IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 9 GIUGNO 2015

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di Roma e del Lazio MARTEDÌ 9 GIUGNO 2015 numero 25 anno I - 1 euro Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il A teatro, tre atti sono una scelta strategica. Nel primo si delineano i personaggi, nel se- condo si entra nella storia e nell’intrigo; nel terzo arriva in genere il “gran finale”, spesso sotto forma di un “coup de theatre”, il mo- mento in cui, come in un thriller, si scopre chi è l’assassino, o il mandante. In molti, nella Capitale, si chiedono se questo non sia anche il copione di Mafia Capitale. Una domanda che nel Partito Democratico, che ha il maggior numero di indiziati, per di più dal peso politico di gran lunga su- periore a tutti gli altri, sta provocando fibrillazioni che per alcuni sono già vero e proprio panico. Con mezza Giunta capitolina agli arresti o inda- gata, il sostegno pubblico del PD a Ignazio Marino è un’etichetta che un nuovo episodio, magari anche di poco conto, potrebbe far scivolare via; e la calma del “marziano” di facciata. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, la si- tuazione è fluida, liquida. E così po- trebbe rimanere fino a quando il rappresentante del Governo, il pre- fetto Gabrielli, presenterà il suo rap- porto al ministro dell’ interno Alfano, per indicare se il Roma è da commis- sariare in vista di elezioni la prima- vera prossima, oppure no. Per la gente comune, romani com- presi, il “tutti a casa” – riferito ovvia- mente ai politici di Roma Capitale – è la soluzione più auspicata. Il disgu- sto per come gli eletti, e decine e decine di funzionari dell’amministrazione capitolina, hanno “truffato” le spe- ranze di tanta gente per bene non è destinato a scomparire in breve tempo. Gli onesti, delusi, rischiano di lasciarsi andare a scelte estreme. La Lega di Matteo Salvini e il M5S di Beppe Grillo lo hanno capito e sono già partiti all’assalto del Campido- glio. Del resto non hanno tutti i torti. In qualsiasi altra città, dopo che anche la Cassazione ha riconosciuto la matrice mafiosa dello scandalo di Roma, il Comune sarebbe già stato commissariato. Solo le paure di Renzi tengono in sella Ignazio Marino RECUP Sinistra e destra insieme nella scalata all’affare milionario a pagina 3 IL CASO Emergenza rifiuti, Marino spera in un miracolo a pagina 4 L’ inchiesta “Mondo di mezzo” svela nuovi particolari sul so- dalizio politico-criminale ca- peggiato da Buzzi e Carminati. Custodia cautelare per Coratti, Pe- detti, Caprari e l’ex as- sessore Ozzimo, tutti della maggioranza. Arre- stati Tredicine e Grama- zio del centrodestra. Ripercussioni anche sulla neonata Città Metropoli- tana, nel cui consiglio sie- dono due degli indagati, eletti dal Partito Democra- tico. Tui gli indagati del sindaco e del governatore a pagina 2 A un anno e mezzo dalla sua costitu- zione il gruppo di “esperti” vip coop- tati dal sindaco Lucci non ha prodotto alcuna proposta ufficiale. Poche risposte, tanti imbarazzi. Almeno è a costo zero. In Comune non si sono mai visti e i consiglieri comunali sono tagliati fuori. L’opposizione? Desapare- cida. E il dissenso “carbonaro” conquista nuovi spazi. L’INCHIESTA PRIMO PIANO a pagina 11 segue a pagina 4 M afia Capitale seconda parte. Sei mesi dopo l’inchiesta denominata Mondo di Mezzo ecco un’ondata di arresti di pezzi da novanta. Dopo Massimo Carminati, il nero di “Romanzo criminale”, ex ter- rorista Nar e della Banda della Magliana, e il ras delle cooperative, il rosso Sal- vatore Buzzi (un giro d’affari di oltre 60 milioni di euro di soldi pubblici), già condannato all’ergastolo per aver ucciso il suo socio in affari sporchi con 34 coltellate e graziato (chissà perché) dall’ex presidente della Camera Pietro In- grao e da Oscar Luigi Scalfaro, Luca Odevaine, braccio destro dell’ex sindaco Pd Walter Veltroni, che riceveva 20mila euro al mese da Stefano Bravo per fa- vorire la cooperativa La Cascina, sono saltati come tappi di champagne quelli del Mondo di Sopra. Sono 44 tra politici del Comune e della Regione, dirigenti pubblici del Comune e della Regione, imprenditori del terzo settore (coope- rative) e palazzinari. Ci sono tutti i partiti, destra, centro e sinistra. Nelle carte della procura di Ca- tania, in coordinamento con quella di Roma, è comparso Castiglione, sotto- segretario dell’Agricoltura, per l’inchiesta su il Cara di Mineo, il centro che gestisce gli immigrati in attesa di ottenere l’asilo. Il politico del Paf – che co- munque non è indagato - è Ncd, uomo di Alfano, ministro degli Interni. Ovvero colui che dovrà decidere insieme a Renzi se commissariare il Campidoglio op- pure no. E’ saltato fuori dalle carte della procura di Roma anche il nome di Marco Visconti, ex assessore nella giunta Alemanno, avrebbe ricevuto mazzette per 200mila euro da Buzzi. SCELTI PER VOI SCELTI PER VOI A A N N D DA AT T A AT T E E C C I I A A N N O O M ME E N N O O S S T T R R O O ITINERARI ROMANI con Ancilia Vieni a scoprire la Roma più bella e intrigante con gli archeologi dell’Associazione Ancilia. Visite guidate a 8 euro. Per i lettori del Nuovo Corriere prezzo scontatoa 7 euro. Per prenotarsi: 346.6758350 Andate a nome nostro a pagina 6 All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 25 ANNOI MARTEDÌ9 GIUGNO2015 RECUP SERVIZI Alla Pisana la politica sanitaria può attendere. Zingaretti e il suo cerchio magico hanno altro cui pensare a pagina 8 a pagina 9 Case della Salute da buttare? Ma qualcuna che funziona c’è A llarmi rientrati, amnesie o cos'altro? Qualche giorno fa sembrava che le cose precipitassero, che migliaia di la- voratori stessero per trovarsi a spasso e che per altrettanti malati si aprisse un periodo di pellegrinaggi e di incertezza. Poi si- lenzio, si sono spenti i riflettori. L'emergenza è supe- rata? Lo dicessero anche a noi, saremmo tutti più sereni. Spiace tirare fuori questo discorso in un mo- mento così delicato per la capitale, con gli arresti, gli scandali, le polemiche, le chiamate di correità e le proclamazioni di innocenza. La sanità regionale è in fibrillazione, le inchieste passano anche di lì. E c'è chi dice che quando gli inquirenti tireranno i fili giu- sti saranno dolori. Ma torniamo ai licenziamenti. Il Gruppo San Raffaele ha inviato le lettere di licen- ziamento, ha avviato le procedure per chiudere le 13 strutture nel Lazio, ha pagato qualche arretrato, certo, ma ha anche detto alla Regione che dovrà prendersi in carico alcune migliaia di pazienti. Dalla Regione replicano piccati che quell'imprendi- tore privato ha torto, che non c'è margine di tratta- tiva. Poi il silenzio. Il gruppo Garofalo ha problemi molto più leggeri, ma quei 160 licenziamenti pesano comunque parecchio. Game over anche da quella parte. E ancora silenzio. Si lavora sotto traccia? O è un gioco delle parti studiato a tavolino, una sorta di partita di poker truccata per gettare fumo negli occhi della opinione pubblica. Una rapida ricerca su Google consente di accertare che il Gruppo San Raf- faele praticamente una volta all'anno, nell'ultimo decennio, ha mandato lettere di licenziamento, man- dato in piazza i dipendenti, tenuto in fibrillazione le sue strutture. Non ha chiuso, anzi si è consolidato, evidentemente ha avuto delle compensazioni dalla Regione o è stato in grado di trovarle altrove. Le condizioni non erano così disperate come si scriveva sui giornali? Qualcuno ha fatto sistematicamente il miracolo? Che prezzo è stato pagato. Perché sotto il profilo della logica il percorso dovrebbe essere chiaro, se le aziende non hanno chiuso significa che hanno avuto garanzie per andare avanti. E il pro- blema non può riproporsi ogni anno. A meno che non ci siano delle grosse responsabilità da parte degli amministratori regionali, incapaci di gestire e risolvere le situazioni. In ogni caso il quadro è con- fuso e la risposta all'interrogativo fondamentale non c'è: sono stati scongiurati quei licenziamenti? E a che prezzo? E' un discorso di trasparenza, di corret- tezza. E' nell'area grigia che si annidano i rischi maggiori per tutti. E quei licenziamenti nella sanità privata? Quel comitato fantasma che agita i sonni di Sabaudia di Carlo Rebecchi di Stefania Pascucci MAFIA CAPITALE/ SECONDA PARTE segue a pagina 5 Roma Connection Dal film di Francesco Rosi (1963): Le mani sulla città Dal film di Francesco Rosi (1963): Le mani sulla città

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Periodico diretto da Giovanni Tagliapietra www.corrierediroma-news.it www.facebook.com/corrierediromaedellazio

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di Roma e del Lazio MARTEDÌ 9 GIUGNO 2015numero 25 anno I - 1 euro

IlNuovoCorriereNuovoCorriereIl

A teatro, tre atti sonouna scelta strategica.Nel primo si delineanoi personaggi, nel se-condo si entra nella

storia e nell’intrigo; nel terzo arrivain genere il “gran finale”, spesso sottoforma di un “coup de theatre”, il mo-mento in cui, come in un thriller, siscopre chi è l’assassino, o il mandante.In molti, nella Capitale, si chiedono sequesto non sia anche il copione diMafia Capitale. Una domanda chenel Partito Democratico, che ha ilmaggior numero di indiziati, per dipiù dal peso politico di gran lunga su-periore a tutti gli altri, sta provocandofibrillazioni che per alcuni sono giàvero e proprio panico. Con mezzaGiunta capitolina agli arresti o inda-gata, il sostegno pubblico del PD aIgnazio Marino è un’etichetta che unnuovo episodio, magari anche di pococonto, potrebbe far scivolare via; e lacalma del “marziano” di facciata. Aldi là delle dichiarazioni ufficiali, la si-tuazione è fluida, liquida. E così po-trebbe rimanere fino a quando ilrappresentante del Governo, il pre-fetto Gabrielli, presenterà il suo rap-porto al ministro dell’ interno Alfano,per indicare se il Roma è da commis-sariare in vista di elezioni la prima-vera prossima, oppure no.Per la gente comune, romani com-presi, il “tutti a casa” – riferito ovvia-mente ai politici di Roma Capitale –è la soluzione più auspicata. Il disgu-sto per come gli eletti, e decine e decinedi funzionari dell’amministrazionecapitolina, hanno “truffato” le spe-ranze di tanta gente per bene non èdestinato a scomparire in brevetempo. Gli onesti, delusi, rischiano dilasciarsi andare a scelte estreme. LaLega di Matteo Salvini e il M5S diBeppe Grillo lo hanno capito e sonogià partiti all’assalto del Campido-glio. Del resto non hanno tutti i torti.In qualsiasi altra città, dopo cheanche la Cassazione ha riconosciutola matrice mafiosa dello scandalo diRoma, il Comune sarebbe già statocommissariato.

Solo le pauredi Renzi

tengono in sellaIgnazio Marino

RECUPSinistra e destrainsieme nella scalata all’affare milionario

a pagina 3

IL CASOEmergenza rifiuti, Marino spera in un miracolo

a pagina 4

L’inchiesta “Mondo di mezzo”svela nuovi particolari sul so-dalizio politico-criminale ca-

peggiato da Buzzi e Carminati.Custodia cautelare per Coratti, Pe-

detti, Caprari e l’ex as-sessore Ozzimo, tuttidella maggioranza. Arre-stati Tredicine e Grama-zio del centrodestra.Ripercussioni anche sullaneonata Città Metropoli-tana, nel cui consiglio sie-dono due degli indagati,eletti dal Partito Democra-tico.

Tutti gli indagatidel sindaco

e del governatore

a pagina 2

A un anno e mezzo dalla sua costitu-zione il gruppo di “esperti” vip coop-tati dal sindaco Lucci non ha prodotto

alcuna proposta ufficiale. Poche risposte, tantiimbarazzi. Almeno è a costo zero. In Comunenon si sono mai visti e i consiglieri comunalisono tagliati fuori. L’opposizione? Desapare-cida. E il dissenso “carbonaro” conquistanuovi spazi.

L’INCHIESTAPRIMO PIANO

a pagina 11

segue a pagina 4

Mafia Capitale seconda parte. Sei mesi dopo l’inchiesta denominataMondo di Mezzo ecco un’ondata di arresti di pezzi da novanta.Dopo Massimo Carminati, il nero di “Romanzo criminale”, ex ter-

rorista Nar e della Banda della Magliana, e il ras delle cooperative, il rosso Sal-vatore Buzzi (un giro d’affari di oltre 60 milioni di euro di soldi pubblici), giàcondannato all’ergastolo per aver ucciso il suo socio in affari sporchi con 34coltellate e graziato (chissà perché) dall’ex presidente della Camera Pietro In-grao e da Oscar Luigi Scalfaro, Luca Odevaine, braccio destro dell’ex sindacoPd Walter Veltroni, che riceveva 20mila euro al mese da Stefano Bravo per fa-vorire la cooperativa La Cascina, sono saltati come tappi di champagne quellidel Mondo di Sopra. Sono 44 tra politici del Comune e della Regione, dirigenti

pubblici del Comune e della Regione, imprenditori del terzo settore (coope-rative) e palazzinari. Ci sono tutti i partiti, destra, centro e sinistra. Nelle carte della procura di Ca-tania, in coordinamento con quella di Roma, è comparso Castiglione, sotto-segretario dell’Agricoltura, per l’inchiesta su il Cara di Mineo, il centro chegestisce gli immigrati in attesa di ottenere l’asilo. Il politico del Paf – che co-munque non è indagato - è Ncd, uomo di Alfano, ministro degli Interni. Ovverocolui che dovrà decidere insieme a Renzi se commissariare il Campidoglio op-pure no. E’ saltato fuori dalle carte della procura di Roma anche il nome diMarco Visconti, ex assessore nella giunta Alemanno, avrebbe ricevuto mazzetteper 200mila euro da Buzzi.

