Il Parma Coldiretti

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MENSILE DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE COLTIVATORI DIRETTI PARMA N° 11-09 Parma Coldiretti • ed. mensile • Poste Italiane S.p.A. • Sped. in A.P. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Parma www.consorzioagrarioparma.it FINANZIARIA LE PROPOSTE DI COLDIRETTI PER SOSTENERE LE IMPRESE Confermare il contenuto della parte agricola del Documento di program- mazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013. E’ quanto chiede la Coldiretti che ha predisposto un documento di proposta per sostenere le imprese agricole in un momento di crisi. Le richieste vanno dall'invarianza della pressione previdenziale al Fondo di solidarietà nazionale, dal gasolio al sostegno all'aumento delle superfici aziendali, dal credito ai consorzi di bonifica fino all'internazionalizzazione e alla burocrazia. Invarianza della pressione previdenziale: stabilizzare le aliquote ridotte per i contributi previdenziali versati dagli imprenditori agricoli nelle zone montane e svantaggiate. Fondo di solidarietà nazionale: garantire il finanziamento per consentire alle imprese di far fronte alla gestione dei rischi atmosferici e sviluppare appositi strumenti per le crisi di mercato (fondi di mutualità) Gasolio: è insostenibile gravare le imprese con oneri aggiuntivi provocati dall’aumento delle accise. Sostenere l’aumento delle superfici aziendali: il 31 dicembre 2009 scade la proroga delle agevolazioni fiscali per l’acquisto e l’ampliamento della proprietà coltivatrice. E’ necessario stabilizzare le agevolazioni da erogare a soggetti in possesso di determinate caratteristiche imprendito- riali, ma anche garantire la prosecuzione degli interventi fondiari di Ismea che scadono il 31 dicembre 2009. Credito e servizi finanziari: la generale crisi finanziaria ha accresciuto i problemi di liquidità per le imprese e per questo occorre assicurare la disponibilità di prodotti e servizi finanziari confacenti, estendere all’agri- coltura la operatività del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, rifinanziato dai provvedimenti anticrisi e favorire operazioni di ristruttu- razione delle posizioni debitorie finalizzate alla trasformazione a lungo termine delle precedenti passività. Sostegno agli allevatori per l’acquisto di quote: la legge n. 33 del 2009 destina una quota del Fondo di garanzia istituito presso il Mediocredito centrale per favorire l’accesso al credito da parte dei produttori che hanno acquistato quote latte affinché possano attenuare e ristrutturare le posizio- ni debitorie. Rendere disponibili le risorse per l’anno 2009 pari ad almeno 45 milioni di euro. Contratti di filiera: consentire l’attuazione del regime attivando le risor- se finanziarie del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investi- menti in ricerca, istituito presso la gestione separata della Cassa depositi e prestiti. Settore bieticolo: consentire il pagamento ai bieticoltori degli aiuti sup- plementari per la diversificazione ed evitare che gli enti gestori dei fondi destinati ai bieticoltori possano esercitare attività in difformità con il regi- me di aiuto autorizzato dall’Unione Europea. Consorzi di bonifica: riconfermarne natura, funzioni e struttura dei con- sorzi di bonifica e di irrigazione, secondo la ricordata Intesa Stato-Regioni del settembre 2008, sopprimendo la previsione di cui all’art. 20 del d.d.l. sul riordino delle autonomie locali. Figure professionali agricole: razionalizzare l’applicazione delle misure agevolative nazionali, anche di natura fiscale e creditizia, riferendole ad una specifica qualifica imprenditoriale ed eliminando le sovrapposizioni attualmente vigenti. Misure per sviluppare la crescita dimensionale delle imprese: occor- re incentivare le aggregazioni aziendali anche attraverso l’utilizzo, nel settore agricolo, della nuova disciplina sulle reti di imprese e sviluppare appropriati servizi logistici a sostegno dei sistemi produttivi locali. Rapporti nella filiera: favorire rapporti contrattuali più equilibrati con la grande distribuzione per scongiurare abusi di dipendenza economica, garantire una riserva di appositi “spazi scaffale” ai prodotti locali quale ulteriore misura per valorizzare l’identità dei territori e dei loro prodotti e migliorare la normativa sui termini di pagamento per assicurare la puntua- lità nelle transazioni commerciali, con particolare riferimento ai prodotti freschi e deperibili. Internazionalizzazione: concedere crediti per l’export, agevolare la presenza in fiere e mercati internazionali, erogare i finanziamenti diretta- mente alle imprese agricole eliminando la sovrapposizione di competenze e razionalizzando i soggetti competenti e impegnare l’azione del Governo nel suo complesso nella ricerca di un accordo sul commercio internazio- nale finalizzato ad una più incisiva tutela del Made in Italy e delle deno- minazioni protette dai falsi e dall’agro-pirateria. Servizi alle imprese: condizionare il riconoscimento del sistema dei servizi alle imprese realizzato dalle organizzazioni di rappresentanza al rispetto di rigorose condizioni di elevato e certificato livello delle presta- zioni e rendere effettivo il nuovo ruolo dei centri di assistenza agricola attraverso la più ampia attribuzione ai medesimi delle competenze relative all’istruttoria dei procedimenti di interesse del settore primario. Burocrazia e rapporti con le pubbliche amministrazioni: individuare gli standard di qualità da ritenere essenziali nello svolgimento dei proce- dimenti amministrativi di interesse agricolo e conseguire lo snellimento delle procedure attraverso l’effettivo coinvolgimento dei centri di servizi promossi dai privati. Ricerca: Favorire il collegamento del sistema pubblico della ricerca con le imprese e le loro organizzazioni di rappresentanza e definire indirizzi efficaci per le imprese agricole dei progetti pubblici di ricerca e garantire l’accesso al patrimonio di conoscenza da parte degli operatori del settore HANNO PRESO IL VIA LE ASSEMBLEE SEZIONALI I SOCI SI CONFRONTANO SUL PROGETTO “UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA”. In ogni Comune e in tutte le sezioni i soci sono chiamati a confrontarsi sul progetto di Coldiretti “Una filiera agricola tutta italiana” per la sua concreta realizzazione. Si tratta di momenti importanti per la vita associativa dove i soci possono approfondire e confrontarsi sul progetto che Coldiretti ha promosso per dare più potere contrattuale alle imprese agricole e più trasparenza e sicurezza alimentare ai cittadini consumatori. Dopo le assemblee realizzate a Bedonia, Albareto, Borgotaro, Fornovo, Busseto, Terenzo, Bardi, Varsi, Pellegrino e Berceto ne seguiranno altre nelle altre sezioni. E’ una occasione da non mancare! Per questo invitiamo i soci a partecipare!

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Notiziario Coldiretti di Parma

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M E N S I L E D E L L A F E D E R A Z I O N E P R O V I N C I A L E C O L T I V A T O R I D I R E T T I P A R M A

N° 11-09Parma Coldiretti • ed. mensile • Poste Italiane S.p.A. • Sped. in A.P. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Parma

www.consorzioagrarioparma.it

FINANZIARIALE PROPOSTE DI COLDIRETTI PER

SOSTENERE LE IMPRESEConfermare il contenuto della parte agricola del Documento di program-mazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013. E’ quanto chiede la Coldiretti che ha predisposto un documento di proposta per sostenere le imprese agricole in un momento di crisi. Le richieste vanno dall'invarianza della pressione previdenziale al Fondo di solidarietà nazionale, dal gasolio al sostegno all'aumento delle superfici aziendali, dal credito ai consorzi di bonifica fino all'internazionalizzazione e alla burocrazia.

Invarianza della pressione previdenziale: stabilizzare le aliquote ridotte per i contributi previdenziali versati dagli imprenditori agricoli nelle zone montane e svantaggiate.Fondo di solidarietà nazionale: garantire il finanziamento per consentire alle imprese di far fronte alla gestione dei rischi atmosferici e sviluppare appositi strumenti per le crisi di mercato (fondi di mutualità)

Gasolio: è insostenibile gravare le imprese con oneri aggiuntivi provocati dall’aumento delle accise. Sostenere l’aumento delle superfici aziendali: il 31 dicembre 2009 scade la proroga delle agevolazioni fiscali per l’acquisto e l’ampliamento della proprietà coltivatrice. E’ necessario stabilizzare le agevolazioni da erogare a soggetti in possesso di determinate caratteristiche imprendito-riali, ma anche garantire la prosecuzione degli interventi fondiari di Ismea che scadono il 31 dicembre 2009.Credito e servizi finanziari: la generale crisi finanziaria ha accresciuto i problemi di liquidità per le imprese e per questo occorre assicurare la disponibilità di prodotti e servizi finanziari confacenti, estendere all’agri-coltura la operatività del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, rifinanziato dai provvedimenti anticrisi e favorire operazioni di ristruttu-razione delle posizioni debitorie finalizzate alla trasformazione a lungo termine delle precedenti passività. Sostegno agli allevatori per l’acquisto di quote: la legge n. 33 del 2009 destina una quota del Fondo di garanzia istituito presso il Mediocredito centrale per favorire l’accesso al credito da parte dei produttori che hanno acquistato quote latte affinché possano attenuare e ristrutturare le posizio-ni debitorie. Rendere disponibili le risorse per l’anno 2009 pari ad almeno 45 milioni di euro.Contratti di filiera: consentire l’attuazione del regime attivando le risor-se finanziarie del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investi-menti in ricerca, istituito presso la gestione separata della Cassa depositi e prestiti.Settore bieticolo: consentire il pagamento ai bieticoltori degli aiuti sup-plementari per la diversificazione ed evitare che gli enti gestori dei fondi destinati ai bieticoltori possano esercitare attività in difformità con il regi-me di aiuto autorizzato dall’Unione Europea. Consorzi di bonifica: riconfermarne natura, funzioni e struttura dei con-sorzi di bonifica e di irrigazione, secondo la ricordata Intesa Stato-Regioni del settembre 2008, sopprimendo la previsione di cui all’art. 20 del d.d.l. sul riordino delle autonomie locali.Figure professionali agricole: razionalizzare l’applicazione delle misure agevolative nazionali, anche di natura fiscale e creditizia, riferendole ad una specifica qualifica imprenditoriale ed eliminando le sovrapposizioni attualmente vigenti. Misure per sviluppare la crescita dimensionale delle imprese: occor-re incentivare le aggregazioni aziendali anche attraverso l’utilizzo, nel settore agricolo, della nuova disciplina sulle reti di imprese e sviluppare

