La Gazzetta dello Sport (04-21-2015)

48
www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 martedì 21 aprile 2015 anno 119 - numero 93 euro 1,40 9 771120 506000 50 4 2 1> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano INTERVISTA ESCLUSIVA ROSSI RACCONTA IL LEGGENDARIO TRIONFO ARGENTINO VALE: «ECCO COME HO FREGATO MARC» Il Dottore e il sorpasso su Marquez: «Ti tocca, ti sfiora, gli è andata male: è colpa sua. Se fossi caduto io sarebbe stato un problema» FALSAPERLA, ZAMAGNI ALLE PAGINE 24-25 Valentino Rossi, 36 anni, 110 vittorie in carriera DA NON PERDERE 1 Mani, ultimo uomo, rigori Le regole del calcio e gli abbagli da evitare CENITI A PAGINA 19 Dall’attentato al trionfo La maratona di Boston ancora all’etiope Desisa LOPES PEGNA PAG. 33. NARDUCCI PAG. 21 Ciclismo, ahi ahi Aru è allarme Giro d’Italia «Mi sento uno straccio» PASTONESI A PAGINA 27 2 3 Voleva ricambiare ma purtroppo, fino ad ora, Maradona sta ancora cercando di infilarsi la tuta di Valentino Rossi IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI w RICCI A PAGINA 17 VIOLENZA Ancelotti attacca «In Italia il calcio è ostaggio degli ultrà» 17 EXTRATIME BACCA E IL SIVIGLIA VOGLIA DI BIS IN EUROPA Inserto di 8 pagine al centro del giornale CALAMAI, GOZZINI, LONGHI, SARDELLI A PAGINA 15 IL POSTICIPO Diamanti e Neto sbagliano E al 90’ il Verona gela Firenze (1-0) 15 L’INTERVENTO di Arrigo Sacchi 21 IN SEMIFINALE SI VA DOMINANDO COL GIOCO La Juventus è a un bivio importante della sua annata e storia recente. Dopo essersi confermata la migliore in Italia potrebbe raggiungere la semifinale europea o addirittura divenirne regina. I bianconeri stanno bene, sono in forma, Tevez è un’ira di Dio, la squadra ha una buona organizzazione con giocatori funzionali al posto giusto. Ha avuto anche la fortuna di sorteggi favorevoli vedi il Borussia in crisi o il Monaco che forse era l’avversario che tutti avrebbero desiderato incontrare. L'ARTICOLO A PAGINA 21 ARCHETTI, GRANDESSO ALLE PAG. 6-7 CHAMPIONS: STASERA Il Bayern sente aria di rimonta Psg miracolo o flop 6 CHAMPIONS E FUTURO: DECIDE CARLITOS GRAZIANO, LAUDISA, MAURO ALLE PAGINE 2-3-5 Carlos Tevez, 31 anni, attaccante argentino della Juve da due stagioni INSIDE ASSA L TO A P ACHE Domani guida la Juve Domani guida la Juve nei quarti (Vidal è in dubbio) Gli argentini offrono 5 milioni per averlo a fine stagione. Dybala prima scelta ma c’è anche l’Inter TEVEZ TRA IL MONACO E IL... BOCA IARIA, NICITA A PAGINA 8 NUOVO DERBY PER IL MILAN VOLATA FINALE A ORIENTE Entro fine mese la vendita? I thailandesi premono: «Dentro o fuori». I cinesi preparano il blitz decisivo Il selfie a Milano di Bee fra Dana (a sinistra) e Davies-Yandle 8 DALLA VITE, TAIDELLI A PAGINA 11 INTER, THOHIR SU 3 FRONTI PODOLSKI SI DA’ ALLE BOCCE In 48 ore ET vedrà Moratti, Mancini per il mercato e Pisapia per lo stadio. Il tedesco pronto all’addio Thohir, 44 anni, con Moratti, 69 11 AMORI, PAURA: VITA DA AGNELLI A MONTECARLO BOCCI A PAGINA 4 Obbadi, autore del gol Sempre in contatto con la tua energia Attiva il contatto su axpo.com o chiama l’800.199.978

description

The Italian daily sport magazine

Transcript of La Gazzetta dello Sport (04-21-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 martedì 21 aprile 2015 anno 119 - numero 93 euro 1,40

97

71

12

05

06

00

0

50

42

1>

Post

e It

alia

ne S

ped.

in A

.P. -

D.L

. 353

/20

03

conv

. L. 4

6/2

00

4 ar

t. 1

, c1,

DC

B M

ilano

INTERVISTA ESCLUSIVA ROSSI RACCONTA IL LEGGENDARIO TRIONFO ARGENTINO

VALE: «ECCO COMEHO FREGATO MARC»

Il Dottore e il sorpasso su Marquez: «Ti tocca, ti sfiora, gli è andata male: è colpa sua. Se fossi caduto io sarebbe stato un problema»

FALSAPERLA, ZAMAGNI ALLE PAGINE 24-25Valentino Rossi, 36 anni, 110 vittorie in carriera

DA NONPERDERE

1 Mani, ultimo uomo, rigoriLe regole del calcioe gli abbagli da evitareCENITI A PAGINA 19

Dall’attentato al trionfoLa maratona di Boston ancora all’etiope DesisaLOPES PEGNA PAG. 33. NARDUCCI PAG. 21

Ciclismo, ahi ahi Aru è allarme Giro d’Italia«Mi sento uno straccio»PASTONESI A PAGINA 27

2

3Voleva ricambiare ma purtroppo, fino ad ora, Maradona sta ancora

cercando di infilarsi la tuta di Valentino Rossi

IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI

w

RICCIA PAGINA 17

VIOLENZAAncelotti attacca

«In Italiail calcio è ostaggio

degli ultrà»

17

EXTRATIMEBACCA E IL SIVIGLIAVOGLIA DI BISIN EUROPA

Inserto di 8 pagine al centro del giornale

CALAMAI, GOZZINI, LONGHI, SARDELLI A PAGINA 15

IL POSTICIPODiamanti e Neto

sbaglianoE al 90’ il Veronagela Firenze (1-0)

15

L’INTERVENTOdi Arrigo Sacchi

21

IN SEMIFINALE SI VADOMINANDO COL GIOCO

La Juventus è a un bivio importante della sua annata e storia recente. Dopo essersi confermata la migliore in Italia potrebbe raggiungere la semifinale europea o addirittura divenirne regina. I bianconeri stanno bene, sono in forma, Tevezè un’ira di Dio, la squadra ha una buona organizzazione con giocatori funzionali al posto giusto. Ha avuto anche la fortuna di sorteggi favorevoli vedi il Borussia in crisi o il Monaco che forse era l’avversario che tutti avrebbero desiderato incontrare.L'ARTICOLO A PAGINA 21

ARCHETTI, GRANDESSO ALLE PAG. 6-7

CHAMPIONS: STASERAIl Bayern sentearia di rimonta

Psg miracolo o flop

6

CHAMPIONS E FUTURO: DECIDE CARLITOS

GRAZIANO, LAUDISA, MAURO ALLE PAGINE 2-3-5

Carlos Tevez, 31 anni,

attaccante argentino della Juve

da due stagioni INSIDE

ASSALTOAPACHEDomani guida la JuveDomani guida la Juvenei quarti (Vidal è in dubbio) q (Gli argentini offronog5 milioni per averlopa fine stagione. gDybala prima sceltay pma c’è anche l’Inter

TEVEZ TRA IL MONACOE IL... BOCA

IARIA, NICITA A PAGINA 8

NUOVO DERBYPER IL MILANVOLATA FINALEA ORIENTE

Entro fine mese la vendita?I thailandesi premono:«Dentro o fuori». I cinesipreparano il blitz decisivo

Il selfie a Milano di Bee fra Dana(a sinistra) e Davies-Yandle

8

DALLA VITE, TAIDELLI A PAGINA 11

INTER, THOHIRSU 3 FRONTIPODOLSKI SIDA’ ALLE BOCCE

In 48 ore ET vedrà Moratti, Mancini per il mercato e Pisapia per lo stadio. Il tedesco pronto all’addio

Thohir, 44 anni, con Moratti, 69

11

AMORI, PAURA: VITA DA AGNELLI A MONTECARLO BOCCIA PAGINA 4

Obbadi, autore del gol

Sempre in contattocon la tua energia

Attiva il contatto su axpo.como chiama l’800.199.978

2

IL CAMPIONATO DELL’APACHE AI RAGGI X

DATI OPTA-INFOGRAFICA GDS

TOCCHI PER ZONAIl colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla

ATTACCO

1

1

1

1

1

9

8

19

17

12

2

18

26

25

29

21

15

24

33

79

90

37

11

33

69

68

83

71

30

57

111

123

119

119

40

30

54

61

56

40

35

13

20

15

11

31

16

ASSIST

3

PRESENZE GOL PERCENTUALEREALIZZATIVA

QUEST’ANNO IN SERIE A28

MEDIA A PARTITA

MINUTI GIOCATI

2.315

24%

Occasionicreate

Dribblingriusciti

SpondePalle

recuperate1,96 1,93 1,93 3,96

18

Di sinistro

Di destro

3

15

Su azione Su rigore Su punizione

15 2 1

ventus e a vincere tutto ciò che sarà possibi-le». Non bluffa. È un vincente, lascia solo bricioleper strada, e in particolare vuole la Champions,da protagonista assoluto stavolta (la vinse ancheil Manchester United): «Niente è impossibile —ha spiegato —, a prescindere da Barcellona, RealMadrid o Bayern. Ma prima dovremo fare unagrande partita a Montecarlo». Può prendersi tut-to, nel club e in nazionale, iniziando magari a so-gnare anche di mettersi in mezzo fra Messi e Ro-

naldo nella corsa al Palloned’Oro. Godrebbe la Juventus, ilsuo popolo al completo. E in ca-so di addio all’Italia sarebbe unmodo per lasciare un «presen-te» pure alla Seria A, che nonvede un suo rappresentante da-vanti a tutti dal 2007, con Kakà.

TIFOSI, NIENTE PAURA!L’eventuale dopo-Tevez non sa-rebbe comunque un salto nelvuoto. Marotta e Paratici hannogià ben chiare le potenziali al-ternative. Di Dybala parliamo aparte, ma in cima alla lista c’èEdinson Cavani. Quest’ultimo,cercato pure da Atletico Madride Manchester United, ha già co-municato ai suoi agenti di volerascoltare con attenzione le of-ferte della Juventus. E l’impres-sione è che i bianconeri siano invantaggio nella testa del

28enne bomber di Salto. E il Psg? È pronto a trat-tare, chiede al momento non meno di 55 milioni,ma se nell’affare entrasse Pogba ogni cosa diven-terebbe più semplice. Dietro a Cavani e Dybala,infine, sempre calde le piste Falcao e Van Persie.Insomma, ci sarebbe di che consolarsi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Boca-Juve, l’offerta c’èE adesso palla a Tevez1Gli Xeneizes hanno pronti 5 milioni: l’Apache ora pensa solo al Monaco, poi entro metà maggio dovrà decidere

Mirko GrazianoMILANO

I l Boca Juniors ha capito che la Juventus nonlibererà mai gratis Carlitos Tevez. Sicura-mente il club bianconero non si metterebbe

di traverso di fronte a una chiara volontà del ra-gazzo, è infatti tanta la stima per l’uomo e per ilprofessionista, ma allo stesso tempo è impensa-bile che Marotta lasci a costo zero un simile gio-catore, per il quale appena due anni fa sono statifra l’altro sborsati nove milioni di euro più sei dibonus (ormai raggiunti). Prezzo di favore sì, ap-punto per andare incontro a Carlitos, ma zeroregali.

OFFERTA PRONTA Ecco allora che i vertici delprestigioso club di Buenos Aires hanno di fattogià preparato una prima offerta per il cartellinodell’Apache: circa 5 milioni. Al ragazzo andreb-bero invece 4 milioni più bonus a stagione, concontratto fino al 2018. La Juve ascolta a distanza,aspetta mosse ufficiali prima di esprimersi. In

ogni modo, la linea bianconera è chiarissima datempo: a decidere sarà solo Tevez, che in effetti ètentato dall’idea di tornare subito a casa. «Non hoancora deciso», le parole che l’altra sera hannoseriamente allarmato il popolo juventino. Dalcanto suo, l’a.d. bianconero Marotta è pure pron-to a intavolare una trattativa per discutere di pro-lungamento, l’importante è che le varie volontàsiano chiare e definitive entro metà maggio.

PROFESSIONISTA VERO Certo,il caso Tevez sta prendendo cor-po in un periodo non proprioideale, anzi caldissimo a livellodi campo, con la Juve a un pas-so dallo scudetto, in finale diCoppa Italia e soprattutto inpiena corsa in Champions, vici-na alla semifinale e con ambi-zioni internazionali sconosciu-te da tempo. Ma la serenità è co-munque massima a Vinovo,perché sulla professionalità deljugador del pueblo non c’è il mi-nimo dubbio. In questo, Carli-tos è paragonabile a Ibrahimo-vic, uno che fino all’ultimo gior-no del contratto sputa sanguesenza fare calcoli di tipo perso-nale. Con la convocazione in ta-sca e la Coppa America alle por-te, l’argentino avrebbe, peresempio, già potuto iniziare afare qualche ragionamento par-ticolare: in Cile fra giugno e luglio si giocheràprobabilmente l’ultima carta per lasciare il segnocon l’adorata Seleccion. E invece, alla faccia diqualsiasi rischio fisico, gioca ogni gara, rispondepresente anche quando potrebbe riposare, per-corre chilometri su chilometri e segna a raffica.«Il mio futuro non conta, ora penso solo alla Ju-

L’APACHE� Carlos Tevez,

31 anni, è arrivato allaJuventus nell’estate

del 2013 LAPRESSE

LA GALLINA Tevez sabato ha mimato la gallina dopo il gol segnato alla Lazio PEGASO

Primo pianoRMercato

3MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Carlo Laudisa@carlolaudisa

F uoco e fiamme sul futuro di Paulo Dybala.L’assist contro il Genoa, un’altra prestazionesuper davanti al Tata Martino e i nuovi assalti

di Inter e Psg rendono sempre più avvincente l’astaper l’attaccante argentino su cui la Juve ha da tem-

po messo gli occhi. Il fatto certo è che la propostapiù concreta è proprio quella juventina dellescorse settimane: 25 milioni più 8 di bonus. Untotale di 33 milioni che evidentemente non hasoddisfatto appieno il Palermo. Eppure in cor-so Galileo Ferraris sanno bene che Dybala ètentato dall’idea di restare in Serie A e di ci-mentarsi nel grande salto con la maglia bian-conera addosso.

I SUMMIT Tuttavia i concorrenti le stanno pro-vando tutte per incrinare questo feeling. Ci ha

provato certamente Walter Sabatini, d.s.della Roma, in un faccia a faccia super se-greto dalle parti di Barcellona. Il dirigente

IL CAMPIONATO DE LA JOYA AI RAGGI X

DATI OPTA-INFOGRAFICA GDS

TOCCHI PER ZONAIl colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla

ATTACCO

1 3

3

2

3

1

12

9

8

6

11

16

24

11

15

35

32

25

23

24

45

43

45

41

61

82

54

38

76

87

78

102

70

69

112

91

53

53

38

36

73

72

33

42

28

25

26

41

ASSIST

7

PRESENZEGOLPERCENTUALEREALIZZATIVA

QUEST’ANNO IN SERIE A30

MEDIA A PARTITA

MINUTI GIOCATI

2.605

16%

Occasionicreate

Dribblingriusciti

SpondePalle

recuperate1,63 2,70 4,07 3

13

Di sinistro

13

Su azione Su rigore Su punizione

9 3 1

Dybala-Juve, quanti rivaliL’Inter fa la sua mossa

1Zamparini alza la posta: «50 milioni». Ausilio vede l’agenteMa l’offerta bianconera di 33 milioni è ancora il top. Insidia Psg

giallorosso non ha formalizzato un’offerta, ma si èprenotato per fare la sua puntata a qualificazionein Champions League acquisita. Ma se è per questol’Inter sta andando anche oltre. Il direttore tecniconerazzurro Piero Ausilio nel prepartita del derby èstato esplicito: «Dybala ci piace molto, faremo ditutto per schierarlo al fianco di Icardi». Detto, fat-to: il manager interista ha convocato a MilanoPierpaolo Triulzi, l’agente del talento albiceleste.L’appuntamento era già per ieri, è slittato per moti-vi logistici. Ma il pressing interi-sta è sotto gli occhi di tutti. Il ma-nagement di Thohir conta dichiudere la partita, inserendonella trattativa dei giovani davalorizzare in Sicilia. Ma la con-troparte appare agguerrita epianifica una strategia al rialzo.

QUOTA 50 Dopo i segnali man-dati da Gustavo Mascardi (spal-la di Triulzi), ieri anche Mauri-zio Zamparini è stato molto net-to: «Da domenica Dybala vale50 milioni. Non lo segue soltan-to l’Inter, ci sono 6-7 squadre in-teressate a lui». Rispondendo al-le domande di FcInternews ilnumero uno rosanero chiarisce:«Dall’Inter non ho ricevuto nes-suna chiamata». Ma è chiaroche Ausilio prima di un passo uf-ficiale con il club vuole conqui-stare la fiducia del giocatore. Edè una giusta precauzione, considerando che lasquadra di Mancini difficilmente giocherà in Eu-ropa nella prossima stagione, a differenza deibianconeri.

CUSCINETTO Il ruolo più delicato in questa vicen-da spetta a Triulzi, il negoziatore designato dalla

sponda rosanera. Il procuratore italo-argentino ègarante di un patto con Zamparini stretto non piùtardi di due mesi fa dopo fragorose polemiche.Non va mai dimenticato che la Joya ha il contrattoin scadenza nel 2016 e il Palermo non può che ven-derlo in estate. È il motivo per cui la Juve tiene incaldo l’operazione, ma cerca di evitare aste perico-lose. Quale sarà l’effettivo ruolo di Chelsea e Psg?Per motivi diversi sia il club francese che quelloinglese hanno interesse a trovare nuova linfa in at-

tacco e non hanno certo proble-mi di budget. Entrambe, però,devono prima definire i loro pro-grammi.

STRATEGIA I venditori ovvia-mente devono essere bravi a co-gliere il momento giusto. In que-sti casi il rischio è che il tempogiochi a favore degli acquirentise i concorrenti si defilano stra-da facendo. Tuttavia in casa Pa-lermo sono incoraggiati dal re-cente blitz del c.t. argentino. Do-po la gara con il Genoa Martinoha voluto parlare a quattr’occhicon Dybala, dandogli importantigaranzie per una convocazionein tempi brevi nella Seleccion. Unatto di fiducia che inorgoglisce ilgiocatore che ha rinunciato allachiamata di Conte proprio percoronare il sogno di giocare ungiorno al fianco di Leo Messi.

L’attesa designazione di Martino non fa che accre-scere il valore di mercato del goleador palermita-no. E ancora il campionato non si è concluso, ma-gari può ancora scalare posizioni nella classifica-cannonieri. Evidentemente la Juve ha visto giustonel farsi avanti per tempo. Adesso viene il bello.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA JOYA� Paulo Dybala, 21 anni,fu pescato dal Palermo nell’estate 2012 nella B argentina LIVERANI

IL SUO FUTUROJUVENTUS

30%

CHELSEA

20%

PSG

30%

ROMA

10%INTER

10%GDS

4 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

C’ERA UNA VOLTA CONTENUTOPREMIUM

Il principe Agnelli

LA VILLA, GLI AMORI E QUELLO SCHIANTO

A MONTECARLO

STORIE DI MAREE DI STRADA� 1 Gianni Agnelli con Alberto di Monaco . � 2 Agnelli con amici in Costa Azzurra . � 3 Il matrimonio di Grace Kelly con Ranieri di Monaco. � 4 L’Avvocato da giovane, in versione balneare. � 5 Lorenzo Bandini, il pilota della Ferrari che morì dopo un incidente nel Gran Premio di Monaco nel 1967

1 2

LA STORIA di ALESSANDRA BOCCI

N ei ricordi di Delfina c’è lo zio Gianni conuna giacca bruciacchiata addosso: ap-parteneva a Lorenzo Bandini, il pilota

della Ferrari morto nel 1967 per via delle ustioniriportate nel Gran Premio di Monaco. Aveva ur-tato una bitta alla chicane del porto, e in quellamorte c’è tutto il senso della vita di GianniAgnelli in Costa Azzurra: le corse, la velocità, ilmare. L’omaggio al pilota era del tutto naturale.

FERITE 1967, muore Bandini e finisce anche ladolce vita di Agnelli in Costa Azzurra. La Leo-polda, la villa costruita dal re del Belgio a Ville-franche sur Mer, comprata da Gianni all’iniziodegli anni Cinquanta, viene finalmente vendu-ta, perché lì non c’è più niente da fare. «Questiposti non sono più gli stessi», commenterà laco-nico l’Avvocato. Sembra la solita uscita snob, manon lo è: l’edificio, 28 stanze e un parco stermi-nato, ha fatto parte della sua vita, eppure le cosecambiano. La Leopolda era legata alle feste, aglischerzi, soprattutto alla figura di Pamela Chur-chill, grande amore giovanile di Agnelli. Pamelasi era convertita al cattolicesimo per sposareGianni, ma erano anni lontani: una divorziatanon era una creatura benvoluta in una grandefamiglia italiana. Le sorelle di Gianni fecero scu-do e Pamela non passò.

IL FREDDO DENTRO L’amore però rimase e si tra-sformò in solida amicizia quando la signora di-ventò ambasciatrice americana a Parigi. I ricor-di di quei giorni appassionati restavano. Eranoanni sfrenati, quelli dei ricchi nel secondo dopo-guerra, e la vita sembrava divertente soltanto sevissuta in bilico su uno strapiombo. «Questi uo-mini erano tornati dalla guerra, Gianni avevasperimentato il grande freddo della campagnadi Russia e il caldo e le difficoltà in Africa. Laguerra gli era rimasta sotto la pelle, la vita deglianni successivi era una reazione», dice DelfinaRattazzi, la nipote. «Gianni non aveva bisognodel lusso, la sua stanza nella casa di Torino eraquella di un soldato. Il lusso era per ridere. Eraper gli amici, anche».

VITA A RISCHIO Il lusso, le feste. All’Eden Roc,che fa da scenario anche a «Tenera è la notte» diScott Fitzgerald, il giovane Gianni Agnelli cono-sce la divorziata Pamela, Churchill per matri-monio, che resterà sua amica per tutta la vita.Dopo un ballo a Villa Leopolda, che ha compra-to per stare con lei, riaccompagna a casa unaragazza. Raccontano che ci sia stata una scenatacon Pamela prima dell’uscita indiavolata dellasua macchina dalla villa. L’unica cosa certa è chesulla Corniche l’auto va a picchiare contro uncamion di macellai, e quella che risulta macella-ta è la gamba destra di Gianni Agnelli. E’ il 1952,ed è Susanna, la sorella infermiera in tempo diguerra, a capire che la setticemia sta per portar-si via Gianni in una clinica di Cannes. Lo fa tra-sferire a Firenze, Agnelli passa nove mesi immo-bile. Si salva, con quella zoppìa che lo accompa-gnerà per tutta la vita, ma non gli impedirà dicontinuare a sciare e andare in barca a vela.

UN MARE DI SCHERZI A Beaulieu Agnelli tienebarche di ogni tipo e ogni tanto quando torna inporto si fa notare perché con i comandi manualinon è facile raggiungere il molo e lui si ostina afare da solo. Ha motoscafi, ha il famoso To-mahawk. Correre in mare era meno pericolosodi correre sulla Corniche, ma l’Avvocato univamolte anime. Gli piaceva stare in acqua come glipiaceva stare in quella villa immensa, dove unavolta portò una sprovveduta ragazza di Antibese si divertì facendosi passare per il giardiniere.Villa Leopolda era perfetta per le feste alla Gran-de Gatsby e gli eccessi passavano inosservati.Agnelli aveva amici nobili e ricchi, ma amava lagente del cinema, le attrici famose. «Sono statoun marito fedele - ripeteva- ma amo il bello e lebelle donne sono l’espressione perfetta dellabellezza». Verso la fine del 1953 si sposa conMarella Caracciolo, detta Il Cigno da TrumanCapote per il suo collo elegante. Marella non amava il passato di Gianni, le notti alla Leopol-da, la governante che troppe cose sapeva, l’inte-sa con Pamela Churchill. Agnelli per anni conti-nuerà ad andare in barca a Beaulieu, a frequen-tare il Papagayo a Saint Tropez, a giocare al casi-nò, ma piano piano il rapporto con la CostaAzzurra si sfilaccia. Quando decide di vendere

la Leopolda, la mette sul mercato come un pac-chetto completo: dentro ci sono i quadri dei ma-estri olandesi così come i piatti usati per servirea tavola in tante cene. La villa va a un nuovopadrone con annessi e connessi, Agnelli vuoletagliare i ponti con quei favolosi anni Cinquan-ta. Nel tempo la Leopolda è passata a Bill Gatese a diversi milionari russi, ma non è più stataquella che era all’inizio degli anni Cinquanta:una location perfetta per Gatsby trent’anni do-po. Dopo ogni guerra i sopravvissuti hanno desi-deri esagerati. Gli anni Cinquanta di Agnelli ri-calcano i favolosi anni Venti dei coniugi Fitzge-rald fra Antibes e dintorni.

JET SET Nel 1956 la coppia Agnelli-Caracciolo è invitata al matrimoniodel principe Ranieri di Monaco conGrace Kelly insieme a altri esponentidi quello che ormai si chiama jet set.Con Marella al fianco Agnelli ha su-perato il periodo delle feste sfrena-te, anche perché molti dei suoi amicisono morti in circostanze tragiche,mentre lui si è salvato dallo schiantodel 1952. La Leopolda viene vendu-ta proprio mentre Saint Tropez di-venta il centro del mondo per i papa-razzi a caccia di Brigitte Bardot e delle follie diGigi Rizzi. Ai tempi di Agnelli niente paparazzi,niente foto, pochi pettegolezzi e qualche leg-genda metropolitana che resiste, come quelladi un giovane Gianni che crea scandalo facen-do pipì nelle roulette. Giorni lontani. Negli an-ni Sessanta Agnelli è al timone della Fiat e sedeve andare in barca raggiunge Beaulieu in eli-cottero. «Si finiva sempre per tornarci, a Parigi,chiunque fossimo, comunque essa fosse cam-biata o quali fossero le difficoltà. Parigi ne vale-va sempre la pena e qualsiasi dono tu le portas-si ne ricevevi qualcosa in cambio. Ma questaera la Parigi dei bei tempi andati», scriveva He-mingway. I luoghi dell’anima sono tutti uguali,e chissà quanto sarebbe piaciuto all’Avvocatoaccomodarsi in tribuna allo stadio di Monte-carlo, con la sua Juve davanti e il mare alle spal-le.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Formidabili gli anni Cinquanta, e un po’ folli: il giovane Agnelli ci si tuffa

Poi si sposa e la musica cambia. Resta l’amicizia con Ranieri e Grace

SULLA CORNICHE

3 4

5

Champions LeagueRVerso Monaco-Juventus

LA DOLCE VITA, L’IMMENSA

CASA A VILLEFRANCHE,

L’INCIDENTE CHE LO

RIDUSSE IN FIN DI VITA: GIANNI

AGNELLI HA AVUTO CON LA

COSTA AZZURRA

UN LEGAME PROFONDO

Beatrice e Lavinia Borromeo:una fidanzata con Pierre, il

figlio di Carolina di Monaco,l’altra sposata con John Elkann

5MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Allarme Vidal,ha la tonsilliteOggi la decisione1Staff medico bianconero comunque ottimista Allegri ancora in dubbio fra il 3-5-2 e il «rombo»

CON IL ROMBO

BUFFON

LICHTSTEINER BONUCCI CHIELLINI

VIDAL (STURARO)

PIRLO

PEREYRA

MARCHISIO

MORATA TEVEZ

EVRA

GDS

CON IL 3-5-2

BUFFON

BARZAGLI BONUCCI

LICHTSTEINER

VIDAL(PEREYRA)

PIRLO

MARCHISIO

EVRA

CHIELLINI

MORATA TEVEZ

GDS

Mirko GrazianoAlberto Mauro

A nsia Vidal a poche oredalla trasferta di Monte-carlo. El Guerrero ieri

non si è allenato «in quanto af-fetto da tonsillite acuta - si leg-ge nel bollettino medico diffu-so dalla Juventus nella giorna-ta di ieri -. La sua disponibilitàper l’allenamento di rifinituraverrà valutata nelle prossimeore». Insomma, tempi strettis-simi, convocazione comunquenon a rischio, ma decisionetecnica che verrà presa solo aridosso del ritorno dei quarti difinale di Champions contro ilMonaco. Registriamo un certoottimismo in casa bianconera,l’impressione dello staff medi-co è che una giornata di pienoriposo possa bastare a rimette-re in pista il 27enne centro-campista di Santiago del Cile.Inevitabile comunque un pizzi-co di preoccupazione.

I DUBBI DI MAX E’ chiaro chenell’eventualità di un Vidalfuori causa, Massimiliano Alle-gri si vedrebbe quasi obbligato

a puntare sul 3-5-2 domani se-ra, a meno che non punti suSturaro dal primo minuto. Poi,molto dipenderà anche dallerisposte fisiche da parte di An-drea Pirlo. E qui conterannomolto l’occhio di Allegri e lesensazioni del fuoriclasse az-zurro. Con il Genio brescianoal top sarebbe un peccato ri-nunciare a un più «europeo» 4-3-1-2. Viceversa, un Pirlo nonal cento per cento potrebbeconsigliare il 3-5-2, a prescin-dere dalla presenza o meno diVidal. Ma andiamo con ordine.Col 3-5-2, il tecnico della Juvesi affiderebbe al blocco azzur-ro in difesa (Barzagli, Bonuccie Chiellini a protezione di Buf-fon), a Lichtsteiner ed Evra sul-le fasce e a Pirlo in regia, conPereyra (o Vidal) e Marchisiocome interni. In caso di «rom-bo», fuori Barzagli e dentrouno fra Vidal e Sturaro, mentrePereyra avanzerebbe come tre-quartista. Zero dubbi in attac-co, dove nessuno è in grado diinsidiare le maglie da titolaredi Carlos Tevez e Alvaro Mora-ta: Llorente è in crisi da tempo,Coman è stato usato col conta-gocce finora, mentre Matri è

una carta utile solo a gara incorso. E allora lunga vita a Car-litos e ad Alvaro. Il primo è giàa quota ventisei reti in questastagione, sei delle quali inChampions League, particolar-mente pesanti le tre firmate nei180’ contro il Borussia Dort-mund, ottavi di finale. Benepure Morata, undici gol com-plessivi, sette nel 2015, duevolte a segno contro il BorussiaDortmund.

PERICOLO GIALLO Occhio allediffide. Sì, la Juventus rischiagrosso in questo senso. Sonoinfatti quattro e tutti piuttostoimportanti i bianconeri che incaso di ammonizione a Monte-carlo salterebbero l’eventualesemifinale: si tratta di Lichtste-

iner, Pereyra, Vidal e Morata;tre titolarissimi, più Pereyra, asua volta fondamentale dopo ilk.o. di Pogba. Chi passa inden-ne i prossimi 90’ tornerà «im-macolato»: dalle semifinali,cartellini gialli azzerati.

IL PROGRAMMA La Juventus siallenerà a Vinovo anche oggi,seduta prevista per le 14.30.Poi, il trasferimento a Nizza inaereo, quindi, in pullman, viaverso lo “Stade Louis II di Mon-tecarlo, dove i bianconeri pren-deranno contatto per qualcheminuto con il terreno di gioco.In conferenza stampa, infine,si presenteranno MassimilianoAllegri e il capitano Gigi Buf-fon.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La gioia di Arturo Vidal, 27 anni, e Carlos Tevez, 31. Il cileno ha segnato 7 gol stagionali: 6 in A e 1 in Champions AFP

� Sarà William Collum, scozzese 36enne, l’arbitro di Monaco-Juventus. Al suo fianco gli assistenti Damien MacGraith (irlandese) e il connazionale Graham Chambers. Quarto ufficiale Alastair Mather, mentre addizionali saranno gli scozzesi Bobby Madden e Kevin Clancy. Collum ha già diretto i bianconeri tre volte in passato: 2 vittorie e un pareggio per la Juventus.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

A MONTECARLO

Lo scozzese Collumarbitrerà il match

GLI AVVERSARI

Il segreto di JardimSette analisti videoper sezionare la Juve1Il tecnico del Monacoha messo su un pool di tecnici anti-bianconeriCruciale la velocitàdi Carrasco e Kurzawa

Alessandro Grandesso PARIGI

@agrandesso

N on si spiegano solo con ilsole della Costa Azzurrai sorrisi e la leggerezza

con cui si è allenato ieri il Mo-naco. Alla qualificazione, i ra-gazzi di Jardim ci credono, allaluce anche dell’andata, decisasu un rigore che non c’era, do-po aver visto la Juventus soffri-re la velocità di Martial, Carra-sco e Silva. Ventenni che nonguardano in faccia a nessuno eche domani avranno come tu-tore anche Toulalan, probabil-mente titolare, per pianificarel’assalto alla porta di Buffon.

NOVITÀ Per scardinare la dife-sa bianconera, il tecnico porto-ghese ha cambiato qualcheabitudine. Per i quarti diChampions infatti Jardim haattivato una cellula di analistivideo. Sette tecnici per smon-tare, studiare e rimontare laJuventus di Allegri, e presenta-re poi ai suoi giocatori stili, punti forti e debolezze deibianconeri. Magari così sononate le idee di lasciare Berba-tov in panca a Torino e spostare

Raggi a destra della difesa percontenere Pereyra. Il Monacocomunque punterà sempre sul-le sue carte migliori. Cioè la ve-locità dei ragazzi terribili comeCarrasco incontenibile a sini-stra con Kurzawa. Due prodottidel centro di formazione a cuisi aggiungono la spregiudica-tezza di Martial e ormai anchel’estro di Silva, già a quota seireti in campionato. Le ultimetre firmate nelle ultime duepartite. Inclusa quella al Ren-nes sabato che non è bastata alMonaco per evitare la frenata.Anzi, il club del Principato incasa ha vinto l’ultima volta il13 marzo (3-0 al Bastia). Da al-lora, tre pari e una sconfitta,proprio in Champions con l’Ar-senal. Ma lo 0-2 era prevedibilecontro una squadra condanna-ta a rimontare l’inatteso 1-3dell’Emirates. Contro la Juve, ilMonaco non si limiterà a difen-dersi. E in ogni caso se la gio-cherà senza l’angoscia del ri-sultato, perché la priorità è ilpodio in Ligue 1.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leonardo Jardim, 40 anni FORTE

Champions LeagueRVerso i quarti

6 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Guardiola va oltre«Resto in ogni casoMa passeremo» 1Il Bayern deve recuperare il 3-1 dell’andata«Qui si cerca sempre la tripletta, nessuna paura»

Pierfrancesco Archetti

P ep Guardiola non ha in te-sta soltanto il Porto, altri-menti ieri non si sarebbe

presentato al mondo — perchéquesta gara stuzzica tutto il pia-neta calcistico — con una ma-glietta nera senza sponsor macon la scritta «#Justicia para Topo», cioè giustizia per JorgeLopez, un giornalista argenti-no. Il Topo, questo il sopranno-me, è morto in Brasile duranteil Mondiale: un incidente d’au-to le cui cause, con relativi risar-cimenti, non sono ancora statechiarite. «La settimana scorsa lafamiglia mi ha mandato questaT-shirt. Stamattina mi sono sve-gliato e sapevo che l’avrei in-dossata», ha detto il catalano.Topo era amico di Leo Messi,frequentava anche i barcelloni-sti del gruppo Guardiola.

«NON SCAPPO» Pep non ha intesta soltanto il Porto perchépensa anche oltre: «Se usciamosarà un problema, perché neiclub come il Bayern si sa che ladoppietta campionato-coppanazionale non è abbastanza,

qui si punta sempre alla triplet-ta. Ma lo sapevo prima di veniree non ho nessuna paura. Anchese veniamo eliminati, io resteròper la prossima stagione. Il miofuturo è qui. Comunque sonoottimista: non sarà facile, ma sono convinto che ce la fare-mo».

FIDUCIA Nelle ultime cinqueedizioni, il Bayern è uscito sol-tanto una volta prima della se-mifinale: nel 2011 contro l’In-ter, agli ottavi. A Pep invece nonè mai successo: due vittorie, tresemifinali. E’ ovvio che l’allena-tore di una simile corazzata nonpuò dire, alla vigilia del matchche orienterà la stagione, chevuole lasciare o che non crededi passare il turno. Non lo hafatto nemmeno il trasparenteJürgen Klopp prima della Juve,quando aveva già in testa la suavoglia di dimissioni. Sembra so-lida però la fiducia che il grup-po di leggende che comanda alBayern ripone nell’allenatore. Equindi anche se non sarà tri-pletta, ci potrebbe provare nellaprossima annata. Dopo l’andatacomunque il club è ritornato adessere il celebre «Fc Hollywo-

od» di qualche anno fa, quandoaccanto ai trionfi i tifosi si gu-stavano colpi di teatro e sceneda film. Il divorzio con HansWilhelm Müller-Wohlfahrt, perquasi quattro decenni medicosociale, ha fatto emergere unaspettacolare (per gli avversari)caccia al colpevole già mercole-dì notte, a 3-1 ancora caldo. In-colpare del k.o. il dottore, comeha riferito con un comunicato lostesso dimissionario, per i trop-pi infortuni entra in una sferamedico-sportiva difficile da va-lutare.

TORNA SCHWEINSTEIGER Fratutti i malati eccellenti, soltantoSchweinsteiger è recuperato uf-ficialmente, ma potrebbe anda-re in panchina perché ha un so-

lo allenamento intero nellegambe, mentre Pep toglie daigiochi Franck Ribery: «Ho lasensazione che non ce la possafare, è fuori da troppo tempo».Con il francese sono out ancheRobben, Alaba, Benatia e JaviMartinez. Il Bayern non è mairiuscito a rimontare uno svan-taggio di due reti incassato intrasferta, ma i precedenti sonosoltanto quattro. «Non dobbia-mo buttarci avanti come ka-mikaze dal primo minuto, maragionare. Anche lo 0-0 all’in-tervallo può essere utile» hadetto Thomas Müller. Uno chegià a Oporto diede la giusta di-mensione alla serata: «Se pas-siamo, non sarà un miracolo.Siamo il Bayern».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

THOMAS MÜLLERATTACCANTE BAYERN

NON DOBBIAMO ENTRARE E

BUTTARCI AVANTI COME KAMIKAZE

I NUMERI

4� I precedenti in cui il Bayern ha dovuto recuperare due gol di svantaggio incassati all’andata in trasferta. Ma i tedeschi non hanno mai centrato la rimonta.

0� Le volte in cui Guardiola è uscito prima delle semifinali di Champions nella carriera da allenatore: due trionfi e tre eliminazioni al penultimo turno.

11� Risultati utili consecutivi per il Porto in questa Champions League: mai una sconfitta, il record dell’era Mourinho è stato eguagliato.

Pep Guardiola ieri in conferenza stampa con la maglia per ricordare un giornalista morto al Mondiale GETTY

I PORTOGHESI

Porto, la ricetta di Jackson Martinez«Noi attacchiamo»1Lopetegui si gioca la stagione: stasera all’Allianz e domenica la sfida al Benfica che vale il titolo

M ille tifosi hanno ac-compagnato la squa-dra all’aeroporto ieri,

prima della partenza per Mo-naco: «Questo è il Porto, que-sto è l’affetto che i tifosi hannoper noi, non dovremo deluder-li» ha detto il difensore Mai-con. Dopo il 3-1 dell’andatal’entusiasmo si è moltiplicato:la striscia di 11 risultati utiliconsecutivi in Champions pa-reggia quella da record dell’eraMourinho, nel 2003-04. Inquella stagione arrivò la se-conda Coppa Campioni dellasocietà portoghese, con finalevinta sul Monaco in Germania,a Gelsenkirchen. Anche stavol-ta il trofeo verrà assegnato daquelle parti, a Berlino e pareche ci sia stata una promessa/scommessa sulla presenza deiDragoni tra l’allenatore JulenLopetegui e il presidente Pintoda Costa: «Le conversazionicon il presidente sono private»ha provato a sfumare ieri serail tecnico. «Niente è deciso no-nostante i tre gol dell’andata.Questo Bayern è uno dei piùforti della storia». Lopeteguidisse le stesse cose prima del-l’andata e poi stese i bavaresi.«Siamo preparati a tutto, loroproveranno cose eccezionali».

DUE SQUALIFICATI Anche ilPorto si gioca la stagione inquesti giorni: dopo il ritorno diChampions stasera all’AllianzArena, domenica se la vedràcon il Benfica, capolista delcampionato e a portata di ag-gancio, visti i tre punti di svan-taggio: «Una partita per volta,prima penseremo a questa» haspiegato Jackson Martinez,sette reti preliminari compresiin questo torneo. «Ma l’unicoerrore che possiamo fare è an-dare in campo per difenderci.Non siamo una squadra conqueste caratteristiche, anchein casa lo abbiamo dimostra-to». Al Porto mancheranno idue laterali difensivi Danilo,già venduto al Real Madrid, eAlex Sandro. I due squalificatisaranno probabilmente rim-piazzati da Ricardo e da Mar-tins Indi che la settimana scor-sa giocò centrale al posto diMarcano, oggi al rientro dopoun turno di stop.

p.f.a.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Jackson Martinez, 28 ACTION IMAGES

Champions LeagueRRitorno quarti

7MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

BAYERN (4-3-1-2)

PORTO (4-3-3)

OGGI Ore 20.45

NEUER1

RAFINHA13

J. BOATENG17

BADSTUBER28

BERNAT18

LAHM21

X. ALONSO3

GOTZE19

MULLER25

LEWANDOWSKI9

T. ALCANTARA6

FABIANO12

RICARDO24

MAICON4

MARCANO5

MARTINS INDI3

HERRERA16

CASEMIRO6

O. TORRES30

QUARESMA7

J. MARTINEZ9

BRAHIMI8

BAYERN PANCHINA 23 Reina, 4 Dante, 20 Rode, 31 Schweinsteiger, 30 Weiser, 14 Pizarro, 16 Gaudino ALLENATORE Guardiola SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Boateng, Bernat, Lahm, Neuer INDISPONIBILI Robben, Ribery, Alaba, Javi Martinez, Benatia

PORTO PANCHINA 1 Helton, 13 Reyes, 15 Evandro, 36 Ruben Neves, 10 Quintero, 17 Hernani, 99 Aboubakar.ALLENATORE LopeteguiSQUALIFICATI Danilo, Alex SandroDIFFIDATI Maicon, Casemiro, TorresINDISPONIBILI Tello, Adrian Lopez

ARBITRO Atkinson (Ing)TV Sky Sport Plus HD e su Sky Calcio 2 HD.

BARCELLONA (4-3-3)

PSG (4-3-3)

OGGI Ore 20.45

TER STEGEN1

D. ALVES22

PIQUÉ3

MASCHERANO14

J. ALBA18

RAKITIC4

BUSQUETS5

XAVI6

MESSI10

SUAREZ9

NEYMAR11

SIRIGU30

VAN DER WIEL23

MARQUINHOS5

D. LUIZ32

MAXWELL17

VERRATTI24

CABAYE4

MATUIDI14

PASTORE27

IBRAHIMOVIC10

CAVANI9

BARCELLONA PANCHINA 13 Bravo, 6 Adriano, 24 Mathieu, 15 Bartra, 12 Rafinha, 8 Iniesta, 7 Pedro.ALLENATORE Luis EnriqueSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI nessunoINDISPONIBILI Vermaelen

PSG PANCHINA 1 Douchez, 6 Camara, 15 Bahebeck, 21 Digne, 25 Rabiot, 22 Lavezzi, 7 LucasALLENATORE BlancSQUALIFICATI AurierDIFFIDATI Van Der Wiel, MatuidiINDISPONIBILI T.Motta, T.Silva

ARBITRO Moen (Norvegia)TV Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD

MONACO (4-3-3)

JUVENTUS (3-5-2)

DOMANI Ore 20.45

SUBASIC1

FABINHO2

RAGGI24

ABDENNOUR5

KURZAWA3

KONDOGBIA22

TOULALAN28

MOUTINHO8

SILVA15

MARTIAL23

CARRASCO17

BUFFON1

BARZAGLI15

BONUCCI19

CHIELLINI3

LICHTSTEINER26

VIDAL23

PIRLO 21

MORATA9

TEVEZ10

MARCHISIO8

EVRA33

MONACOA DISPOSIZIONE 16 Stekelenburg, 38 Traoré, 12 Carvalho, 13 Wallace, 21 Echiejile, Abdennour, 18 Germain, 9 Berbatov.ALLENATORE JardimSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Carvalho, Carrasco, Moutinho, KurzawaINDISPONIBILI Bakayoko, Dirar

JUVENTUSA DISPOSIZIONE 30 Storari, 5 Ogbonna, 20 Padoin, 27 Sturaro, 37 Pereyra, 14 Llorente, 32 Matri.ALLENATORE AllegriSQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Lichtsteiner, Pereyra, Vidal, Pogba, MorataINDISPONIBILI Caceres e Pogba

ARBITRO Collum (Scozia)TV Canale 5 HD

ATLETICO M. (4-4-2)

REAL MADRID (4-2-3-1)

DOMANI Ore 20.45

CASILLAS1

CARVAJAL15

PEPE3

S. RAMOS4

COENTRAO5

J. RODRIGUEZ10

KHEDIRA6

KROOS8

HERNANDEZ14

C. RONALDO7

ISCO23

OBLAK13

JUANFRAN20

MIRANDA23

GODIN2

R. GARCIA8

A. TURAN 10

GRIEZMANN7

KOKE6

J. GAMEZ18

GABI14

TIAGO5

REAL MADRID PANCHINA 13 Keylor Navas, 17 Arbeloa, 2 Varane, 24 Illarramendi, 16 Lucas Silva, 37 Javier Munoz, 20 Jesé.ALLENATORE AncelottiSQUALIFICATI MarceloDIFFIDATI Coentrao, Kroos, Sergio RamosINDISPONIBILI Modric, Bale, Benzema

ATLETICO MADRID PANCHINA 1 Moyá, 3 Siqueira, 24 Gimenez, 17 Saul, 19 Torres, 11 Jimenez, 9 Mandzukic.ALLENATORE SimeoneSQUALIFICATI Mario SuarezDIFFIDATI Gabi, Ansaldi, Jesus Gamez, Fernando Torres, Raul GarciaINDISPONIBILI nessuno

ARBITRO Brych (Germania)TV Sky Sport 1 HD, Sky Sport Plus HD e Sky Calcio 1 HD

Psg al bivio: semifinali o rifondazione1Rientrano Ibra e Verratti, ma qualificarsi contro il Barcellona è un’impresa. E in caso di fallimento...

VERSO LA FINALEQUARTI

FINALE

OLYMPIASTADION DI BERLINO - 6 giugno

SEMIFINALI

SORTEGGIO IL 24 APRILE - Andata: 5-6 maggio - Ritorno: 12-13 maggio

Andata - Ritorno: domani

Andata - Ritorno: oggi

0 - 0

1 - 0

1 - 3

3 - 1

- -

- -

- -

- -

Atletico Madrid Real Madrid

Juventus Monaco

Psg Barcellona

Porto Bayern Monaco

GDS

Verratti, Lavezzi e Maxwell in allenamento al Camp Nou alla vigilia della sfida cruciale con il Barcellona AFP

Alessandro GrandessoPARIGI

@agrandesso

V ittoria o rifondazione.Anche se in realtà pureun trionfo in terra cata-

lana spingerebbe il Psg a reset-tare tutto. Magari non da zero,ma quasi. Il progetto dell’emirodel Qatar va di sicuro rilancia-to, senza perdere di vistal’obiettivo prioritario: vincerela Champions, quanto prima. ADoha hanno fretta, ma il targetquest’anno rientra già nell’ordi-ne dei miracoli. Mai in Cham-pions si è vista una squadraqualificarsi dopo una sconfittainterna per 3-1. E il Camp Nounon è proprio il posto ideale perlasciarsi travolgere dall’ottimi-smo di una rimonta. C’è da direperò che il Psg recupera Ibrahi-movic e soprattutto Verratti acentrocampo. E in fondo controil Barcellona i parigini hannotutto da guadagnare. ComeBlanc, di nuovo in bilico dopo iltonfo al Parco dei Principi dellascorsa settimana.

INTERESSI Un crollo preventi-vabile con le assenze pesanti diVerratti e Motta e l’uscita di sce-na inattesa di Thiago Silva do-po 21’, quando le cose comin-ciavano a mettersi male. Il capi-tano mancherà anche il ritor-no, impedendo l’ideale di unaretroguardia verdeoro. Comequella vista a Stamford Bridgequando andò in scena la quali-ficazione eroica nel ritorno de-gli ottavi, in dieci contro undicicontro il Chelsea di Mourinho(2-2). Sembrava la data di na-scita di una grande squadra. IlBarcellona ci ha messo poco ascriverne l’epitaffio, firmato daSuarez, con l’immancabile toc-co di Messi a beneficio di Ney-mar. Una sconfitta che ha ripor-tato in ebollizione gli interessidei singoli che rischiano di sa-

botare il progetto generale.Quello architettato dall’allorad.s. Leonardo, mai rimpiazza-to, e che arriva ad esaurimento,senza che emergano indicazio-ni chiare sul Psg che verrà.

