La Piazza di Padova ovest - 2012dic n168

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EDITORIALE Le parole dei politici di Ornella Jovane L a politica continua ad essere un tema d’interesse per gli italiani, nonostante i ti- mori alla vigilia della campagna elettorale. Dopo un anno di vita in penombra, il rischio era quello di una disaffezione della gente ancora più marcata verso la politica. E invece le elezioni continuano ad essere un tema che esercita il suo appeal. Almeno in termini di comunicazione. I dati sugli ascolti televisivi, quelli sulle ore e ore di presenze dei politici in tv o in radio, il numero di trasmissioni di appro- fondimento-interviste-faccia a faccia..., ma anche quello di articoli pubblicati in grande rilievo dalla carta stampata, sembrerebbero confermarlo. Ci sono poi le nuove tecnolo- gie: la politica impazza sul web, twitter è l’irrinunciabile strumento per avere un filo diretto con gli elettori. Una inconsueta programmazione che costringe l’appuntamento con le urne in un periodo ancora invernale e tempi ristretti che hanno ridotto la durata della campagna elettorale costringono a scelte diverse: i comizi in piazza, i tour e le iniziative sul territorio sono meno impattanti. La comunicazione via radio, tv, giornali e web diventa allora ancora più importante. continua a pag. 3 [email protected] A grandi passi verso le elezioni del 24-25 febbraio Elezioni pagg. 4-5 La Giunta si è decurtata lo stipendio Rubano pag. 6 STANGATA SUI RIFIUTI, ECCO LA TARES Palazzo della Ragione a Padova ospita, dal 6 aprile al 17 novembre 2013, la mostra “Venetkens. Viaggio nella Terra dei Veneti Antichi”: il racconto di un popolo, quello dei Veneti Antichi, attraverso i reperti più importan- ti trovati nel corso di più di un secolo di ricerca archeologica pag. 17 VIAGGIO NELLA TERRA DEI VENETI ANTICHI “La nuova tariffa sui rifiuti, che farà il suo ingresso ufficiale il primo aprile, sarà maggiore rispetto a quelle del passato perché destinata a finanziare anche i “servizi indivisibili” quali l’illu- minazione pubblica e la manutenzione delle strade”. pag. 32 Ossigeno per le imprese soffocate dal Ptcp Economia pag. 8 pag. 9 Servono più mezzi pubblici per uscire dal traffico La Conferenza dei sindaci propone anche la delocalizzazione dei servizi da Padova I l Congestionamento della viabilità e l’al- tissimo inquinamento atmosferico sono le due facce dello stesso problema che atta- naglia Padova e la sua cintura. Da tempo se ne parla e da altrettanto tempo si attendono risposte ma in realtà finora non si è andati oltre alla girandola delle proposte. Così, se da una parte le associazioni ambientaliste, e in particolare Legambiente, continuano a battere con insistenza il tasto dei pedaggi ur- bani (road pricing), in quanto ritenuti lo stru- mento più adatto per disincentivare il traffico privato e diminuire i volumi di auto, dall’altra i primi cittadini della Conferenza dell’area metropolitana di Padova sembrerebbero, invece, più orientati verso soluzioni diverse e meno onerose per chi con motivi diversi è costretto a prendere l’auto e dirigersi verso il capoluogo. Una delle osservazioni sollevate, infatti, riguarda la necessità che Padova inizi a delocalizzare i servizi. Questo, ad esempio, è il parere del primo cittadino di Villafranca, Luciano Salvò, convinto del fatto che per la Città del Santo sia arrivato il tempo di abban- donare il proprio atteggiamento accentrato- re. Insieme al sindaco di Albigansego, Mas- similiano Barison, condivide l’idea che fino a quando la città continuerà a mantenere antro i propri confini comunali la fiera, le scuole, l’ospedale sarà scontato il persistere dei pro- blemi legati al traffico. Quindi delocalizzare i servizi potrebbe essere una delle risposte utili per decongestionare le vie del centro ma per quanto riguarda invece la strade della cintura le proposte insistono sul potenziamento dei mezzi pubblici. Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 168 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it di Padova Ovest LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio V incere la rassegnazione, rimettere in circolo la fiducia: è que- sto lo spirito con cui gli imprenditori affrontano il nuovo anno. Non ci nascondiamo la pesantezza del cammino che abbiamo davanti. I prossimi mesi saranno ancora di sofferenza e il punto di svolta si sposta in avanti. Lo sviluppo, la politica e il bene comune *Presidente Confindustria Padova Massimo Pavin* Store Store Store aperto tutti i giorni fino alle 21.30 SARMEOLA DI RUBANO (PD) Via della Provvidenza, 1 Tel. 049 632836 [email protected] iPhone 5 Scopri come averlo... www.intrepadova.it - InTre Padova SELVAZZANO DENTRO (PD) Via Padova, 66 Tel. 049 8685385 [email protected] Tencarola ▶▶▶NUOVA APERTURA◀◀◀ CAVARZERE (VE) Via Maestri del Lavoro, 13 Tel. 0426 311783 Fax 0426 311741 www.tirakkina.it

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EDITORIALE

Le parole dei politicidi Ornella Jovane

La politica continua ad essere un tema d’interesse per gli italiani, nonostante i ti-mori alla vigilia della campagna elettorale.

Dopo un anno di vita in penombra, il rischio era quello di una disaffezione della gente ancora più marcata verso la politica. E invece le elezioni continuano ad essere un tema che esercita il suo appeal. Almeno in termini di comunicazione.

I dati sugli ascolti televisivi, quelli sulle ore e ore di presenze dei politici in tv o in radio, il numero di trasmissioni di appro-fondimento-interviste-faccia a faccia..., ma anche quello di articoli pubblicati in grande rilievo dalla carta stampata, sembrerebbero confermarlo. Ci sono poi le nuove tecnolo-gie: la politica impazza sul web, twitter è l’irrinunciabile strumento per avere un fi lo diretto con gli elettori.

Una inconsueta programmazione che costringe l’appuntamento con le urne in un periodo ancora invernale e tempi ristretti che hanno ridotto la durata della campagna elettorale costringono a scelte diverse: i comizi in piazza, i tour e le iniziative sul territorio sono meno impattanti.

La comunicazione via radio, tv, giornali e web diventa allora ancora più importante.

continua a pag. [email protected]

A grandi passi verso le elezioni del 24-25 febbraio

Elezioni

pagg. 4-5

La Giunta si è decurtata lo stipendio

Rubano

pag. 6

Stangata Sui rifiuti, ecco la tareS

Palazzo della Ragione a Padova ospita, dal 6 aprile al 17 novembre

2013, la mostra “Venetkens. Viaggio nella Terra dei Veneti Antichi”: il

racconto di un popolo, quello dei Veneti Antichi, attraverso i reperti più importan-ti trovati nel corso di più di un secolo di

ricerca archeologica

pag. 17

Viaggio nella terra dei Veneti antichi

“La nuova tariffa sui rifiuti, che farà il suo ingresso ufficiale il primo aprile,

sarà maggiore rispetto a quelle del passato perché destinata a finanziare anche i “servizi indivisibili” quali l’illu-minazione pubblica e la manutenzione

delle strade”.

pag. 32

Ossigeno per le imprese soffocate dal Ptcp

Economia

pag. 8

pag. 9

Servono più mezzi pubblici per uscire dal trafficoLa Conferenza dei sindaci propone anche la delocalizzazione dei servizi da Padova

Il Congestionamento della viabilità e l’al-tissimo inquinamento atmosferico sono le due facce dello stesso problema che atta-

naglia Padova e la sua cintura. Da tempo se ne parla e da altrettanto tempo si attendono risposte ma in realtà finora non si è andati oltre alla girandola delle proposte. Così, se da una parte le associazioni ambientaliste, e in particolare Legambiente, continuano a battere con insistenza il tasto dei pedaggi ur-bani (road pricing), in quanto ritenuti lo stru-mento più adatto per disincentivare il traffico

privato e diminuire i volumi di auto, dall’altra i primi cittadini della Conferenza dell’area metropolitana di Padova sembrerebbero, invece, più orientati verso soluzioni diverse e meno onerose per chi con motivi diversi è costretto a prendere l’auto e dirigersi verso il capoluogo. Una delle osservazioni sollevate, infatti, riguarda la necessità che Padova inizi a delocalizzare i servizi. Questo, ad esempio, è il parere del primo cittadino di Villafranca, Luciano Salvò, convinto del fatto che per la Città del Santo sia arrivato il tempo di abban-

donare il proprio atteggiamento accentrato-re. Insieme al sindaco di Albigansego, Mas-similiano Barison, condivide l’idea che fino a quando la città continuerà a mantenere antro i propri confini comunali la fiera, le scuole, l’ospedale sarà scontato il persistere dei pro-blemi legati al traffico. Quindi delocalizzare i servizi potrebbe essere una delle risposte utili per decongestionare le vie del centro ma per quanto riguarda invece la strade della cintura le proposte insistono sul potenziamento dei mezzi pubblici.

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 168 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

di Padova Ovest

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Vincere la rassegnazione, rimettere in circolo la fiducia: è que-sto lo spirito con cui gli imprenditori affrontano il nuovo anno. Non ci nascondiamo la pesantezza del cammino che abbiamo

davanti. I prossimi mesi saranno ancora di sofferenza e il punto di svolta si sposta in avanti.

Lo sviluppo, la politica e il bene comune

*Presidente Confindustria Padova

Massimo Pavin*

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EDITORIALE

Le parole dei politiciMa che tipo di comunicazione è quella che hanno scelto i politici? Le tecniche di comunicazione sono raffi nate - squadre di esperti

comunicatori sono al lavoro febbrile per trovare soluzioni effi caci e convincenti ad orientare il voto degli elettori, soprattutto dei tanti ancora incerti - le parole spese sono tante, ma quali sono i contenuti?

Senza scomodare l’umorismo di Pirandello e la sua teoria del sentimento del contrario, la risposta la si potrebbe trovare proprio nelle caricature di comici che quotidianamente sottolineano questa concitata fase pre-elettorale. E così può capitare di sentire per radio, nello spazio degli annunci, l’offerta di una invitante voce che rivolgendosi ai clienti di un improbabile supermercato-Paese esorta gli acquirenti ad approfi ttare dell’irrinuciabile svedita dell’abolizione dell’Imu, offerta di cui si può benefi ciare fi no alla fi ne della campagna elettorale - non dopo -, considerato che da destra a manca tutti i politici te la tirano dietro. Ci si può imbattere nella gara di fantomatici candidati che in un inverosimile faccia a faccia si sfi dino a chi sia più bravo a togliere Imu e altre tasse, disoccupazione, disagi, povertà... fi no a, presi da euforia del duello, a promettere di togliere tonsille, calli e quant’altro a chi ne ha bisogno, pur di togliere di più dell’avversario. La campagna elettorale e la politica hanno ispirato numerosi fi lm comici nostrani. C’è poi la questione aperta di chi sia più incapace, tema anche questo molto praticato nella campagna elettorale, e quella della quantità di polvere nascosta sotto il tappeto. Non mancano le favole - quanto si è discusso sul pifferaio di Hamelin -, le gag e le presentazioni oltre la veste uffi ciale degli stessi politici che umanizzano i candidati e hanno innegabile riscontro mediatico. Si sorride con un po’ di amaro in bocca. Quali sono i programmi? E, soprattutto, non sempre appare chiaro in questa comunicazione - o quanto meno non sempre arriva agli elettori che sia nelle corde della politica in corsa alla campagna elettorale - il principio secondo cui le parole credibili pressuppongono i fatti.

segue da pag. 1

di Ornella Jovane

Padova Ovest Provincia Regionerubano

pag. 6

“Sfida all’ultima sporta”, la gara è iniziata bene

limena

pag. 8

Da febbraio nuovi bidoni per secco e vetro

Villafranca

pag. 9

Contrastare l’inquinamento luminoso

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 28 dicembre 2012Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

mondo Scuola

pag. 18

Tempo di iscrizioni,per la prima voltaesclusivamentevia internet

cultura proVinciale

pag. 21

La rassegna cinematografica di Montagnana

carneVale

pag. 26

A Venezia il via della kermesse dedicata ai colori

Sanità

pag. 29

Nominati i 22 direttori generali delle Ulss venete

arte

pag. 30

“Raffaello verso Picasso”, da Vicenza a Verona

Operazione a Candianabracconaggio

ittico Sotto Scacco

Maxi operazione contro il bracconaggio ittico. L’intervento a Candiana è stato

coordinato dalla Polizia Provinciale (Nu-cleo Nautico) con la partecipazione delle

Guardie particolari Giurate Volontarie Ittiche appartenenti all’Associazione

Federpesca. Sono stati recuperati nelle acque una trentina di attrezzi vietati per

la pesca. L’attività di bracconaggio aveva già “fruttato” al bracconiere oltre 30

chili di pesce rimasto intrappolato nelle reti. Due tra le reti da pesca recuperate

sono delle vere e proprie trappole in grado di sbarrare oltre tre metri di fiume

e di catturare, come fosse un imbuto chiuso, grandi quantità di pesce.

Cadoneghe, lutto nello sportaddio a marchioro

e giacon, inSieme

Lutto per lo sport a Cadoneghe. Nel giro di poche ore sono scommparsi

due figuredi spicco della società. Prima è venuto a mancare dopo una lunga

malattia Giorgio Marchioro padre di Cri-stian, segretario dell’Unione Cadoneghe.

Nemmeno una dozzina di ore dopo è scomparso dopo una lunga e estenuante malattia Roberto Giacon, vicepresidente

e presidente dell’ex US Cadoneghe calcio, vice presidente e ora presidente

onorario dell’Acd Unione Cadoneghe 1957. Tutta la società si stringe al dolore delle due famiglie: “persone

straordinarie che ci hanno dato tanto”.

Agna, nuovo servizioVolontari ciVici

c’è ancora poSto

Partito il servizio dei volontari civici del progetto scuole sicure. Ne sono stati

arruolati dal Comune ben 7, ma è possi-bile ancora iscriversi. La polizia locale ha

fatto loro addestramento e sono operativi in strada e sugli scuolabus. L’assessore

alla sicurezza Piva: “Auspico che altri volontari si aggreghino al gruppo in queste

settimane”. Per info 3488827378.

Padova, rivoluzione in stradamaxi rotondaalla Stanga

Due milioni e 375mila euro sono i fon-di stanziati a Padova per quattro pro-getti: la “rivoluzione” della viabilità alla Stanga con l’eliminazione dei semafori e la costruzione di una grande rotatoria (725.000 euro); la pedonalizzazione e riqualificazione di via Portello che da via Marzolo alla Porta a giudizio del vicesindaco Ivo Rossi diventerà “una delle zone più belle del campus univer-sitario di Padova” (750.000 euro) ; via Avanzo che, grazie al sottopasso e alla pista ciclabile, diventerà strada a scorrimento veloce (600.000 euro); la pista ciclabile di via Facciolati.

Ne fa parte anche Codevigolaguna Venetapatrimonio uneSco

Un Piano di gestione per tutelare e va-lorizzare Venezia e la sua laguna che, nel 1987, sono state inserite nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Il sito individuato dall’Unesco interessa un territorio di 9 Comuni e comprende, oltre a Venezia, anche Quarto d’Altino, Musile di Piave, Mira, Jesolo, Chioggia, Cavallino-Treporti e Campagna Lupia, mentre per il padovano c’è Codevigo.

Modificato il piano provincialeaziende eccellentimeno burocrazia

Una modifica al Piano territoriale di coordinamento provinciale consentirà alle eccellenze produttive di ampliarsi in dero-ga ai limiti fissati nelle zone industriali. Tra gli indicatori di eccellenza storica aziendale, investimenti in ricerca e for-mazione oltre il 3% del fatturato, brevet-ti e marchi, 30% del personale laureato, certificazioni di qualità e sicurezza. 45 giorni per i pareri dello Sportello unico attività produttive, rispetto ai 90 previsti dalla legge. La norma favorirà anche il trasferimento delle aziende localizzate in zone improprie con un bonus del 20% dell’indice edilizio di copertura.

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4 Argomento del mese

berluSconi ritroVa maroni

Pdl e Lega, amici-nemici

L’accordo Berlusconi-Maroni, fatto sull’al-tare della Lombardia, non è piaciuto per nulla ai leghisti Veneti e all’indomani della

presentazione dei simboli si è scatenato il pu-tiferio quando su quello del Pdl si leggeva a chiare lettere Berlusconi Presidente. Per quan-to riguarda il Pdl due posti nelle liste Pdl sem-brano prenotati: il Cavaliere ha espressamente richiesto: una poltrona alla Camera per Niccolò Ghedini, l’altra al Senato per Piero Longo. E

se capolista al senato potrebbe essere sempre lui, l’indistruttibile Berlusconi, alla Camera i capilista usciranno dalla quaterna composta da Giancarlo Galan, Renato Brunetta, Alberto Giorgetti e Maurizio Sacconi.

Per il Carroccio solo indiscrezioni sui capilista alla Camera che potrebbero es-sere Matteo Bragantini, deputato uscente di Verona e Marco Marcolin, sindaco di Cornuda. Al Senato la situazione è più aggrovigliata: in lizza per il primo posto c’è Giampaolo Dozzo, capogruppo a Montecitorio nell’ultimo scorcio della legislatura. Nel partito della Marca però, c’è molta resistenza a ricandidarlo - ha già alle spalle cinque mandati parlamentari. Massimo Bitonci, segretario della sezione di Padova, sarà confermato in lista in posizione “utile” mentre andrà in pensione l’estense Paola Goisis, fedelissima di Bossi.

Tempo di liste e toto candidati in ogni regione d’Italia. Anche il Veneto ha il suo bel daffare e se Pdl e Lega, al momento in cui andiamo in stampa, non hanno per

nulla le idee chiare sul da farsi, altri si sono già ben orga-nizzati.

Alcuni partiti, Movimento 5 stelle e Pd hanno fatto una scelta di democrazia partecipativa chiedendo ai propri elettori di scegliere chi volevano nelle loro liste, anche se il segretario Bersani si è poi riservato una bella fetta di nomi-ne inserite proprio nella parte alta delle liste. Cioè tra coloro che certamente saranno eletti.

Ma almeno una cosa il partito democratico veneto sta-volta l’ha ottenuta: nelle liste tutti rigorosamente veneti, nessuno calato da Roma o da altre regioni a fare il capoli-sta, o peggio, nessuno che non fosse di chiara fede Pd. L’e-sperienza di Calearo ha insegnato qualcosa e oggi a guidare il Senato ci sarà la capogruppo in regione Laura Puppato, già candidata alla primarie nazionali per la scelta del Pre-mier. Mentre per la Camera in una circoscrizione è capolista il parlamentare uscente Pier Paolo Baretta e nell’altra il veneziano Davide Zoggia.

“Il Pd nazionale – ha commentato Rosanna Filippin - ha capito che per essere competitivi in questo territorio bi-

sognava valorizzare chi lo vive e vi opera. La sfi da con Lega e Pdl è tutta da giocare, e i nostri giocatori vengono dalle fi le di casa nostra. Non poteva andare meglio”. Filippin fa notare inoltre che sono stati “rispettati in pieno i risultati delle primarie. La quota nazionale è spalmata: in Veneto i territori e i militanti contano davvero. Puntiamo alla vitto-ria anche al Senato - conclude il segretario - Diversamente dalla Lega che torna all’ovile di Berlusconi noi diamo voce ai militanti”.

