Delta febb2016 n15
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on-line: LE NOSTRE RUBRICHE: Salute p.29
L’esperienza dei nostri consulenti è a tua disposizione, gratuitamente, per elaborare le migliori soluzioni del tuo arredamento.Da il rinnovo continuo dell’espospzione per essere sempre in linea con le tue esigenze e per proporti i mobili più innovativi del mercato a piccoli prezzi:
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del Delta
di Padova Esta Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si espande!
PORTO VIRO
Daniela Boscolo ospite all’Onu di Vienna4
TAGLIO DI PO
Le scuole si rimettono a nuovo15
ROSOLINA
In primavera via ai lavori per la casa di riposo11
PORTO TOLLE
Il pane in attesa per i più bisognosi10
ARIANO NEL POLESINE
Ponti di barche, al via i lavori di sistemazione12
Frattura nella maggioranza: “Decidiamo insieme” lasciaDopo la sfiducia al vicesindaco Tortello il gruppo lancia accuse:
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L’economia è in ripresa e La Piazza rilancia, si rinnova
Germana Urbani >[email protected]<
Finalmente, dopo anni di crisi nera per tutto il Nord Est, si riparte, magari lentamente, magari non tutti,
ma la ripresa c’è. A dirlo sono i dati Istat di inizio anno che registravano più di qualche segnale positivo sul mercato interno. Nel terzo trimestre del 2015, il reddito disponibile dei nuclei famigliari con potere d’acquisto è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nel confronto con il corrispondente periodo del 2014.
segue a pag 3
on-line: LE NOSTRE RUBRICHE: Salute p.29
MARIACRISTINA GRIBAUDI
Storie di donne al vertice22
IL VENETO
Due anni e 8 mesi di carcere per il tabaccaio di Civè 20
CULTURA
L’esposizione a Palazzo Roverella e a Palazzo Roncade34
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Domiciliare• Assistenza Ospedaliera• Servizi infermieristici e
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titolare: Chiara Spinello · direttrice: Francesca Moretto
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È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano Polesine e Porto Tolle per un numero complessivo di 15.460 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >[email protected]< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione: Direttore responsabile (ad interim) Germana Urbani >[email protected]< Ornella Jovane >[email protected]<
Lotta alla pesca di frodoN asce un’intelligence per contrastare i bracconieri della pe-
sca. Ben nove le polizie provinciali coinvolte - Mantova, Verona, Padova, Vicenza, Rovigo, Piacenza, Modena, Ravenna e Ferrara - insieme al Corpo Forestale dello Stato di Ravenna e Ferrara.
Il sistema prevede uno scambio continuo di dati, delle mo-dalità operative dei predoni e di informazioni in tempo reale sulla presenza dei pescatori. È il primo passo, mai messo in atto a livello nazionale, di collaborazione interforze nel campo an-cora troppo sottovalutato della pesca di frodo e del successivo commercio illegale da cui si ricavano somme importanti e non tracciabili.
La task force è stata presentata nel corso di un incontro svoltosi a Mantova nei giorni scorsi. In questa sede il presiden-te della Provincia Marco Trombini ha auspicato si arrivi anche a “protocolli interregionali con i quali poter superare in alcuni casi i confini territoriali che spesso limitano l’operatività delle polizie provinciali”, di cui ancora una volta ha ribadito le cono-scenze e competenze “che non possiamo permetterci si disper-dano in altri ruoli”.
“Significativa” è stata ritenuta la funzione dei rappresentan-ti dei Corpi Forestali delle province di Ravenna e Ferrara, che hanno voluto far parte di questa nuova sinergia per cercare di contrastare il fenomeno e le azioni dei bracconieri che quasi sempre si muovono di notte da una provincia all’altra creando danni a tutto il settore ittico.
Giorgia Gay
Task force interprovinciale contro i bracconieri
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe BergantinCentro Stampa: Rotopress International via Breccia · Loreto (An)
Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
Chiuso in redazione il 16 Febbraio 2016è un marchio registrato di proprietà
di Srl
del Delta
Editoriale, le opinioni 3 www.lapiazzaweb.it
EditorialeGermana Urbani > [email protected] <
L’aria di ripresa spinge imprenditori e lavoratori a crederci un pò di più e a investire sull’innovazione di prodotto, offerta e pubblicità: l’unica ricetta, dicono gli esperti, per riprendere davvero quota. Anche noi del mensile La Piazza rilanciamo convinti e, già da questo numero, vi proponiamo il restilyng del giornale carta-ceo con l’obiettivo di essere sempre più giornale di in-formazione locale, spazio dove l’approfondimento delle notizie principali del mese e le storie della nostra gente o delle nostre associazioni trovino un luogo privilegiato di visibilità. Mission che è nel Dna del nostro mensile fin dal suo esordio, 22 anni fa. Nato quasi per gioco con una sola edizione di poche migliaia di copie, oggi conta (222.590 copie stampate) per 14 edizioni locali e diver-si inserti periodici. Nella sua storia diversi restyling: nel 1996 il primo e poi nel 1999, quando venne modificata in modo sostanziale la grafica del giornale; e ancora nel 2005, nel 2007 e nel 2009. E non dimentichiamo che da tanti anni siamo su web e che, già lo scorso anno, abbia-mo investito nel nuovo sito www.lapiazzaweb.it. Uno stumento fresco che, insieme ai social, ci permette di of-frirvi anche notizie di cronaca quotidiana. Tutte queste operazioni sono state possibili grazie a chi, negli anni, ci ha creduto: editori, direttori, agenti, giornalisti e tutto lo staff La Piazza. Soprattutto grazie ai clienti che hanno creduto in questo strumento. D’altra parte, anche dal punto di vista pubblicitario, abbiamo sempre cercato di rimanere al passo con i tempi, senza esasperazioni, at-tenti alle esigenze e ai riscontri. La storia dimostra come l’azienda abbia sempre cercato di portare su Piazza novità editoriali e grafiche, grazie anche alla collabora-zione di esperti, ma soprattutto grazie al supporto e alla valorizzazione delle ottime risorse interne: la redazione e la struttura grafica. Questa uscita di febbraio per noi rappresenta davvero una nuova scommessa. Oltre al re-styling del giornale, ampliamo l’informazione: inaugu-riamo una nuovissima edizione su Padova Est che com-prendera’ Ponte San Nicolò e Saonara, oltre a Noventa Padovana e Vigonza; mentre l’edizione di Padova Nord includera’ anche il comune di Curtarolo.
Buona lettura, dunque, e diteci cosa ne pensate.
di Gennari Geom. Matteo & C.S.n.c.
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Daniela Boscolo ospite all’Onu di Vienna
D aniela Boscolo, già can-didata al Nobel degli
insegnanti, è stata invitata alla sede Onu di Vienna per presentare i progetti realizzati per l’inclusione degli studenti con disabilità quali esempi di pratica innovativa nel campo dell’educazione.
L’insegnante portovire-se che a ottobre è stata ospite al Quirinale per la consegna del-le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferite dal Presidente Sergio Mattarella, è stata chiamata dal-la fondazione di beneficenza austriaca “Essl Foundation” che si occupa di persone in difficoltà promuovendo attività di forma-zione, assistenza, sostenendo la ricerca e attraverso aiuti concreti l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
La Fondazione Essl è membro della European Foundation Centre, European Venture Philanthropy Association e ha lo sta-tus di Ecosoc (Consiglio economico e sociale) delle Nazioni Uni-te. Una delle iniziative che porta avanti è Zero Project, incentra-ta sui diritti delle persone con disabilità a livello globale.
Ogni anno per conto dell’Onu, l’iniziativa pubblica un rap-porto e organizza una conferenza durante la quale vengono pre-sentati i risultati. La nostra docente da oscar sarà una degli oltre 400 delegati di più di 50 paesi chiamati a presentare le politiche e le pratiche selezionate come innovative. In Italia, per quanto riguarda l’educazione, la ricerca è stata condotta attraverso la collaborazione del Miur.
El.Ca.
Il Municipio di Porto Viro e, qui sopra, il sindaco Thomas Giacon.
Porto Viro 4 www.lapiazzaweb.it
Politica Dopo la sfiducia a Tortello
“Decidiamo insieme” lascia Giacon
I l sindaco Thomas Giacon ha sfiduciato il vicesindaco Ro-
berto Tortello di “Decidiamo in-sieme” e i rapporti tra i gruppi di maggioranza si sono rotti.
La notifica del ritiro delle de-leghe, a un anno e mezzo dalle elezioni amministrative, sareb-be motivata a livello personale e non politico. “È venuto meno il rapporto di fiducia personale nei suoi confronti - ha spiegato Giacon -. Al momento rimane la fiducia politica nei confronti del gruppo “Decidiamo Insieme”. Si tratta di una scelta ponderata condivisa dal resto dei gruppi po-litici di maggioranza”.
Le deleghe dello sport, del-la pesca di ogni ordine e grado, della viabilità, della manuten-zione del patrimonio comuna-le, dell’illuminazione pubblica, della protezione civile, dei ser-vizi demografici, dell’edilizia re-sidenziale pubblica, delle asso-ciazioni, dell’acquicoltura e del verde pubblico saranno ora ridi-stribuite. Oltre ai referati, Rober-to Tortello perde anche il ruolo di rappresentanza all’interno del consiglio dell’Ente Parco del Del-ta del Po.
Se l’ex vicesindaco preferisce non commentare, il gruppo non ha lasciato cadere la cosa. E con
una nota afferma la decisione di uscire dalla maggioranza lamen-tando, oltre alla sfiducia a Tortel-lo, un mancato coinvolgimento nelle decisioni: “Il gruppo non è stato per nulla coinvolto in nes-suna riunione amministrativa e tanto meno in iniziative di qual-siasi natura. Questa situazione, del resto, si protrae da ormai un anno, con un sindaco che non dialoga con i consiglieri del grup-po, che si nega ai cittadini che lo cercano, che non si preoccupa
dei problemi della gente”. “Non ci resta - concludono -
che prendere le dovute distanze da una maggioranza che mai ci ha voluto, tranne che per scopi elettorali.
Il Gruppo sarà sempre e co-munque al fianco dei cittadini, garantendo pari dignità e pari trattamento nei confronti di tutti onorando la carica di consiglieri comunali fino a fine mandato”.
Elisa Cacciatori e Giorgia Gay
La revoca delle deleghe sarebbe dovuto a problemi personali e non politici. Ma il gruppo accusa: “Mai coinvolti in riunioni o decisioni”
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Verso le Amministrative 2016 ricorda ai soggetti interessati la propria
disponibilità ad ospitare per le prossime Elezioni messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale.(In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).
PER INFORMAZIONI: tel. 049 8704884 · [email protected]
elezioni
I l gruppo di Protezione civile di Porto Viro rin-nova il direttivo riconfermando al vertice il
coordinatore Paolo Galli al secondo mandato. Votati in qualità di vice-coordinatori Riccardo Tiozzo e Nerino Tomasi e come dirigenti Lisa Fogli, Giuliano Isarò e Giuseppe Tessarin. È in-tenzione del gruppo, come precisato da Galli, “operare in attività di previsione, prevenzione, soccorso e superamento dell’emergenza”.
Per l’anno da poco cominciato uno degli obiettivi prefissati è di organizzare iniziative per coinvolgere i giovani delle scuole, in parti-colar modo gli alunni del centro professionale e dell’istituto superiore, per sensibilizzarli e spin-
gerli a far parte della Protezione civile attraverso escursioni nel territorio che possano far toccare con mano la problematica, ad esempio dei fon-tanazzi.
Come evidenziato dal presidente del gruppo nell’anno saranno due le esercitazioni per le si-mulazioni di emergenza con le attrezzature in dotazione ai volontari nell’area in prossimità della sede associativa a pochi passi dall’argine del Po.
Per conoscere il gruppo e avere maggiori det-tagli sull’attività svolta è possibile contattare il numero 0426325784.
Elisa Cacciatori
Economia Giocheria Bramarai
“In fuga da Milano, vogliamo far crescere qui la nostra azienda”H a compiuto da poco sei
mesi, ma la giocheria Bra-marai con sede a Porto Viro, a dispetto dell’età, ha già fatto il pieno di successi: un fatturato in costante crescita, la fama che ha varcato i confini angusti del Po-lesine fino ad annoverare acqui-renti che arrivano da Chioggia e dall’Emilia Romagna. Senza con-tare i clienti che, con un click su Amazon, sono sparsi in tutta la Penisola.
È il titolare Giuseppe Vivarelli a spiegare cosa sta dietro a que-sto importante traguardo della sua azienda e il motivo per cui ha scelto proprio Porto Viro per far crescere il suo business.
Innanzitutto, perché ha de-ciso di fondare la giocheria proprio a Porto Viro?
“Io e mia mo-glie siamo milanesi e durante una va-canza nel Delta del Po siamo rimasti molto colpiti dal-la cittadina, dove tutto è alla portata di tutti e a pochi passi dal mare, per di più. Così ci siamo trasferiti nel 2011, lasciandoci alle spalle il traffico e il caos della metropoli lombarda”.
Perché ha scelto il curioso nome “Bramarai”?
“Dietro al nome Bramarai c’è un aneddoto. Prima di occu-parmi di giocattoli lavoravo nel settore ittico ed ero rimasto par-ticolarmente colpito dalle carat-teristiche di un pesce, il cui nome scientifico è appunto Bramarai: sembra un pesce minaccioso e invece si nutre di plancton”.
Com’è diventata la grande azienda che è ora?
“Intanto per l’ampia offerta di prodotti. La giocheria è infatti
divisa in sezioni, con articoli per bambina e per bambino da zero a 36 mesi, per i più grandicelli fino agli adolescenti. Siamo rivendi-tori Chicco, Lego, Fisher Price, videogiochi per Play Station e X Box 4.
In secondo luogo, per la cura dei particolari e l’attenzione verso il cliente. Per esempio lo scorso Natale, che per noi è stato strepitoso in termini di vendite, abbiamo confezionato pacchi re-galo studiati apposta. Siamo stati gli unici ad avere in magazzino articoli che, in occasione delle fe-stività, erano diventati introvabili sul mercato e sono stati nume-rosi i genitori che da Milano, da Reggio Emilia e dalla Romagna
ci hanno fatto visita per accontentare i figli.
Siamo forniti di un angolo bimbi con giocattoli e vi-deogiochi per per-mettere agli adulti di acquistare in tut-ta calma.
Infine perché non siamo solo rivenditori diret-ti, come ce ne sono tanti. Abbia-mo un catalogo ben fornito e un canale web ben sviluppato e spe-diamo da Porto Viro i giocattoli in tutta Italia”.
Quali sono i suoi progetti fu-turi?
“Quando ho deciso di aprire l’ho fatto con l’idea di crescere nel tempo. Il mio obiettivo è di creare altri punti vendita con ca-denza biennale.
Entro quest’anno posso anti-cipare che sorgerà un’altra gio-cheria Bramarai in Polesine, ma sarà una sorpresa, non mi sbilan-cio sui dettagli”.
Elisa Dall’Aglio
La Protezione civile rinnova il direttivo: Paolo Galli riconfermato coordinatore
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elezioni
Dexter, il cane che ha incantato la Fiera di Padova
È bello, buono e altruista. È il compagno che tutti vorreb-
bero al proprio fianco e già ha sa-puto incantare persone da ogni parte del mondo. Non si tratta però dell’uomo ideale bensì di Dexter, il cane di razza Chien de Saint-Ubert di Monica Perazzolo di Porto Viro, che ha affascinato la giuria della 52° Esposizione In-ternazionale Canina alla Fiera di Padova.
Tra i 2.350 cani protagonisti di 208 razze provenienti da 15 diversi Paesi, l’amico a quattro zampe di Monica Perazzolo ha saputo distinguersi portando a casa il primo posto in ben 4 cate-gorie e nel raggruppamento che comprende i segugi e cani per pi-sta di sangue.
Non solo. Alla competizione canina organizzata dal Gruppo
Cinofilo Padovano ha ricevuto ulteriori importanti riconosci-menti, guadagnandosi il terzo posto alla Fiera del Best in show.
Ma ciò che fa del Bloodhound un cane speciale non è solo la sua bellezza, bensì le capacità e il ruolo che riveste nell’unità cino-fila di protezione civile Delta Dog di Porto Viro dove fa volontariato, è proprio il caso di dirlo, in prima linea. “E’ un cane da soccorso - spiega Monica, che oltre ad es-sere proprietaria di Dexter è an-che vicepresidente del sodalizio presieduto da Orlando Duò – e fa anche il donatore di sangue per i suoi simili”. L’attività di volonta-riato dell’animale, a soli due anni di vita, è di tutto rispetto “Dex - continua Perazzolo - ha fatto due trasfusioni in emergenza. Siamo stati chiamati infatti dal veterina-
Ascotrade e ASM SET: orario ampliato
rio per due cani avvelenati”. E nel tempo libero, oltre a ri-
cevere le attenzioni e l’amore dei padroni, il cane ha modo di far-si notare per la sua bellezza. “A parte il lavoro che svolge ci sva-ghiamo con l’Expo e dai risultati ottenuti, mi permetterei di dire che è anche un bell’esemplare, giusto?”.
Elisa Cacciatori
Alla 52° Esposizione Internazionale Canina ha vinto il primo premio in ben 4 categorie e nella sezione dedicata ai segugi.
S i ampliano gli orari dello sportello Ascotrade e ASM
SET. L’ufficio commerciale in
via dell’Artigianato sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 8,10 alle 12,45 (finora era 8,30-12,15), il lunedì e il mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 18,15 (precedentemente martedì e giovedì dalle 14,30 alle 16,30) e il sabato mattina dalle 8,10 alle 12,15.
“Abbiamo adottato anche per lo sportello di Porto Viro l’orario in vigore nei principali uffici commerciali Ascotrade – fa sapere il presidente di Ascotrade, Stefano Busolin –. Per noi è importante garantire ai nostri clienti una qualità di servizio che ci distingue nel mercato”.
“Investire nel contatto umano è una scelta che paga – aggiunge Massimo Nicoli, direttore di ASM SET –. Con gli sportelli garantiamo un servizio efficace e trasparente”.
Non è solo un esemplare bellissimo ma anche altruista: a soli due anni di vita ha donato per ben due volte il sangue.
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Dipendenze Anche i giovani a rischio
Continua l’impegno del Comune contro il gioco d’azzardoIn base all’indagine svolta dall’Ulss 19 su un campione di circa cinquecento studenti tra i 14 e i 19 anni il 5% è da considerare un giocatore d’azzardo patologico.
E il 21,8 per cento racconta di giocare con slot o videopoker. I dati sono allarmanti, in partico-lare tra i giovani: le aziende sa-nitarie locali stimano che quasi 10mila polesani abbiano proble-mi con l’azzardo e che il 2,2 per cento abbia problemi patologici.
Nel corso di un recente in-contro organizzato dal Comune
di Porto Tolle, il sindaco Claudio Bellan ha ricordato: “Il Comune ha limiti significativi per con-trastare la diffusione delle sale scommesse. Ma possiamo sensi-bilizzare il legislatore a redigere norme che possano tutelare an-che il diritto alla salute, non solo il diritto di fare impresa”.
Il deputato del Pd Federico Ginato, membro delle commis-sioni Finanze e Bilancio, ha an-nunciato che gli enti locali sa-ranno coinvolti nella Conferenza Stato-Regioni del prossimo aprile per sottoscrivere un accordo sui criteri di distribuzione delle mac-
chine da gioco. “Il gioco d’azzar-do non è un volano per l’econo-mia, ma un peso che assorbe il 10 per cento dei consumi priva-ti” ha affermato il direttore del Dipartimento per le dipendenze dell’Ulss 19, Andrea Finessi.
“Spesso chi chiede un aiuto economico agli uffici comunali nasconde problematiche legate al gioco d’azzardo - ha ricordato l’assessore con delega ai Servizi sociali Leonarda Ielasi -. Per que-sto dal giugno scorso abbiamo
iniziato una campagna di sensi-bilizzazione con incontri itine-ranti, oltre ad aver raccolto oltre 1.000 firme contro l’insediamen-to nella piazza centrale di una sala scommesse”.
Guendalina Ferro
Un momento dell’incontro e, qui sopra, le slot machine che spesso portano a dipendenza
Rifiuti abbandonati, il vicesindaco
Mancin: “Fenomeno penoso”
“Non abbandonate i rifiu-ti nel territorio, perché gli
interventi di ripulitura ven-gono spalmati nelle bollette Tari di tutti i portotollesi”. È l’appello mandato a tutta la cittadinanza dal vicesindaco
Mirco Mancin. “Malgrado un sensibile
aumento dei servizi di rac-colta, dall’Ecocamion, alla
raccolta porta a porta anche degli ingombranti, all’aper-tura dell’Ecocentro comu-
nale, continuiamo a trovare giornalmente rifiuti di ogni tipo” sottolinea. Si trova di tutto: resti di tegole, calci-
nacci, plastica e gomma, ma anche televisori, panchine e water. “Ormai tutte le forze
dell’ordine hanno strumenti e competenze tali da po-
ter risalire facilmente agli autori. Nell’ultimo periodo è accaduto spesso e sono state
inflitte pesanti sanzioni - informa Mancin-. Si tratta di un fenomeno penoso, che ci costringe a utilizzare risorse che potrebbero andare a co-prire bisogni più importanti
della comunità, nell’interesse di tutti”.
El. Ca.
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Opere pubbliche, via agli appalti
Il “pane in attesa” per i bisognosi
“O gni persona che entre-rà in un panificio con
l’adesivo aderente all’iniziativa “Pane in attesa” potrà libera-mente e senza obbligo acquistare del pane anche per chi non ha la possibilità di farlo”. L’assessore alle Politiche sociali del Comune Leonarda Ielasi spiega così il fun-zionamento dell’iniziativa “Pane in attesa”, che sbarca anche a Porto Tolle.
“Si tratta di un’iniziativa ma-turata dal lavoro prezioso dei volontari che, operando in rete nell’esteso territorio di Porto Tolle (per i suoi 600 chilometri quadri di superficie in 11 frazio-ni), hanno scoperto quei casi di nuclei familiari per cui il pane fresco è diventato un lusso - sot-tolinea l’assessore -. Famiglie in-digenti che per dignità e orgoglio non verranno mai a chiedere un sostentamento al Comune”.
”Pane in attesa vuole essere il germoglio del seme della solida-rietà per la quale si è lavorato in questi anni”. Il pane preceden-
temente acquistato verrà messo dal panettiere in una apposita cesta, in attesa di essere ritirato da chiunque ne abbia bisogno. E alla chiusura del negozio il forna-io potrà riporre la cesta fuori dal negozio, sopra a un tavolino, in-sieme ad altri prodotti invenduti, a disposizione delle persone che stanno attraversando momenti di difficoltà.