SCADENZE Anzi, il club preferi-sce esasperare posizioni comequelle di Motta la cui assenzacontro il Barcellona ha ancorauna volta evidenziato come esi-sta un Psg «con» e uno «senza»l’italobrasiliano. L’azzurro va inscadenza nel 2016 senza che gli

siano state offerte prospettivechiare, nonostante il palmaresnobile e il ruolo chiave di me-diatore in spogliatoio, dove imalumori sono sempre più evi-denti. Come quella di Lavezzi,altro a un anno dal termine,scontento ma disposto a rima-nere a oltranza per salutare tut-ti senza vincoli il prossimo gen-naio. E tra gli infelici c’è la co-lonna francese, dal giovane Di-gne chiuso da Maxwell aCabaye che non è mai riuscito ascardinare i titolari a centro-campo. Settore dove l’ingaggioda 7 milioni netti di Matuidistuzzica qualche invidia. Sti-pendio negoziato da Raiola chedovrà pilotare lo sganciamentodi Van Der Wiel, superato pureda Marquinhos nel ruolo di ter-zino destro. E umiliato merco-ledì quando lo speaker del Par-co dei Principi ha assegnato ilsuo gol a Lavezzi.

COLICA Poi c’è il mal di panciadi Cavani, diventato vera coli-

ca. L’uruguaiano un altro annoda spalla a Ibrahimovic non in-tende farlo. Ed è improbabileche lo svedese si congedi primadella scadenza nel 2016, rinun-ciando a 16 milioni di compen-si. Un problema per la direzio-ne che deve trovare un erede ebonificare le cadute di stile del-lo svedese. Come lo sfogo sugliarbitri, costato tre turni all’exrossonero e uno spot non certopositivo per il Psg che ormaiprevede di trasformare il menoirascibile David Luiz in testimo-nial del nuovo corso. Magaricon un nuovo tecnico. E l’inne-sto ambizioso di Pogba che po-trebbe rimettere in discussionelo status di Verratti, uno che igradi di titolare inamovibile seli è guadagnati sul campo, conprestazioni che alimentano gliappetiti dei grandi club euro-pei. Toccherà al Psg blindarlo,magari con un sostanzioso au-mento, fair play finanziariopermettendo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

0le volte in cui, dopo una sconfitta interna per 3-1 all’andata, una squadra ha superato il turno in Champions

LA CIFRA

IL DERBY DI SPAGNA

Ancelotti nel mirino dei croati«Colpa sua l’infortunio di Modric»1L’accusa (fuori luogo) è del medico della nazionale. Out anche Benzema e Bale con l’Atletico

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

@filippomricci

C arlo Ancelotti nel mirino:della sfortuna, visto chedopo Modric e Bale è ca-

duto anche Benzema e con lasqualifica di Marcelo salgono a4 i titolari che domani salteran-no il complicato ottavo derbycon l’Atletico (0-0 all’andata enessuna vittoria del Madrid nei7 precedenti stagionali) che va-le le semifinali di Champions.

L’ATTACCO DEL MEDICO E nelmirino anche del medico dellanazionale croata Boris Nemec,che ha attaccato il tecnico delReal accusandolo di non averdosato a dovere Modric, cau-sandone di fatto il nuovo infor-tunio. Il centrocampista si è fat-to male il 16 novembre a San Si-

ro durante Italia-Croazia: rot-tura del retto femorale sinistro.A caldo il dottor Nemec avevaparlato di 6 settimane di stop,Modric è stato fermo quasi 4mesi. Ed è stato fortemente rim-pianto dal Madrid, che in rosanon ha un altro giocatore comelui. «Ancelotti non ha dosatoLuka per niente da quando èrientrato — ha dichiaratoNemec, parole riprese dal quo-tidiano spagnolo As —. Modricha giocato 90’ in ogni partita, Ancelotti l’ha messo sotto gran-de pressione invece di dargliminuti poco a poco. Luka non siè fatto male per i colpi ricevutima perché non era al 100%. Senon fosse stata sovraccaricata,la parte inferiore della gambanon si sarebbe mossa tanto».

LA DIFESA DEI NUMERI In que-sto modo Nemec ha spiegato lalesione del legamento collate-rale del ginocchio destro cheterrà Modric fermo per alcunesettimane: «Non mi arrendo,non considero chiusa la mia sta-gione», ha detto l’interessato. Adifesa di Ancelotti però ci sono inumeri: è stata la Croazia a usa-re Luka per la prima volta per90’ dopo il suo rientro. Col Ma-drid ha giocato 33’, 75’ e 87’.Certo, le 3 gare sono state di-

sputate in 13 giorni, e la prima ela terza (Schalke in casa e Barçafuori, due sconfitte) sono stateprobanti a livello fisico. Peròpoi in nazionale, nonostante il5-1 alla Norvegia, Modric è ri-masto in campo fino alla fine. Equella è stata l’unica gara di-sputata in altri 13 giorni. Da licol Real 90’, 90’, 59’ e 90’, poil’infortunio al 59’ sabato colMalaga. Non ci sono dubbi cheModric fosse atteso al Real co-me il ritorno del figliol prodigo,però le accuse del dottore croa-to sembrano fuori luogo.

MANDZUKIC OK «Non sono

preoccupato per gli infortuni— ha detto ieri Ancelotti a Ra-dioRai — l’importante è trova-re le soluzioni giuste per sosti-tuire bene gli assenti». Un pro-blema che non ha Simeone: ieriè rientrato in gruppo MarioMandzukic per cui il «Cholo»non avrà solo Mario Suarez,squalificato. Ora resta da vede-re se l’argentino userà Man-dzukic e il 4-4-2 o preferirà af-follare il centrocampo con RaulGarcia lasciando solo Griez-mann davanti. Questioni tatti-che, perché fisicamente perl’Atletico non ci sono problemi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Luka Modric, croato, 29 anni, si è infortunato contro il Malaga GETTY

Champions LeagueRRitorno quarti

8 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Milan, profumo d’Oriente

I thailandesihanno fretta«Dentro o fuori»entro aprile1Mister Bee vuole far valere il preliminare siglato in marzo, che prevede una penale

L’IDENTIKIT

LA CORDATADI MISTER BEECAPO CORDATA Bee Taechaubol, 40 anni, proprietario di Thai Prime, società che si occupa di acquisto di parti di aziende non quotate in borsa (private equity)

NAZIONALITA’ INVESTITORIThailandia-Singapore

TIPOLOGIA DEGLI AZIONISTIFondi di investimento

NUOVO STAFF Pablo Victor Dana (amministratore delegato), Paolo Maldini (direttore tecnico)

PROGETTO Rilancio della squadra e costruzione del nuovo stadio

Maurizio Nicita@manici50

I l conto alla rovescia è co-minciato. Entro il 30 aprilesi saprà se il Milan passerà

in mano thailandese oppure sel’accordo salterà. Con conse-guenze economiche per le par-ti. Il preannunciato arrivo a Mi-lano di mister Bee Taechaubolper il fine settimana è un se-gnale preciso perSilvio Berlusco-ni, cui ovviamen-te spetta l’ultimaparola sulla ces-sione del clubche guida daquasi trent’anni.I contatti fra ilbroker asiatico eil presidente ros-sonero sono pro-seguiti cordial-mente, sempreattraverso i buo-ni uffici di Pablo Victor Dana –il finanziere italiano che operanegli Emirati Arabi e in passatoha anche collaborato con ilgruppo Fininvest –. Ma ora sia-mo al dunque. Mr. Bee ha benchiaro che Berlusconi sta cer-cando di creare un’asta pervendere e non vuole rischiaredi restare in ballo a lungo.

PENALE Per questo arriva a Mi-lano alla vigilia della scadenzadel preliminare firmato il 5

marzo scorso e poi ritarato allafine dello stesso mese – in col-laborazione con l’advisor Roth-schild – anticipando la scaden-za (prima maggio, ora aprile),cambiando anche il passaggiodi quote societarie, che sarà nelcaso molto più rapido, con il 60per cento circa di azioni in ma-no ai nuovi proprietari già en-tro l’anno. Una operazione dacirca 500 milioni che prevedeuna clausola penale del 10 percento. Dunque se Berlusconinon accetterà la proposta thai-landese, dovrà anche pagareuna cifra importante e potràfarlo a fronte di una cessionepiù vantaggiosa.

CONCLUSA DUE DILIGENCE Ora che è finita la fase di con-trollo sui bilanci, Mr Bee vuoleaccelerare i tempi senza atten-dere altro tempo: «o dentro ofuori», ha detto ai suoi piùstretti collaboratori. Al tempostesso ha già cominciatoun’operazione immagine sulsuo tifo per il Milan e sul derbyseguito in diretta da Bangkokprima dell’alba. E così sono co-minciate a girare foto sul suoprecedente viaggio a Milano,passando per un Milan Store incompagnia di Dana e di JamesDavies-Yandle, ceo della Gol-den Legends Series (la societàche organizza grandi eventi fraex star del calcio).

MALDINI POST E nell’opera-zione immagine c’è anche ilcoinvolgimento di Paolo Maldi-ni, che ieri su Facebook, perconsolare i disorientati «amici»milanisti ha scritto: «Il futuro è

dietro l’angolo,non abbiate pau-ra di viverlo a365°gradi». Al dilà dei 5 gradi ineccesso un mes-saggio di ottimi-smo su quelloche potrà essereil futuro assettosocietario. Maprima di parlaredi nuovi quadrisocietari (sonda-to anche Ales-

sandro Nesta, altro campionedel passato prossimo) occorreprima vedere se questa trattati-va andrà in porto davvero. Secosì fosse, al di là di Mr Bee èbene dire che difficilmente siconosceranno gli altri proprie-tari, visto che il nuovo gruppoentrerà con la struttura di unfondo di investimento. Unostrumento finanziario. Il calciodei padri-padroni è seppellitoda un pezzo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il selfie a Milano di Bee Taechaubol in mezzo fra Pablo Victor Dana (a sinistra) e James Davies-Yandle

500I milioni in ballo nel preliminare siglato fra le parti per la cessione del 60 % delle azioni

LA CIFRA

I cinesia fari spentilavoranoal blitzdecisivo1Pronto un memorandum d’intesa per il 75% delle azioniResta il mistero sui finanziatori

L'IDENTIKIT

LA CORDATADI MISTER LEECAPO CORDATA Richard Lee, 58 anni, imprenditore nel commercio, già rivenditore ufficiale della Ferrari a Hong Kong

NAZIONALITA’ INVESTITORICina

TIPOLOGIA DEGLI AZIONISTIImprenditori

NUOVO STAFF Barbara Berlusconi, Paolo Maldini?

PROGETTO Rilancio della squadra e costruzione del nuovo stadio

Marco IariaLuca Taidelli

L a partita del Milan, quellafuori dal campo, quellache mette in gioco il club

stesso, si gioca su più tavoli. Nelmare magnum dell’incertezzadegli ultimi mesi, questa sem-bra essere la verità incontrover-tibile. Il motivo? Semplice. Daquando Silvio Berlusconi si èmesso in testa dipoter cedere lasquadra rossone-ra, il Milan è di-ventata una so-cietà contendibi-le, quindi sulmercato, quindialla ricerca delmiglior offeren-te. E la Cina èsempre stato unodegli epicentridelle speculazio-ni. Ancora oggi ècinese l’alternativa credibile al-la pista thailandese.

INTERMEDIARIO UltimamenteRichard Lee, l’uomo d’affari diHong Kong che per vent’anniha venduto Ferrari ai ricchi «co-munisti», si è dato un gran daf-fare per muovere le pedine giu-ste e raccogliere capitali sostan-ziosi. Dovrebbe essere lui l’in-termediario della cordata chein queste settimane si è mossa afari spenti nella speranza di far

saltare il banco, a meno chequalche altro soggetto non si siamosso autonomamente. SeBerlusconi vuole vendere dav-vero, è chiaro che cercherà diincassare il più possibile. Co-me? Tenendo aperti più fronti,per esempio. Non è un caso se lacosiddetta «due diligence», cioèla fase di verifica sui conti socie-tari, sia stata concessa sia alfronte impersonato da Tae-chaubol sia alla cordata cinese.

MAGGIORANZA E proprio inquesti giorni si starebbe ulti-mando, tanto che – secondo al-cune voci – sarebbe pronto unmemorandum of understan-ding, ossia un documento d’in-tesa che prevede l’acquisizionedel 75% delle quote rossonereda parte della cordata cinese.Quindi, le intenzioni di Lee &company sono di puntare subi-to alla maggioranza del Milan,con la famiglia Berlusconi cheresterebbe come azionista diminoranza. Se fosse così i nuovisoci forti avrebbero immediatopotere decisionale, con conse-guente rivoluzione nell’organi-gramma. Adriano Galliani an-drebbe via, Barbara Berlusconiresterebbe. E rimbalza addirit-tura il nome di Paolo Maldini,che già è stato accostato dalgruppo di Taechaubol.

SOCI Sull’identikit dei finan-ziatori vige il massimo riserbo.Si è parlato di Zong Qinghou , ilre delle bevande; di WangJianlin, capo di Wanda proprie-taria di Infront; di Poe YingWansuo, ovvero Mister Pink, edi altri ancora. La cordata cine-

se resta avvoltanel mistero. Di si-curo ha destatostupore il comu-nicato con cuiWanda, smen-tendo l’interesseper il Milan, ave-va deriso la valu-tazione di un mi-liardo: «Il miliar-do che chiede ilMilan si riferiscea tutta la SerieA? Wanda può

essere così stupida?». AncheZong Qinghou, 124° uomo piùricco al mondo, ha smentitoseccamente. Vedremo. Di sicu-ro l’interesse del governo cineseper il calcio è ai massimi livelli.Il presidente Xi Jinping ha vara-to un ambizioso programma disviluppo per trasformare la Ci-na in una potenza del pallone. Ilcalcio si studierà anche nellescuole: magari qualche ora saràdedicata alla storia del Milan…

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Richard Lee, uomo d’affari di Hong Kong, in tribuna a San Siro tra Barbara e Silvio Berlusconi

11,9I miliardi di dollari di patrimonio di Zong Qinghou, uno dei tycoon cinesi accostati al Milan

LA CIFRA

Serie ARIl Diavolo in vendita

9MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Philippe Mexes, 33 anni LAPRESSE

Van Ginkel-Cerci-DestroIl futuro rimane in bilico tra il Milan e un trasloco1L’olandese incerto se restare, per il centravanti il club non vuole spendere la cifra pattuita, l’esterno più vicino all’addio

IN SCADENZA

E Mexes chiama:«Il mio rinnovo?Ci spero tanto»1Il difensore sul derby: «Serve più personalità». Menez: «Noi bassi nel secondo tempo»

Marco PasottoMILANO

I l giorno dopo è quello incui si ragiona a mentefredda, quando l’adre-

nalina non c’è più e l’oriz-zonte diventa più nitido. Inquesto caso i contorni nonsono particolarmente piace-voli: gli sguardi dei protago-nisti rossoneri raccontanomeglio delle parole la consa-pevolezza di quanto sia di-ventata (quasi) impraticabi-le la strada dell’Europa. Di-versi giocatori ieri sera si so-no ritrovati al Westin Palaceper la serata di gala benefica«Salviamo una stella» orga-nizzata da Silvia Slitti, mo-glie di Pazzini, per aiutareuna bambina affetta dallaSindrome di Berdon. E i di-scorsi sono virati anche sulcalcio. Con punti di vistaschietti. A partire dal Pazzo:«Abbiamo fatto male e nonpossiamo recuperare tuttoora». Stagione da dimenti-care per Giampaolo. E direche lo separano soltanto duegol dai 100 in A: «Questo

obiettivo sembra uno scoglioinfinito. Il mio futuro? Sono inscadenza, vedremo».

DELUSIONE Incertezza ancheper Van Ginkel, in prestito dalChelsea: «Non so cosa succede-rà, Milan e Chelsea sono duegrandi club. Certo, giocare inEuropa è importante, ma sareb-be positivo anche se restassi quiun altro anno». E a proposito discenari incerti, non può manca-re Mexes: «Il rinnovo? Ci sperotanto. Sarebbe importante perla mia famiglia sapere dove an-dremo, è l’unica cosa che mi dàun po’ fastidio. Il derby? C’è de-lusione, potevamo fare meglio,è una partita in cui serve perso-nalità». Concetto chiaro, comequello tattico espresso da Me-nez: «Nella ripresa siamo rima-sti troppo bassi». Alla fine, co-me dar torto a Palombo e allasua Samp: «Ci sono ancora tan-te partite, ma le altre sono die-tro: dipende solo da noi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

G.B. OliveroINVIATO A MILANELLO (VA)

N on c’è bisogno di fare ilMaster a Coverciano percapire che la rosa del

Milan abbia bisogno di unaprofonda ristrutturazione. Maallo stesso modo non c’è biso-gno di laurearsi alla Bocconiper comprendere che la situa-zione economica del club ros-sonero complichi molto i pro-getti di una rivoluzione tecni-ca. Il Milan dovrà vendere oprestare numerosi giocatori e

dovrà acquistare con accortez-za: non si può sbagliare nem-meno una mossa. Servono ele-menti di qualità e di personali-tà. Campioni già formati o pro-spetti di campioni. Megliocomprare poco ma bene, anzimolto bene: meglio due grandigiocatori che cinque o sei gio-catori normali. Un esempio: ilMilan sta pensando a Bertolac-ci, che è sicuramente bravo manon sposta gli equilibri, non èquello che serve per cambiaremarcia a centrocampo. Ades-so, però, è difficile program-mare in modo compiuto per-

ché la società è in vendita, nonsi sa chi sarà l’allenatore e cosìsi naviga a vista. Situazione pe-ricolosa visto che, come detto,la squadra va ricostruita. In at-tesa di conoscere gli sviluppidella questione societaria e lasoluzione del giallo sull’allena-tore, sono in corso le valutazio-ni su tre giocatori arrivati alMilan in prestito: Van Ginkel,Destro, Cerci.

VAN GINKEL L’olandese stapian piano guadagnandosi lafiducia di Inzaghi e di tuttol’ambiente. E il Milan ha chie-

sto al Chelsea il prolungamen-to del prestito per un’altra sta-gione. Gli inglesi stanno riflet-tendo, l’impressione è che sa-rebbero d’accordo, ma è ilcentrocampista ad avere deidubbi. Vorrebbe avere la ga-ranzia di giocare o almeno diessere preso in considerazionepiù di quanto accaduto in que-sta stagione. E anche VanGinkel attende di sapere il no-me dell’allenatore.

DESTRO Per quanto riguarda ilcentravanti la situazione è piùintricata. Il Milan non vuolespendere i 16 milioni previstiper il riscatto di Destro e quindiè intenzionato a chiedere allaRoma un altro prestito o un ac-quisto a cifre decisamente piùbasse. Non è in discussione ilvalore del giocatore, che sicu-ramente non è agevolato dallaparticolare manovra rossone-ra, ma anche in questo caso ilprogetto tattico va chiarito. Sesi sceglie un centravanti, poi vaservito in un certo modo. E asua volta il centravanti devecalarsi un po’ di più nel giocodella squadra. Altrimenti è me-glio fare scelte diverse.

CERCI In teoria Alessio sarebbel’unico sicuro di restare: presti-to di 18 mesi. In realtà è quelloche ha più possibilità di lascia-re il Milan. Non conviene nem-meno all’Atletico Madrid cheCerci si svaluti sulla panchinarossonera. E allora è previsto intempi abbastanza brevi un in-contro tra i dirigenti rossonerie quelli spagnoli per comincia-re a ragionare sul futuro. Natu-ralmente nulla è ancora decisoe le ultime sette partite posso-no anche servire a Cerci per di-mostrare di meritare un postonel Milan della ricostruzione.Ma il suo rendimento dovrà es-sere decisamente diverso daquello mostrato finora.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MARCO VAN GINKEL22 anni, centrocampista, in prestito dal Chelsea FORTE

ALESSIO CERCI27 anni, esterno offensivo, in prestito dall’Atletico Madrid FORTE

MATTIA DESTRO24 anni, centravanti, in prestito dalla Roma LAPRESSE

Serie ARStrategie rossonere

10 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

11MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Le 48 ore di Thohir Moratti, Mancini poi tutto su S.Siro1Strategie e stadio: il futuro è adesso. Il tecnico chiederà subito a ET l’affondo sui big di mercato

Luca Taidelli@LucaTaidelli

A tutta Inter. Erick Thohirsi è gettato anima e cor-po nelle vicende neraz-

zurre, inaugurando una setti-mana fondamentale per il futu-ro del progetto nerazzurro. Echissà il lavoro sarà servito amitigare la grande rabbia pro-vata domenica sera per alcunedecisioni arbitrali (su tutte, ilmancato rigore per mani di An-tonelli) che gli hanno impeditodi vincere il secondo derby dapresidente.

FUTURO IN BALLO Tre tappepesantissime sono legate agliimminenti incontri con Massi-mo Moratti, Roberto Mancini eGiuliano Pisapia. Ieri mattinaET ha incontrato nell’hotel incui soggiorna l’a.d. Michael Bo-lingbroke e il responsabile fi-nanziario Michael Williamson.Nel pomeriggio le riunioni sisono spostate in sede, dovec’erano anche il direttore gene-rale Marco Fassone e il d.s. Pie-ro Ausilio. Summit sia legatoalle questioni di campo e mer-cato sia a quelle economiche.Come confermato dal fatto chedalla sede di corso VittorioEmanuele verso sera è uscitoanche Alberto Manzonetto,consigliere in quota alla fami-glia Moratti e amministratore

del portafoglio di famiglia.

COMPATTEZZA Tra Thohir el’azionista di minoranza invecenessun contatto diretto. Ieri afar visita a Moratti in Sarasc’era il socio indonesiano Han-dy Soetedjo, che lascerà Mila-no oggi e ha anche lui un’attivi-tà legata al petrolio. Thohir eMoratti negli ultimi giorni si erano parlati più volte al telefo-no e si vedranno nei prossimigiorni. Ma un confronto c’è giàstato dopo il derby, quando so-

no scesi insieme negli spoglia-toi a salutare la squadra e dovesi sono ribaditi e l’esigenza difare fronte compatto per dare serenità a tutto l’ambiente.

I BIG SI PRENDONO ORA Ma lachiave di tutto rimane l’incon-tro tra Thohir e Mancini. Po-trebbe andare in scena già oggidopo l’allenamento pomeridia-no o domani. Il presidente hapiù volte ribadito la centralitàdel tecnico marchigiano nelprogetto, ma Mancio chiederà

la conferma che alle parole se-guiranno i fatti. Perché è evi-dente che il mercato apre inestate ma i giochi si fanno ades-so. Dopo i vari sondaggi, ègiunto il momento di passareall’affondo. Soprattutto su pez-zi pregiati come Tourè (cheavrebbe dato l’assenso prima diNatale), Dybala, Pedro e Dar-mian. Un nodo non facile dasciogliere, visto che per fare su-bito un grande investimentol’Inter dovrebbe avere la cer-tezza di vendere a certe cifre al-meno un pezzo pregiato. «Arri-veranno le gioie. Se mi mande-ranno a casa? Pazienza» ha det-to un ironico Mancio ricevendoil secondo Tapiro in pochi mesi.

STADIO, SI ANTICIPA Non me-no importante sarà l’incontro di domani a Palazzo Marinocon Barbara Berlusconi e Giu-liano Pisapia. Summit anticipa-to perché il sindaco domenicapresenzierà all’apertura dellaDarsena in chiave Expo. Se ilMilan confermerà l’intenzionedi costruire un proprio impian-to, Thohir dovrà garantire inve-stimenti di almeno 80 milionisu San Siro per ottenerne laproprietà con la cessione del di-ritto di superficie, anche per 99anni. Saranno presenti ancheBolingbroke e Fassone e dall’al-tra parte Alfonso Cefaliello, di-rettore operatività stadio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RL’allenatore scherza col Tapiro:«Se mi mandano acasa? Pazienza. Maverranno le gioie»

TRA IL MEAZZA E LE VIE DI MILANO

� 1 Erick Thohir, 44 anni � 2 Massimo Moratti, 69, al derby tra il figlio Giovanni e l’altro socio di minoranza Handy Soetedjo � 3 La consegna del Tapiro d’Oro a Mancini da parte di Valerio Staffelli ANSA-LAPRESSE

2

3

1

L’EX PRESIDENTE

Moratti: «ET e Robertofaranno unagrande Inter»

MILANO

T utto sommato il giudi-zio di Massimo Morattiè positivo. «È stato un

derby vivace, l’Inter ha gio-cato bene e lascia un buonricordo. L’importante è que-sto». L’ex presidente neraz-zurro abbraccia i segnali po-sitivi lanciati dalla squadradi Roberto Mancini sabatosera. «Abbiamo giocato be-ne i primi 20’ - ha continuatol’attuale socio di minoranzaieri mattina - e anche tutto ilsecondo tempo. Allo stadioti arrabbi per il rigore e per ilgol annullato e non capisci.Poi ti rendi conto che la garaha lasciato cose positive».

GRANDE INTER «Lì per lì misono molto arrabbiato - haaggiunto ieri nel tardo po-meriggio - poi rivedi anchele immagini e pensi che aquel punto del match un ri-gore e forse anche l’espul-sione cambiavano il match».L’impressione generale di un «derbino» non toglie fi-ducia e speranza nel futuro.«Mancini ha le qualità perfare una grande Inter, cosìcome Thohir. Ne sono cer-to». E poi svela un curiosoretroscena: «Era molto ar-rabbiato anche Thohir, macredo sia normale. Sulla pa-rata di petto di Lopez su Pa-lacio ho detto a Soetedjo(socio interista, ndr) che civanno tutte male, che a quelpunto non si vinceva, anzirischiavamo di perdere. Bra-vo Mancini a lanciareGnoukouri, ma bravo lui agiocare come ha fatto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie ARPiani nerazzurri

LA RIVELAZIONE

La notte di GnoukouriMancio: «Hai paura? No? E allora giochi tu»1Il baby promosso dopo il primo derbyE contro la Roma potrebbe partire nuovamente titolare

Assane Gnoukouri, 18 anni

P oi gli sono venuti icrampi. Come succedeai grandi. Assane

Gnoukouri e l’esordio dal 1’a San Siro, la vicinanza ditutti, le pacche sulle spalle eil momento in cui avviene la«vestizione» ufficiale nellapartita delle partite. Quelladettata dall’allenatore.

NIENTE PAURA RobertoMancini aveva in testa digiocarsela (anche) col babyivoriano da giorni. Lo prova-va e lo riprovava ad Appia-no. «Bravino questo». Senzapaura. Gamba dura, sguardoalto, personalità. «Nei minu-ti che ha giocato a Veronanon ha avvertito pressione»aveva detto il Mancio neigiorni scorsi. Gli allenamen-ti passano, e il classe ‘96 re-sta sempre fra i potenziali ti-tolari. Finché arriva la matti-na del match: anche Thohirstringe la mano al ragazzoquando va a salutare la squa-dra; poi, dopo la riunione

tecnica, Mancini si avvicina adAssane e pone la domanda sem-plice. «Hai paura per stasera?».Passa mezzo secondo. «No - ri-sponde Assane -: nessuna». E ilMancio: «Allora giochi tu». Ecosì è andato in scena nel derby,poi sostituito da Obi. Tutto ilsettore giovanile esulta neraz-zurro, compreso il responsabileRoberto Samaden che sta fir-mando il rinnovo fino al 2017.

ROMA IN VISTA Ora il Manciosta già pensando alla Roma.Rientrano Guarin e Brozovicma sarà squalificato Medel: e seGnoukouri venisse confermatoe addirittura da perno davantialla difesa? Paura non ne ha,Assane. E con la primavera lì cisa stare. Mancio ci pensa. Altrasettimana di passione.

m.d.v.© RIPRODUZIONE RISERVATA

LE GIORNATE DEL TEDESCO

Podolski va alla bocciofila «E l’anno prossimo a Londra» 1Nell’Inter non va e su twitter pubblica video pure in vespa. «Torno all’Arsenal per essere titolare»

PODOLSKI E LE BOCCE� Lukas Podolski, 29 anni, in una bocciofila milanese nella zona di via Tortona. Il tedesco ha postato la foto sui profili di twitter e instagram

Matteo Dalla Vite

L ukas Podolski fa quasi ditutto, per poi pubblicarlosu twitter. Sperimenta

ogni cosa che sa di Milano o diitaliano, scopre, si informa, gioca. E infatti ieri si è messo agiocare a bocce in zona Torto-na e con grande spirito si è fat-to anche una simpatica fotocon gli avventori della boccio-fila. In questo suo «vivere» Mi-lano, beh, niente da dire quan-to a originalità e curiosità.

VIDEO Insomma, il fatto è cheLukas Podolski non vede cam-po ma la città che lo sta ospi-tando sì. Sul suo profilo, trecortometraggi che lo vedonomolto divertito: c’è Poldi sultram o in un negozio, all’edi-cola o a San Siro, addiritturain vespa con giaccone verde. Ilproblema - si chiedono i tifosi -è che in campo non si vede eche quando è in campo il golnon arriva. Dilemmi.

A LONDRA STO BENE Tutta unaserie di quiz che lui risolve inquesta maniera, parlando giàdell’anno prossimo. «Quandotornerò a Londra - raccontaSportsmail - penso che avrò lapossibilità di giocare titolare.Ho ancora un anno di contrat-to, vediamo cosa succederà.All’Arsenal ho vissuto due sta-gioni bellissime, segnandotanti gol e facendo molti assist.Quest’anno le cose non sonoandate bene e per questo hodeciso di cambiare squadra;ora però mi sento pronto». Nei

giorni scorsi a chi, sempre tra-mite twitter, gli chiedeva comeandava lui predicava voglia divivere emozioni/partite e so-prattutto chiedeva il giustotempo per potersi ambientare.

DECIDE MANCINI Il problemaè che la stagione è pratica-mente finita e che il suo «pre-stito» all’Inter non ha dato an-cora un segnale se non un as-sist (di tacco) a Shaqiri nellagara di Coppa Italia contro laSampdoria. «Il fatto di nonaver ancora segnato qui in Ita-lia non è un problema per me,sono nel calcio da molto tem-po - continua il campione te-desco -. Ovviamente vorreigiocare ogni gara ma la deci-sione spetta all’allenatore equando lui crede che ci sonoaltri undici giocatori che meri-tano di giocare più di me, allo-ra è giusto che giochino gli al-tri. Sono pronto e sto bene fisi-camente, starò all’Inter finoalla fine della stagione ed avròanche due partite con la Na-zionale. Vedremo».

YAYA E ICARDI Si vedrà. Ementre l’obiettivo numero unoYaya Touré dice «le critiche mihanno fatto male ma fino allafine darò tutto per il Manche-ster City», ed Hernanes giurache «resterò qui finché nonavrò vinto», ecco che le prossi-me ore saranno quelle decisiveper il rinnovo di Icardi: ieri ilds Piero Ausilio è stato impe-gnato in una riunione in sedecon Erick Thohir, oggi incon-trerà (ancora) l’agente delbomber. Firma in arrivo?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

R«Sto bene e sono pronto, ma se altrimeritano di più...»Hernanes: «Restofinché non vinco»

12 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA VOLATA PER IL SECONDO POSTO

GDS

Lazio? No, lazzarettoBiglia si rompe... in ritardo1In un anno pieno di infortuni, l’ultimo è quello del play. Prima della Juve si era fatto male , ci ha giocato su, ieri verdetto: distorsione alla caviglia

Stefano CieriROMA

O ra alla Lazio ci si fa maleanche se non si gioca enon ci si allena. Ieri se-

condo giorno di riposo conces-so da Pioli dopo il k.o. con la Ju-ve, ed ecco arrivare il fulmine aciel sereno: c’è un nuovo infor-tunato, è Lucas Biglia. Il play ar-gentino ha rimediato una con-tusione-distorsione alla cavigliadestra. Ma come è stato possibi-le se ieri la Lazio neppure si al-lenava? Il mistero è presto spie-gato. Biglia si è fatto male saba-to allo Stadium di Torino, addi-rittura nel riscaldamento pre-partita. Solo che, avendo unasoglia del dolore piuttosto alta,ha poi giocato come se nientefosse (non l’ha fermato neppureuna botta alla testa), solo un po’al di sotto dello standard abi-tuale (ma ora c’è una spiegazio-ne...). Pare non abbia neancheavvisato i medici del fastidio,salvo accorgersi all’indomanidel match con la Juve che la ca-viglia si era gonfiata. Ieri il ver-detto dopo la visita alla clinicaPaideia: trauma in iperestensio-ne della caviglia destra. Dovràstare a riposo assoluto per qual-che giorno, salterà sicuramenteil match di domenica contro ilChievo e ci sono poche speran-ze anche per la successiva parti-ta di mercoledì col Parma.

CATENA INFINITA Per la Lazio èl’ennesima tegola di una stagio-ne sì da incorniciare, ma costel-lata da tantissimi infortuni. Perdire. Gentiletti si è fatto male al-la seconda partita (crociato) edeve ancora rientrare. Djor-djevic è fuori causa da gennaio.Lulic è stato assente per quasitre mesi, Braafheid per quattro.Radu ha fatto la spola con l’in-fermeria. Lo stesso Anderson,

nel pieno della sua ascesa, èrientrato ai box per un mese. Gliinfortuni non hanno risparmia-to praticamente nessuno. Bigliasi era già fermato in autunno,poi è toccato anche a Basta eCandreva. Cataldi non è statodisponibile per tutta la prima parte del campionato. Una cate-na infinita, appunto. In questomomento i giocatori infortunatisono sette e, a parte Konko, glialtri sono tutti titolari: De Vrij,Gentiletti e Radu in difesa, Bi-glia e Parolo a centrocampo,Djordjevic in attacco.

EMERGENZA AL CENTRO Lasperanza di Pioli è recuperarealmeno qualcuno per domeni-ca. Ma l’unico che ha qualchechance è Radu, assente già daventi giorni per una distorsioneal ginocchio. Qualche speranzac’è pure per Djordjevic, moltodifficile che ce la possa fare DeVrij. L’olandese ieri si è sottopo-sto ad accertamenti che hannoevidenziato un netto migliora-mento (anche lui è alle presecon una distorsione al ginoc-chio), ma Pioli e i medici paionoorientati a non forzare i tempi.L’importanza di De Vrij (quattrosconfitte nelle quattro partite incui è mancato) è tale che è me-glio non fare scelte affrettate. Così domenica Pioli andrà al-l’assalto del Chievo senza mez-za squadra. Perché oltre agli in-fortunati mancherà pure losqualificato Cataldi.

SPAZIO A LEDESMA Emergen-za, quindi, soprattutto in mezzoal campo, dove del terzetto cheha giocato più spesso (Cataldi-Biglia-Parolo) non ci sarà nes-suno. Torneranno titolari Onazie Ledesma. Per quest’ultimo,poco utilizzato da Pioli dopo es-sere stato una colonna bianco-celeste per otto stagioni, è l’oc-casione di mettere anche la sua

firma in una annata che per laLazio può diventare memorabi-le. Nonostante le tante panchi-ne ha sofferto e gioito per la suasquadra, come testimoniato daitweet della moglie Marta dopole partite. A fine stagione gliscade il contratto e non ci sonosegnali di rinnovo. La sua storiacon la Lazio pare ai titoli di co-da, ma qualche altro capitolointeressante può ancora esserescritto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lucas Biglia, 29 anni, a Torino ha preso anche un colpo alla testa LAPRESSE

Serie AR

L’INIZIATIVA

Contro il ChievoOlimpico pieno C’è il maglia-day

I tifosi sono invitati a presentarsi con una maglia degli ultimi tre anni ANSA

ROMA

S enza mezza squadra,ma con lo stadio pie-no. O quasi. Domeni-

ca contro il Chievo la Laziopotrà attutire le tante assen-ze che deve fronteggiarecon il calore del suo pubbli-co. Che si annuncia ancorapiù numeroso di quello, giàoltre le aspettative, presen-te nell’ultimo match giocatoall’Olimpico contro l’Empo-li. Al momento, a cinquegiorni dal match, i bigliettivenduti in prevendita sonogià 15 mila, che si aggiungo-no agli oltre 17 mila abbo-nati, per una cifra comples-siva che supera abbondan-temente le 30 mila unità.Ma da qui a domenica èmolto probabile che i nume-ri crescano ulteriormente,almeno fino ai 50 mila pre-senti con l’Empoli. Oltreall'entusiasmo per il secon-do posto (conservato nono-stante la sconfitta con la Ju-ve) a spingere i sostenitoribiancocelesti a tornare allostadio sono anche le inizia-tive adottate dalla società diLotito. Che ha previsto unaserie di sconti per chi acqui-sta i biglietti in anticipo o inabbinata con la successiva

partita interna di mercoledì colParma. Inoltre, per domenica,è stato indetto anche il maglia-day. I tifosi sono stati invitatiad andare allo stadio con unamaglia ufficiale della squadra(una qualsiasi, purché sia diuna delle ultime tre stagioni)in cambio ovviamente di un considerevole sconto del prez-zo del biglietto.

COME NEL 2002 Particolare cu-rioso. Un maglia day c’era giàstato nella stagione 2002-03,sempre in occasione di un La-zio-Chievo. Lo ideò l’allora d.g.Baraldi per ringraziare (omag-giandoli, appunto, con unamaglia della Lazio) gli oltre 40mila abbonati che, col loro ge-sto di sottoscrivere la tesseraannuale per le partite interne,avevano contribuito al salva-taggio del club che rischiava ilfallimento. Poi quella partitafinì 1-0 per la Lazio (gol diMihajlovic su punizione) e a fi-ne stagione la Lazio si qualificòin Champions. C’è dunque an-che una componente scara-mantica in questa iniziativa.Ma c’è soprattutto la consape-volezza dell’importanza delfattore Olimpico. La possibilitàche la banda di Pioli replichiquanto fece quell’altra Lazio(l’allenava Mancini) passa in-fatti proprio attraverso le gareda giocare in casa. Quella didomenica con il Chievo e poiquella di tre giorni dopo con ilParma. Un doppio impegno in-terno consecutivo che, se sfrut-tato bene, può consentire aibiancocelesti di allungare sullaRoma che sarà impegnata intrasferta (con Inter e Sassuo-lo). Il secondo posto, insom-ma, passa dall’Olimpico. Nor-male che la Lazio chieda l’aiutodei suoi tifosi.

s.cie© RIPRODUZIONE RISERVATA

3� Saranno tre su tre i titolari del centrocampo laziale assenti contro il Chievo: Biglia e Parolo sono infortunati, Cataldi squalificato

50� mila gli spettatori nell’ultimo match della Lazio all’Olimpico (con l’Empoli). Per domenica è previsto un numero ancora più alto

INTER SASSUOLO Genoa MILAN Udinese LAZIO PalermoROMA PT. 58

Sampdoria EMPOLI Milan PARMA Cesena JUVENTUS LazioNAPOLI PT. 53

32ª 33ª 34ª 35ª 36ª 37ª 38ªChievo Parma ATALANTA Inter SAMPDORIA Roma NAPOLILAZIO PT. 58

In MAIUSCOLO le gare in trasfertadifficilemediaDIFFICOLTÀ: facileSTATO DI FORMA: scarso buono ottimo

13MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La Romanella bufera«Così nienteChampions»1Garcia striglia la squadra: «Senza più impegno, noi neppure quarti» Caso Iturbe: dopo i fischi c’è l’addio

I DUBBI DEL BOSNIACO

Pjanic e la cavigliache fa le bizze:rischio operazione1I tendini restano infiammati, possibile intervento a finestagione. Romagnoli:altro no alla Samp

Miralem Pjanic, 25 anni, centrocampista della Roma LAPRESSE

Rudi Garcia ha un contratto con la Roma fino al 2018 ACTION IMAGES

Massimo CecchiniROMA

I l paradosso più grande, for-se, è che la rabbia della gen-te non è più nemmeno così

grande. A poco più di un mesedalla fine della stagione, la Ro-ma ha cominciato la sua ennesi-ma traversata nel deserto. Undeserto che non riguarda solo ilpubblico – l’assenza della CurvaSud è quasi un incidente di per-corso per arrivare a una bonifi-ca di un certo tipo di tifo – masoprattutto di sogni. Al nettodel discorso nuovo stadio (cheai tifosi in fondo interessa finoad un certo punto), l’ambientegiallorosso sembra non crederepiù a niente. Se si pensa al capi-tale di aspettative che si era cre-ato nell’aprile del 2011 – quan-do la proprietà americana trovòl’accordo per l’acquisto del club– adesso sembra di respirarepolvere di stelle. Persino Garciapare sfiorito ed è per questo che– tra ipotesi di ritiro anticipato ela gestione dello spogliatoio(domenica è toccato a Iturbe eParedes) – stavolta ha provato aringhiare, dopo che domenica aveva addirittura accusato lasquadra di poca voglia.

IDEA RITIRO Il clima ieri era co-sì da ultima spiaggia che si è sparsa voce della possibilità diun ritiro anticipato, ipotizzan-do come sede Novarello, dovetrovò ristoro la Roma di Andre-azzoli. Lo stesso Garcia però èstato perplesso, senza contarele tante difficoltà logistiche checi sarebbero state. In ogni caso,nei venti minuti di confrontonello spogliatoio, l’allenatoreha espresso concetti non nuovi,anche se con forma inusitata. Ilsenso è stato questo: «Stavoltanon voglio leggere frasi suigiornali, tenete le cose per voi.Sono arrabbiato perché siamosenza alibi. Dobbiamo impe-

gnarci di più. Se giochiamo co-me abbiamo fatto contro l’Ata-lanta non arriviamo neppurequarti».

CASO ITURBE Non sappiamo seil discorso ha fatto breccia nelcuore della squadra, che di sicu-ro stima l’allenatore. In un peri-odo però in cui la frattura con laparte più dura del tifo è eviden-te, gli accenni alla voglia e lamancanza di una chiara adesio-ne alla posizione «pallottiana»sugli ultrà («Fuori dagli stadi»)che a loro volta lo hanno elettocome proprio beniamino («Noivogliamo undici Garcia», hannocantato) stanno creando qual-che perplessità nel gruppo. Co-me dire: siamo sicuri che il tec-nico sia solo dalla nostra parte?Una cosa è certa: a prescinderedall’allenatore, sono diversi icalciatori che vogliono cambia-re aria. Se un baby come Pare-des è stato ripreso dai compa-gni per qualche atteggiamentosopra le righe durante la parti-ta, chi preoccupa anche dalpunto di vista umano è Iturbe.L’attaccante domenica è statofischiato sia prima sia (soprat-tutto) dopo la partita, mentread ogni tocco di palla partiva unbrusio. Nello spogliatoio i com-pagni lo hanno descritto di-strutto, devastato, come di chinon veda l’ora che la stagione fi-nisca per poter cambiare aria. Ilragazzo è rimasto schiacciatodalla sua valutazione «mon-stre» (23 milioni più bonus),che adesso rende difficile persi-no rivenderlo, pena minusva-lenza da record. Più probabileche per lui si apra la strada di unprestito che lo rivaluti.

CUSCINO BALZARETTI Per laprossima stagione, comunque,a Trigoria c’è voglia di cambiarerotta. Per questo si parla dellacreazione di una figura cusci-netto tra squadra e società. Sitratterebbe di una figura delica-

Andrea PuglieseROMA

L a speranza è di rivederloin campo già sabato, aSan Siro, quando contro

l’Inter ci sarà la necessità ditornare alla vittoria per nonperdere terreno sulla Lazio. Lacertezza, invece, è che quellacaviglia destra gli dà ancora fa-stidio eccome. Sono mesi che ècosì, con un’infiammazionefortissima ai tendini, tanto danon permettergli di scenderein campo domenica scorsa,contro l’Atalanta. Miralem Pja-nic strada facendo ha imparatoa conviverci, stringendo i den-ti. Ma se i dolori non passeran-no e l’infiammazione non pas-serà, allora a fine campionatopotrebbe anche decidere dioperarsi.

CAVIGLIE A RISCHIO Negliocchi della gente c’è ancoraquella terribile distorsione delmarzo 2013 contro il Genoa,quando Pjanic (che anche ieria Trigoria ha fatto un lavoropersonalizzato) si procurò unalesione capsulo legamentosaalla caviglia sinistra che lo ten-ne fuori per più di un mese.Questa volta, invece, si tratta dell’altra, della caviglia destra,toccata dura in più di un’occa-sione, l’ultima delle quali nellarecente sfida casalinga controil Napoli. Ed a forza di prender-ci botte la caviglia ha perso distabilità ed i tendini si sono in-fiammati. Tanto che Pjanic èspesso costretto a conviverecon il dolore ed a ricorrere alle

infiltrazioni per giocare. Se la si-tuazione non migliorerà, appun-to, la soluzione più facile saràl’operazione. Anche perché, an-dando avanti così, i problemi pos-sono moltiplicarsi. Poggiandomale il piede, infatti, negli ultimitempi il centrocampista bosniacocomincia ad avere fastidio ancheal ginocchio destro.

IPOTESI FUTURE C’è da capire,dunque, quante partite tra le setteche mancano riuscirà a giocarePjanic. Che, come gli succede ora-mai da quando è sbarcato a Roma,continua ad essere al centro dimille voci di mercato. Se Garciaresterà a Roma, Miralem al 99%non si muoverà. Anche se negli ul-timi tempi qualcosa con l’ambien-te si è incrinato, complice anchequalche insulto subito per stradada tifosi un po’ troppo focosi. Se,viceversa, il tecnico francese nonsarà più a Trigoria, allora anchePjanic potrebbe andare via. LuisEnrique, ad esempio, lo ha giàchiamato per dargli l’eredità diXavi, anche se il Barcellona fino agennaio 2016 non può fare merca-to. Ma anche dalla Premier (Man-chester United e Liverpool, per ildopo-Gerrard) sono pronte all’as-salto, in caso di possibile cessionedel bosniaco.

SI PARLA DI MAVUBA Intantoieri a Trigoria c’è stato movimen-to, sempre con vista sul mercato.Si è affacciata la Sampdoria, adesempio, che ha chiesto ancorauna volta la conferma del prestitodi Romagnoli anche per la prossi-ma stagione, ricevendo però incambio un secco no. E poi c’era Pa-scal Boisseau, agente di Garcia,Gervinho e Keita. In ballo c’è ilrinnovo del contratto del maliano(di cui si tornerà però a discuteretra un mese) ma soprattutto RioMavuba (pallino di Garcia), inscadenza di contratto con il Lille.Potrebbe essere il primo rinforzodella nuova Roma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie AR

ta, perché non dovrebbe esserevisto dai giocatori e dall’allena-tore come una potenziale «spia»nello spogliatoio, ma una spe-cie di esperto di tutte le dinami-che. Logico che innanzitutto glioccorrerebbe la fiducia di Gar-cia e questo fa sussurrare il no-me di Balzaretti, se lo sfortuna-to giocatore, fuori da un anno emezzo, dovesse decidere dismettere col calcio giocato. Co-munque, tutto è ancora da deci-dere, ma l’impressione è che senon ci sarà un colpo di coda difine stagione, la traversata neldeserto dei sogni per la Romanon finirà così in fretta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RLa contestazione sta convincendo l’argentino a chiedere la cessione in estate

RIn vista dell’Inter congelata l’idea diun ritiro anticipatoBalzaretti: ipotesidi un ruolo nel club

14 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un due tre HamsikMarekiaro è rinatoe il Napoli con lui1Fiorentina, Wolfsburg, Cagliari: tre prove da star dopo la panchina. E Benitez sogna di nuovo il 2° posto

OSPITE A GAZZETTA TV

Valdifiori e il futuro «Napoli? Se chiamaper me è un onore»1 Il centrocampista dell’Empoli: «Ma non chiedetemi di scegliere tra gli azzurri e il Milan»

L’empolese Mirko Valdifiori e Fabio Galante ieri in Gazzetta BOZZANI

Gianluca Monti

L’ azzurro nel destino.Dall’Empoli alla Na-zionale per finire, for-

se, al Napoli. Mirko Valdifio-ri compie oggi 29 anni, l’etàdella maturità. Ieri sera l’uo-mo nuovo del calcio italianosi è confessato a Senza Ap-pello su GazzettaTv (canale59). Sognava di fare il vigile(«Era uno dei mestieri chemi sarebbe piaciuto fare dabambino»), adesso dirigel’orchestra di Sarri che tantobene sta facendo in campio-nato. La sua prima stagionein Serie A è stata sorpren-dente: «Non so se in Italiamancano i campioni — hadetto Valdifiori —, per me ètutto nuovo. Ho incontratocalciatori che prima vedevosoltanto in televisione, comeTevez che è un vero trascina-tore, e sono felice di aver fat-to bella figura in stadi im-portanti come San Siro».

FUTURO E NAZIONALE Unocome lui farebbe decisamen-te comodo al Milan (ma an-che alla Fiorentina, come hadetto Fabio Galante, attualed.s. del Chiasso, nel salottodi GazzettaTv insieme a Car-lo Freccero). Il club rossone-ro ha fatto più di un pensie-rino a Valdifiori, che è so-prattutto un pupillo del pre-sidente del Napoli, AurelioDe Laurentiis. «Non sono ingrado di fare percentuali sulmio futuro, vorrei coronareprima questa straordinariastagione con la salvezza del-l’Empoli. Il Napoli ha battu-to il Cagliari e ci ha fatto unpiacere — ha scherzato Val-

difiori —. Dovesse arrivare unachiamata dal club azzurro nesarei orgoglioso, per me sareb-be un onore. Tuttavia, non chie-detemi di scegliere tra Napoli eMilan». Un regista come Valdi-fiori è merce rara in Italia, nona caso Antonio Conte lo ha vo-luto in Nazionale. L’esordiocontro l’Inghilterra è stato dabrividi, la prestazione di Mirkodecisamente all’altezza della si-tuazione: «L’inno è un’emozio-ne straordinaria, ascoltarlo ti fasentire il senso di appartenenzaalla Nazione. In quel momento,ho alzato gli occhi e in tribunaho visto i miei famigliari. Perme rimane un momento indi-menticabile».

