La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

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Un bilancio dal mondo dell’agricoltura Economia pagg. 4-5 Tribunale del malato: Dal Ben è da 9 Sanità pag. 6 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 TEGNUE, IL PARCO MARINO COMPIE 10 ANNI Una chioggiotta rappresenterà l’Italia alla selezione per Miss Universo il prossimo 24 novembre a Francoforte. Emily Tiengo sfilerà nella categoria fashion bikini forte del fisico plasmato dal body building, che l’ha già portata a vincere il campionato italiano Wabba di Castelforte. pag. 6 BODY BUILDING, EMILY TIENGO VERSO MISS UNIVERSO Le Tegnue di Chioggia hanno compiuto 10 anni. Nel 2002 l’area dai fondali rocciosi al largo di Chioggia è sta- ta dichiarata, con decreto ministeriale, zona di tutela biologica. Primo esempio nel Veneto, il parco sottomarino da allora non ha fatto che catalizzare l’attenzione. pag. 12 Dopo 90 anni chiude Memi mode Commercio pag. 10 pagg. 8-9,20 Chioggia indecisa fra Padova e Venezia La riorganizzazione delle Provincie e l’istituzione della città metropolitana di Venezia riapre la questione P er la prima volta dalla loro nascita, alcune delle Provincie italiane saran- no accorpate secondo i criteri previsti dall’art. 17 del dl 95/2012 in materia di spending review. Si apre così la possi- bilità, per alcuni Comuni di ripensare alla loro afferenza a una o all’altra Provincia. In quest’ottica si aprirebbe una possibilità di autodeterminazione che molte città, tra le quali Chioggia, non hanno mai avuto pri- ma. Per questo motivo Giuseppe Penzo, già presidente del Consiglio comunale durante l’amministrazione Guarnieri, ha presenta- to una proposta di iniziativa popolare da discutere nel prossimo consiglio comunale per il passaggio di Chioggia con la provincia di Padova. In soli cinque giorni, durante la settimana di Ferragosto, sono state raccolte ben 1035 firme senza organizzare nessuno stand. Praticamente solo col porta a porta. L’occasione è unica e la posta in gioco può diventare ambiziosa se si sa giocare con intelligenza, lungimiranza e competenza. Il consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin non esprime un giudizio netto nell’ambito del dibattito relativo al destino di Chioggia, se nella Provincia di Padova ovvero nella città Metropolitana di Venezia. Vent’anni fa Tesserin si espresse a favo- re di Padova oggi sarebbe più restio a spo- sare la causa, lo fa capire con uno sguardo orientato con maggiore interesse verso la città metropolitana di Venezia. Anche il collega Lucio Tiozzo guarda al Venezia, più simile a Chioggia. EDITORIALE Stop al cemento, il Veneto cambia rotta di Nicola Stievano D opo decenni di crescita “irresistibile”, dopo il boom delle aree industriali - commerciali - residenziali, spuntate accanto ad ogni campanile, dopo l’ubria- catura del mattone e del cemento armato, dell’asfalto e dei prefabbricati, in Veneto ci si chiede se sia il caso di invertire la rotta, di mettere un freno ad uno “sviluppo” che, oltre a modificare per sempre il territorio ed il paesaggio, lascia una pesante eredità ai nostri figli. Ad aprire la discussione è stato, a sor- presa, il Governatore Luca Zaia, senza tanti giri di parole. “Nel Veneto si è costruito troppo, non possiamo continuare così. È necessario fermarsi. Questo vale per i capannoni industriali, ma a maggior ragione per le abitazioni. Il tema è quello dell’archeologia residenziale, ancora più strisciante dei fabbricati industriali. È as- surdo continuare ad approvare nuove lottiz- zazioni urbanistiche, quando esistono già abbastanza case per tutti. Piuttosto, diamo valore al recupero dei volumi esistenti”. La dichiarazione di Zaia non poteva (e non voleva) certo passare inosservata e ha sollevato immediate reazioni, quasi tutte favorevoli, con gli inevitabili distinguo, alle parole del governatore. continua a pag. 3 Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 99 www.lapiazzaweb.it di Chioggia continua a pag. 17 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio E entrata in vigore la Legge n. 92/2012, contenente le di- sposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. La legge arriva dopo lunghe discussioni spesso solo ideologi- che, ponendo un’ attenzione eccessiva sull’art. 18, concentrandosi più sull’effetto che sulla causa da risolvere. Riforma mancata *Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia di Luca Scalabrin* di Destro Anna (CI OCCUPIAMO DI DISIMPEGNO POLIZZE) Via S. Marco, 1933/C Sottomarina (VE) Tel. 041 4968055 Borgo S. Giovanni, 7/z Chioggia (VE) Tel. 041 4968379 Dal Lunedì al Sabato dalle ore 9.00 alle 12.30 dalle 15.30 alle 19.00 Dal Lunedì al Sabato dalle ore 9.00 alle 12.30 dalle 15.30 alle 18.30 Con cortesia e professionalità acquistiamo in contanti il tuo ORO o ARGENTO alle migliori quotazioni

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La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

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Un bilancio dal mondo dell’agricoltura

Economia

pagg. 4-5

Tribunale del malato: Dal Ben è da 9

Sanità

pag. 6

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

TEGNUE, IL PARCO MARINO COMPIE 10 ANNI

Una chioggiotta rappresenterà l’Italia alla selezione per Miss Universo il prossimo 24 novembre a Francoforte. Emily Tiengo sfi lerà nella categoria fashion bikini forte

del fi sico plasmato dal body building, che l’ha già portata a vincere il campionato

italiano Wabba di Castelforte.

pag. 6

BODY BUILDING, EMILY TIENGO VERSO MISS UNIVERSO

Le Tegnue di Chioggia hanno compiuto 10 anni. Nel 2002 l’area dai

fondali rocciosi al largo di Chioggia è sta-ta dichiarata, con decreto ministeriale,

zona di tutela biologica. Primo esempio nel Veneto, il parco sottomarino da allora non ha fatto che catalizzare

l’attenzione.

pag. 12

Dopo 90 anni chiude Memi mode

Commercio

pag. 10

pagg. 8-9,20

Chioggia indecisa fra Padova e VeneziaLa riorganizzazione delle Provincie e l’istituzione della città metropolitana di Venezia riapre la questione

Per la prima volta dalla loro nascita, alcune delle Provincie italiane saran-no accorpate secondo i criteri previsti

dall’art. 17 del dl 95/2012 in materia di spending review. Si apre così la possi-bilità, per alcuni Comuni di ripensare alla loro afferenza a una o all’altra Provincia. In quest’ottica si aprirebbe una possibilità di autodeterminazione che molte città, tra le quali Chioggia, non hanno mai avuto pri-ma. Per questo motivo Giuseppe Penzo, già presidente del Consiglio comunale durante

l’amministrazione Guarnieri, ha presenta-to una proposta di iniziativa popolare da discutere nel prossimo consiglio comunale per il passaggio di Chioggia con la provincia di Padova. In soli cinque giorni, durante la settimana di Ferragosto, sono state raccolte ben 1035 fi rme senza organizzare nessuno stand. Praticamente solo col porta a porta.

L’occasione è unica e la posta in gioco può diventare ambiziosa se si sa giocare con intelligenza, lungimiranza e competenza. Il consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin

non esprime un giudizio netto nell’ambito del dibattito relativo al destino di Chioggia, se nella Provincia di Padova ovvero nella città Metropolitana di Venezia.

Vent’anni fa Tesserin si espresse a favo-re di Padova oggi sarebbe più restio a spo-sare la causa, lo fa capire con uno sguardo orientato con maggiore interesse verso la città metropolitana di Venezia.

Anche il collega Lucio Tiozzo guarda al Venezia, più simile a Chioggia.

EDITORIALE

Stop al cemento, il Veneto cambia rotta di Nicola Stievano

Dopo decenni di crescita “irresistibile”, dopo il boom delle aree industriali - commerciali - residenziali, spuntate

accanto ad ogni campanile, dopo l’ubria-catura del mattone e del cemento armato, dell’asfalto e dei prefabbricati, in Veneto ci si chiede se sia il caso di invertire la rotta, di mettere un freno ad uno “sviluppo” che, oltre a modifi care per sempre il territorio ed il paesaggio, lascia una pesante eredità ai nostri fi gli.

Ad aprire la discussione è stato, a sor-presa, il Governatore Luca Zaia, senza tanti giri di parole. “Nel Veneto si è costruito troppo, non possiamo continuare così.

È necessario fermarsi. Questo vale per i capannoni industriali, ma a maggior ragione per le abitazioni. Il tema è quello dell’archeologia residenziale, ancora più strisciante dei fabbricati industriali. È as-surdo continuare ad approvare nuove lottiz-zazioni urbanistiche, quando esistono già abbastanza case per tutti. Piuttosto, diamo valore al recupero dei volumi esistenti”. La dichiarazione di Zaia non poteva (e non voleva) certo passare inosservata e ha sollevato immediate reazioni, quasi tutte favorevoli, con gli inevitabili distinguo, alle parole del governatore.

continua a pag. 3

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 99 www.lapiazzaweb.it

di Chioggia

continua a pag. 17

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

E’ entrata in vigore la Legge n. 92/2012, contenente le di-sposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. La legge arriva dopo lunghe discussioni spesso solo ideologi-

che, ponendo un’ attenzione eccessiva sull’art. 18, concentrandosi più sull’effetto che sulla causa da risolvere.

Riforma mancata

*Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia

di Luca Scalabrin*di Destro Anna(CI OCCUPIAMO DI DISIMPEGNO POLIZZE)

Via S. Marco, 1933/CSottomarina (VE)Tel. 041 4968055

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Dal Lunedì al Sabatodalle ore 9.00 alle 12.30

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Page 5: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

Calcio a 5ALESSANDRO BULLO ARBITRO DA SERIE A

L’arbitro Alessandro

Bullo è stato promosso,

durante l’e-state, arbitro di Serie A di

calcio a 5. Bullo ha iniziato la sua carriera nel lonta-no 1997 e subito ha dimostrato notevoli

capacità nella gestione della partita, ha arbitrato nelle varie categorie del calcio a 11 sinchè, nel 2010, ha iniziato ad arbi-trare il calcio a 5: in soli 2 anni è arrivato ai vertici nazionali. Grande soddisfazione

per tutta la sezione che attualmente è diretta dall’arbitro benemerito Michele

Rosteghin e annovera la bellezza di 65 associati. La punta di diamante a livello di

calcio a 11 è Valentino Lazzarin che opera in serie D in qualità di

assistente arbitrale. Ricordiamo che nel recente passato la sezione chioggiotta ha avuto l’ onore di vedere operare in serie A come assistenti sia Vincenzo Esposito che Giannantonio Pugiotto ; a livello di

conduzione invece Diego Pagan è arrivato sino alla serie D. Soddisfazioni anche

per Alessandro Nicchetto, Giusi De Bei e Michela Verza che sono stati assistenti

arbitrali in serie D.

FelicitazioniMIRIAM VIANELLO

SI È SPOSATA

Chioggia Provincia RegioneChioggia RegionePESCA

pag. 6

Moria di vongole, il vicesindaco scrive alla Regione

CAVANELLA D’ADIGE

pag. 10

Consegnati 14 nuovi alloggi popolari

EDITORIALE

Stop al cemento, il Veneto cambia rotta Una rifl essione che dai toni e dai contenuti potrebbe andare ben al di là della battuta estiva e trasformarsi in atti e decisioni

concrete già dai prossimi mesi. Questo almeno si augurano un po’ tutti, a partire dagli stessi costruttori edili, ormai consapevoli che la corsa sfrenata al mattone si è trasformata in un salto nel vuoto. D’accordo anche i commercianti, che chiedono di iniziare dallo stop alla costruzione di nuove, grandi aree commerciali che insieme con i capannoni hanno cambiato il volto del Veneto nell’ultimo ventennio.

Le associazioni di tutela del paesaggio, le organizzazioni agricole, gli ambientalisti e tutti coloro che sono sensibili a questo tema ora chiedono che dalle parole Zaia passi ai fatti e che la sua denuncia non rimanga una bella promessa estiva. Più di qualcuno mette in luce le contraddizioni l’enunciato e la realtà che vede proprio in Veneto i cantieri di nuove aree commerciali (Veneto City), aree produttive più o meno vaste e infrastrutture.

Il no al cemento, dunque, da cosa dovrebbe partire? Anzitutto da una diversa concezione del territorio, che non deve essere più visto come uno spazio vuoto da riempire con villette e prefabbricati ma come una risorsa che non possiamo perdere. Lo sottolineato da tempo gli agricoltori che proprio in Veneto fanno i conti con una disponibilità di terreno sempre più risicata. Amministratori e ur-banisti dovranno concentrarsi, anziché sulla progettazione di nuove aree, sul recupero di quelle già esistenti. Perché tornare indietro è quasi impossibile una volta che il cemento c’è. Lo stop al cemento non è che il primo passo di un approccio più consapevole e responsabile con il territorio. Almeno è quello che tanti si augurano.

segue da pag. 1

Nicola Stievano

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina, Sant’Anna per un numero complessivo di 15.248 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 29 agosto 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

www.lapiazzaweb.it

VeneziaPadovaRovigo Treviso

Felicitazioni alla collega di Chioggia Miriam Vianello che lo scorso 9 settem-

bre è convolata a nozze con Christian Gabban. Felicitazioni vivissime alla

bella coppia di sposi da parte di tutta la redazione de La Piazza.

Nel miranese da settembre BUS, TAGLI ALLE LINEE

Qualche taglio ma soprattutto piccoli potenziamenti. Questo l’esito di un incontro fra i sindaci del Miranese e i vertici Actv nelle scorse settimane. Le corse extraurbane da Noale e Scorzè, non saranno più dirette a Venezia ma si fermeranno a Mestre. Inoltre le linee 20 e 21, ora dalla stazione di Mestre fi no a Martellago, termineranno la loro corsa a Zelarino o Trivignano. Nelle ore di punta però tutte le corse del comprensorio sono salvaguardate.

ProvinciaSOLDI ALLE PRO LOCO

La giunta provinciale ha stanziato 9 mila euro per le Pro Loco. I soldi che arriveranno entro ottobre, saranno così suddivisi: 1.000 euro ciascuna alle Pro Loco di Ceggia per la manifestazione “Carnevale in musica”, a Noale per “Noale in fi ore”, a Mirano per “Fiori a Mirano”, a Vigonovo per “Saperi e sapori nel parco”, Santa Maria di Sala per “Fiori e sapori 2012”; 2.000 euro alla Pro Loco di Chioggia-Sottomarina per la manifestazione “Premio lette-rario Città di Chioggia”, 1.500 euro alla Pro Loco di Cavarzere per “Carri allegorici a Cavarzere” e 500 euro alla Pro Loco di Mira per “Oriago in fi ore”.

Ancora due date in programma per le visite guidate all’Oasi Lipu di Ca’ Roman inserite nel calendario estivo. Il prossimo 29 settembre la visita punta su “Ecologia e specie protette della Laguna di Venezia”, il 6 ottobre, invece, si svolgerà l’ “Eurobirdwatch 2012”, l’evento internazionale organizzato da Lipu e da BirdLife International, dedicato alla migrazione degli uccelli. Le visite iniziano alle 10.30 e sono gratuite. Info 3474977129, [email protected]

Ca’ RomanVISITE ALL’OASI, ULTIME DATE UTILI

SCUOLA

pagg. 28-29

Libri di testo, quest’anno i genitori ripiegano sull’usato

INTORNO A NOI

pag. 32

Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisi

ARCHEOLOGIA

pag. 34

Rinvenuti tre insetti di oltre 230 milioni di anni fa

RIORDINO ENTI LOCALI

pag. 20

Sulla città metropolitana i Comuni si dividono

SPAZI APERTI

pag. 21

Alla scoperta dei tesori della laguna

CULTURA

pag. 24

Al Museo d’Arte Orientale Yoko Okuyama

QUALITÀ,SICUREZZAdi provenienza e PREZZOfanno di certoLA DIFFERENZA

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FRUTTA e VERDURAdi stagione

Page 6: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

L’ACCESSO AL CREDITO AVEPA HA RIAPERTO LA PROCEDURA INFORMATICA

Alle aziende anticipi per 13 milioni

Denaro contante per dare fi ato alle aziende agricole alle prese con l’emer-genza siccità e le diffi coltà del mercato. Meno burocrazia e risposte più veloci da parte degli organismi regionali da sempre al centro delle proteste

degli agricoltori. E’ il caso dell’Avepa, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura, che il mese scorso ha riaperto la procedura informatizzata per l’anticipo dei premi comunitari del 2012. Nei mesi scorsi il progetto “Insieme per l’agricoltura” che ha coinvolto tremila sportelli bancari in tutto il Veneto, ha permesso di erogare 13 milioni di euro. “L’anticipazione ha visto anche una effettiva concorrenza le banche interessate che, a fronte di un tasso massimo applicabile del 4,5 per cento, hanno applicato un tasso medio ponderato del 3,9 per cento. – spiega l’assessore regionale Manzato - Anche la platea dei benefi ciari è stata molto ampia quanto a dimensione aziendale: gli importi erogati sono andati da un minimo di 3 mila ad un massimo di 500 mila euro per azienda”. Avepa è dunque pronta al pagamento anticipato della metà della Domanda unica 2012, autorizzato dall’Unione Euro-pea, che in ogni caso prenderà avvio dal 16 ottobre. L’Agenzia ha inoltre erogato 14 milioni di euro come anticipo del 75 per cento, dei premi richiesti in maggio tramite le domande di conferma presentate nell’ambito di misure agroambientali del Programma di Sviluppo Rurale. Entro il 15 ottobre, infi ne, annunciati 15 milioni di euro ai viticoltori veneti che hanno richiesto il sostegno specifi co sui premi per le polizze di assicurazione per la difesa dell’uva.

Granai vuoti, fi lari deserti, frutteti riarsi, orti assetati: è dram-matico il bilancio dell’agricoltura veneta alle prese con l’annata più calda del decennio, addirittura peggiore del

terribile 2003. Settembre è il mese del raccolto per eccellenza ma questa volta le delusioni saranno cocenti, soprattutto per i prodotti che più degli altri hanno risentito della siccità e del caldo torrido che ha caratterizzato l’estate. La trebbiatura del mais ha confermato i timori delle previsioni: chi non ha potuto irrigare ha fatto i conti con perdite di prodotto tra il 40 e l’80 per cento, con punte del 100 per cento nelle zone più aride tra la parte meridionale delle province di Venezia e Padova e l’intero Polesine. La resa media per ettaro, fa sapere Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, che si occupa anche del territorio di Rovigo, per il granoturco stando alle prime stime si è ridotta anche dell’80 per cento. Con le successive raccolte di inizio settembre la situazione è migliorata ma il bilancio resta pur sempre negativo. Una perdita solo in parte compensata dal sensi-bile aumento del prezzo del mais, pagato anche il doppio rispetto all’anno scorso. “Sarà diffi cile soddisfare il fabbisogno di materia prima per la nostra Regione – commenta Martin – a causa del crollo della produzione di granoturco particolarmente pesante pro-

prio nelle zone di maggior produzione”. Preoccupazioni anche per la vendemmia, iniziata la seconda metà di agosto sia nelle colline trevigiane che in pianura. Chi non ha risentito della siccità non avrà particolari problemi, anzi potrà contare su un prodotto di qualità, sia per i vini bianchi che per i rossi. Chi invece ha dovuto fare i conti con la penuria d’acqua rischia di perdere anche il 30-40 per cento del prodotto, soprattutto nei vigneti più giovani e non serviti dall’irrigazione. Stando alle prime stime i danni per il Veneto ammontano ad un miliardo di euro e la superfi cie interes-sata dalla “grande sete” è di quasi 400 mila ettari, concentrati fra Venezia, Padova e Rovigo.”Al più presto – spiega Franco Manzato, assessore regionale all’agricoltura - dobbiamo dare il massimo delle risposte agli agricoltori, soprattutto quelli più colpiti: una strada non facile, che richiede un intervento a livello naziona-le, che potrà essere accompagnato da azioni regionali. I sistema ordinario di difesa dalle avversità atmosferiche in agricoltura si basa sull’assicurazione contro i danni, il cui premio è coperto per circa tre quarti da contributo pubblico. Ma conosciamo anche i vin-coli che le assicurazioni pongono, vincoli che in questa situazione sono diventati in molti casi un cappio. Sappiamo anche bene che molte aziende si sono “normalmente” indebitate acquistando a

credito sementi e mezzi tecnici, che a fi ne stagione faranno fatica a pagare per il pesante taglio del reddito a causa della perdita parziale o totale del raccolto. Il nostro obiettivo è salvare il nostro sistema agricolo e impedire che aziende valide collassino a causa di questa situazione del tutto straordinaria, che richiede risposte straordinarie”. Una delle misure da adottare potrebbe essere l’an-ticipo dei contributi della Pac, stabiliti dalle misure della politica agricola comunitaria, insieme alla richiesta di una deroga al piano assicurativo nazionale 2012. A queste si aggiungeranno altre ini-ziative accessorie di carattere fi scale e contributivo, l’integrazione salariale in favore dei lavoratori agricoli nelle aree colpite da avver-sità eccezionali e l’esenzione delle imposte sui redditi dominicali e agrari per le imprese agricole con un danno superiore al 30% della produzione ordinaria. Il presidente del Veneto Luca Zaia lancia un appello al Governo: “Ci vuole più attenzione, vanno trovate le risorse nazionali per sostenere le imprese agricole. Sappiamo che la coperta è corta, che ci sono al momento solo 18 milioni a disposizione del Fondo di solidarietà. Noi però non aumentiamo le accise, non vogliamo farlo: già lo fa Roma in maniera ignobile. I soldi dei veneti sono già lì Roma ce li restituisca. Noi versiamo di tasse più di quello che ci viene restituito”.

di Nicola Stievano

Nella mappa della siccità i danni maggiori

e le perdite più gravi registrate tra Venezia,

Padova e Rovigo

L’assessore Manzato: “Dobbiamo trovare tutti gli strumenti

per salvare le nostreimprese agricole”

AGRICOLTURASettembre è per tradizione il mese

della raccolta e della vendemmia, quest’anno invece sarà protagonista

la conta dei danni, dal vigneto al granoturco, dalle barbabietole

all’ortofrutta. Allarme per il reddito delle imprese agricole e preoccupazione per l’approvvigionamento delle materie

prime. Intanto le quotazioni aumentano. Appello di Zaia al Governo:

“Trovate le risorse ma senza aumentare le accise sulla benzina” Veneto a secco, crollo della produzione agricola

5Argomento del mese

di Nicola Stievano

Meno aziende ma più giovani e specializzate, il rebus del redditoCensimento dell’agricoltura Chiudono le piccole aziende ma le altre crescono

Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Anche i dati veneti dell’ultimo censimento dell’agricoltura si prestano ad essere letti secondo le due opposte chiavi di lettura. Da una parte è confermato il calo costante delle imprese agricole dall’altra, però, le realtà che restano sul mercato sono sempre più specializzate e competitive, grazie anche alla presenza dei giovani, preparati e aperti

alle nuove forme di business. Se la superfi cie coltivata diminuisce, di contro cresce l’estensione media delle singole aziende agricole, soprattutto nei settori più produttivi. Il rebus che il censimento non scioglie è quello della redditività, da sempre il tasto dolente dell’agricoltura alle perse con calamità naturali, speculazioni, emergenze alimentari. Ma sono le stesse organizzazioni agricole a considerare il bicchiere mezzo pieno. “Il calo di superfi cie è collegato soprattutto all’abbandono nelle zone di montagna del prato/pascolo (dei 45 mila ettari andati perduti ben 33 mila sono riferiti a questa tipologia) – afferma Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto - mentre nelle altre aree rurali la superfi cie agricola è stata mantenuta dalle stesse aziende, nonostante le notevoli pressioni determinate dallo sviluppo infrastrutturale, commerciale e residenziale.

I comparti trainanti dell’agricoltura veneta non hanno subito variazioni sostanziali: la vite è costante (73.000 ettari), i seminati-vi risentono di una lieve fl essione (2%). Le fattorie in questo decennio, pur riducendosi da 178 mila a 120 mila si sono specializzate nelle coltivazioni tipiche, incrementando la dimensione aziendale. Le 37 mila aziende vitivinicole hanno raddoppiato la loro superfi cie media (da meno di un ettaro a quasi due ettari), le 13 mila aziende con bovini hanno aumentato del 40% la loro mandria. L’alle-vamento di suini ha registrato un aumento del numero di capi allevati (+ 230.000 capi), così come quello avicolo (+ 10 milioni di capi), anche grazie all’elevato livello di specializzazione raggiunto nelle 1.765 aziende suinicole e 2.976 aziende avicole”.

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GENITORI CONTRO LA DISTROFIA DI DUCHENNE E BECKER

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4 Argomento del mese

L’ACCESSO AL CREDITO AVEPA HA RIAPERTO LA PROCEDURA INFORMATICA

Alle aziende anticipi per 13 milioni

Denaro contante per dare fi ato alle aziende agricole alle prese con l’emer-genza siccità e le diffi coltà del mercato. Meno burocrazia e risposte più veloci da parte degli organismi regionali da sempre al centro delle proteste

degli agricoltori. E’ il caso dell’Avepa, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura, che il mese scorso ha riaperto la procedura informatizzata per l’anticipo dei premi comunitari del 2012. Nei mesi scorsi il progetto “Insieme per l’agricoltura” che ha coinvolto tremila sportelli bancari in tutto il Veneto, ha permesso di erogare 13 milioni di euro. “L’anticipazione ha visto anche una effettiva concorrenza le banche interessate che, a fronte di un tasso massimo applicabile del 4,5 per cento, hanno applicato un tasso medio ponderato del 3,9 per cento. – spiega l’assessore regionale Manzato - Anche la platea dei benefi ciari è stata molto ampia quanto a dimensione aziendale: gli importi erogati sono andati da un minimo di 3 mila ad un massimo di 500 mila euro per azienda”. Avepa è dunque pronta al pagamento anticipato della metà della Domanda unica 2012, autorizzato dall’Unione Euro-pea, che in ogni caso prenderà avvio dal 16 ottobre. L’Agenzia ha inoltre erogato 14 milioni di euro come anticipo del 75 per cento, dei premi richiesti in maggio tramite le domande di conferma presentate nell’ambito di misure agroambientali del Programma di Sviluppo Rurale. Entro il 15 ottobre, infi ne, annunciati 15 milioni di euro ai viticoltori veneti che hanno richiesto il sostegno specifi co sui premi per le polizze di assicurazione per la difesa dell’uva.

