La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 118 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it della Bassa Padovana 25 -26-27-28 ottobre 2012 www.autoemotodepoca.it anteprima SPECIALE AUTO E MOTO D’EPOCA Il più importante mercato d’Europa con oltre 3.500 auto. messaggio pubblicitario

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La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 118 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

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Libri on linepiù facili conil nuovo servizio

Monselice

pag. 8

Da Montagnanale t-shirt peri terremotati

Solidarietà

pag.14

pagg. 11 e 12

Il commercio a Estesta cambiando pelleCinesi e magrebini aprono nuove attivitàLa scommessa dell’Outlet della moda

Il centro di Este si fa sempre più multietni-co, a partire dalle attività di ristorazione. L’estate ha infatti tenuto a battesimo ben

tre attività ristorative di matrice straniera: un bar orientale, un kebabbaro e un wok sushi. Il primo ha aperto i battenti in via Matteotti, nel salotto buono atestino. I nuo-vi gestori hanno rilevato l’attività di quello che era noto un tempo come Julie’s. Il bar è stato avviato da una famiglia cinese e si è inserito tra quelli storici dei portici del centro storico, riscuotendo anche una buo-

na accoglienza da parte della clientela. Da metà estate, inoltre, in via Guido Negri ha aperto i battenti “AliBaba Kebab”, proprio davanti all’ingresso dei giardini e del Museo Nazionale Atestino. Un altro kebabbaro si trova già da tempo a pochi metri, in via San Girolamo, sempre in centro. La terza novità, forse la più notevole, riguarda invece il futu-ro dei “3 Archi”. La gestione del ristorante passa ad una società cinese, che aprirà un wok sushi, formula di ristorazione che sta avendo fortuna.

Intanto potrebbe nascere proprio in centro storico un nuovo outlet dedicato alle grandi marche. Un’idea, questa, cavalcata più volte durante la scorsa campagna elet-torale e che evidentemente non è rimasta sulla carta. A concretizzare l’ipotesi è stata in particolare Confesercenti, attraverso il numero uno provinciale Maurizio France-scon: “Abbiamo già avviato un progetto in collaborazione con il Comune per trasfor-mare l’ex ufficio delle imposte in un centro commerciale”.

Lotta duraai documenticontraffatti

Sicurezza

pag. 13

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della Bassa Padovana

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

proposta del pd:“riciclo a monselice”

La questione cementifici non si è ancora conclusa. E’ noto infatti, che il

nocciolo della questione ruota attorno ai posti di lavoro che verrebbero a mancare se il “revamping” dovesse fallire. Dal Pd di Monselice arriva una proposta alterna-

tiva. “Perché non favorire la nascita di un distretto del riciclaggio?”

pag. 9

liceo tutto nuovoeste ha il campus

Si apre una nuova era per il liceo “G.B. Ferrari”: all’inizio dell’anno scolastico gli

studenti del complesso liceale hanno fatto il primo ingresso nella nuova sede di via

Stazie Bragadine, struttura avveniristica di quasi 5.000 metri quadri e certamente uno

dei gioielli dell’istruzione provinciale. pag. 10

Dal 13 al 21 Ottobrewww.ottobreblu.it

pag. 19

pubbliredazionale

EDITORIALE

L’etica e la politicadi Ornella Jovane

Da una parte il mondo reale. Gli im-prenditori che cercano nuove ricette per recuperare in competitività e tro-

vare il bandolo della matassa nel tentativo di interpretare le trasformazioni del siste-ma produttivo in atto, accelerate vertigino-samente dalla crisi economica.

Una platea di lavoratori che manifesta – in vario modo - tutta la propria dispera-zione nel difendere con dignità e coraggio il proprio posto di lavoro, già a rischio o che minaccia di diventarlo.

Poi c’è il popolo dei precari, quello dei disoccupati, inoccupati o scoraggiati, giova-ni, molte donne e persone di mezza età che, in tutti i casi, fanno fatica a collocarsi nel mondo produttivo.

Dall’altra parte la politica con i suoi scandali, gli sprechi, gli sperperi di denaro pubblico e le sue analisi cavillose e non sempre credibili sulla necessità di cambiare registro, di trovare nuove formule ed effi -caci risposte alle sollecitazioni che vengono dal mondo reale.

In mezzo una domanda: a cosa ser-vono le elezioni politiche della prossima primavera?

[email protected] a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Nell’ultimo decennio le Regioni italiane hanno speso 89 miliar-di di euro in più. Di questi, oltre la metà sono stati “assorbiti” dalla sanità (49,1 mld di euro). A fronte di un aumento

dell’infl azione che nel periodo preso in esame ha toccato il 23,9%, la crescita della spesa è stata del 74,6%.

In dieci anni alle Regioni89 miliardi in più

*Segretario CGIA di Mestre

di Giuseppe Bortolussi*

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Bassapadovana Provincia RegioneProvincia RegioneProvincia RegioneProvincia RegioneBassapadovana Provincia RegioneProvincia Regionemonselice

pag. 6

Pendolari bistrattatiesplode la protestasui treni regionali

este, ambiente

pag. 10

Pannolini ecologiciper i bebèdel nido, esempioper le famiglie

montagnana

pag. 13

Apre il nido messoa nuovo dopoil restauro

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da: Give Emotions Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 27 settembre 2012Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

EDITORIALE

L’etica e la politica La parentesi del governo tecnico non aveva solo la funzione di prendere l’Italia per i capelli e allontanarla dal baratro in cui rischiava

di cadere ma anche di concedere alla classe politica un periodo di tempo per recuperare la sua funzione primaria di attività volta al bene comune, di ritrovare motivazioni e fi nalità etiche e responsabili nei confronti di un popolo e di un paese che si sentiva abbandonato a se stesso nell’affrontare l’urto violento della crisi economica e le sue amare conseguenze.

Il tempo è trascorso: la prossima primavera è vicina e con essa anche la scadenza elettorale. Ma la politica è cambiata? Non è giusto generalizzare ma sono talmente tanti i singoli casi di “mele marce” che è diffi cile non pensare

che sia necessario rifl ettere sulla cesta che le contiene tutte. Non si tratta di approfondire il singolo caso ma di capire che questo sistema, così com’è, continua a minare nel vivo il nostro Paese,

il quale non potrà essere credibile e affi dabile agli occhi di investitori stranieri e non offrirà strumenti e chances per competere a giovani motivati che hanno voglia di provare e a imprenditori che tutti i giorni rischiano in proprio e continuano a crederci, un Paese che non darà a se stesso opportunità di crescita e di sviluppo e la speranza di una maggiore giustizia sociale.

Da Venezia, il presidente di Confi ndustria Squinzi agita la causa della questione settentrionale, a Padova il presidente della Camera Fini sollecita gli imprenditori ad attivarsi in prima persona perché la politica ha bisogno di forze civili e partecipazione per trovare nuove energie e linfa vitale. I politici devono tornare a governare ma gli elettori hanno il diritto di poter scegliere fra persone oneste e capaci, entusiaste e altruiste. Perché l’impegno politico è un servizio che si offre alla collettività. Non solo in teoria…

segue da pag. 1

Ornella Jovane

enti locali

pag. 16

La Riviera del Brenta nella futura Provincia

noi e gli altri

pag. 20

Associazione Prislop, corsi per nuovi volontari

palazzo zuckermann

pag. 21

In mostra i tesori del convento di Santa Chiara

sociale

Cooperazione in ginocchio, un taglio del 5%

cultura

A Ca’ Pesaro le opere di Castellani e Gunther Uecker

pagg. 24-25

pag. 29

Nuova strada di collegamentobretella zippronta a primavera

La bretella di collegamento tra corso Stati Uniti a via Nuova Zelanda alla Zip sarà pronta a primavera e collegherà in modo rapido il lato ovest di corso Stati Uniti con l’Interporto. Lunga un chilometro e mezzo, correrà parallela a corso Argentina ed incrocerà via del Progresso, via Inghilterra e via Nuova Zelanda. “Tutto procede nei tempi e la strada dovrebbe essere pronta tra sei mesi” afferma l’assessore Ivo Rossi.La bretella è finanziata dal Consorzio Zip e l’intervento è stato diviso in due stralci, uno da 4.021.943 euro e l’altro da 2.972.279 euro.

Da ottobre i concertiamici della musicaal via la stagione

Si aprirà il prossimo 3 ottobre con il concerto affidato a La Petite Bande, per concludersi ad aprile 2013, la 56° stagione concertistica degli Amici della Musica di Padova. Un’edizione che si presenta ricchissima di proposte, di percorsi culturali e di approfondimenti tematici nel solco della grande tradizio-ne che gli Amici della Musica. Info su www.amicimusicapadova.org.

Integrazione con l’Universitànuova carta giovani raddoppia

“Carta Giovani” e “Studiare a Padova card” uniscono le forze e ampliano le agevolazioni per la cultura, lo shopping e il tempo libero dei ragazzi a partire dai 14 anni. L’idea nasce dalla collaborazione tra Provincia e Università di Padova, che hanno deciso di offrire ai giovani più sconti e più opportunità attraverso un unico progetto. L’iniziativa riunisce due tessere già conosciute, in modo da incentivare i giovani a fruire di servizi culturali, formativi e aggregativi. La nuova Carta Giovani sarà disponibile da ottobre nelle scuole e nei tradizionali punti di distribuzione. Tutte le agevolazioni su www.provincia.pd.it.

Autostrada Padova - Bolognaautomobilisti attenticon il sistema tutor

Automobilisti più disciplinati grazie al sistema di controllo elettronico della

velocità “tutor”, installato lungo l’au-tostrada Padova - Bologna. Secondo i dati forniti dalla polstrada, dall’inizio

dell’anno al 20 settembre scorso sono 4.051 le infrazioni registrate nel tratto

padovano dell’autostrada A13, appunto quello controllato dal sistema Tutor (a breve il Tutor verrà posizionato anche nel tratto padovano dell’A4 Venezia-

Milano, la Serenissima).Nel medesimo periodo del 2011 le infrazioni erano state esattamente

duemila in più. Un brusco calo che ha avuto risvolti confortanti nel sensibile

calo degli incidenti mortali.

Esplode la polemicail don: “non cani ma opere di bene”

“Non cani, ma opere di bene”. Ha fatto discutere l’ultimo messaggio-choc

lanciato da don Marco Scattolon, 67 anni, vivace parroco di Rustega di Camposampiero e di Fossalta di

Trebaseleghe, dalla sua “cartolina”, il bollettino parrocchiale settimanale.

IL sacerdote non è nuovo a provocazio-ni forti, che fanno discutere.

Operazione Fiamme Giallematite e pennarelli

maxi sequestro

La guardia di finanza di Padova ha scoperto una rete di commercio illegale

di articoli pericolosi di cancelleria, stroncando sul nascere l’immissione in commercio di 1.664.657 prodotti non

conformi agli standard di sicurezza e in parte riportanti marchi contraffatti. Al termine dell’operazione due cinesi

sono stati denunciati per i reati di frode in commercio e commercializzazione

di prodotti contraffatti. I controlli rientrano nelle operazioni messe in campo dalla Guardia di Finanza ad

inizio dell’anno scolastico.

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4 Argomento del mese

petizione degli amici della bicicletta

Assicurazione per chi va al lavoro

Il pericolo corre sulle due ruote: lo sa bene chi sceglie di muoversi in bicicletta, compiendo un gesto di responsabi-lità nei confronti dell’ambiente ma affrontando anche dei

rischi concreti. Chi va al lavoro in bicicletta dovrebbe essere coperto da assicurazione contro eventuali infortuni lungo il tragitto, analogamente a quanto avviene per chi si reca al lavoro a piedi o con il mezzo pubblico o con mezzi privati, qualora non ci siano mezzi pubblici che coprono il tragitto.

La petizione che la Fiab (Federazione degli amici della bicicletta) rivolge al Parlamento italiano e che ha già raccolto migliaia di fi rme, è stata sottoscritta anche dal Consiglio regionale del Veneto. Su iniziativa dei capigruppo del Pd Laura Puppato, di Verso Nord Diego Bottacin, della Sinistra veneta Pietrangelo Pettenò, di Italia dei Valori Gustavo Franchetto, del Pdl Dario Bond e della Lega Federico Caner, l’assemblea veneta chiede al Parlamento che la norma che ha introdotto nella legislazione all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro il cosiddetto “infortunio in itinere”, sia estesa anche a chi sceglie la due ruote come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. La mozione sollecita il Parla-mento ad approvare al più presto la modifi ca di legge proposta, introducendo inoltre la disposizione per cui l’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico. Una tutela per chi si serve della bicicletta e affronta rischi quotidiani lungo strade sempre più caotiche e traffi cate.

Servizio ferroviario in Veneto, un servizio sempre più di classe, ma non inteso come qualità, ma come differenza di censo fra chi si può permettere servizi effi cienti e li può pagare e chi

(la maggioranza) pur avendo sempre più bisogno di servizi pubbli-ci per muoversi a causa della crisi (pendolari e studenti), invece li trova scassati. A fare il quadro della situazione è Federconsumatori con il suo responsabile regionale in tema di trasporti Ivano Mo-metti. “In Veneto come nel resto d’Italia - dice Mometti - si va per volontà di Trenitalia verso delle ferrovie in cui ci sono i nuovi sistemi di trasporto Freccia Rossa (alta velocità), freccia Argento (soluzio-ne intermedia) e Freccia Bianca, per capirci i vecchi espressi. Poi esistono le ferrovie regionali e i treni interregionali”. Monetti mette subito il dito sui problemi. ”La soluzione strategica su cui con la Regione Veneto c’è una comune visione – dice – è quella di creare un servizio integrato fra gomma e rotaia. Non è più possibile ad esempio che esistano in province come Vicenza, Belluno e Rovigo dei doppioni con bus a linee ferroviarie. Va introdotto per le corse, l’orario cadenzato. E’ vero che il cotto dei biglietti è basso rispetto al resto d’Europa, mala qualità in rapporto è scadente”. Nel detta-glio il progetto studiato da Sistemi Territoriali società interamente controllata dalla Regione Veneto, e Trenitalia vede convogli che

saranno “cadenzati” ad orari fi ssi: ogni 15’, 20’ e 30’ nelle linee a più alta frequenza. Sarà possibile offrire un sistema di trasporto rapido, che non dovrà più seguire gli orari di Trenitalia, ma saprà esattamente a quali minuti transiteranno i treni. Il nuovo orario dovrebbe partire dalla metà di giugno 2013. Per questo servizio si utilizzeranno i nuovi treni Stadler acquistati da poco da Sistemi Territoriali. “Siamo pronti a dare – spiega il presidente di Sistemi Territoriali Gian Michele Gambato – un contributo decisivo per mi-gliorare l’effi cienza della rete ferroviaria Veneta”. Federconsuma-tori parla degli interventi da fare subito “Serve subito raddoppiare i binari – dice – sulla linea Bassano- Venezia. E’ inutile potenziare il servizio con più treni se poi su certe tratte i convogli si rallentano perché esiste un solo binario e devono aspettare di far passare altri treni”. Federconsumatori con il presidente regionale Ermes Coletto e Monetti affrontano anche il problema delle sale d’attesa. “E’ l’emblema – dice – della società che cambia. Nelle stazioni più importanti, cioè nei capoluoghi di provincia, ci sono quelle per gli utenti del club Freccia Rossa, si accede con tessera elettronica: hanno aria condizionata e confort. Per gli altri, le sale d’attesa se ci sono, non sono encomiabili per igiene e servizi offerti. Nelle piccole stazioni sono quasi tutte chiuse. Insomma si investe su servizi desti-

nati a chi i soldi li ha, mentre pendolari studenti ed anziani avranno treni che funzioneranno sempre meno”. Il presidente della regione Luca Zaia punta a creare “una società indipendente che gestisce la nostra rete ferroviaria, che appartiene a tutti i cittadini. Sapremo di-mostrare di saper gestire meglio di altri anche i treni”. Per“ Ferrovie venete” e il modello che potrebbe essere seguito è quello emiliano, dove, la società regionale Tper (Trasporto passeggeri Emilia Roma-gna), con 2500 addetti gestisce 350 chilometri di strade ferrate, circa il 30% del traffi co ferroviario regionale. Intanto arriva l’analisi dell’Osservatorio sulla spesa del Consiglio regionale, che ha pre-sentato il monitoraggio sulle risorse nel decennio 2000-2010 per il settore ferroviario nella regione. Il problema più grande eviden-ziato dall’Osservatorio, sono le risorse: nella ripartizione nazionale il Veneto è storicamente penalizzato perché ha ricevuto in dote il 7,33 per cento dei trasferimenti nazionali (in quota assoluta 86,6 milioni di euro), pari a 5,93 euro per chilometro, a fronte di una media nazionale di 8,12 euro. Le vicine Lombardia e Piemonte ricevono trasferimenti chilometrici di 8,54 e 8,19 euro. Il Veneto ha ottenuto, quindi, 21 euro per abitante, il 40 per cento in meno della media nazionale, per la Lombardia ammontano a 35 euro, per il Piemonte a 43, per l’Emilia Romagna a 27.

di Alessandro Abbadir

Il presidente della regione Luca Zaia punta a costituire a breve una rete

di Ferrovie Venete

Stop ai doppioni con bus alle linee

ferroviarie, in province come Vicenza,

Belluno e Rovigo

L’ANALISI DI FEDERCONSUMATORIL’associazione di categoria

ha messo in evidenza che i servizi in stazione e nei treni

sono sempre più rivolti ad un’utenza ricca.

Ad esempio esistono comode e accessoriate sale d’attesa

per gli affi liati al club Freccia Rossa mentre per gli altri gli spazi,

quando ci sono, sono quasi sempre fatiscenti Treni, servizi scadenti, poche risorse e investimenti

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

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5Argomento del mese

di Nicola Stievano

“Raccontate sul web la vostra odissea quotidiana”I giovani del Partito Democratico veneto lanciano un blog per le segnalazioni dei pendolari

L’odissea quotidiana dei pendolari veneti fi nisce in rete con lo scopo di fare massa critica e ottenere delle azioni concrete da parte di tecnici e politici. L’idea è dei giovani del Partito Democratico Veneto che attraverso il blog www.youmove.info voglio-no offrire un punto di riferimento per pendolari e viaggiatori per segnalare in tempo reale i disservizi della rete dei trasporti

e raccogliere proposte “Stiamo pensando - hanno precisato i consiglieri regionali veneti del gruppo del Pd Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin - ad un testo di legge che punterà a tre obiettivi principali. Anzitutto trasformare ‘Veneto Strade’ in un ente che potrebbe prendere il nome di ‘Veneto Mobilità’, al quale affi dare la gestione non solo infrastrutturale ma anche di coordinamento dei servizi sia per quanto concerne la viabilità stradale che i trasporti ferroviari. La situazione di paralisi nella quale, ad esempio, versa la realizzazione della metropolitana di superfi cie (Sfmr) evidenzia la necessità di dare una scossa ad un sistema decisionale troppo lento ed ineffi ciente”. Altro obiettivo, affrontare fi nalmente l’integrazione e il collegamento dei servizi tra le diverse aziende di trasporto pubblico regionale con l’introduzione del biglietto unico. “Non è un sacrilegio - aggiungono i tre esponenti democratici - se la Regione Veneto si attiva per spingere quei processi di integrazione tra i diversi scali aeroportuali così come tra quelli portuali del Nordest”. Infi ne Tiozzo, Pigozzo e Azzalin hanno sollevato il “cronico problema dei tagli e dei disser-vizi, che penalizzano in maniera inaccettabile l’utenza. “Da quando è iniziata questa legislatura chiediamo al presidente Zaia ed all’assessore Chisso di predisporre un piano strategico sui trasporti per uscire dalla situazione catastrofi ca che ben conoscono le migliaia di pendolari”.

Treni, servizi scadenti, poche risorse e investimenti

555Argomento del mese 19Argomento del mese

Trasporto pubblico a Padova e Provincia

Nuovi tagli, vecchie polemiche “Basta doppioni unifi care le aziende” Bus strapieni tra le proteste di studenti e pendolari, lunghe attese alle fermate,

mugugni per gli abbonamenti, tagli alle corse festive: un autunno caldo per i trasporti locali a Padova. E non serve nemmeno toccare l’argomento treni, una

grana che investe tutta la regione. Con la ripresa delle lezioni Padova e provincia si sono trovate di nuovo a fare i conti con i punti deboli della rete di trasporto pubblico, sia che si chiami BusItalia - Sita che Aps. Ad aggravare le già diffi cili condizioni in cui versano linee e autobus ci si mettono anche i tagli imposti a livello governativo e distribuiti un po’ ovunque. Ecco allora che dalla Bassa Padovana spariscono tutte, ma proprio tutte, le corse festive su alcune linee. I pullman viaggiavano per lo più vuoti, osserva giustamente qualcuno. Ma tagliare del tutto una linea, senza nemmeno provare a ridurre le corse o a usare mezzi con meno posti a sedere, osservano altri, non è una mossa da servizio pubblico. Nei giorni feriali intanto gli studenti prendono letteralmente d’assalto i mezzi pubblici e spesso le “corse bis” non bastano, a patto che non siano state soppresse o dirottate altrove. E così le proteste sono all’ordine del giorno.

