Miranese nord ott2014 n124

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1994 - 2014 del Miranese Nord Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.124 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it continua a pag. 8 Intervento S e anche il Parlamento confermerà la tassazione ordinaria decisa dal Consiglio dei Ministri nel disegno di legge di Stabilità, l’au- mento del livello di imposizione rischia di non rendere appetibile l’anticipo del Tfr in busta paga. Tfr subito a rischio flop di Giuseppe Bortolussi* * Segretario della CGIA Da oggi l’informazione locale sempre con te App Come scaricare l’App laPiazza: dal sito www.lapiazzaweb.it & Sanità Salute pagg. 37-39 L’EDITORIALE “Doe se magna in tri, se magna anca in quatro” di Germana Urbani* S cappano dalla guerra, dalla fame, dalle malattie. Camminano, corrono, si na- scondono. Sono come animali braccati, in fuga. Eppure sono uomini, bambini, donne e donne in attesa di bambini che vanno scalze verso un futuro che sperano migliore. Arrivati al porto, a volte dopo mesi da che erano partiti, riescono a salire su una barca insieme a mol- tissimi altri. Sanno cosa può capitare, perché accade sempre più spesso che il mare si trasfor- mi per loro in un ventre che inghiotte e non restituisce nulla, eppure salgono. Trattengono il fiato, pigiati in centinaia su queste carrette della miseria, tremano di freddo, di fame, di orrore. E poi, se il mare è calmo e il buon Dio li assiste fino in fondo, arrivano sulle nostre sponde. Ma è il fatto che le sponde siano “nostre” il proble- ma, è il fatto che arrivano in troppi, è il fatto che abbiamo già poco per noi e dovremmo spartire con loro. E’ il fatto che vengono sicuramente per delinquere. E ultimamente è anche il fatto che portano le malattie! Questi esseri umani portano sicuramente qualcosa in mezzo a noi, come tutti gli esseri umani che incontriamo, con cui ci capita di condividere qualcosa: il banco a scuola, il sedile in autobus, un pasto alla mensa dei poveri. Portano se stessi, la loro storia, la loro vita. Come noi, ogni giorno. *[email protected] [email protected] continua a pag. 3 Immigrazione, tanti problemi nel Veneziano Territorio pagg. 4-5 Revocati i fondi per la Rocca dei Tempesta Noale pag. 8 pag. 14 Scorzè area Peep, salasso per le famiglie Vanno sborsati 3,1 milioni di euro. Il sindaco: “Siamo pronti a ricorrere alla Corte di Cassazione” I l conto Peep è arrivato. Sono 92 le fami- glie di Scorzè e Gardigiano che dovranno mettere mano al portafogli per saldare il risarcimento: almeno 24-25 mila euro, in qualche caso pure di più. In municipio è arrivata la sentenza della Corte d’Appello per il caso di via Guizza Alta, dove sono interessate 63 famiglie più l’Ater, che im- pone al Comune di sborsare 1,3 milioni di euro. Se per questa superficie aggiungiamo i 900 mila già pagati dopo la sentenza del 2010, si arriva 2,2 milioni di euro. Di più, perché in municipio hanno liquidato i 900 mila euro per le 29 famiglie di via Ravagnan a Gardigiano, e tra poco lo stesso Comune passerà al recupero delle somme. Totale 3,1 milioni di euro. La vicenda è nota e a Scorzè se l’aspettavano. Si tratta di edifici nati a inizio degli anni Duemila e dove le indennità riconosciute per la vendita dei terreni erano state calcolate più basse, rispetto a quanto si aspettavano i proprietari. Proprietari che poi hanno fatto ricorso, con la Cassazione che riteneva le superfici aree residenziali e non agricole. Da qui le cause e, poiché la giustizia italiana non è proprio un fulmine, anni dopo sono arrivate le sentenze. Per le famiglie sfavorevoli. Gli edifici sono sorti su dei terreni di tre privati: due si misero assie- me per fare ricorso contro le indennità (10 mila lire al metro quadrato) ritenute non adeguate, uno lasciò perdere e trovò un ac- cordo con il Comune. Si andò avanti a colpi di carte bollate, finché quattro anni fa arrivò la prima botta con la vittoria di uno dei due ricorrenti. SALZANO, IL FONDATORE DE “IL GERMOGLIO” Roberto Niero è una classe 1942, e vive a Robegano, una frazione di Salzano. Ha sempre lavorato con il legno, era un artigiano e lavorava in un laboratorio a Maerne assieme ai suoi soci. La maggior parte delle persone ... pag. 19 ECONOMIA, DA OLMO I LAMPADARI DELLA RAI La trasmissione è vista da milioni di persone ed è una delle più longeve nel panorama televisivo italiano attuale. Parliamo di “Ballando sotto le stelle”, condotta di Milly Carlucci, che quest’an- no è giunta alla sua decima edizione. pag. 6 COUPON del risparmio 10€ 40€ 50€ 30€ 30€ 25€ 50€ 20€ 60€ 40€ 60€ COUPON del risparmio Scarica l’App www.coupondelrisparmio.it Nessuna paura di vaccinarsi, è per il nostro bene VIVAI BARENDI P.A. MORENO PREVENTIVI E SOPRALUOGHI GRATUITI Tel. 348 6046422 - Fax 041 462811 [email protected] - www.vivaibarendi.com Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazzi Realizzazione impianti d’Irrigazione Potature ad alto fusto Punto vendita piante da esterno e interno Presso GIARDINO di PETER in via 2 Giugno - Campagna Lupia Mirano (Ve) - Via Gramsci, 76 Tel. 041 5700930 - www.medisansrl.it Medisan SOLETTE ORTOPEDICHE E SCARPE POSTURALI

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Miranese nord ott2014 n124

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1994 - 2014del Miranese Nord

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.124 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

continua a pag. 8

Intervento

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Se anche il Parlamento confermerà la tassazione ordinaria decisa dal Consiglio dei Ministri nel disegno di legge di Stabilità, l’au-mento del livello di imposizione rischia di non rendere appetibile

l’anticipo del Tfr in busta paga.

Tfr subito a rischio fl op

di giuseppe bortolussi*

continua a pag. 8

Se anche il Parlamento confermerà la tassazione ordinaria decisa dal Consiglio dei Ministri nel disegno di legge di Stabi-lità, l’aumento del livello di imposizione rischia di

non rendere appetibile l’anticipo del Tfr in busta paga.

Tfr subito a rischio fl op

* Segretario della CGIA

di giuseppe bortolussi*

* Segretario della CGIA

Intervento

Da oggi l’informazione locale sempre con teApp Come scaricare l’App laPiazza:

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Ambulatoripediatrici, verso la nuova verifica

Sanità

pag. 10

Salute

pagg. 37-39

L’EDITORIALE

“Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”di germana urbani*

Scappano dalla guerra, dalla fame, dalle malattie. Camminano, corrono, si na-scondono. Sono come animali braccati,

in fuga. Eppure sono uomini, bambini, donne e donne in attesa di bambini che vanno scalze verso un futuro che sperano migliore. Arrivati al porto, a volte dopo mesi da che erano partiti, riescono a salire su una barca insieme a mol-tissimi altri. Sanno cosa può capitare, perché accade sempre più spesso che il mare si trasfor-mi per loro in un ventre che inghiotte e non restituisce nulla, eppure salgono. Trattengono il fi ato, pigiati in centinaia su queste carrette della miseria, tremano di freddo, di fame, di orrore. E poi, se il mare è calmo e il buon Dio li assiste fi no in fondo, arrivano sulle nostre sponde. Ma è il fatto che le sponde siano “nostre” il proble-ma, è il fatto che arrivano in troppi, è il fatto che abbiamo già poco per noi e dovremmo spartire con loro. E’ il fatto che vengono sicuramente per delinquere. E ultimamente è anche il fatto che portano le malattie! Questi esseri umani portano sicuramente qualcosa in mezzo a noi, come tutti gli esseri umani che incontriamo, con cui ci capita di condividere qualcosa: il banco a scuola, il sedile in autobus, un pasto alla mensa dei poveri. Portano se stessi, la loro storia, la loro vita. Come noi, ogni giorno.

*[email protected]@givemotions.it

continua a pag. 3

Immigrazione, tanti problemi nel Veneziano

Territorio

pagg. 4-5

Revocati i fondi per la Rocca dei Tempesta

Noale

pag. 8

pag. 14

Scorzè area Peep, salasso per le famiglieVanno sborsati 3,1 milioni di euro. Il sindaco: “Siamo pronti a ricorrere alla Corte di Cassazione”

Il conto Peep è arrivato. Sono 92 le fami-glie di Scorzè e Gardigiano che dovranno mettere mano al portafogli per saldare

il risarcimento: almeno 24-25 mila euro, in qualche caso pure di più. In municipio è arrivata la sentenza della Corte d’Appello per il caso di via Guizza Alta, dove sono interessate 63 famiglie più l’Ater, che im-pone al Comune di sborsare 1,3 milioni di euro. Se per questa superficie aggiungiamo i 900 mila già pagati dopo la sentenza del 2010, si arriva 2,2 milioni di euro. Di più,

perché in municipio hanno liquidato i 900 mila euro per le 29 famiglie di via Ravagnan a Gardigiano, e tra poco lo stesso Comune passerà al recupero delle somme. Totale 3,1 milioni di euro. La vicenda è nota e a Scorzè se l’aspettavano. Si tratta di edifici nati a inizio degli anni Duemila e dove le indennità riconosciute per la vendita dei terreni erano state calcolate più basse, rispetto a quanto si aspettavano i proprietari. Proprietari che poi hanno fatto ricorso, con la Cassazione che riteneva le superfici aree residenziali e

non agricole. Da qui le cause e, poiché la giustizia italiana non è proprio un fulmine, anni dopo sono arrivate le sentenze. Per le famiglie sfavorevoli. Gli edifici sono sorti su dei terreni di tre privati: due si misero assie-me per fare ricorso contro le indennità (10 mila lire al metro quadrato) ritenute non adeguate, uno lasciò perdere e trovò un ac-cordo con il Comune. Si andò avanti a colpi di carte bollate, finché quattro anni fa arrivò la prima botta con la vittoria di uno dei due ricorrenti.

Salzano, il fondatore de “il GermoGlio”

Roberto Niero è una classe 1942, e vive a Robegano, una frazione di Salzano. Ha sempre lavorato con il

legno, era un artigiano e lavorava in un laboratorio a Maerne assieme ai suoi

soci. La maggior parte delle persone ...pag. 19

economia, da olmo i lampadari della rai

La trasmissione è vista da milioni di persone ed è una delle più longeve

nel panorama televisivo italiano attuale. Parliamo di “Ballando sotto le stelle”,

condotta di Milly Carlucci, che quest’an-no è giunta alla sua decima edizione.

pag. 6

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Martellago, Noale, Salzano, Scorzè per un numero complessivo di 16.429 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 30 ottobre 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

Srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

accaduto acca-dra venezia

porto Margheranuova corruzione, la

condanna di confinduStria

All’indomani dell’e-mersione di un nuovo

fi lone di indagine relativo alle bonifi che

di Porto Marghera, le reazioni che si respirano all’interno

dell’organizzazione e delle imprese di Porto Marghera di Confi ndustria

Venezia, sono di grande disillusione e rabbia. “Queste richieste esose relative ad un supposto danno ambientale, che

si aggiungono al costo della bonifi ca (peraltro allora già molto elevato)- spie-

ga il presidente Confi ndustria Venezia Matteo Zoppas - hanno enormemente aumentato i costi di gestione e quindi i prezzi dei terreni, rallentando e com-

plicando l’evoluzione dell’area e la sua possibile riqualifi cazione. L’ipotesi che pratiche illegali possano provenire da

fi gure di riferimento, molto conosciute e decisive nei procedimenti in quanto

parte delle istituzioni dello Stato è doppiamente sconfortante”.

Disabiliniente ceod

per Gli over 65

Le persone con sindrome di Down over 65 nel veneziano non potranno più usufruire dei Ceod. A denunciare la

situazione con un esposto al Prefetto è Pietro Nonnato, presidente di Afda, l’associazione famiglie disabili gravi e

anziani della Riviera del Brenta. “Nien-te più Ceod per gli over 65 – spiega.

Lo stabilisce la delibera della giunta regionale del Veneto che, anche se può essere derogata, non può in ogni caso venire applicata per mancanza di posti liberi nelle strutture presenti nel nostro territorio. Così le famiglie che assistono in casa il proprio congiunto down over

65 possono ricorrere solo ai centri diurni di sollievo per anziani ben diversi dai Centri educativi occupazionali diurni

che tendono a integrare e far partecipare gli utenti

alle attività di gruppo”.

L’evento del 14 maggio al Museo di TorcelloSul Web eXpoveneto “open torcello”

Dalla prima inaugurazione il 14 maggio 1889 ai nuovi itinerari virtuali interattivi per scoprire e conoscere le collezioni utilizzando le tecnologie del terzo millennio. Il Museo provinciale di Torcello approda uffi cialmente sul portale di ExpoVeneto della Regione Veneto per presentare “Open Torcello: EXPOsizione nuovi itinerari virrtuali al Museo”, l’evento che si svolgerà il prossimo 14 maggio, in occasione dell’anniversario dell’inaugurazione.“E’ importante per i nostri gioielli - os-serva Raffaele Speranzon, assessore provinciale alla Cultura - far parte di quest’occasione straordinaria, di questa vetrina destinata alla creazione di una sinergia funzionale allo sviluppo e alla crescita economica del nostro territorio”. Nel corso dell’Expo 2015 saranno disponibili nel Museo Provinciale di Torcello nuovi dispositivi e laboratori didattici virtuali, in italiano, inglese e sloveno.In arrivo 100mila eurola reGione finanzia il “proGetto” teGnùe

La Regione ha disposto di fi nanziare la continuazione del “Progetto Tegnùe” del Comune di Chioggia per la valorizzazione e gestione della zona SIC delle Tegnùe e il completamento della campagna di campionamento sui poriferi di questa stessa zona di tutela biologica. L’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte, ha precisato che l’impegno fi nanziario a cari-co della Regione sarà di 100 mila euro, in attuazione della specifi ca normativa per la tutela, la promozione e lo sviluppo della zona costiera del Veneto e per la creazio-ne di zone di tutela biologica marina.

accaduto acca-dra venezia

porto Margheranuova corruzione, la

condanna di confinduStria

All’indomani dell’e-mersione di un nuovo

fi lone di indagine relativo alle bonifi che

di Porto Marghera, le reazioni che si respirano all’interno

dell’organizzazione e delle imprese di Porto Marghera di Confi ndustria

Venezia, sono di grande disillusione e rabbia. “Queste richieste esose relative ad un supposto danno ambientale, che

si aggiungono al costo della bonifi ca (peraltro allora già molto elevato)- spie-

ga il presidente Confi ndustria Venezia Matteo Zoppas - hanno enormemente aumentato i costi di gestione e quindi i prezzi dei terreni, rallentando e com-

plicando l’evoluzione dell’area e la sua possibile riqualifi cazione. L’ipotesi che pratiche illegali possano provenire da

fi gure di riferimento, molto conosciute e decisive nei procedimenti in quanto

parte delle istituzioni dello Stato è doppiamente sconfortante”.

Disabiliniente ceod

per Gli over 65

Le persone con sindrome di Down over 65 nel veneziano non potranno più usufruire dei Ceod. A denunciare la

situazione con un esposto al Prefetto è Pietro Nonnato, presidente di Afda, l’associazione famiglie disabili gravi e

anziani della Riviera del Brenta. “Nien-te più Ceod per gli over 65 – spiega.

Lo stabilisce la delibera della giunta regionale del Veneto che, anche se può essere derogata, non può in ogni caso venire applicata per mancanza di posti liberi nelle strutture presenti nel nostro territorio. Così le famiglie che assistono in casa il proprio congiunto down over

65 possono ricorrere solo ai centri diurni di sollievo per anziani ben diversi dai Centri educativi occupazionali diurni

che tendono a integrare e far partecipare gli utenti

alle attività di gruppo”.

L’evento del 14 maggio al Museo di TorcelloSul Web eXpoveneto “open torcello”

Dalla prima inaugurazione il 14 maggio 1889 ai nuovi itinerari virtuali interattivi per scoprire e conoscere le collezioni utilizzando le tecnologie del terzo millennio. Il Museo provinciale di Torcello approda uffi cialmente sul portale di ExpoVeneto della Regione Veneto per presentare “Open Torcello: EXPOsizione nuovi itinerari virrtuali al Museo”, l’evento che si svolgerà il prossimo 14 maggio, in occasione dell’anniversario dell’inaugurazione.“E’ importante per i nostri gioielli - os-serva Raffaele Speranzon, assessore provinciale alla Cultura - far parte di quest’occasione straordinaria, di questa vetrina destinata alla creazione di una sinergia funzionale allo sviluppo e alla crescita economica del nostro territorio”. Nel corso dell’Expo 2015 saranno disponibili nel Museo Provinciale di Torcello nuovi dispositivi e laboratori didattici virtuali, in italiano, inglese e sloveno.In arrivo 100mila eurola reGione finanzia il “proGetto” teGnùe

La Regione ha disposto di fi nanziare la continuazione del “Progetto Tegnùe” del Comune di Chioggia per la valorizzazione e gestione della zona SIC delle Tegnùe e il completamento della campagna di campionamento sui poriferi di questa stessa zona di tutela biologica. L’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte, ha precisato che l’impegno fi nanziario a cari-co della Regione sarà di 100 mila euro, in attuazione della specifi ca normativa per la tutela, la promozione e lo sviluppo della zona costiera del Veneto e per la creazio-ne di zone di tutela biologica marina.

L’EDITORIALE

“Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”Dovremmo chiamarli per nome questi poveri del mondo, ognuno col suo, per sentirli meno come invasori e più come uomini e

donne e bambini.Sul nostro giornale abbiamo un po’ cercato di farlo. Di conoscerne alcuni. Alcuni di coloro che in questo periodo si fermano

nei centri d’accoglienza. Hanno bei sorrisi. Sono gentili, felici di poter almeno dormire con tutti e due gli occhi chiusi, fi nalmente. Moltissimi sperano di raggiungere presto il Nord Europa, qualcuno spera di trovare lavoro qui e rimanere.

Per valutare davvero la loro presenza tra noi dovremmo considerare che loro sono i sopravvissuti a un esodo epocale dal sud del mondo. Basti pensare che i morti in mare certifi cati dal 1999 al 2013 sono 15 mila e secondo i dati raccolti da Philippe Fargues, demografo dello European University Institute presentati a Metropolis il tasso di mortalità in questi stessi anni è passato dal 4 al 21%.

Alcuni di loro erano bambini, bambini mai nati, mamme, papà, ragazze e ragazzi col sole negli occhi.Non sono mostri neri. Inoltre la direttrice del Laboratorio di virologia dell’Istituto malattie infettive Spallanzani di Roma, facendo

un quadro sul virus ebola tra Africa e Occidente afferma che il rischio di contagio è bassissimo e non arriverebbe dagli immigrati: “In Europa può arrivare in aereo da missionari o cooperanti, ma non con gli sbarchi”.

C’è modo e modo di essere veneti in questi anni. E lo sapevano bene i nostri nonni, loro sì che avevano patito la fame e che comunque non esitavano a dire: “Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”.

segue da pag. 1

[email protected] - [email protected] germana urbani*

Miranese Regionenoale

pag. 9

Dall’Aprilia arrivano segnali di ripresa

martellaGo

pag. 12

Criminalità, Causin interroga il ministro Alfano

Salzano

pag. 15

Area ovest, arriva l’ecosupermercato

lavoro

pagg. 24-25

I giovani tornano alla terra e al mare

politica

pag. 28

Le primarie del Pd: sfida in rosa a fine novembre

cultura

pag. 30

Un grande spettacolo che stupirà grandi e piccoli

App

Come scaricare l’App:dal sito www.lapiazzaweb.it &

Da oggi l’informazione locale sempre con te

Page 6: Miranese nord ott2014 n124

4 Argomento del mese

a mira

La Casa San Raffaele

“Non mancheremo mai di dare un supporto agli immigrati anche se alla nostra Casa San Raffaele, sempre più si presentano

anche italiani senza alloggio che ci chiedono ospitali-tà”. A dirlo è Francesco Vendramin responsabile per la Caritas dell’opera Casa San Raffaele. Una struttura che si trova a Mira Porte in via Riscossa. “L’opera Casa san Raffaele è un servizio di prima accoglien-za per stranieri in possesso di regolare permesso di

soggiorno. “In questo luogo gli immigrati - dice Vendramin - trovano un aiuto concreto anche per la ricerca di alloggio fi sso e di lavoro. La Casa dispone di 25 posti letto, cucina e sala ritrovo ed è aperta 24 ore su 24.Lo scopo é l’accoglienza, il sostegno, l’aiuto ai fratelli immigrati senza distinzione alcuna di razza o religione e, più in generale, la pro-mozione tra questi della dignità di persona umana”. Mediamente gli immigrati possono essere ospitati fi no a 6 mesi, poi devono lasciare spazio ai nuovi arrivati. “In questi anni – dice Vendramin – il fenomeno dell’immigrazione nel veneziano ha mutato pelle. Molti immigrati sono tornati a casa con le famiglie a causa della crisi. Tanti senza lavoro non hanno più un alloggio perché non riescono a pagarselo e arrivano da noi. Questa va ricordato è una struttura appositamente dedicata agli immigrati, gli italiani che arrivano qui senza un tetto, colpiti dalla crisi li dirigiamo verso strutture Caritas dedicate loro a Venezia o Padova”. A.A.

“Il Veneto non è più l’eldorado di 20 anni fa, quan-do chi arrivava qui un lavoro qualsiasi lo trovava comunque, perché allora c’era davvero fame di

gente che lavorasse”. La mutata situazione socioeconomica e la crisi hanno

tagliato le gambe anche al Veneto, la ex locomotiva d’I-talia, e in questo contesto l’invito ”meno ipocrita” che si possa fare a chi lascia la propria terra, in cerca di fortuna, è quello di non illudersi. E’ la tesi che il governatore del Veneto Luca Zaia sostiene da tempo e che ha ribadito con forza anche in occasione della presentazione a fi ne ottobre del Rapporto annuale 2014 sull’Immigrazione in Veneto, realizzato da Veneto Lavoro.

“Tanta povera gente lascia miseria - afferma l’espo-nente leghista - per trovare qui un destino di miseria. Bisogna essere ipocriti per far credere che da noi ci siano grandi opportunità”.

“Non venite, lo dico con forza, lo dico supportato dai dati” insiste il presidente veneto “dai quali emerge nell’ultimo semestre un distinto movimento di migrazio-

ne di ritorno, di gente - 6.400 persone - cioè che se ne torna a casa perché quella di un paese fl orido è solo una bugia”.

Una posizione che non vuole essere contrastante con una realtà di integrazione e di accoglienza, quale il Vene-to dimostra essere anche nei numeri.

Al primo gennaio 2014 gli immigrati stranieri presenti erano 514mila, pari al 10,4 per cento dell’intera popolazione residente e a un decimo di tutti gli stranieri presenti in Italia. Nel 2013 si è regi-strato un aumento di 27mila unità. I lavoratori disoccupati tra gli stranieri immigrati sono 42mila sui circa 200mila totali in Veneto. Le imprese avviate da stranieri sono 41mila, pari al 5,8 per cento del totale dell’imprenditoria regionale. Il lavoro stranie-ro determina circa il 5 per cento del Pil regionale. Il 90 per cento delle scuole venete ospita studenti stranieri. Le province con il maggior numero di stranieri residenti sono

Treviso e Verona, con oltre 100mila persone, seguite da Vicenza e Padova, con più di 95mila persone.

“Questi dati smentiscono clamorosamente lo stereo-tipo razzista che ci si vuol affi bbiare. Ci dicono che il Vene-to è il quarto dopo Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna per numero di immigrati presenti” è il commento di Zaia.

“A questi - prosegue - che han-no un serio progetto di vita garantia-mo la massima integrazione e tutti i servizi”. “Questi numeri tuttavia - insiste - dimostrano al Governo che abbiamo già dato e che ci sono al-meno altre 16 regioni in Italia che

possono accogliere i nuovi profughi in arrivo, considerato che non hanno i nostri numeri”.

Insomma un modo per ribadire il basta profughi in Veneto di inizio ottobre, quando alcuni sindaci si ribella-rono alle Prefetture in cerca di spazi per i nuovi migranti arrivati nella Penisola con l’operazione Mare Nostrum.

“Sto con i sindaci che conoscono davvero le loro re-

altà territoriali e che si ribellano ai Prefetti e allo Stato centrale” aveva affermato, condannando sia l’Europa sia il Governo nazionale che non si attivano per risolvere realmente il drammatico problema. E bocciando a fi ne mese anche il passaggio dall’operazione italiana “Mare Nostrum” a quella europea “Triton”.

“L’Europa egoista e davvero razzista - aveva denun-ciato - fa a Renzi l’elemosina di pagare le operazioni di recupero, ma continua a rispondere no all’unica svolta che sarebbe vera: un’operazione nella quale i Paesi eu-ropei si impegnassero a farsi carico per quota parte dei migranti che arrivano”.

“L’Unione Europea non può far fi nta di nulla e conti-nuare a ignorare le gravi implicazioni che questo fenome-no sta provocando nei Paesi della Comunità, soprattutto a quelli di confi ne e più esposti come l’Italia” era stata la conclusione del governatore leghista che ha defi nito di “buon senso” la posizione del primo ministro britannico David Cameron che ha proposto di fi ssare un tetto al nu-mero degli immigrati nell’Unione Europea.

di Ornella Jovane

I DATI E I FATTIIl Veneto realtà di integrazione e accoglienza

o razzista e chiuso? Sono 514mila gli immigrati stranieri in Regione, pari al 10,4

per cento dell’intera popolazione. I dati del Rapporto annuale 2014

sull’Immigrazione ci vedono al quarto posto dopo Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna.

Eppure da qui è partita la protesta dei sindaci contro le prefetture all’annuncio a inizio ottobre dell’arrivo di nuovi profughi.

Da qui il governatore Zaia attacca il Governo e l’Europa. “Sto con i sindaci, non possiamo

accoglierne altri” Il Veneto alle prese con l’emergenza profughi

Zaia: “Il Veneto non è più l’eldorado, ipocrita far credere a questa gente che da noi ci sono grandi opportunità”

Page 7: Miranese nord ott2014 n124

5Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

Scatta l’ordinanza anti ebolaVeneto orientale Il sindaco di Musile Forcolin, vara un provvedimento shock

Nel Veneto orientale e precisamente nel comune di Musile, nell’area del destra Piave, nelle scorse settimane è scoppiata la polemica. Il sindaco Gianluca Forcolin (Lega Nord) ha emanato una ordinanza “anti ebola”. In che cosa consiste questa ordinanza?

Chiunque chieda ospitalità o residenza in modo uffi ciale all’uffi cio anagrafe del Comune, tra i vari documenti dovrà esibire anche un certifi cato medico che attesti la sua condizione sanitaria, la sua buona salute in relazione alle malattie infettive. Si tratterebbe per il sindaco, di misure urgenti per contrastare il rischio del contagio. Il sindaco ha detto che anche l’Asl 10 ha dato il benestare sulla regolarità dell’ordinanza.

Le opposizioni di centrosinistra hanno bollato questo atto come discriminatorio. Il provvedimento secondo le opposizioni - è ovviamente mirato agli immigrati, anche se teoricamente vale per tutti. “Non c’è nessun allarme sanitario - dicono le opposizioni - ma la gente è spaventata e questo può portare ad atti di discriminazione e razzismo”. Il sindaco non intende tornare indietro e non è escluso che trovi in provincia qualche emulo, magari del suo stesso partito. Qualche rischio per l’arrivo di ebola in Italia è stato paventato con l’arrivo della task force Usa inviata dal governo Obama in Africa per far fronte all’emergenza. I militari ora sono stati portati in quarantena alla base Nato di Vicenza. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha chiesto agli Stati Uniti, che la prossima volta portino i loro militari direttamente nel loro territorio nazionale.

Il Veneto alle prese con l’emergenza profughi

Nel Veneziano

I dati dal territorio Tornano ad aumentare gli stranieriImmigrati, scoppiano le polemiche, e intanto il numero di stranieri presenti nel veneziano ri-

comincia a salire dopo un anno di stop. Nel frattempo diversi comuni in provincia di Venezia, in queste ultime settimane hanno rispedito al mittente le richieste del Prefetto di ospitare

nuovi profughi provenienti dalle attività di salvataggio nel canale di Sicilia dell’operazione Mare Nostrum, che si compie ogni giorno (ora sostituito dall’operazione Ue Triton). I casi più clamo-rosi di rifi uto di nuovi arrivi sono stati quelli dei comuni di Scorzè e di Vigonovo, ma anche in altri comuni come Mira, le possibilità di accoglienza dei profughi sono poche. Questo perché le strutture ricettive destinate ai profughi sono già piene di ospiti arrivati nei mesi scorsi. Sui rifugiati ospitati i dati ci sono e sono chiari. Di questi ad ottobre 2014 in provincia di Venezia, se ne contavano 934, ossia il 25 per cento, un quarto di quelli ospitati in Regione, che a Venezia città diventano 522.

La città lagunare ospita il 56 per cento del totale dell’intera Provincia di rifugiati e richiedenti asilo. Ma veniamo adesso ai dati emersi dal Dossier statistico Immigrazione 2014, rapporto Unar a cura del Centro Studi e ricerche Idos, dal titolo “Dalle discriminazioni ai diritti”. A discutere i dati emersi sono stati nelle scorse settimane Gianfranco Bonesso, responsabile del Servizio Immigrazione del Comune di Venezia, Carlo Melegari del Cestim, Enrico Di Pasquale della Fondazione Leone Moressa, don Bruno Baratto direttore Migrantes di Treviso. La crescita dell’immigrazione rispetto allo scorso anno (+5,7%) è stata inferiore a quella registrata sia nel Nordest (+7,2%) che in Italia (+12,2%). La percentuale di stranieri residenti è del 10,4%, contro la media nazionale dell’8,1%. Solo le province di Venezia (+10,6%) e Rovigo (+10,9%) hanno registrato un aumento relativo più consi-stente. Il 52% dei residenti stranieri sono donne e uno su 5 dei nati nel 2013 ha almeno un genitore non italiano: oltre il 20% del totale contro la media nazionale del 15,1.

Nel Comune di Venezia sono rappresentate 141 cittadinanze. I bengalesi, aumentati del 5 per cento, sono 5370 persone: 3443 uomini e 1927 donne. Al contrario dei molda-vi, che sono secondi per numero, con 5033 presenze: 3409 donne rispetto a gli a 1624 uomini. Poi i romeni 4271, le comunità di Cina e Ucraina (sopra i 2000), Albania, Mace-donia e Filippine (sopra i 1000). Più dell’80 per cento degli stranieri abita in terraferma, in particolare nelle Municipalità di Marghera, dove gli immigrati sono il 20,62% dei residenti, Mestre Carpenedo (16,37%) e Chirignago Zelarino (12,25%). C’è un fenomeno poi da sottolineare.“C’un forte incremento il forte incremento delle acquisizioni di cittadinanza - spiega Bonesso - un +75% rispetto al 2012. Nel Comune di Venezia sono state 505 le persone che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, oltre il doppio rispetto a tre anni fa”.

Ma ecco il dato in controtendenza che emerge dal Dossier: l’anno scorso per la prima volta il numero degli stranieri residenti nel Comune lagunare registrava un segno meno. Quest’anno la popolazione non italiana è tornata a crescere: gli stranieri sono 33.178, cioè il 4,33% in più rispetto al 2013, il 12,51 per cento del totale degli abitanti (al 2013 erano 31.801). I problemi di fronte a queste cifre ci sono tutti, e si chiamano soprattutto diffi coltà di integrazione e tensioni sociali. A Marghera il quartiere più multietnico della città di Venezia, ad ottobre in occasione dei festeggiamenti di San Francesco Patrono d’Italia, è stata organizzata da Don Nandino Capovilla e dalle comunità religiose della Municipalità, la “Tenda dell’incontro”. In Piazza Mercato gli esponenti di cristianesimo, islam, buddismo, induismo ed ebraismo, si sono ritrovati per intavolare una discussione comune sui punti che uniscono le diverse religioni nel segno della convivenza. All’appuntamento non ha voluto mancare il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia. Insomma un segnale che va nella direzione di un dialogo che smussi le tensioni inevitabili tra culture religiose profondamente diverse presenti sullo stesso territorio. A.A.

Gianluca Forcolin

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6 Approfondimento6 Approfondimento

La trasmissione è vista da milioni di persone ed è una delle più longeve nel panorama televisivo italiano attuale. Parliamo di “Ballando sotto le

stelle”, condotta di Milly Carlucci, che quest’anno è giunta alla sua decima edizione.

