Bergamo Coldiretti marzo aprile

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MENSILE D’ MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA INFORMAZIONE AGRICOLA E E CULTURA RURALE CULTURA RURALE MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALE Anno LXIII - n.ro 3 Marzo - Aprile 2012 I sapori bergamaschi nella Bottega di Campagna Amica di Milano Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 48) art. 1 comma 1 DCB, Bergamo

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mensile di informazione agricola e cultura rurale

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MENSILE D’MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLAINFORMAZIONE AGRICOLA E E CULTURA RURALECULTURA RURALEMENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALEAnno LXIII - n.ro 3

Marzo - Aprile 2012

I sapori bergamaschinella Bottega di Campagna Amica di Milano Po

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EditoreColdiretti Bergamo

Direzione e amministrazione24125 Bergamo - via Mangili, 21

AutorizzazioneTribunale di Bergamon. 252 del 15/11/1952

Direttore responsabileLorenzo Cusimano

Responsabile di redazioneAnnamaria [email protected]

Hanno collaboratoa questo numeroRoberto Pizzagalli, Andrea Longaretti, Bruno Redaelli, Rossana Brembilla, Luigi Carminati

Grafi caStudio Grafi co L’AzzurroTelefono 035 31 53 47

StampaLitoClap s.r.l.24126 Bergamo - via Carnovali, 31Telefono 035 31 74 [email protected]

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Pagamento assolto tramite versamento quota associativa

Anno LXIII - n.ro 3Marzo - Aprile 2012

EDITORIALEI giovani giocano la carta dell’agricoltura 04PRIMO PIANOUn po’ di giustizia per il Made in italy 05

ATTUALITÀ SINDACALEColdiretti Lombardia, passaggio di consegne: Ettore Prandini eletto presidente regionale 10ATTUALITÀ SINDACALEBasta soldi all’“italian sounding” 12ATTUALITÀ SINDACALESono 37 i comuni berga-maschi schierati in difesa del Made in Italy 14ATTUALITÀ SINDACALEL’asfalto avanza e distrugge irrimediabilmente il territorio 15

ATTUALITÀ SINDACALEConfronto sulla nuova politica agricola dell’UE 06ATTUALITÀ SINDACALELa creativitàbatte la crisi 08

Le notizie di Coldiretti Bergamo

si trovano anche sul sito

www.bergamo.coldiretti.it

IMPRESA VERDEDL fi sco: coldiretti, per IMU agricola acconto 30% e tetto a gettito 16IMPRESA VERDEApprovato il regolamento UE sul vino bio 18

IMPRESA VERDELegge delega fi scale, terreni agricoli esclusi dalla revisione catastale 20IMPRESA VERDENuova scheda Teseo sul fl orovivaismo 21

CAMPAGNA AMICAVola il formaggio (+16%) ma non su Alitalia 24CAMPAGNA AMICAI sapori bergamaschi alla Bottega di Campagna Amica di Milano 25CAMPAGNA AMICATutti in campo con “Mangio locale e penso universale” 28CAMPAGNA AMICAIl farmers market di Seriate raddoppia e festeggia” 30

CAMPAGNA AMICALa fi liera del burro a Geo & Geo Vetrina Rai per l’agricoltura bergamasca 22

VITA ASSOCIATIVAI nonni nuova colonna del welfare 33VITA ASSOCIATIVARiconoscimento all’azienda Bertoli Angelo 36

VITA ASSOCIATIVAAttività del Cupla 31

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I GIOVANI GIOCANO LA CARTA DELL’AGRICOLTURA di Alberto Brivio, Presidente Coldiretti Bergamo

ino a poco tempo fa i giovanissimi non consideravano l’agricoltura tra le chance da giocare per il loro futuro, i motivi erano diversi: perché negli altri settori produttivi potevano trovare maggiori soddisfazioni economiche, perché gli altri lavori erano meno impegnativi e

lasciavano più tempo libero, perché l’agricoltore godeva di scarsa considerazione sociale, perché l’attività agricola era considerata “un’attività da vecchi”. Ma questo tempo sembra ormai passato e molti segnali indicano un cambiamento in atto al quale prestare tutta la nostra attenzione. Oggi la realtà agricola deve essere guardata con occhi nuovi, senza farsi condizionare dai soliti cliché, perché solo così si possono cogliere i segnali che rendono più nitida la nostra rifl essione. Occorre una nuova mentalità per vedere le potenzialità del settore e battersi per mettere in campo gli strumenti necessari per

F

esprimerle: è questa la vera scommessa che dobbiamo affrontare per superare la crisi. La Coldiretti ha imboccato questa strada sostenendo fermamente la legge di orientamento e il patto con il consumatore prima, lanciando il progetto per la costruzione di una fi liera agricola tutta italiana poi.A questo cambiamento ha dato impulso anche la diffi cile congiuntura economica che stiamo traversando, spingendoci alla riscoperta dei lavori e dei valori reali e concreti. Non voglio fare della facile demagogia ma è questa a mio avviso la sfi da più impegnativa cui siamo chiamati e in particolare sono chiamati i nostri giovani. Il prezzo del latte, l’origine dei prodotti in etichetta, lo scandalo SIMEST, la difesa del Made in Italy, la crisi rovesciano con sempre maggiore evidenza l’attualità della diffi cile congiuntura sulle prospettive future delle nostre aziende e dei nostri giovani, ai quali vogliamo dare risposte e spunti positivi. Non è un caso che negli ultimi tempi i giovani abbiano ripreso a interessarsi all’agricoltura con un rinnovato slancio e maggiore passione. Anche quelli che non sono “fi gli d’arte”. L’agricoltura moderna non ripropone un modello di vita e di lavoro come quello dell’Albero degli zoccoli, bensì offre ampi margini alla creatività e all’innovazione. Dopo essere stata immobile per molti anni oggi è per certi aspetti il comparto più dinamico e incline al cambiamento e proprio per questo più interessante. I nuovi agricoltori coltivano lo zafferano o i piccoli frutti, utilizzano l’iPhone per comunicare e per controllare la stalla, non si limitano a produrre ma si confrontano direttamente con il mercato. Nel produrre cibo e tutelare l’ambiente e il territorio esprimono tutta la nostra essenza di imprenditori, ma soprattutto di soggetti sociali di primaria importanza. Ma lo sguardo nuovo di cui si sente il bisogno ancora per molte persone risulta offuscato soprattutto per molti tra quanti reggono le redini del nostro vivere. L’illusione di facili espedienti amministrativi (l’IMU ne è l’esempio più lampante) o la malcelata difesa delle solite lobby (ancora mancano i decreti applicativi per l’etichettatura) passano per il miraggio di una ripresa economica creata da poche grandi infrastrutture che a parte fenomeni speculativi rischia di esaurire la spinta economica con la loro realizzazione, lasciando alle spalle migliaia di ettari deturpati per sempre e profi tti per pochi. A questo punto se chi governa l’agire non ha il nostro stesso sguardo, occorre che noi, forti dei valori che i nostri padri ci hanno tramandato, offriamo a quell’agire il nostro modo di guardare le cose.

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auguriamo che la pronuncia della Magistra-

tura possa fermare l’inganno del pomodoro

cinese spacciato per italiano che ha con-

sentito nel 2011 l’aumento del 17 per cento

delle importazioni di concentrato per un

totale di 113 milioni di chili, pari al 15 per cento della produ-

zione di pomodoro fresco italiana destinato alla trasforma-

zione. Così accogliamo la notizia dell’intervenuta condanna

da parte del Tribunale di Nocera Inferiore nei confronti di un

imprenditore dell’agro nocerino-sarnese che aveva com-

mercializzato come italiano del concentrato di pomodoro

importato dalla Cina.

La Corte del Tribunale di Nocera Inferiore ha giustamente

sconfessato la tesi difensiva secondo cui il processo di

lavorazione, cui il prodotto era stato sottoposto in Italia

(pastorizzazione e aggiunta di acqua e sale), era da con-

siderarsi “lavorazione sostanziale”, tanto da consentire di

commercializzarlo come “prodotto in Italia”.

Secondo l’ultimo rapporto sulle Agromafi e Coldiretti/Euri-

spes il 52,9 per cento del concentrato di pomodoro impor-

tato proviene dalla Cina ed è destinato per il 98,6 per cento

del totale alla sola provincia di Salerno, patria del

mitico San Marzano. Le importazioni di con-

centrato di pomodoro dalla Cina sono

praticamente quadruplicate (+272

%) in Italia negli ultimi dieci anni e

rappresentano oggi la prima voce

delle importazioni agroalimentari dal

gigante asiatico.

