è il fatto che abbiamo già poco per noi e dovremmo spartire con loro. E’ il fatto che vengono sicuramente per delinquere. E ultimamente è anche il fatto che portano le malattie! Questi esseri umani portano sicuramente qualcosa in mezzo a noi, come tutti gli esseri umani che incontriamo, con cui ci capita di condividere qualcosa: il banco a scuola, il sedile in autobus, un pasto alla mensa dei poveri. Portano se stessi, la loro storia, la loro vita. Come noi, ogni giorno. *[email protected] [email protected] continua a pag. 3 Scelta la nuova guida polesana, è Don Piero Mandruzzato Caritas diocesana pag. 14 Saranno feste di austerità, ma con qualche sorpresa Verso il Natale pag. 9 pag. 10 Cancellate le scritte sull’asfalto tengono in ostaggio il centro In viale Trieste ancora lamentele e graffiti. In via Fusinato scoppia il caso espropri I lavori di riqualificazione di Fuà Fusinato, in ballo da anni e da poco cominciati, rischiano di sbattere contro un ostacolo molto ostico. In grado di bloccare tutto per mesi, se non per anni. Alcuni residenti della via si sono rivolti al Tar, il Tribunale ammini- strativo regionale, di Venezia. Hanno chiesto la sospensiva dei lavori. Significa che non solo hanno impugnato gli atti a monte del cantiere, ma hanno anche domandato ai giudici, nell’attesa di arrivare alla decisione di merito, di sospendere i la- vori a titolo precauzionale. La questione è nota. In città si conosce da anni, anche se a oggi il dibattito non era emerso in tutta la sua portata. Si parla delle aree recintate dai fronti- sti e quindi incluse nelle proprietà private. Il Comune ha intenzione di procedere agli espropri, dal momento che quei quattro metri circa di asfalto servono eccome, per potere attuare il progetto. Ma i residenti non paiono avere alcu- na intenzione di mollare l’osso. Intanto, anche viale Trieste continua a dare lavoro alle cronache. Sono ricomparse le scritte contro l’alta velocità, le buche, le presunte mancanze della politica, questa volta rap- presentata non più da sindaco e giunta, ma dal commissario. La verità è molto semplice: i soldi per tutti gli interventi che vorrebbero i residenti, autori anche di una petizione, non ci sono tutti: servirebbero oltre 300mila euro. GRIGNANO RICORDA IL SUO EROE: MORÌ PER SALVARE 97 BAMBINI Sante Zennaro, grignanese, morì il 10 ottobre del 1956 a 23 anni, a Terrazzano, in Lombardia. Salvò 97 bambini e le loro maestre minacciate da due folli armati. Una di quelle bambini, quasi 60 anni dopo, lo ha ricordato. pag. 12 PRESIDENTE DELLA PROVINCIA A SORPRESA, PARLA TROMBINI “Mi sento un po’ come Cristoforo Colombo”. Si definisce così Marco Trombini, sindaco di Ceneselli. Eletto a sorpresa presidente della Provincia, dovrà in primo luogo capire le reali competenze dell’ente. pag. 6 COUPON del risparmio 10€ 40€ 50€ 30€ 30€ 25€ 50€ 20€ 60€ 40€ 60€ COUPON del risparmio Scarica l’App www.coupondelrisparmio.it Locanda Ristorante 7 Mari Via Pirandello 1, 45014 Porto Viro (RO) Tel 0426 324512 Cell. 335 5858184 Chiuso il mercoledi www.locandaristorante7mari.it [email protected] Specialità del territorio Soccorso stradale 24h - Auto sostitutiva Servizio autonoleggio via dell’Artigianato, 2 - 35040 Boara Pisani (Pd) tel. e fax 0425 486061 - cell. 328 1566229 e-mail: [email protected] - www.carrozzeriaitaliapd.it Nessuna paura di vaccinarsi, è per il nostro bene

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Rovigo ott2014 n132

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Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 132 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

di Rovigo1994 - 2014

continua a pag. 8

Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Se anche il Parlamento confermerà la tassazione ordinaria decisa dal Consiglio dei Ministri nel disegno di legge di Stabilità, l’au-mento del livello di imposizione rischia di non rendere appetibile

l’anticipo del Tfr in busta paga.

Tfr subito a rischio fl op

di giuseppe Bortolussi*

continua a pag. 8

Se anche il Parlamento confermerà la tassazione ordinaria decisa dal Consiglio dei Ministri nel disegno di legge di Stabi-lità, l’aumento del livello di imposizione rischia di

non rendere appetibile l’anticipo del Tfr in busta paga.

Tfr subito a rischio fl op

* Segretario della CGIA

di giuseppe Bortolussi*

* Segretario della CGIA

Intervento

Da oggi l’informazione locale sempre con teApp Come scaricare l’App laPiazza:

dal sito www.lapiazzaweb.it &

Ambulatoripediatrici, verso la nuova verifica

Sanità

pag. 10

Salute

pagg. 35-39

L’EDITORIALE

“Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”di germana urbani*

Scappano dalla guerra, dalla fame, dalle malattie. Camminano, corrono, si na-scondono. Sono come animali braccati,

in fuga. Eppure sono uomini, bambini, donne e donne in attesa di bambini che vanno scalze verso un futuro che sperano migliore. Arrivati al porto, a volte dopo mesi da che erano partiti, riescono a salire su una barca insieme a mol-tissimi altri. Sanno cosa può capitare, perché accade sempre più spesso che il mare si trasfor-mi per loro in un ventre che inghiotte e non restituisce nulla, eppure salgono. Trattengono il fi ato, pigiati in centinaia su queste carrette della miseria, tremano di freddo, di fame, di orrore. E poi, se il mare è calmo e il buon Dio li assiste fi no in fondo, arrivano sulle nostre sponde. Ma è il fatto che le sponde siano “nostre” il proble-ma, è il fatto che arrivano in troppi, è il fatto che abbiamo già poco per noi e dovremmo spartire con loro. E’ il fatto che vengono sicuramente per delinquere. E ultimamente è anche il fatto che portano le malattie! Questi esseri umani portano sicuramente qualcosa in mezzo a noi, come tutti gli esseri umani che incontriamo, con cui ci capita di condividere qualcosa: il banco a scuola, il sedile in autobus, un pasto alla mensa dei poveri. Portano se stessi, la loro storia, la loro vita. Come noi, ogni giorno.

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continua a pag. 3

Scelta la nuova guida polesana, è Don Piero Mandruzzato

Caritas diocesana

pag. 14

Saranno feste di austerità, ma con qualche sorpresa

Verso il Natale

pag. 9

pag. 10

Cancellate le scritte sull’asfalto tengono in ostaggio il centroIn viale Trieste ancora lamentele e graffiti.In via Fusinato scoppia il caso espropri

I lavori di riqualificazione di Fuà Fusinato, in ballo da anni e da poco cominciati, rischiano di sbattere contro un ostacolo

molto ostico. In grado di bloccare tutto per mesi, se non per anni. Alcuni residenti della via si sono rivolti al Tar, il Tribunale ammini-strativo regionale, di Venezia.

Hanno chiesto la sospensiva dei lavori. Significa che non solo hanno impugnato gli atti a monte del cantiere, ma hanno anche domandato ai giudici, nell’attesa di arrivare alla decisione di merito, di sospendere i la-

vori a titolo precauzionale. La questione è nota. In città si conosce

da anni, anche se a oggi il dibattito non era emerso in tutta la sua portata.

Si parla delle aree recintate dai fronti-sti e quindi incluse nelle proprietà private. Il Comune ha intenzione di procedere agli espropri, dal momento che quei quattro metri circa di asfalto servono eccome, per potere attuare il progetto.

Ma i residenti non paiono avere alcu-na intenzione di mollare l’osso. Intanto,

anche viale Trieste continua a dare lavoro alle cronache. Sono ricomparse le scritte contro l’alta velocità, le buche, le presunte mancanze della politica, questa volta rap-presentata non più da sindaco e giunta, ma dal commissario.

La verità è molto semplice: i soldi per tutti gli interventi che vorrebbero i residenti, autori anche di una petizione, non ci sono tutti: servirebbero oltre 300mila euro.

GriGnano ricorda il suo eroe:morì per salvare 97 bambini

Sante Zennaro, grignanese, morì il 10 ottobre del 1956 a 23 anni, a Terrazzano, in Lombardia. Salvò 97

bambini e le loro maestre minacciate da due folli armati. Una di quelle bambini,

quasi 60 anni dopo, lo ha ricordato.pag. 12

presidente della provincia a sorpresa, parla trombini

“Mi sento un po’ come Cristoforo Colombo”. Si definisce così Marco

Trombini, sindaco di Ceneselli. Eletto a sorpresa presidente della Provincia,

dovrà in primo luogo capire le reali competenze dell’ente.

pag. 6

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accaduto acca-dra rovigo

FicaroloGli istituti polesanicambieranno pelle

Il trasferimento dei degenti psichiatrici in altre strutture o il commissariamento. Forse addirittura la chiusura. Queste le ipotesi che si stanno valutando per gli Istituti Polesani

di Ficarolo, l’importantissima struttura specializzata nell’assistenza alle persone

con problemi psichiatrici. Dall’estate a oggi gli Istituti sono stati toccati da due grosse

inchieste giudiziarie, la prima incentrata su presunti maltrattamenti ai danni di alcuni

ospiti, la seconda relativa invece al decesso di due di questi. Da qui l’intervento delle autorità competenti – Ulss, Regione, ma

anche la Prefettura – e la decisione di prendere provvedimenti.

Rovigoil comune mette in vendita immobili e terreni: l’elenco

Nove proprietà messe in vendita dal Comune di Rovigo, tra terreni e immobili.

Tecnicamente si chiamano beni da alienare e Palazzo Nodari ha appena pubblicato

l’elenco. Tra i fabbricati di maggiore pregio c’è quello di piazza Garibaldi dove un tempo avevano sede le biglietterie del

Teatro Sociale, ma anche l’ex biglietteria di piazzale Di Vittorio, dalla quale il Municipio

spera di ricavare oltre un milione di euro. Non solo: all’asta anche i locali sotto il

portico di piazza Vittorio che per tantissimi anni hanno ospitato la storica cartolibreria

Pavanello, trasferita in via Silvestri.Rovigo

nel centenario il ricordodella Grande Guerra

“Che il sacrifi cio di quei giovani possa essere di ispirazione ai giovani di oggi”. E’ stato un IV novembre diverso dal solito, quello cele-

brato in piazza Vittorio Emanuele: non c’era il sindaco, ma il commissario prefettizio. Che ha voluto ricordare – proprio nel centenario

dell’inizio della Grande Guerra – i tanti giovani che vi persero la vita. “Se il nostro essere italiani – ha detto – ha un signifi cato, se

la nostra cultura, la nostra civiltà o la nostra identità rappresentano oggi per noi un valore,

lo dobbiamo proprio al sacrifi cio estremo di molti giovani che oggi commemoriamo”.

gavellotempo sino al 2 dicembreper Gli alloGGi ater

Il Comune di Gavello ha approntato il bando per la concessione degli alloggi Ater. E per presentare domanda c’è tempo sino al prossimo 2 dicembre. Una opportunità per tutti i cittadini italiani, stranieri comunitari e stranieri extracomunitari dotati di permesso di soggiorno che vivano o risiedano nel territorio del Comune. Informazioni in merito possono essere richieste al Comune o trovate sul sito. I candidati comunque non devono avere un reddito del nucleo familiare superiore ai 24.793 euro e ovviamente non devono essere già assegnatari di un alloggio pubblico.La rassegna“antichi orGani del polesine” torna la maGia della musica

Dopo il debutto del primo novembre a Lendi-nara, un fi tto calendario di appuntamenti che porterà veri e propri maestri a esibirsi e trarre note d’autore dagli antichi e storici organi del Polesine. La rassegna, che è ormai arrivata alla 14esima edizione, toccherà, sino al 20 dicembre, numerosi Comuni dell’Alto e del Basso Polesine. Il calendario, dopo il concerto del 15 novembre in Duomo a Rovigo, porterà, di sabato in sabato, a San Bellino, Porto Viro e Loreo. Gran fi nale sabato 20 a Ca’ Venier di Porto Tolle. Per informazioni si può visionare la pagina Facebook dedicata all’evento o fare capo al numero di telefono 3284532974.Cinema“ruGGiti dalla laGuna”:ecco tutto il proGramma

Sono state calendarizzate le prime dieci proiezioni di “Ruggiti dalla laguna”, il programma cinematografi co incentrato sul cinema Politeama di Adria e realizzato con Rem e Circolo del cinema di Adria. Si tratta di un ciclo di pellicole che saranno proiettate ognuna con cadenza settimanale il lunedì e il martedì al Politeama. Al lunedì i fi lm cominceranno alle 21.15 con spettacolo unico, al martedì doppia proiezione alle 16.30 e alle 21.15. Per informazioni è possibile fare capo al numero telefonico 042622461, consultare il sito www.politeama-adria.it o la pagina Facebook del Politeama di Adria.APERTO TUTTE LE DOMENICHE

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Rovigo per un numero complessivo di 15.317 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 29 ottobre 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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Dopo il debutto del primo novembre a Lendi-nara, un fi tto calendario di appuntamenti che porterà veri e propri maestri a esibirsi e trarre note d’autore dagli antichi e storici organi del Polesine. La rassegna, che è ormai arrivata alla 14esima edizione, toccherà, sino al 20 dicembre, numerosi Comuni dell’Alto e del Basso Polesine. Il calendario, dopo il concerto del 15 novembre in Duomo a Rovigo, porterà, di sabato in sabato, a San Bellino, Porto Viro e Loreo. Gran fi nale sabato 20 a Ca’ Venier di Porto Tolle. Per informazioni si può visionare la pagina Facebook dedicata all’evento o fare capo al numero di telefono 3284532974.Cinema“ruGGiti dalla laGuna”:ecco tutto il proGramma

Sono state calendarizzate le prime dieci proiezioni di “Ruggiti dalla laguna”, il programma cinematografi co incentrato sul cinema Politeama di Adria e realizzato con Rem e Circolo del cinema di Adria. Si tratta di un ciclo di pellicole che saranno proiettate ognuna con cadenza settimanale il lunedì e il martedì al Politeama. Al lunedì i fi lm cominceranno alle 21.15 con spettacolo unico, al martedì doppia proiezione alle 16.30 e alle 21.15. Per informazioni è possibile fare capo al numero telefonico 042622461, consultare il sito www.politeama-adria.it o la pagina Facebook del Politeama di Adria.

L’EDITORIALE

“Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”Dovremmo chiamarli per nome questi poveri del mondo, ognuno col suo, per sentirli meno come invasori e più come uomini e

donne e bambini.Sul nostro giornale abbiamo un po’ cercato di farlo. Di conoscerne alcuni. Alcuni di coloro che in questo periodo si fermano

nei centri d’accoglienza. Hanno bei sorrisi. Sono gentili, felici di poter almeno dormire con tutti e due gli occhi chiusi, fi nalmente. Moltissimi sperano di raggiungere presto il Nord Europa, qualcuno spera di trovare lavoro qui e rimanere.

Per valutare davvero la loro presenza tra noi dovremmo considerare che loro sono i sopravvissuti a un esodo epocale dal sud del mondo. Basti pensare che i morti in mare certifi cati dal 1999 al 2013 sono 15 mila e secondo i dati raccolti da Philippe Fargues, demografo dello European University Institute presentati a Metropolis il tasso di mortalità in questi stessi anni è passato dal 4 al 21%.

Alcuni di loro erano bambini, bambini mai nati, mamme, papà, ragazze e ragazzi col sole negli occhi.Non sono mostri neri. Inoltre la direttrice del Laboratorio di virologia dell’Istituto malattie infettive Spallanzani di Roma, facendo

un quadro sul virus ebola tra Africa e Occidente afferma che il rischio di contagio è bassissimo e non arriverebbe dagli immigrati: “In Europa può arrivare in aereo da missionari o cooperanti, ma non con gli sbarchi”.

C’è modo e modo di essere veneti in questi anni. E lo sapevano bene i nostri nonni, loro sì che avevano patito la fame e che comunque non esitavano a dire: “Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”.

segue da pag. 1

[email protected] - [email protected] germana urbani*

lavoro

pagg. 18-19

I giovani tornano alla terra e al mare

politica

pag. 21

Le primarie del Pd: sfida in rosa a fine novembre

cultura

pag. 26

Un grande spettacolo che stupirà grandi e piccoli

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Page 6: Rovigo ott2014 n132

4 Argomento del mese

“ci colpisce la Grande riconoscenza dei profuGhi”

Porto Alegre, 32 e una missione: aiutare

Porto Alegre è una cooperativa sociale con 32 dipendenti, una decina di col-laboratori esterni e circa 20 volontari.

Oltre all’accoglienza e assistenza dei rifugiati e richiedenti asilo, gestisce servizi e strutture per persone con disagio psichico, persone sen-za dimora o in condizioni di povertà estrema, nonché la bottega del commercio equo e soli-dale “La Fionda di Davide”.

“Nella struttura più grande dove ospi-tiamo i richiedenti asilo - spiega Riccardo Brazzorotto, uno degli undici operatori che la gestiscono– cerchiamo di organizzare attività che possano aiutarli nell’inserimento come corsi di italiano e di educazione civica. Molti dei ragazzi sono scarsamente alfabetizzati e, quindi, interveniamo anche in quella direzione. Una volta a settimana viene un medico a visitarli. Oltre ad aver messo in piedi un vero e proprio intervento di recupero della struttura che li ospita, i ragazzi coltivano un piccolo orto e riparano biciclette. Poi ci sono attività ricreative, come il calcio ed il cineforum”. Nonostante non abbiano alcun limite alla propria libertà di movimento, la sera si ritrovano sempre tutti a cena insieme. Di fughe non ve ne sono, considerato che si tratta di stranieri in attesa di una regolarizzazione. “Quello che sorprende – aggiunge Riccardo – oltre al fatto che non vi siano mai stati problemi di litigi o zuffe, è il grande senso di gratitudine che provano”. Fr.Ca.

“Il Veneto non è più l’eldorado di 20 anni fa, quan-do chi arrivava qui un lavoro qualsiasi lo trovava comunque, perché allora c’era davvero fame di

gente che lavorasse”. La mutata situazione socioeconomica e la crisi hanno

tagliato le gambe anche al Veneto, la ex locomotiva d’I-talia, e in questo contesto l’invito ”meno ipocrita” che si possa fare a chi lascia la propria terra, in cerca di fortuna, è quello di non illudersi. E’ la tesi che il governatore del Veneto Luca Zaia sostiene da tempo e che ha ribadito con forza anche in occasione della presentazione a fi ne ottobre del Rapporto annuale 2014 sull’Immigrazione in Veneto, realizzato da Veneto Lavoro.

“Tanta povera gente lascia miseria - afferma l’espo-nente leghista - per trovare qui un destino di miseria. Bisogna essere ipocriti per far credere che da noi ci siano grandi opportunità”.

“Non venite, lo dico con forza, lo dico supportato dai dati” insiste il presidente veneto “dai quali emerge nell’ultimo semestre un distinto movimento di migrazio-

ne di ritorno, di gente - 6.400 persone - cioè che se ne torna a casa perché quella di un paese fl orido è solo una bugia”.

Una posizione che non vuole essere contrastante con una realtà di integrazione e di accoglienza, quale il Vene-to dimostra essere anche nei numeri.

Al primo gennaio 2014 gli immigrati stranieri presenti erano 514mila, pari al 10,4 per cento dell’intera popolazione residente e a un decimo di tutti gli stranieri presenti in Italia. Nel 2013 si è regi-strato un aumento di 27mila unità. I lavoratori disoccupati tra gli stranieri immigrati sono 42mila sui circa 200mila totali in Veneto. Le imprese avviate da stranieri sono 41mila, pari al 5,8 per cento del totale dell’imprenditoria regionale. Il lavoro stranie-ro determina circa il 5 per cento del Pil regionale. Il 90 per cento delle scuole venete ospita studenti stranieri. Le province con il maggior numero di stranieri residenti sono

Treviso e Verona, con oltre 100mila persone, seguite da Vicenza e Padova, con più di 95mila persone.

“Questi dati smentiscono clamorosamente lo stereo-tipo razzista che ci si vuol affi bbiare. Ci dicono che il Vene-to è il quarto dopo Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna per numero di immigrati presenti” è il commento di Zaia.

“A questi - prosegue - che han-no un serio progetto di vita garantia-mo la massima integrazione e tutti i servizi”. “Questi numeri tuttavia - insiste - dimostrano al Governo che abbiamo già dato e che ci sono al-meno altre 16 regioni in Italia che

possono accogliere i nuovi profughi in arrivo, considerato che non hanno i nostri numeri”.

Insomma un modo per ribadire il basta profughi in Veneto di inizio ottobre, quando alcuni sindaci si ribella-rono alle Prefetture in cerca di spazi per i nuovi migranti arrivati nella Penisola con l’operazione Mare Nostrum.

“Sto con i sindaci che conoscono davvero le loro re-

altà territoriali e che si ribellano ai Prefetti e allo Stato centrale” aveva affermato, condannando sia l’Europa sia il Governo nazionale che non si attivano per risolvere realmente il drammatico problema. E bocciando a fi ne mese anche il passaggio dall’operazione italiana “Mare Nostrum” a quella europea “Triton”.

“L’Europa egoista e davvero razzista - aveva denun-ciato - fa a Renzi l’elemosina di pagare le operazioni di recupero, ma continua a rispondere no all’unica svolta che sarebbe vera: un’operazione nella quale i Paesi eu-ropei si impegnassero a farsi carico per quota parte dei migranti che arrivano”.

“L’Unione Europea non può far fi nta di nulla e conti-nuare a ignorare le gravi implicazioni che questo fenome-no sta provocando nei Paesi della Comunità, soprattutto a quelli di confi ne e più esposti come l’Italia” era stata la conclusione del governatore leghista che ha defi nito di “buon senso” la posizione del primo ministro britannico David Cameron che ha proposto di fi ssare un tetto al nu-mero degli immigrati nell’Unione Europea.

di Ornella Jovane

I DATI E I FATTIIl Veneto realtà di integrazione e accoglienza

o razzista e chiuso? Sono 514mila gli immigrati stranieri in Regione, pari al 10,4

per cento dell’intera popolazione. I dati del Rapporto annuale 2014

sull’Immigrazione ci vedono al quarto posto dopo Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna.

Eppure da qui è partita la protesta dei sindaci contro le prefetture all’annuncio a inizio ottobre dell’arrivo di nuovi profughi.

Da qui il governatore Zaia attacca il Governo e l’Europa. “Sto con i sindaci, non possiamo

accoglierne altri” Il Veneto alle prese con l’emergenza profughi

Zaia: “Il Veneto non è più l’eldorado, ipocrita far credere a questa gente che da noi ci sono grandi opportunità”

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Page 7: Rovigo ott2014 n132

5Argomento del mese

di Francesco Campi

Sfatiamo un mito: pochissimi di loro sono qui per restareLe associazioni “Sono diretti verso altri paesi europei”

In Polesine attualmente ci sono poco più di 150 richiedenti asilo. Il numero maggiore è ospitato dalla cooperativa sociale Porto Alegre, ente gestore anche del progetto Sprar del Comune di Rovigo e che dal 2007 ha offerto accoglienza ad oltre 500 migranti ed attual-mente ne ospita circa novanta in appartamenti o centri collettivi, mentre ad altri 50, accolte in un albergo di Porto Viro, offre servizi di

assistenza legale e sociale. Un gruppo consistente è affi dato anche all’associazione Di tutti i colori di Occhiobello. L’Arcisolidarietà, invece, ne ospita un numero ridotto, cinque, ma con una particolarità: sono tutte donne. “Tre arrivano dalla Nigeria e due dalle Filippine – spiega la responsabile Donata Tamburin – tutte sono passate dalla Libia, dove lavoravano in condizioni a dir poco diffi cili. Sono donne giovani e quello che hanno subito durante i loro viaggi è terribile”.

“Nell’ambito dell’accoglienza dei profughi soccorsi con Mare nostrum – sottolinea anche Carlo Zagato, presidente della cooperativa Porto Alegre - il tasso di dispersione è superiore al 60%. Sono persone che considerano l’Italia un paese di transito e che intendono presen-tare la richiesta di protezione internazionale in altri paesi. La permanenza media delle persone accolte con Mare Nostrum risente di questo aspetto, mentre quelle che si sono fermate da marzo ad oggi, sono tuttora in attesa di essere ascoltate dalla commissione che valuterà la loro richiesta di protezione. La permanenza delle persone accolte nell’ambito del progetto Sprar, invece, è misurabile ed è di circa un anno, durata comprensiva del periodo di istruttoria della richiesta di protezione internazionale, che dura, in media, tre/quattro mesi, e dei 6 mesi di accoglienza previsti per legge”. Insomma, dei richiedenti asilo transitati dal Polesine negli ultimi anni, solo una minima parte si è stabilita qui, mentre la maggioranza è andata a cercar fortuna altrove: “Si tratta di numeri – conclude Zagato - non in grado di produrre rifl essi su una provincia con oltre 244mila abitanti e che incidono in minima parte nel più ampio fenomeno dell’immigrazione”.

La storia

parla chi è stato salvato in mare Dietro numeri e troppa politica tanti racconti che colpisconoTroppo spesso, quando si leggono notizie relative ai migranti, non si pensa alle storie ed

ai volti di uomini e donne che affrontano viaggi lunghi migliaia di chilometri per sfuggi-re a situazioni di diffi coltà estrema. Ma dietro ai numeri di un fenomeno che qualcuno

utilizza in modo propagandistico, ci sono persone in carne ed ossa, con storie da raccontare.Come quella di Dambo, 34 anni, che prima di scappare dal Mali, durante la guerra

civile, faceva il pastore: in macchina ha raggiunto prima il Burkina Faso, poi la Nigeria ed infi ne la Libia, dove è stato 10 giorni prima di salire su un barcone insieme ad altre 88 persone, venendo poi raccolto da una motovedetta della Marina Militare. Non sorride, Dambo, quando ripensa al suo viaggio, che lo ha visto passare da Lampedusa a Verona e, infi ne, a Rovigo dove sta dal 19 marzo. Ma un “grazie italiani che mi hanno protetto” lo dice in un italiano stentato e con un forte accento francese, per poi spiegare che “è qui che vorrei rimanere se un giorno avrò il permesso e troverò un lavoro, voglio rivedere i miei due fi gli, di 9 e 13 anni, che sono rimasti in Mali”.

Bubakar, invece, viene dal Senegal dove ha visto uccidere molte persone. Lui in Libia era arrivato per restarci e, infatti, è stato lì un anno. “Facevo l’operaio edile, ma non mi da-vano i soldi”. Poi, dopo il crollo del regime le cose sono peggiorate e così è salito su un barcone con altri 85 migranti. Anche lui racconta di essere stato “salvato dall’acqua dagli italiani che mi hanno trattato bene, sono bravi”. Sul restare in Italia, però, non è convinto: “Non so se troverò lavoro”.

E’ convinto, invece, di restare qui Ailfusine, che in Gambia faceva il gommista. “Poi ci sono stati problemi politici – spiega – sono dovuto fuggire per paura di essere ucciso”. Dopo tre mesi di viaggio attraverso il deserto ha raggiunto la Libia e, poi, ha preso il largo con una carretta del mare insieme ad altri 78 compagni di ventura. “Gli italiani mi hanno salvato la vita”, ammette mentre il suo viso accigliato si spiana in un sorriso.

Chi non sorride è Roman, 19enne arrivato dal Bangladesh, dove lavorava in un nego-zio di telefonia. Lui in mare c’è stato per ben otto giorni, stipato in una barca insieme ad altre 400 persone. “Italia molto bene”, si sforza di spiegare riuscendo a far capire bene cosa vuol dire. Sameel, 25 anni, arriva dal Pakistan. A farlo fuggire sono state “le bombe degli americani”. Non pensava che sarebbe fi nito a Rovigo, anche se qui dice di trovarsi bene e di voler trovare un lavoro per rimanere. A casa faceva l’agricoltore. In Libia, invece, negli otto anni di permanenza ha fatto i lavori più disparati ma sempre senza riuscire a farsi pagare. Salire su quella barca, sulla quale è rimasto in balia del mare per sei giorni con altre 235 persone, è stata una scelta obbligata. Quando parla del salvataggio da parte della Ma-rina italiana trasuda gratitudine a conferma del fatto che, aldilà delle strumentalizzazioni, l’operazione Mare Nostrum ed il soccorso in mare dei migranti, non solo ha salvato le vite Dambo, Bubakar, Ailfusine, Roman e Sameel e di altre migliaia di uomini e donne, rompen-do una tragica inerzia di fronte alla tragedia che si stava compiendo nel nostro mare, ma ha anche dato speranza nell’umanità a persone che, a differenza di tanti italiani, pensano all’Italia come ad un Paese generoso, accogliente e dove vale la pena ricostruirsi una vita.

Fr.Ca.

Molti di loro hanno assistito ad assassini e hanno temuto per la loro sopravvivenza

Il Veneto alle prese con l’emergenza profughi

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6 Rovigo

Con un vero e proprio colpo di teatro, la poltrona più alta di Palazzo Celio è andata a Marco Trombini, sindaco di

Ceneselli, attualmente non iscritto a nessun partito ma con un passato nella Dc, in An, in Forza Italia, nel Pdl ed in Fli, sostenuto da una lista che è riuscita a ricompattare tutto il centrodestra e ad approfittare di sgambetti interni al centrosinistra. Trombini, agente di commercio, è così il primo presidente della Provincia di Rovigo dopo la riforma Delrio.

Una vittoria non annunciata, si po-trebbe dire, ma lei se lo aspettava?

“Non corro mai per perdere, però in ef-fetti si può ben dire che sulla carta i numeri non c’erano e che forse sono stato l’uomo giusto al momento giusto”.

Quali sono le sue linee per il governo del Polesine?

“Mi piacerebbe poter articolare un pro-gramma fatto e finito, ma la verità è che ancora non si sa bene cosa dovrà fare la Provincia e, quindi, sarebbe velleitario fare grandi proclami. Credo che questo ente,

viste le competenze che, al momento, gli sono rimaste, debba essere un baluardo del-la difesa dell’ambiente, un tema importante per un territorio come il nostro, ma più che altro debba essere un raccordo fra tutte le amministrazioni comunali. Diciamo che la mia funzione è quella di essere una sorta di sindaco dei sindaci e, proprio per questo, ho iniziato questo mio mandato cercando di ascoltare il più possibile le istanze dei vari Comuni”.

Cosa ne pensa di questa riforma?“Il popolo chiedeva cambiamenti forti

alla politica e l’unico terreno di convergenza possibile è stato quello sulle Province, for-se perché meno vicine ai cittadini e meno importanti dal punto di vista della gestione del potere. Ma ancora è tutto in costruzione e non si può certo dire che sia una riforma fatta e finita. Questo, va detto, è già di per sé un punto di debolezza. Mi sento un po’ Cristoforo Colombo: ancora non so se arrive-rò in India o in America, nel frattempo sono in mezzo al mare”.

In questa navigazione, qualche tur-bolenza può essere rappresentata dall’a-

nomalia che lo vede presidente con una minoranza di consiglieri provinciali, visto che dei dieci eletti, Claudio Bellan, Davi-de Diegoli, Ivano Gibin, Giorgio Grassia, Daniele Grossato e Vinicio Piasentini ap-partengono allo schieramento opposto, mentre lei può contare su Massimo Bian-cardi, Michele Domeneghetti, Giovanni Rossi e Vasco Veronese.

“E’ indubbiamente una situazione par-ticolare che ci obbliga a cercare sempre una via d’accordo. Posso dire già da ora che non metterò in atto nessun tipo di ‘campagna

acquisti’ e che in questi primi giorni ho avu-to modo di constatare la grande maturità dei consiglieri”.

Il primo giorno di scuola, il primo consiglio provinciale, avete avuto vita fa-cile, visto che all’ordine del giorno c’era il tema della discarica di Bergantino e che siete tutti contrari ad una sua realizza-zione.

“Credo che questa composizione del consiglio ci obblighi a trovare sempre un percorso collegiale, fermo restando che su molti temi le posizioni sono e credo che resteranno diverse. Però i segnali sono posi-tivi: dopo il primo consiglio provinciale ci sia-mo perfino trovati tutti insieme a pranzo”.

C’è già un accordo della tagliatella?“No, ma uno spirito positivo e proposi-

tivo sì. E questo è importante, visto che fra le competenze della Provincia ci sono temi fondamentali come ambiente, viabilità, pia-nificazione territoriale, turismo, scuola e, soprattutto, lavoro”.

di Francesco Campi

“Mi sento un po’ come Colombo in mezzo al mare”. Pesa l’incertezza sulle reali competenze dell’ente. “Io mi vedo un po’ come un sindaco dei sindaci”

La nuova Provincia Parla il primo presidente del dopo riforma

Trombini: “Saremo un baluardo dell’ambiente”

A fianco Marco Trombini

Il grande sconfitto alle elezioni provinciali è Nicola Garbellini (nella foto), sindaco di Canaro, candidato alla presidenza di palaz-

zo Celio con una lista formata da candidati del Pd, Ncd e Psi. La sua lista ha però ottenuto la maggioranza del consiglio provinciale: un esi-to anomalo che suona come uno sgambetto a Garbellini e che sta avendo strascichi pesanti sull’equilibrio dei democratici.

Che cos’è successo a palazzo Celio?“Siamo arrivati all’appuntamento consa-

pevoli di avere una buona lista, equilibrata, con elementi di continuità e nuove sensibilità. Avevamo un buon programma e abbiamo fatto incontri sul territorio con i cittadini. An-che se quella della Provincia era un’elezione indiretta, l’abbiamo comunque interpretata come un’elezione diretta. Ma è stato praticato il voto disgiunto: è evidente che qualcosa non ha funzionato”

Chi ha remato contro di lei? Chi sono i franchi tiratori?