Fin qui tutto bene. Nessuno sa, però, che nella scenografi a c’è pure un pezzo di Martellago con l’a-zienda Voltolina, che produce lampadari in vetro di Murano e in cristallo. Sono proprio gli articoli della ditta di Olmo a illuminare le puntate, con i profes-sionisti che hanno studiato dei sistemi per garantire un’atmosfera elegante e chic. Ecco che sono stati montati 27 lampadari di grandi dimensioni tra cui il cosiddetto “Impero Settat”, che domina il centro del salone delle feste del’Auditorium Rai del Foro Italico di Roma. Composto da 33 mila cristalli con un peso di oltre 280 chilogrammi, ha una luminosità garanti-ta da 127 lampade alogene.

Del diametro di 2 metri e mezzo, è alto 3,3 metri: sarà lui a dominare la pista da ballo dove si esibiranno le tredici coppie che si sfi deranno nelle prossime settimane. L’obiettivo è emozionare e stu-pire il pubblico in studio, ma anche i telespettatori che seguiranno da casa i passi di tango, valzer, cha

cha cha e rumba, dei concorrenti. Non sono solo elementi della sceneggiatura, ma dei veri e propri oggetti di lusso realizzati in modo artigianale e cu-rati nei dettagli, seguendo l’antica arte veneziana. Le originali forme geometriche sono impreziosite da singolari cascate di cristalli per esaltare la luce e in-fondere magia.

Stavolta sotto “Impero Settat” ballano l’atleta paraolimpica Giusy Versace, gli attori Giorgio Alber-tazzi, Teo Tecoli, Katherine Kelly Lang e Giulio Ber-ruti, l’ex calciatore Vincent Candela, la conduttrice Marisa Laurito, lo schermidore Valerio Aspromonte, la conduttrice Giorgia Surina, l’altelta Andrew Howe, l’organizzatore di sfi late Enzo Miccio, l’uomo ma-scherato Joe Maska, la modella Dayne Mello. La stessa azienda ha illuminato anche posti come l’Ho-tel Gritti di Venezia, il Majestic di Roma, il Galadari in Sri Lanka e ville private in tutto il mondo. “Sono serviti più di 150 mila cristalli assemblati a mano per completare i lampadari – spiega Andrea Voltolina, amministratore dell’azienda veneziana nata 19 anni fa – e usati per oltre 68 punti di luce, tra appliqués, lampade da tavolo, plafoniere e sospensioni. Oltre alla qualità, ci piace sottolineare che produciamo tut-

ti i componenti all’interno delle aziende del gruppo. Partiamo dalla sabbia come materia prima, fi no ad arrivare all’imballaggio. Questo ci permette di avere il controllo della qualità”.

Anche se il mercato italiano sta registrando una fl essione del 20 per cento, Voltolina riesce ad avere un più 25 per cento del fatturato nelle esportazioni. “Da anni – continua Voltolina – collaboriamo con “Ballando sotto le stelle” e ogni edizione è una nuo-va sfi da. E ci impegneremo a creare soluzioni sempre più innovative e in sintonia con lo studio per portare in pista le nostre conoscenze e la venezianità dei nostri prodotti”.

di Alessandro Ragazzo

I titolari: “Riusciamo ad avere più del 25 per cento del fatturato nelle esportazioni”

Produzioni Una azienda di Olmo a “Ballando sotto le stelle”

Lampadari di eccellenza per la Rai

“Non versano i contributi, non pagano l’Inps, non sono iscritti alla Camera di commercio. Nel

Miranese ci sono sempre più lavoratori in nero, mentre noi siamo sommersi da norma-tive e documenti. Questa è a tutti gli effetti concorrenza sleale”. Ad alzare la voce sono gli artigiani edili del comprensorio, sempre più stufi di combattere con una burocrazia mastodontica quando ormai chiunque, a loro dire, può improvvisarsi con dipinture, restau-ri e manutenzioni casalinghe. “Noi siamo obbligati a dimostrare la nostra regolarità contributiva con una mole pesantissima in termini di denaro e di incartamenti, intanto i lavori in nero spadroneggiano”. La presa di posizione arriva dall’Associazione Artigiani e Piccole Imprese del Miranese. “Questa situa-zione sta mettendo in ginocchio moltissimi imprenditori – spiega Nicola Bettin, capo della categoria “edilizia” per l’associazio-ne – per lavorare servirebbero dei requisiti minimi. Chiediamo a gran voce la presenza di una qualifi ca da ottenere solo dopo aver fatto un preciso percorso professionale”. Claudio Masiero, titolare dell’impresa Edilpiù di Salzano, lavora nel settore da 33 anni: “Il lavoro in nero è un problema crescente aumentato con la crisi, perché il committente guarda solo al risparmio – af-ferma – così si perde in qualità e professio-nalità. Spesso inoltre il privato non conosce i rischi che si prende portando a casa questi lavoratori, soprattutto in caso di infortuni. Manca un’effi ciente rete di controlli specifi ci, viene penalizzato chi lavora regolarmente”.

Andrea Dal Corso, funzionario dell’associa-zione, allarga il concetto: “Quello edile è un settore troppo libero. Pensiamo anche ai co-struttori e al boom di nuove lottizzazioni tra il 2000 e il 2006 in tutto il Miranese: molti si sono improvvisati impresari edili sfruttan-do un vuoto normativo e accedendo a mutui e fi nanziamenti con troppa libertà. I Comuni sono stati avvantaggiati con gli oneri di ur-banizzazione, ma non c’era alcuna program-mazione”. Detto dei problemi, restano i nu-meri: nel comprensorio dal 2008 ad oggi il lavoro edile è diminuito mediamente del 30 per cento, i ricavi sono calati addirittura oltre il 40 per cento. Una situazione che, se non è drammatica, poco ci manca. “Nel frattempo sono aumentate tasse e costi delle materie prime – spiegano Edi Pastrello di Scorzé, capo-categoria dei dipintori e Nicola Cazzin, geometra con un’impresa a Mirano – per un normale lavoro un’impresa guadagna il 5 per cento, quando va bene. In questo modo investire su attrezzature e personale è praticamente impossibile. Non si lavora più per guadagnare, ma solo per stare a galla e mantenere in piedi strutture ridotte ormai all’osso”.

ARTIgIANI NO AL LAvORO NERO

F.D.G.

Una notizia che va in controtendenza rispetto all’attuale momento crisi: c’è chi assume. Ebbene sì, avete letto bene, c’è chi cerca personale. Il tutto grazie a dei fi nan-

ziamenti, 5 milioni di euro nell’ultimo quadriennio, che hanno consentito alla Costampress di Gardigiano di passare da 60 dipendenti a 130. Ma anche da queste parti ci sono state delle diffi coltà. Nel 2009 aveva avuto delle diffi coltà, tanto da dover richiedere la cassa integrazione per gli operai. Poi la svolta per l’azienda di via Taliercio, che si occupa di progettare e costruire stampi per la pressofusione di leghe leggere. Il futuro potrebbe chiamarsi nuovi investimenti, perché c’è la volontà di allargar-si e di assumere altro personale. Ora l’azienda si sviluppa su 6500 metri quadrati coperti ma l’obiettivo è averne altri 3000. “Abbiamo puntato a investire su strutture e impianti – dice il direttore Nicola Crosato –. Questo dimostra che se le imprese sono messe nelle giuste condizioni, posso aumentare i fattura-ti, le commesse e creare impiego. Tutto questo è avvenuto den-tro a un periodo di crisi. Abbiamo assunto soprattutto giovani periti e ingegneri. Facciamo contratti a tempo indeterminato e usiamo l’interinale solo per il periodo di prova”.

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Page 9: Miranese nord ott2014 n124

sostenere il TRASPORTOPUBBLICO LOCALE

La nostra priorità

Page 10: Miranese nord ott2014 n124

segue da pag. 1Secondo i calcoli elaborati dall’Uffi cio

studi della CGIA, l’incremento del carico fi -scale per chi volesse chiederne l’anticipazio-ne, rispetto all’erogazione della liquidazione al termine del rapporto di lavoro, oscillereb-be tra i 230 e i 700 euro circa. Ovviamente

l’aggravio fi scale tende ad aumentare al crescere del livello di reddi-to del soggetto richiedente.

A fi ne carriera lavorativa la liquidazione viene tassata sepa-ratamente con la media delle aliquote degli ultimi cinque anni che tiene indebitamente conto delle detrazioni per lavoro e per i carichi familiari. Nel caso dell’anticipazione introdotta dal Governo Renzi, invece, quest’ultima si cumula con il reddito e conseguentemente aumenta anche la tassazione.

Infatti, l’aumento del reddito dovuto all’integrazione legata al Tfr mensile in busta paga viene tassato con l’aliquota marginale, ovvero quella che interessa la parte più elevata del reddito. Inoltre, quando aumenta lo stipendio si riducono gli effetti economici delle detrazioni per i fi gli a carico e quelli legati agli assegni familiari. Infi ne, mentre la liquidazione erogata a fi ne carriera è “risparmiata” dall’applicazione delle addizionali comunali e regionali Irpef, l’anti-cipo mensile no.

Se il Parlamento non modifi cherà l’impianto fi scale che grava sull’anticipazione del Tfr è verosimile che l’operazione si trasformi in un fl op è molto probabile. Inoltre, vanno chiarite in maniera ine-quivocabile le modalità di erogazione del Tfr. L’operazione, come ha assicurato il Premier Renzi, dovrà avvenire con un meccanismo che renda davvero neutro l’impatto economico sulle piccole imprese con meno di 50 addetti. Cosa che dovrà essere defi nita con un apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri”.

Dai casi presi in essame, se un dipendente senza famigliari a carico optasse l’anno prossimo per l’anticipazione mensile del Tfr, l’aggravio fi scale potrebbe oscillare tra i 236 euro all’anno (nel caso di un lavoratore con un reddito imponibile Irpef di 15.000 euro) fi no a 623 euro (nel caso di un reddito da lavoro dipendente di 80.000 euro).

Se, invece, a chiederne l’anticipazione è un dipendente con moglie e un fi glio a carico, l’incremento fi scale potrebbe variare tra i 362 euro (per un lavoratore con un reddito imponibile Irpef di 15.000 euro) e i 696 euro (nel caso di un reddito da lavoro dipendente di 80.000 euro). * Segretario della CGIA

Intervento

di giuseppe bortolussi*

Tfr subito a rischio fl op

8 Noale

Una brutta notizia per le casse del Comune di Noale. Il ministro dell’Economia e delle Finan-ze Pietro Carlo Padoan ha deciso di togliere i

125 mila euro di contributo regionale per restaurare la Rocca dei Tempesta, perché non sono mai stati usati. Tutto è stato messo nero su bianco, perché il documento è consultabile sulla Gazzetta Ufficiale. Non sarà stata una cifra milionaria, ma qualcosa si poteva fare. Anche perché lo storico monumento medievale ne ha bisogno. Eccome. Diciamo che No-ale s’identifica con la sua Rocca, usata per concerti, iniziative all’aperto, momenti di aggregazione. Nel 2008 sono state sistemate le mura. ma per edifici simili i lavori non terminano mai, specie quelli di ma-nutenzione. Se poi ci mettiamo le esibizioni dal vivo degli artisti, ecco che le cose da fare aumentano. Alla Città dei Tempesta non resta che mettersi in fila di nuovo con il prossimo bando. In questi nove anni si sono alternati tre sindaci: nell’ordine Carlo Zalunardo (2004-2009), Michele Celeghin (2009-2014) e Patrizia Andreotti (da giugno scorso). Una decina d’anni fa, il Comune aveva chiesto dei fondi per sistemare uno dei simboli cittadini. Dei lavori, in effetti, erano stati fatti, specie il consolidamento delle mura che tante polemiche avevano suscitato tra maggioranza e opposizione. Si era a luglio del 2008, ma undici mesi dopo Zalunardo avrebbe perso le elezioni a vantaggio di Cele-ghin. Quest’ultimo ha rimesso a nuovo la Torre dell’Orologio, inaugurata ad aprile 2013, ma anche lui, poco più di un anno dopo, avrebbe lasciato la carica perché sconfitto dal-la Andreotti. Nel frattempo quei 125 mila euro resta-vano lì, e nessuno li toccava. “Avevamo fatto delle richieste per il restauro – ricorda Carlo Zalunardo

– e messo in atto degli interventi. Chi è venuto dopo di me, ha fatto altre scelte e quei soldi non si sono più usati”. Michele Celeghin non si sente colpevole,

e racconta come ha investito le somme di denaro. “Abbiamo puntato sulla sistemazione del-le scuole – spiega – mettendo sul piatto 670 mila euro e poi sfruttato i 260 mila euro per re-cuperare la Torre dell’Orologio:

se non lo facevamo, li avremmo persi. Piuttosto c’è da chiedersi perché Zalunardo non li abbia spesi”. Quattro mesi fa è arrivata Patrizia Andreotti. “In futuro – chiarisce – dovremmo essere più attenti ai

bandi e a pianificare, oltre a avere un maggiore rac-cordo tra gli uffici, specie quelli del settore tecnico e finanziario. Le strategie dovranno essere più accorte sulle entrate e sulle spese per le realizzare le opere. Le stesse mura dovrebbero essere pulite, così come le due torri, mentre servirebbe un’uscita di sicurezza in più oltre all’unica attuale, e originale, che con-duce a via Ca’ Matta. L’idea sarebbe di creare una passerella in legno che funga da collegamento con gli spalti. Se ne dovrà parlare con la Sovrintenden-za. Non sono contraria ai concerti, ma i problemi di sicurezza dovranno essere risolti. La Rocca è un luogo silenzioso, è adatto a ospitare anche mostre e simposi di pittura”.

di Alessandro Ragazzo

Centro urbano Arriva la decisione del ministero dell’Economia

Revocati i soldi per la Rocca dei Tempesta

La Torre dell’Orologio

Le mura dovrebbero essere pulite, così come le due torri, mentre servirebbe un’uscita di sicurezza in più

C’è l’idea di creare una passarella in legno che faccia da collegamento per gli spalti

Territorio

Pochi giorni e l’istituto comprensivo Noale porte-rà un nome. Sarà quello di Elisabetta Pierazzo, morta il 15 maggio 2011 in Arizona (Stati Uniti)

all’età di 47 anni. Si compie, così, la proposta fatta dal-la dirigente Francesca Bonazza, e poi ratificata a inizio anno dalla vecchia giunta di Michele Celeghin. Dopo tutto l’iter burocratico, finalmente è arrivato il via libera e si parla del 22 novembre come data possibile per la cerimonia di intitolazione. La procedura è andata avanti

per oltre due anni e ora si aspetta di capire il momento per il taglio del nastro ufficiale e a breve le scuole noa-lesi saranno identificate proprio con la Pierazzo. Il go-verno locale dell’ex sindaco si era detto favorevole alla proposta di dare il nome in onore della ricercatrice, sulla scorta di quello che hanno già fatto il Consiglio di circolo dell’ex direzione didattica Vittorino da Feltre e del Con-siglio d’istituto della ex scuola media Pascoli. Originaria di Noale, dove vive la famiglia, la donna si laureò in

Fisica a Padova. Nel 1989 si recò negli Stati Uniti, nel 1989 e nel 1990 frequentò la scuola di specializzazio-ne nel Dipartimento di Scienze planetarie dell’università dell’Arizona. Qui divenne ricercatore associato e nel 2002, passò al “Planetary Science Institute”. Era stata promossa a Senior Scientist nel 2007 e membro attivo della comunità planetaria. Lavorò in numerosi comitati della Nasa, fu un editore associato per “Meteoritics and Planetary Sciences” e collaborò con numerose riviste.

Negli ultimi mesi c’erano state anche delle iniziative per ricordare la ricercatrice e quanto aveva fatto nel corso dei suoi studi. Ma ora, la città dei Tempesta vuole farle il regalo più bello: dare il suo nome alle scuole.

iStruzione Inaugurazioneuna Scuola Sarà intitolata a eliSabetta pierrazzo

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9Noale

Si attendono settimane di trattative e incontri in casa Aprilia, per cercare di trovare un nuovo accordo da far par-

tire il prossimo primo febbraio. Questo in vigore, infatti, si chiuderà il 31 gennaio e ci sono delle questioni da affrontare. Al tavolo ci saranno Fiom Cgil e Fim Cisl, che dovran-no iniziare a discutere dei nuovi ammortiz-zatori sociali da usare nel 2015. L’intesa siglata a inizio anno prevedeva il prosieguo del contratto di solidarietà a Noale per 300 persone, mentre a Scorzè, e non si poteva fare altro, è in vigore la cassa integrazione

ordinaria, non a zero ore, per 360 unità ma con un calo di orario giornaliero o settimana-le. Si erano fissati anche 125 esuberi, 100 per Scorzè, 25 per Noale. Ora il contratto di solidarietà a Noale, dovrà essere rivisto, perché già in uso da quattro anni, mentre per gli altri la partita resta aperta. E ci si dovrà confrontare su numeri sempre difficili per le moto, specie i cinquantini, segmen-to dove Aprilia ha avuto successo. Gli altri hanno registrato un’inversione di tendenza. Per l’Associazione nazionale ciclo motociclo accessori (Ancma) dopo la battuta d’arresto

di luglio e agosto, settembre è tornato a essere positivo. Nel nono mese dell’anno sono stati immatricolati 12.628 veicoli, pari al più 2 per cento, grazie agli scooter che con 9.040 pezzi e un più 3,6 per cento recuperano rispetto all’anno scorso, mentre le moto non vanno oltre le 3.588 unità e perdono ancora un meno 2,1 per cento. Il segmento dei “cinquantini” prosegue nella sua discesa con 2.601 registrazioni, e un meno 13 per cento. Il dato progressivo da gennaio a settembre totalizza 134.846 immatricolazioni pari al più 1,5 per cento

rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. 86.777 le immatricolazioni di scoo-ter, pari al più 0,4 per cento, e 48.069 le moto con un trend del più 3,7 per cento. I “cinquantini”, con 22.165 pezzi, segnano un meno 16,2 per cento. L’analisi per cilin-drata evidenzia per gli scooter 125 centi-metri cubici un incremento del più 5,4 per cento con 28.367 unità, mentre i 150-200 centimetri cubici con 19.463 pezzi arre-trano di un meno 7,8 per cento. In ripresa

significativa, anche se con pochi volumi, i 250cc con 3.582 unità e un più 13,7 per cento. Il segmento da 300-500cc si confer-ma centrale con 28.550 vendite pari al più 2,5 per cento; flessione per i maxiscooter oltre 500cc, con 6.815 immatricolazioni e un meno 8,1 per cento. La somma totale del mercato delle due ruote, da gennaio a settembre, raggiunge quota 157.011 vei-coli, pari al meno 1,4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

di Alessandro Ragazzo

A settembre sono stati immatricolati 12.628 veicoli, pari al più 2 per cento, grazie agli scooter

Occupazione A gennaio scade il contratto di solidarietà

Uno strumento al passo con i tempi, raggiungibile, oltre che dal computer, anche dai telefonini. Noale, infatti, ha deciso di sbarcare su Youtube, aprendo un canale d’infor-

mazione. Da qualche giorno sono attivi i filmati con l’obiettivo di avvicinare i cittadini sempre più al Comune. Per accedere

basta collegarsi al sito https://www.youtube.com/channel/UCSV5ypM6sJ0qICGuFBTaPOA. Il video numero uno è stata una promozione alla Sagra del Rosario a cavallo tra settembre e ottobre. Dal municipio invitano i cittadini a iscriversi per es-sere informati sulle notizie della Città dei Tempesta. “Useremo questo strumento – spiega il delegato alla Comunicazione Ric-cardo Canil – per la trasmissione di notizie istituzionali, per la diretta del Consiglio comunale e per i video promozionali verso

i noalesi, e gli ospiti che arriveranno. Sappiamo che spesso le immagini comunicano molto più delle parole. Siamo convinti che i cittadini debbano avere a disposizione tutti gli strumenti necessari per conoscere in modo trasparente e diretto quanto succede”. In questo modo, nella sezione “video” si potranno rivedere anche quelli meno recenti e seguire le sedute del par-lamentino.

A.R.

tempi che cambiano, il comune Sbarca Su Youtube

Internet

Aprilia, la trattativa continua

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Non è stato certamente un anno da ri-cordare per i pendolari che ogni giorno salgono sui treni della linea Venezia-

Bassano. Interessati sono i passeggeri di Spinea, Maerne, Salzano-Robegano e Noale-Scorzè: più di mezzo Miranese. Tra sbarre abbattute, guasti e, da ultimo, la malattia del macchinista, di problemi se ne sono avuti diversi nel 2014. Non è la prima volta che degli automobilisti abbattono i passaggi a livello di via Mestrina e via Tempesta (No-alese).

In qualche caso il colpevole si è fermato e ha fatto mea culpa, in altri si è dileguato, facendo perdere le sue tracce. Una scena che si ripete da anni, e tempo fa il Comune aveva cercato di tamponare mettendo un semaforo su quest’ultima, poco prima del passaggio a livello. Ma poi le code aumentavano, e si è scelto di lasciar perdere. Purtroppo i casi stan-no avendo una certa regolarità e questo va a incidere non solo su chi viaggia su rotaia, con conseguenti ritardi e coincidenze saltate, ma anche su chi si muove su gomma, costretto a rimanere in coda finché i danni non sono riparati. Sulla questione interviene il segreta-rio veneto di Filt Cgil Ilario Simonaggio, che traccia un bilancio dei primi dieci mesi di ora-rio cadenzato. E mette fretta alla Regione. “Tante promesse – riflette – ma la situazio-ne sulla Venezia-Bassano è desolatamente ferma. Sono rimasti i disagi. Il tempo stringe per le modifiche da introdurre almeno con il cambio dell’orario (dicembre ndr) se si vuole evitare il perpetrarsi della brutta figura fatta con quello cadenzato. Siamo consapevoli

che alcune migliorie siano difficili da attuare per l’impostazione iniziale del servizio che poggia su una maggiore offerta dal lunedì al venerdì e concentrata in 12-16 ore”. Fatta la premessa, Simonaggio indica quello che non va. “La linea è a binario unico, ad eccezione del tratto da Maerne a Mestre – spiega – e questo fa sì che i treni si incrocino. Solo nelle principali stazioni ce ne sono più d’uno. E poi sono presenti troppi passaggi a livello, i tempi di chiusura riportano ritardi alla segna-letica ferroviaria, e questo si ripercuote pure sul traffico stradale. Ogni disattenzione degli automobilisti si riflette in maniera pesante sulla puntualità e la regolarità del servizio. Le soppressioni portano al sovraffollamento. Avere una minore offerta o cambi “in corsa” nella composizione del treno, produce l’ef-fetto “sardina” in scatola. E’ buona l’idea di 18 coppie di treno al giorno nei feriali, a patto che ci sia qualità delle infrastrutture e

di Alessandro Ragazzo

Ilario Simonaggio (Filt Cgil): “La linea è a binario unico, e questo fa sì che i treni si incrocino”

Trasporti Tanti i disagi per i pendolari della linea Venezia - Bassano

Treni, è stato ancora un anno di disservizi

Il passaggio a livello Via Mestrina a Noale

del materiale. Ma molto resta da fare”. Per Simonaggio, da inizio anno non si è mosso un dito. “Siamo a oltre 10 mesi dall’introdu-zione dell’orario cadenzato – aggiunge – e nonostante le richieste e i numerosi solleciti dei Comuni e dei tanti comitati dei pendo-lari, la situazione non è cambiata. Quanto successo ha messo a dura prova i nervi dei passeggeri per la difficoltà di dare un servizio regolare”.

“E’ buona l’idea proposta di 18 coppie di treni al giorno nei feriali”

Sbarre abbattute con una certa regolarità dagli automobilisti e questo va a scapito del servizio

ferroviario, specie per chi viaggia sulla Venezia-Bassano. Servono come il pane i sottopassi, e a Noale si è indietro rispet-to agli altri, dove sono già stati aperti da un pezzo. A breve dovrebbero par-tire i lavori in via Ongari. Il sottopasso sarà spostato di qualche metro rispetto a dove si trova il passaggio a livello, nella zona dove si trovava l’ex fornace Cavasin. Struttura già abbattuta e da ri-qualificare con edifici residenziali e com-merciali. I tempi si sono allungati anche per inserire la pista ciclabile, e l’opera è stata inclusa all’interno del Sistema fer-roviario metropolitano regionale (Sfmr). Su via Mestrina, invece, ci sarà ancora da aspettare un po’, perché prima toc-cherà proprio a via Ongari con il cantiere che partirà a breve. Dunque i tempi non saranno rapidi. Un’idea sarebbe mettere una videosorveglianza per individuare i responsabili. “Abbiamo un sistema di telecamere – spiega il sindaco di Noale Patrizia Andreotti – che copre i cimiteri e stiamo lavorando per allargarlo pure ad altri punti sensibili. Ma serve la responsa-bilità della gente”.

viabilità

Le richiesteServono più SottopaSSi

A.R.

10 Noale

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Attesa per le sorti dei lavoratori Pometon di Maerne. A novembre si dovrebbe finalmente conoscere l’esito delle trat-

tative, dopo le lettere di 19 licenziamenti arrivati ai lavoratori al termine del contratto di solidarietà. Ne sono scaturiti scioperi, pro-clamati da Fiom Cgil, e incontri in prefettura con Regione, Provincia e Comune. Di certo in queste settimane la fabbrica metallurgica, che conta quasi 180 dipendenti, è sotto i riflettori. Tutto è nato dopo la missiva inviata dall’azienda agli operai, dove scrive che si è arrivati a questo, dopo il mancato accordo in Provincia “in conseguenza della riorganizza-zione e la riduzione del personale descritte nella lettera di avvio della procedura”. A dieci lavoratori è stata offerta la possibilità di prendersi un anno di aspettativa, magari usando il Tfr, ma con la prospettiva di un rientro qualora vi fosse una ripresa. Tra astensioni al lavoro totali o parziali, presidi e piccoli cortei nella vicina via Circonvalla-zione, si è aperto un confronto con il vice prefetto Sergio Pomponio, per cercare di

sbrogliare la matassa e arrivare a un’intesa che soddisfi le parti. Dapprima Pomponio ha sentito tutti soggetti chiamati in causa, poi ha deciso di metterli assieme per trova-re una via d’uscita. Durante le riunioni, un gruppo di operai è andato sino in campo San Maurizio a Venezia per seguire le trattative e organizzare un presidio pacifico. Tenevano in mano soprattutto le bandiere della Fiom Cgil e nel palazzo della prefettura hanno steso due striscioni: “No licenziamenti” e “Lavoratori Pometon in lotta”. Ma i sinda-cati hanno idee diverse su come affrontare la questione. Da un lato abbiamo la Fiom Cgil, che ha ribadito la necessità di ritirare le 19 lettere di licenziamento e di usare tutti gli ammortizzatori sociali possibili, a partire dalla cassa integrazione ordinaria. La stessa azienda ha chiesto la possibilità di verificare quest’ultima ipotesi, e solo in un secondo momento esaminerà l’intenzione di ricor-rervi. Dall’altra c’è la Fim Cisl, che ha con-fermato l’intenzione di accompagnare alla pensione quegli operai in dirittura d’arrivo,

o che ci sono quasi. La stessa sigla punta a mantenere vivo il dialogo, proprio per ar-rivare a un punto comune di convergenza. E poi ci sono le istituzioni, ciascuno con i loro compiti. La Provincia ha quello di valutare se ci sono le condizioni per attuare la cassa integrazione ordinaria, la Regione esamina quella in deroga. In mezzo c’è il Comune, che si aspetta di arrivare a una soluzione in

tempi rapidi. Pometon realizza e vende in tutto il

mondo, polveri ferrose, non ferrose, grani-glie di acciaio inox e speciali. Punta sulla produzione di grande serie, e i clienti sono aziende di che costruiscono o trasformano manufatti richiedenti polveri metalliche e graniglie, quali materie prime o come ma-teriali ausiliari nelle lavorazioni.

di Alessandro Ragazzo

L’azienda realizza e vende in tutto il mondo, polveri ferrose, non ferrose, graniglie di acciaio inox e speciali

Lavoro Questo mese dovrebbe arrivare una soluzione per il sito metallurgico in crisi

Pometon, è paura licenziamenti

I lavoratori della Pometon protestano a Venezia

Dalla lavagna di ardesia alla Lim, la lavagna interattiva multime-diale, dal quaderno al tablet: la differenza non è nei materiali o negli strumenti impiegati ma nel metodo, da come cioè essi

sono utilizzati in classe da insegnanti e studenti, che determina il reale passaggio verso la scuola digitale. Il concetto è stato più volte ribadito anche sabato 25 ottobre alla cerimonia di consegna dei tablet ai 23 studenti della IIA B della secondaria di primo grado dell’Istituto G. Mat-teotti di Maerne, la classe virtuale che dallo scorso anno ha aderito al progetto Scuola 2.0 del Ministero dell’Istruzione. Attesi da un anno ma acquistati soltanto con l’avvio del nuovo anno scolastico, a causa del blocco di fondi ministeriali destinati all’iniziativa, i tablet consenti-ranno adesso di partire a pieno ritmo con la sperimentazione della Cl@sse 2.0, per l’introduzione delle Tic, la Tecnologia dell’Informazione e delle comunicazioni, nelle scuole.

Soddisfazione è stata espressa dalla dirigente scolastica, la profes-soressa Marisa Zanon, che ha voluto sottolineare a studenti e genitori, presenti alla cerimonia di consegna, l’importanza di questo passaggio che rappresenta un significativo passo verso una reale e sostanziale evoluzione dei sistemi di insegnamento e di apprendimento.

“Con l’introduzione della multimedialità e della tecnologia in clas-

se, di fatto, - ha spiegato la professoressa Zanon - cambiano i modelli didattici”. La dirigente ha voluto ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per far sì che questo progetto potesse cominciare a decollare come si deve, a partire dagli insegnanti che hanno a lungo lavorato in team per perfezionare le conoscenze informatiche necessarie ed i me-todi di insegnamento innovativi attraverso l’elaborazione di un progetto multidisciplinare che coinvolgerà tutti gli insegnamenti.

Ad esemplificarne il contenuto ci ha pensato il professor Michele Dan, docente di Tecnologia e Informatica che ha organizzato e seguito la formazione dei colleghi. “Hanno collaborato con partecipazione, mettendosi generosamente a disposizione, oltre ai docenti e all’am-ministrazione anche i genitori che hanno collaborato a configurare i computer per i ragazzi, con la consulenza tecnica dell’ingegner Fran-cesco Dei Rossi che segue il processo di informatizzazione della scuola Matteotti” ha raccontato la professoressa Zanon ringraziando tutti. Un bell’esempio di lavoro di squadra, ha avuto modo di apprezzare la presidente del Consiglio d’Istituto, Debora Bertoldo che ha fatto notare l’impegno di tutti i genitori che avevano le competenze, a prescindere dal fatto che i propri figli fossero della classe virtuale, affinché fosse tutto a posto e funzionante per la consegna dei tablet. Ha elogiato il progetto l’assessore comunale alle Politiche educative e al Bilancio, Matteo Campagnaro, auspicando che ciò che rappresenta al momento la sperimentazione di una classe in una scuola pioniera del territorio diventi consuetudine di tutti gli istituti e che l’innovazione tecnologica entri presto in tutte le classi. Augurio condiviso dal collega all’Innova-zione tecnologica Antonio Loro che ha raccomandato ai ragazzi di fare un buon uso, accorto e consapevole – magari sotto l’occhio vigile degli adulti – dei contenuti informatici, soprattutto nella navigazione in rete. A fare da cornice alla bella cerimonia, le piacevoli note della sezione musicale dell’ I.C. G. Matteotti: la tradizione e il nuovo s’incontrano in una stimolante armonia.

Scuola 2.0

Alla secondaria di primo grado dell’I.C. Matteotti

CONSEgNATI I 23 TAbLET AgLI STuDENTI DELLA IIA b DELLA CLASSE vIRTuALE

Ornella Jovane

Lega Nord di Martellago commissariata. Infatti Ennio Zane non è più il segre-tario della sezione della Lega Nord di

Martellago. L’ex consigliere comunale spie-ga di aver rassegnato le dimissioni “perché i miei impegni personali non mi permettono di svolgere con la dovuta attenzione l’im-portante ruolo”. A dare la notizia è stato lo stesso Zane, sulla sua pagina Facebook, ag-giungendo che non ci sono contrasti interni, e ora la sezione sarà commissariata in atte-sa di eleggere il nuovo direttivo nei prossimi mesi. Ancora da decidere, infatti, la data della consultazione. Dunque l’avventura di Zane alla guida del Carroccio martellacense è durata poco meno di due anni, essendo stato eletto nei primi giorni del 2013. Ora tutto il gruppo attende di sapere chi sarà la prossima guida: entro la fine dell’anno se ne potrebbe sapere di più. Zane, 44 anni, era seduto in Consiglio comunale nell’ul-timo quinquennio da sindaco di Giovanni Brunello (2008-2013) ricoprendo la carica di capogruppo della Lega Nord. Di seguito, era succeduto come segretario della sezio-ne locale ad Alberto Ferri, attuale consigliere comunale del Carroccio, che aveva chiuso il suo mandato.

politica

Lega Nordennio zane laScia la SeGreteria

A.R.