L’assessore provinciale ai trasporti Domenico Riolfatto sa di avere a che fare con una materia scottante. Più volte è salito sugli autobus strapieni affrontando le ire dei pendolari. Ha anche attivato una mail per raccogliere le lamentele e le rimo-stranze; [email protected]. “Quest’anno ci sono qualcosa come 6.500 studenti in più - osserva l’assessore - la maggior parte dei quali viaggiano su pullman e autobus. Dobbiamo fare i conti con questo aumento dell’utenza e fare in modo che le soluzioni che mettiamo in campo possano essere adeguate. Mi rendo conto che non è sempre in questa stagione di tagli ma ci proviamo ogni giorno e invitiamo anche gli utenti a darci una mano”.

Nel frattempo nel conselvano infuria la polemica per la soppressione delle corse festive di BusItalia. “Alla faccia del caro carburante, delle domeniche ecologiche e dell’abbonamento, che in un anno arriva a 500 euro per gli studenti e 600 per i lavoratori”, fanno notare alcuni pendolari. Il sindaco di Conselve Antonio Ruzzon: “capisco le ragioni economiche ma si tratta di un servizio pubblico che viene elimi-nato del tutto”.

A nord di Padova, per la precisione a Vigonza, è nato addirittura un comitato di “appiedati” contro la soppressione del servizio navetta con il capolinea dell’Aps a Ponte di Brenta. Intanto gli amministratori iniziano a chiedersi se per risparmiare, anziché tagliare le corse o aumentare i prezzi di biglietti e abbonamenti, non sia il caso di unifi care le due aziende di trasporti pubblici, l’Aps e BusItalia. Fra i primi a parlarne, in tempi non sospetti, il sindaco di Maserà Nicola De Paoli. “Noi ci troviamo ad un chilometro dal capolinea dell’Aps ma spostarlo costa troppo perché ci sono due aziende diverse. Alla gente non importa il marchio, vuole il servizio per il quale paga. Che sia Aps o BusItalia non cambia, con la fusione abbiamo la possibilità di risparmiare sulle spese e soprattutto di ridurre le ineffi cienze e le sovrapposizioni. A Maserà i pullman BusItalia arrivano strapieni e un chilometro più a nord, a Carpa-nedo, gli autobus Aps partono semivuoti. E’ ora di cambiare una volta per tutti e di armonizzare i due servizi, anche tagliando poltrone e stipendi”.

spalla per padovane

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6 Monselice66 Monselice

La Torre non si ferma più. Per la terza volta consecutiva la contrada bianco-rossa si è aggiudicata la quintana della

Giostra della Rocca 2012. Merito soprat-tutto di Manuel De Nobili, diciassettenne faentino, che ha esordito alla Giostra della Rocca a 15 anni. La finale è stata disputata quando ormai era quasi buio anche a causa di qualche limite nel regolamento che dovrà essere rivisto sicuramente. A contendere alla Torre la vittoria c’era il Carmine e uno scatenato Andrea Zama che si è confermato molto veloce. Notevole anche San Cosma, riuscita a portare entrambi i suoi cavalieri, Spinelli e Lionetti, in semifinale.

Ma i tempi estremamente dilatati e uno speaker non proprio entusiasmante, hanno reso alquanto noiosa questa edizione della quintana. Discorso diverso invece per la sfilata della mattina che sta diventando il vero evento di punta di tutta la Giostra della Rocca. Davvero divertente l’esibizione dei contradaioli di San Giacomo che hanno messo in scena la conversione di San Fran-

cesco con tanto di colombe e un attore che si è tolto le vesti per infilare il saio e gri-dare la sua conversione sotto una pioggia di petali di rosa. Ma la vittoria è andata a San Martino, seguita da Carmine e Ca’ Oddo al secondo posto, e poi San Cosma, Monticelli, Marendole, San Bortolo, Torre e San Giacomo.

Va invece a Marendole il primo posto nella classifica del gruppo musici, mentre è ancora San Martino a fare incetta di primi

posti, per la bottega artigiana e per il grup-po storico. Notevole anche l’imperatore a cavallo della Torre.

Degni di nota pure i bottai del Carmine, mentre l’eretica attenta alla vita dell’arci-vescovo. Per Monticelli invece, è il piccolo acrobata a farla da pradone prendendosi gli applausi. Anche Ca’ Oddo, porta in corteo i propri falconi, mentre passa la strega, rac-chiusa in gabbia e destinata a dare vita alla leggenda della Povolata.

Vince Manuel De Nobili, 17 anni, faentinoVeloce il carmine e notevole anche S. Cosma

Giostra della Rocca Alcuni inconvenienti al regolamento hanno causato ritardi

La Torre conquista il tris

La foto di repertorio di una precedente edizione della Giostra

L’università di Scienze Infermieristiche sbarca all’ombra della Rocca. E’ ini-ziato infatti un corso di laurea trien-

nale, frutto della collaborazione tra Univer-sità di Padova e Ulss 17, ospitato al centro “5 Dita” di via Piave che può accogliere 70 studenti. Le preiscrizioni hanno dimostrato quanto interesse ci sia in questo ambito la-vorativo: in 112 hanno fatto domanda di ammissione con Monselice come prima scel-ta. I test di ingresso si sono tenuti nei giorni scorsi. Molti dei giovani iscritti provengono naturalmente dall’area della Bassa Padova-na: un bacino di utenza che sinora, per lo stesso corso di laurea, doveva puntare ai poli di Padova o Rovigo. Ma non mancano anche diverse domande da altre regioni, in-cluse addirittura Sicilia e Sardegna.

Non è una sorpresa che siano giunte ri-chieste anche da ragazzi e ragazze del sud. Ogni anno molti giovani si spostano (anche temporaneamente) a Monselice ed Este per la comodità di collegamento con Rovigo, Padova e Venezia. “Questo riscontro così positivo fin dal primo anno - sottolinea il Direttore Generale dell’Uls 17 Giovanni Pavesi - conferma che per il territorio l’i-niziativa è di grande rilevanza in quanto rappresenta un’ottima opportunità formati-va e, in prospettiva, professionale per molti giovani della Bassa Padovana.

Per la nostra Azienda, d’altro canto, il nuovo corso di laurea costituisce un impor-tante salto di qualità in un rapporto di colla-borazione con l’Università di Padova che in realtà esiste già da diversi anni”. Soddisfatti

anche i primi cittadini di Monselice e Este, che molto si sono spesi per riuscire a portare questo corso nella Bassa. “È un passo avan-ti importantissimo per il territorio - evidenzia Francesco Lunghi - A regime avremo 210 studenti, con tutto l’indotto che ne conse-gue. Puntiamo a creare gradualmente un vero polo universitario”.

“Sarà anche una grande opportunità di lavoro per i nostri giovani - rimarca Giancar-lo Piva - una soluzione molto ben attrezza-ta ma provvisoria: quando si libereranno le strutture dei vecchi ospedali di Monselice ed Este, si potrà ripensare alla collocazione in queste sedi. L’obiettivo per il futuro è ambi-zioso, ma certamente di grande valore per-chè crea posti di lavoro per i nostri giovani”.

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E.M.

La situazione dei pendolari è sempre più drammatica. Per le centinaia di persone che ogni

giorno usano il treno, il calvario non è mai finito. La linea che col-lega Monselice a Padova dovrebbe essere tra le più “battute” e funzio-nali, ma in realtà è quasi impossibi-le non subire disagi dovuti a ritardi o cancellazioni dei treni.

I convogli più colpiti solitamen-te sono i regionali in partenza da Rovigo dalle 7.18 in poi e diretti a Padova (in transito dunque anche per Monselice e Terme) quasi sempre soppressi, lasciando studenti e lavoratori a terra. E dire che il servizio di Trenitalia dovrebbe essere un “servizio pubblico”. Peccato che stia diventando una polveriera pronta ad esplodere. Il consigliere regionale leghista Santino Bozza ha documentato le condizioni in cui viag-giano i pendolari da monselice. Nel caso del treno delle 7.18, Trenitalia ha predisposto da Rovigo un servizio di pullman per l’arrivo a Padova (previsto col treno alle 8.09): ma per protesta, gli utenti hanno disertato il servizio alternativo. A Monselice, il tumulto dei pendolari si è materializzato anche con decine di moduli di protesta diretti a Trenitalia. Il motivo è stata la mancata fermata del treno regionale proveniente da Montagnana, peraltro semivuoto. Ma come se non bastasse, i disagi iniziano ancora prima di salire in treno. Già, perchè parcheggiare in stazione è sempre più difficile, senza contare che si rischiano multe salate per i divieti di sosta presenti praticamente ovunque. Ormai da anni si parla di nuovi parcheggi e nuova viabilità, ma i risultati sono evidenti agli occhi di tutti. Stesso discorso per chi sceglie di arrivare in bici: le rastrelliere sono rotte e arrugginite. Inoltre non c’è nessuna garanzia di ritrovare la bici. Anche in questo caso, le promesse di videosorveglianza e nuovi parcheggi per le bici, sono finite nel dimenticatoio.

trasporti

lungo la ferrovia spesso vengono soppressi i regionalicalvario pendolari, proteste quotidiane

E.M.

Una delle foto scattate dal consigliere regionale Bozza su un treno

di Emanuele Masiero

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Page 10: La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

8 Monselice88 Monselice

La biblioteca di Monselice si rinnova. Da luglio è stato infatti avviato un nuovo programma di gestione bibliografica che gestisce tutte le 104

biblioteche della provincia di Padova. Il sistema, chiamato “Clavis”, è attivo anche per la struttura di Monselice e permette di prenotare i libri direttamen-te on-line. Inoltre, è possibile chiedere un libro di un’altra biblioteca, seguendone il percorso diretta-mente on-line. Per consultare il servizio è sufficiente collegarsi al sito http://opac.provincia.padova.it. Gli utenti iscritti a una delle biblioteche padovane sono già abilitati per accedere e possono fare molte operazioni direttamente da casa tramite internet. Per entrare, il login al primo accesso è numero di tessera iscrizione o codice fiscale per gli iscritti dopo luglio 2012 e data di nascita nel formato aaaa-mm-gg. Ovviamente è sempre possibile richiedere assistenza tramite mail o direttamente in biblioteca.

Se il sistema non viene utilizzato per una anno, l’account viene disabilitato (e sarà necessario richie-dere la riattivazione). Grazie a Clavis è possibile: consultare il catalogo di tutte le biblioteche comunali della provincia di Padova, controllare i libri in presti-to e la loro scadenza, prenotare un libro, rinnovare il prestito per un massimo di tre volte, fare proposte d’acquisto e sapere quando sono disponibili i libri prenotati. Ma una delle funzionalità più interessanti è lo spazio personale “MyDiscovery” dove è possi-bile seguire il percorso del libro dalla biblioteca di partenza a quella di Monselice.

Cliccando alla voce “prenotazioni” alla colonna “stato” si possono verificare le seguenti condizioni: “pendente” se la prenotazione non è ancora stata presa in esame, “su scaffale” se il libro è ancora nella biblioteca di partenza, “in transito” se il libro sta arrivando con il furgoncino in biblioteca e “pron-to al prestito” se il libro è arrivato in biblioteca ed

è possibile ritirarlo. In biblioteca a Monselice, sono inoltre disponibili moltissimi testi per la consulta-zione: dizionari linguistici ed enciclopedie generali, enciclopedie tematiche, atlanti storici e geografici.

Gli utenti possono ora contare su circa 36 mila opere (10 mila del fondo antico e 26 mila del fondo moderno). Non meno importante è la collaborazio-ne tra biblioteca e scuole. La struttura accompagna i ragazzi nel loro cammino formativo, contribuendo al completamento del loro percorso di conoscenze e competenze.

Ogni anno vengono organizzate numerose

iniziative per far conoscere autori e libri utili ai pro-grammi scolastici. Mostre, visite guidate, incontri e letture ad alta voce sono le formule più gradite, sempre adattate alle diverse età dei partecipanti. Per gli insegnanti vengono organizzate specifiche iniziative di promozione della lettura con azioni che favoriscono l’avvicinamento degli studenti alla biblioteca.

Inoltre si svolgono iniziative come la “storia del libro” durante le quali il direttore della biblioteca il-lustra con l’uso di immagini, la storia della scrittura, dei manoscritti, del libro, della stampa.

di Emanuele Masiero

Biblioteca Comunale Fra gli utenti più numerosi e assidui i ragazzi e gli studenti

I libri finiscono nella Rete

Una dellesale della bibliotecadella cittàdella Rocca,che vantaoltre 36milavolumi, di cui10mila nel fondo antico

Ora i volumi si possono prenotareon line anche da altre biblioteche,il catalogo si consulta da casa

Tecnologia

E’ quasi arrivato a conclusione il cantiere di via 28 Aprile. Dopo molti anni di buoni propositi i lavori di sistemazione della centralissima via

di Monselice sono iniziati e procedono con rapidi-tà. Il cantiere ha previsto non solo il rifacimento del manto stradale, ma anche tutti i sottoservizi principali e i marciapiedi ormai ridotti in uno stato di totale abbandono. I lavori dovevano terminare entro la “Fiera dei Santi” che si sviluppa proprio

lungo via 28 Aprile. Ma il cantiere si protrarrà fino a novembre a causa di alcune variazioni apporta-te in corso d’opera. Rispetto al progetto originario la sede stradale verrà realizzata in porfido anche dall’intersezione di via 28 Aprile con via XI Febbraio fino alle mura del Campo della Fiera. Per il tratto fino alla rotonda di viale della Repubblica, saranno rifatti anche i marciapiedi attualmente totalmente inagibili e sconnessi. Dall’assessore ai Lavori Pub-

blici Andrea Tasinato arriva la rassicurazione che la fiera si svolgerà senza problemi. Per quel periodo infatti, il cantiere sarà sospeso e il campo della fiera sgomberato per permettere alle bancarelle e alle giostre di posizionarsi come ogni anno. Intanto pro-seguono anche i lavori per la rotonda di via Verdi. L’incrocio, esattamente davanti al Liceo Cattaneo, è uno snodo cruciale per la viabilità, soprattutto durante la mattinata.

cantieri l’intervento prosegue con alcune variazioni in corso d’operalavori in via 28 aprile, nessun disagio per la fiera dei santi

E.M. La centralissima Via 28 Aprile

segue da pag. 1

Nel 2010 (ultimo dato disponibile riferito ai bilanci di previsione) le uscite complessive delle Regioni hanno superato i 208,4 miliardi di euro. Questi risultati emergono da una nostra

analisi dei bilanci regionali. In una fase in cui molte Amministrazioni sono fi nite nell’occhio del ciclone per aver compiuto delle spese “non giustifi cate”, abbiamo voluto invece porre l’attenzione sull’importan-za di questa istituzione, analizzandone l’andamento della spesa di ogni singola funzione. Con l’approvazione della riforma del Titolo V° della Costituzione avvenuta nel 2001 l’Italia ha assunto un assetto istituzionale decentrato. In precedenza, i poteri delle Regioni erano esplicitamente citati nella Costituzione, mentre lo Stato aveva la competenza su tutte le altre materie. La riforma del 2001 ha capo-volto la situazione: lo Stato è titolare di alcune materie espressamen-te citate nella Costituzione - come la giustizia, la difesa, la politica estera – mentre alle Regioni sono stati attribuiti i poteri su tutte le altre funzioni non esplicitamente riservate allo Stato. Pur riconoscen-do che perdurano sprechi, sperperi e ineffi cienze che vanno assolu-tamente eliminati, nell’ultimo decennio l’aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale conferitogli e dalle nuove competenze assunte. In primis la gestione e l’organizzazione della sanità, ma anche dell’industria e del trasporto pubblico locale. Vi sono poi alcune materie nelle quali le Regioni hanno oggi una potestà esclusiva, mentre in precedenza dovevano sottostare ai limiti normativi dello Stato. Tra queste ricordo l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, la formazione professionale, il turismo e l’ambiente.

Infi ne, vi è una terza ragione che ha fatto impennare la spesa: mi riferisco, in particolare, ai maggiori costi socio-sanitari che le Re-gioni hanno dovuto farsi carico a seguito dell’invecchiamento della popolazione e per fi nanziare le misure a sostegno della popolazione straniera giunta nel nostro Paese. Non è un caso che nel decennio scorso la voce di spesa cresciuta di più sia stata quella riferita all’as-sistenza sociale (+154,4%). A livello di singola Regione, invece, la spesa pro capite più elevata si registra in Valle d’Aosta, con un impor-to pro capite pari a 13.139 euro. Seguono la Provincia autonoma di Bolzano, con 9.544 euro, e quella di Trento, con 8.860 euro. Le più parsimoniose, invece, sono le Marche, con 2.583 euro di spesa pro capite, la Puglia, con 2.342 euro e la Lombardia, con 2.202 euro.

*Segretario CGIA di Mestre

L’Intervento

di Giuseppe Bortolussi*

In dieci anni alle Regioni89 miliardi in più

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La questione cementifici non si è ancora conclusa. Anzi, soprattutto a causa della crisi economica, sta diventando di fortis-

sima attualità. E’ noto infatti, che il nocciolo della questione ruota proprio attorno ai posti di lavoro che verrebbero a mancare se il pro-getto “revamping” dovesse fallire. Dal Pd di Monselice arriva una proposta alternativa. “Perché non favorire la nascita di un vero e proprio distretto industriale del riciclaggio formato da aziende ad alto contenuto di innovazione tecnologica? - si chiede Pier-luigi Giaccarello, coordinatore cittadino del

Pd - Spesso intorno alla questione revam-ping Italcementi e rispetto alla richiesta di Zillo per utilizzare rifiuti come materia prima nella Cementeria di Monselice, molti hanno accusato gli oppositori di questi progetti di non avere alcuna proposta alternativa per lo sviluppo e la crescita economica del nostro territorio. Il Veneto è la regione italiana che negli ultimi vent’anni ha conosciuto un tasso di cementificazione fra i più alti e che oggi mette in crisi chi produce questa materia pri-ma, proprio per una domanda che via via si è ridotta. Nello stesso periodo, però, la no-

stra Regione si è distinta per un’altra eccel-lenza: la raccolta differenziata a cui ormai siamo tutti educati e che verrà sempre più implementata, riducendo costantemente la quantità pro capite di rifiuto secco indifferen-ziato e producendo quantità potenzialmente sempre più elevate di preziosa materia pri-ma da riciclare e trasformare”.

Per Giaccarello è un paradosso che nel territorio del riciclo si arrivi a bruciare rifiu-ti. “Considerando la virtù con cui i cittadini veneti faticosamente si adoperano per diffe-renziare il rifiuto che producono – continua il

coordinatore del Partito Democratico - trovo assurdo che si debbano assecondare richie-ste che sono finalizzate alla costruzione di potenziali inceneritori in grado di soddisfare domande di smaltimento indifferenziato che non provengono dal nostro territorio. Dovre-mo invece favorire, con accordi di program-ma specifici e incentivi che vanno studiati ad hoc, la creazione di un vero e proprio distretto industriale del riciclaggio”.

Secondo Giaccarello sarebbe opportuno sviluppare la rete infrastrutturale che mette Monselice al centro del Nord Est: autostrada

e alta velocità. “Abbiamo una zona indu-striale per larga parte inutilizzata dove si può investire per la costruzione di un vero e proprio distretto – spiega - abbiamo un cementificio che occupa un’area strategica vicina alla stazione dei treni che potrebbe diventare una stazione di scambio intermo-dale rotaia-gomma per la ricezione di merci da tutto il territorio nazionale. Abbiamo una grande multinazionale come Italcementi che potrebbe essere interessata ad un ragiona-mento serio nel merito di una proposta di questo tipo”.

di Emanuele Masiero

Secondo il coordinatore è il caso di puntaresulle tecniche innovative della differenziata

Il dibattito La proposta di Pierluigi Giaccarello del Partito Democratico

“Distretto del riciclo”Pierluigi Giaccarello e, a destra, il progetto Revamping

Il centro commerciale Airone si rinnova e presenta un nuovo modo di concepire il fitness. Si chiama “Mdf”, ed è un nuovo tipo di palestra che propone a tutti i visitatori corsi di danza e

fitness pensati per tenersi in forma al ritmo di musiche latine e non solo. Mdf nasce dall’esperienza del ballerino Eros Bonami-

go e da Federico Veronese, due istruttori noti a livello regionale per aver fatto conoscere il programma Zumba, una tecnica di allenamento basato sui ritmi della coinvolgente musica latina e su movimenti facili ed intuitivi che sviluppano tutti i muscoli del corpo e che bruciano tantissime calorie senza perdere il sorriso. La nuova area dedicata allo sport e al benessere, che si estende per 600 mq, situata al primo piano del centro, oltre ai tradizio-nali corsi di fitness offrirà alla comunità locale anche corsi di

difesa personale. “L’apertura di Mdf, una nuova concezione di palestra, rappresenta una grande novità che arricchisce ulterior-mente l’offerta commerciale del centro commerciale Airone – ha commentato Angela Berto, Direttore del Centro Commerciale Airone - L’obiettivo del centro è quello di soddisfare le esigenze di shopping dei cittadini di Monselice e non solo, stando al passo coi tempi e offrendo loro la possibilità di trascorrere del tempo all’insegna del benessere”. E.M.

