La Piazza del Miranese nord - 2012ag n101

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La Piazza del Miranese nord - 2012ag n101

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del Miranese Nord

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Parte il pedibus potenziato

Martellago

pag. 8

Via 25 Aprile chiusa al traffi co

Salzano

pag. 8

pag. 6

Noale avrà la casa di riposo entro l’annoLa nuova struttura di via De Pol sostituirà la vecchia “Santa Maria dei Battuti” all’interno dell’ospedale

Per fi ne anno Noale potrebbe avere un atteso regalo: la conclusione dei lavori della nuova casa di riposo di via De Pol.

Dunque non ci saranno ritardi e, a due anni dalla posa della prima pietra, l’edifi cio sarà pronto per dicembre, con la possibilità di tra-sferire gli anziani nel primo quadrimestre del 2013. La nuova struttura di via De Pol an-drà a sostituire la vecchia “Santa Maria dei Battuti” all’interno dell’ospedale. “I tempi saranno rispettati” spiega il sindaco Michele Celeghin “e, anzi, mi auguro di poter gua-

dagnare qualche settimana sul previsto”. Lo stesso Celeghin ha aggiunto come siano cir-ca venti gli anziani ospitati in residenze fuori comune che hanno fatto richiesta di rientrare “a casa”. Da dicembre 2010, sono al lavoro gli operai e la casa di riposo ospiterà fi no a cento-centoventi ospiti, comoda da raggiun-gere dal centro e dal parcheggio della stazio-ne. Avrà tutte le carte in regola per essere un edifi cio a norma, anche dal punto di vista energetico: il riscaldamento inciderà solo per il 20 per cento sui costi totali e il tetto avrà il

sistema fotovoltaico. Ci saranno trenta posti nei quattro nuclei in corso di realizzazione e tutti i locali avranno i servizi previsti dalla legge, ovvero il bagno assistito, il presidio infermieristico, la cucinetta, oltre alle zone pranzo e ampi soggiorni per assicurare agli ospiti quanto necessario, per le loro esigen-ze d’assistenza, sanitarie e di relazione so-ciale. Al piano terra, nel corpo centrale, ci saranno l’atrio d’ingresso, l’accettazione, gli spazi comuni di soggiorno.

Sull’autoparco il comune va avanti

Scorzè

pag. 9

del Miranese nord

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ALBERTO COLETTO, SCRITTORE E PESCATORE

Alberto Coletto nasce nel centro di Dolo nel 1944, secondo fi glio di un commesso di

ferramenta e di una casalinga, diventata sarta per necessità. Nel cuore del paese trascorre la propria infanzia assieme a un buon numero di coetanei, tra giochi pieni di fantasia e poveri di

risorse economiche.pag. 18

MARTELLAGO, NUOVA MENSA PER L’ASILO

Sono iniziati i lavori di costruzione della mensa prefabbricata dell’asilo Malaguzzi di Mar-

tellago. Dopo le rassicurazioni arrivate dal sindaco Giovanni Brunello su un’apertura con l’inizio del

nuovo anno scolastico, sono partiti i lavori ancora in luglio, con lo spostamento dei sottoservizi.

pag. 8

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

Terme e sordità rinogena in età pediatrica

pag. 12

pubbliredazionale

EDITORIALE

Stop al cemento, il Veneto cambia rotta di Nicola Stievano

Dopo decenni di crescita “irresistibile”, dopo il boom delle aree industriali - commerciali - residenziali, spuntate

accanto ad ogni campanile, dopo l’ubria-catura del mattone e del cemento armato, dell’asfalto e dei prefabbricati, in Veneto ci si chiede se sia il caso di invertire la rotta, di mettere un freno ad uno “sviluppo” che, oltre a modifi care per sempre il territorio ed il paesaggio, lascia una pesante eredità ai nostri fi gli.

Ad aprire la discussione è stato, a sor-presa, il Governatore Luca Zaia, senza tanti giri di parole. “Nel Veneto si è costruito troppo, non possiamo continuare così.

È necessario fermarsi. Questo vale per i capannoni industriali, ma a maggior ragione per le abitazioni. Il tema è quello dell’archeologia residenziale, ancora più strisciante dei fabbricati industriali. È as-surdo continuare ad approvare nuove lottiz-zazioni urbanistiche, quando esistono già abbastanza case per tutti. Piuttosto, diamo valore al recupero dei volumi esistenti”. La dichiarazione di Zaia non poteva (e non voleva) certo passare inosservata e ha sollevato immediate reazioni, quasi tutte favorevoli, con gli inevitabili distinguo, alle parole del governatore.

continua a pag. 3

continua a pag. 10

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

E’ entrata in vigore la Legge n. 92/2012, contenente le di-sposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. La legge arriva dopo lunghe discussioni spesso solo ideologi-

che, ponendo un’ attenzione eccessiva sull’art. 18, concentrandosi più sull’effetto che sulla causa da risolvere.

Riforma mancata

*Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia

di Luca Scalabrin*

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Miranese Provincia RegioneRegioneAGRICOLTURA

pagg. 4-5

Il bilancio di Coldiretti dell’estate 2012

NOALE

pag. 6

Partono i percorsi della salute

SCORZE’

pag. 9

Nuovo servizio per i rifi uti ingombranti

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Martellago, Noale, Salzano, Scorzè per un numero complessivo di 16.429 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:

Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 28 agosto 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

EDITORIALE

Stop al cemento, il Veneto cambia rotta Una rifl essione che dai toni e dai contenuti potrebbe andare ben al di là della battuta estiva e trasformarsi in atti e decisioni

concrete già dai prossimi mesi. Questo almeno si augurano un po’ tutti, a partire dagli stessi costruttori edili, ormai consapevoli che la corsa sfrenata al mattone si è trasformata in un salto nel vuoto. D’accordo anche i commercianti, che chiedono di iniziare dallo stop alla costruzione di nuove, grandi aree commerciali che insieme con i capannoni hanno cambiato il volto del Veneto nell’ultimo ventennio.

Le associazioni di tutela del paesaggio, le organizzazioni agricole, gli ambientalisti e tutti coloro che sono sensibili a questo tema ora chiedono che dalle parole Zaia passi ai fatti e che la sua denuncia non rimanga una bella promessa estiva. Più di qualcuno mette in luce le contraddizioni l’enunciato e la realtà che vede proprio in Veneto i cantieri di nuove aree commerciali (Veneto City), aree produttive più o meno vaste e infrastrutture.

Il no al cemento, dunque, da cosa dovrebbe partire? Anzitutto da una diversa concezione del territorio, che non deve essere più visto come uno spazio vuoto da riempire con villette e prefabbricati ma come una risorsa che non possiamo perdere. Lo sottolineato da tempo gli agricoltori che proprio in Veneto fanno i conti con una disponibilità di terreno sempre più risicata. Amministratori e ur-banisti dovranno concentrarsi, anziché sulla progettazione di nuove aree, sul recupero di quelle già esistenti. Perché tornare indietro è quasi impossibile una volta che il cemento c’è. Lo stop al cemento non è che il primo passo di un approccio più consapevole e responsabile con il territorio. Almeno è quello che tanti si augurano.

segue da pag. 1

Nicola Stievano

SCUOLA

pagg. 22-23

Libri di testo, quest’anno i genitori ripiegano sull’usato

INTORNO A NOI

pag. 26

Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisi

ARCHEOLOGIA

pag. 27

Rinvenuti tre insetti di oltre 230 milioni di anni fa

Ulss 13UN NUOVO CENTRO

VACCINALE PEDIATRICO

E’ stato aperto il nuovo centro vaccinale pediatrico di Dolo bambini e ragazzi da

zero a 15 anni dei comuni di Mira, Dolo, Fiesso, Stra e Pianiga. Gli ambulatori si trovano nell’area dell’ospedale al Dipar-timento di Prevenzione in Villa Massari,

di fi anco al Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione. Per informazioni tel

041.5133967.

Nel miranese da settembre BUS, TAGLI ALLE LINEE

Qualche taglio ma soprattutto piccoli potenziamenti. Questo l’esito di un incontro fra i sindaci del Miranese e i vertici Actv nelle scorse settimane. Le corse extraurbane da Noale e Scorzè, non saranno più dirette a Venezia ma si fermeranno a Mestre. Inoltre le linee 20 e 21, ora dalla stazione di Mestre fi no a Martellago, termineranno la loro corsa a Zelarino o Trivignano. Nelle ore di punta però tutte le corse del comprensorio sono salvaguardate.

ProvinciaSOLDI ALLE PRO LOCO

La giunta provinciale ha stanziato 9 mila euro per le Pro Loco. I soldi che arriveranno entro ottobre, saranno così suddivisi: 1.000 euro ciascuna alle Pro Loco di Ceggia per la manifestazione “Carnevale in musica”, a Noale per “Noale in fi ore”, a Mirano per “Fiori a Mirano”, a Vigonovo per “Saperi e sapori nel parco”, Santa Maria di Sala per “Fiori e sapori 2012”; 2.000 euro alla Pro Loco di Chioggia-Sottomarina per la manifestazione “Premio lette-rario Città di Chioggia”, 1.500 euro alla Pro Loco di Cavarzere per “Carri allegorici a Cavarzere” e 500 euro alla Pro Loco di Mira per “Oriago in fi ore”.

Ancora due date in programma per le visite guidate all’Oasi Lipu di Ca’ Roman inserite nel calendario estivo. Il prossimo 29 settembre la visita punta su “Ecologia e specie protette della Laguna di Venezia”, il 6 ottobre, invece, si svolgerà l’ “Eurobirdwatch 2012”, l’evento internazionale organizzato da Lipu e da BirdLife International, dedicato alla migrazione degli uccelli. Le visite iniziano alle 10.30 e sono gratuite. Info 3474977129, [email protected]

Ca’ RomanVISITE ALL’OASI, ULTIME DATE UTILI

RIORDINO ENTI LOCALI

pag. 16

Sulla città metropolitana i Comuni si dividono

SPAZI APERTI

pag. 17

Alla scoperta dei tesori della laguna

CULTURA

pag. 19

Al Museo d’Arte Orientale Yoko Okuyama

L’intera città di Cavarzere si è

stretta attorno alla famiglia per l’ultimo

saluto in Duomo al noto stilista

Nicola Bardelle che lo scorso 3 agosto ha perso la vita a Saint Tropez, in seguito

ad un incidente stradale. Imprenditore di moda, Nicola Bardelle era conosciuto e

apprezzato in tutto il mondo per il marchio Jacob Cohen che, ideato dal padre nel 1985, aveva rilanciato con il progetto

dei jeans, defi niti sartoriali, di fi ne fattura e perfetta vestibilità. Nicola Bardelle, 45 anni, cavarzerano di nascita, e cresciuto a

Villa del Bosco di Pontelongo, viveva da alcuni anni a Padova, in Prato della Valle, con la moglie Jennifer e due fi gli, di 4 e 2

anni. Era fi glio d’arte, il padre Tato Bardelle era stato l’ideatore, fra gli altri, del marchio Americanino che negli anni Ottanta aveva riscosso grande successo. Nicola, divideva

il proprio impegno di lavoro fra Adria, dove ha sede l’azienda di famiglia, e Londra.

Da poco aveva aperto un negozio a Saint Tropez, dove aveva scelto di trascorrere un po’ di tempo quest’estate per coniugare le vacanze con l’esigenza di dare visibilità al

nuovo store.

LuttoL’ULTIMO SALUTO ALLO

STILISTA NICOLA BARDELLE

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

L’ACCESSO AL CREDITO AVEPA HA RIAPERTO LA PROCEDURA INFORMATICA

Alle aziende anticipi per 13 milioni

Denaro contante per dare fi ato alle aziende agricole alle prese con l’emer-genza siccità e le diffi coltà del mercato. Meno burocrazia e risposte più veloci da parte degli organismi regionali da sempre al centro delle proteste

degli agricoltori. E’ il caso dell’Avepa, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura, che il mese scorso ha riaperto la procedura informatizzata per l’anticipo dei premi comunitari del 2012. Nei mesi scorsi il progetto “Insieme per l’agricoltura” che ha coinvolto tremila sportelli bancari in tutto il Veneto, ha permesso di erogare 13 milioni di euro. “L’anticipazione ha visto anche una effettiva concorrenza le banche interessate che, a fronte di un tasso massimo applicabile del 4,5 per cento, hanno applicato un tasso medio ponderato del 3,9 per cento. – spiega l’assessore regionale Manzato - Anche la platea dei benefi ciari è stata molto ampia quanto a dimensione aziendale: gli importi erogati sono andati da un minimo di 3 mila ad un massimo di 500 mila euro per azienda”. Avepa è dunque pronta al pagamento anticipato della metà della Domanda unica 2012, autorizzato dall’Unione Euro-pea, che in ogni caso prenderà avvio dal 16 ottobre. L’Agenzia ha inoltre erogato 14 milioni di euro come anticipo del 75 per cento, dei premi richiesti in maggio tramite le domande di conferma presentate nell’ambito di misure agroambientali del Programma di Sviluppo Rurale. Entro il 15 ottobre, infi ne, annunciati 15 milioni di euro ai viticoltori veneti che hanno richiesto il sostegno specifi co sui premi per le polizze di assicurazione per la difesa dell’uva.

Granai vuoti, fi lari deserti, frutteti riarsi, orti assetati: è dram-matico il bilancio dell’agricoltura veneta alle prese con l’annata più calda del decennio, addirittura peggiore del

terribile 2003. Settembre è il mese del raccolto per eccellenza ma questa volta le delusioni saranno cocenti, soprattutto per i prodotti che più degli altri hanno risentito della siccità e del caldo torrido che ha caratterizzato l’estate. La trebbiatura del mais ha confermato i timori delle previsioni: chi non ha potuto irrigare ha fatto i conti con perdite di prodotto tra il 40 e l’80 per cento, con punte del 100 per cento nelle zone più aride tra la parte meridionale delle province di Venezia e Padova e l’intero Polesine. La resa media per ettaro, fa sapere Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, che si occupa anche del territorio di Rovigo, per il granoturco stando alle prime stime si è ridotta anche dell’80 per cento. Con le successive raccolte di inizio settembre la situazione è migliorata ma il bilancio resta pur sempre negativo. Una perdita solo in parte compensata dal sensi-bile aumento del prezzo del mais, pagato anche il doppio rispetto all’anno scorso. “Sarà diffi cile soddisfare il fabbisogno di materia prima per la nostra Regione – commenta Martin – a causa del crollo della produzione di granoturco particolarmente pesante pro-

prio nelle zone di maggior produzione”. Preoccupazioni anche per la vendemmia, iniziata la seconda metà di agosto sia nelle colline trevigiane che in pianura. Chi non ha risentito della siccità non avrà particolari problemi, anzi potrà contare su un prodotto di qualità, sia per i vini bianchi che per i rossi. Chi invece ha dovuto fare i conti con la penuria d’acqua rischia di perdere anche il 30-40 per cento del prodotto, soprattutto nei vigneti più giovani e non serviti dall’irrigazione. Stando alle prime stime i danni per il Veneto ammontano ad un miliardo di euro e la superfi cie interes-sata dalla “grande sete” è di quasi 400 mila ettari, concentrati fra Venezia, Padova e Rovigo.”Al più presto – spiega Franco Manzato, assessore regionale all’agricoltura - dobbiamo dare il massimo delle risposte agli agricoltori, soprattutto quelli più colpiti: una strada non facile, che richiede un intervento a livello naziona-le, che potrà essere accompagnato da azioni regionali. I sistema ordinario di difesa dalle avversità atmosferiche in agricoltura si basa sull’assicurazione contro i danni, il cui premio è coperto per circa tre quarti da contributo pubblico. Ma conosciamo anche i vin-coli che le assicurazioni pongono, vincoli che in questa situazione sono diventati in molti casi un cappio. Sappiamo anche bene che molte aziende si sono “normalmente” indebitate acquistando a

credito sementi e mezzi tecnici, che a fi ne stagione faranno fatica a pagare per il pesante taglio del reddito a causa della perdita parziale o totale del raccolto. Il nostro obiettivo è salvare il nostro sistema agricolo e impedire che aziende valide collassino a causa di questa situazione del tutto straordinaria, che richiede risposte straordinarie”. Una delle misure da adottare potrebbe essere l’an-ticipo dei contributi della Pac, stabiliti dalle misure della politica agricola comunitaria, insieme alla richiesta di una deroga al piano assicurativo nazionale 2012. A queste si aggiungeranno altre ini-ziative accessorie di carattere fi scale e contributivo, l’integrazione salariale in favore dei lavoratori agricoli nelle aree colpite da avver-sità eccezionali e l’esenzione delle imposte sui redditi dominicali e agrari per le imprese agricole con un danno superiore al 30% della produzione ordinaria. Il presidente del Veneto Luca Zaia lancia un appello al Governo: “Ci vuole più attenzione, vanno trovate le risorse nazionali per sostenere le imprese agricole. Sappiamo che la coperta è corta, che ci sono al momento solo 18 milioni a disposizione del Fondo di solidarietà. Noi però non aumentiamo le accise, non vogliamo farlo: già lo fa Roma in maniera ignobile. I soldi dei veneti sono già lì Roma ce li restituisca. Noi versiamo di tasse più di quello che ci viene restituito”.

di Nicola Stievano

Nella mappa della siccità i danni maggiori

e le perdite più gravi registrate tra Venezia,

Padova e Rovigo

L’assessore Manzato: “Dobbiamo trovare tutti gli strumenti

per salvare le nostreimprese agricole”

AGRICOLTURASettembre è per tradizione il mese

della raccolta e della vendemmia, quest’anno invece sarà protagonista

la conta dei danni, dal vigneto al granoturco, dalle barbabietole

all’ortofrutta. Allarme per il reddito delle imprese agricole e preoccupazione per l’approvvigionamento delle materie

prime. Intanto le quotazioni aumentano. Appello di Zaia al Governo:

“Trovate le risorse ma senza aumentare le accise sulla benzina” Veneto a secco, crollo della produzione agricola

5Argomento del mese

di Nicola Stievano

Meno aziende ma più giovani e specializzate, il rebus del redditoCensimento dell’agricoltura Chiudono le piccole aziende ma le altre crescono

Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Anche i dati veneti dell’ultimo censimento dell’agricoltura si prestano ad essere letti secondo le due opposte chiavi di lettura. Da una parte è confermato il calo costante delle imprese agricole dall’altra, però, le realtà che restano sul mercato sono sempre più specializzate e competitive, grazie anche alla presenza dei giovani, preparati e aperti

alle nuove forme di business. Se la superfi cie coltivata diminuisce, di contro cresce l’estensione media delle singole aziende agricole, soprattutto nei settori più produttivi. Il rebus che il censimento non scioglie è quello della redditività, da sempre il tasto dolente dell’agricoltura alle perse con calamità naturali, speculazioni, emergenze alimentari. Ma sono le stesse organizzazioni agricole a considerare il bicchiere mezzo pieno. “Il calo di superfi cie è collegato soprattutto all’abbandono nelle zone di montagna del prato/pascolo (dei 45 mila ettari andati perduti ben 33 mila sono riferiti a questa tipologia) – afferma Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto - mentre nelle altre aree rurali la superfi cie agricola è stata mantenuta dalle stesse aziende, nonostante le notevoli pressioni determinate dallo sviluppo infrastrutturale, commerciale e residenziale.

I comparti trainanti dell’agricoltura veneta non hanno subito variazioni sostanziali: la vite è costante (73.000 ettari), i seminati-vi risentono di una lieve fl essione (2%). Le fattorie in questo decennio, pur riducendosi da 178 mila a 120 mila si sono specializzate nelle coltivazioni tipiche, incrementando la dimensione aziendale. Le 37 mila aziende vitivinicole hanno raddoppiato la loro superfi cie media (da meno di un ettaro a quasi due ettari), le 13 mila aziende con bovini hanno aumentato del 40% la loro mandria. L’alle-vamento di suini ha registrato un aumento del numero di capi allevati (+ 230.000 capi), così come quello avicolo (+ 10 milioni di capi), anche grazie all’elevato livello di specializzazione raggiunto nelle 1.765 aziende suinicole e 2.976 aziende avicole”.

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4 Argomento del mese

L’ACCESSO AL CREDITO AVEPA HA RIAPERTO LA PROCEDURA INFORMATICA

Alle aziende anticipi per 13 milioni

Denaro contante per dare fi ato alle aziende agricole alle prese con l’emer-genza siccità e le diffi coltà del mercato. Meno burocrazia e risposte più veloci da parte degli organismi regionali da sempre al centro delle proteste

degli agricoltori. E’ il caso dell’Avepa, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura, che il mese scorso ha riaperto la procedura informatizzata per l’anticipo dei premi comunitari del 2012. Nei mesi scorsi il progetto “Insieme per l’agricoltura” che ha coinvolto tremila sportelli bancari in tutto il Veneto, ha permesso di erogare 13 milioni di euro. “L’anticipazione ha visto anche una effettiva concorrenza le banche interessate che, a fronte di un tasso massimo applicabile del 4,5 per cento, hanno applicato un tasso medio ponderato del 3,9 per cento. – spiega l’assessore regionale Manzato - Anche la platea dei benefi ciari è stata molto ampia quanto a dimensione aziendale: gli importi erogati sono andati da un minimo di 3 mila ad un massimo di 500 mila euro per azienda”. Avepa è dunque pronta al pagamento anticipato della metà della Domanda unica 2012, autorizzato dall’Unione Euro-pea, che in ogni caso prenderà avvio dal 16 ottobre. L’Agenzia ha inoltre erogato 14 milioni di euro come anticipo del 75 per cento, dei premi richiesti in maggio tramite le domande di conferma presentate nell’ambito di misure agroambientali del Programma di Sviluppo Rurale. Entro il 15 ottobre, infi ne, annunciati 15 milioni di euro ai viticoltori veneti che hanno richiesto il sostegno specifi co sui premi per le polizze di assicurazione per la difesa dell’uva.

Granai vuoti, fi lari deserti, frutteti riarsi, orti assetati: è dram-matico il bilancio dell’agricoltura veneta alle prese con l’annata più calda del decennio, addirittura peggiore del

terribile 2003. Settembre è il mese del raccolto per eccellenza ma questa volta le delusioni saranno cocenti, soprattutto per i prodotti che più degli altri hanno risentito della siccità e del caldo torrido che ha caratterizzato l’estate. La trebbiatura del mais ha confermato i timori delle previsioni: chi non ha potuto irrigare ha fatto i conti con perdite di prodotto tra il 40 e l’80 per cento, con punte del 100 per cento nelle zone più aride tra la parte meridionale delle province di Venezia e Padova e l’intero Polesine. La resa media per ettaro, fa sapere Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, che si occupa anche del territorio di Rovigo, per il granoturco stando alle prime stime si è ridotta anche dell’80 per cento. Con le successive raccolte di inizio settembre la situazione è migliorata ma il bilancio resta pur sempre negativo. Una perdita solo in parte compensata dal sensi-bile aumento del prezzo del mais, pagato anche il doppio rispetto all’anno scorso. “Sarà diffi cile soddisfare il fabbisogno di materia prima per la nostra Regione – commenta Martin – a causa del crollo della produzione di granoturco particolarmente pesante pro-

prio nelle zone di maggior produzione”. Preoccupazioni anche per la vendemmia, iniziata la seconda metà di agosto sia nelle colline trevigiane che in pianura. Chi non ha risentito della siccità non avrà particolari problemi, anzi potrà contare su un prodotto di qualità, sia per i vini bianchi che per i rossi. Chi invece ha dovuto fare i conti con la penuria d’acqua rischia di perdere anche il 30-40 per cento del prodotto, soprattutto nei vigneti più giovani e non serviti dall’irrigazione. Stando alle prime stime i danni per il Veneto ammontano ad un miliardo di euro e la superfi cie interes-sata dalla “grande sete” è di quasi 400 mila ettari, concentrati fra Venezia, Padova e Rovigo.”Al più presto – spiega Franco Manzato, assessore regionale all’agricoltura - dobbiamo dare il massimo delle risposte agli agricoltori, soprattutto quelli più colpiti: una strada non facile, che richiede un intervento a livello naziona-le, che potrà essere accompagnato da azioni regionali. I sistema ordinario di difesa dalle avversità atmosferiche in agricoltura si basa sull’assicurazione contro i danni, il cui premio è coperto per circa tre quarti da contributo pubblico. Ma conosciamo anche i vin-coli che le assicurazioni pongono, vincoli che in questa situazione sono diventati in molti casi un cappio. Sappiamo anche bene che molte aziende si sono “normalmente” indebitate acquistando a

credito sementi e mezzi tecnici, che a fi ne stagione faranno fatica a pagare per il pesante taglio del reddito a causa della perdita parziale o totale del raccolto. Il nostro obiettivo è salvare il nostro sistema agricolo e impedire che aziende valide collassino a causa di questa situazione del tutto straordinaria, che richiede risposte straordinarie”. Una delle misure da adottare potrebbe essere l’an-ticipo dei contributi della Pac, stabiliti dalle misure della politica agricola comunitaria, insieme alla richiesta di una deroga al piano assicurativo nazionale 2012. A queste si aggiungeranno altre ini-ziative accessorie di carattere fi scale e contributivo, l’integrazione salariale in favore dei lavoratori agricoli nelle aree colpite da avver-sità eccezionali e l’esenzione delle imposte sui redditi dominicali e agrari per le imprese agricole con un danno superiore al 30% della produzione ordinaria. Il presidente del Veneto Luca Zaia lancia un appello al Governo: “Ci vuole più attenzione, vanno trovate le risorse nazionali per sostenere le imprese agricole. Sappiamo che la coperta è corta, che ci sono al momento solo 18 milioni a disposizione del Fondo di solidarietà. Noi però non aumentiamo le accise, non vogliamo farlo: già lo fa Roma in maniera ignobile. I soldi dei veneti sono già lì Roma ce li restituisca. Noi versiamo di tasse più di quello che ci viene restituito”.

di Nicola Stievano

Nella mappa della siccità i danni maggiori

e le perdite più gravi registrate tra Venezia,

Padova e Rovigo

L’assessore Manzato: “Dobbiamo trovare tutti gli strumenti

per salvare le nostreimprese agricole”

AGRICOLTURASettembre è per tradizione il mese

della raccolta e della vendemmia, quest’anno invece sarà protagonista

la conta dei danni, dal vigneto al granoturco, dalle barbabietole

all’ortofrutta. Allarme per il reddito delle imprese agricole e preoccupazione per l’approvvigionamento delle materie

prime. Intanto le quotazioni aumentano. Appello di Zaia al Governo:

“Trovate le risorse ma senza aumentare le accise sulla benzina” Veneto a secco, crollo della produzione agricola

555Argomento del mese

di Nicola Stievano

Meno aziende ma più giovani e specializzate, il rebus del redditoCensimento dell’agricoltura Chiudono le piccole aziende ma le altre crescono

Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Anche i dati veneti dell’ultimo censimento dell’agricoltura si prestano ad essere letti secondo le due opposte chiavi di lettura. Da una parte è confermato il calo costante delle imprese agricole dall’altra, però, le realtà che restano sul mercato sono sempre più specializzate e competitive, grazie anche alla presenza dei giovani, preparati e aperti

alle nuove forme di business. Se la superfi cie coltivata diminuisce, di contro cresce l’estensione media delle singole aziende agricole, soprattutto nei settori più produttivi. Il rebus che il censimento non scioglie è quello della redditività, da sempre il tasto dolente dell’agricoltura alle perse con calamità naturali, speculazioni, emergenze alimentari. Ma sono le stesse organizzazioni agricole a considerare il bicchiere mezzo pieno. “Il calo di superfi cie è collegato soprattutto all’abbandono nelle zone di montagna del prato/pascolo (dei 45 mila ettari andati perduti ben 33 mila sono riferiti a questa tipologia) – afferma Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto - mentre nelle altre aree rurali la superfi cie agricola è stata mantenuta dalle stesse aziende, nonostante le notevoli pressioni determinate dallo sviluppo infrastrutturale, commerciale e residenziale.