La questione furti di Martellago finisce sul tavolo del ministro dell’Interno Angelino Alfano. Il deputato di Scelta

Civica Andrea Causin, infatti, ha presentato un’interrogazione al titolare del Viminale per porre all’attenzione il problema di cui si parla da ormai un anno. “Premesso che – si legge nel documento – negli ultimi mesi nel territorio del comune di Martellago, Olmo e Maerne e nell’area del miranese in provin-cia di Venezia, si sono succeduti molti furti nelle abitazioni (anche con i proprietari in casa), di autovetture e all’interno di attività commerciali; i cittadini vivono nel terrore e sono propensi a svolgere di notte servizio di vigilanza per difendere le loro famiglie da questi atti di criminalità. Per quanto possibi-le, le forze dell’ordine locali hanno agito sin da subito, viste anche le poche risorse pre-senti sul territorio, chiedo un rapido interes-samento da parte del Ministero dell’Interno finalizzato a capire quali misure il Governo intenda adottare per arginare la criminalità che attanaglia le famiglie di questa area del territorio veneziano, valutando una maggio-re presenza delle pattuglie sul territorio”. Intanto inizia a prendere corpo il controllo di vicinato nel comune di Martellago. Sulla scia di quanto emerso nei tavoli sulla sicu-rezza, dove partecipano la giunta comunale, i capigruppo consiliari, forze dell’ordine e il comitato Martellago Sicura, quest’ultimo sta cercando di mettere insieme i volontari che dovranno iniziare a conoscersi e scambiarsi i numeri di telefono. E’ stata stilata una lista di numeri di telefono dei vari abitanti che

ciascuno dovrà conservare e creare quella “catena”, mettere in moto in caso di emer-genze. Non solo, perché possono tornare buoni in caso di truffe o avvertire qualora ci fossero presenze sospette. Si partirebbe dai piccoli accorgimenti da adottare ogni giorno: dal chiudere il portone dei condo-mini, a scambiarsi le notizie su eventuali assenze, in caso di situazioni poco chiare avvisare le forze dell’ordine. Per ora si ini-zierà con Olmo, ma come d’accordo con il Comune, dovrà essere allargato anche al resto del territorio, in modo da avere dei referenti non solo in questa frazione, ma anche a Martellago e Maerne. Il Comune ha dato la disponibilità anche attraverso i suoi volontari, a tastare il terreno in diverse zone, per arrivare a estendere il servizio. Sullo sfondo i cittadini aspettano il via alla nuova illuminazione pubblica, che prevede-rà la sostituzione dei vecchi punti luce. Poi scatterà il progetto della videosorveglianza, con impianti da collocare, almeno all’inizio, nei varchi d’accesso del territorio comunale. Tutti interventi che dovrebbero migliorare la sicurezza dell’area.

CRIMINALITA’ CAuSIN INTERROgA ALfANO

A.R.

11Martellago

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SAN GIORGIO DELLE PERTICHECC LE CENTURIE - VIA CASELLE, 1

VIENI A SCOPRIREIL NUOVO NEGOZIO WIND

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14 Scorzè

Il conto Peep è arrivato. Sono 92 le famiglie di Scorzè e Gardigiano che dovranno mettere mano al portafogli per saldare il risarcimento: almeno 24-25 mila euro,

in qualche caso pure di più. In municipio è arrivata la sentenza della Corte d’Appello per il caso di via Guizza Alta, dove sono interessate 63 famiglie più l’Ater, che impone al Comune di sborsare 1,3 milioni di euro. Se per questa superficie aggiungiamo i 900 mila già pagati dopo la sentenza del 2010, si arriva 2,2 milioni di euro. Di più, perché in municipio hanno liquidato i 900 mila euro per le 29 famiglie di via Ravagnan a Gardigiano, e tra poco lo stesso Comune passerà al recupero delle somme. Totale 3,1 milioni di euro. La vicenda è nota e a Scorzè se l’aspettavano. Si tratta di edifici nati a inizio degli anni Duemila e dove le indennità riconosciute per la vendita dei terreni, erano state calcolate più basse, rispetto a quanto si aspettavano i proprietari. Proprie-tari che poi hanno fatto ricorso, con la Cassazione che riteneva le superfici aree residenziali e non agricole. Da qui le cause e, poiché la giustizia italiana non è proprio un fulmine, anni dopo sono arrivate le sentenze. Per le famiglie sfavorevoli. Gli edifici sono sorti su dei terreni di tre privati: due si misero assieme per fare ricorso contro le indennità (10 mila lire al metro quadrato) ritenute

non adeguate, uno lasciò perdere e trovò un accordo con il Comune. Si andò avanti a colpi di carte bollate, finché quattro anni fa arrivò la prima botta con la vittoria di uno dei due ricorrenti: oltre un milione di euro, poi limato a 900 mila euro. Di recente è arrivata la seconda, con sentenza a favore dell’altro privato, per 1,3 milioni di euro. Il sindaco Giovanni Battista Mestriner prova a giocarsi tutte le carte a disposizione, ricorrendo con ogni probabilità in Cassazione. “Faremo una trattativa – spie-ga – e nelle prime settimane del 2015 ci ritroveremo con le famiglie di via Guizza Alta per esporre, sia da un punto di vista tecnico sia giuridico, i criteri che adottere-mo per il recupero del denaro. Il quadro è complesso, perché non possiamo fare altrimenti. Il nostro obiettivo è aprire un dialogo con gli assegnatari per confrontarci

su tutti i passaggi da fare, con una proposta che miri ad arrivare a un’intesa. Sappiamo che non sarà facile”. Ma intanto è esplosa la rabbia dei residenti. C’è chi non ne vuole sapere di mettere mano al portafogli, chi si sente imbrogliato, chi parla senza mezzi termini di truffa e si sente preso in giro, e chi sostiene di aver pagato anche troppo. Da più parti c’è la convinzione di essersi trovati dentro a una tempesta senza esserne informati. Degli acquirenti hanno rivelato di essere stati informati della causa al momento del rogito, a inizio degli anni Due-mila, ma non sapevano i termini della vicenda. Inoltre, se anche uno solo non avesse firmato l’atto, sarebbero stati a rischio pure quelli degli altri condomini, mettendo pure in discussione i finanziamenti regionali. In breve, un pasticcio bello e buono.

di Alessandro Ragazzo

Il sindaco Mestriner: “Siamo pronti a ricorrere alla Corte di Cassazione”

Urbanistica Arriva la decisione della Corte d’Appello per una intricata vicenda

Sentenza Peep, salasso per 92 famiglie

Edizione numero 33 della Festa del radicchio di Rio San Martino, organizzata dalla Pro loco e in pro-gramma in tre momenti a novembre: da venerdì 7

a domenica 9, da martedì 11 a lunedì 17 e da venerdì 21 a domenica 23. In mezzo ci saranno musica, con-certi, esibizioni e iniziative dedicate all’enogastronomia. Il debutto avverrà con il concerto dei Rockets, gruppo molto in voga negli anni Ottanta, mentre domenica 9 ci sarà un’esposizione dedicata alla Prima Guerra Mon-diale. Il giorno di San Martino sarà dedicato ai bambini, alle famiglie agli anziani. Ci sarà una rievocazione dei mestieri antichi e uno spettacolo di canti popolari. Mer-coledì ci sarà il gagà di San Martino, con una cena a tema dell’istituto alberghiero Maffioli di Castelfranco. Domenica 16 spazio alla solidarietà e al ringraziamento e alla seconda pedalata ecologica. 7 giorni dopo tornerà il concorso gastronomico per gli istituti alberghieri. Dai giorni 7 e 11 e dal 13 al 17 funzioneranno la cucina con specialità al radicchio, la pizzeria, il bar, la bruschet-teria, l’enoteca e la birreria. Dal 21 al 23 novembre, invece, saranno anche proposti degli abbinamenti tra il radicchio e i prodotti tipici regionali.

Eventitutto pronto per la feSta del radicchio

Niente sconti sui pedaggi per gli scorzetani che useranno, dalla prossima primavera, il casello del Passante che sorgerà a

cavallo del fiume Dese, al confine con Martel-lago. La questione è uscita fuori in Consiglio, dove si è discusso sui possibili sconti da dare ai pendolari. E scoppia la polemica, perché la maggioranza spiega di aver fatto la richiesta, ma ormai i giochi erano conclusi e sottolinea come tra gli interventi richiesti ci sarà il bosco da 10 ettari. Dunque niente riduzioni nel prez-zo di transito e tutti pagheranno allo stesso modo. Tutto era partito da un’interrogazione presentata dal Pd, dove si chiedeva se il Comu-ne avesse fatto qualcosa, o avesse in mente di farlo, sulla scorta di quanto successo altrove, per esempio a Mirano, Spinea, Dolo, Pianiga e Mira. Qui, infatti, si è riusciti a strappare delle agevolazioni per chi ogni giorno percorre l’au-tostrada per motivi di lavoro. A Scorzè non sarà così, almeno all’inizio. Poi si vedrà. “Avremo disagi e inquinamento – spiega il capogruppo del Pd Giannina Manente – almeno gli auto-mobilisti di Peseggia e Cappella abbiano degli sconti”. Ma l’assessore alla Viabilità Claudio Codato ha spento le illusioni, informando che la partita è chiusa. “Già nel 2009 con il primo mandato di Giovanni Battista Mestriner – replica – avevamo iniziato delle trattative sia per garantire un risparmio per chi transiterà nel casello, sia sugli espropri. Abbiamo trovato un compromesso e siamo riusciti a portare a casa la complanare dalla Moglianese al casello e le aree verdi”. Ci sarà, però, il bosco in tutta l’area, in modo da attenuare l’impatto ambien-tale dell’opera. “Stiamo chiedendo ad Anas

– aggiunge l’assessore alla Viabilità – che ci mettano a disposizione i terreni”. Ma Manen-te, non soddisfatta, ha rilanciato la polemica, chiedendo che Scorzè non sia da meno di altri comuni. “Ci sono cittadini trattati in un modo e chi in un altro”, mentre Codato ha replicato come il commissariamento del 2008-2009 abbia inciso. “Cinque anni fa – commenta – le trattative erano già fatte, e le assenze di sindaco e Consiglio comunale hanno inciso. Spero che delle porte si aprano ma in questo momento non me la sento di promettere delle agevolazioni per i nostri automobilisti”. Non è finita, Gigliola Scattolin del Pd chiede inter-venti per non penalizzare ancora il territorio. “Si deve aprire il casello – dice – dopo aver fatto le opere di mitigazione. Dove si vuole, i pugni sul tavolo si battono. A Spinea, ad esem-pio, non passano i camion. E’ una questione di rispetto per chi abita in quella zona”. Giovanni Battista Mestriner ha difeso la scelta dei 10 ettari di bosco che altri comuni non hanno. “Siamo gli unici in Veneto ad averlo in una situazione del genere – replica – e non è stato facile ottenerlo. Sono stati espropriati e saran-no funzionali da un punto di vista idraulico e ambientale. Tutto è in legge obiettivo”.

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Page 17: Miranese nord ott2014 n124

15Salzano

Salzano avrà presto un ecosupermercato e un edificio direzionale nella zona ovest del territo-rio comunale, in uno degli accessi del paese.

Il supermercato è in corso di realizzazione e rap-presenta una struttura unica in Italia assieme ad un altro punto di vendita della Coop realizzato a Conse-lice, in provincia di Ravenna. Questa nuova struttura basata sull’approccio “life cycle”, tiene conto delle ricadute ambientali di ognuna delle fasi del ciclo di vita dell’edificio, che considera il luogo e l’ecosiste-ma come risorse e gli edifici come organismi edilizi aperti. Fonda le scelte sull’analisi del costo globale dell’intervento, in termini sociali, energetici e d’im-pianto ambientale. Le strategie progettuali adottate per il sistema edificio-impianto, insieme al nuovo pergolato fotovoltaico sul parcheggio pubblico (che integra l’impianto fotovoltaico del fabbricato), con-sente di realizzare un edificio a energia zero. L’edi-fico direzionale, a fianco del supermercato, ospiterà la nuova sede veneta di Coop Adriatica. L’edificio è rivolto a sud, sul parco del fiume Muson Vecchio, sviluppato su due piani fuori terra. Verso il parco fluviale si aprono gli spazi ricreativi, di relazione, di collegamento e le sale riunioni. Gli spazi di servizio

e gli uffici sono invece collocati a nord, orientamento ottimale per questa funzione che richiede illumina-zione diffusa. Al piano terra, con ingresso autonomo che si affaccia direttamente sul parco, sarà realizza-to uno spazio civico per assemblee, conferenze e altri eventi aperti alla città.

L’organismo edilizio è progettato secondo logi-che bioclimatiche e di approccio adattativo al be-nessere. “Ritengo che questo nuovo punto vendita rappresenti caratteri innovativi sul tema della eco so-stenibilità – dice il sindaco Alessandro Quaresimin – raggiunge elevate qualità energetico-ambientali e ridotti costi di gestione, evidenziando quindi impor-

tanti valori etico-ambientali. Il supermercato sotto l’aspetto architettonico e percettivo, permette di valorizzare gli spazi esterni, caratterizzati dall’uso polivalente del verde e di armonizzarsi con l’ambien-te che lo circonda. Ricordo che contestualmente sarà modificata anche la viabilità esistente, con la realiz-zazione di una rotonda. Si andrà a migliorare e ren-dere più sicura la circolazione veicolare in un punto delicato del territorio comunale, prevedendo idonei collegamenti pedonali e ciclabili”. La conclusione dei lavori è prevista per la fine dell’estate 2015, i lavori saranno eseguiti a carico della ditta attuatrice: Coop Adriatica.

di Roberta pasqualetto

L’edificio rappresenta una struttura unica in Italia assieme ad un altro punto di vendita della Coop nel Ravennate

Commercio Nuovo spazio vendita in uno degli accessi al paese

Area ovest, arriva l’eco supermercato

Il progetto del nuovo supermercato

Sono arrivati altri due riconoscimenti all’impresa salzanese dalla Camera di Commercio di Venezia. Insieme a Gianni Vescovo e a Lucio Pablo Scattolin, in ottobre, sono stati pre-

miati Massimo e Roberto Muffato in occasione della quarantune-sima edizione del “Premio del Lavoro, del Progresso Economico e dell’Innovazione” per il biennio 2012-2013. Questo riconoscimen-to è riservato a imprenditori, imprese e dipendenti d’impresa che si sono distinti per dedizione al lavoro e impegno per la crescita del tessuto economico provinciale. Roberto e Massimo Muffato, titolari insieme ai rispettivi genitori, Cirillo e Ivano, dell’omonima impresa di serramenti e infissi di via Vittorio Veneto a Salzano, hanno una storia importante alle spalle di costruzione e di concretizzazione di una realtà economica importante nel territorio. La loro attività di serramenti e infissi è stata trasmessa ai figli, esempio di continuità e di gestione familiare. Certamente, le sfide non sono finite, non ultima la recente crisi economica che ha investito in particolare il mondo dell’edilizia e che ha fatto sentire i suoi effetti anche su questa realtà dell’economia salzanese. Eppure, la volontà di re-sistere e di andare avanti, con il consueto impegno e con la sana testardaggine di una passione antica e profondamente radicata, rimane uno dei punti di forza dell’azienda: qualità del prodotto e disponibilità nel servizio.

Camera di Commercio di veneziapremiati maSSimo e roberto muffato

R.P.

Nuova Apertura

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L’Unione dei comuni del Miranese di-venta un fatto concreto, i sei comuni coinvolti (Martellago, Noale, Salzano,

Mirano, Santa Maria di Sala e Spinea) hanno ufficializzato il patto sabato 18 ottobre. Alessandro Quaresimin, il sindaco di Salzano, è il primo presidente in carica. Gli obiettivi dell’Unione sono di unire e condividere funzioni, rendere i servizi più efficienti, promuovere politiche di ambito e migliorare la qualità della vita dei cittadini. L’avvio di questo nuovo soggetto giuridico il cui obiettivo è di gestire in forma associata numerosi servizi, consentendo nel tempo risparmi rilevanti e maggiore qualità, parte dalla Polizia Locale e dalla Protezione Civi-le, ma altre funzioni e altri servizi si aggiun-geranno in itinere. “La scelta dei consigli comunali di dare avvio all’Unione dei Comu-ni del Miranese, per certi versi necessaria ma anche responsabile e coraggiosa, rende possibile la gestione del nostro territorio in modo unitario – dice Alessandro Quaresi-min – nella convinzione che già esistono programmi e obiettivi condivisi, mantenen-do allo stesso tempo l’autonomia politica e di programmazione dei singoli comuni”. L’Unione ha l’obiettivo di mettere insieme risorse e mezzi, ma soprattutto le professio-nalità del personale dipendente dei comuni, ottimizzando i procedimenti già esistenti. “Non è più pensabile amministrare, come si faceva vent’anni fa, arroccandosi nei propri confini: per una gestione associata – dice Quaresimin – serve una visione strategica volta allo sviluppo sociale e culturale, al benessere dei cittadini, alla difesa del terri-torio e dell’ambiente nella loro complessità, secondo criteri di solidarietà e di sussidia-rietà, con modalità sostenibili nel tempo. Serve una nuova modalità di governance”. Lo stato, con la conversione in Legge del decreto n. 126 del 31 ottobre 2013, ha dettato i modi e i tempi per ridefinire la propria architettura istituzionale attraver-so la nascita di nuovi enti di governo. Ciò favorisce da una parte la soppressione e dall’altra l’aggregazione di quelli esistenti. In sostanza questa legge dà avvio al pro-cesso di riforme strategiche volte a rendere l’organizzazione democratica del nostro Paese più simile all’assetto presente nella Comunità Europea. Il progetto dell’Unione rientra in questo nuovo spirito riformatore.Sono sotto gli occhi di tutti, le difficoltà dei singoli comuni, con la rilevante riduzione di risorse degli ultimi anni. Non sono più in grado di garantire i servizi ai propri citta-dini, servono modalità di gestione a costi più contenuti. Unire più Comuni iniziando dalle funzioni che di per sé sono già simili renderà possibile ottenere quelle economie di scala che consentiranno di mantenere buoni standard qualitativi. Questo nuovo

di Roberta pasqualetto

La sede è Mirano. Si parte creando la Polizia Locale e la Protezione Civile comprensoriale

Amministrazioni del miranese E’ stato ufficializzato ad ottobre il patto fra i sindaci

Unione dei Comuni Quaresimin presidente

Il gruppo dei sindaci dell’Unione e sotto Alessandro Quaresimin

ente, per numero di abitanti, diventa, di fat-to, la quarta città del Veneto e vede dunque certamente aumentate anche le possibilità di concertazione e contrattazione nei con-fronti degli enti sovraordinati - Provincia/Città Metropolitana, Regione, Stato.

Salzano propone la seconda edizio-ne del progetto family net, rivolto alle famiglie. Il progetto è un’ini-

ziativa del Comune, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Alighieri. Re-latori delle serate saranno gli esperti del-la Cooperativa Giuseppe Olivotti di Mira, con il contributo del Comitato Genitori di Salzano. La finalità è di proseguire nella promozione della qualità della vita delle famiglie che vivono a Salzano. Gli incon-tri prevedono due percorsi diversi: uno per i genitori della scuola dell’infanzia e del primo ciclo della scuola primaria, e uno per i genitori del secondo ciclo della scuola primaria e della secondaria inferiore. Giovedì 6 novembre c’è stato il secondo incontro: uso consapevole del web, tutela dei minori e della famiglia; martedì 11 novembre un laboratorio. Il 13 novembre: comportamenti a rischio e gestione della provocazione e martedì 18 un laboratorio. Il 27 novembre: il gioco per osservare e conoscere meglio il proprio figlio e martedì 2 dicembre un laboratorio. L’11 dicembre: educare all’autonomia e al rispetto delle regole. Il 18 incontro conclusivo rivolto a tutti i genitori: cosa possiamo progettare insie-me? Gli incontri si svolgeranno nell’Aula Magna della scuola “Dante Alighieri”, alle 20.3. Info 041 5709743.

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19Personaggio 21Personaggio

Roberto Niero è una classe 1942, e vive a Robegano, una frazione di Salzano. Ha sempre lavorato con il legno, era un artigiano e lavorava in un laboratorio

a Maerne assieme ai suoi soci. La maggior parte delle per-sone però, conoscono Roberto come uno dei soci fondatori della cooperativa sociale Onlus “Il Germoglio” di Robegano. “Ho sempre avuto la passione del legno e di fare mobili, ho fatto questo lavoro da quando avevo 13 anni e fi no alla pensione, poi assieme ad altri ho fondato la cooperativa perché la mia esperienza di vita personale mi ha portato a farlo”.

Quale esperienza personale? “Dopo il matrimonio con Lucia sono nati due fi gli: Fau-

sto e Franco. Quest’ultimo nato prematuro e che, dopo tre giorni di vita, ha avuto un’emorragia cerebrale che gli ha lasciato dei segni gravi a livello fi sico. La sua intelligenza era intatta, ma la parte motoria era molto grave, lui non riusciva a essere autosuffi ciente né di giorno né di notte. Dopo le medie ha iniziato il primo anno di superiori ma le cose non sono andate bene: l’adolescenza, la coscienza di se stesso e dei suoi problemi hanno reso diffi cili le cose”.

Come nasce l’idea di cooperativa e cosa c’entra Franco?

“L’idea di cooperativa nasce quasi per caso 22 anni fa.

Eravamo in 16, avevamo già tutti un lavoro e nessuno di noi aveva esperienza con le piante. Due di noi avevano dei ragazzi con dei problemi, la nostra idea era di inserirli in un contesto di normalità e farli lavorare. Abbiamo iniziato in un terreno dell’Ulss in via Villetta a Robegano, e dopo 10 anni ci siamo spostati qui, in via Cornarotta. Ci abbiamo messo del tempo, ma siamo diventati autonomi economicamente. Nella nuova sede abbiamo aperto anche il Garden”.

Quanti siete oggi in cooperativa? “Oggi siamo una sessantina di persone, il 30% è com-

posto da disabili che svolgono diverse mansioni in base alle loro attitudini personali e fi siche”.

Non deve essere stato facile lavorava da artigia-no e mandare avanti la cooperativa.

“Ci si incontrava di sera. Tra soci facevamo il punto della situazione: preventivi, idee, organizzazione. Ci con-frontavamo su cosa fare”.

Soddisfazioni? “La soddisfazione, al di là dell’andamento positivo del-

la cooperativa, è che abbiamo creato un lavoro che possono fare anche le persone svantaggiate lavorando con quelle normali. Credo che sia importante per tutti vivere la realtà dell’handicap, perché è un modo di mettersi in discussione e per conoscere situazioni che magari prima non si conosce-

vano. Si sono create delle belle situazioni e sono nate delle amicizie, l’intreccio di persone diverse è una cosa bellissima e che fa crescere”.

Come arrivano da voi i ragazzi con problemi? “Se ne occupa l’inserimento lavorativo dell’Ulss, e

poi noi facciamo un percorso con il ragazzo per capire se è adatto e gli piace questo lavoro. Tanti non riescono a farlo, le mansioni sono diverse in base alle loro capacità: alcuni lavorano in serra, altri vanno fuori con le squadre per fare manutenzioni e potature”.

Come vanno le cose con la crisi economica? “La cooperativa va bene. Sono pochi i lavori pubblici

per ovvi motivi”. Progetti? “Dopo 22 anni di cooperativa abbiamo ancora l’idea

di crescere. Purtroppo Franco è mancato l’anno scorso ma tutto quello che abbiamo fatto rimane ed è utile ad altri che hanno diffi coltà. Il 2 novembre sarà il primo anniversario della sua scomparsa, lo ricorderemo con una messa e un pranzo tutti assieme”.

Qual era la mansione di Franco in cooperativa? “Tanti anni fa siamo venuti a conoscenza di un pro-

gramma per il pc che funzionava attraverso la voce, ce ne aveva parlato un amico che lo aveva visto alla SMAU di Milano. Abbiamo preso quel programma ma non è stato semplice: il programma aveva una campionatura standard della voce e non riconosceva la pronuncia diffi coltosa di Franco. Dopo vari tentativi, è riuscito a campionare la sua voce e da lì ha fatto moltissimo con il computer, in coopera-tiva si occupava di contabilità”.

di Roberta pasqualetto

“L’idea di cooperativa nasce quasi per caso 22 anni fa. All’epoca eravamo in 16”

Intervista A tu per tu con il responsabile di una importante Onlus attiva nel campo sociale

E un giorno a Robegano spuntò un germoglio

Il presidente Roberto Niero

N E G O Z I O A Z I E N D A L E

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V i a P a c i n o t t i , 93 5 0 1 7 P i o m b i n o D e s e ( P D )T e l : + 3 9 0 4 9 9 3 6 6 1 0 7

w w w . l a m e x p o r t . i t

O r a r i o d i a p e r t u r a L U N E D I A V E N E R D I1 5 : 3 0 - 1 9 : 0 0S A B A T O9 : 0 0 - 1 2 : 0 0 1 5 : 3 0 - 1 9 : 0 0

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Il teatro, una formidabile opportunità di riscatto per il detenuto. E’ quanto è emerso lo scorso 7 novembre nel corso della giornata dedicata al teatro in carcere “Dete-

nuti, stranieri, attori” organizzata dal Master Immigrazione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Partendo dalla tesi ormai unanimemente riconosciuta che fare teatro in carcere signifi ca soprattutto creare le premesse per un buon reiserimento nella società, si sono confrontati, tra i relatori, Vito Minoia, direttore della rivista “Catarsi. Teatri delle diversità”, gli esperti di scienze sociali e di teatro Paolo Puppa e Maria Ida Biggi, docenti a Ca’ Foscari e studiosi del teatro.

Essi hanno ricordato come la probabilità di recidiva, che normalmente è al 70 per cento, scenda all’8 per cento per i detenuti che si sono messi alla prova come attori durante la pena.

L’esperienza italiana del teatro in carcere ebbe inizio nel 1988, a Volterra, con la Compagnia della Fortezza. Da allora ha avuto grande diffusione in Italia e in Europa.

“La riforma carceraria italiana , che ha fatto scuola in Europa, portò attività come il teatro nelle carceri e avviò un processo virtuoso di apertura del carcere alla società – ha spiegato Pietro Basso, professore di Sociologia all’Universi-tà Ca’ Foscari e coordinatore del Master Immigrazione -. Il

teatro rappresenta una formidabile opportunità di riscatto per il detenuto, il quale comprende il proprio valore e la possibilità di coinvolgere gli altri”.

Un risvolto relativamente recente il cui fenomeno è stato analizzato in questo contesto e quello della natura interculturale dell’esperienza teatrale in carcere.

Con il cambiamento della popolazione carceraria, in-fatti, gli spettacoli teatrali hanno visto sulla scena sempre più immigrati. “E’ diventata un’esperienza interculturale, un modo di fare mediazione, inclusione e anche educazione”, ha osservato Fabio Perocco, professore di Sociologia delle diseguaglianze a Ca’ Foscari e coordinatore del Laborato-

rio di Ricerca Sociale del Dipartimento di Filosofi a e Beni Culturali.

E proprio l’analisi concreta di un progetto realizzato ne-gli istituti penitenziari di Venezia, Casa di reclusione femmi-nile di Giudecca, Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore di Venezia e Casa circondariale Sat di Giudecca, ha offerto lo spunto per eaminare il rapporto tra carcere e società. A par-lare del progetto “Passi sospesi” sono intervenute Gagriella Straffi , direttrice del Carcere femminile di Venezia, e Chiara Ghetti, già docente a Ca’ Foscari e oggi direttrice dell’uffi cio esecuzione penale esterna di Venezia, uffi cio che si occupa delle misure alternative alla pena carceraria.

2 Cultura provinciale

di Ornella Jovane

“Detenuti, stranieri, attori”: dal confronto pubblico fra esperti di scienze sociali e di teatro è stato confermato il buon impatto sui detenuti che hanno avuto esperienze teatrali e le ricadute positive per un buon reinserimento sociale

La giornata dedicata al teatro in carcere L’iniziativa a Ca’ Foscari dello scorso 7 novembre per analizzare le esperienze italiane e veneziane

Detenuti-attori, l’impatto sociale del teatro

L’esperienza teatrale delle detenute che hanno aderito al progetto “Passi sospesi” Un vo-

l u m e per ap-

profondire la conoscenza dell’ambiente lagunare e delle valli da pesca. E’ questo il contenuto della raccolta “Piscariae Aquae -Studi e ricerche del Museo del territorio della Laguna di Venezia”, nello specifi co del quarto volume dal titolo “Museo del territo-rio della Laguna di venezia. Catalogo delle collezioni: gli stampi da caccia” presentato lo scorso 3 novembre al Centro servizi di Mestre, sede della Provincia di Venezia, dall’assessore alla Caccia Mario Dalla Tor e dagli autori dell’o-pera Giampaolo Rallo e Ludovico Antonini (in foto).

Il volume verrà distribuito alle biblioteche e agli enti scientifi ci che si occupano del tema.

il libro“Piscariae Aquae”, il quarto volumesulle valli da pesca

Confcommercio provincia di Venezia Gruppo giovani imprenditori

L’appuntamento #SPRITZANDOidee, che si è tenuto a Mirano il 29 ottobre, è stato occasione d’incontro fra imprenditori di ultima generazione e giovani che progettano di aprire un’impresa. Moltissimi i giovani che hanno partecipato

alla serata organizzata dal Gruppo dei Giovani Imprenditori della Confcommercio provinciale di Venezia a Le Clan Art Cafe di Mirano, in pieno centro, accolti dal pa-drone di casa Mattia e provenienti non solo dal miranese, ma anche dalla Riviera del Brenta, Chioggia e Cavarzere.

Dopo l’alluvione che nei giorni scorsi ha colpito il capoluogo ligure, il Gruppo dei Giovani Imprenditori della Confcommercio provinciale di Venezia ha dedicato l’ulti-ma tappa dell’aperitour alla raccolta di fondi, con offerta libera, per i colleghi alluvionati della città di Genova. “An-cora una volta Non c’è fango che tenga” è il nome dell’i-niziativa che, lanciata dall’Ascom di Genova, i giovani di Confcommercio Unione Venezia hanno deciso di veicolare attraverso il fortunato e frequentatissimo evento #SPRITZANDOidee, giunto alla 5a tappa.

“Crediamo che il valore della solidarietà debba prevalere sui troppi individua-lismi che hanno caratterizzato la nostra società negli ultimi anni - dichiara Elena Bordin, la presidente provinciale del Gruppo Giovani Imprenditori di Venezia - Il

segnale deve venire da noi e questa è stata la prima buona occasione utile per metterlo in pratica”. I giovani hanno indossato le magliette genovesi della “Città che non si arrende”. Come nelle passate serate, anche a Mirano un giovane im-prenditore ‘che ce l’ha fatta’ – nel caso, Diego Busato - ha raccontato la propria esperienza, nata dall’ideazione di un prodotto originale e innovativo, in questo caso un sito per la creazione di loghi, video e molto altro, dedicato alle aziende

che vogliano farsi conoscere (www.youcrea.com). All’aperitivo, offerto dalla Confcommercio di Mirano

e dal suo rappresentante dei Giovani Alberto Scantambur-lo, hanno partecipato, tra gli altri, l’Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Venezia Lucio Gianni e la Vicesindaco di Mirano Annamaria Tomaello. La serata è stata possibile grazie alla sponsorizzazione di Venezi@

Opportunità, Fidimpresa Veneto, Poletto Girmo, Il Giardino dei Desideri, Immobi-liare La Miranese, Donna Shoes, L&L Assicurazioni, In & Out. #SPRITZANDOidee non è solo un marchio registrato, ma è diventato anche un format di riferimento a livello nazionale. Lo stanno replicando in altre città italiane: la prima sarà Taranto, che nel mese di novembre organizzerà eventi gemelli di quelli nati nella provincia di Venezia.

Spritzzando idee: imprenditori di ultima generazione si confrontano e si raccontano

Quale scelta dopo la terza media? Scegliere il percorso scola-stico da intraprendere dopo la terza media rappresenta per i ragazzi una fase delicata, caratterizzata spesso da dubbi e

incertezze. La domanda è di quelle fondamentali che i ragazzi e le famiglie si pongono di questi tempi, in vista della preiscrizione a febbraio.

Importanti in questo passaggio possono essere anche i docenti nel processo di orientamento e insieme alle famiglie rivestono un ruolo fondamentale.

Partendo da queste premesse la Provincia di Venezia, Servizio P o l i t i c h e attive per il Lavoro, e l ’ U f f i c i o s co las t i co territoriale di Venezia, h a n n o rea l izzato un corso di formazio- ne per gli i n segnan - ti delle scuole secondarie di primo grado con l’obiettivo di consolidare le competenze in tema di orientamento.

A partire dallo scorso 30 ottobre e fi no al prossimo 28 aprile i docenti si incontrano a Mestre, presso l’Istituto Gritti-Foscari, per approfondire il tema dell’offerta formativa per i giovani, in termini di diritto e doveri ma anche relativamente al contesto nel quale oggi i giovani e la scuola si muovono, agli strumenti operativi utili da applicare anche in classe e nel proprio contesto operativo.

