Miranese nord genn2016 n3

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VIVAI BARENDI P.A. MORENO Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazzi Realizzazione impianti d’Irrigazione Potature ad alto fusto Cell. 348 6046422 [email protected] - www.vivaibarendi.com Rifiuti, arriva il nuovo ecocentro per il territorio Noale pag. 6 Aziende da tutta Italia per i cantieri programmati Martellago pag. 12 pag. 21 Accordo alla Ilnor, scongiurati decine di licenziamenti E’ stato prorogato fino al 31 ottobre il contratto di solidarietà. Si adotterà la mobilità attraverso percorsi di riqualificazione D opo tre mesi di proteste, scioperi, incontri in Comune e in Regione, la fine del 2015 ha portato all’accordo per l’azienda Ilnor di Gardigiano, di proprietà di Eredi Gnutti Metalli di Brescia e attiva nel settore di semilavorati in rame e leghe dello stesso materiale. I rappresentanti della fabbrica, i sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl, sono riusciti a scongiurare i 55 licenziamenti sui 130 lavoratori prospettati all’inizio. Anche la fonderia sarà trasferita nella città lombarda come ipotizzato, e a Gardigiano rimarranno solo 2 macchine sulle 5 attive fino a qualche settimana fa. L’effetto dell’intesa ha portato ad avere 22 uscite volontarie delle 30 stabilite da raggiungere entro il 29 febbraio. Si tratta di dipendenti che hanno scelto di intraprendere altre strade, di mettersi in proprio, di andare in pensione anticipata e così via. Per gli altri 8, si vedrà a breve anche se l’obiettivo fino al 31 ottobre 2016, scadenza del contratto di solidarietà, è portare il numero del personale dagli attuali 130 a 80. “Siamo contenti per come sono andate le cose - dice il direttore del personale Mario De Santis -, tenendo presente l’obiettivo di raggiungere l’equilibrio finanziario”. ORDINANZA PER LIMITARE LE SLOT A SCORZE’ Anno nuovo, vita nuova e diversi orari per quei locali del comune di Scorzè che hanno le slot con vincita in denaro e le sale giochi. L’ordinanza è stata emessa dal sindaco Giovanni B. Mestriner e vuole dare una stretta a queste attività. pag. 14 GIUSEPPE DAL BEN ALLA DIREZIONE DELL’ L’ULSS 13 Luca Zaia rivoluziona la sanità veneta e sceglie Giuseppe Dal Ben, già direttore generale dell’Ulss 12 Veneziana e commissario dell’Ulss 14 di Chioggia, per guidare anche Ulss 13 di Mirano e Dolo. pag. 10 Periodico d’informazione locale. Anno XXIII n.3 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Gennaio 2016 continua a pag. 8 Editoriale A rrivati quasi al giro di boa di questo strano inverno senza pioggia, senza neve, senza gelo eccessivo, viene spontaneo chiedersi se e quanto dobbiamo preoccuparci. di Nicola Stievano* *[email protected] Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura Commercio, chiari segnali di ripresa in Riviera e Miranese Primo Piano pagg. 4-5 a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si estende! CULTURA, TREVISO CELEBRA STAR WARS DIFESA DEL SUOLO: INAUGURATE LE PARATIE DI CALDOGNO MERCATO IMMOBILIARE: SEGNALI DI RIPRESA VENETO IN PRIMO PIANO da pagg. 24-25 pag. 28 pag. 31 cambia look! NOVITÀ: da Febbraio alle pagg. 39-41 Le nostre rubriche

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Miranese nord genn2016 n3

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VIVAIBARENDIP.A. MORENO

Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazziRealizzazione impianti d’Irrigazione

Potature ad alto fusto

Cell. 348 [email protected] - www.vivaibarendi.com

Rifiuti, arriva il nuovo ecocentro per il territorio

Noale

pag. 6

Aziende da tutta Italia per i cantieri programmati

Martellago

pag. 12

pag. 21

Accordo alla Ilnor, scongiurati decine di licenziamentiE’ stato prorogato fino al 31 ottobre il contratto di solidarietà. Si adotterà la mobilità attraverso percorsi di riqualificazione

Dopo tre mesi di proteste, scioperi, incontri in Comune e in Regione, la fine del 2015 ha portato all’accordo

per l’azienda Ilnor di Gardigiano, di proprietà di Eredi Gnutti Metalli di Brescia e attiva nel settore di semilavorati in rame e leghe dello stesso materiale. I rappresentanti della fabbrica, i sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl, sono riusciti a scongiurare i 55 licenziamenti sui

130 lavoratori prospettati all’inizio. Anche la fonderia sarà trasferita nella città lombarda come ipotizzato, e a Gardigiano rimarranno solo 2 macchine sulle 5 attive fino a qualche settimana fa. L’effetto dell’intesa ha portato ad avere 22 uscite volontarie delle 30 stabilite da raggiungere entro il 29 febbraio. Si tratta di dipendenti che hanno scelto di intraprendere altre strade, di mettersi in proprio, di andare

in pensione anticipata e così via. Per gli altri 8, si vedrà a breve anche se l’obiettivo fino al 31 ottobre 2016, scadenza del contratto di solidarietà, è portare il numero del personale dagli attuali 130 a 80. “Siamo contenti per come sono andate le cose - dice il direttore del personale Mario De Santis -, tenendo presente l’obiettivo di raggiungere l’equilibrio finanziario”.

ordinanza per limitare le slot a scorze’

Anno nuovo, vita nuova e diversi orari per quei locali del comune di Scorzè che

hanno le slot con vincita in denaro e le sale giochi. L’ordinanza è stata emessa dal sindaco Giovanni B. Mestriner e vuole dare

una stretta a queste attività.pag. 14

Giuseppe dal ben alla direzione dell’ l’ulss 13

Luca Zaia rivoluziona la sanità veneta e sceglie Giuseppe Dal Ben, già direttore

generale dell’Ulss 12 Veneziana e commissario dell’Ulss 14 di Chioggia, per guidare anche Ulss 13 di Mirano e Dolo.

pag. 10

Periodico d’informazione locale. Anno XXIII n.3 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Gennaio 2016

continua a pag. 8

Editoriale

Arrivati quasi al giro di boa di questo strano inverno senza pioggia, senza neve, senza gelo eccessivo, viene spontaneo chiedersi se e quanto dobbiamo preoccuparci.

di nicola stievano*

continua a pag. 8

xx

di germana urbani*

*[email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

Commercio, chiari segnali di ripresa in Riviera e Miranese

Primo Piano

pagg. 4-5

a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si estende!

cultura, treViso celebra star Wars

difesa del suolo: inauGurate le paratie di caldoGno

mercato immobiliare: seGnali di ripresa

Veneto in primo piano

da pagg. 24-25

pag. 28

pag. 31

cambia look!

NOVITÀ:da Febbraio

alle pagg. 39-41

Le nostre rubriche

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La permanenza eccessiva di giovani e giovanissimi davanti a pc, smartphone e consolle digitali potrebbe avere conseguenze sullo sviluppo e sul sano funzionamento del corpo, intervenendo

negativamente su vista, postura, obesità, ma anche sulla sfera cognitiva e comportamentale.

A dirolo sono delle nutrite equipe di medici specializzati che per contrastare questo fenomeno, hanno dato vita al ‘Centro Pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da web’, il nuovo polo multidisciplinare dedicato alla presa in carico di bambini e adolescenti con dipendenza patologica da web, psicopatologie legate al cyberbullismo o che presentino i sintomi della sindrome da ritiro sociale. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Policlinico Gemelli e la Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, nasce a Roma e presento tra gli altri, da Federico Tonioni, Istituto di Psichiatria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile dell’Area delle Dipendenze da Sostanze e delle Dipendenze Comportamentali della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli; Pietro Ferrara, Istituto di Clinica pediatrica della Cattolica e referente

nazionale per maltrattamento e abusi della Società italiana di Pediatria; Eugenio Mercuri, direttore dell’Istituto di Psichiatria e direttore dell’Uoc di Neuropsichiatria infantile del Gemelli.

“Il Centro - ha spiegato Tonioni - prenderà incarico un numero crescente di patologie legate alla grande diffusione di internet e delle applicazioni digitali. Per i bambini e gli adolescenti, infatti, un uso disfunzionale del tempo passato online può innescare distorsioni nei processi di costruzione dell’identità e dell’immagine personale correlate a nuovi fenomeni dissociativi, portando così alla dipendenza patologica e a segnali crescenti di ritiro sociale”.

“La pediatria sta cambiando radicalmente - ha detto il professor Ferrara - e deve sempre più occuparsi di problematiche una volta sconosciute, ma che sempre più hanno risvolti sociali e comportamentali. In particolare, la volontaria reclusione di bambini e adolescenti di oggi che, come avverte l’Accademia Americana di Pediatria, trascorrono in media circa 7 ore al giorno davanti a tv, computer, cellulari e altri dispositivi elettronici, a dispetto delle 2-3 ore giornaliere consigliate”.

Genitori: attenti a Pc e smartphone, possono nuocere alla salute dei fi gliDisturbi dell’apprendimento, trasformazioni neurocognitive ma anche calo della vista e problemi posturali crescono in bambinie e adolescenti di pari passo all’uso di internet

3news da laPiazzaweb

Lo scorso mese ha spopolato sul nostro sito la notizia monselice, casting per il nuovo fi lm di Bellucco; a seguire Busa di Vigonza avrà la sua stazione!

Molto condivisa anche Bottrighe, l’ex zuccherifi cio diventerà un campo di calcio

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L’edizione più letta è stat quella di Cavarzere, seguita da Bassa padovana, Conselve e Adriaseguici su www.lapiazzaweb.it

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Su Issuu, invece, conquista il primo posto Rovigo seguita da Cavarzere, Piovese sport e Padova nordseguici su www.issuu.com/

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Cambiano le regole del risparmio bancario. Le banche italiane possono fallire come tutte le altre banche del mondo. Occorre informarsi in merito, meglio da chi non ha interessi in ballo, perchè alcuni prodotti di investimento non sono più come prima: sicuri! Che fare? seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Infuria il dibattito in parlamento ma anche nelle case di tutti noi. E’ giusto che il fi glio di una persona gay venga adottato dal compagno/a?Molti pensano di no credendo che questo apra la porta anche in italia all’affi tto degli uteri. Altri credono sia il modo migliore per tutelare quel miore in caso di morete del genitore biologico. Presepe a scuola: lo facciamo o no? seguici su www.

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L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

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Troverete tantissime offerte di cui approfi t-tare e da spendere nei negozi più vicini a casa vostra. Scegliete il vostro sconto e godetevi il regalo che vi farete grazie ad un notevole sconto sul conto fi nale.

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

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I lettori social hanno seguito la storia: Continuano le ricerche di simone, il giovane scomparso da Cavarzere;

Poi: spinea, espulsi albanesi tornano in italia per rubare auto di lusso, due arresti; martellago, nuovo impulso all’imprenditoria, il Comune stanzia 55mila euro per nuove impreseseguici su www.facebook.

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4 Argomento del mese

banche incontro ad oriaGo

Come muoversi con le nuove normative

Affollata riunione all’auditorium della biblioteca di Oriago di Mira nelle scorse settimane all’incontro pubblico sulle modifiche sul funzionamento degli istituti di credito. In particolare si è presa in considerazione la situazione

negli istituti “Banca Popolare di Vicenza” e “Veneto Banca” per dare risposte ai cittadini e agli imprenditori della zona catapultati nei nuovi meccanismi bancari. Si è cercato di capire i meccanismi bancari in istituti di credito come quelli che sono andati recentemente in sofferenza. Decine e decine di casi si sono verificati anche in Riviera del Brenta e nel Miranese. “Abbiamo notizia che ci sono stati casi di risparmiatori coinvolti anche nel nostro territorio - ha spiegato il Sindaco Mira Alvise Maniero - alcuni dei quali mi hanno già contattato direttamente. Abbiamo pensato che dedicare una serata per tutti i risparmiatori che potrebbero trovarsi nelle medesime condizioni senza essere informati”. All’incontro c’erano il tributarista Alberto De Franceschi, la dottoressa Camilla Cusumano dell’associazione Adusbef , l’avvocato Enrico Schenato di Altroconsumo per l’Associazione Nazionale Azionisti della Banca Popolare di Vicenza l’avvocato Renato Bertelle. Ha parlato a lungo il deputato M5S Giorgio Sorial. I parlamentari grillini presenti hanno messo l’accento sulla riforma che prevede la trasformazione in S.p.A. delle banche popolari e credito cooperativo, operazione che ritengono anticostituzionale e “che rischia di far perdere 37 mila posti di lavoro”. A.A.

Il commercio in Riviera del Brenta e nel Miranese riparte, ma a frenare la ripresa dei piccoli negozi, è l’attività dei grossi centri commerciali di Padova, Mestre o Treviso. “I saldi e gli acquisti

natalizi? Sono praticamente fermi al palo, nonostante la ripresa in atto, per colpa dei centri commerciali. Chiediamo aiuto a Comuni e Città Metropolitana, affinché si varino politiche di aiuto ai piccoli negozianti”. A fare l’analisi della situazione per l’area dei 10 comuni della Riviera del Brenta sono Ennio Matterazzo e Adelino Carraro, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’ Ascom del comprensorio. “I saldi in termini assoluti in Riviera del Brenta –spiega Matterazzo – non sono andati male. Si nota un maggiore potere d’acquisto delle famiglie rispetto al passato. Quello che non va bene, è che questa tendenza è letteralmente intercettata dai vicini centri commerciali di Mestre, Padova o quelli locali nell’area dei supermercati Lando a Gambarare“. I dati per Ascom, anche se è presto per tracciare un bilancio, vedono un incremento di acquisto ai saldi del 5 – 10 % rispetto allo scorso anno, ma l’aumento potrebbe raggiungere il 20% senza la concorrenza dei megastore”. A soffrine sono i centri dei paesi, sottolineano Carraro e Materazzo. “La situazione – spiegano – a Mira è diventata disastrosa ad esempio. Mira è un deserto, da qualche anno, di

attività commerciali. Un “centro commerciale naturale” che aveva qualche possibilità di reggere l’urto dei grossi outlet, era quello di Dolo, ma anche questo ormai ha perso via via la sua vivacità di centro del mandamento nel corso dei decenni. Vanno male le cose anche a Stra e Fiesso, mentre si hanno segnali di inversione di tendenza e nascite di nuovi negozi a Fossò, Campolongo, Campagna Lupia e soprattutto Camponogara. Paese quest’ultimo che è cresciuto molto anche demograficamente”. L’appello dell’ Ascom è chiaro.“ I Comuni e la Città Metropolitana - continua Carraro - devono investire sempre più risorse e iniziative per rivitalizzare i centri. La perdita di un negozio di abbigliamento, di alimentari, una rivendita di pane una tabaccheria o una macelleria, sono una perdita per tutta la comunità, è perdita di un servizio“. Ascom però non resta a guardare e nei prossimi mesi è decisa a portare avanti iniziative specifiche per poter rivitalizzare i centri. “Stiamo studiando - conclude Matterazzo- delle iniziative ad hoc per poter creare un servizio di consegna a domicilio per tantissime tipologie di piccoli negozi. Consegna della merce che andrà incontro alle esigenze di anziani e persone in difficoltà o che non hanno tempo di recarsi nei negozi. “L’analisi della situazione è simile anche per l’area dei 7 comuni del Miranese. “I saldi – spiega Ennio Gallo

presidente dell’ Ascom del Miranese - stanno andando abbastanza bene. Un centro storico che ha acquistato una grossa identità è quello di Mirano, ma anche Noale e Scorzè se la cavano. Resta il problema degli outlet e dei grossi centri commerciali. I comuni dicono a parole, di voler favorire il piccolo commercio, ma poi di fatto lo ostacolano con misure come i parcheggi a pagamento, le Ztl o le giornale ecologiche che hanno scarsissima utilità nella lotta allo smog, e creano solo problemi ai commercianti e ai cittadini”. Gallo quindi spiega che i segnali di ripresa potrebbero essere più forti senza l’handicap dei grossi centri commerciali. “I Comuni che parlano di favorire il piccolo commercio -dice- dovrebbero astenersi ad esempio da operazioni che lo metterebbero in ginocchio, come quella di Veneto City, che per fortuna pare essersi arenata”. Nel corso dei decenni c’è stato nel Miranese, ammette infine Gallo, qualche evoluzione positiva. “Spinea ad esempio nel corso degli anni Settanta e Ottanta era la tipica città dormitorio. Non c’erano ristoranti ne negozi di prossimità, e in quegli anni i giovani del paese si ritrovavano direttamente a Mestre. Ora non è più così’. Si è creata una rete di attività commerciali tipiche di questo territorio, e grazie anche a tante iniziative di promozione volute da Ascom del Miranese, il centro di Spinea ha una propria specifica identità”.

di Alessandro Abbadir

Ennio Matterazzo: “Studiamo iniziative

come laconsegna a domicilio della spesa

ad anziani”

Ennio Gallo: “Si dice di voler aiutare

il piccolo commercio e poi lo si penalizza

con Ztl e strisce blu”

L’anaLisi di ascomSi nota un maggiore potere d’acquisto

delle famiglie rispetto al passato. Quello che non va bene, è che questa tendenza è letteralmente intercettata dai vicini centri commerciali di Mestre, Padova e Treviso. Gli acquisti segnano comunque un incremento rispetto allo scorso anno del 10 %. Vanno bene i

centri di Mirano, Noale Camponogara e Spinea. Situazione pesante invece per

Mira e Dolo. Forte appello ai Comuni per iniziative di rilancio dei centri storici

Commercio, chiari segnali di ripresa in Riviera e Miranese

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5Argomento del mese

di Roberta Pasqualetto

“Reti d’Impresa una sfida per la crescita”Artigiani Convegno a Dolo dal gruppo “Donne Impresa Confartigianato di Venezia”

“Reti d’impresa, la sfida artigiana per una nuova crescita”, questo il convegno che si è tenuto nelle scorse settimane nella sede dell’Associazione Artigiani Città della Riviera del Brenta’ di via Brenta Bassa a Dolo. Un convegno partecipato a cui hanno presenziato tanti piccoli imprenditori fra cui

tante donne. L’evento, è stato organizzato dal direttivo gruppo ‘Donne Impresa Confartigianato di Venezia’. Significativo l’intervento di Antonella Boldrin, presidente di ‘Donne impresa Confartigianato provinciale di Venezia’ che ha sottolineato. come “l’imprenditoria femminile è in aumento e si sta sempre più valorizzando il ruolo della donna nella conduzione dell’impresa artigiana, in Riviera, per esempio, raggiunge un quinto delle circa mille aziende iscritte all’Associazione. Il modo migliore per sopperire alle difficoltà imposte dal mercato è quello dell’aggregazione tra imprese che produce maggiore efficienza ed irrobustisce la competitività”. “La Rete d’impresa favorisce - ha detto poi Daniela Rader, presidente di Donne Impresa Confartigianato del Veneto - forme associative che consentono , anche in Riviera del Brenta e nel veneziano di fronteggiare la crisi grazie alla possibilità di unire risorse per migliorare in tecnologia ed innovazione. Per il futuro si aprono possibilità di vantaggio con un bando regionale che uscirà a marzo, mentre nel 2016 anche le imprenditrici artigiane madri potranno usufruire del buono-bebè di 300 euro mensile” Presenti Franco Scantamburlo segretario dell’Associazione degli artigiani rivierasca, il vicepresidente Luca Vanzan, Enrico Cancino del Centro Regionale di Assistenza per la Cooperazione Artigiana (Craca). Hanno portato la loro esperienza tre aziende locali.

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EmergenzeLotta dura a contraffazione e abusivismoE’ lotta dura in Riviera del Brenta e nel Miranese alla contraffazione e all’abusivismo,

due fenomeni che mettono in ginocchio settori di punta nel comparto della calzatura e dei mestieri artigiani. Partiamo dalla Riviera del Brenta dove i prodotti del distretto

calzaturiero, saranno certificati attraverso micro trasmettitore che il cliente potrà leggere agevolmente attraverso uno smartphone. Si potranno conoscere la provenienza dei materiali e degli accessori oltre al luogo di assemblaggio e produzione. Inoltre con tali tecnologie sarà possibile geo-localizzare il prodotto in caso di furto e smarrimento e per conoscere quali sono i mercati di maggior interesse da parte dello stesso cliente. Le linee essenziali del progetto di certificazione del marchio “Made in Riviera del Brenta” sono state presentate al Politecnico Calzaturiero di Stra, dalla Consulta territoriale del calzaturiero a cui aderiscono Acrib, associazioni di categoria come gli Artigiani della Riviera del Brenta e i sindacati. In rappresentanza del Governo c’era la senatrice Valeria Fedeli. “Il progetto che certifica la produzione della Riviera del Brenta e la mette al riparo dal rischio contraffazioni che tanto hanno danneggiato il mercato – ha spiegato l’imprenditore Acrib Franco Ballin – è unica nel suo genere e rappresenta uno strumento di trasparenza e legalità formidabile”. Il brand poi si evolverà ulteriormente con la realizzazione del marchio “Made in Venice” che caratterizzerà e valorizzerà le caratteristiche di qualità e unicità delle produzioni di tutta la provincia. Ma non solo. “Negli ultimi anni - ha detto Pier Giorgio Silvestrin presidente Federmoda Veneto - oltre a denunciare le crepe del sistema, abbiamo lavorato assieme a parti e controparti per trovare una soluzione definitiva, che renda i controlli delle forze dell’ordine semplice routine. Abbiamo siglato un protocollo d’intesa che prevede l’istituzione di questo marchio di filiera e sostenuto la Consulta. Abbiamo anche lavorato per individuare un ente certificatore terzo che, attraverso visite periodiche e ispezioni, dovrà accertare il rispetto degli accordi di rete e delle lavorazioni svolte secondo le norme”. Soddisfatti i sindacati. “E’ un progetto - spiega Massimo Meneghetti segretario provinciale Femca Cisl - che può far fare il salto di qualità alle produzioni di calzature della Riviera del Brenta, oltre a salvaguardare i livelli occupazionali. Sarà di esempio anche per altri settori e di fondamentale importanza per le produzioni Made in Italy. Si tratta ora di accelerare, per contrastare in maniera decisa il lavoro irregolare e per far comprendere agli imprenditori che, somministrare lavoro a imprese non regolari, sarà sempre più una pratica che crea più danni che opportunità. Ora ci aspettiamo che la Regione e le Camere di Commercio di Venezia e Padova, ma anche il Governo diano adeguate risorse per finanziare e sostenere questo marchio, che a crea una prospettiva futura per prodotti che qualcuno considerava superati”. E se la lotta alla contraffazione è una battaglia tipica della Riviera, nel Miranese il segretario dell’associazione Artigiani del Miranese Damiano Dori per il momento concentra la sua attenzione sul fenomeno dell’abusivismo nel settore degli estetisti e dei parrucchieri. “Ci sono dei dati che nel nostro comprensorio - dice Dori - indicano che il rapporto di attività regolari e abusive è di uno a uno. Cioè ogni negozio, c’è un o una parrucchiera o estetista abusiva che lavorano in nero e senza rispettare alcuna regola. C’è poi una questione legata all’esplosione dei negozi di parrucchieri gestiti da cinesi, in cui spesso si utilizzano prodotti a rischio e il rispetto di igiene e sicurezza è un optional. Su questo abbiamo fatto delle campagne ad hoc mirate e continueremo a farle nel 2016” .Sulla stessa linea si sono mossi e si stanno muovendo anche gli Artigiani della Riviera del Brenta che hanno attivato come i colleghi del miranese una campagna di sensibilizzazione ad hoc .

Antonella Boldrin

Commercio, chiari segnali di ripresa in Riviera e Miranese

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6 Noale

Attenzione a come si usa il riscaldamento sia in casa sia in ufficio. Nel comune di Noale, fino al 15 aprile, è in vigore

un’ordinanza che ne limita il consumo per cercare di ridurre i livelli d’inquinamento. Le multe vanno dai 25 ai 500 euro. Gli edifici industriali, artigianali e assimilabili non devono avere una temperatura superiore ai 17 gradi, mentre per tutti gli altri edifici non si possono superare i 19. In entrambi i casi, c’è una tolleranza massima di due gradi in più. Box, garage, ripostigli e scale di collegamento non devono essere riscaldati, mentre si deve ridurre a due ore, dalle 16 alle 18 di ogni giorno, il periodo consentito per mantenere in funzione gli impianti alimentati a combustibili liquidi o solidi. E’ vietato appiccare il fuoco nell’attività agricola, provenienti da tagli, potature o ripuliture di orti, giardini, vigneti e alberi lungo le rive, non a carattere professionale.

E’ consentita la combustione controllata sul luogo di produzione, eccetto quando le condizioni meteo favoriscono il ristagno del fumo prodotto e impediscono la dispersione in atmosfera. Niente accensione simultanea di più roghi nel fondo agricolo da parte dello stesso proprietario. Nel miranese, anche Mirano prova a limitare l’inquinamento atmosferico che in questa stagione è diventato vera emergenza. Il Comune ha emanato il 24 dicembre scorso un’ordinanza. Anche in questo caso ordinanze stabiliscono misure relative alla regolamentazione della circolazione dei veicoli, la limitazione del riscaldamento negli ambienti pubblici e il divieto di bruciare ramaglie. Nei primi giorni di gennaio il livello di inquinamento si è abbassato in tutta la pianura Padana grazie al passaggio di alcune perturbazioni. L’allerta rimane però nel caso in cui ci fosse un nuovo periodo dominato dall’alta pressione.

inquinAmento oRdinAnzA Anti smog

A.R.

Nuovo ecocentro per i noalesi. Ha aperto lunedì 11 gennaio e si trova nella zona industriale del comune, in via Pacinotti. E’ stato aperto dopo otto

mesi di lavoro, i cantieri sono partiti lo scorso aprile con gli operai della Cosmo, azienda del territorio. Sostituirà quello di via Mestrina, nato dopo che il Comune ha venduto quest’area, già in comodato d’uso, allo stesso gruppo. Gli immobili sono nati su una superficie del Comune da 4200 metri quadrati. Di questi, 3500 sono di ecocentro, costato 500 mila euro, di cui 100 mila con un contributo regionale. E’ in grado di poter ospitare 29 tipi di rifiuti, di cui 9 speciali ed è considerato all’avanguardia a livello provinciale. Delle telecamere sorveglieranno la zona. Sarà aperto ogni lunedì e mercoledì dalle 9 alle 12, il venerdì dalle 16 alle 19 (da novembre a marzo), e dalle 17 alle 20 (da aprile a ottobre), sabato dalle 9 alle 12.30. Per accedervi, si dovrà avere la chiavetta elettronica altrimenti la sbarra d’accesso non si alzerà. Non potranno entrare i non residenti. Non cambierà la gestione, sempre a carico del gruppo missionario. “Spero che questo servizio – spiega il sindaco Patrizia Andreotti – stimoli la coscienza civica della gente. Non appena sarà aperto, partirà una campagna per sensibilizzare i noalesi alla raccolta

differenziata. Ad oggi, in tanti, nelle isole ecologiche lasciano la spazzatura fuori dai contenitori e dobbiamo ricordarci che diversificare la spazzatura, è un bene per l’ambiente, ma pure per le nostre tasche. Abbiamo fin da subito gestito alcune pratiche rimaste ferme e verificato tutte le procedure di gara. Questo passaggio è stato necessario perché quando una nuova squadra si insedia, è opportuno fare le dovute verifiche per capire se, visti i continui cambi delle norme nazionali, i progetti sono ancora in linea con quelli iniziati già da diversi mesi, se non addirittura anni”. L’idea di un altro ecocentro, era partita con la giunta precedente di Michele Celeghin,

con l’ex assessore all’ambiente Renato Damiani. Poi è arrivato il governo locale di Patrizia Andreotti e si è andati avanti. Il cappellano di Noale, don Stefano Tempesta, ha benedetto la struttura e alla cerimonia c’erano diversi cittadini, oltre ai carabinieri e al direttore di Veritas, Renzo Favaretto. “Un impianto depura l’acqua usata per la pulitura dei cassoni – aggiunge l’assessore all’ambiente Alessandra Dini – e quella che cade sui rifiuti quando piove. C’è una rampa a doppia corsia, così da non creare code di persone in attesa. I cittadini potranno salirvi e avvicinarsi al contenitore anche se ci sono altre auto”.