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Si apre una nuova era per il liceo “G.B. Ferrari”: all’inizio dell’anno scolastico gli studenti del complesso liceale han-

no fatto il primo ingresso nella nuova sede di via Stazie Bragadine, struttura avveniri-stica di quasi 5.000 metri quadri e certa-mente uno dei gioielli dell’istruzione pro-vinciale. Un polo scolastico, quello liceale, che ricorda un campus americano, capace di accogliere circa 850 studenti e dotato di 34 aule didattiche, cinque aule speciali, tre laboratori, quattro sale lettura, e ancora sale relax e una biblioteca che può contenere 30 mila volumi. La struttura, costata 16 milioni di euro finanziati dalla Provincia, è il frutto di quattro anni di lavori. Il cantiere non è però ancora “chiuso”.

“Metà del materiale è ancora nelle vec-chie sedi - conferma il dirigente scolastico Barbara Frizzi - e non poteva essere altri-menti visto che abbiamo avuto pochissimi giorni per sistemare gli spazi, visto che gli operai se ne sono andati a fine luglio. Il per-sonale Ata ha lavorato a tempi di record per

tutta agosto a ritmi serrati per ripulire aule e corridoi, consegnati praticamente con i resti di cantiere”.

Al primo giorno di scuola la struttura non era ancora stata dotata di linea telefonica, servizio essenziale per un istituto di istruzio-ne di queste dimensioni. Alcuni spazi non sono ancora utilizzabili, come il cortile ester-no e la palestra (adibita per ora a deposito e con qualche problema di tempistica per l’impianto fotovoltaico). Mancano anche gli

apparecchi per la distribuzione degli snack. Le carenze sono tuttavia temporanee, visto che gli enti responsabili si sono impegnati a risolvere queste lacune entro i primi mesi del 2013. Quando, probabilmente, si terrà anche l’inaugurazione ufficiale.

Per l’occasione è già pronta un’opera artistica realizzata dagli studenti del liceo e dal professor Antonio Zancanaro, da collo-care nel cortile del complesso: una Nike di Samotracia in marmo di Nanto.

di Nicola Cesaro

Il “Ferrari” potrà accogliere fino a 850 studentiE’ costato 16 milioni di euro, paga la Provincia

Istruzione Avvio di anno scolastico con qualche intoppo che sarà sistemato

Nuovo liceo, un campus

Il nuovo liceo Ferrari di Este a lavori appena ultimati

Potrebbe nascere proprio in centro stori-co un nuovo outlet dedicato alle grandi marche. Un’idea, questa, cavalcata

più volte durante la scorsa campagna elet-torale e che evidentemente non è rimasta sulla carta. A concretizzare l’ipotesi è stata in particolare Confesercenti, attraverso il numero uno provinciale Maurizio Fran-cescon: “Abbiamo già avviato un progetto in collaborazione con il Comune di Este per trasformare l’ex ufficio delle imposte in un centro commerciale. Fermo restando che non è più tempo di nuovi interventi di edilizia, e su questo siamo d’accordo con il governatore veneto Luca Zaia, se bisogna intervenire ancora è meglio agire “dentro” i centri storici”.

E proprio dentro il centro storico si troverebbe la sede già predestinata ad ac-cogliere il fantomatico outlet: si pensa alla vecchia sede dell’Agenzia delle Entrate, in via Principe Umberto, nata come Casa del popolo (lo stile e la conformazione tradisco-no chiaramente l’origine della struttura) a ri-dosso della chiesa di San Martino. L’attuale amministrazione comunale aveva anticipato la volontà di dar vita a questa nuova realtà commerciale già in campagna elettorale, come conferma il sindaco Giancarlo Piva: “Ne avevamo parlato anche in campagna elettorale e dunque non si dice nulla di nuo-vo o clamoroso. L’unico problema è l’attuale proprietà della struttura, che è del demanio. Le richieste agli enti competenti sono state avviate da tempo ma non abbiamo mai ri-cevuto risposta purtroppo”.

Chi non gradisce l’iniziativa è tuttavia la leghista Paola Goisis: “La costruzione provocherebbe un colpo mortale a tutte le attività del commercio al dettaglio, un setto-re già pesantemente colpito dall’attuale crisi economica. In questi ultimi mesi si assiste a Este alla chiusura di attività storiche, e c’è il rischio potenziale di una desertificazione delle attività commerciali del centro. Nell’ul-tima campagna elettorale ho proposto la valorizzazione del commercio del centro storico con l’ampliamento e la tipizzazione dei negozi. Una proposta, questa, che è stata strumentalizzata dal sindaco e che è stata ribaltata e associata alla creazione di tante grandi strutture di settore”.

OUTlET MODA IN PIENO CENTRO

N.C.

La spending review mina l’igiene degli ospedali. E’ ancora viva la protesta di Adl-Cobas e dei lavoratori impegnati

nelle pulizie degli ospedali dell’Usl 17. Il sindacato se la prende con i tagli di Regione e Stato al settore dei servizi ospedalieri. La mannaia avrebbe causato tagli che toccano addirittura il 40% nell’ambito delle pulizie degli ambienti ospedalieri. Dal 3 settembre scorso è stato attivato un servizio ridotto di pulizia su vaste aree degli ospedali: nei corridoi, negli uffici, ma anche in alcuni ambulatori e nei bagni pubblici. Operatori e sindacato promettono che, nel caso non verrà rivista la manovra, saranno messe in atto manifestazioni di protesta.

in breve

Sul piede di guerra i sindacati di categoriaeffetto spending review sugli ospedaliridotto drasticamente il servizio pulizie

N.C.

L’ospedale di Este

Il Comune di Este ha aderito al progetto “Mille occhi sulla città”, iniziativa promossa dal Ministero dell’Interno in tutta Italia che prevede l’adozione di un programma di collaborazione informativa tra gli istituti di vigilanza e gli organi di polizia: in

pratica tutte le guardie di vigilanza che lavorano e si muovono sul territorio accettano di segnalare alle autorità preposte (carabinieri, polizia, vigili) la presenza di mezzi o persone sospette, di persone in difficoltà, di ostacoli sulle vie di comunicazione, ma anche l’interruzione di servizi di fonti energetiche o situazioni di particolare degrado. Il Comune di Este ha messo a disposizione del servizio anche il proprio corpo di polizia locale. Gli agenti, infatti, sono quotidianamente impegnati nei luoghi “sensibili” della città, dalle piazze alle scuole, fino ai punti critici della viabilità.

Il Comune di Este ha aderito al progetto del Ministero dell’Interno“mille occhi sulla città”: vigilanza attivacon gli agenti della polizia locale

N.C.

Il Comune dichiara guerra alle epigrafi selvagge. Negli spazi pubblici di Este si sono possono infatti affiggere

gratuitamente le epigrafi dei morti che risiedono nella nostra città. Se l’annun-cio parla di morti che arrivano da fuori paese, le onoranze funebri hanno l’ob-bligo di pagare una particolare tassa che si aggira intorno ai 50 euro. Non sempre però la tassa viene saldata, come segna-la il sindaco Giancarlo Piva: “Abbiamo notato che non tutti osservano queste norme e abbiamo avviato dei controlli, rapportando il numero di epigrafi nelle bacheche con gli effettivi decessi regi-strati in anagrafe.

La conferma è arrivata: l’affissione di annunci a Este è teatro di “abusivi-smi” che devono terminare. In molti non pagano”. La ricognizione degli uffici comunali fa ora dunque sempre più attenta: “Stiamo provvedendo ad elevare le prime multe di 56 euro - con-tinua il sindaco – Garantiremo inoltre un monitoraggio sistematico di tutti gli spazi”. Piva promette inoltre tolleranza zero verso tutti quei manifesti che pub-blicizzano sagre, feste ed eventi e i cui promotori non hanno pagato la tassa di affissione. Qui le sanzioni toccano an-che i 116 euro.

news

Chi viene da fuori pagaepigrafi selvaggescattano le multe

N.C.

Ambiente Accordo fra Comune, Sesa e asilo

Pannolini e pupù vanno a braccetto con l’ecologia. Comune di Este, Sesa e asilo nido comunale hanno raggiunto

un’intesa per fornire all’asilo atestino di via Salvo d’Acquisto la fornitura annuale di pannolini completamente differenziabili: realizzato principalmente con fibre d’ami-do, il pannolino in questione non contiene plastiche e additivi chimici e può finire di-rettamente nell’umido. Per capire la portata dell’operazione, basti pensare ai centoqua-ranta bambini – i nati ogni anno a Este - che producono una tonnellata all’anno di feci e pannolini: un costo per l’ambiente, visto che questo “prodotto” finisce inevitabilmente in discarica, ma anche per la comunità, visto che il Comune paga oltre 80 euro a tonnel-lata conferita negli impianti di smaltimento.

Conti alla mano, lo smaltimento di questo “prodotto” costa alla comunità qua-si 100 mila euro. Spiegano i promotori: “Se a Este tutti i bambini dai 0 ai 3 anni

usassero questi pannolini, abbiamo calco-lato che in tre anni la discarica farebbe a meno di 1.260 tonnellate di prodotto indif-ferenziato, con un notevole risparmio am-bientale, il ricavo di nuovo materiale umido per produrre biogas, la totale assenza di allergie o disagi per la pelle dei bambini e uscite minori per le casse comunali”. Non è peraltro l’unica iniziativa del genere nel territorio: il progetto è stato infatti già avviato anche all’asilo nido di Ospedaletto Euganeo.

Sesa e Comune forniranno l’asilo nido locale di questi pannolini (si parla di 22 mila pezzi all’anno), e ne garantiranno un pacco ad ognuna delle 180 famiglie in paese che ha bimbi fino ai 3 anni. Il tutto gratuitamente. Sia il Comune di Este che quello di Ospedaletto si adopereranno inoltre per la diffusione del pannolino eco-logico negli esercizi comunali.

N.C.

Pannolini ecologici al nidoIl risparmio è garantito

La consegna dei pannolini al nido di via Salvo d’Acquisto

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Il centro di Este si fa sempre più multietni-co, a partire dalle attività di ristorazione. L’estate ha infatti tenuto a battesimo

ben tre attività ristorative di matrice stra-niera: un bar orientale, un kebabbaro e un wok sushi. Il primo ha aperto i battenti in via Matteotti, nel salotto buono atestino. I nuovi gestori hanno rilevato l’attività di quello che era noto un tempo come Julie’s. Il bar è stato avviato da una famiglia cinese e si è inserito tra quelli storici dei portici del centro storico, riscuotendo anche una buo-na accoglienza da parte della clientela. Da metà estate, inoltre, in via Guido Negri ha aperto i battenti “AliBaba Kebab”, proprio davanti all’ingresso dei giardini e del Mu-seo Nazionale Atestino. Un altro kebabbaro si trova già da tempo a pochi metri, in via San Girolamo, sempre in centro. La terza novità, forse la più notevole, riguarda inve-ce il futuro dei “3 Archi”. La famiglia Fantin ha salutato lo storico locale di via Atheste, che ha di fatto chiuso un ciclo cominciato addirittura nel 1968.

La gestione del ristorante passa ad una società cinese, che aprirà un wok sushi, formula di ristorazione che sta avendo una fortuna smisurata in tutto il Nord Ita-lia. Il wok sushi propone cucina cinese e giapponese, cottura a vista, self service, un menu molto vasto e un prezzo limitato. La nuova gestione porterà ad Este una formula nuova, simile a quella che si può trovare nei wok sushi di Due Carrare o Padova. Le pratiche per rinnovare gli ambienti dei “3 Archi” sono già stata avviate, motivo per

cui il nuovo wok sushi potrebbe aprire i bat-tenti già entro ottobre. Insomma, il cuore della città parla sempre più straniero e c’è qualcuno che non gradisce la “deriva” ga-stronomica e culturale.

“E’ importante mettere un argine all’in-vasione commerciale che stringe a tenaglia il nostro tessuto produttivo – è il commento della leghista Paola Goisis - Da una parte i centri commerciali e dall’altra vediamo adesso le insegne dei piccoli negozi tradursi in arabo con conseguente impoverimento tanto della qualità dei prodotti, quanto della forza dei nostri negozianti che si trovano ad affrontare una concorrenza sleale”.

E questa non è solo una battaglia culturale. La Lega Nord vuole dare anche lezioni di corretta alimentazione. Sul kebabbaro di via Negri, per esempio, il consigliere padano incalza: “L’apertura del negozio di kebab in pieno centro ad Este è

di Nicola Cesaro

Passano in mano cinese bare anche il ristorante “3 Archi”che lascia il posto al wok sushi

Negozi del centro Le attività tradizionali chiudono, spazio ai nuovi arrivi

Commercio in crisi?Aprono gli “stranieri”

Il wok sushi “Wok Marco” aperto a Due Carrare: a breveuna simile attività aprirà i battenti anche a Este, sollevando

le prime reazioni in città

una caduta di stile alimentare. L’autorizza-zione della giunta comunale di Giancarlo Piva va nella direzione contraria al corretto stile alimentare e alla riqualificazione del centro storico. Sarebbe stato meglio indi-rizzare il gestore alla commercializzazione di prodotti locali a chilometri zero, evitan-do di privilegiare un cibo etnico tipico solo del mondo arabo e che non rientra nelle tradizioni gastronomiche della comunità estense”.

Hanno apertoi battenti due “kebabbari”e un bar orientalein via Matteotti

Critiche dalladeputata leghistaPaola Goisis:“Una caduta distile alimentare”

Ha pensato ai giovani musicisti ate-stini il Comune di Este, che nelle scorse settimane ha consegnato

alla città uno studio-prove destinato a tutte le band di Este e del territorio. Ad annunciarlo è il vicesindaco Stefano Agujari Stoppa: “La sala è stata termi-nata a luglio ed è stata ricavata all’in-terno della scuola media “Zanchi”. Il progetto ha radici profonde ed è merito dell’ex assessore Elisa Bussi: questa am-ministrazione ha individuato lo spazio adatto e ricavato le risorse necessarie, che si aggirano attorno ai 20 mila euro”.

La ditta che ha realizzato gli spazi ha provveduto all’insonorizzazione del locale e all’installazione degli impianti audio ed elettrici necessari. Continua il vicesindaco: “La gestione dell’esercizio non sarà comunale, ma verrà affidata ad un ente che ha particolare esperienza nel settore.

Ovviamente le quote e l’accesso saranno concordati con questa ammi-nistrazione.. Crediamo che quest’inter-vento dia una forte risposta ai giovani della città e soprattutto a quei gruppi che fanno della musica una passione ed un impegno quotidiano”.

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Page 15: La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

Più di sessanta documenti controllati: uno ogni sette è risultato contraffatto, uno ogni cento era falso, uno ogni

venti alterato. Prosegue a gonfie vele l’e-sperienza del polo di primo intervento dei falsi documentali della polizia Megliadina. Da settembre, primo mese di vita dell’orga-nismo, sono già più di sessanta i documenti passati sotto la lente attenta degli uomini della Megliadina. Da ormai un anno, il corpo di polizia della Bassa Padovana è diventato uno dei punti di riferimento nazionali nel-la ricerca dei falsi documentali: patenti e passaporti contraffatti, assicurazioni falsa-te e marche da bollo non originali hanno vita breve. Il polo è stato ufficialmente inaugurato il 16 dicembre scorso, anche se già da parecchi mesi gli agenti diretti da Mario Franchin avevano cominicato ad approfondire la tematica, e in questo uno dei meriti va all’agente Riccardo Evangeli-sa, il promotore del progetto. Grazie alla fervente collaborazione con il Laboratorio analisi documentale di Venezia e l’Anvu e

l’appoggio della Provincia di Padova, il 17 settembre (un anno fa) era partita la fase sperimentale del polo, che era stato dotato di strumentazioni all’avanguardia, tra letto-ri ottici di codici a barre, lampade e lenti speciali, analizzatori di spettri e accessi a banche dati internazionali. Da settembre ad agosto la Megliadina aveva già passato al setaccio 63 documenti: dall’assicurazione con la data di scadenza cancellata e ritoc-cata, al permesso internazionale realizzato da chissà qualche dilettante, passando per la patente con la filigrana non originale, il

passaporto pieno zeppo di errori di gram-matica, ma anche lo straniero che compra il documento su internet e pensa di essere in regola. Le richieste di aiuto alla Megliadina, ad ogni ora del giorno, arrivano da Thiene, Arzignano, Trento, Camisano Vicentino, Ro-vigo, Montecchio Maggiore, persino da Bo-logna e Milano, oltre che dai Comuni limitro-fi. Qualche mese fa il municipio di Ponso ha ospitato anche un importante convegno sul tema dei falsi documentali, che ha portato nella Bassa Padovana centinaia di agenti e ufficiali di tutta Italia.

di Nicola Cesaro

Verifiche a tappeto su patenti, assicurazioni,passaporti nel polo ormai riferimento nazionale

Polizia locale Gli agenti della Megliadina passano al setaccio i documenti

Lotta ai falsi documentati

I controlli sui documenti da parte degli agenti

Il trentaseiesimo Palio dei 10 Comuni finisce ancora a Casale di Scodosia. Il trionfo del fantino senese Alessandro

Chiti ha regalato la seconda vittoria conse-cutiva (l’anno scorso non venne assegnata per annullamento dell’evento) al Comune casalese, vero dominatore delle recenti edizioni. La cronaca dell’evento è tuttavia ormai storia archiviata.

Rimane invece ancora oggetto di ri-flessioni l’andamento della manifestazio-ne, che per gli organizzatori deve essere promossa a pieni voti. Fiorenzo Greggio, nuovo presidente del Palio, vede in questa edizione un “inizio incorraggiante per que-sto nuovo corso del Palio. Il nostro obiettivo è di favorire la cultura, a costo di sacrificare la “popolarità” dell’evento. Per questo abbiamo affidato i due momenti chiave, il giuramento e l’incendio della rocca, a dei “professionisti” del settore.

Non vogliamo però fermarci qui: il Pro-toteatro di Montagnana e il regista Alfredo Badiello hanno fatto un lavoro grandioso, ma l’anno prossimo speriamo si arrivi ad

avere un vero e proprio concorso di idee, potendo pescare gli attori della manifesta-zione tra più realtà”.

Tra le idee c’è quella di spostare la ceri-monia del giuramento in un altro Comune: “A Montagnana ci sono troppi eventi, e la gente è abituata e stanca. Spostando la se-rata in un altro luogo, potremmo attingere a nuova linfa e nuovi spettatori”, è il parere di Greggio. Tra le critiche più feroci mosse al Palio 2012 c’è sicuramente il balzello di 2 euro da pagare all’ingresso nella cittadina: una novità che ha lasciato molti scontenti e che, i dati lo dimostrano, ha toccato in negativo le presenze nel centro storico mon-tagnanese.

Ma Greggio difende l’idea, e anzi rinca-ra: “Vorremmo creare sinergia con le realtà montagnanesi, garantendo con il biglietto di ingresso qualcosa di più: una pastasciutta in osteria, uno spritz in uno dei bar, una me-daglietta celebrativa. In questo modo quei 2 euro avrebbero una maggiore giustifica-zione, se già lo spettacolo della sfilata e del mercatino non bastasse”.

DOPO Il PAlIO lE IDEE PER Il FUTURO

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Ha ufficialmente riaperto i battenti l’asilo nido di Monta-gnana. La struttura “Gigliola

Valandro” di via IV Novembre ha accolto nuovamente i bimbi dopo la lunga campagna di lavori. L’asilo nido comunale apre con un leggero ritardo rispetto al calendario tradi-zionale a causa di alcuni importanti lavori di ristrutturazione, avviati nel 2010 e ultimati in questi giorni.

Spiega il sindaco Loredana Borghesan: “L’intervento appena concluso ha riguar-dato, oltre alle opere murarie, anche la realizzazione di una nuova uscita di sicurez-za dal primo piano mediante la predisposizione di una scala esterna, l’adeguamento dell’impiantistica elettrica e antincendio, l’installazione di un ascensore e i lavori per l’ottenimento del certificato di prevenzione incendi”.