“I franchi tiratori esistono ma sono contra-rio ai processi sommari. Guardando i numeri si vede come ci siano situazioni che vanno ap-profondite sotto due aspetti. Da una parte c’è l’accordo con Ncd e Psi: se le mancanze sono state tra gli alleati, allora c’è stata un’errata scelta politica sulle alleanze. Se, invece, le mancanze sono state in casa di Pd, allora c’è stata una mancanza di allineamento”.

Dunque chi deve assumersi la respon-sabilità della sconfitta?

Credo sia necessario fare i conti in casa

propria: è importante che il Pd avvii una seria analisi del voto con cui individuare le situazioni di responsabilità. Questo passaggio non solo andrebbe a sistemare il passato ma anche il futuro perché, se il partito è diviso per bande, ci esporremo ad altre sconfitte”.

Lei ha partecipato all’incontro dei componenti del Pd polesano che si contrap-pongono alle scelte della segreteria. State pensando alla scissione?

“Non siamo fuoriusciti da nulla, abbiamo partecipato ad un incontro in cui abbiamo fatto una seria analisi del voto. Non c’è alcuna cor-rente o uscita alle porte. La nostra casa è il Pd e lì ci dobbiamo confrontare”.

Qual è, quindi, il futuro del Pd pole-sano?

“Se in Polesine non si chiarisce cos’è successo, è impossibile affrontare le prossime sfide. Le primarie sono una caratteristiche del Pd ma sono uno strumento non un obiettivo dell’azione politica. Vanno fatte se servono e non se il consenso è già ampio”.

LO SCONFITTO “O CApIAMO COSA è ACCADuTO, O pERDEREMO ANCORA”

Fr.Ca.

Esponente del centrodestra in Consiglio si trova però in una situazione difficile

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Page 9: Rovigo ott2014 n132

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Page 10: Rovigo ott2014 n132

segue da pag. 1Secondo i calcoli elaborati dall’Uffi cio

studi della CGIA, l’incremento del carico fi -scale per chi volesse chiederne l’anticipazio-ne, rispetto all’erogazione della liquidazione al termine del rapporto di lavoro, oscillereb-be tra i 230 e i 700 euro circa. Ovviamente

l’aggravio fi scale tende ad aumentare al crescere del livello di reddi-to del soggetto richiedente.

A fi ne carriera lavorativa la liquidazione viene tassata sepa-ratamente con la media delle aliquote degli ultimi cinque anni che tiene indebitamente conto delle detrazioni per lavoro e per i carichi familiari. Nel caso dell’anticipazione introdotta dal Governo Renzi, invece, quest’ultima si cumula con il reddito e conseguentemente aumenta anche la tassazione.

Infatti, l’aumento del reddito dovuto all’integrazione legata al Tfr mensile in busta paga viene tassato con l’aliquota marginale, ovvero quella che interessa la parte più elevata del reddito. Inoltre, quando aumenta lo stipendio si riducono gli effetti economici delle detrazioni per i fi gli a carico e quelli legati agli assegni familiari. Infi ne, mentre la liquidazione erogata a fi ne carriera è “risparmiata” dall’applicazione delle addizionali comunali e regionali Irpef, l’anti-cipo mensile no.

Se il Parlamento non modifi cherà l’impianto fi scale che grava sull’anticipazione del Tfr è verosimile che l’operazione si trasformi in un fl op è molto probabile. Inoltre, vanno chiarite in maniera ine-quivocabile le modalità di erogazione del Tfr. L’operazione, come ha assicurato il Premier Renzi, dovrà avvenire con un meccanismo che renda davvero neutro l’impatto economico sulle piccole imprese con meno di 50 addetti. Cosa che dovrà essere defi nita con un apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri”.

Dai casi presi in essame, se un dipendente senza famigliari a carico optasse l’anno prossimo per l’anticipazione mensile del Tfr, l’aggravio fi scale potrebbe oscillare tra i 236 euro all’anno (nel caso di un lavoratore con un reddito imponibile Irpef di 15.000 euro) fi no a 623 euro (nel caso di un reddito da lavoro dipendente di 80.000 euro).

Se, invece, a chiederne l’anticipazione è un dipendente con moglie e un fi glio a carico, l’incremento fi scale potrebbe variare tra i 362 euro (per un lavoratore con un reddito imponibile Irpef di 15.000 euro) e i 696 euro (nel caso di un reddito da lavoro dipendente di 80.000 euro). * Segretario della CGIA

Intervento

di giuseppe Bortolussi*

Tfr subito a rischio fl op

8 Rovigo

Alla fine il premier Renzi ha mantenuto la promes-sa a lungo sbandierata di abbassare le tasse a imprese, lavoratori e autonomi, ma a scapito

della sanità: si prefigura insomma la solita storia della coperta troppo corta. In pratica lo Stato chiuderebbe in parte i rubinetti alle regioni, che dovrebbero arran-giarsi per la cura dei propri cittadini e reperire autono-mamente i fondi non più erogati da mamma Roma. E non si parla di bruscolini, ma di 11 miliardi di euro che andrebbero a sommarsi alle consistenti sforbiciate già apportate dal Patto per la salute relativo al triennio 2014 – 2016, siglato tra Governo e Regioni lo scorso luglio.

Questo è l’allarme lanciato da Cristiano Pavarin a nome del comitato cittadino Per l’articolo 32 sanità e sociale. L’ennesimo rischio per la qualità delle presta-zioni erogate dal Servizio sanitario nazionale è legato alla recente approvazione della proposta di Legge di stabilità, che, tra i provvedimenti, prevede la deduci-bilità del costo del lavoro dall’Irap (imposta regionale sulle attività produttive, versata dai datori di lavoro in base al volume prodotto dai propri dipendenti) a parti-re dal 2015. Ma qui arrivano i guai: l’Irap rappresenta il grosso del finanziamento della sanità pubblica.

“Il Veneto – spiega Pavarin – riceve dagli introiti di questa tassa risorse che contribuiscono al 50% del totale della spesa sanitaria, a fronte della media delle regioni del Mezzogiorno che al massi-mo arrivano al 25%, con punta negativa del Molise al 14%”. La conseguenza di queste manovre è presto detta: “è in atto il tra-sferimento progressivo dei costi verso le tasche dei cittadini, che sarà il pretesto per la discesa in campo del sistema assicurativo privato”, all’americana. Cioè

se hai i soldi ti curi. In una recente statistica pubblicata su Quotidiano Sanità, emerge che la percezione degli italiani sulla qualità dell’assistenza sanitaria pubblica è sempre più ridotta (anche se solo un paziente su quattro del Nord – Est si dice proprio insoddisfatto e a pesare sulla media negativa del dato citato è il Sud,

con il 72% che si lamenta). Più passa il tempo, insomma, più un cittadino, secondo l’articolo, ritiene che le cure ricevute siano peggiori del passato, che i tempi per analisi o visite erogate siano eccessivamente lunghi e soprat-

tutto che l’aumento dei ticket sia esagerato: sempre più soldi da sborsare di tasca propria per stare peggio di prima.

A questo proposito, Cristiano Pavarin commenta: “Il Sistema sanitario rappresenta una consistente fetta della spesa pubblica del Paese; ma è un sistema in cui al paziente viene imposta una consistente comparteci-pazione. Corrisponde a un ulteriore 2% di Pil, inoltre, l’esborso di tasca propria scelto da molte famiglie per fare esami diagnostici e visite specialistiche”, dribblan-do gli ostacoli di attese lunghe fino a un anno. “È inevitabile che questi tagli lineari statali vengano recu-perati dalle Regioni aumentando la compartecipazio-ne alla spesa da parte dei cittadini. Inevitabili quindi nuovi criteri di calcolo al rialzo per l’Isee (Indicatore situazione economica equivalente), che entreranno in vigore già a gennaio 2015 e che di fatto penalizzeran-no i cittadini richiedenti prestazioni sociali agevolate”

di Elisa Dall’Aglio

L’analisi Lo scenario prossimo spiegato da Cristiano Pavarin

Pronta la nuova stangata sulla sanità, il settore sarà sempre meno pubblico

L’esponente del comitato Articolo 32 fa il punto: “La compartecipazione del cittadino aumenterà”

“Il taglio dell’Irapridurrà le risorsedirette al settore”

Se i polesani in generale non se la passano bene per la crisi, per quelli disabili si prospetta un vero disastro: sul banco degli imputati ancora la legge di Legge di

Stabilità, con 100 milioni che evaporerebbero dal fondo nazionale per la non autosufficienza (da 350 a 250 mi-lioni). Chi non ricorda la secchiata d’acqua che il premier Renzi si è rovesciato addosso nell’ambito di un program-ma internazionale di sensibilizzazione verso la Sclerosi laterale amiotrofica; e chi non ha fatto, per questo motivo,

polemica sui social dopo aver saputo che l’ex sindaco di Firenze aveva premuto l’acceleratore dei tagli lineari. È di nuovo Cristiano Pavarin a denunciare la situazione. “La giunta regionale del Veneto si è affrettata a trasferire il fondo regionale per la non autosufficienza all’interno del capitolo del bilancio sanitario, quindi soggetto ai tagli, che vanno a sommarsi a quanto detto nel Patto per la Salute approvato lo scorso 10 luglio, in cui si dice che per le aree della non autosufficienza, della disabilità, della salu-

te mentale adulta e dell’età evolutiva, dell’assistenza ai minori e delle dipendenze gli interventi socio-sanitari sono effettuati nei limiti delle risorse previste. In altri termini i servizi di cui usufruiscono e necessitano le categorie più deboli possono essere eliminati per ragioni di bilancio: una grave decisione che andrà a colpire proprio coloro che hanno più bisogno e che è in evidentissima contraddizione con gli articoli 3 e 32 della Costituzione e con le norme sui Livelli essenziali di assistenza”.

l’allarme L’allarme. A monte di tutto, lo spostamento del capitolo di bilancioanche il fondo per la disabilità non scampa alla politica di taGli

E.D. Cristiano Pavarin

Page 11: Rovigo ott2014 n132

9Rovigo

L’istituto superiore De Amicis di Rovigo lancia i corsi di informatica. Ma non i “soliti” corsi di informa-tica volti al conseguimento della certificazione

Ecdl, comunque già di per sé non banale, tutt’altro. Proseguendo nella propria attività di test center infatti la scuola, guidata dalla dirigente scolastica Elena Papa, forte dell’accreditamento ottenuto da Accredia, mira al primato nella certificazione Ecdl full standard. Un riconoscimento importante, che nell’immediato futuro avrà un ruolo fondamentale nel mondo del lavoro, della formazione e della selezione del personale.

“Chi completa il programma Ecdl full standard – spiega infatti una nota della scuola – entra oggi in possesso di un certificato a norma di legge, inserito in un registro pubblico, e incrementa così in modo signi-ficativo il valore e la spendibilità che da sempre hanno connotato la patente europea del computer. Il bollino Accredia riconosce vantaggi a scuole, enti di formazio-ne pubblici e privati, uffici dell’impiego, imprese ed istituzioni. Consente, infatti, nell’attività formativa, di potersi rapportare ad un insieme di com-petenze codifi-cato in modo preciso e riconosciuto a livello nazio-nale e internazionale”.

Non solo: in un periodo di difficoltà occupazionali questo ricono-scimento rappresenta una opportunità importanti.

“Nella scuola – chiude la nota – diventa lo stru-mento principale per attestare, con rigore, le competen-ze digitali dei giovani in uscita dalla scuola dell’obbligo, in ottemperanza a quanto da tempo prescrive la Com-missione europea. Nel lavoro poi la certificazione Ecdl

full standard permette di riconoscere in modo oggettivo le competenze digitali di un candidato a un concorso per titoli ed esami, ma anche di progettare e realizza-re programmi di formazione volti alla riqualificazione del personale utilizzando i fondi interprofessionali. Le imprese possono inoltre avvantaggiarsi di un titolo riconosciuto di competenza digitale che le garantisce dal punto di vista della immediata valorizzazione nell’azienda. Nella pubblica amministrazione deve di-ventare la base condivisa di competenze digitali della Pa centrale e locale per implementare il Cad (Codice dell’amministrazione digitale)”.

Novità al De Amicisl’informatica eccellente: competenze diGitali certificate al massimo livello

scuola

Quattro metri. Tanto basta per bloccare i lavori di riqualificazione di via Fuà Fusinato, in progetto da anni, ma che solo di recente hanno potuto vedere

la luce. O meglio: solo di recente sono potuti iniziare. A rallentare il cantiere è una richiesta di sospensiva dei la-vori avanzata al Tar di Venezia dai residenti della strada in questione. Il motivo? I lavori prevedono l’esproprio delle aree recintate dai frontisti ed incluse nelle loro re-sidenze. Ovvero: l’esproprio di quei quattro metri che permetterebbero al Comune di realizzare, a lato della strada, sia la pista ciclabile prevista dal progetto sia il marciapiede per il transito dei pedoni, separato rispetto alla ciclabile. E’ una questione, quella delle aree recin-

tate in via Fuà Fusinato, che è nota– per quanto poco dibattuta – da decenni, se non da anni.

E se, da una parte, l’intera città ha dovuto rinun-ciare agli alberi che costeggiavano la via (abbattuti per permettere alle ditte di eseguire l’intervento), dall’altra pare che i residenti non siano disposti a rinunciare alle aree recintate dai loro cancelli ed incluse nelle proprie abitazioni. Aree che, in un precedente contenzioso, erano state sì riconosciute come private ma, secondo sentenza, l’uso pubblico doveva essere garantito.

Quindi le recinzioni sono state rimosse? Qualche frontista ha rinunciato ad una porzione del proprio spazio in favore della realizzazione del marciapiede?

Nient’affatto: a dire l’ultima parola sarà ancora una volta il tribunale amministrativo. I tempi sono tutt’altro che sicuri: alla richiesta di sospensiva infatti solitamente segue la decisione di merito. Ovviamente passibile di impugnazione.

Va chiarito, comunque, che l’abbattimento delle recinzioni non sarebbe stato un intervento a carico dei residenti di via Fuà Fusinato. L’amministrazione comu-nale aveva infatti messo in conto, nei costi dell’opera, l’abbattimento delle ringhiere e dei cancelli. Ma eviden-temente quel che manca è la disponibilità a rinunciare a un cortiletto ormai ritenuto diritto acquisito.

Mentre la richiesta di sospensiva dei lavori fa il pro-

prio iter al Tar, il cantiere sta proseguendo i lavori nelle aree della strada in cui non sussiste il problema delle recinzioni. Il rischio, però, è appunto che i tempi dell’in-tervento si allunghino oltre il previsto visto l’inevitabile rallentamento che il cantiere sta subendo.

di Francesco Campi

I residenti non rinunciano ai cortiletti, scatta immediato il ricorso al Tar veneto per fare sospendere i lavori del Comune

Il caso Il problema delle aree recintate è noto ormai da anni

Fuà Fusinato, scacco matto ai tempi del cantiere

Natale con il commissario. Non è il titolo dell’ultimo cinepa-nettone firmato Vanzina, né tantomeno una vicenda che suscita ilarità, perché quest’anno le iniziative natalizie a

Rovigo saranno all’insegna dell’austerità. Addio, dunque, alle

costose casette di legno del mercatino allestito lo scorso anno in piazza Vittorio Emanuele II, anche se dalla Confesercenti arriva la rassicurazione che i banchi in tema natalizio non mancheranno.

Non mancherà nemmeno il consueto grande abete altoa-tesino, che come da tradizione arriverà dal Comune gemella-to di Silandro e sarà addobbato dai vigili del fuoco, anche se il Comune di Rovigo deve farsi carico dei costi di trasporto e dell’illuminazione, Stesso discorso per festoni e luminarie, il cui

allestimento è storicamente a carico dei commercianti, mentre la bolletta elettrica la paga Palazzo Nodari. E’ proprio fare i conti e vedere quali siano le disponibilità di commercianti ed ammini-strazione che la Confesercenti, capeggiata da Michele Raisi, si è incontrata con il commissario Claudio Ventrice e con i dirigenti del settore Commercio del Comune. Da quello che è emerso, si può già dire che, pur senza follie, anche questo Natale saprà regalare sorprese. Fr.Ca.

incontro tra commissario ed esercentisarà un natale tutto austerity ma qualche sorpresa ci sarà

Commercio

Circa 150 operatori in arrivo da tutto il territorio nazionale per la 13esima edizione di “Strenne di Natale”, il tradizionale salone del regalo na-

talizio organizzato da Rovigo Fiere e in programma dal 28 al 30 novembre al Censer di Rovigo. Tante le novità e altrettante le conferme.

Tra le seconde, l’ampissimo spazio dedicato all’esposizione per le idee regalo: una superficie di circa 6mila metri quadrati, nella quale troveranno spazio sia le attività commerciali e artigianali che gli hobbisti. Priorità anche alle specialità alimentari, da sempre accompagnamento ideale delle Feste. Per le prelibatezze del Natale, oltre mille metri quadrati dedicati agli espositori.

Grande spazio anche alle iniziative collaterali, non meno importanti. Ci sarà “Accendi il tuo prese-pio”, con la parte-cipazione di appassionati, artisti e artigiani provenienti da tutta la Regione. Organizzata poi la “Piazza della solidarietà”, una iniziativa che ha lo scopo di fun-gere da punto di incontro per tut-te le associazioni di volontariato della Provincia.

Non manca un pensiero dedicato a tutti i più piccoli col “Villaggio di Babbo Natale” con gonfiabili, trucca bimbi, zucchero filato e tante altre idee.

Importante sarà poi la partecipazione dell’A-eroclub che propone “Il volo di Natale”, mostra di ultraleggeri e labora-tori per i ragazzini.

Una novità di questa edizione è “L’albero e la

sua storia, la Pro loco Città di Rovigo racconta”: un tuffo nel passato alla riscoperta della tradizione laica del Natale, raccontata all’interno di un accampamen-

to medievale con botteghe arti-giane e laboratori di mosaico e di fabbricazione delle candele e delle pergamene. Infine, tut-te le sere dalle 21, nella vicina Sala Bisaglia si terrà la secon-da edizione del “Rhodigium

Festival Gospel”.L’inaugurazione si terrà venerdì 28 novembre

alle 16, con orario dalle 16 alle 21, quindi sabato 29 e domenica 30 orario continuato dalle 10 alle 21. Venerdì ingresso libero, sabato e domenica gratuito per i bambini dai 12 anni in giù, poi 3 euro a testa comprensivi del posteggio.

Strenne di Nataleil salone natalizio del censer promette divertimento e sorprese

festività

In programma dal 28 al 30 novembre e organizzato da Rovigo Fiere

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10 Rovigo

“Centro storico viale Trieste 700 auto ogni ora”. E’ passato un anno da quando sono comparse le prime

scritte sull’asfalto di viale Trieste: grandi lette-re bianche, in stampatello maiuscolo, “stese” sull’intera carreggiata. Lettere in cui è concen-trato tutto il malumore di chi lungo viale Trieste ci abita e che con il traffico, le buche sull’asfalto e lo stato malconcio della pista ciclabile si trova a fare i conti ogni giorno.

La protesta di 150 residenti di viale Trieste è iniziata un anno fa non solo con gli sfoghi di vernice sull’asfalto ma anche con diverse lettere indirizzate al prefetto Francesco Provolo ed al sindaco Bruno Piva, nonché con una pe-tizione. La strada è ridotta ad un colabordo, segnata da numerose voragini ed avvallamenti. Del resto, l’asfalto della zona è stato abbandonato a se stesso per circa trent’anni. Non solo: i rattoppi da parte delle società che negli anni sono intervenute sui sottoservizi hanno ad-dirittura peggiorato la situazione. Se a questo si aggiunge il traffico intenso, spesso ad alta

velocità, ecco spiegata tanta esasperazione.Con l’arrivo a palazzo Nodari del commis-

sario Claudio Ventrice, a luglio, i frontisti, invece del solito “mancano le risorse”, hanno ottenuto

qualche risposta e, dall’i-nizio di settembre fino a metà ottobre, la strada è stata chiusa per alcuni lavori di sistemazione delle condotte fognarie da parte di Polesine ac-

que.Vicenda chiusa? Tutt’altro. I lavori di siste-

mazione non sono stati sufficienti per spegnere il malumore. Questa volta contro l’operato del

commissario perché le voragini sull’asfalto sono ancora lì. Ma i lavori non sono ancora terminati. Intorno alla metà di novembre è prevista infatti la rimozione del vecchio asfalto ed il manto, nel tratto in cui sono stati eseguiti i lavori alla rete fognaria, sarà rifatto. Il commissario ha inoltre annunciato l’installazione dei dissuasori di ve-locità. Tutto questo, però, per i residenti non è abbastanza. Peccato che il rifacimento di tutto viale Trieste abbia un costo stimato fra i 3 ed i 400mila euro: troppo per le casse comunali. Il commissario ha quindi annunciato che riunirà ad un tavolo le società che in questi anni hanno la-vorato ai sottoservizi della zona per concordare una soluzione definitiva.

di Francesco Campi

Nuova serie di scritte vergate sull’asfalto di notte. Chi abita lì chiede una volta per tutte la soluzione ai vecchi mali: buche, traffico e velocità elevata

Il caso Dopo le lettere e le 700 firme, i residenti segnalano ancora problemi

Viale Trieste, la protesta torna a farsi graffito

Viale Trieste

La situazione della vivibilità a Rovigo, fotografata dallo studio del Sole24Ore e da Legambiente (Vedi articolo nel box a pié pagina, ndr), non

è ottimale, soprattutto per quanto riguarda la qualità dell’aria. Ecco allora che Vanni Borsetto, esponente del Pd Rovigo, individua quella che potrebbe essere una soluzione e lancia un appello al commissario.

“Data la situazione – commenta infatti Borsetto – credo che il Commissario Ventrice farebbe bene a farsene carico e a non aspettare la politica: l’inquinamento atmosferico non è di destra, né di sinistra, né tantomeno una statistica da giornali, ma un problema che investe la salute dei cittadini e necessita da anni di misure urgenti”.

Una soluzione efficace potrebbe essere, secondo Borsetto, la celere adozione del Piano del traffico.

“Il Piano del Traffico è uno strumento fondamentale contro l’inquinamento da auto – chiude Ventrice – e non è mai stato adottato dal Consiglio comunale perché rimasto fermo nei cassetti dell’ex sindaco Piva per mesi e mesi. Con qualche altro collega ho presentato osservazioni volte a riordinare il traffico, l’uso dei parcheggi nonché il miglioramento della rete ciclabile. Non credo che su questi temi si debba aspettare la politica: la nostra città non merita un altro inverno con sforamenti oltre i limiti di legge e livelli elevatissimi di emissioni inquinanti in atmosfera”.

Un altro fronte di intervento importante potrebbe poi essere il lavoro sulla mobilità alternativa. “A confronto con altri capoluoghi – conclude - abbiamo poche piste ciclabili, poche isole pedonali ed aree verdi. Si conferma inoltre che le nubi più nere sono concentrate nell’ inquinamento atmosferico, nell’elevata presenza media di polveri sottili nell’aria a causa di un disordine generale del traffico cittadino”.

l’appelloVanni Borsetto a Ventrice:“A Rovigo serve immediatamente il piano del Traffico”

Ma un progetto serio richiede 300mila euroTroppo per il Comune

Rovigo perde una posizione in classifica fra i Comuni capoluogo più vivibili e scen-

de dal 32° al 33° posto nella graduatoria stilata da Legam-biente e contenuta nel rapporto “Ecosistema Urbano”, realizzato in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Le prime in classifica sono Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone. La maglia nera, invece, spetta ad Agrigento.

Sono 18 gli indicatori selezionati per confrontare tra loro i 104 capo-luoghi di provincia.

Rovigo è in buona posizione per quanto riguarda raccolta differenziata (14°), anche se la produzione di rifiuti pro capite mette Rovigo all’82° posto. E se per le energie rinnovabili Rovigo guadagna il 12° posto, per tasso di motorizzazione si attesta al 67° posto e per incidentalità stradale al 71°. Il rapporto accende i riflettori anche sulla scarsità di isole pedonali (92°), alla faccia dei sostenitori del Corso aperto alle auto, e di verde pubblico (42° ). Il dato peggiore, tuttavia, riguarda le aree verdi totali: Rovigo è quart’ultima a livello nazionale, al 101° posto su 104.

Male anche la qualità dell’aria, in particolare per quanto riguarda il Pm10 (65° posto). La lotta alle polveri sottili, a Rovigo ruota intorno alle limitazioni alla circolazione del traffico. Se, da una parte, tale misura sembra necessaria per ridurre la concentrazione di Pm10, dall’altra non è chiaro se sia sufficiente.

E’ il risultato dello studio di Legambientevivibilità, roviGo perde una posizione

Fr.Ca.

neWs

La buona notizia è che Rovigo ha vinto un premio. La cattiva è che si è aggiudicata il titolo di città più noiosa d’Italia.

La competizione, tra il serio ed il faceto, è stata organizzata dalla trasmissione di Radio2 Caterpillar, proprio la stessa che aveva selezionato il brano dei rodigini Marmaja “Per la scossa dei tuoi baci (andavo a 3 kilo-watt all’ora)” come inno della campagna sul risparmio energetico “M’illu-mino di meno”, ed ha visto gli ascoltatori “premiare” Rovigo a scapito di Udine, che si è piazzata in seconda posizione. Ovviamente il gioco non ha mancato di suscitare commenti. E se dal capoluogo friulano già qualcuno si augura che i festeggiamenti per la vittoria rompano la monotonia rodigina e permettano ad Udine di aggiudicarsi il titolo, nella città delle rose ci si interroga per capire se, dietro allo scherzo, ci sia un fondamento di verità e se e cosa si possa fare per scrollarsi di dosso questa nomea. Fatto sta che sui social network la provocazione non ha mancato di rompere la mo-notonia ed ha visto i rodigini dividersi fra quanti considerano appropriato il riconoscimento e quanti, invece, proprio non ci stanno a vedere la propria città messa in berlina come la più noiosa d’Italia.

Lo afferma la “gara” lanciata da CaterpillarroviGo? risulta la città più noiosa d’italia

Fr.Ca.

“Spesso per giun-gere ad una verità ritenuta

tale e quindi ricercata, si creano basi artificiose o ci si basa su interpreta-zioni personali di un fatto oggettivo, giungendo da diversi interpreti a verità differenti. Ma la verità per sua stessa definizione do-vrebbe essere unica e uni-voca. No, la verità non esi-ste”. Una presentazione intrigante e appassionante che ha catturato l’attenzione dei presenti, quella avvenuta il 18 ottobre alla libreria Calibrì di Corso del Popolo a Rovigo. Qui, Giuseppe Bertolini, medico in servizio all’Ulss 18 di Rovigo specialista in Odontostomatologia e titolare di studio dentistico, da sempre appassionato di scrittura, ha pre-sentato il suo ultimo libro. “Twiggy”, un appassionante romanzo. Come sempre, il ricavato dalle vendite sarà devoluto in beneficenza sotto forma di opere per il territorio.

Bertolini, 57 anni, padovano, ha pubblicato varie opere e ottenuto im-portanti riconoscimenti. I suoi libri sono stati presentati a Padova, Rovigo, Montagnana, Genova, Roma, Cava de Tirreni e San Giorgio a Cremano.

Al termine della presentazione, Bertolini ha risposto alle domande dei presenti e firmato copie dell’opera.

presentato alla libreria Calibrì“tWiGGy”: un romanzo sull’impossibile verità è la nuova fatica del medico romanziere

Fr.Ca.

L’autore Giuseppe Bertolini

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Aspettando il Natale...

Scegli fra tanti articoli e rinnova

la tua casa...

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12 Rovigo

Nell’ottobre del 2004 dal sodalizio artistico di Loredana Capellazzo e di Paola Trivellato nasceva a Rovigo il

primo “Laboratorio permanente di scrittura”: promosso dall’Associazione socioculturale “Renzo Barbujani”, poteva allora contare sulla partecipazione di una decina di perso-ne. Oggi il “Laboratorio di scrittura creativa”, che si tiene ancora alla biblioteca “Antonio Carlizzi”, è coordinato da Roberta Fava e Giuliano Visentin e conta circa venticinque iscritti, provenienti da varie parti della provincia e anche da Ferrara, uomini e donne di varie età.

Nella ricorrenza dei dieci anni da quei primi passi i volontari dell’associazione hanno voluto rendere omaggio alle ideatrici dell’iniziativa, raccogliendo in un volume antologico i frutti migliori prodotti, anno dopo anno, nel cammino percorso insieme dai partecipanti del laboratorio: il titolo del libro “Scrivere e raccontare insieme” parla da solo. Senza mai dimenticare Loredana e Paola: due loro poesie precedono i lavori di ogni annata. Per la “Barbujani” l’attività culturale non è mai stata disgiunta da quella sociale e i risultati sono evidenti sul piano artistico. Insieme è stata scritta anche una commedia, ambientata nel Polesine dell’inizio del Novecento. Storia, arte e socialità sono gli ingredienti fondamentali delle numerose attività che dal 2000 la “Barbujani” promuove, come il laboratorio di foto-grafia, il laboratorio di pittura, le serate con l’artista e l’attività del neonato gruppo filatelico numismatico rodigino.

scrittura creativa

Il sodalizio artistico nacque nell’ottobre 2004la barbujani festeGGia i suoi primi 10 anni

M.D.P.

Come tanti emigrati del dopo alluvione, Sante Zennaro era partito dal Polesine per cercare in Lombardia più dignitose

occasioni di lavoro e di vita. Mai avrebbe pensato che sarebbe divenuto un eroe: che avrebbe dato la vita per salvare 97 bambini e le loro maestre in balia di due pazzi pronti all’omicidio.

Il 10 ottobre 1956 due individui, armi in pugno e cariche di tritolo in uno zaino, si introducono nella scuola elementare di Ter-razzano, paese lombardo frazione di Rho. Sequestrano alunni ed insegnanti, li fanno salire al primo piano dove a tutti vengono legate le mani. Si asserragliano nella scuola sbarrando la porta d’ingresso e, con lucida follia, iniziano ad avanzare le loro richieste. Arrivano le autorità, le forze dell’ordine e i due, riconosciuti come i fratelli Egidio ed Ar-turo Santato iniziano ad avanzare richieste accessorie. Vogliono visibilità, ed arriva la Rai. I carabinieri sono pronti ad intervenire, i vigili del fuoco a fare il loro dovere. Ma è difficile decidere la prima mossa.

Sante Zennaro, ventitreenne di Grigna-no trasferito a Terrazzano, sente di dover intervenire. Appoggia una scala all’edificio, puntando alla finestra del primo piano. Riesce ad introdursi, ed è il parapiglia. Ai colpi d’arma da fuoco esplosi dai malviventi si aggiungono quelli delle forze dell’ordine. Sembra un miracolo. Ma Sante perché non esce?

Lo trovano agonizzante, colpito a mor-te. Renata De Angeli, allora bambina di 7

anni, presa di mira dai due folli come la pos-sibile prima vittima, non può dimenticare quei momenti terribili.

Lo ha testimoniato in modo accorato, sabato 18 ottobre, intervenuta al teatro Grignano, assieme a Giulia Castoldi, neolau-reata con una tesi proprio sui fatti di Trezza-no. La De Angeli ha espresso la sua infinita gratitudine non solo ai parenti di Sante, ma anche a tutti i polesani, definiti “gente dal cuore d’oro”.

di Lino Segantin

Tante persone al teatro di Grignano, il suo paese.Perse la vita ad appena 23 anni per aiutare gli altri

La serata Sante Zennaro, quasi 60 anni dopo il suo sacrificio, vive ancora

Morì per salvare 97 bimbi. Il ricordo di una di loro

Renata De Angeli ricorda il suo salvatore

Tutti sanno che “a Rovigo non m’intrigo”, ma c’è qualcuno che nel capo-

luogo polesano finisce per ri-manere intrigato. Nonostante sia stata giudicata come città “noiosa”, negli anni Rovigo ha aumentato le sue attratti-ve, anche grazie al Consorzio universitario rodigino e al Con-servatorio “Francesco Venezze”. E pensan-do ai giovani studenti, l’associazione Tumbo ha voluto rovesciare la frase proverbiale e ha ideato il progetto “M’intrigo”, coordina-to da Sara Bacchiega, che lo illustra.

Qual è lo scopo di questo progetto?“M’intrigo” è un’iniziativa nata nel

2009 dalla constatazione che gli studenti universitari del polo rodigino non avevano a disposizione tanti servizi offerti. Abbiamo voluto dare quindi informazioni sul tempo libero e sulle opportunità disponibili in città e offrire agli oltre 2mila studenti del Cur la possibilità di partecipare ad attività sportive o culturali. Dall’anno scorso il progetto, re-alizzato in convenzione con il Comune e la Provincia, è stato esteso anche agli studenti del Conservatorio”.

Ad esempio, quali iniziative sono previste?

“In collaborazione con la Bvs, ad esempio, sono state costituite due squadre di volley maschile, una under 17 e un’al-tra che gioca in prima divisione: in questo

modo è stato colmato un vuoto nel pano-rama sportivo rodigino, evitando di entrare in concorrenza con realtà già esistenti. Ci sono squadre di calcio a 5, sia maschile che femminile, e da due anni sono attivi due corsi di fitness, particolarmente graditi alle studentesse universitarie. I campionati sono appena iniziati: abbiamo da poco organiz-zato una festa per l’avvio delle attività”.

Sul fronte culturale cosa proponete?“Ci sono varie iniziative in fase di evolu-

zione e programmazione. Di solito in prima-vera organizziamo un cineforum in lingua inglese: i film sono sottotitolati e dopo la proiezione vengono commentati da un’in-segnante madrelingua. C’è stato chiesto di organizzare incontri informali tra studenti di varie provenienze per l’apprendimento del-la lingua italiana. Con “Let the music play on”, invece, gli allievi del Conservatorio si esibiscono in vari locali del centro per fare in modo che anche la città si appropri delle istituzioni universitarie presenti a Rovigo”.

