IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 2 GIUGNO 2015

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di Roma e del Lazio MARTEDÌ 2 GIUGNO 2015 numero 23 anno I - 1 euro Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il L o ricordate Antonio Ta- jani? Si era candidato nel 2001 a sindaco di Roma. Battuto da Walter Vel- troni, poi aveva scelto l’Europa: prima per anni alla Com- missione dell’Unione Europea, oggi come primo vicepresidente del Parla- mento Europeo. Un “cervello in fuga all’estero” che nei prossimi mesi – ed è per questo che ne parliamo – avrà un ruolo sicuramente di primaria impor- tanza nel tentativo di rilancio del cen- trodestra a Roma, che è la sua città, dove ha studiato (al Tasso e alla Sa- pienza) e anche fatto il giornalista. I “rumor” che filtrano da Arcore e da piazza San Lorenzo in Lucina (sede di Forza Italia) dicono che il “nuovo Ber- lusconi” lo voglia vicino, dopo gli anni di lotte intestine di FI, per fare del pur “ridimensionato” partito azzurro il punto di riferimento per il ricompatta- mento del centrodestra. A livello nazio- nale, ovviamente, ma anche romano. Il “sogno” (proibito) degli azzurri ri- masti fedeli all’ex Cavaliere a Roma sarebbe di vedere il bell’Antonio berlu- sconiano conquistare la città dove oggi regna il “marziano” Ignazio Marino. Ma è sicuramente pretendere troppo. Come si fa a chiedere a un personaggio ormai “internazionale” come Tajani, al quale in Spagna, a Gijon, hanno ad- dirittura dedicato una via (ringrazia- mento per la mediazione con cui come Commissario europeo per l’industria ha “salvato” dal licenziamento i 210 dipendenti dello stabilimento di un’azienda americana) di “rinchiu- dersi” nel pur bellissimo e (impor- tante) Campidoglio? Fuori dal sogno, un ruolo importante per Roma Tajani può comunque averlo: quello di met- tere il credito politico di cui gode tra i moderati per ricostruire il centrodestra cittadino. Un progetto del genere, che con il “vec- chio Pd” ancora al potere nella Capi- tale appare realizzabile da una coalizione di moderati, avrebbe il pieno appoggio di Berlusconi, che po- trebbe così dal Campidoglio (per inter- posta maggioranza di centrodestra) continuare ad essere l’interlocutore di- retto di Matteo Renzi. Antonio Tajani, sogno proibito degli ultimi berlusconiani PRIMO PIANO A Palazzo Valentini un fantasma chiamato città metropolitana a pagina 2 LITORALE PONTINO Lungomare di Sabaudia off limits per ambulanti e disturbatori a pagina 17 L’ incidente - che poteva risolversi in una strage - torna ad accendere i riflettori sulla popolazione dei campi "autoriz- zati" e di quelli "tollerati". Però questa doppia moneta (per noi e per loro) non regge più. Perché i romani - che lavorano, pagano le tasse e sono a posto con le norme - non possono neppure buttare una cicca per terra con lo spauracchio della multa, e poi si tollera la presenza di 4mila minori affidati a famiglie senza casa (degna di questo nome)? Roma spende 23 milioni l'anno per far campare 10mila Rom a pagina 4 L a città si prepara ad accogliere turisti e vil- leggianti. Primo appuntamento impor- tante la “Notte bianca” del 21 giugno. Negozi aperti e stabilimenti pronti. Ma preoc- cupa l’impatto che il moltiplicarsi delle presenze potrà avere sull’efficacia dei servizi erogati, a par- tire dalla raccolta differenziata, che nel corso del- l’anno funziona regolarmente. Sicurezza, soprattutto in pineta, e qualità delle acque le due incognite. LITORALE NORD EMERGENZE a pagina 18 S i può liquidare il tutto con qualche battuta sarcastica, tagliente, si possono ricordare i precedenti, si può minimizzare. Ma allo scontro "fisico" del- l'altro giorno tra Peciola (Sel) e Onorato (Lista Marchini) nell'Aula Giu- lio Cesare si può anche dare una valenza politica. Perché ciò che è accaduto rappresenta in modo piuttosto crudo la realtà della politica romana, il suo basso, bassissimo profilo, e rimanda alla ingovernabilità della capitale, allo squilibrio che impedisce al Campidoglio di ragionare, di gestire, di programmare. Le ver- sioni sull'accaduto non collimano, ma in questa sede sono di scarso interesse. Non è la scintilla che ha provocato il caos, è l'aria satura che si respira in quel contesto e lo spessore dei personaggi. "Er Peciola" è l'espressione di un certo tipo di politica barricadera, ideologicamente schierata e con una forte spinta dal basso. Il suo partito, Sel, è l'ago della bilancia, consente al Pd di tenere in piedi la giunta Marino, esprime il vice sindaco Nieri. Ma appoggia anche le pul- sioni più estreme della base, i movimenti per la casa, i centri sociali, scende ad- dirittura in piazza contro il sindaco. È l'ala sinistra, muscolare, pronta a menare le mani, di una maggioranza confusa e che non governa. Il nervosismo, la voglia di spaccare tutto, di fare giustizia sommaria si esprime anche nelle intemperanze in aula. Ma Marino è sostanzialmente ostaggio del Peciola. Se quest'ultimo è l'alternativo, Onorato rappresenta, anche nell'aspetto fisico, l'esatto contrario. Rappresenta Alfio Marchini, la possibile alternativa laica a questo governo di Roma, una alternativa in giacca e cravatta e un aspetto da ragazzo di buona fa- miglia. Nei fatti usa anche le mani, come dimostrano le cronache, ma i ragazzi- bene della Capitale sanno fare anche questo. E' il grillo parlante dell'Aula Giulio Cesare, interviene su tutto, critica tutto. Non ha potere, alle spalle non c'è un movimento come quello dei grillini, non ci sono gli avanzi del centro destra. Marchini non fa ancora il politico, non ha messo su un partito come si deve. E l'opposizione di Onorato risulta velleitaria, non graffia, non impressiona, non porta a nulla. Quel duello rusticano in aula tra due incompiuti, irrealizzati, ir- risolti, è in qualche modo lo specchio della realtà politica capitolina, senza capo né coda. In sostanza, le risposte non possono venire da lì. SCELTI PER VOI SCELTI PER VOI A A N N D DA AT T A AT T E E C C I I A A N N O O M ME E N N O O S S T T R R O O ITINERARI ROMANI con Ancilia Vieni a scoprire la Roma più bella e intrigante con gli archeologi dell’Associazione Ancilia. Visite guidate a 8 euro. Per i lettori del Nuovo Corriere prezzo scontato a 7 euro. 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L’esperienza di una azienda unica dell’emergenza sanitaria si concretizzò sotto il governato- rato di Francesco Storace. Il lavoro svolto allora dall’ASP (Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio), chiusa da Zingaretti, presieduta da Domenico Gramazio, con la collaborazione tecnico scientifica e di Franco Splendori e Gabriella Guasticchi, portò dopo decine di riunioni con esperti dell’emergenza sanitaria e con i sindacati del Com- parto, ad una proposta completa, poi portata in aula della Pisana da Luciano Ciocchetti e che ebbe l’approvazione di tutte le forze politiche con l’astensione del Pds. L’ARES fu inserita nel pacchetto delle Asl e delle aziende ospedaliere, con una propria caratteristica, quella di non avere posti letto e ma di gestire e smistare con rapidità i cit- tadini colpiti da incidenti, da infarto, da ictus. Le emer- genze, insomma. L’ARES usufruisce di un servizio di elisoccorso considerato all’avanguardia gestito da Elita- liana, azienda che opera , me- diante elicotteri, anche in altre regioni italiane. Parlano in molti di emergenza sanitaria, pochi pare ne abbiano com- preso la reale importanza. In altre nazioni europee e negli Stati Uniti il soccorso mediante elicotteri è considerato una priorità assoluta. Su numerosi grattacieli è stata impiantata una pista per atterraggio. Tutto serve a salvare vite umane. Da queste parti siamo molto, molto indietro L’efficienza dell’ARES si è dimostrata già nei grandi eventi sia del mondo cattolico che in quello laico nella Città di Roma con l’assistenza a decine di migliaia di Pellegrini di ogni nazionalità. Il Giubileo straordinario, voluto da Papa Francesco e coordinato dalla capacità organizzativa di Mons. Fisichella, sarà sicuramente l’ennesimo banco di prova per il sistema dell’emergenza della città. E’ necessario potenziare e modernizzare tutti i mezzi di soccorso per ri- spondere adeguatamente alle necessità di un sistema che deve saper dare risposte di alta professionalità. E Zingaretti lo ha promesso. Manterrà? Farà a tempo? E torniamo a “Emergency Expo”e alla scarsa attenzione che vi è stata prestata. Visitandola si sarebbero incontrati stand di tutti gli organismi preposti alla emergenza dall’ARES -118 alla CRI, alla Protezione Ci- vile, al Volontariato, alla Poli- zia di Stato, ai Vigili del Fuoco, ai Carabinieri, al Corpo Fore- stale dello Stato, al Soccorso Alpino e a tutte quelle sigle che operano sul piano del volonta- riato in caso di calamità natu- rale. Si sarebbe potuto assistere a dimostrazioni per il salvatag- gio di cittadini colpiti da inci- dente o da improvvise forme di patologie o disturbi generici gravi. Si sarebbe potuto imparare qualcosa. E capire cosa manca alla Capitale. L’Italia è uno di quei paesi europei che ancora non si è adeguato al numero unico di allarme che poi indirizza verso il sistema sanitario e verso quello della sicurezza. L’Europa su questo ci ha già richiamato all’ade- guamento delle strutture telefoniche per l’emergenza. E chissà come arriveremo alla prova del fuoco dell’8 dicembre di quest’anno. Vorremo che i milioni di “pellegrini” che rag- giungeranno Roma per l’Anno Santo Straordinario al loro rientro nel paese d’origine, potessero affermare che il nostro sistema di emergenza sanitario sa rispondere alle necessità del momento.. Il Corvo Livio De Angelis Gestione dell’emergenza sanitaria, manca qualcosa? Estate 2015, tanti dubbi sul quadrante di Fregene di Carlo Rebecchi segue a pagina 4 LA RISSA T CONSIGLIERI NELL’AULA GIULIO CESARE La politica senza idee diventa duello rusticano

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Periodico diretto da Giovanni Tagliapietra www.corrierediroma-news.it www.facebook.com/corrierediromaedellazio

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di Roma e del Lazio MARTEDÌ 2 GIUGNO 2015numero 23 anno I - 1 euro

IlNuovoCorriereNuovoCorriereIl

Lo ricordate Antonio Ta-jani? Si era candidato nel2001 a sindaco di Roma.Battuto da Walter Vel-troni, poi aveva scelto

l’Europa: prima per anni alla Com-missione dell’Unione Europea, oggicome primo vicepresidente del Parla-mento Europeo. Un “cervello in fugaall’estero” che nei prossimi mesi – ed èper questo che ne parliamo – avrà unruolo sicuramente di primaria impor-tanza nel tentativo di rilancio del cen-trodestra a Roma, che è la sua città,dove ha studiato (al Tasso e alla Sa-pienza) e anche fatto il giornalista. I“rumor” che filtrano da Arcore e dapiazza San Lorenzo in Lucina (sede diForza Italia) dicono che il “nuovo Ber-lusconi” lo voglia vicino, dopo gli annidi lotte intestine di FI, per fare del pur“ridimensionato” partito azzurro ilpunto di riferimento per il ricompatta-mento del centrodestra. A livello nazio-nale, ovviamente, ma anche romano.Il “sogno” (proibito) degli azzurri ri-masti fedeli all’ex Cavaliere a Romasarebbe di vedere il bell’Antonio berlu-sconiano conquistare la città dove oggiregna il “marziano” Ignazio Marino.Ma è sicuramente pretendere troppo.Come si fa a chiedere a un personaggioormai “internazionale” come Tajani,al quale in Spagna, a Gijon, hanno ad-dirittura dedicato una via (ringrazia-mento per la mediazione con cui comeCommissario europeo per l’industriaha “salvato” dal licenziamento i 210dipendenti dello stabilimento diun’azienda americana) di “rinchiu-dersi” nel pur bellissimo e (impor-tante) Campidoglio? Fuori dal sogno,un ruolo importante per Roma Tajanipuò comunque averlo: quello di met-tere il credito politico di cui gode tra imoderati per ricostruire il centrodestracittadino.Un progetto del genere, che con il “vec-chio Pd” ancora al potere nella Capi-tale appare realizzabile da unacoalizione di moderati, avrebbe ilpieno appoggio di Berlusconi, che po-trebbe così dal Campidoglio (per inter-posta maggioranza di centrodestra)continuare ad essere l’interlocutore di-retto di Matteo Renzi.

Antonio Tajani,sogno proibito

degli ultimiberlusconiani

PRIMO PIANOA PalazzoValentini un fantasmachiamato cittàmetropolitana

a pagina 2

LITORALE PONTINOLungomare di Sabaudiaoff limits per ambulantie disturbatori

a pagina 17

L’incidente - che poteva risolversi in unastrage - torna ad accendere i riflettorisulla popolazione dei campi "autoriz-

zati" e di quelli "tollerati". Peròquesta doppia moneta (per noi

e per loro) non regge più. Perchéi romani - che lavorano, pagano

le tasse e sono a posto con lenorme - non possono neppure

buttare una cicca per terra con lospauracchio della multa, e poi si

tollera la presenza di 4mila minoriaffidati a famiglie senza casa (degna

di questo nome)?

Roma spende 23 milioni l'annoper far campare

10mila Rom

a pagina 4

La città si prepara ad accogliere turisti e vil-leggianti. Primo appuntamento impor-tante la “Notte bianca” del 21 giugno.

Negozi aperti e stabilimenti pronti. Ma preoc-cupa l’impatto che il moltiplicarsi delle presenzepotrà avere sull’efficacia dei servizi erogati, a par-tire dalla raccolta differenziata, che nel corso del-l’anno funziona regolarmente. Sicurezza,soprattutto in pineta, e qualità delle acque le dueincognite.

LITORALE NORDEMERGENZE

a pagina 18

Si può liquidare il tutto con qualche battuta sarcastica, tagliente, si possonoricordare i precedenti, si può minimizzare. Ma allo scontro "fisico" del-l'altro giorno tra Peciola (Sel) e Onorato (Lista Marchini) nell'Aula Giu-

lio Cesare si può anche dare una valenza politica. Perché ciò che è accadutorappresenta in modo piuttosto crudo la realtà della politica romana, il suo basso,bassissimo profilo, e rimanda alla ingovernabilità della capitale, allo squilibrioche impedisce al Campidoglio di ragionare, di gestire, di programmare. Le ver-sioni sull'accaduto non collimano, ma in questa sede sono di scarso interesse.Non è la scintilla che ha provocato il caos, è l'aria satura che si respira in quelcontesto e lo spessore dei personaggi. "Er Peciola" è l'espressione di un certotipo di politica barricadera, ideologicamente schierata e con una forte spintadal basso. Il suo partito, Sel, è l'ago della bilancia, consente al Pd di tenere inpiedi la giunta Marino, esprime il vice sindaco Nieri. Ma appoggia anche le pul-sioni più estreme della base, i movimenti per la casa, i centri sociali, scende ad-dirittura in piazza contro il sindaco. È l'ala sinistra, muscolare, pronta a menare

le mani, di una maggioranza confusa e che non governa. Il nervosismo, la vogliadi spaccare tutto, di fare giustizia sommaria si esprime anche nelle intemperanzein aula. Ma Marino è sostanzialmente ostaggio del Peciola. Se quest'ultimo èl'alternativo, Onorato rappresenta, anche nell'aspetto fisico, l'esatto contrario.Rappresenta Alfio Marchini, la possibile alternativa laica a questo governo diRoma, una alternativa in giacca e cravatta e un aspetto da ragazzo di buona fa-miglia. Nei fatti usa anche le mani, come dimostrano le cronache, ma i ragazzi-bene della Capitale sanno fare anche questo. E' il grillo parlante dell'Aula GiulioCesare, interviene su tutto, critica tutto. Non ha potere, alle spalle non c'è unmovimento come quello dei grillini, non ci sono gli avanzi del centro destra.Marchini non fa ancora il politico, non ha messo su un partito come si deve. El'opposizione di Onorato risulta velleitaria, non graffia, non impressiona, nonporta a nulla. Quel duello rusticano in aula tra due incompiuti, irrealizzati, ir-risolti, è in qualche modo lo specchio della realtà politica capitolina, senza caponé coda. In sostanza, le risposte non possono venire da lì.

