Forza Magica n7-8

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° Number One di Daniele Cecchetti ° Penne di Platino, Stefano Petrucci e Fulvio Stinchelli analizzano il momento giallorosso di Daniele Cecchetti ° Un mercato col botto di Andrea Di Carlo ° Discovery Smile al fianco dei bimbi che soffrono Speciale poster il diario da Brunico Speciale poster il diario da Brunico La Roma lancia La Roma lancia la sfida: ecco la sfida: ecco BORRIELLO BORRIELLO

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Tutto ma proprio tutto sula squadra giallorossa

Transcript of Forza Magica n7-8

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°° Number One di Daniele Cecchetti°° Penne di Platino, Stefano Petrucci e Fulvio Stinchelli analizzano il momento giallorosso di Daniele Cecchetti

°° Un mercato col botto di Andrea Di Carlo°° Discovery Smile al fianco dei bimbi che soffrono

NNuummbbeerr OONNEENNuummbbeerr OONNEE

Speciale poster il diario da BrunicoSpeciale poster

il diario da Brunico

La Roma lanciaLa Roma lanciala sfida: eccola sfida: eccoBORRIELLOBORRIELLO

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di Federica Afflitto [email protected] MAGICA

Anno 4° - n. 7Mensile d’Informazione Gratuito

EDITORESimone Afflitto

DIRETTORE RESPONSABILEFederica Afflitto

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GRAFICA | EDITING | LAYOUTMonia Roma

COLLABORATORISerena De Iaco | Andrea Di Carlo Max Leggeri | Marco Madeddu

Massimo Palombelli | Stefano Petrucci Fulvio Stinchelli

Federico Vespa |Francesco Alaimo

FOTOGRAFIClaudio Crescenzi | Gino Mancini

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FORZA MAGICATutti i diritti di riproduzione riservati, salvo accordi scritti o contratti di cessione copyright, la collaborazione a questo

mensile è da considerarsi del tutto gratuitae non retribuita.

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Forza Magica - Reg. Trib. di Romain data 08/10/2007 n. 465/07

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pubblicazione e la diffusione di questo periodico

Questo numero di Forza Magica è stato licenziato per la stampa il

31 Agosto 2010

Bar Celani Via San Giacomo, 40 Nettuno-Bar dei Belli Via del Trullo-Bar Lupa Via Marcantonio Bragadin, 55 Prati-Bar La Bombonera Via Stoppa Malafede Caltagirone-Bar Gran Caffè Iacopucci Via Oslo, 7 Torrino-Bar Gran Caffè Via Cesare Ricotti Casal Bertone-Bar Piper Via Paolo Orlando Ostia-Bar Kristal Via P.S. Leicht Torraccia-BarPasticceria Gli Angoli Via Wolf Ferrari Infernetto-Bar Davidoff Via G. Zerbi Ostia-Bar dello Sport P.za G. Ronca Ostia-Bar Pasticceria F.lli Evangelista Via AldobrandiniOstia-Bar Domino Via di Macchia Saponara Acilia-Bar delle mimose via Menippo, 12 Casal Palocco-Bar Caffè Pascià Via W. Ferrari Infernetto-Bar Non solo Caffè P.zzaMorelli Colli Portuensi-Bar Station Caffè Via Copparo Vitinia-Bar Betting 2000Via di Acilia Acilia-Bar Leonardo da vinci Via Leonardo da Vinci, 245 Ostiense-Bar calciod’angolo P.zza S. M. Ausiliatrice, 50 Appio Tuscolano-Bar Evandro Via Egna, 3 Infernetto-Bar Antinori Via F. Acton, 46 Ostia-Edicola Celletti Via Nomentana Nuova, 45/aMonte Sacro-Edicola Via U. Lilloni Madonetta-Edicola Fronte C.C. Eschilo Axa-Edicola Via Bosio Mostacciano-Edicola Via Isole del Capoverde Ostia-Edicola Via Am-sterdam Torrino-Edicola Via di Macchia Saponara Madonetta-Edicola Ferm. Metro Maria del Soccorso Tiburtina-Edicola C.C. Le Terrazze Casal Palocco-Edicola C.C.Le Torri Tor Bella Monaca-Edicola Via di Casal Palocco Casal Palocco-Edicola Via W. Ferrari Infernetto-Edicola C.C. Quadrifoglio Acilia-Edicola Via D. Cucchiari CasalBertone-Edicola Via di Torrenova Tor Vergata-Edicola Via Portuense (fronte oviesse)-Edicola Via G. Genocchi (Regione Lazio)-Pizzeria Ristorante Le Streghe Via Tusco-lana-Duecì Grafica Via G. Levato Ciampino-Fotottica Crescenzi Via di Casal Bertone-Brico Ok Via dei Romagnoli Ostia-Ottica Dieci Decimi Via W. Ferrari Infernetto-Ferramenta 2000 Via Eschilo Axa-Stazione di servizio Shell Via del Trullo-Mid Sport Via D. Cambellotti Tor bella Monaca-Bingo Cola di Rienzo P.zza Cola Di RienzoRoma-Centro-Ifo-Regina Elena Via Bosio Mostacciano-Supermercato SMA Via Pindaro Casal Palocco-5 contro 5 Via Tiburtina Antica San Lorenzo – Via S. Curione Tu-scolana- Armagame Via U. Giordano Infernetto-Porrini 1945 Via Manuel de Falla Infernetto-Club Lanciani Via di Pietralata, 135 Tiburtina-Roma Club XIII Giallorosso CasalBertone-Roma Club Garbatella

Dove trovare la rivista:

Sempre e solo Francesco Totti: perché nono-stante l’arrivo di Borriello il primo pensiero per tuttiresta questo: che coppia andrà a formare in-sieme con Totti. E’ sempre così, la Roma riparteda lui ancora una volta, si aggrappa alla spe-

ranza che il suo ca-pitano viva unastagione da prota-gonista.I tifosi nonpossono che augu-rargli una lunga vitaprofessionale. Fran-cesco ha svolto unapreparazione estivaimpeccabile, con-centrato, attento,gode di una formasmagliante, tonicoed asciutto, que-st’anno il capitano è

davvero esplosivo, come se gli anni ed i tantiguai fisici avuti in passato non ci fossero maistati. Tutto cancellato da quella voglia di gio-care a pallone, da quell’ansia di correre in-contro alla rete, da quella innata capacità ditrasformare in giocata semplice anche la piùdifficile impresa. L’arrivo di Adriano aveva inve-stito anche Francesco di uno stimolo ulteriore,per uno come lui regalare assist ed intendersicon il brasiliano sarebbe stato davvero ungioco da principianti, adesso sarà il campo asvelarci quanto siano ancora fresche le capa-cità del nuovo arrivato, certo è che pure le stra-ordinarie giocate del capitano non hannopotuto nulla di fronte all’immobilità di Adriano aSan Siro. Forse l’emozione del rientro e la pres-

sione da lui subita nel suo ex stadio possono es-sere state complici inconsapevoli di una bruttaserata, ma certo la delusione si è avvertita,anche tra gli spalti. Questo è un momento incui la fiducia si trasforma in scoramento, è unafase da uomini duri, ma non ditelo ai tifosi gial-lorossi, i loro sono cuori di uomini abituati a lot-tare, sempre e comunque. Hanno affrontato latrasferta milanese per la Supercoppa in unagiornata in cui tutti gli italiani si riversavano sulleautostrade per rientrare dalle vacanze, ci sonovolute fino a dieci ore di macchina per rag-giungere il capoluogo lombardo, colmi di spe-ranza per una serata cominciata subito conl’illusione di poter regalare un lieto fine e con-clusasi con un’amarezza ancora più grande.La squadra sotto tono, giocatori completa-mente spenti, in alcuni certo si sono viste avvi-saglie di lucidità e poi il solito Francecso Totti, atutto campo, a sostegno dei compagni, sem-pre pronto a regalare giocate di altissimaclasse, capace di cogliere momenti e situa-zioni importanti, ciò nonostante i suoi compagninon lo abbiano seguito, troppo veloce la suatesta, troppo immediata la sua esecuzione incampo, troppo rapidi i suoi movimenti per chigli ha giocato accanto. I tifosi giallorossi assi-stono allo sconfitta milanese e si schierano an-cora una volta, anche in questa stagione dietroil suo capitano, pronti a marciare con lui perquesti lunghi, intensi, mesi di un campionatodurante il quale si dovrà scrivere anche il futurodi questa società. Il capitano c’è, ed al suofianco c’è anche la legione giallorossa eadesso accanto a lui volerà anche il nuovo ar-rivato Marco Borriello.