Ambiente Cantieri conclusi dopo otto mesi di lavoro, dagli operai della ditta Cosmo

Rifiuti, apre il nuovo ecocentro E’ in grado di poter ricevere 29 tipi di rifiuti, di cui 9 speciali. E’ all’avanguardia a livello provincialedi Alessandro Ragazzo

Al via il nuovo corso per aspiranti volontari di Croce Rossa organizzato dalla sede di Noale. Gli appartenenti alla sezione della città dei

Tempesta da più di 25 anni sono impegnati nel far fronte alle necessità dei più deboli: dai senza dimora agli ospiti di centri di accoglienza e di case di riposo. Svolgono attività di ambulanza a feste paesane, manifestazioni sportive; per il trasporto infermi. Non ultima l’attività di raccolta e distribuzione viveri a famiglie indigenti. Sono i sette principi fondamentali del movimento internazionale di Croce Rossa, che ne costituiscono lo spirito e l’etica: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità. Ai corsi può iscriversi chiunque abbia voglia di dare una mano in tutte le attività: dagli studenti ai lavoratori, dai turnisti ai pensionati. Vi potranno essere delle lezioni integrative soprattutto per la parte pratica per permettere a tutti gli iscritti un migliore apprendimento. La presentazione del corso sarà fatta all’interno della sala convegni dell’ospedale di Noale lunedì 1 febbraio alle 20.30, mentre il corso vero e proprio scatterà una settimana dopo, lunedì 8 febbraio sempre con lo stesso orario. Si tratta di un corso di grande utilità alla cittadinanza, in quanto le persone impegnate acquisiscono competenze specifiche per poter operare all’interno di situazione di estrema delicatezza, in cui ogni operazione deve essere attentamente ponderata.

soccorsoVolontari della croce rossa in aiuto ai più deboli

A.R.

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8 Noale

Inizia a prendere corpo l’area della ex fornace di via dei Novale a Noale. A gennaio, infatti, i cantieri cominceranno i lavori per costruire i primi

appartamenti, anche se si andrà avanti a tappe e non tutto sarà costruito subito. Dopo la parte commerciale, con l’apertura dell’Eurospar lo scorso giugno e di altri negozi, stavolta toccherà agli edifici, in un’area complessiva da 50.500 metri quadrati. Dunque si parte con le case e si andrà avanti un po’ alla volta. Con il primo mese dell’anno, si inizierà nell’area davanti a via dei Novale e per l’occasione si sistemerà anche via Cavour: sarà allargata per avere il doppio senso di marcia. Il volume residenziale complessivo, invece, sarà di 50.772 metri cubi e potrebbero arrivare 339 nuovi abitanti. Gli edifici non saranno alti, per un massimo di tre piani, e nessun parcheggio sarà interrato. All’interno dell’area ci sarà tanto verde, che farà pure da parcheggio per le auto, dune naturali e piante d’alto fusto, di medie dimensioni e arbusti per un totale di oltre cento. Troveranno posto olmi, tigli, aceri, magnolie, ciliegi selvatici, biancospini, cornioli, noccioli, rose canina e sambuchi. Nascerà un percorso ciclopedonale di collegamento con la vicina oasi, situata oltre la ferrovia. Diverrà un polo commerciale anche per i noalesi: Eurospar, che è disposto su 2000 metri quadrati di vendita ed è stato aperto lo scorso giugno, mentre a fianco ci saranno 700 metri quadrati di uffici e altrettanti di negozi. Aumenterà il numero di posti dove lasciare l’auto. Nel perimetro attorno al centro, piazze Castello e XX Settembre escluse, si calcola diverranno 1650. Questo perché, oltre ai già noti Mercati Nuovi, Bastia, stazione dei treni, via Coppadoro, via Vecellio e via Bregolini, nella ex fornace sorgerà uno spazio con 300 posteggi. Sarà aperto 24 ore su 24, la sbarra sarà sempre aperta, ed è un luogo privato

ma a uso pubblico. Potrà essere sfruttato anche nelle occasioni di grosso afflusso di persone come il Panevin, Noale in fiore, il Palio, la Notte bianca solo per citarne alcune. La fornace, invece, era stata abbattuta a marzo di due

anni fa, e in questo lasso di tempo di cose ne sono cambiate parecchie, dando un aspetto diverso da quanto si era abituati a fare sino a inizio 2014. Di quegli edifici che hanno dato da mangiare a centinaia di famiglie per oltre 60 anni, è rimasto

in piedi solo il vecchio camino, che è diventato una sorta di simbolo della zona, un ponte tra il passato e il futuro. I prodotti, ovvero i mattoni, il tavellame, le tramezze e i fondelli sono sempre stati riconosciuti per l’alta qualità e resistenza, dovute, innanzitutto, alla selezione delle argille. Nel corso degli anni, sono state apportate tutte le migliorie necessarie a mantenere l’impianto in piena efficienza e al passo con le migliori tecniche produttive, nel rispetto dell’ambiente. Infatti, tra metà degli anni Settanta e il 2006 vennero fatti dei continui investimenti e delle trasformazioni.

di Alessandro Ragazzo

Urbanistica Al via i cantieri dopo la realizzazione della parte commerciale

Ex Fornace, sorgono i primi appartamenti

L’area del Fornace con il nuovo Eurospar

Il volume residenziale complessivo, sarà di 50.772 metri cubi, portando 339 nuovi abitanti

Tra la Pro Loco e il gruppo volontari dell’Associazione nazionale Carabinieri si stringe un patto di collaborazione per aumentare la vigilanza nel

territorio. I due rispettivi presidenti, Enrico Scotton e Renato Pesce, hanno condiviso un percorso per inserire nell’accordo che sarà siglato a breve con il Comune, tutte le manifestazioni programmate durante l’anno. “Il lavoro dei volontari – dice Scotton – è prezioso perché consente di accogliere i tanti frequentatori delle

nostre iniziative, nel miglior modo possibile, anche sotto il profilo della sicurezza e d’intesa con le forze dell’ordine che operano sul nostro territorio”. Il consiglio direttivo della Pro Loco ha voluto esprimere un gesto di riconoscenza per il servizio reso, regalando una divisa completa che andrà a integrare la dotazione del gruppo noalese dell’Associazione Carabinieri. “Dopo alcuni mesi dalla nascita – spiega Pesce – possiamo vantare risultati significativi. Per fare un esempio, grazie alla nostra

presenza nelle aree parcheggi della passata edizione della ‘Corsa dei Babbo Natale’, si sono evitati i casi di scasso alle auto verificatisi l’anno prima”. Il consigliere della civica Noalesi al Centro Michele Celeghin, chiede che la giunta dia una sede adeguata all’associazione Carabinieri. “Svolge un servizio importante nel territorio – testimonia l’ex sindaco – perché sono persone che si mettono a disposizione della collettività. Pertanto spero che in futuro possano essere di aiuto, per cercare di

ridurre quella paura tra i cittadini, intensificatasi anche alla luce dei recenti furti nei negozi del centro. Speriamo che l’assegnazione da parte del Comune di una sede decorosa e da anni promessa all’associazione avvenga in tempi brevi”.

sicurezza territorioaccordo tra pro loco e associazione carabinieri per aumentare la ViGilanza

A.R.

Delle ex-aree industriali della zona è rimasto in piedi solo il camino

segue da pag. 1Il fatto che dallo scorso novembre non ci siano state precipitazioni

signifi cative, escluso qualche giorno, sicuramente è un segnale di una certa anomalia che avrà le sue conseguenze nei prossimi mesi. Fino alla fi ne di gennaio le montagne del Veneto sono rimaste pressoché sgombre da neve ed è proprio in quota che si fa sentire da settimane l’effetto della siccità. Il fatto che manchino delle scorte signifi cative d’acqua pone una serie ipoteca sull’intero anno che abbiamo davanti. In pianura i primi a preoccuparsi sono gli agricoltori anche se questo è un problema che prima o poi coinvolgerà tutti. Non è escluso che da qui alla primavera inoltrata possano comunque transitare importanti perturbazioni che permettano di recuperare il saldo negativo di questi mesi. Anche in questo caso però c’è una certa apprensione perché l’abbondanza di precipitazioni primaverili non fa che aumentare il rischio idraulico in tutta la nostra regione. Se la siccità è un proble-ma non lo è di meno anche l’eventualità di forti piogge, se non veri e propri fortunali o, come va tanto di moda adesso, di famigerate “bombe d’acqua”. Ormai stiamo vivendo una situazione che negli ultimi anni ha trovato parecchie conferme, vale a dire la “tropicalizza-zione” del clima anche alle nostre latitudini. E’ una piccola forzatura che però spiega e giustifi ca, se non in tutti i casi in una buona parte, la concentrazione di piogge, intense e anche violente, in pochi giorni l’anno. Da anni gli esperti di meteorologia e di difesa del territorio mettono in guardia contro questi cambiamenti climatici che ciclica-mente si propongono. Se in passato però rientravano nel normale ciclo della natura, segnato anche da eccessi o fenomeni violenti, oggi tutto questo rischia di avere delle serie conseguenze sul territorio che ha subito una notevole trasformazione per mano dell’uomo. Pensia-mo allo sviluppo urbanistico degli ultimi cinquant’anni che ha reso pressoché impermeabile migliaia di ettari di terreno. Nelle nostre città, quartieri, zone industriali, autostrade l’acqua se non trova un’effi cace via di fuga può causare in poche ore danni ingenti. Eppure i nostri canali, i nostri argini sono praticamente gli stessi del periodo della grande alluvione del 1966. E’ vero che dopo i disastri del 2010 c’è una maggiore consapevolezza come è vero che da allora qualche opera attesa e invocata da decenni è stata portata a termine. A partire dalle casse di espansione nel vicentino al rafforzamento degli argini. Altre pero, come il completamento dell’Idrovia Padova - Mestre sono ancora al centro di discussioni e in attesa di fi nanziamenti. Intanto non ci resta che sperare nella clemenza del meteo.

Editoriale

*[email protected]

di nicola stievano*

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

Page 9: Miranese nord genn2016 n3

IL FITNESS UNA PROMESSA MANTENUTAFARE SPORT TI TIENE VIVOFinalmente ti sei deciso: ti iscriverai in palestra. Hai detto basta alle scuse e alle esitazioni, hai pensato che l’attività fi sica e sportiva ti avrebbe fatto bene e hai deci-so di trovare il Centro Fitness giusto per te. Scegliere bene il Centro Fitness può incidere nel TUO stile di vita, miglio-rando la performance sporti-va e la tua presenza estetica. Una volta scelta la strada non devi più fermarti e sarai am-piamente ripagato, maggiore sarà il tuo impegno e maggio-ri saranno i tuoi risultati.Fare Fitness cosa signifi ca e cosa ti aspetti I meno giovani generalmente vogliono:1. Sentirsi in forma e ridurre il sovrappeso,2. Recuperare le normale funzioni motorie, ormai perse da qualche tempo,3. Garantirsi una migliore qualità di vita,4. Prevenire alcune patologie

invalidanti e gravi,5. Praticare Sport anti-age, attraverso mirate attività fi -siche, Per i più giovani gli interessi sono un po’ diversi:1. Presenza estetica,2. Controllo del peso corpo-reo, 3. Benessere fi sico,4. Recupero da infortuni,Con l’espressione “fare fi t-

ness” si indica l’atleta che, sottoponendosi ad un regola-re allenamento, si propone di migliorare le proprie presta-zioni sportive, la propria effi -cienza fi sica, senza tralascia-re il lato estetico del proprio aspetto, che fa parte di ciò che si intende con l’“essere in

forma” nella sua globalità.L’attività fi sica si può pratica-re sia al chiuso che all’aperto. Il luogo principe dedicato agli allenamenti è certamente la palestra o “Centro Fitness”, dove si possono svolgere Cor-si Musicali (Aerobica, Zumba, Step, Body Circuit, Spinning, Pilates, ecc…) e il Fitness Sportivo (fi tness isotonico e cardio fi tness). Alla lezione collettiva, spesso per motivi di orario chi lavora preferisce la scheda prepara-ta dall’istruttore, in cui sono indicati gli esercizi da svolge-re durante le sedute di alle-namento. Gli attrezzi che non possono mancare in questi casi sono la bike, l’ellittico e il tapis rou-lant. Inoltre sempre più spesso, molti sportivi per migliorare i risultati, scelgono di affi darsi ad un Personal Trainer per un allenamento mirato sulle esi-genze del singolo.

Tra i benefi ci riscontrati in un’attività fi sica costante va citato in primis un migliora-mento del sistema cardio-vascolare, la riduzione dello stress accumulato quotidia-namente, la lotta all’obesità. Quest’ultimo tema riveste un ruolo centrale: in materia di fi tness non si può fare a meno di parlare di sana e corretta alimentazione.

La pratica sportiva persegue il fi ne di ridurre la massa gras-sa corporea a vantaggio di un potenziamento del tono mu-scolare e nel settore del fi t-ness l’effi cacia di questa azio-ne è estremamente evidente.

La componente estetica, nel fi tness Sportivo, a volte rive-ste un ruolo centrale, l’atleta, per ottenere i migliori risul-tati, non può non fare i conti con le calorie. Si parlerà dunque anche di una dieta bilanciata (prescrit-ta da un medico qualifi cato), ovvero con il giusto apporto di proteine, vitamine, carboi-drati e un basso consumo di grassi.

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9Noale

Soldi per la sistemazione delle scuole elementari di Cappelletta e Briana, oltre al parco di via Vecellio a Noale e a rifare il campo da calcio di via dei

Tigli. Il 2016 potrebbe essere buono per portare a termine queste opere, dopo che la giunta comunale ha approvato una delibera per consentire di poter appaltare i lavori entro la fine del 2015 per non perdere i soldi in avanzo di bilancio e impiegabili dalla legge di stabilità 2016. Ma perché ciò accada, i Comuni interessati dovevano approvare il progetto entro San Silvestro. L’avanzo non può essere trasferito su altre voci del bilancio di spesa corrente e così si potrà intervenire in alcuni progetti di capoluogo e frazioni. C’è anche la

questione della messa in sicurezza dei marciapiedi, con il cantiere al via. Per quanto riguarda il campo sintetico di via Tigli saranno spesi 400 mila euro di cui 200 mila di contributo regionale con il bando vincolante a questo tipo di opera. Riguardo l’area verde a ridosso del centro, con i 55 mila a disposizione, una parte della superficie sarà attrezzata con un gioco multi funzione per i bambini e i ragazzi di diverse fasce di età, un’altra sarà per i cani e, infine, un’altra ancora, con attrezzi per fare ginnastica e mantenersi in forma, più due porte da calcetto. In totale, i cantieri per gli istituti scolastici costeranno 130 mila euro. Di questi, 50 mila andranno a Cappelletta, dove saranno messi in sicurezza i comignoli

e le porte interne, rifatti i solai, rimossi e sostituiti i vetri delle finestre e sistemate quelle in legno. L’intervento prevede di mettere mano anche all’impianto elettrico, saranno sostituite le plafoniere delle aule didattiche e installate quelle nuove a led. In questo caso saranno messe in sicurezza le facciate e i cornicioni esterni, oltre al tetto con i nuovi coppi, sostituiti i vetri per inserire quelli a norma e rivedere l’efficienza dei serramenti. Per i marciapiedi, ci sarà l’abbattimento delle barriere architettoniche nella zona centrale di Noale. La ditta appaltatrice è la Salima di Limena (Padova) e l’importo supera di poco i 133 mila euro. Su via Nievo, all’altezza dell’incrocio con via Verga, e in via Vivaldi sarà demolito

e rifatto. Passando a via della Fonda, saranno rifatti il recinto e lo stesso marciapiede e installata la segnaletica orizzontale sul passaggio pedonale. In via Gramsci, ci sarà la posa dell’asfalto in alcuni tratti, mentre in via Montello sarà sostituita la cordonata per circa 25 metri e rifatto il pavimento. Ci saranno scivoli per portatori di handicap. In via Vecellio e in via Palladio, il marciapiede sarà demolito e rifatto in alcuni tratti.

di Alessandro Ragazzo

In totale, i cantieri per gli istituti scolastici costeranno 130 mila euro. 50 mila andranno alla frazione di Cappelletta

Lavori L’amministrazione annuncia per il 2016 una serie di opere

Noale e Spinea in convezione per gli appalti superiore ai 40 mila euro. Una decisione presa a maggioranza dal consiglio della città dei Tempesta, non senza delle

polemiche per quanto accadrà a partire da queste settimane. Si chiama Centrale unica di committenza (Cuc), pensato

per concentrare gli acquisti in un unico ufficio, e per la maggioranza di Noale dovrebbe essere l’anticamera di quanto accadrà in futuro con l’Unione del Miranese. Per la legge, i Comuni non hanno l’obbligo di istituire un consorzio, al quale spetterebbe poi la competenza a creare una propria Centrale di committenza ma, attraverso una convenzione approvata dal parlamentino locale, la devono istituire e disciplinare. Per Matteo Scordino, del Movimento 5 Stelle, “la Cuc funziona

meglio su larga scala, meglio se regionale. Non ha senso farlo tra due Comuni”. Sulla stessa linea Michele Celeghin di Noalesi al Centro. “Siamo lontani a livello chilometrico – aggiunge – e piuttosto lavoriamo con Santa Maria di Sala o Salzano. La cosa migliore sarebbe farla con l’Unione”. Ma Patrizia Andreotti si dice convinta della scelta fatta. “Abbiamo valutato tutte le ipotesi – replica – e l’Unione non ha ancora una struttura che possa reggere una Cuc”. A.R.

noale e spinea, nasce la centrale unica di committenza

Accordo

Partono interventi su scuole e marciapiedi

Marciapiede di via Sant’Andrea

Page 10: Miranese nord genn2016 n3

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10 Sanità

Luca Zaia rivoluziona la sanità veneta e sceglie Giuseppe Dal Ben, già direttore generale dell’Ulss 12 Veneziana e

commissario dell’Ulss 14 di Chioggia, per guidare anche Ulss 13 di Mirano e Dolo, fino al 30 dicembre 2015 in mano a Gino Gumirato. Un super manager, che dovrà dare risposte ai molteplici problemi sul tavolo della sanità del Miranese e della Riviera del Brenta, a cominciare dalla specializzazione dei due ospedali, gli interventi da fare per il loro adeguamento strutturale e le risorse ancora inutilizzate. Dal Ben ha subito voluto incontrare l’esecutivo della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13, per dettare le priorità e ascoltare le osservazioni e le idee che salgono dal territorio. Il direttore generale ha assicurato che in questo anno di “commissariamento” della Ulss 13 l’azienda manterrà una sua autonomia gestionale e di bilancio, cercando di migliorare i servizi senza spostarli, conservando e dando giusto merito alle eccellenze degli ospedali (solo due esempi: la Cardiologia ed Emodinamica di Mirano e la Medicina dello sport di Noale). “Arrivo in questa Ulss – ha detto Dal Ben – con un decreto (193 del 30 dicembre 2015) del presidente Zaia, dove gli obiettivi che mi vengono dettati sono l’attivazione a Dolo del nuovo Pronto soccorso e l’adeguamento strutturale del medesimo ospedale. L’attenzione inoltra va posta sempre alla persona che non solo va curata quando arriva da noi, ma deve essere ben accolta, anche con un sorriso, ascoltata e accompagnata ai servizi. Ho voluto subito incontrare i sindaci per cominciare con loro un percorso insieme, affrontare le tematiche più urgenti sul territorio, condividere la programmazione sociosanitaria”. Dal Ben ha evidenziato subito l’importanza del tema della sicurezza “con servizi di emergenza-urgenza efficaci e di qualità, che si possono garantire con le giuste professionalità e le tecnologie più moderne, ma anche con strutture edilizie adeguate: da qui l’importanza di lavorare al più presto per la realizzazione del nuovo Pronto soccorso di Dolo”. Inoltre ha ricordato l’importanza della “partita” del territorio”, perché “è giusto che il cittadino, come sa individuare il presidio ospedaliero, sappia anche individuare un polo territoriale (riunendo in una stessa sede medici di famiglia, pediatri, medici specialisti, infermieri, ecc.), distribuito su tutto il territorio e capace di dare risposte. Insomma, una rete di poli sociosanitari che devono essere complementari all’ospedale. E se riusciremo a sviluppare in maniera adeguata l’assistenza territoriale in questo modo, questo non solo gioverà ai cittadini che riceveranno le giuste cure. Ciascuno cioè avrà davvero quello che gli serve in tema di salute, ma permetterà anche di guardare

di Filippo de gaspari

Dopo la nomina c’è stato un incontro con l’esecutivo della Conferenza dei sindaci per dettare le priorità e ascoltare le osservazioni

Sanità Il presidente Zaia nomina il nuovo super manager per il veneziano

Ulss13, arriva Giuseppe Dal Ben, se ne va Gino Gumirato

Giuseppe Dal Ben con i sindaci dell’Ulss 13

davvero agli ospedali solo per le acuzie e ai Pronto soccorsi solo per le emergenze”. Dopo i sindaci, il direttore generale dell’Ulss 13 ha voluto incontrare i convenzionati, i dipendenti dell’azienda sanitaria, i lavoratori, il mondo del volontariato. Un lavoro, quello del nuovo direttore dal Ben, che verrà portato avanti, almeno per ora, con la terna prorogata della squadra strategica (Livio Dalla Barba come direttore sanitario, Patrizia Mangione come direttore amministrativo e Michele Maglio come direttore dei servizi sociali). Per il presidente della Conferenza dei sindaci Silvano Checchin: “Bene l’aver iniziato ragionando sull’esistente, in vista di un 2017 che vedrà cambiare ancora le cose. La disponibilità di Dal Ben c’è tutta, chiediamo ora di affrontare insieme le questioni sul tavolo per fare le scelte migliori”.

A partire da questo mese, il Comune di Noale organizza un’iniziativa rivolta agli alunni delle classi prime

delle primarie e delle scuole dell’infanzia sull’educazione alla salute. Il percorso è stata progettato con la collaborazione dei pediatri e con l’associazione “Mamme da favola”. Via via si sono aggiunti nuovi attori: in primis il Sisp dell’Ulss 13, e poi i volontari-infermieri che, da qualche anno, collaborano con la commissione sicurezza dell’istituto comprensivo. Si parte dalla considerazione che i bambini trascorrono buona parte della giornata in contesti di gruppo, fuori dalla famiglia. E’ importante che acquisiscano una maggior consapevolezza e autonomia nella gestione e nella cura della propria persona. L’esperienza si articola in tre momenti. Si partirà con l’animazione, da parte da “Mamme da favola”, di una lettura introduttiva all’argomento (gennaio). La seconda fase vedrà coinvolti i pediatri che entreranno in classe, accogliendo le curiosità dei ragazzi e suggerendo comportamenti e regole semplici adeguate all’età (entro primi di marzo). Al termine (tra aprile e maggio) vi sarà un momento con un’assistente sanitario e infermieri-volontari che “supervisioneranno” il lavoro svolto, e consegneranno un piccolo riconoscimento alla classe.

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12 Martellago

Un po’ di rammarico per non aver vinto al concorso “Tim Italia connessa

2015” dove il Comune di Martellago era tra i 16 finalisti nazionali e avrebbe beneficiato di alcuni investimenti nel settore, ma l’obiettivo ultimo è sempre di migliorare la possibilità per tutti di navigare in internet. Ci sono alcune zone dove si viaggia più lenti rispetto altrove o, addirittura, non c’è la connessione, ma l’assessore all’Innovazione tecnologica Antonio Loro non si vuole perdere d’animo. “Connetteremo in fibra il municipio – osserva – e aumenteremo la banda larga nella biblioteca di Maerne e nelle scuole, dove tutte beneficiano già dell’Adsl da settembre 2014. Inoltre stiamo lavorando per avere il centralino Cloud e i telefoni Ip”. Si tratta di tecnologie in grado di gestire le telefonate in ingresso e in uscita nonché quelle interne, e si possono fare anche delle chiamate gratuite attraverso la rete internet. C’è poi da intervenire su Olmo. “Qui è stato connesso perché vicino a Mestre – aggiunge Loro – e i lavori in fibra sono partiti dalla centrale di Zelarino. Da lì si è andati avanti con la dorsale, arrivando in via Olmo. So che ci sono parecchi problemi, dove in alcuni punti si è più veloci che in altri, dove non si riesce a navigare. Stiamo lavorando con gli operatori delle telecomunicazioni”. E dire che il concorso di Tim avrebbe potuto ovviare a molti di questi punti. Infatti, Martellago si era messa in lizza con altri Comuni d’Italia con una popolazione compresa tra i 14 mila e i 51 mila abitanti, tra cui Jesolo per i veneziani, e l’iniziativa aveva lo scopo di favorire la diffusione di servizi innovativi ai cittadini e alle imprese nei centri di medie dimensioni. Telecom Italia premierà con un investimento in telecomunicazioni fissi e mobili a quell’ente in grado di proporre il piano di sviluppo digitale più concreto e convincente. La vittoria finale, però, è andata alla lombarda Chiari, mentre sono stati premiati pure la umbra Narni e la toscana San Miniato.

servizirete internet da potenziare

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Martelleago spera di essere inserita all’interno del percorso

di tappa del Giro d’Italia, che il 19 maggio prossimo porterà i corridori da Noale a Bibione. Per capire se ci saranno dei margini, però, bisognerà attendere le prossime settimane. Nel frattempo la richiesta ufficiale è stata formulata dai promotori della tappa all’organizzazione della corsa rosa Rcs Sport/La Gazzetta dello Sport. Il cavalier Bruno Carraro e Giovanni Scapin hanno visto il direttore del Giro, Stefano Allocchio, per proporre una modifica del tracciato, escludendo, di fatto, Mestre, dove la corsa rosa era transitata la scorsa edizione. La tappa della prossima primavera partirà dalla città dei Tempesta, poi toccherà S. M. di Sala e la zona della Riviera del Brenta colpita dal tornado di luglio e dovrebbe proseguire per Mestre, Mogliano e salire su fino a Bibione. L’idea è riproporre una parte del percorso che durante l’edizione numero 86 del Giro d’Italia il 21 maggio del 2003, toccò Martellago, proponendo un vero spettacolo con oltre 10 mila persone in piazza e una tavolata rosa, da guinness dei primati, di oltre un chilometro. “Abbiamo chiesto ad Allocchio – spiega Carraro – di ritornare nella Terra dei Tiepolo, dopo aver attraversato i comuni della Riviera per raggiungere Mogliano, quindi il Terraglio, attraversando Martellago anziché passare per Mestre. In questo modo si eviterebbero tutti i problemi ai cittadini e agli atleti causati dalle rotaie del tram e dal traffico della terraferma”. I promotori della tappa Noale-Bibione vorrebbero “sfruttare” uno degli avvenimenti sportivi più importanti del mondo per promuovere le aree della Terra del Tiepolo e della Riviera del Brenta. “Sarebbe un’ottima occasione – aggiunge Scapin – per mettere in luce Martellago con le sue potenzialità turistiche e i nuovi sviluppi attivati al distretto del commercio. Sarebbe un’opportunità straordinaria per rendere visibile il lavoro di squadra portato avanti in questi anni”.

Ciclismo“il Giro d’italia passi in paese”

Novarex tra i protagonisti alla presentazione del progetto “Certificazione

alla calzatura Made in Italy – Riviera del Brenta” presentato dalla Consulta territoriale del settore al Politecnico calzaturiero di Capriccio di Vigonza. Si tratta di un sistema d’identificazione, capace non solo di certificare l’unicità e il valore del prodotto, ma l’intero ciclo produttivo della calzatura dotata dal marchio “Made in Venice - Riviera del Brenta”. In questo, si sta rivelando importante proprio l’apporto di Novarex, impegnato da anni nello sviluppo di tecnologie Radio frequency identification (Rfid). E’ ottenuto dall’accoppiamento di una etichetta d’immagine o da una neutra e rappresentano l’identificazione automatica che è usata nei sistemi Rfid focalizzati. “Se vogliamo garantire la tracciabilità del prodotto a tutela della sua origine certificata – spiega il presidente di Novarex Bruno Martino – dobbiamo seguire tutte le fasi della produzione. Infatti, inserendo un microchip nella scarpa, possiamo certificare l’intero ciclo e assicurare l’originalità dell’acquisto. E’ lo stesso costruttore a caricare i dati, che potranno essere consultati dal consumatore anche attraverso il suo smartphone o tablet”. Grazie a una banca dati, l’acquirente potrà accedere alla scheda tecnica della calzatura corredata di fotografia del modello, caratteristiche produttive e indicazioni sul fabbricante. “Decathlon ha scelto questo sistema – osserva il responsabile di Rfid di Novarex Ferruccio Ferrari – per migliorare il proprio processo di logistica, mentre altre grosse ditte lo adottano per evitare la contraffazione. Oggi è possibile farlo anche per le piccole e medie imprese. Rfid non è copiabile, perché ci sono dei banchi di memoria, codificati dall’imprenditore, e che sono univoci a livello mondiale”. L’azienda è attiva dagli anni ‘80 ed è attiva nel settore dell’identificazione automatica e nel realizzo delle etichette.

economia la noVarex certifichera’ le scarpe della riViera

A.R. A.R. A.R.