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di Sanitàdel Lazio

LazioLazio

ladel

anitàSSNUMERO 25 ANNO I MARTEDÌ 9 GIUGNO 2015RECUP

SERVIZI

Alla Pisana la politica sanitariapuò attendere. Zingaretti e il suo cerchio magico hanno altro cui pensare a pagina 8

a pagina 9

Case della Salute da buttare? Ma qualcuna che funziona c’è

A llarmi rientrati, amnesie o cos'altro?Qualche giorno fa sembrava che lecose precipitassero, che migliaia di la-voratori stessero per trovarsi a spassoe che per altrettanti malati si aprisse

un periodo di pellegrinaggi e di incertezza. Poi si-

lenzio, si sono spenti i riflettori. L'emergenza è supe-

rata? Lo dicessero anche a noi, saremmo tutti più

sereni. Spiace tirare fuori questo discorso in un mo-

mento così delicato per la capitale, con gli arresti, gli

scandali, le polemiche, le chiamate di correità e le

proclamazioni di innocenza. La sanità regionale è in

fibrillazione, le inchieste passano anche di lì. E c'è

chi dice che quando gli inquirenti tireranno i fili giu-

sti saranno dolori. Ma torniamo ai licenziamenti. Il

Gruppo San Raffaele ha inviato le lettere di licen-

ziamento, ha avviato le procedure per chiudere le 13

strutture nel Lazio, ha pagato qualche arretrato,

certo, ma ha anche detto alla Regione che dovrà

prendersi in carico alcune migliaia di pazienti.

Dalla Regione replicano piccati che quell'imprendi-

tore privato ha torto, che non c'è margine di tratta-

tiva. Poi il silenzio. Il gruppo Garofalo ha problemi

molto più leggeri, ma quei 160 licenziamenti pesano

comunque parecchio. Game over anche da quella

parte. E ancora silenzio. Si lavora sotto traccia? O è

un gioco delle parti studiato a tavolino, una sorta di

partita di poker truccata per gettare fumo negli

occhi della opinione pubblica. Una rapida ricerca su

Google consente di accertare che il Gruppo San Raf-

faele praticamente una volta all'anno, nell'ultimo

decennio, ha mandato lettere di licenziamento, man-

dato in piazza i dipendenti, tenuto in fibrillazione

le sue strutture. Non ha chiuso, anzi si è consolidato,

evidentemente ha avuto delle compensazioni dalla

Regione o è stato in grado di trovarle altrove. Le

condizioni non erano così disperate come si scriveva

sui giornali? Qualcuno ha fatto sistematicamente il

miracolo? Che prezzo è stato pagato. Perché sotto il

profilo della logica il percorso dovrebbe essere

chiaro, se le aziende non hanno chiuso significa che

hanno avuto garanzie per andare avanti. E il pro-

blema non può riproporsi ogni anno. A meno che

non ci siano delle grosse responsabilità da parte

degli amministratori regionali, incapaci di gestire e

risolvere le situazioni. In ogni caso il quadro è con-

fuso e la risposta all'interrogativo fondamentale non

c'è: sono stati scongiurati quei licenziamenti? E a

che prezzo? E' un discorso di trasparenza, di corret-

tezza. E' nell'area grigia che si annidano i rischi

maggiori per tutti.

E quei licenziamenti nella sanità privata?

Quel comitato fantasmache agita i sonni di Sabaudia

di Carlo Rebecchi

di Stefania Pascucci

MAFIA CAPITALE/ SECONDA PARTE

segue a pagina 5

Roma ConnectionDal film di Francesco Rosi (1963): Le mani sulla cittàDal film di Francesco Rosi (1963): Le mani sulla città

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La gloriosa Lupa degradata a unamucca da mungere. E un’ammini-strazione, quella di Roma, semprepiù somigliante, per dirla con gliamericani, a un’anatra zoppa. E’ il

primo e più visibile effetto scatenato dalla se-conda tranche dell’inchiesta Mafia Capitale: 48indagati, tra cui 44 arrestati, in carcere o ai domi-ciliari. Ad essere coinvolto è soprattutto il Co-mune, ma anche la Regione ha i suoi problemi,insieme a coop rosse e pure bianche. Mentre l’in-chiesta della Procura pone una seria ipoteca mo-rale su una terza istituzione, la CittàMetropolitana, sorta sulle ceneri dell’abolita Pro-vincia. Il sindaco metropolitano è Ignazio Ma-rino, in qualità di sindaco di Roma; consiglieridella Città Metropolitana sono due degli arre-stati, Mirko Coratti e Pierpaolo Pedetti. Mentreda Palazzo Valentini arriva un altro monito per ilCampidoglio: nessuna proroga nell’esame degliatti d’inchiesta, ha fatto sapere il prefetto FrancoGabrielli, al quale spetta la penultima parola sulloscioglimento del consiglio comunale di Romaper mafia. Il suo parere a Palazzo Chigi arriverà,come già stabilito, il 30 luglio.I reati contestati a vario titolo vanno dall’associa-zione mafiosa alla corruzione, dalla turbativa

d’asta alle false fatturazioni, al trasferimento frau-dolento di valori con l’aggravante delle modalitàmafiose. Nel mirino della Procura il businessdell’assistenza agli immigrati, messo in piedi dalsodalizio tra Salvatore Buzzi, boss delle coopera-tive, e l’ex Nar Massimo Carminati, indagati dellaprima ora con Luca Odevaine, vice capo di gabi-netto del sindaco Veltroni, poi capo della PoliziaProvinciale con Zingaretti e poi al Coordina-mento nazionale sull’accoglienza per i richiedentiasilo del Viminale. Agli arresti sono finiti Mirko

Coratti, presidente Pd del consiglio comunale,dimessosi dalla carica dopo l’iscrizione nel regi-stro degli indagati a dicembre 2014. Coratti, so-stituito in consiglio con tutti gli altri “colleghi”arrestati, resta però consigliere della Città Metro-politana. Non si è dimesso a dicembre e non l’hafatto ora, non almeno fino a venerdì 5 giugno. Néil Pd, né il sindaco metropolitano Marino hannochiesto le sue dimissioni, nonostante la tantosbandierata voglia di pulizia. Sempre del PartitoDemocratico fa parte Pierpaolo Pedetti, consi-

gliere comunale e presidente della CommissionePatrimonio; è anche consigliere della Città Me-tropolitana: per lui vale lo stesso discorso di Co-ratti. Il prefetto Gabrielli ha provveduto per suo contocon comunicazione agli uffic i del Campidoglioe della Città Metropolitana a “dimissionare” deiure tutti questi personaggiAltro esponente democratico arrestato è DanieleOzzimo, dimessosi da assessore alla Casa a di-cembre perché indagato. Altro arrestato eccel-lente in quota PD è Andrea Tassone, expresidente del Municipio X, quello di Ostia e dellitorale, dimessosi a marzo ufficialmente per ledifficoltà incontrate nella lotta alla mafia sul lito-rale. Del consiglio comunale fanno parte poiMassimo Caprari, capogruppo e unico espo-nente del Centro Democratico di Bruno Tabaccie parte della maggioranza di Marino, e GiordanoTredicine, vice coordinatore di Forza Italia nelLazio. Tra gli arrestati in “quota Campidoglio” fi-gura anche Angelo Scozzafava, ex capo diparti-mento alle Politiche Sociali di Roma. Tra gli arrestati in quota Regione spicca invece ilnome di Luca Gramazio, ex capogruppo del Pdlin Campidoglio e poi di Forza Italia alla RegioneLazio. E’ l’unico accusato di associazione ma-fiosa. Tra gli indagati c’è invece il direttore del Di-partimento Politiche Sociali Guido Magrini.

PRIMO PIANO martedì 9 giugno 2015 pagina 2

CRESCE IL NUMERO DI CONSIGLIERI COINVOLTI IN MAFIA CAPITALE

L’inchiesta “Mondo di mezzo” svela nuovi particolari sul sodalizio politico-criminale capeggiato da Buzzi e Carminati. Custodia cautelare per Coratti, Pedetti, Caprari e l’ex assessore Ozzimo, della maggioranza. Arrestati Tredicine e Gramazio del centrodestra. Ripercussioni sulla neonata Città Metropolitana, nel cui consiglio siedono due degli indagati, eletti dal Pd

PRIMO PIANO/1

Tutti gli indagati di Marino e di Zingaretti

I reati

Mirko Coratti, Pd

LA CUPOLA ROMANA

Associazione a delinquere di stampomafioso, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori,corruzione, turbativa d'asta, false fatturazioni nell'ambito dell'inchiesta Mondo di Mezzo

42 anni, ex presidente delConsiglio comunale di Roma,dimessosi dopo la prima raffica di arresti nel dicembre 2014. È consigliere della Città Metropolitana di Roma

34 anni, ex capogruppo del Pdl in Campidoglio e poi di Forza Italia alla Regione Lazio

43 anni, dimessosi da assessore alla Casaa dicembre perché indagatonell'inchiesta della direzioneantimafia di Roma

33 anni, consigliere comunale e vice coordinatore di Forza Italia nel Lazio. Èil rampollo della discussa famiglia di venditori ambulanti che gestisce

la maggior parte dei camion bar a Roma

Andrea Tassone, Pd43 anni, presidente del MunicipioX, quello di Ostia e del litorale, dimessosi a marzo ufficialmenteper le difficoltà incontrate nella lotta alla criminalità organizzata sul litorale

42 anni, consigliere comunale eletto nel 2013 e presidente della Commissione Patrimonio in Campidoglio, oltre che consigliere della Città Metropolitana di Roma

Pierpaolo Pedetti, Pd

Luca Gramazio, Fi

Daniele Ozzimo, Pd

Giordano Tredicine, Fi

Massimo CarminatiMassimo Carminati, 56

anni, un passato fra i terroristi neri dei Nar

ma soprattutto un esponente

di spicco della banda della Magliana.

Il 2 dicembre 2014viene arrestato

dai Carabinieri del ROSinsieme ad altre 36 per-sone, tra cui Salvatore

Buzzi, ritenuto suo braccio destro.

Il processo a loro carico inizierà il 5 novembre

Salvatore Buzzi

45 anni, capogruppo e unico esponente di Centro Democratico, sostiene la maggioranza del sindaco Ignazio Marino

Massimo Caprari, Cd (Tabacci)

di Maria Pia Miscio

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PRIMO PIANOmartedì 9 giugno 2015 pagina 3

NELL’INCHIESTA ROMANA ANCHE GLI INTRECCI TRA POLITICA E MAFIA CAPITALE IN REGIONEPRIMO PIANO/2

N on avranno toccatopalla, come dice ilgovernatore NicolaZingaretti, ma gliinteressi sugli ap-

palti della Regione c’erano. Ed eranomotivati da quella montagna di soldi,circa 4 miliardi di euro di gare, su cuila banda di Buzzi e Carminatiavrebbe voluto in parte mettere lemani. A fare gola, a quella che i ma-gistrati chiamano la cupola di Mafiacapitale che estende i suoi tentacoli adestra e sinistra, erano quei 91milionidi euro per il servizio di prenotazionesanitarie regionali. L’affidamento peril Recup fu ritirato a dicembre, conl’esplosione del primo capitolo delterremoto giudiziario che ha svelatoil sistema della cupola. Come dimo-stra la seconda parte dell’indaginedella Procura di Roma, però, l’inter-vento c’è stato.Schierarsi da una parte o dall’altra,con la maggioranza o la minoranza,era questo il dilemma per il clan. Cheprende la sua decisione: la scelta cadesull’ex capogruppo regionale di ForzaItalia, Luca Gramazio, finito in car-cere. Così il ras delle coop rosse,Buzzi, punta tutto sul numero unoforzista. “E’ in quota opposizione,siamo andati a chiedere se potevafarci rispettare”, dice il braccio destrodel Nero, in carcere dallo scorso di-cembre. Tutto questo emerge dallecarte del gip Flavia Costantini, fasci-colo che racconta il notevole deside-rio di accaparrarsi quella commessa.Dentro al fascicolo ci finiscono tutti:dal presidente del consiglio regionaleDaniele Leodori (Pd) al suo collegadi partito Bruno Astorre (oggi sena-tore, fino al 2013 nell’ufficio di pre-sidenza della Pisana con BatmanFiorito), fino al capo della strutturasanitaria, il dem Alessio D’Amato.Nessuno di loro risulta indagato, male trascrizioni delle intercettazionimostrano un ‘mondo di mezzo’ che siimpossessa di quello di sopra e sotto.O almeno ci prova.Gli assi nella manica, però, sono Gra-mazio e Maurizio Venafro, ex capo digabinetto di Zingaretti e braccio de-stro e sinistro del governatore stesso.Venfaro, uomo macchina del centro-sinistra capitolino e regionale, è inda-gato dallo scorso marzo. Si dimisesubito per fugare ogni dubbio, manon basta. È lui a fornire alla diri-gente Elisabetta Longo il nome diAngelo Scozzafava, quale compo-nente della commissione che dovràgiudicare le offerte per il servizio diprenotazioni della sanità laziale.