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a pagina 6

All’internol’inserto

di Sanitàdel Lazio

LazioLazio

ladel

anitàSSNUMERO 23 ANNO I MARTEDÌ 2 GIUGNO 2015

IL CASO

a pagina 15

Il Grassi di Ostia, grande dimenticato

SAN GIOVANNI ADDOLORATA

a pagina 13

Quando il patrimonio artisticosposa la mission di un ospedale

N el disinteresse più totale dei media si è svolto

nei giorni scorso nei padiglioni della Nuova

Fiera di Roma “Emergency”, l’esposizione

nazionale della emergenza della sicurezza

in Sanità. Una tre giorni curata con estremo

rigore da. Livio De Angelis, responsabile della Centrale

Operativa dell’ARES -118 di Roma. Un professionista so-

lido, di riconosciuta esperienza sul campo. I sistemi di ge-

stione dell’emergenza sanitaria sono giustamente da tempo

entrati nel cono di attenzione di chi amministra: il Lazio si

è dotato di una azienda speciale, l’ARES -118 (Azienda Re-

gionale Emergenza). L’esperienza di una azienda unica

dell’emergenza sanitaria si concretizzò sotto il governato-

rato di Francesco Storace. Il lavoro svolto allora dall’ASP

(Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio), chiusa

da Zingaretti, presieduta da Domenico Gramazio, con la

collaborazione tecnico scientifica e di Franco Splendori e

Gabriella Guasticchi, portò dopo decine di riunioni con

esperti dell’emergenza sanitaria e con i sindacati del Com-

parto, ad una proposta completa, poi portata in aula della

Pisana da Luciano Ciocchetti e che ebbe l’approvazione di

tutte le forze politiche con l’astensione del Pds.

L’ARES fu inserita nel pacchetto delle Asl e delle aziende

ospedaliere, con una propria caratteristica, quella di non

avere posti letto e ma di gestire e smistare con rapidità i cit-

tadini colpiti da incidenti, da infarto, da ictus. Le emer-

genze, insomma. L’ARES usufruisce di un servizio di

elisoccorso considerato all’avanguardia gestito da Elita-

liana, azienda che opera , me-diante elicotteri, anche in altreregioni italiane. Parlano inmolti di emergenza sanitaria,pochi pare ne abbiano com-preso la reale importanza.In altre nazioni europee e negliStati Uniti il soccorso medianteelicotteri è considerato unapriorità assoluta. Su numerosigrattacieli è stata impiantatauna pista per atterraggio.Tutto serve a salvare viteumane. Da queste parti siamomolto, molto indietroL’efficienza dell’ARES si è dimostrata già nei grandi eventi

sia del mondo cattolico che in quello laico nella Città di

Roma con l’assistenza a decine di migliaia di Pellegrini di

ogni nazionalità. Il Giubileo straordinario, voluto da Papa

Francesco e coordinato dalla capacità organizzativa di

Mons. Fisichella, sarà sicuramente l’ennesimo banco di

prova per il sistema dell’emergenza della città. E’ necessario

potenziare e modernizzare tutti i mezzi di soccorso per ri-

spondere adeguatamente alle necessità di un sistema che

deve saper dare risposte di alta professionalità. E Zingaretti

lo ha promesso. Manterrà? Farà a tempo?

E torniamo a “Emergency Expo”e alla scarsa attenzione che

vi è stata prestata. Visitandola si sarebbero incontrati stand

di tutti gli organismi prepostialla emergenza dall’ARES -118alla CRI, alla Protezione Ci-vile, al Volontariato, alla Poli-zia di Stato, ai Vigili del Fuoco,ai Carabinieri, al Corpo Fore-stale dello Stato, al SoccorsoAlpino e a tutte quelle sigle cheoperano sul piano del volonta-riato in caso di calamità natu-rale. Si sarebbe potuto assisterea dimostrazioni per il salvatag-gio di cittadini colpiti da inci-dente o da improvvise forme di

patologie o disturbi generici

gravi. Si sarebbe potuto imparare qualcosa. E capire cosa

manca alla Capitale. L’Italia è uno di quei paesi europei che

ancora non si è adeguato al numero unico di allarme che

poi indirizza verso il sistema sanitario e verso quello della

sicurezza. L’Europa su questo ci ha già richiamato all’ade-

guamento delle strutture telefoniche per l’emergenza. E

chissà come arriveremo alla prova del fuoco dell’8 dicembre

di quest’anno. Vorremo che i milioni di “pellegrini” che rag-

giungeranno Roma per l’Anno Santo Straordinario al loro

rientro nel paese d’origine, potessero affermare che il nostro

sistema di emergenza sanitario sa rispondere alle necessità

del momento..

Il Corvo

Livio De Angelis

Gestione dell’emergenza sanitaria, manca qualcosa?

Estate 2015, tanti dubbisul quadrante di Fregene

di Carlo Rebecchi

segue a pagina 4

LA RISSA TRA CONSIGLIERI NELL’AULA GIULIO CESARE

La politica senza idee diventa duello rusticano

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PRIMO PIANO martedì 2 giugno 2015 pagina 2

L’ENTE NATO DOPO L’ABROGAZIONE DELLA PROVINCIAANCORA SENZA COMPITI E FUNZIONIPRIMO PIANO

U n ente fantasma. Dal punto divista delle funzioni, delle atti-vità e della comunicazione isti-tuzionale. Provate a fare unesperimento: digitate su un

qualsiasi motore di ricerca le parole ‘città metro-politana’. Risultati? 928mila. Ma di notizie nean-che l’ombra. Dopo il voto di ottobre 2014,elezioni di secondo livello perché alle urne sonoandati gli amministratori e non i cittadini, la bat-taglia delle correnti per conquistare gli scranni aPalazzo Valentini e la guerra per le deleghe, il si-lenzio assoluto.Fino a 8 mesi fa si chiamavano province; inutiliper tutti i partiti, che dalla nascita delle Regioninel 1970, sarebbero dovute sparire. Ci sono vo-luti più di 40 anni per la legge firmata da Gra-ziano Delrio, ma il risultato non convincenessuno degli attori in campo: né gli elettori négli eletti. In teoria, con il decreto legge delloscorso anno, doveva calare il sipario su un’istitu-zione che garantiva la rappresentanza di 121 Co-muni, nel caso di Roma Capitale. I membridell’assemblea non hanno compenso, devono ac-contentarsi di semplici rimborsi. E poi il bluff: icomponenti dell’area metropolitana avranno glistessi compiti dei vecchi consiglieri provinciali.La Regione, infatti, dopo oltre 300 giorni non haancora provveduto a trasferire le competenze. Esembra non averne alcuna intenzione. I territoridell’hinterland aspettano: non sanno a chi rivol-gersi, ad esempio, per far riparare una strada cheun tempo spettava alla Provincia, devono atten-

dere un intervento che non arriverà mai; nono-stante una richiesta ufficiale. Con i cittadini in-ferociti che, al grido di ‘le tasse le paghiamo’,pretendono un intervento immediato. Soprat-tutto per una questione di sicurezza, senza inte-ressarsi minimamente dei rispettivi settorioperativi che spettano ai diversi enti.Restano[SI1] in piedi le strutture organizzativecon dirigenti e i relativi stipendi. Perché la razio-nalizzazione tarda. I dipendenti non sanno dovesaranno collocati o trasferiti.Una funzione, in realtà, l’ente ce l’avrebbe: quelladella spartizione delle poltrone, secondo la piùclassica divisione con il bilancino preso in pre-stito dal manuale Cencelli. Dopo aver canniba-lizzato gli scranni in via IV novembre, il Pd ha

pensato bene di occupare quelli che una voltaerano gli assessorati. Sette su 8 delegati, infatti,arrivano dal Partito democratico. Al vice metro-politano, Mauro Alessandri da Monterotondo,vanno le deleghe sugli Enti locali. Gli altri sonoMassimiliano Borrelli alle Risorse umane, a Mi-chela Califano la Pianificazione, Svetlana Cellialla Mobilità, Gianni Paris – che il supersindacoMarino voleva come suo braccio destro – al Bi-lancio.Capitolo a parte per lo zingarettiano Marco Pa-lumbo: per lui, che da consigliere provincialepassò alla storia per aver ottenuto rimborsi paria 7mila euro al mese, va la casella dello Sviluppoeconomico. L’ultima nomina è della scorsa setti-mana: Dario Nanni promosso ai Lavori pubblici.

L’inquilino del Campidoglio e di palazzo Valen-tini tiene per sé la Comunicazione istituzionale.E anche una delega definita fantasma dal consi-gliere Marco Silvestroni.L’esponente di Fratelli d’Italia accende i riflettorisu villa Altieri, chiusa al pubblico dal 2012.Anche se l’ultimo presidente, Nicola Zingarettioggi governatore del Lazio, aveva inaugurato unasezione dell’archivio storico. L’unica di Sel ègemma Azuni, che si farà carico dello Svilupposociale, immigrazione e integrazione. Temacaldo, alla luce del trasferimento dei rifugiati im-posto dal prefetto Franco Gabrielli. Che puntasull’hinterland per decongestionare la Capitale.In questi mesi si registrano altre due cose: uncambio tra le fila di Forza Italia, con Eligio Ru-beis (primo cittadino di Guidonia) che va a so-stituire Carlo Eufemi, decaduto dalla carica diconsigliere dopo il commissariamento del Co-mune di Nettuno. La seconda riguarda la pubbli-cazione di un bando per la sostituzione di caldaieobsolete. Da sottolineare la solidarietà tra le areemetropolitane, che si sono divise i tagli impostidal governo Renzi. Sforbiciata insostenibile,l’aveva definita Marino. Perché all’appello man-cano oltre 200 milioni.Risorse che mettono a rischio il 30% dei dipen-denti di via IV novembre. Cinquecento posti dilavoro bruciati in un batter d’occhio. Per questoi lavoratori si sono dati appuntamento, la scorsasettimana, a piazza Santi Apostoli. E c’è già chi sipente. Ricordando come la serrata degli enti inu-tili doveva essere per quelli di secondo livello.Senza specifiche competenze, ma che brucianosoldi a raffica.

A Palazzo Valentini un fantasmachiamato città metropolitana

di Giovanni Santoro

Dopo otto mesi l’unico risultato concreto è stato quello di trasferire le deleghe degli assessori ai nuovi membri dell’istituzione, creando nuove poltrone e centri di potere. La Regione non ha provveduto a ridistribuire

le competenze e sindaci e cittadini dei 121 comuni dell’hinterland non sanno a chi rivolgersi

Ero in macchina sulle strade di Roma Nord,

mercoledì 27, nel bel mezzo di quelle tre

ore di nubifragio che hanno sconvolto

questa parte della città. E purtroppo ho visto

cose che si possono accettare a Manila o nel

Bangladesh, ma non in una capitale europea

come Roma. Mi sono trovata intrappolato per

un bel po’ in viale Somalia, dove poi ho sco-

perto dai giornali che si era aperta una vora-

gine profonda circa otto metri e larga sei, e

poco dopo sulla tangenziale verso Ponte Milvio

dove ho visto auto allagate e un bus in panne

in mezzo all’acqua. Uno spettacolo (e disagi) da

città tropicale dopo un monsone e non da mo-

derna capitale europea. E non un vigile (o po-

chissimi) in giro. Colpa del derby, come dice

qualcuno, visto che la stracittadina di calcio ha

assorbito una quantità stratosferica di vigili ur-

bani, molti dei quali mercoledì 27 erano in ri-

poso o in recupero nonostante le previsioni

meteo non tranquillizzanti?

Io non lo so. Quello che ricordo benissimo è

che nell’agosto due anni fa, con la giunta Ma-

rino insediata da un paio di mesi , dopo la so-

lita bomba d’acqua “improvvisa e imprevista”,

arrivò l’annuncio di un piano straordinario di

pulizia dei tombini. Oggi quel piano lo ritrovo

sui giornali e leggo cifre impressionanti: 3,5

milioni di euro per disostruire 25mila caditoie

su strade, sottovie, ponti e cavalcavia della via-

bilità principale e dei diversi territori munici-

pali. E questo con l’impiego di 22 squadre di

operai specializzati. Con questa cifra, però, si

è potuto intervenire solo sul 5% dei tombini.

Poi il Comune ha speso altri 10 milioni di euro

per mettere qualche pezza sugli altri 25mila

tombini controllati. In tutto, se ho capito bene,

parliamo di circa 50.mila tombini sui 525mila

di questa città. Una cifra enorme certo, ma la

storia ci dice che sono solo alcune zone, e in

particolare quelle più vicine al Tevere, ad es-

sere quelle più a rischio. Perché non varare un

nuovo piano mirato? E magari far pagare alle

squadre romane il dispendio di vigili urbani per

le partite di calcio?

Giovanna C. -Roma

Invitiamo i cittadini di Roma e del Lazio a denunciare le cose che non vanno

con foto ed email a questo indirizzo:

[email protected]

Tombini e pioggia, Roma si allaga come Manila

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PRIMO PIANOmartedì 2 giugno 2015 pagina 3

CHI SONO E COSA FANNO GLI AMMINISTRATORI CHE ANIMANO LE CRONACHE DEI GIORNALI ROMANIPRIMO PIANO/2

C’è chi lancia l’ideadi una zona a lucirosse, costrettopoi a fare marciaindietro. Chi, in-

vece, lancia la sua personale battagliaper il decoro del centro in vista delGiubileo straordinario. Altri, ancora,che se la devono vedere con gli immi-grati che il quartiere ‘rosso’ ha decisodi respingere. Non manca chi parte-cipa al corteo contro Ignazio Marinoe chi, per nascondere la pericolositàdella sua circoscrizione, prova a ven-dere il fumo della cultura. Sono i mi-nisindaci più in vista di RomaCapitale, quelli che più spesso - perscelta o meno – finiscono sulle crona-che cittadine. Andrea Santoro, presi-dente del IX Municipio; SabrinaAlfonsi, che amministra la city capito-lina; Giuseppe Gerace, che guida unadelle zone della movida (San Lorenzo,II); Andrea Catarci, ras tra Garbatellae Ostiense; Giammarco Palmieri, chedeve vedersela con la violenza di TorPignattara e i cassonetti stracolmi delPigneto (V). Sono loro a entrare que-sta speciale classifica delle presenzesugli organi di stampa.Il giovane Santoro aveva promessoche “entro aprile” l’Eur avrebbe avutola sua red light, versione romana dellatollerante Amsterdam. Un braccio diferro con i cittadini e le istituzioni gliha imposto di ripensare il suo pro-getto. Perché, anche se giusto regola-mentare la prostituzione per toglierele lucciole sotto i portoni dei condo-mini, è impensabile risolvere il pro-blema creando delle aree ad hoc.

