Il Settimanale di Arezzo 113

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WWW.FONDAZIONEMONNALISA.ORG LOC. MONTECCHIO VESPONI, CASTIGLION FIORENTINO (AREZZO) 0575/1786102 - INFO@STRASICURA.EU ANNO III NUMERO 113 • VENERDÌ 31 AGOSTO 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI LA LUPA DI SIENA È UNOPERA DI GIULIANO VANGI AREZZO AREZZO PROVINCIA PROVINCIA DI SIENA? UFFICIO POSTALE via Guadagnoli 37 0575/302676 www.swisspost.it LA POSTA SVIZZERA IN ITALIA all’interno Speciale all’interno Speciale da conservare da conservare

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Il Settimanale di Arezzo 113

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WWW.FONDAZIONEMONNALISA.ORG

LOC. MONTECCHIO VESPONI, CASTIGLION FIORENTINO (AREZZO)

0575/1786102 - [email protected]

ANNO III NUMERO 113 • VENERDÌ 31 AGOSTO 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI – LA LUPA DI SIENA È UN’OPERA DI GIULIANO VANGI

AREZZO AREZZO PROVINCIA PROVINCIA

DI SIENA?

UFFICIO POSTALE

via Guadagnoli

37

0575/302676 www.swisspost.it

LA POSTA SVIZZERA IN ITALIA

all’interno Speciale

all’interno Speciale da conservareda conservare

2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 31 AGOSTO 2012

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO III NUMERO 113 – VENERDÌ 31 AGOSTO 2012

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, SARA GNASSI, GIULIA GRILLI, ILA-RIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MAS-SAI, DAVID MATTESINI, PACO MENGOZZI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRA-MUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected] TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

EGV

LA FONDAZIONE MONNALISA ONLUS,

IL “SETTIMANALE DI AREZZO” E LE

EDIZIONI GIORGIO VASARI SONO PARTNER NEL

PROMUOVERE LA CRESCITA DELLA

COMUNITÀ DI AREZZO E IL

BENESSERE DELLE PERSONE CHE VI

ABITANO

VITA DELLA CITTÀ3 Fine della Provincia? Parla Vasai4 Il degrado aretino al di là dei soliti sospetti 16 Arezzo sotto Siena?

HANNO FATTO L’IMPRESA6 Masiano Mobili, da Arezzo al resto d’Italia con la forza della tradizione

AREZZO’N’ROLL8 Festival estivi aretini, il punto della situazione

FACOLTÀ DI PAROLA10 Immatricolarsi ad Arezzo: ultimo mese per cono-scere la nostra Università

CULTURA12 Gianni Bigoni: come aprire nuovi orizzonti artistici risvegliando il fanciullo che è in noi14 Risate da sold out! Tutto esaurito per la serata fi-

nale di Sos Cabaret Festival25 Polifonico, tanti auguri!26 Giovanni Tombesi: nonno, impiegato del cata-sto, estroso scrittore

SPECIALE GIOSTRA DEL SARACINO DELLA MADONNA DEL CONFORTOcol poster del Quartiere vincitore a giugno!

AREZZO SPORT17 Maschi e femmine: la Volley 88 arricchisce la pal-lavolo aretina19 Arezzo ritorna capitale dell’equitazione20 Freemove, un modo innovativo per fare ginna-stica22 Buon campionato, US Arezzo!23 Rafting Vigili del Fuoco, sull’onda dell’entusiasmo

TRUCCO & PARRUCCO29 Riportiamo i capelli al loro splendore!

IN QUESTO NUMEROIN QUESTO NUMERO

a servizio di aziende, editoria, pubblicità

3IL SETTIMANALE DI AREZZO31 AGOSTO 2012

e polemiche sul possibile capoluogo del nuovo “provincione” non mi interessano. Francamente, mi preoccupa più se verrà creata veramente una provincia più grande di Marche e Abruzzo. Non avrebbe nessun senso».

Il presidente della Provincia Roberto Vasai interviene ancora sul tema dell’accorpamento delle province. È il tema politico più caldo di questa estate lunghissima, anche se a dire il vero di abolizione di province se ne sente parlare già da anni, e probabilmente ne sentiremo parlare per molto altro tempo ancora. Le discussioni sulla “fantageografi a”, nei giorni scorsi, sono state alimentate prima da alcuni sindaci valdar-nesi che hanno paventato la volontà di entrare nella città metropolitana di Firenze; poi dal governatore della Regione Toscana Enrico Rossi, che in un’intervista televisiva ha indicato Siena come possibile capoluogo

della macroarea della Toscana del Sud, comprendente i territori che oggi appartengono ad Arezzo, Siena e Grosseto.

Secondo il disegno che la Regione ha presentato a Roma, la Toscana del futuro dovrebbe avere tre aree vaste: la città metropolitana di Firenze (con Prato e Pistoia); la Toscana del Sud e infi ne l’area litoranea (Pisa, Lucca, Massa Carrara e Livorno).

«Che Rossi la pensasse così non era per me una novità. Ma si sbaglia se pensa di cambiare le norme per stabilire il capoluogo aggirando di fatto il de-creto nazionale», ha detto Vasai, riferendosi al fatto che il ruolo spetterebbe ad Arezzo perché è la città più popolosa. «Arezzo ha le potenzialità e le ca-ratteristiche per essere capoluogo, ma in ogni caso questo non è il problema più importante». Il problema più importante, secondo Vasai, «sarà la dimi-nuzione dei servizi per i cittadini. Ecco perché io ho la priorità di difendere il territorio e chi vi abita, sempre e comunque, a prescindere dall’ente che lo presiederà».

Vasai, valdarnese doc, in questi giorni deve convivere anche con le esternazioni fatte da alcuni primi cittadini della sua terra, guidati con convinzione da Maurizio Viligiardi, i quali strizzano l’occhio a Palazzo Vecchio. Il sindaco di San Giovanni considera l’ingresso nell’area di Firenze come un’ottima chance di crescita per tutto il Valdarno, oltre al fatto che riunirebbe sotto un’unica area un territorio adesso diviso da confi ni geografi ci.

«Sono dichiarazioni che non commento perché vengono fatte prematuramente, senza sapere realmente

FINE DELLA PROVINCIA? PARLA VASAI

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 31 AGOSTO 2012

IL DEGRADO ADEI SOLITI SO

a cosa si andrà incontro», replica Vasai.

Sono chiacchiere da bar, insomma? «No, quando parla un Sindaco non è mai una chiacchiera.

Probabilmente ci sono degli interessi più grandi, esterni al territorio valdar-nese ed esterni alla politi-ca».

Ma perché allora, se-condo Vasai, il Valdarno vuole fuggire da Arezzo? «Ripeto, non so spiegarmi come si possano fare valu-tazioni ancor prima di sa-pere come effettivamente cambieranno le cose».

continua da pag. 3

i sono vari tipi di degrado che possono coinvolgere una città: il degrado urbano, il degrado sociale di determinati quartieri

particolarmente popolosi, e quello monu-mentale, che va a colpire più che i servizi il turismo. Tutti conosciamo quali posso-no essere le zone critiche della nostra città: Saione, Pratacci, l’area dismessa dell’ex Lebole, la Stazione.

Luoghi che soprattutto la sera si fanno poco piacevoli. Di giorno il degrado è ben visibile su al Prato, il parco della Fortezza Medicea è considerato da molti un vero e proprio monumento della città ed è com-pletamente lasciato a se stesso, un “prato ormai senza più prato”, dopo la visita del Santo Padre.

La situazione in prossimità del centro si fa particolarmente critica nelle zone vicino al colle del Pionta, nella stradina che collega il parcheggio dietro l’Ospedale agli edifi -ci dell’Università. Qui, dietro la biblioteca universitaria, a pochissimi passi dalla strada e da dove i ragazzi che frequentano il luo-go di studio parcheggiano, le sterpaglie na-scondono rifi uti e persino residui di accam-pamenti notturni, con cartoni e piumoni

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Scene di ordinario degrado: dietr

5IL SETTIMANALE DI AREZZO31 AGOSTO 2012

ARETINO AL DI LÀ SPETTI di Cecilia

Falchi

“Il Rifugio del Buongustaio”, in collaborazione con la macelleria “Il Suino Nostrale”, organizza VENERDÌ 31 AGOSTO una cena tutta a base di carni CHIANINA e LIMOUSINE, a sole 30 euro vino escluso.

Solo su PRENOTAZIONE, al 392/078.04.44, 389/444.44.98 o 0575/182.72.15

IL RIFUGIO DEL BUONGUSTAIOIL RIFUGIO DEL BUONGUSTAIOloc. Le Doccie Casavecchia di Capolonaloc. Le Doccie Casavecchia di Capolona

utilizzati probabilmente durante la notte da senzatetto o tossicodipendenti, vista pure la presenza di siringhe nei dintorni. Il degrado della zona continua all’interno del parco del colle del Pionta, vicino ai giochini per bambini. Scese le scalette è facile imbattersi in una zona con scavi di-smessi e per questo abbastanza pericolo-sa, ma al momento accessibile a causa di una manomissione della recinzione che ne consente l’entrata a chiunque.

Certamente al di là delle zone “solite sospette” c’è ancora tanto da segnalare: quando si fa buio perfi no l’insospettabile zona Giotto si trasforma…

ario degrado: dietro la Biblioteca dell’Università / 1

ro la Biblioteca dell’Università / 2

Scene di ordinario degrado: il colle del Pionta

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a cucina è una delle stanze più importanti della casa e per questo deve esse-re attentamente curata in ogni dettaglio. Da sempre questa fi losofi a guida l’operato di Masiano Mobili, azienda familiare specializzata nella produzio-ne di cucine che, dalla sede di Badia al Pino, è riuscita ad affermarsi in tutta

Italia facendo leva su un’identità “antica” basata sulla forza della tradizione e la cura di ogni singola parte dei propri prodotti.

Per conoscere la storia e i va-lori di questa bella realtà mani-fatturiera aretina ci siamo in-contrati con Martina Bracciali, una delle titolari dell’impresa che, prima dell’intervista, ci ha accompagnati a fare un giro tra gli ampi saloni dello stabilimen-to: impossibile non rimanere ra-piti dal fascino del rustico e da quello stile che rievoca i tempi andati, uno stile ben lontano dalla modernità spesso “pacchia-na” dei nostri giorni.

