Miranese sud febb2016 n17

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Preventivi e sopralluoghi gratuiti cell. 348 6046422 [email protected] · www.vivaibarendi.com Seguici su Progettazione Realizzazione Potature ad alto fusto Giardini, Parchi Terrazzi Irrigazione Manutenzione Periodico d’informazione locale - Anno XXIII n. 17 • Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 nº 46) Art. 1, Comma 1, NE/PD Mirano, finalmente riparte il progetto del Passante verde FEBBRAIO 2016 del Miranese Sud di Padova Est a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si espande! MIRANO La sede dell’Inps si trasferisce a Dolo tra le polemiche 4 SANTA MARIA DI SALA 2016, il Comune non aumenta le tasse 15 SPINEA Differenziata, arrivano risultati da record 10 MIRANO Addio al cardiologo Pietro Pascotto 6 SPINEA Aule al freddo, protestano i genitori 12 La presidente Cav Luisa Serato prevede 6 mesi per arrivare ad un accordo con tutti i privati proprietari dei terreni servizio a pag. 8 on-line: LE NOSTRE RUBRICHE: Diritti p.29 Salute p.31 MARIACRISTINA GRIBAUDI Storie di donne al vertice 22 IL VENETO Due anni e 8 mesi di carcere per il tabaccaio di Civè 20 CULTURA L’esposizione a Palazzo Roverella e a Palazzo Roncade 36 L’economia è in ripresa e La Piazza rilancia, si rinnova Germana Urbani >[email protected]< F inalmente, dopo anni di crisi nera per tutto il Nord Est, si riparte, magari lentamente, magari non tutti, ma la ripresa c’è. A dirlo sono i dati Istat di inizio anno che registravano più di qualche segnale positivo sul mercato interno. Nel terzo trimestre del 2015, il reddito disponibile dei nuclei famigliari con potere d’acquisto è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nel confronto con il corrispondente periodo del 2014. segue a pag 3

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Miranese sud febb2016 n17

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Mirano, finalmente riparte il progetto del Passante verde

FEB

BR

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20

16

del Miranese Sud

di Padova Esta Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si espande!

MIRANO

La sede dell’Inps si trasferisce a Dolo tra le polemiche4

SANTA MARIA DI SALA

2016, il Comune non aumenta le tasse15

SPINEA

Differenziata, arrivano risultati da record10

MIRANO

Addio al cardiologo Pietro Pascotto6

SPINEA

Aule al freddo, protestano i genitori12

La presidente Cav Luisa Serato prevede 6 mesi per arrivare ad un accordo con tutti i privati proprietari dei terreni servizio a pag. 8

on-line: LE NOSTRE RUBRICHE: Diritti p.29 Salute p.31

MARIACRISTINA GRIBAUDI

Storie di donne al vertice22

IL VENETO

Due anni e 8 mesi di carcere per il tabaccaio di Civè 20

CULTURA

L’esposizione a Palazzo Roverella e a Palazzo Roncade36

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Vita veneta 1 www.lapiazzaweb.it

L’economia è in ripresa e La Piazza rilancia, si rinnova

Germana Urbani >[email protected]<

Finalmente, dopo anni di crisi nera per tutto il Nord Est, si riparte, magari lentamente, magari non tutti,

ma la ripresa c’è. A dirlo sono i dati Istat di inizio anno che registravano più di qualche segnale positivo sul mercato interno. Nel terzo trimestre del 2015, il reddito disponibile dei nuclei famigliari con potere d’acquisto è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nel confronto con il corrispondente periodo del 2014.

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Verso le Amministrative 2016elezioni

ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime Elezioni messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale.(In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).

PER INFORMAZIONI: tel. 049 8704884 · [email protected]

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea e Santa Maria di Sala per un numero complessivo di 16.395 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >[email protected]< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile (ad interim) Germana Urbani >[email protected]< Ornella Jovane >[email protected]<

Inverno secco, a rischio le colture del territorioU n inverno così secco non si ricorda davvero, e per l’agri-

coltura della Riviera del Brenta e del Miranese si prean-nuncia un disastro, anche se nelle ultime settimane qualche forte pioggia e qualche abbondante nevicata c’è stata. Troppo poco però. A farlo presagire sono i responsabili della Coldiret-ti dei due comprensori Fabio Livieri per il Miranese, e Michele Terrin per la Riviera del Brenta. A rischio i seminativi: mais, gra-no, ortaggi, bietole. Le colture potrebbero essere azzerate an-che dalla decisione degli agricoltori, viste le condizioni, di non coltivare. Insomma sono in arrivo danni per decine di milioni di euro. “In queste settimane - spiega Livieri - sono state fat-te misurazioni sui terreni e si è appurato che appena sotto la superficie umida, cioè solo qualche centimetro in profondità, il terreno è completamente secco e compatto. Un terreno che non lascia la possibilità alle sementi di crescere. Questo a cau-sa della siccità. Il livello delle falde acquifere si è notevolmente abbassato e quindi il terreno resterà sterile. Il problema dun-que, anche se appare non attuale, lo diventerà a marzo, appena saranno fatte le semine. Le piante cresceranno quel poco che basta, assorbendo l’umidità dalla superficie del terreno e poi seccheranno. Secondo Coldiretti nel Miranese sono gli ortaggi della zona di Martellago, Scorzè e Noale quelli più in perico-lo. In Riviera le coltivazioni di mais a Mira, Dogaletto e Giare. Nell’area sud della Riviera, poi, vi sono anche forti colture di bietole, che vanno seminate da fine febbraio. Queste, se la sta-gione non cambia radicalmente, potrebbero avere delle flessio-ni di produzione fino al 60%.

Alessandro Abbadir

A marzo inizianole seminedi mais e frumento

è un marchio registrato di proprietà

di Srl

del Miranese SudPeriodico fondato nel 1994 da Giuseppe BergantinCentro Stampa: Rotopress International via Breccia · Loreto (An)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Chiuso in redazione il 16 Febbraio 2016

Editoriale, le opinioni 3 www.lapiazzaweb.it

EditorialeGermana Urbani > [email protected] <

L’aria di ripresa spinge imprenditori e lavoratori a crederci un pò di più e a investire sull’innovazione di prodotto, offerta e pubblicità: l’unica ricetta, dicono gli esperti, per riprendere davvero quota. Anche noi del mensile La Piazza rilanciamo convinti e, già da questo numero, vi proponiamo il restilyng del giornale carta-ceo con l’obiettivo di essere sempre più giornale di in-formazione locale, spazio dove l’approfondimento delle notizie principali del mese e le storie della nostra gente o delle nostre associazioni trovino un luogo privilegiato di visibilità. Mission che è nel Dna del nostro mensile fin dal suo esordio, 22 anni fa. Nato quasi per gioco con una sola edizione di poche migliaia di copie, oggi conta (222.590 copie stampate) per 14 edizioni locali e diver-si inserti periodici. Nella sua storia diversi restyling: nel 1996 il primo e poi nel 1999, quando venne modificata in modo sostanziale la grafica del giornale; e ancora nel 2005, nel 2007 e nel 2009. E non dimentichiamo che da tanti anni siamo su web e che, già lo scorso anno, abbia-mo investito nel nuovo sito www.lapiazzaweb.it. Uno stumento fresco che, insieme ai social, ci permette di of-frirvi anche notizie di cronaca quotidiana. Tutte queste operazioni sono state possibili grazie a chi, negli anni, ci ha creduto: editori, direttori, agenti, giornalisti e tutto lo staff La Piazza. Soprattutto grazie ai clienti che hanno creduto in questo strumento. D’altra parte, anche dal punto di vista pubblicitario, abbiamo sempre cercato di rimanere al passo con i tempi, senza esasperazioni, at-tenti alle esigenze e ai riscontri. La storia dimostra come l’azienda abbia sempre cercato di portare su Piazza novità editoriali e grafiche, grazie anche alla collabora-zione di esperti, ma soprattutto grazie al supporto e alla valorizzazione delle ottime risorse interne: la redazione e la struttura grafica. Questa uscita di febbraio per noi rappresenta davvero una nuova scommessa. Oltre al re-styling del giornale, ampliamo l’informazione: inaugu-riamo una nuovissima edizione su Padova Est che com-prendera’ Ponte San Nicolò e Saonara, oltre a Noventa Padovana e Vigonza; mentre l’edizione di Padova Nord includera’ anche il comune di Curtarolo.

Buona lettura, dunque, e diteci cosa ne pensate.

Facciamo il punto 3 www.lapiazzaweb.it

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rano. A un anno e mez-zo dalla scadenza del mandato, l’Udc inau-gura il 2016 battendo i pugni: “Sparite le pri-orità del programma”, denuncia il capogrup-po Giorgio Babato, che manda al sindaco Maria Rosa Pavanello un messaggio chiaro, che sa di ultimatum: “Si cambi metodo, rimettendo al primo po-sto il confronto interno e il programma di coalizione”. Diversa-mente Babato, seguito dall’assessore e vicesindaco, sempre Udc, Annamaria Tomaello, afferma: “Il proposito è continuare fino alla scadenza del mandato, però le divergenze, ora, non manca-no”. Poi spiega: “Siamo stati determinanti per il successo al pri-mo turno del centrosinistra, e siamo sempre stati alleati leali del sindaco Pavanello, che invece spesso, preferisce accentrare su di sé iniziative e decisioni”. All’Udc non sono piaciute le aperture di Pd sulle unioni civili. “Su via Vittoria, via Dante, via Porara i problemi restano e non c’è la volontà di considerare proposte per prospettive di miglioramento – prosegue Babato. Su via Parauro resta un senso unico che impone percorsi pericolosi per via Zinel-li. Carenze sul Pat, redatto senza condivisione di obiettivi. Aperta la questione dei 19 milioni di euro del Passante”. Il clima politico si surriscalda: “Si nota ormai una distanza tra noi e il Pd del sin-daco – conclude Babato – restiamo leali, a patto che si inverta la rotta subito”. La replica di Pavanello: “L’Udc è parte importante di questa maggioranza, se davvero il loro giudizio è così negativo è l’Udc stessa a doverne trarre le conclusioni”.

F. D. G.

Mirano 4 www.lapiazzaweb.it

Previdenza, l’Inps sceglie Dolo per la sua sede

A Mirano scoppia la grana Inps: l’istituto di previdenza sceglie Dolo per la sua

agenzia unica di Miranese e Riviera. Mesi contati per la sede di via Matteotti e cittadi-ni di tutto il Miranese costretti a scendere in Riviera per pensioni e certificati di malattia. Il sindaco Maria Rosa Pavanello è un ura-gano: “Non erano questi i patti – afferma – la direzione regionale dell’Inps ha chiuso ogni ipotesi su Mirano a prescindere, per-ché erano state date tutte le rassicurazioni del caso su nuova sede, servizi, trasporti e canoni d’affitto”.

Pavanello si riferisce in particolare a un accordo concluso tra il Comune, l’Ulss 13, che sta per lasciare la direzione genera-le di Villa Donadoni e l’ente casa di riposo “Mariutto”, proprietario di quell’immobi-le. “Villa Donadoni sarà liberata dall’Ulss, come annunciato dal direttore Dal Ben, entro giugno, nei tempi necessari per l’Inps per disdire l’affitto dell’attuale sede. Per cui sono necessari almeno sei mesi per stabi-lirsi nella villa del Mariutto, in una nuova

sede già pronta, e senza bisogno di inter-venti. Questo tra l’altro allo stesso canone d’affitto offerto da Dolo per la sede scelta dall’Inps regionale. La nostra proposta sod-disfa, inoltre, tutti i parametri: trasporti, parcheggi, centralità nel comprensorio”. L’attacco è in particolare al direttore regio-nale dell’Inps Michele Salomone, che aveva chiuso ogni discorso sull’ipotesi Mirano, affermando: “Si era valutata l’opzione Villa Donadoni, l’unica che ci era stata proposta, fino a quando, a fine settembre, la proprie-tà, cioè il Mariutto, ha formalizzato l’impos-sibilità di poter garantire la disponibilità dell’immobile in tempi certi.

A quel punto abbiamo esplorato altre soluzioni e valutato, in via definitiva, quelle idonee alle esigenze economico-finanziarie e a garanzia del servizio pubblico, sceglien-do quella prospettata dal Comune di Dolo”. Insomma discorso chiuso.

Per l’Inps. Pavanello non ci sta: “E’ un discorso, onestamente, intempestivo. Co-mune e Mariutto si sono sempre relazio-

nati con il direttore provinciale Ferrari, col quale abbiamo tenuto un dialogo aperto e costruttivo”. L’affare diventa però anche tema di scontro politico a Mirano. Dalle mi-noranze Marina Balleello, Marco Marchio-ri e Giampietro Saccon hanno presentato un’interpellanza in cui hanno chiesto al sindaco di riferire urgentemente in Consi-glio sulla vicenda, parlando di emorragia di uffici e servizi pubblici da Mirano.

Filippo De Gasperi

Il dibattito sulle unioni civiliU nioni civili tema di dibattito non

solo in Parlamento, ma anche in Consiglio comunale. E a Mirano la maggioranza tentenna. Il Pd si salva solo grazie alla discussione del ddl Cirinnà al Senato, mentre nel parla-mentino locale va in scena la fiera dei distinguo. In aula una mozione del M5S, che chiedeva di istituire il regi-stro comunale delle unioni civili, di-vide la maggioranza che però evita la spaccatura palese, votando contro il documento pentastellato (poi boccia-to), e portando a ragione del suo “no” proprio la discussione del provvedi-mento nelle aule romane. Due “dem” però si smarcano, oltre naturalmen-te al no di “merito”, annunciato, dell’Udc. Alla fine la mozione dei 5 Stelle incassa solo i sì dei suoi due promotori, Antonio Milan e Martina Pasqualetto. Nei “no” dei Democratici ci sono molte sfumature, che potreb-bero ricomparire sotto forma di voti contrapposti nel caso il ddl Cirinnà non passasse l’esame del Parlamen-to e le unioni civili tornassero tema di dibattito comunale. In particolare Gabriele Petrolito e Fiorenzo Roste-ghin hanno presentato un ordine del giorno, che segna la distanza dal resto del partito.

Mesi contati per la sede di via Matteotti, e i cittadini del Miranese andranno in Riviera per pensioni e certificati di malattia

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O spedale tema di scontro politico a Mirano. Il sindaco Maria Rosa Pavanello finisce nel

mirino di tre consiglieri d’opposizione, Marina Balleello, Giampietro Saccon e Marco Marchio-ri, che attaccano: “Sospeso il trasferimento dei reparti ospedalieri da Dolo a Mirano, ennesima beffa dei nostri vicini di casa. Il sindaco non è mai entrato nel dibattito con la Regione, a diffe-renza di Dolo che, supportato dall’esecutivo del-la Conferenza dei sindaci, ha ottenuto non solo il congelamento dei trasferimenti di Urologia e Ortopedia a Mirano, ma anche altre importanti conferme come la sospensione delle schede ospe-daliere. A differenza di Mirano che non solo ha perso servizi (vedi Cardiochirurgia) ma per il

quale la riorganizzazione prosegue. La città non ha voce nella Conferenza dei sindaci”. La replica. “Non c’è alcun contrasto – risponde Pavanello – è stata tutta la Conferenza dei sindaci, Mirano compresa, a volere la sospensione delle schede e del trasferimento dei reparti da Dolo”. Per il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo: “La richiesta di fermare l’applicazione delle schede di tutta l’Ulss 13 con trasferimenti di servizi da Mirano a Dolo e viceversa, è scritta dal 2013 e la chiusura di Cardiochirurgia a Mirano è stata una forzatura voluta da Zaia e Coletto”. Intanto prorio nelle scorse settimane è arrivata la delibe-ra della giunta regionale a sugellare la decisione.

F.D.G.

Sanità In centinaia al funerale del noto primario

“Cardiochirurgia, non dissipiamo l’eredità di Pietro Pascotto”L’addio a Pietro Pascotto, il pa-

dre della Cardiologia di Mira-no, diventa occasione per lancia-re l’appello: “Diamo continuità al reparto da lui creato”. A farse-ne portavoce è l’ex sindaco, già senatore, Gianni Fardin, come tanti altri presente alla cerimonia funebre il 30 dicembre in duomo a Mirano. Fardin si è fatto inter-prete del volere di molti cittadini, colleghi, ex pazienti di Pascotto e ha scritto una lettera, indirizzata ai sindaci di Miranese e Riviera, alla Regione, ai vertici dell’Ulss e al sindaco della Città metropoli-tana. “La presenza di tanta gente ai funerali – scrive Fardin – non esprimeva solo dolore, ma inten-deva dare un chiaro messaggio a coloro che reggo-no i fili della sanità pubblica: Pascotto, in oltre trent’anni di attività, ha co-struito una strut-tura cardiologica che è stata punto di riferimento re-gionale e non solo, ma soprattutto ha dato un servizio di eccellenza ai cittadini che non va disperso”. Il riferimento è ai cambiamenti in atto nella sanità locale, che han-no interessato in particolare pro-prio elementi del polo cardiova-scolare dell’ospedale di Mirano. Polo d’eccellenza che Pascotto aveva contribuito a creare. “La chiusura della cardiochirurgia – prosegue Fardin – per esse-re concentrata a Mestre, senza pensare di realizzare un’area di-partimentale con Mirano, se re-alizzata, avrà come conseguenza proprio la dispersione di quel patrimonio, con ricadute molto pesanti sull’assistenza sanitaria ai pazienti del Miranese e della Riviera del Brenta e non solo. A

Mirano, negli ultimi decenni, si sono fatti passi avanti ed accele-razioni in campo sanitario di cui hanno beneficiato sia i pazienti che le istituzioni pubbliche. Fare un salto indietro avrà perciò con-seguenze negative, sia per i citta-dini che per i gestori della sanità. Non basta, per ricordare la figura di questo medico, la straordina-ria presenza di tanti personaggi che hanno voluto esserci alla ce-rimonia funebre o mettere una targa in una cardiologia deser-tificata: è necessario recuperare tutto quello che è stato fatto in questi anni per creare un’area dipartimentale, che coinvolga Mestre e Mirano con funzioni e peculiarità diverse, per evitare

in questo modo che vada disperso un patrimonio di co-noscenza e cultura che medici, para-medici e personale hanno maturato in tanti anni”. L’ap-pello dunque è cre-are un dipartimen-to interaziendale

tra le cardiochirurgie miranese e mestrina, come già richiesto da molti a Mirano, puntando ma-gari sulla divisione tra urgenze ed attività programmata: “L’u-nificazione della direzione delle Ulss 12 e 13 può aiutare a dare continuità e sviluppo a ciò che è stato fatto finora – conclude Far-din – ai sindaci del territorio, ma anche al sindaco metropolitano, alle autorità regionali e alla di-rezione dell’Ulss, va il compito, oltre che il dovere, di trovare una soluzione che dia continuità al lavoro fatto in tanti anni”.

Insomma un appello chiaro rivolto a tutti per non dissipare un patrimonio davvero prezioso.

Filippo De Gaspari

Riorganizzazione in vista dell’azienda zero. E’ scontro politico sull’ospedale

L’appello dell’ex sindaco Gianni Fardin:

“Diamo continuità al

reparto da lui creato”

Mirano 6 www.lapiazzaweb.it

© Lorenzo Porcile

Sopra Pietro Pascotto, a fianco il finerale

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Green Power, finalmente è stato trovato l’accordo

Gruppo Green Power, trovato l’accordo: si chiude, almeno

per ora, la vertenza che ha visto contrapposti da novembre sin-dacati e proprietà dell’azienda, leader nel settore delle energie rinnovabili e del fotovoltaico in particolare. Il 25 gennaio in Re-gione la firma sull’intesa, che vede il via libera alle uscite volontarie incentivate dei lavoratori dall’a-zienda, al posto dei licenziamenti per 36 dipendenti. Già 25 i dipen-denti pronti all’uscita dall’azien-da. Insieme a una manciata di dimissioni volontarie presentate nelle scorse settimane, Green Po-wer avrebbe risolto il problema esuberi emerso dopo la riorga-nizzazione aziendale dell’autun-no. Per molti dipendenti, in mag-gioranza giovani neolaureati, si tratta di un nuovo inizio, a tre

anni circa dall’assunzione nel gruppo dei fratelli Barzazi. Nien-te licenziamenti dunque e, per ora, nemmeno cassa integrazione ordinaria, che tuttavia potrebbe rientrare dalla finestra in caso di nuovi scossoni del mercato. Sod-disfatti i sindacati: “Abbiamo ot-tenuto il ritiro dei licenziamenti, che era quello che più ci premeva - afferma Giuseppe Minto della Fiom-Cgil. E soprattutto siamo riusciti a tenere unito il fronte dei lavoratori, che non sono solo i 36 dei licenziamenti della prima ora, ma tutti i 71 impiegati a Mirano nelle due sedi. Terremo monito-rata la situazione”. Soddisfazione dai vertici del gruppo: “Dall’an-nuncio dell’adozione del progetto di riorganizzazione della struttura aziendale finalizzato all’aumento della competitività in condizioni

che permettessero di affrontare il futuro in sicurezza - comunicano dall’azienda - Green Power si è im-pegnata per trovare soluzioni con-divise. Abbiamo firmato l’accordo che prevede la mobilità volontaria incentivata e anche l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Green Po-wer, che raggruppa una filiera con oltre 300 addetti, non lascerà Mi-rano”.

Filippo De Gaspari

L’azienda,

che raggruppa

complessivamente

una filiera con

oltre 300 addetti

ha assicurato che

non lascerà Mirano

San Pio X. Defibrillatore per il patronato

Un defibrillatore per il Patro-nato San Pio X, la struttura

più frequentata, dove è già presen-te il presidio salvavita. Il dispositi-vo è arrivato come regalo di Nata-le, per la Polisportiva San Pio X, e permetterà interventi immediati in caso di arresti cardiaci ad at-leti, spettatori e frequentatori del centro giovanile della parrocchia. La novità era stata annunciata dall’assessore allo Sport Cristian Zara, e il defibrillatore consegnato all’allora parroco don Lino Regaz-zo e al presidente Andrea Tomael-lo, con il progetto “Sport sicuro”. Il patronato ospita ogni giorno centinaia di atleti e giovani che fruiscono degli spazi con associa-zioni, dal calcio al basket, dallo yoga alla ginnastica, gli scout, il catechismo, passando per il nuo-vo bar “Noi”. Serve per l’arresto cardiaco prima dell’arrivo del 118. Sarà accessibile ai 90 tesserati del calcio e alle associazioni e gruppi che operano in patronato.

Al posto dei licenziamenti per 36 dipendenti, via libera alle uscite volontarie incentivate dei lavoratori

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Contattologia applicataLenti morbidegas permeabililenti notturne.

Topogra� aLa topogra� a corneale è l’esame d’elezione per l’analisi e lo studio del cheratocono e della curvatura corneale.Aberrometria qualità e capacità visiva.Retro illuminazione controllo del cristallino.

Fe.I.S, testValutazioneo delle caratteristiche quantitative e qualitative del � lm lacrimale. Nella Sindrome da occhio secco e nella dislacrimia.

Retinogra� a

Esami refrattiviRefrattometriaSistema computerizzatoper determinare un errore refrattivo.CheratometriaMetodica rivolta a misurare l’entità dell’astigmatismo della super� cie anteriore della cornea.