Dalle navi sbarcano fusti di oltre 200 chili di peso con con-

centrato da rilavorare e confezionare come italiano poiché

nei contenitori al dettaglio è obbligatorio indicare solo il

luogo di confezionamento, ma non quello di coltivazione

del pomodoro. Un inganno che deve essere fermato, con

l’applicazione della legge che obbliga ad indicare in etichet-

ta al’origine degli alimenti, perché danneggia i consumatori

e i produttori agricoli che rischiano quest’anno di vedere

sottopagato il proprio prodotto in Italia.

La Cina anche nel 2011 ha conquistato il primato nel nume-

ro di notifi che per prodotti alimentari irregolari perché con-

taminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al

di fuori dalle norme di legge, da parte dell’Unione Europea,

secondo una elaborazione della Coldiretti sulla base della

Relazione sul sistema di allerta per gli alimenti.

Su un totale di 3.721 allarmi per irregolarità segnalate in

Europa ben 569 (15 per cento) hanno riguardato la Cina.

La condanna del Tribunale di Nocera Inferiore è un passo

importante verso la tutela del Made In Italy e verso lo

smantellamento di un sistema che crea un danno enorme

al nostro Paese e agli imprenditori agricoli.

È però anche un faro acceso sull’incom-

prensibile lentezza nel fare applicare la

legge sull’etichettatura fortemente

voluta dalla Coldiretti e da moltissimi

cittadini per garantire la trasparenza

e la chiarezza.

UN PO’ DI GIUSTIZIA PER IL MADE IN ITALYdi Lorenzo Cusimano, Direttore Coldiretti Bergamo

Ci

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Confronto sulla nuova politica

agricola dell’UEConvegno promosso dalla Coldiretti di Bergamo

“La Pac verso il 2020: quale futuro per l’agricoltura berga-masca?” è il titolo del convegno che si è tenuto lo scorso 23 marzo presso il Centro Congressi del nuovo Polo fi eri-stico in via Lunga a Bergamo.Ha aperto i lavori il presidente della

Coldiretti di Bergamo Alberto Brivio. Sono intervenuti Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia, Pietro San-dali Capo Area Azione Economica Col-diretti nazionale, Massimo Ornaghi della Direzione generale agricoltura della Regione Lombardia. Ha concluso l’incontro il nuovo presidente della Coldiretti Lombardia Ettore Prandini.“Abbiamo voluto organizzare questo momento di approfondimento con alcuni tra i massimi esperti del settore - ha spiegato Alberto Brivio, presidente della Coldiretti di Bergamo - per capire quali insidie e quali opportunità gli imprenditori agricoli dovranno affron-tare nei prossimi anni. Intendiamo fare

chiarezza sulle principali misure pre-viste dalla nuova Pac affi nché gli im-prenditori agricoli possano capire quali scelte fare per il futuro. La riforma non è ancora stata approvata ma già da ora è possibile comprenderne i prin-cipali orientamenti. La Coldiretti sta lavorando affi nché nello scenario che si sta profi lando siano le vere imprese agricole ed agroalimentari ad avere un ruolo da protagonista”.La riforma della Politica Agricola Co-munitaria andrà a defi nire gli interventi dell’Unione Europea a partire dal 2013, quando verrà a cessare il sistema attualmente in vigore. Brivio ha eviden-

ziato come in questo diffi cile momento per il settore la Coldiretti sia al fi anco delle imprese, per interpretare le loro istanze e aiutarle a dialogare con le istituzioni e il mondo universitario sulle problematiche che incontrano quoti-dianamente.

“Dobbiamo essere propositivi per dare risposte alle nostre aziende - ha affer-mato Ettore Prandini, nuovo presiden-te della Coldiretti Lombardia -; il nostro obiettivo è di cercare una nuova alleanza con la politica ma anche met-tere a fuoco il ruolo dell’imprenditore agricolo. Proprio per questo riteniamo fondamentale che gli aiuti previsti dalla Pac vadano esclusivamente ai veri im-

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prenditori agricoli”. Angelo Frascarelli, docente dell’Università di Perugia, ha analizzato i meccanismi della Pac. “Gli strumenti per i pagamenti diretti - ha precisato - sono passati da due a sei; in questo modo gli interventi potranno essere più mirati anche se c’è il rischio che diventino più complessi”. Secondo Pietro Sandali, capo area

Azione economica della Coldiretti nazio-nale, per l’applicazione della nuova Pac sarà necessario procedere con gradualità e fl essi-bilità perché verranno introdotti cambiamenti radicali. Per attenuare le critici-tà con cui si dovranno confrontare i produttori sarà importante lavorare insieme ha concluso Massimo Ornaghi della Di-rezione Generale Agricoltura della Re-gione Lombardia. “Stiamo conducendo un negoziato - ha sostenuto - affi nché le certifi cazioni siano più semplici, le misure siano di più facile gestione e le risorse che resteranno dopo i tagli maggiormente fi nalizzate. Il nostro obiettivo è di favorire una competitivi-tà sostenibile e tutelare le aree svan-

taggiate e i piccoli agricoltori”.Per Lorenzo Cusimano, direttore della Coldiretti bergamasca il convegno è stato un importante momento di con-fronto che ha dato la possibilità agli imprenditori di capire come il settore cambierà nei prossimi anni e quali saranno le criticità contro cui opporsi e le occasioni da cogliere per dare slancio all’innovazione e al ricambio generazionale.

L’approfondimento è servito

per capire quali insidie e quali opportunità

gli imprenditori agricoli dovranno affrontare

nei prossimi anni

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La creatività batte la crisi In occasione del conve-gno sulla Pac è stata realizzata la prima mostra dell’agricoltura creativa in pro-vincia di Bergamo, una dimostrazione di come gli imprenditori locali stanno reinventando l’attività agricola facendo leva sulla qualità, il legame con il terri-torio e la creatività. L’esposizione è stata un assaggio delle grande potenziale di crescita che il set-tore può offrire alla ripresa del Paese in

termini economici ed occupazionali.Sono state otto le esperienze presen-tate: la produzione di panna cotta con aceto balsamico delle aziende agri-cole Tenuta Maria di Cenate Sopra e Tenuta degli Angeli di Carobbio; le creme cosmetiche al latte di capra della Cascina Ombria di Caprino Bergamasco; le tisane, gli aromi e gli ortaggi essiccati dell’azienda In Col-lina di Solto Collina; il latte d’asina e i

biscotti confezionati con questo latte dell’azienda Paganì di Oltre il Colle; l’Agrimatrimonio della Cascina del Sole di Carobbio degli Angeli; i prodotti bio-sociali TerraViva della Cooperati-va sociale Gasparina di Romano di Lombardia; le mozzarelle a forma di maialino di Claudia Suardi, dell’azien-da agricola Quattro Roveri di Trevi-glio e lo zafferano di Chiara Orlandini di Villa Serica di Caprino Bergamasco.

L’Agrimatrimonio Il baby formaggio Coltivare il benessere

L’Oro rosso bergamasco

Cascina del SoleCarobbio degli Angeli (BG)

Azienda Agricola “4 Roveri”Treviglio (BG)

Az. Agr. “In Collina”Solto Collina (BG)

Az. Agr. Villa Serica - Caprino Bergamasco (BG)

La Cascina del Sole è un’azienda agri-cola dove natura, sapori della terra, tra-dizione e avanguardia si coniugano in modo sapiente. Questa tenuta di oltre 5 ettari con un maneggio che ospita nume-rosi cavalli, un ristorante dall’atmosfera accogliente e uno splendido parco pisci-na, organizza matrimoni in stile “country chic” per chi vuole che le proprie nozze abbiamo il gusto romantico dell’atmo-sfera della “cascina”, dei cibi genuini e dell’amore per la natura. Tutto quindi, dalla mise en place al menu, dalla bom-boniera all’intrattenimento degli ospiti, è legato da un fi lo conduttore che riporta ai ritmi, ai sapori e alle tradizioni dell’attività agricola del territorio.

L’azienda agricola “4 Roveri” di Treviglio nel proprio mini caseifi cio produce una mozzarella che oltre ad essere buona ha anche la simpatica forma di maialino, un’idea per invogliare i bambini a consu-mare un formaggio di prima qualità. Un’intuizione vincente poiché questo prodotto realizzato con il latte dei bovini dell’allevamento aziendale è molto ri-cercato dai consumatori più piccoli ed è un ottimo biglietto da visita per la ricca produzione casearia proposta nel pun-to vendita di Campagna Amica annesso all’azienda, che svolge anche attività agri-turistica.