appropriati servizi logistici a sostegno dei sistemi produttivi locali.Rapporti nella filiera: favorire rapporti contrattuali più equilibrati con la grande distribuzione per scongiurare abusi di dipendenza economica, garantire una riserva di appositi “spazi scaffale” ai prodotti locali quale ulteriore misura per valorizzare l’identità dei territori e dei loro prodotti e migliorare la normativa sui termini di pagamento per assicurare la puntua-lità nelle transazioni commerciali, con particolare riferimento ai prodotti freschi e deperibili.Internazionalizzazione: concedere crediti per l’export, agevolare la presenza in fiere e mercati internazionali, erogare i finanziamenti diretta-mente alle imprese agricole eliminando la sovrapposizione di competenze e razionalizzando i soggetti competenti e impegnare l’azione del Governo nel suo complesso nella ricerca di un accordo sul commercio internazio-nale finalizzato ad una più incisiva tutela del Made in Italy e delle deno-minazioni protette dai falsi e dall’agro-pirateria.Servizi alle imprese: condizionare il riconoscimento del sistema dei servizi alle imprese realizzato dalle organizzazioni di rappresentanza al rispetto di rigorose condizioni di elevato e certificato livello delle presta-zioni e rendere effettivo il nuovo ruolo dei centri di assistenza agricola attraverso la più ampia attribuzione ai medesimi delle competenze relative all’istruttoria dei procedimenti di interesse del settore primario.Burocrazia e rapporti con le pubbliche amministrazioni: individuare gli standard di qualità da ritenere essenziali nello svolgimento dei proce-dimenti amministrativi di interesse agricolo e conseguire lo snellimento delle procedure attraverso l’effettivo coinvolgimento dei centri di servizi promossi dai privati.Ricerca: Favorire il collegamento del sistema pubblico della ricerca con le imprese e le loro organizzazioni di rappresentanza e definire indirizzi efficaci per le imprese agricole dei progetti pubblici di ricerca e garantire l’accesso al patrimonio di conoscenza da parte degli operatori del settore

HANNO PRESO IL VIA LE ASSEMBLEE SEZIONALI

I SOCI SI CONFRONTANO SUL PROGETTO “UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA”.

In ogni Comune e in tutte le sezioni i soci sono chiamati a confrontarsi sul progetto di Coldiretti “Una filiera agricola tutta italiana” per la sua concreta realizzazione. Si tratta di momenti importanti per la vita associativa dove i soci possono approfondire e confrontarsi sul progetto che Coldiretti ha promosso per dare più potere contrattuale alle imprese agricole e più trasparenza e sicurezza alimentare ai cittadini consumatori. Dopo le assemblee realizzate a Bedonia, Albareto, Borgotaro, Fornovo, Busseto, Terenzo, Bardi, Varsi, Pellegrino e Berceto ne seguiranno altre nelle altre sezioni. E’ una occasione da non mancare!Per questo invitiamo i soci a partecipare!

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2 - Novembre 2009

La storia ci ha insegnato che, soprattutto nei paesi poveri, la fame si combatte potenzian-do le agricolture locali. Il modello delle multinazionali, che coltivano prodotti nei paesi poveri e rivendono poi in quelli ricchi, non ha funzionato e i risultati sono oggi ben visi-bili mentre è già iniziato un fenomeno di neocolonizzazione che vede alcuni grandi paesi acquistare terreni nelle nazioni più povere per produrre derrate da destinare al proprio mercato interno per risolvere i propri eventuali futuri problemi di approvvigionamento. E' ormai evidente peraltro che una soluzione al problema della scarsità di cibo non può essere rappresentata dagli Organismi geneticamente modificati. Gli ogm che circolano oggi nel mondo hanno solo aumentato la dipendenza degli agricoltori dalle multinazio-nali per quanto riguarda le sementi e gli anticrittogamici, mentre hanno fatto perdere biodiversità, con danni ambientali ed economici. Ma occorre anche capire che non esiste solo un problema di quantità di cibo, ma sopra-tutto di accesso al cibo come ha giustamente denunciato il Santo Padre. E qui l’ostacolo è rappresentato dalle speculazioni o, meglio, da due tipi di speculazioni. La prima è quella sulle materie prime, per cui il prezzo nei campi diminuisce improvvi-samente per poi aumentare di due o tre volte solo per effetto di movimenti finanziari. C’è poi una speculazione lungo la filiera per la quale quest’anno abbiamo visto che il prezzo del grano pagato agli agricoltori è calato del 30 per cento mentre è aumentato quello di pane e pasta. Due fenomeni entrambi inaccettabili che dimostrano la necessità di una regolamentazione diversa del mercato del cibo. Se vogliamo raggiungere l’obiettivo di diminuire il numero delle persone che soffrono la fame entro il 2050 occorre dunque ripartire dalle economie locali, dalle agricolture locali, dalle popolazioni locali facendo perno su quelle che sono le loro varietà e le loro coltivazioni tradizionali che vanno valorizzate sul mercato rendendo evidenti le specifi-che identità con l'etichettatura.

Sergio Marini - Presidente Nazionale Coldiretti

AGRICOLTURA LOCALE PER LO SVILUPPO

Vertice FAO

DAL PAPA STOP ALLE SPECULAZIONI SUL CIBO

PARMA COLDIRETTIGià bollettino del coltivatore

Registrato al Tribunale di Parma

Il 16-12-1952, n°163Edizione mensile

Sped. in A.P. - D.L. 353/2000 (conv. in L. 27/02/04 n. 46)

art. 1, comma, 1, DCB Parma Inizio pubblicazione dicembre 1952

N. 11Redazione e Amministrazione:

43126 Parma - V.le Gramsci 26/b - tel. 0521 901411 Dir. Responsabile: Giuseppe Spinelli.

Hanno Collaborato: Giuseppe Di Paolo, Paola Ferrari, Marco Orsi,

Marco Tamani.

Progetto Grafico:Nuova Editoriale scrl - Monticelli Terme

Stampa:Tipolitografia Stamperia scrl-Parma

“Basta con gli eccessi, l'opulenza, le speculazioni e gli sprechi che affamano una vasta parte del mondo, basta modelli alimentari orientati al solo consumo che consentono alla speculazione di entrare persino nei mercati dei cereali per cui il cibo viene considerato alla stregua di tutte le altre merci”.

E’ la denuncia mossa da Papa Benedetto XVI dal palco del vertice della Fao a Roma. Il Pontefice ha parlato con un lin-guaggio fermo e asciutto, riducendo al minimo il protocollo dei saluti e trattando di economia, ma anche di ambiente, leggi, scienza e tecnica, che la Chiesa rispetta nella misura in cui potranno debellare la fame, ma che non devono mai “escludere la dimensione religiosa” e la centralità della persona.

“La comunità internazionale affronta in questi anni una grave crisi economico-finanziaria -ha esordito- e le statistiche testimoniano la drammatica crescita del numero di chi soffre la fame”. Colpa, ha chiarito subito il pontefice, dell'aumento del prezzo dei prodotti alimentari, della diminuzione delle disponibilità econo-miche delle popolazioni più povere, del limitato accesso al mercato e al cibo. Non certo, ha sottolineato, dell'aumento della popolazione, come qualcuno sostiene.

Ne è prova la “deprecabile distruzione di derrate alimentari in funzione del lucro economico”. Osservazioni non nuove, anzi, attinte a piene mani dall'enciclica Caritas in veritate. “E' necessario contra-stare -ha detto il Papa- il ricorso a certe forme di sovvenzioni che perturbano gra-vemente il settore agricolo, la persistenza di modelli alimentari orientati al solo

consumo e privi di una prospettiva di più ampio raggio e soprattutto l'egoismo, che consente alla speculazione di entrare per-sino nei mercati dei cereali, per cui il cibo viene considerato alla stregua di tutte le altre merci”. Ogni Paese, ha aggiunto, è libero di sce-gliere il proprio modello economico, ma con la “responsabilità” che finora, evi-dentemente, è mancata. Proprio questo vertice, ha sottolineato papa Ratzinger, testimonia “la debolezza degli attuali meccanismi della sicurezza alimentare”.