Fanno gola i lavori da fare nel comune di Martellago. Nelle ultime settimane dell’anno, infatti, dal municipio hanno

pubblicato il bando di due interventi molto attesi, ovvero la realizzazione della prima parte della pista ciclabile di via Frassinelli a Olmo, e la ristrutturazione del cuore di Maerne: piazza IV Novembre. Insieme, fanno oltre 1,8 milioni di euro di lavori, dunque un bel gruzzolo considerati i tempi. Ebbene, nel primo caso è una ditta emiliano-romagnola ad aver vinto ed essersi aggiudicata il cantiere, mentre nel secondo si sono messe in lizza 189 imprese, provenienti da tutta Italia e ha prevalso la rodigina Verdeimpianti di Villanova del Ghebbo. Dunque molti imprenditori dell’intera penisola hanno guardato con molto interesse a quanto pubblicava il Comune, anche perché certi cantieri non possono essere a portata di tutti per attrezzature e uomini e disposizione. A questo punto, possiamo dire che c’è fame

di lavoro e si vede, con le aziende pronte a farsi avanti per garantire un futuro a loro stesse e ai propri dipendenti. Il primo bando, in ordine cronologico, è stato per Olmo, dove più volte i residenti erano scesi in strada per chiedere il percorso ciclopedonale e ora si più partire con il primo segmento. L’importo previsto è di quasi 730 mila euro e l’intervento durerà 270 giorni, e in futuro la pista ciclopedonale dovrà essere completata fino a via Stazione a Maerne. Il tratto interessato sarà compreso da via Damiano Chiesa fino al curvone denominato Paetti a Olmo, poco prima del confine con Maerne. Il percorso sarà lungo poco più di un chilometro, sorgerà sul lato ovest. Inoltre saranno costruiti il nuovo impianto d’illuminazione che sostituirà l’attuale, la rotatoria all’altezza del curvone Paetti, due bacini d’invaso e una passerella sul rio Roviego. Per avere l’intera pista ciclabile si dovrà arrivare fino a via Stazione a Maerne, ma sarà costruita in un secondo momento,

anche per non sforare i limiti di bilancio. In questo caso, l’opera è stata inserita nel piano triennale degli interventi da fare per il 2016-2018 e, in modo specifico, nel 2017. A Maerne, invece, il cantiere durerà un anno, e stiamo parlando di un intervento da oltre un milione di euro con contributo regionale. E infatti sono arrivati da tutta Italia, dal Veneto, in particolare, giocando in casa, ma anche da fuori regione, soprattutto dalla vicina Emilia-Romagna come successo per via Frassinelli. Dunque per il primo trimestre 2017, il centro della frazione avrà un volto nuovo. Per vedere gli operai all’opera si partirà prima di aprile, forse già a febbraio. Dunque è questione di poco tempo per rivoltare l’area attorno alla chiesa. Invece dell’attuale parcheggio a fianco dell’asilo, saranno tolti i 23 posti auto e sorgerà un pavimento rialzato con materiale di pregio. Le soste per macchine saranno recuperate in parte (totale 19) nel lato nord di piazza IV Novembre e altre tre

all’inizio della strada con direzione stazione. Più avanti, dove si trova il supermercato Despar, ne nasceranno altre 13, portando il numero totale in questo punto a 26. Riguardo la messa in sicurezza dell’incrocio della chiesa di cui si è discusso molto anche con i commercianti della zona, per i mezzi provenienti da via Roviego, che spesso

tirano diritti nonostante lo stop, ci sarà un restringimento della carreggiata per invitare gli automobilisti a rallentare. Saranno messi dei dissuasori in via Manzoni, via Stazione, via Roviego e via Rialto. Questo si andrà a inserire con la nuova ala dell’oratorio, inaugurata lo scorso 8 dicembre dopo un anno giusto di lavori.

Amministrazione Assegnati appalti per 1,8 milioni di euro su due bandi di gara

Aziende da tutta Italia per i lavori in paeseSu 189 imprese in lizza, hanno prevalso una azienda rodigina e una dell’Emilia Romagna. Prevista la sistemazione di Maerne e via Frassinelli a Olmodi Alessandro Ragazzo

Piazza IV Novembre a Maerne

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Topogra� aLa topogra� a corneale è l’esame d’elezione per l’analisi e lo studio del cheratocono e della curvatura corneale.Aberrometria qualità e capacità visiva.Retro illuminazione controllo del cristallino.

Fe.I.S, testValutazioneo delle caratteristiche quantitative e qualitative del � lm lacrimale. Nella Sindrome da occhio secco e nella dislacrimia.

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Esami refrattiviRefrattometriaSistema computerizzatoper determinare un errore refrattivo.CheratometriaMetodica rivolta a misurare l’entità dell’astigmatismo della super� cie anteriore della cornea.

TonometriaPressione oculare a sof� onon midriatica (senza gocce)

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BONUS RISTRUTTURAZIONI, ENERGIA E MOBILI Anche per il 2016 è confermata la detrazione IRPEF in dieci anni del 50% per le spese di ristrutturazione degli immobili e del 65% per le spese sostenute per il risparmio energetico. Invariate anche le varie modalità per poter fruire del beneficio (tra le quali l’obbligo del pagamento con speciali bonifici bancari). Prorogato anche il bonus del 50% per gli acquisti di arredamento ed elettrodomestici per le abitazioni ristrutturate. CARD CULTURA Ai ragazzi diciottenni sarà rilasciata una “card” con 500 euro da spendere in attività culturali (cinema, teatri, musei, ecc). Bonus di euro 1.000 agli studenti dei Conservatori per l’acquisto di strumenti musicali. CANONE RAI Ancora nessuna certezza sulle modalità di pagamento del canone 2016: probabilmente l’importo scenderà a 100 euro e dovrà essere pagato in 10 rate nella bolletta dell’energia elettrica. CASA Cancellata la TASI sull’abitazione principale non di lusso, anche per gli inquilini e per i coniugi assegnatari della casa coniugale. Possibile l’esenzione, con alcuni obblighi formali, anche per la case concesse in uso gratuito a parenti in linea retta (genitori/figli). Probabile l’introduzione della norma che consentirà di acquistare un’abitazione da adibire a residenza usufruendo dei benefici

“prima casa” avendo poi tempo un anno per vendere la vecchia casa. Detrazione dall’IRPEF del 50% dell’IVA pagata al costruttore nel 2016 per l’acquisto di una casa nuova in Classe A o B. IMPRESE E PROFESSIONISTI Superammortamento ai fini del calcolo del reddito: sarà infatti possibile calcolare gli ammortamenti annuali sul 140% del costo per i beni strumentali nuovi acquistati dal 15 ottobre 2015

al 31 dicembre 2016. Possibilità per le società di assegnare in via agevolata immobili o automezzi ai soci. Importanti novità per le piccole attività autonome: rivisti i regimi agevolati per i contribuenti minimi e forfetari con innalzamento dei limiti massimi di ricavi per usufruire del regime di tassazione al 15%; per i primi 5 anni di attività si potrà invece usufruire di una tassazione al solo 5%. PENSIONI Aumentata a 8.000 euro la quota esente per i pensionati oltre 75 anni di età e a 7.750 euro per gli altri pensionati. ANTICIRICICLAGGIO Si potranno eseguire pagamenti in contanti fino a 2.999,99 euro. Da 3.000,00 in su sarà necessario il movimento bancario (assegno non trasferibile, bancomat, carta di credito).

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore

STEfano MaSIERo E RICCaRdo RoVERonI - STudIo RagIonIERI CoMMERCIalISTI

14 Scorzè

Anno nuovo, vita nuova e diversi orari rispetto al passato per quei locali del comune di Scorzè che hanno le slot con vincita in denaro e le

sale giochi. L’ordinanza è stata emessa dal sindaco Giovanni Battista Mestriner e vuole dare una stretta a queste attività, anche per combattere la dipendenza da ludopatia. Si tratta di un disturbo che può arrivare a compromettere la vita delle persone e dei familiari attorno e crea pure allarmi sociali, creando pure dei fenomeni criminosi come l’usura, i furti, le frodi. Del problema se ne sta sempre più parlando, tanto che lo scorso luglio la commissione europea sui servizi di gioco d’azzardo on-line, vista la rapida diffusione delle nuove tecnologie anche telematiche, ha raccomandato gli Stati membri con delle linee guida per tutelare, in modo più efficace, tutti i cittadini del vecchio continente, a partire dai minori, dai rischi associati a questo fenomeno. La scorsa estate era stata presentata una ricerca fatta con il lavoro della cooperativa Media Luna di Martellago, dove si era analizzato l’intero comprensorio. Ed era emerso come la disponibilità di macchinette slot e punti dove poter giocare, fosse capillare. Dapprima era stata fatta un’analisi per rilevare l’offerta in

ciascun comune, ma anche capire a cosa si può giocare. Di seguito sono state fatte delle interviste. Ma oltre a spendere soldi nelle macchinette o nelle lotterie, spesso dietro ci sono altre situazioni delicate; soprattutto in famiglia (nell’82 per cento), ma anche a livello economico (55 per cento) e di lavoro (32 per cento). In situazioni simili, meglio rivolgersi agli esperti del Sert oppure ai Servizi sociali. Per quanto riguarda l’offerta, Martellago ne erano state contate 132 tra slot e videopoker, ovvero una ogni 163. A Mirano si scendeva a 87 macchinette (una ogni 311 abitanti), a Noale 48 (una ogni 332), a Salzano 45 (una ogni 283), a Scorzè 87 (una ogni 218) e a Spinea 104 (una ogni 104). Nelle scorse settimane Mestriner ha scelto di fissare dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, di tutti i giorni, gli orari di apertura delle sale giochi. Nelle altre ore della giornata, ovvero quando le macchinette non sono accese, rimarranno spente tramite l’apposito interruttore elettrico. Non solo, perché tutti i titolari delle slot dovranno osservare altre disposizioni. Intanto hanno l’obbligo di esporre delle apposite targhe, in un luogo pubblico ben visibile, con le formule di avvertimento sul rischio

di dipendenza della pratica di giochi con vincita in denaro e un altro cartello all’esterno del locale, dove c’è l’orario di apertura delle sale giochi e di funzionamento degli apparecchi all’interno. Di più, perché dovranno controllare che chiunque giochi alle slot, sia maggiorenne. Le multe potrebbero essere abbastanza salate, perché andranno dai 25 euro a un massimo di 500 euro. Nel caso in cui si verificassero degli episodi gravi o recidivi si applicherà, per un periodo da uno a sette giorni, la sospensione dell’attività.

Dipendenze Il sindaco emana una ordinanza per frenare un fenomeno preoccupante

Slot, nuovi orari contro la ludopatia Nel Comune ci sono 87 macchinette, una ogni 218 abitanti. Funzioneranno dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, tutti i giorni

Scuole e manutenzione del patrimonio. Sono questi gli obiettivi della giunta di Scorzè per il prossimo triennio a partire dal 2016. Molto dipenderà dalle possibilità di spesa e dai

vincoli di bilancio, ma il governo locale ha inserito oltre 6 milioni di euro, previsti in opere pubbliche. Gli investimenti maggiori si concentrerebbero nel 2017, mentre il settore dove ci dovrebbero essere i cantieri più importanti, sarà quello degli istituti del capoluogo e delle frazioni. Per il 2016, la spesa più importante dovrebbe essere concentrata sull’ampliamento della scuola elementare di Cappella e la costruzione dell’asilo per un totale di 550 mila euro. Altri 400 mila euro, invece, finirebbero per restaurare la Barchessa di Villa Toffolo, 225.500 euro per rifare il tetto della materna Rodari e, infine, 128 mila euro s’impiegherebbero per la nuova illuminazione nel centro di Scorzè. Per il 2017 ci dovrebbero essere gli interventi maggiori, con 1,37 milioni di euro da investire soprattutto nell’ampliamento della elementare del capoluogo. Per il 2018, i cantieri più costosi dovrebbero essere la pista ciclabile su via Moglianese (410 mila euro) e il restauro di Villa Orsini (400 mila euro).

CantieriinVestimenti per oltre sei milioni di euro

A.R.

di Alessandro Ragazzo

Una comunità di recupero per i tossicodipendenti adulti. Sarà a Scorzè, ma l’iniziativa è dell’Istituzione

pubblica di assistenza e beneficenza (Ipab) Opere Riunite Buon Pastore di Venezia. Il 2016 sarà l’anno dell’apertura della struttura di via Boschi, dopo che l’intero consiglio ha dato il suo via libera al progetto e al cambio di destinazione d’uso, in seguito ad una discussione durata pochi minuti. Quell’edificio, vecchio di qualche decina d’anni e di proprietà, per l’appunto, di Buon Pastore, avrebbe dovuto ospitare un centro terapeutico residenziale per bambini psicotici oppure autistici o con gravi disturbi della personalità. Nel corso dei mesi successivi, però, le esigenze sono cambiate e ha fatto richiesta al Comune di rivederne l’uso. Infatti, il suo consiglio d’amministrazione ha valutato le esigenze dell’area metropolitana di Venezia e, ascoltando i vari enti impegnati nell’affrontare i problemi sociosanitari nel territorio, ha scelto di mettere da parte il progetto della comunità educativa. E prova a puntare su uno spazio dedicato ai tossicodipendenti adulti, che andrebbe a soddisfare le esigenze dell’Ulss 12 di Venezia. In questo momento, quest’ultima deve rivolgersi alle altre aziende della provincia e la struttura di via Boschi colmerebbe questo vuoto. Sarà ampliata di 470 metri cubi, poco più di 100 metri quadrati, così come stabilito dallo stesso parlamentino locale un anno fa. La superficie territoriale è di 8500 metri quadrati e l’immobile, avrebbe un volume finale di 1518,30 metri cubi, partendo dagli attuali 1048,30. Si potranno ospitare fino a 18

adulti e la permanenza in via Boschi sarà fino a un massimo di 9 nove mesi. Ancora incerta la data di apertura, ma i lavori dovrebbero partire a breve. La gestione del progetto è affidata all’associazione Emmaus. Le Opere Riunite Buon Pastore sono un’Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza, impegnata in una fedeltà dinamica ai propri fini statutari, e legati a quelli degli enti che nel corso degli anni sono confluiti in essa. All’interno ci sono l’educazione e l’assistenza all’infanzia e al mondo giovanile, promuovendo anche studi e ricerche sul fenomeno del bisogno sociale, la prevenzione dall’emarginazione e il recupero delle forme di devianza e di disadattamento sociale, la pronta accoglienza in situazioni di emergenza, a mamme in difficoltà e a ogni persona a rischio, l’ospitalità, ricovero e protezione di giovani in “grave pericolo di seduzione e traviamento”. Il fondatore è il monsignor Giovanni Gregoretti, vicario a San Francesco di Paola e arciprete parroco di San Pietro in Castello di Venezia, che nel 1853 aprì un asilo per le povere ragazze, vagabonde e pericolanti intitolato al Buon Pastore.

stRuttuRe ComunitA’ PeR tossiCodiPendenti

A.R.

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SERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN SEDESERVIZI OPTOMETRICI IN 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Contattologia applicataLenti morbidegas permeabililenti notturne.

Topogra� aLa topogra� a corneale è l’esame d’elezione per l’analisi e lo studio del cheratocono e della curvatura corneale.Aberrometria qualità e capacità visiva.Retro illuminazione controllo del cristallino.

Fe.I.S, testValutazioneo delle caratteristiche quantitative e qualitative del � lm lacrimale. Nella Sindrome da occhio secco e nella dislacrimia.

Retinogra� a

Esami refrattiviRefrattometriaSistema computerizzatoper determinare un errore refrattivo.CheratometriaMetodica rivolta a misurare l’entità dell’astigmatismo della super� cie anteriore della cornea.

TonometriaPressione oculare a sof� onon midriatica (senza gocce)

PerimetriaFondo oculare.Fondo oculare.

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di Anna michieletto

17Salzano

Nasce, con il nuovo anno, un nuovo progetto firmato dal Gruppo X di Salzano. Da sempre accanto ai giovani, alle famiglie, e alla

promozione e sensibilizzazione dei diritti umani, il Gruppo X, che opera in piena autonomia ma in costante collaborazione con istituzioni, enti locali, associazioni di vario tipo e privati, e che ritiene indispensabile un lavoro di rete con più partner possibili, ha deciso di intraprendere un nuovo progetto della durata di quattro anni dal titolo “Comunità Solidale ed Aggregativa a partire dai giovani”. Questo nuovo progetto vuole essere una sfida per il periodo dal 2016 al 2020, e si prefigge di affrontare le varie situazioni di disagio in questo momento storico caratterizzato da continui cambiamenti. Questa volontà di miglioramento nasce dalla riflessione sul lavoro svolto con altri partner che, nel corso di questo ventennio, ha portato ad un benessere collettivo generale riguardo ad alcune specificità nel nostro territorio, in particolare nel campo delle dipendenze e del disagio. Si è notato come, oggi, la carenza di opportunità di lavoro stia facendo emergere una fragilità importante che porta sempre più persone a compiere azioni non controllate nel gioco d’azzardo e scommesse varie. Dall’analisi

di questo scenario il Gruppo X, agendo in rete con più partner possibili, vuole provare a costruire quel tessuto sociale che abbia come obiettivo una Comunità Solidale ed Aggregativa, che continui ad operare nel disagio generale, partendo dai bambini e dalle famiglie arrivando ai giovani, continuando a tenere alta l’attenzione nei confronti della prevenzione alle droghe, all’alcool, e al gioco d’azzardo. Ma anche in modo particolare cercando di abbattere quel muro del pregiudizio del “diverso” che sta diventando sempre più pericoloso e distruttivo. Ciò a cui mira questo progetto è quindi migliorare la qualità della vita di ogni persona appartenente ad un certo territorio, per costruire insieme una comunità aggregativa e solidale. Il Gruppo X continuerà a mantenere aperte ed attive

le strutture, i microprogetti e gli eventi del progetto precedente, e ormai concluso “Comunità nel territorio”, ed eventualmente aprirne di simili nel territorio del veneziano. Sarà inoltre importante divulgare l’esperienza di questo servizio per aprirne di nuovi all’interno della provincia di Venezia, già pensandoli sia come punto di ascolto ed orientamento. e sia come osservatori. “Comunità Solidale ed Aggregativa a partire dai giovani” è stato realizzato dal Gruppo X nei mesi di settembre fino a novembre 2015. Dopo un’analisi ed una verifica del progetto precedente il Gruppo X ha deciso di rinnovarsi proponendosi nuovi obbiettivi, una sfida importante, come quella di 20 anni fa, che ha portato alla realizzazione di molti microprogetti quasi ancora tutti attivi.

Sociale Parte un nuovo progetto del Gruppo X

Nasce “Comunità Solidale ed Aggregativa” Si punta partendo dai giovani a migliorare la qualità della vita di ogni singola persona

E’ stato approvato dal consiglio comunale di Salzano il nuovo “Regolamento in materia di servizi e prestazioni sociali”, la cui stesura è il risultato di un lavoro di studio

e valutazione conseguente alla riforma normativa dell’Isee. Questo nuovo regolamento, entrato in vigore col nuovo anno, ha visto il delinearsi di una lunga attività di studio e analisi da parte degli operatori del gruppo di lavoro dei servizi sociali di tutti i Comuni del Miranese. Il fine ultimo di questo regolamento, che vede la condivisione della prima parte relativa ai principi generali da parte della maggioranza dei comuni della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 13, è quello di produrre uno strumento che fosse il più possibile uniforme a livello di territorio allargato. Il regolamento definisce una nuova normativa quadro per il Comune di Salzano che disciplinerà i criteri di definizione della compartecipazione al costo delle prestazioni sociali, delle prestazioni sociali agevolate e della componente socio-assistenziale, delle prestazioni agevolate di natura socio-sanitaria assicurate dal Comune, e inoltre, i criteri guida per l’erogazione delle stesse. Finalmente tutti i diversi interventi di carattere sociale saranno meglio coordinati e sintonizzati.

ComuneapproVato il nuoVo reGolamento per serVizi e prestazioni sociali

A.M.

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18 Salzano

Ritornano a fermarsi i treni nella stazione di Salzano-Robegano, ed il merito è soprattutto del comitato dei pendolari

che, per quasi due anni, ha combattuto per far valere le necessità di tutti i lavoratori e studenti che ogni giorno devono recarsi a Venezia. Nel 2013, viene introdotto l’orario cadenzato, voluto dall’ex assessore Chisso nel 2013, che ha cambiato radicalmente la vita dei pendolari delle piccole stazioni. Infatti, con quest’orario venivano istituiti due tipologie di treni: una, chiamata “treni veloci”, in cui venivano fatte solamente le principali stazioni; mentre l’altra, detta “treni lenti”, in cui si sostava in ogni stazione. Il difetto di quest’orario e diversificazione dei treni ha comportato un drastico calo dei treni stessi, che passavano per le stazioni minori, solamente attraversandole. Questo ha comportato, per i pendolari salzanesi, un solo treno ogni ora per arrivare a Venezia. L’alternativa per recarsi al lavoro è quella di prendere l’autobus, ma anche per questo mezzo i problemi non mancano, poiché non esistono se non un paio di autobus la mattina presto e altrettanti la sera. Nasce così, da un’esigenza comune, il comitato dei pendolari di Salzano-Robegano, che3 è sempre stato seguito e appoggiato dal sindaco Alessandro Quaresimin e dall’assessore ai trasporti Lucio Zamengo. Un gruppo di persone con cui ci si salutava tutte le mattine e che, dall’istituzione dell’orario cadenzato, si è trovato a condividere lo stesso disagio.

Già nel dicembre del 2013, dopo poco l’istituzione del nuovo orario, il comitato aveva indetto un’assemblea in Comune per parlare e ragionare sulle varie soluzioni a questo disagio. Intanto, per sanare in parte la mancanza dei treni che passavano solamente senza fermarsi, erano state messe delle “navette”. Treni che sì si fermavano in ogni stazione da Noale in poi, ma che non arrivavano fino a Venezia, costringendo i pendolari a cambiare treno a Mestre e perdere ulteriormente tempo. Col tempo il gruppo di Salzano si è unito al comitato, nato anche questo dopo l’istituzione dell’orario cadenzato, dei pendolari del Veneto Orientale, in particolare con quelli di Quarto d’Altino. Insieme hanno organizzato una “Tavola dei pendolari”, fino ad arrivare, attraverso continui incontri con gli assessori regionali e i vertici Trenitalia stessa, ai risultati odierni. Infatti, dopo due anni, il comitato di Salzano-Robegano ha finalmente ottenuto, da parte di Trenitalia, la riprogrammazione dei treni in modo tale che questi si fermino in tutte le stazioni e creino il minor disagio possibile ai pendolari. Da questo cambiamento, in vigore dal 13 dicembre scorso, anche Bassano del Grappa ha ottenuto notevoli vantaggi, guadagnando

di Anna michieletto

Il comitato locale ha ottenuto, da Trenitalia, la riprogrammazione. Ora sono due all’ora

Trasporti Dopo la rivoluzione degli orari della Regione i residenti vincono una battaglia

I treni tornano a fermarsi a Robegano

due treni ogni ora. Ora il comitato non vuole fermarsi a questa vittoria, esistono altri problemi: la questione del doppio binario presente solo fino a Maerne, che comporta numerosi ritardi su tutta la linea ogni qualvolta un treno abbia problemi, e la creazioni di nuovi sottopassaggi nei paesi, in modo che le barriere non siano abbattute e i treni bloccati da questo.

Dopo la conclusione del “Progetto Giovani” attuato nel biennio 2012-2014, l’amministrazione

comunale, nell’ormai concluso 2015, ha sperimentato una nuova prospettiva per le politiche giovanili. Nei mesi successivi all’approvazione del bilancio, l’assessore alle politiche giovanili Sara Baruzzo ha incontrato la Consulta Comunale Giovani, chiedendo alle associazioni di proporre dei progetti che fossero utili soprattutto ai giovani del territorio. “Abbiamo voluto – spiega – proporre un nuovo modo di fare politica per e con i giovani, chiedendo direttamente a loro idee e temi su cui poter lavorare insieme”. La proposta è stata accolta con favore dal Gruppo X, Comitato Gemellaggio Salzano, e dalla Polisportiva Fly. Il Comune ha stanziato dei contributi che sono stati utilizzati per l’acquisto di voucher utili a riconoscere un compenso a tutti i giovani che hanno messo e metteranno in piedi delle attività per le Politiche Giovanili. Questa iniziativa si prefigge come un volano per i progetti che cercheranno, poi, di mantenersi autonomamente. Infatti, anche per il 2016 a bilancio concluso, rimane l’intenzione di continuare a sostenere le associazioni nei loro progetti e nella loro realizzazione concreta.

L’iniziativaVoucher alle associazioni

A.M.

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21Approfondimento

Dopo tre mesi di proteste, scioperi, incontri in Comune e in Regione, la fine del 2015 ha portato all’accordo

per l’azienda Ilnor di Gardigiano, di proprietà di Eredi Gnutti Metalli di Brescia e attiva nel settore di semilavorati in rame e leghe dello stesso materiale. I rappresentanti della fabbrica, i sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl, sono riusciti a scongiurare i 55 licenziamenti sui 130 lavoratori prospettati all’inizio. Anche la fonderia sarà trasferita nella città lombarda come ipotizzato, e a Gardigiano rimarranno solo due macchine sulle cinque, fino a qualche settimana fa. Il primo effetto dell’intesa ha portato ad avere 22 uscite volontarie delle 30 stabilite da raggiungere entro il 29 febbraio. Si tratta di dipendenti che hanno scelto di intraprendere altre strade, di mettersi in proprio, di andare in pensione anticipata e così via. Per gli altri 8, si vedrà a breve anche se l’obiettivo fino al 31 ottobre 2016, scadenza del contratto di solidarietà, è portare il numero del personale

dagli attuali 130 a 80. “Siamo contenti per come sono andate le cose – dice il direttore del personale di Ilnor Mario De Santis –, tenendo presente il nostro obiettivo di raggiungere l’equilibrio finanziario”. Si è scelto di ridurre l’attività produttiva della fonderia, dall’altra parte nei laminatoi si pensa che la mancanza di lavoro sia transitoria. Per evitare di lasciare a casa delle persone, è stato prorogato fino al 31 ottobre il contratto di solidarietà, si adotterà la mobilità interna, anche attraverso dei percorsi di riqualificazione del personale. Poi ancora, eventuale demansionamento a parità di livello e retribuzione, oltre alla mobilità volontaria da attivare per 30 persone, ma sostenuta da incentivi. “Ilnor conferma la propria soddisfazione per l’accordo – spiega l’azienda – che, in linea col piano industriale presentato e con la necessità di ritrovare un rinnovato equilibrio finanziario all’interno del difficile contesto strutturale del mercato, preserva

la continuità operativa con il minor impatto occupazionale possibile”. L’intesa è positiva per i sindacati. “Ci consente di tutelare tutti i posti di lavoro possibili – spiega Stefano Boschini segretario di Fim Cisl Venezia – in una situazione molto compromessa. E’ bene che Fiom Cgil abbia sottoscritto l’accordo, considerando così il demansionamento non

più un’ipotesi da respingere a priori ma, invece, uno strumento da gestire con la contrattazione alternativa ai licenziamenti”. Giuseppe Minto, segretario di Fiom Cgil Venezia dice che “L’impegno sottoscritto con l’azienda permette di andare avanti per il 2016, scongiurando i 55 esuberi”. Insomma un buon risultato per i dipendenti.

Lavoro L’azione sindacale di Fiom Cgil e Fim Cisl chiude la vicenda

Ilnor dopo 3 mesi di lotta, scongiurati i licenziamentiE’ stato prorogato fino al 31 ottobre il contratto di solidarietà, si adotterà la mobilità attraverso percorsi di riqualificazionedi Alessandro Ragazzo

Tutto era iniziato dopo l’estate, quando arrivò la notizia di 25 esuberi alla Ilnor che nelle settimane

successive sarebbero raddoppiati in seguito alle riunioni tra le parti. Nel frattempo ci furono proteste, traffico rallentato e scioperi, tanto che in tre mesi hanno portato a 60 le ore di astensione al lavoro, gazebi fuori dai cancelli della fabbrica in via Moglianese e incontri sia in giunta che in Consiglio regionale. E ogni volta erano a centinaia i dipendenti che giungevano a Venezia per assistere ai colloqui dei sindacati con l’assessore veneto al Lavoro Elena Donazzan e al presidente del Consiglio di Palazzo Ferro Fini, Roberto Ciambetti. Della questione, da subito se n’è interessato anche il Comune di Scorzè, con il sindaco Giovanni Battista Mestriner partecipe della riunioni in laguna e, prima ancora, ne aveva convocata una in municipio. A metà novembre c’è stata la prima svolta tra Ilnor, Fim Cisl e Fiom Cgil, che si era detta disponibile a ragionare sul numero degli esuberi e nei volti dei rappresentanti sindacali aveva iniziato a prendere forma una sorta di sorriso. Ma le parti sono sempre rimaste in contatto, sino ad arrivare alla firma dell’intesa poco prima di Natale.

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22 Cultura provinciale1 Cultura provinciale

“Creatum, ovvero delle Arti e delle Tradizioni”: è questo il tema con-duttore del Carnevale di Venezia,

edizione 2016, che si apre il 23 gennaio prossimo e fi no al 9 febbraio si proporrà con un trionfo di eventi. Questa edizione vuole essere un ritorno alle antiche origini della tradizione e del folklore della città.

Un incentivo forte e insieme una cele-brazione della rinascita delle antiche origini di Venezia. Sotto la direzione artistica di Marco Maccapani, Piazza San Marco si trasformerà in un villaggio delle meraviglie, realizzato dalle scenografi e del Teatro La Fe-nice, in cui gli artigiani, con le loro eccellen-ze, racconteranno la storia unica di Venezia.