Produrre erbe aromatiche e offi cinali con metodo biologico è la missione dell’azien-da agricola “In Collina”. Coltiva infatti 70 specie di essenze diverse, con le quali non solo realizza ottime tisane dalle mol-teplici proprietà, ma fa preparare anche pane e grissini “curativi”, belli da vedere e ottimi da mangiare.Molto particolari sono i minestroni essic-cati, una vera comodità in cucina... basta aggiungere acqua e sale e le verdure con tutte le loro proprietà si rigenerano e sono pronte per essere cotte e servite.

Nel piccolo nucleo di Ombria, di origine Seicentesca, a Caprino Bergamasco, l’azien-da Villa Serica, dopo aver aperto un ricercato B&B ha ora avviato la produzione dello zafferano, una coltura molto rara in provincia di Bergamo che rappresenta un’interessante novità per il settore agricolo. L’uso più conosciuto dello zafferano è quello culinario, tipico è il risotto alla milanese, ma può essere utilizzato anche per formaggi, focacce, gelati e liquori. È inoltre impiegato in campo erboristico e farmaceutico per l’alta concentrazione di carotenoidi, che aiutano a combattere lo stress, e per le sue proprietà che favoriscono la concentrazione. Per ottenere un chilo di questa spezia bisogna raccogliere dai 150 mila ai 200 mila fi ori.

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“Asino” chi non lo beve Azienda agricola Pagani - Oltre il Colle(BG)

L’unione fa la forza Tenuta Maria

Cenate Sopra (BG) Tenuta degli Angeli

Carobbio degli Angeli (BG)

Dall’unione di due eccellenze non può che nascere un’eccellenza.Dall’incontro della panna cotta realiz-zata con il latte di capra della Tenuta Maria con il Balsamo degli Angeli della Tenuta degli Angeli è infatti nato un prodotto molto particolare, dal sapore nuovo e inconsueto ma molto buono e raffi nato. È l’ennesima dimostrazione che l’unione fa la forza e che dalla creatività tutta al femmi-nile possono nascere spunti interes-santi per un’agricoltura innovativa.

Un’amica per la pelleAz. Agricola Cascina Ombria

Caprino Bergamasco (BG)Pensare ad un utilizzo alternativo del latte di capra del proprio allevamento. È la sfi da intrapresa dall’azienda agricola Cascina Ombria che oltre a produrre gu-stosi formaggi, propone anche il gelato e una crema spalmabile a base di questo prodotto. Sta inoltre per lanciare una linea di cosmetici a base di latte di capra. Le proteine contenute in questo tipo di latte infatti sti-molano la produzione di collagene, rassodano e elasti-cizzano la pelle, calmano le irritazioni, mentre la Lacto-ferina neutralizza i radicali liberi e rallenta il processo di invecchiamento. Un altro pregio di questi prodotti è che sono realizzati con ingredienti completamente naturali, senza l’aggiunta di additivi chimici, senza l’im-piego di OGM, senza l’utilizzo di test sugli animali nel rispetto non solo della nostra pelle ma anche dell’am-biente in cui viviamo.

Considerare l’asino una vera e propria risorsa. È ciò che ha fatto l’azienda Agri-cola Pagani di Oltre il Colle quando ha deciso di avviare l’allevamento di questo animale che produce un latte molto prezioso, dalle mille virtù. Il latte di asino è 60 volte più ricco di vitamina C del latte vaccino e contiene una quantità enorme di vitamine A, D, ed E, calcio e fosforo. Ha molte proprietà utili per la salute dell’uomo ed è particolarmente indicato per neonati che non dispongono di latte materno, per persone intolleranti al latte vaccino, anziani che hanno problemi di osteoporosi e chi soffre di cardiopatie. Chi tiene alla propria linea può trovare nel latte di asina un prezioso alleato. L’azienda Pagani offre inoltre un servizio di pensione per asini e cavalli.

Un’agricoltura due volte buona

Cascina Gasparina di SopraRomano di Lombardia (BG)

La Gasparina di Sopra è una co-operativa sociale che gestisce ser-vizi socio-educativi residenziali per persone con problemi di dipenden-za. Grazie a uno specifi co progetto agricolo, si propone di creare oppor-tunità occupazionali per gli ospiti delle comunità. Quindi non solo la produzione, ma anche la program-mazione, la distribuzione e la vendi-ta dei prodotti orticoli aziendali sono realizzati con il coinvolgimento e la partecipazione degli ospiti.

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Passaggio di consegne al vertice della Col-diretti Lombardia, che rappresenta oltre 33 mila aziende agricole sul territorio regionale. L’assemblea dell’associazione ha infatti eletto Ettore Prandini, 40 anni, bresciano, nuovo presidente regionale per i prossimi 4 anni di mandato. Prandini raccoglie il testi-mone da Nino Andena che ha guidato la Coldiretti Lom-bardia dal 1997 a oggi.Il nuovo presidente della Coldiretti Lombardia è laureato in giurisprudenza, guida un’azienda zootecnica di bovini da latte, gestisce anche un’impresa vitivinicola con produzio-ne di Lugana ed è presidente della Federazione Provinciale della Coldiretti di Brescia dal 2006. Attualmente è consigliere del CALV, Consorzio Agrario Lombardo Veneto dal 2006 struttura nata dalla fusione del Consorzio Agrario di Brescia, di Manto-va, di Verona e di Vicenza.Prandini è stato anche consigliere della Coop. CO.BRE.CA carni dall’aprile 2002 al 2007 Cooperativa operante nel comparto delle carni bovine, con oltre 800 allevatori soci e 15000 capi commercializzati all’anno, consigliere da luglio 2005 al 2007 del Consorzio Carni Bovine Scelte e consigliere della Associazione Produttori Latte (APL) della provincia di Brescia da aprile 2001 a dicembre 2006 struttura che associa

2100 produttori di latte della provincia di Brescia, fi no a dicembre 2006. “Il rinnovamento è un valore aggiunto e bisogna sempre guardare avanti. Tanti problemi ancora aperti, dall’erosione del suolo alla gestione delle acque, dai prezzi ai rapporti di fi liera, ma sono sicuro che la Coldiretti con tutti i suoi rappresentanti continuerà a dare un apporto importante alla loro soluzione” ha detto il presidente uscente, Nino Andena.“È un momento particolare per le aziende agricole e per il Paese - ha spiegato il neo Presidente Ettore Prandini - biso-gna concentrarsi su tutti i settori produttivi per le sfi de che

ci attendono sia a livello sindacale che economico. Non dimentichiamoci che l’IMU è un tema importante per il futuro delle imprese. Sono convinto che molte risposte possano arrivare dal progetto di Coldiretti a livello nazionale e da un ruolo sempre più importante dell’im-presa agricola nella fi liera economica agroalimentare”.Insieme al Presidente Prandini è stato eletto anche il nuovo Consiglio della Federazione Coldiretti Lombardia com-posto da: Fabrizio Fumagalli (Berga-mo), Michelangelo Zucchi (Brescia), Paolo Rosa (Mantova) e Matteo Berneri (Milano-Lodi). Fanno parte di diritto anche i presidenti provinciali.

Coldiretti Lombardia, passaggio di consegne: Ettore Prandini eletto

presidente regionale

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Basta soldi all’“italian sounding”

Dal Ministro dello Svi-luppo Economico Corrado Passera è arrivato lo stop all’utilizzo di soldi italiani dopo il caso denunciato dalla Coldiretti della produzione di caciotta e pecorino rumeni da parte della Lactita-lia, società partecipata dalla fi nanziaria del Ministero Simest, che sono venduti nel mondo e fanno concorrenza a quelli realizzati dai produttori italiani, minan-do la credibilità del marchio Italia. A darne notizia nel corso della mani-festazione a Roma dell’alleanza per il

Made in Italy è stato il presidente della Coldiretti Sergio Marini, che ha letto ai manifestanti la lettera inviatagli dal titolare del dicastero dello Sviluppo economico, nella quale Passera fa presente che ha emanato una specifi ca direttiva Simest che, sotto pena di revo-ca dell’agevolazione, vieta il sostegno ad iniziative che confi gurano il fi nanzia-mento oltre modo dannoso dell’”Italian Sounding”. “Si tratta di un passo positivo che - rileva Marini - supera l’empasse e

riconosce fi nalmente l’esistenza di un problema grave che era stato nega-to dall’ispezione governativa svolta congiuntamente dal Ministero delle Sviluppo Economico e delle politiche agricole, alimentari e forestali presso la Lactitalia, società partecipata dalla Simest, produttrice di formaggi in Ro-mania. Nel resoconto dell’ispezione si legge infatti che - ha ricordato Marini - “tutti i prodotti della Lactitalia, con nomi generici o di fantasia, anche in lingua italiana, risultano essere prodotti