Scozzafava, ex assessore alle Politichesociale ed ex capo nel settore V, è le-gato a Buzzi. L’attività di indaginemostra un incontro che avrebbe do-vuto favorire la buona riuscita del-l’operazione. Tutto confermato dallastessa Longo, accusata di falso e favo-reggiamento.Anche se in altre intercettazioniemerge come la banda scelga la lineadi ottenere l’affidamento solo per ilotti 3 e 4 dell’appalto. Un suggeri-mento che arriva da Gramazio.“Monge (capo della coop il Solco) –si legge ancora – c’ha detto che se staa move pure Astorre co Leodori:quindi ce potremmo aggrega o quel-l’altra strada dell’opposizione, madobbiamo scegliere. O dentro il Pdche sarebbe questa de Leodori…”. Un

sistema pieno e ramificato che nonsolo ha interesse sul Recup, ma fa ditutto per entrarne in possesso. “Lagravità indiziaria nei confronti diBuzzi, Carminati e Gramazio – scrivela gip – è resa evidente dagli incontricontinui di questi con Scozzafava,componente della commissione ag-giudicatrice, nel corso delle quali ilpubblico ufficiale rivelava il conte-nuto delle decisioni della commis-sione e indicava le strategie, icontenuti delle proposte dei concor-renti”.Non è il modello a determinare ilprocedimento ma “le intese illecite”,che aprono la strada a controffensivenei confronti degli interlocutori e che“delineano un quadro di geometriavariabile”. Ma chi sono i due uominiche tessono la tela del ragno? Venafrolo avevamo lasciato tre mesi fa con lascambio di lettere con Zingaretti, incui il sapiente staff del governatorefece emergere un’altra verità: una re-sponsabilità che non c’è, ma megliofarsi da parte per non alimentaredubbi e sospetti.L’ex capo di gabinetto viene dallaCampania, ha iniziato la sua scalatacon l’ascesa nazionale di Walter Vel-troni. Il classico burocrate rosso,

braccio operativo di Goffredo Bettini(regista del centrosinistra romano)prima e poi del presidente della Re-gione. Sempre presente quando c’erada prendere una decisione impor-tante, ma invisibile ai più. È stato acapo della segreteria di Rutelli sin-daco, è un dipendente in aspettativadi Ama, dove si occupava di relazioniistituzionali e dove inciampa nell’in-chiesta All Clean. Che finisce nel mi-rino dei magistrati per un presuntofallimento pilotato.L’altro protagonista della gara Recup,Luca Gramazio, lo avevamo lasciatoal ristorante da er Bruttone con Car-minati. Sei mesi dopo la sua imma-gine è quella di un uomo stanco,prelevato dalle forze dell’ordine chelo arrestano. Figlio di Domenico, ilPinguino che festeggiò in aula la ca-duta di Prodi con mortadella e spu-mante, era considerato l’astronascente del centrodestra. Appenatrentenne capogruppo in Campido-glio, rinsalda i rapporti con Ale-manno. Molti pronti a scommettere:“Questo è più bravo del padre”.Poi stesso ruolo alla Pisana, lasciatocon lo scoppio del primo capitolodell’inchiesta. Più votato con oltre18mila preferenze nel 2013, avrebbeincassato 98mila euro da Buzzi e Car-minati per un’accusa che gli vale il416 bis: “per aver fatto parte di un’or-ganizzazione di stampo mafioso”.Un’onta per l’uomo della legalità cheviene dalla sede Msi di piazza Tu-scolo, ben vestito per mostrarsi di de-stra e bicipite palestrato per strizzarel’occhio ai fascisti del terzo millenniodi Casapound. E gridare contro lamalagestione dell’immigrazione.Quella finita nella mani della cupola.La stessa che, secondo gli inquirenti,avrebbe avuto il supporto di Grama-zio e Venafro sul Recup. Per essere si-curi di chiudere il cerchio.

di Giovanni Santoro

Recup, sinistra e destra insieme nella scalata all’affare milionario

A far gola alla cupola erano i 91 milioni di euro per il servizio di prestazioni sanitarie regionali. Nicola Zingaretti difende i suoi, ma il nome del numero due della Pisana ricorre più volte nelle carte dei magistrati. Nel fascicolo anche il presidente

del consiglio regionale Leodori e i due dem Astorre e D’Amato. Il ruolo del capogruppo di Forza Italia finito in manette

Daniele Leodori

Bruno Astorre

Alessio D’Amato

Maurizio Venafro

Un nome di spicco nell’inchiesta èquello di Stefano Bravo, commer-cialista. Sembra sia un mago nel ri-ciclare all’estero i soldidell’organizzazione di Carminati eBuzzi destinati in mazzette a poli-tici, dirigenti pubblici comunali e re-gionali e agli imprenditori. L’accusaè di riciclaggio, secondo gli investi-gatori, Bravo rivestiva un ruolochiave all’interno dell’organizza-zione. Il Ros ha fotografato i suoicostanti rapporti con Luca Ode-vaine, ex vice capo di gabinetto delsindaco Walter Veltroni e capodella polizia provinciale di Roma,membro della commissione del Vi-minale che si occupa di immigra-zione, finito in carcere lo scorso 3dicembre. Bravo avrebbe gestito isuoi conti e compiuto viaggi in Sviz-zera per conto di Carminati.Ma Bravo è anche uno dei fonda-tori della Human Foundation, costi-tuita nel 2013 dall’ex ministro deiBeni Culturali (Pd), Giovanna Me-landri e attuale presidente delMuseo Maxxi di Roma. L’ex mini-stro chiarisce subito in un’intervi-sta sul Corriere della Sera «Bravo èil mio commercialista da 15 anni.Sono addolorata ma anche furiosaper quanto sta accadendo. L’8 di-cembre gli abbiamo inviato una let-tera per chiedergli di lasciare ogniincarico, sia pur nella speranza chepossa chiarire la propria posizione».La Melandri nega invece che Bravoabbia avuto un ruolo all’interno delMaxxi.

Stefano Bravo, commercialista

e socio della Melandri

IL RICICLATORE

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CRONACHE martedì 9 giugno 2015 pagina 4

RACCOLTA IN TILT DOPO L’INCENDIO NELL’IMPIANTO DI STOCCAGGIODELL’INDIFFERENZIATA IN VIA SALARIAIL CASO

Siamo fuori dall’emer-genza”. Sembra passatoun secolo da quando ilsindaco Ignazio Ma-rino esultava per la

chiusura della discarica di Mala-grotta e prometteva una raccoltadifferenziata spinta. Invece, da al-lora è passato più di un anno e lefotografie sembrano prese dal cas-setto dei ricordi e non scattate inquesti giorni: cassonetti stra-colmi, odori nauseabondi per lestrade di Roma, i presidenti diMunicipio che supplicano il Cam-pidoglio di trovare una soluzione.Che non arriva e la Capitale sitrova ad affrontare un buco nellosmaltimento di oltre 700 tonnel-late ogni 24 ore.La colpa è di quell’impianto Amasu via Salaria andato a fuoco lascorsa settimana. Il rogo è statospento in poco tempo, ma la pauranon passa; il timore si può sinte-tizzare in una formula burocra-tica: sospensione delle attività.Perché, per adesso, il capannonedove si stocca una parte dell’indif-ferenziato romano è stato chiuso.Prima bisogna ripristinare le pro-cedure anti-incendio. Ma i sac-chetti che trasbordano nonpossono attendere. L’unica pro-messa del presidente della muni-cipalizzata, Daniele Fortini, è chela struttura tornerà a lavorare al70% della sua capacità. Nessun ri-

schio invasione monnezza, rassi-curano da palazzo Senatorio: c’èl’arma del tritovagliatore di RoccaCencia, noleggiato dopo il bracciodi ferro con Manlio Cerroni, il pa-tron della Colari e di Malagrotta.Certo è che la situazione non puòessere sottovalutata: i compatta-tori potrebbero non bastare peraccogliere le 3mila tonnellate dimateriale non riciclabile giorna-liero prodotte. La metà va neiTmb dell’avvocato Cerroni, ex ras

dell’immondizia ma ancora indi-spensabile per non sommergereRoma di rifiuti. Come dimostratoil mese scorso, quando per unapresunta vendetta sull’arbitrato da900 milioni di euro perso dalla suaazienda, bloccò tutto e fu il caos.Per questo Fortini e l’assessoreall’Ambiente, Estella Marino, nonpossono fare a meno dei macchi-nari di via Salaria.Due alternative: Viterbo e Latina.Peccato che la città della Tuscia

non se la passi meglio: notizia dipochi giorni fa è la truffa da 1,4 mi-lioni di euro che ha portato a di-versi arresti, tra cui un funzionariocomunale. Anche perché non biso-gna sottovalutare che fra sei mesiproprio la struttura andata a fuocosarà chiusa. Il piano alternativo,però, è solo una piccola previsione:quella di aumentare la percentualedi riciclo, facendo così scendere letonnellate di non riciclabile: non èdato sapere di quanto.

di Giovanni Santoro

La struttura smaltisce 700 tonnellate di immondizia al giorno ma dopo il rogo (doloso?)è stata temporaneamente chiusa. E in attesa che la differenziata decolli per davvero, non resta che affidarsi al solito

Cerroni o a soluzioni tampone. Ma per il primo cittadino la fase critica è stata superata e tutto è sotto controllo

Emergenza rifiuti, Marinospera in un miracolo

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ARoma non si può fare, o almeno finora Mat-teo Renzi si è opposto, per più di un motivo.Nell’ordine: perché sta per aprirsi il Giubileo

e per l’immagine dell’Italia una Roma Capitale “com-missariata per Mafia” avrebbe effetti devastanti; per-ché se si votasse a breve, senza il traino delle elezionipolitiche, gli strateghi del Pd prevedono a Roma unavittoria del voto di protesta, cioè dei “grillini”.Sono queste due paure del partito di Renzi a tenerein vita per il momento il “Marziano”. Il premier-se-gretario del PD ha fatto capire più volte, da quandoè al governo, di non avere in simpatia Marino, se nonaltro perché come si può giustificare un sindaco chenon solo sceglie degli assessori che non hanno i requi-siti per far parte del governo della città sceglie ma nonsi accorge di nulla, ma proprio di nulla, di quello che

di sporco e di corrotto avviene nella sua Giunta?Molte delle “verità” ufficializzate dal procuratorecapo Pignatone erano nell’aria, la gente comune neparlava da tempo. Purtroppo i partiti di rado fannoal loro interno quello che proclamano come imperativiassoluti. E’ così che si tollerano i corrotti; e ricatti econtroricatti vanno poi a imbrogliare la matassa inmodo tale che, quando tutti sono coinvolti, non cisono più rimedi indolori.È questa, probabilmente, la strada che la politica se-guirà per uscire dalla “Terra di mezzo” nella quale si-nistra e destra hanno trasformato i partiti inricettacoli del malaffare. A Roma è nata una nuovasottospecie della mafia, una “mafia politica” che simette a disposizione dei corruttori e, anche se nonprovoca spargimenti di sangue, uccide lo stesso: uc-

cide le speranze degli onesti che, quando mettono lascheda nell’urna, sognano di migliorare il paese per sestessi e per i loro figli. Gli effetti si vedono: Roma èsempre più alla deriva, non ha più coesione sociale, èridotta ad una città – sia detto senza offesa – di tipomediorientale; non è un caso se tante vie e tantepiazze, a cominciare da quelle più prestigiose – peresempio Fontana di Trevi, Termini, Borgo – sonoormai trasformate in veri e propri suk. Dicono cheRenzi, in privato, avrebbe sostenuto che a Roma“sono da cacciare via tutti”. Per farlo dovrebbe peròavere una visione strategica per la Capitale, oltre cheper il Paese; e non è detto che l’abbia su entrambi ipiani. Ma non si sa mai; e se il terzo atto fosse vera-mente quello conclusivo?

Carlo Rebecchi

segue dalla prima pagina

Solo le paure di Renzi tengono in sella Ignazio Marino

La speranza è che la gara per i ma-teriali riciclabili non finisca nellemani sbagliate. Come accadutonel 2013: allora Salvatore Buzzi,re delle coop rosse in carcere permafia capitale, riuscì a usare la suaforza politica e di relazioni inCampidoglio per far subappaltare“a soggetti economici a lui ricon-ducibili - scrive il gip Flavia Co-stantini nell’ordinanza cherappresenta il secondo capitolodella vicenda – la gara di appalton. 30 indetta da AMA Spa sullaraccolta differenziata del multi-materiale”. Quindi l’idea potrebberivelarsi insufficiente. La viad’uscita sono le gare d’appalto,che dovrebbero tenersi a settem-bre, per portare fuori regione lamonnezza. La Marino e Fortinipuntano tutto sul nuovo servizioche partirà a breve nel I e nel IIMunicipio. Con inevitabili criti-cità nella fase inziale che, invecedi ridurre l’indifferenziato ri-schiano di aumentarlo.Legambiente da anni predicaquesta strada, le percentuali nonlasciano ben sperare: da ordinidell’Unione europea, Romaavrebbe dovuto raggiunte quota65% nel 2013: lo scorso anno, in-vece, era ferma al 43. “I tmb – di-chiara l’associazioneambientalista – vanno superatiper i gravi problemi di miasmi eper evitare che un incendio mettaa repentaglio la salute dei citta-dini: devono essere usati per il re-cupero di materia ai fini delriciclaggio”. L’emergenza rifiutinon è ancora risolta. Anche se ilsindaco di una Capitale afferma ilcontrario.

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CRONACHEmartedì 9 giugno 2015 pagina 5

Nei conti del Co-mune di Romavi è un buco daquasi un mi-liardo di Euro.

Non è un refuso. La cifra è cor-retta ed ammonta esattamente a853 milioni ed è riportata nerosu bianco nella delibera dellaGiunta Marino del 30.4.2015.Da cosa deriva? Le nuovenorme contabili che si appli-cano agli Enti Locali (D. Lgs. n.118/2011) impongono ai co-muni di spendere, a partire dal2015, quello che incassano real-mente. Tali norme impongonoanche di fare la pulizia dei resi-dui attivi e passivi accumulatisino al 1.1.2015. I residui attivirappresentano i crediti che ilComune vanta nei confronti di soggetti terzi,mentre i residui passivi rappresentano i debiti.Il risultato di questa pulizia è appunto una dif-ferenza o disavanzo tecnico di 853 milioni. Sa-rebbe più corretto definirlo buco, se nonautentica voragine. Poiché i residui attivi sonodati dalla differenza tra gli accertamenti (ov-vero le entrate che si prevedevano di incassarea inizio anno) e le riscossioni (ovvero le entrateeffettivamente incassate), e vengono positiva-mente conteggiati nel risultato di bilancio inquanto rappresentano come detto dei creditiper il comune, un aspetto molto importantenella loro gestione è la valutazione della loroattendibilità : è infatti importante che l'ente co-munale cancelli dall'importo dei residui iscrittia bilancio per l'anno successivo quelle voci dientrata che prevede di non incassare o che pre-vede di incassare solo in parte. Questo è esat-tamente quello che non è stato fatto dallaGiunta Marino, come evidenziato dal M5S intutte le fasi di approvazione dei bilanci.Questo significa che il sindaco Marino ha im-pegnato e speso soldi che erano meramente fi-gurativi, inesistenti. Ossia ha inserito neibilanci dei crediti non riscossi e soprattutto dicui era ampiamente prevedibile la mancata ri-scossione, semplicemente in considerazionedel fatto che anche negli altri precedenti nonvenivano storicamente incassati. “Ad esempio

esiste una percentuale praticamente fissa dimancata riscossione sulle multe, sulla tassa ri-fiuti o sugli affitti etc etc. Taluni di questi cre-diti vengono addirittura definiti inesigibili.Marino ha impegnato questi soldi e creato que-sta voragine”, ci dice Marcello De Vito Capo-gruppo 5 stelle al Comune di Roma. Ora, inbase al D.M. del 2.4.2015 emesso dal MEF, ilcomune ha 45 giorni di tempo dal 2.5.2015 perpredisporre una manovra correttiva trenten-nale. “Questo significa – aggiunge ancora DeVito - almeno 30 milioni in più all'anno di tasse