Granai vuoti, fi lari deserti, frutteti riarsi, orti assetati: è dram-matico il bilancio dell’agricoltura veneta alle prese con l’annata più calda del decennio, addirittura peggiore del

terribile 2003. Settembre è il mese del raccolto per eccellenza ma questa volta le delusioni saranno cocenti, soprattutto per i prodotti che più degli altri hanno risentito della siccità e del caldo torrido che ha caratterizzato l’estate. La trebbiatura del mais ha confermato i timori delle previsioni: chi non ha potuto irrigare ha fatto i conti con perdite di prodotto tra il 40 e l’80 per cento, con punte del 100 per cento nelle zone più aride tra la parte meridionale delle province di Venezia e Padova e l’intero Polesine. La resa media per ettaro, fa sapere Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, che si occupa anche del territorio di Rovigo, per il granoturco stando alle prime stime si è ridotta anche dell’80 per cento. Con le successive raccolte di inizio settembre la situazione è migliorata ma il bilancio resta pur sempre negativo. Una perdita solo in parte compensata dal sensi-bile aumento del prezzo del mais, pagato anche il doppio rispetto all’anno scorso. “Sarà diffi cile soddisfare il fabbisogno di materia prima per la nostra Regione – commenta Martin – a causa del crollo della produzione di granoturco particolarmente pesante pro-

prio nelle zone di maggior produzione”. Preoccupazioni anche per la vendemmia, iniziata la seconda metà di agosto sia nelle colline trevigiane che in pianura. Chi non ha risentito della siccità non avrà particolari problemi, anzi potrà contare su un prodotto di qualità, sia per i vini bianchi che per i rossi. Chi invece ha dovuto fare i conti con la penuria d’acqua rischia di perdere anche il 30-40 per cento del prodotto, soprattutto nei vigneti più giovani e non serviti dall’irrigazione. Stando alle prime stime i danni per il Veneto ammontano ad un miliardo di euro e la superfi cie interes-sata dalla “grande sete” è di quasi 400 mila ettari, concentrati fra Venezia, Padova e Rovigo.”Al più presto – spiega Franco Manzato, assessore regionale all’agricoltura - dobbiamo dare il massimo delle risposte agli agricoltori, soprattutto quelli più colpiti: una strada non facile, che richiede un intervento a livello naziona-le, che potrà essere accompagnato da azioni regionali. I sistema ordinario di difesa dalle avversità atmosferiche in agricoltura si basa sull’assicurazione contro i danni, il cui premio è coperto per circa tre quarti da contributo pubblico. Ma conosciamo anche i vin-coli che le assicurazioni pongono, vincoli che in questa situazione sono diventati in molti casi un cappio. Sappiamo anche bene che molte aziende si sono “normalmente” indebitate acquistando a

credito sementi e mezzi tecnici, che a fi ne stagione faranno fatica a pagare per il pesante taglio del reddito a causa della perdita parziale o totale del raccolto. Il nostro obiettivo è salvare il nostro sistema agricolo e impedire che aziende valide collassino a causa di questa situazione del tutto straordinaria, che richiede risposte straordinarie”. Una delle misure da adottare potrebbe essere l’an-ticipo dei contributi della Pac, stabiliti dalle misure della politica agricola comunitaria, insieme alla richiesta di una deroga al piano assicurativo nazionale 2012. A queste si aggiungeranno altre ini-ziative accessorie di carattere fi scale e contributivo, l’integrazione salariale in favore dei lavoratori agricoli nelle aree colpite da avver-sità eccezionali e l’esenzione delle imposte sui redditi dominicali e agrari per le imprese agricole con un danno superiore al 30% della produzione ordinaria. Il presidente del Veneto Luca Zaia lancia un appello al Governo: “Ci vuole più attenzione, vanno trovate le risorse nazionali per sostenere le imprese agricole. Sappiamo che la coperta è corta, che ci sono al momento solo 18 milioni a disposizione del Fondo di solidarietà. Noi però non aumentiamo le accise, non vogliamo farlo: già lo fa Roma in maniera ignobile. I soldi dei veneti sono già lì Roma ce li restituisca. Noi versiamo di tasse più di quello che ci viene restituito”.

di Nicola Stievano

Nella mappa della siccità i danni maggiori

e le perdite più gravi registrate tra Venezia,

Padova e Rovigo

L’assessore Manzato: “Dobbiamo trovare tutti gli strumenti

per salvare le nostreimprese agricole”

AGRICOLTURASettembre è per tradizione il mese

della raccolta e della vendemmia, quest’anno invece sarà protagonista

la conta dei danni, dal vigneto al granoturco, dalle barbabietole

all’ortofrutta. Allarme per il reddito delle imprese agricole e preoccupazione per l’approvvigionamento delle materie

prime. Intanto le quotazioni aumentano. Appello di Zaia al Governo:

“Trovate le risorse ma senza aumentare le accise sulla benzina” Veneto a secco, crollo della produzione agricola

555Argomento del mese

di Nicola Stievano

Meno aziende ma più giovani e specializzate, il rebus del redditoCensimento dell’agricoltura Chiudono le piccole aziende ma le altre crescono

Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Anche i dati veneti dell’ultimo censimento dell’agricoltura si prestano ad essere letti secondo le due opposte chiavi di lettura. Da una parte è confermato il calo costante delle imprese agricole dall’altra, però, le realtà che restano sul mercato sono sempre più specializzate e competitive, grazie anche alla presenza dei giovani, preparati e aperti

alle nuove forme di business. Se la superfi cie coltivata diminuisce, di contro cresce l’estensione media delle singole aziende agricole, soprattutto nei settori più produttivi. Il rebus che il censimento non scioglie è quello della redditività, da sempre il tasto dolente dell’agricoltura alle perse con calamità naturali, speculazioni, emergenze alimentari. Ma sono le stesse organizzazioni agricole a considerare il bicchiere mezzo pieno. “Il calo di superfi cie è collegato soprattutto all’abbandono nelle zone di montagna del prato/pascolo (dei 45 mila ettari andati perduti ben 33 mila sono riferiti a questa tipologia) – afferma Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto - mentre nelle altre aree rurali la superfi cie agricola è stata mantenuta dalle stesse aziende, nonostante le notevoli pressioni determinate dallo sviluppo infrastrutturale, commerciale e residenziale.

I comparti trainanti dell’agricoltura veneta non hanno subito variazioni sostanziali: la vite è costante (73.000 ettari), i seminati-vi risentono di una lieve fl essione (2%). Le fattorie in questo decennio, pur riducendosi da 178 mila a 120 mila si sono specializzate nelle coltivazioni tipiche, incrementando la dimensione aziendale. Le 37 mila aziende vitivinicole hanno raddoppiato la loro superfi cie media (da meno di un ettaro a quasi due ettari), le 13 mila aziende con bovini hanno aumentato del 40% la loro mandria. L’alle-vamento di suini ha registrato un aumento del numero di capi allevati (+ 230.000 capi), così come quello avicolo (+ 10 milioni di capi), anche grazie all’elevato livello di specializzazione raggiunto nelle 1.765 aziende suinicole e 2.976 aziende avicole”.

Veneto a secco, crollo della produzione agricola

Coldiretti

Nel Veneziano Cancellati i raccolti di mais, barbabietole e soiaLa mancanza di piogge nel periodo estivo ha reso l’andamento degli ultimi mesi dell’a-

gricoltura nel veneziano davvero preoccupante, a tracciare un quadro della situazione locale è il presidente di Coldiretti Venezia Jacopo Giraldo. “Fare il punto sull’anda-

mento dell’agricoltura negli ultimi mesi - spiega Giraldo - non è molto incoraggiante se guardiamo all’estate appena trascorsa. Gli agricoltori della provincia di Venezia sono stati messi a dura prova dalla siccità: in particolare le culture a seminativo come mais, soia e barbabietola da zucchero hanno subito ingenti danni, tanto da superare in alcune zone il 40% della produzione, in alcuni casi disperati anche la totalità. Accade dove è più fatico-so il recupero dell’acqua in molti comuni nel Cavarzerano, Riviera del Brenta, Miranese, San Donà e Portogruaro. Le aziende che non hanno avuto la possibilità di irrigare perché lontano da canali e scoli d’acqua, si sono viste bruciare il raccolto. Chi invece è riuscito ad arrivare all’acqua ha salvato la produzione ma con aumento dei costi non certo irrisorio. Si attendendo ricadute sui costi dei cereali che avranno ripercussioni sul settore agricolo ma anche sul consumatore. Il rischio è che i prezzi delle materie prime salgano alle stel-le”. Anche gli orticoltori hanno risentito della siccità, nonostante abbiano a disposizione sistemi di irrigazione all’avanguardia: le aziende riscontrano un 40% di diminuzione della produzione. Le lattughe, ad esempio faticano a nascere con temperature troppo elevate, ed anche incrementando l’attività irrigua oltre a lievitare i costi di produzione, si verifi cano casi di marciume della pianta. Senza contare i disagi causati dai parassiti che infestano le coltivazioni e resistono alle cure proprio a causa delle temperature anomale. “Questo vale - continua Giraldo - anche per i vitivinicoltori con una diminuzione circa del 15% sulle varietà precoci come il pinot grigio e chardonnay. Anche in questo caso la responsabilità va data ad un lungo periodo siccitoso, partendo dall’inverno trascorso, infatti già durante il mese di marzo era facile presagire a quali problematiche si sarebbe incorsi durante l’estate. Servirebbero interventi strutturali necessari per rimodernare le opere di bonifi ca, ma i Consorzi di Bonifi ca lamentano spesso diffi coltà a portare a termine gli interventi di manutenzione ordinaria come la pulizia dei canali. Per questo è necessario che la Regione stanzi maggiori risorse su opere di contrasto all’abbassamento del suolo, e al conseguente fenomeno del cuneo salino”. Fenomeno che interessa parzialmente la nostra provincia di Venezia ma ad esempio è molto grave nel Polesine. “Le opere di bonifi ca – conclude Giraldo sono indispensabili per il territorio, e non soltanto per il mondo agricolo che in questo modo potrebbe gestire con minori danni fenomeni climatici e metereologici di emergenza, ma per l’intera comunità. La mancanza di risorse da destinare al territorio e all’agricoltura è una conseguenza della crisi economica congiunturale che vede un po’ tutti i settori produttivi in crisi: in agricoltura anche il fl orovivaismo ha avuto un calo di lavoro, del 30% determinato senza dubbio dalla crisi dell’edilizia, si realizzano meno garden, si tende a risparmiare sulla manutenzione dei giardini, ed è dimezzato l’ordinativo delle piante. Insomma l’agricoltura tra siccità e crisi congiunturale sta passando dei mesi diffi cili, ma ci sono tutte le carte in regola perché la qualità dei prodotti italiani riconoscano a questo settore un ruolo strategico. Anche la politica dovrebbe rendersene conto ed investire di più. Del resto il cibo senza agricoltura non si fa”. Va ricordato infatti che in certi settori come quello dei prodotti biologici e dei mercatini dei contadini, l’agricoltura cresce in occupati e produzioni. A.A

Il presidente di Coldiretti Venezia Jacopo Giraldo

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GENITORI CONTRO LA DISTROFIA DI DUCHENNE E BECKER

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6 Chioggia66 Chioggia

Le Tegnue di Chioggia hanno compiuto dieci anni. Proprio nel 2002 l’area dai fondali rocciosi al lar-go di Chioggia è stata dichiarata, con decreto mi-

nisteriale, zona di tutela biologica. Primo esempio nel Veneto, il parco sottomarino da allora non ha fatto che catalizzare l’attenzione dei club subacquei e degli ama-tori, grazie anche all’impegno dell’associazione Tegnue di Chioggia onlus, alla quale il Comune ha affi dato la gestione dell’area.

Alla valorizzazione delle Tegnue la Regione Veneto ha destinato un fi nanziamento de-stinato ad agevolarne la fruizione da parte dei turisti dei fondali. Nel contempo si agisce anche a livello didattico: cinque biologhe marine incontrano le classi di ogni ordine e grado e le associazioni sportive e culturali cittadine, per far conoscere le specifi cità dell’area, che si confi gura sempre più come un vero e proprio tesoro naturalistico, tanto che si sta tentando anche la via del riconoscimento Unesco per far dichiarare le Tegnue Patrimonio dell’Umanità.

L’associazione Tegnue sta già progettando nuove iniziative per la promozione dell’area. Si sta pensando, ad esempio, di far divenire il parco una nursery per pecten jacobaeus, ovvero per capesante. Piero Mescalchin, presidente dell’associazione che da quarant’anni pratica immersioni, ricorda infatti che nel 1977 una grave anossia (mancanza di ossigeno sul fondale marino) causò una grande moria di capesante. Ma la parte centrale delle Te-gnue, protetta naturalmente da una corona rocciosa, era popolata da un’enorme quantità di questi molluschi; ora presenti solo in modestissime quantità.

Il progetto sarebbe dunque quello di ripopolare l’area con il rilascio di molluschi di taglia non commerciabile (fi no a 50.000 esemplari!) che in seguito disperderebbero le larve pela-giche durante la stagione riproduttiva. La raccolta potrebbe essere organizzata depositando il prodotto sottomisura in una delle aziende che già curano la stabulazione dei mitili; poi in tempi brevissimi riportandolo in mare e predisponendo la semina nella zona preposta. Una marcatura, cioè un piccolo foro sul bordo della conchiglia, sarà il riconoscimento per evitare che vengano illegalmente ripescate e messe in commercio. Si tratta di coinvolgere il più grande numero possibile di pescherecci che abitualmente operano su capesante, e motivarli sull’utilità del programma, sia a fi ni generali e ambientali, sia ai fi ni di una migliore gestione delle risorse rinnovabili. I pescatori potrebbero essere incoraggiati con incentivi che premino un loro ruolo attivo e retribuiti con un compenso a singolo individuo o a peso.

L’area preposta ha solo due accessi, ad ovest e ad est che potrebbero essere chiusi affondando dei relitti di pescherecci in disarmo, opportunamente bonifi cati.

TEGNUE, IL PARCO HA COMPIUTO 10 ANNI

Con una lusinghiera media del 9 il diret-tore generale dell’Ulss 14 di Chioggia-Cavarzere e Cona, nonché della 19

di Adria, Giuseppe Dal Ben si aggiudica il secondo posto nella graduatoria stilata dal Tribunale per i diritti del Malato-Cittadinan-zaattiva che prendeva in esame l’operato dei direttori generali delle Ulss venete in relazione all’attività e alle iniziative dell’as-sociazione stessa.

Il giudizio, è stato precisato subito dallo stesso Tribunale del malato, “non ha la pre-tesa di sostituirsi o integrare la valutazione che ogni anno è fatta dalla Regione Veneto sul lavoro di ogni direttore generale”.

“La nostra valutazione civica - è precisa-to ancora - non prende in esame indicatori di produttività o effi cienza ma rappresenta uno strumento per avere indicazioni circa l’attenzione che ciascuno di loro pone nei rapporti con la maggiore associazione di tutela dei pazienti”.

In questo registro dei voti, spicca la bril-lante pagella del direttore generale “chiog-

giotto” che ha lasciato dietro di sè dirigenti di Ulss ben più “prestigiose”, quali quella di Padova o Venezia, quest’ultima “guidata” da Antonio Padoan, piazzatosi all’ultimo posto, che lavorò alla direzione dell’azienda sanitaria chioggiotta prima di Dal Ben.

Nove le voci prese in esame dalla segreteria regionale di Cittadinanzaattiva-Tribunale per i diritti del malato che si incen-trano sostanzialmente sulla relazione con l’associazione, la trasparenza e l’attenzione ai reclami dei cittadini.

Sono stati valutati 14 dei 19 manager-delle Ulss venete, di 5 infatti non è stato

possibile esprimere nessun giudizio relativa-mente alle “materie” in esame. Il voto più alto è andato a Maria Giuspppina Bonavina direttore dell’Ulss 20 di Verona.

In calce alla graduatoria il segretario ve-neto di Cittadinanzaattiva Flavio Magarini commenta il risultato.

“In generale - dice - abbiamo buone relazioni con i direttori generali, ma i mar-gini di miglioramento ci sono. Mi sento di affermare - è la conclusione - che l’eccessiva ingerenza della politica è la prima nemica dei direttori generali che lavorano bene e la maggiore causa deglii insuccessi”.

di Giovanni Giovetti

Una valutazione sulla qualità delle relazioni con la maggior associazione a tutela del malato pone il direttore generale dell’Ulss 14 al secondo posto

Sanità CittadinanzaattivaTribunale del malato danno i voti

Nove in pagella per Dal Ben

Il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben

M.Bo.

Moria di vongole veraci in laguna, il vicesindaco scrive a Regione, Provincia e Gral, per valutare lo stato di calamità. Dopo le ripetute segnalazioni giunte all’am-ministrazione comunale su una massiccia moria di vongole veraci e di pesci in

laguna, in particolare in zona dighette, il vicesindaco e assessore alle Attività produttive, Maurizio Salvagno, a fi ne agosto ha preso carta e penna per mettere al corrente della problematica le varie istituzioni e per valutare se esistano i presupposti per chiedere lo stato di calamità.

“Questa situazione, aggiunta alla congiuntura economica che sta interessando il particolare comparto, sta portando un grave danno economico alle imprese, alle coo-perative e alla nostra città – ha scritto – Aziende di cooperazione, consorzi e imprese hanno investito tutte le proprie risorse economiche in questo vitale settore, addirittura indebitandosi con istituti di credito. Questa moria di prodotto azzera tutto il lavoro, le risorse impegnate e le speranze, riposte dai nostri pescatori, di un ritorno economico dignitoso. E’ un’emergenza che sta raggiungendo livelli di forte criticità. E’ necessario quindi valutare la possibilità di una qualche forma di intervento anche economico e, in considerazione della rilevanza del fenomeno, se sussistono i presupposti per poter dichiarare lo stato di calamità”.

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MORIA DI VONGOLE VERACI, IL VICESINDACO SCRIVE ALLE ISTITUZIONI PER POTER DICHIARARE LO STATO DI CALAMITÀ

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8 Chioggia88 Chioggia

Per la prima volta dalla loro nascita, alcune delle Provincie italiane saranno accorpate secondo i criteri previsti dall’art. 17 del dl 95/2012 in

materia di spending review. Si apre così la possibilità, per alcuni Comuni di ripensare alla loro afferenza a una o all’altra Provincia. In quest’ottica si aprirebbe una possibilità di autodeterminazione che molte cit-tà, tra le quali Chioggia, non hanno mai avuto prima. Per questo motivo Giuseppe Penzo, già presidente del Consiglio comunale durante l’amministrazione Guarnieri, ha presentato una proposta di iniziativa popolare da discutere nel prossimo consiglio comu-nale per il passaggio di Chioggia con la provincia di Padova. In soli cinque giorni, durante la settimana di Ferragosto, sono state raccolte ben 1035 fi rme senza organizzare nessuno stand. Praticamente solo col porta a porta.

Quali sono i motivi che potrebbero spingere Chioggia a entrare nella provincia di Padova?

“Con Padova Chioggia diventerebbe la prima spiaggia della Provincia invece che l’ultima ruota del carro di un’area metropolitana – quella veneziana – che è proiettata a sviluppare piuttosto Jesolo, Caorle e Bibione con la nuova autostrada del mare. Quali vantaggi abbiamo mai avuto da Venezia? Abbiamo infrastruttu-re da terzo mondo e non pare che Venezia stia lavorando per sviluppare l’area meridionale del suo territorio. Passando sotto Padova diventeremmo l’unico sbocco a mare dell’economia padovana, che avrebbe tutto l’interesse a svilupparlo sia con vie di comunicazione terrestri (potrebbe essere prolun-gato il raddoppio dell’Arzeron oggi fermo a Valli e potenziata la ferrovia) e fl uviali (l’idrovia Chioggia-Padova)”.

Se rimanessimo con Venezia come potrebbe confi gurarsi lo scenario futuro?

“Se Chioggia rientrasse nell’area metropolitana veneziana resterebbe schiacciata a nord dallo svi-luppo turistico di Jesolo, Caorle e Bibione, mentre a sud, la necessaria unione di Rovigo con Padova porterebbe allo sviluppo di Rosolina mare e Porto Levante”.

Ma siamo sicuri che Padova ci accoglierebbe? “Certo, i matrimoni si fanno in due. Ma ci

potrebbe essere un reciproco interesse: mentre la popolazione della provincia padovana soddisfa il requisito demografi co (con 980.000 abitanti a fronte dei 350.000 richiesti), l’area è insuffi ciente: solo 2142 kmq a fronte dei 2500 richiesti”.

Ma i trascorsi con la provincia padovana nel-la sanità, ad esempio, non sono stati gloriosi...

“Certo, il direttore sanitario di allora, Brusegan, era molto schierato verso l’area patavina, ma dipen-de dai singoli direttori. Non possiamo dire che con il veneziano Padoan sia andata meglio. Il nuovo direttore sanitario sembra invece molto più attento alla nostra realtà”.

Il distacco da Venezia non potrebbe far per-dere a Chioggia i fi nanziamenti riservati all’area lagunare?

“La nostra peculiarità lagunare non cambia e non dipende da Venezia. Il nostro Comune compren-de un area lagunare acquea che raggiunge la bocca di Malamocco. Eventuali fi nanziamenti arriverebbero comunque alla luce di queste peculiarità, non perché ricadiamo sotto Venezia. Sarebbe invece interessan-te capire quali sono le proposte e gli obiettivi della nuova area metropolitana veneziana, ma fi nora non c’è stato alcun tavolo veneziano sull’area metropo-litana al quale la nostra amministrazione abbia par-tecipato. Quello che mi preme è aprire un dibattito almeno a livello locale, cosa che avrebbe dovuto già fare l’amministrazione. Con questa proposta credo di avere offerto un servizio alla città e la mia non è stata una mossa strumentale, non sto preparando nessuna lista civica! Vorrei solo ci fosse un confronto per avere il meglio per i miei fi gli, soprattutto in un periodo così diffi cile come quello che la città sta at-traversando. Non voglio rischiare di perdere l’ultimo treno per lo sviluppo”.

Riordino delle Province La città potrebbe “smarcarsi” da Venezia

Penzo: “Chioggia vada con Padova”L’ex presidente del Consiglio comunale ha organizzato con successo una raccolta di fi rme: più di 1000 sono favorevoli a cambiare Provincia

“Nella città metropolitana veneziana rischieremmo di essere schiacciati”

Il caso

M. Bo.

Chioggia in Provincia di Padova è un’ipotesi che accarezzano anche alla sezione locale del Movimento 5 stelle. L’argomen-tazione a sostegno del ragionamento rimane il peso schiac-

ciante di Venezia, sorella maggiore, che ha inibito nel tempo lo sviluppo di Chioggia.

“Da sempre Chioggia viene considerata “la piccola Vene-zia” - scrive Gilberto Boscolo nel web -, una specie di sorella minore della famosa città lagunare. Peccato che, aldilà delle di-mensioni geografi che e demografi che, questa inferiorità sia stata storicamente pagata dai chioggiotti con un isolamento viario ed economico che ha reso il nostro comune una zona cronicamen-te depressa”. “Questo - prosegue l’esponente grillino - per ovvi motivi di concorrenza con Venezia in tutti i settori, portuale, turi-stico, artiginale, trasportistico”. Un atto di prepotenza insomma da parte della sorella più di peso che, per non rischiare che fosse oscurata la propria fama, non avrebbe consentito a Chioggia di cullare “sogni di gloria” e avrebbe al contrario richiamato su di sè attenzioni e opportunità, per tagliare fuori quella che alla lunga ha fi nito per essere la cenerentola della Laguna. “Una va-lorizzazione di Chioggia - arriva a concludere Boscolo - andrebbe a discapito di Venezia”. Ecco allora, in questo contesto di riordi-no e accorpamento delle Province e l’evoluzione di Venezia da Provincia a città metropolitana, l’occasione che si apre con la ridefi nizione territoriale della Provincia di Padova.

Si schiera tra i favorevoli al passaggio con Padova anche Romano Tiozzo, ex sindaco di Chioggia ma anche ex ammini-stratore nel Comune di Padova.

Anch’egli valuta l’ipotesi come una opportunità e considera questo eventuale matrimonio profi cuo sul piano dello sviluppo economico, una chance di cui Chioggia potrebbe benefi ciare.

La questione che, soprattutto sul web, anima il dibattito a Chioggia com’è posta invece a Padova?

Finora l’unica posizione è quella espressa dal consigliere regionale e segretario padovano del Partito democratico Piero Ruzzante, il quale sostiene il passaggio di Chioggia con Padova e anzi si dice favorevole ad allargare i confi ni provinciali anche fi no a Cona e poi Cavarzere. Egli parla di una nuova vasta Provincia nell’area centrale del Veneto che oltre ai territori di Padova si estenda anche in quelli rodigini e appunto del basso Veneziano. “Sarebbe una Provincia allargata, la più popolosa del Veneto, - sostiene - candidata per dimensioni e posizione a diventare il cuore pulsante del Nordest”.

LA PROPOSTA PIACE ANCHE A ROMANO TIOZZO, AI GRILLINI, E AL PADOVANO PIERO RUZZANTE

L’attenzione di Padova nei confronti di Chioggia è solo un’illusione e gli eventuali benefi ci economici derivanti dall’accesso alla Provincia di Padova sono un’opportunità che in concreto non esiste. L’ex sindaco

di Chioggia Fortunato Guarnieri demolisce le aspettative di chi si dice favorevole ad un destino padovano della città lagunare.

Per Guarnieri mancano “i presupposti tecnico-amministrativi tali da garantire, attraverso un improbabile passaggio con Padova, un’inversione di rotta nel cammino di Chioggia verso lo sviluppo”. Semmai “è rimanen-do sulla scia di Venezia, in ambito storico di assonanze e condivisioni di

problemi, che, attraverso un impegno più effi cace dei politici chioggiotti, Chioggia può incidere di più, proprio facendo pesare nei confronti della po-litica veneziana la sua permanenza all’interno della Città metropolitana”.

Non si è espressa uffi cialmente la Giunta, ma il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson tuttavia sembra chiaramente orientato verso la Città me-tropolitana, posizione che ha sostenuto in varie occasioni: dal dibatito di fi ne maggio organizzato a Chioggia dal Partito democratico all’incontro in Provincia di inizio agosto promosso dalla Commissione speciale per la Città metropolitana. Dei cinque sindaci intervenuti egli è stato l’unico ad espri-

mere un giudizio favorevole. Ribadito anche lo scorso 30 agosto al primo incontro congiunto fra il sindaco di Venezia Orsoni e la presidente della Provincia Zaccariotto con i 44 sindaci del Veneziano. Per Casson la città metropolitana potrebbe essere un’occasione per uscire da un isolamento storico.

La Lega Nord a Chioggia è invece contraria all’ingresso nella Città lagu-nare ed ha chiesto che in tempi brevi si faccia una consultazione popolare per capire come sono orientati sulla questione i cittadini chioggiotti.

NEWS Guarnieri sostiene la città metropolitana, il sindaco Casson la considera con interesse, la Lega chiede una consultazione popolare L’EX SINDACO: “L’ATTENZIONE DI PADOVA VERSO CHIOGGIA È SOLO UN’ILLUSIONE”

O.J.

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Giuseppe Penzo

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999Chioggia

L’occasione è unica e la posta in gioco può diventare ambiziosa se si sa gio-care con intelligenza, lungimiranza e

competenza. Il consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin non esprime un giudizio netto nell’ambito del dibattito relativo al destino di Chioggia, se nella Provincia di Padova ovvero nella città Metropolitana di Venezia.