La notizia di tale iniziativa verrà divulgata sia con il passa-parola sia attraverso i vari mez-zi di comunicazione. “Si tratta quindi di un’iniziativa che si aggiunge alla preziosa opera di volontariato di quei cittadini che consegnano la borsa della spesa alle famiglie bisognose, anche una volta alla settimana, e al pa-gamento periodico delle utenze da parte del Comune per quelle famiglie che chiedono aiuto ai nostri uffici” precisa Ielasi.
Nel contempo sono stati at-tivati i preparativi in vista della raccolta alimentare prevista dalle 8 alle 13 del prossimo 24 marzo.
“Un’esperienza che permetterà di diffondere tra le persone l’idea che la solidarietà possa essere un gesto di condivisione non del superfluo, ma dei bisogni quoti-diani a favore delle fasce disagia-te - conclude -. Un’iniziativa che potrebbe rappresentare l’inizio
di un rapporto consolidato con le catene di distribuzione che pos-sono anche donare prodotti in eccedenza evitando di distrugge-re quelli prossimi alla scadenza o “fuori periodo” come i prodotti natalizi”.
Guendalina Ferro
L’assessore Leonarda Ielasi e, sotto, un panificio aderente all’iniziativa
Il municipio di Porto Tolle
Si tratta, nello specifico, di due dei tredici progetti previsti dal Piano delle Opere pubbliche del Comune di Porto Tolle.
Il primo lavoro è relativo alla realizzazione di impianti e reti tecnologiche in Sacca degli Scar-dovari e a Pila. Per quanto ri-guarda il secondo, si tratta del se-sto stralcio del Porto Peschereccio di Scardovari.
Le procedure per l’affidamen-
to dei lavori sono in carico al Co-mune di Porto Viro che svolge la funzione di Stazione Unica Ap-paltante. “Questo primo lotto vale circa 1,2 milioni di euro – spiega il vicesindaco Mirco Mancin - e riguarda due importanti inter-venti per la pesca”. Il primo da 400 mila euro permetterà, in que-sto primo stralcio, a 120 pescatori proprietari di cavane, tra Scardo-vari e Pila, di potersi allacciare all’energia elettrica. Il secondo - 830 mila euro - riguarda il sesto stralcio del porto di Scardovari. Sarà terminato e attrezzato il ba-cino ora esistente e inizieranno i lavori di sistemazione del canale a nord del ponte con pontili per le barche. Nel giro di poche settima-ne verranno poi bandite le altre 11 gare per un totale di 5,5 milioni di euro. “Per la nostra ammini-strazione - visti i molti interventi che toccheranno il mondo della pesca, della scuola, i parchi pub-blici, il turismo e le asfaltature di molte delle strade principali delle nostre frazioni - si tratta di una testimonianza concreta di atten-zione per tutto il nostro territorio e per i nostri concittadini”.
Gu.Fe.
L’iniziativa di solidarietà arriva anche a Porto Tolle. Ogni giorno i clienti potranno acquistare del pane non per sè ma per altri, lasciandolo al panettiere che lo metterà a disposizione delle persone che non possono permetterselo
Il Pd si ricompattaÈ stato votato all’unanimità il documento sul ricompat-
tamento del Partito democratico di Porto Tolle, portato di re-cente in assemblea. Il partito punta ora a un rinnovamento “coinvolgendo giovani capaci e motivati per la conduzione del Partito locale” e si impegna a “creare e sviluppare concre-te iniziative a sostegno della nostra comunità”.
Incontro sull’idrovia Le opportunità dello sviluppo dell’idrovia per Polesine e
Veneto: questo il tema dell’incontro tra l’assessore regionale Elisa De Berti e il deputato Pd Diego Crivellari: “La Regione è parte importante per lo sviluppo della più grande idrovia na-zionale - spiega Crivellari -, uno sviluppo che passa per rifor-me e dispositivi di legge nazionali, ma anche da una visione e una programmazione dei trasporti e delle infrastrutture di carattere regionale. L’obiettivo è comune e largamente condi-viso: una logistica eco-compatibile”.
Al via corso di dizione con il regista De Laurentis
Tra le novità dei corsi organizzati dall’assessorato alla Cultura del Comune di Porto Tolle in collaborazione con Enaip di Porto Viro ci sarà il corso di dizione tenuto dal regi-sta e sceneggiatore Ferdinando De Laurentis. Le lezioni serali partiranno a marzo. Il corso prevede dieci lezioni teoriche che approfondiranno diversi aspetti della dizione. Ma non c’è solo la dizione: sono previsti corsi di spagnolo, inglese, pittura e fotografia con il noto fotografo Luciano Siviero.
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Nella foto, un momento della presentazione del progetto.
La struttura potrà ospitare 120 anziani e richiederà il lavoro di 80-90 persone qualificate. Il sindaco: “Andiamo incontro alle esigenze di una fascia debole della popolazione”.
Tony Cairoli in pista
Targa per Croce Verde
Rosolina Mare d’in-verno attira i grandi nomi dello sport. Dopo Marco Melandri, che l’anno scor-so ha scelto di allenarsi in riva al mare, anche il plu-ricampione del mondo di motocross Tony Cairoli ha apprezzato il circuito su sabbia di Rosolina. Vi si è allenato per tre giorni con-secutivi. Merito del circui-to sui fondi sabbiosi e della tranquillità della località.
Un segno di riconoscen-za alla Croce Verde di Adria per l’aiuto ricevuto negli anni e ancora oggi. L’asso-ciazione Rosolina Soccorso Onlus ha voluto ringrazia-re così la realtà adriese per il supporto e il forte legame d’amicizia. Il riconosci-mento è stato consegnato al presidente della Croce Verde Franco Marangoni e anche all’ex presidente Lamberto Cavallari.
Anziani Presentato il progetto
Nuova casa di riposo: “In primavera la posa della prima pietra”
È stato presentato nelle scorse settimane a Rosolina il pro-
getto per la realizzazione della casa di riposo che sorgerà nella cittadina del Delta.
La struttura residenziale per persone anziane non autosuffi-cienti sorgerà in una zona centra-le di Rosolina, in via Mariangela Marangon, a pochi passi dalla stazione ferroviaria e dal parco pubblico, non molto distante dalla pineta. Stando a quanto confermato da Sergio Annoscia - referente di Genereal Hospital Srl, la società che gestirà la strut-tura - si prevede di poter posare già in primavera la prima pietra dell’edificio. A servizio degli an-ziani ci saranno 120 posti letto mentre in fatto di posti di lavoro è stata stimata la necessità di 80-90 persone qualificate.
“E’ una delle giornate più importanti nella mia esperien-za, che pone le basi per l’avvio di un’opera che va incontro alle esigenze della fascia debole della popolazione” è stato il commen-to del sindaco Franco Vitale, che ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla realizza-zione del progetto. Di una sfida ha parlato invece l’ex direttore generale dell’Ulss 19 Giuseppe Dal Ben: “La costruzione della casa di riposo di Rosolina è stata una sfida. Ma la determinazione dell’amministrazione è stata tale da portare a questo risultato”.
“Abbiamo costruito una squadra in tempi brevissimi – ha aggiunto Annoscia – e abbia-mo ottenuto tutti i permessi per una costruzione come questa, altamente qualificata, con un’ar-chitettura che rispetta il tessuto locale e una filosofia rivolta alla persona”.
Da parte del numeroso pub-blico che ha assistito alla presen-tazione sono arrivate richieste di delucidazioni sui posti di lavoro e sulla retta: secondo quanto emerso l’accreditamento regio-nale consentirà una partecipa-zione con l’assistito alla spesa, che sarà in linea con il mercato.
Agli interventi del pubblico si è unito quello del capogruppo di opposizione Giancarlo Degran-dis che ha messo in discussione la scelta della gestione privata e la cessione dell’area su cui sorge-rà: gli ex proprietari formularono la richiesta per una variante ur-banistica in cambio della dispo-nibilità di cedere il terreno per la struttura, questione che è poi stata rinviata al consiglio comu-nale.
Elisa Cacciatori
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Le consigliere di “Noi per Ariano” accusano Mauri per la consegna “autonoma” di buoni ai bisognosi.
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Un piano per i ponti di barche
U n progetto tecnico per si-stemare i due ponti di bar-
che di competenza dei comu-ni di Porto Tolle, Taglio di Po e Ariano nel Polesine. Di questo si è discusso in un recente incon-tro svoltosi a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale, con l’assessore veneto al Territorio, Cultura e Sicurezza Cristiano Co-razzari.
All’incontro, hanno preso parte i sindaci di Ariano nel Pole-sine, Taglio di Po e Porto Viro, gli assessori comunali di Porto Tolle e Porto Viro, i consiglieri regiona-li Graziano Azzalin e Patrizia Ber-telle, insieme a Mauro Giovanni Viti e Marco Gottardi, rispettiva-mente commissario straordina-rio e direttore dell’Ente Parco Regionale del Delta del Po.
Al centro del confronto, la si-tuazione che riguarda i Ponti di barche nel Delta del Po, di pro-prietà della Provincia di Rovigo: il Ponte di Gnocca, dato in gestione ai comuni di Porto Tolle e Taglio di Po, e il ponte sul Po di Goro, che è di proprietà del comune di
progetto si procederà anche all’individuazione dei fondi ne-cessari per la realizzazione degli interventi. Fondi che saranno individuati tra diverse forme di finanziamento come i fondi Con-sorzio Consvipo, fondi Gal, resi-dui progettazione europei Ipa, nuova programmazione fondi europei Italia – Croazia.
Si tratta di interventi di lavori
di manutenzione straordinaria per un valore stimato di 400 - 500 mila euro per il Ponte sul Po di Gnocca e una stima di 200 - 300 mila euro per il Ponte nel Po di Goro.
Sarà convocato a breve da Regione del Veneto, Assessorato ai Parchi, attraverso il Commis-sario e Direttore del Parco, un tavolo tecnico per discutere nel concreto del progetto, in modo da concludere una situazione che da tempo interessa tutta la comunità del Delta.
La notizia segue di poche set-timane quella della scongiurata chiusura dei ponti, che sembra-va inevitabile a dicembre 2015. Sarebbe stato un problema serio per gli abitanti delle zone interes-sate che li usano per lo sposta-mento quotidiano e per le attività turistiche.
Caso buoni-spesa, il sindaco risponde
Il sindaco di Ariano nel Polesine, Carmen Mauri, dopo settima-ne di silenzio risponde alle accuse di Marinella Mantovani e
Luisa Beltrame, consiglieri della minoranza “Noi per Ariano”, a proposito della questione dei buoni spesa. Durante un consiglio comunale le due consigliere avevano contestato la gestione dei buoni spesa del sindaco, chiedendone le dimissioni. L’accusa ri-sale al 2013 quando Mauri, allora assessore, avrebbe consegnato “autonomamente” alcuni buoni spesa alle famiglie bisognose. Al sindaco viene anche contestato un “voto di scambio”, poichè la consegna dei buoni-spesa sarebbe avvenuta in prossimità delle elezioni comunali. “Naturalmente non viene detto che i nomina-tivi degli aventi diritto sono predisposti dai funzionari comunali e che l’autonomia decisionale dell’assessore è pari a zero” risponde duramente il sindaco”. E aggiunge: “Le affermazioni della mino-ranza sono false. Esiste ovviamente riscontro documentale, negli uffici comunali, di quanto affermato. La minoranza getta fumo negli occhi con il solo scopo di colpire il sindaco su un fatto irrile-vante. Non avendo nulla di serio da proporre, i consiglieri Man-tovani e Beltrame si rifugiano nella denigrazione rendendo poco onorevole la loro sconfitta”. “Non vorrei arrivare alla querela – conclude -, ma la tentazione è molto forte.”
Nelle foto, i ponti di barche e l’assessore regionale Cristiano Corazzari.
Durante un incontro in Regione si è deciso di avviare un progetto tecnico per la sistemazione del ponte di Ariano. L’assessore veneto Corazzari: “Definiremo progettualità per questa importante infrastruttura”.
Un’altra buona
notizia, dopo quella
della chiusura
scongiurata dei
ponti. Per il ponte
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Ariano Polesine.“L’incontro è stato proficuo
– comunica Corazzari - e si è concordato di procedere con un incontro tecnico, anche con il Genio Civile, Sistemi Territoriali e i tecnici dei rispettivi Comuni, per definire una progettualità per la sistemazione di questa impor-tante infrastruttura”.
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Edilizia scolastica Partiti gli interventi
Le scuole del comune si rimettono a nuovoS aranno ultimati a breve di-
versi lavori per la messa in sicurezza del plesso scolastico di via Manzoni, che ospita gli stu-denti delle scuole medie “E. Mae-stri” e i bambini della scuola pri-mara “G. Pascoli”, e della scuola dell’infanzia “Monumento ai Ca-duti” in piazza Venezia. Il primo stralcio di lavori, che riguardano via Manzoni, è già partito. I lavori sono possibili grazie a un contri-buto del Ministero per le Infra-strutture e Trasporti di 180 mila euro.
presto trasferita nel nuovo ples-so “G.B. Stella”. I lavori di siste-mazione, infatti, sono necessari per evitare che un edificio stori-co cada in rovina. L’unica ditta che si è proposta e che quindi ha vinto l’appalto è la Bezzegato Antonio s.r.l.. di Camposampiero (Pd), già incaricata dei lavori di ripristino della recinzione della scuola “G. B. Stella”.
“I lavori – spiega Marangoni – inizieranno in primavera e inte-resseranno le facciate sulle quali sarà sistemato l’intonaco e rico-
Di questi, 130 mila euro sono destinati al plesso che ospita le scuole medie, mentre i restanti 50 mila sono riservati al comples-so della materna.
“Per quanto concerne la scuola media – spiega l’assessore ai Lavori pubblici e urbanistica Davide Marangoni – i lavori più grossi interesseranno la sosti-tuzione delle tegole e la stesura della guaina su circa 800 metri quadri di tetto, per evitare le in-filtrazioni di pioggia all’interno di alcune classi e la sostituzione completa delle porte di ingres-so”. Saranno inoltre installati parapetti nelle scalinate esterne, sarà realizzata una tinteggiatura interna e i controsoffitti dei ba-gni saranno sostituiti. “I lavori – prosegue Marangoni – sono stati pianificati in modo da disturba-re il meno possibile il regolare svolgimento delle lezioni, nella massima sicurezza per ragazzi e adulti che frequentano il plesso scolastico. Il termine dei lavori è previsto per fine marzo”.
Il secondo intervento, finan-ziato dal Ministero per un impor-to di 50 mila euro, verrà realizzato anche se la scuola materna verrà
struito il cornicione con succes-siva tinteggiatura esterna. Ver-ranno inseriti nuovi pluviali per evitare le infiltrazioni di acqua, sarà operata una tinteggiatura interna ove necessaria, saranno messe in sicurezza le uscite con la sostituzione dei maniglioni a spinta e ripristate le lastre di marmo commemorative dan-neggiate”.
Silvia Boscaro
Restauro per la chiesa San Francesco
L a chiesa San Francesco d’As-sisi di Taglio di Po subirà
presto un importante restauro conservativo. Non manca infatti molto all’inizio dei lavori che in-teresseranno l’intera struttura.
Il progetto, creato dallo studio Beretta Architetti di Adria, pre-vede un intervento per la faccia-ta finalizzato al mantenimento dell’assetto architettonico, con il recupero e il ripristino delle su-perfici e della decorazione.
L’intonaco della fascia di muratura interna sarà rimosso e sostituito perché intaccato dall’u-midità. A ridosso dell’entrata, il blocco di confessionali in mura-tura (ora utilizzati come riposti-glio) sarà rimosso, ripristinando una nuova bussola in legno e ve-tro più funzionale.
La cappella invernale sarà al-lungata di circa 2 metri e dotata di riscaldamento autonomo e di un nuovo allestimento.
Sarà riapplicata la tinteggia-tura uniformando gli assorbi-menti e l’omogeneità di vecchi sottofondi. Inoltre, le sei vetrate interne saranno sostituite con nuove ad apertura motorizzata.
Fondamentale sarà la mes-sa in sicurezza per i portatori di
handicap: sarà infatti costruita una rampa di accesso e sistemata la scalinata centrale. Infine, sarà sistemata la sacrestia e la centrale termica.
Il costo del progetto è di 410 mila euro: 187 mila già finanzia-ti dalla Cei, 150 mila offerti dalla Fondazione Cariparo. I 73 mila euro rimanenti li raccoglierà la parrocchia.
È possibile contribuire alle offerte aderendo alla campagna “Un mattone per...”, acquistando un mattone con un offerta di 10 euro. È possibile contribuire an-che con versamento su conto cor-rente. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla parrocchia.
Si.Bo.
Taglio di Po 15 www.lapiazzaweb.it
La scuola materna
sarà interessata dai
lavori anche se i
bambini saranno
trasferiti nel nuovo
plesso. “Necessario
per non far cadere in
rovina un edificio
storico”
I lavori prevedono tinteggiatura e interventi anti-infiltrazioni
Un’immagine del progetto (fonte: Parrocchia di Taglio di Po)
Taglio di Po 16 www.lapiazzaweb.it
Sicurezza. Sarà presto attiva la videosorveglianza
I l sistema di videosorveglianza sul ter-ritorio comunale è finalmente com-
pletato e a breve saranno attivate tutte le telecamere. Resta da definire solo l’in-stallazione di due telecamere aggiuntive.
Le telecamere sono posizionate in punti strategici e sensibili: incrocio via Romea comunale con via Kennedy (all’altezza del semaforo), entrata scuo-le elementari lato via San Marco, cortile scuole medie di via Manzoni, piazza Re-pubblica (Villaggio Perla), parco giochi di piazza Venezia, portico dietro il munici-pio, ingresso biblioteca e sala conferen-ze in vicolo Oroboni, fronte municipio, incrocio via Marchi con via Provinciale (località Mazzorno Destro), i cimiteri co-munali di Taglio di Po, Mazzorno Destro e Polesinello nella Zona Marina.
“Si tratta di un’operazione a costo
zero per il Comune – sottolinea il vice-sindaco Alberto Fioravanti – ed estre-mamente utile che permetterà una sor-veglianza maggiore e che fungerà da deterrente per i vandali e malintenzio-nati”.
Il vicesindaco fa sapere che le imma-gini sono visibili e conservate presso l’uf-ficio della Polizia Locale in municipio.
Si.Bo.
Differenziata Nuovo sistema
Cambiano le modalità di raccolta della carta: arrivano i bidoniImportanti novità per quanto riguarda la raccolta differenziata.
“La consegna dei calendari è avvenu-ta per la prima volta tramite posta con la consegna a mano dei sacchetti di plastica – spiega il vicesindaco e assessore all’Am-biente Alberto Fioravanti –. I sacchetti sa-ranno differenti da quelli dell’anno scorso: saranno più larghi così da poter inserirli in bidoni.
Novità ancora più importante sarà la consegna a tutte le famiglie di un bidone per la raccolta della carta. L’anno scorso era avvenuta in 4/5 dei comuni della Pro-vincia la sperimentazione di questo bido-ne, grande come quello del vetro. La spe-rimentazione ha prodotto buoni risultati tali da allargare a tutti i comuni la nuova modalità di raccoltà della carta.
A Taglio di Po i bidoni della carta sa-ranno consegnati indicativamente a mar-zo. Da aprile, inoltre, la sua raccolta avver-rà ogni quattro settimane.
“I motivi di questo cambiamento –
prosegue – sono diversi: innanzitutto, sempre per una questione di sicurezza sul lavoro, grazie al nuovo bidone, la movi-mentazione graverà sul camioncino e non sulle spalle degli operatori. Altra questione il decoro: troppo spesso a causa del vento o della pioggia la carta, posizionata in stra-da, veniva spazzata via creando un am-biente sporco e disordinato”. Terzo obiet-tivo la riduzione dei costi: il nuovo servizio permetterà una riduzione di 250 mila euro per tutta la provincia di Rovigo (anno 2016 – stima Ecoambiente).
“Purtroppo non sarà possibile accon-tentare tutti – conclude Fioravanti – dato che si tratta pur sempre di servizi stan-dardizzati. Si cerca ovviamente di fare il meglio per arrivare alle esigenze di tutti i cittadini. La riduzione dei costi è il no-stro obiettivo fondamentale, ma questa riduzione non si vedrà leggendo cifre più basse nelle proprie bollette: la riduzione dei costi permetterà agli importi di restare perlopiù invariati e il più bassi possibile”.
Silvia Boscaro
Le telecamere sono posizionate in punti strategici.
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Cultura locale 17 www.lapiazzaweb.it
Delta del Po Visita ufficiale
Galletti celebra il Delta del Po
I l ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha partecipato
all’importante evento organiz-zato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo sul tema “Delta del Po: Riserva del-la Biosfera Unesco”. All’incon-tro sono intervenuti fra gli altri Barbara Degani, sottosegretario all’Ambiente; Matteo Rosati, rap-presentante dell’Unesco; Cristia-no Corazzari, assessore regionale alla Cultura; Antonio Finotti, pre-sidente della Fondazione Caripa-ro. La giornata è stata l’occasione per soffermarsi sull’importanza del risultato conseguito lo scorso 9 giugno, quando a Parigi il Delta
del Po è entrato a far parte della rete mondiale delle riserve della biosfera dell’Unesco.
Per il ministro Galletti, questo prestigioso riconoscimento è “un traguardo notevole, che segna l’i-nizio di una nuova avventura in cui l’obiettivo è l’equilibrio vir-tuoso tra l’esigenza di conservare la diversità biologica del Delta e di salvaguardarne i valori stori-ci e culturali. Attorno a questo progetto c’è stato un lavoro di squadra che deve proseguire per cogliere un’opportunità unica che ci viene offerta dalla straor-dinaria varietà naturale italiana: rendere la risorsa ambientale un
fattore di promozione dello svi-luppo economico sostenibile”.
Degani ha sottolineato che “lo scorso anno la mancata pro-mozione del Delta del Po a ri-serva della biosfera è servita da monito e da punto di partenza. Questa volta la Regione Veneto e la Regione Emilia Romagna si sono ben coordinate tra loro”.
Per Matteo Rosati “è il punto d’inizio di un processo che ri-chiederà un’altrettanto forte ca-pacità di fare sistema, affinché
questo riconoscimento possa portare frutti e rendersi strumen-to di sviluppo sostenibile del ter-ritorio”.
