Bergamo SOStenibile 31 > Aprile 2014

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Numero 31 | Anno IV° | Aprile 2014 | www.bergamosostenibile.com PERIODICO D’INFORMAZIONE CULTURALE SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI Come i lettori già sapranno, il 25 e 26 settembre 2014 si terranno a Bergamo le Giornate pan-euro- pee dell’educazione ambientale. Amministrazioni locali, associa- zioni, parchi, giornalisti e altri at- tori del settore si troveranno per consolidare rapporti e progetti comuni. Con loro molti giovani, sensibili alla difesa dell’ambiente e fiduciosi nelle prospettive che la transizione ecologica dell’eco- nomia può offrire loro. Educazione e ambiente, infatti, sono le due parole chiave del fu- 2014 Aprile segue a pagina 2 Bergamo città europea dell’educazione ambientale Pagina 27 Green Economy di Mario Salomone Lombardia Expo Tour Elezioni comunali Pizzaiolo green Il gusto della mobilità elettrica Pagina 12 Sorella Terra Eugenio Finardi a Bergamo con il CEA Vivi Bergamo Pagina 18 Sono Sostenibile Premiati i negozi virtuosi Green Economy Pagina 22 Green marketing In Confindustria BgSOS e MktKmZero Ecologia & Imprese L’esposizione universale fa tappa a Bergamo e Brescia Foody: mascotte tuttifrutti Intervista ai candidati sindaco Franco Tentorio Giorgio Gori Marcello Zenoni 25 maggio 2014

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

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Numero 31 | Anno IV° | Aprile 2014 | www.bergamosostenibile.com

PERIODICO D’INFORMAZIONE CULTURALE SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI

Come i lettori già sapranno, il 25 e 26 settembre 2014 si terranno a Bergamo le Giornate pan-euro-pee dell’educazione ambientale. Amministrazioni locali, associa-zioni, parchi, giornalisti e altri at-tori del settore si troveranno per consolidare rapporti e progetti comuni. Con loro molti giovani, sensibili alla difesa dell’ambiente e fiduciosi nelle prospettive che la transizione ecologica dell’eco-nomia può offrire loro.Educazione e ambiente, infatti, sono le due parole chiave del fu-

2 0 1 4Aprile

segue a pagina 2

Bergamocittà europea dell’educazione ambientale

Pagina 27

Green Economy

di Mario Salomone

Lombardia Expo Tour

Elezioni comunali

Pizzaiolo green

Il gusto della mobilità elettrica

Pagina 12

SorellaTerraEugenio Finardi a Bergamo con il CEA

Vivi Bergamo

Pagina 18

Sono SostenibilePremiatii negozi virtuosi

Green Economy

Pagina 22

Green marketingIn ConfindustriaBgSOS e MktKmZero

Ecologia & Imprese

L’esposizione universalefa tappa a Bergamo e BresciaFoody: mascotte tuttifrutti

Intervista ai candidati sindaco

Franco Tentorio

GiorgioGori

MarcelloZenoni

25 maggio 2014

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Editoriale

Segue dalla prima pagina

Editoriale

turo: da un lato ci vogliono cono-scenze e competenze adeguate per affrontare le sfide del futuro, dall’altro le vere novità verranno principalmente dall’economia ecologica. Come ha appena confermato l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) la sfida principale, forse, sarà, quella del cambiamento clima-tico, foriero di mancanza di ci-bo e di acqua e di aumento di tensioni sociali e conflitti violenti. La leva di quella innovazione so-ciale che in parte sta avvenendo e che deve essere rafforzata per produrre modelli di produzione e consumo sostenibili, interagen-do con l’innovazione tecnologi-ca, è una nuova cultura diffusa in tutte le fasce d’età e in tutti i ruoli professionali. In un mondo fatto di risorse non rinnovabili in esaurimento e di ecosistemi sotto stress, l’eco-nomia ecologica porta una ventata di rinnovamento, di investimenti e di possibilità di occu-pazione in tutti gli ambiti, dall’agricol-tura, al manifattu-riero, al commercio e ai servizi. Ospitando le giornate europee del prossimo settembre, Berga-mo e il suo territorio guadagnano insomma una visibilità interna-zionale su un tema strategico. Viene così anche riconosciuto un impegno che negli ultimi anni ha visto il sistema bergamasco balzare in prima fila nella gara virtuosa per costruire una socie-tà più “verde”.Il titolo di “capitale europea 2014” dell’educazione ambientale pre-mia, infatti, sforzi compiuti un po’ da tutti: amministrazioni, imprese, scuola, Università, as-

sociazioni. Bergamo e il territo-rio bergamasco, a poco a poco, sono diventati dei primatisti am-bientali: abbiamo il primo giorna-le “free press” sulla sostenibilità, imprese avanzate che operano in campo energetico, un gran

numero di fattorie didattiche, nume-rosissimi Gruppi di acquisto solidale, il primo Centro di eti-ca ambientale, che unisce pubblico e privato, un Ateneo

impegnato a immaginare la cit-tà del 2035, un Orto botanico di eccellenza, scuole attivissime e ancora tanti altri esempi che toccano, come si è detto, un po’ tutti gli ambiti.Se città e territorio sapranno raf-forzare le sinergie, “mettere in rete” ancora di più idee e risorse, garantire su tempi lunghi conti-nuità e approfondimento, allora potranno guardare con più se-renità a un futuro di cui non sa-ranno vittime, ma protagonisti e costruttori.

Mario Salomone

As readers will al-ready know, on 25 and 26 Sep-tember 2014 the Pan European Convention on En-vironmental Edu-cation will be held in Bergamo. Local authorities, associations, parks, journalists and other concerned parties will meet to cement relationships and consolidate common pro-jects. There will also be many young people who are eager to protect the environment and are sanguine about the prospects that the greening of the econo-my can offer them.Education and environment are in fact the two words that hold the key to the future: on the one hand knowledge and skills are required to rise to the chal-lenges of the future and on the

other hand the real innovation will mainly come from the green economy. As the Intergovernmental Pan-el on Climate Change (IPCC) recently confirmed, the main challenge may well be climate change as it will cause food and water shortages, increase social tensions and lead to vio-lent conflict. The lever of social innovation that is already being used and has to be reinforced to ensure sustainable produc-tion and consumption models is a new culture that is found in all age groups and walks of life.

In a world in which non-renewable re-sources are running out and ecosystems are under great strain the green economy brings a breath of in-novation, investments and jobs in all areas of

the economy, from agriculture to manufacturing, commerce and services.By hosting the European con-vention next September, the way that Bergamo and district deal with a matter of strategic importance will become known internationally. Bergamo’s play-ing host is also recognition of its

commitment that in the last few years has seen the Bergamo system become a champion of the good fight to build a “green-er” society.The title of “European capital 2014” for environmental educa-tion is in fact an award for every-one’s efforts: public authorities, companies, schools, the univer-sity and associations. Bergamo and district have gradually be-come environmental pioneers: we have the first “free press” newspaper on sustainability, advanced companies working in the energy field, a significant number of educational farms, numerous fair-trade groups, the first centre of environmental eth-ics that combines the public and private, a university engaged in imagining the city in 2035, an ex-emplary botanical garden, very active schools and many oth-er features whose benefits are all-pervasive, as we have said.If the city and the surrounding district know how to build up their synergies, ‘network’ even more ideas and resources, and ensure long-term continuity and consolidation, they can look with greater serenity towards a future where they will not be victims but players and builders.

Bergamo: European Cityof Environmental Education

Grazie alla collaborazione di BergamoSOStenibile con la società di

traduzioni ViceVersaGroup - Translations & Multilingual services, ogni mese un articolo

con la traduzione a fronte.

Mara d’Arcangelo, Arianna Corti, Silvia Cesana,

Elisa Troiani, Rossana Madaschi, Enrico Ubiali,

Eleonora Chiari, Giorgio Moratti, Tosca Rossi,

Marco Locatelli, Mario Salomone, Angela Laurino,

Daniela Picciolo, Flora Virgillito, Davide Facheris.

Hanno collaboratoa questo numero:

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Registrazione:Tribunale di BergamoN. 25/10 del 04/10/2010Registro stampa periodici

Chiuso in redazione27 marzo 2014

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Free Press >30.000 copie EditoreStudio Green Solution S.r.l.Direttore Responsabile Diego MorattiResponsabile di RedazioneAlice Motti > BergamoStefano Florioli > BresciaRedazione e SegreteriaFrancesca Togni e Roberta [email protected] Grafico e impaginazione Nello Ruggiero - [email protected] CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.itPubblicità > BresciaStefano Florioli - Tel. +39 333 [email protected]à > BergamoMarco Rossi - Tel. +39 335 [email protected]

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S o m m a r i oAttualità

SPECIALE ELEZIONI 25 MAGGIO 20144. Franco Tentorio5. Giorgio Gori6. Marcello Zenoni

EXPO8. Lombardia Expo Tour. L’Expo si racconta al territorio9. Prima tappa a Brescia9. A Bergamo sapori e musica10. Piacere, my name is Foody

VIVI BERGAMO12. Verso Expo 2015. Nutrire il Pianeta per nutrire la vita13. Il Presidente del CEA racconta Sorella Terra 201414. Il Festival dell’Ambiente compie tre anni16. Expo 2015 e turismo culturale. Bergamo si prepara17. Riscoprire “a volo d’uccello” la Bergamo medievale

Green EconomySPECIALE SONO SOSTENIBILE

18. “Sono Sostenibile”. Un riconoscimento ai negozi virtuosi19. Gelateria Verderosa. Qualità di gelato, qualità di vita20. Bio Pasticceria Anita. Qualità (certificata) senza compromessi20. Del Rosso Vernici. Da 50 anni il laboratorio del colore21. Marechiaro. Tradizione e innovazione21. Sweet Irene. Piccolo angolo dal fascino english

ECOLOGIA & IMPRESE22. Green Marketing Convegno in Confindustria con il gruppo “Il legno dalla natura alle cose”24. Mappatura del verde in Lombardia25. Bambù all’italiana con l’accento sulla U26. Stetoscopio 2014. Come cambiano le strategie aziendali26. ABB Italia. Il lavoro agile anche a Bergamo27. Se il pizzaiolo green ti sforna un’auto elettrica

Stili di vita e d’impresaECO DAL MONDO

28. Sognando l’AustraliaSOCIETÀ

30. Ucraina. Un gioco pericoloso31. I libri sono... random acts of kindness32. Tappi di plastica solidali e sostenibili32. Proteggere l’ambiente per sostenere la vita34. Di fronte alla crisi ripartiamo dalle relazioni

AMBIENTE36. “L’ora della Terra”. Luci spente per far splendere il pianeta37. Pipistrelli a Bergamo. La città e i suoi “abitanti”38. Orto Botanico38. Tulipano. Il lusso dalla Turchia38. Aubrezia. L’acchiappa farfalle39. Videogames go green

SALUTE & BENESSERE40. Bevande vegetali. Bontà e salute a tavola

ALIMENTAZIONE42. Stregati da birra e cioccolato44. Pera / Carciofo45. Ricette > Pere al vino rosso con mousse al mascarpone zafferano e sfoglia45. Ricette > Vignarola di carciofi e baccelli di fave e piselli

CALENDARIO APPUNTAMENTI

Via Cremasca, 1 | 24052 Azzano San Paolo (Bg)Tel.+39 035 530 249 | [email protected]

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Raggiungiamo Franco Tentorio nel suo ufficio da Sindaco a Pa-lazzo Frizzoni, dove tra un impe-gno e l’altro è riuscito a ritagliarsi il tempo di una chiacchierata con noi di BergamoSOStenibile, che dice di conoscere e apprezzare, quale divulgatore di buone prati-che di sostenibilità ambientale e non solo.

E per Franco Tentoriocos’è la sostenibilità?La creazione delle condizioni per vivere bene; una comunità è so-stenibile quando lavora e opera nel rispetto dei fondamenti natu-rali del mondo e si impegna per migliorare la qualità di vita.

E a Bergamo, come siamo messi?Non siamo messi male. Ber-gamo ha diversi problemi, ma ritengo che l’assessorato all’am-biente abbia lavorato molto bene in questi anni.

C’è un’area verde che frequenta in città?La mia passione è sempre stata la bicicletta, ho sempre fatto mol-ti chilometri, fino a 5 mila l’anno; sono anche iscritto al Club 100 Colli, riservato a chi ha scalato in bici più di 100 montagne di cui almeno 5 sopra i mille metri; più che un’area verde in città mi pia-ce andare in bicicletta, ovunque. Purtroppo l’anno scorso sono ri-uscito a fare solo 1.500 Km, tra gli impegni e l’età è sempre più difficile conciliare la mia vita con il ciclismo.

Altri hobby, passioni?Mi piace sciare. Non posso dire di avere un grande stile, ma non sono mai caduto! Poi ovviamen-te l’altra grande passione di tutta la mia famiglia è da sempre l’A-talanta. Quando riesco mi piace andare a veder giocare anche la Foppapedretti, ma il tempo è sempre poco.

Lei ha anche un lavoro impegnativo, perché allora ha deciso di ricandidarsi?Ho deciso di ricandidarmi, no-nostante gli affettuosi “sconsigli” di parenti e colleghi dello studio, perché amministrare è un impe-gno gratificante, ti permette di conoscere la tua città e i tuoi con-

cittadini. E poi avevo l’impressio-ne che abbandonando l’incarico avrei tradito la mia squadra e la loro fiducia. La compattezza dei vari partiti della coalizione per me è fondamentale, non avrei ac-cettato senza queste premesse. Abbiamo lavorato bene insieme e io non credo nell’idea del Sin-daco in fuga solitaria.

Di cosa è più soddisfatto in questi 5 anni della sua amministrazione e su cosa c’è ancora da lavorare?Direi che la crisi economica e il patto di stabilità non ci hanno aiutato. Nonostante Bergamo sia una città ricca, la fascia di po-vertà sta aumentando e i bisogni crescono. Quest’anno abbiamo avuto 6 milioni di euro in meno, ma nonostante questo non ab-biamo aumentato le tasse e ab-biamo mantenuto tutti i servizi. In particolare quello dei servizi sociali è sempre stato un settore gioiello del Comune di Bergamo. In parole povere abbiamo man-tenuto il bilancio sotto controllo, ma quest’anno avremo un altro milione di euro in meno: il setto-re degli investimenti risulta così molto penalizzato. Con il patto di stabilità non possiamo più finan-ziare facilmente opere pubbliche e si fatica a recuperare risorse che ci servirebbero principal-mente per infrastrutture e manu-tenzioni.

Se venisse riconfermato come Sindaco, quale sarebbe

il suo primo intervento?La cosa più importante è sicura-mente scegliere la squadra, che sia capace, fatta di gente onesta e disponibile, scelta anche nel rispetto delle indicazioni degli elettori. Con questo gruppo mi sono trovato molto bene, ma poi le scelte le faremo dopo le elezio-ni. L’impegno politico deve esse-re prima di tutto una passione, perché è un impegno quasi tota-lizzante. E poi bisognerebbe in-tervenire sui servizi, soprattutto quelli per le fasce più deboli della popolazione: anziani, portatori di handicap, giovani. Bergamo dovrebbe diventare più serena e più tollerante e servirebbe anche più partecipazione alla vita citta-dina.

Come descriverebbei bergamaschi?Da bergamasco doc dico che siamo dei brontoloni, ma siamo anche dei gran lavoratori e so-prattutto gente onesta. Abbiamo una percentuale bassissima di evasione fiscale sui tributi locali.

E lei come si descriverebbein tre aggettivi? Lavoratore, onesto e ottimista.

E come crede che la vedanoi bergamaschi?Così come sono, io non fingo mai. Se non mi considerassero così, non mi voterebbero.

Ha un motto in cui si riconosce?

Più che citare un motto, preferi-sco sottolineare l’onestà come valore.

E un personaggio di riferimento?Sono sempre stato un grande ammiratore di Giorgio Almirante e in tempi più recenti di Gianfran-co Fini. Almirante non mi ha mai deluso, Fini invece sì.

Tornando a Bergamo, quali sono a suo avviso le debolezze della città?Il problema della sicurezza. So-prattutto quello della percezio-ne della sicurezza a seguito di recenti episodi di microcrimina-lità e furti. Abbiamo già installa-to 59 telecamere, i vigili stanno operando in sinergia con tutte le forze dell’ordine. Poi resta il pro-blema della mobilità, nonostante

il piano urbano che mancava da 10 anni e l’introduzione di diverse Ztl c’è ancora molto da fare. Infi-ne un grosso problema è quello del lavoro che non c’è, anche se questo non rientra nelle compe-tenze specifiche del Comune.

E i punti di forza?La grande grinta dei bergama-schi, che sono grandi lavoratori, ma anche la loro generosità co-me dimostrano le innumerevoli associazione di volontariato.

Cosa ci dice su temi come lo Stadio, l’aeroporto e la Gamec?La situazione dello stadio è già migliorata. I lavori di ristruttura-zione hanno reso lo stadio a nor-ma e la Ztl ne migliora la viabilità: il progetto di una nuova cittadella dello sport non è più necessario. Per quanto riguarda il progetto della nuova Gamec la scelta è quella per gli ex magazzini, con la Banca Popolare che finanzierà l’opera di recupero. Per la que-stione dell’aeroporto invece par-tiamo dal fatto che è attualmente la più grande impresa della ber-gamasca e rappresenta un valo-re importante per la città. Però siamo tutti d’accordo sul fatto che ha raggiunto il limite d’e-spansione possibile e bisogna lavorare per minimizzare l’impat-to sui quartieri. Inoltre, insieme a Brescia e a Milano, dobbiamo cercare di ottenere la gestione dello scalo di Montichiari.

Coalizione di centrodestraFranco Tentorio

Speciale elezioni 25 maggio 2014

Chi èFranco TentorioFranco Tentorio, 69 anni, ènato a Bergamo e ha stu-diato ragioneria al Vittorio Emanuele, si è laureato in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi di Milano e ha intrapreso la professione di commercia-lista. Da sempre partecipe della vita politica della città, è sindaco di Bergamo dal 2009.Abita nel quartiere Santa Lucia. È sposato e ha due figli.

Se fosse una pianta?Una quercia, solida e spero longeva.Fiore preferito?La rosa, purtroppo di colore rosso. Un animale?Mi piacciono i cani, la loro fedeltà, sono animali che non tradiscono.Piatto preferito?Tutti! soprattutto i primi.Un film?Tutti i film di costume italiano, soprattutto quelli con Sordi e Verdone.Il momento più felice della tua vita?L’incontro con mia moglie e la nascita dei miei figli.Un motto in cui ti riconosci?Mi riconosco nell’onestà come valore.Personaggi di riferimento?Giorgio Almirante einizialmente anche Fini.ProfessioneCommercialistaReddito 2013650 mila euro

Le sue risposte

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Arriva in bicicletta Giorgio Gori, classe 1960, candidato sindaco per il centrosinistra e capolista della lista civica Gori per Berga-mo. Lo incontriamo nella reda-zione di BergamoSOStenibile e proprio dalla sostenibilità comin-ciamo la nostra chiacchierata.

Cos’è la sostenibilità per Giorgio Gori?È la generosità sociale, lavora-re per trovare soluzioni di lungo periodo nell’interesse delle ge-nerazioni a venire. Abbiamo una responsabilità nei loro confronti, anche se purtroppo è un con-cetto troppo recente.

E a Bergamo, come siamo messi?Siamo messi meglio di tante città e peggio di altre; abbiamo un’e-redità paesaggistica e ambien-tale preziosa che ci favorisce, ma si può e si deve fare meglio.

Qual è l’area verde che frequenta di più in città? Il Parco dei colli. Mi piace cam-minare e correre, ma non sono uno sportivo professionista e in questo periodo le uniche corse che faccio sono quelle da un ap-puntamento all’altro.

E quando non corre e non ha appuntamenti, come si distrae?Mi piace il cinema. Ho una pas-sione per i musical e adoro i car-toon, ne ho una collezione! Poi amo leggere, ma sono mesi che

ho un libro a metà sul comodi-no...

E adesso non ha più nemmeno il tempo per i suoi hobby: come le è venuto in mente di scendere, o salire, in politica?Sono tutti hobby sacrificabili, soprattutto in questa fase! A un certo punto della mia carriera ho sentito che era tempo di mette-re la mia esperienza a disposi-zione della città. Credo che se nella carriera hai avuto le occa-sioni giuste e un po’ di fortuna, sia giusto mettersi a disposizio-ne della comunità. Io ho scelto di mettermi a disposizione come sindaco a tempo pieno. Sono un gran lavoratore e mi piace dare il massimo.

La generosità sociale di cui parlava prima?In un certo senso sì; non ho scelto la politica come profes-sione. Per me la politica vuol di-re prendersi cura degli interessi collettivi, soprattutto a livello co-munale. È la forma di politica più concreta, più vicina alla gente e più incisiva sul territorio. In que-sto senso l’incontro con Matteo Renzi è stato importantissimo e stimolante.

Come si descriverebbe agli elettori?Sono operoso, tenace e moti-vato; credo che forza e tenacia siano due tratti distintivi del ca-rattere orobico; “Fortis in ad-

versis” è un motto che mi piace molto e che è inciso sulle mura della mia abitazione in Città Alta. Forti nelle avversità. L’importan-te è non confondere l’orgoglio per le nostre radici, la nostra for-za, con la chiusura mentale e il provincialismo.

E i bergamaschi invece come crede che la vedano?Stanno cominciando a cono-scermi meglio, a riconoscermi come uno di loro. Sono stati me-si di avvicinamento concreto alla città e alle persone; in tanti ve-dono in me l’alternativa; in que-sti anni, non solo per colpa delle politiche di austerità, l’ammini-strazione ha condotto una po-litica rinunciataria e stagnante, senza stabilire un legame con il mondo delle imprese. Serve più coesione, una regia solida per dare una scossa alla città.

Quali sono i suoi personaggi di riferimento? Tutti i leader della sinistra rifor-mista degli ultimi decenni, da Kennedy a Obama, che hanno saputo mantenere saldi i valo-ri andando oltre gli stereotipi e allargando il consenso. Ovvia-mente adesso un punto di ri-ferimento importante è Matteo Renzi: vorrei riuscire a fare per Bergamo quello che lui sta fa-cendo per il Paese.

Su cosa darebbe un giudizio positivo e negativo all’Amministrazione uscente?

Credo che abbiano lavorato be-ne sull’ambiente. Su alcune co-se si può fare di più e meglio, soprattutto su inquinamento atmosferico, traffico e mobilità. Il giudizio invece è sotto la suffi-cienza sulla sicurezza, sulle poli-tiche culturali e sul turismo.

Su temi scottanti come l’aeroporto, lo Stadio e la Gamec cosa ci dice? Ristrutturare lo stadio esistente senza cementificare aree agri-cole era la nostra proposta an-che due anni fa. È un progetto ad alto impatto economico ed ecologico; lo stadio deve essere un luogo vissuto tutti i giorni della settimana da tutti e deve anima-re i quartieri. Invece non ritengo che l’apertu-

ra della Gamec agli ex magaz-zini generali sia una soluzione ottimale, perché si rischia di iso-larla. La soluzione migliore resta quella di creare un distretto cul-turale nell’ex caserma di Mon-telungo, che l’Amministrazione avrebbe potuto ottenere gratis dal Demanio.Per quanto riguarda l’aeroporto è evidente che Orio ha bisogno di uno sfogo e Montichiari è l’u-nica via percorribile. Visto che i vantaggi economici dell’indot-to dell’aeroporto sono per tutti, l’importante è che gli svantag-gi non ricadano solo su pochi; nessun quartiere deve essere classificato area di rispetto ae-roportuale, ovvero in nessun quartiere si devono superare i 60 decibel di inquinamento acu-stico medio.

I quartieri, grandi protagonisti della campagna elettoraleBisogna ripensare i meccanismi di partecipazione coinvolgendo il mondo dell’associazionismo e del volontariato e soprattutto bi-sogna creare piazze nei quartieri dove manca un centro, un luogo di ritrovo.

A quando il programma?Contiamo di chiuderlo nella pri-ma metà di aprile. Ci saranno delle idee forti, la città ne ha bi-sogno, ha bisogno di uno scos-sone. La squadra di governo invece la presenteremo dopo il voto, ma alcune idee già ci so-no.

Coalizione di centrosinistraGiorgio Gori

Le interviste di BergamoSOStenibile a tre candidati alla carica di Sindaco della città di BergamoSul prossimo numero l’approfondimento sui programmi. A cura di Diego Moratti e Arianna Corti

Chi èGiorgio Gori Giorgio Gori, 54 anni, è nato a Bergamo, ha frequentato il Liceo Classico“Paolo Sarpi” e si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Dal 1984 al 2001 ha lavorato a Mediaset. Nel 2001 ha fon-dato la società di produzio-ne televisiva Magnolia e dal 2011 si dedica all’attività politica per il Pd di Matteo Renzi.Abita in città Alta, è sposato e ha tre figli.

Se fosse una pianta?Una magnolia.Un fiore?Una rosa rossa.Un animale?Mi piacciono gli animali esotici, gli elefanti e le giraffe.Piatto preferito?Adoro gli spaghetti al pomodoro e il crème caramel.Un film?Ho una passione per i musical e per i cartoni animati.Il momento più felicedella tua vita?La nascita dei miei tre figli.Un motto in cui ti riconosci?Fortis in advertis - Forti nelle avversità.Personaggi di riferimento?I leader della sinistra riformista degli ultimi decenni, da Kennedy a Obama e il premier Matteo Renzi.ProfessioneImprenditore.Reddito 2013Circa 100 mila euro.

Le sue risposte

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Speciale elezioni 25 maggio 2014

Marcello Zenoni, classe 1973, ci raggiunge nella redazione di via Broseta a piedi. Il candidato sindaco dei 5 Stelle è di casa a Loreto, dove vive con la moglie e due figlie. È appena arrivato da Cinisello Balsamo dove lavora come project manager per una società di ingegneria. La nostra chiacchierata con l’architetto Zenoni parte dalla mobilità so-stenibile.