La Masiano Mobili ha una storia di quasi 45 anni: ci racconta le origini?«L’impresa nacque nel 1968 per l’intraprendenza di mio padre e di mia madre, Tommaso Bracciali e Maria

Fabbrini, che avviarono un’attività basata sulla produzione di oggettistica di piccole dimensioni, mobiletti e ceramiche. Con il tempo e l’affermazione sul mercato, l’azienda è passata a complementi sempre più impor-tanti fi no a specializzarsi nella produzione di cucine, oggi il nostro pezzo forte. Nonostante l’ampliamento, la Masiano è rimasta un’impresa ben radicata sul territorio e, soprattutto, sempre a carattere familiare, con me, mio marito e i miei fratelli che ne abbiamo preso le redini».

Quali sono i punti di forza della vostra produzione?«Abbiamo sempre puntato tutto sulla qualità del prodotto. I nostri mobili sono realizzati interamente in

legno massello, con un forte richiamo alla tradizione e al rustico; anche nei nostri manufatti più contempo-ranei il legno, un prodotto che oggi utilizzano pochissime imprese, rimane la componente principale.

Ci riteniamo a tutti gli effetti degli artigiani perché, nonostante l’acquisizione di macchinari moderni che velocizzano la produzione di alcune componenti, la maggior parte del lavoro viene ancora fatto a mano: la rifi nitura, l’invecchiatura o la carteggiatura sono realizzate con un metodo di lavoro antico che si discosta da quello moderno della grande produzione, e ci permette di curare il prodotto a 360 gradi e in tutte le sue parti».

Cucine e non solo…«La nostra produzione non si limita alla cucina ma si amplia a tutto l’arredamento della casa. Mantenendo

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DA AREZZO AL RESLA FORZA DELLA TALLA SCOPERTA DI MASIANO MOBILI, L’IMPRESA DI BADIA AL PDI QUALITÀ È RIUSCITA A SUPERARE LA CRISI E AD AFFERMARS

HANNO FATTO L’IMPRESA

7IL SETTIMANALE DI AREZZO31 AGOSTO 2012

lo stesso stile rustico delle cucine ammobiliamo anche tutte le altre stanze della casa, producendo mobili su misura e adattabili alle necessità dei clienti».

Il vostro è un mercato che non si limita alla sola città di Arezzo.

«In realtà siamo più forti a livello nazionale che a livello locale. Noi siamo presenti in tutto il territorio italiano, rifornendo diret-tamente alcuni nego-zianti che vendono i nostri mobili, men-tre ad Arezzo non abbiamo rivenditori e lavoriamo diretta-mente dallo stabili-mento. Si tratta di una scelta obbligata perché il rustico at-trae un pubblico di nicchia, dunque ab-

biamo deciso di rivolgerci verso un mercato più ampio».Per il futuro che prospettive nutrite?«Purtroppo il nostro settore ha accusato duramente la crisi di

questi anni. Dal momento che vendere in Italia è sempre più diffi cile, il nostro obiettivo è superare i confi ni nazionali e di aprirci a nuovi mercati esteri europei».

TO D’ITALIA CON TRADIZIONE

PINO CHE CON I SUOI PRODOTTI SI SUL MERCATO NAZIONALE

di Marco Cavini

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he cosa sarebbe l’estate, la vita, senza musica? Una colonna sonora che ci ac-compagna nelle nostre scenografi e quo-tidiane come al lavoro, a casa, in macchi-

na, nei momenti liberi e di privacy, nelle accaldate e afose giornate, nelle lunghe e fresche notti, amman-tandoci di emozioni, colorando le nostre sensazioni, ispirando visioni e soprattutto mettendo in stand-by per qualche istante la nostra mente.

Con Gianluca Bennati, il nostro fotografo uffi -ciale e musicista, quest’estate siamo andati a girellare fra alcuni dei molteplici festival del nostro territorio. Che dire? Proviamo a dare qualche voto, senza entra-re nei dettagli delle band e nelle diversità dei singoli festival – Arezzo Jazz merita un discorso a parte – con l’intento di rifl ettere insieme su alcuni aspetti di quello che abbiamo potuto vedere.

10 agli organizzatori. Quasi tutti i festival sono stati a ingresso libero, a offerta o a poco, e tutti chi più chi meno di buona qualità. Questo vuol dire per gli organizzatori contare solo sulle entrate econo-miche della pubblicità sull’evento, sulle vendite di alimenti e bevande, gadget e poco altro. Sono molti

i ragazzi che s’impegnano in volontariato e solo per vivere un’esperienza musicale in pri-ma persona, facendo grandi sacrifi ci in impegno, tempo e spesso autofi nanziandosi, contando soprattutto sugli amici e sul passaparola degli amici, ma tant’è, la passione a volte paga davvero, a volte travolge la razionalità e spesso

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logo di www.samueleschiatti.com

FESTIVAL ESTIVI ARETINI, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

di LucioMassai

SONS OF VESTA SUMMER ArezzoMENGO ArezzoAREZZO JAZZ SUMMER ArezzoCASENTINO LOVE AFFAIRE Casentino

ARNO ROCK Capolona

ITALIAN PARTY UmbertideTHE RIVER Ponte alla

Chiassa

9IL SETTIMANALE DI AREZZO31 AGOSTO 2012

i budget non corrispondono a quelli preventivati. Insomma, se tutto va bene la si fa pari o a guadagni mini-

mi, anche se alcuni gruppi suonano gratuitamente o quasi. Ci auguriamo chiaramente di sbagliare e che i numeri siano altri. Da parte nostra sosterremo in comunicazione e a spada tratta chiunque s’impegni professionalmente o per passione a divul-gare e a promuovere la musica in genere nel territorio aretino.

8 alle band. La qualità dei gruppi musicali in genere negli anni si è alzata. E non di poco, non ci si accontenta più di fare cover o scimmiottare altri ma si mira a esprimersi con pezzi pro-pri, si suona con l’intento di imparare ogni volta, di vedere le cose da musicisti.

Tecnicamente abbiamo visto una suf-fi ciente padronanza degli strumenti, non abbiamo visto “mezze calzette” anzi, quasi tutti buoni esecutori. Comunque c’è e si vede una certa mancanza di idee musicali di fondo e di come comunicarle agli spet-tatori; le band, a parte eccezioni, non tra-scinano, non travolgono emotivamente gli spettatori, o poco.

Francamente abbiamo visto pochi gruppi consapevoli di essere su di un pal-co a fare uno show davanti a un pubblico, quindici o cinquecento spettatori non cambia.

6 e ½ ai service. O a causa della location o dell’acustica o di settaggi così così, il suono è la componente più dolente di alcuni festival. Purtroppo succede che non esca in equilibrio o che alcuni strumenti non si sentano affatto. Abbiamo ottimi fonici ma ce ne vorrebbero di più.

6+ al pubblico. 10 a Paolo Bruni. A parte le eccezioni delle band di richiamo na-zionale, con centinaia e centinaia di persone, il pubblico in genere ha snobbato le per-fomance di alcuni nostri gruppi invece degni di nota. Pochi si sono mossi per curiosare fra le band emergenti aretine, e forse perché non era cool. Ci è anche capitato di vedere più musicisti che spettatori ai concerti. Un applauso infi ne a Paolo Bruni, il “Pau” dei Negrita, che quando è ad Arezzo lo abbiamo visto più di una volta per i festival aretini come al River, a parlare insieme a noi di musica e arte e non solo con noi, come dire, umiltà e “core”. Un artista affermato nel panorama nazionale italiano come carismatico front-m a n ,

capace di interagire con il pubblico come pochi. Lasciatecelo dire: ci sono musicisti che hanno la “puz-za sotto il naso” e dovrebbe-ro forse guardarsi meno allo specchio.

A proposito, il giorno dopo il Corriere della Sera a tut-ta pagina lo ha pubblicato in foto con intervista.

[email protected]

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i riparte! L’estate è ormai agli sgoccioli e un nuovo anno accademico è alle porte. Ai futuri universitari rimangono poche settimane per decidere defi nitivamente la strada da intraprendere.

Anche Arezzo, pur non essendo cambiato granché rispetto all’offerta formativa dello scorso anno, si rifà il trucco e si presente ai futuri studenti. La Facoltà aretina dell’Università di Siena si presenta

ai blocchi di partenza con nove corsi di laurea, di cui sei triennali e tre magistrali (la vecchia laurea spe-cialistica).

È possibile iscriversi entro il 30 ottobre ai seguenti corsi di laurea: Lingue per la Comunicazione Interculturale e d’Impresa; Scienze dell’Educazione e della Formazione; Studi Umanistici (curriculum in Letteratura, Arti, Spettacolo e Filosofi a e curriculum in Storia e Scienze Sociali).

Eccezion fatta per la laurea in Lingue, gli altri corsi triennali hanno anche una laurea magistrale corrispondente: Discipline Letterarie, Artistiche e dello Spettacolo; Scienze per la Formazione e la Consulenza Pedagogica nelle Organizzazioni; Filosofi a e Storia: Fonti, Testi e Teorie. Per quanto ri-guarda le lauree magistrali è possibile iscriversi fi no al 28 dicembre.

Otre a quelli della Facoltà di Lettere il campus del Pionta offre altri tre cor-si triennali per le professioni sanitarie. Seppur ormai chiusi (la domanda di partecipazione alla prova di ammissio-ne scadeva l’8 di agosto) è sempre bene

S

EDICOLA “KENNEDY” (VIA KENNEDY 1)EDICOLA DELL’OSPEDALE (VIA NENNI)EDICOLA “SCOSCINI” (VIA ALFIERI)“TIRAMOLLA” (VIA ROMANA 98/A)EDICOLA “GABRIELE FAGIOLI” (BELVEDERE)EDICOLA “PANCI” (PIAZZA SAIONE)EDICOLA “CAMPO DI MARTE” (VIA VITTORIO VENETO)LIBRERIA “EDISON” (PIAZZA RISORGIMENTO 31)LIBRERIA “MONDADORI” (CORSO ITALIA)

LIBRERIA UNIVERSITARIA “LEGGERE” (VIA CITTADINI)

INFORMAGIOVANI (PIAZZA SANT’AGOSTINO)EDICOLA “SAN MICHELE“ (PIAZZA SAN MICHELE)LIBRERIA “FELTRINELLI”

(VIA CAVOUR)EDICOLA “AMIDELLI” (VIA PORTA BUIA)

EDICOLA “SCARTONI” (PIAZZA SAN GIUSTO)

EDICOLA “BIDINI” (VIA REDI)EDICOLA “ROSSI” (VIA PACIOLI)

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(CENTRO COMMERCIALE SETTEPONTI)“LA TUA EDICOLA” (VIA FIORENTINA)

EDICOLA “SAN LEO”BOTTEGA DI GIACCO (SAN GIULIANO)

DOVE TROVARE (GRATIS!) “IL SETTIMANALE”

IMMATRICOLARULTIMO MESE PER CONOSCERE LA

11IL SETTIMANALE DI AREZZO31 AGOSTO 2012

ricordarli, dato che anche quest’an-no accoglieranno un’ottantina di

nuovi studenti suddivisi tra Infermieristica, Fisioterapia, Tecniche di Laboratorio Biomedico.