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La Roma lancia la sfida: ecco Borriello

pag. 8

INDICEForza Magica

pag. 12pag. 24pag. 28pag. 32

pag. 6

Il sogno sta diventando realtà del Dr. Andrea Bettinelli

Penne di platino di Daniele Cecchetti

Number One di Daniele Cecchetti

Vacanze roman...iste! di Daniele Cecchetti

Un mercato col botto di Andrea di Carlo

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La Roma lancia la sfida:ecco

Cresciuto nelle giova-nili del Milan, nelquale è arrivato al-l'età di quattordicianni, nel 1999 è statoceduto in prestito alTreviso in serie B. Daquel momento ha gi-rovagato tra squadredi A e di B senza la-sciare la propria im-pronta, per poitornare periodica-mente alla casamadre, cioè al Milan.E’ solo nella stagione2004-2005 quando,ceduto in prestito allaReggina, trova conti-nuità di gioco manon riesce ancora asoddisfare le aspetta-tive. Nel campionatosuccessivo è statodato di nuovo in pre-stito, questa volta allaSampdoria. Il suo tor-neo è stato ancorauna volta deludente e a gennaio è passato nuova-mente al Treviso. Nonostante la retrocessione dellasquadra, Borriello si è messo in luce e ha riconquistatola fiducia del Milan, che ha deciso di reintegrarlo inrosa., ma il 21 dicembre 2006 Borriello è risultato posi-

tivo a prednisone eprednisolone (metabo-liti del cortisone) al testanti-doping in seguitoalla partita valida per la11ª giornata di Serie ARoma-Milan. Il gioca-tore, convinto di nonaver mai preso consa-pevolmente tale so-stanza, non ha maiammesso di aver as-sunto il cortisone, circo-stanza che gli sarebbecostata un solo mesedi squalifica, e, dopo laconferma della positi-vità data dalle controa-nalisi del gennaio 2007,è stato sospeso per tremesi fino al 21 marzo2007. Terminata lasqualifica non ha tro-vato comunque piùspazio in squadra. Nel-l'estate 2007 è statoceduto in compro-prietà al Genoa per 2

milioni dieuro, neopromosso in Serie A dopo 12 anni.Sarà un’ottima stagione la sua tanto che risulterà es-sere quasi sempre tra i migliori in campo. I suoi gol e lesue ottime prestazioni gli sono valse la prima convo-cazione in nazionale e, a fine stagione, ha concluso

MMAARRCCOO BBOORRRRIIEELLLLOO ÈÈ NNAATTOO IILL 1188 GGIIUUGGNNOO 11998822 EEDD ÈÈ CCRREESSCCIIUUTTOO NNEELL QQUUAARRTTIIEERREE NNAAPPOOLLEETTAANNOO DDII SSAANN GGIIOO--VVAANNNNII AA TTEEDDUUCCCCIIOO,, IILL QQUUAARRTTIIEERREE CCOONN IILL PPIIÙÙ AALLTTOO TTAASSSSOO DDII FFAAMMIIGGLLIIEE MMAALLAAVVIITTOOSSEE,, DDOOVVEE AANNCCOORRAA VVIIVVEE LLAAMMAADDRREE MMAARRGGHHEERRIITTAA.. AA 1111 AANNNNII RRIIMMAASSEE OORRFFAANNOO DDEELL PPAADDRREE VVIITTTTOORRIIOO,, UUCCCCIISSOO DDAALLLLAA CCAAMMOORRRRAA.. HHAA DDUUEEFFRRAATTEELLLLII,, PPIIEERRGGIIOORRGGIIOO,, MMAAGGGGIIOORREE DDII LLUUII,, EE FFAABBIIOO,, PPIIÙÙ GGIIOOVVAANNEE DDII LLUUII DDII TTRREE AANNNNII.. FFAABBIIOO,, CCHHEE GGIIOOCCAA NNEELLRRUUOOLLOO DDII DDIIFFEENNSSOORREE,, HHAA RRAAGGGGIIUUNNTTOO UUNNAA CCEERRTTAA NNOOTTOORRIIEETTÀÀ PPAARRTTEECCIIPPAANNDDOO AALL RREEAALLIITTYY SSHHOOWW ““CCAAMMPPIIOONNII,,IILL SSOOGGNNOO”” CCOOMMEE GGIIOOCCAATTOORREE DDEELL CCEERRVVIIAA,, MMIILLIITTAANNDDOO PPOOII NNEELLLLAA PPRROO VVAASSTTOO EE NNEELL LLUUGGAANNOO.. BBOORRRRIIEELLLLOO,,MMAANNCCIINNOO NNAATTUURRAALLEE,, ÈÈ UUNN AATTTTAACCCCAANNTTEE DDOOTTAATTOO DDII GGRRAANN DDIINNAAMMIISSMMOO EE PPOOTTEENNZZAA FFIISSIICCAA,, UUNNAA BBUUOONNAA TTEECC--NNIICCAA EE CCAAPPAACCEE DDII FFAARREE RREEPPAARRTTOO DDAA SSOOLLOO EE TTEENNEERREE PPAALLLLAA FFAACCEENNDDOO SSAALLIIRREE LLAA SSQQUUAADDRRAA.. GGIIOOCCAATTOORREECCOONN BBUUOONNAA AAGGIILLIITTÀÀ,, HHAA SSEEGGNNAATTOO DDEEII GGOOLL IINN AACCRROOBBAAZZIIAA,, HHAA UUNN BBUUOONN CCOOLLPPOO DDII TTEESSTTAA EE UUNN DDIISSCCRREETTOOFFIIUUTTOO PPEERR IILL GGOOLL..

BorrielloBorriello

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come 3° miglior marcatore della serie A 2007-2008,dopo essere stato per diverse giornate in testa alla clas-sifica marcatori, con 19 reti dietro gli juventini DelPiero(21) e Trezeguet(20). Terminata la stagione 2007-2008 ritorna la Milan che ha riscattato la proprietà diBorriello dal Genoa per 7,5 milioni di euro. Un infortunioal menisco durante il ritiro estivo ha impedito a Borriellodi essere disponibile per l'inizio del campionato, l’annosuccessivo è alle prese con uno stiramento alla cosciache lo costringe a fermarsi fino al per circa tre mesi.Nel febbraio del 2009 è stato operato per asportareuna cisti mio tendinea al flessore destro, intervento che

ne ha compromesso il proseguo della stagione 2008-2009, impedendogli di scendere in campo nelle rima-nenti partite. Con Leonardo in panchina è statoprotagonista riuscendo a realizzare 15 reti, come Ro-naldhino, nel corso della stagione ha perso un mese acausa di una lombalgia. Con la maglia del Milan havinto un campionato italiano (2003-2004), una super-coppa europea (2003) ed una Champion’s League(2006-2007).Ora arriva alla Roma a titolo definitivo con un contrattodi 5 anni e si può considerare in pratica il primo acqui-sto della nuova era Romanista.

BorrielloBorriello

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Penne di platino di Daniele Cecchetti

DDUUEE IICCOONNEE DDEELL GGIIOORRNNAALLIISSMMOO AA FFOORRTTII TTIINNTTEE GGIIAALLLLOORROOSSSSEE MMAA NNOONN SSOOLLOO.. DDUUEE MMAAEESSTTRRII DDEELLLLAA VVEECCCCHHIIAAAARRTTEE,, QQUUEELLLLAA DDEE ““LLAA PPEENNNNAA EE IILL CCAALLAAMMAAIIOO””,, DDUUEE FFIIGGUURREE PPRROOFFEESSSSIIOONNAALLII CCHHEE NNEELLLL’’AARRCCOO DDEELLLLAA LLOORROO DDEE--CCEENNNNAALLEE CCAARRRRIIEERRAA SSII SSOONNOO DDIISSTTIINNTTEE SSEEMMPPRREE EE CCOOMMUUNNQQUUEE PPEERR CCOOMMPPEETTEENNZZAA,, SSAAGGGGEEZZZZAA EE SSCCHHIIEETT--TTEEZZZZAA,, AANNCCHHEE IINN QQUUEEII MMOOMMEENNTTII NNEEII QQUUAALLII FFOORRSSEE,, PPRREENNDDEERREE UUNNAA PPOOSSIIZZIIOONNEE NNEETTTTAA EE DDEECCIISSAA PPOOTTEEVVAARRIISSUULLTTAARREE IIMMPPOOPPOOLLAARREE.. FFUULLVVIIOO SSTTIINNCCHHEELLLLII EE SSTTEEFFAANNOO PPEETTRRUUCCCCII,, LLEE FFIIRRMMEE PPIIÙÙ ““IINN”” DDEELL GGIIOORRNNAALLIISSMMOO SSPPOORR--TTIIVVOO DDEELLLLAA CCAAPPIITTAALLEE.. AABBBBIIAAMMOO SSCCAAMMBBIIAATTOO CCOONN LLOORROO QQUUAATTTTRROO CCHHIIAACCCCHHIIEERREE,, GGUUAARRDDAA CCAASSOO,, PPRROOPPRRIIOOSSUULLLLAA MMAAGGIICCAA:: AANNEEDDDDOOTTII,, CCUURRIIOOSSIITTÀÀ,, SSPPEERRAANNZZEE PPEERR IILL FFUUTTUURROO EE AANNCCHHEE PPEERRCCHHÈÈ NNOO,, PPRREEOOCCCCUUPPAAZZIIOONNII EETTIIMMOORRII,, PPEERRCCHHÈÈ DDAALL PPRROOPPRRIIOO AAMMOORREE,, SSEEPPPPUURR SSOOLLAAMMEENNTTEE SSPPOORRTTIIVVOO,, NNEESSSSUUNNOO VVOORRRREEBBBBEE EESSSSEERR MMAAII TTRRAA--DDIITTOO..

FULVIO STINCHELLI:FULVIO STINCHELLI:1) E’ stata un’uscita di scena preventivata da tempo e che haseguito i normali tempi tecnici di qualunque operazione pre-veda la presenza di un istituto bancario di primo livello qual’ èUnicredit. Il fronte politico poi ha inevitabilmente rallentato unprocesso che, per il bene della Roma, doveva forse conclu-dersi prima, magari con la vendita della società a qualcunoche era realmente interessato, e fidatevi, ce ne sono stati inpassato di soggetti intenzionati ad acquistare l’intero pac-chetto azionario. La Famiglia Sensi ne esce bene da questa vicenda, pulita: nondimentichiamoci che la Roma era l’unico asset in attivo del-l’intera holding Italpetroli, quindi in un certo senso ha rappre-sentato la scialuppa di salvataggio per la risoluzione totale deldebito verso la banca. In caso contrario, sarebbero stati portatii libri in tribunale, e Italpetroli rischiava il fallimento, con annessiproblemi e difficoltà che avrebbero investito anche la Roma.Fortunatamente questa ipotesi è stata scongiurata: i Sensi nericavano comunque una liquidità non indifferente, una per-centuale del 5% sul plusvalore di vendita superiore ai 130 mi-lioni di euro, e continueranno a percepire i loro compensifinchè resteranno al timone della società. La A.S. Roma in-vece non ne esce per niente bene. Oggi magari, invece difare i conti con l’autofinanziamento e l’impossibilità di inve-stire ed operare sul mercato si poteva navigare in acque bendiverse: in quest’ottica, i miracoli sportivi degli ultimi anni, hanno

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esplosa intutta la sua gravità, obbligando iSensi a firmare l’arbitrato con Unicredit.