IL pROgETTO gLI uNIvERSITARIORA pOSSONO “INTRIgARSI”

M.D.P.www.ristorantealviandante.com25 Dicembre 2014

Menu di NataleAperitivo della casa

AntipastiCarpaccio di Piovra con Patate croccanti,

Pesto di Rucola e NociFantasia di mare al vapore

Zuppa di Cozze e Vongole alla TarantinaCappesante gratinate con granella di nocciole

PrimiRisotto con Radicchio di Treviso precoce

e CappesanteTortelloni con Funghi Porcini

al Ragu di Branzino e Pomodorini

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14 Rovigo

“E’ con trepidazione che accetto questo nuovo ruolo, consape-vole dell’importanza e delle re-

sponsabilità, chiedendomi se saprò essere all’altezza”. Con queste parole don Piero Mandruzzato commenta la sua nomina a direttore della Caritas diocesana, guidata per ben undici anni da monsignor Dante Bellinati.

“E’ proprio grazie al lavoro di don Dante che ho accettato – spiega don Piero – per-ché è riuscito nell’operazione lungimirante di consolidare l’organizzazione della Caritas in modo collegiale e, soprattutto, investendo sui giovani. Inizialmente mi sono chiesto se ce l’avrei fatta, visto sono già parroco di Ce-regnano e svolgo anche il ruolo di formatore presso il Seminario, due servizi impegnativi ai quali se ne somma uno tanto gratificante quanto oneroso come, appunto, quello di di-rigere una struttura complessa come la Cari-tas. A spingermi ad accettare, come detto, la fiducia nei collaboratori efficienti e ben rodati scelti da don Dante. Fra l’altro, d’accordo con il vescovo, abbiamo deciso di nominare un vicedirettore, Davide Girotto, che mi possa aiutare concretamente”.

A voler guardare alle azioni concrete che la Caritas svolge sul territorio, si rischia quasi di perdersi. A fare da bussola è proprio don Piero che spiega come le attività princi-pali riguardino “il servizio docce e lavaggio indumenti per i senza fissa dimora, i corsi di italiano per stranieri, i centri di ascolto, la formazione al volontariato per giovani e nelle scuole, gli ambulatori gratuiti, l’orientamento al lavoro, il servizio per il riutilizzo dei mobili

e dei vestiti usati, l’azione di assistenza e di supporto per le badanti e le famiglie che ne hanno bisogno, e, soprattutto, il microcredito ed il grande servizio del fondo di solidarietà, attivato grazie al generoso contributo della Fondazione Cariparo”.

In totale, sono circa un centinaio fra pro-fessori, medici, e semplici volontari che sono attivi all’interno della Caritas dioscesana. A questi si aggiungono i sei dipendenti dell’as-sociazione Sant’Andrea, una sorta di “brac-cio operativo”, il cui principale e più evidente impegno è legato alla gestione della struttura omonima “Casa Sant’Andrea”, un centro di accoglienza diurno volto principalmente a dare risposta i bisogni igienico-sanitari delle persone che versano in una forma di disagio tale da non permettere loro di accedere ai servizi pubblici. Questi volontari danno vita ad una galassia di iniziative, più o meno grandi, ma tutte ugualmente preziose, soprattutto in

di Francesco Campi

“Ho accettato perché so di potere contare sul lavoro del mio precedessore. La sfida è raggiungere anche chi non chiede aiuto”

La crisi Sono un centinaio i volontari che aiutano l’associazione

La Caritas ha una nuova guida sarà Don Piero Mandruzzato

Don Piero Mandruzzato

un momento in cui, fra l’intensificarsi dei flus-si migratori e l’emergere di nuove povertà, ogni azione che miri a sollevare dal disagio le fette sempre più ampie di popolazione che si trovano in situazioni di marginalità è fonda-mentale: “Il Centro di ascolto, e l’Osservato-rio delle povertà e delle risorse – spiega don Piero - offrono un quadro sempre aggiornato di una situazione difficile, perché sono sem-pre di più le persone che chiedono aiuto. Al di là della contribuzione economica attraverso i progetti di microfinanza, particolarmente utili sono proprio la consegna di indumenti e ge-neri alimentari. Ancora c’è, però, una fetta di persone che, per una sorta di pudore, non si avvicinano a noi e il capire come raggiungerli è proprio uno degli aspetti che mi sta mag-giormente a cuore”.

Il predecessore è stato Don Dante Bellinati: “Ha coinvolto i giovani”

“A don Dante va il ringraziamen-to di tutta la nostra Chiesa per aver saputo indicare con

estrema chiarezza e con grande forza il significato autentico della Carità cristia-na, e di essere stato il promotore della nascita di progetti e servizi rivolti ai più bisognosi. Il suo servizio si è rivelato tanto più prezioso, in quanto ha saputo organizzare la Caritas diocesana non se-condo il proprio estro, ma seguendo gli insegnamenti e il magistero della Chiesa italiana. Sotto la sua guida, la Caritas diocesana è diventata un riferimento autorevole e riconosciuto”. Nel rispetto della volontà di don Dante il passaggio del testimone è avvenuto senza annunci e senza celebrazioni, ma la diocesi non si è potuta certo astenere dall’esprimere tutta la propria gratitudine per gli undici anni di servizio prestati da don Dante.

Questo passaggio di consegne a don Piero Mandruzzato, ha sottolineato il vicario generale, monsignor Claudio Gatti, “va nella direzione di riconoscere e valorizzare la forma e la struttura che la Caritas diocesana ha assunto in que-sto decennio”.

il saluto

L’elogio del vicario generale“tutta la nostra chiesa rinGrazia don dante”

Fr.Ca.

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2 Cultura

Quest’anno la Fiera del Libro di Porto Viro è dedicata alla lettura femminile. “La parola ha un corpo di donna“ è infatti il tema della

XV edizione, indissolubilmente legato alla sensibili-tà, allo spirito, alla creatività femminile.

Il Comune di Porto Viro e l’assessorato alla Cultura e Pari opportunità si sono fatti promotori del talento e del valore delle donne scrittrici, poe-tesse, artiste, ambasciatrici della cultura. La tema-tica di questa XV edizione ha preso spunto da una provocazione lanciata sul quotidiano inglese “The Guardian” dalla scrittrice e illustratrice Johanna Walsh, che ha lo scopo di cambiare le abitudini delle persone e combattere il sessismo nella lette-ratura, invitando a leggere per tutto il 2014 solo libri scritti da donne, in modo da dare risalto alle autrici messe ai margini dai giornali e dall’editoria in genere.

Sono diverse le novità che caratterizzano l’iniziativa che di anno in anno attira a Porto Viro numerosi lettori anche dalle città limitrofe. Dal 31 ottobre al 9 novembre 2014 sono stati organizzati convegni, incontri con l’autore, reading poetici, mostre, laboratori creativi e fi abe animate. Tra le

novità della rassegna, essendo sala Eracle chiusa per lavori, il trasferimento della vendita dei libri nella biblioteca comunale e lo sconto del 20 % su tutti i libri esposti.

“Ad oggi la fi era ha richiesto tanto lavoro in sinergia con il comitato della biblioteca presiedu-to da Laura Sarto - spiega l’assessore alla Cultura Marialaura Tessarin - Abbiamo voluto dare parti-colare risalto ai bambini, con i laboratori creativi, e alle donne. Ho cercato inoltre di dare molto spazio alla disabilità come altra abilità della donna e per questo ci saranno due scrittrici disabili a presentare i propri libri”.

In programma spiccano dunque i numerosi la-boratori per bambini, tra cui “Come si costruisce e

si suona un’ocarina” accompagnato dalla serata in musica con il Gruppo ocarinistico “Città della musi-ca”; e ancora lo spettacolo “I musicanti di Brema” abbinato al laboratorio come costruire strumenti musicali con materiali di riciclo, a cura dell’associa-zione Attivamente; “Acqua e terra”, il laboratorio di ceramica per bambini. Tra gli incontri con gli au-tori, la presentazione dell’antologia di racconti “El nievegare de la luna” di Gianni Sparapan, “Anime sorprese” di Giorgio Baro, “Nuda pelle” di Tania Bocchino e “Mi girano le ruote” di Angela Gambira-sio. Anche l’istituto Colombo di Porto Viro ha avuto spazio per la presentazione del suo nuovo libro, lo speciale ricettario “Special Masterchef” realizzato in collaborazione con il ristorante Zafferano.

di Melania Ruggini

Il tema dell’anno è “La parola ha un corpo di donna”Spazio a laboratori, incontri con l’autore e tanto altro

La manifestazione Determinante il sostegno dell’assessorato alla Cultura

La Fiera del libro apre a dodici mesi tutti in rosa

11 novembre 1818. La festa di San Martino. Ormai da lunga tradizione in questi giorni le botti vengono aperte per la pri-ma degustazione del vino. E cosa meglio di un bel sacchetto

di castagne per accompagnarne l’assaggio? Con la rievocazione storica della “Fratta Carbonara” ci si immerge in quel mondo lontano, per rivivere la semplicità di quell’epoca lontana, fatta di lotte e di ribellioni ma anche di miseria ed affanni di popolo, tra tribolazioni, fame, malattie.

11 novembre 1818: siamo in piena dominazione austriaca e a Fratta, sotto l’osservazione di funzionari governativi, si respira aria di ribellione. Gli eventi del banchetto dell’11 novembre in villa Monti erano giunti all’orecchio della polizia e di lì a poco sarebbero arrivati i primi arresti che avrebbero successivamente portato nel carcere dello Spielberg alcuni carbonari, o presunti tali, di Fratta, due dei quali, in quel carcere, persero le loro giovani vite: Antonio Fortunato Oroboni e Antonio Villa. Gli ideali di libertà di quegli anni contribuirono a scrivere una piccola ed emozionante pagina del Risorgimento.

Da venerdì 7 a domenica 9 novembre si sono susseguiti i tanti appuntamenti in città, tra cui le visite guidate a ville, mu-sei e chiese, i due banchetti carbonari del venerdì e del sabato sera nel meraviglioso salone di Villa Molin Avezzù e la rievoca-zione domenicale, incentrata su quadri di animazione e azioni sceniche con fi guranti in costume d’epoca nel centro storico, dove sorge l’unico monumento dedicato ai carbo-nari. E’ sempre emozionante rivivere in prima persona gli eventi che hanno caratterizzato il paese di Fratta nel 1818 nel periodo della Carboneria sotto la dominazione austro-ungarica, tutti diretti da Adriano Farinelli e dalla giovane coregista Selene Farinelli. In

particolare il banchetto in villa dà la possibilità ai commensali di imbattersi in un vero e proprio viaggio nel tempo, scandito dalla rivisitazione di una cena segreta effettivamente avvenuta nella vil-

la nel novembre del 1818 che ha visto come protagonisti i carbonari di Fratta, le cui ville sono tuttora visibili, cui si aggiunsero affi liati dei paesi limitrofi , accolti dalla nobildonna francese Cecilia Monti e dal marito, generale D’Arnaud, ex militare appartenente all’eser-cito napoleonico. La cena è stata condita da

un nuovo menù storico, presentato da Cedi Turismo e Cultura, e perfettamente servito da un catering d’eccezione, composto dagli studenti dell’Istituto Alberghiero Cipriani di Adria.

rievocazione

La carboneria rivive nella villa Molin Avezzù

L’AvvENTuRA DEI gIOvANI pATRIOTI INFIAMMA ANCORA gLI ANIMI

Me.Ru.

Il primo premio del Concorso Nazionale di Via Ruzzina 2014 resta nella città etrusca: se lo è aggiudicato l’adriese Mario Gallo con

l’opera “Acqua alta”, che ha vinto 1500 euro offerti da Bancadria. Nella motivazione si legge: “La mancanza di prospettiva, le trasparenze, la continuità fra acqua e cielo, unitamente al gesto libero ed energico rendono l’opera quanto mai ambigua e surreale”.

La commissione giudicatrice era compo-sta da Gianni Cagnoni, titolare della Galleria Il Melone Arte Moderna di Rovigo, Luciano Scar-pante, pittore, Edoardo Zambon, giornalista, Claudio Lorenzi consigliere della Fondazione Franceschetti e Di Cola, Lisa Roncon rappre-sentante di Adriatic Lng. Vincitore della sezione speciale Adriatic Lng Terminale è stato Luciano Grapeggia, con l’opera “Rigassifi catore 2014”. Secondo i giudici: “La struttura industriale nella sua complessità risulta ben rappresentata con chiarezza architettonica e cromatica che enfa-tizzano il contrasto con la semplicità della sua collocazione fra le acque dell’Adriatico”.

Gli altri importanti riconoscimenti: 1000 euro offerti dalla Fondazione Franceschetti e Di Cola in memoria del dottor Di Cola Angelo Raffaele sono andati a Marco Camporese di Villanova con “Acqua”. Il premio Pro loco Adria di 500 euro è andato al pittore abruzzese An-tonio Civitarese di Canosa Sannita con l’opera “Guarda dove sono”, mentre il premio Città di Adria è stato assegnato all’opera “Senza titolo” di Elio Carnevali di Pegognaga. Questi i nomi degli autori delle opere classifi catesi ex aequo:

Sandro Cellanetti di Tivoli (Roma), Giuseppe Fochesato di Schio, Tiziano Calcari di Gardone Val Trompia, Pierandrea Pavan di Zevio (Vero-na), Gilberto Sartori di Limena, Giustino Novelli di Chieti, Daniele Cestari di Ferrara ai quali è stato assegnato un buono acquisto di 250 euro offerto rispettivamente da Nuova Tipografi a di Corbola, Logistica F.lli Ferrara Srl di Cantarana di Cona, Azienda agricola Eredi Destro di Cona, Luciano Braga, Farmacia Alla Croce di Malta di Adria, Simone Chieregato Agente Generale Unipol Sai – Divisione Sai Divisione Fondiaria di Adria, Leonardo Bonato di Adria. La Pro oco di Adria, in occasione dell’iniziativa “Ottobre Rosa” ha deciso di assegnare un ulteriore premio di 250 euro intitolato “Pennello rosa” e di attribuirlo all’opera di una pittrice, Cesira Lorenza Merlin di Padova.

Tra le opere trova spazio anche una rielaborazionedel terminal gasiero

pITTuRA vIA RuZZINA 2014,IL pRIMO pREMIO RESTA AD ADRIA

Me.Ru.

La nuova stagione teatrale di Occhiobello ha le forme di un neonato che urla. “L’ennesima

provocazione sulla condizione della cultura – spiega il direttore artistico Marco Sgarbi – la quale sta vivendo una condizione che, come il pianto di un bambino, chiede di essere ascol-tata”.

Sei sono gli appuntamenti previ-sti per questa stagione, che annovera nomi importanti del teatro italiano, una prima nazionale e un viaggio tra parole e musica per ricordare la “Gran-de guerra” a cent’anni di distanza. Il primo appuntamento è stato venerdì 7 novembre con Giulia Lazzarini, in “Muri - prima e dopo Basaglia”. Si prosegue venerdì 21 novembre con la prima nazionale di “Amuleto”, scritto da Roberto Bolaño, uno dei massimi autori latinoamericani, interpretato da Maria Paiato. Venerdì 28 novembre, Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi presentano ‘Clôture de l’amour’, scritto e diretto da Pascal Rambert; il 12 dicembre la Compagnia composta da Giorgio Colangeli, Filippo Gili, Vanessa Scalera, Aurora Peres, Michela Martini è in scena con “Prima di andar via”. Il 16 gennaio tocca a Giuseppe Cederna con “L’ultima estate dell’Europa”: memorie, poesie, racconti e lettere dal fronte della Prima guerra mondiale. Ultimo appuntamento il 30 gennaio con il ferrarese Paolo Nani che porterà in scena “Piccole catastrofi ”.

staGione teatraleA Occhiobello, sei appuntamenti

Me.Ru.

Tre giorni per rivivereil sogno dei precursori che volevano l’Italia

L’adriese Marco Gallo riceve il primo premio

16 Cultura

Page 19: Rovigo ott2014 n132

3Sport Adria

L’avventura di Luca Tiozzo sulla panchina del Delta è terminata il 26 ottobre, dopo il pareggio pirotecnico per 3-3 sul campo della capolista Este, alla nona gior-

nata. L’allenatore scelto dalla proprietà Visentini a luglio non è stato in grado, evidentemente, di imporre il proprio gioco deludendo di fatto le aspettative.

Luca Tiozzo aveva cominciato la collaborazione con il Porto Tolle nella stagione 2011/12 nel corso della quale il 32enne di Chioggia ricopriva il ruolo di preparatore atle-tico, coadiuvando il tecnico Fabrizio Zuccarin, fi no al suo esonero dello scorso anno: poi con il subentro di Favaretto anche il suo ruolo si era fatto più marginale.

A luglio la decisione della proprietà di cominciare la nuova avventura in serie D con Tiozzo, alla sua prima esperienza. La sua avventura fi nisce con quattro vittorie (Correggese, Imolese, S.Paolo e Fortis Juventus), tre pa-reggi (Scandicci, Piacenza e Este), e due sconfi tte (Virtus Castelfranco e Fiorenzuola): 21 gol all’attivo e 14 subiti.

Un Tiozzo che si dice sereno. “Visto che fi no a lunedì nessuno ancora mi aveva comunicato nulla pensavo, den-tro di me, che avessero preso una decisione di continuare: in fondo abbiamo tre punti dalla prima e nelle prossime tre partite sono sicuro che sarebbero arrivate tre vittorie. Il mio successore trova una squadra sana e vera. Esco da questa situazione a testa alta e commosso dagli attestati di stima dei giocatori e degli addetti ai lavori”.

La panchina aveva già cominciato a traballare dopo lo 0-0 con il Piacenza in casa, con patron Visentini contrariato

dalla gestione della gara, con la squadra che arrivava dalla sconfi tta contro il Fiorenzuola. “Se la società ha ritenuto di esonerare il mister - dice Fabio Lauria giocatore del Delta - evidentemente qualcosa non andava. Di certo, da più di qualche giorno si notava che i rapporti tra il mister e la società si erano incrinati. Anche noi giocatori ci faremo un esame di coscienza, come è doveroso che sia”.

di Cristiano Aggio

Finisce l’avventura di Luca Tiozzo col DeltabasKet

Il basket a Porto Tolle è sempre stato molto attivo. Quest’anno è partito il nuovo corso della società presieduta da Stefano Fusetti:

scopo principale del progetto societario lo svi-luppo del settore giovanile con la valorizzazio-ne di alcuni giovani integrati nella prima squa-dra come Davide Siviero, Alessandro Bortoloni e Andrea Greguoldo. Importante, per il presi-dente Fusetti, il progetto scuola nei Comuni di Porto Tolle e di Taglio di Po a cui seguiranno i campionati under 13 ed aquilotti, con la nuova under 19 fatta in collaborazione con Rosolina e che sarà guidata da Giuseppe Augusti. “Spero che la Pallacanestro Delta diventi la nuova locomotiva per il basket polesano, essendo anche l’unica rappresentante rodigina a livello senior nella categoria Promozione”, ha detto Fusetti nella presentazione della società alla quale ha partecipato l’amministrazione comunale di Porto Tolle nella persona dell’assessore allo sport Gilberto Siviero che ha ribadito “oltre all’orgoglio delle istituzione per quanto fatto dalla pallacanestro Delta negli ultimi anni, il chiaro impegno a sostenere gli sforzi della società stessa”. In rappresentanza del Coni, la fi duciaria del Basso Polesine Corina Perazzolo che ha fatto i complimenti apprezzando il lavoro della società sul fronte giovanile. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, Matteo Cecchettin, confermato allenatore della prima squadra, ha messo in evidenza il nuovo impegno che sarà tutt’altro che facile, dicendosi comunque soddisfatto del lavoro fatto l’anno precedente.

Tanta attenzione riservata al vivaio e alle giovaniliil porto tolle a canestro sarà la locomotiva del polesine

Cr.Ag.

Calcio La situazione in classifi ca non è comunque compromessa

Lo scorso anno la Coppa Campioni, quest’anno lo scudetto. In prima base, con la maglia della Fortitudo

baseball Bologna, sempre il rodigino Daniele Malengo, 25 anni, da cinque a Bologna nella massima serie.

Quanto sofferta è stata la serie (7 gare) con Rimini?

“L’anno scorso la Coppa Campio-ni (come pure nel 2010 e 2012) e quest’anno il mio primo scudetto. Sicura-mente è stata una serie molto combattuta, lo stesso fatto di essere arrivati a giocare tutte e 7 le gare è sintomo di una quasi parità tra le due squadre, ma alla fi ne l’ha spuntata la più completa, la più in forma, la più forte.”

Come è stata giudicata la tua pre-stazione dal manager, e in generale come è stato il tuo andamento in que-sta stagione?

“Durante la stagione ho avuto come ogni anno un rendimento altalenante, pur-troppo, ma piano piano e grazie ad un po’ più di regolarità in campo ho trovato il mio ritmo: cominciando dalla seconda fase ed arrivando in fi nale sono riuscito a lavorare meglio i miei turni ottenendo basi ball, aiutando la squadra nel momento giusto”.

Chi è il giocatore più forte della squadra?

“A mio parere il giocatore più forte del-la Fortitudo quest’anno è stato Williamson (lanciatore). Ma sono sicuro di non esage-rare affatto dicendo che in questa squadra

siamo tutti grandissimi giocatori e persone eccezionali. La maggior parte giovanissimi (il nucleo della Fortitudo ha una media di poco superiore ai 25anni) che con l’aiu-to di uno storico e fenomenale capitano quale Claudio Liverziani e degli allenatori di altissimo livello (Nanni, Radaelli, La-bastidas e Betto) siamo riusciti ad unire la spensieratezza all’esperienza, il diver-timento con la pressione e a comandare un campionato di IBL dall’inizio alla fi ne”.

Chi desideri ringraziare per questo tuo successo?

“Dedico questo scudetto alla mia fa-miglia, in particolare a mamma Cristina, a papà Alberto (il mio tifoso numero uno), a mio fratello Lorenzo e mia sorella Laura, ai quali voglio un immenso bene”.

Baseball. E’ in forza ai campioni della Fortitudo Bolognadaniele racconta il suo scudetto e la sua coppa

Cr.Ag.

Daniele Malengo

L’allenatore esonerato Luca Tiozzo

La presentazione delle squadre

17Sport 3Sport Adria

L’avventura di Luca Tiozzo sulla panchina del Delta è terminata il 26 ottobre, dopo il pareggio pirotecnico per 3-3 sul campo della capolista Este, alla nona gior-

nata. L’allenatore scelto dalla proprietà Visentini a luglio non è stato in grado, evidentemente, di imporre il proprio gioco deludendo di fatto le aspettative.

Luca Tiozzo aveva cominciato la collaborazione con il Porto Tolle nella stagione 2011/12 nel corso della quale il 32enne di Chioggia ricopriva il ruolo di preparatore atle-tico, coadiuvando il tecnico Fabrizio Zuccarin, fi no al suo esonero dello scorso anno: poi con il subentro di Favaretto anche il suo ruolo si era fatto più marginale.

A luglio la decisione della proprietà di cominciare la nuova avventura in serie D con Tiozzo, alla sua prima esperienza. La sua avventura fi nisce con quattro vittorie (Correggese, Imolese, S.Paolo e Fortis Juventus), tre pa-reggi (Scandicci, Piacenza e Este), e due sconfi tte (Virtus Castelfranco e Fiorenzuola): 21 gol all’attivo e 14 subiti.

Un Tiozzo che si dice sereno. “Visto che fi no a lunedì nessuno ancora mi aveva comunicato nulla pensavo, den-tro di me, che avessero preso una decisione di continuare: in fondo abbiamo tre punti dalla prima e nelle prossime tre partite sono sicuro che sarebbero arrivate tre vittorie. Il mio successore trova una squadra sana e vera. Esco da questa situazione a testa alta e commosso dagli attestati di stima dei giocatori e degli addetti ai lavori”.

La panchina aveva già cominciato a traballare dopo lo 0-0 con il Piacenza in casa, con patron Visentini contrariato

dalla gestione della gara, con la squadra che arrivava dalla sconfi tta contro il Fiorenzuola. “Se la società ha ritenuto di esonerare il mister - dice Fabio Lauria giocatore del Delta - evidentemente qualcosa non andava. Di certo, da più di qualche giorno si notava che i rapporti tra il mister e la società si erano incrinati. Anche noi giocatori ci faremo un esame di coscienza, come è doveroso che sia”.

di Cristiano Aggio

Finisce l’avventura di Luca Tiozzo col DeltabasKet

Il basket a Porto Tolle è sempre stato molto attivo. Quest’anno è partito il nuovo corso della società presieduta da Stefano Fusetti:

scopo principale del progetto societario lo svi-luppo del settore giovanile con la valorizzazio-ne di alcuni giovani integrati nella prima squa-dra come Davide Siviero, Alessandro Bortoloni e Andrea Greguoldo. Importante, per il presi-dente Fusetti, il progetto scuola nei Comuni di Porto Tolle e di Taglio di Po a cui seguiranno i campionati under 13 ed aquilotti, con la nuova under 19 fatta in collaborazione con Rosolina e che sarà guidata da Giuseppe Augusti. “Spero che la Pallacanestro Delta diventi la nuova locomotiva per il basket polesano, essendo anche l’unica rappresentante rodigina a livello senior nella categoria Promozione”, ha detto Fusetti nella presentazione della società alla quale ha partecipato l’amministrazione comunale di Porto Tolle nella persona dell’assessore allo sport Gilberto Siviero che ha ribadito “oltre all’orgoglio delle istituzione per quanto fatto dalla pallacanestro Delta negli ultimi anni, il chiaro impegno a sostenere gli sforzi della società stessa”. In rappresentanza del Coni, la fi duciaria del Basso Polesine Corina Perazzolo che ha fatto i complimenti apprezzando il lavoro della società sul fronte giovanile. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, Matteo Cecchettin, confermato allenatore della prima squadra, ha messo in evidenza il nuovo impegno che sarà tutt’altro che facile, dicendosi comunque soddisfatto del lavoro fatto l’anno precedente.

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Lo scorso anno la Coppa Campioni, quest’anno lo scudetto. In prima base, con la maglia della Fortitudo

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Quanto sofferta è stata la serie (7 gare) con Rimini?

“L’anno scorso la Coppa Campio-ni (come pure nel 2010 e 2012) e quest’anno il mio primo scudetto. Sicura-mente è stata una serie molto combattuta, lo stesso fatto di essere arrivati a giocare tutte e 7 le gare è sintomo di una quasi parità tra le due squadre, ma alla fi ne l’ha spuntata la più completa, la più in forma, la più forte.”

Come è stata giudicata la tua pre-stazione dal manager, e in generale come è stato il tuo andamento in que-sta stagione?

“Durante la stagione ho avuto come ogni anno un rendimento altalenante, pur-troppo, ma piano piano e grazie ad un po’ più di regolarità in campo ho trovato il mio ritmo: cominciando dalla seconda fase ed arrivando in fi nale sono riuscito a lavorare meglio i miei turni ottenendo basi ball, aiutando la squadra nel momento giusto”.

Chi è il giocatore più forte della squadra?

“A mio parere il giocatore più forte del-la Fortitudo quest’anno è stato Williamson (lanciatore). Ma sono sicuro di non esage-rare affatto dicendo che in questa squadra

siamo tutti grandissimi giocatori e persone eccezionali. La maggior parte giovanissimi (il nucleo della Fortitudo ha una media di poco superiore ai 25anni) che con l’aiu-to di uno storico e fenomenale capitano quale Claudio Liverziani e degli allenatori di altissimo livello (Nanni, Radaelli, La-bastidas e Betto) siamo riusciti ad unire la spensieratezza all’esperienza, il diver-timento con la pressione e a comandare un campionato di IBL dall’inizio alla fi ne”.

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Page 20: Rovigo ott2014 n132

1

IL VENETOin PRIMO PIANO

In questi ultimi anni ha dovuto fare i con-ti con la grandine, gli allagamenti e le trombe d’aria. Ma non si è mai arreso.

Massimo Bressan, 31 anni, è il volto nuovo dell’agricoltura veneta. E’ uno dei giovani che hanno scelto di lavorare in campagna, spesso dopo un percorso di studi. Sono pre-parati, conoscono le lingue straniere, usano internet e facebook come i loro coetanei e stanno portando una boccata d’ossigeno al settore primario dopo anni di progressivo calo di aziende. Massimo è uno di loro, si occupa dell’azienda ortofrutticola a Taglie di Santa Margherita d’Adige, nella Bassa Pa-dovana. La sua è una vocazione maturata in famiglia, a contatto con il papà Luciano e i nonni Marcello e Dina. “Fin da piccolis-simo – ricorda Bressan, 31 anni – vedevo i miei lavorare con passione in campagna, dedicarsi ai loro prodotti, condividere le soddisfazioni e le preoccupazioni di questo lavoro. A tavola si è sempre parlato molto, è sempre stato il momento per condividere i risultati o le delusioni della giornata appena trascorsa, per fare progetti, per discutere e confrontarsi. Così la passione per questo lavoro mi è entrata dentro e non mi ha la-sciato più”. Sono stati i nonni Marcello e Dina ad avviare l’attività di coltivazione di ortaggi e oggi l’azienda conta venti ettari di proprietà e altri venti in affi tto.

Luciano, il papà di Massimo, aveva ini-

ziato a lavorare in fabbrica, poi ha sentito il richiamo della campagna e si è dedicato all’azienda. Per i suoi fi gli immaginava un futuro diverso dal suo. Pensava che una volta completati gli studi si sarebbero trovati un posto di lavoro, un’occupazione diversa dalla sua. Invece sia Massimo che il fratel-lo Filippo ad un certo punto hanno deciso di continuare l’attività di famiglia. Da una decina d’anni anche la mamma Maria, una volta perso il lavoro da magliaia, affi anca il marito e i fi gli nelle incombenze quotidiane in azienda.“I miei avrebbero voluto che mi trovassi un posticino, un impiego diverso dal loro – continua Massimo – ma ad un certo punto ho sentito che il mio posto era qui. La nostra è stata una vocazione maturata giorno dopo giorno”.

Dopo la maturità scientifi ca e qualche anno di università, alla facoltà agraria a Padova, nel 2009, sceglie di affi ancare il papà Luciano. Anche il fratello Filippo, 27 anni, accantona la carriera di geometra e si dedica all’agricoltura. Continua così una tra-dizione di successo nel settore ortofrutticolo e l’ingresso dei giovani fratelli Bressan nella gestione contribuisce a portare anche una ventata di novità. Accanto alla coltivazione di ortaggi e frutta di stagione, in particolare meloni, angurie, zucche, zucchine, melanza-ne, peperoni e insalate, oltre ad altri prodotti in quantità minori come patate e pomodori,

Massimo si occupa personalmente della ven-dita diretta. L’azienda apre un proprio spaccio che incontra subito l’interesse dei consuma-tori. Il giovane imprenditore si occupa anche dell’irrigazione e dei trattamenti in campo e tiene i rapporti con i fornitori e i clienti. “Le soddisfazioni non mancano – aggiunge Bressan - ma sono tanti anche i problemi da risolvere quotidianamente, oltre a qualche emergenza causata dal maltempo e da al-cuni allagamenti, fi no alla tromba d’aria del mese scorso. I suoi prodotti fi niscono anche sugli scaffali della grande distribuzione e per la trasformazione in sottoli e sottaceti. “E’ il frutto del nostro lavoro e ne andiamo fi eri”, conclude il giovane agricoltore.

di Nicola Stievano

Massimo Bressan: “C’è da lavorare e dobbiamo vedercela con il maltempo,ma le soddisfazioni non mancano”

Tendenze In aumento gli “under 35” nei campi, competenti e preparati

Il richiamo della terra per i giovani veneti

Massimo Bressan

il dibattito

“L’amore per la terra porta abbondanza e biodiversità, l’agricoltura industriale legata alla mentalità della mono cultura, dei pe-

sticidi e degli Ogm, genera paura e totalitarismo”. Parole forti e schiette, che continuano a provocare discussioni e polemiche, quelle pronunciate da Van-dana Shiva, autorevole attivista indiana impegnata nella battaglia per un’agricoltura sostenibile, durante la visita nel padovano, in città e a Bagnoli di Sopra, per i trent’anni della cooperativa bio El Tamiso. Scelta come “ambassarod” di Expo, Vandana Shiva è da decenni in prima linea nel contrasto al monopolio delle multinazionali sulle coltivazioni e sui semi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo “Chi diffonde i pesticidi e gli Ogm ha un atteggiamento bellicoso e distruttivo. – ha detto a Bagnoli - L’agricoltura industriale produce cibo più povero, carico di tossine, ma soprattutto commodities. I prodotti che coltiva non servono per l’alimentazione ma per i biocarburanti e l’industria dei mangimi. Non è vero che gli Ogm nutrono il pianeta, l’agricoltura industriale copre appena il 30 per cento del fabbisogno di cibo nel mondo, il resto viene dai piccoli agricoltori e dagli orti familiari. E’ questo il patrimonio che dobbiamo difendere. Abbiamo misurato la vera ricchezza dell’agricoltura che si preoccupa di custodire la terra e garantisce giustizia per le comunità rurali. Il contadino che ha la sovranità sulle sementi ha dieci volte il reddito di chi deve sottostare all’industria”. Una posizione che trova molti consensi ma che non manca di sollevare reazioni contrastanti.