Marini: vietare per legge il finanziamento pubblico alle imitazioni

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non ingannevoli in quanto recano in etichetta indicazioni chiare, precise ed evidenti sul luogo di produzione degli stessi”. “Ci siamo dovuti trasformare in investi-gatori e andare a fare la spesa diretta-mente in Romania per verifi care come stavano effettivamente le cose ma ci chiediamo in quali altre occasioni ci sia stato un cattivo utilizzazione delle risor-se pubbliche come questa senza che nessuno se ne occupasse o intervenis-se. L’impegno del Governo e del Parla-

mento - afferma Marini - deve andare oltre la giusta direttiva e vietare per leg-ge il fi nanziamento pubblico di prodotti realizzati all’estero che imitano il vero Made in Italy. Occorre - ha concluso Marini - avere la forza di distinguere la vera internazionalizzazione da quelle forme di delocalizzazione aggravate dall’uso improprio del “marchio Italia” che danneggiano il Paese facendo per-dere occupazione e svilendo il valore del Made in Italy, costruito con sacrifi ci da generazioni di imprenditori”.

Occorre avere la forza di distinguere la vera

internazionalizzazione da quelle forme di

delocalizzazione aggravate dall’uso improprio del “marchio Italia”

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Sono 37 i comuni bergamaschi

schierati in difesa del Made in Italy

Sono 37 i comuni bergamaschi che hanno già adottato la delibera proposta da Coldiretti per sostenere il Made in Italy e stigmatizzare l’uso di fondi pubblici per produzioni estere che fanno poi concorrenza a quelle nazionali. Altri stanno per deliberare. I comuni che si sono schierati al fi anco di Coldiretti sono: Albino, Almè, Almenno San Bartolomeo, Antegnate, Barbata, Bossico, Bottanuco, Brignano Gera d’Adda, Calcinate, Carvico, Casnigo, Castelli Calepio, Cenate Sopra, Costa Volpino, Dossena, Foresto Sparso, Gandino, Gaverina Terme, Gorlaco, Lo-vere, Mezzoldo, Mornico al Serio, Parre, Pedrengo, Pianico, Presezzo, Riva di Solto, Schilpario, Seriate, Sovere, Taleggio, Treviglio, Valtorta, Vigolo, Villa d’Ogna, Zandobbio, Zanica.Il marchio Italia è il principale patrimonio del Paese che non viene adeguatamente tutelato e rispettato ed è invece spesso banalizzato, usurpato, contraffatto e sfrut-tato come dimostra il caso emblematico del falso Made in Italy di Stato rappre-sentato dal “Pecorino” prodotto completamente in Romania con i soldi dello Stato italiano, Un esempio in cui lo Stato favorisce la delocalizzazione e fa concorrenza

agli italiani sfruttando il valore evocativo del Made in Italy.In provincia di Bergamo si sono schierati in difesa del Made in Italy approvando la delibera proposta da Coldi-retti anche la Camera di Commercio di Bergamo, la Comunità Montana Valle Brembana, la Comunità Montana Valle di Scalve, la Comunità Montana Valle Imagna, il Consorzio di Tutela Valcalepio e il Consorzio dei produttori del Formai de Mut dell’Al-ta Valle Brembana.

“Assordante” il silenzio del Comune di Bergamo e della Provincia

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Un’altra area del territo-rio della provincia di Bergamo sta per essere coperta in modo irreversibile da una colata d’asfalto. Lo denuncia la Coldiretti provinciale in riferimento alla prossima realizzazione dell’autostrada che collegherà Bergamo con Treviglio, l’ennesimo sfregio all’agricoltura pro-vinciale e all’ambiente.“Per la realizzazione di quest’opera - afferma Alberto Brivio, presidente della Coldiretti di Bergamo - abbiamo stimato che verranno sacrifi cati più di un milione di metri quadrati di terreno. È come se sparissero in un colpo solo 10 aziende agricole economicamente effi cienti. È un vero e proprio scandalo che l’agricoltura debba pagare ancora un prezzo così alto e senza che nep-pure abbia avuto l’opportunità di po-tersi esprimere in merito al progetto”.L’allarme della Coldiretti bergamasca riguarda anche lo scempio che verrà fatto del sistema irriguo della zona interessata e poiché l’autostrada verrà realizzata in trincea anche delle falde più superfi ciali.“Ci chiediamo perché venga distrutta con tanta facilità una zona agricola così ampia - prosegue Brivio - quando magari si potevano trovare soluzioni alternative e meno devastanti, come ad esempio potenziare e riqualifi care strade già esistenti. Ci fa piacere vede-re come molte amministrazioni comu-nali e molti cittadini abbiano la nostra stessa visione e abbiano compreso l’urgenza di adottare una politica del territorio più assennata e rispettosa anche per le generazioni future; se an-dremo avanti di questo passo i fi gli dei

nostri fi gli non avranno più neppure la possibilità di vedere un campo o un albero”. La Coldiretti provinciale evidenzia che la Provincia di Bergamo non ha ancora individuato le aree agricole strategiche da salvaguardare, mentre con grande sollecitudine ha identifi cato le aree agricole da spazzare via per costruire le infrastrutture e gli insediamenti ur-bani e produttivi. Di questo passo le aree agricole strate-giche non si potranno che individuare tra le aree più marginali, perché saran-no rimaste solo quelle. “Non ci si può ricordare in modo bu-colico del mondo agricolo solo quando si mangia una fetta di buon salame - sottolinea Brivio -; ci deve essere la consapevolezza che dietro quella fetta di salame c’è un tessuto di imprese agricole che hanno come primo stru-mento di lavoro proprio il territorio. Per qualcuno questa autostrada è un esempio di modernità, secondo altri nasconde interessi speculativi. Noi ci limitiamo a dire che la reale utilità di quest’opera va verifi cata con grande attenzione, tenendo conto che il terri-torio è un bene prezioso e non rinno-vabile, non solo per l’agricoltura ma per la tutta la comunità”.La Coldiretti bergamasca rileva che negli ultimi anni la superfi cie agricola ha subito un’erosione preoc-cupante a causa di un incremento espo-nenziale di costru-zioni o ampliamenti

di opere di urbanizzazione e di infra-strutture, a partire dalle più devastanti come la Brebemi e la Tav. ”Purtroppo - conclude Brivio - la pro-grammazione territoriale che è stata fatta fi nora ha considerano sempre secondarie le ragioni del mondo agri-colo. In altri termini, le diverse aree possono mantenere la loro destinazio-ne agricola solo se i pianifi catori non ravvisano altre necessità, prevalenti per defi nizione. A causa di questa im-postazione la campagna più fertile sta scomparendo per lasciare il posto a un reticolo di strade e ad assembramenti di case e capannoni. La situazione del-la provincia di Bergamo è tutt’altro che rosea: ha circa il 14 per cento di aree costruite e negli ultimi 8 anni ha perso 4.452 ettari agricoli”.Secondo la Coldiretti bergamasca le infrastrutture sono vitali, ma bisogna mettere ordine, con regole che tutelino le aree agricole. Senza la terra non fi nisce solo l’agricol-tura, ma anche l’ambiente, lo sviluppo economico, i servizi e la produzione di quel cibo che viene tanto apprezzato

per la sua genuinità quando ci si sie-

de tavola. Un duro colpo per la qualità

della vita di tutti i cittadini.