sui cittadini (o tagli), che vanno a cumularsialle tasse più alte d'Italia che già paghiamo, iviinclusa l'addizionale IRPEF da 200 milioni chei cittadini romani versano e verseranno alla ge-stione commissariale fin quasi al 2050, per pa-gare i debiti lasciati dall'allora Sindaco Veltroni,il peggiore della storia di Roma dopo Ale-manno”.In un quadro di tale gravità economico-finan-ziaria, si dovrebbe quanto meno supporre cheil Comune di Roma vanti dei servizi eccellenti.In realtà, come i romani ben sanno, così non è:

il Trasporto Pubblico Locale ètra i peggiori d'Europa, con unaGiunta (Assessore alla mobilitàImprota) che, anziché incenti-varlo, continua a tagliare corsee chilometri nell'ordine del10/20 %; gli asili nido offronoun servizio sempre più di mi-nore qualità a causa dei taglioperati dalla Giunta Marino edel continuo braccio di ferrooperato con le educatrici sultema del salario accessorio(cose riferibile anche a tutti i24.000 dipendenti dell'ammi-nistrazione comunale), e lagiunta tende sempre più a pri-vatizzarli a detrimento del ser-vizio; Le strade e gli edificipubblici sono sempre più disse-stati.Tutto questo in quanto

non solo si spende più del dovuto, ma lo sispende anche male, perpetrando gli sprechidella precedente amministrazione Alemanno.Intanto il Sindaco Marino cosa fa? Porta avantila candidatura di Roma alle Olimpiadi. In-somma... ragiona all'insegna del "date lorobrioches". C’è da chiedersi se Marino pensi se-riamente di portare avanti il progetto olimpiadiRoma 2024 o viva nel Mondo delle Meravigliedi Alice.Viste le denunce e gli esposti sugli sprechi ap-purati dalla Commissione speciale capitolinaspending review a guida Cinque stelle è scon-tato l’affondo dei grillini. “Non siamo contrariin linea di principio a questi eventi e siamo benconsci dell'opportunità di sviluppo ed investi-menti che possono rappresentare – dicono- maabbiamo ben a mente come sono stati gestitinegli ultimi anni dalla politica. L'EXPO di Mi-lano è solo l'ultimo esempio. Inoltre a Romasono davvero sotto gli occhi di tutti gli scempicostituiti da opere faraoniche costruite in nomedello sport e ormai abbandonate da decenni,inutilizzate ed irrecuperabili nell’immediato. Econ esse lo scempio costituito dal fiume di de-naro pubblico sprecato. Infine, certi investi-menti sono ipotizzabili solo quando hai i contiin ordine e soprattutto hai assicurato ai citta-dini dei servizi adeguati. A quel punto puoi ve-ramente pensare di organizzare le olimpiadi.”

SCENARIIL CALCOLO DEI CREDITI E DEI DEBITI SVELA LA VORAGINE NELLE CASSE DEL COMUNE

di Sandro Gugliotta

Allarme rosso, c’è un buco da 853 milioni

Tra le entrate inserite nel bilancio ci sono anche quelle incerte, chesaranno incassate parzialmente o non arriveranno proprio, come hannopiù volte denunciato i consiglieri grillini. Il risultato di questa contabilità

disinvolta è che il sindaco Marino pensa di spendere soldi che non ha. L’unica soluzione è una manovra da varare entro un paio di settimane,

che costringerà i romani a pagare almeno 30 milioni di tasse in più

Chi vince nella gara dei corrotti è,però, il Partito Democratico. Nu-mericamente i politici del Pd sono

risultati i più indagati e incarcerati rispettoai loro avversari. Non solo politici maanche dirigenti del Campidoglio.E sonosaltati fuori, nel frattempo, altri cinquenomi eccellenti, pur non indagati: si parladi Francesco D’Ausilio, ex capo gruppo Pdin consiglio, Luca Giansanti, consigliereLista civica Marino, Annamaria Cesaretti,consigliera Sel, Alfredo Ferrari, consiglierePd e presidente commissione Bilancio,Gianluca Peciola, consigliere Sel. Perso-naggi che imbarazzano non poco il sindacoMarino, che pensa per loro ad un passo in-dietro spontaneo, e che frenano il percorsoin discesa della sua giunta dopo la blinda-tura del presidente del consiglio, MatteoRenzi, che ha ordinato di fare quadrato at-torno alla giunta capitolina. Il capo del Governo si è anche ben guar-dato di usare, nel suo parlato, quattro pa-role magiche: “Partito Democratico” e

“Mafia Capitale”. Irriconoscibile Matteo,ai tempi che furono della Leopolda e deltutti a casa, si è oggi dichiarato garantistafino al terzo grado di giudizio, perché so-stiene di avere anche lui un padre indagatoe che – dice - ai suoi figli non fa vedere ilnonno? Nonostante le infiltrazione ma-fiose nelle istituzioni in Regione e Campi-doglio, nonostante la gravità dei fatticommessi da assessori e consiglieri del Pd,il Potere che garantirebbe la democrazia inItalia, prende la strada della difesa dei suoitout court. Ma i sospetti aumentano ogni giorno dipiù . La frase intercettata: «Controlliamoi consiglieri comunali» detta da Buzzi aCarminati al telefono certamente preoc-cupa più i cittadini che chi governa. Preoc-cupa tanto anche che tutto il Pd nonricordi più (o faccia finta di non sapere) chiè stata Emanuela Bugitta (oggi in galera)stretta collaboratrice di Buzzi. Faceva partedelle Brigate Rosse anni Ottanta, condan-nata a 16 anni e 6 mesi per aver partecipato

al commando che uccise il vicecapo dellaDigos, Alfredo Albanese di soli 33 anni nel1980. E' nel carcere romano di Rebibbiache la Bugitti incontra Buzzi che fonderàla 29 giugno nel 1983: lei ne diventerà lapresidente. Metteranno, assieme a Carmi-nati (anche lui ex terrorista, ma di destra),le mani su appalti e soldi pubblici del Co-mune di Roma dal 1985 fino ad oggi. Inquegli anni in Campidoglio governava il Pddi Vetere, poi il Pd di Veltroni. Nessuno diquella sinistra intelligente, raffinata e ac-corta ha mai sospettato nulla? Difficile dacredere. Il commissario del Pd Orfini èdunque da prendere sul serio quando sidomanda: «I servizi segreti non sapevanonulla di certi personaggi?». Come si può pensare di lasciare le mani li-bere al sindaco Marino - anche se noncoinvolto in nessuna indagine– che ha co-munque nominato persone di sua fiduciacome Ozzimo (ex assessore alla Casa e alPatrimonio) che avrebbe ricevuto da Buzzi20mila euro e richiesto favori per l’assun-

zione di una persona. Come Mirko Coratti(ex presidente del Consiglio) che nel luglio2014 ha usato la sua associazione Rigeneraanche per un convegno in Campidoglio at-tribuendosene da solo il patrocinio. Corattiè anche quello che di fronte al giudice hanegato tutte le accuse contro di lui per cor-ruzione e abuso di potere ma non ha sa-puto spiegare quei 10mila euro attribuitialla sua Rigenera da Buzzi. Come Tassoneex presidente del municipio di Ostia, Bri-gidina Paone, Gaetano Altamura assuntocome dirigente alla tutela ambientale, etanti altri entrati nella pubblica ammini-strazione romana grazie all’attuale giunta.È indubbio che la Roma Connectionabbia agito con le complicità politiche, di-rigenziali, affaristiche e istituzionali. E chenon abbia operato fuori dal perimetro delconsiglio comunale e della giunta del sin-daco Ignazio Marino. Ma al suo interno, dadentro.

Stefania Pascucci

segue dalla prima pagina

Page 6: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 9 GIUGNO 2015

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Page 7: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 9 GIUGNO 2015

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 25 ANNO I MARTEDÌ 9 GIUGNO 2015

RECUP SERVIZIAlla Pisana la politica sanitariapuò attendere. Zingaretti e il suo cerchio magico hanno altro cui pensare a pagina 8 a pagina 9

Case della Salute da buttare? Ma qualcuna che funziona c’è

A llarmi rientrati, amnesie o cos'altro?Qualche giorno fa sembrava che lecose precipitassero, che migliaia di la-voratori stessero per trovarsi a spassoe che per altrettanti malati si aprisse

un periodo di pellegrinaggi e di incertezza. Poi si-lenzio, si sono spenti i riflettori. L'emergenza è supe-rata? Lo dicessero anche a noi, saremmo tutti piùsereni. Spiace tirare fuori questo discorso in un mo-mento così delicato per la capitale, con gli arresti, gliscandali, le polemiche, le chiamate di correità e leproclamazioni di innocenza. La sanità regionale è infibrillazione, le inchieste passano anche di lì. E c'èchi dice che quando gli inquirenti tireranno i fili giu-sti saranno dolori. Ma torniamo ai licenziamenti. IlGruppo San Raffaele ha inviato le lettere di licen-ziamento, ha avviato le procedure per chiudere le 13

strutture nel Lazio, ha pagato qualche arretrato,certo, ma ha anche detto alla Regione che dovràprendersi in carico alcune migliaia di pazienti.Dalla Regione replicano piccati che quell'imprendi-tore privato ha torto, che non c'è margine di tratta-tiva. Poi il silenzio. Il gruppo Garofalo ha problemimolto più leggeri, ma quei 160 licenziamenti pesanocomunque parecchio. Game over anche da quellaparte. E ancora silenzio. Si lavora sotto traccia? O èun gioco delle parti studiato a tavolino, una sorta dipartita di poker truccata per gettare fumo negliocchi della opinione pubblica. Una rapida ricerca suGoogle consente di accertare che il Gruppo San Raf-faele praticamente una volta all'anno, nell'ultimodecennio, ha mandato lettere di licenziamento, man-dato in piazza i dipendenti, tenuto in fibrillazionele sue strutture. Non ha chiuso, anzi si è consolidato,

evidentemente ha avuto delle compensazioni dallaRegione o è stato in grado di trovarle altrove. Lecondizioni non erano così disperate come si scrivevasui giornali? Qualcuno ha fatto sistematicamente ilmiracolo? Che prezzo è stato pagato. Perché sotto ilprofilo della logica il percorso dovrebbe esserechiaro, se le aziende non hanno chiuso significa chehanno avuto garanzie per andare avanti. E il pro-blema non può riproporsi ogni anno. A meno chenon ci siano delle grosse responsabilità da partedegli amministratori regionali, incapaci di gestire erisolvere le situazioni. In ogni caso il quadro è con-fuso e la risposta all'interrogativo fondamentale nonc'è: sono stati scongiurati quei licenziamenti? E ache prezzo? E' un discorso di trasparenza, di corret-tezza. E' nell'area grigia che si annidano i rischimaggiori per tutti.

E quei licenziamenti nella sanità privata?

Page 8: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 9 GIUGNO 2015

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE martedì 9 giugno 2015 pagina 8

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Zingaretti e i suoi pensano adaltro, la politica sanitaria dellaregione è rimandata a tempimigliori. E si vede lontano unmiglio. Il governatore appare

inattaccabile, le inchieste lo sfiorano manon lo raggiungono direttamente, non al-trettanto - e non è notizia fresca – si puòdire del suo cerchio magico. Tutta genteche nel girone delle inchieste per un motivoo per un altro c’è entrata. E non solo dimafia capitale, stiamo parlando di procedi-menti aperti, chiusi, congelati, che riguar-dano i suoi più stretti collaboratori. Uominidi cui si fida, e lo dice in ogni occasione. Maè possibile lasciare a loro la gestione dellasanità? Il capo di gabinetto Maurizio Vena-fro si è sacrificato per il capo dimettendosiper tempo, il responsabile della cabina diregia Alessio D’Amato ha tirato dritto. Ep-pure tutte le trattative, le strategie, passanoattraverso di lui. Oggi si agitano fantasmi diproblemi irrisolti, come quello del famosobando per il Recup, il sistema di prenota-zione regionale per le prestazioni sanitarie.Non si è mai capito fino in fondo perchétutto sia rimasto in stand by per anni, e dicome si vada avanti in un incredibile regimedi prorogatio. Si è sempre detto e scritto deilimiti del meccanismo, di come sia neces-sario inserire nelle agende degli appunta-menti anche il sistema privato accreditato,di come sia urgente un restyling e una ri-visitazione del servizio, gare o non gare, ap-

palti o non appalti. Ci sono delle indaginida sempre, ci sono degli indagati da tempoimmemorabile, non se ne esce. La que-stione nasce prima di Zingaretti, primadella Polverini, si perde nella notte dellegiunte. Se non se ne è venuti a capo una ra-gione ci deve pur essere. La genesi naturalecome servizio dato in gestione alla Comu-nità di Capodarco, un mix di operatori nor-modotati e disabili, la mano sapientedell’intramontabile Augusto Battaglia(anche la figlia Erika, oggi membro in-fluente del Consiglio Comunale di Roma,è passata di lì) e la continuità assicurata dal

manager Marotta, una lunga storia da con-segnare ai posteri. Ma quando si passa dalvolontariato, dall’impegno sociale agli affariil discorso cambia. E tutto sfuma in unanebbia che la Giunta Polverini prima,quella Zingaretti poi, hanno mantenutoben fitta. Ora gli inquirenti stanno fru-gando nelle carte, qualcosa salta fuori. Ilvento è cambiato? E’ un modo di gover-nare border line, quello cui ci ha abituati laRegione Lazio. Vale per la gestione degliuomini, dei manager, vale per il rapportocon le aziende ospedaliere pubbliche, conle Asl e con gli imprenditori privati. Traspa-

renza zero e tanti dubbi e per-plessità che fanno pensare comeil limite tra lecito e illecito si siasfiorato mille volte. A fronte diuna incapacità tecnica e politicadi gestire una fetta di bilancioconsistente della Regione (sa-nità vale l’80% della torta) te-nendo conto delle realtà delterritorio, delle esigenze dei cit-tadini. Almeno la metà dei ma-nager scelti mostra clamorosamente la corda, qualcuno èscappato verso lidi più sicuri ap-pena ne ha avuto la possibilità,altri – i più validi – hanno decli-nato ogni offerta di entrare ingioco. Troppi dirigenti inca-paci, messi in posti chiave perragioni clientelari e non permeriti. Qualcuno ha pagato,altri no. Ne scaturisce una poli-

tica ondivaga, irresoluta, spesso incom-prensibile, che tampona (male) leemergenze senza risolvere i problemi.Basta leggere i documenti programmaticiper cogliere tra le troppe roboanti e incon-cludenti parole l’incapacità di una lineachiara, efficace, risolutiva. Sarà anche que-sto che la Regione è da sempre soggetto“attenzionato” per quanto riguarda la sa-nità. Nei guai sono finiti quasi esclusiva-mente imprenditori privati. Ora è sotto lalente di ingrandimento della magistraturaun sistema che non funziona. E sono inmolti a tremare.

