La Piazza di Adria - 2012dic n164

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continua a pag. 13 L’Intervento V incere la rassegnazione, rimettere in circolo la fiducia: è questo lo spirito con cui gli imprenditori affrontano il nuovo anno. Non ci nascondiamo la pesantezza del cammi- no che abbiamo davanti. I prossimi mesi saranno ancora di sofferenza e il punto di svolta si sposta in avanti. Lo sviluppo, la politica e il bene comune *Presidente Confindustria Padova Massimo Pavin* EDITORIALE Le parole dei politici di Ornella Jovane L a politica continua ad essere un tema d’interesse per gli italiani, nonostante i ti- mori alla vigilia della campagna elettorale. Dopo un anno di vita in penombra, il rischio era quello di una disaffezione della gente ancora più marcata verso la politica. E invece le elezioni continuano ad essere un tema che esercita il suo appeal. Almeno in termini di comunicazione. I dati sugli ascolti televisivi, quelli sulle ore e ore di presenze dei politici in tv o in radio, il numero di trasmissioni di appro- fondimento-interviste-faccia a faccia..., ma anche quello di articoli pubblicati in grande rilievo dalla carta stampata, sembrerebbero confermarlo. Ci sono poi le nuove tecnolo- gie: la politica impazza sul web, twitter è l’irrinunciabile strumento per avere un filo diretto con gli elettori. Una inconsueta programmazione che costringe l’appuntamento con le urne in un periodo ancora invernale e tempi ristretti che hanno ridotto la durata della campagna elettorale costringono a scelte diverse: i comizi in piazza, i tour e le iniziative sul territorio sono meno impattanti. La comunicazione via radio, tv, giornali e web diventa allora ancora più importante. continua a pag. 3 [email protected] 575 € 70 € Otturazione semplice estetica 45 € Igiene dentale 35 € OPT (panoramica) 395 € Corona ceramica Grazie alla forza della Cooperazione e di un grande gruppo, Dentalcoop è in grado di offrirti la grande qualità italiana, con il massimo del risparmio . Con Dentalcoop, sorride anche la convenienza. Unità di OCCHIOBELLO Prenota la tua visita senza impegno: tel. 0425 750481 Qualit italian sicur conv Entra n e scop Grazie grand e all con ac od D a All’interno trovi l’inserto Dentalcoop da pag 20 a pag 21 È EVI_DENTE CHE CONVIENE A Grandi passi verso il voto del 24 e 25 febbraio Elezioni pag. 4-5 Tares e Taglietto 1, in gestione a Ecoambiente Rifiuti pag. 6 PARCO. APPROVATO IL PIANO AMBIENTALE La mostra che a Palazzo Roverella aprirà i battenti il prossimo 22 febbraio parla de “La Maison Goupil”, forse la più importante casa d’arte ed editrice d’arte francese del XIX secolo pag. 12-13 MAISON GOUPIL A PALAZZO ROVERELLA Dopo quindici anni l’Ente Parco del Delta del Po ha raggiunto un traguardo decisamente atteso: l’approvazione del “Piano ambientale del Parco”. ”. Si tratta di un risultato inseguito con determinazione ma si tratta anche di un risultato che è stato conseguito solo a metà pag. 18 Nuove commesse per i cantieri navali Vittoria Economia pag. 10 pagg. 8 Ulss 19. A Dal Ben è subentrato Girardi Il nuovo direttore: “La strada è tracciata” C ambio al vertice dell’Ulls 19 di Adria. Proprio sullo scadere del 2012 il presi- dente della Regione, Luca Zaia, ha reso note le nuove nomine dei direttori generali delle 22 Ulss venete. Il posto di Giuseppe Dal Ben, partito in direzione dell’Ulls 12 di Venezia e com- missario della 14 di Chioggia, è stato preso dallo scorso primo gennaio da Pietro Girardi. Definito uomo di grande esperienza ammi- nistrativa. Nel suo curriculum, infatti, vanta una laurea in Scienze statistiche ed economi- che presso l’università di Bologna mentre ed è stato direttore amministrativo dell’Istituto Oncologico Veneto dal 2006. Ha inoltre svolto attività di ricerca in campo statistico economico presso Rescoop di Bologna, è stato dirigente presso l’Ulss di Legnago (VR) dal 1992 al 1997, all’Azienda Ospedaliera di Verona dal 1997 come responsabile del servizio Bilancio e programmazione finan- ziaria e all’Azienda Ulss 18 di Rovigo con vari incarichi di responsabilità tra cui l’ultimo al servizio Economico finanziario come vice direttore amministrativo da gennaio 2000 a gennaio 2003. Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 164 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it di Adria LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 CAVARZERE (VE) Via Maestri del Lavoro, 13 Tel. 0426 311783 Fax 0426 311741 www.tirakkina.it Istituto di Estetica “SIMONA” ADRIA (RO) Via carducci, 58 - Tel. 0426 41154 Pedicure Manicure Ricostruzione unghie Trucco Sposa Massaggio Corpo Solarium Viso - Corpo

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La Piazza di Adria - 2012dic n164

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continua a pag. 13

L’Intervento

Vincere la rassegnazione, rimettere in circolo la fiducia: è questo lo spirito con cui gli imprenditori affrontano il nuovo anno. Non ci nascondiamo la pesantezza del cammi-

no che abbiamo davanti. I prossimi mesi saranno ancora di sofferenza e il punto di svolta si sposta in avanti.

Lo sviluppo, la politica e il bene comune

*Presidente Confindustria Padova

Massimo Pavin*

EDITORIALE

Le parole dei politicidi Ornella Jovane

La politica continua ad essere un tema d’interesse per gli italiani, nonostante i ti-mori alla vigilia della campagna elettorale.

Dopo un anno di vita in penombra, il rischio era quello di una disaffezione della gente ancora più marcata verso la politica. E invece le elezioni continuano ad essere un tema che esercita il suo appeal. Almeno in termini di comunicazione.

I dati sugli ascolti televisivi, quelli sulle ore e ore di presenze dei politici in tv o in radio, il numero di trasmissioni di appro-fondimento-interviste-faccia a faccia..., ma anche quello di articoli pubblicati in grande rilievo dalla carta stampata, sembrerebbero confermarlo. Ci sono poi le nuove tecnolo-gie: la politica impazza sul web, twitter è l’irrinunciabile strumento per avere un fi lo diretto con gli elettori.

Una inconsueta programmazione che costringe l’appuntamento con le urne in un periodo ancora invernale e tempi ristretti che hanno ridotto la durata della campagna elettorale costringono a scelte diverse: i comizi in piazza, i tour e le iniziative sul territorio sono meno impattanti.

La comunicazione via radio, tv, giornali e web diventa allora ancora più importante.

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A Grandi passi verso il voto del 24 e 25 febbraio

Elezioni

pag. 4-5

Tares e Taglietto 1, in gestione a Ecoambiente

Rifiuti

pag. 6

Parco. aPProvato il Piano ambientale

La mostra che a Palazzo Roverella aprirà i battenti il prossimo 22 febbraio

parla de “La Maison Goupil”, forse la più importante casa d’arte ed editrice

d’arte francese del XIX secolo

pag. 12-13

maison GouPil a Palazzo roverella

Dopo quindici anni l’Ente Parco del Delta del Po ha raggiunto un traguardo

decisamente atteso: l’approvazione del “Piano ambientale del Parco”. ”. Si tratta di un risultato inseguito con determinazione ma si tratta anche di

un risultato che è stato conseguito solo a metà

pag. 18

Nuove commesse per i cantieri navali Vittoria

Economia

pag. 10

pagg. 8

Ulss 19. A Dal Ben è subentrato GirardiIl nuovo direttore: “La strada è tracciata”

Cambio al vertice dell’Ulls 19 di Adria. Proprio sullo scadere del 2012 il presi-dente della Regione, Luca Zaia, ha reso

note le nuove nomine dei direttori generali delle 22 Ulss venete.

Il posto di Giuseppe Dal Ben, partito in direzione dell’Ulls 12 di Venezia e com-missario della 14 di Chioggia, è stato preso dallo scorso primo gennaio da Pietro Girardi.

Definito uomo di grande esperienza ammi-nistrativa. Nel suo curriculum, infatti, vanta una laurea in Scienze statistiche ed economi-che presso l’università di Bologna mentre ed è stato direttore amministrativo dell’Istituto Oncologico Veneto dal 2006. Ha inoltre svolto attività di ricerca in campo statistico economico presso Rescoop di Bologna, è stato dirigente presso l’Ulss di Legnago (VR)

dal 1992 al 1997, all’Azienda Ospedaliera di Verona dal 1997 come responsabile del servizio Bilancio e programmazione finan-ziaria e all’Azienda Ulss 18 di Rovigo con vari incarichi di responsabilità tra cui l’ultimo al servizio Economico finanziario come vice direttore amministrativo da gennaio 2000 a gennaio 2003.

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 164 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

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EDITORIALE

Le parole dei politiciMa che tipo di comunicazione è quella che hanno scelto i politici? Le tecniche di comunicazione sono raffi nate - squadre di esperti

comunicatori sono al lavoro febbrile per trovare soluzioni effi caci e convincenti ad orientare il voto degli elettori, soprattutto dei tanti ancora incerti - le parole spese sono tante, ma quali sono i contenuti?

Senza scomodare l’umorismo di Pirandello e la sua teoria del sentimento del contrario, la risposta la si potrebbe trovare proprio nelle caricature di comici che quotidianamente sottolineano questa concitata fase pre-elettorale. E così può capitare di sentire per radio, nello spazio degli annunci, l’offerta di una invitante voce che rivolgendosi ai clienti di un improbabile supermercato-Paese esorta gli acquirenti ad approfi ttare dell’irrinuciabile svedita dell’abolizione dell’Imu, offerta di cui si può benefi ciare fi no alla fi ne della campagna elettorale - non dopo -, considerato che da destra a manca tutti i politici te la tirano dietro. Ci si può imbattere nella gara di fantomatici candidati che in un inverosimile faccia a faccia si sfi dino a chi sia più bravo a togliere Imu e altre tasse, disoccupazione, disagi, povertà... fi no a, presi da euforia del duello, a promettere di togliere tonsille, calli e quant’altro a chi ne ha bisogno, pur di togliere di più dell’avversario. La campagna elettorale e la politica hanno ispirato numerosi fi lm comici nostrani. C’è poi la questione aperta di chi sia più incapace, tema anche questo molto praticato nella campagna elettorale, e quella della quantità di polvere nascosta sotto il tappeto. Non mancano le favole - quanto si è discusso sul pifferaio di Hamelin -, le gag e le presentazioni oltre la veste uffi ciale degli stessi politici che umanizzano i candidati e hanno innegabile riscontro mediatico. Si sorride con un po’ di amaro in bocca. Quali sono i programmi? E, soprattutto, non sempre appare chiaro in questa comunicazione - o quanto meno non sempre arriva agli elettori che sia nelle corde della politica in corsa alla campagna elettorale - il principio secondo cui le parole credibili pressuppongono i fatti.

segue da pag. 1

di Ornella Jovane

Primaria “G. Pascoli”comitato Genitori

Sabato 22 dicembre, ultimo giorno di scuola prima della vacanze natalizie,

la scuola primaria “G. Pascoli” di Adria ha ricevuto la visita di Babbo Natale.

Il Comitato del Genitori, sempre attivo e disponibile, ha voluto fare questa

bella sorpresa ai bambini. Tante foto, dolcetti e poi... di corsa alla recita

all’Auditorium “Saccenti”. I piccoli artisti/studenti si sono esibiti

in canti e poesie all’insegna della tradizione e dell’allegria. Ospiti della

festa gli alunni della scuola dell’infan-zia “Arcobaleno”:

i due plessi , infatti, collaborano per realizzare il “Progetto Continuità”,

in modo da permettere ai più piccoli un inserimento sereno alla scuola

primaria. La giornata è stata propizia anche per una raccolta fondi a

favore dell’associazione Action Aid.

Parrocchiale di Fasanacori

di natale

Come ogni anno, la chiesa parroc-chiale di Fasana è stata teatro di una rappresentazione canora, organizzata

dalla Pro Loco di Adria, che ha visto l’e-sibizione di tre cori molto preparati. Ad aprire il pomeriggio musicale è stato il coro parrocchiale “Beata Vergine delle

Grazie” diretto dalla brava M° Michela Bagatin, che ha eseguito, con i suoi 22 elementi e l’accompagnamento

musicale della Maestra stessa, i brani. E’ stata poi la volta del Coro Vanga-

dizza, uno dei più bei cori popolari del nostro territorio, diretto dall’ottimo M° Ennio Casarotto. A chiudere in bellezza

la Corale Adriese, prestigiosa realtà che dura da quasi 120 anni, diretta

dal bravissimo M° Massimo Siviero ed accompagnata dal M° Patrizia Mazzu-cato. Dopo l’ottima esecuzione dei tre

cori, la Presidente della Pro Loco Letizia Guerra ha consegnato i tradizionali

omaggi ai Direttori.

Fotovoltaico a terrail “no” di coldiretti

I progetti per la realizzazione di impianti fotovoltaici di Adria, Castelgugliemo, Pincara, Fiesso e Canaro hanno avuto parere negativo dalla Coldiretti polesana. “Abbiamo sostenuto sempre il nostro “no” coerente e convinto, agli impianti fotovoltaici industriali su terreno agricolo (non a quelli agricoli, connessi all’impresa agricola) – ha spiegato il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo - e continuiamo a farlo anche adesso. Ci attiveremo in tutte le sedi e a tutti i livelli – ha concluso il presidente – per difendere quello strumento primario di lavoro di cui ogni agricoltore ha bisogno, che è la nostra terra. Ci batteremo per difenderla dagli speculatori senza scrupoli, che mettono solo il profitto nella loro scala di valori”.

Adria Provincia RegionePolitica

pag. 6

Gino Spinello senatore per due mesi

interventi

pag. 6

Finanziati 150 mila euro per l’impianto fognario

ricorrenze

pag. 10

Rinnovato il “Si” per 26 coppie adriesi

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della Give Emotions Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 28 dicembre 2012Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Circolazione autostoP al “bollino blu”

Non sarà più necessaria l’applicazione del bollino blu sul parabrezza del veicolo, in quanto ufficialmente l’esito della revisione periodica che attesta la regolarità o meno del veicolo in tema di inquinamento ambientale è riscontrabile sulla carta di cir-colazione, da parte delle autorità preposte. Lo stabilisce un provvedimento della giunta veneta adottato su iniziativa dell’assessore alle politiche ambientali Maurizio Conte. Nello stesso provvedimento si conferma infatti che, a decorrere dal 2012, l’unica verifica obbligatoria relativa al rispetto dei limiti di emissione dei gas di scarico dei veicoli al motore (il cosiddetto “bollino blu”) è quella che si effettua in occasione della revisione periodica.

Provincia

pag. 14

Piccoli comuni messi sulla strada della fusione

economia

pag. 16

L’export l’unica via di salvezza peruscire dalla crisi

sPort

pag. 22

Quasi un milione e mezzo di euro per “Sportivamente”

sanità

pag. 24, 25, 26

Politica e ospedali. Tagli e direttori generali

eventi

pag. 28

Al via il carnevale di Venezia dedicato ai colori

mostre

pag. 31

Venetkens, viaggio nella terra dei veneti antichi

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Page 4: La Piazza di Adria - 2012dic n164

4 Argomento del mese4 Argomento del mese

berlusconi ritrova maroni

Pdl e Lega, amici-nemici

L’accordo Berlusconi-Maroni, fatto sull’al-tare della Lombardia, non è piaciuto per nulla ai leghisti Veneti e all’indomani della

presentazione dei simboli si è scatenato il pu-tiferio quando su quello del Pdl si leggeva a chiare lettere Berlusconi Presidente. Per quan-to riguarda il Pdl due posti nelle liste Pdl sem-brano prenotati: il Cavaliere ha espressamente richiesto: una poltrona alla Camera per Niccolò Ghedini, l’altra al Senato per Piero Longo. E

se capolista al senato potrebbe essere sempre lui, l’indistruttibile Berlusconi, alla Camera i capilista usciranno dalla quaterna composta da Giancarlo Galan, Renato Brunetta, Alberto Giorgetti e Maurizio Sacconi.

Per il Carroccio solo indiscrezioni sui capilista alla Camera che potrebbero es-sere Matteo Bragantini, deputato uscente di Verona e Marco Marcolin, sindaco di Cornuda. Al Senato la situazione è più aggrovigliata: in lizza per il primo posto c’è Giampaolo Dozzo, capogruppo a Montecitorio nell’ultimo scorcio della legislatura. Nel partito della Marca però, c’è molta resistenza a ricandidarlo - ha già alle spalle cinque mandati parlamentari. Massimo Bitonci, segretario della sezione di Padova, sarà confermato in lista in posizione “utile” mentre andrà in pensione l’estense Paola Goisis, fedelissima di Bossi.

Tempo di liste e toto candidati in ogni regione d’Italia. Anche il Veneto ha il suo bel daffare e se Pdl e Lega, al momento in cui andiamo in stampa, non hanno per

nulla le idee chiare sul da farsi, altri si sono già ben orga-nizzati.

Alcuni partiti, Movimento 5 stelle e Pd hanno fatto una scelta di democrazia partecipativa chiedendo ai propri elettori di scegliere chi volevano nelle loro liste, anche se il segretario Bersani si è poi riservato una bella fetta di nomi-ne inserite proprio nella parte alta delle liste. Cioè tra coloro che certamente saranno eletti.

Ma almeno una cosa il partito democratico veneto sta-volta l’ha ottenuta: nelle liste tutti rigorosamente veneti, nessuno calato da Roma o da altre regioni a fare il capoli-sta, o peggio, nessuno che non fosse di chiara fede Pd. L’e-sperienza di Calearo ha insegnato qualcosa e oggi a guidare il Senato ci sarà la capogruppo in regione Laura Puppato, già candidata alla primarie nazionali per la scelta del Pre-mier. Mentre per la Camera in una circoscrizione è capolista il parlamentare uscente Pier Paolo Baretta e nell’altra il veneziano Davide Zoggia.

“Il Pd nazionale – ha commentato Rosanna Filippin - ha capito che per essere competitivi in questo territorio bi-

sognava valorizzare chi lo vive e vi opera. La sfi da con Lega e Pdl è tutta da giocare, e i nostri giocatori vengono dalle fi le di casa nostra. Non poteva andare meglio”. Filippin fa notare inoltre che sono stati “rispettati in pieno i risultati delle primarie. La quota nazionale è spalmata: in Veneto i territori e i militanti contano davvero. Puntiamo alla vitto-ria anche al Senato - conclude il segretario - Diversamente dalla Lega che torna all’ovile di Berlusconi noi diamo voce ai militanti”.

Anche Monti in Veneto fa un bell’acquisto come capoli-sta alla Camera: Ilaria Capua, la virologa padovana di fama internazionale, che afferma di essere scesa in campo per senso del dovere visto che, a differenza di molti, un mestie-re ce l’ha. E il suo nome e la sua fama sono di sicuro una grande perdita per il Pd che non le ha proposto una candi-datura nonostante lei sia una delle migliaia di persone che hanno votato alle primarie del centrosinistra. Infatti afferma che se fosse stato Renzi a chiederle di candidarsi ci avrebbe pensato seriamente.

Monti, poi, valorizza come capolista al Senato un altro padovano eccellente, professore universitario, editorialista del Corriere e già stretto collaboratore del ministro Riccardi: Gianpiero della Zuanna.

Ancora con Monti anche Antonio de Poli e Stefano Val-degamberi.

Sono molti, invece, i mal di pancia all’interno del ne-onato partito Italia Futura che, dovendo far confl uire i suoi candidati nelle liste del Professore, ha riscontrato non poche diffi coltà al punto che alcune segreterie provinciali hanno ritirato i propri candidati. E’ in lista invece, Andrea Causin, che dopo essere stato eletto in regione con i voti del Pd ha visto bene di cambiare aria e oggi trova un probabile seggio in parlamento.

Dal Veneto vorrebbe approdare a Roma Indipendenza Veneta, il cui programma principale è già nel nome del par-tito e che schiera capolista in Senato un docente di Politica economica a Ca’ Foscari, Lodovico Pizzati.

Anche Antonio Ingroia fa campagna acquisti in regione: dalla sua parte l’ex magistrato Tamburini, il capogruppo Idv in regione Gennaro Marotta e Nicoletta Zago, conosciuta come la “pasionaria”, perito chimico della Vinyls in cassa integrazione da quattro anni e protagonista assoluta delle proteste dei lavoratori sacrifi cati dalla crisi. Per 40 giorni è stata sulla torre a 150 metri d’altezza con un collega, per poi scendere, parlare col Papa e con Vasco Rossi!

di Maria Pavan

Pd: tutti veneti in lista. Puppato,

Zoggia e Baretta a guidare le formazioni

ricche di novità

Il professore Monti schiera

la Capua, ricercatrice eccellente e Giampiero

della Zuanna

ELEZIONIPer comporre le liste

bloccate della tanto vituperata legge elettorale c’è

chi aspetta ordini dall’alto e chi chiede

agli elettori. Chi parte per tempo e chi, dovendo

attendere a diffi cili equilibrismi, arriva all’ultimo.