Niente da fare: da 30 anni il quar-tiere cerca una soluzione allatratta di chi è costretto a vendereil proprio corpo e, dopo mesi ditira e molla, sembra che tutto siadestinato al libro dei sogni. Finitoin un cassetto. Ma il presidente delIX Municipio non si perded’animo. E, sulla scia del primocittadino Marino, inaugura il suotour personale nel quadrante chegestisce. “Per far partecipare i re-sidenti alla vita politica – spiegalui – senza che siano costretti ad ar-

rivare negli uffici di Laurentino oSpinaceto”.Sabrina Alfonsi è tutta presa dal-l’evento straordinario voluto daPapa Francesco. Così sveste i panni

della tranquilla amministratricedella prima circoscrizione per ve-stire quelli dello sceriffo inflessi-bile. Il livello dei rifiuti aTrastevere ha superato i livelli diguardia? Lei chiede l’aiuto dei cit-tadini, previo parere positivodell’Ama. La sicurezza scarseggia?Lei tuona contro i fratelli mag-giori del Campidoglio: “La siner-gia è tutto”. Anche quella con ilprefetto Franco Gabrielli. E se itavolini superano gli spazi consen-

titi, Alfonsi scende in strada con i

vigili urbani per far rimuovere idehors abusivi.A San Lorenzo il problema princi-pale è la movida. Da tempo. Da

quando gli spacciatori avevano

conquistato la zona universitaria.Dove però i cittadini hanno deciso didenunciare la piazza dello spaccio. Maper Gerace intervenire era superfluo.Impossibile evitare di parlare, però,quando uno dei quartieri rossi d’eccel-lenza ha detto ‘no’ al trasferimentodegli immigrati. Dovevano arrivare200 profughi, i residenti hanno alzatole barricate. Il presidente del Munici-pio II attacca: “Decisione unilateraleinaccettabile”. Seguono riunioni conl’assessore alle Politiche sociali, Fran-cesca Danese, il numero delle personeda ospitare scende a 20. E lui definisce‘positivo’ l’incontro.Catarci, che governa l’ottava circoscri-zione, si distingue per la sua posizioneda sinistra radicale. Prima l’opposi-zione alla visita del leghista Salvini aGarbatella, poi la presenza al corteocontro Marino. Il cui staff non ha tar-dato a far giungere una pubblica repri-menda per il minisindaco, esponentedi Sel. Partito che, in Campidoglio, èin maggioranza proprio con il Pd delchirurgo prestato alla politica. Lui, in-vece, aveva strigliato palazzo Senato-rio per la questione periferie: “Nonappropriatevi dei progetti”.Palmieri si gioca la carta del parco diCentocelle. A caccia dei tesori nellazona del pratone dove, negli anniVenti del secolo scorso, fu costruitol’aeroporto. Lì sorgeva la villa Ad Duaslauros dell’imperatrice Elena, madredi Costantino. Ma le strade restanopiene di rifiuti, la violenza è all’ordinedel giorno. La cultura non basta a co-prire la realtà.

g.s.

Minisindaco sarà lei: la carica dei presidenti in cerca di fama

Il centro è monopolio dell’attivissima Sabrina Alfonsi, alle prese con la sua personale crociata contro tavolino selvaggio e cassonetto stracolmo. Catarci in VIII Circoscrizione manifesta contro il primo cittadino Marino, dimenticando

che il suo partito fa parte della maggioranza in Campidoglio; mentre Gerace a San Lorenzo si batte contro l’arrivo dei rifugiati deciso dal Comune. E Santoro, bocciato sulla zona rossa all’Eur, si consola con un tour tra i cittadini

Sabrina Alfonsi

Giuseppe Gerace Andrea Santoro

Giammarco Palmieri

Andrea Catarci

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CRONACHE martedì 2 giugno 2015 pagina 4

EMERGENZA LEGALITÀSCENARI

L'incidente - che poteva risolversi in una strage - torna ad accendere i riflettori sulla popolazione dei campi "autorizzati" e di quelli “tollerati". Però questa doppia moneta (per noi e per loro) non regge più. Perché i romani - che lavorano, pagano le tasse e sono a posto con le norme - non possono

neppure buttare una cicca per terra con lo spauracchio della multa, e poi si tollera la presenza di 4mila minori affidati a famiglie senza casa (degna di questo nome)? Chi non si integra (o non vuole integrarsi) è liberissimo di partire. In Germania, ad esempio, è vietato girare senza fissa

dimora per tradizione. Insomma, anche tra i civilissimi tedeschi vige la regole: se vuoi stare a casa mia devi seguire le regole che seguono tutti

Roma spende 23 milioni l'annoper far campare 10mila Rom

Cosa fareste se aveste a vostra dispo-sizione 23 milioni? Escluse vacanzeda nababbo e ripiano dei debiti per-sonali, la considerazione non è cam-pata per aria. I 23 milioni di cui

parliamo sono i soldi che spende ogni anno il Cam-pidoglio per ospitare i circa 10mila rom censiti chevivono stabilmente nei campi autorizzati della Ca-pitale. C'è da chiedersi come mai esistano campiautorizzati e campi "tollerati". O una cosa è auto-rizzata e legittima oppure no. Per i comuni mortalinon esistono vie di mezzo. Per chi vive ai marginidella società, a volte facendo infuriare i "normali"cittadini, le regole normali non esistono. Anzi, c'èuna tolleranza che difficilmente gli italiani riscon-trano nei rapporti con la pubblica amministrazione.L'incidente tra Boccea e Montespaccato ha accesoun riflettore d'attenzione sui numeri del fenomeno.Che sono impressionanti: a Roma - scopriamo gra-zie a quanto sostiene Marcello Zuinisi dell'associa-zione Nazione Rom - vivono diecimila nomadi (il40% minorenni). Ebbene circa 7mila vivono nei 7campi autorizzati (La Barbuta, Salone, Castel Ro-mano, Via Salaria, Camping River, via Salviati, Pon-tina), mentre altri 3.000 si trovano in altriinsediamenti abusivi ma "tollerati" .Sempre stando all'Associazione nazione Rom ilCampidoglio spende ogni anno 23 milioni di europer queste strutture.C'è da chiedersi perché, e in virtù di quale obbligo,i romani siano costretti a spendere 23 milioni dellesudate tasse che il Campidoglio ingurgita per ospi-tare i rom.Se si tratta di fuggiti da persecuzioni o altre guerrec'è il Viminale che dovrebbe farsene carico. Se sitratta di romani di adozione - per la lunghezza della

permanenza in Italia - allora perché si deve pagarglil'ospitalità? In Germania i campi nomadi non sonotollerati: gli viene offerta una casa e devo trovarsiun lavoro onesto. Altrimenti vengono espulsi.Non si tratta di grandi cifre per una città comeRoma, però non se ne intuisce la ratio.Non ci sono i soldi per pulire i tombini - e la recentebomba d'acqua lo dimostra - o per mettere in sicu-rezza le scuole romane. Però per i camping autoriz-zati e tollerati i 23 milioni si trovano. Sempre.Appare sorprendente che nel 2015 esistano ancoraaree di illegalità tollerate. E che nei decenni - am-ministrazione di destra, sinistra o arcobaleno - nes-suno abbia affrontato questo problema (perchéproblemi crea) con l'intenzione di risolverlo vera-mente.I quattromila (forse molti di più) bambini e ragazzi

allevati e cresciuti nei campi rom che faranno dagrandi se a fatica si riesce a portarli a scuola? Le sta-tistiche dicono che il 50% della popolazione in etàscolastica abitualmente fa altro che scrivere dettatie far di conto. Ma bisogna comunque dimostrargliche un'altra vita c'è ed è possibile. Senza un'alterna-tiva vera i campi rom resteranno - per quanto auto-rizzati o tollerati - per sempre. E il problemascoppierà un'altra volta ancora. Magari peggiore dioggi. Se è vero che i ragazzi sono il futuro di qual-siasi società, indipendentemente dalla nascita edalle condizioni sociali, una società dovrebbe of-frire a tutti almeno condizioni di partenza normali.Non è certo normale tollerare - in nome di una pre-sunta tradizione ancestrale - quelle "mamme bam-bine" con neonati in braccio, stabilmente in mezzoal traffico a chiedere l'elemosina. Non è tollerabile

tollerare l'illegalità. Non è tollerabile che i 23 mi-lioni di tasse dei romani vengano spesi per tenerenell'oblio un problema irrisolto che ciclicamenteesplode.C'è da chiedersi se i 23 milioni si potrebbero spen-dere meglio e come. Magari per portare verso lanormalità almeno una parte recuperabile di questirom. E gli altri? Vanno convinti ad integrarsi, a ri-spettare le nostre regole, a lavorare e a pagare le no-stre tasse. Altrimenti possono serenamenteprendere la porta e la roulotte e cercare altroveun'ospitalità. Nessuna ruspa o deportazione: bastafar rispettare il codice civile, quello penale, quellosanitario e quello automobilistico. Codici alla mano- nella nostra che dovrebbe essere la culla del diritto- bisognerà prima o poi spiegare a lorsignori che osi adeguano o verranno controllati tutti i giorni.Fino a che non riterranno più conveniente sloggiarein cerca di lidi e Paesi più tolleranti.Magari esplorando - come è capitato recentemente- da dove provengano le risorse finanziarie che pos-sano giustificare la sopravvivenza senza lavorare diquesti "poveri nomadi".Se vogliono essere italiani - e godere dei beneficidel nostro Welfare, delle nostre infrastrutture -basta adeguarsi. Rispettarle queste regole.Poi ci sono i politici (passati e presenti) che per op-portunità o incapacità hanno promesso tuoni e ful-mini senza mai fare un bel nulla se non un giocodelle tra carte (sposto la, sposto qua). La vera re-sponsabilità è loro. Attenzione però: la tradizionaletolleranza dei romani è giunta al livello di guardia.Se dovesse esplodere - e questa volta c'è mancatoveramente poco - sarà colpa certo del singolo esa-gitato, ma la responsabilità politica e morale ricadràsu chi ci ha amministrato con il paraocchi negli ul-timi 20/30 anni.

di Leonardo Giocoli

Segnali di appoggio a questa soluzioneil leader di Forza Italia li ha dati ancherecentemente, consapevole del fatto che

a Roma Tajani, pur essendo stato per anniall’estero, non avrebbe difficoltà, o comunquene avrebbe molte meno di altri, a riaggregarel’elettorato che vuole cambiare il modo in cuila città di Roma è gestita dalla sinistra.Ad ascoltare le sue più recenti dichiarazioni,lo stesso Tajani ne sembra consapevole. Ed ilsuo approccio alla questione non può del restonon piacere ai moderati romani, che non nepossono più di una gestione ancora basata suuna concezione ideologica della politica, cheerige un fossato tra “i buoni”, quelli di sini-stra, e gli altri. E delle risse politico-ideologi-che continue. Cosa offrire loro? Propostecredibili sul funzionamento della ammini-

strazione capitolina, sulla sicurezza, sulle at-tività produttive, sul turismo; tutti campi neiquali Roma è in ritardo di anni luce rispettoalle altre grandi Capitali. Il tutto non facendocadere le cose dall’alto ma attraverso l’aggre-gazione, la cooperazione di tutti coloro cheperseguono il medesimo obiettivo. Un pro-gramma – all’epoca il suo slogan era “Uneforce tranquille”, una forza tranquilla - chenemmeno tanto tempo fa ha fatto di FrançoisMitterrand un grande presidente.A Roma, per Tajani, l’uomo giusto per riuniree rappresentare la “forza tranquilla” dei mo-derati potrebbe essere Alfio Marchini. Tra idue, prove tecniche di compatibilità sono giàin atto da qualche tempo. Anche con la bene-dizione di Berlusconi, espressa attraversol’europarlamentare azzurra Elisabetta Gar-

dini. Tajani ha partecipato alla “Festa delCuore” organizzata dalla Lista Marchini,l’imprenditore è stato ospite all’analoga Ker-messe azzurra. I due si sono “annusati”,hanno mostrato il loro denominatore co-mune: “siamo moderati”. “Uniti si vince”. Laprima uscita della nuova alleanza moderata,cui aderirebbe quasi certamente il NuovoCentro Destra di Angelino Alfano, sarebbe giàstata individuata nelle elezioni per il Munici-pio di Ostia, in programma esattamente traun anno. “Diciamo che non siamo ancora almatrimonio: per il momento usciamo in-sieme” la risposta scherzosa di Tajani ai gior-nalisti.Un anno permetterà l’elaborazione di un pro-gramma alternativo a quello della sinistra,“per essere pronti”. A che cosa è chiaro: ad

eventuali elezioni anticipate per il Campido-glio. Dopo aver sfiorato la rottura – e la crisi– in seguito alla partecipazione del capo-gruppo del Sel, Peciola, alla manifestazionedei sindacati capitolini contro il sindaco Ma-rino, i rapporti nella maggioranza tra Pd eSel sono tesissimi. Il vicesindaco Luigi Nieriè consapevole del fatto che la linea politicaimposta da Renzi al sindaco difficilmentepotrà essere accettata dal Sel, e non gli sonocertamente sfuggite le voci secondo le qualiegli, in quanto rappresentante del Sel, ver-rebbe sostituito prima dell’inizio del Giubi-leo. Nel Pd sostengono che questo non macomporterebbe rischi per la maggioranza equindi per la Giunta. Ma nessuno è in gradodi metterci la mano sul fuoco.

Carlo Rebecchi

segue dalla prima pagina

Antonio Tajani, sogno proibito degli ultimi berlusconiani

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CRONACHEmartedì 2 giugno 2015 pagina 5

ILLEGALITÀ DILAGANTE DENTRO E FUORI I CAMPI DELLA CAPITALE

Nervi scoperti e vo-glia di fare da soli.Di fronte al mol-tiplicarsi degliepisodi di illega-

lità, compiuti dai rom, esplode laprotesta. A sancire, se mai ce nefosse bisogno, il totale fallimentodella politica delle amministrazionicapitoline, che negli ultimi ven-t’anni (il primo fu l’allora sindacoFrancesco Rutelli) hanno elevato asistema la realizzazione dei campirom e tollerato ogni genere di com-portamento, dentro e fuori da queighetti infernali. Troppo facile, peruna politica a corto di idee e solu-zioni, lanciare appelli e accusare dichiunque non la pensi come lei, dirazzismo. Sono i fatti a parlare. Diseguito riportiamoin breve soltanto al-cuni dei fatti di cro-naca, che hannoavuto come protago-nisti i rom. Il 27 maggio unaLancia Lybrapiomba a folle velo-cità sugli ignari pas-santi in via Battistini.Dentro almeno trerom, una ragazza di17 anni, il maritocoetaneo e un altrouomo. “Stavano an-dando dal medico adaccompagnare unapersona con pro-blemi di cuore”,hanno detto i parentidella ragazza, che vi-vono nel campo dellaMonachina, abusivo,illegale ma tolleratodall’amministrazionecapitolina . Dimenti-cando forse che, inuna situazione delgenere, altri si sareb-bero fermati all’alt della polizia,avrebbero spiegato le ragioni ditanta fretta e sarebbero arrivati inospedale scortati dagli stessi poli-ziotti che li avevano fermati.Ignara del significato del terminelegalità appare la tredicenne fer-

mata dai carabinieri l’8 maggioscorso mentre, nei sotterranei dellametro A di Termini, aveva appenaalleggerito del portafogli un turistasiciliano. Dai controlli è emersoche la ragazza, nata a Roma ma dicittadinanza bosniaca, aveva già 53

precedenti specifici:vale a dire che almenoper 53 volte era statasorpresa a borseggiareturisti e viaggiatori.Come le volte prece-denti, è stata riaccom-

pagnata alla casa-famiglia che laospita. Nella notte tra il 15 e il 16 maggioun vigile del fuoco è rimasto feritodal lancio di un sasso mentre eraimpegnato a domare un incendiodi rifiuti nel campo nomadi di via

di Salone, periferia est di Roma.Stava effettuando rifornimentod'acqua all'autobotte quando, dadietro a un cespuglio, alcune per-sone hanno tirato dei sassi: uno loha centrato al volto. Il vigile delfuoco è stato medicato in ospedalee giudicato guaribile in 15 giorni.Il 17 maggio un vigile urbano èstato aggredito durante un con-trollo di routine nello stesso campodi via di Salone. Il vigile è stato col-pito con un pugno al volto da unnomade che poi è scappato.