IL CASO EMBLEMATICO DELL’APPALTO RECUP, DA ANNI IN REGIME DI PROROGATIOIN PRIMO PIANO

Alla Pisana la politica sanitaria può attendereZingaretti e i suoi hanno altro cui pensare

di Giulio Terzi

Ogni anno in Italia oltre 50 fa-miglie sono distrutte dallamorte di un bambino per sof-

focamento da corpo estraneo (dati2007 SIP - Società Italiana di Pedia-tria). Ciò avviene non solo a causadel “corpo estraneo” che hanno inge-rito accidentalmente (palline digomma, prosciutto crudo, insalata,caramelle gommose, giochi, etc.),ma soprattutto perché chi li assistenei primi momenti di solito non è pre-parato alle manovre necessarie perfar fronte all’emergenza e interve-nendo in modo maldestro peggiorairrimediabilmente la situazione. Pro-prio a questa carenza informativa eformativa è stata dedicata in questigiorni una efficace iniziativa del-l’Azienda Ospedaliera San GiovanniAddolorata incentrata su una le-zione interattiva di primo soccorso emanovre di disostruzione pediatrichesecondo le nuove linee guida inter-nazionali "Chi salva un bambinosalva il mondo intero", il tema, oltre400 i partecipanti, molti i genitori.Al centro della lezione una pre-

messa. Il non sapere genera errori.Prendere per i piedi un bambino cheè ostruito e che sta soffocando, opeggio ancora mettere le dita inbocca, non sono manovre salvavita.Ma allora cosa fare? “E’ importanteprima di tutto la formazione e la giu-sta prevenzione – afferma il dr. Ra-niero Cartocci, Direttore U.O.C.Ginecologia e Ostetricia – e ho vistomolta soddisfazione tra i presentiche un’azienda abbia dato spazio eattenzione a un tema molto attuale.È importante sottolineare la cono-scenza della giusta somministra-zione dei cibi. In alcuni paesi come ilCanada, vendere in alcuni locali aibambini cibi che possono andare ditraverso può comportare anche unadenuncia penale”.Una lezione anche pratica, attra-verso l’utilizzo di manichini. Soddi-sfatte soprattutto le mamme.“Bisogna cercare quindi di mante-nere la calma”, spiega Marta, unagiovane mamma: ha una bambina ditre anni e aveva già seguito altricorsi. “Sono tutte esperienze neces-sarie. È l’abitudine che ti aiuta a

compiere le giuste manovre. E anchea canalizzare il panico. L’aver fattoquesto corso mi ha dato stupore, pro-prio perché mi ha spiegato comecomportarmi e soprattutto come noncomportarmi, certi errori potrebberoessere fatali. C’è poi Valentina, lei haun bimbo di due anni; per lavoro èstata costretta a mandarla all’asilonido, non con poche preoccupazioni:“Non manderei mai mio figlio dove lemaestre non hanno fatto un corsodel genere. Purtroppo non semprehai la certezza che tutti siano prepa-rati e questo dovrebbe essere uncorso da far conoscere a più personeperché il pericolo è sempre dietrol’angolo”. “Tutte le mamme sonostate serene e contente – riferisce ladr.ssa Teresa Leonetti, una delleostetriche del S. Giovanni e respon-sabile dell’evento – soprattutto nellasimulazione con i manichini. Tutte leprove hanno avuto esito positivo,segno che la formazione e la cono-scenza di come agire sono fonda-mentali non solo sul piano umanoma anche su quello psicologico edemotivo”.

Una caramella di traverso? L’esperto vi dice che fareSERVIZI/Al S.Giovanni Addolorata lezione interattiva di primo soccorso e manovre di disostruzione pediatriche

di Francesco Vitale

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Laziola delSSanità LazioCRONACHEmartedì 9 giugno 2015 pagina 9

Nel numero precedente dell'inserto dedi-cato alla Sanità del Lazio abbiamo raccon-tato di un incontro tra i responsabili delleCase della salute aperte nel Lazio. Un in-contro nel corso del quale sono emerse cri-tiche e autocritiche e insieme laconsapevolezza di un ritardo nella pro-grammazione e della necessità di una revi-sione del sistema. Il direttore generale dellaAsl di Frosinone Isabella Mastrobuono,nostra attenta e per niente tenera lettrice,ci ha inviato questa lettera che volentieripubblichiamo, nella convinzione che il dia-logo e il dibattito aperto producano moltopiù delle polemiche in punta di fioretto edelle ponderose analisi. Ai lettori tutto saràpiù chiaro.

Caro Direttore,leggo sul Tuo quotidiano che le Case della Sa-lute sono Strutture che non sono decollate, salvoalcune eccezioni. Ti invio questo documento chedimostra esattamente il contrario. Se solo siavesse l'umiltà di ammettere che per otteneredei risultati concreti ci vuole del tempo visto chela Regione Lazio è partita con anni e anni diritardo rispetto ad altre regioni e al resto d'Eu-ropa. Per promuovere l'assistenza primaria civuole molto coraggio nelle scelte ed una grandecapacità di coordinare figure professionali che

mai hanno lavorato insieme nel passato. Lastrada che abbiamo fatto a Pontecorvo èenorme e oltre tutto non siamo che all'inizio diun percorso che presto vedrà il coinvolgimentodei poliambulatori, consultori e di tutti i Medicidi Medicina Generale e i Pediatri di LiberaScelta del territorio. Il problema non è solo or-ganizzativo ma anche e soprattutto culturale:deve cambiare anche il mododi pensare e operare dei me-dici e delle altre professioni sulterritorio. E' qusta la chiave divolta per realizzare gli obiet-tivi di una presa in carico deipazienti cronici.I recenti dati pubblicati dal-l'Istituto CREA dell'Univer-sità Tor Vergata dimostranoancora una volta, se ce ne fossebisogno, che i pazienti fragili,spesso anziani, e con cronicità, sono ricoveratinelle Medicine Interne ed in Cardiologia men-tre, potrebbero essere più dignitosamente ed ef-ficacemente trattati sul territorio. Ti prego, perl'onesta intellettuale che ti contraddistingue, direndere noto a tutti il nostro sforzo perchè que-sta è la direzione della Sanità del futuro.Con stima

Isabella MastrobuonoDirettore Generale Asl Frosinone

Gentilissima,Stima reciproca e confronto, da anni,chiaro e diretto. Prendiamo con lamassima serietà e attenzione le tue considera-zioni. Per ragioni di tempo e di spazio rispar-miamo ai lettori analisi e dati del ponderosodossier che mi hai inviato e dal quale peraltroemerge quello che della tua attività sul territorio

abbiamo sempre onestamentedocumentato lasciando ad altri leconsiderazioni politiche polemi-che e strumentali: una grande ca-pacità progettuale e una noncomune forza organizzativa.L'antica scuola del prof. Guzzantinon mente e i frutti si vedonoanche a lunga distanza.In Ciocia-ria è stato possibile realizzare ciòche in altri contesti territoriali èstato appena timidamente accen-

nato per un fortunato mix di circostanze, una re-altà socio-sanitaria che aveva assolutamentebisogno di un inquadramento e di una svolta e latenacia e determinazione non comune di un ma-nager competente, con degli obiettivi precisi intesta sta trascinando tutto e tutti nella direzionegiusta. Nessuno sconto, è una operazione dura,che genera contrasti e che comporta danni colla-terali. Non è un caso che nella Asl di Frosinone sisia riusciti a far decollare in tempi da record la

struttura per le ex pazienti degli Ospedali Psichia-trici Giudiziari. Ci vuole coraggio per rischiareun'insuccesso. Ma a quel che è dato di sapere laRems funziona. Mentre nelle altre Asl coinvoltenell'operazione post-Opg si procede male e in or-dine sparso. Consentimi di dirlo senza piaggeria,il problema è nel manico, oltre che nellla duttilitàdel territorio, lo abbiamo scritto e lo confer-miamo. Non tutto funziona nella Asl ciociara, in-tendiamoci. Proprio nei giorni scorsi una partepolitica ha picchiato duro sul Pronto Soccorsodell'ospedale di Frosinone, al di là della enfasi po-lemica qualcosa di vero ci sarà. Ma torniamo alpunto di partenza. L'articolo che ha suscitato latua reazione riprendeva tesi e dichiarazioni nonnostre ma che abbiamo potuto verificare nel con-creto. Alcune delle Case della salute testate sonoveramente allo stato embrionale. Definirle unbluff può rappresentare una forzatura polemica,sostenere che forse sarebbe stato più opportunoriempirle di contenuti, uomini e attrezzatureprima di inaugurarle può essere una considera-zione condivisibile? In ogni caso abbiamo giàmesso in preventivo una visita a Pontecorvo.Grato per l'attenzione che riservi al nostro gior-nale.

Giovanni Tagliapietra

SERVIZI DIBATTITO APERTO SUL NUOVO CORSO DELLA POLITICA SANITARIA REGIONALE

Case della salute da buttare? Ma qualcuna che funziona c'èIl direttore generale della ASL di Frosinone interviene sull'argomento difendendo la filosofia e la pratica

della struttura di Pontecorvo realizzata sul suo territorio. "Non siamo che all'inizio di un percorso che prestovedrà il coinvolgimento dei poliambulatori, consultori e di tutti i medici di medicina generale e i pediatri

di libera scelta del territorio - dice - Il problema non è solo organizzativo ma anche e soprattutto culturale"

La Società Mondiale di Paraplegia, ISCoS (interna-tional Spinal Cord Society) ha presentato durantel'ultimo Congresso annuale svoltosi a Montreal, ilnuovo Textbook on Comprehnsive Management ofSpinal Cord Ijuries. Il libro rappresenta una guidacontenente informazioni per tutte le discipline coin-volte nella cura delle lesioni midollari, per medici,fisioterapisti, terapisti occupazionali, infermieri,psicologi, assistenti sociali, tecnici ortopedici.Complessivamente sono 80 capitoli divisi in 10 se-zioni, il lavoro copre anche alcuni argomenti maitrattati fino ad ora in un libro di testo come, peresempio, il trattamento prima dell'ospedalizza-zione, le misure di outcome, la nutrizione, i pro-gressi dellaricerca e la prevenzione. In tal modo rappresentauna guida ad un approccio veramente olistico dellelesioni midollari. Il libro ha una struttura semplicee comprensibile che consente a tutte le disciplineuna facile lettura e assimilazione dei contenuti. Frai pochi autori italiani l'equipe medica della SezioneMielolesi dell'IRCCS Fondazione S. Lucia, che hacurato la stesura del capitolo sulla prognosi dellelesioni midollari e dei vari fattori che la influenzano.

Il contributodell’Irccs S.Luciaalla nuova guida

dell'ISCoS

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NON DIAMO GIORNI ALLA VITA MA LA VITA AI GIORNI

Storica, privata, indipendente.

Vita reale, soluzioni vere. Aumentano le nostre risorse a favore della Sanità.

Oltre 12.000 pazienti assistiti gratuitamente dall’Hospice dalla sua apertura in

modalità ricovero o in assistenza domiciliare con riguardo ai malati terminali ed alle

persone affette da SLA; in centro diurno o in assistenza domiciliare per le persone

affette da morbo di Alzheimer; avvio della costruzione a Roma di un villaggio

residenziale per malati di Alzheimer, progetto destinato a rivoluzionare il tradizionale

approccio assistenziale a favore della serenità e di una maggiore libertà e dignità

dei pazienti; oltre 30 milioni di euro a sostegno dell’evoluzione tecnologica degli

ospedali del territorio, per migliorare la qualità dei servizi alla comunità; due nuove

call for proposals per oltre 10 milioni di euro a beneficio della ricerca di eccellenza

in campo biomedico per combattere le patologie più diffuse e quelle rare.

www.fondazioneroma.it

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CRONACHEmartedì 9 giugno 2015 pagina 11

La lunga agonia del consiglio co-munale di Latina è finita. Con 20voti favorevoli e 7 contrari è stato

sfiduciato il sindaco Giovanni Di Giorgi.Strana vicenda, dai confini mai comple-tamente chiariti, maturata all’internodi una strana alleanza tra Pd e ForzaItalia, tra il leader storico di una sinistrache non è mai diventata adulta nel ca-poluogo pontino, Moscardelli, e quelloche può ancora essere consideratol’uomo forte del Pontino, il senatore diFi Claudio Fazzone. Al termine della vo-tazione in aula è scoppiato un frago-roso applauso. Consiglieri e pubblico incorteo per le strade del capoluogo algrido di "Latina è libera". In un climairreale. Di Giorgi ha definito quella traFazzone e Moscardelli una “sporca al-leanza”, di fronte alla quale, alla fine,si è arreso. Ora arriverà un commissarioper traghettare Latina alle urne. DiGiorgi - area Fratelli d’Italia - si era giàdimesso nel dicembre scorso, poi avevatemporeggiato. La città assiste allacrisi senza reagire. Il vecchio centrode-stra non esiste praticamente più , si in-travvede un partito degli affari cheacquista sempre più potere. Gli analistipontini più critici sottolineano una pa-rola chiave, urbanistica, ed evidenzianoun nome, Claudio Fazzone, che dopoessere finito in ombra tra i colonnelli diBerlusconi sopravvive al declino diForza Italia e blinda in tutti i modi pos-sibili il suo feudo, il suo fortino perso-nale. A Fondi, la settimana scorsa, isuoi uomini hanno stravinto, con per-centuali bulgare; a pochi chilometri didistanza, a Sperlonga, arroccato e av-vilito c‘è l’ex presidente della Provincia(e fedelissimo del senatore) ArmandoCusani, che cova propositi di vendettae di rivincita. Il vuoto di potere determi-natosi a Latina è molto pericoloso daquesto punto di vista e nessuno sembrain grado di riempirlo. Un tempo la de-stra, prima ancora del centrodestra,era egemone, ora è una guerra trabande. Che rischia di estendersi lungole direttrici del Pontino. Prossima tappaCisterna, terra dell’attuale presidentedella Provincia Della Penna? Le inda-gini della magistratura in corso (MafiaCapitale e non solo) scenderannolungo le rive del Circeo come sostienequalcuno?