2) Non mi risulta. Di sicuro la proprietà ha fatto grandi sacri-fici per mantenere competitiva la squadra in ambito sportivo,ma di contro ha sicuramente ricevuto visibilità ed appoggio

1) La Famiglia Sensi si avvia ormai verso il di-

simpegno totale dall’A.S. Roma. Le vostre sen-

sazioni a riguardo.

2) Cosa vi sentite di dire a tutti coloro i quali

credono che i Sensi siano stati defraudati e pri-

vati in maniera quasi coercitiva, del loro mag-

giore interesse, cioè l’A.S. Roma? Al contrario,

forse, l’istituto bancario è stato fin troppo indul-

gente e attendista..

3) Prospettive per il futuro: la banca e l’advisor

Rotschild stanno lavorando di comune accordo

per trovare un compratore. Meglio italiano, pos-

sibilmente romano, oppure straniero?

4) Il momento nel quale vi siete sentiti più or-

gogliosi di questa gestione e quello invece, dove

da tifosi (più che da addetti ai lavori) siete ri-

masti maggiormente delusi.

5) E’ presumibile (a meno di clamorosi risvolti)

che il nuovo proprietario porti con sè uno staff

dirigenziale completamente diverso da quello

attuale: c’è qualcuno, secondo voi, che oggi la-

vora a Trigoria, che potrebbe rientrare nei piani

della futura gestione?

6) Sensazioni per la stagione che sta per co-

minciare?

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(politico e non) di persone molto influenti,penso ad esempio al Dott. Geronzi. Inoltre,sono affiancati nell’intera vicenda dal miglioreadvisor in circolazione, che ne sta curando lavendita (cioè Banca Rotschild): in ogni casoperò non si possono fare miracoli. Ci vorrà deltempo, ma resta un grosso punto interroga-tivo sul futuro: i Sensi non hanno dilapidato ilproprio patrimonio personale per la Roma.

3) Personalmente auspico che la soluzionevenga cercata al di fuori della Capitale, per-ché dal punto di vista imprenditoriale ed eco-nomico, la città non offre molto. Non per farel’uccello del malaugurio, bisogna ragionarecon molto pragmatismo e realismo. Ormai cisi deve concentrare sulla stagione che sta percominciare, e pianificare l’arrivo di un nuovoproprietario in grado di garantire alla squadradi poter restare competitiva in Italia e perchéno, giocarsi le sue chances anche in Europa.

4) Sinceramente preferisco farne un discorsodi gestione. Quella ordinaria, dopo la mortedi Franco Sensi, non ha seguito un progettoben preciso e definito, mentre quella sportivaè stata ottima, considerando le limitate risorsea disposizione. Diciamo la verità: le stagioniappena trascorse sono state frutto di veri epropri miracoli sportivi, prima di Spalletti, poi diRanieri, coadiuvati ovviamente dal sacrificioe dalle qualità dei calciatori: un vero progettodi sviluppo e potenziamento del club non c’èmai stato. Il problema è che non vedo un fu-turo, all’orizzonte ci sono soltanto molte nubi.L’obiettivo primario (anche se sarebbe megliodire speranza) è che si possa restare compe-titivi su tutti i fronti: finchè il gruppo regge ciòsarà possibile, ma prima o poi tutti i ciclihanno una loro fine, e lì potrebbero essereguai, sportivi si intende.

5) Qui è tutto da vedere. Di solito un nuovoacquirente porta con sé uno staff di sua fidu-

PPoottrreebbbbee eesssseerree uunnaa ssttaaggiioonnee

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cia. In realtà però dal punto di vista manageriale la situazioneè abbastanza rosea. Lo staff ha lavorato molto bene, seppurcon disponibilità molto limitate, penso ad esempio a Pradè,costretto più di una volta a fare i salti mortali per acquistarequesto o quel calciatore: onore e merito a lui, allo stessotempo però qualche figura di maggior rilievo in quel ruolo èreperibile dal mercato, quindi tutto dipenderà dal nuovo pro-prietario. Di chi invece non farei a meno per il futuro è Gian Paolo Mon-tali, che ha portato tutto il suo carisma e la sua esperienza inun ambiente che prima mancava di quell’anello di congiun-zione tra squadra e società. Per quanto riguarda Conti invece rappresenta senza dubbioparte della storia della Roma, quindi spero resti al suo posto.

6)Non mi stupirei affatto che la squadra possa disputare l’en-nesima ottima stagione, lottando fino al termine per la vittoriadel campionato: il gruppo c’è ed è molto forte. Diverso il di-scorso per quanto concerne la Champion’s League, dove bi-sogna fare i conti con delle vere e proprie corazzate el’autofinanziamento al quale è costretta la Roma non consentedi dar vita a particolari voli pindarici. Dovessi puntare su un cal-ciatore in particolare direi Menez: Ranieri lo scorso anno ne hastudiato le caratteristiche, tecniche e comportamentali, quest’anno credo proprio che punterà con decisione sul talento fran-

cese, che ha delle potenzialità fenomenali. Certo poi seAdriano dovesse tornare a fare il calciatore la competitivitàdella squadra aumenterebbe in maniera consistente. Quindi,ad maiora..

STEFANO PETRUCCI:STEFANO PETRUCCI:1) E’ la fine di un’epoca, che come tutte, ha vissuto di mo-menti esaltanti e no. 17 anni di gestione rappresentano sicu-ramente un record per quanto riguarda il panorama calcisticoitaliano, eccezion fatta per il Milan di Berlusconi: un legame dalsapore di calcio antico quello tra i Sensi e la Roma, che ormaiveniva vista come un bene da sempre appartenuto alla fami-glia. In passato poi, non furono poche le rinunce che i Sensi fu-rono costretti a farevper mantenere la squadra ai livelli che glicompetevano, e questo gli va riconosciuto. Oggi però la si-tuazione era notevolmente peggiorata, e all’orizzonte nonc’era nessun altro epilogo se non quello al quale abbiamo as-sistito.

2) Affermando una cosa del genere non si fa il bene di nes-suno. I bilanci, che tra l’altro sono pubblici, dicono altro. Si puòdire che, rappresentando una società di calcio un onere cheinevitabilmente assorbe risorse sia economiche che manage-

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riali, i Sensi possano aver trascurato le altre attività e asset chefacevano parte della loro holding. Poi, qualche investimentosbagliato e la crisi economica che ci attanaglia ormai daqualche anno, hanno fatto il resto. Non dimentichiamo poiche essere Presidente della Roma, offre senza dubbio una vi-sibilità ed un prestigio non indifferenti.

3) Personalmente non ho particolari preferenze. E’ fonda-mentale che chiunque arrivi sia ovviamente una personaseria, con un programma di sviluppo, calcistico e di mer-chandising, che possa permettere alla Roma di sfruttare almeglio la propria immagine in tutto il mondo. Soprattutto,qualcuno che sia in grado di raccogliere il meglio che FrancoSensi aveva faticosamente seminato negli anni.

4) Troppo facile rispondere lo scudetto, però non posso farealtro: fu unagioia im-mensa. Perso-nalmente erol ega t i s s imoalla figura delP r e s i d e n t eFranco Sensi,e per lui,come per noitifosi comunifu il corona-mento di unsogno che hasempre inse-guito fin dalsuo primogiorno di presi-denza. Il mo-mento piùbrutto invece,senza dubbioquando iniziòa mettersi in disparte (non per scelta ovviamente), e vennetravolto da problematiche economiche che investirono la so-cietà, un momento davvero molto triste. La sua gestione equella di Rosella non sono assolutamente imparagonabili,Franco aveva un altro spessore e non ha mai ceduto di fronte

a nulla, creandosi per questo, anche qualche nemico nelmondo del calcio. Era un presidente combattente, che halasciato un segno indelebile nella storia della Roma.

5) Credo che qualcuno che fa attualmente parte del ma-nagement giallorossa possa trovare spazio anche nell’orga-nigramma futuro. Penso ad esempio che Bruno Conti,essendo una bandiera del club, resterà in ogni caso, magaricon mansioni diverse da quelle che svolge oggi. Altri, grazieanche all’esperienza maturata negli anni, è auspicabile che,almeno nella fase iniziale, possano restare, per dare conti-nuità al lavoro svolto fino ad oggi. Per Montali il discorso è di-verso. C’è stato qualche problema in passato (che ora sembra ri-solto) con altri componenti dello staff dirigenziale, ma se sidecide di confermare anche lui, allora bisogna dargli pieni

poteri e libertà di manovra: è una per-sona molto seria, preparata e che so-prattutto sa relazionarsi come nessunaltro nell’ambiente Roma con i cal-ciatori. Poi ovviamente, una nuovaproprietà potrebbe decidere di ripor-tare a Roma Franco Baldini, e lì perMontali non credo ci sarebbe più spa-zio. Ci saranno sicuramente sviluppi im-portanti, con risorse economiche bendiverse da quelle attuali a disposizionetutto diventa più facile.

6) Potrebbe essere una stagionemolto importante.La squadra è forte e non sembra averrisentito in alcun modo del ciclone so-cietario che ha investito la presidenza.Il grosso limite della rosa a disposizionedi mister Ranieri è l’età media, abba-stanza alta, però i presupposti per farbene ci sono tutti. Poi non dimenti-

chiamoci della scommessa Adriano, calciatore in gradi difare la differenza: o di Menez, atteso alla definitiva consa-crazione, e Vucinic, diventato ormai insostituibile nello scac-chiere tattico del mister. E se quel 10 là davanti non avràparticolari problemi fisici, il divertimento sarà assicurato.