Il suo ruolo isti-tuzionale, in quanto presidente in Regione della Commissione Statuto, lo impone ma anche la comples-sità del tema e soprattutto la magmaticità della situazione lo spinge a considerazioni di carattere più ampio della semplice presa di posizione in una diatriba che, oggi così come si presenta, “è più di bottega che di sostanza”, così commenta.

Vent’anni fa Tesserin si espresse a favo-re di Padova oggi sarebbe più restio a spo-sare la causa, lo fa capire con uno sguardo

orientato con maggiore interesse verso la città metropolitana di Venezia.

Ma il presupposto da cui non si può pre-scindere è il tipo di Statuto che essa si darà.

“La novità - osserva - è che i sindaci dei Comuni che faranno parte della città metro-politana parteciperanno alla defi nizione del-lo Statuto che si daranno. Ed è da questo

passaggio che si sta-bilirà l’attrattiva che essa può avere per Chioggia, così come per gli altri Comuni”. Tesserin pensa che la città metropolitana

possa diventare la vera capitale del Veneto se nel suo Statuto sarà esplicità la volontà di cogliere e valorizzare tutte le potenzialità del vasto territorio che essa andrà a com-prendere. A partire da Chioggia, che è il Comune in ordine di grandezza più grande dopo Venezia. Sarà la capitale del Veneto se dalla coesione saprà trarne la propria forza, sia al suo interno, sia in relazione a tutto il

territorio regionale. “Oggi nei fatti - osserva tuttavia - non colgo questa sensibilità nè questo tipo di orientamento”. Tesserin insi-ste dunque sulla necessità di tenere nella giusta considerazione, all’interno della città metropolitana, le specifi cità che la compon-gono. “Cosa si pensa a Venezia - si chiede - della pesca? e del turismo a sud della pro-vincia veneziana?” “Noi chioggiotti - prose-gue nel ragionamento - dobbiamo sapere in termini operativi qual è lo spazio che ci viene riservato. Dobbiamo poter considera-re che entreremo nella città metropolitana uscendo dal nostro storico isolamento”.

Nel piatto della bilancia vanno pur messi i vantaggi della “venezianità” di Chioggia che ha portato alla città non po-chi benefi ci, oltre alle centinaia di milioni di euro con la Legge speciale, Tesserin ricorda l’ultima “conquista” in campo sanitario che ha consentito a Chioggia - proprio perché città lagunare - di salvaguardare da tagli la propria Ulss.

Guarda con interesse alla città metro-

di Ornella Jovane

I due consiglieri regionali insistono sul ruolo che la città dovrà rivendicare: “Dobbiamo pesare di più”

Città metropolitana Carlo Alberto Tesserin e Lucio Tiozzo

“La nostra città è più affi ne a Venezia”

In alto a destra Carlo Alberto Tesserin e sotto Lucio Tiozzo

La “venezianità” di Chioggia ha portato soldi e vantaggi con la Legge speciale e ha salvato da tagli l’Ulss

politana di Venezia anche l’altro consigliere regionale chioggiotto, Lucio Tiozzo, che tut-tavia amplia gli orizzonti e considera utile compiere questo passaggio in vista di un ulteriore obiettivo, in un futuro non molto lontano, ben più ampio e ambizioso: “la creazione - dice - di una macro area, dalla città al sistema metropolitano, che abbia in sè anche Padova e Treviso e che sappia competere - per dimensioni e potenzialità - con le grandi metropoli europee, Parigi e Londra”.

Oggi, tuttavia, l’orientamento è verso Venezia. Una realtà con cui Chioggia ha non poche affi nità che peraltro richiedono ap-procci istituzionali e di governo affi ni (legge speciale, laguna, pesca, mare, turismo...). “L’abbraccio - osserva Tiozzo - è con Ve-nezia. Basti considerare quanta gente di Chioggia lavora a Venezia, a Porto Mar-ghera, ma anche nei servizi e nel turismo. I nostri imprenditori, soprattutto nel settore

del turismo, hanno scelto di investire a Ve-nezia”.

Il punto su cui Chioggia deve concen-trare oggi i propri sforzi è semmai quello di farsi riconoscere un ruolo di protagonista, in modo uffi ciale nello Statuto, alzando il peso contrattuale nei confronti di Venezia. “Perché se è vero che Chioggia ha bisogno di Venezia, - osserva l’esponende del Pd - è altrettanto innegabile che anche Venezia ha bisogno del suo entroterra”.

Il confronto è aperto, la volontà di chi governa la città - lo ha fatto sapere il capo-gruppo consiliare del Pd Mauro Boscolo Bi-sto - è quella di confrontarsi con tutte le ca-tegorie economiche, sociali e gli oltre mille fi rmatari della iniziativa di Pino Penzo. “Ma l’ultima parola - sottolinea Tiozzo - dopo un lungo e attento confronto spetta al Consi-glio comunale - maggioranza e opposizione - che una volta fatta sintesi esprimerà una posizione defi nitiva”.

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10 Chioggia1010 Chioggia

Dopo 90 anni di onorata attività ha chiuso le serrande Memi Mode, il negozio di intimo e abbigliamento di

calle San Giacomo. Il negozio aperto negli anni Venti da Domenico (Memi) Tesserin, ha praticamente attraversato tutto il secolo scorso, passando indenne in mezzo a guer-re, depressioni, crisi e boom economici, im-parando di volta in volta a rinnovarsi senza perdere il legame con la tradizione.

Memi Tesserin fu un vero personaggio pubblico che era conosciuto in città per la sua storia personale, con una famiglia di 10 fi gli, ma anche come fondatore del sinda-cato dei commercianti. Nel 1945 era stato assessore al commercio, poi presidente dell’Ascom per 14 anni e dal 1981 presi-dente onorario.

Il suo successore e fi glio Alessandro, da tutti conosciuto come Marietto, è en-trato in negozio accanto al padre negli anni Sessanta e dal 1996 ne ha preso le redini, avvalendosi dell’aiuto di ben quattro commesse, alle quali ha trasmesso il senso dell’accoglienza del cliente, che deve sen-tirsi sempre a casa.

“Il negozio era frequentato da tutta Chioggia - spiega Marietto - da giovani e da adulti. Poi negli ultimi anni ci siamo specializzati di più su uno stile classico e un target adulto perché la nostra clientela ci chiedeva questo. Puntare su griffes e mar-chi solo per giovani sarebbe stato un erro-re, abbiamo preferito mantenerci su prezzi medi e prodotti di qualità e la clientela ci ha premiato”.

Ora Marietto si può fi nalmente godere la pensione.

“Certo chiudere è stato triste, quando passo davanti al negozio e vedo le vetrine spente mi si stringe il cuore, ma credo che a 73 anni sia anche giusto ritirarsi”.

“Marietto ha portato avanti l’eredità del padre con dedizione e rispetto per i clienti e soprattutto per i propri collabora-tori, conscio che i dipendenti sono le vere risorse umane in un’azienda - commenta il direttore Ascom, Maria Grazia Marangon - Ascom vuole ringraziare chi ha saputo non solo gestire un punto vendita importante per la città, ma una sigla che è stata la storia della nostra associazione”.

Presto al posto di Memi Mode aprirà un secondo Schlecker, dopo quello già presen-te a Sottomarina.

Il negozio ha attraversato tutto il secolo scorso, passando indenne in mezzo a guerre, depressioni, crisi e boom economici, rimanendo il punto di riferimento dei chiggiotti

Personaggi locali Negli anni ‘20 Domenico - Memi - Tesserin inaugurava l’attività

Il negozio Memi mode ha chiuso dopo 90 anni di attività

I taglio del nastro: da sn Domenico Contarin, Silvia Vianello e Giuseppe Casson

Quattordici nuovi alloggi popolari sono stati consegnati lo scorso 8 agosto alle famiglie aventi diritto.

Si tratta di case di nuova costruzione, con tanto di ascensore e garage, situate nella frazione di Cavanella d’Adige.

Proprio questa collocazione, fuori del centro storico, ha portato diversi nuclei familiari a rifi utare l’assegnazione per motivi logistici, facendo così scalare la graduatoria, nella quale è rientrata, di conseguenza, anche una famiglia straniera residente a Chioggia da una decina d’anni, che aveva regolarmente fatto domanda.

“Le famiglie che non hanno accet-tato gli alloggi sono uscite dalla gra-duatoria e dovranno, quindi, aspettare un nuovo bando -, ha detto l’assessore alla Casa, Silvia Vianello, - molto sem-plicemente queste persone non se la sentivano di venire a vivere a Cavanella e hanno quindi scelto di rinunciare. E’ doveroso ringraziare Ater per la collabo-razione che ci ha permesso di arrivare alla consegna delle abitazioni”.

Non è semplice in questo periodo riuscire a ottenere un alloggio, quindi l’assegnazione è stata accolta con gran-de sollievo. I lavori, iniziati nel 2007, si erano conclusi nel 2009, grazie a un fi nanziamento di un milione e mezzo di euro. Come ha ricordato il sindaco Giuseppe Casson, proprio la sinergia tra l’ente per l’edilizia residenziale e il Co-mune ha permesso di ottenere questo importante risultato.

“Dovrete diventare un gruppo di famiglie d’esempio - ha detto ai nuovi inquilini il responsabile dell’Ater, Dome-nico Contarin - e dovrete avere cura dei vostri spazi, per mantenere gli alloggi in uno stato decoroso”.

NEWS

Cavanella d’AdigeCONSEGNATI 14 NUOVI ALLOGGI POPOLARI

M.Bo.

La collocazione, lontano dal centro storico, ha portato diverse famiglie a rifi utare l’assegnazione

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Page 14: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

12 Chioggia1212 Chioggia

Una chioggiotta rappresenterà l’Italia alla selezione per Miss Universo il prossimo 24 novembre a Francoforte. Emily Tiengo sfi lerà nella categoria fashion bikini forte del fi sico plasmato dal body building, che l’ha già portata a vincere il cam-

pionato italiano Wabba di Castelforte, Latina e al piazzamento in quarta posizione al campionato mondiale di Campodarsego.

Ma prima di Francoforte Emily dovrà vedersela con una delle gare più ambite nel mondo del body building: il Due Torri di Bologna, il prossimo 3 e 4 novembre. La gara interfederale richiama infatti i migliori atleti italiani, tra i quali siamo certi la nostra Emily non sfi gurerà. Poi, il 17 novembre sarà presente al Trofeo Linea Sport Wabba, un palco calcato da nomi provenienti da tutta Europa.

Per omaggiare i risultati ottenuti dalla giovane campionessa, l’assessore Narciso Girotto le ha consegnato una targa in segno di riconoscimento. “Si tratta di un segno doveroso da parte dell’amministrazione e della cittadinanza – dichiara Girotto – Ritengo sia giusto valorizzare le imprese dei nostri atleti e sostenerle per quanto possibile. Emily Tiengo ha ottenuto ottimi risultati in tempi brevissimi”.

Emily è allenata dal padre, il pluricampione Gimmy Tiengo, uno dei pionieri del body building a Chioggia. Solo quest’anno la giovane fi glia d’arte ha deciso di intraprendere il percorso agonistico, abbracciando non solo uno sport, ma uno stile di vita: il body buil-ding, come diversi altri sport, impone infatti un regime alimentare ferreo per ottimizzare tutti gli allenamenti.

NEWS

Body building. Il prossimo 24 novembreEMILY TIENGO RAPPRESENTERÀ L’ITALIA NELLA SELEZIONE PER MISS UNIVERSO

M. Bo.

A soli 13 anni Matteo Penzo si sta facendo conoscere in tutta Ita-

lia per la sua voce. Domenica 19 agosto,

a Mantova, ha partecipato al Festival “Bimbi in Can-to” presso il palazzo San Sebastiano, una serata nella quale 17 concorren-ti, provenienti da molte località italiane ed estere, si contendevano il primo premio. La qualità interpre-tativa dei brani era davvero molto alta, e il compito della giuria composta da discografi ci e autori si è dimostrato tutt’altro che facile. A Matteo è andato il premio più atteso, quello della “Critica”.

Ma tutta l’estate 2012 è stata piuttosto impegnativa per Matteo: a giugno, a Milano, al concorso nazionale canoro per canzoni inedite “BimboFestival”, si è classifi cato al secondo posto con la canzone di F. Specchia e P. Principe “Nonno Francesco”, inserita nel cd a favore di “Save the Children”. Davvero un buon risultato considerando che alla sua giovane età ha già all’attivo dodici presenze su altrettanti cd. A luglio, poi, ha partecipato alla tappa veronese a Isola Rizza del concor-so “Non ho l’età”, classifi candosi secondo

e passando di diritto alla fi nale, come pure secondo al concorso “Voice Festival Show” di Piove di Sacco.

A Reggio Emilia, per il Festival Tricolore della Canzone Italiana, Mateo ha partecipa-to con l’interpretazione di un brano inedito e una cover. L’anno scorso aveva conquistato il primo premio bissato quest’anno proprio con l’inedita canzone “L’amore per la ma-tematica”, apprezzata dalla giuria non solo per l’interprtazione ma anche per il testo.

MusicaIL BEL CANTO DEL PICCOLO MATTEO PENZO PREMIATO CON NUOVI SUCCESSI

M.Bo.

Matteo Penzo

Una trasmissione radiofonica tutta realizzata da disabili. Si tratta di Di Voce, il progetto promosso dall’Ulss

14 di Chioggia nell’ambito del piano di zona 2011-2015. Ogni primo venerdì del mese alle 12.15, i ragazzi della coopera-tiva sociale Prometeo trasmettono su Radio Chioggia Sottomarina (98Mhz) e Radio Bcs (99.95 Mhz) la puntata preparata nel corso del mese precedente, con l’aiuto del refe-rente del progetto, Riccardo Ballarin e della coordinatrice Valentina Dascanio.

Grazie a un ampliamento d’orario pres-so il centro diurno Prometeo, gli utenti sono riusciti a organizzare una redazione, deci-dendo insieme gli argomenti, discutendo su quali interviste produrre e infi ne realiz-zandole. Tre sono i laboratori attivi presso la cooperativa che permettono la creazione delle trasmissioni: informatica, fotografi a e radiofonia.

La radio permette ai ragazzi di espri-mere le proprie potenzialità comunicative, prendere fi ducia in se stessi e nelle proprie capacità, incrementare il livello di socializza-zione e integrazione, offrendo un servizio

reale alla comunità dove vivono.“L’attività radiofonica offre le condizioni

per un reale superamento dei pregiudizi le-gati alla disabilità – ha spiegato la dottores-sa Loredana Boscolo, responsabile dell’U-nità operativa handicap dell’Ulss - e infatti nelle puntate non si parla mai di disabilità. La trasmissione di Di Voce è conosciuta in tutta Italia: un vero successo per gli operato-

ri e per l’intera città”. Ora i ragazzi stanno realizzando anche

un piccolo cortometraggio promozionale della città di Chioggia, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche giovanili e pari opportunità, che sarà probabilmente presen-tato, insieme agli altri progetti realizzati, il prossimo 30 novembre presso l’Auditorium di calle San Nicolò.

Una redazione prepara la scaletta del programma e le interviste per uno spazio che va in onda il primo venerdì del mese

Di Voce La trasmissione radiofonica tutta realizzata da disabili

La radio delle potenzialità

Il logo della trasmissione radiofonica

I ragazzi stanno realizzando anche un cortrometraggio promozionale di Chioggia

Emily Tiengo con il padre Gimmy, suo allenatore, e l’assessore Narciso Girotto

M. Bo.

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Page 15: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

Deleghe “sospsese” agli assessori in carica per for-mare una nuova Giunta e ripartire, dopo l’estate, in modo più effi cace con gli impegni di governo

cittadino. Non smentisce nè conferma il sindaco Henri Tommasi interpellato relativamente alla notizia che con insistenza circola da alcuni giorni in città, ma si capisce che i lavori sono in corso e che, questione di settimane, il quadro politico-amministrativo locale potrebbe anche cambiare.

Nel momento in cui andiamo in stampa si può solo dedurre cosa sia accaduto ed ipotizzare eventuali scenari.

Evidentemente gli affondi di fi ne estate indirizzati dall’assessore alla Cultura Fabrizio Zulian contro il sin-daco e la Giunta cui appartiene, devono aver convinto il primo cittadino sulla necessità di un atto “radicale” per “salvaguardare” la credibilità propria e della Giunta stessa.

Rimasto isolato a seguito delle questioni sollevate contro la volontà del sindaco di affi ttare il foyer del Tea-tro Tullio Serafi n quest’inverno, l’assessore Zulian è tor-nato ad esternare in occasione dell’organizzazione delle manifestazioni estive. Anche in questo caso egli ha pre-

so le distanze dalle scelte operate dall’amministrazione ma ha denunciato soprattutto il fatto di essere stato del tutto escluso e ignorato in fase organizzativa, pur essen-do parte di quegli eventi espressioni culturali e quindi pertinenti con l’attività svolta dal proprio assessorato.

Le “puntualizzazioni e i chiarimenti” riguardano le manifestazioni sportive “approvate dalla Giunta - le parole di Zulian - ma proposte, gestite e attuate dall’as-sesore Ezio Bettinelli”. “Il mio assessorato non è stato per nulla coinvolto” si fa notare così come lo si ribadisce per l’arrivo a Cavarzere dei francesi. “Il sottoscritto - di-ceva Zulian - non è stato neppure invitato ad accogliere i rappresentanti della cittadina Cugnaux, gemellata col nostro paese”.

L’elenco dunque prosegue con l’organizzazione dei “Sabato d’Estate” e della Notte bianca. Oltre ad essere rimasti inascoltati i suoi suggerimenti Zulian si lamenta ancora una volta per l’esclusione del proprio assessorato. “Incaricato alla organizzazione, ai contatti con i gruppi musicali, alla gestione del tutto è stato il promotore degli eventi, il signor Renzo Sacchetto, as-sessore alle Attività produttive. Anche in questo caso - è la denuncia - il mio assessorato ed io personalmente

siamo stati totalmente esclusi da ogni partecipazione o qualsivolgia coinvolgimento”.

Lo stesso dicasi per la Festa della solidarietà, la cui gestione questa volta è stata affi data ad Heidi Crocco e al suo assessorato che ha la competenza sui servizi so-ciali. L’assessore contestatore non aveva esaurito le sue cartucce passando a inizio settembre a criticare anche la scelta della Giunta Tommasi di preservare i resti archeo-logici rinvenuti in occasione dei lavori in Via dei Martiri.

Ma ciò che deve aver maggiormente infastidito il sindaco Tommasi sono le conclusioni di Zulian sull’intera Giunta: “Tutti siamo un’isola - le considerazioni dell’as-sessore alla Cultura - refrattari a qualsiasi forma di colla-borazione, privi di un coordinamento unifi cante. Siamo una truppa di colonnelli senza un generale. E ciò non è un bene per la città”.

Parole pesanti cui evidentemente il sindaco ha deci-so di dare risposta attraverso i fatti.

Del resto le considerazioni di Zulian avevano già riaperto il caso politico, con il Partito democratico locale che invitava alla dimissioni il ribelle assessore, la lista civica Cavarzere domani che immediatamente prendeva le difese della Giunta tessendo le lodi delle inizitive esti-

ve, e l’Udc che invece solidarizzava con l’esponente in Giunta di Alleanza per Cavarzere.

Se la causa scatenante potrebbe essere il “caso Zu-lian” tuttavia non è da considerare la sola motivazione di una eventuale crisi di Giunta. Altre valutazioni devono aver contribuito alla decisione del sindaco: in primo luo-go i mal di pancia interni al Partito democratico spaccato fra la segreteria che sostiene il vicesindaco Piazzon e il gruppo consiliare che lo contesta con ricadute che mi-navano la stessa tenuta della Giunta compromettendone l’attività amministrativa.

Ma queste rimangono solo ipotesi che il sindaco Henri Tommasi nel momento in cui andiamo in stampa non vuole commentare, limitandosi a dire che i lavori sono in corso.

Minimizza, invece, l’assessore Renzo Sacchetto che defi nisce questo semplicemente un passaggio di aggiu-stamento all’interno della maggioranza.

di Ornella Jovane

Il caso Zulian, che in estate sferra nuovi attacchi a sindaco e giunta, e le tensioni all’interno del Pd spingono il primo cittadino a pensare a nuovi scenari

Momento di rifl essione per sindaco e GiuntaPolitica Manovre in atto nella maggioranza

131313Sguardo a Cavarzere

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A Rottanova e San Pietro cresce la preoccupazione per la notizia secondo cui Poste Italiane vorrebbe, nell’am-bito del proprio piano di riorganizzazione, chiudere gli

uffi ci postali delle due frazioni, giudicati antieconomici. Unanime il coro di dissensi che accomuna diversi gruppi

politici locali, l’amministrazione comunale e le rappresen-tanze sindacali di zona. La questione è approdata anche in Regione, infatti i due consiglieri regionali del Partito demo-cratico Lucio Tiozzo e Bruno Pigozzo hanno rivolto un’inter-rogazione alla Giunta regionale, allo scopo di chiedere che la Regione faccia la sua parte per garantire il mantenimento degli uffi ci postali, servizio giudicato essenziale per i citta-dini.

Nello specifi co il piano di ristrutturazione di Poste Italia-ne prevede la soppressione di settantatre uffi ci postali nel Veneto, due dei quali nella provincia di Venezia, entrambi in territorio cavarzerano, a Rottanova e San Pietro. Il capo-gruppo del Pdl Pier Luigi Parisotto ha portato la questione in Consiglio comunale, chiedendo al sindaco di intervenire contro la chiusura, il primo cittadino ha risposto di non aver ricevuto alcuna comunicazione uffi ciale in merito da Poste italiane.

Il fronte del no si è poi allargato, il consigliere comunale di Sel Romano Angelo Garbin e l’ex assessore Gervasio Fer-rarese, rispettivamente residenti a Rottanova e San Pietro, hanno promosso una petizione contro la paventata chiusu-ra. Sembra siano già in molti i cittadini che hanno fi rmato, concordi coi promotori dell’iniziativa sul fatto che la chiusura determinerebbe pesanti disagi agli abitanti delle due frazio-ni, ubicate a diversi chilometri dal centro.

Anche il sindaco Henri Tommasi ha deciso di prendere posizione in merito, inviando una lettera alla direzione re-gionale di Poste Italiane, allo scopo di chiedere l’attivazione di un tavolo tecnico-politico per esaminare ogni possibile soluzione per mantenere aperti i due uffi ci.

“Pur considerando Poste Italiane una società che giusta-mente deve perseguire i propri scopi, anche sotto un profi lo economico – così il sindaco a Poste Italiane – paleso la disponibilità di questa amministrazione a collaborare con la vostra società al fi ne di garantire il servizio, eventualmente sottoscrivendo una convenzione che possa garantire i locali degli uffi ci postali di San Pietro e Rottanova”. Il sindaco evidenzia che nelle due frazioni non vi è una linea adsl o similare che possa eventualmente sopperire alla mancanza

del servizio postale, con posta elettronica certifi cata, e ag-giunge di operare in sintonia con le organizzazioni sindacali, insieme alle quali saranno formulate delle proposte concrete per mantenere aperti i due uffi ci.

di Nicla Sguotti

Il sindaco Tommasi chiede un confronto con la direzione regionale, Sel organizza una racolta fi rme, i consiglieri regionali Tiozzo e Pigozzo chiedono l’intervento della Regione

Il caso Uffi ci di Rottanova e San Pietro a rischio

Poste, coro di no alla chiusura

Nadio Grillo e Romano Angelo Garbin di Sel, al banchetto di raccolta fi rme, davanti all’uffi cio postale di Rottanova

Trasferta in nome della solidarietà lo scorso 26 agosto. Il Comitato della Croce si è recato in Emilia, nei luo-

ghi del terremoto per portare sostegno morale e un aiuto concreto agli abitanti di San Possidonio, nel Modenese, uno dei centri maggiormente danneggiati dal sisma. Nel giorno della festa del santo patrono i volontari cavarzerani si sono recati con una nurita delegazione per un’iniziativa portata avanti in collabo-razione con il Comune di Cavarzere e l’associazione Volontari della speranza di Rosolina, ma anche grazie alla ge-nerosità di molte aziende fra le quali lo stabilimento di Badia Polesine di Tre Valli Cooperlat di Jesi e la Pasticceria veneta di Pegolotte di Cona.

Alla Caritas di San Possidonio i vo-lontari hanno consegnato latte, generi alimentari e il denaro raccolto dai dipen-denti Enel di Mestre e Venezia.

NEWS

SolidarietàIL COMITATO DELLA CROCE IN AIUTO DEI TERREMOTATI

San PossidonioFoto Marco Moretto www.cavar-zereinfi era.it

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Page 18: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

Un notevole passo in avanti per scon-giurare i rischi di allagamento nel centro di Pegolotte sta per essere

compiuto grazie a un provvedimento ap-provato ad agosto dalla Provincia di Vene-zia. Il progetto in questione riguarda degli interventi di auto depurazione delle acque del canale Rebosola e la tutela dell’abitato di Pegolotte.

A rendere noto l’imminente avvio dei lavori è stato il consigliere provinciale Riccardo Tosello, che nei banchi del Con-siglio provinciale rappresenta le comunità di Cavarzere e Cona. Il progetto prevede la deviazione di parte della portata del Re-bosola, che è mediamente pari a 187 litri al secondo, nei canali consortili Civrana e Foresto, previa realizzazione di un bacino d’invaso e di fi todepurazione. Il laghetto sarà situato all’interno della zona adibita a garzaia nelle tenute Civrana e Rezzoni-ca, tale impianto potrà laminare le piene provenienti dall’agglomerato urbano di Pe-golotte che da tempo si trova in sofferenza idrogeologica.

“Il risultato ottenuto grazie alla maggioranza che governa la Provincia di Venezia – questo il commento di Tosello –

completa l’iter procedurale che prevede un fi nanziamento regionale di un primo stral-cio pari 600mila euro, assegnato al Consor-zio di bonifi ca Adige Euganeo, responsabile della realizzazione del progetto”.

Il consigliere del Pdl prosegue af-fermando che il progetto in questione è innovativo sotto l’aspetto ambientale, in quanto mitiga la necessità idrogeologica di un territorio con una metodologia natu-rale di fi todepurazione attraverso essenze arboree.

“Il mio impegno quale rappresentante della comunità di Pegolotte di Cona – con-clude – sarà ora quello di seguire la realiz-zazione dell’opera e garantire tempi rapidi per il fi nanziamento e l’approvazione del secondo e defi nitivo stralcio, fi nalizzato alla costruzione un ulteriore laghetto con un investimento di altri 500mila euro”.

di Nicla Sguotti

Riguarda interventi di autodepurazione delle acque del canale Rebosola e la tutela dell’area abitata della frazione di Cona

Territorio La Provincia approva ad agosto il provvedimento

Pegolotte, un progetto contro gli allagamenti

Uno scorcio del canale Rebosola

Tosello: “Un intervento innovativo a tutela di un territorio da tempo in sofferenza idrogeologica”

16 Cona1616 Cona

segue da pag. 1

Nel nostro territorio, è in atto una profonda trasformazione nella gestione delle attività produttive, nell’ambito delle diverse realtà imprenditoriali.