E con la crisi che investe anche i Paesi ricchi -ha avvertito- “c'e' il rischio che la fame” nei Paesi poveri “venga rite-nuta come strutturale”, “oggetto di un rassegnato sconforto se non addirittura di indifferenza”. Una indifferenza alla quale nessuno dovrebbe assistere inerte, perché “la fame -ha affermato il Papa- è il segno più crudele e concreto della pover-tà” e “non è possibile continuare ad accet-tare opulenza e spreco” mentre il dramma assume dimensioni sempre maggiori”.Non c'è più tempo per “ritardi e compro-messi”.

La denuncia delle speculazioni fatta dal Pontefice trova riscontro anche in un’ana-lisi della Coldiretti relativa all’andamen-to delle quotazioni del riso. Nonostante un crollo delle quotazioni alla produzione del 30%, quello che è il cereale più col-tivato nel mondo ha fatto registrare con la crescita del 6% il più alto aumento al consumo. La conferma, delle pesanti distorsioni nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola che hanno la mag-giore responsabilità della fame e della povertà nei paesi ricchi ed in quelli meno sviluppati.

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Novembre 2009 - 3

E’ NATA UNCI-COLDIRETTIMAURO TONELLO ELETTO PRESIDENTE .

Latte

AMBROSI PRESIDENTE DI

ASSOLATTECONTESTA IL

DECRETO SULLA ETICHETTATURA

D’ORIGINE

Latte

ZAIA REPLICA AD AMBROSI.OGNUNO PRODUCA

CON IL LATTE CHE VUOLE,MA LO COMUNICHI IN ETICHETTA

E’ nata Unci-Coldiretti, Associazione Nazionale delle Cooperative Agricole e di Trasformazione Agroindustriale aderen-ti all’Unci (Unione nazionale cooperative italiane), con l’obiettivo di realizzare la più grande centrale cooperativa agroalimen-tare a livello nazionale. Alla guida della nuova associazione è stato eletto all’unani-mità Mauro Tonello, presidente di Coldiretti Emilia Romagna e vicepresidente nazionale della stessa organizzazione.Unci-Coldiretti rappresenta la cooperazione che fa crescere le imprese e abbraccia appie-no l’idea di dar vita ad “una filiera agricola tutta italiana firmata dagli stessi agricol-tori, che renda visibile e riconoscibile l’ “italianità” nei confronti del consumatore e distingua l’intero prodotto agricolo “auten-ticamente” Made in Italy, basandosi sulla trasparenza della filiera, sull’identificazio-ne dell’origine in etichetta e sul legame del prodotto con il territorio di riferimento”.“Tra gli scopi dell’Unci-Coldiretti – ha detto Tonello nella sua relazione – promuo-vere il consolidamento e lo sviluppo della cooperazione agricola e della trasforma-zione agroindustriale in tutte le sue forme avvalendosi anche delle strutture territoriali dell’Unci e della Coldiretti. Con la costru-zione di una filiera tutta italiana si sarà in grado di tutelare il consumatore, basandosi sulla trasparenza della filiera, sull’indica-zione dell’origine in etichetta, sulla diver-

sificazione dei prodotti e sul legame del prodotto con il territorio di riferimento. Sono, questi, gli elementi chiave per argi-nare lo strapotere della grande distribuzione e il meccanismo delle vendite sotto costo

che provoca effetti devastanti sul tessuto imprenditoriale e sul potere di acquisto dei consumatori”.“In questo quadro - ha detto il Presidente

Unci on. Luciano D’Ulizia - le cooperati-ve agricole rappresentano i soggetti fon-damentali per la costruzione della filie-ra agricola tutta italiana, con particolare riguardo all’aggregazione dell’offerta, alla trasformazione del prodotto italiano ed alla valorizzazione delle imprese agricole. Lo stesso concetto di socio-coimprenditore si sposa perfettamente con quello di coltiva-tore diretto perché entrambi finalizzati ad una attività socialmente rilevante per ricon-quistare valore per la produzione. Il coltiva-tore non solo produce ma commercializza e matura una coscienza imprenditoriale. Una collaborazione importante, quella realizzata tra l’Unci e la Coldiretti, basata sulla condi-visione di obiettivi per una vera ed autentica cooperazione agroalimentare”.Mauro Tonello, nato a Codigoro (Ferrara) il 9 aprile 1960, imprenditore agricolo con-duce a Codigoro un’azienda agricola di 150 ettari, coltivata con produzioni estensive a indirizzo orticolo e cerealicolo. Come imprenditore agricolo, è sin da giovane impegnato negli organismi di rappresen-tanza della categoria. Nel 1992 viene eletto alla presidenza di Coldiretti Ferrara, nel 1999 diviene presidente di Coldiretti Emilia Romagna, la maggiore organizzazione agri-cola regionale con 45 mila aziende asso-ciate. Due anni dopo entra in consiglio e in giunta nazionale di Coldiretti dove è ora vicepresidente.

20:11:09/14:40 -Roma, (agra press)- "Ci spiace che qualcuno si preoccupi del fatto che nel provvedimento per l’obbligo di indicare l'origine in eti-chetta per il latte e gli altri prodotti lat-tiero caseari ci sia il divieto di aggiun-gere proteine e caseina nella lavora-zione del latte. Ma noi crediamo che i nostri formaggi e gli altri derivati del latte debbano trasformarsi secondo le procedure naturali e tradizionali che da sempre consentono ai nostri casari di produrre il buon formaggio del nostro paese". Così -informa un comunicato del Mipaaf- il ministro delle politiche agricole Luca Zaia risponde al presi-dente di Assolatte Giuseppe Ambrosi, sull'obbligo di indicare in etichetta l'origine per il latte e i prodotti lattie-ro caseari. "Quanto all'obiezione che il sistema delle quote non consenta al nostro paese di coprire l'intero fabbi-sogno nazionale con la produzione, in linea di principio nessuno può essere più d'accordo di noi -ha dichiarato Zaia-. Infatti, una delle battaglie che più ha caratterizzato la nostra politi-ca agricola in Europa è stata proprio

quella per aumentare la quota italiana, che abbiamo peraltro condotto con suc-cesso, ottenendo un aumento del 5 per cento". "Ciò detto, non riesco a capire perchè chi va a comprare latte o prodot-ti lattiero caseari non debba sapere da dove viene quel latte. Vorrei che fosse chiaro una volta per tutte che la filie-ra corta non comincia con le industrie agroalimentari per finire con la grande distribuzione, ma parte dai produttori e arriva fino ai cittadini consumatori. Prima di tutto -ha proseguito il mini-stro- vengono la trasparenza e la tutela della salute dei consumatori che, per quel che riguarda il latte e i formaggi di largo consumo, sono spesso i bam-bini". "E' vero anche che a noi stanno particolarmente a cuore i produttori di latte italiano, i quali hanno diritto di poter far valere l'identità e la qualità che ogni mattina con il loro lavoro garantiscono ai consumatori. Questo è possibile solo se i primi sanno degli altri. Ciò non toglie che tutti potranno continuare a produrre con il latte che preferiscono -ha concluso Zaia-, purché lo comunichino in modo trasparente."

20:11:09/01:00 -Milano, (agra press) -"Il "Made in Italy" riguarda il processo di produzione, non l’origine delle mate-rie prime, che sono frutto della sele-zione, delle scelte, dell’esperienza del produttore. Un formaggio italiano è tale perchè viene lavorato in un certo modo, non perchè contiene latte solo italiano". E' quanto afferma il presidente dell’As-solatte Giuseppe Ambrosi in un’intervi-sta di Paolo Stefanato pubblicata da "il giornale" e raccolta sotto il titolo: "la caciotta italiana? rischiamo di perder-la". Nell’intervista, Ambrosi contesta il decreto del ministro delle politiche agricole Luca Zaia sull'etichettatura del latte e dei prodotti lattiero caseari che -afferma il presidente dell’Assolatte- potrebbe minare la competitività dell’in-dustria lattiero casearia italiana sul mer-cato interno ed internazionale. (ff)

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4 - Novembre 2009

Siamo di fronte ad un ulteriore passo in avanti nella tutela del Made in Italy che è oggi diventato un obiettivo condiviso a livello istituzionale. E’ quanto ha afferma-to il presidente nazio-nale della Coldiretti Sergio Marini in occasione dell’incon-tro su “Il vero Made in Italy fa crescere le imprese e il paese” con la partecipazione del Ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi e del presidente dell'An-titrust Antonio Catricalà, in occasio-ne della conversione in legge del cosiddet-to “Decreto Ronchi” con la nuova norma su cosa si intende per “prodotto interamen-te italiano” e la defi-nizione di sanzioni a carico dei falsari.Il dibattito sulla riconoscibilità del Made in Italy ha abbandonato il carattere ideologico e chiunque - ha precisato Marini.- è oggi consapevole del rilevante impatto economi-co che ha sul tessuto produttivo del Paese. Per la definizione del prodotto Made in Italy il nuovo provvedimento legislativo guarda all’intero processo produttivo e intende come realizzato interamente in Italia il prodotto o la merce, per il quale il disegno, la progetta-zione, la lavorazione ed il confezionamento sono compiuti esclusivamente sul territorio italiano. Un passo in avanti che - ha continuato Marini - dovrà necessariamente essere oggetto di una adeguata delimitazione nei diversi set-tori “con uno o più decreti del Ministro dello sviluppo economico, di concerto coi Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali, delle politiche europee e della semplificazione normativa” come previsto dallo stesso provve-dimento.E’ chiaro infatti -sostiene Marini- che è l’ori-gine della materia prima agricola ad avere un valore discriminante per un prodotto alimen-tare Made in Italy, come conferma anche l’in-dagine Coldiretti/SWg dalla quale emerge che il 97 per cento degli italiani ritiene che debba essere sempre indicato il luogo di allevamento o di coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti. Il latte italiano - ha precisato il pre-sidente della Coldiretti - è solo quello che è stato munto in Italia e non certo quello impor-tato dalla Polonia ed imbottigliato in Italia. L’approvazione del decreto legge è, pertanto, strettamente collegata dall’esame dei disegni di legge attualmente in discussione sull’ob-bligo di menzionare nell’etichettatura degli alimenti l’indicazione della origine geografica di origine governativa e parlamentare.Di particolare rilievo -conclude Marini- è infi-ne la previsioni di sanzioni in caso di fallace indicazione dell’uso del marchio, da parte del titolare o del licenziatario, con modalità tali da indurre il consumatore a ritenere che il prodotto sia di origine italiana senza che lo stesso sia accompagnato da indicazioni precise ed evidenti sull’origine o provenienza estera o comunque sufficienti ad evitare qualsiasi fraintendimento del consumatore sull’effettiva origine del prodotto.