L’asfalto avanza e distrugge

irrimediabilmente il territorio

Allarme della Coldiretti provinciale per la costruzione dell’autostrada Bergamo - Treviglio

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DL FISCO: coldiretti, per IMU agricola acconto 30% e tetto a gettito

È positiva la riduzione del moltiplicatore per il calcolo dell’Imu sui terreni posseduti e condotti da coltiva-tori diretti o Imprenditori agricoli pro-fessionali (Iap) per i quali è anche ripri-stinata la franchigia. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Ma-rini nel commentare il voto di fi ducia del Senato al Decreto fi scale n. 16/2012 che “ha anche opportunamente fi ssato al 30 per cento l’acconto per consenti-re l’abbassamento delle aliquote per i fabbricati strumentali, come stalle, fi e-nili e capannoni, prima del versamento della seconda rata, laddove il gettito stimato dopo l’accatastamento superi il limite di 135 milioni stimati dal Ministero dell’Economia”. “È stato confermato - sottolinea Marini - il percorso stabilito al tavolo fi scale, avviato dopo l’approvazione della manovra di dicembre, ovvero che il gettito in agricoltura non debba superare per l’anno in corso un contributo aggiuntivo di 135 milioni di euro per i fabbricati rurali ad uso stru-mentale e di 89 milioni di euro per i terreni, per complessivi 224 milioni, molto meno rispetto alla stima di oltre un miliardo”. Il lungo e positivo lavoro fatto al tavolo presieduto dal Sottose-gretario all’Economia, Vieri Ce-riani e condiviso con il Ministro delle Politiche Mario Catania ha portato - ha precisato Marini -

a consistenti miglioramenti che rende-ranno più equo l’impatto dell’imposta, anche se rimangono pesanti gli oneri a carico delle imprese in un diffi cile mo-mento di crisi. Sulla base dell’analisi dell’uffi cio fi scale della Coldiretti per quanto attiene ai terreni agricoli, posseduti e condotti da coltivatori diretti o Iap (Imprenditori agricoli professionali) iscritti nelle relati-ve gestioni previdenziali, oltre alla con-ferma del coeffi ciente moltiplicatore a livello ridotto a 110, viene ripristinata sia la franchigia, al di sotto della quale non è dovuta l’imposta, che alcune riduzioni.

Per i terreni agricoli non utilizzati da soggetti coltivatori diretti e Iap è pre-visto, invece, un aggravio dell’Imu per l’aumento del coeffi ciente moltiplica-tore, utilizzato per il calcolo della base imponibile, che sale da 130 a 135 e non è prevista alcuna franchigia. Altre novità riguardano i fabbricati rura-li: per quelli ad uso strumentale (stalle, depositi, agriturismi, fi enili, serre etc.), ubicati in Comuni classifi cati montani è prevista l’esenzione dall’imposta. Relativamente alle modalità di paga-mento del tributo, è stabilito che per i fabbricati rurali ad uso strumentale l’acconto di giugno (da effettuare

quest’anno entro il giorno 18) sarà corrisposto nella misura del 30 per cento mentre il restante 70 per cento sarà liquidato con il saldo del 16 dicembre 2012. Per quanto concerne i fabbricati rurali (abitativi e strumentali) ancora iscritti al catasto terreni, che dovranno essere trasferiti a quello urbano entro il 30 novem-bre 2012, il pagamento dell’im-posta dovrà essere assolto in un’unica soluzione a dicembre 2012, successivamente all’ag-giornamento catastale. Ma proprio sui fabbricati andrà a infl uire la norma che prevede che con decreto del Presiden-te del Consiglio dei Ministri, si possa procedere, sulla base del gettito della prima rata del tribu-

Franchigia e moltiplicatore ridotto per  i terreni dei coltivatori diretti e dei professionali

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to, ad una modifi ca delle aliquote, delle relative variazioni e della detrazione previste dalla legge. In particolare, infatti, per il settore agri-colo l’abbassamento delle aliquote pri-ma del versamento della seconda rata dovrà riguardare i fabbricati strumenta-li laddove, come prevede la Coldiretti, il gettito stimato dopo l’accatastamento andrebbe a superare il limite di 135 milioni stimati dal Ministero dell’Eco-nomia. Da segnalare, inoltre, che per i fabbri-cati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, è previsto un abbat-timento della base imponibile, limitata-mente al periodo dell’anno durante il quale sussistono dette condizioni (per quelli c.d. “collabenti” la rendita è pari a zero, per cui rimangono esenti). Per quanto riguarda la dichiarazione Imu è precisato che deve essere pre-sentata entro 90 giorni dalla data in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fi ni della determinazione dell’imposta. Ai Comuni è data la possi-bilità di predisporre i propri regolamen-ti e deliberare le aliquote entro il 30 settembre 2012 (termine in precedenza fi ssato al 30 giugno). Tale differimento presuppone che, in occasione del pagamento della prima rata, l’imposta sarà calcolata con l’ap-plicazione delle aliquote previste dalla normativa di riferimento salvo congua-glio in sede di saldo.

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Approvato il regolamento UE sul vino bio

Passo importante ma pesa il mancato stop alla solforosa

Il Comitato permanente per la produzione biologica (Scof) ha approvato le nuove norme comuni-tarie per la produzione d “vino biolo-gico”, che saranno pubblicate nelle prossime settimane sulla Gazzetta uffi ciale dell’Unione Europea. Negli ultimi 5 anni, secondo i dati diffu-si nell’ambito del progetto europeo Or-wine, si registra nel settore dei vini da uve biologiche un aumento medio del fatturato del 18% con punte anche del 90%, mentre la previsione per i pros-simi anni è di un incremento medio annuo medio del 13% che potrebbe anche raggiungere il 20%.Secondo gli studi di mercato, quindi, il vino biologico sta conquistando un numero sempre maggiore sia di pro-fessionisti sia di semplici consumatori, in Europa come negli Stati Uniti. Le stesse cooperative vinicole eu-ropee, essendo diventate molto più sensibili al tema ecologico hanno au-mentato gli investimenti nei vini da uve biologiche. Oggi, il numero di imprese agricole che producono vini da uve biologiche è in aumento. Secondo studi di mercato, nel prossimo futuro, i consumatori considereranno il fattore ecologico

come uno dei parametri principali per scegliere un vino, attribuendo al concetto di “rispetto per l’ambiente” un’importanza simile al prezzo, alla va-rietà o all’origineQuesto parametro può infl uire sul seg-mento di consumatori non particolar-mente “appassionati esperti” che com-pra il vino nella Grande Distribuzione Organizzata e che è responsabile della maggior parte dei volumi del settore.La domanda di vini biologici prodotti in Italia continua a svilupparsi positi-vamente anche se si registrano due tendenze contrastanti. Per chi vende vini biologici attraverso la ristorazione, la domanda di vini bio da parte dei consumatori non é parti-colarmente brillante, mentre la situa-zione del commercio specializzato è, invece, relativamente buona. Inoltre, al nord i vini da uve biologiche sono più richiesti che al sud.Del resto, nei periodi di crisi, i consu-matori frequentano meno i ristoranti e preferiscono concedersi vini di buona qualità da assaporare a casa: fra questi vi sono anche i vini da uve biologiche. Infi ne, per quanto riguarda i prezzi, questi restano stabili. Coldiretti ritiene che l’adozione del regolamento comunitario sia un passo importante per garantire uno sviluppo adeguato al settore. Finalmente, grazie al fatto che le norme disciplinano l’in-tero processo enologico e non la sola fase di coltivazione in campo delle uve bio, si potrà etichettare il vino come “biologico” e non più come “ottenuto da uve biologiche“. Inoltre, sarà riconoscibile grazie all’ap-

posizione in etichetta del logo euro-peo. Tuttavia, l’Ue ha ancora una volta, perduto l’occasione di emanare una legislazione che distingua nettamente un alimento ottenuto con il processo di produzione biologico rispetto a quello convenzionale stabilendo dei limiti di impiego di anidride solforosa che non si discostano in modo signifi -cativo da quelli dei vini convenzionali. Infatti, iI tenore massimo stabilito di solfi to per il vino rosso è 100 mg per li-tro (150 mg/l per il vino convenzionale) e per il vino bianco/rosé, 150mg/l (200 mg/l per il vino convenzionale), con un differenziale di 30mg/l quando il teno-re di zucchero residuo è superiore a 2 g/l. La scelta è stata di fatto “politica” per assecondare le esigenze di quegli Stati europei come la Germania che, pur non essendo vocati alla produzio-ne di vini bio, vogliono comunque es-sere sul mercato con questa tipologia di prodotto. Sarebbe stato molto più rispettoso e coerente con il metodo di produzione biologico stabilire nel rego-lamento, l’obiettivo di produrre, entro un certo numero di anni, vini senza ricorrere all’anidride solforosa preve-dendo un periodo transitorio di tempo ai produttori europei per adeguarsi. La nuova normativa delude, quindi, le aspettative di Coldiretti che ha sempre sostenuto, consapevole della qualità delle uve del know how dei produttori di vini da uve biologiche italiani, di dif-ferenziare nettamente il vino biologico da quello convenzionale per rispon-dere alle legittime aspettative di quei consumatori che vogliono acquistare un alimento “il più naturale possibile”.