Cos’è la sostenibilità per Marcello Zenoni?È un concetto ampio, legato all’ambiente, ma anche all’urba-nistica, alla mobilità e al sociale. Dal punto di vista più ambientale non può che essere la riduzione dell’impronta ecologica di ognu-no, perché le risorse non sono infinite. Spetta alle amministra-zioni pubbliche dare l’esempio, disincentivando le azioni inso-stenibili e favorendo quelle vir-tuose.

E a Bergamo, come siamo messi?Bergamo è una città fortunata, il Parco dei Colli a nord l’ha protet-ta da uno sviluppo incontrollato. Ma servono più aree verdi urba-ne e l’attuale PGT è da rivedere soprattutto nell’ottica di ridurre le volumetrie.

Quindi quali sono a suo avviso gli elementi insostenibili della nostra città?Almeno tre: troppa cementifica-zione, impermeabilizzazione del suolo e mobilità congestionata.

Qual è l’area verde della città che frequenta di più?Il Parco dei Colli. Prima andavo a correre spesso, ma adesso che ho poco tempo frequento il Parco di Loreto e Parco Caprotti con le mie bimbe. Tutti i parchi storici di Bergamo sono bellis-simi e anche quelli più recenti, come il parco della Trucca, sa-ranno meravigliosi quando le piante cresceranno.

Cosa l’ha spinto a candidarsi?È stata una scelta spontanea, nata dalla mia passione per le te-matiche urbanistico-ambientali e dalla scarsa fiducia nei partiti.

Un paio di anni fa mi sono avvici-nato al gruppo urbanistica e so-stenibilità del Movimento 5 Stelle locale e mi sono subito trovato bene. Mi è piaciuta la loro con-cretezza. Se vuoi cambiare le cose non puoi delegare ai partiti e io immagino una Bergamo di-versa, quindi ho voluto mettermi in gioco.

Come si definirebbe in tre aggettivi?Sobrio, concreto e propositivo. Non credo nell’uomo del mira-colo con le soluzioni in tasca e so mettermi in discussione. Però mi piacerebbe essere considerato un creativo e un fantasioso visto che disegnare è la mia passione.

E come crede che la vedano i bergamaschi?Ancora non mi conoscono be-ne, ma è già un grande risultato che la campagna elettorale sia a tre. In questi mesi abbiamo gua-dagnato visibilità e credo anche credibilità. Spero che i bergama-schi mi percepiscano come una possibilità di cambiamento vero.

Quali sono le qualità che più apprezza nelle persone?L’affidabilità, la sincerità, la schiettezza e la spontaneità. Mi piace entrare in sintonia con le persone, ma non ho mai avuto a che fare con così tanta gente come in questo periodo. E non è sempre facile.

E quali sono invece le caratteristiche dei

bergamaschi?Sono persone generose e la quantità di associazioni presenti sul territorio ne è una dimostra-zione. E poi siamo concreti, ma la concretezza può essere per-cepita anche come un limite.

Quindi quali sono secondo lei i punti di forza e le debolezze della città?Abbiamo un carico sociale ine-spresso su cui lavorare che può rendere grande la nostra città, però a volte la nostra praticità ci rende poco creativi e poco fan-tasiosi o sognatori.

Quali sono i suoi personaggi di riferimento?Forse il presidente Pertini e la sua politica di vicinanza ai cit-tadini; ha dimostrato come do-vrebbe essere un uomo politico. Nella politica nazionale di oggi invece mi piace il sindaco di Par-ma Federico Pizzarotti.

Un motto in cui si riconosce?Mi piace quello che abbiamo scelto per la nostra campagna elettorale, di Gandhi: prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci. Non lo faccio mio, ma mi piace pensare che stiamo entrando nella fase in cui ci combattono, è già un ri-sultato perché vuol dire che non possono più ignorarci.

Se diventasse sindaco quale sarebbe il suo primo intervento?Lavorerei innanzitutto per re-

sponsabilizzare i cittadini for-nendo loro gli strumenti di partecipazione diretta, perché adesso percepiscono l’Ammini-strazione comunale lontana dai quartieri.

Una volta vinte le elezioni però poi gli scogli sono tanti…Federico Pizzarotti a Parma sta riuscendo a fare il suo lavoro e ha cominciato proprio modificando lo Statuto Comunale.

Cosa salverebbe dell’Amministrazione uscente?Poco. Non c’è stata alcuna at-tenzione per l’urbanistica, sulla

scia dell’amministrazione Bruni. Se però devo salvare qualcosa direi il servizio di Bike sharing, il BiGi e gli incentivi per la diffusio-ne del fotovoltaico nelle scuole. Ma c’è ancora molto da fare.

Su temi chiave come l’aeroporto, lo Stadio e la Gamec cosa ci dice? L’aeroporto è forse la risorsa per eccellenza della nostra città, ciò non toglie che ci sono delle re-gole e vanno rispettate, a comin-ciare dalla sospensione dei voli notturni. I limiti ormai sono stati superati, ma ritengo poco realistica l’idea di tornare indietro. Ora però bi-sogna operare nel rispetto delle regole. Orio deve continuare a crescere in termini qualitativi e non più quantitativi. Per quanto riguarda lo Stadio, siamo sempre stati contrari all’i-dea di una cittadella dello sport con ulteriore consumo di suolo e la ristrutturazione dello Stadio esistente servirà anche per valo-rizzare i quartieri circostanti. Allo stesso modo la Gamec agli ex-magazzini generali servireb-be da volano per la riqualifica-zione di un’area importante della città. Non c’è nessuna certezza sui tempi e sui costi di cessio-ne della caserma di Montelungo e non credo che un polo mu-seale sarebbe così attrattivo. Preferisco piuttosto cogliere l’occasione più concreta degli ex-magazzini per rilanciare una nuova area.

Movimento 5 StelleMarcello Zenoni

Chi èMarcello ZenoniMarcello Zenoni, 41 anni, è nato a Bergamo, ha fre-quentato il Liceo Scientifico “Mascheroni” e si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Si è specializzato nel campo dell’industria pe-trolifera e dal 2002 collabo-ra con società di ingegneria e project management. Nel tempo libero disegna libri per l’infanzia.Abita a Loreto, è sposato e ha due figlie.

Se fossi una pianta?Una quercia, delicata da piccola e solida quando cresce.Un fiore?Un ciclamino, un fiore di bosco, piccolo ma profumato.Un animale?Mi piacciono tutti gli animali dei nostri boschi, a kilometro zero, come i ricci o i tassi.Il tuo piatto preferito?Tortellini in brodo.Film?Quelli di Woody Allen e di Stanley Kubrick.Il momento più felice della tua vita?La nascita delle mie due bimbe.Un motto in cui ti riconosci?Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci. (Gandhi)Qual è un personaggio di riferimento?Il Presidente Pertini e il sindaco di Parma Federico Pizzarotti.ProfessioneArchitetto.Reddito 201350 mila euro.

Le sue risposte

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www.a2a.eu

Il Bilancio di Sostenibilità A2A ha ottenuto il livello A+, grado massimo di applicazione delle linee guida di rendicontazione del Global Reporting Initiative (GRI). La sostenibilità è uno dei nostri valori. Anche nel 2012 lo abbiamo confermato, raggiungendo importanti traguardi nell’ambito della responsabilità Sociale, Ambientale ed Economica. Con il riciclo e la termovalorizzazione abbiamo recuperato il 99,9% dei rifiuti solidi urbani raccolti, sul lavoro abbiamo avuto una diminuzione del 7,7% degli infortuni e abbiamo distribuito ai nostri principali stakeholder 1,2 miliardi di euro.Il Bilancio di Sostenibilità è disponibile anche in formato navigabile su bilancio.a2a.eu.

Cresciamo in equilibrio con Persone, Ambiente, Economia.

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Un tour del gusto in 12 tappe all’insegna di Expo 2015: è par-tito il 22 febbraio da Brescia il “Lombardia Expo Tour”, che toc-cherà tutti i capoluoghi di pro-vincia lombardi per portare tra la gente i temi della grande esposi-zione internazionale, attraverso i volti e i prodotti degli agricoltori locali. Un road show di presen-tazione dell’Expo che ha come obiettivo quello di rendere par-tecipe la popolazione lombarda attraverso l’identità e la cultura specifica di ciascuna provincia, anche attraverso i mercatini di prodotti lombardi e il palco di “Terra&Acqua di Lombardia”, su cui si alterneranno, con Da-vide Van De Sfroos, personaggi e artisti del territorio. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Regione Lombardia, Coldiretti e società Expo e vede la direzione artistica del cantautore dialettale Davide Bernasconi, in arte Van

de Sfroos. In ognuna delle 12 città le aziende della Coldiretti porteranno i colori e i sapori del farmers’ market, il mercato degli agricoltori di Campagna Amica, con i migliori prodotti del territo-rio lombardo. L’obiettivo dell’iniziativa è conci-liare il tema dell’Expo “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” con la realtà locale. «Vogliamo far conoscere le potenzialità della Lombardia -ha detto il Presiden-te di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini- siamo la seconda re-gione agricola europea e la pri-ma in Italia e il grana padano è il formaggio Dop più conosciuto al mondo. Attraverso il cibo rac-conteremo la storia del territorio, la storia della terra e delle nostre radici, in un viaggio nel quale coinvolgere anche i milioni di vi-sitatori attesi per Expo 2015». I mercati Campagna Amica pro-muovono la conoscenza della

stagionalità dei prodotti, la filo-sofia del km zero e favoriscono il recupero di varietà a rischio di estinzione. Oltre al farmers’ market, ogni tappa del Tour ospiterà le prime Olimpiadi del cibo, una serie di gare dedicate ai prodotti del ter-ritorio e alla loro lavorazione. A Brescia i protagonisti sono stati i casoncelli mentre a Bergamo i formaggi Dop. Ogni tappa avrà la sua sfida: a Pavia il protago-nista sarà il risotto, a Milano il grana padano, a Monza gnoc-chi e patate mentre a Como una prova di abilità vedrà schierati numerosi maestri di candele in cera d’api. La regina nella tappa di Mantova non poteva che es-

sere la zucca mentre a Lecco la sfida sarà sui mille usi dell’olio; a Cremona protagonista il salame mentre a Sondrio le gare saran-no due: la preparazione dei piz-zoccheri e l’imbottigliamento del vino. A Lodi si sfideranno i mae-stri della “raspa”, attrezzo di ori-gini antichissime simile alla lima e infine a Varese, ultima tappa dell’Expo Tour, la gara di abilità verterà sulla costruzione di un giardino verticale.

Davide Van de Sfroos direttore artistico

Valorizzazione e riscoperta del territorio, delle sue storie, delle persone, dei suoni e dei sapori: questa la mission del Lombardia Expo Tour. Come ha spiegato il Presidente della Regione Rober-to Maroni, tutti gli eventi del tour avranno come minimo comune denominatore la filosofia del ki-

lometro zero, nell’alimentazione come nella cultura e nella musi-ca. La colonna sonora delle gior-nate sarà a cura del cantautore ‘‘laghée’’ Davide Van de Sfroos, che porterà il suo spettacolo “Terra & Acqua di Lombardia” in ogni città. «Si tratta di un viag-gio per scoprire la Lombardia, le sue bellezze, le sue culture e le sue tradizioni; è un progetto che cerca di spiegare il territorio e le tante storie che lo formano e lo fanno sviluppare».«Ogni tappa -continua il can-tautore- sarà l’occasione per il territorio di mettersi in vetrina con le sue caratteristiche ed ec-cellenze. Tra queste eccellenze intendo anche quegli artisti “a ki-lometro zero”, che cantano della loro terra ma non sono troppo conosciuti». Ad accompagnare il cantautore saranno quindi, in ogni tappa, diversi artisti locali.

Expo

Lombardia Expo TourL’Expo si racconta al territorioDodici tappe tra cultura enogastronomica e musica folkper promuovere l’Esposizione Universale

LOMBARDIA EXPO TOUR

12 aprileRisotto

PAVIA 22 febbraio 2015Raspa

LODI

23 novembreSalame

CREMONA

14 settembreZucca

MANTOVA

15 giugnoCandele incera d’api

COMO

5 ottobreOlio

LECCO15 marzo 2015Giardinoverticale

VARESE

18 maggioGrana Padano

MILANO

5 luglioGnocchi e patate

MONZA

11 gennaio 2015Pizzoccheri e vino

SONDRIO

22 febbraioCasoncelli

BRESCIA

23 marzoFormaggi dop orobici

BERGAMO

L’Esposizione Universale, un’esposi-zione di carattere non commerciale centrata su un unico tema che si tie-ne ogni cinque anni, avrà luogo a Mi-lano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. “Nutrire il Pianeta, energia per la vi-ta,” sarà il tema di Expo Milano 2015. Obiettivo: affrontare il problema della nutrizione per l’uomo, nel rispetto del-la Terra che lo ospita e dalla quale at-tinge le sue risorse vitali ma esauribili.

“Olimpiadi del cibo: ogni città la sua tradizione”

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«Da oggi iniziamo a portare Expo e i suoi contenuti nei territori e partiamo dalla pri-ma provincia agricola della Lombardia, tra le prime anche in Europa» così Gianni Fava, assessore regionale all’Agricoltura, ha inaugurato il Lombardia Expo Tour lo scorso 22 febbraio a Brescia. Per tutta la giornata i farmers’ market di Campagna Amica hanno animato e colorato di “giallo Coldiretti” piazza Vittoria.«Abbiamo scelto Brescia come prima tappa perché è stata la prima città ad aderire, un anno fa, all’Expo 2015» ha spiegato il presidente della Regione Ro-berto Maroni, incontrando i giornalisti al museo di Santa Giulia, dove per la prima tappa del Tour si è tenuto il convegno dal titolo “L’agricoltura verso il 2015”. Nei sei mesi di Expo sono previsti in Lombardia circa venti milioni di visitatori e il territo-rio deve saper esprimere al massimo le sue potenzialità. Presenti alla prima tappa dell’Expo Tour, tra gli altri, anche il Pre-sidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, il Presidente regionale Ettore Prandini e il Presidente della Commissio-ne agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro. Protagonisti della tappa bresciana i casoncelli, che per l’occasio-ne si sono trasformati in disciplina olimpi-ca: la sfida era rivolta a chi produceva più ravioli in soli quindici minuti. Non solo, per celebrare la prima tappa dell’Expo Tour i maestri del casoncello dell’azienda agri-cola Ferrari di Longhena hanno realizzato un casoncello da record: 20 chili di farina, 100 uova e 15 chili di ripieno tradizionale

con pane grattugiato, formaggio ed er-bette per un raviolo di 35 Kg, lungo 10 metri, largo un metro e spesso oltre 50 centimetri. Ma il casoncello non è stato l’unico pro-tagonista: per tutta la giornata, in piazza della Vittoria, novanta aziende agricole hanno esposto il meglio della produzione agroalimentare lombarda: vini, formaggi, salumi, miele, polenta, frutta, verdura, conserve, farine, biscotti, birra, riso e olio. A chiudere la prima tappa Terra&Acqua, il concerto-spettacolo di Davide Van De Sfroos che per l’occasione ha diviso il pal-co con i bresciani Charlie Cinelli, i Luf, la Selvaggi band e i Rustiko & Artyciòk.

Alla Camera di commercio di Bergamo, in una sala gremita, si è svolta lo scorso 23 marzo la tavola rotonda intorno al te-ma “Legalità e responsabilità alimentare: la sfida di Expo per l’agricoltura del futu-ro” evento che ha dato il via alla secon-da tappa del Lombardia Expo Tour. Alla tavola, il ministro per le Politiche agricole e forestali Maurizio Martina, il presidente della Regione Roberto Maroni, l’assesso-re regionale all’Agricoltura Gianni Fava, il presidente di Coldiretti Roberto Mon-calvo e il presidente di Coldiretti Berga-mo Alberto Brivio, il comandante dei Nas generale di Divisione Cosimo Piccinno, il Monsignor Nozza, vicario episcopale per i laici e per la pastorale. Ospite d’eccezio-ne l’ex procuratore Caselli, alla sua prima uscita ufficiale, in qualità di responsabile dell’Osservatorio sulla criminalità in agri-coltura istituito da Coldiretti in collabora-zione con Eurispes. Tra le tante tematiche affrontate emergono tre fenomeni princi-pali su cui lavorare nella lotta alla contraf-

fazione alimentare: il cosiddetto “italian sounding”, ovvero l’utilizzo di denomi-nazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l’Italia per commercializzare prodotti non italiani a opera sia di azien-de straniere sia di aziende italiane loca-lizzate all’estero, che fattura 60 miliardi di euro l’anno; l’“italian loundering”, ovvero le infiltrazioni mafiose nel settore agroa-limentare, per un giro d’affari che si at-testa attorno ai 14 miliardi di euro l’anno, ma anche il problema dell’etichettatura, della tracciabilità e della filiera trasparen-te, affinché il consumatore finale possa scegliere consapevolmente cosa consu-mare. Un appello che coinvolge tutti: pro-duttori e consumatori, politici nazionali ma anche europei, come ricorda il Pre-sidente Maroni, impegnato nei confronti della legalità alimentare anche nel World Expo Tour. «Per questo -ha ricordato il Ministro Martina in chiusura dei lavori- la-voreremo per portare l’ora di educazione alimentare come materia nelle scuole». Durante il giorno, purtroppo caratterizza-to dal maltempo, circa 80 bancarelle di Campagna Amica hanno portato sapori e profumi di Lombardia in Piazza Dan-te. Protagonisti indiscussi della giornata i formaggi e, tra questi, i nove dop orobici: Formai de Mut, Taleggio, Bitto, Grana Pa-dano, Gorgonzola, Quartirolo Lombardo, Provolone Valpadana, Salva Cremasco e Strachitunt. A chiusura della tappa orobi-ca del LET, al centro congressi, una sala gremita ha applaudito la seconda tappa del tour “Terra&Acqua” di Lombardia di Davide Van de Sfroos, accompagnato per l’occasione da “Ila and the happy tre-es”, dalla “Piccola Orchestra Karasciò” e dal “Bepi”, che ha chiuso la serata con un ricordo del disastro della diga del Gleno. Un’altra giornata tutta all’insegna di sapori e cultura a Km zero.

Prima tappaa Brescia

A Bergamosapori e musica

Un casoncello di 35 Kgper celebrare la prima tappa del Tour

La legalità alimentare al centro della tappa bergamasca del Lombardia Expo Tour

Expo sarà un’incomparabile vetrina per le imprese italiane e lombarde. Per cogliere ap-pieno quest’occasione, la Regione Lombardia, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, con l’ausilio del Sistema Camerale e con il coinvolgimento della Società Expo 2015, ha dato il via nel mese di gennaio al World Expo Tour. Si tratta di una serie di missioni internazionali volte a promuovere l’Esposizione Universale, accrescere la partecipazione e consolidare i rapporti economici e istituzionali con i Paesi stranieri. Oltre ad attrarre visitatori a Expo 2015, l’iniziativa mira a costruire una rete di relazioni in-ternazionali per le imprese lombarde, presentare al mondo la Lombardia come oppor-tunità d’investimento, promuovere l’Italia e la Lombardia come destinazioni turistiche.Barcellona, Bruxelles, Parigi e Berlino le tappe già effettuate. Tra i temi principali di ogni singola tappa, c’è anche quello della lotta alla contraffazione alimentare.

World Expo TourAl via da gennaio le Missioni internazionali

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Il mercatino della Coldiretti in Piazza Dante

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Presentata a un pubblico per lo più di bambini il 15 dicembre scorso, la mascotte che Disney Italia ha disegnato per l’Esposi-zione Universale del 2015 ha fi-nalmente un nome. A sceglierlo sono stati proprio i piccoli che in numerosissimi hanno partecipa-to al contest online: oltre ottomila tra dicembre e marzo. Foody, è questo il nome della mascotte, non è solo un solo personaggio, ma un’intera famiglia composta da 11 alimenti, unita a formare un volto che ricorda i lavori del cele-bre pittore milanese del ’500 Giu-seppe Arcimboldo. «La scelta di Disney Italia di far rappresenta-re a un’intera squadra di perso-

naggi l’Esposizione Universale del 2015 è significativa, anche da un punto di vista educativo -ha dichiarato il Commissario Unico per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala-. La scelta sot-tolinea l’importanza del gruppo, valorizzando le caratteristiche di ogni singolo soggetto; ogni alimento ‘animato’ darà infatti vita a un aspetto del tema della manifestazione e si farà porta-voce di buone e corrette abitu-dini». La mascotte e la famiglia di personaggi che la compongono hanno ricevuto il benvenuto del Presidente della Regione Lom-bardia Roberto Maroni, del sin-daco di Milano Giuliano Pisapia

e dell’Assessore provinciale alla Pianificazione del Territorio Fran-co De Angelis. «Il nome scelto per la mascotte -ha spiegato Sa-la- rappresenta bene il senso di comunità che vogliamo trasmet-tere ai visitatori di tutto il mondo, tenendo sempre presente che il cibo, con la sua varietà, è fonte di vita e di energia».

Un volto arcimboldesco in versione cartoonsarà la simpatica mascotte dell’Expo milanese

Piacere, my name is Foody

“La scelta sottolinea l’importanza del gruppo, valorizzando le caratteristiche di ogni singolo soggetto”

Expo

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Foody è una figura sorridente composta da undici personaggi, un omaggio, in chiave cartoon, al ritratto di “Rodolfo II in veste di Vertumno”, dipinto dall’Arcimboldo nel 1591, che vuole rappre-sentare l’integrazione dei popoli e delle culture sulla terra. Ecco allora gli undici personaggi che ci accompagneranno verso e durante l’Esposizione Universale dell’anno prossimo e che già adornano i Jumbo Tram 12 e 27 del capoluogo meneghino:

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) Banana - Josephine nata in Indonesia, è una bellezza eso-tica, solare e un po’ stravagante. Il suo sogno è entrare nel mon-do dello spettacolo.) Fico - Rodolfo ama fare palestra, corteggiare le ragazze, giocare a poker, cantare al karaoke e posare per i fotografi.) Melagrana - Chicca quella che si potrebbe definire una tipa esplosiva: è divertente, ironica, atletica, sempre pronta a divertirsi. Dura scorza fuori ma dolce e succosa dentro.) Arancia - Arabella è timida, un po’ goffa e riservata. È in cerca del vero amore. È pura e innocente, i suoi amici dicono che non capisce le battute e si divertono a farle sempre scherzi.) Cocomero - Gury, nato in Egitto da una famiglia di anti-chissime origini. Nella vita fa il ballerino di danza classica. Non ama i tatuaggi e farebbe di tutto per togliersi quelle strisce sul corpo.) Mango - Manghy, dolce, generoso e affascinante. Viene dall’India, dove è un famoso attore nella fiorente industria ci-nematografica di Bollywood. Ama ballare, cantare e rilasciare autografi.) Pera - Piera viene dalla Cina, dove fa la top model. È allegra e un po’ eccentrica. È amata nel mondo della moda ma vor-rebbe essere apprezzata anche per le sue doti interiori. Pratica meditazione ed è anche contorsionista.) Mela - Pamela è bella, simpatica ed estroversa. Ama guar-dare film d’amore e farsi autoscatti da postare sui social net-work.) Rapanelli - Rap Brothers, apparentemente innocenti e ca-ri, in realtà sono agguerriti e sportivi e hanno una sfrenata pas-sione per la musica rap. ) Mais Blu - Max Mais originario dell’America Latina, è so-cievole, alternativo e un po’ artista. È convinto d’essere un capa-ce indovino in grado di predire il futuro a tutti quelli che incontra.) Aglio - Guaglio’, si fregia di avere tre lauree e sei dottorati e il suo sogno è stare sotto i riflettori. Single per scelta, non ama essere confuso con le cipolle. È curioso, ficcanaso ed egocen-trico. Sarà contento allora di sapere che per lui, il presidente del-la Regione Lombardia Roberto Maroni ha proposto che gli sia dato anche un cognome: “Bagaj”, perché in lombardo “bagai” vuol dire ragazzino e “aj”, aglio.

Voci fuori dal coro: Oliviero Toscani boccia Foody e l’ExpoPer il fotografo di fama internazionale la mascotte di Expo 2015 è «una schifezza». Duro il giudizio di Toscani che, da milanese, dichiara di sentirsi offeso dalla mascotte che rappresenterà Mi-lano nel mondo. «È la solita storia dei concorsi all’italiana: nelle giurie ci sono sempre persone assolutamente incompetenti. Il lo-go vorrebbe ispirarsi al dipinto dell’Arcimboldo, ma suona finto e falso. È una parodia, una presa in giro dell’Arcimboldo, con frutta e verdura fatte al computer, come organismi geneticamente mo-dificati». Questi sono solo alcuni dei commenti del fotografo, che non risparmia nemmeno Expo: «C’è una mancanza di cultura in chi ha in mano l’evento. Avrebbe dovuto vincerla Smirne la com-petizione per ospitare l’Expo: i turchi avrebbero fatto di meglio, noi non siamo al livello delle grandi città mondiali».

Un germoglio tricolore per rappresentare l’idea del vivaio e quindi dei giovani e del fu-turo: un susseguirsi di cerchi e combinazioni cromatiche che esprimono le energie del Paese, la sua varietà nei tanti petali, ma anche la sua unità nel loro convergere verso un unico centro. Il simbolo, creato dall’agen-zia di comunicazione Carmi & Ubertis, rappresenta tutta l’Italia nelle sue tante sfac-cettature, ha spiegato Diana Bracco, presidente di Expo 2015 Spa, alla presentazione del logo a Roma lo scorso 15 gennaio. «Dobbiamo ritrovare

la fierezza e l’orgoglio di es-sere italiani, del nostro saper fare e del nostro saper acco-gliere -afferma la presidente-. Abbiamo scelto un simbolo giovane e fresco, che rappre-senti l’idea dello stare insieme di una serie di centri, ognuno dei quali portatore di un’iden-tità unica e peculiare». Come Foody, anche il logo del pa-diglione Italia punta sull’unità nella varietà e sulla diversità come forza da cui emergo-no identità ed unità. Entrambi rappresentazioni del Belpae-se.