IDOLO Non resterà, invece, unepisodio isolato. Valdifiori am-bisce legittimamente al prossi-mo Europeo. Da giocare, maga-ri, al fianco di Pirlo: «Andrea èda sempre il mio idolo, rendefacili le giocate più difficili econtinua a lasciarmi a boccaaperta per il suo talento e la ca-pacità di fare ancora la diffe-renza». Chissà se i due potran-no coesistere. Di sicuro, a Valdi-fiori piace stare sempre nelcuore della manovra. Lo fa an-che quando si diverte in spiag-gia o al parco con gli amici: «Inmezzo al campo devi assumertimolte responsabilità e fare gio-cate anche rischiose per man-dare in porta gli attaccanti».Tra i segreti della crescita diValdifiori c’è ovviamente il tec-nico dell’Empoli, Maurizio Sar-ri: «Mi fa stare sempre al centrodel gioco e questa è una fortu-na. Secondo me, saprebbe farsirispettare in qualsiasi spoglia-toio. E’ pronto per una grande».Proprio come Valdifiori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MOMENTI CHIAVE

� Le partite della rinascita di Hamsik: 1 Fiorentina: un gol e un assist; 2 Wolfsburg: due gol e un assist; 3 Cagliari (migliore in campo) LAPRESSE

1 2 3

88� i gol segnati da Hamsik con il Napoli: è al 7° posto fra i marcatori azzurri di sempre

Mimmo MalfitanoNAPOLI

S e l’è ripreso, il Napoli.Con rabbia, deciso a ri-conquistarsi la stima cal-

cistica dell’intero ambiente, daqualche tempo scemata, per lasua involuzione. Un periodolungo, iniziato con l’infortuniopatito a novembre di due annifa e terminato da un paio di set-timane, da quando il suo talen-to è ritornato ad impreziosire isuccessi del Napoli. Ecco, pro-prio la metamorfosi di MarekHamsik è tra i motivi del rilan-cio della squadra: dopo le quat-tro sconfitte consecutive in tra-sferta, nell’ultima settimana trevittorie che l’hanno rilanciata alla grande.

DI SLANCIO Hamsik è ripartitodalla partita con la Fiorentina.Un gol e un assist per Callejonne avevano annunciato la ripre-sa, confermata dalla magicanotte di Wolfsburg, un assistvincente per Higuain e due reti,per poi consacrarsi a Cagliari,dove non ha segnato, ma è statoil migliore in campo. Ora, conti-nuando a giocare su questi li-velli, nulla gli potrà essere pre-cluso. E, soprattutto, le ultimeprestazioni dovrebbero averconvinto Benitez a capitalizzar-ne al massimo la fiducia ritro-vata.

INCUBO PANCHINA L’ha vissu-to per diverse settimane, Ham-sik, così come l’imbarazzo di es-sere sostituito ogni qualvolta èstato schierato titolare. Nel pe-riodo no l’allenatore spagnologli ha preferito De Guzman, male ultime prestazioni dovrebbe-ro aver cancellato anche questodualismo. Si era parlato pure diun problema tattico, di una po-sizione non congeniale alle suecaratteristiche, ma il rendimen-to delle ultime gare ha dimo-strato che giocando faccia allaporta e con maggiori spazi a di-sposizione, Hamsik ha saputoessere devastante.

RINCORSA EUROPA Il recuperodel capitano potrebbe esseredecisivo per questo finale di sta-gione. Il Napoli è a un passodalla semifinale di Europa Lea-gue ed è in piena lotta per con-quistare uno dei due posti allespalle della Juventus, validi peraccedere alla prossima Cham-

pions League. Un calendariomolto intenso, insomma, chenecessità della migliore condi-zione fisica ma, soprattutto, della qualità e della concretez-za dei giocatori più rappresen-tativi. E Marek Hamsik è uno diquesti insieme al Pipita, Mer-tens, Callejon, Gabbiadini e ilritrovato Insigne. La suggestio-ne europea è molto forte nel

gruppo, come la convinzione dipoter recuperare i 5 punti disvantaggio su Roma e Lazio,per pensare al secondo posto.

NELLA STORIA Sette anni di Na-poli gli hanno permesso di sca-lare un bel po’ di posizioni nellaclassifica assoluta dei canno-nieri del club. Hamsik ha rag-giunto quota 88, sistemandosi

al settimo posto e ha nel mirino,adesso, Antonio Careca (96) eJosé Altafini (97). Detto che lasua volontà è quella di finire lacarriera a Napoli, l’idea di poterentrare nel gruppetto dei «cen-tenari» non è utopia. Oltre quo-ta 100, infatti, ci sono solo Ma-radona (115), Sallustro (108),Cavani (104) e Vojak (103).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tra Serie A ed EuropaRIl personaggio

Marek Hamsik, 27 anni, è al Napoli dal 2007. Il suo contratto scade nel 2017 AFP

15MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

FIORENTINA 0

VERONA 1PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Obbadi al 45’ s.t.

FIORENTINA (4-3-3) Neto; Rosi, Tomovic, Basanta, Pasqual; Aquilani, Badelj, Lazzari (dal 30’ s.t. Mati Fernandez); Ilicic (dal 10’ s.t. Babacar, 17’ s.t. Salah), Gilardino, Diamanti. PANCHINA: Tatarusanu,Savic, Gonzalo Rodriguez, Alonso, Vargas, Kurtic, Richards, Joaquin, Gomez. ALLENATORE Montella.CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO Molto basso 48 MESPULSI: nessuno.AMMONITI: Rosi e Ilicic per gioco scorretto.

VERONA (4-3-3) Rafael; Pisano, Marquez (dal 31’ s.t. Rodriguez), Moras, Agostini; Sala, Tachtsidis (dal 26’ s.t. Obbadi), Greco; Jankovic (dal 38’ s.t. Christodoulopoulos), Toni, Gomez. PANCHINA Benussi, Sorensen, Marques Pinto, Martic, Brivio, Campanharo, Valori, Saviola, Fernandinho.ALLENATORE Mandorlini.CAMBI DI SISTEMA: nessuno.BARICENTRO Molto basso 43 MESPULSI: nessuno.AMMONITI: Rafael, Sala, Pisano, Gomez e Jankovic per g.s.

ARBITRO Mazzoleni di Bergamo.NOTE paganti 3.934, incasso di 67.072, abbonati 23.160, quota di 385.150. Tiri in porta 7-4. Tiri fuori 11-2; In fuorigioco: 0-1. Angoli 10-6. Rec. p.t. 1’; s.t. 4’.

� 1 Minuto 21 della ripresa: Alberto Gilardino viene messo giù da Rafael: l’arbitro Mazzoleni non ha dubbi e fischia il rigore. � 2 Tocca a Diamanticalciare dal dischetto: il tiro viene parato dal portiere del Verona.� 3 L’esultanza di Obbadi dopo il gol che decide la partita IPP-LAPRESSE

3

2

1

FIORENTINA 5

I compagni sono poco abituati alla sua presenza, ed è normale dopo 1072 giorni di assenza dai titolari viola. Ma fa di tutto e bene per farsi notare.

6

IL MIGLIORELAZZARI

NETO 5 Potrebbe svincolarsi già dopo cinque minuti: ribatte su Jankovic, quando ricompare è solo per l’errore decisivo. ROSI 5,5 Non opera di precisione ma si prende cura della fascia con coraggio, anche quando stende Toni.TOMOVIC 5,5 Un po’ scomodo nel nuovo abito di centrale. BASANTA 5,5 Si occupa da vicino di Toni, senza che lui lo fulmini.PASQUAL 6 Arma il cross senza che davanti ci sia l’artiglieria pesante (Gomez, Babacar). Uno è però ben arpionato da Gila.AQUILANI 5 Un tiro accompagnato da una serie di inserimenti senza esito. BADELJ 5 Sostituto regista di Pizarro, la manovra non scorre. MATI FERNANDEZ 5,5 Poco, e male. DIAMANTI 5,5 Spirito da battaglia, si agita contro tutti gli avversari in campo e fuori (litiga con Mandorlini). Non va d’accordo neppure coi rigori. GILARDINO 6 Primo merito: scavalca nelle preferenze Babacar e Gomez. Secondo merito: si conquista il rigore.ILICIC 5 Dai fischi a prescindere è passato agli applausi per tre tiri sbilenchi. (Babacar s.v.)SALAH 5,5 Poco tempo per scaldare il motore.ALL. MONTELLA 5 Con le terze linee. Chiedeva «fame», rimane a pancia vuota.

BADELJ STECCAMATI FA POCHINOMORAS SALVAGRECO È MODERNO

MAZZOLENI Fatutte cose giuste.Netto il rigore

viola, corretto il giallo a Rosi per fallo su Toni, che si lamenta senza però considerare che l’azione non è chiara occasione da gol.IORI 6 – PADOVAN 6 GAVILLUCCI 6 – SAIA 6

VERONA 6

Un rettile in tuta verde che aggancia la testata di Gilardino e poi arpiona il rigore calciato da Diamanti. Dopo mesi, è tornato protagonista.

7

IL MIGLIORERAFAEL

PISANO 6 Come a scuola: poco propositivo ma sufficiente per impegno. MARQUEZ 6 Sfida da ultratrentenni contro Gilardino: di conseguenza, va con l’esperienza.RODRIGUEZ 6 Tiene su il muro.MORAS 6,5 Un salvataggio su Salah, opera che da queste parti è considerata sacrilegio.AGOSTINI 6 Partì da qui il suo viaggio da professionista. Ieri era piuttosto fermo a fare da guardia. SALA 5,5 Senza <h>, dunque più anonimo. Ieri pure troppo.TACHTSIDIS 5,5 Fisico, e modi, da distruttore.. OBBADI 7 Il primo tentativo è utile a prendere la mira, dopo non sbaglia: centro pieno! GRECO 6,5 Un greco moderno nel modo di adoperarsi: supporta Jankovic e copre Agostini.GOMEZ 6 Gioca al Franchi ma non è SuperMario e neppure SuperJuanito. Copre la fascia. TONI 6 Niente fulmini, serata serena. Un lampo solo quando scatta atterrato da Rosi. JANKOVIC 5,5 La cosa peggiore: il retropassaggio che innesca il rigore. La cosa migliore: l’uscita per un cambio vincente. CHRISTODOULOPOULOS 6,5 Il tiro che Neto non trattiene è suo.ALL. MANDORLINI 6,5 Con due mosse mette in scacco Montella: pesca dalla panchina Obbadi e Christodoulopoulos e tira su la vittoria.

6,5

LE PAGELLEdi ALESSANDRA GOZZINI

Diamanti sbaglia, Neto pure Il Verona ringrazia e vince1Il fantasista si fa parare il rigore (4 errori su 4 per i viola), al 90’il portiere regala il gol a Obbadi. La Fiorentina-2 va k.o. tra i fischi

Luca CalamaiFIRENZE

I fischi dei trentamila delFranchi sanciscono l’addiodella Fiorentina al sogno

Champions. Ora solo la vittoriain Europa League può spalan-care alla squadra di Montella leporte della Coppa che vale sol-di e prestigio. Vince il Verona1-0 regalandosi la salvezza an-ticipata. Va a segno al novante-simo il nuovo entrato Obbadiche poi festeggia tra le bracciadi papà Toni, il simbolo di unasquadra che ha disputato unastagione positiva. Lucagol saràal suo posto anche il prossimoagosto. Nel suo caso, vecchio èbello. Solo lacrime, invece, perla Fiorentina che brucia nelmodo peggiore la possibilità direstare viva in campionato. An-zi, ora Salah e compagni faran-no bene a guardarsi alle spalleper difendere, almeno, il posto

in Europa. Visto che le cattivenotizie non arrivano mai da so-le la Fiorentina esce da questoposticipo portandosi in doteanche l’infortunio a Babacar. Iltalento senegalese, entrato al 10’ del secondo tempo, al postodi un deludente Ilicic, esce do-po pochi minuti per una distor-sione al ginocchio. Il giovaneattaccante quasi certamentenon è recuperabile per il ritor-no dei quarti di Europa Lea-gue: giovedì toccherà a Go-mez. Ora più che mai la squa-dra viola ha bisogno di ritrova-re i l vero Supermario.Tornando alla sfida con il Vero-na la Fiorentina resta ancorauna volta vittima della maledi-zione dei rigori. Stavolta è Dia-manti ad esibirsi dal dischettoal 22’ del secondo tempo dopoun contatto Gilardino-Rafael.Può essere il momento che de-cide la gara ma l’ex del Bolo-gna si fa neutralizzare il sini-stro. E’ il quarto errore dagli

undici metri su quattro tentati-vi in campionato. Prima di Dia-manti avevano sbagliato Gon-zalo Rodriguez, Gomez e Ba-bacar. Una sequenza da incu-bo. Probabilmente da record.Quanti punti sono costati allaFiorentina questi errori dagliundici metri?

TROPPO TURNOVER Partitastrana. Montella esagera con ilturnover. Otto giocatori nuovirispetto alla positiva esibizionedi Europa League a Kiev. Con-fermati solo Neto, Tomovic eBadelj. Una rivoluzione esage-rata. La Fiorentina fa la partita.ma senza grandi idee. Nellaprima ora di gioco le unicheconclusioni vere sono un sini-stro da fuori area di Diamanti euna bella girata di testa di Gi-lardino, entrambe neutralizza-te con bravura da Rafael. Il Ve-rona, invece, si limita ad aspet-tare gli avversari. Nove uominidietro la linea della palla e Toni

davanti a fare la guerra contutti. Montella prova a inven-tarsi qualcosa a inizio ripresa.Prima tocca a Babacar poi, do-po l’infortunio al ginocchio deltalento senegalese, il tecnicosceglie Salah invece che Go-mez. La Fiorentina alza il rit-mo. E al 20’ conquista un rigo-re per un contatto in area Gi-lardino-Rafael. Il sinistro diDiamanti viene respinto dalportiere del Verona. La partitasi accende. Toni chiede l’espul-sione di Rosi per una trattenu-ta che blocca Lucagol lanciatoin contropiede. Ma il giallo diMazzoleni è una scelta giusta.Mentre è bravo Neto a respin-gere d’istinto una conclusioneravvicinata dell’eterno Toni.

CHE FINALE Gli ultimi assaltidella Fiorentina producono unsinistro di Salah respinto daMoras, una conclusione di Dia-manti che termina a lato. Pocopiù che carezze. Il finale invece,è tutto del Verona. Il nuovo en-trato Obbadi sbaglia al 42’ unacomoda occasione da dentrol’area ma si fa perdonare tre mi-nuti dopo appoggiando in reteuna maldestra respinta di Netosu tiro di Christodoulopoulos.E’ il gol che decide la partita èche regala al Verona la salvez-za. Fischi, invece, per una Fio-rentina che si avvicina nel mo-do peggiore alla sfida di EuropaLeague. L’ultima occasione persalvare la stagione e restituire ilsorriso a Della Valle.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La partita si fa complicata nelsecondo tempo, ma l’arbitro Mazzoleni la gestisce con sicurezza. Netto il rigore fischiato alla Fiorentina al 21’: fallo di Rafael su Gilardino, il portiere prova a togliere le mani, ma è troppo tardi. Due minuti dopo, Rosi trattiene Toni lanciato a rete e viene ammonito. I veronesi chiedono il rosso, ma non è chiara occasione da gol: l’attaccante non ha il possesso del pallone.

IL TECNICO

Montella tra errori e fiducia«L’anno prossimo resto qui»Giovanni SardelliFIRENZE

F inisce tra i fischi la seratapoco viola e molto neradella Fiorentina. Le brut-

te notizie si accavallano: scon-fitta interna scaccia Cham-pions, infortunio al ginocchio destro di Babacar (trauma di-storsivo, oggi accertamenti),quarto rigore su quattro sba-gliato in campionato. Con al-trettanti tiratori diversi. «Sonostati tutti errori decisivi - spie-ga Montella sui fallimenti daldischetto - magari il prossimolo batto io».

POLLI Il tecnico motiva la deci-sione, piaciuta poco ai tifosi, dirivoluzionare la squadra. «Laturnazione era inevitabile, igiocatori che ho utilizzato dipiù hanno 32 anni di media.Ha giocato la formazione mi-gliore sotto l’aspetto psicologi-co e fisico». Il rammarico perl’occasione persa si respira apieni polmoni. «Non meritava-mo di perdere, abbiamo man-tenuto sempre la supremazia.Magari con poca velocità. Nelfinale siamo stati dei polli, alterzo contropiede di fila ci han-no punito. Forse siamo statitroppo generosi nel voler cer-care la vittoria pensando che il

pareggio servisse a poco. Sba-gliando. Siamo stati poco luci-di, dovevamo fare fallo nel-l’azione che ha portato al gol».E alla Rai confida: «L’annoprossimo resto».

LO STUDIO PAGA RaggianteMandorlini. «Questa vittoriaera nell’aria, nel secondo tem-po abbiamo avuto diverse oc-casioni sulle ripartenze controuna Fiorentina forte. Sono trepunti meritati, adesso possia-mo toglierci altre soddisfazio-ni». Spiega Rafael -. Il rigore?Ho studiato i tiratori, compre-so Diamanti. E l’ho parato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 73 31 22 7 2 59 15

LAZIO 58 31 18 4 9 58 30

ROMA 58 31 15 13 3 42 23

NAPOLI 53 31 15 8 8 53 37

SAMPDORIA 50 31 12 14 5 38 31

FIORENTINA 49 31 13 10 8 43 35

GENOA 44 31 11 11 9 43 36

TORINO 44 31 11 11 9 36 33

MILAN 43 31 10 13 8 44 37

INTER 42 31 10 12 9 46 37

PALERMO 41 31 10 11 10 44 45

SASSUOLO 36 31 8 12 11 37 46

CHIEVO 36 31 9 9 13 23 32

VERONA 36 31 9 9 13 37 54

UDINESE 35 31 8 11 12 34 42

EMPOLI 34 31 6 16 9 32 38

ATALANTA 30 31 6 12 13 27 42

CESENA 23 31 4 11 16 28 53

CAGLIARI 21 31 4 9 18 35 61

PARMA (-7) 13 31 5 5 21 26 58

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 25 APRILEUDINESE-MILAN ore 18 (0-2)INTER-ROMA ore 20.45 (2-4)DOMENICA 26 APRILE, ore 15ATALANTA-EMPOLI ore 12.30 (0-0)GENOA-CESENA (3-0)LAZIO-CHIEVO (0-0)PARMA-PALERMO (1-2)TORINO-JUVENTUS (1-2)VERONA-SASSUOLO (1-2)FIORENTINA-CAGLIARI ore 18 (4-0)NAPOLI-SAMPDORIA ore 20.45 (1-1)

PROSSIMO TURNO

MARCATORI18 RETI Tevez (2, Juventus).16 RETI Icardi (3, Inter); Menez (8, Milan).15 RETI Toni (3, Verona).13 RETI Higuain (2, Napoli); Dybala (3, Palermo).12 RETI Quagliarella (3, Torino).11 RETI Callejon e Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Berardi (6, Sassuolo); Di Natale (Udinese).10 RETI Felipe Anderson e Klose (Lazio).9 RETI Iago Falque’ (1, Genoa); Mauri (Lazio); Eder (1, Sampdoria); Thereau (Udinese).8 RETI Maccarone (1, Empoli); Ljajic (1, Roma); Zaza (1, Sassuolo).7 RETI Denis (3, Atalanta); Paloschi (Chievo); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Candreva (2), Djordjevic e Parolo (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo); Glik (Torino).

Serie ARIl posticipo della 31a giornata

LA MOVIOLAdi GUGLIELMOLONGHI

OK IL PENALTYPER LA VIOLA

16 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

SCONTRI, AGGRESSIONI E AUTO BRUCIATE

� 1 L’assalto al centro di Zingonia nel 2010, dopo la retrocessione in B dell’Atalanta 2 Un’auto dei vigili viene incendiata alla Berghem fest nell’estate 2010 3 Gli scontri dopo Atalanta-Catania nel 2009 MAGNI

21

3

Il paradosso di BergamoCondannati 48 ultràma l’Atalanta li «assolve»1Nel giorno in cui al «Bocia» vengono inflitti 3 anni nel maxiprocesso al tifo violento, il club ritira la querela per l’assalto di Zingonia nel 2010

Matteo SpiniBERGAMO

T re anni al capo ultrà e altri48 condannati. Il maxi-processo bergamasco si è

chiuso ieri con un colpo di sce-na e con la sentenza: Claudio«Bocia» Galimberti è stato con-dannato a tre anni (il pm neaveva chiesti sei), con atte-nuanti generiche. In totale so-no 48 gli imputati per cui è sta-to emesso il verdetto di colpe-volezza, che complessivamen-te dovranno scontare più di 48anni: tra loro, anche il sindacodi Gandosso Alberto Maffi (ot-to mesi), che aveva fatto da ve-detta in occasione degli scontridi Atalanta-Inter del dicembre2009. Le accuse riguardavanodiversi episodi: tra gli altri, gliscontri post-Inter e post-Cata-nia (stagione 2009-2010) el’assalto alla Berghem Fest diAlzano. Nel processo eranocoinvolti anche 56 tifosi del Ca-tania: per loro, sanzioni pecu-niarie. Si tratta del primo tron-cone del processo portatoavanti dal pm Carmen Puglie-se: il 18 giugno inizierà la se-conda parte, quella in cui vienecontestata l’associazione perdelinquere allo stesso Galim-berti e a cinque suoi fedelissi-mi, con il segretario provincia-le della Lega Nord, Daniele Be-lotti, accusato di concorsoesterno.

QUERELA RITIRATA Ieri si è ar-rivati alla sentenza, in una mat-tinata caratterizzata da un col-po di scena: qualche ora prima,l’avvocato difensore FedericoRiva, infatti, ha comunicato algiudice e al pm che il presiden-te Antonio Percassi ha ritiratola querela relativa all’irruzionea Zingonia del 4 maggio 2010(l’accusa era di violazione didomicilio e danneggiamento).Un procedimento che era statoavviato da Alessandro Ruggeri,ai tempi presidente. Una deci-sione che nessuno, in aula, sisarebbe aspettato: «Gli imputa-ti hanno raggiunto un accordocon l’Atalanta concretizzatosiall’ultimo, ma che ha alle spallealcuni mesi di confronto», haspiegato Riva. Il club ha rinun-ciato al risarcimento economi-

co prendendo una posizioneinaspettata: il giudice, comun-que, si sarebbe poi espresso conl’assoluzione per tutti gli impu-tati su Zingonia.

LA LETTERA Il retroscena lospiega il dg Pierpaolo Marino:«Il 18 marzo l’Atalanta ricevet-te una lettera toccante da partedei tifosi che erano stati quere-lati: si dicevano pentiti e dispo-

sti a risarcire la società lavoran-do a Zingonia. Accettando que-sto pentimento, abbiamo deci-so di rivolgerci alla Caritas, cheil 23 marzo ci ha confermato ladisponibilità per un percorso diredenzione: l’accordo era chia-ro da quella data, poi sono statii tempi tecnici a fare slittaretutto all’ultimo». Il club neraz-zurro torna a battere la stradadel perdono attraverso la re-

denzione, come già accadutocon Masiello, in campo dopo lasqualifica per il calcioscom-messe: «Non abbiamo subitoalcun tipo di pressione. Cesti-nare la lettera sarebbe stato unerrore: dobbiamo mirare al re-cupero di chi può essere recu-perato. Oltretutto l’assoluzioneda parte del giudice ha spiega-to che la querela sarebbe stataun buco nell’acqua», continua

Marino. C’è chi giura che nellavicenda ci sia stato il contributodi Giorgio Ghilardi, ex diretto-re dell’ufficio diocesano per lapastorale giovanile, che anni faabbandonò la vita sacerdotaleper motivi personali e che, perconto del presidente Percassi,segue il percorso di Masiello epare si sia impegnato anche inquesta mediazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LE TAPPE

Sono numerosi gli episodi di violenza che hanno visto protagonisti i tifosi dell’Atalanta in questi ultimi anni e che sono oggetto del maxiprocesso bergamasco che si è chiuso ieri.

23 SETTEMBRE 2009Dopo Atalanta-Catania, un gruppo di ultrà bergamaschi ha assaltato un bus dei tifosi catanesi: ne è scaturita una violenta rissa.

13 DICEMBRE 2009Dopo Atalanta-Inter, decine di ultrà di casa hanno teso un agguato a un pullman di interisti, che sono scesi: duri scontri e diversi danni.

4 MAGGIO 2010Dopo la retrocessione in Serie B, una cinquantina di tifosi nerazzurri ha fatto irruzione al centro Bortolotti a Zingonia: lancio di uova contro le pareti dell’edificio e cori contro la famiglia Ruggeri.

25 AGOSTO 2010Berghem Fest, Alzano Lombardo: gli ultrà assaltano la festa leghista per protestare contro Maroni e la tessera del tifoso, lanciando oggetti e incendiando auto.

9 DICEMBRE 2011Il giornalista dell’Eco di Bergamo Stefano Serpellini viene aggredito (testata al volto) vicino al tribunale da Claudio «Bocia» Galimberti, che era spalleggiato anche da altre tre persone.

6 MAGGIO 2012 Un tifoso juventino, Francesco Mazzola, viene aggredito selvaggiamente in centro a Bergamo mentre festeggia lo scudetto insieme al figlio.

Risse e violenzeTutto cominciònel settembre 2009

Claudio «Bocia» GalimbertiFOTOGRAMMA

VIOLENZA/1

Scontri Pisa-Ascoliemessi 17 DaspoIeri all’alba la polizia di Pisa ha eseguito 17 perquisizioni domiciliari nei confronti di appartenenti alle tifoserie pisana e ascolana. Si tratta degli ultrà (13 pisani e 4 ascolani) coinvolti negli incidenti del 27 febbraio scorso, in occasione di Pisa-Ascoli. Durante gli scontri, rimasero feriti 4 poliziotti e 3 steward. A ognuno dei 17 tifosi è stato notificato il daspo di 3 anni (6 per i recidivi). Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati mazze, fumogeni e alcuni degli indumenti utilizzati dai violenti in occasione degli scontri.

VIOLENZA/2

Bomba carta in autoDaspo a ternanoUn 22enne di Terni sabato è stato fermato dopo essere stato sorpreso a bordo di un’auto in cui erano nascosti bombe carta, mazze, picconi e altri petardi nei pressi del Liberati, dove si giocava il derby Ternana-Perugia. Ieri al giovane è stato dato un anno di Daspo, ma potrà comunque continuare a giocare a calcio (milita in una squadra di prima categoria) e sarà affidato ai servizi sociali.

TACCUINOIN SARDEGNA

Conti e quella fasciache non è piaciutaneanche al Cagliari1Dopo l’irruzione degli Sconvolts venerdì in ritiro il capitano ne ha esibito lo stemma: il club non ha gradito e qualcuno pagherà

Carlo Angioni

L’ aggressione ultrà nel ritiro di Assemini ve-nerdì. Le conferme di Zeman sabato. Lacontestazione della curva Nord del San-

t’Elia e la smentita di capitan Conti domenica do-po il k.o. con il Napoli. Le indagini che non sifermano. Il Cagliari vede la Se-rie B sempre più da vicino, ma èil «fuori campo» che fa discute-re. Non i malinconici 21 puntidei rossoblù, non la partita didomenica prossima a Firenze,non il futuro di un club che in Agioca da 11 stagioni di fila. Ieri,sui social network, è apparsauna fotografia di Conti rubatadalla tv, e il particolare della fa-scia da capitano non è passato inosservato: Da-niele, infatti, nel braccio sinistro indossa una fa-scia blu con i nomi dei tre figli Bruno, Manuel eMelody, il (suo) numero 5, e – soprattutto – alcentro lo stemma degli Sconvolts. Daniele, a Ca-gliari dal 1999 ma solamente 17 presenze que-st’anno, altre volte aveva portato la fascia dedi-cata al gruppo più caldo degli ultrà cagliaritani,

ma la sua scelta per la partita contro il Napoli,dopo l’agguato di venerdì sera, è apparsa inop-portuna a molti, e non è piaciuta per niente allasocietà guidata da Tommaso Giulini.

SALVATI Domenica, ed evidentemente non è uncaso, soltanto Conti e Cossu si sono salvati daifischi e dagli insulti della curva Nord («C’è solo

un capitano» i cori per il primo,«Andrea uno di noi» quelli per ilsecondo). Dimostrazione cheper gli ultrà i colpevoli sono al-tri. Non Daniele, che domenicasera ha smentito che qualchecompagno sia stato preso aschiaffi dai tifosi, andandoquindi contro le parole di Ze-man («Venerdì non c’è stato unconfronto, hanno fatto tutto gli

ultrà. Ci hanno spaventati», aveva detto alla vigi-lia del Napoli) e del vicepresidente Filucchi. NonAndrea, che nel polpaccio destro ha tatuato lostemma degli Sconvolts ed è un vero tifoso rosso-blù: tra Cossu e gli ultrà c’è un legame fortissimo,e la sua presenza all’esterno della sede degliSconvolts durante una perquisizione della Digossuccessiva all’assalto contro i tifosi del Cesena, a

metà gennaio, ha creato più di un imbarazzo.Due bandiere, Conti e Cossu, col futuro in bilicoe il contratto in scadenza: al di là dell’età, 36 anniil romano, quasi 35 il cagliaritano, i loro destinisembrano lontani dalla Sardegna, considerandoanche quello che è successo negli ultimi giorni.

LE INDAGINI Intanto, sul versante delle indagini,sia la Digos sia la magistratura continuano il la-voro per individuare gli autori dell’agguato diAssemini. Nei prossimi giorni verrà risentito Ze-man e altri colloqui verranno fatti con i giocatori(le cui ricostruzioni dell’accaduto finora nonhanno convinto). Il questore Filippo Dispenza,intervenuto domenica sera al Sant’Elia con i suoiuomini per calmare gli animi dei giocatori ca-gliaritani, che hanno insultato il nostro collegaFrancesco Velluzzi per un articolo non gradito, èdurissimo: «La società sta facendo un grande la-voro per liberarsi di certi vincoli con gli ultrà –spiega –. Queste violenze non si possono tollera-re, c’è stato un vile attacco ai giocatori. Questonon è tifo, è tifo malato, questa è gente che vivedi violenze e di intimidazione e basta. Cagliari èuna città civile ma questi ragazzi sono solo deiteppisti che vanno fermati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La fascia di capitano esibita da Daniele Conti durante Cagliari-Napoli di domenica e il tatuaggio degli Sconvolts sul polpaccio di Andrea Cossu

CalcioRViolenza ultrà

RIntanto domenicail nostro inviatoè stato insultato per le sue cronacheda alcuni giocatori

17MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL PRESIDENTE CONI

Malagò:«Smarcare il calcio dai delinquenti»

ROMA

P rende la parola ancheil presidente del Coni.Giovanni Malagò è in-

tervenuto ieri a «La politicanel pallone» su Gr Parla-mento. Concetti molto chia-ri e significativi: «C’è statouno strascico a Roma, congli striscioni contro Pallotta,quello che è successo a Ca-gliari e a Varese è noto. senon riusciamo a spiegareche il calcio non può essere illuogo dove la gente puòesprimere pareri offensivi,non ha futuro e non ha spe-ranza. E’ indispensabile ri-portare negli stadi le fami-glie e la parola ultrà non de-ve significare delinquenza.Se non riusciamo a fare unalinea di demarcazione il cal-cio non riuscirà a uscire daisuoi problemi. Purtroppo ilfenomeno della violenza nelcalcio è tutt’altro che debel-lato». Secondo il presidentedel Coni bisogna lavorareancora tanto per riavere pu-lizia in un settore che è incontinua difficoltà ed è spes-so sottoposto agli attacchi ealle intemperanze degli ul-trà. Malagò ha poi rivolto unaugurio a Milan e Inter, duedelle squadre simbolo delcalcio italiano in grande dif-ficoltà: «Mi auguro per losport italiano che torninotutte a grandi livelli».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La verità di Ancelotti«In Italia i giocatoriostaggio degli ultrà»1Il tecnico del Real Madrid: «In Spagna si fischiae si critica, che tristezza quello che succede da noi»

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

@filippomricci

F abio Capello lo ripete datanti anni, Carlo Ancelottilo ha detto chiaro ieri mat-

tina: il calcio italiano è ostaggiodegli ultrà. È un problema gra-ve, ed è questa una delle ragionipiù importanti del ritardo, dellaflessione, della perdita di appe-al del nostro calcio.

VIOLENZA E STADI VUOTI L’al-lenatore del Real è intervenutotelefonicamente a «Radio an-ch’io sport», su RadioRai. Pri-ma gli hanno chiesto un pareresulla Serie A, tanto svalutata, eCarlo tra un elogio e l’altro hamesso a fuoco il problema: «Ilmio pensiero sul calcio italianoè sempre molto positivo, pensoche sia sempre molto competiti-vo. Ciò che differenzia il calcioitaliano da quello degli altri Pa-esi è soprattutto l’ambiente: glistadi che sono più vuoti rispettoad altre Nazioni e la violenzache si continua a notare più inItalia che da altre parti. Sonoqueste le cose che distinguono

negativamente il calcio italia-no, ma non è ciò che mi fa starlontano. Io sono all’estero per ilpiacere di vivere avventure al-trove, di conoscere altre culturesportive, altri Paesi».

OSTAGGIO DEGLI ULTRÀ Carlosorrideva bonario, col chiarodesiderio di non affondare ilcoltello nella piaga italica. Maquando da Roma hanno azzar-dato un parallelo tra le recentivergogne di Cagliari, Varese,Roma e i fischi del Bernabeu al

suo Real è saltato come se gliavessero fischiato contro un ri-gore che non c’era: «No, fermaun attimo. Perché c’è una belladifferenza. Qua la contestazio-ne si limita, le volte che c’è, aifischi dello stadio al gioco dellasquadra. Gli ultrà, gli striscioni,qui sono stati completamentedimenticati e non esistono più.Il Real Madrid ha fatto un gran-de lavoro negli ultimi due anniper eliminare le frange violentee ha raggiunto l’obiettivo. AlBernabeu c’è chi critica il giocodella squadra fischiando per-ché il nostro è un pubblico mol-to esigente, ma è tutto un altrotipo di violenza. In Italia invecepurtroppo si legge di quelli chevanno dentro gli spogliatoi e in-sultano i giocatori, ed è moltotriste: non se ne può più. I gio-catori in Italia si sentono ostag-gio di tifosi senza cervello».

IL MONITO DI CAPELLO Soloqualche giorno fa Fabio Capelloa Radio Sportiva aveva parlatodi «tribunali inventati da gentecon la fedina penale sporca:non capisco perché dobbiamoessere giudicati da questa gen-te». Il commissario tecnico del-

la Russia aveva già puntato il di-to contro gli ultrà nel 2009,quando durante un seminario aCoverciano disse che il calcioitaliano era in mano loro. «InSpagna c’è grande rispetto –disse l’allora c.t. dell’Inghilterra– le famiglie vanno alla partitacon i propri bambini. In Inghil-terra gli stadi sono pieni, non succede mai niente e glisteward svolgono un ruolo per-fetto. Mi rammarico molto diquanto sta succedendo in Italia,il declino sarà sempre più evi-dente, e invece basterebbe soloapplicare la legge. Autorità eclub devono prendere una deci-

sione affinché la gente torni al-lo stadio e lo faccia in impiantipiù accoglienti». Sei anni dopoquelle parole sono attualissimee Capello è costretto a ripetersi:«Quanto successo negli ultimigiorni dovrebbe rappresentareil punto di non ritorno per tutti.In passato in pochi avevano ilcoraggio di dire certe cose e ioero tra questi. Non è un proble-ma della Roma, gli episodi sonoovunque: non vedo perché sidebba subire tutto questo». Lecritiche dall’estero arrivano danostri connazionali. E rischianodi restare inascoltate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

FABIO CAPELLONEL 2009 A COVERCIANO

IN ITALIA COMANDANO GLI ULTRÀ, FANNO

QUELLO CHE VOGLIONO: ALLO STADIO SI PUÒ

INSULTARE TUTTO E TUTTI

Carlo Ancelotti, 55 anni, seconda stagione al Real Madrid GETTY

18 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PRIMAVERALe Final Eight dal 9 al 16 giugno� Ufficializzate le date delle Final Eight scudetto, che si terranno dal 9 al 16 giugno a Chiavari, Genova e Savona. Il calendario dopo il sorteggio: al momento solo l’Inter ha già il pass per le finali.

MICCOLI INDAGATOArrestato a Palermo il figlio del boss� Arrestati dalla Dia, a Palermo, Mauro Lauricella, 32 anni, figlio del boss Antonino Lauricella detto «’u Scintilluni», e Gioacchino Alioto, 62 anni. I due, accusati di estorsione aggravata, sono rimasti coinvolti nell’inchiesta che vede indagato per lo stesso reato l’ex calciatore rosanero (ora al Lecce) Fabrizio Miccoli.

UNDER 20Oggi alle 15 Italia contro la Germania� Oggi alle 15 (RaiSport) a Frosinone l’Italia Under 20 del c.t. Evani sfida i pari età della Germania nell’ultima gara del Quattro Nazioni. Ieri il tecnico azzurro ha incontrato 40 colleghi del settore giovanile dei ciociari.

PARMAManenti non molla: rivuole il club gialloblù� (s.p.) Oggi al Tribunale di Parma si terrà l’udienza pre-fallimentare di «Eventi Sportivi» che ora fa capo a Giampietro Manenti, dopo essere passata dalla famiglia Ghirardi alla Dastraso di Doca e Taci (che pur non compariva). Manenti promette battaglia e, secondo quanto dichiarato dal suo legale Palmieri a Radio Parma, vorrebbe riprendersi il club.

TACCUINO

Iachini: «Vazquez leader E andiamo in Champions»1Il tecnico del Palermo guarda al futuro: «Sento ogni giorno Zamparini e so che l’anno prossimo costruirà una squadra ancora più attrezzata»

Francesco Caruso

Imeriti di Beppe Iachini sonoindubbi e sono tanti. In unanno e mezzo ha preso in

mano il Palermo in B e lo ha ri-portato ad alto livello. Ha lancia-to talenti che sembravano bluff(Vazquez), ha forgiato campioniche parevano piccoli giocatori(Dybala). Ma soprattutto ha tra-sformato Zamparini, da «man-giallenatori» a presidente da pre-mio fedeltà. Nessun tecnico ave-va resistito così a lungo alle di-pendenze dell’imprenditorefriulano: avanzando a larghe fal-cate verso il prossimo campiona-to, che sarà il terzo in rosanero,Iachini ha polverizzato il recorddel maestro Novellino, che avevaresistito per due stagioni sullapanchina del Venezia zampari-niano.

Iachini, ma è vero che ha chiesto aZamparini di voler prolungare fi-no al 2018?«Ho un altro anno di contrattocon un automatico rinnovo per il2017 e il presidente vorrebbeprolungarlo ulteriormente, ma ame non piace più di tanto mettereil punto su quest’argomento. Co-me ha detto Zamparini, fra noinon ci saranno problemi».

Resistere fino al 2017 sarebbe giàda guinness dei primati: qual è il trucco di questo camaleonticomutamento?«Non ci sono segreti, semplice-mente abbiamo un rapportoschietto e diretto e poi, parliamo-ci chiaro, i risultati sono la molladi tutto e noi da un anno e mezzomi sembra che marciamo a unbuon ritmo. Ora però permette-temi di toccare ferro».

In mezzo ai suoi tanti primati, cen’è uno, per così dire, legnoso: frapali e traverse avete fatto 18 voltecentro.«Che tradotto in termini di risul-tato fanno almeno 5 punti in me-no, quelli che ci avrebbero proiet-

tato in zona Europa League».

Secondo lei, Dybala farebbe me-glio a rimanere in Italia o gli consi-glierebbe di andare al Psg?«Questo bisognerebbe chiederlo a Zamparini, al giocatore sugge-risco di mettersi alla finestra easpettare l’occasione migliore:tanto una squadra da Championsper lui arriverà».

A proposito, Zamparini ci ha dettoche anche senza gli argentini saràun Palermo da Champions: che co-sa ne pensa?«Intanto rispondo che il mio au-gurio è che vada via solo uno deidue talenti sudamericani e cheVazquez rimanga. Già sarà diffi-cile sostituire Dybala. E poi pensoche bisogna cercare di migliorar-si anno dopo anno, portandoavanti un programma di crescitagraduale, dando continuità tatti-ca al progetto. Quest’anno spe-riamo di chiudere sopra i 50 pun-

ti e dà lì poi ripartire».

Lei aveva la possibilità di cambiarebandiera, cosa l’ha convinta a ri-manere a Palermo?«Se è per questo, l’avrei ancora,ma la determinazione di Zampa-rini e la sua voglia di continuare illavoro intrapreso mi hanno fattocapire che sono nel posto giusto».

Quante volte la settimana parlacol presidente?«Ci sentiamo ogni giorno, è giu-sto farlo partecipe della nostraquotidianità. E anche quandonon ci troviamo d’accordo, luiconclude sempre con una frase:“Vai avanti così”».

Qual è il traguardo massimo per ilPalermo?«Non so quanto ci metteremo, maprogredendo a questo ritmo pos-siamo arrivare in Champions».Alla fine l’ha detto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Magic +3RCampionato

� Defrel e Viviani. Il Palermo sta intensificando i contatti per portare in rosanero sia l’attaccante del Cesena che il centrocampista della Roma in forza al Latina. Avendo entrambi come procuratore Giampiero Pocetta, il discorso risulta più fluido e di passi in avanti se ne sono fatti per entrambi. Per il regista con la Roma c’è un discorso ben avviato che prescinde da un’eventuale trattativa per Dybala. L’Under21 piace molto e Zamparini sarebbe disposto anche a un piccolo sacrificio pur di ottenerlo a titolo definitivo.

Fabrizio Vitale

Defrel e VivianiI rosanero sonoin pressing

Giuseppe Iachini, 50 anni, siede sulla panchina del Palermo dal 25 settembre del 2013 LAPRESSE

PER LUGLIO

Panchina Samp: salgono le quotazionidi Paulo Sousa1Bielsa difficile, italiani con poco appeal, così il portoghese è favorito nella corsa

Paulo Sousa, 44 anni, allenatore del Basilea da questa stagione AFP

Alessio Da RonchGENOVA

I l futuro si fa adesso, enon solo sul campo. Ieria Roma il presidente

Massimo Ferrero si è incon-trato con i suoi collaboratoripiù stretti, per rifinire il pro-getto Sampdoria. Natural-mente l’argomento principa-le è stato quello riguardanteil nome del tecnico che do-vrebbe sostituire SinisaMihajlovic, se, come pareprobabile, quest’ultimo la-scerà la società blucerchiata.E in cima alla lista è passatoil nome del portoghese Pau-lo Sousa

ITALIANO Gli identikit trac-ciati restano due: uno vedealla guida della Samp un tec-nico italiano emergente, checonosca bene la serie A. Do-po aver trovato ostacoli sualcune opzioni: Ventura, Ia-chini, Di Francesco, l’atten-zione adesso si sarebbe foca-lizzata su Colantuono eMandorlini. Allenatori che possono vantare alcune buo-ne stagioni e un profilo ca-ratteriale interessante.

STRANIERO Nomi che, però,affascinano poco. Da tempoFerrero ha in mente unaSampdoria da copertina, co-me testimonia soprattuttol’acquisto di Eto’o. Proprioper questo motivo il presi-

dente, spalleggiato dal suo con-sigliere personale, l’avvocatoRomei, sogna un tecnico più in-trigante. L’identikit in questocaso porta a un allenatore stra-niero, con un nome importantee con una buona esperienza in-ternazionale. Due in nomi in ci-ma alla lista: Marcelo Bielsa ePaulo Sousa. Raggiungere il primo, però, appare molto com-plicato, per il portoghese invecela strada è percorribile.

CONTINUITÀ Anzi, un piccolopezzo di quella strada la Samp-doria lo ha già percorso e, pre-sto proverà ad avvicinarsi allameta. Dal summit romano, in-fatti, è arrivata la decisione diconcentrarsi maggiormente sull’ex centrocampista di Ju-ventus e Inter, ora tecnico delBasilea, in Svizzera. Un contat-to c’è già stato, attraverso un os-servatore blucerchiato, già neiprossimi giorni però potrebbeesserci un incontro ufficiale.Uno scambio di idee, insomma.Paulo Sousa piace e convinceanche perché rappresenterebbeun elemento di continuità: hacarattere e, come Sinisa, ama ilgioco d’attacco, il pressing altoe adotta, preferenzialmente, imodulo 4-1-2-3 e 4-3-3. Ieri al-lo svizzero Blick il portogheseha ammesso di poter lasciareBasilea: «Vinco campionato ecoppa, poi chissà...».

CORSA ALL’EUROPA Nel frat-tempo la Sampdoria è prontaall’ultimo sprint. Le prossimetre giornate di campionato si di-sputeranno in otto giorni, con iblucerchiati posti di fronte aNapoli, Verona e Juventus.L’Europa, insomma, potrebbeavvicinarsi o allontanarsi, con-dizionando così l’operazione,in positivo o in negativo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

31aGIORNATA

19MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ARBITRI IMPROVVISATI CONTENUTOPREMIUM

QUATTRO CASI DA RICORDARE

Antonelli intercetta con il braccio largo il tiro di Hernanes: da fischiare anche se non c’è la volontà del giocatore di colpire la palla. Il gesto è considerato punibile dai parametri Fifa e Uefa

Totti realizza il rigore contro l’Atalanta: una volta non si poteva fermare la rincorsa, adesso sono consentite finte e stop fino a circa un metro dal pallone. A quel punto il divieto è ancora in vigore

Floro Flores a terra, l’arbitro dà rigore (che non c’era) la palla arriva a Berardi che segna: non esiste la regola «rigore seguito da gol è gol». E’ frutto di leggenda, al fischio l’azione si ferma sempre

Andujar, portiere del Napoli, con la palla in mano. Non c’è più la regola dei 4 passi per il rilancio, adesso un estremo difensore può tenere la palla per sei secondi, poi deve renderla giocabile

Le regole nel pallone

TIFOSI E ADDETTI AI LAVORI «RESUSCITANO» NORME CANCELLATE, CONFUSI ANCHE GIOCATORI E TECNICI

ULTIMO UOMO MANI E RIGORI I FALSI MITI DA FISCHIAREL’APPROFONDIMENTOdi FRANCESCO CENITI

E stinte, ma come i dinosauri di JurassicPark hanno trovato una seconda vita: vain scena ogni maledetta domenica (edintorni) nei bar sport italiani, ma senzala regia di Steven Spielberg. La «sceneg-

giatura» è scritta dai tifosi, giocatori, dirigenti, al-lenatori e giornalisti. Chi è (anzi chi sono) il pro-tagonista dell’insolito film? Le regole che gover-nano il pianeta calcio, in continua evoluzione.Quelle cancellate o sostituite «sgomitano» persfuggire alle tenebre. Ci riescono grazie a tanti al-leati. Una collezione che contempla esemplari ra-ri, regole mai esistite, ma tramandate da leggen-de, dalle gare disputate in cortile, dove «chi segnavince». Ecco, tra «il fallo da ultimo uomo», «maniinvolontario», «i 4 passi del portiere», «la regoladel vantaggio», «il danno procurato», «le sfuma-ture del fuorigioco», «fermare la rincorsa prima diun rigore» e cose simili, la confusione regna so-vrana. Entriamo dentro al film per tentare di farechiarezza.

ULTIMO UOMO È forse l’abbaglio più diffuso: «Macome, non l’ha espulso? Eppure era ultimo uo-mo…». Frase tipo che può essere pronunciata (oscritta) da molti addetti ai lavori. Si sono persiqualcosa: il rosso diretto per fallo da ultimo uomoè stato introdotto a partire dagli anni Novanta, mada molto tempo è stato soppiantato dalla chiaraoccasione da gol. Si può benissimo essere il ter-z’ultimo difensore, ma se si nega a un avversariola possibilità concreta di segnare, allora si dovràlasciare il campo. Viceversa l’ultimo uomo è spes-so punito solo col giallo perché non è colpevole dipossibile «gollicidio». Due esempi recenti: corret-te le ammonizioni a Carvalho del Monaco (controla Juve) e Neuer (contro il Porto) perché i loroavversari (Morata e Quaresma) non avevamo ilpossesso immediato del pallone, uno dei requisitifondamentali per valutare la chiara occasione darete. Con palla a mezz’altezza (il caso di Juve-Mo-naco) oppure distante qualche metro e veloce

(come in Porto-Bayern) il cartellino sarà sempregiallo.

MANI E VOLONTARIETÀ «Mani involontario, nonsi può punire». Sbagliato. La questione è più com-plessa. Certo, solo su questo tipo di fallo l’arbitropotrà assolvere il difensore se considera il gestosenza dolo, ma Fifa e Uefa hanno stabilito una se-rie di parametri per ridurre al minimo l’eventuali-tà. Della serie: è punibile il gesto anche se non c’èintenzione di colpire la palla. L’ultima domenica ciha offerto due situazioni tipo: se un giocatore sce-glie di entrare in scivolata sa di correre un rischio,se il pallone gli sbatte sul braccio tenuto largo(non importa dove e come), sarà punito con il ri-gore come in Roma-Atalanta. Stessa cosa per chiallarga il braccio nel tentativo di contrastare unattaccante: il tiro (o il passaggio) intercettato di-venta una «colpa» sanzionabile perché l’impru-denza del gesto è equiparata alla volontarietà. Co-me nel caso di Antonelli nel derby di Milano: nonconcedere il rigore è stato una sbaglio di Banti (euna fortuna per il Milan).

PORTIERE A SPASSO Una volta il portiere col pal-lone tra le mani poteva fare solo 4 passi, poi eraobbligato al rilancio pena una punizione contro.Da anni vediamo i numeri uno concedersi lunghepasseggiate. Dalla tribuna si grida: «Arbitro, i 4passi...». Spariti, ora conta il cronometro: in teoriail portiere non deve bloccare il gioco per più di 6secondi, ma in pratica c’è molta tolleranza.