I comparti trainanti dell’agricoltura veneta non hanno subito variazioni sostanziali: la vite è costante (73.000 ettari), i seminati-vi risentono di una lieve fl essione (2%). Le fattorie in questo decennio, pur riducendosi da 178 mila a 120 mila si sono specializzate nelle coltivazioni tipiche, incrementando la dimensione aziendale. Le 37 mila aziende vitivinicole hanno raddoppiato la loro superfi cie media (da meno di un ettaro a quasi due ettari), le 13 mila aziende con bovini hanno aumentato del 40% la loro mandria. L’alle-vamento di suini ha registrato un aumento del numero di capi allevati (+ 230.000 capi), così come quello avicolo (+ 10 milioni di capi), anche grazie all’elevato livello di specializzazione raggiunto nelle 1.765 aziende suinicole e 2.976 aziende avicole”.

Veneto a secco, crollo della produzione agricola

Coldiretti

Nel Veneziano Cancellati i raccolti di mais, barbabietole e soiaLa mancanza di piogge nel periodo estivo ha reso l’andamento degli ultimi mesi dell’a-

gricoltura nel veneziano, davvero preoccupante a tracciare un quadro della situazione locale è il presidente di Coldiretti Venezia Jacopo Giraldo. “Fare il punto sull’anda-

mento dell’agricoltura negli ultimi mesi - spiega Giraldo - non è molto incoraggiante se guardiamo all’estate appena trascorsa. Gli agricoltori della provincia di Venezia sono stati messi a dura prova dalla siccità: in particolare le culture a seminativo come mais, soia e barbabietola da zucchero hanno subito ingenti danni, tanto da superare in alcune zone il 40% della produzione, in alcuni casi disperati anche la totalità. Accade dove è più fatico-so il recupero dell’acqua in molti comuni nel Cavarzerano, Riviera del Brenta, Miranese, San Donà e Portogruaro. Le aziende che non hanno avuto la possibilità di irrigare perché lontano da canali e scoli d’acqua, si sono viste bruciare il raccolto. Chi invece è riuscito ad arrivare all’acqua ha salvato la produzione ma con aumento dei costi non certo irrisorio. Si attendendo ricadute sui costi dei cereali che avranno ripercussioni sul settore agricolo ma anche sul consumatore. Il rischio è che i prezzi delle materie prime salgano alle stel-le”. Anche gli orticoltori hanno risentito della siccità, nonostante abbiano a disposizione sistemi di irrigazione all’avanguardia: le aziende riscontrano un 40% di diminuzione della produzione. Le lattughe, ad esempio faticano a nascere con temperature troppo elevate, ed anche incrementando l’attività irrigua oltre a lievitare i costi di produzione, si verifi cano casi di marciume della pianta. Senza contare i disagi causati dai parassiti che infestano le coltivazioni e resistono alle cure proprio a causa delle temperature anomale. “Questo vale - continua Giraldo - anche per i vitivinicoltori con una diminuzione circa del 15% sulle varietà precoci come il pinot grigio e chardonnay. Anche in questo caso la responsabilità va data ad un lungo periodo siccitoso, partendo dall’inverno trascorso, infatti già durante il mese di marzo era facile presagire a quali problematiche si sarebbe incorsi durante l’estate. Servirebbero interventi strutturali necessari per rimodernare le opere di bonifi ca, ma i Consorzi di Bonifi ca lamentano spesso diffi coltà a portare a termine gli interventi di manutenzione ordinaria come la pulizia dei canali. Per questo è necessario che la Regione stanzi maggiori risorse su opere di contrasto all’abbassamento del suolo, e al conseguente fenomeno del cuneo salino”. Fenomeno che interessa parzialmente la nostra provincia di Venezia ma ad esempio è molto grave nel Polesine. “Le opere di bonifi ca – conclude Giraldo sono indispensabili per il territorio, e non soltanto per il mondo agricolo che in questo modo potrebbe gestire con minori danni fenomeni climatici e metereologici di emergenza, ma per l’intera comunità. La mancanza di risorse da destinare al territorio e all’agricoltura è una conseguenza della crisi economica congiunturale che vede un po’ tutti i settori produttivi in crisi: in agricoltura anche il fl orovivaismo ha avuto un calo di lavoro, del 30% determinato senza dubbio dalla crisi dell’edilizia, si realizzano meno garden, si tende a risparmiare sulla manutenzione dei giardini, ed è dimezzato l’ordinativo delle piante. Insomma l’agricoltura tra siccità e crisi congiunturale sta passando dei mesi diffi cili, ma ci sono tutte le carte in regola perché la qualità dei prodotti italiani riconoscano a questo settore un ruolo strategico. Anche la politica dovrebbe rendersene conto ed investire di più. Del resto il cibo senza agricoltura non si fa”. Va ricordato infatti che in certi settori come quello dei prodotti biologici e dei mercatini dei contadini, l’agricoltura cresce in occupati e produzioni. A.A

Il presidente di Coldiretti Venezia Jacopo Giraldo

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6 Noale66 Noale

Per fi ne anno Noale potrebbe avere un atteso regalo: la conclu-sione dei lavori della nuova casa di riposo di via De Pol. Dunque non ci saranno ritardi e, a due anni dalla posa della prima pietra,

l’edifi cio sarà pronto per dicembre, con la possibilità di trasferire gli an-ziani nel primo quadrimestre del 2013. La nuova struttura di via De Pol andrà a sostituire la vecchia “Santa Maria dei Battuti” all’interno dell’ospedale. “I tempi saranno rispettati” spiega il sindaco Michele Celeghin “e, anzi, mi auguro di poter guadagnare qualche settimana sul previsto”. Lo stesso Celeghin ha aggiunto come siano circa venti gli anziani ospitati in residenze fuori comune che hanno fatto richiesta di rientrare “a casa”. Da dicembre 2010, sono al lavoro gli operai e la casa di riposo ospiterà fi no a cento-centoventi ospiti, comoda da raggiungere dal centro e dal parcheggio della stazione. Avrà tutte le carte in regola per essere un edifi cio a norma, anche dal punto di vista energetico: il riscaldamento inciderà solo per il 20 per cento sui costi totali e il tetto avrà il sistema fotovoltaico. Ci saranno trenta posti nei quattro nuclei in corso di realizzazione e tutti i locali avranno i servizi previsti dalla legge, ovvero il bagno assistito, il presidio infermieristico, la cucinetta, oltre alle zone pranzo e ampi soggiorni per assicurare agli ospiti quanto necessario, per le loro esigenze d’assistenza, sanitarie e di relazione sociale. Al piano terra, nel corpo centrale, ci saranno l’atrio d’ingresso, l’accettazione, gli spazi comuni di soggiorno, i locali riservati all’animazione, il bar e attività varie. Da questo corpo si accederà alle due ali del fabbricato; sul lato est troveranno posto la direzione, l’ammi-

nistrazione, gli ambulatori, la fi siochinesiterapia, la palestra per l’attività motoria, gli ambulatori e i locali per il servizio di medicina di gruppo. Sul lato ovest sorgeranno la chiesetta, il locale animazione, il barbiere e il parrucchiere, più gli spogliatoi per il personale, la cella mortuaria, la cucina e i depositi e magazzini. Non meno importante, per la qualità complessiva dell’intervento, è la sistemazione dell’area scoperta con i giardini e le attrezzature sportive, vedi i campi da bocce. Inoltre ci sa-ranno 106 posti auto, per consentire ai famigliari di lasciare la macchina in zona. Il costo si aggira attorno ai 15 milioni di euro, ma zero per le casse comunali, perché si sta costruendo con la concessione di gestione a una struttura privata. Questo garantisce al Comune, ovvero alla parte pubblica, un controllo sulla conduzione e sui servizi erogati.

di Alessandro Ragazzo

La nuova struttura di via De Pol sostituirà la vecchia “Santa Maria dei Battuti” all’interno dell’ospedale

Sociale Arriva un’opera attesa da anni

Casa di riposo entro il 2012

La nuova casa di riposo in costruzione

Più sport fa bene alla salute. E muo-versi aiuta il proprio organismo. Ora a Noale si può camminare e correre

in sicurezza e neppure troppo lontano dal centro. L’Ulss 13, infatti, sta distribuendo un depliant con cui vuol far conoscere i percorsi della salute della città dei Tempesta. A mag-gio scorso un’indagine italiana sullo stato di salute della popolazione aveva evidenziato come i noalesi dovessero mettersi più a die-ta e fare più movimento. Di 200 abitanti erano stati misurati il peso, l’altezza, la circonferenza, fatto l’esame del sangue per misurare i lipidi, l’emocromo e la glicemia e non era uscito un quadro allegro, con il 30 per cento sedentario, il 13 per cento degli uomini obeso, le donne il 12 per cento. Ma per sconfi ggere la pigrizia ci sono due otti-me opportunità. Sono entrambe ad anello e aperte tutto l’anno, da quasi otto chilometri e mezzo totali: Spalti (da 1800 metri) e Bi-golo (da 6600 metri). Il primo, in pratica in pieno centro, ha alcune zone d’ombra e può essere percorso in mezz’ora. La partenza è fi ssata al parcheggio della stazione degli autobus e poi si transita su via Perosi, via Gagliardi, contrada Dirondella, contrada Ca’ Matta, via della Fonda. Il secondo, invece, parte dal capitello dell’incrocio tra via Valsu-gana e via Bigolo, ha un tempo di percorren-za di ottanta minuti e scorre su via Bigolo, via Casone e via del Casarini. Nel depliant informativo, ci sono tutte le informazioni su come camminare e quanto tempo alla settimana, con un programma che fi ssa per la prima, quindici minuti totali, per arrivare

ai quaranta della nona. Secondo gli esper-ti, per prevenire il sovrappeso, si dovrebbe camminare almeno un’ora al giorno. Inoltre fa abbassare la pressione e il colesterolo, oltre a prevenire le malattie cardiovascola-ri, l’obesità e il diabete. Il programma per chi è allenato è di camminare trenta minuti al giorno, per cinque giorni alla settimana. L’obiettivo minimo è di fare 10 mila passi al giorno, di cui 2 mila veloci, che signifi ca un chilometro in dieci minuti. E’ importante camminare a passo veloce, a un ritmo che consenta di avere una modesta accelerazio-ne del battito cardiaco. L’attività giornaliera, può essere suddivisa in più camminate da almeno dieci minuti ciascuna. Quando si cammina, si deve mantenere il busto eretto ma rilassato, appoggiando bene il piede a terra, rullando la pianta sul terreno dal tal-lone fi no alla punta. Si devono usare scarpe che permettano di spostare in modo agevole sia il piede dia la caviglia. Meglio usare i marsupi o gli zainetti, evitando l’uso di bor-se e tracolla.

ULSS 13 I PERCORSI DELLA SALUTE

In breveSicurezza idraulica, interventi da milioni

Più di 137 milioni di euro: a tanto ammontano i fi nanziamenti gestiti dal Consorzio di bonifi ca Acque Risorgive per la sicurezza idraulica del territorio. E’ stato approvato il

bilancio consuntivo 2011, che conferma il lavoro avviato dal nuovo Consorzio nel suo primo anno di vita, durante il quale è stata avviata la redazione o l’aggiornamento

dei piani di Scorzè, Noale, Mira, Santa Maria di Sala, Stra, Vigodarzere, Villanova di Camposampiero, Borgoricco e Massanzago. Si è conclusa la progettazione per conto dei

comuni di Dolo e Quarto d’Altino.

Sara Capellaro è Miss Viticoltori Ponte Ci sono anche due bellissime ragazze veneziane sul podio

di Miss Italia che ha eletto la pievigina Alessia Lorenzon Miss Tribuna 2012: Sara Cappellaro, di Noale, è Miss Viti-coltori Ponte; la veneziana Giulia Modenato cinge la fascia di Miss Euromobil Cucine. Cappellaro e Modenato dopo la

selezione a San Fior per un anno saranno testimonial degli sponsor di Miss Tribuna di Treviso.

Evade 41 milioni di euro e fi nisce in galera In carcere per evasione fi scale. Ad andarci è stato il

44enne noalese Paolo Sartori, arrestato dopo le indagini della Guardia di Finanza di Mirano e accusato dal pm di

Venezia Stefano Ancillotto di aver emesso fatture per ope-razioni inesistenti per quasi 41 milioni di euro tra il 2002

e il 2011. E’ accusato di per aver distrutto o comunque nascosto le scritture contabili di ben cinque società che a lui

facevano riferimento.

A.R.

PISCINE DI NOALEAL VIA TUTTI I CORSI CON LA NOVITà AQUAZUMBA

Dal 17 settembre iniziano tutte le attività in acqua del-le piscine di Noale. Quest’anno la grande novità sarà il corso di Aquazumba: un fenomeno mondiale che è sbarcato in Italia quest’estate e che subito l’impianto noalese ha voluto proporre ai suoi soci. COS’È AQUAZUMBA? Un “party in piscina” tonificante e divertente oltre ogni aspettativa… Provare per cre-dere!! Ma il club propone numerose e diversificate attività di Fitness e Benessere in acqua, a seconda dell’età e delle esigenze specifiche di ogni persona. Per i più esigenti che vogliono un’attività intensa bru-cia-calorie c’è il CIRCUITO AQUAFIT; per chi vuole mantenersi in forma con il sorriso c’è l’AQUAFITNESS: efficace, facile e divertente. E poi ancora: AQUABUIL-DING tanta energia e tonificazione tutta al maschile; AQUA SENZA ETÀ per sentirsi bene e stare in forma a qualsiasi età; AQUATHERAPY: un corso utilissimo ed efficace, rivolto a chi soffre di problemi di schiena.

Tra le attività tradizionali punto di eccellenza dell’im-pianto sono i CORSI DI NUOTO PER ADULTI: per impa-rare a nuotare ad ogni età, per praticare uno sport sano e divertente o per chi desidera perfezionarsi… tanti sono i motivi per scegliere questi corsi che propongono programmi di allenamento innovativi e facili.

Per RAGAZZI DAI 6 AI 13 ANNI I CORSI DI NUOTO una o due volte alla settimana sono un’esperienza di grup-po che regala grandi soddisfazioni e sano divertimento. Con il patrocinio di numerosi comuni della zona, inizia-no inoltre i corsi “Nuota con Noi”, per i quali è previsto anche il servizio trasporto in bus. Dai 13 anni in su, le attività di Salvamento e di Aquagol sono gli sport acquatici dove il divertimento si unisce a tante attività extra nuoto (tecniche del salvamento, prove cronome-triche, palestra e pallanuoto...). Dai 4 ai 5 anni i MINI PAPERINI imparano a nuotare giocando in acqua con l’istruttore.Per i BABY già dai 3 mesi di vita ai 4 anni, in ac-qua con mamma o papà, vengono proposti corsi di ac-quaticità, mentre per le FUTURE MAMME movimenti rilassanti e benefici grazie ai corsi realizzati anche in collaborazione con l’Ulss 13 di Mirano.

Per info e iscrizioni: Tel. 041 5801840 - 041 442820 www.piscinenoale.it - www.sportingclubnoale.it

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8 Martellago - Salzano88 Martellago - Salzano

Con l’inizio del nuovo anno scolastico torna il Pedibus nel comune di Martellago. Pedibus che ormai è diventato un servizio fi sso e col-

laudato nel tempo. E i risultati si sono visti: sono centinaia i piccoli delle elementari che vi hanno aderito e sempre con numeri in aumento. Si trat-ta di un autobus che va a piedi ed è formato da una carovana di bambini che si dirige a scuola in gruppo, accompagnati da due adulti, un “autista“ davanti e un “controllore” che chiude la fi la. Come un vero autobus di linea, parte da un capolinea e seguendo un percorso stabilito raccoglie passeggeri alle “fermate” predisposte lungo il cammino, rispet-tando l’orario prefi ssato. I capolinea sono tutti vicini ai parcheggi, per permettere ai genitori di lasciare la propria auto e affi dare i propri fi gli ai genitori o

agli adulti volontari. Il Pedibus promuove uno stile di vita sano e contribuisce alla riduzione del traffi co e dell’inquinamento atmosferico con funzionamento in tutti i giorni di scuola, a prescindere dalle con-dizioni meteo. Il progetto rientra nel tema di edu-cazione stradale portato avanti dalla Polizia locale. A Martellago inizierà l’ottavo anno di attività con quattro percorsi: Ronco-Pree, Cedribus, Giardileccio e Bermotte. Il primo ha come capolinea via Delle Pree, il secondo via Friuli (zona fermata Actv), il ter-zo parcheggio del municipio di via Castellana e, infi -ne, il quarto via Berna. Ogni percorso prevede anche fermate intermedie, segnalate da simpatici cartelli ideati dai bambini, dove può risultare più comodo

per alcuni aspettare e unirsi al gruppo. I tragitti sono stati progettati dagli stessi alunni con l’ottica della sicurezza e del piacere di percorrerli in compagnia. A Maerne, invece, sono state predisposte tre linee; la verde ha il capolinea in via Tommaseo, l’arancione in piazza Giotto, mentre la gialla in via Rialto. A Olmo, invece, sono quattro: la verde con capolinea da via Rosselli, la rossa (dal parco di via Chiesa), la blu (dall’ex centro civico) e la gialla, da via Poma. L’obiettivo fi nale del Pedibus è incentivare il diritto dei bambini a muoversi in modo autonomo nel pro-prio ambiente e per i propri spostamenti quotidiani, oltre a risvegliare in loro la voglia di camminare e offrire un salutare esercizio psico-fi sico fi n dal primo

mattino. Inoltre favorire la socializzazione tra coeta-nei, sviluppare le capacità di orientarsi e aumentare l’attenzione nell’evitare i rischi che il pedone in-contra sulla strada. Ma quest’iniziativa attenua nei genitori la possibile paura e le preoccupazioni per la sicurezza dei fi gli, incoraggia gli scambi di espe-rienza tra genitori che si trovano a collaborare tra loro nel coordinamento delle azioni di vigilanza. E, non da ultimo, contribuisce alla riduzione dell’inqui-namento atmosferico e acustico, promuovendo una mobilità sostenibile. I genitori interessati dovranno compilare un apposito modulo e poi consegnarlo al docente di riferimento di ciascuna scuola.

di Alessandro Ragazzo

Martellago Per l’ottavo anno consecutivo l’inziativa all’apertura dell’anno scolastico

Riparte il Pedibus potenziato

Bambini in tragitto per la scuola

Centinaia i piccoli delle elementari coinvolti. Percorsi in tutte le frazioni previsti dagli alunni e dal comune

Territorio

Sono iniziati i lavori di costruzione della mensa prefabbricata dell’asilo Malaguzzi di Martella-go. Dopo le rassicurazioni arrivate dal sindaco

Giovanni Brunello su un’apertura con l’inizio del nuovo anno scolastico, sono partiti i lavori ancora in luglio, con lo spostamento dei sottoservizi, mentre il montaggio vero e proprio è partito dopo Ferrago-sto. Si tratta di un edifi cio in acciaio e poliuretano, che sorgerebbe a fi anco dell’asilo e il montaggio è

abbastanza rapido, visto che in meno di due mesi può già essere funzionante. Questo consentirebbe di risolvere il problema degli spazi della scuola, liberare il vecchio refettorio per avere una sezione aggiunti-va. L’importo previsto è di 338 mila euro e i lavori sono stati affi dati alla ditta Ferro Costruzioni di Por-togruaro. Se tutto dovesse andare per il verso giusto, l’inaugurazione dovrebbe avvenire tra fi ne settembre e inizio ottobre. Questo servirebbe a risolvere i pro-

blemi avuti dalla Malaguzzi fi no a poche settimane fa, dove i piccoli mangiavano in condizioni di fortuna. Erano iscritti 121 bambini e un anno fa c’era una lunga lista d’attesa. Per settembre di quest’anno, sono state accolte 29 delle 43 richieste pervenute, ma i 14 esclusi sono bimbi o da fuori comune o con domande arrivate fuori tempo massimo. A maggio, il sindaco Brunello e il funzionario tecnico Fabio Calle-gher, si erano recati in una ditta di Porpetto (Udine)

per valutare la fattibilità di una struttura prefabbricata e hanno deciso per questa soluzione.

Cantieri MartellagoNUOVA MENSA PER L’ASILO

A.R.

Presto via 25 Aprile a Robegano potrebbe essere chiusa del tutto al traffi co dei mezzi pesanti. Salzano e Martellago hanno chiesto alla Provincia di interdire l’arteria centrale

del paese ai tir, vista l’apertura a inizio estate della variante di Robegano. Di fatto, la nuova bretella è nata per tenere fuori dai centri soprattutto i tir e, a quel punto, farli transitare per il centro della frazione, non avrebbe senso. Da tempo, con di-rezione Maerne, vige questo provvedimento ma con l’apertura a fi ne maggio della variante di Robegano (da via Roma a via Boschi a Martellago), i sindaci Alessandro Quaresimin e Gio-vanni Brunello hanno chiesto di interdire la strada ai camion. Di recente c’è stato un incontro fra le parti interessate. “Già da inizio giugno – spiega Quaresimin – i camionisti percorrono la nuova arteria, liberando il centro di Robegano. Essendo via 25 Aprile una strada provinciale, per installare i cartelli di divieto di transito serve il via libera di Ca’ Corner”. La nuova bretella è a due corsie, è lunga circa 3 chilometri e 600 metri con quattro rotonde e collega via Roma a via Boschi (zona Castellana) a Martellago. In attesa di capire come si evolverà la vicenda della variante alla Noalese e quale tragitto seguirà da via Mestrina, Salzano e Martellago hanno avanzato la loro proposta per dire stop ai camionisti. La palla passa a Ca’ Corner e all’assessore alla Viabilità Emanuele Prataviera, che dovrà decidere e dare una risposta a breve.

NEWS

SalzanoVIA 25 APRILE CHIUSA AL TRAFFICO

A.R.

Via 25 Aprile a Robegano tratto da Google Streetview

A Maerne sono sta-te predisposte 3 linee contraddistinte da vari colori: il verde, l’a-rancione e il giallo

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Il Comune di Scorzè incassa un parere favorevole nella vicenda dell’autoparco di via Drizzagno. Nelle scorse settimane

il Tar del Veneto ha respinto la richiesta di sospensiva della bonifi ca dell’area partita dalla ditta Carraro. Quest’ultima, infatti, aveva rifornito l’azienda Merlo del materiale impiegato per la costruzione dell’autoparco di via Drizzagno, dove poi era stato trovato l’amianto. Carraro sosteneva che, l’unico lotto dato alla Merlo, non è stato oggetto di alcun campionamento da parte della confe-renza dei servizi e dall’Arpav. Si tratta di un

complesso da oltre 110 mila metri quadrati e del valore attorno ai 15 milioni di euro, il cui cantiere è bloccato perché erano stati scoperti frammenti di amianto durante la costruzione. “Siamo in una fase molto deli-cata - dice il sindaco Giovanni Battista Me-striner - ma continueremo a vigilare che la bonifi ca sia fatta in modo accurato e a tutela dei cittadini. Stanno arrivando i pronuncia-menti del Tar, che attestano come il Comune abbia agito in maniera legittima. Un risulta-to importante, che signifi ca non interrompe-re il risanamento del sito. Ringrazio i rappre-

sentanti di Arpav, Provincia e Ulss 13, che si sono dimostrati dei validi collaboratori”. Nel documento emesso dal Tar si legge che “ne consegue che sono state specifi camente sal-vaguardate anche le esigenze, prospettate da parte ricorrente, a che non vengano di-spersi eventuali elementi di prova”. Intanto sono state prorogate a metà settembre le operazioni per decontaminare l’autoparco dall’amianto. Il provvedimento è stato pre-so nell’ultima seduta della Conferenza dei servizi, dopo che quella precedente aveva concesso cento giorni di tempo, ovvero fi ne

agosto, alla ditta proprietaria, la Scarpa Trasporti. Nella stessa riunione, è emerso come l’area “A” è stata del tutto bonifi cata e si può riprendere a costruire il capannone, mentre si continuerà a monitorare la zona al confi ne con quella “B”, dove continue-ranno le operazioni di risanamento. Il caso era scoppiato a novembre 2009, quando il Corpo forestale aveva scoperto l’amianto. Fino a quel momento erano stati costruiti 45 mila metri quadrati sugli oltre 110 mila

previsti. E così era scattato il blocco del cantiere con segnalazione alla Procura e successivo sequestro. Sembra che la Merlo avesse comprato il materiale da tre aziende del Camposampierese che trasformano de-triti e scarti edilizi in materie prime secon-darie, e avesse poi fatto un unico composto usato nel sottofondo dell’autoparco. Ora è arrivato questo pronunciamento del Tar del Veneto, che aggiunge una nuova puntata alla vicenda.

di Alessandro Ragazzo

E’ un complesso da oltre 110 mila metri quadrati e del valore attorno ai 15 milioni di euro

Ambiente Il tar respinge la richiesta di sospensiva

Autoparco, il comune va avanti

Novità per quanto riguarda i rifi uti ingombranti e quelli di apparecchiature elettriche. E’ stato istituito, infatti, un servizio a domicilio gratuito, previa richiesta telefonica

agli uffi ci Veritas. Si tratta di oggetti ingombranti o che, pure, non si sa come smaltire. Ora questo problema è stato risolto

con questa nuova opportunità: basterà poco tempo, infatti, per prenotarle e avere la sicurezza di un corretto conferimento. Inte-ressati i materiali compositi, il legno, il ferro ma anche i mobili, i materassi, le reti, le credenze e i tavoli, i frigoriferi, le lavatrici lavastoviglie, i forni, i televisori e i computer. Insomma, tutti oggetti che a volte si fatica a trasportare. I cittadini di Scorzè possono prenotare l’asporto chiamando il call center di Veritas al numero verde 800-811-333, indicando il proprio nome, indi-

rizzo e quale rifi uto da ritirare. L’operatore, dopo aver registrato i dati, comunicherà all’utente la data prevista per il ritiro, invi-tandolo a mettere l’oggetto a ridosso della recinzione e vicino all’ingresso. Nel giorno fi ssato gli uomini di Veritas passeranno con un mezzo speciale per venirlo a prendere e poi penseranno loro allo smaltimento. Il problema dei rifi uti ingombranti è rile-vato da Veritas in tutto il comprensorio e spesso se non ci sono servizi si verifi cano sversamenti abusivi. A.R.