Che fine ha fatto il co-mitato dei saggi?Che fine ha fatto lastrategia di marke-ting turistico che

doveva rilanciare Sabaudia? Ab-biamo lanciato il sasso nello sta-gno, qualche giorno fa, e le acquesi sono increspate. Molti sono ca-duti dalle nuvole, evidentementein riva al lago di Paola l’opinionepubblica è distratta da altro. Qual-che politico ha risposto a mezzabocca, il sindaco – che forse in que-sto momento ha altri problemi - haaccuratamente evitato di rispon-dere ai tentativi di intervistarlo,nemmeno gli sms sul cellulare diservizio lo hanno smosso. Equando le risposte non vengono, egli imbarazzi crescono, la voglia disaperne di più aumenta. Perché ilsindaco Lucci mette in campo unasquadra di vip di livello nazionale(tutti legati al club delle ville sullungomare) per rilanciare Sabau-dia, per portare iniziative, interesse(soldi) e poi non succede niente?L’operazione maschera altro? Ab-biamo letto la delibera, che risale alNatale del 2013 e che prevede lacostituzione appunto di un Comi-tato consultivo di esperti prove-nienti dalla società civile dotati dielevate professionalità. Questiesperti hanno il compito di pro-muovere e sostenere iniziative cul-turali in tutti i campi, affiancare leiniziative del Comune nel settoreturistico, economico, sportive eambientale, a titolo gratuito. Si in-contreranno nei locali del Munici-pio, dice ancora la delibera o insede indicata dal presidente o dalvice presidente (quindi eventual-mente anche nella villa di Giovan-nino Malagò) Nasce così“Promuovi Sabaudia” – i nomi deisaggi sono nel box a parte in questapagina – a quanto pare mai effetti-vamente entrato in partita se nonper suggerire autorevolmente alsindaco la realizzazione di una pistaciclabile sul lungomare meridio-nale di Sabaudia. In Comune parenon si siano mai visti. Abbiamosondato il terreno, cercato risposte,abbiamo bussato alla porta di al-cuni consiglieri (Bianchi, Pastore,Gervasi) : ci hanno confermatoche del Comitato esistono solo ladelibera di Giunta e l’elenco deisaggi. L’opposizione? Desaparei-cida. Non risultano atti ufficiali,non risulta alcuna iniziativa, alcunprogetto. Se non fosse finita nellerassegne stampa una intervista delpresidente del Coni Giovanni Ma-

lagò sulla idea di realizzare la fa-mosa pista ciclabile del Comitatonon ci sarebbe traccia nelle crona-che. Dunque? Una operazione di-scutibile, per certi versi, e discussain ogni angolo di Sabaudia al puntoda provocare una reazione di unafetta di società civile che si con-trappone alla linea del Comune ela contrasta in tutti i modi possibili.

Un movimento non politico e nonrappresentato in Comune – Luccilo definisce “carbonaro” - ma cheha una sua consistenza e una sua ri-conoscibilità. “Cambia Sabaudia”è il nome della loro associazione el’imprenditore locale Alfredo Cri-scuoli uno dei membri più autore-voli. Criscuoli è anche un editore epubblica una testata locale “6Sa-

baudia”, che dà parecchio fastidioalla Giunta e perché no, anche allacomunità dei vip. Proprio in questigiorni dalle colonne del suo gior-nale tira la giacca al sindaco e inuna lettera aperta ripropone alcunedomande (le pubblichiamo qui afianco) a Lucci, che evidente-mente evita il confronto.

(2- Continua)

INCHIESTA/2 POCHE RISPOSTE, TANTI IMBARAZZI. ALMENO È A COSTO ZERO

di Giulio Terzi

Quel comitato fantasmache agita i sonni di Sabaudia

A un anno e mezzo dalla sua costituzione il gruppo di “esperti” vip cooptati dal sindaco Lucci non ha prodotto alcuna proposta ufficiale. In Comunenon si sono mai visti e i consiglieri comunali sono tagliati fuori. L’opposizione? Desaparecida. E il dissenso “carbonaro” conquista nuovi spazi

PRESIDENTEavvocato Paolo Tartaglia, ordinario di Istituzioni di diritto pri-vato all’Università “La Sapienza”;PRESIDENTE ONORARIO Giovanni Malagò, presidente del Coni;VICEPRESIDENTEGiacomo Crosa, giornalista sportivo;Giovanni Spera, endocrinologo;Luigi Comincini, imprenditore;Francesco Cognetti, direttore del dipartimento di Oncologiadell’istituto nazionale “Regina Elena”;

Luigi Frati, rettore dell’Università “La Sapienza”;Joseph Maldonato i Gili, senatore del Parlamento catalano; Clemente Mimun, direttore del Tg5;Angelo Novati, direttore finanziario della Bnl;Ettore Pellegrini, architetto e urbanista;Dino Pesole, editorialista del Sole24Ore;Roberto Sessolo, direttore dell’Oasi di Kufra;Giuseppe Lasco, responsabile Corparate Affairs di Terna Spa;Ilary Blasi;Luigi Tivelli

Di Giorgi addio,chi riempiràil buco nerodi Latina?

ANALISI

1) Sarebbe interessante sapere quali potrebbero essere stati e quali saranno i benefici per Sabaudia dell’estensione delfamoso MAB, che sembrerebbeinvece esclusivamente funzionale all’abulia di potere del Parco Nazionale del Circeo sull’intero territorio del Comune.2) La macchina burocratica del Comune, di cui il primo cittadino porta l’intera responsabilità, sembra completamentebloccata. Gli uffici urbanistici del Comunesi limitano a protocollare le richieste. Ma poi tutto si esaurisce lì. Specie se queste richieste sono avanzate da coloro chela macchina burocratica considera suoi avversari.3) Diciamo la verità: c’è un clima da "caccia alle streghe". Molti cittadini si sentonointimoriti perché temono ritorsioni qualora le loro posizioni non siano coerenti con una sorta di “pensiero unico” che hala pesantezza del piombo.4) Questa coltre di silenzio non impedisce tuttavia grandi interrogativi. Che cosa si intende fare sul lungomare di Sabaudianel tratto che va da Torre Paola all’Hotel Le Dune? Se ne vuole sbarrare l’accesso ai singoli cittadini creando una fanto-matica alternativa pista ciclabile che non farebbe altro che garantire isole di privilegio aa favore di pochi fortunati?

Quattro domande al sindaco dai “carbonari” di “CambiaSabaudia”

I NOMI DI “PROMUOVI SABAUDIA”

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martedì 9 giugno 2015 pagina 13 CRONACHE

Conto alla rovescia per gli oltre 90mila studenti delle scuole secon-darie di primo e di secondo grado- vale a dire le medie e le supe-riori - che dalla prossima setti-

mana saranno alle prese con gli esami. Sono intutto 50.622 (36.846 solo nella provincia diRoma) i ragazzi che affronteranno il primoesame della loro vita, quello di terza media; perloro, in linea di massima, gli esami comince-ranno il 15 giugno. Sono invece 41.799 i matu-randi in tutta la regione, 29.221 dei quali nellaprovincia di Roma. Per loro gli esami comince-ranno il 17 giugno.Mentre per i ragazzi di terza media con ci sononovità, e ogni scuola può autonomamente orga-nizzare il calendario delle prove scritte, ad ecce-zione della prova nazionale Invalsi che tuttidovranno sostenere il 19 giugno, qualche novitàattende invece i maturandi. Tanto per comin-ciare, quest’anno le commissioni d’esame sonoconsultabili online sul sito del Ministero dell’Istruzione (Miur) dal 5 giugno scorso; ma giàdal 3 giugno le commissioni erano state pubbli-cate dagli Uffici Scolastici Regionali e dalle

stesse scuole sul portale Sidi. La maturità 2015,inoltre, vede al debutto i nuovi indirizzi natidalla riforma Gelmini. Per quanto riguarda il ca-lendario degli esami, la prima prova, quella diitaliano, è uguale per tutti e si svolgerà il 17 giu-gno. La seconda prova è fissata per il giorno suc-

cessivo, 18 giugno; la terza prova, il cosiddetto“quizzone”, si svolgerà invece lunedì 22 giugno. Gli studenti dei licei scientifici alla seconda privaaffronteranno come sempre Matematica. Cosache non sarà più scontata a partire dal prossimoanno, quando anche Fisica sarà inserita tra le

prove scritte. Lo stesso discorso vale per i liceiscientifici delle Scienze applicate, dove nei pros-simi anni i maturandi potrebbero trovarsi alleprese con la prova di Scienze naturali. Perquanto riguarda i licei linguistici, per la primavolta quest’anno a decidere la seconda prova èstato il Miur. I ragazzi sosterranno l’esamescritto di Lingua Straniera 1, quella principaleper i singoli indirizzi del linguistico. Fino alloscorso anno erano invece i ragazzi a scegliere inquale lingua sostenere la seconda prova. Il 2015 è anche l’anno in cui arrivano per laprima volta alla maturità gli indirizzi della Ri-forma Gelmini, come il liceo musicale e coreu-tico. Per la sezione musicale i ragazziaffronteranno Teoria, analisi e composizionedella musica, mentre per la sezione coreuticadovranno vedersela con Tecniche della danza.Potranno utilizzare tastiere, cuffie, riproduttoridi file audio, e simili. Ad essere una vera e pro-pria sorpresa della maturità 2015 è però il liceocoreutico perché, come seconda prova, i matu-randi dovranno dimostrare di saper ballare.Esaurito il tris degli scritti, si passerà quindi agliesami orali.

LICENZIA MEDIA E MATURITÀ AL VIA DALLA PROSSIMA SETTIMANAOBIETTIVO SCUOLA

Novantamila ragazzi finiscono sotto esameMentre per la secondaria di primo grado tutto si svolgerà come in passato, qualche novità è in arrivo già da quest’anno

per i maturandi. La prima volta degli indirizzi creati dalla Riforma Gelmini, licei musicali e coreutici: la secondaprova consisterà rispettivamente in teoria e composizione della musica e in una dimostrazione pratica di danza

È stata una Festa dellaRepubblica davverotriste quella del 2 giu-gno scorso per i dipen-denti pubblici, orfani

del rinnovo contrattuale da oltrecinque anni, e ancora di più perquelli della scuola, che attendonol’adeguamento stipendiale dal 2009:perché le norme in vigore violanoalmeno 7 articoli della Costituzioneitaliana e 3 direttive europee, la cuiadozione avrebbe garantito tutele aicittadini lavoratori statali. Una cuifolta parte opera a Roma, dove sonocollocate le sedi centrali dei mini-steri e diverse istituzioni pubblichenazionali.Se è vero che il nostro Paese è unaRepubblica fondata sul lavoro, loStato dovrebbe, in qualità di datoredi lavoro di oltre 3 milioni e300mila cittadini, regolare la loro at-tività professionale attraverso uncontratto che risponda alle normenazionali ed europee: in tal modo, sigarantirebbe, ad esempio, la tuteladel diritto all’avvicinamento alla fa-miglia dei lavoratori. Ma anche lapossibilità di accesso ai pubblici uf-fici, all’equa retribuzione, alla giustapensione e liquidazione al terminedella carriera lavorativa. “Sono tuttiprincipi - ricorda Marcello Pacifico,presidente Anief, segretario orga-nizzativo Confedir e confederaleCisal - che non possono essere ne-gati proprio ai lavoratori che ope-rano per lo Stato: gli stessidipendenti che, paradossalmente,proprio perché statali, sono chia-mati per definizione a difenderequotidianamente il rispetto per le

legge e la sua corretta applicazione.Invece questo non avviene. Bastipensare che il contratto nella scuolaè fermo addirittura dal 2009, unanno prima degli altri statali, e losarà almeno sino alla fine dell’anno;inoltre sullo stesso rinnovo pesa ilcongelamento dell'indennità di va-canza contrattuale fino al 2018. Unadoppia mancanza, che in sei anni hagià portato gli stipendi quattropunti sotto l'inflazione”. Ma le violenze ai danni di lavoratoripubblici e personale della scuolanon finiscono qui. Un altro nodo ri-mane quello della trattenuta del2,5% dell’80% del loro stipendio: latrattenuta, che va a costituire partedel fondo di previdenza dell'INPSex INPDAP, dovrebbe infatti esserea carico dello Stato. Come avvienenel comparto privato. In assenza diuna norma che sani tale abuso, cistanno pensando i giudici a ristabi-lire le cose sul giusto piano. La listadegli abusi verso i dipendenti stataliè lunga. Quelli neo assunti nellascuola, ad esempio, sono stati co-stretti, con il bene placido dei sin-

dacati maggioritari, a rinunciare alprimo gradone stipendiale: ciò si-gnifica che, in mancanza anche delrinnovo contrattuale, sono condan-nati a percepire lo stipendio mi-nimo, tra i 1.200 e i 1.300 euro, perun decennio. Sui precari, in partico-lare, si concentrano le disattenzionimaggiori: nei loro confronti non siapplica la normativa Ue che imponel’assunzione dopo 36 mesi di servi-zio, come non si adottano le stessemisure previste per il personale diruolo su ferie, malattia, permessi, ri-costruzione di carriera. Sono diversi gli articoli della Costi-tuzione rinnegati. Oltre all’articolo1, c’è il 3, poiché non tutti i lavora-tori statali hanno “pari dignità so-ciale”. E pure il 33, quello sullalibertà di insegnamento, che il ddl1934 sulla riforma scolastica minain modo insanabile, sottomettendogli insegnanti rispetto allo strapo-tere dei presidi.In soccorso degli aumenti di stipen-dio, che non possono essere legatiall’andamento dell’economia, ov-vero dei conti pubblici, avremmo

l’articolo 36 della Costituzione. Cheparla chiaro: non può essere lesa ladignità professionale del cittadino

che lavora per il benessere della Na-zione. Come l’articolo 39, che pre-tende un contratto di lavoro. Perchéal dipendente pubblico deve esseregarantito almeno l’aumento dellostipendio in base al costo della vita.“Per questo motivo - continua Paci-fico - il sindacato ha chiesto almenol’aumento del 5% sugli stipendi, cosìcome riconosciuto ai magistrati(con la Consulta favorevole) dal di-cembre 2012. Basta ricordare chel’inflazione in questi anni di bloccocontrattuale è salita del 12%, nelprivato si sono registrati aumentidel 18% e nel pubblico siamo fermiall’8-9% del 2009-2010”.

I dipendenti pubblici senzacontratto da cinque anni

Docenti e personale della scuola aspettano l’adeguamento dal 2009. Sono almenosette gli articoli della Costituzione che lo Stato, in quanto datore di lavoro,

continua a violare nei confronti dei suoi dipendenti. Il leader dell’Anief MarcelloPacifico: “Eppure di queste ingiustizie sono vittima proprio quelli che sono chiamati

per definizione a difendere il rispetto delle leggi e la loro corretta applicazione”

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sinfonici in programma il 13, il 15 eil 16 giugno, sarà la bacchetta finlan-dese Mikko Franck, 36 anni e giàuna carriera strepitosa. Singolare la

sua storia: seriproblemi di sa-lute lo hannocostretto du-rante l'infanzia el'adolescenza alunghe cure, maquesta condi-zione non gli haimpedito di stu-diare musica edi presentarsigiovanissimo

come uno dei direttori d'orchestrapiù interessanti della sua genera-zione. Un testo in particolare, hadetto Franck, è stato viatico alla gua-

rigione: la “Patetica” di Cajkovskij,che dirigerà al suo debutto a SantaCecilia.