IL DECRETO LEGGE 135/2009(CD “DECRETO RONCHI”)“Disposizioni urgenti per l’attuazione di obbli-ghi comunitari e per l’esecuzione di senten-ze della Corte di Giustizia delle Comunità Europee”

ARTICOLO 16Made in Italy e prodotti interamente italiani

S1. i intende realizzato interamente in Italia il prodotto o la merce, classificabile come Made in Italy ai sensi della normativa vigen-te, e per il quale il disegno, la progettazione, la lavorazione ed il confezionamento sono compiuti esclusivamente sul territorio ita-liano.Con uno o più decreti del Ministro dello svi-2. luppo economico, di concerto coi Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali, delle politiche europee e della semplifica-zione normativa, possono essere definite le modalità di applicazione del comma 1Ai fini dell’applicazione del comma 4, per 3. uso dell’indicazione di vendita o del marchio si intende la utilizzazione a fini di comuni-cazione commerciale ovvero l’apposizione degli stessi sul prodotto o sulla confezione di vendita o sulla merce dalla presentazione in dogana per l’immissione in consumo o in libera pratica e fino alla vendita al dettaglio.Chiunque fa uso di un’indicazione di vendi-4. ta che presenti il prodotto come interamente realizzato in Italia, quale «100% Made in Italy», «100% Italia», «tutto italiano», in qualunque lingua espressa, o altra che sia analogamente idonea ad ingenerare nel con-sumatore la convinzione della realizzazione interamente in Italia del prodotto, ovvero segni o figure che inducano la medesima fal-lace convinzione, al di fuori dei presupposti previsti nei commi 1 e 2, e` punito, ferme restando le diverse sanzioni applicabili sulla base della normativa vigente, con le pene previste dall’articolo 517 del codice penale, aumentate di un terzo.All’articolo 4, comma 49, della legge 24 5. dicembre 2003, n. 350, dopo le parole: «pra-tiche commerciali ingannevoli» sono inseri-te le seguenti: «fatto salvo quanto previsto dal comma 49-bis».

Dopo il comma 6. 49 dell’artico-lo 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, sono aggiunti i seguenti: «49-bis. Costituisce fallace indicazione l’uso del marchio, da parte del titolare o del licenzia-tario, con modalità tali da indurre il con-sumatore a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana ai sensi della normativa europea sull’origine, senza che gli stessi siano accompagnati da indicazioni precise ed evidenti sull’ori-gine o provenienza estera o comunque sufficienti ad evitare qualsiasi frainten-dimento del consu-matore sull’effettiva origine del prodotto,

ovvero senza essere accompagnati da atte-stazione, resa da parte del titolare o del licenziatario del marchio, circa le infor-mazioni che, a sua cura, verranno rese in fase di commercializzazione sulla effettiva origine estera del prodotto. Il contravvento-re è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 10.000 ad euro 250.000.. 49-ter. E' sempre disposta la confisca ammi-nistrativa del prodotto o della merce di cui al comma 49-bis, salvo che le indicazioni ivi previste siano apposte, a cura e spese del titolare o del licenziatario responsabile dell’illecito, sul prodotto o sulla confezione o sui documenti di corredo per il consuma-tore».Le disposizioni di cui ai commi 5 e 6 7. si applicano decorsi quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.L’articolo 17, comma 4, della legge 23 luglio 8. 2009, n. 99, è abrogato.

MADE IN ITALY PASSI AVANTI CONTRO I FALSI CON IL DECRETO LEGGE RONCHI.

8-bis. Al fine di consentire una maggiore competitività dei prodotti agro-alimentari italiani e sostenere il Made in Italy, dopo il comma 2 dell’articolo 1 del decreto legi-slativo 19 novembre 2004, n. 297, sono inseriti i seguenti:"2-bis. Non si realizza la fattispecie san-zionabile ai sensi del comma 2 nel caso in cui il soggetto immesso nel sistema di controllo sia stato autorizzato alla smar-chiatura ai sensi del regolamento emanato, previa approvazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, dal Consorzio di tutela ovvero, in mancanza del provvedimento di riconoscimento del Consorzio, dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e non abbia usufruito, per il prodotto smarchiato, di contributi pubblici. Con apposito decre-to del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali sono individuate le condizioni e le modalità legate all’attività di smarchiatura.2-ter. L’autorizzazione alla smarchiatura del prodotto deve essere comunicata dal soggetto interessato all’organismo di con-trollo e non esonera dagli obblighi pecu-niari nei confronti del Consorzio di tutela e della struttura di controllo".

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Novembre 2009 - 5

INDAGINE COLDIRETTI/SWG PER META’ ITALIANI IL MADE IN ITALY VALE ALMENO 30% IN PIU’ .

QUANTO VALE IL PRODOTTO ALIMENTAREMADE IN ITALY

almeno il doppio 27%il 30% in più 20%il 20% in più 10%il 10%in più 7%uguale 16%di meno 8%non sa 12%Fonte: indagine Coldiretti-Swg

DOVE COMPREREBBE CON PIU’ FIDUCIAQUESTI PRODOTTI

Italia estero indifferentealimentari 92 2 6vestiario 63 7 30utensili/cose per casa 31 11 58prodotti bellezza/cura persona 48 11 41auto/moto/motorini 23 23 54mobili/arredamento 48 7 45elettronica/computerelettrodomestici 16 33 51Fonte: indagine Coldiretti-Swg

COME GIUDICA I PRODOTTI ITALIANIRISPETTO A QUELLI:

meglio peggio uguali non saCinesi ed orientali 63 24 7 6Giapponesi 40 21 26 13Americani 36 11 42 11Inglesi 45 9 41 15Spagnoli 37 9 39 15Francesi 31 10 45 14Tedeschi 33 15 41 11Fonte: indagine Coldiretti-Swg

PER SOSTENERE L’ECONOMIABISOGNA ACQUISTARE MADE IN ITALY?

Del tutto d’accordo 28%D’accordo 56%Totale d’accordo 84%In disaccordo 16%Del tutto in disaccordo 0%Fonte: indagine Coldiretti-Swg

Quasi la metà degli italiani (47%) ritiene che un alimento realizzato con prodotti col-tivati o allevati interamente in Italia valga almeno il 30% in più. E’ quanto emerge dalla prima indagine sul valore aggiunto del Made in Italy presentata da Coldiretti/Swg all’incontro su “Il vero Made in Italy fa crescere le imprese e il paese” con la partecipazione del Ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi e del presi-dente dell'Antitrust Antonio Catricalà, in occasione della conversione in legge del cosiddetto “Decreto Ronchi” con la nuova norma su cosa si intende per “prodotto interamente italiano” e la definizione di sanzioni a carico dei falsari. Il valore superiore attribuito dagli italiani al Made in Italy alimentare è eccezionale con il 27% che ritiene valga almeno il dop-pio e il 20% un terzo in più. La superiorità del Made in Italy alimentare è attribuita nell’ordine al rispetto di leggi più severe, alla bontà e freschezza e alla garanzia di maggiori controlli. L’attenzione all’origine del prodotto è evidenziata dal fatto che ben il 97% degli italiani ritiene che dovrebbe essere sempre indicato il luogo di alleva-mento o coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti. La fiducia degli italiani nel Made in Italy rispetto ai prodotti stranieri è massima per l’alimentazione (92%) e la moda (63%) ma rimane alta anche per l’arredamento (48%) e i prodotti di bellezza (48%) mentre scende per l’auto (23%) e per apparecchi elettroni-ci, computer o elettrodomestici (16%). In generale, per quanto riguarda la qualità, i concorrenti più temibili del Made in Italy secondo i consumatori italiani sono i fran-cesi e i tedeschi mentre all’ultimo posto si classificano i cinesi. La situazione è diver-sa per l’alimentare dove, a differenza degli altri settori, i prodotti italiani sono giudi-cati di gran lunga superiori rispetto a quelli provenienti dai diversi paesi esteri mentre i prodotti tecnologici perdono con i giappo-nesi e la moda pareggia con i francesi. Da rilevare che più di otto italiani su dieci (l’84%) sono d’accordo sul fatto ritiene che per rilanciare l’economia oggi sia necessa-rio comperare prodotti fatti interamente in Italia. “Mettere in trasparenza la provenienza di quanto portiamo in tavola non solo aumen-ta il potere contrattuale delle imprese agri-cole, ma protegge dalle psicosi nei consu-mi provocate anche da emergenze in paesi lontani e fornisce un servizio essenziale ai cittadini consumatori poiché favorisce i controlli e consente di fare scelte di acqui-sto consapevoli” afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che si tratta di “una battaglia che final-mente è oggi condivisa dalle Istituzioni ed è quindi più che mai è necessario quindi riaffermare e sostenere il percorso iniziato per far uscire dall’anonimato oltre la metà della spesa alimentare degli italiani per la quale non è ancora obbligatorio indicare la provenienza”. Secondo il presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini si tratta di un rico-noscimento dell’impegno degli impren-ditori italiani nel garantire la leadership qualitativa nella produzione agricola. Le produzioni italiane hanno poi il primato della sanità e della sicurezza alimentare, con un record del 99% di campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, con residui