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Legge delega fiscale, terreni

agricoli esclusi dalla revisione catastale

Terreni agricoli fuori dalla revisione catastale e conferma del si-stema attuale di tassazione, con la non applicabilità all’agricoltura dell’Iri, la nuova imposta sul reddito di imprese. Sono le novità contenute nel disegno di legge di delega fi scale varato dal Consi-glio dei Ministri. Per i fabbricati rurali, pur essendo in linea di principio inclusi nel perimetro della delega (che concerne il catasto fabbricati), non sono tuttavia previsti principi e criteri direttivi per l’esercizio della revisione. Per quanto concerne le imposte sui redditi, le nuove misure delineate dal disegno di legge di delega fi scale per le imprese non si applicano al settore agricolo. Le imprese agricole, pertanto, continueranno a calcolare ed a corrispondere l’imposta secondo l’attuale sistema, basato sul reddito agrario derivante dal catasto. Intanto prosegue il cammino alla Ca-

mera del decreto legge sulle semplifi -cazioni fi scali, che vede confermate le novità emerse dall’esame in Senato. Vengono esentati dall’imposta i fabbri-cati rurali ad uso strumentale ubicati nei Comuni montani, mentre viene introdotta una franchigia (fi no a 6.000 euro di valore) ed una riduzione d’im-posta (fi no a 32.000 euro di valore).Ancora, viene ridotto al 30% il paga-mento dell’acconto Imu giugno 2012 per i fabbricati rurali. Questa riduzione è prevista a fi ni pru-denziali, tenuto conto delle incertezze del gettito derivante dall’imposta, e consentirà di valutare opportunamente il gettito medesimo. Al riguardo la norma prevede espressa-mente che, in caso di gettito superiore alle previsioni, venga ridotta l’aliquota prima del saldo di dicembre. Il mecca-nismo introdotto evita pertanto la pos-sibilità di un forte extra-gettito gravante

sul settore, che era stato paventato dalla Coldiretti.“Siamo impegnati responsabilmente a far riconoscere le peculiarità del settore e le diffi coltà economiche che vive l’agricoltura italiana, per questo abbiamo apprezzato molto che il Go-verno abbia riconosciuto, nell’ambito del disegno di legge sulle misure fi scali approvato dal Consiglio dei Ministri, tali specifi cità - ha commentato il presi-dente della Coldiretti Sergio Marini-. “Siamo consapevoli del periodo diffi -cile che sta affrontando il Paese e noi rispetto a ciò non ci siamo mai tirati indietro soprattutto quando le scelte sono informate da capisaldi giusti quali sostenibilità, equità e riconoscimento delle peculiarità oggettive. Questioni sulle quali - ha concluso Marini - va dato atto al Ministro delle Politiche Agricole di essersi impegnato con coe-renza e determinazione”.

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Nuova scheda Teseo sul florovivaismo Suggerimenti utili per avviare un’attività fl orovivaistica si possono trovare sulla Scheda Teseo recentemente realizzata dalla Coldiretti bergamasca in collaborazione con Ber-gamo Sviluppo e la CCIAA di Bergamo.Questo supporto cartaceo che com-pleta l’attività di orientamento alla creazione d’impresa svolta dal Punto Nuova Impresa (Pni) di Bergamo Svilup-po condensa in 4 pagine le informazio-ni più signifi cative per avviare l’attività fl orovivaistica. Sulla scheda oltre ad informazioni spe-cifi che sull’attività fl orovivaistica (defi -nizione dell’attività, dati statistici locali o nazionali, sintetiche indicazioni legi-slative e burocratiche), sono presenti anche argomenti ritenuti signifi cativi per ogni attività (info sugli investimenti iniziali, riferimenti a leggi di fi nanzia-mento, associazioni, fi ere o riviste).

Le schede si possono scaricare dal sito Internet www.bergamo.coldiretti.it oppure si possono trovare presso gli uffi ci della Coldiretti.

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La filiera del burro a Geo & GeoVetrina Rai per l’agricoltura bergamasca

Dolci al cucchiaio, Terranostra Bergamo promuove un corso per gli operatori agrituristici

Nelle aziende cucina sempre più curata e di qualità

La fi liera del burro realiz-zata con vecchi attrezzi come si faceva una volta nelle stalle bergamasche è stata spiegata durante una recente puntata di Geo & Geo da Andrea Pedretti, produttore aderente alla cooperativa Monti e Laghi di Vi-golo e da Giovanni Cressi, titolare dell’agriturismo Cascina Oglio di Villongo. Durante la popolare trasmis-sione condotta da Sveva Sagramola,

Per dare l’opportunità alle aziende agrituristiche di interpretare in modo creativo i prodotti del territorio e offrire una proposta gastronomica sempre più qualifi cata, Terranostra Bergamo, l’associazione della

Coldiretti che promuove l’agriturismo, ha organizzato un corso di cucina pro-fessionale per operatori del settore dedicato alla preparazione di dolci

al cucchiaio a base di alcune prelibatezze dell’agricoltura bergama-sca.

L’iniziativa si è tenuta nello scorso mese di marzo a Bergamo presso l’Azienda Bergamasca di Formazione. Nel corso delle lezioni sono stati realizzati i seguenti dolci: Bavarese alla ricotta con coulis di lamponi, cialda al cacao con mousse di ricotta alle nocciole, mousse di formaggio locale e ventaglio di pere al Valcalepio con cialda al for-

utilizzando una zangola a manovella, antichi stampi di legno e una pinzatrice manuale per l’impacchettamento, An-drea Pedretti ha raccontato e mostrato come dal latte si ricava il burro e cosa avviene durante i vari passaggi. Giovanni Cressi ha invece illustrato le varie tipologie di questo prodotto e il loro utilizzo in cucina per la prepara-zione dei piatti della tradizione gastro-nomica bergamasca. Il burro in tutte le

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maggio (prima lezione); Bavarese alla menta con salsa al cioccolato, fl an di pere con salsa al vino rosso spe-ziata, coppa di lamponi al moscato e mascarpone con lingue di gatto ai carboni vegetali (seconda lezione), Parfait alle noci con crema moka, panna cotta bicolore ai mirtilli con

composta di frutta, cialda di lingua

di gatto con sorbetto al

Moscato di Scanzo e guaz-zetto ai frutti di bosco (terza lezione).

sue forme, dolci a base di burro e ca-soncelli pronti per essere conditi con il burro ammorbidito, ma anche verdure, fi ori, vini, formaggi, confetture e miele della provincia di Bergamo hanno fatto da scenografi a alle varie operazioni.

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L’Alitalia nonostante l’im-pegno del Paese per mantenere l’ita-lianità della proprietà preferisce servire sul prestigioso volo tra New York e Roma il “Monterey Jack cheese” pro-dotto nell’Oregon (USA) piuttosto che uno dei tanti formaggi italiani apprezza-ti in tutto il mondo dove le esportazioni sono aumentare del 16 per cento nel 2011. Lo denuncia la Coldiretti che sot-tolinea come una importante occasio-ne di valorizzazione dei prodotti tipici italiani nei confronti dei turisti in visita nel Belpaese viene inutilmente spreca-ta benché I’Italia abbia conquistato la leadership europea negli alimenti tipici e di qualità e il mercato statunitense rappresenti un enorme sbocco com-merciale per la produzione nazionale legata al territorio e con origine garan-tita. Il Monterey Jack è un formaggio di latte di vacca dal sapore dolce che fon-de molto bene e per questo si utilizza nei panini al formaggio alla griglia. Ha avuto origine lungo la costa della California centrale per poi diffondersi in tutti gli Stati Uniti e puo’ per questo es-sere defi nito veramente “americano”. Niente a che vedere con i 44 formaggi a denominazione di origine Made in Italy fortemente legati al territorio che valorizzerebbero sicuramente il menu offerto dalla compagnia aerea italiana. In un luogo di prestigio e immagine che può rappresentare una vetrina per l’Italia e i suoi prodotti, anziché offrire assaggi di Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Provolone, Pecorino romano o uno degli altri formaggi tipici stona infatti notevolmente la presenza di un formaggio straniero e di massa, proprio nel momento in cui si registra, sopratutto negli Stati Uniti, un cre-

scente interesse per il cibo italiano. Le esportazioni in valore di formaggio italiano nel mondo fanno registrare complessivamente un aumento Record del 16 per cento, con i formaggi grana (Grana padano e Parmigiano reggiano) e il Gorgonzola che mettono a segno gli incrementi più signifi cativi, rispetti-vamente del 22 per cento e del 14 per cento, nei primi undici mesi del 2011 secondo l’Ismea. Negli Stati Uniti - con-tinua la Coldiretti - sono stati esportati formaggi e latticini Made in Italy per un importo di oltre 200 milioni di euro

nel 2011 ma le spedizioni potrebbero moltiplicare se fosse posto un freno alle tante imitazioni in vendita sul ter-ritorio statunitense, dal Parmesan al Provolone del Wisconsin al Romano cheese dello Stato di New York fi no alla mozzarella californiana ma anche Asiago e Gorgonzola. Sostenere la ripresa dell’economia nazionale an-che facendo conoscere il Made in Italy deve essere l’impegno di una strategia promozionale nazionale complessiva a sostegno del Made in Italy che non puo’ non coinvolgere anche l’Alitalia.