Interventi, questi, realizzati anche grazie a Fondazione Cariparo e Regione Veneto (l’ultimo finanziamento regionale è stato di quasi 74 mila euro) e che hanno messo l’asilo in linea con tutti i requisiti strutturali richiesti dalle recenti norme in materia. Dopo questa campagna di lavori, potranno essere ospitati 42 bambini. Novità “scolastiche” toccano quest’anno anche ai 300 ragazzi della scuola media “Chinaglia”, divisi tra la primaria “Mazzini” di viale Spalato e l’ex Agrario di via Papa Giovanni XXIII.

La struttura necessita di un ampio intervento di restauro e messo in sicurezza, a maggior ragione dopo gli eventi sismici di inizio estate. La comunicazione della “sparti-zione” degli alunni è avvenuta a pochi giorni dall’avvio delle scuole, da parte del sindaco Loredana Borghesan, che così si è rivolta ai genitori: «Ringrazio quanti, dai genitori al personale del Comune che hanno contribuito al trasloco di tutta l’attrezzatura e, reso possibile il trasferimento dei ragazzi». Non sono mancati le lamentele, i dubbi e le proteste delle famiglie.

scuola

Sono 42 i bimbi ospitati nell’asilo “Gigliola Valandro”riapre il nido dopo la ristrutturazione

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Page 16: La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

Questo può essere scosso. “This should be shaken”. Si possono scuotere un cocktail, una boccettina

di smalto, una maracas o una bomboletta spray. Ci sono cose che possono essere scosse, altre no. Come l’Emilia, per esem-pio, regione sballottata per giorni da un si-sma che ha lasciato il segno. Gioca su que-sto concetto la nuova e brillante campagna solidale di cinque giovani architetti veneti, con un’iniziativa che parte direttamente da Montagnana. Il quintetto fa parte di O.c.a. Design e ha ideato un’iniziativa di quali-tà per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione delle scuole di Camposanto (Modena), devastate dal sisma del mag-gio scorso.

A spiegare il progetto benefico è Alessio Barollo, montagnanese e laureato in architettura per la sostenibilità. Con lui ci sono anche Linda Comerlati, Francesca Gattello, Lucia Miotti e Linda Zardo. «Ab-biamo realizzato una linea di t-shirts, che abbiamo chiamato “This should be sha-

ken”, la cui rete di vendita è già diffusa in tutta Italia attraverso canali internet e nel territorio con il supporto di associa-zioni locali. Le t-shirt mostrano qual è la cosa giusta da scuotere, non certamente l´Emilia» spiega Barollo, mostrando gli indumenti che rappresentano oggetti per natura “da agitare”: bomboletta, conteni-tori, strumenti musicali. Le magliette sono artisticamente pregevoli e cominciano a vedersi in tutto il Veneto.

Il sito principale di vendita è www.ocadesign.wix.com/foremilia e gli accessi sono già numerosissimi, tanto che la prima maglietta è finita in Sardegna. Continua l’architetto montagnanese: “Con le ma-gliette lanciamo un segnale forte di sensi-bilizzazione a tutta la popolazione affinché con un piccolo gesto possa contribuire al sistema di aiuti. La diffusione delle t-shirts può rappresentare una presenza visiva co-stante a ricordo del sisma e uno stimolo per far tornare a vita normale le comunità colpite”.

Grazie alla collaborazione con l’asso-ciazione Artù di Urbana, realtà composta anche in questo caso da giovani del posto, i cinque professionisti hanno già venduto un migliaio di esemplari. Una cifra certa-mente ragguardevole.

Ma quanta beneficenza si fa nell’ac-quistare questi prodotti? Le magliette costano 10 euro: il 65% dei ricavati può essere donato al progetto, mentre il resto

serve a coprire le spese di produzione. Di fatto, per ogni capo viene devoluto una somma che si aggira intorno ai 7 euro. Il gruppo, non a caso, ha già consegnato al sindaco di Camposanto un assegno di mille euro in una cerimonia ufficiale. Oltre che in rete, è possibile trovare le magliette anche a Montagnana: da Cartolandia, al Ca’Lice e al Giusy’s Shop. Attive anche le pagine Facebook e Twitter.

di Nicola Cesaro

Dalla vendita delle originali magliette fondi per la ricostruzioneconsegnati a chi ne ha bisogno

L’iniziativa Cinque giovani architetti di Montagnana per i terremotati dell’Emilia

Da “scuotere” per solidarietà

La consegna della donazione al sindaco di Camposanto (Mo)

Tre milioni di euro in finanziamenti da Crediveneto agli agricoltori dan-neggiati dalla siccità. Il consiglio

d’amministrazione della banca di credi-to cooperativo montagnanese ha deciso di stanziare un plafond che permette ai coltivatori colpiti dalla siccità di accedere a forme di prestito agevolato. “Il territo-rio che seguiamo e sosteniamo - spiega il presidente di Crediveneto Alessandro Belluzzo - è stato duramente colpito dal-la siccità, con perdite consistenti dei rac-colti. Non poteva lasciarci indifferenti la richiesta dello stato di calamità naturale invocato dalle associazioni di categoria. Con i tre milioni di euro impegnati potre-mo mettere a disposizione degli agricol-tori finanziamenti a condizioni di favore, fino ad un massimo di 50 mila euro per ogni azienda tramite un prestito di conduzione senza rilascio di cambiale agraria. E’ il nostro modo di confermare il sostegno all’agricoltura del territorio”. Per ricevere ulteriori informazioni rivol-gersi ad una delle filiali di Crediveneto (www.crediveneto.coop) e richiedere i fogli informativi analitici a diposizione della clientela.

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Un incontro con i sette presidenti delle Province venete sul futuro dell’amministrazione provincia-le in vista della riforma prevista dalla “spending

review”. È quanto si è svolto a palazzo Ferro Fini, per discutere il progetto di legge fi rmato dai presidenti delle commissioni affari istituzionali, Costantino Toniolo, e della commissione statuto, Carlo Alberto Tesserin. All’audizione, che si è trasformata in un confronto a tutto campo sul futuro delle province, era presente anche la presidente dell’amministrazione provinciale padovana, Barbara De-gani. Il progetto di legge al centro del dibattito, intende stabilire le modalità di trasferimento ai Comuni di alcune funzioni attualmente delle Province. Inoltre vengono defi -nire le funzioni che rimarranno alle quattro Province che, assieme alla città metropolitana di Venezia, formeranno la nuova carta geografi ca istituzionale del Veneto sulla base di quanto predisposto dalla normativa del Governo.

“Nel medio e lungo termine, ridisegnare la mappa delle province con criteri di razionalizzazione e riduzione porterà ad un risparmio – spiega la presidente Barbara Degani - Le principali funzioni statali italiane (prefetture, questure, tribunali, comandi di carabinieri, guardia di fi -nanza) sono organizzate su base provinciale. Il problema che spetta all’amministrazione regionale è fare in modo che i tagli imposti dal governo non penalizzino una regio-

ne come il Veneto che, anche in fatto di enti locali provin-ciali, si è dimostrata ragionevole e virtuosa. Per esempio, nel recente passato, è stato detto no alle sollecitazioni che puntavano alla creazione di nuove Province a Bassano del Grappa e nel Veneto Orientale”.

Ma nel frattempo si è aperto un altro fronte. È sta-ta infatti votata dal consiglio provinciale la mozione che dà appoggio ai Comuni veneziani intenzionati a unirsi alla provincia di Padova. Il documento che affronta il tema del riordino delle Province de-ciso dal governo con il decreto sulla “spending review”, è stato presenta-to dalla presidente della Provincia di Padova Degani. L’obiettivo è quello di dare “pieno e incon-dizionato sostegno in tutte le sedi opportune affi nché sia garantita la massima considerazione a eventuali iniziative promosse dai Comuni veneziani per aggregarsi all’attuale circoscrizione territoriale della Provincia di Padova”. Il de-creto del Governo prevede infatti che dal 1 gennaio 2014 la provincia di Venezia sia abolita e sostituita dalla Città metropolitana. I Comuni veneziani, a differenza di tutte le altre amministrazioni locali, sono gli unici a poter decidere (con deliberazione del consiglio comunale) se rimanere nella Città metropolitana di Venezia oppure passare sotto

altri territori provinciali. “Il dibattito – ha spiegato la presidente Degani – è

molto acceso ed è in atto un’ampia discussione. Ci sono stati diversi incontri, l’ultimo a Venezia con l’assessore al bilancio Roberto Ciambetti che ha inviato una lettera ai Comuni veneziani invitandoli a deliberare in consiglio comunale al più presto. I tempi sono molto ristretti quindi

era necessario dare un’indicazione. I Comuni veneziani sono in una situa-zione molto diffi cile e con questa mo-zione abbiamo voluto dare supporto alle iniziative che dovessero adottare nei propri consigli comunali per aggre-garsi con noi. Nel contempo, abbiamo

voluto predisporre un testo che eviti di mettere ulteriore pressione a questi Comuni”. L’attuale conformazione delle Province venete è destinata a cambiare. Solo Verona e Vicenza, infatti, rispettano entrambi i parametri imposti dal Governo (350mila abitanti, 2.500 chilometri quadrati di superfi cie). A Padova manca il secondo requisito e si va verso l’accorpamento della Provincia di Rovigo, mentre Treviso dovrebbe unirsi a Belluno. Insomma i giochi sono ancora aperti e il dibattito è più che mai acceso: si tratta non solo di ridisegnare i confi ni ma anche di stabilire i giochi di forza nello scacchiere regionale.

di Emanuele Masiero

Possibilista la presidente padovana Degani“Abbiamo voluto dare un supporto ai Comuni”

Riorganizzazione. Grandi manovre per ridisegnare i confi ni dell’ente

La Riviera del Brentanella futura Provincia

BarbaraDegani,presidentedella Provinciadi Padova

Sono 79 i candidati che hanno partecipato all’ultima minifera del lavoro che si è svolta al Centro per

l’Impiego di Padova in collaborazione con l’agenzia Manpower. Per la prima volta il “recruitment day”, di solito focalizzato per la ricerca di operai, è stato organizza-to con l’obiettivo di selezionare fi gure da inserire nelle aziende padovane. In parti-colare i colloqui hanno coinvolto impiegati specializzati in area amministrativa e contabile con conoscenze della lingua inglese, competenza nella gestione della contabilità e nella redazione del bilancio; addetti all’amministrazione del personale con conoscenze nell’elaborazione delle buste paga, aspetti fi scali, pratiche am-ministrative; impiegati commerciali estero con buona conoscenza sia scritta che par-lata di inglese, tedesco e di un’ulteriore lingua straniera.

Selezione di impiegati

minifiera lavoro79 i candidati

E.M.

Aperta uffi cialmente la caccia, con le doppiette che sono state tenute d’occhio, dalle pattu-glie della Polizia Provinciale di Padova e da un folto numero di guardie particolari giurate volontarie venatorie. Non a caso, i controlli hanno portato all’identifi cazione di quasi

200 cacciatori in un solo giorno a garanzia di un sereno svolgimento dell’attività sportiva. Qualche cacciatore è stato sanzionato per comportamenti non in linea con le normative, ma la maggioranza ha svolto con diligenza l’attività venatoria. “Grazie alla collaborazione fornita dalle associazione venatorie – ha spiegato l’assessore alla Polizia Provinciale Enrico Pavanetto – alla sensibilità dimostrata dai vertici degli Ambiti Territoriali di Caccia e agli incontri preventivi nei quali abbiamo avuto modo di informare sul nostro spiegamento di forze, è stato possibile

sorvegliare il tessuto extra-urbano della provincia di Padova fi no all’area lagunare e valliva. Tutti i cacciatori si sono sottoposti agli accertamenti di rito, senza alcun ostruzionismo verso gli addetti alla vigilanza. Inoltre, la vigilanza ittica, compiuta dalle guardie volontarie ittiche, ha permesso di identifi care numerosi pescatori”. Le pattuglie della Polizia Provinciale e quelle dei volontari hanno cooperato, per un controllo capillare dei 1.600 ettari della Valle Millecampi. Nella zona paludosa della Provincia di Padova, nei pressi del Cason delle Sacche di Codevigo, gli agenti hanno impartito le direttive per il coordinamento delle pattuglie di guardie volontarie ittico venatorie. Pochissime le segnalazioni di cacciatori nelle pertinenze abitative delle case di campagna, a testimonianza di una maggiore disciplina dei cacciatori. E.M.

APRE lA STAGIONE DEllA CACCIA POlIZIA PROVINCIAlE IMPEGNATA NEI CONTROllI

In discussioneanche la fusionedel territoriodi Rovigo e ilnuovo assetto

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17171717Spazi aperti 11Spazi aperti

Dall’alluvione alla siccità. Un tema più che mai attuale che è stato dibattuto all’incontro organiz-zato nella sede del Consorzio di bonifi ca Adige

Euganeo di Este. All’appuntamento hanno partecipato i sindaci del territorio, i rappresentanti del Consorzio, l’as-sessore provinciale all’Agricoltura Domenico Riolfatto e quello regionale all’Ambiente Maurizio Conte. “Stiamo assistendo all’estremizzazione dei fenomeni naturali – ha detto Riolfatto – che mette in grossa diffi coltà la nostra agricoltura. Dopo l’alluvione di due anni fa, abbiamo appena affrontato una siccità disastrosa per il nostro territorio, che in alcuni casi ha portato alla perdita di gran parte dei raccolti. Proprio per riuscire a controlla-re questi fenomeni, garantendo un rapido defl usso delle acque o la loro migliore gestione, è necessario puntare sulla progettazione di opere strategiche partendo pro-prio dai consorzi”. Non è un caso, ad esempio, che quest’estate pur in presenza di una buona portata d’ac-qua dell’Adige, non corrispondesse un adeguato utilizzo della risorsa idrica a favore della campagna. “Ci sono dei vincoli di prelievo che dobbiamo rispettare – ha spie-gato il presidente del Consorzio Antonio Salvan – ma

che con una rimodulazione delle derivazioni potremmo gestire meglio. Quindi i punti sono due: creare nuove derivazioni, in grado di raggiungere aree in cui oggi non ci sono, e costruirle in modo da evitare gli sprechi. L’in-contro con i sindaci e gli assessori è servito proprio per affrontare questi problemi”.

D’accordo anche Giancarlo Piva, sindaco di Este. “Ci sono due aspetti molto importanti da tenere pre-senti – ha commentato il primo cittadino – Da un lato la necessità di portare più acqua nei nostri Colli dove si sta creando ormai da anni, un’agricoltura di qualità molto elevata. Dall’altro, non è più procrastinabile dover pensare alla creazione di grandi bacini di raccolta delle acque. Non possiamo avere 15 giorni di allagamenti e 2 mesi di siccità totale. Dobbiamo lavorare su questo frangente per garantire l’irrigazione nelle situazioni di emergenza”.

Intanto si è concluso favorevolmente l’iter istruttorio per l’approvazione e il fi nanziamento da parte del Mini-stero delle Politiche Agricole e Forestali di un importante progetto per la realizzazione di opere di pluvirrigazione nei Comuni di Noventa Vicentina e Poiana Maggiore. Il

progetto dell’importo di 3 milioni di euro elaborato dal Consorzio di Bonifi ca Adige Euganeo di Este è conside-rato tra gli interventi strategici di rilevanza nazionale per il miglioramento dei sistemi irrigui, il risparmio e l’ottimizzazione dell’uso della risorsa acqua ed è appun-to inserito nel Piano Irriguo Nazionale. Si tratta della conversione delle infrastrutture idrauliche esistenti a cielo libero in rete tubata sottosuolo a media pressione a servizio del bacino denominato Ponticello, avente una superfi cie di 415 ettari.

Le opere previste consistono nella realizzazione di una presa irrigua dallo scolo consortile Alonte che garantirà una portata di 300 litri al secondo e nella realizzazione di circa 18 chilometri di condotte tubate fi no a servire le utenze irrigue delle aziende agricole

della zona. L’acqua potrà poi esser fruita direttamente da ogni singola ditta consorziata ad una pressione di 5-7 atmosfere, mediante appositi punti di prelievo azienda-le, per aspergere le colture tramite irrigatori aziendali.

In periodi come questi, caratterizzati anche da cicliche carenze delle disponibilità d’acqua sui fi umi demaniali, diventa prioritario ed indispensabile riproget-tare il sistema di irrigazione, al fi ne di ridurre gli sprechi idrici e assicurare un effi ciente ed effi cace distribuzione del servizio irriguo, più consona anche alle esigenze di un’agricoltura che mira a produzioni qualitativamente migliori e diversifi cate.

Il progetto potrà iniziare nella tarda stagione autun-nale del 2012 e i lavori potranno concludersi presumibil-mente nell’arco di 24 mesi.

Salvan: “Dobbiamo costruire evitandogli sprechi, garantendo l’irrigazionema anche il rapido defl usso dell’acqua”

Emergenza idrogeologica. Confronto tra addetti ai lavori al Consorzio di Bonifi ca Adige Euganeo

Dall’alluvione alla siccità, che fare?

Un’immagine dell’incontroorganizzato a Estedal Consorzio diBonifi ca Adige Euganeo

Finanziato dal ministero unprogetto da 3milioni di europer nuovi lavori

Dodici milioni di sacchetti di rifi uti in meno. In pratica un grattacielo di 750 metri di altezza pieno di immondizia.

E’ questa la diminuzione registrata nei Bacini Padova 3 e Padova 4 tra 2010 e 2011 per quanto riguarda la produzione di rifi uti. Dati che fanno rifl ettere, evidenziando che la crisi economica ha colpito pesantemente anche la bassa padovana. In totale la diminuzio-ne si è attestata al -11,9% ovvero 12.750 tonnellate in meno, di cui 5.988 del Bacino Padova 3 e 6.762 del Bacino Padova 4. Per quanto riguarda la produzione pro capite ogni cittadino ha prodotto circa 457 kg di rifi uti nel 2010 e 400 kg nel 2011. Ovvero 1,25 kg al giorno nel 2010 e 1,1 kg nel 2011. Il dato oltremodo interessante riguar-da macchine frigo e condizionatori: è stato infatti registrato un -6% tra 2010 e 2011 (nel 2011 ogni cittadino ha prodotto 5 kg di Raee). A fronte di una riduzione generale di rifi uti sono però rimasti costanti gli imbal-laggi che non hanno registrato una fl essione o un aumento. “La riduzione di produzione dei rifi uti non è circoscritta ai comuni dove è attiva la rilevazione degli svuotamenti – ha spiegato Simone Borile, Presidente del Ba-cino Padova 3 - Al contrario, la contrazione ha colpito anche le municipalità ancora a Tarsu.

Inoltre non è stato registrato un aumen-to di rifi uti abbandonati, anzi, una prima rilevazione sembra dimostrare il contrario. Questo anche grazie a progetti e soluzioni innovative come Città Pulita che hanno per-messo di contrastare più energicamente il

fenomeno. D’altronde sarebbe ridicolo pen-sare che 12.750 tonnellate di rifi uti siano fi nite abbandonate lungo la strada”.

Tra luglio e agosto del 2011 sono state registrate 3.096 telefonate al front-offi ce, mentre nello stesso periodo del 2012 sono state registrate 3.942 telefonate. Segno evidente che gli utenti hanno fatto meno ferie.

“La raccolta dei rifi uti Raee è aumen-tata, ma solo nel caso di macchine frigo e condizionatori è diminuita – ha continuato Borile - La scelta di acquistare un elettro-domestico nuovo è stata rinviata a data da destinarsi. Ma la conferma dell’incidenza della crisi economica è data anche dalla controtendenza degli imballaggi: ovvero più alimenti venduti dalla grande distribuzione e meno prodotti dei piccoli distributori”.

12 MIlIONI DI SACCHETTI IN MENO

E.M.

In calo la produzione dei rifi uti nel territorio a sud di Padova

di Emanuele Masiero

Page 20: La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

18 Personaggio181818 Personaggio14 Personaggio

E’ il guru delle cooperative. Cresciuto tra Finlandia e Germania. Uno stakanovista puro abituato a lavorare 16 ore al giorno.

Si chiama Gaetano Battocchio, ha 38 anni, residente a Cinto Euganeo ed è presidente del-la ormai famosa cooperativa Terra di Mezzo. Gaetano non apprezza i formalismi e per gli appuntamenti uffi ciali si veste in camicia con le maniche ben arrotolate. Il suo motto? “Sem-pre operativo”.

Ciao Gaetano, di cosa ti occupi attual-mente?

“Beh, ormai da 12 anni sono impegnato con la cooperativa Terra di Mezzo e da circa un anno anche con la coop Ecoffi cina”.

Dicono che tu sia un mago dell’edu-cazione e dell’inserimento lavorativo. Ci racconti la tua storia personale?