Arianna Corti

Verde, bianco e rosso per rappresentare la forza e la vitalità del Belpaese

È un germoglioil logo del Padiglione dell’Italia

La mascotte Foody

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“Sorella Terra 2014”, la kermes-se ideata dal Centro di Etica Ambientale (CEA), tornerà al Do-nizetti, storico teatro della Città Bassa. Giunta con successo e soddisfazione alla sua quin-ta edizione, l’evento s’inserisce per l’anno 2014 nel più alto di-segno dell’agricoltura familiare, rinnovandosi come occasione

significativa di incontro, ricerca e approfondimento dedicata al mondo dell’istruzione e della cul-tura. Un’ampia offerta educativa e formativa rivolta alle scuole per celebrare la Giornata Mondiale della Terra: saranno molti i mo-menti di dialogo, in cui docenti, studenti, protagonisti prestigio-si del campo della cultura, della

scienza e dell’arte, rifletteranno insieme sulla necessità di un “nuovo discorso” sul rapporto tra uomo e ambiente. Saranno affrontati i temi “Acqua, cibo, fame e popolazione mondiale” nell’ottica di uno sviluppo soste-nibile e del diritto a un’alimenta-zione sana, sicura e sufficiente per tutto il Pianeta. La giornata evento si svolgerà nella formula ormai consolidata di convegno e concerto. Attraverso il con-vegno della mattina, dedicato principalmente agli alunni delle scuole secondarie, ai loro do-centi e a tutti gli insegnanti degli istituti scolastici di Bergamo e Provincia, si mira a costruire un laboratorio di riflessione e della formazione nel contesto dell’eti-ca ambientale, dell’agricoltura e della valorizzazione del territorio. L’obiettivo è, ancora una volta,

quello di aprirsi a una conversa-zione responsabile e costruttiva con le giovani generazioni -stu-denti, insegnanti, sistema edu-cativo tutto- che sono il futuro della nostra società, e di costru-ire una cittadinanza più attenta e interessata all’ambiente. Un’oc-

casione imperdibile per con-frontarsi con i grandi temi portati avanti da Unesco ed Expo 2015 e approfondire il legame tra terri-torialità, globalizzazione e soste-nibilità ambientale.

A cura del CEA

La quinta edizione di Sorella Terra apre martedì 15 aprilenella cornice storica del Teatro Donizetti

Verso Expo 2015Nutrire il Pianeta per nutrire la vita

Vivi Bergamo

“Il convegno, dedicato principalmente agli alunni delle scuole secondarie, mira a costruire un laboratorio di riflessione e formazione nel contesto di un’etica ambientale, dell’agricoltura e della valorizzazione del territorio”

Ore 9.00 - 12.30 Teatro Donizetti:intervento introduttivo a cura di Don Francesco Poli (Presidente CEA) e saluti istituzionali, prima di procedere con la presentazione, coordinata da Simona Befani di Bergamo TV, dei seguenti argomenti:

) Popolazione mondiale: fame e salute a cura di Giangi Milesi, presidente CESVI e Vittorio Rinaldi, presidente Altromercato;) Riflessione e dibattito con gli studenti: l’esperienza dell’Istituto Agrario Stern di Bergamo e il mais Spinato. Special guest Mauro Pagani (PFM) ed Eugenio Finardi;) Ambiente e Territorio: tra cultura, natura e nutrizione a cura di Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto Botanico, Raoul Tiraboschi, rappresentante Slowfood Bergamo e Eugenio Finardi, cantautore.) A chiusura porgeranno i loro saluti: Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Claudia Maria Terzi, assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Regione Lombardia

Ore 21.00 Teatro Donizetti:concerto “Mille Anni Ancora. Ricordando Fabrizio De André” con Mario Pagani (PFM) e Eugenio Finardi e i musicisti: Mario Arcari, Ellade Bandini, Giorgio Cordini e con Alessandro Adami, Max Gabanizza, Eros Cristiani, Enrico Mantovani, Stefano Zeni, Giuseppe Rotondi e Maria Alberti.

Programma Sorella Terra ;

Eugenio Finardi Mauro Pagani

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Il Centro di Etica Ambientale organizza il prossimo 15 apri-le, l’evento “Sorella Terra”. Don Francesco Poli, presidente del CEA e promotore del progetto, che anche quest’anno ha coin-volto più di 15 mila studenti del-le scuole secondarie superiori della provincia di Bergamo, fa il punto sul convegno che ha co-me titolo “Nutrire il Pianeta per Nutrire la Vita: Agricoltura, Fami-glia, Polis”.

Quali sono state le motivazioni che vi hanno portati a elaborare il progetto?I giovani d’oggi saranno chiama-ti a essere gli artefici del nostro futuro. Dobbiamo quindi creare prospettive e aiutarli a esprime-re le loro idee facendo compren-dere l’importanza di un mondo sostenibile. La pianificazione territoriale è una risorsa impor-tantissima per l’economia ma, soprattutto, ci consegnerà il mondo di domani con tutti i suoi pregi e difetti. Solo una consa-pevole analisi può evitare rimorsi

ai posteri.

Quali collaborazioniavete attivato?Il filo conduttore è Expo 2015 con il motto “Nutrire il Piane-ta, Energia per la vita”, una se-rie di opportunità economiche unite dall’importanza della va-lorizzazione ambientale e del patrimonio enogastronomico. La sinergia con Slow Food che il CEA cura sempre con atten-zione, creerà uno spazio per la proiezione di un cortometraggio durante il convegno mattutino. È interessante vedere anche il sor-gere di un’imprenditoria inno-vativa connessa al “ritorno alla terra” che fornisce grandi op-portunità ai nostri giovani anche in tempo di crisi.

Come definisce il progetto?“Sorella Terra” è un format co-struito perché gli studenti degli ultimi anni della scuola secon-daria possano attingere dalla loro esperienza giovanile e dagli strumenti di conoscenza che la scuola fornisce per costruire un

progetto di comunità che possa essere sostenibile e abbia anche una valenza etica. Lo scopo da un lato vuole essere la valoriz-zazione dei giovani e dall’altro l’attingere al mondo scolastico come risorsa, per progettare azioni e comportamenti soste-nibili. L’evento si propone come la miglior sintesi tra un momen-to di grande valenza formativa

e uno di forte eco mediatica, che dando risalto alle tematiche scientifiche ed etiche, invita a pensare sostenibile a chiunque vorrà unirsi agli ideali promossi dal CEA.

Tutti gli anni è prevista la partecipazione di un artista, quest’anno tocca a FinardiQuest’anno Eugenio Finardi fornirà un’interessante visione di quelle che sono state le sue vicende umane e artistiche nel rapporto con la cucina e con l’ambiente: una testimonian-za che certamente sarà degna del grande cantante milanese che ha all’attivo oltre 27 album di grande successo. Il CEA, da quest’anno, ha impostato l’e-vento affinché al teatro cittadi-no Donizetti si crei un’atmosfera unica.

Può fornirci qualche anticipazione?Sarà la prima edizione in cui l’Università degli Studi di Ber-gamo parteciperà in qualità di esponente del Direttivo CEA, già

composto da Diocesi, Comune, Provincia e Bergamo Sviluppo. Sarà un’occasione importante non solo per diffondere la cultura green ma anche per direzionare il mondo del lavoro verso la fio-rente green economy, attraverso il servizio placement dell’univer-sità.

Ritiene positivo il dialogo inter istituzionale?La forma particolare che il CEA sta introducendo in Italia grazie all’intuizione che la Diocesi di Bergamo ha voluto attivare con gli altri soci fondatori nel 2008, è la strada che auspica il ritorno di un “nuovo Umanesimo,” lun-go la quale l’umanità si possa in-camminare per costruire il futuro del pianeta: una vera e propria “nuova e responsabile allean-za” con la natura. Come scrive il Premio Nobel di Fisica e Chimica Ilya Prigogine: in questo cammi-no non siamo soli, assistiti dal-lo Spirito, godiamo anche della compagnia della natura, mo-mento fondamentale del nostro “costruire”.

Il Presidente del CEA racconta Sorella Terra 2014Don Francesco Poli si confronta con i temi chiave di Expo 2015Cibo, vita, agricoltura, famiglia

Don Francesco Poli

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Oltre 50 mila presenze, 58 espo-sitori tra imprese, enti e servizi, 17 organizzazioni no profit, 12 incontri e conferenze, 21 labo-ratori a cura di cooperative so-ciali e associazioni del territorio e 4 mostre. Dopo il successo del 2013 Bergamo ospiterà dal 16 al 18 maggio la terza edizione del Festival dell’Ambiente, l’appun-tamento che porta in città tut-ti i temi legati all’ecologia e alla sostenibilità. La zona del centro città compresa tra Palazzo Friz-zoni, il Sentierone, Piazza Dante e Parco Caprotti ospiterà espo-sizioni, mostre, convegni, spet-tacoli e laboratori all’insegna di uno stile di vita sostenibile. Quat-tro le aree tematiche attorno al-le quali sarà strutturata la parte espositiva: Aria, Terra, Acqua e Fuoco, i quattro elementi naturali simbolo del Festival. L’Aria, ele-mento impalpabile e sfuggente per eccellenza, rappresenterà la mobilità sostenibile e i trasporti: dai mezzi elettrici alle biciclette, dal trasporto pubblico alla mobi-lità dolce. L’acqua rappresenterà il mondo delle associazioni, del-

le cooperative, dei movimenti e dei circoli, ma anche delle istitu-zioni, delle scuole e delle ammi-nistrazioni. Energie rinnovabili, edilizia sostenibile ed efficienza energetica non potevano che essere rappresentati dal Fuoco, da sempre sinonimo di energia e calore e infine la Terra, simbolo di fertilità, rappresenterà la se-zione del Festival dedicata all’a-limentazione, ai prodotti naturali e alle tipicità del territorio, oltre a chi produce prodotti naturali o offre servizi alla persone legati alla salubrità e al benessere psi-cofisico. Organizzato dall’Asso-ciazione Festival dell’Ambiente in collaborazione con l’asses-sorato all’ambiente del comune di Bergamo, il Festival vuole es-sere un momento d’incontro e di scambio tra visitatori ed espo-sitori, finalizzato a far emergere

e a diffondere buone pratiche. Per questo, nell’area convegni e dibattiti allestita nel quadripor-tico del Sentierone, importanti ospiti approfondiranno temati-che di rilievo, con un occhio di riguardo per le imminenti ele-zioni amministrative. Conferen-ze, degustazioni e laboratori pratici animeranno le giornate del Festival, con una novità: il Green Village, un ampio spazio dove incontrare la redazione di BergamoSOStenibile e parte-cipare a diversi laboratori, oltre

a prendervi una pausa gustosa ma ecologica. Anche per i più piccoli sarà allestito uno spazio ludico didattico, un prato dove divertirsi imparando attraverso simpatici laboratori, perché il ri-spetto per l’ambiente e per le fu-ture generazione diventi uno stile di vita fin da bambini. In occa-sione del Festival dell’Ambiente, domenica 18 maggio, si terrà a Bergamo il raduno dell’associa-zione “Propulsione Umana”, or-ganizzato dall’associazione per il rilancio della bicicletta A.Ri.Bi

e dalla Federazione italiana ami-ci della bicicletta, Fiab. Scopo dell’Associazione promuovere l’utilizzo della propulsione uma-

na e stimolare il miglioramen-to, l’innovazione e la creatività nelle sue applicazioni pratiche, specialmente nell’ambito della progettazione e dello sviluppo di veicoli. Mezzi a propulsione umana e a energia rinnovabile, arredamenti di recupero, pro-dotti per la cura della casa e della persona naturali e biode-gradabili, alimenti a kilometro ze-ro, abiti solidali e nuovi stili di vita: cominciate a segnarvi la data!

Arianna Corti

Dal 16 al 18 maggio torna in centro città il Festival più verde di Bergamo

Il Festival dell’Ambientecompie tre anni

Vivi Bergamo

“Novità: il Green Village, un ampio spazio dove incontrare la redazione di BergamoSOStenibile e partecipare a incontri e degustazioni”

“Stand, convegni e laboratori pratici animeranno le giornate del Festival”

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www.grafinvest.it

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Con Expo 2015 ormai alle por-te, ha sempre più senso parlare di turismo culturale e delle sue potenzialità per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio. De-finito dagli studiosi “il turismo del XXI secolo” per la sua capacità di recepire i cambiamenti in atto nella società moderna, il turismo culturale è sempre esistito. Se in passato la visita a siti e mu-sei era la motivazione prevalente del viaggio, nel corso degli anni si è passati a un turismo di tipo esperienziale, dove prioritaria è la partecipazione attiva ed emo-tiva del turista. In questa prospettiva, il turismo culturale rappresenta una gran-de opportunità di trasforma-zione per i territori urbani, che sono così spinti a ridefinire le loro politiche turistiche-culturali e mettere in campo nuove stra-tegie per aumentarne l’attrattivi-tà. Il convegno “Città ri-visitate. Nuove idee e forme del turismo culturale”, organizzato dall’Uni-versità degli Studi di Bergamo in collaborazione con il Comune di Bergamo e il Circuito Città d’Ar-te della Pianura Padana, ha dato la possibilità a realtà istituzionali, imprenditoriali e accademiche di dialogare su una valorizzazione del sistema turistico italiano su scala europea. La prima giorna-ta, dedicata alla tavola rotonda “Strategie turistiche verso Expo 2015”, era finalizzata al confron-to su strategie di promozione, accoglienza turistica e riqualifi-cazione urbana delle città ade-renti al Circuito Città d’Arte della Pianura Padana. L’associazione, in costante col-laborazione con gli enti e le au-torità locali, sta monitorando le nuove tendenze del turismo culturale alle quali i comuni si devono adeguare per garantire un’offerta ricca e accattivante e per essere pronti alla gestione dei flussi turistici internaziona-li, strettamente correlati a Expo 2015. Docenti di università ita-liane e straniere hanno animato la seconda giornata, gettando i semi per il germogliare di rifles-

sioni su temi diversi: dalla città come grande polo di attrazione in termini di patrimonio abitativo e risorse artistico-monumen-tali, ai caratteri e alla dimensio-ne della domanda di turismo culturale urbano e dell’offerta di accoglienza. Dall’Universi-tà di Tilburg e dall’Università di Scienze applicate di Breda, il prof. Greg Richards ha focaliz-zato l’attenzione sull’evoluzione del turismo culturale come un’e-sperienza di totale interazione con la comunità locale perché il turista si trasformi in viaggiatore consapevole. Ampio spazio è stato dato all’a-nalisi di esempi di progettualità verso interventi di rigenerazione urbana e candidature internazio-nali, come ha dimostrato lo stu-dio su Matera, ancora in lista per diventare città europea della cul-tura 2019. Non sola teoria quin-di, ma anche tanta concretezza a testimonianza e conferma del-le implicazioni economiche e delle potenzialità occupazionali del turismo in quelle città in gra-do di valorizzare una nuova frui-zione dei propri spazi, stili di vita e servizi.«L’auspicio è che l’Italia metta in-sieme le energie e le risorse in modo sinergico -ha concluso la prof.ssa Bonadei, presidente del corso di laurea in Progettazione e gestione dei sistemi turistici dell’Università di Bergamo- e le testimonianze portate qui so-no la dimostrazione degli otti-mi risultati a cui si può arrivare quando forze e competenze si amalgano». Al turista non resta ora che ri-scoprire la sua natura di viaggiatore.

Eleonora Chiari

Il convegno internazionale “Città ri-visitate” mette in mostrale opportunità che Expo 2015 e una nuova concezionedi turismo culturale danno ai territori urbani

Expo 2015 e turismo culturaleBergamo si prepara

Vivi Bergamo

“L’Expo 2015 è un’occasione d’oro per sviluppare le strategie di valorizzazione dell’attrattività del territorio”

Altobrembo Rurale è la nuova proposta turistica che sarà lan-ciata dai paesi di Altobrembo dalla prossima stagione per una vacanza garanzia di accoglienza familiare ad alta qualità di servizi e proposte. Potrete vivere la na-tura, la cultura dei luoghi di mon-tagna e assaporare i prodotti locali preparati con passione ed esperienza. Alberghi, B&B, risto-ranti, aziende agricole, alpeggi, antichi borghi, ecomusei faran-no mostra delle realtà locali più caratteristiche per farvi scopri-re la cultura, i sapori e la natura dell’Alta Valle Brembana.L’anima di Altobrembo Rurale mette a disposizione numerosi servizi, dalle escursioni con gui-de esperte e qualificate, alla cu-cina tipica dei migliori ristoranti, dalle gite in alpeggio agli eventi con i produttori in collaborazio-ne con l’associazione Slow Fo-od, senza dimenticare le visite alle aziende agricole locali e le colazioni a base di prodotti del luogo. Nelle strutture aderen-

ti avrete a vostra disposizione carte topografiche e materiali in-formativi per scoprire i percorsi naturalistici sul territorio e la pos-sibilità di partecipare ad attività escursionistiche con gli accom-pagnatori del Parco delle Oro-bie alla scoperta di flora, fauna, alpeggi e tutte le caratteristiche dei paesaggi locali. Le aziende agricole di Altobrembo Rurale inoltre vi accoglieranno per far-vi conoscere la lavorazione dei prodotti locali: latterie, produttori di formaggi, coltivatori, allevatori mostrano le proprie realtà illu-strando con passione ed espe-rienza gli ambienti e i prodotti, e fornendo dimostrazioni di lavo-razione e trattamento delle ma-terie prime locali. Testimonianze di un mondo pas-sato di contadini e artigiani sono poi le realtà ecomuseali, gli anti-chi borghi, i mulini, le vie storiche, che andranno a completare la vostra scoperta culturale dell’Al-tobrembo. Il tutto in perfetta armonia con gli

incantevoli paesaggi circostanti, che offrono occasioni di relax, tranquillità e divertimento per tutto l’anno. Nei ristoranti di Al-tobrembo Rurale gusterete deli-ziosi piatti realizzati con prodotti a km0, taglieri di formaggi della Valle Brembana e dolci fatti in casa con le primizie del territorio. Gli alberghi, oltre ad offrire un servizio ristorante in sintonia con questa filosofia, preparano colazioni con prodotti genuini. A breve sarà online il sito, appo-sitamente dedicato, www.alto-bremborurale.it per scoprire tutti i servizi disponibili, le esperienze che potrete vivere e gli eventi in programma, tra cui cene a tema, merende, aperitivi, serate ricre-ative. Sarà possibile scegliere la vacanza che fa per voi vagliando le diverse possibilità di pernotta-mento e le varie attività, così da non perdervi la preziosa scoper-ta di un territorio che può offrirvi servizi esclusivi ed esperienze indimenticabili a contatto con la natura e le sue risorse.

Altobrembo RuraleSapori, natura e tradizioneAlla scoperta dell’anima più vera del territorio dell’Alta Valle Brembana per una vacanza all’insegna di tradizione e autenticità

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I mulini dell’Ecomuseo di Valtorta.

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Il secondo studio pubblicato da Tosca Rossi, guida turistica ber-gamasca, regolarmente abilitata e attiva sul territorio dal 1998, “A volo d’uccello - Bergamo nelle vedute di Alvise Cima - Analisi della rappresentazione della cit-tà tra XVI e XVIII secolo” è nuova-mente dedicato alla nostra città e segue il primo lavoro del 2009, “Bergamo urbs picta - Faccia-te dipinte a Bergamo dal XV al XVIII secolo.” In questo volume per la prima volta, tutti i lacer-ti affrescati presenti sugli edifici di Bergamo e dei colli sono stati raccolti analizzati, descritti e cor-redati da un’approfondita ricerca storica. La nuova opera, invece, è una ricerca originale e inedita: un af-fascinante tuffo nella Bergamo medioevale, una visione del suo assetto urbano prima che venis-se sconvolto dalla fortificazione veneziana ultimata nel 1595. Si tratta di una sorta di passeggiata anacronistica tra viottoli, slarghi, spalti e case che permettono di ritrovare il borgo antico nel suo aspetto disordinato ma anche

nella sua spontaneità e fierez-za, vegliato dai santi Vincenzo e Alessandro cari alla devozione bergamasca. Il tutto grazie all’a-nalisi “a volo d’uccello” applicata alle vedute cinque-secentesche conservate ed esposte in ar-chivi pubblici cittadini o in con-tenitori storici adeguatamente conservati. Uno degli esempla-ri a oggi noti di queste vedute, tecnicamente dette “piante pro-spettiche”, lo si trova nel “Museo dell’Età Veneta – Il ’500 interatti-vo” ed è stato realizzato da Alvi-se Cima nel 1693.

Di questo pittore non si sapeva quasi nulla, a parte la data, 1693, la presunta parentela con il pit-tore Sebastiano Cima, rivelatosi poi il padre, e qualche citazione sparsa negli archivi, insieme al-la certezza che fosse l’artefice della riproduzione in scala dei fregi degli arazzi medicei della Basilica di Santa Maria Mag-giore in Bergamo Alta, inviati ad Anversa in Belgio perché fosse-ro riprodotti sui nuovi manufatti fiamminghi, a cui fu dato il nome “Trilogia di Anversa”. Mesi negli archivi pubblici di Bergamo, Mi-

lano e Roma, hanno permesso di ripercorrere le tappe di Alvise a Bergamo (1643-1710), di rico-struire l’intera vicenda personale e professionale di tutti i compo-nenti del nucleo familiare e di analizzare tutto il parco opere della bottega, restituendo a Se-bastiano la paternità di due di-pinti collocati a Comun Nuovo e ad Orezzo. Questa ricerca me-ticolosa ha anche permesso di intuire che esistono altre vedute del territorio cittadino e berga-masco a opera di Alvise, in parte custodite in collezioni private e in

parte disperse sempre a causa delle “orde” napoleoniche. Le vedute secentesche, allega-te al volume, hanno il pregio di poter essere utilizzate da ogni lettore come base per una sug-gestiva ricognizione persona-le della Bergamo medioevale: mai prima d’ora questi supporti erano stati analizzati “pezzo per pezzo”, isolando i singoli edifici ed esaminando la loro colloca-zione, il loro orientamento, le loro fattezze architettoniche e le per-tinenze; il tutto riportato all’inter-no delle 100 schede pubblicate e raggruppate in rubriche. Il risultato è una sorta di guida della città con un invito alla sua rilettura: troppe volte strati di asfalto, manifesti pubblicitari e parcheggi stipati di autovetture, intralciano i tragitti e le vie che abitualmente percorriamo, frap-ponendosi alla visione chiara e nitida della città. Tutto ciò limita il nostro sguardo e ne oscura la lettura, quella ve-ra, che deve invece poter coglie-re la suggestiva bellezza della nostra amata Bergamo.

Riscoprire “a volo d’uccello”la Bergamo medievaleL’ultima opera di Tosca Rossi esplora attraverso piante prospettiche l’assetto urbano della città prima della fortificazione veneziana

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Bergamo si riscopre città gre-en con la seconda edizione del progetto “Sono Sostenibile”, un’iniziativa che ha l’obiettivo di riconoscere un marchio alle at-tività commerciali più virtuose in termini di ecologia e rispar-mio energetico. Alla premiazio-ne dell’edizione 2013 che si è svolta lunedì 24 marzo, erano presenti l’assessore comunale all’ambiente ed energia Massimo Bandera, il presidente di Berga-mo Sviluppo Angelo Carrara con il direttore Cristiano Arrigoni e la dottoressa Francesca Raso e in-fine il dottor Andrea Locati della Camera di Commercio. Come ha messo in evidenza il presi-dente Carrara, questa iniziativa

intende fare in modo che i nego-zi che adottano comportamenti rispettosi dell’ambiente possano servire da esempio per l’intera collettività e permettere a una città come Bergamo di diventare più attenta nei confronti delle te-matiche ambientali. Il bando per la nuova edizione sarà aperto fi-no al 30 aprile 2014 e vi possono partecipare le attività commer-ciali, sia esercizi di vicinato sia pubblici esercizi, e le attività ar-tigianali alimentari con vendita al pubblico, con sede a Bergamo o provincia, che già adottano o decidono di adottare soluzioni di sostenibilità ambientale. Dopo aver raccolto le adesioni e chiu-so il bando, verrà definito l’elenco

delle imprese ammesse al pro-getto. «Da questo momento in poi -spiega il direttore Arrigoni- i re-ferenti delle attività sopraindica-te ammesse al bando dovranno seguire un percorso formativo di tre incontri plenari per un totale di dodici ore di formazione. Verran-no inoltre messe a disposizione 600 ore di consulenza perso-nalizzata interamente finanziate, di cui gli imprenditori interessati potranno usufruire per realizzare buone pratiche all’interno della propria attività». Per dare visibi-lità alle attività partecipanti verrà inoltre prodotto del materiale di comunicazione come brochure, comunicati stampa e redaziona-li che possano mettere in luce i comportamenti virtuosi di cia-scuna di esse. La dottoressa Raso ha poi il-lustrato le 18 attività che han-no ottenuto il marchio di qualità nell’edizione 2013, suddivise in pubblici esercizi, attività ali-mentare artigiana, commercio alimentare, commercio non ali-mentare e servizi alle imprese. Il dottor Locati ha infine spiegato

le caratteristiche fondamenta-li di un marchio, che può esse-re concesso solo da un preciso regolamento, come nel caso del marchio “Sono Sostenibile” che, grazie all’autorevolezza delle isti-tuzioni coinvolte, fornisce una

garanzia ulteriore per lo svilup-po di un rapporto di fiducia con il consumatore. Anche l’assessore Bandera ha affermato che que-sto progetto rappresenta una forma di virtuosità per la nostra città all’insegna di un’apertu-ra verso l’Europa, per una città pronta ad accogliere il turismo in-ternazionale e pronta a mostrarsi vivibile, accogliente e attenta ai problemi ambientali, annuncian-do che il Comune di Bergamo fornirà degli incentivi alle attività che hanno ottenuto il marchio.