chimici al di sotto dei limiti di legge. Nel nostro Paese si trova un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della super-ficie bio dell'Unione superando il milione di ettari.L’agricoltura italiana vanta inoltre la lea-dership nei prodotti tipici con 185 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta riconosciuti dall'Unione Europea, senza contare le 4.471 specialità tradizio-nali censite dalle regioni.Ma il Made in Italy a tavola è anche l’em-blema nel mondo della dieta mediterranea, modello nutrizionale ormai universalmen-te riconosciuto fondamentale ai fini del mantenimento di una buona salute e che si fonda su una alimentazione basata su prodotti locali, stagionali, freschi di cui l’Italia è particolarmente ricca.

Educazione alla campagna amica

MANGI LOCALECRESCI

FENOMENALEIL NUOVO PROGETTO PEDAGOGICO

RIVOLTO ALLE SCUOLE MATERNE,

ELEMENTARI E MEDIE.

Alla scoperta dei cibi sani del proprio ter-ritorio di cui si sono nutriti gli uomini che di questa terra hanno segnato la storia. E’ quanto prevede il programma 2009-2010 di “Educazione alla Campagna Amica”, pro-mosso da Coldiretti Emilia Romagna.Il percorso pedagogico dal titolo “Mangi locale, cresci fenomenale – dietro ogni grande uomo c’è una grande terra” è un progetto innovativo che in tutte le province della nostra regione, compresa Parma, pro-pone un percorso di ricerca sui personaggi famosi e la loro alimentazione con i prodot-ti del territorio, da sviluppare anche attra-verso un concorso rivolto ai ragazzi delle scuole materne, elementari e medie. Un modo nuovo e stimolante per avvicinare le nuove generazioni al tema di una corretta e sana alimentazione in un percorso didat-tico di educazione alimentare , ambientale e storico culturale attraverso le eccellenze alimentari che sono state nutrimento per il corpo e la mente di personaggi famosi: da Giuseppe Verdi a Giovannino Guareschi, solo per citare alcuni nomi esemplari.Insegnanti e alunni avranno modo di sco-prire e riscoprire attraverso incontri, mate-riale informativo, visite in fattoria, le radici della propria tradizione alimentare e il significato degli alimenti a “chilometri zero”.In questo modo, in un’epoca in cui la globalizzazione tende ad offrire prodot-ti indistinti, anonimi la nostra regione e la nostra provincia desiderano continuare ad essere la culla della gastronomia dove cultura e cibo rappresentano un binomio inscindibile, e vogliono difendere un siste-ma agroalimentare che ha nel suo “dna” un patrimonio di autentiche tradizioni da proteggere, valorizzare e far conoscere ai più giovani, anche in chiave di buona edu-cazione alimentare.Il tutto secondo lo spirito del progetto “una filiera agricola tutta italiana” lanciato da Coldiretti per la valorizzazione del Made in Italy, la distintività dei prodotti locali, la trasparenza e la sicurezza alimentare.

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6 - Novembre 2009

Domenica 22 novembre Colorno ha ospitato la Giornata provinciale del Ringraziamento organizzata da Coldiretti con il patrocinio del Comune.Un appuntamento significativo che è ritornato a Colorno dopo circa 40 anni e che rappresenta un ulteriore motivo di orgoglio per la condivisione dell’evento in una zona particolarmente vocata all’agricoltura.Una ricorrenza molto partecipata e sentita da tutta la comunità e in particolare dai coltivatori diretti che rendono grazie per i doni della terra. Un evento che ha visto la presenza di numerosi soci Coldiretti e autorità civili e militari che si sono date appuntamento all’inizio della mattina presso la sala consiliare del Municipio di Colorno. Qui il Sindaco Michela Canova ha fatto gli onori di casa ringraziando Coldiretti per aver animato e dato lustro a Colorno con questo evento. Il Direttore provinciale di Coldiretti Gian Carlo Ramella ha illustrato il programma della giornata e introdotto la visione del filmato di presentazione della più grande Organizzazione agricola e del progetto una filiera agricola tutta italiana. E’ seguito il saluto del Vice presidente nazionale di Coldiretti Mauro Tonello che ha toccato alcuni problemi di forte preoccupazione relativi all’agroalimentare, l’aumento della fame nel mondo, la continua discesa

del reddito agricolo a causa di una crisi economica davvero molto pesante. Tonello ha messo in evidenza la disparità tra il prezzo degli alimenti alla produzione e il prezzo estremamente elevato che si trova invece a pagare il consumatore, esprimendo forte preoccupazione per una situazione che sta portando i produttori addirittura alla scelta di non coltivare perché non sussiste una convenienza economica. “Questa situazione –ha sottolineato Tonello- ci porta inevitabilmente a doverci porre degli interrogativi. Coldiretti ha cercato di dare una risposta con il progetto della filiera agricola tutta italiana. Un progetto per il Paese -ha sottolineato- perché passa attraverso i Consorzi Agrari come rete di coordinamento di alcuni servizi, attraverso le nostre cooperative fino alla nostra singola impresa e anche all’attività della vendita diretta che permette al consumatore di riconoscere la storia di un prodotto, la sua origine e la sua distintività”.I convenuti hanno quindi partecipato alla solenne Messa del Ringraziamento nel Duomo S.Margherita, presieduta da S.E. Mons. Giorgio Corbellini, Presidente Ufficio del Lavoro della Santa Sede che, nell’omelia, ha ricordato le sue origini contadine e il senso profondo della giornata: rendere grazie e lode al Signore per i frutti della terra. “E’ il Signore -ha detto- che ha creato il mondo e vi

Da destra Mons. Giorgo Corbellini, Mauro Tonello e il Sindaco di Colorno

I tanti visitatori intervenuti all'evento Una panoramica della piazza di Colorno con l'Agrimercato

Il Vicepresidente Naz. Tonello omaggia Luciana Aroldi per il servizio prestato in

Coldiretti a Fontanellatodal 1/11/1969 al 30/09/2009

Il taglio del nastro, per opera di Corrado Guasti (al centro),del nuovo ufficio zona Coldiretti

La benedizione dei mezzi agricoli

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Novembre 2009 - 7

ha messo dentro l’uomo con il compito di lavorare la terra, di trasformarla e farla rendere il più possibile per il proprio sostentamento e quello dei fratelli. Non si può vivere senza il rapporto con la terra e senza ciò che essa produce con il lavoro e la fatica dell’uomo.Bisogna avere questa coscienza che la terra è affidata all’uomo per custodirla e lavorarla nel rispetto delle leggi della natura.Oggi si parla molto di ecologia -ha aggiunto- e i primi ecologi sono stati e sono i contadini, che conoscono da vicino la fatica di lavorare la terra e la necessità di trattarla con un senso profondo di rispetto”.Nel corso della celebrazione eucaristica il Consigliere ecclesiastico provinciale di Coldiretti Don Mario Ghirardi ha letto il messaggio che il Vescovo di Parma Mons. Enrico Solmi ha rivolto a Coldiretti in occasione di questa ricorrenza, non potendo essere presente di persona.La giornata è stata anche l’occasione per inaugurare il nuovo ufficio zona Coldiretti di Colorno in via Cairoli 3.Un’ulteriore tappa nel percorso di rilancio delle strutture periferiche che Coldiretti sta realizzando per offrire servizi sempre più qualificati e consoni alle esigenze di soci e cittadini.

Il taglio del nastro, eseguito da Corrado Guasti, socio storico di Coldiretti, è avvenuto alla presenza dei rappresentanti di Coldiretti, del Segretario di Zona Gilberto Bodria, della struttura e delle tante autorità intervenute.“All’ufficio -ha detto il Segretario di zona Gilberto Bodria- intendiamo dare una nuova impronta perché Coldiretti è e vuole essere sempre più vicina ai soci e ai cittadini, attraverso il progetto per una filiera agricola tutta italiana, di cui oggi diamo una dimostrazione attraverso il mercato di Campagna Amica allestito in piazza.L’auspicio -ha aggiunto- è che i l nuovo ufficio sia sempre più punto di riferimento per l’economia agricola della zona”.Nel nuovo ufficio è stata omaggiata Luciana Aroldi per il servizio prestato con dedizione in Coldiretti dal 1/11/1969 al 30/9/2009. E’ seguita la benedizione dei locali e dei mezzi agricoli collocati nella piazza davanti alla Reggia, dove i partecipanti hanno potuto fare acquisti direttamente dai numerosi produttori agricoli nei gazebo giall i dell’Agrimercato di Parma, visitare lo spazio informativo dell’Avis e degustare torta fritta e vin brulé serviti dal Gruppo degli Alpini di Colorno.