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ALLENATORI MAZZONE - BIANCHI - ZEMAN - CAPELLO - SPALLETTI Uomini e storie, che hanno contribuito in maniera deter-minante (chi più, chi meno) alla formazione, calcistica enon, di Francesco Totti. Carlo Mazzone ebbe forse il com-pito più difficile, quello di far maturare Francesco comeuomo. All'epoca del suo arrivo, era il periodo del Totti sca-vezzacollo, in rampa di lancio, smanioso di dimostraretutto il suo talento. L'allenatore romano, andò più volte inconflitto col pubblico giallorosso, causa l'impiego col con-tagocce dell'allora campioncino di Porta Metronia.L'esplosione però fu fragorosa, ma ciò ha seriamente ri-schiato di avvenire lontano da Roma, non certo per vo-lontà di Totti.A Mazzone infatti, successe sulla panchina giallorossa Car-los Bianchi, allenatore argentino, con fama di duro e vin-cente. Sensi scommise su di lui, ma purtroppo l'operazionesi rivelò assolutamente fallimentare. E, come aggravanteche ha rischiato di privare la Roma di quello che sarebbediventato il suo calciatore più forte e rappresentativo ditutti i tempi, la richiesta di cessione del giovane Totti, giu-dicato troppo estroso e poco funzionale al suo progettotattico. La destinazione doveva essere Genova, spondablucerchiata, oppure Amsterdam, all' Ajax di Van Gaal,nell'ambito di una scambio che avrebbe portato Jari Lit-manen in giallorosso. Quando ormai il trasferimento sem-brava in dirittura d'arrivo , ecco arrivare il Torneo Citta diRoma, proprio contro i lancieri e il Borussia Moenchen-gladbach: Totti incantò con le sue giocate, realizzandodue reti che cambiarono per sempre la sua carriera dacalciatore. Franco Sensi si convinse a puntare con deci-sione sul talento di quel ragazzo biondo con gli occhi az-zurri, sacrificando al contempo la permanenza di Bianchisulla panchina della Roma: il tecnico argentino fu esone-rato, di contro la Roma potè fare affidamento, da quelgiorno, su quello che all'epoca veniva considerato un gio-vane di grandi prospettive e che oggi è diventato leg-genda. Ma forse Totti non sarebbe diventato Totti se non avesseincontrato sulla sua strada Zdenek Zeman. L'allenatoreboemo arrivò alla Roma accompagnato dallo scetticismogenerale dato dalla sua permanenza sulla panchina dellaLazio, e dalla sua presunta incompatibilità tattica con cal-

ciatori particolarmente dotati di estro e tecnica (Totti). Tra i due però scoccò subito la scintilla. Francesco toccòcon mano i duri metodi di allenamento del boemo, ma fuproprio grazie a quello specifico lavoro che in pochi mesi,riuscì a trovare il proprio peso forma, e a sviluppare unamuscolatura che gli permise di ottenere risultati inimma-ginabile fino alla stagione precedente. Di lì a poco, un'al-tra evoluzione, stavolta tattica: Totti, nel 4-3-3 zemaniano venne impiegato da ala sinistra,con libertà di svariare lungo tutto il raggio d'azione offen-sivo della squadra. I benefici apparvero subito evidenti:maggiori opportunità in zona gol, squadra più equilibratae possibilità di sfruttare al meglio il suo destro di platino perassist e verticalizzazioni a tagliare il campo. Risultato:Roma quarta al termine della stagione e Totti che rag-giunse il suo record di reti messe a segno, ben 13. Dal giorno alla notte. Da Zeman a Capello. L'impatto col tecnico di Pieris, cheSensi volle fortemente per costruire una Roma finalmentevincente, fu abbastanza difficile. I due di certo non si ama-vano, ma dopo un periodo iniziale di studio, le cose ini-ziarono a funzionare, anche se, per ammissione dellostesso Totti, il loro era un rapporto esclusivamente dicampo: come a dire, gioco, segno e vinciamo, ma seproprio devo andare a cena fuori preferisco accompa-gnarmi con qualcun altro. Nella stagione del terzo scudetto, ancora uno sposta-mento in campo: da ala a seconda punta, a supportodel Re Leone, Gabriel Batistuta. Totti contribuì con le sue13 reti (eguagliato il record del campionato 97-98) allaconquista del Tricolore, il massimo per uno come lui, natocon la Roma nel cuore: di meglio non si poteva chiedere.O forse si, la Champion's League, competizione che laRoma (allora era Coppa dei Campioni) sfiorò in quellamaledetta notte di fine maggio, proprio in casa, capito-lando ai rigori contro il Liverpool. In termini di rendimentoperò, il bello doveva ancora venire. La Roma accarezzò l'idea di bissare la vittoria in Campio-nato, ma fu bruciata proprio sul filo di lana dalla Juventus,in quel 5 di Napoleonica memoria. L'anno successivo, igiallorossi incapparono nella peggior stagione dell'era Ca-pello, chiudendo all'ottavo posto. Per lui però, nonostantequalche problema al ginocchio destro che in parte ne li-

Number OneNumber One di Daniele Cecchetti

DDIICCII TTOOTTTTII,, DDIICCII LLEEGGGGEENNDDAA.. UUNN LLEEGGAAMMEE,, QQUUEELLLLOO TTRRAA IILL CCAAPPIITTAANNOO GGIIAALLLLOORROOSSSSOO EE LLAA RROOMMAA CCHHEE VVAA AAVVAANNTTII OORRMMAAII IINN MMAA--NNIIEERRAA IINNDDIISSSSOOLLUUBBIILLEE DDAA 1188 LLUUNNGGHHEE SSTTAAGGIIOONNII,, AANNCCHHEE SSEE SSAARREEBBBBEE PPIIÙÙ GGIIUUSSTTOO DDIIRREE DDAA 3344 AANNNNII.. AANNNNAATTEE VVIISSSSUUTTEE DDAA AASS--SSOOLLUUTTOO PPRROOTTAAGGOONNIISSTTAA,, IINNDDOOSSSSAANNDDOO UUNNAA SSOOLLAA MMAAGGLLIIAA,, CCHHEE IINN VVEERRIITTÀÀ PPEERR LLUUII ÈÈ SSEEMMPPRREE SSTTAATTAA UUNNAA SSEECCOONNDDAA PPEELLLLEE..UUNN BBIINNOOMMIIOO,, CCHHEE HHAA SSIIGGNNIIFFIICCAATTOO EEMMOOZZIIOONNII,, SSOODDDDIISSFFAAZZIIOONNII,, TTRROOFFEEII ((PPOOCCHHII IINN RREEAALLTTÀÀ,, SSEE SSII PPEENNSSAA AALLLLAA GGRRAANNDDEEZZZZAADDEELL CCAALLCCIIAATTOORREE)) EE PPEERRCCHHÈÈ NNOO,, DDEELLUUSSIIOONNII EE SSCCOONNFFIITTTTEE,, CCHHEE NNEELLLLOO SSPPOORRTT CCHHIIUUNNQQUUEE PPRRIIMMAA OO PPOOII HHAA VVIISSSSUUTTOO:: IILL TTUUTTTTOOCCOONNDDIITTOO DDAALL SSUUOO AATTTTAACCCCAAMMEENNTTOO EE PPAASSSSIIOONNEE PPEERR QQUUEEII DDUUEE CCOOLLOORRII,, ""DDEE RROOMMAA NNOOSSTTRRAA"".. IILL GGIIAALLLLOO EE IILL RROOSSSSOO,, FFIINN DDAAGGLLIIIINNIIZZII NNEELLLLAA PPRRIIMMAAVVEERRAA,, DDOOVVEE,, SSOOTTTTOO EETTÀÀ,, LLAASSCCIIAAVVAA GGIIÀÀ TTUUTTTTII AA BBOOCCCCAA AAPPEERRTTAA PPEERR LLEE SSUUEE DDOOTTII DDAA FFUUOORRIICCLLAASSSSEE.. DDII LLÌÌAA BBRREEVVEE,, IILL SSAALLTTOO IINN PPRRIIMMAA SSQQUUAADDRRAA,, CCOONN LL''EESSOORRDDIIOO DDII BBRREESSCCIIAA GGRRIIFFFFAATTOO VVUUJJAADDIINN BBOOSSKKOOVV:: FFUU LL''IINNIIZZIIOO DDII UUNN LLUUNNGGOO PPEERR--CCOORRSSOO DD''AAMMOORREE,, CCHHEE RRIIMMAARRRRÀÀ IIMMPPRREESSSSOO IINN MMAANNIIEERRAA IINNDDEELLEEBBIILLEE NNEELLLLAA SSTTOORRIIAA DDEELLLLAA AA..SS.. RROOMMAA..

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mitò l'impiego, fu un' annata esal-tante. Ricoprì per la prima volta in carrierail ruolo di prima punta, di centravantipuro, dimostrando (ma non ce n'erabisogno) tutta la sua grandezza. InCampionato andò a segno 14 volte,realizzando anche la sua prima tri-pletta in carriera (Brescia - Roma 2-3): fu in Champions' League peròche Totti incantò le platee di mezzaEuropa. Quell'anno infatti, Francesco mise asegno la rete che regalò ai giallo-rossi il successo al Bernabeu di Ma-drid contro il Real (proprio quel Realche più di una volta ha provato aportarlo in Spagna), e riuscì nell'im-presa di farsi applaudire da uno sta-dio intero (il Maestalla di Valencia) almomento della sua sostituzione,dopo aver messo a segno una dop-pietta e deliziato gli spettatori con lesue giocate. Capello gli affidò le re-dini dell'attacco giallorosso anchenella stagione successiva, quellodella rincorsa (dopo essere stati alcomando per larghi tratti del Cam-pionato) al Milan, conclusasi con unaltro secondo posto. Il rapporto coltecnico però si era ulteriormente in-crinato, più di una volta i due ave-vano dato vita a dei botta e rispostatipici di coloro che poco si soppor-tavano, ma che erano costretti aconvivere sotto lo stesso tetto. Figu-riamoci poi la reazione di Tottiquando venne a conoscenza del-l'approdo alla Juventus del suo ex-allenatore, proprio lui che, in unaconferenza stampa pronunciò la fa-mosa frase "MAI ALLA JUVE": verbavolant, scripta manent.Tralasciando la stagione dei 4 alle-natori, ecco aprirsi a Trigoria un altrociclo, quello di Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo, ripartì ovvia-mente dalla classe e dal carisma diTotti, col quale costruì un rapportosincero, schietto e molto confiden-ziale. Il grave infortunio subito control'Empoli, rese ancora più saldo que-sto legame, con Spalletti che seguìcon cura minuziosa e maniacale ilrecupero del Capitano passo perpasso.