Daniela Picciolo

Sono 18 le attività premiate per l’attenzione all’ambiente e al risparmio energetico. Aperto fino al 30 aprile 2014 il nuovo bando

“Sono Sostenibile”Un riconoscimento ai negozi virtuosi

Speciale Sono Sostenibile

“I negozi che adottano comportamenti rispettosi dell’ambiente possano servire da esempio per l’intera collettività”

“Verranno messe a disposizione 600 oredi consulenza personalizzata interamente finanziate”

1. Bio Pasticceria Anita2. Brembilla Luca accumulatori3. Carminati Lorenzo - Carni equine4. Casa Gambarara5. Chez Richard Paris6. Da Mimmo7. Del Rosso Vernici8. Eticalimenta9. Gelateria Verderosa10. Il Bianconiglio Bergamo11. Motorama Bike12. Oro - Bici13. Ottica Tironi14. Paguro Blu15. Ristorante Pizzeria Marechiaro16. Ristorante Pizzeria Vesuvio17. Riva Gioielli18. Sweet Irene

Attività che hanno ricevutoil marchio Sono Sostenibile nel 2013

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Le date degli incontriper raccogliere l’interessead aderire al bando 20141 APRILE > BERGAMO3 APRILE > TREVIGLIO8 APRILE > ALBINO10 APRILE > PIAZZA BREMBANATutte le informazioni su www.bergamosviluppo.com

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La Gelateria Verderosa nasce nel febbraio del 1990, quando Gian-carlo Bellelli decide di far diven-tare la sua passione per il gelato una vera e propria professione e intraprende un percorso formati-vo culminato nel tirocinio presso il celebre Maestro Cardelli della Bottega del Gelato di Milano. Oggi, nel negozio di via Cesare Battisti a Bergamo, Giancarlo Bellelli è aiutato dalle figlie Chia-ra e Giulia e dal nipote Matteo. La decisione di produrre unica-mente per la propria attività, la selezione accurata delle materie prime e un’attenzione particola-re alla qualità del prodotto finito hanno reso Verderosa una tappa fissa per moltissimi bergamaschi e non solo. Non scendere mai a compromessi sulla qualità degli ingredienti ha permesso all’attivi-tà di essere da tanti anni sul mer-cato senza mai risentire di crisi. Spiega lo stesso Bellelli: «I miei genitori gestivano una bottega di gastronomia e certamente ho appreso da loro l’amore per il buon cibo. Produrre un gelato di qualità, dopo tanti anni di pro-fessione, mi rende ancora entu-siasta come il primo giorno, anzi oggi sono forse ancora più felice perché il tempo ha accresciuto la mia consapevolezza e la mia voglia di fare sempre meglio. Trasmettere alle mie figlie que-sta passione è stata una gran-dissima soddisfazione per me. Ora aspetto solo di tramandare l’amore per il mio bellissimo la-voro ai miei nipoti». Per il pregio artigianale dell’attività svolta, la gelateria Verderosa ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Artis Artigiano Eccellente 2012. «A dif-ferenza di quanto avviene in nu-merose attività in franchising, noi non utilizziamo coloranti, puree di frutta, liofilizzati o basi pronte per la preparazione del nostro gelato. Sin dall’inizio abbiamo fatto una scelta di naturalità e non di moda. Mi sento un artigia-no che crede nell’originalità del proprio lavoro. Se voglio fare un gusto con la ricotta, la compro fresca; per i pinoli uso esclusiva-

mente quelli toscani e se voglio fare il gelato con una ricetta a base di riso, prendo una pentola e lo metto a bollire. Voglio che il mio gelato sia un piacere per tut-ti e per questo prevedo sempre anche gusti senza latte e senza zucchero». Ma la qualità degli ingredienti non è sufficiente. Per un prodotto di qualità è neces-sario anche usare alcuni accor-gimenti. Spiega il proprietario di Verderosa: «Vi siete mai chiesti come fanno certe gelaterie a proporvi ogni mattina vaschette intonse e stracolme di prodotto? È impossibile che la sera prima siano finiti tutti i gusti e certa-mente il gelato del giorno prima non viene gettato! In molti hanno l’abitudine di mischiare il gelato del giorno prima con quello ap-pena fatto. Io non ritengo cor-retta questa procedura, perché non garantisce la freschezza e la genuinità del gelato. Non riempio

mai le vaschette fino all’orlo per-ché preferisco produrre il gelato giorno per giorno». Ai gusti sta-gionali classici, si affiancano i gu-sti esclusivi Verderosa. Celebre è lo “Stracchino della Duchessa”, un semifreddo alla panna che è il vero cavallo di battaglia di Bellel-li. Di recente ideazione anche un nuovo gusto molto apprezzato dalla clientela, il famoso “Pesche e prosecco”. Poiché vini e birre sono un’altra grande passione, Bellelli ha allestito nel suo nego-zio il corner “XBaccus” dedica-to a una selezionata proposta di etichette italiane perlopiù di spu-manti e vini da dessert. Nell’area è presente anche la birra di qua-lità del Birrificio Artigianale Elav. Il negozio prevede anche un an-golo per le golosità che contiene biscotti per gelato, amarene allo sciroppo, confetture extra, cioc-colato bio (autunno e inverno) e brioches siciliane per gelato. Se poi siete appassionati di dessert dopo i pasti, un ricco assorti-mento di prelibatezze riguarda proprio il dopocena con prelibati dessert monoporzioni capaci di dare un tocco speciale a ogni occasione. La propensione per la qualità gastronomica si sposa certamente anche con il grande impegno che Bellelli ha da sem-pre riservato alla sostenibilità. Utilizzare latte e panna freschi e prediligere la frutta di stagio-

ne sono azioni concrete che si sono unite a una gestione molto attenta e responsabile dell’attivi-tà. Da moltissimo tempo, infatti, per imballare le vaschette gelato d’asporto si impiega solo carta certificata FSC. Inoltre la gela-teria ha sempre investito molto in attrezzature tecnologiche che consentono un importante abbassamento dei consumi di corrente e di acqua. Queste at-tenzioni, insieme con una gran-de attenzione alla moderazione dei consumi energetici dell’e-sercizio e un reale scrupolo nel-

la gestione delle materie prime (minimizzando gli scarti) hanno permesso all’attività di ricevere anche il riconoscimento “Sono Sostenibile” istituito dalla Came-ra di Commercio per le attività particolarmente attente all’am-biente. La gelateria è sempre aperta nella pausa pranzo. Per questo, sono in molti a scegliere il gelato come un piacevole pa-sto. Un gelato, infatti, può esse-re un ottimo sostituto del panino quando si è fuori casa e il tempo a disposizione è scarso. Grazie a latte, panna e uova, questo alimento è in grado di for-nire proteine, calcio, ferro, fosfo-ro, vitamina A e B. Da sempre, la gelateria effettua orario conti-nuato ma anche d’estate chiude alle 22. Spiega Bellelli «Questa scelta deriva da una conside-razione molto semplice: io e la mia famiglia crediamo nel valo-re della qualità della vita, anche della nostra. Chiudere alle 22 ci permette di ritagliarci un po’ di spazio anche per il nostro tempo libero e la nostra vita affettiva».

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Gelateria VerderosaQualità di gelato, qualità di vitaIl valore del gelato è artigianalità e amore per la tradizione

“Non utilizziamo coloranti, puree di frutta, liofilizzati o basi pronte per la preparazione del nostro gelato. Sin dall’inizio abbiamo fatto una scelta di naturalità e non di moda”

Gelato e piacere binomio indissolubileUno studio italiano di qualche anno fa che ha coinvolto diversi Centri di Ricerca (Istituto Nazionale della Nutrizione, Università di Modena e di Roma) ha preso in considerazione proprio le ca-ratteristiche nutrizionali del gelato, arrivando a sostenere che «Il gelato fa davvero bene, sia per le sue proprietà nutritive sia per il senso di appagamento e di gratificazione che induce nei suoi consumatori». Alla stessa conclusione è arrivato anche il Prof. Hademar Bankofer di Vienna che, nel suo celebre libro “Gesund und fit in dem Urlaub”, parla dei numerosi benefici che si ricava-no dal consumo abituale di gelato. Se questo non bastasse, uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di Psichiatria di Lon-dra dimostra che basta un cucchiaio di gelato per “accendere” letteralmente i centri di piacere nel cervello umano, gli stessi che vengono attivati anche da una vincita di denaro o dall’ascolto della nostra musica preferita.

Speciale Sono Sostenibile

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Del Rosso Vernici, storico negozio ber-gamasco di pitture e vernici per l’in-dustria e l’edilizia, festeggia i 50 anni aderendo al progetto “Sono sostenibile”, che premia le aziende virtuose in tema di sostenibilità. Fondata nel 1964 da Attilio Del Rosso l’azienda ha anticipato richie-ste e tendenze del mercato e negli anni si è ampliata con l’inserimento dei figli e ora è guidata da Carlo Del Rosso. Grazie all’esperienza acquisita in quasi mezzo secolo di attività la società si posiziona oggi tra i più qualificati fornitori di pro-dotti vernicianti di uso professionale. Da sempre l’azienda fornisce materiali e as-sistenza ai privati ma soprattutto ai pro-fessionisti dell’edilizia e dell’industria, per i quali organizza anche corsi di formazio-ne. Le vernici vendute si prestano a sva-riate applicazioni: dalle decorazioni per pareti interne ed esterne, alla colorazio-ne di bottoni ed etichette per i vestiti, fino ai cicli anticorrosivi per off-shore e alle bombolette spray per i ritocchi di radia-tori, caloriferi o caminetti. Dal 2008 Del Rosso Vernici ha intrapreso una politica ferrea contro i prodotti tossici e i metalli pesanti, altamente dannosi per l’ambien-te e per la salute, annoverando tra le sue proposte prodotti ecologici senza VOC (composti organici volatili) a basso im-patto ambientale. Per il settore in forte

espansione della bioedilizia la Del Ros-so Vernici propone un’ampia gamma di pitture e vernici ecologiche, sia per uso esterno che per superfici interne; le ver-nici ecologiche, prive di agenti tossici e nocivi, sono disponibili nelle varianti acri-liche, traspiranti, lavabili, superlavabili, antimuffa, solvent free, effetto smalto. Personale altamente qualificato e co-stantemente aggiornato assiste i clienti fornendo consigli utili sul corretto utiliz-zo dei prodotti e sullo smaltimento ade-guato dei contenitori. Il negozio ha già attuato la raccolta differenziata secondo la normativa comunale spingendosi an-che ben oltre la normativa vigente, infatti alcuni materiali come i bancali, il cello-phane e il termoretraibile vengono riuti-lizzati in modo da non creare un eccesso di rifiuti. Sempre nell’ottica di sostenibi-lità ambientale, Del Rosso ha deciso di farsi promotore dei valori e dei principi dello sviluppo sostenibile attraverso la diffusione di BergamoSOStenibile e di-vulgando il suo impegno anche tramite la propria pagina facebook.

Via Moroni, 330 - BergamoTel. +39 035 258158

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In via Moroni 118, un via vai di persone esce da un negozietto di delizie bio con il sorriso: alcune passano, entrano, si fermano per una battuta, un saluto, un abbraccio ed escono con qualche go-losità che rallegrerà loro la giornata. Alla Bio Pasticceria Anita dolce fa rima con vitalità, sia perché è l’unica pasticceria biologica certificata della città, sia per-ché Concetta Di Giovine, la proprietaria del laboratorio, è una donna frizzante e piena di entusiasmo per il suo lavoro. Le abbiamo chiesto quali sono le carat-teristiche per essere biologici al cento per cento e Concetta ci ha spiegato che è necessario sottostare a degli standard ben precisi. Per prima cosa acquistare tutti i prodotti solo da fornitori certifica-ti. «Sono quattro gli elementi che non devono mancare e che sono i pilastri fondamentali del nostro lavoro: utilizza-re prodotti biologici, a km zero, di tradi-zione pugliese e lavorarli rigorosamente a mano». La maggior parte delle ricette da lei preparate provengono dalla Puglia, sua terra d’origine, e vengono realizzate con prodotti tipici di quelle zone. «Ovvia-mente -continua Concetta- ci sono pro

e contro nel nostro modo di lavorare: se un prodotto è fuori stagione noi non lo utilizziamo, perché la genuinità e la fre-schezza dei prodotti vengono prima di tutto. Se i bambini vogliono le torte co-lorate io non utilizzo fragole a dicembre o coloranti artificiali. I miei clienti sanno che stanno comprando qualche cosa di genuino, senza compromessi, prendere o lasciare». Tutto è realizzato in maniera naturale e con grande fantasia. L’ultima idea sfornata sono saccottini con con-fettura di patate, una vera delizia, provare per credere.

Via Moroni, 118, BergamoCell. +39 331 8762342

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“È necessario sottostare a degli standard ben precisi, come acquistare tutti i prodotti solo da fornitori certificati”

Speciale Sono Sostenibile

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Dal 1985 la famiglia Giordano, originaria della Costiera Amalfitana, conduce con successo Marechiaro, celebre locale di Bergamo specializzato nella pizza e nelle specialità marinare. L’attenzione alle ma-terie prime e il continuo aggiornamento professionale hanno permesso all’attivi-tà di conseguire un ruolo di primo piano nell’ambito della ristorazione cittadina.La grande intuizione di Antonio e Domeni-co Giordano (padre e figlio) è stata quella di utilizzare prodotti in grado di facilitare la digestione della pizza, rendendo que-sto amatissimo alimento un piacere per tutti. Già dieci anni fa, infatti, Marechiaro ha deciso di produrre un impasto realiz-zato con la farina di tipo 1, meno raffina-ta rispetto a quella usata abitualmente. Questa scelta, insieme con quella di op-tare per la lievitazione naturale di 48 ore, è stata accolta con successo da una clientela sempre più attenta alla salute, oltre che ai sapori. Con lo sguardo rivol-to verso il futuro, di recente sono anche stati introdotti impasti a base di kamut ed è stato avviato anche l’utilizzo di una particolare pasta madre realizzata senza il lievito di birra. L’attenzione alla quali-tà degli alimenti, ma anche ai processi legati alla ristorazione hanno fatto con-quistare all’attività il riconoscimento “So-no Sostenibile” indetto dalla Camera di Commercio per gli esercizi bergamaschi particolarmente virtuosi. Marechiaro, in-fatti, presta grande attenzione ai prodotti di stagione e per i piatti di pesce utilizza solo prodotti freschissimi servendosi di fornitori qualificati e di fiducia. Le verdure utilizzate per la preparazione dei piatti ve-getariani e per le pizze rispettano le logi-

che del kilometro zero e provengono solo da produttori locali. Per quanto concerne la birra, è tra le poche realtà bergama-sche a servirsi di un metodo di spillatura che prevede la totale assenza di anidride carbonica. Questa particolarità favorisce la digeribilità del prodotto e ne migliora anche la sostenibilità ambientale. Con grande apprezzamento della clientela, ogni mercoledì sera, il locale offre una scontistica del 50% su tutte le pizze e, a riprova di una grande ospitalità insita nella filosofia aziendale, ai turisti viene re-galata una mappa della città in inglese, francese e tedesco. Inoltre Marechiaro è anche ospitalità: alla “Locanda Sant’An-tonio de Foris”, dal nome del vecchio ospedale a cui era adibito l’antico edificio del 1208, sono a disposizione dei turisti tre camere e due appartamenti dotati di tutti i comfort. Tra volte in muratura e colonne originarie è possibile pernottare nello storico e confortevole Bed and Bre-akfast con la garanzia della calda ospita-lità della famiglia Giordano.

Via Borgo Palazzo, 2 - BergamoTel. +39 035 232206

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Se i dolci made in USA e in UK sono la vostra passione, non temete: anche a Bergamo troverete un piccolo angolo di paradiso. Nel pieno centro cittadino, da ormai undici anni, vi aspetta Sweet Ire-ne, caffetteria e bar english style con un occhio di riguardo alla genuinità degli in-gredienti. Tra interni colorati e famigliari, tovaglie a quadretti e profumi invitanti di dolci appena sfornati, vi sembrerà di es-sere a casa di amici. Cheescake, apple crumble, sweet chocolate cake, ameri-can pie, carrot cake, gelati bio e ancora una ricca selezione di tè e infusi, caffet-teria e succhi di frutta rigorosamente bio, piatti unici salutari sono solo alcune delle prelibatezze che la padrona di casa, Ire-ne, potrà farvi degustare nel suo locale dalle 9 alle 19.30. L’attenzione agli amici “Bio & Veggie” rende questo luogo parti-colarmente amato anche da quanti han-no fatto scelte alimentari in senso vegano e vegetariano. Materie prime biologiche, spirito artigianale nella preparazione di ogni alimento e ricerca costante di ricet-te gustose ed equilibrate per la salute rendono Sweet Irene un luogo capace di trasmettere vero benessere. «Sono in molti a chiedermi perché ho aperto un lo-cale del genere -racconta la proprietaria Irene Spanò- e se guardo indietro vedo esperienze, inclinazioni personali, viaggi, amicizie e incontri che hanno contribuito ad alimentare la mia nostalgia per il tem-po passato, quando i rapporti personali più veri e una sorta di ciclo naturale delle cose scandivano la vita di tutti. Dall’amo-re per questo mondo è nato un progetto imprenditoriale che probabilmente era in me già da bambina: alle medie mi diverti-vo a fare esperimenti in cucina con la mia amica del cuore e crescendo ammiravo mia mamma che, partendo dall’auto-

produzione delle materie prime nell’orto, preparava piatti davvero incredibili. Con la massima attenzione per la stagionalità, privilegiava ingredienti semplici e naturali (in quegli anni il biologico era ancora un concetto pionieristico) e riusciva a creare un’alchimia unica in cucina. Dopo gli studi universitari in Storia dell’Arte ho maturato la decisione di ritornare alla mia grande passione per la pasticceria e, a seguito di un viaggio a New York, con il mio Luca abbiamo iniziato la nostra grande avven-tura con Sweet Irene. Oggi sono molto fe-lice di questa scelta». Entrando nel locale non mancano suggestioni internazionali e la percezione di una grande attenzione verso la natura e l’ambiente. Sweet Ire-ne, già premiata dai suoi visitatori con il Certificato di Eccellenza di Tripadvisor 2013, quest’anno ha anche conseguito l’attestato di “Negozio Sostenibile” della Camera di Commercio. L’impegno della proprietaria in questo senso è a 360°: colazioni, merende e pause pranzo sono sempre preparate con ingredienti bio. Il menu del pranzo cambia tutti i giorni e, coerentemente con una filosofia orien-tata verso la genuinità, nel negozio non esistono surgelatori, si utilizza solo il pro-dotto fresco. Nella pausa pranzo vengo-no presentati piatti unici, nella gran parte dei casi a base di cereali e vegetali, e per il take-away vengono utilizzate solo con-fezioni di carta o di stoffa. Ultima chicca: periodicamente sono organizzati dei cor-si di cucina naturale e sana con l’aiuto di esperti nutrizionisti.

Via Sant’Orsola, 22/A - BergamoTel. +39 035 217372www.sweetirene.it

MarechiaroTradizione e innovazione

Sweet IrenePiccolo angolo dal fascino english

Gli ingredienti che fanno il successo della famiglia Giordano e di Marechiaro

Nel centro di Bergamo, un negozio per golosi momenti di dolcezza

Speciale Sono Sostenibile

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Nella sede bergamasca di Con-findustria lo scorso 24 marzo si è tenuto il convegno “Green Mar-keting. Un ponte tra mercato e consumatore”, con l’obiettivo di fornire alcuni strumenti pratici per affrontare l’evoluzione del mercato e della comunicazione verso nuovi stili di vita e d’impre-sa sostenibili. L’incontro è stato fortemente vo-luto dal gruppo “Il Legno dalla Natura alle Cose” di cui fanno parte molte aziende bergama-sche animate da un obiettivo comune: diffondere il messag-gio che utilizzare il legno non si-gnifica non rispettare l’ambiente e le risorse naturali. Anzi, usan-do il legno è addirittura possibile proteggere e favorire l’ambiente. L’utilizzo di questa risorsa diven-ta, infatti, un gesto 100% soste-nibile quando il legno proviene da foreste di cui è garantita la corretta gestione sia in termi-ni ambientali (pulizia del bosco, programmi di piantumazione, ecc.), sia in termini sociali ed economici. Non è un caso se in Europa, Nord America e Canada le foreste siano in netto aumen-to, a differenza di quanto avviene in altri Paesi del mondo non an-cora sensibili all’argomento.In un contesto del genere, è faci-le intuire quanto, per le aziende che lavorano in questo settore

e che spesso vengono tacciate di scarsa sensibilità ambientale, sia importante diffondere infor-mazioni corrette. Da qui la volon-tà di organizzare questo evento, per esplorare come comunicare al meglio la sostenibilità e la rici-clabilità di un materiale che deve essere sempre più apprezzato e valorizzato. Marco Rossi, titolare dello Stu-dio Green Solution di Bergamo, ha moderato i diversi interventi che si sono focalizzati su temi di grande attualità quali le caratte-ristiche del consumatore green,

le potenzialità della comunica-zione massmediale e le enormi potenzialità legate al web mar-keting. La dottoressa Angela Laurino, content specialist della web agency “Marketing Km ze-ro” ha trattato in particolare le migliori strategie che consento-no alle aziende di intercettare il mercato green. Diego Moratti, direttore responsabile di Berga-moSOStenibile, ha invece sotto-lineato come solo un rapporto virtuoso e proficuo tra aziende e società possa ristabilire l’equili-brio economico e generale ne-cessario a ricomporre la crisi in atto. L’ing. Giorgio Ghisalberti, CEO di “Marketing Km zero” ha mostrato, infine, come le nuove frontiere del web possano dimo-strarsi ottime alleate per chi fa impresa oggi.La platea è intervenuta diver-se volte, soprattutto per com-mentare come gli attuali scenari politici e sociali non tengano in giusta considerazione gli inte-ressi delle piccole e medie im-prese. Grande interesse hanno suscitato le strategie di marke-ting, grazie all’idea sempre più diffusa che il loro utilizzo possa dimostrarsi particolarmente de-terminante in un contesto eco-nomico attraversato da molte

difficoltà. È proprio in questi frangenti, infatti, che le aziende percepiscono maggiormente l’esigenza di sottolineare le pro-prie caratteristiche distintive e di eccellenza, sia per mantenere le quote di mercato faticosamen-te conquistate, sia per sedurre nuovi consumatori. Il ruolo fondamentale di una cor-retta comunicazione è emerso senza ombra di dubbio, specie

per chi lavora con risorse natu-rali come il legno: le imprese di questo settore hanno il privilegio di impiegare una materia prima nobile e preziosa ma, proprio per questo, hanno la responsa-bilità di farsi portavoce del suo valore e di offrire al consumato-re precise garanzie di condotta. Solo in questo modo possono stabilire con il mercato un rap-porto basato sulla fiducia e sulla trasparenza. Del resto, che sviluppo econo-mico e contesto socio-ambien-tale debbano andare verso una direzione condivisa è un assunto che nessuno può più mettere in discussione.

BergamoSOStenibile e Marketing Km zero dibattono sulle strategiedi comunicazione per cogliere i benefici della sostenibilità

Green MarketingConvegno in Confindustria con il gruppo “Il legno dalla natura alle cose”

Ecologia & Imprese

“Usando il legno è addirittura possibile proteggere e favorire l’ambiente”

© Foto BedolisDa sinistra: Angela Laurino, Giorgio Ghisalberti, Diego Moratti, Marco Rossi

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In Lombardia è stato realizzato il primo inventario dei boschi urba-ni e periurbani di origine natura-le e artificiale presenti sul suolo lombardo, in linea con gli obiettivi proposti dall’Unione Europea in materia di politica ambientale. Un progetto innovativo e unico in Ita-lia, nato dalla volontà di Regione Lombardia, ERSAF (Ente Regio-nale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste), del Parco Nord Mi-lano, dell’Istituto Forestale Slo-veno e del Ministero Sloveno per l’Agricoltura e le Foreste, che si inserisce all’interno del più ampio piano di monitoraggio “EMoN-FUr - Establishing a monitoring network to assess lowland forest and urban plantation in Lombar-dy and urban forest in Slove-nia”. Il progetto EMoNFUr, che si concluderà nel settembre 2014, coinvolge cinque “polmoni verdi” lombardi -il Parco Nord Milano e il Bosco in città a Milano, il Bosco Fontana e la Foresta Carpaneta a Mantova, il Bosco di Maristel-la nei pressi di Cremona- oltre che, in Slovenia, il bosco urbano di Roznik e i boschi della regione di Gameljne. L’obiettivo è quello di contribuire alla promozione

di una sempre più ampia cultu-ra ambientale volta allo sviluppo sostenibile, alla conoscenza, alla cura e alla salvaguardia del ter-ritorio.