La locandina del ciclo di incontri

Scuola. Quale scelta dopo le medie?

uN CORSO pER AIuTARE gLI INSEgNANTI AD ORIENTARE I RAgAZZI

Da sinistra Pierpaolo Dall’Agnola e Elena Bordin di Confcommercio provincia di Venezia. Nella seconda foto Elena Bordin con Alberto Scantamburlo di Confcommercio di Mirano e Annamaria Tomaello vicesindaco di Mirano

Ultima serata a Mirano dedicata alla benefi cienza per aiutare aiutare gli alluvionati di Genova

Un premio ispirato ai valori che hanno contraddistinto il suo lavoro: curiosità, serietà e la cura per l’umanità

20 Cultura

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Page 24: Miranese nord ott2014 n124

musiche e libretto

GÉRARD PRESGURVICregia

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Si è concluso anche quest’anno il campio-nato provinciale di Venezia di mountain bike riservato alle categorie giovanili,

agonistiche e amatoriali. La kermesse, orga-nizzata dal comitato di Venezia della Federa-zione Ciclistica Italiana, si è svolta in quattro prove da aprile fi no ad ottobre ottenendo un ottimo successo di presenze. La prima pro-va “Gran Premio Sportyland”, organizzata dall’Asd Sportyland, si è tenuta il 27 aprile a Ottava Presa di San Stino di Livenza, con i ciclisti che hanno percorso varie volte il circuito permanente interamente sterrato che misura 8 km. La seconda tappa è stata l’8’ edizio-ne del “Trofeo sotto la Torre”, promossa dal Team Velociraptors e svoltasi il 25 maggio a Torre di Mosto sulla distanza dei 34 km, lun-go un circuito sviluppato sull’argine del fi ume Livenza. La terza tappa, la 14’ edizione del “Trofeo tra Livenza e Malgher” organizzata dal Mtb Club La Perla Verde, si è svolta il 28 settembre a San Stino di Livenza su un circuito di 8,5 km lungo gli argini del fi ume Livenza. La quarta e ultima tappa, il “12’ Trofeo Club Alessandra il Sorriso” organizzato dall’Asd Alessandra Sorriso Bike Team, si è disputata il 19 ottobre Sant’Anna di Chioggia su un circuito di 8 km all’interno della pineta

e del bosco Nordio. Le premiazioni sono state il 19 ottobre, in occasione dell’ultima gara a Sant’Anna di Chioggia, con la partecipazione dei vertici provinciali della Fci: il presidente Gianpietro Bonato, il vicepresidente Sandro Bettuolo, i consiglieri Fabio Zanuzzi e Cristia-no Bettarello, affi ancati dall’organizzatore del Trofeo d’Autunno, Luciano Martellozzo. Questi sono i campioni provinciali di mountain bike 2014 suddivisi per categoria: Simone Segat (Torpado Factory Team) negli Open Maschili, Alessandra Teso (Uc Fpt) nella Femminile, Andrea Roccon (Mtb Club La Perla Verde) ne-gli Junior Maschili, Beatrice Prataviera (Team

Velociraptors) nelle Junior Femminili, Anna Lirussi (Team Velociraptors) nelle Allieve, Oscar Crescini (Team Velociraptors) negli Al-lievi, Alessandro Berton (Team Velociraptors) negli Esordienti Maschili, Gaia Pagotto (Team Velociraptors) nelle Esordienti Femminili, Luca Peruzzato (Team Bellato) nei Masterelite, Ric-cardo Moro (Team Velociraptors) nei Master 1, Luca Salmasi (Zero Absolute) nei Master 2, Luca Kogler (Uc Fpt) nei Master 3, Gianfranco Mariuzzo (Uc Fpt) nei Master 4, Francesco Franzo (Mtb Club La Perla Verde) nei Master 5, Stefano Masotti (Mtb Club La Perle Verde) nei Master 6.

di giacomo piran

Mountain bike, sport in crescita neWS

Il Giro d’Italia 2015 sbarca in provincia di Venezia, per la precisione a Jesolo. L’uffi cialità è arrivata ad inizio ottobre,

quando l’organizzazione della “Corsa Rosa” legata alla Gazzetta dello Sport ha svelato il percorso dell’edizione del prossimo anno. La tappa in questione è la tredicesima: Mon-tecchio Maggiore – Jesolo di 153 chilometri tutti pianeggianti e che quindi si preannuncia adatta ai velocisti. La carovana rosa arriverà a Jesolo dopo aver attraversato il Vicentino, l’Alta Padovana e tutta la zona del Miranese, entrando a Santa Maria di Sala e prose-guendo per Mirano, Spinea, Chirignago, Mestre per poi puntare verso il mare di Jesolo. Altre tre sono le tappe previste nel prossimo Giro d’Italia che riguardano il Veneto. Si tratta della 12’ tappa Imola – Vicenza di 190 km (media montagna) in programma il 21 maggio, la 14’ tappa Treviso - Valdobbiadene (cronometro individuale) di 59,2 km in programma il 23 maggio e la 15’ tappa Marostica – Madonna di Campiglio di 165 km (alta montagna) in programma il 24 maggio. Il Giro d’Italia 2015 partirà sabato 9 maggio da Sanremo per chiudersi il 31 maggio a Milano, sede dell’Expo. Le tappe venete sono state anche presentate in una conferenza stampa nella sede della Regione Veneto, alla presenza del Presidente della Regione Luca Zaia affi ancato dall’intera Giun-ta e del Direttore del Giro, Mauro Vegni. La 98esima edizione della “Corsa rosa” conta 21 tappe per 3481 km totali.

Eventiil Giro d’italia Sbarca nel miraneSe

G.P.

L’Umana Reyer ed il comu-ne di Alleghe rinnovano la partnership per altri tre

anni. Grazie al coinvolgimento dell’amministrazione locale e del Consorzio degli Operatori Turisti-ci, la località bellunese, già sede del precampionato estivo nelle ultime tre stagioni, sarà infatti partner della società orogranata anche per il prossimo triennio. La squadra Umana Reyer, da qualche anno, si trasferisce una settimana ad Alleghe per il ritiro prestagionale; il comu-ne è partner della squadra anche in virtù di una sponsorizzazione. Prima dell’inizio del campionato Alleghe mette a disposizione le strutture sportive dove i giocatori si allenano e dove fanno la prima partita amichevole: quindi la prima uscita uffi ciale della squadra. Il comune, 3 anni fa, per ospitare la squadra, ha fatto dei lavori di adeguamento e manu-tenzione. Per celebrare questa partnership è stato fatto anche un gemellaggio tra la Reyer e la squadra di Hokey Alleghe: i capitani delle due formazioni si sono scambiati una maglia uffi ciale, i giagliardetti, una mazza da hockey e un pallone da basket. “E’ con soddisfazione che annunciamo il rinnovo di questo accordo – dice il direttore sportivo dell’Umana Reyer Federico Casarin – si rafforza infatti la siner-gia con Alleghe, che per noi si conferma punto di riferimento per il ritiro precampionato. Quel-lo tra Alleghe e l’Umana Reyer è un rapporto che è cresciuto in questi anni, fortifi cando una sinergia che lega ancora di più la loca-

lità montana bellunese e la città di Venezia già accomunate da storia, tradizione e fl ussi turistici. Alleghe rappresenta un’eccellenza ve-neta e questo lo abbiamo potuto constatare anche attraverso una accoglienza che ci ha fatto sentire sempre come se fossimo a casa. Unitamente a questo e a una grandissima sintonia sotto molti punti vista, l’ammini-strazione ci ha sempre messo a disposizione strutture sportive di primo livello che ci hanno consentito di lavorare al meglio in precampio-nato”. “Il binomio Alleghe-Umana Reyer, che è il simbolo sportivo della città di Venezia, si sta rivelando una scelta vincente – il com-mento del Presidente degli Operatori Turistici di Alleghe e Caprile Giuseppe Crupi, presente al Palasport Taliercio in occasione dell’esordio casalingo assieme al Sindaco di Alleghe Siro De Biasio e all’assessore allo Sport Michele De Toni – i primi fruitori dei nostri servizi sono infatti veneziani che quando sono ad Alleghe si sentono a casa propria e altrettanto cerchia-mo di fare con l’Umana Reyer. Siamo quindi felici che questa partnership possa continuare anche per il futuro che ci auguriamo ricco di soddisfazioni per entrambi”.

umana Reyer e comune di AlleghepartnerShip fra Sport e turiSmo

R.P.

Campionati Concluso il campionato provinciale riservato alle categorie giovanili, agonistiche e amatoriali

3Sport

I campioni premiati (foto Billiani)

23Sport

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1

IL VENETOin PRIMO PIANO

In questi ultimi anni ha dovuto fare i con-ti con la grandine, gli allagamenti e le trombe d’aria. Ma non si è mai arreso.

Massimo Bressan, 31 anni, è il volto nuovo dell’agricoltura veneta. E’ uno dei giovani che hanno scelto di lavorare in campagna, spesso dopo un percorso di studi. Sono pre-parati, conoscono le lingue straniere, usano internet e facebook come i loro coetanei e stanno portando una boccata d’ossigeno al settore primario dopo anni di progressivo calo di aziende. Massimo è uno di loro, si occupa dell’azienda ortofrutticola a Taglie di Santa Margherita d’Adige, nella Bassa Pa-dovana. La sua è una vocazione maturata in famiglia, a contatto con il papà Luciano e i nonni Marcello e Dina. “Fin da piccolis-simo – ricorda Bressan, 31 anni – vedevo i miei lavorare con passione in campagna, dedicarsi ai loro prodotti, condividere le soddisfazioni e le preoccupazioni di questo lavoro. A tavola si è sempre parlato molto, è sempre stato il momento per condividere i risultati o le delusioni della giornata appena trascorsa, per fare progetti, per discutere e confrontarsi. Così la passione per questo lavoro mi è entrata dentro e non mi ha la-sciato più”. Sono stati i nonni Marcello e Dina ad avviare l’attività di coltivazione di ortaggi e oggi l’azienda conta venti ettari di proprietà e altri venti in affi tto.

Luciano, il papà di Massimo, aveva ini-

ziato a lavorare in fabbrica, poi ha sentito il richiamo della campagna e si è dedicato all’azienda. Per i suoi fi gli immaginava un futuro diverso dal suo. Pensava che una volta completati gli studi si sarebbero trovati un posto di lavoro, un’occupazione diversa dalla sua. Invece sia Massimo che il fratel-lo Filippo ad un certo punto hanno deciso di continuare l’attività di famiglia. Da una decina d’anni anche la mamma Maria, una volta perso il lavoro da magliaia, affi anca il marito e i fi gli nelle incombenze quotidiane in azienda.“I miei avrebbero voluto che mi trovassi un posticino, un impiego diverso dal loro – continua Massimo – ma ad un certo punto ho sentito che il mio posto era qui. La nostra è stata una vocazione maturata giorno dopo giorno”.

Dopo la maturità scientifi ca e qualche anno di università, alla facoltà agraria a Padova, nel 2009, sceglie di affi ancare il papà Luciano. Anche il fratello Filippo, 27 anni, accantona la carriera di geometra e si dedica all’agricoltura. Continua così una tra-dizione di successo nel settore ortofrutticolo e l’ingresso dei giovani fratelli Bressan nella gestione contribuisce a portare anche una ventata di novità. Accanto alla coltivazione di ortaggi e frutta di stagione, in particolare meloni, angurie, zucche, zucchine, melanza-ne, peperoni e insalate, oltre ad altri prodotti in quantità minori come patate e pomodori,

Massimo si occupa personalmente della ven-dita diretta. L’azienda apre un proprio spaccio che incontra subito l’interesse dei consuma-tori. Il giovane imprenditore si occupa anche dell’irrigazione e dei trattamenti in campo e tiene i rapporti con i fornitori e i clienti. “Le soddisfazioni non mancano – aggiunge Bressan - ma sono tanti anche i problemi da risolvere quotidianamente, oltre a qualche emergenza causata dal maltempo e da al-cuni allagamenti, fi no alla tromba d’aria del mese scorso. I suoi prodotti fi niscono anche sugli scaffali della grande distribuzione e per la trasformazione in sottoli e sottaceti. “E’ il frutto del nostro lavoro e ne andiamo fi eri”, conclude il giovane agricoltore.

di Nicola Stievano

Massimo Bressan: “C’è da lavorare e dobbiamo vedercela con il maltempo,ma le soddisfazioni non mancano”

Tendenze In aumento gli “under 35” nei campi, competenti e preparati

Il richiamo della terra per i giovani veneti

Massimo Bressan

il dibattito

“L’amore per la terra porta abbondanza e biodiversità, l’agricoltura industriale legata alla mentalità della mono cultura, dei pe-

sticidi e degli Ogm, genera paura e totalitarismo”. Parole forti e schiette, che continuano a provocare discussioni e polemiche, quelle pronunciate da Van-dana Shiva, autorevole attivista indiana impegnata nella battaglia per un’agricoltura sostenibile, durante la visita nel padovano, in città e a Bagnoli di Sopra, per i trent’anni della cooperativa bio El Tamiso. Scelta come “ambassarod” di Expo, Vandana Shiva è da decenni in prima linea nel contrasto al monopolio delle multinazionali sulle coltivazioni e sui semi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo “Chi diffonde i pesticidi e gli Ogm ha un atteggiamento bellicoso e distruttivo. – ha detto a Bagnoli - L’agricoltura industriale produce cibo più povero, carico di tossine, ma soprattutto commodities. I prodotti che coltiva non servono per l’alimentazione ma per i biocarburanti e l’industria dei mangimi. Non è vero che gli Ogm nutrono il pianeta, l’agricoltura industriale copre appena il 30 per cento del fabbisogno di cibo nel mondo, il resto viene dai piccoli agricoltori e dagli orti familiari. E’ questo il patrimonio che dobbiamo difendere. Abbiamo misurato la vera ricchezza dell’agricoltura che si preoccupa di custodire la terra e garantisce giustizia per le comunità rurali. Il contadino che ha la sovranità sulle sementi ha dieci volte il reddito di chi deve sottostare all’industria”. Una posizione che trova molti consensi ma che non manca di sollevare reazioni contrastanti.

L’attivista indiana vandana Shiva ospite nel padovano“dall’amore per la terra abbondanza e biodiverSità”

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1Il Veneto in primo piano

Se la terra veneta da buoni frutti e i giovani tornano ad investirvi le loro vite, anche il mare non scherza e moltissimi sono i prodotti ittici d’eccellenza della nostra

regione. Regione che quest’anno ha pure promosso la ma-nifestazione “Dal mare alla Piazza”, vera e propria festa del pescato e dei pescatori delle marinerie venete ospitati dalle amministrazioni locali dell’entroterra coinvolte nel progetto. Ma già il rodigino lo scorso anno aveva iniziato a promuovere il suo pesce con il progetto “Pesca amica”, una scommessa da rilanciare perchè i prodotti del mare sono davvero eccel-lenti. Dal Delta arriva “l’oro nero di Scardovari”, le cozze e le vongole veraci frutto della miticoltura sorta nella Sacca di Scardovari verso la fi ne degli anni 60. A tutt’oggi l’al-levamento si sviluppa su un’estensione di 150.000 metri

quadrati, con un potenziale produttivo di 40.000 quintali annui e con un numero di addetti che sfi ora le 400 unità. L’alto livello qualitativo di questi mitili, frutto anche della particolare cura prestata durante le fasi di allevamento dai pescatori Polesani, ha permesso, in questi ultimi anni di pro-muovere il prodotto anche in ambito Europeo. Dal punto di vista occupazionale, l’attività di molluschicoltura ha assunto una fondamentale importanza in Polesine, tanto che attual-mente il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine, con i propri addetti, è la maggiore azienda, in termini di occupati, nella Provincia di Rovigo. Altro prodotto di nicchia dal mare sono le moéche e masenéte: ricercate specialità della cucina veneziana. Moéca è il nome che i veneziani hanno dato al granchio verde della specie Carcinus moenas, quando esso

arriva al culmine della fase di muta, con la perdita della sua corazza e prima che, in poche ore, a contatto con l’acqua salmastra o salata, se la ricostruisca. È in queste poche ore che la moéca diventa una preziosa leccornia. Ma sono tutti i prodotti ittici ad essere eccellenti e lo dimostra la grande valenza economica del mercato ittico di Chioggia, punto di riferimento per tutti i migliori chef.

Oggi poi Il pescaturismo è una della nuove risorse e tipi-cità del Polesine. Un gruppo di appassionati di pesca, spesso stranieri, portati lungo il Po in barca da un esperto che sa dove trovare le prede migliori, come garantire una giornata di catture e assicurarsi il ritorno e un positivo passaparola. Ricadute positive per il territorio, insomma, e una attività assolutamente sostenibile dal punto di vista dell’impatto am-

di Maria pavan e Lorenzo Zoli

Prodotti ittici Qualità, tipicità e qualche leccornia bizzarra come le moéche

Il mare e il pescato sono una risorsa economica preziosa

vini

Fra le eccellenze dell’agro alimentare veneziano c’è il vino. Fra i più apprezzati quelli dell’area del Veneto Orientale il Lison Pramaggiore e i vini dell’area del Veneto Orientale. I vini sono tutelati dal “Consorzio vini Venezia” nato nel 2011 dalla volontà del Consorzio volontario tutela vini doc di Lison

Pramaggiore e del Consorzio tutela vini del Piave Doc. Purtroppo la qualità del vino bianco che è uscito dalla vendemmia di quest’anno, a causa dell’estate fredda, in certe aree ha procurato dei problemi. Per fortuna però alla fi ne un settembre caldo, ha permesso un recupero di gradazione, sotto questo punto di vista i danni sono stati limitati. Il Consorzio volontario per la tutela dei vini delle denominazioni di origine

controllata Venezia (Doc) che raggruppa i marchi Lison-Pramaggiore e Piave e delle denominazioni di origine controllata e garantita (Docg), Lison e Malanotte del Piave, comprende i vitigni di numerose uve: Bianco di Lison e Pramaggiore, Cabernet, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenère, Chardonnay, Incrocio Manzoni, Lison Classico, Malbech, Merlot, Pinot Grigio, Raboso del Piave e veronese, Refosco dal peduncolo rosso, Rosato Doc Venezia, Rosso Doc di Lison-Pramaggiore e, ancora, Sauvignon, Spumante Doc di Lison-Pramaggiore e Verduzzo friulano e trevigiano. Il Lison Docg o Tai; il Merlot e il Cabernet sono stati i primi vini nel 1972 a dare origine al prestigioso marchio “Docs Lison Pramaggiore”.

Le prodizioni di qualitàliSon pramaGGiore, bianchi di preStiGio internazionale

La novità in Polesine: il pescaturismo, una attività assolutamente sostenibile dal punto di vista dell’impatto ambientale

A.A.

bientale: i pescasportivi dopo la cattura liberano nuovamente il pesce. C’è un però. Bello grosso. Questa attività è insidiata dai pescatori abusivi del Po. Stranieri, spesso romeni o un-gheresi, senza licenza. Si accampano lungo le rive, pescano con l’elettricità, o stendendo reti di centinaia di metri con migliaia di ami. Metodi proibiti. Devastano il fi ume, impo-veriscono l’ecosistema. Ma le risorse per combatterli sono poche. Un danno per i pescaturisti, ma anche per chi fa della pesca una professione. “Questa è concorrenza sleale – racconta un pescatore – E il danno peggiore non è tanto questo, ma il fatto che l’ecosistema viene costantemente impoverito”. Il rischio è che una tipicità e un valore aggiunto del territorio, oltre che un settore che potrebbe dare lavoro a tanti giovani, sia devastato ancora prima di svilupparsi.

25Il Veneto in primo piano

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26 Il Veneto in primo piano1 Il Veneto in primo piano

Nell’area attuale della provincia di Venezia che dovrebbe costituirsi in “Città Metropolitana” a causa del

commissariamento del Comune di Venezia (in seguito all’arresto del sindaco Giorgio Orsoni e la conseguente decadenza della giunta), l’iter che dovrebbe vedere la nasci-ta della nuova realtà per ora procede lentis-simo. Iter o meno, la spending review ha già colpito tutte le Province del Veneto. Ha colpito in particolare quella dell’area di Ve-nezia. Complessiva-mente saranno pari a 8.835.685 (all’inter-no di una sforbiciata complessiva di 100 milioni) i contributi alla fi nanza pubblica che le amministrazioni della nostra regione dovranno sborsare allo Stato, “a seguito del progressivo venir meno delle elezioni provinciali e per la riduzione dei costi della politica, per la gratuità delle attività svolte dai componenti degli organi delle Province”.

La più penalizzata sarà appunto l’area, di quella che ancora è la Provincia di Ve-nezia, destinata a diventare Città metropo-litana dal primo gennaio 2015, che dovrà rinunciare a 2.270.752 euro.

Sulla questione della Città Metropolita-na di Venezia era intervenuto nelle scorse settimane il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta.

“La Città metropolitana di Venezia – ha detto Baretta - non potrà coincidere con l’attuale provincia, bisogna allargare i suoi confi ni. E intanto togliere di mezzo la questione della sepa-

razione fra Venezia e Mestre, che ci porta fuori strada. ”Non si può pensare localmen-te, l’obiettivo è la Città Metropolitana. Si dovrà interloquire con lo Stato e le grandi istituzioni, non chiedere fi nanziamenti. Qui bisogna pensare in grande, non esistono alternative”.

ROVIGO ELEGGE A SORPRESA TROMBINI

Si potrebbe dire che ha vinto lo sfa-vorito. E sarebbe vero, ma sino a un certo punto.

Perché se da un lato è vero che i numeri in teoria nella corsa alla Provincia avrebbero dovuto premiare Nicola Garbellini, Pd, sin-daco di Canaro, dall’altro è innegabile che agli osservatori attenti della scena politica non era sfuggito l’aspetto poi rivelatosi determinante: laddove il centrosinistra si rivelava come spesso accade diviso, litigio-so, malmostoso, il centrodestra zitto zitto si è compattato e ha presentato una lista compatta.

Tutti raccolti attorno a Marco Trombini, primo cittadino di Ceneselli, indipendente ma di estrazione non certo sinistrorsa. E il risultato è stato chiaro che più chiaro non si potrebbe. In consiglio maggio-ranza a Pd e soci, a dimostrazione che i numeri erano quelli.

Ma sul voto al presidente, colpo di sce-

di Alessandro Abbadir e Lorenzo Zoli

Padova e Rovigo eleggono le nuove “province”, per la Città Metropolitana, invece, tutto fermo o quasi

Enti locali Rinnovati i consigli provinciali ma Venezia resta al palo

Nuovi volti in provincia, qualche colpo basso a sorpresa

na: vince Trombini. Se si tiene conto che per la prima volta non votavano i cittadini, ma solo amministratori e politici è evidente che Garbellini è stato impallinato dal voto disgiunto.

Tanti della sua area, per dirla brutal-mente, lo hanno fatto scientemente perde-re. Lui non fa drammi.

Ma un aspetto è innegabile: dalle scor-

se primarie per le Politiche il Pd a Rovigo è una giungla.

Una situazione intricata nella quale rischia di non guadagnarci nessuno. Loro, però, i diretti interessati, non sembrano accorgersene. E così, per la prima volta, la Pro-vincia cambia bandiera.

A pochi mesi dal voto per Rovigo. Ci penseranno su? Non è garantito.

Provincia di Padova, si volta pagina all’in-segna di una coalizione trasversale per la gestione dell’ente. A vincere la sfi da elet-

torale, riservata a sindaci e consiglieri comuna-li, è stato Enoch Soranzo, primo cittadino di Selvazzano, alla guida di un gruppo nato dalle larghe intese fra centrodestra e centrosinistra. E proprio per rimarcare il fatto che tutti i consiglie-ri eletti sono chiamati a fare ciascuno la propria parte, Soranzo ha distribuito a tutti almeno una delega. La nuova squadra di governo è già al lavoro, a costo zero come stabilito dalla legge di riforma delle province. “Le deleghe sono state distribuite con l’ottica di traghettare la Provincia attuale nel nuovo ente che, a parti-re dal 2015, diventerà realtà. - ricorda il neo presidente Soranzo - Per noi ora è importante essere operativi perché già abbiamo subito af-frontato alcune questioni come quella legata al maltempo. La squadra è composta da persone che lavorano senza indennità dimostrando la loro voglia di fare e di collaborare insieme.

Inoltre, sono amministratori con esperien-za e quindi ritengo che si tratti di una garanzia importante per riuscire a dare le risposte che il nostro territorio e i Comuni attendono.” Ecco i consiglieri provinciali delegati: Fabio Bui (sin-daco di Loreggia), vicepresidente, Viabilità, amministrazione trasparente, rapporti con gli enti (servizi associati e convenzionati), politi-

che comunitarie, fondi europei; Gianni Berno (ex capogruppo del Pd in consiglio comunale a Padova, presidente della Veneranda Arca di Sant’Antonio) Volontariato e associazionismo; Luigi Bisato (sindaco di Noventa) Servizi so-ciali e alla persona, politiche della famiglia, difesa del suolo e sicurezza idraulica, piste ciclabili e itinerari fl uviali; Massimo Campa-gnolo (sindaco di Cervarese Santa Croce) Ambiente, politiche energetiche, cave e polizia mineraria; Davide Gianella (sindaco di Piove di Sacco) Edilizia scolastica, università e ricerca, espropri, caccia e pesca; Vincenzo Gottardo (vicesindaco di Campodoro) Patrimonio, for-mazione, manifestazioni sportive, sicurezza e polizia provinciale, agricoltura; Silvia Mizzon (sindaco di Megliadino San Vitale) Istruzione, offerta scolastica, cultura, sport e tempo libe-ro, manifestazioni; Nunzio Tacchetto (sindaco di Vigonza) Trasporti, mobilità, progetto 3L, servizi informativi – ced, attività produttive; Angela Temporin (assessore a Battaglia Ter-me) Turismo termale, pari opportunità, parchi e riserve naturali; Elisa Venturini (sindaco di Casalserugo) protezione civile, lavoro, turismo. Restano di competenza del presidente Soranzo le deleghe non assegnate: Affari generali e istituzionali, bilancio e programmazione, risor-se umane, avvocatura e affari legali, identità veneta, pianifi cazione territoriale e urbanistica.

pADOvA DELEgHE A TuTTI I CONSIgLIERI pROvINCIALI SORANZO, pRESIDENTE DELLE “LARgHE INTESE”

Sottosegretario Baretta: “Qui occorre pensare in grande non solo chiedere fi nanziamenti”

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28 Voci da palazzo

di Nicola Stievano

“Affrontiamo le primarie del 30 novembre guardando alle “se-condarie”, all’appuntamento

con le elezioni regionali di primavera, con l’obiettivo di porre fi ne al ventennio di ge-stione Galan - Zaia e portare una ventata di freschezza e novità , all’insegna della serie-tà e dell’onestà”. Alessandra Moretti parte subito in quinta e rivolge un invito al popolo del Partito Democratico e del centrosinistra a rompere gli indugi, a superare le contrappo-sizioni interne guardando all’obiettivo fi nale: strappare al centrodestra il timone del Vene-to, saldamente in mano dalla fi ne dell’ege-monia democristiana. L’eurodeputata, già parlamentare e vicesindaco di Vicenza, ora si gioca la carriera nel suo Veneto e cerca l’investitura della coalizione”.

La prima sfi da sono le primarie del 30 novembre. Come arriva il centrosini-stra a questa consultazione?

“Siamo partiti con entusiasmo, ci aspet-tiamo una larga partecipazione per ribadire che il nostro vero avversario è Zaia, erede di Galan, e non i colleghi del partito. E’ il primo passo per attivare una partecipazione forte, uniti e insieme”.

Come affrontare però anche l’acceso dibatto interno allo schieramento?

“Mi interessa parlare ai veneti, a tutti i Veneti, lasciando da parte le polemiche interne e gli attacchi personali. Vogliamo im-postare una campagna elettorale sulle idee per il Veneto, utili ad un vero cambiamento, positivo per la Regione. Userò questo tempo per formulare un programma serio attraverso un percorso fatto di momenti di ascolto sul territorio, proiettandolo al di là del nostro recinto”.

A proposito di idee, quali sono le tre proposte forti per il Veneto?

“Voglio far uscire la Regione dall’isola-mento in cui è stata confi nata in questi anni dalla coppia Galan - Zaia, rispetto al conte-sto nazionale ed europeo. Punterò molto alla piccola e media impresa e al sostegno reale all’economia e al territorio, attraverso la realizzazione di infrastrutture bancarie per facilitare l’accesso al credito. Dobbiamo aiutare chi fa impresa e chi crea lavoro con una fi scalità agevolata e semplifi cazione bu-rocratica e amministrativa. Secondo aspetto il tema delle infrastrutture da valorizzare in sinergia con le altre regioni, in testa il Friuli Venezia Giulia. Infi ne il grande tema della corruzione, causa del blocco dello sviluppo economico. Noi vogliamo rompere con quel modo di fare politica e promuovere una classe dirigente che con quel passato non ha nulla a che fare”.

Ormai la gente vede la politica e i partiti sempre più lontani. Come vincere questa ostilità?

“E’ vero, c’è uno scoramento pesante, aggravato dagli episodi di corruzione. Ricor-diamo gli arresti eccellenti, l’amministrazio-ne Zaia non poteva non sapere, o quanto-meno è stata piuttosto distratta. Dobbiamo recuperare uno scollamento pesante, che ho avvertito già da vicesindaco di Vicenza. Lo riusciamo a colmare dimostrando con i fatti di essere gente normale che vive i problemi delle famiglie e del lavoro, che non è distan-te da una realtà che ci chiede di impegnarci ogni giorno per migliorare la vita dei nostri concittadini. Cerco sempre di stare fra la gen-te, sono profondamente attaccata al valore della normalità e della semplicità”.

Continuerà anche se diventerà presi-dente del Veneto?

“Certo, dobbiamo dimostrare con i fatti che la politica non ti cambia, la politica è im-pegno civile e sociale. Ed è questa la ragione che mi ha spinto ad accettare la sfi da per la Regione. io mi sento profondamente donna del territorio, donna amministratrice che cer-ca di individuare i problemi e trovare delle soluzioni. Non abbandonerò la mia natura, stare vicino alla gente è l’impegno che mi sono presa. Poi la ricetta è riuscire a risolvere i problemi veri”.

Cosa risponderà alla gente che le chiederà un aiuto concreto?

“Oltre a quello che dicevamo prima sulle infrastrutture bancarie e la fi scalità, mi batte-rò sui temi del sociale e delle famiglie. Poi la sanità, c’è da lavorare per riportare la nostra regione a livelli d’eccellenza”.

A Mestre e nella Bassa Padovana sono stati aperti due nuovi ospedali, a Padova ancora si discute, perché?

“Qui emergono tutte le contraddizioni della Lega; Zaia da un parte, Bitonci dall’al-tra, tutto sulla pelle dei cittadini. Sulla sanità dobbiamo aprire una rifl essione sulle forme di non autosuffi cienza il cui costo ricade sulle famiglie perché dalla Regione arriva un con-tributo troppo basso”.

Che fare invece delle Province? E del-la rete dei servizi?

“Va sviluppato il tema delle Unioni tra Comuni, perché alcune funzionano e altre no. Vanno valorizzate. Attraverso l’asse tra regioni si possono acquisire spunti positivi anche per razionalizzare la pubblica ammi-nistrazione e renderla più effi ciente. A partire dai servizi, come il trasporto pubblico, con

il biglietto unico, e la gestione dell’acqua, dove in questi anni non è stato fatto nulla. La Regione non è stata capace di fare sistema”.

Quali gli ingredienti della vostra ri-cetta per l’alternativa all’attuale governo Veneto?

“Stare tra la gente, rafforzare il colle-gamento con il Governo e la collaborazione con le regioni vicine, sfruttare al meglio le risorse europee, a partire da quelle destinate al turismo, grande risorsa del Veneto sulla quale fi nora è stato investito poco e male. Il Veneto deve essere motore attrattivo”.

Quale il suo appello agli elettori per le primarie?

“Dobbiamo essere in tanti, per dare entusiasmo a questa sfi da. Invito a votare per uno schieramento unito, io mi sento una candidata che unisce e che rappresenta an-

che le minoranze, mettendo in campo tutte le energie e le proposte per affrontare le “secondarie” e vincere in Veneto”.

Afferma che la politica è il lavoro più bello, nonostante la fatica, perché?

“Perché mi occupo delle persone, lavoro per migliorare la qualità della vita delle per-sone. Pensare di poter occuparmi della mia regione e della mia gente, di far crescere il mio territorio. In questa tensione verso gli altri ne risente la vita privata. Sono però convinta che i miei fi gli sono il motore del mio impegno, io non devo deluderli e que-sto mi spinge ad essere sempre preparata e impegnata. Quando sento di episodi di cor-ruzione, di arresti, di processi penso ai fi gli coinvolti, io non voglio che i miei fi gli vivano questo. Per questo penso che le donne siano più lontane da certe ‘debolezze’”.

Simonetta Rubinato

Alessandra Moretti

1Voci da palazzo

“Io resto del parere – aveva detto Simonetta Rubinato al direttivo del Pd regionale - che le primarie siano un valore aggiunto. Ritengo che

una legittimazione di questo tipo sia necessaria, a pre-scindere dalla popolarità di un candidato”. E così sarà lei a sfi dare la Moretti, grande favorita. L’onorevole Simo-netta Rubinato, trevigiana doc, è stata sindaco per dieci anni e nella Marca è molto stimata dal popolo del Pd.