L’attivista indiana vandana Shiva ospite nel padovano“dall’amore per la terra abbondanza e biodiversità”

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Page 21: Rovigo ott2014 n132

1Il Veneto in primo piano

Se la terra veneta da buoni frutti e i giovani tornano ad investirvi le loro vite, anche il mare non scherza e moltissimi sono i prodotti ittici d’eccellenza della nostra

regione. Regione che quest’anno ha pure promosso la ma-nifestazione “Dal mare alla Piazza”, vera e propria festa del pescato e dei pescatori delle marinerie venete ospitati dalle amministrazioni locali dell’entroterra coinvolte nel progetto. Ma già il rodigino lo scorso anno aveva iniziato a promuovere il suo pesce con il progetto “Pesca amica”, una scommessa da rilanciare perchè i prodotti del mare sono davvero eccel-lenti. Dal Delta arriva “l’oro nero di Scardovari”, le cozze e le vongole veraci frutto della miticoltura sorta nella Sacca di Scardovari verso la fi ne degli anni 60. A tutt’oggi l’al-levamento si sviluppa su un’estensione di 150.000 metri

quadrati, con un potenziale produttivo di 40.000 quintali annui e con un numero di addetti che sfi ora le 400 unità. L’alto livello qualitativo di questi mitili, frutto anche della particolare cura prestata durante le fasi di allevamento dai pescatori Polesani, ha permesso, in questi ultimi anni di pro-muovere il prodotto anche in ambito Europeo. Dal punto di vista occupazionale, l’attività di molluschicoltura ha assunto una fondamentale importanza in Polesine, tanto che attual-mente il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine, con i propri addetti, è la maggiore azienda, in termini di occupati, nella Provincia di Rovigo. Altro prodotto di nicchia dal mare sono le moéche e masenéte: ricercate specialità della cucina veneziana. Moéca è il nome che i veneziani hanno dato al granchio verde della specie Carcinus moenas, quando esso

arriva al culmine della fase di muta, con la perdita della sua corazza e prima che, in poche ore, a contatto con l’acqua salmastra o salata, se la ricostruisca. È in queste poche ore che la moéca diventa una preziosa leccornia. Ma sono tutti i prodotti ittici ad essere eccellenti e lo dimostra la grande valenza economica del mercato ittico di Chioggia, punto di riferimento per tutti i migliori chef.

Oggi poi Il pescaturismo è una della nuove risorse e tipi-cità del Polesine. Un gruppo di appassionati di pesca, spesso stranieri, portati lungo il Po in barca da un esperto che sa dove trovare le prede migliori, come garantire una giornata di catture e assicurarsi il ritorno e un positivo passaparola. Ricadute positive per il territorio, insomma, e una attività assolutamente sostenibile dal punto di vista dell’impatto am-

di Maria pavan e Lorenzo Zoli

Prodotti ittici Qualità, tipicità e qualche leccornia bizzarra come le moéche

Il mare e il pescato sono una risorsa economica preziosa

vini

Fra le eccellenze dell’agro alimentare veneziano c’è il vino. Fra i più apprezzati quelli dell’area del Veneto Orientale il Lison Pramaggiore e i vini dell’area del Veneto Orientale. I vini sono tutelati dal “Consorzio vini Venezia” nato nel 2011 dalla volontà del Consorzio volontario tutela vini doc di Lison

Pramaggiore e del Consorzio tutela vini del Piave Doc. Purtroppo la qualità del vino bianco che è uscito dalla vendemmia di quest’anno, a causa dell’estate fredda, in certe aree ha procurato dei problemi. Per fortuna però alla fi ne un settembre caldo, ha permesso un recupero di gradazione, sotto questo punto di vista i danni sono stati limitati. Il Consorzio volontario per la tutela dei vini delle denominazioni di origine

controllata Venezia (Doc) che raggruppa i marchi Lison-Pramaggiore e Piave e delle denominazioni di origine controllata e garantita (Docg), Lison e Malanotte del Piave, comprende i vitigni di numerose uve: Bianco di Lison e Pramaggiore, Cabernet, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenère, Chardonnay, Incrocio Manzoni, Lison Classico, Malbech, Merlot, Pinot Grigio, Raboso del Piave e veronese, Refosco dal peduncolo rosso, Rosato Doc Venezia, Rosso Doc di Lison-Pramaggiore e, ancora, Sauvignon, Spumante Doc di Lison-Pramaggiore e Verduzzo friulano e trevigiano. Il Lison Docg o Tai; il Merlot e il Cabernet sono stati i primi vini nel 1972 a dare origine al prestigioso marchio “Docs Lison Pramaggiore”.

Le prodizioni di qualitàlison pramaGGiore, bianchi di prestiGio internazionale

La novità in Polesine: il pescaturismo, una attività assolutamente sostenibile dal punto di vista dell’impatto ambientale

A.A.

bientale: i pescasportivi dopo la cattura liberano nuovamente il pesce. C’è un però. Bello grosso. Questa attività è insidiata dai pescatori abusivi del Po. Stranieri, spesso romeni o un-gheresi, senza licenza. Si accampano lungo le rive, pescano con l’elettricità, o stendendo reti di centinaia di metri con migliaia di ami. Metodi proibiti. Devastano il fi ume, impo-veriscono l’ecosistema. Ma le risorse per combatterli sono poche. Un danno per i pescaturisti, ma anche per chi fa della pesca una professione. “Questa è concorrenza sleale – racconta un pescatore – E il danno peggiore non è tanto questo, ma il fatto che l’ecosistema viene costantemente impoverito”. Il rischio è che una tipicità e un valore aggiunto del territorio, oltre che un settore che potrebbe dare lavoro a tanti giovani, sia devastato ancora prima di svilupparsi.

19Il Veneto in primo piano

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Page 22: Rovigo ott2014 n132

20 Il Veneto in primo piano1 Il Veneto in primo piano

Nell’area attuale della provincia di Venezia che dovrebbe costituirsi in “Città Metropolitana” a causa del

commissariamento del Comune di Venezia (in seguito all’arresto del sindaco Giorgio Orsoni e la conseguente decadenza della giunta), l’iter che dovrebbe vedere la nasci-ta della nuova realtà per ora procede lentis-simo. Iter o meno, la spending review ha già colpito tutte le Province del Veneto. Ha colpito in particolare quella dell’area di Ve-nezia. Complessiva-mente saranno pari a 8.835.685 (all’inter-no di una sforbiciata complessiva di 100 milioni) i contributi alla fi nanza pubblica che le amministrazioni della nostra regione dovranno sborsare allo Stato, “a seguito del progressivo venir meno delle elezioni provinciali e per la riduzione dei costi della politica, per la gratuità delle attività svolte dai componenti degli organi delle Province”.

La più penalizzata sarà appunto l’area, di quella che ancora è la Provincia di Ve-nezia, destinata a diventare Città metropo-litana dal primo gennaio 2015, che dovrà rinunciare a 2.270.752 euro.

Sulla questione della Città Metropolita-na di Venezia era intervenuto nelle scorse settimane il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta.

“La Città metropolitana di Venezia – ha detto Baretta - non potrà coincidere con l’attuale provincia, bisogna allargare i suoi confi ni. E intanto togliere di mezzo la questione della sepa-

razione fra Venezia e Mestre, che ci porta fuori strada. ”Non si può pensare localmen-te, l’obiettivo è la Città Metropolitana. Si dovrà interloquire con lo Stato e le grandi istituzioni, non chiedere fi nanziamenti. Qui bisogna pensare in grande, non esistono alternative”.

ROVIGO ELEGGE A SORPRESA TROMBINI

Si potrebbe dire che ha vinto lo sfa-vorito. E sarebbe vero, ma sino a un certo punto.

Perché se da un lato è vero che i numeri in teoria nella corsa alla Provincia avrebbero dovuto premiare Nicola Garbellini, Pd, sin-daco di Canaro, dall’altro è innegabile che agli osservatori attenti della scena politica non era sfuggito l’aspetto poi rivelatosi determinante: laddove il centrosinistra si rivelava come spesso accade diviso, litigio-so, malmostoso, il centrodestra zitto zitto si è compattato e ha presentato una lista compatta.

Tutti raccolti attorno a Marco Trombini, primo cittadino di Ceneselli, indipendente ma di estrazione non certo sinistrorsa. E il risultato è stato chiaro che più chiaro non si potrebbe. In consiglio maggio-ranza a Pd e soci, a dimostrazione che i numeri erano quelli.

Ma sul voto al presidente, colpo di sce-

di Alessandro Abbadir e Lorenzo Zoli

Padova e Rovigo eleggono le nuove “province”, per la Città Metropolitana, invece, tutto fermo o quasi

Enti locali Rinnovati i consigli provinciali ma Venezia resta al palo

Nuovi volti in provincia, qualche colpo basso a sorpresa

na: vince Trombini. Se si tiene conto che per la prima volta non votavano i cittadini, ma solo amministratori e politici è evidente che Garbellini è stato impallinato dal voto disgiunto.

Tanti della sua area, per dirla brutal-mente, lo hanno fatto scientemente perde-re. Lui non fa drammi.

Ma un aspetto è innegabile: dalle scor-

se primarie per le Politiche il Pd a Rovigo è una giungla.

Una situazione intricata nella quale rischia di non guadagnarci nessuno. Loro, però, i diretti interessati, non sembrano accorgersene. E così, per la prima volta, la Pro-vincia cambia bandiera.

A pochi mesi dal voto per Rovigo. Ci penseranno su? Non è garantito.

Provincia di Padova, si volta pagina all’in-segna di una coalizione trasversale per la gestione dell’ente. A vincere la sfi da elet-

torale, riservata a sindaci e consiglieri comuna-li, è stato Enoch Soranzo, primo cittadino di Selvazzano, alla guida di un gruppo nato dalle larghe intese fra centrodestra e centrosinistra. E proprio per rimarcare il fatto che tutti i consiglie-ri eletti sono chiamati a fare ciascuno la propria parte, Soranzo ha distribuito a tutti almeno una delega. La nuova squadra di governo è già al lavoro, a costo zero come stabilito dalla legge di riforma delle province. “Le deleghe sono state distribuite con l’ottica di traghettare la Provincia attuale nel nuovo ente che, a parti-re dal 2015, diventerà realtà. - ricorda il neo presidente Soranzo - Per noi ora è importante essere operativi perché già abbiamo subito af-frontato alcune questioni come quella legata al maltempo. La squadra è composta da persone che lavorano senza indennità dimostrando la loro voglia di fare e di collaborare insieme.

Inoltre, sono amministratori con esperien-za e quindi ritengo che si tratti di una garanzia importante per riuscire a dare le risposte che il nostro territorio e i Comuni attendono.” Ecco i consiglieri provinciali delegati: Fabio Bui (sin-daco di Loreggia), vicepresidente, Viabilità, amministrazione trasparente, rapporti con gli enti (servizi associati e convenzionati), politi-

che comunitarie, fondi europei; Gianni Berno (ex capogruppo del Pd in consiglio comunale a Padova, presidente della Veneranda Arca di Sant’Antonio) Volontariato e associazionismo; Luigi Bisato (sindaco di Noventa) Servizi so-ciali e alla persona, politiche della famiglia, difesa del suolo e sicurezza idraulica, piste ciclabili e itinerari fl uviali; Massimo Campa-gnolo (sindaco di Cervarese Santa Croce) Ambiente, politiche energetiche, cave e polizia mineraria; Davide Gianella (sindaco di Piove di Sacco) Edilizia scolastica, università e ricerca, espropri, caccia e pesca; Vincenzo Gottardo (vicesindaco di Campodoro) Patrimonio, for-mazione, manifestazioni sportive, sicurezza e polizia provinciale, agricoltura; Silvia Mizzon (sindaco di Megliadino San Vitale) Istruzione, offerta scolastica, cultura, sport e tempo libe-ro, manifestazioni; Nunzio Tacchetto (sindaco di Vigonza) Trasporti, mobilità, progetto 3L, servizi informativi – ced, attività produttive; Angela Temporin (assessore a Battaglia Ter-me) Turismo termale, pari opportunità, parchi e riserve naturali; Elisa Venturini (sindaco di Casalserugo) protezione civile, lavoro, turismo. Restano di competenza del presidente Soranzo le deleghe non assegnate: Affari generali e istituzionali, bilancio e programmazione, risor-se umane, avvocatura e affari legali, identità veneta, pianifi cazione territoriale e urbanistica.

pADOvA DELEgHE A TuTTI I CONSIgLIERI pROvINCIALI SORANZO, pRESIDENTE DELLE “LARgHE INTESE”

Sottosegretario Baretta: “Qui occorre pensare in grande non solo chiedere fi nanziamenti”

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Page 23: Rovigo ott2014 n132

21Voci da palazzo

di Nicola Stievano

“Affrontiamo le primarie del 30 novembre guardando alle “se-condarie”, all’appuntamento

con le elezioni regionali di primavera, con l’obiettivo di porre fi ne al ventennio di ge-stione Galan - Zaia e portare una ventata di freschezza e novità , all’insegna della serie-tà e dell’onestà”. Alessandra Moretti parte subito in quinta e rivolge un invito al popolo del Partito Democratico e del centrosinistra a rompere gli indugi, a superare le contrappo-sizioni interne guardando all’obiettivo fi nale: strappare al centrodestra il timone del Vene-to, saldamente in mano dalla fi ne dell’ege-monia democristiana. L’eurodeputata, già parlamentare e vicesindaco di Vicenza, ora si gioca la carriera nel suo Veneto e cerca l’investitura della coalizione”.

La prima sfi da sono le primarie del 30 novembre. Come arriva il centrosini-stra a questa consultazione?

“Siamo partiti con entusiasmo, ci aspet-tiamo una larga partecipazione per ribadire che il nostro vero avversario è Zaia, erede di Galan, e non i colleghi del partito. E’ il primo passo per attivare una partecipazione forte, uniti e insieme”.

Come affrontare però anche l’acceso dibatto interno allo schieramento?

“Mi interessa parlare ai veneti, a tutti i Veneti, lasciando da parte le polemiche interne e gli attacchi personali. Vogliamo im-postare una campagna elettorale sulle idee per il Veneto, utili ad un vero cambiamento, positivo per la Regione. Userò questo tempo per formulare un programma serio attraverso un percorso fatto di momenti di ascolto sul territorio, proiettandolo al di là del nostro recinto”.

A proposito di idee, quali sono le tre proposte forti per il Veneto?

“Voglio far uscire la Regione dall’isola-mento in cui è stata confi nata in questi anni dalla coppia Galan - Zaia, rispetto al conte-sto nazionale ed europeo. Punterò molto alla piccola e media impresa e al sostegno reale all’economia e al territorio, attraverso la realizzazione di infrastrutture bancarie per facilitare l’accesso al credito. Dobbiamo aiutare chi fa impresa e chi crea lavoro con una fi scalità agevolata e semplifi cazione bu-rocratica e amministrativa. Secondo aspetto il tema delle infrastrutture da valorizzare in sinergia con le altre regioni, in testa il Friuli Venezia Giulia. Infi ne il grande tema della corruzione, causa del blocco dello sviluppo economico. Noi vogliamo rompere con quel modo di fare politica e promuovere una classe dirigente che con quel passato non ha nulla a che fare”.

Ormai la gente vede la politica e i partiti sempre più lontani. Come vincere questa ostilità?

“E’ vero, c’è uno scoramento pesante, aggravato dagli episodi di corruzione. Ricor-diamo gli arresti eccellenti, l’amministrazio-ne Zaia non poteva non sapere, o quanto-meno è stata piuttosto distratta. Dobbiamo recuperare uno scollamento pesante, che ho avvertito già da vicesindaco di Vicenza. Lo riusciamo a colmare dimostrando con i fatti di essere gente normale che vive i problemi delle famiglie e del lavoro, che non è distan-te da una realtà che ci chiede di impegnarci ogni giorno per migliorare la vita dei nostri concittadini. Cerco sempre di stare fra la gen-te, sono profondamente attaccata al valore della normalità e della semplicità”.

Continuerà anche se diventerà presi-dente del Veneto?

“Certo, dobbiamo dimostrare con i fatti che la politica non ti cambia, la politica è im-pegno civile e sociale. Ed è questa la ragione che mi ha spinto ad accettare la sfi da per la Regione. io mi sento profondamente donna del territorio, donna amministratrice che cer-ca di individuare i problemi e trovare delle soluzioni. Non abbandonerò la mia natura, stare vicino alla gente è l’impegno che mi sono presa. Poi la ricetta è riuscire a risolvere i problemi veri”.

Cosa risponderà alla gente che le chiederà un aiuto concreto?

“Oltre a quello che dicevamo prima sulle infrastrutture bancarie e la fi scalità, mi batte-rò sui temi del sociale e delle famiglie. Poi la sanità, c’è da lavorare per riportare la nostra regione a livelli d’eccellenza”.

A Mestre e nella Bassa Padovana sono stati aperti due nuovi ospedali, a Padova ancora si discute, perché?

“Qui emergono tutte le contraddizioni della Lega; Zaia da un parte, Bitonci dall’al-tra, tutto sulla pelle dei cittadini. Sulla sanità dobbiamo aprire una rifl essione sulle forme di non autosuffi cienza il cui costo ricade sulle famiglie perché dalla Regione arriva un con-tributo troppo basso”.

Che fare invece delle Province? E del-la rete dei servizi?

“Va sviluppato il tema delle Unioni tra Comuni, perché alcune funzionano e altre no. Vanno valorizzate. Attraverso l’asse tra regioni si possono acquisire spunti positivi anche per razionalizzare la pubblica ammi-nistrazione e renderla più effi ciente. A partire dai servizi, come il trasporto pubblico, con

il biglietto unico, e la gestione dell’acqua, dove in questi anni non è stato fatto nulla. La Regione non è stata capace di fare sistema”.

Quali gli ingredienti della vostra ri-cetta per l’alternativa all’attuale governo Veneto?

“Stare tra la gente, rafforzare il colle-gamento con il Governo e la collaborazione con le regioni vicine, sfruttare al meglio le risorse europee, a partire da quelle destinate al turismo, grande risorsa del Veneto sulla quale fi nora è stato investito poco e male. Il Veneto deve essere motore attrattivo”.

Quale il suo appello agli elettori per le primarie?

“Dobbiamo essere in tanti, per dare entusiasmo a questa sfi da. Invito a votare per uno schieramento unito, io mi sento una candidata che unisce e che rappresenta an-

che le minoranze, mettendo in campo tutte le energie e le proposte per affrontare le “secondarie” e vincere in Veneto”.

Afferma che la politica è il lavoro più bello, nonostante la fatica, perché?

“Perché mi occupo delle persone, lavoro per migliorare la qualità della vita delle per-sone. Pensare di poter occuparmi della mia regione e della mia gente, di far crescere il mio territorio. In questa tensione verso gli altri ne risente la vita privata. Sono però convinta che i miei fi gli sono il motore del mio impegno, io non devo deluderli e que-sto mi spinge ad essere sempre preparata e impegnata. Quando sento di episodi di cor-ruzione, di arresti, di processi penso ai fi gli coinvolti, io non voglio che i miei fi gli vivano questo. Per questo penso che le donne siano più lontane da certe ‘debolezze’”.

Simonetta Rubinato

Alessandra Moretti

1Voci da palazzo

“Io resto del parere – aveva detto Simonetta Rubinato al direttivo del Pd regionale - che le primarie siano un valore aggiunto. Ritengo che

una legittimazione di questo tipo sia necessaria, a pre-scindere dalla popolarità di un candidato”. E così sarà lei a sfi dare la Moretti, grande favorita. L’onorevole Simo-netta Rubinato, trevigiana doc, è stata sindaco per dieci anni e nella Marca è molto stimata dal popolo del Pd.

“Da sindaco – ha detto – ho visto la diffi coltà di ottenere risposte e il poco ascolto del territorio da parte di una Regione. Come deputato, invece, ho constatato che il Veneto manca di autorevolezza e fermezza nelle sedi istituzionali, dove si prendono le decisioni. Il presi-dente Zaia è molto presente sulla stampa, invece che nelle sedi opportune, quelle decisionali per l’appunto”. Il sogno della Rubinato è liberare il Veneto dalla Lega.

“Penso ad un Veneto che, imparando anche dalla miglio-re tradizione della Repubblica Serenissima, si apre con grande ambizione al confronto e alla competizione con il resto dell’Italia e delle regioni europee. Noi dobbiamo stare più in alto nella classifi ca delle regioni più competi-tive in Europa, perché abbiamo gli strumenti e le risorse per farlo. Per risorse intendo: il capitale umano, vale a dire i nostri giovani che sono molto preparati; intendo i nostri imprenditori, che devono tornare a competere sui mercati internazionali nonostante i pesi burocratici che devono sopportare; intendo le varie associazioni, che fanno della nostra regione la prima per integrazione sociale. Ecco, mi piacerebbe un Veneto che recupera i valori della sua tradizione in modo innovativo”.

“Vorrei costruire con i veneti un Veneto capace di utilizzare ancora i valori della sua tradizione in modo

innovativo. I veneti hanno sempre lavorato molto, gente “con i calli alle mani” e ricchi di onestà, laboriosità e solidarietà. Grazie a questo hanno conquistato in po-chissimo tempo un benessere che non avevano. Valori che negli ultimi 20 anni sono stati intaccati da coloro che hanno guidato la nostra Regione, sto pensando al sistema Mose dell’era Galan ma in parte in quell’era c’è stato anche il governatore uscente Zaia, perché al di là delle questioni giudiziarie ci sono anche le responsabilità politiche.

Oggi dobbiamo voltare pagina. Io voglio farlo con la gente e tra la gente. Se vincerò le primarie non avrò altre priorità che costruire con i veneti il nostro nuovo orizzonte politico, sociale, economico recuperando so-prattutto i valori”.

la sfidante SIMONETTA RuBINATO, pER LIBERARE IL vENETO DALLA LEgA

Elezioni regionali Il centrosinistra il 30 novembre affronta le primarie per la scelta del candidato

La doppia sfi da di Alessandra Moretti: “Uniti per dare una svolta al Veneto”L’eurodeputata vicentina: “L’avversario da battere è Zaia. Lavoriamo tra la gente, vogliamo portare la Regione fuori dall’isolamento, puntare sulle imprese, aiutare le famiglie, migliorare i servizi. La corruzione di questi anni ci ha penalizzato”

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lizzazioni dedicato all’acquisizione dei sa-peri e delle competenze che introducono progressivamente agli indirizzi e consentono l’as-solvimento dell’obbligo scolastico. Alla fine del 2° anno gli studenti confermano o meno la specializzazione indicata al momento dell’i-scrizione.

• un secondo Biennio e un Quinto anno che costi-tuiscono un complessivo Triennio in cui gli indirizzi possono avere diverse articolazioni. Al quinto anno si introduce l’insegnamento di una disciplina tecnico-professionale in lingua inglese.

Il percorso si conclude con l’esame di Stato ed il con-seguimento del Diploma di Istruzione Tecnica

Non solo lezioni!Ma anche progetti e attività per approfondire e divertirsi:• ACCoglIEnzA• olIMpIAdI dI MATEMATICA,• gIoChI dI AnAClETo (fISICA)• gArE dI ChIMICA,

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STrAnIErI• prEMIAzIonE STudEnTI

MErITEvolI• SporTEllo dI AIuTo

pSICologICo• gruppo SporTIvo

Attività per gli studenti• gite scolastiche e uscite didattiche• viaggi studio• partecipazione ad eventi culturali• partecipazione a gare nazionali• visite ad aziende• progetti alternanza scuola - lavoro• fiere ed eventi di settore• gare ed attività sportive• stages di orientamento universitario• ampio uso di tecnologie informatiche

Liceo ArtisticoIl Liceo Artistico offre tre indirizzi: “arti figurative”, “grafica”, “architettura e arredamento”. I percorsi prevedono un biennio comune e una diversifi-cazione nel triennio. Il biennio ha il compito di avviare gli allievi agli studi artistici e alle nuov e metodologie disciplinari. Gli insegnamenti impartiti nell’area di indirizzo tendono a favorire un rapporto costante e di verifica tra le nozioni teoricamente apprese e la loro applicazione, sviluppando le competenze in ambito progettuale e valorizzando la pratica di laboratorio come momento fondamentale di produzione e verifica.

Liceo ClassicoIl Liceo Classico è un corso di studi che, nella completezza ed articolazione delle discipline, riesce a garantire una formazione globale dello studente, attraverso la riflessione sui modelli culturali della classicità e lo sviluppo delle capacità critiche e di astrazione. Per queste sue caratteristiche il per-corso liceale prepara gli studenti ad affrontare problemi complessi e alla prosecuzione degli studi in qualsiasi facoltà universitaria. L’approfondimen-to delle discipline scientifiche ancora il curriculum alla modernità in un approccio matematico-sperimentale. Il percorso si rivolge a studenti che abbiano a cuore la propria formazione intellettuale per un gusto personale di completezza e piena realizzazione di sé.

Liceo LinguisticoIl percorso del Liceo Linguistico è indirizzato allo studio di più sistemi lin-guistici e culturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le co-noscenze e le abilità, a maturare le competenze necessarie per acquisire la padronanza comunicativa di tre lingue, oltre l’italiano e per comprende-re criticamente l’identità storica e culturale di tradizioni e civiltà diverse. Questo modello di studi liceale è adatto in modo particolare a chi trovi gratificante l’atto comunicativo e a chi si senta incuriosito di fronte a realtà geografiche e culture diverse cui la padronanza linguistica offra una valida chiave di comprensione.

Liceo Delle Scienze UmaneIl percorso del Liceo delle Scienze Umane è indirizzato allo studio delle teo-rie esplicative dei fenomeni collegati alla costruzione dell’identità personale e delle relazioni umane e sociali. Guida lo studente ad approfondire e a svi-luppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi. Assicura la padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche di indagine nel campo delle scienze umane.

Liceo Economico-SocialeIl percorso del Liceo Economico Sociale fornisce allo studente competen-ze particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche, economiche e sociali, necessarie, nella società attuale, per sviluppare e maturare atteggiamenti finalizzati alla convivenza tra gli individui, i grup-pi e i popoli. Accompagna lo studente nell’individuazione delle categorie antropologiche e sociali utili per la comprensione e la classificazione dei fenomeni culturali.

Via Carducci, 8 - 45100 Rovigo tel. 0425/21012 - fax 0425/422710

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Offerta FormativaL’offerta formativa del Liceo Statale “Celio-Roccati” è arricchita con la realizzazione di attività integrative, quali:• Teatro in diverse espressioni linguistiche• Coro ed educazione musicale• Stage lavorativi con enti pubblici e privati di Rovigo• Progetto lingue: stage, scambi, certificazioni europee, EsaBac• Attività sportive a carattere provinciale e regionale• Partecipazione a concorsi nazionali nei vari indirizzi• Laboratori scientifici, olimpiadi, corso di astronomia• Partecipazione a concorsi di educazione ambientale• Stage archeologici in collaborazione con il Museo dei Grandi Fiumi e il

Museo di Adria• Premio “M. Biasin” per la valorizzazione degli studi classici• Accoglienza ed orientamento• Corsi di recupero• Visite e viaggi di istruzione in Italia e all’estero

Scuola ApertaGli studenti e i loro famigliari, guidati da docenti ed allievi, potranno visitare gli istituti e acquisire informazioni su:• Licei Classico e Linguistico

presso la sede del “Celio” in Via Badaloni 2• Licei delle Scienze Umane, Economico-Sociale ed Artistico

presso la sede del “Roccati” in Via Carducci 8.

Calendario degli IncontriSabato 13 Dicembre 2014 ore 15.00-18.00 Domenica 14 Dicembre 2014 ore 10.00-12.00 e 15.00-18.00Mercoledì 17 Dicembre 2014 ore 18.00-19.00 solo Roccati: Artistico, Scienze Umane, Economico SocialeGiovedì 18 Dicembre 2014 ore 18.00-19.00 solo Celio: Classico, LinguisticoSabato 10 Gennaio 2015 ore 15.00-18.00Domenica 11 Gennaio 2015 ore 10.00-12.00 e 15.00-18.00Sabato 17 Gennaio 2015 ore 15.00-18.00Domenica 18 Gennaio 2015 ore 10.00-12.00 e 15.00-18.00Sabato 24 Gennaio 2015 ore 15.00-18.00Domenica 25 Gennaio 2015 ore 10.00-12.00 e 15.00-18.00Mercoledì 17 Dicembre alle ore 18.00, si presenterà l’Offerta Formativa dei Licei delle Scienze Umane, Economico-Sociale ed Artistico presso l’Aula Magna del Liceo “Roccati” in Via Carducci 8.Giovedì 18 Dicembre alle ore 18.00, si presenterà l’Offerta Formativa dei Licei Classico e Linguistico presso l’Aula Magna del Liceo “Celio” in Via Badaloni 2.Agli incontri presenzierà il Dirigente Scolastico prof.ssa Isabella Sgarbi

Page 26: Rovigo ott2014 n132

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25Voci da palazzo1 Voci da palazzo

“La riforma potrà vedere la luce nei prossimi mesi, purchè si faccia chiarez-

za sui principi cardine della legge: governance snella senza Province o città metropolitana, competenze chiare, nuova perimetrazione delle aree parco e possibilità di prelievi venatori per le specie dannose, come cinghiali e nutrie”.

piergiorgio Cortelazzo, (FI)“serve chiarezza”

L’opinioneCon una sola legge si normerà una ‘rete ecologica’

di siti che vale circa il 20 per cento della superfi cie complessiva della regione e conta un parco nazio-

nale (Dolomiti bellunesi), 5 parchi regionali (Lessinia, Delta del Po, Colli Euganei, Sile e Dolomiti d’Ampezzo) 27 di interesse locale.

La ‘legge quadro’ dei parchi e delle aree verdi sta prendendo forma nella commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Veneto, presieduta da Andrea Bassi (Lega), che ha avviato l’iter di esame dei 47 arti-coli del testo unico, frutto della sintesi tra le diverse pro-poste di legge presentate nel 2012: una della Giunta regionale e una dal Pd, alle quali si è poi aggiunta una terza propo-sta di iniziativa di cinque consigli comunali del Parco Colli Euganei.

“Il testo unico, messo a pun-to da un apposito gruppo di lavoro – informa il presidente Bassi – ha trovato l’interesse e la condivisione di tutte le forze po-litiche rappresentate in commissione. Ora che abbiamo accertato la volontà politica di andare avanti – prose-gue Bassi – sono certo che riusciremo ad approvarlo in

tempo utile, prima del termine della legislatura”. Punti chiave del testo unico sono lo snellimento degli organi di gestione e di governo degli enti parco, ricondotti alla loro natura di enti strumentali, un funzionamento più agile che coniughi effi cienza operativa con le esigenze di rappresentatività del territorio, e competenze chiare volte soprattutto a promuovere le specifi cità delle aree senza ingessarne lo sviluppo.

“A trent’anni dalla prima legge veneta sui parchi – ha spiegato l’assessore Franco Manzato – è ne-cessario riordinare le tante leggi esistenti e ricondurre a uniformità la natura e il funzionamento di enti che,

se gestiti in maniera corretta e dinamica, rappresentano una grande opportunità ambientale, paesaggistica, turistica ed eno-gastronomica per il Veneto, da promuovere a livello nazionale”. Secondo la propo-sta in discus-

sione ogni Parco avrà un consiglio direttivo composto da 4 consiglieri più il presidente, una Comunità del Parco composta dai sindaci del territorio inte-ressato e da 2 rappresentanti della Regioni, una consulta che

darà voce alle asso-ciazioni ambientaliste e alle forze imprenditoriali del territorio, e un direttore ricon-dotto sia in termini gerarchici che di stipendio al ruolo dei dirigenti regionali di setto-re.

“Obiettivo della riforma dei parchi – ha sottolinea-to Graziano Azzalin, Pd, primo fi rmatario della propo-sta di legge dell’opposizione - è coniugare lo sviluppo locale con la biodiversità delle aree protette. Non si tratta solo di razionalizzare la spesa, ma di valorizzare una rete ecologica che rappresenta più di un quinto del territorio veneto e che al proprio interno conta aree di eccezionale interesse, come il delta del Po, area natu-ralistica che non ha eguali in Europa e che dovrà essere gestito da un ente interregionale, che accomuni e valo-rizzi il versante veneto e quello emi-liano”.

di Maria pavan

Legge Quadro Si discutono i 47 articoli del testo unico in Commissione Urbanistica

Parchi: presto la prima legge di sistemaIl Veneto potrebbe essere la prima regione in Italia a dotarsi di una disciplina unica per i parchi, le riserve, le oasi e le aree naturalistiche

“Misure urgenti a sostegno delle scuole paritarie del Veneto”, questo il titolo del progetto di legge presentato da

Franco Bonfante (PD), Vice Presidente del Consiglio regionale del Veneto e primo fi rmatario del provve-dimento.

“Le scuole paritarie del Veneto – ha sottoli-nea-to l’esponente democratico - garantiscono ogni anno istruzione ed educazione a oltre 133 mila alunni. Rappresentano insomma una realtà di assoluta im-portanza, che tuttavia viene messa a repentaglio dalle estenuanti lentezze burocratiche nell’erogare i contributi. Con questa iniziativa vogliamo cambiare il sistema dei fi nanziamenti per assicurare a queste scuole, agli allievi e agli operatori, una continuità, senza incertezze, delle attività didattiche. Sostan-zialmente - ha spiegato Bonfante - proponiamo di modifi care l’attuale legislazione contabile della Re-gione, rendendo subito spendibili i fi nanziamenti ap-provati dalla Giunta regionale con delibera. Tra scuo-le dell’infanzia, paritarie di primo e secondo grado e di formazione professionale, sono circa 1.200 gli

istituti che ogni anno sono costretti a lanciare appelli disperati per vedersi riconosciuti i contributi.

Nei confronti di questi enti paritari, le condizioni di parità sono insomma un optional”. Bonfante ha poi denunciato il fatto che “negli ultimi quattro anni sono quasi 40 le scuole dell’infanzia che hanno chiuso i battenti e molte altre stanno andando incon-tro alla stessa sorte: l’inizio di ogni anno scolastico, più che un momento di crescita e gioia, è divenuto un vero e proprio calvario.

Anche i Centri di formazione professionale, frequentati da 19 mila studenti, sono in forte sof-ferenza per il fatto che l’applicazione della legge regionale, che tentava di venire incontro agli enti accreditati, è stata disattesa. Aa fronte, infatti, - pre-cisa il consigliere PD - di una somma impegnata dalla Giunta di un milione di euro, a copertura degli interessi pagati dagli Enti per ricorrere al mercato creditizio, quelli effettivamente erogati sono stati solamente 60 mila”. La preoccupazione dei de-mocratici (il progetto di legge è stato sottoscritto anche dai consiglieri Claudio Sinigaglia, Alessandro

Alessandrini, Stefano Fracasso, Bruno Pigozzo e Sergio Reolon) è rivolta, parallelamente, alla tenuta dei livelli occupazionali del settore. “La permanente sofferenza fi nanziaria – informa Bonfante - pena-lizza qualcosa come 15.500 lavoratori (9.000 nell’infanzia; 4.000 nelle primarie e secondarie, e 2.500 nella formazione professionale): un sistema che ogni anno fa risparmiare allo Stato e agli Enti Locali cifre notevoli”.

bonfante (pd) “Garantire finanziamenti rapidi e certi” Scuole paritarie

“E’ prioritario fare chia-rezza sulla gestione urbanistica dei parchi

‘antropizzati’, evi-tando di cre-are contraddizioni nella fase di passaggio dall’attuale alla futura disci-plina. Cerchiamo di tener con-to anche delle proposte dei sindaci del parco dei Colli Euganei”.