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Il tecnico difese e coccolò Francesco dopo le prime pre-stazioni non brillantissime del nuovo Campionato, nelquale Totti risorse dalle ceneri: capocannoniere con 26gol e SCARPA D'ORO (miglior marcatore Europeo), strabi-liante, se solo si pensa che la prima rete Totti la mise asegno contro il Chievo alla 7a giornata. Nella stagione successiva, qualcosa cominciò a scric-chiolare nel rapporto tra i due. Qualche piccolo batti-becco, la gestione non perfetta da parte dello staff diqualche problema fisico di Francesco, l'ennesimo graveinfortunio subito al ginocchio destro con annessa ricadutaun paio di mesi dopo. La stagione 2008-2009, fallimen-tare sotto l'aspetto sportivo e non solo, ha fatto il resto: epoi la romanità di Totti, vista, col passare del tempo, quasicome un difetto da Spalletti. Il risultato fu tutto in quellaconferenza stampa post Roma - Juventus (l'ultima di Spal-letti sulla panchina della Roma), con chiaro riferimentoalle giocate più appariscenti che utili fatte da Francescodurante il match: frattura insanabili e dimissioni del tec-nico di Certaldo: non si dica però, per colpa di Totti.Il resto è storia recente: Claudio Ranieri, romano e testac-cino, stessa pasta e carisma di Francesco, uno sguardoper capirsi, qualche esclusione di lusso, ma comunicatadal mister a quattr'occhi, in modo schietto e sincero, qua-lità apprezzata più di ogni altra dal Capitano. Francescoe Claudio, due romani al timone della nostra passione.

NUMERI Carta e penna, altrimenti qui si rischia di perdere i contitra numeri da record. 570 presenze complessive con lamaglia giallorossa tra campionato e coppe, 245 retimesse a segno. Record man di presenze e miglior mar-catore della storia giallorossa, davanti a Roberto Pruzzo.Sesto posto nella classificia dei migliori bomber della sto-ria del calcio italiano, il primo tra quelli in attività, con 192realizzazioni. Numeri che addirittura migliorano, se pren-diamo in considerazione le reti realizzate nel CampionatoItaliano con la stessa maglia, dietro solamente a dei mo-stri sacri quali Gunnar Nordhal e Giuseppa Meazza. Altroda aggiungere? Bandiera, simbolo, lui sì, a dispetto di altri.

NAZIONALERapporto tribolato quello con i colori azzurri. Non convo-cato per il Mondiale di Francia 98' nonostante una grandestagione disputata, fece il suo esordio con la maglia dellaNazionale il 10 ottobre 1998, in Italia - Svizzera, accom-pagnato dal presunto dualismo tattico con Del Piero, checaratterizzerà le sue prime convocazioni. L'esplosione, de-finitiva, avvenne a Euro 2000, quando Zoff decise di con-segnarli le chiavi della Nazionale. Francesco realizzò duereti, contro Belgio e Romania: quello fu l'Europeo del cuc-chiaio, della follia, della magia, della classe. L'epilogo di quella competizione, lo abbiamo rimosso. Nel2002, la prima chiamata mondiale, per la manifestazioneiridata di Korea&Giappone. Totti era il faro (per dichiarataammissione dell'allora Ct Giovanni Trapattoni) di quella

nazionale, ma un infortunio patito con la Roma sul finaledella stagione, ne limitò parecchio il rendimento. Il resto lofece l'arbitro ecuadoregno Byron Moreno, che con la suaconduzione di gara a dir poco scellerata, contribuì in ma-niera determinante all'eliminazione deglia zzurri agli ottavi,proprio contro i padroni di casa della Korea. Diciamolofuori dai denti: il rapporto tra Francesco e i colori azzurrinon è mai stato idilliaco, ma non certo per colpe sue.Troppo spesso gli è stato rimproverato da più parti unoscarso attaccamento alla maglia e un rendimento chenon è mai stato ai livelli di quello avuto con la Roma. L'epicentro della crisi ci fu durante Euro2004. Italia-Dani-marca, Totti, esausto dopo le continue provocazioni e deitackle durissimi ricevuti dal suo diretto marcatore, il cen-trocampista Poulsen, reagì nel modo peggiore possibile,colpendo l'avversario con uno sputo. Prova tv, squalifica di 3 turni, che però Francesco non feceneanche in tempo a scontare: Italia eliminata al primoturno, causa "biscotto" servito in Svezia-Danimarca. Inizia-rono processi, Totti venne messo alla gogna mediatica,da più parti venne chiesto addirittura che non venisse piùconvocato in azzurro. Poi successe quello che nont'aspetti. Pochi mesi dopo, Poulsen ritrovò l'Italia, precisamente SanSiro, Milan-Schalke 04, partita di Champions' League. Il da-nese riservò lo stesso trattamento che fu per Totti anche aKaka, venendo preso di mira da tutto il pubblico del Me-azza. Il brasiliano ebbe la freddezza di non cadere nelleprovocazioni del biondo centrocampista, ma quell'episo-dio diede la misura di come il gesto di Totti (deprecabilesempre e comunque) non fu dettato dalla cattiveria,bensì dall'esasperazione e dalla poca sportività dimo-strata dal danese. L'ultimo capitolo del Totti azzurro fuquello più dolce, che tutto il Paese non potrà mai dimen-ticare. Germania 2006, l'Italia investita da Calciopoli si presentònon certo come favorita al via della rassegna Interconti-nentale. Totti, reduce dal primo grave infortunio della carriera re-cuperò a tempo di record e si mise a disposizione di Lippi,che gli aveva sempre dimostrato stima e fiducia, atten-dendo con ansia il suo rientro. Totti giocò titolare le primetre partite del girone, per poi finire in panchina negli ottavicontro l'Australia. Ma fu proprio quello il match nel quale il numero dieci ri-sultò decisivo. In campo al posto di Del Piero, entrò nellastoria di quel Mondiale realizzando all'ultimo respiro il cal-cio di rigore più importante (probabilmente) della sua car-riera, regalando all'Italia il passaggio ai quarti. Rivincita, anzi no, lui non ne ha bisogno, lui è Totti. La ma-gica notte di Berlino consacrò la nazionale Campione delMondo, in quella che rimase l'ultima apparizione azzurra diFrancesco, che per dedicarsi anima e corpo alla suaRoma, decise di abbandonare i colori azzurri. Miglior ri-cordo, proprio non si poteva avere.

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INFORTUNI Purtroppo non possiamo tralasciare questo (doloroso) ca-pitolo della storia recente della carriera di Totti. I guai diFrancesco ebbero inzio quel maledetto 19 febbraio 2006.Roma-Empoli, in ballo la striscia record di vittorie conse-cutive: una, due entrate, poi il terzo, maldestro interventodi Vanigli, la caviglia sinistra che fa crac: rottura del pe-rone sinistro con associata lesione capsulo-legamentosacomplessa del collo del piede sinistro. Stagione finita,mondiali a rischio. Nessuno sconforto, ma solo tanta vo-glia di recuperare e tornare a disposizione di Lippi, quelLippi che dimostrò tutta la sua stima al calciatore, se-guendolo passo per passo durante il suo recupero.

Giorno dopo giorno, sudore e fatica sui campi di Trigoria,i gradoni, le ripetute, proprio come 10 anni prima conZeman. Totti tornò in campo l'11 maggio a San Siro, in oc-casione della finale di ritorno di Coppa Italia, e pochigiorni dopo arrivò la convocazione di Lippi per il Mondiale.Missione compiuta. Gli infortuni diedero tregua a Totti finoal minuto 35' di Roma -Livorno, 19 aprile 2008. Poi, destro secco, parata di Amelia e numero dieci a terra:rottura parziale del legamento anteriore del ginocchio de-stro. Altra mazzata per lui, impegnato con la sua Romanell'allora rincorsa all'Inter. Infortunio questo, molto più dif-ficile da gestire del precedente, tant'è che Totti fu co-stretto ad un impiego part time anche nel corso del

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Campionato successivo. Fino all'ul-tima stagione, segnata dall'opera-zione subita al menisco del ginocchiodestro dopo l'infortunio patito contro ilNapoli. Di lì però, ne seguì una fastidiosissimainfiammazione al tendine, che lo ten-nero fuori per diverse partite. In ogni caso, un rendimento stratosfe-rico, basti guardare la media gol degliultimi Campionati. Il recupero poi, sulfinale di stagione, per inseguire quelsogno rimastio vivo fino agli ultimiistanti di gioco. Ma siamo sicuri che ciriproverà, con tutto il suo carico diemozioni e passione per questi colori,che poi, non sono nient'altro che isentimenti di noi tifosi comuni.