I nomi delle calli e dei campi come “Cal-le forno”, “Ruga dei oresi”, “Campiello del remer”, “Fondamenta dei vetrai”, “Calle dei fuseri” o la “Frezzaria”, rappresentano un inno alle arti dei mestieri che ritroveran-no nell’allestimento di Piazza San Marco i fasti del loro glorioso passato. Calli e campi

di Venezia diventeranno inoltre luoghi di spettacoli musicali e teatrali insieme alla terraferma, dove il carnevale si diffonderà. Mentre allestimenti e rievocazioni ripropor-ranno, proprio nella fabbrica per eccellen-za, l’Arsenale, il rapporto di Venezia con i mestieri. Grazie alla collaborazione con i Musei e con le istituzioni culturali veneziane saranno proposti itinenari culturali tematici di visita, aperture straordinarie, mostre tem-poranee. Si parte il 23 gennaio con l’ormai consueta Festa Veneziana nel popolare se-

stiere di Cannaregio. Uno spettacolo a tema sull’acqua e sulle rive aprirà il Carnevale. Il giorno dopo ci sarà il Corteo storico di imbarcazioni addobbate. E via via nei giorni successivi gli oltre 60 spettacoli, concentrati per lo più in Piazza San Marco, fra cui il 30 gennaio il Corteo della Festa delle Marie, il 31 il volo dell’Angelo dal Campanile di San Marco interpretato da Irene Rizzi, Maria vin-citrice del Carnevale 2015.

Da giovedì 4 a martedì 9 febbraio ci sa-ranno infi niti eventi: momento clou in piaz-

za San Marco, domenica 7 febbraio, con la fi nale del concorso della maschera più bella del Carnevale, il Volo dell’Aquila dal Campa-nile di San Marco, con un ospite speciale e misterioso; all’Arzenale di Venezia la festa durerà fi no a notte inoltrata. Gran fi nale martedì grasso con la celebrazione delle glorie di San Marco nello Svolo del Leon, maestoso gonfalone di San Marco, il leone alato su campo rosso che ha reso imortale la Serenissima Repubblica nel Mediterraneo e nel mondo. Questo carnevale sarà dunque

uno spettacolo nello spettacolo, reso possi-bile grazie anche alla collaborazione degli scenografi Angelo Lodi, Guerrino Lovato e Massimo Checchetto, i costumi dell’Atelier Nicolao e dell’Atelier Longhi di Francesco Briggi. Insomma un Carnevale che è ricco e vario come il poster - immagine uffi ciale dell’edizione 2016 - realizzato dall’artista Eduardo Guelfenbein: un collage di colori e di immagini che, simbolicamente, rispec-chiano “la creatività e l’immaginazione - spiega l’artista - che sta dietro agli eventi”.

“Creatum”, è il titolo di questa edizione che vuole essere un ritorno alle antiche origini della tradizione più folkloristica della città. Non solo le arti ma anche il teatro, l’opera e la commedia vanno in scena anche all’aperto

Eventi Dal 23 gennaio al prossimo 9 febbraio. Lo spettacolo d’inaugurazione alle 18 lungo il canale di Cannaregio

Il Carnevale di Venezia celebra le arti e le tradizioni

Il carnevale di Venezia con le tradizionali maschere, a lato il poster uffi ciale dell’edizione 2016

Cavarzere Teatro e anniversari. Il prossimo 7 febbraio va in scena la nuova commedia “Spirito allegro”

Una serie di iniziative sono state intraprese alla fi ne dell’anno appena trascorso e all’inizio del 2016 per ricordare la nascita, trent’anni fa, della compagnia Fi-

lodrammatica di Cavarzere, l’ultima delle quali la messa in scena il 7 febbraio della nuova commedia “Spirito allegro” di N. Coward.

La Filodrammatica nacque grazie all’iniziativa di Ileana Dal Checco che, nei primi anni Ottanta, seguì i ragazzi del Patronato “San Pio X” nell’allestimento delle recite e dal suo desiderio di passare da brevi messe in scena alla preparazio-ne di vere e proprie commedie, idea che venne accolta con entusiasmo da un gruppo di adulti dell’oratorio e dai Padri Ca-nossiani che si prodigarono affi nché sul palcoscenico del teatro Goldoni ci fosse sempre una commedia da rappresentare a Natale o a Carnevale.

“All’inizio fu semplicemente un’occasione per divertirsi, – affermano i componenti della compagnia - ma anche per condividere una passione, quella appunto per il teatro, che ci spinse a desiderare di mettersi in gioco nella non facile arte della recitazione”.

Nel settembre del 1985 andò in scena la prima opera: “Le barufe in famegia” di Giacinto Gallina, un classico del tea-tro tradizionale veneto.

“Il teatro Goldoni di Cavarzere dava il tutto esaurito, tutto il paese era venuto a vedere quella che sarebbe diventata la compagnia teatrale di Cavarzere e il palcoscenico fremeva per la tensione emotiva – continuano gli attori della Filodramma-tica - “Le barufe in famegia”, chi l’avrebbe mai detto? Chi avrebbe mai pensato che sarebbe diventato il nostro “cavallo di battaglia” per i successivi trent’anni?”

In seguito avvenne la costituzione di una vera e propria compagnia fi nalizzata alla messa in scena di opere teatrali e alla diffusione della cultura nel territorio; poco tempo dopo co-minciarono ad arrivare le prime scritture prima dai paesi limitro-fi e poi anche da teatri importanti della regione così ben presto la compagnia cavarzerana passò dalle piccole - ma seguitissi-me - rassegne nei paesini sperduti di campagna ai cartelloni delle città di Vicenza, Padova, Verona, Sacile, Mestre, Spinea: il nome della Filodrammatica, dunque, fi gurò nelle locandine delle più belle rassegne teatrali amatoriali del Veneto.

Dopo qualche anno, sempre sotto la guida di Ileana Dal Checco, si aggiunsero al repertorio altre commedie come “Zente refada”, “Sior Tita paron” e “La bozeta de l’ogio”: proprio con quest’ultima la Filodrammatica ebbe il primo rico-noscimento delle qualità dei suoi attori quando vinse il premio “Carlo Goldoni” del Teatro Stabile del Veneto.

Col passare del tempo aumentò nei componenti della compagnia il desiderio di perfezionarsi per cui, nei primi anni del Duemila, la Filodrammatica fece un’ importante esperienza con il Bel Teatro, una compagnia di professionisti di Padova, che le permise una miglior conoscenza del linguaggio teatrale.

A questa esperienza seguirono la messa in scena de “L’An-conitana” di Ruzante con il valente regista Roberto Innocente e di “Tango Monsieur?” di Lo Castro con Damiano Nardin: quest’ultima pièce rappresentò un banco di prova per la com-pagnia, in quanto gli attori recitarono per la prima volta in italiano.

Oggi la Filodrammatica è guidata da Franco Penzo, attore e regista del Teatro Novo di Chioggia che con lui ha colleziona-to tanti successi e premi sia in Italia che all’estero e alla sua riconosciuta esperienza e competenza, la Filodrammatica si affi da con grande fi ducia.

Trent’anni di Filodrammatica, dalle recite in patronato alla costituzione di una vera e propria compagnia

Nicola Ruzza

Il Carnevale protagonista anche nell’entroterra veneziano a partire da Piazza Ferretto a Mestre dove nei

due week end clou torna l’animazione con la mascherina più bella, una inizia-tiva che coinvolge centinaia di bambini. L’appuntamento sabato 30, a partire dalle 15, domenica 31 gennaio alle 11 e dalle 15 in poi, sabato 6 febbraio dalle ore 15, domenica 7, lunedì 8 e martedì 9, alle ore 11 e dalle 15 in poi.

Sempre in Piazza Ferretto sono in programma, nei fi ne settimana del carnevale, animazioni e spettacoli nella pista di pattinaggio sul ghiaccio. E inol-tre una video installazione interattiva stupirà e coinvolgerà tutte le persone che si troverranno a passare in Piazza Ferretto.

Dal 30 gennaio al 9 febbraio, 11 giorni e oltre 30 tappe del “trenino uf-fi ciale del Carnevale” che consentirà di assistere a performance e laboratori di artigiani su arti e antichi mestieri nelle piazze di Malcontenta, Zelarino, Trivi-gnano, Ca’ Sabbioni, Marghera, Fava-ro, Tessera, Campalto, Piazza Ferretto, Chirignago, Lido, Malamocco e Pelle-strina. Il 6 febbraio è in programma la sfi lata dei carri a Marghera. Sempre il 6 febbraio il Carnevale dei Ragazzi a Zelarino dove il 9 si terrà la sfi lata dei carri. Sfi lata anche a Favaro il 7 e a Burano il 6, 7 e il 9 febbraio.

Feste e carriil carneVale a mestre e dintorni

Alcune interpretazioni della compagnia di Cavarzere

2Sport

Si chiama Eleonora Coletto la giovane promes-sa del karate veneziano che, a soli 21 anni, conta numerosi titoli a livello internazionale.

La giovane atleta ha iniziato il suo percorso in questo mondo a soli sei anni, tornando un giorno a casa da scuola e dicendo ai propri genitori “io voglio andare a far karate”. Inizia in questo modo, nell’Asd Karate Salzano, una passione che l’ha ac-compagnata in tutta la sua crescita e che persiste tutt’ora. Eleonora inizia le gare fi n da subito. “La prima gara – racconta - l’ho fatta poco dopo aver iniziato ad allenarmi. Ricordo che i miei genitori e il mio allenatore mi dissero di gareggiare come se mi stessi allenando in palestra, di non preoccuparmi, e alla fi ne sono arrivata prima”. Col tempo Eleonora passa da bambina a giovane donna e dopo le gare regionali passa a quelle nazionali conquistando un podio dietro l’altro, fi no ad essere ammessa alle competizioni di livello internazionale. A 18 anni, per la prima volta, parte da sola per partecipare alla sua prima gara fuori dall’Italia: gli europei in Romania. Una gara entusiasmante in cui si classifi ca terza e che la segna fortemente, soprattutto per la tenacia e la determinazione che serve per compie-re un intero percorso in completa autonomia. Dal 2012 la giovane karateka inizia la sua carriera nelle gare internazionali partecipando ai mondiali in Slovenia, dove arriva seconda, e in Brasile, in cui

si classifi ca vicecampionessa del mondo interstile. La sua ultima esperienza, nella scorsa primavera, è quella dell’europeo in Portogallo dove, invece, sale sul gradino più alto del podio. Le numerose vittorie, ma anche le varie delusioni non hanno mai ferma-to la tenacia di Eleonora che vuole continuare ad allenarsi e allenare. “Mi alleno per raggiungere il mio obbiettivo, gareggiare. – dice la karateka. Mi allenerei comunque, ma la determinazione sarebbe ben diversa. Continuare a far gare fi n che posso mi aiuta a restare sempre costante e determinata, mi sprona a dare e fare sempre il meglio”. Per Eleono-ra il karate è un modello di vita e non solo per la disciplina che si trova intrinseca in questo sport, ma anche a livello interpersonale. “Ciò che questo sport mi ha insegnato è a vedere il mio avversario sempre con rispetto e con stima. In fondo se io miglioro è

anche grazie a lui”. Eleonora, giovanissima ragazza già campionessa mondiale e europea, si divide tra la palestra, lo studio universitario e gli amici, ma dice di non aver mai dovuto rinunciare a nulla, ma di aver semplicemente fatto delle scelte, scelte che l’hanno portata a toccare i più alti livelli in questa disciplina.

di Anna michieletto

Eleonora Coletto, campionessa di karate

L’Umana Reyer, dopo queste va-canze di Natale, ha deciso di fare ai suoi tifosi un ulteriore regalo. In

seguito allo storico accesso alle Last 32, la società ha comunicato le modalità per assistere alle partite casalinghe del-la prestigiosa seconda fase dell’Eurocup. Fase che vedrà gli atleti della squadra veneziana affrontare i russi dello Zenit di San Pietroburgo, i tede-schi dell’ Mhp Riesen Ludwigsburg e i polacchi dello Stelmet BC Zielona Góra. La prima notizia riguarda i possessori di abbonamenti Eurogold e Eurogold numerato per i quali la società ha deciso di estendere la validità della tessera anche a queste tre partite, premiando la loro fedeltà. I pos-sessori delle tessere entreranno quindi gratuitamente anche a questi tre incontri. L’Umana Reyer lancia inoltre per le tre partite di Last32 anche dei mini abbonamenti sia per il settore intero che per il settore numerato, a prezzi estremamente convenienti. I prezzi dei biglietti singoli saranno infi ne invariati rispetto al primo turno di Eurocup. I mini abbonamenti, così come i biglietti, saranno acquistabili sia in tutti i punti vendita del territorio (la lista completa su www.reyer.it/biglietterie ) che online su www.reyer.it. Sono andati a ruba anche i biglietti per la prima partita, Umana Reyer – Zenit San Pietroburgo che era in programma mercoledì 6 gennaio alle 20.30. Si prospettano gare entusiasmanti e un Taliercio sempre pieno e pronto a dimostrare tutta la sua carica per una squadra che si sta sempre più dimostrando leader nazionale.

Basketumana reYer reGala incontri internazionali aGli abbonati

A.M.

“Per smaltire le feste non c’è miglior cosa se non fare un bel giro in bici”. Sicuramente questo è quello che ha

pensato il popolo del ciclocross che, il giorno di Santo Stefano, si è ritrovato a San Fior (Tv), per il 2° Gp Comune di San Fior, su un circuito pianeggiante ma divertente, che prevedeva cunette artifi ciali e ostacoli. Giornata nebbiosa la mattina, per lasciare poi spazio al sole nel pomeriggio, con un tracciato completamente asciutto che ha favorito le alte velocità e grandi emozioni. Tra le diverse categorie hanno, che hanno spaziato dagli allievi al primo anno agli amatori, di certo ha regalato più emozioni è stata la gara open in cui era presente, per la gioia del pubblico, il professionista e vincitore di due tappe al Tour De France, Matteo Tren-tin autore di una gara onesta, dove non si è risparmiato e ha chiuso al 7° posto assoluto. Davanti, fi n dalle prime tornate, dettava infatti legge Mirko Tabacchi già apparso in buona condizione nella gara friulana a Lucinico. Die-tro di lui un tandem composto da Tommaso Caneva e Thomas Paccagnella che ha guidato l’inseguimento per buona parte della gara, an-ticipati nel fi nale solo da Luca Braidot, che è così riuscito a strappare il secondo gradino del podio dietro al compagno di colori relegando Paccagnella al terzo posto. Tra le donne gara senza storia con l’assolo della bolzanina Anna Oberparleiter, sempre più leader del Trofeo Tri-veneto e che fi n da subito ha distanziato tutte le avversarie, in primis le due juniores che si sono contese la vittoria e il podio assoluto, vale a dire Sara Casasola e Francesca Baroni.

Un riconoscimento particolare per queste due ragazze per il bel duello che stanno regalando nelle ultime settimane e che dona un po’ di pepe anche alla classifi ca juniores. Il podio open, dietro alla Oberparleiter, è formato dalla veneziana della società Libertas Scorzè Gio-vanna Michieletto seguita da Elena Leonardi. Tra le altre categorie si sono fatti valere ancor di più gli atleti veneziani. In particolar modo la gara juniores maschile al cui terzo posto, dopo l’ennesima vittoria e conferma di Andrea Poz-zato, con Matteo Zecchin secondo, ha lasciato il terzo gradino del podio a Nicola Taffarel, dopo una gara testa a testa con il compagno di colori alla Libertas Scorzè Mattia Consolaro. Durante la mattinata si sono tenute le gare giovanili che hanno visto, tra gli allievi al primo anno, sfi de avvincenti e la bella vittoria di Ema-nuele Huez (Tettamanti Bike) su Nicolò Buratti e Nicholas Caruzzi. Tra gli esordienti, invece, domina questa stagione e vince la gara Ga-briele Torcianti. Le categorie amatoriali hanno visto i successi di Paola Maniago, Gianfranco Mariuzzo, Michele Feltre e Carmine Del Riccio.

Ciclocross a santo stefanoatleti Veneziani primeGGiano a san fior

A.M.

Arti marziali I successi di una atleta di una società di Salzano

Photo credit: Alessandro Billiani

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23Sport 2Sport

Si chiama Eleonora Coletto la giovane promes-sa del karate veneziano che, a soli 21 anni, conta numerosi titoli a livello internazionale.

La giovane atleta ha iniziato il suo percorso in questo mondo a soli sei anni, tornando un giorno a casa da scuola e dicendo ai propri genitori “io voglio andare a far karate”. Inizia in questo modo, nell’Asd Karate Salzano, una passione che l’ha ac-compagnata in tutta la sua crescita e che persiste tutt’ora. Eleonora inizia le gare fi n da subito. “La prima gara – racconta - l’ho fatta poco dopo aver iniziato ad allenarmi. Ricordo che i miei genitori e il mio allenatore mi dissero di gareggiare come se mi stessi allenando in palestra, di non preoccuparmi, e alla fi ne sono arrivata prima”. Col tempo Eleonora passa da bambina a giovane donna e dopo le gare regionali passa a quelle nazionali conquistando un podio dietro l’altro, fi no ad essere ammessa alle competizioni di livello internazionale. A 18 anni, per la prima volta, parte da sola per partecipare alla sua prima gara fuori dall’Italia: gli europei in Romania. Una gara entusiasmante in cui si classifi ca terza e che la segna fortemente, soprattutto per la tenacia e la determinazione che serve per compie-re un intero percorso in completa autonomia. Dal 2012 la giovane karateka inizia la sua carriera nelle gare internazionali partecipando ai mondiali in Slovenia, dove arriva seconda, e in Brasile, in cui

si classifi ca vicecampionessa del mondo interstile. La sua ultima esperienza, nella scorsa primavera, è quella dell’europeo in Portogallo dove, invece, sale sul gradino più alto del podio. Le numerose vittorie, ma anche le varie delusioni non hanno mai ferma-to la tenacia di Eleonora che vuole continuare ad allenarsi e allenare. “Mi alleno per raggiungere il mio obbiettivo, gareggiare. – dice la karateka. Mi allenerei comunque, ma la determinazione sarebbe ben diversa. Continuare a far gare fi n che posso mi aiuta a restare sempre costante e determinata, mi sprona a dare e fare sempre il meglio”. Per Eleono-ra il karate è un modello di vita e non solo per la disciplina che si trova intrinseca in questo sport, ma anche a livello interpersonale. “Ciò che questo sport mi ha insegnato è a vedere il mio avversario sempre con rispetto e con stima. In fondo se io miglioro è

anche grazie a lui”. Eleonora, giovanissima ragazza già campionessa mondiale e europea, si divide tra la palestra, lo studio universitario e gli amici, ma dice di non aver mai dovuto rinunciare a nulla, ma di aver semplicemente fatto delle scelte, scelte che l’hanno portata a toccare i più alti livelli in questa disciplina.

di Anna michieletto

Eleonora Coletto, campionessa di karate

L’Umana Reyer, dopo queste va-canze di Natale, ha deciso di fare ai suoi tifosi un ulteriore regalo. In

seguito allo storico accesso alle Last 32, la società ha comunicato le modalità per assistere alle partite casalinghe del-la prestigiosa seconda fase dell’Eurocup. Fase che vedrà gli atleti della squadra veneziana affrontare i russi dello Zenit di San Pietroburgo, i tede-schi dell’ Mhp Riesen Ludwigsburg e i polacchi dello Stelmet BC Zielona Góra. La prima notizia riguarda i possessori di abbonamenti Eurogold e Eurogold numerato per i quali la società ha deciso di estendere la validità della tessera anche a queste tre partite, premiando la loro fedeltà. I pos-sessori delle tessere entreranno quindi gratuitamente anche a questi tre incontri. L’Umana Reyer lancia inoltre per le tre partite di Last32 anche dei mini abbonamenti sia per il settore intero che per il settore numerato, a prezzi estremamente convenienti. I prezzi dei biglietti singoli saranno infi ne invariati rispetto al primo turno di Eurocup. I mini abbonamenti, così come i biglietti, saranno acquistabili sia in tutti i punti vendita del territorio (la lista completa su www.reyer.it/biglietterie ) che online su www.reyer.it. Sono andati a ruba anche i biglietti per la prima partita, Umana Reyer – Zenit San Pietroburgo che era in programma mercoledì 6 gennaio alle 20.30. Si prospettano gare entusiasmanti e un Taliercio sempre pieno e pronto a dimostrare tutta la sua carica per una squadra che si sta sempre più dimostrando leader nazionale.

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Un riconoscimento particolare per queste due ragazze per il bel duello che stanno regalando nelle ultime settimane e che dona un po’ di pepe anche alla classifi ca juniores. Il podio open, dietro alla Oberparleiter, è formato dalla veneziana della società Libertas Scorzè Gio-vanna Michieletto seguita da Elena Leonardi. Tra le altre categorie si sono fatti valere ancor di più gli atleti veneziani. In particolar modo la gara juniores maschile al cui terzo posto, dopo l’ennesima vittoria e conferma di Andrea Poz-zato, con Matteo Zecchin secondo, ha lasciato il terzo gradino del podio a Nicola Taffarel, dopo una gara testa a testa con il compagno di colori alla Libertas Scorzè Mattia Consolaro. Durante la mattinata si sono tenute le gare giovanili che hanno visto, tra gli allievi al primo anno, sfi de avvincenti e la bella vittoria di Ema-nuele Huez (Tettamanti Bike) su Nicolò Buratti e Nicholas Caruzzi. Tra gli esordienti, invece, domina questa stagione e vince la gara Ga-briele Torcianti. Le categorie amatoriali hanno visto i successi di Paola Maniago, Gianfranco Mariuzzo, Michele Feltre e Carmine Del Riccio.

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A.M.

Arti marziali I successi di una atleta di una società di Salzano

Photo credit: Alessandro Billiani

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14 Febbraio 2016S. Valentino

• Aperitivo della Casa

• Gamberetti in Cocktail

• Antipasto Fornace: polipi con sedano,latticini di seppia, gamberoni

• Bis di Taglierini al Salmone di Scozia,Gnocchetti con Scampi e funghi

• Grigliata di Orata, Coda di Rospoe Scampo alla griglia

• Frittura di Calamari e Gamberi

• Insalatine di stagione e carotine

• Sorbetto al limone

• Dolce con vino amoroso

• Caffè e Limoncello

• Vini e Acque Minerali

€ 30,00 a persona

MenùDegustazione

Pesce• Spaghetti allo scoglio

e Farfalle, salmone e gamberi

• Grigliata di OrataCoda Pescatrice

Scampo,più Polenta

e Fritto Misto

• Insalata Mista

• Sorbetto al limone

• Caffè corretto

• Vini e Acque Minerali

€ 24,00 a persona

RistoranteAlla

Fornace

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Il mercato immobiliare lancia timidi ma signifi cativi segna-li di ripresa anche in Veneto. E’ il quadro incoraggiante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Uffi cio Studi del

Gruppo Tencocasa, nello specifi co relativamente al primo se-mestre 2015, illustrato da Michele Ferrari, team manager dell’Area Nord est.

Sembra, dunque, che il mercato della compravendita ricominci a partire in uno scenario in parte mutato, rispetto al recente passato, fi no cioè al 2008, l’anno clou della bolla speculativa nel settore immobiliare.

Analizzando la domanda emergono interessanti dinami-che, per certi aspetti nuove. Muta il profi lo dell’acquirente, per lo più si tratta di giovani coppie, mediamente sui 35 anni, in cerca di prima casa, per una sistemazione defi nitiva.

Si torna in città, per trovare casa nei centri cittadini piuttosto che in periferia. La contrazione dei prezzi degli immobili in questi anni, infatti, consente di optare per solu-zioni più comode, più vicine alle aree attrezzate e ai servizi.

Il trilocale (due camere e zona giorno) nella compra-vendita rappresenta la tipologia dove maggiormente si concentra la richiesta, a discapito del bilocale che, invece, vede crollare il proprio appeal in virtù di un mutato approccio da parte degli acquirenti, orientati all’abitazione principale e alla sistemazione stabile anziché all’acquisto per investi-mento almeno per questo taglio.

La maggiore offerta bancaria ai fi nanziamenti, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha fatto registrare un co-spiscuo aumento delle stipulazioni di mutui da parte delle famiglie venete per l’acquisto della casa.

Diminuiscono anche i tempi di vendita che si attestano intorno ai 170 giorni nelle grandi città, 189 nell’hinterland delle città e 177 nei copoluoghi di provincia.

Contrazioni dei prezzi. Nel primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni in Italia sono dimuite in me-

dia del 2,5 per cento nelle grandi città, del 2,1 per cento nell’hinterland cittadino e del 2,2 per cento nei capoluoghi di provincia.

In media, analizzando le aree geografi che, nelle città del Nord la contrazione dei prezzi delle case è del 2,2 per cento.

In Veneto è Verona la città in cui si registra la maggiore contrazione dei prezzi (-2,5 per cento), seguita da Treviso (-2,1 per cento). A Padova la contrazione dei prezzi è del -1,1 per cento rispetto al secondo quadrimestre 2014. Le zone centrali cedono l’1,9 per cento, mentre quelle semi-centrali e periferiche si mantengono sostanzialmente stabili.

Stabili anche i prezzi a Rovigo e Vicenza. Non risultano i dati di Venezia per cui l’Uffi cio Studi Tecnocasa sta appron-tando un’indagine a parte.

Domanda e disponibilità di spesa. La ricerca della prima casa costituisce anche in Veneto il segmento più consistente del mercato. La domanda è alta e proviene in

buona parte da giovani coppie che approfi ttano dei prezzi convenienti. Prezzi che consentono di concentrare le ricer-che nei centri storici o nelle immediate prossimità. Non di rado infatti ci sono acquisti sostitutivi da parte di chi abita in provincia e ora, grazie al ridimensionamento dei valori, riesce ad acquistare nelle città. La tipologia più richiesta è il trilocale, nelle palazzine.

A Rovigo piacciono anche le soluzioni indipendenti, e gli appartamenti dotati di giuardino privato, ricercati spesso nei quartieri, San Bortolo e Tassina, che si sviluppano nelle vicinanze del centro cittadino.

A Treviso invece la maggior parte delle transazioni per questa tipologia riguardano soprattutto le abitazioni colloca-te immediatamente fuori le mura cittadine (molte richieste si registrano in particolare per il quartiere Santa Bona, ca-ratterizzato da una edilizia eterogenea, dove accanto alle palazzine non mancano le villette di nuova costruzione). Molto attive - per quanto riguarda questo segmento del mer-cato - sono anche le famiglie di origine straniera.

Verona ha una situazione più complessa che è anche de-terminata dalla presenza dell’università che attira investitori interessati all’acquisto di bilocali da concedere in locazione ma anche, a fi ni turistici, anche allo scopo di avviare B&B o affi ttacamere. La preferenza, in quest’ultimo caso, ricade su appartamenti dotati di almeno tre camere, inseritiper lo più in palazzi sotrici e ubicati il più possibile nel Centro o nelle vicinanze.

Anche a Vicenza dalla fi ne del 2014 e nei primi mesi del 2015 si evidenzia un aumento del numero di compra-vendite. Le quotazioni favorevoli consentono di valutare con maggiore interesse anche le abitazioni del centro storico, che nelle strade principali possono essere anche di notevole prestigio. Nelel immediate vicinanze si sviluppa in particola-re il quartiere San marco e la zona di Sant’Andrea.

di ornella Jovane

Sembra che il mercato della compravendita ricominci a partire. Il trilocale, in città o nelle vicinanze è la tipologia più richieste. Gli acquirenti tipo: giovane coppia sui 35 anni

Economia L’indagine del Centro Studi di Tecnocasa fotografa la situazione nel primo semestre 2015

Mercato immobiliare in ripresa anche in Veneto

focus

Per quanto la realtà di Padova, città e provincia su cui si concentra nel dettaglio l’indagine Tecnocasa

illustrata da Cristian Binato, consu-lente Tecnocasa dell’area di Padova e Rovigo, i valori che erano scesi note-volmente nei mesi precedenti(-5,5 nel 2014) nell’ultimo semestre 2015 si sono assestati intorno ad un - 1,1 per cento, con un livellamento sostanziale dei prezzi, dovuto ad un’alta domanda che proviene in buona parte da giovani coppie. Aumenta dunque il numero di compravendite: in città sono state ef-fettuate 977 transazioni, pari a +19,1 per cento rispetto al primo semestre del 2014, mentre in provincia si contano 2352 compravendite, vale a dire +0,9 per cento.

La tipologia più richiesta è il trilo-cale, con il 47,5 per cento delle prefe-renze, quindi i quattro locali con il 29,1 per cento.

L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia che il 46,1 per cento dei potenziali acquirenti ha un budget mas-simo di 119mila euro e il 27, 1 per cento si colloca nella fascia successiva, tra 120 e 169mila euro.

Il mercato è dei giovani: l’81,4 per cento degli acquirenti, infatti, ha com-prato l’abitazione principale, il 18,6 per cento ha acquistato per investimen-to. Quasi un terzo degli acquirenti è under 35, i 31,3 per cento ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Anche per Padova città la domanda di case si concentra prevalentemente nell’area fuori le mura del centro sto-rico, tra la Guizza e il lungargine del Bassanello e si focalizza su trilocali e quadrilocali.

padoVa, il numero di compraVendite aumenta del 19,1 per cento in cittÀ

La maggior parte degli acquirenti - per lo più giovani - è orientata all’acquisto dell’abitazione principale

O.J.