LA REGOLA DEL VANTAGGIO Altro mito da sfata-re: non esiste. È solo una facoltà a disposizionedell’arbitro: se valuta la possibilità di uno sviluppomigliore del gioco a favore della squadra che hasubito il fallo, allora può lasciar proseguire l’azio-ne. Ma è un’opzione. Certo, ci sono situazioni evi-denti dove è meglio attendere, ma altre impreve-dibili. E se arriva il fischio non è un errore perchél’arbitro si è dimenticato la «regola del vantag-gio»...

DANNO PROCURATO Invenzione giornalistica:non esiste nessun fallo da danno procurato nel re-

golamento. Il calcio è uno sport di contatto, tuttiquelli irregolari sono codificati. L’involontarietànon mette al riparo il difensore: è punita la negli-genza, l’imprudenza e persino l’eccessiva vigoriadi un contrasto. Cioè prendere il pallone non è unparametro sempre valido per evitare la punizione.Al contrario ci sono contrasti che possono essereconsiderati di gioco anche se «procurano un dan-no». Altrimenti passiamo al basket.

FUORIGIOCO E DINTORNI Sul fuorigioco non ba-sterebbe l’intero giornale per spiegarne le sfuma-ture. Il legislatore (l’Ifab) ha le sue colpe: i conti-nui ritocchi alimentano la confusione persino tragli assistenti, figuriamoci nei tifosi. In questagiungla le forze in campo tra fuorigioco attivo epassivo si sono ribaltate: prima i casi di partecipa-zione all’azione (punibili) erano tanti, ora sono ri-dotti al lumicino, al limite dell’estinzione.

COME SI BATTE UN RIGORE Interrompere la rin-corsa prima di un rigore era cosa vietatissima. Oranon più: si possono fare tutte le finte che si voglio-no, fino a quando non si raggiunge la distanza ditiro (circa un metro dal dischetto), a quel puntobloccarsi è vietato e porta alla ripetizione del pe-nalty in caso di gol.

ALTRE LEGGENDE Per chiudere un paio di chicche.Tutti sanno che un rigore calciato sul palo o sullatraversa (senza deviazione del portiere) non puòessere ripreso dal giocatore autore del tiro. Il moti-vo? Non perché scatta il fuorigioco, ma solo per ildivieto di toccare due volte il pallone. E infine di-rettamente dai campetti di periferia: «Rigore se-guito da gol è gol». Non è così. Se l’arbitro fischia,il gioco s’interrompe e la successiva rete annullata.Se invece si accorge del possibile vantaggio...

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RRosso diretto se è negata una chiaraoccasione da gol:non conta esserein fondo alla difesa

RLa non volontà di toccare la pallacon un braccio nonmette al riparo darigori o punizioni

Carvalho stende Morata appena fuori area: l’arbitro dà rigore e mostra il giallo. Sbaglia nel primo caso, ma non nel secondo: l’attaccante della Juve non aveva il possesso della palla e quindi non c’era la chiara occasione da gol punita con il rosso. E poco importa se il difensore del Monaco era «ultimo uomo», la regola è cambiata AFP

CalcioR

RIl «danno procurato» è unainvenzione, mentreil vantaggio è unafacoltà dell’arbitro

20 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MATTINA7 Gazzetta News7.30 Gazzetta News8 Gazzetta News8.30 Gazzetta News9.05 Campioni a confronto9.30 Explorers: avventure pericolose10.05 Extreme Fishing11.05 Perfection: Momenti di gloria

11.30 Campioni a confronto12.05 The Speedgang - La banda dei motori13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News

POMERIGGIO14 Gazzetta News14.15 Le nuove forze del calcio14.30 Gazzetta News CorriAmo

14.45 Autogol News15.05 Sfide senza limiti - Prima Tv15.30 Perfection: Momenti di gloria - Prima16.05 Extreme Fishing - Prima Tv17.05 The Speedgang - La banda dei motori 17.45 Autogol News18.05 Sfide senza limiti18.30 +3 Fantanews19 Calcio Market

19.30 Gazzetta News19.45 Gazzetta News

SERA 20 Gazzetta News20.30 Gazzetta News20.45 Autogol News21.05 Condò Confidential23 Gazzetta News

GazzettaTv tra atletica e CalcioMarket 1Genny Di Napoli ospite di CorriAmo, calcio giovanile e in serata il mercato con l’agente Ferrari

Gabriella Mancini

C alcio giovanile, atletica, mercato e tantoaltro ancora su GazzettaTv, canale 59 deldigitale terrestre. Una serie di appunta-

menti da non perdere. Nel primo pomeriggio,alle 14.15, il programma Le nuove forze del calciosi occupa del derby Primavera di domenica scor-sa tra Torino e Juventus e dei calciatori usciti dalvivaio bianconero negli anni Duemila, da Seba-stian Giovinco a Claudio Marchisio e Ciro Im-mobile. Storie, pensieri e parole in vista del der-by torinese in A, domenica pomeriggio. Per laclassifica dei Top 5 Under 21 della settimana inprimo piano ci sono il portiere dell’Atalanta Marco Sportiello, il centrocampista della Samp-doria Pedro Obiang, entrambi classe ‘92, il gio-vanissimo nerazzurro Assane Gnoukouri, il ta-lentuoso Paulo Dybala e Yvalo Chochev, en-trambi del Palermo. In studio Sarah Castellanacon il nostro Vincenzo D’Angelo.

ATLETICA Poco dopo torna CorriAmo, la rubricadedicata al running che questa settimana ospital’ex mezzofondista napoletano Gennaro Di Na-poli, due volte campione mondiale indoor eduna volta campione europeo, sempre indoor, sui3000 metri. Tra i servizi uno sarà dedicato aGiorgio Calcaterra, ultramaratoneta e tre voltemondiale nella 100 km, nei giorni scorsi a Mila-no: con lui si parlerà di Wings for life, la corsabenefica che si terrà a Verona il 3 maggio prossi-mo (repliche mercoledì alle 1830 e sabato alle14.30). Non mancano Gli Autogol, che si scate-nano facendo il verso a Claudio Lotito, le sfide, i

dibattito in studio il futuro di due campioni:Carlos Tevez, che non nega la possibilità di ritor-nare subito al Boca Juniors, e Paulo Dybala, neidesideri bianconeri se Carlitos dovesse fare levaligie. Preparatevi, non mancano i sondaggi:tra Milan e Inter chi uscirà prima dalla crisi?Quale sarà il colpo top dell’Inter tra Yaya Tourè,Stevan Jovetic e Paulo Dybala? E al Milan chisarà confermato tra Alessio Cerci, Mattia Destroe Marco van Ginkel? A voi l’ardua sentenza...

© RIPRODUZIONE RISERVATA

momenti di gloria con la storia di Zinedine Zida-ne, la pesca a temperature impossibili e il Fanta-calcio. Alle 18.30 non perdete l’appuntamentocon +3Fantanews , che svela i trucchi ai fantal-lenatori con Deborah Schirru, l’esperto France-sco Letizia, e Marco Guidi. Il pagellista è Gu-glielmo Longhi, giornalista della Gazzetta delloSport. Dulcis in fundo, c’è Calciomarket alle 19,con Federica Migliavacca, l’esperto ClaudioLaudisa e Fabrizio Ferrari, agente tra gli altri diRafael Marquez e Faouzi Ghoulam. Al centro del

� Gennaro Di Napoli, ex mezzofondista sui 3000 � Yaya Touré, se ne parlerà in CalcioMarket

clicCOME RISINTONIZZAREI VOSTRI TELEVISORIE VEDERE IL CANALE 59 � Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

Siamo in onda!R

21MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

RCS MediaGroup S.p.A. Divisione QuotidianiSede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - MilanoResponsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea [email protected] - fax 02.62051000© COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANITutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di leggeDIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIAMILANO 20132 - Via A. Rizzoli, 8 - Tel. 02.62821ROMA 00187 - Via Campania, 59/C - Tel. 06.688281DISTRIBUZIONEm-dis Distribuzione Media S.p.A. - Via Cazzaniga, 19 20132 Milano - Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306SERVIZIO CLIENTICasella Postale 10601 - 20110 Milano CP IsolaTel. 02.63798511 - email: [email protected]À RCS MEDIAGROUP S.P.A.DIR. COMMUNICATION SOLUTIONS - Via A. Rizzoli, 8 20132 Milano - Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848www.rcscommunicationsolutions.it

EDIZIONI TELETRASMESSE

RCS Produzioni Milano S.p.A.- Via R. Luxemburg -20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel.02.6282.8238 � RCS PRODUZIONI S.p.A. - ViaCiamarra 351/353 - 00169 ROMA - Tel. 06.68828917 �RCS Produzioni Padova S.p.A. - Corso Stati Uniti, 23 -35100 PADOVA - Tel. 049.8700073 � Editrice LaStampa SpA - Via Giordano Bruno, 84 - 10134 Torino �Tipografia SEDIT - Servizi Editoriali S.r.l. - Via delleOrchidee, 1 Z.I. - 70026 MODUGNO (BA) - Tel.080.5857439 � Società Tipografica Siciliana S.p.A. -Zona Industriale Strada 5ª n. 35 - 95030 CATANIA -Tel. 095.591303 � L’Unione Sarda S.p.A. - CentroStampa Via Omodeo - 09034 ELMAS (CA) - Tel.070.60131 ��Milkro Digital Hellas LTD - 51 HephaestouStreet - 19400 Koropi - Grecia ��BEA printing sprl - 16rue du Bosquet - 1400 NIVELLES (Belgio) �Speedimpex USA, Inc. - 38-38 9th Street Long IslandCity, NY 11101, USA � CTC Coslada - Avenida deAlemania, 12 - 28820 COSLADA (MADRID) � La Nación- Bouchard 557 - 1106 BUENOS AIRES � MillerDistributor Limited - Miller House, Airport Way,Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta � HellenicDistribution Agency (CY) Ltd - 208 Ioanni KranidiotiAvenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus

PREZZI D’ABBONAMENTOC/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI

ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeriAnno: ��403 � 357 � 279Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520

INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 - email: [email protected]

Testata registrata presso iltribunale di Milano n. 419dell’1 settembre 1948ISSN 1120-5067

CERTIFICATO ADS N. 7952 DEL 9-2-2015

La tiratura di lunedì 20 aprile è stata di 360.613 copie

COLLATERALI * con Ai confini della Storia N. 2 ��12,39 - con Masha e OrsoN. 4 ��7,39 - con DVD Il grande Mazinga N. 5 ��11,39 - con TheWalking Dead N. 2 ��6,39 - con Disney e i Nostri AmiciAnimali N. 5 ��9,39 - con Mimì N. 8 � 7,39 - con DVD LucioDalla N. 8 ��12,39 - con TopoStory N. 9 ��8,39 - con BeastQuest N. 9 ��7,30 - con Alpinismo N. 9 ��12,39 - con RockyJoe N. 11 ��11,39 - con Magazine Violetta N. 13 ��3,90 - conCampionato Io ti amo 2015 N. 13 ��11,39 - con Disney EnglishN. 14 � 11,39 - con Español da Zero N. 16 � 12,39 - con AsterixN. 17 � 7,39 - con Maserati Collection N. 12 ��14,39 - con TheBeatles Collection N. 22 � 14,30 - con Speciali Go NagaiRobot N. 6 � 21,39 - con Il Teatro di Eduardo N. 25 � 12,39 -con DVD Poirot N. 26 � 11,39 - con Blueberry N. 35 ��5,39 -con Diabolik Nero su Nero N. 40 ��8,39 - con Ric Roland N.45 ��5,39 - con Robot Collection N. 64 ��14,39 - con FerrariBuild Up ��11,39

ARRETRATIRichiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l e-mail [email protected] - fax 02.91089309 - iban IT 45 A03069 33521 600100330455. Il costo di un arretrato è pari aldoppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania � 2,20; Argentina $ 15,50; Austria � 2,20; Belgio � 2,20; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro � 2,20; Croazia Hrk 17; Francia � 2,20; Germania � 2,20; Grecia � 2,50; Irlanda � 2,20; Lux � 2,20; Malta � 2,20; Monaco P. � 2,20; Olanda � 2,20; Portogallo/Isole � 2,50; SK Slov. � 2,20; Slovenia � 2,20; Spagna/Isole � 2,50; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Hong Kong HK$ 45; UngheriaHuf. 700; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.

DIRETTORE RESPONSABILEANDREA MONTI

[email protected]

VICEDIRETTORE VICARIOGianni Valenti

[email protected]

VICEDIRETTORIPier Bergonzi

[email protected] Cazzetta

[email protected] Di Caro

[email protected] Zapelloni

[email protected]

Testata di proprietà de “La Gazzettadello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Angelo Provasoli

VICE PRESIDENTE Roland Berger

AMMINISTRATORE DELEGATOPietro Scott Jovane

CONSIGLIERI Fulvio Conti,Teresa Cremisi,Luca Garavoglia,Attilio Guarneri,Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

Paolo Rossi non è soltantoil centravanti che ci hafatto vincere il mondialenel 1982 in Spagna. Finoa domenica prossima è

anche il protagonista della mostra «Pablito, iconografia su Paolo Rossi» in cui è raccolto il suo glorioso passato nei luminosi saloni delle ex cantine Ricasoli, a Gaiole in Chianti sulle colline senesi. Curata personalmente da lui e dalla moglie Federica, con gli indispensabili suggerimenti dell’esperto d’arte Augusto Bianciardi, la mostra è un affascinante viaggio nel tempo che ha già emozionato più di mille visitatori di ogni età, tra i quali anche Cabrini, Antognoni, Tardelli, suoi compagni in Nazionale, e «uccellino» Hamrin l’ex goleador della Fiorentina, primo idolo di Rossi invitato all’inaugurazione alla vigilia di Pasqua.

Spietato in campo, ma sensibile fuori, Pablito non ha voluto dimenticare nessuno e così alle pareti del salone più grande, ricoperto da un tappeto verde con righe bianche per simulare un’area di rigore, non ci sono soltanto le sue prime scarpe e la maglia della sua prima squadra a strisce verticali giallorosse della Cattolica Virtus. Tra le maglie degli avversari ai mondiali, affiorano anche volti di colleghi lontani come Roberto Galbiati e Lionello Manfredonia con lui nella nazionale militare, o Egidio Calloni suo compagno nel Perugia. In esaltante crescendo, ecco Paolo non ancora Pablito, con la maglia biancorossa del Vicenza e la «R» della Lanerossi sul petto vicino al presidente Giussi Farina, e poi con quella azzurra della Nazionale, nell’angolo della gratitudine

riservato ai suoi due indimenticabili maestri, G.B. Fabbri e Bearzot.

Il primo lo aveva lanciato a Vicenza, il secondo sfidando tutto e tutti lo ha fatto diventare campione del mondo: il punto più alto della sua carriera simboleggiato da una foto con il mitico presidente della Repubblica di allora Sandro Pertini, da un maxi-collage con i titoli di tutti i giornali del mondo sulle sue imprese in Spagna e dal Pallone d’oro originale vinto nel 1982, allora incredibilmente piccolo.

Tra tanti frammenti di campo e tanta Gazzetta c’è anche un incredibile filmato di tre anni fa girato a San Paolo, dove Rossi ha incontrato a sorpresa un tifoso brasiliano, che nel 1982 era stato ritratto in lacrime sulla prima pagina del quotidiano «Jornal da tarde» quando era un bambino e si disperava a Barcellona per la tripletta di Pablito. Perché alla fine si torna sempre a quel mondiale, ripercorso dagli attori Alessandro Pilloni e Andrea Santonastaso nel divertente spettacolo «La pugna e la pipa», applaudito anche da Rossi e Cabrini che ha svelato un retroscena della finale del Bernabeu contro la Germania Ovest. «Mentre stavo per battere il rigore Paolo mi è passato alle spalle e mi ha chiesto: ”te la senti?”. Capito di chi è la colpa se ho sbagliato?». Risate del pubblico e commozione generale quando Cabrini ricorda le parole di Bearzot che lo rincuorò davanti a tutti nell’intervallo: «Antonio, il tuo errore ci darà la carica per vincere la partita».

E a quel punto, mentre sullo sfondo compare la dedica finale a Bearzot, come sempre quando si parla di lui, Rossi fatica a trattenere le lacrime. Perché senza il Vecio non ci sarebbe stato Pablito. E senza Pablito non ci sarebbe stato quel mondiale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L a Juventus è a un bivio importante della sua annata edella sua storia recente. Dopo

essersi confermata la migliore in Italia potrebbe raggiungere la semifinale europea o addirittura divenirne regina. I bianconeri stanno bene, sono in forma, Tevez è un’ira di Dio, la squadra ha una buona organizzazione con giocatori funzionali al posto giusto. Ha avuto anche la fortuna di sorteggi favorevoli vedi il Borussia in crisi o il Monaco che forse era l’avversario che tutti avrebbero desiderato incontrare. Ora però bisogna meritarsela attraverso comportamenti diversi dalla storia juventina. Chi conosce il passato sa anche come sarà il futuro. Questo grande club, eccetto in parte il periodo di Lippi, non ha mai avuto un grande feeling con la coppa dei Campioni prima e poi con la Champions, pur essendo la squadra italiana che più vi ha partecipato e a volte anche con

squadroni. Porsi questa domanda e trovare una risposta potrebbe significare ribaltare il trend e acquisire una giusta mentalità europea.

In Europa in prima analisi si vince attraverso il dominio del gioco, un calcio offensivo e il collettivo, a differenza di quanto succede in Italia dove ancora oggi si vince prevalentemente con le individualità e la difesa. La prudenza, lasciare l’iniziativa agli altri, tenere più giocatori in difesa, difficilmente paga in Europa. Allegri e i suoi uomini devono credere nel gioco e non avere paura: se una squadra si presenta con uno o due difensori in più rispetto agli attaccanti avversari è evidente che lascia il gioco al rivale dimostrando insicurezza. A questi livelli ciò significa dare agli avversari la possibilità di alimentare i propri campioni con conseguenze letali. Su questa trappola però non credo possano cadere il bravo Allegri e i suoi ragazzi, pertanto l’obiettivo deve essere quello di ripetere l’atteggiamento tenuto con il Dortmund. Così la vittoria non dovrebbe sfuggire e sarà una vittoria convincente come hanno sempre fatto

le grandi squadre in questa straordinaria competizione.

I bianconeri, per organizzazione e gioco, non sono inferiori alle altre grandi rivali e in Europa queste componenti contano, come dimostrano le finali raggiunte da Borussia e Atletico degli ultimi due anni. Il collettivo migliora il singolo dandogli certezze. Il dominio del gioco aumenta la creatività e l’autostima, essere protagonisti e vincere con merito significa ampliare la personalità e la credibilità. La Juventus non solo vale più del Monaco ma potrebbe mettere in difficoltà con il collettivo anche squadre con individualità famosissime ma che non sempre sono sorrette da un gioco e un’organizzazione adeguati. Solo la paura e una mentalità antica potrebbero pregiudicare il buon lavoro svolto dal club, dall’allenatore e giocatori. Senza la bellezza del gioco si limitano le possibilità di successo e si cresce poco. Diceva Dostoevskij: «La bellezza salverà il mondo». Non si tratta solo di estetica ma di qualcosa che riempie, che colma le persone. In bocca al lupo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La mostra dell’azzurro

PABLITO ROSSIVIAGGIO NEL TEMPOAL MUSEO MUNDIAL

MARCO ORSIAzzurro di nuoto� Il mio sogno nel cassetto? Arrivare a 33 anni con il fisico, testa e cuore di un campione come @FiloMagnini @bomber_orsi

www.gazzetta.it

TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO

ALESSIA TROSTAzzurra di atletica � Primo bagno dell’anno #ghiaccio ore 10:30 - 20 apr 2015@alessiatrost

La vignettadi Stefano Frosini

Twitter BAMBINO GESÙOspedale pediatrico� andrealocicero Federugby #Fiamme Oro #LionsPomezia #OSCAD sport contro la discriminazione @bambinogesu

LUCA DOTTOAzzurro di nuoto� Antonelli campione italiano nei 100 rana. Scommessa vinta perciò Maglia as Roma per @Rossetto Claudio @dottolck

Domani Champions a Monaco

JUVE REGOLA PRIMA: DOMINARE COL GIOCO

A Boston dicono «Strong». Piùforti delle ferite che si riaprono e si richiudono

sull’asfalto insanguinato di Boylston Street come in un domino senza fine. Ma non è un gioco quello che da due anni stanno vivendo qui. Ed è per questo forse che gli abitanti, secondo i sondaggi, non hanno tanta voglia di ospitare l’Olimpiade 2024 nella città che ieri ha celebrato il Patriots’ Day con la più antica maratona del mondo. Eppure è una strana combinazione di eventi quella che ha permesso a Lelisa Desisa di rivincere la gara che ogni appassionato del mondo sogna semplicemente di correre proprio mentre sta per cominciare la seconda fase del processo che può infliggere la pena di

morte all’uomo che aveva macchiato il suo trionfo di 2 anni fa.

In quel tragico 15 aprile 2013 l’etiope che allora nessuno conosceva aveva appena finito di festeggiare la vittoria della vita quando esplosero le bombe che, oltre alle tre vittime, cambiarono il destino di 250 spettatori feriti e la storia della corsa. Anche la carriera di Desisa che, dopo aver restituito la medaglia in segno di rispetto, era stato argento ai Mondiali di Mosca 2013 ma non aveva ritrovato la strada della felicità. Inseguito dalle ombre del passato più che dagli avversari, l’etiope ieri ha tagliato di nuovo da vincitore il traguardo di Boylston Street proprio mentre gli stessi 12 giurati che ne avevano decretato la colpevolezza tornano a riunirsi nella U.S. Discrict Court per decidere se il più giovane dei fratelli ceceni merita la pena di morte o può cavarsela «solo» col carcere a vita. Decisione complicata dal fatto che, poiché la legge del Massachussets non la

prevede, la pena capitale può essere applicata solo in quanto il tribunale di Boston si trova a giudicare un caso federale.

Ma anche qui non sono mancati i colpi di scena. Da una parte il Procuratore che sottolineerà la volontà di Dzhokhar Tsarnaev di compiere un massacro, dall’altra la difesa che punterà sull’influenza del fratello maggiore: ma, inattesa, è arrivata la posizione dei familiari delle vittime che sono pronti ad accettare l’ergastolo pur di evitare le lungaggini e i ricorsi che comporterebbe una sentenza di pena di morte. «Per favore non prolungate ulteriormente il più grande dolore della nostra esistenza», hanno detto Bill e Denise, genitori del piccolo Martin che perse la vita a 8 anni in quel 15 aprile. Desisa in fondo la medaglia l’ha ritrovata, loro non potranno più rivedere il proprio figlio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il re della maratona a Boston

DESISA, LA «SECONDA» VOLTA È PIÙ BELLO

TEMPISUPPLEMENTARIdi ALBERTO CERRUTIemail: [email protected]

IRUTI

SOPRA LA PANCAdi ARRIGOSACCHI

ANCA

IL COMMENTOdi FAUSTO NARDUCCIemail: [email protected]

twitter:@Ammapp1

WAYNE ROONEY Calciatore dello United� Grande momento di incontro con i nostri sostenitori presso il Dream Day @MU_Foundation@WayneRooney

22 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Liberazionedella

1945 2015

ANCHE IN E-BOOK A SOLI € 7,99

nei migliori store digitali e nell’appper iPad®Biblioteca del Corriere

23MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Entella-Pro Vercelli?Un anticipo del playoutPoco calcio, niente gol1L’arrivo di Aglietti non ha rivitalizzato la squadra di ChiavariIl pari piace a Scazzola, ma la strada per la salvezza è lunga

LEGA PRO - GIRONE A: IL POSTICIPO DELLA 35a

Un doppio Gonzaleze il Novara si rialza

VENERDÌ 24 APRILEore 19 CATANIA-TERNANA (0-1)

ore 21 BARI-BOLOGNA (0-2)

SABATO 25 APRILE, ore 15 AVELLINO-

ENTELLA(0-0), BRESCIA-CITTADELLA (1-

1), FROSINONE-CARPI (0-0), LANCIANO-

PESCARA (1-1), MODENA-CROTONE (4-1)

PERUGIA-LIVORNO (0-0),

PRO VERCELLI-LATINA (1-1), SPEZIA-

TRAPANI (2-3), VICENZA-VARESE (3-2)

PROSSIMO TURNO

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

CARPI 74 36 21 11 4 57 24

VICENZA 59 36 16 11 9 40 32

BOLOGNA 59 36 15 14 7 42 30

FROSINONE 58 36 16 10 10 53 44

PERUGIA 54 36 13 15 8 41 37

AVELLINO 53 36 14 11 11 34 32

LIVORNO 52 36 14 10 12 51 42

SPEZIA 51 36 13 12 11 46 38

PESCARA 51 36 13 12 11 59 48

LANCIANO 48 36 10 18 8 48 42

BARI 46 36 12 10 14 38 43

TERNANA 44 36 11 11 14 31 41

CATANIA 44 36 11 11 14 52 50

TRAPANI 43 36 10 13 13 49 61

MODENA 42 36 9 15 12 30 30

CROTONE 41 36 10 11 15 36 43

LATINA 41 36 9 14 13 32 36

PRO VERCELLI 41 36 10 11 15 39 50

ENTELLA 41 36 9 14 13 33 48

CITTADELLA 39 36 8 15 13 42 47

BRESCIA (-6) 32 36 9 11 16 41 52

VARESE (-4) 29 36 7 12 17 36 60

ENTELLA 0

PRO VERCELLI 0ENTELLA (4-3-3) Paroni 6; Belli 6, Russo 6, Ligi 6,5, Iacoponi 6 (dal 34’ s.t. Cecchini s.v.); Volpe 6,5, Battocchio 5,5, Troiano 6 (dal 23’ s.t. Costa Ferreira 6); Cutolo 5,5 (dal 28’ s.t. Mazzarani s.v.), Sforzini 5,5, Masucci 5,5. PANCHINA Coser, Di Tacchio, Staiti, Zigrossi, E. Lanini, Botta. ALLENATORE Aglietti 6.PRO VERCELLI (4-3-3) Russo 6; Germano 6, Coly 7, Cosenza 6,5, Scaglia 6; Ardizzone 6, Castiglia 6, Scavone 6; Di Roberto 6,5 (dal 41’ p.t. Fabiano 5,5), Luppi 6 (dal 28’ s.t. Belloni s.v.), Sprocati 5,5 (dal 23’ s.t. Beretta 6).PANCHINA Viotti, Bani, Liviero, Emmanuello, Musacci, Ferri. ALLENATORE Scazzola 6.

ARBITRO Chiffi di Padova 5,5.GUARDALINEE Zivelli 5,5-Villa 6.ESPULSI nessuno.AMMONITI Cosenza (PV) per gioco scorretto; Sforzini (E) per comportamento non regolamentare.NOTE paganti 1.575, incasso di 17.259,40 euro; abbonati 1.120, quota di 9.166,74 euro. Tiri in porta 2-1. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 4-3. Angoli 4-12. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 2’.

IL MIGLIORE

7

Italo VallebellaCHIAVARI (GENOVA)

L’ anno scorso per la pro-mozione diretta in SerieB. Quest’anno per la sal-

vezza nella categoria conqui-stata (per vie differenti). Entel-la e Pro Vercelli vanno a brac-cetto. E pareggiano senza reti,restando in zona-playout.

IL DEBUTTO La sfida sugli spal-ti (con tifoserie che non si ama-no) si accende sul campo dove ipunti in palio sono pesanti. E sivede. Il coraggio che chiede ilneo tecnico Aglietti all’Entellasembra non appartenere allasquadra di Chiavari, soprattut-to nel primo tempo. Il moduloè lo stesso del suo predecessorePrina e l’inserimento contem-poraneo a centrocampo diTroiano e Battocchio per darepiù fosforo alla squadra non re-gala quanto sperato. L’unicocoraggioso è Masucci che al 9’fa partire un tiro al volo cheRusso controlla. Con l’Entella più guardinga è la Pro Vercellia menare le danze. Il gioco nonè poi tanto fluido, qualche er-rore di troppo c’è. Ma tant’è, ipiemontesi tengono maggior-mente il pallone e si rendonopiù pericolosi (5 angoli nei pri-mi 16’, alla fine saranno 12). Difatto, però, non accade quasinulla. Tra i tre attaccanti nes-suno è una prima punta. Luppisi adatta, merita un plauso perl’impegno, ma l’assenza diMarchi si sente. L’occasionepiù nitida arriva su calcio piaz-zato: Di Roberto al 23’ lambi-sce il palo su punizione e pocodopo deve abbandonare ilcampo per infortunio, sostitui-to da Fabiano.

L’ARBITRO Chiffi contribuiscea rendere più movimentata la

ripresa. Se nel primo tempo ilmetro di arbitraggio va in ar-chivio catalogato come moltofiscale con molti falli e tre in-terruzioni per uomini a terra,nel secondo tempo i fischi di-minuiscono (anche troppo) ela gara si anima maggiormen-te. L’Entella è anche più corag-giosa e diventa anche più peri-colosa. Ma trova sulla sua stra-da Coly. Il difensore prima sal-va sulla linea un gol già fatto diMasucci, pochi minuti doposembra in svantaggio su uncross che arriva in area sui pie-di di Sforzini, ma con un guiz-zo riesce a fermarlo a pochimetri dalla porta. Un’occasio-ne arriva anche sui piedi diTroiano che, però, agganciamale, calciando fuori da buonaposizione. La Pro Vercelli nonsta a guardare. Scazzola provaanche a rinforzare l’attacco: algià entrato Fabiano aggiungeBeretta come punta centrale.Ma si parla, come nel primotempo, più di tentativi che veree proprie occasioni. Finisce pa-ri. Nessuno fa il balzo speratoper la corsa alla salvezza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuseppe MaddalunoNOVARA

D ue gol del suo uomosimbolo Pablo Gon-zalez rilanciano il No-

vara dopo la penalizzazionedi 8 punti. Gli azzurri che siriportano a ridosso di Paviae Alessandria grazie al setti-mo successo interno conse-cutivo. Una vittoria che ma-tura nella ripresa, dopo unprimo tempo giocato su rit-mi bassi dalle due squadre.Il cambio di passo lo regalal’innesto a sinistra di Garo-falo, che spinge e si inventaun gran lancio per Evacuoche al volo incrocia bene:Paleari respinge ma nullapuò sulla pronta ribattuta diGonzalez. La Giana non rea-gisce, il Novara (in casa nonprende gol da 604’) mancail raddoppio con Gonzalez(palo di testa) e con Coraz-

za che si divora due occasionighiotte. Al 34’ il colpo del k.o. èancora di Gonzalez che finaliz-za, con un gran tiro a giro, uncontropiede magistrale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

NOVARA-GIANA 2-0

MARCATORE Gonzalez al 12’ e al 34’ s.t.NOVARA (3-4-3) Tozzo 6; Freddi 6,5, Vicari 6,5, Bergamelli 6; Dickmann 7, Bianchi 5,5, Buzzegoli 6,5, Foglio 5 (dal 7’ s.t. Garofalo 7); Gonzalez 7,5 (dal 46’ s.t. Adorjan s.v.), Evacuo 6,5, Co-razza 5,5 (dal 42’ s.t. Garufo s.v.). (Montipò, Martinelli, Miglietta, Della Rocca). All. Toscano 6,5.

GIANA (4-4-2) Paleari 6; Perico 5,5, Polenghi 6, Montesano 6, Solerio 5,5; Rossini 5 (dal 36’ s.t. Spiranelli s.v.), Marotta 6, Pinto 6, Di Lauri 5,5 (dal 24’ s.t. Augello 5,5); Gasbarroni 6,5 (dal 42’ s.t. Recino s.v.), Sinigaglia 5,5. (Ghislanzoni, Bonalumi, Crotti, Perna). All. Albè 6.ARBITRO Guccini di Albano Laziale 6.NOTE paganti 1.378, abbonati 3.140, incasso di 23.762 euro. Ammoniti Rossini, Perico e Gonzalez. Angoli 5-4.

LA SITUAZIONE

� Ufficializzati i tre cambi di allenatore: il Benevento (via Brini) si affida a Landaida e Cinelli, la Reggina (via Alberti) promuove Tedesco, il Südtirol (via Sormani) chiama Stroppa. Dal prossimo turno (36a giornata) le gare di ogni girone sono in contemporanea:

SABATO

GIRONE A (14.30) Alessandria-Como (2-0); Arezzo-Monza (1-1); Bassano-Renate (1-2); Giana-Feralpi Salò (0-1); Lumezzane-AlbinoLeffe (1-0); Mantova-Real Vicenza (0-2); Pavia-Südtirol (0-0); Pordenone-Novara (0-2); Pro Patria-Cremonese (1-3); Torres-Venezia (0-2).

GIRONE C (17.30) Aversa Normanna-Cosenza (0-2); Benevento-Messina (1-1); Catanzaro-Paganese (0-1); Foggia-Reggina (2-0); Ischia-Matera (0-0); Martina-Lecce (1-0); Melfi-Juve Stabia (0-2); Salernitana-Barletta (0-1); Savoia-Lupa Roma (2-2); Vigor Lamezia-Casertana (0-3).

DOMENICA

GIRONE B (ore 15) Ancona-Pisa (1-2); Carrarese-Spal (2-0); Forlì-Savona (1-2); Grosseto-Prato (1-1);

Pistoiese-Gubbio (1-1); Pro Piacenza-L’Aquila (1-0); Reggiana-San Marino (4-5); Santarcangelo-Ascoli (0-2); Teramo-Pontedera (4-2); Tuttocuoio-Lucchese (0-0).

LE CLASSIFICHE

GIRONE A Bassano p. 67; Pavia (-1) 64; Alessandria 63; Novara (-8) 62; Como 58; Feralpi Salò 50; Real Vicenza 48; Cremonese e Arezzo 46; Venezia (-3) 45; Südtirol 44; Mantova (-3) e Torres 43; Giana 42; Renate 41; Monza (-6) 38; Lumezzane 32; Pordenone 30; AlbinoLeffe e Pro Patria (-1) 29.

GIRONE B Teramo p. 68; Ascoli 64; Reggiana 59; Spal e Pisa 55; L’Aquila 54; Ancona 53; Pontedera 48; Lucchese e Tuttocuoio 47; Carrarese 41; Gubbio, Santarcangelo, Grosseto

(-1) e Prato 40; Forlì e Pistoiese 39; Savona (-2) 36; San Marino e Pro Piacenza (-8) 30.

GIRONE C Salernitana p. 76; Benevento 71; Juve Stabia 66; Matera 63; Lecce 60; Casertana* 59; Foggia (-1) 57; Catanzaro 49; Cosenza e Vigor Lamezia 43; Melfi (-2) 42; Barletta (-6) 41; Martina* e Lupa R. 37; Paganese 35; Messina e Ischia (-1) 30; Aversa Normanna (-1) 28; Savoia (-4) 25; Reggina (-16) 11. (* una gara in meno).

Benevento, Reggina, Südtirol: si cambia

fLA STORIA Il Padova ai padovani. Ed è subito trionfoCosì una grande piazza torna in Lega Pro

Roberto PelucchiINVIATO A PADOVA

S opra le macerie è nato unbel fiore. Si chiama Bian-coscudati Padova, ma an-

cora per poco: tra qualche gior-no tornerà a chiamarsi CalcioPadova ed entro alcuni mesi siriapproprierà anche della pro-pria storia, dei trofei, del logo.Tornerà a tutti gli effetti il vec-chio Padova, quello che con Ne-reo Rocco si arrampicò fino alterzo posto della Serie A, quelloche fu la culla calcistica di Ales-sandro Del Piero. Dopo averriacquistato la speranza il 24 lu-glio 2014, con la costituzionedella nuova società ripartita daidilettanti, domenica il calcio aPadova si è ripreso definitiva-mente anche la dignità, spazza-ta via la scorsa stagione da unagestione irresponsabile. Ci sonovoluti 269 giorni per mettereuna pietra tombale sul recentepassato. Vincendo a Legnagoper 2-1, il Padova è tornato tra iprofessionisti, stabilendo il re-cord di vittorie in 105 anni di

storia (25) e raggiungendo i 78punti in 31 gare, 2,51 di media,la migliore di tutti i campionati,dalla Serie A ai dilettanti.

IN TRIONFO I protagonisti dellaLiberazione Padovana sono fa-cilmente identificabili. Uno diquesti è Massimo Bitonci: dopo

la decisione del vecchio presi-dente Diego Penocchio di noniscrivere la squadra in Lega Pro,il sindaco è andato a caccia diimprenditori che mettesserocuore e risorse per non lasciarePadova senza calcio. «Si partivada zero e la condizione del Co-mune era che la nuova società

desse continuità alla scuola cal-cio, all’attività di formazione. Quello che hanno fatto i pro-prietari è stato miracoloso, unesempio per il mondo del cal-cio». I due «eroi» si chiamanoGiuseppe Bergamin e RobertoBonetto, entrambi padovani etifosi. Il primo ha 63 anni, per17 presidente del Villafranca, ètitolare della Sunglass, leadernella produzione di vetro cur-vo, ma con interessi nella nauti-ca di diporto e nell’alta velocità.L’altro è Roberto Bonetto, 61anni, a capo della FinanziariaThema Italia (energia, immobi-li e calzature sportive), che insocietà ha portato anche il figlioEdoardo, 31 anni, vice presi-dente con delega al marketing eun passato da difensore in C.«L’inizio non è stato facile - spie-ga il presidente Bergamin - lagente aveva dei dubbi su di noi,legittimi. Era scottata dalle pre-cedenti esperienze. Noi siamostati capaci di trasmettere pas-sione e progetto e i tifosi hannocapito».

CHE CUORE L’attaccamento è

stato straordinario. Una mediadi 4 mila spettatori in casa, conpicchi di 6 mila. «Non è stato unmiracolo - spiega l’a.d. Bonetto– abbiamo lavorato per costrui-re una società su basi solide,sull’umiltà». La parte tecnica èstata affidata al d.s. Fabrizio DePoli, già calciatore del Padovanegli anni 80. «Siamo partiti inritardo rispetto agli altri - spie-ga - per formare la rosa abbia-mo dovuto selezionare 70 cal-ciatori e tanti giovani bravi sierano già accasati. Per fortunail Padova è stato un richiamoper alcuni giocatori, che hannofatto di tutto per venire da noi».Qui Marco Cunico è tornato avolare (12 gol), qui il difensoreSentinelli ha conquistato l’otta-va promozione della carriera

(«Da quando sono nati i mieidue bambini non ho perso un campionato, sono magici»).

AMBIZIONI Anche l’allenatoreera una sicurezza: Carmine Par-lato, 44 anni, napoletano mapadovano d’adozione, già duepromozioni dalla Serie D conRovigo e Pordenone: «In estateavevo detto ai giocatori: nondeludiamo questa città, faccia-mola rivivere. La scomparsa dalcalcio professionistico era statoun colpo al cuore, adesso conuna scossa li abbiamo risveglia-ti tutti». La conferma di De Polie Parlato sembra una formalitàe dovrebbe arrivare a giorni.Idee chiare anche sul futuro,parola di Bergamin: «C’era unprogramma triennale per salirein Lega Pro, è bastato un anno.Ora faremo un programmatriennale per tornare in B...».Domenica sera, durante la festain piazza delle Erbe, i tifosi han-no esposto uno striscione che ètutto un programma (e non ser-ve l’interprete): «Semo tornai,desso xè c... vostri».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il tecnico Carmine Parlato, 44 anni, portato in trionfo a Padova AFP

2� Sono le squadre di Serie D già promosse in Lega Pro: una settimana prima del Padova aveva festeggiato il ritorno tra i professionisti il Rimini

Screzio a Bolognae guaio a Livorno:Siligardi si è rotto� Brutte notizie per due squadre in corsa per la A. Nervi scoperti al Bologna: prima dell’allenamento un tifoso ha urlato a Lopez di tornare in Sardegna. I due, separati dalla recinzione, hanno alzato i decibel del confronto ma nessuno è trasceso nelle offese. «Il Bologna non gioca a calcio e tu che sei l’allenatore cosa fai?» ha urlato il tifoso. Lopez ha risposto: «Sei come i giornalisti, non vi va bene niente». Ancora il tifoso: «Tu non rispondi alle domande, devi smetterla di prenderci in giro». Invece a Livorno campionato finito per Luca Siligardi, uscito per un infortunio dopo 23’ nella gara con il Frosinone: lesione del menisco del ginocchio sinistro, sarà operato. E Panucci perde uno degli attaccanti più importanti.

Serie BRIl posticipo della 35a giornata

� COLYDIFENSORE PRO VERCELLIIn difesa non sbaglia nulla e nei momenti chiave della partita diventa decisivo per strappare il pareggio

Alfredo Aglietti, 44 anni LAPRESSE

24 MotomondialeRDopo il GP Argentina

UNA STORIA ITALIANA

IL BOSS YAMAHA

Jarvis: «Inimmaginabileche partisse così forte»

LIN JARVISMANAGING DIRECTOR YAMAHA

VEDEVO VALE MOTIVATO E IN FORMA,

MA NEMMENO LUIERA SICURO DI POTER

LOTTARE PER IL TITOLO

INVIATO A TERMAS DE RIO HONDO

V alentino Rossi ha il pia-cere di stupire. Ma quan-do a rimanere sorpreso è

Lin Jarvis, massimo capo dellecorse Yamaha, la soddisfazionedeve essere ancora più grande.Il manager inglese trapiantatoin Olanda e poi in Italia, propriodalla prima era-Rossi (2004),non nasconde un certo stuporenel commentare lo straordina-rio exploit del suo pilota. «Néio, né nessun altro poteva im-maginare che avremmo avutoun inizio del genere. Dalla fine

della scorsa stagione sapevamoche i nostri piloti erano in for-ma e che la moto era cresciutaal livello della concorrenza. Manessuno poteva aspettare uninizio del genere di Valentino:era inimmaginabile di vinceredue gare su tre ed essere in testaal Mondiale con Marquez stac-cato di 30 punti».

PREPARAZIONE Situazione im-prevista, ma un pilota che è unasicurezza. «Non sono sorpresodal comportamento di Valenti-no. L’ho visto presentarsi allanuova stagione veramente mo-tivato». Riprenderlo alla

Yamaha nel 2013 non era sta-to un salto nel buio. «Quandoabbiamo fatto il contratto sape-vamo che sarebbe andato piùforte che con la Ducati. Manemmeno lui avrebbe potuto dire con certezza che avrebbelottato per il Mondiale».

ASPETTATIVE La parola titolonon si può ancora nominare.Non è una questione di scara-manzia, semplicemente è dav-vero molto presto. Però… «Co-me si fa a parlarne adesso? Ave-te visto che campionato è statoin queste prime gare. Chi avreb-be detto che la Ducati sarebbestata così forte e che Doviziososarebbe stato lì vicino alla vetta(a 6 punti da Valentino, n.d.r.)?Quello che è certo è che adessoarriviamo in Europa, su pistefavorevoli, con una Yamaha inbuona forma e un Valentinoperfetto».

PENSIERI L’altra faccia della lu-na è meno sorridente, con Jor-ge Lorenzo che ha «bucato» tut-te e tre le gare. Domenica lospagnolo si è assunto l’erroreche lo ha portato ad utilizzarela gomma posteriore extradu-ra. «Questo – dice Jarvis – è sta-to un errore umano. Ma nellealtre due gare ci sono stati ele-menti imponderabili. Non pos-siamo fare nulla contro un ca-sco che ha un problema comequello occorso in Qatar, doveJorge avrebbe potuto vincere. Enemmeno contro la bronchitepatita in occasione del GP diAustin». Però qualcosa occorrefare. «Il suo campionato non ècompromesso. Proveremo adaiutarlo il più possibile». Al-l’orizzonte c’è il rinnovo per il2016, che va eventualmente di-sdetto da entrambe le parti en-tro fine maggio, al Mugello.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL BACIAMANO DI DIEGO ALL’OMAGGIO SUL PODIO

� 1. Misano 2008: Diego Armando Maradona prima della gara raggiunge Rossi in pista e gli bacia la mano � 2. Valentino indossa la maglia numero 10, poi ieri twitta: «Oh mamamamamama. Oh mamamamamama. Sai perché innamorato son... AFP

2DICONO

DI LUI

MARCA (SPAGNA)� A LEZIONE DA ROSSIIl quotidiano di Madrid rende omaggio al pilota pesarese

L’EQUIPE (FRANCIA)� MARC AL TAPPETOIl sito del quotidiano d’Oltralpecelebra l’impresa sportiva

EL LIBERAL (ARGENTINA)� GARA DA INFARTOIl giornale dà spazio a Vale e alla vittoria in casa propria

CLARIN (ARGENTINA)� FINALE DRAMMATICOIl sito del quotidiano racconta il duello in pista tra i due campioni

Giovanni ZamagniTERMAS DE RIO HONDO (ARGENTINA)

M arc Marquez, seppure a denti stretti, sitoglie simbolicamente il cappello: «C’èsempre da imparare da lui». Jorge Loren-

zo quasi non ci crede: «È impressionante quelloche ha fatto». Andrea Dovizioso avverte Marquez:«Non sarà facile recuperare contro un pilota cosìforte e in forma». Quando i rivali riconoscono iltuo valore, hai fatto qualcosa di grande. ValentinoRossi lo sa: ecco perché dà così importanza al suc-cesso argentino. «È una vittoria molto significati-va: sapevamo che la Yamaha poteva essere com-petitiva su questa pista, ma sapevamo anche chequi Marquez sarebbe stato fortissimo. A me sareb-be andato bene anche un 2° posto, ma quando ho

visto che lui optava per la dura posteriore ho pen-sato che avevo una possibilità».

Questa vittoria è più importante del Qatar?«Ogni successo lo è e generalmente si tende a daremaggior valore all’ultimo. Al di là di questo, credoche sia una vittoria molto importante: è la confer-ma che possiamo giocarcela sempre».

Doveva mettere pressione a Marquez: ci riesce.«Dobbiamo fare così, non come nel 2014 o ad Au-stin, quando è andato in testa e non ha avutoproblemi fino al traguardo. È così per tutti: sevinci 10 gare di fila, inevitabilmente non commetti errori, perché guidi con più sicu-rezza. Sta agli avversari dargli fastidio».

Anche domenica, per la verità, sembrava

che potesse fare una cavalcata solitaria.«Ci ha provato, ma la gara era diversa, sapeva cheavrebbe dovuto spingere per non farsi riprendere.Fin lì aveva fatto tutto bene, poi ha sbagliato: horivisto le immagini, confermo che è stato lui atoccarmi. Marquez dà sempre tutto, per lui è o100 o è 0. Tante volte ti sfiora, c’è un contatto estavolta gli è andata male: se mi avesse buttato a

terra sarebbe stato un problema…».

Cosa la rende più soddisfatto?«Aver battuto Marquez su una pista

dove l’anno scorso aveva domina-to. Bellissimo, quasi un sogno:

lo vedevo lontano, ma, girodopo giro, la sua figura di-

ventava sempre più gran-de. Ho pensato: oggi lo

1

«MARC È COSÌMA SE FOSSI

CADUTO IOSAREBBE STATO UN PROBLEMA»IL DOTTORE DURO: «LUI TI TOCCA, TI SFIORA,GLI È ANDATA MALE: COLPA SUA. GIRO DOPO

GIRO LO VEDEVO E PENSAVO: “OGGI TI FREGO”»

COME UNA ROCKSTARValentino Rossi, 36 anni, festeggia coi fan la vittoria del GP di Argentina. Per lui si tratta della 110a in carriera su 315 gare disputate : 84 tra 500 e MotoGP, 14 in 250 e 12 in 125 AP

25MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CONTENUTOPREMIUM

CASA DUCATI

Il tris di Dovi: «Già vicini ai migliori. Più di così...»1Tre gare sempre sul podio: «Inizio perfetto, finalmente ho una moto competitiva»Iannone: «Io dietro? Per inesperienza»

Andrea Dovizioso, 29 anni, terza stagione in Ducati ACTIONIMAGES

TERMAS DE RIO HONDO

M eglio di ogni aspettati-va: 3 podi, 2° posto nelMondiale a soli 6 punti

da Valentino. Andrea Doviziosoe la Ducati possono sognare: «Ilnostro inizio di stagione è statoperfetto: non avrei potuto faremeglio in nessuna delle tre ga-re. In passato venivo indicatocome uno che si lamentavatroppo, ma certi risultati li ot-

tieni solo se hai una moto com-petitiva: prima non avevo lapossibilità di combattere, ades-so sì. Qui, nel 2014 avevo fattopena: quest’anno ho patito inprova, ma abbiamo lavorato ein gara eravamo davanti».

PUNTO DI SVOLTA Ecco perchéil Dovi considera fondamentalequesto risultato. «Non è un vero2° posto, perché sarebbe statodifficile battere Marquez, maha grande importanza perché

ottenuto su un circuito per noiostico e favorevole allaYamaha. Più della posizione,conta il distacco da Rossi: senon avessi rallentato nel finale,quando non avevo più nulla daottenere, sarei arrivato a un pa-io di secondi. E’ un’altra confer-ma della nostra velocità». No-nostante questo, nonostante siaa soli 6 punti dalla vetta, Dovinon si sente pronto per giocarsiil Mondiale: «Manca pochissi-mo, ma piccoli dettagli fannouna grande differenza: non sia-mo indietro, ma ero troppo allimite».