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ROBEGANO

Bilancio fi nale della stagione artistica del Teatro di Mirano, ma la domanda che tutti si fanno è: riaprirà? E come? l’unica cosa

certa è che la società che l’ha gestito fi nora, la Miranoteatro Srl, andrà sciolta per legge entro la fi ne dell’anno. Termine per la verità già proroga-to, ma la sostanza non cambia. Chi gestirà spet-tacoli, bilancio, personale e struttura nel nuovo anno? La strada più probabile, forse anche l’u-nica praticabile, è che il teatro diventi a tutti gli effetti comunale, col rischio però che prosciughi il bilancio dell’ente che di certo, e come tutti d’altronde, non naviga affatto in acque tranquil-le. A settimane dovrebbe cominciare la procedu-ra di liquidazione, che inevitabilmente richiederà alcuni mesi per dare modo al liquidatore di pagare debiti e risolvere contratti. Intanto l’am-ministratore unico Tiziano Danieli e il direttore artistico Mario Esposito, anche lui in scadenza di contratto il 31 dicembre, hanno fatto il bilan-cio dell’ultima stagione, la più diffi cile, partita in ritardo e con non poche diffi coltà proprio a causa dei fi nanziamenti e del commissariamento del Comune. In un anno il teatro ha garantito 240 serate di spettacoli ed eventi: 210 sono state quelle di cinema, con oltre 60 mila spettatori, 20 quelle di teatro, danza e musica con circa 7.500 spettatori, tra cui i 3.500 delle 10 serate della stagione teatrale (costata 57 mila euro) e i rimanenti 4 mila delle altre attività fuori cartel-lo. Inoltre il teatro ha aperto le proprie porte altre 19 volte per convegni, congressi e conferenze con circa 7 mila spettatori. In totale il Teatro di Mirano ha raggiunto a cavallo del 2011 e del 2012 ben 74.500 spettatori. Sono numeri che, al di là dei bilanci sempre in rosso, parlano di una struttura competitiva, capace di catalizzare su di sé un’ampia fetta di pubblico tra Padova e Mestre che altri paesi non riescono a richiamare. “Rimaniamo l’alternativa al Toniolo - spiegano Danieli ed Esposito - anzi il Toniolo guarda e si misura con noi per capire come va. Mirano resta concorrenziale e in termini di qualità Mestre fa la nostra stessa stagione, solo con più date”. Con queste credenziali si guarda al futuro: il Comune non ha ancora sciolto le riserve sul dopo Mira-noteatro, ma il sindaco Maria Rosa Pavanello sembra avere le idee chiare: “Il nuovo teatro va rilanciato con un progetto complessivo che comprende anche la stagione teatrale e stiamo lavorando per questo - afferma - organizzeremo un incontro con la cittadinanza e spiegheremo quale sarà il futuro di questa struttura. Al Con-siglio comunale abbiamo già anticipato che stiamo ridefi nendo la gestione sia economica che culturale. L’impostazione complessiva sarà diversa per conciliare il livello qualitativo che Mi-rano merita con la necessità di contenere i costi e con la necessità che la struttura sia aperta e al servizio dei cittadini. Verrà organizzata e ci sarà spazio sia per i giovani del territorio e le compa-gnie amatoriali sia per gli spettacoli importanti e di richiamo. Il Comune dovrà investire molti soldi e ci sembra corretto procedere con traspa-renza. Accanto alla stagione di prosa, il Teatro dovrà ospitare vari cartelloni, anche trasversali, di danza, musica, teatro per ragazzi, teatro con-temporaneo, teatro amatoriale, teatro comico”.

Fra il 2011 e il 2012 raggiunti i 74.500 spettatori. Sono state garantite 240 serate di spettacoli ed eventi

Cultura ed aggregazione Bilancio fi nale per una struttura che rischia di chiudere

La stra Autunno, futuro incerto per il teatrosegue da pag. 1

Nel nostro territorio, è in atto una profonda trasformazione nella gestione delle attività produttive, nell’ambito delle diverse realtà imprenditoriali.

In Veneto c’è un’ impresa ogni 12 abitanti, di cui quasi il 97% sotto la so-glia dei 15 dipendenti. Un grande sfor-zo, dunque, su un problema che in realtà poteva essere risolto con il semplice abbassamento della durata dei processi del lavoro e dei termini di impugnazione del licenziamento. L’imprenditore veneto non è interessato ad avere una legislazio-ne che gli consenta di licenziare i propri dipendenti, ma al costo del lavoro, as-sente completamente in questa riforma.

In Italia, il lavoro costa il 115% in più rispetto al salario netto spettante al lavoratore. Il problema non è quello di licenziare, ma di assumere.

Fidelizzare il lavoratore con l’inten-to di realizzare un mercato del lavoro dinamico, fl essibile e inclusivo, capace cioè di contribuire alla crescita e alla creazione di occupazione di qualità, di stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, oltre che tutelare l’occu-pabilità dei cittadini.

Non serviva demonizzare i titolari di partita iva, che appartengono al mondo delle professioni.

Non serviva stravolgere, i diversi contratti di lavoro, la giusta qualifi ca-zione del rapporto di lavoro, può avve-nire con i principi giuridici già esistenti. Manca attenzione alle donne, ai giovani, spariscono le agevolazioni per i contratti di inserimento utilizzati per far imparare un mestiere, nelle società partecipate dall’ente pubblico.

Si sono introdotti nuovi adempimen-ti, inutili, a carico delle aziende. Una riforma mancata dunque. Le barriere ideologiche e culturali, hanno contribuito a questo scarso risultato.

Quello che però rimane è un’occa-sione perduta con un modello senza cre-scita, in un Italia dove la disoccupazione per i giovani sale al 35% e la cassa integrazione segna punte di più 16%, una presentazione poco proponibile per una seria credibilità internazionale.

Riforma mancata

*Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia

Nel nostro territorio, è in atto una

L’Intervento

di Luca Scalabrin*

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Il teatro di Mirano

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La sordità in età pediatricanell’ otite catarraleL’ otite catarrale o Otite Media Secretiva (OMS) in età pediatrica sta assumendo in questi ultimi anni la più frequente predi-sposizione dei processi catarrali essudativi delle prime vie aeree.

E’ una patologia molto insidiosa in quanto non da dolore ma solo un calo dell’udito

infatti in termini clinici viene anche chia-mata Sordità Rinogena, che non sempre viene riportato dal bambino, il genitore o la maestra se ne accorgono in quanto vedo-no il bambino distratto, poco attento e che non ripete bene le parole.Presso questo centro termale ogni anno vengono trattati per OMS circa 800 bambi-ni, di età compresa tra i 3 e i 12 anni, inviati sia dagli Specialisti ORL sia dai Pediatri di base.Il trattamento termale consiste nell’eradica-re le cause che maggiormente predispon-gono all’otite catarrale infantile attraverso tre obiettivi: Riduzione del numero delle flogosi rinofaringee; Azione diretta sulla funzione tuba-

rica (Tromba di Eustachio) e sui processi infiammatori e infettivi cronici dell’orec-chio medio; Prevenzione delle riacutizzazioni del-le flogosi delle vie aeree superiori.

Tali risultati possono essere ottenuti attra-verso la terapia termale; ciò lo posso affer-mare sia sulla base della mia esperienza clinica, sia sulla base di dati numerosi della letteratura. Il trattamento termale consiste nell’ insuf-flazione tubo-timpanica sempre eseguita dal Medico Specialista ORL .In alcuni casi viene utilizzato il Politzer se-condo la metodica di Salimbani.Nel 90/95% dei casi si assiste ad una riso-luzione del problema uditivo, molto spesso

con recupero totale e a riduzione consi-stente degli episodi catarrali rinofaringei durante la stagione autunno-invernale.Una revisione della nostra casistica ci per-mette di affermare che nei bambini sotto-posti a cure termali (Inalatorie, insufflato-rie) vi è stato un minor tasso di assenteismo scolastico e un minor ricorso sia a terapie mediche farmacologiche sia a terapie me-diche chirurgiche.

Il Direttore SanitarioSpecialista ORL

Dott. ChIappetta Antonio

Terme e Sordità Rinogena in Età Pediatrica pubbliredazionale

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Apre il cantiere di Tre Ponti, sulla No-alese spunta una nuova rotonda. Entreranno nel vivo i lavori di messa

in sicurezza di uno degli ultimi punti neri sulla 515 in territorio di Santa Maria di Sala. L’atteso intervento servirà a mettere in sicurezza l’incrocio con la provinciale via Desman, da anni al centro di dibattito nella spasmodica ricerca di una soluzione. Finalmente in queste settimane si è passati ai fatti e ora il semaforo di Tre Ponti potrà essere eliminato.

Al suo posto sorgerà un rondò che oltre a eliminare le code di auto e camion al se-maforo della piccola località salese servirà anche a mettere in sicurezza l’incrocio e facilitare la svolta su via Desman ai veicoli provenienti da Noale e Santa Maria di Sala. Per farlo il cantiere procederà per gradi. Già iniziati i lavori preliminari ai margini dell’incrocio, il secondo passo prevederà l’abbattimento del vecchio stabile giallo che si trova a sud-est.

Quindi la realizzazione di un rondò provvisorio e l’assetto defi nitivo con la costruzione di una contro-strada a servizio delle abitazioni che si trovano a nord-ovest del crocevia.

Il progetto predisposto insieme con Veneto Strade fa seguito alla fi rma dell’ac-cordo di programma del 2007, sottoscritto anche con Comune e Provincia. La rotatoria, di circa 17 metri di ampiezza, avrà anche una grande torre-faro posizionata al centro. Contestualmente saranno realizzati anche percorsi pedonali e ciclabili protetti, per at-traversare in sicurezza l’incrocio soprattutto nei collegamenti tra Veternigo, Sant’An-gelo, Santa Maria di Sala e Stigliano. Un percorso ad ostacoli quello che ha portato all’apertura del cantiere, tra accordi di pro-gramma non rispettati o in forte ritardo. Nelle scorse settimane intanto, con l’in-stallazione degli ultimi punti luce, è stata completata un’altra rotonda, quella tra via Rivale e via Cavin Caselle, all’ingresso della frazione.

Ma è sempre sulla Noalese che si concentrano le attenzioni dei salesi per la messa in sicurezza delle fi tta rete viaria lo-cale. Alla Madonna Mora sono soprattutto gli abitanti di Caselle a chiedere lumi sulla realizzazione della pista ciclabile che do-vrebbe collegare il centro del paese all’area commerciale.

Mentre sembra tutto in alto mare il progetto per la curva Beccante a due passi dal centro del capoluogo. Resta infatti come soluzione provvisoria il semaforo installato nel temibile incrocio con via Cavin di Sala, mentre pare ormai del tutto tramontato lo studio di fattibilità che prevedeva la realiz-zazione di una rotatoria spostata a ovest, verso la zona industriale.

di Filippo De Gasperi

La rotatoria, di circa 17 metri di ampiezza, avrà anche una grande torre-faro al centro

Viabilità Intervento in località Tre Ponti

Una nuova rotonda in via noalese

I lavori in Via Noalese

Santa Maria di Sala in campo per aiutare le aree terremotate dell’E-milia a rialzarsi dopo il sisma che

ha messo in ginocchio le province di Modena e Ferrara. Il Consiglio comuna-le salese, nella seduta di fi ne luglio, ha approvato un progetto di solidarietà a benefi cio del Comune di Finale Emilia, in provincia di Modena, uno dei più col-piti dal terremoto. Diversi i canali di aiu-to aperti da Santa Maria di Sala: chiun-que potrà dare una mano per donazioni e contributi diretti sul conto corrente aperto dal Comune di Finale Emilia. Agli emiliani si potrà dare anche il 5 per mille della dichiarazione dei redditi, de-stinandolo a una delle associazioni ami-che del Comune di Finale: associazione Futura, volontari della Croce Rossa e amici dei Vigili del fuoco. Ma soprattut-to i salesi potranno partecipare in prima persona alla ricostruzione dell’antica torre di Finale, simbolo del paese, con un progetto di recupero dei mattoni col-lassati dopo le forti scosse di maggio. Per proporsi come volontario, il Comune di Santa Maria di Sala rende disponibile un modulo sul proprio sito web, insieme agli estremi per le donazioni in denaro. Ce n’è insomma per tutti i gusti. Tutte le info sul sito del Comune.

NEWS

SolidarietàFONDI PRO TERREMOTATI

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Ricomincia la scuola e a Spinea arriva una buona notizia. I bambini avranno una sezione aggiuntiva nella scuola dell’in-fanzia. Ha vinto il buon senso in una vicenda che ha tenuto

molte famiglie col fi ato sospeso per tutta l’estate. Vincono i dirigenti dei due circoli didattici, vincono i comitati dei genitori e vince an-che l’assessorato alla Pubblica istruzione che nei mesi scorsi aveva più volte sollecitato l’Uffi cio scolastico regionale e quello provinciale ad assegnare la sezione dell’infanzia richiesta, per garantire a tutti bambini di Spinea la possibilità di frequentare la scuola. L’allarme era scattato a giugno: i presidenti del comitato genitori del primo e del secondo circolo avevano inviato una lettera ai due uffi ci scolastici e al Comune per denunciare il rischio della mancata iscrizione di almeno 30 bambini. “Secondo le proiezioni – avevano scritto – circa un quarto dei bambini che hanno richiesto di poter frequentare le scuole dell’infanzia rimarrebbero privi di questa opportunità. Tutti sappiamo che trincerarsi dietro la scusa che la frequenza della scuola dell’infanzia, a differenza di quella primaria, non è obbligatoria non soddisfa nessuno: non le famiglie, che verrebbero a trovarsi nell’im-possibilità di provvedere ai loro bisogni primari, non le istituzioni che dovrebbero attivare servizi di assistenza alle famiglie monoreddito in un momento di grave crisi economica”. La bella notizia è arrivata però all’inizio di agosto: a settembre a tutti sarà data la possibilità di crescere, maturare e imparare nella scuola dell’infanzia. “Il futuro scolastico e il benessere dei piccoli sono un valore fondamentale per

noi – ha spiegato l’assessore all’Istruzione Loredana Mainardi – i dirigenti dell’Uffi cio scolastico regionale e provinciale hanno compre-so le esigenze delle tante famiglie che rischiavano di dover rinunciare alla scuola pubblica per la mancata assegnazione dei docenti. Noi pensiamo che la scuola dell’infanzia sia non solo un luogo educativo importantissimo per lo sviluppo complessivo del bambino, ma anche un supporto per le giovani famiglie che in questo modo possono più agevolmente conciliare i tempi di lavoro con quelli della famiglia. Era un impegno preso, siamo contenti di averlo portato a termine in modo così soddisfacente”. Adesso Spinea punta ad ampliare una rete di servizi di qualità attraverso un lavoro costante che coinvolga anche i comitati dei genitori, i docenti e i dirigenti scolastici.

di Filippo De Gaspari

I bambini quest’anno avranno una sezione aggiuntiva per 30 alunni

Spinea Dopo l’allarme lanciato dai genitori a giugno

La scuola materna si amplia

Bambini alla scuola materna

Un concorso di idee per ridisegnare la piazza di Spinea. Quella centrale del paese, intitolata a Guglielmo Marco-

ni, oggi poco più che un incrocio. Mentre i cittadini attendono l’ultimazione dell’altra piazza, quella di Santa Bertilla, il Comu-ne prova ad accelerare i tempi per quella principale: a decidere come dovrà essere saranno architetti e urbanisti che risponde-ranno all’appello lanciato dal Comune. Così ha deciso la giunta per ridisegnare il cuore della città. Un passo atteso da decenni per una città che un cuore pulsante ancora non ce l’ha. Tramonta così defi nitivamente quel Masterplan voluto alcuni anni fa dalla giunta Tessari, l’ultimo vero progetto “uffi ciale” su piazza Marconi. Il sindaco Silvano Checchin non l’ha mai fatto proprio, adesso lo accan-tona defi nitivamente aprendo ad altre propo-ste: già pubblicato un bando per partecipare al concorso per la riqualifi cazione urbanistica dell’area di piazza Marconi e piazza Fermi. “Abbiamo la necessità di entrare in possesso di idee progettuali – spiega Checchin – per riqualifi care dal punto di vista urbanistico, in-frastrutturale e paesaggistico l’area urbana compresa tra via Roma, via Fermi, piazza Fermi, via Primo Maggio e via Matteotti. L’o-biettivo è ottenere soluzioni che consentano la collocazione delle volumetrie previste at-traverso la valorizzazione di spazi e funzioni urbane. Col concorso di idee, cerchiamo di ottenere la migliore impostazione possibile. Una volta premiata la migliore proposta ideativa, essa servirà per la progettazione defi nitiva”. Gli studi preliminari dovranno

essere particolarmente incentrati sulle aree pubbliche, zone pedonali e decoro urbano, ma anche sulla viabilità, con la defi nizione dei fl ussi di traffi co, dei percorsi pedonali, degli eventuali spazi verdi e dei parcheggi. Aspetti non secondari per uno snodo fonda-mentale come quello di via Roma. In parti-colare il Comune punta a integrare i nuovi progetti con l’esistente: su tutti la chiesa di San Vito e Modesto e il suo sagrato, ma anche il palazzo “Cisettantasette”, a est di via Matteotti, con la previsione di uno spazio per lo svolgimento di funzioni sociali, tra cui il mercato. Terminata la raccolta di idee il Comune ne farà una mostra aperta al pubbli-co, dando così visibilità a tutte le proposte. “Questa scelta – spiega l’assessore all’Ur-banistica Riccardo Da Lio – è il metodo più trasparente ed effi ciente per permettere alla città di confrontarsi, e trovare la soluzione urbanistica più adeguata. Per la prima volta Spinea si avvale di questo metodo perché la città partecipata è anche questo, confrontar-si con rigore scientifi co e progettuale sullo spazio urbano. Ci saranno incontri e dibattiti per favorire la conoscenza delle opportunità offerte dal concorso di idee”.

PIAZZA MARCONI ARRIVA IL CONCORSO DI IDEE

In breveCampagna anti zanzare fi acca

400 gli spinetensi che hanno ritirato le pastiglie per la disinfestazione dalle zanzare. Ora il rischio è l’assalto

di fi ne stagione da parte dei fastidiosi insetti. Il Comune di Spinea tuttavia dà il buon esempio e ha piazzato

anche i pesci rossi nelle fontane, noti divoratori di larve di insetti.

Parco Nuove Gemme, lavori in corso Lavori in corso a fi ne estate al Parco Nuove Gemme di

Spinea. Sarà ripristinata la passerella che collega l’area centrale dell’oasi con la riva del Cimetto sito a nord.

Saranno contenute le piante infestanti nella stessa area con lo sfoltimento della zona a canneto e, infi ne, riordinate le due depressioni che si trovano a nord del

terrapieno e dividono l’oasi dal parco.

Notti Bianche un successoLe notti bianche del miranese crescono: 170 mila

presenze quest’estate. Più visitatori, più negozi aderenti e tanta voglia di creare nuove occasioni per uscire dalla

crisi. Picco massimo di 40 mila visitatori a Mirano e Noa-le, Spinea con 30 mila persone, poi Salzano, Maerne

e Martellago con circa 15 mila presenze e la new entry Scorzè con 10 mila. Si difende bene anche la piccola

Olmo di Martellago, con 8 mila visitatori.

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VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Città metropolitana, una istituzione cui una buona fetta dei sindaci del terri-torio veneziano guarda con cautela se

non con diffi denza. Il timore prevalente, fra gli oppositori, rimane quello di perdere in parte la propria egemonia e, un po’ di tutti anche fra i sostenitori, di ereditare nuove competenze cui farsi carico senza ricevere le corrispettive risorse.

E così mentre il sindaco di Venezia Gior-gio Orsoni, candidato alla guida della Città metropolitana nella fase di transizione che porterà alla defi nizione dello Statuto, sostie-ne con entusiasmo il progetto, la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, non-ché sindaco di San Donà, si oppone. Anche lo scorso 30 agosto in occasione del primo incontro congiunto fra il primo cittadino della città lagunare Orsoni e la presidente Zaccariotto con i 44 sindaci e rappresentanti del territorio sul tema dell’istituzione della città metropolitana le due posizioni sono emerse chiaramente.

“Come presidente della Provincia di

Venezia - ha detto Francesca Zaccariotto - rilevo che questa legge fa acqua da tutte le parti, è una procedura monca, incompleta, manca ancora una volta dopo 22 anni la chiara defi nizione delle competenze e delle funzioni che avrà la città metropolitana”.

“La città metropolitana - ha controbat-tuto il primo cittadino di Venezia, che è coordinatore dell’Anci delle città metropoli-tane e che ha contribuito al progetto - è in

effetti un’opportunità importante, e da non lasciar scappare, che viene offerta al nostro territorio: è la prima vera occasione di auto-nomia statutaria a livello locale. E’ quindi fondamentale affrontare questa avventura con spirito positivo e propositivo”.

Ai sindaci intervenuti, fra i quali la stessa Zaccariotto, che hanno sottolineato i tempi stretti che il legislatore ha assegnato per la nascita della Città metropolitana e le lacune della normativa, Orsoni ha risposto di soffermarsi piuttosto sulle questioni so-stanziali.

“In questa fase - sono le sue parole - dobbiamo cercare di non soffermarci troppo sugli aspetti formali, ma badare molto di più a quelli sostanziali: pensare cioè meno ad esempio alle questioni istituzionali, come le modalità di elezione, il tipo di statuto, la go-vernance della Città metropolitana, e molto più invece sulle funzioni che essa dovrà ave-re, su come potrà esercitarle, su quali poteri dovrà richiedere alla Regione e allo Stato”.

di Ornella Jovane

Il sindaco di Venezia Orsoni: “E’ un’opportunità”, la presidente della Provincia Zaccariotto: “Legge da non subire passivamente”

Il caso La riorganizzazione territoriale e il riordino dgli enti locali

Città metropolitana, i Comuni esitano

Orsoni e Zaccariotto all’incontro dello scorso 30 agostoFoto da www.provincia.venezia.it

Chioggia fra Venezia e Padova. E’ stato questo per la città il “tormentone” estivo che, al di là del dibattito ampio, è stato calato nella realtà locale e amplifi cato dall’iniziativa di Giuseppe Penzo, ex presidente del Consiglio comunale, che ha

promosso una raccolta di fi rme a sostegno del passaggio di Chioggia con Padova. In una settimana - quella a cavallo di Ferragosto - sono state raccolte più di mille sottoscrizioni, con il risultato di stimolare un vivo confronto tra categorie economiche e sociali e gli amministratori.

Fra i sostenitori dell’ingresso nella Provincia di Padova anche i grillini chioggiotti che, così come affermano un po’ da tutto il territorio veneziano, ritengono schiacciante la su-premazia di Venezia sugli altri Comuni, tale da non consentire alcuna chances di crescita agli altri. L’ex sindaco Romano Tiozzo - politicamente “padovano d’adozione”, visto che è stato assessore con la precedente Giunta Zanonato - vede positivamente il matrimonio di Chioggia con Padova e ne sottolinea le opportunità. Tende una mano al di là del confi ne il segretario padovano del Pd Piero Ruzzante che si dice convinto della bontà di una Provincia “allargata” al Basso Veneziano fi no a Chioggia, Cona e Cavarzere.

Lo sguardo dei due consiglieri regionali di Chioggia, Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin è invece orientato a Venezia. Non si esprimono con una posizione netta ma ritengono entrambi che le affi nità con Venezia siano tali da non dover trascurare gli effetti benefi ci che già oggi esse producono (es. Legge speciale per Venezia e Chioggia, turismo e occupazione...).La partita semmai si gioca nel ruolo che Chioggia saprà rita-gliarsi all’interno della Città metropolitana di Venezia. Il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson sembra guardare con interesse alla Città metropolitana, lo aveva già sostenuto pubblicamente a fi ne maggio, in occasione della tavola rotonda sul tema organizzata a Chioggia dal Partito democratico e lo ha ribadito anche a inizio agosto all’incontro in Provincia promosso dalla Commissione speciale per la Città metropolitana. Anche se da parte dell’amministrazione non c’è ancora una posizione uffi ciale, Casson ritiene che la Città metropolitana sia un’opportunità per fare uscire la sua città da un isolamento storico. Anche l’ex sindaco Fortunato Guarnieri si dice favorevole alla Città metropolitana di Venezia.

La Lega Nord chioggiotta, che non vede di buon occhio l’adesione alla Città Metro-politana, chiede con il suo segretario Marangon una consultazione popolare in tempi brevi per capire l‘orientamento dei cittadini.

Il dibattito nella città, sorella “minore” di Venezia

CHIOGGIA, PER LO PIÙ SOSTIENE LA CITTÀ METROPOLITANA MA C’È ANCHE CHI GUARDA A PADOVA

O.J.

A.A.

Una rottura della tradizione senza precedenti. E’ questa la portata della presa di posizione della nuova amministrazione mirese del “Movimento

5 Stelle”, guidata dal sindaco Alvise Maniero, che nelle scorse settimane ha paventato la possibilità di unirsi alla provincia di Padova al posto di aderire alla realizzazione della Città Metropolitana con Venezia. I rischi di una entrata nella Città Metropolitana troppo affrettatamente, li riassume l’assessore all’Urbanistica e ai lavori pubblici del comune di Mira Luciano Claut. ”L’entrata nella Città Metropolitana – spiega Claut - è un azzardo a queste condizioni. Non si capisce quali sa-ranno le competenze degli altri comuni. Il rischio è una egemonia del comune di Venezia che potrebbe fare i

suoi interessi a carico degli altri territori utilizzati come satelliti su cui magari continuare a progettare piani come quelli del Polo Logistico o della Romea Commer-ciale, che sono un disastro per i cittadini e il territorio che li subiscono. Per questo con i tempi ristretti che ci si ritrova sarà diffi cile dire si alla Città Metropolitana così in fretta, cioè entro questo mese. Paradossalmente la provincia di Padova, sembra offrire servizi migliori”. Il comune di Mira ha espresso la sua posizione in accordo con il comune di Campagna Lupia, e ha anche chiesto

con la maggioranza dei comuni della Riviera di pro-rogare i termini di adesione alla Città Metropolitana. A Vigonovo ad esempio il 16 settembre si farà un referendum consultivo se aderire alla Città Metropoli-tana o alla futura provincia di Padova. Contrarissimi ad una adesione di Mira alla provincia di Padova tutti i partiti di opposizione a Mira e soprattutto il Pd “Questa posizione – spiega il consigliere del Pd Maurizio Bar-berini - è fuori dalla storia e dal modo di sentire della gente. Mira si è sempre sentita legata a Venezia da

secoli con la diocesi. Capisco che paesi come Vigono-vo e Dolo possano sentire l’attrazione di Padova, ma a Mira questo elemento proprio non sussiste. E’ una dimostrazione che i grillini non capiscono nemmeno l’abc della politica e dell’azione amministrativa”.

“SIAMO PRONTI AD ANDARE CON PADOVA”Mira. La posizione della Giunta grillina

3Spazi aperti

Cultura e ambiente Iniziativa il 30 settembre alle Isole di San Servolo e Torcello

di Alessandro Abbadir

ADOTTAMIPuntino. Piccolo nanetto di solo 4 chili.

