il novarello, aprile 2011

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stagione sportiva 2010/2011, numero 8 ~ aprile 2011 L’intervista a Mark Strukelj “A Novara ci siamo presiante rivincite. Azzurro è il colore della felicità” All’interno La storia di Francesco Marianini Vizi e virtù di Cristian Bertani è arrivato il biscto “Novarello” Ricordi in bianco e nero con le Vecchie Glorie In questo numero 8 nr. Il poster di Francesco Marianini

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numero di aprile

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stagione sportiva 2010/2011, numero 8 ~ aprile 2011

L’intervista a Mark Strukelj“A Novara ci siamo presi tante rivincite. Azzurro è il colore della felicità”All’interno La storia di Francesco Marianini Vizi e virtù di Cristian Bertani

è arrivato il biscotto “Novarello” Ricordi in bianco e nero con le Vecchie GlorieIn q

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Il poster di Francesco Marianini

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Gonzalez, in un’azione di gioco, difende la posizione

In copertina

Sommario

Realizzazione a cura di Staff Millennium Srl. Direttore Responsabile Francesca GiustiHanno collaborato Massimo Barbero, Carlo Magretti, Luciano Marmo, Darwin PastorinFoto Agenzia F4 Stampa Novarello Servizi Redazione Novarello - Villaggio Azzurro. Via Dante Graziosi, 1. 28060 Granozzo con Monticello. Telefono +(39) 0321 55 50 302 Fax +(39) 0321 55 50 312.

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L’allenatore in seconda Mark Strukelj04Il Film del Campionato07Il poster di Francesco Marianini18Intervista tecnica a Francesco Marianini20La Rubrica delle Vecchie Glorie22Arriva il biscotto “Novarello”24Presentato ufficialmente l’accordo con la FISI26Gli Azzurri visti da vicino: Cristian Bertani28Novara à Sport presenta “Mamma Fit”30Il Trofeo di nuoto “Ottavio Borzino” allo Sporting31

In questo numero

Conosciamoli meglio: i magazzinieri degli Azzurri32

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IN FOTO - L’allenatore in seconda degli Azzurri Mark Strukelj

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“La caviglia mi ha bloccato, ma il destino mi ha fatto rimanere nel mondo che amo”

Il pe

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e

Mark Strukelj

Lo ricordo, perfettamen-

te, Mark Strukelj, oggi il

vice di Attilio Tesser al No-

vara. Da giocatore possede-

va una tecnica eccellente e

una visione di gioco super-

ba. Nella Roma, lui e Valigi

erano considerati gli eredi

naturali di Paulo Roberto

Falçao, l’esteta gaucho. Poi

i troppi infortuni, spezzaro-

no i sogni di gloria dei due

talenti.

Mark prese parte, seppure

per pochi minuti, alla fina-

le di Coppa dei Campioni del

30 maggio 1984 all’Olimpico:

giallorossi contro il Liverpool,

stadio gremito, cuore ed emo-

zione, sino alla delusione estre-

ma: la sconfitta ai calci di rigori

con gli errori di Bruno Conti e

Francesco Graziani, strema-

ti, i calzettoni abbassati, la

stanchezza nei muscoli e nella

mente. Strukelj prese parte a

quel match per una manciata

di minuti, cinque, sostituendo

nel secondo tempo supplemen-

tare, il funambolico brasiliano

Toninho Cerezo. Ecco: come

rivive, oggi, l’ex centrocampi-

sta quella notte prima d’illu-

sione e poi di tempesta? “Sai,

per carattere difficilmente mi

emoziono. Ho sempre avuto la

forza di non farmi condiziona-

re dall’importanza dell’evento,

di qualsiasi evento. Certo, lo

scenario era incredibile: quelle

bandiere, quei colori, quei suo-

ni, ma disputai quella minima

parte di sfida con calma, con-

centrato. Non solo: chiesi a Nils

Liedholm, il nostro grande tec-

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5Il personaggio del mese

nico svedese, di poter battere

uno dei penalty e lui mi inserì

nella lista dei rigoristi. Pur-

troppo, la questione si chiuse

in anticipo. La faccenda per

m era decisamente un’altra”.