Il presidente Antonio Finotti ha commentato: “Ora comincia una nuova fase di lavoro che ne-cessita dell’apporto di tutti. Solo così il Delta potrà davvero dirsi all’altezza della qualifica ottenu-ta, dimostrando di saper porre le basi per un suo futuro migliore”.
Melania Ruggini
“Presi a caso”: il docufilm alla Camera
I l documentario “Presi a Caso” sull’eccidio di Villa-
dose, realizzato dagli autori rodigini Alberto Gambato e Laura Fasolin e curato dall’as-sociazione “Voci per la Liber-tà”, è approdato a Montecito-rio. Presenti, oltre agli autori, Domenico Gallo, magistrato e consigliere della corte di Cas-sazione, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international Italia, Michele Lionello e Giovanni Stefani dell’associazione “Voci per la libertà”, il sindaco di Villadose Gino Alessio e l’ono-revole polesano Diego Crivellari.
Il docufilm narra la storia di un eccidio poco noto: una storia che ha lasciato in dote a due comuni, Ceregnano e Villadose, un 25 aprile 1945 molto amaro. Ventuno le vittime, tra i 14 e i 70 anni, cadute sotto il fuoco tedesco durante il rastrellamento e l’eccidio. Una ricostruzione non facile, per l’esiguità della bibliografia esistente e la mancanza di un riconoscimento istituzionale alle vittime. Restano oggi pochi punti fermi: quel 25 aprile pioveva, 21 persone venivano uccise, 23 famiglie dovevano sopportare il dolore più grande, l’umanità si copriva di vergogna. Un eccidio senza motivo e senza diritto, per la presunta morte di un tedesco.
Per comprendere il suo odierno significato, quel tragico even-to è stato attualizzato attraverso il dialogo con giovani che, anni fa, quella storia l’hanno conosciuta a scuola tramite una dram-matizzazione teatrale e una raccolta di testimonianze dei loro nonni.
Me.Ru.
Un momento della visita del ministro Galletti e, qui sopra, una veduta del Delta del Po.
“È l’inizio di una nuova avventura. L’obiettivo è conservare la diversità biologica e salvaguardarne i valori”
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Sport locale 18 www.lapiazzaweb.it
La rosa composta,
perlopiù da ragazzi
del paese, potrebbe
avere la seconda
promozione nel
giro di due anni
Porto Viro macchina da gol
C he il Porto Viro fosse una macchina da gol lo si era
capito. Che volesse a tutti i costi la Promozione, gli appassionati di calcio polesano lo hanno re-cepito dopo le festività natalizie quando la squadra blu royal è tornata in campo facendo incetta di punti.
A fine gennaio anche il Pa-pozze si è dovuto arrendere per 2-0 alla squadra di Pino Augusti, sempre in testa al campionato di Prima categoria con 43 punti.
Alessandro Sabatini si è reso protagonista dell’ultimo turno disputato a gennaio andando a segno con una punizione al mi-nuto 22. Il raddoppio porta la fir-ma di Luca Marangon che, nella ripresa, piazza il diagonale vin-cente per il raddoppio.
In classifica, a undici giorna-te dal termine del campionato, Poncina, Sabatini e compagni hanno un margine di tre punti dalla prima inseguitrice, l’Azzur-ra Due Carrare, che non molla un colpo. Le 13 vittorie in campio-nato, i quattro pareggi e le sole
che il Porto Viro vince. In succes-sione la squadra di Augusti ha regolato il Cartura per 1-0. Poi ne hanno fatto le spese Pontecorr e Stroppare, rispettivamente per 2-0 e 1-0. L’unico gol subito è ar-rivato contro il Due Stelle nel 4-1 finale. Poi l’1-0 in casa del Cre-spino Guarda Veneta.
Nel 2016 solo successi senza prendere gol visto il 2-0 al Ca-
stelbaldo Masi, il 6-0 alla Cene-rentola Nuova Audace Bagnolo, l’1-0 in casa della Tagliolese nel derby contro i giallorossi e, per l’appunto, il 2-0 maturato in casa contro il Papozze. Insomma, fin qui nove vittorie di fila, un solo gol subito e ben venti fatti. Se la squadra continuerà con questo ritmo anche nella seconda par-te del girone di ritorno, non c’è dubbio che il titolo possa sfuggi-re. Ora il Porto Viro dovrà affron-tare sulla squadra due impegni abbastanza semplici sulla carta come quelli contro Medio Pole-sine e La Rocca Monselice, due squadre che lottano per la salvez-za. Poi i due turni insidiosi contro Scardovari e Azzurra Due Carra-re. A quel punto si potrà capire se sarà fuga solitaria verso la vittoria del campionato oppure no.
Riccardo Pavanello
Porto Tolle: se non è record, poco ci manca
U na corazzata super che non ha intenzione di fermarsi. Il Porto Tolle ormai è una realtà della Seconda categoria e ha
riempito i cuori e la passione di chi ama il calcio nel Basso Po-lesine.
Grazie a una rosa composta perlopiù da ragazzi del paese, la società che lo scorso anno ha deciso di creare una prima squa-dra, potrebbe compiere la seconda promozione nel giro di due anni. Se non è un record poco ci manca.
Nei prossimi quattro turni il Porto Tolle dovrà affrontare due impegni sulla carta facili contro Ca’Emo e Lendinarese, due for-mazioni che lottano per la salvezza.
Fra questi due impegni ce ne sono altri due da vincere senza sussulti.
Il primo contro il Granzette che aveva vinto all’andata col punteggio di 2-1. Il secondo invece contro la Fiessese che, a fine gennaio, è la vice capolista. Da tener presente inoltre che il Por-to Tolle è anche impegnato sul fronte coppa Veneto. Vincere la competizione darebbe una via di fuga per il salto alla categoria superiore.
Ri.Pa.
Pino Augusti, allenatore del Porto Viro
La squadra di Pino Augusti vuole a tutti i costi la Promozione. Dall’undicesima giornata di campionato ha preso il via una marcia trionfale. E nel 2016 solo successi senza subire reti
Nove vittorie di fila,
un solo gol subito
e venti fatti.
Per la squadra due
turni insidiosi,
contro Scardovari e
Azzurra Due Carrare
due sconfitte hanno consolidato un gruppo che lo scorso anno era riuscito a salire in Prima grazie alla vittoria della coppa Veneto.
Quest’anno gli obiettivi - ov-vero il campionato e il trofeo regionale - sono ancora raggiun-gibili. La marcia trionfale nella stagione regolare ha visto pren-dere forma dall’undicesima gior-nata di andata. È da quella partita
Attualità 20 www.lapiazzaweb.itAttualità 1 www.lapiazzaweb.it
Il caso La sentenza di primo grado
Birolo condannato a due anni e otto mesi di carcereD ue anni e otto mesi di car-
cere, oltre il risarcimento di 325 mila euro. E’ questa la pena inflitta dal giudice Beatrice Ber-gamasco del tribunale di Padova, con la sentenza di primo grado dello scorso 28 gennaio, a Fran-co Birolo. Il tabaccaio, che vive e lavora nel centro della frazione di Civè, alla fine dell’aprile del 2012 uccise con un colpo di pistola uno dei ladri che nottetempo, dopo avere sfondato con un’auto la vetrata del suo negozio, stava-no rubando al suo interno. Biro-lo, con la moglie e la figlia, stava dormendo al piano superiore. Le motivazioni della sentenza si basano fondamentalmente sul fatto che secondo il giudice non ci fu un’aggressione da parte del ladro. Dire che il caso abbia sol-levato un polverone è dire poco, tanto da assumere una risonanza nazionale. Anche alla luce del fat-to che solo qualche mese prima il Pubblico Ministero aveva chiesto l’assoluzione per Birolo. La rea-zione più istintiva è stata quella popolare. L’indignazione è stata generale, con i concittadini di Birolo che si sono tutti schierati subito dalla sua parte dimostran-dogli la massima solidarietà. La decisione del giudice ha scate-nato tuttavia una bufera sui so-cial network tanto che, alla luce della miriade di insulti e minac-ce, la Digos fin da subito ha de-ciso di mettere sotto protezione l’abitazione della Bergamasco. Franco Birolo, da parte sua, non
ha mai voluto rilasciare un commento, rifugiandosi nella quotidianità del suo lavoro. Le manifestazioni di solidarietà, come si diceva, non sono mancate. Il movimento Indipendenza Veneta, all’indomani della sentenza, ha organizzato un sit in davanti all’ edicola, raccogliendo anche dei fondi.
Nei giorni successivi, a Correzzola, si è poi fatto promotore di una fiaccolata di solidarietà a cui hanno partecipato cinquecento persone, tra le quali alcuni anche compaesani di Birolo. Sul piano istituzionale le reazioni sono state più ponderate. Il sindaco Mauro Fecchio e la sua amministrazione hanno riproposto il conto corrente postale istituito già nel 2012 e messo a disposizione di chi volesse concretamente aiutare il tabaccaio. La Lega Nord, che si è riunita con il suo stato maggiore provinciale a Correzzola, ha preferi-to spostare il tiro, più che sulla sentenza in se, sulla necessità di modificare la legge sulla legittima difesa istituendo un “Patto”, un tavolo di lavoro aperto al contributo di esponenti del mondo della magistratu-ra e accademico.
Alessandro Cesarato
Il tabaccaio che vive e lavora nella
frazione di Correzzola alla fine
dell’aprile 2012 uccise con un
colpo di pistola uno dei ladri che di
notte, dopo aver sfodato la vetrata
del negozio, stavano rubando
Il tabaccaio di Civè dovrà inoltre risarcire alla famiglia del ladro 325mila euro. Secondo il giudice non ci fu aggressione da parte del ladro
Baldin (M5S): “Siamo dalla parte di Birolo”
L’intervento del vescovo fa scandalo
L a consiglie-ra del M5S in
Regione Veneto Erika Baldin si è recata a Correzzola per ascoltare dalla bocca di Franco Bi-rolo la dinamica dell’episodio che l’ha coin-volto. “Birolo è sceso dal letto per vedere cosa stava avvenendo nel suo negozio al pianter-reno, diviso dagli alloggi della famiglia solo da una porta interna. Al piano sopra c’erano sua figlia e la moglie”.“Non possiamo parlare di far west in questo caso. Lui ha solo difeso la propria famiglia e credo che ogni padre e marito avrebbe fatto lo stesso. Per questo noi siamo con Birolo e ci facciamo portavoce del-la sua richiesta – continua la consigliera – Bi-rolo chiede che in questo Paese si riconosca il diritto di ogni cittadino a difendersi e che tutti diano il proprio contributo politico alla revisione della legge sulla legittima difesa”.
S candalo ha fatto l’intervento del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessa-
rollo, che ha pubblicamente assolto Birolo, considerando sproporzionata la pena. Una presa di posizione che ha portato l’Associa-zione nazionale magistrati a valutare l’op-portunità di una querela per l’ingerenza del prelato. Anche l’avvocato di Franco Birolo non ha voluto puntare il dito sul giudice, ri-cordando come le sentenze vadano rispettate e che se non le si condivide c’è la possibilità di ricorrere in Appello.
A sostegno del Giudice Bergamasco, l’o-norevole del Pd Alessandro Naccarato, che accusa il presule di aver abusato del proprio ruolo. “Il suo intervento - commenta - è par-ticolarmente grave alla luce delle motivazioni della sentenza, che hanno chiarito che l’im-putato ha sparato contro un uomo disarmato.
ilVenetoAttualità 1 www.lapiazzaweb.it
“Non passi l’idea che rubare si può”
“I o non dico se ha fatto bene o no. Dico solo: cerchiamo
di non far passare l’idea che ru-bare si può tanto dovremmo es-ser protetti per legge. Allora fac-cio una battuta: si faranno anche un’assicurazione sul lavoro?”. Il vescovo di Chioggia Adriano Tes-sarollo non usa mezzi termini per difendere la sua scelta di schie-rarsi a favore di Franco Birolo, il tabaccaio di Correzzola condan-nato per avere ucciso un ladro.
Una posizione netta e inatte-sa la sua.
“Ho solo fatto una riflessio-ne. Certo, la legge deve far capire che la difesa deve essere mode-rata, ma mi sono messo anche nei panni di chi si trova in quella situazione e non ha tutta la fred-dezza richiesta dalla legge”.
Ma comunque Birolo ha tol-to la vita a una persona...
“Non dico che la reazione non sia stata sopra le righe o che ha fatto bene - e ne è convinto anche lui -, ma ha agito d’istinto, spinto dalla rabbia del momento
e dalla tensione”.Si può perdonare un omici-
dio se fatto in questo modo?“Io non penso che sia calco-
lato perciò dico: la difesa non è stata bella, ma nello stabilire le cause il giudice dovrebbe tenere conto del danno fatto e che lui è stato provocato. Perchè se il ladro fosse stato a casa sua non sareb-be successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo...Altrimenti la gente si fa l’idea che può andare a rubare tanto non gli si può fare niente”.
Quindi sono “rischi del me-stiere”?
“Anche il giudice ha tenuto conto che non è un omicidio vo-lontario. Però poi, l’altro vitalizio mi sembra esagerato, perchè de-stabilizza la vita di una famiglia”.
Parla del risarcimento alla famiglia del ladro?
“Ma a Birolo i danni chi è che glieli risarcisce? Insomma, 325mila euro rovinano una fami-glia”.
E se quel ladro un giorno si fosse potuto redimere?
“Certo, la morte non dà altre chance. Ma probabilmente an-che chi ha sparato in situazioni diverse non lo avrebbe fatto. Con i ‘se’ non so cosa fare. Ma c’è l’i-dea che si senta più protetto per
legge chi aggredisce che non chi è aggredito”.
Quindi lei sarebbe d’accordo con la revisione della legge sulla legittima difesa?
“Certo quello sarebbe ora”.
Giorgia Gay
Il vescovo Tessarollo e la tabaccheria di Franco Birolo
Intervista al vescovo di Chioggia che difende il tabaccaio che ha ucciso: “Se il ladro fosse stato a casa sua non sarebbe successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo”
Attualità 21 www.lapiazzaweb.itAttualità 1 www.lapiazzaweb.it
Il caso La sentenza di primo grado
Birolo condannato a due anni e otto mesi di carcereD ue anni e otto mesi di car-
cere, oltre il risarcimento di 325 mila euro. E’ questa la pena inflitta dal giudice Beatrice Ber-gamasco del tribunale di Padova, con la sentenza di primo grado dello scorso 28 gennaio, a Fran-co Birolo. Il tabaccaio, che vive e lavora nel centro della frazione di Civè, alla fine dell’aprile del 2012 uccise con un colpo di pistola uno dei ladri che nottetempo, dopo avere sfondato con un’auto la vetrata del suo negozio, stava-no rubando al suo interno. Biro-lo, con la moglie e la figlia, stava dormendo al piano superiore. Le motivazioni della sentenza si basano fondamentalmente sul fatto che secondo il giudice non ci fu un’aggressione da parte del ladro. Dire che il caso abbia sol-levato un polverone è dire poco, tanto da assumere una risonanza nazionale. Anche alla luce del fat-to che solo qualche mese prima il Pubblico Ministero aveva chiesto l’assoluzione per Birolo. La rea-zione più istintiva è stata quella popolare. L’indignazione è stata generale, con i concittadini di Birolo che si sono tutti schierati subito dalla sua parte dimostran-dogli la massima solidarietà. La decisione del giudice ha scate-nato tuttavia una bufera sui so-cial network tanto che, alla luce della miriade di insulti e minac-ce, la Digos fin da subito ha de-ciso di mettere sotto protezione l’abitazione della Bergamasco. Franco Birolo, da parte sua, non
ha mai voluto rilasciare un commento, rifugiandosi nella quotidianità del suo lavoro. Le manifestazioni di solidarietà, come si diceva, non sono mancate. Il movimento Indipendenza Veneta, all’indomani della sentenza, ha organizzato un sit in davanti all’ edicola, raccogliendo anche dei fondi.
Nei giorni successivi, a Correzzola, si è poi fatto promotore di una fiaccolata di solidarietà a cui hanno partecipato cinquecento persone, tra le quali alcuni anche compaesani di Birolo. Sul piano istituzionale le reazioni sono state più ponderate. Il sindaco Mauro Fecchio e la sua amministrazione hanno riproposto il conto corrente postale istituito già nel 2012 e messo a disposizione di chi volesse concretamente aiutare il tabaccaio. La Lega Nord, che si è riunita con il suo stato maggiore provinciale a Correzzola, ha preferi-to spostare il tiro, più che sulla sentenza in se, sulla necessità di modificare la legge sulla legittima difesa istituendo un “Patto”, un tavolo di lavoro aperto al contributo di esponenti del mondo della magistratu-ra e accademico.
Alessandro Cesarato
Il tabaccaio che vive e lavora nella
frazione di Correzzola alla fine
dell’aprile 2012 uccise con un
colpo di pistola uno dei ladri che di
notte, dopo aver sfodato la vetrata
del negozio, stavano rubando
Il tabaccaio di Civè dovrà inoltre risarcire alla famiglia del ladro 325mila euro. Secondo il giudice non ci fu aggressione da parte del ladro
Baldin (M5S): “Siamo dalla parte di Birolo”
L’intervento del vescovo fa scandalo
L a consiglie-ra del M5S in
Regione Veneto Erika Baldin si è recata a Correzzola per ascoltare dalla bocca di Franco Bi-rolo la dinamica dell’episodio che l’ha coin-volto. “Birolo è sceso dal letto per vedere cosa stava avvenendo nel suo negozio al pianter-reno, diviso dagli alloggi della famiglia solo da una porta interna. Al piano sopra c’erano sua figlia e la moglie”.“Non possiamo parlare di far west in questo caso. Lui ha solo difeso la propria famiglia e credo che ogni padre e marito avrebbe fatto lo stesso. Per questo noi siamo con Birolo e ci facciamo portavoce del-la sua richiesta – continua la consigliera – Bi-rolo chiede che in questo Paese si riconosca il diritto di ogni cittadino a difendersi e che tutti diano il proprio contributo politico alla revisione della legge sulla legittima difesa”.
S candalo ha fatto l’intervento del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessa-
rollo, che ha pubblicamente assolto Birolo, considerando sproporzionata la pena. Una presa di posizione che ha portato l’Associa-zione nazionale magistrati a valutare l’op-portunità di una querela per l’ingerenza del prelato. Anche l’avvocato di Franco Birolo non ha voluto puntare il dito sul giudice, ri-cordando come le sentenze vadano rispettate e che se non le si condivide c’è la possibilità di ricorrere in Appello.
A sostegno del Giudice Bergamasco, l’o-norevole del Pd Alessandro Naccarato, che accusa il presule di aver abusato del proprio ruolo. “Il suo intervento - commenta - è par-ticolarmente grave alla luce delle motivazioni della sentenza, che hanno chiarito che l’im-putato ha sparato contro un uomo disarmato.
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“Non passi l’idea che rubare si può”
“I o non dico se ha fatto bene o no. Dico solo: cerchiamo
di non far passare l’idea che ru-bare si può tanto dovremmo es-ser protetti per legge. Allora fac-cio una battuta: si faranno anche un’assicurazione sul lavoro?”. Il vescovo di Chioggia Adriano Tes-sarollo non usa mezzi termini per difendere la sua scelta di schie-rarsi a favore di Franco Birolo, il tabaccaio di Correzzola condan-nato per avere ucciso un ladro.
Una posizione netta e inatte-sa la sua.
“Ho solo fatto una riflessio-ne. Certo, la legge deve far capire che la difesa deve essere mode-rata, ma mi sono messo anche nei panni di chi si trova in quella situazione e non ha tutta la fred-dezza richiesta dalla legge”.
Ma comunque Birolo ha tol-to la vita a una persona...
“Non dico che la reazione non sia stata sopra le righe o che ha fatto bene - e ne è convinto anche lui -, ma ha agito d’istinto, spinto dalla rabbia del momento
e dalla tensione”.Si può perdonare un omici-
dio se fatto in questo modo?“Io non penso che sia calco-
lato perciò dico: la difesa non è stata bella, ma nello stabilire le cause il giudice dovrebbe tenere conto del danno fatto e che lui è stato provocato. Perchè se il ladro fosse stato a casa sua non sareb-be successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo...Altrimenti la gente si fa l’idea che può andare a rubare tanto non gli si può fare niente”.
Quindi sono “rischi del me-stiere”?
“Anche il giudice ha tenuto conto che non è un omicidio vo-lontario. Però poi, l’altro vitalizio mi sembra esagerato, perchè de-stabilizza la vita di una famiglia”.
Parla del risarcimento alla famiglia del ladro?
“Ma a Birolo i danni chi è che glieli risarcisce? Insomma, 325mila euro rovinano una fami-glia”.
E se quel ladro un giorno si fosse potuto redimere?
“Certo, la morte non dà altre chance. Ma probabilmente an-che chi ha sparato in situazioni diverse non lo avrebbe fatto. Con i ‘se’ non so cosa fare. Ma c’è l’i-dea che si senta più protetto per
legge chi aggredisce che non chi è aggredito”.
Quindi lei sarebbe d’accordo con la revisione della legge sulla legittima difesa?
“Certo quello sarebbe ora”.
Giorgia Gay
Il vescovo Tessarollo e la tabaccheria di Franco Birolo
Intervista al vescovo di Chioggia che difende il tabaccaio che ha ucciso: “Se il ladro fosse stato a casa sua non sarebbe successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo”
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Donne al vertice Mariacristina Gribaudi
“Arrendersi mai, il talento emerge”A mministratore unico di
un’azienda leader del set-tore della produzione di chiavi come la Keyline spa di Treviso, mamma di sei figli e ora anche presidente della Fondazione mu-sei civici di Venezia. Mariacristi-na Gribaudi non ha certo paura delle sfide.
Capo di un’azienda e ora an-che al vertice della più impor-tante istituzione culturale vene-ziana...
“Quando sono arrivata ho trovato delle vere eccellenze e il mio compito sarà di valorizzare i talenti esistenti, ma anche di portare al suo interno uomini, donne e giovani di talento che facciano la differenza. Inoltre, gli undici musei della Fondazio-ne rappresentano un patrimonio inestimabile, meritano molta più
visibilità, meritano ognuno di vi-vere di luce propria e diventare degli spazi in cui i giovani possa-no trovare un’ambientazione che li faccia ritornare”.
Qual è stato il suo percorso per arrivare a un ruolo così im-portante?
“Io sono piemontese, nasco da una famiglia di imprenditori che ha cominciato a fare busi-ness nel 1920 a Torino. Mia non-na lavorava, mia mamma era una donna manager. Insieme a que-ste figure femminili di riferimen-to ho metabolizzato il modello di fare business del Nord-ovest, caratterizzato dall’esperienza di Adriano Olivetti. Quello che io ho portato all’interno dell’azienda è un modello di business mixato dalle mie origini”.