Anche Monti in Veneto fa un bell’acquisto come capoli-sta alla Camera: Ilaria Capua, la virologa padovana di fama internazionale, che afferma di essere scesa in campo per senso del dovere visto che, a differenza di molti, un mestie-re ce l’ha. E il suo nome e la sua fama sono di sicuro una grande perdita per il Pd che non le ha proposto una candi-datura nonostante lei sia una delle migliaia di persone che hanno votato alle primarie del centrosinistra. Infatti afferma che se fosse stato Renzi a chiederle di candidarsi ci avrebbe pensato seriamente.

Monti, poi, valorizza come capolista al Senato un altro padovano eccellente, professore universitario, editorialista del Corriere e già stretto collaboratore del ministro Riccardi: Gianpiero della Zuanna.

Ancora con Monti anche Antonio de Poli e Stefano Val-degamberi.

Sono molti, invece, i mal di pancia all’interno del ne-onato partito Italia Futura che, dovendo far confl uire i suoi candidati nelle liste del Professore, ha riscontrato non poche diffi coltà al punto che alcune segreterie provinciali hanno ritirato i propri candidati. E’ in lista invece, Andrea Causin, che dopo essere stato eletto in regione con i voti del Pd ha visto bene di cambiare aria e oggi trova un probabile seggio in parlamento.

Dal Veneto vorrebbe approdare a Roma Indipendenza Veneta, il cui programma principale è già nel nome del par-tito e che schiera capolista in Senato un docente di Politica economica a Ca’ Foscari, Lodovico Pizzati.

Anche Antonio Ingroia fa campagna acquisti in regione: dalla sua parte l’ex magistrato Tamburini, il capogruppo Idv in regione Gennaro Marotta e Nicoletta Zago, conosciuta come la “pasionaria”, perito chimico della Vinyls in cassa integrazione da quattro anni e protagonista assoluta delle proteste dei lavoratori sacrifi cati dalla crisi. Per 40 giorni è stata sulla torre a 150 metri d’altezza con un collega, per poi scendere, parlare col Papa e con Vasco Rossi!

di Maria Pavan

Pd: tutti veneti in lista. Puppato,

Zoggia e Baretta a guidare le formazioni

ricche di novità

Il professore Monti schiera

la Capua, ricercatrice eccellente e Giampiero

della Zuanna

ELEZIONIPer comporre le liste

bloccate della tanto vituperata legge elettorale c’è

chi aspetta ordini dall’alto e chi chiede

agli elettori. Chi parte per tempo e chi, dovendo

attendere a diffi cili equilibrismi, arriva all’ultimo.

Le novità non mancano e arriveranno anche i soliti noti Elezioni politiche: chi mettiamo in lista?

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Page 5: La Piazza di Padova ovest - 2012dic n168

5Argomento del mese

Richieste al mondo politico

Industriali “Subito il rilancio dell’economia”Sono mesi e mesi che gli industriali veneti chiedono alla politica nazionale un’at-

tenzione particolare, un piano complessivo per il rilancio dell’economia. “Abbiamo tutte le capacità per ridare al nostro Paese e alla nostra regione il futuro che me-

ritano – aveva detto il presidente di Confi ndustria Veneto Andrea Tomat - ma bisogna agire subito e in fretta con risposte programmatiche e rapide”.

Due le priorità poste dagli industriali della nostra regione: che il governo intervenga con una vera politica industriale e dello sviluppo e che il sistema bancario sia messo in condizioni di erogare più credito a costi accessibili e gli istituti si impegnino in questa direzione, sia a livello nazionale che territoriale. Bisogna rapidamente mettere in campo strumenti incisivi: una riprogrammazione delle risorse del bilancio regionale e dei Fondi europei è necessaria per sostenere le imprese e le loro trasformazioni.

L’altro capitolo su cui Confi ndustria Veneto lancia l’appello alla classe politica che andrà a governare il paese è la mobilità. Gli industriali si sono uniti, infatti, pochi mesi fa alla richiesta del mondo politico ed economico veneto per la proroga della gestione commissariale della Pedemontana Veneta e della Terza corsia dell’autostrada Vene-zia – Trieste. “Le due infrastrutture in discussione – sostengono gli industriali - sono fondamentali per la competitività del no-stro sistema industriale. Serve che siano realizzate in tempi brevi come richiesti dall’economia. Un esempio concreto ci è fornito dal Passante di Mestre che è una tra le poche opere prevista dalla legge Obiettivo portata a termine nei tempi previsti”. Un successo che secondo molti è stato possibile solo grazie alle procedure più snelle consentite dalla gestione commissariale. La imprese del territorio giudicano la Pedemontana Veneta altrettanto essenziale per collegare una delle aree più indu-strializzate ed urbanizzate del Paese alle grandi reti nazionali e pensano che non si possa ritardare nemmeno di un giorno la realizzazione della terza corsia sull’autostrada Venezia -Trieste, per riuscire ad organizzare e gestire il massiccio fl usso di tir in transito dall’Est Europa e dai Balcani. E certamente non dovranno essere sottovalutati i dati positivi registrati da alcuni distretti produttivi locali che nell’ultimo trimestre del 2012 hanno visto incrementare il proprio business con l’estero e i propri rapporti con i mercati emergenti, prima fra tutti la Cina. Tutta un’altra pagina scritta e da scrivere rispetto a quanto avviene nel resto d’Italia. Certo non tutti i 24 distretti della regione vanno bene ma sono in crescita ben 17. La notizia più importante che emerge da queste cifre è che il sistema produttivo della regione ha la forza per confrontarsi con successo con le econo-mie più forti. Nonostante la drammaticità degli ultimi dati su occupazione e produzione industriale, questo scenario fa pensare che l’Italia non è condannata al declino, ma può affrontare con spirito positivo il problema dello sviluppo. A fronte di tutto ciò il sistema produttivo veneto chiede che non si continui con politiche depressive che aggravano le conseguenze negative della crisi, ma che si investa tutto il possibile per rafforzare i dati positivi là dove intanto ci sono. Saranno un volano per l’intero Paese come è già avvenuto in passato.

Pedemontana Veneta e Terza corsia dell’autostrada Venezia – Trieste sono delle priorità

Ma.Pa.

di Maria Pavan

Sindacati, Confcommercio e Consumatori insistono: tagliare le tasseContrazione dei consumi Subito misure per aiutare le famiglie in diffi coltà

Dopo la pubblicazione degli ultimi dati dell’Istat sulla perdita del potere d’acquisto delle famiglie, le associazioni dei consumatori appaiono concordi nel dire che la situazione è pesantissima e se sarà confermata su base annua, peserà sulle famiglie come fos-se una tassa invisibile. Già nel 2012 una famiglia di 3 persone ha speso 1.433 euro in più rispetto all’anno prima, addirittura per

1.578 euro su un nucleo composto da 4 persone. E’ palese l’impoverimento degli italiani che nel 2013, se le cose non cambieranno, sarà la causa principale di un ulteriore calo dei consumi e di una nuova ondata di povertà che trascinerà migliaia di famiglie nel baratro.

E’ un coro unanime di sindacati e associazioni di categoria quello che si alza verso tutti gli schieramenti politici che si confronteran-no alle prossime elezioni e che, a fronte dei gravi problemi che i cittadini si trovano a vivere, devono rispondere prontamente su come intendono affrontare il tema della pressione fi scale giunta a livelli insostenibili, anche per l’effetto combinato delle addizionali regionali e locali. Far ripartire con slancio l’economia che sta morendo di troppe tasse è una priorità anche per i sindacati e la Cisl in particolare sottolinea che “per alzare i salari e sostenere i consumi c’è solo una strada: una riforma fi scale organica e strutturale, da fi nanziare anche attraverso una più effi cace azione di contrasto all’evasione e all’elusione fi scale. Un fi sco più leggero sul lavoro e sugli investi-menti è lo strumento per rilanciare lo sviluppo e redistribuire equamente la ricchezza nel nostro paese”. Sulla stessa lunghezza d’onda Confcommercio che sottolinea come di fronte al permanere di dinamiche congiunturali negative diffi cilmente la nostra economia, e i consumi in particolare, potranno cominciare a mostrare, nel breve periodo, segnali di un signifi cativo miglioramento. Confcommercio giudica prioritario per il nuovo governo che si insedierà a Palazzo Chigi cancellare qualsiasi ipotesi di un ulteriore aumento dell’aliquota Iva che rappresenterebbe, altrimenti, il colpo di grazia per i consumi.

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6 Rubano

Il tema relativo ai costi della politica conti-nua a tenere banco in queste settimane di campagna elettorale. Nella fattispecie sono

gli emolumenti d’oro di senatori e deputati ad essere sotto la lente d’ingrandimento dei citta-dini, la sperequazione tra ciò che percepiscono gli onorevoli e il dilagare delle difficoltà eco-nomiche causate dalla crisi tra i “non eletti”, sta diventando un vero affronto alla decenza. Se ne parla tanto ma di concreto, in tal senso, finora, in Italia, non è stato fatto molto.

Più che altro si è trattato di iniziative indivi-duali, come quella del presidente della Repub-blica, Giorgio Napolitano, che ha restituito 15 milioni di euro e rinunciato, fino a fine manda-to, all’adeguamento automatico all’indice dei prezzi del proprio assegno o quella dei consiglieri regionali siciliani del Movi-mento a cinque stelle che hanno notevolmente dimi-nuito i loro stipendi. Nel mondo c’è un presidente della repubblica che restituisce ogni mese il 93% della busta paga: vive con 20 mila pesos

(circa 800 euro) in una modesta casa con la moglie, senza un conto in banca e non ha nem-meno una carta di credito nel suo portafoglio. Il presidente dell’Uruguay, Josè Mujica Cordano,

non lo fa per costrizione ne’ per propaganda ma semplicemente per una libera scelta di vita. Un esempio lontano?

Forse nemmeno tanto, infatti non è raro

trovare tra i nostri sindaci e assessori comunali chi ha deciso di portare avanti il proprio manda-

to e il proprio impegno anche con emolumenti con cifre irrisorie. Va detto anche che gli emo-lumenti dei componenti delle amministrazioni comunali sono già per se irrisori, se confrontati con quelli dei loro colleghi in Regione o seduti a Palazzo Madama e Montecitorio, e comunque sia, finora, l’esempio è arrivato quasi sempre dai municipi.

Quello di Rubano non ha fatto eccezione. Il sindaco Ottorino Gottardo e la sua Giunta, infatti, hanno deciso di dare una sforbiciata all’assegno mensile. Sulla “busta paga” del primo cittadino, a dirla tutta, pesava anche l’imbarazzo per una classifica stilata da un quotidiano locale, per la sua indennità era ri-sultata essere la più alta se raffrontata con le dovute proporzioni con quella degli altri sindaci del padovano.

3.253, 68 gli euro percepiti ogni mese, ora ridotti di 488 che uniti a quelli decurtati da-gli stipendi degli assessori comporranno, da qui a fine mandato, la significativa cifra di 19.500 euro da destinare alle famiglie in difficoltà per mancanza di lavoro.

di Fortunato Marinata

La somma che verrà risparmiata sarà destinata all’aiuto di chi ha perso il lavoro

Costi della Politica Un taglio del 15% sull’indennità del Sindaco e degli Assessori

La Giunta rinuncia a parte dello stipendio

Decine di migliaia di sacchetti di plastica risparmiati in un mese. È questo l’incre-dibile risultato ottenuto in solo 30 giorni

nel comune di Rubano per la gara “Sfida all’ultima Sporta”, l’ambizioso programma che vuole ridurre il numero di sacchetti mo-nouso in circolazione. “I risultati di questo primo mese sono stupefacenti - commenta il sindaco Ottorino Gottardo -Abbiamo aderito a “Sfida all’ultima sporta” per incentivare i nostri cittadini a non utilizzare più sacchetti monouso. Siamo in gara con altri 13 comuni d’Italia fino al 30 aprile, e questi primi dati ci fanno ben sperare di poter vincere il primo pre-mio, 20.000 euro che andranno alle nostre scuole”. L’adesione all’iniziativa è il segno che c’è una sensibilità crescente dei cittadini ver-so l’ambiente. Ogni sacchetto monouso non venduto significa minor inquinamento e meno rifiuti. Nel territorio di rubano numerosi eser-cizi commerciali hanno aderito alla proposta del Comune, chiedendo ai clienti di acquistare senza chiedere sacchetti monouso, preferen-

do borse riciclabili portate da casa o tenute in macchina o in borsa. “La competizione sarà sostenuta, quindi dobbiamo fare di più e me-glio - Continua il sindaco - Invito tutti a portare con sè borse riutilizzabili e a non chiedere sac-

chetti al momento dell’acquisto, aiutandoci in questa sfida, e ringrazio le attività commerciali per la sensibilità dimostrata”. Vincere è sem-plice: quando si fanno acquisti basta non farsi dare il sacchetto dal negoziante. Un sistema di rilevazione conta i sacchetti risparmiati ogni mese e al 30 aprile, il comune che avrà consu-mato meno sacchetti per abitante riceverà un sostanzioso premio che l’amministrazione ha deciso di utilizzare per le proprie scuole.

“SFIDA All’ulTIMA SPORTA” INCORAGGIANTI I PRIMI RISulTATI

3.253, 68 gli euro percepiti ogni mese, ora ridotti di 488

In gara con altri 13 comuni d’Italia fino al 30 aprile

Il primo cittadino Ottorino Gottardo

In breveIn municipio. Mingardo querela il segretarioSegretario comunale e consigliere Gianluca Mingardo ai ferri corti. E’ successo lo scorso mese quando a seguito

di una richiesta di chiarimenti, per una interpellanza pre-sentata dal consigliere di minoranza Michela Gottardo e

non inserita all’ordine del giorno di un consiglio comu-nale, tra i due è quasi scoppiata una rissa. La vicenda si

è conclusa con una querela da parte del Consigliere al segretario comunale.

Polizia locale. Nuovo ufficio a MestrinoDefinitivamente chiusi da inizio anno gli uffici di Rubano, è stato contestualmente attivato a Mestrino uno sportello della Polizia Locale del Consorzio Padova Ovest. Il nuovo front-office

si trova in adiacenza alla palazzina municipale ed è attivo tre giorni la settimana: il lunedì e

giovedì dalle 9.00 alle 12.30 e il sabato dalle 9.00 alle 12.

Commercio. McDonald’s e viabilitàLa recente apertura del McDo-

nald’s di Rubano ha di fatto sveltito anche le operazioni

di apertura di alcune vie della lottizzazione Fornace, di cui il fast-food fa parte. Per il nuovo locale, infatti,

con i suoi 140 posti a sedere interni e 84 esterni ma soprattutto visto che sarà servito di McDrive, cioè il servizio che consente ai clienti di ordinare e pagare

direttamente dalla propria auto, si è resa necessaria l’apertura di via Pria Fosca e via Giacomo Poletto.

Page 7: La Piazza di Padova ovest - 2012dic n168

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Page 8: La Piazza di Padova ovest - 2012dic n168

8 Limena

Quando era verso la Romania la chiamavano delocalizzazione, ora che è verso la Carinzia la chiamano fuga. Ma non per questo gli im-

prenditori che hanno deciso di portare oltre confine le loro linee di produzione di sentono dei vigliacchi, anzi possono contare sulla comprensione di molti. In Carinzia del resto le tasse sono congrue, i servizi efficienti, i sindacati utili, le infrastrutture all’avan-guardia. Il contrario di quello che succede in Italia, compresa quella parte dell’Italia, il Veneto, che paga un conto da 20 miliardi di euro l’anno sotto forma di residuo fiscale. Di più: tra gli inciampi che con-dizionano il cammino delle imprese verso l’uscita dal tunnel della crisi, ci sono anche i bizantinismi della burocrazia. L’articolo 35 del Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Padova (Ptcp) è tra questi, perchè di fatto impedisce l’ampliamento delle attività industriali. Di una sua modifica se ne è parlato recentemente nella sede di Confindustria Padova tra Tiziano Nicolini presidente Ance Padova e delegato Confindustria Padova all’Urbanistica, Ma-rino Zorzato vice presidente e assessore al Territorio Regione del Veneto, Barbara Degani presidente Pro-vincia di Padova, Mirko Patron assessore provinciale all’Urbanistica. La via d’uscita dalla stretta dell’arti-colo 35 del Ptcp potrebbe essere una nuova norma, già passata in Giunta provinciale, che attribuisce alle “imprese d’eccellenza”, ossia quelle che rispondono con requisiti del tipo: una storia aziendale di almeno 10 anni, più di 10 addetti e certificazione di qualità Iso 9001, storicità dei rapporti di lavoro e numero di addetti residenti nel territorio, almeno il 30% del personale laureato, certificazioni internazionali di sistema e prodotto, premi e riconoscimenti di chiara fama e responsabilità sociale d’impresa, la possibili-

tà di derogare ai limiti di ampliamento consentiti dal Ptcp nelle zone produttive (il 5%, e il 10% nelle aree di interesse provinciale), ai vincoli sui parametri edi-lizi (costruzione in altezza, distanze da confini, par-cheggi) e al parametro Sau sui limiti alla superficie agricola utilizzata. La norma, che attende ora l’ap-provazione del Consiglio provinciale, quindi la ratifica entro 30 giorni della Regione Veneto, favorirà anche il trasferimento delle aziende localizzate in zone improprie con un bonus del 20% dell’indice edilizio di copertura. Ma anche tempi più brevi (45 giorni, rispetto ai 90 previsti dalla legge) per il rilascio dei pareri dello Sportello unico attività produttive.