P.F. Autorità e Sindaci intervenuti

alla S. Messa

Saluto di benvenuto del Sindaco di Colorno

Mauro Tonello (a sinistra) e Gilberto Bodria in visita all'Agrimercato

Il corteo delle autorità

Il vicepresidente Tonello (a sinistra) con le autoritàdurante la S. Messa

L’offerta all’altare dei frutti della terra

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8 - Novembre 2009

Noceto

SCONFITTO IL MALTEMPO; SUCCESSO PER LA FIERA AGRICOLA DI SAN MARTINO

MOMENTO CLOU L’ INAUGURAZIONE DEL RISTRUTTURATO UFFICIO DI ZONA.

Domenica 8 novembre a Noceto si è svolta la VIII edizione della Fiera agricola di San Martino, organizzata da Coldiretti e patrocina-ta dal Comune di Noceto.Numerosi sono stati i partecipanti alla Fiera, un appuntamento particolarmente atteso da imprenditori agricoli e cittadini.Quest’anno la manifestazione si è presentata con un programma rinnovato, articolato in diversi momenti ispirati a dare valore alla filiera agricola tutta italiana, ai prodotti a km zero, alla promozione del territorio, a far cono-scere a grandi e piccini la storia, i valori e le tradizioni della campagna.Punta di diamante del programma la presenza dell’Agrimercato di Parma con i produttori che effettuano la vendita diretta al consu-matore di una vasta gamma di quelle che si possono definire senza smentita le eccellenze alimentari del nostro territorio e di altre realtà provinciali. Particolarmente atteso alle ore 11,00 il momen-to dell’inaugurazione del ristrutturato Ufficio zona Coldiretti ubicato in via Reduci 4, con la benedizione dei locali. Al taglio del nastro, eseguito da Angelo Menoni e Luciano Barusi, soci storici di Coldiretti,

sono intervenuti numerosi soci e autorità, tra cui il Sindaco di Noceto Giuseppe Pellegrini con numerosi Consiglieri, il Vicepresidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna Luigi Giuseppe Villani. L’inaugurazione dell’ufficio -ha detto il Direttore provinciale di Coldiretti Gian Carlo Ramella- rientra nel percorso di riorganiz-zazione e rilancio delle strutture periferiche avviato da Coldiretti per renderle sempre più consone alle esigenze di soci e clienti e funzio-nali alle esigenze di lavoro dei collaboratori.Il Direttore regionale Gianluca Lelli ha evi-denziato come, nonostante il momento di dif-ficoltà generale, Coldiretti continui a lavorare ed essere attiva per fornire servizi sempre più qualificati ai soci e a tutti i cittadini.Dopo quasi 20 anni -ha sottolineato il Segretario di zona Stefano Pattini nel suo intervento- siamo qui presenti per inaugurare il nostro ufficio ristrutturato. Tante cose sono cambiate, Coldiretti si è rinnovata nel tempo per essere sempre più vicina ai soci e rispon-dente alle esigenze di una moderna agricol-tura, come dimostra il progetto promosso da Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana. La nostra sezione -ha aggiunto Pattini- conta

243 imprenditori agricoli e 121 collaboratori professionali associati, 39 aziende che pro-ducono latte sulle 58 presenti sul territorio comunale.I nostri soci -ha precisato- nel campo dell’alle-vamento del bestiame si distinguono per otti-ma qualità genetica degli animali, e da sempre sono protagonisti della fiera di S.Martino. Anche molti giovani -ha concluso Pattini- con-tinuano il lavoro dei genitori e restano a lavo-rare in azienda come imprenditori agricoli.Nel corso della giornata gli intervenuti hanno potuto inoltre visitare la fattoria aperta con varie specie di animali, allestita in Piazza Repubblica, grande punto di attrazione per grandi e piccini ed assistere al concorso a cura di Apa (associazione provinciale allevatori) delle bovine razza Bruna e Frisona collocate in apposito ring ai piedi della Rocca.Alle premiazioni sono intervenuti il Direttore di Coldiretti Gian Carlo Ramella e il Segretario di zona Stefano Pattini che hanno consegnato i trofei per la razza Bruna alle aziende agri-cole: Coop. Agrimonte di Varsi, Bruno Sani di Noceto; e per la razza Frisona all'Azienda Agricola Ghini Michele e Sauro.

P.F.

Il taglio del nastro ad opera di Angelo Menoni e Luciano Barusi

Il saluto del Segretario di Zona Stefano Pattini

Il Direttore della Coldiretti Gian Carlo Ramella premiala Cooperativa Agrimonte di Varsi

Il saluto del Direttore regionale Gianluca Lelli

I produttori dell'Agrimercato di Parma

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Novembre 2009 - 9

La coltivazione della genziana, antica pianta rinomata per le sue proprietà medicinali, quale innovativa opportunità per il nostro Appennino e le aziende di montagna. Se ne è parlato nel convegno “Genziana occasione di sviluppo per l’Appennino” svoltosi lo scorso 21 novembre presso la Sala Don Bosco di Monchio delle Corti, organizzato dall’azienda agricola Agririgoso.Si tratta di un progetto sperimentale avviato proprio nell’azienda agricola Agririgoso, socia Coldiretti, in collaborazione con l’Università di Pisa con la finalità di dare nuove opportunità di sviluppo al territorio montano e alle aziende agricole interessate alla coltivazione di questa pianta medicinale aromatica, che trova il suo habitat naturale proprio nelle zone montane a 1000 mt di altitudine. “Un progetto interessan-te, di valenza sociale ed economica -ha detto il Direttore provinciale di Coldiretti Parma Gian Carlo Ramella intervenuto al convegno- che può offrire nuove opportunità per la conserva-zione e il mantenimento dell’agricoltura nelle aree svantaggiate. Un progetto -ha aggiunto- di cui andare orgogliosi perché Monchio sarebbe insieme a Udine, la sola zona italiana dove col-tivare questa pianta, che oggi arriva prevalente-mente dall’estero. Si tratta quindi, ha precisato Ramella, di un progetto in piena sintonia con il progetto di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana, teso a promuovere il Made in Italy, dare maggior potere contrattuale alle imprese agricole rendendole protagoniste nella filiera, dalla produzione alla trasformazione fino alla commercializzazione dei prodotti”.

Acquistare cibi sani, genuini e di stagione con un buon rapporto qualità prezzo per andare incontro alle esigenze delle famiglie numerose, specialmente in tempo di crisi.Questo è possibile grazie al progetto avviato da Coldiretti Parma e Associazione Famiglie Numerose, che hanno messo in collegamen-to l’Agrimercato di Parma costituito dagli imprenditori agricoli che vendono diretta-mente i loro prodotti e i Gruppi di acquisto familiare (Gaf).Il progetto è teso a dare più valore al potere d’acquisto delle famiglie, garantire salubrità, sicurezza e origine del prodotto, combatten-do la moltiplicazione dei prezzi dal campo

alla tavola.“Un esempio -commenta Gianfranco Mazza responsabile di Campagna Amica di Coldiretti- per attuare la filiera corta, in linea con il pro-getto lanciato da Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana, volto a dare più potere contrattuale alle imprese agricole e vantaggi ai consumatori in termini di qualità, territoria-lità, distintività dei prodotti e risparmio”.In concreto il Gaf raccoglie gli ordini delle famiglie, formula la richiesta e la gira all’Agri-mercato di Parma che, attraverso i produtto-ri aderenti, fornisce il prodotto rendendolo disponibile e ritirabile in un unico punto di smistamento, al momento fissato presso

l’Azienda Corte Mariani in S.Prospero (pres-so il centro commerciale Le Fiorite).Attualmente sono già parecchie e, visti i buoni riscontri destinate ad aumentare, le famiglie che effettuano ordini una volta al mese -pre-cisa Gianfranco Mazza- e una quindicina le aziende agricole che mettono a disposizione un paniere completo di alimenti: dal formag-gio alla carne, dalla frutta alla verdura, dalle uova al miele.Un modo -conclude Mazza- per facilitare gli acquisti perché le famiglie vanno direttamen-te a ritirare la spesa in un unico luogo senza perdite di tempo, trovando prodotti a km zero ad un buon prezzo.

CON IL PROGETTO COLDIRETTI-GAFE’ PARTITA L’OPERAZIONE PER DARE

PIU’ POTERE D’ACQUISTO ALLE FAMIGLIE

CONCORSO COMUNI FIORITI:TRA I PREMIATI SALSOMAGGIORE

CARTELLI “COMUNE FIORITO” A BORGOTARO, SORAGNA E FIDENZA.