La sua è una bella esperien-
za di donna al vertice. È davvero così difficile per una donna rico-prire ruoli di rilievo?
“È tutto difficile, a me nessu-no ha regalato niente, la strada è stata tutta in salita. Per esempio, quando nel 2002 sono entrata nel business di famiglia di mio mari-to, Massimo Bianchi, gestito da soli uomini per sette generazio-ni, è stata una grandissima sfida, dovevo superare tutti i pregiudi-zi legati al mio ruolo. Credo che
non sia facile arrivare ai vertici seguendo i valori della merito-crazia, ma certamente si stanno aprendo delle opportunità per le donne di talento”.
Come riesce a coniugare la famiglia e la vita privata con la carriera?
“Dico sempre di essere una maratoneta: sono sopravvissuta a tutto correndo. Sei figli sono tantissimi, ma sono cresciuti con una capacità di autonomia quasi immediata. Per molte estati li ho portati in fabbrica per conoscere il mio mondo, lì hanno fatto dei piccoli lavoretti e poi, autonoma-mente, hanno sviluppato le loro capacità, anche all’estero. Inol-tre, sin da quando erano piccoli ho sempre avuto la casa piena dei loro amici: sono sempre stata circondata dai giovani e questo costante contatto è servito mol-tissimo, anche nel mio lavoro”.
Consigli da dare a una donna che vuole fare carriera?
“Non arrendersi mai, essere resiliente, sorridere sempre, ve-dere il bicchiere mezzo pieno. Prima o poi le persone di talento emergono”.
Giorgia Gay
Fa dialogare industria, cultura, giovani
“D ietro ogni orga-nizzazione c’è un
aspetto fondamentale da te-nere in conto: le emozioni delle persone”. Mariacristi-na Gribaudi, imprenditrice e donna di successo, si basa su poche, semplici regole nel suo lavoro in azienda come anche alla guida dell Fonda-zione Musei civici veneziani: lavoro di squadra, valorizzazione dei talenti, contaminazione tra le varie realtà produttive, spazio alle donne e ai giovani.
“Le aziende dovrebbero cominciare a valorizzare il merito e soprattutto il capitale umano - spiega -: fare arrivare un la-voratore contento o scontento incide sulla qualità del lavoro. Più sereni arrivano, meno problemi abbiamo, più la qualità del lavoro eccelle”.
All’esperienza nell’industria delle chiavi e nella Fondazione Musei Civici, si è aggiunta di recente anche la nomina a consi-gliere indipendente nel consiglio di amministrazione dell’incu-batore veneto di start up H-Farm.
Industria, cultura, nuova imprenditoria: tre ambiti che, per Gribaudi, si incontrano, si specchiano imparando l’uno dall’al-tro. “Possiamo pensare a fare fabbrica senza relazionarci con la cultura che abbiamo in Italia e con i giovani? Dobbiamo im-parare a pensare a certi spazi come a dei luoghi aperti, in cui i giovani possono venire a studiare e a relazionarsi. Il patrimonio che ha Venezia è un contenitore dalle enormi potenzialità, non resta che investire”.
“Come riesco a gestire figli e carriera? Sono una maratoneta, sopravvissuta a tutto correndo. Al mio arrivo in azienda ho dovuto superare pregiudizi”
Mariacristina Gribaudi è la presidente della Fondazione Musei civici veneziani.
Società 1 www.lapiazzaweb.it
Donne al vertice Mariacristina Gribaudi
“Arrendersi mai, il talento emerge”A mministratore unico di
un’azienda leader del set-tore della produzione di chiavi come la Keyline spa di Treviso, mamma di sei figli e ora anche presidente della Fondazione mu-sei civici di Venezia. Mariacristi-na Gribaudi non ha certo paura delle sfide.
Capo di un’azienda e ora an-che al vertice della più impor-tante istituzione culturale vene-ziana...
“Quando sono arrivata ho trovato delle vere eccellenze e il mio compito sarà di valorizzare i talenti esistenti, ma anche di portare al suo interno uomini, donne e giovani di talento che facciano la differenza. Inoltre, gli undici musei della Fondazio-ne rappresentano un patrimonio inestimabile, meritano molta più
visibilità, meritano ognuno di vi-vere di luce propria e diventare degli spazi in cui i giovani possa-no trovare un’ambientazione che li faccia ritornare”.
Qual è stato il suo percorso per arrivare a un ruolo così im-portante?
“Io sono piemontese, nasco da una famiglia di imprenditori che ha cominciato a fare busi-ness nel 1920 a Torino. Mia non-na lavorava, mia mamma era una donna manager. Insieme a que-ste figure femminili di riferimen-to ho metabolizzato il modello di fare business del Nord-ovest, caratterizzato dall’esperienza di Adriano Olivetti. Quello che io ho portato all’interno dell’azienda è un modello di business mixato dalle mie origini”.
La sua è una bella esperien-
za di donna al vertice. È davvero così difficile per una donna rico-prire ruoli di rilievo?
“È tutto difficile, a me nessu-no ha regalato niente, la strada è stata tutta in salita. Per esempio, quando nel 2002 sono entrata nel business di famiglia di mio mari-to, Massimo Bianchi, gestito da soli uomini per sette generazio-ni, è stata una grandissima sfida, dovevo superare tutti i pregiudi-zi legati al mio ruolo. Credo che
non sia facile arrivare ai vertici seguendo i valori della merito-crazia, ma certamente si stanno aprendo delle opportunità per le donne di talento”.
Come riesce a coniugare la famiglia e la vita privata con la carriera?
“Dico sempre di essere una maratoneta: sono sopravvissuta a tutto correndo. Sei figli sono tantissimi, ma sono cresciuti con una capacità di autonomia quasi immediata. Per molte estati li ho portati in fabbrica per conoscere il mio mondo, lì hanno fatto dei piccoli lavoretti e poi, autonoma-mente, hanno sviluppato le loro capacità, anche all’estero. Inol-tre, sin da quando erano piccoli ho sempre avuto la casa piena dei loro amici: sono sempre stata circondata dai giovani e questo costante contatto è servito mol-tissimo, anche nel mio lavoro”.
Consigli da dare a una donna che vuole fare carriera?
“Non arrendersi mai, essere resiliente, sorridere sempre, ve-dere il bicchiere mezzo pieno. Prima o poi le persone di talento emergono”.
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Fa dialogare industria, cultura, giovani
“D ietro ogni orga-nizzazione c’è un
aspetto fondamentale da te-nere in conto: le emozioni delle persone”. Mariacristi-na Gribaudi, imprenditrice e donna di successo, si basa su poche, semplici regole nel suo lavoro in azienda come anche alla guida dell Fonda-zione Musei civici veneziani: lavoro di squadra, valorizzazione dei talenti, contaminazione tra le varie realtà produttive, spazio alle donne e ai giovani.
“Le aziende dovrebbero cominciare a valorizzare il merito e soprattutto il capitale umano - spiega -: fare arrivare un la-voratore contento o scontento incide sulla qualità del lavoro. Più sereni arrivano, meno problemi abbiamo, più la qualità del lavoro eccelle”.
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Industria, cultura, nuova imprenditoria: tre ambiti che, per Gribaudi, si incontrano, si specchiano imparando l’uno dall’al-tro. “Possiamo pensare a fare fabbrica senza relazionarci con la cultura che abbiamo in Italia e con i giovani? Dobbiamo im-parare a pensare a certi spazi come a dei luoghi aperti, in cui i giovani possono venire a studiare e a relazionarsi. Il patrimonio che ha Venezia è un contenitore dalle enormi potenzialità, non resta che investire”.
“Come riesco a gestire figli e carriera? Sono una maratoneta, sopravvissuta a tutto correndo. Al mio arrivo in azienda ho dovuto superare pregiudizi”
Mariacristina Gribaudi è la presidente della Fondazione Musei civici veneziani.
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Economia 24 www.lapiazzaweb.itEconomia 1 www.lapiazzaweb.it
Luigi Sposato
“Flessibilità del lavoro, opportunità di crescita”
U na realtà all’avanguardia a li-vello italiano nel campo delle
agenzie del lavoro. E’ Eurointerim Spa, agenzia per il lavoro, nata nel 1998. Una delle prime agenzie per il lavoro a capitale interamente ita-liano. Il successo di questa realtà lo illustrano chiaramente i numeri. Il 2015 si è chiuso per Eurointerim con un fatturato di 68 milioni di euro, con un totale di più di 3 mi-lioni e 600mila ore lavorate, cioè 472mila giorni lavorati e un totale di 10.140 lavoratori. Sono stati ero-gati 139 progetti formativi:18 corsi base, 34 corsi professionali e 87 cor-si on the job, per un totale di 8400 ore formative e 929 lavoratori for-mati, un aumento del 24% rispetto al 2014. Ha la sua sede principale a Padova in viale delle Industrie. A raccontarcelo è direttamente il suo presidente Luigi Sposato. “L’oppor-
tunità di lavorare in questo campo - spiega Sposato- è arrivata con il 1996 cioè con la nuova normativa sul lavoro somministrato. L’Italia e la Grecia erano le ultime in Eu-ropa che non l’avevano introdotto. Due anni dopo, nel 1998 sono par-tito. Eurointerim, è l’unica agenzia che sintetizza una profonda cono-scenza della complessa normativa giuslavoristica italiana con la possi-bilità di dare flessibilità a un merca-to sostanzialmente rigido.
L’attività si sviluppata in un cre-scendo, fino al 2009, quando cioè la crisi ha picchiato durissimo anche sulla nostra attività. La crisi fat-to comunque utile pulizia di rami secchi. Quello che abbiamo impa-rato è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto di perio-di economici così negativi. Nono-stante ciò, fra i nostri dipendenti
Il presidente di Eurointerim spa Luigi Sposato snocciola le cifre di un
successo: fatturato di 68 milioni di euro, più di 3 milioni e 600mila ore
lavorate, e un totale di 10.140 lavoratori diretti, non abbiamo lasciato a casa nessuno”. Eurointerim ha 48 filiali in tutto il territorio naziona-le prevalentemente al centronord e cioè oltre che in Veneto anche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Friuli-Venezia Giulia.
Ha 200 dipendenti propri e 200 “corner” all’interno di studi di con-sulenza del lavoro. A rivolgersi per trovare lavoro a Eurointerim, sono persone di tutte le età sia italiani che immigrati. Gli immigrati sono il 30 % del totale. Opera a fianco delle Istituzioni pubbliche per pro-muovere occupazione e reimpie-go. Il mondo della consulenza del lavoro si completa con quello dei servizi per le risorse umane e di intervento organizzativo, modalità di assunzione, ricerca e valutazio-ne del candidato e integrazione
con l’azienda. “Il nostro scopo- conclude Spo-
sato - è unire candidati con azien-de. I servizi per le aziende sono: somministrazione, ricerca e sele-zione, formazione, outplacement, outsourcing. Eurointerim è l’unica agenzia per il lavoro inserita nell’e-lenco delle imprese con rating di legalità”. Saranno organizzati incontri di formazione e orien-tamento gestiti dal Presidente di Eurointerim. Gli argomenti?: tro-vare o cambiare lavoro, motivarsi e motivare, gestire i collaboratori, comunicare con efficacia, come raggiungere i propri risultati per-sonali e professionali. Fra le atti-vità innovative di Eurointerim c’è l’avvio di una agenzia di rating in supporto alle imprese e all’azione delle banche.
Mattia Rossin
Sposato: “Quello che abbiamo imparato in questi anni di crisi è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto dei periodi economici negativi”
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Politica 25 www.lapiazzaweb.it
Baretta: “La legge di stabilità darà nuovo impulso alla ripresa”
I l Parlamento ha approvato la Legge di stabilità, un docu-
mento che ha importanti ricadu-te non solo a livello nazionale ma anche sul territorio. Ne abbiamo parlato con il sottosegretario all’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta.
Cosa cambia con la nuova Legge di Stabilità?
“Questa legge contiene prov-vedimenti per irrobustire i se-gnali di ripresa che si intravvede-vano, deboli ma concreti”.
Le novità più importanti?“La riduzione del peso fisca-
le, impedendo l’aumento di due punti dell’Iva. L’eliminazione dell’Imu sulla prima casa. Il rin-novo del bonus energetico. Sono stati confermati i vantaggi fisca-li per le aziende che assumono ed è stata prevista la riduzione
dell’Ires per il prossimo anno. Al-tra novità è l’abolizione del Patto di stabilità: adesso i comuni po-tranno investire le energie bloc-cate al loro interno in interventi sul territorio”.
Quali vantaggi per il Veneto?“Il Veneto ha dei vantaggi di-
retti da molte di queste scelte. È una delle più importanti realtà produttive del Paese, la sua in-dustria è molto esposta all’ex-port internazionale, per cui tut-to ciò che sostiene l’industria va direttamente a beneficio anche del Veneto. Altri interventi di riforma, come quelli su autori-tà portuali e infrastrutture, per esempio hanno avuto una buona ricaduta sul Veneto”.
Ci sono altri provvedimenti al vaglio del Governo?
“Molti provvedimenti sono
“Tre assi di sviluppo per il Veneto”
già in corso, tra questi cito il fi-nanziamento dell’alta velocità sulla tratta Verona-Padova e ver-so Trieste. Il finanziamento della Pedemontana, che è già stato fat-to, ma c’è anche l’accordo di pro-gramma per Porto Marghera, con un finanziamento di 150 milioni. Infine, il riconoscimento da parte dell’Unesco delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità”.
Gaia Ferrarese
“Tra le novità la riduzione del peso fiscale, incentivi alle aziende che assumono, eliminazione dell’Imu prima casa”
P er il sottosegretario al’Econo-mia Pier Paolo Baretta sono
tre le linee da seguire per sostene-re la ripresa in Veneto. “Il primo è certamente lo sviluppo dell’in-dustria manifatturiera - spiega -, che da sempre è il perno della nostra economia”.
I l secondo è il binomio turi-smo e cultura: intesi come tutt’u-no: “Il Veneto ha un patrimonio clamorosamente elevato, elemen-to centrale di sviluppo del territo-rio - evidenzia -. Un patrimonio fatto sia di grandi città d’arte sia di piccoli centri urbani. Dobbia-mo gestirlo in modo organico, con una chiara visione. Non può essere lasciato ai singoli comuni”.
“Il terzo asse è la logistica. La posizione geografica del Veneto è privilegiata: dai porti del Nordest si accede al centro e all’Est Euro-pa, mercati straordinariamente importanti.
Per questo ci serve cinserve una logistica capace di ricevere e smistare”.
Il sottosegretario veneto all’Economia spiega le principali novità contenute nella legge approvata dal Parlamento
Politica 1 www.lapiazzaweb.it
Voci da palazzo
Economia 1 www.lapiazzaweb.it
Luigi Sposato
“Flessibilità del lavoro, opportunità di crescita”
U na realtà all’avanguardia a li-vello italiano nel campo delle
agenzie del lavoro. E’ Eurointerim Spa, agenzia per il lavoro, nata nel 1998. Una delle prime agenzie per il lavoro a capitale interamente ita-liano. Il successo di questa realtà lo illustrano chiaramente i numeri. Il 2015 si è chiuso per Eurointerim con un fatturato di 68 milioni di euro, con un totale di più di 3 mi-lioni e 600mila ore lavorate, cioè 472mila giorni lavorati e un totale di 10.140 lavoratori. Sono stati ero-gati 139 progetti formativi:18 corsi base, 34 corsi professionali e 87 cor-si on the job, per un totale di 8400 ore formative e 929 lavoratori for-mati, un aumento del 24% rispetto al 2014. Ha la sua sede principale a Padova in viale delle Industrie. A raccontarcelo è direttamente il suo presidente Luigi Sposato. “L’oppor-
tunità di lavorare in questo campo - spiega Sposato- è arrivata con il 1996 cioè con la nuova normativa sul lavoro somministrato. L’Italia e la Grecia erano le ultime in Eu-ropa che non l’avevano introdotto. Due anni dopo, nel 1998 sono par-tito. Eurointerim, è l’unica agenzia che sintetizza una profonda cono-scenza della complessa normativa giuslavoristica italiana con la possi-bilità di dare flessibilità a un merca-to sostanzialmente rigido.
L’attività si sviluppata in un cre-scendo, fino al 2009, quando cioè la crisi ha picchiato durissimo anche sulla nostra attività. La crisi fat-to comunque utile pulizia di rami secchi. Quello che abbiamo impa-rato è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto di perio-di economici così negativi. Nono-stante ciò, fra i nostri dipendenti
Il presidente di Eurointerim spa Luigi Sposato snocciola le cifre di un
successo: fatturato di 68 milioni di euro, più di 3 milioni e 600mila ore
lavorate, e un totale di 10.140 lavoratori diretti, non abbiamo lasciato a casa nessuno”. Eurointerim ha 48 filiali in tutto il territorio naziona-le prevalentemente al centronord e cioè oltre che in Veneto anche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Friuli-Venezia Giulia.
Ha 200 dipendenti propri e 200 “corner” all’interno di studi di con-sulenza del lavoro. A rivolgersi per trovare lavoro a Eurointerim, sono persone di tutte le età sia italiani che immigrati. Gli immigrati sono il 30 % del totale. Opera a fianco delle Istituzioni pubbliche per pro-muovere occupazione e reimpie-go. Il mondo della consulenza del lavoro si completa con quello dei servizi per le risorse umane e di intervento organizzativo, modalità di assunzione, ricerca e valutazio-ne del candidato e integrazione
con l’azienda. “Il nostro scopo- conclude Spo-
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Sposato: “Quello che abbiamo imparato in questi anni di crisi è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto dei periodi economici negativi”
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Voci da palazzo piedino
O ra l’attenzione si sposta sui tempi e sui det-tagli della progettazione del nuovo ospe-
dale di Padova. Intanto dal centrodestra arriva il plauso alla scelta di Padova Est. “L’eccellenza sanitaria patavina - afferma Roberto Marcato, assessore regionale all’economia - meritava di potersi esprimere al meglio in una struttura ade-guata, che ora nascerà secondo tutti i crismi e con le preziose indicazioni tecniche dell’Università e dello Iov, elementi importanti per dare contenu-to scientifico ai massimi livelli”. Il centrosinistra conferma invece i dubbi di quello che giudica un percorso ad ostacoli. “La prima delle perplessi-tà - affermano i consiglieri Claudio Sinigaglia e
Piero Ruzzante - è quella sulla destinazione ur-banistica e la conformità della stessa per attivare la struttura sanitaria. Meritano un approfondi-mento le questioni dell’accessibilità, anche via-bilistica, e delle possibilità di implementazione dell’area”. Teme un nuovo “mostro magia soldi” il capogruppo del Movimento 5 Stelle Jacopo Ber-ti: “Ancora una volta stanno parlando del con-tenitore, ma sui contenuti non ho ancora sentito una parola dalla politica regionale per non par-lare del fatto che diventa indispensabile ribadire un secco no all’ipotesi del project financing, come andiamo dicendo da sempre, per questo proget-to”.
Accordo in Regione L’area da mezzo milione di mq è già nella disponibilità del Comune
Via libera al nuovo ospedale di Padova Sarà costruito a Padova Est - San Lazzaro D opo anni di polemiche e
colpi di scena la politica tro-va l’accordo sul futuro del nuovo ospedale di Padova. Si farà a Pado-va Est - San Lazzaro, in un’area di 521 mila metri quadrati a disposi-zione del Comune di Padova. Tra-montata dunque l’idea di Padova Ovest, dopo un ridda di reazioni, messa da parte anche l’ipotesi dell’aeroporto insieme all’even-tualità di una ricostruzione del vecchio ospedale, la collocazione del nuovo policlinico passa il va-glio del tavolo regionale. Il comi-tato di coordinamento presieduto dal governatore Zaia e composto da tutti i soggetti interessati (Uls, Azienda Ospedaliera, Università, Comune, Provincia) ha dato il via libera alla soluzione di San Lazza-ro dopo l’ultimo confronto tra le diverse opzioni proposto dal nel direttore dell’azienda ospedalie-ra Luciano Flor. Ora viene il bel-lo perché, a parte la disponibilità
dell’area, che il Comune di Padova mette a disposizione in “diritto di superficie” per almeno 99 anni, il progetto del nuovo ospedale è tutto da costruire e ha l’ambi-zione di consegnare finalmente alla città una moderna “cittadella della salute” all’altezza della fama e dell’alta specializzazione della sanità padovana. Serviranno tanti soldi, oltre 600 milioni di euro, e una sinergia tra pubblico e privato visto che anche in questo caso si ricorrerà alla formula del “project
Le reazioni: il centrodestra esulta, perplessità dal centrosinistra mentre il Movimento 5 Stelle teme un nuovo “mostro mangia soldi”
Ora viene il bello con la progettazione
di un’opera attesa da almeno vent’anni.
Servirà una forte collaborazione tra pubblico e privato
financing”. Intanto la Regione ha confermato lo stanziamento di 50 milioni l’anno per il prossimo triennio ma questo è solo il pri-mo passo. Per quanto riguarda l’ormai accantonato progetto di Padova Ovest è lo stesso Zaia ad indicare la strada da seguire: “ Il fatto sarà formalizzato con una nuova delibera regionale che riba-dirà la non pubblica utilità dell’a-rea di Padova Ovest già dichiarata il 14 ottobre 2014. Abbiamo inol-tre costituito un tavolo tecnico composto dai legali dei diversi protagonisti del Tavolo che dovrà darci la corretta linea giuridica ri-spetto ai rapporti con i privati che furono interessati a Padova Ovest. Nel frattempo si può cominciare a scrivere anche il nuovo Accordo di Programma – conclude Zaia – che darà al Veneto un Policlinico Universitario di livello internazio-nale”. Anche il sindaco di Padova Massimo Bitonci parla di una de-cisione storica e sottolinea il ruolo del Comune nel mettere a dispo-sizione il terreno: “Le valutazioni dei tecnici sono state assunte e condivise da tutte le parti: l’area di Padova Est non evidenzia criticità ed è immediatamente disponibi-le. Ora andiamo avanti, insieme. I veneti e, soprattutto, i padova-ni, hanno atteso per troppi anni un’opera che ora possiamo final-mente realizzare”. Più critico in-vece il presidente della Provincia Enoch Soranzo, che si è astenuto: “Invierò a Zaia le controdeduzio-ni su alcuni errori e discrepanze ma a questo punto auspico che, definita una volta per tutte l’area, s’inizino quanto prima i lavori di costruzione, e che davvero Padova possa avere in tempi rapidissimi una struttura attesa da vent’anni”.