“Da sindaco – ha detto – ho visto la diffi coltà di ottenere risposte e il poco ascolto del territorio da parte di una Regione. Come deputato, invece, ho constatato che il Veneto manca di autorevolezza e fermezza nelle sedi istituzionali, dove si prendono le decisioni. Il presi-dente Zaia è molto presente sulla stampa, invece che nelle sedi opportune, quelle decisionali per l’appunto”. Il sogno della Rubinato è liberare il Veneto dalla Lega.

“Penso ad un Veneto che, imparando anche dalla miglio-re tradizione della Repubblica Serenissima, si apre con grande ambizione al confronto e alla competizione con il resto dell’Italia e delle regioni europee. Noi dobbiamo stare più in alto nella classifi ca delle regioni più competi-tive in Europa, perché abbiamo gli strumenti e le risorse per farlo. Per risorse intendo: il capitale umano, vale a dire i nostri giovani che sono molto preparati; intendo i nostri imprenditori, che devono tornare a competere sui mercati internazionali nonostante i pesi burocratici che devono sopportare; intendo le varie associazioni, che fanno della nostra regione la prima per integrazione sociale. Ecco, mi piacerebbe un Veneto che recupera i valori della sua tradizione in modo innovativo”.

“Vorrei costruire con i veneti un Veneto capace di utilizzare ancora i valori della sua tradizione in modo

innovativo. I veneti hanno sempre lavorato molto, gente “con i calli alle mani” e ricchi di onestà, laboriosità e solidarietà. Grazie a questo hanno conquistato in po-chissimo tempo un benessere che non avevano. Valori che negli ultimi 20 anni sono stati intaccati da coloro che hanno guidato la nostra Regione, sto pensando al sistema Mose dell’era Galan ma in parte in quell’era c’è stato anche il governatore uscente Zaia, perché al di là delle questioni giudiziarie ci sono anche le responsabilità politiche.

Oggi dobbiamo voltare pagina. Io voglio farlo con la gente e tra la gente. Se vincerò le primarie non avrò altre priorità che costruire con i veneti il nostro nuovo orizzonte politico, sociale, economico recuperando so-prattutto i valori”.

la Sfidante SIMONETTA RubINATO, pER LIbERARE IL vENETO DALLA LEgA

Elezioni regionali Il centrosinistra il 30 novembre affronta le primarie per la scelta del candidato

La doppia sfi da di Alessandra Moretti: “Uniti per dare una svolta al Veneto”L’eurodeputata vicentina: “L’avversario da battere è Zaia. Lavoriamo tra la gente, vogliamo portare la Regione fuori dall’isolamento, puntare sulle imprese, aiutare le famiglie, migliorare i servizi. La corruzione di questi anni ci ha penalizzato”

Page 31: Miranese nord ott2014 n124

1 Voci da palazzo

“La riforma potrà vedere la luce nei prossimi mesi, purchè si faccia chiarez-

za sui principi cardine della legge: governance snella senza Province o città metropolitana, competenze chiare, nuova perimetrazione delle aree parco e possibilità di prelievi venatori per le specie dannose, come cinghiali e nutrie”.

piergiorgio Cortelazzo, (fI)“Serve chiarezza”

L’opinioneCon una sola legge si normerà una ‘rete ecologica’

di siti che vale circa il 20 per cento della superfi cie complessiva della regione e conta un parco nazio-

nale (Dolomiti bellunesi), 5 parchi regionali (Lessinia, Delta del Po, Colli Euganei, Sile e Dolomiti d’Ampezzo) 27 di interesse locale.

La ‘legge quadro’ dei parchi e delle aree verdi sta prendendo forma nella commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Veneto, presieduta da Andrea Bassi (Lega), che ha avviato l’iter di esame dei 47 arti-coli del testo unico, frutto della sintesi tra le diverse pro-poste di legge presentate nel 2012: una della Giunta regionale e una dal Pd, alle quali si è poi aggiunta una terza propo-sta di iniziativa di cinque consigli comunali del Parco Colli Euganei.

“Il testo unico, messo a pun-to da un apposito gruppo di lavoro – informa il presidente Bassi – ha trovato l’interesse e la condivisione di tutte le forze po-litiche rappresentate in commissione. Ora che abbiamo accertato la volontà politica di andare avanti – prose-gue Bassi – sono certo che riusciremo ad approvarlo in

tempo utile, prima del termine della legislatura”. Punti chiave del testo unico sono lo snellimento degli organi di gestione e di governo degli enti parco, ricondotti alla loro natura di enti strumentali, un funzionamento più agile che coniughi effi cienza operativa con le esigenze di rappresentatività del territorio, e competenze chiare volte soprattutto a promuovere le specifi cità delle aree senza ingessarne lo sviluppo.

“A trent’anni dalla prima legge veneta sui parchi – ha spiegato l’assessore Franco Manzato – è ne-cessario riordinare le tante leggi esistenti e ricondurre a uniformità la natura e il funzionamento di enti che,

se gestiti in maniera corretta e dinamica, rappresentano una grande opportunità ambientale, paesaggistica, turistica ed eno-gastronomica per il Veneto, da promuovere a livello nazionale”. Secondo la propo-sta in discus-

sione ogni Parco avrà un consiglio direttivo composto da 4 consiglieri più il presidente, una Comunità del Parco composta dai sindaci del territorio inte-ressato e da 2 rappresentanti della Regioni, una consulta che

darà voce alle asso-ciazioni ambientaliste e alle forze imprenditoriali del territorio, e un direttore ricon-dotto sia in termini gerarchici che di stipendio al ruolo dei dirigenti regionali di setto-re.

“Obiettivo della riforma dei parchi – ha sottolinea-to Graziano Azzalin, Pd, primo fi rmatario della propo-sta di legge dell’opposizione - è coniugare lo sviluppo locale con la biodiversità delle aree protette. Non si tratta solo di razionalizzare la spesa, ma di valorizzare una rete ecologica che rappresenta più di un quinto del territorio veneto e che al proprio interno conta aree di eccezionale interesse, come il delta del Po, area natu-ralistica che non ha eguali in Europa e che dovrà essere gestito da un ente interregionale, che accomuni e valo-rizzi il versante veneto e quello emi-liano”.

di Maria pavan

Legge Quadro Si discutono i 47 articoli del testo unico in Commissione Urbanistica

Parchi: presto la prima legge di sistemaIl Veneto potrebbe essere la prima regione in Italia a dotarsi di una disciplina unica per i parchi, le riserve, le oasi e le aree naturalistiche

“Misure urgenti a sostegno delle scuole paritarie del Veneto”, questo il titolo del progetto di legge presentato da

Franco Bonfante (PD), Vice Presidente del Consiglio regionale del Veneto e primo fi rmatario del provve-dimento.

“Le scuole paritarie del Veneto – ha sottoli-nea-to l’esponente democratico - garantiscono ogni anno istruzione ed educazione a oltre 133 mila alunni. Rappresentano insomma una realtà di assoluta im-portanza, che tuttavia viene messa a repentaglio dalle estenuanti lentezze burocratiche nell’erogare i contributi. Con questa iniziativa vogliamo cambiare il sistema dei fi nanziamenti per assicurare a queste scuole, agli allievi e agli operatori, una continuità, senza incertezze, delle attività didattiche. Sostan-zialmente - ha spiegato Bonfante - proponiamo di modifi care l’attuale legislazione contabile della Re-gione, rendendo subito spendibili i fi nanziamenti ap-provati dalla Giunta regionale con delibera. Tra scuo-le dell’infanzia, paritarie di primo e secondo grado e di formazione professionale, sono circa 1.200 gli

istituti che ogni anno sono costretti a lanciare appelli disperati per vedersi riconosciuti i contributi.

Nei confronti di questi enti paritari, le condizioni di parità sono insomma un optional”. Bonfante ha poi denunciato il fatto che “negli ultimi quattro anni sono quasi 40 le scuole dell’infanzia che hanno chiuso i battenti e molte altre stanno andando incon-tro alla stessa sorte: l’inizio di ogni anno scolastico, più che un momento di crescita e gioia, è divenuto un vero e proprio calvario.

Anche i Centri di formazione professionale, frequentati da 19 mila studenti, sono in forte sof-ferenza per il fatto che l’applicazione della legge regionale, che tentava di venire incontro agli enti accreditati, è stata disattesa. Aa fronte, infatti, - pre-cisa il consigliere PD - di una somma impegnata dalla Giunta di un milione di euro, a copertura degli interessi pagati dagli Enti per ricorrere al mercato creditizio, quelli effettivamente erogati sono stati solamente 60 mila”. La preoccupazione dei de-mocratici (il progetto di legge è stato sottoscritto anche dai consiglieri Claudio Sinigaglia, Alessandro

Alessandrini, Stefano Fracasso, Bruno Pigozzo e Sergio Reolon) è rivolta, parallelamente, alla tenuta dei livelli occupazionali del settore. “La permanente sofferenza fi nanziaria – informa Bonfante - pena-lizza qualcosa come 15.500 lavoratori (9.000 nell’infanzia; 4.000 nelle primarie e secondarie, e 2.500 nella formazione professionale): un sistema che ogni anno fa risparmiare allo Stato e agli Enti Locali cifre notevoli”.

bonfante (pd) “Garantire finanziamenti rapidi e certi” Scuole paritarie

“E’ prioritario fare chia-rezza sulla gestione urbanistica dei parchi

‘antropizzati’, evi-tando di cre-are contraddizioni nella fase di passaggio dall’attuale alla futura disci-plina. Cerchiamo di tener con-to anche delle proposte dei sindaci del parco dei Colli Euganei”.

Stefano peraro (udc) “evitiamo contraddizioni”

“Il testo unico rappre-senta una buona sintesi e offrirà la pos-

sibilità alla Regione Ve-neto di essere protagonista nell’istitu-zione del parco interregionale del Delta del Po”.

Stefano falconi (Lega) “una buona SinteSi”

Obiettivi: snellire gli organi di gestione e governo, effi cienza operativa e competenze chiare

“Bene il testo unico ma l’invito che rivolgo a maggioranza e op-

posizione è quello di rendere gli enti parchi strumenti di promo-zione del territorio e non delle clientele lo-cali”.

Diego bottacin (misto)“no a clientele locali”

Franco Bonfante

29Voci da palazzo

DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA.ACTIONAID È INSIEME A CHI OGNI GIORNO RIVENDICA I PROPRI DIRITTI. È INSIEME A CHI NON RIMANE IN SILENZIO DI FRONTE A INGIUSTIZIE SOCIALI, FAME E POVERTÀ. È INSIEME A CHI VUOLE FARSI SENTIRE PER CAMBIARE LE COSE. UNISCI ANCHE TU LA TUA VOCE SU ACTIONAID.IT

IL DIRITTO DI CAMBIARE

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il viso della giovane donna, unito alla sua posizione, desta-rono commenti per una società non ancora pronta. Corcos pur vivendo nella prima parte del secolo scorso rimane un pittore dell’Ottocento, focalizzandosi sempre sul ritratto mondano con opere di maggiori dimensioni. A conclusione, l’immancabile rapporto con artisti a lui vicini per lavoro e amicizia come per esempio Ettore Tito, Giuseppe De Nit-tis, Léon Bonnat e altri. Un pittore che rappresentò volti dell’epoca secondo un’ottica fresca e diversa. Infatti i ritratti che fece nel primo Novecento quali la “Contessa Carolina Sommaruga Maraini”, “Lina Cavalieri”, “Isadora Duncan” anticipano situazioni, sguardi e interpretazioni di anni suc-cessivi. Corcos dunque “era fatto, come la sua pittura: per piacere” come affermò all’epoca Ugo Ojetti.

Padova è stata tra le tappe italiane tocca-te, poche settimane fa, dalla tournée del nuovo show della Disney “L’avventura

musicale di Topolino”. Divertente, interattivo, coinvolgente, pen-

sato per i piccolissimi e la loro “prima volta a teatro” (senza dimenticare i genitori, con uno struggente remember delle cover Disney anni Settanta e Ottanta, remixate per l’occasione), lo spettacolo unisce le avventure di Topolino, Minnie, Paperino ad altri celeberrimi cartoon disneiani, dalla Sire-netta ad Aladdin e Toy Story. Vi è impegnato un cast di artisti da tutta Europa, di eccellente livello: due gli italiani, di cui una giovane dan-zatrice originaria di Solesino, Elena Polato, è sembrata molto emozionata nel tornare in terra padovana in questa nuova veste di ballerina.

Elena nello show fa parte del corpo di ballo di Topolino. “Ho iniziato a studiare

danza classica all’età di 3 anni – spiega la giovane padovana –, ma smisi quasi subito, a sei anni, dedicandomi ad altri sport. Dopo aver conseguito la maturità al liceo artistico “Modigliani” di Padova, però, ho deciso di ridarmi una possibilità: fi n da piccola sognavo di diventare una ballerina. Nel 2006 ho fatto un’audizione per l’accademia Spid di Mila-no e fui selezionata. Alla conclusione della scuola, ho studiato acrobatica aerea con la

compagnia “LiberiDi” e percussioni industriali con i “Vulcanica””.

Cosa ama, in par-ticolare, della danza?

“La possibilità, che essa offre, di esprimersi;

mi hanno, inoltre, sempre affascinato il con-trollo e la consapevolezza del corpo tipici dei ballerini”.

Come è arrivata a questo spettacolo?“Dopo un periodo come acrobata aerea

su una nave da crociera, mi sono trasferita a Madrid, dove lavoravo in un teatro come

ballerina e aerialist. Qui ho saputo del casting e ho fatto l’audizione, che è andata bene”.

C’è stato un momento diffi cile nella sua carriera?

“Ho cominciato a studiare danza a livel-lo professionale “tardi”, avevo già 19 anni, trovandomi a lavorare con colleghi con molta più esperienza e tanti anni di studio in più alle spalle. I primi tempi sono stati duri, sia a livello psicologico sia a livello fi sico. Mi hanno aiutata la tenacia, l’umiltà, la positività”.

Un ricordo caro della sua vita da bal-lerina?

“La complicità con i colleghi. Ricordo l’ultimo spettacolo, dopo tanti mesi insieme, con l’applauso fi nale del pubblico, la standing ovation, le luci, il sipario che si chiude e tanta commozione. Sono emozioni molto forti”.

Il suo performer preferito?“Nel 2009 ho visto a teatro “Three solos

and a duet”: era uno spettacolo di Barysh-nikov con una incredibile Ana Laguna. Lei ave-va 55 anni, i capelli lunghi e grigi, un corpo incredibile. La mia preferita in assoluto”.

“Ho iniziato a ballare a tre anni. Nel 2006 fui selezionata all’accademia Spid di Milano”

1 Cultura veneta

La ballerina, originaria di Solesino, era molto emozionata. Nello show fa parte del corpo di ballo di Topolinodi Cinzia Agostini

Show della Disney Al Geox arriva “L’avventura musicale di Topolino”

Elena Polato, la giovane padovana sul palco Disney

Vittorio Corcos a Padova

Palazzo Zabarella, a Padova, continua la tradizione espositiva dedicata al secolo dell’Ottocento con la mo-stra “Corcos. I sogni della Belle Époque”. Fino al 14

dicembre, oltre cento opere ripercorrono la sua vita artistica attraverso lavori storici e inediti per un’antologica completa mai realizzata a oggi. Toscano di vita (Livorno 1859 - Firen-ze 1933) Vittorio Corcos può essere riassunto in questa sua affermazione: “In un ritratto, quel che conta sono gli occhi; se quelli riescono come voglio, con l’espressione giusta, il resto viene da sé”. Proprio il genere del ritratto è il suo marchio di fabbrica, infatti nella prima sezione spiccano gli amici e le importanti personalità che l’artista ha frequen-tato. Tra i nomi dell’epoca si evidenziano Treves, Yorick, Mascagni, Carducci e Guglielmo II. La città di Parigi fu un altro punto fondamentale della sua carriera, dove per sei anni tenne in alto l’orgoglio pittorico italiano assieme a De Nittis e Boldini con opere quali “Le istitutrici ai Campi Elisi”, “La fi glia di Jack La Bolina”, “Jeune femme se promenant au Bois de Boulogne” e “Ore tranquille”. Inoltre tra i suoi la-vori esposti, l’opera “Sogni” rappresenta uno dei suoi punti più alti: già dal 1896 all’anteprima pubblica lo sguardo e

Volti femminili e altro

L’otto marzo 2015, festa della donna, si concluderà la mostra dedicata a una fi gura antesignana delle attuali pop star musicali: “La Divina Marchesa. Arte

e vita di Luisa Casati tra Simbolismo e Futurismo”. Per capire questa centenaria fi gura è interessante soffer-marsi sulla sua biografi a che meglio di qualsiasi altra situazione inquadra il personaggio a livello storico. Nata a Milano nel 1881, di famiglia benestante grazie all’in-dustria del cotone, divenne marchesa Casati nel 1900, quando sposò Camillo Casati Stampa. Tre anni dopo fi gura codifi cata come amante di Gabriele d’Annunzio, dedicandole alcune opere quali La fi gure de cire e Forse che sì, forse che no. In città quali Venezia, Roma, Saint-Moritz e Parigi la marchesa Luisa visse, grazie alla dispo-nibilità economica, i momenti più caratterizzanti della mondanità dell’epoca. Di conseguenza il trasformismo, la stranezza, l’eccesso e la voglia di apparire la posero alle attenzioni di quegli anni. Una rappresentazione di un’immagine pubblica che può essere paragonata a un’internazionale Lady Gaga o a una Marta Marzotto di

qualche anno fa, per rimanere in ambito italiano. In quest’ambito, la mostra veneziana cerca d’in-

dividuare un percorso che si avvicini a una dimensione maggiormente contemporanea, evidenziando aspetti paragonabili alle attuali performance pubbliche. Infatti il culto dell’immagine, dell’estetismo e della multi per-sonalità sono elementi sperimentati in anticipo di qua-si cento anni. I movimenti artistici del Simbolismo e Futurismo scandiscono nel percorso espositivo questo avvicinamento al mondo culturale e mondano. Se dal primo proveniva come datazione, successivamente si rapporta alla sua modernità aderendo al manifesto di Marinetti.

Palazzo Fortuny dedica un percorso narrativo di tre piani per una Divina Marchesa leggenda della stravaganza, oltre a essere una collezionista d’arte e mecenate. In sintesi una musa contemporanea per tutti. Purtroppo, come in tutte le storie di eccessi, la fi aba fi nì a Londra nel 1957 dove morì senza sfarzi a causa della precedente rovina economica.

A palazzo fortuny un percorso narrativo di tre piani

LuISA CASATI, uNA pOp STAR ANTICIpATRICE

Al.Ch.

Al.Ch.

la moStra

30 Cultura veneta

Page 33: Miranese nord ott2014 n124

2 sport piazza

Tra le varie novità è stato messo a punto con la catena di Self Service Wash “LavaMi” di Padova la possibilità, fi n dal primo giovedì, di consegna-

re al termine della corsa, presso l’apposito gazebo al Villaggio CXP, i capi tecnici appena utilizzati e di farli lavare e igenizzare ... per poi vederseli riconsegnare stirati ed imbustati come nuovi il giovedì successivo al Villaggio CXP; se avete necessità di utilizzarli prima, fi n dal sabato pomeriggio potrete ritirarli presso il ne-gozio 1/6h di Ponte San Nicolo. Il primo lavaggio è gratuito per tutti gli iscritti alla CXP. I successivi avran-no un costo veramente ridotto per chi è in possesso della CXPCard.

NOvITÀ E CONvENZIONI

“Da sempre – dichiara il Presidente Francesco Ca-nella – sosteniamo le realtà sportive locali per-ché siamo legati alla vita del territorio e siamo

convinti che lo sport sia uno dei più importanti strumenti di aggregazione e formazione. Siamo legati in particolar modo al mondo della corsa : questo è il terzo anno che ci abbiniamo all’evento più virale che coinvolge la città di Padova ogni gio-vedì sera. Di fi anco alla Corri X Padova sono numerosissime le iniziative a cui Alì ha dato il suo sostegno coinvolgendo anche dipendenti e clienti. Tra tutte, la Maratona di S. Antonio di Padova, la Moonlight Half Marathon di Jesolo, le Family Run, la Strapadova Viva, la Stravicenza, il Meeting di Atletica di Padova solo per fare qualche esempio”.

ALÌ AL fIANCO DELLA MANIfESTAZIONE

La quinta edizione della “Corri per Padova” è partita alla grande e aspetta ogni giovedì tutti gli appas-sionati veneti a unirsi in questa grande avventura

sportiva.Presentata l’ultimo week-end di ottobre alla Fiera

di Padova, la CXP ha già rimesso in movimento tutto il grande “popolo” composto da Runners, Walkers e Nordic che sta dimostrando un grande fermento, vista anche l’affl uenza ai punti di iscrizione predisposti, in particolare presso i negozi Un Sesto Acca e presso i CXP point elencati nella pagina apposita del sito www.padovanet.it

La “Corri x Padova” è un allenamento podistico (running e walking) collettivo che si svolge da novem-bre a giugno, con cadenza settimanale ogni giovedì, con partenza alle 20.30 in luoghi sempre diversi della città.

Per appassionati e non solo La città del Santo capitale del Running

Partita la Corri per Padova col vento in poppaLa “Corri x Padova”, di cui La Piazza è media partner, nasce per offrire un’attività organizzata e coordinata ai padovani che amano la corsa a piedi

Si corre di norma ogni giovedì. Partenza alle ore 20:30, il punto di partenza e il percorso cambiano di volta in volta. Nella zona di partenza e arrivo viene allestito un “villaggio” per i partecipanti. La quota di iscrizione è di 15 euro e permette di partecipare a tutte le sessioni che vengono organizzate fi no alla fi ne della stagione

Vengono proposti tragitti, con percorsi predefi niti lungo le vie, le piazze, i parchi e gli argini cittadini, con la guida di atleti, anche di livello nazionale, che fanno da “pacemaker” ai partecipanti.

I “pacemaker” hanno andature differenziate, in modo che ogni runner/walker possa trovare il suo giu-sto ritmo e via via migliorarsi.

Le andature dei “pacemaker” e dei cinque gruppi di runners sono 4,30 min/Km, 5 min/Km, 5,30 min/Km e 6 min/Km. I walker possono cimentarsi nel Nordic/Power Walking ed anche, con ritmi più “tranquilli”, nel Fit Walking.

Tante le novità annunciate dagli organizzatori quest’anno, soprattutto rivolte a chi si iscrive regolar-

mente ed a pieno titolo ha diritto di ricevere i servizi previsti; questo non vuol dire che la CXP sia riservata in esclusiva a qualcuno (solo perchè ha pagato ...): la Corri X Padova è di tutti coloro la frequentano, che la amano, che la desiderano, che la aspettano ogni setti-mana; è un bene della Città, dei suoi abitanti, dei Volon-tari che la mantengono viva, dei Partners/Sponsor che la sostengono, della Polizia di Stato che la rende sicura, del Comune di Padova che la fa funzionare. “Questa è la magia della manifestazione - dicono gli organizzatori - che nessuno riesce ad imitare, che tutti ci invidiano e che siamo orgogliosi di avere “inventato”. Chi partecipa può utilizzare gratuitamente il parcheggio di Piazza Ra-bin, all’interno dell’Ex Foro Boario in prossimità di Prato della Valle; nella zona, inoltre, ci sono molti posti liberi che verso sera sono utlizzabili gratuitamente”.

Foto di Francesco Pertini – Fotoclub Padova

31Sport

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1 Sì,viaggiare

ultimi trent’anni. Soprattutto lungo le insidiose rotte dell’Est e dell’ex Unione Sovietica in par-ticolare. Il motociclista dei Colli Euganei, sposato e padre di due fi glie, aveva rinviato più volte l’impresa per motivi di lavoro e, una volta in pensione, il Coast to Coast è diventata la madre di tutte le sue priorità.

“Mi hanno dato del matto” dice sorridendo Fasolo “ma per me questo viaggio è stato fonte di entusiasmo, regalandomi emozioni così in-tense da ricordarmi quelle dell’età giovanile. Un viaggio che mi ha messo duramente alla prova, perchè l’ho affrontato da solo, ma superare ogni diffi coltà però mi ha dato una carica incredibile. Unica”.

Fasolo ha spedito la Guzzi in America a bordo di una nave partita da Livorno. Stivata in un container, la moto è approdata a New York - Newark un mese dopo. Prima di imbarcarla il centauro l’aveva revisionata completamente, smontandola fi no all’ultimo bullone. Un’opera-zione certosina resasi ancora più necessaria in seguito al fatto che il mezzo era stato vittima dell’alluvione del novembre 2010 mentre era “ricoverata” in un’offi cina di Bovolenta, quella dell’amico Ettore Pierone.

L’ora X della partenza per il “Rider” euga-neo (chi non lo ricorda il fi lm Easy Rider del 1969?) è scattata il 5 agosto scorso, con un

volo Lufthansa per New York, via Francoforte. Lo sky line mozzafi ato della “Grande Mela” ha visto scorrere i titoli di copertina della gran-de avventura. Iniziata poi il 7 agosto dopo le estenuanti operazioni di sdoganamento della moto. Fasolo con il cuore gonfi o di emozione ha lanciato il suo “cavallo d’acciaio” sulle larghe highways americane, rimpilzandolo di galloni di benzina, fi no a scattare la prima foto ricordo davanti alle cascate del Niagara e sul famoso Raimbow Bridge, il ponte dell’arcobaleno, che collega gli Stati Uniti al Canada, stato dell’Onta-rio. “La media chilometrica è stata subito piutto-sto elevata” sottolinea Luciano Fasolo “per via del limitato tempo a disposizione. Notti in motel e cene nelle steakhouse. E poi tanto asfalto e paesaggi da cartolina. South Bend nell’Indiana e quindi Chicago, la città di Obama. Interessan-te, ma non da morirci su”.

Poi il viaggio ha toccato Milwaukee, città del Wisconsin resa famosa dalla serie televisiva “Happy Days”. Ancora strada, ancora chilometri, con la bussola puntata verso Ovest, verso il sel-vaggio West, con il sole costantemente puntato in faccia. Verso paesaggi che nell’immaginario collettivo più di altri rappresentano l’America. Tappa a Chamberlain e quindi Rapid City, cittadina costruita nel 1880 che più di altre in-carna il mito del Far West. Vi è stato girato il

fi lm “Balla coi lupi”. Altra icona americana è il Monte Rushmore, quello con i quattro presiden-ti americani scolpiti nella parete di roccia. “Mam-ma mia quanto sono grandi” esclama Fasolo, che ai motociclisti nel suo diario raccomanda il parcheggio gratuito, così da risparmiare qualche dollaro. Da Fort Collins in poi il viaggio entra nel vivo e le sensazioni forti la fanno da padrone. Tra Colorado e Utah il raid “incontra” il Grand Can-yon, la Monument Valley sacra agli indiani, le riserve Navajo, un passo vicino a Moab da cui a 3.692 metri si toccano le nuvole... Moab, Cor-tez, Bluff e poi la grande città dei balocchi, Las Vegas, il cui cono di luce svetta in pieno deserto del Nevada.

Quindi la Valle della Morte, cara a Miche-langelo Antonioni (che vi ha girato il suo famoso “Zabriskie Point”), una depressione naturale dove le temperature spesso superano i 50 gradi e dove Fasolo, come in preda ad un’allucina-zione, s’è trovato di fronte a un viaggiatore di Treponti di Teolo. Uno partito a pochi chilometri da casa sua... Il viaggio da lì in poi diventa una marcia trionfale: entra in California, la leggen-daria California. Una visita al Yosemite Park e poi l’arrivo a San Francisco, con i suoi tram che superano pendenze incredibili, con l’isola di Alcatraz celebrata da Hollywood e soprattutto il profi lo elegante e imponente del Golden Bridge

Celebrata anche dagli scrittori della Beat Generation (chi non ricorda “On the Road” di Jack Kerouac?), la mitica Route

66 che attraversa gli Stati Uniti d’America da est a ovest è il sogno inconfessato di ogni motocicli-sta. La strada è l’ossatura principale degli itinera-ri Coast to Coast che collegano New York a San Francisco, l’Atlantico al Pacifi co, attraversando paesaggi che sono diventati icona dell’America stessa e del suo melting pot storico e culturale. Ottomila chilometri lungo cui sfogare la propria voglia di libertà, inseguendo il mito di un viag-gio memorabile, di quelli che non si dimenticano più. Di quelli che ti fanno esclamare con orgoglio “Ce l’ho fatta!”. Magari mentre si incornicia il poster con la foto scattata davanti ai monoliti della Monument Valley.

Luciano Fasolo, classe di ferro 1948, motociclista di Rovolon (amena località dei Colli Euganei), sognava questo viaggio fi n dal momento del suo ritorno da un altro raid indimenticabile: quello che vent’anni fa lo portò fi no alla Piazza Rossa di Mosca, insieme ad un giovane amico di Agna, Luca Destro. Il sogno si è concretizzato questa estate dopo una prepara-zione minuziosa durata almeno un anno. Fasolo è partito da New York e ha raggiunto San Fran-cisco 17 giorni dopo, percorrendo ben 8.200 km in solitaria, a bordo della sua inseparabile Moto Guzzi Sp 1000 del 1983, la stessa moto protagonista dell’avventura in Russia. Ex tecnico delle Argenterie Greggio di Selvazzano, nonchè ex produttore di vini Doc con il marchio “Pigna-ra”, Fasolo i raid in moto li ha nel sangue, visti i tanti che è riuscito a portare a termine negli

NELL’IMMAGINE DI COPERTINA LUCIANO FASOLO CON LO SFONDO

DEI LEGGENDARI MONOLITI DELLA MONUMENT VALLEY. SOTTO:

L’ARRIVO A SAN FRANCISCO, CON LA FOTO RICORDO DAVANTI

AL GOLDEN BRIDGE. SOPRA: UNO DEI TANTI PONTI ATTRAVERSATI LUNGO IL VIAGGIO. A FONDO

PAGINA: IL MONTE RUSHMORE, LA SOSTA IN UN’AREA DI SERVIZIO

CHE EVOCA IL FAR WEST, LE CASCATE DEL NIAGARA,

LA CURIOSA FOTO RICORDO CON UN BISONTE, LA MITICA ROUTE 66

E LA MOTO GUZZI STIVATA NEL CONTAINER, DENTRO AL QUALE

È STATA SPEDITA NEGLI USA

LUCIANO FASOLO DI ROVOLON, CLASSE 1948HA REALIZZATO UNO STRAORDINARIO RAID

ATTRAVERSANDO GLI STATI UNITI COAST TO COASTA BORDO DELLA SUA MOTO GUZZI SP 1000 DEL 1983

LA STESSA CON CUI VENT’ANNI FA RAGGIUNSE MOSCA17 GIORNI E 8.200 KM DI AVVENTURA SOLITARIA

CON PARTENZA DA NEW YORK E ARRIVO A SAN FRANCISCOTRA NASTRI D’ASFALTO E PAESAGGI DA CARTOLINA

TOCCANDO I LUOGHI SIMBOLO DELLA MITICA ROUTE 66 CARA ALLA BEAT GENERATION

E DEL FAR WEST CELEBRATO DAI FILM DI HOLLYWOODLA DEDICA ALL’AMICO

Sognando CaliforniaSTATI UNITI

Dietro a imprese come quella compiuta da Luciano Fasolo c’è sempre qualche aneddoto. Nel suo caso il sostegno di un amico che, oltre ai familiari, ha sostenuto con continui messaggi di incoraggiamento l’avventura. Si tratta di Paolo Toniolo, classe 1944, imprenditore di Porto

Viro, titolare della Polesana Termoidraulica, ex presidente del comitato veneto della Federazione Pugilistica Italiana (ha rivestito la carica per 35 anni), nonchè autore di canzoni. Toniolo ha inviato ogni giorno messaggi telefonici all’amico Paolo, invitandolo a resistere. A non demordere. “La sua vicinanza costante alla lunga è risultata decisiva” ha rivelato Luciano Fasolo “quando si è lontani da casa e ci si sente un puntino sperduto nel deserto una voce amica infonde sicurezza. Dedico a Paolo Toniolo il mio viaggio Coast to Coast”.

che attraversa la baia più famosa del mondo. La Moto Guzzi ce l’ha fatta anche questa volta, un’impresa memorabile. Per lei il ritorno sarà più lento: in nave ci ha impiegato 40 giorni, passando lo stretto di Panama. Al suo arrivo a Livorno Fasolo era là ad attenderla, come un fi danzato attende la sua amata. Di pensionarla però non ci pensa nemmeno: altre avventure sono all’orizzonte.

32 Sì, viaggiare

5 Bianconi Maschio giovane, circa 1 anno. Taglia media, circa kg.15.

Nettuno arriva in rifugio dentro il furgone del servizio recupero cani

randagi. Di lui non sappiamo nulla. Ha un carattere stupendo, cerca le coccole ed adora le persone.