Ovviamente in questo periodo di rilancio e pro-mozione dell’università in ottica “nuovi iscritti”, non potevano non manca-

re internet e i soliti social network. Nonostante canali YouTube e vari contatti Facebook siano aperti già da

un pezzo, restano comunque un’opportunità in più per ottenere informazioni, conoscere e vedere ciò che offre il campus del Pionta. Per quanto riguarda il social network più diffuso, è attiva anche una chat per poter contattare gli studenti tutor dell’Università di Siena, basta infatti richiedere l’“amicizia” a Tutor Scelta Universitaria Unisi e collegarsi negli orari previsti dal calendario (per Lettere e Filosofi a è attiva tutti i mer-coledì dalle 17 alle 18).

Ma se da una parte internet facilita e velocizza la diffusione di informazioni, non è comunque l’unico mezzo per conoscere la realtà universitaria nella quale vivere e studiare per qualche anno.

Per coloro infatti che ancora oggi preferiscono le care e vec-chie “quattro chiacchiere” sono attivi dall’inizio dell’estate fi no alle fi ne di settembre i colloqui di orientamento con i docenti dell’università. Gli ultimi incontri in programma, tutti or-ganizzati ovviamente all’interno del campus, saranno il 13 e il 21 settembre per Studi Umanistici; il 10, 11, 18, 20, 24, 25 settembre per Lingue per Comunicazione Interculturale e d’Impresa; il 5, 10, 11, 12, 13, 17, 19, 25, 26 settembre per Scienze dell’Educazione e della Formazione. Gli orari e il nome dei docenti a disposizione durante i colloqui sono disponibili sul sito dell’Università, nella pagina dedicata all’orientamento.

Oltre ai corsi di laurea classici l’offerta formativa aretina è completata da altri percorsi post-laurea. Master di I e II livello, corsi di perfezionamento, corsi di aggiornamento professiona-le e corsi di formazioni.

Un’offerta sicuramente ridimensionata negli ultimi anni ma che sembra reggere bene il colpo. Vedremo poi a breve, con la riorganizzazione dei dipartimenti in accordo con la Riforma Gelmini, se ci saranno ulteriori novità nei prossimi anni.

di Luca Piervenanzi

RSI AD AREZZOLA NOSTRA UNIVERSITÀ

Gli ultimi colloqui di orientamento con i docenti dell’università sono in pro-

gramma, all’interno del campus universitario, il 13 e il 21 settembre per Studi Umanistici; il 10, 11, 18, 20, 24, 25 settembre per Lingue

per Comunicazione Interculturale e d’Impresa; il 5, 10, 11, 12, 13, 17, 19, 25, 26 settembre per Scienze

dell’Educazione e della Formazione

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12 IL SETTIMANALE DI AREZZO 31 AGOSTO 2012

o storico Caffè “Le Stanze” di Poppi ha ospitato, nel mese di agosto, la mostra Viaggio nella memoria di Gianni Bigoni.

Ferrarese di nascita e aretino d’adozione, Bigoni è un artista che da autodidatta muove i primi passi nella pittura nel 1968, ammaliato dai grandi del Rinascimento

e dell’Impressionismo francese. Nel 1970 si trasferisce a Bologna, dove perfeziona le tec-niche frequentando corsi e lavorando in una bottega come esecutore di tele ispirate ai maestri dell’arte contemporanea.

Il ritorno sulle rive del Po, a Serravalle di Ferrara, porta in dote una fase pittorica incen-trata sul “grande fi ume” e i suggestivi paesaggi da esso plasmati.

Quando l’emiliano giunge in Toscana, nel 1986, si porta dietro un notevole bagaglio artistico che va a fondersi con nuovi interessi, condensando visioni e tematiche sempre

più concettuali e cariche di simboli. Dopo quarant’anni di mostre in tutta Italia, oggi

Bigoni è ancora un artista in evoluzione che fa della ricerca uno dei punti fermi. Le sue opere sono affa-scinanti percorsi tra passato e futuro, tra tangibilità e sogno, tra realtà e fantasia. Un’arte misurata, armonica e soave, in cui le ampie campiture di colore e l’oriz-zontalità creano un mix dinamico e allo stesso tempo placido, che stimola il pensiero dello spettatore.

«Il “viaggio nella memoria” era un itinerario metafo-rico – ci spiega il pittore, – un espediente per affrancar-si dalle imposizioni quotidiane e favorire le emozioni, le rifl essioni e la massima libertà interpretativa in chi osserva. Durante il viaggio, però, c’era anche la voglia di battere strade artistiche alternative, approcciare tec-niche diverse, elaborare nuove idee».

Lei è partito dalla pittura classica e dalla rappre-sentaz ione del paesaggio per raggiungere gli esiti attuali, prossimi all’arte concettuale. Un’evoluzione naturale o c’è stato un momento di rottura?

«Quello che sono oggi, sia come uomo, sia come artista, è dovuto alle esperienze del passato. Tutto ciò che affrontiamo durante la vita contribu-isce a plasmarci, ma nel corso dell’esistenza esistono anche degli “spartiac-que”. Per molto tempo, ad esempio, ho represso quello spirito fanciullesco che a tutte le età ci portiamo dentro. Quando ho deciso di liberarlo anche i miei orizzonti artistici si sono ampliati a dismisura».

La mostra in Casentino è appena terminata. Ci sono nuovi progetti in cantiere?

«Sto elaborando una personale da organizzare tra il prossimo anno e il 2014. Saranno esposte opere di grandi dimensioni, incentrate “sulle

COME APRIRE NUOVIRISVEGLIANDO IL FANGIANNI BIGONI

L

13IL SETTIMANALE DI AREZZO31 AGOSTO 2012

ali della ritmica”, e verranno realizzate con un materiale plastico, a differenza di quelle che avete visto a Poppi, dove avevo utilizza-to colori acrilici su cartone. Giocando sulla “materia nel concetto e viceversa” sto svi-luppando una tematica intrigante. Sono già al lavoro per produrre alcuni prototipi, ma ancora è presto per scendere nel dettaglio».

I ORIZZONTI ARTISTICI NCIULLO CHE È IN NOI

di Marco Botti

GIUSEPPE PALUMBO | LUCE CONCRETAL’artista veneziano in mostra fino al 22 settembre ad Arezzo

Un settembre ricco di mostre prestigiose quello che attende Arezzo. Tra i protagonisti avremo anche Giuseppe Palumbo, che presenta

per la prima volta in città la sua produzione quarantennale, con oltre venti opere inedite. L’esposizione, promossa dall’Associazione cultura-le lucchese “Nuove Tendenze” e curata da Tiziana Tommei, sarà visi-bile, a ingresso gratuito, alla Galleria RiElaborando di via Oberdan fino al 22 settembre.

In occasione del vernissage di venerdì 31 agosto, alle ore 18, e il giorno successivo, l’artista sarà presente in galleria.

Luce, colore e realtà: questa è la formula della cifra palumbiana, i cui riferimenti possono essere ricercati nell’arte antica e rinascimen-tale. Una fusione di forme e tecniche, in un percorso di alternanza tra pittura, grafica e scultura, che ammalierà tutti coloro che visiteranno la personale di questo protagonista dell’avanguardismo anti-avanguar-dia.

Correlate all’appuntamento numerose iniziative, come recital in galleria, degustazioni e la mostra fotogra-fica allestita in parallelo presso “La Feltrinelli” Point di via Cavour, con scatti di Matteo Barale ispirati all’opera di Palumbo.

www.rielaborandoarte.it Chiara Savarino

14 IL SETTIMANALE DI AREZZO 31 AGOSTO 2012

os Cabaret Festival ha chiuso la sua sesta edizione mercoledì 22 agosto, in un’Arena Eden stracolma di pubblico, accorso nonostante il caldo torrido ad applaudire gli otto comici in gara provenienti da tutta Italia e il super ospite internazionale John Peter Sloan. Ci siamo fatti raccontare la serata dai presen-

tatori e padroni di casa Samuele Boncompagni e Riccardo Valeriani, ovvero il duo comico Noidellescarpediverse.

Anzitutto, trattandosi di un concorso, i nomi dei vincitori.«Data la bravura di tutti i partecipanti, è stato un diffi cile verdetto. Alla fi ne, l’ha

spuntata Salvatore Gisonna da Napoli, che ha così ricevuto il trofeo dall’assessore della Provincia di Arezzo Francesco Ruscelli, batten-do al fotofi nish Matteo Cesca da Lucca. Come vincitore del premio più ambito, ritroveremo il comico partenopeo a videoregistrare il suo spet-tacolo in un teatro della Rete Teatrale Aretina, per poi portarsi a casa le cinquanta copie in dvd della trasmissione messe in palio».

Gli altri premiati?«Il Premio Originalità e il Premio “Accademia del Comico”, conse-

gnati dal consigliere del Comune di Arezzo Fabrizio Piervenanzi, se li sono aggiudicati Laura Martelli e Marco Pepe, provenienti rispetti-vamente da Bologna e Milano: il duo è stato particolarmente apprez-zato per la sperimentazione di un linguaggio comico lontano dal puro cabaret. Questi riconoscimenti assumono ancora più prestigio per i comici emergenti, se consideriamo la giuria chiamata ad assegnarli, al cui interno spiccavano autori come Antonio De Luca – tra le penne dello Zelig di prima serata tv – attori come Stefano Bellani, Andrea Muzzi, William Catania e Uberto Kovacevich, operatori culturali, ge-stori di teatri e giornalisti».

Tiriamo le somme di quest’edizione.«Un bel fi nale per un festival che ha messo a calendario 24 spetta-

SRISATE DA SOLD OTUTTO ESAURITO PER LA SERATA FINALE DI SOS CABARET FESTIVAL

15IL SETTIMANALE DI AREZZO31 AGOSTO 2012

coli tra gennaio e agosto e che ha go-duto di importanti partnership istitu-zionali come Ministero della Gioventù e Regione Toscana – che con la Provincia di Arezzo lo hanno inserito nel progetto “Generazione Protagonista”, – il Comune di Arezzo, che ha ospitato anche le serate in primavera al Teatro “Pietro Aretino”, l’Unione dei Comuni Montani del Casentino con RidiCasentino, i comuni di Civitella in Val di Chiana, Marciano della Chiana e Lastra a Signa (Fi), oltre a Coingas, Atam e Arezzo Multiservizi.