GIOCHI DI SQUADRA Dopoaver battuto per tre volte conse-cutive il compagno di squadra,

Dovizioso non vuole sentireparlare di favoritismi. «Sarebbesbagliato: a me piacciono lecorse di moto anche perché nonsi fanno “giochetti”. Se Iannonealla prossima gara sarà più ve-loce di me, sarà giusto che arri-vi davanti». Diverso l’umoredell’altro Andrea, evidente-mente disturbato di essere fini-to ancora alle spalle di Dovi.«Non è così: i suoi risultati con-fermano che la Ducati è compe-titiva. Io manco di esperienza,in Argentina ho impiegato trop-po a cambiare la mappatura.Quando l’ho fatto, ho girato su-gli stessi tempi di Rossi e Dovi-zioso, ma ormai era tardi».

g.z.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Vale

DOPO LE SPORTELLATE

C’eravamo tanto amati Ora Marquez stracceràquel poster di Rossi?1Lo spagnolo, che ha sempre avuto il pesarese come mito, freddo: «Anche stavolta ho imparato qualcosa. No problem»

ARMONIA A RISCHIOA sinistra, il feeling tra Marquez e Rossi.Sopra, il contatto di domenica MILAGRO

Filippo FalsaperlaINVIATO A TERMAS RIO HONDO

C’ eravamo tanto ama-ti. E chissà se si ame-ranno ancora dopo

la domenica bestiale d’Ar-gentina... Non ci saranno icazzotti del podio di Barcel-lona 2001 con Biaggi, l’ulti-ma curva con spallata a Gi-bernau del 2005, i muri nelbox Yamaha 2010, il «Cava-tappi» di Laguna Seca 2008o, nel 2011, l’«invasione dibox» a Jerez di Stoner. Ma isorrisi, la complicità, tra Va-lentino Rossi e Marc Mar-quez sembrano destinati al-l’album dei ricordi dopo lescintille della gara che halanciato l’italiano in orbita.E lo spagnolo nei dubbi: 5° a-30 dopo 3 GP, inimmagina-bile 25 giorni fa.

CONTATTO Inevitabile quan-do entrano in collisione duecolossi simili. Domenica se-ra nel paddock, il sorriso dabambino di Marc, che a Bar-cellona (2008) si era fattofirmare un modellinoYamaha dal suo idolo Valen-tino, di cui aveva il poster instanza, era spento. Rossi afar festa alla Maradona,Marquez a rispondere conun sorriso di facciata alle lo-

giche domande: pentito dell’er-rore? «Le immagini parlanochiaro», ha buttato lì con deci-sione non ipotizzando uno sba-glio. E facendo scivolare in areadi Vale almeno una parte dellacolpa per il contatto che lo havisto lasciare in un prato 20punti certi e l’inerzia di un 2014da (quasi) imbattibile.

REPLICA Rossi a caldo ha dettodi non aver capito cosa fossesuccesso, se non che Marc l’ave-va toccato. Con calma si è rivi-sto le immagini e ha ribadito.«Non ci sono dubbi. Mi ha toc-cato lui». Prima, aveva allarga-to il discorso. «Marc guida così.Ci prova sempre e rischia di toc-carti. L’importante è che non titiri giù, non sarebbe piacevole».

RAPPORTI La freddezza vieneanche dalle parole di Marc.«Per me Valentino rimane unpunto di riferimento, un pilotada cui imparare. E anche daquesta esperienza ho imparatoqualcosa su come gestire unagara. Problemi tra noi? Noncredo». Il dubbio è instillato, leprossime 15 gare possono di-ventare magnifici thrilling cheprobabilmente porteranno idue a nuovi duelli. Come Misa-no 2014. Anche allora lo spa-gnolo cadde cercando di resi-stere a una giornata «magica»di Rossi. «Quello era stato un

mio semplice errore», ricorda,come a voler rimarcare la diffe-renza. Era stato più vispo Va-lentino in Qatar un anno fa,quando lottò duramente conMarc: resa e una posizione per-duta, ma in piedi. Sarà un caso?O l’esperienza ha il suo peso? Èquesto il pericolo peggiore perMarc. Farsi prendere dalla fre-nesia. «L’obiettivo è recuperarepunti e tornare quanto più velo-cemente possibile davanti». Pe-ricolo nuovi errori, salvo unapiccola frenata: «Ma a Jerez seci sarà da accontentarsi lo fa-rò».

STRATEGIA I 30 punti da recu-perare a «questo» Valentino so-no fardello pesante. Lo sannoentrambi. Rossi ce la può fare aprendersi l’agognato 10° titolo.Non gli manca la visione com-plessiva delle forze in campo, lacapacità di mettere in crisi, an-che con una parolina o un sorri-so le convinzioni degli altri. Maoggi ha pure una straordinariacondizione fisica e una moto allivello, «con solo una piccolacarenza di velocità massima».Questo mix perfetto, col teso-retto racimolato in quelle chedovevano essere le gare peggio-ri della stagione, possono fargliguardare il futuro col sorriso.Quello che «Vale de oro» hasmorzato al «bambino de oro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

frego. Una gara così ti aiuta a tenere la concentra-zione, ti dà adrenalina, non ti fa sentire la fatica».

Quando ha capito che avrebbe potuto batterlo?«Passavo sul traguardo, ma non vedevo quanti gi-ri mancavano: mi interessava solo il suo vantag-gio. Quando rimanevano solo 8 giri ho pensatoche avrei dovuto sbrigarmi: dai miei calcoli avreipotuto raggiungerlo a 2-3 dalla fine. Così è stato».

Secondo lei ha sbagliato a tentare di resistere?«Facile dirlo adesso, ma è vero che a quel punto,era spacciato: avevo recuperato 4”, non ne avevapiù per tenere il mio ritmo, andavo molto più for-te. Ci ha provato, gli è andata male».

In tre gare Marc ha fatto due errori: è in difficoltà?«Mettergli pressione è il solo modo che abbiamo:

ha sbagliato ma il Mondiale è lunghissimo».

Ha vestito la maglia di Maradona numero 10.«Sì, nessun riferimento al decimo titolo. Avrei vo-luto indossarla anche nel 2014, omaggio a uncampione che fin dalla prima volta che l’ho visto,a 7-8 anni, mi ha impressionato, uno capace difare la differenza».

Dovizioso è 2° in campionato a 6 punti da lei, Mar-quez 5° a 30: chi teme di più per il Mondiale?«Marquez. È talmente forte e veloce che può recu-perare. Ma Dovizioso sta facendo benissimo, è pe-ricoloso: nonostante il mio inizio di stagione siastato praticamente perfetto, è a soli 6 punti. An-drea è un pilota pronto, ha esperienza, velocità:non è in quella posizione per caso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Infinito

26 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTFormula 1RDopo il GP Bahrain

Vettel vede solo rosso«Non cambio ogni anno»1Il tedesco si immagina ferrarista a vita e sta dando il meglio per creare un ambiente unito. Le scuse per il GP e quel «bravo» a Kimi

L'ANALISIdi ANDREACREMONESI

IL BOTTONE MAGICODELLA W06? È LEWIS

I l bottone magico della Mercedes?Ha nome e cognome: si chiama Lewis Hamilton. Certo la W06 è

macchina veloce e assai più robusta di quella che ha dominato lo scorso Mondiale (anche se domenica si sono manifestati guai ai freni) e lo staff tecnico capitanato da Paddy Lowe ha fatto i miracoli per cancellare i punti deboli emersi dopo la sconfitta in Malesia, ma se i campioni del mondo hanno ancora sotto controllo il Mondiale, malgrado la notevole crescita della Ferrari, lo devono anche alle prestazioni mostruose del pilota inglese. «Sono nel periodo migliore della mia carriera», ha ribadito alla vigilia del Bahrain.

E a dimostrarlo sono i risultati: 4 pole in altrettante gare, quando nel finale della scorsa stagione il sabato si era spesso dovuto inchinare a Rosberg, 3 vittorie e un secondo posto che gli garantiscono una classifica migliore di un anno fa: allora era all’inseguimento di Rosberg(-3 punti), oggi è in fuga nel campionato (+26 sul compagno). Se poi il discorso relativo ai successi si allarga al 2014, i successi diventano 8 nelle ultime 10 gare. Risultati strepitosi che nella sua logica si spiegano così: «Sono innamorato di questa macchina – raccontava Lewis domenica ai microfoni di una tv inglese – si è creata tra di noi una armonia perfetta. Questa a esempio non è stata una gara facile, all’inizio non sono riuscito a creare quel cuscino di secondi che avrei voluto porre tra me e chi seguiva, eppure ho avuto sempre il pieno controllo della situazione». Lui, che una volta era incline all’errore, ha fatto sbagliare chi lo inseguiva: «Ho forse spinto un po’ troppo», ha ammesso Vettel per giustificare la propria domenica no.

«Hamilton è un fattore chiave della nostra striscia vincente», riconosce Toto Wolff. Bernie Ecclestone lo adora perchévede in lui, nel suo modo di atteggiarsi e vestirsi da rapper, un formidabile veicolo per catturare i giovani. E con un rinnovo contrattuale che tarda a trovare conclusione, Lewis torna pure al centro del mercato: nel weekend la stampa inglese lo ha di nuovo accostato a Maranello, dove ha un estimatore eccellente in Sergio Marchionne. Ma Lewis costa molto (ci vogliono una trentina di milioni) e pretende mano libera su sponsor personali e i diritti d’immagine come le altri grandi star dello sport. «Il nostro obiettivo è la stabilità», taglia corto Maurizio Arrivabene, che ha pronto un accordo per rinnovare con Kimi Raikkonen. Dal canto suo Wolff garantisce che non ci sono problemi («noi e Lewis siamo due realtà vincenti»). Però un talento del genere ancora senza contratto, può far sempre gola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lewis Hamilton, 30 anni: 3 vittorie in 4 GP LIVERANILe Ferrari SF15-T di Sebastian Vettel, 27 anni (col numero 7) e Kimi Raikkonen, 35 anni (col numero 7): il 2015 della rossa è iniziato con una vittoria e tre podi in quattro gare LAPRESSE

REGALA UNA PALLA SONORA AL CANE DELL’IRIDATO: CHE NOTTI INSONNI!

E Seb «arma» Roscoe contro Hamilton� Sebastian Vettel le prova veramente tutte per vincere il Mondiale piloti. La sua tecnica è quella di «finire» Lewis Hamilton fuori dalla pista, mettendone a dura prova la resistenza con la complicità... del cane Roscoe. È quanto emerge dalla curiosa intervista doppia che i due piloti hanno rilasciato alla Bbc. Vettel

infatti ha regalato una pallina sonora al miglior amico a quattro zampe di Lewis. Che ha gradito molto il regalo di Seb. A farne le spese il malcapitato padrone: «Roscoe non molla quella dannata palla un attimo, soprattutto di notte!» ha detto Hamilton che, rivolgendosi al ferrarista, ha detto con tono scherzoso: «Gran bella tattica, bravo!». Lewis Hamilton col cane Roscoe IPP

Luigi PernaINVIATO A SAKHIR (BAHRAIN)

S olo quattro gare e Sebastian Vettel è giàpronto a giurare amore eterno per la ros-sa? Forse è un po’ presto e certe frasi pro-

nunciate dal tedesco («non sono uno che cam-bia team ogni anno e non penso di correre ineterno») devono essere prese per quello che so-no. Non certo la garanzia che Seb concluderà lapropria carriera alla Ferrari. Ma di sicuro il quat-tro volte campione del mondo si sta trovando ameraviglia con il Cavallino. La sua peggior garada inizio anno (quinto) è coincisa in Bahrain conil primo podio di Kimi Raikkonen dal ritorno inFerrari nel 2014, ma neppure questo è riuscito arovinare l’idillio di Vettel.

TEAM SPIRIT Seb ha stretto la mano a Kimi, mo-strandosi felice, e ha riconosciuto senza scuse ipropri errori, con umiltà. Un esempio anche perla vita di tutti i giorni. Quanti altri campionil’avrebbero fatto? Perciò, anche se il team prin-cipal Maurizio Arrivabene non si sbilancia e vor-rebbe tenere Raikkonen sulle corde, il rinnovodel contratto 2016 con il finlandese potrebbe su-bire un’accelerazione e andare in porto entro ilGP di Monaco, proprio per favorire la stabilitànel team. Poche volte si è vista una coppia com-petitiva e allo stesso tempo affiatata come i due.Specchio di uno spirito di squadra fortissimo al-la Ferrari, in cui c’è sicuramente l’impronta diArrivabene.

UOMINI Oltre al budget più alto rispetto al pas-sato, alle risorse tecniche maggiori e a un’autofinalmente azzeccata (anche se Arrivabeneforse esagera a dire che l’assetto «rake» carica-to sul davanti tipo Red Bull è stato realizzatosolo negli ultimi tre mesi del progetto), la svol-ta del Cavallino è anche questione di uomini.Uno sguardo al muretto basta a capirlo. Dome-nica in cabina di regia della rossa sedevano Ja-mes Allison, Toni Cuquerella, Inaki Rueda, Massimo Rivola, Dave Greenwood e RiccardoAdami. Fatta eccezione per il d.t. Allison e ild.s. Rivola, una formazione tutta nuova.Cuquerella ha sostituito Pat Fry a capo degliingegneri, Rueda è arrivato da poco per rinfor-zare le strategie, Greenwood e Adami hannopreso il posto di Antonio Spagnolo e AndreaStella (che ha seguito Alonso alla McLaren) co-me ingegneri di pista rispettivamente diRaikkonen e Vettel.

EMBLEMA È un altro segnale della rivoluzioneper niente silenziosa in atto a Maranello, cheha il suo emblema proprio in Arrivabene, unpersonaggio mediatico alla Flavio Briatore an-ziché la classica figura istituzionale di managercome Stefano Domenicali o Marco Mattiacci.Con Maurizio, come vuole essere chiamato, laFerrari ha inaugurato uno stile più aperto, fattodi riunioni in pubblico con piloti e ingegneridavanti all’hospitality (in Australia) e strategiediscusse «en plein air» la mattina della gara (inBahrain), sdoganando un linguaggio na-zionalpopolare ideale per i titoli dei giornali.

STEP La Ferrari, sotto la spinta del suo capo, èdiventata più aggressiva e coraggiosa nelle tat-tiche (anche se anticipare di un paio di giri icambi gomme forse avrebbe potuto portare Raikkonen ancora più vicino al vincitore Ha-milton). E che dire della bravura dei meccanici,che in entrambi i pit stop hanno sostituito glipneumatici di Vettel in 2”4, facendolo rientrareper due volte in pista davanti a Nico Rosberg?Le Mercedes hanno ancora 3-4 decimi di van-taggio in qualifica e 20-30 cavalli che fanno ladifferenza nei sorpassi in rettilineo, ma la rossapuò contare sul minore degrado delle gomme,specie con le temperature elevate. Fra tre setti-mane, al Montmelò, arriverà anche un nuovopacchetto aerodinamico (ali, fondo e diffuso-re) che promette bene. Chissà se basterà a Vet-tel per continuare a cullare il suo sogno mon-diale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I piloti col team principal Maurizio Arrivabene COLOMBO

� (lu.pe.) Quando si parla di Ferrari e Alonso tutto è destinato a caricarsi di polemica: il sorpasso al 39° giro in Bahrain, con cui Fernando si è sdoppiato da Raikkonen, complicandogli la vita, ha fatto sorgere commenti maliziosi. La stampa spagnola ha ricordatoche Kimi, con cui Alonso alla Ferrari non ha legato, in Cina disse via radio doppiando l’ex compagno: «Toglietemi davanti questa McLaren». Appena avuta l’occasione Alonso avrebbe restituito lo «sgarbo»: «Ho chiesto al box se mi era permesso passarlo e non ci ho pensato due volte». Alla prossima.

L’EPISODIO

Il sorpasso per sdoppiarsiÈ ancora Alonso-Raikkonen

27MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Scatta oggi il 39° Giro del Trentino-Melinda con la cronosquadre Riva del Garda-Arco di Trento, km 13,3 (15.15 Bardiani, 15.18 Astana, 15.48 Sky). Domani Dro-Brentonico, km 168; gio- vedì Ala-Val dei Mocheni, 183; venerdì Malé-Cles, km 161. Tv: RaiSport 1, 18

16 SQUADRE E 122 CORRIDORIPaolini guida la Nazionale di Cassani.I migliori: 1 Pozzovivo, 2 Peraud (Fra), 8 Bardet (Fra), 12 Cataldo, 15 Malacarne, 16 Rosa, 17 Tiralongo, 21 Hesjedal (Can), 22 Dombrowski (Usa), 23 Moser, 28 Villella, 31 Porte (Aus), 32

Nieve (Spa), 34 Konig (Rep. Ceca), 41 Pellizotti, 42 Gatto, 48 Zilioli, 51 Bongiorno, 54 Zardini, 55 Chirico, 61 Cunego, 64 Filosi, 66 A. Nibali, 73 Finetto, 76 Ponzi, 78 Favilli, 81 Paolini, 82 Ciccone, 83 Moscon, 84 Nardelli, 85 Ravanelli, 86 Petilli, 87 Gabburo, 88

Santoro, 92 Duarte (Col), 94 Torres (Col), 97 Rubiano (Col), 98 Sarmiento (Col), 104 Ignatenko (Rus), 111 Meintjes (S. Af.), 112 Niyonshuti (Rua), 113 Berhane (Eri), 116 Kudus (Eri), 121 Ger- demann (Ger), 131 Benedetti, 137 Saler- no, 141 Arroyo (Spa), 151 Schoibl (Aut).

RIVA-ARCOCRONOSQUADRE

Ahi ahi Aru«Sono uno straccio» Come si fa per il Giro?1Trentino con Porte, Peraud, Bardet e Pozzovivo, ma senzail sardo: «30 attacchi di mal di pancia». Ora Romandia

Marco PastonesiINVIATO A ARCO (TRENTO)

E ra il più atteso. Dalla stra-da, dalle montagne, dalgruppo, dalla gente, dagli

organizzatori. La conferenza-stampa della vigilia del Giro delTrentino era dedicata a lui, lanuova stella del ciclismo italia-no, oltre che a Davide Cassani,c.t. della Nazionale azzurra. In-vece il dorsale numero 11 ri-marrà oggetto del desiderio so-lo per i collezionisti di memora-bilia, perché in corsa non si ve-drà mai. Fabio Aru – suo ildorsale numero 11 – oggi nonparte: un’infezione intestinalelo ha spedito k.o. a neanche tresettimane dalla partenza del Gi-ro d’Italia, il suo supremo obiet-tivo del 2015. E questa non èuna bella notizia.

Aru, che cosa è successo?«Sabato mi sono allenato, bene.Ieri (domenica, ndr) ho comin-ciato a sentirmi male, a entraree uscire dal bagno, un’infezioneintestinale virale, come poi mi èstato diagnosticato in una clini-ca in cui mi sono fatto ricovera-

re per sottopormi agli esami esaperne di più. In due giorni hoavuto più di 30 attacchi di maldi pancia. Sono ridotto a unostraccio».

Che cosa le hanno consigliato?«Un ciclo di antibiotici per de-bellare il virus, che mi ha colpi-to in modo particolarmente vio-lento. Ho chiesto se esiste unaspiegazione a questo attacco,ma mi hanno risposto di no. So-no malanni che si accanisconoin maniera misteriosa. Adessosono a Lugano, a casa, a letto, altelefono. Ma spero già domani(oggi, ndr) di potermi sentiremeglio e di alzarmi».

E i suoi piani?«Finora, nel 2015, mi sono alle-nato tanto, e tanto anche in al-tura, venivo da 15 giorni al Tei-de, e ho corso poco, il program-mato, il giusto, 15 giorni fra Pa-rigi-Nizza e Giro di Catalogna,più o meno in linea rispetto al

2014. In Italia l’ultima corsa di-sputata risale addirittura alLombardia (5 ottobre, ndr). IlTrentino mi serviva per aggiun-gere quattro giorni di corsa, an-zi, una cronosquadre, non mol-to diversa da quella che aprirà ilGiro, e tre tappe impegnative dimontagna».

Invece?«Innanzitutto devo cercare diriprendermi. Poi penserò a re-cuperare. Se guarirò in qualchegiorno, potrei correre al Ro-mandia (dal 28, ndr: con Niba-li). Se invece ci metterò qualchegiorno in più, potrei dedicarmisoltanto agli allenamenti. Ilprogramma originario prevede-va una settimana di preparazio-ne ai 2000 metri del Sestrierefra Trentino e Giro, e la squadradel Giro lo farà comunque.Adesso il programma è tutto daripensare».

Com’era la sua condizione?«Più avanti di un anno fa. Ho la-vorato tanto, con serenità, fidu-cia, ottimismo e, soprattutto,buoni risultati. Nulla è compro-messo, però sono molto dispia-ciuto. Il Trentino mi sarebbeservito per verificare il mio sta-to di forma su percorsi impe-gnativi, perché gli allenamentinon sono mai le corse, e ancheper confrontarmi con alcuniprobabili protagonisti al Giro,da Porte a Pozzovivo».

Al Trentino c’è la sua squadra.«Quella che mi appoggerà du-rante il Giro. Fra noi si sono cre-ati grandi intesa e affiatamen-to. Cataldo, Malacarne, Rosa,Tiralongo, l’estone Kangert, lospagnolo Landa e il kazako Zei-ts. Un bel gruppo di scalatori».

La diatriba Astana-Uci la turba?«No. Sono concentrato sui mieiobiettivi. Mi turba molto di piùquesta maledetta infezione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

FABIO ARU1.81 per 61,5 kg,

24 anni, è cresciutotra cross e Mtb: 3° al Giro

e 5° alla Vuelta nel 2014 BETTINI

IL CASO-LICENZA

Udienza:sì o no?E Fuglsangattacca l’Uci

L a settimana potenzial-mente decisiva per il fu-turo dell’Astana – licen-

za sì? Licenza no? – si è aper-ta con un dubbio: ci sarà o nol’udienza supplementare da-vanti alla commissione previ-sta attorno al 23-24 aprile? Aquanto risulta alla Gazzetta,resta possibile, ma non è si-curo. Perché a ieri sera nonera ancora arrivata una con-vocazione ufficiale. E la cosapuò avere effetto sulla tempi-stica della decisione: se allafine quest’udienza supple-mentare (dopo quella del 2aprile) ci fosse, allora il pro-nunciamento potrebbe slitta-re ulteriormente. Il caso con-trario potrebbe voler dire chela commissione ritiene diavere acquisito elementi suf-ficienti per decidere, e allorail pronunciamento sarebbeprossimo. Che la tensionemonti lo confermano le di-chiarazione del danese JakobFuglsang, compagno di Niba-li, al giornale del suo paeseEkstrabladet: «Non ho fattoniente di male e se l’Uci mi to-glie il lavoro, finiremo in tri-bunale. Se perdessimo la li-cenza, gli sponsor si ritirereb-bero. E noi ci troveremmo aspasso da un giorno all’altro.L’Uci dovrà coprire la perdi-ta». E il presidente Brian Coo-kson, da Sochi, dice: «Speroin una decisione rapida».

ci. sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL SUO 2015 VERSO LA CORSA ROSA

Ritiro a Calpe (Spa)

Ritiro al Teide (Spa)

15Ritiro al Teide (Spa)

13Parigi-Nizza (Fra)

8

15Giro di Catalogna (Spa)

7Giro di Romandia (Svi)

6

11 gennaio 2015

9 maggio: Giro d’Italia

GIORNI DI GARA(fino a ieri) 15 GIORNI DI RITIRO

(fino al Giro) 43

11-25 gen

16 feb-2 mar 23-29 mar 28 apr-3 mag

8-15 mar 3-15 apr

40.075 kmCIRCONFERENZA TERRA

TOTALE GAREE ALLENAMENTI

TOTALEGARE

14.800 km 2.374 km

MIGLIOR PIAZZAMENTOTappe di Girona e Valls

al Giro di Catalogna5º

GDS

GDS

fIL TALENTO AZZURRO

E’ l’ora di Moscon Ieri ha compiuto 21 anniC’è Sky che lo aspetta

Ciro [email protected]

twitter@cirogazzetta

C’ è uno squadrone nel-l’orizzonte di GianniMoscon: il team Sky.

Salvo sorprese, il trentino cheieri ha festeggiato i 21 anni èdestinato a vestire i colori delteam britannico di Froome ePorte. Già da stagista, nella se-conda parte di questa stagione.E la cosa di solito prelude a uncontratto tra i grandi. Il ragaz-zo della Zalf, ennesimo caso di

talento che ci scappa (stanteanche la penuria di squadreitaliane professionistiche di al-tissimo livello), sta già vivendogiorni importanti. A inizio me-se aveva vinto il Palio del Re-cioto, una delle gare più belle

del calendario mondiale Un-der 23. Sabato 11 solo l’austra-liano Edmondson l’aveva bat-tuto nella volata a due che hadeciso a Oudenaarde il Giro delle Fiandre di categoria. E daoggi Moscon sarà in gara al Gi-ro del Trentino con la magliaazzurra della Nazionale di Cas-sani, dopo l’esperienza analo-ga già vissuta a fine marzo allaSettimana Coppi&Bartali.

MELE Pupillo di Maurizio Fon-driest, Moscon si è diplomatoperito agrario e studia inge-gneria gestionale a Padova: lafamiglia ha un’azienda agrico-la (mele) in Val di Non. Fu sfor-tunato alla fine dello scorso alMondiale di Ponferrada, quan-do una caduta lo tolse di mezzosul più bello, ma si era rifattovincendo il Piccolo Giro diLombardia. Molti lo considera-no il miglior dilettante italia-no. Ed era da un po’ che Sky loaveva messo nel mirino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gianni Moscon, trentino BETTINI

fLA STORIA

Un francese si perde alla Liegi Under 23Arriva soltanto alle 21

S entite questa perchésembra incredibile.Eppure è successo

davvero. Liegi-Bastogne-Liegi Under 23 di sabatoscorso: vince GuillaumeMartin ma il protagonistadella storia — scovata dal si-to directvelo.com — è DylanDurand: questo ragazzo diNantes si è letteralmenteperso in corsa e ha raggiun-to la zona del traguardo...alle 21, quando il primo eraarrivato da quattro ore e ilsole appena tramontato.«Ero venuto per fare 180

km, neanche per un momentoho pensato di salire sull’autodel fine corsa», ha detto Du-rand.

DISAVVENTURA Ma che è suc-cesso? «Mi sono staccato in zo-

na di campagna, a 75 km dallafine. Ho lasciato fare all’istinto.Dopo la Redoute, mi sono ritro-vato a nord di Liegi e i cartelliindicavano ma Maastricht.Una volta a Liegi, non sapevodove andare. Ho chiesto indi-cazioni, ma non ho avuto moltoaiuto». Intanto la vettura del fi-ne corsa era passata, le indica-zioni mobili ritirate. «Ho giratoa lungo a Liegi prima di capireche dovevo passare un pontesul fiume Meuse. E’ stata duragirare in tondo e restare in sellaper più di sette ore. Ho rischia-to di finire in autostrada, avevopaura di forare o di farmi inve-stire, ma il panico è stato quan-do ho visto il sole tramontare».Poi è arrivato un automobileche l’ha caricato e portato altraguardo, il velodromo di Ans.La sua squadra, il team U Nan-tes Atlantique, era lì ad aspet-tarlo: «Sapevamo che sarebbearrivato, prima o poi».

ci. sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dylan Durand, dilettante, ha 19 anni

CiclismoRDa oggi a venerdì

Porte, 30 anni BETTINI

28 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

29MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

BRAVI&CATTIVI di LUCA CHIABOTTI

MILANONon è mai una buona idea fare figuracce anche se si è primi perché: 1) finora l’EA7 ha perso 2 coppe e fatto 2 passi indietro in Eurolega 2) poi deflagrano le voci sui conflitti interni e i gossip. 3) perdere il derby con Cantù è un affronto ai tifosi e perdere la faccia uno al proprietario. 4) se l’EA7 non fa più paura, poi vincerà davvero lo scudetto?

4.5SASSARI Il Grande Giocattolo s’è rotto? Quattro k.o. consecutivi, cifre da sciopero del personale giocante, Sosa (foto) tagliato per vaffa al coach. E adesso? La leggerezza è una grande qualità fino a quando non si perdono i treni per diventare davvero grandi. Quando devi cacciare qualcuno, è già troppo tardi

4.5RAY Settimana sostanziosa per Ray (foto) di Bologna. Gioca male a Cremona e litiga con Valli che sottolinea i suoi errori in un video, viene cacciato, o lascia, l’allenamento, poi torna, chiede scusa, domenica non segna un punto per 27’. Poi ne fa 19 e batte Pesaro (da qui il voto). Tutto e il contrario di tutto: a Bologna, montagnole russe.

7CAPO D’ORLANDOI numeri non sono tutto. E’ ultima in punti segnati e recuperi, per 0.1 penultima a rimbalzo. Eppure ha battuto Milano, è salva da tempo e alla pari di squadre con organici superiori. Giulio Griccioli (foto) è tra i candidati a coach of the year. Difficile far giocare a pallacanestro una squadra che non fa canestro.

8TREVISO Treviso (foto: Fabi) ha vinto un campionato a 9 anni dall’ultimo scudetto e ha riconquistato al basket una città che l’aveva dimenticato. Domanda senza togliere nulla alla De’ Longhi: se lo stesso entusiasmo si fosse visto negli ultimi 10 anni biancoverdi, oggi Treviso non lotterebbe ancora per lo scudetto e l’Eurolega?

10ROMA L’unica squadra italiana con un bilancio positivo in Europa, finita l’Eurocup e rifatta la squadra ha cominciato a vincere anche in Italia. 5 vittorie in 6 gare pur senza Jones, con Rok Stipcevic, foto, da straordinari (35’ di media nel ritorno). Il segreto playoff? Far lavorare i buoni allenatori con lo stesso gruppo per un po’ prima che sia troppo tardi...

7

CASERTASUPER IVANOV

Ma il Coni prende 4

8

Dopo tante partite che meritava di vincere (e forse ci sarebbe riuscita se Domercant stesse in piedi) ha finalmente vinto con un grande Ivanov (foto). Caserta di Esposito sta giocando il miglior basket possibile. Ma è uno scandalo che, preso il punto di penalizzazione il 23 febbraio, il Coni abbia ricevuto il ricorso il 20 marzo e un mese dopo non abbia deliberato su una cosa fondamentale per la salvezza. Forse sperava di decidere a Caserta già retrocessa. Illusi.

Cremona cedeCantù fa il bise studia la volata1Abass e Gentile a tutto gas, 2° derby vinto in 4 giorniSacripanti: «Spiegherò che a Reggio si può vincere»

PLAYOFF NBA

Super Udrih L’ex milanese fa volare Memphis

«S ono felice di esserea Milano in unastagione fonda-

mentale per me. Andrò neldraft Nba a fine anno. Quipotrò fare delle esperienzeimportanti». Così BenoUdrih, nel gennaio 2004, sipresentava all’Olimpia Mila-no. Era il play su cui avevapuntato, con grande acume,l’allora gm Gino Natali, per ilpost Naumoski. Sembranopassati anni luce. In realtàBeno allora aveva solo 21 an-ni, oggi ne ha 32 e il suo so-gno si è avverato. Non solo èalla 11a stagione tra i pro’ maè addirittura protagonistanei playoff, lui che è semprestato un comprimario, spes-so dimenticato, ma non dachi capisce di basket.

MVP Il regista di riserva diMemphis è stato l’mvp di ga-ra-1 contro Portland, trasci-nando i Grizzlies al successocon 20 punti, 7 rimbalzi e 7assist. Cifre che in una garadi playoff non si vedevano daun panchinaro dai tempi diNick Van Exel (nel 2003 inmaglia Mavs contro Sacra-mento). Con Conley acciac-cato, Udrih ha avuto un mi-nutaggio superiore alla me-dia (24 contro i 18.9 stagio-nali) e ne ha approfittato.«La palma del migliore va aBeno – ha detto Zach Ran-dolph – L’assenza di Conleygli ha dato maggiori respon-sabilità e fiducia». «E’ un gio-catore Nba, sa cosa fare almomento giusto» ha aggiun-to Terry Stotts, l’ex canturi-no coach dei Blazers. Lui sischermisce: «Ho solo presotiri smarcati». Fosse davverocosì facile...

Est, gara-1: Atlanta-Brooklyn 99-92 (domani gara-2); Cleveland-Boston (serie 1-0, stanotte gara-2); Chica-go-Milwaukee (serie 1-0, ieri notte gara-2); Toronto-Washigton (serie 0-1, stanotte gara-2).Ovest, gara-1: Golden State-New Orleans (serie 1-0, ieri notte ga-ra-2); Houston-Dallas (serie 1-0, stanotte gara-2); LA Clippers-San Antonio 107-92 (Belinelli 11, domani gara-2); Memphis-Portland 100-86 (domani gara-2).

Metta World Peace, 35 anni: 13 punti, 4 rimbalzi e 4 recuperi CIAM

Mario Canfora

F inisce qui l’esperienzasassarese di Edgar So-sa. Ufficialmente il do-

minicano newyorchese è sta-to per ora solo sospeso dagliallenamenti, ma a breve ver-rà tagliato. La goccia che hafatto traboccare il vaso è sta-to l’ennesimo comporta-mento non proprio esempla-re nel corso della partita per-sa in casa domenica dalla Di-namo contro Varese. Un«vaffa» a coach Meo Sac-chetti (non il primo peral-tro...) dopo che il tecnico loaveva tolto dal campo vistol’atteggiamento a dir poco ri-nunciatario del suo play. IlBanco di Sardegna torneràsul mercato, sul quale peral-tro era già attivo, a caccia diun regista, ma senza fretta.

ACEA Da Sassari a Roma, checrede ancora fortissimamentenei playoff e per questo faun’aggiunta importante al pro-prio roster, rimasto privo del suo miglior giocatore stagiona-le, Bobby Jones. Come riporta ilprincipale sito neozelandese dinews, stuff.com.nz, l’Acea hafirmato l’ala grande Mika Vuko-na, 32 anni, 1,96, capitano del-la nazionale della Nuova Zelan-da. Attualmente giocava con iNelson Giants, il cui allenatoreTim Fanning ha dichiarato:«Non potevamo ostacolareMika per una chiamata così im-portante per lui che ha sempredesiderato giocare in Europa».Definito come rimbalzista fero-ce, Vukona è in possesso pure dipassaporto delle Isole Fiji, doveè nato nella capitale, a Suva. Ameno di sorpresone, dovrebbeesordire domenica a Trento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CANTÙ 79

CREMONA 76(15-19, 42-30; 63-59)ACQUA VITASNELLA CANTU’: Johnson-Odom 6 (1/1, 1/4), S.Gentile 16 (1/4, 2/6), Jones 6 (3/7), Buva 6 (2/5, 0/1), Williams 7 (3/7); Feldeine 5 (1/2, 1/5), Abass 10 (3/6, 1/2), Shermadini 10 (3/3), WorldPeace 13 (5/12, 0/2), Laganà. N.e.: Bloise, Maspero. All.: Sacripanti.VANOLI CREMONA: Vitali 11 (1/4, 2/2), Hayes 15 (6/13, 0/1), Bell 12 (3/6, 1/4), Clark 11 (4/7, 0/1), Campani 10 (1/2, 2/3); Daniel 4 (2/4), Gazzotti (0/2 da 3), Mian 9 (1/1, 2/5), Ferguson 4 (2/5, 0/5), Mei. All.: Pancotto.ARBITRI: Taurino, Bettini, Weidmann.NOTE - T.l.: Can 20/27, Cre 15/16. Rim.: Can 47 (Williams 9), Cre 34 (Daniel 7). Ass.: Can 11 (Gentile 4), Cre 8 (Vitali 4). Progr.: 5’ 8-7, 15’ 28-19, 25’ 54-44, 35’ 69-63. Antisp.: Daniel 12’33” (20-19). Tecn: Jones 23’18” (48-39), Daniel 24’54” (53-44). Spett. 4903.

� La serie A torna domenica a mezzogiorno con l’anticipo di Gazzetta Tv Cremona-Venezia. Classifica: Milano 46; Venezia 40; Reggio Emilia 38; Sassari 34; Trento 32; Brindisi 30; Bologna (-2), Cantù 26; Cremona, Pistoia, Roma 24; Avellino, Varese, Capo d’Orlando 20; Pesaro 14; Caserta (-1) 11.� EUROLEGA Ieri due gare-3 dei quarti: un canestro di Goudelock a 9” dalla fine del supplementare consegna al Fenerbahce la prima storica Final Four di una squadra turca. Il Panathinaikos invece si impone in volata con un libero di Pappas e porta il Cska a gara-4 (domani, ore 20.45, ad Atene) Panathinaikos Atene-Cska Mosca 86-85 (serie 1-2); Maccabi Tel Aviv-Fenerbahce Istanbul 74-75 dts (serie 0-3). Stasera le altre due: Olympiacos Pireo-Barcellona (ore 19, serie 1-1); Efes Istanbul-Real Madrid (ore 20.55, serie 0-2).

L’Acqua Vitasnellaaggancia Bolognaal settimo posto

Massimo OrianiINVIATO A DESIO (MB)

H a ragione Sacripanti:«Tutti si aspettavano cheribaltassimo il -8 dell’an-

data. Io sono contento d’avervinto». Con 3 punti di scarto, macon due in più in classifica, chepiazzano Cantù al 7° posto. Haragione perché battere Cremonanon è stato facile e il coach lo sa-peva bene. «Sono forti, organiz-zati, con tanti tatticismi chespesso noi fatichiamo a leggere,e poi con loro ci accoppiamo ma-le». Non era facile anche perchéquesta gara è arrivata 4 giornidopo il trionfale derby vinto conMilano, «che ci è costato tanto alivello di energie» prosegue Pi-no. E perché la Vanoli continuaad andare ben oltre i proprimezzi. Partita per salvarsi, è an-cora ampiamente in corsa per lapostseason. Per questo Pancotto

si arrabbia quando in conferen-za stampa qualcuno critica il 2°quarto negativo dei suoi: «Manon siamo Milano! Non siamo iLakers! Cosa vi aspettate da Cre-mona?». Santa ragione. La Va-noli ha avuto un blackout offen-sivo che è durato 8’34” nel corsodei quali ha segnato solo due punti, aprendo il 2° quarto con0/9 al tiro e 4 palle perse (chiu-dendolo poi con 4/17 e 5 persein 10’). Cantù ne ha approfittatopiazzando un break di 20-2, pas-sando dall’11-17 al 31-19 (e cari-cando di falli gli avversari, fi-

nendo il periodo con 12/14 dal-la lunetta). Ci è voluta una tripladall’angolo di Vitali a 3’40” dal-l’intervallo, dove Cremona è ar-rivata con soli 7 punti dai 5 ame-ricani, per sbloccarla. Americaniche invece hanno dominato il 3°quarto, con 26 dei 29 punti degliospiti, grazie agli aggiustamentidi Pancotto, che manda Bell eClark in post basso permetten-dogli di sfruttare il maggior pesorispetto agli avversari diretti, riuscendo quasi a colmare il -14(massimo vantaggio interno) in10’ (61-59). «Abbiamo semprevoluto cambiare posizione in at-tacco — spiega il tecnico dellaVanoli — leggere dove avevamodei vantaggi. Mi fa piacere che lasquadra abbia seguito le indica-zioni che ho dato all’intervallo,continuando a giocare di siste-ma».

TATTICA In una stagione dovedi bel basket se ne vede poco, ie-ri Cantù e Cremona hanno inve-ce messo in scena una partita dialto livello, soprattutto tattica-mente. «La nostra zona 3-2 èstata grande — prosegue Pan-cotto – così come la voglia dirientrare senza mai arrendersi».Sacripanti ha risposto con un ot-timo bilanciamento offensivo.«Abbiamo attaccato con dedi-zione — ha spiegato — cercan-do sempre di dare palla in postbasso. In difesa Williams ha fat-to il portiere sulle penetrazionidai pick and roll, dove hannofatto canestro solo su arresto etiro». Cantù ha vinto perché haavuto il miglior Abass della sta-gione (sua la tripla del 73-67 a2’25” dalla fine), uno StefanoGentile in formato derby (che simorderà le mani però per il sot-tomano del +9 fallito a 28” dal-la fine) e un Metta World Peacesin troppo generoso (clamorosidue tuffi in tribuna per cercaredi salvare la palla) ma senzagambe («Era stanco, ha forzatoqualcosa» ha detto Sacripanti).Che chiude: «Sono davvero feli-ce, temevo tantissimo questagara. Ora spiegherò alla squa-dra che non è vietato andare avincere a Reggio e a Roma».Santa ragione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RPancotto sereno: «La nostra zona è stata grande come la voglia di non arrendersi»

RMetta generoso, dà l’esempio: si tuffa due volte in tribuna per salvare la palla

BasketRSerie A: posticipo 27a giornata

Sassari: via Sosa Roma, c’è Vukona

30 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Pennetta-Erraninuovo doppioper aprireil cantiere Rio1Dopo la Fed Cup ancora insieme per l’Olimpiade? Intanto recupererà la Vinci e tra gli uomini Fognini e Bolelli sono una certezza

CRISI FAMILIARI

Wawrinka e la moglie Ilham e Stefano Capriati con la figlia Jennifer

Vincenzo Martucci

S pinta dal male incurabi-le di papà Leo, e rin-francata dalla nascita di

Jada Elle, desideratissima,Kim Cljsters, tornò alle gareper rivincere gli Us Open eperfezionare una carriera dacampionessa. Migliorati dallafigliolanza, Roger Federer eNovak Djokovic volano comemai prima, sul binario paral-lelo vita-carriera. Preoccupa-to dal matrimonio-capestrocon Ilham Vuilloud, ex mo-della e presentatrice della tvsvizzera, dilazionato perquattro anni dalla nascita del-la piccola Alexia, ma defla-grato clamorosamente la set-t i m a n a s c o r s a , St a nWawrinka, ha letteralmentebuttato via la corona nel tor-neo del Principato di Mona-co: «Non sapevo dove mi tro-vavo, di certo non ero sulcampo, non potevo tirare unsingolo colpo. Non c’ero pro-prio, non volevo esserci, nonvolevo giocare a tennis». Stra-ziata dai rimorsi verso un pa-dre che i più, non conoscen-dolo, hanno classificato comeil classico padre-padrone,Jennifer Capriati, ora che luiera condannato da un tumo-re, voleva rendergli onoretornando alle gare, a 38 anni,agli Us Open di agosto, dopoun oblio che dura dal novem-bre 2004. Papà s’è spento do-menica e magari la sua ama-tissima Jenny si eviterà que-st’altra brutta figura. Perchénon siamo macchine, e il fat-tore emotivo-sentimentale ci

segue ovunque, in gara e sul la-voro, a dispetto degli psicologi edelle loro laute parcelle. Comeconfermano le storie difficili diWawrinka e Capriati, personaggimartoriati da angosce interne. E,quindi, dannati.

RIPARAZIONI Stanislas, col visoancora segnato dall’acne, è rima-sto folgorato dalla sua bella. Ma,spiazzato, il 15 dicembre 2009,dal matrimonio riparatore per lanascita della figlioletta, il 15 feb-braio 2010, aveva abbandonatoaddirittura il tetto coniugale, il 4gennaio 2011: «Ho solo cinqueanni per sfondare e devo dedi-carmi solo al tennis». Poi, da bra-vo ragazzo, s’era preso, «le sueresponsabilità» e, l’anno scorso,s’è finalmente realizzato, sporti-vamente parlando, vincendouno Slam ed arrivando al nume-ro 3 del mondo. Chissà che trava-glio deve aver vissuto, fino a do-menica, lui che ha tatuato sul-l’avambraccio Samuel Beckett:«Provaci sempre, anche se falli-sci non conta. Provaci ancora.Sbaglia ancora. Sbaglierai me-glio». Chissà se funzionerà ancheper la povera Jenny, sconfittanell’impatto con la vita: non percolpa di papà Stefano, colpevolemagari di essere italianissimo equindi iper-protettivo. Stefanoche l’ha ripresa per i capelli dopotutti gli scivoloni, dal furto di unanellino in un grande magazzinoai tanti eccessi di un’adolescenteche era troppo debole per le coe-tanee, nel quotidiano, e troppoforte per le colleghe tenniste. El’ha portata all’oro olimpico e poial numero 1 del mondo e a treSlam. I colpevoli erano altrove.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

� E’ la Romania l’ultima squadra a uscire vincitrice dai playoff spareggio di Fed Cup, approdando perciò nel Gruppo Mondiale: battuto il Canada 3-2 (doppia sconfitta per una Bouchard sempre più in crisi). Ecco le otto squadre del World Group 2016: Italia, Repubblica Ceca, Russia, Germania, Francia, Olanda, Svizzera e Romania. Sorteggio il 3 giugno.CLASSIFICHE Nadal torna nei primi quattro, donne invariate al top, salgono di un posto Giorgi (35) e Vinci (41), scende di uno Schiavone (71). Uomini: 1. Djokovic (Ser) 13.845; 2. Federer (Svi) 8.385; 3. Murray (Gb) 6.060; 4. (5) Nadal Spa) 5435; 5. (4) Nishikori (Giap) 5.280; 6. Raonic (Can) 5.070; 7. (8) Berdych (Cec) 4960; 8. (7) Ferrer (Spa) 4490; 9 (10) Cilic (Cro) 3495; 10. (9) Wawrinka (Svi) 3495 (-1). Italiani: 30. (28) Fognini 1240; 39. (38) Seppi 1080; 50. (49) Bolelli 931; 99. (83) Lorenzi 552.

Playoff Fed, okanche la RomaniaSorteggio il 3/6

Flavia Pennetta, 33 anni e Sara Errani, 27, dopo il trionfo in Fed EVANGELISTA

Riccardo Crivelli

D al mare all’oceano. Dal-l’Adriatico all’Atlantico.Da Brindisi a Rio. L’esibi-

zione muscolare ma con graziadel duo Pennetta-Errani nelmatch decisivo di Fed Cup perrestare nell’empireo e lasciareall’inferno Serena Williams ecompagne, non soltanto confer-ma l’Italia nel Gruppo Mondialedopo lo spavento francese, maschiude succose prospettive acinque cerchi per la coppia ri-trovata (giocarono insiemequattro tornei nel 2009, vincen-done pure uno in Olanda).

ALCHIMIA La premessa è nota:la secca e clamorosa sconfittadelle Cichi Errani e Vinci a Ge-nova in febbraio ha accelerato ildivorzio del sodalizio più belloe più forte del mondo. Così, aun anno e mezzo dall’Olimpia-de, il tennis tricolore si è ritro-vato improvvisamente, e salvoimprobabili ripensamenti, pri-vato di una golden share nellacorsa al podio. Dunque, con lanecessità di ricostruire sogni esperanze. E che bel punto dipartenza, allora, può diventareil pomeriggio del tripudio brin-disino, come riconosce anche laErrani: «Non c’è stato un mo-mento della partita in cui nonabbiamo avvertito un grandefeeling tecnico, come se i cinqueanni senza mai giocare insiemenon fossero più esistiti. Ora ve-dremo cosa accadrà». La Pen-netta, pur trionfante, si mantie-ne sotto traccia: «La sto corteg-giando — sorride — ma da qui apensare di giocare insiemel’Olimpiade ce ne corre. Pensia-mo solo al prossimo passo».Programmazione, appunto.Che dovrà partire dal responsa-bile tecnico, il c.t. Barazzutti, etenere conto di una considera-zione non certo relativa: Flavia,al momento, parrebbe intenzio-nata a riflettere seriamente suun ritiro a fine anno, anche se iltraguardo della quarta Olimpi-ade potrebbe regalarle nuovistimoli, visto che la condizionefisica e tecnica continuano ad

essere eccellenti. Di certo, ilmatrimonio con Sarita, se s’hada fare, va organizzato celer-mente, per rodare i meccanismie conservare un posto d’élite nelranking (attualmente, la Erraniè n.2 e la Pennetta 15), decisivoper la qualificazione (24 teamsu 32 entrano infatti per classi-fica).

ALTERNATIVE La giusta euforiadel momento, poi, non può fardimenticare che ai box, ma fer-ma ancora per pochissimo, re-sta Roberta Vinci, dal punto divista puramente tecnico la no-stra miglior specialista nella di-sciplina. Le comuni origini pu-gliesi e i trascorsi vincenti dagiovinette hanno portato la fa-miglia di Roby e quella di Flaviaad immaginare la ricostituzionedella coppia, ma nel gioco puòrientrare con validi argomentianche la Knapp, che sta fre-quentando il doppio con profit-to (finalista a Katowice con la Barbieri) ed è una giocatrice so-lida e dal rendimento semprecostante. I prossimi tornei to-glieranno il velo sulle decisionida prendere, ma certamente idoppi del tennis costituirannoun atout fondamentale per pun-tare ad allargare il medagliereazzurro. Tra i maschi, Bolelli eFognini in questo momento so-no il duo più forte di stagione almondo (Slam in Australia e duefinali Masters 1000) e Seppi piùdi un valido rincalzo. Senza di-menticare il misto, che ha salva-to spesso misere spedizioniolimpiche altrui. Per restare infamiglia, Fabio e Pennetta in-sieme non sarebbero sola-mente un’operazione di gos-sip, così come Simone e la Vinciavrebbero le caratteristiche pernon temere nessuno. E infatti ilpresidente Binaghi, ospite alla«Politica nel pallone», già pre-gusta delizie: «Da questo nu-cleo di ragazze dobbiamo tirarefuori non solo una possibilemedaglia, ma due o tre, vistoche c’è anche il doppio misto.Toccherà a Barazzutti capirequali coppie sperimentare». Ilcantiere è aperto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

5� I doppi azzurri ai Giochi di Londra: Bracciali-Seppi (uomini),Errani-Vinci e Pennetta-Schiavone (donne), Bracciali-Vinci e Seppi-Errani (misto)

Capriati e WawrinkaQuando i fantasmisono dentro casa1Jennifer perde papà Stefano per il quale voleva tornare, Stan si separa dalla moglie

TennisRLe prospettive azzurre dopo Brindisi

Roberta Vinci, 32,n. 2 Wta in doppio

31MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTPallavoloRVerso gara-3 dei quarti

Perugia, i premi partitasono gag per Youtube 1ll presidente Sirci in spogliatoio sceglie il suo «Man of the Match» e la cerimonia diventa uno show: «Unisce il gruppo»

Mario Salvini

L o scoppiettante presiden-te Gino Sirci è d’accordocoi giornalisti e con tutti

quelli che domenica a Veronahanno votato Lucio De Ceccocome migliore in campo di ga-ra-2. La partita con cui il suoPerugia ha pareggiato la serie erimandato tutto alla bella didomani sera. Però ieri, contra-riamente a quel che fa di solito.il suo palleggiatore non l’hapremiato. Va raccontato infattiche nell’allenamento successi-vo ad ogni vittoria della Sir Sa-fety, in spogliatoio si registra

una allegra gag: l’assegnazionedel «Man of The match», nellaquale Sirci tra dichiarazioni ro-boanti e improbabili sopranno-mi tonitruanti, decide e comu-nica chi per lui è stato il più bra-vo dei suoi giocatori. A cui poiassegna un personalissimo pre-mio. Che dunque stavolta DeCecco non ha avuto. «Perché –spiega lo stesso presidente –quella di domenica a Veronanon era una partita come le al-tre. Per ora non abbiamo vintoniente. Il Man of the Matchspero di poterlo assegnare gio-vedì». Significherebbe che Pe-rugia è in semifinale con Tren-to.