Stefano peraro (udc) “evitiamo contraddizioni”

“Il testo unico rappre-senta una buona sintesi e offrirà la pos-

sibilità alla Regione Ve-neto di essere protagonista nell’istitu-zione del parco interregionale del Delta del Po”.

Stefano Falconi (Lega) “una buona sintesi”

Obiettivi: snellire gli organi di gestione e governo, effi cienza operativa e competenze chiare

“Bene il testo unico ma l’invito che rivolgo a maggioranza e op-

posizione è quello di rendere gli enti parchi strumenti di promo-zione del territorio e non delle clientele lo-cali”.

Diego Bottacin (misto)“no a clientele locali”

Franco Bonfante

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Page 28: Rovigo ott2014 n132

il viso della giovane donna, unito alla sua posizione, desta-rono commenti per una società non ancora pronta. Corcos pur vivendo nella prima parte del secolo scorso rimane un pittore dell’Ottocento, focalizzandosi sempre sul ritratto mondano con opere di maggiori dimensioni. A conclusione, l’immancabile rapporto con artisti a lui vicini per lavoro e amicizia come per esempio Ettore Tito, Giuseppe De Nit-tis, Léon Bonnat e altri. Un pittore che rappresentò volti dell’epoca secondo un’ottica fresca e diversa. Infatti i ritratti che fece nel primo Novecento quali la “Contessa Carolina Sommaruga Maraini”, “Lina Cavalieri”, “Isadora Duncan” anticipano situazioni, sguardi e interpretazioni di anni suc-cessivi. Corcos dunque “era fatto, come la sua pittura: per piacere” come affermò all’epoca Ugo Ojetti.

Padova è stata tra le tappe italiane tocca-te, poche settimane fa, dalla tournée del nuovo show della Disney “L’avventura

musicale di Topolino”. Divertente, interattivo, coinvolgente, pen-

sato per i piccolissimi e la loro “prima volta a teatro” (senza dimenticare i genitori, con uno struggente remember delle cover Disney anni Settanta e Ottanta, remixate per l’occasione), lo spettacolo unisce le avventure di Topolino, Minnie, Paperino ad altri celeberrimi cartoon disneiani, dalla Sire-netta ad Aladdin e Toy Story. Vi è impegnato un cast di artisti da tutta Europa, di eccellente livello: due gli italiani, di cui una giovane dan-zatrice originaria di Solesino, Elena Polato, è sembrata molto emozionata nel tornare in terra padovana in questa nuova veste di ballerina.

Elena nello show fa parte del corpo di ballo di Topolino. “Ho iniziato a studiare

danza classica all’età di 3 anni – spiega la giovane padovana –, ma smisi quasi subito, a sei anni, dedicandomi ad altri sport. Dopo aver conseguito la maturità al liceo artistico “Modigliani” di Padova, però, ho deciso di ridarmi una possibilità: fi n da piccola sognavo di diventare una ballerina. Nel 2006 ho fatto un’audizione per l’accademia Spid di Mila-no e fui selezionata. Alla conclusione della scuola, ho studiato acrobatica aerea con la

compagnia “LiberiDi” e percussioni industriali con i “Vulcanica””.

Cosa ama, in par-ticolare, della danza?

“La possibilità, che essa offre, di esprimersi;

mi hanno, inoltre, sempre affascinato il con-trollo e la consapevolezza del corpo tipici dei ballerini”.

Come è arrivata a questo spettacolo?“Dopo un periodo come acrobata aerea

su una nave da crociera, mi sono trasferita a Madrid, dove lavoravo in un teatro come

ballerina e aerialist. Qui ho saputo del casting e ho fatto l’audizione, che è andata bene”.

C’è stato un momento diffi cile nella sua carriera?

“Ho cominciato a studiare danza a livel-lo professionale “tardi”, avevo già 19 anni, trovandomi a lavorare con colleghi con molta più esperienza e tanti anni di studio in più alle spalle. I primi tempi sono stati duri, sia a livello psicologico sia a livello fi sico. Mi hanno aiutata la tenacia, l’umiltà, la positività”.

Un ricordo caro della sua vita da bal-lerina?

“La complicità con i colleghi. Ricordo l’ultimo spettacolo, dopo tanti mesi insieme, con l’applauso fi nale del pubblico, la standing ovation, le luci, il sipario che si chiude e tanta commozione. Sono emozioni molto forti”.

Il suo performer preferito?“Nel 2009 ho visto a teatro “Three solos

and a duet”: era uno spettacolo di Barysh-nikov con una incredibile Ana Laguna. Lei ave-va 55 anni, i capelli lunghi e grigi, un corpo incredibile. La mia preferita in assoluto”.

“Ho iniziato a ballare a tre anni. Nel 2006 fui selezionata all’accademia Spid di Milano”

1 Cultura veneta

La ballerina, originaria di Solesino, era molto emozionata. Nello show fa parte del corpo di ballo di Topolinodi Cinzia Agostini

Show della Disney Al Geox arriva “L’avventura musicale di Topolino”

Elena Polato, la giovane padovana sul palco Disney

Vittorio Corcos a Padova

Palazzo Zabarella, a Padova, continua la tradizione espositiva dedicata al secolo dell’Ottocento con la mo-stra “Corcos. I sogni della Belle Époque”. Fino al 14

dicembre, oltre cento opere ripercorrono la sua vita artistica attraverso lavori storici e inediti per un’antologica completa mai realizzata a oggi. Toscano di vita (Livorno 1859 - Firen-ze 1933) Vittorio Corcos può essere riassunto in questa sua affermazione: “In un ritratto, quel che conta sono gli occhi; se quelli riescono come voglio, con l’espressione giusta, il resto viene da sé”. Proprio il genere del ritratto è il suo marchio di fabbrica, infatti nella prima sezione spiccano gli amici e le importanti personalità che l’artista ha frequen-tato. Tra i nomi dell’epoca si evidenziano Treves, Yorick, Mascagni, Carducci e Guglielmo II. La città di Parigi fu un altro punto fondamentale della sua carriera, dove per sei anni tenne in alto l’orgoglio pittorico italiano assieme a De Nittis e Boldini con opere quali “Le istitutrici ai Campi Elisi”, “La fi glia di Jack La Bolina”, “Jeune femme se promenant au Bois de Boulogne” e “Ore tranquille”. Inoltre tra i suoi la-vori esposti, l’opera “Sogni” rappresenta uno dei suoi punti più alti: già dal 1896 all’anteprima pubblica lo sguardo e

Volti femminili e altro

L’otto marzo 2015, festa della donna, si concluderà la mostra dedicata a una fi gura antesignana delle attuali pop star musicali: “La Divina Marchesa. Arte

e vita di Luisa Casati tra Simbolismo e Futurismo”. Per capire questa centenaria fi gura è interessante soffer-marsi sulla sua biografi a che meglio di qualsiasi altra situazione inquadra il personaggio a livello storico. Nata a Milano nel 1881, di famiglia benestante grazie all’in-dustria del cotone, divenne marchesa Casati nel 1900, quando sposò Camillo Casati Stampa. Tre anni dopo fi gura codifi cata come amante di Gabriele d’Annunzio, dedicandole alcune opere quali La fi gure de cire e Forse che sì, forse che no. In città quali Venezia, Roma, Saint-Moritz e Parigi la marchesa Luisa visse, grazie alla dispo-nibilità economica, i momenti più caratterizzanti della mondanità dell’epoca. Di conseguenza il trasformismo, la stranezza, l’eccesso e la voglia di apparire la posero alle attenzioni di quegli anni. Una rappresentazione di un’immagine pubblica che può essere paragonata a un’internazionale Lady Gaga o a una Marta Marzotto di

qualche anno fa, per rimanere in ambito italiano. In quest’ambito, la mostra veneziana cerca d’in-

dividuare un percorso che si avvicini a una dimensione maggiormente contemporanea, evidenziando aspetti paragonabili alle attuali performance pubbliche. Infatti il culto dell’immagine, dell’estetismo e della multi per-sonalità sono elementi sperimentati in anticipo di qua-si cento anni. I movimenti artistici del Simbolismo e Futurismo scandiscono nel percorso espositivo questo avvicinamento al mondo culturale e mondano. Se dal primo proveniva come datazione, successivamente si rapporta alla sua modernità aderendo al manifesto di Marinetti.

Palazzo Fortuny dedica un percorso narrativo di tre piani per una Divina Marchesa leggenda della stravaganza, oltre a essere una collezionista d’arte e mecenate. In sintesi una musa contemporanea per tutti. Purtroppo, come in tutte le storie di eccessi, la fi aba fi nì a Londra nel 1957 dove morì senza sfarzi a causa della precedente rovina economica.

A palazzo Fortuny un percorso narrativo di tre piani

LuISA CASATI, uNA pOp STAR ANTICIpATRICE

Al.Ch.

Al.Ch.

la mostra

26 Cultura veneta

Page 29: Rovigo ott2014 n132

5 Bianconi Maschio giovane, circa 1 anno. Taglia media, circa kg.15.

Nettuno arriva in rifugio dentro il furgone del servizio recupero cani

randagi. Di lui non sappiamo nulla. Ha un carattere stupendo, cerca le coccole ed adora le persone.

Nettuno cerca casa e amore non lasciatelo dentro una gabbia.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - 3289620233

Asia femmina taglia piccola circa kg.8-10 eta’ 6-7 mesi. Carattere timidissima e molto buona il suo sguardo è incredulo i suoi passi incerti sicuramente il suo passato è stato di percosse e tanto patimen-to adesso asia è un ospite a.p.a e come tale verra’ rimessa in forze cerchiamo per lei nuova famiglia amorevole

Leo Maschio 3 mesetti circa futura taglia medio piccola circa kg.10. Carat-

tere buono ed equilibrato. Leo cerca continuamente coccole e tanta com-

pagnia. Leo fu preso da una cucciolata casalinga come giochino per bambini.

Dopo pochissimo il gioco ha stufato ed ecco aprirsi le porte del canile

Black maschio circa 8 mesi forse meno taglia medio piccolo circa kg.10. Arrivato

dalla strada dove il freddo e la fame lo hanno messo a dura prova in piena notte è stata fatta la segnalazione ed immedia-tamente il piccolo è stato soccorso i giorni

sono passati e per black nessuno si è interessato ci risiamo abbandono carattere gioioso adatto per tutti i contesti famigliari

Lizzy pincherina vecchina di solo kg.3 circa 10 anni, le strade di campagna chioggiotte non si smentiscono mai, ma tanto che c e’ frega è un cane. Come sempre in rifugio arriva di tutto e sempre in pessime condizioni. Lizzy verra’ operata prestissimo e dovra’ fare convalescenza in un posto caldo e pulito. Animaliste del nord italia aiutiamola a trovare una buona adozione.

Babù Maschio incrocio setter 1 anno di vita tg. Media circa kg.15-18. Questa meraviglia

non accetta il rifugio è stressato da morire. Molto magro anche se mangia e sta benissi-

mo Ha un carattere molto allegro ed è energia allo stadio puro. Adatto per famiglie dinamiche

che abbiamo voglia di allegria in casa. Babu’ esce da un esperienza di abbandono

Mucca femmina circa 3.4 anni taglia piccola circa kg.10-12 adesso sovrappeso di lei sappiamo pochissi-

mo, ma certamente non ha avuto un vissuto felice caratterialnente e’ un

po’ diffi dente sicuramente le mani che ora la coccolano prima facevano ben

altro esteticamente rassomiglia ad una mucca e dal suo aspetto il nome.

Philipp circa 6-7 anni taglia piccola circa kg.6-7 carattere timido molto buono, re-cuperato in pessime condizioni in aperta campagna sotto il sole di mezzogiorno. Negli occhi del piccolo solo rassegnazione e tanta tristezza. Philipp è uno york fuori taglia dal carattere stupendo. l inverno sara’ presto alle porte e per lui non sara’ un piacevole soggiorno cerchiamo famiglia adottiva

dal prossimo numero: i consigli dell’esperto

scrivici alla mail:[email protected]

tel. 049 8704884

R o v i g o F i e re

Page 30: Rovigo ott2014 n132

2 sport piazza

Tra le varie novità è stato messo a punto con la catena di Self Service Wash “LavaMi” di Padova la possibilità, fi n dal primo giovedì, di consegna-

re al termine della corsa, presso l’apposito gazebo al Villaggio CXP, i capi tecnici appena utilizzati e di farli lavare e igenizzare ... per poi vederseli riconsegnare stirati ed imbustati come nuovi il giovedì successivo al Villaggio CXP; se avete necessità di utilizzarli prima, fi n dal sabato pomeriggio potrete ritirarli presso il ne-gozio 1/6h di Ponte San Nicolo. Il primo lavaggio è gratuito per tutti gli iscritti alla CXP. I successivi avran-no un costo veramente ridotto per chi è in possesso della CXPCard.

NOvITÀ E CONvENZIONI

“Da sempre – dichiara il Presidente Francesco Ca-nella – sosteniamo le realtà sportive locali per-ché siamo legati alla vita del territorio e siamo

convinti che lo sport sia uno dei più importanti strumenti di aggregazione e formazione. Siamo legati in particolar modo al mondo della corsa : questo è il terzo anno che ci abbiniamo all’evento più virale che coinvolge la città di Padova ogni gio-vedì sera. Di fi anco alla Corri X Padova sono numerosissime le iniziative a cui Alì ha dato il suo sostegno coinvolgendo anche dipendenti e clienti. Tra tutte, la Maratona di S. Antonio di Padova, la Moonlight Half Marathon di Jesolo, le Family Run, la Strapadova Viva, la Stravicenza, il Meeting di Atletica di Padova solo per fare qualche esempio”.

ALÌ AL FIANCO DELLA MANIFESTAZIONE

La quinta edizione della “Corri per Padova” è partita alla grande e aspetta ogni giovedì tutti gli appas-sionati veneti a unirsi in questa grande avventura

sportiva.Presentata l’ultimo week-end di ottobre alla Fiera

di Padova, la CXP ha già rimesso in movimento tutto il grande “popolo” composto da Runners, Walkers e Nordic che sta dimostrando un grande fermento, vista anche l’affl uenza ai punti di iscrizione predisposti, in particolare presso i negozi Un Sesto Acca e presso i CXP point elencati nella pagina apposita del sito www.padovanet.it

La “Corri x Padova” è un allenamento podistico (running e walking) collettivo che si svolge da novem-bre a giugno, con cadenza settimanale ogni giovedì, con partenza alle 20.30 in luoghi sempre diversi della città.

Per appassionati e non solo La città del Santo capitale del Running

Partita la Corri per Padova col vento in poppaLa “Corri x Padova”, di cui La Piazza è media partner, nasce per offrire un’attività organizzata e coordinata ai padovani che amano la corsa a piedi

Si corre di norma ogni giovedì. Partenza alle ore 20:30, il punto di partenza e il percorso cambiano di volta in volta. Nella zona di partenza e arrivo viene allestito un “villaggio” per i partecipanti. La quota di iscrizione è di 15 euro e permette di partecipare a tutte le sessioni che vengono organizzate fi no alla fi ne della stagione

Vengono proposti tragitti, con percorsi predefi niti lungo le vie, le piazze, i parchi e gli argini cittadini, con la guida di atleti, anche di livello nazionale, che fanno da “pacemaker” ai partecipanti.

I “pacemaker” hanno andature differenziate, in modo che ogni runner/walker possa trovare il suo giu-sto ritmo e via via migliorarsi.

Le andature dei “pacemaker” e dei cinque gruppi di runners sono 4,30 min/Km, 5 min/Km, 5,30 min/Km e 6 min/Km. I walker possono cimentarsi nel Nordic/Power Walking ed anche, con ritmi più “tranquilli”, nel Fit Walking.

Tante le novità annunciate dagli organizzatori quest’anno, soprattutto rivolte a chi si iscrive regolar-

mente ed a pieno titolo ha diritto di ricevere i servizi previsti; questo non vuol dire che la CXP sia riservata in esclusiva a qualcuno (solo perchè ha pagato ...): la Corri X Padova è di tutti coloro la frequentano, che la amano, che la desiderano, che la aspettano ogni setti-mana; è un bene della Città, dei suoi abitanti, dei Volon-tari che la mantengono viva, dei Partners/Sponsor che la sostengono, della Polizia di Stato che la rende sicura, del Comune di Padova che la fa funzionare. “Questa è la magia della manifestazione - dicono gli organizzatori - che nessuno riesce ad imitare, che tutti ci invidiano e che siamo orgogliosi di avere “inventato”. Chi partecipa può utilizzare gratuitamente il parcheggio di Piazza Ra-bin, all’interno dell’Ex Foro Boario in prossimità di Prato della Valle; nella zona, inoltre, ci sono molti posti liberi che verso sera sono utlizzabili gratuitamente”.

Foto di Francesco Pertini – Fotoclub Padova

28 Sport

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La filiale di Rovigo, ubicata in Via Sacro Cuore, rappre-senta un solido punto di riferimento per famiglie e im-prese. La Banca riserva da sempre un’attenzione parti-colare al benessere della collettività: sostiene, infatti, le PMI e i privati facilitando l’accesso al credito e suppor-tando i clienti con strumenti finanziari studiati su misura per le loro esigenze.Luca Zanetti, originario di Monselice, lavora in Banca Popolare di Vicenza dal 1998. Dirige la filiale di Rovigo da novembre del 2009 coadiuvato da 8 collaboratori: Simone Visentini, Marco Fontana, Annalisa Galuppo, Mirco Milanetto, Alessandra Cavallaro, Cinzia Zanella, Nicola Magnoni e Paolo Samiolo.

Chiediamo a Luca Zanetti quali sono i punti di for-za di Banca Popolare di Vicenza.

La nostra è una banca popolare, con un forte radica-mento nei territori. Siamo presenti nella regione Veneto con 259 filiali, di cui 5 sportelli in provincia di Rovigo: una copertura capillare che ci permette di essere sem-pre vicini e attenti alle esigenze della nostra clientela. In provincia di Rovigo, a giugno 2014 il Gruppo conta oltre 6.650 clienti, in aumento del 4,8% rispetto a fine 2013, e oltre 4.300 conti correnti, in aumento del 5,0% rispetto a dicembre 2013. Grazie alla tempestività nei tempi di risposta, l’offerta di servizi ad alto valore ag-giunto e ad una grande capacità di “fare sistema” con gli operatori economici del territorio, Banca Popolare di Vicenza svolge un ruolo attivo e decisivo nel favorire la ripresa, l’innovazione e l’internazionalizzazione delle PMI italiane.

E’ un momento delicato e difficile per l’economia. In che modo Banca Popolare di Vicenza sostiene l’economia di Rovigo?

Banca Popolare di Vicenza continua a sostenere forte-mente sia le aziende che le famiglie, confermandosi banca del territorio attenta al benessere della collettività. Nel corso del 2013, infatti, il Gruppo BPVi ha erogato, in provincia di Rovigo, 230 nuovi finanziamenti per un ammontare di circa 13 milioni di euro, diretti per l’81% a famiglie e piccole e medie imprese. La focalizzazio-ne dell’attività di impiego nei confronti delle famiglie e

delle PMI si conferma anche nei primi 6 mesi del 2014, periodo in cui sono stati erogati circa 160 nuovi finan-ziamenti per un importo complessivo di oltre 5 milioni di euro destinati per il 97% a famiglie e PMI.

Cosa offre Banca Popolare di Vicenza alle impre-se di Rovigo?

Grazie ai numerosi accordi e convenzioni con Enti ed Associazioni di Categoria, la Banca persegue un impor-tante programma di sostegno alle PMI. Per agevolare le esportazioni delle aziende nei paesi a maggior crescita,

l’Istituto ha stanziato uno speciale plafond estero ed, inoltre, supporta le imprese, in particolar modo quelle che investono in innovazione, per favorirne la ripresa. Banca Popolare di Vicenza, per la gestione operativa quotidiana delle imprese, mette, inoltre, a disposizio-ne SemprePiù Impresa, un conto corrente completo e dinamico per gestire in modo semplice le necessità bancarie delle aziende, e che viene personalizzato con programmi dedicati ai diversi settori: Professionisti, Commercianti, Piccole Aziende, Artigiani, Agricoltori e Farmacisti. Prestiamo una particolare attenzione alle start up, a conferma dell’impegno che il Gruppo BPVi ha nei confronti delle imprese che investono in innovazione e tecnologia. Ai numerosi esercizi commerciali la Banca dedica l’offerta POS-sibile a condizioni particolarmente vantaggiose sul servizio Pos.

E alle famiglie?

L’Istituto mette a disposizione una notevole varietà di prodotti innovativi, in grado di soddisfare le esigenze dei singoli segmenti di clientela, e, inoltre, è orientato allo sviluppo di servizi on-line che permettono ai clienti di operare con la Banca in qualsiasi momento, anche quando le filiali sono chiuse. Alle famiglie e ai privati proponiamo i conti correnti denominati SemprePiù pre-senti in varie tipologie, a seconda delle diverse neces-sità dei clienti, mentre per i giovani, sia gli studenti che i lavoratori, abbiamo ideato il conto FeelFree, in grado

di rispondere alle loro esigenze pratiche. Ai nostri ol-tre 100.000 Soci riserviamo la gamma di conti correnti SocioPiù a condizioni dedicate e particolarmente van-taggiose. Abbiamo, inoltre, interessanti soluzioni ad alto rendimento per clienti già acquisiti e nuovi clienti sia in filiale che sul web.

Molti prodotti e servizi, ma qual è il vostro rappor-to con i risparmiatori e gli imprenditori di Rovigo?

Sono convinto che oggi, come un tempo, venga pre-miato il rapporto personale e di fiducia. Oggi i direttori delle filiali sono I’interlocutore privilegiato della nostra clientela, con poteri e deleghe per poter risolvere i pro-blemi velocemente e direttamente proponendo soluzioni personalizzate.

Banca Popolare di Vicenza: presso la filiale di Rovigo servizi e prodotti per privati, famiglie e piccole medie imprese

Filiale di RovigoVia Sacro Cuore, 545100 Rovigo - Tel. 0425 423853

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1 Sì,viaggiare

ultimi trent’anni. Soprattutto lungo le insidiose rotte dell’Est e dell’ex Unione Sovietica in par-ticolare. Il motociclista dei Colli Euganei, sposato e padre di due fi glie, aveva rinviato più volte l’impresa per motivi di lavoro e, una volta in pensione, il Coast to Coast è diventata la madre di tutte le sue priorità.

“Mi hanno dato del matto” dice sorridendo Fasolo “ma per me questo viaggio è stato fonte di entusiasmo, regalandomi emozioni così in-tense da ricordarmi quelle dell’età giovanile. Un viaggio che mi ha messo duramente alla prova, perchè l’ho affrontato da solo, ma superare ogni diffi coltà però mi ha dato una carica incredibile. Unica”.

Fasolo ha spedito la Guzzi in America a bordo di una nave partita da Livorno. Stivata in un container, la moto è approdata a New York - Newark un mese dopo. Prima di imbarcarla il centauro l’aveva revisionata completamente, smontandola fi no all’ultimo bullone. Un’opera-zione certosina resasi ancora più necessaria in seguito al fatto che il mezzo era stato vittima dell’alluvione del novembre 2010 mentre era “ricoverata” in un’offi cina di Bovolenta, quella dell’amico Ettore Pierone.

L’ora X della partenza per il “Rider” euga-neo (chi non lo ricorda il fi lm Easy Rider del 1969?) è scattata il 5 agosto scorso, con un

volo Lufthansa per New York, via Francoforte. Lo sky line mozzafi ato della “Grande Mela” ha visto scorrere i titoli di copertina della gran-de avventura. Iniziata poi il 7 agosto dopo le estenuanti operazioni di sdoganamento della moto. Fasolo con il cuore gonfi o di emozione ha lanciato il suo “cavallo d’acciaio” sulle larghe highways americane, rimpilzandolo di galloni di benzina, fi no a scattare la prima foto ricordo davanti alle cascate del Niagara e sul famoso Raimbow Bridge, il ponte dell’arcobaleno, che collega gli Stati Uniti al Canada, stato dell’Onta-rio. “La media chilometrica è stata subito piutto-sto elevata” sottolinea Luciano Fasolo “per via del limitato tempo a disposizione. Notti in motel e cene nelle steakhouse. E poi tanto asfalto e paesaggi da cartolina. South Bend nell’Indiana e quindi Chicago, la città di Obama. Interessan-te, ma non da morirci su”.

Poi il viaggio ha toccato Milwaukee, città del Wisconsin resa famosa dalla serie televisiva “Happy Days”. Ancora strada, ancora chilometri, con la bussola puntata verso Ovest, verso il sel-vaggio West, con il sole costantemente puntato in faccia. Verso paesaggi che nell’immaginario collettivo più di altri rappresentano l’America. Tappa a Chamberlain e quindi Rapid City, cittadina costruita nel 1880 che più di altre in-carna il mito del Far West. Vi è stato girato il

fi lm “Balla coi lupi”. Altra icona americana è il Monte Rushmore, quello con i quattro presiden-ti americani scolpiti nella parete di roccia. “Mam-ma mia quanto sono grandi” esclama Fasolo, che ai motociclisti nel suo diario raccomanda il parcheggio gratuito, così da risparmiare qualche dollaro. Da Fort Collins in poi il viaggio entra nel vivo e le sensazioni forti la fanno da padrone. Tra Colorado e Utah il raid “incontra” il Grand Can-yon, la Monument Valley sacra agli indiani, le riserve Navajo, un passo vicino a Moab da cui a 3.692 metri si toccano le nuvole... Moab, Cor-tez, Bluff e poi la grande città dei balocchi, Las Vegas, il cui cono di luce svetta in pieno deserto del Nevada.

Quindi la Valle della Morte, cara a Miche-langelo Antonioni (che vi ha girato il suo famoso “Zabriskie Point”), una depressione naturale dove le temperature spesso superano i 50 gradi e dove Fasolo, come in preda ad un’allucina-zione, s’è trovato di fronte a un viaggiatore di Treponti di Teolo. Uno partito a pochi chilometri da casa sua... Il viaggio da lì in poi diventa una marcia trionfale: entra in California, la leggen-daria California. Una visita al Yosemite Park e poi l’arrivo a San Francisco, con i suoi tram che superano pendenze incredibili, con l’isola di Alcatraz celebrata da Hollywood e soprattutto il profi lo elegante e imponente del Golden Bridge

Celebrata anche dagli scrittori della Beat Generation (chi non ricorda “On the Road” di Jack Kerouac?), la mitica Route

66 che attraversa gli Stati Uniti d’America da est a ovest è il sogno inconfessato di ogni motocicli-sta. La strada è l’ossatura principale degli itinera-ri Coast to Coast che collegano New York a San Francisco, l’Atlantico al Pacifi co, attraversando paesaggi che sono diventati icona dell’America stessa e del suo melting pot storico e culturale. Ottomila chilometri lungo cui sfogare la propria voglia di libertà, inseguendo il mito di un viag-gio memorabile, di quelli che non si dimenticano più. Di quelli che ti fanno esclamare con orgoglio “Ce l’ho fatta!”. Magari mentre si incornicia il poster con la foto scattata davanti ai monoliti della Monument Valley.

Luciano Fasolo, classe di ferro 1948, motociclista di Rovolon (amena località dei Colli Euganei), sognava questo viaggio fi n dal momento del suo ritorno da un altro raid indimenticabile: quello che vent’anni fa lo portò fi no alla Piazza Rossa di Mosca, insieme ad un giovane amico di Agna, Luca Destro. Il sogno si è concretizzato questa estate dopo una prepara-zione minuziosa durata almeno un anno. Fasolo è partito da New York e ha raggiunto San Fran-cisco 17 giorni dopo, percorrendo ben 8.200 km in solitaria, a bordo della sua inseparabile Moto Guzzi Sp 1000 del 1983, la stessa moto protagonista dell’avventura in Russia. Ex tecnico delle Argenterie Greggio di Selvazzano, nonchè ex produttore di vini Doc con il marchio “Pigna-ra”, Fasolo i raid in moto li ha nel sangue, visti i tanti che è riuscito a portare a termine negli

NELL’IMMAGINE DI COPERTINA LUCIANO FASOLO CON LO SFONDO

DEI LEGGENDARI MONOLITI DELLA MONUMENT VALLEY. SOTTO:

L’ARRIVO A SAN FRANCISCO, CON LA FOTO RICORDO DAVANTI

AL GOLDEN BRIDGE. SOPRA: UNO DEI TANTI PONTI ATTRAVERSATI LUNGO IL VIAGGIO. A FONDO

PAGINA: IL MONTE RUSHMORE, LA SOSTA IN UN’AREA DI SERVIZIO

CHE EVOCA IL FAR WEST, LE CASCATE DEL NIAGARA,

LA CURIOSA FOTO RICORDO CON UN BISONTE, LA MITICA ROUTE 66

E LA MOTO GUZZI STIVATA NEL CONTAINER, DENTRO AL QUALE

È STATA SPEDITA NEGLI USA

LUCIANO FASOLO DI ROVOLON, CLASSE 1948HA REALIZZATO UNO STRAORDINARIO RAID

ATTRAVERSANDO GLI STATI UNITI COAST TO COASTA BORDO DELLA SUA MOTO GUZZI SP 1000 DEL 1983

LA STESSA CON CUI VENT’ANNI FA RAGGIUNSE MOSCA17 GIORNI E 8.200 KM DI AVVENTURA SOLITARIA

CON PARTENZA DA NEW YORK E ARRIVO A SAN FRANCISCOTRA NASTRI D’ASFALTO E PAESAGGI DA CARTOLINA

TOCCANDO I LUOGHI SIMBOLO DELLA MITICA ROUTE 66 CARA ALLA BEAT GENERATION

E DEL FAR WEST CELEBRATO DAI FILM DI HOLLYWOODLA DEDICA ALL’AMICO

Sognando CaliforniaSTATI UNITI

Dietro a imprese come quella compiuta da Luciano Fasolo c’è sempre qualche aneddoto. Nel suo caso il sostegno di un amico che, oltre ai familiari, ha sostenuto con continui messaggi di incoraggiamento l’avventura. Si tratta di Paolo Toniolo, classe 1944, imprenditore di Porto

Viro, titolare della Polesana Termoidraulica, ex presidente del comitato veneto della Federazione Pugilistica Italiana (ha rivestito la carica per 35 anni), nonchè autore di canzoni. Toniolo ha inviato ogni giorno messaggi telefonici all’amico Paolo, invitandolo a resistere. A non demordere. “La sua vicinanza costante alla lunga è risultata decisiva” ha rivelato Luciano Fasolo “quando si è lontani da casa e ci si sente un puntino sperduto nel deserto una voce amica infonde sicurezza. Dedico a Paolo Toniolo il mio viaggio Coast to Coast”.

che attraversa la baia più famosa del mondo. La Moto Guzzi ce l’ha fatta anche questa volta, un’impresa memorabile. Per lei il ritorno sarà più lento: in nave ci ha impiegato 40 giorni, passando lo stretto di Panama. Al suo arrivo a Livorno Fasolo era là ad attenderla, come un fi danzato attende la sua amata. Di pensionarla però non ci pensa nemmeno: altre avventure sono all’orizzonte.

30 Sì, viaggiare

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1 Concerti e non solo

Sabato 6 dicembre 2014vicenza – teatro comunalepatti smith

Alla data friulana pubblicata sul numer scorso si aggiunge questa data veneta a Vicenza.Questi nuovi ed imperdibili concerti daranno la possibilità al pubblico triveneto di ammirare ancora una volta lo spessore di un’artista che, dopo oltre qua-rant’anni di carriera, riesce ad esibirsi con la stessa grinta degli esordi.

Liveeventi a verona

24 NOV 2014THE SWINGLE SINGERSTeatro Nuovo (Vr)

13 DIC 2014CASSANDRA WILSONTeatro Nuovo (Vr)

23 FEB 2015AFTERHOURSTeatro Filarmonico (Vr)

Sguardo a Nord estsGuardo a nord est

BUDAPEST GIPSY SYMPHONY ORCHESTRA 100 VIOLINIvenerdì 21 novembre 2014Politeama Rossetti “Sala Assicurazioni Generali” - Trieste

PATTI SMITH The (Patti) Smithsvenerdì 5 dicembre 2014Teatro Nuovo Giovanni da Udine - Udine

DAVIDE VAN DE SFROOS Tùur Teatràalsabato 6 dicembre 2014Teatro Nuovo Giovanni da Udine - Udine

ELISA Live in the Clubsvenerdì 12 dicembre 2014Supersonic Music Arena - San Biagio di Callalta

GLENN MILLER ORCHESTRA The History of Big Bandsmartedì 16 dicembre 2014Politeama Rossetti “Sala Assicurazioni Generali” - Trieste

FRANCESCO RENGA Tempo Reale Tourlunedì 22 dicembre 2014Politeama Rossetti “Sala Assicurazioni Generali” - Trieste

CLUB DOGO Non Siamo Più Quelli di Mi Fist Livesabato 27 dicembre 2014Supersonic Music Arena - San Biagio di Callalta

Mestre - Margherala staGione al rivolta

Il Rivolta di Marghera ha aperto la stagione dei concerti 2014/2015 e si appresta a presentare una serie di nomi importanti del panorama musica-le alternativo italiano e internazionale.Nei prossimi mesi passeranno da Marghera alcuni tra i più quotati artisti della scena urban e hip hop italiana e internazionale.