Le novità non mancano e arriveranno anche i soliti noti Elezioni politiche: chi mettiamo in lista?

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5Argomento del mese

di Vesna Maria brocca

L’e-commno del momentoLe vie del risparmio: Più made

Stando ai primi risultati di un’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format Ricerche, il 13,7% degli italiani non farà acquisti per Natale e, tra i destinatari dei regali, dopo i familiari, si pensa a se stessi. I principali destinatari dei regali del 12 per cento, sulla base delle tendenze emerse dalle elaborazioni Coldiretti su dati Istat.

Un Natale chobrietà

In Polesine

Nomi e candidati Segreterie al lavoro per completare le liste Non c’è stato partito politico che in passato non abbia preso le distanze dal

“porcellum”. Eppure alle prossime elezioni politiche si andrà a votare con la legge Calderoli, defi nita dallo stesso autore come una porcata. Insomma

anche per questa tornata elettorale il grosso del lavoro, per scegliere i nomi dei candidati da presentare al voto del prossimo 24 febbraio, è stato fatto dalle segre-terie di partito, salvo per il Pd e il Movimento a cinque stelle che i loro candidati, o almeno parte di essi, li hanno individuati con lo strumento delle “primarie” e delle “parlamentarie”, ossia facendo votare i propri sostenitori. Scelta che ha permesso di individuare i nomi da inserire nelle liste con un certo anticipo, rispetto alle altre formazioni, e per questo gli unici certi al momento in cui questo giornale è andato in stampa. Sono già sicuri, infatti, i due nomi usciti dalle urne del Partito Democratico lo scorso 29 dicembre: quello del più votato Diego Crivellari e dell’assessore di Palazzo Celio, Laura Negri. Il primo inserito all’ottavo posto nella lista alla Camera la seconda al nono dell’elenco dei candidati al Senato. Sono cinque, come le stelle del movimento che rappresentano, invece i candidati polesani che si presenteranno al voto il prossimo 24 febbraio sotto al simbolo del movimento ispirato da Beppe Grillo. Perso lo status di outsider e anzi chiamati a confermare gli importanti risultati ottenuti alle amministrative di un anno fa e alle regionali in Sicilia, per Massimo Dall’Aglio, Giuseppe Dalpasso, Annalisa Marani, Bruno Turri e Giovanni Endrizzi si tratta di portare avanti le istanze di rinnovamento di cui la compagine si è fatta inter-prete raggiungendo signifi cativi picchi di consenso. Il condizionale invece è d’obbligo per gli uomini e le donne della Lega ma solo per il fatto che ancora non sono stati resi noti coloro che si presenteranno sotto le insegne del Carroccio. Diversi i nomi circolati nelle ultime settimane ma a detta di molti i più probabili sembrerebbero essere quello del segretario provinciale, Antonello Contiero, e della deputata lendina-rese, Emanuela Munerato. Decisamente più affollato il novero dei papabili dell’Udc, con sette nomi disponibili: Andrea Prandini, Michele Raisi, Fiorella Cappato, Paolo Bologna, Renzo Smolari, Giovanni Braggion e il consigliere adriese Stefania Tescaroli mentre ha rifi utato la proposta di candidarsi Giovanni Lucianò e dalla lista, inaspet-tatamente, manca anche il nome di Renzo Marangon. Diverse anche le candidature all’interno del Pdl. Il segretario provinciale Mauro Mainardi ha reso noti i nomi di Giuseppe Scaramozzino, Alessandro Ferlin, Bartolomeo Amidei, Ilaria Paparella e Federico Simoni, anche se anche in questo caso sembrerebbero essere solo i primi due ad avere qualche chances per trovare un posto nella lista. Un discorso a parte invece per Luca Bellotti, in quanto le conferme dei deputati uscenti vengono decise nella segreteria nazionale. Per quanto riguarda i nomi nuovi della politica invece è necessario citare quelli di Andrea Bedendo, Alessandro Grego, Alessandro Carraro e al Senato Antonio Monesi candidati sotto le insegne di “Fare per fermare il decino”, il movimento fondato da Oscr Giannino. Nuovo anche il simbolo di “Centro Demo-cratico”, il partito di Bruno Tabacci, e nuovissimo quello del dimissionario dell’Idv, Massimo Donadi, “Diritti e libertà, che in Polesine ha tra gli adepti Beppe d’Alba e Massimo Zanella, anche loro fuoriusciti dal partito di Di Pietro.

Diego Crivellari, Mauro Mainardi, Stefania Tescaroli e Antonello Contiero

5Argomento del mese 5Argomento del mese

Richieste al mondo politico

Industriali “Subito il rilancio dell’economia”Sono mesi e mesi che gli industriali veneti chiedono alla politica nazionale un’at-

tenzione particolare, un piano complessivo per il rilancio dell’economia. “Abbiamo tutte le capacità per ridare al nostro Paese e alla nostra regione il futuro che me-

ritano – aveva detto il presidente di Confi ndustria Veneto Andrea Tomat - ma bisogna agire subito e in fretta con risposte programmatiche e rapide”.

Due le priorità poste dagli industriali della nostra regione: che il governo intervenga con una vera politica industriale e dello sviluppo e che il sistema bancario sia messo in condizioni di erogare più credito a costi accessibili e gli istituti si impegnino in questa direzione, sia a livello nazionale che territoriale. Bisogna rapidamente mettere in campo strumenti incisivi: una riprogrammazione delle risorse del bilancio regionale e dei Fondi europei è necessaria per sostenere le imprese e le loro trasformazioni.

L’altro capitolo su cui Confi ndustria Veneto lancia l’appello alla classe politica che andrà a governare il paese è la mobilità. Gli industriali si sono uniti, infatti, pochi mesi fa alla richiesta del mondo politico ed economico veneto per la proroga della gestione commissariale della Pedemontana Veneta e della Terza corsia dell’autostrada Vene-zia – Trieste. “Le due infrastrutture in discussione – sostengono gli industriali - sono fondamentali per la competitività del no-stro sistema industriale. Serve che siano realizzate in tempi brevi come richiesti dall’economia. Un esempio concreto ci è fornito dal Passante di Mestre che è una tra le poche opere prevista dalla legge Obiettivo portata a termine nei tempi previsti”. Un successo che secondo molti è stato possibile solo grazie alle procedure più snelle consentite dalla gestione commissariale. La imprese del territorio giudicano la Pedemontana Veneta altrettanto essenziale per collegare una delle aree più indu-strializzate ed urbanizzate del Paese alle grandi reti nazionali e pensano che non si possa ritardare nemmeno di un giorno la realizzazione della terza corsia sull’autostrada Venezia -Trieste, per riuscire ad organizzare e gestire il massiccio fl usso di tir in transito dall’Est Europa e dai Balcani. E certamente non dovranno essere sottovalutati i dati positivi registrati da alcuni distretti produttivi locali che nell’ultimo trimestre del 2012 hanno visto incrementare il proprio business con l’estero e i propri rapporti con i mercati emergenti, prima fra tutti la Cina. Tutta un’altra pagina scritta e da scrivere rispetto a quanto avviene nel resto d’Italia. Certo non tutti i 24 distretti della regione vanno bene ma sono in crescita ben 17. La notizia più importante che emerge da queste cifre è che il sistema produttivo della regione ha la forza per confrontarsi con successo con le econo-mie più forti. Nonostante la drammaticità degli ultimi dati su occupazione e produzione industriale, questo scenario fa pensare che l’Italia non è condannata al declino, ma può affrontare con spirito positivo il problema dello sviluppo. A fronte di tutto ciò il sistema produttivo veneto chiede che non si continui con politiche depressive che aggravano le conseguenze negative della crisi, ma che si investa tutto il possibile per rafforzare i dati positivi là dove intanto ci sono. Saranno un volano per l’intero Paese come è già avvenuto in passato.

Pedemontana Veneta e Terza corsia dell’autostrada Venezia – Trieste sono delle priorità

Ma.Pa.

di Maria Pavan

Sindacati, Confcommercio e Consumatori insistono: tagliare le tasseContrazione dei consumi Subito misure per aiutare le famiglie in diffi coltà

Dopo la pubblicazione degli ultimi dati dell’Istat sulla perdita del potere d’acquisto delle famiglie, le associazioni dei consumatori appaiono concordi nel dire che la situazione è pesantissima e se sarà confermata su base annua, peserà sulle famiglie come fos-se una tassa invisibile. Già nel 2012 una famiglia di 3 persone ha speso 1.433 euro in più rispetto all’anno prima, addirittura per

1.578 euro su un nucleo composto da 4 persone. E’ palese l’impoverimento degli italiani che nel 2013, se le cose non cambieranno, sarà la causa principale di un ulteriore calo dei consumi e di una nuova ondata di povertà che trascinerà migliaia di famiglie nel baratro.

E’ un coro unanime di sindacati e associazioni di categoria quello che si alza verso tutti gli schieramenti politici che si confronteran-no alle prossime elezioni e che, a fronte dei gravi problemi che i cittadini si trovano a vivere, devono rispondere prontamente su come intendono affrontare il tema della pressione fi scale giunta a livelli insostenibili, anche per l’effetto combinato delle addizionali regionali e locali. Far ripartire con slancio l’economia che sta morendo di troppe tasse è una priorità anche per i sindacati e la Cisl in particolare sottolinea che “per alzare i salari e sostenere i consumi c’è solo una strada: una riforma fi scale organica e strutturale, da fi nanziare anche attraverso una più effi cace azione di contrasto all’evasione e all’elusione fi scale. Un fi sco più leggero sul lavoro e sugli investi-menti è lo strumento per rilanciare lo sviluppo e redistribuire equamente la ricchezza nel nostro paese”. Sulla stessa lunghezza d’onda Confcommercio che sottolinea come di fronte al permanere di dinamiche congiunturali negative diffi cilmente la nostra economia, e i consumi in particolare, potranno cominciare a mostrare, nel breve periodo, segnali di un signifi cativo miglioramento. Confcommercio giudica prioritario per il nuovo governo che si insedierà a Palazzo Chigi cancellare qualsiasi ipotesi di un ulteriore aumento dell’aliquota Iva che rappresenterebbe, altrimenti, il colpo di grazia per i consumi.

Elezioni politiche: chi mettiamo in lista?

Page 6: La Piazza di Adria - 2012dic n164

6 Adria

Ecoambiente gestirà la discarica di Villa-dose e la nuova tariffa rifiuti Tares. Lo hanno deciso i soci dell’azienda pubbli-

ca, ossia i sindaci polesani, in una riunione che si è tenuta alla metà del mese scorso. Ecoambiente, nata dalla fusione di Asm ambiente ed Ecogest, è rimasta totalmente pubblica dopo che lo scorso luglio la Corte Costituzionale ha dichiarato definitivamente nullo l’articolo 4 della legge con la quale il Governo Berlusconi aveva stabilito l’obbligo della gestione dei servizi in forma partecipa-ta tra pubblico e privato.

Per molti amministratori locali si è trattato di una buona notizia ma nella fatti-specie di Ecoambiente si tratta di gestire da sola una discreta somma di danaro, circa 20 milioni di euro di contributi regionali per la realizzazione della discarica di Taglietto 1, di cui avrà anche la gestione. Inoltre, nelle mani della società pubblica rimarrà anche la Tares che entrerà in vigore ad aprile al posto della Tia e della Tarsu ma intanto sono le po-lemiche tra i cittadini a tenere banco. A pre-

occupare sono gli annunciati rincari. Infatti, che si pagherà di più lo hanno detto in tanti e lo ha ribadito anche la Cgia di Mestre sulla scorta dei dati elaborati dall’Ufficio Studi.

“La nuova tariffa sui rifiuti, che farà il suo ingresso ufficiale il primo aprile, sarà maggiore rispetto a quelle del passato per-ché destinata a finanziare anche i “servizi indivisibili” quali l’illuminazione pubblica e la manutenzione delle strade. In particolare la Tares costerà agli italiani almeno 2 miliar-di di euro in più (precisamente 1,9 miliardi di euro) e il gettito complessivo a carico dei contribuenti sarà di almeno 8 miliardi.

La stima è stata calcolata sottraendo dalle spese assunte dalle stesse Ammi-nistrazioni comunali per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti (7 miliardi di euro) le entrate derivanti dall’applicazione della Tarsu o della Tia (6,1 miliardi di euro). La differenza tra i due importi dà luogo a 0,9 miliardi di euro.

A questa cifra va aggiunto 1 miliardo di euro circa che viene ottenuto con l’applica-

zione della maggiorazione di 30 centesimi a metro quadrato prevista dalla Tares a carico del titolare dell’immobile. Questo miliardo è stato stimato dalla Relazione tecnica allega-ta al decreto legge “Salva Italia” del 2011.

“La Tares - ricorda la sigla - è destinata a finanziare anche i servizi comunali di cui beneficia l’intera collettività ma per i quali non è possibile effettuare una suddivisione in base all’effettiva percentuale di utilizzo individuale, come appunto illuminazione pubblica e manutenzione stradale.

Per assicurare la copertura di questi ser-vizi i Comuni dovranno applicare con la Tares un costo aggiuntivo a carico del contribuente di 30 centesimi a metro quadrato che potrà essere innalzato fino a 40 centesimi.

Negli ultimi 10 anni la spesa media per le famiglie italiane è cresciuta del 60,9%. Se nel 2002 spendevamo 124 euro nel 2012 l’importo medio ha toccato i 327 euro.

Ora con la Tares la situazione è destina-ta a peggiorare.

di Fortunato Marinata

La società polesana gestirà anche la realizzazione della discarica Taglietto 1

Smaltimento dei rifiuti urbani Ecomabiente gestirà la nuova tariffa

Tares, annunciato un nuovo salasso La nuova tariffa sui rifiuti, farà il suo ingresso ufficiale il primo aprile

L’ultima delibera Regionale del 2012 è stata dedicata alla città di Adria e al suo sistema fognario. Da palazzo Balbi, in-

fatti, sono stati destinati 150 mila euro per l’adeguamento del sistema fognario di via Cairoli e via Mandracchio.

Un intervento importante che ha fatto tirare un sospiro di sollievo agli ammini-stratori comunali in quanto l’area era triste-mente nota per gli episodi di allegamento causati dal non corretto deflusso delle ac-que piovane. In passato le acque nere e le acque bianche si sono riversate per strada, allagando cantine, piani terra, e rendendo impraticabili le strade. Inoltre gli interventi sono sempre stati resi difficoltosi a causa del fatto che in centro storico le reti fogna-rie sono di tipo misto, ovvero raccolgono in un’unica tubazione sia le acque piovane (bianche) che le acque fognarie (nere).

Grazie al finanziamento regionale, che copre i 3 quinti della spesa complessiva, è stato possibile incaricare un professioni-sta della redazione di un progetto per la separazione delle reti e l’installazione di un impianto di sollevamento in grado di “pompare” le acque in eccesso nella rete scaricandole direttamente nel ramo interno del Canalbianco.

Il finanziamento è stato destinato a Polesine Acque, gestore del servizio idrico integrato nella provincia di Rovigo e in par-ticolare della rete fognaria.

“Le risorse – ha spiegato l’assessore

regionale competente, Maurizio Conte - sono state assegnate ai Gestori del servizio idrico integrato (a differenza delle prece-denti annualità in cui i contributi regionali erano stati assegnati alle Autorità d’Ambito Territoriali Ottimali) per cercare da un lato una maggiore semplificazione procedurale e dall’altro, in considerazione del minor nu-mero di interventi finanziabili in seguito alla riduzione delle risorse disponibili, abbiamo ritenuto opportuno assegnare direttamente le risorse da impegnare ai Gestori, in quan-to diretti realizzatori delle opere proposte”.

OPERE PubblIChE 150 MIlA EuRO PER lE FOGNATuRE

In breveBottrighe. Speranze per la riapertura delle medie

Esistono buone possibilità affinché la scuola media di Bottrighe possa riaprire i battenti il prossimo anno. A quanto risulta dagli uffici dell’anagrafe gli iscritti potrebbero essere

15 e pertanto se nessuno di essi prenderà la via di altri plessi, esistono i presupposti per formare una classe e per gli anni successivi la situazione potrebbe essere anche più

favorevole. “Si tratta di una vittoria per il comitato – spiega Alberto Bergo – negli ultimi mesi abbiamo coinvolto genitori, cittadinanza e incalzato quotidianamente l’amministra-

zione. Non è stato tempo impiegato inutilmente”

Politica. Spinello al Senato per due mesiSarà l’ex sindaco Sandro Gino Spinello a sostituire la scomparsa senatrice del Pd Franca

Donaggio nelle operazioni di voto che si svolgeranno a Palazzo Madama fino a fine mandato. La prima presenza è datata 16 gennaio, nell’occasione si è discusso della

conversione in legge del decreto del 28 dicembre 2012 per la proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.

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Page 8: La Piazza di Adria - 2012dic n164

8 Adria

Cambio al vertice dell’Ulls 19 di Adria. Proprio sullo scadere del 2012 il presidente della Re-gione, Luca Zaia, ha reso note le nuove nomine

dei direttori generali delle 22 Ulss venete. Per quan-to riguarda il Polesine non sono mancate le novità, la prima riguarda l’Ulss 18 di Rovigo dove Arturo Or-sini ha preso il posto di Adriano Marcolongo, rimasto senza una scrivania. Sull’avvicendamento paiono essere stati determinanti i venti delle correnti poli-tiche. Non è un caso, infatti, che gli uomini dell’ex governatore Galan, come ad esempio Renato Mason dell’Ulss 8 di Castelfranco e lo stesso Marcolongo, siano rimasti appiedati.

Il suo posto invece l’ha preso l’unico manager in quota al Pd, appunto Orsini, reduce da esperienze complicate a Chioggia e Mirano.

Ad Adria, invece, il posto di Giuseppe Dal Ben, partito in direzione dell’Ulls 12 di Venezia e commis-sario della 14 di Chioggia, è stato preso dallo scorso primo gennaio da Pietro Girardi. Definito uomo di grande esperienza amministrativa. Nel suo curricu-lum, infatti, vanta una laurea in Scienze statistiche ed economiche presso l’univer-sità di Bologna mentre ed è stato direttore amministrativo dell’Istituto Oncologico Veneto dal 2006, inoltre ha svolto atti-vità di ricerca in campo statisti-co economico presso Rescoop di Bologna, è stato dirigente presso l’Ulss di Legna-go (VR) dal 1992 al 1997, all’Azienda Ospedaliera di Verona dal 1997 come responsabile del servizio Bilancio e programmazione finanziaria e all’Azienda

Ulss 18 di Rovigo con vari in-carichi di responsabilità tra cui l’ultimo al servizio Economico finanziario come vice direttore amministrativo da gennaio 2000 a gennaio 2003.

Girardi, nato a Milazzo in provincia di Messina quarantasette anni fa, è rodigi-no, parte della sua vita l’ha trascorsa a Castelmassa mentre ora risiede a Rovigo con la moglie che è ori-ginaria di Adria. “Al Santa Maria Regina degli Angeli

sono nati i miei tre figli – ha spiegato in un’intervi-sta – l’ospedale adriese lo conosco molto bene”.

Un piccolo punto a proprio vantaggio, secondo lo stesso Girardi, in quanto il sentirsi “a casa” gli permetterà di mitigare quella deferenza dovuta all’illustre predecessore. “Sarà difficile sostenere il confronto con Dal Ben – ha concluso – ma sarà facile proseguire il suo lavoro visto che la strada è già tracciata”.

di Fortunato Marinata

Sanità Zaia ha nominato i nuovi direttori generali delle aziende sanitarie venete

Alla guida dell’Ulss 19 Pietro Girardi

La stretta di mano tra Giuseppe Dal Ben e Pietro Girardi nel giorno del passaggio di consegne

Dal Ben è partito in direzione dell’Ulss 12 di Venezia e sarà commissario della 14 di Chioggia. Il nuovo direttore: “La strada è già tracciata”

“Al Santa Maria Regina degli Angeli sono nati i miei tre figli”

Il servizio di Endoscopia digestiva dell’ospeda-le Santa Maria Regina degli Angeli ha acquisi-to, grazie al sostegno della Fondazione Cassa

di Risparmio di Padova e Rovigo, una sofisticata colonna endoscopica che permette di eseguire con maggior appropriatezza diagnostica e ope-rativa colonscopie e gastroscopie.