TROFEI Partiamo da un'affermazione, incon-futabile per chi vive di sport e che siain possesso di un minimo di onestà in-tellettuale: neanche tutti i trofei delmondo sarebbero sufficienti a ricono-scere la grandezza del calciatore inquestione. Con la scelta di vestire ilgiallorosso a vita, il Capitano ha sicu-ramente rinunciato a vittorie ben piùnumerose e prestigiose, ma vuoi met-tere, togliersi la soddisfazione di vin-cere con la maglia e quei colori cheha sempre amato in maniera visce-rale, e con la fascia di Capitano albraccio? Non ha prezzo, ma stavoltaMastercard non c'entra. Dicevamo itrofei. Con la Roma, Totti ha collezio-nato uno Scudetto, due SupercoppaItaliana, due Coppa Italia. Con la maglia azzurra invece, ha con-quistato l'Europeo Under 21 nel 1996,i Giochi del Mediterraneo nel 1997fino ad arrivare alla magica (già, pro-prio come la Roma) notte di Berlino,che ha consacrato l'Italia Campionedel Mondo per la quarta volta. Vi pare poco? Per quanto riguarda i riconoscimentipersonali, perdonateci ma lo spazio anostra diposizione non sarebbe suffi-ciente. E ancora ne farà si strada:"non aver paura di sbagliare un calciodi rigore, non è mica da questi parti-colari che si giudica un giocatore, ungiocatore lo vedi dal coraggio, dal-l'altruismo e dalla fantasia".

RECORD•Nel campionato di Serie A ha collezionato 443 presenze (26°

class. presenze) e 192 reti (6° class. marcature, 4° tra i bomber

italiani di sempre, 1° tra i giocatori ancora in attività); entrambe

le statistiche sono record assoluti nella storia della Roma. •È inoltre al terzo posto nella classifica delle reti segnate con

la stessa squadra nel campionato italiano; meglio di lui solo

Gunnar Nordahl (210 reti) con il Milan e Giuseppe Meazza (197

reti) con l'Internazionale. •Con 572 gare e 245 reti complessive è il calciatore che in as-

soluto ha giocato più partite ed ha segnato più gol con la ma-

glia giallorossa. •Con 79 presenze e 35 reti segnate è il giocatore romanista

più presente e prolifico di sempre nelle coppe europee. •Insieme a Daniele De Rossi con 58 gare disputate e 9 reti se-

gnate è il giocatore della Roma che conta più presenze e

marcature in Nazionale. •Con 32 gare disputate è il primatista di presenze nel derby di

Roma.

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Club Competizioni giovanili •Torneo Internazionale Sanremo: 1

Roma: 1991 •Campionato Allievi: 1 Roma: 1992-1993

•Coppa Italia Primavera: 1

Roma: 1993-1994

Competizioni nazionali •Campionato italiano: 1 Roma: 2000-2001

•Coppa Italia: 2 Roma: 2006-2007, 2007-2008

• Supercoppa italiana: 2 Roma: 2001, 2007

Nazionale•Campionato del mondo: 1

Germania 2006 •Giochi del Mediterraneo: 1

1997 •Campionato d'Europa Under-21: 1

1996

Individuale

•Capocannoniere della Serie A: 1

2006-2007 (26 gol) •Scarpa d'oro: 1 2007

•Guerin d'Oro: 2 1997-1998, 2003-2004

•Oscar del calcio AIC: 11 Migliore calciatore assoluto: 2000, 2003

Migliore calciatore italiano: 2000, 2001, 2003, 2004, 2007

Migliore calciatore giovane: 1999

Migliore cannoniere: 2007

Migliore gol: 2005 (Inter-Roma 2-3; secondo gol), 2006

(Sampdoria-Roma 2-4; quarto gol)

•All-Star Team al Mondiale: 1

2006 •All-Star Team all'Europeo: 1

2000 •Man of the Match della finale Italia-Francia di Euro

2000 [135] •Incluso nel FIFA 100 •Squadra dell'Anno ESM: 3

2000–2001, 2003–2004, 2006–2007

NUMBER ONENUMBER ONE

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Tutti al mare. Anzi, non proprio. Così potremmo sintetizzarele vacanze che hanno visto protagonisti i nostri calciatori,che si sono ritrovati a Trigoria il 12 luglio per la ripresa deilavori, in vista della nuova stagione. Vacanze lontano da tutto e tutti, per staccare la spina,smaltire le tossine di una stagione massacrante che ha

messo a dura prova anche atleti super allenati e prepa-rati come loro, e per ricaricare le batterie in vista di un’al-tra annata, se possibile, ancora più difficile e ciauguriamo (finalmente) vincente. Una volta tanto però, non ci occuperemo di calcio gio-cato, ma andremo a sbirciare nei luoghi scelti dai nostricalciatori per godersi il meritato riposo, col cellulare ov-viamente rigorosamente spento, se non per amici e pa-

renti. Il periodo estivo ha portato fiori d’arancio per Jonh ArneRiise: il terzino norvegese è infatti convolato a nozze conla compagna Maria, che lo ha reso papà per la secondavolta, nello splendido scenario della Grande Mela. Auguri e figli maschi roscio, con la speranze che i pargoli

crescano con il sinistro del padre. Vacanza a tappe invece, per France-sco Totti. Il capitano proprio non si èfatto mancare nulla: lui e Ilary hannooptato per un lungo giro tra la Florida,Miami e Orlando. Tappe obbligatoriee tanti parchi giochi, nonostante laprole fosse rimasta a Roma: di seguitopoi, i coniugi Totti, hanno fatto tappaanche a New York. Una volta rientratoin Italia, la famiglia Totti, Cristian e Cha-nel compresi, ha continuato le proprievacanze in Sardegna, al “Forte Vil-lage”, splendido villaggio extralussoscelto ormai da diversi anni dal capi-tano come dimora della sua tappaisolana. Gli ultimi giorni di vacanza, Totti se li èconcessi a Sabaudia, anche questoluogo storico per il calciatore e la suafamiglia.Il numero dieci però non è statol’unico ad optare per la Sardegna:come lui infatti anche Cassetti, l’eroedel derby, e Cerci ne hanno approfit-tato per godersi la bellezza del maree del panorama sardo.Discorso diverso per gli stranieri. Tuttihanno preferito tornare a casa ad ec-cezone di Mirko Vucinic, che dopo unbreve soggiorno in Montenegro è rien-trato in Italia, per godersi sulle spiagge

salentine, in quel della sua amata Lecce, l’attesa per l’ar-rivo ormai imminente del suo primogenito, che il monte-negrino ha svelato (in ritiro, al termine di una conferenzastampa in quel di Brunico) essere un maschietto, che sichiamerà Alexander. Percorso inverso invece per il Pek, David Pizarro: il cilenoha preferito prima visitare i Caraibi, poi passaggio obbli-gato nella sua città natale, Valparaiso.

Vacanze roman...iste!TTUUTTTTII AALL MMAARREE.. AANNZZII,, NNOONN PPRROOPPRRIIOO.. CCOOSSÌÌ PPOOTTRREEMMMMOO SSIINNTTEETTIIZZZZAARREE LLEE VVAACCAANNZZEE CCHHEE HHAANNNNOO VVIISSTTOO PPRROOTTAAGGOONNIISSTTII IINNOOSSTTRRII CCAALLCCIIAATTOORRII,, CCHHEE SSII SSOONNOO RRIITTRROOVVAATTII AA TTRRIIGGOORRIIAA IILL 1122 LLUUGGLLIIOO PPEERR LLAA RRIIPPRREESSAA DDEEII LLAAVVOORRII,, IINN VVIISSTTAA DDEELLLLAA NNUUOOVVAASSTTAAGGIIOONNEE..

di Daniele Cecchetti

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E il mister? Quale luogo esotico e disperso tra gli oceaniavrà scelto per godersi il suo meritato riposo? Niente ditutto ciò. Saggiamente, l’allenatore testaccino, ha tra-scorso le sue vacanze in barca, in totale relax tra leonde cristalline del Mar Egeo, visitando pratica-mente tutte le isole bagnate dallo stesso.

Ovviamente però un orecchio era sempre teso adascoltare il cellulare, che, ne siamo certi avrà squil-lato più e più volte. Gli interlocutori? La dirigenzagiallorossa, che lo teneva informato giorno dopogiorno, sulle vicende societarie e di mercato.A proposito di mercato, quasi quasi ci dimentica-vamo dell’Imperatore, Adriano Leite Ribeiro. Il brasi-liano, dopo la firma del contratto con la Roma e ilprimo bagno di folla dello stadio Flaminio, è volatoin Sardegna, per trascorrere una decina di giorni direlax, per poi tornare in Brasile e cominciare un pro-gramma di allenamento con tanto di preparatoreatletico personale, prima dell’arrivo a Trigoria, in an-ticipo rispetto ai propri compagni i di squadra. Il bra-siliano ha mostrato subito grande voglia di sacrificio,svolgendo i primi allenamenti (insieme al nuovo ac-quisto Fabio Simplicio, e al rientrante Aleandro Rosi)sotto il sole cocente della Capitale. Poi il ritrovo per l’intero gruppo (eccezion fatta per inazionali De Rossi, Burdisso, Juan, Doni e Julio Bap-tista), fissato entro la mezzanotte dell’11 luglio, cheha sancito la fine delle vacanze e l’inizio di unanuova stagione. Un pò come il primo giorno di scuola, con nellamente però ancora le splendide giornate vacan-ziere passate in compagnia di familiari ed amici:ora è il momento di lasciare spazio alla fatica, al su-dore e al sacricio, c’è da confermare quanto dibuono fatto lo scorso anno, anzi, se proprio si po-tesse..no, meglio non pronunciare quella fatidicaparola. Buona stagione Roma nostra, “noi non ti lasceremomai..”ideale per trascorrere piacevoli esperienze sia inestate che in inverno. Un vero paradiso per gli escur-sionisti ed amanti della natura in genere, un mera-viglioso punto panoramico chGiubileo della Città, a750 anni dalla sua fondazione.Riscone è immerso in un paesaggio incantevole, aipiedi del famoso comprensorio sciistico di Plan de Co-rones, la cui cima è raggiungibile da diversi versantidella montagna, considerato da sempre uno dei piùbelli dell’intero Alto Adige, e cima agognata da migliaiadi ciclisti, professionisti e non, che ogni anno si dannoappuntamento ai piedi della stessa, per tentare unascalata che sà di leggenda. Dicevamo, seconda vacanza consecutiva per i giallo-rossi tra le cime delle Dolomiti. In realtà la Roma non ènuova da queste parti: infatti questi splendidi paesaggi

furono scelti, a cavallo degli anni 70-80, anche dal Ba-rone Nils Liedholm, che portò la squadra in ritiro all’om-bra delle montagne altoatesine per un decennio.La truppa di Ranieri giungerà in quel di Riscone il 15 luglio,

per rimanervi fino al 27, e soggiornerà nel lussuosissimoHotel Royal Hinterhuber, gestito da 6 generazioni dalla fa-miglia Hinterhuber, che ne ha fatto nel corso degli anni unvero gioiello di stile ed eleganza, il fiore all’occhiello delleDolomiti. Ironia della sorte poi, consultando il sito internetdell’hotel (www.royal-hinterhuber.com), si può notarecome sulla home page della sezione ITALIANO, campeggiuna frase che rappresenta, per certi versi, la storia dellaRoma negli ultimi 16 anni: VACANZE PER TUTTI I SENSI!