Il 12 maggio due ragazzi di etniarom di 15 e 19 anni sono stati arre-stati dai poliziotti del commissa-riato di Primavalle. Forse certidell’impunità e solleticati dal facileguadagno, avevano preso l’abitu-dine di picchiare e rapinare anzianinelle strade isolate di Monte Marioe Torrevecchia, alla periferia norddi Roma. Le indagini sono scattatedopo una serie di denunce presen-tate da persone, per lo più anziane,picchiate violentemente e rapinate.I due, rintracciati nei pressi di unostabile occupato che si trova vi-cino al campo nomadi di via Se-bastiano Vinci, avevano diversioggetti in oro di una delle vittimee sono stati riconosciuti come au-tori di tre rapine.

Il 4 maggioscorso sonostati invece gliagenti delcommissariatoCastro Preto-rio a fermaretre giovanis-simi rom -tutti mino-renni residentinel campo diAprilia - perun tentativo diborseggio aidanni di unaturista e la suc-cessiva aggres-sione a unaragazza, inter-venuta per di-fendere lavittima. L’epi-

sodio è accaduto su un treno dellametropolitana all’interno della sta-zione Barberini. Per i tre rom, solouna denuncia.Il 15 aprile la fontana seicentescadel Bernini a piazza Barberiniviene trasformata nell’acqua parkdi un gruppo di ragazzini rom. Lì iquattro hanno passato il pomerig-gio tra schiamazzi, schizzi e tuffi,con i vestiti appoggiati sul bordodella vasca barocca. Tra i turisti in-creduli (i romani un po’ meno), igiovani sono andati avanti fino aquando non è intervenuta una pat-tuglia dei carabinieri, che li ha por-tati in caserma per identificarli. Iragazzini fermati però non sonostati trovati in possesso dei docu-menti e hanno dichiarato di averemeno di 14 anni. Un'età che rendela denuncia non procedibile.L’ultimo, ma solo per ragioni dispazio, episodio è accaduto il 22aprile scorso. Due nomadi mino-renni sono stati fermati dalla Po-lizia Stradale sulla Salaria, mentreerano diretti a Rieti a bordo di unaLancia Y. In auto avevano droga euna borsa con arnesi da scasso.L’auto era stata noleggiata da unodei due, in possesso di una patentefalsa. In questura, i controllihanno permesso di accertare chei due avevano numerosi prece-denti per furto in appartamento eavevano fornito numerosi nomifalsi per eludere i controlli delleforze dell’ordine.

Quando le regole non valgono per tutti

PRIMO PIANO

Dalla borseggiatrice tredicenne fermata 54 volte per lo stesso reatoai quattro ragazzini che hanno trasformato la fontana del Tritonein un acqua park; dal pompiere preso a sassate mentre spegneva un incendio al vigile colpito con un pugno durante un controllo.Sono solo alcuni degli episodi registrati nelle ultime settimane

di Maria Pia Miscio

In attesa che il sindacoMarino e la sua giuntatrovino qualche strada

percorribile per porre fineall’abominio dei campirom, legali e abusivi, c’èchi invoca le ruspe, quelletanto care a Matteo Sal-vini. Ma che nella capitalesi sono rivelate inutili. Em-blematico è in tal senso ilcaso di via Val d’Ala, inzona Montesacro. Il 9 lu-glio 2014 le ruspe abbat-tono le abitazioni di 39rom. Guidati da una delegazione di Am-nesty International e dell’Associazione21 Luglio, i rom protestano dapprimapresso l’assessorato alle Politiche so-

ciali e poi presso la sede del MunicipioIII. Dopo lunghe trattative, viene offertaloro una sistemazione alternativapresso l’ex Fiera di Roma, dove restano

fino al 30 novembre 2014,quando vengono tutti rim-patriati in Romania. A feb-braio 2015 le stessepersone, dopo essere tor-nate in Italia, si sono rein-sediate nella stessa areadi via Val d’Ala, che il Co-mune pensa di sgombe-rare nuovamente. Secondoi rumors, quell’area do-vrebbe ospitare la Festadell’Unità e la settimanascorsa ci sono stati i primisopralluoghi. Il precedente

sgombero, con sistemazione provvisoriaall’ex Fiera di Roma e temporaneo rim-patrio forzato per i rom, è costato aicontribuenti romani 164 mila euro.

E anche le ruspe di Salvini nella capitale sono inutili

La Lancia Lybra che è piombata sui passanti a Via Battistiniprovocando la morte della signora filippina

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CRONACHEmartedì 2 giugno 2015 pagina 7

R aggiunge il 24,5 la per-centuale di giovani chenel Lazio abbando-nano la scuola senzaaver terminato gli studi

superiori, ma con la sola licenza media.Un dato, registrato da Tuttoscuola edal Miur, che dunque pone la nostraregione al di sopra della media nazio-nale del 17,75 per cento registratanell’ultimo rapporto Ocse sul pro-blema dell’abbandono scolastico, del li-vello di competenza e degli sbocchioccupazionali per i nostri giovani.Insomma, passano gli anni, non si con-tano più gli annunci sul rilancio del-l’istruzione pubblica, ma l’Italia, perquanto riguarda le competenze deglialunni, rimane in fondo alle classificheinternazionali: l’Ocse ha infatti confer-mato che è il paese dell’area “con lamaggior percentuale di giovani in etàlavorativa (16-29 anni) e adulti (30-54) con scarse competenze di lettura,rispettivamente il 19,7% e il 26,36%”.L'Italia detiene, inoltre, “la percentualepiù elevata di persone con scarse abilitàin matematica tra gli adulti, il 29,76%,e la seconda tra i giovani in età lavora-tiva, il 25,91%, dietro agli Usa(29,01%)”.Come se non bastasse, anche il nu-mero di giovani che lascia la scuola,avendo solo conseguito la licenzamedia, rimane altissimo: l’Italia de-tiene il numero più alto di under 25che hanno abbandonato la scuolasenza ver conseguito il diploma di ma-turità e senza iscriversi ad altri generidi corsi: siamo fermi al 17,75%, dietrola Spagna con il 23,21%. Con l'abban-dono scolastico che “ha un impatto si-gnificativo rilevante sul livello dicompetenze: se si considera per esem-pio la matematica, la percentuale dipersone con competenze insufficientiè del 58,5% tra chi non ha terminatole superiori, e scende al 27,7% per chi

ha ottenuto un diploma”.Ma le brutte notizie non sono finite.Perché quello che una volta si chia-mava il Belpaese, oggi deve fare iconti, riferisce sempre l’Ocse, con unapercentuale record di giovani ”Neet”,non occupati né iscritti a scuola o inapprendistato: rappresentano il26,09% degli under 30, quarto datopiù elevato tra i paesi dell’area. Men-tre, prima che prendesse il via la crisieconomica, nel 2008, erano il19,15%, quasi 7 punti in meno.L’Anief reputa questi dati doppiamenteallarmanti. Prima di tutto perché rap-presentano un dato oggettivo diquanto sia decaduto il nostro sistemad’istruzione a seguito delle politichedei tagli ad oltranza imposti negli ul-timi setto-otto anni, sia rispetto al nu-mero di scuole, sia al numero di ore dilezioni settimanali, sia in riferimentoalla cancellazione di oltre 200milaposti tra personale docente e Ata. In

secondo luogo, l’allarme si acuisce dalmomento che la riforma su cui Go-verno e maggioranza parlamentarestanno puntando non condurrà adalcun cambio di marcia.Per migliorare i risultati scolastici e ri-durre gli abbandoni dei banchi non cisono ricette miracolose, ma provvedi-menti di buon senso: oltre che ripor-tare gli organici ai livelli delle riformepre-Gelmini, secondo l’Anief il Go-verno farebbe bene a leggere i risultatidi una autorevole ricerca scientifica diPeter Dolton, docente di Economiapresso l'Università del Sussex e ricer-catore presso la London School ofEconomics, Oscar Marcenaro-Gutiér-rez, professore dell'università di Ma-laga, e Adam Still esperto di GemsEducation solutions. In una recente ri-cerca, i tre esperti di formazione sonogiunti alla conclusione che occorre pa-gare meglio i docenti e contempora-neamente ridurre il numero di allievi

per classe. “Quella ricerca - spiega Mar-cello Pacifico, presidente Anief, segre-tario organizzativo Confedir e neoeletto segretario Confederale Cisal - haconfermato quanto sosteniamo datempo: se l’Italia vuole farla finita diperdere per strada 2 milioni e 900milagiovani delle superiori, come è acca-duto negli ultimi quindici anni, occorreincentivare i lavoratori della scuola, do-centi e Ata, in due modi: dare loro sti-pendi dignitosi, iniziando a riportarlialmeno al costo della vita, e metterlinelle condizioni di lavorare meglio, ri-ducendo il numero di alunni cui de-vono indirizzare il loro insegnamento”.Il sindacato ricorda, ancora, che iltempo-scuola con la Legge 133/08 siè ridotto più di un sesto: oggi l’Italiadetiene il triste primato negativo di4.455 ore studio complessive nel-l’istruzione primaria, rispetto allamedia di 4.717 dell’area Ocse: nonsolo, alle ex elementari è subentrato ilmaestro “prevalente” che svolge 22ore, con il resto dell’orario assegnatoanche ad altri 4-5 colleghi. E il docented’inglese della primaria non è più spe-

cializzato. Così si è arrivati a produrrel’attuale modello formativo, di qualitàpiù bassa, perché l’offerta formativanon ha più una struttura propria. Lostesso vale per la scuola superiore diprimo grado, visto che i nostri ragazzipassano sui banchi 2.970 ore, controle 3.034 dei Paesi Ocse.“Per quanto riguarda gli abbandoniscolastici e il numero di Neet da re-cord - continua Pacifico - riteniamoplausibile anticipare il percorso forma-tivo di un anno e, nel contempo, esten-dere l’obbligo formativo a 18 anni. Sea questo aggiungiamo l’utilizzo difondi ulteriori, nazionali e europei, fi-nalizzati a migliorare l’orientamentoscolastico, e la maggiorazione di quotedi organico di personale da destinarenelle aree più a rischio dispersione, as-sieme ad una vera riforma dell’alter-nanza scuola-lavoro, possiamoseriamente pensare di avvicinare quel10 per cento di dispersione indicatodall’Ue all’inizio del nuovo millenniocome soglia massima - conclude il sin-dacalista - per un paese che si reputamoderno e avanzato”.

SECONDO I DATI DEL RAPPORTO OCSE SOLO LA SPAGNA FA PEGGIO DELL’ITALIAOBIETTIVO SCUOLA

Abbandono scolastico, nel Lazio lascia un ragazzo su quattro

Nella nostra regione la percentuale è più alta della media nazionale. Marcello Pacifico dell’Anief: “Non esistonoricette miracolose, ma si potrebbe cominciare con il retribuire meglio i docenti, diminuendo il numero di studentiper classe e aumentando quello delle ore trascorse in aula. La riforma del Governo non va in questa direzione”

Gli insegnanti dimenticatida Palazzo Chigi:

le proposte dell’Anief per cambiare la riforma

“L’una tantum voluta dal Governo come risposta di PalazzoChigi alla sentenza della Consulta, sul blocco delle indicizza-zioni sulle pensioni superiori a tre volte il minimo, è a dir pocoinadeguato: Anief-Confedir farà ricorso in tribunale contro il de-creto del Consiglio dei Ministri del 19 maggio, ingiusto e inco-stituzionale”. Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief esegretario organizzativo Confedir, commentando la decisionedell’Esecutivo di risolvere, attraverso il decreto appena appro-vato, l’inadempienza statale nei confronti di milioni di cittadinipensionati con una somma irrisoria pari a 500 euro.“La rivalutazione delle pensioni, sempre più basse rispetto al-l’inflazione, doveva essere reale e retroattiva - spiega Pacifico -come ha indicato la Consulta, che ha di fatto annullato integral-mente il blocco sulle indicizzazioni senza fare alcuna distinzionetra reddituali. La Corte Costituzionale, infatti, ha espresso unconcetto semplice, legato alla necessità di associare le retri-buzioni differite al costo della vita”.“Il Governo - continua il sindacalista Anief-Confedir - non puòcontrastare un atto amministrativo e ignorare anche quanto di-sposto dalla legislazione vigente: se proprio voleva intrapren-dere una strada diversa, rispetto a quanto deciso dallaConsulta, avrebbe dovuto approvare una nuova legge. In questomodo, invece, si vuole dare un ‘contentino’ e chiudere la que-stione. Siamo pronti a dare battaglia, impugnando in tribunalela decisione di limitare la portata di quella sentenz”a. Tutti ipensionati interessati possono scrivere a [email protected]”.

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Nel difficile contesto attuale, caratterizzatoda una crisi che non è soltanto economicae finanziaria, ma anche etica e culturale,e che sta sgretolando molte delle certezzesulle quali abbiamo fondato il nostro mo-dello di società, e tra queste il sistema diwelfare, che non appare più in grado difronteggiare le esigenze di una popolazionecrescente e connotata da un forte tassodi invecchiamento, è la Sanità il versantepiù a rischio. Proprio per questo, la Fon-dazione Roma, antica istituzione privata,protagonista di quel mondo che si dedicaalla solidarietà, riconducibile a quello checomunemente viene chiamato “terzo set-tore”, ma che sarebbe più corretto chiamare“terzo pilastro”, come da sempre sostieneil suo Presidente, ha avviato già da qualcheanno una rimodulazione della distribuzionedelle risorse a beneficio della Sanità, se-guendo l’indirizzo strategico voluto dalProf. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, fon-dato sul continuo rinnovamento della mis-sione filantropica, per coniugare la tradi-zionale attenzione alle esigenze del terri-torio di riferimento nei settori cruciali delwelfare, con l’impegno attento e propositivonei confronti delle complesse sfide postedal tempo presente.La Fondazione Roma ha scelto, pertanto,di moltiplicare il proprio impegno nellaSanità, avviando alcune importanti ini-ziative, connotate dalla sostenibilità, dallaricerca di soluzioni innovative ad alto con-tenuto tecnologico, dalla consapevolezzadi poter dare una mano importante, senzaperò avere pretese risolutive e salvifiche.

Nell’ambito del potenziato impegno afavore della Sanità, da segnalare: la sot-toscrizione di un accordo tra la FondazioneRoma ed il CONI, attraverso il quale verràdonato all’Istituto di Medicina e Scienzadello Sport dell’Acqua Acetosa un appa-recchio per la risonanza magnetica desti-nato non solo agli atleti tesserati, maanche e soprattutto, ed è questo il valoreaggiunto dell’iniziativa, alla cittadinanza,che potrà fruire di prestazioni di diagnosticaper immagini a prezzi sociali; la realizza-

zione a Latina di un centro di eccellenzanel settore della diagnostica medica incampo onco-ematologico e nell’ambitodelle malattie neurodegenerative, che saràdotato per le attività di ricerca di un to-mografo RMN/PET e della TAC Force, dueapparecchiature di ultimissima generazione,presenti in pochissimi centri in Europa,destinate ad aprire nuovi e rivoluzionariscenari nella diagnostica e nell’affrontodelle più diffuse patologie onco-emato-logiche; la donazione al laboratorio di ro-botica dell’Ospedale “Bambino Gesù” diSanta Marinella, un’eccellenza tutta italianaa livello internazionale nella riabilitazionepediatrica, di un sofisticato macchinariodenominato “Lokomat” che, già utilizzatonei centri più avanzati nel mondo, consenteil recupero della funzionalità delle gambenei pazienti con disabilità motorie causateda danni neurologici, congeniti o trau-matici.Infine, la Fondazione Roma si sta adope-rando, tra molte difficoltà, per la realiz-zazione di un villaggio residenziale a Roma,nella zona della Bufalotta, interamentededicato ai malati di Alzheimer. Questapatologia, altamente invalidante ed incontinuo aumento a causa dell'invecchia-mento della popolazione, rappresenta oggiuna delle grandi emergenze del nostrotempo. Ebbene, al fine di dare una rispostaalternativa al ricovero, la Fondazione Romavorrebbe costruire quello che diverrebbeil primo esempio in Italia di ambiente or-ganizzato, che riproduce spazi e servizitipici di un piccolo paese, i cui residentisono i malati stessi, ospitati gratuitamentein case che ricordano l’ambiente di pro-venienza, liberi di muoversi e al contempoassistiti da socio-sanitari, che ricopronoun doppio ruolo, parrucchiere, cameriere,commesso nei negozi, portiere, operatoreecologico, ecc. Nel villaggio sono previstispazi destinati allo sport, alla riabilitazione,alla socializzazione, ai servizi ed al diver-timento aperti a tutti, per favorire la par-tecipazione dei residenti e dei familiarialla vita relazionale, in un ambiente con-fortevole, stimolante e maggiormente ri-spettoso della libertà e della dignità deipazienti ospitati. Laddove crescono le esigenze della col-lettività, la Fondazione Roma fa, dunque,corrispondere un maggiore impegno eco-nomico e progettuale nel segno della con-cretezza e della sostenibilità.

www.fondazioneroma.it

Storica, privata, indipendente.