In Veneto c’è un’ impresa ogni 12 abitanti, di cui quasi il 97% sotto la so-glia dei 15 dipendenti. Un grande sfor-zo, dunque, su un problema che in realtà poteva essere risolto con il semplice abbassamento della durata dei processi del lavoro e dei termini di impugnazione del licenziamento. L’imprenditore veneto non è interessato ad avere una legislazio-ne che gli consenta di licenziare i propri dipendenti, ma al costo del lavoro, as-sente completamente in questa riforma.

In Italia, il lavoro costa il 115% in più rispetto al salario netto spettante al lavoratore. Il problema non è quello di licenziare, ma di assumere.

Fidelizzare il lavoratore con l’inten-to di realizzare un mercato del lavoro dinamico, fl essibile e inclusivo, capace cioè di contribuire alla crescita e alla creazione di occupazione di qualità, di stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, oltre che tutelare l’occu-pabilità dei cittadini.

Non serviva demonizzare i titolari di partita iva, che appartengono al mondo delle professioni.

Non serviva stravolgere, i diversi contratti di lavoro, la giusta qualifi ca-zione del rapporto di lavoro, può avve-nire con i principi giuridici già esistenti. Manca attenzione alle donne, ai giovani, spariscono le agevolazioni per i contratti di inserimento utilizzati per far imparare un mestiere, nelle società partecipate dall’ente pubblico.

Si sono introdotti nuovi adempimen-ti, inutili, a carico delle aziende. Una riforma mancata dunque. Le barriere ideologiche e culturali, hanno contribuito a questo scarso risultato.

Quello che però rimane è un’occa-sione perduta con un modello senza cre-scita, in un Italia dove la disoccupazione per i giovani sale al 35% e la cassa integrazione segna punte di più 16%, una presentazione poco proponibile per una seria credibilità internazionale.

Riforma mancata

*Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia

Nel nostro territorio, è in atto una

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Ulss 14Speciale

Speciale

Agosto 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Servizio Sanitario Nazionale della Regione VenetoAZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 - www.asl14chioggia.veneto.it

call center: 848 800 997

Informa

La Cardiologia di Chioggia, in colla-borazione con l’Oncologia, ha avviato in questi giorni un nuovo servizio fi na-lizzato a prevenire il danno cardiaco nelle pazienti in trattamento con che-mioterapia: si tratta di un laboratorio di Ecocardiografi a, attivo tutti i primi martedì di ogni mese. “Il tumore al seno – ha ricordato il pri-mario di Oncologia Carlo Gatti - è una drammatica eventualità, che nei Paesi occidentali rappresenta la più frequente neoplasia tra le donne. Fortunatamente la prospettiva è radicalmente cambia-ta negli ultimi anni, da quando sono stati scoperti nuovi farmaci che permet-tono la guarigione in una percentuale di casi sempre più grande”. “L’unico neo di questi farmaci – ha aggiunto il primario di Cardiologia Roberto Valle - è che possono avere effetti collaterali sul cuore, che può risentirne e dilatar-si anche in maniera grave, portando ad una malattia simile allo scompenso cardiaco, vanifi cando così il successo raggiunto sul tumore”. “Per fortuna – ha continuato Valle - il danno si può prevenire con la sorve-glianza degli eventuali effetti collatera-li con ecografi e del cuore ravvicinate, in modo da scoprire i primissimi segni di disfunzione del cuore ed intervenire con farmaci adatti, modulando la tera-pia antineoplastica”. E’ proprio in questo scenario che nasce il nuovo servizio di cui è responsabile un medico dedicato: la cardiologa eco-grafi sta Caterina Mammola. Il neo La-boratorio, situato all’interno degli spazi del blocco Cardiologia-Utic, garanti-

sce un percorso snello per le pazienti a rischio malattia cardiaca che, dopo essere state individuate in Oncologia (fondamentale il contributo dell’oncolo-ga Anna Maria Scola), vengono indi-rizzate al servizio di Ecocardiografi a mediante una “via breve”, in modo da evitare ogni perdita di tempo e lungag-gine burocratica. L’iniziativa ha ottenu-to il plauso del Dg Giuseppe Dal Ben che ha dichiarato: “Meglio prevenire che curare, si dice, ed è vero. E la pre-

venzione deve essere la prima arma per contrastare l’insorgenza di alcune patologie. Ormai è cosa risaputa e va-lidata in letteratura, infatti, che chi è at-tento al proprio stile di vita e aderisce ai programmi di screening organizzati proprio con lo scopo preventivo, ha garantita una migliore qualità di vita. E noi a Chioggia ci crediamo e per que-sto motivo la prevenzione in generale è uno degli aspetti socio-sanitari su cui investiamo e scommettiamo molto”.

AL VIA IL NUOVO LABORATORIO DI ECOCARDIOGRAFIA ALL’OSPEDALE DI CHIOGGIAUn servizio fi nalizzato a proteggere il cuore delle donne in trattamentocon chemioterapia per neoplasie al seno

Agosto 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Ulss 14 inform

a

Speciale

Speciale

Venerdì 7 settembre dalle 18.00 alle 23.30, presso l’Impianto Sportivo Serenel-la sul lungomare Adriatico di Sottomarina si svolgerà “DI CUORE” un triangolare di calcetto tra le rappresentative: Di Voce – uno sguardo oltre, l’Aeronautica Militare di Chioggia e la partecipazione straordi-naria della Nazionale della Solidarietà allenata da Sandro Giacobbe e composta da personaggi famosi del mondo della televisione dello sport e dello spettacolo. Arbitro d’eccezione e graditissimo ospite l’Arbitro di serie A e internazionale Danie-

le Orsato.Ci saranno momenti dimostrativi delle as-sociazioni di ballo e canto locali oltre alle esibizioni calcistiche di “Pulcini” e “Junio-res” della Clodiense. La manifestazione è nata nell’ambito delle attività del progetto PDZ 2011-2015 “Un nuovo sguardo sulla disabilità: creazione di una radio per dar voce ai disabili – Centro Innovativo”. La produzione della trasmissione radio-fonica è realizzata interamente da utenti disabili. “Di-Cuore” è una straordinaria

occasione per perseguire l’idea di una fat-tiva integrazione sociale e di inserimento nella comunità di appartenenza di giova-ni utenti disabili del territorio, nonché per sensibilizzare la comunità promuovendo un nuovo sguardo sulla disabilità libero da pregiudizi e stereotipi.

MANIFESTAZIONE SPORTIVA “DI CUORE”

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

Nulla ferma i lavori di ri-strutturazione dell’ospedale di Chioggia. Il 30 luglio scorso sono ini-ziati gli interventi sull’area esterna che permetteranno la realizzazione di due ac-cessi dedicati, l’uno per l’o-spedale e l’altro per il Pronto Soccorso. Sarà l’occasione per dar avvio anche alla co-struzione della nuova porti-neria, altro tassello fonda-mentale che contribuirà a cambiare volto alla struttura ospedaliera: si tratta di un edifi cio di 30 metri quadrati dalle forme avvenieristiche, dotato di una copertura ad arco in acciaio e vetro. I lavori termineranno entro fi ne anno. Nel frattempo continuano gli interventi all’ala ovest dell’ospedale, la parte cioè dedicata alle degenze. Dopo aver conse-gnato alla città di Chioggia il sesto piano con la nuova Fisioterapia, tra qualche mese sarà la volta del quin-to e poi del quarto piano.

Nel dettaglio: la nuova Geriatria sarà consegnata verso metà ottobre, mentre la nuova Medicina verso metà dicembre. La Radiolo-gia, ubicata al piano terra, è in fase di ampliamento: ai 900 metri quadrati ver-ranno presto aggiunti altri 265. L’operazione, che ver-rà completata entro il mese di ottobre, permetterà di realizzare i cosiddetti cor-ridoi “di rispetto” per il pas-saggio dal Pronto Soccorso e dai diversi reparti; favo-rirà il riordino della zona Tac e di quella adibita per la Risonanza Magnetica; il nuovo spazio, inoltre, con-sentirà il potenziamento dei servizi di diagnosi con la ri-organizzazione degli spazi dove si effettuano la mam-mografi a e l’ecografi a. Il 6 agosto, invece, sono partiti i lavori per la realizzazio-ne del nuovo Cup (Centro unico di prenotazione) con l’aumento del numero degli sportelli che passeranno da

quattro a cinque. Il nuovo Cup, che verrà ultimato en-tro il mese di settembre, tro-verà spazio di fronte all’at-tuale blocco ambulatoriale di Ortopedia. Questo spo-stamento permetterà così di allargare l’atrio e di am-pliare l’area di attesa per le prenotazioni. “L’ospedale non è dell’Ulss – ha detto il direttore ge-nerale Giuseppe Dal Ben – ma appartiene ai cittadi-ni di Chioggia ed è giusto,

pertanto, che siano costan-temente informati sullo stato dell’arte dei lavori. Informa-zioni che possono anche ri-cavare dal nostro sito inter-net (www.asl14chioggia.veneto.it) dove vengono pubblicate le foto prima e dopo”. “La direzione – ha concluso il Dg - rinnova le scuse per gli eventuali disa-gi che comportano questi lavori, in quanto vengono svolti all’interno di un ospe-dale funzionante”.

Non si sono fermati in agosto i lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Chioggia

Partiti gli interventi per la nuova portineria e il nuovo Cup, i lavori proseguono anche nell’ala ovest al quinto e quarto piano

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Ulss 14Speciale

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Agosto 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Servizio Sanitario Nazionale della Regione VenetoAZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

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Venerdì 7 settembre dalle 18.00 alle 23.30, presso l’Impianto Sportivo Serenel-la sul lungomare Adriatico di Sottomarina si svolgerà “DI CUORE” un triangolare di calcetto tra le rappresentative: Di Voce – uno sguardo oltre, l’Aeronautica Militare di Chioggia e la partecipazione straordi-naria della Nazionale della Solidarietà allenata da Sandro Giacobbe e composta da personaggi famosi del mondo della televisione dello sport e dello spettacolo. Arbitro d’eccezione e graditissimo ospite l’Arbitro di serie A e internazionale Danie-

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VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Città metropolitana, una istituzione cui una buona fetta dei sindaci del terri-torio veneziano guarda con cautela se

non con diffi denza. Il timore prevalente, fra gli oppositori, rimane quello di perdere in parte la propria egemonia e, un po’ di tutti anche fra i sostenitori, di ereditare nuove competenze cui farsi carico senza ricevere le corrispettive risorse.

E così mentre il sindaco di Venezia Gior-gio Orsoni, candidato alla guida della Città metropolitana nella fase di transizione che porterà alla defi nizione dello Statuto, sostie-ne con entusiasmo il progetto, la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, non-ché sindaco di San Donà, si oppone. Anche lo scorso 30 agosto in occasione del primo incontro congiunto fra il primo cittadino della città lagunare Orsoni e la presidente Zaccariotto con i 44 sindaci e rappresentanti del territorio sul tema dell’istituzione della città metropolitana le due posizioni sono emerse chiaramente.

“Come presidente della Provincia di

Venezia - ha detto Francesca Zaccariotto - rilevo che questa legge fa acqua da tutte le parti, è una procedura monca, incompleta, manca ancora una volta dopo 22 anni la chiara defi nizione delle competenze e delle funzioni che avrà la città metropolitana”.

“La città metropolitana - ha controbat-tuto il primo cittadino di Venezia, che è coordinatore dell’Anci delle città metropoli-tane e che ha contribuito al progetto - è in

effetti un’opportunità importante, e da non lasciar scappare, che viene offerta al nostro territorio: è la prima vera occasione di auto-nomia statutaria a livello locale. E’ quindi fondamentale affrontare questa avventura con spirito positivo e propositivo”.

Ai sindaci intervenuti, fra i quali la stessa Zaccariotto, che hanno sottolineato i tempi stretti che il legislatore ha assegnato per la nascita della Città metropolitana e le lacune della normativa, Orsoni ha risposto di soffermarsi piuttosto sulle questioni so-stanziali.

“In questa fase - sono le sue parole - dobbiamo cercare di non soffermarci troppo sugli aspetti formali, ma badare molto di più a quelli sostanziali: pensare cioè meno ad esempio alle questioni istituzionali, come le modalità di elezione, il tipo di statuto, la go-vernance della Città metropolitana, e molto più invece sulle funzioni che essa dovrà ave-re, su come potrà esercitarle, su quali poteri dovrà richiedere alla Regione e allo Stato”.

di Ornella Jovane

Il sindaco di Venezia Orsoni: “E’ un’opportunità”, la presidente della Provincia Zaccariotto: “Legge da non subire passivamente”

Il caso La riorganizzazione territoriale e il riordino dgli enti locali

Città metropolitana, i Comuni esitano

Orsoni e Zaccariotto all’incontro dello scorso 30 agostoFoto da www.provincia.venezia.it

Chioggia fra Venezia e Padova. E’ stato questo per la città il “tormentone” estivo che, al di là del dibattito ampio, è stato calato nella realtà locale e amplifi cato dall’iniziativa di Giuseppe Penzo, ex presidente del Consiglio comunale, che ha

promosso una raccolta di fi rme a sostegno del passaggio di Chioggia con Padova. In una settimana - quella a cavallo di Ferragosto - sono state raccolte più di mille sottoscrizioni, con il risultato di stimolare un vivo confronto tra categorie economiche e sociali e gli amministratori.

Fra i sostenitori dell’ingresso nella Provincia di Padova anche i grillini chioggiotti che, così come affermano un po’ da tutto il territorio veneziano, ritengono schiacciante la su-premazia di Venezia sugli altri Comuni, tale da non consentire alcuna chances di crescita agli altri. L’ex sindaco Romano Tiozzo - politicamente “padovano d’adozione”, visto che è stato assessore con la precedente Giunta Zanonato - vede positivamente il matrimonio di Chioggia con Padova e ne sottolinea le opportunità. Tende una mano al di là del confi ne il segretario padovano del Pd Piero Ruzzante che si dice convinto della bontà di una Provincia “allargata” al Basso Veneziano fi no a Chioggia, Cona e Cavarzere.

Lo sguardo dei due consiglieri regionali di Chioggia, Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin è invece orientato a Venezia. Non si esprimono con una posizione netta ma ritengono entrambi che le affi nità con Venezia siano tali da non dover trascurare gli effetti benefi ci che già oggi esse producono (es. Legge speciale per Venezia e Chioggia, turismo e occupazione...).La partita semmai si gioca nel ruolo che Chioggia saprà rita-gliarsi all’interno della Città metropolitana di Venezia. Il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson sembra guardare con interesse alla Città metropolitana, lo aveva già sostenuto pubblicamente a fi ne maggio, in occasione della tavola rotonda sul tema organizzata a Chioggia dal Partito democratico e lo ha ribadito anche a inizio agosto all’incontro in Provincia promosso dalla Commissione speciale per la Città metropolitana. Anche se da parte dell’amministrazione non c’è ancora una posizione uffi ciale, Casson ritiene che la Città metropolitana sia un’opportunità per fare uscire la sua città da un isolamento storico. Anche l’ex sindaco Fortunato Guarnieri si dice favorevole alla Città metropolitana di Venezia.

La Lega Nord chioggiotta, che non vede di buon occhio l’adesione alla Città Metro-politana, chiede con il suo segretario Marangon una consultazione popolare in tempi brevi per capire l‘orientamento dei cittadini.

Il dibattito nella città, sorella “minore” di Venezia

CHIOGGIA, PER LO PIÙ SOSTIENE LA CITTÀ METROPOLITANA MA C’È ANCHE CHI GUARDA A PADOVA

O.J.

A.A.

Una rottura della tradizione senza precedenti. E’ questa la portata della presa di posizione della nuova amministrazione mirese del “Movimento

5 Stelle”, guidata dal sindaco Alvise Maniero, che nelle scorse settimane ha paventato la possibilità di unirsi alla provincia di Padova al posto di aderire alla realizzazione della Città Metropolitana con Venezia. I rischi di una entrata nella Città Metropolitana troppo affrettatamente, li riassume l’assessore all’Urbanistica e ai lavori pubblici del comune di Mira Luciano Claut. ”L’entrata nella Città Metropolitana – spiega Claut - è un azzardo a queste condizioni. Non si capisce quali sa-ranno le competenze degli altri comuni. Il rischio è una egemonia del comune di Venezia che potrebbe fare i

suoi interessi a carico degli altri territori utilizzati come satelliti su cui magari continuare a progettare piani come quelli del Polo Logistico o della Romea Commer-ciale, che sono un disastro per i cittadini e il territorio che li subiscono. Per questo con i tempi ristretti che ci si ritrova sarà diffi cile dire si alla Città Metropolitana così in fretta, cioè entro questo mese. Paradossalmente la provincia di Padova, sembra offrire servizi migliori”. Il comune di Mira ha espresso la sua posizione in accordo con il comune di Campagna Lupia, e ha anche chiesto

con la maggioranza dei comuni della Riviera di pro-rogare i termini di adesione alla Città Metropolitana. A Vigonovo ad esempio il 16 settembre si farà un referendum consultivo se aderire alla Città Metropoli-tana o alla futura provincia di Padova. Contrarissimi ad una adesione di Mira alla provincia di Padova tutti i partiti di opposizione a Mira e soprattutto il Pd “Questa posizione – spiega il consigliere del Pd Maurizio Bar-berini - è fuori dalla storia e dal modo di sentire della gente. Mira si è sempre sentita legata a Venezia da

secoli con la diocesi. Capisco che paesi come Vigono-vo e Dolo possano sentire l’attrazione di Padova, ma a Mira questo elemento proprio non sussiste. E’ una dimostrazione che i grillini non capiscono nemmeno l’abc della politica e dell’azione amministrativa”.

“SIAMO PRONTI AD ANDARE CON PADOVA”Mira. La posizione della Giunta grillina

3Spazi aperti

Cultura e ambiente Iniziativa il 30 settembre alle Isole di San Servolo e Torcello

di Alessandro Abbadir

ADOTTAMIPuntino. Piccolo nanetto di solo 4 chili.

Maschietto, di circa 1 anno. Assomiglia ad un pincher carattere equilibrato e socievole. Portato in rifugio da un passante “frettoloso”. Sarà visitato dal nostro veterina-

rio e messo in regola con le vaccinazioni Intanto cerchiamo casa.

Ketrine. Bellissima femmina, circa 2 anni, taglia medio-contenuta 15-18 chili. Incrocio golden retriver, pelo morbido e biondo, al momento un po’ trascurata, ma bellissima. Ha avuto un passato triste. Ora cerca famiglia. Ketrine è dolce e coccolona.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Penny. Circa 1 anno, pesa 4-5 chili. Simil pincher, dal carattere un po’ schivo. E’ stata recuperata da un turista mentre passeggiava in centro città. Ora Penny

cerca una nuova casa, delle persone che sappiano avere la pazienza di aspettare che lei prenda fi ducia.

Bisonte. Tre anni, maschio, taglia medio-contenuta, circa 12-14 chili. Deve al più presto trovare un’altra famiglia, dov’è ora non può più rimanere.Purtroppo in rifugio non c’è più posto. Cerchiamo per Bisonte un’altra famiglia.

Kris. Circa 3-4 mesi, bellissimo cucciolo di maschietto. Kris ha un carattere

meraviglioso ed equilibrato. Sarà una futura taglia medio-contenuta.

Cerchiamo per lui un po’ di serenità.

Sarà la laguna di Venezia la protagonista degli appuntamenti escursionistici e turi-stici della seconda metà di questo mese.

Ma vediamo nel dettaglio. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio a provincia di Venezia ha organizzato un’iniziativa alla scoperta dell’isola di San Servolo e del Mu-seo provinciale di Torcello per domenica 30 settembre. L’itinerario parte in laguna Sud alle ore 10.45, dall’isola di San Servolo, che ha ospitato diversi ordini monastici a partire dal IX secolo sino al 1715 quando la Repubblica di Venezia la utilizzò come sede dell’ospedale militare affi dato all’opera dei padri ospedalieri di San Giovanni di Dio, più conosciuti come Fatebenefratelli. Successivamente la struttura venne destinata anche al ricovero dei malati affetti da patologie mentali. Il percorso preve-de la visita guidata all’isola e al Museo della Follia: un’esposizione con oggetti e immagini sull’evolvere della terapia psichiatrica fi no alla

chiusura dei manicomi avvenuta con la legge Basaglia. E’ prevista la possibilità di pranzare nelle strutture dell’isola (al costo di 8 euro a persona). Alle ore 14 ci sarà un battello a disposizione per raggiungere, Torcello primo insediamento nella laguna Nord. Un sito che ha accolto gli abitanti in fuga da Altino e dalla terraferma circostante al tempo delle invasioni barbariche. Durante il percorso per raggiunge-re l’isola, sarà illustrata la storia e l’ambiente lagunare. Seguirà quindi, la visita al Museo di Torcello guidati alla scoperta della sua col-lezione che documenta la grande storia della laguna e delle origini della città di Venezia. Alle ore 18 e alle 19 sarà a disposizione un’imbar-cazione per raggiungere la stazione ferroviaria S. Lucia (eventuale fermata intermedia alle Zattere). Costo del biglietto e rientro con im-barcazione, sono gratuiti. La prenotazione è obbligatoria e potrà essere fatta contattando l’ Apt Azienda di Promozione turistica, via mail

all’indirizzo [email protected] (o eventualmente tel. 335 7605003 ore uffi cio). Per la provincia è una iniziativa molto importante. “Dopo il tutto esaurito, registrato, per l’iniziativa della Provincia - spiega l’asses-sore Raffaele Speranzon - in occasione della Notte di San Lorenzo il 10 agosto, che offriva ai visitatori ingresso e visita guidata gratuita al Museo provinciale di Torcello e percorso turisti-co in esterno, ecco un’altra originale iniziativa culturale ed escursionistica a cui partecipare. Grazie a queste manifestazioni è possibile

promuovere, la cultura in modo moderno ed accattivante attirando l’interesse del pubblico. E’ importante che i nostri concittadini, e anche coloro che arrivano da fuori, abbiano la possi-bilità di conoscere i tesori di cui è ricco il nostro patrimonio artistico e culturale e ambientale”. Ma non ci sarà solo questo appuntamento in laguna. Continueranno infatti per tutte le domeniche del mese, le visite alla riserva na-turale del Wwf di Valle Averto a Lugo di Cam-pagna Lupia. Resterà aperta dalle 10 alle 19. Le scolaresche e i gruppi organizzati possono

accedere alla riserva tutti i giorni, concordando tempi e modalità della visita, con la segreteria dell’oasi al momento della prenotazione. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero di cellulare 345-4524609 da lunedì a sabato o scrivendo a [email protected]. Infi ne in Riviera del Brenta continueranno nei week end di settembre le visite guidate a Villa Venier a Mira, la sede dell’Istituto Regio-nale Ville Venete. Per informazioni, telefonare ai numeri 041 5298711 - 041 5600690. L’ingresso è libero.

Alla scoperta dei tesori della laguna

A sinistra l’isola di Torcello, sopra l’isola di San Servolo

La Provincia organizza itinerari dopo il successo della “Notte di San Lorenzo”. Aperta nei week end l’Oasi di Valle Averto

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Page 23: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Città metropolitana, una istituzione cui una buona fetta dei sindaci del terri-torio veneziano guarda con cautela se

non con diffi denza. Il timore prevalente, fra gli oppositori, rimane quello di perdere in parte la propria egemonia e, un po’ di tutti anche fra i sostenitori, di ereditare nuove competenze cui farsi carico senza ricevere le corrispettive risorse.

E così mentre il sindaco di Venezia Gior-gio Orsoni, candidato alla guida della Città metropolitana nella fase di transizione che porterà alla defi nizione dello Statuto, sostie-ne con entusiasmo il progetto, la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, non-ché sindaco di San Donà, si oppone. Anche lo scorso 30 agosto in occasione del primo incontro congiunto fra il primo cittadino della città lagunare Orsoni e la presidente Zaccariotto con i 44 sindaci e rappresentanti del territorio sul tema dell’istituzione della città metropolitana le due posizioni sono emerse chiaramente.

“Come presidente della Provincia di

Venezia - ha detto Francesca Zaccariotto - rilevo che questa legge fa acqua da tutte le parti, è una procedura monca, incompleta, manca ancora una volta dopo 22 anni la chiara defi nizione delle competenze e delle funzioni che avrà la città metropolitana”.

“La città metropolitana - ha controbat-tuto il primo cittadino di Venezia, che è coordinatore dell’Anci delle città metropoli-tane e che ha contribuito al progetto - è in

effetti un’opportunità importante, e da non lasciar scappare, che viene offerta al nostro territorio: è la prima vera occasione di auto-nomia statutaria a livello locale. E’ quindi fondamentale affrontare questa avventura con spirito positivo e propositivo”.

Ai sindaci intervenuti, fra i quali la stessa Zaccariotto, che hanno sottolineato i tempi stretti che il legislatore ha assegnato per la nascita della Città metropolitana e le lacune della normativa, Orsoni ha risposto di soffermarsi piuttosto sulle questioni so-stanziali.

“In questa fase - sono le sue parole - dobbiamo cercare di non soffermarci troppo sugli aspetti formali, ma badare molto di più a quelli sostanziali: pensare cioè meno ad esempio alle questioni istituzionali, come le modalità di elezione, il tipo di statuto, la go-vernance della Città metropolitana, e molto più invece sulle funzioni che essa dovrà ave-re, su come potrà esercitarle, su quali poteri dovrà richiedere alla Regione e allo Stato”.

di Ornella Jovane

Il sindaco di Venezia Orsoni: “E’ un’opportunità”, la presidente della Provincia Zaccariotto: “Legge da non subire passivamente”

Il caso La riorganizzazione territoriale e il riordino dgli enti locali

Città metropolitana, i Comuni esitano

Orsoni e Zaccariotto all’incontro dello scorso 30 agostoFoto da www.provincia.venezia.it

Chioggia fra Venezia e Padova. E’ stato questo per la città il “tormentone” estivo che, al di là del dibattito ampio, è stato calato nella realtà locale e amplifi cato dall’iniziativa di Giuseppe Penzo, ex presidente del Consiglio comunale, che ha

promosso una raccolta di fi rme a sostegno del passaggio di Chioggia con Padova. In una settimana - quella a cavallo di Ferragosto - sono state raccolte più di mille sottoscrizioni, con il risultato di stimolare un vivo confronto tra categorie economiche e sociali e gli amministratori.

Fra i sostenitori dell’ingresso nella Provincia di Padova anche i grillini chioggiotti che, così come affermano un po’ da tutto il territorio veneziano, ritengono schiacciante la su-premazia di Venezia sugli altri Comuni, tale da non consentire alcuna chances di crescita agli altri. L’ex sindaco Romano Tiozzo - politicamente “padovano d’adozione”, visto che è stato assessore con la precedente Giunta Zanonato - vede positivamente il matrimonio di Chioggia con Padova e ne sottolinea le opportunità. Tende una mano al di là del confi ne il segretario padovano del Pd Piero Ruzzante che si dice convinto della bontà di una Provincia “allargata” al Basso Veneziano fi no a Chioggia, Cona e Cavarzere.