Krystian ZimermanMercoledì 10 giugno 2015, h

20,30Biglietti da € 20 a € 50

Krystian Zimerman e MikkoFranck

Sabato 13, lunedì 15 e martedì 16giugno 2015

Biglietti da € 22 a € 60Auditorium Parco della Musica,

Sala Santa CeciliaViale Pietro De Coubertin,

RomaInfo e orari : 06 8082058

martedì 9 giugno 2015 pagina 14RUBRICHE

Aristocratico e imprendibile,Krystian Zimerman è consi-derato uno dei più grandi pia-

nisti, anzi il pianista perfetto. Perquesto, la sua presenza a Roma, perben quattro serate nella settimana dal10 al 16 giugno, rappresenta un’occa-sione ghiotta: mercoledì 10 giugno,nella Sala Santa Cecilia dell’Audito-rium Parco della Musica, sarà infattiprotagonista di un recital, per la sta-gione da camera dell’Accademia diSanta Cecilia, completamente incen-trato su Schubert. Sabato 13, lunedì 15e martedì 16 invece sarà accompa-gnato dall’Orchestra di Santa Cecilia,diretta dal finlandese Mikko Franck,edeseguirà come solita il Concerto n.1 diBrahms.Il 10 giugno Zimerman eseguirà le ul-time due Sonate per pianoforte diSchubert, la 22 e la 23, considerate lasintesi della sua produzione musicale.E Zimerman, alla costante ricercadella perfezione musicale, ne è l’esecu-tore ed interprete ideale: attento adogni dettaglio, meticoloso eppure ca-pace di appassionare il pubblico. Lasua ricerca della perfezione l’ha por-tato a limitare il numero dei concerti anon più di cinquanta l’anno. Suonaesclusivamente il suo pianoforte, conil quale si muove da un continente al-l’altro. A dirigere Zimerman e l’Orchestra diSanta Cecilia nel trittico di concerti

Con la bella stagione torna a Roma il Festi-val delle Letterature, kermesse annualegiunta alla sua quattordicesima edizione,

che animerà la piazza del Campidoglio e la Casadelle Letterature dal 9 al 30 giugno prossimi. Peril 2015 gli organizzatori hanno chiesto agli autoridi confrontarsi su un tema specifico, “cosa resta dafare alla letteratura”, presentando testi inediti sul-l'argomento. La scelta della tematica si inseriscein un discorso più ampio e si proporrà di orientareil dibattito sulla tanto sbandierata "crisi della let-teratura" prendendo in prestito le parole del poetaUmberto Saba che nel 1911 presentò un inter-vento dal titolo "Cosa resta da fare alla poesia?".Allora la risposta del poeta triestino fu definitiva:"ai poeti non resta che fare poesia onesta", e sem-bra proprio che l'organizzatrice, Maria Ida Gaeta,e il regista, Fabrizio Arcuri, abbiano voluto sug-gerire questa risposta agli scrittori invitati.Attraverso un programma ricco e articolato, neitredici incontri serali previsti si alterneranno sulpalco autori più conosciuti accanto ad esordienti,si terranno le premiazioni del "Premio LetterarioViareggio - Rèpaci" e del "Premio InternazionaleViareggio - Versilia" oltre alla presentazione deitre finalisti del "Premio Letterario John Fante2015". Tra i nomi che interverranno a “Lettera-ture 2015”, Lydie Salvayre, Marcello Fois, RobertMcliam Wilson, Marco Missiroli, EdmindeWhite, Donato Carrisi, Matthew Thomas, Anto-nio Manzini, Emidio Clementi, Conchita DeGregorio, Tommy Wieringa. Ma non si tratteràsolo di libri. Significativo è anche il programmadi interventi musicali scelti per accompagnare gliautori o per intrattenere il pubblico tra un dibat-tito e l'altro, grazie a contaminazioni jazz e con

artisti da tutta Italia. Inoltre, sarà inaugurata lamostra fotografica (visitabile fino al 3 luglio) cu-rata da Alessandro Mauro, tratta dall'antologia "Ilracconto onesto". Il volume, che sarà presentatoil 9 giugno, è un esempio di contaminazione trale diverse forme espressive, raccogliendo i testi di60 scrittori e i reportage di 11 fotografi italiani alfine di rappresentare in modo "realista" la societàitaliana nelle diverse sfaccettature. Quest'anno il palinsesto sarà ricco di ospiti inter-nazionali e di contributi da ambasciate e istituticulturali stranieri. Per citarne solo alcuni: l’Isti-tuto di Cultura Polacco di Roma, l’Ambasciata diFrancia presso la Santa Sede, l’Istituto di Cultura

Francese, l’Ambasciata Slovena, la John CabotUniversity, l’Ambasciata degli Stati Uniti d’Ame-rica in Italia, l’American Academy in Rome;l'evento è stato inoltre realizzato in collabora-zione con la FUIS, Federazione Unitaria ItalianaScrittori. Gli incontri alla "Casa delle Letterature" (piazzadell'Orologio 3) si svolgeranno tutti alle 19, quelliin Piazza del Campidoglio alle 21 e l'ingresso saràsempre gratuito fino ad esaurimento posti dispo-nibili. È prevista anche una data a Villa Bonaparte( via Piave 23), giovedì 11 giugno alle 19.Programma dettagliato://www.festivaldellelet-terature.it/it/

DAL 9 AL 30 GIUGNO LA KERMESSE CON SCRITTORI E MUSICISTISCELTI PER VOI

Letterature in festival tra parole e musicadi Sabato Angieri

A Santa Cecilia Zimerman, il pianista perfettoQUATTRO CONCERTI IN PROGRAMMA DAL 10 AL 16 GIUGNO

T re donne, tre modi diversi di fare musica. Giovanna Marini, Mad-dalena Crippa e Laura Marinonisono le protagoniste di Musicaall’Argentina, tre recital in programma al Teatro Argentina rispet-

tivamente il 9, l’11 e il 16 giugno. Una sola data per ognuna, in luogodelle due previste, a causa della riduzione dei contributi pubblici al Teatro diRoma,perciò costretto a rinunciare alle repliche.Giovanna Marini è protagonista, il 9 giugno, di una serata di canti nuovi evecchi scelti per raccontare, come la Marini fa ormai da 50 anni, le storiedella gente, che alla gente piacciono perché ne è protagonista. Con lei ci sa-ranno Francesca Breschi e il Quartetto Urbano, musicisti raffinati nell’artevocale. Canterà anche il Corso di Estetica del Canto Contadino della ScuolaPopolare di Musica di Testaccio, con cui ogni anno Giovanna Marini studia,canta e viaggia durante la settimana pasquale per ascoltare i magnifici cantidi Passione e storie rituali del nostro paese.

A questa serata di riposo, di bella musica e di serenità farà seguito, l’11 giu-gno, quella che ha come protagonista Maddalena Crippa, versatile e sensi-bile interprete che, diretta per l’occasione dal grande Peter Stein, propone“Italia, Italia mia”. Si tratta di un viaggio tra le parole scritte da Pasolini eBattisti, Leopardi e Cutugno, Piccolo e De Andrè, Fellini e Battiato, Modugnoe Conte, e dalla stessa Crippa, con le musiche eseguite da Rossella Zampironal violoncello, da Massimo De Lorenzi alla chitarra e da Ermanno Dodaro alcontrabbasso. A chiudere la trilogia musicale, il 16 giugno, è invece LauraMarinoni, che racconta canti e incanti tratti da “Amore al tempo del colera”di Gabriel Garcia Marquez , accompagnata al pianoforte da Alessandro Nidie alla chitarra da Marco Caronna.

Musica all’Argentina, 9, 11 e 16 giugno 2025, h 21Teatro Argentina Largo di Torre Argentina 52, Roma

Biglietti da € 12 a € 29 Info: 06 684000345

I RECITAL DI MARINI, CRIPPA E MARINONI

AUDITORIUMA tutto swingIl 17 giugno il Parco della Musica propone,nel Teatro Sudio Borgna alle 21, la storiadello swing in Italia dal dopoguerra ad oggiin tutte le sue declinazioni, raccontata ecantata da Coky Ricciolino con la CiribiribinItalian Swing Orchestra, evocata da LolaLustrini e ballata dai frenetici danzatoriswing di Lalla Hop e Dj Arpad. La CiribiribinItalian Swing Orchestra, composta da al-cuni tra i migliori talenti del jazz tradizio-nale, propone uno spettacolo interamentededicato all’energia e al romanticismodello swing italiano, ripercorrendo, daglianni ’20 ai giorni nostri, le canzoni italianepiù note ispirate alla musica americana. Biglietti € 15; info 06 80241281

TEATRO ARGENTINAIl colore della “Sabbia”

Il 12 e il 13 giugno, alle 21, il Teatro Argen-tina mette in scena “Sabbia”, performanceteatrale realizzata con i rifugiati provenientidall’Africa e ospitati presso il C.A.R.A. di Ca-

stelnuovo di Porto. Il progetto e la regiasono di Riccardo Vannuccini. “Sabbia” rac-conta l’incertezza, il bagnasciuga tra la vita

e la morte. Ingresso libero, si consiglia laprenotazione chiamando il numero.

3381240457

STAZIONE BIRRALa musica dei CartoonSe avete una sindrome di Peter Pan galop-pante e non avete intenzione di farvelapassare, Stazione Birra ha ciò che fa pervoi. Il 12 giugno, dalle 20 in poi, tutti nel lo-cale di via Placanica 172 Per “CartoonBeach”, le sigle dei cartoni animati piùamati dal vivo. Protagoniste della seratadue band davvero insolite. Bim Bum BamBand è formata da 6 giovanissime coristeche hanno cominciato a cantare insiemeper gioco: ora il gioco si è trasformato in unprogetto ben più grande. E poi ci sonoloro, I Cavalieri dello Zodiaco, storica car-toon trash rock band romana di sigle deicartoni animati e telefilm degli anni '70 '80e '90. Biglietti € 11,50; info 06 79845959

IN PRIMA FILA

direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

redazionevia Boezio, 6 00193 ROMA

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n° 266 del 27 novembre 2014

Canti e incanti di donne all’Argentina

Mia Couto, ospite di Letterature per l'apertura

Iil pianista Krystian Zimerman

Page 15: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 9 GIUGNO 2015

martedì 9 giugno 2015 pagina 15

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FRAU GIOVANNAVIA RIPETTA/ VIA TOMACELLIPANDOLFINO CLAUDIOVIA BARBERINIPIERONI SASVIA VENETO/ VIA LOMBARDIAPODDA LUIGINAVIA DEL GAMBEROPOLA ROBERTO VIA S. ANDREA DELLE FRATTEA&A DI VASAPOLLOVICOLO DELLA MORETTAVOLPINI CLAUDIO VIA S. VINCENZODI GIULIANO LAMBERTOVIA SISTINA N 108

VATICANO - AURELIA GREGORIO VII MIRIAM SNCPIAZZA S.MARIA ALLE FORNACIEDICOLA SAN PIO X VIA SAN PIO X N. 16BIGI EUGENIOLARGO D. COLONNATO SNCULTIMA NOTIZIA SAS VIA GREGORIO VII N. 55VVV SAS DI ROBERTO VVIA BALDO DEGLI UBALDI N 21FERRI BRUNA VIA GREGORIO VII N 340DARIMA E C SNCLARGO JACOBINI SNCPACINELLI M.GRAZIALARGO GALAMINI N 192SCHINOGOI STEFANO VIA BALDO DEGLI UBALDIRENZI MARCOVIA S. SILVERIO VIA GREGORIO VIITRABALZINI ALESSANDROPIAZZA PIO XIIFEDERICO ALESSANDROVIA AURELIA N 560

TIBURTINA – VERANO - S.LORENZOJ. & D. DI COSTA JACPIAZZALE DEL VERANO N 38APPA SAS DI MASSIMOVIALE IPPOCRATE SNCNUOVO CATALDO 2PIAZZALE STAZIONE TIBURTINAFI.NA PELLEGRINI FSPIAZZA DEI SICULI N 16GIACOMINI VIA C. FACCHINETTI N 4NEW STORE SNCLARGO BELTRAMELLIANTONINIVIA DEI DURANTINI N 267MARTUFI ANTONIOVIA DEI SARDI N 79FERRARI ALESSANDROVIA TIBURTINA N 111QUINTO FABIO MASSIMOPIAZZALE ALDO MORONUOVO CATALDOINTERNO STAZIONE TIBURTINA

PORTA PIA – NOMENTANA TALENTI – SALARIA – BOLOGNAMONTE ROTONDOAMBROSI GIULIOCORSO ITALIAROMANELLO LUCAVIA PO/ VIA SALARIADE CAROLIS ILARIACORSO TRIESTE N 90FIORELLI GIOVANNICORSO ITALIA N 34CAPPELLA LUCIANOVIA G. BONIANDREI EMANUELEVIA SARDEGNA/ VIA VENEZIACELLETTI MAURIZIOVIA NOMENTANA NUOVAPERRI FRANCESCO 2VIA GASPARA STAMPAODORISIO MASSIMOLARGO RUSSELCERVONE ALESSANDROPIAZZA ACILIA