TRADIZIONE La scena normal-mente è abbastanza esilarante,anche se in pratica si ripete sempre molto simile a se stessafin dai tempi della serie B, senon addirittura dalla C. Dove,nel 2002/03, Sirci è diventatosponsor del club che allora eraa Bastia Umbra. Per poi accom-pagnarlo, da presidente, via viaattraverso le promozioni in B-2e B-1 (dove ha perso 3 finalipromozione consecutive), il ri-pescaggio in A-2, il trasferi-mento a Perugia, la conquistadella A-1 e la finale scudettodello scorso anno. «E’ stato DanPeterson, nelle sue telecrona-che di basket, a darmi l’idea.

Solo che in B il Man of The Ma-tch era molto più ruspante. Lofacevamo al ristorante, dopo lepartite, davanti a cento e piùcommensali. Salivo in piedi suuna sedia e cominciavo a legge-re il tabellino». L’allegra tradi-zione ha rischiato di perdersinegli anni della A-2, per esserepoi riesumata in A-1 e Super-Lega. E diventare appunta-mento fisso il martedì dopoogni successo. Da quest’annoviene addirittura filmata e dif-fusa via Youtube. Per cui biso-gna solo stare un po’ più attentia non fare troppe osservazionisugli avversari battuti.

SOPRANNOMI Così in ogni vi-deo Sirci se ne sta in mezzo allastanza, e attraverso i numeridel tabellino che legge con tea-trale enfasi decide le tre nomi-nation. Snocciolate utilizzan-do i soprannomi che lui stessoha affibbiato a ognuno deisuoi. Nomignoli tutti piuttostotruci. Per dire: Atanasijevic èMagnum, Fromm il Panzer, DeCecco il Boss, Vujevic il Lupo,Beretta Top Gun, Buti Canni-bal, Giovi la Belva. Per ciascu-no elenca le motivazioni. Tipo:«Hai fatto 19 punti, ma hai sba-gliato 5 battute e ti sei preso 3murate». E tra i tre nominati -naturalmente a insindacabilegiudizio del presidente – esce ilMan of The match. Che dopo laproclamazione è costretto amettersi in mutande per rice-vere il premio, visto che si trat-ta sempre un capo di vestiario,rigorosamente Sir Safety, valea dire l‘azienda-sponsor di in-dumenti da lavoro di proprietàdi Sirci medesimo. Solo oppor-tunamente modificati. Giub-botti, magliette, gilet, sui qualisono stati ricamati il logo delpremio, le lettere MOM, Manof the Match, sulle spalle lascritta «La Storia sono io» e unaltro acronimo: «CSSB», chesta per «Che soldi spese bene»,il mantra di Sirci, il riassuntodella sua soddisfazione disponsor. «Sono come i contadi-ni che quando si vogliono sde-bitare ti regalano una gallina.Io do ai miei giocatori uno deimiei prodotti. E’ un modo perdivertirci. E stare bene insie-me».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

BEACH VOLLEY

Via alla stagioneE tornala Cicolari

Greta Cicolari, 32 anni

C o m i n c i a o g g i aFuzhou, , il 29° WorldTour. Nella stessa lo-

calità cinese un anno fa Da-niele Lupo e Paolo Nicolaicentrarono il primo, storico,successo azzurro. Stavolta idue campioni d’Europa nonci sono: Lupo è reduce da unintervento chirurgico dalquale si è ripreso ma che hacomprensibilmente ritarda-to la preparazione. E co-munque a questa primauscita stagionale mancanotutte le coppie della nazio-nale: quindi non ci sononemmeno Alex Ranghieri eil suo nuovo compagno,l’uruguaiano naturalizzato(e cresciuto negli Usa)Adrian Carambula, e nem-meno le ragazze tornate sot-to la guida di Lissandro,Marta Menegatti e Viki OrsiToth. Così a rappresentarel’Italia nel maschile aFuzhou ci cono i gemelliMatteo e Paolo Ingrosso, giàqualificati in tabellone prin-cipale e quindi in campo dagiovedì. Nel femminile inve-ce c’è il ritorno di Greta Cico-lari, dopo i 13 mesi di squali-fica che l’hanno tenuta fer-ma per tutto il 2014. Dopoaver annunciato che avreb-be giocato con Giulia Decor-di, ha cambiato compagna eal via si presenta con France-sca Giogoli, una dalla lungaesperienza di indoor in serieA-1 e A-2. Costrette a partiredalle qualifiche, debutte-ranno domani. Mentre Giu-lia Momoli e Laura Giombinisono i tabellone principale.

CHE ESTATE Il Tour avrà 20tappe, con 38 tornei (19 ma-schili e 19 femminili), nessu-no dei quali in Italia. Lagrande novità è un ritorno,quello di Swatch che nonsponsorizzerà tutto il tour,ma solo tre tornei denomi-nati Major, con 800.000 dol-lari di montepremi, il primodei quali a Parenzo, in Croa-zia, dal 2 al 7 giugno (gli al-tri a Gstaad e Stavanger) ol-tre alle Finali del World Tour(altra bella novità), in pro-gramma a Fort Lauderdale,negli Stati Uniti, dal 29 set-tembre al 4 ottobre. E sem-pre Swatch sarà l’Europeo diKlagenfurt (28 luglio-2 ago-sto). Anche se l’appunta-mento più importante del-l’anno sono i Mondiali inOlanda, dal 26 giugno al 5luglio. Con torneo per la pri-ma volta programmato su 4sedi (Amsterdam, Rotter-dam, Apeldoorn, L’Aia), eper il quale sono cambiati icriteri di qualificazione. Noiportiamo 2 coppia: Lupo-Ni-colai e Menegatti-Orsi Tothche nella prima fase sarannoentrambe in campo a Rotter-dam.

m.sal.© RIPRODUZIONE RISERVATA

DONNE:SEMIFINALI

Conegliano sbrana Casalmaggiore 1Davanti a quasi 5000 spettatori le venete non concedono nulla e ora sono avanti 2-0 nella serie

Gian Luca PasiniINVIATO A TREVISO

F orse Conegliano la sua par-tita l’ha vinta quando anco-ra non aveva iniziato a gio-

care. Già un’ora prima della par-tita la zona attorno al PalaVerdeera cinta d’assedio da auto e tifo-si gialloblù per andare ad assi-stere a gara-2 di questa semifi-nale scudetto. Lo spettacolo ècominciato presto. Esserci, perquesta gente, è diventata unatradizione e anche un motivo or-goglio quasi regionale come te-stimoniano gli striscioni prove-nienti da diverse parti del Trive-neto.

ARTIGLI E per ringraziare i quasi5000 del PalaVerde (in un lunedìsera!!!! Da segnalare a chi diceche non si possono riempire i pa-lasport fuori dal weekend) lePantere non graffiano solo, maaddirittura sbranano le speranzedi Casalmaggiore, grande prota-gonista della stagione regolare(chiusa con merito al secondoposto), ma già con le spalle almuro dopo due gare di semifina-le. Schiacciata dal penso di unasquadra che dopo le finali diCoppa Italia e ancora di più dopogara-1 dei quarti (persa a Mode-

na) ha cambiato pelle. «Giochia-mo più di squadra - dice Moki DeGennaro, mentre si tocca laschiena (oggi si merita una gior-nata di riposo precauzionale perun dolore) dopo un’altra serie didifese che hanno spinto l’Imocoal successo -. Ci crediamo di più,soprattutto abbiamo preso piùfiducia in noi stesse. Per il restonon è cambiato quasi nulla».

EQUILIBRI «Si sono sistematicerti equilibri nella squadra, ri-spetto alle finali di Coppa Italiaabbiamo anche recuperato unpaio di giocatrici, come Glassche ovviamente per il nostro gio-co sono molto importanti - spie-ga Alessandro Chiappini, daqualche settimana tecnico Imo-co - e adesso stiamo raccoglien-do i frutti. Non vorrei parlaretroppo presto, ma nelle ultimegare abbiamo vinto diversi tie-break. Segno che la squadra cicrede, che ha trovato anche unasua forza interiore. Ha la consa-pevolezza di poter andare avantifino in fondo. Certo nessuno cre-de che sia già finita. Casalmag-giore è una squadra che nonmolla mai. Ma anche noi in fon-do siamo un po’ così».Dieci muri, quasi la metà deglierrori, Conegliano è venuta fuo-ri alla distanza, bloccando il gio-

co della Pomì e aggredendola findalla battuta che ha minato lecertezze della casalasche facen-do esplodere la gioia del Pala-Verde. «Conoscevo il calore diquesto palazzetto da avversario,adesso lo sento anche da «titola-re» della panchina dell’Imoco edevo dire che è davvero eccezio-nale. Non smette mai di incitarcie giocare qua è davvero qualcosadi particolare. Molto bello: uno

spettacolo nello spettacolo». Siguarda intorno. Causa scara-manzia non dirà nulla della garadi venerdì a Cremona. «La frasescontata è che siamo due setavanti e ce ne servono tre, chenon abbiamo fatto ancora nulla.Di certo però noi ci siamo». E conquesta grinta venerdì sera in tra-sferta vorrà chiudere subito ilconto al primo match ball..

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONEGLIANO 3

CASALMAGG. 0

(25-22, 25-21, 25-18)

IMOCO CONEGLIANO: Fiorin 9, Adams 11, Glass 2, Oszoy 14, Barazza 6, Nikolova 14; De Gennaro (L), Arimattei. N.e. Boscoscuro (L), Katic, Furlan, Nicoletti, Barcellini. All. Chiappini.

POMI’ CASALMAGGIORE: Ortolani 12, Tirozzi 4, Stevanovic 11, Skorupa 1, Gennari 14, Gibbemeyer 5; Sirressi (L), Bianchini 2. N.e. Quiligotti, Klimovich. All. Mazzanti.

ARBITRI: Longo e Gini.NOTE Spettatori 4861. Durata set: 27’, 28’, 25’; totale 80’. Imoco: battute sbagliate 4, vincenti 2, muri 10, 2a linea 8, errori 12; Pomì: battute sbagliate 6, vincenti 3, muri 6, 2a linea 7, errori 23.Emiliya Nikolova, 23 anni, bulgara, top scorer della gara con 14 punti RUBIN

STASERAPIACENZA-NOVARADopo il successo per 3-0 delle novaresi in gara-1, stasera si replica a Piacenza, con gara-2 nella serie al meglio delle 5 partite Ore 20.30 dir. Rai Sport 1

Gara-3 che decide la serie con Veronaè domani sera � Dopo la vittoria di Perugia in gara-2 di domenica a Verona che ha portato la serie sull’1-1, la qualificazione alla semifinale si decide domani sera alle 20.30 in gara-3. Stessa situazione tra Macerata e Latina, con la bella domani alle 20.30 in diretta su RaiSport1. Le serie di semifinale, con Trento che aspetta la vincente di Perugia-Verona e Modena per la vincente di Macerata-Latina, al via sabato 25.

Risate nello spogliatoio di Perugia: il tecnico Nikola Grbic, il bomber Aleksandar Atanasijevic, il regista Luciano De Cecco e il presidente Gino Sirci

32 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

33MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTAtleticaRLa maratona di Boston

HANDBIKE: VINCE LA PORCELLATO

UOMINI: 1. DESISA (ETI) 2H09’17”; 2.

TSEGAY (ETI) 2H09’48”; 3. CHEBET (KEN)

2H10’22”; 4. KIPYEGO (KEN) 2H10’47”; 5. W.

KORIR (KEN) 2H10’49”; 6. CHEPKWONY

(KEN) 2H10’52”; 7. RITZENHEIN (USA)

2H11’20”; 8. KEFLEZIGHI (USA) 2H12’42”; 9.

TOLA (ETI) 2H13’35”; 10. SHAFAR (UCR)

2H13’52”; 15. GOFFI 2H18’44”.

DONNE: 1. C. ROTICH (KEN) 2H24’55”; 2. M.

DIBABA (ETI) 2H24’59”; 3. DEBA (ETI)

2H25’09”; 4. LINDEN 8USA) 2H25’39”; 5.

CHEROP (KEN) 2H26’05”; 6. KILEL (KEN)

2H26’40”; 7. KEBEDE (ETI) 2H26’52”; 8.

DEMISE (ETI) 2H27’14”; 9. FLANEGAN (USA)

2H27’47”; 10. CHEPKIRUI (KEN) 2H29’07”.

HANDBIKE. DONNE: 1. PORCELLATO

1H34’12”

A sinistra l’arrivo di ieri di Desisa, 25 anni. Sopra quello del 2103 REUTERS

Desisa si riprende la medaglia1L’etiope vinse a Boston nel 2013, ma riconsegnò il trofeo alla città dopo l’attentato

Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE A NEW YORK

N on sarà mai più una ma-ratona normale, quella

di Boston. Non potrà esserlo.Non dopo le bombe del 2013, itre morti e i 264 feriti sul sel-ciato di Boylston street. Ierierano in trentamila di corsasulle strade sacre alla storiad’America nel giorno dei Pa-trioti; alcune centinaia di mi-gliaia schierate lungo il per-corso mozzafiato di una mara-tona che per l’altimetria dipazzo saliscendi non può esse-re omologata nei libri dei re-cord. Nel 2014 fu la corsa dellaripresa e della riscossa, oltreche quella del ricordo. Da ieri èdiventata soprattutto quelladella memoria e sarà così persempre.

LA STORIA L’anno passato vin-se l’argento olimpico di Atene2004 (alle spalle di Baldini) ere di New York 2009, Meb Ke-

flezighi, un ex profugo eritreoche aveva vissuto anche in Ita-lia, ma di cittadinanza Usa.Non ci poteva essere un finalepiù commovente, perché unamericano non trionfava dal 1983. Infatti, Meg pianse. Ieriera il momento di Lelisa Desi-sa, l’etiope che arrivò primo a

Boylston street nel giorno del-l’inferno di due anni fa molteore prima degli scoppi. Nellefoto di quei momenti sorridevafelice con l’alloro in testa e lamedaglia al collo. Non potevaancora sapere che sul suo suc-cesso avrebbe pesato un asteri-sco. Nell’aprile scorso decise di

restituire quella medaglia edonarla alla città, perché vole-va guadagnarne un’altra chenon avesse tracce di sangue.

LA STRATEGIA Il venticin-quenne etiope ha corso al co-perto riparandosi dalla piog-gia e dal freddo della primaparte di gara. Il più veloce deipartecipanti, il keniano PatrickMakau, aveva tolto il disturbopresto: si era ritirato dopo ap-pena cinque chilometri. Lelisaconosceva bene il tracciato eha atteso il momento propizio:arrivato poco dopo il 35° chilo-metro. Si è messo in testa alplotone dei nove atleti migliorie ha allungato il passo. Due delterzetto ancora alle costole, i keniani Wilson Chebet e We-sley Korir, hanno ceduto pocodopo. L’ultimo a resistere allasua sferzata è stato l’eritreo Sa-muel Tsegay. A due chilometridal traguardo, Desisa aveva lafaccia di chi stava facendo unapiacevole passeggiata. Ha datoun altro colpetto all’accelera-tore ed è bastato: è rimasto da

solo con ai lati due ali di follaimpazzita. Ha trovato le ener-gie per salutare: prima con lamano destra, poi con la sini-stra. Ha riconquistato Bostonin 2h09’17”, non un tempone,comunque più rapido del 2013(2h10’23”). «C’era pioggia evento, non si poteva andarepiù forte di così», raccontava.E poi con parole semplici spie-gava come aveva fatto a bissa-re il trionfo: «Ho spinto dopo il35°, chilometro e sono rimastosolo. Questa è per te, Boston».Secondo Tsegay (2h09’48”),terzo Chebet (2h10’22”).

LE DONNE Fra le donne ha vin-to la keniana Caroline Rotich(2h24’55”), che ha percorso

gli ultimi chilometri scortatasoltanto dalle etiopi, BizuneshDeba e Mare Dibaba. Nel fina-le, come Desisa, ha allungato efatto il vuoto.

GOFFI Ottima la gara dell’az-zurro Danilo Goffi che a 42 an-ni ha regolato la categoria Ma-sters (così come a New York loscorso novembre) piazzandosi15° assoluto in 2h18’44”. Quel-la di Desisa è stata una caval-cata di gloria. Un altro finaleche scoperchia sentimenti diprofonda tristezza, ma riportaanche il sorriso. Il responsabiledell’attentato insieme al fratel-lo ucciso in quei giorni, Dzho-khar Tsarnaev, è stato condan-nato l’8 aprile e attende di co-noscere il suo destino: ergasto-lo o pena di morte. Il cerchio siè chiuso. E’ come se il film sifosse riavvolto. Quando Desisatagliò il traguardo nel 2013,Boston non era ancora in guer-ra: ora è un po’ come essere ri-partiti da quell’atmosfera dipacifica serenità.

© RIPRODUZIONE RISERVATALa vincitrice 2015, la keniana Caroline Rotich, 30 anni REUTERS

OlimpiadiRL’intervista

«Cari sindaco e Coni, cooperate»La ricetta di Truno il facilitatore1Il consulente strategico di Marino per Roma 2024 disegnò i Giochi di Barcellona«Con la visione del Comune e le conoscenze del Comitato non temiamo nessuno»

Alessandro CatapanoROMA

L a fama lo precede: un guruper gli estimatori, un ditta-tore per i detrattori. «Per

favore, né l’uno né l’altro: io inquesta storia mi sento più un fa-cilitatore». Preparato e intelli-gente, pesa ogni parola, evita ac-curatamente di fare il passo piùlungo della gamba. «Non devoinsegnare il mestiere a nessuno,ma aiutare Roma a costruire unaproposta convincente. Perciò, fi-no ad ora, ho ascoltato molto eparlato poco. Nei prossimi gior-ni cominceremo un’immersione

profonda da cui riemergeremosolo quando avremo le rispostead una serie di domande: perchéi Giochi a Roma? Come li fare-mo? E per farci cosa?

Enric Truno y Lagares, 65 anni,ingegnere chimico. Per un ven-tennio assessore a Barcellona,

«disegnò» i Giochi del 1992. Per laprima volta parla da consulentestrategico del sindaco Marino per Roma 2024. Perché ha accet-tato questa sfida?«Perché ho subito condiviso conil sindaco stile e strategie. Oggila parola d’ordine è la stessa diBarcellona, la “città”: come far-la, aprirla e riequilibrarla. L’altro“obbligo” che abbiamo è condi-videre il nostro progetto con icittadini, farlo nascere dal bas-so. Se non saremo in grado diconvincere i romani, come fare-mo a convincere il Cio? Ovvia-mente, dovremo conciliare ilprogetto della Giunta con i re-quisiti olimpici. Perché non di-

mentichiamoci che i Giochi sonofatti innanzitutto per gli atleti».

Il primo approccio con il Coni nonè stato dei migliori...«Io sono convinto che la cittàdialogherà con il Coni in modoproficuo. Lo stesso Marino è consapevole che va instauratoun rapporto sincero. A entrambisuggerisco: non dovete compe-tere, ma cooperare».

Malagò proprio ieri ha detto di temere “la capacità tipicamenteitaliana di farci del male da soli”.«Io invece non sono preoccupa-to. Anzi, quando mi dicono cheParigi ha più impianti di Roma,

mi tranquillizzo proprio pensan-do alle straordinarie conoscenzedel Coni: con il suo knowhowRoma non teme nessuno. A pat-to che vinca innanzitutto la sfidacon se stessa».

Meglio costruire impianti che du-rino nel tempo o ricorrere a solu-zioni smontabili?«Credo che vada costruito conun senso: ben vengano impiantida lasciare in eredità ai cittadi-ni, ma che siano davvero utiliz-zati. Altrimenti, meglio smonta-re e risparmiare sulla manuten-zione».

A proposito di costi, lei ci credead una candidatura low cost?«Io credo nel valore dell’austeri-tà, ma anche in quello dellacompletezza».

L’arrivo della maratona sottol’Arco di Costantino, come nel 1960?«Perché no? Ogni città devesfruttare i suoi punti di eccellen-za, è il mondo che vuole ammi-rarli. E Roma ne ha tanti da mo-strare...».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

R«Impianti duraturi solo se verranno utilizzati anche dopo. Altrimenti meglio smontabili»

MALAGÒ E QUEL«FUOCO AMICO»� Parigi? No, la vera avversaria di Roma è... Roma, o meglio «il fuoco amico, dovrò stare attento — dice il presidente del Coni Malagò —. Noi italiani siamo capaci di farci del male da soli e quindi fino all’ultimo dovremo avere un dossier credibile».

30� mila i partecipanti nella maratona di Boston a numero chiuso, quasi un milione ai lati della strada che porta da Hopkinton al centro di Boston

34 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

35MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1HOCKEY PISTA: VIA AI PLAYOFF (m.nan) Iniziano stasera i playoff scudetto con gara 1 dei quarti di finale alle ore 20,45: Pieve-Forte dei Marmi, Follonica-Cgc Viareggio, Bassano-Breganze, Trissino-Valdagno. Gara 2 a campi invertiti giovedì 23, eventuale gara 3 sabato 25.TUTTENOTIZIE

ATLETICASTAFFETTE TRICOLORIPOKER DELLA BRACCOAssegnati a Jesolo (Ve) i primi titoli italiani del Challenge staffette: tra le donne dominio della Bracco Milano, capace di quattro titoli su cinque. Uomini. 4x100/4x200: 1. Riccardi 41”65/1’38”72. 4x400: Cento Torri 3’26”89. 4x800/4x1500: 1. Atl. Imola 8’04”85/17’08”23. Donne. 4x100/ 4x200/ 4x400/ 4x800: 1. Bracco 48”65/1’41”70/3’57”40/9’21”92. 4x1500: 1. Atl. Mogliano 20’36”41.� PISTA ITALIA (si.g.) A Misano Adriatico (Rn), record italiano allievi del decathlon di Michele Brini (Atl. Imola) con 6336 punti. A Brusaporto (Bg), Cds marcia pista. Uomini. 10.000: Fortunato 42’22”91. Donne. 10.000: Curiazzi 45’52”22; Colombi 48’32”71. A Cremona. Donne. Disco: Capoferri 51.34. A Pomezia (Rm). Uomini. 150 (+0.1)/300: Beltramini 16”36/34”70. A Pinerolo (To). Donne. 200 hs: Marchiando (j) 28”84. A S. Giovanni Lupatoto (Vr). Cadette. Alto: Pavan (2001) 1.70.� ITALIANI NEGLI USA (si.g.) A Waco. Uomini. 800. II: Akil 1’51”49. A Charlotte. Uomini. 100 (-0.7)/200 (+0.7): 7./2. Raiteri 10”85/21”59. A North Field. Uomini. Martello: Ferretti 67.48. A Walnut. Uomini. 200. II (+2.3): 7. Spanò 21”62. Donne. 10.000: 13. Del Fava 34’50”00. A Sioux City. Donne. Disco: 2. Zanini 47.14. A Logan. Donne. 200/100 hs: 2./3. Rockwell 24”60/14”65.

� CIAO MAURREN (m.can.) La 38enne brasiliana Maurren Maggi, oro olimpico a Pechino 2008 nel lungo, non disputerà i Giochi di Rio 2016: prima del ritiro, in luglio, gareggerà ai Panamericani di Toronto.

BASEBALL� IN CANADA (r.r.) Quattro cubani firmano per la lega canadese: Yunieski Gourriel, Yordan Manduley, Alexei Bell e Ismel Jimenez, giocatori del cub campione nazionale Ciego de Avila.

BOXE� MONDIALI E AFFINI (r.g.) Ad Arlington (Usa) Terence Crawford (Usa 26) batte Thomas Dulorme (P.Ric., 22-2) ko 6 e conquista il vacante Wbo superleggeri. A Carson (Usa), Oscar Escandon (Col, 24-1) mantiene l’interim Wba supergallo su Flores (Mes, 22-1) split decision; nei mediomassimi Cesar Chavez jr. (Mes, 48-2-1) cede a Fonfara (Pol, 27-3), per kot 9 e perde l’Internazionale Wbc. A Liverpool (Gb) il locale Mathews (38-9-2) batte Luis (Can, 19-3) per l’interim Wba leggeri. A Verona (Usa) Lucas Matthysse (Arg, 37-3) supera Ruslan Provodnikov (Rus, 24-4) ai punti (md) e mantiene il Silver superleggeri Wbc.

� USYK (r.g.) A Kiev (Ucr), il locale Olex Usyk (6), oro di Londra, mantiene l’Intercontinentale massimi leggeri Wbo battendo Andry Knyazev (Rus. 11-2) ko 8.

� ESPOSITO NO (r.g.) A Barcellona (Spa), l’ex tricolore Samuele Esposito (19-3), fallisce per la seconda volta il tentativo di conquistare la cintura vacante Ue superleggeri contro il locale Sandor Martin (22-1) apparso miglior tecnico, p. 12.

GHIACCIO� TRIGLAV TROPHY Al 24° Triglav

Trophy di figura, a Jesenice (Slo), terzi posti di Maurizio Zandron (con un buon 170.44) e Ilaria Nogaro. Uomini. Finale: 1. (1.2.) Martinez (Phi) 181.84; 3. (3.4.) Mau. Zandron 170.44; 5. Mar. Zandron 147.44; 6. (6.6.) Betti 115.01. Donne. Finale: 1. (1.1.) Nakashio 148.44; 3. (3.3.) Nogaro 120.36.

HOCKEY IN LINE� FINALE (m.l.) Si apre oggi (ore 20.30) al Quanta Village milanese la serie di finale (al meglio delle 5) tra i tricolori del Milano24 e il Cus Verona.

IPPICA� IERI 7-12-6-14-13 A Follonica (m 1600): 1 Polluce Caf (D. Di Stefano) 1.12.2;2 Ribelle Op; 3 Overkam Bi; 4 Narciso Vl; 5 Procella Marina; Tot.: 6,90; 2,50, 2,00, 4,11 (50,37). Quinté: 5.777,56. Quarté: 1.539,41.Tris: 371,53. � OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 15.45) scegliamo Tender Fantasy (2), Cuore di Tenebra (1), Alonset (4), Dreamlifter (3), Lana Pavilla (8) e Patos d’Amore (11). � SI CORRE ANCHE Trotto: San Giovanni Teatino (15), Trieste (15.10) e Albenga (15.45).

NUOTO� PRODIGIO RUSSO (al.f.) Ai campionati russi di Mosca, la 16enne Daria Ustinova vince i 200 dorso con il nuovo record mondiale juniores: 2’07”29 (2° t. 2015). Vladimir Morozov nuota 48”36 nelle semifinali dei 100 sl (Izotov 48”59). Uomini: 100 do Rylov 53”17, Tarasevich 53”84; 200 ra Chupkov (17) 2’10”80, Khomenko 2’11”02; 200 mx Gorbunov 2’01”98. Donne: 100 sl Lovtsova 54”15, Popova 54”32; 400 sl Opyonysheva (16) 4’09”91.

RUGBYCHAMPIONS: FINALE FRANCESE(ro.pa.) E’ già corsa al biglietto per i tifosi di Tolone e Clermont in vista della finale di Champions Cup del 2 maggio a Twickenham. Il Tolone ha raggiunto i connazionali superando 25-20 ai supplementari il Leinster (decisiva meta di Habana) a Marsiglia: inseguirà il 3° trionfo consecutivo, senza precedenti.� CRUDEN K.O. (ro.pa.) Probabile addio alla Coppa del Mondo per Aaron Cruden, apertura All Blacks: rottura del crociato anteriore sinistro in Super 15 tra i suoi Chiefs e i Crusaders. Tempi di recupero stimati in sei mesi e Inghilterra 2015 scatterà il 18 settembre.

TRIATHLON� SUPER MOLINARI (al.f.) Giulio Molinari, campione europeo di distanza media, vince il triathlon lungo di Cannes (Fra) in 3h46’33”.

VELA � COPPA AMERICA (r.ra) Gli organizzatori della 35a America’s Cup annunciano il formato del 2017 alle Bermuda. In precedenza le qualificazioni degli sfidanti si sarebbero dovute fare a Auckland. Oracle dice sì alle qualificazioni (2 round robin). I primi 4 parteciperanno ai Challengers Palyoff (semifinali e finali) e il 1°sfiderà Oracle nelle regate di Coppa America.

NUOVA DELHI (INDIA)

U n giocatore indiano dicricket di 20 anni è

morto dopo il ricovero, acausa di un violento scontrocon un avversario duranteun match a Calcutta. L’inci-dente è avvenuto tre giornifa quando Ankit Keshri, chemilitava per l’East BengalClub e che in passato era

stato selezionato per la nazio-nale indiana under 19 che hapartecipato alla Coppa delMondo 2014 di categoria, haviolentemente urtato un com-pagno di squadra duranteun’azione di gioco della sfidatra East Bengala e Bhowanipo-re. A causa dell’impatto è cadu-to a terra e ha perso i sensi. Se-condo i medici è stato colpitoda un attacco cardiaco.

POLEMICHE Un compagno di

squadra, Sibsagar Singh, haprovato a rianimarlo con la re-spirazione bocca a bocca, manon c’è stato niente da fare: «Inun primo momento non respi-rava, ma si trovava in cona: poisembrava rianimarsi». I legger-si segnali di ripresa sono duratipochi istanti, le condizioni si sono improvvisamente aggra-vate subito dopo, e nonostanteil rapido trasferimento nel re-parto di terapia intensiva ed unsuccessivo trasferimento ad unaltro ospedale, il NightingaleHospital, il battitore indianodomenica non c’è la fatta.

POLEMICHE E PRECEDENTE Cisono polemiche sul perché ini-zialmente il giocatore, grandesperanza del cricket indiano, fosse stato portato in un prontosoccorso generico: «Non si ca-pisce questa decisione» accusail dottor Arpan Chowdhury. Ilpadre, Raj Keshri, rivela che«domenica mio figlio aveva ri-preso conoscenza, parlava, an-che se aveva febbre alta e nau-sea». L’ex stella del cricket, Sa-chin Tendulkar ha espresso ilsuo dolore per «un prometten-te campione ed una carrierabruscamente interrotta da unosfortunato incidente». Anchedal più alto funzionario stataleeletto nel Bengala occidentale,Mama Banerjee «prega per lamorte di un giovane così bra-vo». Il suo caso ricorda quellodel campione australiano PhilHuges, di 25 anni, morto loscorso novembre dopo esserestato colpito da una pallina allatesta durante una partita a Sid-ney.

r.c.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La salma di Ankit Keshri, 19 anni, viene trasportata al cimitero AP

� Ad Avezzano, oggi, il Setterosa conoscerà il suo destino. Nel centro federale in provincia di L’Aquila, la sfida con la Russia vale l’accesso alla Final Eight di World League (Shanghai, 9-14 giugno). Senza una vittoria o una sconfitta ai rigori, in questa 6a e ultima giornata, bisognerà guardare i risultati dell’altro girone europeo, perché oltre alle capolista si qualifica pure la migliore seconda. «Confidiamo in una piscina piena per battere una delle squadre più forti», dice il c.t. Fabio Conti. È un esame durissimo: nella sfida del 27 gennaio, a Kirishi, le russe si imposero 11-8.

Gir. A: Italia-Russia(ore 20, dir. RaiSport 2), Francia-Ungheria. Class.: Italia 12; Russia 11; Ungheria 7; Francia 0.Gir. B: Germania-Olanda, Spagna-Grecia. Class.: Olanda 12; Spagna, Grecia 9; Germania 0.Le azzurre: Gorlero, Teani, Barzon, Queirolo, Tabani, Aiello, Garibotti, Di Mario, Cotti, Bianconi, Emmolo, Pomeri, Frassinetti.

CRICKET

India: muore in campo colpito da un compagno1Keshri, 19 anni, crolla, si riprende ma dopo 3 giorni il suo cuore si ferma. Giallo sui soccorsi

PALLANUOTO

World LeagueIl Setterosacerca le finali

Aleksandra Cotti, 26 anni EPA

� Tanta italia sabato ad Aby (Goteborg) nell’Olympiatravet, vinta da Varenne nel 2000, demolendo General du Pommeau che lo aveva battuto nell’Amérique, e nel 2002 dominando. E proprio una figlia di Varenne, Princess Grif, sarà la punta azzurra della spedizione dopo l’ottimo secondo posto di sabato a Enghien nell’Atlantique vinto da Moving On. In Francia ha guidato Andreghetti, stavolta sale in sulky Orjan Kihlstrom e questo ingaggio di Princess potrebbe comprometterne la partecipazione al Lotteria. L’altro italiano è Oasis Bi (da Toss Out), stabilmente attivo in Svezia dove sabato a Mantorp ha ottenuto il terzo successo consecutivo. Di gestione italiana (allenatore Roberto Donati) la coppia francese Roxana de Barbray e Voltiguer de Myrt.OLYMPIATRAVET (m 2140): 1Roxana de Barbray (L. Donati); 2Support Justice (Gundersen); 3Princess Grif (Kihlstrom); 4 El Mago Pellini (Kolgjini); 5 Obi Wan(Fleming); 6 BBS Sugarlight(Untersteiner); 7 On Track Piraten (Adielsson); 8 Oasis Bi (B.Goop); 9 Voltiguer de Myrt (G. Gelormini); 10 Maven (J. Takter)

IPPICA

Olympiatravetsabato in Svezia per Princess Grif

Princess Grif è figlia di Varenne

� (s.b.) L’Italia, nella 2a giornata dei Mondiali 1a Divisione gruppo A di Cracovia, dopo il successo sulla Polonia, batte l’Ucraina con lo stesso 2-1, ma al t.s. Decide, dopo l’1-0 di Ihnacak, a segno già coi padroni di casa, un gol di Insam dopo 16” del t.s. (prova video). Oggi pausa, domani l’Ungheria.Italia-Ucraina 2-1 t.s. (0-0, 1-1, 0-0, 1-0). Marcatori: s.t. 4’25” Ihnacak (I), 6’25” Zacharow (U); t.s. 0’16” Insam (I). Italia: And. Bernard (Tragust); Hofer, Hofler; Sullivan, Marchetti; M. Zanatta,Egger; Trivellato; Gander, Ant. Bernard, J. Ramoser; Insam, Ihnacak, Di Casimirro; Frigo, Morini, D. Kostner; L. Zanatta; Falicetti, Andergassen, Frei. All. Mair. Tiri: 33-19. Altre: Kazakistan-Ungheria 5-0; Polonia-Giappone 2-0. Classifica: Kazakistan 6; Italia 5; Ungheria, Polonia 3; Ucraina 1; Giappone 0.� IN NHL Così domenica (completamento) nei quarti di Conference. Eastern: Ottawa-Montreal 1-2 t.s. (serie 0-3). Western: Chicago-Nashville 4-2 (serie 2-1); Calgary-Vancouver 4-2 (serie 2-1).

HOCKEY GHIACCIO

SupplementareL’Italia battel’Ucraina 2-1

Alex Frei, 21 anni PATTIS

� Al Citi Field, diamante dei NY Mets, nel match contro Miami sul monte s’è visto per la prima volta un lanciatore, Alex Torres, con il cappellino protettivo: esteticamente non è un granché, ma almeno è garanzia di sicurezza in caso di violenti rimbalzi. Intanto Andrew McKirahan (Atlanta) è stato squalificato per 80 partite per doping.COLABELLO E LIDDI (m.c.) In triplo A il prima base Colabello ha battuto contro Lehigh Valley il 2° fuoricampo della stagione, chiudendo a 1/4. In doppio A Alex Liddi, schierato da Arkansas in seconda, batte un fuoricampo da 3 punti contro Frisco (2/4). La sua media sale a 111 (3/27). Prima vittoria dell’anno infine per Da Silva (Dunedin, singolo avanzato), dopo un rilievo di 2,2rl contro Brevard County.� OTTIMO MAESTRI Nella vittoria 4-1 dei suoi Orix Buffaloes (Npb) sui Saitama Seibu Lions, a Kobe, davanti a 26.000 spettatori, Alessandro Maestri è stato protagonista di un’ottima prestazione: salito al 4° inning, l’azzurro ci è rimasto per 3.2 inning, con 6 strike out, 2 valide e 0 punti.I Buffaloes sono ultimi (5-14).

BASEBALL

Mlb: debutta il cappello protettivo

Alex Torres e il nuovo cappellino

� L’austriaco Marius Vizer, presidente mondiale del judo e di SportAccord, che raggruppa 107 organizzazioni sportive, critica il Cio «di frenare le iniziative» dell’organismo da lui presieduto. A Sochi — dove si sono ritrovati i massimi i dirigenti sportivi per la consueta kermesse — atletica e tiro si dimettono dall’organismo, ed altre 14 federazioni (tra le più importanti come Fifa, Fina, Fisa) prendono le distanze da Vizer e stanno dalla parte del presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach. Prova a mediare, a ricucire i rapporti il presidente russo Vladimir Putin, amico di Vizer (aspirante membro Cio ma ormai senza speranze) per via della sua passione per il judo: obiettivo tenere unite le federazioni internazionali e sostenere i progetti di Bach, ricevuto proprio ieri dal leader russo che si è garantitoil ritorno di SportAccord per il 2016. Intanto oggi nella città che ha ospitato i Giochi 2014, esecutivo Asoif che prenderà le distanze da Vizer, mentre arriva la delegazione italiana di Roma 2024 guidata da Giovanni Malagò per sostenere la candidatura.

POLEMICHE A SOCHI

SportAccordattacca il CioAtletica e tirolasciano

COMUNE DI GIUNGANO (SA)Piazza Veneto 9, Tel. 0828 880285 - www.comunegiungano.gov.it

ESITO DI GARA Prot.n. 931 del 18/03/2015Bando n. 3019 del 08/08/2014 per Affidamento Servizi di Ingegneria ed Architettura inerentilavori di “Realizzazione di una Strada di Collegamento con l’area P.I.P. e di una struttura fi-nalizzata allo sviluppo, all’allocazione di micro imprese e alla gestione centralizzata di servizi”Aggiudicazione definitiva determina n. 68 del 13/03/2015. Offerte pervenute 14. Escluse 0.Aggiudicatario Ing. De Blasis Giuseppe, capogruppo mandatario RTP, via S.Angelo, 10,Campolattaro (BN). Importo aggiudicazione € 139.758,87. Ribasso 25%.

Il responsabile del servizio/procedimento - Geom. Gaetano Mandia

Unione Europea

AVVISO RELATIVO AGLI APPALTI AGGIUDICATII.1) AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: 1000 MIGLIA Srl - Via Enzo Ferrari,4/6, 25134 Brescia. Tel. 0302318211. Fax 0302319288. II.1.4) OGGETTO DEL-L’APPALTO: Specifici servizi strumentali allo svolgimento della gara automobili-stica di regolarità con partecipazione di vetture storiche, denominata “Mille Miglia”,nonché della connessa manifestazione denominata “Tribute”, relative all’edizione2015, anche con posa in opera di forniture. CIG n. 6019314F09. IV.1) TIPO DIPROCEDURA: Ristretta accelerata. IV.2) CRITERI DI AGGIUDICAZIONE: offertaeconomicamente più vantaggiosa. V.1) DATA DI AGGIUDICAZIONE: 24 febbraio2015.V.2) NUMERO DI OFFERTE PERVENUTE: 4.V.3) SOCIETA’ AGGIUDICA-TARIA: RTI tra ICET STUDIOS Srl e APP EVENTI Srl - Via Ingegnoli, 40 - 20093Cologno Monzese (Mi).V.4) INFORMAZIONE SUL VALORE DELL’APPALTO.Va-lore totale inizialmente stimato dell’appalto: Valore: 730.000 EUR.(oneri fiscaliesclusi). Valore finale totale dell’appalto: Valore: 644.000 EUR. (oneri fiscaliesclusi). VI.4) DATA DI SPEDIZIONE ALLA G.U.U.E.: 7 aprile 2015.

Il Responsabile del Procedimento - Dr Roberto Pagliuca

36 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Gli annunci si ricevonotutti i giorni su:

[email protected]

oppure nei giorni ferialipresso l’agenzia:

Milano Via Solferino, 36tel.02/6282.7555 - 7422,

fax 02/6552.436

Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricercadi personale devono sempre intendersi ri-volte ad entrambi i sessi ed in osservanzadella Legge sulla privacy (L.196/03).

Una nuova vetrina:ASPETTANDOEXPOMILANO2015

EXPO2015B&B

Alloggi

Interpreti

etra

dutto

ri TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA

Rubriche in abbinata: Corrieredella Sera - Gazzetta dello Sport:

n. 1: € 2,08; n. 2: € 7,92; n. 3:€ 7,92; n. 4: € 5,00; n. 5: € 4,67;n. 6: € 4,67; n. 7: € 4,67; n. 8:€ 4,67; n. 9: € 4,67; n. 10: € 2,92;n. 11: € 3,25; n. 12: € 4,67; n. 13:€ 9,17; n. 14: € 7,92; n. 15:€ 4,17; n. 16: € 2,08; n. 17: €4,58; n. 18: € 3,33; n. 19: € 3,33;n. 20: € 4,67; n. 21: € 5,00; n. 22:€ 4,67; n. 23: € 5,00; n. 24: € 5,42.

ACQUISTI esperienza 15ennale.Benchmark, accordi. Scelta fornitorimercato italiano/estero.Ottimopc. In-glese/francese parlato/scritto. Dispo-nibile brevi trasferte. 347.05.81.072ADDETTA amministrazione persona-le, esperienza decennale assunzionicessazioni trasformazioni programmapresenze, rapporti con enti, word, ex-cel, internet, posta elettronica.346.79.48.352.AIUTO contabile, impiegata commer-ciale con pluriennale esperienza offre-si full/part-time. 366.42.67.679ESPERIENZA segreteria, contabilità,ufficio export, inglese fluente buonfrancese, utilizzoSap,AS400,pacchet-to Office. 347.03.31.479RAGIONIERE pluriennale esperien-za co.ge, fornitori, banche, bilanci,adempimenti fiscali. Offresi.340.62.20.076SEGRETARIA pluriennale esperienzaofferte ordini, ddt, inglese, word, ex-cel. Disponibilità immediata.340.31.46.044

AGENTE di commercio valuta propo-ste concrete di proficua collaborazio-ne.347.73.12.582 [email protected] in conduzione e guidaagenti di vendita offresi. Donato Elle.348.44.02.324

R ETIVENDITA. Creazione re-ti agenti per aziende. Avvio reticommerciali. 338.37.66.816

COMMERCIALE KEY ACCOUNTcon esperienza vendita gdovari settori merceologici of-fresi. Tel. 335.84.75.908

COLF italiana, esperienza contesti si-gnorili, valuta proposte.338.91.34.547COPPIA custodi umbra referenziatis-sima offresi pratici lavori domestici,giardinaggio, patente auto.339.26.02.083 - 0546.56.02.03

RAGIONIERE pensionato presta as-sistenza amministrativa e contabile eprovvede ad aggiornare la contabilitàdi piccole e medie aziende. Tel.02.89.51.27.76STILISTA offresi come stilista fashiondesigner, sarta,modellista ambitomo-da. [email protected]

A Milano apertura punto vendita im-pieghiamo 2 ambosessi full-time pergestione clienti e assistenza commer-ciale. 02.24.30.28.51STUDIO fotografico cerca grafico ap-ple photoshop e stampa minilab. Tel.338.25.47.216

GIORNALISTA disponibile pubblica-re importante scopertamatematicaneigiochi d'azzardo cercasi.345.29.26.595

ARENA Giannone 9 appartamentinuovi uno, due, tre locali. CE: F - IPE:153 kWh/mqa 02.33.61.71.12 Gran-vela.itATTICI Maciachini. Piani alti, terrazzi.box. APE: C - IPE: 74,9 kWh/mqa02.88.08.31 cod. T09 filcasaimmobi-li.itATTICI nuova costruzione adiacenzevia Losanna, balconi/terrazzi, box.APE: B - IPE: 33,26 kWh/mqa.02.88.08.31 cod. C09 filcasaimmobi-li.it

B RERA parco immersa nelverde dimora 230 mq., 20 mq.di terrazzo, ampio box. CE [email protected] piano alto, salonedoppio, 4 camere, cucina, pluriservizi,ristrutturato, climatizzato, boxes. CE: F- IPE: 65 kWh/mqa. BEI 02.46.26.86DERGANO, monolocale, cucinotto,bagno, balcone. Euro 75.000,00 CE:G - IPE: 210,69 kWh/mqa02.39.31.05.57 Granvela.itFIERA, Cassiodoro ultimi bilocali, tri-locali ristrutturati a nuovoCE: F> - IPE:147,15 kWh/mqa 02.48.01.18.83Granvela.itMMCORVETTO.Nuova costruzione,bilocale 44 mq. Ingresso-soggiorno,cucina/vista, camera, servizi, balcone.Euro 136.400. APE: B - IPE: 41,31kWh/mqa. 02.88.08.31 - filcasaim-mobili.it

GARANTIAMO pagamento contantia chi vende appartamenti o palazziMi-lano. Sarpi Immobiliare02.76.00.00.69SOCIETÀ d'investimento internazio-nale acquista direttamente apparta-menti e stabili in Milano. 02.46.27.03

BANCHEMULTINAZIONALI

•RICERCANO appartamenti affit-to vendita. Milano e provincia02.29.52.99.43

BANCHE e multinazionali ricercanoimmobili in affitto o vendita a Milano.02.67.17.05.43MEDICO massime referenze cercamonolocale/bilocale in Milano zonaservita. 02.67.47.96.25

AFFITTASI ufficio open-space PortaVenezia / Bastioni 400mq., posti auto,ingresso indipendente. APE: F - IPE:61,21 kWh/mca 02.88.08.31 cod.U08 filcasaimmobili.it

P IAZZA CASTELLO MM Lan-za, ufficio 212mq. ristrutturato,prestigioso edificio epoca. CE: C- IPE: 80,07 kWh/mca.02.88.08.31 cod.C12 filcasaim-mobili.it

MILANO MARITTIMA Hotel Kingwww.hotelking.org tel.0544.99.43.23. Speciale estate 2015offerte riservate alle coppie e clienti se-nior. Fino al 19 giugno e settembretariffe scontatedel 30%. Luglio edago-sto, sconti dal 20% al 25%. Sul mare,camere con ogni comfort, spiaggia in-clusa, ottima cucina.

RIMINI last minute Hotel Glenn 3 stel-le - 0541.72.25.12. - 30 metri mare.All inclusive. Parcheggio. 1º maggio 3giorni 120,00; giugno7giorni 299,00;luglio 349,00. 1-8 agosto 399,00 -www.hotelglenn.com

SETTIMANE BENESSERE! 17 mag-gio - 12 giugno, pensione completabevande incluse, piscina coperta ri-scaldata, idromassaggio, grotta be-nessere, animazione: 7 notti 420,00 -14 notti 770,00 a persona! Scontibambini 3 - 4 letto. www.riohotel.it Fi-nale Ligure 019.60.17.26

PORTO LOTTI Spezia, cedo postobarca 12x4 con auto vicino.335.22.48.92

ACQUISTARE, vendere aziende, im-mobili, ricercare soci, joint-venture?Trentennale esperienza nazionale, in-ternazionale, pagamenti garantiti.www.cogefim.com - 02.39.26.11.91

BUSINESS SERVICES cede Pinerolo(To) , contesto residenziale lussuoso,avvita impresa edile/costruzioni, pre-stigioso immobile 1.970 mq.02.29.51.80.14

BUSINESS SERVICES GROUP ce-de Piacenza avviato centro servizi/salacongressi/ristorante. Immobile 1.600mq. CE: G - APE: 321,86 kWh/mqa02.29.51.82.72

ACQUISTIAMO,VENDIAMO,

PERMUTIAMO•OROLOGI MARCHE PRESTI-GIOSE, gioielli firmati, brillanti,coralli. www.ilcordusio.com -02.86.46.37.85

PUNTO D'OROcompriamo contanti, super-valutazione gioielli antichi,moderni, orologi prestigio-si, oro, diamanti. Sabotino14 - Milano. 02.58.30.40.26

ACQUISTIAMO•AUTOMOBILI E FUORISTRA-DA, qualsiasi cilindrata. Passag-gio di proprietà, pagamento im-mediato. Autogiolli, Milano.02.89.50.41.33 - 327.33.81.299

#

37MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

di GIORGIO DELL’[email protected]

I morti del grande naufragio so-no forse addirittura novecento:un sopravvissuto del Banglade-sh, ricoverato a Catania e subitoascoltato dai magistrati, ha det-to che a bordo c’erano non 700,ma 950 persone. Numero inim-maginabile se si confronta con ledimensioni del barcone.

1 Li tenevano chiusi nella sti-va.Sì, e quando la barca s’è

rovesciata non hanno avutoscampo. Alcuni di quelli che sisono salvati hanno raccontatodi essersi aggrappati ai cada-veri che galleggiavano. Le sal-me per ora recuperate sono24: la nave della Guardia co-stiera italiana le ha trasporta-te a Malta. E tra i sopravvissutici sono due scafisti: arrestati,come ha annunciato all’una il

ministro Delrio a Catania all’ar-rivo della nave Gregoretti con27 dei 28 scampati alla morte.