Lo sguardo dei due consiglieri regionali di Chioggia, Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin è invece orientato a Venezia. Non si esprimono con una posizione netta ma ritengono entrambi che le affi nità con Venezia siano tali da non dover trascurare gli effetti benefi ci che già oggi esse producono (es. Legge speciale per Venezia e Chioggia, turismo e occupazione...).La partita semmai si gioca nel ruolo che Chioggia saprà rita-gliarsi all’interno della Città metropolitana di Venezia. Il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson sembra guardare con interesse alla Città metropolitana, lo aveva già sostenuto pubblicamente a fi ne maggio, in occasione della tavola rotonda sul tema organizzata a Chioggia dal Partito democratico e lo ha ribadito anche a inizio agosto all’incontro in Provincia promosso dalla Commissione speciale per la Città metropolitana. Anche se da parte dell’amministrazione non c’è ancora una posizione uffi ciale, Casson ritiene che la Città metropolitana sia un’opportunità per fare uscire la sua città da un isolamento storico. Anche l’ex sindaco Fortunato Guarnieri si dice favorevole alla Città metropolitana di Venezia.

La Lega Nord chioggiotta, che non vede di buon occhio l’adesione alla Città Metro-politana, chiede con il suo segretario Marangon una consultazione popolare in tempi brevi per capire l‘orientamento dei cittadini.

Il dibattito nella città, sorella “minore” di Venezia

CHIOGGIA, PER LO PIÙ SOSTIENE LA CITTÀ METROPOLITANA MA C’È ANCHE CHI GUARDA A PADOVA

O.J.

A.A.

Una rottura della tradizione senza precedenti. E’ questa la portata della presa di posizione della nuova amministrazione mirese del “Movimento

5 Stelle”, guidata dal sindaco Alvise Maniero, che nelle scorse settimane ha paventato la possibilità di unirsi alla provincia di Padova al posto di aderire alla realizzazione della Città Metropolitana con Venezia. I rischi di una entrata nella Città Metropolitana troppo affrettatamente, li riassume l’assessore all’Urbanistica e ai lavori pubblici del comune di Mira Luciano Claut. ”L’entrata nella Città Metropolitana – spiega Claut - è un azzardo a queste condizioni. Non si capisce quali sa-ranno le competenze degli altri comuni. Il rischio è una egemonia del comune di Venezia che potrebbe fare i

suoi interessi a carico degli altri territori utilizzati come satelliti su cui magari continuare a progettare piani come quelli del Polo Logistico o della Romea Commer-ciale, che sono un disastro per i cittadini e il territorio che li subiscono. Per questo con i tempi ristretti che ci si ritrova sarà diffi cile dire si alla Città Metropolitana così in fretta, cioè entro questo mese. Paradossalmente la provincia di Padova, sembra offrire servizi migliori”. Il comune di Mira ha espresso la sua posizione in accordo con il comune di Campagna Lupia, e ha anche chiesto

con la maggioranza dei comuni della Riviera di pro-rogare i termini di adesione alla Città Metropolitana. A Vigonovo ad esempio il 16 settembre si farà un referendum consultivo se aderire alla Città Metropoli-tana o alla futura provincia di Padova. Contrarissimi ad una adesione di Mira alla provincia di Padova tutti i partiti di opposizione a Mira e soprattutto il Pd “Questa posizione – spiega il consigliere del Pd Maurizio Bar-berini - è fuori dalla storia e dal modo di sentire della gente. Mira si è sempre sentita legata a Venezia da

secoli con la diocesi. Capisco che paesi come Vigono-vo e Dolo possano sentire l’attrazione di Padova, ma a Mira questo elemento proprio non sussiste. E’ una dimostrazione che i grillini non capiscono nemmeno l’abc della politica e dell’azione amministrativa”.

“SIAMO PRONTI AD ANDARE CON PADOVA”Mira. La posizione della Giunta grillina

3Spazi aperti

Cultura e ambiente Iniziativa il 30 settembre alle Isole di San Servolo e Torcello

di Alessandro Abbadir

ADOTTAMIPuntino. Piccolo nanetto di solo 4 chili.

Maschietto, di circa 1 anno. Assomiglia ad un pincher carattere equilibrato e socievole. Portato in rifugio da un passante “frettoloso”. Sarà visitato dal nostro veterina-

rio e messo in regola con le vaccinazioni Intanto cerchiamo casa.

Ketrine. Bellissima femmina, circa 2 anni, taglia medio-contenuta 15-18 chili. Incrocio golden retriver, pelo morbido e biondo, al momento un po’ trascurata, ma bellissima. Ha avuto un passato triste. Ora cerca famiglia. Ketrine è dolce e coccolona.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Penny. Circa 1 anno, pesa 4-5 chili. Simil pincher, dal carattere un po’ schivo. E’ stata recuperata da un turista mentre passeggiava in centro città. Ora Penny

cerca una nuova casa, delle persone che sappiano avere la pazienza di aspettare che lei prenda fi ducia.

Bisonte. Tre anni, maschio, taglia medio-contenuta, circa 12-14 chili. Deve al più presto trovare un’altra famiglia, dov’è ora non può più rimanere.Purtroppo in rifugio non c’è più posto. Cerchiamo per Bisonte un’altra famiglia.

Kris. Circa 3-4 mesi, bellissimo cucciolo di maschietto. Kris ha un carattere

meraviglioso ed equilibrato. Sarà una futura taglia medio-contenuta.

Cerchiamo per lui un po’ di serenità.

Sarà la laguna di Venezia la protagonista degli appuntamenti escursionistici e turi-stici della seconda metà di questo mese.

Ma vediamo nel dettaglio. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio a provincia di Venezia ha organizzato un’iniziativa alla scoperta dell’isola di San Servolo e del Mu-seo provinciale di Torcello per domenica 30 settembre. L’itinerario parte in laguna Sud alle ore 10.45, dall’isola di San Servolo, che ha ospitato diversi ordini monastici a partire dal IX secolo sino al 1715 quando la Repubblica di Venezia la utilizzò come sede dell’ospedale militare affi dato all’opera dei padri ospedalieri di San Giovanni di Dio, più conosciuti come Fatebenefratelli. Successivamente la struttura venne destinata anche al ricovero dei malati affetti da patologie mentali. Il percorso preve-de la visita guidata all’isola e al Museo della Follia: un’esposizione con oggetti e immagini sull’evolvere della terapia psichiatrica fi no alla

chiusura dei manicomi avvenuta con la legge Basaglia. E’ prevista la possibilità di pranzare nelle strutture dell’isola (al costo di 8 euro a persona). Alle ore 14 ci sarà un battello a disposizione per raggiungere, Torcello primo insediamento nella laguna Nord. Un sito che ha accolto gli abitanti in fuga da Altino e dalla terraferma circostante al tempo delle invasioni barbariche. Durante il percorso per raggiunge-re l’isola, sarà illustrata la storia e l’ambiente lagunare. Seguirà quindi, la visita al Museo di Torcello guidati alla scoperta della sua col-lezione che documenta la grande storia della laguna e delle origini della città di Venezia. Alle ore 18 e alle 19 sarà a disposizione un’imbar-cazione per raggiungere la stazione ferroviaria S. Lucia (eventuale fermata intermedia alle Zattere). Costo del biglietto e rientro con im-barcazione, sono gratuiti. La prenotazione è obbligatoria e potrà essere fatta contattando l’ Apt Azienda di Promozione turistica, via mail

all’indirizzo [email protected] (o eventualmente tel. 335 7605003 ore uffi cio). Per la provincia è una iniziativa molto importante. “Dopo il tutto esaurito, registrato, per l’iniziativa della Provincia - spiega l’asses-sore Raffaele Speranzon - in occasione della Notte di San Lorenzo il 10 agosto, che offriva ai visitatori ingresso e visita guidata gratuita al Museo provinciale di Torcello e percorso turisti-co in esterno, ecco un’altra originale iniziativa culturale ed escursionistica a cui partecipare. Grazie a queste manifestazioni è possibile

promuovere, la cultura in modo moderno ed accattivante attirando l’interesse del pubblico. E’ importante che i nostri concittadini, e anche coloro che arrivano da fuori, abbiano la possi-bilità di conoscere i tesori di cui è ricco il nostro patrimonio artistico e culturale e ambientale”. Ma non ci sarà solo questo appuntamento in laguna. Continueranno infatti per tutte le domeniche del mese, le visite alla riserva na-turale del Wwf di Valle Averto a Lugo di Cam-pagna Lupia. Resterà aperta dalle 10 alle 19. Le scolaresche e i gruppi organizzati possono

accedere alla riserva tutti i giorni, concordando tempi e modalità della visita, con la segreteria dell’oasi al momento della prenotazione. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero di cellulare 345-4524609 da lunedì a sabato o scrivendo a [email protected]. Infi ne in Riviera del Brenta continueranno nei week end di settembre le visite guidate a Villa Venier a Mira, la sede dell’Istituto Regio-nale Ville Venete. Per informazioni, telefonare ai numeri 041 5298711 - 041 5600690. L’ingresso è libero.

Alla scoperta dei tesori della laguna

A sinistra l’isola di Torcello, sopra l’isola di San Servolo

La Provincia organizza itinerari dopo il successo della “Notte di San Lorenzo”. Aperta nei week end l’Oasi di Valle Averto

212121Spazi aperti

Page 24: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

5Personaggio

Alberto Coletto nasce nel centro di Dolo nel 1944, secondo fi glio di un commesso di ferramenta e di una ca-

salinga, diventata sarta per necessità. Nel cuore del paese trascorre la propria infanzia assieme a un buon numero di coetanei, tra giochi pieni di fantasia e poveri di risorse economiche, aprendosi alla solidarietà e alla condivisione dettate, da adulti ricchi di tali valori. Sebbene privo di qualsiasi inizia-zione familiare, ben presto scopre l’acqua del Naviglio, i fossati puliti, le cave prossi-me al paese e la vicina laguna. Ecco allora l’incontro con la pesca, la caccia, i grandi spazi aperti. Si diploma perito industriale e approda nell’inizio degli anni Settanta a Porto Marghera. E’ quasi una fuga dai fumi di Marghera, provocata dalla prematura perdita di un affetto familiare, che induce rifl essioni e ripensamenti sulla necessaria compatibilità tra ambiente e lavoro. Coletto è sposato e ha una fi glia, inoltre è presiden-te della Consulta delle Associazioni Culturali di Dolo.

Ha pubblicato il libro I ragazzi dell’i-sola Bassa, ottenendo un discreto succes-so; come nasce il libro?

“Il libro nasce dai ricordi giovanili e dall’amore per le borgate del paese, per il Naviglio, i mulini, lo squero, le piazzette e le ville venete e soprattutto non ho mai scordato gli amici, i personaggi carismatici di allora e le storie ad essi collegate. Nel ten-tativo di raccontare la Dolo di sessant’anni fa, ormai sfumata e completamente diversa da quella di oggi, e di celebrare il perdurare dell’incontro annuale dei piassaroi, gli scu-gnizzi degli anni cinquanta, prende forma il libro edito da La Press con la collaborazione di Stefano Trovò, del laboratorio Dolo Sport e patrocinato dal Comune di Dolo”.

Segue Via Mazzini 39. “Questo libro completa il precedente

ma racconta il ruolo fondamentale delle donne nella vita paesana di quel periodo. Alla pubblicazione dei due libri segue la partecipazione ad un volume scritto a più mani: “Gocce di emozioni 2” edito da Dolo

Sport e 2esse di Dolo, nel quale racconto sensazioni e rifl essioni scaturite da alcune battute di pesca”.

Come si è avvicinato alla scrittura? “Lo scrivere mi permette di fi ssare i

fatti con la maggior lucidità di cui sono ca-pace, le sconfi tte e le vittorie del mio vivere e di chi mi sta vicino. Sono convinto che le sconfi tte possano insegnare più delle vitto-rie, se analizzate senza la voglia di auto fl agellazione e senza il perfi do sostegno delle scusanti prive di oggettività. Quando ho avuto abbastanza tempo a disposizione, ho iniziato a scrivere nel puerile tentativo di fermare il tempo, o meglio, nel tentativo di fi ssare i volti e le vicende di un’infanzia e di un piccolo mondo che non torneranno più ma che, credo, debbano essere conosciuti da fi gli e nipoti.

Sta preparando qualche nuovo libro? “Di libri non ne sto preparando, per il

semplice motivo che ne ho già tre di pronti in bozza. Uno parla dell’area industriale di Porto Marghera, nel periodo che va dagli

anni Settanta alla fi ne del secolo scorso. Ripercorre la mia vita lavorativa nei vari stabilimenti, parlando poco di me e tratteg-giando le vicende degli occupati, delle loro paure e speranze, dell’inizio della grande dismissione che ha cancellato il più con-centrato polo industriale europeo. In poche parole parla del grande tradimento perpe-trato dalla “civiltà” industriale nei confronti di quella contadina, i cui protagonisti sono stati sedotti e abbandonati dopo essere stati avvelenati da fumi, amianto, calore, rumore e quisquiglie simili. L’altro libro contiene alcuni racconti di pesca degli anni Settanta e parla di ambienti naturali perdu-ti, di amici, di acque e di pesci, di persone che sono scomparse con le quali ho molto condiviso. Pescare non signifi ca solo pren-der pesci. Vuol dire entrare nella natura per misurarsi, stupirsi, commuoversi e, qualche volta, capirsi. L’ultimo libro è un omaggio al paese di Oriago che mi ha ospitato per quarant’anni, raccontato dall’immediato do-poguerra attraverso la vita di un caro amico

settantenne, maestro di Shiatsu”.La Riviera del Brenta è una fucina di

scrittori, secondo lei, perché? “Nel corso dell’edizione di “Gocce di

emozioni 2” ho avuto il piacere di conosce-re parecchi scrittori e poeti locali. Il tessuto letterario mi pare fecondo in Riviera e par-ticolarmente a Dolo, il paese “dell’anima”, dove Venezia ha lasciato una profonda traccia fi sica e romantica che si è arricchita degli saperi della dotta Padova attraverso i dibattiti e le frequentazioni dei caffè, tra-dizionalmente numerosi nel centro paese”.

Soddisfazioni tante; una in partico-lare?

“La vita, contrariamente a quanto rac-contato nella letteratura rosa, è per quasi tutti parca di soddisfazioni. Non faccio ec-cezione a questa regola, anche se devo dire che la famiglia, costruita con limiti reciproci trasformati in forza comune, ha per me sempre costituito motivo di grande soddi-sfazione”.

di Roberta Pasqualetto

Dolese doc, Coletto è anche presidente della Consulta delle associazioni culturali nel comune riverasco

L’intervista A tu per tu con l’autore de “I ragazzi dell’Isola Bassa”

Alberto Coletto scrittore e pescatoreAlberto Coletto con i suoi nipoti

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Page 25: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

5Personaggio

Alberto Coletto nasce nel centro di Dolo nel 1944, secondo fi glio di un commesso di ferramenta e di una ca-

salinga, diventata sarta per necessità. Nel cuore del paese trascorre la propria infanzia assieme a un buon numero di coetanei, tra giochi pieni di fantasia e poveri di risorse economiche, aprendosi alla solidarietà e alla condivisione dettate, da adulti ricchi di tali valori. Sebbene privo di qualsiasi inizia-zione familiare, ben presto scopre l’acqua del Naviglio, i fossati puliti, le cave prossi-me al paese e la vicina laguna. Ecco allora l’incontro con la pesca, la caccia, i grandi spazi aperti. Si diploma perito industriale e approda nell’inizio degli anni Settanta a Porto Marghera. E’ quasi una fuga dai fumi di Marghera, provocata dalla prematura perdita di un affetto familiare, che induce rifl essioni e ripensamenti sulla necessaria compatibilità tra ambiente e lavoro. Coletto è sposato e ha una fi glia, inoltre è presiden-te della Consulta delle Associazioni Culturali di Dolo.

Ha pubblicato il libro I ragazzi dell’i-sola Bassa, ottenendo un discreto succes-so; come nasce il libro?

“Il libro nasce dai ricordi giovanili e dall’amore per le borgate del paese, per il Naviglio, i mulini, lo squero, le piazzette e le ville venete e soprattutto non ho mai scordato gli amici, i personaggi carismatici di allora e le storie ad essi collegate. Nel ten-tativo di raccontare la Dolo di sessant’anni fa, ormai sfumata e completamente diversa da quella di oggi, e di celebrare il perdurare dell’incontro annuale dei piassaroi, gli scu-gnizzi degli anni cinquanta, prende forma il libro edito da La Press con la collaborazione di Stefano Trovò, del laboratorio Dolo Sport e patrocinato dal Comune di Dolo”.

Segue Via Mazzini 39. “Questo libro completa il precedente

ma racconta il ruolo fondamentale delle donne nella vita paesana di quel periodo. Alla pubblicazione dei due libri segue la partecipazione ad un volume scritto a più mani: “Gocce di emozioni 2” edito da Dolo

Sport e 2esse di Dolo, nel quale racconto sensazioni e rifl essioni scaturite da alcune battute di pesca”.

Come si è avvicinato alla scrittura? “Lo scrivere mi permette di fi ssare i

fatti con la maggior lucidità di cui sono ca-pace, le sconfi tte e le vittorie del mio vivere e di chi mi sta vicino. Sono convinto che le sconfi tte possano insegnare più delle vitto-rie, se analizzate senza la voglia di auto fl agellazione e senza il perfi do sostegno delle scusanti prive di oggettività. Quando ho avuto abbastanza tempo a disposizione, ho iniziato a scrivere nel puerile tentativo di fermare il tempo, o meglio, nel tentativo di fi ssare i volti e le vicende di un’infanzia e di un piccolo mondo che non torneranno più ma che, credo, debbano essere conosciuti da fi gli e nipoti.

Sta preparando qualche nuovo libro? “Di libri non ne sto preparando, per il

semplice motivo che ne ho già tre di pronti in bozza. Uno parla dell’area industriale di Porto Marghera, nel periodo che va dagli

anni Settanta alla fi ne del secolo scorso. Ripercorre la mia vita lavorativa nei vari stabilimenti, parlando poco di me e tratteg-giando le vicende degli occupati, delle loro paure e speranze, dell’inizio della grande dismissione che ha cancellato il più con-centrato polo industriale europeo. In poche parole parla del grande tradimento perpe-trato dalla “civiltà” industriale nei confronti di quella contadina, i cui protagonisti sono stati sedotti e abbandonati dopo essere stati avvelenati da fumi, amianto, calore, rumore e quisquiglie simili. L’altro libro contiene alcuni racconti di pesca degli anni Settanta e parla di ambienti naturali perdu-ti, di amici, di acque e di pesci, di persone che sono scomparse con le quali ho molto condiviso. Pescare non signifi ca solo pren-der pesci. Vuol dire entrare nella natura per misurarsi, stupirsi, commuoversi e, qualche volta, capirsi. L’ultimo libro è un omaggio al paese di Oriago che mi ha ospitato per quarant’anni, raccontato dall’immediato do-poguerra attraverso la vita di un caro amico

settantenne, maestro di Shiatsu”.La Riviera del Brenta è una fucina di

scrittori, secondo lei, perché? “Nel corso dell’edizione di “Gocce di

emozioni 2” ho avuto il piacere di conosce-re parecchi scrittori e poeti locali. Il tessuto letterario mi pare fecondo in Riviera e par-ticolarmente a Dolo, il paese “dell’anima”, dove Venezia ha lasciato una profonda traccia fi sica e romantica che si è arricchita degli saperi della dotta Padova attraverso i dibattiti e le frequentazioni dei caffè, tra-dizionalmente numerosi nel centro paese”.

Soddisfazioni tante; una in partico-lare?

“La vita, contrariamente a quanto rac-contato nella letteratura rosa, è per quasi tutti parca di soddisfazioni. Non faccio ec-cezione a questa regola, anche se devo dire che la famiglia, costruita con limiti reciproci trasformati in forza comune, ha per me sempre costituito motivo di grande soddi-sfazione”.

di Roberta Pasqualetto

Dolese doc, Coletto è anche presidente della Consulta delle associazioni culturali nel comune riverasco

L’intervista A tu per tu con l’autore de “I ragazzi dell’Isola Bassa”

Alberto Coletto scrittore e pescatoreAlberto Coletto con i suoi nipoti

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Page 26: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

7Cultura provinciale

Inaugura sabato 8 settembre alle ore 18 al Museo d’Arte orientale di Venezia, al terzo piano di Ca’ Pesaro, la mostra Yoko

Okuyama MA- Pensieri di Carta, patrocinata dal Consolato Generale del Giappone a Mi-lano, dall’Università degli Studi di Venezia, Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, dalla Japan Foundation, Isti-tuto Giapponese di Cultura di Roma.

L’artista giapponese nata a Tokyo, laureata in Architettura con Kenzo Tange con cui ha collaborato ad opere importanti quali la cattedrale di Tokyo e l’Università del Sacro Cuore, ha fondato lo studio di architettura e progettazione Sohseisha, di cui è tuttora presidente. Per oltre quindici anni ha tenuto la cattedra di Interior Design presso la Tokyo Academy e si dedica anche, come attività più personale, ma non priva di successo, alla creazione di opere in cui una materia antica come la cellulosa e una pri-mordiale come l’acqua, si mescolano grazie a gesti altrettanto antichi e sapienti.

Una “pittura senza pennello” sono sta-te defi nite le opere di questa artista che usa strumenti elementari: un telaio con una rete a trama fi tta che ricorda l’antico suketa, il telaio su cui i cartai da sempre hanno for-mato e formano i fogli di carta giapponese a mano, inserito in una vasca in cui si me-scolano acqua e cellulosa.

Questi materiali semplici e naturali, uni-ti al colore, scelto con intenzionale perizia, creano suggestioni, emozioni, pensieri.

Attraverso queste opere comprendiamo il ma, in giapponese “spazio vuoto”, tempo

eterno, ma anche istante, taglio netto del tempo, attimo che ne interrompe il fl usso, concetto presente sia nella vita quotidiana che nell’arte giapponese.

L’invito all’artista a presentare le sue opere è in stretta connessione con il tema scelto dal Museo per le Giornate Europee del Patrimonio di quest’anno: la carta giapponese a mano, washi. E’ proprio il materiale base della carta giapponese a mano che Yokuyama Yoko usa per le sue creazioni; si riafferma così il rapporto diret-to tra modernità e tradizione, tra passato e presente. In occasione delle Giornate Euro-pee del Patrimonio l’artista incontrerà il suo pubblico e terrà un workshop su prenota-zione sulla tecnica di realizzazione dei suoi “pensieri di carta” il giorno 30 settembre al Museo di Arte Orientale: il laboratorio consentirà ai partecipanti di realizzare una propria creazione con la carta giapponese.

di Marta Boscolo

L’artista giapponese, già architetto di fama, si dedica alla creazione di opere d’arte realizzate con carta e colore

Venezia Al Museo d’Arte Orientale

Yoko Okuyama: “Ma” Pensieri di carta

Una delle opere esposte alla mostra che sarà aperta al pubblico fi no al prossimo 20 ottobre

Il 29 settembre, sempre al museo, sarà proiettato il fi lm Washi, carta giapponese a mano, che illustra tutte le fasi della carta giapponese prodotta dal gelso papirifero secondo un procedimento antico, codifi cato nel Kami Suki Cho Ho Ki, Manuale prati-co della fabbricazione della carta, di Jibei Kunigashi, pubblicato a Osaka nel 1789. Nascono dall’abilità del cartaio: kozo, la più forte e la più grezza delle carte, gampi, la più leggera e resistente e pure la più rara e costosa ed infi ne mitsumata, carta di più recente produzione anch’essa con buone qualità di resistenza agli attacchi degli in-setti cartofagi.

La mostra chiuderà il prossimo 20 ot-tobre.

Orario: dalle 10 alle 18 Ingresso gra-tuito alla mostra con il biglietto del Museo. Durante le giornate del 29 e 30 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, l’ingresso a tutti i musei statali (e quindi anche al Museo di Arte Orientale) sarà gratuito. Per prenotazioni al laborato-rio: 041 5241173 o [email protected]

Il 30 settembre l’artista terrà un workshop sulla tecnica di realizzazione dei suoi pensieri di carta

Il prossimo 30 settembre, in occasio-ne della Giornata europea del Patri-monio, la seconda quest’anno dopo

quella programmata per il 29 agosto, il Museo Nazionale Villa Pisani a Stra sarà visitabile gratuitamente durante i consueti orario di apertura. Su pre-notazione è possibile prendere parte, sempre gratuitamente, a iniziative pro-grammate apposta per la Giornata.

Fra le proposte “Il museo che rac-conta: storie e fi abe narrate a Villa Pisa-ni” ovvero “Giardini di fantastica bellez-za”, letture ad alta voce per bambini da 4 a 7 anni, e “Dal brolo alla tavola: la cucina in villa”.

Iniziative che si ripeteranno anche domenica 30, giornata in cui è program-mato, nel pomeriggio, anche l’itinerario all’interno del Piano nobile della Villa per rivivere l’atmosfera di festa e della villeggiatura nei secoli passati.

NEWS

Giornata europea del patrimonioVISITE ED EVENTI A VILLA PISANI

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Page 27: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

7Cultura provinciale

Inaugura sabato 8 settembre alle ore 18 al Museo d’Arte orientale di Venezia, al terzo piano di Ca’ Pesaro, la mostra Yoko

Okuyama MA- Pensieri di Carta, patrocinata dal Consolato Generale del Giappone a Mi-lano, dall’Università degli Studi di Venezia, Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, dalla Japan Foundation, Isti-tuto Giapponese di Cultura di Roma.

L’artista giapponese nata a Tokyo, laureata in Architettura con Kenzo Tange con cui ha collaborato ad opere importanti quali la cattedrale di Tokyo e l’Università del Sacro Cuore, ha fondato lo studio di architettura e progettazione Sohseisha, di cui è tuttora presidente. Per oltre quindici anni ha tenuto la cattedra di Interior Design presso la Tokyo Academy e si dedica anche, come attività più personale, ma non priva di successo, alla creazione di opere in cui una materia antica come la cellulosa e una pri-mordiale come l’acqua, si mescolano grazie a gesti altrettanto antichi e sapienti.

Una “pittura senza pennello” sono sta-te defi nite le opere di questa artista che usa strumenti elementari: un telaio con una rete a trama fi tta che ricorda l’antico suketa, il telaio su cui i cartai da sempre hanno for-mato e formano i fogli di carta giapponese a mano, inserito in una vasca in cui si me-scolano acqua e cellulosa.

Questi materiali semplici e naturali, uni-ti al colore, scelto con intenzionale perizia, creano suggestioni, emozioni, pensieri.

Attraverso queste opere comprendiamo il ma, in giapponese “spazio vuoto”, tempo

eterno, ma anche istante, taglio netto del tempo, attimo che ne interrompe il fl usso, concetto presente sia nella vita quotidiana che nell’arte giapponese.