“Devo dire che ho fatto un po’ di tutto! Anche lavori considerati umili solo per pa-garmi gli studi. Ma tutto è servito per la mia formazione personale. Forse l’esperienza più importante è stata il periodo di studi all’estero in Finlandia e in Germania. Sono situazioni che ti aprono la mente. Per esempio li si va in aula con gli sci da fondo oppure in bici nelle piste ciclabili in mezzo ai boschi. E tutto quello che fai di buono, lo condividi con gli altri in certi casi

esortandoli a prendere spunto in modo siste-matico. E’ il concetto della condivisione della conoscenza. Un’idea che ho impiantato anche nel nostro modus operandi”.

Con Terra di Mezzo ed Ecoffi cina avete da poco ottenuto la gestione dei musei della provincia.

“E’ stato un traguardo importante. Ormai siamo circa in 35 tra guide naturalistiche, edu-catori, biologi, geologi, archeologi più tutto il personale ausiliario. Attualmente riusciamo a gestire Casa Marina, l’Ostello Colli Euganei di Baone, l’Oestello di Monselice, i tre musei provinciali e il Parco Avventura di Teolo”.

Niente male davvero. Qual è il segreto del vostro successo?

“Intanto la nostra è una realtà no profi t, perciò una volta pagati gli stipendi non abbia-mo azionisti da accontentare. E poi la nostra dimensione è legata al territorio. Nei colli ormai siamo un punto di riferimento per tante cose, compresa la rete dei produttori, degli agrituri-smi e delle persone svantaggiate. Quando rie-sci a crescere e a radicarti nel territorio diventi fermento e vitalità. Anche se devi stare attento ad entrare senza voler colonizzare, ma coinvol-gendo altre persone nell’esperienza”.

E come ti è venuta l’idea di attivare

un’altra cooperativa?“Tutto è nato dall’esigenza di espandere

la parte più educativa di Terra di Mezzo. Per questo abbiamo dato vita a Ecoffi cina, una cooperativa che si occupa di educazione, asili, dopo scuola e centri estivi. Anche qui, seguo molte cose in prima persona, ma posso contare su uno staff di persone motivate e instancabili”.

Ti resta anche del tempo per dormire?“Diciamo che ci provo! Anche Ecoffi cina

sta avendo un rapido sviluppo: siamo in 25 e seguiamo tre asili nido, alcuni dopo scuola e i centri estivi dei Colli Euganei, oltre ovviamente a progetti di inserimento lavorativo. Devo dire comunque che le due cooperative sono molto unite e c’è una fortissima collaborazione”.

Quali sono le caratteristiche più impor-tanti per chi desidera lavorare in questo ambito?

“Direi che il primo ingrdiente è l’entusia-smo. Tieni presente che l’età media dei nostri operatori è poco più di 30 anni. Sono tutti molto giovani, ma al tempo stesso preparati e determinati. Il loro impegno non è fi nalizzato solo a prendere uno stipendio. Lavorano perchè credono in quello che fanno e si aiutano l’uno con l’altro. Non voglio dire che sia sempre rose e fi ori, ma di sicuro affrontiamo le diffi coltà

come una squadra”.Cosa ne pensi dei giovani e della preca-

rietà nel lavoro?“Prima di tutto è bene fare chiarezza. Un

conto è il posto fi sso e un altro è il posto “sta-tale”. Anche da noi i contratti sono a tempo de-terminato, ma i nostri giovani non hanno una mente chiusa e fi ssata sugli orari d’uffi cio. Si

lavora anche di notte o nei weekend se serve, mettendoci anima e corpo. Ai giovani dico di non pretendere che sia il lavoro a trovarli. De-vono essere loro a decidere cosa fare, dandosi degli obiettivi credibili e mettendosi completa-mente in gioco. Devono proporsi al mercato uscendo dagli schemi “provinciali”, senza te-mere di affrontare problemi e diffi coltà”.

di Emanuele Masiero

Gaetano Battocchio E’ presidente della cooperativa Terra di Mezzo, che ora gestisce anche i musei della Provincia

Dalla Finlandia il manager delle Coop

Gaetano Battocchio durante una recente manifestazione

LATTEMENTA PRESSO

Via Girolamo Versori, 59

ESTE (PD) Tel. 0429 603589

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NUOVI ARRIVIAUTUNNO-INVERNO

A partire da Ottobre le Domeniche

SEMPRE APERTO!

Page 21: La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

pubbliredazionale

dal 13 al 21 OTTOBRE 2012www.ottobreblu.it [email protected] Tel. 041 491199

Si ringrazia:

EVENTI PERMANENTICENTRO CITTÀ (CORSO DEL POPOLO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE• “InforMARE” - Stand informativi sulle tematiche:

(Orario Apertura: 10.00/12.00 - 16.00/19.00)

- Il Terminale di Rigassificazione, a cura di Adriatic L.N.G.;- Mare ed Energia Sostenibile, a cura del Comune di Chioggia - Assessorato Ambiente;- Una vita per il mare, a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia;- Autostrade Fluviali, a cura dell’Unione di Navigazione Interna Italiana;- Un mare di libri, a cura delle librerie “Il Leggio” e “Mare di Carta”;- Darsene in Blu, 1ª Esposizione di usato nautico a cura di ExpoVenice,

Chioggia Yacht Group e SlowLagoon”.

ISOLA SALONI (SCALO MARITTIMO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE

• “Imbarcazioni da lavoro e da pesca”. Esposizione con possibilità di visita a bordo - (esclusivamente 13 e 14 ottobre);

• “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00)

• “Nel mare e per mare”. A cura dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana e dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste1° piano Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00)

• “Modellismo Navale: tecniche di costruzione”.Curatore Lorenzo Bazzo - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00);

• Centro Mobile Informativo della Marina Militare (dal 19 al 21 ottobre)

Presso Ortomercato di Chioggia - Stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca”Info: 041 5543430 (dal 19 al 21 ottobre)

Presso Ortomercato di Chioggia - ClodiaComics Mostra di Fumettisti emergenti (dal 20 al 21 ottobre)

Presso: Club Nautico Marina di Brondolo, Corte Molin Yachting Club, Darsena Mosella,Darsena Le Saline, Marina del Sole, Porto San Felice, Romea Yachting Club e Venice BoatService - “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato - (Orario apertura: 10.00 / 18.00) Info: 041 5334850 (dal 19 al 21 ottobre)

PROGRAMMA “OTTOBRE BLU 2012”

SABATO 13 OTTOBREOre 09.00: Raduno Imbarcazioni da lavoro - Scalo Isola Saloni Chioggia Ore 10.00: Cerimonia di Apertura “Ottobre Blu 2012”

Scalo Isola Saloni ChioggiaMadrina: N.D. Maria Teresa BROTTO

Ore 11.00: Apertura esposizione:“Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarinpiano terra Palazzina Scalo Isola Saloni ChioggiaApertura esposizione: “Nel mare e per mare”. Carte e pubblicazioni nautiche dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana. I transatlantici dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 12.00: Conferimento XXI Barbotin d’Oro alla memoria di Alfredo Boscolo Anzoletti 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, ChioggiaOre 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni.

Mostra di fumetti della Delta Comics di RovigoOre 16.00: ClodiaComics 2012 - Performance dell’aerografista Luca Pagan.

Palazzo Goldoni, Chioggia

Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Conferenza “China salmastra”con Luca Salvagno e Rosario Santamaria: “Educare al disegno, consigli per aspiranti fumettisti ed illustratori”.Palazzo Goldoni, Chioggia

DOMENICA 14 OTTOBREOre 10.00: Santa Messa per i Lavoratori del Mare:

“Commemorazione 50° anniversario della scomparsa di: Dino Bullo - Edoardo Nordio - Giovanni Pagan - Giovanni Salvagnoa seguito naufragio della Motonave Hedia (1962)”Piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni, ChioggiaCelebra la messa S.E. Vicario Generale Mons. Francesco ZENNA

Ore 10.00: Regate Veliche - Bacino Vigo, ChioggiaOre 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni.

Mostra di fumetti della Delta Comics di RovigoOre 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, ChioggiaOre 18.00: ClodiaComics 2012 - Premiazione opere selezionate e presentazione

edizione tiratura limitata “Clodia Comics n,1”.Palazzo Goldoni, Chioggia.

LUNEDI 15 OTTOBREOre 11.00: “Amare il mare”. Incontro informativo a cura della Capitaneria di Porto -

Guardia Costiera di Chioggia per gli Istituti di Scuola Superiore.1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 11.30: “Sicurezza in mare: consigli per diportisti”. Simulazioni e prove a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia.Scalo Isola Saloni, Chioggia

Ore 16.00: Apertura “InforMARE”Stand informativi in Corso del Popolo, Chioggia

MARTEDI 16 OTTOBREOre 15.30: Tavola rotonda: “Autostrade fluviali”

Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero)

Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalistaRelatori: Giuseppe FEDALTO

Presidente A.S.PO. - Azienda Speciale per il Porto di Chioggia Mario BORGATTI Presidente U.N.I.I. - Unione di Navigazione Interna Italiana Gian Michele GAMBATO Presidente Sistemi Territoriali S.p.A. Luigi FORTUNATO Direttore A.I.PO. - Agenzia Interregionale per il fiume Po Gianmaria GAMBACORTA Fincantieri SpA Renato CHISSO Assessore alle Infrastrutture Regione Veneto Antonio CANCIAN Deputato al Parlamento Europeo - Commissione Trasporti

MERCOLEDI 17 OTTOBREOre 09.30: Convegno: “Città d’Acqua”

Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero)

Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalistaRelatori: Giuseppe CASSON

Sindaco di Chioggia Marta MORETTI Vice Direttore Associazione “Città d’Acqua” Giuliano GALLANTI Presidente Autorità Portuale di Livorno Luciano CANEPA Presidente Autorità Portuale di Ancona Ciriaco D’ALESSIO Presidente Magistrato alle Acque di Venezia Massimo SESSA Presidente IIIª Sezione Consiglio Superiore dei LL.PP. Orazio CARPENZANO Professore Dipartimento di Architettura e Progetto Ateneo La Sapienza di Roma

GIOVEDI 18 OTTOBREOre 17.00: Confronto sul tema: “Essere Comandanti ieri e oggi”

Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso libero)Relatori: Eugenio Giannini

3° Ufficiale dell’Andrea Doria (1956) Domenico Comisso Comandante Giovanni Costa Armatore Paolo Pagnotella Presidente ANMI Presentazione documentario: “La cantieristica italiana” Curatore Leonardo Tiberi

VENERDI 19 OTTOBREOre 10.00: Accoglienza Unità da sbarco S. Marco ed aeromobili Aviazione Navale

Scalo Isola dei Saloni, Chioggia Ore 12.30: Inaugurazione “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato

Sporting Club Darsena Le Saline, Chioggia - Info: 041 5334850Ore 15.30: Convegno: “Un mare di energia”

Auditorium San Nicolò, ChioggiaModeratore: Giovanni CAPRARA, giornalista Corriere della SeraRelatori: Giuseppe ZOLLINO

Università di Padova e Delegato nazionale nel Comitato Energia del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea Fabrizio DUGHIERO Università di Padova Dipartimento di Ingegneria Industriale - Polo Fotovoltaico della Regione Veneto Guido BORDIGNON Università di Padova Domenico COIRO Università di Napoli Federico II Giampietro RAVAGNAN Università di Venezia Andre LUYCKX Amministratore Delegato Terminale GNL Adriatiso Srl Luigi BINELLI MANTELLI Capo di Stato Maggiore della Marina Militare

Ore 16.30: Esibizione Banda Musicale Marina MilitarePiazzetta Granaio, Chioggia

Ore 19.00: Apertura stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca”Ortomercato di Chioggia Info: 041 5543430

SABATO 20 OTTOBREOre 11.00: Regata veliche - bacino Vigo, ChioggiaOre 14.30: Regata veliche - bacino Vigo, ChioggiaOre 17.00: Concerto Banda Musicale Marina Militare

Auditorium San Nicolò, ChioggiaOre 21.00: “Serata OTTOBRE Blu”

Hangar Nave San Marco - Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso su invito)

DOMENICA 21 OTTOBREOre 09.30: Cerimonia di fine lavori iniziali 200 mt Banchina A

Scalo Val da Rio, ChioggiaOre 10.00: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 11.30: Consegna nuova base logistica alla Capitaneria di Porto di Chioggia

Scalo Isola Saloni, ChioggiaOre 14.30: Regate veliche - bacino Vigo, ChioggiaOre 15.00: Evoluzioni paracadutistiche COMSUBIN Comando Subacquei e Incursori

Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Esibizione Banda Musicale Marina Militare

Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Appontaggio aeromobili multiruolo della Marina Militare

Scalo Isola Saloni, ChioggiaOre 17.00: Premiazioni Regate Veliche

Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia“Domenica in BLU”: apertura pomeridiana straordinaria delle attività commerciali del Centro Storico di Chioggia

REGIONE del VENETO

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Page 22: La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

20 Noi e gli altri202020 Noi e gli altri

Associazioni Aperti i corsi per gli aspiranti clown da corsia

Prislop, l’aiuto con parrucca e naso rosso

Il gruppo è nato ad Ospedaletto nel 2006. Si occupa di stimolare il sorriso in chi purtroppo per un motivo od un altro lo ha perso

Si terranno dal 26 al 28 ottobre al patronato G. Negri di Oespedalet-to Euganeo i corsi per gli aspiranti

volontari interessati ad entrare a far parte della locale associazione Prislop, operativa dal 2006 negli ospedali e nelle case di ri-poso del territorio con l’attività di clown da corsia. “Ogni anno – spiega Fabio Moro, uno dei fondatori del progetto Prislop – apriamo la nostra associazione a nuovi volontari. Attraverso un questionario e un primo momento di formazione e di confron-to vengono illustrate le attività che svolgia-mo e allo stesso tempo vengono saggiate le attitudini al volontariato dei corsisti. La for-mazione, a dire il vero, si completa nell’e-sperienza successiva anche se nessuno può dirsi completamente formato, ogni giorno di impara qualcosa di importante svolgendo questo tipo di attività”. Prislop, infatti, si occupa di stimolare il sorriso in chi purtrop-po per un motivo od un altro lo ha perso. Travestiti da clawn i volontari fanno visita

ad anziani o degenti ricoverarti in strutture ospedaliere o case di riposo, convinti che il buon umore sia il viatico che porta verso la guarigione. “Non si tratta di una vera terapia - ha sottolineato lo stesso Moro – la terapia implica una diagnosi e dunque il parere di un medico. Noi non siamo medici, non siamo Patch Adams siamo volontari e il nostro compito è quello di riuscire, anche per un solo secondo, a far dimenticare alle persone i loro problemi. In certi frangenti, un sorriso, qualcuno lo potrebbe ritenere inopportuno però, per esperienza, abbia-mo maturato la convinzione che il sorriso sia la prova di un cambiamento in atto, i problemi cambiano in ragione del punto di vista dal quale si guardano, uscire dalla chiusura che i fatti drammatici o le malattie provocano, potrebbe essere l’inizio di un qualcosa di nuovo. Insomma cerchiamo di dare uno stimolo alla ripresa. Vestito da clown sono stato anche nei luoghi colpiti dal terremoto, sia in Abbruzzo che in Emilia, un sorriso è servito ovunque”. Dunque non solo gli ammalati rientrano nel campo d’a-zione dell’associazione, del resto il gruppo nasce in seno alla parrocchia di Ospedaletto e da un’esperienza vissuta tra la gente. “Il nostro gruppo – specifica Moro – nasce in

seguito ad un campo in Romania rivolto all’aiuto dei più giovani, tra i membri di quella spedizione c’era anche un ragazzo di Padova che vestito da clown era riusci-to ad instaurare un rapporto speciale con i ragazzi. Fu quel giovane ad ispirarci, nel corso delle 26 ore del viaggio di ritorno, maturammo la decisione di fondare la no-stra associazione e di chiamarla Prislop, il nome della cittadina rumena in cui era iniziato tutto”. Al periodo di formazione, con un’associazione di Torino, seguirono le prime uscite alla casa di riposo Santa Tecla di Este, all’ospedale di Monselice, principal-mente nel reparto di pediatria. “Ora siamo 54 iscritti – continua Moro – e abbiamo fatto il giro delle strutture dedicate alla ter-za età del territorio ma vogliamo continuare a dare il nostro contributo e per questo vo-gliamo coinvolgere sempre più persone in questa realtà. I corsi servono a questo, ogni anno si iscrivono 20-22 persone dei quali solo il 30-40% rimangono tra gli iscritti”. Stefano è tra quelli che è rimasto. “L’as-sociazione Prislop-onlus ha riempito la mia vita. Prima di essere stato io di aiuto agli altri, sono stati gli altri ad aiutarmi nel dare un senso al mio tempo libero. Viviamo in una società fortemente individualista nella

quale nessuno sembra avere tempo per gli altri. Ricordo l’incontro con un’anziana signora, ospite di una casa di riposo, con-tinuamente si chiedeva come mai nessuno dei suoi tre figli l’aveva presa con se. Si sentiva sola, abbandonata mi toccò pro-fondamente, posso dire che realtà come questa che ho appena raccontato aprono davvero la porta della riflessione sul nostro concetto di comunità, su quello di amore, di spiritualità o di fede. E’ un cammino dentro se stessi e dentro gli altri”.

di Fortunato Marinata

Il gruppo di Clown. Al centro Fabio Moro

il meglio per la mia vista

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aPeRiTivo con buffeT da Lorenza Gioielli

Page 23: La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

21212121Cultura provinciale 15Cultura provinciale

Evento di punta della stagione cultura-le padovana, inaugura il 27 ottobre la mostra “Il fl usso della Ragione”

in esposizione nel Palazzo della Ragione fi no al 13 gennaio 2013. Progettata dallo stesso artista, la mostra ripercorre la storia creativa di Fabrizio Plessi, uno tra i più noti ed apprezzati interpreti italiani dell’arte contemporanea, attraverso i disegni che rappresentano la fase ideativa e progettua-le delle sue videoinstallazioni, già esposte nei più grandi musei e nelle più importanti manifestazioni del mondo. I disegni saran-no parte di una grande installazione che, progettata dallo stesso Plessi, attraverserà lo spazio del Salone: a percorrerne la strut-tura sarà quel “fl usso elettronico” di acqua e di fuoco che costituisce la cifra forse più riconoscibile dei suoi lavori.

Il nome del monumento ha ispirato l’artista nello scegliere il titolo della mostra che, come precisa, “Non si limiterà a riper-correre la storia della mia attività artistica, rappresentando soprattutto una grande

sfi da, perché uno degli obiettivi dell’artista è coniugare in modo armonico la memoria del passato con la realtà tecnologica del presente”.

Esperto di “umanizzazione delle Tec-nologie”, Fabrizio Plessi proporrà all’inter-no del percorso espositivo alcune macchine fotocopiatrici - rielaborate dall’artista e realizzate dal Gruppo Pellegrini – che permetteranno di acquisire le riproduzioni fotostatiche di alcune immagini delle opere in mostra e di inviarle in qualsiasi parte del mondo alle persone con cui condividere un’emozione.

I numerosi disegni presentati nella mostra, esposti per la prima volta e carat-terizzati sempre da un’altissima qualità, verranno selezionati in base al loro valore

emblematico riguardo la ricerca dell’artista e affastellati seguendo un fl usso narrativo. Per Plessi il disegno è lo strumento per “sovvertire l’ordine statico delle cose” e una “attività naturale e vitale come il re-spiro”. Un percorso che si snoda appunto come un “fl usso” di pensieri, di modifi che, di abbandoni, delineato in fogli, schizzi anche occasionali, quando l’insorgere di un’idea era impellente, nei carnet, in cui si susseguono le evoluzioni del progetto

iniziale, come dei pensieri segreti, non destinati al pubblico, che ora vengono presentati allo scopo di far vedere il lavoro principale dell’artista, che è quello della progettazione.

L’esposizione si pone quindi come indagine sul funzionamento del pensiero creativo, in cui il disegno rappresenta lo scheletro costitutivo dell’opera. Il catalogo con la presenza di numerosi interventi criti-ci è curato da Annamaria Sandonà.

Più che una semplice mostra, un’indagine sul funzionamentodel “pensiero creativo”

L’esposizione Arte contemporanea al Palazzo della Ragione dal 27 ottobre al 13 gennaio

Il fl usso della ragione di Plessi

Fabrizio Plessi con una sua creazione

Al via la nuova Stagione di prosa al Teatro Verdi, sotto la direzione artistica di Alessandro Gasmann. Ad

aprire il cartellone il 6 novembre sarà “Macbeth” di William Shakespeare, per la regia di Andrea De Rosa. Per proseguire con la produzione di tre spettacoli di autori veneti: “L’Infi nito” di Tiziano Scarpa, diretto e interpretato da Arturo Cirillo, “Wordstar(s)” di Vitaliano Trevisan, con Ugo Pagliai e Paola Gassman diretti da Giuseppe Marini e “Oscura Immensità” di Massimo Carlotto, per la regia Alessandro Gasmann, interpretato da, Giulio Scarpati e da Claudio Casadio. Da non perdere anche “Lei dunque capirà” scritto da Claudio Magris. Non poteva mancare Ruzante, con “Moscheta” e due proposte di grandi autori del ’900: “Improvvisamente l’estate scorsa” di Tennesse Williams e “Servo di Scena” di Ronald Harwood.

teatro verdi

L.O.