Nettuno cerca casa e amore non lasciatelo dentro una gabbia.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - 3289620233

Asia femmina taglia piccola circa kg.8-10 eta’ 6-7 mesi. Carattere timidissima e molto buona il suo sguardo è incredulo i suoi passi incerti sicuramente il suo passato è stato di percosse e tanto patimen-to adesso asia è un ospite a.p.a e come tale verra’ rimessa in forze cerchiamo per lei nuova famiglia amorevole

Leo Maschio 3 mesetti circa futura taglia medio piccola circa kg.10. Carat-

tere buono ed equilibrato. Leo cerca continuamente coccole e tanta com-

pagnia. Leo fu preso da una cucciolata casalinga come giochino per bambini.

Dopo pochissimo il gioco ha stufato ed ecco aprirsi le porte del canile

Black maschio circa 8 mesi forse meno taglia medio piccolo circa kg.10. Arrivato

dalla strada dove il freddo e la fame lo hanno messo a dura prova in piena notte è stata fatta la segnalazione ed immedia-tamente il piccolo è stato soccorso i giorni

sono passati e per black nessuno si è interessato ci risiamo abbandono carattere gioioso adatto per tutti i contesti famigliari

Lizzy pincherina vecchina di solo kg.3 circa 10 anni, le strade di campagna chioggiotte non si smentiscono mai, ma tanto che c e’ frega è un cane. Come sempre in rifugio arriva di tutto e sempre in pessime condizioni. Lizzy verra’ operata prestissimo e dovra’ fare convalescenza in un posto caldo e pulito. Animaliste del nord italia aiutiamola a trovare una buona adozione.

Babù Maschio incrocio setter 1 anno di vita tg. Media circa kg.15-18. Questa meraviglia

non accetta il rifugio è stressato da morire. Molto magro anche se mangia e sta benissi-

mo Ha un carattere molto allegro ed è energia allo stadio puro. Adatto per famiglie dinamiche

che abbiamo voglia di allegria in casa. Babu’ esce da un esperienza di abbandono

Mucca femmina circa 3.4 anni taglia piccola circa kg.10-12 adesso sovrappeso di lei sappiamo pochissi-

mo, ma certamente non ha avuto un vissuto felice caratterialnente e’ un

po’ diffi dente sicuramente le mani che ora la coccolano prima facevano ben

altro esteticamente rassomiglia ad una mucca e dal suo aspetto il nome.

Philipp circa 6-7 anni taglia piccola circa kg.6-7 carattere timido molto buono, re-cuperato in pessime condizioni in aperta campagna sotto il sole di mezzogiorno. Negli occhi del piccolo solo rassegnazione e tanta tristezza. Philipp è uno york fuori taglia dal carattere stupendo. l inverno sara’ presto alle porte e per lui non sara’ un piacevole soggiorno cerchiamo famiglia adottiva

dal prossimo numero: i consigli dell’esperto

Scrivici alla mail:[email protected]

tel. 049 8704884

Page 35: Miranese nord ott2014 n124

5 Bianconi Maschio giovane, circa 1 anno. Taglia media, circa kg.15.

Nettuno arriva in rifugio dentro il furgone del servizio recupero cani

randagi. Di lui non sappiamo nulla. Ha un carattere stupendo, cerca le coccole ed adora le persone.

Nettuno cerca casa e amore non lasciatelo dentro una gabbia.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - 3289620233

Asia femmina taglia piccola circa kg.8-10 eta’ 6-7 mesi. Carattere timidissima e molto buona il suo sguardo è incredulo i suoi passi incerti sicuramente il suo passato è stato di percosse e tanto patimen-to adesso asia è un ospite a.p.a e come tale verra’ rimessa in forze cerchiamo per lei nuova famiglia amorevole

Leo Maschio 3 mesetti circa futura taglia medio piccola circa kg.10. Carat-

tere buono ed equilibrato. Leo cerca continuamente coccole e tanta com-

pagnia. Leo fu preso da una cucciolata casalinga come giochino per bambini.

Dopo pochissimo il gioco ha stufato ed ecco aprirsi le porte del canile

Black maschio circa 8 mesi forse meno taglia medio piccolo circa kg.10. Arrivato

dalla strada dove il freddo e la fame lo hanno messo a dura prova in piena notte è stata fatta la segnalazione ed immedia-tamente il piccolo è stato soccorso i giorni

sono passati e per black nessuno si è interessato ci risiamo abbandono carattere gioioso adatto per tutti i contesti famigliari

Lizzy pincherina vecchina di solo kg.3 circa 10 anni, le strade di campagna chioggiotte non si smentiscono mai, ma tanto che c e’ frega è un cane. Come sempre in rifugio arriva di tutto e sempre in pessime condizioni. Lizzy verra’ operata prestissimo e dovra’ fare convalescenza in un posto caldo e pulito. Animaliste del nord italia aiutiamola a trovare una buona adozione.

Babù Maschio incrocio setter 1 anno di vita tg. Media circa kg.15-18. Questa meraviglia

non accetta il rifugio è stressato da morire. Molto magro anche se mangia e sta benissi-

mo Ha un carattere molto allegro ed è energia allo stadio puro. Adatto per famiglie dinamiche

che abbiamo voglia di allegria in casa. Babu’ esce da un esperienza di abbandono

Mucca femmina circa 3.4 anni taglia piccola circa kg.10-12 adesso sovrappeso di lei sappiamo pochissi-

mo, ma certamente non ha avuto un vissuto felice caratterialnente e’ un

po’ diffi dente sicuramente le mani che ora la coccolano prima facevano ben

altro esteticamente rassomiglia ad una mucca e dal suo aspetto il nome.

Philipp circa 6-7 anni taglia piccola circa kg.6-7 carattere timido molto buono, re-cuperato in pessime condizioni in aperta campagna sotto il sole di mezzogiorno. Negli occhi del piccolo solo rassegnazione e tanta tristezza. Philipp è uno york fuori taglia dal carattere stupendo. l inverno sara’ presto alle porte e per lui non sara’ un piacevole soggiorno cerchiamo famiglia adottiva

dal prossimo numero: i consigli dell’esperto

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Page 36: Miranese nord ott2014 n124

1 Concerti e non solo

Sabato 6 dicembre 2014vicenza – teatro comunalepatti Smith

Alla data friulana pubblicata sul numer scorso si aggiunge questa data veneta a Vicenza.Questi nuovi ed imperdibili concerti daranno la possibilità al pubblico triveneto di ammirare ancora una volta lo spessore di un’artista che, dopo oltre qua-rant’anni di carriera, riesce ad esibirsi con la stessa grinta degli esordi.

Liveeventi a verona

24 NOV 2014THE SWINGLE SINGERSTeatro Nuovo (Vr)

13 DIC 2014CASSANDRA WILSONTeatro Nuovo (Vr)

23 FEB 2015AFTERHOURSTeatro Filarmonico (Vr)

Sguardo a Nord estSGuardo a nord eSt

BUDAPEST GIPSY SYMPHONY ORCHESTRA 100 VIOLINIvenerdì 21 novembre 2014Politeama Rossetti “Sala Assicurazioni Generali” - Trieste

PATTI SMITH The (Patti) Smithsvenerdì 5 dicembre 2014Teatro Nuovo Giovanni da Udine - Udine

DAVIDE VAN DE SFROOS Tùur Teatràalsabato 6 dicembre 2014Teatro Nuovo Giovanni da Udine - Udine

ELISA Live in the Clubsvenerdì 12 dicembre 2014Supersonic Music Arena - San Biagio di Callalta

GLENN MILLER ORCHESTRA The History of Big Bandsmartedì 16 dicembre 2014Politeama Rossetti “Sala Assicurazioni Generali” - Trieste

FRANCESCO RENGA Tempo Reale Tourlunedì 22 dicembre 2014Politeama Rossetti “Sala Assicurazioni Generali” - Trieste

CLUB DOGO Non Siamo Più Quelli di Mi Fist Livesabato 27 dicembre 2014Supersonic Music Arena - San Biagio di Callalta

Mestre - Margherala StaGione al rivolta

Il Rivolta di Marghera ha aperto la stagione dei concerti 2014/2015 e si appresta a presentare una serie di nomi importanti del panorama musica-le alternativo italiano e internazionale.Nei prossimi mesi passeranno da Marghera alcuni tra i più quotati artisti della scena urban e hip hop italiana e internazionale.

NOVEMBRE

15/11 | DUB FX + Bonnot (Assalti Frontali) & M1 (Dead Prez)

22/11 | Marker Party con M.O.P. & more

29/11 | Altavoz (one night mensile di musica elettronica)Dicembre

06/12 | La Tempesta al Rivolta (festival de La Tempesta) con Tre Allegri Ragazzi Morti, The Zen Circus, Pierpaolo Capovilla

20/12 | Brusco

tutte le info: www.ecoveneto.it - www.picklook.com

in veneto eventi

mille e ancora mille...pagina a cura di Graziano edi corazza1140

autunno 2014 the White meGa Giant: la band poSt rocK padovana con un nuovo lavoro diScoGrafico: “tWmG”

Conosco i The White Mega Giant da cir-ca 4 anni. Si, lo so, qualcuno dirà che sono nati nel 2010! E’ vero! Beh,

però, io ascoltavo Luca Marchetto quando era leader di una band che si chiamavano Eden... e facevano un rock bello tosto con poco testo ma ottimamente inserito nel loro sound.

Oggi sotto il nuovo alias che si sono dati “The White Mega Giant” escono nuo-vamente con un lavoro discografi co molto post-rock dal titolo “TWMG” che porta in se’ questa TRACKLIST: 1.Hubots Pt. 1, 2.Hu-bots Pt. 2, 3.Heart Beat Quantize, 4.Ana-log, 5.Pulse Rate, 6.Substitute, 7.Automa-ton, 8.Meccatronica. Dice Luca (guitar and effects): “Per il lato elettronico ci stanno molto anche M83, alcuni Nine Inch Nails, quelli di “Ghost”, Man Without Country, Sleep Party People. Tutti gruppi che ci han-no fortemente infl uenzato.” Io ci sento an-che echi post rock indubbiamente alla Sigur Ros, My Bloody Valentine, e cosi’ via... ma ci sento cose elettroniche dei primi e spe-

rimentali Kraftwerk e tedeschi in genere... paesaggi spaziali, silenzi, frenesia elettrica, ricerca, spazi lontani... Quanto alle tracce in se’ direi che le quattro ultime superano le prime 4... Per me risultano più interessanti e maggiormente in linea con quanto stava-no studiando e ricercando... Altri recensen-doli trovano echi di Explosions In The Sky o If These Trees Could Talk. Ma chi sono questi ragazzi padovani? Daniele Bogon: sintetizzatori e basso; Luca Marchetto: chi-tarra piano e voice effects; Mattia Fasolato: batterie e batterie elettroniche. The White Mega Giant sono tre ragazzi che dal 2010 portano avanti una proposta post-rock molto interessante e che grazie alla loro energia sono riusciti ad attirare l’attenzione dell’etichetta Shyrec. Dopo “Antimacchi-na”, del 2012, i The White Mega Giant sono tornati in studio per registrare un nuo-vo LP della durata di quasi 50 minuti e dal titolo “TWMG”. Un disco dove il post-rock si amalgama ad una elettronica danneggia-ta ed introspettiva. Gli ampi spazi elettrici

lasciano spazio a settori deviati e sintetismi minimali. “TWMG” descrive probabilmente una fase importante di questo interessante trio che dal vivo mette in scena anche ar-chetti che sfregano non solo sulle chitarre elettriche ma anche sui piatti del drummer.

Qualcuno ha scritto che The White Mega Giant abbiano raggiunto la ma-turità, in quanto The White Mega Giant realizzano un disco post-rock altamente elettrico e “strano”. Io non credo siano arrivati ancora a defi nire totalmente quanto stanno sperimentando. Chiedo loro: “PEN-SATE DI RIMETTERE TESTI NELLE VOTRE SONGS?” “Stiamo già lavorando a del materiale nuovo. Le voci ci saranno, piu’ usate come strumento che come testo cantato.” “DOVE SUONATE A BREVE?” 10 novembre--> Shockando piazzola sul bren-ta 15 novembre--> altroquando zero bran-co TV 28 novembre--> Fiume, Croazia 29 novembre--> Zagabria Croazia In attesa del futuro disco andiamo a vederceli dal vivo.

34 Concerti

Page 37: Miranese nord ott2014 n124

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Quante volte abbiamo visto persone con il “collare” per-ché, a seguito di un incidente stradale, avevano riportato una distrazione al rachide cervicale, meglio conosciuta

sotto il nome di “colpo di frusta”? Molte, forse troppe! Nel nostro Paese le percentuali di chi dichiara danni permanen-ti –reali o simulati– dopo un sinistro sono infatti di gran lunga superiori rispetto a quelle registrate nel resto d’Europa. Nel corso degli anni, tale tendenza ha determinato importanti esborsi per le Compagnie assicurative e, di conseguenza, un aumento delle nostre polizze RC Auto, tanto da obbligare l’intervento del Legislatore nel tentativo di arginare o quantomeno limitare questo fenomeno. Con la Legge n° 27 del 24.03.12 (art. 32 comma 3 ter e 3 quater) è stato così stabilito che potranno essere risarciti solo i danni alla persona “suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo” a seguito di un “riscontro medico legale da cui risulti visiva-mente o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione”. Quindi, considerando che il “colpo di frusta” è diffi cilmente accertabile attraverso i raggi, la risonanza magnetica o la TAC (accertamento strumentale), vale ancora la pena di

richiederne il risarcimento? La risposta è sì, ne vale sempre la pena. Difatti, essendo che il contenuto della norma appena citata è piuttosto ambiguo, se da un lato le Compagnie di Assicurazione la interpretano a loro esclusivo vantaggio, pretendendo di risarcire solo i danni strumentalmen-te provati, dall’altro sono molti i Giudici di Pace, in particolare nel Nord Italia, che nell’ultimo anno hanno pronunciato senten-ze favorevoli ai danneggiati, che di fatto sconfessano il punto di vista delle Compagnie, offrendo una lettura più logica e sensata della legge. Tale atteggiamento, che le Assicurazioni non pos-sono più ignorare neppure durante la fase stragiudiziale, mira soprattutto a garantire il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione italiana. Pertanto, se si è in possesso di certifi cati medici che attestino la sussistenza dei sintomi tipici del “colpo di frusta”, non bisogna temere la resistenza dei co-lossi assicurativi ma rivolgersi subito a professionisti seri e preparati per poter formulare la legittima richiesta di risar-cimento. L’assistenza di personale specializzato, competente e costantemente aggiornato può senz’altro fare la differenza, soprattutto in questo particolare momento storico.

Incidente stradale: il colpo di frustaviene ancora risarcito?

inFortUniSticA

DOTT. LUCA MULAS

Adria, C.so Vitt orio Emanuele II n.10/a – tel.042623583 - Porto Viro, Via N. Fregnan n. 14/i - tel. 0426322267e-mail: [email protected] - www.infortunisti camulas.it

COS’E’ In questi anni caratterizzati da una forte crisi economi-ca ottenere un mutuo in banca può risultare diffi cile. Il decreto SbloccaItalia ha introdotto questo strumento che consente di trasformare un contratto di locazione in una sorta di prelimi-nare di acquisto. Si uniscono i vantaggi offerti da due tipi di contratto: la locazione ed il preliminare di compravendita (o più tecnicamente l’opzione).COME FUNZIONA Col Rent to buy il proprietario concede in godimento un immobile con una normale locazione; ma nel contratto è altresì prevista la possibilità per il conduttore di ac-quistare l’immobile stesso, entro la data fi ssata. Una parte dei canoni di locazione, che dev’essere espressamente specifi cata nel contratto, sarà imputata a prezzo di acquisto. Esempio: prezzo d’acquisto: 100.000 euro; affi tto annuo (interamente imputato in conto prezzo): 10.000 euro; se dopo 4 anni deci-do di comprare, dovrò pagare 60.000 euro; ovvero 100.000 euro (prezzo) - 40.000 euro (canoni già versati).I VANTAGGI Per il conduttore: ottenere immediatamente la disponibilità della casa; rateizzare il pagamento dell’acquisto, senza dover far ricorso al mutuo; recuperare (in tutto o in

parte) le somme versate per l’affi tto al momento del succes-sivo acquisto. Per i potenziali venditori: riuscire ad individuare degli acquirenti, senza dover attendere le decisioni degli istituti bancari, mettendo subito a reddito il bene.COM’E’ REGOLATO IL CONTRATTO Si applica la disciplina in materia di usufrutto prevista dal codice civile: le spese di ma-nutenzione straordinaria restano in capo al locatore/proprieta-rio, mentre quelle di ordinaria passano in capo al conduttore.MA NON ESISTEVA GIA’ QUESTO TIPO DI CONTRATTO? In passato si utilizzava lo schema della locazione con patto di futura vendita. Secondo il nuovo decreto, però, il rent to buy potrà essere trascritto nei registri immobiliari; ciò consentirà al conduttore di essere protetto da eventuali pregiudizi: ipoteche, pignoramenti, fallimento del proprietario, anche se la vendita dovesse essere perfezionata in un momento successivo. L’art. 21 comma 3 del Decreto sbloccaItalia ha elevato il termine di effi cacia della trascrizione dai 3 anni (previsti per i contratti preliminari) a tutta la durata del contratto di rent to buy e co-munque ad un periodo non superiore a 10 anni, consentendo la stipulazione di contratti con termine molto lungo.

Comprar casa... senza mutuo:il Rent to buy

Diritto immoBiLiAre

VIA ROMA 65 – 35020 DUE CARRARE (PD) - Tel. 049-911.63.06 - Mail: [email protected]

Spesso accade che i coniugi, dopo essersi separati, attendano molti anni per divorziare, o addirittura non lo facciano mai, nell’errato convincimento che con

l’atto di separazione si sia già posto fi ne al vincolo coniuga-le. In realtà la separazione non scioglie il matrimonio, ma ne sospende alcuni effetti facendo venir meno ad esempio l’obbligo della coabitazione e della fedeltà e ponendo fi ne alla comunione legale dei beni, ove esistente.

Solo con la sentenza di divorzio i coniugi cesseranno di essere tali, con conseguenti diritti all’eredità in ipotesi di decesso di uno dei suddetti prima della cessazione del vincolo coniugale. Varie sono le ipotesi che in concreto si possono presentare:

1) Il coniuge separato senza addebito della sepa-razione manterrà per tutto il periodo della separazione i medesimi diritti successori del coniuge non separato. Il sud-detto erediterà secondo le regole ordinarie della successione e potrà agire in giudizio, qualora sia stato estromesso, a tutela della quota ereditarie a lui riservata per legge. Altresì qualora il coniuge superstite abiti nell’abitazione coniugale godrà del diritto di abitare in tale immobile per tutta la vita,

come accade per il coniuge non separato; 2) Al contrario il Coniuge separato con sentenza che

gli abbia attribuito la colpa della separazione, perde per ef-fetto dell’addebito il diritto successorio sui beni del coniuge deceduto. Trattasi di una sorta di sanzione che discende dal-la dichiarazione di addebito stesso. A tal proposito preme precisare che l’ottenimento della dichiarazione di colpa si fonda su presupposti diversi dal semplice sentire comune “è colpa sua” e pertanto nel concreto delle aule di Tribunale spesso risulta diffi cile la prova dei presupposti legalmente richiesti;

3) Un’ ipotesi particolare è quella del coniuge separa-to a cui è addebitata la separazione ma che al momento del decesso dell’altro coniuge godeva di un assegno alimen-tare, in quanto versava in stato di bisogno non essendo in grado di provvedere alle sue necessità. In tale caso il legislatore ha previsto un assegno alimentare a carico dell’e-redità con limiti e condizioni che cambiano a seconda del caso concreto. Questa ipotesi, sino ad ora, ha visto una rara applicazione ma in un futuro di contrazione della spesa pen-sionistica sicuramente troverà una maggior applicazione.

Avv. Alberta Garbin - Via Roma 9/a 35026 Conselve (PD) - Tel. 0495385502 - Mail a.garbin@ti n.it

I diritti di successione del coniuge separato

DIRITTO DI FAMIGLIA

L’attuale crisi economica spesso mette le aziende nella condizione di non poter corrispondere al lavoratore il trattamento di fi ne rapporto e/o le stesse retribuzioni.

La procedura di recupero del credito non sempre porta a risultati soddisfacenti anche per l’incombente rischio che l’azienda venga dichiarata fallita o venga assoggettata a un’altra procedura concorsuale. In tal caso, nella migliore delle ipotesi, il lavoratore dovrebbe attendere diversi anni prima di veder corrisposte le somme cui ha diritto, ma può addirittura accadere che l’azienda fallita non abbia attivo suffi ciente per poter garantire il pagamento a tutti i lavora-tori al termine della procedura concorsuale. In tali casi, su richiesta del lavoratore, soccorre l’INPS attraverso il Fondo di garanzia. Il Fondo di garanzia dell’Inps è uno strumento di tutela che ha lo scopo di sostituirsi al datore di lavoro in caso di insolvenza di quest’ultimo nel pagamento del T.F.R. e/o delle ultime tre mensilità ai lavoratori subordinati che abbiano cessato il rapporto di lavoro. Condizioni indi-spensabili per richiedere il suo intervento sono pertanto due: 1) il rapporto di lavoro deve essere cessato 2) il datore di lavoro deve essere qualifi cato come insolvente. L’intervento

del Fondo di garanzia può essere richiesto quindi, tutte le volte in cui l’impresa viene assoggettata ad una procedu-ra concorsuale (ovvero fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straor-dinaria) oppure, nel caso in cui l’impresa non sia assog-gettabile a fallimento, quando l’esecuzione forzata (ovvero il pignoramento) promossa dal lavoratore per recuperare il proprio credito non è andata a buon fi ne. Mentre sul TFR non ci sono limiti di sorta, quanto alle mensilità l’INPS ri-sponde per le somme dovute a titolo di retribuzione, per i ratei di tredicesima e altre mensilità aggiuntive nonché per le somme dovute dal datore di lavoro a titolo di prestazioni di malattia e maternità. L’intervento del Fondo presenta l’indubbio vantaggio di poter recuperare le somme dovute senza essere costretti ad attendere la chiusura della proce-dura concorsuale, la quale comunque porta con sé l’inco-gnita sulla concreta possibilità di vedersi pagate le proprie spettanze. Da evidenziare, infi ne, che il Fondo di garanzia tutela il lavoratore anche nel caso in cui il datore di lavoro insolvente ometta di versare i contributi alle forme di previ-denza complementare, ovvero ne versi in misura minore.

Avv. Stefania Cestari - STUDIO LEGALE - Via G. Verdi 15/10 - 35026 - Conselve (PD) - Tel e fax 049-535265

L’impresa è insolvente: per i dipendenti si apre il paracadute del fondo di garanzia dell’INPS

DIRITTO D’IMPRESA

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AVVOCATO TOMMASO LA ROSA

Chi paga i danni del “pirata”?

ok levantino

Con sempre maggior frequenza, purtroppo, chi acquista un immobile di nuova costruzione si trova a dover fare i conti, poco dopo l’acquisto, con fenomeni di infi ltra-

zioni, umidità, comparsa di muffe, non corretta impermeabi-lizzazione della copertura, ed altri vizi e difetti che rendono l’immobile poco vivibile.

In tali casi soccorre l’art. 1669 c.c., dettato a tutela non solo del committente dell’intervento edilizio (ossia colui che incarica direttamente un’impresa di costruire l’immobile), ma anche di chi abbia da altri acquistato l’immobile poi rivelatosi affetto da gravi difetti (ipotesi assai più frequente, nella pra-tica, del caso di “evidente pericolo di rovina” dell’edifi cio, pure contemplato dalla norma in esame). Il citato articolo sancisce infatti la responsabilità del costruttore per l’insor-gere di tali vizi, purché gli stessi: (i) si manifestino entro 10 anni dall’ultimazione dell’opera, (ii) siano denunziati entro 1 anno dalla scoperta e (iii) l’azione di risarcimento sia iniziata entro 1 anno dalla denunzia. Al ricorrere di tali presupposti, l’appaltatore dovrà risarcire il proprietario dei danni subiti, corrispondenti al costo degli interventi necessari

alla loro eliminazione ovvero, in caso di vizi ineliminabili, al minor valore dell’immobile. In solido con il costruttore dell’im-mobile dovranno rispondere, poi, tutti i soggetti che abbiano contribuito all’insorgere dei vizi: è il caso del Direttore Lavori, che non abbia esercitato la dovuta sorveglianza durante l’e-difi cazione dell’immobile, del Progettista, per i vizi derivanti da errori commessi in fase di progettazione, o delle Ditte esecutrici dei singoli interventi viziati (es.: il serramentista in caso di infi ltrazioni dai serramenti, l’esecutore dell’isola-mento cd. a cappotto in caso di errato isolamento termico dell’immobile, etc.). È quindi indispensabile che il proprietario di un immobile edifi cato da meno di dieci anni ed affetto da gravi vizi e difetti, per evitare decadenze e prescrizioni, che pregiudicherebbero defi nitivamente la possibilità di ottenere il dovuto risarcimento, si rivolga senza ritardo ad un tecnico di propria fi ducia, al fi ne di verifi carne esistenza e gravità dei vizi, nonché ad un legale, per verifi care la sussistenza degli altri presupposti richiesti dalla legge, al fi ne di ottenere, con la loro assistenza, il dovuto risarcimento del danno, in sede giudiziale o stragiudiziale.

Rovina e difetti di immobili:L’art. 1669 codice civile

Diritto immoBiLiAre

Avvocato SILVIA MAINARDI

Studio Legale Mainardi - via Tempesta n. 30 - 30033 Noale-Venezia tel. 041.4433435 - fax 041.5828061

Può capitare la brutta esperienza di essere coinvolti in un sinistro della strada causato da un cosiddetto “pirata” che poi si allontana senza farsi identifi care o, come

purtroppo capita sempre più di frequente, da chi è privo della copertura assicurativa obbligatoria per la Responsa-bilità Civile Automobilistica. Nel primo caso il danneggiato non conosce il responsabile cui chiedere il risarcimento, nel secondo potrebbe incontrare certe diffi coltà a farsi ristorare: con molta probabilità potrebbe trovarsi costretto ad agire in giudizio contro il responsabile, con impegno di spesa e tem-po, e sperando che il danneggiante non sia nullatenente...

In queste ipotesi, come per vero in altre, può interve-nire in soccorso del danneggiato il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, costituito presso la CONSAP S.p.a (Con-cessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici) e vigilato dal Mi-nistero per lo Sviluppo Economico. Va detto che la tutela in parola opera solo ed esclusivamente per i danni cagionati da veicoli (e natanti) per i quali vige l’obbligo di assicurazione. Come dispone l’art. 283 del D.Lgs 209/2005 (Codice delle Assicurazioni) il Fondo di Garanzia interviene in modo diversifi cato a seconda dei casi: nel sinistro con veicoli non

identifi cati (caso del pirata) si può ottenere ad esempio il risarcimento per i danni alla persona; qualora poi i danni alla persona siano di certa gravità, il risarcimento può contempla-re pure i danni alle cose, anche se con una franchigia di Euro 500,00. Nell’ipotesi invece di sinistro con veicoli non assicu-rati possono essere risarciti tanto i danni alla persona quanto alle cose. Il Fondo di Garanzia è tenuto ai risarcimenti nei limiti dei massimali minimi previsti dalla legge al momento del sinistro; e quindi ora, e per ciascun sinistro, rispettivamen-te 5.000.000 euro per danni alla persona, ed 1.000.000 euro per danni a cose. Quale l’iter per richiede l’intervento del Fondo di Garanzia? Come disposto dall’art. 287 del Codice delle Assicurazioni, la richiesta di risarcimento - con l’indicazione del fatto e la documentazione relativa ai danni - va inoltrata con raccomandata a/r all’impresa assicurativa designata (ora Generali Italia s.p.a), nonchè alla CONSAP S.p.a, con sede in Roma, Via Yser, 14. Nello sfortunato caso di mancato riscontro o diniego di risarcimento, qualora ne sussistano i presupposti, il danneggiato avrà la facoltà di agire in giudizio contro l’impresa assicurativa designata ed ottenere così le prestazioni sopra viste.

Mirano, via Villafranca 6 - tel. 041/481001 - [email protected]

INFORTUNISTICA

AVV. ROBERTO MEGGIATO

Il testamento è l’unico strumento che la legge mette a disposi-zione della persona per disporre di tutte le proprie sostanze, o di parte di esse, per il tempo in cui avrà cessato di vivere (art.

587 cod. civ.). Le forme ordinarie di testamento previste dall’ordi-namento italiano sono il testamento olografo, che è un atto priva-to, ed il testamento per atto di notaio, che può essere pubblico o segreto. Tutti, in qualunque forma redatti, hanno lo stesso valore e la stessa effi cacia, ed entrambe le forme presentano vantaggi e svantaggi. Il testamento olografo è la forma più semplice e pra-tica, perché non richiede l’intervento del notaio o di testimoni, e per questo è anche il tipo più diffuso. La parola olografo deriva dal greco e signifi ca “interamente scritto”, ed infatti il requisito di validità del testamento olografo è che in esso la scrittura, la data e la sottoscrizione siano tutte ed interamente scritte di pugno dal testatore (art. 602 cod. civ.). Può essere scritto in qualsiasi lingua, con qualsiasi mezzo (inchiostro, carbone, gesso) e su qualsiasi supporto (carta, legno, stoffa); se, come di solito accade, è scritto su carta, questa può essere di qualsiasi qualità, dimensione, forma e colore. Il testamento olografo, inoltre, può essere anche conte-nuto in una lettera. I benefi ciari possono essere sia persone fi siche nate o concepite prima dell’apertura della successione, sia persone giuridiche, tutti esattamente indicati e quindi precisamente indivi-

Il testamento olografoSUCCESSIONE

AVV. MATTEO LEVANTINOduabili. Possono inoltre essere previste disposizioni a favore dei poveri e dell’anima. Il testamento olografo offre il vantaggio della comodità di redazione e della segretezza, ma presenta lo svan-taggio di essere esposto al pericolo di soppressione, alterazione e smarrimento, alla possibilità di dubbi sulla sua autenticità e a diffi -coltà interpretative che possono riscontrarsi in un atto predisposto senza l’assistenza di un tecnico del diritto. Se, infatti, prerogativa del testamento è la libertà del testatore, si deve ricordare che la legge riserva ai prossimi congiunti del testatore delle quote di eredità, che se non rispettate possono portare all’impugnazione del testamento. Il testamento, inoltre, è sempre revocabile e la volontà testamentaria di una persona può risultare da più testa-menti, con la precisazione che, in caso di contenuti contraddittori, la prevalenza va attribuita alle disposizioni espresse negli atti di data posteriore. Il testamento olografo, in particolare, può anche revocare un precedente testamento pubblico.Per ovviare al perico-lo di smarrimento o distruzione del testamento, si può depositare l’atto presso un notaio, o redigerne più copie, tutte olografe, da consegnare a più persone di fi ducia.

La Legge di Stabilità 2014 (Legge n. 147/2013) ha istituito l’Imposta Unica Comunale (IUC) che ha il compito di riunire in un’unica tassazione le imposte relative al possesso di immobili

e quelle dedicate all’erogazione e alla fruizione dei servizi comunali.La IUC si compone di tre imposte:- IMU (Imposta Municipale Unica relativa al possesso di immo-

bili, escluse le abitazioni principali non di lusso)- TASI (Tassa Annuale sui Servizi Indivisibili relativa all’abita-

zione principale)- TARI, (Tariffa Rifi uti)l’IMU si applica sulle seconde case, sulle case considerate di

lusso (categoria catastali A/1, A/8 e A/9) anche se prima casa, fabbricati e alle aree fabbricabili. L’IMU è a carico del proprietario de-gli immobili; il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfi teusi, superfi cie sugli stessi; l’ex coniuge affi datario della casa coniugale; il locatario per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione fi nanziaria. L’aliquota di base è pari a 0,76% e i Comuni possono aumentarla fi no a raggiungere il tetto di 1,06%. La prima rata IMU si paga entro in 16 giugno, mentre la seconda entro in 16 dicembre. La TASI è destinata a

sostenere le spese dei Comuni per i servizi cosiddetti “indivisibili”, come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la sicurezza, l’anagrafe. Deve essere pagata sia dal proprietario che dal detentore dell’immobile (ad esempio inquilini in affi tto); ogni Comune avrà il compito di stabilire la distribuzione dell’ aliquota tra eventuale locatore e locatario, tenendo conto che la somma delle aliquote stabilite dai comuni per IMU e TASI non può superare il limi-te di 1,14% complessivo. Per il 2014 le scadenze sono le seguenti:

- 16 giugno per i Comuni che hanno deliberato entro il 31 maggio

- 16 ottobre per i Comuni che hanno deliberato entro il 10 settembre

-16 dicembre per tutti gli altri Comuni.La TARI è destinata a fi nanziare i costi di raccolta e smalti-

mento dei rifi uti e deve essere pagata da chi utilizza gli immobili che producono rifi uti urbani, per i quali opera il servizio di raccolta e smaltimento. Ogni Comune stabilisce le proprie tariffe. La TARI si paga in un minimo di due ed un massimo di quattro rate, a seconda dei Comuni. La prima rata è fi ssata per tutti al 16 giugno.