FONDAZIONE ROMA: PRIORITÀ ALLA SANITÀ

Page 9: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 2 GIUGNO 2015

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 23 ANNO I MARTEDÌ 2 GIUGNO 2015

IL CASO

a pagina 15

Il Grassi di Ostia, grande dimenticato

SAN GIOVANNI ADDOLORATA

a pagina 13

Quando il patrimonio artisticosposa la mission di un ospedale

Nel disinteresse più totale dei media si è svoltonei giorni scorso nei padiglioni della NuovaFiera di Roma “Emergency”, l’esposizionenazionale della emergenza della sicurezzain Sanità. Una tre giorni curata con estremo

rigore da. Livio De Angelis, responsabile della CentraleOperativa dell’ARES -118 di Roma. Un professionista so-lido, di riconosciuta esperienza sul campo. I sistemi di ge-stione dell’emergenza sanitaria sono giustamente da tempoentrati nel cono di attenzione di chi amministra: il Lazio siè dotato di una azienda speciale, l’ARES -118 (Azienda Re-gionale Emergenza). L’esperienza di una azienda unicadell’emergenza sanitaria si concretizzò sotto il governato-rato di Francesco Storace. Il lavoro svolto allora dall’ASP(Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio), chiusada Zingaretti, presieduta da Domenico Gramazio, con lacollaborazione tecnico scientifica e di Franco Splendori eGabriella Guasticchi, portò dopo decine di riunioni conesperti dell’emergenza sanitaria e con i sindacati del Com-parto, ad una proposta completa, poi portata in aula dellaPisana da Luciano Ciocchetti e che ebbe l’approvazione ditutte le forze politiche con l’astensione del Pds.L’ARES fu inserita nel pacchetto delle Asl e delle aziendeospedaliere, con una propria caratteristica, quella di nonavere posti letto e ma di gestire e smistare con rapidità i cit-tadini colpiti da incidenti, da infarto, da ictus. Le emer-genze, insomma. L’ARES usufruisce di un servizio dielisoccorso considerato all’avanguardia gestito da Elita-

liana, azienda che opera , me-diante elicotteri, anche in altreregioni italiane. Parlano inmolti di emergenza sanitaria,pochi pare ne abbiano com-preso la reale importanza.In altre nazioni europee e negliStati Uniti il soccorso medianteelicotteri è considerato unapriorità assoluta. Su numerosigrattacieli è stata impiantatauna pista per atterraggio.Tutto serve a salvare viteumane. Da queste parti siamomolto, molto indietroL’efficienza dell’ARES si è dimostrata già nei grandi eventisia del mondo cattolico che in quello laico nella Città diRoma con l’assistenza a decine di migliaia di Pellegrini diogni nazionalità. Il Giubileo straordinario, voluto da PapaFrancesco e coordinato dalla capacità organizzativa diMons. Fisichella, sarà sicuramente l’ennesimo banco diprova per il sistema dell’emergenza della città. E’ necessariopotenziare e modernizzare tutti i mezzi di soccorso per ri-spondere adeguatamente alle necessità di un sistema chedeve saper dare risposte di alta professionalità. E Zingarettilo ha promesso. Manterrà? Farà a tempo?E torniamo a “Emergency Expo”e alla scarsa attenzione chevi è stata prestata. Visitandola si sarebbero incontrati stand

di tutti gli organismi prepostialla emergenza dall’ARES -118alla CRI, alla Protezione Ci-vile, al Volontariato, alla Poli-zia di Stato, ai Vigili del Fuoco,ai Carabinieri, al Corpo Fore-stale dello Stato, al SoccorsoAlpino e a tutte quelle sigle cheoperano sul piano del volonta-riato in caso di calamità natu-rale. Si sarebbe potuto assisterea dimostrazioni per il salvatag-gio di cittadini colpiti da inci-dente o da improvvise forme di

patologie o disturbi genericigravi. Si sarebbe potuto imparare qualcosa. E capire cosamanca alla Capitale. L’Italia è uno di quei paesi europei cheancora non si è adeguato al numero unico di allarme chepoi indirizza verso il sistema sanitario e verso quello dellasicurezza. L’Europa su questo ci ha già richiamato all’ade-guamento delle strutture telefoniche per l’emergenza. Echissà come arriveremo alla prova del fuoco dell’8 dicembredi quest’anno. Vorremo che i milioni di “pellegrini” che rag-giungeranno Roma per l’Anno Santo Straordinario al lororientro nel paese d’origine, potessero affermare che il nostrosistema di emergenza sanitario sa rispondere alle necessitàdel momento..

Il Corvo

Livio De Angelis

Gestione dell’emergenza sanitaria, manca qualcosa?

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Laziola delSSanità Lazio LA MAPPA DEL POTERE martedì 2 giugno 2015 pagina 10

Asl Roma A CENTRO STORICOCommissario Ernesto PettiDirettore sanitario Barbara GiudiceandreaDirettore Amministrativo Alessandro Moretti

Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZAR

Direttore sanitario Vittorio Amedeo Cicogna Direttore Amministrativo Sabrina Cenciarelli

Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTO

Direttore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo PanellaDirettore sanitario Flavia Simonetta PirolaDirettore Amministrativo Paolo Farfusola

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Domenico BraccoDirettore Amministrativo Daniele Aguzzi

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

Asl ViterboCommissario LUIGI MACCHITELLA

Direttore sanitario Antonio BrayDirettore Amministrativo Daniela Donetti

Asl FrosinoneDirettore Generale ISABELLA MASTROBUONO

Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI

Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Sant’AndreaDirettore Generale Egisto Bianconi Direttore sanitario Lorenzo SommellaDirettore Amministrativo Paola Longo

San Filippo NeriCommissario Angelo Tanese Direttore sanitario Mauro GolettiDirettore Amministrativo Maria Luisa Velardi

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Francesco CorteseDirettore Amministrativo Alessandro Cipolla

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Amalia AlloccaDirettore Amministrativo VACANTE

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Manuel Festuccia

SpallanzaniDirettore Generale Marta BrancaDirettore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo ???????

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

Brividi da assestamento,la Cabina di regiasta serrando le fila

D opo il “colpo” della settimana scorsa brividi da assestamento.L'Ifo-Spallanzani prende le misure del nuovo management easpetta la definizione della terna ma soprattutto di sapere quali

equilibri interni si muoveranno. Una rivoluzione tecnica dai confini non an-cora chiarissimi sta creando apprensione e un certo scompiglio all’internodella Asl RmF, dove Zingaretti ha decretato l'accorpamento dell’ospedaledi Civitavecchia con quello di Bracciano, appena “salvato” quest'ultimodal declassamento annunciato. L’operazione non è affatto chiara. Ma ilgovernatore non è abituato a spiegare al pubblico le sue strategie.

IfoDirettore Generale Marta BrancaDirettore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo ???????

Nessuna risposta per il barbone di Piazza Morelli

Papa Francesco li nutre, consente loro di la-varsi, li ospita. Il Comune di Roma è distrattoda altro, aveva appaltato il sociale a partnerquanto meno discutibili, oggi lascia il campolibero a S.Egidio e alle associazioni di volon-

tari. Esiste un servizio specifico, a dire il vero, e svolgeuna discreta attività con qualche risultato. Ma nellamedia rappresenta un’arma spuntata. Abbiamo provatoad “adottare” un barbone in difficoltà, abbiamo man-dato ripetute segnalazioni, poi ci siamo rivolti diretta-mente all’assessore competente, alla Danese. Abbiamoutilizzato la mail istituzionale, non la legge nessuno?Abbiamo tentato vie traverse e tortuose. Niente. Manon ci arrendiamo. Pubblicheremo questa foto finchènon vedremo muoversi qualcosa da parte del Campido-glio. Sperando che non sia troppo tardi.

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Page 11: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 2 GIUGNO 2015

Laziola delSSanità LazioCRONACHEmartedì 2 giugno 2015 pagina 11

Dobbiamo tutti preoccuparci dav-vero o è un bluff, un gioco delleparti con i sindacati a tentare unainutile, velleitaria mediazione?Ci sono delle ferite aperte, in

queste settimane, nella sanità accreditata delLazio, e non si muove foglia. I dipendenti deigruppi messi apparentemente con le spalle almuro si agitano, manifestano, circondano la Re-gione. Un grande agitare di bandiere sindacali,riunioni a ripetizione. Non cambia niente. Leaziende insistono, mandiamo a casa tutti, pa-zienti e dipendenti (Gruppo S.Raffaele), licen-ziamo 160 dipendenti (Gruppo Garofalo),guardate che lo facciamo sul serio...Ma la Re-gione argomenta in modo diverso, contesta lecontestazioni, dà torto agli avversari, non cede diun millimetro. Per i lavoratori Garofalo c'è unaproroga di 20 giorni nella procedura di licenzia-mento collettivo, una dilatazione dei tempi chelascia una speranza ai sindacati. Per quanto ri-guarda la questione più grossa, i tremila dipen-denti e i cinquemila pazienti del gruppo SanRaffaelòe apparentemente non si va né avanti néindietro. C'è in prima linea il subcommissario go-vernativo Bissoni, ma l'autorevolezza non cambiale cose. Il capo della Cabina di Regia, AlessioD'Amato, temporeggia in ragione di una possibileapertura che non si sa da quale parte venga.Chiede all'azienda di pagare gli arretrati ai dipen-denti, non si capisce se crede sul serio al rilanciodel Gruppo o se abbia la tranquillità di un pianoB nel cassetto. Parliamoci chiaro, non si tratta diuna azienda di elettrodomestici, ma di unaazienda che produce assistenza. Si possonoanche mettere a carico della collettività i lavora-tori e le loro famiglie (e si tratta di un numeroenorme di cittadini da gestire) ma non si pos-sono assorbire in poco tempo cinquemila pa-zienti con patologie medio-gravi. Il sistema nonè in grado di gestire la quotidianità, figuriamocil'emergenza. Un po' di chiarezza non guaste-rebbe, ma evidentemente nessuno è in grado didarla. Zingaretti pensa ad altro, sta liberando ri-sorse e consentendo assunzioni nel campo dellasanità a destra e a manca. Non scende a nego-ziare, inaugura Case della Salute. O sa già comeandrà a finire la faccenda o il suo atteggiamentonon può non destare allarme e preoccupazione.

Perché il governatore snobbala crisi della sanità accreditata

EDITORIALE

La crisi della sanità capitolina e laziale si affronta aquattr’occhi, fuori dalle stanze della Regione. Me-glio parlarne in campo neutro, a Montecitorio per

esempio. E il famoso Transatlantico, il corridoio-saloneche costeggia l’aula della Camera, dove parlamentari egiornalisti si confrontano e dialogano, passeggiando oseduti sui comodissimi divanetti, è stato teatro di unlungo incontro tra il governatore del Lazio Nicola Zinga-retti, Denis Verdini e gli imprenditori della sanità privatalaziale Giampaolo e Antonio Angelucci. Il colloquio, inun Transatlantico deserto per la pausa di campagna

elettorale, ha attirato l’attenzione dei giornalisti. «Ilgruppo San Raffaele (di cui gli Angelucci sono proprie-tari, ndr) è in crisi, abbiamo parlato di sanità», ha spie-gato Zingaretti al termine dell’incontro, precisando cheera la prima volta che incontrava Denis Verdini. AntonioAngelucci, parlamentare in quota a Forza Italia, è aiprimi posti nella classifica degli onorevoli assenteisti.Ma per risolvere le questioni delle sue aziende (neigiorni scorsi ai tremila dipendenti del gruppo San Raf-faele sono arrivate le lettere di licenziamento) ha sceltoil clima asettico di Montecitorio dove certe questioni si

affrontano meglio a quattr’occhi. Angelucci è conside-rato molto vicino a Verdini, oggi con un piede fuori dalcerchio magico di Berlusconi ma con un discreto potere.Nei prossimi giorni si vedrà se l’esito del colloquio èstato favorevole e ha portato ad una schiarita nei rap-porti tra Gruppo San Raffaele (Tosinvest) e la Regione.Gli uomini di Angelucci hanno attaccato duramente lagestione della Giunta Zingaretti e annunciato la chiu-sura delle tredici strutture operanti nella regione. A casatremila dipendenti, fuori cinquemila pazienti da ricollo-care sul territorio.

Quel summit segreto a MontecitorioDIETRO AI FATTI

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Laziola delSSanità LazioCRONACHEmartedì 2 giugno 2015 pagina 13

Da tempo l'AziendaOspedaliera SanGiovanni Addolo-rata è impegnatanel campo della di-

fesa e della valorizzazione dei beniculturali, e ancor di più nella salva-guardia del patrimonio storico edarchitettonico che si trova ad am-ministrare e tutelare. Un patrimo-nio importante, con riferimentiaddiruttura al terzo secolo A.C. Iltema è al centrro di un convegno distudi in programma alla sala Folchi,all'interno dell'ospedale, in pro-gramma il 4 giugno. Ne parliamocon l'Arch. Francesco Pontoriero,Direttore U.O.C. Impianti Tecnolo-gici.

Perché una giornata di stu-dio sullo stato della Ri-cerca e Tutela delPatrimonio Archeologico,Storico e Artistico?

Forse non tutti sanno chel'Azienda Ospedaliera è proprieta-ria e/o gestisce un ingente patri-monio storico artistico. Talericchezza, architettonica, artistica,archeologica e infine antropolo-gica, costituisce comunque unonere a cui far fronte, non solo eco-nomicamente, ma anche per i ri-flessi istituzionali che nel tempo sisono innescati nei rapporti con isoggetti preposti alla sua tutela. Lagiornata di studio nasce come esi-

genza di sintesi del ciclo iniziatocon gli interventi previsti con ilGiubileo 2000, e conclusosi conl'inaugurazione dei reparti medicidell'Addolorata, oggetto architet-tonico di rilievo nazionale. I prota-gonisti di questo ciclo, lungo earticolato in varie e specifiche ini-ziative, non sono solo le istituzionipreposte alla conservazione e la tu-tela, ma sono anche persone, alta-mente sensibili su questi temi.

L'arte può essere una comeforma di aiuto e di sollievoper l'ammalato.