Alessando Gasmannfi rma la stagione

Il teatro di prosa padovanodi laura Organte

La mostra A palazzo Zuckermann fi no al 18 novembre i reperti di S. Chiara

Una mostra a Palazzo Zuckermann svela le vicende dell’antico e per-duto Convento di Santa Chiara de

Cella Nova a Padova: dopo il successo di pubblico con oltre 24.000 visitatori in pochi mesi e l’interesse dimostrato dalla critica, Le memorie ritrovate, presentata per la prima volta al Centro Espositivo Multime-diale dell’Archeologia di Noventa di Piave, approda a Padova, sua terra d’origine, con un nuovo allestimento, contenuti aggiornati, approfondimenti storiografi ci e iconografi ci.

Questa antica realtà religiosa, che fi orì tra il XIV e il XVIII secolo, negli anni Ses-santa del secolo scorso venne demolita per erigere l’odierna sede della Questura.

Nel 2000 un’indagine archeologica diretta da Mariangela Ruta e condotta da Petra scrl nel cortile della Questura di Padova ha portato alla luce una struttura esagonale, residuo dell’impianto originario del convento e punto di partenza di una scoperta senza eguali. Sulla base dei mate-riali rinvenuti e delle notizie d’archivio che narrano delle vicissitudini del monastero si ipotizza che tale struttura esagonale abbia svolto la funzione di ghiacciaia-dispensa in epoca tardo-medievale (XIII e XIV secolo) e sia stata adibita poi ad immondezzaio in età rinascimentale (XV e XVI secolo).

Ceramiche maiolicate, graffi te e in-vetriate, reperti vitrei decorati, manufatti metallici, strumenti fi ttili, in osso, legno e cuoio, costituiscono il “tesoro” perduto, ritrovato e restaurato. Un cuore strappato da due mani, una fi gura femminile dal volto maschile, un cane in atteggiamento di auto-castrazione accanto a fi gure pretta-mente religiose, come l’Annunciazione e il calice con l’Ostia, sono solo alcuni esempi dell’eterogeneità dell’esposizione. Il curato-re della mostra Francesco Cozza - grazie an-che agli interventi di restauro conservativo

condotti da restauratori del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da liberi profes-sionisti - ha saputo restituire ai vari oggetti i loro signifi cati, sia funzionali che simbolici.

La curata ricostruzione scenica di una stanza del monastero accoglie il visitatore, proiettandolo nella quotidianità del lavoro delle monache e dell’atmosfera del conven-to, grazie ad arredi antichi, complementi d’epoca e riproduzioni di affreschi. La mo-stra rimarrà aperta al pubblico fi no a dome-nica 18 novembre.

Le memorie del monasterosalvate dall’oblio e ritrovate

Palazzo Zuckermann ospita i tesori del convento di S. Chiara

L.O.

eventi e mostre

TUTTA LA MAGIA DEI BRIT FLOYDDopo aver suonato davanti a oltre 250 mila fan nel Regno Unito e in altri paesi europei, i Brit Floyd – The World’s Greatest Pink Floyd Show – approderanno l’11 novembre Gran Teatro Geox di Padova, unico appuntamento del Nord-Italia.Creato dal direttore artistico Damian Darlington per celebrare la prossima uscita del best dei Pink Floyd, intitolato proprio “A Foot in the Door”, questo nuovo show, nato dalla costola principale del “The Australian Pink Floyd Show”, sarà una successione dei migliori lavori della fondamentale formazione inglese, selezionati personalmente dai suoi membri storici.

LIRICA CON TRAVIATA E NABUCCOAl via la Stagione Lirica 2012, due i titoli in cartellone per questa edizione: “La Tra-viata” di Giuseppe Verdi, in scena il 19, 20 e 21 ottobre, per la regia, scene e costumi di Hugo de Ana, co-produzione Teatro Nazionale di Maribor e Comune di Padova. Secondo titolo in cartellone sarà, il 27 e 27 dicembre, il “Nabucco” di Giuseppe Verdi per la regia, scene e costumi di Stefano Poda, nuova produzione Li.Ve tra Comuni di Padova, Bassano del Grappa-Opera Festival, Rovigo-Teatro Sociale e in co-produzione con Fondazione teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.

ELEONORA ABBAGNATO A PADOVAE’ niente meno che la più grande ballerina italiana, un talento che ha conquistato quel tempio della danza che è l’Opéra di Parigi: Eleonora Abbagnato sarà protagonista di uno spettacolo esclusivo, dal titolo “Je suis Eleonora Abbagnato”, un Gran Galà della danza dove alla ballerina palermitana si af-fi ancheranno i più grandi nomi del balletto internazionale. Un evento unico che porterà per la prima volta l’etoile al Gran Teatro Geox di Padova il 17 novembre.

a cura di Laura Organte

L’artista si defi nisce un esperto di“umanizzazionedelle tecnologie”

Page 24: La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

Progetto Azienda PulitaServizio di Raccolta dei Rifiuti Agricoli

www.riciclagricola.it

Progetto della

Provinciadi PadovaAssessoratiall’Agricolturae all’Ambiente

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Page 25: La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

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LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

A Due Carrare, con la regia organizzativa del neo coordinatore tecnico Cristiano Discardi e del dirigente Loris Ragona

è andata in scena, presso la sala consiliare della casa dei Carraresi, la presentazione uffi ciale di squadre e progetti della Pgs Car-rarese Euganea volley. Sfarzosa e di grande impatto emotivo la serata è iniziata con la proiezione di fi lmati e foto inerenti alla storia della società presieduta da Patrizio Casumaro, giunta al 47. anno di attività. Quindi la sfi lata delle numerose squadre biancoazzurre, intramezzata dalle esibi-zioni delle piccole atlete della ginnastica ritmica, che sotto lo sguardo attento della coordinatrice Elena Favarin, e delle allena-trici Virginia Tarantino, Giorgia Passarin ( ex campionessa regionale) Beatrice Pevarello, Ylenia Destro, e Angela Farinazzo, hanno infi ammato l’entusiasmo degli oltre 300 convenuti. Tocco di internazionalità nel nu-merosissimo parterre ospiti per la presenza di Carlo Calgaro, tecnico esecutivo della

federazione nazionale Russa, attualmente anche presidente dell’Eurovolley school Trieste, con lui Sergio Busato, trevigiano as-sistente allenatori, che ha cominciato la sua carriera da tecnico, nella pallavolo Padova, e che con la nazionale maschile dei Balcani ha recentemente conquistato la medaglia d’oro nelle olimpiadi Londinesi. Per la Fipav presente il presidente Stefano Camporese: “questa serata è la testimonianza che il mo-vimento volley nel nostro territorio gode di buona salute”. I saluti istituzionali sono arri-vati per bocca del sindaco Sergio Vason, ac-

compagnato dall’assessore allo sport Mario Romanato. Da Montegotto Terme è arrivato anche il primo cittadino Massimo Bordin, e tanti altri dirigenti in rappresentanza di club limitrofi . Alla fi ne abbiamo registrato un soddisfatto Casumaro: “anche in questa sta-gione saremo presenti in tutti i campionati dal mini volley alla seconda divisione, in più parteciperemo con una squadra al campio-nato Csi, questo grazie ad un lavoro di un gruppo di dirigenti e tecnici straordinari che ringrazio pubblicamente unitamente a geni-tori, volontari e sponsor”.

Le promesse dell’Euganeamemorial

Si è svolto al comunale di via Pontemanco a Due Carrare il triangolare imperniato sul terzo memorial Gianluca Servadio, giovane scomparso tre anni fa in seguito ad un tragico incidente stradale. I locali dell’Azzurra, Albignasego e Maserà, com-

pagini dove lo sfortunato atleta aveva militato, si sono confrontate per ricordare e per testarsi in vista degli ormai imminenti impegni uffi ciali. Il triangolare articolato in mini partite di 45’ ha registrato la vittoria dei granata di Albignasego, apparsi già in possesso di una manovra fl uida e incisiva. I ragazzi di mister Crivellaro hanno battuto nettamente (3-0) il Maserà, in gol Sorgente con una doppietta e Turiaco, e hanno poi regolato (7-6) ai calci di rigore i padroni di casa, l’incontro era fi nito a reti inviolate. Al posto d’onore l’Azzurra Due Carrare, (1-0) sul Maserà, gol di Baldon, che ha giocato con buona padronanza per quanto riguarda il possesso palla ma è mancata sulla verticalizzazione della manovra, più ombre che luci per i biancorossi del Maserà, ma a questo punto della stagione c’è ampio tempo per migliorare. Alla fi ne premiazioni per tutti operate dal presidente della locale società, organizzatrice dell’evento, Massimo Carraro con la partecipazione della famiglia dello sfortunato atleta ricordato.

triangolare fra amiciper ricordare gianluca

W.L.

È da poco iniziata la nuova stagione ago-nistica della Free Fighting Academy, la scuola di arti marziali del maestro

6° Dan, Andrea Speciale, che tanti allori ha raccolto nella passata annata sportiva, carat-terizzata da 6 titoli europei Iska (International sport kickboxing association), 5 titoli mondiali Iaska (International amateur kick-boxing sport association) e 7 titoli italiani Iska–Iaska. A distanza di mesi sono ancora vivi i ricordi delle splendide prestazioni di cui sono stati protago-nisti i sedici atleti della Free Fighting Academy, partecipanti dal 27 al 29 aprile ai campionati mondiali per club, disputati nella Repubblica di San Marino. Alessandro Baraldo ha conqui-stato l’oro nel semi-contact categoria cadetti - 45 kg e due argenti nelle categorie di peso superiori: – 50 e -55 kg, mentre Alessandro Lain, alla sua prima esperienza internaziona-le ha ottenuto 2 bronzi. Superlativo è stato Luca Bin che ha vinto il titolo light-contact sia nella categoria -86 kg sia in quella –91 kg. Sempre nel light-contact la pluricampionessa

europea e mondiale Silvia Breda è giunta se-conda, imitata dalla collega Deborah Zaggia, che ha portato a casa 2 medaglie d’argento. A San Marino la Free Fighting Academy si è presentata anche nella specialità self defence demo (difesa personale dimostrativa) con il team composto dai giovanissimi Alex Spe-ciale, Karim Zaraa, Michele Zattin, Giacomo Creuso, Davide Picello e Cristian Paccagnella e con il senior team (Silvia Breda, Riccardo Cesaro, Laura Violato, Anna Speciale, Mattia Longato), entrambi applauditissimi e vittoriosi con le loro esibizioni. Altre soddisfazioni per la scuola del maestro Speciale sono giunte a maggio, alle fi nali dei campionati italiani Iska - Iaska di Roma. Nell’occasione gli atleti della Free Fighting Academy hanno conquistato 7 ori rispettivamente con Alessandro Baraldo nei 50 kg semi-contact, Alessandro Lain, 2 ori, nei –55 e +55 kg, Silvia Breda nei -60 e -63 kg, Deborah Zaggia nei –66 kg, per lei anche un argento nei -63 kg, e Luca Bin nei -86 kg.

ARTI MARZIAlI. Ripresa l’attività autunnale della Free Fightingdopo la pioggia di medaglie europeegli allievi di andrea speciale alla ribalta

Francesco Sturaro

Volley La presentazione delle atlete della Pgs Carrarese

La famiglia Servadio premia il capitano della squadra vincitrice

La prima squadra della Pgs Carrarese Euganea Volley

Una recente premiazione dei piccoli atleti di Andrea Speciale

di Walter lotto

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LO SPORT in PRIMO PIANO

A Due Carrare, con la regia organizzativa del neo coordinatore tecnico Cristiano Discardi e del dirigente Loris Ragona

è andata in scena, presso la sala consiliare della casa dei Carraresi, la presentazione uffi ciale di squadre e progetti della Pgs Car-rarese Euganea volley. Sfarzosa e di grande impatto emotivo la serata è iniziata con la proiezione di fi lmati e foto inerenti alla storia della società presieduta da Patrizio Casumaro, giunta al 47. anno di attività. Quindi la sfi lata delle numerose squadre biancoazzurre, intramezzata dalle esibi-zioni delle piccole atlete della ginnastica ritmica, che sotto lo sguardo attento della coordinatrice Elena Favarin, e delle allena-trici Virginia Tarantino, Giorgia Passarin ( ex campionessa regionale) Beatrice Pevarello, Ylenia Destro, e Angela Farinazzo, hanno infi ammato l’entusiasmo degli oltre 300 convenuti. Tocco di internazionalità nel nu-merosissimo parterre ospiti per la presenza di Carlo Calgaro, tecnico esecutivo della

federazione nazionale Russa, attualmente anche presidente dell’Eurovolley school Trieste, con lui Sergio Busato, trevigiano as-sistente allenatori, che ha cominciato la sua carriera da tecnico, nella pallavolo Padova, e che con la nazionale maschile dei Balcani ha recentemente conquistato la medaglia d’oro nelle olimpiadi Londinesi. Per la Fipav presente il presidente Stefano Camporese: “questa serata è la testimonianza che il mo-vimento volley nel nostro territorio gode di buona salute”. I saluti istituzionali sono arri-vati per bocca del sindaco Sergio Vason, ac-

compagnato dall’assessore allo sport Mario Romanato. Da Montegotto Terme è arrivato anche il primo cittadino Massimo Bordin, e tanti altri dirigenti in rappresentanza di club limitrofi . Alla fi ne abbiamo registrato un soddisfatto Casumaro: “anche in questa sta-gione saremo presenti in tutti i campionati dal mini volley alla seconda divisione, in più parteciperemo con una squadra al campio-nato Csi, questo grazie ad un lavoro di un gruppo di dirigenti e tecnici straordinari che ringrazio pubblicamente unitamente a geni-tori, volontari e sponsor”.

Le promesse dell’Euganeamemorial

Si è svolto al comunale di via Pontemanco a Due Carrare il triangolare imperniato sul terzo memorial Gianluca Servadio, giovane scomparso tre anni fa in seguito ad un tragico incidente stradale. I locali dell’Azzurra, Albignasego e Maserà, com-

pagini dove lo sfortunato atleta aveva militato, si sono confrontate per ricordare e per testarsi in vista degli ormai imminenti impegni uffi ciali. Il triangolare articolato in mini partite di 45’ ha registrato la vittoria dei granata di Albignasego, apparsi già in possesso di una manovra fl uida e incisiva. I ragazzi di mister Crivellaro hanno battuto nettamente (3-0) il Maserà, in gol Sorgente con una doppietta e Turiaco, e hanno poi regolato (7-6) ai calci di rigore i padroni di casa, l’incontro era fi nito a reti inviolate. Al posto d’onore l’Azzurra Due Carrare, (1-0) sul Maserà, gol di Baldon, che ha giocato con buona padronanza per quanto riguarda il possesso palla ma è mancata sulla verticalizzazione della manovra, più ombre che luci per i biancorossi del Maserà, ma a questo punto della stagione c’è ampio tempo per migliorare. Alla fi ne premiazioni per tutti operate dal presidente della locale società, organizzatrice dell’evento, Massimo Carraro con la partecipazione della famiglia dello sfortunato atleta ricordato.

triangolare fra amiciper ricordare gianluca

W.L.

È da poco iniziata la nuova stagione ago-nistica della Free Fighting Academy, la scuola di arti marziali del maestro

6° Dan, Andrea Speciale, che tanti allori ha raccolto nella passata annata sportiva, carat-terizzata da 6 titoli europei Iska (International sport kickboxing association), 5 titoli mondiali Iaska (International amateur kick-boxing sport association) e 7 titoli italiani Iska–Iaska. A distanza di mesi sono ancora vivi i ricordi delle splendide prestazioni di cui sono stati protago-nisti i sedici atleti della Free Fighting Academy, partecipanti dal 27 al 29 aprile ai campionati mondiali per club, disputati nella Repubblica di San Marino. Alessandro Baraldo ha conqui-stato l’oro nel semi-contact categoria cadetti - 45 kg e due argenti nelle categorie di peso superiori: – 50 e -55 kg, mentre Alessandro Lain, alla sua prima esperienza internaziona-le ha ottenuto 2 bronzi. Superlativo è stato Luca Bin che ha vinto il titolo light-contact sia nella categoria -86 kg sia in quella –91 kg. Sempre nel light-contact la pluricampionessa

europea e mondiale Silvia Breda è giunta se-conda, imitata dalla collega Deborah Zaggia, che ha portato a casa 2 medaglie d’argento. A San Marino la Free Fighting Academy si è presentata anche nella specialità self defence demo (difesa personale dimostrativa) con il team composto dai giovanissimi Alex Spe-ciale, Karim Zaraa, Michele Zattin, Giacomo Creuso, Davide Picello e Cristian Paccagnella e con il senior team (Silvia Breda, Riccardo Cesaro, Laura Violato, Anna Speciale, Mattia Longato), entrambi applauditissimi e vittoriosi con le loro esibizioni. Altre soddisfazioni per la scuola del maestro Speciale sono giunte a maggio, alle fi nali dei campionati italiani Iska - Iaska di Roma. Nell’occasione gli atleti della Free Fighting Academy hanno conquistato 7 ori rispettivamente con Alessandro Baraldo nei 50 kg semi-contact, Alessandro Lain, 2 ori, nei –55 e +55 kg, Silvia Breda nei -60 e -63 kg, Deborah Zaggia nei –66 kg, per lei anche un argento nei -63 kg, e Luca Bin nei -86 kg.

ARTI MARZIAlI. Ripresa l’attività autunnale della Free Fightingdopo la pioggia di medaglie europeegli allievi di andrea speciale alla ribalta

Francesco Sturaro

Volley La presentazione delle atlete della Pgs Carrarese

La famiglia Servadio premia il capitano della squadra vincitrice

La prima squadra della Pgs Carrarese Euganea Volley

Una recente premiazione dei piccoli atleti di Andrea Speciale

di Walter lotto

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Page 26: La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Quel 5% ti tagli preferisco chia-marlo pizzo piuttosto che spen-ding review”! Esprime così la

sua rabbia condita di umiliazione e mortifi -cazione Nicola Boscoletto della Compagnia delle opere che sottolinea il modo brutale usato dalle Asl per comunicare questi tagli. Nessun incontro, nessun confronto, solo una lettera con degli ordini e delle minacce.

“Si sono dimostrati governanti che usa-no la forza del potere come padri padroni e non si consultano più con nessuno”!

Uno stile che offende e umilia il mondo delle cooperative sciali perchè non tiene conto della qualità dei servizi che erogano né dell’umanità vasta a cui questi servizi sono rivolti: minori, disabili e anziani”.

I numeri in campo sono altissimi. Se si uniscono le realtà aderenti a Confcoope-rative, Legacoop, Agci e Compagnia delle opere, tutte attive nel campo del sociale, il quadro è davvero si-gnifi cativo: più di 600 cooperative sociali, oltre 25 mila soci e altrettanti lavoratori, quasi tremila di questi svantaggiati e un fatturato che supera gli 800 milioni di euro.

Le loro attività si svolgono nelle case di riposo, negli asili nido, nelle comunità alloggio per disabili, nei ceod.

Ma si occupano anche di assistenza do-miciliare, manutenzione del verde pubblico

e della gestione dei centri unici di prenota-zione delle Ulss.

“Un 5% in meno di fatturato - sotto-linea Loris Cervato, responsabile Settore sociale Legacoop Veneto - si traduce inevi-tabilmente in un 5% in meno sul costo del lavoro, dunque meno servizi per tutti. La spending review va ad aggiungersi a una situazione già pesante per le cooperative, fra mancati adeguamenti Istat e continue richieste di rivedere i prezzi al ribasso. A ottobre molte coop avranno diffi coltà ad applicare la seconda tranche dell’aumento contrattuale previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, per questo abbiamo domandato ai sindacati l’applicazione di accordi di gradualità che ne prevedano lo slittamento”.

E poi, qualunque buon padre di famiglia sa che se diminuiscono le entrate le opportuni-tà offerte non rimango-no le stesse.

Così per i servizi erogati. E’ impossibile garantire la medesi-ma qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori.

Così, secondo le stime del sistema co-operativo rischiano il posto di lavoro 1500 persone e tra queste almeno 500 sarebbero persone svantaggiate inserite nelle coopera-tive sociali di tipo B. E si tratta di disabili, ex tossicodipendenti, ex alcolisti, detenuti.