Un prezioso contributo per le diverse attività del servizio, tra le quali lo screening del colon-

retto e il monitoraggio dell’esofago di Barrett cioè delle lesioni pre-cancerose dell’esofago.

Nel 2012 il servizio di Endoscopia digesti-va ha eseguito circa tremila esami endoscopici, 1621 colonscopie e 1360 esofagogastroduode-noscopie.

Una grande mole di lavoro che ha permes-so soprattutto nell’ambito dello screening, dove sono state eseguite 550 colonscopie, di indivi-

duare il 4% di neoplasie e di esportare dal colon numerosi polipi potenziali lesioni neoplastiche.

Si rivela, quindi, indispensabile essere dotati di strumenti sofisticati che permettono, attraverso l’applicazione di filtri particolari e in-grandimenti di immagine ad alta definizione, di scoprire lesioni anche di dimensioni minime per cogliere la modificazione neoplastica fin dal suo esordio.

neWs Attrezzaturauna nuova colonna endoscoPica Per colonscoPie e GastroscoPie

L’ultimo nastro tagliato da Giuseppe Dal Ben, in qualità di direttore generale dell’Ulss 19 di Adria, è stato quello della nuova palazzina dei servizi, inaugurata lo scorso mese alla

presenza delle autorità locali. Si è trattato del completamento di un progetto, iniziato nel 2008, e rivolto all’accoglienza e alla presa in carico” degli assistiti. Si tratta di un nuovo edificio, sviluppato su quattro piani per un’area complessiva di circa 5 mila metri quadrati, il cui impegno di spesa ammonta a circa 10 milioni di euro. Collocata tra ospedale vecchio e monoblocco troveranno collocazione: il poliambulatorio, il laboratorio analisi e l’anatomia patologica, il servizio di emodialisi, il centro trasfusio-nale e la mensa per i dipendenti, oltre a un’area riunioni con am-pia sala conferenze e un’area per l’attività di formazione cui si accederà con ingressi esterni indipendenti. Complessivamente, le risorse investite nel quinquennio 2008-2012 per la realizzazione del piano ammontano a circa 24 milioni di euro, in gran parte coperti da finanziamenti specifici dei livelli nazionale e regionale. Rilevante il contributo offerto da soggetti privati, in particolare dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

in breve

Ospedale “Santa Maria Regina degli Angeli”inauGurata la nuova Palazzina

Il momento del taglio del nastro. Dal Ben con Tiziana Virgili, Marina Bovolenta, Massimo Barbujani, Mauro Mainardi e il vescovo monsignor Lucio Soravito De Franceschi

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Il Cantiere Navale Vittoria ha avviato la costruzione di nuovi pattugliatori mul-tiruolo per la Guardia di Finanza e ha

visto confermata la piena fiducia da parte del sistema bancario, grazie alla siglatura di un accordo, con un pool che vede capofi-la Unicredit, per ben 16 milioni e 200 mila euro di finanziamento.

Nella cordata, resa operativa con la consulenza dell’advisor Comlegal di Pa-dova, rientrano altri istituti primari come Antonveneta-Mps, Banca Nazionale del Lavoro, Banca Popolare di Vicenza, Cassa di risparmio del Veneto. Fondamentale per la firma la solida prospettiva di sviluppo in-trapresa da Cantiere Navale Vittoria che, lo scorso 1 dicembre, ha consegnato le prime due unità (sempre finanziate con analoghe modalità dal medesimo pool di credito) alla Guardia Nazionale Tunisina alla presen-za del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, e il collega della repubblica nordafricana, Alì Laarayedh, nell’ambito dell’accordo di cooperazione transfronta-liera tra Italia e Tunisia, siglato dalle due Repubbliche nell’aprile 2011. “Il nostro stile di lavoro è il nostro miglior biglietto da visita – sottolinea Luigi Duò, presidente di

Cantiere Navale Vittoria – la congiuntura è complessa, ma l’azienda sta navigando con sicurezza tra i marosi. E’ partita la co-struzione dei pattugliatori multiruolo per le Fiamme Gialle e c’è la commessa per dieci nuove imbarcazioni dal ministero dell’Inter-no, solo per rimanere sul piano nazionale”.

Il cantiere Navale Vittoria, infatti, ope-ra anche con diversi committenti esteri e ha realizzato oltre cento navi di ricerca e salvataggio per le Guardie costiere e i corpi di Polizia di Slovenia, Croazia, Libia, Malta, Cipro che le hanno impiegate per il contra-sto dell’immigrazione clandestina, del con-trabbando e del traffico di stupefacenti, del terrorismo o, ancora, per la protezione am-bientale e delle aree di pesca. Nell’ambito della difesa, inoltre, è solida l’esperienza su pattugliatori, intercettori veloci, motove-dette in genere.

“Se la crisi ci ha risparmiato non è un

L’iniziativa ha avuto l’appoggio del sistema bancario con un pool che vede capofila Unicredit per ben 16 milioni e 200 mila euro di finanziamento

Economia Nuove commesse per il Cantiere Navale Vittoria

Nuovi pattugliatori per la Guardia di Finanza

caso – assicura Gabriele Busetto, direttore generale di Cantiere Navale Vittoria – qua-lità e responsabilità sociale d’impresa sono le gambe su cui corre la nostra impresa. In questo modo, anche grazie a un’accorta or-ganizzazione, abbiamo non solo mantenu-to i livelli occupazionali, ma non abbiamo mai fatto ricorso ad ammortizzatori sociali. E questo, riteniamo, sia stato apprezzato anche dai nostri partner bancari”.

Lo scorso dicembre consegnate le prime due unità alla Guardia Nazionale Tunisina

Il giorno 30 dicembre 2012, durante le celebrazioni religiose della “sacra famiglia” nella Basilica Santa Maria

Assunta della Tomba, 26 coppie hanno rinnovato lo scambio delle promesse matrimoniali. Di seguito le coppie che sono tornate a dirsi “Sì”: Maria Porte-san ed Italo Boccato, Luigina Barbujani e Carletto Callegari, Milena Pozzato e Natale Ferrati, Rita Berti e Marcello Garbin, Maria Luisa Rusa e Mario Pre-gnolato, Elvira Cesellato ed Alberto Bombarda, Gloria Braga e Renzo Crepal-di, Aida Ferrarese e Romano Beltramini, Maria Luisa Bighin e Luigi D’Andrea, Virginia Gramolelli e Virgilio Baraldi, Isabella Braga e Gianni Mazzon, Liliana Marzolla e Gabriele Moretto, Tiziana Ferro e Raffaele Piron, Lucia Stoppa e Graziano Biscuola, Anna Paola Ballarin e Roberto Urbinati Altini, Mariella Pivari e Giampietro Puppa, Marina Meneguolo e Massimiliano Ferro, Paola Claudio e Romano Boccato, Roberta Biolcati e Gio-vanni Crepaldi, Lucia roccato e Mauro Colombo, Milena Meneghetti e Daniele Spinello, Laura Tumiati e simone Mori, Giulia Passatore e Davide Crepaldi, Va-lentina Raimondo e Luca Bradiani, Lidia Doni e Alessandro Zanirato.

neWs

Cattrale della Tomba26 coPPie hanno rinnovato il “sì”

10 Adria

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636/12 637/12

DOMOTICA-TERMOIDRAULICA

• 03 dicembre 2012• 15 dicembre 2012• 16 dicembre 2012

ORARIdalle 9.00 alle 12.00dalle 14.30 alle 17.30

• 07 gennaio 2013• 12 gennaio 2013

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Dopo quindici anni l’Ente Parco del Delta del Po ha raggiunto un traguardo decisa-mente atteso: l’approvazione del “Piano

ambientale del Parco”. Si tratta di un risultato inseguito con determinazione dal presidente Geremia Gennari, e diventato decisamente urgente dopo che dal Ministero dell’Economia e delle Finanze era arrivato l’avviso che nessun contributo sarebbe stato accordato all’ente sen-za l’approvazione del documento, ma si tratta anche di un risultato che, ad avviso di molti, è stato conseguito solo a metà. L’approvazione del Piano Ambientale, infatti, non ha ottenuto l’unanimità dei consensi in sede di Consiglio. Seppur licenziato dal Comitato tecnico-scientifico e dalla Comunità del Parco a pieni voti, al momento di alzare la mano per dare il proprio assenso al documento, quella di Silvana Mantovani, Achille Fecchio e Paola Sacchetto non si sono mosse, mentre per l’astensione hanno optato i rappresentanti della Provincia: Marinella Mantovani e Angelo Motta.

Le ragioni che hanno portato i due gruppi a non dare il loro pieno appoggio al Piano Ambien-tale sono diverse, ma saranno probabilmente quelle dei rappresentanti del comune di Porto Tolle a costituire uno scoglio da superare nei prossimi giorni, anche perché hanno trovato parziale condivisione in quei sindaci e consiglieri membri del Parco che hanno votato per il “sì” al Piano. In buona sostanza i consiglieri di Porto Tolle, escluso il rappresentante della Regione ma residente nel comune rivierasco Graziano

Marchesini, hanno vota-to contro perché nessuna delle osservazioni fatte in occasione dei lavori di redazione del documen-to sono state prese in considerazione.

In particolare i portotollesi si sono sempre detti contrari all’inserimento di 1.400 ettari di scanni tra aree da mettere sotto vincolo paesag-gistico in quanto questo, a loro avviso, avrebbe serie ripercussioni anche sull’area balneare di Boccasette e Barricata.

Infatti i due scanni, strutturati a spiagge,

ora sono stati inseriti nel Piano come “Riserve naturali orientate” dove, ed è qui parte della polemica, è vietato l’uso di mezzi a motore.

“Mi spiegate – ha obbiettato il sindaco Silvano Finotti – come faranno gli operatori balneari a svolgere la loro attività la prossima estate se non potranno usare alcun tipo di mac-chinario a motore? Il Piano del Parco mortifica la vocazione turistica ribadita all’interno del Pat per il nostro territorio”. Inoltre va detto che queste due aree sono continuamente soggette all’azione delle mareggiate e per questo richie-dono continua manutenzione.

“Quali risorse – ha chiosato Finotti - userà il Parco per sistemarle, ogni qualvolta il mare se le porterà via?”.

“Il comune di Porto Tolle – ha spiegato in-vece Silvana Mantovani, assessore comunale e consigliere dell’Ente Parco – non è contrario

Contrario il comune di Porto Tolle. Obiezioni raccolte dal sindaco di Ariano, Chillemi

Territorio L’ente Parco ha raggiunto uno storico risultato

Approvato il Piano Ambientale

Nella foto il presidente del Parco Geremia Gennari, il sindaco di Porto Tolle Silvano Finotti e Silvana Mantovani

Negli scanni è vietato l’uso dei mezzi a motore

12 Delta

Le aspettative di miglioramen-to delle norme contenute nel piano ambientale del Piano

del Parco sono in larga parte affidate ai tredici emendamenti presentati dal sindaco di Ariano, Giovanni Chillemi, a nove articoli del regolamento. Emendamenti presentati in fase di approvazione del Piano Ambientali ma fatti ritirare dal sindaco di Corbola, Marina Bo-volenta, per essere inseriti tra le osservazioni nei sessanta giorni di tempo disponibili dopo il voto del Consiglio dell’Ente Parco. “Si tratta di una serie di proposte – spiega lo stesso Chil-lemi - redatte da un gruppo di lavoro che ha coinvolto il sottoscritto e alcuni tecnici. Non è stato possibile votarle prima dell’approvazione del Piano, perché effettivamente le abbiamo presentate in ritardo, ma mi pare una buona cosa che si sia deciso di inserirle tra le osserva-zioni. Ci tengo a precisare che non si tratta di emendamenti, od ora osservazioni, fatte per il comune di Ariano, sono invece una serie di proposte che interessano tutto il territorio. Per questo continuerò a cercare la collaborazione di tutti nel stendere l’elenco delle mozioni in quanto sono convinto che la Regione le recepi-rà se saranno rivolte all’interesse di tutti”. Nel-lo specifico gli emendamenti hanno già avuto il plauso degli amministratori del comune di Porto Tolle, in quanto a detta loro sono molto vicini alle proposte che in passato erano state fatte al presidente Gennari ma mai accolte. Così nell’articolo 4 “prescrizioni di carattere generale” l’emendamento corrispondente prevede l’estensione delle attività permesse all’interno nel parco. Il comma 5, infatti pre-vede che: “E’ consentito l’esercizio delle atti-vità agricole in atto, nonché della vallicoltura e pesca professionale e sportiva” mentre l’e-mendamento aggiunge “le attività turistiche e nautiche autorizzate o previste dalla piani-ficazione vigente”. Punto nevralgico, invece, che non ha mancato di mettere sul “chi va là” consiglieri e sindaci è l’articolo 6, “Zone sotto-poste a regime di riserva naturale orientata”,

dove al comma 5 viene spiegato che “L’esercizio delle attività di pesca professionale, agricoltura e vallicoltura è consentito come disciplinato dal Regolamento del Parco”. L’emendamento invece toglie la disciplina di tali attività

dal regolamento dell’Ente Parco e indica le normative “regionali, provinciali, comunali” come quelle di riferimento e la stessa cosa avviene con il comma 7 dell’articolo 5 che regola la navigazione a motore nelle aree a regime di riserva naturale orientata. L’articolo 11 che riguarda gli scanni è quello che più di tutti ha indispettito il comune di Porto Tolle, in quanto ad avviso degli amministratori avrà ri-percussioni sullo sviluppo del turismo balneare di Barricata e Boccasette. Al comma 8, infatti, recita “Negli scanni indicati come spiagge slow... è consentita l’attività di balneazione nel rispetto delle caratteristiche dei luoghi, in particole quelle floristiche e faunistiche, secondo quanto stabilito dal regolamento del Parco” mentre l’emendamento prevede che “in tali ambiti sono confermate tutte le attività turistiche annualmente autorizzate alla data di adozione del Piano Ambientale”, consen-tendo così il proseguo delle attività delle due spiagge portotollesi così come fino ad adesso è stato. E anche per quanto riguarda la realiz-zazione o il potenziamento di strutture e ma-nufatti a servizio della balneazione, il rimando è agli strumenti di pianificazione comunale. Gli emendamenti toccano anche altri articoli del Piano ambientale, come ad esempio le at-trezzature per l’attracco, il ricovero dei natanti per il turismo e la pesca oppure la navigazione a motore nel Po di Maista, ma in generale l’intervento degli emendamenti è quello di re-stituirne ai Comuni la regolamentazione. “E’ importante che il Piano Ambientale sia condi-viso da tutti – conclude Chillemi - e per questo deve tutelare le prerogative di ogni comune, sono fiducioso sul fatto che alcuni vincoli pos-sano essere rimossi con buona soddisfazione di tutte le parti coinvolte”.

Piano ambientale del Parco. una serie di proposte per rimuovere i vincolicon le osservazioni un reGolamento Più equo

Giovanni Chillemi

al Piano, però è necessario che quelle ragioni che riteniamo di buon senso vengano recepite. Ad esempio con che discrezione è stato deciso che le spiagge di Porto Tolle dovranno essere vincolate mentre quelle di Albarella e Rosolina rimarranno fuori dal Parco?”. Una domanda che è stata ritenuta legittima anche dal sindaco di Ariano nel Polesine, Giovanni Chillemi, redat-tore di una serie di emendamenti, nei quali era-

no riassunte in parte anche le obiezioni fatte dai rappresentanti del comune di Porto Tolle. Emen-damenti che erano stati presentati prima che il Piano Venisse messo al voto ma fatti ritirare per essere inseriti tra le osservazioni che verranno raccolte nei sessanta giorni successivi all’ap-provazione (avvenuta lo scorso 17 dicembre) e presentate alla Regione affinché vengano recepite prima che il documento diventi legge.

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segue da pag. 1

Le previsioni indicano che la recessio-ne dovrebbe proseguire per tutta la prima metà del 2013 e poi cedere il passo a una ripresa gracile, più robusta dal 2014. Per molte aziende la sopravvivenza è ancora l’obiettivo primario. Ci sono però anche segnali selettivi di vitalità, che van-no colti e amplificati, come la proiezione all’estero. Ci sono aziende che investono, crescono e assumono - nei settori avanzati e anche in quelli più maturi - puntando su qualità, esclusività e presidio dei mercati. Per queste realtà la ripresa è un obiettivo alla portata. Per tutte, infine, è in atto un impegno coraggioso volto a riposizionare le proprie attività nel nuovo scenario glo-bale. Pur consapevoli della durezza della crisi, siamo perciò fermamente convinti delle possibilità di rovesciare la tendenza. Una convinzione che non è un atto di fede, ma di ragionata e ragionevole fidu-cia nell’impresa, nel lavoro e, nello stesso tempo, nella società civile. E poggia su tre pilastri: il valore dei prodotti e della filiera, la qualità del capitale umano, la coesione sociale. Il ruolo della Politica è fonda-mentale e irrinunciabile. Innanzitutto una Politica che dica la verità, che smetta di nascondere la polvere sotto il tappeto, che abbandoni il populismo di facili pro-messe - avulse dall’entità del debito e dai vincoli che esso impone - e assuma impe-gni credibili, con la serietà dell’esempio. La società civile - imprese, Associazioni datoriali, Sindacati, Terzo settore, cittadini - non possono certo assumere un ruolo di attesa ma, al contrario, di partecipazione e propulsione. Siamo chiamati a vigilare e a pungolare la Politica, oltre che inchio-darla alle proprie responsabilità. Occorre che chi è impegnato in Politica dia segni inequivocabili di dedizione disinteressata al bene comune. Protagonisti respon-sabili, liberi da secondi fini, convinti nel voler servire la causa del bene comune con trasparenza, competenza e spirito di sacrificio. Di questo ha bisogno la Politica per rigenerarsi e favorire la crescita del Paese intero, iniziando dall’alleggerire quei fardelli che oggi offendono il lavoro e l’impresa. Questi valori e questo esempio vogliamo ritrovare, in vista dell’imminen-te confronto elettorale, nei candidati di ogni schieramento. Augurandoci che dal voto emerga una maggioranza chiara e stabile, capace di coniugare in maniera credibile all’indispensabile rigore la via urgente e irrinunciabile dello sviluppo.

*Presidente Confindustria Padova

L’Intervento

Massimo Pavin*

Lo sviluppo, la politica e il bene comune

Dopo Aleanna Resorces ora sembra es-sere arrivato il turno Northsun Italia. Ancora una volta il Polesine è oggetto

delle attenzioni delle società di che opera-no nel settore della ricerca, esplorazione e produzione di idrocarburi liquidi e gassosi.

Nelle scorse settimane, infatti, il grup-po presente in Italia dal 1997, dal 2004 controllato dalla società australiana Po Val-ley Energy e che detiene 12 licenze minera-rie in Italia, ha presentato i propri intenti in un’assemblea pubblica ad Adria. Il progetto in questione è denominato La Risorta, inte-ressa l’area del Delta con i comuni di Adria, Gavello, Taglio di Po, Villanova Marchesa-na, Corbola, Papozze e Ariano nel Polesine (oltre a quelli di Berra, Mesola, Jolanda di Savoia, e Codigoro in provincia di Ferrara) e riguarda l’attività di ricerca di idrocarbu-ri liquidi e gassosi in terraferma. In poche

parole si tratta di carotaggi o prospezioni che secondo l’azienda stessa avranno un impatto ambientale minimo nelle zone interessate, in quanto l’unico disturbo per la popolazione potrebbe derivare dalla cir-colazione dei mezzi e dalle relative attività operative.

Le rassicurazioni, tuttavia, non hanno tranquillizzato le forze politiche e le istitu-zioni del territorio che come in passato si sono dette contrarie all’iniziativa. Risale al 2010 infatti una sottoscrizione, approvata all’unanimità dai consiglieri di Palzzo Ferro Fini, per una proposta di legge statale deno-minata “Interventi di tutela dal fenomeno della subsidenza dei territori delle province di Padova, Rovigo e Venezia” che malgrado da allora si siano avvicendati due governi alla guida del Paese non è ancora stata con-vertita in legge.

Gli auspici per una tempestiva ratifica ,dunque, sono rivolti al prossimo Parlamen-to, che verrà eletto il 24 febbraio, in modo da porre quei freni senza i quali le estrazio-ni non costituiscono alcuna forma di illecito anche se in passato i territori interessati si sono già espressi con chiarezza dicendo un ‘no’ forte e chiaro.

di Giovanni Giovetti

In Regione una proposta di legge statale per fermare gli appetiti delle società che operano nel settore della ricerca, esplorazione e produzione di idrocarburi liquidi e gassosi

Ambiente Dopo Aleanna Resorces ora sembra essere arrivato il turno Northsun Italia

Torna l’incubo delle estrazioni di metano

Le rassicurazioni della società non rasserenano cittadini ed istituzioni

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22

VIAGGIO IN PROVINCIAROVIGO

Per i piccoli comuni dal primo gennaio del 2013 è scattato l’obbligo di gestire almeno tre funzioni comunali in forma

associata all’interno di un bacino di cinque mila abitanti. Dall’anno prossimo invece le funzioni dovranno essere messe tutte in convenzione in ambiti di almeno otto mila cittadini.