Una nazione senza divisioni, accomunata da un unico pensiero volto alla valoriz-zazione del verde e ad una sana compe-tizione… a colpi di aiuole, fiori e piante. Ecco l’Italia dei Comuni Fioriti riunita a Prè Saint Didier, villaggio valdostano ai piedi del monte Bianco che delle politiche di fioritura pubblica ha fatto una bandiera e una strategia di sviluppo turistico, tanto da vincere quest’anno la medaglia d’oro europea al concorso internazionale Entente Florale. L’evento era la premiazione nazionale del concorso “Comuni Fioriti” –promos-so da Asproflor (Associazione Produttori Florovivaisti) in collaborazione con Coldiretti e Distretto Turistico dei Laghi– circuito che ha visto concorrere paesi e città da tutta Italia divisi in quattro catego-rie (Comuni sotto i 3.000 abitanti, Comuni da 3.000 a 20.000 abitanti, città oltre i 20.000 abitanti, Comuni turistici). Sul palco di Prè-Saint-Didier, allestito presso il Palatenda, sono saliti i centina-ia di sindaci e rappresentanti dei Comuni Fioriti di tutta Italia, ma anche i cittadini premiati per l’impegno nelle fioriture pri-vate (alcuni sono venuti per l’occasione dalla Sicilia). Sono stati poi annunciati i due prossi-mi partecipanti alla selezione europea di Entente Florale. il concorso internazionale che vede concorrere ogni anno un paese e una città di 12 diversi Stati europei (la selezione per l’Italia spetta ad Asproflor

e Comuni Fioriti). Nel 2010 l’Italia sarà rappresentata dal paese di Stresa (in pro-vincia del Verbano Cusio Ossola) e dalla città di Salsomaggiore Terme (in provincia di Parma). A seguire, sono stati premiati i Comuni Fioriti vincitori per le rispettive categorie: si tratta di Fossa (Abruzzo) per i Comuni sotto i 3.000 abitanti (secondo classificato il piemontese Sommariva Perno), di Stresa per i Comuni da 3.000 a 20.000 abitanti (secondo classificato Villorba, Veneto), di Savigliano (Piemonte) per le Città oltre i 20.000 abitanti (secondo classificato Cremona), di Salsomaggiore per i Comuni Turistici (secondo classificato Grado, Friuli Venezia Giulia). Tutte le municipalità aderenti al circuito sono state premiate con il “cartello stra-dale” giallo recante la dicitura “Comune Fiorito” e un numero variabile da due a quattro fiori secondo il giudizio espresso dalle giurie che, nel corso dell’intera esta-te, hanno percorso l’Italia da sud a nord visitando tutti i partecipanti. Quest’anno nessun Comune Fiorito ha ricevuto il car-tello con un fiore, a testimoniare l’accre-sciuto impegno di tutti e lo sviluppo della qualità delle fioriture e della pianificazione del verde pubblico che ha distinto i parte-cipanti.Tra i comuni che hanno ricevuto il cartello con due fiori anche Borgotaro e Soragna; Fidenza compare tra i Comuni che hanno ricevuto il cartello con tre fiori.

Monchio delle Corti

PROGETTO SPERIMENTALE DI

COLTIVAZIONE DELLA GENZIANA

UN’OPPORTUNITÀ INNOVATIVA PER LE AZIENDE DELLE ZONE APPENNINICHE.

MISURA 111 E 114. SCADENZA BANDO 2009Il Bando per l’annualità 2009 per la presentazione di domande di contributo in applicazione della Misura 111 "Formazione e Informazione" - Azione 1 e della Misura 114 "Consulenza Aziendale" del Programma di Sviluppo Rurale scade il prossimo 15 Dicembre 2009. Entro tale data si dovranno presentare le domande per poter beneficiare degli aiuti previsti che, ricordiamo, sono pari al 90% del costo sostenuto per i servizi di formazione ed informazione , con massimale di finanziamento di Euro 3.000, mentre per le attività di consulenza l'aiuto non potrà superare l'80% del costo sostenuto e con un massimale di finanziamento di Euro 1.500. Si invitano, pertanto, i soci a recarsi presso i nostri Uffici dove troveranno un servizio qualificato per la predisposizione e la presentazione delle pratiche a Catalogo Verde oggetto di contributo.

M.T.

AGEVOLAZIONI FISCALI PICCOLA PROPRIETA’ CONTADINA

A decorrere dal 1° gennaio 2010 e forse per parecchie settimane ci sarà un periodo di sospen-sione per le agevolazioni fiscali della proprietà contadina per gli acquisti di terreni per coltiva-tori diretti e IAP.E’ opportuno anticipare i rogiti prima di tale data per non incorrere nell’applicazione della tassazione piena sugli acquisti dei terreni.

M.T.

Page 10: Il Parma Coldiretti

10 - Novembre 2009

AGRITURISMI RADDOPPIATIIN 10 ANNI: UNO SU TRE È AL

FEMMINILE

DONNE IMPRESA TORNA SUL TERRITORIO AD INCONTRARE LE SOCIE

AL CENTRO DEGLI INCONTRI IL PROGETTO PER UNA FIL IERA AGRICOLA

TUTTA ITALIANA.

Sono ormai arrivate all’ultimo giro di boa le riunioni zonali che il Comitato di Donne Impresa Coldiretti Parma ha organizzato su tutto il territorio provinciale per parla-re del progetto “Una filiera agricola tutta italiana”.Le imprenditrici agricole, consapevoli dell’importante ruolo che la figura femmi-nile riveste nella moderna impresa agrico-la, in particolare quella multifunzionale, desiderano fornire il loro fattivo contributo all’iter intrapreso da Coldiretti per dare concretezza ad una filiera italiana, firmata dagli stessi agricoltori, capace di garantire più potere contrattuale alle imprese agrico-

le e risposte concrete alle esigenze di tra-sparenza e sicurezza espresse dai cittadini.“Gli incontri –precisa Monica Azzoni responsabile provinciale Donne Impresa– rientrano nel programma annuale di attività del Coordinamento Donne Impresa.Sono state importanti occasioni per coin-volgere le imprenditrici agricole e con-frontarsi sul progetto della filiera agrico-la tutta italiana, essenziale per il futuro delle imprese agricole e per l’intero Paese. Sono state altresì la giusta occasione per dare ulteriore slancio alla presenza delle imprenditrici agricole nella nostra provin-cia, trovando nuova linfa anche attraverso

la partecipazione di nuove socie”.Dopo gli incontri organizzati a Parma il 14 ottobre; a Fidenza il 20 ottobre, a Langhirano il 26 ottobre, a Fontanellato il 3 Novembre, segui-ranno l’incontro a Traversetolo il prossimo 25 novembre e gli incontri a Fornovo, Bardi, Borgotaro.

Il numero di agriturismi è quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni con una crescente presen-za delle donne che sono oggi alla guida di oltre un terzo delle aziende (35%). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati dell’Istat che ha rilevato l’esistenza in Italia di 18.480 aziende agrituristiche al primo gennaio 2009, (nel 1988 erano 9718), con un aumento del 4,3% nonostante la crisi economica generale. Se la presenza agrituristica è più rilevante in Toscana e in Alto Adige, dove si trovano, rispet-tivamente, 4.061 e 2.921 aziende, l’attività pre-senta dimensioni significative anche in Veneto, Lombardia, Umbria (con oltre mille azien-de), Piemonte, Emilia-Romagna, Campania, Marche e Sardegna (con oltre 700 aziende). Le aziende agrituristiche che offrono l’alloggio sono 15.334 con 189.013 posti letto autorizzati e 7.320 piazzole per l’agricampeggio mentre quelle autorizzate alla ristorazione sono 8.928 con 337.385 posti a sedere, ma ci sono anche 3.304 aziende espressamente autorizzate alla

degustazione. E se la buona tavola è una delle ragioni prin-cipali per scegliere l'agriturismo, la crescita della vacanza in campagna è dovuta sopratut-to al fatto che sempre più spesso sono offerti programmi ricreativi come l'equitazione, il tiro con l'arco, il trekking mentre in quasi la metà non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Le aziende autorizzate all’esercizio di altre attività agrituri-stiche (equitazione, escursionismo, osservazio-ni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi, sport e varie) sono 10.354, pari al 56% degli agriturismi nazionali.L’escursionismo e l’impiego di mountain-bike sono praticati, rispettivamente, in 3.140 e 2.398 aziende mentre più limitata è, invece, l’offerta di osservazioni naturalistiche che interessa sol-tanto 607 agriturismi. Tra le altre attività agri-turistiche rientrano anche il trekking, l’equita-zione e i corsi che riguardano, rispettivamente, 1657, 1615 e 1407 unità.

DONNE IMPRESA

Alcuni momentidelle riunioni

zonali

DOPO PAOLO SCARPA BONAZZA,

ANCHE L’EX PRESIDENTE

AUGUSTO BOCCHINI LASCIA

CONFAGRICOLTURA

Recentemente abbiamo dato l’annun-cio dell’ingresso in Coldiretti da parte del Pres idente del la Commissione Agricoltura del Senato Scarpa Bonazza che, con queste parole, si era congedato da Confagricoltura definendo Coldiretti come l 'Organizzazione “che più di tutte rappresenta gli agricoltori italiani”.A distanza di pochi mesi anche altri autorevoli personaggi hanno condiviso il progetto di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana…