La metodologia e i dati lombardi

EMoNFUr ha scelto di utilizzare come metodologia per la defini-zione dei comuni e delle foreste urbane (intese come quei boschi che insistono sui comuni urba-ni) il modello Moland, facilmen-te applicabile anche alla realtà lombarda. Il progetto, sviluppa-to in ambito europeo nel 2004, fornisce uno strumento di piani-ficazione territoriale per valutare, monitorare ed elaborare i modelli di sviluppo di ambienti urbani e regionali. Secondo questo mo-dello un comune può essere classificato come urbano se la somma della superficie urbana e di quella periurbana è maggiore del 25% della sua superficie to-tale e la sua popolazione è supe-riore ai 10 mila abitanti. Alla luce di questi parametri sono stati de-finiti urbani 7.566,81 Kmq del ter-ritorio lombardo (pari al 31,70%

del totale) appartenenti a 714 co-muni che costituiscono il 46,24% del totale, con una popolazione di 8.120.668 abitanti (oltre l’80% dell’intera popolazione regionale) e una superficie forestale urba-na di 130.431 ettari. Dal raffronto dei primi dati è emerso che ogni cittadino lombardo che abita in un comune urbano ha a disposi-zione solo 161 mq di bosco, una quantità non adeguata rispetto alle necessità di equilibrio ecolo-gico del territorio, di qualità della vita e del benessere della popo-lazione. I boschi, infatti, per mol-ti cittadini rappresentano la più immediata possibilità di contatto con la natura, se non l’unica, e influiscono sul loro benessere fi-sico e psicologico; inoltre, sono risorse in grado di influire sul cli-ma delle città, in quanto contra-stano l’effetto “isola di calore” e contribuiscono al mantenimento degli ecosistemi naturali e abbat-tono i gas serra responsabili dei cambiamenti climatici. La provincia più virtuosa in que-sto senso risulta essere Vare-se con il 30,92% delle foreste urbane in 130 comuni, mentre all’ultimo posto si trova Cremona

con lo 0,37% di superficie fore-stale nell’area urbana in 3 comu-ni. Tra le province con maggior quantità di bosco urbano per abitante Sondrio, Varese e Co-mo. Seguono nell’ordine Lecco, Brescia, Bergamo, Pavia, Lodi, Monza Brianza, Cremona, Mila-no e Mantova (vedi tabella).

I dati di Bergamo e Brescia

Dei 244 comuni della provincia di Bergamo l’inventario ne clas-sifica 124 nell’area urbana (di cui 71 in pianura, 42 in collina e 11 in montagna) e 120 nell’area rura-le. Complessivamente coprono una superficie di 2.749,63 Kmq con una popolazione di 873.779 abitanti. La provincia di Bergamo conta una superficie boschiva in area urbana di 19.038,38 ettari (pari al 16,63% della superficie forestale provinciale) e con 218 mq di bosco a disposizione per abitante si colloca al sesto po-sto nella classifica delle province lombarde. Le foreste urbane ber-gamasche sono principalmen-te castagneti (25%) e robinieti (20%). Di recente realizzazione il bosco di Casirate d’Adda, con una superficie di 30 ettari, e il bo-sco di Renova Park a Pontirolo Nuovo, un’area verde di circa 5 ettari compresa fra una discari-ca e una cava. Dei 206 comuni della provincia di Brescia l’inven-

tario ne classifica 86 nell’area urbana (di cui 39 in pianura, 39 in collina e 8 in montagna) e 120 nell’area rurale. Complessiva-mente coprono una superficie di 4.781,34 Kmq con una popo-lazione di 906.914 abitanti. La provincia di Brescia conta una superficie boschiva in area ur-bana di 25.429,90 ettari (pari al 14,98% della superficie forestale provinciale) e con 280 mq di bo-sco a disposizione per abitante dei comuni urbani si colloca al quinto posto nella classifica delle province lombarde. Le foreste urbane bresciane sono principalmente boschi di latifoglie in cui predominano il carpino nero e l’orniello (34%) e castagneti (28%). Di recente re-alizzazione il Parco del Lusigno-lo e il Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Basso Mel-la. Il primo, nato all’interno del più grande progetto regionale “Dieci Grandi Foreste di Pia-nura”, è un bosco di 41,5 ettari situato nel comune di San Ger-vasio Bresciano, in un territorio prettamente agricolo. Il secondo parco, invece, situato nel comu-ne di Pralboino, con i suoi 221 ettari di bosco, è un importante elemento di connessione fra i Parchi Regionali dell’Oglio Nord e dell’Oglio Sud e il Parco dello Strone.

Silvia Cesana

A Bergamo oltre 19 mila ettari di boschi in area urbana, a Brescia più di 25 mila

Mappatura del verdein Lombardia

Ecologia & Imprese

La tabella considera per ogni provincia la popolazione che abita nei comuni urbani definiti dall’inventario. Per bosco si intendono le foreste urbane di tali comuni.La versione integrale è consultabile sul sito www.emonfur.eu.

Superfici forestalie popolazione

;

Province Popolazione Abitanti/Kmq Mq bosco/abitante

BERGAMO 873.779 928 218BRESCIA 906.914 557 280COMO 513.601 1034 366CREMONA 121.364 719 39LECCO 278.819 875 326LODI 151.894 493 47MANTOVA 146.240 822 29MILANO 3.106.060 2.282 35MONZA BRIANZA 849.636 2.094 40PAVIA 262.622 567 95SONDRIO 34.436 962 568VARESE 875.303 803 461TOTALE 8.120.668 1.073 161

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Tanti non lo sanno ma il bambù è considerata una larga erba le-gnosa. Altrettanto poco nota è la capacità di una particolare specie, chiamata Moso di tro-vare terreno fertile nelle zone a clima temperato e in particolare in Italia. Precursore di questo nuovo bu-siness ecosostenibile, OnlyMo-so, seleziona con cura le piante madri di bambù gigante per dif-fondere la nuova coltivazione in Italia.

Curiosità

Il bambù appartiene alla fami-glia delle graminacee, quella per intenderci alla quale apparten-gono anche mais, grano e riso. Originario delle regioni tropicali e sub-tropicali perlopiù orienta-li, il bambù cresce naturalmen-te anche nelle zone temperate. Ne esistono 1400 specie, sono piante sempreverdi, resistenti ed elastiche. Possono essere alte pochi centimetri o arrivare a 40 mt d’altezza. Il Moso è una tipologia che ben si adatta al clima temperato e può raggiungere 15-20 mt d’altezza con un diametro di 15 cm, sop-portando le temperature fino a 25° sotto lo zero. Il bambù è un vero e proprio simbolo mitologi-

co per le culture orientali: in Cina è simbolo di lunga vita, in India di amicizia. Nelle Hawaii il bambù riveste un ruolo religioso, come materializzazione del Dio crea-tore mentre in Giappone i mo-nasteri scintoisti sono spesso circondati da foreste di bambù, barriere sacre contro il male. Le credenze delle culture esoti-che possono essere ricondot-te razionalmente alla bellezza e all’utilità del bambù: la sua resi-stenza, la struttura slanciata, la riproduzione frequente e le radici solide hanno nel tempo consa-crato la pianta come elemento fondamentale e appunto, addi-rittura sacro.

Il bambù in Italia

Il bambù cresce spontaneamen-te in tutte le zone tropicali e tem-perate del mondo tranne che in Europa ma ciò non vuol dire che non può essere coltivato, anzi il clima italiano, insieme al clima di alcune zone del Portogallo e del versante est dell’Adriatico, presenta le caratteristiche ne-cessarie per la crescita in piena salute di alcune specie di bam-bù gigante fra cui il Moso che OnlyMoso propone come nuo-vo business per privati, comuni, enti, aziende agricole, fattorie

didattiche, agriturismi e nuova risorsa sostenibile per la coltiva-zione in Italia. Il Dottor Pecci, ha avviato la coltivazione di bambù nelle campagne limitrofe a Rimi-ni dando vita a OnlyMoso che conta 24 ettari di terreno in cui crescono in piena salute piante di bambù gigante. Non è un caso isolato e non è il clima della costa adriatica a ren-dere possibile lo sviluppo di una coltivazione di bambù in Italia. Si pensi ad un caso speciale pre-miato addirittura nel 2012 con l’Oscar Green di Coldiretti: una coltivazione di bambù nelle lan-ghe piemontesi, in provincia di Cuneo. L’azienda coltiva bambù producendo olio, tisane, cosme-tici e vendendo i germogli, cibo prelibato. Fra le altre coltivazio-ni citiamo il bambuseto di Villa Carlotta (Lago di Como), i fa-mosi Giardini Trauttmansdorff a Merano oltre al rigoglioso bosco di bambù che è presente all’Orto Botanico di Roma. Le zone completamente diverse in cui si trovano le coltivazioni in Italia testimoniano l’adeguatez-za del nostro clima e la fertilità della pianta che può diventare quindi una nuova risorsa per l’e-conomia del nostro Paese e per i privati che vogliono utilizzare i propri spazi di terreno inutiliz-

zato creando profitto, bellezza estetica e sostenibilità. OnlyMo-so che fa parte del Consorzio Italiano Bambù prende in con-siderazione spazi a partire da 1 ettaro (10 mila mq). Data l’ampia richiesta e la duttilità del legno di bambù, ogni ettaro può arrivare a un rendimento annuo che su-pera i 50 mila euro.

Applicazioni e prodotti in bambù

Quando parliamo di bambù co-me risorsa economica facciamo riferimento al profitto che si può trarre dalla vendita delle canne della lunghezza di 12-15 mt nei bambuseti che trovano terreno fertile in Italia. Dal bambù si ri-cavano circa 1.500 applicazioni commerciali fra cui legno pre-giato utile per l’artigianato ma anche carta, prodotti cosmetici, prodotti alimentari (germogli di bambù), pellet e altre applicazio-ni bioenergetiche. La resistenza, unita all’elasticità del bambù rende questa pian-ta un elemento di grandissimo valore nella bioedilizia che si sta affermando sempre più in tutto il mondo. Inoltre la coltivazione di bambù va nella direzione op-posta rispetto allo sfruttamento delle foreste in quanto i bambu-

seti sono in continua rigenera-zione godendo della capacità di queste piante di raggiungere la maturità in pochi mesi e di ripro-dursi con alta frequenza. Da sottolineare anche il prezioso ruolo che i bambuseti possono ricoprire per il territorio: la radi-ce del bambù è una spugna per l’acqua e grazie alla capillarità con cui si affranca al sottosuolo rappresenta un’ottima soluzione al dissesto idrogeologico e un efficace sistema di depurazione naturale delle acque reflue oltre che dell’aria. La coltivazione del bambù pre-senta solo aspetti positivi e oltre ad arricchire il patrimonio verde del nostro Paese, rappresente-rebbe un nuovo business eco-sostenibile e di alta qualità. Una materia prima che darebbe an-cora più valore al Made in Italy e una nuova risorsa italiana da esportare.

Bambù all’italianacon l’accento sulla UUna particolare specie è adatta al clima temperato dell’ItaliaOnlyMoso diffonde la coltura e la cultura del bambù a km zero

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Dopo la crisi economica riscon-trata negli ultimi anni, i consumi degli italiani sono cambiati e di conseguenza anche i loro biso-gni e il modo di interpretare la re-altà sociale. “Stetoscopio 2014, il sentire degli italiani e il modello i.t.e.r. marketing” è il titolo del li-bro di Mauro Cavallone e Anto-nio Di Marco Pernice contenente i risultati di una ricerca condot-ta durante il 2013 sulla risposta che gli italiani stanno dando al-la nuova situazione economica che caratterizza il nostro paese. Dai risultati emerge che gli italia-ni hanno fortemente modificato i loro consumi, riducendo drasti-camente o addirittura eliminan-do l’acquisto di alcuni beni che ora sono considerati di lusso o comunque bisogni procrastina-bili. Come ha spiegato Di Marco Pernice, l’autore della ricerca, è importante che nella situazione attuale non ci si perda d’animo ma si cerchi di capire che è in cor-so un importante cambiamento che può portaci a comprendere quanto sia più importante l’esse-re dell’avere e fare di questo prin-cipio un nuovo modello di vita. Le risposte date dagli italiani alla crisi si possono riassumere nel-le 5R individuate dall’analisi di ri-cerca: riciclo, rimando, riutilizzo, riduco, rinuncio, tutte strategie che hanno permesso di ridurre i consumi con benefici anche per quanto concerne l’impatto am-

bientale. In risposta alla situa-zione attuale numerose aziende sono andate incontro a un riposi-zionamento strategico, come nel caso di RDS (Radio Dimensione Suono), che, come ha spiegato Massimiliano Montefusco, diret-tore marketing del gruppo RDS, ha saputo interpretare il periodo di crisi offrendo beni e servizi che i propri ascoltatori, in tem-pi come questi, non si possono permettere come viaggi o con-certi gratuiti; si è passati da bro-adcasting radio a entertainment company, sfruttando così tutte le forme di comunicazione possibili per raggiungere il proprio pubbli-co. Un altro esempio di questa riconversione virtuosa è quello di Quixa: la dottoressa Francesca Protopapa, direttore marketing e comunicazione della compa-gnia di assicurazioni auto online, ha ascoltato le nuove esigenze

dei suoi clienti per un riposizio-namento aziendale che potesse andare incontro ai bisogni del consumatore, adottando strate-gie di marketing per fidelizzare i propri clienti. Quixa ha infatti pensato di rea-lizzare un sito usufruibile da tutti gli utenti, semplice e di facile ac-cesso anche tramite smartpho-ne sia per preventivi, acquisto polizze e rinnovi. Inoltre si avvale di un call center attento a tutte le esigenze della clientela e sfrutta la multicanalità per comunicare con i propri clienti tramite chat, mail, telefono e offrire un sup-porto di consulenza. L’analisi di Stetoscopio mette quindi in luce come sia possibile, in momenti di crisi come questo, adottare strategie aziendali che, tenendo conto della situazione attuale, garantiscano un buon servizio ai consumatori.

Mauro Cavallone e Antonio Di Marco Pernice presentano la loro ricerca su come gli italiani avvertono e rispondono alla crisi economica

Stetoscopio 2014Come cambiano le strategie aziendali

Ecologia & impresa

Anche a Bergamo approda l’ini-ziativa “Lavoro Agile” promossa da ABB Italia, l’azienda leader nelle tecnologie per l’energia e l’automazione, che opera in oltre cento paesi impiegando quasi 150 mila dipendenti. Il suo in-tento è quello di promuovere il lavoro da casa, al fine di ridur-re gli spostamenti, aumentare la produttività aziendale secondo un modello sostenibile e andare incontro alle esigenze di conci-liare la vita privata del lavoratore con la propria professione. La prima giornata del lavoro agi-le si è svolta a Milano lo scorso 6 febbraio. All’iniziativa hanno aderito 200 dipendenti di ABB Italia su 570 e gli esiti sono sta-ti subito positivi: si è avuto infatti un risparmio totale sui tempi di spostamento casa-lavoro di 126 minuti a viaggio. Altri benefici ri-scontrati tra i lavoratori sono sta-ti una diminuzione dello stress e un elevato livello di efficacia nel-la comunicazione con i colleghi e i partner esterni. Visto il suc-cesso riscosso e la sentita par-tecipazione all’iniziativa, un’altra giornata interamente dedicata

al tema dello smart work si è te-nuta l’11 marzo, questa volta an-dando a coinvolgere i dipendenti di ABB Italia delle sedi di Ber-gamo, Dalmine, Lodi, S. Mar-tino in Strada, Torino e Lenno. Ancora una volta si è ottenuto un risparmio sui tempi di viag-gio casa-lavoro corrispondente a una media di circa 60 minuti a partecipante, senza contare l’impatto positivo che questa ini-ziativa ha sull’ambiente, con una riduzione di inquinamento e me-no congestionamento dovuto al traffico. Silvia Parma, HR Mana-ger di ABB Italia ha spiegato gli intenti del loro progetto che sarà diviso in due fasi: la prima fase pilota intende sperimentare una nuova forma di flessibilità misu-randone i risultati e raccoglien-do suggerimenti per eventuali miglioramenti futuri. La seconda fase, che riguarderà invece il lun-go periodo, avrà l’obiettivo di svi-luppare un modello strutturato e consolidato di smart working da estendere in tutte le sedi del Gruppo ABB.

Daniela Picciolo

ABB ItaliaIl lavoro agileanche a BergamoOltre a Bergamo, coinvolte le città di Dalmine, Lodi, San Martino in Strada, Torino e Lenno

Antonio Di Marco Pernice, insegna ricerche di mercato nel master marketing Management

Mauro Cavallone, professore di marketing presso l’Università degli Studi di Bergamo

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Basta una semplice presa do-ve attaccare la spina schuko e il gioco è fatto. Anzi, il pieno è fat-to. Al costo quasi imbarazzante di 1 euro e 60 centesimi. Non c’è nemmeno bisogno delle mone-tine di resto, perché è compreso nella bolletta energetica di casa. Se poi si utilizzano pannelli foto-voltaici o le colonnine di ricarica che alcuni enti pubblici stanno installando e che spesso sono gratuite, allora non hai più nem-meno quel costo. Alessandro Casali, titolare di una pizzeria d’asporto in centro sto-rico a Martinengo, da qualche settimana viaggia indisturbato nella Ztl del paese e di quelli vici-ni, trasportando pizze di casa in casa con un gusto in più: quel-lo di essere il primo bergama-sco nel 2014 ad immatricolare un’auto elettrica. Casali non ha dubbi: «Non capisco perché non ci sia una corsa a comprare auto elettriche, o meglio, un’idea ce l’avrei. Facendo due calcoli è facilmen-te intuibile che l’investimento è decisamente conveniente, ma in effetti c’è ancora una totale man-

canza di informazione e poca chiarezza sulle questioni prati-che e la gente non si fida ancora a comprarla. Ma è un gatto che si morde la coda: io l’ho com-prata anche solo per dimostra-re che la mobilità elettrica non solo conviene, ma funziona ed è comoda, perché il mio obiettivo principale è vivere in un ambien-te che sia almeno sano e salu-tare per noi e per i nostri figli». E c’è da credergli perché sulla sua Smart elettrica a 2 posti non ci sono nemmeno le grafiche pub-blicitarie della pizzeria, ma c’è ben chiaro il simbolo dell’auto elettrica: «Ho pensato che se mi vedono in giro, allora le persone capiscono che è una possibilità a portata di mano. Ad esempio il problema della ri-carica, è un falso problema se uno non deve fare viaggi lun-ghissimi, oltre i 140 Km, perché la macchina si rifornisce da una normalissima presa schuko che puoi attaccare ovunque: la cari-ca completa la si fa prima di par-tire, ma volendo la puoi tenere caricata ogni volta che ti fermi da qualche parte, come si fa con un

cellulare o un computer portati-le. La ricarica completa la faccio a casa la notte, impiega circa 10 ore oppure c’è l’opzione che di-mezza il tempo. Nelle colonnine di ricarica invece basta 1 ora per “il pieno” oppure si ricarica so-lo per il tempo a disposizione, mentre si beve un caffè o si fa un acquisto in un negozio. E poi non hai più spese di bollo auto, di olio, non occorre fare il tagliando bensì solo un controllo sommario e poco dispendioso,

perché il motore di un’auto elet-trica ha una durata di tre volte superiore e c’è poco bisogno di manutenzione meccanica. Inol-tre ci sono tutte le agevolazioni: ad esempio i parcheggi sono sempre gratuiti in Bergamo, in Brescia, a Milano e nelle maggio-ri città. È possibile entrare nelle Ztl e poi ci sono gli eco incentivi all’acquisto. Senza contare che le compagnie d’assicurazione prevedono fino al 30% di scon-to sulla polizza auto. È vero che

comprare un’auto elettrica costa circa il doppio della corrispettiva auto tradizionale, però il costo di mantenimento e i consumi irriso-ri consentono di ammortizzare la maggiore spesa in pochissimi anni. I miei costi sono un deci-mo di una normale autovettura: per fare lo stesso tratto di stra-da, se spendevo 100 euro con l’auto a benzina, adesso spendo 10 euro. La mia auto fa circa 65 Km di media giornaliera, 2 mila Km al mese (24 mila Km l’anno). Con l’auto elettrica spendo solo 320 euro tutto l’anno, vale a dire meno di 30 euro al mese: lavoro tanto ma risparmio energia, de-naro e guadagno in qualità di vi-ta, mia e dei miei figli».

Diego Moratti

Se il pizzaiolo greenti sforna un’auto elettricaA Martinengo Alessandro Casali consegna pizze a domicilio gustando il piacere della mobilità sostenibile: «Faccio 140 chilometri con 1 euro e 60 centesimi»

“Ho pensato che se mi vedono in giro, le persone capiscono che l’auto elettrica è una possibilità a portata di mano”

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L’Australia nell’ultimo decennio è diventata destinazione ambita e desiderata quanto l’isola del te-soro, la terra promessa, un po-sto in grado di dare coraggio a chi cerca una spinta, accoglien-za a chi ha bisogno di una pausa. Abbastanza grande da ospitare i sogni e i progetti di chiunque abbia voglia di mettersi in gioco, sempre più giovani la scelgono come meta post laurea, per im-parare la lingua e confrontarsi con coetanei che giungono da altre parti del mondo. Tutti alla ricerca di qualcosa. Ma cosa at-trae improvvisamente così tanti viaggiatori? Cosa l’ha resa tanto irresistibile? Cos’è cambiato ri-spetto al passato?La realizzazione professiona-le è il primo motore che muo-ve i flussi migratori di giovani e giovanissimi alla ricerca di una propria dimensione lavorativa, ma negli ultimi tempi l’Australia è diventata l’El Dorado per coloro che hanno deciso di abbando-nare la frenesia delle metropoli e fare quello che gli anglosassoni chiamano “downshifting”. Let-teralmente il termine significa “scalare di marcia”, più metafori-camente rallentare, rimodularsi, per rispondere a un’urgenza di-

versa: un bisogno di ritorno qua-si primordiale, una fuga verso l’incontaminato, verso la natura, per immergersi e godere di qual-cosa che esisteva già prima di noi e che continua a esistere no-nostante noi. Un bisogno di na-tura che ha spostato le correnti migratorie e trasformato il sogno americano in sogno australiano. L’Australia è paragonabile a un enorme parco naturale incon-taminato, un ecosistema unico e diverso da tutto quello che già si conosce: la flora e la fau-na così tipiche e caratteristi-che rappresentano qualcosa di assolutamente unico. È forse questa unicità la più grande ric-chezza del paese; in alcuni luo-ghi sembra che il tempo non sia passato, come se lo sviluppo e l’industrializzazione non fossero mai arrivati. In realtà non è co-

sì, l’Australia non si è fermata, è solo la prova che uno sviluppo sostenibile è possibile, la prova che natura e modernità posso-no convivere senza che l’una an-nienti l’altra.Certamente questa “convivenza civile” ha bisogno di cura e col-laborazione da parte di tutti. In Australia l’attenzione verso l’am-biente è altissima: inizia dall’edu-cazione dei giovani e prosegue con il supporto ai governi locali

per chi persegue delle buone pratiche di eco-sostenibilità. Uno degli esempi più rappre-sentativi è l’Associazione Keep Australia Beautiful New South Wales.

Cinque programmi per la salvaguardia ambientale

Keep Australia Beautiful NSW è stata fondata nel 1975 ed è la

principale organizzazione am-bientalista su base comunitaria indipendente del Nuovo Galles del Sud. Promuove il rispetto per l’ambiente, la responsabili-tà individuale e la coesione tra i gruppi delle varie comunità per il miglioramento dell’ambiente. L’organizzazione offre una ricca gamma di premi e programmi di sovvenzione ed educazione ambientale, lavorando a stretto contatto con i governi locali e statali. Programmi pensati per educare e motivare gli individui, i consigli amministrativi, i gruppi di comunità e le imprese a intra-prendere pratiche ecosostenibili che si traducono poi in risultati positivi per l’intera comunità.

EnviroMentors

EnviroMentors è un programma itinerante e interattivo di educa-zione ambientale per le scuole australiane, offerto come servi-zio a pagamento per assistere i comitati locali, le organizzazioni regionali e tutti gli altri enti che intendono educare le comunità su un’ampia gamma di proble-matiche ambientali. Si avvale anche di workshop mirati a faci-litare l’apprendimento degli stu-

Eco dal Mondo

Sognando l’AustraliaL’isola della sostenibilità è frutto dell’impegno e della cura di tutti i suoi abitanti

“L’El Dorado del ‘downshifting’: a fronte della frenesia del lavoro e degli stili di vita ecco un bisogno di ritorno quasi primordiale, verso la natura”

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denti attraverso la trasmissione di semplici misure per protegge-re e conservare il fragile ecosi-stema. Il programma risulta molto effi-cace dal punto di vista dell’ap-prendimento e dell’educazione oltre che perfettamente in gra-do di soddisfare le necessità dei Comitati e di tutti i soggetti inte-ressati.

Sustainable Cities

Il Premio per le città sostenibili è un concorso ambientale per le comunità urbane del Nuovo Gal-les del Sud. Il progetto punta a migliorare la qualità dell’ambien-te e a innalzare lo standard e la qualità della vita nelle comunità urbane. Più vasto rispetto a ogni altro programma ambientale su base metropolitana, Sustainable Cities incoraggia le comunità a dare un contributo genuino e so-stenibile al proprio territorio.La città di Canada Bay ha vin-to il premio 2013 come comuni-tà urbana più sostenibile grazie a “Sustaining our enviroment”, progetto che è riuscito ad ave-re un impatto notevole su tutti i settori dei quali l’iniziativa Keep Australia Beautiful si occupa:

educazione, studio, progetta-zione e salvaguardia. Sono sta-te coinvolte 16 scuole, fornendo così programmi di educazione ambientale a oltre 3.114 studen-ti. Grazie al lavoro di 5 gruppi di volontari si sono preservati circa 11 ettari di aree naturali e controllando un campione di 50 imprese è stato calcolato un po-tenziale di risparmio superiore a 280 tonnellate di rifiuti e 125 di anidride carbonica all’anno; il

progetto prevede poi l’attuazio-ne di un programma di efficienza energetica che riduca le emis-sioni di anidride carbonica della Comunità di 818 tonnellate.

Community Litter Grants

I “premi per i rifiuti” sono gestiti da Keep Australia Beatiful NSW in collaborazione con l’Autorità per la Protezione Ambientale del

Nuovo Galles del Sud. Per atti-vare gruppi nelle comunità che affrontino il problema dei rifiu-ti nel territorio si è introdotto un processo di compensi-premio suddiviso in 2 tappe: il controllo dell’immondizia locale e la can-didatura al premio. Il controllo dell’immondizia passa attraver-so la raccolta di informazioni ef-fettuata dal Local Litter Check che aiuterà la comunità a iden-tificare la migliore azione per contrastare i rifiuti in un punto cruciale nel territorio: gruppi che invieranno informazioni com-plete saranno rimborsati di 300 dollari.I premi saranno elargiti attraver-so un processo competitivo e si dovranno utilizzare i dati raccolti nella prima tappa. Premi fino a 5 mila dollari saranno consegnate alle comunità che renderanno effettive le azioni e misureranno il successo dei loro sforzi nella prevenzione dei rifiuti.