“Nonostante il perdurare della crisi, ci sono azien-de determinate a crescere - sottolinea Tiziano Nicolini

– ma spesso penalizzate da lacci burocratici e vincoli urbanistici. Negli ultimi sette anni abbiamo presentato ben 25 osservazioni dettagliate agli strumenti di piani-ficazione territoriale, facendo emergere molti di questi casi. Dal 2010 ad oggi sono state 219 le pratiche di varianti urbanistiche presentate allo sportello Suap del-la Provincia di Padova. Solo in Zona Industriale di Pado-va, da un sondaggio condotto nel 2011 da Confindu-stria su un campione di aziende associate, 15 imprese hanno dichiarato l’intenzione di ampliarsi. L’auspicio è che la modifica al Ptcp venga resa operativa in tempi rapidi e che il suo impianto, più favorevole alle istanze della crescita, possa essere seguito anche nel livello della pianificazione comunale”.

di Fortunato Marinata

Economia Incontro tra Regione, Provincia e Confindustria

Ossigeno per le imprese soffocate dal Ptcp

Tiziano Nicolini e Barbara Degani

Discussa una legge per ridurre i lacci burocratici a quelle aziende che vogliono espandersi

Un incontro tra Etra e la cittadinanza si è tenuto lo scor-so otto gennaio per informare sulle nuove modalità con cui nei prossimi mesi si procederà con la raccolta

del secco non riciclabile e del vetro. Da febbraio, infatti, per il conferimento delle due tipologie di rifiuti, dovranno essere usati specifici contenitori carrellati da 120 litri mentre quello per il “secco” dovrà anche essere dotato di microchip. Si tratta di un dispositivo che consente di registrare il numero di svuotamenti e quindi, in maniera indiretta, di monitorare

la quantità di rifiuto prodotta. Ogni utenza dovrà utilizzare il proprio contenitore personale, anche nei condomini, dove i contenitori condominiali del secco presenti attualmente saranno rimossi. Anche le ditte dovranno dotarsi dei con-tenitori per il secco, qualora non ne siano già provviste. La raccolta verrà effettuata ogni 2 settimane, secondo un ca-lendario che sarà consegnato insieme al contenitore. Ci sono novità anche per quanto riguarda il calcolo della tariffa, che verrà attivato dal 1°maggio 2013, in quanto l’imponibile

sarà conteggiato non solo in base al numero dei componenti del nucleo familiare, come fatto finora, ma anche tenendo conto del numero di svuotamenti del contenitore del secco. Nella tariffa base sarà compreso un determinato numero di svuotamenti annui, rapportato al numero dei componenti. Per ogni svuotamento aggiuntivo verranno addebitati tre euro e per questo è consigliabile esporre il bidone per il sec-co solo quando è pieno, in modo da ottimizzare il numero di svuotamenti.

neWS Raccolta rifiutida febbraio nuoVi bidoni per Secco e Vetro

segue da pag. 1Le previsioni indicano che la

recessione dovrebbe proseguire per tutta la prima metà del 2013 e poi cedere il passo a una ripresa gracile, più robusta dal 2014. Per molte aziende la sopravvivenza è ancora l’obiettivo primario. Ci sono però anche segnali selettivi di vitalità, che

vanno colti e amplificati, come la proiezione all’estero. Ci sono azien-de che investono, crescono e assumono - nei settori avanzati e anche in quelli più maturi - puntando su qualità, esclusività e presidio dei mercati. Per queste realtà la ripresa è un obiettivo alla portata. Per tutte, infine, è in atto un impegno coraggioso volto a riposizionare le proprie attività nel nuovo scenario globale. Pur consapevoli della durezza della crisi, siamo perciò fermamente convinti delle possibilità di rovesciare la tendenza. Una convinzione che non è un atto di fede, ma di ragionata e ragionevole fiducia nell’impresa, nel lavoro e, nello stesso tempo, nella società civile. E poggia su tre pilastri: il valore dei prodotti e della filiera, la qualità del capitale umano, la coesione sociale. Il ruolo della Politica è fondamentale e irrinun-ciabile. Innanzitutto una Politica che dica la verità, che smetta di nascondere la polvere sotto il tappeto, che abbandoni il populismo di facili promesse - avulse dall’entità del debito e dai vincoli che esso impone - e assuma impegni credibili, con la serietà dell’esempio. La società civile - imprese, Associazioni datoriali, Sindacati, Terzo setto-re, cittadini - non possono certo assumere un ruolo di attesa ma, al contrario, di partecipazione e propulsione. Siamo chiamati a vigilare e a pungolare la Politica, oltre che inchiodarla alle proprie responsabi-lità. Occorre che chi è impegnato in Politica dia segni inequivocabili di dedizione disinteressata al bene comune. Protagonisti responsabili, liberi da secondi fini, convinti nel voler servire la causa del bene co-mune con trasparenza, competenza e spirito di sacrificio. Di questo ha bisogno la Politica per rigenerarsi e favorire la crescita del Paese intero, iniziando dall’alleggerire quei fardelli che oggi offendono il lavoro e l’impresa. Questi valori e questo esempio vogliamo ritrova-re, in vista dell’imminente confronto elettorale, nei candidati di ogni schieramento. Augurandoci che dal voto emerga una maggioranza chiara e stabile, capace di coniugare in maniera credibile all’indispen-sabile rigore la via urgente e irrinunciabile dello sviluppo.

*Presidente Confindustria Padova

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Page 9: La Piazza di Padova ovest - 2012dic n168

9Villafranca

Il Congestionamento della viabilità e l’altissimo inquinamento atmosferico sono le due facce dello stesso problema

che attanaglia Padova e la sua cintura. Da tempo se ne parla e da altrettanto tempo si attendono risposte ma in realtà finora non si è andati oltre alla girandola delle proposte.

Così, se da una parte le associazioni ambientaliste, e in particolare Legambien-te, continuano a battere con insistenza il tasto dei pedaggi urbani (road pricing), in quanto ritenuti lo strumento più adatto per

disincentivare il traffico privato e diminuire i volumi di auto, dall’altra i primi cittadini, della Conferenza dell’area metropolitana di Padova, sembrerebbero invece più orientati verso soluzioni diverse e meno onerose per chi con motivi diversi è costretto a prendere l’auto e dirigersi verso il capoluogo. Una del-le osservazioni sollevate, infatti, riguarda la necessità che Padova inizi a delocalizzare i servizi. Questo, ad esempio, è il parere del primo cittadino di Villafranca, Luciano Salvò, convinto del fatto che per la Città del Santo

sia arrivato il tempo di abbandonare il pro-prio atteggiamento accentratore. Insieme al sindaco di Albigansego, Massimiliano Bari-son, condivide l’idea che fino a quando la città continuerà a mantenere antro i propri confini comunali la fiera, le scuole, l’ospe-dale sarà scontato il persistere dei problemi legati al traffico.

Quindi delocalizzare i servizi potrebbe essere una delle risposte utili per decon-gestionare le vie del centro ma per quan-to riguarda invece la strade della cintura

le proposte insistono sul potenziamento dei mezzi pubblici. Infatti, per il sindaco di Limena, Giuseppe Costa, il percorso da intraprendere è quello dell’unificazione del trasporto urbano ed extraurbano, scelta che oltre ad avere positive ricadute sulla viabilità potrebbe avere benefiche risoluzioni per il costo del servizio.

Anche per il sindaco Salvò è impensabi-le un ricorso ai mezzi pubblici se il servizio continuerà a non toccare i vari comuni della cintura. “Ricordo – ha precisato il primo

cittadino – che l’area metropolitana conta circa 450 mila residenti”. Un’affermazione che ha ricevuto anche la sponda del sindaco di Rubano, Ottorino Gottardo, in quanto da tempo lamenta l’assurdità che per quanto riguarda i bus urbani vi sia una linea che collega Padova alla frazione di Sarmeola e non ve ne sia nessuna che arrivi al centro di Rubano. “Serve – ha spiegato – un siste-ma di collegamento che unisca l’intera area metropolitana”.

Per risolvere la questione i primi cittadini propongono la delocalizzazione dei servizi e il potenziamento dei mezzi pubblici

Viabilità Le proposte della Conferenza dei sindaci dell’area metropolitana

Traffico e inquinamento, due facce dello stesso problema

Un milione 250 mila euro dalla Regione per 125 Comuni veneti che devono predisporre il piano dell’illuminazione per contenere l’inquinamento luminoso. “Il Veneto - sottolinea

l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - nel ’97 è stata la prima regione italiana a prendere coscienza del fenomeno dell’inquinamento luminoso. La normativa vigente prevede la pos-sibilità di concedere contributi ai Comuni per la predisposizione dei

piani ed è quello che abbiamo fatto con questo provvedimento”. Le somme a bilancio hanno permesso di finanziare integralmente le richieste pervenute nella misura massima prevista, pari al 50% della spesa ritenuta ammissibile e comunque per un importo non superiore a 20 mila euro. “Con successivi provvedimenti”, conclu-de Conte, “la Regione provvederà invece a valutare e finanziare le richieste per interventi di bonifica e adeguamento degli impianti esistenti e per la realizzazione dei nuovi impianti di illuminazione pubblica e di illuminazione stradale, sulla base delle disponibilità di bilancio”. Ecco i Comuni della provincia di Padova ammessi e

la quota di finanziamento regionale. Noventa: 18.513 euro; Sel-vazzano: 20.000; Campodarsego: 18.876; Rubano:12.100; Ma-serà: 15.730; Teolo: 9.438; Sant’Urbano:6.050; Abano Terme: 16.940; Due Carrare: 8.620; Monselice: 17.500; Campodoro: 4.628; Veggiano: 11.954; Villafranca Padovana: 17.500; Gran-torto: 8.179; Mestrino: 8.808; San Giorgio in Bosco: 12.584; Agna: 9.075; Galliera Veneta: 8.179; Este: 9.500; Gazzo: 8.884; San Martino di Lupari: 20.000; Sant’Elena: 4.781; Cit-tadella: 19.819; San Pietro in Gu:12.500; totale contributi ai Comuni padovani: 300.000.

un milione 250 mila euro per contenere l’inquinamento luminoSo

Finanziamenti

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10 Cadoneghe

Cambia la viabilità. A Cadoneghe sono stati istituiti due nuovi sensi unici e un divieto temporaneo di circolazione.

L’obiettivo è quello di alleggerire la pressio-ne del traffico e rendere, in questo modo, almeno questo è l’auspicio, più scorrevole e sicura la circolazione dei veicoli in tutta la zona coinvolta.

I nuovi sensi unici di marcia riguardano Via dei Mille (tratto da via Mario a via Guer-zoni), con un senso unico di marcia con di-rezione Nord-Sud; parcheggi per autoveicoli su entrambi i lati. L’altro invece interessa Via Guerzoni interna (unisce via Guerzoni, in corrispondenza del civico n. 6, all’inter-sezione con le vie Mario e Rigotti interna), dove è stato senso unico di marcia con di-rezione Nord-Sud. Il divieto temporaneo di circolazione riguarda invece Via Bixio, dove il transito sarà vietato dalle 7.30 alle 8.45 per chi proviene da via Matteotti. Residenti, frontisti e trasportatori per carico e scarico saranno esentati dal divieto.

“Questi cambiamenti – spiega il sinda-co Mirco Gastaldon – fanno seguito all’isti-tuzione del divieto temporaneo di sosta e di circolazione per i veicoli a motore nell’area antistante alla scuola primaria Galilei, in via Rigotti, che è stato introdotto dei giorni di attività scolastica per assicurare la massima sicurezza per genitori e studenti nell’ora-rio di afflusso all’istituto (dalle 7,30 alle 8,45). Tale divieto temporaneo ha incontra-to il favore delle famiglie, poiché permette di evitare tutte le situazioni di potenziale pericolo dovute al transito e alla sosta con-

temporanea di decine di veicoli. Ma ci siamo resi conto che questa misura provoca ogni mattina un consistente afflusso di traffico lungo le vie Guerzoni (interna), dei Mille e Bixio, determinato dai veicoli provenienti da via Matteotti e diretti verso la Sr 308 del Santo, che utilizzano queste arterie non potendo più transitare lungo via Rigotti.

Perciò, per mettere in sicurezza auto-mobilisti e pedoni, era necessario un inter-vento di riorganizzazione della circolazione, che permetterà di migliorare le condizioni di transito lungo tali strade.

Fortunatamente il sistema viario della zona consente diverse alternative di percor-so per raggiungere ogni destinazione senza particolari disagi”.

Interessati un tratto di via Dei Mille e la parteinterna di Via Guerzoni

DuE SENSI uNICI, TRAFFICO Al SICuRO

Sono in corso da qualche settimana i lavori per il nuovo bacino di laminazione che servirà a limitare i fenomeni di allagamento che si verificano nella zona tra via Rigotti e via Silvestri. Si tratta di una vasca al servizio dello scolo consortile

Cadoneghe. In questo modo risulterà alleggerita anche via Conche. Anche questa un’area che finisce puntualmente sott’acqua quando piove con più

copiosità del solito. Sugli interventi il sindaco di Cadoneghe, Mirco Gastaldon ricorda che lo scolo Cadoneghe è esondato in diverse occasioni, “causando, tra l’altro, danni ingenti e gravi, disagi. In particolare, acquazzoni e nubifragi che si sono verificati in tre annate particolari (1995, 2005 e 2006) hanno manifestato senza più ombra di dubbio come lo scolo sia notevolmente sottodimensionato.

La stessa crescita urbanistica della frazione di Mejaniga, del centro abitato di Cado-neghe e della frazione di Peraga di Vigonza, hanno reso necessarie nuove, più funzionali e non più prorogabili, opere idrauliche. A questo punto non può che risultare conveniente realizzare una serie di bacini di laminazione dove invasare parte dell’acqua di piena e limitare le portate idriche verso valle”.

L’opera è, per così dire, l’avvio di un piano più ampio di “modello idraulico” che il Comune, in accordo con gli enti interessati, vuol mettere a punto per difendere il terri-torio e porlo in sicurezza. Il bacino nella grande rotatoria posta sotto la strada regionale 308, pertanto, è un’opera strategica, prevista dall’accordo di pianificazione tra i Comuni di Cadoneghe e di Vigonza nell’ambito della realizzazione del “Progetto Cristallo”. Il co-sto dei lavori, autorizzati dopo aver ottenuto il parere idraulico del consorzio di bonifica “Acque Risorgive” e l’autorizzazione della società Veneto Strade, che ha in concessione le aree sotto la tangenziale, costano 150 mila euro.

Si tratta di un invaso di circa 7.500 metri quadri della capacità di circa 10 mila metri cubi. La vasca sarà realizzata abbassando il livello del terreno dentro la rotatoria di un metro e 30 centimetri. In caso di piogge intense, le acque in eccesso dello scolo Cadoneghe (lo scolo di deflusso principale dell’intero paese) saranno dirottate all’interno di un fossato adiacente alla strada e poi dentro l’invaso. Una soluzione che permette di mettere finalmente in sicurezza una vasta area abitata e sempre a rischio.

il cantiere

SICuREZZA IDRAulICA. l’invaso ha una capienza di 10.000 mcVaSca anti alluVione in Via rigotti

Orientamento scolastico e lavoro per far conoscere ai giovani le opportunità di lavoro offerte dal territorio. Si ripete per

il secondo anno il progetto di orientamento scolastico destinato agli alunni e alle famiglie delle classi terze dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Cadoneghe e organizzato dalla Cna Padova Nord, in collaborazione con l’amministrazione comunale.

Le aziende coinvolte hanno sede nella zona industriale a Cadoneghe, ma le loro at-tività superano i confini d’Italia e anche della Comunità Europea: si tratta della Unox, azien-da leader nella produzione di forni ad uso professionale; dell’azienda La Palma, leader nella produzione di oggetti per l’arredamen-to dal sofisticato design; del gruppo Maschio Gaspardo, multinazionale nella produzione di attrezzature agricole; e del Gruppo Parpas, leader mondiale nella produzione di macchine utensili. L’iniziativa si ripropone di creare un legame forte tra le scuole del territorio e le aziende.

“Questo è un progetto in cui crediamo moltissimo, perché si tratta di un esempio

concreto di quella sinergia tra scuola e lavoro che da tanto tempo è invocata per l’istruzione italiana - spiega il sindaco di Mirco Gastaldon -. La conoscenza diretta delle attività lavorati-ve del nostro territorio permetterà di apprez-zare l’eccellenza tecnica di queste aziende. È un modo concreto per pensare al futuro dei nostri ragazzi, che saranno impegnati in sfide importanti nella formazione e nella scelta del loro lavoro”.

Il sindaco esprime poi la sua riconoscenza agli artefici dell’iniziativa: “Voglio ringraziare

i responsabili di Cna Alta Padovana, capofila dell’iniziativa, ma anche i docenti dell’Istituto Comprensivo Don Milani, che investono tem-po e attenzione all’orientamento degli studen-ti, e i responsabili dell’Unione Medio Brenta, che forniscono il servizio di trasporto scolastico per l’iniziativa”. Il progetto è stato voluto dalla sezione locale della Cna; il presidente, Matteo Massarotto, sostiene convinto l’iniziativa: “Anche in tempo di crisi, anzi forse soprattutto ora, il rapporto tra mondo della scuola e del lavoro deve essere sempre più stretto”.

I ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Don Milani”incontrano Unox, La Palma e Maschio Gaspardo

Orientamento e formazione Per il secondo anno al via il progetto della Cna

Le aziende fanno scuola

Una visita allo stabilimento della Maschio Gaspardo a Cadoneghe

Via Dei Mille è a senso unico

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12 Vigodarzere

Autoproduzione di cibo sano nel rispetto della biodiversità e della stagionalità, rafforzamen-to del proprio legame con il territorio, con la

sua storia e la sua tipicità, conoscenza di sapienze e buone pratiche che possono anche arrivare a un’in-tegrazione del reddito familiare. In tempo di crisi la coltivazione di un proprio orto familiare, tanto più se condotta in modo biologico, aumenta il suo fascino. A Vigodarzere, su iniziativa del Comune, sta per par-tire un corso che si propone appunto di insegnare a tutti i partecipanti tecniche e conoscenze per ottene-re un bell’orto nel giardino di casa o sul terrazzo. Si è tenuto un primo incontro tra gli aspiranti orticoltori biologici di Vigodarzere e l’assessore alle Politiche per la Famiglia Lisa Zanovello in Sala Brenta per la presentazione del corso tenuto da Silvia Ferro, dell’associazione DiversamenteBio.

Il corso è rivolto a residenti, neofiti e appas-sionati, singoli o famiglie che vogliano avviare o convertire un orto famigliare per l’autoproduzione con metodo di agricoltura biologica. Sono previsti 3 incontri di teoria e 3 incontri di pratica, preceduti dalla presentazione di domani ai potenziali iscritti e seguiti da un incontro di verifica dei risultati con assaggio o valutazione delle produzioni avviate. È prevista anche la partecipazione a un’uscita guidata a un’azienda agricola.

La sede degli Orti Biologici Familiari non è an-cora stata ufficialmente decisa dall’amministrazione comunale, anche se il progetto è già stato annuncia-to qualche mese fa al Consiglio di frazione di Salet-to, designando l’area recintata di circa 10 mila mq di via Dittadi. Anche il Regolamento deve essere ancora approvato. La frequenza del corso darà punteggio per l’assegnazione dei lotti. “Perché orti biologici a Vigodarzere? Perché molte famiglie sono sensibili ai temi della corretta e sana alimentazione, – spie-ga l’assessore Zanovello - e purtroppo spesso solo ciò che si coltiva con le proprie mani dà l’assoluta

Saletto Ad organizzare le lezioni sarà l’associazione DiversamenteBio

Orti biologici, c’è il corso

A “lezione”in un orto sociale,una formadi produzione semprepiù diffusaa Padovae alle portedella città,come èil casodi Vigodarzere

Intanto il Consiglio di frazione ha individuato l’area da 10 mila metriquadrati per assegnare i lotti attraverso la nuova graduatoria

Tendenze

La nuova truffa è quella della purificazione dell’ac-qua. Prima chiamano al telefono, poi si presenta-no anche a casa, fingendosi collaboratori di Etra.