Chiediamo quale a Mark, per-

sona disponibile, comunque

attenta a misurare gli aggetti-

vi, a svelare le passioni.

“Io giocavo contro la mia

squadra del cuore: il Liverpo-

ol! Sono nato in Inghilterra, a

Dorking, da papà triestino e

mamma inglese. Da bambino,

i miei si sono trasferiti a Trie-

ste: ma quattro mesi all’anno

li passavo dai nonni nel Regno

Unito. E non mi perdevo una

sfida dei rossi! Erano loro i

miei beniamini, i miei idoli”.

Il discorso, inevitabilmente,

scivola su Trieste, una città

di confine, dalle molte feri-

te, di una bellezza antica e

struggente, capace di farsi

amare anche quando la bora

non perdona. La città di Ita-

lo Svevo, di James Joyce e di

Umberto Saba, il poeta che,

andando due sole volte allo

stadio a vedere, per curiosità,

la Triestina, compose cinque

poesie indimenticabili, e an-

cora presenti nelle antologie

scolastiche sul football. Con

gli alabardati Mark ha giocato,

è cresciuto come allenatore,

lasciando un segno indelebile

nel settore giovanile e lì è co-

minciata la sua collaborazione

con Tesser, un connubio che

prosegue con ottimi risultati

soprattutto in azzurro: “Anche

perchè Attilio, oltre a essere

un tecnico preparatissimo, è

una persona perbene, un uo-

mo sincero. Mi piace essere

la sua ombra!”. Ritorniamo ai

tempi in cui Strukelj giocava.

Un “fenomeno” dicevano di

lui, poi i tanti, troppi proble-

mi a una caviglia: “Avrei volu-

to essere più scarso e meno

sfortunato dal punto di vista

fisico, ma così non è andata.

Mi curarono in fretta e furia

per permettere il mio trasfe-

rimento da Trieste a Roma,

il seguito è stato un calvario,

con sette operazioni in due

anni. Ho chiuso trentenne, alla

Pistoiese, con in aggiunta una

appendice, per fare un favore

a un amico, al Castel San Pie-

tro. Il destino mi è diventato

solidale più avanti, permet-

tendomi di restare nel mondo

del pallone, il mondo che mi

appartiene e che amo pro-

fondamente”. Il figlio di Mark,

Kevin, è uno dei portieri del

Novara: “Con lui scherzo spes-

so, dicendogli: ma da un padre

bravo con il pallone tra i piedi,

doveva proprio venire fuori un

estremo difensore! Ovviamen-

te sono battute in famiglia, io

sono orgoglioso della sua scel-

ta e della sua bravura. Anche

lui ha avuto qualche problema

fisico, ma adesso è tutto pas-

sato”. Chiediamo a Strukelj,

alla sua sensibilità, che cosa

va e che cosa non va nel calcio

odierno: “Guarda, ogni volta il

miracolo del pallone si ripete

quando entri su un campetto

verde in erba. Gli allenamenti,

le partite, l’agonismo. Il con-

torno, a volte, è pesante: ma il

discorso diventerebbe troppo

lungo. Poi, per fortuna, esisto-

no i tifosi: sono loro a permet-

tere al football di essere così

importante, il nostro sport più

seguito e popolare. Noi, tra

l’altro, possiamo contare su

sostenitori fantastici, unici. Chi

potrà mai scordare la trasferta

di San Siro con il Milan per la

Coppa Italia?”.

Il Novara è, ormai, una realtà

consolidata. Una società presa

d’esempio per la gestione ma-

nageriale e per il football che

pratica, un football divertente,

sudamericano. Merito di tanti:

“Una proprietà solida e seria,

dirigenti all’altezza, giocatori

di valore, Novarello come una

seconda casa. E poi ci siamo

anche io e Tesser e gli altri no-

stri collaboratori. Qui ci siamo

presi tante rivincite, dopo le

amarezze di Cagliari (un epi-

sodio, a dir poco, grottesco),

Ascoli e Mantova. Azzurro è il

colore della nostra felicità!”. E

Mark Strukelj è un personag-

gio che onora il pallone dell’o-

nestà e della sincerità.