Tidy Towns

Dal 1981, il programma “Città Ordinate” sta gratificando l’orgo-glio civico, lo spirito di comunità e l’impegno ambientale delle co-munità regionali nel Nuovo Gal-

les del Sud. Un’iniziativa a premi che celebra i risultati delle co-munità che attuano una gamma di progetti sostenibili in grado di migliorare la natura nella lo-ro città e preservare l’ecosiste-ma. Grazie a un’antica storia di rispetto e allo spirito di una co-munità che respira sostenibilità, Nundle è la vincitrice del premio 2013: più di 23 mila ore di volon-tariato negli ultimi 12 mesi gra-zie alle numerose associazioni sportive, di comunità, di benefi-cienza e di volontariato. Ospita durante tutto l’anno numerosi eventi unici come il Festival della caccia al tesoro Cinese (18 mila visitatori), o il Nundle Walkabout, una partecipata camminata per le strade del piccolo villaggio. Il campo di lavoro ambientale 2013 è stato seguito da 20 adul-ti e 57 studenti provenienti da 5 scuole del territorio. Si è concen-trato molto sugli ecosistemi na-turali dell’ambiente fluviale, sulla qualità delle acque e sulle stra-tegie di riduzione degli sprechi. Gli studenti di Nundle sono stati coinvolti in numerose attività di rimboschimento, monitoraggio della salute dei fiumi e osserva-zione degli insetti.

Clean Beaches

Le spiagge sono sicuramente il primo panorama a cui si pensa parlando di Australia. Con que-sto progetto si incoraggiano le comunità costiere, i consigli locali, le associazioni di volon-tariato, le imprese e i club a pro-teggere la bellezza delle coste, risorsa di estremo valore per tut-ta l’isola.Il programma responsabilizza le comunità costiere che lavorano attivamente per un ambiente più pulito e sostenibile. Permette la condivisione di conoscenze, esperienze e risorse grazie al-la cooperazione tra comunità, coinvolgendo i giovani e i turisti più attenti.

Elisa Troiani

Sognando l’AustraliaL’isola della sostenibilità è frutto dell’impegno e della cura di tutti i suoi abitanti

“Il bisogno di natura ha spostato le correnti migratorie e trasformato il sogno americano in sogno australiano”

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Risiko, il gioco da tavola per ec-cellenza, è forse il miglior punto di partenza per cercare di com-prendere la crisi in Ucraina, i suoi successivi sviluppi e perché molti rabbrividiscono all’idea di una possibile Guerra Fredda di ritorno. Non a caso la versione francese del gioco, quella origi-nale, si chiamava “Alla conquista del mondo.” Le immagini di carri armati che si dirigono minaccio-si verso le varie zone strategi-che della Crimea sono familiari come le pedine sulla scacchie-ra o come le scene di qualche vecchio documentario scolasti-co. La differenza è che è tutto reale, vicino e quindi particolar-mente inquietante. L’Ucraina è da sempre considerata “il Gra-naio d’Europa”; secondo una recente ricerca del Sole 24ore questo Paese è già il secondo esportatore mondiale di cerea-li dopo gli Usa con 30,7 milioni di tonnellate e punta a diventare il granaio del mondo dopo aver superato Canada e Argentina. Anni di politiche sbagliate e cor-ruzione da parte del governo di Viktor Janukovič hanno tuttavia portato il paese sull’orlo della bancarotta. In base all’accordo con l’Unione Europea del 2013 Kiev avrebbe incassato da Bru-xelles 160 milioni di euro all’anno per tre anni, meno gli interessi. La Russia invece ha offerto 15 miliardi di dollari, consegnan-done tre sull’unghia. L’Europa si è quindi persa nella retorica

della burocrazia quando avreb-be potuto offrire subito un aiuto concreto. Da qui, la decisione del deposto presidente Viktor Janukovič di non firmare l’accor-do di associazione con l’Unio-ne Europea e la conseguente esplosione delle proteste nelle piazze della capitale. Dopo tre mesi di guerriglie, manifesta-zioni e disordini civili, che hanno preso il nome di Euromaidan, e decine di morti, gli abitanti di Kiev, sono riusciti a cacciare il governo di Viktor Janukovič. Ma la transizione non è stata facile: la già intricata situazione politica è stata ulteriormente complicata dall’entrata in scena di un nuo-vo giocatore, la Crimea. La pe-nisola del mar Nero è la regione ucraina più importante dal punto di vista strategico, ma anche la più instabile. Mentre all’inizio di

marzo il Presidente russo Vladi-mir Putin si affrettava ad assicu-rare all’Europa che l’annessione della Crimea non era da consi-derarsi una possibilità concreta, le sue forze armate si sono im-possessate di alcune basi mili-tari ucraine: 30 mila soldati privi di segni distintivi ma dotati di ar-mamenti pesanti. Sebbene l’im-magine di un’Ucraina spaccata tra Est e Ovest possa risultare semplicistica, le spinte seces-sioniste si sono trasformate in realtà. I cartelli con scritto “Putin è il nostro presidente” e “Russia, siamo stati abbandonati, ripren-dici indietro!” Hanno portato all’esito del referendum tenutosi domenica 16 marzo: la Crimea dichiara con un voto unanime (96,8% secondo gli ultimi dati) la sua indipendenza dall’Ucrai-na e richiede di essere annessa

alla Federazione Russa. Resta il fatto che il referendum, svoltosi in un clima di tensione militare, è stato considerato illegale e quindi il suo risultato non è ri-conosciuto dalla maggioranza degli stati europei e non, con l’America di Obama in prima fila, agguerrita. Tanti speculano sul-le reali intenzioni del Presidente Putin, dato che la Crimea pur essendo una penisola strategica dal punto di vista territoriale, di-pende totalmente dall’Ucraina a livello di risorse economiche ed energetiche. Tra le ipotesi più plausibili, quel-la avanzata dal quotidiano fran-cese Le Monde: «La politica di espansione territoriale è molto cara a Mosca. Putin agisce in base a una concezione nove-centesca della geopolitica, se-condo la quale la potenza di un

paese dipende dalla sua esten-sione territoriale; il livello di svi-luppo di questi territori non è importante, quello che conta è tenerci delle truppe d’occupa-zione». Il dubbio che Putin sia più un giocatore d’azzardo che uno stratega militare rimane le-gittimo, specialmente in una vi-cenda intricata che ha già visto susseguirsi bluff, dichiarazioni oltraggiate e oltraggiose, scom-parse e ricomparse sulla scena pubblica e mediatica di attori globali. Teatranti e giocatori si beffano dello sguardo preoccu-pato di chi li osserva tra le righe dei giornali e nelle immagini dei notiziari. Ci resta solo da sperare che sia effettivamente così, so-lo una partita a Risiko tra burloni annoiati.

Mara D’Arcangelo

La crisi del “Granaio d’Europa” compromette i rapporti tra Est e OvestDopo l’esito del referendum in Crimea, la prospettiva di una risoluzione sembra lontana

UcrainaUn gioco pericoloso

Società

“Putin agisce in base a una concezione novecentesca della geopolitica, secondo la quale la potenza di un paese dipende dalla sua estensione territoriale; il livello di sviluppo di questi territori non è importante, quello che conta è tenerci delle truppe d’occupazione”

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Immagina. Un posticino confor-tevole dove poter andare, sce-gliere un libro e tenerlo, senza pagare un centesimo. Non sa-rebbe meraviglioso? Be’ in effet-ti è meraviglioso. The Kindness Project Library ha aperto poche settimane fa a Islington, un quar-tiere a nord di Londra, non lon-tano dalla ben più nota Camden Town. In Gran Bretagna come in Italia i tagli alla Cultura da parte del governo sono un problema reale. Le biblioteche locali sono state particolarmente colpite: secondo uno studio condotto dal Chartered Institute of Pu-blic Finance and Accountancy (CIPFA), sono 352 le biblioteche attualmente a rischio chiusura o che già hanno dovuto cessa-re l’attività e il numero è in cre-scita costante dal 2010. Londra non fa certo eccezione e in una città devota alla “Mano invisibi-le”, l’apertura di una libreria gra-tuita può strappare un sorriso anche in un piovoso mattino di novembre. È questo in effetti l’intento dei The Kindness Of-fensive (TKO), il gruppo che sta dietro il progetto e che come si

legge nel loro divertente sito web (www.thekindnessoffensive.com) «pratica atti di gentilezza a casaccio in città». Il progetto na-sce come risposta all’imminen-te chiusura della John Barnes, la biblioteca locale di Islington, che si spera riaprirà in due o tre anni, sicuramente ridotta per la-sciar spazio a nuove case. David Goodfellow dei TKO si presenta con un elmetto giallo e una “S” gentile mostrandomi con orgo-glio la libreria: «Volevamo fare qualcosa di concreto perché la chiusura di una biblioteca è sempre qualcosa che rattrista e delude. Quindi abbiamo comin-ciato a contattare compagnie e aziende che ci potessero dare un sostegno economico. Dopo mesi di ricerca le abbiamo trova-te: Campton Hill ci da una mano con la proprietà mentre Healthy Planet fornisce l’80% dei libri; il restante 20% ci è stato gentil-mente donato dalle case editrici, che ci usano anche come tester per le nuove uscite e dai cittadi-ni del quartiere che amano i libri ma spesso non hanno spazio in casa». The Kindness Project Li-

brary negli anni ‘80 era un pub noto come “The Latin Corner” e in effetti la struttura è ancora percepibile, ma i ragazzi del TKO in tre mesi l’hanno completa-mente trasformato in quella che sembra una gigante caramella piena di libri. Uno spazio comu-nitario allegro e accogliente con 100.000 volumi di tutti i generi e per tutti i gusti, alcuni anche mol-to antichi, che aspettano solo di

essere scelti e portati a casa da un nuovo lettore famelico. «La reazione dei cittadini locali è sta-ta molto positiva finora, una co-munità ha bisogno di uno spazio per “accadere” e questo è quel-lo che abbiamo creato», afferma Goodfellow. «Volevamo qualco-sa di diverso dalle solite librerie (bookshop) e il fatto che la gente venga a trovarci, scambi due pa-role, si prenda i suoi libri e si sen-ta a suo agio in questo spazio, è ciò che dà più soddisfazione e motiva il nostro lavoro». I libri hanno troppo valore per poter essere pagati, questo è il mes-saggio che traspare dalle paro-le di David Goodfellow: «Stiamo cercando di far sì che la gente si riappropri dei libri e ricominci ad apprezzare il tempo passato in compagnia di una buona let-tura; vogliamo spronare la gente a pensare liberamente. C’è stata una signora che non poteva cre-

dere di non dover restituire i libri presi, si sentiva in colpa! Questo succede perché siamo abituati a mettere il prezzo su tutto, cose e persone, dovremmo tutti sfor-zarci di sfuggire da questa logica ingabbiante dei soldi».Immagina. Un uomo sulla qua-rantina entra nella libreria e par-lando casualmente, ci dice: «Lo sapete, ho incontrato mia mo-glie qui vent’anni fa, era uno dei miei pub preferiti. Quando l’han-no chiuso sono rimasto terribil-mente deluso. Ora sono qui a prendere i libri per i miei bambi-ni, non è meraviglioso?» Sì, lo è. Magari qualche volta ciò che im-magini è reale, magari pensare diversamente a volte è possibile e magari piccoli cambiamenti possono rivelarsi molto più si-gnificativi di quanto uno possa immaginare.

M.D.A.

I libri sono...random acts of kindnessTagli alla Cultura affliggono la Gran Bretagna come l’ItaliaA Londra nasce The Kindness Project Libraryuna libreria gratuita per combattere la crisi

TKO in Italia? Why notThe Kindness Offensive non è un’esclusiva di Londra, sul sito ci sono consigli utili e indicazioni per poter formare un gruppo di volontari che pratica “gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso” in ogni parte del mondo. Un’occhiata al sito www.thekindnessoffensive.com non porta via troppo tempo e, per la cronaca, a Torino si stanno già muovendo per creare un nuovo TKO - riferisce David Goodfellow - e a Bergamo?

© Kindness Offensive

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Qualcosa sta cambiando: li puoi incontrare sempre più spesso per strada, da soli e con gli ami-ci, sui mezzi pubblici o sul posto di lavoro. Sono le persone affette da sindrome di Down che gra-zie al supporto dell’Associazio-ne Italiana Persone Down Onlus (AIPD), hanno la possibilità di confrontarsi con le esigenze della vita quotidiana e acquisire sem-pre più autonomia e indipenden-za. Le sezioni AIPD sul territorio svolgono un ruolo fondamentale nel dare sostegno alle famiglie dalla nascita del bambino fino

all’età adulta, organizzando atti-vità trasversali tutte con l’intento di offrire gli strumenti più adatti per socializzare e acquisire fidu-cia. AIPD Bergamo è attiva su diversi fronti, dalla pet therapy ai corsi di autonomia per sapersi muoversi da soli in città chieden-do informazioni, orientandosi e utilizzando i mezzi pubblici, ai percorsi di conoscenza dell’af-fettività. Tuttavia sarebbe dav-vero ingenuo pensare che tutto questo possa essere realizzato solo tramite opere di volonta-riato, perché l’associazione per le attività di formazione e per la sua organizzazione deve co-stantemente affrontare dei co-sti. Nasce quindi il progetto della raccolta e riciclo dei tappi di pla-

stica la cui vendita rappresenta una fonte irrinunciabile di sosten-tamento per la onlus, insieme al-la raccolta fondi e alla donazioni. Ma come funziona e quali sono i tappi idonei? I tappi riciclabili sono quelli fatti da plastica dura, come i tappi delle bottiglie di ac-qua e di bibite, dei cosmetici, dei detersivi, del dentifricio, i conte-nitori degli ovetti di cioccolato e qualsiasi altro materiale plastico che riporti la scritta PE o PP. Op-portunatamente lavorati ad alte temperature dall’azienda a cui sono venduti, i tappi sono ridotti

a granuli di plastica che possono essere poi riutilizzati per la pro-duzione di panchine, ma anche di oggetti di arredamento urbano e casalingo di pregio e di valore. Grazie alla dirigente scolastica Savoldi e alla prof.ssa Madaschi, il progetto è arrivato per la prima volta alla Fondazione ISB di Tor-re Boldone. L’incontro con i rap-presentanti della sezione AIPD di Bergamo ha voluto non solo sensibilizzare gli studenti alle te-matiche di integrazione sociale nei confronti di persone con dif-ficoltà, ma anche gettare i semi per una presa di coscienza re-sponsabile e sostenibile del loro futuro. Il successo dell’iniziativa ha dimostrato come la raccolta dei tappi sia un modo davvero

semplice per aiutare il prossi-mo e allo stesso tempo aiutare l’ambiente. Tutti abbiamo quoti-dianamente a che fare con tappi di plastica e la loro raccolta non richiede nessuno sforzo ma può diventare una buona abitudine

quotidiana da portare avanti, così come hanno fatto i ragazzi dell’ISB durante l’anno scolasti-co. Gli studenti coinvolti saranno in futuro albergatori e ristoratori in grado di intraprendere la lo-ro attività lavorativa, consape-

voli dell’importanza del riciclo e impegnati nella lotta contro gli sprechi, nel rispetto della salva-guardia dell’ambiente.

Eleonora Chiari

La Fondazione ISB partecipa alla raccolta di tappi di plastica promossa dall’Associazione Italiana Persone Down

Tappi di plastica solidalie sostenibili

Società

Bottiglie, 25 sacchi di immon-dizia mista, una bicicletta, un monopattino, un registratore di cassa, ruote di bici, un moto-re, cavi elettrici, una pistola ad aria compressa, un materasso, moquette, abiti, lattine e infini-ti pacchetti di sigarette e moz-ziconi sono il “bottino” che i 21 volontari del progetto InDeed di Embracing the World (ETW) hanno raccolto pulendo il tor-rente Morla nei pressi di via F. Ozanam e di Via G. Solari saba-to 22 marzo a Bergamo in oc-casione della Giornata Mondiale dell’Acqua, promossa dall’Ass.re Massimo Bandera. Sono stati piantati anche 13 alberi a ridosso di un parcheggio per proteggere una parte del torrente che ospita germani e aironi cenerini.Sono intervenuti nella mattinata l’Ass.re Bandera e il Presidente del comitato della Malpensata, che hanno espresso soddisfa-zione e auspicato collaborazio-ni future a favore dell’ambiente. Si è trattato del settimo evento InDeed organizzato dai volon-tari di ETW nell’arco degli ultimi 10 mesi nella sola Lombardia. La campagna InDeed a favo-re della natura, a cui i volontari si sono ispirati, consiste in sei piccoli passi, semplici e concre-ti: conservare l’acqua, ridurre le emissioni di anidride carbonica, piantare alberi, coltivare i propri

ortaggi, condividere l’auto, co-struire una casa per uccelli e in-setti; un’attenzione che ci aiuta ad assumerci la responsabilità del nostro modo di vivere, at-traverso l’impegno individuale e collettivo per contribuire a ri-pristinare l’armonia tra l’uomo e la natura. La campagna InDeed di Embracing the World ha avu-to il riconoscimento dall’Unesco come progetto del Decennio

dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.Mata Amritanandamayi, nota come Amma, la fondatrice di ETW, la rete internazionale di progetti umanitari con status di consulente speciale presso le Nazioni Unite, ha recentemente affermato: «Ogni piccolo sforzo che si fa per proteggere l’am-biente è prezioso poiché in realtà aiuta a sostenere la vita».

Proteggere l’ambienteper sostenere la vitaEmbracing the World a Bergamo con il progetto InDeed per la Giornata Mondiale dell’Acqua

La consegna dei tappi all’associazione AIPD

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Nella Casa Nataledi Giovanni XXIIInasce PAPAJ23Uno spazio multimedialeper raccontare l’attualitàdel Papa “buono” evalorizzare il suoinsegnamento.

Destina 100 punti Coopa sostegno del progetto per PapaJ23 e Coopli raddoppia

per

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Non conosco questa città e non so bene dove mi trovo, il sema-foro è rosso, mi affido al naviga-tore. Dice di svoltare a destra e io sono sulla corsia di sinistra, riservata a chi vuole prosegui-re dritto. Mi preparo, serve una manovra “sporca” per imbucar-mi nella corsia di destra speran-do che tutto vada per il meglio. Ecco il verde, le auto iniziano a distanziarsi, io metto la freccia, mi volto, c’è spazio, mi inserisco sulla corsia di destra e “BEEEE-EP!!!” è arrivata la temuta strom-bazzata dalla macchina che sopraggiungeva. Mi balena in te-sta l’arrabbiatura, sto quasi per pensare “che s…”, “v…” e tutta una serie di argomentazioni tra il logico e il colorito nella speranza di… di cosa? Forse nella speran-

za che snocciolare le mie ragioni possa farmi stare meglio. Fermo in tempo i miei pensie-ri, consapevole che non otter-rei nulla di ciò che spero, anzi, l’irritazione mi resterebbe ad-dosso per ore, per giorni forse, trasformandosi in un inconscio malumore tinto di stanchezza e apatia. Questa volta non ci ca-sco, ci sono già stato troppe volte in quello spazio di lotta, di ferite a carne viva, profonde, fin giù nella pancia, fin dove si sta male e non si trova più il bando-lo della vita. So benissimo che la rabbia, il senso di colpa e le con-seguenti depressioni dipendono solo dai miei pensieri e non da ciò che fanno gli altri. So che c’è un modo diverso per reagire e so che funziona, voglio

vivere creando benessere per me e per tutti, voglio vivere con empatia, cioè guardare i perché più profondi della vita, i bisogni direbbe Marshall Rosenberg. Penso al conducente che ha suonato il clacson: “Forse è ir-ritato perché ha bisogno di si-curezza, di serenità e di rispetto delle regole?”. Come non capir-lo, sicurezza, serenità e rispetto sono bisogni anche miei, ancor più quando guido e mi trovo nei suoi panni. Mi sto connettendo con il suo vissuto, riesco a vede-re le difficoltà che può aver avuto in quel momento e le sue neces-sità. Dentro di me mi sento già diverso. Ora provo a darmi em-patia: mi rendo conto che prima di fare il cambio di corsia ero un po’ nervoso perché anch’io ave-vo bisogno di sicurezza e sereni-tà e anche per me è importante rispettare le regole e contribuire alla serenità altrui. Poi, quando ho sentito il clacson, mi sono sentito irritato e triste perché avevo bisogno di comprensione, forse anche lui in quel momento aveva bisogno di comprensio-ne?Mi accorgo subito che i nostri bi-sogni, vivi in quegli istanti, erano probabilmente gli stessi e gusto immediatamente l’energia inten-sa e morbida che si crea in me quando mi connetto ai bisogni universali degli esseri umani e della vita. Mi viene in mente que-sta frase di Marshall: «A livello dei bisogni non ci sono conflitti». Eh

sì, questa si chiama pace, inte-riore ed esteriore. In un attimo tutto è risolto e il traffico scorre più sereno di prima. Com’è faci-le volersi bene e superare le dif-ficoltà quando sappiamo usare gli strumenti relazionali propri della nostra biologia: i neuroni specchio, il campo elettroma-gnetico-relazionale del cuore, i sentimenti e i bisogni. Penso all’importanza di rieducarci al linguaggio empatico per vivere

finalmente in modo collaborativo e non più competitivo. Dipingo così l’unica società che ritengo davvero sostenibile, quella in cui stiamo bene e in cui ci sentiamo finalmente a casa perché fatta di persone capaci di comprender-si autenticamente e reciproca-mente di fronte a qualsiasi crisi, sia essa politica, economica, sociale o ambientale.

Davide Facheris

Di fronte alla crisiripartiamo dalle relazioni

Società

Comunicazione Empatica-NonviolentaConsigli di letturaLa Comunicazione Nonviolenta (CNV) di Marshall Rosenberg si ba-sa sull’idea che tutti gli esseri umani sono naturalmente capaci di compassione e che ricorrono alla violenza o a un comportamento che danneg-gia gli altri quando non riconoscono le strategie più efficaci per soddisfare contemporaneamente i bisogni propri e quelli altrui. Le modalità di pensiero e di espressione che portano all’uso del-la violenza (psicologica e fisica) non sono quindi naturali bensì apprese attraverso la cultura in cui si cresce. La teoria della CNV presuppone che il comportamento umano derivi sempre da ten-tativi di soddisfare bisogni umani universali e che tali bisogni non siano mai, di per sé, in conflitto. Di conseguenza, identificando e connettendosi ai propri bisogni e a quelli degli altri, si possono trasformare i conflitti, risolvere i malintesi, riprendere relazioni interrotte o difficili, trovare uno spazio di armonia e benessere per sé e per tutti.Per un’introduzione alla Comunicazione Nonviolenta: Marshall B. Rosenberg, “Le parole sono finestre (oppure muri). Introdu-zione alla comunicazione nonviolenta”, Edizioni Esserci,www.cnvc.org

Per la Comunicazione Empatica-Nonviolenta, ideata da Marshall Rosenberg, le relazioni sono il cuore pulsante di una società sostenibile

Immagine su gentile concessione di Pere Isern - www.facebook.com/miralllifestylenow

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Da otto anni, partendo dalla città australiana di Sidney, si celebra “L’ora della Terra”: un’iniziativa globale promossa dal WWF per sensibilizzare l’umanità in merito alle problematiche connesse al cambiamento climatico. Que-sta manifestazione che ha visto un progressivo crescendo di adesioni e consensi negli anni, consta di un piccolo e sempli-ce gesto dal grande valore me-diatico e ambientale: spegnere globalmente le luci artificiali per un’ora. Ogni 29 marzo si tiene questo evento che coinvolge le principali piazze del mondo in cui, persino le luci dei principa-li monumenti, vengono spente. Un’atmosfera unica, estrema-

mente suggestiva, attraverso cui lanciare un concreto segnale a tutto il mondo. Vedere il Colos-seo o Piazza Navona non illu-minati è certamente inconsueto ma permette una riflessione su quanto un gesto apparente-mente solo simbolico si tradu-ca in un risultato assolutamente concreto. Proprio dalla terra dei canguri, in Australia, è stato cal-colato che questa iniziativa pro-duce una riduzione del 10,2% del consumo di elettricità (fonte EnergyAustralia) che, secondo l’Herald Sun equivale alle emis-sioni di 48.613 veicoli. Nel 2009 gli organizzatori dell’iniziativa avevano previsto un migliaio di adesioni istituzionali nelle più importanti città del mondo, ma la partecipazione alla giornata della Terra ha di gran lunga su-perato le aspettative: a spegnere

la luce oltre 4 mila famose muni-cipalità che, da Dublino al Sud America, hanno abbracciato tut-to il globo.Per supportare questa battaglia, si sono fatti avanti testimonial di eccezione: a livello globale, in occasione del lancio del film “Spiderman” (nella sale italiane dal 23 aprile prossimo), partirà una raccolta fondi per i progetti di salvaguardia dell’ecosistema denominata “Earth hour blue”. “Usa il tuo potere per cambia-re la realtà” è il simpatico mes-saggio che ha voluto lanciare il WWF: tutti possono scendere in campo diventando supereroi della missione ambientalista.Testimonial della campagna è

Michele Potrandolfo, quaranta-duenne di Pordenone che sta compiendo la sua esplorazio-ne polare in solitaria: attraver-sato l’oceano artico il 5 marzo

scorso, sta procedendo con due slitte e con gli sci ai piedi in un’avventura a -50° attraverso il Polo Nord. Anche lui si unisce moralmente nella celebrazione dell’Ora della Terra, dell’estremi-tà più settentrionale dell’emisfe-ro nord del globo, così come le Nazioni Unite che, nelle loro sedi istituzionali, sostengono e pro-muovono l’iniziativa e lavorano affinché si porti avanti un’attenta politica di contrasto al cambia-mento del clima. Proprio perché si tratta di un’importante sfida contro un problema che com-porta effetti collaterali su tutta la biosfera, il WWF e altre asso-ciazioni ambientaliste lanceran-no parallelamente campagne di

tutela del verde, delle specie in estinzione, del mare e di ogni for-ma di vita sul pianeta. Un’ora di risparmio energetico non salva il mondo dai gas tossici e dalle ce-

mentificazioni selvagge, ma può certamente lanciare un segnale alle coscienze di ogni singolo individuo. Così, su piccola e su grande scala, potrà valere il pro-

verbio che “l’unione fa la forza”, anche per la tutela del pianeta e delle future generazioni.