Propongono l’acquisto di apparecchi per purificare l’acqua del rubinetto. Acqua che, però, come confer-mano analisi e test, è tra le migliori, dunque assoluta-mente buona. Ancora tentativi di truffa dai quali met-te in guardia Etra al cui centralino arrivano continue segnalazioni intal senso. Alcuni casi si sono verificati

anche a Vigodarzere. A una persona, ad esempio, hanno telefonato a casa all’ora di cena, spaccian-dosi come “Consorzio” e proponendo la visione di apparecchi per il trattamento dell’acqua e i relativi incentivi economici cui si poteva avere diritto. La per-sona non si è fatta trarre in inganno e ha segnalato l’episodio. “Persone che utilizzando il nome di Etra per introdursi nelle case - spiega il presidente Ste-fano Svegliado -sono purtroppo frequenti. A volte

chiedono soldi per servizi inesistenti, o di controllare l’impianto o vendono apparecchi di depurazione. Oc-corre fare attenzione, perché i tecnici Etra hanno un tesserino di riconoscimento e non chiedono soldi, in quanto gli interventi vengono addebitati in bolletta. Inoltre non servono depuratori, perché l’acqua non necessita di ulteriori trattamenti per essere potabile”. In caso di dubbio è possibile rivolgersi al numero ver-de Etra 800 566766, dalle 8 alle 20.

neWS Attenzione a chi propone l’acquisto di apparecchi per i rubinetti, spesso si tratta di raggiridepuratori acqua, etra mette in guardia dai Soliti furbi

Etra conferma che l’acqua potabile non habisogno di ulteriori trattamenti

certezza di non essere stato trattato o manipolato. Perché il sapore di un frutto o di una verdura appena raccolti non possono essere paragonati a quelli dei supermercati. Perché la vicinanza con la natura ha in sé un elevatissimo potenziale educativo e formativo (anche nel nostro asilo nido comunale è presente da qualche tempo un orto per i più piccoli).

Perché l’orto può essere un momento di socia-lizzazione fra generazioni diverse, nonni, genitori, nipoti. Perché può rappresentare per tante famiglie un’integrazione al reddito e le eccedenze possono essere eventualmente distribuite a chi ha più biso-gno. Perché infine “c’è di mezzo la terra” tra noi

e un vivere più lento e più umano, che vorremmo provare a recuperare anche qui a Vigodarzere. Que-sto è in fondo il vero tesoro che possiamo trovare nel nostro orto”.

In quasi tutte le grandi città italiane sta prenden-do piede questa nuova forma di aggregazione popo-lare chiamata orto urbano. L’orto urbano è un luogo pubblico in cui si coltiva, insieme, è uno spazio di aggregazione, di scambio, di confronto e di condivi-sione. E’ finalizzato dunque non solo alla produzione e scambio di prodotti ma anche a favorire un nuovo modo di stare insieme e di condividere un’attività senz’altro utile, specie in questi frangenti.

Con il ritorno a scuola dopo la pausa nata-lizia sono state in-

trodotte alcune novità nel sistema di gestione della mensa scolastica. In caso di assenza dei figli, non sarà più necessario telefonare: la rilevazione delle presenze e delle assenze sarà gestita grazie alla collaborazione degli operatori Ata direttamente a scuola. In caso di entrata posticipata a scuola o di presenza in classe ma non utilizzo della mensa, i genitori potranno comu-nicarlo per iscritto sul libretto scolastico o, nel caso delle scuole dell’infanzia, informare direttamente le insegnanti.

Per quanto riguarda i pagamenti, che paga in contanti con-tinuerà a farlo come ora presso le filiali della Banca Padovana di Credito Cooperativo. Piccolo aggiustamento, soltanto nomi-nale, per chi paga i pasti tramite Rid: l’Unione sta provvedendo a comunicare ai diversi istituti di credito il nuovo codice per con-sentire l’addebito bancario. Il passaggio a un diverso sistema di gestione elettronico dei pagamenti, infatti, ha richiesto un aggiornamento dei codici. Dal mese di gennaio, infatti, il sog-getto richiedente il pagamento è l’Unione dei Comuni del Me-dio Brenta. I Rid saranno emessi con cadenza regolare, entro il giorno 5 del mese, e gli utenti che utilizzano questo sistema di pagamento riceveranno mensilmente via mail il resoconto dell’importo addebitato.

A tutti coloro che hanno comunicato un indirizzo di posta elettronica, e a chi lo richiederà inviando una e-mail all’indirizzo [email protected], saranno trasmesse le nuove credenziali di accesso e le istruzioni per controllare l’addebito dei pasti consumati.

Dal mese di febbraio invece, collegandosi al portale, sarà possibile effettuare il pagamento dei pasti anche tramite car-ta di credito, prendere visione del menù giornaliero e riceve-re informazioni e aggiornamenti sul servizio mensa. Ulteriori informazioni saranno disponibili al sito www.mediobrenta.it. Insomma la mensa scolastica è sempre più “trasparente” e informatizzata, a tutto vantaggio delle famiglie.

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Sul territorio comunale di Vigonza ce se sono ben 13. Ma il Comune della cintura urbana non è l’unico. Sono

ben trecento i Comuni italiani dove sono stati ubicati, di questi quaranta in Veneto. Siamo parlando delle colonnine arancioni per il controllo della velocità chiamate «VelOk». Ma ora sono diventate una vera e propria bomba. Il ministero, infatti, ha stabilito che “non sono mai state autoriz-zate” e soprattutto che “sono utilizzabili solo se c’è il vigile”. Ad affermarlo, senza mezzi termini, il parere 4295 del 24 lu-glio scorso a firma di Sergio Dondolini, direttore generale del Dipartimento per i trasporti del Ministero delle Infrastrutture, parere richiesto stavolta dal prefetto di Bergamo.

“I manufatti in oggetto – ha ribatutto Dondolini - non sono inquadrabili in alcuna delle categorie previste dal Nuovo codice della strada e dal connesso Regolamento di esecuzione e di attuazione, e dunque per essi non risulta concessa alcuna ap-provazione da parte di questa Direzione Generale. La legge “Disposizioni in ma-teria di sicurezza stradale”, rinvia ad apposito decreto ministeriale, non ancora

emanato, la definizione delle caratteristi-che degli impianti da impiegare per la re-golazione della velocità”. Ma non è finita qui: i velok non possono essere classificati come impianti. Per le colonnine, infatti, nessuno ha mai richiesto al ministero dei Trasporti l’omologazione, in più non possono essere paragonati ai dissuasori fatti secondo le indicazioni di legge e non sono nemmeno cartelloni stradali anche se riportano il limite di velocità perché non hanno le dimensioni previste. Sono validi solo come contenitori di autovelox, se però hanno il vigile vicino.

“Siamo il solito paese delle banane - ha replicato il sindaco di Vigonza Nun-zio Tacchetto - da una parte abbiamo la richiesta della sicurezza a cui dobbiamo dare risposte, dall’altra c’è sempre il pro-blema di andare a ledere qualche diritto. Ma di cosa stiamo discutendo? Qui si trat-ta di far rispettare le leggi che ci sono, non certo di fare prevaricazione. Perché di multe, in due anni di uso del velok, ne abbiamo fatte davvero poche, penso una decina. Il nostro obiettivo è di fare edu-cazione stradale, qui nessuno vuole fare cassa. L’effetto ottenuto è dissuasivo, per cui noi siamo a posto con i velOk”.

Numerose le prese di posizione sulla

Il ministero conferma che possono essere usate solo con il vigile. Polemico il sindaco: “Servono per fare prevenzione”

Sicurezza stradale Vigonza conta ben 13 colonnine arancioni anti velocità

“Mai stati autorizzati”scoppia il caso VelOk

Uno dei 13 VelOk presenti sul territorio di Vigonza

vicenda. Per Nicola Mazzonetto, diretto-re di Conservizi Veneto “i VelOk non sono né illegali né illegittimi, rispettano tutte le normative in vigore e svolgono una fun-zione deterrente per la sicurezza stradale che sicuramente salva delle vite.

Gli effetti dell’installazione ci sono stati riconosciuti persino dall’Associazione utenti auto, che certo non è tenera con chi fa i controlli sulle strade, e pareri autore-voli delle autorità lo attestano.

I box VelOk sono semplici dissuasori e non contengono, di per sé, apparecchia-ture di sorta. Ne consegue che non sono inquadrabili nelle norme del Codice della strada che trattano le tecnologie per la rilevazione della velocità”.

Tacchetto va sututte le furie:“Noi diamo dellerisposte per lasicurezza”

Due squadre d’eccezione in campo: da una parte i rappresentanti delle istituzioni, dall’altra, niente meno

che l’Esercito. In particolare, il Reparto supporti generali del Comando logistico nord. Presente poi anche il mondo dell’as-sociazionismo e del volontariato. L’inizia-tiva è stata voluta per una ragione ben specifica, aiutare le famiglie in difficoltà. “In tempi difficili, come l’attuale, abbiamo pensato che un’iniziativa semplice come una partita di calcio possa essere il modo migliore per favorire l’incontro della nostra comunità.” ha detto il sindaco Nunzio Tac-chetto. Presenti anche i primi cittadini di Campodarsego, Mirko Patron, Francesco Cazzaro di Villa del Conte, Alessandro Bisato di Noventa padovana, Pierluigi Cagnin di Piombino Dese, Enrico Rinuncini di Ponte San Nicolò e Andrea Martellato di Fiesso d’Artico. Per le istituzioni, Vittorio Gianbrunid ell’Ater e Giancarlo Agostini per l’Avis, Simone Massarotto della Proetzione Civile, Marco DalCorso della Polizia locale, Valter Brigo degkli Alpini, Massimo Andre-ozzi dei Carabinieri, don Alberto Baldan della parrocchia; tra i consiglieri Andrea Barutta, Alessandro Ruzza, Giovanni Pa-squalotto; infine tra i tecnici Nico Cardin, Andrea Simionato, Enzo Ferrara.

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Revamping di Italcementi? Ormai pare proprio di no. Ma ancora una volta non è detta l’ultima parola an-che se il futuro della cementeria di Monselice sembra

legato ad uno stop imminente.I FATTI. Italcementi ha annunciato di chiudere i forni,

mantenendo solo il reparto macinazione e spedizione. Una decisione presa a causa della lunga attesa sul Revamping. Ma la direzione Italcementi ha lasciato trapelare uno spira-glio sul futuro dello stabilimento: “Se si fa il Revamping, noi restiamo”. Ma intanto il “Progetto 2015”, presentato nei giorni scorsi, prevede il “declassamento” dell’impianto di Monselice con una perdita di circa 200 posti di lavoro.

I VERTICI ITALCEMENTI. “Tutte le considerazioni sul futuro dell’impianto di Monselice sono subordinate allo sce-nario che si verrà a creare con la decisione ancora pendente presso il Consiglio di Stato – spiegano i vertici in una nota - Con un iter approvativo bloccato, il destino dell’impianto sarebbe quello di essere trasformato in un centro di maci-nazione.

In uno scenario differente, dopo una sentenza positi-va, l’azienda potrà trarre le sue valutazioni basandosi su tre aspetti: l’andamento del mercato dei materiali per le costruzioni; l’opportunità di fi nanziare in modo sostenibile l’intervento; la possibilità di un dialogo costruttivo tra il ter-ritorio e l’impianto”. Insomma, tutto e niente.

GLI INDUSTRIALI. “Il caso Italcementi è la fotografi a

della realtà che ci circonda, l’evidente e irreversibile china che sta prendendo il fare industria in Italia – ha commen-tato Massimo Pavin, Presidente di Confi ndustria Padova - Come Italcementi, ci sono altre decine, centinaia di piccole e medie imprese nella nostra provincia bloccate nei loro piani di sviluppo, ampliamento e nuova occupazione dal-la norma urbanistica, dal cavillo burocratico, dal comitato, dal Tar. Sono guardate con sospetto, anziché con rispetto. Senza industria, però, non c’è lavoro, non c’è benessere e la coesione sociale viene messa a dura prova”.

GLI OPPOSITORI. “Sono anni che la produzione del cemento è in fortissimo calo e di sicuro non potrà più tornare ai livelli precedenti, poiché in questa Regione si è cementifi cato quasi il doppio che nel resto del paese – ha commentato Francesco Miazzi, consigliere comunale di opposizione - Solo una visione miope ed interessata, poteva pensare che il revamping avesse come scopo il rilancio della produzione di cemento.

L’obiettivo era ben altro e lo dimostra la richiesta dell’al-tro cementifi cio Zillo di utilizzare 225.000 tonnellate/anno di rifi uti speciali.

Si è preferito invece esasperare lo scontro per portare avanti ad ogni costo un progetto che avrebbe condizionato in modo negativo il futuro di questo territorio. Per chi ha a

cuore la salute dei lavoratori e degli abitanti, la notizia che si va verso lo spegnimento di questi camini, è accolta con giusta preoccupazione per il futuro occupazionale, ma nel contempo risponde alla domanda di non accettare il ricatto salute-occupazione”.

I FAVOREVOLI. “Quella del lavoro è davvero una emer-genza. Le imprese messe in diffi coltà dalla crisi sono co-strette a fare dei tagli – ha affermato il vicesindaco Gianni

Mamprin - è ovvio che al momento di farlo, decidono di rimanere in posti in cui hanno meno problemi, chiudendo le situazioni complicate. Io credo che le lacrime che oggi versano questi dipendenti che per-dono il posto, ricadranno su chi ha

causato questa situazione”. E’ sulla stessa linea anche Santino Bozza, consigliere

regionale della Lega Nord. “Le responsabilità sono molto precise – ha spiegato - Una cosa è dialogare con l’azienda per ottenere miglioramenti all’intervento e cercare di porta-re vantaggi alla comunità.

Altra cosa, ben diversa, è quella di ostacolare l’azienda fi no a farla chiudere, con costi sociali enormi per il territorio. Ci sono politici che verranno ricordati per questo, per aver fatto chiudere, nel bel mezzo di una crisi gigantesca, uno degli stabilimenti più grandi di questa città”.

Italcementi annuncia la chiusura dei forni, peròlascia aperto uno spiraglio: “potremmo restare”

Colpo di scena La decisione dell’azienda ha suscitato reazioni contrastanti

Revamping a MonselicePolemica sul gran rifi uto

Un dettagliodel progettoRevampingdi Italcementia Monselice

Per il primo cittadino di Monselice è un’occasione persa per dare respiro ai lavoratori di Monselice, già gravati

dalla crisi economica. “Dobbiamo iniziare a fare i conti anche con problematiche che investono direttamente l’amministrazione comunale – ha commentato il sindaco Francesco Lunghi - Con il disimpegno di Italcementi da Monselice, infatti, pos-siamo dire defi nitivamente addio a tutte le opere che sarebbero state compiute dalla multinazionale se fosse rimasta qui, a partire dalla bretella che avrebbe com-pletato in via defi nitiva la circonvallazione di Monselice. Inoltre Italcementi ci ha già confermato che tutte le somme che ha sempre destinato a sostenere le iniziati-ve sociali, culturali e sportive della nostra città, subiranno una riduzione del 50% per il prossimo anno. In un futuro molto prossimo spariranno del tutto”.

Il sindaco Francesco lunghi

“Salteranno anchele opere pubbliche”

La decisione di Italcementi di bloccare, nei prossimi mesi, la produzione del cemento ri-correndo alla cassa integrazione per due anni, è arrivata come una doccia fredda per i dipendenti della cementeria monselicense. In un periodo di congiuntura economica, la

reazione delle sigle sindacali è stata netta e precisa. “Riteniamo necessario che Italcementi debba dimostrare un forte senso di responsabilità – affermano Fillea Cgil di Padova e Filca Cisl di Padova – chiediamo la messa in cigs di un numero minimo di lavoratori, l’integrazione salariale da parte del gruppo Italcementi e le previsioni della continuità dell’attività dello stabi-limento per l’attuale prospettiva di centro di macinazione. Purtroppo il “declassamento” dello stabilimento di Monselice nel piano strategico di Italcementi, e la decisione di congelamento

dell’investimento per il revamping degli impianti, è dipeso oltre che dalla crisi del mercato, molto dalla pesante contrarietà dei comitati locali e dei sindaci di Este e Baone. Dobbiamo però tutti considerare che la maggioranza della comunità e delle amministrazioni locali hanno sostenuto il progetto del revamping”. L’assemblea dei lavoratori non risparmia una critica a chi si è opposto al revamping. “Noi rifi utiamo lo spirito di “resa di conti” tra contrari e favorevoli al revamping su cui in molti oggi cercano di soffi are e trasportare anche noi lavoratori – con-tinuano le sigle sindacali - Ma allo stesso tempo siamo molto risentiti nei confronti di chi ha voluto dipingere il revamping come un “cataclisma”, chi ha rifi utato di entrare nel merito delle questioni tecniche, chi ha creato un clima così pesante sull’attività dei cementifi ci”.

DuE ANNI DI CASSSA INTEGRAZIONE I lAVORATORI ATTACCANO CHI SI È OPPOSTO

A rischio circa200 posti dilavoro, il climasi fa subitoincandescente

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17Spazi aperti 13Spazi Aperti

Inizio d’anno più amaro del solito visto che dal primo gennaio è arrivata la Tares, un tributo nuovo di zecca. Cambia tutto ancora una volta e, dal punto di vista

dell’utente, si va in peggio. Il nuovo tributo sui rifi uti e ser-vizi, è chiamato a sostituire Tarsu e Tia per l’igiene urbana e a fi nanziare i servizi detti “indivisibili” come illumina-zione pubblica, manutenzione strade e così via. L’unica consolazione, arriva per chi produce meno rifi uti perchè fi nalmente pagherà davvero qualcosa in meno di chi ne produce di più. Ma consolazione molto parziale, perché alla fi ne, sia pure non per colpa dei Comuni ma del Governo Monti, quasi tutti ci troveremo a spendere più di quanto abbiamo speso fi no ad oggi. Il det-taglio della norma è un prodigio della burocrazia e risulta di una complessità quasi assurda. La sostanza però è di una semplicità disarmante: il tributo prevede una maggio-razione che andrà dai 30 ai 40 centesimi di euro al metro quadro. Maggiorazione che servirà appunto a coprire i servizi indivisibili visto che il Comune dovrà fare i conti con mancati trasferimenti da parte del governo centrale.

IL PARAMETRO Con la Tares il pagamento del servi-

zio rifi uti sarà commisurato in tutti i Comuni della provin-cia alle quantità e qualità medie ordinarie di rifi uti prodotti da cittadini, attività commerciali e imprese (cosa che per ora valeva solo per i Comuni con la Tia). La Tares probabil-mente si pagherà in 3 rate: le prime saranno commisurate a quanto pagato come Tarsu o Tia nel 2012. I conguagli

con le decisioni locali saranno versati con l’ultima rata di dicembre.

I CALCOLI La nuova tariffa sarà commisurata all’80% della superfi cie catastale, un dato che però oggi non hanno tutti i Comuni. Per questa ra-gione, l’emendamento prevede che in

prima applicazione la base imponibile sarà rappresentata dalle superfi ci dichiarate ai fi ni Tarsu o Tia.

LA RISCOSSIONE Nel 2013 le società che svolgono il servizio di gestione dei rifi uti, potranno continuare a vedersi affi data la riscossione della Tares. Insomma poco cambia per Aps-Hera, Etra e Padova Tre, che continue-ranno ad essere i punti di riferimento per la provincia di Padova.

PAROLA D’ORDINE, SEMPLIFICARE Nel 2013 i ver-samenti delle rate di Tares relativa ai rifi uti potranno esse-

re effettuati tramite bollettino di conto corrente postale o tramite F24, consentendo quindi anche le compensazioni fra crediti e debiti fi scali. Si tratta, in pratica, degli stessi strumenti di pagamento oggi previsti per l’Imu.

LA MAGGIORAZIONE Complessivamente i contri-buenti pagheranno di più rispetto ai prelievi fi scali sui rifi u-ti attualmente in vigore (Tia o Tarsu). Infatti, per legge il gettito della Tares dovrà coprire integralmente non solo i costi di raccolta e smaltimento dei rifi uti, ma anche quelli dei servizi comunali “indivisibili”, come l’illuminazione pubblica e la manutenzione delle strade.