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Nuova coppia dell’estate Teo Mammuccari e Aida Yespicaimmortalati a Miami da Divae Donna. I due neo-piccion-cini sembrano divertirsi unmucchio sul bagnasciuga etra le onde: e dire che inpochi avevano scommessoche la loro storia di passionesarebbe durata più di unasettimana. Teo si è da pocolasciato con l'ex velina ThaisWiggers, con cui ha una fi-glia (Julia, di due anni), men-tre Aida ha definitivamentechiuso con l’ex Matteo Ferraricon cui ha avuto il piccoloAaron. Ma a vederli felici e rilassati al mare, le pened'amore sembrano davvero acqua passata.

L'attrice americana Angelina Jolie e' giunta a Sara-jevo per il nuovo film la cui azione e' ambientata sulterritorio della ex Jugoslavia. Angelina Jolie, che e'anche ambasciatrice Onu, ha incontrato anchemembri della comunita' locale per la causa del ri-torno a casa dei profughi della guerra in Bosnia. Ieriera stata costretta ad annullare per i troppi fotografiuna visita alle isoledi Brioni, in Istria(Croazia), doveavrebbe dovuto vi-sitare il Teatro Ulys-ses di RadeSerbedzija .

E innamoratissimi sem-brano anche StefanoBettarini e la ballerinaSamanta Togni, pizzi-cati da Novella 2000 inatteggiamenti molto in-timi a Forte dei Marmi,"piazza" balneare clas-sica dell'ex calciatore.Difficile però parlare difoto rubate: i due sem-brano quasi "giocare"con l'obiettivo del foto-grafo. Baci sul ventre egesti di protezione la-

sciano intendere che lei aspetti un bambino: mai bene informati giurano: è tutto un bluff...

Altre coppia fresca quella di Ludmilla Radchenko e la Iena Mat-teo Viviani. «Sono innamorato cotto», ha confessato lui a Di Più. Trai due è stato subito colpo di fulmine: «Ci siamo ritrovati allo stessotavolo e abbiamo iniziato a parlare. All’inizio avevo un po’ di diffi-denza nei suoi confronti, non la conoscevo, o meglio, l’avevo vistasolo in TV a La Talpa, e la sua bellezza un po’ mi disarmava - ha ri-

velato Matteo -. Poi, quando lei mi ha detto che mi aveva visto in TV e che non per-deva una puntata de Le Iene, mi sono sciolto. E a un certo punto i nostri discorsi cihanno quasi isolato dal resto della tavolata. Io ero rapito».

di Serena De Iaco

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Il sogno sta diventando realtà 10-15 Maggio: missione Eritrea del dr. Andrea Bettinelli, podologo

Piove ogni pomeriggio in Eritrea. Se è vero quanto si dice fra la gente di Asmara, cioè cheè di buono auspicio una pioggia che accompagna lavenuta di un ospite desiderato, allora forse un po’ di for-tuna l’abbiamo portata in questa nostra breve missione.Sono state gocce di pioggia che quotidianamentehanno bagnato il suolo polveroso del Denden Camp, ilcampo asilo per bambini dell’Eritrea, figli delle vittimedella guerra di indipendenza.Quando la pioggia si fa più forte, in novanta si rifugianonei pochi metri quadri che i container offrono loro, unicasistemazione ad uso scuola a loro adibita. Una sistema-zione provvisoria da anni. Attorno al campo un cimiterodi automobili li accerchia, un ammasso di carcasse,scocche e gomme impilate: un lungo serpentone che laToyota ripercorre con noi a bordo, mentre seguono l’autoalcuni bambini festanti e vinti dalla curiosità per il singo-lare avvenimento. Il tragitto termina direttamente davanti ai container. I

bambini e le loro maestre ci vedono uscire dall’auto etrionfanti ci danno il benvenuto con pacche sulle mani elunghi, calorosi abbracci. Non ci sono sguardi languidi,tutti sono felici. Noi in camice e scarpe da tennis, loro ve-stiti al massimo con una magliettina senza maniche e apiedi scalzi. Noi attrezzati con macchinari medici di tuttopunto, elettrocardiografi, apparecchi di indagine eco-grafica, loro con un armadio contenente alcuni penna-relli e delle caramelle che distribuiscono con rarissimaesuberanza.Lo screening medico dura tre giorni e prevede la visita ditutti i bambini con valutazioni pediatriche generali, car-diologiche e podologiche secondo il piano d’azione vo-luto dall’associazione Italia Eritrea. E’ un incessante lavoroche dopo alcune ore diviene tanto ripetitivo da parerequasi automatizzato. E’ un modo crudo di definire la nostra opera, ma in fondosi tratta di un atteggiamento costruttivo, perché i pazientida monitorare sono tanti e il tempo stringe sempre di più.

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Però ci pensano i bambini a farci tornare umani, lo fannocon i loro sorrisi, il loro sguardo un po’ impaurito, la loro in-finita educazione e diligenza. Come un incantesimo chesi spezza improvvisamente, ci risvegliamo dal nostro la-voro meccanico e ammiriamo i loro atteggiamenti cosìpuri, come avvolti da infinita saggezza. Tramite quegli sguardi, mentre rimangono sdraiati sul let-tino medico e attendono le nostre piccole torture, i bam-bini ci raccontano la storia loro e del paese in cui vivono. A volte sorgono alcuni contrattempi e siamo costretti adabbandonare per un breve periodo le nostre mansioni,lasciando in attesa il bimbo seduto sulla piccola sedia,solitario dentro il container. Proviamo a immaginare unasituazione simile riportata nella nostra società, con unbambino lasciato libero da solo dentro una sala d’attesadi uno studio privato, cosa combinerebbe? Per quantotempo resterebbe buono in attesa? Sicuramente per po-chissimi attimi, prima di saltellare in giro per i corridoi; èuna conclusione che tutti i presenti traggono basandosisull’esperienza nei propri ambulatori.

Il piccolo paziente Eritreo invece rimane seduto per 10 o15 minuti in muta contemplazione della stanza e quietoattende il nostro ritorno. Così gli è stato insegnato dallemaestre che trattano tutti i bambini del campo come lorofigli. Immersi nel silenzio, quando non giocano a rincorrersinella vicinanza della struttura, ci trasmettono un senso dicompletezza e sinergia con il mondo che li circonda.Così poveri e fragili, hanno però il più grande dei doni: ilvalore delle loro esistenze, della loro spensieratezza sce-vra di quegli accessori e del surplus tecnologico e con-sumistico proprio del XXI secolo occidentale.Solo rimanendo a contatto con questa civiltà, con i suoiproblemi e le sue soluzioni, abbiamo imparato a criticarei nostri sistemi di valori per la loro empietà. Ed è così cheabbiamo realizzato che da salvatori ci siamo trasformatiin salvati, fruitori della loro lezione di vita. Una lezione impartita da insegnanti che hanno al mas-simo 6 anni.Le regole si ribaltano in un’Africa sub sahariana in cui i

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bambini, quando sono fortunati, riescono a lavorare nei mercatidi riciclaggio delle materie prime e come piccoli meccanici tra-sformano vecchie latte da discarica in coperchi, mestoli e an-naffiatoi, immersi nel fumo e negli acri odori che la costantemacinazione delle spezie infonde a tutta la piazza principaledella città. Le regole si stravolgono quando un paese presenta al suo in-terno due estrazioni sociali completamente contrapposte: unaparte di popolazione che vive di uno stipendio non dissimile daquello italiano e che quindi può permettersi un costo della vitaal pari del nostro paese e un’altra metà che vive con 26 euro almese in baraccopoli fatte da tuguri in lamiera e pezzi di legno. Forti di una indipendenza nazionale ottenuta solo nel 1993, no-nostante le grandi contraddizioni di questo Stato, ogni mattina ibambini cantano l’inno nazionale mentre la bandiera viene is-

sata da una delle maestre. La vista di uno spettacolo simile inizialmente alimenta il senso dispaesamento dei nostri cuori, ma una volta compreso il loro or-goglio ci caliamo piano nel loro modo di vivere e impariamoad apprezzarlo, assieme alla loro cucina tradizionale che tantoricorda quella italiana. Certi pomeriggi, finita la pioggia che dura solo una decina diminuti, prima di uscire di nuovo all’aperto, i bambini da dentro iloro container recitano questa filastrocca:

Io sono uno studente molto bravoE dico sì a tutto quello che dice la maestraSono puliti i miei vestiti e il mio corpoTengo con cura la mia borsaTaglio le mie unghie e mi pettino i capelli

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Dico buona giornata ai miei genitoriPrendo la mia merenda e vada a scuolaNon piango non mi arrabbio sempre ridoIo sono bravo.