NOVEMBRE

15/11 | DUB FX + Bonnot (Assalti Frontali) & M1 (Dead Prez)

22/11 | Marker Party con M.O.P. & more

29/11 | Altavoz (one night mensile di musica elettronica)Dicembre

06/12 | La Tempesta al Rivolta (festival de La Tempesta) con Tre Allegri Ragazzi Morti, The Zen Circus, Pierpaolo Capovilla

20/12 | Brusco

tutte le info: www.ecoveneto.it - www.picklook.com

in veneto eventi

mille e ancora mille...pagina a cura di Graziano edi corazza1140

autunno 2014 the White meGa Giant: la band post rocK padovana con un nuovo lavoro discoGrafico: “tWmG”

Conosco i The White Mega Giant da cir-ca 4 anni. Si, lo so, qualcuno dirà che sono nati nel 2010! E’ vero! Beh,

però, io ascoltavo Luca Marchetto quando era leader di una band che si chiamavano Eden... e facevano un rock bello tosto con poco testo ma ottimamente inserito nel loro sound.

Oggi sotto il nuovo alias che si sono dati “The White Mega Giant” escono nuo-vamente con un lavoro discografi co molto post-rock dal titolo “TWMG” che porta in se’ questa TRACKLIST: 1.Hubots Pt. 1, 2.Hu-bots Pt. 2, 3.Heart Beat Quantize, 4.Ana-log, 5.Pulse Rate, 6.Substitute, 7.Automa-ton, 8.Meccatronica. Dice Luca (guitar and effects): “Per il lato elettronico ci stanno molto anche M83, alcuni Nine Inch Nails, quelli di “Ghost”, Man Without Country, Sleep Party People. Tutti gruppi che ci han-no fortemente infl uenzato.” Io ci sento an-che echi post rock indubbiamente alla Sigur Ros, My Bloody Valentine, e cosi’ via... ma ci sento cose elettroniche dei primi e spe-

rimentali Kraftwerk e tedeschi in genere... paesaggi spaziali, silenzi, frenesia elettrica, ricerca, spazi lontani... Quanto alle tracce in se’ direi che le quattro ultime superano le prime 4... Per me risultano più interessanti e maggiormente in linea con quanto stava-no studiando e ricercando... Altri recensen-doli trovano echi di Explosions In The Sky o If These Trees Could Talk. Ma chi sono questi ragazzi padovani? Daniele Bogon: sintetizzatori e basso; Luca Marchetto: chi-tarra piano e voice effects; Mattia Fasolato: batterie e batterie elettroniche. The White Mega Giant sono tre ragazzi che dal 2010 portano avanti una proposta post-rock molto interessante e che grazie alla loro energia sono riusciti ad attirare l’attenzione dell’etichetta Shyrec. Dopo “Antimacchi-na”, del 2012, i The White Mega Giant sono tornati in studio per registrare un nuo-vo LP della durata di quasi 50 minuti e dal titolo “TWMG”. Un disco dove il post-rock si amalgama ad una elettronica danneggia-ta ed introspettiva. Gli ampi spazi elettrici

lasciano spazio a settori deviati e sintetismi minimali. “TWMG” descrive probabilmente una fase importante di questo interessante trio che dal vivo mette in scena anche ar-chetti che sfregano non solo sulle chitarre elettriche ma anche sui piatti del drummer.

Qualcuno ha scritto che The White Mega Giant abbiano raggiunto la ma-turità, in quanto The White Mega Giant realizzano un disco post-rock altamente elettrico e “strano”. Io non credo siano arrivati ancora a defi nire totalmente quanto stanno sperimentando. Chiedo loro: “PEN-SATE DI RIMETTERE TESTI NELLE VOTRE SONGS?” “Stiamo già lavorando a del materiale nuovo. Le voci ci saranno, piu’ usate come strumento che come testo cantato.” “DOVE SUONATE A BREVE?” 10 novembre--> Shockando piazzola sul bren-ta 15 novembre--> altroquando zero bran-co TV 28 novembre--> Fiume, Croazia 29 novembre--> Zagabria Croazia In attesa del futuro disco andiamo a vederceli dal vivo.

33Concerti

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1 Crucilibro

di Germana Urbani · www.einaudi.it<>www.giunti.it<> www.neripozza.it<>www.editricenord.it<

Eroe - Eroina Clara, bellissima Viola, che si nasconde Douglas Ursula

Ursula in altre viteConnieUn padre assenteMichele, il fratelloAlter Ego

Esistenze paralleleLe maggiori città d’arte europeeLe MarcheBari Location

I déjà-vuAlbie, il fi glioI segretiI componenti della ricca famiglia Co-Protagonisti

Ursula Todd nasce nel 1910 in una villa inglese durante una tormenta di

neve. Né la levatrice né il dottore ce la fanno ad arrivare e la bambina muore, strangolata dal cordone ombelicale. Ma forse non è così, forse il dottore

arriva, taglia il cordone ed Ursula entra nella sua nuova vita

Douglas e Connie sono sposati da decenni e hanno un fi glio, Albie.

Douglas, cinquantaquattro anni, la ama tantissimo ma lei una sera gli dice che è fi nita, che vuole lasciarlo

Viola nella vita ha imparato molto bene una cosa: a nascondersi.

Abiti di una taglia sempre troppo grande, un lavoro che non le dà alcuna soddisfazione, un bravo

ragazzo come marito, con cui però, forse, l’amore non c’è mai stato

Clara, prima fi glia della piú infl uente famiglia di costruttori di Bari, è magnetica. Illumina le stanze in cui entra o le oscura, a seconda

della tempesta che l’accompagna. L’ultima volta che l’hanno vista viva,

camminava nuda nel centro della statale Bari-Taranto

Intrigo

L’esistenza di Ursula si snoderà durante le due guerre, vivrà in Germania, o

forse a Londra, conoscerà Eva Braun e tenterà di uccidere Hitler, incontrerà

il suo futuro marito che si rivelerà un fallito crudele che la ucciderà o

forse incontrerà lo stesso uomo ma lo sfuggirà

Douglas, cui la vita sembra letteralmente inconcepibile senza

Connie, decide che non può terminare tutto così e propone un ultimo viaggio da fare insieme: il Grand Tour nelle maggiori città

d’arte europee per preparare Albie a entrare nel mondo degli adulti

Un giorno torna suo padre, l’artista famoso, l’irregolare, l’eterno

bambino. Le chiede di fare un viaggio con lui nelle Marche. Un

segreto custodito per anni condurrà padre e fi glia alle pendici dei Sibillini

dove Viola sarà travolta da una nuova forza e una nuova luce

La trovano morta. Per tutti è un suicidio. Ma le cose sono davvero

andate cosí? Cosa legava Clara agli affari di suo padre? E il rapporto che la unisce ai tre fratelli - in particolare

quello con Michele, l’ombroso, l’instabile, il ribelle - può aver giocato

un ruolo determinante nella sua morte?

Finale

Un romanzo decisamente coinvolgente in cui ci potremo

porre delle domande tutti: ma è questa la nostra unica, vera vita?

Romanzo commovente e irresistibile è stato accolto

dall’entusiasmo della critica e del pubblico nei numerosi paesi in cui

è apparso

Un viaggio magico che parla della felicità che viene nell’

abbandonarsi con gli occhi chiusi al potere della vita e all’amore che è

pronto ad accoglierci

Lo scrittore mette in scena il grande dramma degli anni che

stiamo vivendo. L’intensità della scrittura - mai cosí limpida e potente - ci avviluppa in un

labirinto di emozioni, segreti e scoperte che avvincono

Cosa dire del libro

Kate AtkinsonVita dopo vita

Nord, pp.431€ 18.00

David NichollsNoi

Neri Pozza, pp. 431€ 18.00

Simona SparacoSe chiudo gli occhi

Giunti, pp. 272€ 16.00

Nicola LagioiaLa ferocia

Einaudi, pp. 418€ 19.50

Leggere…

Nicola Lagioia Simona Sparaco David Nicholls Kate Atkinson

Molte vite possibili

Finale

Leggere

Proprio leggendo e vestendo i panni dei personaggi della narrazione impariamo che non sempre ciò che appare è come dovrebbe essere

34 Crucilibro

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36

36

La personalità e i suoi disturbi

Una soluzione poco notaall’ipersudorazione

Continua a pag. 39Continua a pag. 38

Aiuto! Mi ballano i denti

Continua a pag. 37

Nessuna paura di vaccinarsi, è per il nostro bene

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore

L’Editoriale

Dai primi giorni del mese di novembre è partita la campagna per le vaccina-zioni antinfluenzali e puntuali arriva-

no campagne mediatiche denigratorie con-tro i vaccini in generale. A causa di questa controinformazione antivaccinale assistia-mo ad un calo pauroso della copertura, ad esempio con picchi del 25% in meno per morbillo e rosolia, ed i cali sono più evidenti nelle zone in cui le associazioni contro i vac-cini sono più attive ed in prossimità di loro convegni. Eppure,ad esempio,per quanto riguarda il morbillo negli ultimi 18 anni,in virtù di vaccinazioni su larga scala si sono evitati 2 milioni di casi di contagio e 2000 decessi per complicanze dovute a questa malattia e le malformazioni al feto dovute alla rosolia sono pressoché scomparse,ma non è scomparsa la rosolia che causa questi danni quando contratta nei primi mesi di gravidanza. Né vale la presunzione di non fare il vaccino al proprio figlio,tanto lo fa il mio vicino di casa, poiché solo grazie ad una copertura vaccinale pressoché comple-ta sono state debellate in Italia malattie come la poliomielite ed il vaiolo e solo gra-zie ad un vaccino,speriamo sia quanto pri-ma, potremo difenderci dal virus dell’ ebola in caso la malattia dovesse espandersi o in caso di viaggi in zone in cui è presente in forma endemica così come già oggi si fa per altre malattie tropicali nei cui confronti i vaccini sono oggi disponibili.

di Francesco Noce*

L’iMportAnzA di vAccinArSi

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Continua a pag.

Nel 1980, nasce in Italia, con colpevole ritardo rispetto ad altri paesi con lo stesso livello di sviluppo sanitario, il primo corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria con il precipuo scopo di fornire al “nuovo odontoiatra” una cultura biologica in tutto e per tutto simile ad ogni altra specialita’ medico-chirurgica. Con i primi laureati, la legge 409 del 24 Luglio 1985 istituiva ufficialmente la professione sanitaria odontoiatrica “...la professione sanitaria di odontoiatra che viene esercitata da coloro che sono in possesso del diploma di Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria e della relativa abilitazione all’esercizio

professionale....” L’articolo 2 della legge 409/1985 afferma poi che: “Formano oggetto della professione di odontoiatra le attività inerenti alla diagnosi ed alla terapia delle malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti, nonché alla prevenzione ed alla riabilitazione odontoiatriche.Gli odontoiatri possono prescrivere tutti i medicamenti necessari all’esercizio della loro professione”. Questo rese necessaria la creazione all’interno dell’Ordine dei medici, del relativo Albo degli Odontoiatri che muto’ la propria denominazione in Ordine dei Medici Chirourghi e degli Odontoiatri. L’organizzazione dell’Ordine si divide quindi in due commissioni, medica ed odontoiatrica, dotate di specifiche competenze istituzionali ed elette da organi elettorali diversi. La Commissione dell’Albo degli Odontoiatri

odontoiAtriA, LA StoriA e Le norMe in MAteriA

di Dott. Bruno Noce**Presidente dentisti Rovigo

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Continua a pag. 36

Page 38: Rovigo ott2014 n132

Consulenza scientifica

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PSiCOlOgiaDott. Fabrizio Boscolo - Psicologo, Psicoterapeutaadria: Corso Vittorio emanuele ii, 5 Rovigo: Vicolo Castello, 3e-mail: [email protected] cell. 329 1483038

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Consulenza scientifi caSTUDiO DeNTiSTiCODott. mauro RubinatoVia Don eugenio Bellemo - Chioggia (Ve)tel. 041405006Fax. 04155091055

STUDiO DeNTiSTiCODott. lucio VianelloV.le Verona 3/a- Sottomarina di Chioggia (Ve)tel. 041 401133

meDiCiNaDott. Francesco SaccoVia F. Borromini, 11 - mira (Ve)Tel. 041 421836

STUDiO DieTiSTiCODott.ssa Rita SmanioRovigo, Badia Polesine, Solesino, monselice, Battaglia Terme, Tel. 3491250982

È accertato da numerosissimi studi che lo sport è ideale per pro-teggere e migliorare l’effi cienza cardiovascolare, controllando il colesterolo HDL, l’iperovimento aumenta il dispendio di calorie,

attiva il metabolismo e contribuisce ad una sensazione di benessere generale.

lo sport come medicina naturaleMuoversi a scopo salutare rappresenta uno dei principali elementi della ricetta per stare bene

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L’EditorialeSegue da pag.

Siamo inondati da informazioni,ma paradossalmente molto disinfor-mati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmi infon-dati, ci spingono lontano dal progresso scientifi co e dalla necessaria atten-zione alla prevenzione. L’ infl uenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica,oltre che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus in circolazione. In Europa l’infl uenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso asintomatico o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori muscolari e delle articolazioni,cefalea e malessere generale, ma può presentare complicazioni anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio quali ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie immunitarie.

Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia infl uenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezio-ne indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’infl uenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati.

Quelli disponibili in Italia sono tutti inattivati e non contengono particelle virali attive,ad eccezione di un vaccino antinfl uenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze che vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ effi cacia della risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e di quelli poco rispondenti.

Quali gli effetti indesiderati? La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal tipo di vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati som-ministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e di solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintoma-tici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino antinfl uenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli al di sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafi lattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafi lattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunode-fi cienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta.

Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a pro-fi lassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profi lassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.

L’iMportAnzA di vAccinArSi

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di Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Segue da pag. odontoiAtriA, LA StoriA e Le norMe in MAteriA

di Dott. Bruno Noce* *Presidente dentisti rovigo

( CAO) e’ eletta dagli iscritti all’Albo stesso ed è’ composta dai 5 odontoiatri che , nelle elezioni, hanno conseguito il maggior numero di preferenze. In seno alla commissione viene eletto il Presidente. La CAO può quindi essere defi nita “ garante” dei valori etici e deontologici della professione odontoiatrica nei confronti dei cittadini. Tra i compiti fondamentali della Commissione vi sono : A. L’esercizio del potere disciplinare nei confronti dei sanitari iscritti all’Albo B. L’interposizione, qualora richiesto, nelle controversie fra sanitario e sanitario, o fra sanitario e persona o Enti, procurando la conciliazione della vertenza e, in caso di non riuscito accordo, dando il suo parere sulle controversie stesse. Le prerogative della Commissione per ciò che riguarda le funzioni sue proprie sono le seguenti: • Indipendenza: pur convivendo con l’Ordine dei Medici Chirurghi , e’ completamente indipendente e svincolata rispetto a quest’ultimo è ha facoltà di prendere decisioni e determinare i propri orientamenti e la propria volontà in modo del tutto autosuffi ciente. •Tutela del cittadino: la CAO sotto questo punto di vista può essere considerata organo “ausiliario” dello Stato. • Vigilanza sulle pratiche professionali scorrette e principalmente sul l’esercizio abusivo della professione odontoiatrica. • Potere sanzionatorio nei confronti dell’iscritto reo di comportamenti in contrasto e/o violazione del Codice Deontologico. L’ordinamento deontologico e’ indipendente addirittura dal giudicato penale o civile. l’attività della CAO non può mai prescindere dall’utilizzo e dall’applicazione del suo più importante strumento: il Codice di Deontologia Medica.

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Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia infl uenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezio-ne indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’infl uenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati.

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di Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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di Dott. Bruno Noce* *Presidente dentisti rovigo

( CAO) e’ eletta dagli iscritti all’Albo stesso ed è’ composta dai 5 odontoiatri che , nelle elezioni, hanno conseguito il maggior numero di preferenze. In seno alla commissione viene eletto il Presidente. La CAO può quindi essere defi nita “ garante” dei valori etici e deontologici della professione odontoiatrica nei confronti dei cittadini. Tra i compiti fondamentali della Commissione vi sono : A. L’esercizio del potere disciplinare nei confronti dei sanitari iscritti all’Albo B. L’interposizione, qualora richiesto, nelle controversie fra sanitario e sanitario, o fra sanitario e persona o Enti, procurando la conciliazione della vertenza e, in caso di non riuscito accordo, dando il suo parere sulle controversie stesse. Le prerogative della Commissione per ciò che riguarda le funzioni sue proprie sono le seguenti: • Indipendenza: pur convivendo con l’Ordine dei Medici Chirurghi , e’ completamente indipendente e svincolata rispetto a quest’ultimo è ha facoltà di prendere decisioni e determinare i propri orientamenti e la propria volontà in modo del tutto autosuffi ciente. •Tutela del cittadino: la CAO sotto questo punto di vista può essere considerata organo “ausiliario” dello Stato. • Vigilanza sulle pratiche professionali scorrette e principalmente sul l’esercizio abusivo della professione odontoiatrica. • Potere sanzionatorio nei confronti dell’iscritto reo di comportamenti in contrasto e/o violazione del Codice Deontologico. L’ordinamento deontologico e’ indipendente addirittura dal giudicato penale o civile. l’attività della CAO non può mai prescindere dall’utilizzo e dall’applicazione del suo più importante strumento: il Codice di Deontologia Medica.

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Page 39: Rovigo ott2014 n132

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Molteplici studi sul comportamento dell’uomo affer-mano che nell’occasione di un incontro, i primi giudizi vengono espressi dalla visione del sorriso

(42%) e degli occhi (37%). Sono i segnali più evidenti con i quali ci presentiamo al nostro interlocutore, e sono le basi sulle quali viene stilato su di noi un primo giudizio. Sia esso un incontro occasionale e di diletto, sia esso un importante colloquio di lavoro.

Ma se avere occhi belli è spesso un dono della natura, avere un brutto sorriso è spesso la conseguenza di una nostra trasandatezza.

Avete mai visto persone che vorrebbero sorridere ma non lo fanno? Sono le persone consapevoli del loro pro-blema estetico (ma non solo) e che limitano la loro possi-bilità di rapportarsi con naturalezza e spontaneità. Anche la presenza di occhi belli viene sminuita se lo sguardo non si trova inserito in un contesto che sprigiona allegria, gioia e più semplicemente, benessere e sicurezza in se stessi.

Un sorriso poco piacente ha varie cause.Certamente vi sono casi di malposizionamento e che

quindi non risultano direttamente imputabili alla persona. Ma i mezzi per porre rimedio a tali situazioni ci sono.

L’ortodonzia che nel bambino dovrebbe esercitare so-prattutto il ruolo di intercezione e prevenzione, nell’adulto assume il ruolo di intervento curativo.

Denti ben posizionati sono denti maggiormente deter-gibili, e favoriscono la presenza di gengive sane dall’aspet-to roseo e ben contornato.

Ma vi sono casi nei quali anche i denti dritti o raddriz-

zati possono avere un aspetto poco piacevole. La presenza di placca e tartaro è causa di alterazione del color e della lucentezza dello smalto dentario.

La presenza di lesioni cariose nel settore frontale oltre essere causa di inestetismi è spesso causa di una sintoma-tologia (sensibilità) a causa dei ridotti spessori dei tessuti dentari a protezione delle componenti sensibili (dentina e polpa). Nel caso poi alcune lesioni cariose siano state trattate con materiali compositi resinosi posizionati nel tempo, si evidenzia talora l’aspetto “tigrato” dei denti per i diversi gradi di assorbimento dei vecchi materiali da restauro nei confronti di fattori endogeni (i Sali minerali presenti nella saliva) o esogeni (tabacco, caffè e the e altre bevande contenenti coloranti).

Vi è rimedio a tutto ciò.La risposta è certamente positiva e le diverse possibi-

lità si differenziano in base al caso da trattare, al risultato ottenibili e alla spesa che si intende affrontare.

La tecnica più conservativa prevede l’esecuzione di faccette dirette in resina; un intervento ambulatoriale che richiede tempo e spesa limitati. Altrettanto conservativa è l’esecuzione di faccette in ceramica o zirconia confeziona-te in laboratorio e, in seguito, cementate sul dente. Meno conservativa ma necessaria se la distruzione dentale è cospicua, è la cementazione di una corona estetica che interessa l’intera struttura del dente.

Ricordando che una visita non costa nulla, illumina il tuo sguardo!

Un bel sorriso illumina lo sguardoDa quasi 30 anni il Dott. Giu-

seppe Bertolini esercita la pro-fessione odontoiatrica: laureato

in Medicina e Chirurgia e specializ-zato in Odontostomatologia e protesi dentaria, ha lavorato all’ospedale di Padova e di Monselice e dal 1999 è dirigente medico presso la Cittadella Socio Sanitaria dell’ASL 18 di Rovigo. E’ stato uno dei primi impiantologi del Veneto. Da sempre impegnato anche nella libera professione, dal 2011 ha aperto il suo studio a Rovigo, una strut-tura moderna, funzionale, attrezzata per le moltissime esigenze e richieste dei pazienti, ma anche accogliente e confortevole. Uno studio pensato per essere un punto d’incontro per le per-sone in quanto tali e non esclusivamen-te in quanto pazienti, tenendo sempre in massima considerazione che la so-luzione ai problemi dentali deve essere trovata conciliando la necessità di cura con l’esistenza di limitazioni, spesso dettate da fattori economici.

Dott. Giuseppe BertoliniMedico Chirurgo, specialista in Odontostomatologia e protesi dentaria

La presenza di lesioni cariose nel settore frontale oltre essere causa di inestetismi è spesso causa di una sintomatologia (sensibilità)

Studio Dentistico Dott. giuseppe Bertolinilargo Cappellini 1 – Rovigo0425-1680170 [email protected]

Il glaucoma è una sindrome: escavazione della papilla, anomalie del campo visivo

e abitualmente un aumento della pressione intraoculare. Quando è presente solo un aumento della pressione si parla di ipertensione oculare. Il glaucoma a pressione nor-male presenta solo anomalie papillari o del campo visivo senza ipertensione oculare.Come si origina?

L’umore acqueo viene prodotto dai corpi ciliari e de-fl uisce attraverso il trabecolato situato a livello dell’ango-lo iridocorneale che assomiglia a una rete. Se il drenaggio viene perturbato si ha un aumento della pressione che si ripercuote sulle fi bre del nervo ottico.Fattori di Rischio

Essi sono: età avanzata, diabete, miopia, razza neraClinica

I principali segni sono l’aumento della pressione in-traoculare, le anomalie della papilla ottica e le anomalie del campo visivo periferico.Esame clinico

La misura della pressione intraoculare si fa con diver-se tecniche e la più precisa è la tonometria ad applanazio-ne che necessita di anestesia topica. La gonioscopia è un esame indispensabile per valutare l’ampiezza dell’angolo

iridocorneale ed eventuali osta-coli. L’oftalmoscopia esamina la testa del nervo ottico. La Tomografi a a coerenza ottica o OCT defi nisce le caratteristiche della papilla e lo spessore delle fi bre nervose del nervo ottico.

La pachimetria corneale, a ultrasuoni o ottica, misura lo spessore della cornea che viene correlato al valore della pressio-ne. La perimetria automatica serve ad esaminare il campo visivo con programmi specifi ci per seguire la progressione del

glaucoma. L’anomalia classica del campo visivo è lo sco-toma arciforme. Trattamento

L’obiettivo del trattamento è sia di diminuire la pressione intraoculare, diminuendo la sintesi di umor acqueo(colliri), sia di favorire l’aumento della sua eli-minazione (colliri, trabeculoretrazione al laser, chirurgia fi ltrante). E’ quindi molto importante eseguire periodici controlli oculistici sapendo che il glaucoma è una malattia la cui progressione può portare anche alla cecità.

glaucoma ad angolo apertoE’ importante eseguire controlli periodici sapendo che è una malattia progressiva

Dott.ssa maria grazia Crivellari OculistaVia Contarini 39, 45014 Porto ViroVia Don minzoni 13, 30014 CavarzereTel:0426 631629, cell: 3391337446

Sopra un Perimetro automatico e OCT

(Tomografo a Coerenza Ottica). A fianco la

Dott.ssa Maria Grazia Crivellari

Spesso si ricorre allo psicologo/psicoterapeuta solo dopo aver provato un senso di sconforto e smarri-mento rispetto ai tentativi di risolvere da soli proble-

mi di tipo personale o relazionale. Lo spazio relazionale, nel colloquio terapeutico rap-

presenta un luogo in cui emergono nuovi signifi cati, in cui co-costruire modalità correttive ed effi caci per prendersi cura di sé. Il ricorso ad uno specialista non necessaria-mente avviene quando è presente una psicopatologia e non necessariamente il processo prevede sempre dei tempi lunghi; possono verifi carsi, ad es, problematiche collegate al “ciclo di vita” diffi cili da affrontare, o situazio-ni di sofferenza che si ripetono nella propria storia quasi come in un “copione” ripetitivo sul quale si ha il senso di non poter metterci le mani.

O ancora situazioni in cui non si riesce a dare un nome alle proprie sofferenze. Il cambiamento in terapia, è un processo di crescita e di trasformazione creativa che avviene in un clima di autenticità e di accoglienza.

Per cambiamento nella psicoterapia (sia a livello emotivo, che cognitivo e comportamentale) intendo il re-cupero da parte della persona, della capacità di utilizzare attivamente e in modo responsabile le proprie risorse e competenze per fare delle scelte effi caci e funzionali in relazione ai propri desideri e sulla base del proprio con-testo specifi co e attuale. La comprensione dell’eziologia e quindi della natura del problema che la persona porta in terapia, dà la possibilità di chiarire cosa lo ha costituito e come questo viene mantenuto e reiterato nel tempo.

I modelli arcaici di relazione interpersonale interiorizzati infatti, infl uenzano le relazioni attuali e, nell’incontro terapeutico è possibile portare alla consapevolezza e dare un senso a tali processi attraverso una relazione “ricostruttiva” autentica calda e reale per sperimentare delle alternative possibili e scegliere di cambiare. La psi-coterapia è un’ ”arte” perché pur se fondata su una me-todologia clinica e sostenuta da una teoria di riferimento, ogni trattamento va plasmato sulla persona che è unica e irripetibile.

Quando iniziare una psicoterapia?L’incontro terapeutico come processo di cambiamento

Dott. Fabrizio Boscolo - Psicologo, Psicoterapeutaadria: Corso Vittorio emanuele ii, 5 Rovigo: Vicolo Castello, 3e-mail: [email protected] cell. 329 1483038

Il Dr. Fabrizio Boscolo

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Dott. massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]

visivo, esame funzionale, e l’OCT del nervo ottico, esame anatomico. La te-rapia medica inizialmente si avvale di colliri con vari principi attivi, tutti con lo scopo di ridurre la produzione di liquido interno all’occhio od di aumentare lo scarico dello stesso. Dobbiamo quindi pensare all’occhio come ad un pallone riempito di liquido e questo liquido viene

prodotto e scaricato nella giusta misura. Nel caso in cui la terapia farmacologica non sia effi cace si procede ad un trat-tamento laser che ha lo scopo di ripulire il fi ltro di scarico. L’ultima spiaggia, in caso di glaucomi che si aggravano con pressione alta o con pressione normalizzata, è l’intervento chirurgico. Quest’ultimo ha lo scopo essenziale di abbassa-re fortemente la pressione interna dell’occhio e deve essere effettuato quando il glaucoma non è troppo avanzato. In-fatti questa chirurgia, basata generalmente sull’impianto di valvoline, può avere un decorso post operatorio delicato, nel senso che la pressione inizialmente può essere troppo bassa e rallentare il recupero visivo. Una complicanza inve-ce a lungo termine è la perdita della fi ltrazione e la neces-sità di re intervenire per abbassarla nuovamente. Queste poche righe servono solo a spiegare l’importanza di una diagnosi precoce in una malattia che se trascurata porta alla cecità. In generale possiamo affermare l’importanza di un controllo medico della pressione oculare e dell’aspetto del nervo ottico dopo i 40 anni di età.

Questa patologia dell’occhio è molto frequente nelle persone anziane ed è caratterizzata tipicamente da un

aumento della pressione oculare. In que-ste circostanze la pressione dell’occhio tende a “sfogarsi” sulla testa del nervo ot-tico, struttura nervosa che collega l’occhio al cervello. Noi osserviamo, nei pazienti glaucomatosi, un’escavazione della testa del nervo ottico. In realtà le cose sono un po’ più comples-se in quanto esistono glaucomi a bassa pressione in cui la sofferenza del nervo ottico continua nel tempo a dispetto di una pressione perfettamente normale. Generalmente la pressione dell’occhio tende “fi siologicamente” ad aumen-tare con l’età fi no a poter raggiungere un valore patologico che richiede una terapia medica. E’ proprio la precocità della cura che previene i gravi danni visivi che questa malattia comporta. Nelle forme gravi si riduce il campo visivo per cui i pazienti hanno sensazione di vedere attraverso il “buco di una serratura”. Ovviamente ci sono tutte le condizioni intermedie ma generalmente se il paziente percepisce una diminuzione visiva serale ed ha la sensazione di limitazione del campo visivo, il processo è già avanzato. La diagnosi precoce può essere effettuata con la misurazione della pres-sione oculare ma, nei casi a bassa pressione, questo meto-do non è abbastanza sensibile. Un sistema relativamente recente (da circa 10 anni), permette di studiare la forma del nervo ottico e lo spessore delle fi bre nervose che esco-no dallo stesso per proseguire il loro percorso sulla retina (OCT). Questo esame, assolutamente non invasivo, è un esame fotografi co con una scansione laser e ci permette di monitorare l’andamento nel tempo delle fi bre nervose del paziente. Avremo quindi due esami fondamentali, il campo

Il Dr. Massimo Camellin

il glaucoma: diagnosi precoce e terapia

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trattamenti dentali preventivi e restaurativi. Consiste nella proiezione di un getto controllato di particelle di polvere sottile sulla superfi cie dentale, attraverso un getto di acqua e aria compressa.

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La placca, le concrezioni molli e le pigmentazioni scompaiono rapidamente e senza dolore, anche dalle aree fra dente e dente. Si stima che 1 mm di placca dentale, che pesa circa 1 mg, contenga oltre 200 milioni di batteri. Se non trattati, questi microorgani-smi colonizzano l’area e creano un biofi lm, terreno di riproduzione resistente ai farmaci e alle difese immu-nitarie del corpo. A sua volta, il biofi lm può causare la gengivite, la parodontite o la perdita degli impianti dentali. Per combattere il biofi lm, il getto pulente rag-giunge una profondità nelle tasche gengivali oltre ai 5 mm in modo da poter raggiungere e detergere anche le tasche parodontali più profonde.

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I VANTAGGI DI QUESTA METODICA- Rimuove la placca dentale e aiuta quindi a prevenire i disturbi parodontali come lagengivite,la parodontite e la periimplantite;- Rimuove le macchie dentali soprattutto nei fumatori;- Aiuta a mantenere saldi gli impianti;- Pulisce e apre nei bambini le fessure da sigillare;- Pulisce prima,durante e dopo l’applicazione degli ap-parecchi ortodontici;- Ha un miglior rapporto prezzo/effi cacia rispetto ai metodi tradizionali di pulizia;- Maggior comfort per il paziente;- Maggiore effi cacia pulente.

L’iperidrosi, ovvero la produ-zione di un tasso eccessivo di sudore, e’ un problema

che condiziona fortemente le relazioni sociali e professionali di chi ne soffre. Ma la soluzione esiste, e’ semplice e sicura: si tratta della tossina botulinica, la stessa utilizzata per il trattamen-to delle rughe di espressione.

La sudorazione è un’attività assolutamente necessaria al nostro corpo MA QUANDO e’ TROPPO diventa un distur-bo di grande impatto sociale e psicologico. Generalmente il problema dell’iperidrosi inizia nell’infanzia e nell’adolescen-za e si protrae per tutta la vita. Ansia e nervosismo possono aggravare o scatenare un attacco di sudorazione.

L’iperidrosi va tenuta sotto controllo non solo per un fat-tore psicologico. L’eccessiva traspirazione della pelle crea, infatti, un ambiente umido dove germi e batteri proliferano e favoriscono la comparsa di numerosi disturbi dermato-logici come micosi cutanee, dermatosi con arrossamento soprattutto nelle pieghe cutanee, dermatite da contatto. Le aree più colpite sono le ascelle (IPERIDROSI ASCELLARE), specialmente nel periodo estivo; il palmo delle mani e la pianta dei piedi. La sudorazione eccessiva delle mani è la forma più imbarazzante: le persone che ne soffrono sen-tono compromesse le loro relazioni pubbliche. Spesso, a causa dell’iperattività dei nervi che regolano la sudorazione viene compromessa anche la microcircolazione e le mani risultano fredde mentre sudano.

Il medesimo discorso vale anche per le altre estremità

l’ipersudorazione, un problema di molti, una soluzione conosciuta da pochi

Studio medico Dott.ssa Cristina RogatoViale dei mille 107a – [email protected]. 3282523160

Dott.ssa Cristina Rogato, medico

chirurgo specialista in chirurgia plastica

del nostro corpo, i piedi.Il trattamento più semplice prevede l’utilizzo della tos-

sina botulinica di tipo A che e’ in grado di inibire le ghiando-le sudoripare in modo da ridurre l’eccessiva sudorazione. L’aspetto positivo del Botox, rispetto ad altre tecniche chirurgiche, e’ che le ghiandole sudoripare non vengono eliminate, bensì solamente inibite per ridurre in maniera prolungata ma non defi nitiva, la produzione eccessiva di sudore. La soluzione di tossina botulinica viene iniettata localmente tramite sottilissimi aghi e l’effi cacia si manife-sta già dopo due o tre giorni. L’effetto indotto dalla tossina perdura per alcuni mesi (da 4 a 8 in base alla sensibilità individuale) per poi scomparire gradualmente. Non vi sono controindicazioni all’uso del botulino e il trattamento può essere ripetuto anche due volte l’anno.

ok

Per alcune ragione i denti, che sono la parte più dura del cor-po, sono anche la più vulne-

rabile, perché incapaci di adattarsi alla vita contemporanea.