Vola il formaggio (+16%) Vola il formaggio (+16%) ma non su Alitalia ma non su Alitalia

Vola il formaggio (+16%) ma non su Alitalia

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I prodotti tipici berga-maschi sono partiti alla conquista dei palati milanesi grazie alla nuova Botte-ga di Campagna Amica inaugurata nei giorni scorsi nel capoluogo lombardo.“Per noi è motivo di soddisfazione il fatto che anche gli agricoltori ber-gamaschi porteranno i loro prodotti sulla piazza di Milano grazie alla nuova Bottega di Campagna Amica aperta presso la struttura della cascina della Cuccagna in viale Umbria - afferma il presidente della Coldiretti bergama-sca Alberto Brivio; - questo progetto messo in campo da Coldiretti che dà la possibilità ai produttori di vendere direttamente i propri prodotti senza intermediari ha già portato all’apertura di oltre cento Botteghe in tutta Italia, di cui una decina in Lombardia. Stiamo ragionando con i nostri asso-

I sapori bergamaschi alla Bottega di Campagna Amica di Milano

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ciati e contiamo di aprirne presto una anche noi”. L’architettura commer-ciale di questa rete di vendita innovativa si fonda su quattro perni: la Fondazione Campa-gna Amica, che garan-tisce origine italiana e fi liera degli agricoltori; il Consorzio Produttori che è lo strumento per realizzare la “catena”; l`imprenditore agricolo che offre il proprio prodotto; il pun-to vendita denominato “La Botte-ga di Campagna Amica”.“C’è molto interesse da parte dei nostri produttori per questa iniziati-va - continua Brivio - soprattutto da parte dei giovani perché hanno capi-to che le Botteghe sono la naturale evoluzione delle imprese agricole che guardano al mercato e sono pronte a leggerne le dinamiche. Con le Botteghe di Campagna Amica prende ulteriormente forma il proget-to per la costruzione di una “Filiera agricola tutta Italiana” lanciato da Col-diretti. Questi punti vendita daranno più va-lore all’italianità dei nostri prodotti e permetteranno alle imprese agricole di esprimersi nel mercato da attori prota-gonisti e non da comparse inoltre con-

tribuiranno a garantire maggiore valo-re aggiunto alle nostre produzioni”. Sugli scaffali della nuova Bottega di Campagna Amica di Milano fanno bella mostra la ricca gamma di farine e ce-reali dell’azienda Salera di Martinengo, la carne dell’azienda Andreini Marino S.S. di Antegnate e una variegata se-lezione di formaggi e prodotti caseari delle Cooperative Monti e laghi di Vi-golo, della Latteria Sociale Montana di Scalve di Vilminore di Scalve, della So-cietà cooperativa di produttori agricoli della Valle Seriana di Alzano Lombardo

e della Latteria Sociale di Valtorta che fornirà anche il pregiato Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana DOP.All’inaugurazione della Bottega di Campagna Amica di Milano hanno partecipato il presidente nazionale delle Coldiretti

Sergio Marini, il ministro delle politiche agricole

Mario Catania, il sindaco di Milano Pisapia, l’assessore

regionale all’agricoltura Giu-lio De Capitani, dell’assessore

regionale ai parchi e ai sistemi verdi Alessandro Colucci. “Le Botteghe - conclude il direttore della Coldiretti bergamasca Lorenzo Cusimano - accorceranno le distanze tra produttore e consumatore attraver-so la vendita diretta dei prodotti prove-nienti dalla fi liera agricola tutta italiana fi rmata dagli agricoltori e quindi rap-presentano una grande opportunità per i produttori e per i consumatori. Nella nostra provincia stiamo facendo i passi necessari per arrivare al più pre-sto ad aprirne una anche noi, il fatto che già novanta delle nostre aziende abbiamo aderito alla rete dei Punti di Campagna Amica dimostra ampia-mente che la sensibilità e l’interesse da parte dei produttori c’è”.

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Tutti in campo con Tutti in campo con “Mangio locale e penso “Mangio locale e penso

universale”universale”

Proseguono gli appunta-menti del progetto “Mangio locale, penso universale” promosso dal Comune di Bergamo, Sercar Spa, Ber-gamo Servizi Pubblici e Coldiretti di Bergamo che dà la possibilità agli alun-ni delle scuole cittadine di conoscere l’agricoltura locale non solo sui banchi di scuola ma direttamente “in campo”.

Sono 16 le classi delle scuole primarie degli Istituti Comprensivi cittadini che hanno aderito al progetto, per un to-tale di circa 400 ragazzi, in una fascia d’età che va dai 7 ai 9 anni.Dopo aver affrontato in classe i temi dell’agricoltura, della provenienza degli alimenti, del territorio e dei prodotti locali, gli allievi hanno partecipato alla

visita delle fattorie didattiche e quindi la sperimentazione sul campo di quan-to appreso. La Fattoria Didattica “la Fattoria del Betel” di Chiuduno (BG) gli alunni delle classi terze della Scuola primaria Pa-scoli di Bergamo hanno partecipato attivamente a laboratori per la pro-duzione della marmellata e del pane,

Tutti in campo con “Mangio locale e penso

universale”

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hanno conosciuto più da vicino alcuni animali della fattoria (capre, mucche, cavalli…) e han-no avuto modo di comprendere come avviene il lavoro del contadino attraverso un’esperien-za, per molti del tutto nuova, che li ha messi a diretto contatto con gli animali: la mungitura delle caprette. Alla Fattoria del Betel erano presenti anche Danilo Minuti, Assessore all’Istruzione, Politi-che giovanili, Sport e Tempo Libero del Comu-ne di Bergamo, Stefano Rovetta, presidente di Bergamo Servizi Pubblici, Alberto Brivio presidente di Coldiretti Bergamo e Marco Carrara titolare di Ser Car S.p.a che, coinvolti dai bambini, si sono cimentati a loro volta con l’attività di mungitura. Da queste esperienze dirette nasceranno degli elaborati con cui le scuole parteciperanno a un grande concorso fi nale, unitamente alla presentazione di ricette della tradizione locale, rivisitate dai bambini stessi, che potranno poi, eventualmente, essere presentate all’interno del menù sco-lastico. L’obiettivo è quello di favorire la co-noscenza del territorio e al tempo stesso sti-molare una rifl essione sul tema di Expo 2015, “Nutrire il Pianeta: Energia per la vita”, portando gli studenti bergamaschi ad essere parte attiva di questo grande evento.

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L’obiettivo del progetto è quello di favorire

la conoscenza del territorio e al tempo stesso stimolare

una rifl essione sul tema di Expo 2015

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Dopo aver iniziato in sordina, nel giro di alcuni mesi ha con-quistato l’interesse dei consumatori di Seriate. Il mercato dei produttori di Campagna Amica promosso da Col-diretti Bergamo ha infatti trovato la giusta collocazione in piazza Alebardi, ha ampliato la gamma dei prodotti proposti ed è ormai diventato un ap-puntamento fi sso per le numerose persone che scelgono di fare la spesa direttamente da chi le verdure, il vino, i formaggi vaccini, caprini e di bufala, il miele, le confetture e i succhi di frutta li produce direttamente. Per festeggiare questa dimostrazione di fi ducia giovedì 29 marzo i sette pro-duttori del mercato hanno offerto un agriaperitivo.“Il rapporto diretto tra produttore e consumatore - sottolinea il direttore della Coldiretti bergamasca Loren-zo Cusimano - è uno dei fattori di successo di queste iniziative, perche garantisce la rintracciabilità degli alimenti, promuove la biodiversità e le produzioni tipiche locali. Oltre ad essere un importante momento di dialogo e socializzazione tra il mondo della campagna e il mondo della città, piace anche perché la spesa a chilo-metro zero è sempre più apprezzata in quanto viene vista come una forma di approvvigionamento sostenibile, alla portata di tutti, che facilita la riduzione