L’invito all’artista a presentare le sue opere è in stretta connessione con il tema scelto dal Museo per le Giornate Europee del Patrimonio di quest’anno: la carta giapponese a mano, washi. E’ proprio il materiale base della carta giapponese a mano che Yokuyama Yoko usa per le sue creazioni; si riafferma così il rapporto diret-to tra modernità e tradizione, tra passato e presente. In occasione delle Giornate Euro-pee del Patrimonio l’artista incontrerà il suo pubblico e terrà un workshop su prenota-zione sulla tecnica di realizzazione dei suoi “pensieri di carta” il giorno 30 settembre al Museo di Arte Orientale: il laboratorio consentirà ai partecipanti di realizzare una propria creazione con la carta giapponese.

di Marta Boscolo

L’artista giapponese, già architetto di fama, si dedica alla creazione di opere d’arte realizzate con carta e colore

Venezia Al Museo d’Arte Orientale

Yoko Okuyama: “Ma” Pensieri di carta

Una delle opere esposte alla mostra che sarà aperta al pubblico fi no al prossimo 20 ottobre

Il 29 settembre, sempre al museo, sarà proiettato il fi lm Washi, carta giapponese a mano, che illustra tutte le fasi della carta giapponese prodotta dal gelso papirifero secondo un procedimento antico, codifi cato nel Kami Suki Cho Ho Ki, Manuale prati-co della fabbricazione della carta, di Jibei Kunigashi, pubblicato a Osaka nel 1789. Nascono dall’abilità del cartaio: kozo, la più forte e la più grezza delle carte, gampi, la più leggera e resistente e pure la più rara e costosa ed infi ne mitsumata, carta di più recente produzione anch’essa con buone qualità di resistenza agli attacchi degli in-setti cartofagi.

La mostra chiuderà il prossimo 20 ot-tobre.

Orario: dalle 10 alle 18 Ingresso gra-tuito alla mostra con il biglietto del Museo. Durante le giornate del 29 e 30 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, l’ingresso a tutti i musei statali (e quindi anche al Museo di Arte Orientale) sarà gratuito. Per prenotazioni al laborato-rio: 041 5241173 o [email protected]

Il 30 settembre l’artista terrà un workshop sulla tecnica di realizzazione dei suoi pensieri di carta

Il prossimo 30 settembre, in occasio-ne della Giornata europea del Patri-monio, la seconda quest’anno dopo

quella programmata per il 29 agosto, il Museo Nazionale Villa Pisani a Stra sarà visitabile gratuitamente durante i consueti orario di apertura. Su pre-notazione è possibile prendere parte, sempre gratuitamente, a iniziative pro-grammate apposta per la Giornata.

Fra le proposte “Il museo che rac-conta: storie e fi abe narrate a Villa Pisa-ni” ovvero “Giardini di fantastica bellez-za”, letture ad alta voce per bambini da 4 a 7 anni, e “Dal brolo alla tavola: la cucina in villa”.

Iniziative che si ripeteranno anche domenica 30, giornata in cui è program-mato, nel pomeriggio, anche l’itinerario all’interno del Piano nobile della Villa per rivivere l’atmosfera di festa e della villeggiatura nei secoli passati.

NEWS

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Page 28: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

17

Estate da incorniciare per la Generali Videa Ballan Coppi Gazze-ra, formazione ciclistica mestrina che gareggia per le categorie Elite – Under 23, che ha ottenuto risultati molto importanti.

La squadra dei due presidenti Renato Marin e Mauro Flora, e dei direttori sportivi Renato Bonso e Roberto Zoccarato, ha infatti avuto l’onore di aver un proprio atleta alle Olimpiadi di Londra. Si tratta di Andrei Nechita che ha partecipato alla gara su strada con la maglia della nazionale rumena. “Per me è un sogno che si realizza - ha spiegato l’atleta rumeno dopo la cerimonia d’apertura che si è svol-ta all’Olympic Stadium di Stratford - anche se mi sono confrontato con atleti certamente più dotati e preparati di me. E’ stato un onore avere la possibilità di essere in gara con loro e sono pronto a dare il massimo per onorare al meglio la bandiera del mio Paese”. Grande soddisfazione è stata espressa anche da Mauro Flora e Renato Marin. “Sapevamo sin dall’inizio di stagione di questa possibilità e, d’accordo con i tecnici del team e quelli della nazionale rumena, abbiamo creato un programma che permettesse ad Andrei di arri-varci nelle migliori condizioni. Poter vantare un atleta alle Olimpiadi non capita tutti i giorni, e tutto questo ha un valore inestimabile”. Nechita quest’anno ha ottenuto anche il titolo di campione nazio-nale rumeno a cronometro per la categoria Elite, oltre a vincere nella Cupa Orasului Otopeni, nell’ultima tappa del Tour Szeklerland, nella 1’ edizione del “Gp Madonna del Carmine” e nella 1’ prova

della “31’ Due giorni Marchigiana a Cerretano di Castelfi dardo”. La stagione continua per Nechita che avrà la possibilità di partecipare anche ai Campionati del Mondo. Da segnalare anche le prestazioni a cronometro del bolzanino Diego Florio che gli hanno permesso di partecipare ai Campionati Europei a Goes in Olanda. Florio, tra i migliori ciclisti italiani della specialità, è stato anche grande prota-gonista della kermesse del “Bracciale del pronome 2012” dove ha conseguito una vittoria. Da segnalare poi le performance di Daniele Cavasin (due vittorie alla Coppa San Geo e al Memorial Brighen-ti), Maurizio Damiano, Mattia De Marchi, Francesco Flora, Davide Gani, Alessio Larentis, Matteo Malucelli, Antonio Marchiori, Marco Mazzetto, Mattia Moresco, Stefano Presello, Nicolò Rocchi, Eric Sheppard, tutti autori di grandi piazzamenti.

di Giacomo Piran

Coppi Gazzera, estate da incorniciare

Si è svolto in agosto l’ allenamento sta-gionale per il Franco Gomme Venezia, squadra di Calcio a 5 che disputerà

anche quest’anno il campionato di Serie A. La squadra che sarà guidata dal confermato mister Luigi Pagana e dal suo staff tecnico ha cominciato a faticare sulla pista di atletica dello stadio “Walter Martire” e poi con allenamenti mirati in piscina e al PalaCosmet che ospite-rà anche quest’anno le partite casalinghe di Campionato e Coppa Italia della compagine arancioneroverde. La squadra fi nora ha con-fermato (Androni, Callegarin, Cantagallo, Almir Rossa, Canonica, Bellomo e Penzo, più gli un-der Biancato e Ortolan) cui si sono aggiunti i nuovi acquisti (Belsito, Dan, de Leo, Dal Cin e Zaffe). Nuovo è anche il presidente, si tratta di Vladimiro Amato, 46 anni imprenditore nel settore dell’abbigliamento con incarichi nel ramo della “logistica e commercializzazione”. La preparazione ha visto due amichevoli l’1 settembre a Piombino Dese contro la Lupa-rense e l’8 settembre al PalaCosmet di Dolo contro il Kaos Futsal Bologna. Il campionato inizierà il 15 settembre con il team veneziano impegnato in trasferta contro il neopromosso Genziano. Questa la rosa del Franco Gomme Venezia che si sta preparando per la stagione 2012-2013 e che potrebbe subire delle mo-difi che. Portieri: Marco Androni (’86), Carlos Henrique Dalcin (’92, dalla Marca Futsal), Federico de Leo (’86, dal Perarolo Vigonti-na). Centrali difensivi: Almir Antonio Junior Rossa (’81), Pablo Esteban Belsito (’86, dalla Marca Futsal). Laterali: Alcimar Zimer-

mann “Cantagallo” (’80), Marco Callegarin (’90), Marco Ercolessi (’86), Michele Penzo (’92). Universali: David Leandro Canonica (’85), Nicolas Henrique Zaffe Moreira (’92, dalla Lazio). Pivot: Erick Ringis Bellomo (’78) Andrei Claudiu Dan (’89, dal Pordenone), Mat-teo Zanatta (’92). Aggregati dall’Under 21: Nicolò Biancato (’94, difensore) e Giacomo Ortolan (’94, laterale). Staff Tecnico: Luigi Pagana (allenatore), Davide Campagner (vice allenatore prima squadra e tecnico dell’Under 21), Aurelio Conte (preparatore atletico), Cri-stian Bovo (preparatore posturale), Riccardo Venturini (preparatore portieri) e la novità di Paolo Ruzza (ex Futsal Villorba) come masso fi sioterapista. Staff societario: Vladimiro Amato (presidente), Tiziano Pandolfo (vicepresiden-te), Gianluigi Fogato (consigliere con delega alla direzione amministrativa), Michele Vitale e Luciano Polato (consiglieri), Daniele Berto-lin (segretario), Alberto Gatti (collaboratore amministrativo) e Mariano Bidoia (team ma-nager/direttore tecnico), Fabio Pesce, Miche-langelo Canziani, Paolo Quattrone e Cristian Simion (collaboratori prima squadra). G.P.

Ciclismo Tanti trofei per la società mestrina

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

CALCIO A 5 FRANCO GOMME AL VIA

Service Med, il volley San Donà riparteUna rosa profondamente rinnovata e sempre più all’in-

segna delle giovani E’ la nuova Service Med San Donà, agli ordini dei coach Giuseppe Giannetti e Carlo Chieco.

La società riparte dalla B/2 con un gruppo che ha la sua ossatura nelle giocatrici che faranno parte anche della

selezione Under 18.

Kumite, Alice Basso è campionessa italiana Alice Basso di Santa Maria di Sala è campionessa italiana di kumite 74 chili per la

categoria cadette. Le fi nali del Campionato italiano della Federazione italiana judo lotta karate e arti marziali si sono svolte al Palafi jikam di Ostia, dove hanno gareggiato 108 ragazze. La classifi ca per società ha visto primeggiare l’Asd Asi Karate Veneto di Noale,

di cui fa parte la neo-medaglia d’oro Alice Basso, assieme a Beatrice Olivi e Martina Bacchin, che hanno raggiunto il bronzo per le categorie 59 e 53 chili.

Diporto Velico, l’imbarcazione ambientaleE’ stato un settembre denso di appuntamenti quello del Diporto Velico veneziano, che ha ospitato il varo

della prima imbarcazione in Mediterraneo e a vela della Sea Shepherd. Costituita nel 1977, Sea Shepherd

Conservation Society è un’organizzazione internazionale senza fi ni di lucro la cui missione é quella di fermare

la distruzione dell’habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani.

In breve

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Page 29: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

17

Estate da incorniciare per la Generali Videa Ballan Coppi Gazze-ra, formazione ciclistica mestrina che gareggia per le categorie Elite – Under 23, che ha ottenuto risultati molto importanti.

La squadra dei due presidenti Renato Marin e Mauro Flora, e dei direttori sportivi Renato Bonso e Roberto Zoccarato, ha infatti avuto l’onore di aver un proprio atleta alle Olimpiadi di Londra. Si tratta di Andrei Nechita che ha partecipato alla gara su strada con la maglia della nazionale rumena. “Per me è un sogno che si realizza - ha spiegato l’atleta rumeno dopo la cerimonia d’apertura che si è svol-ta all’Olympic Stadium di Stratford - anche se mi sono confrontato con atleti certamente più dotati e preparati di me. E’ stato un onore avere la possibilità di essere in gara con loro e sono pronto a dare il massimo per onorare al meglio la bandiera del mio Paese”. Grande soddisfazione è stata espressa anche da Mauro Flora e Renato Marin. “Sapevamo sin dall’inizio di stagione di questa possibilità e, d’accordo con i tecnici del team e quelli della nazionale rumena, abbiamo creato un programma che permettesse ad Andrei di arri-varci nelle migliori condizioni. Poter vantare un atleta alle Olimpiadi non capita tutti i giorni, e tutto questo ha un valore inestimabile”. Nechita quest’anno ha ottenuto anche il titolo di campione nazio-nale rumeno a cronometro per la categoria Elite, oltre a vincere nella Cupa Orasului Otopeni, nell’ultima tappa del Tour Szeklerland, nella 1’ edizione del “Gp Madonna del Carmine” e nella 1’ prova

della “31’ Due giorni Marchigiana a Cerretano di Castelfi dardo”. La stagione continua per Nechita che avrà la possibilità di partecipare anche ai Campionati del Mondo. Da segnalare anche le prestazioni a cronometro del bolzanino Diego Florio che gli hanno permesso di partecipare ai Campionati Europei a Goes in Olanda. Florio, tra i migliori ciclisti italiani della specialità, è stato anche grande prota-gonista della kermesse del “Bracciale del pronome 2012” dove ha conseguito una vittoria. Da segnalare poi le performance di Daniele Cavasin (due vittorie alla Coppa San Geo e al Memorial Brighen-ti), Maurizio Damiano, Mattia De Marchi, Francesco Flora, Davide Gani, Alessio Larentis, Matteo Malucelli, Antonio Marchiori, Marco Mazzetto, Mattia Moresco, Stefano Presello, Nicolò Rocchi, Eric Sheppard, tutti autori di grandi piazzamenti.

di Giacomo Piran

Coppi Gazzera, estate da incorniciare

Si è svolto in agosto l’ allenamento sta-gionale per il Franco Gomme Venezia, squadra di Calcio a 5 che disputerà

anche quest’anno il campionato di Serie A. La squadra che sarà guidata dal confermato mister Luigi Pagana e dal suo staff tecnico ha cominciato a faticare sulla pista di atletica dello stadio “Walter Martire” e poi con allenamenti mirati in piscina e al PalaCosmet che ospite-rà anche quest’anno le partite casalinghe di Campionato e Coppa Italia della compagine arancioneroverde. La squadra fi nora ha con-fermato (Androni, Callegarin, Cantagallo, Almir Rossa, Canonica, Bellomo e Penzo, più gli un-der Biancato e Ortolan) cui si sono aggiunti i nuovi acquisti (Belsito, Dan, de Leo, Dal Cin e Zaffe). Nuovo è anche il presidente, si tratta di Vladimiro Amato, 46 anni imprenditore nel settore dell’abbigliamento con incarichi nel ramo della “logistica e commercializzazione”. La preparazione ha visto due amichevoli l’1 settembre a Piombino Dese contro la Lupa-rense e l’8 settembre al PalaCosmet di Dolo contro il Kaos Futsal Bologna. Il campionato inizierà il 15 settembre con il team veneziano impegnato in trasferta contro il neopromosso Genziano. Questa la rosa del Franco Gomme Venezia che si sta preparando per la stagione 2012-2013 e che potrebbe subire delle mo-difi che. Portieri: Marco Androni (’86), Carlos Henrique Dalcin (’92, dalla Marca Futsal), Federico de Leo (’86, dal Perarolo Vigonti-na). Centrali difensivi: Almir Antonio Junior Rossa (’81), Pablo Esteban Belsito (’86, dalla Marca Futsal). Laterali: Alcimar Zimer-

mann “Cantagallo” (’80), Marco Callegarin (’90), Marco Ercolessi (’86), Michele Penzo (’92). Universali: David Leandro Canonica (’85), Nicolas Henrique Zaffe Moreira (’92, dalla Lazio). Pivot: Erick Ringis Bellomo (’78) Andrei Claudiu Dan (’89, dal Pordenone), Mat-teo Zanatta (’92). Aggregati dall’Under 21: Nicolò Biancato (’94, difensore) e Giacomo Ortolan (’94, laterale). Staff Tecnico: Luigi Pagana (allenatore), Davide Campagner (vice allenatore prima squadra e tecnico dell’Under 21), Aurelio Conte (preparatore atletico), Cri-stian Bovo (preparatore posturale), Riccardo Venturini (preparatore portieri) e la novità di Paolo Ruzza (ex Futsal Villorba) come masso fi sioterapista. Staff societario: Vladimiro Amato (presidente), Tiziano Pandolfo (vicepresiden-te), Gianluigi Fogato (consigliere con delega alla direzione amministrativa), Michele Vitale e Luciano Polato (consiglieri), Daniele Berto-lin (segretario), Alberto Gatti (collaboratore amministrativo) e Mariano Bidoia (team ma-nager/direttore tecnico), Fabio Pesce, Miche-langelo Canziani, Paolo Quattrone e Cristian Simion (collaboratori prima squadra). G.P.

Ciclismo Tanti trofei per la società mestrina

LO SPORT in PRIMO PIANO

CALCIO A 5 FRANCO GOMME AL VIA

Service Med, il volley San Donà riparteUna rosa profondamente rinnovata e sempre più all’in-

segna delle giovani E’ la nuova Service Med San Donà, agli ordini dei coach Giuseppe Giannetti e Carlo Chieco.

La società riparte dalla B/2 con un gruppo che ha la sua ossatura nelle giocatrici che faranno parte anche della

selezione Under 18.

Kumite, Alice Basso è campionessa italiana Alice Basso di Santa Maria di Sala è campionessa italiana di kumite 74 chili per la

categoria cadette. Le fi nali del Campionato italiano della Federazione italiana judo lotta karate e arti marziali si sono svolte al Palafi jikam di Ostia, dove hanno gareggiato 108 ragazze. La classifi ca per società ha visto primeggiare l’Asd Asi Karate Veneto di Noale,

di cui fa parte la neo-medaglia d’oro Alice Basso, assieme a Beatrice Olivi e Martina Bacchin, che hanno raggiunto il bronzo per le categorie 59 e 53 chili.

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Riparte la scuola in Veneto fra luci ed ombre. Tagli questa volta non ne sono previsti per fortuna, ma i problemi all’inizio dell’anno scolastico non

mancano e i numeri sono tutti lì a dimostrarlo. I sindacati pongono sul tavolo diversi problemi: aiu-

ti alle scuole parrocchiali, presidi a scavalco, situazione diffi cile degli edifi ci scolastici, le questioni sollevate dal concorsone che permette l’accesso alla scuola per l’ulti-ma volta di persone in possesso dei vecchi titoli di studio di venti anni fa.

Ma partiamo vedendo i numeri. Ai nastri di parten-za il 12 settembre in tutte le provincie si sono presentati 608232 fra studenti e alunni, 13.400 più dello scorso anno.

La media di allievi per classe è di 21,7 unità. Gli affollamenti macroscopici sono previsti alle superiori. “La crescita tumultuosa delle iscrizioni arriva in termini temporali, dalla parte fi nale delle classi di nascita degli anni 90 - spiega Nereo Marcon segretario regionale di Cisl Scuola - Non si tratta solo di stranieri, ma nella stragrande maggioranza dei casi di alunni e studenti

autoctoni (gli stranieri sono il 10%)”. Il personale è all’osso, nonostante il ministro Francesco Profumo ab-bia promesso alla regione Veneto 173 insegnanti in più. Mancano ancora al fabbisogno un centinaio di docenti.

Ha protestato contro questo atteggiamento del Ministero l’assessore alla Pubblica Istruzione della regione Veneto Elena Donazzan. I docenti sono complessivamente circa 45.000. Bidelli, impiegati e tecnici sono 15.716. La Cisl si fa portabandiera dei problemi degli istituti paritari.

“I due terzi delle scuole materne in Veneto sono parrocchiali (il 67%) - dice Nereo Marcon - a differen-za del resto d’Italia, dove le scuole parrocchiali sono molto meno numerose di quelle statali. Non si possono lasciare i parroci da soli. Giustamente loro spiegano che il loro scopo principale non è tenere aperte le scuole. Queste scuole hanno rette molto alte rispetto alle ma-terne pubbliche. Rette che in periodo di crisi i genitori non ce la fanno a pagare. Bisogna perciò aiutare queste

strutture ad abbassare le rette con dei contributi ad hoc. Le scuole parrocchiali in Veneto sono un patrimonio in termini di servizi e qualità che non deve essere perso. Va comunque aumentato in modo considerevole, il nu-mero delle materne statali”.

Sul tappeto restano però anche i problemi sollevati con il nuovo concorsone per l’immissione a ruolo degli insegnanti. In tutta Italia, saranno circa 21.000 inse-gnanti da immettere a ruolo con un bando che dovrebbe essere pronto

il 24 settembre. Nel Veneto il concorso, voluto dal Ministro Profumo,

potrebbe essere riservato solo agli abilitati e non anche ai laureati dell’ultima ora, immetterebbe in cattedra 1500 nuovi insegnanti.

I sindacati puntano i piedi. “Il ministro Francesco Profumo – spiega Salvatore Mazza segretario regio-nale della Cgil Scuola - deve fare attenzione. Ci sono migliaia di persone in Veneto che da decenni vivono

nel precariato. Questi non possono essere lasciati in disparte a fa-

vore dei neolaureati. Ci sono persone di 40 anni, che da anni aspettano di diventare di ruolo e ci sono anche i soprannumerari cioè quegli insegnanti che hanno perso il posto a causa dei tagli degli anni precedenti voluti dal centrodestra. Ora devono ritornare a lavorare priorita-riamente”.

Il ministro Profumo proprio a Venezia a margine di una giornata sulla cultura ebraica nei giorni scorsi, ha ribadito come sia dal “1999 che non si tengono concorsi nella scuola.

La legge prevede il doppio canale: lo svuotamento delle graduatorie e il concorso. È il modo più regolare per diventare un Paese normale”. Nel frattempo la lotta per ottenere il lavoro da parte degli insegnanti supplenti è già partita. Nelle scorse settimane in Veneto sono stati immessi a ruolo 226 insegnanti. Ci sono ancora per le prossime settimane 300 posti a disposizione per 3000 precari.

di Alessandro Abbadir

Riparte la scuola, e la lotta dei precari

Organizzazione dei presidi, sotto dimensionamento, tempo pieno e sicurezza degli edifi ci scolastici, proble-mi davvero importanti nella nostra regione sul versante

scuola. Partiamo dalla questione della sicurezza. Gli edifi ci sco-lastici fuori norma si stima siano un terzo. “Non basta mettere le scale antincendio o controllare la staticità della costruzione. Certo questo è l’abc e va fatto prioritariamente - dice per la Cisl Nereo Marcon - ma vanno controllati anche tutti quegli edifi ci che ad esempio negli anni 70 erano fatti con eternit non solo nei tetti ma anche nei pavimenti“. Ci sono sul tappeto poi una serie di controlli che vanno fatti nello specifi co per le provincie

di Rovigo, di Verona e Padova, dove il terremoto dell’Emilia ha lesionato diverse strutture. “Servono inoltre palestre a nor-ma e mense all’avanguardia - continua Marcon - il sindacato poi mette in risalto un piccolo miracolo ottenuto nella nostra regione. “Si è riusciti nonostante i tagli della devastante rifor-ma del ministro del governo Berlusconi, Maria Stella Gelmini - continua Marcon - a far aprire negli ultimi 4 anni 700 classi a tempo pieno. Erano appena 250 nel 2008. In questo modo ci si alinea ad altre regioni limitrofe come la Lombardia, in cui la percentuale di classi a tempo pieno è sempre stata al-tissima”. C’è poi la questione del sottodimensionamento. Gli

istituti sotto dimensionati in Veneto sono 64 su 654. Ossia il 10% va avanti con meno di 600 studenti, che è la soglia mi-nima stabilita per legge. “Capisco – spiega Marcon – che in certe comunità montane soglie o non soglie le scuole devono restare. Non si capisce invece questa realtà, magari all’interno di aree metropolitane”. Infi ne i presidi a scavalco. “E’ un pro-blema causato soprattutto da atteggiamenti campanilistici dei comuni – conclude la Cisl - che avendo scuole con dimensioni piccole, non accettano accorpamenti con altre realtà limitrofe. La scuola resta, ma il preside a quel punto arriva da fuori paese ed è di tipo comprensoriale” .

CRITICITA’ SICUREZZA E SOTTODIMENSIONAMENTO, NODI DA SCIOGLIERE

Aule aperte per 608.232 studenti, 13.400 più dello scorso anno. Arrivano 173 insegnanti in più. Ne mancano ancora un centinaio

In diffi coltà le materne parrocchiali: sono il 67% del totale

A.A.

7Il Veneto in primo piano

La corsa al libro usato diventa uno sport assai praticato questo settembre da geni-tori che, ancora più degli altri anni, fanno

fatica a sostenere le esose spese necessarie a mandare i propri fi gli a scuola.

Da una indagine svolta dall’Assaciazio-ne Difesa dei Consumatori Adico in collabo-razione con la libreria Pacinotti di Mestre e divulgata a fi ne agosto, risulta che, rispetto all’anno scolastico 2011-2012, il 70 per cento in più degli studenti mestrini ricorrerrà all’acquisto dei libri di seconda mano.

Una scelta dovuta considerato il classico fenomeno del “caro-libri” che ha fatto lie-vitare i costi - com’è tradizione ormai - di volumi e tomi anche in occasione di questo esordio imminente di anno scolastico.

Dall’indagine condotta da Adico, sem-pre nel territorio mestrino, risulta che i ge-nitori che hanno un fi glio iscritto al primo anno delle scuole superiori di Mestre dovran-no sborsare dai 275 euro ai 357 euro (a seconda dell’istituto) per l’acquisto dei libri di testo. La media sull’aumento del tota-le è di 20 euro, con un rincaro dei prezzi sul singolo tomo che oscilla tra lo 0,5% e l’1,2%.

“Su un testo che l’anno scorso costava 30 euro - esemplifi ca il presidente dell’Asso-ciazione Carlo Garofolini - il prezzo di co-pertina oggi indica un aumento tra 30 e 50

centesimi circa. Gli aumenti - prosegue valu-tando la tendenza degli ultimi anni - sono contenuti ma inesorabili sul libro singolo, ma incidono su una lista totale, raramente inferiore ai 10 libri”.

“Un fenomeno - è dunque la conclusione - nel quale è diffi cile capir dove fi nisca la legittima esigenza di rinnovamento e aggior-namento e dove inizi

la speculazione delle case editrici. L’unica certezza è che agosto e settembre restano mesi neri per le famiglie, con le spese per mandare i fi gli a scuola a fare la parte del leone”.

Oltre ai libri di testo incide sonoramente sulle tasche dei genitori anche l’acquisto dei dizionari: 86,70 euro per il Rocci, di greco, 66 per i Castiglioni-Mariotti, di latino, che lievitano a 96 con cd-rom ed espansione on line, 72,68 euro per lo Zingarelli d’italiano, e via via tutti gli altri. C’è poi il corredo scolastico e l’attrezzatura richiesta per le materie tecniche e artistiche: non si spende mai meno di 80 euro, 100 euro in media se non predomina l’ambizione degli adolscenti di “griffare” i propri studi.

Insomma far studiare i propri fi gli ri-mane un investimento impegnativo, per qualcuno anche proibitivo: tra libri di testo, dizionari e corredo è diffi cile rimanere sotto la soglia dei 500 euro.

di Ornella Jovane

Caro-libri Da un’indagine Adico risulta che il 70 per cento di studenti in più acquista volumi di seconda mano

Libri di testo, quest’anno va l’usatoL’acquisto dei libri, un passaggio “doloroso” per il portafogli dei genitori

NEWS

La prima campanella dell’anno scolastico 2012-2013 in Veneto è suonata il 12 set-tembre e si andrà a scuola fi no al prossimo sabato 8 giugno, ad eccezione delle scuole dell’infanzia che termineranno l’attività didattica sabato 28 giugno.Il cammino sarà intervallato dalle vacanze, di cui si potrà pregustare un assaggio già

con il ponte di Ognissanti, dal 1° novembre, un giovedì, a domenica 4. Ci sarà poi la pausa natalizia, in programma da domenica 23 dicembre 2012 a

domenica 6 gennaio 2013. Si concluderanno a casa i festeggiamenti di carnevale da do-

menica 10 al 13 febbraio, mercoledì delle Ceneri compreso. Per Pasqua la scuola rimarrà chiusa dal 28 marzo al 2 aprile.