Enrico Ubiali

Il 29 marzo l’iniziativa promossa dal WWF torna a ricordarci i consumi delle nostre città iper-illuminate

“L’ora della Terra”Luci spente per far splendere il pianeta

Ambiente

“In occasione del lancio del film «Spiderman» (nella sale italiane dal 23 aprile prossimo), partirà una raccolta fondi per i progetti di salvaguardia dell’ecosistema denominata «Earth hour blue»”

Amazzonia in 3DIl respiro della natura sullo schermo

Il giorno 11 marzo si è tenuta la prima proiezione di “Amazzonia” in 3D a Mi-lano, il docufilm che ha vinto il Premio Ambiente WWF alla 70° Mostra del Cinema di Venezia. Il regista, Thierry Ragobert, ha scelto una narrazione fortemente emotiva e coinvolgente per stimolare la consapevolezza della minaccia che incombe sul più importante polmone verde della terra, l’Amazzonia. La protagonista è una scimmietta cappuccino allevata dall’uomo che si ritrova nella foresta amazzonica e si rivela una creatura completamente a suo agio con la dimensione selvaggia. Il cast è formato da 5 mila specie di animali selvatici e 40 mila specie di piante, mentre il set comprende oltre 6 milioni di Kmq di foresta. Il film nasce da una collaborazione franco-brasiliana, ossia l’unione della profonda conoscenza dei brasiliani della propria terra con la competenza dei francesi nella documentaristica wildlife. Lo spettatore vede e sente i suoni, i colori, gli odori e la potenza della natura, immerso nell’armonia del respiro dell’Amazzonia.

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I pipistrelli sono preziosi elementi dell’ecosistema urbano e periur-bano, in quanto insostituibili in-dicatori di qualità e biodiversità ambientale. In Italia i pipistrelli so-no una specie protetta dal 1939, si sono adattati all’ambiente ur-bano e proprio per questo sono sensibili al disturbo antropico. Questi animali sono una ‘‘specie ombrello’’, ciò significa che la lo-ro tutela, a cascata, comporta la tutela di molte altre specie che ne sono in collegamento: sono dunque una delle chiavi per la buona salute della città di Ber-gamo. L’Accordo Internazionale sulla Conservazione delle Po-polazioni di Pipistrelli Europei, Eurobats, chiede di conoscere meglio le specie presenti sul no-stro territorio, in modo da poter tutelare gli esemplari e i loro ri-fugi e soprattutto mettere le basi per una corretta e serena convi-venza con questi speciali “vicini” notturni. Alla fine del 2011, in oc-casione dell’Anno Internazionale del Pipistrello, anche la città di Bergamo ha dato il suo contri-buto con la nascita del progetto

“Prima indagine chitterologica dei pipistrelli presenti nel terri-torio del comune di Bergamo”. L’iniziativa ha visto l’impegno congiunto dell’Assessorato Opere del Verde, Energia e Sicu-rezza del Comune di Bergamo, degli operatori e delle guardie del Museo Civico di Scienze Natura-li “E. Caffi” e dell’Oasi del WWF Riserva Naturale di Valpredina. Caratterizzata dalla molteplicità di aspetti e obiettivi, l’indagine si focalizza sullo studio scientifi-co, la divulgazione d’informazio-ni e la tutela; la ricerca si basa

sulla raccolta di dati provenien-ti dalle collezioni museali, dalla consegna di Chirotteri presso il C.R.A.S. WWF di Valpredina, dalla raccolta di campioni biolo-gici, e da sopralluoghi in edifici storici ed ecclesiastici, come la Basilica di Santa Maria Maggio-re, dove è stata scoperta la pre-senza del Rinolofo maggiore ad alto valore conservazionistico. La dott.ssa Anna Maria Gibelli-ni che ha condotto lo studio, è riuscita a catalogare ben set-te specie di pipistrelli e quattro coppie di specie non acustica-

mente distinguibili, attraverso indagini bioacustiche. Dopo la raccolta delle informazioni, so-no state posizionate diverse bat box in più punti della città. Ber-gamo presenta quasi 1/3 delle specie presenti su tutto il terri-torio nazionale e le zone che ri-sultano maggiormente popolate sono i quartieri che presentano più verde (nord-ovest). Inoltre, i cittadini stessi sono stati im-portanti protagonisti di questa iniziativa, partecipando con le loro segnalazioni e il loro en-tusiasmo. La divulgazione del

progetto è stata facilitata dalle “bat night” organizzate presso il Museo Civico, che hanno avu-to un grande riscontro da parte di bambini e adulti incuriositi da questi antichissimi e affascinanti animali dalle zampe alate. Infine, per quanto riguarda consigli sul-la tutela dei pipistrelli, è possibile avere qualche spunto di buona pratica visitando il sito della Val Predina, dove si può imparare come comportarsi quando ci si imbatte in un pipistrello in diffi-coltà, o come muoversi quando si ristruttura casa, poiché spes-so i nostri edifici diventano rifugi d’inverno e accoglienti nidi per i cuccioli d’estate. L’iniziativa con-tinuerà con altre serate dedicate ai nostri amici Chirotteri e sarà ancora possibile segnalare la loro presenza e i loro rifugi. Co-nosciamo meglio e rispettiamo i pipistrelli, veri e propri cittadini di Bergamo! Per maggiori informazioni:www.oasivalpredina.it oppure www.museoscienzebergamo.it

Flora Virgillito

Pipistrelli a BergamoLa città e i suoi “abitanti”Bergamo e il WWF hanno raccolto l’entusiasmo dei cittadini per scoprire e conoscere meglio i chirotteri del nostro territorio

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Se il fior di loto, il papiro e la drosera carnivora sono in compagnia della palma del Madagascar, della sangui-sorba orobica, della canna da zucchero e dei cactus a candelabro, probabilmente siete nell’Orto Botanico di Bergamo. Un piccolo feudo del Regno delle Piante che raccoglie oltre 900 specie, sottospecie e varietà, pre-senti in soli 2.400 mq, molto meno di un campo di calcio. L’Orto Botanico, visitato negli ultimi anni da oltre 18.000 visitatori, è definito da Gardenia “gioiello nascosto” inca-stonato nell’anello delle Mura Veneziane. Una volta en-trati si è immersi in un vasto paesaggio che spazia dai

tetti e i monumenti di Città Alta, alle colline fino alla Val Calepio, sulle prime propaggini delle Prealpi Bergama-sche. Per il suo carattere esplicativo e suggestivo, con-tribuisce ad avvicinare il pubblico al mondo delle piante e a destare stupore e rispetto per la natura. L’Orto orga-nizza annualmente mostre, visite guidate, laboratori per bambini e adulti, conferenze, corsi di aggiornamento e altri eventi culturali che affiancano le azioni di studio e conservazione del patrimonio vegetale naturale e degli ecosistemi minacciati. L’esposizione di piante vive è so-lo una parte del patrimonio dell´Orto Botanico: questo

angolo di natura conserva infatti oltre 50.000 esemplari essiccati, incluso l´Erbario storico di Lorenzo Rota, e una raccolta di piante dipinte con tecnica naturalistica com-prendente la “Flora Selvaggia” di Riccardo Rigamonti. Altre collezioni, visitabili solo in particolari occasioni o su richiesta degli studiosi, sono costituite dai modelli ve-getali storici e attuali, la collezione ceroplastica di pomi e i modelli fungini. L’Orto Botanico è visitabile durante tutto l’anno: ogni stagione riserva meraviglie preziose e atmosfere suggestive. Per maggiori informazioni: www.ortobotanicodibergamo.it

Gioiello da scoprire a Bergamo AltaOrto Botanico

Ambiente

Coltivazione:Specie bulbosa alta dai 10 ai 50 cm a seconda delle varietà di piante coltiva-te. Viene piantata in autunno o all’inizio dell’inverno prima delle forti gelate, in mo-do che il bulbo possa sviluppare le radici. Richiede un terreno arricchito con so-stanza organica e permeabile per evita-re ristagni d’acqua. I bulbi vanno piantati a una profondità pari al doppio della loro altezza, e a una distanza reciproca pari al loro diametro. I tulipani hanno bisogno di luce e devono essere bagnati al momen-to della messa a dimora, in primavera, quando iniziano il ciclo vegetativo e ab-bondantemente durante la fioritura. È im-portante sapere se i bulbi che acquistate

devono essere dissotterrati ogni anno per poi essere ripiantati l’autunno successivo, o se possono restare nel terreno anche per 3-4 anni. Curiosità: Giunti in Olanda nel XVI secolo dalla Turchia, i tulipani di-vennero ben presto un bene di lusso ed erano scambiati alla borsa valori: il prezzo dei bulbi salì a livelli vertiginosi e nacque la prima bolla speculativa della storia finan-ziaria (1636). Venite ad ammirare la mo-stra temporanea “Tulipani 2014” all’Orto Botanico di Bergamo, con oltre 140 di-verse varietà.

Coltivazione:Pianta perenne della famiglia della sena-pe e del cavolfiore. Forma cuscinetti tap-pezzanti ed è usata per abbellire giardini rocciosi, muri a secco, bordure o posizio-nata ai piedi di alberi e arbusti perché non supera i 15 cm di altezza. Predilige terreni calcarei, leggeri e ben drenati perché i ri-stagni idrici possono far marcire le radici.

Dà il suo meglio in posizione soleggiata, ma con le radici al fresco (per es. ombreg-giate dalle rocce). Va innaffiata regolar-mente ma con moderazione. Curiosità: I suoi fiori, oltre ad essere molto decorativi, attireranno le farfalle nel vostro giardino. Venite a vedere l’aubrezia in fiore da aprile all’Orto Botanico di Bergamo.

Tulipano Il lusso dalla Turchia

AubreziaL’acchiappa farfalle

“I tulipani hanno bisogno di luce e devono essere bagnati al momento della messa a dimora, in primavera, quando iniziano il ciclo vegetativo e abbondantemente durante la fioritura” “L’Aubrezia predilige terreni

calcarei, leggeri e ben drenati perché i ristagni idrici possono far marcire le radici”

A cura di Orto Botanico di BergamoScaletta di Colle Aperto Bergamo Alta

Nome scientifico Tulipa ssp.Nome comune TulipanoFamiglia LiliaceaeOrigine Medio Oriente

Nome scientifico Aubrieta deltoidea L.Nome comune AubreziaFamiglia BrassicaceaeOrigine Mediterraneo nord-orientale

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Accostare videogiochi e rispet-to per l’ambiente può sembrare una contraddizione, quasi un ossimoro. Nonostante l’appa-rente estraneità con la natura o tutto ciò che concerne uno stile di vita ecosostenibile, alcuni te-am di sviluppo hanno realizzato titoli capaci di smuovere le co-scienze e sensibilizzare l’opinio-ne pubblica. Il videogioco, grazie alle possibilità di interazione e alle tecnologie grafiche sempre più realistiche e credibili, si rivela un sistema quanto mai efficace per indirizzare la società a uno stile di vita più rispettoso; alme-no virtualmente. Per i videogiocatori green esisto-no in commercio alcuni prodotti molto interessati. Il primo da ci-tare è sicuramente il piccolo ca-polavoro “Flower”, sviluppato da Thatcompanygames e disponi-bile solo in versione digitale su PlayStation Store per PlaySta-tion 3. Più che di un semplice videogioco, si tratta di una vera e propria esperienza sensoriale ed emozionale, in cui il giocato-re può controllare addirittura il vento, con cui far svolazzare dei semi per far germogliare i fiori, inverdire i prati aridi o ridare vita a delle strutture fatiscenti.

Altro gioco interessante è “Storm”, sempre distribuito in versione digitale per PC, Xbox 360 e PlayStation 3, in cui il fruitore è una sorta di provetto dio che può controllare tre ele-

menti: vento, pioggia e fulmine. Tramite questi il giocatore deve far raggiungere a un seme degli appezzamenti di terreno fertile presenti all’interno del livello, at-traverso la risoluzione di piccoli enigmi. Davvero affascinante l’atmosfera e l’idea, che mostra all’utente, in modo romanzato, l’epopea che deve affrontare un seme prima di trasformarsi in un rigoglioso albero e come gli eventi naturali possano incidere in maniera negativa, o positiva, sulla piantumazione. Merita una

menzione anche la serie “De Blob”, nata come progetto per promuovere la ristrutturazione di alcune aree urbane delle città di Utrecht, ma poi, grazie al gran-de potenziale ludico, convertita in un vero e proprio videogioco per Wii da THQ. Si tratta di una piattaforma tridimensionale che permette al giocatore, nei panni di una pallina spugnosa antro-pomorfa, di assorbire la vernice colorata presente in alcune va-sche e colorare il grigio ambien-te circostante: palazzi, giardini

pubblici, ponti e tutto ciò com-pone una grande città. Lo spirito del gioco è trasmettere attraver-so un elemento semplice, ma efficace come i colori, l’impor-tanza che hanno aspetti come la vivibilità e la bellezza in un centro urbano, sempre più spesso sa-crificati sull’altare del cemento e degli interessi economici. Vista l’ampia diffusione dei vi-deogiochi nell’attuale mercato, sarebbe interessante sfruttare il medium in maniera ancora più costruttiva e organica, magari facendolo scoprire a chi si oc-cupa tutti i giorni di ecologia e rispetto per l’ambiente o intro-ducendolo nelle scuole come veicolo di conoscenza. Potreb-be rivelarsi un aiuto davvero sor-prendente.

Marco Locatelli

Videogames go greenL’intrattenimento elettronico può rivelarsi uno strumento formidabileper la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi ambientali

“Più che di un semplice videogioco, si tratta di una vera e propria esperienza sensoriale ed emozionale”

“Il giocatore può controllare addirittura il vento, con cui inseminare, inverdire i prati aridi o ridare vita a delle strutture fatiscenti”

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Generalmente quando si parla di latte si fa riferimento al comune latte di origine animale. Quello più consumato è sicuramente il latte di vacca, ma in commercio si può reperire anche quello di capra oppure, anche se con mi-nor diffusione, quello di bufala, di asina, di cavalla. Parallelamente, si sta diffondendo una linea di “latte” vegetale che però, nella denominazione di vendita, non può essere dichiarato tale. Infatti dal punto di vista merceologico può essere definito “latte” solo il prodotto ottenuto dalla mun-gitura di animali. Questo spiega come mai sulle varie confezioni la dicitura riportata è: “Bevanda a base di...” (o simili), seguita dal-la tipologia del legume, cereale o semi vari, utilizzati per ottenere questa preparazione.

Caratteristiche nutrizionali e impiego

Ogni bevanda vegetale in com-mercio contiene nutrienti in quantità e qualità variabili spes-so “rinforzate” con vitamine, sali minerali o altri nutrienti raggiun-gendo, in questo caso, anche valori nutrizionali superiori al lat-te animale. Alcuni tipi di bevan-de vegetali contengono glutine e non sono adatte alle perso-ne celiache o che presentano un’ipersensibilità al glutine; si raccomanda, come sempre, di leggere attentamente le etichet-te al fine di escludere l’eventuale presenza di ingredienti non per-messi. Alcune specie di latte vegeta-le, dall’aspetto bianco e opale-

scente come un qualsiasi latte animale, sono disponibili anche refrigerate mentre la maggior parte si trovano in confezioni Tetra Pak. Queste bevande do-vrebbero essere utilizzate all’in-terno di un regime alimentare equilibrato: quelle arricchite con calcio, vitamina B12, vitamina D spesso sono raccomandate per compensare eventuali carenze nutrizionali, dovute all’esclusio-ne di determinati alimenti dalla propria dieta. Indicativamente possono essere assunte circa 2 porzioni al giorno da 125 gram-mi, proprio come il latte. In cu-

cina possono essere impiegati con le stesse modalità che pre-vedono l’utilizzo del latte di origi-ne animale, per la preparazione di besciamelle, torte, biscotti, creme, cioccolate, dessert, frul-lati, frappè, gelati. A seconda della preparazione che vorre-te realizzare, ponete attenzione all’eventuale aggiunta di aromi naturali quali ad esempio vani-glia, cannella, cacao, anice, car-damomo, ecc., per non alterare il gusto di ciò che poi preparerete.

Il “Latte” di Soia

Tra le varie tipologie di bevande vegetali è sicuramente quella più diffusa e conosciuta. L’apporto proteico è molto simile a quello del latte vaccino, mentre quello calorico è addirittura dimezzato (solo 32 Kcal contro 64 Kcal di quello intero di mucca), risultan-do così adatto anche alle perso-ne che seguono regimi dietetici dimagranti o che vogliono tenere sotto controllo la propria linea. Anche i lipidi sono presenti in quantità molto ridotte (solo 1,9 grammi), oltre a rappresentare grassi di ottima qualità perché insaturi (compresi gli omega 3), con effetti protettivi contro le pa-tologie cardiovascolari.Le proprietà richiamano quelle

della soia, infatti questo “latte” vegetale contribuisce ad abbas-sare il colesterolo “cattivo” (LDL), è privo di glutine (quindi adatto anche ai celiaci), contiene fibre, vitamine A, vitamina E, vitamine del gruppo B e minerali (tra cui il ferro) e, inoltre, risulta essere un buon sostituto del latte di origi-ne animale persino durante lo svezzamento. Questa bevanda risulta essere priva di vitamina D, ma in commercio è disponibile già arricchita di questo nutriente, come anche di calcio e vitami-

na B12. Acquistate prodotti bio-logici, per legge privi di O.G.M. (Organismi Geneticamente Mo-dificati).

Il “Latte” di Riso

Il “latte” di riso ha un contenuto minimo di grassi (tuttavia grassi di qualità perché polinsaturi) e ri-sulta meno proteico del “latte” di soia. È inoltre sprovvisto di cole-sterolo, glutine, lattosio, caseina, mentre sono presenti vitamine del gruppo B, vitamina A, sali

Salute & Benessere

Bevande vegetali. Bontà e salute a tavolaAdatto a qualsiasi tipologia di dieta, il “latte” vegetale è ricco di sostanze nutritive e povero di grassi

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minerali e tra gli ingredienti che la compongono anche oli vegetali, non sempre però specificati, tra cui spesso appare l’olio di gira-sole. Il “latte” di riso può essere utilizzato per la classica colazio-ne tradizionale come alternativa al comune latte vaccino, così come nella preparazione di dolci o di altre ricette. Grazie all’eleva-ta quantità di zuccheri semplici (derivati dall’amido di cui il riso è molto ricco) ha un gusto par-ticolarmente dolce, a volte ac-centuato dall’aggiunta di aromi quali vaniglia e cannella. Molto gradevole è anche l’assunzione di questa bevanda a temperatu-ra ambiente o fredda, soprattutto nelle giornate calde e particolar-mente afose.

Il “Latte” di Avena

Fornisce circa 47-49 kcal per 100 ml e può essere utilizzato anche all’interno di un regime dietetico ipocalorico o da chi è affetto da arterosclerosi, in quanto contie-ne sostanze (ad esempio la fibra betaglucano) che contribuisco-no ad abbassare il colesterolo LDL (“cattivo”) nel sangue. Con-tiene inoltre vitamina E, fibre, potassio e vitamine del gruppo B che migliorano l’utilizzo de-gli zuccheri. Tra le vitamine del gruppo B, vi è un buon conte-nuto di acido folico che è fonda-mentale per il ricambio cellulare, rendendo questa bevanda par-ticolarmente indicata anche per le donne in gravidanza. L’avena è un cereale da cui viene ricava-ta questa gustosa bevanda dal sapore eccezionale e con un re-trogusto naturalmente dolce e delicato. Ottima a colazione, ma anche utilizzata come merenda o per preparare frullati o dessert, risulta adatta per la realizzazione di ricette salate o la preparazione della besciamella vegetale. Il “lat-te” d’avena è anche consigliato agli sportivi e ai bambini in cre-scita, proprio per le sue proprietà fortificanti e rigeneratrici, mentre è ancora oggetto di discussione l’utilizzo di questa bevanda per i celiaci. Risulta avere proprietà diuretiche e rinfrescanti.

Il “Latte” di mandorle

Diffusa soprattutto nel Sud Italia, tra quelle vegetali, è la bevanda

più energetica, perché contiene un’elevata fonte di grassi polin-saturi (grassi di buona qualità), è ricca di antiossidanti, fibre, sali minerali (soprattutto Calcio) e vi-tamine, in particolare acido folico e vitamina E. Ha degli effetti posi-tivi sull’apparato cardiovascolare ed è utilizzata anche per integra-re l’alimentazione del lattante e durante lo svezzamento. Ottimo inoltre in cucina per la realizza-zione di gelati, dessert, frappè,

dolci tradizionali, il “latte” di man-dorle risulta squisito anche per la prima colazione, macchiato con caffè o preparati di cereali solu-bili. In base al gusto personale è possibile miscelarlo con “latte” di riso, “latte” di soia o “latte” di avena per ottenere una bevanda altamente dissetante e nutrien-te, particolarmente apprezzata, se bevuta fredda, anche nella stagione estiva e può costituire un modo per introdurre la frutta secca nel regime alimentare di ciascuno di noi. L’apporto calori-co varia a seconda del quantita-tivo di mandorle presenti e della dose di zucchero, o altro dolcifi-cante, aggiunto facoltativo a pia-cere. Fornisce circa 50 kcal per 100 ml e non contiene glutine.

Rossana Madaschi

Bevande vegetali. Bontà e salute a tavolaAdatto a qualsiasi tipologia di dieta, il “latte” vegetale è ricco di sostanze nutritive e povero di grassi

“Sono raccomandate per compensare eventuali carenze nutrizionali, dovute all’esclusione di determinati alimenti dalla propria dieta”

Rossana MadaschiDietista e Docente diScienza dell’AlimentazioneCell. [email protected]

La rubrica è promossa daPunto Ristorazione srl

Latte diSoia

Latte diRiso

Latte diAvena

Latte diMandorla

Bevande vegetali “fai-da-te”Le bevande vegetali preparate a livello casalingo, a differenza di quelle industriali, hanno un periodo di conservazione inferiore, quindi si consiglia di prepararne piccole quantità (adeguate a un consumo a bre-ve scadenza) e tenerle sempre in frigorifero o congelarle nel surgelatore. Va precisato che le varie prepa-razioni casalinghe possono non contenere gli stessi nutrienti presenti nelle bevande vegetali disponibili sul mercato, arricchite di altre proprietà.

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INGREDIENTI50/100 gr. di soia gialla 1 litro d’acqua

INGREDIENTI50/100 gr. di riso integrale0,5/1 litro d’acqua

INGREDIENTI100 gr. di avena decorticata1 litro d’acqua

INGREDIENTI50/100 gr. di mandorle1 litro d’acqua

PREPARAZIONEMettete a bagno la soia gialla in acqua per circa 12 ore ricordan-do di cambiare l’acqua d’ammol-lo almeno 3-4 volte per eliminare alcune sostanze anti-nutritive. Quando la soia si sarà ammorbi-dita, sciacquatela e frullatela con un quantitativo d’acqua pari a cir-ca il suo volume. Mettete ora sul fuoco un litro d’acqua, portatelo a ebollizione, aggiungete la soia frullata; fate riprendere il bollore e cuocete per almeno mezz’o-ra, mescolando ogni tanto per evitare che si attacchi sul fondo. A cottura ultimata filtrate con un colino e otterrete il “latte” di soia; fatelo raffreddare e conservatelo in frigorifero per circa 3-4 giorni.

PREPARAZIONELavate il riso integrale (ma è possibile utilizzare anche quello bianco) e mettetelo in una pen-tola a pressione con una quanti-tà di acqua pari a 10 volte il suo volume. Cuocete a fuoco basso per circa un paio d’ore dal fischio e, a cottura ultimata, utilizzate un colino per filtrare la bevanda otte-nuta; si conserva in frigorifero per circa 3-4 giorni.

PREPARAZIONESciacquate le cariossidi di avena decorticata, lasciatele in ammol-lo per almeno 12 ore, filtrate, po-nete in un frullatore e riducete in poltiglia; aggiungete un litro di ac-qua e frullate nuovamente. Ver-sate ora la preparazione ottenuta in una pentola e cuocete per cir-ca mezz’ora; filtrate la bevanda, fatela intiepidire e conservatela in frigorifero per circa 3-4 giorni.

PREPARAZIONEPonete le mandorle e 1-2 cucchiai di zucchero integrale (facoltativo) in un frullatore e riduceteli in pol-vere. Aggiungete l’acqua prece-dentemente portata a ebollizione e frullate nuovamente per qual-che minuto. Il “latte” di mandor-le è pronto! Qualora dovessero rimanere dei residui granulosi di mandorle, potete eventualmente filtrare la bevanda con un colino e recuperare il composto restan-te come ingrediente per biscot-ti, torte o altri dolci. Per ottenere l’effetto “bianco latte” si consiglia di utilizzare le mandorle prive di buccia, ma lasciandole integre potrete preservare importanti nutrienti. Si conserva in frigorife-ro per 3-4 giorni

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Forse non tutti sanno che la bir-ra è la sposa perfetta di dolci e dessert, in virtù di alcune sue caratteristiche organolettiche e sensoriali che ne completano e intensificano il gusto. Ma anco-

ra di più la birra stupisce quando si sperimentano le sue possibi-li declinazioni sul cacao, con il quale si crea uno scambio dav-vero unico che dà origine a un matrimonio di grande successo.