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Viabilità Arriva l’annuncio ad una affollata assemblea nella frazione di Vetrego

Riparte il progetto del Passante verde Il presidente Cav prevede sei mesi per giungere a un buon numero di accordi con tutti i privati proprietari dei terreni, poi la realizzazione del bosco lineare

Riparte da Mirano il progetto del Passante verde, che dovrà iso-lare l’autostrada con 2 spesse fasce boscate, in prossimità dei centri abitati. L’annuncio è stato dato dal presidente di Cav, Concessioni au-tostradali venete, Luisa Serato, in un incontro con il comitato “Via-bilità Sicura” di Scaltenigo e Ballò. Nel faccia a faccia Serato ha potuto non solo fissare tempi e modalità per realizzare le fasce arboree lun-go il Passante, ma spiegare le mo-dalità con cui il progetto potrà esse-re attuato in tempi brevi. “E’ la mia priorità – ha detto Serato - Tecnica-mente le opere relative al Passante in senso stretto sono state comple-tate, rimane solo il Passante verde, che avrà un nuovo impulso e verrà realizzato grazie ad accordi con i proprietari dei terreni. Solo intese, nessun atto d’imperio”. Per i tempi Serato prevede sei mesi per giunge-re a un buon numero di accordi con tutti i privati proprietari dei terreni poi per realizzare il bosco lineare in sé, non ci vorrà molto. Il 2016 sarà l’anno della svolta. “Gli accordi ver-teranno sull’estensione del terreno da cedere al Passante verde e sulle essenze da far attecchire”. Serato ha confermato di voler partire da Mirano, già questo mese, incon-trando il sindaco per fare il punto delle opere di mitigazione. Le que-stioni sul tavolo sono molte e alcu-ne poste dal comitato di Scaltenigo: “La nostra frazione è investita in pieno dall’inquinamento acustico e atmosferico – spiega la portavo-ce Ivana Cagnin – lo conferma uno studio del Ministero dell’ambien-te sui venti che si dispongono da

nord-nord est e da sud est. Erano previste barriere fonoassorbenti alte dai 2 ai 5 metri, che mancano ancora. Dove sono state installate peggiorano la situazione, perché troppo basse e fungono da cassa armonica, favorendo l’amplifica-

zione del rumore, all’uscita del sot-topasso di via Caltana. Il rumore si propaga fino al centro del paese, anche di notte”. Cav ha assicurato l’invio dei tecnici per un sopralluo-go di verifica. Sul fronte Passante verde invece, il comitato si è impe-

gnato a favorire l’accordo tra la so-cietà e i privati della zona, in modo da accelerare la cessione dei terreni per realizzare le fasce boscate, che consisteranno in 30 metri di pro-fondità, con piante ad alto fusto.

Filippo De Gaspari

Scaltenigo. I comitati

chiedono più sicurezza stradale

L ’ennesimo incidente, purtroppo mortale, ri-

accende la polemica su via Scaltenigo. “Crediamo che sia in assoluto la strada miranese con il maggior numero di in-cidenti – afferma la portavoce del comitato “Viabilità Sicu-ra’”Ivana Cagnin – chiunque di noi abbia bisogno di recarsi a Mirano è in pericolo. E la si-tuazione nel tempo è peggio-rata: l’apertura del Passante, il traffico di attraversamento, la viabilità modificata per la presenza del nuovo casello Mirano-Dolo e l’aumento del traffico a causa del salasso del pedaggio autostradale per eliminare il tornello di Vetre-go, hanno fatto schizzare alle stelle i pericoli per chi percor-re la strada e aumentato le

difficoltà per chi si immette dalle laterali”. Il comitato se la prende con la politica, che ha promesso rotatorie mai realizzate, e soprattutto una ciclabile che appare ancora un miraggio. “Ci chiediamo se dopo questa tragedia qualcu-no provi rimorso – scrive Ca-gnin agli amministratori - C’è un accordo per un risarcimen-to di 19 milioni di euro in ope-re che non arrivano, quando altre realtà vicine continuano a ricevere i fondi pattuiti per la sicurezza viaria. Non chie-diamo più promesse, solo un moto di sano orgoglio: basta farci trattare da Cenerentola”.

F. D. G.

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A fianco Luisa Serato, presidente Cav

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Centralina in viale Sanremo

Differenziata, risultati da record

I l 2014 e 2015 sono stati due anni positivi per la raccolta

differenziata di Spinea. La rac-colta si è attestata sull’80% cir-ca, raggiungendo il primato tra i comuni serviti da Veritas. Solo l’attivazione delle casette dell’ac-qua, in meno di un anno, ha evi-tato l’emissione di 10 mila kg di CO2 e la produzione di 9 mila kg di plastica. Per il comune la sfi-da continua: è necessario impe-gnarsi per ridurre la quantità dei rifiuti prodotti, basti pensare che nel 2014 ogni abitante ha prodot-to ben 436 Kg di spazzatura. Inol-tre è importante migliorare la qualità del rifiuto differenziato. Nelle analisi merceologiche, pe-riodicamente eseguite da Veritas, su campioni di rifiuto prelevati nei contenitori del territorio, si evidenziano ancora quantitativi di frazione estranea, che è smal-tita con incremento dei costi. Per essere certi di non sbagliare basterebbe controllare l’invo-lucro del nostro prodotto, sul quale sono riportate le modalità

di smaltimento, o trovare confer-ma sull’eco calendario o ancora chiedere agli uffici comunali. Sa-rebbe possibile ridurre i costi di trattamento ed aumentare i rica-vi da contributi Conai, ovvero il Consorzio Nazionale Imballaggi. Affinché la raccolta differenziata possa migliorare è necessario il contributo di tutti i cittadini, ai quali viene chiesto di fare atten-zione nel separare i materiali. Lo stesso dicasi per le istituzioni, nel promuovere azioni di migliora-mento e di sensibilizzazione. Nel 2015 Legambiente ha inserito Spinea tra i comuni ricicloni d’I-talia. Il Comune ha ricevuto una menzione di merito nell’ambito dell’iniziativa “Premio Vivere a SprecoZero” relativamente alla categoria: buone pratiche comu-ni italiani. “Tutte le azioni intra-prese sono riconducibili al Patto dei Sindaci – ricorda l’assessore Stefania Busatta – un impegno che l’amministrazione ha as-sunto con l’Unione Europea per ridurre le emissioni di Co2 e per

incrementare il risparmio ener-getico. Oltre a tutte le attività so-pra riportate, l’obiettivo è anche di ridurre la tassazione, incre-mentando il controllo non solo degli utenti, ma anche dell’ente gestore. L’impegno di tutti i cit-tadini ha consentito di raggiun-

gere ottimi risultati: ora si tratta di ridurre la quantità pro-capite e migliorare la “qualità” del no-stro rifiuto”. Insomma, c’è anco-ra molto da lavorare ma i primi risultati positivi cominciano ad arrivare.

Roberta Pasqualetto

L’assessore Stefania Busatta

Automobili inquinano l’ambiente

Il periodo più problematico dell’anno è quello invernale

A Spinea, in viale Sanremo, è costantemente attiva una stazio-ne che rileva e monitora gli in-quinanti atmosferici. La posizio-ne della centralina è definita di background urbano, finalizzata

alla valutazione dell’esposizione della popolazione agli inquinan-ti cosiddetti di tipo primario (Pm 10, benzene, ossidi di azoto, ossi-di di zolfo) ed è indicativa della qualità dell’aria di tutto il territo-rio comunale, e non solo. Inoltre la stazione rileva, dal 2014, anche l’ozono. L’inquinamento atmo-sferico è diventato un problema attuale, soprattutto nel periodo invernale quando il riscalda-

mento, il traffico viario e il meteo creano un connubio pericoloso. La qualità dell’aria è monitora-ta da una serie di centraline fisse che sono di proprietà di Arpav, l’agenzia regionale che si occupa della protezione dell’ambiente, e normata dal decreto legislativo 155/2010. Purtroppo, troppo spes-so, si registra lo sforamento dei li-velli soglia. Nonostante le misure intraprese dal comune di Spinea, come in altre realtà, dall’autunno scorso, quali le limitazioni al traf-fico, la diminuzione delle tempe-rature negli ambienti chiusi e il divieto di combustione all’aperto, l’andamento non è confortante. “Al tavolo tecnico di zona di di-cembre ho ribadito la necessità - spiega l’assessore Stefania Busat-ta - di agire in modo coordinato tra tutte le amministrazioni, di promuovere l’uso dei mezzi pub-blici e, se necessario, prevedere su scala metropolitana di non bru-ciare le Befane. Mi piace ricorda-re e ringraziare gli organizzatori della festa della Befana a Fornase che, volontariamente, hanno ri-nunciato a bruciare la tradizio-nale Veccia per motivi ambienta-li”. Insomma un bel gesto.

R. P.

La raccolta si è attestata sull’80% circa, raggiungendo in questo caso il primato tra i comuni serviti da Veritas. L’attivazione delle casette dell’acqua ha evitato l’emissione in atmosfera di 10 mila kg di Co2

La biblioteca ama il giallo

D a martedì 23 febbraio a martedì 8 marzo, a Spinea, si terrà il secondo corso dedicato al libro giallo. La biblio-

teca comunale, l’assessorato alla Cultura in collaborazione con l’associazione “Amici della biblioteca di Spinea” propone un corso di tre lezioni tutto dedicato al giallo. Il corso è rivol-to agli appassionati, ma anche a chi è incuriosito da questo genere che oggi gode di grande successo.

Dopo la positiva esperienza del primo ciclo d’incontri, quest’anno si terrà il secondo corso. Il professore Felice Ga-latioto, docente del corso ed esperto del genere giallo, con-durrà i partecipanti con i seguenti temi: martedì 23 febbraio “Il giallo e la storia”, martedì 1 marzo “Il giallo e l’impegno civile” e martedì 8 marzo “Il giallo ‘mimosa’ ovvero giallo-donna”. L’obiettivo di questo corso è, ancora una volta, quel-lo di svolgere degli incontri che non abbiano la pretesa di es-sere esaustivi e tanto meno accademici, ma di dare il piacere dell’incontro tra persone interessate a scambiarsi opinioni su un tema elettivo come la passione per il genere giallo. A ogni lezione, il docente farà delle panoramiche di più autori e più libri, aiutandosi con un supporto multimediale. La bibliote-ca si sta specializzando nel genere giallo. Per la notte gialla, del 7 luglio, si sta pensando di realizzare un evento ad hoc per i cittadini. La biblioteca di Spinea ospita circa 400 utenti al giorno tra studenti e non; un numero elevato. La biblio-teca ha tre gruppi di lettura e uno dedicato solo al giallo. Le lezioni si terranno tutte in sala “Caminetto” della biblioteca comunale di Spinea dalle 17 alle 18.30. La partecipazione al corso è gratuita, ma è richiesta l’iscrizione (per un massimo di 30 persone). Info 041994691 o scrivendo a [email protected] . Un bell’appuntamento culturale per gli appassio-nati del genere che tanti lettori nel corso dei decenni è riuscito a catturare. R. P.

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Il convegno Parte l’allarme dopo 70 anni di uso indiscriminato del territorio

Consumo del suolo, serie di disastri annunciatiS top al consumo di suolo: ur-

gente e necessario invertire la rotta. L’allarme parte da Spinea, seconda città più densamente popolata del Veneto dopo Pado-va, dove si è tenuta la conferenza “Suolo bene comune o di con-sumo”, organizzata dal “Meetup miranese”, M5S, e dai consiglie-ri comunali Massimo De Pieri e Stefania Mazzotta, con Bandiza Group, Legambiente del Mirane-se, Comitato difesa ambiente e territorio di Spinea. “Il Miranese è un’area già densamente popolata

è un soggetto vivo – ha detto il sa-cerdote – non basta pensare a non consumarla, vanno riparati i dan-ni fatti finora”. Per Lorenzo Ben-venuti, della Federazione Ordini Dottori Agronomi e Forestali del Veneto: “Categorie economiche, professioni, università, associazio-ni sindacali, costruttori, ambien-talisti hanno costituito un tavolo di lavoro per affrontare il tema. L’obiettivo è ridurre progressiva-mente il consumo entro il 2050”.

Filippo De Gaspari

e fortemente urbanizzata eppure, nonostante l’elevato numero di immobili invenduti e inutilizzati, si continua a costruire in modo in-discriminato – è l’allarme lanciato da De Pieri e dal deputato 5 stel-le Emanuele Cozzolino. Solo nel Miranese, e solo tenendo conto di alcuni progetti, si parla di un’ul-teriore superficie da cementifica-re di 240 mila metri quadrati, 33 campi da calcio”. Per il professore dell’Università di Padova Tiziano Tempesta: “Il vero problema è che si sono innescati enormi fenome-ni di spreco di aree coltivate e che non si sono mai valutati i costi so-ciali dell’artificializzazione di suo-li”. “Spinea è l’esempio lampante di un territorio veneto utilizzato in maniera sconsiderata – spiega Michele Boato, dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer – questa terra era luogo di piccole frazioni e mol-te ville venete con enormi parchi. Ma a partire dal 1945 ha iniziato ad aumentare e a crescere esponen-zialmente la percentuale di urba-nizzazione fino all’attuale 30% di superficie occupata da immobili più un 10% fra strade, parcheggi, rotonde e svincoli”. Presente an-che don Albino Bizzotto, dei Beati Costruttori di Pace, che ha citato l’enciclica “Laudato si” di Papa Francesco sulla “cura della casa comune”, madre terra: “La terra

Ordine pubblico. Gruppi di vicinato da Alfano

C ontrollori del vicinato da Angelino Alfano per pro-

muovere l’esperienza di Spinea e del Veneto a livello nazionale. Antonella Chiavalin, che è anche coordinatrice del progetto per le province di Venezia, Padova e Treviso, e Alberto Gatti, del coor-dinamento di Spinea, sono stati ricevuti al Viminale dal Ministro dell’Interno per presentare il pro-getto di controllo che coinvolge i cittadini in veste di sentinelle del territorio. “E’ stato un colloquio molto semplice e cordiale - affer-mano i due coordinatori spine-tensi - ad Alfano abbiamo conse-gnato il libro “L’occasione fa bene al ladro”, del criminologo Fran-cesco Caccetta, che è componente del direttivo nazionale del Cdv, più alcuni documenti con i quali potrà approfondire l’iniziativa e valutarne le peculiarità”. Il mi-nistro si è dimostrato interessato alla proposta, ponendo diverse domande ai due referenti, senza però sbilanciarsi su possibili sce-nari futuri. “L’auspicio - affer-mano Chiavalin e Gatti - è che il ministero possa in futuro orien-tarsi sul se, e come, il controllo di vicinato può diventare oggetto di eventuali direttive. Alfano si è detto disponile a studiare quanto ha appreso, e ci ha elogiato per il lavoro svolto fino a oggi e che sta alla base del controllo di vicina-to”. Una esperienza che si è diffu-sa in tanti comuni del Miranese.

F. D. G.

Spinea è la seconda città più densamente popolata del Veneto

dopo Padova. Attualmente 30% di

superficie è occupata da immobili un 10% fra strade, parcheggi

Un momento del convegno

Page 12: Miranese sud febb2016 n17

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Si sono dimessi

i membri

del consiglio di

amministrazione

Marco Gobbi

e Lucia Maso

“Alunni delle elementari al freddo”

C ome di consueto, in inver-no le temperature si sono

abbassate. Purtroppo questo è successo anche nelle classi della scuola primaria Anna Frank di Spinea. A gennaio la situazione era davvero drammatica e nelle classi c’erano 11 gradi. I genito-ri e il consigliere Mauro Arme-lao, preoccupati per la salute dei bambini, hanno subito segnalato il problema. Il consigliere ribatte che questa mancanza dimostra una scarsa attenzione verso la scuola, se non altro verso i bam-bini. Armelao aveva inoltre ri-chiesto al dirigente scolastico di poter verificare personalmente la temperatura, in qualità di con-sigliere comunale, ma il permes-so gli è stato negato. Armelao non si arrende e presenterà un quesito in prefettura per sapere se un consigliere, con preventiva richiesta, può entrare in un edi-ficio comunale, inoltre chiederà copia del regolamento d’istitu-to. “Il problema del freddo nelle aule c’è tutti i lunedì in inverno – conclude Armelao – le mamme

ti, così si consuma e s’inquina di meno”. Busolin si interroga su come siano stati usati gli ol-tre due milioni e mezzo di euro che il Comune ha investito nelle scuole quando, a turnazione, i genitori devono portare la car-ta igienica e il sapone a scuola. Il sindaco Checchin ribatte, di-cendo che è stato fatto dell’allar-mismo e che l’amministrazione è intervenuta subito. “Siamo intervenuti tempestivamente – dice Silvano Checchin – e la tem-peratura di 11 gradi c’è stata solo per un giorno. C’è stato un ritar-do nell’accensione degli impian-ti, ma poi la faccenda è stata ri-solta. In seguito, la temperatura nelle aule, è sempre stata quella prevista di 20 gradi”. Il problema comunque del riscaldamento delle scuole è sempre più diffu-so nel comprensorio, spesso a causa della politica di risparmio degli enti locali.

Roberta Pasqualetto

Pro Loco rinnova il direttivo

I l direttivo della Pro Loco cambia. Dopo le dimissioni di Marco Gob-bin e di Lucia Maso, due membri del consiglio d’amministrazione,

non si raggiungeva più il numero minimo di 5 membri e cosìè stata con-vocata, a fine gennaio, l’assemblea dei soci per eleggere il nuovo consi-glio e continuare a svolgere le attività di promozione del territorio. Il presidente Massimo Franco rassicura che le attività e le iniziative della Pro Loco non saranno compromesse da quanto successo. “Le ragioni delle dimissioni sono legate a una diversa valutazione delle attività – dice Franco -. Da un anno e mezzo circa l’associazione si è sviluppata molto e così le attività. Il numero di volontari è cresciuto come gli im-pegni, le mansioni sono state modificate in base a questo. Forse questi cambiamenti hanno suscitato delle gelosie. Noi siamo molto dispiaciuti per queste dimissioni, sicuramente la cosa andava gestita diversamente e internamente”. Gli appuntamenti primaverili dell’associazione sono 4: la domenica ecologica in aprile, in collaborazione con le associazioni Wwf e le associazioni naturalistiche. Per l’occasione ci sarà il mercati-no del riuso e riciclo che, nelle altre occasioni, è stato molto apprezzato dagli artigiani e dalla gente. Il 13, 14 e 15 maggio si terrà un evento che coinvolgerà le associazioni sportive, i gruppi giovani ed eventi musicali e di spettacolo in piazza Marconi. A fine giugno, per 3 giorni, la festa brasiliana con musica, cucina, costumi e tradizioni brasiliane; e il pri-mo sabato di luglio ci sarà la notte gialla. R. P.

La scuola elementare Anna Frank

L’accusa dei genitori al Comune di Spinea. Per il sindaco Silvano Checchin la bassa temperatura c’è stata solo per un giorno, ma poi la faccenda è stata risolta

Oltre al problema

dell’inquinamento

i genitori lamentano

il fatto di dover

portare da casa carta

igienica e sapone

per i figli

mi riferiscono che bisogna met-tere due maglioni ai figli”. Un genitore di un’alunna all’Anna Frank, oltre alla questione del freddo nelle aule, solleva anche il problema dell’inquinamento. “I termosifoni nell’aula di mia fi-glia sono per metà freddi – dice Massimiliano Busolin. Prima di accendere gli impianti vanno controllati i caloriferi e sfiata-

Corsi. Alfabetizzazione informatica per anziani

L’assessorato ai Servizi sociali organizza dei corsi di alfabe-

tizzazione informatica per gli an-ziani. Sono gratuiti e sono rivolti a chi abbia superato i sessant’anni. Martedì pomeriggio, due giovani ed esperti tutor del progetto “Gio-vani Iperattivi”, co-finanziato dalla Regione, insegnano come utilizzare il computer per trova-re le informazioni sui siti delle pubbliche amministrazioni, e a seguire le pratiche, evitando code agli sportelli. Il progetto “Giova-ni Iperattivi” ha formato giovani volontari per realizzare corsi di informatica al centro ”Anziani Insieme”. Da giugno 2015 hanno insegnato come scaricare moduli-stica e trovare informazioni utili nei siti istituzionali, usare skype per parlare magari con nipoti lon-tani e molto altro. Il progetto è sta-to attivato lo scorso anno, al centro “Anziani Insieme” ci sono delle po-stazioni di informatica dove si tie-ne il laboratorio. Si deve prenotare la postazione disponibile dalle 14 alle 18.30. Info 041 5086989.

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Il municipio di Santa Maria di Sala

Prevista la riqualificazione delle aree esterne a nord di Villa Farsetti per un milione di euro. Sono calate dal 2011 le fonti di finanziamento del 41 %

La tariffa dei rifiuti più bassa

L a tariffa più bassa tra tutti i comuni del Mi-

ranese e bollette in netto calo. Regalo per il nuovo anno ai cittadini, che pa-gano bollette dei rifiuti in alcuni casi dimezzate ri-spetto ad altri comuni del territorio. Lo dicono i dati forniti da Verita. Un nucleo familiare composto da due componenti paga a S. Ma-

Amministrazione Approvato il bilancio

Nessun aumento delle tasse, in arrivo invece nuovi investimenti

Nessun aumento di imposte e tariffe, mantenimento dei

servizi e nuovi investimenti per 1 milione e 140 mila euro, im-porto che potrebbe raddoppiare considerato che il Governo ha eliminato il vincolo del Patto di stabilità 2016. La giunta vara la manovra di bilancio, ma le op-posizioni insorgono. “Siamo tra i pochissimi comuni italiani che sono riusciti ad approvare il bi-lancio di previsione entro il 2015 – spiega il sindaco Nicola Frago-meni – grazie anche all’efficienza dei nostri uffici. Restiamo però in attesa di conoscere l’entità del fondo di solidarietà promesso in sostituzione della Tasi. Forse sarà necessario tagliare ulteriormente le spese per riportare in equili-brio il bilancio, poiché ai comuni sarà in ogni caso inibita la ma-novra tributaria. Attendiamo la conferma del promesso abbatti-mento del Patto di stabilità che eliminerebbe i limiti di spesa per gli investimenti. Abbiamo accu-mulato negli anni una capacità di spesa di quasi un milione di euro, che ci permetterebbe di effettua-re importanti interventi sul ter-ritorio”. Sul fronte investimenti nel 2016 sono previsti tre grandi interventi: la riqualificazione del-le aree esterne a nord di Villa Far-setti per un costo complessivo di un milione di euro, di cui 600 mila di finanziamento regionale, la sistemazione della viabilità e dell’arredo urbano lungo via De-sman in centro a Veternigo per 500 mila euro, e la sistemazione del centro di Caselle per 300 mila euro, finanziati interamente dal Comune in attesa di un contri-buto regionale di 100 mila euro. “Lo stanziamento delle spese in conto capitale è ridotto rispet-to al 2015 – spiega l’assessore al Bilancio Alessandro Arpi. Le fonti di finanziamento sono pas-sate da circa 1 milione 140 mila euro del 2011 ai circa 670 mila del 2015, con un taglio del 41%”. Arpi aggiunge: “Nel 2016 non au-menteranno né le tariffe né i tri-buti: abbiamo infatti confermato le aliquote dei tributi e le tariffe vigenti dal 2014 e voglio sotto-

lineare, in particolare, che le ta-riffe a domanda individuale non vengono ritoccate nonostante il continuo aumento dei costi. Per mensa e trasporto scolastico l’impegno finanziario per l’ente è di ben 406 mila euro”. La presen-tazione della manovra da parte della giunta è stata salutata da una pioggia di emendamenti del-le minoranze, tutti respinti. Sono provvedimenti comunque che la cittadinaza si aspettava da molto tempo

Filippo De Gaspari

ria di Sala 148,37 euro l’an-no, quasi la metà di quanto si paga a Mira (247,76 euro) e meno di quanto si paga negli altri sei comuni del comprensorio. Va ancora meglio se il nucleo è com-posto da tre persone: si pa-gano 149,94 euro, a fronte dei 286,94 di Mira, e solo Noale e Scorzè stanno sotto i 200 euro (187,54 e 194,25 euro). “Il calo – spiega Fra-gomeni – è dovuto soprat-tutto alla diminuzione del rifiuto secco conferito. Nel 2013 era stato applicato il 3,3% e nel 2014 il 4,79%, mentre dal 2015 viene ap-plicato il solo tasso di infla-zione programmata, che è fermo all’1,5%”.

F.D.G.

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Educazione civica Progetto in dirittura d’arrivo

Nasce il consiglio comunale dei ragazziCoinvolti nel progetto i bambini delle classi quarta e quinta del complesso di Stigliano e delle quinte A e B di Veternigo.