Page 25: Miranese nord genn2016 n3

La Prenotazione avviene presso il Ristorante Info: 041 932127 - 335 5294045Statale 11 Riviera del Brenta Malcontenta (Ve) - Via Padana, 198

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€ 24,00 a persona

RistoranteAlla

Fornace

25Il Veneto in primo piano1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Il mercato immobiliare lancia timidi ma signifi cativi segna-li di ripresa anche in Veneto. E’ il quadro incoraggiante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Uffi cio Studi del

Gruppo Tencocasa, nello specifi co relativamente al primo se-mestre 2015, illustrato da Michele Ferrari, team manager dell’Area Nord est.

Sembra, dunque, che il mercato della compravendita ricominci a partire in uno scenario in parte mutato, rispetto al recente passato, fi no cioè al 2008, l’anno clou della bolla speculativa nel settore immobiliare.

Analizzando la domanda emergono interessanti dinami-che, per certi aspetti nuove. Muta il profi lo dell’acquirente, per lo più si tratta di giovani coppie, mediamente sui 35 anni, in cerca di prima casa, per una sistemazione defi nitiva.

Si torna in città, per trovare casa nei centri cittadini piuttosto che in periferia. La contrazione dei prezzi degli immobili in questi anni, infatti, consente di optare per solu-zioni più comode, più vicine alle aree attrezzate e ai servizi.

Il trilocale (due camere e zona giorno) nella compra-vendita rappresenta la tipologia dove maggiormente si concentra la richiesta, a discapito del bilocale che, invece, vede crollare il proprio appeal in virtù di un mutato approccio da parte degli acquirenti, orientati all’abitazione principale e alla sistemazione stabile anziché all’acquisto per investi-mento almeno per questo taglio.

La maggiore offerta bancaria ai fi nanziamenti, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha fatto registrare un co-spiscuo aumento delle stipulazioni di mutui da parte delle famiglie venete per l’acquisto della casa.

Diminuiscono anche i tempi di vendita che si attestano intorno ai 170 giorni nelle grandi città, 189 nell’hinterland delle città e 177 nei copoluoghi di provincia.

Contrazioni dei prezzi. Nel primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni in Italia sono dimuite in me-

dia del 2,5 per cento nelle grandi città, del 2,1 per cento nell’hinterland cittadino e del 2,2 per cento nei capoluoghi di provincia.

In media, analizzando le aree geografi che, nelle città del Nord la contrazione dei prezzi delle case è del 2,2 per cento.

In Veneto è Verona la città in cui si registra la maggiore contrazione dei prezzi (-2,5 per cento), seguita da Treviso (-2,1 per cento). A Padova la contrazione dei prezzi è del -1,1 per cento rispetto al secondo quadrimestre 2014. Le zone centrali cedono l’1,9 per cento, mentre quelle semi-centrali e periferiche si mantengono sostanzialmente stabili.

Stabili anche i prezzi a Rovigo e Vicenza. Non risultano i dati di Venezia per cui l’Uffi cio Studi Tecnocasa sta appron-tando un’indagine a parte.

Domanda e disponibilità di spesa. La ricerca della prima casa costituisce anche in Veneto il segmento più consistente del mercato. La domanda è alta e proviene in

buona parte da giovani coppie che approfi ttano dei prezzi convenienti. Prezzi che consentono di concentrare le ricer-che nei centri storici o nelle immediate prossimità. Non di rado infatti ci sono acquisti sostitutivi da parte di chi abita in provincia e ora, grazie al ridimensionamento dei valori, riesce ad acquistare nelle città. La tipologia più richiesta è il trilocale, nelle palazzine.

A Rovigo piacciono anche le soluzioni indipendenti, e gli appartamenti dotati di giuardino privato, ricercati spesso nei quartieri, San Bortolo e Tassina, che si sviluppano nelle vicinanze del centro cittadino.

A Treviso invece la maggior parte delle transazioni per questa tipologia riguardano soprattutto le abitazioni colloca-te immediatamente fuori le mura cittadine (molte richieste si registrano in particolare per il quartiere Santa Bona, ca-ratterizzato da una edilizia eterogenea, dove accanto alle palazzine non mancano le villette di nuova costruzione). Molto attive - per quanto riguarda questo segmento del mer-cato - sono anche le famiglie di origine straniera.

Verona ha una situazione più complessa che è anche de-terminata dalla presenza dell’università che attira investitori interessati all’acquisto di bilocali da concedere in locazione ma anche, a fi ni turistici, anche allo scopo di avviare B&B o affi ttacamere. La preferenza, in quest’ultimo caso, ricade su appartamenti dotati di almeno tre camere, inseritiper lo più in palazzi sotrici e ubicati il più possibile nel Centro o nelle vicinanze.

Anche a Vicenza dalla fi ne del 2014 e nei primi mesi del 2015 si evidenzia un aumento del numero di compra-vendite. Le quotazioni favorevoli consentono di valutare con maggiore interesse anche le abitazioni del centro storico, che nelle strade principali possono essere anche di notevole prestigio. Nelel immediate vicinanze si sviluppa in particola-re il quartiere San marco e la zona di Sant’Andrea.

di ornella Jovane

Sembra che il mercato della compravendita ricominci a partire. Il trilocale, in città o nelle vicinanze è la tipologia più richieste. Gli acquirenti tipo: giovane coppia sui 35 anni

Economia L’indagine del Centro Studi di Tecnocasa fotografa la situazione nel primo semestre 2015

Mercato immobiliare in ripresa anche in Veneto

focus

Per quanto la realtà di Padova, città e provincia su cui si concentra nel dettaglio l’indagine Tecnocasa

illustrata da Cristian Binato, consu-lente Tecnocasa dell’area di Padova e Rovigo, i valori che erano scesi note-volmente nei mesi precedenti(-5,5 nel 2014) nell’ultimo semestre 2015 si sono assestati intorno ad un - 1,1 per cento, con un livellamento sostanziale dei prezzi, dovuto ad un’alta domanda che proviene in buona parte da giovani coppie. Aumenta dunque il numero di compravendite: in città sono state ef-fettuate 977 transazioni, pari a +19,1 per cento rispetto al primo semestre del 2014, mentre in provincia si contano 2352 compravendite, vale a dire +0,9 per cento.

La tipologia più richiesta è il trilo-cale, con il 47,5 per cento delle prefe-renze, quindi i quattro locali con il 29,1 per cento.

L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia che il 46,1 per cento dei potenziali acquirenti ha un budget mas-simo di 119mila euro e il 27, 1 per cento si colloca nella fascia successiva, tra 120 e 169mila euro.

Il mercato è dei giovani: l’81,4 per cento degli acquirenti, infatti, ha com-prato l’abitazione principale, il 18,6 per cento ha acquistato per investimen-to. Quasi un terzo degli acquirenti è under 35, i 31,3 per cento ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Anche per Padova città la domanda di case si concentra prevalentemente nell’area fuori le mura del centro sto-rico, tra la Guizza e il lungargine del Bassanello e si focalizza su trilocali e quadrilocali.

padoVa, il numero di compraVendite aumenta del 19,1 per cento in cittÀ

La maggior parte degli acquirenti - per lo più giovani - è orientata all’acquisto dell’abitazione principale

O.J.

1Il Veneto in primo piano

Il mercato immobiliare è in fermento, con favore-voli dati sulle compravendite, anche grazie ad un rinnovato “appetito” bancario per le erogazioni

dei mutui che incoraggia i giovani all’acquisto immo-biliare.

In Veneto, in particolare, secondo i dati analizza-ti dall’Uffi cio studi del Gruppo Tecnocasa e illustrati da Michele Lovato, responsbile d’area Kìron Partner spa pr l’area Nordest, nel secondo trimestre 2015 le famiglie hanno ricevuto fi nanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 903,1 milioni di euro. Una cifra che colloca la regione al terzo posto per totale ero-gato in Italia, con un’incidenza del’8,83 per cento. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente

si registra una variazione delle erogazioni in regio-ne pari a +72,2 per cento, per un controvalore di +378,6 milioni di euro.

A livello nazionale, nel primo semestre 2015 l’importo medio di mutuo erogato è stato circa di 110 mila euro. Per quanto riguarda le caratteristiche del mutuo, quasi il 70 per cento dei mutui erogati ha una durata tra 21 e 30 anni, in media di poco inferio-re ai 25 anni. Prevale la tipologia a tasso fi sso, la cui percentuale, 56,4 per cento, è raddopppiata rispetto all’anno scorso. In netto calo il ricorso ai mutui a ti-pologia variabile: in particlare, quelli a tasso variabile “puro” sono poco meno di un terzo del totale.

Nel secondo timestre 2015 la regione Veneto

ha fatto registrare un importo medio di mutuo pari a 111.100 euro, in aumento rispetto a quanto rileva-to durante lo stesso trimestre dell’anno precedente, quando il ticket medio ammontava a 109.900 euro.

Per quanto riguarda più in particolare la realtà padovana, su cui l’indagine si soffema con maggiori dettagli, la provincia di Padova ha erogato volumi per 184,8 milioni di euro, pari a +78,4 per cento. Un dato all’interno del quale vanno incorporati non solo l’acquisto, ma anche la ristrutturazione, la surroga e altre fi nalità. L’importo medio di mutuo si è attestato a circa 109mila euro, la durata media è pari a 26 anni, la tipologia per il 44,2 per cento è a tasso fi sso, l’età media dei richiedenti è di poco più di 36 anni.

di ornella Jovane

I dati Gli indicatori del mercato creditizio, in Veneto e a Padova nel confronto con il contesto nazionale

Le banche tornano ad erogare i mutui per l’acquisto della casa

focus

Per quanto riguarda l’area del Veneziano lo studio di Tecnocasa, in attesa dei dati dall’intera provincia, fo-calizza l’attenzione su Chioggia. In questa realtà le

quotazioni rimangono sostanzialmente stabili per il nuo-vo - economico, medio e signorile - mentre si registrano signifi cative contrazioni per la categoria dell’usato - eco-nomico -4,6per cento e medio -3,9 per cento - mentre, al contrario, si osserva una incoraggiante rivalutazione

(+0,6 per cento) del signorile usato. Un trend che si manifesta anche in periferia.

Il mercato immobiliare inizia a dare segnali di ripre-sa dal lato della domanda e della compravendita anche per gli immobili turisticia Chioggia, settore nel quale si registra un incremento signifi cativo nel 2015. Il turistico residenziale, infatti rappresenta il 60 per cento del totale delle compravendite.

Chioggia. L’andamento del mercato immobiliareGrande riValutazione e attenzione per l’usato. boom per il residenziale turistico

L’importo medio in Veneto è in media di 110mila euro, a tasso fi sso, della durata di 25 anni

Sottomarina di Chioggia

Mercato immobiliare, la variazione percentuale dei prezzi e i valori medi a Chioggia (Fonte Tecnocasa)

Page 26: Miranese nord genn2016 n3

26 Il Veneto in primo piano

di Alessandro Abbadir

4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

Le nomine. simionato guida l’istituto oncologico Venetotre manaGer per la sanitÀ padoVana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

di Verona non è stata coinvolta dal giro di no-mine perché aveva rinnovato la direzione un anno fa. Al timone resta quindi Francesco Co-bello, mentre l’Ulss 20, è stata affi data a Pie-tro Girardi che sovrintenderà le unità sanitarie 21 Legnago e 22 Bussolengo. Per il sud della regione: Antonio Compostella gestirà le Ulss di Rovigo e Adria. E infi ne una novità attesa: l’Istituto Oncologico Veneto ha fi nalmente un direttora tempo pieno: Patrizia Simiona-to I direttori hanno sottoscritto un contratto di 3 anni prolungabili a 5 dopo una verifi ca sul lavoro svolto. Soddisfatti dell’operazione compiuta il presidente Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. “Avevo di fronte più scelte – ha spiegato Zaia. Potevo nominare 21 direttori generali, ma così la riforma che ritengo vitale avrebbe avuto tempi lunghi, che non ci pos-siamo permettere, o fare 21 commissari per un anno lasciando il tutto di fatto in sospeso. Ho deciso, con il cuore e con la ragione, di anticipare i tempi, nella convinzione di aver fatto il bene dei cittadini. Il contratto contiene tutti gli obiettivi da raggiungere, come le liste

In previsione della riforma sanitaria legata alla creazione dell’Azienda Zero, si riducono da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale

Ulss Arrivano le nomine da parte del presidente Luca Zaia dei nuovi direttori generali

12 super manager per la sanità veneta

d’attesa, l’umanizzazione, lo sviluppo delle tecnologie e delle professionalità, perché una sanità che non si aggiorna passo dopo passo, non è nelle corde del Veneto, che invece è sta-to riconfermato da poco Regione benchmark (modello) per tutta Italia”. Sono nomine che avviano la nuova riforma dell’organizzazione sanitaria veneta, nel rispetto delle attribuzioni del Consiglio e della necessità di dare presto

ai veneti una sanità ancora più moderna, capace di crescere ancora nonostante i tagli nazionali”. Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “è’ stata una scelta opportuna che abbiamo condiviso, perché sull’innovazione non si può arretrare e dobbiamo invece mi-gliorare ulteriormente per rispondere ai tagli nazionali, unendo le forze con tutto il nostro personale”.

Page 27: Miranese nord genn2016 n3

di Alessandro Abbadir

4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

Le nomine. simionato guida l’istituto oncologico Venetotre manaGer per la sanitÀ padoVana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

di Verona non è stata coinvolta dal giro di no-mine perché aveva rinnovato la direzione un anno fa. Al timone resta quindi Francesco Co-bello, mentre l’Ulss 20, è stata affi data a Pie-tro Girardi che sovrintenderà le unità sanitarie 21 Legnago e 22 Bussolengo. Per il sud della regione: Antonio Compostella gestirà le Ulss di Rovigo e Adria. E infi ne una novità attesa: l’Istituto Oncologico Veneto ha fi nalmente un direttora tempo pieno: Patrizia Simiona-to I direttori hanno sottoscritto un contratto di 3 anni prolungabili a 5 dopo una verifi ca sul lavoro svolto. Soddisfatti dell’operazione compiuta il presidente Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. “Avevo di fronte più scelte – ha spiegato Zaia. Potevo nominare 21 direttori generali, ma così la riforma che ritengo vitale avrebbe avuto tempi lunghi, che non ci pos-siamo permettere, o fare 21 commissari per un anno lasciando il tutto di fatto in sospeso. Ho deciso, con il cuore e con la ragione, di anticipare i tempi, nella convinzione di aver fatto il bene dei cittadini. Il contratto contiene tutti gli obiettivi da raggiungere, come le liste

In previsione della riforma sanitaria legata alla creazione dell’Azienda Zero, si riducono da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale

Ulss Arrivano le nomine da parte del presidente Luca Zaia dei nuovi direttori generali

12 super manager per la sanità veneta

d’attesa, l’umanizzazione, lo sviluppo delle tecnologie e delle professionalità, perché una sanità che non si aggiorna passo dopo passo, non è nelle corde del Veneto, che invece è sta-to riconfermato da poco Regione benchmark (modello) per tutta Italia”. Sono nomine che avviano la nuova riforma dell’organizzazione sanitaria veneta, nel rispetto delle attribuzioni del Consiglio e della necessità di dare presto

ai veneti una sanità ancora più moderna, capace di crescere ancora nonostante i tagli nazionali”. Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “è’ stata una scelta opportuna che abbiamo condiviso, perché sull’innovazione non si può arretrare e dobbiamo invece mi-gliorare ulteriormente per rispondere ai tagli nazionali, unendo le forze con tutto il nostro personale”.

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1 Voci da palazzo

Una delle maggiori opere cantierate dalla Regione per fronteggiare il dis-sesto idrogeologico è la realizzazione

del bacino di laminazione di Caldogno, in provincia di Vicenza. Il presidente della Regione Luca Zaia ha inaugurato a metà gennaio le paratoie mobili in corrispondenza del manufatto d’ingresso (bacino di mon-te), completate il 28 dicembre scorso. Per settembre 2016 è prevista la conclusione dei lavori di realizzazione anche del bacino di valle. Il presidente ha sottolineato che si tratta di è un’opera da 41 milioni di euro con la quale viene realizzato un invaso con una capacità di 3,8 milioni mc. di invaso su 106 ettari pari a 150 campi da calcio. E’ stato movimentato un milione e mezzo di mc. di terreno e sono stati erogati 13 milioni di euro per espropri e indennizzi. Per questo Zaia ha voluto ringraziare per primi i proprietari terreni, che hanno fatto il sacrifi cio maggiore, insieme alle associazioni di categoria.

“Qui in Italia – ha detto Zaia - siamo tutti commissari tecnici, 60 milioni di esperti di calcio, tutti bravi a parlare ma è facile fare la schedina il lunedì. Noi invece in questi cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela dal dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro. Siamo pronti a cantierare altri 933 milioni di euro, quasi un miliardo di altre opere per mettere in sicurezza il Veneto”. “Questa è una partita irrinunciabile. Il progetto del Veneto del futuro

– ha aggiunto – non si basa su nastri d’a-sfalto: quelli che abbiamo in programmazione li confermiamo, ma la vera sfi da è quella di mettere in sicurezza i nostri territori. Non è un caso che si inizi da Caldogno. E’ bene ricor-darlo che Caldogno ha avuto la perdita di una vita umana con l’alluvione del 2010 e voglio che quest’opera sia soprattutto dedicata a chi ha perso la vita in quelle condizioni tragiche”.

Zaia ha ricordato che nel 2010 era presi-dente da pochi mesi e dalla sera alla mattina si è trovato con 235 comuni alluvionati sui 581 che allora il Veneto contava. Ci furono 1040 imprese e famiglie con l’acqua in casa o in azienda. “Se un popolo di benpensanti non avesse sprecato energie e avesse dato una mano – ha detto - avremmo ora molte più opere e in meno tempo. Oggi, però, noi siamo qui con Caldogno e siamo a confermare anche l’ampliamento di Montebello, le opere a Viale Diaz a tutela di Vicenza, i bacini di Colom-baretta a Monteforte d’Alpone, a Muson dei Sassi, a Prà dei Gai e poi tutte le altre opere che arriveranno. Noi le sfi de le abbiamo colte, nonostante io abbia ereditato una regione nel-la quale da 80 anni non si facevano più grandi opere a tutela dal dissesto idrogeologico. L’ul-tima opera è stato il bacino di Montebello”.

Zaia ha esortato tutti ad essere orgogliosi del lavoro fatto a Caldogno: una bella opera che darà tranquillità. “Ora pensiamo alla ge-stione senza tremori ai polsi – ha aggiunto -. Abbiamo un modello matematico, un pro-

tocollo preciso e lo rispetteremo. Perché se riempiamo questa vasca, che contiene quasi 4 milioni di mc. d’acqua, e lo facciamo prima di quando occorre, questa è un’opera che non serve a niente. Bisogna avere un timing quasi chirurgico e arrivare al limite prima di aprire. Ci sono i tecnici e se ne assumeranno la re-sponsabilità”.

“Noi abbiamo la certezza – ha fatto rile-vare il presidente - che con 2,7 miliardi di euro mettiamo in sicurezza il Veneto. Alla domanda “il Veneto è più sicuro?” io dico che, se pio-vesse come nel 2010 con le stesse modalità, le zone colpite dall’alluvione sono più sicure di prima. Però il Veneto, che ha oggi 576

comuni, ha ancora dei bacini idrografi ci per i quali l’esplorazione per la messa in sicurezza è ancora abbastanza timida, penso al Piave che ha avuto un’esondazione nel 1966, e a tutta una serie di lavori che dobbiamo fare”.

“Noi siamo sul pezzo – ha concluso Zaia - e vogliamo lavorare. Basta che ci diano i soldi e noi apriamo i cantieri. Ma c’è il problema della burocrazia, su cui dobbiamo tutti fare un esame di coscienza. Per fare quest’opera ci abbiamo messo cinque anni quando un privato ci avrebbe impiegato molto meno. Siamo stati velocissimi rispetto alla burocrazia ma non si può andare avanti così. Quando c’è di mezzo la salute o la vita dei cittadini biso-

gna andar giù a pancia a terra a fare le opere. Diciamolo fi no in fondo, ci vuole una legge speciale che dia poteri commissariali veri a chi si occupa di queste infrastrutture. Non serve che sia il presidente della Regione, può essere chiunque basta che possa essere operativo. Bisogna decidere di fare i commissariamenti perché la messa in sicurezza è fondamentale. In Italia abbiamo ogni anni mediamente qua-si 3 miliardi di danni per eventi catastrofali. Se noi queste risorse le dedicassimo a dar vita anzitutto un fondo multirisk per assicu-rare i cittadini e una quota parte alle opere infrastrutturali, avremmo un Paese diverso, un Veneto diverso”.

di maria Pavan

Ambiente L’impegno della Regione contro il pericolo esondazioni

Difesa del suolo: inaugurate le paratie di CaldognoZaia: “In cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela del dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro”

bilancio dei laVori fatti

Dopo l’alluvione del 2010 sono stati realiz-zati o avviati interventi per la difesa idrauli-ca del Veneto che attualmente ammontano

a oltre 860 milioni di euro. Fra questi ci sono anche circa cento milioni

gli investimenti per la sicurezza del sistema idraulico-forestale realizzati direttamente dalla Regione con i propri operai forestali. Inoltre, i lavori eseguiti o in appalto hanno alimentato il sistema delle piccole e medie imprese del Veneto, dando ossigeno a circa 700 aziende in un mo-mento diffi cile per la nostra economia. Nessuno degli interventi realizzati ha comportato aumenti

della spesa prevista. Anzi, si sono ottenuti rispar-mi sull’esecuzione delle opere per circa 25 milioni che sono stati destinati ad altri interventi. La Re-gione ha pronti progetti immediatamente cantie-rabili per un miliardo di euro, tra cui quelli per il Tagliamento e l’idrovia Padova-Venezia. Senza dimenticare gli interventi necessari sull’alveo del Piave. Ma si attendono i fondi del Governo. Per quanto riguarda la difesa del suolo, il Veneto sta proseguendo nella realizzazione dei bacini di la-minazione, ma in generale per quanto riguarda gli interventi di mitigazione del rischio idraulico viene seguito un nuovo tipo approccio impostato

secondo criteri scientifi ci legati all’indice di rischio, fattore risultante dalla combinazione di magnitu-do e frequenza. Un metodo che la Regione ha suggerito anche al governo per l’assegnazione delle risorse statali. Lo ha detto l’assessore ve-neto Gianpaolo Bottacin presentando a Venezia, insieme al presidente Luca Zaia il bilancio delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico realizzati dal 2010 ad oggi dalla Regione. “Sono tutte opere – ha aggiunto – che forse sono meno visibili di altre, ma han-no contribuito a far diminuire l’indice di rischio in Veneto. Il rischio zero non esiste, ma il percorso,

per quanto lungo, è stato intrapreso e i risulta-ti ci sono”. Bottacin ha rilevato che comunque la situazione del territorio resta costantemente monitorata: attualmente le criticità riguardano la mancanza di precipitazioni sul Veneto e per alcune località il bimestre novembre-dicembre è stato il più secco degli ultimi cento anni, dovendo risalire al 1921 per ritrovare un andamento simi-le. Ma in attesa delle piogge, che prima o dopo dovranno arrivare, il sistema è pronto e operativo e l’approccio scientifi co che si sta seguendo per la realizzazione delle opere di difesa del suolo continuerà a far calare l’indice di rischio.

BottACin: “moLte oPeRe, AnCHe PiCCoLe, PeR un teRRitoRio PiÙ siCuRo”

Giampaolo Bottacin

28 Voci da palazzo

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1Voci da palazzo

Centrosinistra Ha iniziato ad impegnarsi in politica fi n da giovanissimo fi no a diventare una delle fi gure di spicco in Veneto

Piero Ruzzante: “L’unica vera urgenza è il lavoro”Il consigliere regionale del Partito Democratico insiste sulla necessità di favorire l’occupazione per evitare che il Veneto torni di nuovo ad essere terra di emigrazione

Emanuele Prataviera è stato eletto fra le fi la della Lega Nord nel 2013 alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Veneto 2. Ha 31 anni è nato a Motta di

Livenza ed è membro della Commissione parlamentare per la semplifi cazione e della XIV Commissione Politiche dell’U-nione Europea. Nel marzo del 2015 ha aderito al Gruppo Misto, e politicamente alla lista “Fare!” il cui ispiratore è il sindaco di Verona Flavio Tosi.

Prataviera quali problemi ci sono per il Veneto a livello nazionale?

“Il vero problema del Veneto è la distanza che lo sepa-ra da Roma. Distanza che, ogni giorno, aumenta sempre più con grande responsabilità della giunta veneta. Non è possibile che un giorno si attacchi il Governo e il giorno dopo, con il cappello in mano, si vada a chiedere fondi ed economie per risolvere i problemi. In materia di “schei a casa nostra” ci vogliono strategie concrete e a lungo termi-ne, non proclami pubblici a cui non segue nulla”.

Un esempio di strada percorribile? “Basta guardare i risultati ottenuti dalla Scozia: con il

referendum sull’indipendenza ha sfi dato Londra e ha otte-nuto signifi cativi sgravi fi scali. Da noi invece la giunta regio-nale passa gran parte del tempo a litigare con i confi nanti Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige precludendosi così possibili prospettive di progettualità comuni per lo svilup-po di un’area geografi ca che ricordiamoci, sino a qualche anno fa, era defi nitiva la locomotiva per eccellenza della produttività italiana. Basterebbe alzare un po’ lo sguardo e seguire con attenzione come si stanno muovendo due città del come Milano e Torino che concorrono unitamente al rilancio del polo industriale del Nord ovest.

Quali sono le priorità del territorio portate in Parlamento?

“Sicuramente le più importanti e sentite nel nostro territorio riguardano la crisi che ha colpito le aziende e il mondo del lavoro, unitamente alla sicurezza. E’ suffi ciente visionare nel sito della Camera l’elenco dei provvidenti che ho portato avanti e a cui sto lavorando. Continuo a riser-vare attenzione alla catastrofe che ha colpito la Riviera del Brenta, al dramma degli investitori delle banche, al disse-sto idrologico, al ripristino e messa in sicurezza di alcune arterie stradali, come la Statale Triestina. Non si può però pensare che un parlamentare da solo a Roma abbia la forza politica di risolvere tutti i problemi del suo territorio. Serve un lavoro corale che talvolta porta anche ad ingoiare rospi amari. Quello che è certo è che sono a completa disposizio-ne degli amministratori locali e del mondo produttivo per trovare soluzione ai problemi dei nostri cittadini”.

Perché la scelta politica di Fare! e l’addio alla Lega Nord?

“Le pongo una domanda: se lei fosse stato a bordo di una nave e vedesse accusato un innocente di ammutina-mento e gettato in mare, riuscirebbe a girarsi d’altra parte e a far fi nta di nulla? Io non mi sono girato e mi sono voluta

Lega nordinterVista al deputato emanuele prataViera

Classe 1963, Piero Ruzzante è senza dubbio una delle fi gure di spicco della politica veneta come dimostrano le numerose esperienze da

segretario della Fgci a consigliere comunale di Pa-dova passando per il parlamento italiano e quello europeo. Una fi gura di tutto rilievo che sicuramente sta dando il meglio presso il Consiglio Regionale e che vale la pena conoscere a fondo per comprenderne le attività e il pensiero.

Consigliere Ruzzante, la sua è una lunga esperienza maturata in prima linea in diversi am-biti. Quali sono le linee guida della sua attività politica?

“Ho iniziato da giovanissimo ad interessarmi a quello che mi accadeva intorno. La politica era la possibilità di tradurre in cose con-crete i sogni, i valori ed ideali. A 21 anni ero consigliere comuna-le a Padova a 32 deputato, non nelle liste bloccate, ma vincendo il collegio di Padova del centro stori-co. La cosa più importante che ho sempre cercato di mettere in pratica è saper ascoltare la voce della parte più debole, quella più indifesa, quella che non ha la voce tentando di rappresentarla nelle istituzioni. Dare una risposta alle loro urgenze signifi ca dare una risposta ai problemi generali di una città o di una nazione”.

In Regione Veneto i focus sono molti. Dove si sta concentrando maggiormente la sua attività e perché?

“La più grave carenza del Veneto di Zaia è il tra-sporto pubblico locale. I nostri pendolari sono trattati come a bordo dei carri bestiame, talvolta peggio per-chè restano a terra. In Veneto non c’è un sistema me-tropolitano ferroviario regionale, non c’è un biglietto unico. Poi una mattina mentre siamo in colonna ci accorgiamo che c’è il problema del PM10 e dell’aria irrespirabile, oppure che mezzo Veneto è sott’acqua o ha subito gravi danni perché il sistema fl uviale non ha retto. Ecco il mio focus è sulla costruzione di un nuovo modello di sviluppo per il nostro Veneto”.

Inevitabilmente in Regione le tematiche sono molte e le necessità della cittadinanza al-trettante. Quali sono secondo lei le priorità a cui la Regione deve dare spazio?