Un pubblico così generoso ci ripaga

dell’impegno profuso in questi anni nell’organiz-zare progetti locali ma di respiro nazionale: quat-tro di Cabawave e sei di Sos Cabaret, dieci anni di cui andiamo molto fi eri».

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OUT! FORME E PROFUMI TOSCANI

Vincenzo Calli e Susan Leyland colorano il settembre aretino

Si inaugura sabato 1° settembre, alle ore 18, presso la Villicana d’Annibale Galleria d’Arte di via Cavour, la mostra Forme e

Profumi Toscani di Vincenzo Calli e Susan Leyland. Calli, anghiarese, è un sapiente interprete di una sorta di alta

pittura rinascimentale, rivisitata in chiave moderna. Le sue tele grandiose evocano i profumi inebrianti dell’amore e della vita, e restituiscono al pubblico i sogni dell’adolescenza. Da anni ai vertici dell’arte figurativa contemporanea toscana, è presente nella rosa dei 99 artisti recensiti ne I giudizi di Sgarbi del 2005.

Susan Leyland è una scultrice britannica dedita a innovare l’interpretazione del cavallo nell’arte. Le sue opere, compiute con grazia e originalità, esprimono uno splendore e una leg-giadria che i grandi maestri del Rinascimento toscano apprez-zerebbero. Anche il suo destino si è incrociato con quello di Sgarbi: è stata infatti da lui selezionata per la 54a Edizione della Biennale di Venezia.

Il prestigioso appuntamento artistico, cura-to dalla gallerista e artista californiana Danielle Villicana per omaggiare l’edizione di settembre della Giostra del Saracino, proseguirà, a ingresso gratuito, fino a mercoledì 12 settembre 2012.

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è ancora da lottare. La bolla scoppiata in faccia alla comunità aretina, dopo le esternazioni del governatore Rossi, non dovrebbe però sorprendere più di tanto. La ratio dei numeri è chiara, se accorpi tre Province quella con più abitanti diviene il nuovo baricentro.

Dietro i numeri, però, c’è una realtà innegabile. Siena anche oggi, nonostante crisi plu-rime, è più forte in termini economici e quindi di potenziale sviluppo di Arezzo. La nostra purtroppo una città in declino, in sudditanza economica e a volte “psicologica”. Una realtà di fatti che viene da lontano.

Basti pensare alla sudditanza del polo universitario aretino. Poi ci sono i servizi, così come le reti economiche e di potere, lo sviluppo turistico al-ternativo al declino industriale e molto altro: la notorietà internazionale che Arezzo ancora non ha. Unico vantaggio le infrastrutture, anche se non ci sono veri collegamenti aerei né un vero e composito progetto di sviluppo turistico, e soprattutto i necessari capitali a sostenerlo. In Serie C purtroppo ci siamo da un po’, basti guardare alle prospettive di lavoro date ai giovani sul territorio.

Il punto è che la prospettiva odierna rischia di divenire la mazzata fi -nale. Unica soluzione? Uno scatto di orgoglio che ha però tutto il sapore dell’ultima spiaggia. Una sensazione trapelata anche dopo l’incontro del sindaco Fanfani con il governatore Rossi. Fanfani, il quale adesso sta conducendo una battaglia più che sul piano amministrativo su quello

politico, tutta interna al Pd. Un partito di per sé frammentato, ma che ha in mano il governo della Regione. Da qui la lettera a Bersani con la conseguente richiesta di incontro, assieme a quella al ministro Patroni Griffi . Una battaglia, quella del Sindaco, doverosa e coraggiosa. C’è però sullo sfondo una sensazione molto netta, Siena sotto Arezzo non ci andrà mai, a meno di clamorose decisioni dall’alto. Unica soluzione percor-ribile, quindi, tentare di restare da soli appellandosi alla forza dei numeri, che ci penalizzerebbero di 5000 abitanti nell’ultimo censimento 2012, secondo quando previsto dal decreto del Governo ( il tetto richiesto è di 350.000), ma che comunque ci portano molto vicino all’obiettivo richiesto.

Ci sarebbe poi un’altra leva effi cace, ossia minacciare di mettersi davvero di traverso al raddoppio del tanto discusso inceneritore, ma anche qui non sembra che ci sia vera forza e intenzione. Vedi crisi di maggioranza in Comune. Dall’altra parte, però, anche dopo l’incontro con Fanfani la posizione di Rossi resta chiara: un’unica provincia della Toscana meridionale. Speriamo dunque che il possibile ingresso di un aretino nella commissione regionale di riordino non sia solo un contentino che non porti poi a nulla, facendo perdere solo tempo. Le dimissioni minacciate con coraggio da Fanfani? Uno spettro che potrebbe allarmare solo il Pd, purtroppo. La diffi cile partita resta quindi aperta…

AREZZO SOTTO SIENA?

C’di David Mattesini

ISPECIALE GIOSTRA DEL SARACINO SETTEMBRE 2012

INSERTO SPECIALE IN OCCASIONE DELLA 124A EDIZIONE DELLA GIOSTRA DEL SARACINO DEL 2 SETTEMBRE 2012 A cura di Roberto Parnetti, con la collaborazione di Matteo Bidini, Stefano Brandini Dini, Redazione del Quartiere di Porta del Foro, Felice Rogialli (foto), Saimon Savini (foto) e Andrea Scartoni (foto).

Si ringraziano l’Uffi cio del Folclore e Giostra del Saracino del Comune di Arezzo e i Quartieri

La Lancia d’Oro della Giostra della Madonna del Conforto (124a edizione dell’età contemporanea) è dedicata al monastero di Camaldoli, e all’omonimo Ordine religioso, in occasione del mille-

nario della sua fondazione. Intagliata da Francesco Conti, la Lancia d’Oro è stata realizzata su

bozzetto di Giuliano Censini, vincitore del relativo concorso. L’artista ha riportato l’antico simbolo ravennate dell’Ordine, con due colombe che bevono in un unico calice sormontato da una stella che esprime l’unità armonica vissuta nell’unico calice della fede e dell’eucarestia dalle due esperienze monastiche: l’eremitica e la cenobitica.

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SFUGGI ALLE SFUGGI ALLE CONVENZIONICONVENZIONI

Presentazione della mostra dei bozzetti delle Lance d’Oro. Da sinistra Marco Ercolini (ret-tore Porta Crucifera), Andrea Orlandi (ret-tore Porta del Foro), Ezio Gori (rettore Porta Santo Spirito), Maurizio Carboni (rettore Porta Sant’Andrea), Giuseppe Fanfani (sindaco di Arezzo), Lucia De Robertis (assessore delegato alla Giostra del Saracino) e Francensco Conti (intagliatore).

Qui a destra Giuliano Censini, vincitore del con-corso per il bozzetto della Lancia d’Oro

La presentazione dei Quartieri che segue è in base all’ordine di estrazione delle carrie-re: Porta Santo Spirito, Porta del Foro, Porta Sant’Andrea e Porta Crucifera

II SETTEMBRE 2012SPECIALE GIOSTRA DEL SARACINO

Appuntamento con la Storia! Sì, il Quartiere della Colombina ha un appun-tamento con la Storia perché, in caso di successo nella giostra di domenica 2 settembre, otterrebbe quel “cappotto” che ai Bastioni manca dal 1934.

Ovviamente nessun gialloblù “osa” men-zionare tale cosa ma la splendida prova dei due “ragazzi terribi-li”, così ribattezzati dal capitano vittorioso Marco Geppetti dopo la Giostra di giugno, fa ben sperare per la compagine guidata dal rettore Ezio Gori.

Nella notturna del-lo scorso 23 giugno Gianmaria Scortecci ed Elia Cicerchia non si sono lasciati minimamente intimorire dai più bla-

sonati ed esperti giostratori degli altri Quartieri, ma anzi hanno saputo tirar fuori quanto provato e riprovato al campo addestramento “Edo Gori”, sotto la supervisione di quella volpe che risponde al nome di Martino Gianni e dell’intero staff gialloblu. In più, da quest’anno, conta pure la collaborazione di Lele Formelli.

Per gli amanti della cabala c’è poi un ulteriore fattore, legato alla Lancia d’Oro dedicata al monastero di Camaldoli e all’omonimo Ordine religioso, il cui stemma è contraddistinto dai colori blu e oro con due colombe che si abbeverano a un calice…

Non è tutto: infatti il vincitore del concorso relativo alla realizzazione dell’impugnatura della Lancia d’Oro, Giuliano Censini, è il primo artista a vincere per due volte l’iniziativa. Sapete quando fu la prima volta? Nell’edizione

del 20 giugno 1999 (dedicata a Pietro Berrettini detto “Il Cortona”), Giostra vinta poi da Santo Spirito.

Torniamo a come il Quartiere sta vivendo questo magic moment iniziato la sera del 23 giugno e che si sta pro-traendo con tutta una serie di iniziative.

Ovviamente il mo-mento clou è stato con la Cena della Vittoria, svoltasi in una location storica del Quartiere, ovvero piazza San

Jacopo, e che ha visto pure la presenza di Vittorio Sgarbi, spettatore anche al torneo.

E i giostratori… Beh, anche per loro ci sono stati giorni di festa e “bagordi”, ov-viamente meritati ma limitati, proprio per continuare in quel lavoro intrapreso al cam-po gara e portare altri importanti e presti-giosi risultati. Adesso solo il Buratto saprà dire se tanto sudore, passione e abnega-zione premieranno i “ragazzi terribili”… Ai Bastioni, comunque vada, sarà un successo.

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IIISPECIALE GIOSTRA DEL SARACINO SETTEMBRE 2012

Per Porta del Foro questa sarà senza ombra di dubbio una Giostra fondamentale, di-versa da tutte le altre. I giostratori sono pronti a riscattarsi dopo l’opaca prova della Giostra di Giugno.

Il Quartiere è consapevole della propria forza, e proprio in virtù di questo si aspetta una vittoria che ormai da troppo tempo manca. La vittoria sarebbe, inoltre, il giusto coronamento dell’impegno profuso dal Quartiere per l’ultimazione dei lavori del nuovo campo prove, in lo-calità Petrognano.