I COMMENTI Da Sant’Angelo di Piove, il sindaco ha promesso di fare il possibile per “limitare i danni” an-che rivedendo il calendario di raccolta dei rifi uti. Stesso discorso per Selvazzano, dove il primo cittadino sta pro-spettando aumenti considerevoli che colpiranno anche le fasce considerate deboli. Non va meglio nel resto della provincia dove, in alcuni Comuni, l’aumento sfi orerà il 25%. Brividi anche per i cittadini di Padova: sarà pratica-mente vanifi cata la riduzione della tariffa di smaltimento dei rifi uti solidi urbani da 124 a 123 euro a tonnellata, approvata nelle scorse settimane.

Prevista una maggiorazione fra i 30 e i 40 centesimi al metro quadrato, alcunisindaci cercheranno di limitare i danni

Rincari di inizio anno. Introdotta dal Governo, si traduce in un aggravio per chi ha una maggiore superfi cie

Nuova stangata sui rifi uti: ecco la Tares

La raccolta dei rifi utida quest’anno saràancora più salataa causa dell’introduzionedella nuova tassala Tires

In complessoi cittadinipagherannoalmeno 20 euroin più a testa

Un nuovo patto per la messa a norma delle caldaie e di tutti gli impianti termici che rappresentano una del-

le fonti di inquinamento ambientale più diffuse. Tra le novità spicca l’utilizzo del “Bollino verde” anche per le caldaie sopra i 35 kw. E’ stato fi rmato nella sede della Camera di Commercio di Padova il nuovo accordo volontario fra Provincia di Padova, Comune di Padova e Camera di Commer-cio, l’Enea, le associazioni di categoria più rappresentative nel campo dell’installazione e della manutenzione degli impianti termici e le associazioni dei consumatori padovane con l’obiettivo di promuovere la diffusione di campagne di manutenzione e controllo degli impianti termici situati nel Comune di Padova e in tutti i comuni della provincia. La normativa vigente prevede obblighi per i cittadini e per gli enti controllori (Comuni e Province) relativamente alla progettazio-ne, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici, con l’obiettivo di contenere il consumo di energia, migliorare le condizioni ambientali e di aumentare la sicurezza degli impianti.

Solo in Italia i casi di morte per intos-sicazione da monossido di carbonio causata da impianti non controllati sono più di 200 all’anno. Non va dimenticato inoltre, che un generatore in grado di bruciare bene genera un minore consumo di combustibile, poiché il processo avviene in condizioni ottimali, con conseguente risparmio economico, an-che sulla bolletta, ed una minore emissione di inquinanti. L’accordo coinvolge più di 500

imprese artigiane del territorio padovano e di altre province ed il numero totale stimato di impianti su cui effettuare la manutenzio-ne è pari a 310 mila unità.

I controlli effettuati nell’ultimo biennio hanno accertato che solamente il 30% degli impianti verifi cati sono negativi mentre il restante è positivo, quindi tendenzialmente si nota un miglioramento rispetto ai bienni precedenti.

Questo conferma la validità dell’accor-do volontario il quale, raggruppando tutti i portatori di interessi mira, oltre che a salva-guardare l’ambiente e a ridurre i consumi di energia, anche a incidere sul piano eco-nomico, calmierando i costi delle manuten-zioni. Infi ne l’accordo prevede un tavolo di confronto permanente sulle problematiche riscontrate quotidianamente dalle imprese artigiane, nonché una formazione costante e puntuale per tutti i sottoscrittori.

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Il controllo di una caldaia

L’aumento va a coprirei servizi “indivisibili” diciascun Comune

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18 Mondo scuola 15Mondo Scuola

Rivoluzione informatica nel rito dell’iscri-zione scolastica, che quest’anno si farà solo sul web. Basta carta e moduli, per

iscriversi serviranno un computer collegato ad internet. Il governo ha deciso che le iscri-zioni per le prime classi di elementari, medie e superiori per il prossimo anno scolastico 2013-2014 dovranno essere effettuate esclusivamente online. Le procedure saranno disponibili sul sito del ministero www.iscri-zioni.istruzione.it oppure www.istruzione.it al link “iscrizioni on line” o “scuola in chia-ro”, dove si troveranno tutte le informazioni necessarie e le strutture disponibili. Il tutto avverrà a partire dal 21 gennaio e fi no al 28 febbraio, ultima data utile per le operazioni. Anche a Padova c’è fermento per il nuovo sistema di iscrizione on line, fra i timori di so-vraccarico della rete e osservazioni sul fatto che non tutte le famiglie saranno in grado di

fare l’iscrizione da casa e dovranno appog-giarsi a strutture pubbliche o private. Sono oltre diecimila gli studenti coinvolti e, di conseguenza, le famiglie che dovranno mi-surarsi con questa novità, comoda per molti se tutto fi lerà liscio, un po’ più problematica per chi non ha dimestichezza con computer e internet. Ma, assicurano i dirigenti scolasti-ci padovani, le scuole saranno pronte a dare una mano, sperando che non ci sia l’assalto alle segreterie proprio i primi giorni.

La norma indica il web quale strumento di cui le famiglie dovranno usufruire per le iscrizioni al primo anno delle scuole statali paritarie, secondarie di primo grado e se-condarie di secondo grado, compresi i corsi opzionali del secondo biennio e quinto anno; nonché i percorsi di istruzione e formazione professionale integrativi o complementari erogati negli istituti professionali statali.

L’utilizzo del sistema di iscrizioni on line è facoltativo invece per le scuole private di tipo paritario. Restano esclusi dal processo telematico tutte le scuole dell’infanzia (sta-tali e paritarie) e i corsi di istruzione per gli adulti attivati anche presso le sezioni carcerarie. Le “immatricolazioni” alle classi successive a quelle iniziali vengono eseguite d’uffi cio dalle istituzioni scolastiche come consuetudine.

Saranno invece le singole segreterie, su impulso dei dirigenti scolatici, ad attiva-re le procedure online entro il 19 gennaio predisponendo i moduli personalizzati sul portale ministeriale. E proprio le segreterie avranno il compito di controllare le domande pervenute al sistema, convalidarle, smistarle ad altri istituti o respingerle in caso di inesat-tezze o informazioni incomplete. In quest’ul-timo caso sarà la segretaria ad allertare i

genitori via email. Il ministero ha tenuto in considerazione l’eventualità che non tutte le famiglie italiane dispongano di un pc o di un collegamento internet. Un’ipotesi che anche a Padova sta suscitando qualche preoccupa-zione. Saranno quindi ancora le segreterie a dover fornire supporto accogliendo i genitori e mettendo a disposizione i computer. “I genitori che non possiedono un pc, il web o che non hanno dimestichezza con la tecno-logia – affermano i responsabili dell’Uffi cio scolastico provinciale di Padova – possono rivolgersi alle scuole già frequentate da fi gli, in caso di istituti comprensivi, oppure in quel-le prescelte”. Il meccanismo è comunque semplice: bisognerà riempire una scheda non molto diversa dai moduli su carta, per poi seguire una procedimento guidato utile a recapitare correttamente l’iscrizione via web. La procedura online permetterà, inol-

tre, di eliminare il fenomeno delle doppie iscrizioni, un problema frequente che spesso non consentiva di stabilire con esattezza il fabbisogno di cattedre per l’anno scolastico.

Proprio per aiutare i ragazzi e i loro genitori a compiere una scelta il più possi-bile consapevole, che possa coniugare le diverse esigenze e aspettative, la Provincia di Padova torna a proporre la guida “Libe-ri di scegliere”, sia nella versione cartacea che on-line, sul sito www.provincia.padova.it, che si propone di fornire una “bussola” a quanti devono orientarsi nel panorama sempre più complesso, ma anche ricco ed articolato, nell’istruzione o della formazione dopo la scuola dell’obbligo.

Per ogni istituto di istruzione o forma-zione professionale, una scheda esaustiva che risponde a tutte le domande in materia, dalle più semplici alle più complesse.

Scuole padovane alle prese con il nuovo sistema,chi non ha il computer potrà andare in segreteria

Elementari, medie e superiori. Dal 21 gennaio al 28 febbraio via Internet

Diecimila studentisi iscriveranno on line

Nella foto l’indirizzo del sito per l’iscrizione scolastica on linedi Giovanni Giovetti

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Page 21: La Piazza di Padova ovest - 2012dic n168

21Cultura provinciale 17Cultura provinciale

Controcampo è il titolo scelto dal circolo cinematografi co Montagnanafi lmfo-rum per la stagione cinematografi ca

2013, partita lo scorso 17 gennaio al ci-nema Bellini.

Ogni giovedì, fi no al 14 marzo e poi di mercoledì e giovedì fi no al 11 aprile, “la sala” dietro al Duomo di Montagnana tor-nerà, come di consuetudine ad animarsi, e a confrontarsi sulle pellicole proposte dagli organizzatori della rassegna. “Quest’anno – spiega Sante Pirondini, tra i promotori dell’iniziativa – abbiamo scelto il titolo di Controcampo per la rassegna, in quanto per ogni tema proporremo due racconti con pro-spettive differenti”.

La Storia, il valore della vita, della famiglia, delle tradizioni e il dolore, sono solo alcuni dei campi di indagine che ver-ranno affrontati dai 14 fi lm selezionati da-gli organizzatori in una rosa di alta qualità. “Pensiamo di aver raccolto i migliori fi lm – chiosa Pirondini - non certo i più conosciuti ma sicuramente simpatici e importanti per il tema proposto, per la regia, per la magistra-

le interpretazione o per i premi ricevuti”. Il prossimo appuntamento sarà il 31 gennaio con “Venuto al Mondo”, il fi lm di Sergio Castellitto tratto dal romanzo di Margaret Mazzantini, vincitore del premio Campiello, nel quale vengono toccati i grandi temi, (l’amore, la maternita’ a tutti i costi, gli orrori della guerra) con una narrazione asciutta e senza mai cedere alla retorica. Il 7 febbraio “Argo” di Ben Affl eck; il 14 febbraio invece sarà la volta de “La parte degli angeli” il fi lm con il quale Ken Loach torna a rifl ettere sulla commedia umana con un ritratto di uomini segnati dalla vita ed irrecuperabili ai quali affi da una possibilità di riscatto. 21 febbraio: “Il primo uomo” un biografi a di Gianni Amelio sullo scrittore francese Albert Camus: il 28 febbraio “Tutti i nostri desideri”, di Philippe Lioret; il 7 mar-

zo “La bicicletta Verde”, il primo fi lm che arriva dall’Arabia, tra tradizione e coraggio di cambiare.

Il 14 marzo sullo schermo verrà proiet-tato “Di nuovo in gioco”, un fi lm di Robert Lorenz che i curatori della rassegna hanno dedicato al tema “ricominciare”; il 20 e il 21 marzo “Chi vuole essere amato?”, il fi lm di Anne Giafferi che tratta con umori-smo il desiderio religioso, “Mi interessava – spiega la regista - mostrare perchè e in che modo una persona normale possa essere suo malgrado toccata dalla fede”.

Il mese di aprile, invece, si aprirà con “Monsieur Lazhar, mercoledì 3 e giovedì 4, dedicato al superamento del dolore, il 10 e l’11 “La sposa Promessa” appartenente al tema “Il valore delle tradizioni”, il 17 e il 18 “Le nevi del Kilimangiaro”. mentre il 18 aprile verrà proiettato sul grande schermo un “Week end reale” La rassegna si conclu-derà il 24 aprile con il fi lm “Troppo amici” di Oliver Nakache ed Eric Toledano i registi di “Quasi amici”.

La selezione di fi lm è giocata attorno argomenti affrontati con prospettive differenti

Spettacoli Fino al 24 aprile, 14 titoli dedicati a diversi temi

Controcampo la rassegna di Montagnanafi lmforum

Alcuni dei fi lm presenti nella rassegna

14 febbraio, “La parte degli angeli” di Ken Loach. Una rifl essione sulla commedia umana

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18

Entusiasmo e voglia di fare ciclismo, questo è il motto che ha animato la 34ma edizione della “Festa dell’Udace

padovana” che ha riunito, al ristorante Gam-bero di Cadoneghe 170 tra atleti e dirigenti per celebrare e premiare i protagonisti della stagione appena conclusa. “Nonostante la stretta della crisi - ha detto Giuseppe An-dreose presidente del comitato provinciale padovano - il ciclismo amatoriale del do-polavoro gode di buona salute, possiamo contare su oltre 2500 iscritti e 82 società, la stagione che va in archivio ci ha riservato grandi risultati, e auspico per tutti che anche il 2012 confermi questa tendenza”.

Molti gli atleti padovani premiati, dai vincitori della coppa del mondo Walter Pa-dovan e Monica Squarcina, ai conquistatori dei titoli europei Marco Toffolo, Gianmarco Agostini e Adriano Zecchinato. E’ stata poi la volta dei campioni tricolori, titoli vinti da Re-nato Sergio e Andrea Pinos su pista, Mirco Marin (Avis) Franceso Grasselli (avvocati)

Angelo Bella tra i non vedenti, nel tandem con Giorgio Danesi alla guida, Paolo Dal Molin e il giovanissimo Giovanni Sergiano nel ciclocross.

Premi e riconoscimenti anche a molte società, citiamo quelle più attive in campo organizzativo a cominciare dal Gs Massan-zago con 5 eventi organizzati, seguono l’A-sd S.Eufemia e l’Asd Cartuga con 4, al terzo posto il Gs Tecnoimpianti con 3. Premio

speciale per l’Asd Biciverde di Monselice, società padovana con il maggiore numero di iscritti (130).

Nutrito e qualifi cato il parterre degli ospiti tra i quali: Riccardo Dal Ben, responsa-bile dell’Udace regionale, Antonio Facciolo, presidente onorario dell’Udace padovana, Mario Magro ex presidente CTP e Matteo ed Elisabetta Rampin, con Adriano Foffano in rappresentanza della Due Effe Sport.

2500 iscritti e 82 societàVolleY

La Pgs Carrarese Euganea volley ha riunito dirigenti tecnici e atleti per il classico convivio che di tiene in occasione della pausa per le feste natalizie. Cerimoniale in linea con le tradizioni, messa dell’atleta presso la chiesa di S. Giorgio a Due Carrare,

di seguito gli oltre 350 invitati sono stati ospiti presso lo stand allestito all’interno del patronato Don Bosco.

A far gli onori di casa il presidente biancoazzurro Patrizio Casumaro, ha relazionato i presenti sull’andamento dei vari campionati, e ringraziato gli sponsor che nonostante la stretta economica sono vicini alla società. A rappresentare la comunità l’assessore allo sport Mario Romanato e il vice sindaco Claudio Garbo, ospite d’eccezione Carlo Calgaro, tecnico esecutivo della nazionale russa e presidente dell’Eurovolley School Trieste. L’alle-gra giornata si è conclusa con i classici auguri per l’anno 2013 e con una mega lotteria con in palio prodotti tipici del territorio Carrarese.

350 atleti della carrareSeeuganea per il nuoVo anno

W.L.

Pioggia di premi e medaglie per la scuola d’arti

coreografi che, musi-cali e marziali “Me-tafi sica”.

Il mese scorso sono saliti sul podio i giovani atleti al cam-pionato nazionale di karate dell’Acli. Primo posto cintura gialla a Alberto Grandesso, secondo a Marco Lazzarini e terzo a Vasile Oanta. Per la cintura gialla esor-dienti primo posto a Laura Meneghetti, cintura verde terzo posto a Mattia Perti-le e gialla categoria speranze terzo posto a Michele Ongarelli. Buoni piazzamenti fra il quarto e sesto posto per Giacomo Delon, Saverio Se-gato e Alessandro Berto. L’associazione ha conquistato inoltre tre titoli regionali nella selezione Pgs per la danza classica, hip hop e modern jazz con le squadre senior. La fl autista Irene Sassaro ha vinto il concorso “Giovani musicisti monselicensi” in cui si sono esibiti anche Laura Sassaro (fl auto) e Francesco De Poli (pianoforte).

TRIBANO. Associazione Metafi sica, ottimi risultatiSul podio le promeSSe delle arti marzialipremi e applauSi anche per i muSiciSti

Ciclismo amatoriale. L’Udace padovana tira le somme della stagione

Il presidente Casumaro durante la relazione conclusiva

Il presidente dell’Udace Giuseppe Andreose

I campioni dell’associazione “Metafi sica” con le medaglie

Il saggio Prossimi appuntamenti in programma il 20 e il 27 gennaio

Eleganza, musica, allegria e colori nel-la magica serata avvenuta all’interno dell’arcostruttura Azzurri d’Italia a Due

Carrare in occasione del saggio di Natale di ginnastica ritmica della PGS Carrarese denominato “ Forme d’arte”. Presentate da Pamela Pescante, in veste di spiker, e di-rette con maestria dalla coordinatrice Elena Favarin, unitamente alle insegnanti Virginia Tarantino, Giorgia Passarin e Ylenia Destro le piccole ginnaste si sono esibite in armo-niosi e spettacolari esercizi che hanno tra-scinato all’entusiasmo il numeroso pubblico assiepato nelle gradinate dell’impianto.

La manifestazione che ha avuto come ospite Mario Romanato, assessore allo sport locale, è stata l’occasione per ricordare i ri-sultati ottenuti nel corso dell’anno: su tutti spiccano le vittorie di Lisa Pitton e Lucrezia Piva in gare regionali Aics e i piazzamenti di Gaia Parisotto 7. in una gara regionale Acse Categoria Joy e 11. nella stessa cate-goria nel campionato nazionale di Rimini. Miglior piazzamento di squadra il settimo posto ottenuto da Banzato, Crivellari, Erne-sti, Moro, Fasolato, e Parisotto in una gara regionale Acse cat. Jolly Joi giovanile.

Diramate anche la date per i prossimi appuntamenti che vedranno le ginnaste Carraresi impegnate il 20 gennaio nell’esi-

bizione presso il locale Re di Mezzo a Due Carrare, in occasione della raccolta fondi “Progetto Bangladesh” lo stesso giorno Gaia Parisotto sarà protagonista a Campa-gnalupia nella prima prova regionale cate-goria Silver campionato Acse.

Il 27 Gennaio è in programma la par-tecipazione alla manifestazione “Padova

Ginnastica” (Dba) e il 24 febbraio le atlete saranno in scena a Padova (Dba) nella pri-ma prova individuale Joy campionato Acse. La manifestazione è terminata con un di-rigente travestito da babbo Batale che ha consegnato un dono ad atlete ed insegnanti a ricordo di una serata davvero speciale.

Ginnastica ritmica da favolaapplausi per le giovani atlete

Le ragazze della ginnastica ritmica della Pgs Carrarese

W.L.

LO SPORT in PRIMO PIANO22

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s.r.l.

LegnoFerrero porte protagoniste

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248

IL VENETOin PRIMO PIANO

Stavolta sono le famiglie più sfortunate ad essere chiamate a pagare il conto salato della sanità veneta. L’ennesima

scure decisa dalla giunta leghista guidata da Luca Zaia riguarderà circa 100 mila cittadini a cui, per almeno tre mesi, saranno sospe-si contributi ed esenzioni che sino ad oggi erano stati garantiti dalla nostra Regione.