E poi sarà un tour de force fi no alla fi ne dell’anno, con le sole “interruzioni” gior-naliere del 25 aprile e del 1° maggio. ll 2 giugno, la festa nazinale della Repubblica, quest’anno è di domenica. Rimane tuttavia la “carta” del santo patrono per “rosicchiare” ancora un giorno di festa al calendario delle “fatiche” scolastiche.

IL CALENDARIO: SI COMINCIA IL 12 SETTEMBRE, SI FINISCE L’8 GIUGNO

I libri di testo aumentano, i dizionari sono onerosi, il corredo scolastico non costa quasi mai meno di 100 euro

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Riparte la scuola in Veneto fra luci ed ombre. Tagli questa volta non ne sono previsti per fortuna, ma i problemi all’inizio dell’anno scolastico non

mancano e i numeri sono tutti lì a dimostrarlo. I sindacati pongono sul tavolo diversi problemi: aiu-

ti alle scuole parrocchiali, presidi a scavalco, situazione diffi cile degli edifi ci scolastici, le questioni sollevate dal concorsone che permette l’accesso alla scuola per l’ulti-ma volta di persone in possesso dei vecchi titoli di studio di venti anni fa.

Ma partiamo vedendo i numeri. Ai nastri di parten-za il 12 settembre in tutte le provincie si sono presentati 608232 fra studenti e alunni, 13.400 più dello scorso anno.

La media di allievi per classe è di 21,7 unità. Gli affollamenti macroscopici sono previsti alle superiori. “La crescita tumultuosa delle iscrizioni arriva in termini temporali, dalla parte fi nale delle classi di nascita degli anni 90 - spiega Nereo Marcon segretario regionale di Cisl Scuola - Non si tratta solo di stranieri, ma nella stragrande maggioranza dei casi di alunni e studenti

autoctoni (gli stranieri sono il 10%)”. Il personale è all’osso, nonostante il ministro Francesco Profumo ab-bia promesso alla regione Veneto 173 insegnanti in più. Mancano ancora al fabbisogno un centinaio di docenti.

Ha protestato contro questo atteggiamento del Ministero l’assessore alla Pubblica Istruzione della regione Veneto Elena Donazzan. I docenti sono complessivamente circa 45.000. Bidelli, impiegati e tecnici sono 15.716. La Cisl si fa portabandiera dei problemi degli istituti paritari.

“I due terzi delle scuole materne in Veneto sono parrocchiali (il 67%) - dice Nereo Marcon - a differen-za del resto d’Italia, dove le scuole parrocchiali sono molto meno numerose di quelle statali. Non si possono lasciare i parroci da soli. Giustamente loro spiegano che il loro scopo principale non è tenere aperte le scuole. Queste scuole hanno rette molto alte rispetto alle ma-terne pubbliche. Rette che in periodo di crisi i genitori non ce la fanno a pagare. Bisogna perciò aiutare queste

strutture ad abbassare le rette con dei contributi ad hoc. Le scuole parrocchiali in Veneto sono un patrimonio in termini di servizi e qualità che non deve essere perso. Va comunque aumentato in modo considerevole, il nu-mero delle materne statali”.

Sul tappeto restano però anche i problemi sollevati con il nuovo concorsone per l’immissione a ruolo degli insegnanti. In tutta Italia, saranno circa 21.000 inse-gnanti da immettere a ruolo con un bando che dovrebbe essere pronto

il 24 settembre. Nel Veneto il concorso, voluto dal Ministro Profumo,

potrebbe essere riservato solo agli abilitati e non anche ai laureati dell’ultima ora, immetterebbe in cattedra 1500 nuovi insegnanti.

I sindacati puntano i piedi. “Il ministro Francesco Profumo – spiega Salvatore Mazza segretario regio-nale della Cgil Scuola - deve fare attenzione. Ci sono migliaia di persone in Veneto che da decenni vivono

nel precariato. Questi non possono essere lasciati in disparte a fa-

vore dei neolaureati. Ci sono persone di 40 anni, che da anni aspettano di diventare di ruolo e ci sono anche i soprannumerari cioè quegli insegnanti che hanno perso il posto a causa dei tagli degli anni precedenti voluti dal centrodestra. Ora devono ritornare a lavorare priorita-riamente”.

Il ministro Profumo proprio a Venezia a margine di una giornata sulla cultura ebraica nei giorni scorsi, ha ribadito come sia dal “1999 che non si tengono concorsi nella scuola.

La legge prevede il doppio canale: lo svuotamento delle graduatorie e il concorso. È il modo più regolare per diventare un Paese normale”. Nel frattempo la lotta per ottenere il lavoro da parte degli insegnanti supplenti è già partita. Nelle scorse settimane in Veneto sono stati immessi a ruolo 226 insegnanti. Ci sono ancora per le prossime settimane 300 posti a disposizione per 3000 precari.

di Alessandro Abbadir

Riparte la scuola, e la lotta dei precari

Organizzazione dei presidi, sotto dimensionamento, tempo pieno e sicurezza degli edifi ci scolastici, proble-mi davvero importanti nella nostra regione sul versante

scuola. Partiamo dalla questione della sicurezza. Gli edifi ci sco-lastici fuori norma si stima siano un terzo. “Non basta mettere le scale antincendio o controllare la staticità della costruzione. Certo questo è l’abc e va fatto prioritariamente - dice per la Cisl Nereo Marcon - ma vanno controllati anche tutti quegli edifi ci che ad esempio negli anni 70 erano fatti con eternit non solo nei tetti ma anche nei pavimenti“. Ci sono sul tappeto poi una serie di controlli che vanno fatti nello specifi co per le provincie

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istituti sotto dimensionati in Veneto sono 64 su 654. Ossia il 10% va avanti con meno di 600 studenti, che è la soglia mi-nima stabilita per legge. “Capisco – spiega Marcon – che in certe comunità montane soglie o non soglie le scuole devono restare. Non si capisce invece questa realtà, magari all’interno di aree metropolitane”. Infi ne i presidi a scavalco. “E’ un pro-blema causato soprattutto da atteggiamenti campanilistici dei comuni – conclude la Cisl - che avendo scuole con dimensioni piccole, non accettano accorpamenti con altre realtà limitrofe. La scuola resta, ma il preside a quel punto arriva da fuori paese ed è di tipo comprensoriale” .

CRITICITA’ SICUREZZA E SOTTODIMENSIONAMENTO, NODI DA SCIOGLIERE

Aule aperte per 608.232 studenti, 13.400 più dello scorso anno. Arrivano 173 insegnanti in più. Ne mancano ancora un centinaio

In diffi coltà le materne parrocchiali: sono il 67% del totale

A.A.

7Il Veneto in primo piano

La corsa al libro usato diventa uno sport assai praticato questo settembre da geni-tori che, ancora più degli altri anni, fanno

fatica a sostenere le esose spese necessarie a mandare i propri fi gli a scuola.

Da una indagine svolta dall’Assaciazio-ne Difesa dei Consumatori Adico in collabo-razione con la libreria Pacinotti di Mestre e divulgata a fi ne agosto, risulta che, rispetto all’anno scolastico 2011-2012, il 70 per cento in più degli studenti mestrini ricorrerrà all’acquisto dei libri di seconda mano.

Una scelta dovuta considerato il classico fenomeno del “caro-libri” che ha fatto lie-vitare i costi - com’è tradizione ormai - di volumi e tomi anche in occasione di questo esordio imminente di anno scolastico.

Dall’indagine condotta da Adico, sem-pre nel territorio mestrino, risulta che i ge-nitori che hanno un fi glio iscritto al primo anno delle scuole superiori di Mestre dovran-no sborsare dai 275 euro ai 357 euro (a seconda dell’istituto) per l’acquisto dei libri di testo. La media sull’aumento del tota-le è di 20 euro, con un rincaro dei prezzi sul singolo tomo che oscilla tra lo 0,5% e l’1,2%.

“Su un testo che l’anno scorso costava 30 euro - esemplifi ca il presidente dell’Asso-ciazione Carlo Garofolini - il prezzo di co-pertina oggi indica un aumento tra 30 e 50

centesimi circa. Gli aumenti - prosegue valu-tando la tendenza degli ultimi anni - sono contenuti ma inesorabili sul libro singolo, ma incidono su una lista totale, raramente inferiore ai 10 libri”.

“Un fenomeno - è dunque la conclusione - nel quale è diffi cile capir dove fi nisca la legittima esigenza di rinnovamento e aggior-namento e dove inizi

la speculazione delle case editrici. L’unica certezza è che agosto e settembre restano mesi neri per le famiglie, con le spese per mandare i fi gli a scuola a fare la parte del leone”.

Oltre ai libri di testo incide sonoramente sulle tasche dei genitori anche l’acquisto dei dizionari: 86,70 euro per il Rocci, di greco, 66 per i Castiglioni-Mariotti, di latino, che lievitano a 96 con cd-rom ed espansione on line, 72,68 euro per lo Zingarelli d’italiano, e via via tutti gli altri. C’è poi il corredo scolastico e l’attrezzatura richiesta per le materie tecniche e artistiche: non si spende mai meno di 80 euro, 100 euro in media se non predomina l’ambizione degli adolscenti di “griffare” i propri studi.

Insomma far studiare i propri fi gli ri-mane un investimento impegnativo, per qualcuno anche proibitivo: tra libri di testo, dizionari e corredo è diffi cile rimanere sotto la soglia dei 500 euro.

di Ornella Jovane

Caro-libri Da un’indagine Adico risulta che il 70 per cento di studenti in più acquista volumi di seconda mano

Libri di testo, quest’anno va l’usatoL’acquisto dei libri, un passaggio “doloroso” per il portafogli dei genitori

NEWS

La prima campanella dell’anno scolastico 2012-2013 in Veneto è suonata il 12 set-tembre e si andrà a scuola fi no al prossimo sabato 8 giugno, ad eccezione delle scuole dell’infanzia che termineranno l’attività didattica sabato 28 giugno.Il cammino sarà intervallato dalle vacanze, di cui si potrà pregustare un assaggio già

con il ponte di Ognissanti, dal 1° novembre, un giovedì, a domenica 4. Ci sarà poi la pausa natalizia, in programma da domenica 23 dicembre 2012 a

domenica 6 gennaio 2013. Si concluderanno a casa i festeggiamenti di carnevale da do-

menica 10 al 13 febbraio, mercoledì delle Ceneri compreso. Per Pasqua la scuola rimarrà chiusa dal 28 marzo al 2 aprile.

E poi sarà un tour de force fi no alla fi ne dell’anno, con le sole “interruzioni” gior-naliere del 25 aprile e del 1° maggio. ll 2 giugno, la festa nazinale della Repubblica, quest’anno è di domenica. Rimane tuttavia la “carta” del santo patrono per “rosicchiare” ancora un giorno di festa al calendario delle “fatiche” scolastiche.

IL CALENDARIO: SI COMINCIA IL 12 SETTEMBRE, SI FINISCE L’8 GIUGNO

I libri di testo aumentano, i dizionari sono onerosi, il corredo scolastico non costa quasi mai meno di 100 euro

292929Il Veneto in primo piano

Page 32: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

30 Voci da palazzo3030 Voci da palazzo

Anche dal capogruppo del Pdl, Dario Bond, si augura che il pro-cesso di riorganizzazione e riassetto istituzionale parta dal basso, magari anche attraverso il ricorso al referendum. “La politica

deve fare la politica e quindi ascoltare il territorio - ha sottolineato Bond - In questo momento a Roma non c’è praticamente nessuno attento alle esigenze del Veneto, tocca quindi a noi prendere una posizione su un tema tanto fondamentale per il governo del territorio. In ballo ci sono l’operatività dello Statuto regionale e il pieno riconoscimento delle diverse specifi cità territoriali, dal Bellunese all’area deltizia”.

Dario Bond, PdL“SÌ AL REFERENDUM PER IL RIASSETTO ISTITUZIONALE”

L’opinioneL’opinione

Dal canto suo, il vicecapogruppo del Pdl Piergiorgio Cortelazzo ha ribadito che “non è ammissibile che qualcuno decida sulla nostra testa: con questa proposta di legge vogliamo porre la

questione delle province a 360 gradi”.

Piergiorgio Cortelazzo, PdL “NON È AMMISSIBILE CHE QUALCUNO DECIDA SULLA NOSTRA TESTA”

Taglio delle Provincie, atto secondo. Dopo la generale levata di scudi dietro alla quale un po’ tutti i partiti politici si sono trincerati il giorno dopo il varo del decreto legge sul contenimento della spesa

pubblica (la cosiddetta ‘spending review’, con il quale è stato deciso anche il riordino degli enti locali intermedi sulla base della densità abitativa, 350 mila abitanti, e l’estensione territoriale, non inferiore ai 2500 chilometri quadrati), sostenendone l’incostituzionalità piuttosto che l’assoluta mancanza di effetti economici positivi dalla manovra, in Regione in questi giorni si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare. Ma il tempo stringe. La legge, che di fatto terrebbe in vita solo la provincia di Venezia, quella di Verona e Vicenza, dà tempi strettissimi alle Regioni per procedere all’accorpamento/razionalizzazione del resto del territorio. Infatti, prevede che entro il 2 ottobre prossimo la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali deliberi un’ipotesi di riordino delle Province da trasmettere alla Regione, che a sua volta avrà solo 20 giorni di tempo per inviare una proposta al Governo. In caso di inadempienza della Regione è prevista l’acquisizione del parere della Conferenza. Ed è su questo iter che a palazzo Ferro Fini hanno voluto piantare il primo chiodo. A prendere in mano il martello sono stati i consiglieri del PdL, Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto, che in una proposta di legge, denominata “Norme in materia di funzionali provinciali”, hanno ribadito che dovrà essere il Consiglio il protagonista nel processo di riassetto del sistema istituzionale del Veneto.

I dieci articoli predisposti dai presidenti delle commissioni Statuto e Affari istitizionali vogliono essere “un cavallo di Troia” (la defi nizione è di Bond) o, più prosaicamente, uno “strumento” (secondo Tesserin) per far sì che a decidere il futuro assetto istituzionale del Veneto sia l’assemblea legislativa della Regione, e non un organo tecnico com-posto da 11 amministratori qual è la Conferenza Regione-Autonomie locali o, peggio, il governo di Roma. Con la proposta di legge Tesserin-Toniolo, invece, il Consiglio regionale viene chiamato a disciplinare “il conferimento ai Comuni delle funzioni amministrative attribuite alle Province ed individua quelle che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale”. “Abbiamo presentato questo progetto di legge - ha spie-gato Toniolo - perché rispetto alla tempistica e alle scadenze previste dal decreto del Governo, il Consiglio regionale deve potersi esprimere e dare indirizzi signifi cativi alla Conferenza, che dovrà formulare una prima ipotesi di riordino”. “Non condividiamo la scelta nazionale - ha ribadito Tesserin - di affi dare la riorganizzazione dei diversi livelli istitu-zionali all’interno delle Regioni ad un organismo come la Conferenza permanente, che non ha una rappresentanza democratica diretta. Noi crediamo che il Consiglio regionale abbia il diritto-dovere di farsi cari-co di come sarà il Veneto. Crediamo inaccettabile, come stabilisce il decreto, che a determinare la soppressione di alcune province sia solo una questione di dati numerici; crediamo invece che, pur in una logica fi nalizzata al contenimento della spesa pubblica e al riordino delle province, questo comporti un lavoro approfondito con i territori, a cui sono chiamati tutti i consiglieri regionali”.

di Mauro Gambin

Taglio delle Provincie Toniolo e Tesserin hanno presentato un Proposta di legge

“Il riordino degli enti locali spetta al Consiglio”In Regione si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare

E’ un giudizio positivo, seppur con riserva, quello che il consigliere regionale del Pd, Bruno Pigozzo, dà alla Proposta di Legge pre-sentata ieri dal PDL per il riordino delle province. “In merito alla

discussione sul riordino delle province, - dichiara in una nota l’espo-nente democratico - trovo sterile, banale e fuori luogo la querelle circa la primogenitura della proposta che dal Veneto dovrà essere inviata al governo entro il 22 ottobre. E’ chiaro che una proposta di riordino di tale portata - precisa Pigozzo - dovrà obbliga-toriamente essere costruita con il contributo di tutti i soggetti interessati il Consiglio regionale, la Giunta regionale, l’Anci Veneto, le Province, le Comunità Montane, senza competizioni e isolati protagonismi. In effetti, - precisa - non avendo il Veneto provveduto, anche ai sensi del nuovo statuto, ad istituire la Conferenza delle Autonomie Locali, il punto di riferimento oggi operativo è la Conferenza Permanente Regione Autonomie Locali, nella quale, ad inizio legi-slatura, il Consiglio ha nominato in sua rappresentanza il sottoscritto e per la maggioranza il consigliere Cristiano Corazzari della Lega Nord. Ciò, ovviamente, non può e non deve esaurire il potere di iniziativa di tutti i consiglieri, con lo stesso atteggiamento collaborativo già dimo-strato nella stesura dello Statuto. In questo senso - ribadisce - valuto positivamente la proposta di legge del PdL presentata ieri, seppure in modo affrettato, quale spunto di confronto su un tema così importante ed impellente. Da parte mia ho già ricevuto da capigruppo di minoranza utili proposte da mettere sul tavolo e altre arriveranno a breve. Sarà mia cura rappresentare questa volontà del consiglio di lavorare a stretto contatto per una proposta condivisa.”

“STERILE E BANALE LA QUERELLE CIRCA LA PRIMOGENITURA DELLA PROPOSTA”

Bruno Pigozzo, PD

Nelle foto Costantino Toniolo, presidente della commissione

Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente

della commissione Statuto

Dario Bond

Bruno Pigozzo

Piergiorgio Cortellazzo

Entro il 22 ottobre dovrà pervenire a Governo qualche proposta

Page 33: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

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10 Intorno a noi

Un intero ordine professionale si met-te a disposizione per dare il proprio contributo nel tentativo di ”ammortiz-

zare” l’impatto devastante della crisi sulla società veneta, che già conta le sue vittime e che, ancora preoccupata, guarda al futuro imminente.

Lo scorso 2 agosto l’Ordine degli psi-cologi del Veneto ha formalizzato un pro-tocollo d’intesa con l’associazione Speran-zaallavoro per garantire insieme una rete di supporto a chi – artigiani e piccoli im-prenditori, lavoratori, pensionati e famiglie – si trova in diffi coltà proprio a causa degli effetti sul mondo occupazionale e lavorativo della crisi economica e fi nanziaria.

Per il momento sono 200 gli psicologi che hanno dato la propria adesione all’ini-ziativa, professionisti che consentono a chi ne ha la necessità di intraprendere un per-corso psicoterapeutico a costi accessibili: sa-ranno disponibili ad uno, se necessario due, incontri gratuiti e quindi ad una riduzione del 30 per cento sulla parcella per le sedute successive, con l’impegno a non superare mai i 50 euro per ciascuna di esse.

Non si tratta solo di agevolazioni econo-miche, pur sempre utili in questo frangente, ma soprattutto di un’organizzazione capilla-re e diffusa su tutto il territorio per arginare il disagio e offrire un punto di riferimento a chi si sente solo di fronte a diffi coltà che – se affrontate appunto da soli - sembrano insormontabili e che logorano alla lunga, fi no a quando ad avere la meglio è il senso d’impotenza.

“Attraverso questa convenzione – spie-ga Laura Tamiozzo, presidente dell’Asso-ciazione promossa da Filca Cisl, Adiconsum e familiari delle vittime dell’indifferenza al lavoro - nessuno si dovrà più sentire solo: tutelare le imprese e i lavoratori signifi ca in-nanzitutto tutelare le persone e la struttura sociale che essi esprimono, e per questo va creata una rete di riferimenti e di opportuni-tà di sostegno e affi ancamento alle situazio-ni di diffi coltà”.

I casi e le storie di “ordinaria” disoc-cupazione o di diffusa disperazione non mancano e il malessere è palpabile. Lo con-ferma il segretario generale della Filca Cisl, Salvatore Federico, facendo riferimento all’esperienza dell’associazione nata in Ve-neto soltanto tre mesi fa. “La crisi – raccon-ta – sta facendo aumentare notevolmente il disagio psicosociale, così come le dipenden-ze da droga, alcol, gioco e la depressione. In poco più di tre mesi, Speranzaallavoro ha raccolto più di 500 contatti, con una media di 5 contatti al giorno di lavoratori licenziati, imprenditori sull’orlo del fallimen-to perché non riescono a riscuotere i crediti e, più in generale, di persone che in questo momento di grande fragilità hanno bisogno di sostegno”.

Da qui la convenzione con l’Ordine de-gli psicologi che con il suo presidente Marco Nicolussi conferma il proprio impegno socia-

di Ornella Jovane

Piccoli imprenditori esasperati lavoratori che perdono il posto: una risposta a chi è in diffi coltà e si sente solo

Lavoro Firmata una convenzione tra l’Ordine professionale veneto e l’associazione Speranzaallavoro

Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisile. “Una rete di psicologi professionisti rivol-ta espressamente al supporto delle persone in diffi coltà a causa della crisi economica – sottolinea – permetterà di aiutare quanti stanno attraversando un periodo nero, for-nendo loro interlocutori altamente preparati e in grado di valutare caso per caso gli inter-venti più opportuni per uscire dall’impasse che si viene a creare quando mutano le prospettive della propria vita lavorativa e non solo”. L’Ordine professionale sta inoltre lavorando con la Regione Veneto – che con il suo presidente Luca Zaia ha avuto modo di elogiare l’iniziativa - affi nché si creino dei canali di contatto e di coordinamento anche con il servizio “inOltre”, istituito dalla stessa Regione e gestito da psicologi del servizio sanitario regionale. La via d’accesso sarà l’Associazione – il sito è www.speranzaal-lavoro.it - che, caso per caso, segnalerà agli specialisti quelli che potrebbero avere biso-gno anche di un approccio di carattere psi-cologico. Questa convenzione rappresenta un tassello che va ad aggiungersi all’attività di Speranzaallavoro “che si propone ora – spiega Federico - di far entrare questo tipo di convenzione all’interno della contrattazione aziendale di secondo livello”. “Sarebbe un passo fondamentale – conclude – sul fron-te della prevenzione del disagio, per costru-ire assieme benessere sociale e familiare”.

Ascolto e aiuto, sono i due obiettivi per cui l’associazione Speranzaal-lavoro s’impegna in Veneto dallo

scorso maggio, quando ha preso il via la sua attività grazie all’iniziativa di Filca Cisl, Adiconsum Veneto e al coraggio di Laura Tamiozzo, la fi glia dell’impreditore edile vicentino che lo scorso dicembre si tolse la vita oberato dalle preoccupazioni e dalle diffi coltà economiche che avevano investito la sua azienda.

L’associazione nasce con lo scopo di costruire una rete “protettiva” attorno al mondo del lavoro per supportare chi lo attraversa con diffi coltà, chi improvvisa-mente se ne trova fuori, con le relative conseguenze, e le famiglie che vivono al loro interno il disagio di una situazione dolorosa da affrontare e diffi cile da ge-stire sul piano economico ma sopprattut-to emotivo. La solitudine e l’indifferenza sono i primi “nemici” da affrontare e da combattere, contro di essi l’associazione punta a tessere la propria rete, favoren-do agganci col mondo politico, istituzio-nale e dei professionisti che possano contribuire ad intervenire rapidamente ed effi cacemente sul territorio.

NEWS

L’associazioneSPERANZAALLAVORO CONTRO LA SOLITUDINE

O.J.

32 Intorno a noi3232 Intorno a noi

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10 Intorno a noi

Un intero ordine professionale si met-te a disposizione per dare il proprio contributo nel tentativo di ”ammortiz-

zare” l’impatto devastante della crisi sulla società veneta, che già conta le sue vittime e che, ancora preoccupata, guarda al futuro imminente.

Lo scorso 2 agosto l’Ordine degli psi-cologi del Veneto ha formalizzato un pro-tocollo d’intesa con l’associazione Speran-zaallavoro per garantire insieme una rete di supporto a chi – artigiani e piccoli im-prenditori, lavoratori, pensionati e famiglie – si trova in diffi coltà proprio a causa degli effetti sul mondo occupazionale e lavorativo della crisi economica e fi nanziaria.

Per il momento sono 200 gli psicologi che hanno dato la propria adesione all’ini-ziativa, professionisti che consentono a chi ne ha la necessità di intraprendere un per-corso psicoterapeutico a costi accessibili: sa-ranno disponibili ad uno, se necessario due, incontri gratuiti e quindi ad una riduzione del 30 per cento sulla parcella per le sedute successive, con l’impegno a non superare mai i 50 euro per ciascuna di esse.

Non si tratta solo di agevolazioni econo-miche, pur sempre utili in questo frangente, ma soprattutto di un’organizzazione capilla-re e diffusa su tutto il territorio per arginare il disagio e offrire un punto di riferimento a chi si sente solo di fronte a diffi coltà che – se affrontate appunto da soli - sembrano insormontabili e che logorano alla lunga, fi no a quando ad avere la meglio è il senso d’impotenza.

“Attraverso questa convenzione – spie-ga Laura Tamiozzo, presidente dell’Asso-ciazione promossa da Filca Cisl, Adiconsum e familiari delle vittime dell’indifferenza al lavoro - nessuno si dovrà più sentire solo: tutelare le imprese e i lavoratori signifi ca in-nanzitutto tutelare le persone e la struttura sociale che essi esprimono, e per questo va creata una rete di riferimenti e di opportuni-tà di sostegno e affi ancamento alle situazio-ni di diffi coltà”.

I casi e le storie di “ordinaria” disoc-cupazione o di diffusa disperazione non mancano e il malessere è palpabile. Lo con-ferma il segretario generale della Filca Cisl, Salvatore Federico, facendo riferimento all’esperienza dell’associazione nata in Ve-neto soltanto tre mesi fa. “La crisi – raccon-ta – sta facendo aumentare notevolmente il disagio psicosociale, così come le dipenden-ze da droga, alcol, gioco e la depressione. In poco più di tre mesi, Speranzaallavoro ha raccolto più di 500 contatti, con una media di 5 contatti al giorno di lavoratori licenziati, imprenditori sull’orlo del fallimen-to perché non riescono a riscuotere i crediti e, più in generale, di persone che in questo momento di grande fragilità hanno bisogno di sostegno”.