Si tratta di una grossa novità, ma che signifi ca? Secondo molti primi cittadini si tratta della strada che porterà alle fusioni fra comuni, la dove non esistono già delle Unioni. L’art.14, commi da 25 a 31, del D.L. n. 78/10, convertito in legge n. 122/2010, infatti, ha introdotto, come via al risparmio per gli enti locali, l’obbligo per i piccoli municipi della gestione associata dell’esercizio delle funzioni fondamentali, incidendo sull’assetto funzionale e orga-nizzativo degli enti interessati. La gestione associata deve essere obbligatoriamente esercitata attraverso convenzione o unio-ne per i comuni con popolazione fi no a 5 mila abitanti, per quest’anno, e per il 2014 tutte le funzioni dovranno essere messe in comune, cioè tutte le competenze comuna-

li: la funzione generale di amministrazione; la funzione di polizia locale; la funzione di istruzione pubblica, ivi compresi i servizi per gli asili nido e quelli di assistenza scolastica e refezione, nonché l’edilizia scolastica; la funzione nel campo della viabilità e dei tra-sporti; la funzione riguardante la gestione del territorio e dell’ambiente e la funzione del settore sociale.

Ciò inevitabilmente comporterà anche alla smobilitazione degli uffi ci comunali che

verranno uniti sotto un solo responsabile per area.

Dunque si tratta di una piccola rivolu-zione che gli amministratori locali hanno già iniziato ad affrontare non senza diffi coltà. Sui futuri sviluppi che deriveranno dall’eser-cizio associato delle funzioni se ne è parlato a metà dicembre a Loreo in un incontro

organizzato dal Pd locale partecipato oltre che dal sindaco Bartolomeo Amidei, dal se-gretario provinciale della Fp-Cgil Giuseppe Franchi, dal responsabile dell’area servizi sociali dell’Unione dei Comuni del Coppare-se “Terre e fi umi” che ha portato la propria personale esperienza, Cristiano Benetti, e dal consigliere regionale Graziano Azzalin.

“Per quanto riguarda l’esercizio associato di funzioni e servizi comunali – ha spiegato Azzalin - non esiste un modello unico valido per tutte le realtà. E se è vero che la spinta primaria, oltre che per le nuove disposizioni di legge, arriva anche dai maggiori fi nanziamen-ti e dagli incentivi decisi dalla Regione, è bene ricordare che questa non deve essere il motivo principale e che tutte le riforme devono riceve-re la maggiore condivisione possibile da parte dei cittadini. Detto questo, va ricordato quale sia la situazione fi nanziaria del nostro Paese e come, con la sempre maggiore scarsità di risorse a disposizione, soprattutto per i piccoli Comuni divenga sempre più diffi cile mante-nere i servizi. Le possibilità di fi nanziamento regionale si fanno sempre più diffi cili, ma pro-prio per una precisa scelta politica condivisa

da tutte le forze politiche, è stato deciso di investire sul fondo specifi co per le forme di gestione associata, con una preferenza per le fusioni rispetto alle forme associative. Questo si accompagna ai risparmi derivanti dalla ra-zionalizzazione e permette quindi ai Comuni di avere la possibilità non solo di mantenere i servizi, ma addirittura di migliorarli”. Una linea che ha trovato la vicinanza anche del sindaco Amidei, per il quale “il vero scopo è migliorare i servizi e, per arrivare a questo, sono comunque necessari degli investimenti.

Per arrivare a una maggiore riduzione dei costi è preferibile la via della fusione, ma questa a mio avviso deve essere un punto di appro-do di un percorso che passi necessariamente dalle Unioni”. Anche per Franchi, “la fusione è preferibile perché per i dipendenti c’è mag-giore chiarezza e viene favorita la loro specia-lizzazione. Tuttavia, visto che non si tratta di un percorso privo di diffi coltà ed inciampi, è necessario che venga condiviso anche con le associazioni sindacali, per quali è imprescindi-bile la garanzia dei posti di lavoro”.

di MAuro Gambin

Dal 2014 nessun servizio rimarrà in capo ai municipi al di sotto degli otto mila abitanti

Enti locali Dal primo gennaio l’obbligo della gestione associata delle funzioni

La gestione associata delle funzione cambierà anche il ruolo dei sindaci nei piccoli comuni La spinta

primaria arriva dai maggiori fi nanziamenti dalla Regione

Per la presidente della Provincia, Tiziana Virgili, si è trattato della fi ne di un incubo, per il consigliere regionale e coordinatore del Pdl polesano, Mauro

Mainardi, di un merito da attribuire al suo partito, visto che ha tolto la spina al governo Monti. Per i molti che ci avevano creduto, invece, forse si è trattato di un’occasio-ne persa. Stiamo parlando del decreto per la riorganizza-zione delle province che non è stato convertito in legge. La Commissione Affari Costituzionali e il governo hanno preso atto della quantità di emendamenti e subemenda-menti presentati al provvedimento e hanno ritenuto che non fosse possibile commutare il decreto in legge prima

della scadenza del mandato. “Il governo - ha commenta-to il ministro Patroni Griffi - ha fatto quello che poteva. Oggi ha preso atto della situazione”. Restano da stabilire anche quali saranno le conseguenze causate dall’empas-se, fi nora si è parlato di ipotesi che devono ancora essere confermate. Un comunicato stampa di Palazzo Chigi qualche giorno prima della resa del Governo parlava di grave rischio in merito di mancata conversione in legge del decreto, infatti veniva ventilata la minaccia di una lie-vitazione dei costi a carico dei Comuni e soprattutto delle Regioni, visto che gli le province accorpate rimarranno tali e le funzioni ridotte. I perimetri e le dimensioni delle pro-

vince restano quelli attuali – veniva spiegato nella nota - e quindi rinasceranno 35 province. Inoltre viene meno l’individuazione delle funzioni di area vasta come funzio-ni fondamentali delle province, sicché le province restano titolari di sole funzioni di indirizzo e coordinamento. Ne consegue che non potendo allocare le attuali funzioni provinciali a livello comunale, trattandosi per l’appunto di funzioni di area vasta e quindi di livello sovracomuna-le, ciò comporterà tendenzialmente la devoluzione delle funzioni alle regioni con conseguente lievitazione dei costi per il personale, il personale regionale costa più di quello provinciale e comunale”.

ENTI lOCAlI PROVINCIA SAlVA, Il DECRETO NON È DIVENTATO lEGGE

Piccoli comuni messi sulla via della fusione

Fo.Ma.

14

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23Spazi aperti

“Sull’impianto fotovoltaico di Cana-ro, Coldiretti andrà avanti fi no a quando il giudice amministrativo si

pronuncerà sul merito e, comunque, ci oppor-remo con forza e convinzione, a tutti i parchi fotovoltaici con pannelli su suolo agricolo che non siano connessi con l’attività agricola e che vadano a sottrarre indebi-tamente terreno fertile alla produzione di alimenti per persone ed animali”. Così il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo, all’indomani dell’assem-blea elettiva che lo ha riconfermato alla guida dell’organizzazione provinciale fi no al 2016, riprende l’argomento della realizzazione di mega impianti fotovoltaici nelle campagne po-lesane. L’argomento è tornato in discussione tra gli agricoltori, a seguito di un avviso che la Regione Veneto ha inviato a molti proprietari di terreni di Fiesso e Pincara, in cui si annuncia l’esproprio per la costruzione di elettrodotti a servizio di due grandi parchi fotovoltaici, da realizzare in piena campagna, ancora in fase autorizzativa. I due nuovi parchi fotovoltaici,

di tre e quattro megawatt, che dovrebbero essere realizzati al centro di un’area di elevato interesse agricolo tra Pincara e Fiesso, hanno ricevuto il biasimo del presidente di Coldiret-ti. “Stiamo già preparando le contromosse, a tutela dei terreni, dei loro proprietari e del paesaggio rurale. – dichiara Giuriolo – Intan-

to non si può fare a meno di sottolineare le contraddizioni di una Regione Veneto, la cui Giunta con l’assessore Massimo Giorgetti in testa,

esulta il 29 ottobre 2012 per aver adottato una delibera che inserisce le “aree ad elevata utilizzazione agricola” tra quelle vietate agli impianti solari fotovoltaici a terra; e l’11 di-cembre 2012, praticamente alla vigilia delle feste, gli uffi ci della Direzione urbanistica e pa-esaggio della stessa Regione Veneto, avvisano degli ignari agricoltori che saranno espropriati per far correre i tralicci elettrici di due campi fotovoltaici a terra, in piena campagna, che, fra l’altro, non sono ancora stati autorizzati”.

COlDIRETTI MAI MEGA FOTOVOlTAICO Su TERRENI AGRICOlI

Giuriolo: “Sul caso di Canaro, andremo fi no in fondo”

Domenica 16 dicembre 2012, nell’Audi-torium del Liceo Scientifi co “Paleocapa” di Rovigo, si è tenuto il convegno “Po-

lesine un territorio da promuovere”, promosso dall’istituto in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Rovigo e il CeDi Turismo&Cultura. L’evento rientrava nelle ini-ziative allestite per la XVIII Settimana dei Beni Culturali in Polesine, dal 7 al 16 dicembre, che quest’anno proponeva il tema “Polesine aspetti di una identità”.

Ad aprire il pomeriggio sono stati i fi lmati “Il Polesine: una perla del Veneto” e “Il Delta del Po Veneto: un paradiso da scoprire”, realiz-zati dalla professoressa Rosanna Beccari con alcune classi del Liceo Scientifi co “Paleocapa” nello scorso anno scolastico e vincitori di due premi. Il primo, sul Polesine, ha vinto il concor-so della Regione Veneto 2012 per la “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto”, guadagnando un assegno di mille euro per la scuola, ed è già stato proiettato con successo il 19 aprile 2012, nella Sala Flumina del Museo dei Gran-di Fiumi, nell’ambito della XIV Settimana della

Cultura: ha inoltre ottenuto il patrocinio della Provincia di Rovigo. Il secondo, sul Delta del Po Veneto, fi nora inedito, si è classifi cato terzo, con un premio di 500 euro, alla prima edizione del concorso “Acqua risorsa preziosa”, indetto per l’anno 2012 dal comune di Monselice, in collaborazione con la “Fucina delle scienze” e l’Università di Padova.

I cortometraggi (il primo dura 15 minuti, il secondo 9 min.) dagli intenti volutamente promozionali nei confronti di un territorio che ci appartiene ma che ancora manca di un’a-deguata valorizzazione, nonostante le sue notevoli ricchezze e potenzialità, “nell’ottica di una abituale apertura della nostra scuola alla realtà circostante” – come ha spiegato la dirigente Maria Grazia Faganello –, rientra-no in una serie di attività di studio ed indagine sulla nostra terra partite più di dieci anni fa che

hanno prodotto, a cura delle docenti Rosanna Beccari e Maria Chiara Pavani con la collabora-zione di studenti e personale della scuola, ben tre mostre fotografi co-documentarie ed una pubblicazione con una selezione del materiale inedito sull’alluvione del 1951. “Se all’inizio, infatti, appariva didatticamente irrinunciabile – ha detto la professoressa Rosanna Beccari, referente del progetto - un recupero del ricordo della nostra terra, delle sue sofferenze ed espe-rienze passate, come fondamenta della nostra identità e presupposti dei traguardi futuri, nel tempo, è emersa l’esigenza di una ricerca più attuale per favorire il superamento dei pregiudi-zi atavici mediante la conoscenza e l’apprezza-mento delle eccellenze su cui il nostro Polesine ha avviato uno sviluppo che lo traghetta ad una posizione di tutto prestigio in ambito nazionale e internazionale”. Ecco dunque lo scopo dei due fi lmati, perché “per diventare ambascia-tori della propria terra, occorre prima di tutto amarla, ma non si può amare ciò che non si co-nosce – ha detto la presidente della Provincia di Rovigo, Tiziana Virgili, intervenuta, insieme con l’assessore provinciale alla Cultura Laura

Negri – e questi fi lmati ne hanno abilmente condensato in una sintesi mirabile tutte le meraviglie”. Ed ha quindi proposto al Liceo la prossima pubblicazione dei due video metten-do a disposizione il supporto della Provincia, che conta di usarli nei meeting promozionali a cui periodicamente partecipa.

Anche l’assessore Negri si è congratulata con la dirigente, l’insegnante e gli studenti partecipanti, a cui si sono uniti i complimenti di tutto il pubblico presente, in modo particolare per l’oculata scelta delle immagini suggestive con un tocco di poesia, ma senza perdere di vista il realismo del reportage.

Nella seconda parte del convegno, la dot-toressa Chiara Tosini della Provincia di Rovigo ha illustrato le 26 realtà del Sistema Museale Provinciale, anch’esse non sempre adeguata-mente conosciute, e che invece sono in grado

di offrire un’interessante e variegata proposta culturale del nostro territorio, dalla storia all’et-nografi a; quindi è seguita la presentazione, da parte della presidente Laura Marangoni e dell’operatrice Sarah Lanzoni, - presente in sala anche la vicepresidente Donatella Girotto - di alcuni tra i numerosi progetti didattici promossi dal CeDi Turismo&Cultura, che tra l’altro si oc-cupa di molti di questi musei locali oltre che dei rapporti con le scuole, per vivere a 360 gradi il Polesine, senza perderne di vista gli aspetti culturali, anzi rendendo protagonisti i visitatori. In particolare, Sarah Lanzoni ha illustrato n anteprima a nuova proposta del CeDi per un percorso animato con i nuovi linguaggi della comunicazione pensato per l’ultima nata tra le realtà museali del nostro territorio: la Casa Museo Matteotti di Fratta Polesine.

Cuore del progetto due fi lmati realizzati da alcune classi

Convegno al Liceo Scientifi co “Polesine un territorio da promuovere”

La professoressa Rosanna Beccari con gli studenti premiati

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16 Economia26 Economia

Con una domanda interna in decrescita e un mercato europeo poco vivace, esportare oltre i confi ni del vecchio continente diventa un obbligo

per le imprese. L’indice delle esportazioni in provincia di Rovigo fa segnare dal 2009 una crescita sostenuta (+62%), ma i principali mercati di riferimento riman-gono ancora marcatamente quelli europei per oltre i 2/3 del totale dei fl ussi in uscita. Inoltre, il volume complessivo delle esportazioni (pari a 1,3 miliardi di euro nel 2011) risulta ancora troppo basso rispetto alle province con spiccata vocazione all’internazionalizza-zione. “L’incremento dell’export – commenta Tiziano Busin, dele-gato all’Internazionalizzazione di Unindustria Rovigo – è l’unica via verso la salvezza. Bisogna insistere e moltiplicare gli sforzi accrescendo cultura imprendito-riale, formazione, infrastrutture che possano aiutare le piccole imprese ad affrontare il Grande mercato. Le reti d’impresa possono svolgere una funzione fondamenta-le. E non è vero che per fare export ci vogliono grandi dimensioni”. Anche per diffondere una rinnovata cultu-

ra dell’export verso i nuovi mercati, l’Area internazio-nalizzazione e aggregazione di imprese di Unindustria Rovigo ha promosso un convegno dal titolo “Globa-lizzazione, opportunità e scelte di business”, che si è tenuto recentemente nella sede della Camera di com-mercio di Rovigo in collaborazione con The European House Ambrosetti, gruppo professionale che organizza ogni anno il celebre forum di Cernobbio. Secondo gli

ultimi dati elaborati dalla Dire-zione del sistema statistico della Regione Veneto, la Germania è il primo mercato per l’export con una quota del 14,5 per cento del totale dell’interscambio, quindi Francia (13,4) e Regno Unito

(4,3). Nell’ultimo anno, in particolare, signifi cativa la crescita delle esportazioni verso la Cina (che passa da una quota dello 0,6 al 3,2% con 42 milioni) e il Kaza-kistan (quota del 10,8%), che nel 2012 si assesterà come terzo mercato di sbocco nell’ambito dell’energie. Pressoché azzerata la quota della Libia, che nel 2010 rappresentava il 4,2 per cento dell’export.

Dal 2009 a Rovigo balzo delle esportazioni (+62%), ma i valori assoluti restano ancora troppo bassi rispetto alle altre province del Veneto

Imprese Un convegno per diffondere una rinnovata cultura verso i nuovi mercati

L’export l’unica via di salvezza

Nell’ultimo anno aumentate le esportazioni verso Cina e Kazakistan

Nella foto piccola Tiziano Busin, delegato all’Internazio-nalizzazione di Unindustria Rovigo

Nel corso del convegno di Unindustria è stato dato spazio a due signifi cative testimonianze impren-ditoriali, una delle quali polesana: la Bellelli Srl

di Badia Polesine. Produttrice di sistemi di ritenuta di sicurezza per i bambini in viaggio (seggiolini per auto e bici), è l’unica azienda italiana in questo specifi co ambito che possiede un uffi cio di R&S supportato da un Crash Test al suo interno. La Bellelli, che ha sede a Badia Polesine, lavora con marchi propri e per rino-mati marchi italiani e internazionali. Nata nel 1994, 11 milioni di fatturato, conta 24 collaboratori interni e una settantina di aziende italiane e non, alle quali la lega una politica di outsourcing. I mercati tradizionali sono i Paesi europei, sia dell’Est che del Ovest, dove si concentra il 70% del fatturato. Bellelli è anche presen-te nei Paesi del Medio Oriente, soprattutto Israele, in America Latina e da 4 anni anche nel mercato cinese. La novità più importante del 2012 è l’apertura di 2 ne-gozi mono marca, uno a Shanghai e l’altro a Pechino. Entro 3 anni gli store ‘cinesi’ dovrebbero diventare 7. La Bellelli è presente anche in Canada e Usa.