Il farmers market di Seriate raddoppia e festeggia

dei trasporti e degli imballaggi quindi consente un risparmio di energia e di rifi uti inquinanti. Acquistare ai mercati dei produttori di Campagna Amica inoltre signifi ca anche sostenere le aziende agricole che svolgono una fondamentale azione di presidio del territorio”. Che la spesa dai produttori incontri sempre più il gradimento dei consuma-tori lo dimostrano anche i dati diffusi in occasione della recente presentazione a livello nazionale del primo rapporto della Coldiretti sul “Boom degli acquisti diretti: la ricetta anticrisi degli italiani”. In controtendenza rispetto all’anda-mento generale del commercio al dettaglio rilevato dall’Istat, gli acquisti nei mercati degli agricoltori sono au-

mentati del 53 per cento rispetto allo scorso anno; nel 2011 sono stati ben 9,2 milioni di italiani che hanno fatto la spesa tagliando le intermediazioni pur di non rinunciare alla qualità a tavola.In pochi anni sono nati in Italia 878 mercati degli agricoltori (cosiddetti Farmers market) dove sono coinvolti 20.800 produttori agricoli che hanno creato nuove opportunità di lavoro per 3.500 persone.In provincia di Bergamo i farmes market stabili sono quattro: il venerdì mattina in piazza Pontida a Bergamo, il martedì mattina in piazza Santo Spirito a Bergamo, la prima domenica del mese in Piazza Mascheroni in città alta a Bergamo e il giovedì mattina a Seriate.

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Attività del Cupla Continua a pieno ritmo l’attività del Cupla (Comitato Unitario Pensionati Lavoratori Autonomi) pro-vinciale. il presidente Giovanni Cressi ha incontrato nei giorni scorsi il sindaco di Bergamo Franco Tentorio per presentare l’associazione e l’attività che svolge a favore dei pensionati delle categorie dei lavoratori autonomi, ma anche per proporsi come interlocutore per i vari momenti di confronto istituzionali vista l’ampia base associativa che rappresenta.Nel corso dei lavori dell’ultimo incontro del direttivo del Cupla è stato invece ricordato l’ex presidente Gianni Pre-vitali recentemente scomparso. Dopo avere preso atto del documento che propone una piattaforma rivendicativa elaborata alla luce degli sviluppi economico-fi nanziari e dei provvedimenti assunti dal governo Monti, è stato proposto un momento di sensibilizzazione per la campagna di pre-venzione dell’Alzhaimer.

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Soggiorni scontati Soggiorni scontati alle Talle Terme di Boarioerme di Boario per i pensionati Coldirettiper i pensionati Coldiretti

Grazie a una convenzione siglata dal CUPLA (il Comitato Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo) i pen-sionati della Coldiretti potranno usufruire di un particolare trat-tamento per un soggiorno alle Terme di Boario e all’Hotel San Martino.Per tutta la durata del 2012 la convenzione con le terme di Bo-ario prevede sconti relativamente al trasporto e ai trattamenti termali e salute e condizioni particolari anche per il soggiorno presso l’Hotel San Martino di Boario Terme.Per poter benefi ciare della Convenzione è necessario fornire un’apposita dichiarazione di appartenenza al CUPLA .Per ulteriori informazioni rivolgersi alla segreteria dell’associa-zione pensionati Coldiretti di Bergamo.

Convenzione del CUPLA

Soggiorni scontati alle Terme di Boario per i pensionati Coldiretti

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I nonni nuova colonna I nonni nuova colonna del welfaredel welfare

Una delegazione di pensionati bergamaschi ha parte-cipato all’incontro regionale della Federpensionati, che si è tenuto sabato 21 aprile presso il centro di spiritualità Don Orione di Monte-bello della Battaglia (Pavia) e ha approfondito il tema della solidarie-tà tra le generazioni e il grande aiuto che la cosiddetta terza età può fornire alla famiglia e all’impresa. All’incontro di Montebello della Battaglia, insieme al presidente Federpensionati Coldiretti Lombar-dia Giovanni Rota e al presidente Nazionale Antonio Mansueto, hanno partecipato ai lavori il Consigliere ecclesiastico nazionale di Coldiretti, Renato Gaglianone, il Presidente della Coldiretti Lom-bardia Ettore Prandini, il direttore di Coldiretti Lombardia, Giovan-ni Benedetti, la Delegata Regionale Donne Impresa, Pina Alagia e il Delegato Regionale Giovani Impresa, Stefano Ravizza. È interve-nuto anche Francesco Brendolise, assessore alle Politiche sociali della Provincia di Pavia. Hanno fatto gli onori di casa il presidente e il direttore di Coldiretti Pavia, Giuseppe Ghezzi e Giovanni Ron-calli, oltre che la Delegata Provinciale delle donne Wilma Pirola e il presidente dei pensionati pavesi Pierluigi Cerri.

Incontro promosso dall’associazione pensionati Lombardia

I pensionati bergamaschi da sinistra Comi Giandomenico,

Rosanna Rondi e Carla Suardi

I nonni nuova colonna del welfare

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Il premio pagato è fi scalmente detraibile

Rivolgersi a Giuseppe Cavallanti Tel. 035 4524142Subagenzia FATA Coldiretti Bergamo o presso gli uffi ci EPACA del Territorio

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L’azienda Bertoli Angelo di Castelli Calepio ha un nuovo motivo di soddisfazione. Si è infatti aggiudicata il diploma di medaglia d’oro al 51° Con-corso enologico nazionale di Pramaggiore (Ve) con il Valcalepio Riserva 2007.Un altro riconosci-mento che testimonia la qualità dei vini prodotti da Angelo Bertoli che dal 1990 guida l’azienda con grande professionalità. Il concorso di Pramaggiore è il pri-mo concorso enologico che è stato organizzato a livello nazionale.

Riconoscimento all’azienda Bertoli Angelo

La viticoltura provinciale che fa riferimento alla Coldiretti ha ricevuto importanti riconoscimenti nel corso dell’ini-ziativa Viniplus 2012. Biava Emanuele con il Moscato di Scanzo 2008 ha ricevuto la Rosa D’oro, mentre Magri Sereno con il Valcalepio rosso 2008 ha ricevuto la Rosa D’Argento. Le Quattro Rose sono invece state attribuite ad Angelo Pecis con il Valcalepio Moscato passito Argo 2008, ad Emanuele Biava con il Moscato di Scanzo 2008 e il Passito Giallo 2008, a Magri Sereno con il Moscato di Scanzo 2008 e il Valcalepio Rosso 2008. Questi riconoscimenti sono un’ulteriore dimostrazione della qualità raggiunta dai vini bergamaschi.

Riconoscimenti per la viticoltura bergamasca

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Bollettino del 24 aprile 2011

Il modello previsionale Diabrotica indica che nessuna larva è già presente in campo. Se le temperature registrate a marzo aveva-no fatto pensare che l’inizio del ciclo di sviluppo si sarebbe potuto verifi care con netto anticipo, le condizioni del mese di aprile hanno modifi cato questa previsione, riportando il momento della comparsa delle prime larve ad una tempistica comparabile con quanto osservato negli anni precedenti. Il confronto tra le somme termiche registrate nel triennio 2010-2012 alla data del 22 aprile e riportato nel grafi co, evidenzia infatti che ci troviamo in una situazione intermedia tra il 2010 e il 2011. Nel 2010 le prime larve furono raccolte a Cazzago San Martino (BS) il 10 maggio, a Castel Goffredo (MN) il 12 maggio e a Montichiari (BS) il 13 maggio. Nel 2011 a Lonato e Montichiari (BS) il 2 maggio, a Cazzago S. Martino (BS) e Castel Goffredo (MN) il 3 maggio. L’inizio della schiusa delle uova è da attendersi nelle prossime due settimane, con un anticipo nelle aree più orientali della regione rispetto a quelle occidentali. La settimana prossima inizieranno quindi i rilievi in campo alla ricerca delle prime larve.

Stazioni meteorologiche: ARPA - Amministrazione Provinciale di BresciaModello accumulo gradi giorno: Davis P.M., Brenes N. & L.L. Allee, 1996 A cura di: Lorenzo Craveri, Marco Boriani, Mauro Agosti [email protected], [email protected], [email protected] Per ulteriori informazioni e riferimenti: www.arpalombardia.it, www.agricoltura.regione.lombardia.it, www.ersaf.lombardia.it, www.codifebrescia.it [email protected], servizio_fi [email protected], infofi [email protected]

Prossimo aggiornamento: 4 maggio 2012

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