di Darwin Pastorin

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32a giornata, 19 marzo 2011

IN FOTO - Anche a Vicenza i tifosi sostengono a gran voce gli Azzurri

ATALANTA SIENANOVARAVARESE REGGINAVICENzALIVORNOEMPOLIGROSSETOPESCARAPIACENzATORINOPADOVAMODENASASSUOLOCROTONEALBINOLEFFE CITTADELLAASCOLIPORTOGRUARO FROSINONETRIESTINA

p.ti63605551474544434342414140393737363533333229

IN FOTO - Bertani si destreggia tra gli avversari Vicentini

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VICeNzA 1Russo 7

Abbruscato 10(8 Cellini 35’st) Tulli 11

Giani 13Schiavi 14

Martinelli 19Morosini 21

(33 Bastrini 32’st) Di Matteo 22Soligo 39Botta 77

(6 Misuraca 29’st) Gavazzi 79

A DISPOSIzIONE12 Acerbis, 4 Zanchi

15 Paro, 18 Rossi

ALLENATORERolando Maran

1 Ujkani 2 Gheller 3 Gemiti 5 Ludi 8 Motta (23 Scavone 16’st) 9 Rubino (19 Gonzalez 35’st) 10 Rigoni 11 Bertani 17 Porcari 18 Marianini (34 Gigliotti 42’st) 30 Centurioni

A DISPOSIzIONE31 Fontana, 7 Shala 14 Morganella, 27 Parola ALLENATOREAttilio Tesser

0 NOVARA

ATALANTACITTADELLA

CROTONEEMPOLI

FROSINONELIVORNOPESCARA

PORTOGRUAROSASSUOLOTRIESTINA

3011110211

PIACENzAASCOLISIENAREGGINATORINOGROSSETOPADOVAALBINOLEFFEMODENAVARESE

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IN FOTO - Gheller anticipa l’attaccante Tulli

IN FOTO - Motta affossato dal difensore Morosini

Marcatori44’st Bastrini (V)

Ammonti ed espulsi 35’pt Tulli (V), 8’st Morosini (V),

48’st Giani (V). 39’pt Bertani (N),14’st Porcari (N), 44’st Ujkani (N), 47’st Rigoni (N)

Note (V) 4 (N) 4 6.623 spettatori

circa di cui 2.196 paganti e 4.427 abbo-nati

IN FOTO - Scavone lotta a centrocampo

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9Risultati e classifiche

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33a giornata, 27 marzo 2011

IN FOTO - La festa di Gonzalez dopo il gol

ATALANTA SIENANOVARAVARESEREGGINALIVORNOVICENzATORINOGROSSETOEMPOLIPESCARAMODENAPADOVAPIACENzACROTONEALBINOLEFFE SASSUOLOCITTADELLAPORTOGRUARO ASCOLIFROSINONETRIESTINA

p.ti64635554484545444443424241414039373636333330

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ALBINOLeFFe 3Tomasig 1

Bergamelli 3 Previtali 6

(2 Salvi 23’st) Grossi 9Luoni 16Cocco 19

Sala 21Zenoni 22

Girasole 29Piccinni 77

(5 Passoni 45’st) Mingazzini 78

A DISPOSIzIONE28 Layeni, 14 Garlini

18 Personè, 93 Valoti

ALLENATOREEmiliano Mondonico

31 Fontana 2 Gheller 3 Gemiti 7 Shala (33 Lanteri 5’st) 9 Rubino 10 Rigoni (6 Drascek 19’st) 17 Porcari 19 Gonzalez 20 Pinardi (23 Scavone 42’pt) 30 Centurioni 34 Gigliotti

A DISPOSIzIONE1 Ujkani, 8 Motta 27 Parola, 32 Coubronne

ALLENATOREAttilio Tesser

1 NOVARA

ASCOLICROTONE

GROSSETOMODENAPADOVA

PIACENzAREGGINA

SIENATRIESTINA

VARESE

0311111421

TORINOEMPOLICITTADELLAPESCARAATALANTAPORTOGRUAROLIVORNOSASSUOLOFROSINONEVICENzA

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IN FOTO - Contrasto aereo di Gilgliotti con Cocco