Tassazione Immobili

StUDio commerciALiStA

Commercialista ELISA MAGAGNA

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Dalle vacanze, ai contenuti digitali (musica, film, ap-plicazioni per il cellulare, software etc), fino a scarpe, borse o capi di abbigliamento.. ormai gran parte de-

gli acquisti dei consumatori italiani avviene nei c.d. negozi virtuali: su siti di e-commerce, tramite coupon o inserzioni sui social network, o ancora tramite aste private su e-bay o siti analoghi. Accanto agli indubbi vantaggi degli acquisti on line (possibilità di ampia scelta e di acquisti in ogni parte del mondo), si pongono problemi di tutela del consumatore e soprattutto di consapevolezza dei suoi diritti ed obblighi.

La legislazione italiana (in particolare il D. Lgs. 70/2003 sul commercio elettronico e il D. Lgs. 206/2005 Codice del consumo), in attuazione di direttive comunitarie, pone strumenti di tutela atti a garantire la sicurezza degli acquisti in rete e questo:

− prima dell’acquisto (con obbligo per l’azienda di inserire nel sito informazioni sull’identità del venditore, sul prodotto, sul prezzo, sulle condizioni generali di vendita);

− all’atto dell’acquisto (con l’obbligo di informazioni chiare, specialmente riguardo ai costi ed al prezzo finale, di

informativa sul trattamento dei dati personali, sull’esistenza e le condizioni del diritto di recesso e con la necessità di spe-cifica approvazione delle clausole vessatorie);

− e dopo l’acquisto (con l’obbligo di consegna dei beni acquistati entro 30 giorni, il diritto alla garanzia sulla qualità ed integrità sui beni acquistati, il diritto di recesso).

In particolare, di fondamentale importanza per il consu-matore è la consapevolezza del suo diritto al ripensamento (cd. diritto di recesso) dell’acquisto effettuato on line, eserci-tabile entro 14 giorni dalla consegna del bene o del servizio, senza costi e senza obbligo di motivazione. Ulteriori aspetti a cui il cyber consumatore deve fare attenzione riguardano: la sicurezza dei sistemi di pagamento usati dall’azienda, l’in-formativa di corretto trattamento dei dati personali forniti, la provenienza dei beni e la loro qualità. Si rammenta a tal pro-posito che è punibile, anche penalmente, l’acquisto o scam-bio di prodotti contraffatti e ciò, sia che si tratti di scaricare illegalmente film o musica protetti dal diritto d’autore, che di acquistare borse, scarpe etc di marchi registrati, contraffatti.

Essere attenti è semplicemente essere coscienti.

La tutela del consumatore negli acquisti in internet

commercio in rete

Avvocato MAELA COCCATO

Studio Legale Coccato - Campolongo Maggiore (VE) via Roma, 24 - tel. 049.9740050Vigonza (PD) via Venezia, 141/a - tel. 049.503845 - [email protected] - www.studiolegalecoccato.it

Page 38: Miranese nord ott2014 n124
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Nessuna paura di vaccinarsi, è per il nostro bene

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

L’Editoriale

Dai primi giorni del mese di novembre è partita la campagna per le vaccina-zioni antinfl uenzali e puntuali arriva-

no campagne mediatiche denigratorie con-tro i vaccini in generale. A causa di questa controinformazione antivaccinale assistia-mo ad un calo pauroso della copertura, ad esempio con picchi del 25% in meno per morbillo e rosolia, ed i cali sono più evidenti nelle zone in cui le associazioni contro i vac-cini sono più attive ed in prossimità di loro convegni. Eppure,ad esempio,per quanto riguarda il morbillo negli ultimi 18 anni,in virtù di vaccinazioni su larga scala si sono evitati 2 milioni di casi di contagio e 2000 decessi per complicanze dovute a questa malattia e le malformazioni al feto dovute alla rosolia sono pressoché scomparse,ma non è scomparsa la rosolia che causa questi danni quando contratta nei primi mesi di gravidanza. Né vale la presunzione di non fare il vaccino al proprio fi glio,tanto lo fa il mio vicino di casa, poiché solo grazie ad una copertura vaccinale pressoché comple-ta sono state debellate in Italia malattie come la poliomielite ed il vaiolo e solo gra-zie ad un vaccino,speriamo sia quanto pri-ma, potremo difenderci dal virus dell’ ebola in caso la malattia dovesse espandersi o in caso di viaggi in zone in cui è presente in forma endemica così come già oggi si fa per altre malattie tropicali nei cui confronti i vaccini sono oggi disponibili.

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di Francesco Noce*

L’IMPORTANZA DI VACCINARSI

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di rovigo

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Nel 1980, nasce in Italia, con colpevole ritardo rispetto ad altri paesi con lo stesso livello di sviluppo sanitario, il primo corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria con il precipuo scopo di fornire al “nuovo odontoiatra” una cultura biologica in tutto e per tutto simile ad ogni altra specialita’ medico-chirurgica. Con i primi laureati, la legge 409 del 24 Luglio 1985 istituiva uffi cialmente la professione sanitaria odontoiatrica “...la professione sanitaria di odontoiatra che viene esercitata da coloro che sono in possesso del diploma di Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria e della relativa abilitazione all’esercizio

professionale....” L’articolo 2 della legge 409/1985 afferma poi che: “Formano oggetto della professione di odontoiatra le attività inerenti alla diagnosi ed alla terapia delle malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti, nonché alla prevenzione ed alla riabilitazione odontoiatriche.Gli odontoiatri possono prescrivere tutti i medicamenti necessari all’esercizio della loro professione”. Questo rese necessaria la creazione all’interno dell’Ordine dei medici, del relativo Albo degli Odontoiatri che muto’ la propria denominazione in Ordine dei Medici Chirourghi e degli Odontoiatri. L’organizzazione dell’Ordine si divide quindi in due commissioni, medica ed odontoiatrica, dotate di specifi che competenze istituzionali ed elette da organi elettorali diversi. La Commissione dell’Albo degli Odontoiatri

ODONTOIATRIA, LA STORIA E LE NORME IN MATERIA

di Dott. Bruno Noce**Presidente dentisti rovigo

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Plantari ortopedici propriocettivi su misura

Prevenzione e igiene orale

Continua a pag. 39Continua a pag. 39

Perchè è difficile rivolgersi allo psicologo?

Continua a pag. 39

Page 40: Miranese nord ott2014 n124

L’orecchio è un organo meraviglioso e complesso. Ma per comprendere in che modo si verifica la perdita dell’udito è necessario sapere come funziona l’orecchio. La sua parte esterna raccoglie i suoni e li convoglia

nell’orecchio medio dove le vibrazioni sonore, trasmesse dal movimento del timpano, raggiungono l’orecchio interno. Qui la coclea, il vero e proprio orga-no uditivo con le sue migliaia di cellule ciliate, genera segnali che, attraverso il nervo uditivo, raggiungono infine il cervello. I suoni si differenziano per la frequenza, che si misura in Hertz, e per l’ampiezza, che si misura in decibel (dB). Le voci di una conversazione, ad esempio, possono normalmente an-dare da 300 a 3.000 Hertz con un’intensità che si aggira sui 50 dB. I suoni possono provocare disturbi uditivi a partire da 85 dB. La sordità si differenzia in base alla gravità.

La bontà dell’udito dipende dall’efficienza del sistema uditivo che però con l’età, oppure a causa di traumi, esposizioni costanti a forti rumori, condizioni genetiche o ereditarie, può perdere gradatamente la sua efficien-za sino a trasformarsi in ipoacusia. Due sono i tipi di ipoacusia individuati dalla medicina. Il primo è l’ipoacusia trasmissiva, ovvero quella causata da problemi presenti nell’orecchio esterno e medio, cerume, infezioni, perfo-razioni del timpano o l’otosclerosi che immobilizza gli ossicini. Il secondo, che rappresenta la stragrande maggioranza dei casi, è invece l’ipoacusia neurosensoriale, legata a problemi dell’orecchio interno, al deterioramento delle cellule ciliate presenti nella coclea oppure all’indebolimento del nervo acustico. Quando il grado di perdita è lieve (20-40 db) non viene percepita la sola voce bisbigliata; se è moderato (40-60 db) la voce emessa a livello di normale conversazione non viene udita perfettamente: a intensità superiore la persona percepisce i suoni, ma ha una certa difficoltà a discriminare le parole.Un test per ritrovare il piacere di sentire

Una semplice controllo audiometrico di pochi minuti presso un Centro Dimensione Udire consente di capire qual è il problema. Può trattarsi di un tappo di cerume, di un’infezione, di un’infiammazione cui spetta al medico specialista dare una risposta oppure, di quel naturale, lento e subdolo pro-cesso di decadimento che si riesce ad avvertire solo quando provoca disagio

e isolamento sociale. Un semplice test per non lasciare passare inutilmente tempo prezioso per la propria capacità uditiva o per il ricorso alle cure medi-che se necessario. In ogni caso presso i centri Dimensione Udire è possibile trovare qualificati audioprotesisti in grado di fornire tutta l’assistenza di cui si ha bisogno per capire cosa succede al proprio udito e trovare la soluzione più giusta.Chi è Dimensione Udire?

Gli audioprotesisti di Dimensione Udire sono da oltre 30 anni impegnati ad aiutare le persone con problemi uditivi lievi e gravi, affinché possano tornare a comunicare senza barriere. Grazie anche alla continua ricerca e alle nuove tecnologie, un servizio professionale e personalizzato e un aiuto con-creto ad affrontare il problema dell’udito con serenità. Se ci si sente a disagio per problemi relativi all’udito, parlarne con il proprio medico o direttamente nel centro Dimensione Udire più vicino, è la soluzione.

L’udito, un senso irrinunciabile

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Dimensione Udire Bovolenta (Pd): Via G. D’Annunzio, 35 Tel. 049 8804078Monselice (Pd): Via Zanellato, 17 Tel. 0429 700091

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MEDiCiNADott. Francesco saccoVia F. Borromini, 11 - Mira (Ve)Tel. 041 421836

sTUDio DiETisTiCoDott.ssa rita smaniorovigo, Badia Polesine, solesino, Monselice, Battaglia Terme, Tel. 3491250982

È accertato da numerosissimi studi che lo sport è ideale per pro-teggere e migliorare l’effi cienza cardiovascolare, controllando il colesterolo HDL, l’iperovimento aumenta il dispendio di calorie,

attiva il metabolismo e contribuisce ad una sensazione di benessere generale.

Lo sport come medicina naturaleMuoversi a scopo salutare rappresenta uno dei principali elementi della ricetta per stare bene

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L’Editorialesegue da pag.

Siamo inondati da informazioni,ma paradossalmente molto disinfor-mati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmi infon-dati, ci spingono lontano dal progresso scientifi co e dalla necessaria atten-zione alla prevenzione. L’ infl uenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica,oltre che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus in circolazione. In Europa l’infl uenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso asintomatico o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori muscolari e delle articolazioni,cefalea e malessere generale, ma può presentare complicazioni anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio quali ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie immunitarie.

Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia infl uenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezio-ne indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’infl uenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati.

Quelli disponibili in Italia sono tutti inattivati e non contengono particelle virali attive,ad eccezione di un vaccino antinfl uenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze che vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ effi cacia della risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e di quelli poco rispondenti.

Quali gli effetti indesiderati? La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal tipo di vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati som-ministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e di solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintoma-tici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino antinfl uenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli al di sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafi lattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafi lattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunode-fi cienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta.

Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a pro-fi lassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profi lassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.

L’IMPORTANZA DI VACCINARSI

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Lo sport come medicina naturaleMuoversi a scopo salutare rappresenta uno dei principali elementi della ricetta per stare bene

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di Francesco Noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di rovigo

segue da pag. ODONTOIATRIA, LA STORIA E LE NORME IN MATERIA

di Dott. Bruno Noce* *Presidente dentisti rovigo

( CAO) e’ eletta dagli iscritti all’Albo stesso ed è’ composta dai 5 odontoiatri che , nelle elezioni, hanno conseguito il maggior numero di preferenze. In seno alla commissione viene eletto il Presidente. La CAO può quindi essere defi nita “ garante” dei valori etici e deontologici della professione odontoiatrica nei confronti dei cittadini. Tra i compiti fondamentali della Commissione vi sono : A. L’esercizio del potere disciplinare nei confronti dei sanitari iscritti all’Albo B. L’interposizione, qualora richiesto, nelle controversie fra sanitario e sanitario, o fra sanitario e persona o Enti, procurando la conciliazione della vertenza e, in caso di non riuscito accordo, dando il suo parere sulle controversie stesse. Le prerogative della Commissione per ciò che riguarda le funzioni sue proprie sono le seguenti: • Indipendenza: pur convivendo con l’Ordine dei Medici Chirurghi , e’ completamente indipendente e svincolata rispetto a quest’ultimo è ha facoltà di prendere decisioni e determinare i propri orientamenti e la propria volontà in modo del tutto autosuffi ciente. •Tutela del cittadino: la CAO sotto questo punto di vista può essere considerata organo “ausiliario” dello Stato. • Vigilanza sulle pratiche professionali scorrette e principalmente sul l’esercizio abusivo della professione odontoiatrica. • Potere sanzionatorio nei confronti dell’iscritto reo di comportamenti in contrasto e/o violazione del Codice Deontologico. L’ordinamento deontologico e’ indipendente addirittura dal giudicato penale o civile. l’attività della CAO non può mai prescindere dall’utilizzo e dall’applicazione del suo più importante strumento: il Codice di Deontologia Medica.

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L’Editorialesegue da pag.

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Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia infl uenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezio-ne indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’infl uenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati.

Quelli disponibili in Italia sono tutti inattivati e non contengono particelle virali attive,ad eccezione di un vaccino antinfl uenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze che vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ effi cacia della risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e di quelli poco rispondenti.

Quali gli effetti indesiderati? La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal tipo di vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati som-ministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e di solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintoma-tici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino antinfl uenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli al di sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafi lattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafi lattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunode-fi cienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta.

Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a pro-fi lassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profi lassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.

L’IMPORTANZA DI VACCINARSI

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È accertato da numerosissimi studi che lo sport è ideale per pro-teggere e migliorare l’effi cienza cardiovascolare, controllando il colesterolo HDL, l’iperovimento aumenta il dispendio di calorie,

attiva il metabolismo e contribuisce ad una sensazione di benessere generale.

Lo sport come medicina naturaleMuoversi a scopo salutare rappresenta uno dei principali elementi della ricetta per stare bene

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di Francesco Noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di rovigo

segue da pag. ODONTOIATRIA, LA STORIA E LE NORME IN MATERIA

di Dott. Bruno Noce* *Presidente dentisti rovigo

( CAO) e’ eletta dagli iscritti all’Albo stesso ed è’ composta dai 5 odontoiatri che , nelle elezioni, hanno conseguito il maggior numero di preferenze. In seno alla commissione viene eletto il Presidente. La CAO può quindi essere defi nita “ garante” dei valori etici e deontologici della professione odontoiatrica nei confronti dei cittadini. Tra i compiti fondamentali della Commissione vi sono : A. L’esercizio del potere disciplinare nei confronti dei sanitari iscritti all’Albo B. L’interposizione, qualora richiesto, nelle controversie fra sanitario e sanitario, o fra sanitario e persona o Enti, procurando la conciliazione della vertenza e, in caso di non riuscito accordo, dando il suo parere sulle controversie stesse. Le prerogative della Commissione per ciò che riguarda le funzioni sue proprie sono le seguenti: • Indipendenza: pur convivendo con l’Ordine dei Medici Chirurghi , e’ completamente indipendente e svincolata rispetto a quest’ultimo è ha facoltà di prendere decisioni e determinare i propri orientamenti e la propria volontà in modo del tutto autosuffi ciente. •Tutela del cittadino: la CAO sotto questo punto di vista può essere considerata organo “ausiliario” dello Stato. • Vigilanza sulle pratiche professionali scorrette e principalmente sul l’esercizio abusivo della professione odontoiatrica. • Potere sanzionatorio nei confronti dell’iscritto reo di comportamenti in contrasto e/o violazione del Codice Deontologico. L’ordinamento deontologico e’ indipendente addirittura dal giudicato penale o civile. l’attività della CAO non può mai prescindere dall’utilizzo e dall’applicazione del suo più importante strumento: il Codice di Deontologia Medica.

Consulenza scientificaPsiCoLoGiADr.ssa Alessia Marcato Psicologa-Psicoterapeuta specializzata in terapie di coppia/famigliari ed individuali studio Atma via Pozzuoli 13/b spinea (Ve) - Cell. 3493610094

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Page 41: Miranese nord ott2014 n124

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Prevenire la carie e la gengivite è fondamentale per il benessere nostro e della nostra bocca. La ca-

rie, se trascurata, può causare sintomi molto dolorosi e portare alla necessità di devitalizzare il dente; la gengivite, che si manifesta con gonfi ore e sangui-namento delle gengive, può addirittura evolvere in parodontite (la cosiddetta “piorrea”) e portare nel tempo alla mobilità o addi-rittura alla perdita degli elementi dentari. Poiché tutte queste patologie hanno come causa principale la plac-ca, una pellicola batterica dal colore giallo-biancastro che si deposita sulle superfi ci dei denti poco dopo averli lavati, la loro prevenzione si basa sulla sua eliminazio-ne mediante un’igiene domiciliare effi cace. Lo spazzo-lino e il fi lo interdentale sono fondamentali, ma vanno usati in maniera corretta e atraumatica per non andare ad irritare le gengive. Per prima cosa, bisogna lavare i denti almeno due volte al giorno (preferibilmente la mattina e la sera dopo i pasti) e spazzolarli per alme-no 3 minuti. Se utilizzate uno spazzolino elettrico, vi basterà apporre delicatamente le setole della testina in prossimità del margine gengivale e lasciarle agire qualche secondo su tutte le superfi ci di ogni dente (ver-sante interno, esterno e masticatorio), impiegando circa 1 minuto per ogni quadrante della bocca. Con lo spazzolino manuale bisogna invece appoggiare le seto-le a 45° vicino al margine gengivale, fare un leggero movimento rotatorio e alla fi ne ruotare lo spazzolino

come un rullo nella direzione della coro-na del dente. In questo modo, la placca viene prima disgregata e poi spazzata via dalla superfi cie dentale. Lo spazzo-lino (o la sua testina) va cambiato non appena le setole iniziano a scolorirsi e ad aprirsi, in media dopo 3 mesi di utiliz-zo corretto. Per usare il fi lo interdentale nel modo giusto è necessario un po’ di

allenamento: se ne devono prendere le estremità con il pollice e il dito medio, quindi arrotolarlo attorno alla punta del medio fi no a che non ne rimane tesa solo una porzione, che sarà più lunga quando dobbiamo pulire i molari e più corta al turno degli incisivi. Una volta fatto passare il fi lo oltre il punto di contatto di due denti, bisogna appoggiarlo bene sulla superfi cie di uno dei due, andando a formare una “C” attorno al dente. A questo punto, il fi lo va passato con delicatezza sulla sua superfi cie fi no al margine gengivale, e poi sulla superfi cie dell’altro dente nello stesso modo.

Ig.dentale Laura Cecchinato collaboratrice con Dott. Andrea Betteto

Prevenzione e igiene oraleIndicazioni utili per il benessere della nostra bocca

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Il dr. Andrea Betteto

studio dentisticoDental team s.r.l del dott. Diego LonghinCampagna Lupia (VE)- 30010 - tel. 0415140094

Le moderne tecniche micro-chirurgiche consentono con interventi minimamente invasivi di migliorare l’aspet-to estetico della linea gengivale e del sorriso che torna ad essere giovanile ed armonico, ricostruendo i tessuti persi. Inoltre, l’intervento di ricopertura delle retrazioni gengivali ne prevenire l’ulteriore progressione, riduce la sensibilità dentinale e previene la formazione delle carie sulle radici.

Da ciò si deduce che le tecniche attuali possono rime-diare a molti dei danni alle gengive, mentre nel prossimo appuntamento parleremo delle tecniche per correggere i danni causati ai denti da carie ed abrasioni.

La malattia parodontale comunemente detta “piorrea” colpisce i tessuti di sostegno del dente portando san-guinamento, alitosi, aumentata mobilità dentale e in

ultimo retrazione delle gengive. Inoltre, nonostante le ma-novre di igiene orale domiciliare e professionale descritte in precedenza, anche eccessivi accumuli di placca batterica ed uno spazzolamento troppo aggressivo portano le gen-give a ritirarsi, dando ai denti un aspetto “allungato” e rendono spesso i denti sensibili. Vari fattori predisponenti, primo tra tutti il fumo, peggiorano la situazione a danno di gengive e dei tessuti di suopporto dei denti.

Quale strategia adottare per ripristinare la salute e la bellezza del sorriso?

La microchirurgia gengivale rappresenta un’ottima risoluzione funzionale ed estetica per ricostruire il tessuto gengivale perduto, per salvaguardare la salute dentale, per ridurre la sensibilità dei denti e per ripristinare l’estetica del sorriso.

Come si realizzano gli interventi di rico-struzione gengivale?

Si tratta di interventi di micro-chirurgia: le gengive stesse del paziente vengono “spostate” per coprire le radici esposte e per ricostruire il tessuto perso. Il tessuto gengivale richiesto viene prelevato dalle zone vicine a quelle da trattare, ed i postumi sono minimi, paragonabili ad una banale scottatura, ad esempio con un caffè caldo. Il tessuto prelevato dalla zona donatrice si riforma sponta-neamente in pochi giorni.

Quali sono i benefi ci della “chirurgia pla-stica gengivale”?

Estetica e salute, una strategia microchirurgica

Il dott. Diego Longhin

di 21

di 21

Prima

Dopo

della micosi, guarigione che può avvenire anche spontaneamen-te o in seguito all’esposizione solare.

La Pityruasi versicolor è contagiosa:Questa micosi, a differenza delle altre, non è contagio-

sa. Infatti è frequente osservare tra coniugi uno solo affetto da Pityriasi versicolor. Il fungo è infatti un saprofi ta, cioè un abitante comune della cute umana, e la crescita delle colonie è un effetto straordinario che avviene solo in alcuni soggetti e/o in particolari condizioni.

Come si cura?I funghi che causano la Pityriasi versicolor, cioè il

Pityrosporum orbicolare o ovale, sono molto sensibili ai farmaci antifugini perciò è facile curare questa infezione.

Come appare la cute dopo il trattamento? Dopo il trattamento occorre sterilizzare gli in-dumenti?

Dopo il trattamento che ha causato il distacco delle co-lonie, la cute può apparire chiazzata di bianco. Le chiazze bianche, esito dell’infezione, non vanno più trattate. Esse scompariranno spontaneamente o in seguito a nuova espo-sizione solare. Non è necessario sterilizzare gli indumenti utilizzati o la biancheria poiché il fungo vive e si sviluppa solo sulla cute umana, E’ suffi ciente un semplice lavaggio.

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Che cos’è?E’ una micosi, cioè un’infezione da funghi, che si svilup-

pa sul tronco di soggetti adulti. E’ una delle frequenti micosi umani.

Come si manifesta?Si manifesta con chiazze rotondeggianti, singole o

unite, disposte principalmente sul tronco, che hanno co-lore differente a seconda dello stadio d’infezione. Possono essere del colore della cute, di colore roseo, marrone o bianco. In una stessa persona si possono vedere chiazze di vario colore: di qui il nome di versicolor (cambio di colore) dato a questa micorsi. A volte le chiazze sono desquamanti in forma di forfora: di qui il nome Pityriasi (forfora).

Da cosa è causata?La Pityriasi versicolor è causata dalla crescita di un fun-

go denominato Pityrosporum orbicolare od ovale. Questi funghi vivono normalmente all’interno dei follicoli della cute nelle zone ricche di ghiandole come il tronco, in tutti i soggetti adulti.

Perché la cute cambia colore?Quando comincia la crescita dei funghi le colonie

rotondeggianti possono assumere un colore roseo o mi-metizzarsi con il colore della cute. Quando le colonie si distaccano per desquamazione o per trattamento o per esposizione al sole, la cute rimane più chiara. In questa fase è più facile identifi care la micosi.

Cos’è il paradosso delle chiazze bianche?Le chiazze bianche, che sono molto evidenti soprattut-

to durante l’estate quando la cute è abbronzata, richiama-no l’attenzione del paziente che si considera malato. Para-dossalmente le chiazze bianche sono l’esito in guarigione

Pityriasi versicolor: la Micosi del tronco difficile da capire e da vincere

Dr. Stefano Spoladori

Gravidanza e allattamento sono dei periodi de-licati per l’equilibrio psicofi sico di una donna. L’agopuntura permette di curare senza l’ausilio

di farmaci, rivelandosi un rimedio effi cace e privo di controindicazioni

L’agopuntura è un metodo che cura stati morbosi mediante l’infi ssione di aghi sottili transcutanei ed è la più nota tra le tecniche terapeutiche della medicina tradizionale cinese. Fonda i suoi pilastri sul concetto di equilibrio tra due opposti, lo yin e lo yang, due aspetti energetici che caratterizzano non solo il corpo umano, ma l’intero universo. Secondo questa discipli-na le malattie sono generate da un blocco del libero fl uire nel corpo delle energie o da uno squilibrio delle stesse; la funzione dell’agopuntura è di ripristinare la corretta circolazione energetica attraverso l’infi ssione e la stimolazione di alcuni punti sensibili (agopunti). L’agopuntura rientra tra le “medicine e pratiche non convenzionali”, può essere praticata solo da medici e nel 1991 anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il suo valore terapeutico.L’agopuntura in gravidanza è l’unica tecnica tera-peutica con la quale si può cercare di correggere la presentazione podalica del bambino. I feti che si presentano con una malposizione alla 30° settima-na, possono spontaneamente portarsi ad una normale presentazione cefalica nel 50% dei casi. Con l’ausilio dell’agopuntura e moxibustione, stimolando due pun-ti corporei della madre, tale percentuale può elevarsi fi no a raggiungere il 90%. Anche il vomito gravidi-

co, sintomo molto frequente ma che tende a ridursi spontaneamente dopo i primi mesi, può essere vali-damente trattato qualora la sua gravità sia tale da compromettere un suffi ciente ap-porto alimentare alla donna. La cura con l’ago può essere un valido aiuto anche nel caso di ipogalat-tia, produzione di latte insuffi ciente alle necessità del bambino. E’ preferibile che almeno nei primi mesi il neonato venga allattato al seno, sia per l’importante potere di difesa dalle infezioni che gli anticorpi e i leu-cociti in esso contenuti esercitano, sia perché favorisce lo sviluppo di una fl ora intestinale corretta prevenendo gastroenteriti ed allergie.

Gravidanza e allattamento, i benefici dell’Agopuntura

Dott.ssa Maria Zampieri,Medico Chirurgo - Diplomata F.i.s.A. (Fede-razione italiana delle società di Agopuntura)Calle Caneva 942 Chioggia (Ve)Tel abitazione 0414967717Tel ambulatorio 0415506306riceve per appuntamento

Dott.ssa Maria Zampieri

55

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Dr.ssa Alessia Marcato Psicologa-Psicoterapeuta specializzata in terapie di coppia/famigliari ed individuali studio Atma via Pozzuoli 13/b spinea (Ve) - Cell. 3493610094

andare dallo psicologo è un atteggiamento maturo, dato che lo psicologo altro non è che un professionista della mente, un medico dell’anima a tutti gli effetti che, comprendendo il disagio psicologico e fornendo spiegazioni sul perché si sta vi-vendo una situazione di malessere, aiuta le persone ad uscire da situazioni in cui sono bloccate o a disagio, utilizzando oltre alla parola, delle tecniche adeguate. Non si tratta quindi di “sfogarsi”, come si farebbe con un amico o un familiare, ma di un vero e proprio percorso che porta al cambiamento e che vede la persona stessa attore principale di tale cambiamento. Con l’aiuto dello psicologo è la persona stessa a capire in che direzione andare e a fare le scelte migliori: non signifi ca riconoscere che si è sbagliati, ma che le strategie messe in atto fi nora, per superare le diffi coltà, non sono più suffi cienti o adeguate e anzi, iniziano a limitare il benessere di vita. Laddove i comportamenti consueti falliscono, i malesseri ad essi conseguenti possono, via via portare allo sviluppo di sintomi psicologici: diffi coltà affettive e relazionali, osses-sioni, fobie, scarsa autostima, incapacità di gestire la rabbia e tutto ciò, ridurre il nostro benessere psicologico. Iniziamo quindi a prenderci davvero cura di noi in maniera totale e a riconoscere che: “sono venuto all’incontro con il dolore e la speranza… sono tornato con l’amore” (Cardinali F.)

La società, la medicina e la scienza si sono adoperate da sempre per vincere, risolvere e ridurre al minimo tutto ciò che è malattia fi sica: si ha male ad un dente? Si va dal

dentista. Duole un ginocchio? Sentiamo l’ortopedico. Non ci vedo più bene? Contattiamo un oculista. Ma ci sono un dolo-re ed una sofferenza invisibili, sottili e spesso inaspettati, che rimangono spesso nell’angolo, vittime di pregiudizi, di stereo-tipi e perché no, d’ignoranza… sono la malattia dell’anima e della mente. Sono senz’altro capitati ad ognuno di noi dei periodi in cui la sofferenza o dei disagi hanno interferito sulla nostra vita, sulle attività quotidiane e sulle nostre relazioni con le persone che ci circondano. Tuttavia chiedere aiuto è una grande fatica. Chiedere aiuto per molti signifi ca ammettere una certa “debolezza”, signifi ca non essere capaci di farcela da soli e questo, per una società come la nostra, è inconce-pibile. Spesso, non scegliere di andare da uno psicologo è dovuto al pregiudizio che farlo signifi ca “essere pazzi”. E poi ci sono i sentimenti di colpa e la vergogna dovuti a retaggi secolari connessi alla sofferenza mentale. La sofferenza psi-cologica diventa colpa della persona che ne soffre, ma anche della famiglia di cui fa parte. Nasce la paura dello stigma sociale: “bisogna” tenere nascosti i sintomi della “malattia” così da non poter essere riconosciuti dalla società. In realtà, attraversare momenti di disagio capita a tutti, a volte fa par-te della vita stessa e della crescita di ognuno di noi e non è affatto indice di una malattia psicologica. Molte persone vanno dallo psicologo perché attraversano momenti di stress, per problemi con il partner o per essere aiutati a superare un lutto o un avvenimento traumatico. In realtà decidere di

Non raccontero’ mai gli affari miei ad uno sconosciuto!Perché è così difficile rivolgersi ad uno psicologo? Dott. Alessia

Marcato

L’Organizzazione Mondiale della Sanità defi nisce la personalità come una “modalità strutturata di pensie-

ro, sentimento e comportamento che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di un soggetto che risulta da fattori temperamentali, dello sviluppo e dell’esperienza sociale”. Ogni indivi-duo è caratterizzato da modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti di se stesso e dell’ambiente. Quando questi modi (defi niti tratti di personalità) sono troppo rigidi e poco adattivi rispetto all’ambien-te e alla cultura dell’individuo, al punto da compro-mettere la vita affettiva, sociale e lavorativa, vi è la probabilità che si confi guri un disturbo di personalità. A prescindere dalle caratteristiche tipiche di ciascun disturbo, chi soffre di un disturbo di personalità tende ad avere diversi problemi nelle relazioni affettive e interpersonali, che vanno dall’evitamento dei rappor-ti e isolamento sociale alla confl ittualità più o meno esasperata, dalla dipendenza nelle relazioni affettive all’instabilità o mutevolezza dei rapporti e delle fre-quentazioni sociali.

In ambito lavorativo possono esserci ripercussioni negative (fallimenti di esperienze o progetti, rinunce a incarichi, instabilità nel mantenimento del lavoro e cambiamenti a causa dei problemi relazionali o dell’impulsività, mancanza di effi cacia) sebbene in

certi casi quest’area possa essere pre-servata o essere meno defi citaria. Nel manuale diagnostico e statistico dei di-sturbi mentali, i disturbi di personalità vengono raccolti in tre gruppi: il gruppo A (paranoide, schizoide e schizotipico) include i disturbi di personalità carat-terizzati da pensieri e comportamenti inusuali e dall’incapacità di stabilire relazioni interpersonali soddisfacenti; il gruppo B (antisociale, borderline,

istrionico e narcisistico) contraddistinti da comporta-menti manipolatori, eccessivamente emotivi e inca-paci di considerare il punto di vista dell’altro; il grup-po C (evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo) contrassegnati da comportamenti ansiosi, timorosi e incapaci di prendere decisioni autonome. Il tratta-mento psicologico mira a costruire delle strategie utili e adeguate per affrontare e gestire gli stati interni e le diffi coltà, permettendo alla persona di migliorare il funzionamento sociale e le relazioni interpersonali.

La personalità e i suoi disturbi

Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa Clinicariceve per appuntamento ad Adria e rovigoCell.: 348 3468022 - Mail: [email protected]

Dott.ssa Cristina Zago

Chi soffre di un disturbo di personalità tende ad avere diversi problemi nelle relazioni affettive e interpersonali

Le malattie da raffreddamento sono infezioni virali delle vie aeree superiori tipiche della stagione autunno/inverno.