Incoraggiare e accompagnare la cresci-ta delle giovani generazioni in un percorso di consapevolezza e cittadinanza attiva, attraverso esperienze che consentano di apprendere il valore del prendersi cura di sé, degli altri, dell’ambiente e del bene co-mune e che favoriscano forme di coopera-zione e di solidarietà. E’ questo, in sintesi, l’oggetto del progetto “Consiglio comu-nale dei ragazzi” attivato dalla direzione didattica di S. Maria di Sala in collabora-zione con il Comune. “Ci proponiamo di sensibilizzare i bambini al concetto di di-ritto e dovere – spiega il vicesindaco Ales-sandro Arpi –, di avvicinarli alle istituzioni, stimolando così la partecipazione alla vita sociale e di formare cittadini consapevoli,

che conoscono e rispettano il sistema democra-tico”. Il percorso, che avrà come culmine pro-prio la creazione del Consiglio comunale dei ragazzi, prevede appuntamenti che coinvolgo-no già dall’inizio dell’anno scolastico i bambi-ni delle classi quarta e quinta del complesso di Stigliano e delle quinte A e B di Veternigo. Nel corso del mese di gennaio, si sono svolte lezioni sull’ordinamento dello Stato. Quindi, gli asses-sori e il sindaco si recheranno nelle classi, e nel-le settimane successive accoglieranno in muni-cipio i bambini, che potranno così conoscere i luoghi delle decisioni politico-amministrative e la struttura organizzativa. Nel mese di mar-zo poi, gli alunni saranno invitati a formulare proposte e approfondimenti tematici da sotto-porre alla giunta ed eleggeranno due rappre-sentanti per classe, che dovranno presentarle. Le commemorazioni del 25 aprile e del 2 giu-gno, saranno ulteriori occasioni di confronto e riflessioni. “Alla fine di questo percorso verrà elaborato insieme il progetto del Consiglio co-munale dei ragazzi – conclude Arpi – che diven-terà un interlocutore importante nella nostra attività amministrativa”.

Filippo De Gaspari

Servizi. Arriva la medicina di gruppo

A breve la medicina di gruppo sarà attiva anche a Santa Maria di

Sala. Lo ha assicurato il sindaco Ni-cola Fragomeni nel corso dell’ultimo Consiglio comunale. “Abbiamo già av-viato una ricognizione per individuare un immobile all’interno del capoluogo che possa ospitare gli studi e gli uffici e apriremo una fase di concertazione che coinvolgerà innanzitutto i medici di base e gli organi sovracomunali”. Medici di base e i pediatri operano in-sieme nella stessa struttura. Sono a di-sposizione dei propri assistiti in orario molto lungo, di solito dalle 8 alle 20. Se una persona ha bisogno di un con-sulto a un orario non coperto dal suo medico, in quello stesso studio troverà un altro medico che potrà sostituire

il collega. “L’intenzione – continua il sindaco – non è solo di dotare di uno spazio più confacente i medici di base, consentendo nello stesso tempo anche maggiori comodità ai pazienti, ma anche di offrire servizi ulteriori, in-troducendo alcune branche di medi-cina specialistica”. L’iniziativa verrà finanziata interamente dalla Regione del Veneto. Le esperienze di medicina di gruppo sono molto diffuse nel com-prensorio dei 17 comuni della Riviera del Brenta e del Miranese ormai da qualche anno. Queste esperienze mol-to apprezzzate dai cittadini, costitui-scono una precisa politica di localiz-zazione della sanità perseguita anche dall’Ulss 13.

F.D.G.

La medicina di gruppo è un sistema sanitario sempre più diffuso nel comprensorio

Page 17: Miranese sud febb2016 n17

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IL DIRITTO DI CAMBIARE

Cultura 17 www.lapiazzaweb.it Cultura 1 www.lapiazzaweb.it

Scuola Il concorso della Biennale sulla creatività

I ragazzi-scenografi di Olmo vincono per la seconda volta H anno fatto il bis gli studen-

ti-artisti-scenografi di della media dell’Istituto comprensivo G. Matteottidi Olmo- Maerne (nel Miranese), che hanno porta-to a casa da Venezia, dal concorso Leone d’argento della Biennale, un altro prestigioso riconosci-mento, dopo quello ottenuto lo scorso anno.

Molto apprezzato e degno della Menzione d’onore il loro la-voro sul fondale per lo spettacolo teatrale “L’orsa”, allestito dagli studenti della scuola secondaria di primo grado, che è andato in scena con successo lo scorso giu-gno.

L’opera, nel suo complesso, è un piccolo e sorprendente ca-polavoro, realizzato dall’istituto scolastico che da anni si caratte-

rizza per il suo Progetto teatrale, di cui il laboratorio di scenografia è parte integrante.

Il testo che ha ispirato la rap-presentazione è stato scritto, infatti, dal professor Alessandro Voltolina, insegnante in pensio-ne che continua da volontario a dare una mano con la propria opera, ed è ispirato alle notizie anche di attualità sull’uccisione degli orsi.

Come spesso accade, il tema ispiratore ha offerto lo spunto per sviluppare una riflessione in una trasfigurazione metaforica sul mondo dei ragazzi e anche degli adulti relativamente al “di-verso”, a chi è etichettato come disadattato o problematico, e per questo è discriminato, sfiorando la questione - altrettanto attuale

- dell’accoglienza degli stranieri.“Letto il copione - spiega

la professoressa Annunziati-na Vitetta che ha curato, anche quest’anno, il laboratorio di sce-nografia - ho subito avviato una ricerca su materiali che potessero contenere dei messaggi, espliciti o impliciti, per proporre un’am-bientazione che creasse un certo pathos in una realtà rivisitata”.

“Siamo partiti - prosegue la professoressa - dalla rivisitazione dell’opera “Gli orsi” di Ulo Soo-ster, artista estone, che è divenu-ta il cuore del nostro paesaggio. Paesaggio dove il viola e il giallo imperversano tra assonanza e contrasti”.

Due in particolare i momenti del “viaggio artistico” che l’inse-gnante ha voluto sottolineare: la

realizzazione del paesaggio - che ha coinvolto a pieno i ragazzi tanto da farli diventare “tavo-lozze vive e palpitanti”, con le mani intinte a pieno nel colore che dava corpo e concretezza alla loro immaginazione - e la corali-tà del lavoro che ha coinvolto ra-gazzi di varie classi, dalla prima alla terza media. “Il primo piano della scuola un giorno - racconta la prof - si è trasformato in una sorta di fucina creativa, dove gruppi di ragazzi hanno coopera-to alla realizzazione interagendo in modo costruttivo”.

Un lavoro che ha prodotto i sui buoni frutti: lo scorso 30 gen-naio infatti i ragazzi-scenografi e la loro insegnate si sono recati all’Arsenale di Venezia, dove in occasione dell’Apertura del Car-nevale internazionale dei ragaz-zi, organizzato dalla Biennale di Venezia, si è svolta anche la ce-rimonia di premiazione. Per loro la prestigiosa Menzione d’ono-re del concorso indirizzato alle scuole che riguarda progetti fina-lizzati allo sviluppo della creati-vità applicata al campo delle arti.

Ornella Jovane

>[email protected]<

Gli studenti dell’Istituto comprensivo “G. Matteotti” di Maerne-Olmo con la professoressa Vitetta sono stati premiati per il fondale realizzato per lo spettacolo teatrale “L’orsa”

Il fondale che ha ottenuto la Menzione d’onore. Ragazzi del laboratorio di scenografia al lavoro per la sua realizzazione

Il decimo VeneziaComics Festival del fumetto e cultura pop

L ’associazione cultu-rale VeneziaComx in

occasione del suo decimo anno di attività inaugu-rerà il prossimo 19 e 20 marzo, presso il Pala Ex-poVenice a Marghera il Venezia Comics -Festival del fumetto e cultura pop. L’ottava edizione del festi-val veneziano fonderà il Mestre Comics e il Venice Comic Art Fest per rende-re finalmente Venezia un punto di riferimento per tutti gli amanti dei fumetti.

Un forte cambiamento che gli organizzatori hanno voluto realizzare per offrire a visitatori ed espositori un’unica mostra mercato del fumetto di venezia, in un calendario di eventi an-cora più ricco e con nuovi contenuti in spazi espositivi più ampi e strutturati per accogliere un pubblico sempre più numeroso.

La nuova struttura che ospiterà la fiera sarà il Pala ExpoVe-nice che si estende per 14mila mq, su una superficie complessiva di 50mila mq, situata all’inizio del Ponte della Libertà, il ponte che collega il centro storico di Venezia alla terraferma.

Questi cambiamenti, compreso nome e location, permette-ranno di dare finalmente a Venezia la fiera internazionale che tutti aspettavano da anni. Prestigiosi gli ospiti di questa decima edizione: Claudio Chiaverotti, Giorgio Cavazzano, Laura Bra-ga, Lola Airaghi, Lrnz, Marco Checchetto, Mirka Andolfo, Panti, Pocci Poccetta, Sio.

“Chiostri e cori monastici in Chioggia”

Don Giuliano Marangon guida a scoprire questi edifici che hanno segnato la storia della città

Chioggia. I Domenicani nell’i-sola dedicata a San Domenico nella zona nord della città, gli Ere-mitani agostiniani a San Nicolò che ora è parte scuola dell’infanzia e con la chiesa trasformata in un artistico Auditorium comunale, i Francescani fuori le mura il cui convento e chiostro sono diventati il museo civico della Laguna Sud, a Santa Caterina prima le monache Cistercensi poi le suore Canossiane in vasto complesso di edifici che at-tende da anni di essere in qualche modo riutilizzato, mentre la stori-ca chiesetta è stata riaperta solo da pochi mesi dopo un lungo, anch’es-so “storico”, restauro (ma l’impian-to di riscaldamento “attende” l’ar-rivo del metano per funzionare…),

i frati Cappuccini si occupavano di viandanti, pellegrini ed appestati all’Ospedale della Cà di Dio a po-che decine di metri dalla cattedrale di Chioggia in quella che è ora la biblioteca comunale, il monastero benedettino di san Michele esiste-va a Brondolo già nell’VIII secolo, il monastero delle Cappuccine di-venterà il Seminario vescovile…

Don Giuliano Marangon ci guida con la sua consueta perizia a scoprire questi edifici che hanno a lungo segnato la storia della cit-tà in questa nuova pubblicazio-ne, “Chiostri e cori monastici in Chioggia” (edizioni Nuova Scintil-la 2015), come sempre corredata di note erudite e curiosità, ma anche da immagini che ci documentano la grande ricchezza culturale, arti-stica e soprattutto religiosa di que-sti luoghi. Secoli di storia accompa-gnano la presenza dei domenicani giunti a Chioggia sul finire del Due-cento là dove già c’era una comuni-tà monastica benedettina e ancor prima gli Agostiniani a San Nicolò, all’inizio del Trecento arrivano i Francescani… a loro si rivolgeva-no i tanti poveri per un’elemosina o un piatto di minestra calda. La guerra di Chioggia e il saccheggio genovese del 1379 distrussero i vec-

chi conventi, ma furono presto re-staurati o interamente ricostruiti come testimonia la famosa piante di Cristoforo Sabbadino del 1557. Ma tutto fu sconvolto da Napole-one alla fine del Settecento con la confisca dei conventi trasformati in caserme, magazzini, depositi. E il ricco patrimonio artistico nuo-vamente saccheggiato si disperde in Francia e nei mercatini dell’an-tiquariato d’Italia e d’Europa…

Una visita al museo diocesano, che ha recuperato il recuperabi-le, ci consente di renderci conto di quanto fosse consistente e artistica-mente elevata la presenza di chio-stri e conventi in città ed altre opere sono ancora per fortuna presenti nelle chiese cittadine e diocesane: pensiamo al coro ligneo della Cat-tedrale, a quello di San Francesco dentro le mura (quella che a Chiog-gia è chiamata chiesa della ‘Mune-ghette’ cioè appunto delle monache di clausura). Nel libro curato da don Giuliano Marangon, direttore del Polo Museale diocesano, accan-to ai luoghi descritti troviamo an-che i personaggi più significativi. E così si aggiunge un altro importan-te tassello nella conoscenza della storia locale.

Eugenio Ferrarese

Cultura 1 www.lapiazzaweb.it

Scuola Il concorso della Biennale sulla creatività

I ragazzi-scenografi di Olmo vincono per la seconda volta H anno fatto il bis gli studen-

ti-artisti-scenografi di della media dell’Istituto comprensivo G. Matteottidi Olmo- Maerne (nel Miranese), che hanno porta-to a casa da Venezia, dal concorso Leone d’argento della Biennale, un altro prestigioso riconosci-mento, dopo quello ottenuto lo scorso anno.

Molto apprezzato e degno della Menzione d’onore il loro la-voro sul fondale per lo spettacolo teatrale “L’orsa”, allestito dagli studenti della scuola secondaria di primo grado, che è andato in scena con successo lo scorso giu-gno.

L’opera, nel suo complesso, è un piccolo e sorprendente ca-polavoro, realizzato dall’istituto scolastico che da anni si caratte-

rizza per il suo Progetto teatrale, di cui il laboratorio di scenografia è parte integrante.

Il testo che ha ispirato la rap-presentazione è stato scritto, infatti, dal professor Alessandro Voltolina, insegnante in pensio-ne che continua da volontario a dare una mano con la propria opera, ed è ispirato alle notizie anche di attualità sull’uccisione degli orsi.

Come spesso accade, il tema ispiratore ha offerto lo spunto per sviluppare una riflessione in una trasfigurazione metaforica sul mondo dei ragazzi e anche degli adulti relativamente al “di-verso”, a chi è etichettato come disadattato o problematico, e per questo è discriminato, sfiorando la questione - altrettanto attuale

- dell’accoglienza degli stranieri.“Letto il copione - spiega

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“Siamo partiti - prosegue la professoressa - dalla rivisitazione dell’opera “Gli orsi” di Ulo Soo-ster, artista estone, che è divenu-ta il cuore del nostro paesaggio. Paesaggio dove il viola e il giallo imperversano tra assonanza e contrasti”.

Due in particolare i momenti del “viaggio artistico” che l’inse-gnante ha voluto sottolineare: la

realizzazione del paesaggio - che ha coinvolto a pieno i ragazzi tanto da farli diventare “tavo-lozze vive e palpitanti”, con le mani intinte a pieno nel colore che dava corpo e concretezza alla loro immaginazione - e la corali-tà del lavoro che ha coinvolto ra-gazzi di varie classi, dalla prima alla terza media. “Il primo piano della scuola un giorno - racconta la prof - si è trasformato in una sorta di fucina creativa, dove gruppi di ragazzi hanno coopera-to alla realizzazione interagendo in modo costruttivo”.

Un lavoro che ha prodotto i sui buoni frutti: lo scorso 30 gen-naio infatti i ragazzi-scenografi e la loro insegnate si sono recati all’Arsenale di Venezia, dove in occasione dell’Apertura del Car-nevale internazionale dei ragaz-zi, organizzato dalla Biennale di Venezia, si è svolta anche la ce-rimonia di premiazione. Per loro la prestigiosa Menzione d’ono-re del concorso indirizzato alle scuole che riguarda progetti fina-lizzati allo sviluppo della creati-vità applicata al campo delle arti.

Ornella Jovane

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Gli studenti dell’Istituto comprensivo “G. Matteotti” di Maerne-Olmo con la professoressa Vitetta sono stati premiati per il fondale realizzato per lo spettacolo teatrale “L’orsa”

Il fondale che ha ottenuto la Menzione d’onore. Ragazzi del laboratorio di scenografia al lavoro per la sua realizzazione

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L ’associazione cultu-rale VeneziaComx in

occasione del suo decimo anno di attività inaugu-rerà il prossimo 19 e 20 marzo, presso il Pala Ex-poVenice a Marghera il Venezia Comics -Festival del fumetto e cultura pop. L’ottava edizione del festi-val veneziano fonderà il Mestre Comics e il Venice Comic Art Fest per rende-re finalmente Venezia un punto di riferimento per tutti gli amanti dei fumetti.

Un forte cambiamento che gli organizzatori hanno voluto realizzare per offrire a visitatori ed espositori un’unica mostra mercato del fumetto di venezia, in un calendario di eventi an-cora più ricco e con nuovi contenuti in spazi espositivi più ampi e strutturati per accogliere un pubblico sempre più numeroso.

La nuova struttura che ospiterà la fiera sarà il Pala ExpoVe-nice che si estende per 14mila mq, su una superficie complessiva di 50mila mq, situata all’inizio del Ponte della Libertà, il ponte che collega il centro storico di Venezia alla terraferma.

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“Chiostri e cori monastici in Chioggia”

Don Giuliano Marangon guida a scoprire questi edifici che hanno segnato la storia della città

Chioggia. I Domenicani nell’i-sola dedicata a San Domenico nella zona nord della città, gli Ere-mitani agostiniani a San Nicolò che ora è parte scuola dell’infanzia e con la chiesa trasformata in un artistico Auditorium comunale, i Francescani fuori le mura il cui convento e chiostro sono diventati il museo civico della Laguna Sud, a Santa Caterina prima le monache Cistercensi poi le suore Canossiane in vasto complesso di edifici che at-tende da anni di essere in qualche modo riutilizzato, mentre la stori-ca chiesetta è stata riaperta solo da pochi mesi dopo un lungo, anch’es-so “storico”, restauro (ma l’impian-to di riscaldamento “attende” l’ar-rivo del metano per funzionare…),

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Page 18: Miranese sud febb2016 n17

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Giovanna Michieletto, e la passione per le due ruoteQ uando la passione ti fa cre-

scere e diventa una conti-nua sfida con te stessa fino a farti raggiungere i più alti livelli dello sport che ami, allora hai già rag-giunto uno dei podi più difficili. Sono questi i punti cardine della storia sportiva di Giovanna Mi-chieletto, attualmente campio-nessa regionale di ciclocross nella categoria donne élite. Giovanna, giovanissima ragazza di Scorzè, classe 1995, inizia già a 7 anni a praticare ciclismo su strada e atle-tica, ma dopo poco tempo capisce che la bici sarebbe stata la sua più grande compagna di avventure e abbandona, in questo modo, l’at-letica leggera.

Iniziano fin da subito le sfide per la bambina. “Ricordo ancora la mia primissima gara, decisa-mente la più importante. – affer-ma Giovanna-. Era una gimkana in cui sono arrivata seconda e ho perso il primo posto per un soffio,

da quel momento ho capito che avrei dovuto migliorarmi e vince-re”.

In terza media, la giovane ve-neziana, oltre al ciclismo su stra-da inizia anche a praticare il ci-clocross, con la società Libertas di Scorzè. Dai 17 anni Giovanna è entrata nella categoria juniores. “Il primo anno in questa catego-ria è stato traumatico – racconta Giovanna - Non solo per la mole di allenamenti, ma anche perché spesso ti ritrovi a gareggiare con e contro le più grandi atlete a livello mondiale e di sicuro la pressione si sente”.

Il 2014 è stato per la ciclista un anno importante per entram-be le discipline. Nel gennaio di quell’anno è stata convocata in nazionale ciclocross per la coppa del mondo a Roma e, per la corsa su strada, con la società Footon - Servetto squadra Uci femminile, ha partecipato a due corse a tap-

Podismo, tutte le novità dei “Venicemarathon Events 2016”

Q uest’anno il Venicemara-thon Club porta a correre

tutti gli appassionati nei par-chi, al mare, in montagna e in città d’arte con il progetto “Ve-nicemarathon Events 2016”. Un’offerta che presenta nuove proposte, anche al di fuori del territorio veneziano, in modo da avvicinare sempre più persone al mondo del running e del jogging in ogni sua forma. Il primo appuntamento in calendario per tutti gli appassionati è quello del weekend di sport “Alì Venice Running Days” in programma sabato 23 e domenica 24 aprile. Il sabato vedrà il battesimo del “Venice Night Trail”, un trail notturno di 16 km. Si svilupperà nel cuore di Venezia lungo calli e campielli, su e giù per 51 ponti della città. Mentre, per la mattinata successiva, l’appuntamento è al Parco San Giuliano di Mestre con la Corrimestre (10 km) e la Panoramica (la corsa green non competitiva di 5, 11 e 18km). Il calendario prosegue in maggio con la Moonlight Half Marathon e la Garmin Forerunner 10K. L’appuntamento con la corsa “al chiaro di Luna” da Cavallino Treporti a Jesolo è fissata per saba-to 28 maggio. Poi la Primiero Dolomiti Marathon, un’occasione unica per correre in un ambiente incantevole e tra i più spetta-colari al mondo. La manifestazione è organizzata in collabora-zione con la U.S. Primiero e in programma sabato 2 luglio. Ma l’appuntamento più importante di tutta la stagione sarà quello con la 31esima edizione della Venicemarathon in programma domenica 23 ottobre e che verrà abbinata alla Garmin Forerun-ner 10K. Info www.venicemarathon.it.

A.M.

L’atleta di Scorzè ha partecipato al Giro d’Italia femminile, al Tour di Norvegia e alla Coppa del Mondo

Diporto Velico, Giorgiutti presidente

M ichele Giorgiutti è stato con-fermato alla guida del Dipor-

to Velico Veneziano alla presidenza. Giorgiutti guiderà nel prossimo trien-nio uno dei circoli velici più prestigiosi dell’Alto Adriatico.

A fianco avrà una squadra com-patta: Alberto Righi sarà vicepresi-dente. E poi: Dino Orsini (tesoriere), Gianmichele Tiburzio (segretario), Bruno Luppi (direttore del cantiere), Luigi Zennaro (direttore della darse-na), Enrico Catarra (direttore sportivo d’altura) e Massimo Scarpa (direttore dell’attività giovanile).

Tanti gli appuntamenti calenda-rizzati per il 2016. Sarà il Trofeo Riz-zotti ad attirare l’attenzione a inizio giugno. Giunto alla 30 esima edizione, è stato organizzato assieme alla Com-pagnia della Vela e prevede una regata internazionale a squadre riservata ai giovani campioni della classe Opti-mist. Il secondo appuntamento sarà la Transadriatica: regata d’altura che parte dalle bocche di porto del Lido e arriva a Cittanova d’Istria. Tante rega-te infine sono previste ad ottobre.

pe internazionali: il Giro d’Italia femminile e il Tour di Norvegia e anche qualche prova di Coppa del Mondo. Dopo questi grandi tra-guardi, ha deciso di lasciare il ci-clismo su strada poiché ha trovato una nuova spinta nella mountain bike e, grazie alla società Four es-Wilier racing team, ha partecipa-to alle gare degli Internazionali d’Italia e al campionato italiano under 23.

Anna Michieletto

Page 19: Miranese sud febb2016 n17

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Page 20: Miranese sud febb2016 n17

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Attualità 20 www.lapiazzaweb.itAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

Il caso La sentenza di primo grado

Birolo condannato a due anni e otto mesi di carcereD ue anni e otto mesi di car-

cere, oltre il risarcimento di 325 mila euro. E’ questa la pena inflitta dal giudice Beatrice Ber-gamasco del tribunale di Padova, con la sentenza di primo grado dello scorso 28 gennaio, a Fran-co Birolo. Il tabaccaio, che vive e lavora nel centro della frazione di Civè, alla fine dell’aprile del 2012 uccise con un colpo di pistola uno dei ladri che nottetempo, dopo avere sfondato con un’auto la vetrata del suo negozio, stava-no rubando al suo interno. Biro-lo, con la moglie e la figlia, stava dormendo al piano superiore. Le motivazioni della sentenza si basano fondamentalmente sul fatto che secondo il giudice non ci fu un’aggressione da parte del ladro. Dire che il caso abbia sol-levato un polverone è dire poco, tanto da assumere una risonanza nazionale. Anche alla luce del fat-to che solo qualche mese prima il Pubblico Ministero aveva chiesto l’assoluzione per Birolo. La rea-zione più istintiva è stata quella popolare. L’indignazione è stata generale, con i concittadini di Birolo che si sono tutti schierati subito dalla sua parte dimostran-dogli la massima solidarietà. La decisione del giudice ha scate-nato tuttavia una bufera sui so-cial network tanto che, alla luce della miriade di insulti e minac-ce, la Digos fin da subito ha de-ciso di mettere sotto protezione l’abitazione della Bergamasco. Franco Birolo, da parte sua, non

ha mai voluto rilasciare un commento, rifugiandosi nella quotidianità del suo lavoro. Le manifestazioni di solidarietà, come si diceva, non sono mancate. Il movimento Indipendenza Veneta, all’indomani della sentenza, ha organizzato un sit in davanti all’ edicola, raccogliendo anche dei fondi.

Nei giorni successivi, a Correzzola, si è poi fatto promotore di una fiaccolata di solidarietà a cui hanno partecipato cinquecento persone, tra le quali alcuni anche compaesani di Birolo. Sul piano istituzionale le reazioni sono state più ponderate. Il sindaco Mauro Fecchio e la sua amministrazione hanno riproposto il conto corrente postale istituito già nel 2012 e messo a disposizione di chi volesse concretamente aiutare il tabaccaio. La Lega Nord, che si è riunita con il suo stato maggiore provinciale a Correzzola, ha preferi-to spostare il tiro, più che sulla sentenza in se, sulla necessità di modificare la legge sulla legittima difesa istituendo un “Patto”, un tavolo di lavoro aperto al contributo di esponenti del mondo della magistratu-ra e accademico.