35 mila famiglie venete non riceveran-no più l’assegno di cura per il sostegno ad un congiunto non autosuffi ciente ospitato a casa anziché in casa di riposo. Questa scelta però potrebbe comportare un mag-gior numero di inserimenti in casa di riposo alzando notevolmente i costi sia per le fami-glie che per la Regione che anziché trovarsi a pagare un assegno variabile tra i 200 e i 500 euro al mese ne dovrebbe stanziare 1500 per il ricovero.

Chiusi i rubinetti dei contributi destinati a riabilitazione, cura e assistenza anche per i 15mila disabili fi sici e psichici che li rice-vevano fi no ad oggi. Questo signifi ca che le famiglie pagheranno di tasca propria i centri diurni per i disabili e i progetti di vita indi-pendente per i disabili gravissimi.

“Stiamo cercando di correre ai ripari di questa vergogna terribile - afferma la presi-

dente di Anffas veneto Maddalena Borigo – cercando dei fi nanziatori privati ma non è facile. Le famiglie dei ragazzi disabili sono arrabbiatissime. In questo periodo di crisi dove manca anche la sicurezza del lavoro e tutto costa sempre di più, aggiungere spesa alla spesa è davvero una vergogna”.

“Di fatto si smantella lo stato sociale – aggiunge Antonino Pipitone, capogruppo regionale di Italia dei Valori -. Le famiglie dei disabili dovranno sbrigarsela da sole e le prestazioni sanitarie specialistiche ambu-latoriali saranno totalmente a carico dei pa-zienti. Passa il principio, ormai chiaro, che

chi ha una malattia se la deve pagare e chi ha la sfortuna di avere un famigliare disabile si deve ar-rangiare. Vengono chiamate prestazioni

non Lea - osserva il dipietrista, medico di professione - ma la riabilitazione, le attivi-tà dei centri diurni, il sostegno ai disabili, i certifi cati di idoneità sportiva, gli assegni di cura, le prestazioni per malattie rare sono, nei fatti, servizi indispensabili per un’ampia fascia di cittadini veneti, truffaldinamente inserite come non essenziali”.

La decisione di sospendere i livelli di assistenza facoltativi, i cosiddetti extraLea,

infatti colpirà anche altre categorie come ad esempio le famiglie di quei 50 mila minorenni che ogni anno usufruivano della visita gratuita per avere la certifi cazione di idoneità all’attività sportiva e le migliaia di partorienti che che ricorrevano al parto fi sio-logico indolore.

“Centoventicinque milioni di tagli al sociale e all’assistenza – attacca Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commis-sione Sanità del Consiglio veneto - sono un colpo mortale al sistema integrato del wel-fare veneto. La responsabilità è della Giunta Zaia che non ha saputo avviare i piani di razio-nalizzazione previsti dal nuovo piano socio-sanitario, né cautelarsi preventivamente sul fronte fi nanziario intro-ducendo l’addizionale Irpef per i redditi più alti”.

“Se la Giunta – continua il consigliere Pd - avesse predisposto le nuove schede di programmazione ospedaliera e territoriale a settembre, come avrebbe dovuto fare per legge si sarebbe almeno cominciato a ridur-re doppioni, sprechi e servizi inutili arginan-do le falle della spesa sanitaria e dirottando le risorse risparmiate sui servizi essenziali

di Germana urbani

Sanità in ginocchio, ora si risparmia colpendo i più deboliStop a contributi ed esenzioni di cui godevano sino ad oggi categorie fragili come anziani non autosuffi cienti, famiglie con disabili fi sici o psichici, invalidi e mutilati, celiaci o affetti da malattie rare

Cgil: “Si risparmi riorganizzando i servizi e riconsiderando la costruzione di nuove strutture ospedaliere”

Tagli all’Welfare per 126 milioni di euro

di assistenza, come gli assegni di cura alle 35 mila fa-miglie venete che assistono in casa i loro congiunti, an-

ziani o disabili. Invece Zaia e Coletto hanno preferito temporeggiare e tenere nel casset-to le nuove schede per timori elettorali. Una scelta irresponsabile e colpevole - conclude Sinigaglia - che ora peserà interamente sul-le spalle di chi sta già pagando un prezzo altissimo in termini di salute, reddito e di-gnità di vita”.

“Nessuno voleva tagliare i servizi di assistenza assistita – afferma l’assessore

regionale Luca Coletto – ma non siamo più in grado di garantirli a tutti a prescindere dal reddito. Li assicureremo ai ceti più debo-li e alle categorie protette”.

“Quanto al Piano – prosegue l’assesso-re – si dovrebbe considerare che nessuna pianifi cazione a medio termine, ed il Piano è quinquennale, porta effetti immediati, ma li produce cammin facendo, fi no a realiz-zarli compiutamente nel tempo. E’ pertanto quanto meno poco lucido imputare le dif-fi coltà attuali, causate esclusivamente dai tagli nazionali e non certo da scelte della Regione Veneto, a presunti ritardi nell’appli-cazione del Piano”.

Anffas: “Famiglie arrabbiate, vergognoso chiedere ancora a chi già sostiene disabili e anziani”

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25Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

La sospensione del fi nanziamento di pre-stazioni socio-sanitarie cosiddette extraLea decisa dalla Giunta regionale del Veneto,

è, anche secondo la Cgil del Veneto, un fatto di inaudita gravità. Il sindacato denuncia da tempo la gravità delle conseguenze derivanti da anni di tagli indiscriminati su sanità e soprat-tutto nel settore sociale, e sollecita la Regione a compiere scelte radicalmente diverse. “Da mesi ormai – affermano le segreterie congiun-te – è stato approvato il nuovo Piano Socio Sanitario ma le schede di dotazione ospeda-liera e territoriali sono volutamente tenute nel cassetto dalla Giunta regionale, per motivi che appaiono più fi nalizzati a evitare problemi in piena campagna elettorale piuttosto che alla necessità di avviare un serio confronto che pos-sa portare in tempi defi niti e con risorse certe, a

rimodulare – per migliorarlo – il Servizio sani-tario del Veneto. Per il sindacato occorre rivede-re la governance del sistema, anche attraverso la revisione degli ambiti territoriali delle Ulss il cui numero deve diminuire per una più effi cace riorganizzazione dei servizi e per realizzare i necessari risparmi. “Anche su questo, invece, - continuano dalla Cgil - nulla di fatto, come dimostra la recente nomina dei 22 direttori generali. In pratica, e come volevasi dimostra-re, la cosiddetta “spending review” si sta rive-lando come l’ennesimo sistema per praticare tagli indiscriminati su prestazioni, servizi, diritti di lavoratrici e lavoratori ma non incide mini-mamente sugli sprechi veri, che spesso sono imputabili alla mala-gestione messa in atto dai centri di potere (politici e non) che governano la sanità.Anche Leonardo Padrin, presidente

della commissione Sanità del Consiglio veneto, invoca prudenza e ragionevolezza nell’applica-zione dei tagli lineari della ‘spending review’ alle Ulss venete e ai diversi comparti della sanità. Con questo obiettivo ha chiesto alla Giunta regionale e ai direttori generali delle Ulss, di verifi care le conseguenze e l’impatto territoriale della riduzione di budget imposta alle Ulss venete per ciascuna delle diverse aree oggetto degli obiettivi di risparmio individuati dalla Giunta: si tratta del personale del servizio sanitario, delle farmaceutica, dell’assistenza integrativa per i diabetici, delle quote di rilievo sanitario nelle strutture residenziali e semiresi-denziali, dell’assistenza ospedaliera fornita dal-le strutture private accreditate e dell’assistenza specialistica ambulatoriale erogata dai soggetti privati accreditati. In particolare per queste ul-

time due voci la Giunta regionale ha previsto che il budget programmato sia ridotto rispetti-vamente dello 0,5 per cento (per l’ospedalità privata) e del 10 per cento (per gli ambulatori del privato accreditato) rispetto alla spesa pro-grammate per il 2011. “E’ positiva la piena responsabilizzazione dei direttori generali delle Ulss nel valutare il fabbisogno sanitario dei loro territori e nel coniugarlo con gli obiettivi di bud-get prefi ssati - commenta Padrin - ma credo sia necessario un approfondimento tematico per ciascuna delle aree di risparmio individuate, e in particolare per la sanità privata ambulatoria-le, da sempre partner affi dabile del pubblico nell’erogare servizi ai cittadini in tempi rapidi e con costi inferiori, per vari motivi, a quelli delle strutture pubbliche”.

di Germana urbani

Tempo di fi nanziaria

Previsti tagli orizzontali pericolosi in tutte le Ulss

penSioni

Nonostante l’indignazione e proteste ripetute dei cittadini, pensioni d’oro e vitalizi acquisiti da politici potenti non sono stati tagliati ma per i pensionati di casa nostra o chi recepisce un assegno d’invalidità la mannaia potrebbe presto farsi sentire forte. In tutto il Veneto,

infatti, ben 55.600 pensionati hanno ricevuto o stanno ricevendo una discussa lettera dell’Imps che richiede l’invio di documentazione Red 2010 entro il 28 febbraio. I toni della lettera sono perentori, quasi vessatori, pena la decadenza delle prestazioni assistenziali percepite quali asse-gni familiari, maggiorazioni sociali, il trattamento al minimo le pensioni di reversibilità, gli assegni sociali, ecc., tutte misure che vengono pagate attraverso la fi scalità generale e non attraverso

il versamento contributivo. “Molti pensionati – afferma Rosanna Bettella, segretaria generale Spi Cgil di Padova - non hanno gli strumenti culturali, né tantomeno informatici, per verifi care da soli la loro situazione previdenziale. Ecco perché è importante rivolgersi nelle nostre sedi o altre, che potranno verifi care con cura, con l’ausilio degli operatori del Servizio fi scale, la veridicità o meno della contestazione”. Per gli invalidi civili al 100% con coniuge titolari di una pensione di invalidità le cose potrebbero davvero andare peggio. Per il conseguimento della pensione di invalidità sarà necessario che la coppia non superi il limite dei 16.127, 30 euro lordi l’anno. Per gli invalidi parziali, i non vendenti e i sordi il limite di reddito resta personale.

l’inpS ci proVa, a rimetterci gli inValidi

Padrin: “E’ necessario un approfondimento tematico per ciascu-na delle aree di ri-sparmio individuate”

200 milioni di bambini oggi nel mondo soffrono la fame.Anche in Italia stiamo vivendo un periodo di difficoltà, ma per un bambino che non mangia neanche una volta al giorno, la vita non è difficile, è impossibile.Per questo è importante che tutti facciano qualcosa, basta veramente poco.Con soli 5 euro puoi contribuire subito a sconfiggere povertà e fame e a difendere i diritti dei bambini e dei più deboli.

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26 Il Veneto in primo piano10 Il Veneto in primo piano

“Vivi i colori - Live in colour”. Il Carnevale dei colori, i colori del Carnevale: questo il fi lo condutto-

re del Carnevale 2013 di Venezia. A presen-tarlo è stato direttamente Davide Rampello il direttore artistico. Un evento che porterà in laguna centinaia di migliaia di visitatori dal 2 al 12 febbraio 2013 con un prologo il 26 e il 27 gennaio. “Venezia - hanno spiegato gli organizzatori – è stata l’unica città a colori prima dell’invenzione del co-lore: Canaletto, Guardi, Bellotto, Tiziano, Giorgione, Bellini, Veronese perfezionarono l’arte della pittura prospettica, e a colori, in laguna. Non potrebbe essere altrimenti: non c’è città al mondo in cui lo spettro cromatico dia il meglio di sé rifl ettendosi sull’acqua dei canali e sulla laguna”. E nel segno del colore saranno tutti gli appuntamenti del calenda-rio, dai concerti in Piazza San Marco ospitati dalla spettacolare macchina scenica del Gran Teatro, rigorosamente ognuno dedicato a un

tema cromatico differente, alle danze stori-che e performance nei campi, passando per aperitivi in musica ed eventi dedicati ai più piccoli. Una “vertigine” visiva che travolgerà anche i grandi appuntamenti della tradizio-ne a partire dalla Festa Veneziana sull’Ac-qua proseguendo con il Corteo e Festa delle Marie. La Maria “eletta” lo scorso anno, Marta Finotto, sarà quella che si calerà il 3 febbraio dal campanile di San Marco per il Volo dell’Angelo, replicato anche quest’anno altre due volte: il 10 febbraio, quando scen-derà un artista del mondo dello spettacolo e il 12 martedì grasso, quando la discesa sarà quella del Leone alato. Sempre martedì grasso a mezzanotte, ci sarà la Vogata del

Silenzio, corteo silenzioso di gondole dal Ponte di Rialto fi no al Bacino di San Marco, chiuderà il Carnevale 2013. Il palco in Piaz-za San Marco sarà utilizzato anche per sera-te musicali a tema” cromatico”, da Azzurro a Yellow Submarine. Entusiasta il direttore artistico. “Il Carnevale 2013 di Venezia sarà il Carnevale del colore perché ogni colore comunica e suscita un’emozione e a questa ciascuno di noi associa uno stato d’animo - ha spiegato Rampello - I colori sono quanto di più soggettivo vi sia, e condividono con lo spirito del Carnevale l’infi nita varietà e il numero dei mascheramenti, a propria volta corrispondendo alle nostre infi nite diverse attitudini. La bellezza, come il colore, è davvero nell’occhio di chi guarda. E così è il Carnevale, dove tutto è permesso in nome di una temporanea sospensione dei ruoli. Il mascheramento, azione simbolo del vivere il Carnevale, è la sintesi di questa liberazione. I colori, con le loro variazioni di brillantez-

za, tono, saturazione creano un pantone inesauribile di caratteri, metaforicamente simboleggiando la varietà e la diversità umana. Il Carnevale è la festa delle culture per eccellenza, soprattutto a Venezia, prima metropoli cosmopolita d’Europa”. Ci sarà la collaborazione al Carnevale delle principali istituzioni culturali cittadine con tre appun-tamenti particolarmente interessanti. La mostra di libri antichi sul colore, nelle Sale Monumentali della Marciana con letture te-atrali musicate in tema commentate da un fi nissimo teorico del colore come il professor Manlio Brusatin. Una mostra sull’utilizzo storico dei colori presentata all’Archivio di Stato. E una rassegna cinematografi ca sui colori nel cinema all’Istituto Veneto di Scien-ze, Lettere e Arti e alla Casa del Cinema. Spettacoli e concerti anche nei musei civi-ci. Anche Venezia Marketing & Eventi fra i

promotori spiega il perché di un calendario di eventi lungo. Una motivazione pensata anche per battere la crisi. “Abbiamo deciso un allungamento del palinsesto su un arco di tre settimane con ricadute positive in termini di promozione turistica sulla città e sul suo indotto economico – ha sottolineato Piero Rosa Salva, Presidente di Venezia Marke-ting & Eventi - Abbiamo inoltre potenziato il programma culturale in sinergia con le istituzioni locali, che si svilupperà in maniera diffusa su tutto il territorio rendendo il calen-dario degli eventi realmente sostenibile per Venezia, con numerosi poli di aggregazione. Non a caso il primo weekend, dedicato alla “Festa Veneziana” sull’acqua si svolgerà nel Sestiere di Cannaregio. Ci sarà inoltre un calendario di iniziative in sinergia con il Carnevale di Verona e Jesolo”.

di Alessandro Abbadir

Maria Marta Finotto si calerà il 3 febbraio dal campanile di San Marco per il Volo dell’Angelo

Eventi Ricco calendario di appuntamenti in laguna dal 27 gennaio al 12 febbraio

Venezia, il Carnevale dei colori

Martedì Grasso alle 23.30 ci sarà la Regata del Silenzio

Ecco il programma del Carnevale di Venezia 2013 nel dettaglio. Si parte il 26 gennaio dalle 9 con l’apertura in

Campo San Polo di una pista di pattinaggio su ghiaccio nel cuore del centro storico vene-ziano. Nel campo da sempre dedicato, per tradizione, al divertimento dei più piccoli at-torno alla pista, un villaggio di stand offrono prodotti dell’enogastronomia e dell’artigia-nato tipico. Nel Sestiere di Canareggio dalle 17 alle 19 la Festa Veneziana. Un grande spettacolo serale sull’acqua ed un corteo di maschere annuncerà l’arrivo del Carnevale alla città. Domenica 27 dalle 11 alle 13, il corteo acqueo del Coordinamento Associa-zioni Remiere mollerà gli ormeggi da Punta della Dogana e navigherà lungo tutto il Ca-nal Grande sino a giungere nel popolare Rio di Cannaregio, dove sfi lerà in un tripudio di pubblico assiepato sulle rive. All’arrivo delle barche si apriranno gli stand eno-gastrono-mici, che offriranno al pubblico cicheti, spe-cialità veneziane e i dolci della tradizione del Carnevale per antonomasia: le fritole e galani. Il primo febbraio all’Hotel Danieli ci sarà un Cotillon di inizio Carnevale. Con balli in maschera d’epoca e minuetti. Fitto il programma del 2: dalla mattina Il Concorso della Maschera più bella, seguirà la Festa delle Marie, Cioccolata calda in costume al Gran Caffè Lavena, e infi ne Cena con Ballo il Minuetto al Danieli, Cena di Gala con Ballo e spettacolo. “Al Ridotto”, “The Best of Il Ballo del Doge… Frames of a dream, e Il Gran Ballo Della Serenissima Opera “Don Giovanni”, Omaggio a Wolfgang Amadeus

Mozart. Il 3 febbraio dalle 12 alle 13 Il Volo dell’Angelo. In serata in Piazza San Marco Ballo di Arlecchino e Pulcinella, mu-siche e canzoni veneziane e napoletane. Il 4, 5. 6 febbraio gli appuntamenti dei giorni precedenti si ripeteranno. Il 7 ci sarà il Bal-lo Tiepolo, un gran ballo in maschera dalle 20,30 al Palazzo Pisani Moretta. Alle 21 “gran ballo della Dolce Vita Burlesque” e caffè-concerto. L’8 febbraio ballo in omag-gio a Franz Lehàr con l’opera “La Vedova Allegra”. Il 9 febbraio “Il Gran Ballo della Dogaressa”. Il ballo si svolgerà dalle 21 al Palazzo Pesaro Papafava, sul primo piano nobile del XIV secolo. Il palazzo sarà inte-ramente illuminato con candele per creare un’atmosfera indimenticabile. Il 10 febbraio alle 12 Il volo dell’aquila, alle 16,30 ciocco-lata in costume al Gran Caffè Lavena. Dalle 21 “Gran ballo mascheranda” a Palazzo Pi-sani Moretta. Dalle 21 al Teatro la Fenice l’opera “La Traviata” di Verdi. L’11 febbraio dalle 19 alle 23 sul Canal Grande “Gondo-la Tour con Cena”. Dalle 21 “Gran Ballo della Belle Epoque”. Martedì Grasso: dalle 17 premiazione della Maria del Carnevale 2013, alle 18 Lo “svolo del Leon”, alle 21 al Danieli Cena con ballo Il minuetto. Dalle 23,30 La Regata del Silenzio.

MANIFESTAZIONE Il PROGRAMMA

A.A.