Nicola Stievano
Politica 26 www.lapiazzaweb.it
U na città, un albergo. Nel caso di Sondrio bisognerebbe dire: una città e il “suo” al-
bergo. Perché il Grand Hotel della Posta è legato a doppio filo con la città capoluogo della Valtel-lina, sin da quando era ancora parte del cosid-detto Stato di Milano governato dagli austriaci. Dai successori di Radetzky per intenderci. Era il 1855 quando per volontà di Francesco Foianini fu gettata la prima pietra dello storico hotel, la cui costruzione venne completata nel 1862, quando Sondrio e la Lombardia tutta era-no già parte del neonato Regno d’Italia retto dai Savoia. Della sua città il Grand Hotel della Posta è stato, come testimonia il nome, stazione di posta e quindi crocevia di comunicazioni, trasporti e traf-fici commerciali. Uno snodo vi-tale. Affacciato sulla centralissima piazza Garibaldi, di cui costituisce uno dei focus per l’eleganza del suo stile architettonico, da oltre un secolo e mezzo il Grand Hotel della Posta rappresenta il luogo dell’ospitalità per eccellenza di Sondrio. Le camere, grazie anche ad un recente restauro, mantengono intatto il fascino di un tempo con arredi e decori d’epoca, compresi in qualche caso gli affreschi dei soffitti. Entrarvi è come aprire la porta sulla storia e po-ter respirare certe atmosfere della seconda metà dell’Ottocento, quando il gusto per il dettaglio era arte. E parlando di arte va sottolineato un altro aspetto che lega fortemente il Grand Hotel della Posta a Sondrio: l’esposizione di opere d’arte di valore assoluto. Si tratta di intere collezioni che la proprietà dell’immobile, il Credito Valtellinese (erede di quella banca, il Piccolo Credito Valtelli-nese, a cui il proprietario di allora, Enrico Vitali, la cedette nel 1947), ha voluto collocare nei vari spazi dell’albergo per trasformarlo in una sorta di museo. Si tratta di un notevole complesso di ope-re d’arte attinte dalla collezione di quadri antichi
della banca. Ma brillano anche sculture di valore, come i bronzi realizzati dal grande Arturo Marti-ni. Un galleria di capolavori d’autore che spazia-no dal Settecento all’arte contemporanea.
Sembrerebbe di passare dal sacro al profano citando anche l’enogastronomia fra gli aspet-ti che rendono lo storico albergo una vetrina di Sondrio e del suo territorio. Ma non è affatto un’eresia perché oggi la produzione agroalimen-tare di un territorio, specie quella artigianale, è
considerata parte integrante della cultura materiale di una zona. E la Valtellina ne ha molte di eccellenze da mettere in ve-trina, a cominciare dalla bresa-ola, salume crudo a pezzo intero ottenuto da sapiente stagiona-tura naturale che è nato proprio da queste parti. E poi i tanti for-maggi di alpeggio, a comincia-re da Bitto, Casera Valtellina e Scimudin. I pizzoccheri, pasta tipica a base di grano saraceno,
la polenta “taragna” e gli “sciatt”, ovvero frittelle di grano saraceno e formaggio. Quindi i vini: ieri solo lo Sforzato, o Sfurzat (ottenuto da uve pas-site tre o quattro mesi), oggi anche molti altri. In primis il Valtellina Superiore, un rosso che ha ot-tenuto la Docg come lo Sforzato. La base preva-lente è il Nebbiolo che nella Valtellina assume le declinazioni più originali e apprezzate.
Il Grand Hotel della Posta ospita la maggior parte degli eventi di rappresentanza di Son-drio. In aprile è prevista la prima edizione di un evento – contenitore chiamato “Art de Vivre” e dedicato ad arte, moda, gastronomia e intratte-nimento. Oggi la gestione dell’hotel è affidata alla società Lungolivigno della famiglia Giovannini di Livigno, gruppo che ha costruito la sua notorietà nel campo della moda (i suoi negozi di Livigno propongono le griffe più quotate e sono molto frequentati dai turisti, anche stranieri) e che ha
esteso i suoi interessi nella hotellerie di qualità. Il “4 stelle” storico di Sondrio è oggi uno dei fiori all’occhiello dei Giovannini, compreso il risto-rante che si è ritagliato uno spazio anche fra le segnalazioni delle guide specializzate.
Il restauro ha permesso di recuperare anche gli spazi sotterranei dell’albergo dove è stata am-pliata la Spa e ricavate la sala colazione, una rusti-ca taverna e una fornita enoteca, che presenta un panorama completo delle etichette del territorio. Sondrio è città appartata, che non ama i rifletto-ri, ma è ugualmente piacevole da visitare. In tut-te le stagioni. Il suo salotto è piazza Garibaldi su cui si affacciano i palazzi più importanti, fra cui il Grand Hotel della Posta. L’itinerario del passeg-gio comprende la vicina piazza Campello, dove prospettano il Palazzo Pretorio (oggi sede muni-cipale) e la Collegiata dei Santi Gervaso e Prota-sio, chiesa simbolo della città. Il suo campanile, la Torre Ligariana, è nel contempo anche torre civi-ca. Una visita della città deve comprendere anche il Museo Valtellinese di Storia e Arte che sorge in via Quadrio nel Palazzo Sasso de’ Lavizzari. Una strada in salita conduce al Santuario della Sassel-la che presenta pregevoli affreschi del ‘500.
La città, che ha poco più di ventimila abitan-ti, sorge alla confluenza fra il Mallero e l’Adda e mentre si passeggia il sottofondo del rumore dell’acqua che scende rabbiosa da tutta la valle e dal complesso del Mara Corna è costante. Fa capire che tutt’intorno c’è il grande regno della montagna, lo scrosciare dell’acqua ne annuncia il respiro. Sondrio, in fondo, di questa regione di paesaggi austeri che è la Valtellina, terrazzata fin dai tempi dei romani per coltivare la vite, ne è la regina indiscussa. Da sempre.
Turismo 1 www.lapiazzaweb.it
La suggestiva piazza Garibaldi, cuore di Sondrio dove sorge
il Grand Hotel della Posta. A destra la Spa e la facciata
dello storico albergo, scorcio sul fiume; sotto: una camera
dell’hotel, prodotti tipici della Valtellina e un piatto
di pizzoccheri. Nella striscia verticale: il ristorante e la
taverna dell’hotel, la Torre Ligariana e l’albergo illuminato.
L’elegante Grand Hotelcostruito nel lontano 1862è legato a doppio filocon la città della Valtellinacostituendone un luogod’accoglienza di classee un singolare, riccoe variegato spazio museale
L0 storic0 “Posta” racconta Sondrio
Pagina a cura di
>Renato Malaman<
Lombardia
Dal 23 al 25 aprileospiterà “Art de Vivre”
un evento d’arte, modae alta gastronomia
L’albergo è uno dei focusdi piazza Garibaldi
il cuore pulsantedi un centro storico
tutto da scoprire
U na città, un albergo. Nel caso di Sondrio bisognerebbe dire: una città e il “suo” al-
bergo. Perché il Grand Hotel della Posta è legato a doppio filo con la città capoluogo della Valtel-lina, sin da quando era ancora parte del cosid-detto Stato di Milano governato dagli austriaci. Dai successori di Radetzky per intenderci. Era il 1855 quando per volontà di Francesco Foianini fu gettata la prima pietra dello storico hotel, la cui costruzione venne completata nel 1862, quando Sondrio e la Lombardia tutta era-no già parte del neonato Regno d’Italia retto dai Savoia. Della sua città il Grand Hotel della Posta è stato, come testimonia il nome, stazione di posta e quindi crocevia di comunicazioni, trasporti e traf-fici commerciali. Uno snodo vi-tale. Affacciato sulla centralissima piazza Garibaldi, di cui costituisce uno dei focus per l’eleganza del suo stile architettonico, da oltre un secolo e mezzo il Grand Hotel della Posta rappresenta il luogo dell’ospitalità per eccellenza di Sondrio. Le camere, grazie anche ad un recente restauro, mantengono intatto il fascino di un tempo con arredi e decori d’epoca, compresi in qualche caso gli affreschi dei soffitti. Entrarvi è come aprire la porta sulla storia e po-ter respirare certe atmosfere della seconda metà dell’Ottocento, quando il gusto per il dettaglio era arte. E parlando di arte va sottolineato un altro aspetto che lega fortemente il Grand Hotel della Posta a Sondrio: l’esposizione di opere d’arte di valore assoluto. Si tratta di intere collezioni che la proprietà dell’immobile, il Credito Valtellinese (erede di quella banca, il Piccolo Credito Valtelli-nese, a cui il proprietario di allora, Enrico Vitali, la cedette nel 1947), ha voluto collocare nei vari spazi dell’albergo per trasformarlo in una sorta di museo. Si tratta di un notevole complesso di ope-re d’arte attinte dalla collezione di quadri antichi
della banca. Ma brillano anche sculture di valore, come i bronzi realizzati dal grande Arturo Marti-ni. Un galleria di capolavori d’autore che spazia-no dal Settecento all’arte contemporanea.
Sembrerebbe di passare dal sacro al profano citando anche l’enogastronomia fra gli aspet-ti che rendono lo storico albergo una vetrina di Sondrio e del suo territorio. Ma non è affatto un’eresia perché oggi la produzione agroalimen-tare di un territorio, specie quella artigianale, è
considerata parte integrante della cultura materiale di una zona. E la Valtellina ne ha molte di eccellenze da mettere in ve-trina, a cominciare dalla bresa-ola, salume crudo a pezzo intero ottenuto da sapiente stagiona-tura naturale che è nato proprio da queste parti. E poi i tanti for-maggi di alpeggio, a comincia-re da Bitto, Casera Valtellina e Scimudin. I pizzoccheri, pasta tipica a base di grano saraceno,
la polenta “taragna” e gli “sciatt”, ovvero frittelle di grano saraceno e formaggio. Quindi i vini: ieri solo lo Sforzato, o Sfurzat (ottenuto da uve pas-site tre o quattro mesi), oggi anche molti altri. In primis il Valtellina Superiore, un rosso che ha ot-tenuto la Docg come lo Sforzato. La base preva-lente è il Nebbiolo che nella Valtellina assume le declinazioni più originali e apprezzate.
Il Grand Hotel della Posta ospita la maggior parte degli eventi di rappresentanza di Son-drio. In aprile è prevista la prima edizione di un evento – contenitore chiamato “Art de Vivre” e dedicato ad arte, moda, gastronomia e intratte-nimento. Oggi la gestione dell’hotel è affidata alla società Lungolivigno della famiglia Giovannini di Livigno, gruppo che ha costruito la sua notorietà nel campo della moda (i suoi negozi di Livigno propongono le griffe più quotate e sono molto frequentati dai turisti, anche stranieri) e che ha
esteso i suoi interessi nella hotellerie di qualità. Il “4 stelle” storico di Sondrio è oggi uno dei fiori all’occhiello dei Giovannini, compreso il risto-rante che si è ritagliato uno spazio anche fra le segnalazioni delle guide specializzate.
Il restauro ha permesso di recuperare anche gli spazi sotterranei dell’albergo dove è stata am-pliata la Spa e ricavate la sala colazione, una rusti-ca taverna e una fornita enoteca, che presenta un panorama completo delle etichette del territorio. Sondrio è città appartata, che non ama i rifletto-ri, ma è ugualmente piacevole da visitare. In tut-te le stagioni. Il suo salotto è piazza Garibaldi su cui si affacciano i palazzi più importanti, fra cui il Grand Hotel della Posta. L’itinerario del passeg-gio comprende la vicina piazza Campello, dove prospettano il Palazzo Pretorio (oggi sede muni-cipale) e la Collegiata dei Santi Gervaso e Prota-sio, chiesa simbolo della città. Il suo campanile, la Torre Ligariana, è nel contempo anche torre civi-ca. Una visita della città deve comprendere anche il Museo Valtellinese di Storia e Arte che sorge in via Quadrio nel Palazzo Sasso de’ Lavizzari. Una strada in salita conduce al Santuario della Sassel-la che presenta pregevoli affreschi del ‘500.
La città, che ha poco più di ventimila abitan-ti, sorge alla confluenza fra il Mallero e l’Adda e mentre si passeggia il sottofondo del rumore dell’acqua che scende rabbiosa da tutta la valle e dal complesso del Mara Corna è costante. Fa capire che tutt’intorno c’è il grande regno della montagna, lo scrosciare dell’acqua ne annuncia il respiro. Sondrio, in fondo, di questa regione di paesaggi austeri che è la Valtellina, terrazzata fin dai tempi dei romani per coltivare la vite, ne è la regina indiscussa. Da sempre.
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Riviera Matteotti, 12 - Adria (Ro) - Tel. 0426 21459 - [email protected] - www.nadalini.it
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• Analisi di prima istanza • Misurazione pressione arteriosa• Dermocosmesi • Nutraceutica e prodotti dietetici speciali• Servizio su appuntamento di Psicologa in Farmacia• Presidi • Omeopatia • Ortesi • Fiori di Bach
La figura dello psicologo di base sta ottenendo sempre maggiore visibilità e attenzione sui media,
nella discussione tra professionisti e nell’agenda politica, che ha anche recentemente visto la presentazione di un progetto di legge regionale su questo argomento. Si tratta di una figura professionale che ha lo scopo di favorire la salute e il benessere psicologico delle persone lavorando negli stessi ambienti dei medici di medicina generale, o medici di base. Tali ambienti sono frequentati normalmente dalle persone, non sono distanti dai luoghi della vita quotidiana e non sono generalmente percepiti come luoghi “pericolosi” o “da evitare” come possono essere visti, ad esempio, gli ospedali.
Tale caratteristica degli ambulatori di medicina generale è fondamentale nella prospettiva di avvicinare la psicologia e gli psicologi alle persone, che ad oggi usufruiscono solo limitatamente delle loro prestazioni professionali. Se infatti il bisogno di psicologia è in costante aumento – le rilevazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità mostrano tale tendenza – l’accesso alla professionalità degli psicologi è ancora limitato. La vicinanza e la possibilità di contatto, concetti già cari alla psicologia sociale, in questa prospettiva possono facilitare l’accesso a prestazioni che altrimenti che richiederebbero una ricerca attiva di un professionista privato o il rischio di dover attendere presso strutture pubbliche. A ciò si aggiunge un’ancora scarsa familiarità delle persone con la psicologia, scienza “giovane” nella sua configurazione contemporanea e quindi ancora non pienamente conosciuta da tutti, tanto nelle sue aree d’intervento quanto nelle sue possibilità di migliorare la salute e il benessere. Per questo l’istituzione della figura dello psicologo di base, che non può prescindere da una volontà condivisa con i medici e con le amministrazioni regionale e locale, deve proseguire al fine di realizzare un ulteriore presidio di salute nel Veneto, regione già d’eccellenza in sanità.
Lo psicologo di base: perchè è importante
laPiazza Salute / Si Viaggiare 3 www.lapiazzaweb.it
SaluteInformazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/salute/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884
dott. Alessandro De Carlo*
L’Editoriale
pag 1 e 2 editoriale per provincia rovigo(o anche padova)
*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto
Utero in affitto: la storia della donna che sta
facendo riflettereanche l’America
Riviera Matteotti, 12 - Adria (Ro) - Tel. 0426 21459 - [email protected] - www.nadalini.it
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Salute
La figura dello psicologo di base sta ottenendo sempre maggiore visibilità e attenzione sui media,
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Tale caratteristica degli ambulatori di medicina generale è fondamentale nella prospettiva di avvicinare la psicologia e gli psicologi alle persone, che ad oggi usufruiscono solo limitatamente delle loro prestazioni professionali. Se infatti il bisogno di psicologia è in costante aumento – le rilevazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità mostrano tale tendenza – l’accesso alla professionalità degli psicologi è ancora limitato. La vicinanza e la possibilità di contatto, concetti già cari alla psicologia sociale, in questa prospettiva possono facilitare l’accesso a prestazioni che altrimenti che richiederebbero una ricerca attiva di un professionista privato o il rischio di dover attendere presso strutture pubbliche. A ciò si aggiunge un’ancora scarsa familiarità delle persone con la psicologia, scienza “giovane” nella sua configurazione contemporanea e quindi ancora non pienamente conosciuta da tutti, tanto nelle sue aree d’intervento quanto nelle sue possibilità di migliorare la salute e il benessere. Per questo l’istituzione della figura dello psicologo di base, che non può prescindere da una volontà condivisa con i medici e con le amministrazioni regionale e locale, deve proseguire al fine di realizzare un ulteriore presidio di salute nel Veneto, regione già d’eccellenza in sanità.
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La sindrome metabolica
a pag 31
Come curare la Lombalgia
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L’Ortodonzia intercettiva per i bambini
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L’intervento
La scienza medica ha da tempo oltrepassato i confini delimitati dalle colonne di Ercole e non occorre
disturbare Kant per ricordare che non tutto ciò che è lecito è moralmente accettabile.
Il progredire scientifico ha favorito la nascita nel secolo scorso della nuova disciplina della bioetica. Sono stati istituiti da allora Comitati di bioetica a vari livelli, da quello nazionale a quelli regionali e locali, per cercare di dare risposte alle nuove situazioni in cui si sono venuti a trovare i medici, e non solo, di fronte a casi come ad esempio la procreazione medicalmente assistita, gli espianti e i trapianti di organo, l’eutanasia, l’accanimento terapeutico,l’utero in affitto, lo “staccare la spina” al paziente ormai ridotto in stato vegetativo ma vivo solo grazie alle moderne tecnologie, ma anche l’allocazione delle risorse economiche e la priorità delle cure.
In questi giorni in cui è in votazione nel Parlamento italiano la legge Cirinnà sulle unioni delle coppie omosessuali, sull’adozione di figli da parte delle stesse (argomento su cui i pediatri hanno lanciato un grido d’allarme per le possibili conseguenze psicologiche), sulla maternità surrogata, in America si sta discutendo su un caso che ha creato un forte impatto mediatico: può una donna che ha dato il suo utero “in affitto” rifiutarsi di abortire quando questo le sia richiesto dai genitori intenzionali?
Negli USA, in molti Stati è permesso che vengano stipulati regolari contratti in cui una donna si impegna a portare in grembo figli non suoi in cambio di denaro.
Melissa Cook,una 47enne californiana in attesa di 3 gemelli i cui gameti derivavano da un 50enne della Georgia mentre gli ovuli da una donatrice, ha respinto la richiesta di aborto da parte del padre intenzionale ed ha intentato causa contro l’uomo.
Dal momento che tutti e 3 gli embrioni impiantati nell’utero della sig.ra Cook avevano attecchito, il padre, che aveva preso in considerazione l’adozione di un solo bambino, con la preoccupazione di rischi associati ad un parto multiplo e la motivazione di ritenere crudele il separarli, aveva chiesto alla donna di abortire. Melissa,incinta alla 23.ma settimana,ritenendo le motivazioni della richiesta legate più a preoccupazioni economiche che non a motivi di salute, ha rifiutato di abortire: “Stanno andando bene tutti e tre - ha dichiarato al Washington Post - ho profonda empatia per gli uomini che vogliono figli, tuttavia ora penso che il concetto di base di questo tipo di accordi vada riesaminato e non considero più gli accordi di maternità surrogata favorevolmente come in passato.”
Si è quindi rivolta alla Suprema Corte di Los Angeles per violazione dei diritti di uguale protezione garantiti dalla Costituzione da parte della legge californiana su questa forma di fecondazione assistita. Per Jennifer Lahl, Presidente del Center for Bioethics and Culture Network, si tratta di un caso epocale: “Le donne in tutti gli USA sono state intimidite e sfruttate dall’industria per la maternità surrogata che va a caccia dei poveri per profitto. E ora quest’industria si è spinta troppo in là cercando di obbligare le donne ad abortire feti sani per un mero beneficio economico”. “Attraverso casi come questo gli americani inizieranno a capire perché il Canada e tantissimi Paesi Europei, Asiatici e Africani hanno vietato la maternità a pagamento. Trasforma le donne in allevatrici anonime e i bambini in prodotti da ordinare (ed eventualmente da eliminare se non corrispondenti alle aspettative (n.d.r.). Questo- conclude Lahl - deve finire!”
La Cook nella causa in corso rifiuta di abortire e sostiene di essere la madre legale dei 3 gemelli e cerca di ottenere i diritti parentali sul terzo bambino e la custodia per i primi due.
Un caso di riflessione anche per i nostri Parlamentari.
Maternità a pagamento, nuovi risvolti e un caso su cui riflettere
dott. Francesco Noce*
*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo
Il 19 gennaio, laVI sezione del Consiglio di Stato ha dato ragione ai ricorsi presentati da Fnomceo, affiancata dall’Ordine dei Medici e degli odontoiatri di Milano, contro l’ammenda di 800.00 euro inflitta alla fine del
2014 dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato(AGCOM). L’ammenda era stata inflitta alla fine del 2014 dall’AGCOM alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici(FNOMCEO), successivamente più che dimezzata dal TAR di Roma, per un articolo contenuto nel nostro Codice Deontologico riguardante il divieto all’utilizzo della pubblicità commerciale da parte degli iscritti a sostegno della propria attività professionale. Gli Ordini devono continuare la attività di verifica della veridicità e correttezza dei messaggi pubblicitari degli studi odontoiatrici e medici nel rispetto della legge Bersani e a tutela dei consumatori, eventualmente sanzionando l’iscritto che, divulgando informazioni inveritiere ed ingannevoli, viola il Codice Deontologico. La soddisfazione è legittima in quanto si tratta di una sentenza che, pur non entrando nel merito, costituisce un punto fermo riguardo le competenze ascritte all’Istituzione Ordinistica ed inoltre e non certo di poco conto, perché a fronte di una nostra sempre chiara e netta posizione, nel tempo ed in corso d’opera in tanti si sono esercitati nelle più fantasiose soluzioni. La sentenza del Consiglio di Stato costituisce una grande vittoria per la professione che in questi anni ha assistito a promozioni in campo odontoiatrico inverosimili in termini di prezzi e di prestazioni, che sicuramente hanno disorientato il cittadino. Un conto è infatti la pubblicità informativa che permette al paziente di essere edotto appieno sulle terapie offerte, compresi i prezzi, diversa è la pubblicità commerciale che ha lo scopo di attrarre mediante spot promozionali il potenziale “ cliente” non mettendolo nelle condizioni migliori per operare una libera scelta su ciò di cui ha effettivamente bisogno. Noi ci adopereremo sempre affinché le regole del Codice Deontologico vengano rispettate per continuare ad operare affinché il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della costituzione sia sempre tutelato e prevalga su qualsiasi logica di profitto e di mercato senza regole e per poter riaffermare ancora una volta la libertà e l’indipendenza della Deontologia Professionale, e dei suoi principi etici e civili, con l’obiettivo della tutela dei diritti dei cittadini. Siamo consapevoli che a fronte dei cambiamenti culturali e dei mezzi di informazione di massa, il medico è sollecitato a modificare le tradizionali forme di comunicazione, ma proprio per questo, come Ordine, sosteniamo con forza il nostro diritto a vigilare nell’interesse della salute dei singoli e della collettività.