È ormai sviluppato e articolato,quello che oggi si può definire fi-lone culturale,di umanizzazionedella medicina, che può contri-buire ad alleviare le sofferenzedelle persone soggette a malattie, eper queste ricoverate nei noso-comi. L'arte è fondamentale inquesto percorso di sollievo e può

contribuire ad alleviare il disagiodella degenza e ad aiutare anche laguarigione. Il contesto ospedalieronella maggioranza dei casi nonaiuta. La musica, l'arte, il contestoarchitettonico dell'ospedale con ilsuo arredamento, le sue decora-zioni e, nello specifico dell'ospe-dale San Giovanni, il patrimoniostorico artistico, di affreschi, qua-dri monili, possono contribuirealla più rapida guarigione.

Qual è l'impegno del SanGiovanni?

L'azienda ha ritenuto di approvareuno specifico regolamento di ge-stione del patrimonio edilizio edartistico che ha come presuppostila pratica dell'umanizzazione, comequella della como terapia, unita-mente all'art. 17, che individua ilpatrimonio artistico come ele-mento inscindibile della natura deiluoghi oltre che da quella della"mission". Le idee hanno bisognodegli uomini e delle donne ed è do-veroso ricordare i protagonisti diquesto processo e ringraziarli per leloro specifiche competenze messea disposizione nella pratica giorna-liera, ma soprattutto per la ricercadella sintesi nel raggiungere gliobiettivi fissati.

Tecnologia, arte modernae tradizione. Quali pos-sono essere gli scenari fu-turi?

Gli scenari futuri , non possono cheessere di auspicio, per scelte corag-giose, a tutela di quanto esiste equanto si può acora ritrovare e in-terpretare, avendo cura di sintetiz-zare in una azione corale, al Fine diValorizzare per Tutelare secondoprocedure ammissibili e trasparenti.L'obiettivo per il futuro è quello chepossa giungere all'integrazione tratecnologia ospedaliera e il rispettodel patrimonio culturale in un pro-gramma d'azione condiviso.

PARLA L'ARCH. FRANCESCO PONTORIERO, DIRETTORE U.O.C. IMPIANTI TECNOLOGICI DELL'AZIENDA OSPEDALIERA SAN GIOVANNI ADDOLORATA

Quando il patrimonio artisticosposa la mission di un ospedale

Dagli interventi legati al Giubileo del duemila alla inaugurazione dei reparti dell'Addolorata, oggetto architettonico di rilievo nazionale. L'umanizzazione della medicina passa anche attraverso la caratterizzazione del contesto

architettonico di una struttura ospedaliera. Un percorso di sollievo che può contribuire ad accelerare la guarigione

CONVEGNI

F inalmente è stato pubblicato il bando di ac-cesso alle scuole di specializzazione di area sa-nitaria, per l’anno accademico 2014/2015.

Le prove si svolgeranno tra il 28 ed il 31 luglio pros-simo, mentre le graduatorie saranno pubblicateentro giovedì 6 agosto 2015 e la data di inizio delleattività didattiche per i medici immatricolati nel-l’anno 2014/2015 alle scuole di specializzazione diarea sanitaria è fissata al 1° novembre 2015.L'esame consiste in una prova scritta che prevede lasoluzione di 110 quesiti a risposta multipla, ciascunodei quali con quattro possibili risposte.Prova che è divisa in diverse parti: quella comune atutte le tipologie di scuola (70 quesiti), poi una se-conda parte specifica di area (30 quesiti) e specificaper tipologia di scuola (10 quesiti).Rispetto all'anno scorso c'e' pero' un imporante no-

vita'. Ogni candidato potrà concorre sino ad un mas-simo di 3 tipologie di Scuola (non più di 2 per Area).Le borse di studio statali per le Scuole di Specializ-zazione in Medicina quest’anno saranno 6.363(6000 a finanziamento statale, 334 aggiuntivi finan-ziati da Regioni e Province Autonome e 29 finanziatida privati) a fronte dei circa 5500 assegnati dallaprecedente edizione della selezione. Le prove di ammissione si svolgeranno a livello lo-cale, in una o più sedi, nella stessa data ed allostesso orario per tutte le tipologie di Scuola appar-tenenti alla medesima Area.L’organizzazione delle prove a livello locale è affidataalle Istituzioni universitarie presenti sul territorio chedovranno garantire sicurezza, trasparenza e stan-dard omogenei di gestione nello svolgimento delleprove attenendosi alle indicazioni fornite dal Miur.

L'elenco delle sedi dove si svolgeranno le prove diammissione verrà pubblicato il prossimo 6 luglio2015 sul sito www.universitaly.it. Ciascun candidatodovrà presentarsi nella sede in cui è stato assegnato.“Di fatto, però, tale bando è stato stilato senza por-tare modifiche sostanziali alle criticità emerse nellaprima edizione svoltasi nel 2014 e che hanno portatoad un grandissimo contenzioso dinanzi alla GiustiziaAmministrativa” – spiega l’Avvocato Cristiano Pel-legrini Quarantotti esperto di diritto amministrativoe di impugnative di concorsi pubblici – “Attualmente,sono pendenti, infatti, presso il TAR del Lazio ed ilConsiglio di Stato molti ricorsi degli aspiranti specia-lizzandi che si sono ritenuti lesi dagli accadimenti edalle numerose irregolarità che si sono verificate nelconcorso 2014 E’ auspicabile che il nuovo concorsosi svolga senza le criticità di quello passato”.

Più posti per i nuovi specialistiSPECIALIZZAZIONI MEDICHE. PUBBLICATO IL BANDO DEL CONCORSO 2015SCENARI

di Francesco Vitale

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Laziola delSSanità Lazio CRONACHE martedì 2 giugno 2015 pagina 14

LUCI ED OMBRE DELL’OPERAZIONE BRACCIANO-CIVITAVECCHIAIL PUNTO

Un unico Polo formatodagli ospedali diBracciano e Civita-vecchia, sotto la com-petenza della Asl

Roma F. È quanto prevede il decreto97/2015 firmato dal presidente dellaRegione Lazio Nicola Zingaretti chesancisce l'intesa al termine di un lungobraccio di ferro che risale al 2010, eche ha visto alcuni sindaci del territo-rio della provincia nord di Roma con-trapposti, anche in sede di giustiziaamministrativa, ai decreti commissa-riali di riorganizzazione della rete sa-nitaria. Tutto è bene quel che finiscebene? Dipende. Prima il sollievo perlo scampato pericolo, poi il bisognourgente di fare chiarezza. La vicendadell’ospedale Padre Pio di Braccianoha ancora i confini piuttosto confusi,il rovesciamento della situazione e ilbrusco cambio di rotta della Giuntaregionale non convincono fino infondo, anche se il compromesso, lasintesi delle esigenze di tutti è l’obiet-tivo più ragionevole da raggiungere.Si è precipitato lo stesso Zingaretti aBracciano a spiegare il decreto, a pren-dersi la gloria (era in piena campagnaelettorale), ad anticipare e spegneresul nascere dubbi e polemiche. Che re-stano. Sulla funzionalità dell’accorpa-

mento in termini esclusivamente fi-nanziari e non necessariamente ope-rativi, sulla specificità degli interventi,sulla questione degli organici. Il gover-natore ha salvato formalmente unospedale sgonfiando la protesta deisindaci: ma ne ha cancellato l’autono-mia integrandolo con un altro. Checosa potevano obiettare gli ammini-stratori locali? Hanno fatto buon visoa cattiva sorte e hanno mostrato unasoddisfazione che probabilmente non

vivono. Avevano festeggiato troppo infretta, in sostanza.L'atto è stato firmato il 21 maggioscorso, e rimodula in sostanza l'offertaospedaliera e sanitaria dei due presidi,il 'Padre Pio’ di Bracciano e il 'SanPaolo’ di Civitavecchia. Il nuovo de-creto, è stato spiegato, intende soddi-sfare il fabbisogno dell'utenzacomplessiva degli abitanti, circa 80mila persone, oltre all'utenza che pro-viene anche da Asl confinanti. Nel

dettaglio, Civitavecchia mantiene lafunzione di ospedale sede di Dea di llivello e a quello di Bracciano va, in-vece, la funzione di Pronto Soccorso(uno dei punti su cui c'era stato mag-giore contrasto) con un incrementodei posti letto, che salgono così a untotale di 57. Nello specifico, 25 postiletto sono nel reparto di Chirurgia,due in terapia intensiva post-chirur-gica e quattro vengono assegnati al-l'Obi (Osservazione breve intensiva),

un servizio che viene allestito per laprima volta all'interno del Padre Piodi Bracciano: una nuova modalità as-sistenziale che consente la perma-nenza del paziente da zero a 36 ore. Alreparto di Obi vengono inviati dalPronto Soccorso quei casi che non ne-cessitano di ricovero immediato, ma diuna terapia con osservazione per al-cune ore e di un approfondimentodiagnostico. Uno dei nodi fondamen-tali è quello del personale e della suamobilità tra le due strutture. E’ fintroppo ovvio, servono deroghe e lapossibilità di assumere personale me-dico. Gli organici sono all’osso e allostremo delle forze . Il manager dellaAsl Roma F Giuseppe Quintavalle hachiesto, ma non ottenuto, dieci me-dici, di cui quattro chirurghi, quattroortopedici e due anestesisti . Lasomma di due ospedali con scarsità dipersonale può diventare miscela esclu-siva. E il sospetto che si sia voluta rea-lizzare una operazione mirata arealizzare economie di scala c’è. Sullosfondo una piccola-grande criticità,quella del reparto di Ostetricia. Laclausola dl minimo dei 500 parti al-l’anno va rispettata, quindi nienteOstetricia a Bracciano, la popolazionedovrà accontentarsi della rete dei con-sultori per l’assistenza alle donne, cheva oltre il parto..

Il compromesso di Zingaretti,due ospedali al prezzo di uno

Dopo la rinuncia dei sindaci al Tar è arrivato il decreto che prevede un unico polo sanitario costitutito dalSan Paolo e dal Padre Pio sotto la competenza della Asl RmF per un bacino di utenta di 80mila abitanti.

La prima struttura mantiene la funzione di ospedale sede di Dea di l livello, alla seconda va, invece, la funzione di Pronto Soccorso con un incremento dei posti letto, che salgono così a un totale di 57

di Giulio Terzi

L’ospedale “San Paolo” di Civitavecchia

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Laziola delSSanità LazioCRONACHEmartedì 2 giugno 2015 pagina 15

Un nuovo risultato scientificoè stato raggiunto nellosforzo di comprendere le

cause scatenanti la Sclerosi Mul-tipla. Riguarda un particolare tipodi linfociti T, i cosiddetti Th17.LaSclerosi Multipla è una malattiaautoimmune, caratterizzata dauna risposta esagerata proprio deilinfociti T. Ricercatori della Fonda-zione Santa Lucia sono riusciti oraa osservare che in questo erratofunzionamento del sistema immu-nitario, i linfociti Th17 presentanoun errore di programmazione che li renderesistenti alla loro morte naturale.Il feno-meno osservato è importante, perché lamorte cellulare è un meccanismo indispen-sabile al sistema immunitario per teneresotto controllo l’attività di questa sua com-ponente. Se il meccanismo salta, i linfocitiproseguono la propria attività oltre i tempiprogrammati in un organismo sano e que-

sta attività fuori con-trollo genera lo statoautoinfiammatorio delsistema immunitario,che è appunto allabase della SclerosiMultipla. Nello studio,realizzato in collabora-zione con l’Università

di Tor Vergata e l’Ospe-dale San Camillo diRoma, i ricercatoridella Fondazione SantaLucia nei Laboratori diNeuroimmunologia e diTrasduzione del Se-gnale, diretti rispettiva-mente dal Dottor Luca

Battistini e dalla Dottoressa Da-niela Barilà, sono riusciti anche arisalire alle cause dell’anomalia.Sitratta della molecola FAS-L. È leil’orologio biologico che si attiva al-l’interno dei linfociti T e ne regolal’estinzione a tempo opportuno. ”Abbiamo in generale constatatoche la presenza di questa mole-cola all’interno dei linfociti Th17 èfortemente inferiore a quella os-servabile negli altri linfociti T –spiega la dottoressa ElisabettaVolpe, coordinatrice del progetto –

e questo fenomeno è stato confermatoanche nei pazienti affetti da Sclerosi Multi-pla, dove le Th17 sono più abbondanti”.Lostudio appena concluso apre la strada anuove ricerche, per mettere a punto proto-colli terapeutici capaci di modularel’espressione della molecola FAS-L e quinditentare di ripristinare la morte naturale deilinfociti Th17.

Linfociti “immortali” tra le possibilicause della Sclerosi Multipla

RICERCA&SANITÀ/I risultati di uno studio del laboratorio di Neuroimmunologia della Fondazione S.Lucia

di Marco De Leo

Una particolare classe di linfociti del nostro sistema immunitario presenterebbe un’alterazione del proprio meccanismo di estinzione. La causa: una presenza molto inferioreal normale della molecola che ne regola la morte. Lo studio della Fondazione Santa Lucia,

in collaborazione con Università di Tor Vergata e Ospedale San Camillo di Roma

Questa volta a lanciare l’al-larme, l’ennesimo, per ilfuturo prossimo dell’ospe-dale Grassi di Ostia, è la

Cgil di Roma Fun-zione Pubblica.“Siamo alle porte del-

l’estate - denuncia il sindacato - e sappiamoper esperienza che le aree del litorale, perla presenza di turisti e vacanzieri, sonomolto più popolate che nel resto dell’anno,soprattutto nei fine settimana. Ad Ostia ilpotenziale bacino d’utenza di 200 milapersone passerà a breve a 500 mila per-sone, senza che si sia preso alcun provve-dimento per evitare il congestionamentodi tutta la struttura, a partire dal ProntoSoccorso”. Ospedale Grassi di Ostia, ilgrande dimenticato. Perché, rincara la dosela Cgil, “da tempo denunciamo la carenzadel personale diffusa in tutti i reparti, inparticolare in Rianimazione, in Cardiolo-gia, in Ortopedia, e ovviamente al ProntoSoccorso, in Medicina e in Chirurgia Ge-nerale”. Insomma, una situazione tale dapregiudicare l’erogazione dei livelli essen-ziali di assistenza.Eppure la Regione Lazio, stando almenoagli annunci che si rincorrono sui media,ha investito complessivamente 88 milionidi euro per finanziare gli interventi sanitaria Roma in occasione del Giubileo. Gli an-nunci parlano di cifre chiare: 580 assun-zioni tra medici, infermieri e tecnici;estensione delle famose deroghe dal 15 al30%; 90 ambulanze; 122 posti letto. Maproprio questo piano, per la Cgil, pur sem-brando un primo passo per invertire larotta rispetto al passato, rischia di rimanereuno spot fine a se stesso se non accompa-gnato contestualmente da un accordo diprogramma con gli attori principali dellasanità. Ed è per questo che il sindacato

chiede, prima di ogni auspicabile e benve-nuta procedura concorsuale, maggiorechiarezza anche per quel che riguarda ladestinazione delle deroghe previste. Nel2014 le assunzioni del comparto sanitàsono state solo una parte marginale, quasila sanità potesse andare avanti senza per-sonale sul campo. L’ospedale Grassi non hafatto eccezione: ora sarà inserito in quellederoghe? Potrà contare su un’iniezione dipersonale, in grado di garantire quei livelliminimi di assistenza? Il timore è che gli an-nunci del governatore Nicola Zingarettisiano finalizzati solo a far bella figura invista del Giubileo e che il suo piano di po-

tenziamento della sanità, in prospettivadell’arrivo dei trenta milioni di pellegrini,si limiti alle strutture più “centrali”, esclu-dendo dunque il “periferico” Grassi, ormaiin cronica sofferenza.Solo un paio di settimane fa, i delegatiCobas della Asl Rm S e Rsu Cesare Morra,Paolo Paolacci e Claudio Piermaria ave-vano infatti diffuso un comunicato permettere in guardia da tutti i pericoli legatiad un eventuale prolungamento dell’orariodi servizio con l’attivazione dei turni 24 oresu 24 nel reparto/servizio di Emodina-mica, pure di vitale importanza ai fini dellaprevenzione e della cura delle malattie car-

diovascolari. Perché, per i rappresentantidei lavoratori, troppi erano i dubbi e le per-plessità sulle criticità e le difficoltà in cui ilpersonale sanitario si trova ad operare pursenza dover garantire il servizio per 24 ore.A questo proposito, avevano ricordato,“per sopperire alla carenza di personale eper coprire i necessari turni di lavoro e diassistenza nei servizi e nei reparti, spessosi è costretti a ricorrere allo strumentodelle straordinario, che non può diventareuno strumento ordinario di organizzazionedel lavoro”.E con l’estate alle porte, e le ferie in arrivo,la situazione al Grassi rischia di peggiorare.