Alessandro Cesarato

Il tabaccaio che vive e lavora nella

frazione di Correzzola alla fine

dell’aprile 2012 uccise con un

colpo di pistola uno dei ladri che di

notte, dopo aver sfodato la vetrata

del negozio, stavano rubando

Il tabaccaio di Civè dovrà inoltre risarcire alla famiglia del ladro 325mila euro. Secondo il giudice non ci fu aggressione da parte del ladro

Baldin (M5S): “Siamo dalla parte di Birolo”

L’intervento del vescovo fa scandalo

L a consiglie-ra del M5S in

Regione Veneto Erika Baldin si è recata a Correzzola per ascoltare dalla bocca di Franco Bi-rolo la dinamica dell’episodio che l’ha coin-volto. “Birolo è sceso dal letto per vedere cosa stava avvenendo nel suo negozio al pianter-reno, diviso dagli alloggi della famiglia solo da una porta interna. Al piano sopra c’erano sua figlia e la moglie”.“Non possiamo parlare di far west in questo caso. Lui ha solo difeso la propria famiglia e credo che ogni padre e marito avrebbe fatto lo stesso. Per questo noi siamo con Birolo e ci facciamo portavoce del-la sua richiesta – continua la consigliera – Bi-rolo chiede che in questo Paese si riconosca il diritto di ogni cittadino a difendersi e che tutti diano il proprio contributo politico alla revisione della legge sulla legittima difesa”.

S candalo ha fatto l’intervento del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessa-

rollo, che ha pubblicamente assolto Birolo, considerando sproporzionata la pena. Una presa di posizione che ha portato l’Associa-zione nazionale magistrati a valutare l’op-portunità di una querela per l’ingerenza del prelato. Anche l’avvocato di Franco Birolo non ha voluto puntare il dito sul giudice, ri-cordando come le sentenze vadano rispettate e che se non le si condivide c’è la possibilità di ricorrere in Appello.

A sostegno del Giudice Bergamasco, l’o-norevole del Pd Alessandro Naccarato, che accusa il presule di aver abusato del proprio ruolo. “Il suo intervento - commenta - è par-ticolarmente grave alla luce delle motivazioni della sentenza, che hanno chiarito che l’im-putato ha sparato contro un uomo disarmato.

ilVenetoAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

“Non passi l’idea che rubare si può”

“I o non dico se ha fatto bene o no. Dico solo: cerchiamo

di non far passare l’idea che ru-bare si può tanto dovremmo es-ser protetti per legge. Allora fac-cio una battuta: si faranno anche un’assicurazione sul lavoro?”. Il vescovo di Chioggia Adriano Tes-sarollo non usa mezzi termini per difendere la sua scelta di schie-rarsi a favore di Franco Birolo, il tabaccaio di Correzzola condan-nato per avere ucciso un ladro.

Una posizione netta e inatte-sa la sua.

“Ho solo fatto una riflessio-ne. Certo, la legge deve far capire che la difesa deve essere mode-rata, ma mi sono messo anche nei panni di chi si trova in quella situazione e non ha tutta la fred-dezza richiesta dalla legge”.

Ma comunque Birolo ha tol-to la vita a una persona...

“Non dico che la reazione non sia stata sopra le righe o che ha fatto bene - e ne è convinto anche lui -, ma ha agito d’istinto, spinto dalla rabbia del momento

e dalla tensione”.Si può perdonare un omici-

dio se fatto in questo modo?“Io non penso che sia calco-

lato perciò dico: la difesa non è stata bella, ma nello stabilire le cause il giudice dovrebbe tenere conto del danno fatto e che lui è stato provocato. Perchè se il ladro fosse stato a casa sua non sareb-be successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo...Altrimenti la gente si fa l’idea che può andare a rubare tanto non gli si può fare niente”.

Quindi sono “rischi del me-stiere”?

“Anche il giudice ha tenuto conto che non è un omicidio vo-lontario. Però poi, l’altro vitalizio mi sembra esagerato, perchè de-stabilizza la vita di una famiglia”.

Parla del risarcimento alla famiglia del ladro?

“Ma a Birolo i danni chi è che glieli risarcisce? Insomma, 325mila euro rovinano una fami-glia”.

E se quel ladro un giorno si fosse potuto redimere?

“Certo, la morte non dà altre chance. Ma probabilmente an-che chi ha sparato in situazioni diverse non lo avrebbe fatto. Con i ‘se’ non so cosa fare. Ma c’è l’i-dea che si senta più protetto per

legge chi aggredisce che non chi è aggredito”.

Quindi lei sarebbe d’accordo con la revisione della legge sulla legittima difesa?

“Certo quello sarebbe ora”.

Giorgia Gay

Il vescovo Tessarollo e la tabaccheria di Franco Birolo

Intervista al vescovo di Chioggia che difende il tabaccaio che ha ucciso: “Se il ladro fosse stato a casa sua non sarebbe successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo”

Page 21: Miranese sud febb2016 n17

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Attualità 21 www.lapiazzaweb.itAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

Il caso La sentenza di primo grado

Birolo condannato a due anni e otto mesi di carcereD ue anni e otto mesi di car-

cere, oltre il risarcimento di 325 mila euro. E’ questa la pena inflitta dal giudice Beatrice Ber-gamasco del tribunale di Padova, con la sentenza di primo grado dello scorso 28 gennaio, a Fran-co Birolo. Il tabaccaio, che vive e lavora nel centro della frazione di Civè, alla fine dell’aprile del 2012 uccise con un colpo di pistola uno dei ladri che nottetempo, dopo avere sfondato con un’auto la vetrata del suo negozio, stava-no rubando al suo interno. Biro-lo, con la moglie e la figlia, stava dormendo al piano superiore. Le motivazioni della sentenza si basano fondamentalmente sul fatto che secondo il giudice non ci fu un’aggressione da parte del ladro. Dire che il caso abbia sol-levato un polverone è dire poco, tanto da assumere una risonanza nazionale. Anche alla luce del fat-to che solo qualche mese prima il Pubblico Ministero aveva chiesto l’assoluzione per Birolo. La rea-zione più istintiva è stata quella popolare. L’indignazione è stata generale, con i concittadini di Birolo che si sono tutti schierati subito dalla sua parte dimostran-dogli la massima solidarietà. La decisione del giudice ha scate-nato tuttavia una bufera sui so-cial network tanto che, alla luce della miriade di insulti e minac-ce, la Digos fin da subito ha de-ciso di mettere sotto protezione l’abitazione della Bergamasco. Franco Birolo, da parte sua, non

ha mai voluto rilasciare un commento, rifugiandosi nella quotidianità del suo lavoro. Le manifestazioni di solidarietà, come si diceva, non sono mancate. Il movimento Indipendenza Veneta, all’indomani della sentenza, ha organizzato un sit in davanti all’ edicola, raccogliendo anche dei fondi.

Nei giorni successivi, a Correzzola, si è poi fatto promotore di una fiaccolata di solidarietà a cui hanno partecipato cinquecento persone, tra le quali alcuni anche compaesani di Birolo. Sul piano istituzionale le reazioni sono state più ponderate. Il sindaco Mauro Fecchio e la sua amministrazione hanno riproposto il conto corrente postale istituito già nel 2012 e messo a disposizione di chi volesse concretamente aiutare il tabaccaio. La Lega Nord, che si è riunita con il suo stato maggiore provinciale a Correzzola, ha preferi-to spostare il tiro, più che sulla sentenza in se, sulla necessità di modificare la legge sulla legittima difesa istituendo un “Patto”, un tavolo di lavoro aperto al contributo di esponenti del mondo della magistratu-ra e accademico.

Alessandro Cesarato

Il tabaccaio che vive e lavora nella

frazione di Correzzola alla fine

dell’aprile 2012 uccise con un

colpo di pistola uno dei ladri che di

notte, dopo aver sfodato la vetrata

del negozio, stavano rubando

Il tabaccaio di Civè dovrà inoltre risarcire alla famiglia del ladro 325mila euro. Secondo il giudice non ci fu aggressione da parte del ladro

Baldin (M5S): “Siamo dalla parte di Birolo”

L’intervento del vescovo fa scandalo

L a consiglie-ra del M5S in

Regione Veneto Erika Baldin si è recata a Correzzola per ascoltare dalla bocca di Franco Bi-rolo la dinamica dell’episodio che l’ha coin-volto. “Birolo è sceso dal letto per vedere cosa stava avvenendo nel suo negozio al pianter-reno, diviso dagli alloggi della famiglia solo da una porta interna. Al piano sopra c’erano sua figlia e la moglie”.“Non possiamo parlare di far west in questo caso. Lui ha solo difeso la propria famiglia e credo che ogni padre e marito avrebbe fatto lo stesso. Per questo noi siamo con Birolo e ci facciamo portavoce del-la sua richiesta – continua la consigliera – Bi-rolo chiede che in questo Paese si riconosca il diritto di ogni cittadino a difendersi e che tutti diano il proprio contributo politico alla revisione della legge sulla legittima difesa”.

S candalo ha fatto l’intervento del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessa-

rollo, che ha pubblicamente assolto Birolo, considerando sproporzionata la pena. Una presa di posizione che ha portato l’Associa-zione nazionale magistrati a valutare l’op-portunità di una querela per l’ingerenza del prelato. Anche l’avvocato di Franco Birolo non ha voluto puntare il dito sul giudice, ri-cordando come le sentenze vadano rispettate e che se non le si condivide c’è la possibilità di ricorrere in Appello.

A sostegno del Giudice Bergamasco, l’o-norevole del Pd Alessandro Naccarato, che accusa il presule di aver abusato del proprio ruolo. “Il suo intervento - commenta - è par-ticolarmente grave alla luce delle motivazioni della sentenza, che hanno chiarito che l’im-putato ha sparato contro un uomo disarmato.

ilVenetoAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

“Non passi l’idea che rubare si può”

“I o non dico se ha fatto bene o no. Dico solo: cerchiamo

di non far passare l’idea che ru-bare si può tanto dovremmo es-ser protetti per legge. Allora fac-cio una battuta: si faranno anche un’assicurazione sul lavoro?”. Il vescovo di Chioggia Adriano Tes-sarollo non usa mezzi termini per difendere la sua scelta di schie-rarsi a favore di Franco Birolo, il tabaccaio di Correzzola condan-nato per avere ucciso un ladro.

Una posizione netta e inatte-sa la sua.

“Ho solo fatto una riflessio-ne. Certo, la legge deve far capire che la difesa deve essere mode-rata, ma mi sono messo anche nei panni di chi si trova in quella situazione e non ha tutta la fred-dezza richiesta dalla legge”.

Ma comunque Birolo ha tol-to la vita a una persona...

“Non dico che la reazione non sia stata sopra le righe o che ha fatto bene - e ne è convinto anche lui -, ma ha agito d’istinto, spinto dalla rabbia del momento

e dalla tensione”.Si può perdonare un omici-

dio se fatto in questo modo?“Io non penso che sia calco-

lato perciò dico: la difesa non è stata bella, ma nello stabilire le cause il giudice dovrebbe tenere conto del danno fatto e che lui è stato provocato. Perchè se il ladro fosse stato a casa sua non sareb-be successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo...Altrimenti la gente si fa l’idea che può andare a rubare tanto non gli si può fare niente”.

Quindi sono “rischi del me-stiere”?

“Anche il giudice ha tenuto conto che non è un omicidio vo-lontario. Però poi, l’altro vitalizio mi sembra esagerato, perchè de-stabilizza la vita di una famiglia”.

Parla del risarcimento alla famiglia del ladro?

“Ma a Birolo i danni chi è che glieli risarcisce? Insomma, 325mila euro rovinano una fami-glia”.

E se quel ladro un giorno si fosse potuto redimere?

“Certo, la morte non dà altre chance. Ma probabilmente an-che chi ha sparato in situazioni diverse non lo avrebbe fatto. Con i ‘se’ non so cosa fare. Ma c’è l’i-dea che si senta più protetto per

legge chi aggredisce che non chi è aggredito”.

Quindi lei sarebbe d’accordo con la revisione della legge sulla legittima difesa?

“Certo quello sarebbe ora”.

Giorgia Gay

Il vescovo Tessarollo e la tabaccheria di Franco Birolo

Intervista al vescovo di Chioggia che difende il tabaccaio che ha ucciso: “Se il ladro fosse stato a casa sua non sarebbe successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo”

Page 22: Miranese sud febb2016 n17

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Società 22 www.lapiazzaweb.itSocietà 1 www.lapiazzaweb.it

Donne al vertice Mariacristina Gribaudi

“Arrendersi mai, il talento emerge”A mministratore unico di

un’azienda leader del set-tore della produzione di chiavi come la Keyline spa di Treviso, mamma di sei figli e ora anche presidente della Fondazione mu-sei civici di Venezia. Mariacristi-na Gribaudi non ha certo paura delle sfide.

Capo di un’azienda e ora an-che al vertice della più impor-tante istituzione culturale vene-ziana...

“Quando sono arrivata ho trovato delle vere eccellenze e il mio compito sarà di valorizzare i talenti esistenti, ma anche di portare al suo interno uomini, donne e giovani di talento che facciano la differenza. Inoltre, gli undici musei della Fondazio-ne rappresentano un patrimonio inestimabile, meritano molta più

visibilità, meritano ognuno di vi-vere di luce propria e diventare degli spazi in cui i giovani possa-no trovare un’ambientazione che li faccia ritornare”.

Qual è stato il suo percorso per arrivare a un ruolo così im-portante?

“Io sono piemontese, nasco da una famiglia di imprenditori che ha cominciato a fare busi-ness nel 1920 a Torino. Mia non-na lavorava, mia mamma era una donna manager. Insieme a que-ste figure femminili di riferimen-to ho metabolizzato il modello di fare business del Nord-ovest, caratterizzato dall’esperienza di Adriano Olivetti. Quello che io ho portato all’interno dell’azienda è un modello di business mixato dalle mie origini”.

La sua è una bella esperien-

za di donna al vertice. È davvero così difficile per una donna rico-prire ruoli di rilievo?

“È tutto difficile, a me nessu-no ha regalato niente, la strada è stata tutta in salita. Per esempio, quando nel 2002 sono entrata nel business di famiglia di mio mari-to, Massimo Bianchi, gestito da soli uomini per sette generazio-ni, è stata una grandissima sfida, dovevo superare tutti i pregiudi-zi legati al mio ruolo. Credo che

non sia facile arrivare ai vertici seguendo i valori della merito-crazia, ma certamente si stanno aprendo delle opportunità per le donne di talento”.

Come riesce a coniugare la famiglia e la vita privata con la carriera?

“Dico sempre di essere una maratoneta: sono sopravvissuta a tutto correndo. Sei figli sono tantissimi, ma sono cresciuti con una capacità di autonomia quasi immediata. Per molte estati li ho portati in fabbrica per conoscere il mio mondo, lì hanno fatto dei piccoli lavoretti e poi, autonoma-mente, hanno sviluppato le loro capacità, anche all’estero. Inol-tre, sin da quando erano piccoli ho sempre avuto la casa piena dei loro amici: sono sempre stata circondata dai giovani e questo costante contatto è servito mol-tissimo, anche nel mio lavoro”.

Consigli da dare a una donna che vuole fare carriera?

“Non arrendersi mai, essere resiliente, sorridere sempre, ve-dere il bicchiere mezzo pieno. Prima o poi le persone di talento emergono”.

Giorgia Gay

Fa dialogare industria, cultura, giovani

“D ietro ogni orga-nizzazione c’è un

aspetto fondamentale da te-nere in conto: le emozioni delle persone”. Mariacristi-na Gribaudi, imprenditrice e donna di successo, si basa su poche, semplici regole nel suo lavoro in azienda come anche alla guida dell Fonda-zione Musei civici veneziani: lavoro di squadra, valorizzazione dei talenti, contaminazione tra le varie realtà produttive, spazio alle donne e ai giovani.

“Le aziende dovrebbero cominciare a valorizzare il merito e soprattutto il capitale umano - spiega -: fare arrivare un la-voratore contento o scontento incide sulla qualità del lavoro. Più sereni arrivano, meno problemi abbiamo, più la qualità del lavoro eccelle”.

All’esperienza nell’industria delle chiavi e nella Fondazione Musei Civici, si è aggiunta di recente anche la nomina a consi-gliere indipendente nel consiglio di amministrazione dell’incu-batore veneto di start up H-Farm.

Industria, cultura, nuova imprenditoria: tre ambiti che, per Gribaudi, si incontrano, si specchiano imparando l’uno dall’al-tro. “Possiamo pensare a fare fabbrica senza relazionarci con la cultura che abbiamo in Italia e con i giovani? Dobbiamo im-parare a pensare a certi spazi come a dei luoghi aperti, in cui i giovani possono venire a studiare e a relazionarsi. Il patrimonio che ha Venezia è un contenitore dalle enormi potenzialità, non resta che investire”.

“Come riesco a gestire figli e carriera? Sono una maratoneta, sopravvissuta a tutto correndo. Al mio arrivo in azienda ho dovuto superare pregiudizi”

Mariacristina Gribaudi è la presidente della Fondazione Musei civici veneziani.

Società 1 www.lapiazzaweb.it

Donne al vertice Mariacristina Gribaudi

“Arrendersi mai, il talento emerge”A mministratore unico di

un’azienda leader del set-tore della produzione di chiavi come la Keyline spa di Treviso, mamma di sei figli e ora anche presidente della Fondazione mu-sei civici di Venezia. Mariacristi-na Gribaudi non ha certo paura delle sfide.

Capo di un’azienda e ora an-che al vertice della più impor-tante istituzione culturale vene-ziana...

“Quando sono arrivata ho trovato delle vere eccellenze e il mio compito sarà di valorizzare i talenti esistenti, ma anche di portare al suo interno uomini, donne e giovani di talento che facciano la differenza. Inoltre, gli undici musei della Fondazio-ne rappresentano un patrimonio inestimabile, meritano molta più

visibilità, meritano ognuno di vi-vere di luce propria e diventare degli spazi in cui i giovani possa-no trovare un’ambientazione che li faccia ritornare”.

Qual è stato il suo percorso per arrivare a un ruolo così im-portante?

“Io sono piemontese, nasco da una famiglia di imprenditori che ha cominciato a fare busi-ness nel 1920 a Torino. Mia non-na lavorava, mia mamma era una donna manager. Insieme a que-ste figure femminili di riferimen-to ho metabolizzato il modello di fare business del Nord-ovest, caratterizzato dall’esperienza di Adriano Olivetti. Quello che io ho portato all’interno dell’azienda è un modello di business mixato dalle mie origini”.

La sua è una bella esperien-

za di donna al vertice. È davvero così difficile per una donna rico-prire ruoli di rilievo?

“È tutto difficile, a me nessu-no ha regalato niente, la strada è stata tutta in salita. Per esempio, quando nel 2002 sono entrata nel business di famiglia di mio mari-to, Massimo Bianchi, gestito da soli uomini per sette generazio-ni, è stata una grandissima sfida, dovevo superare tutti i pregiudi-zi legati al mio ruolo. Credo che

non sia facile arrivare ai vertici seguendo i valori della merito-crazia, ma certamente si stanno aprendo delle opportunità per le donne di talento”.

Come riesce a coniugare la famiglia e la vita privata con la carriera?

“Dico sempre di essere una maratoneta: sono sopravvissuta a tutto correndo. Sei figli sono tantissimi, ma sono cresciuti con una capacità di autonomia quasi immediata. Per molte estati li ho portati in fabbrica per conoscere il mio mondo, lì hanno fatto dei piccoli lavoretti e poi, autonoma-mente, hanno sviluppato le loro capacità, anche all’estero. Inol-tre, sin da quando erano piccoli ho sempre avuto la casa piena dei loro amici: sono sempre stata circondata dai giovani e questo costante contatto è servito mol-tissimo, anche nel mio lavoro”.

Consigli da dare a una donna che vuole fare carriera?

“Non arrendersi mai, essere resiliente, sorridere sempre, ve-dere il bicchiere mezzo pieno. Prima o poi le persone di talento emergono”.

Giorgia Gay

Fa dialogare industria, cultura, giovani

“D ietro ogni orga-nizzazione c’è un

aspetto fondamentale da te-nere in conto: le emozioni delle persone”. Mariacristi-na Gribaudi, imprenditrice e donna di successo, si basa su poche, semplici regole nel suo lavoro in azienda come anche alla guida dell Fonda-zione Musei civici veneziani: lavoro di squadra, valorizzazione dei talenti, contaminazione tra le varie realtà produttive, spazio alle donne e ai giovani.

“Le aziende dovrebbero cominciare a valorizzare il merito e soprattutto il capitale umano - spiega -: fare arrivare un la-voratore contento o scontento incide sulla qualità del lavoro. Più sereni arrivano, meno problemi abbiamo, più la qualità del lavoro eccelle”.

All’esperienza nell’industria delle chiavi e nella Fondazione Musei Civici, si è aggiunta di recente anche la nomina a consi-gliere indipendente nel consiglio di amministrazione dell’incu-batore veneto di start up H-Farm.

Industria, cultura, nuova imprenditoria: tre ambiti che, per Gribaudi, si incontrano, si specchiano imparando l’uno dall’al-tro. “Possiamo pensare a fare fabbrica senza relazionarci con la cultura che abbiamo in Italia e con i giovani? Dobbiamo im-parare a pensare a certi spazi come a dei luoghi aperti, in cui i giovani possono venire a studiare e a relazionarsi. Il patrimonio che ha Venezia è un contenitore dalle enormi potenzialità, non resta che investire”.

“Come riesco a gestire figli e carriera? Sono una maratoneta, sopravvissuta a tutto correndo. Al mio arrivo in azienda ho dovuto superare pregiudizi”

Mariacristina Gribaudi è la presidente della Fondazione Musei civici veneziani.

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Luigi Sposato

“Flessibilità del lavoro, opportunità di crescita”

U na realtà all’avanguardia a li-vello italiano nel campo delle

agenzie del lavoro. E’ Eurointerim Spa, agenzia per il lavoro, nata nel 1998. Una delle prime agenzie per il lavoro a capitale interamente ita-liano. Il successo di questa realtà lo illustrano chiaramente i numeri. Il 2015 si è chiuso per Eurointerim con un fatturato di 68 milioni di euro, con un totale di più di 3 mi-lioni e 600mila ore lavorate, cioè 472mila giorni lavorati e un totale di 10.140 lavoratori. Sono stati ero-gati 139 progetti formativi:18 corsi base, 34 corsi professionali e 87 cor-si on the job, per un totale di 8400 ore formative e 929 lavoratori for-mati, un aumento del 24% rispetto al 2014. Ha la sua sede principale a Padova in viale delle Industrie. A raccontarcelo è direttamente il suo presidente Luigi Sposato. “L’oppor-

tunità di lavorare in questo campo - spiega Sposato- è arrivata con il 1996 cioè con la nuova normativa sul lavoro somministrato. L’Italia e la Grecia erano le ultime in Eu-ropa che non l’avevano introdotto. Due anni dopo, nel 1998 sono par-tito. Eurointerim, è l’unica agenzia che sintetizza una profonda cono-scenza della complessa normativa giuslavoristica italiana con la possi-bilità di dare flessibilità a un merca-to sostanzialmente rigido.

L’attività si sviluppata in un cre-scendo, fino al 2009, quando cioè la crisi ha picchiato durissimo anche sulla nostra attività. La crisi fat-to comunque utile pulizia di rami secchi. Quello che abbiamo impa-rato è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto di perio-di economici così negativi. Nono-stante ciò, fra i nostri dipendenti

Il presidente di Eurointerim spa Luigi Sposato snocciola le cifre di un

successo: fatturato di 68 milioni di euro, più di 3 milioni e 600mila ore

lavorate, e un totale di 10.140 lavoratori diretti, non abbiamo lasciato a casa nessuno”. Eurointerim ha 48 filiali in tutto il territorio naziona-le prevalentemente al centronord e cioè oltre che in Veneto anche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Friuli-Venezia Giulia.