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27Cultura provinciale

L’Ottocento fu un periodo di svolta per l’arte europea. Molto spesso si è voluto identifi care nell’avvento della fotografi a lo spartiacque che rivoluzionò anche il modo

di dipingere, in quanto il nuovo strumento tecnologico avrebbe condizionato i pittori e loro modo di rapportarsi con l’esistente, costringendoli ad abbandonare per sempre la ripresa analitica dei dettagli, concentrandosi invece su una resa “per impressioni” della materia. La stagione impres-sionista, secondo questi, ne sarebbe l’inconfutabile prova, tanto da defi nirla rivoluzione impressionista. In realtà i pittori avevano iniziato a confrontarsi con la camera ottica già un secolo prima, le magnifi che vedute di Venezia del Canaletto erano cartoline antesignane della moderna fotografi a, sep-pur ancor dipinte a mano, ma c’è anche chi sostiene che la conoscenza dei strumenti ottici, che successivamente confl u-iranno nella tecnologia delle future refl ex giapponesi, erano già in possesso di Leonardo Da Vinci. Del resto il “vedere” è un tema fondamentale per chi dipinge, anche se non è il solo. La nascita della fotografi a, dunque, non fu l’unico elemento a segnare un punto di svol-ta dell’arte dell’800, le vere ragioni piuttosto sono da ricercarsi nell’Otto-cento stesso e nelle sue radici che af-fondano nell’ultimo trentennio del se-colo precedente, anche se si potrebbe andare più indietro. Partiamo quindi dal giorno successivo alla Rivoluzione francese e all’inizio del diffondersi delle idee illuministe che ne sottesero la for-tuna. La sete di rinnovamento rispetto all’”ancien Régime” e il primato della ragione fi nirono con il dilagare, malgrado

gli argini imposti dal Congresso di Vienna, cambiando ra-dicalmente la società. Venne spazzata via l’aristocrazia e sottratta parte della ricchezza patrimoniale della chiesa va detto che fi no a quel momento patrizi e clero erano stati i protagonisti e le risorse per il mecenatismo dell’arte. Spariti i grandi palazzi e venute meno le illimitate disponibilità per i sontuosi quanto complessi cicli ad affresco, la pittura per trovare sbocco commerciale dovette farsi piccola e sempli-ce, trasferendosi dall’intera parete alla tela. Di più: nella scala sociale il primato della ragione e dell’intraprendenza divenne la benzina nella macchina da soldi della borghesia e sostituì l’apatico “diritto allo status di nobile” rivendicato dall’aristocrazia. Ben presto ciò smise di essere un semplice atteggiamento di casta e iniziò a manifestarsi sotto forma di tecnologia legata al lavoro, trasformando l’economia da agricola a industriale. Sulla scena dei più ricchi, erano i bor-ghesi quelli che stavano in alto, il verde dei loro soldi era di gran lunga più sgargiante del sangue blu che aveva fi no ad allora nobilitato la nobiltà. Questa fu la vera svolta. Anche

i pittori, soprattutto perché pittori, dovettero tener conto del mutare delle tendenze cromatiche, del tempo smettendo gli abiti dell’itine-rante artista di palazzo per ritirarsi nel proprio studio, quando non più sovente, prendere sottobraccio il ca-

valletto per inoltrarsi più nei reconditi e suggestivi meandri della campagna e della vita, per ritrarne gli aspetti più salien-ti. Niente più cenacoli con teologi e letterati per decidere la semantica dei dipinti, i gusti dei nuovi self-made-man erano

più spiccioli e l’arte smise di essere l’estetica di un concetto pur rimanendo bene di lusso. Merce che come qualsiasi mer-ce si compra belle e fatta in bottega, dall’artista stesso se con l’arte si ha dimestichezza o da un esperto se, pur non intendendosene, si vuole fare un affare. Ecco dunque che tra artista e fi nanziatore, ora non più committente ma collezio-nista, si inserisce la fi gura del gallerista o del mercante. La mostra che a Palazzo Roverella aprirà i battenti il prossimo 22 febbraio parla proprio di questa terza fi gura. Nella fatti-specie de “La Maison Goupil”, forse la più importante casa d’arte ed editrice d’arte francese del XIX secolo. Il fondatore fu Adolphe Goupil nel 1829 che da iniziale fabbricante, edi-tore e mercante di stampe, divenne il committente - acqui-rente di costosi dipinti, realizzati esclusivamente per essere riprodotti, con le più moderne tecniche di stampa, in formati diversi in modo tale da soddisfare le esigenze della piccola e media borghesia il cui status economico non era ancora

suffi cientemente consolidato per poter sostenere l’acquisto di un quadro originale. Per lui lavorarono anche diversi pittori italiani: Boldini, De Nittis, Favretto, Zandomeneghi, Morelli le cui opere sono state riunite appositamente per allestire la mostra di Palazzo Roverella promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Comune di Rovigo e Accademia dei Concordi.

di Mauro Gambin

La svolta portata dalla rivoluzione francese ebbe conseguenze sociali che portarono al mutare del “fare arte”

Mostre a Palazzo Roverella La nuova esposizione aprirà i battenti il prossimo 22 febbraio

Adolphe Goupil, l’imprenditore che comprese il valore dell’arte

Nella foto a sinistra la locandina della mostra e nelle altre alcune delle opere esposte

Le vedute di Canaletto erano già cartoline antesignane della moderna fotografi a

E’ sempre diffi cile capire quanta auto-biografi a contenga un libro o quanto la vita dei personaggi rincorra quella

dell’autore. Nel caso di Francesca De Luca non c’è dubbio, il mondo che racconta nel suo libro “Il rovescio del Tao” è quello che incontra ogni giorno grazie al suo lavoro di giornalista e al suo impegno in diversi progetti legati all’immigrazione. Francesca infatti insegna lingua italiana agli stranieri ed è impegnata in percorsi di accoglienza, integrazione ed inserimento lavorativo. Intrecciando il proprio amore per la letteratura e la passione per l’inchiesta sociale, nelle sue opere narra degli “esclusi” dalla socie-tà. Le pagine di Francesca, infatti, presentate lo scorso 14 dicembre ad Adria presso il circolo Arci Mediterraneo, parlano di mondi, delle persone che abitano in quei mondi e della loro incapacità di comunicare. Alice e Leonardo, ad esempio, due ragazzi appartenenti con vite diverse, passati e forse destini diversi, due ragazzi che non si conoscono, eppur si odiano. Accomunati solo da una forza interiore apparente, che cela enormi delusioni, inenarrabili tristezze, sogni infranti. Il destino li obbli-ga a conoscersi e riserva loro piacevoli e terrifi canti sorprese. È la storia di un confronto, di un incontro tra realtà apparentemente distanti ma infi nitamente vicine. È la storia di due solitudini e di un fato che gioca con l’esistenza. È l’entrare in punta di piedi nelle vite di ragazzi e di politici, di suore e di operai, dare loro uno sguardo fugace per coglierne l’insieme ed avere la voglia di saperne di più.

Il libro di Francesca De luca

in breve

Durer, Raimondi, Callot, De Rosa, Sadeler, Bartolozzi ci sono i nomi dei grandi artisti

dell’incisione, tra le stampe che Carlo Bocchi concesse in lascito nel 1836 al Comune per l’istitu-zione di una scuola superiore. Il suo desiderio venne esaudito, la scuola venne istituita ma il lascito di opere lasciate alla città non ven-nero conservate presso il Ginnasio, come aveva predisposto. Nei qua-si due secoli che ci separano dalla donazione, la collezione conobbe un’odissea fatta di cambiamenti di sede, di deterioramento, di in-curia tanto che addirittura un terzo dei fogli è andato perso. Anche la catalogazione degli stessi è stata piuttosto lacunosa, fi no a poco tempo fa esistevano soltanto degli elenchi incompleti. Ora invece, grazie al lavoro della curatrice Barbara Ceccato, esiste una descrizione precisa della loro origine, del periodo storico, degli autori, dei soggetti e lo scorso 3 dicem-bre al Circolo Unione presso il Teatro Comunale di Adria è stato presentato il volume dal titolo “Il diletto dell’immagine, volti, storie, paesaggi nelle stampe della Collezione Carlo Bocchi”. Un’impresa editoriale che ha visto la collaborazione della già citata dottoressa Ceccato con Mihran Tchapras-sian e di Andrea Fantinati, per quanto riguarda la parte fotografi ca, ed il Comune, che ha permesso la pubblicazione in appendice delle stampe della Biblioteca comunale.

Arte e stampaun volume Per cataloGare la collezione bocchi

Sala convegni della Biblioteca comunale gremitis-sima in occasione della “Fiera del libro” di Porto Viro dove l’assessore alla cultura Maura Veronese

ha presentato il libro fresco di stampa di Mario Naia che le sedeva accanto. Un libro di poesie in dialetto e in lingua di questo signore “donadese doc”, classe 1928. Cerimonia che voleva essere un omaggio all’autore il quale, come dirà il sindaco Geremia Gennari nel suo intervento, “E’un personaggio che caratterizza il meglio di una Comunità per quella sua semplicità d’animo, per quell’impegno nel sociale, per quella cultura popolare che sa avvicinare tutti e diffonde ottimismo”. Un libro edito dalla tipografi a locale Astolfi e composto da 29 poesie ed un racconto; il tutto dedicato a Girolamo Astolfi e denso di dediche a persone del paese sia defunte che viventi. L’humus di questa poesia, che non aspira alle vette eccelse, sta, come spiega la Veronese, “Nell’ispirazione genuina e reale che si fa ascoltare trasmettendo emozioni che coinvolgono ciascuno nella quotidianità della vita”. Naia ha chiosato: “I giornalisti mi defi niscono, bontà loro, “poeta” ma io ritengo le mie composizioni “poesia in famiglia colorate da un po’ di fantasia”. Il libro (79 pagine) comprende anche illustrazioni e ritratti di 6 artisti locali, con presentazione della Veronese e prefazione di Antonella Ferro presidente della Pro Loco-Donada. Tra le personalità presenti, oltre al sindaco e alla Veronese, notati l’assessore Doriano Mancin, l’assessore Nicola Marinelli, il consigliere regionale Cristiano Corazzari e pure don Alfonso Boscolo ritornato in città per l’amicizia che lo lega all’autore. Tra gli applausi Naia ha letto alcune poesie suscitando ammirazione e contenuta ilarità ricevendo al termine in dono una targa dall’Amministrazione e, dalla titolare della tipografi a, un maxi ritratto del suo volto da appendere alla parete di casa. La serata si è conclusa con la degustazione di alcuni vini di cui il “poeta” è apprezzato cultore mentre egli fi rmava autografi sulle copie del libro ed il cui introito sarà devoluto in benefi cenza.

Poesie di Mario Naia “Pensieri e Parole”

Francesco FerroFo.Ma.

“il rovescio del tao”

Jacques Callot - La Liberazione di Tirreno

Mario Naia

18 Cultura provinciale

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L’avventura dei piccoli atleti del progetto propaganda di Adria Nuoto è fi nalmente cominciata. Domenica 25 novembre presso la piscina di Piove di Sacco si è tenuto il primo concentramento del campionato

veneto aquagol del circuito propaganda “Fin”. Le squadre partecipanti: Aquaria di Piove di Sacco, Adria Nuoto, Sporting Club Noale e Polisportiva Terraglio.

Le partite si son disputate in 2 campi, le squadre erano formate da 5 elementi in campo più quelli in panchina; la durata di ogni singola partita è stata di 2 tempi da 8 minuti con 2 minuti tra un tempo e l’altro.

La squadra di Adria Nuoto era composta da: Simone Bonazza (2003), Matteo Tolomei (2004), Dario Bellato(2003), Nicolò Pelliz-zari (2005), David Pezzot (2003), Sofi a Ferrari(2005), Giulia Stocco (2005).

L’emozione, la tensione e un po’ di timore si leggeva nei volti di ognuno dei componenti, per tutti era la prima volta che affrontavano un partita di aquagol.

Nella prima partita Adria Nuoto ha incontrato la squadra dello Spor-ting Club Noale, squadra ostica per via di due fuori quota (età superiore a quella consentita) e della prestanza fi sica. La giovane età e la poca esperienza si facevano sentire, ma la squadra non si è scomposta e

nonostante i tanti gol subiti, ben 14, è riuscita con un guizzo di orgoglio a segnare il gol della bandiera con Simone Bonazza. Il risultato fi nale No-ale 14 Adria 1. La seconda partita è stata contro i pari età dell’Acquaria di Piove di Sacco; partita molto più equilibrata in cui la formazione adriese è riuscita ad essere più calma e di conseguenza ad esprimere un buon gioco di squadra andando spesso in goal, i marcatori sono stati Matteo Tolomei con 4 goal, Simone Bonazza con 3 goal, Nicolò Pellizzari con 1 goal. Alla fi ne il risultato è stato Acquaria 4, Adria 8. La giornata si è conclusa con due partite in cui le squadre erano una mista e l’altra della Polisportiva Terraglio.

Giornata molto positiva all’insegna del divertimento sia per i piccoli atleti sia per il tecnico Sebastiano Ballo.

Adria Nuoto alla prima esperienza e non sfi gura

neWs

Domenica 2 dicembre 2012, presso la pi-scina comunale di Adria, si è svolta la pri-ma giornata, delle cinque in programma,

del settore propaganda nuoto. Categoria P1 ri-servata ai nati 2005 maschi e 2006 femmine, P2 nati nel 2004 maschi e 2005 femmine, P3 nati 2003 maschi e 2004 femmine. I giova-nissimi atleti si sono dimostrati molto competitivi e vogliosi di mettersi in mostra, facendo del loro meglio in ogni batteria. Le gare in programma: per la categoria P1 25 metri dorso, per la categoria P2 25 metri stile libero, per la categoria P3 50 metri delfi no/dorso e 50 metri con sottopasso, che simula un recupero di salvamento, due staffette 4x25 mista P1+P2 femminile e 4x25 stile libero P1+P2 maschile. Mentre per la categoria P3 la staffetta 4x25 mista maschile e femminile. Per molti atleti dell’Adria Nuoto si è trattato della prima gara della carriera, infatti sono stati selezionati solo a settembre dalla scuola nuoto. Il gruppo si allena tre volte a settimana, nuoto, pallanuoto e salvamento oltre una buona dose di divertimento. Questi gli esordienti, alla loro prima gara: Categoria P1 maschile Luca Gorda e Nicolò Pellizzari nati nel 2005, hanno partecipato alla gara dei 25 dorso e alla staffetta 4x25 stile libero, nella categoria P2 maschile Matteo Tolomei e Mattia Cavazzin nati nel 2004 hanno partecipato alla gara dei 25 metri stile libero e alla staffetta 4x25 stile libero, per la stessa categoria P2 femminile Sofi a Ferrari e Giulia Stocco nate nel 2005 hanno partecipato alla gara dei 25 stile libero e alla staffetta 4x25 mista dove Sofi a ha fatto la frazione a stile libero mentre Giulia la frazione a rana. I veterani del settore, se si possono chiamere così, Sara Tobaldo, Aurora Masiero, Beatrice Dan, David Pezzot, Simone Bonazzi e Dario Bellettato della catergoria P3 hanno partecipato alla gara dei 50 metri delfi no/dorso e ai 50 metri con sottopasso. Gli allenatori Massimo Bottaro e Elena Lionello si ritengono soddisfatti di questa prima uscita. Evidenti i miglioramenti e buono l’approccio in una manifestazione che li vedeva confrontarsi con i pari età della provincia di Rovigo e Padova.

Prima Giornata del settore ProPaGanda nuoto, i Giovani camPioni non deludono

Ammonta a 1milione e 300 mila euro lo stanziamento complessivo della Fonda-zione Cassa di Risparmio di Padova e

Rovigo per la terza edizione di “SportivaMen-te”, iniziativa realizzata dai Coni provinciali di Padova e Rovigo e fi nalizzata alla promozio-ne dello sport giovanile. Al Coni di Padova, in particolare, verranno destinati 900.000 euro, mentre 400.000 euro andranno al Coni di Rovigo. Somme che verranno mes-se a disposizione per tre tipi di intervento, il primo riguarda l’attività nelle scuole con il sostegno ai progetti “Giocosport” e “Al-fabetizzazione Motoria”, con l’obiettivo di promuovere lo sport e corretti stili di vita tra gli studenti, nonché per il rinnovo delle attrezzature sportive; il secondo il sostegno alla cultura dello Sport attraverso la realizza-zione di incontri tra i giovani, le loro famiglie e testimonial/esperti del settore, per favorire la conoscenza delle varie discipline sportive e delle opportunità che esse offrono; il terzo è ultimo invece sarà rivolto ad interventi a favore delle società sportive giovanili attraver-so l’assegnazione di “buoni” per l’acquisto di materiale ed attrezzature. “Siamo lieti di rinnovare anche per il 2013 il nostro soste-gno ad un progetto di cruciale importanza per i giovani del nostro territorio – spiega Antonio Finotti, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo - rispetto all’ul-tima edizione abbiamo aumentato lo stan-ziamento di circa il 20%, perché riteniamo importante, soprattutto in questo momento storico, da un lato offrire un valido supporto

alle società sportive e ai centri di avviamento allo sport, per la preziosa funzione educativa che svolgono, dall’altro aiutare i ragazzi a vi-vere l’attività sportiva come una straordinaria occasione di crescita e maturazione”.

Un impegno sottolineato dal presidente del Coni Rovigo e sindaco del Capoluogo Bruno Piva. “Desideriamo ringraziare la Fon-dazione – ha speigato - per aver fi n dall’i-nizio creduto in questa progettualità che fa assumere ai due nostri comitati un ruolo di prestigio presso l’intera struttura del Coni na-zionale. Il progetto ha il merito di sostenere i ragazzi, che possono trovare nello sport una valida risposta al vuoto di motivazioni e di idealità che sembra contraddistinguerli, e al contempo di premiare quelle società sporti-ve che, pur nella scarsità di mezzi, portano avanti con tenacia e continuità i settori gio-vanili”.

Sport per i giovani 1.3 milioni di euro da cariParo

Al via la terza edizione di “Sportiva-Mente”, progetto dei Coni provinciali di Padova e Rovigo

Acquagoal Veneto Giovani campioni impegnati in un quadrangolare

LO SPORT in PRIMO PIANO22

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248

IL VENETOin PRIMO PIANO

Stavolta sono le famiglie più sfortunate ad essere chiamate a pagare il conto salato della sanità veneta. L’ennesima

scure decisa dalla giunta leghista guidata da Luca Zaia riguarderà circa 100 mila cittadini a cui, per almeno tre mesi, saranno sospe-si contributi ed esenzioni che sino ad oggi erano stati garantiti dalla nostra Regione.

35 mila famiglie venete non riceveran-no più l’assegno di cura per il sostegno ad un congiunto non autosuffi ciente ospitato a casa anziché in casa di riposo. Questa scelta però potrebbe comportare un mag-gior numero di inserimenti in casa di riposo alzando notevolmente i costi sia per le fami-glie che per la Regione che anziché trovarsi a pagare un assegno variabile tra i 200 e i 500 euro al mese ne dovrebbe stanziare 1500 per il ricovero.

Chiusi i rubinetti dei contributi destinati a riabilitazione, cura e assistenza anche per i 15mila disabili fi sici e psichici che li rice-vevano fi no ad oggi. Questo signifi ca che le famiglie pagheranno di tasca propria i centri diurni per i disabili e i progetti di vita indi-pendente per i disabili gravissimi.

“Stiamo cercando di correre ai ripari di questa vergogna terribile - afferma la presi-

dente di Anffas veneto Maddalena Borigo – cercando dei fi nanziatori privati ma non è facile. Le famiglie dei ragazzi disabili sono arrabbiatissime. In questo periodo di crisi dove manca anche la sicurezza del lavoro e tutto costa sempre di più, aggiungere spesa alla spesa è davvero una vergogna”.

“Di fatto si smantella lo stato sociale – aggiunge Antonino Pipitone, capogruppo regionale di Italia dei Valori -. Le famiglie dei disabili dovranno sbrigarsela da sole e le prestazioni sanitarie specialistiche ambu-latoriali saranno totalmente a carico dei pa-zienti. Passa il principio, ormai chiaro, che

chi ha una malattia se la deve pagare e chi ha la sfortuna di avere un famigliare disabile si deve ar-rangiare. Vengono chiamate prestazioni

non Lea - osserva il dipietrista, medico di professione - ma la riabilitazione, le attivi-tà dei centri diurni, il sostegno ai disabili, i certifi cati di idoneità sportiva, gli assegni di cura, le prestazioni per malattie rare sono, nei fatti, servizi indispensabili per un’ampia fascia di cittadini veneti, truffaldinamente inserite come non essenziali”.

La decisione di sospendere i livelli di assistenza facoltativi, i cosiddetti extraLea,

infatti colpirà anche altre categorie come ad esempio le famiglie di quei 50 mila minorenni che ogni anno usufruivano della visita gratuita per avere la certifi cazione di idoneità all’attività sportiva e le migliaia di partorienti che che ricorrevano al parto fi sio-logico indolore.

“Centoventicinque milioni di tagli al sociale e all’assistenza – attacca Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commis-sione Sanità del Consiglio veneto - sono un colpo mortale al sistema integrato del wel-fare veneto. La responsabilità è della Giunta Zaia che non ha saputo avviare i piani di razio-nalizzazione previsti dal nuovo piano socio-sanitario, né cautelarsi preventivamente sul fronte fi nanziario intro-ducendo l’addizionale Irpef per i redditi più alti”.

“Se la Giunta – continua il consigliere Pd - avesse predisposto le nuove schede di programmazione ospedaliera e territoriale a settembre, come avrebbe dovuto fare per legge si sarebbe almeno cominciato a ridur-re doppioni, sprechi e servizi inutili arginan-do le falle della spesa sanitaria e dirottando le risorse risparmiate sui servizi essenziali

di Germana urbani

Sanità in ginocchio, ora si risparmia colpendo i più deboliStop a contributi ed esenzioni di cui godevano sino ad oggi categorie fragili come anziani non autosuffi cienti, famiglie con disabili fi sici o psichici, invalidi e mutilati, celiaci o affetti da malattie rare

Cgil: “Si risparmi riorganizzando i servizi e riconsiderando la costruzione di nuove strutture ospedaliere”

Tagli all’Welfare per 126 milioni di euro

di assistenza, come gli assegni di cura alle 35 mila fa-miglie venete che assistono in casa i loro congiunti, an-

ziani o disabili. Invece Zaia e Coletto hanno preferito temporeggiare e tenere nel casset-to le nuove schede per timori elettorali. Una scelta irresponsabile e colpevole - conclude Sinigaglia - che ora peserà interamente sul-le spalle di chi sta già pagando un prezzo altissimo in termini di salute, reddito e di-gnità di vita”.

“Nessuno voleva tagliare i servizi di assistenza assistita – afferma l’assessore

regionale Luca Coletto – ma non siamo più in grado di garantirli a tutti a prescindere dal reddito. Li assicureremo ai ceti più debo-li e alle categorie protette”.

“Quanto al Piano – prosegue l’assesso-re – si dovrebbe considerare che nessuna pianifi cazione a medio termine, ed il Piano è quinquennale, porta effetti immediati, ma li produce cammin facendo, fi no a realiz-zarli compiutamente nel tempo. E’ pertanto quanto meno poco lucido imputare le dif-fi coltà attuali, causate esclusivamente dai tagli nazionali e non certo da scelte della Regione Veneto, a presunti ritardi nell’appli-cazione del Piano”.