Nel corso della vita i denti sono soggetti a normale usura con la masticazione.

Se la dieta comprende cibi fatti con materiali abrasivi il depe-rimento sarà più veloce.

Le superfi ci dei denti, in con-tatto tra loro, sono molto pulite, con cuspidi che si appianano e scompaiono.

Non può essere fatto niente per fermare il processo di erosio-

lo sapevate che ...hanno fallito l’adattamento!

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Di tutte le parti del corpo umano, i denti, sono gli ultimi a resistere alla civilizzazione

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connubio tra impronta digitale e sistema di molaggio. In che consiste e che vantaggi ha questa tecnologia?

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ne, mentre altre patologie possono essere curate o prevenute (es. carie…).Un’altra forma di attrito è causata da malattie para-dontali, che possono essere curate dal den-tista.I disturbi alle gengive, la maggiore causa di caduta dei denti, affl iggono il 90% della popolazione.

Possono svilupparsi delle anomalie durante lo sviluppo del dente nel periodo fetale o nell’infanzia: denti non formatisi bene, malamente posizionati, crescita di denti extra…Se per tutta la vita si mantiene un rapporto

costante con un dentista, le probabilità è quella di avere un buon funzionamento dei denti per tutta la vita.Alle lunghe è molto più economico del costo della negligenza, che comporta grande la-voro per rimpiazzare i denti perduti.

forma la placca, una sostanza molle e biancastra visibile ad occhio nudo che in poche ore ricopre tutta la corona del dente, partendo dalla parte più vicina alla gengiva. Nel giro di pochissimo tempo poi, i sali di calcio presenti nella saliva, inglobati anche nella placca, iniziano a solidifi care formando il tartaro. Placca e tartaro, quindi, sono entram-bi depositi di batteri e recano lo stesso danno ai tessuti con i quali sono in contatto.

Questo spiega perché molte persone abbiano pro-blemi alle gengive o addirittura soffrano di parodontite senza un eccessivo accumulo di tartaro. Il problema sono i batteri, sia sotto forma di placca che di tartaro.

3 - Ciò che sanguina non è sano.A volte spazzolando i denti notiamo un po’ di san-

guinamento in qualche punto preciso della bocca ma ciò non desta in noi particolare preoccupazione. In questo caso i batteri a contatto con la gengiva hanno indotto una gengivite, cioè un’infi ammazione.

La bocca è come qualsiasi altra parte del nostro cor-po: non sarebbe strano notare il sanguinamento di una mano?

4 - La parodontite non dà segni di sè fi no a che non è troppo tardi.

L’infi ammazione gengivale indotta dai batteri si estende spesso anche all’osso sottostante inducendo la parodontite. Questo è l’osso della mandibola o della ma-scella nel quale sono letteralmente “piantate” le radici

dei denti ed è proprio questo osso che dà loro stabilità. In molte persone capita che l’osso infi ammato si riassorba, per lasciare spazio ad un altro tessuto ricco di cellule del nostro sistema immunitario. In questo modo, la radice del dente non è più circondata interamente da solido osso, ma in parte anche da questo tessuto infi ammatorio. La perdita ossea è irreversibile e se il danno è ampio il dente inizierà a ballare.

Questo processo di riassorbimento, però, non è affat-to doloroso. Il rischio è quello di non accorgersi in tempo di soffrire di parodontite e di rivolgersi ad un dentista solo quando notiamo un aumento della mobilità dei denti.

5 - La bocca ha una grandissima capacità di guarire. Tutti possono avere una bocca sana.

La seduta di igiene orale professionale ha lo scopo di individuare i punti della bocca in cui è presente un’in-fi ammazione o in cui stia avvenendo il processo di rias-sorbimento osseo. Mani esperte permettono di rimuovere anche i depositi batterici sottogengivali, individuabili solo con appositi strumenti. In questo modo accade qualcosa di miracoloso: il sanguinamento e l’infi ammazione calano in modo drastico nel giro di pochi giorni e il riassorbimento osseo si arresta. Una persona che soffre di parodontite può “congelare” la sua malattia e rallentarne signifi cati-vamente la progressione sottoponendosi periodicamente a sedute di igiene orale professionale ed eseguendo a casa tutte le manovre di igiene consigliate dall’igienista dentale.

6

Il dott. Paolo Boldrin, igienista dentale, ci spiega come buona

parte dei problemi della bocca si possano risolve-re con l’igiene. Lo scopo dell’igiene infatti è quello di ridurre la carica batte-rica, dando possibilità ai tessuti di guarire e man-tenersi sani.

1 - Buona parte dei problemi della bocca è causata dai batteri. La bocca sterile non esi-ste.

Una bocca sana è abitata normalmente da circa 600 differenti specie di batteri, protozoi e funghi. Alcuni tra questi microscopici esseri viventi sono pressoché innocui, altri sono più dannosi. Anche dopo un’accurata pulizia troviamo batteri nella nostra bocca. Ciò è un bene proprio perché in questo modo una sola specie di microorganismi non può prendere il sopravvento sulle altre.

Tuttavia, una grande parte delle malattie della bocca, tra cui la gengivite, la parodontite (una volta chiamata piorrea), e la carie, sono causate proprio dalla presenza dei batteri.

2 - Placca e tartaro causano gli stessi danni.Quando i batteri si accumulano in grande quantità si

Un principio base che regola la salute della nostra bocca spiegato in pochissime, semplici, regole

aiuto! mi ballano i denti!

Rimuovendo i depositi batterici accade qualcosa di miracoloso

Dott. Paolo Boldrin

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Page 40: Rovigo ott2014 n132

55

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Dr.ssa alessia marcato Psicologa-Psicoterapeuta specializzata in terapie di coppia/famigliari ed individuali Studio atma via Pozzuoli 13/b Spinea (Ve) - Cell. 3493610094

andare dallo psicologo è un atteggiamento maturo, dato che lo psicologo altro non è che un professionista della mente, un medico dell’anima a tutti gli effetti che, comprendendo il disagio psicologico e fornendo spiegazioni sul perché si sta vi-vendo una situazione di malessere, aiuta le persone ad uscire da situazioni in cui sono bloccate o a disagio, utilizzando oltre alla parola, delle tecniche adeguate. Non si tratta quindi di “sfogarsi”, come si farebbe con un amico o un familiare, ma di un vero e proprio percorso che porta al cambiamento e che vede la persona stessa attore principale di tale cambiamento. Con l’aiuto dello psicologo è la persona stessa a capire in che direzione andare e a fare le scelte migliori: non signifi ca riconoscere che si è sbagliati, ma che le strategie messe in atto fi nora, per superare le diffi coltà, non sono più suffi cienti o adeguate e anzi, iniziano a limitare il benessere di vita. Laddove i comportamenti consueti falliscono, i malesseri ad essi conseguenti possono, via via portare allo sviluppo di sintomi psicologici: diffi coltà affettive e relazionali, osses-sioni, fobie, scarsa autostima, incapacità di gestire la rabbia e tutto ciò, ridurre il nostro benessere psicologico. Iniziamo quindi a prenderci davvero cura di noi in maniera totale e a riconoscere che: “sono venuto all’incontro con il dolore e la speranza… sono tornato con l’amore” (Cardinali F.)

La società, la medicina e la scienza si sono adoperate da sempre per vincere, risolvere e ridurre al minimo tutto ciò che è malattia fi sica: si ha male ad un dente? Si va dal

dentista. Duole un ginocchio? Sentiamo l’ortopedico. Non ci vedo più bene? Contattiamo un oculista. Ma ci sono un dolo-re ed una sofferenza invisibili, sottili e spesso inaspettati, che rimangono spesso nell’angolo, vittime di pregiudizi, di stereo-tipi e perché no, d’ignoranza… sono la malattia dell’anima e della mente. Sono senz’altro capitati ad ognuno di noi dei periodi in cui la sofferenza o dei disagi hanno interferito sulla nostra vita, sulle attività quotidiane e sulle nostre relazioni con le persone che ci circondano. Tuttavia chiedere aiuto è una grande fatica. Chiedere aiuto per molti signifi ca ammettere una certa “debolezza”, signifi ca non essere capaci di farcela da soli e questo, per una società come la nostra, è inconce-pibile. Spesso, non scegliere di andare da uno psicologo è dovuto al pregiudizio che farlo signifi ca “essere pazzi”. E poi ci sono i sentimenti di colpa e la vergogna dovuti a retaggi secolari connessi alla sofferenza mentale. La sofferenza psi-cologica diventa colpa della persona che ne soffre, ma anche della famiglia di cui fa parte. Nasce la paura dello stigma sociale: “bisogna” tenere nascosti i sintomi della “malattia” così da non poter essere riconosciuti dalla società. In realtà, attraversare momenti di disagio capita a tutti, a volte fa par-te della vita stessa e della crescita di ognuno di noi e non è affatto indice di una malattia psicologica. Molte persone vanno dallo psicologo perché attraversano momenti di stress, per problemi con il partner o per essere aiutati a superare un lutto o un avvenimento traumatico. In realtà decidere di

Non raccontero’ mai gli affari miei ad uno sconosciuto!Perché è così difficile rivolgersi ad uno psicologo? Dott. Alessia

Marcato

L’Organizzazione Mondiale della Sanità defi nisce la personalità come una “modalità strutturata di pensie-

ro, sentimento e comportamento che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di un soggetto che risulta da fattori temperamentali, dello sviluppo e dell’esperienza sociale”. Ogni indivi-duo è caratterizzato da modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti di se stesso e dell’ambiente. Quando questi modi (defi niti tratti di personalità) sono troppo rigidi e poco adattivi rispetto all’ambien-te e alla cultura dell’individuo, al punto da compro-mettere la vita affettiva, sociale e lavorativa, vi è la probabilità che si confi guri un disturbo di personalità. A prescindere dalle caratteristiche tipiche di ciascun disturbo, chi soffre di un disturbo di personalità tende ad avere diversi problemi nelle relazioni affettive e interpersonali, che vanno dall’evitamento dei rappor-ti e isolamento sociale alla confl ittualità più o meno esasperata, dalla dipendenza nelle relazioni affettive all’instabilità o mutevolezza dei rapporti e delle fre-quentazioni sociali.

In ambito lavorativo possono esserci ripercussioni negative (fallimenti di esperienze o progetti, rinunce a incarichi, instabilità nel mantenimento del lavoro e cambiamenti a causa dei problemi relazionali o dell’impulsività, mancanza di effi cacia) sebbene in

certi casi quest’area possa essere pre-servata o essere meno defi citaria. Nel manuale diagnostico e statistico dei di-sturbi mentali, i disturbi di personalità vengono raccolti in tre gruppi: il gruppo A (paranoide, schizoide e schizotipico) include i disturbi di personalità carat-terizzati da pensieri e comportamenti inusuali e dall’incapacità di stabilire relazioni interpersonali soddisfacenti; il gruppo B (antisociale, borderline,

istrionico e narcisistico) contraddistinti da comporta-menti manipolatori, eccessivamente emotivi e inca-paci di considerare il punto di vista dell’altro; il grup-po C (evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo) contrassegnati da comportamenti ansiosi, timorosi e incapaci di prendere decisioni autonome. Il tratta-mento psicologico mira a costruire delle strategie utili e adeguate per affrontare e gestire gli stati interni e le diffi coltà, permettendo alla persona di migliorare il funzionamento sociale e le relazioni interpersonali.

la personalità e i suoi disturbi

Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa ClinicaRiceve per appuntamento ad adria e RovigoCell.: 348 3468022 - mail: [email protected]

Dott.ssa Cristina Zago

Chi soffre di un disturbo di personalità tende ad avere diversi problemi nelle relazioni affettive e interpersonali

Le malattie da raffreddamento sono infezioni virali delle vie aeree superiori tipiche della stagione autunno/inverno.

I sintomi sono mal di gola, raffreddore, mal di testa, a volte febbre, tosse secca che poi si trasforma in morbida. Spesso vengono scambiate per infl uenza, ma questa si differenzia dal raffreddamento per i sintomi a rapida insorgenza, la febbre più alta, i dolori alle articolazioni e una grande spossatezza.

La terapia per le malattie da raffreddamento è sintomatica e può es-sere effettuata in gran parte dei casi con farmaci senza obbligo di ricetta.

Il mal di gola può essere lenito con l’aiuto di caramelle o spray disinfettanti o antinfi ammatori.

Per la febbre e il mal di testa si possono usare prodotti a base di para-cetamolo o ibuprofene.

Per il raffreddore sono utili farmaci che aiutano a liberare il naso disponibili in spray, gocce, compresse. E’ necessa-rio però sapere che questi farmaci sono controindicati in presenza di alcune patologie (esempio ipertensione) del-le quali è necessario quindi informare il farmacista. In questi casi alternati-va molto effi cace sono i prodotti a base di oli essenziali di timo,eucalipto e lavanda per il loro potere disinfettante e antimicrobico.

Per la tosse secca si possono usare sedativi della tosse a base di destrometorfano o similari in forma di sciroppi o gocce.

Nel momento in cui la tosse si ammorbidisce é meglio assumere sci-roppi mucolitici che facilitano la fl uidifi cazione e quindi l’espettorazione

del catarro.Quando si è colpiti da malattie da raffreddamento è buona norma

bere molti liquidi e assumere grandi quantità di frutta e verdura che for-niscono all’organismo vitamine e sali minerali necessari ad aumentare la propria capacità di resistenza ai germi.

Utile anche qualche giorno di riposo.Per prevenire le malattie da raffreddamento è necessario moderare

la temperatura negli ambienti in cui si vive o lavora (massimo 20-22°C) e prevedere una corretta umidifi cazione degli stessi. E’ necessario arieg-

giare spesso i locali dato che la malat-tia è molto contagiosa e si trasmette attraverso starnuti e colpi di tosse. La pelle è uno degli habitat preferiti dai germi, perciò buona norma è quella di lavarsi molto spesso le mani col sa-pone e quando non è possibile ideale utilizzare un gel lavamani germicida. In presenza di malattia meglio evitare luoghi molto affollati al chiuso tipo

centri commerciali, cinema e altro per evitare di propagare il contagio.Le malattie da raffreddamento durano circa una settimana e gene-

ralmente non lasciano conseguenze.Se i sintomi persistono oltre gli otto giorni o la febbre si alza troppo

è opportuno consultare il medico di base.

Articolo a cura della Dott.ssa Alessandra Sprocatti, direttrice della Far-macia Comunale n. 2 di S. Apollinare

Quando si è colpiti da malattie da raffreddamento è buona norma bere molti liquidi e assumere grandi quantità di frutta e verdura che forniscono all’organismo vitamine e sali minerali

malattie da raffreddamento

- Farmacia Comunale n. 1Via Badaloni- Farmacia Comunale n. 2S. apollinare- Farmacia Comunale n. 3V.le Tre martiri- Farmacia Comunale n. 4Boara Polesine- Dispensario FarmaceuticoBorsea

 

La pelle è uno degli habitat preferiti dai germi, perciò è buona norma lavarsi spesso le mani col sapone e quando, non è possibile, utilizzare un gel lavamani germicida

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ok ok

Dr.ssa alessia marcato Psicologa-Psicoterapeuta specializzata in terapie di coppia/famigliari ed individuali Studio atma via Pozzuoli 13/b Spinea (Ve) - Cell. 3493610094

andare dallo psicologo è un atteggiamento maturo, dato che lo psicologo altro non è che un professionista della mente, un medico dell’anima a tutti gli effetti che, comprendendo il disagio psicologico e fornendo spiegazioni sul perché si sta vi-vendo una situazione di malessere, aiuta le persone ad uscire da situazioni in cui sono bloccate o a disagio, utilizzando oltre alla parola, delle tecniche adeguate. Non si tratta quindi di “sfogarsi”, come si farebbe con un amico o un familiare, ma di un vero e proprio percorso che porta al cambiamento e che vede la persona stessa attore principale di tale cambiamento. Con l’aiuto dello psicologo è la persona stessa a capire in che direzione andare e a fare le scelte migliori: non signifi ca riconoscere che si è sbagliati, ma che le strategie messe in atto fi nora, per superare le diffi coltà, non sono più suffi cienti o adeguate e anzi, iniziano a limitare il benessere di vita. Laddove i comportamenti consueti falliscono, i malesseri ad essi conseguenti possono, via via portare allo sviluppo di sintomi psicologici: diffi coltà affettive e relazionali, osses-sioni, fobie, scarsa autostima, incapacità di gestire la rabbia e tutto ciò, ridurre il nostro benessere psicologico. Iniziamo quindi a prenderci davvero cura di noi in maniera totale e a riconoscere che: “sono venuto all’incontro con il dolore e la speranza… sono tornato con l’amore” (Cardinali F.)

La società, la medicina e la scienza si sono adoperate da sempre per vincere, risolvere e ridurre al minimo tutto ciò che è malattia fi sica: si ha male ad un dente? Si va dal

dentista. Duole un ginocchio? Sentiamo l’ortopedico. Non ci vedo più bene? Contattiamo un oculista. Ma ci sono un dolo-re ed una sofferenza invisibili, sottili e spesso inaspettati, che rimangono spesso nell’angolo, vittime di pregiudizi, di stereo-tipi e perché no, d’ignoranza… sono la malattia dell’anima e della mente. Sono senz’altro capitati ad ognuno di noi dei periodi in cui la sofferenza o dei disagi hanno interferito sulla nostra vita, sulle attività quotidiane e sulle nostre relazioni con le persone che ci circondano. Tuttavia chiedere aiuto è una grande fatica. Chiedere aiuto per molti signifi ca ammettere una certa “debolezza”, signifi ca non essere capaci di farcela da soli e questo, per una società come la nostra, è inconce-pibile. Spesso, non scegliere di andare da uno psicologo è dovuto al pregiudizio che farlo signifi ca “essere pazzi”. E poi ci sono i sentimenti di colpa e la vergogna dovuti a retaggi secolari connessi alla sofferenza mentale. La sofferenza psi-cologica diventa colpa della persona che ne soffre, ma anche della famiglia di cui fa parte. Nasce la paura dello stigma sociale: “bisogna” tenere nascosti i sintomi della “malattia” così da non poter essere riconosciuti dalla società. In realtà, attraversare momenti di disagio capita a tutti, a volte fa par-te della vita stessa e della crescita di ognuno di noi e non è affatto indice di una malattia psicologica. Molte persone vanno dallo psicologo perché attraversano momenti di stress, per problemi con il partner o per essere aiutati a superare un lutto o un avvenimento traumatico. In realtà decidere di

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Marcato

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certi casi quest’area possa essere pre-servata o essere meno defi citaria. Nel manuale diagnostico e statistico dei di-sturbi mentali, i disturbi di personalità vengono raccolti in tre gruppi: il gruppo A (paranoide, schizoide e schizotipico) include i disturbi di personalità carat-terizzati da pensieri e comportamenti inusuali e dall’incapacità di stabilire relazioni interpersonali soddisfacenti; il gruppo B (antisociale, borderline,

istrionico e narcisistico) contraddistinti da comporta-menti manipolatori, eccessivamente emotivi e inca-paci di considerare il punto di vista dell’altro; il grup-po C (evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo) contrassegnati da comportamenti ansiosi, timorosi e incapaci di prendere decisioni autonome. Il tratta-mento psicologico mira a costruire delle strategie utili e adeguate per affrontare e gestire gli stati interni e le diffi coltà, permettendo alla persona di migliorare il funzionamento sociale e le relazioni interpersonali.

la personalità e i suoi disturbi

Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa ClinicaRiceve per appuntamento ad adria e RovigoCell.: 348 3468022 - mail: [email protected]

Dott.ssa Cristina Zago

Chi soffre di un disturbo di personalità tende ad avere diversi problemi nelle relazioni affettive e interpersonali

Le malattie da raffreddamento sono infezioni virali delle vie aeree superiori tipiche della stagione autunno/inverno.

I sintomi sono mal di gola, raffreddore, mal di testa, a volte febbre, tosse secca che poi si trasforma in morbida. Spesso vengono scambiate per infl uenza, ma questa si differenzia dal raffreddamento per i sintomi a rapida insorgenza, la febbre più alta, i dolori alle articolazioni e una grande spossatezza.

La terapia per le malattie da raffreddamento è sintomatica e può es-sere effettuata in gran parte dei casi con farmaci senza obbligo di ricetta.

Il mal di gola può essere lenito con l’aiuto di caramelle o spray disinfettanti o antinfi ammatori.

Per la febbre e il mal di testa si possono usare prodotti a base di para-cetamolo o ibuprofene.

Per il raffreddore sono utili farmaci che aiutano a liberare il naso disponibili in spray, gocce, compresse. E’ necessa-rio però sapere che questi farmaci sono controindicati in presenza di alcune patologie (esempio ipertensione) del-le quali è necessario quindi informare il farmacista. In questi casi alternati-va molto effi cace sono i prodotti a base di oli essenziali di timo,eucalipto e lavanda per il loro potere disinfettante e antimicrobico.

Per la tosse secca si possono usare sedativi della tosse a base di destrometorfano o similari in forma di sciroppi o gocce.

Nel momento in cui la tosse si ammorbidisce é meglio assumere sci-roppi mucolitici che facilitano la fl uidifi cazione e quindi l’espettorazione

del catarro.Quando si è colpiti da malattie da raffreddamento è buona norma

bere molti liquidi e assumere grandi quantità di frutta e verdura che for-niscono all’organismo vitamine e sali minerali necessari ad aumentare la propria capacità di resistenza ai germi.

Utile anche qualche giorno di riposo.Per prevenire le malattie da raffreddamento è necessario moderare

la temperatura negli ambienti in cui si vive o lavora (massimo 20-22°C) e prevedere una corretta umidifi cazione degli stessi. E’ necessario arieg-

giare spesso i locali dato che la malat-tia è molto contagiosa e si trasmette attraverso starnuti e colpi di tosse. La pelle è uno degli habitat preferiti dai germi, perciò buona norma è quella di lavarsi molto spesso le mani col sa-pone e quando non è possibile ideale utilizzare un gel lavamani germicida. In presenza di malattia meglio evitare luoghi molto affollati al chiuso tipo

centri commerciali, cinema e altro per evitare di propagare il contagio.Le malattie da raffreddamento durano circa una settimana e gene-

ralmente non lasciano conseguenze.Se i sintomi persistono oltre gli otto giorni o la febbre si alza troppo

è opportuno consultare il medico di base.

Articolo a cura della Dott.ssa Alessandra Sprocatti, direttrice della Far-macia Comunale n. 2 di S. Apollinare

Quando si è colpiti da malattie da raffreddamento è buona norma bere molti liquidi e assumere grandi quantità di frutta e verdura che forniscono all’organismo vitamine e sali minerali

malattie da raffreddamento

- Farmacia Comunale n. 1Via Badaloni- Farmacia Comunale n. 2S. apollinare- Farmacia Comunale n. 3V.le Tre martiri- Farmacia Comunale n. 4Boara Polesine- Dispensario FarmaceuticoBorsea

 

La pelle è uno degli habitat preferiti dai germi, perciò è buona norma lavarsi spesso le mani col sapone e quando, non è possibile, utilizzare un gel lavamani germicida

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ok

Prevenire la carie e la gengivite è fondamentale per il benessere nostro e della nostra bocca. La ca-

rie, se trascurata, può causare sintomi molto dolorosi e portare alla necessità di devitalizzare il dente; la gengivite, che si manifesta con gonfi ore e sangui-namento delle gengive, può addirittura evolvere in parodontite (la cosiddetta “piorrea”) e portare nel tempo alla mobilità o addi-rittura alla perdita degli elementi dentari. Poiché tutte queste patologie hanno come causa principale la plac-ca, una pellicola batterica dal colore giallo-biancastro che si deposita sulle superfi ci dei denti poco dopo averli lavati, la loro prevenzione si basa sulla sua eliminazio-ne mediante un’igiene domiciliare effi cace. Lo spazzo-lino e il fi lo interdentale sono fondamentali, ma vanno usati in maniera corretta e atraumatica per non andare ad irritare le gengive. Per prima cosa, bisogna lavare i denti almeno due volte al giorno (preferibilmente la mattina e la sera dopo i pasti) e spazzolarli per alme-no 3 minuti. Se utilizzate uno spazzolino elettrico, vi basterà apporre delicatamente le setole della testina in prossimità del margine gengivale e lasciarle agire qualche secondo su tutte le superfi ci di ogni dente (ver-sante interno, esterno e masticatorio), impiegando circa 1 minuto per ogni quadrante della bocca. Con lo spazzolino manuale bisogna invece appoggiare le seto-le a 45° vicino al margine gengivale, fare un leggero movimento rotatorio e alla fi ne ruotare lo spazzolino

come un rullo nella direzione della coro-na del dente. In questo modo, la placca viene prima disgregata e poi spazzata via dalla superfi cie dentale. Lo spazzo-lino (o la sua testina) va cambiato non appena le setole iniziano a scolorirsi e ad aprirsi, in media dopo 3 mesi di utiliz-zo corretto. Per usare il fi lo interdentale nel modo giusto è necessario un po’ di

allenamento: se ne devono prendere le estremità con il pollice e il dito medio, quindi arrotolarlo attorno alla punta del medio fi no a che non ne rimane tesa solo una porzione, che sarà più lunga quando dobbiamo pulire i molari e più corta al turno degli incisivi. Una volta fatto passare il fi lo oltre il punto di contatto di due denti, bisogna appoggiarlo bene sulla superfi cie di uno dei due, andando a formare una “C” attorno al dente. A questo punto, il fi lo va passato con delicatezza sulla sua superfi cie fi no al margine gengivale, e poi sulla superfi cie dell’altro dente nello stesso modo.

Ig.dentale Laura Cecchinato collaboratrice con Dott. Andrea Betteto

Prevenzione e igiene oraleIndicazioni utili per il benessere della nostra bocca

Dott. andrea BettetoVia Perosi 5 Robegano di Salzano Ve tel 041 5740054Via Barche 47/D mirano Ve tel 041 431262Convenzionato con Previmedical

Il dr. Andrea Betteto

Studio dentisticoDental team s.r.l del dott. Diego longhinCampagna lupia (Ve)- 30010 - tel. 0415140094

Le moderne tecniche micro-chirurgiche consentono con interventi minimamente invasivi di migliorare l’aspet-to estetico della linea gengivale e del sorriso che torna ad essere giovanile ed armonico, ricostruendo i tessuti persi. Inoltre, l’intervento di ricopertura delle retrazioni gengivali ne prevenire l’ulteriore progressione, riduce la sensibilità dentinale e previene la formazione delle carie sulle radici.

Da ciò si deduce che le tecniche attuali possono rime-diare a molti dei danni alle gengive, mentre nel prossimo appuntamento parleremo delle tecniche per correggere i danni causati ai denti da carie ed abrasioni.

La malattia parodontale comunemente detta “piorrea” colpisce i tessuti di sostegno del dente portando san-guinamento, alitosi, aumentata mobilità dentale e in

ultimo retrazione delle gengive. Inoltre, nonostante le ma-novre di igiene orale domiciliare e professionale descritte in precedenza, anche eccessivi accumuli di placca batterica ed uno spazzolamento troppo aggressivo portano le gen-give a ritirarsi, dando ai denti un aspetto “allungato” e rendono spesso i denti sensibili. Vari fattori predisponenti, primo tra tutti il fumo, peggiorano la situazione a danno di gengive e dei tessuti di suopporto dei denti.

Quale strategia adottare per ripristinare la salute e la bellezza del sorriso?

La microchirurgia gengivale rappresenta un’ottima risoluzione funzionale ed estetica per ricostruire il tessuto gengivale perduto, per salvaguardare la salute dentale, per ridurre la sensibilità dei denti e per ripristinare l’estetica del sorriso.

Come si realizzano gli interventi di rico-struzione gengivale?

Si tratta di interventi di micro-chirurgia: le gengive stesse del paziente vengono “spostate” per coprire le radici esposte e per ricostruire il tessuto perso. Il tessuto gengivale richiesto viene prelevato dalle zone vicine a quelle da trattare, ed i postumi sono minimi, paragonabili ad una banale scottatura, ad esempio con un caffè caldo. Il tessuto prelevato dalla zona donatrice si riforma sponta-neamente in pochi giorni.

Quali sono i benefi ci della “chirurgia pla-stica gengivale”?

estetica e salute, una strategia microchirurgica

Il dott. Diego Longhin

di 21

di 21

Prima

Dopo

della micosi, guarigione che può avvenire anche spontaneamen-te o in seguito all’esposizione solare.

La Pityruasi versicolor è contagiosa:Questa micosi, a differenza delle altre, non è contagio-

sa. Infatti è frequente osservare tra coniugi uno solo affetto da Pityriasi versicolor. Il fungo è infatti un saprofi ta, cioè un abitante comune della cute umana, e la crescita delle colonie è un effetto straordinario che avviene solo in alcuni soggetti e/o in particolari condizioni.

Come si cura?I funghi che causano la Pityriasi versicolor, cioè il

Pityrosporum orbicolare o ovale, sono molto sensibili ai farmaci antifugini perciò è facile curare questa infezione.

Come appare la cute dopo il trattamento? Dopo il trattamento occorre sterilizzare gli in-dumenti?

Dopo il trattamento che ha causato il distacco delle co-lonie, la cute può apparire chiazzata di bianco. Le chiazze bianche, esito dell’infezione, non vanno più trattate. Esse scompariranno spontaneamente o in seguito a nuova espo-sizione solare. Non è necessario sterilizzare gli indumenti utilizzati o la biancheria poiché il fungo vive e si sviluppa solo sulla cute umana, E’ suffi ciente un semplice lavaggio.

Dott. Stefano Spoladori Via Umberto i n. 31 45100 Rovigotel. [email protected]

Che cos’è?E’ una micosi, cioè un’infezione da funghi, che si svilup-

pa sul tronco di soggetti adulti. E’ una delle frequenti micosi umani.

Come si manifesta?Si manifesta con chiazze rotondeggianti, singole o

unite, disposte principalmente sul tronco, che hanno co-lore differente a seconda dello stadio d’infezione. Possono essere del colore della cute, di colore roseo, marrone o bianco. In una stessa persona si possono vedere chiazze di vario colore: di qui il nome di versicolor (cambio di colore) dato a questa micorsi. A volte le chiazze sono desquamanti in forma di forfora: di qui il nome Pityriasi (forfora).

Da cosa è causata?La Pityriasi versicolor è causata dalla crescita di un fun-

go denominato Pityrosporum orbicolare od ovale. Questi funghi vivono normalmente all’interno dei follicoli della cute nelle zone ricche di ghiandole come il tronco, in tutti i soggetti adulti.

Perché la cute cambia colore?Quando comincia la crescita dei funghi le colonie

rotondeggianti possono assumere un colore roseo o mi-metizzarsi con il colore della cute. Quando le colonie si distaccano per desquamazione o per trattamento o per esposizione al sole, la cute rimane più chiara. In questa fase è più facile identifi care la micosi.

Cos’è il paradosso delle chiazze bianche?Le chiazze bianche, che sono molto evidenti soprattut-

to durante l’estate quando la cute è abbronzata, richiama-no l’attenzione del paziente che si considera malato. Para-dossalmente le chiazze bianche sono l’esito in guarigione

Pityriasi versicolor: la micosi del tronco difficile da capire e da vincere

Dr. Stefano Spoladori

Gravidanza e allattamento sono dei periodi de-licati per l’equilibrio psicofi sico di una donna. L’agopuntura permette di curare senza l’ausilio

di farmaci, rivelandosi un rimedio effi cace e privo di controindicazioni

L’agopuntura è un metodo che cura stati morbosi mediante l’infi ssione di aghi sottili transcutanei ed è la più nota tra le tecniche terapeutiche della medicina tradizionale cinese. Fonda i suoi pilastri sul concetto di equilibrio tra due opposti, lo yin e lo yang, due aspetti energetici che caratterizzano non solo il corpo umano, ma l’intero universo. Secondo questa discipli-na le malattie sono generate da un blocco del libero fl uire nel corpo delle energie o da uno squilibrio delle stesse; la funzione dell’agopuntura è di ripristinare la corretta circolazione energetica attraverso l’infi ssione e la stimolazione di alcuni punti sensibili (agopunti). L’agopuntura rientra tra le “medicine e pratiche non convenzionali”, può essere praticata solo da medici e nel 1991 anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il suo valore terapeutico.L’agopuntura in gravidanza è l’unica tecnica tera-peutica con la quale si può cercare di correggere la presentazione podalica del bambino. I feti che si presentano con una malposizione alla 30° settima-na, possono spontaneamente portarsi ad una normale presentazione cefalica nel 50% dei casi. Con l’ausilio dell’agopuntura e moxibustione, stimolando due pun-ti corporei della madre, tale percentuale può elevarsi fi no a raggiungere il 90%. Anche il vomito gravidi-

co, sintomo molto frequente ma che tende a ridursi spontaneamente dopo i primi mesi, può essere vali-damente trattato qualora la sua gravità sia tale da compromettere un suffi ciente ap-porto alimentare alla donna. La cura con l’ago può essere un valido aiuto anche nel caso di ipogalat-tia, produzione di latte insuffi ciente alle necessità del bambino. E’ preferibile che almeno nei primi mesi il neonato venga allattato al seno, sia per l’importante potere di difesa dalle infezioni che gli anticorpi e i leu-cociti in esso contenuti esercitano, sia perché favorisce lo sviluppo di una fl ora intestinale corretta prevenendo gastroenteriti ed allergie.

gravidanza e allattamento, i benefici dell’agopuntura

Dott.ssa maria Zampieri,medico Chirurgo - Diplomata F.i.S.a. (Fede-razione italiana delle Società di agopuntura)Calle Caneva 942 Chioggia (Ve)Tel abitazione 0414967717Tel ambulatorio 0415506306Riceve per appuntamento

Dott.ssa Maria Zampieri

Page 41: Rovigo ott2014 n132

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Dott. massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]

visivo, esame funzionale, e l’OCT del nervo ottico, esame anatomico. La te-rapia medica inizialmente si avvale di colliri con vari principi attivi, tutti con lo scopo di ridurre la produzione di liquido interno all’occhio od di aumentare lo scarico dello stesso. Dobbiamo quindi pensare all’occhio come ad un pallone riempito di liquido e questo liquido viene

prodotto e scaricato nella giusta misura. Nel caso in cui la terapia farmacologica non sia effi cace si procede ad un trat-tamento laser che ha lo scopo di ripulire il fi ltro di scarico. L’ultima spiaggia, in caso di glaucomi che si aggravano con pressione alta o con pressione normalizzata, è l’intervento chirurgico. Quest’ultimo ha lo scopo essenziale di abbassa-re fortemente la pressione interna dell’occhio e deve essere effettuato quando il glaucoma non è troppo avanzato. In-fatti questa chirurgia, basata generalmente sull’impianto di valvoline, può avere un decorso post operatorio delicato, nel senso che la pressione inizialmente può essere troppo bassa e rallentare il recupero visivo. Una complicanza inve-ce a lungo termine è la perdita della fi ltrazione e la neces-sità di re intervenire per abbassarla nuovamente. Queste poche righe servono solo a spiegare l’importanza di una diagnosi precoce in una malattia che se trascurata porta alla cecità. In generale possiamo affermare l’importanza di un controllo medico della pressione oculare e dell’aspetto del nervo ottico dopo i 40 anni di età.