Ha 200 dipendenti propri e 200 “corner” all’interno di studi di con-sulenza del lavoro. A rivolgersi per trovare lavoro a Eurointerim, sono persone di tutte le età sia italiani che immigrati. Gli immigrati sono il 30 % del totale. Opera a fianco delle Istituzioni pubbliche per pro-muovere occupazione e reimpie-go. Il mondo della consulenza del lavoro si completa con quello dei servizi per le risorse umane e di intervento organizzativo, modalità di assunzione, ricerca e valutazio-ne del candidato e integrazione

con l’azienda. “Il nostro scopo- conclude Spo-

sato - è unire candidati con azien-de. I servizi per le aziende sono: somministrazione, ricerca e sele-zione, formazione, outplacement, outsourcing. Eurointerim è l’unica agenzia per il lavoro inserita nell’e-lenco delle imprese con rating di legalità”. Saranno organizzati incontri di formazione e orien-tamento gestiti dal Presidente di Eurointerim. Gli argomenti?: tro-vare o cambiare lavoro, motivarsi e motivare, gestire i collaboratori, comunicare con efficacia, come raggiungere i propri risultati per-sonali e professionali. Fra le atti-vità innovative di Eurointerim c’è l’avvio di una agenzia di rating in supporto alle imprese e all’azione delle banche.

Mattia Rossin

Sposato: “Quello che abbiamo imparato in questi anni di crisi è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto dei periodi economici negativi”

Page 25: Miranese sud febb2016 n17

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Politica 25 www.lapiazzaweb.it

Baretta: “La legge di stabilità darà nuovo impulso alla ripresa”

I l Parlamento ha approvato la Legge di stabilità, un docu-

mento che ha importanti ricadu-te non solo a livello nazionale ma anche sul territorio. Ne abbiamo parlato con il sottosegretario all’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta.

Cosa cambia con la nuova Legge di Stabilità?

“Questa legge contiene prov-vedimenti per irrobustire i se-gnali di ripresa che si intravvede-vano, deboli ma concreti”.

Le novità più importanti?“La riduzione del peso fisca-

le, impedendo l’aumento di due punti dell’Iva. L’eliminazione dell’Imu sulla prima casa. Il rin-novo del bonus energetico. Sono stati confermati i vantaggi fisca-li per le aziende che assumono ed è stata prevista la riduzione

dell’Ires per il prossimo anno. Al-tra novità è l’abolizione del Patto di stabilità: adesso i comuni po-tranno investire le energie bloc-cate al loro interno in interventi sul territorio”.

Quali vantaggi per il Veneto?“Il Veneto ha dei vantaggi di-

retti da molte di queste scelte. È una delle più importanti realtà produttive del Paese, la sua in-dustria è molto esposta all’ex-port internazionale, per cui tut-to ciò che sostiene l’industria va direttamente a beneficio anche del Veneto. Altri interventi di riforma, come quelli su autori-tà portuali e infrastrutture, per esempio hanno avuto una buona ricaduta sul Veneto”.

Ci sono altri provvedimenti al vaglio del Governo?

“Molti provvedimenti sono

“Tre assi di sviluppo per il Veneto”

già in corso, tra questi cito il fi-nanziamento dell’alta velocità sulla tratta Verona-Padova e ver-so Trieste. Il finanziamento della Pedemontana, che è già stato fat-to, ma c’è anche l’accordo di pro-gramma per Porto Marghera, con un finanziamento di 150 milioni. Infine, il riconoscimento da parte dell’Unesco delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità”.

Gaia Ferrarese

“Tra le novità la riduzione del peso fiscale, incentivi alle aziende che assumono, eliminazione dell’Imu prima casa”

P er il sottosegretario al’Econo-mia Pier Paolo Baretta sono

tre le linee da seguire per sostene-re la ripresa in Veneto. “Il primo è certamente lo sviluppo dell’in-dustria manifatturiera - spiega -, che da sempre è il perno della nostra economia”.

I l secondo è il binomio turi-smo e cultura: intesi come tutt’u-no: “Il Veneto ha un patrimonio clamorosamente elevato, elemen-to centrale di sviluppo del territo-rio - evidenzia -. Un patrimonio fatto sia di grandi città d’arte sia di piccoli centri urbani. Dobbia-mo gestirlo in modo organico, con una chiara visione. Non può essere lasciato ai singoli comuni”.

“Il terzo asse è la logistica. La posizione geografica del Veneto è privilegiata: dai porti del Nordest si accede al centro e all’Est Euro-pa, mercati straordinariamente importanti.

Per questo ci serve cinserve una logistica capace di ricevere e smistare”.

Il sottosegretario veneto all’Economia spiega le principali novità contenute nella legge approvata dal Parlamento

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Voci da palazzo

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Luigi Sposato

“Flessibilità del lavoro, opportunità di crescita”

U na realtà all’avanguardia a li-vello italiano nel campo delle

agenzie del lavoro. E’ Eurointerim Spa, agenzia per il lavoro, nata nel 1998. Una delle prime agenzie per il lavoro a capitale interamente ita-liano. Il successo di questa realtà lo illustrano chiaramente i numeri. Il 2015 si è chiuso per Eurointerim con un fatturato di 68 milioni di euro, con un totale di più di 3 mi-lioni e 600mila ore lavorate, cioè 472mila giorni lavorati e un totale di 10.140 lavoratori. Sono stati ero-gati 139 progetti formativi:18 corsi base, 34 corsi professionali e 87 cor-si on the job, per un totale di 8400 ore formative e 929 lavoratori for-mati, un aumento del 24% rispetto al 2014. Ha la sua sede principale a Padova in viale delle Industrie. A raccontarcelo è direttamente il suo presidente Luigi Sposato. “L’oppor-

tunità di lavorare in questo campo - spiega Sposato- è arrivata con il 1996 cioè con la nuova normativa sul lavoro somministrato. L’Italia e la Grecia erano le ultime in Eu-ropa che non l’avevano introdotto. Due anni dopo, nel 1998 sono par-tito. Eurointerim, è l’unica agenzia che sintetizza una profonda cono-scenza della complessa normativa giuslavoristica italiana con la possi-bilità di dare flessibilità a un merca-to sostanzialmente rigido.

L’attività si sviluppata in un cre-scendo, fino al 2009, quando cioè la crisi ha picchiato durissimo anche sulla nostra attività. La crisi fat-to comunque utile pulizia di rami secchi. Quello che abbiamo impa-rato è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto di perio-di economici così negativi. Nono-stante ciò, fra i nostri dipendenti

Il presidente di Eurointerim spa Luigi Sposato snocciola le cifre di un

successo: fatturato di 68 milioni di euro, più di 3 milioni e 600mila ore

lavorate, e un totale di 10.140 lavoratori diretti, non abbiamo lasciato a casa nessuno”. Eurointerim ha 48 filiali in tutto il territorio naziona-le prevalentemente al centronord e cioè oltre che in Veneto anche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Friuli-Venezia Giulia.

Ha 200 dipendenti propri e 200 “corner” all’interno di studi di con-sulenza del lavoro. A rivolgersi per trovare lavoro a Eurointerim, sono persone di tutte le età sia italiani che immigrati. Gli immigrati sono il 30 % del totale. Opera a fianco delle Istituzioni pubbliche per pro-muovere occupazione e reimpie-go. Il mondo della consulenza del lavoro si completa con quello dei servizi per le risorse umane e di intervento organizzativo, modalità di assunzione, ricerca e valutazio-ne del candidato e integrazione

con l’azienda. “Il nostro scopo- conclude Spo-

sato - è unire candidati con azien-de. I servizi per le aziende sono: somministrazione, ricerca e sele-zione, formazione, outplacement, outsourcing. Eurointerim è l’unica agenzia per il lavoro inserita nell’e-lenco delle imprese con rating di legalità”. Saranno organizzati incontri di formazione e orien-tamento gestiti dal Presidente di Eurointerim. Gli argomenti?: tro-vare o cambiare lavoro, motivarsi e motivare, gestire i collaboratori, comunicare con efficacia, come raggiungere i propri risultati per-sonali e professionali. Fra le atti-vità innovative di Eurointerim c’è l’avvio di una agenzia di rating in supporto alle imprese e all’azione delle banche.

Mattia Rossin

Sposato: “Quello che abbiamo imparato in questi anni di crisi è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto dei periodi economici negativi”

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Voci da palazzo piedino

O ra l’attenzione si sposta sui tempi e sui det-tagli della progettazione del nuovo ospe-

dale di Padova. Intanto dal centrodestra arriva il plauso alla scelta di Padova Est. “L’eccellenza sanitaria patavina - afferma Roberto Marcato, assessore regionale all’economia - meritava di potersi esprimere al meglio in una struttura ade-guata, che ora nascerà secondo tutti i crismi e con le preziose indicazioni tecniche dell’Università e dello Iov, elementi importanti per dare contenu-to scientifico ai massimi livelli”. Il centrosinistra conferma invece i dubbi di quello che giudica un percorso ad ostacoli. “La prima delle perplessi-tà - affermano i consiglieri Claudio Sinigaglia e

Piero Ruzzante - è quella sulla destinazione ur-banistica e la conformità della stessa per attivare la struttura sanitaria. Meritano un approfondi-mento le questioni dell’accessibilità, anche via-bilistica, e delle possibilità di implementazione dell’area”. Teme un nuovo “mostro magia soldi” il capogruppo del Movimento 5 Stelle Jacopo Ber-ti: “Ancora una volta stanno parlando del con-tenitore, ma sui contenuti non ho ancora sentito una parola dalla politica regionale per non par-lare del fatto che diventa indispensabile ribadire un secco no all’ipotesi del project financing, come andiamo dicendo da sempre, per questo proget-to”.

Accordo in Regione L’area da mezzo milione di mq è già nella disponibilità del Comune

Via libera al nuovo ospedale di Padova Sarà costruito a Padova Est - San Lazzaro D opo anni di polemiche e

colpi di scena la politica tro-va l’accordo sul futuro del nuovo ospedale di Padova. Si farà a Pado-va Est - San Lazzaro, in un’area di 521 mila metri quadrati a disposi-zione del Comune di Padova. Tra-montata dunque l’idea di Padova Ovest, dopo un ridda di reazioni, messa da parte anche l’ipotesi dell’aeroporto insieme all’even-tualità di una ricostruzione del vecchio ospedale, la collocazione del nuovo policlinico passa il va-glio del tavolo regionale. Il comi-tato di coordinamento presieduto dal governatore Zaia e composto da tutti i soggetti interessati (Uls, Azienda Ospedaliera, Università, Comune, Provincia) ha dato il via libera alla soluzione di San Lazza-ro dopo l’ultimo confronto tra le diverse opzioni proposto dal nel direttore dell’azienda ospedalie-ra Luciano Flor. Ora viene il bel-lo perché, a parte la disponibilità

dell’area, che il Comune di Padova mette a disposizione in “diritto di superficie” per almeno 99 anni, il progetto del nuovo ospedale è tutto da costruire e ha l’ambi-zione di consegnare finalmente alla città una moderna “cittadella della salute” all’altezza della fama e dell’alta specializzazione della sanità padovana. Serviranno tanti soldi, oltre 600 milioni di euro, e una sinergia tra pubblico e privato visto che anche in questo caso si ricorrerà alla formula del “project

Le reazioni: il centrodestra esulta, perplessità dal centrosinistra mentre il Movimento 5 Stelle teme un nuovo “mostro mangia soldi”

Ora viene il bello con la progettazione

di un’opera attesa da almeno vent’anni.

Servirà una forte collaborazione tra pubblico e privato

financing”. Intanto la Regione ha confermato lo stanziamento di 50 milioni l’anno per il prossimo triennio ma questo è solo il pri-mo passo. Per quanto riguarda l’ormai accantonato progetto di Padova Ovest è lo stesso Zaia ad indicare la strada da seguire: “ Il fatto sarà formalizzato con una nuova delibera regionale che riba-dirà la non pubblica utilità dell’a-rea di Padova Ovest già dichiarata il 14 ottobre 2014. Abbiamo inol-tre costituito un tavolo tecnico composto dai legali dei diversi protagonisti del Tavolo che dovrà darci la corretta linea giuridica ri-spetto ai rapporti con i privati che furono interessati a Padova Ovest. Nel frattempo si può cominciare a scrivere anche il nuovo Accordo di Programma – conclude Zaia – che darà al Veneto un Policlinico Universitario di livello internazio-nale”. Anche il sindaco di Padova Massimo Bitonci parla di una de-cisione storica e sottolinea il ruolo del Comune nel mettere a dispo-sizione il terreno: “Le valutazioni dei tecnici sono state assunte e condivise da tutte le parti: l’area di Padova Est non evidenzia criticità ed è immediatamente disponibi-le. Ora andiamo avanti, insieme. I veneti e, soprattutto, i padova-ni, hanno atteso per troppi anni un’opera che ora possiamo final-mente realizzare”. Più critico in-vece il presidente della Provincia Enoch Soranzo, che si è astenuto: “Invierò a Zaia le controdeduzio-ni su alcuni errori e discrepanze ma a questo punto auspico che, definita una volta per tutte l’area, s’inizino quanto prima i lavori di costruzione, e che davvero Padova possa avere in tempi rapidissimi una struttura attesa da vent’anni”.

Nicola Stievano

>[email protected]<

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U na città, un albergo. Nel caso di Sondrio bisognerebbe dire: una città e il “suo” al-

bergo. Perché il Grand Hotel della Posta è legato a doppio filo con la città capoluogo della Valtel-lina, sin da quando era ancora parte del cosid-detto Stato di Milano governato dagli austriaci. Dai successori di Radetzky per intenderci. Era il 1855 quando per volontà di Francesco Foianini fu gettata la prima pietra dello storico hotel, la cui costruzione venne completata nel 1862, quando Sondrio e la Lombardia tutta era-no già parte del neonato Regno d’Italia retto dai Savoia. Della sua città il Grand Hotel della Posta è stato, come testimonia il nome, stazione di posta e quindi crocevia di comunicazioni, trasporti e traf-fici commerciali. Uno snodo vi-tale. Affacciato sulla centralissima piazza Garibaldi, di cui costituisce uno dei focus per l’eleganza del suo stile architettonico, da oltre un secolo e mezzo il Grand Hotel della Posta rappresenta il luogo dell’ospitalità per eccellenza di Sondrio. Le camere, grazie anche ad un recente restauro, mantengono intatto il fascino di un tempo con arredi e decori d’epoca, compresi in qualche caso gli affreschi dei soffitti. Entrarvi è come aprire la porta sulla storia e po-ter respirare certe atmosfere della seconda metà dell’Ottocento, quando il gusto per il dettaglio era arte. E parlando di arte va sottolineato un altro aspetto che lega fortemente il Grand Hotel della Posta a Sondrio: l’esposizione di opere d’arte di valore assoluto. Si tratta di intere collezioni che la proprietà dell’immobile, il Credito Valtellinese (erede di quella banca, il Piccolo Credito Valtelli-nese, a cui il proprietario di allora, Enrico Vitali, la cedette nel 1947), ha voluto collocare nei vari spazi dell’albergo per trasformarlo in una sorta di museo. Si tratta di un notevole complesso di ope-re d’arte attinte dalla collezione di quadri antichi

della banca. Ma brillano anche sculture di valore, come i bronzi realizzati dal grande Arturo Marti-ni. Un galleria di capolavori d’autore che spazia-no dal Settecento all’arte contemporanea.

Sembrerebbe di passare dal sacro al profano citando anche l’enogastronomia fra gli aspet-ti che rendono lo storico albergo una vetrina di Sondrio e del suo territorio. Ma non è affatto un’eresia perché oggi la produzione agroalimen-tare di un territorio, specie quella artigianale, è

considerata parte integrante della cultura materiale di una zona. E la Valtellina ne ha molte di eccellenze da mettere in ve-trina, a cominciare dalla bresa-ola, salume crudo a pezzo intero ottenuto da sapiente stagiona-tura naturale che è nato proprio da queste parti. E poi i tanti for-maggi di alpeggio, a comincia-re da Bitto, Casera Valtellina e Scimudin. I pizzoccheri, pasta tipica a base di grano saraceno,

la polenta “taragna” e gli “sciatt”, ovvero frittelle di grano saraceno e formaggio. Quindi i vini: ieri solo lo Sforzato, o Sfurzat (ottenuto da uve pas-site tre o quattro mesi), oggi anche molti altri. In primis il Valtellina Superiore, un rosso che ha ot-tenuto la Docg come lo Sforzato. La base preva-lente è il Nebbiolo che nella Valtellina assume le declinazioni più originali e apprezzate.

Il Grand Hotel della Posta ospita la maggior parte degli eventi di rappresentanza di Son-drio. In aprile è prevista la prima edizione di un evento – contenitore chiamato “Art de Vivre” e dedicato ad arte, moda, gastronomia e intratte-nimento. Oggi la gestione dell’hotel è affidata alla società Lungolivigno della famiglia Giovannini di Livigno, gruppo che ha costruito la sua notorietà nel campo della moda (i suoi negozi di Livigno propongono le griffe più quotate e sono molto frequentati dai turisti, anche stranieri) e che ha

esteso i suoi interessi nella hotellerie di qualità. Il “4 stelle” storico di Sondrio è oggi uno dei fiori all’occhiello dei Giovannini, compreso il risto-rante che si è ritagliato uno spazio anche fra le segnalazioni delle guide specializzate.

Il restauro ha permesso di recuperare anche gli spazi sotterranei dell’albergo dove è stata am-pliata la Spa e ricavate la sala colazione, una rusti-ca taverna e una fornita enoteca, che presenta un panorama completo delle etichette del territorio. Sondrio è città appartata, che non ama i rifletto-ri, ma è ugualmente piacevole da visitare. In tut-te le stagioni. Il suo salotto è piazza Garibaldi su cui si affacciano i palazzi più importanti, fra cui il Grand Hotel della Posta. L’itinerario del passeg-gio comprende la vicina piazza Campello, dove prospettano il Palazzo Pretorio (oggi sede muni-cipale) e la Collegiata dei Santi Gervaso e Prota-sio, chiesa simbolo della città. Il suo campanile, la Torre Ligariana, è nel contempo anche torre civi-ca. Una visita della città deve comprendere anche il Museo Valtellinese di Storia e Arte che sorge in via Quadrio nel Palazzo Sasso de’ Lavizzari. Una strada in salita conduce al Santuario della Sassel-la che presenta pregevoli affreschi del ‘500.

La città, che ha poco più di ventimila abitan-ti, sorge alla confluenza fra il Mallero e l’Adda e mentre si passeggia il sottofondo del rumore dell’acqua che scende rabbiosa da tutta la valle e dal complesso del Mara Corna è costante. Fa capire che tutt’intorno c’è il grande regno della montagna, lo scrosciare dell’acqua ne annuncia il respiro. Sondrio, in fondo, di questa regione di paesaggi austeri che è la Valtellina, terrazzata fin dai tempi dei romani per coltivare la vite, ne è la regina indiscussa. Da sempre.

Turismo 1 www.lapiazzaweb.it

La suggestiva piazza Garibaldi, cuore di Sondrio dove sorge

il Grand Hotel della Posta. A destra la Spa e la facciata

dello storico albergo, scorcio sul fiume; sotto: una camera

dell’hotel, prodotti tipici della Valtellina e un piatto

di pizzoccheri. Nella striscia verticale: il ristorante e la

taverna dell’hotel, la Torre Ligariana e l’albergo illuminato.

L’elegante Grand Hotelcostruito nel lontano 1862è legato a doppio filocon la città della Valtellinacostituendone un luogod’accoglienza di classee un singolare, riccoe variegato spazio museale

L0 storic0 “Posta” racconta Sondrio

Pagina a cura di

>Renato Malaman<

Lombardia

Dal 23 al 25 aprileospiterà “Art de Vivre”

un evento d’arte, modae alta gastronomia

L’albergo è uno dei focusdi piazza Garibaldi

il cuore pulsantedi un centro storico

tutto da scoprire

Turismo 28 www.lapiazzaweb.it

Page 29: Miranese sud febb2016 n17

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Donazione, successione o donazione con riserva di usufrutto. Quale conviene?

IIl patrimonio ereditario di ciascun soggetto si compone di una quota disponibile, destinabile a

chicchessia, e di una quota indisponibile, riservata per legge al coniuge, agli ascendenti ed ai discendenti del “de cuius”.

La devoluzione del proprio patrimonio può avvenire in vita tramite donazione o dopo la morte a mezzo testamento (pubblico, olografo o segreto).

Sul piano fiscale le aliquote e le franchigie sono le stesse per successione e donazione, variando solo in base al rapporto di parentela: 4% per coniuge e parenti in linea retta (con una franchigia fino ad € 1.000.000,00 per beneficiario); 6% per fratelli e sorelle (con una franchigia di € 100.000,00 per beneficiario); 6% per altri parenti fino al 4° grado e per affini in linea retta o collaterale fino al 3° grado (senza franchigia); 8% per altri beneficiari (senza franchigia).

Le norme fiscali per la donazione sono quelle vigenti al momento dell’atto dispositivo, mentre non si può prevedere quali saranno quelle applicabili “post mortem” all’apertura della successione.

Essendo il regime fiscale italiano in materia successoria uno dei più favorevoli in Europa ed ipotizzandosi da tempo un possibile inasprimento della normativa, parrebbe forse preferibile optare per la donazione. Questa, però, comporta costi notarili per la stipula dell’atto pubblico, mentre la redazione di un testamento olografo non comporta esborso alcuno.

La donazione con riserva di usufrutto è interessante perché permette al donante di utilizzare finché è in vita il bene donato. Le eventuali imposte si pagano solo sul valore della nuda proprietà, calcolato ex tabelle millesimali in base all’età del donante. Inoltre la rivalutazione dell’immobile non va considerata nel conteggio del valore catastale. Alla morte del donante usufrutto e nuda proprietà si riuniscono automaticamente con il solo modesto esborso della cancellazione dell’usufrutto dal certificato catastale.

Nello scegliere le modalità più convenienti di destinazione del patrimonio occorre, pertanto, valutare il singolo caso, soppesando l’età del donante/testatore, le tipologie di beneficiari e l’entità del patrimonio.

DIRITTO SUCCESSORIO

Avv. Laura Giolo

Studio Legale Avvocato Laura Giolo - Via G. Mazzini, 12 - 45100 Rovigo Tel. 0425/21221 - Fax 0425/28796 - email: [email protected]

Novità sugli oneri deducibili e detrazioni

BONUS ENERGIA. Detrazione in 10 anni del 65% delle spese sostenute per le schermature solari e impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. Dal 2016 le detrazioni per gli interventi di risparmio e riqualificazione energetica sono fruibili anche dagli Istituti autonomi per le case popolari (IACP).BONUS DISPOSITIVI RISPARMIO CONSUMO ENERGETICO. Detrazione del 65% anche per l’acquisto di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento/produzione di acqua calda/di climatizzazione di case.I dispositivi di cui sopra devono:• mostrare i consumi energetici;• mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti;• consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto.DETRAZIONE IVA ACQUISTO UNITA’ IMMOBILIARI RESIDENZIALI. Chi acquista nel 2016 una casa di classe energetica A o B dall’impresa che l’ha costruita, potrà detrarre in 10 anni il 50% dell’IVA pagata per l’acquisto.BONUS MOBILI GIOVANI COPPIE. Le coppie che costituiscono nucleo familiare da almeno 3 anni, in cui

almeno uno dei 2 non abbia superato i 35 anni di età, che acquistano casa, potranno detrarre in 10 anni il 50%, su una spesa massima di 16.000 euro, per l’acquisto di mobili destinati all’arredo dell’abitazione. Tale detrazione non è cumulabile né con la detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio né con il bonus “mobili ed elettrodomestici” precedentemente menzionati.BONUS ROTTAMAZIONE CARAVAN: Contributo massimo di 8.000 euro per l’acquisto nel 2016 di un nuovo autocaravan di categoria non inferiore ad Euro 5 in sostituzione di un analogo veicolo di categoria Euro 0, Euro 1 o Euro 2, destinato alla demolizione. Il contributo è anticipato dal rivenditore sotto forma di sconto sul prezzo di vendita.SPESE FUNEBRI. A partire dal 2015, le spese funebri sono detraibili per un importo non superiore ad 1.550 euro per ciascun evento verificatosi nell’anno, indipendentemente dal rapporto di parentela.SPESE UNIVERSITARIE. A partire dal 2015 si potranno detrarre le spese per corsi di istruzione universitaria, presso Università statali e non statali. Per queste ultime è previsto che l’importo detraibile non potrà essere superiore a quello stabilito annualmente con specifico DM per ciascuna Facoltà universitaria.