Da qui la convenzione con l’Ordine de-gli psicologi che con il suo presidente Marco Nicolussi conferma il proprio impegno socia-

di Ornella Jovane

Piccoli imprenditori esasperati lavoratori che perdono il posto: una risposta a chi è in diffi coltà e si sente solo

Lavoro Firmata una convenzione tra l’Ordine professionale veneto e l’associazione Speranzaallavoro

Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisile. “Una rete di psicologi professionisti rivol-ta espressamente al supporto delle persone in diffi coltà a causa della crisi economica – sottolinea – permetterà di aiutare quanti stanno attraversando un periodo nero, for-nendo loro interlocutori altamente preparati e in grado di valutare caso per caso gli inter-venti più opportuni per uscire dall’impasse che si viene a creare quando mutano le prospettive della propria vita lavorativa e non solo”. L’Ordine professionale sta inoltre lavorando con la Regione Veneto – che con il suo presidente Luca Zaia ha avuto modo di elogiare l’iniziativa - affi nché si creino dei canali di contatto e di coordinamento anche con il servizio “inOltre”, istituito dalla stessa Regione e gestito da psicologi del servizio sanitario regionale. La via d’accesso sarà l’Associazione – il sito è www.speranzaal-lavoro.it - che, caso per caso, segnalerà agli specialisti quelli che potrebbero avere biso-gno anche di un approccio di carattere psi-cologico. Questa convenzione rappresenta un tassello che va ad aggiungersi all’attività di Speranzaallavoro “che si propone ora – spiega Federico - di far entrare questo tipo di convenzione all’interno della contrattazione aziendale di secondo livello”. “Sarebbe un passo fondamentale – conclude – sul fron-te della prevenzione del disagio, per costru-ire assieme benessere sociale e familiare”.

Ascolto e aiuto, sono i due obiettivi per cui l’associazione Speranzaal-lavoro s’impegna in Veneto dallo

scorso maggio, quando ha preso il via la sua attività grazie all’iniziativa di Filca Cisl, Adiconsum Veneto e al coraggio di Laura Tamiozzo, la fi glia dell’impreditore edile vicentino che lo scorso dicembre si tolse la vita oberato dalle preoccupazioni e dalle diffi coltà economiche che avevano investito la sua azienda.

L’associazione nasce con lo scopo di costruire una rete “protettiva” attorno al mondo del lavoro per supportare chi lo attraversa con diffi coltà, chi improvvisa-mente se ne trova fuori, con le relative conseguenze, e le famiglie che vivono al loro interno il disagio di una situazione dolorosa da affrontare e diffi cile da ge-stire sul piano economico ma sopprattut-to emotivo. La solitudine e l’indifferenza sono i primi “nemici” da affrontare e da combattere, contro di essi l’associazione punta a tessere la propria rete, favoren-do agganci col mondo politico, istituzio-nale e dei professionisti che possano contribuire ad intervenire rapidamente ed effi cacemente sul territorio.

NEWS

L’associazioneSPERANZAALLAVORO CONTRO LA SOLITUDINE

O.J.

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12 Cultura veneta

Due acari e un moscerino delle dimensioni di pochi millimetri, risalenti al periodo Triassico, databile a oltre 230 milioni di anni fa, sono stati trovati per-

fettamente conservati all’interno di goccioline di ambra rinvenute nelle Dolomiti, vicino a Cortina d’Ampezzo. A rivelarlo uno studio internazionale realizzato dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dall’Università di Padova, in colla-borazione con l’Università di Göttingen e con il Museo di Storia Naturale di New York, e pubblicato su Pnas – Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno osservato oltre settantamila picco-le gocce di ambra fi nora ritrovate nel sito dolomitico, facendo luce sull’evoluzione di un gruppo di artropodi (invertebrati che comprendono gli insetti, i ragni e i cro-stacei) tra i più diffusi al mondo. “Già nel 2006 il team di ricerca aveva pubblicato i risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati nell’ambra dolomitica, dimostratisi incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esi-stenti - ha spiegato Eugenio Ragazzi dell’Università di Padova - prima del presente studio, però, le più vecchie inclusioni di or-ganismi animali in ambra risalivano a circa 130 milioni di anni fa: la nuova scoperta sposta quindi le lancette indietro nel tempo di ben 100 milioni di anni rispetto a ogni precedente ritrovamento di organismi inglobati in am-bra”. Grazie all’eccezionale stato di conservazione, per due dei tre artropodi sono state coniate anche nuove spe-

cie, chiamate Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei, in onore del cortinese Paolo Fedele che nel 1997 ha se-gnalato il giacimento che ha permesso tutte le successive

ricerche. “È sorprendente come la morfologia di tali acari triassici sia simile a quella delle specie odierne appartenenti alla famiglia Erio-phyoidea - prosegue Guido Roghi dell’Igg-Cnr - le caratteristiche co-muni - corpo lungo e segmentato,

due paia di zampe invece delle quattro solitamente pre-senti negli acari, un peculiare apparato boccale e artigli piumati – dimostrano che questi artropodi avevano tratti

distintivi e specializzati già nel Triassico, decine di milioni di anni prima della comparsa delle angiosperme di cui si nutrono oggi, quando necessariamente si nutrivano di conifere (gimnosperme)”. Quando apparvero le prime piante con fi ore, quindi, questi artropodi modifi carono le loro abitudini alimentari: “Grazie al loro adattamento ambientale hanno superato le grandi estinzioni al termi-ne del Cretacico (65 milioni di anni fa)”, concludono i ricercatori. “Se nel Permiano (252 milioni di anni fa) si erano estinte il 96% di tutte le specie marine e il 70% di quelle dei vertebrati terrestri, questo studio chiarisce che nel Triassico (230 milioni di anni fa) esistevano organi-smi animali persistenti anche a cambiamenti enormi”.

Archeologia e fossili Rinvenuti acari e moscerini di oltre 230 milioni di anni fa

Tre insetti portano indietro le lancette del tempo

Museo Correr

In occasione del terzo centenario della nasci-ta di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica

un’ampia retrospettiva che testimonia - con una ricchezza di prestiti mai vista in prece-denza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifi ca di Gabriella Belli, la mostra, allesti-ta nelle sale espositive del Museo Correr dal 28 settembre 2012 al 6 gennaio 2013, si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. Un iti-nerario insieme cronologico e tematico che si sviluppa attraverso settanta dipinti e altrettanti disegni, scelti per il loro particolare valore qua-litativo e storico, all’interno di un corpus assai vasto ed eterogeneo che va dalle meno note opere giovanili di fi gura, ispirate alla pittura di costume ai dipinti sacri alle prime vedute, dai paesaggi e capricci, in cui risalta la sua origi-nalità rispetto agli altri maestri veneti alle tele che immortalano le feste e le cerimonie della Serenissima, fi no alle splendide vedute di Ve-nezia degli anni della maturità, dove il suo stile

personalissimo si fa sempre più libero e allusi-vo. La formazione di Francesco Guardi avviene all’interno di una modesta bottega a conduzio-ne familiare, dove tutti sono pittori, dal padre Domenico ai fratelli Antonio e Nicolò. Nessuno sarà in grado di raggiungere in vita, se non il successo, almeno una certa agiatezza. Dopo la morte nel 1793, su Francesco Guardi cade l’oblio. La sua riscoperta avviene in Francia alla metà dell’Ottocento, assieme alla generale rivalutazione del rococò. Il successo è improvvi-so quanto straordinario, tanto da sovvertire agli occhi dei critici e dei collezionisti il consolidato rapporto gerarchico nei confronti di Canaletto. Non a caso Francesco sarà il primo artista ve-

neziano del Settecento ad avere una propria monografi a di valore scientifi co. Negli anni suc-cessivi si susseguono i contributi e scoppiano le polemiche: è la famosa querelle guardesca che culmina con la celebre mostra curata da Pietro Zampetti a Palazzo Grassi nel 1965, dove il dibattito sulla distinzione delle opere eseguite da Francesco e dal fratello maggiore Antonio tocca il suo vertice. Da allora Francesco Guardi è diventato una presenza stabile nel pantheon dell’arte veneziana, che al successo presso la critica coniuga quello del pubblico e dei collezio-nisti, come testimoniano le recenti quotazioni raggiunte da alcuni dei suoi dipinti, quasi dei record per la pittura antica.

Retrospettiva su Guardi nel tricentenario della morte

Lynn Davis è considerata una delle più raffi nate fotografe della scena america-na. Allieva di Berenice Abbott, un mito

della fotografi a, e amica di Robert Mapple-thorpe, il fotografo “maudit” della ribalta newyorkese anni Ottanta, Lynn Davis vuole presentarsi a Venezia con una tra le sue più raffi nate raccolte di grandi fotografi e, tutte centrate sull’epifania di luoghi sacri all’uomo: tombe monumentali in mezzo al deserto, templi che si ergono come stalagmiti nella pianura, fi gure ieratiche che emergono dalle montagne, sono le immagini che la fotogra-fa oggi predilige, nella sua costante ricerca di un luogo “senza tempo”, che trasmetta all’essere umano – oggi come ieri – il sen-so dell’assoluto. Per questo, l’esposizione al Museo Archeologico riveste la mostra di un doppio signifi cato: le fotografi e non solo entrano in rapporto, ovviamente, con lo sguardo dello spettatore, ma anche con i reperti custoditi nel museo, che idealmente fanno parte della ricerca di Lynn Davis, sia come oggetti in sé – spesso si tratta di statuaria celebrativa, votiva, funeraria sia come oggetto della memoria dei lungimiranti collezionisti che, a partire dai raffi nati prelati rinascimentali, Domenico e Giovanni Grimani nel XVI secolo, hanno contribuito a creare la

raccolte di antichità del Museo Archeologico veneziano. Così, il viaggio ideale e fi sico di Lynn Davis trova fi nalmente il suo luogo d’elezione, che è il luogo della memoria – e delle memoria antica, ancestrale, quasi atavica -, dove le grandi foto magistralmente stampate su rarissima carta fotografi ca, di-ventano non semplicemente Un’eposizione che durerà ’esposizione temporanea di una stagione, ma il luogo dove “sono sempre sta-te”, e dove potrebbero idealmente rimanere per sempre. Promosso dall’Associazione di Promozione Culturale ASLC. La Città - Progetti per l’arte Organizzazione a cura di Studio la Città, Verona Su progetto di Elena Povellato - Venezia In collaborazione con Galerie Karsten Greve – Colonia, St. Moritz, Parigi Mostra curata dal Prof. Marco Meneguzzo rimarrà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, dal 1 novembre dalle 10.00 alle 17.00 dal 21 settembre al 13 gennaio 2013.

Museo archeologico di Venezia

LYNN DAVIS, FOTOGRAFIE DAI LUOGHI SACRI

All’inizio spirava un vento di rivoluzione…e in un certo senso lo fu. Il progressive rock italiano fu un vento che cambiò tutto per sempre. Sabato 20 ottobre il Gran Te-

atro Geox ospita Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme assie-me sullo stesso palco. Le due band hanno fatto la storia del rock italiano: insieme alla PFM sono stati gli unici gruppi che hanno fatto breccia in America con il loro stile inconfondibile. Francesco Di Giacomo, voce del Banco di Mutuo Soccorso, ricorda con orgoglio che nel 1972 il loro album Darwin fu pro-clamato da 300 critici americani il miglior disco progressive dell’anno. Da allora non si sono mai fermati. Sempre in tour, spesso all’estero, Banco del Mutuo Soccorso, per festeggiare i 40 anni di attività, hanno pensato un tour che è uno degli eventi musicali più interessanti del 2012. Un concerto con in scaletta i classici del gruppo, ma soprattutto con un fi nale imprevedibile: sullo stesso palco, Le Orme (altra band stori-ca della scena rock italiana) e Banco del Mutuo Soccorso, suoneranno insieme i classici delle due band. Un appunta-mento che sa di storia della musica, che proporrà il meglio di quell’avventura musicale che fu il progressive italiano.

Musica Gran Teatro Geox

Banco e Orme insieme al progressive rock

Nella foto grande gli insetti di pochi millimetri ancora imprigionati nell’ambra e gli autori della scoperta: seduti Eugenio Ragazzi e Schmidt in piedi Guido Roghi

Il Banco e le Ome, insieme a alla Pfm e agli Area, sono l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di progressive rock italiano

Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto i più antichi artropodi mai inglobati in ambra

Nel Triassico esistevano organismi animali persistenti anche a cambiamenti enormi

Francesco Guardi, Santa Maria della Salute, 1780-1785

34 Cultura veneta3434 Cultura veneta

Page 37: La Piazza di Chioggia - 2012ag n99

12 Cultura veneta

Due acari e un moscerino delle dimensioni di pochi millimetri, risalenti al periodo Triassico, databile a oltre 230 milioni di anni fa, sono stati trovati per-

fettamente conservati all’interno di goccioline di ambra rinvenute nelle Dolomiti, vicino a Cortina d’Ampezzo. A rivelarlo uno studio internazionale realizzato dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dall’Università di Padova, in colla-borazione con l’Università di Göttingen e con il Museo di Storia Naturale di New York, e pubblicato su Pnas – Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno osservato oltre settantamila picco-le gocce di ambra fi nora ritrovate nel sito dolomitico, facendo luce sull’evoluzione di un gruppo di artropodi (invertebrati che comprendono gli insetti, i ragni e i cro-stacei) tra i più diffusi al mondo. “Già nel 2006 il team di ricerca aveva pubblicato i risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati nell’ambra dolomitica, dimostratisi incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esi-stenti - ha spiegato Eugenio Ragazzi dell’Università di Padova - prima del presente studio, però, le più vecchie inclusioni di or-ganismi animali in ambra risalivano a circa 130 milioni di anni fa: la nuova scoperta sposta quindi le lancette indietro nel tempo di ben 100 milioni di anni rispetto a ogni precedente ritrovamento di organismi inglobati in am-bra”. Grazie all’eccezionale stato di conservazione, per due dei tre artropodi sono state coniate anche nuove spe-

cie, chiamate Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei, in onore del cortinese Paolo Fedele che nel 1997 ha se-gnalato il giacimento che ha permesso tutte le successive

ricerche. “È sorprendente come la morfologia di tali acari triassici sia simile a quella delle specie odierne appartenenti alla famiglia Erio-phyoidea - prosegue Guido Roghi dell’Igg-Cnr - le caratteristiche co-muni - corpo lungo e segmentato,

due paia di zampe invece delle quattro solitamente pre-senti negli acari, un peculiare apparato boccale e artigli piumati – dimostrano che questi artropodi avevano tratti

distintivi e specializzati già nel Triassico, decine di milioni di anni prima della comparsa delle angiosperme di cui si nutrono oggi, quando necessariamente si nutrivano di conifere (gimnosperme)”. Quando apparvero le prime piante con fi ore, quindi, questi artropodi modifi carono le loro abitudini alimentari: “Grazie al loro adattamento ambientale hanno superato le grandi estinzioni al termi-ne del Cretacico (65 milioni di anni fa)”, concludono i ricercatori. “Se nel Permiano (252 milioni di anni fa) si erano estinte il 96% di tutte le specie marine e il 70% di quelle dei vertebrati terrestri, questo studio chiarisce che nel Triassico (230 milioni di anni fa) esistevano organi-smi animali persistenti anche a cambiamenti enormi”.

Archeologia e fossili Rinvenuti acari e moscerini di oltre 230 milioni di anni fa

Tre insetti portano indietro le lancette del tempo

Museo Correr

In occasione del terzo centenario della nasci-ta di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica

un’ampia retrospettiva che testimonia - con una ricchezza di prestiti mai vista in prece-denza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifi ca di Gabriella Belli, la mostra, allesti-ta nelle sale espositive del Museo Correr dal 28 settembre 2012 al 6 gennaio 2013, si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. Un iti-nerario insieme cronologico e tematico che si sviluppa attraverso settanta dipinti e altrettanti disegni, scelti per il loro particolare valore qua-litativo e storico, all’interno di un corpus assai vasto ed eterogeneo che va dalle meno note opere giovanili di fi gura, ispirate alla pittura di costume ai dipinti sacri alle prime vedute, dai paesaggi e capricci, in cui risalta la sua origi-nalità rispetto agli altri maestri veneti alle tele che immortalano le feste e le cerimonie della Serenissima, fi no alle splendide vedute di Ve-nezia degli anni della maturità, dove il suo stile

personalissimo si fa sempre più libero e allusi-vo. La formazione di Francesco Guardi avviene all’interno di una modesta bottega a conduzio-ne familiare, dove tutti sono pittori, dal padre Domenico ai fratelli Antonio e Nicolò. Nessuno sarà in grado di raggiungere in vita, se non il successo, almeno una certa agiatezza. Dopo la morte nel 1793, su Francesco Guardi cade l’oblio. La sua riscoperta avviene in Francia alla metà dell’Ottocento, assieme alla generale rivalutazione del rococò. Il successo è improvvi-so quanto straordinario, tanto da sovvertire agli occhi dei critici e dei collezionisti il consolidato rapporto gerarchico nei confronti di Canaletto. Non a caso Francesco sarà il primo artista ve-

neziano del Settecento ad avere una propria monografi a di valore scientifi co. Negli anni suc-cessivi si susseguono i contributi e scoppiano le polemiche: è la famosa querelle guardesca che culmina con la celebre mostra curata da Pietro Zampetti a Palazzo Grassi nel 1965, dove il dibattito sulla distinzione delle opere eseguite da Francesco e dal fratello maggiore Antonio tocca il suo vertice. Da allora Francesco Guardi è diventato una presenza stabile nel pantheon dell’arte veneziana, che al successo presso la critica coniuga quello del pubblico e dei collezio-nisti, come testimoniano le recenti quotazioni raggiunte da alcuni dei suoi dipinti, quasi dei record per la pittura antica.

Retrospettiva su Guardi nel tricentenario della morte

Lynn Davis è considerata una delle più raffi nate fotografe della scena america-na. Allieva di Berenice Abbott, un mito

della fotografi a, e amica di Robert Mapple-thorpe, il fotografo “maudit” della ribalta newyorkese anni Ottanta, Lynn Davis vuole presentarsi a Venezia con una tra le sue più raffi nate raccolte di grandi fotografi e, tutte centrate sull’epifania di luoghi sacri all’uomo: tombe monumentali in mezzo al deserto, templi che si ergono come stalagmiti nella pianura, fi gure ieratiche che emergono dalle montagne, sono le immagini che la fotogra-fa oggi predilige, nella sua costante ricerca di un luogo “senza tempo”, che trasmetta all’essere umano – oggi come ieri – il sen-so dell’assoluto. Per questo, l’esposizione al Museo Archeologico riveste la mostra di un doppio signifi cato: le fotografi e non solo entrano in rapporto, ovviamente, con lo sguardo dello spettatore, ma anche con i reperti custoditi nel museo, che idealmente fanno parte della ricerca di Lynn Davis, sia come oggetti in sé – spesso si tratta di statuaria celebrativa, votiva, funeraria sia come oggetto della memoria dei lungimiranti collezionisti che, a partire dai raffi nati prelati rinascimentali, Domenico e Giovanni Grimani nel XVI secolo, hanno contribuito a creare la

raccolte di antichità del Museo Archeologico veneziano. Così, il viaggio ideale e fi sico di Lynn Davis trova fi nalmente il suo luogo d’elezione, che è il luogo della memoria – e delle memoria antica, ancestrale, quasi atavica -, dove le grandi foto magistralmente stampate su rarissima carta fotografi ca, di-ventano non semplicemente Un’eposizione che durerà ’esposizione temporanea di una stagione, ma il luogo dove “sono sempre sta-te”, e dove potrebbero idealmente rimanere per sempre. Promosso dall’Associazione di Promozione Culturale ASLC. La Città - Progetti per l’arte Organizzazione a cura di Studio la Città, Verona Su progetto di Elena Povellato - Venezia In collaborazione con Galerie Karsten Greve – Colonia, St. Moritz, Parigi Mostra curata dal Prof. Marco Meneguzzo rimarrà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, dal 1 novembre dalle 10.00 alle 17.00 dal 21 settembre al 13 gennaio 2013.

Museo archeologico di Venezia

LYNN DAVIS, FOTOGRAFIE DAI LUOGHI SACRI

All’inizio spirava un vento di rivoluzione…e in un certo senso lo fu. Il progressive rock italiano fu un vento che cambiò tutto per sempre. Sabato 20 ottobre il Gran Te-

atro Geox ospita Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme assie-me sullo stesso palco. Le due band hanno fatto la storia del rock italiano: insieme alla PFM sono stati gli unici gruppi che hanno fatto breccia in America con il loro stile inconfondibile. Francesco Di Giacomo, voce del Banco di Mutuo Soccorso, ricorda con orgoglio che nel 1972 il loro album Darwin fu pro-clamato da 300 critici americani il miglior disco progressive dell’anno. Da allora non si sono mai fermati. Sempre in tour, spesso all’estero, Banco del Mutuo Soccorso, per festeggiare i 40 anni di attività, hanno pensato un tour che è uno degli eventi musicali più interessanti del 2012. Un concerto con in scaletta i classici del gruppo, ma soprattutto con un fi nale imprevedibile: sullo stesso palco, Le Orme (altra band stori-ca della scena rock italiana) e Banco del Mutuo Soccorso, suoneranno insieme i classici delle due band. Un appunta-mento che sa di storia della musica, che proporrà il meglio di quell’avventura musicale che fu il progressive italiano.

Musica Gran Teatro Geox

Banco e Orme insieme al progressive rock

Nella foto grande gli insetti di pochi millimetri ancora imprigionati nell’ambra e gli autori della scoperta: seduti Eugenio Ragazzi e Schmidt in piedi Guido Roghi

Il Banco e le Ome, insieme a alla Pfm e agli Area, sono l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di progressive rock italiano

Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto i più antichi artropodi mai inglobati in ambra

Nel Triassico esistevano organismi animali persistenti anche a cambiamenti enormi

Francesco Guardi, Santa Maria della Salute, 1780-1785

Mamma mia, torna la

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13Cultura veneta

Il prossimo 4 ottobre a Palazzo Barbara-no, nel cuore di Vicenza, verrà inaugu-rato il PalladioMuseum. Non si tratta di

un museo, così come lo abbiamo conosciuto fi nora cioè un contenitore di reperti, si tratta invece di una nuova strada che gli architetti Alessandro Scandurra, Guido Beltramini Ho-ward Burns e tutta l’equipe del Cisa Andrea Palladio hanno deciso di intraprendere, ossia dare vita ad un luogo un’opportunità esperienziale, dove il visitatore entra per condividere una storia che così diventa parte della propria storia. Il PalladioMu-seum - dichiara Amalia Sartori, presidente del Cisa Andrea Palladio - è il compimento delle mostre del Cinquecentenario palladia-no, che hanno portato Palladio in Europa e Stati Uniti. Da ottobre in avanti, il mondo che ama Palladio avrà la sua casa a Vicen-za”. I visitatori, infatti, potranno compiere un viaggio emotivo nella vita di Palladio e il suo tempo, conoscerne la storia mentre vie-ne scritta dai grandi specialisti, condividere

le nuove scoperte, assistere alle controver-sie dibatterle attraverso la “rete”.

Il PalladioMuseum sarà anche il centro propulsivo per il viaggio alla scoperta dei capolavori palladiani nel territorio veneto, fi -nora nella nostra regione è mancato un cen-tro propulsore da cui cominciare un viaggio alla scoperta delle sue opere: ville; palazzi; edifi ci pubblici; chiese; teatri; ponti. Tutta-via la storia raccontata nel PalladioMuseum non sarà una storia di cose, per quanto bel-lissime, ma di uomini che le hanno sognate e realizzate, convinti che l’architettura ab-bia il potere di migliorare il mondo intorno a noi. La stessa storia di Palladio non è quella di un genio solitario, ma di una comunità che ha scommesso sul cambiamento e l’innovazione. Nella sala dedicata alla Vi-cenza del Cinquecento, accanto ai modelli dei palazzi palladiani verrà allestita una teca con dei bachi da seta vivi, pronipoti di quelli stessi che nel 500 avevano pro-dotto la miglior seta d’Europa generando la

ricchezza che rese possibile la costruzione della Vicenza palladiana. E nella sala delle ville ci sarà il grano, prodotto grazie ad esse nelle campagne rese fertili dalle bonifi che e che permise al Veneto di non dover più importare il grano turco dal proprio peggior nemico. Al piano nobile del palazzo, inve-ce, sarà allestita una mostra permanente sull’opera di Palladio, con disegni originali autografi , dipinti rinascimentali, i grandi modelli architettonici in legno (saranno gli stessi studiosi, da Jim Ackerman a Howard Burns a illustrare le sale, comparendo in effi ge come custodi o fantasmi) ma non verrà raccontata sempre la stessa storia, l’allestimento delle altre sale cambierà con il procedere delle ricerche. Un’area sarà dedicata a mostre temporanee, che si susseguiranno con continuità mentre al pianoterreno del palazzo sarà liberamente aperto ai visitatori - una nuova piazza della città - e ospiterà una biblioteca specializzata in architettura, servizi di accoglienza e punti

Non sarà un contenitore di reperti ma un centro in cui venire a contatto con un’epoca, una terra, i suoi artisti e mecenati

Inaugurazioni Il 4 ottobre a Palazzo Barbarano, nel cuore di Vicenza

PalladioMuseum, una nuova strada verso la conoscenza

El Greco, ritratto di Andrea Palladio XVI

secolo, Statens Museum for Kunst di Copenaghen

Finora è mancato un centro da cui cominciare un viaggio alla scoperta delle sue opere

informativi dove si potrà anche entrare in contatto con tutte le eccellenze dei prodotti del territorio palladiano, comprese quelle della produzione agroalimentare. Insomma il PalladioMuseum è una sfi da: l’idea che

l’alta cultura non debba essere patrimonio di pochi ma essere condivisa e raccontata a tutti e al tempo stesso che non bisogni per forza vendere le solite cose per fare cassetta.

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13Cultura veneta

Il prossimo 4 ottobre a Palazzo Barbara-no, nel cuore di Vicenza, verrà inaugu-rato il PalladioMuseum. Non si tratta di

un museo, così come lo abbiamo conosciuto fi nora cioè un contenitore di reperti, si tratta invece di una nuova strada che gli architetti Alessandro Scandurra, Guido Beltramini Ho-ward Burns e tutta l’equipe del Cisa Andrea Palladio hanno deciso di intraprendere, ossia dare vita ad un luogo un’opportunità esperienziale, dove il visitatore entra per condividere una storia che così diventa parte della propria storia. Il PalladioMu-seum - dichiara Amalia Sartori, presidente del Cisa Andrea Palladio - è il compimento delle mostre del Cinquecentenario palladia-no, che hanno portato Palladio in Europa e Stati Uniti. Da ottobre in avanti, il mondo che ama Palladio avrà la sua casa a Vicen-za”. I visitatori, infatti, potranno compiere un viaggio emotivo nella vita di Palladio e il suo tempo, conoscerne la storia mentre vie-ne scritta dai grandi specialisti, condividere

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ricchezza che rese possibile la costruzione della Vicenza palladiana. E nella sala delle ville ci sarà il grano, prodotto grazie ad esse nelle campagne rese fertili dalle bonifi che e che permise al Veneto di non dover più importare il grano turco dal proprio peggior nemico. Al piano nobile del palazzo, inve-ce, sarà allestita una mostra permanente sull’opera di Palladio, con disegni originali autografi , dipinti rinascimentali, i grandi modelli architettonici in legno (saranno gli stessi studiosi, da Jim Ackerman a Howard Burns a illustrare le sale, comparendo in effi ge come custodi o fantasmi) ma non verrà raccontata sempre la stessa storia, l’allestimento delle altre sale cambierà con il procedere delle ricerche. Un’area sarà dedicata a mostre temporanee, che si susseguiranno con continuità mentre al pianoterreno del palazzo sarà liberamente aperto ai visitatori - una nuova piazza della città - e ospiterà una biblioteca specializzata in architettura, servizi di accoglienza e punti

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