Maschietto, di circa 1 anno. Assomiglia ad un pincher carattere equilibrato e socievole. Portato in rifugio da un passante “frettoloso”. Sarà visitato dal nostro veterina-

rio e messo in regola con le vaccinazioni Intanto cerchiamo casa.

Ketrine. Bellissima femmina, circa 2 anni, taglia medio-contenuta 15-18 chili. Incrocio golden retriver, pelo morbido e biondo, al momento un po’ trascurata, ma bellissima. Ha avuto un passato triste. Ora cerca famiglia. Ketrine è dolce e coccolona.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Penny. Circa 1 anno, pesa 4-5 chili. Simil pincher, dal carattere un po’ schivo. E’ stata recuperata da un turista mentre passeggiava in centro città. Ora Penny

cerca una nuova casa, delle persone che sappiano avere la pazienza di aspettare che lei prenda fi ducia.

Bisonte. Tre anni, maschio, taglia medio-contenuta, circa 12-14 chili. Deve al più presto trovare un’altra famiglia, dov’è ora non può più rimanere.Purtroppo in rifugio non c’è più posto. Cerchiamo per Bisonte un’altra famiglia.

Kris. Circa 3-4 mesi, bellissimo cucciolo di maschietto. Kris ha un carattere

meraviglioso ed equilibrato. Sarà una futura taglia medio-contenuta.

Cerchiamo per lui un po’ di serenità.

Sarà la laguna di Venezia la protagonista degli appuntamenti escursionistici e turi-stici della seconda metà di questo mese.

Ma vediamo nel dettaglio. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio a provincia di Venezia ha organizzato un’iniziativa alla scoperta dell’isola di San Servolo e del Mu-seo provinciale di Torcello per domenica 30 settembre. L’itinerario parte in laguna Sud alle ore 10.45, dall’isola di San Servolo, che ha ospitato diversi ordini monastici a partire dal IX secolo sino al 1715 quando la Repubblica di Venezia la utilizzò come sede dell’ospedale militare affi dato all’opera dei padri ospedalieri di San Giovanni di Dio, più conosciuti come Fatebenefratelli. Successivamente la struttura venne destinata anche al ricovero dei malati affetti da patologie mentali. Il percorso preve-de la visita guidata all’isola e al Museo della Follia: un’esposizione con oggetti e immagini sull’evolvere della terapia psichiatrica fi no alla

chiusura dei manicomi avvenuta con la legge Basaglia. E’ prevista la possibilità di pranzare nelle strutture dell’isola (al costo di 8 euro a persona). Alle ore 14 ci sarà un battello a disposizione per raggiungere, Torcello primo insediamento nella laguna Nord. Un sito che ha accolto gli abitanti in fuga da Altino e dalla terraferma circostante al tempo delle invasioni barbariche. Durante il percorso per raggiunge-re l’isola, sarà illustrata la storia e l’ambiente lagunare. Seguirà quindi, la visita al Museo di Torcello guidati alla scoperta della sua col-lezione che documenta la grande storia della laguna e delle origini della città di Venezia. Alle ore 18 e alle 19 sarà a disposizione un’imbar-cazione per raggiungere la stazione ferroviaria S. Lucia (eventuale fermata intermedia alle Zattere). Costo del biglietto e rientro con im-barcazione, sono gratuiti. La prenotazione è obbligatoria e potrà essere fatta contattando l’ Apt Azienda di Promozione turistica, via mail

all’indirizzo [email protected] (o eventualmente tel. 335 7605003 ore uffi cio). Per la provincia è una iniziativa molto importante. “Dopo il tutto esaurito, registrato, per l’iniziativa della Provincia - spiega l’asses-sore Raffaele Speranzon - in occasione della Notte di San Lorenzo il 10 agosto, che offriva ai visitatori ingresso e visita guidata gratuita al Museo provinciale di Torcello e percorso turisti-co in esterno, ecco un’altra originale iniziativa culturale ed escursionistica a cui partecipare. Grazie a queste manifestazioni è possibile

promuovere, la cultura in modo moderno ed accattivante attirando l’interesse del pubblico. E’ importante che i nostri concittadini, e anche coloro che arrivano da fuori, abbiano la possi-bilità di conoscere i tesori di cui è ricco il nostro patrimonio artistico e culturale e ambientale”. Ma non ci sarà solo questo appuntamento in laguna. Continueranno infatti per tutte le domeniche del mese, le visite alla riserva na-turale del Wwf di Valle Averto a Lugo di Cam-pagna Lupia. Resterà aperta dalle 10 alle 19. Le scolaresche e i gruppi organizzati possono

accedere alla riserva tutti i giorni, concordando tempi e modalità della visita, con la segreteria dell’oasi al momento della prenotazione. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero di cellulare 345-4524609 da lunedì a sabato o scrivendo a [email protected]. Infi ne in Riviera del Brenta continueranno nei week end di settembre le visite guidate a Villa Venier a Mira, la sede dell’Istituto Regio-nale Ville Venete. Per informazioni, telefonare ai numeri 041 5298711 - 041 5600690. L’ingresso è libero.

Alla scoperta dei tesori della laguna

A sinistra l’isola di Torcello, sopra l’isola di San Servolo

La Provincia organizza itinerari dopo il successo della “Notte di San Lorenzo”. Aperta nei week end l’Oasi di Valle Averto

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DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA.ACTIONAID È INSIEME A CHI OGNI GIORNO RIVENDICA I PROPRI DIRITTI. È INSIEME A CHI NON RIMANE IN SILENZIO DI FRONTE A INGIUSTIZIE SOCIALI, FAME E POVERTÀ. È INSIEME A CHI VUOLE FARSI SENTIRE PER CAMBIARE LE COSE. UNISCI ANCHE TU LA TUA VOCE SU ACTIONAID.IT

IL DIRITTO DI CAMBIARE

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VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Città metropolitana, una istituzione cui una buona fetta dei sindaci del terri-torio veneziano guarda con cautela se

non con diffi denza. Il timore prevalente, fra gli oppositori, rimane quello di perdere in parte la propria egemonia e, un po’ di tutti anche fra i sostenitori, di ereditare nuove competenze cui farsi carico senza ricevere le corrispettive risorse.

E così mentre il sindaco di Venezia Gior-gio Orsoni, candidato alla guida della Città metropolitana nella fase di transizione che porterà alla defi nizione dello Statuto, sostie-ne con entusiasmo il progetto, la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, non-ché sindaco di San Donà, si oppone. Anche lo scorso 30 agosto in occasione del primo incontro congiunto fra il primo cittadino della città lagunare Orsoni e la presidente Zaccariotto con i 44 sindaci e rappresentanti del territorio sul tema dell’istituzione della città metropolitana le due posizioni sono emerse chiaramente.

“Come presidente della Provincia di

Venezia - ha detto Francesca Zaccariotto - rilevo che questa legge fa acqua da tutte le parti, è una procedura monca, incompleta, manca ancora una volta dopo 22 anni la chiara defi nizione delle competenze e delle funzioni che avrà la città metropolitana”.

“La città metropolitana - ha controbat-tuto il primo cittadino di Venezia, che è coordinatore dell’Anci delle città metropoli-tane e che ha contribuito al progetto - è in

effetti un’opportunità importante, e da non lasciar scappare, che viene offerta al nostro territorio: è la prima vera occasione di auto-nomia statutaria a livello locale. E’ quindi fondamentale affrontare questa avventura con spirito positivo e propositivo”.

Ai sindaci intervenuti, fra i quali la stessa Zaccariotto, che hanno sottolineato i tempi stretti che il legislatore ha assegnato per la nascita della Città metropolitana e le lacune della normativa, Orsoni ha risposto di soffermarsi piuttosto sulle questioni so-stanziali.

“In questa fase - sono le sue parole - dobbiamo cercare di non soffermarci troppo sugli aspetti formali, ma badare molto di più a quelli sostanziali: pensare cioè meno ad esempio alle questioni istituzionali, come le modalità di elezione, il tipo di statuto, la go-vernance della Città metropolitana, e molto più invece sulle funzioni che essa dovrà ave-re, su come potrà esercitarle, su quali poteri dovrà richiedere alla Regione e allo Stato”.

di Ornella Jovane

Il sindaco di Venezia Orsoni: “E’ un’opportunità”, la presidente della Provincia Zaccariotto: “Legge da non subire passivamente”

Il caso La riorganizzazione territoriale e il riordino dgli enti locali

Città metropolitana, i Comuni esitano

Orsoni e Zaccariotto all’incontro dello scorso 30 agostoFoto da www.provincia.venezia.it

Chioggia fra Venezia e Padova. E’ stato questo per la città il “tormentone” estivo che, al di là del dibattito ampio, è stato calato nella realtà locale e amplifi cato dall’iniziativa di Giuseppe Penzo, ex presidente del Consiglio comunale, che ha

promosso una raccolta di fi rme a sostegno del passaggio di Chioggia con Padova. In una settimana - quella a cavallo di Ferragosto - sono state raccolte più di mille sottoscrizioni, con il risultato di stimolare un vivo confronto tra categorie economiche e sociali e gli amministratori.

Fra i sostenitori dell’ingresso nella Provincia di Padova anche i grillini chioggiotti che, così come affermano un po’ da tutto il territorio veneziano, ritengono schiacciante la su-premazia di Venezia sugli altri Comuni, tale da non consentire alcuna chances di crescita agli altri. L’ex sindaco Romano Tiozzo - politicamente “padovano d’adozione”, visto che è stato assessore con la precedente Giunta Zanonato - vede positivamente il matrimonio di Chioggia con Padova e ne sottolinea le opportunità. Tende una mano al di là del confi ne il segretario padovano del Pd Piero Ruzzante che si dice convinto della bontà di una Provincia “allargata” al Basso Veneziano fi no a Chioggia, Cona e Cavarzere.

Lo sguardo dei due consiglieri regionali di Chioggia, Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin è invece orientato a Venezia. Non si esprimono con una posizione netta ma ritengono entrambi che le affi nità con Venezia siano tali da non dover trascurare gli effetti benefi ci che già oggi esse producono (es. Legge speciale per Venezia e Chioggia, turismo e occupazione...).La partita semmai si gioca nel ruolo che Chioggia saprà rita-gliarsi all’interno della Città metropolitana di Venezia. Il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson sembra guardare con interesse alla Città metropolitana, lo aveva già sostenuto pubblicamente a fi ne maggio, in occasione della tavola rotonda sul tema organizzata a Chioggia dal Partito democratico e lo ha ribadito anche a inizio agosto all’incontro in Provincia promosso dalla Commissione speciale per la Città metropolitana. Anche se da parte dell’amministrazione non c’è ancora una posizione uffi ciale, Casson ritiene che la Città metropolitana sia un’opportunità per fare uscire la sua città da un isolamento storico. Anche l’ex sindaco Fortunato Guarnieri si dice favorevole alla Città metropolitana di Venezia.

La Lega Nord chioggiotta, che non vede di buon occhio l’adesione alla Città Metro-politana, chiede con il suo segretario Marangon una consultazione popolare in tempi brevi per capire l‘orientamento dei cittadini.

Il dibattito nella città, sorella “minore” di Venezia

CHIOGGIA, PER LO PIÙ SOSTIENE LA CITTÀ METROPOLITANA MA C’È ANCHE CHI GUARDA A PADOVA

O.J.

A.A.

Una rottura della tradizione senza precedenti. E’ questa la portata della presa di posizione della nuova amministrazione mirese del “Movimento

5 Stelle”, guidata dal sindaco Alvise Maniero, che nelle scorse settimane ha paventato la possibilità di unirsi alla provincia di Padova al posto di aderire alla realizzazione della Città Metropolitana con Venezia. I rischi di una entrata nella Città Metropolitana troppo affrettatamente, li riassume l’assessore all’Urbanistica e ai lavori pubblici del comune di Mira Luciano Claut. ”L’entrata nella Città Metropolitana – spiega Claut - è un azzardo a queste condizioni. Non si capisce quali sa-ranno le competenze degli altri comuni. Il rischio è una egemonia del comune di Venezia che potrebbe fare i

suoi interessi a carico degli altri territori utilizzati come satelliti su cui magari continuare a progettare piani come quelli del Polo Logistico o della Romea Commer-ciale, che sono un disastro per i cittadini e il territorio che li subiscono. Per questo con i tempi ristretti che ci si ritrova sarà diffi cile dire si alla Città Metropolitana così in fretta, cioè entro questo mese. Paradossalmente la provincia di Padova, sembra offrire servizi migliori”. Il comune di Mira ha espresso la sua posizione in accordo con il comune di Campagna Lupia, e ha anche chiesto

con la maggioranza dei comuni della Riviera di pro-rogare i termini di adesione alla Città Metropolitana. A Vigonovo ad esempio il 16 settembre si farà un referendum consultivo se aderire alla Città Metropoli-tana o alla futura provincia di Padova. Contrarissimi ad una adesione di Mira alla provincia di Padova tutti i partiti di opposizione a Mira e soprattutto il Pd “Questa posizione – spiega il consigliere del Pd Maurizio Bar-berini - è fuori dalla storia e dal modo di sentire della gente. Mira si è sempre sentita legata a Venezia da

secoli con la diocesi. Capisco che paesi come Vigono-vo e Dolo possano sentire l’attrazione di Padova, ma a Mira questo elemento proprio non sussiste. E’ una dimostrazione che i grillini non capiscono nemmeno l’abc della politica e dell’azione amministrativa”.

“SIAMO PRONTI AD ANDARE CON PADOVA”Mira. La posizione della Giunta grillina

3Spazi aperti

Cultura e ambiente Iniziativa il 30 settembre alle Isole di San Servolo e Torcello

di Alessandro Abbadir

ADOTTAMIPuntino. Piccolo nanetto di solo 4 chili.

Maschietto, di circa 1 anno. Assomiglia ad un pincher carattere equilibrato e socievole. Portato in rifugio da un passante “frettoloso”. Sarà visitato dal nostro veterina-

rio e messo in regola con le vaccinazioni Intanto cerchiamo casa.

Ketrine. Bellissima femmina, circa 2 anni, taglia medio-contenuta 15-18 chili. Incrocio golden retriver, pelo morbido e biondo, al momento un po’ trascurata, ma bellissima. Ha avuto un passato triste. Ora cerca famiglia. Ketrine è dolce e coccolona.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Penny. Circa 1 anno, pesa 4-5 chili. Simil pincher, dal carattere un po’ schivo. E’ stata recuperata da un turista mentre passeggiava in centro città. Ora Penny

cerca una nuova casa, delle persone che sappiano avere la pazienza di aspettare che lei prenda fi ducia.

Bisonte. Tre anni, maschio, taglia medio-contenuta, circa 12-14 chili. Deve al più presto trovare un’altra famiglia, dov’è ora non può più rimanere.Purtroppo in rifugio non c’è più posto. Cerchiamo per Bisonte un’altra famiglia.

Kris. Circa 3-4 mesi, bellissimo cucciolo di maschietto. Kris ha un carattere

meraviglioso ed equilibrato. Sarà una futura taglia medio-contenuta.

Cerchiamo per lui un po’ di serenità.

Sarà la laguna di Venezia la protagonista degli appuntamenti escursionistici e turi-stici della seconda metà di questo mese.

Ma vediamo nel dettaglio. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio a provincia di Venezia ha organizzato un’iniziativa alla scoperta dell’isola di San Servolo e del Mu-seo provinciale di Torcello per domenica 30 settembre. L’itinerario parte in laguna Sud alle ore 10.45, dall’isola di San Servolo, che ha ospitato diversi ordini monastici a partire dal IX secolo sino al 1715 quando la Repubblica di Venezia la utilizzò come sede dell’ospedale militare affi dato all’opera dei padri ospedalieri di San Giovanni di Dio, più conosciuti come Fatebenefratelli. Successivamente la struttura venne destinata anche al ricovero dei malati affetti da patologie mentali. Il percorso preve-de la visita guidata all’isola e al Museo della Follia: un’esposizione con oggetti e immagini sull’evolvere della terapia psichiatrica fi no alla

chiusura dei manicomi avvenuta con la legge Basaglia. E’ prevista la possibilità di pranzare nelle strutture dell’isola (al costo di 8 euro a persona). Alle ore 14 ci sarà un battello a disposizione per raggiungere, Torcello primo insediamento nella laguna Nord. Un sito che ha accolto gli abitanti in fuga da Altino e dalla terraferma circostante al tempo delle invasioni barbariche. Durante il percorso per raggiunge-re l’isola, sarà illustrata la storia e l’ambiente lagunare. Seguirà quindi, la visita al Museo di Torcello guidati alla scoperta della sua col-lezione che documenta la grande storia della laguna e delle origini della città di Venezia. Alle ore 18 e alle 19 sarà a disposizione un’imbar-cazione per raggiungere la stazione ferroviaria S. Lucia (eventuale fermata intermedia alle Zattere). Costo del biglietto e rientro con im-barcazione, sono gratuiti. La prenotazione è obbligatoria e potrà essere fatta contattando l’ Apt Azienda di Promozione turistica, via mail

all’indirizzo [email protected] (o eventualmente tel. 335 7605003 ore uffi cio). Per la provincia è una iniziativa molto importante. “Dopo il tutto esaurito, registrato, per l’iniziativa della Provincia - spiega l’asses-sore Raffaele Speranzon - in occasione della Notte di San Lorenzo il 10 agosto, che offriva ai visitatori ingresso e visita guidata gratuita al Museo provinciale di Torcello e percorso turisti-co in esterno, ecco un’altra originale iniziativa culturale ed escursionistica a cui partecipare. Grazie a queste manifestazioni è possibile

promuovere, la cultura in modo moderno ed accattivante attirando l’interesse del pubblico. E’ importante che i nostri concittadini, e anche coloro che arrivano da fuori, abbiano la possi-bilità di conoscere i tesori di cui è ricco il nostro patrimonio artistico e culturale e ambientale”. Ma non ci sarà solo questo appuntamento in laguna. Continueranno infatti per tutte le domeniche del mese, le visite alla riserva na-turale del Wwf di Valle Averto a Lugo di Cam-pagna Lupia. Resterà aperta dalle 10 alle 19. Le scolaresche e i gruppi organizzati possono

accedere alla riserva tutti i giorni, concordando tempi e modalità della visita, con la segreteria dell’oasi al momento della prenotazione. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero di cellulare 345-4524609 da lunedì a sabato o scrivendo a [email protected]. Infi ne in Riviera del Brenta continueranno nei week end di settembre le visite guidate a Villa Venier a Mira, la sede dell’Istituto Regio-nale Ville Venete. Per informazioni, telefonare ai numeri 041 5298711 - 041 5600690. L’ingresso è libero.

Alla scoperta dei tesori della laguna

A sinistra l’isola di Torcello, sopra l’isola di San Servolo

La Provincia organizza itinerari dopo il successo della “Notte di San Lorenzo”. Aperta nei week end l’Oasi di Valle Averto

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5Personaggio

Alberto Coletto nasce nel centro di Dolo nel 1944, secondo fi glio di un commesso di ferramenta e di una ca-

salinga, diventata sarta per necessità. Nel cuore del paese trascorre la propria infanzia assieme a un buon numero di coetanei, tra giochi pieni di fantasia e poveri di risorse economiche, aprendosi alla solidarietà e alla condivisione dettate, da adulti ricchi di tali valori. Sebbene privo di qualsiasi inizia-zione familiare, ben presto scopre l’acqua del Naviglio, i fossati puliti, le cave prossi-me al paese e la vicina laguna. Ecco allora l’incontro con la pesca, la caccia, i grandi spazi aperti. Si diploma perito industriale e approda nell’inizio degli anni Settanta a Porto Marghera. E’ quasi una fuga dai fumi di Marghera, provocata dalla prematura perdita di un affetto familiare, che induce rifl essioni e ripensamenti sulla necessaria compatibilità tra ambiente e lavoro. Coletto è sposato e ha una fi glia, inoltre è presiden-te della Consulta delle Associazioni Culturali di Dolo.

Ha pubblicato il libro I ragazzi dell’i-sola Bassa, ottenendo un discreto succes-so; come nasce il libro?

“Il libro nasce dai ricordi giovanili e dall’amore per le borgate del paese, per il Naviglio, i mulini, lo squero, le piazzette e le ville venete e soprattutto non ho mai scordato gli amici, i personaggi carismatici di allora e le storie ad essi collegate. Nel ten-tativo di raccontare la Dolo di sessant’anni fa, ormai sfumata e completamente diversa da quella di oggi, e di celebrare il perdurare dell’incontro annuale dei piassaroi, gli scu-gnizzi degli anni cinquanta, prende forma il libro edito da La Press con la collaborazione di Stefano Trovò, del laboratorio Dolo Sport e patrocinato dal Comune di Dolo”.

Segue Via Mazzini 39. “Questo libro completa il precedente

ma racconta il ruolo fondamentale delle donne nella vita paesana di quel periodo. Alla pubblicazione dei due libri segue la partecipazione ad un volume scritto a più mani: “Gocce di emozioni 2” edito da Dolo

Sport e 2esse di Dolo, nel quale racconto sensazioni e rifl essioni scaturite da alcune battute di pesca”.

Come si è avvicinato alla scrittura? “Lo scrivere mi permette di fi ssare i

fatti con la maggior lucidità di cui sono ca-pace, le sconfi tte e le vittorie del mio vivere e di chi mi sta vicino. Sono convinto che le sconfi tte possano insegnare più delle vitto-rie, se analizzate senza la voglia di auto fl agellazione e senza il perfi do sostegno delle scusanti prive di oggettività. Quando ho avuto abbastanza tempo a disposizione, ho iniziato a scrivere nel puerile tentativo di fermare il tempo, o meglio, nel tentativo di fi ssare i volti e le vicende di un’infanzia e di un piccolo mondo che non torneranno più ma che, credo, debbano essere conosciuti da fi gli e nipoti.

Sta preparando qualche nuovo libro? “Di libri non ne sto preparando, per il

semplice motivo che ne ho già tre di pronti in bozza. Uno parla dell’area industriale di Porto Marghera, nel periodo che va dagli

anni Settanta alla fi ne del secolo scorso. Ripercorre la mia vita lavorativa nei vari stabilimenti, parlando poco di me e tratteg-giando le vicende degli occupati, delle loro paure e speranze, dell’inizio della grande dismissione che ha cancellato il più con-centrato polo industriale europeo. In poche parole parla del grande tradimento perpe-trato dalla “civiltà” industriale nei confronti di quella contadina, i cui protagonisti sono stati sedotti e abbandonati dopo essere stati avvelenati da fumi, amianto, calore, rumore e quisquiglie simili. L’altro libro contiene alcuni racconti di pesca degli anni Settanta e parla di ambienti naturali perdu-ti, di amici, di acque e di pesci, di persone che sono scomparse con le quali ho molto condiviso. Pescare non signifi ca solo pren-der pesci. Vuol dire entrare nella natura per misurarsi, stupirsi, commuoversi e, qualche volta, capirsi. L’ultimo libro è un omaggio al paese di Oriago che mi ha ospitato per quarant’anni, raccontato dall’immediato do-poguerra attraverso la vita di un caro amico

settantenne, maestro di Shiatsu”.La Riviera del Brenta è una fucina di

scrittori, secondo lei, perché? “Nel corso dell’edizione di “Gocce di

emozioni 2” ho avuto il piacere di conosce-re parecchi scrittori e poeti locali. Il tessuto letterario mi pare fecondo in Riviera e par-ticolarmente a Dolo, il paese “dell’anima”, dove Venezia ha lasciato una profonda traccia fi sica e romantica che si è arricchita degli saperi della dotta Padova attraverso i dibattiti e le frequentazioni dei caffè, tra-dizionalmente numerosi nel centro paese”.

Soddisfazioni tante; una in partico-lare?

“La vita, contrariamente a quanto rac-contato nella letteratura rosa, è per quasi tutti parca di soddisfazioni. Non faccio ec-cezione a questa regola, anche se devo dire che la famiglia, costruita con limiti reciproci trasformati in forza comune, ha per me sempre costituito motivo di grande soddi-sfazione”.

di Roberta Pasqualetto

Dolese doc, Coletto è anche presidente della Consulta delle associazioni culturali nel comune riverasco

L’intervista A tu per tu con l’autore de “I ragazzi dell’Isola Bassa”

Alberto Coletto scrittore e pescatoreAlberto Coletto con i suoi nipoti

18 Personaggio1818 Personaggio 7Cultura provinciale

Inaugura sabato 8 settembre alle ore 18 al Museo d’Arte orientale di Venezia, al terzo piano di Ca’ Pesaro, la mostra Yoko

Okuyama MA- Pensieri di Carta, patrocinata dal Consolato Generale del Giappone a Mi-lano, dall’Università degli Studi di Venezia, Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, dalla Japan Foundation, Isti-tuto Giapponese di Cultura di Roma.

L’artista giapponese nata a Tokyo, laureata in Architettura con Kenzo Tange con cui ha collaborato ad opere importanti quali la cattedrale di Tokyo e l’Università del Sacro Cuore, ha fondato lo studio di architettura e progettazione Sohseisha, di cui è tuttora presidente. Per oltre quindici anni ha tenuto la cattedra di Interior Design presso la Tokyo Academy e si dedica anche, come attività più personale, ma non priva di successo, alla creazione di opere in cui una materia antica come la cellulosa e una pri-mordiale come l’acqua, si mescolano grazie a gesti altrettanto antichi e sapienti.

Una “pittura senza pennello” sono sta-te defi nite le opere di questa artista che usa strumenti elementari: un telaio con una rete a trama fi tta che ricorda l’antico suketa, il telaio su cui i cartai da sempre hanno for-mato e formano i fogli di carta giapponese a mano, inserito in una vasca in cui si me-scolano acqua e cellulosa.

Questi materiali semplici e naturali, uni-ti al colore, scelto con intenzionale perizia, creano suggestioni, emozioni, pensieri.

Attraverso queste opere comprendiamo il ma, in giapponese “spazio vuoto”, tempo

eterno, ma anche istante, taglio netto del tempo, attimo che ne interrompe il fl usso, concetto presente sia nella vita quotidiana che nell’arte giapponese.

L’invito all’artista a presentare le sue opere è in stretta connessione con il tema scelto dal Museo per le Giornate Europee del Patrimonio di quest’anno: la carta giapponese a mano, washi. E’ proprio il materiale base della carta giapponese a mano che Yokuyama Yoko usa per le sue creazioni; si riafferma così il rapporto diret-to tra modernità e tradizione, tra passato e presente. In occasione delle Giornate Euro-pee del Patrimonio l’artista incontrerà il suo pubblico e terrà un workshop su prenota-zione sulla tecnica di realizzazione dei suoi “pensieri di carta” il giorno 30 settembre al Museo di Arte Orientale: il laboratorio consentirà ai partecipanti di realizzare una propria creazione con la carta giapponese.

di Marta Boscolo

L’artista giapponese, già architetto di fama, si dedica alla creazione di opere d’arte realizzate con carta e colore

Venezia Al Museo d’Arte Orientale

Yoko Okuyama: “Ma” Pensieri di carta

Una delle opere esposte alla mostra che sarà aperta al pubblico fi no al prossimo 20 ottobre

Il 29 settembre, sempre al museo, sarà proiettato il fi lm Washi, carta giapponese a mano, che illustra tutte le fasi della carta giapponese prodotta dal gelso papirifero secondo un procedimento antico, codifi cato nel Kami Suki Cho Ho Ki, Manuale prati-co della fabbricazione della carta, di Jibei Kunigashi, pubblicato a Osaka nel 1789. Nascono dall’abilità del cartaio: kozo, la più forte e la più grezza delle carte, gampi, la più leggera e resistente e pure la più rara e costosa ed infi ne mitsumata, carta di più recente produzione anch’essa con buone qualità di resistenza agli attacchi degli in-setti cartofagi.