STUDIO COMMERCIALISTA

Stefano Masiero e Riccardo Roveroni - studio ragionieri commercialisti

Stefano Masiero e Riccardo Roveroni - Studio Ragionieri Commercialisti Via delle Industrie, 18/a - 30038 Spinea (VE) - Tel. 0415440706 -0415440019 - Mail: [email protected] - [email protected]

Quando si può accedere Fondo di Garanzia Vittime della Strada (da ora in poi FGVS)

Si tratta in sostanza di un organismo di indennizzo amministrato dalla CONSAP Spa (Concessionaria Servizi

Assicurativi Pubblici S.p.A.), sotto la vigilanza del Ministero delle attività produttive, e si finanzia coi contributi che tutte le imprese di assicurazioni operanti in Italia sono obbligate annualmente a versare alla Consap stessa per ogni singolo contratto assicurativo concluso. Tradotto: lo finanziano tutti gli automobilisti ogni volta che pagano l’assicurazione della loro auto. Si può accedere al Fondo in diversi casi e situazioni:

1) Per ottenere il risarcimento dei danni causati da veicoli o natanti non identificati.

2) Per ottenere il risarcimento dei danni causati da veicoli o natanti non assicurati.

3) Per ottenere il risarcimento dei danni causati da veicoli o natanti assicurati con imprese poste in liquidazione coatta amministrativa.

4) Per ottenere il risarcimento dei danni causati da veicoli posti in circolazione contro la volontà del proprietario (furto).

5) Per ottenere il risarcimento a seguito di sinistri

causati da veicoli spediti nel territorio della Repubblica Italiana da un altro Stato del cosiddetto Spazio Economico Europeo.

6) Per ottenere il risarcimento a seguito di sinistri causati da veicoli esteri con targa non corrispondente o non più corrispondente allo stesso veicolo.

Assai spesso si rivolgono al mio studio persone che cadono, a piedi o in bicicletta, a causa dell’asfalto reso viscido dal passaggio dei camion che trasportano materiale ittico.

In questi casi il FGVS non risponde in alcun modo, in quanto non viene prodotta la prova certa che tale danno sia stato cagionato da veicoli soggetti all’assicurazione obbligatoria (lo sversamento potrebbe essere stato fatto anche da qualche altro soggetto).

Requisito fondamentale affinché il danno sia risarcibile: l’intervento di Autorità sul luogo di accadimento (Il FGVS richiede sempre acquisizione del Verbale); la prova certa che il danno sia stato cagionato da veicoli soggetti all’assicurazione obbligatoria.

IN CASO DI INCIDENTE

Germana Mozzato

Scudo Infortunistica di Germana Mozzato, Patrocinatore Stragiudiziale Professionista del risarcimento via Cristoforo Colombo, 42 - Chioggia (Ve) - Tel. 041 490774 - mail [email protected]

web: www.scudoinfortunistica.it

Debiti tra coniugi (separati)? Compensarli!

IIn caso di separazione personale dei coniugi, si pongono vari problemi, soprattutto di carattere patrimoniale. In

particolare, se un coniuge è economicamente più debole, l’altro è tenuto a versargli l’assegno di mantenimento, in misura tale da conservare lo stesso tenore di vita goduto in costanza di matrimonio. Una parte dell’assegno è destinata ai figli non autosufficienti. Può accadere, inoltre, che il coniuge più debole sia a sua volta debitore di alcune somme nei confronti dell’altro. In un caso, ad esempio, il marito, essendo in cassa integrazione, non versava gli assegni dovuti alla moglie e alla figlia non ancora autosufficiente. La moglie, dal canto suo, aveva sottratto, a insaputa del marito, alcune somme dai conti da lui accesi, l’uno presso Poste Italiane, l’altro presso una Banca, e l’ultimo presso un’altra Banca, dove poi egli scopriva che la moglie aveva un suo conto personale. In un caso simile, il marito non versava l’assegno di mantenimento alla moglie, da lui separata, mentre quest’ultima non provvedeva al pagamento del 50% delle spese di manutenzione e gestione del patrimonio immobiliare in comproprietà, lasciando l’intero carico

al marito. La moglie sosteneva che il marito occultava i bollettini di spesa. In entrambi i casi, il credito della moglie deriva dal provvedimento di separazione, mentre il credito del marito deriva, in un caso, dalla sottrazione indebita, da parte della moglie, di denaro dal conto a lui solo intestato, quindi da un fatto illecito (se il conto non è cointestato, il denaro ivi depositato non rientra nella comunione dei beni), e nell’altro caso, dall’obbligo del coniuge di contribuire alle spese di gestione dei beni in comunione legale. I casi sopra citati, comunque, dimostrano che i crediti possono essere compensati nonostante abbiano fonti diverse. Se i crediti sono riconosciuti da entrambe le parti e determinati nel loro ammontare, se inoltre il pagamento è immediatamente dovuto, è possibile un accordo di compensazione, per evitare inutili contenziosi. I due crediti sono entrambi pecuniari, di conseguenza la compensazione opera automaticamente (cfr. Cass. Civ. sez. III sentenza n. 6519 del 19.07.1996- Tribunale di Milano sez. II, sentenza n. 10233 del 18.08.2014). Questo risponde al principio di solidarietà familiare, economica e sociale.

DIRITTO

Avvocato Francesca Ledda - Via Domenico Strada, 9 - 45100 Rovigo (RO)Tel. 3476447782

Avv. Francesca ledda

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/diritti/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

laPiazza Diritti

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Salute

Gentile Direttore, da medico ospedaliero che quotidianamente opera in un reparto di chirurgia

generale, ho considerato con particolare attenzione la dichiarazione/denuncia dell’ Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani “L’esigenza di risparmiare non può andare a discapito dei pazienti e della qualità della cura“.

L’associazione Acoi, sulla scia delle segnalazioni di migliaia di medici, accusa la corsa a ridurre i costi della sanità e denuncia che i bisturi utilizzati in sala operatoria sono di qualità sempre più scadente.

Scende in campo direttamente il Presidente Prof. Diego Piazza in rappresentanza dei chirurghi italiani, e su Repubblica leggiamo che “la continua ricerca del prezzo di mercato più basso, con criteri di valutazione spesso discutibili da parte delle commissioni regionali, ha determinato un livellamento verso il basso della qualità”.

“La mediocre qualità dei bisturi utilizzati oggi ha conseguenze sia estetiche, perché il taglio perde la famosa precisione chirurgica, sia infettive, perché, aumentando il trauma cutaneo per incidere una superficie, si aumenta il rischio di contaminazione batterica della ferita”.

“Quanto ai costi - prosegue il presidente dell’Acoi - possiamo affermare che si tratta di una scelta antieconomica, perché per uno stesso intervento può essere necessario utilizzare più bisturi, cosa che non si verificherebbe con un buon bisturi che, al contrario, potrebbe essere utilizzato più volte durante lo stesso intervento”. Pochi mesi fa vi era stata un’altra recente clamorosa denuncia riguardo la qualità pessima dei guanti che si bucavano durante gli interventi con frequenza anomala fatta dal Prof. Francesco Corcione, Presidente della Società Italiana di Chirurgia.

Sia Corcione, che Piazza sono stimati colleghi eletti dai chirughi italiani a rappresentare ai massimi livello istituzionali questa particolare categoria professionale.

I chirurghi: costo dei bisturi, non si può andare a ribasso

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L’allarme dei chirurghi:pericolosissimo operare con bisturi scadenti

dott. Giovanni Leoni

Continua alla pagina seguente

L’Editoriale

pag 1 e 2 editoriale per provincia venezia (o anche padova)

La vertigine visiva, cause e sintomi

a pag 33 a pag 33

Infertilità di coppia, quali soluzioni?

Il Counselor per superare le difficolà del quotidiano

a pag 34

Page 32: Miranese sud febb2016 n17

laPiazza Salute 32 www.lapiazzaweb.it

I chirurghi generali si occupano dei molteplici campi della chirurgia, sono presenti in tutti gli ospedali italiani e sono i medici che trovate ad operare con più frequenza di notte e festivi, dall’appendicite all’emorragia addominale di un grave trauma stradale, sono persone abituate a prendersi ogni giorno le loro responsabilità nelle condizioni più difficili. Fanno parte degli urgentisti per eccellenza come anestesisti e medici del pronto soccorso: gente che “ci mette la faccia“. E’ irrituale che questi professionisti, a nome di tutta la categoria dei chirurghi, facciano dichiarazioni così allarmanti sui media. Credo assolutamente plausibile quindi, che in entrambi i casi, il coinvolgimento del pubblico in questioni di forniture tecniche sia dovuta al fatto che, i miei colleghi provati altri modi di risoluzione dei problemi senza clamore, non siano stati ascoltati dai diretti interlocutori e si siano trovati costretti a rivolgersi ad altre strade. Sono convinto che se si è arrivati a questo punto, vuol dire che la preoccupazione è talmente forte da superare quella che è la normale riserva dei chirurghi riguardo alla propria attività professionale. Il bisturi, strumento base per eccellenza dell’attività chirurgica, diviene doppiamente simbolo per la causa dei ribassi, in quanto, dal punto di vista del costo non può essere paragonato ad altri strumenti più complessi. L’enunciato porta direttamente ad un altro aspetto, che concerne la possibilità del chirurgo di poter incidere sulla qualità degli strumenti che utilizza quotidianamente per curare le persone, e delle quali è l’unico responsabile finale davanti alla sua coscienza ed alla legge. Questo assunto all’utente comune potrebbe sembrare ovvio ma la realtà dei fatti è ben diversa: questi scritti lo esplicitano spero con chiarezza. Non si può mettere come primo criterio di scelta il costo, che va considerato solo a parità della qualità e facendo attenzione a non scendere sotto un certo standard. Quindi e’ necessario rivedere quali sono le caratteristiche intrinseche al bando per l’aggiudicazione di una commessa su una fornitura ospedaliera, vedere se le ditte che partecipano rispettano i requisiti, rivedere i criteri di attribuzione dei punteggi e le composizioni delle commissioni regionali e locali: se questi sono i risultati appare evidente che c’è qualcosa che non funziona. Mi sento in dovere di affermare che questo atteggiamento da parte dei professionisti che si sono esposti tramite i media, denota la necessità di far arrivare un messaggio a livello istituzionale, al fine che si rivedano quindi le commissioni ai vari livelli su criteri scientifici e di trasparenza, in cui la sana competizione fra ditte deve puntare al progresso ed alla qualità del prodotto, non al risparmio ad ogni costo sulla pelle dell’ignaro paziente e alla crisi di coscienza del professionista che rischia con le nuove normative sulla dipendenza il licenziamento per affermazioni pubbliche potenzialmente lesive per l’azienda in cui è stato assunto.

L’Editoriale

Segue dalla prima paginea dello Speciale Salute

I chirurghi: costo dei bisturi, non si può andare a ribasso

dott. Giovanni Leoni - Presidente OMCeO Provincia di Venezia

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L’intervento

La scienza medica ha da tempo oltrepassato i confini delimitati dalle colonne di Ercole e non occorre

disturbare Kant per ricordare che non tutto ciò che è lecito è moralmente accettabile.

Il progredire scientifico ha favorito la nascita nel secolo scorso della nuova disciplina della bioetica. Sono stati istituiti da allora Comitati di bioetica a vari livelli, da quello nazionale a quelli regionali e locali, per cercare di dare risposte alle nuove situazioni in cui si sono venuti a trovare i medici, e non solo, di fronte a casi come ad esempio la procreazione medicalmente assistita, gli espianti e i trapianti di organo, l’eutanasia, l’accanimento terapeutico,l’utero in affitto, lo “staccare la spina” al paziente ormai ridotto in stato vegetativo ma vivo solo grazie alle moderne tecnologie, ma anche l’allocazione delle risorse economiche e la priorità delle cure.

In questi giorni in cui è in votazione nel Parlamento italiano la legge Cirinnà sulle unioni delle coppie omosessuali, sull’adozione di figli da parte delle stesse (argomento su cui i pediatri hanno lanciato un grido d’allarme per le possibili conseguenze psicologiche), sulla maternità surrogata, in America si sta discutendo su un caso che ha creato un forte impatto mediatico: può una donna che ha dato il suo utero “in affitto” rifiutarsi di abortire quando questo le sia richiesto dai genitori intenzionali?

Negli USA, in molti Stati è permesso che vengano stipulati regolari contratti in cui una donna si impegna a portare in grembo figli non suoi in cambio di denaro.

Melissa Cook,una 47enne californiana in attesa di 3 gemelli i cui gameti derivavano da un 50enne della Georgia mentre gli ovuli da una donatrice, ha respinto la richiesta di aborto da parte del padre intenzionale ed ha intentato causa contro l’uomo.

Dal momento che tutti e 3 gli embrioni impiantati nell’utero della sig.ra Cook avevano attecchito, il padre, che aveva preso in considerazione l’adozione di un solo bambino, con la preoccupazione di rischi associati ad un parto multiplo e la motivazione di ritenere crudele il separarli, aveva chiesto alla donna di abortire. Melissa,incinta alla 23.ma settimana,ritenendo le motivazioni della richiesta legate più a preoccupazioni economiche che non a motivi di salute, ha rifiutato di abortire: “Stanno andando bene tutti e tre - ha dichiarato al Washington Post - ho profonda empatia per gli uomini che vogliono figli, tuttavia ora penso che il concetto di base di questo tipo di accordi vada riesaminato e non considero più gli accordi di maternità surrogata favorevolmente come in passato.”

Si è quindi rivolta alla Suprema Corte di Los Angeles per violazione dei diritti di uguale protezione garantiti dalla Costituzione da parte della legge californiana su questa forma di fecondazione assistita. Per Jennifer Lahl, Presidente del Center for Bioethics and Culture Network, si tratta di un caso epocale: “Le donne in tutti gli USA sono state intimidite e sfruttate dall’industria per la maternità surrogata che va a caccia dei poveri per profitto. E ora quest’industria si è spinta troppo in là cercando di obbligare le donne ad abortire feti sani per un mero beneficio economico”. “Attraverso casi come questo gli americani inizieranno a capire perché il Canada e tantissimi Paesi Europei, Asiatici e Africani hanno vietato la maternità a pagamento. Trasforma le donne in allevatrici anonime e i bambini in prodotti da ordinare (ed eventualmente da eliminare se non corrispondenti alle aspettative (n.d.r.). Questo- conclude Lahl - deve finire!”

La Cook nella causa in corso rifiuta di abortire e sostiene di essere la madre legale dei 3 gemelli e cerca di ottenere i diritti parentali sul terzo bambino e la custodia per i primi due.

Un caso di riflessione anche per i nostri Parlamentari.

Maternità a pagamento, nuovi risvolti e un caso su cui riflettere

dott. Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Come curare la Lombalgia, diagnosi e procedura

Viene definito lombalgia il dolore che colpisce la regione lombare e sacrale; qualora si irradi

all’arto inferiore viene indicato come lombo-sciatalgia (irritazione anche del nervo sciatico) o lombo-cruralgia (irritazione anche del nervo crurale). I due termini indicano solamente i distretti corporei in cui si manifesta il dolore senza indicarne le cause. L’origine del disturbo può ritrovarsi in problematiche meccanico-strutturali, dei tessuti molli vertebrali e paravertebrali, della struttura ossea, degli organi interni che “proiettano” dolore nella zona lombare, la gravidanza, lo stress (psicosomatico).

Uno dei fattori di rischio è l’obesità in quanto aumenta la lordosi fisiologica lombare, altera la meccanica vertebrale con conseguente ripercussione sulle zone vicine ed a distanza, irritazione dei nervi, dolore; un altro fattore di rischio è la sedentarietà: “il movimento, questa è la vita”.

Per questi motivi, non è sufficiente calmare il dolore e l’infiammazione, è necessario, anche e soprattutto, restaurare una migliore meccanica vertebrale, affinché le crisi non si scatenino più su dei semplici piccoli “movimenti sbagliati”. Una buona meccanica vertebrale deve permettere un utilizzo normale della colonna vertebrale, senza che si sia obbligati a fare sempre attenzione a tutti i gesti. Se questo non c’è avremo un terreno fertile per il “colpo della strega” su cui un movimento anche minimamente “scorretto e brusco” va a creare un’alterazione strutturale, una distorsione vertebrale e quasi sempre al dolore si accompagna una marcata rigidità muscolare in tutto il corpo.

Il dolore può insorgere in maniera acuta (comunemente detto colpo della strega) o in maniera

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sorda e costante (lombalgia cronica) comunque essere prodotto da diverse cause: uno sforzo eccessivo, una caduta che produca un trauma distorsivo – contusivo, patologie cronico degenerative quali artrosi, stenosi lombare, sindrome della cauda equina, problematiche capsulo-legamentose, stiramento della muscolatura, ecc. La risposta dell’organismo al dolore è una contrattura antalgica della muscolatura lombare che aumenta la sensazione dolorosa accompagnandola ad una marcata difficoltà nel movimento del tronco.

Il trattamento della lombalgia non è semplice, dipende dalla severità dei sintomi piuttosto che dalla severità delle lesioni, ed il giudice finale del risultato è il paziente stesso, tenendo presente che ognuno ha la propria percezione del dolore. Lo scopo del trattamento è quindi quello di riequilibrare il corpo in modo da rivitalizzare l’organismo che in genere si trova atteggiato in stato di difesa sia a livello muscolo-scheletrico che a livello organico, emotivo: fattori che modificano la postura e che poi possono scatenare vari sintomi fra i quali uno dei più frequenti è la lombalgia. Si interviene riequilibrando il piede, il ginocchio, il bacino, la colonna vertebrale, ecc., in poche parole è importante ristabilire la mobilità lì dove è perduta nonché riequilibrare le pressioni sopra e sotto diaframmatiche.

La vertigine visiva, sintomi e cause

La vertigine può essere definita come una sensazione di instabilità ed è un sintomo, non una malattia, di

disorientamento in relazione alle cose attorno a noi. La sintomatologia vertiginosa può variare da una leggera sensazione di capogiro sino ad una grave e severa sensazione di instabilità che ci può far cadere con effetti anche gravi o la perdita di motilità che alla guida diventerebbe di estremo pericolo.

Problemi ai muscoli oculari o problemi di rifrazione possono causare instabilità. Un esempio di tale tipo di disturbo è quello che un individuo può avere durante la guida se porta occhiali che appartengono ad un’altra persona oppure di instabilità visiva causata da una non corretta ametropia, tipo l’astigmatismo, o quando si vede sfrecciare un treno che va in direzione opposta alla nostra. Gli occhi rispondono inviando al cervello una rapida serie di impulsi, che indicano che il corpo è in movimento rotatorio. D’altra parte, le orecchie ed il sistema di muscoli-articolazioni, inviano al cervello impulsi che indicano che il corpo non è in movimento rotatorio ma solo in movimento in avanti. Il cervello, nel ricevere tali informazioni confuse (dagli occhi che indicano movimento, dalle orecchie e dal sistema muscoli-articolazioni che indicano il contrario) invia allo stesso modo, ai vari muscoli e ghiandole, ordini confusi che possono causare sudorazione, nausea, e vomito. In tale situazione quando un individuo è seduto nel sedile di fronte e guarda in avanti, gli occhi, le orecchie, e il sistema muscoli-articolazioni, lavorano in modo più uniforme, e la possibilità di avere la sensazione di mal d’auto è minore. Un disturbo visivo può essere causato da vertigini di altra origine. La incapacità intermittente di focalizzare, la difficoltà nella lettura, intermittente sensazione di appannamento visivo, possono derivare

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da piccoli movimenti riflessi dagli occhi (scosse).Le vertigini si possono avere per altri motivi,

quali: problemi otologici, stress emotivi, gli stati di tensione, e l’assunzione di un’eccessiva quantità di alcool. L’insufficienza circolatoria, la disfunzione metabolica o allergica, i tumori o i traumi, possono produrre questo tipo di instabilità con o senza disturbi dell’equilibrio, e altri che per esigenze di spazio non elenchiamo.

Gli occhi rispondono inviando al cervello una rapida serie di impulsi, che indicano che il corpo è in movimento rotatorio

Infertilità di coppia: quali soluzioni?Secondo la definizione dell’organizzazione

mondiale della sanità (OMS), l’infertilità è definita come l’incapacità di procreare dopo 12-24 mesi di rapporti non protetti. Si stima che l’infertilità colpisca circa il 15% delle coppie (circa 60000 nuove coppie ogni anno in Italia) assumendo la dimensione di problema sociale. Nei paesi industrializzati la prevalenza delle coppie infertili è passata dal 6-7% degli anni 60 al 15-20% attuale. Questo importante aumento della prevalenza è imputabile da un lato al maggior numero di coppie che oggi a differenza del passato, si rivolge al medico e dall’altro a fattori sociali e ambientali.

Tra questi si annoverano: • età della partner femminile: negli ultimi

decenni la ricerca della prima gravidanza avviene molto più tardi rispetto al passato (fertilità decresce notevolmente dopo i 40 anni);

• riduzione della frequenza di rapporti legata all’età più avanzata dei partner e alla vita frenetica dei nostri tempi;

• aumento della promiscuità sessuale con conseguente incremento dell’incidenza delle malattie sessualmente trasmesse le quali possono gravemente incidere sulla fertilità;

• abitudini di vita (stress, obesità, fumo di sigaretta, alcool, inquinanti ambientali) con ripercussioni sulle condizioni riproduttive dell’uomo e della donna.

Il tentativo di identificare le cause di infertilità di coppia inizia con un’accurata

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La personalizzazione del trattamento

e la presa in carico della coppia è

fondamentale per l’ottimizzazione

delle probabilità di gravidanza

anamnesi (storia dei pazienti) e con un’attenta valutazione clinica dei 2 partner supportata da indagini laboratoristiche e strumentali. Le cause che sono alla base di una difficoltà riproduttiva si suddividono in:

• fattori esclusivamente o prevalentemente femminili,

• fattori esclusivamente o prevalentemente maschili,

• fattori di coppia.Inoltre nel 25 % circa delle coppie la

causa di infertilità rimane ignota (infertilità inspiegata).

I principali esami diagnostici che permettono l’inquadramento diagnostico della coppia infertile sono:

• per la donna l’esecuzione di esami ormonali, la stima della riserva ovarica, la valutazione dell’ovulazione e la valutazione della pervietà tubarica;

• per l’uomo la valutazione del liquido seminale.

Identificate le cause di infertilità è importante discutere con la coppia l’approccio terapeutico. In molti casi (anovulazione cronica, ridotta riserva

ovarica, liquido seminale con anomalie, malformazioni uterine, alcune patologie tubariche) l’approccio puo’ essere solo di tipo medico non invasivo (rapporti mirati, controllo dell’ovulazione) o con blando supporto terapeutico (induzione della crescita follicolare multipla, induzione dell’ovulazione, supporto della fase luteale) mentre in casi più severi l’infertilità/sterilità di coppia può essere risolta soltanto attraverso le tecniche di riproduzione assistita (PMA).

Le tecniche di riproduzione assistita si distinguono in tecniche di:

• I livello: inseminazioni intrauterine (in vivo in cui la fecondazione avviene nell’organismo della donna);

• II livello: fecondazione in vitro in cui la fecondazione avviene in provetta, all’esterno dell’organismo della donna (FIVET-ICSI);

e vengono definite omologhe, se si utilizzano i gameti della coppia (ovocita e spermatozoo); o eterologhe se prevedono l’uso di gameti estranei alla coppia.

Il ruolo fondamentale del medico che si interessa di infertilità di coppia e medicina della riproduzione è in primis inquadrare la coppia al fine di capire se vi è oppure no un problema riproduttivo, prescrivere e valutare (discutendo con la coppia) gli esami necessari per la diagnosi di infertilità di coppia e infine proporre, dopo adeguata informazione, quelle che sono le opzioni terapeutiche più efficaci per ogni singolo caso. La personalizzazione del trattamento e la presa in carico della coppia è fondamentale per l’ottimizzazione delle probabilità di gravidanza oltre che per la riduzione dei tempi di attesa volti all’ottenimento della stessa.

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Un nuovo laser “micropulsato” per trattare la retina infiammata

La retina costituisce il tessuto retinico più nobile dell’occhio. E’ la superficie sulla quale si proietta

l’immagine ed è costituita da uno strato di cellule, fotorecettori, capaci di trasformare la luce in impulso elettrico. Ovviamente questa semplificazione non rende ragione della complessità del fenomeno da un punto di vista biochimico; dobbiamo infatti pensare che l’energia luminosa, colpendo le cellule, fa si che queste consumino alcune sostanze chimiche presenti al loro interno e quindi determinino l’eccitazione di determinate fibre nervose. La grande complessità dell’occhio è resa ancora più evidente se pensiamo che è collegato a circa il 40% del cervello! Ad ogni modo, questa breve introduzione è riportata solo per far capire che se in questa catena di eventi vi sono delle interruzioni, la visione non è più buona. Uno dei processi morbosi con cui abbiamo a che fare frequentemente è l’edema retinico.