Per questo il sistema della coopera-zione sociale veneta chiede di tutelare l’inserimento lavorativo delle persone svan-taggiate e dei soggetti deboli, escludendo le cooperative sociali di tipo B da un lato dalla riduzione indicata del 5% della spesa, dall’altro dalla rigida applicazione delle ta-belle Avcp (Autorità per la vigilanza sui con-tratti pubblici di lavori, servizi e forniture), che essendo riferite a costi standard non tengono conto del costo del servizio sociale di inserimento lavorativo.

“Uno scenario che ci preoccupa mol-tissimo - ha dichiarato Nicola Boscaro - per chiunque perda il lavoro oggi, diventa un’im-presa trovarne un altro, immaginiamoci per un soggetto svantaggiato! Siamo consape-voli che il Paese si trova in una situazione critica e che ciò comporta sacrifi ci, ma se

il contenimento degli sprechi e della spesa pubblica si trasforma in una mannaia per le fasce più deboli allora non siamo d’accordo.

Lo stesso vale per la decurtazione degli stipendi: non si può andare a colpire lavora-tori che prendono mille euro al mese, se non cinquecento come nel caso degli svantaggiati che spesso lavorano solo part time. I tagli lineari non sono la risposta – ha aggiunto Boscoletto – anche perché non distinguono fra chi da tempo si sta muovendo bene alla ricerca di soluzioni per superare la crisi e chi invece non sta fa-cendo altrettanto”.

Ora, dopo la levata di scudi congiunta delle Cooperative sociali, la Regione si è

impegnata a fare in modo, con un pros-simo provvedimento di Giunta, che i tagli non penalizzino i servizi gestiti in regime

di accreditamento, va-lorizzando, oltre alle strutture accreditate, anche i contratti che prevedono l’inseri-mento lavorativo delle persone svantaggiate

e dei soggetti deboli. “Siamo molto soddisfatti per l’apertura

e la disponibilità accordateci. - commenta Loris Cervato, responsabile del settore sociale di Legacoop Veneto, - Ora stiamo a vedere. In attesa del provvedimento, le cooperative sociali venete non accettino nessuna modifi ca peggiorativa dei contratti in essere chiesta dalle Ulss”.

di Germana Urbani

Cooperazione sociale in ginocchio, ma ora la Giunta veneta ci ripensaLe Cooperazione sociali si sono viste recapitare una lettera da parte delle Asl regionali con l’ordine di mantenere inalterati i servizi a fronte di un taglio del 5% dei costi. Pena la non liquidazione della fattura

Impossibile grantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori

I dati: oltre 600 realtà interessate, un fatturato che supera gli 800 milioni

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il mattino

Page 27: La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

7Il Veneto in primo piano

La spendig review colpisce anche le fa-miglie con fi gli disabili che frequentano i Ceod. L’Assessore Sernagiotto punta alla

compartecipazione delle spese l’Anfass, associazione nazionale delle famiglie di per-sone con disabilità intellettiva o relazionale, non intende accettare le argomentazioni di Sernagiotto.

“I ceod sono un salvavita per le fami-glie – ha affermato Maddalena Borigo Daniel, presidente regionale Anffas – que-sto è un servizio di grande utilità. Le fami-glie di queste persone pagano le tasse e le rette dei centri di accoglienza in cui i disabili

rimangono anche la notte”.Sul tema della compartecipazione alla

spesa da parte delle famiglie delle perso-ne con disabilità Sernagiotto ha sostenuto che “rispetto al reddito ISEE di una fami-glia con poniamo 100 mila euro di reddito l’anno si possa poter contribuire dai 30 ai 100 euro al mese alle spese sostenute dal servizio pubblico, e che rappresentano in pratica un livello essenziale di assistenza (LEA) aggiuntivo. Faremo un ISEE a quoziente familiare – ha

aggiunto - terremo conto del numero di fi gli e altro.

Non vogliamo perdere i servizi e i tra-sporti che diamo ai nostri concittadini con disabilità, in primis quelli con disabilità

gravi. C’è un grande dibattito al proposito all’interno delle stesse associazioni e delle famiglie”.

“Oggi - sostiene ancora Sernagiotto - il

contributo economico che la Regione versa ai Ceod vede una situazione troppo differen-ziata tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod con una

forbice tra i 30 e i 90 euro. Questo crea un disagio notevole tra le famiglie e anche fra i sindaci. Faremo con la disabilità quanto abbiamo già fatto con la scheda SVAMA di valutazione della non autosuffi cienza”.

“Ricordo – ha aggiunto - che tutte le Regioni hanno previsto una compartecipa-zione alle spese da parte delle famiglie con persone disabili.

E’ un argomento molto delicato e ne sono consapevole. Nel Veneto non l’abbia-mo perché nel 2009 ci fu una battaglia in consiglio regionale da parte di chi diceva no alla compartecipazione”

di Germana Urbani

Centri diurni per disabile a pagamento

La spending review colpisce i Ceod

Il contributo della Regione è differenziato tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod

focus

Le associazioni che in Veneto si occupano di servizi all’handicap hanno deciso di scendere in piazza per riaffermare i propri diritti. In Veneto i ceod sono 300, ospitano ogni giorno 6.348 giovani e adulti con disabilità e assorbono 78,5 dei 146 milioni che ogni

anno la regione destina alla disabilità. In provincia di Padova i ceod sono 41, di cui 39 privati. Il 70 per cento dei costi riguarda il personale. “La disabilità – spiega Anffas – è un costo della riproduzione sociale che non può ricadere completamente sulle famiglie involontariamente penalizzate da un simile grave evento. La persona con disabilità non può essere vista dalla società come un problema esclusivo della famiglia d’origine. La lotta contro questo provvedimento proposto da Sernagiotto sarà più sul piano della civiltà

che su altro”.“Purtroppo – ha detto Remo Sernagiotto - dobbiamo far fronte al taglio generalizza-

to del 5% imposto dalla spending review nazionale, che sta mettendo in seria diffi coltà le politiche sociali in favore dei territori. Il provvedimento del Governo Monti non sta taglian-do la spesa pubblica, ma i servizi. Sarà pronto a breve un progetto che mettere assieme le varie associazioni di volontariato, chiedendo ai giovani del servizio civile di guidare i pulmini con l’obiettivo di abbattere i costi di trasporto e garantire questo importante servizio alle famiglie”.

handicap e costi sociali

25252525Il Veneto in primo piano

Page 28: La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

11Voci da palazzo

“Che il Consiglio regionale

non avesse nessuna facoltà di indire un referendum consul-tivo sulla questione in esame era am-piamente scontato. Ritenendo tuttavia la questione di una più ampia autonomia regio-nale un elemento imprescindibile per il futuro economico e sociale della nostra istituzione - avverte il presidente del Consiglio regiona-le, Clodovaldo Ruffato - è ora necessario più che mai lavorare per raggiungere questo obiettivo”. “Abbandoniamo quindi - precisa il presidente del Consiglio - l’illusione di strade impercorribili e concentriamoci sugli strumenti istituzionali e politici che i nostri ordinamenti ci mettono a disposizione. Solo così saremo in grado di rispondere alle aspettative della nostra gente”.

Clodovaldo Ruffato, Pdlperseguiremo l’autonomia attraverso altre strade

L’opinioneL’opinione

“L’esito della consultazio-ne sarebbe

stato una sconfi tta per Zaia – ha dichia-rato la capogruppo del Pd in Consiglio regionale Laura Puppato, in merito all’ipotesi prospettata da Zaia di una consultazione referendaria sull’autonomia del Veneto e a quanto di-chiarato dal presidente del Veneto – perché anche nell’ipotesi che avesse vinto la fronda indipendentista sarebbe stata comunque una bocciatura del modello di Regione che per quasi vent’anni PdL e Lega hanno governato e che, per molti versi, si è dimostrato ad-dirittura più centralista dello stesso Stato. Basti pensare all’arroganza con la quale il centrodestra ha trattenuto competenze di gestione, persino sottraendole ai Comuni, col risultato di produrre una sostanziale paralisi o ineffi cacia d’azione. A questo va sommata l’incapacità di legiferare in modo innovativo in materie di pressoché esclusiva competen-za regionale come i trasporti, l’urbanistica, il turismo, la formazione, il commercio, i rifi uti e l’energia. Zaia per questo dovrebbe fare le valigie e dovrebbe farle anche se l’ipotetico referendum fosse stato vinto dai sostenitori di una Regione nell’alveo costituzionale in quanto ha dimostrato di non credere in questo modello e di certo non ha contribuito, in tutti questi anni, a renderlo più vicino alle aspettative dei veneti”.

laura Puppato, Partito Democratico“zaia, dovrebbe semplicemente dimettersi”

Due idee, fi nite entrambe nel cestino. Sarà l’avvicinarsi delle elezioni politiche di primavera o la stretta della cri-si che tra le tante cose impone nuove scelte anche nel

riordino degli enti locali ma nelle scorse settimane ben due ipotesi hanno balenato per un attimo nel cielo del governo del Veneto, lasciando comunque disatteso il desiderio di chi le aveva espresse. Aspirazioni, sogni appunto fi niti sul nascere. Il primo riguarda la fusione delle regioni del Nord ed è stato espresso dal governatore della Lombardia, Roberto Formigo-ni, in occasione di un “super vertice” del Pdl tenutosi recente-mente a Verona e partecipato anche dagli ex-ministri Ignazio La Russa e Maria Stella Gelmini, oltre che dal vicepresidente della Regione Marino Zorzato e dal capogruppo dei pidiellini di Palazzo Ferro Fini, Dario Bond. “Una macro-regione – ha spiegato il numero uno del Pirellone – formata da Lombar-dia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ma estendibile anche a Emilia e Liguria, dotata di un’autonomia almeno pari a quella di cui gode il Friuli”. L’idea, dunque, sarebbe quella di togliere di mezzo i rispettivi consigli regionali, dando luogo a economie di scala e formare un unico consiglio ma soprattutto ambire al trattamento fi sca-le di cui gode la regione a stato specia-le. In Friuli, infatti, viene trattenuto nel-le casse delle Regione circa il 60-70% del prelievo fi scale. “Non si tratta di un progetto secessionista – ha spiegato Roberto Formigoni, citando gli studi di Miglio ma anche quelli della Fondazione Agnelli e perfi no quelli del Pci ai tempi di Guido Fanti – ma di realizzare una realtà che non avrebbe niente da invidiare alle regioni più innovative, produttive e ricche d’Europa”. La strada a parere dello stesso presidente lombardo sarebbe percorribile oggi stesso, seguen-do la via Costituzione vigente e applicandone fi no in fondo l’articolo 116, oppure intraprendendo il percorso della riforma della Costituzione magari inserendoci anche l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, come ha auspicato Ignazio La Russa. Insomma più che una proposta è parsa un’esca

posizionata ad arte per avvicinare l’ex alleato leghista, sen-sibile a cause di questo genere. Il carroccio tuttavia non ha abboccato e il nuovo segretario; Flavio Tosi, ha ricordato che le comunicazioni potrebbero riprendere solo se in gioco ci fos-se la presidenza della Lombardia. Più diplomatico, invece, si è dimostrato il presidente della Regione veneto, Luca Zaia, che con toni meno politici, anche per recuperare l’equilibrio dopo un mezzo inciampo che lo aveva visto protagonista in merito alla richiesta di un referendum per l’indipendenza del Veneto, ha dato la sua visione in merito. “La macro Regione – ha spiegato - così come è stata tratteggiata, ossia come una semplice fusione ex articolo 132 tra le Regioni del Nord, ma-gari a trazione lombarda, non ha alcuna speranza di vedere la luce e non servirebbe ad un bel nulla. Sì, forse si ridurrebbe il numero dei consiglieri, degli assessori, ci sarebbe qualche uffi cio in meno, si creerebbero delle economie di scala ma non si realizzerebbe alcuna autonomia. Senza contare che come veneti non possiamo accettare di fi nire schiacciati dai

nostri vicini di là del Garda”. Ma insieme alla prima proposta è morta anche la se-conda ossia quella dello stesso Zaia che qualche tempo fa aveva chiesto al presi-dente del consiglio regionale - il pidiellino Clodovaldo Ruffato - di fornire alla giunta un parere giuridico circa la possibilità

di indire un referendum consultivo sull’indipendenza della regione. Possibilità decaduta dopo che la direzione assisten-za legislativa del Consiglio regionale ha espresso la propria contrarietà in quanto la nascita di un nuovo Stato non solo esula dalle competenze del Consiglio regionale, ma contrasta anche con i principi di sovranita’, unita’ e indivisibilita’ della Repubblica sanciti dagli articoli 1 e 5 della Costituzione. ”Nel caso di specie – hanno ricordato gli esperti di palazzo Ferro-Fini - la formazione di un nuovo Stato potrebbe derivare da un mutamento territoriale dello Stato italiano, a seguito di smembramento, oppure da una modifi cazione della struttura interna e dell’organizzazione politica dello Stato italiano che,

da Stato regionale qual’è attualmente, dovrebbe trasformarsi in un’altra tipologia di Stato. Ipotesi, tuttavia, che richiede-rebbe quanto meno un procedimento di revisione costituzio-nale nelle forme previste dall’articolo 138 della Costituzione, non essendo suffi ciente una consultazione popolare limitata al territorio regionale del Veneto per modifi care l’intero ordi-namento costituzionale”. Verdetto incassato dal presidente che con un certo aplomb da politico “scafato” ha comunque rilanciato sulla questione confermando di essere pronto ad inoltrare al Governo una proposta rivolta a trattenere in Regio-ne una parte più cospicua del prelievo fi scale. “Con la costitu-zione vigente – ha ammesso Zaia – parlare di indipendenza del Veneto e un modo per pungolare il Governo. La situazione tuttavia è grave e richiede un intervento che da parte nostra è stato individuato nel progetto varato dalla commissione An-tonini. Il dossier è pronto, aspettiamo il momento giusto per presentarlo, di poter ragionare a bocce fredde col governo. Il modello scelto dalla commissione è quello del Friuli, con i sei-decimi delle tasse che restano nel territorio, perché in base alle norme attuali è il massimo che si può ottenere. Io, però, dico che con tutto quel che abbiamo pagato al resto del Paese fi no a questo momento, meriteremmo l’autonomia dell’Alto Adige: otto-decimi di tasse in Veneto e stop alle competenze concorrenti con lo Stato”.

di Mauro Gambin

Governo del Veneto Due proposte fi rmate Pdl e Lega

Macro-regione o indipendenza? Nessuna delle dueFormigoni e Zaia ambiscono al trattamento fi scale del Friuli ma le strade sono diverse e non convergono

“Il progetto secessionista, naufragato sul nascere, ha in Veneto Stato - ribattezzato in questioni giorni Indipendenza Veneto

- il suo principale alfi ere. È stato il segretario del movimento, l’economista di Ca’ Foscari Lodovico Pizzati – spiega il consigliere del Pd, Claudio Si-nigaglia - a consegnare a Zaia una petizione cor-redata da 20 mila che fi rme che sollecitavano il referendum. Al termine dell’incontro, svoltosi nella sede della giunta regionale il 22 maggio scor-so, Pizzati si mostrò estremamente ottimista circa l’esito dell’iniziativa: “Otterremo l’indipendenza a furor di popolo, la vuole la stragrande mag-gioranza di veneti, è solo questione di compiere i passaggi istituzionali richiesti dalla comunità internazionale. Sarà questo consiglio regionale a indire il referendum e sarà Luca Zaia il primo presidente pro tempore della nuova Repubblica Veneta che dovrà organizzare un’assemblea co-stituente subito dopo la vittoria del sì”. A conforto delle sue tesi, Pizzati citò le “norme internazionali previste dal Patto di New York del 1977 che sanciscono il diritto inalienabile dei popoli all’autodeterminazione”. Ma i giuristi dell’amministrazione veneta - dove pure, accanto al tricolo-re, sventola la bandiera di San Marco - sono stati di diverso avviso.

“il progetto secessionista era di veneto stato”

“Non ci possono essere diver-si modelli di gestione in set-tori cruciali come, ad esem-

pio, i trasporti e la sanità in una realtà omogenea come quella del Nord Italia. Basta solo guardare a cosa succede sul fronte ferroviario, dove in Veneto i disa-gi sono all’ordine del giorno, mentre in Lombardia si è trovata una soluzione con una società ad hoc dedicata ai servizi in-terni. Adesso dobbiamo essere operativi, per questo ci siamo già messi all’opera consultando dei legali”. Ad affermarlo, in una nota è stato Piergiorgio Cortelazzo, vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale del Veneto. “Abbiamo già sentito il parere di alcuni legali istituendo un tavolo operativo sono convinto che in un momento di profondi cambiamenti sia giu-sto premere sull’acceleratore delle riforme, cominciando dal rendere più effi cienti i livelli di governo soprattutto all’interno di un ambito omogeneo come quello del Nord. Il Veneto ha tanto da insegnare sul fronte delle buone pratiche ma ha an-che tanto da imparare”.

“nord italia omogeneo nella gestione dei servizi”

Claudio Sinigaglia

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e quello della Lombardia, Roberto Formigoni

Piergiorgio Cortellazzo

Piergiorgio Cortelazzo, Pdl

Clodovaldo Ruffato

Claudio Sinigaglia

Laura Puppato

“Sì all’autonomia, no ai privilegi. Il modello che la

macroregione del Nord deve seguire è quello del Friuli Ve-nezia Giulia, un’autonomia responsabile ed effi ciente”. Lo ha affermato - in una nota del gruppo Pdl di palazzo Ferro-Fini - il capogruppo Dario Bond in-tervenendo a Verona nel corso di una riunione dei gruppi del Pdl del Nord. “Sono contento che si sia affrontato questo tema in una riunione così impor-tante - sottolinea Bond - è ora che le regioni del Nord prendano posizione sulla evidente disparità di trat-tamento che c’è tra i cittadini che vivono in buona parte del Nord Italia e le zone autonome. Noi non siamo contro l’autonomia, ma contro quei privilegi non più giustifi cabili che troviamo in Trentino-Alto Adige. Un altro conto è il Friuli Venezia Giulia, dove troviamo un’autonomia equa e responsabile

Dario Bond, Pdl “sÌ a un’autonomia equa e responsabile”

In Alto Adige otto decimi delle tasse rimangono alla Regione

Dario Bond

26 Voci da palazzo262626 Voci da palazzo

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L’Ente Parco del Delta del Po

il giorno 27 ottobre 2012 alle ore 11:00 presso la Sala Consigliare del Comune di Adria Sede comunale, invita alla presentazione del libro:

LE VALLI DEL DELTA DEL PO

“Se lo scopo dello sviluppo è di provvedere ai bisogni so-ciali ed economici, lo scopo della conservazione è di assi-curare la capacità della terra nel mantenere e permettere tale sviluppo razionale e di assicurare il mantenimento della vita. La conservazione viene definita come gestione dell’uso della biosfera, in modo da trarre i maggiori van-taggi, mantenendo il potenziale perchè possa far fronte ai bisogni ed alle aspirazioni delle generazioni future. Quindi la conservazione è positiva e iclude la salvaguar-dia, il mantenimento, l’utilizzazione duratura, la riquali-ficazione ed il miglioramento dell’ambiente naturale. La conservazione, come lo sviluppo. è dedicata all’uomo: lo sviluppo mira a raggiungere fini umani soprattutto attraverso l’uso razionale della biosfera, la conservazio-ne mira alla realizzazione degli stessi fini assicurando

la continuità di tale uso. La conservazione e lo sviluppo sono stati associati così raramente che talvolta appaio-no, e spesso sono rappresentati, come due processi in-compatibili.” In questo libro l’associazione di razionale uso delle risorse e la continuità del loro uso nella logica della conservazione della natura emergono ponendo la domanda di cosa si può fare per il futuro. Quindi la scelta di pubblicare il volume non è solo un importante lavoro di ricerca storica ed ambientale ma anche un modo per stimolare il lettore a proporre delle idee o a far pensare quanto l’uomo abbia fatto per la preservazione del nostro Parco del Delta del Po.

IL PRESIDENTEGiuseppe Geremia Gennari

(Il testo è tratto dal volume “Uomini e Parchi - autori Valerio Giacomini e Valerio Romani edizione aggiornata a cura di Walter Giuliano - Edizioni Franco Angeli.)