L’opinione
*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo
Pubblicità informativa, la sentenza che dà ragione al codice deontologico
dott. Bruno Noce*
Consulenza scientifica Come curare la Lombalgia, diagnosi e procedura
Viene definito lombalgia il dolore che colpisce la regione lombare e sacrale; qualora si irradi
all’arto inferiore viene indicato come lombo-sciatalgia (irritazione anche del nervo sciatico) o lombo-cruralgia (irritazione anche del nervo crurale). I due termini indicano solamente i distretti corporei in cui si manifesta il dolore senza indicarne le cause. L’origine del disturbo può ritrovarsi in problematiche meccanico-strutturali, dei tessuti molli vertebrali e paravertebrali, della struttura ossea, degli organi interni che “proiettano” dolore nella zona lombare, la gravidanza, lo stress (psicosomatico).
Uno dei fattori di rischio è l’obesità in quanto aumenta la lordosi fisiologica lombare, altera la meccanica vertebrale con conseguente ripercussione sulle zone vicine ed a distanza, irritazione dei nervi, dolore; un altro fattore di rischio è la sedentarietà: “il movimento, questa è la vita”.
Per questi motivi, non è sufficiente calmare il dolore e l’infiammazione, è necessario, anche e soprattutto, restaurare una migliore meccanica vertebrale, affinché le crisi non si scatenino più su dei semplici piccoli “movimenti sbagliati”. Una buona meccanica vertebrale deve permettere un utilizzo normale della colonna vertebrale, senza che si sia obbligati a fare sempre attenzione a tutti i gesti. Se questo non c’è avremo un terreno fertile per il “colpo della strega” su cui un movimento anche minimamente “scorretto e brusco” va a creare un’alterazione strutturale, una distorsione vertebrale e quasi sempre al dolore si accompagna una marcata rigidità muscolare in tutto il corpo.
Il dolore può insorgere in maniera acuta (comunemente detto colpo della strega) o in maniera
Dott. Andrea Bellato - Fisioterapista e OsteopataVia Marcanta 15, Adria (Ro)tel 388 0441845 mail: [email protected]
LE NOSTRE RUBRICHE: Animali p.32 Diritti p.35 Salute p.43
sorda e costante (lombalgia cronica) comunque essere prodotto da diverse cause: uno sforzo eccessivo, una caduta che produca un trauma distorsivo – contusivo, patologie cronico degenerative quali artrosi, stenosi lombare, sindrome della cauda equina, problematiche capsulo-legamentose, stiramento della muscolatura, ecc. La risposta dell’organismo al dolore è una contrattura antalgica della muscolatura lombare che aumenta la sensazione dolorosa accompagnandola ad una marcata difficoltà nel movimento del tronco.
Il trattamento della lombalgia non è semplice, dipende dalla severità dei sintomi piuttosto che dalla severità delle lesioni, ed il giudice finale del risultato è il paziente stesso, tenendo presente che ognuno ha la propria percezione del dolore. Lo scopo del trattamento è quindi quello di riequilibrare il corpo in modo da rivitalizzare l’organismo che in genere si trova atteggiato in stato di difesa sia a livello muscolo-scheletrico che a livello organico, emotivo: fattori che modificano la postura e che poi possono scatenare vari sintomi fra i quali uno dei più frequenti è la lombalgia. Si interviene riequilibrando il piede, il ginocchio, il bacino, la colonna vertebrale, ecc., in poche parole è importante ristabilire la mobilità lì dove è perduta nonché riequilibrare le pressioni sopra e sotto diaframmatiche.
FISIOTERAPIADott. Andrea Bellato Fisioterapista e OsteopataVia Marcanta 15, Adria (Ro)tel 388 0441845 mail: [email protected]
CENTRO ODONTOIATRICOVitaldent Dott.ssa Angela Zadro, specialista in Ortognatodonzia- Corso del Popolo 94/9645100 Rovigo - Tel: 0425/073575 www.vitaldent.com
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POLIAMBULATORIOPoliambulatorio Vespucci via Vespucci n°135/136 30015 Sottomarina di Chioggia (Ve) - Tel. 041.490754 - Fax. 041.5548329 [email protected]
Infertilità di coppia: quali soluzioni?Secondo la definizione dell’organizzazione
mondiale della sanità (OMS), l’infertilità è definita come l’incapacità di procreare dopo 12-24 mesi di rapporti non protetti. Si stima che l’infertilità colpisca circa il 15% delle coppie (circa 60000 nuove coppie ogni anno in Italia) assumendo la dimensione di problema sociale. Nei paesi industrializzati la prevalenza delle coppie infertili è passata dal 6-7% degli anni 60 al 15-20% attuale. Questo importante aumento della prevalenza è imputabile da un lato al maggior numero di coppie che oggi a differenza del passato, si rivolge al medico e dall’altro a fattori sociali e ambientali.
Tra questi si annoverano: • età della partner femminile: negli ultimi
decenni la ricerca della prima gravidanza avviene molto più tardi rispetto al passato (fertilità decresce notevolmente dopo i 40 anni);
• riduzione della frequenza di rapporti legata all’età più avanzata dei partner e alla vita frenetica dei nostri tempi;
• aumento della promiscuità sessuale con conseguente incremento dell’incidenza delle malattie sessualmente trasmesse le quali possono gravemente incidere sulla fertilità;
• abitudini di vita (stress, obesità, fumo di sigaretta, alcool, inquinanti ambientali) con ripercussioni sulle condizioni riproduttive dell’uomo e della donna.
Il tentativo di identificare le cause di infertilità di coppia inizia con un’accurata
Dott. Salvatore Gizzo - GinecologoRiceve: “Uni-x poliambulatorio” P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, angolo via Montagnon) – Piove di Sacco PD www.unixpoliambulatorio.it - tel. 0499708688Riceve: “Delta Medica” - Via Rialto 12, Monselice PD - Tel. 0429 783000 - Info.deltamedica@affi dea.itwww.deltamedica.affi dea.it
La personalizzazione del trattamento
e la presa in carico della coppia è
fondamentale per l’ottimizzazione
delle probabilità di gravidanza
anamnesi (storia dei pazienti) e con un’attenta valutazione clinica dei 2 partner supportata da indagini laboratoristiche e strumentali. Le cause che sono alla base di una difficoltà riproduttiva si suddividono in:
• fattori esclusivamente o prevalentemente femminili,
• fattori esclusivamente o prevalentemente maschili,
• fattori di coppia.Inoltre nel 25 % circa delle coppie la
causa di infertilità rimane ignota (infertilità inspiegata).
I principali esami diagnostici che permettono l’inquadramento diagnostico della coppia infertile sono:
• per la donna l’esecuzione di esami ormonali, la stima della riserva ovarica, la valutazione dell’ovulazione e la valutazione della pervietà tubarica;
• per l’uomo la valutazione del liquido seminale.
Identificate le cause di infertilità è importante discutere con la coppia l’approccio terapeutico. In molti casi (anovulazione cronica, ridotta riserva
ovarica, liquido seminale con anomalie, malformazioni uterine, alcune patologie tubariche) l’approccio puo’ essere solo di tipo medico non invasivo (rapporti mirati, controllo dell’ovulazione) o con blando supporto terapeutico (induzione della crescita follicolare multipla, induzione dell’ovulazione, supporto della fase luteale) mentre in casi più severi l’infertilità/sterilità di coppia può essere risolta soltanto attraverso le tecniche di riproduzione assistita (PMA).
Le tecniche di riproduzione assistita si distinguono in tecniche di:
• I livello: inseminazioni intrauterine (in vivo in cui la fecondazione avviene nell’organismo della donna);
• II livello: fecondazione in vitro in cui la fecondazione avviene in provetta, all’esterno dell’organismo della donna (FIVET-ICSI);
e vengono definite omologhe, se si utilizzano i gameti della coppia (ovocita e spermatozoo); o eterologhe se prevedono l’uso di gameti estranei alla coppia.
Il ruolo fondamentale del medico che si interessa di infertilità di coppia e medicina della riproduzione è in primis inquadrare la coppia al fine di capire se vi è oppure no un problema riproduttivo, prescrivere e valutare (discutendo con la coppia) gli esami necessari per la diagnosi di infertilità di coppia e infine proporre, dopo adeguata informazione, quelle che sono le opzioni terapeutiche più efficaci per ogni singolo caso. La personalizzazione del trattamento e la presa in carico della coppia è fondamentale per l’ottimizzazione delle probabilità di gravidanza oltre che per la riduzione dei tempi di attesa volti all’ottenimento della stessa.
GINECOLOGIADott. Salvatore Gizzo - GinecologoRiceve: “Uni-x poliambulatorio” P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, angolo via Montagnon) – Piove di Sacco PD - www.unixpoliambulatorio.it - tel. 0499708688Riceve: “Delta Medica” - Via Rialto 12, Monselice PD - Tel. 0429 783000 - Info.deltamedica@affi dea.it - www.deltamedica.affi dea.it
COUNSELINGDr.ssa Erika MarangoniCounselor professionaleLaureata in Psicologia dell’educazioneVia Leopardi, 1 - Rovigotel. 388-3637623 [email protected]
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Come curare la Lombalgia, diagnosi e procedura
Viene definito lombalgia il dolore che colpisce la regione lombare e sacrale; qualora si irradi
all’arto inferiore viene indicato come lombo-sciatalgia (irritazione anche del nervo sciatico) o lombo-cruralgia (irritazione anche del nervo crurale). I due termini indicano solamente i distretti corporei in cui si manifesta il dolore senza indicarne le cause. L’origine del disturbo può ritrovarsi in problematiche meccanico-strutturali, dei tessuti molli vertebrali e paravertebrali, della struttura ossea, degli organi interni che “proiettano” dolore nella zona lombare, la gravidanza, lo stress (psicosomatico).
Uno dei fattori di rischio è l’obesità in quanto aumenta la lordosi fisiologica lombare, altera la meccanica vertebrale con conseguente ripercussione sulle zone vicine ed a distanza, irritazione dei nervi, dolore; un altro fattore di rischio è la sedentarietà: “il movimento, questa è la vita”.
Per questi motivi, non è sufficiente calmare il dolore e l’infiammazione, è necessario, anche e soprattutto, restaurare una migliore meccanica vertebrale, affinché le crisi non si scatenino più su dei semplici piccoli “movimenti sbagliati”. Una buona meccanica vertebrale deve permettere un utilizzo normale della colonna vertebrale, senza che si sia obbligati a fare sempre attenzione a tutti i gesti. Se questo non c’è avremo un terreno fertile per il “colpo della strega” su cui un movimento anche minimamente “scorretto e brusco” va a creare un’alterazione strutturale, una distorsione vertebrale e quasi sempre al dolore si accompagna una marcata rigidità muscolare in tutto il corpo.
Il dolore può insorgere in maniera acuta (comunemente detto colpo della strega) o in maniera
Dott. Andrea Bellato - Fisioterapista e OsteopataVia Marcanta 15, Adria (Ro)tel 388 0441845 mail: [email protected]
LE NOSTRE RUBRICHE: Animali p.32 Diritti p.35 Salute p.43
sorda e costante (lombalgia cronica) comunque essere prodotto da diverse cause: uno sforzo eccessivo, una caduta che produca un trauma distorsivo – contusivo, patologie cronico degenerative quali artrosi, stenosi lombare, sindrome della cauda equina, problematiche capsulo-legamentose, stiramento della muscolatura, ecc. La risposta dell’organismo al dolore è una contrattura antalgica della muscolatura lombare che aumenta la sensazione dolorosa accompagnandola ad una marcata difficoltà nel movimento del tronco.
Il trattamento della lombalgia non è semplice, dipende dalla severità dei sintomi piuttosto che dalla severità delle lesioni, ed il giudice finale del risultato è il paziente stesso, tenendo presente che ognuno ha la propria percezione del dolore. Lo scopo del trattamento è quindi quello di riequilibrare il corpo in modo da rivitalizzare l’organismo che in genere si trova atteggiato in stato di difesa sia a livello muscolo-scheletrico che a livello organico, emotivo: fattori che modificano la postura e che poi possono scatenare vari sintomi fra i quali uno dei più frequenti è la lombalgia. Si interviene riequilibrando il piede, il ginocchio, il bacino, la colonna vertebrale, ecc., in poche parole è importante ristabilire la mobilità lì dove è perduta nonché riequilibrare le pressioni sopra e sotto diaframmatiche.
Infertilità di coppia: quali soluzioni?Secondo la definizione dell’organizzazione
mondiale della sanità (OMS), l’infertilità è definita come l’incapacità di procreare dopo 12-24 mesi di rapporti non protetti. Si stima che l’infertilità colpisca circa il 15% delle coppie (circa 60000 nuove coppie ogni anno in Italia) assumendo la dimensione di problema sociale. Nei paesi industrializzati la prevalenza delle coppie infertili è passata dal 6-7% degli anni 60 al 15-20% attuale. Questo importante aumento della prevalenza è imputabile da un lato al maggior numero di coppie che oggi a differenza del passato, si rivolge al medico e dall’altro a fattori sociali e ambientali.
Tra questi si annoverano: • età della partner femminile: negli ultimi
decenni la ricerca della prima gravidanza avviene molto più tardi rispetto al passato (fertilità decresce notevolmente dopo i 40 anni);
• riduzione della frequenza di rapporti legata all’età più avanzata dei partner e alla vita frenetica dei nostri tempi;
• aumento della promiscuità sessuale con conseguente incremento dell’incidenza delle malattie sessualmente trasmesse le quali possono gravemente incidere sulla fertilità;
• abitudini di vita (stress, obesità, fumo di sigaretta, alcool, inquinanti ambientali) con ripercussioni sulle condizioni riproduttive dell’uomo e della donna.
Il tentativo di identificare le cause di infertilità di coppia inizia con un’accurata
Dott. Salvatore Gizzo - GinecologoRiceve: “Uni-x poliambulatorio” P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, angolo via Montagnon) – Piove di Sacco PD www.unixpoliambulatorio.it - tel. 0499708688Riceve: “Delta Medica” - Via Rialto 12, Monselice PD - Tel. 0429 783000 - Info.deltamedica@affi dea.itwww.deltamedica.affi dea.it
La personalizzazione del trattamento
e la presa in carico della coppia è
fondamentale per l’ottimizzazione
delle probabilità di gravidanza
anamnesi (storia dei pazienti) e con un’attenta valutazione clinica dei 2 partner supportata da indagini laboratoristiche e strumentali. Le cause che sono alla base di una difficoltà riproduttiva si suddividono in:
• fattori esclusivamente o prevalentemente femminili,
• fattori esclusivamente o prevalentemente maschili,
• fattori di coppia.Inoltre nel 25 % circa delle coppie la
causa di infertilità rimane ignota (infertilità inspiegata).
I principali esami diagnostici che permettono l’inquadramento diagnostico della coppia infertile sono:
• per la donna l’esecuzione di esami ormonali, la stima della riserva ovarica, la valutazione dell’ovulazione e la valutazione della pervietà tubarica;
• per l’uomo la valutazione del liquido seminale.
Identificate le cause di infertilità è importante discutere con la coppia l’approccio terapeutico. In molti casi (anovulazione cronica, ridotta riserva
ovarica, liquido seminale con anomalie, malformazioni uterine, alcune patologie tubariche) l’approccio puo’ essere solo di tipo medico non invasivo (rapporti mirati, controllo dell’ovulazione) o con blando supporto terapeutico (induzione della crescita follicolare multipla, induzione dell’ovulazione, supporto della fase luteale) mentre in casi più severi l’infertilità/sterilità di coppia può essere risolta soltanto attraverso le tecniche di riproduzione assistita (PMA).
Le tecniche di riproduzione assistita si distinguono in tecniche di:
• I livello: inseminazioni intrauterine (in vivo in cui la fecondazione avviene nell’organismo della donna);
• II livello: fecondazione in vitro in cui la fecondazione avviene in provetta, all’esterno dell’organismo della donna (FIVET-ICSI);
e vengono definite omologhe, se si utilizzano i gameti della coppia (ovocita e spermatozoo); o eterologhe se prevedono l’uso di gameti estranei alla coppia.
Il ruolo fondamentale del medico che si interessa di infertilità di coppia e medicina della riproduzione è in primis inquadrare la coppia al fine di capire se vi è oppure no un problema riproduttivo, prescrivere e valutare (discutendo con la coppia) gli esami necessari per la diagnosi di infertilità di coppia e infine proporre, dopo adeguata informazione, quelle che sono le opzioni terapeutiche più efficaci per ogni singolo caso. La personalizzazione del trattamento e la presa in carico della coppia è fondamentale per l’ottimizzazione delle probabilità di gravidanza oltre che per la riduzione dei tempi di attesa volti all’ottenimento della stessa.
La sindrome metabolica
Per sindrome metabolica si intende, la presenza
contemporanea di una serie di fattori di rischio nello stesso soggetto. La causa preponderante di questo problema è il diffondersi dello stile di vita occidentale anche in quelle nazioni che fino a un decennio fa venivano considerate povere. Questo ha implicato lo sviluppo di alcune patologie che fino a qualche anno fa erano praticamente inesistenti in quelle regioni, come il diabete di tipo 2 e l’obesita’ determinando un aumento vertiginoso della spesa sanitaria. Nel 2001 il national istitute of health ha stabilito i criteri diagnostici per identificare la patologia che consistono nell’identificare, nello stesso paziente tre o piu’ dei seguenti disordini: ipertrigliceridemia, ridotto colesterolo ldl, ipertensione arteriosa, iperglicemia, circonferenza vita oltre i 102 cm.nei maschi e 88 nelle femmine. L’inattivita’ fisica e una dieta poco sana sono alla bese di questo fenomeno, ma questi fattori di rischio sono al tempo stesso manifestazioni dei cambiamenti socio-economici della societa’ moderna. Sono stati individuati alcuni punti che hanno spostato l’equilibrio tra calorie introdotte e spesa energetica: aumento di lavoro sedentario, crescita della quantita’ calorica giornaliera in concomitanza con il declino dei prezzi del cibo, aumento del consumo di cibo lontano da casa, diminuzione dell’attivita’ fisica richiesta nella vita lavorativa e quotidiana... Si tratta di una condizione molto diffusa tanto da interessare in Italia
Farmacia Dott. Marco Ferrari - Piazza Marconi, 34 loc. Donada di Porto Viro (RO) telefono 0426/631384Mail: [email protected]
il 25% degli uomini e addirittura il 27% delle donne. Gli studiosi non sono riusciti ancora a trovare una terapia farmacologica in grado di contrastare la sindrome metabolica e ritengono che l’unica strada attualmente percorribile
sia quella dell’adozione di uno stile di vita che preveda una maggiore quantita’ di attivita’ fisica e, contemporaneamente, una riduzione del peso corporeo.
L’inattivita’ fisica e una dieta poco sana sono alla bese di questo fenomeno
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L’Ortodonzia intercettiva per i bambini
L’ortodonzia e’la disciplina odontoiatrica che si occupa della correzione delle malocclusioni per
ottenere quell’allineamento dei denti che consente una funzione masticatoria fisiologica e un’estetica facciale armonica. L’ortodonzia intercettiva per bambini serve ad individuare e correggere, se presenti, anomalie dentarie e scheletriche, quali morso crociato, arcate strette, mancanza di spazio, mandibola arretrata o avanzata rispetto all’arcata superiore, prima che possano generare gravi conseguenza funzionali o estetiche. La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti. Fondamentale è la sigillatura dei solchi occlusali dei primi molari permanenti per proteggerli dalla carie. Un altro aspetto molto importante della prevenzione e’ l’individuazione di abitudini viziate come l’uso prolungato del succhiotto, il succhiamento di uno o piu’ dita, la respirazione orale e la deglutizione atipica, che compromettono lo sviluppo armonico del volto . Un intervento precoce, mediante i moderni dispositivi ortodontici-ortopedici, guida la crescita e lo sviluppo dento facciale, creando spazio per denti affollati in eruzione, ottenendo la simmetria facciale, riducendo il rischio di traumi su incisivi superiori protrusi, preservando lo spazio per denti non ancora erotti, diminuendo la necessita’ di estrazioni di denti permanenti, riducendo la durata del trattamento in
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dentatura permanente. Se il trattamento precoce non è necessario l’ortodontista può monitorare attentamente la crescita e lo sviluppo per iniziare l’eventuale terapia ortodontica al momento ideale. Nel giovane e nell’adulto, in cui le arcate dentarie e le basi ossee sono gia’ formate i denti possono essere allineati con tecniche ortodontiche tradizionali, come apparecchi fissi vestibolari o linguali. Esiste infine la moderna tecnica ortodontica biodinamica, una sequenza di apparecchi trasparenti, precisissimi e invisibili che allineano i denti e riconfigurano la funzionalità muscolare eliminando le interferenze occlusali anomale e conferendo equilibrio al viso e alla bocca.
La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti
Vitaldent - centro odontoiatricoDott.ssa Angela Zadro, specialista in OrtognatodonziaCorso del Popolo 94/96 45100 Rovigo Tel.: 0425/073575 - www.vitaldent.com
L’importanza della riabilitazione nella terza età
Tra i problemi più comuni della terza età si annovera il generale peggioramento delle funzionalità
motorie, causato dal naturale deterioramento – invecchiamento di strutture osteoarticolari e miotendinee. A questo si aggiungono anche traumi e patologie a cui gli anziani sono maggiormente soggetti ed in alcuni casi anche un graduale deterioramento cognitivo: per tutte queste eventualità è fondamentale operare tempestivamente con un’attività riabilitativa mirata, che consenta un pieno (o parziale) recupero funzionale motorio. Gli obiettivi della terapia riabilitativa e strumentale sono molteplici: risoluzione dello stato infiammatorio, riduzione/scomparsa del dolore, miglioramento della funzione muscolo-scheletrica e della qualità di vita (comprese le condizioni psicologiche e la fiducia del paziente), incremento nella compliance riabilitativa (= disponibilità da parte del paziente al trattamento riabilitativo),prevenzione della sindrome da ipomobilità/immobilizzazione nell’anziano, ripresa delle attività funzionali che ci si è prospettati, ridurre, parzialmente o totalmente, il “deficit” che rende disabile una persona, attraverso l’utilizzo di funzioni rimaste integre, in modo da permetterle di “vivere” al massimo delle sue capacità.