“Oggi la priorità è Lavoro, Lavoro, Lavoro. Salva-re il posto di lavoro nelle situazioni drammatiche che incontro quotidianamente e in secondo luogo creare il lavoro per chi non ce l’ha: giovani e donne. Dob-biamo investire di più in ricerca e trattenere qualche cervello in più nel nostro Paese. Il Veneto è tornato ad essere come 100 o 200 anni fa terra di emigranti

giovani e intere famiglie che vanno nel resto d’Euro-pa e del mondo a cercare un lavoro”.

Negli ultimi mesi uno dei temi caldi senza dubbio è stato quello relativo ai migranti. Ritie-ne che in Veneto di possa organizzare il tutto in un’altra maniera?

“Certo Zaia ha fatto il pesce in barile ha lasciato che il problema lo risolvessero le parrocchie, la Cha-ritas, le onlus e qualche Comune. Si potevano distri-buire 4/5 profughi per comune e invece c’è stata una gestione caotica. Una cosa ridicola. Pensare che quando governavano Zaia Maroni e Salvini hanno imposto quote di immigrati in ogni regione. Oggi il fenomeno, grazie al governo Renzi, è diventato un tema europeo.

Sicurezza: La situazione è così fuori controllo così come molti affermano o alcune dina-miche vengono amplifi cate a dismisura?

“Secondo tutte le statistiche tutti i reati in Italia sono in diminu-

zione, ma nel Veneto c’è veramente una situazione diffi cile. Vogliono spiegare i vari Zaia e Bitonci perchè hanno ridotto a zero le risorse per la sicurezza della regione? Fino a qualche anno fa erano 23 milioni dati ai comuni per sistemi di sicurezza come le tele-camere. Forse sulla sicurezza è più facile fare pole-mica che trovare soluzioni eppure mentre la Regione taglia, il governo Renzi ha aumentato le risorse per la sicurezza e per le forze di polizia”.

Nei suoi interventi è sempre molto legato al territorio, con particolare attenzione al com-mercio e alle realtà locali. Come pensa dovreb-bero essere tutelate e valorizzate queste realtà?

“In Veneto abbiamo una media di 320 mq ogni 1000 abitanti dedicati alla Grande Distribuzione. Le giunte Zaia e Galan hanno favorito questi grandi in-teressi privati e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Ogni addetto in più per i centri commerciali perdono il posto di la-voro in 4 perchè chiudono i negozi di prossimità. Si perde soprattutto per le persone più anziane un ser-vizio sociale. Parlando di sicurezza poi un negozio è un presidio in un territorio, ma se chiudono e apre un grande centro commerciale spesso avrà una fun-zione opposta attrarrà problemi di sicurezza in quel territorio”.

La SS Romea che rappresenta una delle “piaghe” della viabilità veneta. Quali sono le al-tre priorità?

di martina Celegato

Piero Ruzzante

“Sui profughi uno sbaglio non ricorrere all’accoglienza diffusa”

Abbiamo avuto veramente troppi morti lungo la Romea per non affrontare questo tema. Come va ri-solto nella bassa il completamento della SR 10. Ma la priorità delle priorità per la nostra Provincia è rea-lizzare l’Idrovia per la sicurezza idraulica del nostro territorio. Dobbiamo costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla bellezza: investire sul turismo e sulla valorizzazione della nostra storia con le sue ville palladiane, le città d’arte, i colli Euganei o la Valle Millecampi, il mare la laguna o le Dolomiti. Non c’è solo Venezia!”.

Cosa ne pensa delle ultime attività e scelte dell’amministrazione di Padova?

“Un disastro! Bitonci si è rivelato non essere all’altezza del ruolo. Non è una questione politica, ma uno che si permette di questi tempi di buttare un fi nanziamento statale di 35 milioni per la realizza-zione della seconda linea del tram che avrebbe porta-to più servizi e più lavoro per i padovani non è degno

di occupare quella carica. Quando si produce un danno evidente per la città vuol dire che si sta gover-nando pensando a Salvini non ai padovani. Non parliamo poi delle fi gure pessime che sta facendo fare alla mia città...perfi no i gior-

nali europei hanno parlato del divieto a presentare un libro ad una docente dell’Università di Parigi. Ma crede di essere stato eletto Podestà? Come si per-mette di decidere se concedere o meno spazi che non sono privati e di sua proprietà? Speravo fosse in grado di diventare il Sindaco di tutti è invece rimasto il sindaco di Cittadella e della Lega Nord”.

“Per Padova Bitonci non è all’altezza del ruolo di sindaco”

Emanuele Prataviera

30 Voci da palazzo

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32 Cultura veneta1 Cultura veneta

“Guerre Stellari. Play!”, una nuova esposizio-ne dedicata al multiforme universo di “Star Wars”, un mito assoluto che ha saputo in-

cantare almeno 3 generazioni dal 1977 a oggi e che celebra l’uscita mondiale del nuovo capitolo “The Force Awakens” (“Il risveglio della Forza”) e che ha stregato il pianeta.

Organizzata da Kornice di Andrea Brunello, la mo-stra presenta una selezione della collezione privata di Fabrizio Modina, uno dei massimi collezionisti mondiali di toys fantascientifi ci, che esporrà per la prima volta la serie completa di tutti i pezzi uffi ciali a marchio Kenner prodotti dal 1977 in poi. Più di 1.200 giocattoli, tra cui action fi gures, gadget, modellini, oltre che stampe d’epoca, per narrare la storia di una saga che ha fatto impazzire grandi e piccini, al grido di “che la forza sia con voi”, e destinato a durare ancora molto a lungo.

L’esposizione in bilico tra arte pop, scienza e fanta-scienza come omaggio a un indiscutibile esempio di mi-tologia moderna, vede protagoniste assolute le “action fi gures”, termine che descrive personaggi snodabili di al-tezza variabile intorno ai 10 cm accessoriati di armi, vei-coli in scala e diorami che furono inventati dall’azienda Kenner nel 1977 proprio per “Star Wars”, riscuotendo un successo tale da soppiantare tutte le varie tipologie di giocattoli pre-esistenti. Con gli enormi proventi giunti dalle royalties sulle vendite, George Lucas, autore e re-gista della saga originale, poté fi nanziare le successive pellicole, ottenendo la grande libertà di espressione cre-ativa, esente dalle pressioni delle Majors hollywoodiane, che ha sicuramente contribuito al successo della serie.

“Guerre Stellari. Play!” racconta attraverso un lun-go percorso cronologico l’intera vicenda della Saga, ope-

rando mediante l’utilizzo di giocattoli e modellini una meticolosa ricostruzione delle scene salienti, riportando agli occhi dei visitatori momenti indimenticabili della sto-ria del cinema. Il percorso mostra inizia con un excursus nella fase di pre-produzione del fi lm, mostrando attraver-so stampe originali i disegni dell’artista Ralph McQuarrie, incaricato di visualizzare i personaggi, la tecnologia e le location della prima pellicola datata 1977. La seconda parte è dedicata a presentare i personaggi icona: Darth Vader, Luke Skywalker, Yoda, Han Solo, la principessa Leia, Chewbacca, R2-D2 e C-3PO e, ancora, i ferventi Cavalieri Jedi e i malvagi Sith, droidi, pirati, regine e principesse giunti da una “galassia lontana, lontana”. Nella terza sezione la cronologia della Saga viene rico-struita in ordine di narrazione delle 10 produzioni ad oggi uscite sugli schermi: iniziando da “The Phantom Menace”, il cosiddetto Episodio I, per giungere sino al recente “The Force Awakens” – il settimo capitolo. La quarta sezione è dedicata all’universo esteso di “Star Wars” ovvero a quei modellini che sono stati ispirati dai fumetti, dai romanzi, dai videogames e da altri media

che hanno utilizzato forme parallele per narrare storie nelle storie, lasciando spazio per mostrare anche inter-pretazioni inconsuete dei personaggi storici, come le loro versioni in forma di peluche oltre alle armi giocattolo e le edizioni natalizie. Infi ne, l’ultima sezione è dedicata ai vintage toys più preziosi che faranno impazzire i col-lezionisti: verrà presentata l’intera produzione di “action fi gures”, veicoli ed accessori che hanno segnato la storia di “Star Wars”, oggetti estremamente rari in gran parte mai giunti in Italia. Partendo dall’“Early Bird Kit”, il cou-pon di prevendita dei giocattoli Kenner datato 1977, i modellini di “Star Wars”, “The Empire Strikes Back”, “Return of the Jedi” sono esposti per la prima volta in maniera cronologica e sequenziale, completati dalla serie antologica “The Power of the Force” e dai cartoni animati “Droids” e “Ewoks”, le linee che chiusero la produzione nel 1985.

Curiosi gli eventi collaterali alla mostra come A cena con l’impero, il 21 gennaio e il Carnevale dell’8-9 febbraio. Tutte le informazioni sul sito www.guerrestel-laritreviso.it

La Casa dei Carraresi a Treviso ospita sino ad aprile un’esposizione curiosa e particolare che porta al pubblico una collezione mai vista

Evento La mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni

Guerre Stellari. Play!

Poetico, intenso: un piccolo capolavoro a cui sono stati tributati lungi minuti di applausi. Ha destato unanimi consensi “El Mo-stro”, il cortometraggio di Studio Liz sulla “coraggiosa storia

di Gabriele Bortolozzo”, che è stato presentato e proiettato in ante-prima per Venezia allo Spazio Aereo di Marghera, dinanzi al pubbli-co delle grandi occasioni: almeno duecento le persone intervenute alla serata, caratterizzata anche dalla contestuale presentazione del secondo libro della collana “3A Edizioni” sul danno ambientale pubblicato da Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, che ha contribuito in modo determinante alla realizzazione del corto. “A Marghera, pur sapendo almeno dal 1974 che il CVM era nocivo, nessuno diceva nulla. Nessuno a parte Gabriele Bortolozzo. Nel silenzio “assordante” nel quale si consumava la tra-gedia degli operai del Petrolchimico e nella semplicità della sua vita Bortolozzo, che non era un medico legale, un avvocato, un sindacalista di alto rango, né un politico, ha fatto più di chiunque altro per la salute dei suoi colleghi di lavoro e dei suoi concittadini e per l’ambiente del suo territorio. Non ha mollato neanche di fronte all’indifferenza gene-rale, neanche quando la sua prima denuncia, di metà anni Ottanta, non è stata presa in considerazione - ha sottolineato con un commosso ricordo di Bortolozzo il dottor Andrea Milanesi, Direttore Tecnico di Studio 3A, sostenendo la necessità di cambiare l’approccio giuridico sui casi di danno ambientale”

Al riguardo, un contributo importante l’ha portato Francesca Bo-scolo, che ha scritto il volume di Studio 3A “Risarcimento del danno ambientale: profi li di analisi”, edito da Cleup e fresco di stampa. Un libro che si propone di aiutare i danneggiati, ma anche gli operatori del diritto, a comprendere cosa e quando sia giusto risarcire; una guida effi cace che, oltre a una panoramica completa sulle tipologie di danno esistenti, ripercorre le tappe dell’allineamento dell’Italia alla normativa europea in materia ambientale, “fi no alla storica legge sui delitti contro l’ambiente, che rappresenta un nuovo ed effi cace mezzo di repressio-ne della criminalità ambientale” ha spiegato l’autrice, ricordando come oggi il cittadino abbia molti più strumenti di quelli di cui disponeva Bortolozzo per denunciare e far valere i propri diritti, “a cominciare da quello, fondamentale, alla salute”. Il cortometraggio dura circa 12 minuti sembrano pochi, ma per realizzarlo ci hanno lavorato ininter-rottamente per un anno quindici artisti, facendo anche gli straordinari per riuscire a ultimare il lavoro per il 2015, in occasione del ventesimo anniversario dalla scomparsa di Bortolozzo” ha sottolineato Pajer, che ha ricordato con orgoglio anche i prestigiosi riconoscimenti internazio-nali che il corto sta ottenendo, come il premio Green Film Online Award all’ultimo Festival Interfi lm di Berlino. “Volevamo arrivare al cuore di tutti” hanno aggiunto i due registi, Lucio Schiavon e Salvatore Restivo, spiegando il perché della scelta del cortometraggio animato e batten-do anche sulla componente fondamentale della musica, curata da un grande artista veneziano come Paki Zennaro.

Venezia. Un cortometraggio su Gabriele Bortolozzo

“eL mostRo” unA PeLLiCoLA CHe FA disCuteRe

maria Pavan

Se non l’avete ancora letto, l’ultimo libro del padovano Romo-lo Bugaro, Effetto Domino - Einaudi, è una lettura da mettere al più presto nell’elenco delle vostre prossime letture. L’auto-

re, due volte fi nalista al Campiello, nell’ultimo romanzo, dà voce a uomini abituati a esprimersi solo attraverso il denaro. Uomini che non vanno liquidati con facili paro-le: lo sa bene lui, Romolo Bugaro, che – oltre a essere uno scrittore ipnotizzato dal mondo – è un av-vocato che conosce da vicino, per lavoro, le traiettorie di ascese e fallimenti. Ritrarli con verità, nel bene e nel male di cui sono capaci, è la scommessa di questo suo ulti-mo romanzo. Perché la verità non indebolisce il giudizio etico, anzi lo rafforza proprio nella misura in cui lo complica. Quando uomini come questi si mettono in testa di conclu-dere un grande affare – ad esem-pio di costruire una città di lusso nella provincia veneta, facendola spuntare come un fungo dall’oggi al domani – niente può fermarli. O forse sí. Forse può accadere che il rifi uto di una banca produca un effetto domino senza fi ne, travol-gendo le esistenze di tutti. Grandi costruttori, piccoli imprenditori, camionisti, casalinghe, bambini ignari di ogni cosa. Perché quando la valanga comincia a rotolare non c’è salvezza per nessuno. Ma non tutto è come sembra, in una storia di uomini ossessionati dal lavoro, dal denaro e dal potere al punto da apprezzare l’abilità di chi è riuscito a fregarli. Dello stesso autore: La buona e brava gente della nazione (Baldini e Castoldi 1998, fi nalista al Premio Campiello), a cui sono seguiti, per Rizzoli, i romanzi Il venditore di libri usati di fantascienza (2000), Dalla parte del fuoco (2003) e Il labirinto delle passioni perdute (2006, fi nalista al premio Cam-piello). Per Einaudi ha pubblicato Effetto domino (2015).

autori Veneti

romolo buGaro: effetto donomino

Sopra la copertina del libro, sotto l’autore Romolo Bugato

Page 33: Miranese nord genn2016 n3

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Page 34: Miranese nord genn2016 n3

34 Turismo1 Turismo

All’ingresso dell’aeroporto di Venezia cam-peggia un grande cartellone che cattura l’attenzione per il suo messaggio forte,

diretto, quasi sfrontato: Qatar Airways, la migliore compagnia del mondo. E dai me-daglioni dello Skytrax riprodotti sotto, come le medaglie appuntate nella giacca di un genera-le, si capisce che quello ottenuto nel 2015 è il terzo premio della serie. Niente male per una compagnia aerea giovane, vanto di un paese di cui ancora molti sanno ben poco, se non fosse per le ripetute vittorie di Valentino Rossi sulla pista di Doha e per il fatto che nel 2022 il pic-colo emirato del Golfo, il cui territorio è grande poco che la metà del Veneto, e confi na solo con l’Arabia Saudita e il mare, ospiterà i mondiali di calcio. Qatar Airways,che è sponsor del miti-co Barcellona, squadra di calcio senza eguali al mondo, in realtà è un vettore che vuole recitare un ruolo da protagonista nel Nordest italiano. Anche per far conoscere il Qatar, paese dove riti ancestrali, come la caccia con il falco, convivo-no con una modernità quasi da fantascienza. Ben sintetizzata dagli avveniristici grattacieli della City di Doha, che formano uno skyline unico al mondo. In costante cambiamento, peraltro, grazie ai progetti commissionati alle migliori archistar del mondo. Bene, tutto que-sto, ovvero Doha stessa, 33 anni fa era poco più che un villaggio di pescatori.

Qatar Airways punta molto sul Nordest. Il volo quotidiano da Venezia è quello fra i cinque voli diretti assicurati dalla compagnia fra l’Italia e Doha (gli altri quattro partono da Milano e da Roma) che fa registrare i numeri più interessan-ti. A riprova dell’intensifi carsi dei rapporti eco-nomici, commerciali e turistici fra i due paesi, ma anche del ruolo strategico dell’aeroporto di Hamad International Airport, hub di un fi tto network di connessioni internazionali con ben 153 destinazioni nel mirino. Una intelligente politica dei prezzi ha reso Qatar Airways uno dei vettori più gettonati per raggiungere desti-nazioni in tutto il pianeta. La qualità dei servizi a bordo, elemento che più di altri ha fatto meri-tare alla compagnia tanti premi, e un rinnovato parco di aeromobili, sono alla base del successo commerciale del vettore.

i “paradisi” del golfo

LA CITY E LO SPETTACOLARE CONTESTO DELLA CORNICHE DI DOHA, DI NOTTE E DI GIORNO; IL VICINO DESERTO; LO STADIO DOVE NEL 2022 SI APRIRANNO I MONDIALI DI CALCIO; IL TARDO POMERIGGIO NELLA SPIAGGIA E LO STRUSCIO NEL SOUQ. SOTTO: LA BUSINESS CLASS E UN AEREO DELLA QATAR

AIRWAYS; I LEGGENDARI (E CARISSIMI) FALCHI ADDESTRATI; LA CITY DALL’ALTO, UN OGGETTO ESPOSTO AL MUSEO DI ARTE ISLAMICA E IL SOUQ WAQIF

La capitale Doha, che nel 2022 ospiteràI campionati mondiali di calciostupisce per il suo skyline di arditi grattacieli il suo ordinato Souq, l’incantevole Cornichei negozi per lo shopping di lusso e… i falchi

di Renato malaman

Il piccolo emirato arabo grazie a petrolio, gas e alta fi nanza è oggi lo stato più ricco del pianeta

La compagnia di bandiera Qatar Airwaysper tre volte è stata giudicata la migliore al mondo

Cinque i voli quotidiani diretti verso l’Italia

L’escursione nel deserto è un’emozione da brivido. Il Safari Inland Sea (www.gulfadventures.com) comincia con il pit stop

dove le potenti fuoristrada devono sgonfi are gli pneumatici per migliorare l’aderenza dei mezzi. Sì, perché fra le dune il

percorso ricorda quello delle montagne russe, con salite moz-zafi ato e discese a precipizio. Brivido e suggestione creano un mix indescrivibile. Il paesaggio che si ammira lungo il percorso è impreziosito dal mare. Un mare color turchese che separa il

Qatar dall’Arabia Saudita. Al capolinea del tour, in riva al mare, ci si rifocilla in un campo tendato, con carne, pane e verdure cucinati al fuoco. E poi ci si stende un po’ ad aspettare la sera. L’escursione dura due o tre

ore, lascia un ricordo indelebile del deserto e delle sue indescrivibili e magiche suggestioni.

A rotta di collo fra le dune, che brividi!Per un”assaggio” di Doha basta un week lungo. Cinque comode

ore di volo da Venezia e si raggiunge la capitale del Qatar. La compagnia Qatar Airways è convenzionata con lo Sharq Village & Spa Doha, un re-sort di lusso che si richiama allo stile tradizionale arabo, con fi ori ad ogni angolo e petali sulle fontane, lampadari di Murano e alabastri decorati. All’esterno due piscine e una spiaggia da dove si ammira lo sky line di Doha con i suoi grattacieli. Da provare il ristorante persiano Parisa e la

Spa Six Senses per apprezzare la delicatezza dei massaggi orientali. A Doha la compagnia è convenzionata anche con il Marsa Malaz Kempinski , un concentrato di lusso raffi nato con 281 camere e 69 suites.Dirige il marketing un giovane italiano: Gianluca Forloni. Italiano pure il ristorante più frequentato

dell’hotel: l’Antica Pesa, dove lo chef Marco Calcaterra sta conquistando i qatarini con i suoi piatti mediterranei.

Sharq Village e Antica Pesa, relax e gusto

sÌ, ViaGGiare

Qatar, da mille e una notte

Ma veniamo al Qatar. E’ lo stato più ricco al mondo con oltre 104.750 euro di reddito medio pro capite e un Pil in costante ascesa, legato non solo al petrolio e al gas naturale di cui il paese è fra i principali esportatori al mondo (rifornisce ogni giorno con navi cisterna anche il gasifi catore al largo del delta del Po), ma

anche alle tante attività fi nanziarie di cui l’emi-rato è diventato crocevia. Recentemente, tanto per fare un esempio, una società del Qatar, la Mayhoola, ha acquisito la Forall (detentore dei marchi Pal Zileri, Moschino e Cerruti), azienda tessile vicentina nota per le confezioni dal taglio sartoriale. Mayhoola nel 2012 aveva acquisito

anche i marchi Valentino e Missoni. Ed è solo un esempio di quanto siano ramifi cati gli interessi dell’emirato del Golfo (2.350.000 abitanti, di cui solo 1.500.000 “autoctoni”), in un conte-sto commerciale internazionale che vede questa area sempre più centrale, tanto da essere diven-tata uno degli ombelichi del mondo.

Suggestivo arrivare a Doha di notte, sorvolando l’Iraq e il Golfo Persico disseminati di pozzi petroliferi, facilmente identifi cabili per via delle fi amme che si levano dagli impianti estrattivi. Doha appare come un miraggio. E non delude le attese, come una città da mille e una notte uscita dalla lampada di Aladino. Tutto nuovo, tutto effi ciente. Larghe autostrade con segnaletica in ordine. Suv di ultima generazione che rispettano quasi sempre i limiti di velocità. Doha esprime tutta la sua bellezza lungo la Cor-niche, il lungomare che si affaccia sulla baia, costellato di costruzioni da rivista di architettura contemporanea e reso romantico dai fi lari di alte palme e dai barconi da pesca (alcuni suggesti-vamente in disarmo) adagiati sul bagnasciuga.

E’ la zona dello struscio dove le famiglie si ri-versano nel tardo pomeriggio, quando il cielo assume colori pastello. Il tradizionale abbiglia-mento arabo, bianco per gli uomini e nero per le donne, ricorda che il lusso non ha cancellato le tradizioni. Anche la zona degli affari, la West Bay, o l’isola Pearl of Qatar meritano una visi-ta per capire come vivono i qatarini. Per chi ama lo shopping va annotato questo quartiere: Por-to Arabia Boardwalk. Nella parte vecchia (per modo di dire) della città va visto il Souq Waqif, famoso per i suoi negozi di falchi. Sì, falchi vivi, addestrati per la caccia. Costano un occhio della testa. Bella l’atmosfera, seppur manca il fascino dell’antichità: tanti i locali dove poter trascor-rere una piacevole sosta. Ristorantini libanesi, iraqeni, egiziani. Imperdibile la visita al Museo di Arte Islamica, che presenta come gioielli og-getti provenienti dalle varie regioni del mondo arabo. E tutt’intorno alla città c’è il deserto, un deserto di dune bianche che scendono fi no al mare confondendosi con il suo color turchino... Da mille e una notte!

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In prossimità del confine nord occidentale della Slovenia, nel cuore delle Alpi Giulie, sorge Kranjska Gora, pittoresca località di montagna immersa in uno scenario da favola, conosciuta nel panorama internazionale per la Coppa del Mondo di sci alpino maschile e per la Coppa del Mondo di salto con gli sci nella valle di Planica. Durante la stagione invernale, che si protrae fino a fine marzo, Kranjska Gora offre agli amanti dello sci piste di diverso grado di difficoltà, ideali sia per principianti che per sciatori esperti, e tracciati illuminati di notte per sperimentare l’emozione di sciare “sotto le stelle”. In inverno Kranjska Gora è la meta preferita delle famiglie con i bambini, perché quasi tutti gli alberghi si trovano direttamente sulle piste da sci. Gli ospiti degli hotel possono arricchire la loro vacanza nei centri benessere scegliendo tra massaggi e trattamenti di bellezza. Gli alberghi della catena Hit Alpinea (Kompas, Špik, Alpina, Ramada Resort e Ramada Hotel & Suites Kranjska Gora) offrono pacchetti vacanze convenienti come il famoso pacchetto vacanze BOOM che include uno skipass per lo sci a Kranjska Gora o sulle piste da sci nelle immediate vicinanze situate in Italia e Austria.

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Page 36: Miranese nord genn2016 n3

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acquaerobica, passeggiate guidate (nelle Terme Šmarješke Toplice e Terme Dolenjske Toplice) • camminata nordica, noleggio bici (a supplemento)… • programma di divertimento (tombola, serate culturali, proposte per le gite …)

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36 Concerti e non solo

Vicenza, fi no al 31/01/16“illustrissimo” a palazzo leoni montanari Fino al 31/1/2016 le Gallerie d’Italia di Palazzo Le-oni Montanari, ospitano la personale dell’illustratore argentino Pablo Lobato che per l’occasione riunisce il meglio della sua prolifi -ca produzione accanto ad alcuni lavori inediti realizzati appositamente per l’occasione.Lo sguardo internazionale del Festival. Le Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari, ospitano la personale dell’illustratore argentino Pablo Lobato che per l’occasione riunisce il meglio della sua prolifi ca produzione accanto ad alcuni lavori inediti realizzati appositamente per l’occasione.Un omaggio a una carriera e un’opportunità unica per avvicinare o approfondire la conoscenza di un artista di primissimo piano, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per i suoi originali e sorprendenti ritratti.

Vicenza, Basilica Palladiana fi no al 31/01/16torna la Grande collettiVa “illustri” Fino al 31/1/2016 in Basilica Palladiana torna la grande collettiva “Illustri”, che mette insieme le opere di 11 tra i più apprezzati illustratori italiani. Una sele-zione di linguaggi artistici diversissimi l’uno dall’altro.In mostra: Riccardo Guasco, Gianluca Folì, Gloria Pizzilli, Philip Giordano, Olimpia Zagnoli, Simone Mas-soni, Sarah Mazzetti, Marco Goran Romano, Marina Marcolin, Francesco Poroli, Chiara Dattola.Il salone al piano nobile ospita anche un omaggio a Toni Vedù, illustratore, pittore e vignettista vicentino scomparso nell’aprile 2015, con una selezione di sue opere, per poterne rivivere e ammirare il tratto.Durante il periodo della mostra è possibile accedere alla Terrazza della Basilica Palladiana.

Vicenza, Palazzo Chiericati fi no al 31/01/16“saranno illustri” Fino al 31/1/2016 al Chiericati Underground va in scena il futuro dell’illustrazione italiana. Undici talenti emergenti che prestigiosi brand hanno già dimostrato di apprezzare e che a Vicenza troveranno defi nitiva consacrazione.In mostra: Matteo Berton, Giacomo Bagnara, France-sco Bongiorni, Margherita Barrera, Martoz, Gio Pastori, Giulio Castagnaro, Andrea Mongia, Irene Rinaldi, Stefano Marra, Stefano Pietramala.

1 Concerti e non solo

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“Puoi Tenerti Le Chiavi” è il nuovo disco di Andrea DODICIANNI in tour ed in giro per i media. An-drea Cavallaro ha 26 anni ed è diplomato in

pianoforte al Conservatorio di Adria (Ro) e laureando in Storia della Musica all’Università di Padova. Ha all’attivo più di 400 concerti ed ha aperto alcune date dei Modena City Ramblers e di Omar Pedrini. Nel 2012, dopo il terribile terremoto in Emilia è partito volontario per le tende con la sua chitarra in un viaggio che lo ha portato a scrivere il suo primo Ep “Canzoni Al Buio”. Ha vinto il Premio della Giuria Popolare nella XVI edizione di “Voci per la libertà - Una can-zone per Amnesty” nel 2014. Nell’autunno 2015 è stato pubblicato “Puoi Tenerti Le Chiavi”, preceduto dal singolo “Piccadilly Line”. Il CD è stato ultimato a Los Angeles sotto la guida di Howie Weinberg (Nirvana, Muse, Metallica, Jeff Buckley). Attualmente, gennaio 2016, Andrea è in tour ed in promozione sui media.

Andrea Cavallaro, veneto, cavarzerano, oggi in arte Dodicianni, vogliamo ripercorrere il tuo percorso musicale? Dalle tue bands con suoni alla Creedence Clearwater Revival in poi ...?

“I Creedence mi riportano subito ai miei 16 anni, quando insieme ad amici del conservatorio ci facevamo chiamare Nos Avaria; tempi senza pensieri quelli. Poi è sta-ta la volta dei Venicès Ring per un paio d’anni e poco dopo eccomi qua, Dodicianni”.

Come ti è nata questa idea di “Andrea Dodi-cianni”? Avevo un po’ di sana voglia di fare delle scelte musicali in autonomia, niente di più.

“Ci presenti la tua band? La mia famiglia vorrai dire! Ormai mi viene davvero da chiamarla solo così visto che passo più vita con loro che con la mia vera famiglia. Ma ve-niamo a noi: al basso, tastiere, mazze da baseball c’è Jack Barchetta, lui è il capobanda, quello che detta i tempi, che fa le ramanzine, insomma la nostra stella cometa; poi c’è Daniele Volcan alle percussioni, il bimbo della band, viene

dalla val di Fassa e percio’ ha una mentalità molto coriacea e dedita al sacrifi cio, smentisco subito quello che ti ho ap-pena detto, è lui il più maturo della band; da maggio poi si è unito con noi Francesco Camin, cantautore di Trento, col quale siamo stati in giro quest’estate e staremo in giro per almeno un’altro anno proponendo uno spettacolo sul mo-dello “Dalla-De Gregori”, pero’ molto più poveri. Francesco è davvero molto bravo, lui è un poeta e porta la sua poesia nella vita di tutti i giorni in qualsiasi cosa fa”.