La Giostra di settembre vedrà inol-tre vestire i panni del capitano Dario Tamarindi, già sceso in piazza con queste vesti per la Giostra di giugno in sostituzione di Gianni Cantaloni, il quale per motivi di salute ha do-vuto rinunciare a questo ruolo. Il Consiglio direttivo ripone nel

giovane Capitano la massima fi ducia, la stessa che ha in Enrico Giusti e Daniele Gori.La coppia è reduce da un periodo di allenamento intenso che si è protratto nell’arco

di tutta l’estate, praticamente senza sosta, proprio per questo il Consiglio è certo dell’affi dabilità del duo e dei loro successi in futuro.

Nonostante le mancate vittorie di questi ultimi anni, il rettore Orlandi è orgoglioso della partecipazione del popolo giallo cremisi, che ha dimostrato un grande attacca-mento ai propri colori: il Quartiere è infatti reduce da una “Settimana del Quartierista” che ha visto una grandissima partecipazione, a coronamento dello sforzo profuso dal Comitato giovanile della Chimera.

Le manifestazioni organizzate da quest’ultimo, sotto la supervisione del Consiglio direttivo, hanno coinvolto persone di generazioni diverse che nel Quartiere hanno un punto di riferimento e di aggregazione sociale, su cui fare affi damento.

La degna conclusione della “Settimana del Quartierista” sarà la cena propiziatoria, a cui si potrà prendere parte prenotando il biglietto fi no alle ore 17 di domani (sabato 1) presso la sede del Quartiere o telefonando al 328/5457912.

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VI SETTEMBRE 2012SPECIALE GIOSTRA DEL SARACINO

I colori del Quartiere di Palazzo San Giusto, com’è ben noto, sono il bianco e il verde, e lo stemma è la croce di Sant’Andrea che si presenta, secondo la dicitura araldica, “di verde alla croce di Sant’Andrea d’argento”. Il motto in latino recita Divus Andreas

superior discedit che, tradotto, significa “Sant’Andrea esce vincitore”. I ragazzi del Comitato giovanile, traendo ispirazione dal motto, si appellano al loro Quartiere come Divus. Quello di Sant’Andrea è stato il primo Quartiere a poter vantare la formazione di un Comitato giovanile che, nel 2011, ha festeggiato gli oltre 30 anni di attività. I giova-ni che compongono il Comitato sono molti e, sempre più spesso, colorano e riempiono di vita la sede in via delle Gagliarde con le loro iniziative. La Sala d’Armi in Palazzo San Giusto è intitolata allo storico capitano Enzo Piccoletti, adiacente a questa vi è il me-

raviglioso museo del Quartiere con-tenente le Lance d’Oro conqui-state, i costumi d’epoca e cimeli di Giostre pas-sate. Il museo è abbastanza recen-te: è stato inaugurato infatti nell’aprile 2011, grazie all’apporto dei Quartieristi e di Banca Etruria, ed è oramai divenuto tappa obbligato-ria per molti turisti e appassionati di Giostra. Nella stessa struttura sono anche presenti la sala dei costumi, il circolo ricreativo e la sala del Consiglio dedicata a Giuseppe Municchi, storico rettore del Quartiere. Il Consiglio diret-tivo è composto da 21 membri, eletti dai quasi 700 tesserati, e presieduti dalle due massime

figure del Quartiere: il rettore Maurizio Carboni e il capitano Andrea Lanzi. Entrambi molto amati e più volte ricon-fermati alle loro prestigiose cariche.

Durante i dieci giorni che precedono le due Giostre, il Quartiere organizza svariati eventi in Piazza San Giusto ai quali partecipano numerosi quartieristi e giovani aretini. I festeggiamenti culminano la sera antecedente la Giostra, quando ha luogo la cena propiziatoria. Durante quest’ultima Sant’Andrea riesce a mettere a sedere oltre 1500 persone, facendole cenare con piatti cucinati interamente e serviti da centinaia di biancoverdi volontari.

Nel periodo invernale le attività non si fermano, anzi hanno luogo nella sede continue pizzate e nel circolo attività ricreative che, associate alla buona compagnia, aiutano a costruire uno status di aggregazione che va ben oltre le differenze generazionali o sociali, unendo uomini e donne,

grandi e piccini, attorno a un progetto comune culminante nella discesa sulla lizza dei due gio-stratori biancocrociati. Per il Quartiere di Porta Sant’Andrea corrono Enrico Vedovini, detto “Ucellino”, che vanta ben 7 vittorie dal 2001, in groppa a Peter Pan, e Stefano Cherici, detto “Bricceca”, che dal 2004 ha collezionato già 6 vittorie e giostra su Lilly Gray Mac. Coppia ina-movibile del Quartiere e molto amata dai suoi sostenitori in quanto, fin da giovanissimi, i due vestono i colori bianco e verde.

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VIISPECIALE GIOSTRA DEL SARACINO SETTEMBRE 2012

Giostra da archiviare in fretta, quella di giugno, per i colori rossoverdi. Il pre-ludio di quella che sarebbe stata una serataccia si è avuto poche ore prima, con l’imprevisto forfait di Carlito Brigante, il cavallo di Carlo Farsetti, poi una serie di

situazioni strane condite anche da scelte discutibili hanno fatto sì che dal cilindro uscisse la sorpresa di Santo Spirito con i suoi due “baby” debuttanti. Togliamo ogni dubbio o frain-tendimento, Porta Santo Spirito ha meritato la Lancia con due carriere dove si è notato oltre che lo spessore tecnico dei due giostratori (Cicerchia, prova magistrale!) anche la

determinazione e soprattutto il lavoro di squadra. Chi è primo e abituato a vincere come noi, difficil-mente accetta il ruolo di comprimario, ma essere primi vuol dire anche avere la forza di applaudire la meritata vittoria (quando lo è) dell’avversario, per poi ributtarsi a capofitto sul lavoro, convin-ti di essere comunque un Quartiere da battere. Le ultime quattro Giostre hanno sentenziato; due Lance a testa per Colcitrone e Colombina. La prossima Giostra vede certamente Porta Crucifera entrare in piazza con ovvie e maggiori pressio-ni, non certo per questa “gara nella gara” ma per mantenere il trend di almeno una Lancia all’anno, che deve restare l’obiettivo primario. Un obiettivo da mantenere con la consapevo-lezza dei propri valori, con umiltà e tanto duro lavoro. Questo non spaventa certo Alessandro Vannozzi, Carlo Farsetti e soprattutto il capi-tano Maurizio Fazzuoli. Tre personaggi tena-ci, vincenti nel dna, aiutati da un team otti-mo di ragazzi volenterosi. Il ritorno di Marco

Filippetti riporta al nostro Quartiere un “patrimonio” di amicizia e storia indelebile. Marco ogni volta che viene chiamato risponde “presente” senza esitazione, è uomo

di grande spessore, figura leggendaria del Saracino e presenza rassicurante. È chiaro che il nuovo Direttivo, unitamente al gruppo che costituisce il “Consiglio allargato”, aveva sognato di iniziare con una vittoria, che avrebbe voluto dire capitalizzare subito al massimo il lavoro fatto (il Quartiere è senz’altro rifiorito con nuove politiche sociali, una ritrovata coesione e tanti progetti). Pazienza, i programmi restano, la voglia di vin-cere è invece aumentata a dismisura. Non possiamo non concludere senza ringraziare, a nome di tutto il Consiglio direttivo, il Comitato Donne, instancabile nel suo determinante lavoro, e il Comitato giovanile, che con tante iniziative ha por-tato vigore ed entusiasmo. I Quartieri hanno assolu-tamente bisogno di forze fresche per non disperde-re quel grande patrimo-nio che è la Giostra del Saracino, una delle cose (poche per ora, purtroppo) per cui possiamo vantarci di essere aretini.

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VIII SETTEMBRE 2012SPECIALE GIOSTRA DEL SARACINO

I DATI DELLA GIOSTRA

DI GIUGNO

Spettatori presenti: 4611; incasso: 85.106,44 euro

Punteggi e tempi dei singoli giostratori (il tempo massimo è di 4,85 secondi oltre il quale il cavaliere viene penalizzato di 2 punti):Prima serie di carriere 1: Porta Sant’Andrea, Enrico Vedovini, in sella a Peter Pan, punti 5 (4,69 secondi).2: Porta del Foro, Daniele Gori, in sella a Tudor, punti 0 (lancia persa dopo aver colpito il 4; 4,30 secondi).3: Porta Santo Spirito, Gian Maria Scortecci, in sella a Machine Gun, punti 4 (4,74 secondi).4: Porta Crucifera, Carlo Farsetti, in sella a Enola Gay, punti 0 (lancia persa dopo aver colpito il 4; 4,40 secondi).Seconda serie di carriere5: Porta Sant’Andrea, Stefano Cherici, in sella a Lilly Gray Mac, punti 3 (4,79 secondi).6: Porta del Foro, Enrico Giusti, in sella a Luna, punti 2 (4,48 secondi).7: Porta Santo Spirito, Elia Cicerchia, in sella a Baby Doll, punti 2 (4,68 secondi).8: Porta Crucifera, Alessandro Vannozzi, in sella a Lonja, punti 4 (4,43 secondi).

Prova Generale del 17 giugno 2012Piatto d’Argento dedicato a Carlo Fardelli.

Prima serie di carriere 1: Porta Sant’Andrea, Mauro Piantini, in sella a Stella, punti 5.2: Porta del Foro, Andrea Bonardi (esordiente), in sella ad Areco, punti 2. 3: Porta Santo Spirito, Andrea Bennati (esordiente), in sella a Colonnel, punti 3.4: Porta Crucifera Andrea Acquisti, in sella a Merlino, punti 4.Seconda serie di carriere5: Porta Sant’Andrea, Francesco Rossi, in sella a Farah Diba, punti 4.6: Porta del Foro, Gabriele Gamberi, in sella a Principessa, punti 3.7: Porta Santo Spirito, Thomas Tanganelli (esordiente), in sella a El Chico, punti 4 ridotti a 2 per carriera lenta8: Porta Crucifera, Andrea Vernaccini, in sella a Guendalina, punti 2.