ENNESIMA DENUNCIA SULLA CARENZA DI PERSONALE IN MOLTI REPARTI.E LA STAGIONE BALNEARE È ALLE PORTE

In estate il bacino d’utenza sale da 200 mila a 500 mila persone senza che si sia preso alcun provvedimento per evitare il congestionamento della struttura a partire dal Pronto Soccorso. Ma il rischio

maggiore è che il nosocomio sia tagliato fuori da ogni piano di potenziamento in vista del Giubileo

IL CASO

Il Grassi di Ostia, grande dimenticato

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CRONACHEmartedì 2 giugno 2015 pagina 17

P er una volta i “desi-derata” dei vip di Sa-baudia coincidonocon l’interesse co-mune. All ’ombra

della Maga Circe infatti si apre laformalmente ai guerra ai venditoriambulanti, una piaga fastidiosa checolpisce tutte le spiagge d’Italia.Quel che il sindaco Montino nonsa, non riesce a fare il sindacoMontino a Fregene prova a fare ilsuo collega di Sabaudia. MaurizioLucci ha firmato una ordinanzache vieta ai vu’ cumprà di battere illungomare. La misura prende attodella « necessità e dell'urgenza diemanare disposizioni per la frui-zione in sicurezza del lungomarepontino da parte dei bagnanti chene usufruiscono, della sicurezza edella regolarità dei traffici com-merciali e del rispetto della norma-tiva in materia diigiene e sanità».Le pressioni dellacomunità dei vip,quelli che occu-pano le ville dellungomare meri-dionale e che sicomportano comese quella fetta diSabaudia fosse“cosa loro” hannoev identementesortito un impor-tante il risultato. Ilsindaco è sensibile agli inviti e aisuggerimenti dei suoi ospiti illustri.Ma va bene per tutti. Se funziona.Il Comune di Sabaudia ha risorse

sufficienti per pia-nificare la sorve-glianza, perorganizzare le ope-razioni di contra-sto? Facile a dirsi,ma applicare l’ordi-

nanza non sarà facile. Via libera,par di capire, solo al “cocco fresco”,stop al tutto il resto: fino al 30 set-tembre è vietato il commercio iti-

nerante di qualsiasi prodotto, adeccezione delle attività di venditadi prodotti alimentari, fermo re-stando la normativa vigente. Vie-tata anche qualsiasi forma dipubblicità e volantinaggio. E qui sinasconde l'insidia, una delle ra-gioni nascoste del provvedimento.Con un colpo solo Lucci si liberadi quei fastidiosi oppositori (fuoridal Consiglio) che manifestano la

loro insoddisfazione diffondendogiornali, pubblicazioni, manife-stini. L'inosservanza verrà punitacon multa da 180 a 500 euro. Lavera stagione partirà nei prossimigiorni e gli auspici non sono deimigliori, tiepido il mercato immo-biliare, attorno al lago di Paola,case e appartamenti si affittano conmaggiore difficoltà e le ville dispo-nibili – a prezzi stratosferici – ri-

schiano di rimanere in gran partevuote. Colpa anche di un approc-cio di marketing turistico medio-cre, di scarsa efficacia, da partedell’Amministrazione Comunale edalla mancanza di una regia, di unaguida ispirata. Ma alla comunitàdelle ville con scesa a mare le cosevanno bene così, meno gente vienee più la privacy viene garantita.

G.A.

LO CHIEDE IL POPOLO DELLE VILLE, IL SINDACO ESEGUE

Lungomare di Sabaudia off limits per venditori ambulanti e disturbatori

Multe fino a 500 euro per commercio itinerante e volantinaggio sulla spiaggia. Provvedimento necessario e illuminato, ma chi lo farà rispettare?

LITORALE PONTINO

Maurizio Lucci

S ettimana di stop per le sedute del Consiglio Regionale delLazio, dopo l’approvazione del Registro Tumori e l’inizio delladiscussione della legge 221 per la riforma dell’’uso del dema-

nio marittimo, una legge attesa da oltre vent’anni. L’assessore Refri-geri nella sua relazione l’ha definita una ‘parte costitutiva delprogramma di rilancio dell'economia del mare e parte di una strategiagenerale che intende coniugare lo sviluppo turistico delle coste delLazio in un quadro di regole certe, sostenibilita' ambientale e traspa-renza”. Un punto di vista confermato dalle storture e dagli abusi chehanno caratterizzato gli ultimi decenni di gestione delle spiagge. Moltiquotidiani hanno raccolto la promessa pronunciata in aula da Zinga-retti, arrivato dopo l’approvazione della legge dei grillini, del 50% diarenili destinato a spiaggia libera; ma la partita politica sarà moltopiù complessa e si giocherà tutta sul comma 4, che sospende "i pro-cedimenti relativi all'approvazione dei piani di utilizzazione degli are-

nili dei comuni" fino alla "data di entrata in vigore del Pua regionale".Sbardella del gruppo Misto è andato all’attacco della Giunta, defi-nendo la legge “un tentativo della Regione di posticipare i tempi perl'approvazione del Pua regionale, con o senza poteri sostitutivi. Maimmaginare che, in attesa che venga approvato il Puar, si sospendal'approvazione dei Pua comunali è un controsenso reale. Si sfila cosìai comuni l'unico strumento regolare per dare concessioni plurien-nali.” Il nodo politico l’ha spiegato lo stesso Sbardella, "Questocomma coinvolge, uno su tutti, il Comune di Roma, con Ostia. Si le-vano gli strumenti previsti dalla legge per affidarli a strumenti straor-dinari. Questo sinceramente, in una fase così delicata, dopo ciò cheè successo ad Ostia, a noi non piace, come non ci piace l'idea di tra-sformarlo in un problema politico.” Storace ha ricordato che lo stessoSabella, assessore alla Legalita' e delegato al X Municipio di Roma,aveva sollecitato l’approvazione in tempi rapidi della legge.

Il Consiglio dovrà esprimersi successivamente su un’altra propostadel M5S Lazio, quella di abolire l’agenzia regionale dei trapianti, con-siderata un’inutile doppione di quella nazionale. Devid Porrello, primofirmatario della legge, dopo che il testo era stato licenziato dalla com-missione bilancio aveva affermato : “Razionalizzazione e riorganizza-zione sono parole chiave nella nostra idea di amministrazione, perquesto abbiamo investito tante energie in proporre un testo per abo-lire l’Agenzia Regionale del Lazio per i Trapianti e le Patologie con-nesse che, solo nel 2013, ha ricevuto dalla Regione, circa 4 milionidi euro per il funzionamento a cui vanno aggiunti i quasi 900.000 eurodi costi per il personale e i 3 milioni per le prestazioni.” Come darglitorto? Un ennesimo spreco. Sembra che tutte le forze politiche sianod’accordo, sempre che la ‘battaglia per la sabbia’ non incrini i già fle-bili rapporti tra maggioranza e opposizione regionale.

F.E.

In arrivo la “battaglia per la sabbia”IN AGENDA LA DISCUSSIONE SULLA LEGGE 221 PER LA RIFORMA DELL’USO DEL DEMANIO MARITTIMOQUI PISANA

Page 18: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 2 GIUGNO 2015

Fregene ai blocchi di partenza siscalda per la maratona estiva dituristi e villeggianti. Ancorapochi i bagnanti, gli addettidegli stabilimenti in riva al

mare ultimano i preparativi degli arredi daspiaggia e i servizi comunali, come ad esem-pio la raccolta differenziata, funzionano re-golarmente. La pista ciclabile è ancora ametà ma il lido di Fregene sembra pronto adaccogliere clienti, turisti e villeggianti; risto-ranti, bar, rivendite e negozi sono tuttiaperti. Ma i servizi riusciranno a essere effi-cienti anche in piena stagione, quando illido ritroverà la sua naturale vocazione?«La mattina i netturbini ritirano sempre laspazzatura, persone che non sono del postosi ostinano ancora a gettare sacchi nelle ra-dure. Io abito non lontano da via Porto Re-canati e sono contento che abbianorecintato il perimetro della spiaggia fino allastrada, stava diventando una discarica abu-siva» ci dice Gianni, uno dei residenti diFregene. «Quando i rifiuti finiscono nel posto sba-gliato - racconta Gaetano, un esercente delposto - i netturbini lasciano un bollino cheavverte dell’anomalia». Altre persone a pas-seggio sul lungomare confermano che la rac-colta differenziata funziona bene, maparlano della pineta come luogo non più si-curo per trascorrerci i pomeriggi specie se aspasso coi bambini. Chiedono più controlli. Dopo la grande paura dello scorso anno perlo sversamento dell’oleodotto Eni che hasporcato i torrenti fra Fiumicino, Palidoro,

Villaggio dei Pescatori, passando per Mac-carese non sarebbero i benvenuti dati chiarida parte dell’AslRmD e dell’ArpaLazio sulla

qualità delle acque del Tirreno che bagnanole rive delle spiagge di Fregene. «Camminoquasi ogni mattina sulla battigia - dice

Gianni, un artista in pensioneche ammette di amare le pas-seggiare e i ritmi naturali dellebelle giornate - l’acqua, più siprosegue verso Nord più si falimpida”. In attesa di giovani, turisti e vil-leggianti per l’estate ormai alleporte, il boom di presenze èprevisto nel week end del 21giugno per la notte bianca, in-tanto si cura il paesaggio anchecon la decisione di ripulire e va-

lorizzare la Torre di Primavera del vicinoCastello San Giorgio, non lontano dallacosta.

Negozi aperti e stabilimenti pronti. Ma preoccupa l’impatto che il moltiplicarsi delle presenze potrà avere sull’efficacia dei servizi erogati, a partire dalla raccolta differenziata, che nel corso dell’anno

funziona regolarmente. Sicurezza, soprattutto in pineta, e qualità delle acque le due incognite

LA CITTÀ SI PREPARA AD ACCOGLIERE TURISTI E VILLEGGIANTI. PRIMOAPPUNTAMENTO IMPORTANTE LA NOTTE BIANCA DEL 21 GIUGNO

di Emanuele Bianchi

LITORALE NORD

Estate 2015, tanti dubbisul quadrante di Fregene

La prima è stata, il31 agosto 2014,una coppia di Fiu-

micino, che scelse ilReef Village per pronun-ciare il fatidico sì. Da al-lora le richieste disposarsi in riva al maredi Fiumicino sono molti-plicate. Nell’estate2015 sono già 160 le ri-chieste pervenute inmunicipio. Per questo ilComune e il sindaco Esterino Montino hannodeciso di ampliare l’offerta e di mettere a di-sposizione dei futuri sposi ben 40 location dovecelebrare le nozze con rito civile. A disposizionedei futuri sposi ci sono i 24 chilometri di costatra Possoscuro e Isola Sacra, ai quali si aggiun-gono quest’anno siti di interesse storico e na-turalistico come Villa Guglielmi a Fiumicino,

l’Oasi di Macchiagrandea Fregene, il castelloRospigliosi a Macca-rese e quello di Torrim-pietra. Nell’elencofigurano anche due agri-turismi, a Tragliata eTragliatella, e un risto-rante sul lungomaredella Salute, all’IsolaSacra. Ovviamente perlo nozze con rito civilesono sempre aperte le

sedi comunali di Fiumicino, Palidoro e Fregene.Il Comune fornirà gli ufficiali giudiziari per re-gistrare l’atto. Quanto ai costi, sono state con-fermate le tariffe già stabilite l’anno scorso:500 euro per i residenti di Fiumicino e 1000per i non residenti. Tariffe minori sono inveceapplicate per chi sceglie le sedi comunali, VillaGuglilemi e il Castello Rospigliosi.

Nozze in riva al mare. È boom di richieste

Una nuova pedonalizzazione estiva del lungomare di Ostia è in arrivo.Gli uffici tecnici e la Polizia di Roma Capitale sono al lavoro per stu-diare percorso, giorni e orari di chiusura su indicazione del delegato

del X Municipio Alfonso Sabella. "Faremo sicuramente una pedonalizzazionedel lungomare da metà giugno alla fine dell'estate - ha spiegato Sabella -Probabilmente il provvedimento interesserà un tratto di lungomare più limi-tato rispetto a quello dell'anno scorso, che è stato troppo ampio. Stiamo stu-diando dei percorsi per creare una continuità con l'attuale zona pedonale,arrecando il minimo disagio ai cittadini di Ostia ".Si sta ancora valutando se chiudere entrambe le corsie del lungomare, comeha chiesto formalmente il commissario Pd Ostia, Stefano Esposito,o limitarel'isola pedonale a una sola corsia. "La mia idea - ha aggiunto Sabella - è dichiudere il lungomare dal pontile all'ex colonia Vittorio Emanuele, dove, sesi fa una passeggiata, almenoc'è un mare da vedere. Al momento siamo an-cora a livello di studio. Più area pedonalizziamo, più dobbiamo impiegare laPolizia municipale e dovendo risparmiare le risorse miro ad avere una pedo-nalizzazione un po' più ridotta, compatibile con un impegno più ridotto dellaPolizia locale. Probabilmente la pedonalizzazione riguarderà solo il weekend:dal venerdì sera fino a domenica sera".

Lungomare pedonalizzato da metà giugno a settembre

FIUMICINO OSTIA, DECISIONE DI SABELLA

CRONACHE martedì 2 giugno 2015 pagina 18

Page 19: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 2 GIUGNO 2015

L’EVENTO IN PROGRAMMA IL 9 GIUGNO

MARTEDÌ 9 GIUGNO 2015 Giardini Palazzo Brancaccio

Degustazione ore16,30 - 22,00

V.le del Monte Oppio, 7 - 00184 Roma

rsvp t. 06. 68301041 - [email protected]

I PIACERIdell’Estate ROMANA&

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LE DEGUSTAZIONI SONO RISERVATE AI MAGGIORI DI ANNI 18

Palazzo Brancaccio, splen-dida dimora nobiliare nelcuore dell’Esquilino, aprele sue porte per accoglierel’evento “Calici eccellenti e

Piaceri dell’estate romana” , offrendouna cornice esclusiva nella quale sa-ranno protagonisti gli artigiani di Bot-teghiamo con una vera e proprio mostradel made in Italy, tra delizie dell’enoga-stronomia e creazioni eccellenti del no-stro artigianato.L’evento prevede il coinvolgimentodelle piccole e medie imprese del terri-torio, ma anche provenienti da altrezone, legate all’enogastronomia al fineproprio di promuovere i prodotti tipici,guidando i partecipanti alla scoperta deimaestri artigiani. Il pubblico infatti saràcoinvolto in percorsi degustativi e mo-menti di incontro realizzati attraversoEventi in Palazzi storici e all’internodelle Storiche Enoteche appartenentiall’Associazione. Appuntamento quindinei Giardini di Palazzo Brancaccio, mar-tedì 9 giugno dalle 16,30 alle 22.Protagonisti, soprattutto durante que-sto periodo di crisi economica, sonosempre loro, gli artigiani più tenaci checontinuano a lavorare e ad aprire i pro-

pri laboratori artigianali. L’evento a Pa-lazzo Brancaccio è un viaggio per risco-prire quelle botteghe, tesoro del nostroterritorio, che ha bisogno di essere valo-rizzato. Gli artigiani sono uno spetta-colo per il cuore e per l'anima e ognunodi loro ha una storia da raccontare. Pro-prio loro, infatti, accoglieranno i visita-

tori svelando segreti e aneddoti dellatradizione artigiana. Anche in questaoccasione sarà possibile gustare preliba-tezze accompagnati dai vini del Consor-zio Vinattieri Romani. E sorseggiandoquesti calici eccellenti i partecipanti po-tranno lasciarsi coinvolgere anche damartelli, scalpelli e pennelli dei maestri

artigiani. L’obiettivo è di valorizzare l’at-tività dell’artigiano, renderla viva e at-tuale, cercando trasmetterlo anche allenuove generazioni. L'invito, valido per due persone, può es-sere ritirato presso il Centro Vini Ar-cioni, confermando la propria presenzaal numero 06 68301041.