La parola edema rappresenta semplicemente un infarcimento di liquido negli spazi retinici. Se noi prendiamo ad esempio un colpo in una parte del corpo, questa si gonfia, basti pensare ad una distorsione articolare o ad un trauma. A livello oculare esistono equilibri molto delicati che permettono ai liquidi fisiologicamente presenti nei tessuti, di rimanere al loro posto. Se però abbiamo dei processi infiammatori successivi ad interventi chirurgici quali anche una cataratta o disturbi generali quali il diabete o ad altre patologie oculari o generali, ci possono essere delle raccolte di liquido all’interno degli strati retinici. Ovviamente in questi casi la retina non funziona più bene! Per agevolare il riassorbimento di questo liquido

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patologico esistono terapie farmacologiche, farmaci iniettati all’interno del bulbo, e più recentemente un particolare tipo di laser.

Una particolare lunghezza d’onda (Giallo) è in grado di stimolare le cellule retiniche senza danneggiarle permettendo così a queste di riassorbire il liquido patologico. Questo trattamento è chiamato “Laser giallo micro pulsato” e si effettua in pochi secondi senza alcun dolore per il paziente. Costituisce una vera innovazione ed un’arma straordinaria per gli edemi cronici spontanei (retinite sierosa centrale),

post diabete o post trombosi. Una seduta laser dura pochi secondi, si effettua dopo aver dilatato la pupilla e non comporta alcuna sensazione di dolore per il paziente. E’ inoltre possibile ripetere questi trattamenti in caso di recidiva

della raccolta di liquido. Questo laser ha un’efficacia straordinaria anche nei comuni trattamenti laser per la saldatura delle lesioni retiniche (distacco di retina) o nei trattamenti panretinici nei pazienti diabetici. Il grosso vantaggio per il paziente è l’assenza di dolore dovuta alla estrema brevità dellìimpulso (20 msec). Ancora una volta la tecnologia ci offre soluzioni, sta a noi usarla con intelligenza!

Una seduta laser dura pochi secondi, si effettua dopo aver dilatato la pupilla e non comporta alcuna sensazione di dolore per il paziente

“Non so cosa fare”... quando da soli non riusciamo a superare le difficoltà del quotidiano c’è il Counselor

Non so cosa fare! è forse una delle frasi più frequenti pronunciate dalle persone che ho

incontrato in Studio. Persone come te; mamma o moglie, sorella o amica, padre o figlio, che ad un certo punto della loro vita sprofondano in un buco nero. Alcune volte scivolano dentro lentamente, altre volte cadono “di punto in bianco” come se fosse loro venuta a mancare la “terra sotto i piedi”. Convivono con disagi e difficoltà che li accompagnano nel quotidiano, facendo finta di non sentire e di non vedere, pensando che in questo modo la giornata “passi” per arrivare a sera.

Ma il malessere che non passa e la sensazione di non sentirsi a posto con la propria vita, diventa come un’ombra costante…..E a questo punto, non sai cosa fare!

Le tue risorse, i tuoi punti di forza sono gli strumenti che ti permettono di venirne fuori e non sempre è possibile trovarle dentro di te per poter affrontare questi momenti di impasse. Alcune volte la “pacca sulla spalla” non basta, magari neanche la cerchi perché non ti senti realmente ascoltato o per paura di essere giudicato.

E chi può realmente aiutarti, chi può ascoltarti senza giudicarti?

Oggi c’è il Counselor. Un professionista che

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può prestare un ascolto attento e qualificato con l’obiettivo di aiutarti ad affrontare i problemi con maggiore consapevolezza. Il Counselor si rivolge a tutti coloro che hanno i “normali problemi della vita”. Ti accompagna nel viaggio del cambiamento e ti aiuta ad osservarti con occhi diversi. Ti aiuta a scoprire ciò che puoi essere attraverso le tue risorse e il tuo potenziale

“Alcune volte mi sembra di essere nelle sabbie mobili. Mi muovo, mi divincolo, il cuore mi batte forte, i pensieri si bloccano. Il buio. Mi sento solo e la paura mi assale... Non riesco a fare più nulla!”

L’Ortodonzia intercettiva per i bambini

L’ortodonzia e’la disciplina odontoiatrica che si occupa della correzione

delle malocclusioni per ottenere quell’allineamento dei denti che consente una funzione masticatoria fisiologica e un’estetica facciale armonica. L’ortodonzia intercettiva per bambini serve ad individuare e correggere, se presenti, anomalie dentarie e scheletriche, quali morso crociato, arcate strette, mancanza di spazio, mandibola arretrata o avanzata rispetto all’arcata superiore, prima che possano generare gravi conseguenza funzionali o estetiche. La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti. Fondamentale è la sigillatura dei solchi occlusali dei primi molari permanenti per proteggerli dalla carie. Un altro aspetto molto importante della prevenzione e’ l’individuazione di abitudini viziate come l’uso prolungato del succhiotto, il succhiamento di uno o piu’ dita, la respirazione orale e la deglutizione atipica, che compromettono lo sviluppo armonico del volto . Un intervento precoce, mediante i moderni dispositivi ortodontici-ortopedici, guida la crescita e lo sviluppo dento facciale, creando spazio per denti affollati in eruzione, ottenendo la simmetria facciale, riducendo il rischio di traumi su incisivi superiori protrusi, preservando lo spazio per denti non ancora erotti, diminuendo la necessita’ di

estrazioni di denti permanenti, riducendo la durata del trattamento in dentatura permanente. Se il trattamento precoce non è necessario l’ortodontista può monitorare attentamente la crescita e lo sviluppo per iniziare l’eventuale terapia ortodontica al momento ideale. Nel giovane e nell’adulto, in cui le arcate dentarie e le basi ossee sono gia’ formate i denti possono essere allineati con tecniche ortodontiche tradizionali, come apparecchi fissi vestibolari o linguali. Esiste infine la moderna tecnica ortodontica biodinamica, una sequenza di apparecchi trasparenti, precisissimi e invisibili che allineano i denti e riconfigurano la funzionalità muscolare eliminando le interferenze occlusali anomale e conferendo equilibrio al viso e alla bocca.

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Page 36: Miranese sud febb2016 n17

Autori veneti, Lucia Zaramella Brigantessa della Brenta

Lucia è la Brenta. Conoscerla significa conoscere, in-sieme con lei e grazie a lei, un fiume e, ancora, le battaglie di una donna a difesa dell’acqua, dell’ambiente, di una terra, la sua come quella dei Balcani martoriati dalla parte, sempre e prima di tutto, dei diritti. E, dopo che la si è conosciuta, risulta impossibile chiudere gli occhi e far finta di nulla. Il libro è un viaggio attraverso le battaglie civili e sociali di Lucia Zanarella, la “Brigantessa della Brenta”. Battaglie che rappresentano con intelligenza, forza e coraggio, alcune delle grandi utopie novecen-tesche: il desiderio di costruire una società di individui responsabili, liberi da restrizioni di ogni potere politico, ideologico e culturale. Valori che contengono un’ispira-zione più che mai attuale: il rispetto per la vita, che si concretizza nell’utilizzo consa-pevole della terra, nell’organizzazione partecipata delle comunità, nella democrazia, nel dialogo con la politica e nell’importanza di educare i giovani. Scrive Paolo Rumiz nella prefazione: Brigantessa della Brenta “non è una banale autobiografia, la cro-naca delle lotte vinte e perdute da un singolo individuo, ma un brandello di storia patria, il ritratto di un popolo, la testimonianza di quanto è difficile far crescere gli italiani, trasformarli da sudditi opportunisti in cittadini consci di doveri e diritti”. Il libro raccoglie lettere, articoli di giornale, relazioni dai social forum e dai frequen-ti viaggi compiuti da Lucia nei Balcani feriti da conflitti etnici, sinossi di semina-ri, riflessioni di intellettuali di prestigio. Non mancano i pensieri personali sui tanti progetti realizzati in nome della pace. Il volume rappresenta, inoltre, un omaggio al pacifista altoatesino Alexander Langer (la cui lezione costituisce un punto di riferi-mento fondamentale nel pensiero di Lucia) e ai suoi maestri, Silvio Lanaro e Giovan-ni Parolin. Lucia spinge, attraverso queste pagine, a pensare con la propria testa e con il proprio cuore, a essere capace di “dire di no”, di non cedere, di non omologarsi, di dimostrarsi veramente responsabile della propria e dell’altrui esistenza e creare, così, una nuova frontiera di solidarietà e di impegno civile e politico.

Nicoletta Masetto

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L’opera prima di Guido Barbato

Vinca il migliore? Speriamo di no!

A fianco Guido Barbato e la copertina del libro

Una squadra di giovanissimi calciatori si sta allenando in un campo sportivo del padovano. Domenica giocheranno con-tro i primi in classifica. L’allenatore Silvano li incita a impe-gnarsi: Ciò, mona, tira in porta! Và vanti, torna indrìo Cos’era ‘sto tiro storto? Dai, mona! zogare ben, concentràti!”. Da dietro la recinzione due papà seguono l’allenamento e all’ennesimo “mona” decidono di affrontare Silvano alla fine della seduta. Con molta naturalezza il mister spiega che quella parola non è un offesa, ma un nomignolo che usava normalmente un gran-de allenatore del passato: Nereo Rocco.

Inizia da qui il racconto in flash back di “Vinca il migliore? Speriamo di no!” di Guido Barbato, Cleup (disegno in coperti-na di Francesco Frosi). Un’avventura calcistica padovana uni-ca, quella di paròn Rocco, durata oltre sette anni. Una storia senza precedenti e mai più ripetutasi a quei livelli: la provin-ciale, il Padova di paròn Rocco che batteva gli squadroni. Ne-reo Rocco è un personaggio dello sport carismatico, simpatico, astuto. Gli anni padovani di Nereo Rocco vengono raccontati ispirandosi a testimonianze, dati statistici e fatti narrati da esperti. Tutto in forma di romanzo in cui spicca la figura di un uomo dal carattere originale, dalle formidabili battute di spirito (come quella che dà il titolo al libro), dalla grande ca-pacità di motivare i suoi calciatori.

Autore di “Vinca il migliore? Speriamo di no!” Guido Bar-bato, padovano, al suo debutto come scrittore. Giornalista per Antenna 3 Nordest, ha una lunga esperienza come camera-man, mansione che spesso svolge ancora oggi. Coltiva la pas-sione per il canto nel coro gospel-pop “BluBordò” di Padova.

Nicoletta Masetto

Rovigo L’esposizione a palazzo Roverella e a palazzo Roncade

Al primo sguardo, mostra appassionanteL e collezioni d’arte della Fon-

dazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo vengono svela-te per la prima volta al pubblico a Rovigo grazie alla mostra ”Al pri-mo sguardo - opere inedite della collezione della Fondazione, in calendario dal 27 febbraio al 5 giugno. Oltre 200 opere che rappresentano il fiore all’oc-chiello della raccolta di pit-tura e scultura e che saranno esposte in un doppio allesti-mento, sia a pa-lazzo Roverella che a palazzo Roncale. La scelta della Fondazione è stata di privi-legiare l’ampio corpus di opere ri-guardanti i due recenti secoli, l’Ot-tocento e il Novecento, provenienti dalla Collezione Centanini. La mo-

stra è curata da Giandomenico Ro-manelli e Alessia Vedova ed è aper-ta tutti i giorni tranne il lunedì, con ingresso gratuito. “Quella che pre-sentiamo in mostra è solo una parte della nostra collezione- chiarisce il presidente della Fondazione, Anto-

nio Finotti- Com-plessivamente la Fondazione vanta un patrimonio di oltre 1000 opere di pittura insieme di-versi nuclei di scul-ture, incisioni, di-segni, manoscritti. Insomma un vero e proprio museo che incrementia-mo regolarmente e con oculate acqui-

sizioni”.A Palazzo Roncale ci attende

una raccolta di grande valore, con artisti del calibro di Pietro da Cor-tona, De Nittis, Milesi, Lega, Si-gnorini, Carrà, Guidi, De Chirico e

Chagall. A Palazzo Roverella vanno in scena la modernità e le avan-guardie, con il futurismo rivisitato di Tullio Crali, le ricerche cinetiche del Gruppo N e le tematiche pop di Pozzati, tra gli altri, fino alle più attuali sperimentazioni di Gioli. Si tratta di dipinti riuniti nella colle-zione di Pietro Centanini che l’ha voluta donare alla fondazione per-ché possa rimanere integra e go-duta dalla collettività; una raccol-ta unica nella sua specificità nata da un appassionato d’arte come pochi. Dopo la pausa estiva, e la conseguente chiusura per lavori,

dal 17 febbraio arriverà a Rovigo la grande e tanto attesa mostra dell’anno “Da Gauguin ai Nabis, da Thaiiti alle biennali”, che chiuderà il 14 gennaio 2017. Un percorso di colore e di emozioni, fitto di storie che sono diventate leggende. Un centinaio di opere divise in cinque sezioni. “Una mostra di emozioni- assicura il curatore Giandomenico Romanelli- con le storie di artisti in fuga da città, da legami da loro stessi, che trovano rifugio in riva al mare, quello potente della Manica, o quello dolce casalingo della lagu-na veneziana”. Nella nuova mostra

l’attenzione sarà focalizzata in par-ticolare sul mondo di Gauguin che alla fine degli anni Ottanta dell’Ot-tocento si trasferì nella costa breto-ne dando vita ad una sorta di eden primitivo e quasi incontaminato. Questo contesto attrasse molti arti-sti che si riunirono in vere e proprie piccole consorterie d’arte, vivendo in forma semi-comunitaria, con-dividendo i soggetti del proprio la-voro, focalizzato sulla ricerca di un linguaggio semplice e immediato. Fu così che nacque la scuola dei Nabis che influenzarono e conta-minarono l’Europa, Italia inclusa, come questa mostra ben sottolinea. Tra gli artisti esposti, Oscar Ghiglia, Felice Casorati, Gino Rossi, Mario Cavaglieri, autore internazionale di grande fascino. Tuttavia non man-cheranno le sorprese, dato che il curatore Romanelli è attualmente in trattativa con il Museo d’Orsay per altri importanti prestiti.

Melania Ruggini

Dal 27 febbraio

al 5 giugno 200 opere

tra ‘800 e ‘900

che rappresentano

un tesoro per la

Fondazione Cassa

di Risparmio

di Padova e Rovigo

Cultura 36 www.lapiazzaweb.it

Page 37: Miranese sud febb2016 n17

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L’antidoto a bufale e pseudoscienzaPremio Galileo, selezionata la cinquina dei finalisti che si contenderà il prestigioso riconoscimento assegnato a maggio a Padova: cinque libri per comunicare la scienza con chiarezza e coinvolgimento

R esa nota la cinquina fina-lista del Premio letterario

Galileo: i cinque libri scelti dal-la Giuria Scientifica, presieduta quest’anno dal professor Paolo Crepet, psichiatra, sociologo e scrittore, passano ora al vaglio della Giuria popolare, composta da una classe per ogni provincia italiana individuata fra le quarte classi di Scuole Superiori di se-condo grado. Sarà questa giuria a scegliere il libro che il prossimo 6 maggio riceverà il Premio Galileo 2016 in una cerimonia presso il Palazzo della Ragione di Padova.

In un’epoca in cui le infor-mazioni sono, grazie a internet, alla portata di tutti, sempre più importanza acquistano iniziati-ve come questa, che premiano lavori di divulgazione seri, docu-mentati e di valore: “Da un lato la comunità scientifica è sempre più efficace nell’adottare tecni-che per divulgare a un pubblico sempre più vasto le proprie sco-perte – ha detto l’Assessore alla Cultura del Comune di Padova

Matteo Cavatton - dall’altro è importante praticare un’etica della comunicazione che ci met-ta al riparo dal rischio che si dif-fondano pseudoscienza e bufale attraverso i media” .

Le cinque opere selezionate affrontano tematiche di grande fascino, rendendo comprensibili al grande pubblico anche le ma-terie più complesse. È il caso ad esempio del volume di Umberto Bottazzini, Numeri. Raccontare la matematica, Il Mulino, 2015, un’avventura affascinante per far comprendere il valore cultu-rale della matematica e la sua in-fluenza sulle civiltà.

Di Dario Bressanini e Beatri-ce Mautino è invece Contro Na-tura. Dagli OGM al “bio”, falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola, Rizzo-li Editore, 2015 un avvincente viaggio nel tempo – attraverso la storia dell’uomo e le storie dei cibi come li conosciamo – e nello spazio – per essere finalmente in grado di farci un’idea più chiara

di ciò che mangiamo davvero. Altro tema di grande attualità

quello trattato da Paolo Gallina in L’anima delle macchine. Tec-nodestino, dipendenza tecno-logica e uomo virtuale, Edizioni Dedalo, 2015.

Forte di un’attiva ricerca sul campo, l’autore mescola con irri-verenza ed equilibrio casi scien-tifici a esperienze quotidiane di vita domestica, fornendo un

quadro insospettato e convin-cente della nostra dipendenza tecnologica.

Con Che ora fai? Vita quoti-diana, cronotipi e jet lag sociale, Edizioni Dedalo, 2015, il crono-biologo tedesco Till Roenneberg, coniugando aneddoti illustrativi a spiegazioni scientifiche facil-mente accessibili, dimostra che essere più o meno mattinieri non dipende dalle abitudini, bensì

dal funzionamento del nostro “orologio biologico”.

Il suo ritmo condiziona non solo la quantità e la qualità del nostro sonno, la digestione e la regolazione dei livelli ormonali, ma anche la probabilità di co-minciare o meno a fumare, il ri-schio di obesità e la tendenza ad ammalarsi più facilmente. Infine, gli appassionati dei misteri co-smici apprezzeranno particolar-mente il lavoro di Lucia Votano, Il fantasma dell’Universo. Che cos’è il neutrino, Carrocci Edi-tore-Città della scienza, 2015, un libro dedicato alle particelle più sfuggenti e bizzarre dell’universo e alla loro storia affascinante rac-contato con un linguaggio chia-ro, in modo avvincente.

Laura Organte

>[email protected]<

Una precedente cerimonia del prestigioso Premio Galileo al Palazzo della Ragione

Cultura 37 www.lapiazzaweb.it

Page 38: Miranese sud febb2016 n17

Cultura 38 www.lapiazzaweb.it

Musica Il prossimo 12 marzo la band di Codevigo

I Relics suonano il meglio dei Pink Floyd

“T he Best of Pink Floyd”: uno show unico, nel suo

genere, a Codevigo, per dare vita ad tributo della celebre band che lascerà certamente il segno. C’è grande attesa tra i fan dei Relics, nota cover band dei Pink Floyd che raggruppa musicisti prove-nienti dai comuni del Piovese, in vista del prossimo show.

La tappa di Codevigo è pre-vista per il 12 marzo, nella sala Polivalente, con inizio alle 21.30, ma le porte della sala verranno aperte già alle 20.45, per acco-gliere gli appassionati della nota band britannica, che avranno a disposizione 200 posti a sedere.

“Abbiamo deciso di non ren-dere nota la scaletta delle can-zoni che suoneremo, essendo essa stessa uno spettacolo – ha commentato Riccardo Barbiera-to, front man del gruppo – Suo-neremo da una a tre canzoni più conosciute di ogni album studio prodotto dai Pink Floyd, dal 1967 agli anni più recenti – continua – La scenografia sarà diversa da quella predisposta per lo spetta-colo dell’anno scorso, che aveva-mo organizzato sempre a Code-vigo, il “Live at Pompeii”.

Sarà uno spettacolo, a mio avviso, straordinario, con una scenografia rinnovata, tecnolo-gicamente avanzata, con video ed un impatto audio, effetti e luci correlato ad ogni periodo storico che affronteremo”.

Si esibirà sul palco anche la vincitrice della categoria cover dell’edizione 2015 del concorso musicale Piove è Musica, Deni-se Cavalletto, che aveva già deli-ziato il pubblico, lo scorso anno, con il suo assolo eseguito in The Great Gig in the Sky.

I biglietti dell’evento sono già acquistabili, al costo di 15

euro, nel bar Musicale di Piove di Sacco, nel bar-pizzeria Strano Ma Vero, di Codevigo, ed è pos-sibile prenotare una prevendita anche telefonando al numero 3403267920.

La band, oltre a Riccado Bar-bierato, voce e chitarra del grup-po, conta altri otto membri, ov-vero Claudio Russo, alla chitarra, Filippo Ferrara, alle tastiere, Le-onardo Ferrara, alla batteria, Da-niele Panizzolo, alla chitarra, An-tonio Gabriele, al sax e le coriste Elena Milani, Denise Cavalletto e Francesca Rudello.

Tutti gli aggiornamenti e le informazioni in merito all’evento si possono reperire anche con-sultando la pagina Facebook uf-ficiale del gruppo “Relics – Pink Floyd Tribute Show” e nel sito in-ternet www.relicspinkfloyd.com. I prossimi show della band, dopo quello di Codevigo, si terranno il 19 marzo, al teatro San Marco di Trento, ed il 16 aprile, al cinema teatro Don Bosco, di Padova.

Linda Talato

Grande attesa per la tappa di Codevigo della

celebre band che raggruppa musicisti

provenienti dai comuni del Piovese. Insieme

a loro si esibirà anche Denise Cavalletto

La band composta da musicisti della Saccisica che suona i successi dei Pink Floyd

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Brignano “Evolushow 2.0”Domenica 10 aprile sul palco del Teatro Geox Enrico Brigna-

no si esibirà in “Evolushow 2.0”, un viaggio attraverso l’evoluzio-ne, giocando con le sue contraddizioni e sorridendo di qualche errore. Intorno a Brignano, immagini suggestive e futuristiche, musica emozionante, presenze magiche e ironiche confezionano due ore di gustoso intrattenimento.

De Gregori canta Bob DylanGiovedì 14 aprile Francesco De Gregori regalerà al pubblico

le canzoni di “De Gregori canta Bob Dylan - amore e furto”, l’al-bum in cui traduce e interpreta, con amore e rispetto, 11 canzoni di Bob Dylan. “Tradurre Dylan è stata una grande avventura,– racconta De Gregori – non avrei mai potuto pensare ad un pro-getto del genere se non avessi amato da sempre il suo straordina-rio repertorio”. (l.o.)

Sergio Rodella, quarant’anni di sculture e capolavori

Quarant’anni di lavoro dello scultore padovano Sergio Ro-della saranno concentrati al Centro culturale Altinate San Gae-tano fino al 21 febbraio 2016: dall’Apocalisse, già esposta nel 1983 a Montagnana, del 1976, al gruppo de “I due ladroni” che l’artista esporrà per la prima volta, e che riproduce nei minimi dettagli anatomici gli spasmi di una crocifissione senza croci ed è il risul-tato di anni di sperimentazione su una tecnica basata sull’inca-stro del marmo nel bronzo. Al centro dell’Agorà sarà esposto il “Cristo in marmo nero del Belgio”..

“Limenamente”, il grande teatro

A teatro con “Limenamente”, la rassegna diretta da Simo-

ne Toffanin e ospitata nella sala teatro Falcone e Borsellino nella Barchessa di Limena.

“Andare a teatro a Limena è diventata una consuetudine. Anche il 2016 si apre con una sta-gione teatrale che può essere ap-prezzata da tutti, vista la sua ete-rogeneità: commedie in dialetto veneto, cabaret, musica cantau-torale e perfino numeri di gio-coleria”, spiega Giuseppe Costa, sindaco di Limena, che aggiunge che l’amministrazione ha deciso di mantenere invariato il prezzo del biglietto per permettere a più persone possibili di regalarsi una o più serate all’insegna della cul-tura e dell’intrattenimento.

Ed ecco che prende forma il programma per la stagione ap-pena iniziata.

Ha aperto le danze la com-media “Nessuno xè perfetto” del Teatro dei Curiosi di Vigonza. I prossimi appuntamenti (tutti alle ore 21) sono: venerdì 19 feb-braio lo spettacolo per famiglie

Furono quasi 350 mila le per-sone che all’indomani del tratta-to di pace del 1947, abbandonati i propri beni e imballata la loro vita, preferirono avventurarsi verso un’Italia disastrata, affa-mata e diffidente, piuttosto che restare estranei nella Jugoslavia di Tito, una terra di violenze e soprusi che non riconoscevano più”.