Anffas: “Famiglie arrabbiate, vergognoso chiedere ancora a chi già sostiene disabili e anziani”

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25Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

La sospensione del fi nanziamento di pre-stazioni socio-sanitarie cosiddette extraLea decisa dalla Giunta regionale del Veneto,

è, anche secondo la Cgil del Veneto, un fatto di inaudita gravità. Il sindacato denuncia da tempo la gravità delle conseguenze derivanti da anni di tagli indiscriminati su sanità e soprat-tutto nel settore sociale, e sollecita la Regione a compiere scelte radicalmente diverse. “Da mesi ormai – affermano le segreterie congiun-te – è stato approvato il nuovo Piano Socio Sanitario ma le schede di dotazione ospeda-liera e territoriali sono volutamente tenute nel cassetto dalla Giunta regionale, per motivi che appaiono più fi nalizzati a evitare problemi in piena campagna elettorale piuttosto che alla necessità di avviare un serio confronto che pos-sa portare in tempi defi niti e con risorse certe, a

rimodulare – per migliorarlo – il Servizio sani-tario del Veneto. Per il sindacato occorre rivede-re la governance del sistema, anche attraverso la revisione degli ambiti territoriali delle Ulss il cui numero deve diminuire per una più effi cace riorganizzazione dei servizi e per realizzare i necessari risparmi. “Anche su questo, invece, - continuano dalla Cgil - nulla di fatto, come dimostra la recente nomina dei 22 direttori generali. In pratica, e come volevasi dimostra-re, la cosiddetta “spending review” si sta rive-lando come l’ennesimo sistema per praticare tagli indiscriminati su prestazioni, servizi, diritti di lavoratrici e lavoratori ma non incide mini-mamente sugli sprechi veri, che spesso sono imputabili alla mala-gestione messa in atto dai centri di potere (politici e non) che governano la sanità.Anche Leonardo Padrin, presidente

della commissione Sanità del Consiglio veneto, invoca prudenza e ragionevolezza nell’applica-zione dei tagli lineari della ‘spending review’ alle Ulss venete e ai diversi comparti della sanità. Con questo obiettivo ha chiesto alla Giunta regionale e ai direttori generali delle Ulss, di verifi care le conseguenze e l’impatto territoriale della riduzione di budget imposta alle Ulss venete per ciascuna delle diverse aree oggetto degli obiettivi di risparmio individuati dalla Giunta: si tratta del personale del servizio sanitario, delle farmaceutica, dell’assistenza integrativa per i diabetici, delle quote di rilievo sanitario nelle strutture residenziali e semiresi-denziali, dell’assistenza ospedaliera fornita dal-le strutture private accreditate e dell’assistenza specialistica ambulatoriale erogata dai soggetti privati accreditati. In particolare per queste ul-

time due voci la Giunta regionale ha previsto che il budget programmato sia ridotto rispetti-vamente dello 0,5 per cento (per l’ospedalità privata) e del 10 per cento (per gli ambulatori del privato accreditato) rispetto alla spesa pro-grammate per il 2011. “E’ positiva la piena responsabilizzazione dei direttori generali delle Ulss nel valutare il fabbisogno sanitario dei loro territori e nel coniugarlo con gli obiettivi di bud-get prefi ssati - commenta Padrin - ma credo sia necessario un approfondimento tematico per ciascuna delle aree di risparmio individuate, e in particolare per la sanità privata ambulatoria-le, da sempre partner affi dabile del pubblico nell’erogare servizi ai cittadini in tempi rapidi e con costi inferiori, per vari motivi, a quelli delle strutture pubbliche”.

di Germana urbani

Tempo di fi nanziaria

Previsti tagli orizzontali pericolosi in tutte le Ulss

Pensioni

Nonostante l’indignazione e proteste ripetute dei cittadini, pensioni d’oro e vitalizi acquisiti da politici potenti non sono stati tagliati ma per i pensionati di casa nostra o chi recepisce un assegno d’invalidità la mannaia potrebbe presto farsi sentire forte. In tutto il Veneto,

infatti, ben 55.600 pensionati hanno ricevuto o stanno ricevendo una discussa lettera dell’Imps che richiede l’invio di documentazione Red 2010 entro il 28 febbraio. I toni della lettera sono perentori, quasi vessatori, pena la decadenza delle prestazioni assistenziali percepite quali asse-gni familiari, maggiorazioni sociali, il trattamento al minimo le pensioni di reversibilità, gli assegni sociali, ecc., tutte misure che vengono pagate attraverso la fi scalità generale e non attraverso

il versamento contributivo. “Molti pensionati – afferma Rosanna Bettella, segretaria generale Spi Cgil di Padova - non hanno gli strumenti culturali, né tantomeno informatici, per verifi care da soli la loro situazione previdenziale. Ecco perché è importante rivolgersi nelle nostre sedi o altre, che potranno verifi care con cura, con l’ausilio degli operatori del Servizio fi scale, la veridicità o meno della contestazione”. Per gli invalidi civili al 100% con coniuge titolari di una pensione di invalidità le cose potrebbero davvero andare peggio. Per il conseguimento della pensione di invalidità sarà necessario che la coppia non superi il limite dei 16.127, 30 euro lordi l’anno. Per gli invalidi parziali, i non vendenti e i sordi il limite di reddito resta personale.

l’inPs ci Prova, a rimetterci Gli invalidi

Padrin: “E’ necessario un approfondimento tematico per ciascu-na delle aree di ri-sparmio individuate”

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13Voci da palazzo

Ulss 1 di Belluno, Pier Paolo FeronatoUlss 2 di Feltre, Adriano Rosi CaldognoUlss 3 Bassano del Grappa, Fernando Antonio CampostelaUlss 4 Alto vicentino, Daniela Carraro Ulss 5 Ovest vicentino, Giuseppe CenciUlss 6 Vicenza, Ermanno Angonese Ulss 7 Pieve di Soligo, Gian Antonio Dei Tos Ulss 8 Asolo, Bortolo Simoni Ulss 9 Treviso, Giorgio Roberti Ulss 10 Veneto Orientale, Carlo Bramezza Ulss 12 Venezia, Giuseppe Dal Ben Ulss 13 Mirano, Gino Gumirato Ulss 14 Chioggia, Giuseppe Dal BenUlss 15 Alta Padovana, Francesco Benazzi Ulss 16 Padova, Urbano BrazzaleUlss 17 Este, Giovanni Pavesi Ulss 18 Rovigo, Arturo Orsini Ulss 19 Adria, Pietro GirardiUlss 20 Verona, Giuseppina Maria Bonavina Ulss 21 Legnago, Massimo Piccoli Ulss 22Bussolengo, Alessandro Dall’Ora Azienda ospedaliera di Padova, Claudio Dario

l’elenco dei direttori Generali

“Peccato che la Regione Veneto abbia perso l’occasione di ridur-re il numero delle aziende socio-sanitarie venete, perseguendo una necessaria razionalizzazione dei costi amministrativi”. Lo

afferma, in una nota, il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Ste-fano Valdegamberi che prosegue: “Auguro, comunque, un buon lavoro a tutti i neo Direttori delle Ulss Venete. Vedo con piacere che sono stati riconfermati molti professionisti che hanno ben operato nel passato e di cui ho avuto modo di apprezzarne le qualità manageriali ed umane. Le sfi de che li aspettano non sono semplici e l’augurio che faccio è che sia sempre posto al centro delle loro attenzioni il benessere e la salute dei cittadini, sia premiato il merito e si faccia un uso sempre più responsabile delle risorse, al di sopra ed al di fuori di ogni logica di bottega politica”.

Stefano Valdegamberi, udc“Persa l’occasione di ridurre il numero delle ulss”

L’opinione

“Pietro Paolo Faronato e Adriano Rasi Caldogno sono nomi di valore che sono certo faranno del bene alla sanità bel-lunese. Il governatore Zaia ha fatto due ottime scelte”.

Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond commentando le nomine ai vertici della sanità bellunese comunicate dal governatore del Veneto Luca Zaia. “Il loro sarà un compito delicato - afferma Bond - dovranno dare corpo e sostanza al

nuovo piano socio-sanitario e alle schede ospedaliere e territoriali in corso di elaborazione. La sanità di montagna è stata blindata con importanti strumenti normativi, toccherà a loro ritaglia-re le soluzioni pratiche più incisive sulle singole realtà”. “Al direttore generale dell’Usl 1 - spiega il capogruppo del Pdl - toccherà in particolare preservare il policentrismo della rete sanitaria, un tesoro prezioso ricordato anche dal nuovo piano socio-sanitario, mentre il nuovo direttore dell’Usl 2 dovrà occuparsi di dare una dimensione “extraregionale” all’ospedale feltrino, altra formula prevista dal nuovo piano, senza dimenticare i lavori sulla piastra chirurgica e il rilancio effettivo dell’ospedale riabilitativo di Lamon”.

Dario bond, Pdl“il Governatore zaia ha Fatto ottime scelte”

Aspettando la defi nizione delle schede a corredo del Piano So-cio Sanitario del Veneto, il presidente Luca Zaia ha nominato i nuovi direttori generali delle Ulss venete. Un’operazione

non facile in quanto di solito le poltrone vengono distribuite con il manuale Cencelli, in osservanza degli equilibri politici che reggono Giunta e Consiglio di Palazzo Ferro Fini. Non così per Zaia, secondo le parole del presidente della commissione Sanità Leonardo Pa-drin, che invece avrebbe scelto gli uomini da mettere a guida degli ospedali veneti secondo il principio della competenza. “In fase di nomine - ha spiegato – Zaia ha fatto sua fi no in fondo quell’au-tonomia decisionale che gli è conferita dalla legislazione veneta. Le nomine, infatti, avvengono per decreto presidenziale. E prima di tutto Zaia ha ascoltato tutti ma poi ha deciso autonomamente privilegiando la competenza piuttosto che il colore della casacca politica”. Se così è stato, l’equilibrio che ne è conseguito tra Pdl e Lega deve essere stato plaudito all’interno della maggioranza come un’inattesa casualità. Undici, infatti, i manager ascrivibili all’orbita del carroccio, dieci quelli del Pdl, uno del Pd ma gradito anche alla Lega. Anche l’equilibrio all’interno dello stesso partito di Zaia sembra essere stato rispettato con un numero di uomini “vicini” al “Presidente” di coloro che sono “vicini” al sindaco, Flavio Tosi. Ma anche in questo caso deve essersi trattato di semplice casualità. Così nelle Ulss scaligere, quella del Capoluogo e di Bussolengo, sono stati sistemati gli uomini del sindaco: Maria Giuseppina Bo-navina nell’Ulss 20, e Alessandro Dall’Ora nella 22 e nell’Ulss 6 dell’Ovest Vicentino, invece, ha preso posto l’ex uomo di Galan ma ora “tosiano” inossidabile Ermanno Angonese. Lo stesso vale per Fernando Antonio Compostella nell’Ulss 3 di Bassano del Grappa e Giuseppe Cenci nell’Ulss 5 dell’Ovest Vicentino. I suoi uomini, invece, il Governatore li ha piazzati all’Ulss 1 di Belluno, Pietro Paolo Faronato; Ulss 7 di Pieve di Soligo, Gian Antonio Dei Tos; all’Ulss 9 di Treviso, Giorgio Roberti e Giuseppe Dal Ben nelle Ulss veneziane 12 e 14 in quest’ultima in veste di commissario. Sempre di area leghista anche il direttore dell’Azienda ospedaliera di Padova, Claudio Dario, la cui candidatura era stata so-stenuta dal Carroccio trevigiano, Mentre al Pdl sono andate l’Ulss 21 di Legnago dove Massimo De Piccoli ha preso il posto di Daniela Carraro che invece è stata spostata all’Ulss 4 dell’Alto Vicentino; l’Ulss 2 di Feltre andata ad Adriano Rasi Caldogno; l’Ulss 8 di Asolo

di Fortunato Marinata

Sanità Zaia ha nominato i nuovi direttori generali

22 nomi per 22 UlssUndici sono andati al Carroccio, dieci al Pdl, uno al Pd. Padrin: “Privilegiata la competenza non il colore della casacca politica”

“Due manager di grande esperienza alla guida delle aziende sanitarie della nostra provincia”. Il vicepresidente del Con-siglio regionale del Veneto, Matteo Toscani, commenta,

così, la nomina di Pierpaolo Faronato e di Adriano Rasi Caldogno a direttore generale rispettivamente della Ulss 1 di Belluno e della Ulss 2 di Feltre. “Prima di tutto - afferma Toscani - voglio ringraziare Anto-

nio Compostella e Bortolo Simoni per l’ottimo lavoro svolto: fa piacere che entrambi possano continuare a prestare servizio a capo di altre due

aziende sanitarie importanti come Bassano ed Asolo. Con Compostella, in particolare, c’è stato un rapporto di fattiva collaborazione che ha portato ad avviare importanti progetti come, ad esempio, la collaborazione con l’Università di Verona. Progetti che, ne sono certo, saranno portati avanti anche dalla nuova direzione dell’Ulss di Belluno. Venendo da un’esperienza importante come quella di direttore sanitario a Treviso, Pierpaolo Faronato potrà sicuramente gestire nel migliore dei modi anche una Ulss complessa come quella di Belluno. Ho già avuto modo di sentire telefonicamente sia Compostella che Faronato, per ringraziare il primo e per salutare il secondo”. “Il mio auspicio - conclude il vicepresidente dell’assemblea veneta - è che le due aziende sanitarie rafforzino ulteriormente la collaborazione, nell’ottica di un sistema sanitario provinciale di eccellenza che metta al centro la salute dei cittadini, evitando i campa-nilismi e i personalismi”.

“le aziende bellunesi raFForzino la collaborazione”

Matteo Toscani

Matteo Toscani, lega Nord

Stefano Valdegamberi

Dario Bond

“Il governatore Zaia ha fatto un ottimo lavoro, scegliendo persone preparate e qualifi cate. La sanità del Veneto è in mani sicure”. Ad affermarlo, in una nota è stato Piergiorgio Cortelazzo, vice-

capogruppo del Pdl in Consiglio regionale. “Toccherà a loro traghettare la sanità veneta nel mare tempestato dalla crisi e dare attuazione alle linee guida del nuovo piano socio-sanitario e alle schede ospedaliere e territo-riali in corso di elaborazione. Sarà un compito delicato ma collaborando tutti insieme, ognuno nelle proprie competenze, possiamo raggiungere l’obiettivo di mantenere il sistema sanitario veneto sui livelli di eccellenza che lo hanno fatto conoscere in tutta Europa”.

Piergiorgio Cortellazzo, Pdl“la sanità del veneto È in mani sicure”

Piergiorgio Cortelazzo

andata a Bartolo Simoni; l’Ulss 10 del Veneto Orientale andata a Carlo Bremezza; l’Ulss 13 di Mirano con Gino Gumirato; l’Ulss 15 dell’Alta Padovana andata a Francesco Benazzi; l’Ulss 16 di

Padova con Urbano Brazzale; l’Ulss 17 di Este andata a Giovanni Pavesi e l’Ulss 19 di Adria con Pietro Girardi. Al Pd l’Ulss 18 di Rovigo con direttore generale Arturo Orsini in arrivo da Mirano. “Il nuovo Piano Socio Sanitario – ha spiegato Luigino Schiavon, in rappresentanza dei Collegi degli Infermieri del Veneto – sarà

il banco di prova dei nuovi direttori generali, una nuova fase riorga-nizzativa che auspichiamo venga colta dai nuovi dirigenti e rivolta al potenziamento dei servizi territoriali soprattutto in tutela delle fasce meno facoltose della popolazione”.

Dieci dei nuovi direttori sono di prima nomina

26 Il Veneto in primo piano

Page 27: La Piazza di Adria - 2012dic n164

CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE FONDAZIONE CAVANIS

CAVANIS: PERCHÈ? PROFESSIONALITÀ E SICUREZZA PER IL MIO FUTURO

Anche quest’anno il Centro di Formazione Professionale Fon-dazione Cavanis ha ottenuto un largo consenso nel territorio rac-cogliendo un boom di iscrizioni. L’utenza è arrivata da un ampio bacino compreso tra tre province venete: Venezia, Padova e Rovigo. Per l’Anno Formativo 2013/2014 il Cavanis ripropone i quattro settori storici per l’assolvimen-to dell’obbligo scolastico con le qualifiche di Operatore Elettrico e Operatore Meccanico, di Ope-ratore del Benessere: Acconciato-re e di Operatore del Benessere: Estetista, mettendo a disposizio-ne laboratori attrezzati con le migliori tecnologie di ultima ge-nerazione. In particolare, da alcu-ni anni il reparto meccanico si è dotato di uno dei più moderni

software CAD-CAM che permet-te di programmare le macchine utensili a controllo numerico con un linguaggio generato da un di-segno eseguito con un personal computer. D’altra parte, il settore elettrico si è proiet-tato verso il futuro mediante il nuo-vo laboratorio di Domotica-Termoi-drulica all’interno del quale gli allievi vengono in contat-to con gli impianti civili ed industriali di ultimissima ge-nerazione. Inoltre, entrambi i reparti accompagnano gli allievi ad apprendere tutte le principali tipologie e metodolo-gie di saldatura (ad elettrodo, a

filo continuo, TIG, a fiamma ossiacetilenica, ecc.) permettendo loro sia di raggiungere del-le competenze sempre più rispondenti alle professionalità richie-ste dal mercato del lavoro odierno, sia di stare al passo con le sfide che il territorio propone.

Per quanto riguarda il settore be-nessere, si ricorda che già da qual-che anno il C.F.P. propone corsi di Abilitazione alla professione di acconciatore ed estetista. Questi “quarti anni”, che solitamente hanno inizio entro la prima metà del mese di ottobre, sono acces-sibili solo a chi è già in possesso della qualifica professionale del settore e permettono di aprire un’attività in proprio, comple-tando il percorso di formazione intrapreso con la scelta di questa tipologia di scuola. Nei corsi di abilitazione è garantita un’offerta formativa e professionale di altis-sima qualità ad un costo davvero molto competitivo. Il principio educativo adottato dalla Fondazione Cavanis nel CFP

“Maria Immacolata” di Chioggia è indicato nel Progetto Educati-vo Cavanis (PEC) e si può riassu-mere nell’espressione “Essere più padri che maestri”. Tale paternità permette il realizzarsi di quella corresponsabilità e cooperazio-ne nella quale i giovani crescono come soggetti attivi e responsa-bili di quanto avviene dentro e intorno a loro. Questa pedagogia viene attuata dalla comunità edu-cante che, con fiducia e speranza, si impegna nell’educazione della persona nella sua interezza se-condo gli insegnamenti dei Padri

Fondatori Padre Antonio e Padre Marco Cavanis. “Il nostro Centro si propone come obiettivo principale l’edu-cazione dell’uomo nella sua per-sonalità e umanità – ha spiegato il Dott. Gimmy Fabris Direttore del C.F.P. – L’attuazione di questa linea pedagogica è resa possibile dalla creazione con i ragazzi di rapporti caratterizzati da atten-zione, fiducia e rispetto, nonché da un dialogo autentico e un la-voro comune tra gli educatori e i Padri della nostra Comunità”. La fiducia nella qualità educativa e formativa offerta si traduce in un rappor-to di colla-boraz ione con i ge-nitori che, accettando l’identità e il progetto della scuola, condivido-no le mete che essa propone.

Per informazioni e per visitare la scuola rivolgersi alla Segreteria del C.F.P. al numero 041400922.