Francesco Rossi

Mau

ro

Pian

tini

1731 AGOSTO 2012

ra le grandi novità dell’estate pallavolistica aretina spicca l’apertura del settore giovanile maschi-le della Volley 88 Chimera. La società, che vanta centinaia di bambine e di ragazze dalla Serie D al minivolley e che negli ultimi anni ha fatto incetta di titoli e di vittorie, ha deciso di ampliare la propria attività inaugurando i corsi di pallavolo e di avviamento allo sport rivolti ai bambini da 6 a 14 anni, con l’obiettivo di integrare l’attività femminile e di costituire anche un forte vivaio maschile. Di tutto

questo parla Massimo Gialli, presidente della Volley 88.Quali sono i motivi che vi hanno spinto a inaugurare il settore giovanile maschile? «Con le femmine abbiamo vinto tutto quello che c’era da vincere, dunque la nostra società aveva bi-

Tcontinua a pag. 18

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18 31 AGOSTO 2012

[segue da pag. 17]

sogno di nuove ambizioni e nuovi stimoli. Ampliare l’attività e creare una scuola di pallavolo maschile ci è sembrata la soluzione naturale, anche perché da anni tante famiglie e la stessa Federazione ci sta-vano chiedendo di allargare la nostra proposta anche a bambini e a ragazzi».

Che obiettivi vi po-nete?

«Vogliamo creare un settore giovani-le completo che dal minivolley arrivi, un giorno, fino alla pri-ma squadra, offrendo

un’opportunità in più a tutti coloro che ad Arezzo vogliono giocare e divertirsi con la pallavolo. Per riuscirvi faremo af-fidamento su tecnici e istruttori competenti e qualificati, in grado di insegnare a giocare, di far crescere sportivamente i nostri atleti e promuovere i valori dello sport».

Cosa rappresenta il settore giovanile per la vostra so-cietà?

«La cura del vivaio è sempre stata una delle priorità del la-voro della Volley 88 e uno dei segreti alla base dei nostri suc-cessi. Siamo consapevoli che i buoni risultati e il futuro della società dipendano dal vivaio, dunque investiamo sul settore giovanile gran parte dei nostri sforzi e delle nostre professio-nalità. Di anno in anno ripartiamo con entusiasmo dalle basi,

dai cor-si di a v v i a -mento a l l a p a l l a -volo e dal minivolley, ed è proprio grazie a questa po-litica che siamo diventati uno dei punti di riferimento della pallavolo giovanile cittadina e siamo riconosciuti anche a livello nazionale».

Maschi e femmine: la Volley 88 arricchisce la pallavolo aretinaTra le novità dell’estate pallavolistica c’è l’apertura del settore giovanile maschile da parte della società aretina di Marco

Cavini

LA NOVITÀ 2012-13: LA SCUOLA DI PALLAVOLO APRE

LE PORTE ANCHE AI BAMBINILa Volley 88 Chimera è ormai da anni

un punto di riferimento della pallavolo giovanile aretina e, anche per la stagione 2012-2013, organizza corsi di avviamento allo sport per bambini e bambine dai 6 ai 14 anni. Tutti i corsi, di cui sono già aperte le iscrizioni, si tengono presso le palestre dell’Itis o della Scuola media “Cesalpino”: coloro che effettueranno la prima iscrizio-ne riceveranno in regalo due magliette della società e lo speciale zaino “Volley 88 Chimera”.

Per ottenere ulteriori informazioni è pos-sibile chiamare i numeri 347/30.57.243 o 333/43.23.206 o inviare una mail all’indi-rizzo [email protected], mentre per co-noscere ulteriormente la Volley 88 è attivo il sito www.volley88.com, una pagina che contiene tutte le indicazioni, le notizie e le foto della società aretina.

1931 AGOSTO 2012

n questi ultimi giorni d’estate, l’Arezzo Equestrian Centre torna a essere il centro del mondo

ippico. Considerata una delle strutture agonistiche più all’avanguardia a livello europeo, il prestigioso centro equestre sarà luo-go di una delle più importanti competizioni presenti nel panorama continentale: l’Equestrian Style 2012.

Un evento sportivo di grande rilevanza internazionale, che dal 31 agosto al 16 settembre porterà a San Zeno il top dell’equitazione, con i più grandi campioni che si misure-ranno all’interno di tre grandi ap-puntamenti, a cui saranno unite altre competizioni riguardanti le categorie Young Horses, Children, Juniores e Young Riders. La manife-stazione si concluderà con la Ladies Cup, gara riservata alle amazzoni, e il Gran Premio Fei (Fédération Equestre Internationale) che do-menica 16 settembre sarà, come di consueto, l’evento di chiusura della kermesse.

Le gare si svolgeranno nella mag-gior parte dei casi all’interno del Campo “Boccaccio”, un’arena di erba (di oltre un ettaro) conside-rata una delle migliori d’Europa e tenuta in condizioni impeccabili, nonostante la grave siccità, attra-verso l’ottimo lavoro dei vivaisti. Campo “Boccaccio” che, con i

suoi fossi, banchine e laghetti, sarà anche teatro del Derby d’Italia.Ma l’equitazione va oltre i confini dello sport, mischiandosi con la moda e dando così vita a una discipli-

na unica. Per celebrare l’equitazione in tutta la sua eleganza e stravaganza, non poteva mancare (in con-comitanza con la Ladies Cup) il Ladies Day, un po-meriggio nel quale le signore gareggeranno sugli spalti mettendo in mostra i loro particolari cappelli.

Campioni, giovani promesse e circa 2000 ca-valli (attorno ai quali gravitano 7000 persone me-diamente) animeranno l’affascinante location dell’Equestrian Centre aretino, facendo cono-scere ulteriormente al mondo il nome della nostra città, ormai punto di riferimento internazionale per quanto riguarda l’ambiente dell’equitazione.

Una struttura, quella gestita dalla Holmo srl di Riccardo Boricchi e Carlo Bernardini, che ha come obiettivo quello di stabilire un rapporto sempre più diretto con la nostra città, visto il crescente impat-to positivo che ha in materia di turismo, diventan-do così un’occasione per Arezzo e un’occasione per conoscere Arezzo.

I

Arezzo ritorna capitale

dell’equitazioneOcchi puntati sull’Equestrian Centre che dal 31 agosto al 16 settembre ospiterà i

fuoriclasse dell’equitazione internazionale

di Omero Ortaggi

20 31 AGOSTO 2012

barca ad Arezzo Freemove, un modo nuovo per intendere e praticare la ginnastica. Nata da un’idea di Simone Maggini, preparatore aretino specializzato in fitness funzionale, Freemove propone una ginnastica per tutti improntata sul concetto dello Small Group Personal Trainer, cioè sul gruppo ristretto di persone seguite individualmente attraverso un’attività personaliz-zata e diversificata a seconda delle necessità di ciascun allievo. In questa intervista, lo stesso

Maggini ci illustra nei dettagli in cosa consiste questa innovativa attività.Maggini, cosa è Freemove?«È un approccio diverso per il benessere psicofisico della persona: è un corso di ginnastica che

considera ogni allievo in maniera approfondita e specifica, proponendogli esercizi calibrati e mirati alle sue esigenze e ai suoi bisogni. Il lavoro avviene con gruppi ristretti, con lezioni a numero chiuso

che garantiranno la figura del personal trainer e permetteranno un’attività di qualità».

Quali sono gli elementi di novità di questa attività?

«Innanzitutto si tratta di un tipo di ginnastica che lavora su tutto il corpo, coinvolgendo sia le capacità condizionali (forza, resistenza e ve-locità) sia quelle coordinative (la correttezza dei movimenti). Freemove non si concentra sul singolo muscolo, ma sull’intero movimento e quindi sul gesto nella sua interezza: vengono enfatiz-zate le movenze che ognuno compie nella propria vita quotidiana, rendendo il lavoro molto specifico e variegato. Oltre all’attività di fitness forniremo consigli nutrizionali e sullo stile di vita da seguire, con un lavo-ro a 360 gradi che va oltre la palestra e si trasferisce nella quotidianità di ogni allievo».

A chi è rivolta la ginnastica di Freemove?«Dal momento che il lavoro è personalizzato e mira

a obiettivi diversificati, la proposta si adatta a perso-ne di tutte le età: può servire per integrare la prepa-razione sportiva, per rimanere in forma, per effettuare la riabilita-zione dopo un infor-tunio, per dimagrire, aumentare la massa muscolare, ristabilire la postura del corpo… Il lavoro prin-

cipale riguarda il rafforzamento dei muscoli del core, i muscoli profondi presenti nella zona centrale del corpo e da cui partono tutti i movimenti: la ginnastica conduce verso un maggior con-trollo delle proprie azioni e una maggior percezione del proprio sé, due caratteristiche che permettono un aumento del benes-sere e della possibilità di prevenire infortuni, sia sportivi che quoti-diani (mal di schiena, dolori alle gambe…)».

Quali sono gli attrezzi utilizzati?«Principalmente Freemove fa leva sul peso corporeo, utilizzato

Freemove, un modo innovSbarca ad Arezzo grazie a Simone Maggini una nue basato sullo “Small Group Personal Trainer”

S

2131 AGOSTO 2012

per sollevarsi e per spostarsi, integran-dolo con attrezzi dove il controllo è dato dalla stessa persona: dai classici bilancieri e manubri fino ad arrivare ad attrezzi più specifici come le superfici in-stabili (semilune, cu-scinetti, fitball…)».

Per concludere conosciamo il per-sonal trainer: chi è Simone Maggini?

«Sono laureato in

Scienze e Tecniche dello Sport, preparatore a Coverciano e specializzato in Fitness funzionale. Professionalmente nasco come istruttore di coordina-zione, psicomotricità e divertimento con i bambini; in seguito sono passato a lavori di sala peso, da personal trainer e alla preparazione atletica di va-

rie società di pallaca-nestro e calcio, un ruo-lo che tuttora ricopro negli Juniores nazionali dell’Arezzo.

In Freemove non ho fatto altro che riunire la mia esperienza e i miei ultimi studi in un’unica grande attività, per metterla al servizio di tutta la città di Arezzo».

vativo per fare ginnasticauova attività di fitness personalizzato

di Marco Cavini

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L’attività di FREEMOVE prenderà il via da martedì 18 settembre con lezioni

gratuite di prova presso la palestra della Flashdance di Manola Feira (ad Arezzo, in via Ristoro 170): per ulteriori informa-zioni e per iscrizioni contattate Maggini al 328/28.97.952 o scrivete una mail a [email protected].