La mostra chiuderà il prossimo 20 ot-tobre.

Orario: dalle 10 alle 18 Ingresso gra-tuito alla mostra con il biglietto del Museo. Durante le giornate del 29 e 30 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, l’ingresso a tutti i musei statali (e quindi anche al Museo di Arte Orientale) sarà gratuito. Per prenotazioni al laborato-rio: 041 5241173 o [email protected]

Il 30 settembre l’artista terrà un workshop sulla tecnica di realizzazione dei suoi pensieri di carta

Il prossimo 30 settembre, in occasio-ne della Giornata europea del Patri-monio, la seconda quest’anno dopo

quella programmata per il 29 agosto, il Museo Nazionale Villa Pisani a Stra sarà visitabile gratuitamente durante i consueti orario di apertura. Su pre-notazione è possibile prendere parte, sempre gratuitamente, a iniziative pro-grammate apposta per la Giornata.

Fra le proposte “Il museo che rac-conta: storie e fi abe narrate a Villa Pisa-ni” ovvero “Giardini di fantastica bellez-za”, letture ad alta voce per bambini da 4 a 7 anni, e “Dal brolo alla tavola: la cucina in villa”.

Iniziative che si ripeteranno anche domenica 30, giornata in cui è program-mato, nel pomeriggio, anche l’itinerario all’interno del Piano nobile della Villa per rivivere l’atmosfera di festa e della villeggiatura nei secoli passati.

NEWS

Giornata europea del patrimonioVISITE ED EVENTI A VILLA PISANI

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5Personaggio

Alberto Coletto nasce nel centro di Dolo nel 1944, secondo fi glio di un commesso di ferramenta e di una ca-

salinga, diventata sarta per necessità. Nel cuore del paese trascorre la propria infanzia assieme a un buon numero di coetanei, tra giochi pieni di fantasia e poveri di risorse economiche, aprendosi alla solidarietà e alla condivisione dettate, da adulti ricchi di tali valori. Sebbene privo di qualsiasi inizia-zione familiare, ben presto scopre l’acqua del Naviglio, i fossati puliti, le cave prossi-me al paese e la vicina laguna. Ecco allora l’incontro con la pesca, la caccia, i grandi spazi aperti. Si diploma perito industriale e approda nell’inizio degli anni Settanta a Porto Marghera. E’ quasi una fuga dai fumi di Marghera, provocata dalla prematura perdita di un affetto familiare, che induce rifl essioni e ripensamenti sulla necessaria compatibilità tra ambiente e lavoro. Coletto è sposato e ha una fi glia, inoltre è presiden-te della Consulta delle Associazioni Culturali di Dolo.

Ha pubblicato il libro I ragazzi dell’i-sola Bassa, ottenendo un discreto succes-so; come nasce il libro?

“Il libro nasce dai ricordi giovanili e dall’amore per le borgate del paese, per il Naviglio, i mulini, lo squero, le piazzette e le ville venete e soprattutto non ho mai scordato gli amici, i personaggi carismatici di allora e le storie ad essi collegate. Nel ten-tativo di raccontare la Dolo di sessant’anni fa, ormai sfumata e completamente diversa da quella di oggi, e di celebrare il perdurare dell’incontro annuale dei piassaroi, gli scu-gnizzi degli anni cinquanta, prende forma il libro edito da La Press con la collaborazione di Stefano Trovò, del laboratorio Dolo Sport e patrocinato dal Comune di Dolo”.

Segue Via Mazzini 39. “Questo libro completa il precedente

ma racconta il ruolo fondamentale delle donne nella vita paesana di quel periodo. Alla pubblicazione dei due libri segue la partecipazione ad un volume scritto a più mani: “Gocce di emozioni 2” edito da Dolo

Sport e 2esse di Dolo, nel quale racconto sensazioni e rifl essioni scaturite da alcune battute di pesca”.

Come si è avvicinato alla scrittura? “Lo scrivere mi permette di fi ssare i

fatti con la maggior lucidità di cui sono ca-pace, le sconfi tte e le vittorie del mio vivere e di chi mi sta vicino. Sono convinto che le sconfi tte possano insegnare più delle vitto-rie, se analizzate senza la voglia di auto fl agellazione e senza il perfi do sostegno delle scusanti prive di oggettività. Quando ho avuto abbastanza tempo a disposizione, ho iniziato a scrivere nel puerile tentativo di fermare il tempo, o meglio, nel tentativo di fi ssare i volti e le vicende di un’infanzia e di un piccolo mondo che non torneranno più ma che, credo, debbano essere conosciuti da fi gli e nipoti.

Sta preparando qualche nuovo libro? “Di libri non ne sto preparando, per il

semplice motivo che ne ho già tre di pronti in bozza. Uno parla dell’area industriale di Porto Marghera, nel periodo che va dagli

anni Settanta alla fi ne del secolo scorso. Ripercorre la mia vita lavorativa nei vari stabilimenti, parlando poco di me e tratteg-giando le vicende degli occupati, delle loro paure e speranze, dell’inizio della grande dismissione che ha cancellato il più con-centrato polo industriale europeo. In poche parole parla del grande tradimento perpe-trato dalla “civiltà” industriale nei confronti di quella contadina, i cui protagonisti sono stati sedotti e abbandonati dopo essere stati avvelenati da fumi, amianto, calore, rumore e quisquiglie simili. L’altro libro contiene alcuni racconti di pesca degli anni Settanta e parla di ambienti naturali perdu-ti, di amici, di acque e di pesci, di persone che sono scomparse con le quali ho molto condiviso. Pescare non signifi ca solo pren-der pesci. Vuol dire entrare nella natura per misurarsi, stupirsi, commuoversi e, qualche volta, capirsi. L’ultimo libro è un omaggio al paese di Oriago che mi ha ospitato per quarant’anni, raccontato dall’immediato do-poguerra attraverso la vita di un caro amico

settantenne, maestro di Shiatsu”.La Riviera del Brenta è una fucina di

scrittori, secondo lei, perché? “Nel corso dell’edizione di “Gocce di

emozioni 2” ho avuto il piacere di conosce-re parecchi scrittori e poeti locali. Il tessuto letterario mi pare fecondo in Riviera e par-ticolarmente a Dolo, il paese “dell’anima”, dove Venezia ha lasciato una profonda traccia fi sica e romantica che si è arricchita degli saperi della dotta Padova attraverso i dibattiti e le frequentazioni dei caffè, tra-dizionalmente numerosi nel centro paese”.

Soddisfazioni tante; una in partico-lare?

“La vita, contrariamente a quanto rac-contato nella letteratura rosa, è per quasi tutti parca di soddisfazioni. Non faccio ec-cezione a questa regola, anche se devo dire che la famiglia, costruita con limiti reciproci trasformati in forza comune, ha per me sempre costituito motivo di grande soddi-sfazione”.

di Roberta Pasqualetto

Dolese doc, Coletto è anche presidente della Consulta delle associazioni culturali nel comune riverasco

L’intervista A tu per tu con l’autore de “I ragazzi dell’Isola Bassa”

Alberto Coletto scrittore e pescatoreAlberto Coletto con i suoi nipoti

7Cultura provinciale

Inaugura sabato 8 settembre alle ore 18 al Museo d’Arte orientale di Venezia, al terzo piano di Ca’ Pesaro, la mostra Yoko

Okuyama MA- Pensieri di Carta, patrocinata dal Consolato Generale del Giappone a Mi-lano, dall’Università degli Studi di Venezia, Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, dalla Japan Foundation, Isti-tuto Giapponese di Cultura di Roma.

L’artista giapponese nata a Tokyo, laureata in Architettura con Kenzo Tange con cui ha collaborato ad opere importanti quali la cattedrale di Tokyo e l’Università del Sacro Cuore, ha fondato lo studio di architettura e progettazione Sohseisha, di cui è tuttora presidente. Per oltre quindici anni ha tenuto la cattedra di Interior Design presso la Tokyo Academy e si dedica anche, come attività più personale, ma non priva di successo, alla creazione di opere in cui una materia antica come la cellulosa e una pri-mordiale come l’acqua, si mescolano grazie a gesti altrettanto antichi e sapienti.

Una “pittura senza pennello” sono sta-te defi nite le opere di questa artista che usa strumenti elementari: un telaio con una rete a trama fi tta che ricorda l’antico suketa, il telaio su cui i cartai da sempre hanno for-mato e formano i fogli di carta giapponese a mano, inserito in una vasca in cui si me-scolano acqua e cellulosa.

Questi materiali semplici e naturali, uni-ti al colore, scelto con intenzionale perizia, creano suggestioni, emozioni, pensieri.

Attraverso queste opere comprendiamo il ma, in giapponese “spazio vuoto”, tempo

eterno, ma anche istante, taglio netto del tempo, attimo che ne interrompe il fl usso, concetto presente sia nella vita quotidiana che nell’arte giapponese.

L’invito all’artista a presentare le sue opere è in stretta connessione con il tema scelto dal Museo per le Giornate Europee del Patrimonio di quest’anno: la carta giapponese a mano, washi. E’ proprio il materiale base della carta giapponese a mano che Yokuyama Yoko usa per le sue creazioni; si riafferma così il rapporto diret-to tra modernità e tradizione, tra passato e presente. In occasione delle Giornate Euro-pee del Patrimonio l’artista incontrerà il suo pubblico e terrà un workshop su prenota-zione sulla tecnica di realizzazione dei suoi “pensieri di carta” il giorno 30 settembre al Museo di Arte Orientale: il laboratorio consentirà ai partecipanti di realizzare una propria creazione con la carta giapponese.

di Marta Boscolo

L’artista giapponese, già architetto di fama, si dedica alla creazione di opere d’arte realizzate con carta e colore

Venezia Al Museo d’Arte Orientale

Yoko Okuyama: “Ma” Pensieri di carta

Una delle opere esposte alla mostra che sarà aperta al pubblico fi no al prossimo 20 ottobre

Il 29 settembre, sempre al museo, sarà proiettato il fi lm Washi, carta giapponese a mano, che illustra tutte le fasi della carta giapponese prodotta dal gelso papirifero secondo un procedimento antico, codifi cato nel Kami Suki Cho Ho Ki, Manuale prati-co della fabbricazione della carta, di Jibei Kunigashi, pubblicato a Osaka nel 1789. Nascono dall’abilità del cartaio: kozo, la più forte e la più grezza delle carte, gampi, la più leggera e resistente e pure la più rara e costosa ed infi ne mitsumata, carta di più recente produzione anch’essa con buone qualità di resistenza agli attacchi degli in-setti cartofagi.

La mostra chiuderà il prossimo 20 ot-tobre.

Orario: dalle 10 alle 18 Ingresso gra-tuito alla mostra con il biglietto del Museo. Durante le giornate del 29 e 30 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, l’ingresso a tutti i musei statali (e quindi anche al Museo di Arte Orientale) sarà gratuito. Per prenotazioni al laborato-rio: 041 5241173 o [email protected]

Il 30 settembre l’artista terrà un workshop sulla tecnica di realizzazione dei suoi pensieri di carta

Il prossimo 30 settembre, in occasio-ne della Giornata europea del Patri-monio, la seconda quest’anno dopo

quella programmata per il 29 agosto, il Museo Nazionale Villa Pisani a Stra sarà visitabile gratuitamente durante i consueti orario di apertura. Su pre-notazione è possibile prendere parte, sempre gratuitamente, a iniziative pro-grammate apposta per la Giornata.

Fra le proposte “Il museo che rac-conta: storie e fi abe narrate a Villa Pisa-ni” ovvero “Giardini di fantastica bellez-za”, letture ad alta voce per bambini da 4 a 7 anni, e “Dal brolo alla tavola: la cucina in villa”.

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SABATO APERTO TUTTO IL GIORNO

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Estate da incorniciare per la Generali Videa Ballan Coppi Gazze-ra, formazione ciclistica mestrina che gareggia per le categorie Elite – Under 23, che ha ottenuto risultati molto importanti.

La squadra dei due presidenti Renato Marin e Mauro Flora, e dei direttori sportivi Renato Bonso e Roberto Zoccarato, ha infatti avuto l’onore di aver un proprio atleta alle Olimpiadi di Londra. Si tratta di Andrei Nechita che ha partecipato alla gara su strada con la maglia della nazionale rumena. “Per me è un sogno che si realizza - ha spiegato l’atleta rumeno dopo la cerimonia d’apertura che si è svol-ta all’Olympic Stadium di Stratford - anche se mi sono confrontato con atleti certamente più dotati e preparati di me. E’ stato un onore avere la possibilità di essere in gara con loro e sono pronto a dare il massimo per onorare al meglio la bandiera del mio Paese”. Grande soddisfazione è stata espressa anche da Mauro Flora e Renato Marin. “Sapevamo sin dall’inizio di stagione di questa possibilità e, d’accordo con i tecnici del team e quelli della nazionale rumena, abbiamo creato un programma che permettesse ad Andrei di arri-varci nelle migliori condizioni. Poter vantare un atleta alle Olimpiadi non capita tutti i giorni, e tutto questo ha un valore inestimabile”. Nechita quest’anno ha ottenuto anche il titolo di campione nazio-nale rumeno a cronometro per la categoria Elite, oltre a vincere nella Cupa Orasului Otopeni, nell’ultima tappa del Tour Szeklerland, nella 1’ edizione del “Gp Madonna del Carmine” e nella 1’ prova

della “31’ Due giorni Marchigiana a Cerretano di Castelfi dardo”. La stagione continua per Nechita che avrà la possibilità di partecipare anche ai Campionati del Mondo. Da segnalare anche le prestazioni a cronometro del bolzanino Diego Florio che gli hanno permesso di partecipare ai Campionati Europei a Goes in Olanda. Florio, tra i migliori ciclisti italiani della specialità, è stato anche grande prota-gonista della kermesse del “Bracciale del pronome 2012” dove ha conseguito una vittoria. Da segnalare poi le performance di Daniele Cavasin (due vittorie alla Coppa San Geo e al Memorial Brighen-ti), Maurizio Damiano, Mattia De Marchi, Francesco Flora, Davide Gani, Alessio Larentis, Matteo Malucelli, Antonio Marchiori, Marco Mazzetto, Mattia Moresco, Stefano Presello, Nicolò Rocchi, Eric Sheppard, tutti autori di grandi piazzamenti.

di Giacomo Piran

Coppi Gazzera, estate da incorniciare

Si è svolto in agosto l’ allenamento sta-gionale per il Franco Gomme Venezia, squadra di Calcio a 5 che disputerà

anche quest’anno il campionato di Serie A. La squadra che sarà guidata dal confermato mister Luigi Pagana e dal suo staff tecnico ha cominciato a faticare sulla pista di atletica dello stadio “Walter Martire” e poi con allenamenti mirati in piscina e al PalaCosmet che ospite-rà anche quest’anno le partite casalinghe di Campionato e Coppa Italia della compagine arancioneroverde. La squadra fi nora ha con-fermato (Androni, Callegarin, Cantagallo, Almir Rossa, Canonica, Bellomo e Penzo, più gli un-der Biancato e Ortolan) cui si sono aggiunti i nuovi acquisti (Belsito, Dan, de Leo, Dal Cin e Zaffe). Nuovo è anche il presidente, si tratta di Vladimiro Amato, 46 anni imprenditore nel settore dell’abbigliamento con incarichi nel ramo della “logistica e commercializzazione”. La preparazione ha visto due amichevoli l’1 settembre a Piombino Dese contro la Lupa-rense e l’8 settembre al PalaCosmet di Dolo contro il Kaos Futsal Bologna. Il campionato inizierà il 15 settembre con il team veneziano impegnato in trasferta contro il neopromosso Genziano. Questa la rosa del Franco Gomme Venezia che si sta preparando per la stagione 2012-2013 e che potrebbe subire delle mo-difi che. Portieri: Marco Androni (’86), Carlos Henrique Dalcin (’92, dalla Marca Futsal), Federico de Leo (’86, dal Perarolo Vigonti-na). Centrali difensivi: Almir Antonio Junior Rossa (’81), Pablo Esteban Belsito (’86, dalla Marca Futsal). Laterali: Alcimar Zimer-

mann “Cantagallo” (’80), Marco Callegarin (’90), Marco Ercolessi (’86), Michele Penzo (’92). Universali: David Leandro Canonica (’85), Nicolas Henrique Zaffe Moreira (’92, dalla Lazio). Pivot: Erick Ringis Bellomo (’78) Andrei Claudiu Dan (’89, dal Pordenone), Mat-teo Zanatta (’92). Aggregati dall’Under 21: Nicolò Biancato (’94, difensore) e Giacomo Ortolan (’94, laterale). Staff Tecnico: Luigi Pagana (allenatore), Davide Campagner (vice allenatore prima squadra e tecnico dell’Under 21), Aurelio Conte (preparatore atletico), Cri-stian Bovo (preparatore posturale), Riccardo Venturini (preparatore portieri) e la novità di Paolo Ruzza (ex Futsal Villorba) come masso fi sioterapista. Staff societario: Vladimiro Amato (presidente), Tiziano Pandolfo (vicepresiden-te), Gianluigi Fogato (consigliere con delega alla direzione amministrativa), Michele Vitale e Luciano Polato (consiglieri), Daniele Berto-lin (segretario), Alberto Gatti (collaboratore amministrativo) e Mariano Bidoia (team ma-nager/direttore tecnico), Fabio Pesce, Miche-langelo Canziani, Paolo Quattrone e Cristian Simion (collaboratori prima squadra). G.P.

Ciclismo Tanti trofei per la società mestrina

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

CALCIO A 5 FRANCO GOMME AL VIA

Service Med, il volley San Donà riparteUna rosa profondamente rinnovata e sempre più all’in-

segna delle giovani E’ la nuova Service Med San Donà, agli ordini dei coach Giuseppe Giannetti e Carlo Chieco.

La società riparte dalla B/2 con un gruppo che ha la sua ossatura nelle giocatrici che faranno parte anche della

selezione Under 18.

Kumite, Alice Basso è campionessa italiana Alice Basso di Santa Maria di Sala è campionessa italiana di kumite 74 chili per la

categoria cadette. Le fi nali del Campionato italiano della Federazione italiana judo lotta karate e arti marziali si sono svolte al Palafi jikam di Ostia, dove hanno gareggiato 108 ragazze. La classifi ca per società ha visto primeggiare l’Asd Asi Karate Veneto di Noale,

di cui fa parte la neo-medaglia d’oro Alice Basso, assieme a Beatrice Olivi e Martina Bacchin, che hanno raggiunto il bronzo per le categorie 59 e 53 chili.

Diporto Velico, l’imbarcazione ambientaleE’ stato un settembre denso di appuntamenti quello del Diporto Velico veneziano, che ha ospitato il varo

della prima imbarcazione in Mediterraneo e a vela della Sea Shepherd. Costituita nel 1977, Sea Shepherd

Conservation Society è un’organizzazione internazionale senza fi ni di lucro la cui missione é quella di fermare

la distruzione dell’habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani.

In breve

202020

Iniziativa nazionale di sensibilizzazione promossa da AISMME Onlus con il patrocinio di:

VERONICA PIVETTI Testimonial della campagna di sensibilizzazione ed informazione

Un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria, solo 1 su 4 viene riconosciuto in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allargato permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o la morte.Nel sito dell'associazione www.aismme.org si possono trovare informazioni sui centri cura, diagnosi e screening delle malattie metaboliche ereditarie.

Dona il tuo 5 per mille ad AISMME ONLUSInserisci il codice fiscale dell'associazione 9 2 1 8 1 0 4 0 2 8 5e la tua firma nella tua dichiarazione dei redditi (CUD, 730, Unico)

Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie [email protected] - Tel. 049 99.00.700IBAN IT 93 X 05018 12101 000000121810

www.aismme.org

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Lun. - Ven. 10.00 / 17.30 da rete fissa

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Estate da incorniciare per la Generali Videa Ballan Coppi Gazze-ra, formazione ciclistica mestrina che gareggia per le categorie Elite – Under 23, che ha ottenuto risultati molto importanti.

La squadra dei due presidenti Renato Marin e Mauro Flora, e dei direttori sportivi Renato Bonso e Roberto Zoccarato, ha infatti avuto l’onore di aver un proprio atleta alle Olimpiadi di Londra. Si tratta di Andrei Nechita che ha partecipato alla gara su strada con la maglia della nazionale rumena. “Per me è un sogno che si realizza - ha spiegato l’atleta rumeno dopo la cerimonia d’apertura che si è svol-ta all’Olympic Stadium di Stratford - anche se mi sono confrontato con atleti certamente più dotati e preparati di me. E’ stato un onore avere la possibilità di essere in gara con loro e sono pronto a dare il massimo per onorare al meglio la bandiera del mio Paese”. Grande soddisfazione è stata espressa anche da Mauro Flora e Renato Marin. “Sapevamo sin dall’inizio di stagione di questa possibilità e, d’accordo con i tecnici del team e quelli della nazionale rumena, abbiamo creato un programma che permettesse ad Andrei di arri-varci nelle migliori condizioni. Poter vantare un atleta alle Olimpiadi non capita tutti i giorni, e tutto questo ha un valore inestimabile”. Nechita quest’anno ha ottenuto anche il titolo di campione nazio-nale rumeno a cronometro per la categoria Elite, oltre a vincere nella Cupa Orasului Otopeni, nell’ultima tappa del Tour Szeklerland, nella 1’ edizione del “Gp Madonna del Carmine” e nella 1’ prova

della “31’ Due giorni Marchigiana a Cerretano di Castelfi dardo”. La stagione continua per Nechita che avrà la possibilità di partecipare anche ai Campionati del Mondo. Da segnalare anche le prestazioni a cronometro del bolzanino Diego Florio che gli hanno permesso di partecipare ai Campionati Europei a Goes in Olanda. Florio, tra i migliori ciclisti italiani della specialità, è stato anche grande prota-gonista della kermesse del “Bracciale del pronome 2012” dove ha conseguito una vittoria. Da segnalare poi le performance di Daniele Cavasin (due vittorie alla Coppa San Geo e al Memorial Brighen-ti), Maurizio Damiano, Mattia De Marchi, Francesco Flora, Davide Gani, Alessio Larentis, Matteo Malucelli, Antonio Marchiori, Marco Mazzetto, Mattia Moresco, Stefano Presello, Nicolò Rocchi, Eric Sheppard, tutti autori di grandi piazzamenti.

di Giacomo Piran

Coppi Gazzera, estate da incorniciare

Si è svolto in agosto l’ allenamento sta-gionale per il Franco Gomme Venezia, squadra di Calcio a 5 che disputerà

anche quest’anno il campionato di Serie A. La squadra che sarà guidata dal confermato mister Luigi Pagana e dal suo staff tecnico ha cominciato a faticare sulla pista di atletica dello stadio “Walter Martire” e poi con allenamenti mirati in piscina e al PalaCosmet che ospite-rà anche quest’anno le partite casalinghe di Campionato e Coppa Italia della compagine arancioneroverde. La squadra fi nora ha con-fermato (Androni, Callegarin, Cantagallo, Almir Rossa, Canonica, Bellomo e Penzo, più gli un-der Biancato e Ortolan) cui si sono aggiunti i nuovi acquisti (Belsito, Dan, de Leo, Dal Cin e Zaffe). Nuovo è anche il presidente, si tratta di Vladimiro Amato, 46 anni imprenditore nel settore dell’abbigliamento con incarichi nel ramo della “logistica e commercializzazione”. La preparazione ha visto due amichevoli l’1 settembre a Piombino Dese contro la Lupa-rense e l’8 settembre al PalaCosmet di Dolo contro il Kaos Futsal Bologna. Il campionato inizierà il 15 settembre con il team veneziano impegnato in trasferta contro il neopromosso Genziano. Questa la rosa del Franco Gomme Venezia che si sta preparando per la stagione 2012-2013 e che potrebbe subire delle mo-difi che. Portieri: Marco Androni (’86), Carlos Henrique Dalcin (’92, dalla Marca Futsal), Federico de Leo (’86, dal Perarolo Vigonti-na). Centrali difensivi: Almir Antonio Junior Rossa (’81), Pablo Esteban Belsito (’86, dalla Marca Futsal). Laterali: Alcimar Zimer-

mann “Cantagallo” (’80), Marco Callegarin (’90), Marco Ercolessi (’86), Michele Penzo (’92). Universali: David Leandro Canonica (’85), Nicolas Henrique Zaffe Moreira (’92, dalla Lazio). Pivot: Erick Ringis Bellomo (’78) Andrei Claudiu Dan (’89, dal Pordenone), Mat-teo Zanatta (’92). Aggregati dall’Under 21: Nicolò Biancato (’94, difensore) e Giacomo Ortolan (’94, laterale). Staff Tecnico: Luigi Pagana (allenatore), Davide Campagner (vice allenatore prima squadra e tecnico dell’Under 21), Aurelio Conte (preparatore atletico), Cri-stian Bovo (preparatore posturale), Riccardo Venturini (preparatore portieri) e la novità di Paolo Ruzza (ex Futsal Villorba) come masso fi sioterapista. Staff societario: Vladimiro Amato (presidente), Tiziano Pandolfo (vicepresiden-te), Gianluigi Fogato (consigliere con delega alla direzione amministrativa), Michele Vitale e Luciano Polato (consiglieri), Daniele Berto-lin (segretario), Alberto Gatti (collaboratore amministrativo) e Mariano Bidoia (team ma-nager/direttore tecnico), Fabio Pesce, Miche-langelo Canziani, Paolo Quattrone e Cristian Simion (collaboratori prima squadra). G.P.

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Service Med, il volley San Donà riparteUna rosa profondamente rinnovata e sempre più all’in-

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La società riparte dalla B/2 con un gruppo che ha la sua ossatura nelle giocatrici che faranno parte anche della

selezione Under 18.

Kumite, Alice Basso è campionessa italiana Alice Basso di Santa Maria di Sala è campionessa italiana di kumite 74 chili per la

categoria cadette. Le fi nali del Campionato italiano della Federazione italiana judo lotta karate e arti marziali si sono svolte al Palafi jikam di Ostia, dove hanno gareggiato 108 ragazze. La classifi ca per società ha visto primeggiare l’Asd Asi Karate Veneto di Noale,

di cui fa parte la neo-medaglia d’oro Alice Basso, assieme a Beatrice Olivi e Martina Bacchin, che hanno raggiunto il bronzo per le categorie 59 e 53 chili.