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28 Il Veneto in primo piano10 Il Veneto in primo piano

“Vivi i colori - Live in colour”. Il Carnevale dei colori, i colori del Carnevale: questo il fi lo condutto-

re del Carnevale 2013 di Venezia. A presen-tarlo è stato direttamente Davide Rampello il direttore artistico. Un evento che porterà in laguna centinaia di migliaia di visitatori dal 2 al 12 febbraio 2013 con un prologo il 26 e il 27 gennaio. “Venezia - hanno spiegato gli organizzatori – è stata l’unica città a colori prima dell’invenzione del co-lore: Canaletto, Guardi, Bellotto, Tiziano, Giorgione, Bellini, Veronese perfezionarono l’arte della pittura prospettica, e a colori, in laguna. Non potrebbe essere altrimenti: non c’è città al mondo in cui lo spettro cromatico dia il meglio di sé rifl ettendosi sull’acqua dei canali e sulla laguna”. E nel segno del colore saranno tutti gli appuntamenti del calenda-rio, dai concerti in Piazza San Marco ospitati dalla spettacolare macchina scenica del Gran Teatro, rigorosamente ognuno dedicato a un

tema cromatico differente, alle danze stori-che e performance nei campi, passando per aperitivi in musica ed eventi dedicati ai più piccoli. Una “vertigine” visiva che travolgerà anche i grandi appuntamenti della tradizio-ne a partire dalla Festa Veneziana sull’Ac-qua proseguendo con il Corteo e Festa delle Marie. La Maria “eletta” lo scorso anno, Marta Finotto, sarà quella che si calerà il 3 febbraio dal campanile di San Marco per il Volo dell’Angelo, replicato anche quest’anno altre due volte: il 10 febbraio, quando scen-derà un artista del mondo dello spettacolo e il 12 martedì grasso, quando la discesa sarà quella del Leone alato. Sempre martedì grasso a mezzanotte, ci sarà la Vogata del

Silenzio, corteo silenzioso di gondole dal Ponte di Rialto fi no al Bacino di San Marco, chiuderà il Carnevale 2013. Il palco in Piaz-za San Marco sarà utilizzato anche per sera-te musicali a tema” cromatico”, da Azzurro a Yellow Submarine. Entusiasta il direttore artistico. “Il Carnevale 2013 di Venezia sarà il Carnevale del colore perché ogni colore comunica e suscita un’emozione e a questa ciascuno di noi associa uno stato d’animo - ha spiegato Rampello - I colori sono quanto di più soggettivo vi sia, e condividono con lo spirito del Carnevale l’infi nita varietà e il numero dei mascheramenti, a propria volta corrispondendo alle nostre infi nite diverse attitudini. La bellezza, come il colore, è davvero nell’occhio di chi guarda. E così è il Carnevale, dove tutto è permesso in nome di una temporanea sospensione dei ruoli. Il mascheramento, azione simbolo del vivere il Carnevale, è la sintesi di questa liberazione. I colori, con le loro variazioni di brillantez-

za, tono, saturazione creano un pantone inesauribile di caratteri, metaforicamente simboleggiando la varietà e la diversità umana. Il Carnevale è la festa delle culture per eccellenza, soprattutto a Venezia, prima metropoli cosmopolita d’Europa”. Ci sarà la collaborazione al Carnevale delle principali istituzioni culturali cittadine con tre appun-tamenti particolarmente interessanti. La mostra di libri antichi sul colore, nelle Sale Monumentali della Marciana con letture te-atrali musicate in tema commentate da un fi nissimo teorico del colore come il professor Manlio Brusatin. Una mostra sull’utilizzo storico dei colori presentata all’Archivio di Stato. E una rassegna cinematografi ca sui colori nel cinema all’Istituto Veneto di Scien-ze, Lettere e Arti e alla Casa del Cinema. Spettacoli e concerti anche nei musei civi-ci. Anche Venezia Marketing & Eventi fra i

promotori spiega il perché di un calendario di eventi lungo. Una motivazione pensata anche per battere la crisi. “Abbiamo deciso un allungamento del palinsesto su un arco di tre settimane con ricadute positive in termini di promozione turistica sulla città e sul suo indotto economico – ha sottolineato Piero Rosa Salva, Presidente di Venezia Marke-ting & Eventi - Abbiamo inoltre potenziato il programma culturale in sinergia con le istituzioni locali, che si svilupperà in maniera diffusa su tutto il territorio rendendo il calen-dario degli eventi realmente sostenibile per Venezia, con numerosi poli di aggregazione. Non a caso il primo weekend, dedicato alla “Festa Veneziana” sull’acqua si svolgerà nel Sestiere di Cannaregio. Ci sarà inoltre un calendario di iniziative in sinergia con il Carnevale di Verona e Jesolo”.

di Alessandro Abbadir

Maria Marta Finotto si calerà il 3 febbraio dal campanile di San Marco per il Volo dell’Angelo

Eventi Ricco calendario di appuntamenti in laguna dal 27 gennaio al 12 febbraio

Venezia, il Carnevale dei colori

Martedì Grasso alle 23.30 ci sarà la Regata del Silenzio

Ecco il programma del Carnevale di Venezia 2013 nel dettaglio. Si parte il 26 gennaio dalle 9 con l’apertura in

Campo San Polo di una pista di pattinaggio su ghiaccio nel cuore del centro storico vene-ziano. Nel campo da sempre dedicato, per tradizione, al divertimento dei più piccoli at-torno alla pista, un villaggio di stand offrono prodotti dell’enogastronomia e dell’artigia-nato tipico. Nel Sestiere di Canareggio dalle 17 alle 19 la Festa Veneziana. Un grande spettacolo serale sull’acqua ed un corteo di maschere annuncerà l’arrivo del Carnevale alla città. Domenica 27 dalle 11 alle 13, il corteo acqueo del Coordinamento Associa-zioni Remiere mollerà gli ormeggi da Punta della Dogana e navigherà lungo tutto il Ca-nal Grande sino a giungere nel popolare Rio di Cannaregio, dove sfi lerà in un tripudio di pubblico assiepato sulle rive. All’arrivo delle barche si apriranno gli stand eno-gastrono-mici, che offriranno al pubblico cicheti, spe-cialità veneziane e i dolci della tradizione del Carnevale per antonomasia: le fritole e galani. Il primo febbraio all’Hotel Danieli ci sarà un Cotillon di inizio Carnevale. Con balli in maschera d’epoca e minuetti. Fitto il programma del 2: dalla mattina Il Concorso della Maschera più bella, seguirà la Festa delle Marie, Cioccolata calda in costume al Gran Caffè Lavena, e infi ne Cena con Ballo il Minuetto al Danieli, Cena di Gala con Ballo e spettacolo. “Al Ridotto”, “The Best of Il Ballo del Doge… Frames of a dream, e Il Gran Ballo Della Serenissima Opera “Don Giovanni”, Omaggio a Wolfgang Amadeus

Mozart. Il 3 febbraio dalle 12 alle 13 Il Volo dell’Angelo. In serata in Piazza San Marco Ballo di Arlecchino e Pulcinella, mu-siche e canzoni veneziane e napoletane. Il 4, 5. 6 febbraio gli appuntamenti dei giorni precedenti si ripeteranno. Il 7 ci sarà il Bal-lo Tiepolo, un gran ballo in maschera dalle 20,30 al Palazzo Pisani Moretta. Alle 21 “gran ballo della Dolce Vita Burlesque” e caffè-concerto. L’8 febbraio ballo in omag-gio a Franz Lehàr con l’opera “La Vedova Allegra”. Il 9 febbraio “Il Gran Ballo della Dogaressa”. Il ballo si svolgerà dalle 21 al Palazzo Pesaro Papafava, sul primo piano nobile del XIV secolo. Il palazzo sarà inte-ramente illuminato con candele per creare un’atmosfera indimenticabile. Il 10 febbraio alle 12 Il volo dell’aquila, alle 16,30 ciocco-lata in costume al Gran Caffè Lavena. Dalle 21 “Gran ballo mascheranda” a Palazzo Pi-sani Moretta. Dalle 21 al Teatro la Fenice l’opera “La Traviata” di Verdi. L’11 febbraio dalle 19 alle 23 sul Canal Grande “Gondo-la Tour con Cena”. Dalle 21 “Gran Ballo della Belle Epoque”. Martedì Grasso: dalle 17 premiazione della Maria del Carnevale 2013, alle 18 Lo “svolo del Leon”, alle 21 al Danieli Cena con ballo Il minuetto. Dalle 23,30 La Regata del Silenzio.

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14 Cultura veneta

Le opere saranno le medesime già esposte alla Basilica Palladiana con l’aggiunta di Memling, Van Eych e Antonello Da Messina

Riaprirà il 2 febbraio 2013, nel Palazzo della Gran Guardia, nel cuore di Verona davanti all’Arena, la grandiosa mostra sul ritratto e la fi gura che Marco

Goldin sta proponendo, in prima edizione, alla Basilica Palladiana di Vicenza dove, dopo appena due mesi di apertura, è già stata ammirata da oltre 125 mila per-sone.

Le opere che saranno presen-tate nell’edizione veronese (che chiuderà i battenti il primo aprile) saranno sostanzialmente le mede-sime già esposte a Vicenza (solo sei non saranno presentate nella città scaligera), con l’aggiunta di un nucleo davvero importante di capolavori tutti prove-nienti da una meravigliosa istituzione rumena, il Muzeul National Brukenthal di Sibiu, antichissima città della Transilvania, che per i suoi monumenti è stata Capitale Europea della Cultura.

Dal museo rumeno, famoso tra gli appassionati di tutto il mondo, giungono a Verona 4 opere quattrocen-

tesche su tavola. Tre sono capolavori tra i maggiori dell’arte fi ammin-

ga, il quarto è un rarissimo Antonello da Messina, la Crocefi ssione datata 1460. Le opere fi amminghe sono di Hans Memling e Jan van Eyck. Di quest’ultimo sarà esposto il bellissimo Ritratto d’uomo con copricapo az-zurro del 1429, straordinario ritratto che, non a caso,

Goldin ha scelto come immagine uffi ciale della mostra veronese. Di Memling sarà presente un dittico con un Ritratto di uomo che legge e un Ritratto di donna in preghiera, entrambe opere del 1490.

Sviluppata in quattro ampie sezioni tematiche e quindi senza seguire semplicemen-te la pura cronologia, anche questa nuova edizione veronese racconterà, con un profl uvio di autentici capo-lavori, volti e fi gure che hanno affascinato gli artisti dal Quattrocento a oggi.

Dai ritratti e dalle fi gure per esempio di Botticelli, Beato Angelico, Mantegna, Bellini, Bramantino, Lippi,

Cranach, Pontormo e poi Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo giungendo agli impressionisti da Manet a Monet, da Cézanne e Gauguin a Van Gogh e ai grandi pittori del XX secolo da Munch, Picasso, Matisse e Modigliani fi no a Giacometti e Bacon.

Solo per dire di alcuni tra i moltissimi che compor-ranno a Verona, dopo averlo fatto a Vicenza, questo superlativo museo dei musei. Ma non generico e invece dedicato all’immagine universale dell’uomo tra sacro e profano. Tra vita quotidiana e celebrazione di sé nella regalità delle corti, tra sentimento religioso e rappresen-tazione della propria immagine negli autoritratti soprat-tutto tra Ottocento e Novecento.

A comporre una mostra che, nella sua riedizione a Verona, potrà essere visitata da chi non l’avesse fatto a Vicenza ma anche da chi volesse rivederla con l’ingres-so di altri capolavori.

La mostra alla Gran Guardia è promossa dal Co-mune di Verona, dalla Fondazione Cariverona e da Li-nea d’ombra. Come sempre Linea d’ombra si affi anca

non solo quale società organizzatrice ma anche come partner importante nella produzione della mostra. Main sponsor di questo grande progetto è UniCredit, che ha individuat nella doppia proposta a Vicenza e Verona - territori in cui è presente in modo profondo e diffuso - la qualità necessaria per una nuova, forte partnership.

Mostre Nel Palazzo della Gran Guardia da 2 febbraio 2013

“Raffaello verso Picasso”, dopo Vicenza la mostra approda a Verona

Jan van Eyck, Ritratto d’uomo con copricapo azzurro del 1429 scelto come immagine dell’esposizione

Tra le novità quattro tavole di autori fi amminghi del ‘400

Arte

Maturata all’Accademia de Belle Arti di Venezia negli anni ‘60 e passata attraverso fasi diversissime, l’espe-

rienza artistica di Elio Armano è approdata all’inizio del duemila a Marrakech. Qui, portatovi dallo stilista Massimo Giacon, ha trovato forme, colori e materiali che sem-bravano come aspettarlo, vista la repentina congenialità di tanto lavoro precedente con l’ambiente scoperto nell’antica medina e nel territorio circostante, dalle antiche for-tezze di terra fi no alla cultura berbera ab-barbicata alle montagne dell’Atlante.

Così, viaggio dopo viaggio, intervallando il lavoro nello studio padovano, dove sono nati il “Giardino dei Giusti” di quella città, il Segno per i cinquecento anni dalla nascita di Andrea Palladio e tante altre sculture in cemento, in acciaio, in legno e terracotta, lo scultore ha sviluppato un lavoro parallelo fi no alla mostra dell’anno scorso nei locali imma-colati del riad di rue Daar El Pacha a due passi dal palazzo del re. Da quell’evento, al quale hanno partecipato tanti italiani, nonostante seguisse di pochi giorni l’orrendo attentato terroristico che insanguinò la celebre piazza Jemaa el–Fna, è nata l’idea di un libro, o meglio di un libro-scultura colmo di sorprese come la medina, tutto bianco come il riad che, insieme ad un documentario sull’attività più complessiva dell’artista, è stato presen-

tato sabato 8 dicembre nei medesimi locali dello scorso anno in una Marrakech colma dei tanti eventi che la vedono centro dell’ormai celebrata settimana del cinema giunta alla sua dodicesima edizione. La presentazione del duplice evento che, non a caso ha avuto il patrocinio della Regione Veneto e dell’Isti-tuto Italiano di Cultura in Marocco è venuta a costituire l’esordio concreto e signifi cativo di un rapporto tutto nuovo tra il Veneto e la Regione di Marrakech, così come stabilito dal protocollo d’intesa sottoscritto tra le due regioni lo scorso febbraio a Venezia, allo sco-po di intensifi care i reciproci rapporti turistici, culturali e soprattutto economici in un’area attualmente in forte sviluppo.

Elio Armano, ambasciatore d’arte tra Veneto e MarrakechE’ una mostra “made in Vicenza” quel-

la su “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento” che aprirà i battenti il 2

febbraio prossimo a Palazzo del Monte, a Padova. Un’esposizione ambiziosa che ha visto lavorare fi anco a fi anco il Direttore del Cisa, Guido Beltramini, ideatore del progetto, la Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo come promotore della mostra e Mauro Zocchetta con Aldo Cibic nella veste di allestitori. Una mostra ritenuta impossibile per l’ambiziosità dei prestiti che il curatore si proponeva di ottenere, ma che invece è real-tà, costruita com’è attormo alla storia di un uomo, alla sua fedeltà ad un sogno e a una passione. L’uomo si chiama Pietro Bembo, e il sogno è vivere d’arte e poesia, contro con-suetudini familiari e sociali. La passione è la bellezza: assoluta, senza tempo, cercata nel passato e proiettata nel futuro.

L’esposizione riunisce insieme le opere straordinarie degli artisti di cui Bembo fu amico, mentore, talvolta complice come Giovanni Bellini, Giorgione, Raffaello, Ti-ziano, Michelangelo, Jacopo Sansovino, Valerio Belli.

Accanto ad esse i capolavori dell’arche-ologia di cui Bembo si circondò nella sua casa di Padova: la testa di Antinoo, l’ar-cana Mensa Isiaca proveniente dall’Egitto dei faraoni, l’antichissimo manoscritto di Pindaro, la gemma di Dioscoride apparte-nuta a Lorenzo il Magnifi co. E insieme gli esemplari più belli al mondo dei capolavori

tipografi ci che Bembo inventò con l’edito-re Aldo Manuzio. Per la prima volta dopo cinquecento anni queste opere eccezionali ritornano a Padova dai grandi musei d’Eu-ropa e Stati Uniti.

Una parata di capolavori per raccon-tare una storia, quella non di un sempli-ce collezionista, ma di uno dei registi di quello che oggi chiamiamo Rinascimento.

Il viaggio ha inizio nella Venezia di fi ne Quattrocento, attraversa la Ferrara dove Bembo amò Lucrezia Borgia, giunge a Ur-bino e nella Roma dei Papi, per poi tornare a Padova, la città dove scelse di vivere e conservare i propri tesori, nella casa di via Altinate che fu il primo museo del Rinasci-mento.

la mostra aprirà i battenti il prossimo 2 febbraio a Palazzo del Monte, a Padova

Pietro bembo, storia di un uomo del rinascimento

Un ritratto di Pietro Brembo

30 Cultura veneta

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16 Cultura veneta

Il Veneto di tremila anni fa era molto diverso da quello che conosciamo oggi. Anche se le Dolomiti erano già le Dolo-

miti, il Lago di Garda era già stato scavato dai ghiacciai e i colli Berici, Euganei e Lessi-ni avevano già smesso la loro veste di atolli e barriere coralline, il mare era più grande e l’Adige e il Po un po’ più corti. Venezia non c’era ancora in compenso c’era Adria: un complesso di capanne e palafi tte attorno ad un porto ononimo del mare.

Anche Padova non era ancora la città che è, all’epoca forse molto più interes-sante era Este e i suoi dintorni, compresi i colli che diedero il nome ai primi abitanti di queste zone: gli euganei. Non si sa che fi ne fecero, secondo Tito Livio vennero scacciati in malo modo dai pafl agoni perché questi avevano persero la loro patria nella guerra di Troia contro gli achei.

Omero, infatti, ci informa che questi pafl agoni avevano abbandonato la Pafl ago-nia, in Asia Minore, e avevano preso casa nella parte più interna del mare Adriatico e insieme alla terra avevano preso anche

nuovo nome: “evetoy” che tradotto in la-tino divenne “heneti” e poi veneti. Degni di lode, signifi ca in greco e non si sa nem-meno il perché, visto che schermiti come perdenti e si sono rifatti su un popolo tra i più mansueti del mondo antico.

Questa è la leggenda, la storia vera dei veneti, invece, avrà la forma di una mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, dalla Soprintenden-za per i Beni Archeologici del Veneto, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Gruppo Icat, Agenzia di marketing e comunicazione, che aprirà i battenti il pros-simo 6 aprile al Palazzo della Ragione di Padova.

I dati archeologici, infatti, parlano di una realtà culturale con remote radici nelle società preistoriche locali, che, dopo un pe-riodo di crisi nel XII secolo a.C. conseguen-te a sconvolgimenti che investono l’intero mondo mediterraneo, rifi oriscono intorno al 1000 a.C. Si confi gurò così una nuova civiltà con radici estese su un territorio corri-

di Mauro Gambin

Con duemila reperti e attraverso video e postazioni multimediali verrà ricostruita la vita dei nostri antenati

Mostre archeologiche Dal 6 aprile al Palazzo della Ragione di Padova

Venetkens, viaggio nella terra dei veneti antichi

Il mare era un po’ più grande, l’Adige e il Po’ un pò più corti

spondente alle attuali regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e parte del Trentino che avrà vita fl orida fi no al II secolo a.C., quando con l’arrivo dei Romani tutto fi nì con il sovrapponimento delle due culture. La mostra padovana si colloca in questi quasi mille anni, indagando come viveva questo popolo antico, come costruiva le abitazioni, come si procurava il cibo, come seppelliva i propri defunti, come si rivolgeva alle divini-tà, come si rapportava ai popoli confi nanti e a quelli più lontani con cui entrava in contatto.

Come sempre, quando si parla di storia, il raccontoaverrà attraverso l’espo-sizione di quasi duemila reperti archeologici emersi durante le campagne di scavo ma anche attraverso una serie di video e po-stazioni multimediali per una navigazione virtuale fi nalizzata agli approfondimenti attraverso monitor touch screen e altre tec-nologie avanzate di interfaccia. Di grande impatto saranno anche alcune ricostruzioni in scala 1:1, mirate a suscitare l’attenzio-ne e soprattutto l’emozione partecipe del visitatore. Sarà possibile vedere l’interno di un’abitazione, con arredi e suppellettili; entrare in un santuario e percepirne l’atmo-sfera sacrale attraverso la suggestione di una voce che invoca gli dèi, sentire il fl uire dell’acqua, elemento spesso presente nelle aree sacre in una molteplicità di forme; osservare un imponente tumulo funerario nel quale sono presenti numerose tombe a carattere familiare, cui si aggiungono una sepoltura equina da un lato, e dall’al-tro una sepoltura con due corpi: un uomo e un cavallo. Momenti di grande impatto emotivo, a completamento di una visita di piena e completa immersione nel mondo dell’antico Veneto.