Stai proponendo il nuovo singolo nelle radio. Ce lo descrivi?

“ Il nuovo singolo si chiama “Una casetta rosa”; mu-sicalmente non è gran cosa, pochi accordi, sempre i soliti tra l’altro, una ballata in Mi, insomma niente di nuovo; ma ho cercato di inserirci una storia che mi era vicina e probabilmente è stato questo a convincermi a sceglierla su altre per farne un singolo”.

L’album che lo include, vuoi dirci come lo hai prodotto? Ci parli dei brani?

“Circa un anno fa avevo questa dozzina di pezzi tra i quali c’era anche “Piccadilly Line” e stavo per prenotare uno studio nella periferia di Londra perchè mi sembrava appunto il luogo più adatto per questo tipo di tracce; poi un pomeriggio mi hanno presentato un ragazzo (poco più grande di me) di Montebelluna ed in dieci minuti di ascolti dei suoi prodotti sono fi nito a dare in mano il tutto proprio a lui. Alla fi ne la musica credo funzioni come un’enorme storia d’amore, percio’ bisogna un po’ fi darsi dell’intuito, presentimenti, ed oggi posso dire che il lavoro fatto con Edoardo “Dodi” Pellizzari mi soddisfa appieno”.

Sei un cantautore, un rocker, un raccontastorie per grandi e piccoli...

“ Forse, tra tutte queste parole mi ritrovo solo in raccontastorie; alla fi ne nei miei testi non ci sono argo-mentazioni politiche, canzoni di protesta o grosse prese di posizione, sono solo storie.”

Chi ti segue. Voglio dire hai un management?“La Red&Blue mi cura la parte promozionale e per il

resto funziona un po’ il caro vecchio passaparola, la tec-nologia poi fa il resto, tesse contatti in pochi secondi, è la nostra salvezza”.

I live? Quali i prossimi nel 2016?“Tutti gli eventi si possono trovare nella copertina della

pagina Facebook, che è sempre aggiornata”. Fai anche covers dal vivo? Quali scegli e perchè?“ Amo farcire i live con covers, non ho regole precise

a dire il vero; cominciamo spesso i concerti con un pezzo di Battisti, ma capita di inserire Tom Petty, piuttosto che i Beatles od i Coldplay”.

Web site, facebook, tweeter, come possono rag-giungerti gli amanti della tua musica?

“Un po’ su tutti i principali social, Facebook, Twitter, Instagram, Youtube, ormai i social sono un mantra”.

Oltre al musicista, fai altro?“Coltivo in privato le mie passioni, l’arte contempora-

nea, i calzini a righe ed i dolci. Amo solo mangiarli pero’. I

tuoi testi hanno il sapore ancora di “lui” “lei”. Ritieni questi i tuoi temi? “Sì, sono questi e probabilmente lo saranno sem-

pre. Come ti dicevo sono un cantastorie e non riesco a prescindere dall’avere un protagonista; senno’ che storia sarebbe? Molto spesso pero’ è un Io”.

Oggi nella musica mondiale ed italiana cosa ti piace?

“Sono abbastanza onnivoro di musica, ascolto davve-ro tutto tranne due cose, Jazz e Commerciale. So che per darmi un tono dovrei dire che ascolto jazz a profusione, ma la verità è che mi annoia e quando entro nei negozi di dischi è l’unico reparto che non frequento. Se devo fare qualche nome sicuramente Bugo, Modena City Ramblers, ma anche Kid Rock, Tre Allegri Ragazzi Morti e The Killers.

Un appunto sul Jazz... “Esistono strepitosi dischi di questa musica; sia prodot-

ti in Italia, che negli States, che in G B. Se posso, Andrea, ti suggerisco per iniziare un paio di LPs. Uno è di Miles Davis “Kind Of Blue”; l’altro è di John Coltrane “A Love Supreme”. Ti garantisco che non ti annoi...”

Andiamo avanti ... E se torni al passato quali sono i cinque più belli per te?

“La mia cinquina è: Dylan, Tom Petty, Ivan Graziani, George Harrison e Puccini.

In questo mondo fatto di cose belle e tante brut-te come si colloca un artista? E soprattutto, come lo vedi “questo mondo”?

“Lo questo mondo lo vedo bellissimo, sono abbastan-za ottimista come modo di vedere le cose, percio’ cerco di mettere in musica non solo le “storie degli sconfi tti”, anche perchè son quarant’anni che cantano “le storie degli scon-fi tti”, non avrebbe senso riproponessi anch’io, ancora una volta, questi temi. Percio’ come cantava la Bandabardo’: “Attenzio’, concentrazio’, ritmo e, vitalità”.

l’intervista andrea dodicianni, un raGazzo Verso la notorietÀ

pagina a cura di Graziano edi corazza1155

librigraziano edi Corazza, il nostro musicologo, sta lavorando a “RoCK e dintoRni: 1958/ 2016”“rocK e dintorni: 1958/ 2016”, aGGiornamento ed ebooK Il libro, nuova-mente aggiornato, uscirà per Natale 2016. “Si è tratta-to di aumentare il numero di pagine, del precedente arrivando a 850, - dice Edi -. Ma anche di aggior-nare il precedente con altri LPs ed aggiunte musicali ancora più precise.” Inoltre sempre per non tradire il progresso sarà pronto anche l’ebook a Natale 2016. E per non farsi mancare niente Corazza dichiara che nel 2017 uscirà per il mercato mondiale il libro in inglese. Il nostro musicologo giornalista dopo avere ascoltato circa 16 mila dischi e visto 1155 concerti ... e letto dozzine di libri sul rock, sta terminando il nuovo libro che elenca ed analizza minuziosamente, in oltre 40 capitoli, tutti i generi e sottogeneri della famiglia del rock.Nelle ultime pagine del libro un glossario spiega i termini musicali espressi nell’opera.

Intervista di Graziano Edi Corazza

Vicenza

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PRIMAVERA NELLE Terme Krka 2016Periodo: 10. 1. – 24. 3. 2016

Pacchetto di base: mezza pensione in camera doppia • l’uso dell’accappatoio • entrata illimitata alle piscine con acqua termale a 32°C (interne ed esterne delle Terme Šmarješke Toplice e le Terme Dolenjske Toplice, interna a Otočec, entrata alla piscina con acqua di mare riscaldata a Strugnano) • 1 entrata alle saune (tranne Strugnano) • GRATIS WI-FI in camera • ginnastica mattutina,

acquaerobica, passeggiate guidate (nelle Terme Šmarješke Toplice e Terme Dolenjske Toplice) • camminata nordica, noleggio bici (a supplemento)… • programma di divertimento (tombola, serate culturali, proposte per le gite …)

10. 1. – 24. 3. 2016 3giorni/2 notti 4 giorni/3 notti Giorno aggiuntivo

Terme Šmarješke TopliceHotel Vitarium****superior 132,00 178,00 60,00

Hotel Šmarjeta**** 125,00 167,00 56,00

Terme Dolenjske TopliceHotel Balnea****superior 153,00 206,00 69,00

Hotel Kristal**** 119,00 160,00 54,00

Talaso Strunjan Hotel Svoboda****

25.1. – 13.2. 103,00 154,00 52,00 13.2. – 28.2. 128,00 144,00 48,00

Otočec Hotel Šport**** 96,00 128,00 43,00

I prezzi sono in EURO, a persona in camera doppia.

SUPPLEMENTI camera singola AL GIORNO: Terme Dolenjske Toplice, Terme Šmarješke Toplice e a Otočec – hotel Šport: 15,00 EUR a persona, Strunjan:25,00€ al giorno • Tassa turistica: 1,27 EUR a persona

SCONTI: Offerta speciale bambini (5. 2. – 28. 2.): 1 bambino fino 13,99 anni e bambini fino 5,99 sogiornano gratis in camera con 2 adulti • i bambini da 0 a 5,99 anni hanno il soggiorno gratis bambini da 6 a 13,99 anni hanno il 50% di sconto, dai 14 anni in poi hanno il 20% di sconto se soggiornano in camera con 2 adulti

Codice: Turismo&Sapori

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: T: +386 8 20 50 300 | E: [email protected] | www.benessere.si

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

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L’Editoriale

Gentili Lettori circa un mese fa , il 16 dicembre 2015 c’è stato lo sciopero nazionale dei medici, di tutti i medici, ospedale e territorio. Non so quanti di voi se ne sono accorti. E’ stato uno sciopero di cui ho sentito parlare poco

mentre la protesta ha senso solo se viene con-seguita l’adeguata informazione sulle motivazioni e la visibilità mediatica della questione, in televi-sione, sui giornali, su internet, e non solo nelle aree di settore e sui siti dei sindacati perchè questo sciopero è stato contro l’attuale Governo Italiano, ed i politici vivono del consenso popolare. La gente, i potenziali elettori , devono sapere che questo Governo non ha il consenso dei medici italiani. Un Governo del paese attualmente di sinistra ma a lungo di destra con l’”intermezzo” dei professori , del governo tecnico, un’ intera classe politica che ha lasciato sempre sola la nostra categoria da molti anni, ha in-ventato le “deroghe del sonno” per i medici ospedalieri in barba alla leggi europee, ha bloccato i medici anziani dentro il sistema con la legge Fornero ma ha tenuto anche fuori i giovani dalla corsie procurando danni incalcolabili per la pensione ed il futuro di questi professionisti a cui auguro lunga vita ma che diventeranno vecchi anche loro, hanno fatto odiare la tecnologia ai medici del territorio protagonisti coatti di un Grande Fratello che ha superato anche la genialità del mitico romanzo George Orwell. Ha lasciato allo spirito di servizio dei dottori il mantenimento del sistema ospedale a colpi di migliaia di ore di straordinario ad un certo punto ne-anche più pagate in particolare per i medici urgentisti. Gli avvocati in Parlamento di tutti gli schieramenti politici hanno ben difeso le posizioni dei rispettivi colleghi e siamo ancora con il Codice Penale per l’Atto Medico, sempre e solo con Messico e Polonia al mondo. Secondo Pier Camillo Davigo, magistrato ex pool Mani Pulite ora al CSM, gli avvocati puntano sempre al terzo grado di giudizio, all’allungamento della causa, molto banalmente perchè di questo ci vivono, sono in 250.000 nel nostro paese , a Roma sono in numero pari a quelli di tutta la Francia, crescono di 15.000 laureati all’anno, non c’è allo stato numero chiuso. E, nel rispetto dei veri danneggiati, dietro una causa per presunta malasanità ci sono interessi economici non indifferenti a vari livelli , anche all’interno della nostra stessa categoria. I medici possono sbagliare perchè anche se hanno dedicato la loro vita alla cura delle per-sone re-stano esseri umani , e sono i primi a considerare attentamente le loro com-plicanze , se dovute a colpe personali o a quadri clinici complessi, basta fare una ricerca su Pubmed. il più grande ed au-torevole motore di ricerca del settore per vedere quanti articoli iniziano o contengono “Complica-tions” in tutte le discipline mediche e chirurgiche. Ma se si incappa in una lite temeraria a tema sanitario co-mincia una lunga difesa con anni di udienze a spese continue, mentre si continua a lavorare trovandosi in analoghi casi clinici che hanno portato al contenzioso in corso.

dott. giovanni leoni*

QUESTO GOVERNO NON HA IL CONSENSO DEI MEDICI ITALIANI

*Presidente oMCeo Provincia di Venezia

Continua nella pagina seguente

Se i medici protestano contro i tagli alla sanità lo fanno per poterci curare al meglio

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L’Editoriale

Gentili Lettori circa un mese fa , il 16 dicembre 2015 c’è stato lo sciopero nazionale dei medici, di tutti i medici, ospedale e territorio. Non so quanti di voi se ne sono accorti. E’ stato uno sciopero di cui ho sentito parlare poco

mentre la protesta ha senso solo se viene con-seguita l’adeguata informazione sulle motivazioni e la visibilità mediatica della questione, in televi-sione, sui giornali, su internet, e non solo nelle aree di settore e sui siti dei sindacati perchè questo sciopero è stato contro l’attuale Governo Italiano, ed i politici vivono del consenso popolare. La gente, i potenziali elettori , devono sapere che questo Governo non ha il consenso dei medici italiani. Un Governo del paese attualmente di sinistra ma a lungo di destra con l’”intermezzo” dei professori , del governo tecnico, un’ intera classe politica che ha lasciato sempre sola la nostra categoria da molti anni, ha in-ventato le “deroghe del sonno” per i medici ospedalieri in barba alla leggi europee, ha bloccato i medici anziani dentro il sistema con la legge Fornero ma ha tenuto anche fuori i giovani dalla corsie procurando danni incalcolabili per la pensione ed il futuro di questi professionisti a cui auguro lunga vita ma che diventeranno vecchi anche loro, hanno fatto odiare la tecnologia ai medici del territorio protagonisti coatti di un Grande Fratello che ha superato anche la genialità del mitico romanzo George Orwell. Ha lasciato allo spirito di servizio dei dottori il mantenimento del sistema ospedale a colpi di migliaia di ore di straordinario ad un certo punto ne-anche più pagate in particolare per i medici urgentisti. Gli avvocati in Parlamento di tutti gli schieramenti politici hanno ben difeso le posizioni dei rispettivi colleghi e siamo ancora con il Codice Penale per l’Atto Medico, sempre e solo con Messico e Polonia al mondo. Secondo Pier Camillo Davigo, magistrato ex pool Mani Pulite ora al CSM, gli avvocati puntano sempre al terzo grado di giudizio, all’allungamento della causa, molto banalmente perchè di questo ci vivono, sono in 250.000 nel nostro paese , a Roma sono in numero pari a quelli di tutta la Francia, crescono di 15.000 laureati all’anno, non c’è allo stato numero chiuso. E, nel rispetto dei veri danneggiati, dietro una causa per presunta malasanità ci sono interessi economici non indifferenti a vari livelli , anche all’interno della nostra stessa categoria. I medici possono sbagliare perchè anche se hanno dedicato la loro vita alla cura delle per-sone re-stano esseri umani , e sono i primi a considerare attentamente le loro com-plicanze , se dovute a colpe personali o a quadri clinici complessi, basta fare una ricerca su Pubmed. il più grande ed au-torevole motore di ricerca del settore per vedere quanti articoli iniziano o contengono “Complica-tions” in tutte le discipline mediche e chirurgiche. Ma se si incappa in una lite temeraria a tema sanitario co-mincia una lunga difesa con anni di udienze a spese continue, mentre si continua a lavorare trovandosi in analoghi casi clinici che hanno portato al contenzioso in corso.

dott. giovanni leoni*

QUESTO GOVERNO NON HA IL CONSENSO DEI MEDICI ITALIANI

*Presidente oMCeo Provincia di Venezia

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Checos’è l’Ipovisione

Nuove terapie del Cheratocono

Le emozioni ci parlano di noi

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Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

per collaborare all’inserto la piazza salute contattare 049 8704884 - [email protected]

L’opinione

In questo periodo la nostra professione, pur nella sua indiscussa utilità sociale, è oggi accerchiata.Parliamo di abusivismo : a quando la riforma dell’Art. 348 del C.P. ferma in parlamento da ormai troppo tempo e che do-vrà prevedere un inasprimento delle pene portandole dagli attuali 6 mesi di arresto tramutabili in 516 euro

e sequestro delle attrezzature a 2 anni, 50000 euro e confi sca delle attrezzature da riutilizzare per allestire studi dentistici affi nché le persone che non hanno la possibilità economica possano essere curate in un progetto di solidarietà che vede professionisti privati scendere in campo offrendo la propria disponibilità. Parliamo della crisi economica, che da diversi anni attanaglia il nostro paese è che ha visto ridursi sempre di più il potere di acquisto delle famiglie con conseguente rinuncia alla cura della propria persona; la qualità delle cure, non può ridursi ad una mera questione economica: chi più ha meglio si cura, gli altri sono esclusi. Un vulnus sociale che non possiamo permetterci. I bizantinismi burocratici, con tutto quello che ne consegue che continuano a distrarre tempo che potremmo dedicate ai nostri pazienti oppure alla nostra formazione, non ultimo l’adeguamento dei nostri sistemi al STS. Percorsi di formazione dubbi per aggirare la programmazione, non si può prescindere da una formazione di qualità. Troppi sono stati i casi in cui la formazione è diventata terreno di speculazione sulla pelle dei giovani: università portoghesi, albanesi, rumene, bulgare, fanno tentativi, in genere tempestivamente bloccati dalla legge, di aprire succursali in Italia dove si può entrare pagando cifre elevate aggirando i test di ingresso. Nei primi giorni di dicembre ci siamo riuniti in Assemblea Nazionale CAO, dove la parola chiave è stata Responsabilità. Bisogna riaffermare a chiare lettere proprio questa etica della Responsabilità, che ha come fi ne ultimo la tutela del Diritto alla Salute, ed è declinata su diversi livelli: Comunicazione, Prevenzione, Qualità, Formazione ed Aggiornamento. Verrà istituita la Carta dei Diritti e Doveri dell’odontoiatra, che per la prima volta metterà nero su bianco i principi fondanti della professione, rilevandone le specifi cità e le peculiarità che non possono non avere un rifl esso nell’Etica e nella Deontologia. Si sta lavorando anche su un Progetto di Odontoiatria Sociale, che con uno sforzo volontaristico da parte dei professionisti coinvolti, si ripromette di svolgere un ruolo a salvaguardia della tutela della salute dei cittadini, dando risposte laddove il SSN essendo in crisi, non riesce a garantire neppure i LEA, garantendo nel contempo a tutti le cure primarie attraverso una rete libero- pro-fessionale coinvolta.Ma non dimentichiamoci del Progetto Prevenzione: quello sul Carcinoma Orale. Potenziare quindi la rete dei cosiddetti dentisti sentinella il cui compito è oltre a quello di intercettare precocemente queste patologie, anche quello di aumentare il dialogo fra tutte le fi gure che si occupano della salute del paziente. La soluzione non può essere che una sola: rafforzare l’alleanza terapeutica con i pazienti ed estenderla a tutta la società, rinsaldando il rapporto di fi ducia con i cittadini, i quali devono essere non soltanto informati, ma anche messi in condizione di comprendere, al di là di promesse illusorie o di falsi bisogni indotti da una pubblicità scorretta, come meglio preservare la loro salute, mediante una buona comunicazione.

DENTISTI, L’INSIDIA DELL’ABUSIVISMOdi Dott. Bruno noce*

*Presidente della Commissione albo odontoiatri Rovigo

L’intervento

“Dio è morto e anch’io comincio a non sentirmi troppo bene” Pa-rafrasando la celebre frase di Woody Allen potremmo dire che la situazione della sanità italiana in questo momento rientra

nei confi ni delle parole del famoso regista-attore. Gli Ispettori ministeriali inviati nei giorni scorsi negli Ospedali ove si sono verifi cati i decessi di alcu-ne giovani donne durante il parto hanno evidenziato carenze strutturali e procedurali in 3 casi sui 4! E questo riguarda i casi più eclatanti e sono solo una parte della situazione attuale cui, grazie al sacrifi cio, alla professionalità e alla capacità e dei medici e del personale non medico, dagli infermieri ai tecnici, si riesce a limitare nelle dimensioni e negli effetti. Anche oggi, nonostante le recenti disavventure l’Italia è uno dei paesi del mondo in cui si muore di meno per parto. Quello che sconcerta non sono i decessi,che comunque fanno parte del nostro essere,ma le morti e le situazioni negative considerate evitabili. I continui tagli operati alle risorse destinate alla sanità dai Governi negli ultimi anni stanno mettendo a dura prova la tenuta del nostro Sistema Sanitario considerato fi no a poche anni or sono uno dei migliori del mondo. Ospedali fatiscenti in molte realtà territoriali, strumentazione e tecnologia ormai obsoleta e non rinnovata,quando non manutenuta o non riparata per carenza di fondi; blocco del turn-over del personale con enormi buchi negli organici;una burocrazia soffocante che opprime sempre più l’attività clinica e toglie spazio alle cure e al tempo da dedicare al malato; impossibilità spesso di poter eseguire procedure corrette per invasione di pressioni esterne;continue imposizioni di natura economicista di razionamento delle cure;continui e ogni giorno sempre maggiori e più onerosi tikets impositivi che stanno minando la salute di quei concittadini che non sono certo ricchi ma che non sono considerati suffi cientemente poveri e che se si devono pagare visite,accertamenti e medicine sono costretti a rinunciare a bisogni primari; un clima di caccia alle streghe che impedisce una corretta valutazione degli errori clinici che pur possono esserci;una attività clinico-diagnostica sempre più stressante vuoi per l’impegno vuoi per crescenti bisogni di salute, senza trascurare una tranquillità, indispensabile in questo lavoro,di sicurezza personale; la scarsa attenzione alla prevenzione e alla preparazione professionale unita al blocco dei contratti e delle convenzioni possono darci solo un’idea delle preoccupazioni che hanno indotto i medici a scendere in piazza a difesa di un sistema sanitario solidale e universale. L’Europa punisce l’Italia perché disattende la norma di concedere il giusto riposo dopo turni massacranti di lavoro? Invece di rispettare il numero di professionisti necessari rimpiazzando chi è andato in pensione ci si inventa il medico di guardia per 9,diconsi nove, reparti,negli Ospedali con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Il Ministro Lorenzin che ispira simpatia e tenerezza nella sua veste di giovane neomamma, oltre a proclami,buoni propositi e invii di ispettori non sembra avere forza suffi ciente nella compagine governativa. Del resto siamo abituati in Italia al fatto che il vero Ministro della Salute non è il tito-lare di questo dicastero ma il Ministro dell’Economia e alla considerazione che si ha che la salute è una variabile dipendente dalle risorse ad essa dedicate ed è vista più come una spesa piuttosto che una risorsa. Forse qualcuno si dimentica che se la salute non è tutto,senza la salute tutto il resto è niente. Siamo ogni giorno tempestati da notizie riportate dai mass media e volutamente e distortamente dispensate di sprechi in sanità: la medicina difensiva costa 12 miliardi di euro all’ anno o no di più, 20 o forse 26! Ma se tutta la Sanità in Italia costa 110 miliardi di euro o poco più con cui si fa fronte a tutti i costi di tutti gli Ospedali pubblici e Privati convenzionati,di tutto il personale medico,veterinario,infermieristico,tecnico,amministrativo,di tutti gli ambulatori,distretti socio-sanitari,della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, della spesa degli accertamenti dia-gnostici dai più semplici ai più complessi,della spesa sociale in alcune Regioni,compreso il Veneto! Chiunque si può render conto che sono numeri divulgati a casaccio e a pensar male come diceva un noto politico della prima Repubblica si fa peccato ma spesso ci si indovina. Il pretesto è ottimo per tentare di giustifi care tagli di prestazioni,tagli di posti letto, soppressione di reparti,tagli alla Me-dicina del Territorio e alla sua ristrutturazione,limitazione degli accertamenti (e la prevenzione?), imposizioni di risparmio sui farmaci,nuovi tikets,e via dicendo. La vera appropriatezza e quindi risparmi su eventuali sprechi si può perseguire solo attraverso un processo clinico-diagnostico e non certo attraverso tagli lineari se si vogliono dare risposte corrette ai bisogni di salute. I veri sprechi sono negli Ospedali ristrutturati e chiusi dopo pochi mesi,nelle strutture mai completate, nelle stru-mentazioni non utilizzate,nella mala gestio di una classe politica ineffi ciente quando non corrotta. Ad una appropriatezza clinica se non corrisponde una appropriatezza gestionale e amministrativa non si riuscirà mai ad ottenere un sistema virtuoso che sappia coniugare i bisogni di salute con la sostenibilità del sistema. Anche la Regione Veneto,che ha sempre potuto vantare un servizio socio-sanitario considerato fra i migliori non solo del nostro Paese, nonostante dedichi alla Sanità l’80% circa del suo bilancio, comincia a risentire dei tagli governativi lineari, pur essendo una Regione con i conti a posto. Lo strumento di un piano Socio-Sanitario della Regione Veneto approvato dalla politica e condiviso con tutti gli attori interessati, dai professionisti, agli amministratori, alle rappresentanze istituzionali locali fi no alle rappresentanze dei cittadini,ha permesso di avviare una ristrutturazione sia degli Ospedali che delle altre strutture pubbliche e private convenzionate e nello stesso tempo di avviare un profondo cambiamento nella Medicina Territoriale che dovrebbero portare ad un sistema sostenibile sempre più effi ciente, in grado di erogare cure sicure ed effi caci per i nostri concittadini. Governo centrale permettendo e cittadini disposti a sopportare, ma fi no a quando?

ANNO NUOVO SANITA’ VECCHIA:RIUSCIREMO A CONSERVARE IL NOSTRO SSN SOLIDALE E UNIVERSALISTICO?

di francesco noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Consulenza scientifica

Counselingdr.ssa erika MarangoniCounselor professionale - laureata in Psicologia dell’educazione Via leopardi, 1 - Rovigo [email protected]

oftalMologiaDott. Massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]: www.lasek.it

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L’opinione

Sono bravi i colleghi che vanno avanti con questo pesante fardello, veramente ammirevoli, ma capisco anche i posti vuoti, anche di questi tempi, in specialità come la Chirurgia Generale il calo delle vocazioni per le branche più dure. Spero che la gente comune consideri con attenzione la posizione dei medici che devono però riuscire a diffondere le proprie opinioni. A condivi-

dere le proprie realtà, fatte di anni di studio sulle spalle della famiglia e poi di precariato medico sottopagato, di Avvisi e Concorsi inesistenti e di Cooperative a basso costo che li sfruttano con turni ed orari impossibili, se vogliono lavorare, di blocco numerico alla necessaria specializzazione 6000 posti all’anno per circa 9.000-10-000 laureati. I potenziali pazienti ed i loro parenti sono d’accordo su questo linea? Perchè poi al Pronto Soccorso, in Ambulatorio o In Corsia trovate persone dedicate ma sofferenti anche se non lo danno a vedere, non lo possono dare a vedere. E’ necessario il ripristino della normale vita professionale del medico, che necessita del naturale riposo, del rispetto della vita privata, della possibilità di formare una famiglia e di avere dei fi gli nel tempo op-portuno, un’attività dedicata al prossimo che deve restare il più possibile libera da condizionamenti economici e sottoposta in primis alle regole dell’evoluzione scientifi ca, con tante cose da sapere e da imparare ogni giorno nel rispetto della persona che ha davanti divenuta paziente. Tra le necessitò maggiori metterei al primo posto la condivisione dei motivi con la gente in termini comprensibili ai più. La discesa dalla Torre D’Avorio del medico, costa molto all’amor proprio lo so, ma non vedo altre soluzioni nel confronto con un Parlamento formato in larga parte da selezionate persone che lavorano principalmente al progressivo defi nanziamento della sanità pubblica ma che continuano a garantire per se e per le proprie famiglie in quanto parlamentari un’assistenza sanitaria di prim’ordine con innumerevoli bonus sempre caricata sul contribuente medio. E comunque, strano ma vero, i pazienti non devono preoccuparsi dell’assistenza sanitaria durante gli scioperi dei medici In quei giorni saltano gli interventi chirurgici programmati e le visite ambulatoriali ma è dimostrato che nel giorno dello sciopero ci sono ancora più medici in servizio che nei giorni normali , solo che le amministrazioni non li contano ai fi ni delle percentuali di sciopero in quanto lavorano, anche se obbligati. Poi interventi e visite vengono subito recuperati nei giorni successivi. E’ curioso poi che questa volta i medici hanno messo all’ultimo posto i soldi, la motivazione più concreta per la protesta - E ci stava con un blocco di contratti da 7 anni. Al contrario è stato chiesto il rispetto delle regole del lavoro ed è quindi necessario dare la massima visibilità alla sofferenza ed alle problematiche della categoria, pazienti e parenti devono capire. I colleghi più giovani sono il futuro per tutti noi dobbiamo dimostriamoci adeguati alla sfi da. Buon 2016 a voi ed alle vostre famiglie, e tanta salute a tutti.