PERUGINI LUCA SASPIAZZA FIUME/ CORSO ITALIADE ANGELIS EUGENIOVIA SIMETO N 41/BSPADARO LUIGI VIA SANTA COSTANZA VIA NOMENTANAPRIMOLI SAS DI PEDUZVIA RENATO FUCINI VIA DAVANZATIFARNETTI SNC VIA NOMENTANA N 591/AMA.SA SNC DI HOSSAINSTAZIONE ROMA NORDFOFFI SERGIOPIAZZA VESCOVIOMAIONE ALESSANDROPIAZZA ORESTE TOMASSIEDICOLA TERESA DI TEVIALE DI VILLA GRAZIOLIQUARESIMA ANDREA VIA NOMENTANA N 474MADDALENA FRANCESCO PIAZZA DI PORTA PIAMAESANO PASQUALEPIAZZA SEMPIONEGORELLO ANDREAVIALE SOMALIA N 98PACINELLI PAOLOVIALE LIEGI/ VIA CIMAROPAGLIANI RITAVIA NOMENTANA/ S.AGNESEPERUGINI ANDREA SASPIAZZA CRATI N 31-32PROIETTI FRANCOVIA D. MENICHELLA N 1MARCHETTI RITAPIAZZALE ADRIATICOLA BILANCIA SNC DI MVIA L. MANCINELLI N 5HVTP SRLPIAZZA ARMELLINI N 11ORLANDO CHRISTIANVIA NOMENTANA CORSO TRIESTEFARINELLI GIANFRANCOVIA ADRIANO FIORI N 25PALUMBO ANTONIO MARIPIAZZA BOLOGNA N 1EDICOLA STUDER DI GIVIA A. TORLONIA N 15VIEZZOLI MARCOVIA XX SETTEMBRE N 26SCOLA GIULIO VIA TRIPOLI N 84/BVITELLI MAURIZIOVIA FLAVIA N 52BERNACCHIA SILVANAPIAZZA ALESSANDRIAIANNARILLI VINCENZOVIA XX SETTEMBRE N 124BELLINI MASSIMILIANOVIA GARIGLIANO N 29CHICCO BARBARAPIAZZA DON GIOVANNI MINZONIMONTE ROTONDO

CASSIA – OLGIATASEDOLA CLAUDIOVIA CASSIA N 876BALDONI ROMANO LARGO SAN GODENZO N 1DI MARCO VIA CASSIA KM 13700BRUGÈ RENATOVIA CASSIA N 1275SETTE ROBERTOVIA VITTORIO DE SICA – OLGIATABORRECA SALVATOREVIA CASSIA N 993/995BARCA MARCO 2VIA CASSIA KM 19400CAMPOSEO ALFONSOVIA DEI DUE PONTI N 190

TRASTEVERE – ISOLA TIBERINAANGELIERI VANDAPIAZZA TRILUSSAEDICOLA CREILA SRLPIAZZA FLAVIO BIONDOALI MDPIAZZA SONNINOBONELLI ALFREDO

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TERMINI – CAVOUR CASTRO PRETORIOIORIO MICHELE VIA GIOLITTICAPORALI SNC DI RAFFAELEINTERNO STAZIONE TERMINIIL QUARTIERE SRLPIAZZA MADONNA DEI MIRACOLITRE CARRELL ROMA TERMINIINTERNO STAZIONE TERMINIANTRILLI NICOLA DOMEPIAZZA DEI CINQUECENTO VIA GAETAFRAZZITTA MARCELLAVIA CAVOUR PIAZZA DEI CINQUECENTOGENOVESE ELIA VIA MONTEBELLO/ VIA GOITONEWS TERMINI SRL EDICOLA N 1 STAZIONE TERMINISIRAMA SNCPIAZZA B. CAIROLINUOVA TERMINI 46 SRLINTERNO STAZIONE TERMINI LATO VIA GIOLITTIRAQ SRLVIA CAVOUR N 257PETRONI FABIOLARGO VILLA PERETTISAVIANI SANDROVIA S. MARTINO DELLA BATTAGLIAD&D DI D’ARCO STEFANOINTERNO STAZIONE TERMINIEDICOLA FRATELLI MAFFE INTERNO STAZIONE TERMINIANGI SNCVIALE E. DE NICOLABAGALINO RENATOPIAZZA INDIPENDENZAULISSI GIUSEPPINAVIA CARLO ALBERTO N 2TOURISTOP SRL VIA DELL’OLMATA SNCCHEF EXPRESS EMPORIOARRIVI INTERNO STAZIONE TERMINICHEF EXPRESS EMPORIO PARTENZE INTERNO STAZIONE TERMINICHEF EXPRESS EMPORIOPARTENZE INTERNAZIONALI INTERNO STAZIONE TERMINI

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TRIONFALE – PRATI – BALDUINABRUNORI SANDROVIA POMPEO TROGO N 44BOCCHINI FABIO VIA COL DI LANA N 12EDICOLA DORIA DI CAP

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PORTUENSE – GIANICOLENSECRI&CRI SNCVIA R. BALESTRA N 35FRANCO LIDIA VIA G. PAISIELLO VIA PORTUENSETOCCI LAURA PIAZZA SCOTTIMELIS FABRIZIOVIA PORTUENSE N 2438EDICOLAPIAZZALE MORELLI

PRENESTINA – CASILINA TUSCOLANAAUTUORI ANTONIOVIA M. VALERIO CORVOGE.DE.M. SNCVIA TUSCOLANA N 208ADRIANI FABIOPIAZZA DEI CONDOTTIERIMARIANI TAMARAVIALE PALMIRO TOGLIATTI 162PONZO SIMONEVIA EMILIO LONGONI N 2CIRCOSTA VINCENZOCENTRO COMMERCIALE CINECITTÀ 2NICOLANTI PIETROVIA M. DE FIORIMARANDOLA ENRICOVIA CAMPO FARNIA N 9

CORSO FRANCIA – PARIOLIFARNESINA – FLAMINIABRUGÈ RENATOCORSO FRANCIA N 228CAMPAGNA GIUSEPPE PIAZZA EUCLIDE N 31CECCHINI BEATRICE PIAZZA FARNESE N 105COMANDUCCI ALDOVIA BEVAGNADE GREGORI ALESSANDROPIAZZA A. MANCINICIOCCIO STEFANOCORSO FRANCIAMAGLIANO UGO VIALE REGINA MARGHERITADI GIORGIO DEBORAPIAZZA GIUOCHI DELFICIPANTANELLA BIANCA MARIAVIALE PARIOLI N 54FARINA GIULIO CESAREPIAZZALE PARCO DELLA RIMEMBRANZAFIORETTI CESARE VIA FLAMINIA NUOVA N 2PACINELLI BRUNOPIAZZA BUENOS AIRESMASSIMIANI WALTERVIA DELLA FARNESINA N 269E.V.O.D.B. SASVIA TIEPOLOPELUSO PATRIZIAVIALE DEL VIGNOLA N 85CANTARANO MARCOVIA GRAMSCI N 1/BBIAGINI MASSIMILIANO VIA FLAMINIA N 229BARCA MARCOVIA FLAMINIA VECCHIASCHIAVONI FERNANDALARGO G. BELLONIVERDE GIANLUCAPIAZZALE DI PONTE MILVIOTOMASSI ALBERTOVIA CORTINA D’AMPEZZODI MANNA SALVATOREPIAZZALE SANTIAGO DEL CILEBELLANTONI GIOVANNIVIALE PARIOLI N 166GIA.DA. SNCPIAZZA S. JACINISANNA ROSARIOVIA FILIPPO CIVININI N 11VINCI RENATA VIALE PARIOLI N 2VITA SANDROVIA DEGLI ORTI DELLA FARNESINAMANCINI MASSIMOPIAZZA ISTRIA N 46MERCANTI MARCOVIA ARCHIMEDE N 47

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MI.RA. SASVIALE BEETHOVENISCRA MARIOVIA V. MAZZOLALA TORRE MARCOVIA LUIGI LILIO N 49ANTONELLI RICCARDO VIALE PAVESE/ VIA QUASIMODOEDICOLA GIORNALI E RPIAZZALE ASIA SNCGIADRI SAS VIALE BEETHOVEN N 90MENCARONI RENATOLARGO ESOPO ISOLA N 46MONDINI CARLOVIA E. BASILEVENDITTI BIANCAMARIAVIA DELLA MAGLIANAROMANO FRANCESCOVIA MARMORATAPALMA FRANCOLARGO APOLLINAREPEDICA NAZZARENO HOLVIA CASTELLO DELLA MAGLIANAFELICETTI GIORGIOVIALE AMERICASCIFONI RAFFAELEVIALE EUROPA N 197SILENZI GIANFRANCOPIAZZA BEATA/ VIA CARMELORINALDI GABRIELLAPIAZZALE OSTIENSE N 12VENNI’S DI S. VENANZOVIA GASPARE GOZZI N 7EDICOLA EURVIALE DELLA TECNICAZEFFIRO MAURIZIOVIA LAURENTINA N 571DE IENNIS MARCOVIA ARCHIMEDE N 47INSARDI FEDERICOPIAZZALE DEI PARTIGIANI STAZIONEOSTIENSEMUROLO ALESSANDROVIALE DEL CARAVAGGIOBRANDIMANTE SIMONEVIA G. BIONDIBARTOLOMUCCI MAUROVIA WOLF FERRARI N 26AL.B.A.CHIARAVIA CORNELIO MAGNI

FIUMICINO – CIAMPINOMACH 2 PRESS SRLAEROPORTO PARTENZE INTERNAZIONALIGELMAR SRLAEROPORTO PARTENZE INTERNAZIONALIGELMAR SRLAEROPORTO PARTENZE NAZIONALIMACH 2 PRESS SRLAEROPORTO PARTENZE NAZIONALIAUTOGRILL EDICOLA AEROPORTO PARTENZE NAZIONALIDUFRY ITALIA SPAAEROPORTO PARTENZE INTERNAZIONALIMACH 2 PRESS SRLAEROPORTO FIUMICINOGELMAR SRL AEROPORTO FIUMICINOGELMAR 5 SRL AEROPORTO CIAMPINO PARTENZEGELMAR 6 SRLAEROPORTO CIAMPINO

ARDEA – OSTIA – MARINOTUZI ANTONIOLARGO DELLEVITTIME DELLE FOIBEARDEABOSSETTI BRUNOPIAZZA ANCO MARZIO – OSTIACESARINI FIORELLAVIA VASCO DE GAMA N 4 – OSTIASO.COM.IN. SRLVIA C. BATTISTI – MARINO

FREGENEEDICOLA DI FERRETTI VALERIAVIALE NETTUNO, 155EDICOLA ANISOARA BETELLIVIA CASTELLAMMARE 96/AEDICOLA D’ANGELANTONIO ITALIAVIA DELLA PINETA 102

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Fondazione S.Lucia irccs via ardeatina 306

Page 16: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 9 GIUGNO 2015

Dopo il successo delle precedenti edizioni, tornano le prestigiose manifestazioni per valorizzare le eccellenze ita-liane e i prodotti artigiani ed enogastronomici del territorio. Realizzati dall’Arte dei Vinattieri e Botteghiamocon la collaborazione di Confesercenti Roma e Fiepet la federazione degli esercizi pubblici.

L’otto Giugno presso l’aula del consiglio della Camera di Commercio si terrà una conferenza stampa su :“Chianti Fresco”. Il Consorzio Vino Chianti torna a promuovere e ad educare con questa iniziativa su come vaconsumato il vino rosso durante l’estate. Più di 100 i locali tra ristoranti, enoteche e pizzerie di Roma e Provinciache hanno aderito a questo progetto e promuoveranno il prodotto. Essi riceveranno il termometro per la misu-razione del vino, insieme a i vini da far degustare ai clienti.

Il nove Giugno invece è prevista una serata Chianti&Pizza a Palazzo Brancaccio, un momento dedicato a questidue prodotti d’eccellenza della tradizione enogastronomica italiana. Due icone del gusto, storiche ma odierne:la pizza, simbolo dell’italianità, esportata in tutto il mondo e il Chianti, il portavoce del vino italiano nel mondo.Il progetto nasce grazie alla preziosa collaborazione di CO.VI.RO., insieme all’Arte dei Vinattieri, l’Accademiadella Cultura Gastronomica e l’Associazione Ristoranti Confesercenti Roma. Nello storico palazzo Brancaccio ad accogliere cittadini e turisti, più di 30 maestri artigiani all’opera che ripro-durranno la loro bottega e sapranno dare vita a momenti di condivisione della loro arte raccontando aneddotie segreti dei mestieri più antichi agli ospiti presenti. Sommelier professionisti illustreranno l’eccellenza dei vini indegustazione.A guidare gli ospiti durante gli itinerari selezionati il Kit Botteghiamo, Mappa e Guida: elementi caratterizzantidel progetto, che rappresentano il territorio, le botteghe storiche-artigiane ed i negozi di qualità aderenti. Da evidenziare l’ampliamento dei Rioni censiti che interessano ad oggi anche il Rione Monti, Borgo, Trastevere,Campo Marzio (Tridente) oltre a Ponte Parione e Regola, a dimostrazione della rinnovata fiducia nelle propriepotenzialità. Il Presidente del Consorzio Chianti, Giovanni Busi, dichiara: “Crediamo in questa campagna di educazione alcorretto consumo dei vini rossi troppo spesso penalizzati durante l’estate. Ci rivolgiamo al pubblico dei consu-matori ma anche ai professionisti del settore: non parliamo di un nuovo modo di bere il Chianti ma del giustomodo di farlo soprattutto durante i periodi caldi”

Valter Giammaria Presidente Confesercenti Roma dichiara:” Siamo ben lieti di partecipare ad un evento di cosìalta qualità. Non è importante solo la qualità e la sua commercializzazione nel mondo ma sono fondamentalianche le regole e le informazioni su come questo prodotto, il vino, può essere gustato”.

PROGRAMMA DELLE GIORNATE

Lunedì 8 GiugnoConferenza Stampa presso la Camera di Commercio alla presenza di tutti i rappresentanti delle varie associa-zioni e l’Assessore alle attività produttive Marta Leonori.

Martedì 9 Giugno Ore 16.30 - PRESENTAZIONE MANIFESTAZIONE Palazzo Brancaccio

Intervengono: CLAUDIO ARCIONI presidente Arte dei VinattieriMARTA LEONORI assessore Roma ProduttivaPAOLO ORNELI assessorato Sviluppo Economico Attività Produttive Regione LMARIA FERMANELLI vice presidente CNAVALTER GIAMMARIA presidente ConfesercentiP.GIORGIO TUPINI presidente Accademia EnogastronomicaGIOVANNA MARINELLI assessore Turismo Roma Capitale ( in attesa di conferma) PRESIDENTE GAL TITERNO ( aziende territori gemellati – Sannio Beneventano)RAPPRESENTANTE PENINSULART (aziende territori gemellati – Sorrento)SIMONA BASILI presidente Botteghiamo

Sono stati invitati gli assessori di attività produttive, cultura e turismo del Primo Municipio.Saranno presenti inviati stampa e tv

Ore 17.30 – APERTURA DEI GIARDINI E DEI SALONI DI PALAZZO BRANCACCIO

Degustazioni d’ eccellenza - Work shop Artigiani - Performance musicali e teatraliVisite guidate ai Saloni di Palazzo - Giochi di luce nei giardini

Ore 22.00 – CHIUSURA ATTIVITA’ APPUNTAMENTO AL PROSSIMO DICEMBRE

Chianti Fresco + Calici Eccellenti. Due appuntamenti da non perdere 8 e 9 Giugno