SCELTI PER VOI

Calici eccellenti e Piaceri dell’estate romanaTorna a Palazzo Brancaccio l'appuntamento proposto dal Consorzio Vinatteri Romani

in collaborazione con Botteghiamo: sarà possibile degustare il meglio dell’enogastronomia italiana attraverso i prodotti degli artigiani. Ecco come partecipare alla manifestazione

SCARICATE GLI INVITI DAL SITOwww.botteghiamo.it

O CHIEDETELI IN QUESTI LOCALICHE ADERISCONO ALL'INIZIATIVA

Arcioni Centrovini Via Nemorense, 57 06/86206616 06/86206619

Arcioni Centrovini Via della Giuliana, 11/13 06/39733205

Bomprezzi Via Tuscolana, 904 06/76988725

Bomprezzi CRU DOP Via Tuscolana, 898 06/76909916

Buccone Via di Ripetta, 19 06/3612154

Bulzoni V.le Parioli, 36 06/8070494

Chirra Goffredo Via Torino, 133 06/485659

Costantini Marco Via Domenico Tardini, 3 06/6620797

Costantini Piero P.zza Cavour, 16 06/3203575

Enoteca al Parlamento Via dei Prefetti, 15 06/6873446

Enoteca al Parlamento Via dei Colli Portuensi, 436 06/45582159

F.lli Lucantoni L.go Vigna Stelluti, 33 06/3293743

Focarello Via Scandriglia, 5 06/86204213

Guerrini Vino Vip Piazza Barberini, 4 06/47884020

Guerrini EnoTrevi Via delle Muratte, 20 06/6792339

Guerrini Vino Vip Via S. Vincenzo, 15-16 06/6793320

Guerrini EnoTrevi Via del Lavatore, 26 06/6798332

Guerrini Enoteca al Senato Piazza Madama, 6 06/68892836

Peluso Via Sardegna, 36/A 06/42818995

Peluso Via Bevagna, 88 06/3337505Rocchi Viale Somalia, 178 06/86328360

06/86210887

Rocchi Via della Balduina, 120/a 06/35343694

Rocchi Via Scarlatti, 7 06/8551025

Rocchi Via Giovanni Animuccia, 13/A 06/86387244

Trimani Via Goito, 20 06/446966

CRONACHEmartedì 2 giugno 2015 pagina 19

I PIACERI dell’Estate ROMANA

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Page 20: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 2 GIUGNO 2015

Gelateria Il mondo di LeoVia Salaria, 234

00016 Monterotondo

Alcune Gelaterie aderenti all’iniziativa

Gelateria GlamVia passo del Turchino, 19b

00139 Roma

Gel. La Casina del GelatoVia D. di Buoninsegna, 2

Roma

Gelateria F.lli VecchioVia di torpignattara 13a

00177 Roma

Gelateria Il sole di Ostia Piazza Gregorio Ronca, 31

00122 Lido di Ostia RM

Vieni a provare:alla torta di mele,

arachidi e fondente emascarpone nutella e noci

Vieni a provare:zabaione al marsala, fondente

72%, liquirizia e frutta di stagione eccellente

Vieni a provare:nocciola,

cioccolato, crema efrutti di bosco

Vieni a provare:nocciola

e zabaione semifreddo

Vieni a provare:puro pistacchio di brontee la nocciola piemonte igp

nculA die aretae Geln aizi’inlli atnerde avita

Page 21: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 2 GIUGNO 2015

Gelateria OrnelliVia Merulana, 232,

00185 Roma

Alcune Gelaterie aderenti all’iniziativa

Gelateria Fior di LunaVia della Lungaretta, 96

Roma

Gelateria ArcioniPiazza Crati

Roma

Gelateria NabilLg. Duca degli Abruzzi

Ostia - Roma

Gelateria Fortini C.so G. Matteotti, 16, 00041

Albano Laziale

Vieni a provare:Uva Passita Malvasia delle Lipari, Crema alla Vaniglia Bourbon del Madagascar

Vieni a provare:pistacchio di Bronte DOP, noc-ciola Tonda delle Langhe DOP,

sorbetti di frutta fresca

Vieni a provare:pistacchio di bronte,

caffè

Vieni a provare:gusti classici e il“kinder cereali”

Vieni a provare:Zabaione all’arancia

Crema al profumo di cannellaRicotta & cannella

culA die aretae Gelnu izi’inlli atnerde avita

Page 22: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 2 GIUGNO 2015

martedì 2 giugno 2015 pagina 22RUBRICHE

Atrentadue anni il montene-grino Milos Karadaglic è con-siderato una star della chitarra

classica con un seguito. E un look, dapop star. Sarà lui il solista del prossimotrittico di concerti, in programma al-l’Auditorium Parco della Musica per lastagione sinfonica dell’Accademia diSanta Cecilia, il 6, l’8 e il 9 giugno. Karadaglic ha debuttato in pubblico a9 anni, a 11 ha vinto due concorsi di-ventando una star nazionale. Poi si ètrasferito a Belgrado per studiare inConservatorio e successivamente allaRoyal Academy of Music di Londradove è stato subito notato per le suestraordinarie doti. Con "Mediterra-neo" del 2011, album di debutto perDeutsche Grammophon, ha scalato leclassifiche pop in Inghilterra, Franciae Germania. Nel 2011 è stato eletto"Young Artist of the Year" dalla rivistaGramophone e ha ricevuto anche ilpremio "Specialist Classical ChartAward" per gli eccezionali risultati delcd "Mediterraneo": nel Regno Unito ilsuo successo è' stato tale che le venditehanno rappresentato il 20 % dell'in-tero mercato della musica classica in-glese.A dirigerlo, e con lui l’orchestra dell’ac-cademia, un altro astro emergente, iltrentasettenne spagnolo Pablo HerasCasado, già sul podio delle maggioriorchestre internazionali. Culminedelle tre serate, l’esecuzione del cele-

La prima edizione di Eutropia è stata sicu-ramente un successo, testimoniato dallapresenza di tanti appassionati richiamati

anche dall’idea di assistere a performance di altolivello a prezzi mai esorbitanti. E così anchequest’anno si replica, a partire da martedì 2 giu-gno, sempre a Roma, Campo Boario-Ex Matta-toio di Testaccio negli spazi della Città dell’AltraEconomia. Un festival caratterizzato, anche in que-sta occasione, da un programma ricco di appunta-menti, non solo musicali. Da ricordare poi lacreazione di un’area, denominata Eutropia Skate-park (aperta dalle 16 alle 22), per gli appassionatidi skate, bici e pattini che potranno poi, insieme atutto il resto del pubblico, gustare cibi prevalente-mente d’origine biologica e a km zero. Entrando poi in merito alle singole serate, sarannoinaugurate dall’esibizione dell’Orchestraccia (€10), formazione che raccoglie cantanti ed attori inun progetto ispirato dalla musica romana dell’800e 900. Il primo, imperdibile appuntamento, saràquello con Patti Smith e il suo gruppo. Domenica14 giugno (€ 25) la band riproporrà l’album diculto “Horses”, primo lavoro dell’artista statuni-tense, che sarà eseguito da una band dove trovanoposto musicisti dell’epoca come Lenny Kaye allachitarra e Jay Dee Daugherty alla batteria. A se-guire, fra le tante proposte, i tre giorni di musica,vino e cibo dedicati alla Puglia (17-18 e 19 giu-gno) con i concerti di Don Pasta (€ 7), OfficinaZoè (€ 8) e Canzoniere Grecanico Salentino (€8). Il 25 saliranno sul palco gli Einsturzende Ne-aubauten (€ 20), storica industrial band teuto-nica, seguiti a ruota (26 giugno) dal Banco delMutuo Soccorso(€ 25) con lo spettacolo multi-mediale “Un’Idea che non puoi fermare” nel quale

saranno eseguiti i maggiori successi del gruppoprog capitolino. Domenica 28 giugno il grande in-terprete della musica giamaicana Jimmy Cliff (€18), mentre il mese di luglio si aprirà con un con-certo gratuito di Marina Rei; il giorno successivosarà il turno dell’attore Francesco Pannofino (€10) con “Io Vendo le Emozioni”, perfetto esempiodi teatro canzone. A seguire il gruppo scozzeseThe Fratellis (3 luglio, € 18), Petra Magoni e Fer-ruccio Spinetti (8 luglio, € 12), Claudio Simonet-ti’s Goblin in “Suspiria” (9 luglio, € 12) e ModenaCity Ramblers (domenica 12, € 10). Fra le altreproposte poi come non segnalare il concerto diGoran Bregovic martedì 14 luglio (€ 20), quellodei Blonde Redehad la sera successiva (€ 15), i 99Posse+ Banda Bassotti (sabato 18, €10), gli irlan-

desi Flogging Molly il 22 (€ 15) e il giamaicano-statunitense Shaggy domenica 26 (€ 22). Infine,nei mesi di agosto e settembre, grande attesa perGeorge Clinton & Parliament- Funkedelic (1agosto, € 22), i cileni Inti Illimani(4 agosto, € 10),l’africano Baba Sissoko (il 5, € 8), i grandi espo-nenti del rock-gipsy Gogol Bordello (26, € 20),Brunori Sas il 9 settembre (€ 15) e Carmen Con-soli (p.a. da definire) il 10 con il suo “L’Abitudinedi Tornare Tour”.

Eutropia FestivalDal 2 giugno a settembre 2015

Città dell’Altra Economia, Ex MattatoioLungotevere Testaccio o Largo Dino Frisullo,

RomaInfo e orari: 391 4373768

IL FESTIVAL ALL’EX MATTATOIO DI TESTACCIO DAL 2 GIUGNOSCELTI PER VOI

Dal folk al rock tutta la musica di Eutropiadi Tonino Merolli

Il chitarrista classico che sembra una pop star A SANTA CECILIA IL MONTENEGRINO MILOS KARADAGLIC

Sono ormai diversi anni che Nada Malanima (in arte semplice-mente Nada) ha abbracciato la causa della musica indipendente.Un percorso artistico, molto intenso, che l’ha portata a instaurare

collaborazioni con i migliori musicisti della scena indie nostrana: fra questiRodrigo d’Erasmo degli Afterhours e Tommaso Colliva (Muse, Calibro 35).Sono lontani i tempi quando, giovanissima, esordì a Sanremo, con il brano“Ma che freddo fa” e anche se, recentemente, si è ritrovata come concorrentein quella stessa manifestazione (2007, con la canzone “Luna in Piena”) lesue coordinate artistiche appaiono molto diverse da quelle di un tempo. Pro-babilmente l’unica cosa che è rimasta invariata è il caratteristico timbro vo-cale. Chi la segue conosce la sua recente produzione, in equilibrio fra rock,blues, canzone popolare e d’autore, così come il recente e bellissimo albumintitolato “Occupo poco spazio” (2014). Per questi e per tutti gli altri giungerà

gradita la notizia dell’uscita di un nuovo singolo, intitolato “Non sputarmi infaccia” (il gusto della provocazione non ha mai abbandonato la cantante ecompositrice toscana). Prodotto e distribuito da Santeria/Audioglobe il sin-golo, accompagnato da un originale video diretto da Andrea Gianfelice e An-drea Falbo ( visibile su https://youtu.be/kNCYu54mEj8), è una sintesiartistica della Nada attuale. Rock, punk, blues, melodia e testi graffianti per-vadono la nuova convincente composizione che anticipa un album in uscitail prossimo anno. Nel frattempo, potremo vedere la cantante toscana in tourquest’estate, accompagnata da un nuovo gruppo formato da Alessandro“Asso” Stefana alle chitarre, Enrico Gabrielli (Calibro 35, Mariposa), tastieree clavicembalo, Zeno De Rossi alla batteria e Danilo Gallo al basso e chitarratenore.

T.M.

NUOVO SINGOLO E UN TOUR ESTIVO PER L’ARTISTA TOSCANA

TEATRO DEI SATIRIProfessione: separataDal 27 maggio al 7 giugno va in scena“Professione: Separata”, commediascritta e diretta da Salvatore Scirè.Con questo lavoro, interpretato daFrancesca Milani e Gabriella Di Luzio,l’autore continua ad esplorare ilmondo della coppia, focalizzandosiquesta volta su un momento partico-lare, quello della separazione. Biglietti da € 17 a € 20; info 066871639

TEATRO TOR BELLA MONACAOmaggio a Rino Gaetano

Due serate dedicate a Rino Gaetano, il3 e il 4 giugno, al Teatro Tor Bella Mo-

naca. Il 3 giugno va in scena “Avrei vo-luto un amico come lui”, che ripercorrela storia del cantautore. Il 4 giugno in-vece spettacolo musicale con i grandi

successi di Gaetano con Andrea Rivera.Biglietti € 10; info 060608

TEATRO INDIAL’esposizione universaleVa in scena dal 9 al 14 giungo uno deitesti più interessanti del grande LuigiSquarzina. Si tratta de “L’espsozioneuniversale”, scritto nel 1946 e am-bientato all’Eur, con la regia di PieroMaccarinelli. Protagonisti sono Ste-fano Santospago e Luigi Diberti, af-fiancati da 16 allievi dell’Accademianazionale Silvio D’Amico e del CentroSperimentale di Cinematografia. Biglietti da € 10 € 18; info e orari 06 684000345

CONCILIAZIONERisate per beneficenza

Si intitola “Ridiamoci su” lo spettacoloin programma venerdì 5 giugno (alle20,30) all’Auditorium della Concilia-

zione. L’incasso dello spettacolo serviràa sostenere “La casa di Andrea”, che

ospita bambini con gravi patologie e leloro famiglie quando sono a Roma pervisite, cure e ricoveri. Sul palcoscenico

si alterneranno Geppi Cucciari, AntonioGiuliani, Andrea Perroni, Max Tortora,

Serena Rossi, Tommaso Pini. Ospitispeciali Fiorello e Claudia Gerini. La se-rata sarà presentata da Fabrizio Frizzi.

Biglietti da € 10 a € 30; info e prenotazioni 06 83083777

IN PRIMA FILA

berrimo Concierto de Aranjuez di Ro-drigo. In realtà, un “fil rouge” tutto spa-gnolo contraddistingue il programmadiretto da Heras Casado, con i “QuatreEtudes” e “Les Noces” di Stravinskij,che alla Spagna si ispirano e cheaprono i concerti. In chiusura delle treserate i ritmi e le melodie della Spagnapiù autentica nelle Suites da “Il cap-pello a tre punte” di de Falla.

Concierto de AranjuezSabato 6, lunedì 8e martedì 9 giu-

gno 2015Auditorium Parco della Musica,

Sala Santa Cecilia Viale Pierre De Coubertin, Roma

Biglietti da € 19 a € 52Info: 06 80242501

direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

redazionevia Boezio, 6 00193 ROMA

tel. 06 32 80 34 81 - fax 06 32 80 34 00 [email protected]

editoreIL NUOVO CORRIERE EDITORIALE SRL

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registrazioneTribunale di Roma

n° 266 del 27 novembre 2014

Le provocazioni di Nada l’indipendente

Modena City Ramblers

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martedì 2 giugno 2015 pagina 23

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