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IN FOTO - Pinardi ruba palla a zenoni

IN FOTO - Rubino porta avanti la palla di petto

Marcatori32’pt Gonzalez (N), 36’pt Bergamelli (A), 4’st Bergamelli (A), 7’st Cocco (A)

Ammonti ed espulsi 16’pt Bergamelli (A), 39’pt Mingazzini (A)

19’pt Shala (N), 20’pt Rigoni (N)

Note (A) 7 (N) 3 2.500 spettatori

circa, di cui circa 1.192 paganti e 1.321 abbonati

IN FOTO - Uscita a pugni chiusi di Fontana

pg.

11Risultati e classifiche

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34a giornata, 2 aprile 2011

IN FOTO - Bertani festeggiato dai compagni dopo il gol partita

ATALANTASIENANOVARA VARESE REGGINAVICENzATORINO LIVORNOPESCARAMODENAEMPOLIGROSSETOPADOVA PIACENzASASSUOLOCROTONEALBINOLEFFE CITTADELLAPORTOGRUAROASCOLIFROSINONETRIESTINA

p.ti67665855494847454545444442414040393737333330

ATALANTACITTADELLA

EMPOLIFROSINONE

LIVORNOPESCARA

PORTOGRUAROSASSUOLO

TORINOVICENzA

4220011113

TRIESTINAVARESEPADOVASIENAMODENACROTONEREGGINAALBINOLEFFEGROSSETOPIACENzA

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IN FOTO - Motta in scivolata recupera palla vicino all’area azzurra

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NOVARA 1Ujkani 1Gemiti 3

Lisuzzo 4Ludi 5

(27 Parola 17’st) Motta 8(30 Centurioni 28’st) Rigoni 10

Bertani 11Morganella 14

Porcari 17Marianini 18

(9 Rubino 23’st) Gonzalez 19

A DISPOSIzIONE31 Fontana, 20 Pinardi

23 Scavone, 32 Coubronne

ALLENATOREAttilio Tesser

30 Guarna 3 Ciofan (90 Mandicino 8’st) 4 Faisca 5 Giorgi 7 Lupoli (9 Romeo 14’st) 8 Di Donato 11 Feczesin 17 Moretti (16 Uliano 28’st) 23 Gazzola 24 Micolucci 27 Calderoni

A DISPOSIzIONE12 Maurantonio, 15 Marino 76 Capogrosso, 17 Doumbia

ALLENATORERiccardo Bocchini

0 ASCOLIRi

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IN FOTO - Marianini respinge di testa

IN FOTO - Gonzalez di testa anticipa Faisca

Marcatori31’pt Bertani (N)

Ammonti ed espulsi 25’pt Morganella (N), 15’pt Porcari (N)

41’st Micolucci (A)

Note (N) 5 (A) 5 4.700 spettatori

circa di cui 1.600 paganti e 2.273 abbonati

IN FOTO - Un affondo di Gemiti

pg.

13Risultati e classifiche

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35a giornata, 8 aprile 2011

IN FOTO - Marianini contro Gorzegno

ATALANTASIENANOVARAVARESETORINO REGGINAPESCARAVICENzALIVORNOPADOVAEMPOLIMODENAGROSSETOCROTONESASSUOLOPIACENzACITTADELLAALBINOLEFFE PORTOGRUARO ASCOLI FROSINONETRIESTINA

p.ti70695958504948484645454544434141403937343331

ALBINOLEFFEASCOLI

CROTONEMODENAPADOVA

PIACENzAREGGINA

SIENATRIESTINA

VARESE

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TORINOSASSUOLOFROSINONEATALANTAPORTOGRUAROPESCARACITTADELLAVICENzALIVORNOGROSSETO

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IN FOTO - Coubronne difende palla sulla destra