Il 30% degli anziani ha limitazioni motorie, dovute principalmente a patologie muscolo scheletriche (traumatologiche, ortopediche, reumatologico-degenerative), ma non solo, basti pensare alle patologie neurologiche invalidanti. Queste limitazioni possono comportare difficoltà nello svolgimento delle attività della vita quotidiana, alterando l’autonomia e il movimento nel proprio ambiente. La Riabilitazione nella Terza Età deve mirare alla riorganizzazione della vita del paziente anziano colpito da disabilità, in modo
che possa compiere il maggior numero di esperienze positive, cioè gratificanti, pur avendo subìto delle limitazioni motorie e cognitive. E per raggiungere questo obiettivo si deve intervenire sui bisogni della persona, sul contesto sociale, sull’ambiente fisico e sulla (o sulle) disabilità.
Occorre quindi individuare i bisogni primari dell’anziano e il modo di soddisfarli; motivarlo e farlo così partecipare attivamente alle attività che gli vengono proposte per ottenere il recupero; fare accettare dalle persone che vivono a contatto con lui la sua debolezza e problematica, in modo che soddisfino i suoi bisogni secondari legati al rapporto con gli altri (bisogno di accettazione, di affetto, ecc.); intervenire sull’ambiente in cui l’anziano vive abitualmente (la casa, soprattutto) per eliminare quelle barriere che possono rendere difficili i suoi spostamenti o i movimenti in genere.
Presso il Poliambulatorio Vespucci si effettua riabilitazione per anziani: il centro è infatti specializzato nell’elaborare percorsi riabilitativi personalizzati, dove ogni paziente potrà godere in tutta sicurezza dell’assistenza di un fisioterapista qualificato che seguirà ogni singola fase del processo di recupero. Il trattamento può essere singolo e quotidiano, in particolare in fase di acuzie flogistiche, con l’ausilio combinato di Terapie fisiche (laser, Tecarterapia, correnti antalgiche) e di Terapie Manuali (Kinesiterapia, rieducazione posturale e motoria, Massoterapia). Superata la fase acuta si consiglia di continuare anche a domicilio con gli esercizi insegnati ed appresi, e di seguire i consigli dati per mantenere una buona qualità di vita e prevenire eventuali riacutizzazioni o complicazioni. Spesso, proprio per i pazienti della terza età, si consiglia
inoltre di continuare periodicamente con cicli di ginnastica motoria specifica in gruppo da eseguirsi 2 volte/settimana come terapia di “mantenimento”. Importante è informare le persone che la mancanza di un’adeguata e costante attività motoria contribuisce alla progressiva perdita del tono-trofismo muscolare e del contenuto minerale del tessuto osseo (osteoporosi), tipiche dell’età avanzata, con conseguente aumento del rischio di cadute, fratture e immobilizzazione. Quindi le persone della terza età devono sapere che esistono Centri Specializzati dove possono ottenere risposte alle proprie problematiche intraprendendo percorsi riabilitativi specifici e personalizzati per continuare a condurre una vita serena, indipendente ed autonoma e con buona qualità.
Struttura convenzionata con:
FISIOTERAPIA – RIABILITAZIONE AMBULATORIO POLISPECIALISTICO
DIAGNOSTICA STRUMENTALE
VIA VESPUCCI N°135/136 30015 SOTTOMARINA DI CHIOGGIA (VE)
TEL. 041.490754 - FAX. 041.5548329info@poliambulatoriovespucci.itwww.poliambulatoriovespucci.it
Direttore sanitario: Dott. Mario Bortolato
Aut. san. Nr 53 de 15/7/13
Sistema Sanitario
Nazionale (S.S.N.)
Inail
Mutua Marittima
Unisalute, Previmedical,
Maggiori network sanitari
Cambiare il lavoro, il lavoro di cambiare
Il mondo del lavoro è molto cambiato negli ultimi anni e tale cambiamento è sempre più veloce e sotto gli occhi
di tutti. Da un lato le professioni mutano, richiedendo sempre nuove specializzazioni e competenze ottenute con un aggiornamento continuo; dall’altro è sempre più probabile che le persone non svolgano la stessa professione durante tutto l’arco della loro vita lavorativa. Il traguardo del posto fisso sta lasciando il posto ad una visione decisamente più fluida della propria carriera lavorativa. La sicurezza e l’immobilismo lasciano il posto ad una sensazione di precarietà che può essere percepita come molto frustrante, ma che racchiude in sé grandi potenzialità. Abbiamo imparato che la parola “crisi” (dal greco Krisis) significa “trasformazione”, ma anche “separazione, giudizio, scelta”. Il periodo difficile che tutto il mondo del lavoro sta attraversando testimonia un’esigenza di rinnovamento e contempla tutte le possibilità che una situazione nuova può offrire. Indubbiamente è stato, ed è, molto impegnativo, sia dal punto di vista economico che emotivo, rinunciare ad un’aspettativa di vita che fino a qualche anno fa sembrava semplicemente la norma. Studiare durante gli anni della formazione giovanile per poi trovare un impiego adeguato alle proprie competenze, acquisire esperienza e completare il proprio ciclo produttivo con il pensionamento, permetteva di pianificare il proprio futuro con ragionevole sicurezza. Ora che sempre più spesso queste garanzie vengono meno, emerge l’esigenza di svolgere un lavoro nuovo: il lavoro di cambiare! E’ un compito impegnativo, ma anche avvincente, che per essere svolto al meglio deve partire dalla conoscenza di noi, di quanto sappiamo fare bene, di quanto ci appassiona.
Dr.ssa Erika MarangoniCounselor professionaleLaureata in Psicologia dell’educazioneVia Leopardi, 1 - Rovigotel. 388-3637623 [email protected]
“Cambiare lavoro. Il lavoro di cambiare” ciclo di incontri per costruire una nuova carriera
lavorativa. Per info: Erika Marangoni 388 3637623
LE NOSTRE RUBRICHE: Animali p.32 Diritti p.35 Salute p.43
Perché solo se saremo davvero bravi in ciò che proponiamo al mercato potremo avere successo. Unendo competenza e passione è possibile ottenere un grande risultato. Conseguire la consapevolezza che il proprio futuro va creato aggiornandosi costantemente sugli sviluppi dei propri filoni di interesse e che la creatività e la determinazione nel realizzare i
propri sogni/obiettivi sono alleate preziose, può metterci al riparo da frustrazione e senso di impotenza e aprirci con coraggio e fiducia ad una qualità di vita migliore. “Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare” Eraclito
La sicurezza e l’immobilismo lasciano il posto ad una sensazione di precarietà che può essere percepita come molto frustrante, ma che racchiude in sé grandi potenzialità
Cambiare il lavoro, il lavoro di cambiare
Il mondo del lavoro è molto cambiato negli ultimi anni e tale cambiamento è sempre più veloce e sotto gli occhi
di tutti. Da un lato le professioni mutano, richiedendo sempre nuove specializzazioni e competenze ottenute con un aggiornamento continuo; dall’altro è sempre più probabile che le persone non svolgano la stessa professione durante tutto l’arco della loro vita lavorativa. Il traguardo del posto fisso sta lasciando il posto ad una visione decisamente più fluida della propria carriera lavorativa. La sicurezza e l’immobilismo lasciano il posto ad una sensazione di precarietà che può essere percepita come molto frustrante, ma che racchiude in sé grandi potenzialità. Abbiamo imparato che la parola “crisi” (dal greco Krisis) significa “trasformazione”, ma anche “separazione, giudizio, scelta”. Il periodo difficile che tutto il mondo del lavoro sta attraversando testimonia un’esigenza di rinnovamento e contempla tutte le possibilità che una situazione nuova può offrire. Indubbiamente è stato, ed è, molto impegnativo, sia dal punto di vista economico che emotivo, rinunciare ad un’aspettativa di vita che fino a qualche anno fa sembrava semplicemente la norma. Studiare durante gli anni della formazione giovanile per poi trovare un impiego adeguato alle proprie competenze, acquisire esperienza e completare il proprio ciclo produttivo con il pensionamento, permetteva di pianificare il proprio futuro con ragionevole sicurezza. Ora che sempre più spesso queste garanzie vengono meno, emerge l’esigenza di svolgere un lavoro nuovo: il lavoro di cambiare! E’ un compito impegnativo, ma anche avvincente, che per essere svolto al meglio deve partire dalla conoscenza di noi, di quanto sappiamo fare bene, di quanto ci appassiona.
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Perché solo se saremo davvero bravi in ciò che proponiamo al mercato potremo avere successo. Unendo competenza e passione è possibile ottenere un grande risultato. Conseguire la consapevolezza che il proprio futuro va creato aggiornandosi costantemente sugli sviluppi dei propri filoni di interesse e che la creatività e la determinazione nel realizzare i
propri sogni/obiettivi sono alleate preziose, può metterci al riparo da frustrazione e senso di impotenza e aprirci con coraggio e fiducia ad una qualità di vita migliore. “Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare” Eraclito
La sicurezza e l’immobilismo lasciano il posto ad una sensazione di precarietà che può essere percepita come molto frustrante, ma che racchiude in sé grandi potenzialità
TradizionaleSfilata di
Carri Allegoricie Gruppi Mascherati
Carnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale di
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dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione dellaestrazione 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Cavarzere e Cona
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Autori veneti, Lucia Zaramella Brigantessa della Brenta
Lucia è la Brenta. Conoscerla significa conoscere, in-sieme con lei e grazie a lei, un fiume e, ancora, le battaglie di una donna a difesa dell’acqua, dell’ambiente, di una terra, la sua come quella dei Balcani martoriati dalla parte, sempre e prima di tutto, dei diritti. E, dopo che la si è conosciuta, risulta impossibile chiudere gli occhi e far finta di nulla. Il libro è un viaggio attraverso le battaglie civili e sociali di Lucia Zanarella, la “Brigantessa della Brenta”. Battaglie che rappresentano con intelligenza, forza e coraggio, alcune delle grandi utopie novecen-tesche: il desiderio di costruire una società di individui responsabili, liberi da restrizioni di ogni potere politico, ideologico e culturale. Valori che contengono un’ispira-zione più che mai attuale: il rispetto per la vita, che si concretizza nell’utilizzo consa-pevole della terra, nell’organizzazione partecipata delle comunità, nella democrazia, nel dialogo con la politica e nell’importanza di educare i giovani. Scrive Paolo Rumiz nella prefazione: Brigantessa della Brenta “non è una banale autobiografia, la cro-naca delle lotte vinte e perdute da un singolo individuo, ma un brandello di storia patria, il ritratto di un popolo, la testimonianza di quanto è difficile far crescere gli italiani, trasformarli da sudditi opportunisti in cittadini consci di doveri e diritti”. Il libro raccoglie lettere, articoli di giornale, relazioni dai social forum e dai frequen-ti viaggi compiuti da Lucia nei Balcani feriti da conflitti etnici, sinossi di semina-ri, riflessioni di intellettuali di prestigio. Non mancano i pensieri personali sui tanti progetti realizzati in nome della pace. Il volume rappresenta, inoltre, un omaggio al pacifista altoatesino Alexander Langer (la cui lezione costituisce un punto di riferi-mento fondamentale nel pensiero di Lucia) e ai suoi maestri, Silvio Lanaro e Giovan-ni Parolin. Lucia spinge, attraverso queste pagine, a pensare con la propria testa e con il proprio cuore, a essere capace di “dire di no”, di non cedere, di non omologarsi, di dimostrarsi veramente responsabile della propria e dell’altrui esistenza e creare, così, una nuova frontiera di solidarietà e di impegno civile e politico.
Nicoletta Masetto
Cultura veneta 1 www.lapiazzaweb.it
L’opera prima di Guido Barbato
Vinca il migliore? Speriamo di no!
A fianco Guido Barbato e la copertina del libro
Una squadra di giovanissimi calciatori si sta allenando in un campo sportivo del padovano. Domenica giocheranno con-tro i primi in classifica. L’allenatore Silvano li incita a impe-gnarsi: Ciò, mona, tira in porta! Và vanti, torna indrìo Cos’era ‘sto tiro storto? Dai, mona! zogare ben, concentràti!”. Da dietro la recinzione due papà seguono l’allenamento e all’ennesimo “mona” decidono di affrontare Silvano alla fine della seduta. Con molta naturalezza il mister spiega che quella parola non è un offesa, ma un nomignolo che usava normalmente un gran-de allenatore del passato: Nereo Rocco.
Inizia da qui il racconto in flash back di “Vinca il migliore? Speriamo di no!” di Guido Barbato, Cleup (disegno in coperti-na di Francesco Frosi). Un’avventura calcistica padovana uni-ca, quella di paròn Rocco, durata oltre sette anni. Una storia senza precedenti e mai più ripetutasi a quei livelli: la provin-ciale, il Padova di paròn Rocco che batteva gli squadroni. Ne-reo Rocco è un personaggio dello sport carismatico, simpatico, astuto. Gli anni padovani di Nereo Rocco vengono raccontati ispirandosi a testimonianze, dati statistici e fatti narrati da esperti. Tutto in forma di romanzo in cui spicca la figura di un uomo dal carattere originale, dalle formidabili battute di spirito (come quella che dà il titolo al libro), dalla grande ca-pacità di motivare i suoi calciatori.
Autore di “Vinca il migliore? Speriamo di no!” Guido Bar-bato, padovano, al suo debutto come scrittore. Giornalista per Antenna 3 Nordest, ha una lunga esperienza come camera-man, mansione che spesso svolge ancora oggi. Coltiva la pas-sione per il canto nel coro gospel-pop “BluBordò” di Padova.
Nicoletta Masetto
Rovigo L’esposizione a palazzo Roverella e a palazzo Roncade
Al primo sguardo, mostra appassionanteL e collezioni d’arte della Fon-
dazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo vengono svela-te per la prima volta al pubblico a Rovigo grazie alla mostra ”Al pri-mo sguardo - opere inedite della collezione della Fondazione, in calendario dal 27 febbraio al 5 giugno. Oltre 200 opere che rappresentano il fiore all’oc-chiello della raccolta di pit-tura e scultura e che saranno esposte in un doppio allesti-mento, sia a pa-lazzo Roverella che a palazzo Roncale. La scelta della Fondazione è stata di privi-legiare l’ampio corpus di opere ri-guardanti i due recenti secoli, l’Ot-tocento e il Novecento, provenienti dalla Collezione Centanini. La mo-
stra è curata da Giandomenico Ro-manelli e Alessia Vedova ed è aper-ta tutti i giorni tranne il lunedì, con ingresso gratuito. “Quella che pre-sentiamo in mostra è solo una parte della nostra collezione- chiarisce il presidente della Fondazione, Anto-
nio Finotti- Com-plessivamente la Fondazione vanta un patrimonio di oltre 1000 opere di pittura insieme di-versi nuclei di scul-ture, incisioni, di-segni, manoscritti. Insomma un vero e proprio museo che incrementia-mo regolarmente e con oculate acqui-
sizioni”.A Palazzo Roncale ci attende
una raccolta di grande valore, con artisti del calibro di Pietro da Cor-tona, De Nittis, Milesi, Lega, Si-gnorini, Carrà, Guidi, De Chirico e
Chagall. A Palazzo Roverella vanno in scena la modernità e le avan-guardie, con il futurismo rivisitato di Tullio Crali, le ricerche cinetiche del Gruppo N e le tematiche pop di Pozzati, tra gli altri, fino alle più attuali sperimentazioni di Gioli. Si tratta di dipinti riuniti nella colle-zione di Pietro Centanini che l’ha voluta donare alla fondazione per-ché possa rimanere integra e go-duta dalla collettività; una raccol-ta unica nella sua specificità nata da un appassionato d’arte come pochi. Dopo la pausa estiva, e la conseguente chiusura per lavori,
dal 17 febbraio arriverà a Rovigo la grande e tanto attesa mostra dell’anno “Da Gauguin ai Nabis, da Thaiiti alle biennali”, che chiuderà il 14 gennaio 2017. Un percorso di colore e di emozioni, fitto di storie che sono diventate leggende. Un centinaio di opere divise in cinque sezioni. “Una mostra di emozioni- assicura il curatore Giandomenico Romanelli- con le storie di artisti in fuga da città, da legami da loro stessi, che trovano rifugio in riva al mare, quello potente della Manica, o quello dolce casalingo della lagu-na veneziana”. Nella nuova mostra
l’attenzione sarà focalizzata in par-ticolare sul mondo di Gauguin che alla fine degli anni Ottanta dell’Ot-tocento si trasferì nella costa breto-ne dando vita ad una sorta di eden primitivo e quasi incontaminato. Questo contesto attrasse molti arti-sti che si riunirono in vere e proprie piccole consorterie d’arte, vivendo in forma semi-comunitaria, con-dividendo i soggetti del proprio la-voro, focalizzato sulla ricerca di un linguaggio semplice e immediato. Fu così che nacque la scuola dei Nabis che influenzarono e conta-minarono l’Europa, Italia inclusa, come questa mostra ben sottolinea. Tra gli artisti esposti, Oscar Ghiglia, Felice Casorati, Gino Rossi, Mario Cavaglieri, autore internazionale di grande fascino. Tuttavia non man-cheranno le sorprese, dato che il curatore Romanelli è attualmente in trattativa con il Museo d’Orsay per altri importanti prestiti.
Melania Ruggini
Dal 27 febbraio
al 5 giugno 200 opere
tra ‘800 e ‘900
che rappresentano
un tesoro per la
Fondazione Cassa
di Risparmio
di Padova e Rovigo
Cultura 34 www.lapiazzaweb.it
TradizionaleSfilata di
Carri Allegoricie Gruppi Mascherati
Carnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale diCarnevale di
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Cultura 36 www.lapiazzaweb.it
Scuola Il concorso della Biennale sulla creatività
I ragazzi-scenografi di Olmo vincono per la seconda volta H anno fatto il bis gli studen-
ti-artisti-scenografi di della media dell’Istituto comprensivo G. Matteottidi Olmo- Maerne (nel Miranese), che hanno porta-to a casa da Venezia, dal concorso Leone d’argento della Biennale, un altro prestigioso riconosci-mento, dopo quello ottenuto lo scorso anno.
Molto apprezzato e degno della Menzione d’onore il loro la-voro sul fondale per lo spettacolo teatrale “L’orsa”, allestito dagli studenti della scuola secondaria di primo grado, che è andato in scena con successo lo scorso giu-gno.
L’opera, nel suo complesso, è un piccolo e sorprendente ca-polavoro, realizzato dall’istituto scolastico che da anni si caratte-
rizza per il suo Progetto teatrale, di cui il laboratorio di scenografia è parte integrante.
Il testo che ha ispirato la rap-presentazione è stato scritto, infatti, dal professor Alessandro Voltolina, insegnante in pensio-ne che continua da volontario a dare una mano con la propria opera, ed è ispirato alle notizie anche di attualità sull’uccisione degli orsi.
Come spesso accade, il tema ispiratore ha offerto lo spunto per sviluppare una riflessione in una trasfigurazione metaforica sul mondo dei ragazzi e anche degli adulti relativamente al “di-verso”, a chi è etichettato come disadattato o problematico, e per questo è discriminato, sfiorando la questione - altrettanto attuale
- dell’accoglienza degli stranieri.“Letto il copione - spiega
la professoressa Annunziati-na Vitetta che ha curato, anche quest’anno, il laboratorio di sce-nografia - ho subito avviato una ricerca su materiali che potessero contenere dei messaggi, espliciti o impliciti, per proporre un’am-bientazione che creasse un certo pathos in una realtà rivisitata”.
“Siamo partiti - prosegue la professoressa - dalla rivisitazione dell’opera “Gli orsi” di Ulo Soo-ster, artista estone, che è divenu-ta il cuore del nostro paesaggio. Paesaggio dove il viola e il giallo imperversano tra assonanza e contrasti”.
Due in particolare i momenti del “viaggio artistico” che l’inse-gnante ha voluto sottolineare: la
realizzazione del paesaggio - che ha coinvolto a pieno i ragazzi tanto da farli diventare “tavo-lozze vive e palpitanti”, con le mani intinte a pieno nel colore che dava corpo e concretezza alla loro immaginazione - e la corali-tà del lavoro che ha coinvolto ra-gazzi di varie classi, dalla prima alla terza media. “Il primo piano della scuola un giorno - racconta la prof - si è trasformato in una sorta di fucina creativa, dove gruppi di ragazzi hanno coopera-to alla realizzazione interagendo in modo costruttivo”.
Un lavoro che ha prodotto i sui buoni frutti: lo scorso 30 gen-naio infatti i ragazzi-scenografi e la loro insegnate si sono recati all’Arsenale di Venezia, dove in occasione dell’Apertura del Car-nevale internazionale dei ragaz-zi, organizzato dalla Biennale di Venezia, si è svolta anche la ce-rimonia di premiazione. Per loro la prestigiosa Menzione d’ono-re del concorso indirizzato alle scuole che riguarda progetti fina-lizzati allo sviluppo della creati-vità applicata al campo delle arti.
Ornella Jovane
Gli studenti dell’Istituto comprensivo “G. Matteotti” di Maerne-Olmo con la professoressa Vitetta sono stati premiati per il fondale realizzato per lo spettacolo teatrale “L’orsa”
Il fondale che ha ottenuto la Menzione d’onore. Ragazzi del laboratorio di scenografia al lavoro per la sua realizzazione
Il decimo VeneziaComics Festival del fumetto e cultura pop
L ’associazione culturale Ve-neziaComx in occasione
del suo decimo anno di attività inaugurerà il prossimo 19 e 20 marzo, presso il Pala ExpoVeni-ce a Marghera il Venezia Comics -Festival del fumetto e cultura pop.
L’ottava edizione del festival veneziano fonderà il Mestre Co-mics e il Venice Comic Art Fest per rendere finalmente Venezia un punto di riferimento per tutti gli amanti dei fumetti.
Un forte cambiamento che
gli organizzatori hanno voluto realizzare per offrire a visitatori ed espositori un’unica mostra mercato del fumetto di venezia, in un calendario di eventi anco-ra più ricco e con nuovi conte-nuti in spazi espositivi più ampi e strutturati per accogliere un pubblico sempre più numeroso.
La nuova struttura che ospi-terà la fiera sarà il Pala ExpoVe-nice che si estende per 14mila mq, su una superficie complessiva di 50mila mq, situata all’inizio del Ponte della Libertà, il ponte che
collega il centro storico di Vene-zia alla terraferma.