I sintomi sono mal di gola, raffreddore, mal di testa, a volte febbre, tosse secca che poi si trasforma in morbida. Spesso vengono scambiate per infl uenza, ma questa si differenzia dal raffreddamento per i sintomi a rapida insorgenza, la febbre più alta, i dolori alle articolazioni e una grande spossatezza.

La terapia per le malattie da raffreddamento è sintomatica e può es-sere effettuata in gran parte dei casi con farmaci senza obbligo di ricetta.

Il mal di gola può essere lenito con l’aiuto di caramelle o spray disinfettanti o antinfi ammatori.

Per la febbre e il mal di testa si possono usare prodotti a base di para-cetamolo o ibuprofene.

Per il raffreddore sono utili farmaci che aiutano a liberare il naso disponibili in spray, gocce, compresse. E’ necessa-rio però sapere che questi farmaci sono controindicati in presenza di alcune patologie (esempio ipertensione) del-le quali è necessario quindi informare il farmacista. In questi casi alternati-va molto effi cace sono i prodotti a base di oli essenziali di timo,eucalipto e lavanda per il loro potere disinfettante e antimicrobico.

Per la tosse secca si possono usare sedativi della tosse a base di destrometorfano o similari in forma di sciroppi o gocce.

Nel momento in cui la tosse si ammorbidisce é meglio assumere sci-roppi mucolitici che facilitano la fl uidifi cazione e quindi l’espettorazione

del catarro.Quando si è colpiti da malattie da raffreddamento è buona norma

bere molti liquidi e assumere grandi quantità di frutta e verdura che for-niscono all’organismo vitamine e sali minerali necessari ad aumentare la propria capacità di resistenza ai germi.

Utile anche qualche giorno di riposo.Per prevenire le malattie da raffreddamento è necessario moderare

la temperatura negli ambienti in cui si vive o lavora (massimo 20-22°C) e prevedere una corretta umidifi cazione degli stessi. E’ necessario arieg-

giare spesso i locali dato che la malat-tia è molto contagiosa e si trasmette attraverso starnuti e colpi di tosse. La pelle è uno degli habitat preferiti dai germi, perciò buona norma è quella di lavarsi molto spesso le mani col sa-pone e quando non è possibile ideale utilizzare un gel lavamani germicida. In presenza di malattia meglio evitare luoghi molto affollati al chiuso tipo

centri commerciali, cinema e altro per evitare di propagare il contagio.Le malattie da raffreddamento durano circa una settimana e gene-

ralmente non lasciano conseguenze.Se i sintomi persistono oltre gli otto giorni o la febbre si alza troppo

è opportuno consultare il medico di base.

Articolo a cura della Dott.ssa Alessandra Sprocatti, direttrice della Far-macia Comunale n. 2 di S. Apollinare

Quando si è colpiti da malattie da raffreddamento è buona norma bere molti liquidi e assumere grandi quantità di frutta e verdura che forniscono all’organismo vitamine e sali minerali

Malattie da raffreddamento

- Farmacia Comunale n. 1Via Badaloni- Farmacia Comunale n. 2s. Apollinare- Farmacia Comunale n. 3V.le Tre Martiri- Farmacia Comunale n. 4Boara Polesine- Dispensario FarmaceuticoBorsea

 

La pelle è uno degli habitat preferiti dai germi, perciò è buona norma lavarsi spesso le mani col sapone e quando, non è possibile, utilizzare un gel lavamani germicida

Tuttavia, l’intolleranza non è da confondere con l’allergia poiché, in quest’ultimo caso,

il corpo reagisce immediatamen-te, mentre, nelle intolleranze, la reazione è lenta e si stabilisce una costante infi ammazione conse-guenza della ripetuta assunzione dello stesso alimento. Infatti, essa si manifesta anche 72 ore dopo l’ingestione dell’alimento che provoca il disturbo, quindi si fa fatica a ricondurre i sintomi a un preciso cibo, soprattut-to quando questo stato infi ammatorio perdura nel tempo. I sintomi più comuni sono: mal di testa, mal di stomaco, nervosismo, digestione pesante, depressione, alternanza di peso, eruzioni cutanee, alitosi, palpitazioni cardiache, dolori articolari e insonnia.

Le intolleranze alimentari hanno origine nell’intestino il quale, oltre alla funzione digestiva, svolge anche il com-pito di difesa dell’organismo grazie alle cellule immunita-rie in esso contenute che risultano fondamentali poiché fi ltrano tutte le sostanze provenienti dal mondo esterno che verranno poi assorbite dal nostro organismo.

Quando l’intestino non svolge correttamente questa funzione di fi ltro si introducono nell’organismo delle mo-lecole che vengono riconosciute come aggressori e così, sulla mucosa dell’intestino, ogni volta che quel particolare alimento viene ingerito, si produce un’aggressione.

Perciò, per comprendere meglio se i disturbi potreb-bero essere causati da un’intolleranza alimentare ad uno

o più alimenti è possibile effettua-re un test semplice e rapido.

Dal risultato si potranno evi-denziare determinati segnali di disturbo e con l’eliminazione di alcuni alimenti ed eventualmente la loro reintroduzione graduale è possibile risolvere problemi o elimi-nare disturbi.

Nell’Erboristeria La Finestra Naturale è possibile effettuare il test EAV (Elettro Agopun-tura di Voll) che, lungo la rete dei canali dell’agopuntura cinese, misura una variazione delle correnti a bassa inten-sità nell’istante il quale l’organismo entra in contatto con uno o più alimenti intolleranti. Il metodo EAV è semplice, rapido, innocuo e indolore, può essere ripetuto tranquil-lamente in quanto non richiede prelievi e il suo esito è immediato, inoltre è in grado di analizzare oltre 250 sostanze che normalmente mangiamo.

Il soggetto che viene testato deve, però, attenersi ad alcune accortezze, quali, non indossare oggetti metallici e tessuti sintetici, essere in condizioni di relax, prima del test: lavare bene le mani e bere un bicchiere d’acqua e non assumere farmaci almeno nelle 24 ore prima.

intolleranza alimentareL’intolleranza alimentare è una reazione del sistema immunitario del proprio organismo rispetto a una sostanza che riconosce come estranea e nociva

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In quanto fondamenta del corpo umano, i piedi si ca-ricano di un enorme lavoro. Per circa il 57% della sua vita, l’essere umano usa i piedi – per stare in piedi o per muover-si. Ma siate sinceri ci pensate mai? Dovreste farlo. Il nostro corpo non è un insieme di singole parti isolate le une dalle altre, ma ciascun elemento è collegato all’altro come gli anelli di una catena. Se le fondamenta non sono a posto, le conseguenze si percepiranno nei muscoli e nelle articolazioni soprastanti. I Plantari sensomotori (plantari attivi) vi aiutano a consolidare le fondamenta e a rafforzare la muscolatura, assicurando una posizione corretta delle articolazioni del pie-de e creando le premesse per un movimento sano, per una camminata “a tutto tondo”.PLANTARI PER ATTIVITA’ MOTORIA DEI BAM-BINI STOP AI DOLORI DELLA CRESCITA

Obiettivo primario della terapia con il Plantare Senso-motorio® è quello di stimolare i bambini a muoversi, soste-nendoli nella coordinazione dei movimenti. Premessa neces-

saria è naturalmente la consultazione di esperti di ortopedia infantile. Per i bambini iperattivi possono essere realizzati plantari sensomotori con elementi mirati al rilassamento. Spesso, nella fase dello sviluppo, i ragazzi si lamentano inoltre di dolori al tallone, alla tibia o alle ginocchia. Anche in questi casi i plantari sensomotori agiscono in modo mirato contro le possibili cause: piede valgo abbassato, piede piat-to o piede addotto. Sostenete una crescita sana del vostro bambino partendo “dalla base”.PLANTARE PER LO SPORT

Correre o fare jogging è una vera passione che tutta-via può provocare problemi alle ginocchia, dolori alla tibia, dolori ai polpacci indurimento dei polpacci, infi ammazioni al tendine di Achille e dolori alla pianta dei piedi. I plantari sensomotori personalizzati (plantari attivi) possono invece infl uenzare in modo mirato le singole fasi del ciclo deambu-latorio durante la corsa, rafforzare la muscolatura, diminuire il carico su ginocchia e tendine di Achille fi no addirittura a migliorare le vostre prestazioni sportive.

Plantari ortopedici propriocettivi su misuraGrazie al Plantare Sensomotorio ogni singolo passo si trasforma in un allenamento sensomotorio

oreste Tombolini - Tecnico ortopedico Medisan s.a.s.Via Gramsci, 76 - 30035 Mirano (Ve)Tel: 0415700930 - Fax 0415704063www.medisansrl.it - [email protected]

Oreste Tombolini,tecnico ortopedico

Dr A. Nanni rosoliaPsicologo studio di PsicologiaVia Matteotti 79, [email protected]. 3455698160

zione rinforzano alcune abilità, rendendole più effi cienti e meno vulnerabili. È’ dimostrano che i soggetti ultrasessantenni, adde-strati all’ uso di strategie per ricordare meglio, mantengono nella vita quotidiana una memoria effi cace che permette di facilitare l’apprendimento e le funzioni nello svolgimento delle attività quotidiane. Il percorso di potenziamento deve essere costruito” su misura” della persona e mirato alla sua globalità. Il trattamento cognitivo inizia con la somministra-zione di test che permettono di avere un quadro generale del paziente e per identifi care sia i punti di debolezza che quelli di forza al fi ne di tarare le attività in modo indivi-duale e avere un misurazione che permetta di monitorare l’ effi cacia dell’ intervento. Agli utenti anziani,è proposto un percorso individuale e/o di gruppo attraverso esercizi e attività interessanti, che includono un lavoro personale da realizzare quotidianamente a casa e incontri infrasettima-nali presso lo studio. Un intervento svolto attraverso queste modalità non solo facilità il ragionamento ma favorisce lo sviluppo di pensieri positivi relativi all’ autostima, all’ auto-effi cacia e alle emozioni positive. La risposta relativa ad una migliore qualità di vista ci spinge ad essere entusiasti dei risultati ottenuti e del plauso degli utenti.

Nell’ultimo ventennio in Italia è notevolmente cresciuto l’interesse per la psicologia dell’invecchiamento. Oggi l’intervento nei confronti dell’anziano non riguarda

solo ed esclusivamente la prevenzione o la cura del decadi-mento fi sico o quello conseguente a malattie cerebrali, ma si cerca di ridefi nire il mantenimento/recupero di risorse esistenti attraverso un bilancio tra perdite, compensazioni e ridefi nizioni di abilità che possono essere stimolate attraverso esercizi che non implicano necessariamente il ricorso a cure farmacologiche o che possono, in modo au-spicabile,essere integrate. Gli interventi mirati al mantenimento di una buona memoria e di altre funzioni cerebrali, attraverso programmi scientifi ci specifi ci si propongono di preservare il più possibile l’autonomia dell’anziano. La stimolazione cognitiva consiste nell’esercizio delle abilità mentali come quelle di ragiona-mento, giudizio, attenzione, memoria, prassie ecc. Molti programmi utilizzati con anziani nelle prime fasi di declino e non, hanno permesso, a distanza di tempo, di mantenere un buon livello mentale. Dunque, una sorta di “allenamento della mente” può,in molti casi, permettere di mantenere fun-zionalmente attivi molti processi mentali attraverso attività ricreative, stimolanti e piacevoli, che tengano conto di un approccio globale alla persona e con effetti positivi sul tono dell’umore e nel miglioramento della sfera socio-emoziona-le. Infatti, i recenti studi sull’invecchiamento hanno messo in luce come le attività di stimolazione mentale, soprattutto se piacevoli, possano rallentare il decadimento cognitivo nella popolazione anziana: chi abitualmente svolge attività men-tale interessanti o segue training specifi ci insieme a buone relazioni sociali, dimezza il rischio di demenze rispetto a chi le pratica in misura minore, poiché l’esercizio e la motiva-

Psicologia dell’anziano: la stimolazione mentale nella terza età

Dott. Filippo BrocadelloMedico Chirurgo specialista in scienza dell’AlimentazionePiazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.itTel. 049 9708688

livelli. I corpi chetonici prodotti dalla lipolisi fungono da carburante per muscoli, cuore e cervello avendo sia un effetto taglia fame dovuto all’azione diretta sul centro della sazietà che un effetto positivo sull’u-more, facendo venir meno quindi sia fame che senso di stanchezza. Arrivati poi al raggiungimento del peso desiderato ci si dovrà dedicare assolutamente alla sta-bilizzazione dei risultati ottenuti. Inizialmente grazie all’introduzione attenta e graduale dei carboidrati e poi attraverso la gestione di una vita sana fatta di dieta equilibrata e attività fi sica regolare.

Ovunque si leggono articoli che parlano di diete dima-granti o di consigli per una alimentazione sana, ma nella pratica di tutti i giorni le vite frenetiche non lascia-

no tempo per pensare o scegliere correttamente e addirittura inducono a rifugiarsi nel cibo per trovare appagamento e consolazione. Quando si prende coscienza della propria condizione l’obiettivo è quello di trovare una strategia che consenta di risolvere i problemi nel minor tempo possibile in modo tale da ridurre al minimo la possibili-tà di stancarsi e di arrendersi anzitempo.

Le soluzioni per chi soffre di eccesso ponderale possono essere diverse e talvolta anche bizzarre, ma quelle che io propongo abitualmente ai miei pazienti sono la dieta ipocalorica bilanciata classica e la dieta chetogenica.

Con la dieta classica si è liberi di mangiare un po’ di tutto ma in dosi ridotte e attentamente controllate. Il dimagrimento solitamente arriva, più o meno veloce-mente, patendo però sia fame che stanchezza.

La dieta chetogenica invece prevede una alimen-tazione normoproteica, a basso contenuto di grassi e completamente priva di carboidrati. La chetosi che così si sviluppa è considerata del tutto fi siologica e porta a produrre energia a partire dal grasso corporeo. In tal modo viene promossa la riduzione del peso veloce-mente e senza compromettere la massa muscolare che consentirà di mantenere il metabolismo basale ad alti

La dieta giusta...In Italia il problema del sovrappeso e dell’obesità coinvolge milioni di individui e assai gravi sono i rischi per la salute. Dieta e stile di vita sono il punto di partenza per affrontare responsabilmente il problemaTuttavia, l’intolleranza non è

da confondere con l’allergia poiché, in quest’ultimo caso,

il corpo reagisce immediatamen-te, mentre, nelle intolleranze, la reazione è lenta e si stabilisce una costante infi ammazione conse-guenza della ripetuta assunzione dello stesso alimento. Infatti, essa si manifesta anche 72 ore dopo l’ingestione dell’alimento che provoca il disturbo, quindi si fa fatica a ricondurre i sintomi a un preciso cibo, soprattut-to quando questo stato infi ammatorio perdura nel tempo. I sintomi più comuni sono: mal di testa, mal di stomaco, nervosismo, digestione pesante, depressione, alternanza di peso, eruzioni cutanee, alitosi, palpitazioni cardiache, dolori articolari e insonnia.

Le intolleranze alimentari hanno origine nell’intestino il quale, oltre alla funzione digestiva, svolge anche il com-pito di difesa dell’organismo grazie alle cellule immunita-rie in esso contenute che risultano fondamentali poiché fi ltrano tutte le sostanze provenienti dal mondo esterno che verranno poi assorbite dal nostro organismo.

Quando l’intestino non svolge correttamente questa funzione di fi ltro si introducono nell’organismo delle mo-lecole che vengono riconosciute come aggressori e così, sulla mucosa dell’intestino, ogni volta che quel particolare alimento viene ingerito, si produce un’aggressione.

Perciò, per comprendere meglio se i disturbi potreb-bero essere causati da un’intolleranza alimentare ad uno

o più alimenti è possibile effettua-re un test semplice e rapido.

Dal risultato si potranno evi-denziare determinati segnali di disturbo e con l’eliminazione di alcuni alimenti ed eventualmente la loro reintroduzione graduale è possibile risolvere problemi o elimi-nare disturbi.

Nell’Erboristeria La Finestra Naturale è possibile effettuare il test EAV (Elettro Agopun-tura di Voll) che, lungo la rete dei canali dell’agopuntura cinese, misura una variazione delle correnti a bassa inten-sità nell’istante il quale l’organismo entra in contatto con uno o più alimenti intolleranti. Il metodo EAV è semplice, rapido, innocuo e indolore, può essere ripetuto tranquil-lamente in quanto non richiede prelievi e il suo esito è immediato, inoltre è in grado di analizzare oltre 250 sostanze che normalmente mangiamo.

Il soggetto che viene testato deve, però, attenersi ad alcune accortezze, quali, non indossare oggetti metallici e tessuti sintetici, essere in condizioni di relax, prima del test: lavare bene le mani e bere un bicchiere d’acqua e non assumere farmaci almeno nelle 24 ore prima.

intolleranza alimentareL’intolleranza alimentare è una reazione del sistema immunitario del proprio organismo rispetto a una sostanza che riconosce come estranea e nociva

La Finestra NaturaleVia Pava, 17 Galta di Vigonovo (Ve)Tel: 049 9832493www.erboristerialafinestranaturale.it

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I plantari stimolano i recettori presenti sulla pianta del piede e il vostro corpo reagisce attivando la muscolatura. Per questo motivo il Plantare Sensomotorio è anche chiamato

plantare attivo. Il carico sul piede viene ridotto, il movimento si fa più armonioso e camminare diventa più facile. I dolori fanno parte del passato! I nostri tecnici specializzati fanno una valutazione del vostro sistema sensomotorio, vi forni-scono informazioni professionali rispondono a tutte le vostre domande e realizzano su misura il vostro Plantare Sensomo-torio® personalizzato.PREVENIRE DOLORI AI PIEDI E IL FORMICO-LIO A PIEDI E GAMBE

In quanto fondamenta del corpo umano, i piedi si ca-ricano di un enorme lavoro. Per circa il 57% della sua vita, l’essere umano usa i piedi – per stare in piedi o per muover-si. Ma siate sinceri ci pensate mai? Dovreste farlo. Il nostro corpo non è un insieme di singole parti isolate le une dalle altre, ma ciascun elemento è collegato all’altro come gli anelli di una catena. Se le fondamenta non sono a posto, le conseguenze si percepiranno nei muscoli e nelle articolazioni soprastanti. I Plantari sensomotori (plantari attivi) vi aiutano a consolidare le fondamenta e a rafforzare la muscolatura, assicurando una posizione corretta delle articolazioni del pie-de e creando le premesse per un movimento sano, per una camminata “a tutto tondo”.PLANTARI PER ATTIVITA’ MOTORIA DEI BAM-BINI STOP AI DOLORI DELLA CRESCITA

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Page 42: Miranese nord ott2014 n124

www.azzurraedizioni.comGiochi e tantoumorismo!!!li trovate su Puzzle Zero,tutti i mesi in edicola!

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• I tre anni più duri per Totti? Quelli della prima elementare.Carabinieri…• Un carabiniere trova un pingui-no per la strada per cui telefona in centrale per chiedere cosa farne. “Portalo allo zoo” è la risposta. Il

giorno dopo ritelefona e chiede: “E

oggi dove lo porto, al cinema?”

• Due carabinieri davanti allo spec-

chio: “Guarda... due colleghi! An-

diamo a salutarli.” L’altro: “Fermo...

non vedi che stanno venendo loro?”

ALESSANDRAAMERICAATTRICECANTANTECINEMA - DONNAEDDA - FIGLIFILM - FRANCESEFUROREOPERA - PARIGIPREMIOPRESENTAREREX - ROMARUOLISHOWGIRLSILVER - STATESSTELLE - TEATROTELEGATTOVENTO - ZURIGO

Il PuzzleAlessandra Martines

Chiave (1,5,1,2,8)Ha recitato nella serie TV:……................................................................................................

Parole Crociate Mini

Il motto per… • Un vulcanologo: Se in questo mestiere non hai il fuoco dentronon vai da nessuna parte.Differenze…• Che differenza passa fra lo stre-gone e un medico? Che lo strego-ne fa la fattura!Il colmo per…• Il colmo per un pecoraio? Venir tosato dall’ ufficio delle tasse.• Il colmo per un forestale? Passare per un imboscato.La Mamma ti insegna…• …a rispettare il lavoro degli al-tri: ”Se dovete ammazzarvi, fatelo fuori di qui, che ho appena puli-to!”• …cos’è l’invidia: “Ci sono milioni di poveri bambini che non hanno genitori meravigliosi come noi!”Par-Condicio…• La differenza tra Berlusconi e Dio? Dio non è convinto di essere Berlusconi.• Che differenza c’è tra Prodi e un mantello? Nessuna, infatti tutti e due vivono sulle spalle degli altri!Uomini…In cosa si somigliano un uomo e un computer? Sembra che facciano

tutto loro, ma, se non li program-mi, non fanno niente!e donne!• La birra contiene sicuramente de-gli ormoni femminili. Infatti quan-do si beve molta birra non si riesce a guidare la macchina e si dicono un sacco di cretinate!Mogli e mariti…• Un marito dice alla moglie: “Oggi fa troppo caldo, non ho proprio in-tenzione di vestirmi. Tesoro, cosa credi che penserebbero i vicini se mi vedessero tagliare l’erba del prato così?” Lei: Che ti ho sposato per soldi!”Totti, campione in campo e nel-la vita… • Totti e Cassano parlano in sa-lotto e Totti dice: “Oh Antò ho trovato un libro che si chiama: Come togliere il 50% dei tuoi problemi”. Cassano gli ri-sponde: “E che hai fatto?” Totti: “Ne ho comprati due”. • Una notizia tragica letta sui giornali: “È bruciata la biblio-teca di Totti, conteneva due li-bri”. Totti è disperato: “Ahò, er secondo dovevo ancora finillo de colorare!!”

SudokuCompletate lo sche-ma. I numeri mancanti devono comparire una sola volta in ciascun box da 9 caselle, riga e colonna.

Soluzioni:

ORIZZONTALI1. Al contrario di riposato - 8. Attraversa la montagna - 9. Agenzia Toscana Notizie - 10. Monarca - 11. Piccolo esempio - 13. Un tasto del registratore - 14. Distillato alcolico - 16. Avanti Cristo - 17. Ora poetica - 18. Motoscafo d’assalto - 20. Accendono il fuoco - 22. Incoraggiare.

VERTICALI1. Pratica la magia - 2. Pronome confidenziale - 3. Acido Ribonucleico - 4. Organizzazione giuridica - 5. Uomini... inglesi - 6. Pacino, attore americano - 7. Organi uditivi - 10. Colpevole, crudele - 12. Baronetto -15. Veicolo monoposto - 18. Mare... francese - 19. Succeda, abbia luogo - 20. Como - 21. Numero in breve.

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Entro l’estate i lavori per la messa in sicurezza di via provincialeDopo anni di promesse potrebbero venire esaudi-te le richieste dei res14-04-2014 | Un 2014 di lavori per migliorare la sicurezza stradale di via Provinciale, il lungo rettilineo che unisce la città alla frazione di Corte. Il cantiere tanto atteso, secondo i programmi, dovrebbe aprire entro l’estate, di tre nuovi “piagni” (ovvero i ponticelli che collegano via Provinciale alla

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Come scaricare l’App:

dal sito www.lapiazzaweb.it &

Page 45: Miranese nord ott2014 n124

43A tavola4 A tavola

LA RICETTA

ROTOLO DI MAIALINO

INGREDIENTI 1 PANCIA DI MAIALINO DA 600 GR., 100 GR. FILETTO DI MAIALINO, 50 GR. DI ZENZERO, AROMI (SALVIA, ROSAMRINO, TIMO, PREZZEMOLO), 1 MELA VERDE, 4 TIPI DI INSALATINA (VALERIANA, LOLLO, RICCIA, GENTILINA), OLIO DI OLIVA E ACETO DI MELE Q.B.

ESECUZIONE SGRASSARE BENE LA PANCIA DEL MAIALINO, ED APRIRE COME UN PORTAFOGLIO. SALARE ,PEPARE, INSERIRE GLI AROMI TRITATI E LO ZENZERO. QUINDI AGGIUNGERE IL FILETTO, ARROTOLARE IL TUTTO E LEGARE BENE CON UNO SPAGO. ROSOLARE - IN UNA CASSERUOLA OVALE D’ALLUMINIO - PERFETTAMENTE SU TUTTI I LATI, BAGNATE CON VINO, AGGIUNGERE GLI AROMI E LASCIARE CUOCERE LENTAMENTE PER 1 ORA. LAVARE BENE LE INSALATE, DISPORRE SUI PIATTI, SALARE E CONDIRE CON LA VINAIGRETTE DI MELE, AGGIUNGERE LE MELE TAGLIATE A FIAMMIFERO E IL ROTOLO DI MAIALINO A FETTINE SOTTILI

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PAOLO MARANI [email protected] MESSAGGIO PUBBLICITARIO

THANKSGIVING 24 NOVEMBRE 2014 - CHRISTMAS 15 DICEMBRE 2014 - HAPPY NEW YEAR 19 GENNAIO 2015 - CARNIVAL 9 FEBBRAIO 2015 - EASTER 23 MARZO 2015 - BLOOMING NATURE 20 APRILE 2015

Appuntamenti TERRAZZA IN PIAZZA

CUCINA

CREMA BIANCA DI CAVOLFIORE CON LARDO CROCCANTE COME DOVREBBE ESSERE PER VOI UN CONFORT FOOD? PER NOI AVVOLGENTE, MORBIDO

E DELICATO. QUESTI SONO PROPRIO GLI AGGETTIVI CHE MEGLIO DESCRIVONO LA NOSTRA CREMA BIANCA DI CAVOLFIORE. UN PIATTO CALDO E LEGGERO CHE CI HA RISCALDATO IN QUESTO INIZIO D’INVERNO.MA NON CI SIAMO FERMATE QUI, ABBIAMO VOLUTO IMPREZIOSIRE LA PREPARAZIONE CON DEL GUSTOSO LARDO, FATTO INCROCCANTIRE NEL TEGAME. HTTP://WWW.COSMOFOOD.IT/. QUESTO GIOCO DI SAPORI, COLORI E CONSISTENZE CI HA PERMESSO DI REALIZZARE UNA RICETTA RICERCATA NELLA SUA SEMPLICITÀ.

VINO CONSIGLIATO: GEWURZTRAMINER (VINO DAL COLORE INTENSO GIALLO PAGLIERINO CON RICCHI RIFLESSI DORATI, PARTICOLARMENTE AROMATICO ED INTENSO, I SUOI SENTORI RICORDANO FRUTTI ESOTICI, AGRUMI E SPEZIE, AL GUSTO SI PRESENTA STRUTTURATO, CORPOSO E DECISO DAL SAPORE AROMATICO)

INGREDIENTI PER 2 PERSONE920G CAVOLFIORE

30G LARDO A FETTE

1 CUCCH. CRUSCA DI GRANO

500ML ACQUA COTTURA DEL CAVOLFIORE

1/2 DADO VEGETALE

ROSMARINO

OLIO EVO, PEPE NERO

SFILETTARE IL LARDO E SCALDARLO IN UN TEGAME CON L’OLIO FINO A FARLO INCROCCANTIRE; TOGLIERE DAL FUOCO E TENERE DA PARTE AL CALDO. MONDARE E TAGLIARE A CIMETTE IL CAVOLFIORE, QUINDI LESSARLO CON IL CESTELLO NELLA PENTOLA A PRESSIONE LAGOSTINA DOMINA VITAMIN, POSIZIONANDO LA VALVOLA SU MODALITÀ PRESSIONE 1, PER CIRCA 5 MINUTI DAL FISCHIO. TRASFERIRE IL CAVOLFIORE NEL TEGAME DOVE ERA STATO SCALDATO IL LARDO (E NEL QUALE NE È RIMASTO IL GRASSO RILASCIATO) E COMINCIARE A CUOCERE BAGNANDO PIANO PIANO CON IL LIQUIDO DI COTTURA DELLA VERDURA. AGGIUNGERE LA CRUSCA ED INSAPORIRE CON 1/2 DADO, ROSMARINO E PEPE NERO. TENERE SUL FUOCO, CONTINUANDO A MESCOLARE, FINCHÉ NON SI OTTIENE UNA PUREA DENSA MA ANCORA GRUMOSA. SERVIRE LA CREMA DI CAVOLFIORE ANCORA FUMANTE, DISTRIBUENDO SU OGNI CIOTOLA IL LARDO CROCCANTE.

MANUELA E SILVIA BIZZO

CUCINA

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.COM

ATTIVO TUTTI I GIORNI DALLE 9:00 ALLE 20:00

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44 Oroscopo1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO QUALCUNO

VI HA DAVVERO FERITI MA NON VOLETE PROPRIO MET-

TERCI UNA PIETRA SOPRA. IMPARATE QUALCOSA DALL’ACCADUTO SALUTE I PUNTI PIÙ SENSIBILI: GOLA, PRESSIONE E APPARATO DIGERENTE. SÌ ALL’ATTIVITÀ FISICA, MA BOCCIATI GLI SPORT ESTREMI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO PRONTI

A SEDURRE NON CON LE PAROLE MA

CON LO SGUARDO, NON ROVINATE TUTTO CON LA SOLITA GELO-SIA SALUTE IL PASSAGGIO DA UN CLIMA ESTIVO AL PIENO AUTUNNO, NON PIACE AI BRONCHI, CHE PROTESTANO VIVACE-MENTE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO RITORNO DI FIAMMA PER L’AMICO CONOSCIUTO IN VA-

CANZA, MA NE SALTA FUORI UNO ANCORA PIÙ AFFASCINANTE SALUTE SARÀ DIFFICILE IDENTIFICARE I VOSTRI MALANNI, DAL SISTEMA IMMU-NITARIO DEBOLE AL MALESSERE ESISTEN-ZIALE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO SE UNA

STORIA È FINITA MALE, LUNGI DA VOI RIPROVARCI, IL PRIMO STEP È RITROVARE FIDUCIA IN VOI STESSI SALUTE PUNTO DOLENTE IL SISTEMA NERVOSO: REAZIONI ESAGERATE E NOTTI INSONNI; PRESSIONE ALTA E MAL DI TESTA

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO ANCHE IN COP-

PIA PUNTATE ALLA COMPLIC-ITÀ E ALLA CONDIVISIONE

DI ESPERIENZE E INTERESSI SALUTE LO STRESS PRO-

FESSIONALE CHE PRODUCE CORTICOSTEROIDI, CAUSA DELLA CIC-CETTA SULLA PANCIA, DOVETE FAR MOTO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO TESTA CONFUSA E CUORE ANCORA DI PIÙ, IN-

CAPACE DI DISTINGUERE AMORE, AMI-CIZIA, DESIDERIO SALUTE VIVETE UN PERIODO NIENTE MALE, LIBERATEVI DI UN PESO SULLO STOMACO E STARETE ANCOR MEGLIO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IN COPPIA

S I DISCUTE SENZA LITIG-ARE, ASCOLTARE LE IDEE E I BISOGNI DEL PARTNER VI AIUTA A CAPIRE LA SUA PER-SONALITÀ SALUTE L’AUTUNNO VI COL-PISCE NEI PUNTI DEBOLI: TESTA, NASO, CIRCOLAZIONE. RALLENTATE I RITMI O VI ASPETTA L’EMICRANIA

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO FAS-

CINO LA COPPIA È S O L - IDA MA LA GELOSIA, SE PUR SANA, SCUOTE GLI ANIMI. UN VIAGGIO-FUGA NON VI FAREBBE MALE SALUTE LA CERVICALE, BESTIA NERA DELL’AUTUNNO, VI FA SOFFRIRE. MA ORMAI LA CONOSCETE E VI PREMUNITE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO VI ATTENDE UNA KERMESSE DEL DI-VERTIMENTO E DEL FLIRT

ANCHE SUL POSTO DI LAVORO. PENSA-TECI VOI SALUTE PASSATE INDENNI ATTRAVERSO I RAFFREDDORI ALTRUI, IN BARBA ALL’INQUINAMENTO RESPIRATE BENONE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO PARTNER BRON-TOLONE MA VI ADORA E VOI

RICAMBIATE, IL SENTIMENTO HA BASI SOLIDE, LITIGARE RIACCENDE

LA FIAMMA SALUTE LO STOMACO É IL VOSTRO PUNTO DEBOLE. IL RIMEDIO È SOLO NEL PIATTO, E LO SPORT NON VI AIUTA

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO DELUSI DA UNA STORIA IN CUI VI SIETE LAN-

CIATI A CAPOFITTO, ORA STATE ATTENTI A NON FARE IL BIS SALUTE PRONTI I MALANNI DI STAG-IONE: L’ODIATA LOMBAGGINE, OPPURE L’ODIATA SCIATALGIA. ATTENTI AI MOVI-MENTI BRUSCHI

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO SENTIMENTI CONFUSI A CAC-CIA DI CONFERME, PARLARE - SEMPRE DEGLI STESSI ARGOMENTI - VI RINCUORA SALUTE FATE INCETTA DI INTEGRATORI E ALIMENTI BIO, UNA REGOLA CHE PAGA. COME LO SPORT COSTANTE

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