22 31 AGOSTO 2012

i riparte. La lunga estate calda sta lasciando il posto al ritorno del calcio giocato, dopo settimane di chiacchiere, polemiche, scandali e lunghi strascichi che han-no accompagnato i tifosi di tutto il Belpaese. Mentre dalle vicine Siena e Grosseto sono tornati a galla vecchi ricordi legati a “tiri Mancini” subiti dall’Arezzo, allora al-

lenato da quell’Antonio Conte ades-so sulla bocca di tutti – e che hanno fatto riemergere pure la rabbia per la disparità di trattamento subita dai co-lori amaranto – qua, all’ombra di San Cornelio abbiamo dovuto “accontentarci” di argo-menti dei quali si è occupata solo la stampa locale, non per questo meno fastidiosi per chi ha a cuore le sorti dei ragazzi di Abel Balbo.

C’è crisi, lo abbiamo detto e lo sappiamo bene, e il calcio non fa alcuna eccezione. Per cui, il disimpe-gno dei soci romani Felletti e Anzalone hanno messo – non poco – in difficoltà il sempre più solo presidente Severini, il quale, va detto, si è accollato da solo la gestione finanziaria di un campionato oneroso, seb-bene si parli di categorie dilettantistiche.

A queste condizioni, venendo al punto, viene da chiedersi con quali ambizioni l’Arezzo si appresta, nel weekend a venire, ad affrontare il blasonato Pierantonio, squadra alla quale pare manchi un co-gnome, ma che già lo scorso anno ha saputo dare un cocente dispiacere agli uomini di Bacis. Senza possedere la sfera di cristallo, ma limitandoci a dati oggettivi ed evitando di drammatizzare oltre il dovu-to alcuni risultati del precampionato – vedi la sconfit-ta contro il Fondi oppure lo storico pareggio contro il Capolona, – si può essere moderatamente ottimisti. Walter Martucci ha acappato i migliori fichi del bi-

goncio, confermando dapprima Martinez e Mencarelli, a seguire Pecorari e Bucchi, infine Mario Raso, sì, proprio l’esule bomber di Fondi. Alle conferme sono seguiti alcuni innesti di valore – Bagnato – e interessanti scommesse quali Testa, erede designato di Speranza in mezzo al campo, e il colored Dieme, chiamato a ripetere le gesta del rimpianto Cissè, emigrato nel lontano Portogallo in cerca di fortuna.

Alla fine l’ossatura è rimasta, non si vedono all’orizzonte avversari del calibro del Pontedera, per cui l’uni-ca Speranza persa si chiama Daniele. Son cambiati i tempi, il grande calcio è lontano, e lungo il cammino per riapprodarci. C’era Croce, adesso Testa. Questione di moneta e monetine. Ma non disperiamo che prima o poi qualcuno arriverà, a dare una mano al povero Severini. Magari un Locatelli che, se diamo retta alla pubblicità di un tempo, fa le cose per bene.

Buon campionato e bentornato, vecchio Us Arezzo, cavallino rampante. Per noi, la più forte sei tu.

Buon campionato, US Arezzo!

Sdi Luca

Stanganini

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Rafting Vigili del Fuoco,sull’onda

dell’entusiasmoi sono mestieri non adatti ai deboli di cuore; mestieri nel cui dna scorre un alto tasso d’adrena-lina legato al pericolo del proprio scopo, che è quello di salvaguardare la nostra incolumità. Lo sport, alle volte, si mescola all’operato di queste persone per dar loro man forte in occasioni davvero estreme.

Lottare tra rapide scoscese e turbolente, muli-nelli, cascate e rocce sporgenti non è affare da poco. Situazioni in cui la furia dell’acqua esalta le capacità fisiche, atletiche e di coordinazione di un gruppo che sfida se stesso e la natura fluida, impetuosa, su un semplice gommone: è questo il legame tra i Vigili del Fuoco di Arezzo e il rafting.

Strano connubio, a prima vista, dato che nel-la nostra provincia non sono molti i fiumi adat-ti a tale disciplina. Ma la squadra di rafting dei Vigili del Fuoco di Arezzo è a oggi la sede della Rappresentativa Nazionale VV.F. Un fregio che portiamo dal 2007. «Questo sport è strettamente legato al soccorso fluviale. Tutti i ragazzi che com-pongono il nostro equipaggio sono specializzati in questo tipo d’attività». Marco Covani ne è il capi-tano ed è lui a parlarci del rafting nel nostro terri-torio: «Siamo dieci persone a praticare tale disci-plina ad Arezzo. Col nostro gruppo partecipiamo al Campionato Assoluto italiano (iscritti quindi alla Firaft), che è costituito da circa sette gare disloca-te nell’intera penisola. L’addestramento tecnico –

iniziale – della Nazionale italiana a Vipiteno, invece, avviene su laghi, per coordinare i movimenti prima di affrontare le rapide dei fiumi. Gli allenamenti più vicini possono svolgersi in alcuni tratti dell’Arno. Molto belli i percorsi sulla Dora Baltea in Valle d’Aosta, sull’Adda, ma andiamo anche nel Salernitano. Intanto ci prepariamo alla prossima gara sul Tevere».

Il rafting è composto da un estuario di discipline al suo interno vario ed emozionante: «Equipaggi R4 o R6, composti cioè da quattro o sei atleti, si sfidano nella “discesa” che si snoda per un tratto di circa sette chilometri. Lo “sprint” è una gara di velocità su una distanza inferiore a un chilometro. Lo “slalom” invece ha porte [come i circuiti di canoa visti nella recente Olimpiade, nda] e tratti controcorrente. Infine c’è il “testa a testa”, che è la più emozionante e intensa, con gare a eliminazione diretta».

Dall’impegno e dalla determinazione di questi ragazzi sono scaturiti notevoli risultati di cui il più recente e prestigioso è stato conquistato a metà giugno in Lapponia, a Rovaniemi, in occasione della Coppa

Europea: «Con la squadra di rafting dei Vigili del Fuoco di Arezzo siamo riusciti a con-quistare il terzo posto, sfidan-do fiumi dalla portata d’ac-qua notevole. Tanto che, all’inizio, mi ero spaventato. Poi siamo stati bravi, e con un pizzico di fortuna abbia-mo conquistato il bronzo, su otto equipaggi in lizza».

Sull’onda dell’entusiasmo, è proprio il caso di dirlo, chissà questi eroi, a suon di remate, dove potranno an-cora arrivare.

di Giacomo Belli

C

24 31 AGOSTO 2012

Il 6 e 7 settembre due giornate promozionali gra-tuite per provare i corsi di nuoto, salvamento e fitness

l Centro Sport Chimera è già proiettato verso il futuro: i primi appuntamenti della nuova stagio-ne saranno giovedì 6 settembre e venerdì 7 set-tembre, quando è in programma l’“Assaggio dei Corsi”, un’iniziativa promozionale dedicata alla

scuola nuoto per adulti, alla sicurezza in acqua e al fitness in acqua.

Completamente gratuito, il doppio evento per-metterà agli aretini di provare alcune delle attività presenti all’interno del Centro Sport Chimera, dan-do loro l’opportunità di godere di un “assaggio” di varie proposte per scegliere quelle che meglio si adattano alle loro necessità. «È la prima volta che organizziamo giornate del genere – spiega

Marco Magara, direttore tecnico del Centro Sport Chimera. – Siamo convinti che il miglior modo per far conoscere e apprezzare le nostre attività sia pro-prio quello di farle provare: questi assaggi offriranno la splendida occasione di scoprire il Centro Sport Chimera, testare le numerose discipline proposte e mettersi alla prova.

Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare per-ché l’evento è completamente gratuito e può esse-re il giusto stimolo per iniziare a praticare una nuova disciplina che, in un ambiente chiuso e protetto da qualsiasi condizione meteorologica, potrebbe con-figurarsi come l’attività ideale in vista della stagione invernale».

Giovedì 6 settembre, ore 19, Nuoto e Salvamento – La Chimera Nuoto e la Società Nazionale di Salvamento proporranno assaggi dei corsi di nuoto e del corso professionale di bagni-no di salvataggio, testando le capacità natatorie di tutti i partecipanti in vista di una possibile futura iscrizione. Al termine della giornata scenderanno in vasca i bagnini formati negli anni passati che simu-leranno alcune situazioni di soccorso, dando modo ai presenti di conoscere i contenuti e le proposte di questa attività.

Venerdì 7 settembre, ore 18.30, Fitness in Acqua – Organizzata dalla Sport3, la seconda giornata permetterà ai partecipanti di provare le varie di-scipline della ginnastica in piscina, facendo esercizi con numerosi attrezzi quali il treadmill (trampolino), i manubri, le tavolette e i galleggianti. A conclusione dell’evento sarà possibile assistere all’esibizione della squadra agonisti-ca di fitness sportivo, reduce da uno splendido quarto posto ai recenti Campionati italiani di Specialità.

Le pagelle difine anno

NUOTO, NUOTO, ATTIVITÀATTIVITÀ

ACQUATICHEACQUATICHEE MOLTO E MOLTO

ALTRO!ALTRO!

IL CENTRO SPORT CHIMERA IL CENTRO SPORT CHIMERA RIPARTE CON UN RIPARTE CON UN “ASSAGGIO DEI CORSI”“ASSAGGIO DEI CORSI”

I

25IL SETTIMANALE DI AREZZO31 AGOSTO 2012

i è conclusa la scorsa domenica la 60a edizione del Concorso Corale Nazionale e Internazionale “Guido d’Arezzo”, noto nel mondo come il

Polifonico. Come tutti gli anni a partire dal 1952, Arezzo ha ospitato per una settimana – dal 18 al 26 agosto – eccellenze musicali da tutto il mondo, dando vita a concerti corali che si sono svolti al chiuso in preziose chiese come quella della Badia e di San Francesco, oppure all’aperto nelle piazze omonime. Per meglio capire quali sono stati i fi ori all’occhiel-lo di questa storica edizione, abbiamo rivolto qual-che domanda al direttore artistico della Fondazione “Guido d’Arezzo”, il Maestro Piero Caraba.

Polifonico signifi ca letteralmente più suoni, molteplicità di voci. Maestro, quali sono state quelle di quest’anno?

«Gli appuntamenti giornalieri della manifestazione sono stati molteplici. La musica ha certamente avuto il primato, con i suoi tradizionali eventi: il Concorso Internazionale di Composizione, i Concorsi Corali Internazionale e Nazionale, il Festival di Canto Popolare e il Gran Premio “Città di Arezzo”. Non sono mancati i classici incontri didattici, di intera-zione e artistici, come le mostre presso la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea. Inoltre, per ce-lebrare i sessant’anni, è stata allestita una mostra fotografi ca documentale che diventerà permanente presso la Fondazione “Guido d’Arezzo”».