QUESTO GOVERNO NON HA IL CONSENSO DEI MEDICI ITALIANI

di Dott. giovanni leoni*

*Presidente oMCeo Provincia di Venezia

segue dalla prima pagina dell’inserto salute

L’intervento

“Pronto….pronto c’è una rissa …. Devono essere stranie-ri….hanno colpito un ragazzo alla testa con una spranga di ferro…….. deve essere grave…. Mandate subito soccorsi

io devo andare a vedere come sta devo

IL SACRIFICIO DI UN ANGELO BIONDOCONSEGNATE TRE BORSE DI STUDIO “ELEONORA CANTAMESSA”

di francesco noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Siamo felici davvero se stiamo bene

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L’opinione

In questo periodo la nostra professione, pur nella sua indiscussa utilità sociale, è oggi accerchiata.Parliamo di abusivismo : a quando la riforma dell’Art. 348 del C.P. ferma in parlamento da ormai troppo tempo e che do-vrà prevedere un inasprimento delle pene portandole dagli attuali 6 mesi di arresto tramutabili in 516 euro

e sequestro delle attrezzature a 2 anni, 50000 euro e confi sca delle attrezzature da riutilizzare per allestire studi dentistici affi nché le persone che non hanno la possibilità economica possano essere curate in un progetto di solidarietà che vede professionisti privati scendere in campo offrendo la propria disponibilità. Parliamo della crisi economica, che da diversi anni attanaglia il nostro paese è che ha visto ridursi sempre di più il potere di acquisto delle famiglie con conseguente rinuncia alla cura della propria persona; la qualità delle cure, non può ridursi ad una mera questione economica: chi più ha meglio si cura, gli altri sono esclusi. Un vulnus sociale che non possiamo permetterci. I bizantinismi burocratici, con tutto quello che ne consegue che continuano a distrarre tempo che potremmo dedicate ai nostri pazienti oppure alla nostra formazione, non ultimo l’adeguamento dei nostri sistemi al STS. Percorsi di formazione dubbi per aggirare la programmazione, non si può prescindere da una formazione di qualità. Troppi sono stati i casi in cui la formazione è diventata terreno di speculazione sulla pelle dei giovani: università portoghesi, albanesi, rumene, bulgare, fanno tentativi, in genere tempestivamente bloccati dalla legge, di aprire succursali in Italia dove si può entrare pagando cifre elevate aggirando i test di ingresso. Nei primi giorni di dicembre ci siamo riuniti in Assemblea Nazionale CAO, dove la parola chiave è stata Responsabilità. Bisogna riaffermare a chiare lettere proprio questa etica della Responsabilità, che ha come fi ne ultimo la tutela del Diritto alla Salute, ed è declinata su diversi livelli: Comunicazione, Prevenzione, Qualità, Formazione ed Aggiornamento. Verrà istituita la Carta dei Diritti e Doveri dell’odontoiatra, che per la prima volta metterà nero su bianco i principi fondanti della professione, rilevandone le specifi cità e le peculiarità che non possono non avere un rifl esso nell’Etica e nella Deontologia. Si sta lavorando anche su un Progetto di Odontoiatria Sociale, che con uno sforzo volontaristico da parte dei professionisti coinvolti, si ripromette di svolgere un ruolo a salvaguardia della tutela della salute dei cittadini, dando risposte laddove il SSN essendo in crisi, non riesce a garantire neppure i LEA, garantendo nel contempo a tutti le cure primarie attraverso una rete libero- pro-fessionale coinvolta.Ma non dimentichiamoci del Progetto Prevenzione: quello sul Carcinoma Orale. Potenziare quindi la rete dei cosiddetti dentisti sentinella il cui compito è oltre a quello di intercettare precocemente queste patologie, anche quello di aumentare il dialogo fra tutte le fi gure che si occupano della salute del paziente. La soluzione non può essere che una sola: rafforzare l’alleanza terapeutica con i pazienti ed estenderla a tutta la società, rinsaldando il rapporto di fi ducia con i cittadini, i quali devono essere non soltanto informati, ma anche messi in condizione di comprendere, al di là di promesse illusorie o di falsi bisogni indotti da una pubblicità scorretta, come meglio preservare la loro salute, mediante una buona comunicazione.

DENTISTI, L’INSIDIA DELL’ABUSIVISMOdi Dott. Bruno noce*

*Presidente della Commissione albo odontoiatri Rovigo

L’intervento

“Dio è morto e anch’io comincio a non sentirmi troppo bene” Pa-rafrasando la celebre frase di Woody Allen potremmo dire che la situazione della sanità italiana in questo momento rientra

nei confi ni delle parole del famoso regista-attore. Gli Ispettori ministeriali inviati nei giorni scorsi negli Ospedali ove si sono verifi cati i decessi di alcu-ne giovani donne durante il parto hanno evidenziato carenze strutturali e procedurali in 3 casi sui 4! E questo riguarda i casi più eclatanti e sono solo una parte della situazione attuale cui, grazie al sacrifi cio, alla professionalità e alla capacità e dei medici e del personale non medico, dagli infermieri ai tecnici, si riesce a limitare nelle dimensioni e negli effetti. Anche oggi, nonostante le recenti disavventure l’Italia è uno dei paesi del mondo in cui si muore di meno per parto. Quello che sconcerta non sono i decessi,che comunque fanno parte del nostro essere,ma le morti e le situazioni negative considerate evitabili. I continui tagli operati alle risorse destinate alla sanità dai Governi negli ultimi anni stanno mettendo a dura prova la tenuta del nostro Sistema Sanitario considerato fi no a poche anni or sono uno dei migliori del mondo. Ospedali fatiscenti in molte realtà territoriali, strumentazione e tecnologia ormai obsoleta e non rinnovata,quando non manutenuta o non riparata per carenza di fondi; blocco del turn-over del personale con enormi buchi negli organici;una burocrazia soffocante che opprime sempre più l’attività clinica e toglie spazio alle cure e al tempo da dedicare al malato; impossibilità spesso di poter eseguire procedure corrette per invasione di pressioni esterne;continue imposizioni di natura economicista di razionamento delle cure;continui e ogni giorno sempre maggiori e più onerosi tikets impositivi che stanno minando la salute di quei concittadini che non sono certo ricchi ma che non sono considerati suffi cientemente poveri e che se si devono pagare visite,accertamenti e medicine sono costretti a rinunciare a bisogni primari; un clima di caccia alle streghe che impedisce una corretta valutazione degli errori clinici che pur possono esserci;una attività clinico-diagnostica sempre più stressante vuoi per l’impegno vuoi per crescenti bisogni di salute, senza trascurare una tranquillità, indispensabile in questo lavoro,di sicurezza personale; la scarsa attenzione alla prevenzione e alla preparazione professionale unita al blocco dei contratti e delle convenzioni possono darci solo un’idea delle preoccupazioni che hanno indotto i medici a scendere in piazza a difesa di un sistema sanitario solidale e universale. L’Europa punisce l’Italia perché disattende la norma di concedere il giusto riposo dopo turni massacranti di lavoro? Invece di rispettare il numero di professionisti necessari rimpiazzando chi è andato in pensione ci si inventa il medico di guardia per 9,diconsi nove, reparti,negli Ospedali con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Il Ministro Lorenzin che ispira simpatia e tenerezza nella sua veste di giovane neomamma, oltre a proclami,buoni propositi e invii di ispettori non sembra avere forza suffi ciente nella compagine governativa. Del resto siamo abituati in Italia al fatto che il vero Ministro della Salute non è il tito-lare di questo dicastero ma il Ministro dell’Economia e alla considerazione che si ha che la salute è una variabile dipendente dalle risorse ad essa dedicate ed è vista più come una spesa piuttosto che una risorsa. Forse qualcuno si dimentica che se la salute non è tutto,senza la salute tutto il resto è niente. Siamo ogni giorno tempestati da notizie riportate dai mass media e volutamente e distortamente dispensate di sprechi in sanità: la medicina difensiva costa 12 miliardi di euro all’ anno o no di più, 20 o forse 26! Ma se tutta la Sanità in Italia costa 110 miliardi di euro o poco più con cui si fa fronte a tutti i costi di tutti gli Ospedali pubblici e Privati convenzionati,di tutto il personale medico,veterinario,infermieristico,tecnico,amministrativo,di tutti gli ambulatori,distretti socio-sanitari,della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, della spesa degli accertamenti dia-gnostici dai più semplici ai più complessi,della spesa sociale in alcune Regioni,compreso il Veneto! Chiunque si può render conto che sono numeri divulgati a casaccio e a pensar male come diceva un noto politico della prima Repubblica si fa peccato ma spesso ci si indovina. Il pretesto è ottimo per tentare di giustifi care tagli di prestazioni,tagli di posti letto, soppressione di reparti,tagli alla Me-dicina del Territorio e alla sua ristrutturazione,limitazione degli accertamenti (e la prevenzione?), imposizioni di risparmio sui farmaci,nuovi tikets,e via dicendo. La vera appropriatezza e quindi risparmi su eventuali sprechi si può perseguire solo attraverso un processo clinico-diagnostico e non certo attraverso tagli lineari se si vogliono dare risposte corrette ai bisogni di salute. I veri sprechi sono negli Ospedali ristrutturati e chiusi dopo pochi mesi,nelle strutture mai completate, nelle stru-mentazioni non utilizzate,nella mala gestio di una classe politica ineffi ciente quando non corrotta. Ad una appropriatezza clinica se non corrisponde una appropriatezza gestionale e amministrativa non si riuscirà mai ad ottenere un sistema virtuoso che sappia coniugare i bisogni di salute con la sostenibilità del sistema. Anche la Regione Veneto,che ha sempre potuto vantare un servizio socio-sanitario considerato fra i migliori non solo del nostro Paese, nonostante dedichi alla Sanità l’80% circa del suo bilancio, comincia a risentire dei tagli governativi lineari, pur essendo una Regione con i conti a posto. Lo strumento di un piano Socio-Sanitario della Regione Veneto approvato dalla politica e condiviso con tutti gli attori interessati, dai professionisti, agli amministratori, alle rappresentanze istituzionali locali fi no alle rappresentanze dei cittadini,ha permesso di avviare una ristrutturazione sia degli Ospedali che delle altre strutture pubbliche e private convenzionate e nello stesso tempo di avviare un profondo cambiamento nella Medicina Territoriale che dovrebbero portare ad un sistema sostenibile sempre più effi ciente, in grado di erogare cure sicure ed effi caci per i nostri concittadini. Governo centrale permettendo e cittadini disposti a sopportare, ma fi no a quando?

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Il Cheratocono è una patologia degenerativa della cornea caratterizzata da un progressivo cedimento strutturale. La cornea, piccola cupola trasparente posta davanti all’iride,

tende a sfi ancarsi creando un astigmatismo irregolare. Nei primi stadi della malattia è ancora possibile la correzione con occhiali, ma presto il paziente deve utilizzare lenti a contatto o sottoporsi ad un intervento chirurgico. Le lenti a contatto per questi pazienti erano inizialmente rigide poi negli anni hanno subito miglioramenti di forma e materiale. Esistono anche opzioni gemellate ossia lenti morbide con un alloggio per una lente gas permeabile. A prescindere comunque dalle varie soluzioni contattologiche, esiste da ormai 15 anni un nuovo importante trattamento chiamato “Cross Linking”.

Questa procedura consiste nel ricoprire la cornea con vitamina B2 ed esporre poi la cornea stessa ad una partico-lare luce ultravioletta. La combinazione di luce e vitamina, realizza un aumento di legami “crociati” all’interno della struttura corneale. In parole povere si irrobustisce la trama collagene e si blocca (o si riduce) la tendenza al cedimento strutturale. Ovviamente l’importanza e l’effi cacia di questo trattamento è massima quando è effettuato su cheratoconi classifi cati di primo e secondo grado, in quanto, trattando-si di forme lievi, è ancora possibile una buona correzione con occhiale. Se quindi noi irrobustiamo la cornea appena questa manifesta il problema, la stabilizziamo ed evitiamo che il progredire della malattia ci porti a dover effettuare un trapianto di cornea! E’ quindi intuitivo che questa procedu-ra, quasi scevra da effetti collaterali, va effettuata quanto più precocemente possibile. In alcuni casi particolari, quali cheratoconi di vecchia data portatori di lenti a contatto, ha comunque un senso effettuare il cross linking, qualora il pa-

ziente rifi uti l’idea di un trapianto di cornea e desideri conti-nuare con le lenti. Una volta effettuata questa procedura di rinforzo, nei cheratoconi di 2° o 3° è possibile inoltre mi-gliorare la forma della cornea con un particolare trattamen-to laser detto Link Topoaberrometrico (Primo trattamento effettuato a livello mondiale da Camellin nel 2002). Con questa procedura noi possiamo “limare” l’apice del chera-tocono con un particolare laser che così facendo elimina o riduce le aberrazioni che rendono diffi cile e poco effi cace la correzione con occhiale. Non possiamo con questo tratta-mento togliere l’uso dell’occhiale, ma possiamo ridurlo in termini di pesantezza ed aumentare la capacità visiva del paziente. Il miglioramento inoltre riguarda la qualità della visione specialmente in condizioni di scarsa lumonosità! Ov-viamente non si può generalizzare il risultato, trattandosi di occhi con caratteristiche di forma molto differenti da un caso all’altro. E’ comunque importante trasferire il concetto che un cheratocono iniziale deve essere bloccato precocemente e non semplicemente corretto con lenti a contatto e che in alternativa od in complemento, dopo che è stato trattato con Cross Linking, è possibile un trattamento laser miglio-rativo per la vista. In defi nitiva queste nuove procedure, Cross linking e Link Topo-aberrometrico, permettono ad un cheratocono iniziale di allontanare od evitare la necessità di un trapianto di cornea.

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ca provoca l’atrofi a dei recettori retinici deputati alla visione notturna e periferica, i bastoncelli, provocano una diminu-zione sensibile della visione notturna e del campo visivo.

Degenerazione maculare senile e giovanile: è una malattia che colpisce il centro della retina, provocando la morte progressiva delle sue cellule. All’inizio si manifesta con una distorsione delle immagini al centro del campo vi-sivo (le rette diventano curve al centro). Nei casi avanzati compare lo scotoma centrale (una macchia scura al centro del campo visivo): si perde la capacità di svolgere compiti quotidiani, come leggere, riconoscere le persone o guidare. Tuttavia, bisogna distinguere una forma secca (più comu-ne), oggi non curabile, da una forma umida (trattabile con vario esito con iniezioni intravitreali).

Glaucoma: si tratta di una malattia oculare caratte-rizzata, il più delle volte, da una pressione oculare elevata che danneggia il nervo ottico. Negli stadi avanzati provoca generalmente una riduzione del campo visivo periferico. Può essere curato mediante instillazione di colliri o, se la pressione dell’occhio non si riduce, mediante trattamento chirurgico (il più comune è detto ‘trabulectomia’).

L’ipovisione è una condizione di acutezza visiva molto limitata che ha notevoli conseguenze sulla vita quotidia-na. Può essere causata da vari fattori (siano essi conge-

niti o acquisiti). La vista si può ridurre fortemente in seguito a patologie che possono colpire diverse strutture oculari, che vanno dalla cornea alla retina, fi no al nervo ottico.

L’ipovisione può essere associata a malattie che provo-cano una riduzione del campo visivo. Ad esempio, nel caso del glaucoma avanzato, che danneggia il nervo ottico, è come se si guardasse attraverso un tubo; oppure si può es-sere colpiti da patologie della macula, la zona centrale della retina (la più comune è la degenerazione maculare senile, che provoca la perdita della visione centrale). L’ipovisione grave può degenerare in cecità, che può essere parziale o totale.

L’ipovedente presenta una ridotta acuità visiva e spa-ziale, associata generalmente ad una limitazione del campo visivo. Le patologie che possono portare a questo defi cit sono molteplici:

Albinismo: si tratta di una malattia che può com-portare una ridotta acuità visiva centrale, fotofobia (intolle-ranza alla luce) per assenza di melanociti iridei ed elevato errore refrattivo.

Diabete: è una malattia sistemica caratterizzata da una glicemia elevata (utile il controllo della pressione ocula-re). Se non curata correttamente, può provocare danni alla retina retinopatia diabetica, con riduzione dell’acuità visiva centrale (dovuta ad edema retinico, ossia ad accumulo di liquido negli strati retinici maculari).

Anomalie della cornea: sono essenzialmente il che-ratocono in stadio avanzato, opacità di superfi cie e leucomi.

oxoplasmosi: è una malattia associata alla coriore-tinite girata e provoca un notevole calo dell’acuità visiva centrale.

Retinite pigmentosa: questa malattia oculare geneti-

Che cos’è l’ipovisione

Ottico Optometrista

Barbara Micaglio

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Quante volte nell’arco della giornata ci capita di provare un’emozione che non sappiamo spiegare, che non sappiamo attribuire ad

una causa? Quante volte al lavoro, a scuola, nei contesti in cui dobbiamo svolgere al meglio un compito, ci assale l’ansia che se non ci paralizza ci rende molto difficile ottenere il risultato voluto? Molto spesso, ciò che ci sta accadendo, è che ci stiamo confrontando, inconsapevolmente, con le nostre personali “guide del Sé”. Le “guide del Sé” rappresentano i nostri canoni personali, ovvero la rappresentazione della persona che vorremmo essere (il Sé ideale) e quella della persona che dovremmo essere (il Sé imperativo). Ciascuno di noi costruisce, crescendo, queste due coordinate personali e le confronta continuamente con il proprio modo di pensare, di sentire e di agire, in una data situazione. Cosa accade quando i nostri pensieri e le nostre reazioni non ci piacciono, le consideriamo sbagliate, non in linea con la persona che vorremmo essere o che dovremmo essere? La delusione, la tristezza possono informarci che il modo con cui abbiamo affrontato o stiamo affrontando una data situazione è molto diverso dalla rappresentazione del nostro Sé ideale, ovvero dalle aspettative che nutriamo verso noi stessi su “come vorremmo essere”. Dando attenzione ed ascolto a queste emozioni potremmo accorgerci che forse, in alcuni casi, esigeremmo da noi stessi molto più di quanto siamo in grado di dare e dal confronto con i nostri canoni interiori non possiamo che uscirne sofferenti. Del resto nutrire un Sé ideale ricco, ci aiuta a creare per noi obiettivi importanti di realizzazione e a realizzare le nostre aspirazioni. Infatti, quando riusciamo a “fare bene” ciò che

le emozioni ci parlano di noi

Dr.ssa erika MarangoniCounselor professionalelaureata in Psicologia dell’educazione - Via leopardi, 1 - Rovigo - 388-3637623 - [email protected]

Dott.ssa Erika Marangoni

vorremmo da noi, proviamo gioia ed entusiasmo. E l’ansia, e l’agitazione? Che cosa raccontano di noi queste emozioni? Possono dirci che il nostro comportamento, il nostro modo di affrontare una prova, è lontano dall’immagine che intimamente coltiviamo del nostro “dover essere”; che stiamo trasgredendo ad un “obbligo”, ad un “dovere” che ci siamo imposti. E’ possibile che questa consapevolezza ci porti a accettarci un po’ di più anche quando non siamo all’altezza dei nostri “devo”. Sollievo e rilassamento sono le sensazioni che accompagnano l’accettazione serena di noi e dei nostri limiti. Il percorso dell’accettazione e della crescita personale non ha fine. In alcuni momenti lo riusciamo a percorrere da soli; talvolta dobbiamo chiedere aiuto ai professionisti. Di certo può contribuire a rendere la nostra vita davvero piena e soddisfacente.

Page 42: Miranese nord genn2016 n3

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euro, dovrò dichiarare fallimen-to!” “Perché non ti sei rivolto a me? Siamo amici, no?” “Vuoi dire che mi presterai il denaro?” “No,però ho degli ottimi sonniferi!”Taxi… • Un carabiniere va a Roma. Per la

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Bionde…• Una bionda entra in un negozio e vede un oggetto luccicante. Chiede al commesso: “Cos’è? Ed il com-messo: “Un thermos.” “Ed a che cosa serve?” Il commesso spiega: “Mantiene calde le cose calde e fredde le cose fredde.” La bionda lo compra e il giorno dopo va al lavo-ro con il suo nuovo thermos. Il suo capo le chiede: “Cos’è quell’og-getto luccicante che hai lì?” E la bionda: “Un thermos”. Il capo al-lora chiede: “Ed a che cosa serve ?” “Mantiene calde le cose calde e fredde le cose fredde”. Il capo allo-ra chiede: “Wow, e che cosa ci hai messo dentro?” E la bionda: “Due tazze di caffè ed un ghiacciolo”.Innamorati…• Lui: “Cara, oggi è San Valentino, la festa degli innamorati!” “Parla per te.”• “Caro, non mi porti mai fuori!” “Ma cara… io sono un latitante!”Genitori modello…Papà scopre che suo figlio Pierino, di soli 10 anni, fuma. “Ma figlio mio, sei appena in quinta elemen-tare e già fumi.” “Ma papà, anche tu fumavi in quinta.” “È vero, ma

io avevo 19 anni!”Barzellette rapide… • Un cucchiaio ad uno scolapasta: “Ma non ti accorgi che i tuoi ra-gionamenti fanno acqua da tutte le parti?”• Come si riconosce un antiquario? È l’unico che si aggiunge gli anni!• Tra fantini: “Il mio cavallo da cor-sa ha fatto una bruttissima gara, ma sai cosa lo ha umiliato vera-mente?” “No, cosa?” “Quando uno spettatore gli ha gridato: E datti all’ippica!”Uomini…• Non è vero che i mariti, appena vedono una bella donna, dimenti-cano di essere sposati. Al contrario: proprio in quei momenti se lo ricor-dano dolorosamente.• Alcune ricercatrici hanno scoperto perché Mosè errò per 40 anni nel deserto col popolo d’Israele: un vero uomo non chiede mai indicazioni.… e donne!• Se una donna vi dice “5 minuti e scendo” vuol dire che tra 5 minuti scenderà. È inutile citofonare ogni mezz’ora.• Le donne sono esseri meravigliosi, guardano sempre avanti e mai indie-

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singolare. - 7. Strumento a corde. - 9. Venticello o motivetto.

- 11. Erede... poetico. - 12. Totale. - 13. Giorni del calendario

romano. - 14. Un opera di Verdi. - 15. Silvano, ex-ciclista

italiano. - 17. La Sindrome da Immunodeficienza Acquisita.

- 19. Oculus Dexter. - 20. Componimento.

VERTICALI: 1. Lodi. - 2. Piccolo pesce azzurro. - 3. Freddo. -

4. Insetto laborioso. - 6. Il nome comune della Sparus aurata.

- 8. Ottenne, trasse. - 9. Nell’antica Grecia era il cantore

professionista. - 10. Comune in provincia di Perugia. - 11.

Miliardario, capitalista. - 14. Associazione Italiana Donatori

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CREMA AI FIOCCHI D’AVENAIngredienti: 1 L d’acqua - 1 gambo di sedano - 1 carota - 4 porri - olio - 4 C di fi occhi d’avena piccoli - un pizzico di prezzemolo.

Preparazione: in una pentola mettere l’acqua, il sale, la carota, il sedano e i porri; fare cuocere per 20 minuti circa. Quindi togliere la carota e il sedano, passare invece i porri, unire i fi occhi d’avena e far cuocere ancora per 10-15 minuti. Spegnere, condire con un fi lo d’olio e il prezzemolo tritato.

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Preparazione: lavare e mettere a cuocere la quinoa con l’acqua (2 volte il suo volume) per 15-20 minuti. Tritare l’aglio e la cipolla sottilissimi e farli appassire. In una ciotolina mettere l’olio, le spezie e le erbe aromatiche (fresche o secche) e lasciare macerare. Quando la quinoa è pronta condirla con la cipolla e l’aglio, le erbe aromatiche e unire il prezzemolo tritato.

PERE AL FORNOIngredienti per la pasta: 2 grosse pere - 15 g di zucchero - 8 amaretti - un pizzico di cannella - la scorza di 1/2 limone - 5 C di marmellata di fragole - olio.

Preparazione: lavare le pere, dividerle a metà e togliere i semi. Disporle in una tortiera ben unta, spolverizzare con lo zucchero di canna e farle cuocere in forno a 180° fi nchè saranno tenere, ma non troppo cotte. Nel frattempo unire in una ciotola gli amaretti con la cannella e la marmellata. Togliere le pere dal forno, disporle sul piatto da portata, riempirle con il composto di amaretti e servirle tiepide o fredde.

Carmen Bellin, Educatore

Alimentare dell’Associazione

Culturale La Biolca di Padova:

tiene corsi e conferenze

su alimentazione e cucina, collabora al mensile

Biolcalenda, ha pubblicato “Metti una sera a cena” libro di

ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi

della natura.

Carmen Bellin

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Preparazione: in una pentola mettere l’acqua, il sale, la carota, il sedano e i porri; fare cuocere per 20 minuti circa. Quindi togliere la carota e il sedano, passare invece i porri, unire i fi occhi d’avena e far cuocere ancora per 10-15 minuti. Spegnere, condire con un fi lo d’olio e il prezzemolo tritato.

Nota

PROPOSTE PER UNA CUCINA BIOLOGICA, INTEGRALE, VEGETARIANA, IN SINTONIA CON LA NATURA

la cucina di carmen

2A tavola

QUINOA ALLE SPEZIEIngredienti: 250 g di quinoa - 1 cipolla - 2 spicchi d’aglio - 2 C d’olio - 1 bustina di zafferano - 1 pizzico di curry - 1 pizzico di peperoncino - 1 c di erba cipollina - 1 c di maggiorana - 1 c di menta - sale q.b.

Preparazione: lavare e mettere a cuocere la quinoa con l’acqua (2 volte il suo volume) per 15-20 minuti. Tritare l’aglio e la cipolla sottilissimi e farli appassire. In una ciotolina mettere l’olio, le spezie e le erbe aromatiche (fresche o secche) e lasciare macerare. Quando la quinoa è pronta condirla con la cipolla e l’aglio, le erbe aromatiche e unire il prezzemolo tritato.

PERE AL FORNOIngredienti per la pasta: 2 grosse pere - 15 g di zucchero - 8 amaretti - un pizzico di cannella - la scorza di 1/2 limone - 5 C di marmellata di fragole - olio.

Preparazione: lavare le pere, dividerle a metà e togliere i semi. Disporle in una tortiera ben unta, spolverizzare con lo zucchero di canna e farle cuocere in forno a 180° fi nchè saranno tenere, ma non troppo cotte. Nel frattempo unire in una ciotola gli amaretti con la cannella e la marmellata. Togliere le pere dal forno, disporle sul piatto da portata, riempirle con il composto di amaretti e servirle tiepide o fredde.

Carmen Bellin, Educatore

Alimentare dell’Associazione

Culturale La Biolca di Padova:

tiene corsi e conferenze

su alimentazione e cucina, collabora al mensile

Biolcalenda, ha pubblicato “Metti una sera a cena” libro di

ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi

della natura.

Carmen Bellin

BIOLCA: WEB: WWW.LABIOLCA.IT – MAIL: [email protected] – TEL. 049 9101155

45A tavola

Page 46: Miranese nord genn2016 n3

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la fiducia accordataci

auguriamo a tutti

un FELICE e SERENO 2016

46 Oroscopo1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10RIFLETTETE A LUNGO

PRIMA DI INTERVENIRE, SIETE TROPPO NERVOSI E RE-

AGIRE D’IMPULSO POTREBBE DAN-NEGGIARE LA COPPIA O IL LAVORO

SCORPIONEDAL 23/10

AL 22/11LE STELLE SONO TUTTE A VOSTRO

FAVORE E POTRETE REALIZZARE QUANTO DE-

SIDERATE. SIATE ATTENTI A COGLIERE LE OCCASIONI GIUSTE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12POTRESTE SENTIRVI

BLOCCATO DA PAURE A P PA R E N T E M E N T E IMMOTIVATE: USATE

PRUDENZA E INTELLIGENZA E EVITERETE LE INSIDIE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01LE STELLE HANNO IN SERBO

UN DONO SPECIALE PER VOI CHE QUESTO MESE SIETE DAVVERO RILASSATI E FELICI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02PENSATE POSITIVO

NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ CHE IN-CONTRETERE NEI

DIVERSI AMBITI. IL DIALOGO E L’INCONTRO SONO BUONE SOLUZIONI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03PRENDETE I PROBLEMI DI

PETTO CON GRINTA E TENACIA, NE AVRETE LA FORZA E RIUSCI-RETE ANCHE DOVE NON CREDETE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04PARECCHIE SOD-DISFAZIONI IN AR-

RIVO MA IN AMORE ATTENTI A STERILI BATTIBECCHI: NON SERVONO CHE A ROVINARE L’ARMONIA

TORO DAL 21/04

AL 20/05SE NE SENTITE

IL BISOGNO QUESTO È IL MO-MENTO GIUSTO PER CAMBIARE LE REGOLE DELLA VOSTRA ES-ISTENZA, AVETE L’ENERGIA CHE SERVE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06VI ATTENDE UN

PERIODO CARATTERIZZATO DA ALTI E BASSI E DA FREQUENTI CAMBI D’UMORE. NON TEMETE I CAMBIAMENTI

CANCRODAL 22/06

AL 22/07NONOSTANTE LA FATICA

CHE VI ATTENDE GODRETE DI MOLTE SODDISFAIONI E IN AMORE AVRETE LA CAPACITÀ DI CAPIRE CHI AVETE DI FRONTE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08IL CONSIGLIO DEL MESE È DI TENERE

SOTTO CONTROLLO LA VOSTRA VENA POLEMICA. SE LO FARETE AVRETE UN MESE OT-TIMO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09E’ IL MOMENTO BU-

ONO PER ALLARGARE IL GIRO DELLE VOSTRE AMICIZIE. FATE UN VIAGGIO E CON CHI AMATE CHIARITE TUTTO

OroscopoGENNAIO PORTA IL GELO E RIPULISE L’ARIA. I CIELI NOTTURNO SONO STELLATI NEL SEGNO DEL RINNOVAMENTO E DELLE NOVITÀ PER TUTTI

Page 47: Miranese nord genn2016 n3

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