2 C’è stata un’altra tragediaa Rodi.Sì un altro barcone prove-

niente dalla Turchia e che pun-tava alla Grecia. I morti accerta-ti finora sono tre, e tra questi c’èun bambino. Ma, secondo i me-dia greci a bordo dell’imbarca-zione, abbandonata dagli scafi-sti a metà tragitto, potevano es-sere in 200 e quelli salvati sono93. I testimoni che al momentodel naufragio si trovavano sullaspiaggia di Zephyros, di frontealla quale il barcone ha comin-ciato ad inabissarsi dopo averurtato gli scogli, hanno vistopersone che si sono buttate inacqua senza attendere i soccor-si. Non basta: nel pomeriggio diieri l’Organizzazione interna-zionale per le migrazioni (Oim)ha dato notizia di tre imbarca-zioni nel Mediterraneo. Una ha

lanciato una richiesta di aiuto eha comunicato che 20 personesono morte. Sarebbero in mareoltre 300 migranti.

3Hanno arrestato parec-chia gente, ieri.Esiste una rete che tiene

connessi Centro dell’Africa, Li-bia, la Sicilia, Lazio e Lombar-dia. I trafficanti organizzano ilviaggio dalla sede di partenzafino alla Libia, poi dalla Libiaalle coste italiane, quindi dal-l’Italia ai Paesi del Nord, dovela metà di quelli che arrivanohanno parenti che voglionoraggiungere. Si paga ogni vol-ta, cioè si paga tre volte. Latratta più costosa è la prima,quella che ti porta in Libia: an-che 5 mila dollari. Per attra-versare il Mediterraneo ce nevogliono 1.500 (la tariffa èscesa). Per raggiungere Mila-no e da qui la Germania o laNorvegia o l’Olanda ci voglio-no almeno altri 500 euro. L’or-

ganizzazione fa fuggire i mi-granti dai campi italiani, li fadormire un paio di giorni incerti appartamenti affittati ap-posta, poi li trasferisce in Lom-bardia. Tutto il movimento(200 mila persone negli ultimianni) è monitorato e le centra-li africane sono sempre infor-mate sul “chi” e sul “come”. Ie-ri abbiamo saputo qualche no-me dei boss di questo traffico.Alcuni di questi sono anche fi-niti in galera.

IL FATTODEL GIORNOL’EMERGENZAUMANITARIA

4 Chi sono?L’operazione si chiama“Glauco 2”, la conduce la

Procura di Palermo. Sono finitidentro 24 uomini. La base ope-rativa era nel centro Cara di Mi-neo (Catania), il più grande d’Europa. I componenti dell’or-ganizzazione sono etiopi, eri-trei, sudanesi e libici. Un’altracentrale era a Villa Sikania nelcomune di Siculiana, in provin-cia di Agrigento. Il personaggiopiù importante è un egiziano dinome Mohamed BadawyRamzy, di 49 anni, che sarebbel’organizzatore dei viaggio di453 migranti sbarcati a Messi-na sabato scorso. L’etiope Er-mias, responsabile del tragiconaufragio del 3 ottobre di dueanni fa (366 morti), colpito damandato di cattura, è invece la-titante. Poi c’è Ashgedom Gher-may, etiope anche lui, sopran-nominato “Amice”, che, dopoaver chiesto asilo politico nel2013, si occupava dell’ultimatratta del viaggio e, soprattut-to, reclutava e sistemava nei va-ri centri suoi agenti, capaci diorganizzare le fughe dallestrutture di accoglienza. Un al-tro dei latitanti si chiama Me-red Medhanie, 34, vita di lussoa Tripoli. Lo si sente ridere inun’intercettazione: «Dicono dime che ne faccio salire sempretroppi sui barconi... Ma sono lo-ro che vogliono partire subito».

5 Renzi ieri ha tenuto un’al-tra conferenza stampa.Sì, insieme col primo

ministro maltese Joseph Mu-scat. Ha ribadito che ci vuoleun’iniziativa europea, chenon possiamo sbarcare trup-pe in Libia e non possiamo ne-anche, senza un mandato in-ternazionale, affondare acannonate i barconi ormeg-giati nei porti libici, essenzialiper il loro business. Il presi-dente di turno della Ue, Do-nald Tusk, ha convocato, sul-l’immigrazione, un consiglioeuropeo straordinario pergiovedì (ma di questo parlia-mo meglio qui a fianco). In-tanto, il leader della Lega Sal-vini continua a rilanciarel’idea del Blocco Navale. Dicosa si tratterebbe? È un tipodi azione militare finalizzataa impedire l’accesso e l’uscitadi navi dai porti di un territo-rio. Nella formula propostada Salvini, fregate, corvette epattugliatori posizionati a tremiglia dalle coste libiche e co-ordinati da una nave da assal-to anfibio tipo San Giorgiodovrebbero controllare l’areacostiera intorno ad al-Zawi-ya, la più vicina a Lampedusa,da dove salpa la gran partedei barconi. Secondo Renzi, gli scafisti andrebbero a noz-ze con questa soluzione: met-terebbero le barche in mare echi fa il blocco sarebbe co-stretto a prendere i migranti.

IL VERTICE GIOVEDÌ

Renzi all’Ue:«Ora azionimirate controgli scafisti»

«D ire che gli scafisti so-no i nuovi schiavistinon è un’espressio-

ne a effetto. Tre o quattro secolifa uomini senza scrupoli face-vano commercio di vite uma-ne: sta accadendo esattamentela stessa cosa». Sono queste leparole che Matteo Renzi riser-va ai trafficanti di migranti nel-la conferenza stampa di Palaz-zo Chigi con il maltese JosephMuscat. Il premier è pronto alanciare una dura offensiva:«L’escalation dei viaggi dellamorte è il segno che siamo inpresenza di un’organizzazionecriminale che sta facendo tantisoldi e rovinando tante vite. Ilnostro Paese non lo può con-sentire, noi li prenderemo».Ma da sola l’Italia non ce la puòfare. Quindi, per l’ennesimavolta, Renzi fa appello alla Ue:«Questo è molto più di un nau-fragio, siamo in presenza di ungrave momento di crisi umani-taria. Ho chiesto che l’Europagiovedì dedichi un consiglio adhoc a questa crisi. Noi presen-teremo le nostre proposte con-crete, operative. Contro gli sca-fisti è possibile un’operazionecondivisa ma mirata».

IL PIANO UE Alla base del verti-ce straordinario di giovedì cisarà il piano d’azione europeosull’immigrazione, presentatodalla Commissione ed appro-vato ieri a Lussemburgo dai mi-nistri degli Esteri e degli Inter-ni. Le linee guida prevedono ilrafforzamento della missioneTriton almeno raddoppiandorisorse e mezzi a disposizione,nuovi meccanismi di redistri-buzione dei profughi, pro-grammi per il rimpatrio «daiPaesi in prima linea» comel’Italia, ma soprattutto preve-dono che si compia un «siste-matico sforzo per sequestrare edistruggere le barche dei con-trabbandieri». Parole che dettedue giorni fa da altri (vedi Da-niela Santanchè) avevano sol-levato un coro di polemiche.

e.e.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il premier ieri a Palazzo Chigi

Come possiamo annientarei trafficanti senza dignità che gestiscono i barconi?1A Palermo 24 arrestati. E anche i 2 scafisti tra i 28 sopravvissutiI morti dell’ultima ecatombe salgono a 950. A Rodi altro naufragio

� 1 La nave della Guardia costiera italiana a Malta con i cadaveri recuperati nel Canale di Sicilia; � 2 Migranti aggrappati a pezzi di imbarcazionedopo il naufragio di Rodi; � 3 Prima pagina del francese Libération; � 4 Il New York Times dedica l’apertura al naufragio e al vertice di Renzi AFP-ANSA

1 2

4

LO STUDIO

La crisi frena gli immigratiMandano meno soldi a casa1 Quasi 60 miliardidi rimesse in 10 annima nel 2014 solo 5,3Le somme più alte in Romania e Cina

C risi per tutti, pure per ciòchiamiamo «rimesse». Ilfrutto di lavoro e sacrifici,

le somme che i lavoratori stra-nieri in Italia spediscono verso iPaesi di origine spesso attraver-si piccole finanziarie: negli ulti-mi dieci anni hanno raggiunto

la vertigine di 60 miliardi di eu-ro. Eppure, a leggere un’analisidel Centro Studi «ImpresaLavo-ro» su elaborazione di datiBankitalia, si scopre che anchequesto settore è in sofferenza.Nel dettaglio, esplorando la ri-partizione anno per anno, eccoche le difficoltà complessive delsistema Italia portano a ridurrele rimesse spedite da questi la-voratori alle loro famiglie diorigine: dai 7,394 miliardi del2011 ai 6,833 miliardi del 2012(-7,6%) e giù fino ai 5,533 mi-liardi del 2014 (-38%), il livellopiù basso dal 2007. Utile ancheallargare il campo alla geogra-

fia dell’immigrazione in Italia:gli immigranti che hanno tra-sferito più risorse in patria litrovi in Lombardia (un miliardoe 119,4 milioni), poi ci si trasfe-risce nel Lazio (985,1 milioni)prima di risalire al nord: Tosca-na (587,1 milioni), Emilia-Ro-magna (459,7 milioni), Veneto(426,3 milioni).

QUANTE SPEDIZIONI «Im-presaLavoro» ha dovuto navi-gare in un mare magnum di da-ti e numeri: nello studio elabo-rato, contempla cittadini di 176nazionalità differenti venuti daqueste parti per lavorare.

� Il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, li chiama «martiri»: sono i 29 cristiani etiopi uccisi da miliziani dello Stato islamico in Libia, una strage documentata da un video. Ieri è emerso che i copti potrebbero essere migranti diretti in Europa e in fuga dall’Etiopia, 22° Paese al mondo per persecuzione ai cristiani secondo Portes Ouvertes France. «Se la notizia sarà confermata, sarà un avvertimento per le persone che vogliono rischiare un viaggio in Europa», osserva Adis Abeba.

LA STRAGE IN LIBIA

Cristiani uccisi dall’Isis: in fuga dall’Etiopia

Quanto alle diverse nazionali-tà, si scopre che il flusso mag-giore di denaro è partito dal-l’Italia direzione Romania: 876milioni guadagnati qui e speditiin patria. E dopo i lavoratori ro-meni, immancabili, i cinesi(819 milioni). Più distanziata,

la comunità del Bangladesh(360), delle Filippine (324), del Marocco (250), del Senegal(245), dell’India (225), del Pe-rù (193), dello Sri Lanka (173)e dell’Ucraina (144).

al.mo.© RIPRODUZIONE RISERVATA

I MILIONI SPEDITI ALL’ESTERO

6.5727.394

6.833

5.545 5.333

2010 2011 2012 2013 2014

(percentuale sul totale)I PRINCIPALI PAESI DI DESTINAZIONE

ROMANIA CINA BANGLADESH FILIPPINE MAROCCO

876(16,4)

819(15,4)

360(6,7)

324(6,1)

250(4,7)

DATI IMPRESALAVORO IN MILIONI DI EURO/GDS

Il racconto di alcuni sopravvissuti: «Ci siamo aggrappati ai morti per non affondare»

Le risate dei criminalinelle intercettazioni:«Le barche strapiene?Vogliono partire subito»

LA CHIAVE

AltriMondiR

3

38 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Daniele Vaira@danvaira

È entrato a scuola armato di una balestra, uncoltello e una pistola ad aria compressa. Haucciso un docente e ha ferito quattro perso-

ne, prima di essere fermato e disarmato da unprofessore di ginnastica. Il protagonista del folleattacco è un ragazzino di 13 an-ni dell’istituto Joan Fuster diBarcellona. «Aveva minacciatodi uccidere gli insegnanti», haconfidato una sua compagna diclasse, mentre per il quotidianoEl Mundo il minorenne stava se-guendo un trattamento psichia-trico. Aveva mostrato una listacon 25 professori e alunni chevoleva eliminare, ma nessunogli aveva dato peso. Tutto è ini-ziato alle 9 di ieri mattina. Adaprire la porta dell’aula al ragazzino è stata laprofessoressa di spagnolo che lo ha rimproveratoper il ritardo. Il 13enne ha estratto la balestra el’ha colpita in faccia. Poi si è diretto verso la fi-glia, sua compagna di classe, e l’ha ferita ad unagamba con una coltellata. Le grida degli alunnihanno attirato l’attenzione di un insegnante. Eraun supplente di scienze sociali, nella scuola dapoco più di una settimana. È stato raggiunto daun colpo di balestra, ma è stata una coltellata al

petto a finirlo. Il ragazzino avrebbe poi ferito unalunno al torace e una insegnante ad un orec-chio. La maggior parte degli studenti si è barrica-ta nelle classi. «Abbiamo messo i banchi contro laporta», ha detto una ragazzina. L’aggressore, cheper la legge spagnola non è imputabile, in quantominore di 14 anni, è stato trasferito nell’unità psi-chiatrica dell’ospedale Sant-Joan de Deu.

LE SUE PASSIONI Un giovane si-lenzioso con una passione per learmi, che spesso veniva a scuolacon dei pantaloni militari. «Mada questo a pensare che fossecapace di fare quello che ha fat-to...», sono le parole di un inse-gnante. Un fan delle serie tv TheWalking dead e del suo protago-nista armato di balestra. Proba-bilmente quella usata dall’ado-lescente era stata fabbricata incasa, grazie a Internet. «Di fron-

te a questa tragedia dobbiamo riflettere su cosanon sta funzionando nella nostra società e suquali valori stiamo inculcando ai nostri giovani»,ha commentato il ministro dell’Interno spagnoloJorge Fernández Diaz. Per un azzardo l’attacco èavvenuto il 20 aprile. Lo stesso giorno di 16 annifa si scatenava negli Usa il massacro della Colum-bine in Colorado. Due studenti uccisero 12 com-pagni e un insegnante e poi si suicidarono.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DIVERSAMENTEAFFABILEdi FIAMMA SATTA

RACCONTAREI PAPI IN RIMAROMANESCA:BRAVO PAPÀ

L a parola “tortura”mi fa sempre venirein mente Pilo

Albertelli, eroe della Resistenza torturato a Via Tasso dai nazisti e trucidato alle Fosse Ardeatine. Era stato professore liceale di Storia e Filosofia di mio padre, un ingegnere edile, classe 1923, che lo ha sempre considerato un punto di riferimento «per avermi in tempi oscuri illuminato la mente». Papà ha usato queste parole riferite al suo professore nei ringraziamenti inseriti nel suo primo libro appena uscito: Storie de Papi. Effetti collaterali (Gangemi editore), una documentata, gustosissima e sferzante storia del Papato da San Pietro a Papa Francesco in rima romanesca, alla maniera del Belli. Al libro è allegato un dvd nel quale Carlo Verdone, Valerio Aprea, Filippo Scicchitano, Emanuele Salce, Massimo Wertmüller e Paola Minaccioni leggono alcuni capitoli, tra i quali quello intitolato «Inquisizione», a proposito di tempi oscuri e di torture. Come non essere orgogliosa di mio padre che alla sua età ha composto una tale impresa? Eravamo insieme in vacanza quest’estate e mentre io facevo esercizi muscolari in piscina lui scriveva, rileggeva, correggeva, toglieva… Io rinforzavo le gambe e lui la sua mente di splendido 91enne.

Shock a BarcellonaTredicenne uccideil prof con la balestra1Il folle gesto del ragazzo a scuola: quattro i feriti Amava le armi. Una compagna: «Strage annunciata»

La polizia davanti all’istituto Joan Fuster di Barcellona dopo l’irruzione dello studente armato LAPRESSE

NOTIZIE TASCABILI

� Whirlpool conferma la chiusura del sito Indesit di Caserta e il confronto con i sindacati si interrompe. Finisce così il tavolo tra Fim Fiom Uilm e Ugl e i vertici italiani dell’azienda convocato, ieri, dopo l’annuncio del piano che prevede 1.350 esuberi. I sindacati promettono 12 ore di sciopero. Il governo media e convoca le parti per lunedì.

LUNEDÌ SI RIPROVA

Whirlpool, rottele trattativecon i sindacati

� Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, «rivendica il diritto a fare proposte» dell’Istituto e torna asostenere l’ipotesi di un reddito minimo per gli over 55 che«perdono il lavoro e sono in una condizione di povertà». La proposta da sottoporre a governo e Parlamento dovrebbe arrivare a giugno. L’idea piace al ministro del lavoro, Giuliano Poletti. Si cercano 1,5 miliardi.

SERVONO 1,5 MILIARDI

Inps, l’idea di Boeri«Reddito minimoper gli over 55»

� Dai bimbi alle alte cariche dello Stato: tutti per l’ultimo saluto a ElioToaff, morto domenica a 99 anni, all’ombra del Tempio Maggiore diRoma che per 50 anni l’ha visto rabbino capo. Poi il viaggio verso lasua Livorno per la cerimonia funebre e la sepoltura nella tomba difamiglia. È arrivato l’auspicio del presidente Mattarella, accolto dalCampidoglio: «Si intitoli una via della Capitale a Elio Toaff». Da Oltrete-vere, il lutto di papa Francesco per «un uomo di pace e di dialogo».

I FUNERALI DELLO STORICO RABBINO

La bara di Elio Toaff sotto il colonnato del Tempio Maggiore di Roma ANSA

Toaff, addio a Roma e LivornoMattarella: «Una via per lui»

� La Grecia in crisi ha deciso di ottenere il massimo nel suo territorio e ha messo le mani sui soldi degli enti pubblici. Il governo di Alexis Tsipras ha infatti emanato un decreto legge che obbliga tutti gli enti pubblici e le imprese acapitale pubblico a trasferire le riserve in contanti allaBanca centrale ellenica, compresi i depositi a termine presso i propri conti.

L’obiettivo è reperire le risorse necessarie per far fronte alle prossime scadenze sul debito nei confronti dell’Fmi e di altri creditori. Secondo la stampa finanziaria greca, Atene spera di raccogliere in questo modo circa 3 miliardi. Ma alcuni enti sono pronti a dare battaglia.

DECRETO IN GRECIA

Tsipras fa cassacon i contantidegli enti statali

Il premier Alexis Tsipras, 40 anni EPA

ANCHE FIDEL CASTRO AL VOTOPER LE MUNICIPALI CUBANE� Anche Fidel Castro ha partecipato alle elezioni di sabato per eleggere i membri delle assemblee municipali cubane (foto Epa). Il lider maximo, 88 anni, ha votato dalla sua residenza de L’Avana, come prevede una legge da lui stessovoluta. Le elezioni hanno visto la sconfitta dei due candidati dissidenti, l’ex avvocato e giornalista Hildebrando Chaviano e il disoccupato Yuniel Lopez, che puntavano a diventare i primi eletti al di fuori del partito comunista in 40 anni.

IL PARTITO AI FERRI CORTI

Italicum, il Pd cambia i dissidenti L’opposizione minaccia l’Aventino1La riforma elettorale inizia l’iter conclusivoPrevista la sostituzionein Commissione di diecimembri della “sinistra”

Filippo Conticello@filippocont

S i attende come il giudiziodi dio e, man mano che siavvicina il voto definitivo

sull’Italicum, sembra avvicinarsipure l’armageddon dentro al Pd.Dieci deputati della minoranzasaranno sostituiti in Commissio-ne Affari Costituzionali: nessunrenziano, tutti critici sulla leg-ge elettorale che lunedì prossi-

mo atterra alla Camera e, nellacompagnia, pure Cuperlo, Ber-sani e la Bindi. Il dibattito si è in-cendiato perfino più di prima esi prevedono bracci di ferro ebarricate, fino alla mossa piùdura immaginata dalle opposi-zioni. Tutte minacciano l’Aventi-

no di fronte «alla palese volontàdi azzerare la discussione», at-traverso la sostituzione deimembri democratici. E c’è dipiù: alla protesta si aggiungel’azzardo di Scelta civica che va-luta seriamente l’uscita dallastessa Commissione di due pro-

pri elementi. Farebbero parteanche loro della stessa maggio-ranza di governo.

DIVERSE La scorsa settimana indirezione Matteo Renzi avevamesso il lucchetto e portato, difatto, Roberto Speranza a di-mettersi da capogruppo dem al-la Camera: per il premier le sortidell’Italicum (senza modifica al-cuna) si sovrappongono a quelledell’esecutivo. Ma ieri mattinala sua minoranza ha ribadito chela legislatura sarà a rischio se siarriverà davvero alla fiducia.«Sarebbe un atto gravissimo»,ha ribadito Gianni Cuperlo e an-cora più esplicito è stato il suocollega Stefano Fassina: «Sullalegge elettorale la fiducia è invo-tabile per principio». Poi si è ag-giunta pure l’anticipazione delturnover in Commissione, an-che se sul tappeto restano ben97 proposte di modifiche allalegge, ben 11 a firma Pd. Le siinizierà a votare oggi, con diecifacce diverse.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

JORGE FERNÁNDEZ DIAZMINISTRO SPAGNOLO

UNA GRANDE TRAGEDIA, FIGLIA DELLA CRISI

DELLA NOSTRA SOCIETÀ E DEI SUOI VALORI:

DOBBIAMO RIFLETTERE

«Storie de Papi. Effetti collaterali»,di Vittoria-no Satta (Gangemi)

AltriMondiR

Gianni Cuperlo, minoranza Pd, sostituito in commissione Affari Costituzionali

39MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

LA SERIE TVSU MANI PULITE

SI CONCLUDEQUESTA SERAIL «1992» DI SKY

Gran finale questa sera per «1992», la serie tv di Sky che racconta l’anno in cui Tangentopoli fece irruzione in un’Italia di vallette pronte a tutto e politicanti corrotti, l’anno di Falcone e Borsellino, l’anno in cui doveva cambiare tutto ma in cui forse non è cambiato niente. Ultime due puntate dunque per sapere di più sui segreti di Stefano Accorsi e la carriera di Miriam Leone.DA VEDERE STASERA SU SKY CINEMA1 ALLE 21.10

L’umore è buono. E voi potete conseguire certezze, conferme,soddisfazioni un po’ a tutti i livelli. Fornicazione gaudiosa, viaggi e sport proficui.

21/3 - 20/4ARIETE

7

Siete fra le poche autoritas attuali dello zodiaco. Perciò oggi lavoro, colloqui, affari riescono bene. E avete idee suine curiose, tutte realizzabili.

23/9 - 22/10BILANCIA

7-

Risultati solidi nel lavoro vi motivano e vi incoraggiano. E qualche conforto economico completa l’opera. In amore, intanto, vincete il suino d’oro.

21/4 - 20/5TORO

7

Può darsi che notizie non eccelse dal fronte economico/fiscale v’infiammino muchogli zebedei. Lavoro e sport con poca voglia, fornicazione sbiaditina.

23/10 - 22/11SCORPIONE

6-

Qualunque cosa facciate, riscuotete successi. Le iniziative partono col piede giusto, la serenità s’insedia, il fascino cresce. Fornicazioni multiple.

21/5 - 21/6GEMELLI

8

I rapporti con gli altri si tendono, il lavoro s’incaglia. Va da sé dunque che l’umor diventi una fetecchia e che suinamente siate noiosi. Urge cambiare.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

6,5

Non cadete nel pessimismo, non sentitevi i parenti sfigati di Jean Valjean. Perché, nonostante la fatica, soldi, lavoro e piacer suino promettono bene.

22/6 - 22/7CANCRO

6

Fare i maestrini non giova. Né alla vostra immagine né al conseguimento dei buoni risultati. L’umore a l’amor sono grigi, ma the sudombelic is pink.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

6-

Amici e sostenitori in generale vi sono utili, fiuto ed esperienza vi fanno vincere nello sport e nel lavoro. Temperatura sudombelicale bassina, però.

23/7 - 23/8LEONE

7+

Luna pregevole per lavoro, sport, amore. E rassicu-razioni finanziarie prendono forse il posto delle ansie recenti. Modestie suine si stagliano, però.

21/1 - 19/2ACQUARIO

7+

Il lavoro stanca, l’umore sfigo-penzola (forse per rogne in casa), l’amor non ingrana. Ma il suino inside you è in alta classifica e il vigore cresce.

24/8 - 22/9VERGINE

6

Luna inadatta a chiedere, varare, fare gli splendidi. Forse è meglio aspettare ad agire, ma senza sfigopes-simismi. Sudom-belico rustico, muy fattivo.

20/2 - 20/3PESCI

6-

LO SPORT IN TVCONSIGLI

AltriMondiR

Il Penn armato«La vera violenza?L'ho vista in facciae non fa ridere»1La star interpreta un ex mercenario in The Gunman«Anche in un film d’azione voglio storie realistiche»

Francesco RizzoINVIATO A PARIGI

S carpe da footing malgra-do l’abito scuro, voce arsada tre sigarette in mez-

z’ora, Sean Penn spezza l’alonedel mito con l’autoironia. «Inquesto film ho girato molte del-le scene d’azione perché vole-vamo dare un senso di realismoa un pubblico abituato a stunt-man e mostri da ventotto brac-cia che escono da un’auto.Quindi dovevo tenermi in for-ma. Di solito ho dei ruoli che ri-chiedono l’opposto». E così inThe Gunman, in sala il 7 mag-gio (anche Javier Bardem e Jas-mine Trinca nel cast, ma colpi-sce l’ambiguo Mark Rylance), èun ex-mercenario che scavapozzi in Congo per una Ong,finché torna a galla il passato:sfiderà fiamme, botte, tradi-menti. Puro action in cui Pennspara, salta, corre. Pensi a luipolitico gay in Milk, rockstar lu-nare in This must be the place, eti sorprendi un po’. «È un filmibrido — risponde lui — chenon salverà il mondo: se ne esciincuriosito sullo sfruttamentodell’Africa, cui si accenna, puoi

informarti sul web. Io cerco sto-rie basate sulla vita vera: persi-no in un musical, voglio che siparli di realtà con cui puoi fare iconti in concreto. E autenticicontractor, io, li ho conosciuti».

Un film d’azione molto “fisico” a54 anni: esplora nuove vie?«Ci sono risvolti che il mio pub-blico può riconoscere e qualco-sa di diverso rispetto alla vio-lenza “pop” che vedo al cinema,in cui il cattivo muore e il buonodice una freddura. Molti di co-

loro che fanno questo genere difilm, ignorano di cosa stianoparlando. Il cinema violento ge-nera violenza? Balle. Però i filmhanno una responsabilità, mo-strare le conseguenze concretedel male sul mondo».

Dopo due Oscar, come affronta ilrischio della scelta di un ruolo? «Mi sono svenduto o sono since-ro? Se lo chiedono tutti, nel lorolavoro. Io non permetto agli al-tri di giudicare ciò che amo faree, se va male, so che un giorno

potrei trovare chi lo apprezza.Provo a restare fedele a me stes-so: come Lawrence Kasdan,penso che il cinema sia la medi-cina più potente, mentre, sorry,le serie tv mi fanno dormire. So-no cresciuto con l’ultima stagio-ne d’oro del cinema Usa, quellodegli Anni 60 e 70, lascio ai gio-vani i film ultra-tecnologici, va-do a vedere i titoli di registi dicui mi fido. Ma anche io, da ra-gazzo, ho accettato ruoli di cuipoi mi sono pentito. Scelte pre-se al mattino, quando le sinapsi

non funzionavano. Di qualiruoli parlo? Ci potete arrivare».

Come avete scelto la Trinca?«L’ho vista in Miele di ValeriaGolino, con cui ho girato Luposolitario. Presa subito».

Ha girato il suo quinto lungome-traggio, «The Last Face»: come èstato lavorare con la sua nuovafidanzata, Charlize Theron?«Fidanzata? È solo una nuovarelazione. Ha apprezzato torna-re in Sudafrica, dove è nata edove è ambientata la vicenda. Mi piace dirigere, un lavoro ches’impara facendolo: ma non saimai quanto tempo ti porterà viae, intanto, hai una vita da viveree le bollette da pagare. Non so-no come Clint Eastwood, che èsempre sul set: quando ho tro-vato una nuova storia, mi sonodimenticato come si fa».

Non vorrebbe far sparire i papa-razzi assiepati là fuori?«Grazie ai social network, lavendetta adesso c’è: le stessepersone che comprano i giorna-li di gossip, domani possonoscoprire su Internet la moglie aletto con un altro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SEAN PENNATTORE

LA THERON? NON È LA MIA FIDANZATA, È SOLO

UNA NUOVA RELAZIONE... CON LEI HO GIRATO

«THE LAST FACE»

NON AMO QUELLE PELLICOLE IN CUI UN CATTIVO MUORE E IL

BUONO DI TURNO DICE UNA FREDDURA

Fiorello litigacon Costanzo«Poco gentile»

� Fiorello incassa la solidarietà del web quando, dopo un collegamento caotico con il Maurizio Costanzo Show, affida a Twitter la sua delusione per il comportamento irrispettoso di Vittorio Sgarbi, ospite in studio, e per l’atteggiamento, «non gentile», del padrone di casa, Maurizio Costanzo, che lo aveva invitato. A rovinare l’intervento dello showman è stato un problema di audio, a cui si è aggiunto il modo di fare di Sgarbi che ha parlato al telefono come se nulla fosse. Alla fine sms di scuse del padrone di casa. Pace fatta e share che va al 6,23%.

Il rapper Killapresenteràgli Mtv Awards

� Sarà il rapper Emis Killa a condurre gli Mtv Awards 2015 al parco delle Cascine di Firenze, domenica 14 giugno dalle ore 21.10 (direttasu Mtv, Mtv Music e Mtv Hits). L’artista ha annunciato la sua presenza ai suoi fan con un tweet: «Sono contento di annunciarvi che sarò il prossimo presentatore degli #ItalianMTVAwards. Grazie a @mtvitaly! Ci vediamo a Firenze il 14/06. Rudolf Giambelli (questo il suo vero nome) si è dato al rap fin dall’età di 14 anni. Nel 2007 si è aggiudicato il titolo di campione italiano di freestyle sul palco di «Tecniche Perfette» mentre nel 2010 è uscito lo street album «Champagne e spine» che lo ha consacrato come giovane promessa del rap made in Italy. Tra i suoi ultimi successi il singolo Maracanã.

Sean Penn, 54 anni, in una scena di «The Gunman», di cui è anche produttore e che esce in Italia il 7 maggio. Nella foto in basso è con l’attrice romana Jasmine Trinca, 34 anni venerdì

40 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

EXTRA TIME Settimanale di calcio [email protected] - @etgazzetta

Martedì 21 Aprile 2015Numero - 175

ARMENIAA un secolo

dal genocidio: la palla racconta

4

INGHILTERRAL’Aston Villa

cerca la FA Cup dopo oltre 50 anni

5

SERBIABelgrado, il derby: sarà cambio o restaurazione?

5

INTERVISTAFoquinha, ma dove sei finito?Usa, quarta serie

7

ECUADORIl ritorno del Loco Abreu per l’Aucas

6

IO,PATRIA

E FAMIGLIA1Il colombiano del Siviglia, ultimo re

di Europa League e ora nei quarti, si racconta 1«Fino ai 22 anni

non mi fidavo del calcio e lavoravo» 1Ha fatto il bigliettaio di autobus

e il ragazzo di pescheria: «Poi con l’aiuto dei miei e di mia moglie

ho sfondato» 1«Io al Milan? Se il club vuole vendermi...»

intervistadi Filippo Maria Ricci

alle pagine 2-3

2 EXTRATIME

MARTINEZ

BACCAGUTIERREZ

RENTERIA

RODRIGUEZ

BORRÉ

FALCAO

RAMOS

Porto

SivigliaRiver Plate

Santos Laguna

Real Madrid

Deportivo Cali

Manchester United

Borussia Dortmund

(Por)

(Spa)(Arg)

(Mex)

(Spa)

(Col)

(Ing)

(Ger)

27

1817

1513

108

I GOLEADOR COLOMBIANI 2014-15CAMPIONATO

COPPE NAZIONALI

COPPE EUROPEE

NAZIONALE

743

31

1

733

1717

149

2

3

4

3 6

2

11

111010

25

MARTINEZ

BACCAGUTIERREZ

RENTERIA

RODRIGUEZ

BORRÉ

FALCAO

RAMOS

Porto

SivigliaRiver Plate

Santos Laguna

Real Madrid

Deportivo Cali

Manchester United

Borussia Dortmund

(Por)

(Spa)(Arg)

(Mex)

(Spa)

(Col)

(Ing)

(Ger)

I GOLEADOR COLOMBIANI 2014-15CAMPIONATO

COPPE NAZIONALI

COPPE EUROPEE

NAZIONALE

1

2

L’INTERVISTA

«Io al Milan?Da Siviglia

vado viasoltanto se

mi cacciano»

1L’attaccante colombiano racconta la sua favola: faceva il bigliettaio sui bus e lavorava in pescheria, adesso è uno dei centravanti più prolifici d’Europa

1«Del calcio non mi fidavo, poi ho imparatoa sacrificarmi. Chi mi ha cambiato? Mia moglie.

E poi Pekerman ed Emery. Da qui non mi muovo, ma se hanno bisogno di vendermi ne parliamo»

Intervista di Filippo Maria Ricci inviato a Siviglia

IDENTIKIT

2 titoli in patria, l’Europa League e 1 gol ogni 2 gare

� Carlos Bacca è nato a Puerto Colombia l’8-9-1986. Inizia con Los boy’s di Juan de Acosta; nel 2006 è al Barranquilla (in B), poi va in Venezuela al Minerven, che con i suoi 12 gol trascina in A. Torna a Barranquilla nel 2008, con 14 reti è re dei cannonieri di B. Passa allo Junior in A dove debutta il 1-3-2009 con una doppietta; in 3 anni e 97 gare sigla 50 reti (2 volte capo cannoniere), di cui 3 nella finale per il titolo vinto nel 2011 (dopo l’Apertura 2010). A gennaio 2012 è al Bruges (FOTO): in Jupiler League 45 partite e 28 gol (ancora capocannoniere, e 3 gol in Europa). A Siviglia dal luglio 2013: 67 gare in Liga e 31 centri (e 10 in Europa League, vinta nel 2014). Colombia: 17 gare e 7 gol, era al Mondiale 2014.

E lo Zenit risponde col Venezuela: Rondon

1I rivali del Siviglia nei quarti puntano su un altro sudamericano: Salomon da Caracas 1Sbocciato a soli 17 anni, l’anno dopo in nazionale, alle Canarie nel 2008, poi Malaga e Rubin 1Alto e agile, pagato ben 18 milioni di euro

Iacopo Iandiorio

Centro sportivo del Siviglia, dedicato ad AntonioPuerta. Carlos Bacca scende dal macchinone te-desco e ci si avvicina accompagnato dal capo uf-ficio stampa. «Siamo pronti alla domanda sulMilan», dice il secondo. «Prontissimi», confermaCarlos. E giù a ridere. E allora cominciamo da lì.Radio mercato vuole il colombiano Teo Gutier-rez in arrivo dal River Plate al Siviglia per copri-re il buco che lascerà Bacca andando a Milanel-lo. «Storie vostre, della stampa. Io non so nulla eil Siviglia ancora non mi ha cacciato... Qui stobene e non mi voglio muovere. Le cose vannobene tanto a me come alla squadra. Poi se il Sivi-glia ha bisogno o intenzione di vendermi, ci se-diamo, parliamo e valutiamo».

Appunto, il Siviglia è un club che vende.«Sì, ogni anno cedono due-tre giocatori per farecassa e spero che le cose continuino ad andarglibene come in questi anni. Se decideranno di vendermi ne parleremo. Io sono venuto nel-

l’estate 2013, col francese Gameiro e il romenoRusescu, perché avevano venduto Negredo. È lapolitica del club: cercare di lasciare una base so-lida che resista alla partenza di 2-3 giocatori chenella stagione sono stati fondamentali. E poi farvenire gente con fame e voglia di far bene. Il si-stema funziona e per questo il d.s. Monchi è con-siderato uno dei migliori operatori del mercato.Per me è il numero 1, per come lavora, per larelazione che stabilisce con i giocatori e le deci-sioni che prende».

In Italia piace tanto anche il vostro allenatore, Emery. «Normale, Unai è un grandissimo tecnico».

Tanto qui a Siviglia come prima a Valencia è statoperò contestato. «Sì, perché ad alcuni non piace il suo modo digiocare. Però i risultati sono dalla sua parte einfatti qualche giorno fa i tifosi hanno cantatoper lui. E se ti piace soltanto un tipo di calciopuoi tifare solo il Barcellona. Io penso che Eme-ry sia perfetto per il Siviglia e spero che resti tan-ti anni qui, perché sta dando una fenomenaleidentità di gioco, di lavoro, di sacrificio. L’esem-pio da seguire è quello dell’Atletico Madrid:club, giocatori e pubblico sono tutti a morte conl’allenatore e i risultati si vedono. La continuitàdel tecnico è fondamentale per la crescita di unasquadra».

Se il Siviglia ha puntato su uncolombiano, i rivali dei quartidi Europa League dello Zenit fanno affidamento su un ve-nezuelano come centravanti.Scelta atipica. La Vinotinto in-fatti non ha mai partecipato aun Mondiale e non si ricordanograndi attaccanti di Caracas edintorni. Però… Però quest’ul-tima è una generazione dorata.E Salomon Rondon è il suo pro-

feta. Con lui in campo la Under20 nel 2009 si è qualificata perla prima volta a un Mondiale dicategoria (arrivando agli otta-vi di finale, con 4 reti di Salo-mon). Nel 2011 la Vinotintodei grandi per la prima volta ègiunta in semifinale di coppaAmerica.

Debutto e gol con l’Inter E soprattutto, lo Zenit per ac-quistare Rondon dal Rubin Ka-zan nel gennaio 2014 ha spesoben 18 milioni di euro, recordper un calciatore venezuelano.Ma sono soldi ben spesi. Nellaprima mezza stagione il ragaz-

zone di Caracas ha colpito 8volte. Quest’anno già ben 17centri: 11 in Russia (vice capo-cannoniere dietro al compa-gno Hulk a 12), dove lo Zenitsta per vincere il titolo (è a +8dal Krasnodar a 6 turni dalla fi-ne), 1 in coppa russa e 5 in Eu-ropa. Qui poi le italiane gli por-tano bene: dovesse vedere lesemifinali, Napoli e Viola sonoavvertite. Salomon, infatti, hadebuttato in Europa (col Ru-bin) contro l’Inter nel settem-bre 2012 a 23 anni, andandosubito in gol. E contro i neraz-zurri al ritorno ha realizzato laprima doppietta in Europa di

3MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Gabriel Garcia Marquez, uno dei giganti della letteratura del Novecento, era un grande tifoso dello Junior di Barranquilla. Pare che la scintilla fosse scoccata durante una partita con i Millonarios, nello stadio Metropolitano tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio dei Cinquanta. Gabo aveva poco più di vent’anni, non si sarebbe mai laureato in giurisprudenza, sognava di diventare scrittore e cominciava a fare il giornalista. Dopo aver provato, come tutti, a giocare a pallone e dopo aver capito che non sarebbe stato un fuoriclasse tra i pali, Marquez aveva preso una certa distanzadal calcio e dallo sport, tanto da meritarsi – tra gli amici – il soprannome di vecchio. Poi è arrivata quella partita. Lo Junior contro lo squadrone di Alfredo Di Stefano, chiusa con una vittoria (2-1) alla faccia di tutti i pronostici. Un successo archiviato nel segno di Heleno de Freitas, attaccante brasiliano celebrato da Gabo in un racconto pubblicato sull’Heraldo nel giugno del 1950. Se i giocatori dello Junior fossero stati scrittori – osserva Marquez – Heleno sarebbe stato certamente un autore di romanzi polizieschi. Quando l’autore di «Cent’anni di solitudine» è morto, un anno fa, Radamel Falcao aveva scritto un messaggio su Twitter per ricordare Gabo: «Grazie infinite per riempire questo mondo con la tua magìa e immaginazione». Falcao è il giocatore colombiano più famoso del pianeta, compagno di squadra di Carlos Bacca, nella nazionale che gioca con un pallone chiamato Macondo, e che ha recentemente sepolto Bahrain e Kuwait sotto una valanga di gol. A differenza di Falcao, Bacca è stato un idolo dei tifosi di Barranquilla: ha vinto due campionati con i colori del «Tiburon», e ha segnato più gol del mitico Freitas (73 in 130 match, contro i 14 nelle 47 presenze del brasiliano). La storia dell’umile Bacca sembra uscita dalla penna di Gabo: manca solo che ci racconti di quando il padre pescatore gli ha fatto scoprire per la prima volta il ghiaccio. Il resto è una rincorsa in salita verso gol e successo. Anche se ha 28 anni, non è mai troppo tardi.

UN IDOLODELLO JUNIORLA SQUADRADI GABO

DECATREND

di Alessandro de Calò

� 1) Carlos Bacca, 28 anni, attaccante del Siviglia � 2) Al Mondiale brasiliano contro i padroni di casa nei quarti di finale (persi 2-1), qui è fra Julio Cesar e David Luiz� 3) Con la coppa dell’Europa League 2013-14, vinta ai rigori sul Benfica (IPP, REUTERS, AFP)

1

2 3

Con la nazionale colombiana siete tornati al Mon-diale dopo 16 anni e avete creato di nuovo un grup-po fortissimo dopo tempi duri. Qui a Siviglia sta succedendo qualcosa di simile, dopo il boom e al-cune stagioni di crisi ecco la rifioritura. Lei c’è sempre.. «Sono stato fortunato a trovarmi nella situazio-ne giusta al momento giusto. In entrambi i casii meriti sono del tecnico, in Colombia del profePekerman e qui di Emery. Il profe ci ha cambiatola mentalità: in Colombia c’erano giocatoribuoni ma si tendeva a pensare che col talentoarrivasse automatica anche la vittoria. E il cal-cio non è così. Il profe ci ha inculcato una men-talità vincente, ci ha spinto a non accontentarcidi un successo ma a cercare continuità. Prima ilcolombiano dopo una vittoria si rilassava e lagara dopo era un disastro. Ora se vinciamo ab-biamo mentalità e responsabilità per imporcianche nella partita successiva. È stato un cam-bio radicale, ed è per questo che ci sono tanticolombiani in grandi squadre europee».

E qui a Siviglia?

«È successo qualcosa di simile ma su scala ridot-ta, perché è un club e non una nazionale».

Lei lo scorso anno è stato scelto come miglior gio-catore americano della Liga, davanti a Di Maria e aNeymar. Il brasiliano superstar del Barcellona aveva 22 anni: lei a quell’età ha giocato il suo primomatch da professionista, entrando nel finale di unagara dello Juniors Barranquilla contro il Pasto. «Sì, e tra i fischi della gente, perché non sapevanochi fossi, stavamo perdendo ed erano disperati.Due palloni, due gol. Da lì un’altra vita».

Oggi lei è uno dei migliori attaccanti al mondo. Co-me mai ci ha messo tanto a sfondare? All’inizio èandato addirittura a giocare nella serie B venezue-lana… «Perché non mi fidavo del calcio. Mi chiedevagrandi sacrifici e non ero sicuro che potesse dar-mi un’opportunità di vita reale. Diciamo che ave-vo un problema di testa: ero bravo ma non mipiacevano gli allenamenti, non mi piaceva sacri-ficarmi, non mi piaceva alzarmi presto, così miero trovato un lavoro, facevo il bigliettaio sugliautobus da Barranquilla a Puerto Colombia (unaventina di chilometri), che mi dava da vivere sen-za grande sforzo, mentre nel calcio non guada-gnavo. Mi sembrava che il calcio non mi offrissesbocchi: giocavo, giocavo ma l’opportunità veranon arrivava. Evidentemente anche per colpa mia, avevo la mentalità sbagliata. Avevo perso lafiducia e venendo da una famiglia povera preferi-vo guadagnare anche poco ma qualcosa per dareuna mano e comprarmi qualcosa. Se andavo adallenarmi non potevo lavorare. Poi con l’aiuto deimiei genitori e della mia ragazza, oggi moglie emadre dei miei figli, ho capito che quella era lamia strada. Sono cresciuto».

Vendeva il pesce al mercato, verità o leggenda?«Una via di mezzo: mio padre guida un pesche-

i gol segnati da Bacca nel 2011 con lo Junior di Barranquilla in Colombia: finora la sua

miglior stagione. Ne fece 20 in campionato,8 in coppa nazionale e 4 nella Libertadores. InEuropa il top è il 2012-13 col Bruges: 28 centri.

«Falcao? Van Gaal non ci crede, io sì Siamo la generazione James, meglio di quella Valderrama»

i milioni di euro spesi dal Bruges belga per comprarlo dallo Junior Barranquilla (FOTO)nel gennaio del 2012. Il Siviglia l’ha preso per 7 milioni. Ora ne vale almeno 20; dopo la vittoria in Europa League era già valutato sui 15

reccio, mio nonno e mio zio lavoravano nel setto-re della pesca, la mia famiglia ha sempre vissutoin quell’ambiente e io davo una mano, però non èmai stato il mio lavoro vero. Io vengo da una fa-miglia povera, sono cresciuto in una realtà dovetutti danno una mano. E infatti quando ho cono-sciuto la mia ragazza, la sua famiglia, che stavameglio di noi, mi ha aiutato tanto nel tentativo diprovare a diventare calciatore, specie quandomio padre non aveva i soldi per permettermi diandare ad allenarmi. E poi mia moglie è professo-ressa e ingegnere civile: ho accanto una profes-sionista che mi ha aiutato tanto».

Torniamo alla nazionale. Falcao è in crisi? «Sono decisioni del tecnico però lui è tranquillo.Van Gaal non crede in lui, noi in Colombia sì checrediamo in Falcao. Lui s’impegna per giocare i10-20 minuti che gli offrono e non ha problemiad andare con le riserve, perché vuole mantener-si in forma e pensa alla Coppa America in giugno.Ma tutti sanno chi è e quanto vale Falcao».

L’impatto di James Rodriguez nel Madrid. «Eccezionale. Sta superando le aspettative. In po-chi credevano in lui, specie per il prezzo pagato.Ma il Real sapeva ciò che faceva: per quello cheJames aveva dimostrato nel Porto e nel Monaco eperché non tutti conquistano il Pichichi (capo-cannoniere, ndr) del Mondiale, e ancora meno seuno gioca a metà campo come lui».

Il successo di James, di Falcao, di Jackson Marti-nez, il suo, fa parte del discorso che faceva primasulla maturità del calcio colombiano. Siete tanti aun gran livello. Nella generazione precedente nonera stato così: Valderrama, vostro simbolo, in Eu-ropa si è fermato a un livello medio. «Questa è la differenza. Non è una questione ditalento, perché il pibe Valderrama è stato un grandissimo, però la nostra generazione ha fattoun passo in più: l’esempio di James a Madrid èevidente».

Argomento Coppa America: la Colombia non si può nascondere… «Siamo preparati per fare un gran torneo. Ma coipiedi per terra, sarà difficile con l’Argentina fina-lista del Mondiale, col Brasile che ci ha eliminato,col Cile che gioca in casa e con l’Uruguay, peròsiamo una gran famiglia; con lavoro e umiltà vo-gliamo far bene».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

un venezuelano. Quest’annocon lo Zenit ha eliminato il To-ro pur senza brillare. Ma per ilgiudizio della Gazzetta lui e ilsocio Hulk «sembravano duetir».

Ex cestista, fan di JordanNon per niente in patria lochiamano anche La Bestia. 190cm per quasi 90 kg ma su duepiedi da ballerino e un corpoagilissimo. Infatti, dato che colfisico prometteva bene già dapiccolo, si diede al basket, cheè rimasta la sua grande passio-ne. Per questo ha scelto il n.23(quello di Michael Jordan) sia

a Malaga che ora allo Zenit. Sa-lomon è sempre stato un ragaz-zo-prodigio. A 15 anni col De-portivo Gulima sfidò gli Under20 dell’Aragua e il tecnico delclub di Maracay non se lo fecescappare. A 17 anni (8 aprile2007) debuttava in A con l’Ara-gua del profe Wilmer Ceballos,firmando una doppietta al Ca-racas, quell’anno campione na-zionale, e vinceva la coppa ve-nezuelana. Nel febbraio 2008,a 18 anni e 4 mesi, debuttava epoi segnava in nazionale mag-giore. E il suo valore saliva: per3,5 milioni di euro il Las Pal-mas lo strappa fra gli altri alla

Lazio nell’estate 2008. Salva icanari dalla retrocessione e poiè a Malaga (per 9 milioni) conin panca Jesualdo Ferreira epoi con Manuel Pellegrini. InAndalusia segna 25 gol in 2stagioni in Liga, trascina i suoial 4° posto valido per la Cham-pions e firma due curiosi re-cord: la rete n. 1.000 in assolu-to del club e quella n.100 in Li-ga dei venezuelani. Poi, comedetto, Kazan e da gennaio 2014San Pietroburgo dove fa a tem-po a conoscere Spalletti. Ora èVillas Boas che punta su di lui.E sul socio Hulk. Due animali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Salomon Rondon, 25 anni, Zenit, qui al tirocontro il Siviglia nell’andata dei quarti di Europa League (AFP)

Gabo Garcia Marquez (1927-2014), icona della Colombia, tifava per lo Junior Barranquilla ex squadra di Bacca REUTERS

4 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIMEPRIMO PIANO

GRECIA

Olympiacoscol pilota automatico

1Quinto titolo di seguito per il club del Pireo 1Pur cambiando tecnico e con 5 punti da recuperare a gennaio ha dominato 1Paok e Pana crollati Alessandro Merchiori da Atene

Ormai ad Atene ci sono abituati. Inprimavera trionfa l’ Olympiacos. Èsuccesso per il 5° anno di seguito, il17° nelle ultime 19 stagioni, il 42° in79 campionati: i biancorossi hannovinto più di tutti gli altri club messiassieme! L’anno scorso ci era riuscitocon 5 turni d’anticipo, ora «solo» con3. Numeri che rivelano la mancanzadi rivali all’altezza. L’Olympiacos haimposto in patria una vera dittatura.Ma basterebbe ricordare che ai primidi dicembre, dopo l’1-2 casalingo col Paok si eraritrovato a inseguirlo a -5, mentre ora è a +13. IlPaok è crollato a febbraio con 3 k.o. in 4 gare.