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13Voci da palazzo

Ulss 1 di Belluno, Pier Paolo FeronatoUlss 2 di Feltre, Adriano Rosi CaldognoUlss 3 Bassano del Grappa, Fernando Antonio CampostelaUlss 4 Alto vicentino, Daniela Carraro Ulss 5 Ovest vicentino, Giuseppe CenciUlss 6 Vicenza, Ermanno Angonese Ulss 7 Pieve di Soligo, Gian Antonio Dei Tos Ulss 8 Asolo, Bortolo Simoni Ulss 9 Treviso, Giorgio Roberti Ulss 10 Veneto Orientale, Carlo Bramezza Ulss 12 Venezia, Giuseppe Dal Ben Ulss 13 Mirano, Gino Gumirato Ulss 14 Chioggia, Giuseppe Dal BenUlss 15 Alta Padovana, Francesco Benazzi Ulss 16 Padova, Urbano BrazzaleUlss 17 Este, Giovanni Pavesi Ulss 18 Rovigo, Arturo Orsini Ulss 19 Adria, Pietro GirardiUlss 20 Verona, Giuseppina Maria Bonavina Ulss 21 Legnago, Massimo Piccoli Ulss 22Bussolengo, Alessandro Dall’Ora Azienda ospedaliera di Padova, Claudio Dario

l’elenco dei direttori generali

“Peccato che la Regione Veneto abbia perso l’occasione di ridur-re il numero delle aziende socio-sanitarie venete, perseguendo una necessaria razionalizzazione dei costi amministrativi”. Lo

afferma, in una nota, il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Ste-fano Valdegamberi che prosegue: “Auguro, comunque, un buon lavoro a tutti i neo Direttori delle Ulss Venete. Vedo con piacere che sono stati riconfermati molti professionisti che hanno ben operato nel passato e di cui ho avuto modo di apprezzarne le qualità manageriali ed umane. Le sfi de che li aspettano non sono semplici e l’augurio che faccio è che sia sempre posto al centro delle loro attenzioni il benessere e la salute dei cittadini, sia premiato il merito e si faccia un uso sempre più responsabile delle risorse, al di sopra ed al di fuori di ogni logica di bottega politica”.

Stefano Valdegamberi, udc“perSa l’occaSione di ridurre il numero delle ulSS”

L’opinione

“Pietro Paolo Faronato e Adriano Rasi Caldogno sono nomi di valore che sono certo faranno del bene alla sanità bel-lunese. Il governatore Zaia ha fatto due ottime scelte”.

Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond commentando le nomine ai vertici della sanità bellunese comunicate dal governatore del Veneto Luca Zaia. “Il loro sarà un compito delicato - afferma Bond - dovranno dare corpo e sostanza al

nuovo piano socio-sanitario e alle schede ospedaliere e territoriali in corso di elaborazione. La sanità di montagna è stata blindata con importanti strumenti normativi, toccherà a loro ritaglia-re le soluzioni pratiche più incisive sulle singole realtà”. “Al direttore generale dell’Usl 1 - spiega il capogruppo del Pdl - toccherà in particolare preservare il policentrismo della rete sanitaria, un tesoro prezioso ricordato anche dal nuovo piano socio-sanitario, mentre il nuovo direttore dell’Usl 2 dovrà occuparsi di dare una dimensione “extraregionale” all’ospedale feltrino, altra formula prevista dal nuovo piano, senza dimenticare i lavori sulla piastra chirurgica e il rilancio effettivo dell’ospedale riabilitativo di Lamon”.

Dario Bond, Pdl“il goVernatore zaia ha fatto ottime Scelte”

Aspettando la defi nizione delle schede a corredo del Piano So-cio Sanitario del Veneto, il presidente Luca Zaia ha nominato i nuovi direttori generali delle Ulss venete. Un’operazione

non facile in quanto di solito le poltrone vengono distribuite con il manuale Cencelli, in osservanza degli equilibri politici che reggono Giunta e Consiglio di Palazzo Ferro Fini. Non così per Zaia, secondo le parole del presidente della commissione Sanità Leonardo Pa-drin, che invece avrebbe scelto gli uomini da mettere a guida degli ospedali veneti secondo il principio della competenza. “In fase di nomine - ha spiegato – Zaia ha fatto sua fi no in fondo quell’au-tonomia decisionale che gli è conferita dalla legislazione veneta. Le nomine, infatti, avvengono per decreto presidenziale. E prima di tutto Zaia ha ascoltato tutti ma poi ha deciso autonomamente privilegiando la competenza piuttosto che il colore della casacca politica”. Se così è stato, l’equilibrio che ne è conseguito tra Pdl e Lega deve essere stato plaudito all’interno della maggioranza come un’inattesa casualità. Undici, infatti, i manager ascrivibili all’orbita del carroccio, dieci quelli del Pdl, uno del Pd ma gradito anche alla Lega. Anche l’equilibrio all’interno dello stesso partito di Zaia sembra essere stato rispettato con un numero di uomini “vicini” al “Presidente” di coloro che sono “vicini” al sindaco, Flavio Tosi. Ma anche in questo caso deve essersi trattato di semplice casualità. Così nelle Ulss scaligere, quella del Capoluogo e di Bussolengo, sono stati sistemati gli uomini del sindaco: Maria Giuseppina Bo-navina nell’Ulss 20, e Alessandro Dall’Ora nella 22 e nell’Ulss 6 dell’Ovest Vicentino, invece, ha preso posto l’ex uomo di Galan ma ora “tosiano” inossidabile Ermanno Angonese. Lo stesso vale per Fernando Antonio Compostella nell’Ulss 3 di Bassano del Grappa e Giuseppe Cenci nell’Ulss 5 dell’Ovest Vicentino. I suoi uomini, invece, il Governatore li ha piazzati all’Ulss 1 di Belluno, Pietro Paolo Faronato; Ulss 7 di Pieve di Soligo, Gian Antonio Dei Tos; all’Ulss 9 di Treviso, Giorgio Roberti e Giuseppe Dal Ben nelle Ulss veneziane 12 e 14 in quest’ultima in veste di commissario. Sempre di area leghista anche il direttore dell’Azienda ospedaliera di Padova, Claudio Dario, la cui candidatura era stata so-stenuta dal Carroccio trevigiano, Mentre al Pdl sono andate l’Ulss 21 di Legnago dove Massimo De Piccoli ha preso il posto di Daniela Carraro che invece è stata spostata all’Ulss 4 dell’Alto Vicentino; l’Ulss 2 di Feltre andata ad Adriano Rasi Caldogno; l’Ulss 8 di Asolo

di Fortunato Marinata

Sanità Zaia ha nominato i nuovi direttori generali

22 nomi per 22 UlssUndici sono andati al Carroccio, dieci al Pdl, uno al Pd. Padrin: “Privilegiata la competenza non il colore della casacca politica”

“Due manager di grande esperienza alla guida delle aziende sanitarie della nostra provincia”. Il vicepresidente del Con-siglio regionale del Veneto, Matteo Toscani, commenta,

così, la nomina di Pierpaolo Faronato e di Adriano Rasi Caldogno a direttore generale rispettivamente della Ulss 1 di Belluno e della Ulss 2 di Feltre. “Prima di tutto - afferma Toscani - voglio ringraziare Anto-

nio Compostella e Bortolo Simoni per l’ottimo lavoro svolto: fa piacere che entrambi possano continuare a prestare servizio a capo di altre due

aziende sanitarie importanti come Bassano ed Asolo. Con Compostella, in particolare, c’è stato un rapporto di fattiva collaborazione che ha portato ad avviare importanti progetti come, ad esempio, la collaborazione con l’Università di Verona. Progetti che, ne sono certo, saranno portati avanti anche dalla nuova direzione dell’Ulss di Belluno. Venendo da un’esperienza importante come quella di direttore sanitario a Treviso, Pierpaolo Faronato potrà sicuramente gestire nel migliore dei modi anche una Ulss complessa come quella di Belluno. Ho già avuto modo di sentire telefonicamente sia Compostella che Faronato, per ringraziare il primo e per salutare il secondo”. “Il mio auspicio - conclude il vicepresidente dell’assemblea veneta - è che le due aziende sanitarie rafforzino ulteriormente la collaborazione, nell’ottica di un sistema sanitario provinciale di eccellenza che metta al centro la salute dei cittadini, evitando i campa-nilismi e i personalismi”.

“le aziende belluneSi rafforzino la collaborazione”

Matteo Toscani

Matteo Toscani, lega Nord

Stefano Valdegamberi

Dario Bond

“Il governatore Zaia ha fatto un ottimo lavoro, scegliendo persone preparate e qualifi cate. La sanità del Veneto è in mani sicure”. Ad affermarlo, in una nota è stato Piergiorgio Cortelazzo, vice-

capogruppo del Pdl in Consiglio regionale. “Toccherà a loro traghettare la sanità veneta nel mare tempestato dalla crisi e dare attuazione alle linee guida del nuovo piano socio-sanitario e alle schede ospedaliere e territo-riali in corso di elaborazione. Sarà un compito delicato ma collaborando tutti insieme, ognuno nelle proprie competenze, possiamo raggiungere l’obiettivo di mantenere il sistema sanitario veneto sui livelli di eccellenza che lo hanno fatto conoscere in tutta Europa”.

Piergiorgio Cortellazzo, Pdl“la Sanità del Veneto è in mani Sicure”

Piergiorgio Cortelazzo

andata a Bartolo Simoni; l’Ulss 10 del Veneto Orientale andata a Carlo Bremezza; l’Ulss 13 di Mirano con Gino Gumirato; l’Ulss 15 dell’Alta Padovana andata a Francesco Benazzi; l’Ulss 16 di

Padova con Urbano Brazzale; l’Ulss 17 di Este andata a Giovanni Pavesi e l’Ulss 19 di Adria con Pietro Girardi. Al Pd l’Ulss 18 di Rovigo con direttore generale Arturo Orsini in arrivo da Mirano. “Il nuovo Piano Socio Sanitario – ha spiegato Luigino Schiavon, in rappresentanza dei Collegi degli Infermieri del Veneto – sarà

il banco di prova dei nuovi direttori generali, una nuova fase riorga-nizzativa che auspichiamo venga colta dai nuovi dirigenti e rivolta al potenziamento dei servizi territoriali soprattutto in tutela delle fasce meno facoltose della popolazione”.

Dieci dei nuovi direttori sono di prima nomina

29Voci da palazzo

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14 Cultura veneta

Le opere saranno le medesime già esposte alla Basilica Palladiana con l’aggiunta di Memling, Van Eych e Antonello Da Messina

Riaprirà il 2 febbraio 2013, nel Palazzo della Gran Guardia, nel cuore di Verona davanti all’Arena, la grandiosa mostra sul ritratto e la fi gura che Marco

Goldin sta proponendo, in prima edizione, alla Basilica Palladiana di Vicenza dove, dopo appena due mesi di apertura, è già stata ammirata da oltre 125 mila per-sone.

Le opere che saranno presen-tate nell’edizione veronese (che chiuderà i battenti il primo aprile) saranno sostanzialmente le mede-sime già esposte a Vicenza (solo sei non saranno presentate nella città scaligera), con l’aggiunta di un nucleo davvero importante di capolavori tutti prove-nienti da una meravigliosa istituzione rumena, il Muzeul National Brukenthal di Sibiu, antichissima città della Transilvania, che per i suoi monumenti è stata Capitale Europea della Cultura.

Dal museo rumeno, famoso tra gli appassionati di tutto il mondo, giungono a Verona 4 opere quattrocen-

tesche su tavola. Tre sono capolavori tra i maggiori dell’arte fi ammin-

ga, il quarto è un rarissimo Antonello da Messina, la Crocefi ssione datata 1460. Le opere fi amminghe sono di Hans Memling e Jan van Eyck. Di quest’ultimo sarà esposto il bellissimo Ritratto d’uomo con copricapo az-zurro del 1429, straordinario ritratto che, non a caso,

Goldin ha scelto come immagine uffi ciale della mostra veronese. Di Memling sarà presente un dittico con un Ritratto di uomo che legge e un Ritratto di donna in preghiera, entrambe opere del 1490.

Sviluppata in quattro ampie sezioni tematiche e quindi senza seguire semplicemen-te la pura cronologia, anche questa nuova edizione veronese racconterà, con un profl uvio di autentici capo-lavori, volti e fi gure che hanno affascinato gli artisti dal Quattrocento a oggi.

Dai ritratti e dalle fi gure per esempio di Botticelli, Beato Angelico, Mantegna, Bellini, Bramantino, Lippi,

Cranach, Pontormo e poi Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo giungendo agli impressionisti da Manet a Monet, da Cézanne e Gauguin a Van Gogh e ai grandi pittori del XX secolo da Munch, Picasso, Matisse e Modigliani fi no a Giacometti e Bacon.

Solo per dire di alcuni tra i moltissimi che compor-ranno a Verona, dopo averlo fatto a Vicenza, questo superlativo museo dei musei. Ma non generico e invece dedicato all’immagine universale dell’uomo tra sacro e profano. Tra vita quotidiana e celebrazione di sé nella regalità delle corti, tra sentimento religioso e rappresen-tazione della propria immagine negli autoritratti soprat-tutto tra Ottocento e Novecento.

A comporre una mostra che, nella sua riedizione a Verona, potrà essere visitata da chi non l’avesse fatto a Vicenza ma anche da chi volesse rivederla con l’ingres-so di altri capolavori.

La mostra alla Gran Guardia è promossa dal Co-mune di Verona, dalla Fondazione Cariverona e da Li-nea d’ombra. Come sempre Linea d’ombra si affi anca

non solo quale società organizzatrice ma anche come partner importante nella produzione della mostra. Main sponsor di questo grande progetto è UniCredit, che ha individuat nella doppia proposta a Vicenza e Verona - territori in cui è presente in modo profondo e diffuso - la qualità necessaria per una nuova, forte partnership.

Mostre Nel Palazzo della Gran Guardia da 2 febbraio 2013

“Raffaello verso Picasso”, dopo Vicenza la mostra approda a Verona

Jan van Eyck, Ritratto d’uomo con copricapo azzurro del 1429 scelto come immagine dell’esposizione

Tra le novità quattro tavole di autori fi amminghi del ‘400

Arte

Maturata all’Accademia de Belle Arti di Venezia negli anni ‘60 e passata attraverso fasi diversissime, l’espe-

rienza artistica di Elio Armano è approdata all’inizio del duemila a Marrakech. Qui, portatovi dallo stilista Massimo Giacon, ha trovato forme, colori e materiali che sem-bravano come aspettarlo, vista la repentina congenialità di tanto lavoro precedente con l’ambiente scoperto nell’antica medina e nel territorio circostante, dalle antiche for-tezze di terra fi no alla cultura berbera ab-barbicata alle montagne dell’Atlante.

Così, viaggio dopo viaggio, intervallando il lavoro nello studio padovano, dove sono nati il “Giardino dei Giusti” di quella città, il Segno per i cinquecento anni dalla nascita di Andrea Palladio e tante altre sculture in cemento, in acciaio, in legno e terracotta, lo scultore ha sviluppato un lavoro parallelo fi no alla mostra dell’anno scorso nei locali imma-colati del riad di rue Daar El Pacha a due passi dal palazzo del re. Da quell’evento, al quale hanno partecipato tanti italiani, nonostante seguisse di pochi giorni l’orrendo attentato terroristico che insanguinò la celebre piazza Jemaa el–Fna, è nata l’idea di un libro, o meglio di un libro-scultura colmo di sorprese come la medina, tutto bianco come il riad che, insieme ad un documentario sull’attività più complessiva dell’artista, è stato presen-

tato sabato 8 dicembre nei medesimi locali dello scorso anno in una Marrakech colma dei tanti eventi che la vedono centro dell’ormai celebrata settimana del cinema giunta alla sua dodicesima edizione. La presentazione del duplice evento che, non a caso ha avuto il patrocinio della Regione Veneto e dell’Isti-tuto Italiano di Cultura in Marocco è venuta a costituire l’esordio concreto e signifi cativo di un rapporto tutto nuovo tra il Veneto e la Regione di Marrakech, così come stabilito dal protocollo d’intesa sottoscritto tra le due regioni lo scorso febbraio a Venezia, allo sco-po di intensifi care i reciproci rapporti turistici, culturali e soprattutto economici in un’area attualmente in forte sviluppo.

Elio Armano, ambasciatore d’arte tra Veneto e MarrakechE’ una mostra “made in Vicenza” quel-

la su “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento” che aprirà i battenti il 2

febbraio prossimo a Palazzo del Monte, a Padova. Un’esposizione ambiziosa che ha visto lavorare fi anco a fi anco il Direttore del Cisa, Guido Beltramini, ideatore del progetto, la Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo come promotore della mostra e Mauro Zocchetta con Aldo Cibic nella veste di allestitori. Una mostra ritenuta impossibile per l’ambiziosità dei prestiti che il curatore si proponeva di ottenere, ma che invece è real-tà, costruita com’è attormo alla storia di un uomo, alla sua fedeltà ad un sogno e a una passione. L’uomo si chiama Pietro Bembo, e il sogno è vivere d’arte e poesia, contro con-suetudini familiari e sociali. La passione è la bellezza: assoluta, senza tempo, cercata nel passato e proiettata nel futuro.

L’esposizione riunisce insieme le opere straordinarie degli artisti di cui Bembo fu amico, mentore, talvolta complice come Giovanni Bellini, Giorgione, Raffaello, Ti-ziano, Michelangelo, Jacopo Sansovino, Valerio Belli.

Accanto ad esse i capolavori dell’arche-ologia di cui Bembo si circondò nella sua casa di Padova: la testa di Antinoo, l’ar-cana Mensa Isiaca proveniente dall’Egitto dei faraoni, l’antichissimo manoscritto di Pindaro, la gemma di Dioscoride apparte-nuta a Lorenzo il Magnifi co. E insieme gli esemplari più belli al mondo dei capolavori

tipografi ci che Bembo inventò con l’edito-re Aldo Manuzio. Per la prima volta dopo cinquecento anni queste opere eccezionali ritornano a Padova dai grandi musei d’Eu-ropa e Stati Uniti.

Una parata di capolavori per raccon-tare una storia, quella non di un sempli-ce collezionista, ma di uno dei registi di quello che oggi chiamiamo Rinascimento.

Il viaggio ha inizio nella Venezia di fi ne Quattrocento, attraversa la Ferrara dove Bembo amò Lucrezia Borgia, giunge a Ur-bino e nella Roma dei Papi, per poi tornare a Padova, la città dove scelse di vivere e conservare i propri tesori, nella casa di via Altinate che fu il primo museo del Rinasci-mento.

la mostra aprirà i battenti il prossimo 2 febbraio a Palazzo del Monte, a Padova

pietro bembo, Storia di un uomo del rinaScimento

Un ritratto di Pietro Brembo

30 Cultura veneta

Page 31: La Piazza di Padova ovest - 2012dic n168

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16 Cultura veneta

Il Veneto di tremila anni fa era molto diverso da quello che conosciamo oggi. Anche se le Dolomiti erano già le Dolo-

miti, il Lago di Garda era già stato scavato dai ghiacciai e i colli Berici, Euganei e Lessi-ni avevano già smesso la loro veste di atolli e barriere coralline, il mare era più grande e l’Adige e il Po un po’ più corti. Venezia non c’era ancora in compenso c’era Adria: un complesso di capanne e palafi tte attorno ad un porto ononimo del mare.

Anche Padova non era ancora la città che è, all’epoca forse molto più interes-sante era Este e i suoi dintorni, compresi i colli che diedero il nome ai primi abitanti di queste zone: gli euganei. Non si sa che fi ne fecero, secondo Tito Livio vennero scacciati in malo modo dai pafl agoni perché questi avevano persero la loro patria nella guerra di Troia contro gli achei.