Questi cambiamenti, com-preso nome e location, permet-teranno di dare finalmente a Venezia la fiera internazionale che tutti aspettavano da anni. Prestigiosi gli ospiti di questa de-cima edizione: Claudio Chiave-rotti, Giorgio Cavazzano, Laura Braga, Lola Airaghi, Lrnz, Mar-co Checchetto, Mirka Andolfo, Panti, Pocci Poccetta, Sio.
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IL DIRITTO DI CAMBIARE
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“Limenamente”, il grande teatro
A teatro con “Limenamente”, la rassegna diretta da Simo-
ne Toffanin e ospitata nella sala teatro Falcone e Borsellino nella Barchessa di Limena.
“Andare a teatro a Limena è diventata una consuetudine. Anche il 2016 si apre con una sta-gione teatrale che può essere ap-prezzata da tutti, vista la sua ete-rogeneità: commedie in dialetto veneto, cabaret, musica cantau-torale e perfino numeri di gio-coleria”, spiega Giuseppe Costa, sindaco di Limena, che aggiunge che l’amministrazione ha deciso di mantenere invariato il prezzo del biglietto per permettere a più persone possibili di regalarsi una o più serate all’insegna della cul-tura e dell’intrattenimento.
Ed ecco che prende forma il programma per la stagione ap-pena iniziata.
Ha aperto le danze la com-media “Nessuno xè perfetto” del Teatro dei Curiosi di Vigonza. I prossimi appuntamenti (tutti alle ore 21) sono: venerdì 19 feb-braio lo spettacolo per famiglie
Furono quasi 350 mila le per-sone che all’indomani del tratta-to di pace del 1947, abbandonati i propri beni e imballata la loro vita, preferirono avventurarsi verso un’Italia disastrata, affa-mata e diffidente, piuttosto che restare estranei nella Jugoslavia di Tito, una terra di violenze e soprusi che non riconoscevano più”.
Si prosegue con “Vualà” di Circo Teatro (4 marzo), spettaco-lo che intreccia comicità, cabaret e circo, per poi approdare al ca-baret di Bepi e Maria “Più giorni che luganeghe!”, venerdì 18 mar-zo.
Ad aprile è la volta della com-pagnia di Teatro Insieme con “Festa in famiglia”, spettacolo che inscena un anniversario di matrimonio e che diventa l’oc-casione perfetta per una serie di divertenti sospetti ed esilaranti litigi (1 aprile), mentre il 15 aprile andrà in scena un classico della commedia veneta, “La locandie-ra” di Goldoni, portata sulla sce-na dal Teatro La Loggia.
Conclude la rassegna “C’è un uomo nel mio letto” del Cast di Pernumia, con un’esilarante commedia su uno strampalato triangolo amoroso.
Nicol Stefani
Nella foto grande Simone Cristicchi, a fianco Bepi e Maria e sotto la compagna teatro la Loggia.
“Ormai la rassegna ha creato una consuetudine fra i nostri concittadini grazie alla sua eterogeneità” ricco infatti il cartellone fra commedie, cabaret, musica e perfino numeri di giocoleria
Il 22 febbraio è la
volta di Simone
Cristicchi con il suo
“Magazzino 18”
che racconta
il drammatico esodo
degli italiani d’Istria
“Tramaci par l’eredità” di Schio Teatro Ottanta, lunedì 22 febbra-io lo spettacolo di e con Simone Cristicchi, in scena con Promo Music e Tetaro Stabile del FVG, “Magazzino 18”, opera che mette in scena“Il racconto dell’esodo biblico degli italiani d’Istria, Fiu-me e Dalmazia, parte da un luo-go “simbolo”: il Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste.
Brignano “Evolushow 2.0”Domenica 10 aprile sul palco del Teatro Geox Enrico Brigna-
no si esibirà in “Evolushow 2.0”, un viaggio attraverso l’evoluzio-ne, giocando con le sue contraddizioni e sorridendo di qualche errore. Intorno a Brignano, immagini suggestive e futuristiche, musica emozionante, presenze magiche e ironiche confezionano due ore di gustoso intrattenimento.
De Gregori canta Bob DylanGiovedì 14 aprile Francesco De Gregori regalerà al pubblico
le canzoni di “De Gregori canta Bob Dylan - amore e furto”, l’al-bum in cui traduce e interpreta, con amore e rispetto, 11 canzoni di Bob Dylan. “Tradurre Dylan è stata una grande avventura,– racconta De Gregori – non avrei mai potuto pensare ad un pro-getto del genere se non avessi amato da sempre il suo straordina-rio repertorio”. (l.o.)
Sergio Rodella, quarant’anni di sculture e capolavori
Quarant’anni di lavoro dello scultore padovano Sergio Ro-della saranno concentrati al Centro culturale Altinate San Gae-tano fino al 21 febbraio 2016: dall’Apocalisse, già esposta nel 1983 a Montagnana, del 1976, al gruppo de “I due ladroni” che l’artista esporrà per la prima volta, e che riproduce nei minimi dettagli anatomici gli spasmi di una crocifissione senza croci ed è il risul-tato di anni di sperimentazione su una tecnica basata sull’inca-stro del marmo nel bronzo. Al centro dell’Agorà sarà esposto il “Cristo in marmo nero del Belgio”..
PADOVA Via Lisbona, 10 - Padova Tel. 049 8704884 - www.givemotions.it • [email protected]
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L’antidoto a bufale e pseudoscienzaPremio Galileo, selezionata la cinquina dei finalisti che si contenderà il prestigioso riconoscimento assegnato a maggio a Padova: cinque libri per comunicare la scienza con chiarezza e coinvolgimento
R esa nota la cinquina fina-lista del Premio letterario
Galileo: i cinque libri scelti dal-la Giuria Scientifica, presieduta quest’anno dal professor Paolo Crepet, psichiatra, sociologo e scrittore, passano ora al vaglio della Giuria popolare, composta da una classe per ogni provincia italiana individuata fra le quarte classi di Scuole Superiori di se-condo grado. Sarà questa giuria a scegliere il libro che il prossimo 6 maggio riceverà il Premio Galileo 2016 in una cerimonia presso il Palazzo della Ragione di Padova.
In un’epoca in cui le infor-mazioni sono, grazie a internet, alla portata di tutti, sempre più importanza acquistano iniziati-ve come questa, che premiano lavori di divulgazione seri, docu-mentati e di valore: “Da un lato la comunità scientifica è sempre più efficace nell’adottare tecni-che per divulgare a un pubblico sempre più vasto le proprie sco-perte – ha detto l’Assessore alla Cultura del Comune di Padova
Matteo Cavatton - dall’altro è importante praticare un’etica della comunicazione che ci met-ta al riparo dal rischio che si dif-fondano pseudoscienza e bufale attraverso i media” .
Le cinque opere selezionate affrontano tematiche di grande fascino, rendendo comprensibili al grande pubblico anche le ma-terie più complesse. È il caso ad esempio del volume di Umberto Bottazzini, Numeri. Raccontare la matematica, Il Mulino, 2015, un’avventura affascinante per far comprendere il valore cultu-rale della matematica e la sua in-fluenza sulle civiltà.
Di Dario Bressanini e Beatri-ce Mautino è invece Contro Na-tura. Dagli OGM al “bio”, falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola, Rizzo-li Editore, 2015 un avvincente viaggio nel tempo – attraverso la storia dell’uomo e le storie dei cibi come li conosciamo – e nello spazio – per essere finalmente in grado di farci un’idea più chiara
di ciò che mangiamo davvero. Altro tema di grande attualità
quello trattato da Paolo Gallina in L’anima delle macchine. Tec-nodestino, dipendenza tecno-logica e uomo virtuale, Edizioni Dedalo, 2015.
Forte di un’attiva ricerca sul campo, l’autore mescola con irri-verenza ed equilibrio casi scien-tifici a esperienze quotidiane di vita domestica, fornendo un
quadro insospettato e convin-cente della nostra dipendenza tecnologica.
Con Che ora fai? Vita quoti-diana, cronotipi e jet lag sociale, Edizioni Dedalo, 2015, il crono-biologo tedesco Till Roenneberg, coniugando aneddoti illustrativi a spiegazioni scientifiche facil-mente accessibili, dimostra che essere più o meno mattinieri non dipende dalle abitudini, bensì
dal funzionamento del nostro “orologio biologico”.
Il suo ritmo condiziona non solo la quantità e la qualità del nostro sonno, la digestione e la regolazione dei livelli ormonali, ma anche la probabilità di co-minciare o meno a fumare, il ri-schio di obesità e la tendenza ad ammalarsi più facilmente. Infine, gli appassionati dei misteri co-smici apprezzeranno particolar-mente il lavoro di Lucia Votano, Il fantasma dell’Universo. Che cos’è il neutrino, Carrocci Edi-tore-Città della scienza, 2015, un libro dedicato alle particelle più sfuggenti e bizzarre dell’universo e alla loro storia affascinante rac-contato con un linguaggio chia-ro, in modo avvincente.
Laura Organte
Una precedente cerimonia del prestigioso Premio Galileo al Palazzo della Ragione
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La cucina di Carmen 1 www.lapiazzaweb.it
La quantità degli ingredien-ti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio, c = cucchiaino, g = grammo, kg = chilogrammo, L = litro, dl = decilitro, olio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di oliva, q.b.= quanto basta.
Nota
Ca r m e n B e l l i n ,
E d u c a t o r e A l i m e n t a r e dell’Associa-zione Cultu-rale La Biolca di Padova: tiene corsi e conferenze su alimentazione e cuci-na, collabora al mensile Biolcalenda, ha pubbli-cato “Metti una sera a cena” libro di ricette e consigli utili per una cu-cina in armonia con i rit-mi della natura.
Carmen Bellin
Proposte per una cucina biologica, integrale, vegetariana, in sintonia con la natura
BIOLCA: WEB: WWW.LABIOLCA.IT – MAIL: [email protected] – TEL. 049 9101155
TARTINE ALLA CREMA DI CARCIOFI
Ingredienti: 4 fette di pane integrale - 1 ci-polla - 2 spicchi d’aglio - 4 carciofi - 1 pizzi-co di zenzero e 1 di curry - 1 ciuffo di prezze-molo - 1 spicchio di limone - olio e sale q. b.
Preparazione: preparare o acquistare già pronti i fondi di carciofo. Lasciarli a bagno in acqua acidulata per qualche minuto. Intanto tritare bene la cipolla e l’aglio e farli saltare in una teglia oliata, unire i carciofi, regolare di sale e spezie e lasciar cuocere. A fine cottura aggiungere un po’ d’olio e il prezzemolo tritato. Quindi frullare con il frullatore ad immer-sione fino ad ottenere una crema morbi-da. Spalmare su fette di pane, tagliate in varie forme.
CROCCHETTE DI VERDURE
Ingredienti: 1 gambo di sedano - 1 cipolla - 2 carote - 1 finocchio - ½ porro (o altre verdure a scelta) - sale - peperoncino - rosmarino - olio - tamari - 1 spicchio d’ aglio - 3 o 4 C di fiocchi di riso o fiocchi di avena piccoli.
Preparazione: tagliare tutte le verdure abbastanza sottili, metterle in una teglia con un filo d’olio e il rosmarino, mescolarle bene e farle saltare a fiamma abbastanza alta per 10-15 minuti rigirandole spesso. Coprire, aggiungere il tamari e lasciare cuocere anco-ra qualche minuto. Nel frattempo mettere in ammol-lo 3-4 C. di fiocchi di riso o di avena piccoli nell’ac-qua o meglio nel brodo vegetale. In una terrina unire tutti gli ingredienti, amalgamarli bene e formare delle palline, passarle nel pane grattugiato e farle dorare in forno in una teglia unta d’olio, girandole da ambo le parti in modo da farle diventare croccanti.
TORTA DI CAROTE
Ingredienti: 250 g di carote - 250 g di noc-ciole o mandorle - 3 C di farina integrale - 1 C di miele - 2 C di uvetta - 1 C di pinoli - 1 uovo.
Preparazione: in una terrina mescolare la farina con le carote grattugiate, le noc-ciole tritate, il miele, l’uvetta e i pinoli. Aggiungere il tuorlo d’uovo e impastare. Ungere uno stampo, versarci il composto (se risulta troppo asciutto aggiungervi un po’ di succo di frutta) e infornare a 200 gradi per 30 minuti. Nel frattempo montare a neve l’albume dell’uovo e versarlo sulla torta. Rimettere in forno e lasciare cuocere ancora per 10 minuti circa.
Libri 40 www.lapiazzaweb.it
La “libraria” settecentesca di S. Francesco: l’ultimo libro di P. Luigi GiacomettiÈ stata recentemente presen-
tata a Perugia l’ultima ope-ra letteraria promossa da Padre Luigi Giacometti, direttore della Biblioteca storica del Conven-to di San Francesco del Mon-te, frate francescano originario di Cavarzere che tutti ricorda-no in paese con grande affetto e stima. L’opera si intitola La “libraria”settecentesca di San Francesco del Monte a Perugia ed è composta da due volumi che restituiscono il volto dell’antica biblioteca del Monte e rendono ancora più evidente la sua im-portanza per la storia cultura-le dell’Ordine francescano, in stretto rapporto con la città di Perugia. “L’opera offre la ricom-posizione scientifica dei fondi librari – scrive Padre Giacometti nella prefazione al testo – così
come erano disposti nella stori-ca Biblioteca, prima dell’avvento della Repubblica giacobina. La ricerca, l’esame e la registrazione dei materiali librari, messi a con-fronto con titoli e signature degli antichi cataloghi settecenteschi, hanno permesso di identificare gli esemplari originari posseduti dalla Biblioteca del Monte, oggi custodite in altre biblioteche, italiane ed estere”. Il progetto di realizzazione dell’opera ha coin-volto numerose personalità della Regione Umbria, della Biblioteca Comunale Augusta, della Biblio-teca del Rettorato dell’Universi-tà di Perugia e del liceo classico “Annibale Mariotti”, riunite sotto la responsabilità scientifica di Al-fredo Serrai, il quale si è avvalso della collaborazione di Maria Paola Barlozzini e di Fiammet-
ta Sabba, quest’ultima curatrice dei volumi. Il catalogo aumenta le conoscenze disponibili sulla preparazione teologica, morale e culturale dei frati francesca-ni lungo i secoli, ma anche sugli ambiti in cui essi la applicavano, attraverso l’insegnamento e la predicazione in Italia e all’estero, dunque rappresenta un prezioso strumento per approfondire in maniera rigorosa il valore sto-rico e culturale della Biblioteca del Monte. “In accordo con il motto presente nel finestrone del salone librario non oculis [sed] mentibus esca – conclude Padre Luigi - la bellezza della bibliote-ca sorprende e incanta, ma il vi-sitatore è avvisato di favorire un personale processo di interioriz-zazione e di lasciare ogni «distra-zione» davanti ad un «oggetto»
tanto ammirevole: esso è solo un tramite, grazie al quale la mente deve lasciarsi condurre al Princi-pio di ogni bellezza. Il messaggio della Biblioteca del Monte, infat-ti, richiama un concetto espresso dal grande dottore francescano Bonaventura da Bagnoregio nel suo Itinerario della mente in Dio: ogni bellezza, poiché è mediata dalla nostra superficiale emozio-ne, potrebbe essere ingannevole;
ma se invece è attirata dalla luce divina, essa vede attraverso quel-la stessa Luce”. Per informazioni e prenotazioni dell’opera è possi-bile rivolgersi alle Edizioni Fabri-zio Fabbri srl (tel. 075 5271076, email [email protected]) oppure a Padre Luigi Giacometti (email [email protected])
Nicola Ruzza
Sotto padre Luigi Giacometti
“Solo andata –Arnaldo e Osvaldo: il viaggio, il biglietto, l’inutile attesa”
ll biglietto, Antonio, fratello minore dei protagonisti e l’’autrice Patrizia Rossetti
La storia di due gemelli di Correzzola deportati in Germania l’8 settembre 1943
Un biglietto sgualcito e un di-segno del destino che riesce a ri-comporre, almeno nel ricordo, una famiglia divisa dai drammi della guerra.
E’ questo il tema del libro “Solo andata – Arnaldo e Osvaldo: il viaggio, il biglietto, l’inutile atte-sa” presentato a metà gennaio in Corte Benedettina a Correzzola nel Padovano. L’opera, scritta dal-la giornalista del Mattino di Pa-dova Patrizia Rossetti, la storia di Arnaldo e Osvaldo Agostini, due
gemelli di Correzzola deportati in Germania l’8 settembre del 1943. Due fratelli, due giovani come tanti altri, due soldati. Chiamati alle armi e inghiottiti dalla guerra dopo l’Armistizio del 1943. La fami-glia conoscerà la loro sorte soltanto grazie a un biglietto lanciato a caso lungo la strada ferrata, e arriva-to a destinazione per un singolare
gioco del destino. Con l’autrice era presente Antonio Agostini, fratello minore di Osvaldo e Arnaldo, dai cui ricordi ha preso vita la storia narrata nel libro. Secondogeniti dei cinque figli di Ettore Agosti-ni e Natalina Ortolan, Arnaldo e Osvaldo conducono la dura vita riservata ai poveri delle campagne venete, quando nell’agosto del 1943
ricevono la cartolina-precetto che li trascina in guerra. Deportati pochi giorni dopo l’Armistizio, in un ul-timo gesto di disperazione gettano dalle feritoie del vagone piombato un biglietto, supplicando chiunque lo trovi di avvertire la loro famiglia. Il misero pezzo di carta sgualcita potrebbe andare distrutto, invece è notato da una donna, letto e in-
viato al padre e alla madre dei due giovani, che ben presto i Tedeschi divideranno per sempre, destinan-doli a due diversi campi di prigio-nia. Soltanto uno di loro tornerà a casa, ma minato nel corpo e nello spirito, tanto da non farcela nep-pure a raccontare per intero quegli anni di sofferenze. Un compito che Antonio, bambino all’epoca dei fat-ti, ha invece fatto proprio, per con-segnarlo alle giovani generazioni. Il libro, edito dall’associazione di volontariato Co-Meta, è corredato dalle foto del fotografo Franco Stor-ti e da una serie di emozionanti immagini d’epoca che ritraggono la famiglia Agostini.
Il ricavato delle vendite andrà ai progetti di solidarietà che l’as-sociazione Co-Meta sta portando avanti a favore dei bimbi africani.
Alessandro Cesarato
La cucina di Carmen 41 www.lapiazzaweb.it La cucina di Carmen 1 www.lapiazzaweb.it
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TARTINE ALLA CREMA DI CARCIOFI
Ingredienti: 4 fette di pane integrale - 1 ci-polla - 2 spicchi d’aglio - 4 carciofi - 1 pizzi-co di zenzero e 1 di curry - 1 ciuffo di prezze-molo - 1 spicchio di limone - olio e sale q. b.
Preparazione: preparare o acquistare già pronti i fondi di carciofo. Lasciarli a bagno in acqua acidulata per qualche minuto. Intanto tritare bene la cipolla e l’aglio e farli saltare in una teglia oliata, unire i carciofi, regolare di sale e spezie e lasciar cuocere. A fine cottura aggiungere un po’ d’olio e il prezzemolo tritato. Quindi frullare con il frullatore ad immer-sione fino ad ottenere una crema morbi-da. Spalmare su fette di pane, tagliate in varie forme.
CROCCHETTE DI VERDURE
Ingredienti: 1 gambo di sedano - 1 cipolla - 2 carote - 1 finocchio - ½ porro (o altre verdure a scelta) - sale - peperoncino - rosmarino - olio - tamari - 1 spicchio d’ aglio - 3 o 4 C di fiocchi di riso o fiocchi di avena piccoli.
Preparazione: tagliare tutte le verdure abbastanza sottili, metterle in una teglia con un filo d’olio e il rosmarino, mescolarle bene e farle saltare a fiamma abbastanza alta per 10-15 minuti rigirandole spesso. Coprire, aggiungere il tamari e lasciare cuocere anco-ra qualche minuto. Nel frattempo mettere in ammol-lo 3-4 C. di fiocchi di riso o di avena piccoli nell’ac-qua o meglio nel brodo vegetale. In una terrina unire tutti gli ingredienti, amalgamarli bene e formare delle palline, passarle nel pane grattugiato e farle dorare in forno in una teglia unta d’olio, girandole da ambo le parti in modo da farle diventare croccanti.
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presso il Palazzetto delle Sport “Lucio Donà” di via Aldo Moro ad Adria (Rovigo)il giorno Domenica 13 Marzo 2016
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20
16
di Padova Est
a Febbraio Nuova Edizione:
l’informazione locale si espande!
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Oroscopo 42 www.lapiazzaweb.itOroscopo 1 www.lapiazzaweb.it
ArieteSarete più riflessivi e astuti. Riuscirete finalmente a far decollare i vostri progetti.
Comunicate di più.
Datevi da fare e dedicatevi ai cambiamenti, possibilmente nella prima metà del mese, poi diventerete più nervosi.
Recupererete fiducia in voi stessi grazie a nuovi incontri,
positivi anche per risolvere tensioni familiari.
Riflettete prima di agire, sarete molto impulsivi e
carichi di energia.
Il vostro umore è dei migliori ma sarà un mese impegnativo, con qualche
delusione.
Sistemate le questioni in sospeso e godetevi un po’ di
relax, con un viaggio e magari nuove amicizie. Dedicatevi
allo sport.
Non spendete troppo e non fate-vi prendere dall’ansia. Alcuni
problemi si sistemeranno entro la metà del mese.
Avrete dei momenti piacevoli con la persona che amate. Riscoprire-te il valore delle amicizie. Tenete sotto controllo la gelosia, però, e
siate poco possessivi.
Gratificatevi con un po’ di sva-go, dopo un periodo pieno di
impegni. E’ il momento perfetto per conoscere l’anima gemella.
Date spazio all’immaginazione. Questo mese sarà molto vivace.
Farete nuove conoscenze e migliorerete la vostra vita sociale.
Siete un po’ stanchi. Tenete duro fino a marzo. Fate
qualcosa che vi piace per gratificarvi. Dedicatevi solo a
voi stessi.
Nuove amicizie e qualche buona notizia in arrivo. E’ un momento buono per voi, per
affrontare nuove sfide.
Toro
Gemelli
Cancro
Leone
Vergine
Bilancia
Pesci
Acquario
Capricorno
Sagittario
ScorpioneL’amore prima di tutto nel mese di San Valentino. Abbracciatevi,
tutto andrà per il verso giusto
Febbraio
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