Il Chori Dominguez migliore del torneoTerrorizzato dalla possibilità di perdere il tor-neo, a gennaio, il presidente-armatore Mari-

nakis (sicurezza economica garanti-ta, cosa non comune qui in questoperiodo…) ha dato il benservito aMichel, sostituendolo col portoghe-se Vitor Pereira, ex Porto, nel mirinodi Everton, Newcastle e Crystal Pala-ce, prima di venir attirato dai petro-dollari dell’Al Ahli saudita. Per Mari-nakis il problema di Michel (che inChampions aveva vinto con Atletico,Juve e Malmoe) era il gioco lento eprevedibile, ma in realtà lo spagnolonon piaceva a molti nello spogliato-

io. Così ecco Pereira, il secondo portoghese dopoJardim, e il quarto iberico (dopo anche Valver-de) ad allenare qui nelle ultime 5 stagioni, che

ha cercato di accontentare tutti, rimettendociperò sul piano del gioco. Ma questo Olympiacospotrebbe benissimo giocare col pilota automati-co. Miglior difesa e miglior attacco. L’argentinoDominguez mvp del torneo con 13 gol e 10 as-sist. Il ritorno di Mitroglu dal Fulham e altri 13gol assicurati, e quello del difensore Siovas, do-po un infortunio di un anno, che ha sostituitoAbidal. Infine il miglior portiere, Roberto, ex At-letico Madrid, costato 6 milioni nel 2014. E met-tiamoci il crollo dell’ultima rivale, il Panathi-naikos (non vince il titolo dal 2010), che dopol’inutile vittoria nel derby di febbraio (per i 3 punti di penalità dovuti agli scontri) ha messo difila nelle ultime 4 gare 3 k.o. e un pari, perdendo8 punti dai Rossi e per ora anche il secondo po-sto. Parafrasando Lineker «il calcio è un giocomolto semplice... e alla fine vince l’Olympiacos»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Alejandro Dominguez33 anni, Olympiacos

ARME NIA

A R M E N I AYerevanAnkara

T U R C H I A

Mar Nero

MarCaspio

I R A N

S I R I A

G E O R G I A

A Z E R B A I G I A N

R U S S I A

I GRANDI ARMENI NEL MONDO

Da Alain Boghossiana Sergio Markarian, dalla Francia alle Americhe

� Il «falso amico» del pallone armeno è nato a Legnano nel 1989 ed è sugli scout di mezzo mondo. Matteo Darmian di quelle terre ha solo le ultime tre lettere del cognome eppure forum, centri studi e media nazionali a lungo assicurarono sulle sue origini. Il suffisso tradizionale non compariva nemmeno sulla schiena di Youri Djorkaeff, il più forte giocatore che vanti antenati dalle parti di Yerevan. Da lì proviene la madre mentre papà Jean, ex nazionale francese, è calmucco. Ha vestito la maglia Bleus anche Alain Boghossian, che più volte ha dichiarato sostegno alla causa. Il suo omonimo Joaquin, difensore ex Salisburgo, gioca al Cerro in Uruguay e porta la bandiera degli armeni nelle Americhe. Con lui l’attuale allenatore della Grecia Sergio Markarian (ed ex c.t. del Paraguay) o Efraín Chacurian, che nacque in Argentina e brilla nella Hall of Fame del soccer Usa, di cui è stato nazionale. Ben più vicino ai suoi antenati vive Andranik Teymourian: la fede ortodossa fa di lui il primo capitano non musulmano nella storia dell’Iran.

«Noi, i figli dell’orrore e quei trofei nell’Urss»1Il 24 aprile si celebra un secolo dall’inizio del genocidio armeno 1«Mio nonno nascose mia madre sotto un albero per salvarla» racconta Ishtoyan, stella dell’Ararat Yerevan, campione sovietico nel ’73

Dario Falcini

La più nota tra le litanie armeneinizia con Abrahamyan e termi-na con Petrosyan, tra i due estre-mi vari attentati alla logopedia eabuso di patronimici. Fino al ’73il torneo sovietico era un giocat-tolo dei club di Mosca e Kiev.Quell’anno i ragazzi dell’Araratconquistarono un incre-dibile «scudetto». L’or-goglio di un popoloschiacciato dallo stiva-le della storia esplose.La memoria corre al 24aprile 1915: i GiovaniTurchi, al potere nelmoribondo Impero Ot-tomano, diedero il viaal massacro dei cittadi-ni di etnia armena. Do-po un secolo la feritanon si è rimarginata:Ankara non ammettealcun «genocidio». Oggii superstiti dell’Ararat

hanno 70 anni, sabato gran par-te di loro sarà a Yerevan per ri-cordare il sacrificio degli avi. Lacapitale armena è fuori manoper Levon Ishtoyan, classe 1947,uno dei bomber di quella squa-dra. Vive a Los Angeles, dove di-rige una scuola calcio. «La miafamiglia viene da Adana, in Tur-chia - dice a ET -. Mia mammaaveva 7 mesi allora e mio nonnola nascose sotto un albero persalvarla dagli ottomani. È

un miracolo che io e i miei excompagni siamo nati, scampatia uno dei peggiori orrori del900»

La sfida a BeckenbauerLa stima dei morti varia dai 500mila ai 2 milioni. Chi sopravvis-se alle marce forzate alimentòuna diaspora che ha seminato idiscendenti di Noè tra i cinquecontinenti. Terminata la Grande

Guerra iniziarono gli anni deldominio sovietico. «Noi del’Ara-rat eravamo una piccola realtà,nessuno credeva potessimo vin-cere. Il trionfo è di 42 anni fa ep-pure è come se accadesse ora, ti-po un film che riguardi ognigiorno della tua vita», diceIshtoyan, autore della doppiettache, nell’ottobre 1973, consegnòall’Ararat anche la Coppa del-l’Urss. Un anno e mezzo dopos’incrociava col Bayern di Bec-kenbauer, futuro trionfatore della Coppa Campioni. «Tor-nammo a Yerevan sotto di 2 gol.Negli spogliatoi Franz alzò l’in-dice e mimò 1 a 0 per noi, io sor-risi e agitai 2 dita. Aveva ragionelui. Un giorno andai in Turchiacon l’Urss e lo stadio seppellì difischi il mio nome: il suffisso yanmi aveva rivelato». Il mondo eraun altro invece, nel 2009, quan-do lo stesso copione si presentòai suoi epigoni. L’Armenia, nata18 anni prima dallo smembra-mento sovietico, si arrese duevolte alla Mezzaluna nelle quali-ficazioni per il Mondiale di SudAfrica 2010.

La nonna di HovsepyanIl giorno dell’esordio in naziona-le, nel 1992, ero emozionato efiero. Contro la Moldavia finì0-0», ricorda Sargis Hovsepyan,42 anni. Con 131 gare è il recor-dman armeno, allena l’Under eil Pyunik di Yerevan. Oggi l’Ara-rat è caduto in disgrazia e occu-pa l’8° e ultimo posto, mentre iragazzi di Hovsepyan sono in te-sta. Anche lui ha appreso la tri-ste storia dalla voce di una don-na. «Quasi ogni notte mia nonnaraccontava aneddoti, ci trasmet-teva il terrore e la sofferenza dichi fuggì. Era doloroso, ma ne-cessario per tenere salde le radi-ci di un popolo che è rimasto inpiedi». «I bambini imparano pre-sto cosa accadde - spiega VardanMinasyan, ex centrocampista ec.t. della nazionale -. Ogni annoil 24 aprile genitori e bambiniposano fiori al memoriale, la pe-na per il Genocidio scorre nelnostro sangue». Migliaia di vi-cende umane riassunte da ArasOzbiliz. Nato a Istanbul nel ’90,rifiutò la convocazione turca pertenere fede al suo nome: coluiche conserva la propria identità.Il bisnonno dell’ala dello Spar-tak Mosca visse per mesi in unoscantinato e parlò da solo allospecchio per non scordare la lin-gua. Ozbiliz c’era nell’ottobre2013, nel pari al San Paolo conl’Italia. Ora i progressi dell’Ar-menia di Mkhitaryan paiono es-

sersi interrotti, la qualifica-zioni a Francia 2016 è un mi-raggio. «La selezione ha appe-

na 20 anni di stor ia:abbiamo costruito gli stadida zero e mancano struttu-re per i giovani, ma vedo lacrescita di un gruppo di ra-gazzi affamati di vittorie»conclude Minasyan. Vivo esorridente, tre generazioni

dopo un olocausto che trop-pi vorrebbero dimenticare, il

popolo armeno attende conpazienza la ragione della sto-ria e il pallone giusto da spin-gere in gol.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sotto, una foto dell’Armenian Genocide Museum- Institute, sul genocidio armeno a Istanbul nel giugno 1915. Più in basso, una manifestazione in ricordo delle stragi: «1915, mai più» (AFP, REUTERS)

Sotto,la formazione

dell’AraratYerevan con

la coppa Urssdel 1973;

vinse purequella

del 1975.

nie armeneyan e termi- i due estre-logopedia e. Fino al ’73a un giocat-sca e Kiev.dell’Ararat

cre-or-olo

va-se.24aninelOt-viadi-Do-ritata:tteggiarat

q qdra. Vive a Los Angeles, dove di-rige una scuola calcio. «La miafamiglia viene da Adana, in Tur-chia - dice a ET -. Mia mammaTaveva 7 mesi allora e mio nonnola nascose sotto un albero persalvarla dagli ottomani. È

La stima dei morti varia dai 500mila ai 2 milioni. Chi sopravvis-se alle marce forzate alimentòuna diaspora che ha seminato idiscendenti di Noè tra i cinquecontinenti. Terminata la Grande

tak Moscantinspecchigua. O2013, nl’Italia.menia

serszioniraggi

naabdrecrgacoso

dopi vo

popopazieria e gere

vinse purequella

del 1975.

5MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIMEINGHILTERRA SERBIA

La gioia dei Villans: da sinistra Benteke, Westwood, Delph e Bacuna dopo il 2-1 al Liverpool (LAPRESSE)

Solo il passato contro la festadi Sherwood1Il tecnico dell’Aston Villa è un ex tifoso dell’Arsenal, contro cui giocherà la finale di FA Cup 1Villans a un passoda un trofeo dopo 15 anniStefano Boldrini da Londra

Al numero 10 di Downing Street, celebre dimoradei premier britannici, non c’è l’abbonamento per BT sport, la tv che domenica ha trasmesso lasemifinale di FA Cup Aston Villa-Liverpool. Ilprimo ministro Cameron, tifosissimo dei Villans,avrebbe seguito il match alla radio e dopo il 2-1sui Reds che ha riportato in finale di Coppa d’In-ghilterra la sua squadra dopo 15 anni, ha detto:«Non vedo l’ora di assistere al match del 30 mag-gio contro l’Arsenal». Quel giorno, Cameron po-trebbe non essere più il premier britannico - leelezioni si svolgono il 7 maggio e l’esito è moltoincerto, anche se il partito conservatore dell’at-tuale premier è in testa nei sondaggi -, ma nonavrà di sicuro perso la fede per un club che so-stiene dai tempi degli studi ad Eton.

Bentornato, VillaNon è un club qualsiasi quello di Birmingham,nato nel 1874 e tra i padri fondatori della Foot-ball League nel 1888. È la quarta squadra piùtitolata d’Inghilterra (tutte le coppe comprese),dopo Manchester United, Liverpool, Arsenal. Èuna delle 5 che hanno conquistato la coppa d’Eu-ropa: il 26 maggio 1982, superando 1-0 ilBayern nella finale di Coppa dei Campioni, visseil momento più alto della sua storia. Ha tifosi ec-cellenti nella famiglia reale: il principe William èun fan sfegatato e ha promesso che trasmetteràla sua passione al figlio George. Il Villa ha un

grande passato, ma negli ultimi 25 anni ha vissu-to più dolori che gioie. L’ultima Coppa d’Inghil-terra risale al 1957, quando Cameron ancora do-veva nascere. E l’ultima finale di FA Cup disputa-ta dai Villans è del 2000, quando perse 1-0 colChelsea (gol di Di Matteo).

Tim old fashion, re a Blackburn nel ’95L’impresa di due giorni fa è stata figlia di tre pro-tagonisti sul campo: il capitano Delph, il centra-vanti Benteke e il giovanissimo talento Grealish,che su twitter ha raccontato: «La più grande gio-ia della mia vita». A dirigere le operazioni, inpanchina, Tim Sherwood, 46 anni. Governa ilVilla da 2 mesi. In 10 gare ha portato la squadrafuori dalla zona rossa in Premier e ha centrato lafinale di FA Cup, dove troverà il club per il qualetifava da bambino. L’impresa ha avuto una gran-cassa mediatica, specie in quei giornali dove sof-

fia il vento del nazionalismo.Sherwood, londinese della pe-riferia Nord, capitano di quelBlackburn che trionfò in Pre-mier nel 1995, è inglese all’en-nesima potenza, a cominciaredai metodi di lavoro. Appartie-ne al partito dei motivatori. Isuoi allenamenti sono vecchiamaniera. Non ama - o forse

ignora - la tecnologia. È un manager old fashion,tutto urla e imprecazioni. Adora il calcio d’assal-to. Sul piano tattico, pur prediligendo il classico4-4-2, è razionale e alla fine sceglie il modulo piùadatto al materiale che si ritrova. Quando è arri-vato, il Villa segnava col contagocce: con lui, 16gol in 10 gare. Sherwood ha già lanciato la sfidaai Gunners: «Quando ero bambino, non perdevomai la finale di FA Cup. Dopo le partite, correvoin giardino a giocare e sognavo di sollevare ungiorno quella coppa. Noi siamo sfavoriti. Il pro-nostico è per l’Arsenal. Loro sono costretti a vin-cere, noi non abbiamo pressioni». Non è propriocosì. Il Villa cerca il colpaccio per due ragioni:conquistare l’8ª FA Cup della sua storia e tornarein Europa. Lo statunitense Lerner, proprietariodel club dal 2006, vuole mettere le mani sul bu-siness legato al ritorno nel vecchio continente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

INGBIRMINGHAM

NOTIZIE DALL’EUROPA

SPAGNALIGA

L’Elche supera la Real Sociedad,

pari a Madeira

� A sorpresa l’Elche ha superato 1-0 la Real Sociedad nel posticipo del 32° turno della Liga. A sorpresa perché i baschi di Moyes venivano da una serie di 7 gare con un solo k.o. (contro l'Atletico); l’Elche invece er aa un passo dal baratro ma col gol del brasiliano Jonathas (al decimo centro) ora è salito a 34 punti; la Real resta a 38. In Portogallo il derby di Funchal è finito 1-1: Bruno Gallo per il Maritimo, pari di Tiquinho pe ril Nacional.

INGHILTERRALONDRA

Zola incorsa per il Brentfod,

sabato allo stadio

� (bold) Gianfranco Zola può tornare presto in pista. Il suo nome è accostato al Brentfod, club di Championship (B), in corsa per i playoff, ma con 3 punti di ritardo sulla sesta, quando mancano 2 gare al termine del campionato. Il club vuol chiudere il rapporto con Mark Warburton. Magic Box, reduce dall’esonero di Cagliari, era in tribuna allo stadio di Brentford sabato e ha incontrato il proprietario del club, Matthew Benham.

FINLANDIAOULU

Il portiere italiano Marzuoli segna

in coppa al 94’

� (adaglio) Alessandro Marzuoli, 31enne portiere di Pescara (ed exin Olanda, Grecia e Bulgaria), è stato protagonista di una piccola impresa negli ottavi di Coppa di Finlandia. Nella sfida tra il suo Oulu e il Kemi, due squadre dell’estremo nord del Paese, il n.1 italiano ha messo a segno il gol del 3-3 al 94’ con un bel colpo di testa in mischia. L’Oulu - che gioca in B - ha poi vinto la gara ai rigori, conquistando un posto nei quarti di finale.

Belgrado: cambio o restaurazione? Lo decide il derby 1Dopo 6 stagioni di dominio Partizan, nel ’13-14 ha trionfato la Stella Rossa 1Ma alla vigilia della stracittadina i bianconeri sono di nuovo in testa 1 È una sfida fra talenti giovanissimi: come il 17enne Jovic della Zvezda e i promettenti Saponjic e Zivkovic dall’altra parte. Perché sono loro l’ultima risorsa Andrea Luchetta

Sopra, a sinistra, Andrija Zivkovic del Partizan. Qui, in alto, Jovic della Stella Rossa (AFP)

C’è un bel clima a Belgrado. Il«derby eterno» del prossimoweekend vale onore e titolo,come da un’eternità a questaparte, e i rivali ci arrivano conl’odio di rito. Qualcuno - forseultrà della Stella Rossa - si èpremurato di lanciare una mo-lotov contro la casa di MiloradVucelic, vicepresidente delPartizan ed ex direttore dellatv di Slobodan Milosevic. Nien-te di nuovo, nel caso incui fosse un incidentea sfondo calcistico: laSerbia è quel Paese incui un giocatore(Zarko Udovicic) afebbraio si è visto pun-tare una pistola in fac-cia dopo un rigore fal-lito e il suo club (NoviPazar) lo ha punito per averchiesto la rescissione. Che saràmai una molotov in giardino?

Luka, gol-scudettoFra le macerie del calcio post-jugoslavo, Stella-Partizan èl’unica partita capace di dareun briciolo di significato al tor-neo. Quello di domenica puòessere il derby della restaura-zione come quello del cambiodi regime: nel 2014 la Stella hainterrotto il dominio dei rivali,6 titoli fra il 2008 e il 2013. Orail Partizan veleggia a +5. Lasperanza della Stella è un ra-gazzino: Luka Jovic, 17 anni,talento purissimo e 5 gol nelle

ultime 6 gare. Era stato lui adecidere il campionato delloscorso anno a maggio, segnan-do una rete meravigliosa 3 mi-nuti dopo l’esordio fra i grandi.Un predestinato, capace di re-sistere al digiuno dei mesi suc-cessivi, con tanto di gol divora-ti nel derby. Si sono viste car-riere infrante contro scogli me-no taglienti: lui non ha fattouna piega, sostenuto da unclub che ha un bisogno dispe-rato di vendere per non scom-parire.

Assi in venditaIl quasi default della Zvezda so-miglia sempre più alla panto-mima sulla Grecia: le ultimevoci - dopo lo spettro di una re-trocessione d’ufficio - vorreb-bero il gigante russo del gasGazprom pronto a rinnovarel’accordo per 4,5 milioni di eu-ro all’anno, con l’ovvia benedi-zione del governo di Belgrado.A reggere l’attacco del Partizansarà Ivan Saponjic, compagno-rivale di Jovic nella Serbia Un-der 19. Pure Ivan si è sbloccatonelle ultime giornate, e purequi contano i debiti. D’invernoil club ha ceduto i suoi migliorimarcatori: Skuletic, ancora ca-pocannoniere con 14 gol (alLokomotiv Mosca), e quella

vecchia lenza di Lazo-vic (9 reti, in Cina).Fuori squadra anchePantic, regista di 18anni che ha rifiutato ilrinnovo per promet-tersi al Chelsea. Chi ècausa del suo malpianga se stesso: dopola pausa, il Partizan ha

infilato tre pareggi in 5 gare. Un’impasse costata la panchi-na a Marko Nikolic, che rischiadi passare alla storia solo per ilpetardo con cui i tifosi di NoviPazar lo hanno centrato a no-vembre. Al suo posto è arrivatoZoran Milinkovic, 46 anni, efin qui l’azzardo ha pagato. Al-le spalle di Saponjic cresce An-drija Zivkovic, più giovaneesordiente nella storia dellanazionale maggiore (17 anni e3 mesi): classe cristallina emancino da usignolo; in poten-za, un altro bonifico milionarioper tenere in vita quel che restadel calcio serbo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMANIA

Bergodi debutta con il Rapid e vince 2-0

� (safta) Cristiano Bergodi, 50 anni, torna a Bucarest da trionfatore. Ieri col Rapid, dopo 8 anni, è andato in panchina e ha vinto 1-0 contro il Concordia Chiajna; ora è 4 punti sotto la salvezza a 7 giornate dalla fine. Bergodi con il Rapid, che veniva da tre sconfitte consecutive, aveva vinto la Supercoppa di Romania nel 2007. E ha allenato anche il National, il Politehnica Iași e la Steaua.

SERBELGRADO

6 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIMEECUADOR

Il famoso rigore «a cucchiaio» dell’uruguayano Seba Abreu nei quarti di finale del Mondiale 2010 contro il Ghana: diede la qualificazione (AFP)

Ci sono giocatori che tendono a mettere le radici,finendo con l’indossare la stessa maglia per tut-ta la carriera. C’è chi invece accumula trasferi-menti a ripetizione, ritrovandosi con un curri-culum più simile alla lista della spesa. Tra questiultimi, il n.1 è senz’altro Sebastian Abreu. Sem-plicemente il Loco, per chi mastica un po’ di cal-cio sudamericano, o più comunemente quellodel cucchiaio vincente nella serie dei rigori con-tro il Ghana ai Mondiali 2010, che proiettòl’Uruguay in semifinale dopo 40 anni. Abreu èanche uno dei più grandi giramondo nella storiadel calcio. Autentico globetrotter. Pochi vanta-no una sfilza di esperienze simile a quella del-l’attaccante uruguaiano, che un mese fa ha col-lezionato il 20° club in 21 anni di carriera trasfe-rendosi in Ecuador, all’Aucas, dove è in prestitodal Nacional di Montevideo per 3 mesi.

Giramondo con il gol nel sangue Otto Paesi e tre continenti diversi per il Loco:dall’Uruguay all’Ecuador, passando (anche piùvolte) per Argentina, Spagna, Brasile, Messico epersino Israele e Grecia. Meglio di lui hanno sa-puto fare solo l’ecuadoriano Eduardo Hurtado,in 22 squadre, il giapponese Dan Ito (vedi arti-colo a destra) e il portiere tedesco Lutz Pfannen-stiel, recordman con 24 maglie in 15 Paesi. Riti-ratosi nel 2011 dopo una carriera iniziata con unclamoroso rifiuto al Bayern, Pfannenstiel è an-

che l’unico ad aver giocato da pro in 5 continentie in tutte e 6 le federazioni che compongono laFifa. Ma a differenza di Pfannenstiel, Abreu van-ta una discreta bacheca di cui andare fiero. Disoddisfazioni il Loco se n’è tolte parecchie, qual-cuna anche con la nazionale (26 gol in 70 parti-te, una coppa America vinta nel 2011 dopo lesemifinali del Mondiale 2010). Ovunque sia sta-to, salvo forse la prima parentesi in Spagna conil Deportivo (nel 1997), Abreu ha saputo farsiamare dai tifosi a suon di gol, laureandosi capo-cannoniere in Messico (4 volte, con 3 squadrediverse) ma anche vincendo campionati in pa-tria, in Argentina (con San Lorenzo e River Pla-te) e in Brasile (un torneo statale con il Botafo-go).

La nuova scommessaL’ultima frontiera del Loco, soprannome guada-gnatosi ai tempi del San Lorenzo per l’allegriacostante e contagiosa, è Chillogallo, piccolo di-stretto rurale di Quito, dove l’Aucas lotta contutte le proprie forze per evitare la retrocessionedopo il ritorno in prima divisione atteso 8 anni.«I miracoli li fa Gesù, io sono solo un operaio»,ha detto il giorno della presentazione. Ma al

38enne attaccante sono basta-te 6 apparizioni condite da 4gol per diventare idolo e salva-tore della patria. Con lui incampo, nonostante il debuttomacchiato da un rigore fallito(traversa), l’Aucas ha raccoltoil primo successo in campiona-to e 5 punti in 6 partite, controi soli 2 conquistati nelle prece-

denti 7 giornate. Un immediato e incoraggiantecambio di marcia, tanto che il presidente Rami-ro Gordon, dopo averlo definito «un autenticomiracolo piovuto dal cielo», ha già annunciato ildesiderio di estendere il prestito di Abreu «al-meno fino a fine anno». Nel 2013, quando presein mano le redini del club dopo l’assassinio dellafiglia Monica, unica candidata alla presidenzafreddata da due colpi di pistola il giorno primadelle elezioni, Gordon promise di portare in altol’Aucas. Oggi, anche grazie al Loco, giramondoche ha fatto tappa a Chillogallo, quella promes-sa non sembra più utopia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ECUQUITO

NOTIZIE DAL MONDO

SUD AMERICACOPPA LIBERTADORES

Già 7 qualificate, San Lorenzo

rischia grosso

� (seu) Definito metà tabellone degli ottavi: 7 le qualificate, Boca, Wanderers, Racing, Guaranì, Tigres, River e Corinthians, con gli Xeneizes unici a chiudere la fase gironi a punteggio pieno. Miracolo River, che ha vinto la sua prima gara (3-0 al San José) e ha beneficiato del successo del Tigres col Juan Aurich (5-4). Il San Lorenzo campione in carica domani deve vincere l’ultima gara col Danubio sperando che il San Paolo non vinca col Timao.

ARGENTINALA PLATA

Veron chiama Gabi Milito,

Palermo lascia

� (seu) Juan Sebastian Veron, presidente dell’Estudiantes, ha licenziato il tecnico Mauricio Pellegrino (ex vice di Benitez al Liverpool e all’Inter, e già allenatore del Valencia) per Gabriel Milito, 34 anni, fratello di Diego ed ex di Saragozza, Barcellona e Independiente. E domani si gioca gli ottavi della Libertadores col Barcellona. Intanto Martin Palermo lascia la panchina dell’Arsenal. dopo il ko col Sarmiento.

BRASILESAN PAOLO

Massacro 8 tifosi del Timao: polizia

identifica 2 sospetti

� (seu) Si stringe il cerchio attorno agli autori del massacro del Pavilhao 9 a San Paolo. La polizia ha detto di avere i nomi dei sospettati e sarebbero stati identificati 2 dei 3 uomini armati che fra sabato e domenica hanno fatto irruzione in una sede della tifoseria del Corinthians, uccidendo 8 uomini. Intanto gli inquirenti confermano che non si sia trattato di un regolamento di conti fra tifoserie quanto di un crimine legato alla droga.

O DR EMP

ORGRESSO

EO DDR EEMM

PPOORR

GGRREESSSOOO

E E

Dan Ito, 39 anni, giapponese, qui al Thimpu, in Bhutan

Scusi, dov’è il Bhutan? Tra Ti-bet e India, lungo la catenadell’Himalaya. E giocano acalcio pure lì? Si capisce. Eraultimo nel ranking Fifa, ora èrisalito al posto n. 163 (su209), dopo aver eliminato loSri Lanka nel primo turno del-le qualificazioni a Russia2018. E in campionato sonoarrivati 7 stranieri, pure da In-dia e Gambia, ma il più esper-to di loro, il centrocampistagiapponese Dan Ito, li guardae sorride.

Docente licealeOriginario di Sapporo, 39 an-ni, docente liceale, Ito è statoingaggiato dal Thimphu, lasquadra della capitale - 2.300metri di quota, campo artifi-ciale, tribuna in legno intar-siato riservata al re -, ovvero il22° club della sua carriera, in17 Paesi diversi, tutti fra Asia eOceania. Tanti, ma lui ne fauna filosofia di vita: «Mi piacescoprire culture diverse e vo-glio diventare esperto di cal-cio asiatico, in vista di un futu-ro da intermediario o da gior-nalista». Romantico? No,giapponese. Con regole da sa-murai. «Ho avuto un agente eho capito come funziona il suolavoro. Ora mi muovo da solo:tento di non restare mai più diun anno nello stesso Paese e dinon firmare il contratto primadi trasferirmi. Mi impongo unbudget di viaggio non troppoalto, che deve mettermi frettaa trovare un club. Arrivo e cer-co». Del resto, con quale idoloè cresciuto Dan Ito? CapitanTsubasa, l’eroe del cartoneanimato Holly e Benji, chesbarca nel San Paolo e nel Bar-cellona. Dallo schermo alla re-altà, con qualche aggiusta-

mento. «Nel 1999, in Giappo-ne, il Vegalta Sendai non miha rinnovato il contratto. Holetto che a Singapore cercava-no giocatori e così è comincia-ta la mia avventura». Che vadall’Australia al Vietnam e hauna storia per ogni tappa. AHong Kong, con il Kitchee, nel2004 batte il Milan in amiche-vole; in Laos «il Lao Toyotacercava un attaccante, ho fin-to di esserlo e ho passato ilprovino»; in India, con i Chur-chill Brothers, «era il presi-dente a decidere chi andava incampo, non il mister»; alleMaldive nel 2006, con il ClubValencia, «potevo abitare inun resort, a patto che giocassibene e con me c’era uno svede-se che lasciava la spiaggia soloper le partite»; in Nepal nel2011 firma per un club di Kat-mandu che, tra le varie attivi-tà, offre rinfreschi ai pellegri-ni del tempio di Swayambhu.

Proprietà realeDan Ito documenta tutto po-stando foto su Twitter: piattidi riso al mango e trasferte intreno accanto a monaci buddi-sti, lividi «gonfi come una tor-ta» e spogliatoi oratoriali, suc-co di castagno per curare i pie-di e campi da gioco sotto curvedi cielo. Perché il ragazzo èmeticoloso: «Se dimostri inte-resse per il luogo dove giochi,vieni accettato più facilmente.Cerco di imparare la lingua,mangio per il 30 per cento allagiapponese, per il 70 per centocibo locale, anche se in Bhu-tan è troppo piccante. Qui stobene, faccio l’allenatore-gio-catore e la proprietaria delclub è una bellissima ragazzadella famiglia reale». Ma il tempo passa e lui, prima o poi,dovrà fermarsi. Almeno potràrispondere a quella battutadel suo manga preferito: «Tsu-basa, ma da che pianeta vie-ni?». «Tanti, ora ti racconto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

E Ito arriva al 22° clubin 17 nazioni

1Il centrocampista giapponese, 39 anni, va in Bhutan 1 Da Singapore al Laos, dal Brunei a Myanmar e Nepalogni anno un team nuovo: «Mi piace scoprire culture»

Francesco Rizzo

Infinito Loco Abreu La salvezza dell’Aucas1L’attaccante uruguayano a 38 anni è al suo 20° club in 8 nazioni 1Dopo aver vinto tanto (pure la Coppa America) ora lotta per non retrocedere Adriano Seu

Abreu con la maglia dell’Aucas

i club per cui ha giocato Abreu in 21 anni: Defensor Sporting e Nacional (Uru), San Lorenzo, River e Rosario Central (Arg), Deportivo, Real Sociedad (Spa) Gremio, Figueirense, Botafogo (Bra), Tecos, Cruz Azul, America, Dorados, Monterrey, San Luis, Tigres (Mex), Beitar (Isr), Aris (Gre) e Aucas (Ecu)

ASIA

7MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIME

Povero Foquinha ma dove sei finito? Miami, quarta serie

STATI UNITI CONCACAF

Sopra, a sinistra, Kerlon, 27 anni, alla presentazione a Miami. A destra e sotto, quando era al Cruzeiro e lo chiamavano Foquinha

Col suo dribbling da Foquinha aveva fatto sogna-re i tifosi del Cruzeiro e quelli dell’Inter, sicuri diaver messo sotto contratto la nuova stella brasi-liana. Poi una serie interminabile di infortuni ailegamenti, il prestito opaco al Chievo (4 gare),il ritorno in Brasile, la C giapponese e ora laquarta Usa. Fra cadute e voglia di riscatto oggila nuova vita di Kerlon Moura inizia da Miami.

Amareggiato per come sono andate le cose? «No. Noi atleti passiamo attraverso tante diffi-coltà. Alcuni riescono a superarle, altri no. Miritengo una persona fortunata. Grazie a tuttequeste difficoltà sono riuscito a dare il giustovalore alle cose. Oggi mi sento più realizzato diieri, non ho motivi per pentirmi».

A quante operazioni ha dovuto sottoporsi? «Ho avuto 4 lesioni ai legamenti delle ginoc-chia, 2 per gamba. E una per caviglia. Sei infor-tuni in totale, recuperavo e poi ne arrivava unaltro».

Il suo passaggio all’Inter fu ben diverso da quan-to immaginato: un anno in prestito al Chievo; do-po l’Ajax e il Brasile. Rimase deluso quando i ne-razzurri decisero di non insistere su di lei?«No, nessuno ha colpe specifiche. Il calcio chie-de il 100% all’atleta. Avevo subìto uno stop giàal Cruzeiro; l’Inter mi fece recuperare e mi man-dò al Chievo. Ho imparato molto da Di Carlo,senza gli infortuni sarebbe andata in modo di-verso. Ero giovane, 20 anni. La squadra dovevalottare per la salvezza, si preferì puntare su gen-

te d’esperienza: Yepes, Pellissier, Luciano. La mia immaturità mi impediva di accettare certedecisioni. Pensavo di avere una forma migliore.E un tecnico che non ti fa giocare può infastidir-ti».

Dispiaciuto per non aver giocato mai con l’Inter?«Mi aggregai all’Inter nella prima stagione diMourinho, che però mandò via alcuni giocatorid’esperienza come Crespo, Dacourt... Io mi so-no sentito sollevato: se stavano andando viacerti giocatori, potevo andarmene pure io. Il problema erano le contusioni continue, com-prendo bene l’Inter per non averci creduto».

Dopo Ajax, Paraná e il Nacional MG in Brasile, la Cgiapponese (Fujieda) e ora la NAL, a 27 anni. «Il calcio di oggi è competitivo. Ho accettato questa sfida al Miami Dade F.C. perché ho biso-gno di ritrovare il piacere di giocare, di fare qualcosa di produttivo. Il desiderio di essere ungrande giocatore non muore mai, al massimodorme per un po’. M’interessa il campionatobrasiliano, ma la stessa MLS è una grande vetri-na».

I club faticano ormai a scommettere su di lei? «È molto difficile, non si investe più sui talenti.

I club vogliono atleti pronti;non hanno tempo per aspetta-re, pur conoscendo la mia sto-ria. Preferiscono dare spazio aqualcuno pronto ma con menotalento».

Ci racconti del suo famosocolpo da Foquinha. Scatenòuna rissa. Si disse che era irri-

tante, che l’aveva penalizzata? «Penso sia stata la miglior trovata della miacarriera. Lo tentai a 8 anni e avevo già unbuon controllo di palla. Mio padre michiese di camminare col pallone in te-sta, poi di correre, infine perfezio-nammo la visione periferica e l’equili-brio. Mi preparavo ore per poterlo mettere inpratica. La maggior parte delle volte sollevavola palla all’altezza del corner e proseguivo. Oggimi sento ancora Foquinha (su twitter @Ker-lon_Seal20 ), non mi preoccupo per chi mi criti-ca: li sfido a provarlo, è molto difficile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

USAMIAMI

NOTIZIE DAL MONDO

BRASILESAN PAOLO

Edinho, figlio di Pelé, allena il Mogi Mirim,

il club di Rivaldo

� (m.can.) Edson Cholbi Nascimento, Edinho, figlio di Pelé, esordisce come allenatore a 44 anni. L’ex portiere stava lavorando come assistente allo staff tecnico del Santos, in cui aveva anche giocato. Ora guiderà il Mogi Mirim, una provinciale dello Stato di San Paolo, club di cui l’ex milanista Rivaldo è presidente. La nuova squadra di Edinho disputerà la Serie B brasiliana a partire da maggio.

O DR EMP

ORGRESSO

EO DDR EEMM

PPOORR

GGRREESSSOOO

E E

BRASILERIO DE JANEIRO

Binho elimina Pato Il Vasco fa fuori

il Flamengo

� (m.can.) Palmeiras-Santos e Vasco-Botafogo: le finali dei tornei big statali. Il Santos di Robinho elimina il San Paolo di Pato: 2-1, segna pure l’altro ex rossonero Ricardo Oliveira, capocannoniere del paulista con 10 gol. Palmeiras qualificato ai rigori dopo il 2-2 col Corinthians. A Rio il Botafogo si qualifica dal dischetto dopo il 2-1 sul Fluminense al 90° (stesso risultato all’andata per il Flu 2-1). Il Vasco elimina il Flamengo: 1-0 (gol di Gilberto, andata 0-0).

O DR EMP

ORGRESSO

EO DDR EEMM

PPOORR

GGRREESSSOOO

E E

ARGENTINABUENOS AIRES

Boca e River vincono e vanno

in testa da sole

� (seu) Boca e River continuano a vincere e restano sole in teste dopo 10 turni a 24 punti. Il River strapazza il Banfield 4-1 (Driusi, Funes Mori e doppio Cavenaghi), il Boca risponde con un 3-1 a Lanus (Carrizo, Pavon e Lodeiro). Rallentano il Rosario (22 punti), che fa 1-1 con l’Estudiantes, e il San Lorenzo (21) che perde con l'Aldosivi. Sale il Belgrano (21 punti) che batte il Crucero 1-0 (Obolo). Il Racing di Milito fa 0-0 con la Nueva Chicago: 17 punti.

Peralta lustra la scarpa al compagno Benedetto dopo un gol (AFP)

Qué noche, Pipa! L’8 aprile, al debutto stagionalein Champions, in semifinale ha ribaltato da soloi costaricani dell’Herediano. All’andata avevanovinto 3-0 e per l’America, il club di Dario Bene-detto, sembrava finita. Poi al ritorno all’Azteca ilcentravanti di Berazategui, 30 km a sud di Bue-nos Aires, ha fatto un poker, 2 gol di destro e 2 disinistro, e così il club più titolato del Messico havinto 6-0, approdando alla finale (domani) coicanadesi del Montreal, dell’ex viola Donadel el’ex leccese Piatti. Exploit non nuovo, quello diBenedetto, 24 anni, origine italiana, all’Aztecadal dicembre scorso, dal Tijuana con cui avevaesordito nel luglio ’13 con una tripletta all’Atlas.E dire che in patria non trovava spazio.

Tevez e Palermo gli idoli, sogna l’EuropaCon l’Arsenal aveva debuttato a 18 anni, novem-bre 2008, contro il Boca, per cui tifava da picco-lo («ho il suo stemma tatuato, un giorno vorreigiocare lì o anche in Europa, i miei idoli Tevez ePalermo», ha detto a Olé), era finito in prestito

in B al Defensa y Justicia e poi al Gimnasia diJujuy, al confine con la Bolivia, che con 11 golaveva trascinato a un passo dai playoff. Così

l’Arsenal nel 2011 l’ha richiamato. Qui vince dacomparsa il Clausura 2012. Ma i 7 gol della se-

conda stagione (e quello bellissimo all’Atl.Mineiro di Ronaldinho in Libertadores) susci-tano l’attenzione del Turco Mohamed, tecnico

campione messicano con Tijuana. Che non fa atempo a prenderlo: perché intanto lascia il club.Benedetto però agli Xolos ci arriva lo stesso, per1,5 milioni di euro. El Pelado (da anni porta icapelli rasati) è rapido, gran destro ma fa maleanche di sinistro, bravo in acrobazia e nellostretto, a Tijuana in 43 gare realizza 21 centri (e1 in Champions). Tanto che l’America sborsa 6,5milioni di euro a fine 2014 per averlo: il suo va-lore si è così quadruplicato. Orfano di mamma a13 anni, ex percussionista e chitarrista in unaband di cumbia, fidanzato con Noelia una pisco-loga, el Pipa (8 gol in 12 match con l’America)ha detto che se non lo chiama il Tata Martinosarebbe contento di una convocazione del Mes-sico. Magari accanto al compagno di club Peral-ta, uno che ha trascinato la Tricolor all’oro olim-pico nel 2012. Che coppia!

Benedetto dall’America,è sfida finale

1Da pochi mesi all’Azteca, l’argentino ha trascinato il club all’ultimo atto della Champions con 4 reti in semifinale 1Fan del Boca, ora contro il Montreal

Iacopo Iandiorio

Sotto, l’esultanzadi Dario Benedetto, 24 anni, dell’America, dopo il suo poker (e il 6-0)all’Herediano (AFP)

1Kerlon, ex stellina del Cruzeiro e della Sub 17, passato da Inter e Chievo è arrivato in Florida. 1Dopo 6 operazioni, prestiti all’Ajax, in Brasilee nella serie C giapponese riparte: «Ho avuto solo tanta sfortuna, qui mi sento felice e punto alla Mls»Alfredo Spalla da San Paolo (Brasile)

i gol realizzati da Kerlon con il Brasile nel Sudamericano Under 17 del 2005 in Venezuela: fu il capo cannoniere del torneo (vinto dalla Canarinha) davanti a Elías Figueroa a 6 reti

di lei?i talenti.i pronti;aspetta-mia sto-spazio a

on meno

famosocatenò

era irri-

lla miaà un

mi

i-tere inollevavoivo. Oggi

er @Ker-i mi criti-».NE RISERVATA

PainJa

l’Aco

tca

temBe1,5capanstr1 inmilor13 banlogha sarsicta,pic

8 MARTEDÌ 21 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIME

Arjen Robben Bayern Monaco EXTRA FUN

SMS � (sm) La federcalcio inglese per premio di un concorso mette in palio un pranzo con l’ex Liverpool Michael Owen. Sono arrivate solo risposte tipo: «Solo se mi paghi».

Owen? No, grazie!� Primo nicaraguense all’estero: è Juan Barrera, 25 anni, ala del Real Estelí (club campione), che in estate andrà al Rheindorf in massima serie austriaca.

Primo «nico» estero � (sm)Dopo i 10 turni presi nel ’14 col Torquay per un morso, Joss Labadie, del Dag&Reds (4ª serie), ha morsicato Ronnie Henry dello Stevenage: squalificato 6 mesi.

Suarez fa scuola...� La tifoseria del Colo Colo ha deciso di raccogliere firme tra i soci del club per chiedere la cancellazione di Pinochet dal registro dei membri onorari.

Radiate Pinochet!

TVOGGI E DOMANICHAMPIONS LEAGUEQuarti di finale di Champions: oggi Bayern-Porto (SS 1 HD , 20.45), Barcellona-Psg (SS Plus, 20.45). Domani Juve-Monaco (Canale 5, 20.45), Real M.-Atletico M. (SS1, 20.45).

NEL WEEKENDSABATO IL BAYERN ALL’HERTHAVenerdì: Mainz-Schalke (Sky Super- calcio HD 20.30). Sabato: Stoccarda -Friburgo (SS 15.30), Bayern-Hertha (SS3 HD, 18.30). Domenica: Borussia M.-Wolfsburg (SS3 17.30)

DOMENICA 26 APRILEIL BIG MATCH ARSENAL-CHELSEAIn Premier Everton-Manchester Utd (FS, 14.30) e Arsenal-Chelsea (FS, 17). Liga: Malaga-Deportivo (FS 12), Siviglia-Rayo (FS2, 19) e Celta-Real Madrid (FS, 21). Ligue 1: Reims-Lione (FS2, 21).

VENERDÌ 24 E SABATO 25 APRILEIL DERBY DI BARCELLONA, IL PSG COL LILLEVenerdì, Ligue 1: Marsiglia-Lorient (FS, 20.30). Sabato, Psg-Lille (FS, diff. 21); Premier: Southampton-Tottenham (FS, 13.45), Wba-Liverpool (FS2, 16) e Manchester City-Aston Villa (FS, 18.30). Liga: Espanyol-Barcellona (FS, 16), Atletico Madrid-Elche (FS2, 18) e Real Sociedad-Villarreal (FS2, 22).

Jordan Morris, 20 anni, Usa, esulta dopo il gol al Messico (EPA)

INGHILTERRALONDRA

I gemelli Fellaininon confondono Mou

� (si. mar.) Quando sabato scorso di mattina il portiere dell’albergo che ospita di solito il Chelsea prima delle gare casalinghe ha visto quel ragazzo in jeans e dall’inconfondibile chioma riccioluta che si aggirava per la hall e faceva le foto con gli altri ospiti dell’hotel, spiegando - a precisa domanda - «di essere lì per ritirare i biglietti della partita dal suo amico Eden Hazard», l’uomo non ha esitato a spifferare la notizia a José Mourinho, il tecnico dei Blues che sabato pomeriggio affrontavano il Manchester United: «Oggi Fellaini non gioca», ha detto il solerte concierge al tecnico portoghese non appena questi è sceso per la colazione. Facendogliela di fatto andare di traverso. Già, perché il buon Mou aveva passato tutta la settimana ad ideare una «trappola tattica» per il giocatore belga del

Manchester United, fra l’altro in un momento di forma particolarmente ispirato, salvo ritrovarsi a dover stravolgere tutti i piani a poche ore dal match. «L’intera faccenda mi suonava un po’ strana - ha raccontato divertito l’allenatore del Chelsea a fine partita -, così sono andato su Google col mio telefono per cercare di capirci qualcosa e mi sono imbattuto nella foto del gemello di Fellaini, Mansour, che è identico a Marouane. Allora ho mostrato le due immagini al portiere dell’albergo e gli ho chiesto di dirmi chi avesse realmente visto nella hall. E lui mi ha indicato il gemello...». Mourinho ha tirato un sospirone di sollievo, ma poco ma sicuro che d’ora in avanti al povero concierge verranno fornite le foto di tutti i giocatori avversari. E dei rispettivi familiari.

INGHILTERRALONDRA

Lo sprinter Kilty: 40mila euro contro

Bellerin e Walcott

� (s.mar) Per il velocista RichardKilty che Bellerin (Arsenal) possa

battere Bolt sui 100, avendocorso i 40 in 4’’42, «è ridicolo».

E ha sfidato il terzino e Walcott auna gara sui 60 metri, puntando

40 mila euro sulla sua vittoria.

SPAGNAMARBELLA

Svaligiata la villa di Caniggia: rubati orologi e preziosi

� (si. mar.). Svaligiata la villa diClaudio Caniggia, 48 anni, a La

Mairena, Marbella, coi ladri chehanno approfittato di una fallanel sistema d’allarme per fare

razzia di contanti, gioielli, orologi,abiti e borse griffate. A scoprire

il furto è stata la mogliedell’argentino, Mariana Nannis,

rientrando a casa (Caniggia eraa Dubai): pare che la donna

abbia avuto uno choc allascoperta che nel raid era stato

ucciso il suo gatto preferito...

STATI UNITISAN ANTONIO

Morris, il premio Budè fuori età per la birra

� (adaglio) Alamodome di San Antonio, Texas: Usa-Messico in amichevole, nel più classico dei derby del Nord America. Vincono gli States 2-0 e il migliore è un ragazzino dell’Università di Stanford, Jordan Morris, che alla sua prima gara da titolare a stelle e strisce realizza il gol che sblocca il punteggio al 4’ della ripresa. Gli elogi si sprecano e la nomina a «Man of the match» sembra scontata. Non sarà così:

lo sponsor del premio è la Budweiser, nota marca di birra, e Jordan non ha ancora 21 anni, età minima per consumare alcolici in terra yankee. In molti pensano a uno scherzo, ma la federcalcio Usa conferma: Morris è ineleggibile. Restano gli elogi di Klinsmann per il primo universitario (è degli Stanford Cardinal, Ncaa) convocato dal 1999, quando Chris Albright militava nei Virginia Cavaliers.

EXTRATIME Supplemento di calcio internazionale di Iacopo Iandiorio, progetto grafico di Domenico Coppola

LA MISS DELLA SETTIMANA

Sports Illustrated e Van der Wiel

si può consolare

ROSE

� A esordire sono buoni tutti,stupire all’esordio è roba da

pochi. Gregory Van der Wiel fecela sua comparsa a 19 anni

all’Ajax: sostituì Stam che si erafatto male e subito vinse 4-1 in

casa del Twente. Rose Bertraminvece ha fatto la sua comparsa

sul catalogo dei costumi dabagno di Sports Illustrated,

cioè il Wembley delle modelle.Ed è stata tra le più

apprezzate, la combo corpodivino-riccioloni biondi

ha fatto capitolare sguardi susguardi, nonostante le sue foto

fossero tra quelle dimammasantissima del bikini tipoIrina Shayk o Emily Ratajkowski.

Belga di padre e portoghese-senegalese di madre, Rose sta

con Gregory: lui oggi cercal’impresa al Camp Nou, lei dopo

il boom dei costumi da bagnoSports Illustrated è stata eletta

anche «coniglietta di Pasqua».

ARGENTINABUENOS AIRESIndagine sui fondi all’Afa dal governo per i diritti tv

� (seu) La Procura generale indaga sull’intricato schema che dal 2009 garantisce sovvenzioni milionarie alla federazione (Afa) per l’emissione delle partite in tv in chiaro. Dubbi sull’esatta cifra elargita dal governo, su spese non motivate e su svariati milioni spariti nel nulla, circa 8 milioni di euro in tutto. Nel mirino della Giustizia tre esponenti di spicco del governo: i ministri Anibal Fernandez (peraltro presidente del Quilmes), Juan Medina e Jorge Capitanich.

INGHILTERRALIVERPOOL#VoteBalotelli: presa in giro dei fanArsenal e United

� (si.mar.) I tifosi di Arsenal e Manchester United stanno tentando di sabotare il concorso per il miglior giocatore del Liverpool di questa stagione, quello che «con la sua passione e con il suo attaccamento alla maglia ha conquistato i fan», come si legge nella motivazione del premio, che sarà consegnato il 19 maggio alla Liverpool Echo Arena. Visto infatti che per esprimere il proprio voto basta indicare un semplice indirizzo email, i dispettosi fan di Gunners e Red Devils invitano gli utenti di Twitter a votare in massa sul sito del club per Mario Balotelli, che ha deluso le attese. L’hashtag #VoteBalotelli pare stia andando fortissimo. Stessa sorte potrebbe avere #VoteMarkovic, con il serbo indicato come il più meritevole al titolo di «giovane promessa», malgrado i soli 3 gol segnati. E dal 27 si vota la miglior performance di stagione. Che s’inventeranno stavolta?

La frase della settimana «I muscoli della pancia?

Uno degli infortuni più fastidiosi della mia vita: non riesco a ridere e

non riesco ad andare in bagno...»