Omero, infatti, ci informa che questi pafl agoni avevano abbandonato la Pafl ago-nia, in Asia Minore, e avevano preso casa nella parte più interna del mare Adriatico e insieme alla terra avevano preso anche

nuovo nome: “evetoy” che tradotto in la-tino divenne “heneti” e poi veneti. Degni di lode, signifi ca in greco e non si sa nem-meno il perché, visto che schermiti come perdenti e si sono rifatti su un popolo tra i più mansueti del mondo antico.

Questa è la leggenda, la storia vera dei veneti, invece, avrà la forma di una mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, dalla Soprintenden-za per i Beni Archeologici del Veneto, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Gruppo Icat, Agenzia di marketing e comunicazione, che aprirà i battenti il pros-simo 6 aprile al Palazzo della Ragione di Padova.

I dati archeologici, infatti, parlano di una realtà culturale con remote radici nelle società preistoriche locali, che, dopo un pe-riodo di crisi nel XII secolo a.C. conseguen-te a sconvolgimenti che investono l’intero mondo mediterraneo, rifi oriscono intorno al 1000 a.C. Si confi gurò così una nuova civiltà con radici estese su un territorio corri-

di Mauro Gambin

Con duemila reperti e attraverso video e postazioni multimediali verrà ricostruita la vita dei nostri antenati

Mostre archeologiche Dal 6 aprile al Palazzo della Ragione di Padova

Venetkens, viaggio nella terra dei veneti antichi

Il mare era un po’ più grande, l’Adige e il Po’ un pò più corti

spondente alle attuali regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e parte del Trentino che avrà vita fl orida fi no al II secolo a.C., quando con l’arrivo dei Romani tutto fi nì con il sovrapponimento delle due culture. La mostra padovana si colloca in questi quasi mille anni, indagando come viveva questo popolo antico, come costruiva le abitazioni, come si procurava il cibo, come seppelliva i propri defunti, come si rivolgeva alle divini-tà, come si rapportava ai popoli confi nanti e a quelli più lontani con cui entrava in contatto.

Come sempre, quando si parla di storia, il raccontoaverrà attraverso l’espo-sizione di quasi duemila reperti archeologici emersi durante le campagne di scavo ma anche attraverso una serie di video e po-stazioni multimediali per una navigazione virtuale fi nalizzata agli approfondimenti attraverso monitor touch screen e altre tec-nologie avanzate di interfaccia. Di grande impatto saranno anche alcune ricostruzioni in scala 1:1, mirate a suscitare l’attenzio-ne e soprattutto l’emozione partecipe del visitatore. Sarà possibile vedere l’interno di un’abitazione, con arredi e suppellettili; entrare in un santuario e percepirne l’atmo-sfera sacrale attraverso la suggestione di una voce che invoca gli dèi, sentire il fl uire dell’acqua, elemento spesso presente nelle aree sacre in una molteplicità di forme; osservare un imponente tumulo funerario nel quale sono presenti numerose tombe a carattere familiare, cui si aggiungono una sepoltura equina da un lato, e dall’al-tro una sepoltura con due corpi: un uomo e un cavallo. Momenti di grande impatto emotivo, a completamento di una visita di piena e completa immersione nel mondo dell’antico Veneto.

32 Cultura veneta

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Lo studio del fenomeno artigiano che da secoli è parte integrante della nostra cultura, consente di distinguere livelli e gradi diversi che vanno dall’umile produzione di semplici utensili necessari alla vita quotidiana a prodotti raffinatissimi, veri e propri oggetti d’arte. Anzi, per tutto il medioevo e fino al rinascimento inoltrato, non si può distinguere con assoluta certezza l’arte dall’artigianato, poiché non solo le cosiddette arti minori erano annoverate tra le “artes mechanicae”, ma anche la pittura e la scultura: la figura dell’artista e quella dell’artigiano venivano quindi a coincidere nel totale rispetto per il “mestiere” inteso come consumata sapienza delle tecniche e utilizzo dei materiali, acquisita con anni di paziente esercizio e con sempre nuova inventività nell’impiegarli, con instancabile ed ingegnosa sperimentazione, alla volontà creatrice della mente. Il moderno concetto di “mestiere”, che vale per tutte le attività manuali di produzione dopo l’arte, ed è qualificato come “ogni professione che esiga l’impiego delle braccia e che si limiti ad un certo numero di operazioni meccaniche, il cui scopo è la produzione di un oggetto che l’operaio produce di continuo, si tramuta, nella fattispecie artigiana, in un concetto più

ampio e caratterizzante di “professionalità artigiana” che assuma all’abilità manuale di esecuzione una capacità di ideazione e di innovazione e che fa sì che “nell’impresa artigiana si trovi l’utilità unita alle più grandi prove di sagacia. Sono scorrette ed imprecise le considerazioni, diffuse in un passato non troppo remoto, con cui si riteneva che l’attività artigiana fosse circoscritta a settori economicamente superati e quindi sopravvissuti negli interstizi della moderna società tecnologica. Sottoprodotto di decantazione dunque di un modello di sviluppo destinato a scomparire con l’avvento dell’industria, delle macchine ”più produttive dell’uomo stesso” e specialmente, delle sue ferree regole di produzione standardizzata. In effetti, seguendo una vera a propria rivoluzione culturale e produttiva, l’artigianato ha ripreso forza laddove la grande industria ha mostrato i segni di un cedimento “che fosse sbagliato dare per finito l’artigianato, almeno per ciò che riguarda le sue potenzialità, lo dimostra il rapporto complesso che si è instaurato fra modelli culturali, modi di vivere e forme di produzione. La personalizzazione dei consumi deriva dalla frammentazione della società in gruppi al loro interno omogenei

per stile di vita e fra di loro concorrenti nell’occupare le diverse posizioni sociali e composti da individui i quali, dallo stile di vita del gruppo di appartenenza, traggono motivo di differenziazione all’esterno del gruppo e di identificazione al suo interno. Questo fenomeno appartiene alle società, come la nostra attuale, che hanno ormai acquisito soprattutto a livello familiare, un diffuso benessere economico. Colmando i vuoti produttivi lasciati dal rigido percorso della logica industriale, l’artigianato nell’economia svolge la funzione di punto di transito tra passate e future forme di organizzazione produttiva. L’artigianato rappresenta non solo un particolare modo imprenditoriale di produrre, ma soprattutto rappresenta la fase dinamica principale di interazione con un sistema produttivo sempre più industriale, squilibrato e massificato. Inventiva, abilità imprenditoriali personali, capacità di proporsi, di catturare nuovi clienti e nuovi mercati, forte propensione al rischio imprenditoriale e finanziario, spiccato accentramento decisionale della proprietà, fanno dell’artigiano o del piccolo imprenditore, proprio la sua grande capacità di adattamento produttivo, un “essere” variegato e talvolta controverso. Ma indispensabile alla società. Egli

accompagna i mutamenti sociali, li percepisce e li traduce con immediatezza in modelli organizzativi e produttivi nuovi. In questi termini, l’imprenditore, soggetto attivo di questi processi, ha offerto un’infinità di opportunità e di affermazione sociale a tantissime persone individui, i quali motivati da fattori personali quali il desiderio di autonomia, e spesso più semplicemente la necessità di un’occupazione confacente alle proprie capacità; e da fattori esterni quali le opportunità di investimento, pur in assenza di buona capitalizzazione e di adeguato credito esterno, “inventando” un ruolo di imprenditore più accessibile.

Ecco cosa sono ed a cosa servono gli artigiani, a creare con opportunità, lavoro e benessere. Spesso con sacrifici inimmaginabili. Ed è per questo che vanno sostenuti ed aiutati, non solo a parole. E se non vogliamo perdere tutto questo immenso patrimonio si sapere, di lavoro e di creatività, indipendentemente dal settore di impiego, forse è meglio dire a qualche nostro figlio un po’ pigro, un tantinello viziato e forse zuccone, che è ora di andare ad imparare un mestiere…perché il pane non gli arriva da un post di facebook…

A cura di Lorenzo Sartiè

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SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Chiave (5) - Il nome..................................

................................................................

I Carabinieri

• Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla ca-serma dei carabinieri e consegna un malvi-vente. E il carabinie-re di guardia: “Gra-zie, Zuperman!”• Carabiniere in ne-gozio: “Vorrei un portafoglio imper-meabile.” “Perché?” “Per metterci il de-naro liquido.”• Tra carabinieri: “Ma cosa fai con quell’orologio in te-sta?” “Mi hanno det-to che ci potevo fare la doccia, ma sono due ore che aspet-to e non scende una goccia d’acqua.”• Un carabiniere: “Mi sono comprato un gommone” “Perché hai tanto da cancel-lare?”• Un appuntato va da maresciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena ar-restato la caduta dei capelli!”

• Un carabiniere en-tra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli ri-sponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?”• Al bar, un carabi-niere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’al-tro risponde: “Quello che prendi tu.” “Al-lora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!”• Un carabiniere en-tra in un bar e ordi-na un caffè veloce. Il barista gli risponde: “E’ già in macchina.” “Ah, allora torno la.”• Il giorno dopo l’ac-quisto di un acquario la moglie chiede al marito carabiniere: “Caro, hai cambia-to l’acqua ai pesci?” “No! Non hanno an-cora bevuto quella di ieri.”• “Perché i carabinie-ri corrono sempre con una mano da-vanti al berretto?” “Per non spegnere la fiamma.”

1) Big Ben;2) covent garden;

3) London eye;4) Piccadilly

circus.

Soluzioni:

AIUTO - APPELLO - ARRESTATACINEMA - EPOCA - FUTUROGIULIANA - MALIZIA - NAPOLIPARTE - RUOLI - VISO

Un giretto per Londra

Aforismi divertenti

• Fino all’anno scorso avevo un solo difetto: ero presun-tuoso.• La filosofia è cercare un gatto nero in una stanza buia.

ART (educazione artistica)BOOK (libro)

CALENDAR (calendario)CASE (astuccio)

CHAIR (sedia)CHALK (gesso)DESK (banco)

EXERCISE (esercizi)GLUE (colla)

HISTORY (storia)MAP (piantina)

MARKER (righello)MUSIC (musica)

PAPER (foglio)PEN (penna)

PICTURE (immagini)RULER (righello)

SCHOOL (scuola)SCISSOR (forbici)

TEACHER (insegnante)WRITE (scrivere)

The School (la scuola) Impariamo l’inglese

CHIAVE (9) - Una materia.............................................................................................

PuzzleSimply...

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

ANIDRO - AU - ED - EREBO - EUFE - ID - IO - LEA - LIA - LO - NAANEI - NEL - NIT - NONIO - ODODDO - ONU - OP - POROPUERPERIO - SUO - TORDOTROFO

1 2

3 4

Sapete riconoscerequesti posti?

1) .........................................................

...............................................................

2) .........................................................

...............................................................

3) .........................................................

...............................................................

4) .........................................................

...............................................................

Page 37: La Piazza di Padova ovest - 2012dic n168

37A tavola

cocKtailS

I consIglI dI Paololo sweet gIrl

IngredIentI :

1/4 Galliano

1/4 benedectin 1/4 vodka

1/4 drambuie shaker, coppetta da cocktail .cilieGina rossa

rIcetta: fIletto della terrazzaProcedImento

filetto di chianina in padella con burro scaloGno aGlio salvia patate far evaporare il vino . a cottura avvenuta adaGiarlo sulla crema farcirlo con prosiutto di parma Guarnirlo con salvia e patate fritte.

Vino

l’aleatIco dell’elba

Oramai le feste sono passate, c’è chi ha festeggiato di più e chi di meno, magari con un bel calice di “cremant”. l’epifania ci ha traghettato nel periodo del carnevale, quindi ogni regione coi propri dolci, noi veneti coi crostoli, o galani. mi ricordo che a casa dei miei genitori si facevano anche

i cappelletti con la mostarda che noi bambini non gradivamo molto. a noi piacevano e ci piacciono an-cora i cappelletti con la nutella. in questo articolo quindi vi parlerò di un vino che ben si accompagna a dolci col cioccolato.vi parlerò dell’aleatico dell’elba, un vino che ha più di 2000 anni di storia, importato dai greci e coltivato dai romani. pensate che anche napoleo-ne bonaparte, estremamente affascinato da que-sto nettare, durante il suo esilio ne incrementò lo sviluppo. la produzione dell’aleatico non è semplice, infatti le uve vengono lasciate sovramaturare sulle viti per alcune settimane. vengono poste poi su gratic-ci al sole e girate frequentemente.poi si effettua la fermentazione alcolica e, succes-sivamente, si mette il vino in barrique per 12-14 mesi prima dell’imbottigliamento. l’aleatico dell’elba si presenta con un bellissimo colore rosso rubino intenso, con qualche riflesso granato, e sa di frutta secca e di confettura di frutta rossa. in bocca ci regala un velluto e una morbidezza davvero avvolgente. insomma davvero il vino dell’elba è una chicca enologica molto im-portante nel panorama vinicolo italiano e mondia-le, assolutamente da consigliare.

Denis Meneghini

by Paolo Marani

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cucina

torta dI rose aglI sPInacI, bIete e rIcottauna versione salata della torta di rose che, complice anche il ripieno, si rivela molto più

soffice e morbida. all’interno una farcia molto classica quale il mix di spinaci, biete e ricotta, arricchita poi con la frutta secca di staGione. questo ricco e quasi dolce ripieno ha esaltato la pasta brioches, leGGermente speziata con la noce moscata. l’effetto finale di colori e consistenze assicura un ottimo successo.

IngredIentI Per 5 Persone:per la base: 160G farina 00; 140G farina manitoba; latte; 1 uovo; 1 cucch. fiocchi di patate; 1 cucch. strutto; 1 cucch. miele d’acacia; noce moscata; 25G lievito di birra; sale

per la farcia: 360G spinaci surGelati; 100G biete surGelate; 210G ricotta vaccina; pinoli; uvetta sultanina; aGlio in polvere; sale

ProcedImentoscioGliere il lievito in un po’ di latte e acqua tiepida.setacciare le farine con i fiocchi di patate, unire lo strutto ammorbidito ed il miele. incorporare il lievito sciolto ed impastare bene.insaporire con noce moscata e sale ed aGGiunGere l’uovo. ottenere un panetto da far lievitare per qualche ora in un luoGo umido. sconGelare biete e spinaci e mescolarli con la frutta secca ed il formaGGio; insaporire con aGlio e sale. stendere la pasta formando un lunGo rettanGolo, farcirla su tutta la superficie con il composto di verdure, quindi arrotolare a forma di strudel.taGliare lo strudel a fette e disporle, in orizzontale, una affianco all’altra in una teGlia rotonda con carta da forno (noi avevamo una teGlia in ceramica, quindi non ci è servita la carta).spolverare la superficie con un po’ di sale e lasciar lievitare per circa 2 - 3 ore.cuocere in forno con funzione ventilata e 180° per circa 40 minuti.

manuela e sIlvIa BIzzo sPIzzIchI e BocconI B

Paolo maranI [email protected]

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WWW.AISMME.ORGUn bambino su 500 nasce aff etto da una malattia metabolica ereditaria: solo 1 vol-ta su 4 viene riconosciuta in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allar-gato permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o la morte. Nel sito dell’associazione www.aismme.org si possono trovare informa-zioni sui centri cura, diagnosi e screening delle malattie metaboliche ereditarie.

AISMME - Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie Onlus

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38 Oroscopo

BIlancIa dal 2 3/09 al 22/10Fascino attenzione

ai diverbi troppo ac-cesi, certi fuochi sono dif-

ficili da speGnere. la tempesta si speGnerà naturalmente · salute la tentazione di cimentarvi in una serie interminabile di esercizi aero-bici, isotonici e supersonici sarà ir-resistibile

scorPIone dal 23/10 al 22/11

Fascino vi siete fatti carico di re-

sponsabilità extra che vi appesantiscono inutilmente. scrol-latevi di dosso la ruGGine· salute le difese immunitarie basse vi costrinGono ad adottare una dieta leGGera e fare molta attenzione ai colpi d’aria

sagIttarIo dal 23/11

al 21/12Fascino prendetevela comoda, in futuro

quando tornerà il vostro entusiasmo dovrete essere liberi per riuscire e colpire al cuore· salute a dispetto del freddo in-verno, riuscirete a trovare mille e più modi per far circolare la vostra Grande enerGia cinetica

caPrIcorno dal 22/12 al 20/01

F a s c i n o l’opportunità che aspettavate è alle porte: afferratela al volo e senza esitazioni. la sicurezza paGa in amore · salute super favoriti Gli sport che implichino Grande re-sistenza, come la maratona o lo sci di fondo. forza, dunque!

acquarIo dal 21/01 al 19/02Fascino sbarazzatevi di tutto ciò che è rimasto in

arretrato. sarete così leGGeri che l’obiettivo

dinnanzi a voi è prati-camente raGGiunto · salute la Grande enerGia a disposizione sarà convoGliata in qualche full-immer-sion olistica, che soddisfi mente e spirito

PescI dal 20/02 al 20/03

Fascino quando le cose che vor-remmo rimanGono fuori portata è perchè non possiamo permettercele. l’emotività vi tradisce · salute concedetevi riposo a sufficienza, per neutralizzare eventuali cali enerGetici o somatizzazioni. fate danza o di Ginnastica artistica

arIete dal 21/03

al 20/04Fascino la libertà

h a un suo prezzo e così le azioni impulsive. qualunque cosa vi spinGa oltre il cuore ricor-datene il prezzo · salute usate maGGiore cautela nei confronti dell’apparato scheletrico: cercate di mantenere sciolta la colonna vertebrale

toro

dal 21/04 al

20/05Fascino un rapporto importante sta GiunGendo ad un livello più pro-fondo. l’alchimia fisica non manca ma c’è di più· salute rimandate exploit e prodezze atletico/sportive al mese prossimo: rischiate strappi muscolari o problemi alla schiena

gemellI dal 21/05 al 21/06

Fascino avrete successo se vi lascerete Guidare da ciò che vi pi-ace di più. non impuntatevi in ciò che non vi è conGeniale · salute mese perfetto per chi desideri au-mentare frequenza o intensità deGli allenamenti:sport favoriti corsa, equitazione e pattinaGGio

cancro dal 22/06

al 22/07Fascino non abbiate paura

di commettere i soliti errori, aprite le ali e lasciatevi andare. l’esperienza inseGna e avete impar-ato· salute il corpo reaGirà molto bene aGli stimoli e le difese immuni-tarie faranno eGreGiamente il loro lavoro

leone dal 23/07

al 23/08Fascino valutate il lato divertente delle opportunità

che vi si affacciano all’orizzonte. non vi mancano enerGie e spirito · salute se vi as-terrete da estremismi e vi metterete in ascolto dei bisoGni del corpo, trascorrerete un mese più che Go-dibile

vergIne dal 24/08 al 22/09Fascino siate risoluti,

seGuite l’istinto e comin-ciate da ciò che conoscete meGlio. avrete uno spirito visionario che paGherà · salute sarete assidui e costanti anche nel seGuire even-tuali terapie, che daranno risultati sicuri. vitalità e resistenza assicu-rate

OroscopoMettete al lavoro la creatività ed

iniziate a guardare al futuro con

speranze concrete

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