Le novità dell’edizione appena conclusa?«Un’edizione davvero importante, se pensiamo

che il nostro è il concorso corale più longevo al mon-do. Quest’anno abbiamo avuto le giurie interamente composte da direttori di coro, musicisti di professio-ne che hanno giudicato facendo appello alle loro ele-vate conoscenze musicali. Per di più, nel trentesimo di fondazione dell’Associazione Cori della Toscana, è stata dedicata una serata-rassegna alle esibizioni delle compagini corali della regione».

Si lavora già al Polifonico numero 61. Ci saran-no delle sorprese?

«Il prossimo anno avremo la presenza di cori a voci pari, con categorie distinte di uomini e donne; in più, un’intera sezione dedicata alle voci bianche, al canto gregoriano e alla musica antica, con l’esecu-zione diretta di antichi strumenti musicali. Ma ne saprete di più nei prossimi mesi».

www.polifonico.org

POLIFONICO, TANTI AUGURI!Il concorso musicale più longevo del mondo è nato e vive ogni estate nella nostra città

Sdi Valentina

Paggini

26 IL SETTIMANALE DI AREZZO 31 AGOSTO 2012

nato a Massa Carrara nel 1952, Giovanni Tombesi, ma è qui ad Arezzo che vive da parecchi anni. Lavora come impiegato del Catasto; felicemente divorziato, a casa ha un gatto bianco. Un personag-gio davvero singolare, autoironico, coltissimo. Traspare la sua onestà intellettuale, l’estrema sensibi-lità. L’arte è per lui un gettito di lava nella notte.

Non ha pretese da grande scrittore, ma lo è eccome... Introspettivo e allo stesso tempo esteta. Si defi nisce un instancabile viaggiatore dall’anima leggiadra. Profondo, indissolubile il le-game con la sua terra.

I suoi due libri fi nora pubblicati (per le Edizioni Perosini), Il gioco (dedicato alla madre) e Centoottanta, regalano un lieto fi ne, ossia una parte positiva sulla qua-le rifl ettere.

Ci dice: «Nascono da una sfi da, una scommessa a cena con il mio amico Eros Olivotto: io, da sempre fortissimo in italiano, avrei dovuto pubblicare… Una bella soddisfazione persona-le quando l’azzardo si è poi rivelato un successo!».

Immaginiamo il suo voto in matematica.

«Immaginate bene, non la capivo, “vantavo” perciò l’insuffi cienza».

Quale scrittore sente più vicino?

«Per il saper scindere l’arte e il lavoro, Franz Kafka: malgrado l’uffi cio sottraesse tempo prezioso alla sua scrittura».

I colleghi del Catasto.«Apprezzano ciò che scrivo, con loro a volte mi piace indossare la

maschera del pagliaccio. Sono molto affezionato a Mauro Sestini, con il quale divido l’uffi cio: una persona generosa e aperta».

Il messaggio dei suoi racconti.«Positività. Voglio far sognare a occhi aperti, commuovere e sor-

ridere».Affascinato dalla psiche, ha frequentato per tre anni corsi di psi-

coanalisi attitudinale. Da scettico ha voluto sperimentare un di-

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27IL SETTIMANALE DI AREZZO31 AGOSTO 2012

verso stato di coscienza, ricorda un po’ il compianto Mino Damato.

Ci spiega: «Mi sono ricreduto riguardo le risorse di mente, corpo e anima. In un centro di Sansepolcro, grazie a una vera e propria full immersion sono riuscito a concentrarmi e a camminare sui carboni ardenti».

Cos’è per lei la normalità?«Con una vena di dolore, la

considero un male sociale. Un po’ di follia ci salva dal ridursi a pezzi meccanici come bulloni, viti, ecc. Non voglio essere normale!».

I suoi pregi e difetti.«L’entusiasmo, i profumi, le sen-

sazioni di quando ero bambino sono rimaste in me. Mi voglio bene, riesco a metabolizzare velocemente un dispiacere, aprendo un altro li-bro nella biblioteca della mia mente. I difetti: pignolo e rompiscatole, pretendendo dagli altri, ma soprattutto da me stesso».

Il poeta preferito.«Il maestro Lucio Dalla, ho avuto la fortuna di riceverlo nella mia villa di Montepulciano

poiché era venuto a vedere insieme a un antiquario alcuni miei pezzi antichi. Una perso-na delicata e rispettosa… Il poeta non se ne è andato: oltre c’è un’altra vita…».

Giovanni Tombesi nonno. «Il mio nipotino Lorenzo ha 14 mesi, è amore puro, l’universo, la più struggente mu-

sica mai udita!».La musica svolge un ruolo importante per questo originale scrittore: il dono innato gli

permette di suonare la chitarra e di esibirsi nei piano bar senza averla studiata. Giovanni Tombesi, im-

piegato del catasto, con-tro ogni appiattimento dell’anima, nel cassetto ha altri racconti inediti che esortiamo vivamente a pubblicare... Questo in-contro testimonia ancora una volta che lo spirito e la mente di ognuno pos-sono rimanere giovani.

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29IL SETTIMANALE DI AREZZO31 AGOSTO 2012

IDireste mai di una persona con i capelli rovinati che sia affascinante?!?

nutile raccontarsi bugie, durante il periodo estivo, so-prattutto per chi va in villeggiatura, ci piace occuparci del nostro relax e benessere “spirituale”, è piacevole stare sdraiati sul lungomare con le onde che accarez-zano il corpo e il sole che riscalda la pelle, o fare lunghe

passeggiate immersi nel verde a frescheggiare. Sono in pochi a pensare al benessere dei propri capelli,

incuranti dei danni che vengono loro arrecati; perché do-vremmo tener conto che le esigenze della pelle sono le esigenze del cuoio capelluto, l’evolversi dei danni da sole – tra mare e montagna, tra luce e lampade – e da stress ossidativo sul capello, si trascinano ben oltre i mesi estivi, creando anomalie dal nulla o peggiorando quelle preesistenti. Prendiamo principalmente atto di queste anomalie al nostro rientro a casa, nel riprendere le normali mansioni giornaliere.

Fortunatamente gli strumenti per riportare i capelli alla loro naturale struttura esistono!

Parliamo di trattamenti cosmetici professionali in grado di ristrutturare, rimineralizzare e reidratare intensamente capelli e cute; un trattamento ad esempio può essere la ricostruzione della fibra capillare, che viene richeratinizzata e rinforzata tramite l’utilizzo di collagene marino e ami-noacidi di cheratina, dando corpo, elasticità e forma: i capelli risultano così forti, morbidi e luminosi.

Un secondo trattamento può essere a base di alghe e sali minerali marini, con cui contrastare il processo di invecchiamento del cuoio ca-pelluto e del capello, allungando il tempo della moltiplicazione cellula-re, che funziona da idroregolatore, rigenera e inspessisce il capello e lo rinforza nel bulbo pilifero (prevenendo la caduta): i capelli così rigene-rati sono più forti e corposi, lucidi e brillanti.

Questi trattamenti li possiamo fare in totale relax nel nostro salone di fiducia, accompagnati da conoscenze adeguate e mani esperte. Avremo di nuovo un capello sano, perché il fascino passa anche attra-verso una splendida chioma.

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Riportiamo i capelli Riportiamo i capelli al loro splendore!al loro splendore!

30 IL SETTIMANALE DI AREZZO 31 AGOSTO 2012

di Fabio Mugelli

chi

lom

etro

ze

roPIÓVE, GOVERNO LADRO!

«Me dici, Beppe, come se faràesi cuntinua ’sto caldo e ’sto sereno?S’i fiumi, i laghi, e i pozzi un fano l piénose mòre tutti da la siccitàe!

Sintìssi un tóno, vidìssi un baléno…chjssà per quanto ancora un piovarà!»

«Unn’è un mistero, Tónio, io credo almeno:lo vù sapé lla cosa come stàe?

Quande c’era i pulitici al governo piuvìva sempre…» «Ma che me racconti?»«Quest’anno un piovarà manco d’inverno…»

«De chj è la colpa?» «È trop-po onesto Monti!»

«Che c’entra lù, si fa un caldo d’inferno?»

«Pióve, governo ladro!… e attor-na i conti!»

MASH UP FESTIVALDal 31 agosto al 2 settembre a Terranuova Bracciolini al

Parco Fluviale. Ingresso libero.Al via la seconda edizione del

festival organizzato dalla coope-rativa BB 2.0 in collaborazio-ne con l’associazione culturale Zona Franca e col patrocinio del Comune di Terranuova.

Oltre 60 artisti si alterneranno su tre palchi in contemporanea e quin-di musica, arte, motori, fotografi a, bazar, skate park, solidarietà e spazi per i bambini. Per la prima edizione si è parlato di oltre 10.000 presenze. Sabato 1° settembre fra gli altri The Cyclops in concerto.di Leonardo Zanelli

di Lucio Massai

il so

netto

cine

ma

do

ve a

nda

re

Twixt ***John Baltimore è uno scritto-

re in crisi di romanzetti gotici. Durante un patetico tour pro-mozionale si trova in un paesino che nasconde diversi segreti.

Twixt è il nuovo lavoro di Francis Ford Coppola, in cui si dirige con tutta la sua veemen-za creativa sul thriller gotico per raccontarci un altro frammento della sua vita. Sono infatti la sua passione per l’opera di Edgar Allan Poe e la sua recente propensione per le storie surrealisti-che che prendono vita.

Peccato che botole, candele, catene, vampiri, fantasmi, cimiteri e una follia imperan-te facciano di Twixt un piatto unico piuttosto indigesto, un grottesco eser-cizio di stile che mette nello stesso cal-derone l’attualità con il passato, il mo-derno e il classico senza dar luogo a esercizio di sintesi. Jacopo Fabbroni

ti accompagnano in città (e a ballare!)

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La susina “Coscia di Monaca” fa parte sicuramente della sotto-specie Insititia, cioè delle susine di Damasco ed è in effetti una damaschina, frutto piccolo e cuo-riforme con la buccia e la polpa gialla molle e succosa. Si è adat-tata molto bene al nostro clima e

matura nella seconda metà di agosto. Storicamente ha messo le radici in tutta la

Toscana, ed è in Maremma che sembra aver trovato il suo habitat ideale, anche se a causa delle produzioni massive di altre va-rietà rischia l’estinzione. Sembra che però a Montepulciano (Si) si ricavi dalla “Moscina” – così viene chiamata la “Coscia di Monaca” – una particola-re e gustosa confettura.

31IL SETTIMANALE DI AREZZO31 AGOSTO 2012

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