Questa patologia dell’occhio è molto frequente nelle persone anziane ed è caratterizzata tipicamente da un

aumento della pressione oculare. In que-ste circostanze la pressione dell’occhio tende a “sfogarsi” sulla testa del nervo ot-tico, struttura nervosa che collega l’occhio al cervello. Noi osserviamo, nei pazienti glaucomatosi, un’escavazione della testa del nervo ottico. In realtà le cose sono un po’ più comples-se in quanto esistono glaucomi a bassa pressione in cui la sofferenza del nervo ottico continua nel tempo a dispetto di una pressione perfettamente normale. Generalmente la pressione dell’occhio tende “fi siologicamente” ad aumen-tare con l’età fi no a poter raggiungere un valore patologico che richiede una terapia medica. E’ proprio la precocità della cura che previene i gravi danni visivi che questa malattia comporta. Nelle forme gravi si riduce il campo visivo per cui i pazienti hanno sensazione di vedere attraverso il “buco di una serratura”. Ovviamente ci sono tutte le condizioni intermedie ma generalmente se il paziente percepisce una diminuzione visiva serale ed ha la sensazione di limitazione del campo visivo, il processo è già avanzato. La diagnosi precoce può essere effettuata con la misurazione della pres-sione oculare ma, nei casi a bassa pressione, questo meto-do non è abbastanza sensibile. Un sistema relativamente recente (da circa 10 anni), permette di studiare la forma del nervo ottico e lo spessore delle fi bre nervose che esco-no dallo stesso per proseguire il loro percorso sulla retina (OCT). Questo esame, assolutamente non invasivo, è un esame fotografi co con una scansione laser e ci permette di monitorare l’andamento nel tempo delle fi bre nervose del paziente. Avremo quindi due esami fondamentali, il campo

Il Dr. Massimo Camellin

il glaucoma: diagnosi precoce e terapia

okIl Metodo di pulizia dentale meccanica professio-nale con spray al bicarbonato utilizza una miscela di aria, polvere e acqua per tutta una serie di

trattamenti dentali preventivi e restaurativi. Consiste nella proiezione di un getto controllato di particelle di polvere sottile sulla superfi cie dentale, attraverso un getto di acqua e aria compressa.

Questa metodica è molto confortevole per i pa-zienti, dato che non utilizza strumenti affi lati e non fa rumore. Con una delicata applicazione dell’energia cinetica, non causa danni e non scalfi sce la superfi cie dentale, ma la lucida e rimuove i detriti, la placca e tutte le macchie.

La placca, le concrezioni molli e le pigmentazioni scompaiono rapidamente e senza dolore, anche dalle aree fra dente e dente. Si stima che 1 mm di placca dentale, che pesa circa 1 mg, contenga oltre 200 milioni di batteri. Se non trattati, questi microorgani-smi colonizzano l’area e creano un biofi lm, terreno di riproduzione resistente ai farmaci e alle difese immu-nitarie del corpo. A sua volta, il biofi lm può causare la gengivite, la parodontite o la perdita degli impianti dentali. Per combattere il biofi lm, il getto pulente rag-giunge una profondità nelle tasche gengivali oltre ai 5 mm in modo da poter raggiungere e detergere anche le tasche parodontali più profonde.

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I VANTAGGI DI QUESTA METODICA- Rimuove la placca dentale e aiuta quindi a prevenire i disturbi parodontali come lagengivite,la parodontite e la periimplantite;- Rimuove le macchie dentali soprattutto nei fumatori;- Aiuta a mantenere saldi gli impianti;- Pulisce e apre nei bambini le fessure da sigillare;- Pulisce prima,durante e dopo l’applicazione degli ap-parecchi ortodontici;- Ha un miglior rapporto prezzo/effi cacia rispetto ai metodi tradizionali di pulizia;- Maggior comfort per il paziente;- Maggiore effi cacia pulente.

L’iperidrosi, ovvero la produ-zione di un tasso eccessivo di sudore, e’ un problema

che condiziona fortemente le relazioni sociali e professionali di chi ne soffre. Ma la soluzione esiste, e’ semplice e sicura: si tratta della tossina botulinica, la stessa utilizzata per il trattamen-to delle rughe di espressione.

La sudorazione è un’attività assolutamente necessaria al nostro corpo MA QUANDO e’ TROPPO diventa un distur-bo di grande impatto sociale e psicologico. Generalmente il problema dell’iperidrosi inizia nell’infanzia e nell’adolescen-za e si protrae per tutta la vita. Ansia e nervosismo possono aggravare o scatenare un attacco di sudorazione.

L’iperidrosi va tenuta sotto controllo non solo per un fat-tore psicologico. L’eccessiva traspirazione della pelle crea, infatti, un ambiente umido dove germi e batteri proliferano e favoriscono la comparsa di numerosi disturbi dermato-logici come micosi cutanee, dermatosi con arrossamento soprattutto nelle pieghe cutanee, dermatite da contatto. Le aree più colpite sono le ascelle (IPERIDROSI ASCELLARE), specialmente nel periodo estivo; il palmo delle mani e la pianta dei piedi. La sudorazione eccessiva delle mani è la forma più imbarazzante: le persone che ne soffrono sen-tono compromesse le loro relazioni pubbliche. Spesso, a causa dell’iperattività dei nervi che regolano la sudorazione viene compromessa anche la microcircolazione e le mani risultano fredde mentre sudano.

Il medesimo discorso vale anche per le altre estremità

l’ipersudorazione, un problema di molti, una soluzione conosciuta da pochi

Studio medico Dott.ssa Cristina RogatoViale dei mille 107a – [email protected]. 3282523160

Dott.ssa Cristina Rogato, medico

chirurgo specialista in chirurgia plastica

del nostro corpo, i piedi.Il trattamento più semplice prevede l’utilizzo della tos-

sina botulinica di tipo A che e’ in grado di inibire le ghiando-le sudoripare in modo da ridurre l’eccessiva sudorazione. L’aspetto positivo del Botox, rispetto ad altre tecniche chirurgiche, e’ che le ghiandole sudoripare non vengono eliminate, bensì solamente inibite per ridurre in maniera prolungata ma non defi nitiva, la produzione eccessiva di sudore. La soluzione di tossina botulinica viene iniettata localmente tramite sottilissimi aghi e l’effi cacia si manife-sta già dopo due o tre giorni. L’effetto indotto dalla tossina perdura per alcuni mesi (da 4 a 8 in base alla sensibilità individuale) per poi scomparire gradualmente. Non vi sono controindicazioni all’uso del botulino e il trattamento può essere ripetuto anche due volte l’anno.

L’orecchio è un organo meraviglioso e complesso. Ma per comprendere in che modo si verifica la perdita dell’udito è ne-

cessario sapere come funziona l’orecchio. La sua parte esterna raccoglie i suoni e li convoglia nell’orecchio medio dove le vibrazioni sonore, trasmesse dal movimento del timpano, raggiungono l’orecchio interno. Qui la coclea, il vero e proprio organo uditivo con le sue migliaia di cellule ciliate, genera segnali che, attraverso il nervo uditi-vo, raggiungono infine il cervello. I suoni si differenziano per la frequenza, che si misura in Hertz, e per l’ampiezza, che si misura in decibel (dB). Le voci di una conversazione, ad esempio, possono normalmente andare da 300 a 3.000 Hertz con un’intensità che si aggira sui 50 dB. I suoni posso-no provocare disturbi uditivi a partire da 85 dB. La sordità si differenzia in base alla gravità.

La bontà dell’udito dipende dall’efficienza del siste-ma uditivo che però con l’età, oppure a causa di traumi, esposizioni costanti a forti rumori, condizioni genetiche o ereditarie, può perdere gradatamente la sua efficienza sino a trasformarsi in ipoacusia. Due sono i tipi di ipoacusia in-dividuati dalla medicina. Il primo è l’ipoacusia trasmissiva, ovvero quella causata da problemi presenti nell’orecchio esterno e medio, cerume, infezioni, perforazioni del timpano o l’otosclerosi che immobilizza gli ossicini. Il secondo, che rappresenta la stragrande maggioranza dei casi, è invece l’ipoacusia neurosensoriale, legata a problemi dell’orecchio interno, al deterioramento delle cellule ciliate presenti nella coclea oppure all’indebolimento del nervo acustico. Quando il grado di perdita è lieve (20-40 db) non viene percepita la sola voce bisbigliata; se è moderato (40-60 db) la voce emessa a livello di normale conversazione non viene udita perfettamente: a intensità superiore la persona percepisce i

l’udito, un senso irrinunciabile

Dimensione Udire Rovigo: Via Pighin, 8 Tel. 0425 424563adria: Riviera matteotti, 14 Cell. 335 7390255

suoni, ma ha una certa difficoltà a discrimina-re le parole.Un test per ritrovare il piacere di sentire

Una semplice controllo audiometrico di pochi minuti presso un Centro Dimensione Udire consente di capire qual è il problema. Può trattarsi di un tappo di cerume, di un’infezione, di un’infiammazione cui spetta al medico specialista dare una risposta oppure, di quel naturale, lento e subdolo processo di decadimento che si riesce ad avvertire solo quando provoca disagio e isolamento sociale. Un sempli-ce test per non lasciare passare inutilmente tempo prezioso per la propria capacità uditiva o per il ricorso alle cure mediche se necessario. In ogni caso presso i centri Dimensione Udire è possibile trovare qualificati audioprotesisti in grado di fornire tutta l’assistenza di cui si ha bisogno per capire cosa succede al proprio udito e trovare la soluzione più giusta.Chi è Dimensione Udire?

Gli audioprotesisti di Dimensione Udire sono da oltre 30 anni impegnati ad aiutare le persone con problemi uditivi lievi e gravi, affinché possano tornare a comunicare senza barrie-re. Grazie anche alla continua ricerca e alle nuove tecnologie, un servizio professionale e personalizzato e un aiuto concreto ad affrontare il problema dell’udito con serenità. Se ci si sente a disagio per problemi relativi all’udito, parlarne con il proprio medico o direttamente nel centro Dimensione Udire più vici-no, è la soluzione.

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Molteplici studi sul comportamento dell’uomo affer-mano che nell’occasione di un incontro, i primi giudizi vengono espressi dalla visione del sorriso

(42%) e degli occhi (37%). Sono i segnali più evidenti con i quali ci presentiamo al nostro interlocutore, e sono le basi sulle quali viene stilato su di noi un primo giudizio. Sia esso un incontro occasionale e di diletto, sia esso un importante colloquio di lavoro.

Ma se avere occhi belli è spesso un dono della natura, avere un brutto sorriso è spesso la conseguenza di una nostra trasandatezza.

Avete mai visto persone che vorrebbero sorridere ma non lo fanno? Sono le persone consapevoli del loro pro-blema estetico (ma non solo) e che limitano la loro possi-bilità di rapportarsi con naturalezza e spontaneità. Anche la presenza di occhi belli viene sminuita se lo sguardo non si trova inserito in un contesto che sprigiona allegria, gioia e più semplicemente, benessere e sicurezza in se stessi.

Un sorriso poco piacente ha varie cause.Certamente vi sono casi di malposizionamento e che

quindi non risultano direttamente imputabili alla persona. Ma i mezzi per porre rimedio a tali situazioni ci sono.

L’ortodonzia che nel bambino dovrebbe esercitare so-prattutto il ruolo di intercezione e prevenzione, nell’adulto assume il ruolo di intervento curativo.

Denti ben posizionati sono denti maggiormente deter-gibili, e favoriscono la presenza di gengive sane dall’aspet-to roseo e ben contornato.

Ma vi sono casi nei quali anche i denti dritti o raddriz-

zati possono avere un aspetto poco piacevole. La presenza di placca e tartaro è causa di alterazione del color e della lucentezza dello smalto dentario.

La presenza di lesioni cariose nel settore frontale oltre essere causa di inestetismi è spesso causa di una sintoma-tologia (sensibilità) a causa dei ridotti spessori dei tessuti dentari a protezione delle componenti sensibili (dentina e polpa). Nel caso poi alcune lesioni cariose siano state trattate con materiali compositi resinosi posizionati nel tempo, si evidenzia talora l’aspetto “tigrato” dei denti per i diversi gradi di assorbimento dei vecchi materiali da restauro nei confronti di fattori endogeni (i Sali minerali presenti nella saliva) o esogeni (tabacco, caffè e the e altre bevande contenenti coloranti).

Vi è rimedio a tutto ciò.La risposta è certamente positiva e le diverse possibi-

lità si differenziano in base al caso da trattare, al risultato ottenibili e alla spesa che si intende affrontare.

La tecnica più conservativa prevede l’esecuzione di faccette dirette in resina; un intervento ambulatoriale che richiede tempo e spesa limitati. Altrettanto conservativa è l’esecuzione di faccette in ceramica o zirconia confeziona-te in laboratorio e, in seguito, cementate sul dente. Meno conservativa ma necessaria se la distruzione dentale è cospicua, è la cementazione di una corona estetica che interessa l’intera struttura del dente.

Ricordando che una visita non costa nulla, illumina il tuo sguardo!

Un bel sorriso illumina lo sguardoDa quasi 30 anni il Dott. Giu-

seppe Bertolini esercita la pro-fessione odontoiatrica: laureato

in Medicina e Chirurgia e specializ-zato in Odontostomatologia e protesi dentaria, ha lavorato all’ospedale di Padova e di Monselice e dal 1999 è dirigente medico presso la Cittadella Socio Sanitaria dell’ASL 18 di Rovigo. E’ stato uno dei primi impiantologi del Veneto. Da sempre impegnato anche nella libera professione, dal 2011 ha aperto il suo studio a Rovigo, una strut-tura moderna, funzionale, attrezzata per le moltissime esigenze e richieste dei pazienti, ma anche accogliente e confortevole. Uno studio pensato per essere un punto d’incontro per le per-sone in quanto tali e non esclusivamen-te in quanto pazienti, tenendo sempre in massima considerazione che la so-luzione ai problemi dentali deve essere trovata conciliando la necessità di cura con l’esistenza di limitazioni, spesso dettate da fattori economici.

Dott. Giuseppe BertoliniMedico Chirurgo, specialista in Odontostomatologia e protesi dentaria

La presenza di lesioni cariose nel settore frontale oltre essere causa di inestetismi è spesso causa di una sintomatologia (sensibilità)

Studio Dentistico Dott. giuseppe Bertolinilargo Cappellini 1 – Rovigo0425-1680170 [email protected]

Il glaucoma è una sindrome: escavazione della papilla, anomalie del campo visivo

e abitualmente un aumento della pressione intraoculare. Quando è presente solo un aumento della pressione si parla di ipertensione oculare. Il glaucoma a pressione nor-male presenta solo anomalie papillari o del campo visivo senza ipertensione oculare.Come si origina?

L’umore acqueo viene prodotto dai corpi ciliari e de-fl uisce attraverso il trabecolato situato a livello dell’ango-lo iridocorneale che assomiglia a una rete. Se il drenaggio viene perturbato si ha un aumento della pressione che si ripercuote sulle fi bre del nervo ottico.Fattori di Rischio

Essi sono: età avanzata, diabete, miopia, razza neraClinica

I principali segni sono l’aumento della pressione in-traoculare, le anomalie della papilla ottica e le anomalie del campo visivo periferico.Esame clinico

La misura della pressione intraoculare si fa con diver-se tecniche e la più precisa è la tonometria ad applanazio-ne che necessita di anestesia topica. La gonioscopia è un esame indispensabile per valutare l’ampiezza dell’angolo

iridocorneale ed eventuali osta-coli. L’oftalmoscopia esamina la testa del nervo ottico. La Tomografi a a coerenza ottica o OCT defi nisce le caratteristiche della papilla e lo spessore delle fi bre nervose del nervo ottico.

La pachimetria corneale, a ultrasuoni o ottica, misura lo spessore della cornea che viene correlato al valore della pressio-ne. La perimetria automatica serve ad esaminare il campo visivo con programmi specifi ci per seguire la progressione del

glaucoma. L’anomalia classica del campo visivo è lo sco-toma arciforme. Trattamento

L’obiettivo del trattamento è sia di diminuire la pressione intraoculare, diminuendo la sintesi di umor acqueo(colliri), sia di favorire l’aumento della sua eli-minazione (colliri, trabeculoretrazione al laser, chirurgia fi ltrante). E’ quindi molto importante eseguire periodici controlli oculistici sapendo che il glaucoma è una malattia la cui progressione può portare anche alla cecità.

glaucoma ad angolo apertoE’ importante eseguire controlli periodici sapendo che è una malattia progressiva

Dott.ssa maria grazia Crivellari OculistaVia Contarini 39, 45014 Porto ViroVia Don minzoni 13, 30014 CavarzereTel:0426 631629, cell: 3391337446

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Dott.ssa Maria Grazia Crivellari

Spesso si ricorre allo psicologo/psicoterapeuta solo dopo aver provato un senso di sconforto e smarri-mento rispetto ai tentativi di risolvere da soli proble-

mi di tipo personale o relazionale. Lo spazio relazionale, nel colloquio terapeutico rap-

presenta un luogo in cui emergono nuovi signifi cati, in cui co-costruire modalità correttive ed effi caci per prendersi cura di sé. Il ricorso ad uno specialista non necessaria-mente avviene quando è presente una psicopatologia e non necessariamente il processo prevede sempre dei tempi lunghi; possono verifi carsi, ad es, problematiche collegate al “ciclo di vita” diffi cili da affrontare, o situazio-ni di sofferenza che si ripetono nella propria storia quasi come in un “copione” ripetitivo sul quale si ha il senso di non poter metterci le mani.

O ancora situazioni in cui non si riesce a dare un nome alle proprie sofferenze. Il cambiamento in terapia, è un processo di crescita e di trasformazione creativa che avviene in un clima di autenticità e di accoglienza.

Per cambiamento nella psicoterapia (sia a livello emotivo, che cognitivo e comportamentale) intendo il re-cupero da parte della persona, della capacità di utilizzare attivamente e in modo responsabile le proprie risorse e competenze per fare delle scelte effi caci e funzionali in relazione ai propri desideri e sulla base del proprio con-testo specifi co e attuale. La comprensione dell’eziologia e quindi della natura del problema che la persona porta in terapia, dà la possibilità di chiarire cosa lo ha costituito e come questo viene mantenuto e reiterato nel tempo.

I modelli arcaici di relazione interpersonale interiorizzati infatti, infl uenzano le relazioni attuali e, nell’incontro terapeutico è possibile portare alla consapevolezza e dare un senso a tali processi attraverso una relazione “ricostruttiva” autentica calda e reale per sperimentare delle alternative possibili e scegliere di cambiare. La psi-coterapia è un’ ”arte” perché pur se fondata su una me-todologia clinica e sostenuta da una teoria di riferimento, ogni trattamento va plasmato sulla persona che è unica e irripetibile.

Quando iniziare una psicoterapia?L’incontro terapeutico come processo di cambiamento

Dott. Fabrizio Boscolo - Psicologo, Psicoterapeutaadria: Corso Vittorio emanuele ii, 5 Rovigo: Vicolo Castello, 3e-mail: [email protected] cell. 329 1483038

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Page 42: Rovigo ott2014 n132

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• I tre anni più duri per Totti? Quelli della prima elementare.Carabinieri…• Un carabiniere trova un pingui-no per la strada per cui telefona in centrale per chiedere cosa farne. “Portalo allo zoo” è la risposta. Il

giorno dopo ritelefona e chiede: “E

oggi dove lo porto, al cinema?”

• Due carabinieri davanti allo spec-

chio: “Guarda... due colleghi! An-

diamo a salutarli.” L’altro: “Fermo...

non vedi che stanno venendo loro?”

ALESSANDRAAMERICAATTRICECANTANTECINEMA - DONNAEDDA - FIGLIFILM - FRANCESEFUROREOPERA - PARIGIPREMIOPRESENTAREREX - ROMARUOLISHOWGIRLSILVER - STATESSTELLE - TEATROTELEGATTOVENTO - ZURIGO

Il PuzzleAlessandra Martines

Chiave (1,5,1,2,8)Ha recitato nella serie TV:……................................................................................................

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Il motto per… • Un vulcanologo: Se in questo mestiere non hai il fuoco dentronon vai da nessuna parte.Differenze…• Che differenza passa fra lo stre-gone e un medico? Che lo strego-ne fa la fattura!Il colmo per…• Il colmo per un pecoraio? Venir tosato dall’ ufficio delle tasse.• Il colmo per un forestale? Passare per un imboscato.La Mamma ti insegna…• …a rispettare il lavoro degli al-tri: ”Se dovete ammazzarvi, fatelo fuori di qui, che ho appena puli-to!”• …cos’è l’invidia: “Ci sono milioni di poveri bambini che non hanno genitori meravigliosi come noi!”Par-Condicio…• La differenza tra Berlusconi e Dio? Dio non è convinto di essere Berlusconi.• Che differenza c’è tra Prodi e un mantello? Nessuna, infatti tutti e due vivono sulle spalle degli altri!Uomini…In cosa si somigliano un uomo e un computer? Sembra che facciano

tutto loro, ma, se non li program-mi, non fanno niente!e donne!• La birra contiene sicuramente de-gli ormoni femminili. Infatti quan-do si beve molta birra non si riesce a guidare la macchina e si dicono un sacco di cretinate!Mogli e mariti…• Un marito dice alla moglie: “Oggi fa troppo caldo, non ho proprio in-tenzione di vestirmi. Tesoro, cosa credi che penserebbero i vicini se mi vedessero tagliare l’erba del prato così?” Lei: Che ti ho sposato per soldi!”Totti, campione in campo e nel-la vita… • Totti e Cassano parlano in sa-lotto e Totti dice: “Oh Antò ho trovato un libro che si chiama: Come togliere il 50% dei tuoi problemi”. Cassano gli ri-sponde: “E che hai fatto?” Totti: “Ne ho comprati due”. • Una notizia tragica letta sui giornali: “È bruciata la biblio-teca di Totti, conteneva due li-bri”. Totti è disperato: “Ahò, er secondo dovevo ancora finillo de colorare!!”

SudokuCompletate lo sche-ma. I numeri mancanti devono comparire una sola volta in ciascun box da 9 caselle, riga e colonna.

Soluzioni:

ORIZZONTALI1. Al contrario di riposato - 8. Attraversa la montagna - 9. Agenzia Toscana Notizie - 10. Monarca - 11. Piccolo esempio - 13. Un tasto del registratore - 14. Distillato alcolico - 16. Avanti Cristo - 17. Ora poetica - 18. Motoscafo d’assalto - 20. Accendono il fuoco - 22. Incoraggiare.

VERTICALI1. Pratica la magia - 2. Pronome confidenziale - 3. Acido Ribonucleico - 4. Organizzazione giuridica - 5. Uomini... inglesi - 6. Pacino, attore americano - 7. Organi uditivi - 10. Colpevole, crudele - 12. Baronetto -15. Veicolo monoposto - 18. Mare... francese - 19. Succeda, abbia luogo - 20. Como - 21. Numero in breve.

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43A tavola4 A tavola

LA RICETTA

ROTOLO DI MAIALINO

INGREDIENTI 1 PANCIA DI MAIALINO DA 600 GR., 100 GR. FILETTO DI MAIALINO, 50 GR. DI ZENZERO, AROMI (SALVIA, ROSAMRINO, TIMO, PREZZEMOLO), 1 MELA VERDE, 4 TIPI DI INSALATINA (VALERIANA, LOLLO, RICCIA, GENTILINA), OLIO DI OLIVA E ACETO DI MELE Q.B.

ESECUZIONE SGRASSARE BENE LA PANCIA DEL MAIALINO, ED APRIRE COME UN PORTAFOGLIO. SALARE ,PEPARE, INSERIRE GLI AROMI TRITATI E LO ZENZERO. QUINDI AGGIUNGERE IL FILETTO, ARROTOLARE IL TUTTO E LEGARE BENE CON UNO SPAGO. ROSOLARE - IN UNA CASSERUOLA OVALE D’ALLUMINIO - PERFETTAMENTE SU TUTTI I LATI, BAGNATE CON VINO, AGGIUNGERE GLI AROMI E LASCIARE CUOCERE LENTAMENTE PER 1 ORA. LAVARE BENE LE INSALATE, DISPORRE SUI PIATTI, SALARE E CONDIRE CON LA VINAIGRETTE DI MELE, AGGIUNGERE LE MELE TAGLIATE A FIAMMIFERO E IL ROTOLO DI MAIALINO A FETTINE SOTTILI

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PAOLO MARANI [email protected] MESSAGGIO PUBBLICITARIO

THANKSGIVING 24 NOVEMBRE 2014 - CHRISTMAS 15 DICEMBRE 2014 - HAPPY NEW YEAR 19 GENNAIO 2015 - CARNIVAL 9 FEBBRAIO 2015 - EASTER 23 MARZO 2015 - BLOOMING NATURE 20 APRILE 2015

Appuntamenti TERRAZZA IN PIAZZA

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CREMA BIANCA DI CAVOLFIORE CON LARDO CROCCANTE COME DOVREBBE ESSERE PER VOI UN CONFORT FOOD? PER NOI AVVOLGENTE, MORBIDO

E DELICATO. QUESTI SONO PROPRIO GLI AGGETTIVI CHE MEGLIO DESCRIVONO LA NOSTRA CREMA BIANCA DI CAVOLFIORE. UN PIATTO CALDO E LEGGERO CHE CI HA RISCALDATO IN QUESTO INIZIO D’INVERNO.MA NON CI SIAMO FERMATE QUI, ABBIAMO VOLUTO IMPREZIOSIRE LA PREPARAZIONE CON DEL GUSTOSO LARDO, FATTO INCROCCANTIRE NEL TEGAME. HTTP://WWW.COSMOFOOD.IT/. QUESTO GIOCO DI SAPORI, COLORI E CONSISTENZE CI HA PERMESSO DI REALIZZARE UNA RICETTA RICERCATA NELLA SUA SEMPLICITÀ.

VINO CONSIGLIATO: GEWURZTRAMINER (VINO DAL COLORE INTENSO GIALLO PAGLIERINO CON RICCHI RIFLESSI DORATI, PARTICOLARMENTE AROMATICO ED INTENSO, I SUOI SENTORI RICORDANO FRUTTI ESOTICI, AGRUMI E SPEZIE, AL GUSTO SI PRESENTA STRUTTURATO, CORPOSO E DECISO DAL SAPORE AROMATICO)

INGREDIENTI PER 2 PERSONE920G CAVOLFIORE

30G LARDO A FETTE

1 CUCCH. CRUSCA DI GRANO

500ML ACQUA COTTURA DEL CAVOLFIORE

1/2 DADO VEGETALE

ROSMARINO

OLIO EVO, PEPE NERO

SFILETTARE IL LARDO E SCALDARLO IN UN TEGAME CON L’OLIO FINO A FARLO INCROCCANTIRE; TOGLIERE DAL FUOCO E TENERE DA PARTE AL CALDO. MONDARE E TAGLIARE A CIMETTE IL CAVOLFIORE, QUINDI LESSARLO CON IL CESTELLO NELLA PENTOLA A PRESSIONE LAGOSTINA DOMINA VITAMIN, POSIZIONANDO LA VALVOLA SU MODALITÀ PRESSIONE 1, PER CIRCA 5 MINUTI DAL FISCHIO. TRASFERIRE IL CAVOLFIORE NEL TEGAME DOVE ERA STATO SCALDATO IL LARDO (E NEL QUALE NE È RIMASTO IL GRASSO RILASCIATO) E COMINCIARE A CUOCERE BAGNANDO PIANO PIANO CON IL LIQUIDO DI COTTURA DELLA VERDURA. AGGIUNGERE LA CRUSCA ED INSAPORIRE CON 1/2 DADO, ROSMARINO E PEPE NERO. TENERE SUL FUOCO, CONTINUANDO A MESCOLARE, FINCHÉ NON SI OTTIENE UNA PUREA DENSA MA ANCORA GRUMOSA. SERVIRE LA CREMA DI CAVOLFIORE ANCORA FUMANTE, DISTRIBUENDO SU OGNI CIOTOLA IL LARDO CROCCANTE.

MANUELA E SILVIA BIZZO

CUCINA

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.COM

Page 46: Rovigo ott2014 n132

44 Oroscopo1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO QUALCUNO

VI HA DAVVERO FERITI MA NON VOLETE PROPRIO MET-

TERCI UNA PIETRA SOPRA. IMPARATE QUALCOSA DALL’ACCADUTO SALUTE I PUNTI PIÙ SENSIBILI: GOLA, PRESSIONE E APPARATO DIGERENTE. SÌ ALL’ATTIVITÀ FISICA, MA BOCCIATI GLI SPORT ESTREMI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO PRONTI

A SEDURRE NON CON LE PAROLE MA

CON LO SGUARDO, NON ROVINATE TUTTO CON LA SOLITA GELO-SIA SALUTE IL PASSAGGIO DA UN CLIMA ESTIVO AL PIENO AUTUNNO, NON PIACE AI BRONCHI, CHE PROTESTANO VIVACE-MENTE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO RITORNO DI FIAMMA PER L’AMICO CONOSCIUTO IN VA-

CANZA, MA NE SALTA FUORI UNO ANCORA PIÙ AFFASCINANTE SALUTE SARÀ DIFFICILE IDENTIFICARE I VOSTRI MALANNI, DAL SISTEMA IMMU-NITARIO DEBOLE AL MALESSERE ESISTEN-ZIALE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO SE UNA

STORIA È FINITA MALE, LUNGI DA VOI RIPROVARCI, IL PRIMO STEP È RITROVARE FIDUCIA IN VOI STESSI SALUTE PUNTO DOLENTE IL SISTEMA NERVOSO: REAZIONI ESAGERATE E NOTTI INSONNI; PRESSIONE ALTA E MAL DI TESTA

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO ANCHE IN COP-

PIA PUNTATE ALLA COMPLIC-ITÀ E ALLA CONDIVISIONE

DI ESPERIENZE E INTERESSI SALUTE LO STRESS PRO-

FESSIONALE CHE PRODUCE CORTICOSTEROIDI, CAUSA DELLA CIC-CETTA SULLA PANCIA, DOVETE FAR MOTO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO TESTA CONFUSA E CUORE ANCORA DI PIÙ, IN-

CAPACE DI DISTINGUERE AMORE, AMI-CIZIA, DESIDERIO SALUTE VIVETE UN PERIODO NIENTE MALE, LIBERATEVI DI UN PESO SULLO STOMACO E STARETE ANCOR MEGLIO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IN COPPIA

S I DISCUTE SENZA LITIG-ARE, ASCOLTARE LE IDEE E I BISOGNI DEL PARTNER VI AIUTA A CAPIRE LA SUA PER-SONALITÀ SALUTE L’AUTUNNO VI COL-PISCE NEI PUNTI DEBOLI: TESTA, NASO, CIRCOLAZIONE. RALLENTATE I RITMI O VI ASPETTA L’EMICRANIA

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO FAS-

CINO LA COPPIA È S O L - IDA MA LA GELOSIA, SE PUR SANA, SCUOTE GLI ANIMI. UN VIAGGIO-FUGA NON VI FAREBBE MALE SALUTE LA CERVICALE, BESTIA NERA DELL’AUTUNNO, VI FA SOFFRIRE. MA ORMAI LA CONOSCETE E VI PREMUNITE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO VI ATTENDE UNA KERMESSE DEL DI-VERTIMENTO E DEL FLIRT

ANCHE SUL POSTO DI LAVORO. PENSA-TECI VOI SALUTE PASSATE INDENNI ATTRAVERSO I RAFFREDDORI ALTRUI, IN BARBA ALL’INQUINAMENTO RESPIRATE BENONE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO PARTNER BRON-TOLONE MA VI ADORA E VOI

RICAMBIATE, IL SENTIMENTO HA BASI SOLIDE, LITIGARE RIACCENDE

LA FIAMMA SALUTE LO STOMACO É IL VOSTRO PUNTO DEBOLE. IL RIMEDIO È SOLO NEL PIATTO, E LO SPORT NON VI AIUTA

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO DELUSI DA UNA STORIA IN CUI VI SIETE LAN-

CIATI A CAPOFITTO, ORA STATE ATTENTI A NON FARE IL BIS SALUTE PRONTI I MALANNI DI STAG-IONE: L’ODIATA LOMBAGGINE, OPPURE L’ODIATA SCIATALGIA. ATTENTI AI MOVI-MENTI BRUSCHI

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO SENTIMENTI CONFUSI A CAC-CIA DI CONFERME, PARLARE - SEMPRE DEGLI STESSI ARGOMENTI - VI RINCUORA SALUTE FATE INCETTA DI INTEGRATORI E ALIMENTI BIO, UNA REGOLA CHE PAGA. COME LO SPORT COSTANTE

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