I valori di persistenza e intensità di alcune tipologie di birre sem-brano fatte apposta per accom-pagnare il vigore sostanziale del cioccolato, il cui contenuto di grassi viene in qualche modo asciugato e sgrassato al palato dalla birra. In alcuni casi trovia-mo invece birre che per gusto e complessità di sapori richiama-no in maniera diretta il cioccolato stesso, tanto che nel vocabolario dei degustatori si ritrovano spes-so termini tecnici che abbraccia-no la stessa sfera semantica.Incuriositi da questa incredibile reciprocità tra birra e cioccola-to, siamo andati nel laborato-rio della Pasticceria Ferrandi di Gorle per vedere come il pastic-cere Claudio interpreta questo connubio. Claudio si è specia-lizzato proprio sulla produzione di cioccolato e per il Birrificio Indipendente Elav ha già idea-to cioccolatini con un ripieno di

gelatina di birra che ha stregato tanti appassionati.Si tratta di cioccolatini fatti con lo stampo riempiti di una ganache morbida alla Dark Metal e alla Techno; il problema maggiore è garantire la stabilità e la conser-vabilità del prodotto, ci ha spie-gato Claudio, considerato che la birra ha una bassa gradazione alcolica ed è oltretutto sogget-ta a fermentazione. Il risultato è comunque sorprendente. Per la Pasqua invece, Claudio sta pre-parando le uova di Elav, fatte con cioccolato puro al 100% burro di cacao; per la stratificazione al-le uova di Elav, vengono fatti 3 passaggi di cioccolato. Nella confezione ci sarà in regalo un piccolo libro, fatto di racconti brevi, intitolato “Shakespeare in Elav”, un esperimento di “Pub Writing Session”, ovvero di scrit-tura nei luoghi pubblici, promos-sa da una figura di mediatore, il

Pub Writer, che ascolta e trascri-ve storie di pub davanti ad una birra. Un format e un’idea a cura di CalepioPresss e Ctrl Magazi-ne realizzata in occasione della seconda edizione dello Yule Fest che si è tenuto al Birrificio Elav lo scorso dicembre.Da quest’anno la Pasqua è nel segno della birra.

Le uova di Pasqua targate Elav a cura della Pasticceria FerrandiStregati da birra e cioccolato

Alimentazione

“I valori di persistenza e intensità di alcune tipologie di birre sembrano fatte apposta per accompagnare il vigore sostanziale del cioccolato, il cui contenuto di grassi viene in qualche modo asciugato e sgrassato al palato dalla birra”

Tel. 035 0690834 | Cell. [email protected]

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Per tutto il 2014 la rubrica di BergamoSOStenibile sulla cultura della birra

curata dal Birrificio Indipendente Elav

) Alla vistaSi presenta nel bicchiere di colore dorato chiaro, legger-mente velato, con una schiuma di buona tenuta, pan-nosa.

) Al nasoSprigiona inebrianti aromi agrumati, con una netta pre-dominanza del pompelmo, che rendono già all’olfatto l’idea di quanto questa birra possa essere fresca e dis-setante.

) In boccaLa Punks do it Bitter offre il meglio di sé tramite la spilla-tura a pompa che ne garantisce una bassa carbonazione e una consistenza cremosa, seppur la sua gradazione alcolica sia bassa. L’attacco al palato conferma le sen-sazioni provate con l’analisi olfattiva; gli agrumi predo-minanti, sempre con una buona dose di pompelmo grazie ai luppoli utilizzati, si impongono nettamente sui malti. Il corpo della Punks do it Bitter è leggero ma la sua presenza nel palato si sente tutta, scorre veloce ma non frettolosa verso un finale secco dall’amaro delicato e persistente.

) BrassaggioMarchio di fabbrica della Punks do it Bitter è il consisten-te Dry Hopping (l’immissione di abbondanti quantità di luppolo nel mosto a fine fermentazione) con Mosaic e Cascade, che le dona la caratteristica agrumata evidente in ogni fase della degustazione.

) CuriositàCome molte altre birre marchiate Elav anche Punks do it Bitter può vantare di due menzioni, entrambe conseguite nel 2013: oro al Mondial de la Biére ed Honorable Men-tion al Brussel Beer Challenge. Birra che può definirsi estiva, da bere a grandi sorsate per dissetarsi nelle gior-nate più calde. La Punks do it Bitter si può perfettamente accompagnare a piatti fritti grazie al suo finale pulito e “sgrassante”.

Triglia e maionese PunksRealizzata per noi dal Ristorante San Martino di Treviglio.A cura dello Chef Marco e Vittorio Colleoni

INGREDIENTI PER UNA PORZIONE:• 1 triglia di medie dimensioni • 200 gr di spinaci • fiori di luppolo fresco• sale e pepe• olio d’oliva• peperoncino in polvere• capperi salati

PER LA MAIONESE • 3 spicchi d’aglio • 40 gr. di brodo di triglia• 80 gr. di olio d’oliva • 100 gr. di birra Punks

PREPARAZIONESfilettare la triglia e togliere le lische con l’aiuto di una pinzetta. Per preparare i capperi disidratati cuocerli nel forno a 160° fino a quando diventano secchi, e tritarli fino a ridurli in polvere. Per la preparazione della maionese occorre sbianchire l’aglio tre volte e cuocerlo in forno a 160° per 12 minuti, tritarlo con gli altri ingre-dienti ed emulsionarlo con l’olio fino a raggiungere la consisten-za di una maionese non troppo solida. Dividere il filetto di triglia in tre parti uguali e cuocerlo in una padella antiaderente calda con un filo d’olio solo sulla parte della pelle fino a quando il filetto diventa bianco. Salare e riservare su carta assorbente. Saltare in padella gli spinaci fino a renderli morbidi, salare e pepare. Una volta cotti, fare 3 mucchietti su cui adagiare i filetti di triglia e guarnire con maionese Punks in abbondanza. Aggiungere spar-si i fiori di luppolo. Spolverare il piatto solo sul bordo esterno con il peperoncino in polvere e la polvere di cappero e servire.

Birrificio Indipendente ElavVia Autieri d’Italia, 268 (trasversale di via Europa)24040 - Comun Nuovo (BG)Tel. 035334206 - www.elavbrewery.com

Punks do it Bitter

LaRICETTA

In questa rubrica, suddivisa in dieci appuntamenti, il Birrificio Indipendente Elav proporrà un’analisi sensoriale delle proprie birre, curata da degustatori professionisti, abbinata a una ricetta creata in collaborazione con altri produt-tori artigianali bergamaschi. Non mancheranno curiosità e approfondimenti sul mondo birraio artigianale italiano ed estero, con lo scopo di avvicinare i lettori alla bevanda per eccellenza: la birra.

Recensita da Federico Zivillica su Enjoy Food & Wine (www.enjoyfoodwine.it)

NomePunks do it Bitter

ProvenienzaBergamo, Italia

Materie primeMalti PaleMonaco chiaroe CrystalLuppoli MagnumCascadePalisadee Mosaic

Gradazione alcolica4,3 % Vol.

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Il carciofo (Cynara cardunculus) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Asteraceae, che può raggiungere un’altezza massima di un metro e mez-zo e presenta foglie grandi, dalla forma allungata. Il carciofo è composto di due parti principali: lo stelo e il cuore, entrambi sfruttati con ottimi risultati in ambito culi-nario.L’ortaggio è considerato originario dell’E-tiopia, ma i primi a farne largo utilizzo in cucina sono stati gli antichi Egizi. Nel IV secolo a.C. il carciofo era coltivato dagli Arabi, i quali lo hanno portato in Europa nel ‘300, dove solo a partire dal ‘500 co-minciò a diventare un ingrediente molto apprezzato nella cucina italiana. Attual-mente le maggiori produzioni di carciofo sono in Italia, Egitto e Spagna, ma è il no-stro paese a detenere il primato mondia-le. Le varietà di carciofo coltivate a livello globale sono circa novanta, e si differen-ziano fra loro per la presenza o meno di spine, la forma della testa e il colore. Il car-ciofo è utilizzato moltissimo in far-macia ed erboristeria per combattere

i disturbi della cistifellea, del fegato, so-lo se consumato crudo, e la sindrome del colon irritabile. Grazie alle eccellenti proprietà depurative, gli estratti di questo ortaggio possono risultate molto efficaci per contrastare nausea e intossicazioni alimentari. I preparati con foglie di carcio-fo si rivelano inoltre molto utili per la salute di unghie e capelli. Inoltre la ricchezza di vitamina L rende l’ortaggio un valido alle-ato per le donne nella prevenzione all’o-steoporosi ma è meglio evitarlo durante l’allattamento, poiché potrebbe ridurre la produzione di latte.

Il pero (Pyrus communis) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Ro-saceae. Si tratta di una pianta di medie dimensioni, che raggiunge un’altezza massima di 17 metri, le cui foglie sono di colore verde lucido o argento, di forma ovale o lunga e stretta. La parte comme-stibile della pianta, la pera, comprende, oltre alla polpa, anche la buccia, che può avere diversi colori a seconda della varie-tà: verde, gialla, rossa o marrone. La pera è un pomo, un cosiddetto “falso frutto”: il vero frutto della pera è infatti il torsolo, che è il risultato della fecondazione del fiore, mentre la polpa, quello che mangiamo e consideriamo erroneamente il frutto del pero, è il ricettacolo fiorale che cresce at-torno al vero frutto.Le origini della pera sono molto antiche: si parla addirittura di preistoria e se ne han-no le prime tracce nelle regioni sud-orien-tali dell’Europa e nell’Asia occidentale, motivo per cui questo frutto è considera-to un prodotto tipicamente mediterraneo. Le prime coltivazioni e produzioni hanno inizio nel 350 a.C. in Magna Grecia, men-tre già in epoca romana le varietà di pera conosciute erano circa quaranta. Oggi, grazie alle speri-mentazioni e alla

scelta varietale, le tipologie di pere nel mondo superano le cinque mila varietà.La pera è composta per l’84% di acqua e, con solo 30-35 calorie per etto, è consi-derata un frutto ipocalorico. Ricca di zuc-cheri semplici, come il fruttosio, ideali per aiutare l’organismo a recuperare periodi di affaticamento e fiacchezza, fra le sue proprietà nutritive spiccano soprattutto le vitame (B1, B2, B3, B5, B6, C, D, K e J) e i sali minerali (potassio, sodio, fosforo, ferro, magnesio, fluoro, calcio e una per-centuale minima di zinco e rame). Adatta per l’alimentazione di bambini e anziani poiché risulta molto digeribile, è indicata anche per chi ha problemi di stitichezza in quanto svolge un’azione diuretica e las-sativa.

CarciofoPera

La rubrica che vi invitaa conoscere e gustare i frutti che la

natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e

minor impatto ambientale

L’ortaggio depurativo utile per la bellezza di unghie e capelli previene l’osteoporosi

Ricca di fruttosio è ideale per recuperare periodi di fiacchezza e affaticamento

Alimentazione

“La pera è composta per l’84% di acqua e, con solo 30-35 calorie per etto, è considerata un frutto ipocalorico”

“Il carciofo è utilizzato per combattere i disturbi della cistifellea, del fegato, solo se consumato crudo, e la sindrome del colon irritabile”

Avocado, fragole, limoni, arance, mele, pompelmi, banane

Frutta di stagioneAprile

Fave, fagioli, carote, piselli, scorzonera, rape, agretti

Verdura di stagioneAprile

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La ricetta di Lisa Casali

Vignarola di carciofi ebaccelli di fave e piselli

PREPARAZIONELa Vignarola è un piatto buonissimo, di tra-dizione laziale, a base di ortaggi. Un vero inno alla primavera che unisce la parte me-no nobile di fave, piselli, carciofi e cipollotti, in un piatto gustoso, che riduce gli sprechi utilizzandoli al 100%. Lavate bene tutti gli ortaggi da impiegare nella ricetta, utilizzate la parte nobile come preferite e tenete da parte foglie, gambi, baccelli per la Vignarola. Pelate e tagliate a cubetti il gambo dei carciofi. Tagliate a julienne i baccelli delle fave e le foglie di lat-tuga. Tagliate finemente la parte verde del cipollotto. Portate a ebollizione una pen-tola d’acqua e, quando bolle, sbollentate per qualche minuto tutti gli ortaggi tranne

la parte verde del cipollotto. Centrifugate le foglie esterne dei carciofi e i baccelli dei piselli. In una pentola fate appassire con due cucchiai di olio la parte verde del ci-pollotto, aggiungete quindi il gambo del carciofo, i baccelli di fava e le foglie di lat-tuga. Bagnate con il vino bianco e lasciate sfumare a fuoco alto per circa 10 minuti, mescolando. Unite quindi il succo di piselli e carciofi, salate, pepate e lasciate cuocere per 20 minuti a fuoco basso. Se il composto do-vesse asciugarsi troppo aggiungete qual-che cucchiaiata dell’acqua di cottura delle verdure. Usate l’acqua in eccesso per pre-parare una minestra o una zuppa o in ex-tremis per innaffiare. Servite la Vignarola calda o tiepida come secondo piatto, in-sieme a crostoni di pane (agliati se vi pia-ce). Ultimo tocco una spolverata di semi a piacere, io ho usato quelli di canapa.

INGREDIENTI per 4 persone

• Foglie esterne e gambi di 4 carciofi• 200 gr di baccelli di piselli• 300 gr di baccelli di fave• Qualche foglia esterna di lattuga• Parte verde di 2 cipollotti• Olio extravergine d’oliva fruttato

intenso• Sale e peperoncino• ½ Bicchiere di vino bianco• 4 Crostoni di pane per servire

INGREDIENTI per 4 persone• 4 Pere Kaiser• 5 cl. di vino rosso• 1 Cucchiaio di miele • 150 gr. di zucchero • 1 Bacca di ginepro• 1 Chiodo di garofano• 1 Foglia di alloro• 500 gr. di sfoglia

Per la mousse al mascarpone• 4 Tuorli• 100 gr. di zucchero• 100 gr. panna• 100 gr. di mascarpone• 2 Bustine di zafferano

Ricetta tratta dal libro “La cucina a impatto (quasi) zero” di Lisa Casali, Gribaudo Editore.

La ricetta biologica del Villino d'Erica

Pere al vino rosso conmousse al mascarponezafferano e sfoglia

Pelare e cuocere le pere nel vino rosso, insieme agli aromi, le spezie e i 150 gr. di zucchero, fino a quando saranno cotte. Lasciatele raffreddare mentre preparate la mousse al mascarpone: sbattete i tuor-li con lo zucchero aiutandovi con le fruste di uno sbattitore fino a ottenere un com-posto chiaro e spumoso, unendo suc-cessivamente il mascarpone, gli albumi precedentemente montati a neve e infine lo zafferano. Preparate quindi le sfogliatine e scaldate le pere con il vino rosso. Impiattate le sfogliatine guarnite con la mousse al mascarpone e zafferano e una pera al vino rosso servita con una riduzio-ne di vino.

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Calendario appuntamenti

Segnalateci i vostri incontri o eventi a: [email protected]

Appuntamenti sostenibiliData Orario Evento Tipologia Luogo svolgimento Contatti

Data Orario Evento Tipologia Luogo svolgimento Contatti

Mercati Agricoli e Biologici

Tutti i martedì 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Bergamo, piazza S. Spirito Coldiretti Tel. 035.4524125Mercoledì 2, 16 e 30 aprile 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Caravaggio, largo Cavenaghi Coldiretti Tel. 035.4524125Mercoledì 9 e 23 aprile 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Ponte San Pietro, via S.Anna Coldiretti Tel. 035.4524125Tutti i giovedì 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Seriate, piazza Alebardi Coldiretti Tel. 035.4524125Tutti i venerdì 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Bergamo, piazza Pontida Coldiretti Tel. 035.4524125Tutti i sabati 9.00-12.00 Mercato “bRiologico” Mercato biologico a Km 0 Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta [email protected] 1° sabato del mese 8.00-12.30 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Stezzano (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.itOgni 2° sabato del mese 8.30-12.30 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Albino (Bg) [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.itOgni 3°sabato del mese 8.00-12.30 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Zanica (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.itOgni 3° sabato del mese 9.00-13.00 Mercato Agricolo e non solo Mercato Agricolo Bergamo, piazza Pacati Monterosso [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it Ogni 4°sabato del mese 8.00-12.30 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Madone (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.itOgni 1° domenica del mese 9.00-18.00 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Città Alta Bergamo, piazza Mascheroni Coldiretti Tel. 035.4524125Ogni 2° domenica del mese 8.00-12.30 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Osio Sotto, piazza Papa Giovanni XXIII www.a21isoladalminezingonia.bg.itOgni 3° domenica del mese 9.00-13.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Sant’Omobono Imagna (Bg) [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it

1 Apr 20.30 Sono Sostenibile Iniziativa per le imprese commerciali e artigianali Incontro Palazzo Contratti - via Petrarca 10 - Bergamo www.bergamosviluppo.it - [email protected] - Tel. 035 38880111 Apr 18.30-22.30 Comunicazione Empatica. Esprimere la Rabbia Incontro Via XXIV Maggio 93 - Brembate Sopra (BG) www.comunicazioneempatica.com - Cell. 333 92976221 Apr 20.00 Corso di filosofia ENÈRGHEIA - Architetti, navigatori e poeti dell’essere Convegno Auditorium Liceo Scientifico Mascheroni - Bergamo www.noesis-bg.it3 Apr 20.30 Sono Sostenibile Iniziativa per le imprese commerciali e artigianali Incontro Cassa Rurale Banca di Credito, via C. Carcano 6 - Treviglio (BG) www.bergamosviluppo.it - [email protected] - Tel. 035 38880113 Apr 20.45 Terra: Giardino dell’Eden? - Il potere della buona tavola: il cibo naturale Incontro Biblioteca, Via Papa Giovanni XXIII 17 - Azzano San Paolo (BG) www.terragiardinodelleden.it - [email protected] 3 Apr 14.45-18.00 Il futuro della logistica e la sfida della sostenibilità Incontro Università di Bergamo, via Caniana 2 - Bergamo www.sdabocconi.it4 Apr 20.30 Conferenza sulla disintossicazione e depurazione Conferenza Oratorio San Paolo - Bergamo [email protected] - Cell. 335 549584 Apr 20.45 Per filo e per sogno - La manifattura e l’utilizzo Incontro Cooperativa Sole e Terra, via E. Fermi 6 - Curno (BG) www.ilsoleelaterra.it5 Apr 18.15-23.00 Ciaspolate sotto le stelle Evento sportivo Rifugio Trifoglio, Località Valtorta - Ceresola (BG) [email protected] - www.altobrembo.it5 Apr 16.00 Gherim Gusto Solidale - Inaugurazione Bottega e Caffè Evento Auditorium, piazza della Libertà - Nembro (BG) www.facebook.com/gherimnembro5 Apr 9.30-18.30 Prendere parte ed essere parte Conferenza Auditorium circoscrizione 2, Largo Roentgen 3 - Bergamo www.comitatiquartierebergamo.it/sipuofare.html6 Apr Alta flora, da 0 a 8.000 Mostra Sala Viscontea, p.zza Cittadella - Bergamo [email protected] - www.ortobotanicodibergamo.it6 Apr 16.00 Visita Orto Botanico di Bergamo - Scopri cosa c’è sotto… Visita guidata Scaletta di Colle Aperto - Bergamo www.ortobotanicodibergamo.it7 Apr 12.00-14.00 Come i temi dello sviluppo e della sostenibilità sono trattati nei media Incontro Università di Bergamo, p.zza Rosate 2 - Bergamo www.unibg.it - [email protected] Apr 20.15 Torniamo alla Terra: le buone pratiche - Esperienza di buona caseificazione Incontro Parco dei Colli, via Valmarina - Bergamo www.retegasbergamo.it8 Apr 20.30 Sono Sostenibile Iniziativa per le imprese commerciali e artigianali Incontro Sede Comunità Montana Valle Seriana - v.le Libertà 27 - Albino www.bergamosviluppo.it - [email protected] - Tel. 035 38880118 Apr 21.00 Corso di filosofia ENÈRGHEIA - Crisi: conflitto tra economia e mondo della vita Convegno Auditorium Comunale, via A. Moro 2 - Albino (BG) www.noesis-bg.it (su prenotazione)8-13 Apr Salone del mobile Fiera Fiera Milano Rho, strada Statale del Sempione 28 - Milano9 Apr 20.45-22.45 Corso di orticoltura biologica Corso Biblioteca, via Orobie 1 - Mozzo (BG) [email protected] - Cell. 328 76635459 Apr 20.00 Lupi In Camicia Incontro Via del Polaresco 15 - Bergamo Informazioni su Facebook: Cafè de la Paix - Bar Polaresco10 Apr 20.45 Terra: Giardino dell’Eden? - Contadini per scelta.

L’esperienza del biologico nella Cooperativa Valli UniteIncontro Biblioteca Pesenti Cattaneo - Almenno San Bartolomeo (BG) www.terragiardinodelleden.it - [email protected]

10 Apr 20.30 Sono Sostenibile Iniziativa per le imprese commerciali e artigianali Incontro Comunità Valle Brembana via Tondini 16 - P.zza Brembana (BG) www.bergamosviluppo.it - [email protected] - Tel. 035 388801111 Apr 20.45 Per filo e per sogno - Casi, campagne e conclusioni incontro Cooperativa Sole e Terra, via E. Fermi 6 - Curno (BG) www.ilsoleelaterra.it11 Apr 20.30 Appuntamenti di…vini alla Polisena - Il biologico oltre frontiera Evento enogastronomico Località Riviera, via Ca’ di Maggio 333 - Pontida (BG) [email protected] - Tel. 035 79584112 Apr 19.00 Emozioni in quota Evento sportivo Località Piani dell’Avaro - Cusio (BG) [email protected] - www.altobrembo.it12-13 Apr 9.30-18.00 L’educazione reciproca è una relazione/Imparare con gioia Incontro Cascina Solidale Terra Buona, via Puccini 30 - Nembro (BG) [email protected] - www.elir.altervista.org (su prenotazione)13 Apr 16.00 Visita Orto Botanico di Bergamo - L’albero a teatro Visita guidata Scaletta di Colle Aperto - Bergamo www.ortobotanicodibergamo.it14 Apr 12.00-14.00 Presentazione del libro “Felicità Responsabile” di Roberta Paltrinieri Incontro Università di Bergamo, p.zza Rosate 2 - Bergamo www.unibg.it - [email protected] Apr 9.00/21.00 Sorella Terra 2014 Convegno/Concerto Teatro Donizetti www.centroeticaambientale.com15 Apr 20.00 Corso di filosofia ENÈRGHEIA

Il bisogno del recupero del pensiero antico e della metafisicaConvegno Auditorium Liceo Scientifico Mascheroni - Bergamo www.noesis-bg.it

15 Apr 20.15 Torniamo alla Terra: le buone pratiche Incontro Parco dei Colli, via Valmarina - Bergamo www.retegasbergamo.it16 Apr 20.45 Terra: Giardino dell’Eden? - Cibo e clima: come la nostra alimentazione

dipende dall’atmosfera e come la sta cambiandoIncontro c/o Comune, Via Vittorio Veneto 90

Sant’Omobono Terme (BG)www.terragiardinodelleden.it - [email protected]

16 Apr 19.30 Cena al buio. L’essenziale è invisibile agli occhi Cena Circolo Arci Maite, vicolo Sant’Agata 6 - Bergamo www.maite.it - Tel. 035 099010116 Apr 20.45-22.45 Corso di orticoltura biologica - L’orto estivo Incontro Biblioteca, via Orobie 1 - Mozzo (BG) [email protected] - Cell. 328 766354521 Apr 16.00 Visita Orto Botanico di Bergamo - Le piante dei dinosauri Visita guidata Scaletta di Colle Aperto - Bergamo www.ortobotanicodibergamo.it22 Apr Giornata mondiale della terra Iniziativa mondiale Mondo www.earthday.org25-27 Apr Agrinatura 2014 Fiera Lariofiere, Viale Resegone - Erba (CO) www.agrinatura.org - [email protected] - Tel. 031 6371 24 Apr 20.30 Corso di filosofia ENÈRGHEIA - Dialogo filosofico tra soci Noesis Convegno Auditorium Biblioteca Civica - Seriate (BG) www.noesis-bg.it25 Apr 16.00 Visita Orto Botanico di Bergamo - Una pianta nel motore Visita guidata Scaletta di Colle Aperto - Bergamo www.ortobotanicodibergamo.it27 Apr 16.00 Visita Orto Botanico di Bergamo. Il faggio tra ecologia ed economia domestica Visita guidata Scaletta di Colle Aperto - Bergamo www.ortobotanicodibergamo.it27 Apr 42° edizione Soap Box Rally - Gara di creatività e velocità Evento sportivo Città Alta - Bergamo [email protected] - www.prolocobergamo.it29 Apr 20.00 Corso di filosofia ENÈRGHEIA

Quando la filosofia incontra la canzone pop, rock e d’autore. Lezione/concerto Auditorium Liceo Scientifico Mascheroni - Bergamo www.noesis-bg.it

28 Apr 18.30-22.30 Comunicazione Empatica. Forza Protettiva Incontro Cascina Solidale Terra Buona, via Puccini 30 - Nembro (BG) www.comunicazioneempatica.com - Cell. 333 929762229 Apr 18.30-22.30 Comunicazione Empatica. Forza Protettiva Incontro Via XXIV Maggio 93 - Brembate Sopra (BG) www.comunicazioneempatica.com - Cell. 333 929762230 Apr 21.00 ANIME FUORI

Concorso poetico-musicale in collaborazione col carcere di BergamoIncontro Via del Polaresco 15 - Bergamo Informazioni su Facebook: Cafè de la Paix - Bar Polaresco

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FESTIVAL DELL’AMBIENTEBERGAMO 16 - 18 MAGGIO 2014

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