Diporto Velico, l’imbarcazione ambientaleE’ stato un settembre denso di appuntamenti quello del Diporto Velico veneziano, che ha ospitato il varo

della prima imbarcazione in Mediterraneo e a vela della Sea Shepherd. Costituita nel 1977, Sea Shepherd

Conservation Society è un’organizzazione internazionale senza fi ni di lucro la cui missione é quella di fermare

la distruzione dell’habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani.

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Riparte la scuola in Veneto fra luci ed ombre. Tagli questa volta non ne sono previsti per fortuna, ma i problemi all’inizio dell’anno scolastico non

mancano e i numeri sono tutti lì a dimostrarlo. I sindacati pongono sul tavolo diversi problemi: aiu-

ti alle scuole parrocchiali, presidi a scavalco, situazione diffi cile degli edifi ci scolastici, le questioni sollevate dal concorsone che permette l’accesso alla scuola per l’ulti-ma volta di persone in possesso dei vecchi titoli di studio di venti anni fa.

Ma partiamo vedendo i numeri. Ai nastri di parten-za il 12 settembre in tutte le provincie si sono presentati 608232 fra studenti e alunni, 13.400 più dello scorso anno.

La media di allievi per classe è di 21,7 unità. Gli affollamenti macroscopici sono previsti alle superiori. “La crescita tumultuosa delle iscrizioni arriva in termini temporali, dalla parte fi nale delle classi di nascita degli anni 90 - spiega Nereo Marcon segretario regionale di Cisl Scuola - Non si tratta solo di stranieri, ma nella stragrande maggioranza dei casi di alunni e studenti

autoctoni (gli stranieri sono il 10%)”. Il personale è all’osso, nonostante il ministro Francesco Profumo ab-bia promesso alla regione Veneto 173 insegnanti in più. Mancano ancora al fabbisogno un centinaio di docenti.

Ha protestato contro questo atteggiamento del Ministero l’assessore alla Pubblica Istruzione della regione Veneto Elena Donazzan. I docenti sono complessivamente circa 45.000. Bidelli, impiegati e tecnici sono 15.716. La Cisl si fa portabandiera dei problemi degli istituti paritari.

“I due terzi delle scuole materne in Veneto sono parrocchiali (il 67%) - dice Nereo Marcon - a differen-za del resto d’Italia, dove le scuole parrocchiali sono molto meno numerose di quelle statali. Non si possono lasciare i parroci da soli. Giustamente loro spiegano che il loro scopo principale non è tenere aperte le scuole. Queste scuole hanno rette molto alte rispetto alle ma-terne pubbliche. Rette che in periodo di crisi i genitori non ce la fanno a pagare. Bisogna perciò aiutare queste

strutture ad abbassare le rette con dei contributi ad hoc. Le scuole parrocchiali in Veneto sono un patrimonio in termini di servizi e qualità che non deve essere perso. Va comunque aumentato in modo considerevole, il nu-mero delle materne statali”.

Sul tappeto restano però anche i problemi sollevati con il nuovo concorsone per l’immissione a ruolo degli insegnanti. In tutta Italia, saranno circa 21.000 inse-gnanti da immettere a ruolo con un bando che dovrebbe essere pronto

il 24 settembre. Nel Veneto il concorso, voluto dal Ministro Profumo,

potrebbe essere riservato solo agli abilitati e non anche ai laureati dell’ultima ora, immetterebbe in cattedra 1500 nuovi insegnanti.

I sindacati puntano i piedi. “Il ministro Francesco Profumo – spiega Salvatore Mazza segretario regio-nale della Cgil Scuola - deve fare attenzione. Ci sono migliaia di persone in Veneto che da decenni vivono

nel precariato. Questi non possono essere lasciati in disparte a fa-

vore dei neolaureati. Ci sono persone di 40 anni, che da anni aspettano di diventare di ruolo e ci sono anche i soprannumerari cioè quegli insegnanti che hanno perso il posto a causa dei tagli degli anni precedenti voluti dal centrodestra. Ora devono ritornare a lavorare priorita-riamente”.

Il ministro Profumo proprio a Venezia a margine di una giornata sulla cultura ebraica nei giorni scorsi, ha ribadito come sia dal “1999 che non si tengono concorsi nella scuola.

La legge prevede il doppio canale: lo svuotamento delle graduatorie e il concorso. È il modo più regolare per diventare un Paese normale”. Nel frattempo la lotta per ottenere il lavoro da parte degli insegnanti supplenti è già partita. Nelle scorse settimane in Veneto sono stati immessi a ruolo 226 insegnanti. Ci sono ancora per le prossime settimane 300 posti a disposizione per 3000 precari.

di Alessandro Abbadir

Riparte la scuola, e la lotta dei precari

Organizzazione dei presidi, sotto dimensionamento, tempo pieno e sicurezza degli edifi ci scolastici, proble-mi davvero importanti nella nostra regione sul versante

scuola. Partiamo dalla questione della sicurezza. Gli edifi ci sco-lastici fuori norma si stima siano un terzo. “Non basta mettere le scale antincendio o controllare la staticità della costruzione. Certo questo è l’abc e va fatto prioritariamente - dice per la Cisl Nereo Marcon - ma vanno controllati anche tutti quegli edifi ci che ad esempio negli anni 70 erano fatti con eternit non solo nei tetti ma anche nei pavimenti“. Ci sono sul tappeto poi una serie di controlli che vanno fatti nello specifi co per le provincie

di Rovigo, di Verona e Padova, dove il terremoto dell’Emilia ha lesionato diverse strutture. “Servono inoltre palestre a nor-ma e mense all’avanguardia - continua Marcon - il sindacato poi mette in risalto un piccolo miracolo ottenuto nella nostra regione. “Si è riusciti nonostante i tagli della devastante rifor-ma del ministro del governo Berlusconi, Maria Stella Gelmini - continua Marcon - a far aprire negli ultimi 4 anni 700 classi a tempo pieno. Erano appena 250 nel 2008. In questo modo ci si alinea ad altre regioni limitrofe come la Lombardia, in cui la percentuale di classi a tempo pieno è sempre stata al-tissima”. C’è poi la questione del sottodimensionamento. Gli

istituti sotto dimensionati in Veneto sono 64 su 654. Ossia il 10% va avanti con meno di 600 studenti, che è la soglia mi-nima stabilita per legge. “Capisco – spiega Marcon – che in certe comunità montane soglie o non soglie le scuole devono restare. Non si capisce invece questa realtà, magari all’interno di aree metropolitane”. Infi ne i presidi a scavalco. “E’ un pro-blema causato soprattutto da atteggiamenti campanilistici dei comuni – conclude la Cisl - che avendo scuole con dimensioni piccole, non accettano accorpamenti con altre realtà limitrofe. La scuola resta, ma il preside a quel punto arriva da fuori paese ed è di tipo comprensoriale” .

CRITICITA’ SICUREZZA E SOTTODIMENSIONAMENTO, NODI DA SCIOGLIERE

Aule aperte per 608.232 studenti, 13.400 più dello scorso anno. Arrivano 173 insegnanti in più. Ne mancano ancora un centinaio

In diffi coltà le materne parrocchiali: sono il 67% del totale

A.A.

7Il Veneto in primo piano

La corsa al libro usato diventa uno sport assai praticato questo settembre da geni-tori che, ancora più degli altri anni, fanno

fatica a sostenere le esose spese necessarie a mandare i propri fi gli a scuola.

Da una indagine svolta dall’Assaciazio-ne Difesa dei Consumatori Adico in collabo-razione con la libreria Pacinotti di Mestre e divulgata a fi ne agosto, risulta che, rispetto all’anno scolastico 2011-2012, il 70 per cento in più degli studenti mestrini ricorrerrà all’acquisto dei libri di seconda mano.

Una scelta dovuta considerato il classico fenomeno del “caro-libri” che ha fatto lie-vitare i costi - com’è tradizione ormai - di volumi e tomi anche in occasione di questo esordio imminente di anno scolastico.

Dall’indagine condotta da Adico, sem-pre nel territorio mestrino, risulta che i ge-nitori che hanno un fi glio iscritto al primo anno delle scuole superiori di Mestre dovran-no sborsare dai 275 euro ai 357 euro (a seconda dell’istituto) per l’acquisto dei libri di testo. La media sull’aumento del tota-le è di 20 euro, con un rincaro dei prezzi sul singolo tomo che oscilla tra lo 0,5% e l’1,2%.

“Su un testo che l’anno scorso costava 30 euro - esemplifi ca il presidente dell’Asso-ciazione Carlo Garofolini - il prezzo di co-pertina oggi indica un aumento tra 30 e 50

centesimi circa. Gli aumenti - prosegue valu-tando la tendenza degli ultimi anni - sono contenuti ma inesorabili sul libro singolo, ma incidono su una lista totale, raramente inferiore ai 10 libri”.

“Un fenomeno - è dunque la conclusione - nel quale è diffi cile capir dove fi nisca la legittima esigenza di rinnovamento e aggior-namento e dove inizi

la speculazione delle case editrici. L’unica certezza è che agosto e settembre restano mesi neri per le famiglie, con le spese per mandare i fi gli a scuola a fare la parte del leone”.

Oltre ai libri di testo incide sonoramente sulle tasche dei genitori anche l’acquisto dei dizionari: 86,70 euro per il Rocci, di greco, 66 per i Castiglioni-Mariotti, di latino, che lievitano a 96 con cd-rom ed espansione on line, 72,68 euro per lo Zingarelli d’italiano, e via via tutti gli altri. C’è poi il corredo scolastico e l’attrezzatura richiesta per le materie tecniche e artistiche: non si spende mai meno di 80 euro, 100 euro in media se non predomina l’ambizione degli adolscenti di “griffare” i propri studi.

Insomma far studiare i propri fi gli ri-mane un investimento impegnativo, per qualcuno anche proibitivo: tra libri di testo, dizionari e corredo è diffi cile rimanere sotto la soglia dei 500 euro.

di Ornella Jovane

Caro-libri Da un’indagine Adico risulta che il 70 per cento di studenti in più acquista volumi di seconda mano

Libri di testo, quest’anno va l’usatoL’acquisto dei libri, un passaggio “doloroso” per il portafogli dei genitori

NEWS

La prima campanella dell’anno scolastico 2012-2013 in Veneto è suonata il 12 set-tembre e si andrà a scuola fi no al prossimo sabato 8 giugno, ad eccezione delle scuole dell’infanzia che termineranno l’attività didattica sabato 28 giugno.Il cammino sarà intervallato dalle vacanze, di cui si potrà pregustare un assaggio già

con il ponte di Ognissanti, dal 1° novembre, un giovedì, a domenica 4. Ci sarà poi la pausa natalizia, in programma da domenica 23 dicembre 2012 a

domenica 6 gennaio 2013. Si concluderanno a casa i festeggiamenti di carnevale da do-

menica 10 al 13 febbraio, mercoledì delle Ceneri compreso. Per Pasqua la scuola rimarrà chiusa dal 28 marzo al 2 aprile.

E poi sarà un tour de force fi no alla fi ne dell’anno, con le sole “interruzioni” gior-naliere del 25 aprile e del 1° maggio. ll 2 giugno, la festa nazinale della Repubblica, quest’anno è di domenica. Rimane tuttavia la “carta” del santo patrono per “rosicchiare” ancora un giorno di festa al calendario delle “fatiche” scolastiche.

IL CALENDARIO: SI COMINCIA IL 12 SETTEMBRE, SI FINISCE L’8 GIUGNO

I libri di testo aumentano, i dizionari sono onerosi, il corredo scolastico non costa quasi mai meno di 100 euro

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Riparte la scuola in Veneto fra luci ed ombre. Tagli questa volta non ne sono previsti per fortuna, ma i problemi all’inizio dell’anno scolastico non

mancano e i numeri sono tutti lì a dimostrarlo. I sindacati pongono sul tavolo diversi problemi: aiu-

ti alle scuole parrocchiali, presidi a scavalco, situazione diffi cile degli edifi ci scolastici, le questioni sollevate dal concorsone che permette l’accesso alla scuola per l’ulti-ma volta di persone in possesso dei vecchi titoli di studio di venti anni fa.

Ma partiamo vedendo i numeri. Ai nastri di parten-za il 12 settembre in tutte le provincie si sono presentati 608232 fra studenti e alunni, 13.400 più dello scorso anno.

La media di allievi per classe è di 21,7 unità. Gli affollamenti macroscopici sono previsti alle superiori. “La crescita tumultuosa delle iscrizioni arriva in termini temporali, dalla parte fi nale delle classi di nascita degli anni 90 - spiega Nereo Marcon segretario regionale di Cisl Scuola - Non si tratta solo di stranieri, ma nella stragrande maggioranza dei casi di alunni e studenti

autoctoni (gli stranieri sono il 10%)”. Il personale è all’osso, nonostante il ministro Francesco Profumo ab-bia promesso alla regione Veneto 173 insegnanti in più. Mancano ancora al fabbisogno un centinaio di docenti.

Ha protestato contro questo atteggiamento del Ministero l’assessore alla Pubblica Istruzione della regione Veneto Elena Donazzan. I docenti sono complessivamente circa 45.000. Bidelli, impiegati e tecnici sono 15.716. La Cisl si fa portabandiera dei problemi degli istituti paritari.

“I due terzi delle scuole materne in Veneto sono parrocchiali (il 67%) - dice Nereo Marcon - a differen-za del resto d’Italia, dove le scuole parrocchiali sono molto meno numerose di quelle statali. Non si possono lasciare i parroci da soli. Giustamente loro spiegano che il loro scopo principale non è tenere aperte le scuole. Queste scuole hanno rette molto alte rispetto alle ma-terne pubbliche. Rette che in periodo di crisi i genitori non ce la fanno a pagare. Bisogna perciò aiutare queste

strutture ad abbassare le rette con dei contributi ad hoc. Le scuole parrocchiali in Veneto sono un patrimonio in termini di servizi e qualità che non deve essere perso. Va comunque aumentato in modo considerevole, il nu-mero delle materne statali”.

Sul tappeto restano però anche i problemi sollevati con il nuovo concorsone per l’immissione a ruolo degli insegnanti. In tutta Italia, saranno circa 21.000 inse-gnanti da immettere a ruolo con un bando che dovrebbe essere pronto

il 24 settembre. Nel Veneto il concorso, voluto dal Ministro Profumo,

potrebbe essere riservato solo agli abilitati e non anche ai laureati dell’ultima ora, immetterebbe in cattedra 1500 nuovi insegnanti.

I sindacati puntano i piedi. “Il ministro Francesco Profumo – spiega Salvatore Mazza segretario regio-nale della Cgil Scuola - deve fare attenzione. Ci sono migliaia di persone in Veneto che da decenni vivono

nel precariato. Questi non possono essere lasciati in disparte a fa-

vore dei neolaureati. Ci sono persone di 40 anni, che da anni aspettano di diventare di ruolo e ci sono anche i soprannumerari cioè quegli insegnanti che hanno perso il posto a causa dei tagli degli anni precedenti voluti dal centrodestra. Ora devono ritornare a lavorare priorita-riamente”.

Il ministro Profumo proprio a Venezia a margine di una giornata sulla cultura ebraica nei giorni scorsi, ha ribadito come sia dal “1999 che non si tengono concorsi nella scuola.

La legge prevede il doppio canale: lo svuotamento delle graduatorie e il concorso. È il modo più regolare per diventare un Paese normale”. Nel frattempo la lotta per ottenere il lavoro da parte degli insegnanti supplenti è già partita. Nelle scorse settimane in Veneto sono stati immessi a ruolo 226 insegnanti. Ci sono ancora per le prossime settimane 300 posti a disposizione per 3000 precari.

di Alessandro Abbadir

Riparte la scuola, e la lotta dei precari

Organizzazione dei presidi, sotto dimensionamento, tempo pieno e sicurezza degli edifi ci scolastici, proble-mi davvero importanti nella nostra regione sul versante

scuola. Partiamo dalla questione della sicurezza. Gli edifi ci sco-lastici fuori norma si stima siano un terzo. “Non basta mettere le scale antincendio o controllare la staticità della costruzione. Certo questo è l’abc e va fatto prioritariamente - dice per la Cisl Nereo Marcon - ma vanno controllati anche tutti quegli edifi ci che ad esempio negli anni 70 erano fatti con eternit non solo nei tetti ma anche nei pavimenti“. Ci sono sul tappeto poi una serie di controlli che vanno fatti nello specifi co per le provincie

di Rovigo, di Verona e Padova, dove il terremoto dell’Emilia ha lesionato diverse strutture. “Servono inoltre palestre a nor-ma e mense all’avanguardia - continua Marcon - il sindacato poi mette in risalto un piccolo miracolo ottenuto nella nostra regione. “Si è riusciti nonostante i tagli della devastante rifor-ma del ministro del governo Berlusconi, Maria Stella Gelmini - continua Marcon - a far aprire negli ultimi 4 anni 700 classi a tempo pieno. Erano appena 250 nel 2008. In questo modo ci si alinea ad altre regioni limitrofe come la Lombardia, in cui la percentuale di classi a tempo pieno è sempre stata al-tissima”. C’è poi la questione del sottodimensionamento. Gli

istituti sotto dimensionati in Veneto sono 64 su 654. Ossia il 10% va avanti con meno di 600 studenti, che è la soglia mi-nima stabilita per legge. “Capisco – spiega Marcon – che in certe comunità montane soglie o non soglie le scuole devono restare. Non si capisce invece questa realtà, magari all’interno di aree metropolitane”. Infi ne i presidi a scavalco. “E’ un pro-blema causato soprattutto da atteggiamenti campanilistici dei comuni – conclude la Cisl - che avendo scuole con dimensioni piccole, non accettano accorpamenti con altre realtà limitrofe. La scuola resta, ma il preside a quel punto arriva da fuori paese ed è di tipo comprensoriale” .

CRITICITA’ SICUREZZA E SOTTODIMENSIONAMENTO, NODI DA SCIOGLIERE

Aule aperte per 608.232 studenti, 13.400 più dello scorso anno. Arrivano 173 insegnanti in più. Ne mancano ancora un centinaio

In diffi coltà le materne parrocchiali: sono il 67% del totale

A.A.

7Il Veneto in primo piano

La corsa al libro usato diventa uno sport assai praticato questo settembre da geni-tori che, ancora più degli altri anni, fanno

fatica a sostenere le esose spese necessarie a mandare i propri fi gli a scuola.

Da una indagine svolta dall’Assaciazio-ne Difesa dei Consumatori Adico in collabo-razione con la libreria Pacinotti di Mestre e divulgata a fi ne agosto, risulta che, rispetto all’anno scolastico 2011-2012, il 70 per cento in più degli studenti mestrini ricorrerrà all’acquisto dei libri di seconda mano.

Una scelta dovuta considerato il classico fenomeno del “caro-libri” che ha fatto lie-vitare i costi - com’è tradizione ormai - di volumi e tomi anche in occasione di questo esordio imminente di anno scolastico.

Dall’indagine condotta da Adico, sem-pre nel territorio mestrino, risulta che i ge-nitori che hanno un fi glio iscritto al primo anno delle scuole superiori di Mestre dovran-no sborsare dai 275 euro ai 357 euro (a seconda dell’istituto) per l’acquisto dei libri di testo. La media sull’aumento del tota-le è di 20 euro, con un rincaro dei prezzi sul singolo tomo che oscilla tra lo 0,5% e l’1,2%.

“Su un testo che l’anno scorso costava 30 euro - esemplifi ca il presidente dell’Asso-ciazione Carlo Garofolini - il prezzo di co-pertina oggi indica un aumento tra 30 e 50

centesimi circa. Gli aumenti - prosegue valu-tando la tendenza degli ultimi anni - sono contenuti ma inesorabili sul libro singolo, ma incidono su una lista totale, raramente inferiore ai 10 libri”.

“Un fenomeno - è dunque la conclusione - nel quale è diffi cile capir dove fi nisca la legittima esigenza di rinnovamento e aggior-namento e dove inizi

la speculazione delle case editrici. L’unica certezza è che agosto e settembre restano mesi neri per le famiglie, con le spese per mandare i fi gli a scuola a fare la parte del leone”.

Oltre ai libri di testo incide sonoramente sulle tasche dei genitori anche l’acquisto dei dizionari: 86,70 euro per il Rocci, di greco, 66 per i Castiglioni-Mariotti, di latino, che lievitano a 96 con cd-rom ed espansione on line, 72,68 euro per lo Zingarelli d’italiano, e via via tutti gli altri. C’è poi il corredo scolastico e l’attrezzatura richiesta per le materie tecniche e artistiche: non si spende mai meno di 80 euro, 100 euro in media se non predomina l’ambizione degli adolscenti di “griffare” i propri studi.

Insomma far studiare i propri fi gli ri-mane un investimento impegnativo, per qualcuno anche proibitivo: tra libri di testo, dizionari e corredo è diffi cile rimanere sotto la soglia dei 500 euro.

di Ornella Jovane

Caro-libri Da un’indagine Adico risulta che il 70 per cento di studenti in più acquista volumi di seconda mano

Libri di testo, quest’anno va l’usatoL’acquisto dei libri, un passaggio “doloroso” per il portafogli dei genitori

NEWS

La prima campanella dell’anno scolastico 2012-2013 in Veneto è suonata il 12 set-tembre e si andrà a scuola fi no al prossimo sabato 8 giugno, ad eccezione delle scuole dell’infanzia che termineranno l’attività didattica sabato 28 giugno.Il cammino sarà intervallato dalle vacanze, di cui si potrà pregustare un assaggio già

con il ponte di Ognissanti, dal 1° novembre, un giovedì, a domenica 4. Ci sarà poi la pausa natalizia, in programma da domenica 23 dicembre 2012 a

domenica 6 gennaio 2013. Si concluderanno a casa i festeggiamenti di carnevale da do-

menica 10 al 13 febbraio, mercoledì delle Ceneri compreso. Per Pasqua la scuola rimarrà chiusa dal 28 marzo al 2 aprile.

E poi sarà un tour de force fi no alla fi ne dell’anno, con le sole “interruzioni” gior-naliere del 25 aprile e del 1° maggio. ll 2 giugno, la festa nazinale della Repubblica, quest’anno è di domenica. Rimane tuttavia la “carta” del santo patrono per “rosicchiare” ancora un giorno di festa al calendario delle “fatiche” scolastiche.

IL CALENDARIO: SI COMINCIA IL 12 SETTEMBRE, SI FINISCE L’8 GIUGNO

I libri di testo aumentano, i dizionari sono onerosi, il corredo scolastico non costa quasi mai meno di 100 euro

232323Il Veneto in primo piano

RistoranteAlla Fornace

Locale tipico e caratteristico della Riviera del Brenta. Specialità pesce: tutte le ricette della tradizione Veneta.

Ampia sala per banchetti. Il Ristorante alla Fornace propone un pranzetto con i fiocchi

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Euro 30,00 a Persona

Info 041 932127

24 Voci da palazzo2424 Voci da palazzo

Anche dal capogruppo del Pdl, Dario Bond, si augura che il pro-cesso di riorganizzazione e riassetto istituzionale parta dal basso, magari anche attraverso il ricorso al referendum. “La politica

deve fare la politica e quindi ascoltare il territorio - ha sottolineato Bond - In questo momento a Roma non c’è praticamente nessuno attento alle esigenze del Veneto, tocca quindi a noi prendere una posizione su un tema tanto fondamentale per il governo del territorio. In ballo ci sono l’operatività dello Statuto regionale e il pieno riconoscimento delle diverse specifi cità territoriali, dal Bellunese all’area deltizia”.

Dario Bond, PdL“SÌ AL REFERENDUM PER IL RIASSETTO ISTITUZIONALE”

L’opinioneL’opinione

Dal canto suo, il vicecapogruppo del Pdl Piergiorgio Cortelazzo ha ribadito che “non è ammissibile che qualcuno decida sulla nostra testa: con questa proposta di legge vogliamo porre la

questione delle province a 360 gradi”.

Piergiorgio Cortelazzo, PdL “NON È AMMISSIBILE CHE QUALCUNO DECIDA SULLA NOSTRA TESTA”

Taglio delle Provincie, atto secondo. Dopo la generale levata di scudi dietro alla quale un po’ tutti i partiti politici si sono trincerati il giorno dopo il varo del decreto legge sul contenimento della spesa

pubblica (la cosiddetta ‘spending review’, con il quale è stato deciso anche il riordino degli enti locali intermedi sulla base della densità abitativa, 350 mila abitanti, e l’estensione territoriale, non inferiore ai 2500 chilometri quadrati), sostenendone l’incostituzionalità piuttosto che l’assoluta mancanza di effetti economici positivi dalla manovra, in Regione in questi giorni si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare. Ma il tempo stringe. La legge, che di fatto terrebbe in vita solo la provincia di Venezia, quella di Verona e Vicenza, dà tempi strettissimi alle Regioni per procedere all’accorpamento/razionalizzazione del resto del territorio. Infatti, prevede che entro il 2 ottobre prossimo la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali deliberi un’ipotesi di riordino delle Province da trasmettere alla Regione, che a sua volta avrà solo 20 giorni di tempo per inviare una proposta al Governo. In caso di inadempienza della Regione è prevista l’acquisizione del parere della Conferenza. Ed è su questo iter che a palazzo Ferro Fini hanno voluto piantare il primo chiodo. A prendere in mano il martello sono stati i consiglieri del PdL, Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto, che in una proposta di legge, denominata “Norme in materia di funzionali provinciali”, hanno ribadito che dovrà essere il Consiglio il protagonista nel processo di riassetto del sistema istituzionale del Veneto.