31Cultura veneta

Termine Iscrizioni 28/02/2013

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La Tares slitta ad aprile!L’ARCHITETTO

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Se il 2012 sarà ricordato come l’anno dell’ Imu, il 2013 sarà probabilmente ricordato come l’anno della “Tares”, che sarà certamente l’imposta che assieme all’ Imu peserà sui bilanci delle famiglie. Ma cosè la Tares, e perché aumenterà rispetto a “Tarsu” e “Tia”, le due vecchie imposte che servivano a coprire fi no ad oggi i costi per lo smaltimento dell’immondizia? La Tares sarà la nuova tassa sui rifi uti, MA ANCHE SUI SERVIZI! In base al Dl 201/2011 Salva-Italia dal 1° gennaio 2013 vengono soppressi i prelievi relativi alla gestione dei rifi uti urbani, di natura patrimoniale e tributaria, perché appunto entrerà in gioco la Tares. Una tariffa commisurata all’ anno solare e alla quantità media ordinaria di rifi uti prodotti per unità di superfi cie in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte. Non a caso l’ acronimo è “Tassa per rifi uti e servizi”, perché i sindaci da questa imposta dovranno fi nanziare anche i “servizi indivisibili” garantiti dai Comuni, come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, anagrafe e sicurezza. Questo è uno dei due motivi per cui è il valore della Tares SARÀ SUPERIORE a quello di Tarsu e Tia. Il secondo motivo è che dal 2013 i Comuni saranno tenuti a coprire per intero le spese per la gestione dei rifi uti. Difatti

fi nora nell’ 80% dei Comuni questo non avveniva, e gli extracosti di gestione venivano pescati dal bilancio statale. Dal nuovo anno invece tutti i Comuni dovranno ricavare per intero dalla Tares le proprie risorse per la gestione rifi uti. Così per fi nanziare i “servizi indivisibili” i Comuni, in base alle proprie esigenze, potranno applicare una maggiorazione da 30 a 40 centesimi per metro quadro. L’impatto maggiore sarà al Sud, dato che la maggioranza dei Comuni applica ancora la vecchia Tarsu, più economica della Tia. Ma quanto si andrà a pagare in più per una abitazione? Si stimano aumenti medi del 14-15%, con punte massime, calcolate dalla Uil, a Matera +39,5% o Milano +20%. Sempre uno studio della Uil, rileva che una famiglia “media”, per un’ abitazione “di medie dimensioni”, fi nirà per versare 305 euro, contro i 225 della vecchia Tarsu. Un aggravio medio del 37,5%, per un totale di 80 euro: 53 euro in più per la gestione dei rifi uti e 27 per gli altri servizi municipali! Per molti negozi e piccole aziende l’aumento sarà anche maggiore. Come rilevato da Confcommercio, potrebbe portare un aggravio medio per le imprese del 293%, con punte di oltre il 600% per alcune tipologie di attività. Analizzando i dati nazionali si notano comparti meno

penalizzati, come negozi di abbigliamento (+50%), campeggi e distributori (+100%), edicole e tabaccai (+100%); ed altri con aumenti maggiori, come i ristoranti (+480%), pescherie e fi orerie (+650%), i banchi di generi alimentari nei mercati (+650%) e le discoteche (+680%). Per i Comuni si tradurrà in un gettito di 1,9 miliardi, da sommare ai 7,6 incassati per la gestione dei rifi uti nel corso del 2012. Come si calcolerà la Tares? Fino alla riforma del Catasto la base imponibile sarà quella di Tarsu e Tia, solo in un secondo momento si calcolerà il tributo sulla base dell’80% della superfi cie catastale, come prevede la norma originaria, ma prima occorrerà che il Catasto abbia trasmesso i dati ai Comuni. Per il pagamento, oltre con il bollettino postale si potrà pagare anche con il modello F24 consentendo la compensazione tra crediti e debiti fi scali. Per le scadenze la nota positiva è che, il Dl “Salva-Italia” di 12 mesi fa fi ssava il versamento in quattro rate trimestrali: gennaio, aprile, luglio, ottobre. Ora con il sub-emendamento al Pdl stabilità, il primo versamento slitta ad aprile e riconsegna all’autonomia tributaria ai Comuni, così i sindaci potranno prorogare ulteriormente, variando scadenza e numero delle rate di versamento.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Care lettrici e lettori, come molti di Voi avranno già appreso dalle cronache, é defi nitivamente diventata legge l’equiparazione tra fi gli naturali e legittimi.Infatti, la Camera dei Deputati ha approvato a fi ne novembre del 2012 il disegno di legge “Disposizioni in materia di riconoscimento dei fi gli naturali”.Questa legge elimina defi nitivamente ogni forma di discriminazione, anche terminologica, tra fi gli nati all’interno del matrimonio e i fi gli naturali.Tutti i fi gli, dunque, potranno godere del medesimo status giuridico.Ma ciò, essenzialmente, cosa signifi ca?In sintesi, la legge fornisce una nuova defi nizione di parentela, specifi candola all’art. 74 c.c. come segue: “la parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la fi liazione è avvenuta all’interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il fi glio è adottivo”, con esclusione

di adozione di persone maggiorenni che non saranno considerate parenti.Ciò concretamente vuol dire che anche il fi glio naturale, potrà ora godere dello stesso vincolo di parentela (e diritto di successione) con nonni e zii goduto già dal fi glio legittimo e in caso di morte dei genitori essere affi dato ai nonni piuttosto che dato in adozione o affi dato ad istituti.In punto riconoscimento l’art. 250 c.c. viene modifi cato riducendo da 16 a 14 anni (e anche prima se il Tribunale autorizza) l’età a partire dalla quale è necessario l’assenso del fi glio naturale, e al di sotto della quale è necessario il consenso dell’altro genitore che lo abbia già riconosciuto e, nel caso in cui il consenso venga negato spetterà al Tribunale decidere (con una procedura semplifi cata e veloce), con sentenza anche per quel che concerne le modalità di regolamentazione dell’affi damento e di mantenimento. Il fi glio naturale potrà essere riconosciuto anche da genitori

già uniti in matrimonio con altra persona al momento del concepimento. Nel caso di riconoscimento postumo da parte del padre, il cognome della madre non sarà mai cancellato, ma il fi glio potrà affi ancargli quello paterno.Viene sancito il diritto dei minori, che hanno compiuto 12 anni e anche prima se capaci di discernimento, di essere ascoltati in tutti i procedimenti che li riguardano.Vengono defi nitivamente attribuite al Tribunale ordinario, previa istituzione di apposite sezioni di famiglia, tutte le procedure che riguardano l’affi damento di minori (senza distinzione), tutte le azioni di accertamento e disconoscimento. Rimarranno di competenza esclusiva del Tribunale dei minori i procedimenti di adozione ed inerenti la potestà genitoriale. La nuova normativa prevede che anche il fi glio naturale al pari del fi glio legittimo, al quale come detto viene integralmente parifi cato, ha diritto ad essere

mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle proprie capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni; ha diritto, inoltre, a crescere in famiglia e a mantenere rapporti signifi cativi con i parenti.In questo ultimo concetto e riconoscimento di diritti vanno certamente ricompresi quelli dei nonni a mantenere un rapporto stabile con i nipoti. Diritto che, troppo spesso, viene ingiustamente sacrifi cato e calpestato senza possibilità, almeno sino ad ora, di trovare giusta tutela.Si tratta di una legge che, adeguandosi fi nalmente alla rivoluzione culturale e sociale, ha travolto il vecchio concetto di famiglia, prevede un’ampia revisione di tutte le disposizione in materia di fi liazione.

AFFARI DI FAMIGLIAFigli naturali = fi gli legittimi

Approvata la legge

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

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34 I nostri esperti

Dott. Lara Tasso

Nel seguente articolo presenterò una breve trattazione di un argomento molto ampio e complesso, studiato da diverse discipline e che riguarda la vita di ciascuno di noi: l’aggressività. Con questo termine si intende un comportamento di attacco fi sico e/o verbale di tipo ostile. L’aggressività può essere diretta o indiretta. Nel primo caso si manifesta attraverso azioni fi siche o verbali, mentre nel secondo si palesa attraverso l’ironia e l’umorismo. Si parla, inoltre, di un’aggressività attiva quando è espressa sotto forma di attacco, ed una passiva che si esprime come resistenza. Una forma di aggressività passiva si manifesta, per esempio, quando una persona non compie un’azione che le è stata chiesta di svolgere. L’aggressività non è rivolta soltanto verso gli altri, ma può anche essere diretta verso se stessi, attraverso forme di svalutazione e/o condotte auto lesive. Per quali motivi l’uomo è aggressivo? Diverse teorie hanno cercato di fornire una risposta al quesito. Le teorie istintiviste, per esempio, sostengono che l’uomo è per natura aggressivo. Sigmund Freud sosteneva che l’aggressività è la manifestazione esterna di impulsi aggressivi, che sono in noi fi n dalla nascita. Alfred Adler sosteneva che l’uomo è aggressivo, in quanto vuole imporsi e realizzarsi, e quindi l’aggressività ha una valenza positiva. Si pensi, per esempio, all’aggressività nell’adolescenza, che nasce appunto dalla necessità di crescere e maturare, liberandosi dalla dipendenza infantile. Un’altra importante visione è di Erich Fromm, ritenuta utopica in quanto sosteneva che con le riforme sociali e l’educazione fosse possibile avere una società priva di aggressività. Secondo Fromm, l’aggressività benigna di cui parlava Adler viene distrutta a causa della società, per i rapporti di dominio e sfruttamento che ci sono al suo interno.Secondo le teorie etologiche, l’aggressività serve per la distribuzione degli individui nel territorio, per la selezione del partner sessuale, la difesa della prole e per stabilire le gerarchie.Una delle teorie più importanti sull’aggressività sostiene che siamo aggressivi in seguito ad una frustrazione, a qualcosa

che ostacola la possibilità di soddisfare i nostri bisogni fi sici o psicologici. Se, per esempio, una persona non ottiene la promozione lavorativa che tanto aspettava, può reagire in maniera aggressiva in quanto un suo bisogno non è stato soddisfatto.La nostra reazione aggressiva, inoltre, non è sempre indirizzata verso la causa della frustrazione. Per esempio, ci possiamo

arrabbiare con un membro della nostra famiglia per un motivo futile, anche se la delusione è scaturita nel campo lavorativo. È bene precisare, che non tutti reagiamo alla frustrazione con l’aggressività: molto dipende da come interpretiamo la situazione. Secondo le teorie dell’apprendimento, l’aggressività si impara come qualsiasi altro comportamento, per cui chi

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Le principali teorie sull’aggressività ed alcune tecniche di gestione

DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: [email protected] cresce in ambienti con una forte esposizione a modelli aggressivi, può essere in molti casi aggressivo.L’aggressività può nascere anche dal rancore, per esempio per una persona che ci ha offeso, o non ci ha trattato con rispetto. Gestire bene l’aggressività non è semplice, poiché è diffi cile essere razionali in quei momenti. Tuttavia, delle tecniche ci sono. Per prima cosa, è importante conoscere se stessi, e capire come sono le nostre manifestazioni aggressive: sono troppo accese? Le indirizziamo verso il giusto bersaglio, o ce la prendiamo con chi non ha colpe? Che sintomi avvertiamo a livello fi sico quando stiamo manifestando aggressività? La reazione è consona al contesto? Come ci sentiamo dopo? Ragionando a mente fredda possiamo pensare a piccoli aggiustamenti da apportare alle nostre manifestazioni aggressive, anche pensando in quanti modi diversi si sarebbero potute gestire situazioni del passato. Non è bene tenere dentro di sé l’aggressività: se qualcuno ci fa arrabbiare, è giusto sfogarsi, utilizzando una comunicazione assertiva: in altre parole dire quello che si pensa, ma senza offendere l’altro. È bene, inoltre, non rispondere subito, ma lasciare passare qualche minuto per allentare la tensione interiore, che altrimenti porterebbe la discussione a non essere più controllabile. Se la nostra aggressività sta per scoppiare, usciamo a fare due passi, telefoniamo ad una persona cara, e solo dopo affrontiamo il discorso. In questo articolo abbiamo visto solo alcune delle principali teorie sull’aggressività, che è un argomento molto vasto, che merita una maggiore rifl essione giacché riguarda la vita di ciascuno, e se non ben gestita può avere conseguenze molto negative.

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VINO

L’ALEATICO DELL’ELBA

ORAMAI LE FESTE SONO PASSATE, C’È CHI HA FESTEGGIATO DI PIÙ E CHI DI MENO, MAGARI CON UN BEL CALICE DI “CREMANT”. L’EPIFANIA CI HA TRAGHETTATO NEL PERIODO DEL CARNEVALE, QUINDI OGNI REGIONE COI PROPRI DOLCI, NOI VENETI COI CROSTOLI, O GALANI. MI RICORDO CHE A CASA DEI MIEI GENITORI SI FACEVANO ANCHE

I CAPPELLETTI CON LA MOSTARDA CHE NOI BAMBINI NON GRADIVAMO MOLTO. A NOI PIACEVANO E CI PIACCIONO AN-CORA I CAPPELLETTI CON LA NUTELLA. IN QUESTO ARTICOLO QUINDI VI PARLERÒ DI UN VINO CHE BEN SI ACCOMPAGNA A DOLCI COL CIOCCOLATO.VI PARLERÒ DELL’ALEATICO DELL’ELBA, UN VINO CHE HA PIÙ DI 2000 ANNI DI STORIA, IMPORTATO DAI GRECI E COLTIVATO DAI ROMANI. PENSATE CHE ANCHE NAPOLEO-NE BONAPARTE, ESTREMAMENTE AFFASCINATO DA QUE-STO NETTARE, DURANTE IL SUO ESILIO NE INCREMENTÒ LO SVILUPPO. LA PRODUZIONE DELL’ALEATICO NON È SEMPLICE, INFATTI LE UVE VENGONO LASCIATE SOVRAMATURARE SULLE VITI PER ALCUNE SETTIMANE. VENGONO POSTE POI SU GRATIC-CI AL SOLE E GIRATE FREQUENTEMENTE.POI SI EFFETTUA LA FERMENTAZIONE ALCOLICA E, SUCCES-SIVAMENTE, SI METTE IL VINO IN BARRIQUE PER 12-14 MESI PRIMA DELL’IMBOTTIGLIAMENTO. L’ALEATICO DELL’ELBA SI PRESENTA CON UN BELLISSIMO COLORE ROSSO RUBINO INTENSO, CON QUALCHE RIFLESSO GRANATO, E SA DI FRUTTA SECCA E DI CONFETTURA DI FRUTTA ROSSA. IN BOCCA CI REGALA UN VELLUTO E UNA MORBIDEZZA DAVVERO AVVOLGENTE. INSOMMA DAVVERO IL VINO DELL’ELBA È UNA CHICCA ENOLOGICA MOLTO IM-PORTANTE NEL PANORAMA VINICOLO ITALIANO E MONDIA-LE, ASSOLUTAMENTE DA CONSIGLIARE.

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PROCEDIMENTOSCIOGLIERE IL LIEVITO IN UN PO’ DI LATTE E ACQUA TIEPIDA.SETACCIARE LE FARINE CON I FIOCCHI DI PATATE, UNIRE LO STRUTTO AMMORBIDITO ED IL MIELE. INCORPORARE IL LIEVITO SCIOLTO ED IMPASTARE BENE.INSAPORIRE CON NOCE MOSCATA E SALE ED AGGIUNGERE L’UOVO. OTTENERE UN PANETTO DA FAR LIEVITARE PER QUALCHE ORA IN UN LUOGO UMIDO. SCONGELARE BIETE E SPINACI E MESCOLARLI CON LA FRUTTA SECCA ED IL FORMAGGIO; INSAPORIRE CON AGLIO E SALE. STENDERE LA PASTA FORMANDO UN LUNGO RETTANGOLO, FARCIRLA SU TUTTA LA SUPERFICIE CON IL COMPOSTO DI VERDURE, QUINDI ARROTOLARE A FORMA DI STRUDEL.TAGLIARE LO STRUDEL A FETTE E DISPORLE, IN ORIZZONTALE, UNA AFFIANCO ALL’ALTRA IN UNA TEGLIA ROTONDA CON CARTA DA FORNO (NOI AVEVAMO UNA TEGLIA IN CERAMICA, QUINDI NON CI È SERVITA LA CARTA).SPOLVERARE LA SUPERFICIE CON UN PO’ DI SALE E LASCIAR LIEVITARE PER CIRCA 2 - 3 ORE.CUOCERE IN FORNO CON FUNZIONE VENTILATA E 180° PER CIRCA 40 MINUTI.

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37A tavola

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FICILI DA SPEGNERE. LA TEMPESTA SI SPEGNERÀ NATURALMENTE · SALUTE LA TENTAZIONE DI CIMENTARVI IN UNA SERIE INTERMINABILE DI ESERCIZI AERO-BICI, ISOTONICI E SUPERSONICI SARÀ IR-RESISTIBILE

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ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO SBARAZZAT-

EVI DI TUTTO CIÒ CHE È RIMASTO IN ARRETRATO. SARETE COSÌ LEGGERI CHE L’OBIETTIVO DINNANZI

A VOI È PRATICAMENTE RAGGIUNTO · SALUTE LA GRANDE ENERGIA A DISPO-SIZIONE SARÀ CONVOGLIATA IN QUALCHE FULL-IMMERSION OLISTICA, CHE SODDISFI MENTE E SPIRITO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

FASCINO QUANDO LE COSE CHE VOR-REMMO RIMANGONO FUORI PORTATA È PERCHÈ NON POSSIAMO PERMETTERCELE. L’EMOTIVITÀ VI TRADISCE · SALUTE CONCEDETEVI RIPOSO A SUFFICIENZA, PER NEUTRALIZZARE EVENTUALI CALI ENERGETICI O SOMATIZZAZIONI. FATE DANZA O DI GINNASTICA ARTISTICA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO LA LIBERTÀ

H A UN SUO PREZZO E COSÌ LE AZIONI IMPULSIVE. QUALUNQUE COSA VI SPINGA OLTRE IL CUORE RICORDATENE IL PREZZO · SALUTE USATE MAGGIORE CAUTELA NEI CONFRONTI DELL’APPARATO SCHELETRICO: CERCATE DI MANTENERE SCIOLTA LA COLONNA VERTEBRALE

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO UN

RAPPORTO IM-P O R- TANTE STA GIUN-GENDO AD UN LIVELLO PIÙ PROFONDO. L’ALCHIMIA FISICA NON MANCA MA C’È DI PIÙ· SALUTE RIMANDATE EXPLOIT E PRODEZZE ATLETICO/SPORTIVE AL MESE PROSSIMO: RISCHIATE STRAPPI MUSCOLARI O PROBLEMI ALLA SCHIENA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO AVRETE SUCCESSO SE VI LAS-

CERETE GUIDARE DA CIÒ CHE VI PIACE DI PIÙ. NON IMPUNTATEVI IN CIÒ CHE NON VI È CONGENIALE · SALUTE MESE PERFETTO PER CHI DESIDERI AUMEN-TARE FREQUENZA O INTENSITÀ DEGLI ALLENAMENTI:SPORT FAVORITI CORSA, EQUITAZIONE E PATTINAGGIO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO NON ABBIATE PAURA

DI COMMETTERE I SOLITI ERRORI, APRITE LE ALI E LASCIATEVI ANDARE. L’ESPERIENZA INSEGNA E AVETE IMPAR-ATO· SALUTE IL CORPO REAGIRÀ MOLTO BENE AGLI STIMOLI E LE DIFESE IMMUNI-TARIE FARANNO EGREGIAMENTE IL LORO LAVORO

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO VALUTATE IL LATO DIVERTENTE DELLE OPPORTUNITÀ CHE VI SI AFFACCIANO

ALL’ORIZZONTE. NON VI MANCANO ENERGIE E SPIRITO · SALUTE SE VI AS-TERRETE DA ESTREMISMI E VI METTERETE IN ASCOLTO DEI BISOGNI DEL CORPO, TRASCORRERETE UN MESE PIÙ CHE GO-DIBILE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO SIATE RISOLUTI,

SEGUITE L’ISTINTO E COMIN-CIATE DA CIÒ CHE CONOSCETE MEGLIO. AVRETE UNO SPIRITO VISIONARIO CHE PAGHERÀ · SALUTE SARETE ASSIDUI E COSTANTI ANCHE NEL SEGUIRE EVEN-TUALI TERAPIE, CHE DARANNO RISULTATI SICURI. VITALITÀ E RESISTENZA ASSICU-RATE

OroscopoMETTETE AL LAVORO LA CREATIVITÀ ED

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38 Oroscopo

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salotto, 3 letti, studio, 2 bagni, garage, accessorio ester-no di circa mq.60, ampio scoperto e terreno agricolo di

circa mq.5.000. Classe energetica non definita “G”. Info in agenzia Rif.A0834

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da ristrutturare completamente, composto da ingresso, cucina, soggiorno, 2 camere da letto, bagno, posto auto esclusivo e cantina al piano terra. Classe energetica “G”.

Euro 70.000 Rif.A0496

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matrimoniale, bagno e cortile di mq.60 di proprietà. Classe energetica “F”.

Euro 80.000 tratt. Rif.A0838

 

VENDESIAd Adria in zona residenziale, Appartamento al piano 1° composto da cucina-soggiorno, 2 camere da letto, bagno

e garage. Classe energetica non definita “G”. Euro 125.000 Rif.A0192

 

  VENDESI In Località Corbola Appartamento trilocale al piano secondo composto da cucina, soggiorno, 2 camere da letto, bagno, terrazzo e garage. Classe energeti-

ca non definita “G” Euro 80.000 Rif.A0688

VENDESI In località Baricetta Casa singola di nuova costruzio-ne, di ampia metratura su due livelli, composta da

cucina, salone, taverna, 3 letti, 2 bagni, lavanderia, garage ed ampio giardino ben curato ed in parte

piantumato. Classe energetica “C.Info in agenzia Rif.A0835

 

 

 

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cottura, 1 letto, terrazzo, bagno e garage esclusivo. Classe energetica “F”.

Euro 450 mensili Rif.A0809

e-mail: [email protected] Nuovo sito web: adria.gabetti.it