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Novembre 2009 - 11

Bietole

PARTECIPATI INCONTRI

A PARMA E SORAGNA CON I

TECNICI ABI Si sono tenuti sul territorio due incontri, a Parma e Soragna, con i bieticoltori per un aggiornamento sull’andamento della campagna bieticola appena conclusa. Riportiamo in sintesi alcuni passag-gi e dati degli interventi di Massimo Guizzardi e Gian Luigi Lazzarini inter-venuti per ABI agli incontri. Nel 2009 nella provincia i coltivatori sono stati 517, gli ettari 3385, il peso netto medio prodotto per ettaro 490 q.li, la polarizzazione media 15,94, la produ-zione media di saccarosio per ettaro 7.8 ton.Nel comprensorio dello stabilimento di San Quirico sono stati seminati 17300 ettari circa; la provincia di Parma rap-presenta circa il 20% delle superfici investite a bietola.Il prezzo delle bietole a 16 gradi polari-metrici, comprensivo degli aiuti sarà di circa 40,21 euro per tonnellata. La produzione media della provincia purtroppo negli ultimi due anni è stata inferiore a quella del 2007 anche se il 50% dei produttori hanno avuto un otti-mo risultato, superiore alle 10 tonnellate di saccarosio per ettaro. L’obbiettivo di produzione deve essere quello minimo delle 10 tonnellate, diversamente non si può raggiungere una soddisfacente soglia di reddito. Per poter raggiungere questi risultati bisogna seguire alcune linee tecniche quali la scelta varietale, conci-mazioni anticipate ed adeguate, in caso di periodi siccitosi irrigazioni a partire dal mese di Maggio, trattamenti anticer-scoporici in numero adeguato all’epoca di estirpo, da 2 a 4 interventi.Una analisi attenta la merita anche l’epo-ca di estirpo, gli estirpi precoci difficil-mente garantiscono una buona produzio-ne, infatti anche quest’anno i migliori risultati si sono avuti in Settembre e Ottobre.Nel 2010 le condizioni economiche saranno simili al 2009, infatti si stima un prezzo comprensivo di aiuti di 40,36 euro ton. di bietole a 16 gradi.L’Associazione Bieticoltori Italiani ABI, associazione di riferimento della Coldiretti, ha confermato sia per il 2009 che per il 2010 che la propria quota asso-ciativa verrà calcolata esclusivamente sul prezzo industriale mantenendo così i costi ad un livello più basso rispetto al 2005 pur conservando intatto il servizio di assistenza tecnica, i controlli ai rice-vimenti ed alle analisi in fabbrica e il servizio di ricerca attraverso il centro di saggio per le prove in campo ed il labo-ratorio per le analisi chimico-fisiche e biologiche dei terreni.Si ricorda che gli uffici zona di Coldiretti sono a disposizione per la raccolta e firma dei contratti che vanno presentati entro il prossimo 11 dicembre.

DANNI DA PIOGGE

BORGOTARO: PER UNA FILIERA DELLA CARNE TUTTA ITALIANA

I SOLDI DEGLI AGRICOLTORIDEVONO TORNARE NELLE MANI

DEGLI AGRICOLTORI

GRAZIE ALL’AZIONE SINDACALE DI COLDIRETTI LE AZIENDE AGRICOLE DANNEGGIATE POSSONO PRESENTARE DOMANDA PER IL RISARCIMENTO.

RINNOVATO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL MACELLO VALTARO SOC.COOP.

FINBIETICOLA: NON PUÒ ESSERE PRIVATIZZATA CON I SOLDI PUBBLICI .

Le aziende agricole ricadenti nei territori deli-mitati (tutto quello della Comunità Montana Ovest, la maggior parte dei territori della Comunità Montana Est, inoltre parte di Fidenza, Salsomaggiore, Noceto, Felino, Traversetolo) che hanno subito danni causati dalle piogge persistenti del periodo dal 1 novembre 2008 al 5 marzo 2009 possono presentare doman-da di contributo entro il prossimo 7 dicem-bre, cogliendo quindi l’opportunità offerta al mondo agricolo in un periodo caratterizzato dal perdurare di grave crisi .Lo evidenzia Coldiretti esprimendo soddisfazio-ne per un risultato ottenuto grazie alla costante e determinata azione sindacale svolta dalla più

grande Organizzazione agricola ai vari livel-li (Comuni, Comunità Montane, Provincia, Regione, Ministero). Grazie alle nostre solleci-tazioni il Ministero delle politiche agricole ha riconosciuto l’eccezionalità delle piogge persi-stenti verificatesi in gran parte nei territori colli-nari e montani della nostra provincia, che provo-carono ingenti danni alle imprese agricole.I nostri Uffici zonali sono a disposizione per valutare la sussistenza dei requisiti per poter presentare le domande, istruire le pratiche, for-nendo tutta l’assistenza qualificata in merito, affinché questa opportunità di veder risarciti i danni subiti sia colta da tutte le imprese dan-neggiate.

Nei mesi scorsi si è rinnovato il Consiglio d’amministrazione del macello Valtaro socie-tà cooperativa che vede ora alla guida Luca Marcora in qualità di presidente, affiancato dai vicepresidenti, Ivo Bertorelli e Corrado Ferrari. Sono altresì componenti del Consiglio Sergio Dellupi, Alberto Ambrosoli, Giorgio Mortali, Stefano Bruni, Silvano Villa, Franco Savi, Stefano Bertorelli, Roberto Zucconi.Unitamente al rinnovo delle cariche socia-li, si rende ora necessario un piano di rilan-cio dell’attività complessiva della cooperativa. Essa è di fondamentale importanza per tutto il territorio. La ripartenza dell’attività del macello va salu-tata favorevolmente in quanto risposta positiva alle esigenze delle imprese agricole montane in quel processo di rafforzamento della filiera

corta che, in sintonia con il progetto Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana, mira a valorizzare le produzioni bovine, equine e suine locali, rintracciabili e certificate. Il macello è stato oggetto nei mesi scorsi di importanti investimenti strutturali per renderlo conforme alle normative comunitarie. Risulta di fondamentale importanza l’utilizzo da parte dei soci e degli imprenditori agricoli che pos-sono intraprendere circuiti virtuosi di vendita diretta o di vendita organizzata ai Gaf (gruppi di acquisto familiari) .Coldiretti Parma e in particolare l’ufficio zona di Borgotaro, che crede nella validità degli strumenti cooperativistici e quindi del macello stesso è per i propri soci preciso punto di riferi-mento per spiegazioni e per organizzare tramite il macello i servizi di macellazione

Finbieticola, la società che si occupa della gestione dei fondi a sostegno del comparto bieticolo saccarifero, è salita recentemente alla ribalta per una vicenda spinosa e seria riguar-dante il ruolo e il modo con cui la società deve spendere il non trascurabile patrimonio finan-ziario disponibile (circa 280 milioni di euro).La discussione ha preso le mosse dal non acco-glimento da parte di Finbieticola della richiesta avanzata dal Molise di finanziare un intervento di ammodernamento e ristrutturazione dell’im-pianto di Termoli. La mancata accettazione ha spinto il Molise a rivolgersi al Ministero delle politiche agricole, anche per conoscere la legittimità di alcune iniziative recentemente promosse da Finbieticola in materia di energie rinnovabili. Il Ministero, a sua volta, si è rivol-to all’Avvocatura di Stato. Le questioni su cui si è chiesto di fare luce sono due:

quale natura debba ascriversi ai capitali in 1. dotazione a Finbieticola, al fine di garantire il corretto soddisfacimento dell’interesse pubblico generale nelle politiche ed azioni di sostegno al settore bieticolo saccarifero;se l’uso delle risorse economiche, una 2. volta acclarata la natura giuridica pubblica

delle medesime, possa configurare profili di responsabilità per danno erariale.

L’Avvocatura generale dello Stato ha reso il suo parere in merito alla questione giuridica prospettata, che detto in parole povere è: le risorse di Finbieticola sono aiuti pubblici e vanno utilizzati in conformità alla loro natu-ra. Nel caso specifico i soldi vanno impiegati a supporto dei piani di ristrutturazione degli impianti saccariferi.Secondo l’Avvocatura dello Stato la Società è tenuta ad utilizzare i soldi solo per il settore bieticolo e gli investimenti per le agro energie non rientrano tra gli scopi statutari.Ne deriva che recenti operazioni realizza-te da Finbieticola, come la costituzione di Finbieticola Bondeno e Finbieticola Casei Gerola, il cui scopo è effettuare investimenti nel campo delle bioenergie, non possono essere annoverate tra gli scopi societari.Praticamente: i soldi degli agricoltori devono tornare nelle mani degli agricoltori, oppure devono essere gestiti dallo Stato.Questo è quanto afferma l’Avvocatura (per chi non lo sapesse il Presidente di Finbieticola è il Dottor Federico Vecchioni, Presidente di Confagricoltura).

Page 12: Il Parma Coldiretti

12 - Novembre 2009

TELETHON

DALL’EMILIA ROMAGNA PRODOTTI TIPICI AL SERVIZIO DELLA SOLIDARIETÀ

MERCATI E APPUNTAMENTI DI CAMPAGNA AMICA PER AIUTARE LA RICERCA.

I prodotti tipici dell’Emi-

lia Romagna stanno con

Telethon. Fino al 12 dicem-

bre, Coldiretti Emilia

Romagna raccoglierà fondi

per sostenere la ricerca

per le malattie genetiche

nei mercati di Campagna

Amica e in tutte le iniziati-

ve in programma in questo

periodo,. All’insegna della

solidarietà Coldiretti con

Campagna Amica metterà

a disposizione i migliori

prodotti del territorio per

offrire ai cittadini l’oppor-

tunità di aiutare la ricerca di

Telethon.

Filo conduttore di tutta l’ini-

ziativa saranno i prodotti

locali che potranno essere

acquistati e degustati, devol-

vendo un’offerta a scopo di

solidarietà. Sarà quindi pos-

sibile trovare alimenti por-

tati in piazza direttamente

dai produttori agricoli che

garantiscono qualità, genu-

inità e salubrità nel rispetto

delle tradizioni alimentari

del territorio.

A Parma vi aspettiamo

a Fidenza il 4 Dicembre

presso l’Agrimercato di

Parma dove potrete acqui-

stare le eccellenze alimen-

tari locali, dando il vostro

sostegno alla raccolta

fondi per Telethon.