Si prosegue con “Vualà” di Circo Teatro (4 marzo), spettaco-lo che intreccia comicità, cabaret e circo, per poi approdare al ca-baret di Bepi e Maria “Più giorni che luganeghe!”, venerdì 18 mar-zo.

Ad aprile è la volta della com-pagnia di Teatro Insieme con “Festa in famiglia”, spettacolo che inscena un anniversario di matrimonio e che diventa l’oc-casione perfetta per una serie di divertenti sospetti ed esilaranti litigi (1 aprile), mentre il 15 aprile andrà in scena un classico della commedia veneta, “La locandie-ra” di Goldoni, portata sulla sce-na dal Teatro La Loggia.

Conclude la rassegna “C’è un uomo nel mio letto” del Cast di Pernumia, con un’esilarante commedia su uno strampalato triangolo amoroso.

Nicol Stefani

Nella foto grande Simone Cristicchi, a fianco Bepi e Maria e sotto la compagna teatro la Loggia.

“Ormai la rassegna ha creato una consuetudine fra i nostri concittadini grazie alla sua eterogeneità” ricco infatti il cartellone fra commedie, cabaret, musica e perfino numeri di giocoleria

Il 22 febbraio è la

volta di Simone

Cristicchi con il suo

“Magazzino 18”

che racconta

il drammatico esodo

degli italiani d’Istria

“Tramaci par l’eredità” di Schio Teatro Ottanta, lunedì 22 febbra-io lo spettacolo di e con Simone Cristicchi, in scena con Promo Music e Tetaro Stabile del FVG, “Magazzino 18”, opera che mette in scena“Il racconto dell’esodo biblico degli italiani d’Istria, Fiu-me e Dalmazia, parte da un luo-go “simbolo”: il Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste.

Page 41: Miranese sud febb2016 n17

Piove di Sacco - Sant’Anna di Piove di Sacco - Sant’Angelo di Piove di Sacco - Chioggia - Dolo - Adria - Mestre

Protagonisti 41 www.lapiazzaweb.it Personaggio 1 www.lapiazzaweb.it

Il personaggio Edoardo Degli Innocenti

Da Piove di Sacco verso la Cina per studiare nuove tecnologie sulla comunicazione

C Edoardo Degli innocenti è uno tra i 10 studenti univer-

sitari italiani selezionati per par-tecipare al programma annuale di formazione “Talent Lab-Seeds for the Future” promosso da Huawei, MIUR e MISE. Iscritto alla facoltà di ingegneria dell’U-niversità di Padova, Edoardo, classe 1991, già musicista diplo-mato in chitarra classica, nonché insegnante negli istituti Einstein ed E.C. Davila di Piove di Sacco, ha presentato la propria candi-datura per entrare a far parte del progetto che prevede un viaggio a Shangai, Shenzen e Pachino e si conclude con un periodo di stage in una delle aziende selezionate in collaborazione con il Mise.

Il giovane musicista piovese è partito lo scorso 16 gennaio ed è rientrato il 31, portando con sé il bagaglio di un’esperienza formativa che lascerà certamen-te un traccia positiva nel suo già brillante curriculum. “Sono stato selezionato come uno dei 10 ragazzi scelti per TalentLab, programma studio organizzato da Huawei in Cina, in collabora-zione con il MISE e il MIUR – ha spiegato Edoardo – E’ stata un’e-sperienza incredibile, che mi ha permesso di studiare da vicino il funzionamento delle reti 3G e 4G, per permettere ai telefoni di comunicare e navigare in inter-net. Huawei è leader mondiale nel settore delle telecomunica-zioni e investe moltissimo nella

Ricerca e Sviluppo – continua - Da Shenzhen a Pechino, pas-sando per Hong Kong, ho avuto modo di seguire training inten-sivi sulle tecnologie più avanzate di comunicazione. Il gruppo con cui ho condiviso questa mera-vigliosa esperienza era formato da ragazzi e ragazze davvero ta-lentuosi. Mi sono trovato molto bene con loro e abbiamo legato come fossimo una famiglia ita-liana in Cina. Immerso in questo grande Paese ho scoperto una cultura molto ricca e profonda”.

Come spiegato nel sito del progetto, www.talentlab.it, il viaggio ed il programma di tiro-cinio sono interamente finanzia-ti da Huawei, in base all’accor-do sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Ministero dello Sviluppo Economico nel giugno del 2015. Nel corso delle due set-timane di soggiorno degli studen-ti in Cina, Huawei ha organizzato una serie di momenti formativi, che prevedevano una prima tap-pa presso il quartier generale a Shenzhen, dove gli studenti han-no partecipato a training tecnici e visitato gli impianti di produ-zione. Il programma è seguito, poi, con una visita a Shanghai, al centro Globale di Ricerca e Sviluppo della società, attivo su progetti innovativi che riguarda-no, fra gli altri, cloud computing, Internet of Things e soluzioni a banda ultralarga. Il viaggio è ter-

“Q uesta iniziativa rappresenta un’incredi-bile opportunità per favorire l’incontro

di due grandissime culture: quella italiana e ci-nese – ha detto Edoardo, nel corso della cerimo-nia per la consegna dei certificati, dove si è fatto portavoce in rappresentanza del gruppo - Du-rante il nostro intenso percorso di formazione, abbiamo appreso le più avanzate tecniche di comunicazione che hanno permesso a Huawei di diventare leader nel suo settore. Abbiamo svol-to lezioni teoriche nell’headquarter a Shenzhen sulle reti 2G, 3G e 4G, ma il vero valore aggiunto è rappresentato dalle esperienze di laboratorio pratico che abbiamo affrontato con entusiasmo e voglia di apprendere. Specialmente il laborato-rio sulle GPON (Gigabit-capable optical passive networks). Avere la possibilità di partecipare al training e ai laboratori Huawei ci ha regalato

un’esperienza unica e complementare ai no-stri studi universitari. Il beneficio che abbiamo potuto trarre da questo programma di studio è enorme e senza alcun dubbio ha avuto un effetto positivo sul nostro percorso di studi. Non ci sia-mo però accontentati – ha concluso - Ci siamo avvicinati alla lingua cinese, osservando da vici-no le meraviglie della Cina, dalla Grande Mura-glia alla Cittá Proibita. Abbiamo aperto le nostre menti e accolto gli stimoli che questa Nazione ha voluto consegnarci, attraverso le sue usanze e costumi”. Ora non resta da augurarsi che l’e-sperienza vissuta da Edoardo possa fungere da esempio per i suoi coetanei, affinchè altri giovani italiani, e magari piovesi, aspirino a mettersi in gioco, candidandosi e partecipando ad esperien-ze formative di questo tipo.

L.T.

I commenti: “Una grande opportunità per mettere a confronto e fare incontrare culture diverse

E’ uno dei dieci studenti universitari italiani che ha partecipato al programma di formazione universitari italiani selezionati per partecipare al programma annuale di formazione “Talent Lab-Seeds for the Future” promosso da Huawei, Miur e Mise

minato con un soggiorno a Pe-chino, dove era in programma una visita all’università, per uno scambio di esperienze con gli studenti cinesi ed una cerimonia presso l’Ambasciata Italiana, il 30

gennaio, in occasione della quale sono stati consegnati i certificati di partecipazione, alla presenza dell’Ambasciatore Ettore Sequi.

Linda Talato

Page 42: Miranese sud febb2016 n17

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Sonia, una vocazione per gli animali

Morrison e Sonia Paccagnella al rifugio Città degli Angeli

Sonia Paccagnella dirige con grande dedizione, dal 1998, la Città degli Angeli, rifugio per animali a Grignella.

Com’è nata questa vocazione per gli animali?

“Originaria di Padova, sin da piccola amavo gli animali e il contatto con la natura, perciò finiti gli studi ho cercato di spo-starmi dalla caotica città per tro-vare uno spazio tranquillo dove

costruire il mio sogno. La prima casa che visitai è stata proprio quella dove oggi esiste Città degli Angeli. Me ne innamorai subito e vedevo con il cuore e la mente come sarebbe diventata”.

Da dove hai iniziato?“Ho iniziato a ospitare e rac-

cogliere cani e gatti abbandona-ti o randagi, ma col passare del tempo mi sono resa conto che a livello sociale mancava un rife-rimento per le famiglie del ter-ritorio in caso di necessità con il proprio amico a quattro zampe”.

Come può essere definita la vostra missione?

“Fortunatamente grazie a molti volontari che in questo ul-timo periodo mi aiutano riuscia-mo a fare tanto all’interno del parco. Un altro aiuto indispensa-bile per le adozioni sono i social networks, infatti attraverso la no-stra pagina possiamo proporre le creature che cercano casa e pub-blicare, fortunatamente, le mol-tissime storie a lieto fine.Stimia-mo infatti che ultimamente sono circa 100 le adozioni all’anno”.

Qual è il vostro obiettivo?“Siamo una organizzazione

no-profit, tra poco Onlus, che cerca di creare un mondo più giusto dove anche gli animali meno fortunati trovino dignità e amore. Lo facciamo tracciando un ponte tra l’abbandono che l’animale ha subito e una nuova opportunità”.

Cosa fate nel concreto? “Promuoviamo attraverso

eventi e campagne come “adot-ta un angelo a distanza” e “cam-pagna filariosi 2016” la nostra attività, cercando volontari e materiale utile.Viviamo grazie al supporto di volontari e dell’im-menso amore che abbiamo per queste creature”.

Anna Bergantin

Page 43: Miranese sud febb2016 n17

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Sonia, una vocazione per gli animali

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Sonia Paccagnella dirige con grande dedizione, dal 1998, la Città degli Angeli, rifugio per animali a Grignella.

Com’è nata questa vocazione per gli animali?

“Originaria di Padova, sin da piccola amavo gli animali e il contatto con la natura, perciò finiti gli studi ho cercato di spo-starmi dalla caotica città per tro-vare uno spazio tranquillo dove

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Da dove hai iniziato?“Ho iniziato a ospitare e rac-

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Come può essere definita la vostra missione?

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Anna Bergantin

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Orario: Lun-Ven 9,00-12,30 | 15,00-19,00 • Sab 9,00-15,00 • chiuso Giovedì mattinaper Appuntamenti chiamare 346 3515686

IL TUO CUCCIOLO ACCUDITO COME UN PRINCIPE

La Prenotazione avviene presso il RistoranteInfo: 041 932127 - 335 5294045Statale 11 Riviera del Brenta Malcontenta (Ve) - Via Padana, 198

www.ristoranteallafornace.com - [email protected] - seguici su

Menù di Pasqua

Aperitivo della Casa con salatiniAntipasti

Schiette con polentinaAntipasto Fornace:

Gamberetti, Polipi con sedano, insalata di mare,latticini di Seppia, Gamberoni, 1/2 Astice al proseccoPrimi

Linguine al Salmone affumicatoFarfalle con Scampi e funghi

SecondiGrigliata mista di pesce (Orata, coda di Rospo, Scampo)Vassoi di frittura mista con polentina,

Insalatine di stagioneDolci

Tartufo gelato con liquoreColomba Pasquale e vino moscato

SgroppinoCaffè e Grappa della casa

Vino e Acqua Minerale compresi

€ 45,00 a persona

Locale tipico e caratteristico della Riviera del Brenta.Ampia sala per banchetti.

Specialità Pesce con tutte le ricettedella Tradizione Veneta.

RistoranteAlla FornaceRistoranteBuona Pasqua

Tartufo gelato con liquoreColomba Pasquale e vino moscato

Caffè e Grappa della casaVino e Acqua Minerale compresi

Libri 44 www.lapiazzaweb.it

La “libraria” settecentesca di S. Francesco: l’ultimo libro di P. Luigi GiacomettiÈ stata recentemente presen-

tata a Perugia l’ultima ope-ra letteraria promossa da Padre Luigi Giacometti, direttore della Biblioteca storica del Conven-to di San Francesco del Mon-te, frate francescano originario di Cavarzere che tutti ricorda-no in paese con grande affetto e stima. L’opera si intitola La “libraria”settecentesca di San Francesco del Monte a Perugia ed è composta da due volumi che restituiscono il volto dell’antica biblioteca del Monte e rendono ancora più evidente la sua im-portanza per la storia cultura-le dell’Ordine francescano, in stretto rapporto con la città di Perugia. “L’opera offre la ricom-posizione scientifica dei fondi librari – scrive Padre Giacometti nella prefazione al testo – così

come erano disposti nella stori-ca Biblioteca, prima dell’avvento della Repubblica giacobina. La ricerca, l’esame e la registrazione dei materiali librari, messi a con-fronto con titoli e signature degli antichi cataloghi settecenteschi, hanno permesso di identificare gli esemplari originari posseduti dalla Biblioteca del Monte, oggi custodite in altre biblioteche, italiane ed estere”. Il progetto di realizzazione dell’opera ha coin-volto numerose personalità della Regione Umbria, della Biblioteca Comunale Augusta, della Biblio-teca del Rettorato dell’Universi-tà di Perugia e del liceo classico “Annibale Mariotti”, riunite sotto la responsabilità scientifica di Al-fredo Serrai, il quale si è avvalso della collaborazione di Maria Paola Barlozzini e di Fiammet-

ta Sabba, quest’ultima curatrice dei volumi. Il catalogo aumenta le conoscenze disponibili sulla preparazione teologica, morale e culturale dei frati francesca-ni lungo i secoli, ma anche sugli ambiti in cui essi la applicavano, attraverso l’insegnamento e la predicazione in Italia e all’estero, dunque rappresenta un prezioso strumento per approfondire in maniera rigorosa il valore sto-rico e culturale della Biblioteca del Monte. “In accordo con il motto presente nel finestrone del salone librario non oculis [sed] mentibus esca – conclude Padre Luigi - la bellezza della bibliote-ca sorprende e incanta, ma il vi-sitatore è avvisato di favorire un personale processo di interioriz-zazione e di lasciare ogni «distra-zione» davanti ad un «oggetto»

tanto ammirevole: esso è solo un tramite, grazie al quale la mente deve lasciarsi condurre al Princi-pio di ogni bellezza. Il messaggio della Biblioteca del Monte, infat-ti, richiama un concetto espresso dal grande dottore francescano Bonaventura da Bagnoregio nel suo Itinerario della mente in Dio: ogni bellezza, poiché è mediata dalla nostra superficiale emozio-ne, potrebbe essere ingannevole;

ma se invece è attirata dalla luce divina, essa vede attraverso quel-la stessa Luce”. Per informazioni e prenotazioni dell’opera è possi-bile rivolgersi alle Edizioni Fabri-zio Fabbri srl (tel. 075 5271076, email [email protected]) oppure a Padre Luigi Giacometti (email [email protected])

Nicola Ruzza

Sotto padre Luigi Giacometti

“Solo andata –Arnaldo e Osvaldo: il viaggio, il biglietto, l’inutile attesa”

ll biglietto, Antonio, fratello minore dei protagonisti e l’’autrice Patrizia Rossetti

La storia di due gemelli di Correzzola deportati in Germania l’8 settembre 1943

Un biglietto sgualcito e un di-segno del destino che riesce a ri-comporre, almeno nel ricordo, una famiglia divisa dai drammi della guerra.

E’ questo il tema del libro “Solo andata – Arnaldo e Osvaldo: il viaggio, il biglietto, l’inutile atte-sa” presentato a metà gennaio in Corte Benedettina a Correzzola nel Padovano. L’opera, scritta dal-la giornalista del Mattino di Pa-dova Patrizia Rossetti, la storia di Arnaldo e Osvaldo Agostini, due

gemelli di Correzzola deportati in Germania l’8 settembre del 1943. Due fratelli, due giovani come tanti altri, due soldati. Chiamati alle armi e inghiottiti dalla guerra dopo l’Armistizio del 1943. La fami-glia conoscerà la loro sorte soltanto grazie a un biglietto lanciato a caso lungo la strada ferrata, e arriva-to a destinazione per un singolare

gioco del destino. Con l’autrice era presente Antonio Agostini, fratello minore di Osvaldo e Arnaldo, dai cui ricordi ha preso vita la storia narrata nel libro. Secondogeniti dei cinque figli di Ettore Agosti-ni e Natalina Ortolan, Arnaldo e Osvaldo conducono la dura vita riservata ai poveri delle campagne venete, quando nell’agosto del 1943

ricevono la cartolina-precetto che li trascina in guerra. Deportati pochi giorni dopo l’Armistizio, in un ul-timo gesto di disperazione gettano dalle feritoie del vagone piombato un biglietto, supplicando chiunque lo trovi di avvertire la loro famiglia. Il misero pezzo di carta sgualcita potrebbe andare distrutto, invece è notato da una donna, letto e in-

viato al padre e alla madre dei due giovani, che ben presto i Tedeschi divideranno per sempre, destinan-doli a due diversi campi di prigio-nia. Soltanto uno di loro tornerà a casa, ma minato nel corpo e nello spirito, tanto da non farcela nep-pure a raccontare per intero quegli anni di sofferenze. Un compito che Antonio, bambino all’epoca dei fat-ti, ha invece fatto proprio, per con-segnarlo alle giovani generazioni. Il libro, edito dall’associazione di volontariato Co-Meta, è corredato dalle foto del fotografo Franco Stor-ti e da una serie di emozionanti immagini d’epoca che ritraggono la famiglia Agostini.

Il ricavato delle vendite andrà ai progetti di solidarietà che l’as-sociazione Co-Meta sta portando avanti a favore dei bimbi africani.

Alessandro Cesarato

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La Prenotazione avviene presso il RistoranteInfo: 041 932127 - 335 5294045Statale 11 Riviera del Brenta Malcontenta (Ve) - Via Padana, 198

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Menù di Pasqua

Aperitivo della Casa con salatiniAntipasti

Schiette con polentinaAntipasto Fornace:

Gamberetti, Polipi con sedano, insalata di mare,latticini di Seppia, Gamberoni, 1/2 Astice al proseccoPrimi

Linguine al Salmone affumicatoFarfalle con Scampi e funghi

SecondiGrigliata mista di pesce (Orata, coda di Rospo, Scampo)Vassoi di frittura mista con polentina,

Insalatine di stagioneDolci

Tartufo gelato con liquoreColomba Pasquale e vino moscato

SgroppinoCaffè e Grappa della casa

Vino e Acqua Minerale compresi

€ 45,00 a persona

Locale tipico e caratteristico della Riviera del Brenta.Ampia sala per banchetti.

Specialità Pesce con tutte le ricettedella Tradizione Veneta.

RistoranteAlla FornaceRistoranteBuona Pasqua

Tartufo gelato con liquoreColomba Pasquale e vino moscato

Caffè e Grappa della casaVino e Acqua Minerale compresi

La cucina di Carmen 45 www.lapiazzaweb.it La cucina di Carmen 1 www.lapiazzaweb.it

La quantità degli ingredien-ti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio, c = cucchiaino, g = grammo, kg = chilogrammo, L = litro, dl = decilitro, olio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di oliva, q.b.= quanto basta.

Nota

Ca r m e n B e l l i n ,

E d u c a t o r e A l i m e n t a r e dell’Associa-zione Cultu-rale La Biolca di Padova: tiene corsi e conferenze su alimentazione e cuci-na, collabora al mensile Biolcalenda, ha pubbli-cato “Metti una sera a cena” libro di ricette e consigli utili per una cu-cina in armonia con i rit-mi della natura.

Carmen Bellin

Proposte per una cucina biologica, integrale, vegetariana, in sintonia con la natura

BIOLCA: WEB: WWW.LABIOLCA.IT – MAIL: [email protected] – TEL. 049 9101155

TARTINE ALLA CREMA DI CARCIOFI

Ingredienti: 4 fette di pane integrale - 1 ci-polla - 2 spicchi d’aglio - 4 carciofi - 1 pizzi-co di zenzero e 1 di curry - 1 ciuffo di prezze-molo - 1 spicchio di limone - olio e sale q. b.

Preparazione: preparare o acquistare già pronti i fondi di carciofo. Lasciarli a bagno in acqua acidulata per qualche minuto. Intanto tritare bene la cipolla e l’aglio e farli saltare in una teglia oliata, unire i carciofi, regolare di sale e spezie e lasciar cuocere. A fine cottura aggiungere un po’ d’olio e il prezzemolo tritato. Quindi frullare con il frullatore ad immer-sione fino ad ottenere una crema morbi-da. Spalmare su fette di pane, tagliate in varie forme.

CROCCHETTE DI VERDURE

Ingredienti: 1 gambo di sedano - 1 cipolla - 2 carote - 1 finocchio - ½ porro (o altre verdure a scelta) - sale - peperoncino - rosmarino - olio - tamari - 1 spicchio d’ aglio - 3 o 4 C di fiocchi di riso o fiocchi di avena piccoli.

Preparazione: tagliare tutte le verdure abbastanza sottili, metterle in una teglia con un filo d’olio e il rosmarino, mescolarle bene e farle saltare a fiamma abbastanza alta per 10-15 minuti rigirandole spesso. Coprire, aggiungere il tamari e lasciare cuocere anco-ra qualche minuto. Nel frattempo mettere in ammol-lo 3-4 C. di fiocchi di riso o di avena piccoli nell’ac-qua o meglio nel brodo vegetale. In una terrina unire tutti gli ingredienti, amalgamarli bene e formare delle palline, passarle nel pane grattugiato e farle dorare in forno in una teglia unta d’olio, girandole da ambo le parti in modo da farle diventare croccanti.

TORTA DI CAROTE

Ingredienti: 250 g di carote - 250 g di noc-ciole o mandorle - 3 C di farina integrale - 1 C di miele - 2 C di uvetta - 1 C di pinoli - 1 uovo.

Preparazione: in una terrina mescolare la farina con le carote grattugiate, le noc-ciole tritate, il miele, l’uvetta e i pinoli. Aggiungere il tuorlo d’uovo e impastare. Ungere uno stampo, versarci il composto (se risulta troppo asciutto aggiungervi un po’ di succo di frutta) e infornare a 200 gradi per 30 minuti. Nel frattempo montare a neve l’albume dell’uovo e versarlo sulla torta. Rimettere in forno e lasciare cuocere ancora per 10 minuti circa.

Page 46: Miranese sud febb2016 n17

Dentro al territorionel cuore della gente

FEB

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di Padova Est

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Oroscopo 46 www.lapiazzaweb.itOroscopo 1 www.lapiazzaweb.it

ArieteSarete più riflessivi e astuti. Riuscirete finalmente a far decollare i vostri progetti.

Comunicate di più.

Datevi da fare e dedicatevi ai cambiamenti, possibilmente nella prima metà del mese, poi diventerete più nervosi.

Recupererete fiducia in voi stessi grazie a nuovi incontri,

positivi anche per risolvere tensioni familiari.

Riflettete prima di agire, sarete molto impulsivi e

carichi di energia.

Il vostro umore è dei migliori ma sarà un mese impegnativo, con qualche

delusione.

Sistemate le questioni in sospeso e godetevi un po’ di

relax, con un viaggio e magari nuove amicizie. Dedicatevi

allo sport.

Non spendete troppo e non fate-vi prendere dall’ansia. Alcuni

problemi si sistemeranno entro la metà del mese.

Avrete dei momenti piacevoli con la persona che amate. Riscoprire-te il valore delle amicizie. Tenete sotto controllo la gelosia, però, e

siate poco possessivi.

Gratificatevi con un po’ di sva-go, dopo un periodo pieno di

impegni. E’ il momento perfetto per conoscere l’anima gemella.

Date spazio all’immaginazione. Questo mese sarà molto vivace.

Farete nuove conoscenze e migliorerete la vostra vita sociale.

Siete un po’ stanchi. Tenete duro fino a marzo. Fate

qualcosa che vi piace per gratificarvi. Dedicatevi solo a

voi stessi.

Nuove amicizie e qualche buona notizia in arrivo. E’ un momento buono per voi, per

affrontare nuove sfide.

Toro

Gemelli

Cancro

Leone

Vergine

Bilancia

Pesci

Acquario

Capricorno

Sagittario

ScorpioneL’amore prima di tutto nel mese di San Valentino. Abbracciatevi,

tutto andrà per il verso giusto

Febbraio

Page 47: Miranese sud febb2016 n17

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Page 48: Miranese sud febb2016 n17