Parco Regionale Venetodel Delta del PoVia Marconi, 645012 Ariano nel Polesine (RO)Tel. 0426 372202Fax 0426 [email protected]

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29292929Cultura veneta 15Cultura veneta

La mostra “Enrico Castellani/Günther Ue-cker”, alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia, fi no al

13 gennaio, mette in dialogo due Maestri di ottant’anni ancora attivi nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza. Un allesti-mento che vede dedicato uno spazio ciascuno, intervallati tra le pareti, senza mai dare l’im-pressione di un’ipoteti-ca gara o confl ittualità. Castellani torna con una mostra in un luo-go storico dopo le due Biennali del ’64 e ’66, mentre Uecker non po-teva resistere al richiamo dell’amata Venezia. Due sono anche le provenienze rispettive che, reciprocamente negli anni ’60, hanno avuto un dialogo: la breve vita della rivista Azimuth per Castellani in Italia e il Gruppo Zero con l’a-desione per dieci anni di Uecker in Germania. Questo incontro veneziano, come spiega il curatore Davide Di Maggio, non è stato ideato “per rinverdire i fasti di quelle presenze, ma

per rivendicare l’autonomia di cinquant’anni di lavoro dopo quelle adesioni iniziali”. Il visita-tore passa dunque da opere storiche a lavori eseguiti proprio nel 2012. Un elemento è co-mune a tutti e due gli artisti, ossia il chiodo. Se in Castellani questo elemento è intimo perché ricoperto dalla tela, in Uecker assume una va-lenza maggiormente esplosiva soprattutto per

l’osservatore. Nella sala del pensatore di Rodin si è accolti da grandi tele recenti di Uecker, in cui si ritrova la seriali-tà dell’elemento come i sacchi di tela, le croci di

carta, le frecce fi no a giungere a due lavori de-gli anni ’70 con l’inserimento dei chiodi. Nella parete opposta dialoga Castellani con un trit-tico d’argento del ’66, una superfi cie bianca del ’68 e uno spartito del ’69. Passando per altri lavori di Uecker, si trova la I estrofl essio-ne di Castellani eseguita nel 1959 con i semi anziché con i chiodi di colore nero e a chiudere i suoi recenti angolari d’argento, che richiamo

vecchi lavori ma con la capacità di catturare la luce, assumendo forme diverse in base all’irradiamento su una tela tesa a tamburo. Al piano terra un’installazione di Castellani richiama le tensioni e gli equilibri geometrici della tela e il mulino di sabbia (sandmühle) di Uecker che rappresenta il ciclo perpetuo del mondo. Una mostra equilibrata, se letta nella giusta ottica, anche se nei giorni della vernice i due artisti non hanno condiviso le sensazioni, l’esperienze e i ricordi con gli addetti ai lavori e la cittadinanza, rimanendo in hotel anche per un probabile mancato coinvolgimento da parte del curatore.

di Alain Chivilò

Fino al 13 gennaio “Enrico Castellani/Günther Uecker”, ancora attivi nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza

Mostre Alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia

Il “chiodo” che unisce due ottantenni artisti

Nelle foto una delle opere di Uecker e una di Castellani, nelle altre immagini le opere in esposizione alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà PesaroSe in Castellani

il chiodo è intimo, perché ricoperto dalla tela, in Uecker è esplosivo Errata corrige: In questa stessa

pagina, il mese scorso, abbiamo pubblicato l’articolo dal titolo

“Banco e Orme insieme al progressive rock” la foto allegata però era sbaglia-ta in quanto ritraeva i componenti di una reunion di qualche anno fa e non quelli che si esibiranno al Gran Teatro Geox il prossimo 20 ottobre. Ci scusia-mo con i lettori e gli interessati.

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RRRRRRUBRICHEUBRICHEUBRICHE

Marco Canova, 44 anni, professio-ne: uomo di sport, ovvero insegnante di educazione fi sica, istruttore sportivo

(FITNESS PALESTRA - e fi tness ACQUATICO), istruttore di nuoto ed assistente bagnante, Consulente Sporti-vo, ex-atleta ed allenatore di Rugby e preparatore atletico, dirigente società di nuoto e gestore di un centro sportivo acquatico, un passato da atleta agonista ed oggi un presente da atleta amatoria-le.

HOBBY: LO SPORT in tutte le sue forme.

UNA VITA PER LO SPORT E LO SPORT COME PUNTO FERMO NELLA VITA

Da dove parte la tua passione sfre-nata per lo sport?

“Dalla passione che mi ha trasmesso la mia famiglia; mio padre, ex atleta dilettan-te nel mezzofondo prima e nel calcio poi, fondatore del rugby ad Este di cui quest’an-no ricorrono i 40 anni, mi ha trasmesso la passione per lo sport, mentre mia mamma, pur non praticando attivamente lo sport, mi è sempre stata e presente in tutto ciò che ho fatto e sostenuto in ogni attività sportiva che andavo ad intraprendere”.

A quanti anni hai iniziato a fare sport?

“Già a 4 anni ho le prime foto in un campo da rugby con un pallone più grande di me (ma ero solo uno spettatore), attiva-mente a 6 anni con lo sci e il judo e dai 7 anni con il rugby”.

Sport praticati?“Tranne il calcio, moltissimi. Rugby

come sport principe (l’ho praticato dall’età dei 7 anni sino ai 30 anni a livello agonisti-co nelle giovanili del Rugby Este e con una breve apparizione nelle giovanili del Petrar-ca, poi 1 anno alle Fiamme Oro di Roma per continuare poi nel Monselice Rugby fi no alla serie B); poi Atletica per molti anni sia come sport agonistico (mezzofondo e velocità) che come preparatorio al Rugby, sci, ciclismo, pattinaggio, judo, tennis, ping pong, (tutti da ragazzino) winsurf, come hobby; nuoto, basket, volley e ginnastica artistica all’Isef. Da atleta prima, poi come allenatore ed in seguito come istruttore e formatore (acqua fi tness ed hydrobike) ed ora per lo più come insegnante a scuola o dirigente sportivo, sempre Sport.

info: >[email protected] < >www.canovasport.it<

Rubrica curata dal prof. Marco Canova, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia

Intervista a un uomo di sportAtleta - istruttore - educatore - dirigente - insegnante - gestore

MarcoCanova

Ancora oggi sono incuriosito dagli sport emergenti”.

Oggi fai sport?“Si, praticamente fa parte integran-

te della mia vita. Oggi insegno a scuola educazione fi sica, insegno qualche ora di fi tness o acquagym presso il centro sportivo che dirigo e rivesto contemporaneamente il ruolo di dirigente e direttore tecnico-sportivo del centro; inoltre pratico come hobby e di-vertimento lo sci nel periodo invernale, il rugby (come genitore e tifoso ed amatoriale con gli old) ed il nuoto per il restante parte dell’anno”.

Che cosa ti ha dato ed insegnato lo sport?

“Lo sport mi ha dato tantissimo (in termini di crescita personale); mi ha fatto conoscere molte persone e modi di fare ed agire, mi ha aiutato a formare il mio carat-

tere di persona, mi ha dato insegnamenti e valori utili per la vita di tutti i giorni, mi ha insegnato a soffrire e lottare per raggiungere un obiettivo, allenarsi e sacrifi carsi per mi-gliorare, mi ha dato moltissimo”.

A cosa hai dovuto rinunciare per lo sport?

“Bella domanda. Se rinunciare signifi ca non aver fatto, sempre da giovane le 5 del mattino in discoteca o stare al bar con gli amici, andare in giro alla domenica piut-tosto che andare alla partita, ebbene ho rinunciato a molte di queste cose; però in fondo non penso di aver rinunciato a niente, perche fare qualcosa che ti appassiona, che ti piace, che ti da soddisfazioni (e nel mio caso anche un lavoro) che ti fa conoscere persone ed amici, che ti fa divertire, beh tutto questo non ti fa mancare nulla e non ti fa sentire che hai rinunciato a qualcosa di

più importante.Lo sport mi ha portato in giro per l’Italia

ed anche all’estero, mi ha fatto conoscere migliaia di persone, grandi e piccole, cono-scere ambienti e realtà diverse dalla mia, incontrare modi di pensare diversi, insomma è stato una scuola di vita ed ancora oggi mi sta dando molto.

Molti miei coetanei oggi mi riconoscono le cose che ho fatto e che ancora faccio no-nostante non aver più 20 anni, ed ai ragaz-zi più giovani insegno che lo sport è anche sacrifi cio ma che non signifi ca per forza privarsi delle cose belle della vita le quali devono essere fatte in tempi e modi diversi. Con il senno del poi rifarei tutto ciò che ho fatto, anzi qualcosa in più perche oggi pra-ticando sport mi diverto, sto bene e passo dei bei momenti con amici ed altri sportivi”.

Che cosa consiglierebbe ad un giova-

ne che di fronte ai sacrifi ci che bisogna fare per allenarsi deve scegliere di rinun-ciare a molte cose?

“Lo sport è benessere, salute e diverti-mento. Lo sport deve essere visto sia come sport in senso stretto (giocare ed allenarsi con una società sportiva agonistica) ma anche un occasione per farsi nuovi amici, vivere in modo sana e poi potrebbe anche essere un lavoro, è uno stile di vita. Io consi-glierei di non farsi scappare questa opportu-nità perche poi, a trenta o quarant’anni, non si può tornare indietro mentre alcune piccole rinunce che si devono fare da ragazzi poi si possono ancora fare.

Per cui, lo sport come stile di vita, oltre allo slogan, può essere un modo di vivere e di stare bene”.

BUON SPORT A TUTTI.

Ancora oggi sono incuriosito dagli sport tere di persona, mi ha dato insegnamenti e più importante.

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VINO

IL BRUNELLO DI MONTALCINO

SIAMO A MONTALCINO, NELL’ITALIA CENTRALE, IN TOSCANA, IN UNA ZONA COLLINARE DI RARA BELLEZZA, CHE DAL 2004 È ISCRITTA NEL PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITÀ DELL’UNESCO. QUI SI ALTERNANO VIGNETI, ULIVETI ED ALTRE COLTIVAZIONI ASSIEME AD UN NUMERO IMPRECISATO DI EDIFICI IN PIETRA CHE TESTIMONIANO LA CENTENARIA

COLTIVAZIONE DI QUESTO TERRITORIO. QUI SI PRODUCONO VINI ROSSI DI STRAORDINARIA BELLEZZA E LONGEVITÀ, OTTENUTI DAL VITIGNO SANGIOVESE. IL VINO PIÙ IMPORTANTE È SENZA OMBRA DI DUBBIO IL BRUNELLO DI MONTALCINO, CHE ASSIEME AL CHIANTI E AL BAROLO, È LA PIÙ IMPORTANTE FORMA DI MADE IN ITALY ENOLOGICA NEL MONDO. LA STORIA DEL BRUNELLO DI MONTALCINO È LEGATA A DOPPIO FILO ALLA FAMIGLIA BIONDI-SANTI. DURANTE LA SECONDA METÀ DELL’800 SI EBBE UNA NOTEVOLE SVOLTA ENOLOGICA DA PARTE DI CLEMENTE SANTI ED IN SEGUITO DAL NIPOTE FERRUCCIO BIONDI, CHE POI PRESE ANCHE IL NOME DEL NONNO MATER-NO, DIVENTANDO BIONDI-SANTI. QUESTI, FACENDO UNA SELEZIONE ACCURATA DELLE UVE DI SANGIOVESE, CAPÌ CHE PER OTTENERE IL VINO CHE VOLEVA DOVEVA USARE UN SOLO VITIGNO, MENTRE PRIMA SI MESCOLAVANO DIVERSI TIPI DI UVE. NEL 1865 SI EBBE LA PRIMA VINIFICAZIONE E QUELLO CHE SE NE OTTENNE FU UN VINO CORPOSO, CALDO, ARMONICO E MOLTO VELLUTATO. DA QUELLA VOLTA IL CONSENSO NEI CONFRONTI DEL BRUNELLO CREBBE IN MODO ENORME E, AI GIORNI NOSTRI, NON HA ANCORA SMESSO DI CRESCERE. LA BOTTIGLIA PIÙ ANTICA CHE SI CONOSCA È DATATA 1888 ED È GELOSAMENTE CONSERVATA DALLA FAMIGLIA BIONDI-SANTI.IL BRUNELLO DI MONTALCINO DEVE ESSERE MESSO IN COMMERCIO IL 1° GENNAIO DEL QUINTO ANNO DOPO LA VENDEMMIA, È UN VINO CHE PUÒ DURARE, SEMPRE CHE L’ANNATA LO PERMETTA, ANCHE UN SECOLO SENNÒ POCO CI MANCA, MIGLIORANDO CONTINUAMENTE LE PROPRIE QUALITÀ. E’ UN VINO IDEALE PER ARROSTI DI CARNI ROSSE, CACCIAGIONE E CARNI ALLA GRIGLIA. OLTRE AL BRUNELLO IN QUESTA ZONA VIENE PRODOTTO ANCHE IL ROSSO DI MONTALCINO, CHE ALTRO NON È CHE L’ESPRESSIO-NE DEL SANGIOVESE CHE SI PUÒ BERE ANCHE GIOVANE. INFATTI IL ROSSO DI MONTALCINO PUÒ ESSERE MESSO IN COMMERCIO IL 1° SETTEMBRE DOPO LA VENDEMMIA. PER CHI FOSSE AMANTE DEI VINI DA DESSERT QUI SI PRODUCE IL MOSCADELLO, VINO BIANCO DI ANTICA TRADIZIONE PRODUTTIVA, DECANTATO ANCHE DA UGO FOSCOLO.

DenisMeneghini

CUCINA

SCHIACCIATINE ALL’UVA MOSCATA

SARÀ ANCHE PERCHÉ VA DI MODA, MA NELLA STAGIONE DELLA VENDEMMIA QUESTE SCHIACCIATINE ALL’UVA ANDAVANO PROVATE.ABBIAMO SCELTO UN TIPO DI UVA UN PO’ AMAROGNOLA, MA D’ALTRONDE LA NOSTRA È LA TERRA DEL VINO MOSCATO.UN DOLCETTO LEGGERISSIMO SIA PER LA FARINA UTILIZZATA (QUELLA DI RISO È NOTORIAMENTE PIÙ DIGERIBILE) SIA PER L’ASSENZA DI BURRO E OLIO.CON QUESTI POCHI INGREDIENTI SIAMO RIUSCITE AD ESALTARE IL SAPORE DEI CHICCHI D’UVA, OTTENENDO COMUNQUE DELLE SCHIACCIATINE MORBIDE E DELICATE.

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20G FARINA 0040G FARINA AUTOLIEVITANTE

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1 UOVO PICCOLO

LIQUORE ALL’ANICE

LATTE

PROCEDIMENTOSETACCIARE LE FARINE, UNIRVI LO ZUCCHERO, I CHICCHI D’UVA INTERI ED IL LIQUORE; AGGIUNGERE L’UOVO ED IMPASTARE CON UN CUCCHIAIO. AIUTARSI CON IL LATTE PER OTTENERE UN COMPOSTO MORBIDO.RIEMPIRE GLI STAMPINI IN SILICONE E CUOCERE IN FORNO VENTILATO A 180° PER CIRCA 30 MINUTI, VERIFICANDO LA COTTURA CON UNO STECCHINO. LASCIARE RIPOSARE IN FORNO SPENTO, PRIMA DI SERVIRE.

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Page 36: La Piazza della Bassapadovana - 2012sett n118

BILANCIA 2 3/09

AL 22/10FASCINO LIBERATE IL

VOSTRO LATO PIÙ RO-MANTICO E FANTASIOSO, I PIANETI

FAVOREVOLI VI RENDERÀ, QUESTO MESE, PARTICOLARMENTE IDEALISTI · SALUTE DALLA CROMOTERAPIA ALLA RIFLESSO-LOGIA, PASSANDO PER YOGA E SHIATSU: SIATE APERTE A TUTTE LE POSSIBILITÀ DI BENESSERE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO L’EROS SI FARÀ MENO PASSIO-

NALE E PIÙ CEREBRALE E LE RELAZIONI SI BASERANNO SU AFFINITÀ INTELLET-TUALI E INTERESSI CONDIVISI · SALUTE INFORMATISSIMI SULLE NOVITÀ IN FATTO DI DIETE E TRATTAMENTI ESTETICI: LA MOTIVAZIONE SARÀ AI MASSIMI LIVELLI. APPROFITTATENE!

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO IL DESIDERIO DI AVVENTURA E DI CON-

QUISTA AUMENTERÀ IN MANIERA ESPONENZIALE. INSOFFERENZA VERSO CHI VI SOFFOCA· SALUTE GES-TITE IN MANIERA SAGGIA LE GRANDI RISORSE DI CUI SARETE PROVVISTI: SCE-GLIETE SPORT CHE FACCIANO APPELLO ALLA RESISTENZA

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

FASCINO I SINGLE SARANNO IRRESISTIBILMENTE SOSPINTI VERSO TERRE LONTANE, ATTRATTI DA PERSONE INSOLITE DI CONTESTI CULTUR-ALI DIVERSI · SALUTE L’ENERGIA SARÀ INTERMITTENTE, INTEGRATE LA PALESTRA CON RILASSAMENTO ORIENTALE, O CON DISCIPLINE TIPO TAI CHI O QI GONG

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO SARETE ATTRATTI

DA PERSONE MISTERIOSE E NON FACILMENTE DECI-FRABILI. MANTENETE IL CONTROLLO NELLE RELAZI-

ONI · SALUTE SIETE AGILI, PERCIÒ VI CIMENTERETE IN UNA MIRIADE DI ATTIV-ITÀ: DAL PARACADUTE ASCENSIONALE

PESCIDAL 20/02AL 20/03

ASCINO SARETE PIÙ SOLLECITI NEI

CONFRONTI DELLE RELAZIONI DI LUNGA DATA. SIATE PIÙ DINAMICI E MENO FA-TALISTI · SALUTE POTRESTE ACCUSARE TUTTA UNA SERIE DI SINTOMI IMPUTABILI A UN’IPOCONDRIA DIFFUSA, O A UN CALO DELLE DIFESE IMMUNITARIE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO SONO IN AR-RIVO PIÙ SODDISFAZIONI

ALLE LUNGA DURATA CHE AI SINGLE. NUOVI INCONTRI FAVORISCONO L’EROS · SALUTE ATTENZIONE PAR-TICOLARE PER IL BENESSERE A TUTTO TONDO: MOLTI INTRAPRENDERANNO UNA DIETA O UN ALIMENTAZIONE SANA

TORO DAL 21/04

AL 20/05A S C I N O

ARETE QUAL-RIFLESSIONE SULLE

RELAZIONI IN GENERALE E ANCOR PIÙ SU QUELLE SENTIMENTALI. EVITATE STERILI RIMUGINAZIONI · SALUTE IL BUON TONO ENERGETICO GENERALE VI REGALERÀ EN-TUSIASMO E METODO IN OGNI ATTIVITÀ, POTRETE PUNTARE SULLA COMPETITIVITÀ

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO PREVISTI TUONI E FULMINI NELLE

RELAZIONI AMOROSE: AVETE VOGLIA DI DARE UN BELLO SCOSSONE A RE-LAZIONI CHE SI STRASCINANO · SALUTE L’ENERGIA SARÀ BALLERINA, O AL DI SOTTO DELLO STANDARD ABITUALE E I RIFLESSI SI FARANNO PIÙ LENTI. EVITATE GRANDI PERFORMANCE

CANCRO 22/06

AL 22/07FASCINO AVRETE UN DIALOGO

COSTRUTTIVO E COSTANTE CON VI STA ACCANTO. RECUPERERETE

UNA DIMENSIONE DI PIACEVOLE INTIMITÀ · SALUTE CORSI COLLETTIVI E ATTIVITÀ DI SQUADRA COME LA PALLAVOLO O IL TENNIS VI AIUTERANNO A CANALIZZARE LE ENERGIE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO QUALCHE POSSIBILE EQUIVOCO NELLA COMUNICAZI-ONE, CHE SARÀ IM-

TONI PIÙ SOMMESSI E CON-FIDENZIALI · SALUTE E’ TEMPO DI FARE CONTROLLI MEDICI DI ROUTINE, COME UNA VISITA DENTISTICA: PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE!

VERGINE 24/08 22/09

FASCINO VI ATTENDONO CONOSCENZE DAVVERO

MOLTO INTERESSANTI, PUR-CHÉ SIATE PIÙ FIDUCIOSI NEI CONFRONTI DELLE NOVITÀ · SALUTE DEDICATEVI TUTTO IL TEMPO NECESSARIO A STAR BENE. L’ATTENZIONE PER L’ESTETICA, L’IGIENE E LA SALUTE È CONSIGLIATA

Oroscopo

VERGINEVERGINEVERGINEVERGINE

LEONELEONELEONEDALDALDALDALDAL

ALAL

ONETONI

ALALFFFASCINOASCINO

COSTRUTTIVO

GEMELLIGEMELLIDAL

TUONI

TOROTOROTOROTOROTOROTOROTORO

ALALALAL

ARIETEARIETEARIETEARIETEDALDAL 21/03 21/03DAL 21/03DALDAL 21/03DAL

ALAL

ACQUARIOACQUARIOACQUARIOACQUARIODALDALDALALALALALALFFASCINOASCINO

DA

CONTROLLO

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