I dieci articoli predisposti dai presidenti delle commissioni Statuto e Affari istitizionali vogliono essere “un cavallo di Troia” (la defi nizione è di Bond) o, più prosaicamente, uno “strumento” (secondo Tesserin) per far sì che a decidere il futuro assetto istituzionale del Veneto sia l’assemblea legislativa della Regione, e non un organo tecnico com-posto da 11 amministratori qual è la Conferenza Regione-Autonomie locali o, peggio, il governo di Roma. Con la proposta di legge Tesserin-Toniolo, invece, il Consiglio regionale viene chiamato a disciplinare “il conferimento ai Comuni delle funzioni amministrative attribuite alle Province ed individua quelle che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale”. “Abbiamo presentato questo progetto di legge - ha spie-gato Toniolo - perché rispetto alla tempistica e alle scadenze previste dal decreto del Governo, il Consiglio regionale deve potersi esprimere e dare indirizzi signifi cativi alla Conferenza, che dovrà formulare una prima ipotesi di riordino”. “Non condividiamo la scelta nazionale - ha ribadito Tesserin - di affi dare la riorganizzazione dei diversi livelli istitu-zionali all’interno delle Regioni ad un organismo come la Conferenza permanente, che non ha una rappresentanza democratica diretta. Noi crediamo che il Consiglio regionale abbia il diritto-dovere di farsi cari-co di come sarà il Veneto. Crediamo inaccettabile, come stabilisce il decreto, che a determinare la soppressione di alcune province sia solo una questione di dati numerici; crediamo invece che, pur in una logica fi nalizzata al contenimento della spesa pubblica e al riordino delle province, questo comporti un lavoro approfondito con i territori, a cui sono chiamati tutti i consiglieri regionali”.

di Mauro Gambin

Taglio delle Provincie Toniolo e Tesserin hanno presentato un Proposta di legge

“Il riordino degli enti locali spetta al Consiglio”In Regione si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare

E’ un giudizio positivo, seppur con riserva, quello che il consigliere regionale del Pd, Bruno Pigozzo, dà alla Proposta di Legge pre-sentata ieri dal PDL per il riordino delle province. “In merito alla

discussione sul riordino delle province, - dichiara in una nota l’espo-nente democratico - trovo sterile, banale e fuori luogo la querelle circa la primogenitura della proposta che dal Veneto dovrà essere inviata al governo entro il 22 ottobre. E’ chiaro che una proposta di riordino di tale portata - precisa Pigozzo - dovrà obbliga-toriamente essere costruita con il contributo di tutti i soggetti interessati il Consiglio regionale, la Giunta regionale, l’Anci Veneto, le Province, le Comunità Montane, senza competizioni e isolati protagonismi. In effetti, - precisa - non avendo il Veneto provveduto, anche ai sensi del nuovo statuto, ad istituire la Conferenza delle Autonomie Locali, il punto di riferimento oggi operativo è la Conferenza Permanente Regione Autonomie Locali, nella quale, ad inizio legi-slatura, il Consiglio ha nominato in sua rappresentanza il sottoscritto e per la maggioranza il consigliere Cristiano Corazzari della Lega Nord. Ciò, ovviamente, non può e non deve esaurire il potere di iniziativa di tutti i consiglieri, con lo stesso atteggiamento collaborativo già dimo-strato nella stesura dello Statuto. In questo senso - ribadisce - valuto positivamente la proposta di legge del PdL presentata ieri, seppure in modo affrettato, quale spunto di confronto su un tema così importante ed impellente. Da parte mia ho già ricevuto da capigruppo di minoranza utili proposte da mettere sul tavolo e altre arriveranno a breve. Sarà mia cura rappresentare questa volontà del consiglio di lavorare a stretto contatto per una proposta condivisa.”

“STERILE E BANALE LA QUERELLE CIRCA LA PRIMOGENITURA DELLA PROPOSTA”

Bruno Pigozzo, PD

Nelle foto Costantino Toniolo, presidente della commissione

Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente

della commissione Statuto

Dario Bond

Bruno Pigozzo

Piergiorgio Cortellazzo

Entro il 22 ottobre dovrà pervenire a Governo qualche proposta

10 Intorno a noi

Un intero ordine professionale si met-te a disposizione per dare il proprio contributo nel tentativo di ”ammortiz-

zare” l’impatto devastante della crisi sulla società veneta, che già conta le sue vittime e che, ancora preoccupata, guarda al futuro imminente.

Lo scorso 2 agosto l’Ordine degli psi-cologi del Veneto ha formalizzato un pro-tocollo d’intesa con l’associazione Speran-zaallavoro per garantire insieme una rete di supporto a chi – artigiani e piccoli im-prenditori, lavoratori, pensionati e famiglie – si trova in diffi coltà proprio a causa degli effetti sul mondo occupazionale e lavorativo della crisi economica e fi nanziaria.

Per il momento sono 200 gli psicologi che hanno dato la propria adesione all’ini-ziativa, professionisti che consentono a chi ne ha la necessità di intraprendere un per-corso psicoterapeutico a costi accessibili: sa-ranno disponibili ad uno, se necessario due, incontri gratuiti e quindi ad una riduzione del 30 per cento sulla parcella per le sedute successive, con l’impegno a non superare mai i 50 euro per ciascuna di esse.

Non si tratta solo di agevolazioni econo-miche, pur sempre utili in questo frangente, ma soprattutto di un’organizzazione capilla-re e diffusa su tutto il territorio per arginare il disagio e offrire un punto di riferimento a chi si sente solo di fronte a diffi coltà che – se affrontate appunto da soli - sembrano insormontabili e che logorano alla lunga, fi no a quando ad avere la meglio è il senso d’impotenza.

“Attraverso questa convenzione – spie-ga Laura Tamiozzo, presidente dell’Asso-ciazione promossa da Filca Cisl, Adiconsum e familiari delle vittime dell’indifferenza al lavoro - nessuno si dovrà più sentire solo: tutelare le imprese e i lavoratori signifi ca in-nanzitutto tutelare le persone e la struttura sociale che essi esprimono, e per questo va creata una rete di riferimenti e di opportuni-tà di sostegno e affi ancamento alle situazio-ni di diffi coltà”.

I casi e le storie di “ordinaria” disoc-cupazione o di diffusa disperazione non mancano e il malessere è palpabile. Lo con-ferma il segretario generale della Filca Cisl, Salvatore Federico, facendo riferimento all’esperienza dell’associazione nata in Ve-neto soltanto tre mesi fa. “La crisi – raccon-ta – sta facendo aumentare notevolmente il disagio psicosociale, così come le dipenden-ze da droga, alcol, gioco e la depressione. In poco più di tre mesi, Speranzaallavoro ha raccolto più di 500 contatti, con una media di 5 contatti al giorno di lavoratori licenziati, imprenditori sull’orlo del fallimen-to perché non riescono a riscuotere i crediti e, più in generale, di persone che in questo momento di grande fragilità hanno bisogno di sostegno”.

Da qui la convenzione con l’Ordine de-gli psicologi che con il suo presidente Marco Nicolussi conferma il proprio impegno socia-

di Ornella Jovane

Piccoli imprenditori esasperati lavoratori che perdono il posto: una risposta a chi è in diffi coltà e si sente solo

Lavoro Firmata una convenzione tra l’Ordine professionale veneto e l’associazione Speranzaallavoro

Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisile. “Una rete di psicologi professionisti rivol-ta espressamente al supporto delle persone in diffi coltà a causa della crisi economica – sottolinea – permetterà di aiutare quanti stanno attraversando un periodo nero, for-nendo loro interlocutori altamente preparati e in grado di valutare caso per caso gli inter-venti più opportuni per uscire dall’impasse che si viene a creare quando mutano le prospettive della propria vita lavorativa e non solo”. L’Ordine professionale sta inoltre lavorando con la Regione Veneto – che con il suo presidente Luca Zaia ha avuto modo di elogiare l’iniziativa - affi nché si creino dei canali di contatto e di coordinamento anche con il servizio “inOltre”, istituito dalla stessa Regione e gestito da psicologi del servizio sanitario regionale. La via d’accesso sarà l’Associazione – il sito è www.speranzaal-lavoro.it - che, caso per caso, segnalerà agli specialisti quelli che potrebbero avere biso-gno anche di un approccio di carattere psi-cologico. Questa convenzione rappresenta un tassello che va ad aggiungersi all’attività di Speranzaallavoro “che si propone ora – spiega Federico - di far entrare questo tipo di convenzione all’interno della contrattazione aziendale di secondo livello”. “Sarebbe un passo fondamentale – conclude – sul fron-te della prevenzione del disagio, per costru-ire assieme benessere sociale e familiare”.

Ascolto e aiuto, sono i due obiettivi per cui l’associazione Speranzaal-lavoro s’impegna in Veneto dallo

scorso maggio, quando ha preso il via la sua attività grazie all’iniziativa di Filca Cisl, Adiconsum Veneto e al coraggio di Laura Tamiozzo, la fi glia dell’impreditore edile vicentino che lo scorso dicembre si tolse la vita oberato dalle preoccupazioni e dalle diffi coltà economiche che avevano investito la sua azienda.

L’associazione nasce con lo scopo di costruire una rete “protettiva” attorno al mondo del lavoro per supportare chi lo attraversa con diffi coltà, chi improvvisa-mente se ne trova fuori, con le relative conseguenze, e le famiglie che vivono al loro interno il disagio di una situazione dolorosa da affrontare e diffi cile da ge-stire sul piano economico ma sopprattut-to emotivo. La solitudine e l’indifferenza sono i primi “nemici” da affrontare e da combattere, contro di essi l’associazione punta a tessere la propria rete, favoren-do agganci col mondo politico, istituzio-nale e dei professionisti che possano contribuire ad intervenire rapidamente ed effi cacemente sul territorio.

NEWS

L’associazioneSPERANZAALLAVORO CONTRO LA SOLITUDINE

O.J.

26 Intorno a noi2626 Intorno a noi 12 Cultura veneta

Due acari e un moscerino delle dimensioni di pochi millimetri, risalenti al periodo Triassico, databile a oltre 230 milioni di anni fa, sono stati trovati per-

fettamente conservati all’interno di goccioline di ambra rinvenute nelle Dolomiti, vicino a Cortina d’Ampezzo. A rivelarlo uno studio internazionale realizzato dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dall’Università di Padova, in colla-borazione con l’Università di Göttingen e con il Museo di Storia Naturale di New York, e pubblicato su Pnas – Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno osservato oltre settantamila picco-le gocce di ambra fi nora ritrovate nel sito dolomitico, facendo luce sull’evoluzione di un gruppo di artropodi (invertebrati che comprendono gli insetti, i ragni e i cro-stacei) tra i più diffusi al mondo. “Già nel 2006 il team di ricerca aveva pubblicato i risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati nell’ambra dolomitica, dimostratisi incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esi-stenti - ha spiegato Eugenio Ragazzi dell’Università di Padova - prima del presente studio, però, le più vecchie inclusioni di or-ganismi animali in ambra risalivano a circa 130 milioni di anni fa: la nuova scoperta sposta quindi le lancette indietro nel tempo di ben 100 milioni di anni rispetto a ogni precedente ritrovamento di organismi inglobati in am-bra”. Grazie all’eccezionale stato di conservazione, per due dei tre artropodi sono state coniate anche nuove spe-

cie, chiamate Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei, in onore del cortinese Paolo Fedele che nel 1997 ha se-gnalato il giacimento che ha permesso tutte le successive

ricerche. “È sorprendente come la morfologia di tali acari triassici sia simile a quella delle specie odierne appartenenti alla famiglia Erio-phyoidea - prosegue Guido Roghi dell’Igg-Cnr - le caratteristiche co-muni - corpo lungo e segmentato,

due paia di zampe invece delle quattro solitamente pre-senti negli acari, un peculiare apparato boccale e artigli piumati – dimostrano che questi artropodi avevano tratti

distintivi e specializzati già nel Triassico, decine di milioni di anni prima della comparsa delle angiosperme di cui si nutrono oggi, quando necessariamente si nutrivano di conifere (gimnosperme)”. Quando apparvero le prime piante con fi ore, quindi, questi artropodi modifi carono le loro abitudini alimentari: “Grazie al loro adattamento ambientale hanno superato le grandi estinzioni al termi-ne del Cretacico (65 milioni di anni fa)”, concludono i ricercatori. “Se nel Permiano (252 milioni di anni fa) si erano estinte il 96% di tutte le specie marine e il 70% di quelle dei vertebrati terrestri, questo studio chiarisce che nel Triassico (230 milioni di anni fa) esistevano organi-smi animali persistenti anche a cambiamenti enormi”.

Archeologia e fossili Rinvenuti acari e moscerini di oltre 230 milioni di anni fa

Tre insetti portano indietro le lancette del tempo

Museo Correr

In occasione del terzo centenario della nasci-ta di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica

un’ampia retrospettiva che testimonia - con una ricchezza di prestiti mai vista in prece-denza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifi ca di Gabriella Belli, la mostra, allesti-ta nelle sale espositive del Museo Correr dal 28 settembre 2012 al 6 gennaio 2013, si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. Un iti-nerario insieme cronologico e tematico che si sviluppa attraverso settanta dipinti e altrettanti disegni, scelti per il loro particolare valore qua-litativo e storico, all’interno di un corpus assai vasto ed eterogeneo che va dalle meno note opere giovanili di fi gura, ispirate alla pittura di costume ai dipinti sacri alle prime vedute, dai paesaggi e capricci, in cui risalta la sua origi-nalità rispetto agli altri maestri veneti alle tele che immortalano le feste e le cerimonie della Serenissima, fi no alle splendide vedute di Ve-nezia degli anni della maturità, dove il suo stile

personalissimo si fa sempre più libero e allusi-vo. La formazione di Francesco Guardi avviene all’interno di una modesta bottega a conduzio-ne familiare, dove tutti sono pittori, dal padre Domenico ai fratelli Antonio e Nicolò. Nessuno sarà in grado di raggiungere in vita, se non il successo, almeno una certa agiatezza. Dopo la morte nel 1793, su Francesco Guardi cade l’oblio. La sua riscoperta avviene in Francia alla metà dell’Ottocento, assieme alla generale rivalutazione del rococò. Il successo è improvvi-so quanto straordinario, tanto da sovvertire agli occhi dei critici e dei collezionisti il consolidato rapporto gerarchico nei confronti di Canaletto. Non a caso Francesco sarà il primo artista ve-

neziano del Settecento ad avere una propria monografi a di valore scientifi co. Negli anni suc-cessivi si susseguono i contributi e scoppiano le polemiche: è la famosa querelle guardesca che culmina con la celebre mostra curata da Pietro Zampetti a Palazzo Grassi nel 1965, dove il dibattito sulla distinzione delle opere eseguite da Francesco e dal fratello maggiore Antonio tocca il suo vertice. Da allora Francesco Guardi è diventato una presenza stabile nel pantheon dell’arte veneziana, che al successo presso la critica coniuga quello del pubblico e dei collezio-nisti, come testimoniano le recenti quotazioni raggiunte da alcuni dei suoi dipinti, quasi dei record per la pittura antica.

Retrospettiva su Guardi nel tricentenario della morte

Lynn Davis è considerata una delle più raffi nate fotografe della scena america-na. Allieva di Berenice Abbott, un mito

della fotografi a, e amica di Robert Mapple-thorpe, il fotografo “maudit” della ribalta newyorkese anni Ottanta, Lynn Davis vuole presentarsi a Venezia con una tra le sue più raffi nate raccolte di grandi fotografi e, tutte centrate sull’epifania di luoghi sacri all’uomo: tombe monumentali in mezzo al deserto, templi che si ergono come stalagmiti nella pianura, fi gure ieratiche che emergono dalle montagne, sono le immagini che la fotogra-fa oggi predilige, nella sua costante ricerca di un luogo “senza tempo”, che trasmetta all’essere umano – oggi come ieri – il sen-so dell’assoluto. Per questo, l’esposizione al Museo Archeologico riveste la mostra di un doppio signifi cato: le fotografi e non solo entrano in rapporto, ovviamente, con lo sguardo dello spettatore, ma anche con i reperti custoditi nel museo, che idealmente fanno parte della ricerca di Lynn Davis, sia come oggetti in sé – spesso si tratta di statuaria celebrativa, votiva, funeraria sia come oggetto della memoria dei lungimiranti collezionisti che, a partire dai raffi nati prelati rinascimentali, Domenico e Giovanni Grimani nel XVI secolo, hanno contribuito a creare la

raccolte di antichità del Museo Archeologico veneziano. Così, il viaggio ideale e fi sico di Lynn Davis trova fi nalmente il suo luogo d’elezione, che è il luogo della memoria – e delle memoria antica, ancestrale, quasi atavica -, dove le grandi foto magistralmente stampate su rarissima carta fotografi ca, di-ventano non semplicemente Un’eposizione che durerà ’esposizione temporanea di una stagione, ma il luogo dove “sono sempre sta-te”, e dove potrebbero idealmente rimanere per sempre. Promosso dall’Associazione di Promozione Culturale ASLC. La Città - Progetti per l’arte Organizzazione a cura di Studio la Città, Verona Su progetto di Elena Povellato - Venezia In collaborazione con Galerie Karsten Greve – Colonia, St. Moritz, Parigi Mostra curata dal Prof. Marco Meneguzzo rimarrà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, dal 1 novembre dalle 10.00 alle 17.00 dal 21 settembre al 13 gennaio 2013.

Museo archeologico di Venezia

LYNN DAVIS, FOTOGRAFIE DAI LUOGHI SACRI

All’inizio spirava un vento di rivoluzione…e in un certo senso lo fu. Il progressive rock italiano fu un vento che cambiò tutto per sempre. Sabato 20 ottobre il Gran Te-

atro Geox ospita Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme assie-me sullo stesso palco. Le due band hanno fatto la storia del rock italiano: insieme alla PFM sono stati gli unici gruppi che hanno fatto breccia in America con il loro stile inconfondibile. Francesco Di Giacomo, voce del Banco di Mutuo Soccorso, ricorda con orgoglio che nel 1972 il loro album Darwin fu pro-clamato da 300 critici americani il miglior disco progressive dell’anno. Da allora non si sono mai fermati. Sempre in tour, spesso all’estero, Banco del Mutuo Soccorso, per festeggiare i 40 anni di attività, hanno pensato un tour che è uno degli eventi musicali più interessanti del 2012. Un concerto con in scaletta i classici del gruppo, ma soprattutto con un fi nale imprevedibile: sullo stesso palco, Le Orme (altra band stori-ca della scena rock italiana) e Banco del Mutuo Soccorso, suoneranno insieme i classici delle due band. Un appunta-mento che sa di storia della musica, che proporrà il meglio di quell’avventura musicale che fu il progressive italiano.

Musica Gran Teatro Geox

Banco e Orme insieme al progressive rock

Nella foto grande gli insetti di pochi millimetri ancora imprigionati nell’ambra e gli autori della scoperta: seduti Eugenio Ragazzi e Schmidt in piedi Guido Roghi

Il Banco e le Ome, insieme a alla Pfm e agli Area, sono l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di progressive rock italiano

Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto i più antichi artropodi mai inglobati in ambra

Nel Triassico esistevano organismi animali persistenti anche a cambiamenti enormi

Francesco Guardi, Santa Maria della Salute, 1780-1785

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10 Intorno a noi

Un intero ordine professionale si met-te a disposizione per dare il proprio contributo nel tentativo di ”ammortiz-

zare” l’impatto devastante della crisi sulla società veneta, che già conta le sue vittime e che, ancora preoccupata, guarda al futuro imminente.

Lo scorso 2 agosto l’Ordine degli psi-cologi del Veneto ha formalizzato un pro-tocollo d’intesa con l’associazione Speran-zaallavoro per garantire insieme una rete di supporto a chi – artigiani e piccoli im-prenditori, lavoratori, pensionati e famiglie – si trova in diffi coltà proprio a causa degli effetti sul mondo occupazionale e lavorativo della crisi economica e fi nanziaria.

Per il momento sono 200 gli psicologi che hanno dato la propria adesione all’ini-ziativa, professionisti che consentono a chi ne ha la necessità di intraprendere un per-corso psicoterapeutico a costi accessibili: sa-ranno disponibili ad uno, se necessario due, incontri gratuiti e quindi ad una riduzione del 30 per cento sulla parcella per le sedute successive, con l’impegno a non superare mai i 50 euro per ciascuna di esse.

Non si tratta solo di agevolazioni econo-miche, pur sempre utili in questo frangente, ma soprattutto di un’organizzazione capilla-re e diffusa su tutto il territorio per arginare il disagio e offrire un punto di riferimento a chi si sente solo di fronte a diffi coltà che – se affrontate appunto da soli - sembrano insormontabili e che logorano alla lunga, fi no a quando ad avere la meglio è il senso d’impotenza.

“Attraverso questa convenzione – spie-ga Laura Tamiozzo, presidente dell’Asso-ciazione promossa da Filca Cisl, Adiconsum e familiari delle vittime dell’indifferenza al lavoro - nessuno si dovrà più sentire solo: tutelare le imprese e i lavoratori signifi ca in-nanzitutto tutelare le persone e la struttura sociale che essi esprimono, e per questo va creata una rete di riferimenti e di opportuni-tà di sostegno e affi ancamento alle situazio-ni di diffi coltà”.

I casi e le storie di “ordinaria” disoc-cupazione o di diffusa disperazione non mancano e il malessere è palpabile. Lo con-ferma il segretario generale della Filca Cisl, Salvatore Federico, facendo riferimento all’esperienza dell’associazione nata in Ve-neto soltanto tre mesi fa. “La crisi – raccon-ta – sta facendo aumentare notevolmente il disagio psicosociale, così come le dipenden-ze da droga, alcol, gioco e la depressione. In poco più di tre mesi, Speranzaallavoro ha raccolto più di 500 contatti, con una media di 5 contatti al giorno di lavoratori licenziati, imprenditori sull’orlo del fallimen-to perché non riescono a riscuotere i crediti e, più in generale, di persone che in questo momento di grande fragilità hanno bisogno di sostegno”.

Da qui la convenzione con l’Ordine de-gli psicologi che con il suo presidente Marco Nicolussi conferma il proprio impegno socia-

di Ornella Jovane

Piccoli imprenditori esasperati lavoratori che perdono il posto: una risposta a chi è in diffi coltà e si sente solo

Lavoro Firmata una convenzione tra l’Ordine professionale veneto e l’associazione Speranzaallavoro

Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisile. “Una rete di psicologi professionisti rivol-ta espressamente al supporto delle persone in diffi coltà a causa della crisi economica – sottolinea – permetterà di aiutare quanti stanno attraversando un periodo nero, for-nendo loro interlocutori altamente preparati e in grado di valutare caso per caso gli inter-venti più opportuni per uscire dall’impasse che si viene a creare quando mutano le prospettive della propria vita lavorativa e non solo”. L’Ordine professionale sta inoltre lavorando con la Regione Veneto – che con il suo presidente Luca Zaia ha avuto modo di elogiare l’iniziativa - affi nché si creino dei canali di contatto e di coordinamento anche con il servizio “inOltre”, istituito dalla stessa Regione e gestito da psicologi del servizio sanitario regionale. La via d’accesso sarà l’Associazione – il sito è www.speranzaal-lavoro.it - che, caso per caso, segnalerà agli specialisti quelli che potrebbero avere biso-gno anche di un approccio di carattere psi-cologico. Questa convenzione rappresenta un tassello che va ad aggiungersi all’attività di Speranzaallavoro “che si propone ora – spiega Federico - di far entrare questo tipo di convenzione all’interno della contrattazione aziendale di secondo livello”. “Sarebbe un passo fondamentale – conclude – sul fron-te della prevenzione del disagio, per costru-ire assieme benessere sociale e familiare”.

Ascolto e aiuto, sono i due obiettivi per cui l’associazione Speranzaal-lavoro s’impegna in Veneto dallo

scorso maggio, quando ha preso il via la sua attività grazie all’iniziativa di Filca Cisl, Adiconsum Veneto e al coraggio di Laura Tamiozzo, la fi glia dell’impreditore edile vicentino che lo scorso dicembre si tolse la vita oberato dalle preoccupazioni e dalle diffi coltà economiche che avevano investito la sua azienda.

L’associazione nasce con lo scopo di costruire una rete “protettiva” attorno al mondo del lavoro per supportare chi lo attraversa con diffi coltà, chi improvvisa-mente se ne trova fuori, con le relative conseguenze, e le famiglie che vivono al loro interno il disagio di una situazione dolorosa da affrontare e diffi cile da ge-stire sul piano economico ma sopprattut-to emotivo. La solitudine e l’indifferenza sono i primi “nemici” da affrontare e da combattere, contro di essi l’associazione punta a tessere la propria rete, favoren-do agganci col mondo politico, istituzio-nale e dei professionisti che possano contribuire ad intervenire rapidamente ed effi cacemente sul territorio.

NEWS

L’associazioneSPERANZAALLAVORO CONTRO LA SOLITUDINE

O.J.

12 Cultura veneta

Due acari e un moscerino delle dimensioni di pochi millimetri, risalenti al periodo Triassico, databile a oltre 230 milioni di anni fa, sono stati trovati per-

fettamente conservati all’interno di goccioline di ambra rinvenute nelle Dolomiti, vicino a Cortina d’Ampezzo. A rivelarlo uno studio internazionale realizzato dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dall’Università di Padova, in colla-borazione con l’Università di Göttingen e con il Museo di Storia Naturale di New York, e pubblicato su Pnas – Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno osservato oltre settantamila picco-le gocce di ambra fi nora ritrovate nel sito dolomitico, facendo luce sull’evoluzione di un gruppo di artropodi (invertebrati che comprendono gli insetti, i ragni e i cro-stacei) tra i più diffusi al mondo. “Già nel 2006 il team di ricerca aveva pubblicato i risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati nell’ambra dolomitica, dimostratisi incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esi-stenti - ha spiegato Eugenio Ragazzi dell’Università di Padova - prima del presente studio, però, le più vecchie inclusioni di or-ganismi animali in ambra risalivano a circa 130 milioni di anni fa: la nuova scoperta sposta quindi le lancette indietro nel tempo di ben 100 milioni di anni rispetto a ogni precedente ritrovamento di organismi inglobati in am-bra”. Grazie all’eccezionale stato di conservazione, per due dei tre artropodi sono state coniate anche nuove spe-

cie, chiamate Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei, in onore del cortinese Paolo Fedele che nel 1997 ha se-gnalato il giacimento che ha permesso tutte le successive

ricerche. “È sorprendente come la morfologia di tali acari triassici sia simile a quella delle specie odierne appartenenti alla famiglia Erio-phyoidea - prosegue Guido Roghi dell’Igg-Cnr - le caratteristiche co-muni - corpo lungo e segmentato,

due paia di zampe invece delle quattro solitamente pre-senti negli acari, un peculiare apparato boccale e artigli piumati – dimostrano che questi artropodi avevano tratti

distintivi e specializzati già nel Triassico, decine di milioni di anni prima della comparsa delle angiosperme di cui si nutrono oggi, quando necessariamente si nutrivano di conifere (gimnosperme)”. Quando apparvero le prime piante con fi ore, quindi, questi artropodi modifi carono le loro abitudini alimentari: “Grazie al loro adattamento ambientale hanno superato le grandi estinzioni al termi-ne del Cretacico (65 milioni di anni fa)”, concludono i ricercatori. “Se nel Permiano (252 milioni di anni fa) si erano estinte il 96% di tutte le specie marine e il 70% di quelle dei vertebrati terrestri, questo studio chiarisce che nel Triassico (230 milioni di anni fa) esistevano organi-smi animali persistenti anche a cambiamenti enormi”.