Il presidente dell’associazione Licio Cappelletti, la dotto-ressa pediatrica Stefania Corrente, la dottoressa DanielaPrandstraller, cardiologa pediatrica e il sottoscritto ascol-tiamo la canzoncina da fuori l’aula con muta ammira-zione e comprendiamo perché le maestre ci tengano

tanto che i bimbi la conoscano bene: non devono soloimpararla a memoria, devono introdurla nel loro baga-glio di valori, deve essere parte della loro vita. Adesso èparte anche delle nostre.Nella nuova scuola che sta sorgendo proprio a fianco deicontainer che andrà a sostituire, anche grazie al preziosocontributo di Discovery Smile, i bambini potranno cantarela loro filastrocca in una struttura davvero valida e impor-tante, emblema dell’aiuto umanitario che portiamo aquesta regione del Corno d’Africa.

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Un mercato col botto di Andrea DI Carlo

La Roma doveva rinforzarsiassolutamente per ritornareal meglio nella competi-zione internazione di Cham-pion’s League e lo ha fatto,la società stimolata dal suoallenatore ha utilizzato finoall’ultimo minuto disponibileper regalare a questa tifose-ria un’emozione insperata.Ranieri lo scorso annoaveva detto chiaro e tondoche questa non era la suaRoma, perché era stata co-struita seguendo un altrocredo calcistico rispetto alsuo, quindi non vedeva l’oradi mettere a punto i suoicolpi di mercato per far di-ventare la sua creatura più testaccina di prima. Le priorità erano chiare: unsostituto di Riise, un terzinod’esperienza che potessefar rifiatare il norvegese let-teralmente esausto, la con-ferma di Nicolas Burdissocome leader indiscussodella retroguardia giallo-rossa, un esterno destro chedesse il cambio a Cassetti eTaddei, un uomo di fasciaintercambiabile ed infine un bomber d’aria che risolvessein maniera definitiva i pro-blemi di poca fisicità dell’at-tacco romanista. Agli sgoccioli di agosto conuna finale di Supercoppapersa, la Roma ritrovagrandi certezze: il mercatoha portato nella capitale uncolpo eccezionale, quell’at-

LLAA RROOMMAA AAVVEEVVAA CCOOMMIINNCCIIAATTOO CCOOLL PPRROOFFIILLOO BBAASSSSOO EE IINNVVEECCEE AALLLLAA CCHHIIUUSSUURRAA DDII MMEERRCCAATTOO SSII PPUUÒÒ DDIIRREE CCHHEE DDOOPPOO IILL MMIILLAANNÈÈ IILL CCLLUUBB CCHHEE MMEEGGLLIIOO EESSCCEE DDAA QQUUEESSTTAA SSEESSSSIIOONNEE DDII LLAAVVOORROO EESSTTIIVVOO.. AACCQQUUIISSTTII MMIIRRAATTII PPOORRTTAATTII AA TTEERRMMIINNEE BBRRIILLLLAANNTTEE--MMEENNTTEE CCOONN LLAA CCOOLLLLAABBOORRAAZZIIOONNEE DDII TTUUTTTTII II DDIIRRIIGGEENNTTII EE CCOONN IILL PPIIEENNOO AAVVAALLLLOO EECCOONNOOMMIICCOO DDEELLLLAA BBAANNCCAA,, SSEENNZZAA IILL QQUUAALLEENNUULLLLAA SSII SSAARREEBBBBEE PPOOTTUUTTOO..

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taccante tanto atteso da dopo Batistuta. Marco Borriello non è un giocatore qualunque ma unragazzo nel pieno della sua maturità calcistica, ambi-zioso ed integro fisicamente, a disposizione di ClaudioRanieri già per la trasferta di Cagliari. Una certezza per la squadra e per l’intero reparto chesi aggiunge alla conferma di Nicolas Burdisso, altra pe-dina essenziale per il mister. A Roma, nel frattempo, è arrivato anche il fratellino del-l’argentino, Guillermo, in prestito dal Rosario Central, almomento oggetto misterioso, ma ci dicono di ottimesperanze. Senza dimenticare il duo brasiliano FabioSimplicio e Adriano, due acquisti che sulla carta sonodi prima fascia ma di loro non vi è ancora traccia. L’excentrocampista del Palermo ha un ritardo di prepara-zione importante e tranne in qualche amichevole nonsembra esser in condizione di giocare; l’Imperatore diimperiale ora ha solo il nome: il giocatore visto nelleamichevoli estive, e nello spezzone di Supercoppa cheRanieri gli ha concesso, è il lontano parente del pro-rompente attaccante che metteva a ferro e fuoco ledifese avversarie anni fa. Lento, impacciato, lontanodalla porta e con l’aria spaesata non è per il momento

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una scommessa vinta, come ha da poco affermatoBruno Conti. Ci vorrà del tempo per poter contare anche su di lui.In ultimo va registrato l’arrivo di Castellini come alter-nativa a Riise. Possiamo anche affermare che laRoma quest’anno ha messo nel cassetto altri tre colpiveri: Mexes, Menez e Totti. Il francese, testaccinod’adozione, dopo la chiamata di Blanc in nazionale ela conseguente consegna della fascia da capitanosembra essere rinato, concentrato ed in buone con-dizioni fisiche, può tornare il centrale diga che tutti noiconosciamo. Stesso discorso per Jeremy Menez chesembra aver archiviato problemi di ambientamentoe incomprensioni con il mister, è pronto a consacrarsiin questa stagione, sfoggiando tutto il suo repertorio epotenziale. Infine a 34 anni suonati il Capitano è an-cora un gran bel vedere: corre, lotta, aiuta la squa-dra, segna e fornisce assist da fuoriclasse vero.Peccato per la situazione spiacevole che riguarda i tre

brasiliani: Doni, Cicinho e Baptista, la loro posizione hacomplicato più di una trattativa ed ora sarà mister Ra-nieri a dover gestire i loro malumori e quelli del pub-blico e della società che per motivi molto simili nonhanno gradito l’ostruzionismo di mercato soprattuttodi Julio Baptista.

BBoorrrriieelllloo ssuu ttuuttttii,, aarrrriivvaattoo aallll’’uullttiimmoo mmii--nnuuttoo qquuaannddoo nneessssuunnoo ccii ssppeerraavvaa ppiiùù,, hhaaiinnffiiaammmmaattoo ii ccuuoorrii ddeeii ttiiffoossii ggiiaalllloorroossssii,, eeppooii llaa ccoonnffeerrmmaa ddii BBuurrddiissssoo.. SSii ppuuòò aaffffeerr--mmaarree cchhee llaa RRoommaa ppaarrttee ddaa CCaagglliiaarrii llaa ssuuaassttaaggiioonnee aa rraanngghhii ccoommpplleettii ccoonn uunn ppuunnttooiinn ppiiùù rriissppeettttoo aallllaa ssttaaggiioonnee ppaassssaattaa..

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Lettere ed e-mail giunte in redazione fino al 31 Agosto 2010

Max tu credi ancora nella scommessa Adriano?Io comincio a pensare che il suo arrivo sia statoun errore . Ti seguo sempre con affetto alla radio,nonostante il cambiamento di orario, e sonoanche tuo amico su facebook. A presto.Fabio.Grazie per la stima Fabio, io sono perplesso quantote sul brasiliano. La sua prestazione a Milano mi hadeluso. Dopo due mesi di lavoro mi aspettavo qual-cosa in più da lui. Adesso bisognerà verificare cometornerà dopo questo infortunio. . E’ evidente che l’ar-rivo di Borriello rappresenti anche un segnale per lostesso brasiliano, probabilmente intorno a lui non c’èpiù la fiducia di qualche mesefa...................................................La Supercoppa è stata depri-mente, ho visto la solita Romapoco concentrata ma quelloche mi ha davvero preoccu-pato è la prestazione di Da-niele De Rossi. Volevo saperecosa ne pensi tu. Umberto. Non posso che essere d’ac-cordo con te. E’ da Daniele DeRossi che mi aspetto di più inpartite così importanti e, so-prattutto, in frangenti di emer-genza. La Roma era in difficoltàsenza Pizarro e priva di Julio Sergio e Burdisso, lasquadra aveva bisogno di aggrapparsi ai suoi lea-der. Totti indubbiamente c’era, De Rossi è mancato.................................................................................Ciao Max ma perché non parliamo della situa-zione di Burdisso. Io ho una grande rabbia, l’Interci ha trattato come una squadretta di Lega Pro.Meno male che alla fine tutto è andato bene. Giu-lio

In questa vicenda si è sbagliato a gennaio, quandol’Inter aveva richiesto Julio Baptista e noi non glieloabbiamo dato, avremmo potuto sistemare subitoanche la posizione di Burdisso. E’ evidente che l’Inter voleva tutti i soldi e nonavrebbe ceduto ad offerte inferiori, la Roma si èdovuta piegare alle richieste del club proprietariodel cartellino ed anche del mister. Ranieri avevauna richiesto da subito l’acquisto di questo gioca-tore e non avrebbe mai accettato un no. Non c’eraalternativa, bisognava portare a casa il giocatore evisto anche l’atteggiamento da lui assunto nel corsodi tutta la trattativa non si può fare altro che dirgli

grazie.......................................................Io mi chiedo come una societàdi serie a possa acquistare Lo-bont, uno che para di panza nonlo avevo mai visto in vita mia.Poi dobbiamo parlare di Doni.Quando l’ho visto in formazionecontro i greci ho spento perchémi sono detto: “Tanto ce ne faràprendere tre”…invece si è addi-rittura superato. Rendiamociconto che senza Julio Sergio nonabbiamo un secondo valido edegno di portare la maglia da ti-tolare. Lorenzo

Purtroppo è così, è il risultato di un errore di campa-gna acquisti prima, e cessione poi. La verità è che Lo-bont non doveva essere acquistato e Doni doveva giàessere stato ceduto. Dietro Julio Sergio serve un buon numero 12 chequando entra sappia fare il suo compito senza danni,come accade da sempre nel mondo del calcio mache qui a Roma sembra diventato un evento straor-dinario da ottenere.

[email protected]

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