Archeologia e fossili Rinvenuti acari e moscerini di oltre 230 milioni di anni fa

Tre insetti portano indietro le lancette del tempo

Museo Correr

In occasione del terzo centenario della nasci-ta di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica

un’ampia retrospettiva che testimonia - con una ricchezza di prestiti mai vista in prece-denza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifi ca di Gabriella Belli, la mostra, allesti-ta nelle sale espositive del Museo Correr dal 28 settembre 2012 al 6 gennaio 2013, si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. Un iti-nerario insieme cronologico e tematico che si sviluppa attraverso settanta dipinti e altrettanti disegni, scelti per il loro particolare valore qua-litativo e storico, all’interno di un corpus assai vasto ed eterogeneo che va dalle meno note opere giovanili di fi gura, ispirate alla pittura di costume ai dipinti sacri alle prime vedute, dai paesaggi e capricci, in cui risalta la sua origi-nalità rispetto agli altri maestri veneti alle tele che immortalano le feste e le cerimonie della Serenissima, fi no alle splendide vedute di Ve-nezia degli anni della maturità, dove il suo stile

personalissimo si fa sempre più libero e allusi-vo. La formazione di Francesco Guardi avviene all’interno di una modesta bottega a conduzio-ne familiare, dove tutti sono pittori, dal padre Domenico ai fratelli Antonio e Nicolò. Nessuno sarà in grado di raggiungere in vita, se non il successo, almeno una certa agiatezza. Dopo la morte nel 1793, su Francesco Guardi cade l’oblio. La sua riscoperta avviene in Francia alla metà dell’Ottocento, assieme alla generale rivalutazione del rococò. Il successo è improvvi-so quanto straordinario, tanto da sovvertire agli occhi dei critici e dei collezionisti il consolidato rapporto gerarchico nei confronti di Canaletto. Non a caso Francesco sarà il primo artista ve-

neziano del Settecento ad avere una propria monografi a di valore scientifi co. Negli anni suc-cessivi si susseguono i contributi e scoppiano le polemiche: è la famosa querelle guardesca che culmina con la celebre mostra curata da Pietro Zampetti a Palazzo Grassi nel 1965, dove il dibattito sulla distinzione delle opere eseguite da Francesco e dal fratello maggiore Antonio tocca il suo vertice. Da allora Francesco Guardi è diventato una presenza stabile nel pantheon dell’arte veneziana, che al successo presso la critica coniuga quello del pubblico e dei collezio-nisti, come testimoniano le recenti quotazioni raggiunte da alcuni dei suoi dipinti, quasi dei record per la pittura antica.

Retrospettiva su Guardi nel tricentenario della morte

Lynn Davis è considerata una delle più raffi nate fotografe della scena america-na. Allieva di Berenice Abbott, un mito

della fotografi a, e amica di Robert Mapple-thorpe, il fotografo “maudit” della ribalta newyorkese anni Ottanta, Lynn Davis vuole presentarsi a Venezia con una tra le sue più raffi nate raccolte di grandi fotografi e, tutte centrate sull’epifania di luoghi sacri all’uomo: tombe monumentali in mezzo al deserto, templi che si ergono come stalagmiti nella pianura, fi gure ieratiche che emergono dalle montagne, sono le immagini che la fotogra-fa oggi predilige, nella sua costante ricerca di un luogo “senza tempo”, che trasmetta all’essere umano – oggi come ieri – il sen-so dell’assoluto. Per questo, l’esposizione al Museo Archeologico riveste la mostra di un doppio signifi cato: le fotografi e non solo entrano in rapporto, ovviamente, con lo sguardo dello spettatore, ma anche con i reperti custoditi nel museo, che idealmente fanno parte della ricerca di Lynn Davis, sia come oggetti in sé – spesso si tratta di statuaria celebrativa, votiva, funeraria sia come oggetto della memoria dei lungimiranti collezionisti che, a partire dai raffi nati prelati rinascimentali, Domenico e Giovanni Grimani nel XVI secolo, hanno contribuito a creare la

raccolte di antichità del Museo Archeologico veneziano. Così, il viaggio ideale e fi sico di Lynn Davis trova fi nalmente il suo luogo d’elezione, che è il luogo della memoria – e delle memoria antica, ancestrale, quasi atavica -, dove le grandi foto magistralmente stampate su rarissima carta fotografi ca, di-ventano non semplicemente Un’eposizione che durerà ’esposizione temporanea di una stagione, ma il luogo dove “sono sempre sta-te”, e dove potrebbero idealmente rimanere per sempre. Promosso dall’Associazione di Promozione Culturale ASLC. La Città - Progetti per l’arte Organizzazione a cura di Studio la Città, Verona Su progetto di Elena Povellato - Venezia In collaborazione con Galerie Karsten Greve – Colonia, St. Moritz, Parigi Mostra curata dal Prof. Marco Meneguzzo rimarrà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, dal 1 novembre dalle 10.00 alle 17.00 dal 21 settembre al 13 gennaio 2013.

Museo archeologico di Venezia

LYNN DAVIS, FOTOGRAFIE DAI LUOGHI SACRI

All’inizio spirava un vento di rivoluzione…e in un certo senso lo fu. Il progressive rock italiano fu un vento che cambiò tutto per sempre. Sabato 20 ottobre il Gran Te-

atro Geox ospita Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme assie-me sullo stesso palco. Le due band hanno fatto la storia del rock italiano: insieme alla PFM sono stati gli unici gruppi che hanno fatto breccia in America con il loro stile inconfondibile. Francesco Di Giacomo, voce del Banco di Mutuo Soccorso, ricorda con orgoglio che nel 1972 il loro album Darwin fu pro-clamato da 300 critici americani il miglior disco progressive dell’anno. Da allora non si sono mai fermati. Sempre in tour, spesso all’estero, Banco del Mutuo Soccorso, per festeggiare i 40 anni di attività, hanno pensato un tour che è uno degli eventi musicali più interessanti del 2012. Un concerto con in scaletta i classici del gruppo, ma soprattutto con un fi nale imprevedibile: sullo stesso palco, Le Orme (altra band stori-ca della scena rock italiana) e Banco del Mutuo Soccorso, suoneranno insieme i classici delle due band. Un appunta-mento che sa di storia della musica, che proporrà il meglio di quell’avventura musicale che fu il progressive italiano.

Musica Gran Teatro Geox

Banco e Orme insieme al progressive rock

Nella foto grande gli insetti di pochi millimetri ancora imprigionati nell’ambra e gli autori della scoperta: seduti Eugenio Ragazzi e Schmidt in piedi Guido Roghi

Il Banco e le Ome, insieme a alla Pfm e agli Area, sono l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di progressive rock italiano

Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto i più antichi artropodi mai inglobati in ambra

Nel Triassico esistevano organismi animali persistenti anche a cambiamenti enormi

Francesco Guardi, Santa Maria della Salute, 1780-1785

272727Cultura veneta

Mamma mia, torna la

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Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricercawww.geronimostilton.com

292929I nostri esperti

un censimento per adeguare gli insediamenti industriali! Ecco che il “D.L. post-terremoto”, n. 74 del 6 giugno e la “bozza di linee guida per la messa in sicurezza dei capannoni industriali”, redatte da Protezione civile, Cni, Assobeton e Reluis chiarisce le procedure post-terremoto più urgenti, per conciliare sicurezza e rapidità della ripresa delle attività produttive. Subito i controlli per certifi care l’agibilità sismica, necessaria per la riapertura delle attività produttive, ma massima semplifi cazione nelle procedure autorizzative di inizio lavori ed (eventuale) delocalizzazione delle attività per far ripartire l’economia. LE FASI SONO DUE: una prima rapida procedura di messa in sicurezza affi data dai titolari dei capannoni ai tecnici, per verifi care che l’edifi cio non abbia le carenze strutturali e in caso abbia tali carenze si deve prevedere interventi di ripristino autocertifi cati al Comune, ma «è possibile solo quando il danno sui principali elementi strutturali sia assente o di modestissima entità». La seconda fase per poter certifi care l’agibilità è quella dell’ OTTENIMENTO DI UN LIVELLO DI SICUREZZA SISMICA PARI AD ALMENO IL 60% di quello previsto per un capannone, costruito secondo la vigente normativa antisismica. Entro sei mesi, dall’entrata in vigore del DL, si dovrà comunque procedere a verifi ca di sicurezza ai sensi delle norme vigenti, e gli interventi per il raggiungimento della soglia del 60% dovranno essere eseguiti entro i 18 mesi successivi (inizio giugno 2014). Se per raggiungere questo 60% serviranno interventi edilizi, basterà comunicare ai Comuni l’avvio dei lavori e, solo entro 60 giorni dopo l’inizio dei lavori, si dovrà «presentare la documentazione per la richiesta dell’autorizzazione paesaggistica e del titolo abilitativo edilizio nonché per la presentazione dell’istanza di autorizzazione sismica ovvero per il deposito del progetto esecutivo riguardante le strutture». Qualora si scelga la DELOCALIZZAZIONE, questa «è autorizzata previa autocertifi cazione del mantenimento dei requisiti e delle prescrizioni previsti nelle autorizzazioni ambientali», e le aziende possono partire subito e presentare la documentazione entro 180 giorni. Spetta ai Presidenti delle Regioni defi nire «priorità, modalità e percentuali entro le quali possono essere concessi contributi nel limite delle risorse allo scopo fi nalizzate». Le risorse sono del Fondo per la ricostruzione, quantifi cate in 2,5 MILIARDI DI EURO CERTI (500 milioni di euro dall’accisa sulla benzina e 1 miliardo gli anni 2013 e 2014 da riduzione delle voci di spesa statale). Da defi nire, invece, le somme derivanti dalla riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti politici e dal Fondo di solidarietà Ue. In Veneto vi sono per similarità le stesse strutture colpite in Emilia Romagna. Data l’esperienza appare indispensabile che la Regione Veneto quanto prima proceda attraverso i gruppi politici per una proposta legislativa in grado di incentivare il miglioramento strutturale delle attività produttive. Su questa linea si stanno già muovendo gli Ordini dei professionisti e associazioni di costruttori, che però riusciranno ad avere effi cacia solo con l’accorta attenzione da parte della politica e della Regione del Veneto.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Il sisma nella Pianura Padana, tra ricostruzione e prevenzione

L’ARCHITETTO

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Nel nostro Paese negli ultimi 40 anni sono stati spesi 147 miliardi di euro sul patrimonio immobiliare esistente per la riqualifi cazione antisismica (circa 3,6 miliardi l’anno). Fondi per interventi “post terremoto”, mentre, se si fossero investiti per la progettazione di edifi ci antisismici avrebbero ampliamente evitato i crolli. Così dopo le scosse del 20 e 29 maggio scorso e le successive repliche in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, si corre ai ripari! Case in muratura e capannoni prefabbricati le costruzioni più colpite! Dell’attività delle faglie in Emilia si sapeva dal 2000, tuttavia solo dal 2003-2005 la Pianura Padana è stata riclassifi cata da zona non sismica a grado 3. Nel 2009 sarebbe quindi entrato in vigore l’obbligo di costruire in quell’area con criteri antisismici. Le parole d’ordine ora sono: stima dei danni, valutazioni per la messa in sicurezza, ma anche distribuzione fondi e ripresa urgente delle attività aziendali. Il problema è che molti dei capannoni industriali sono costruiti senza tener conto delle norme antisismiche, urge quindi

Dott. Lara TassoCon il termine mobbing si fa riferimento a una serie di molestie e violenze di carattere psicologico, che sono attuate da uno o più individui con intenti lesivi e in maniera sistematica in un contesto di lavoro ai danni generalmente di una singola persona. Negli ultimi anni il termine mobbing è entrato nel vocabolario comune grazie al diffondersi di libri e fi lm sull’argomento; uno su tutti il bel fi lm di Francesca Comencini del 2003 “Mi piace lavorare” con Nicoletta Braschi. Ho l’impressione, tuttavia, che nell’immaginario collettivo il mobbing sia spesso generalizzato, e accade sovente di sentirne parlare in riferimento a qualsiasi comportamento vessatorio che avviene in ambito lavorativo, anche in merito ad un richiamo sporadico di un superiore o a comportamenti poco cortesi da parte di colleghi.Per parlare di mobbing, i comportamenti vessatori non sono sporadici, ma devono avere un’elevata frequenza e si devono protrarre per un lungo periodo (almeno sei mesi).Il mobbing si può manifestare nell’area della comunicazione, per esempio interrompendo continuamente una persona quando parla, impedendole di esprimersi o anche attraverso continui rimproveri verbali. Il fenomeno può riguardare anche l’immagine sociale, diffondendo voci infondate, ridicolizzando la vittima o screditando le sue decisioni. La persona mobizzata può anche essere colpita nell’area delle relazioni sociali, poiché può essere isolata, spostata in altro uffi cio lontano da tutti. Nell’area professionale assistiamo a un eccesso di lavoro assegnato o, al contrario, a una riduzione delle mansioni, oppure compiti senza senso e umilianti, o anche continui cambi di attività. In alcuni casi la sicurezza del lavoratore è messa a repentaglio in quanto deve svolgere attività che possono nuocere alla salute o può essere addirittura oggetto di violenza fi sica.Anche l’intenzionalità è importante: non si può parlare di mobbing se non ci sentiamo a nostro agio a causa di un collega poco sensibile nei nostri confronti, ma non mosso da cattive intenzioni. Chi attua del mobbing, infatti, lo mette in atto con l’intento di emarginare, discriminare e recare danno al lavoratore oggetto delle violenze, il quale è spinto in una condizione d’inferiorità psicologica senza possibilità di difesa.La persona che subisce mobbing arriva spesso a interrompere volontariamente il rapporto di lavoro per cessare le quotidiane violenze psicologiche che le sono infl itte. Questo accade soprattutto nelle piccole aziende, poiché non è possibile non condividere il proprio ambiente di lavoro con chi è causa delle vessazioni. Così facendo, tuttavia, si realizza spesso uno dei fi ni ultimi del mobber, che è appunto l’allontanamento della persona presa di mira. Se il fatto accade in aziende di grandi dimensioni, la vittima può essere spostata in altri reparti o in altri sedi.Come difendersi dal mobbing? È importante per le aziende creare un clima di lavoro positivo, individuando e gestendo le persone o i gruppi problematici. La persona, o le persone, oggetto di mobbing non devono isolarsi, ma devono cercare il sostegno sociale all’interno dei vari gruppi cui appartengono. Spesso, infatti, si tende a non raccontare le vessazioni subite, ci si sente colpevoli dell’accaduto, ci si isola dalla famiglia (spesso ignara di tutto), si adottano comportamenti aggressivi, si limita la propria vita sociale, generando un pericoloso circolo vizioso. Non di rado, infatti, chi subisce mobbing mette in serio pericolo anche la propria vita coniugale e familiare, a causa dei comportamenti sopra citati. E’, invece, importante parlare di ciò che si prova, chiedere aiuto e, se il caso lo richiede,

Il mobbingPSICOLOGIA DEL LAVORO

raccogliere prove dei comportamenti subiti. Documentare i casi di mobbing è, infatti, molto complesso e diffi cile, perché spesso la vittima è lasciata sola da amici e colleghi e non ci sono tracce dei soprusi subiti.Un luogo comune da sfatare è che il mobbing sia attuato solo da superiori nei confronti di sottoposti. Questa è solo una delle tante forme del mobbing, ma ce ne sono anche tra colleghi o di sottoposti verso i superiori. In alcuni casi, addirittura, quello che a uno sguardo veloce può apparire il mobber, si scopre poi essere la vittima.Il mobbing, inoltre, può essere attuato e rivolto non solo da e verso singole persone, ma può riguardare due o più individui.Per terminare, voglio porre l’accento sull’importanza di chiedere aiuto a persone fi date che, secondo i casi, può essere un membro del sindacato, un responsabile dell’azienda o anche un consulente esterno, adeguatamente formato per gestire casi di questo tipo. Sono, invece, da evitare l’isolamento e l’indifferenza.

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SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

Chiave (7) - Il nome..................................

................................................................

Pierino• Pierino rivolto alla maestra: “Si-gnora maestra, non credo di es-sermi meritato zero nel compito di matematica.” “Nemmeno io lo credo, ma purtroppo voti più bas-si non ne esistono.”• Pierino torna a casa e suo padre gli chiede: “Come è andato l’e-same?” “Papà non dicevi che era più importante la salute?”• Un amico fa all’altro: “Tua mamma per caso fa l’elettrici-sta?” “No, perché?” “Perché la vedo sempre sotto un palo.”• La maestra a Pierino: “Fammi un esempio di ingiustizia.” “Ehm, quando io prendo un brutto voto perché papà ha sbagliato i com-piti.”• Il professore interroga Pierino: “Dimmi il nome di un rettile.” Chiede. “Una vipera.” “Bene, ora dimmi il nome di un’altro rettile.” “Un’altra vipera.”• La maestra indicando Pierino: “Tu, dimmi due pronomi.” “Chi? Io?” “Bene, benissimo! Ora sen-tiamo un altro.”• La maestra interroga Pierino in Storia: “Pierino, cosa divenne Carlo Alberto quando morì suo padre?” “Orfano.”• “Pierino, perché hai scritto ca-mino con la ‘k’?” “Perché camini senza cappa non esistono!”• Pierino: “Signora maestra si può punire uno per una cosa che non ha fatto?” “No di certo!” “Bene,

allora non ho fatto i compiti.”• “Pierino, cos’è l’arcobaleno?” “E’ il sole che dopo essersi fatto la doccia, si rifà il trucco.”• “Pierino, cos’è un temporale?” “Sono delle nubi che, spaventate dai tuoni, scoppiano a piangere.”• “Lo sai perché Pierino dorme con il martello?” “Per schiacciare un pisolino.”• La mamma dice a Pierino: “Pie-rino, vammi a comprare lo spirito in farmacia, per favore.” Pierino va in farmacia e paga. Poi va in chiesa a confessarsi: “Fatti il se-gno della croce.” Dice il prete. “Nel nome del padre e del figlio, amen.” “Pierino!” Esclama il pre-te scandalizzato. “E lo spirito?” “Oh no! L’ho dimenticato in far-macia!”• La maestra dice a Pierino: “Se metto nello zaino 5 libri di italia-no, 7 di matematica e 2 di sto-ria, quanti libri avrò?” E Pierino risponde: “Abbastanza per rovi-narmi le vacanze.”• Pierino chiede alla maestra: “Signora maestra posso andare in bagno?” La maestra risponde: “No.” Pierino torna al posto e la maestra gli chiede: “Pierino qual è il lago più grande d’Italia?” E Pierino: “Quello sotto al mio ban-co.”• Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

LE OMBRE:

trova l’ombra

corretta: A

Soluzioni:

ATTORE - AUTIERI - CITTI - FAMAFASSARI - FRATELA CARBONARAMADRE - MARGHERITA BUYPANNI - RICKY - RUOLI - RUOLO

LE OMBRE Trova l’ombra corretta

Aforismi sull’amore• La massima forma d’egoismo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi.• La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do e più ne ho, perché entrambi sono infiniti.• Nell’amore, un silenzio val più di un discorso.

AARON (Aronne)ADAM (Adamo)

ALANALBERT (Alberto)

ARNOLD (Arnoldo)BARNEY

BENBRAD

BRYANCURT

DAVE (Davide)JACOB (Giacobbe)JAMES (Giacomo)

JOSHKATE

LAWRIELILY

MADDISONMARGARET (Margherita)

ROSY (Rosa)SALLY

TYRONZOEY

THE NAMES (i nomi) Impariamo l’inglese

CHIAVE (8) - Un nome inglese......................................................................................

PuzzleSimply...

A B

C D

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AN - AU - CA - ED - EL - ES - FU - MONO - SO - UD - ADA - AHI - AIA - AIOGOL - ODA - OHE - OLA - TRE - UAUALOE - AMOS - ECRU - FLAG - FOCAFALSO - MALCO - ORNAREOTARDA - SPELTA - ISRAELEPRELATO

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VINO

IL CHIANTI

GLI INGLESI LO CHIAMANO “CHIANTISHIRE”, IN ONORE DI QUELLA PARTE DI TOSCANA CHE È COME SE FOSSE UN PROLUNGAMENTO DELLA LORO ISOLA, UNA ZONA DI COLLINA COPERTA DI VIGNETI, DI ULIVETI, BOSCHI DI QUERCE, PINETE, CASTELLI E BORGHI ANTICHI. E’ UNA SPECIE DI REGIONE DENTRO LA REGIONE, LA CUI FAMA VINICOLA, COME QUELLA DI BORDEAUX, DELLA BORGOGNA E DELLA CHAMPAGNE, SI È NEL CORSO DEI SECOLI DIFFUSA IN TUTTO IL MONDO. LA ZONA DI PRODUZIONE DEL CHIANTI SI ESTENDE A CAVALLO DELLE PROVINCE DI FIRENZE E SIENA, AREZZO, PISA E PISTOIA. IL VINO CHE QUI VIENE PRODOTTO HA UN CORPO ED UNA LONGEVITÀ CHE LO AVVICINANO PIÙ AI “SUPERTUSCANS” CHE A QUEL VINELLO DA TRATTORIA CHE ERA UNA VOLTA, BUON COMPAGNO DELLA FINOCCHIONA E DELLA RIBOLLITA. IL CHIANTI E UNA TERRA DI ANTICHE TRADIZIONI, IN CUI ESISTONO TESTIMONIANZE ROMANE ED ETRUSCHE. I PRIMI DOCUMENTI RISALGONO AL XIII SECOLO E RIGUARDANO LA LEGA DEL CHIANTI, COSTITUITA A FIRENZE PER REGOLARE I RAPPORTI TRA I PRODUTTORI DI SANGIOVESE DEI COMUNI DI RADDA, GAIOLE E CASTELLINA. COME INSEGNA FU ADOTTATO UN GALLO NERO IN CAMPO DORATO, E QUE-STO SIMBOLO È TUTT’ORA L’EMBLEMA DEL CONSORZIO DEL VINO DEL CHIANTI CLASSICO.FINO AL 1700 IL VINO CHIANTI VENIVA PRODOTTO SOLAMENTE COL SANGIOVESE E FU SOLO NEL 1800 CHE SI INCOMINCIO AD UTILIZZARE ANCHE ALTRI VITIGNI. FU IL BARONE RICASOLI IL PRIMO AD INIZIARE A MISCELARE VARIE UVE PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL VINO.OGGI LA MAGGIOR PARTE DEI PRODUTTORI UTILIZZA O SOLO SANGIOVESE O SANGIOVESE E MERLOT O CABERNET SAUVIGNON. IL CHIANTI È UN VINO CHE MOLTO BENE SI ACCOMPAGNA AI PIATTI TRADIZIONALI TOSCANI, AI SALUMI, AI FORMAGGI, ALLE CARNI IMPORTANTI ED UNA BUONA “RISERVA” LA SI PUÒ BERE ANCHE DA SOLA. IO NEL CHIANTI CI SONO STATO E POSSO DIRE SENZA PECCARE DI PRESUNZIONE CHE IN UN BICCHIERE DI QUESTO OTTIMO VINO SI ASSAPORA NON SOLO LA STORIA MA ANCHE LA SIMPATIA DEI TOSCANI, GENTE ALLEGRA E MOLTO CORDIALE.

DenisMeneghini

CUCINA

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INGREDIENTI PER 5 PERSONE:500G CONCHIGLIE INTEGRALI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA TRAFILATE AL BRONZO

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PROCEDIMENTOMONDARE ED AFFETTARE LE ZUCCHINE, GRIGLIARLE SULLA PIASTRA E TAGLIARLE OGNI RONDELLA IN TRE PEZZI. MONDARE L’AGLIO, TAGLIARLO FINEMENTE E FARLO SOFFRIGGERE IN PADELLA CON L’OLIO, LA SALVIA SMINUZZATA E LA MORTADELLA SFILETTATA. TRITURARE GROSSOLANAMENTE I PISTACCHI. UNIRE NELLA PADELLA CON LA MORTADELLA, LE ZUCCHINE ED I PISTACCHI; INSAPORIRE CON ZENZERO, SALE E PEPE. CUOCERE LA PASTA IN ABBONDANTE ACQUA SALATA, SCOLARLA E VERSARLA NELLA PADELLA CON LA MORTADELLA. FAR SALTARE LE CONCHIGLIE, AMMORBIDENDO CON LA PANNA (ED EVENTUALMENTE UN PO’ DI ACQUA DI COTTURA). SERVIRE SPOLVERANDO A PIACERE CON PEPE NERO

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO SARETE RIC-

CHI DI FIDUCIA, COMBAT-TIVITÀ E CAPACITÀ STRATEGICHE.

POTRESTE IMBATTERVI IN CONOSCENZE IMPORTANTI · SALUTE POTRESTE RISEN-TIRE DI QUALCHE DISTURBO A CARICO DI SCHIENA O STOMACO. OPPORTUNO GE-STIRE CON SAGGEZZA DIETA ED ENERGIE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO RECU-

PERERETE CHARME E POESIA. IL QUADRO

COMPLESSIVO DEI SENTIMENTI SI FARÀ MENO OSTINATO E BELLICOSO · SALUTE IL TONO MUSCOLARE NON SEMPRE OTTI-MALE REGALERÀ RISULTATI A CHI POTRÀ CONTARE SU UN PERIODO DI PREPARAZ-IONE PREGRESSA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO MOLTI DI VOI SPERIMENTERANNO UN DE-CISO PASSO AVANTI NELLE

QUESTIONI DI CUORE, SI-ATE RAGIONEVOLI E PAZIENTI · SALUTE SCHIENA E GAMBE, DOPO QUALCHE MESE DI RISTAGNO ENERGETICO, RIPREN-DERANNO AD ESSERE SCATTANTI. AT-TENTI ALLA MOTIVAZIONE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO NON DATE

NULLA PER SCON-TATO E SIATE PIÙ APERTI NEL MANIFE-STARE LE EMOZIONI. CONTRASTI DIETRO L’ANGOLO · SALUTE RIPOSATE MOLTO E DOSATE CON SAPIENZA LE ENERGIE. ADOTTATE UN REGIME SPORTIVO LEG-GERO E UNA DIETA NUTRIENTE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO FATE ATTENZIONE ALLA QUALITÀ DELLA COMU-

NICAZIONE E TENETE A BADA AL VOSTRA AUTOSTIMA DAI PICCHI TROPPO ALTI · SALUTE AFFRONTATE LA

STAGIONE ENTRANTE TONICI E SCOPPIET-TANTI DI FIDUCIOSE ENERGIE, POTRESTE SORPRENDERE QUALCUNO!

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO SAPRETE RIMETTERE IN MOTO

FANTASIA E VITALITÀ, CIÒ VI CONSEN-TIRÀ DI APPARIRE PIÙ DESIDERABILI E IN-TRIGANTI · SALUTE IN ARRIVO QUALCHE PICCOLO RALLENTAMENTO DEL METABO-LISMO DA TENERE SOTTO CONTROLLO GRAZIE A DIETA E MOVIMENTO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO MUNITEVI DI UNA BUONA DOSE DI

TATTO E DI PAZIENZA. PER CHI FATICA A CONTENERE LE ENERGIE, POSSIBILI ALTI E BASSI · SALUTE POTRESTE ESSERE VIT-TIME DI UN AUMENTO DI STRESS A CARICO DELL’APPARATO DIGESTIVO. MANTENETE UN ATTEGGIAMENTO COSTRUTTIVO

TORODAL 21/04

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VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO DECOLLERANNO EVENTUALI PROGETTI DI COPPIA ACCANTONATI DA

TEMPO E AUMENTERANNO GLI INCONTRI PIACEVOLI · SALUTE CURATE L’ALIMENTAZIONE E NON INDUGIATE IN PENSIERI OSSESSIVI, POTREBBERO TO-GLIERVI L’ENERGIA DI CUI NECESSITATE

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

AL 22/09AL 22/09FASCINOFASCINO

TEMPO E AUMENTERANNO GLI

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08FASCINOFASCINO

GESTITE BENE LE ENER-GIE, VI SERVIRANNO·

AL 22/07AL 22/07FASCINOFASCINO

VOI ECLATANTI OCCASIONI DI INCONTRO E VEGLIA CON SOL-

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