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eMPOLI 0Pelagotti 27

(8 Musacci 28’st) Moro 5Valdifiori 6

(3 Gotti 32’st) Gorzegno 14(99 Mchedlidze 17’st) Laurito 18

Stovini 21Saponara 22

Vinci 23Tonelli 34

Forestieri 40Soriano 91

A DISPOSIzIONE1 Handanovic, 19 Nardini

25 Mori, 31 Fabbrini

ALLENATOREAlfredo Aglietti

1 Ujkani 3 Gemiti 4 Lisuzzo 5 Ludi 6 Drascek 10 Rigoni 11 Bertani (8 Motta 40’st) 18 Marianini 19 Gonzalez 20 Pinardi (23 Scavone 19’st) 32 Coubronne A DISPOSIzIONE31 Fontana, 2 Gheller, 9 Rubino26 Vicentini, 30 Centurioni ALLENATOREAttilio Tesser

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IN FOTO - Gonzalez affrontato dai difensori toscani

IN FOTO - Bertani e Musacci

Ammonti ed espulsi 37’pt Moro (E), 2’st Laurito (E)

12’st Stovini (E), 20’st Valdifiori (E)33’st Musacci. 18’pt Pinardi (N)36’st Gonzalez (N)

Note (E) 4 (N) 5 2.500 spettatori

circa di cui circa 1.099 paganti e 1.472 abbonati

IN FOTO - Scavone inseguito da Vinci

pg.

15Risultati e classifiche

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36a giornata, 16 aprile 2011

IN FOTO - Bertani prova la conclusione dalla sinistra

SIENAATALANTANOVARAVARESETORINOREGGINAVICENzAEMPOLIPESCARAPADOVALIVORNOCROTONEMODENAGROSSETOALBINOLEFFESASSUOLOPIACENzAASCOLICITTADELLAPORTOGRUAROTRIESTINAFROSINONE

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ATALANTACITTADELLAFROSINONEGROSSETO

PORTOGRUAROSASSUOLO

VICENzAASCOLI

LIVORNOTORINO

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EMPOLIALBINOLEFFEPADOVASIENATRIESTINAVARESEMODENAPESCARACROTONEREGGINA

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IN FOTO - L’esultanza di Motta al gol del 2-1

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NOVARA 2Ujkani 1Gemiti 3

Lisuzzo 4Ludi 5

Motta 8(23 Scavone 26’st) Rubino 9

(33 Lanteri 37’st) Rigoni 10Bertani 11

Morganella 14Porcari 17

(26 Vicentini 43’st) Marianini 18

A DISPOSIzIONE31 Fontana, 2 Gheller

27 Parola, 30 Centurioni

ALLENATOREAttilio Tesser

1 Cassano 2 Conteh (22 Zammuto 16’st) 6 Bianchi 9 Cacia 10 Guzman 17 Anaclerio 23 Piccolo (16 Cofie 21’st) 27 Zenoni 28 Catinali 33 Rickler 44 Marchi (13 Avogadri 26’st)

A DISPOSIzIONE32 Donnarumma, 11 Guerra 14 Volpi, 21 Sbaffo

ALLENATOREArmando Madonna

2 PIACeNzARi

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IN FOTO - Il sesto gol in Campionato del Capitano Rubino

IN FOTO - Ludi tiene a bada Conteh

Marcatori10’pt Rubino (N), 25’pt Bianchi (P)2’st Motta (N), 5’st Guzman (P)

Ammonti ed espulsi 38’pt Ludi (N), 7’pt Motta (N)

34’st Morganella (N), 39’st Marianini (N)37’pt Piccolo (P), 13’st zenoni (P)24’st Guzman (P)

Note (N) 6 (P) 3 5.000 spettatori

circa di cui 1.170 paganti e 2.273 abbo-nati

IN FOTO - Rubino e Cacia con la maglietta dell’iniziativa benefica per il Giappone

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17Risultati e classifiche

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Francesco Marianini

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Francesco Marianini

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IN FOTO - Marianini in azione contro il Cittadella

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Francesco Marianini

Francesco Marianini oltre dieci anni dopo. E’ stato ad

un passo dal giocare nel Nova-ra più sofferto della storia. Era il novembre del 1999 e zorat-ti l’aveva scelto come giovane in contropartita nell’affare che aveva portato alla Lucchese il francese Bettoni. Il tecnico friu-lano, però, si era dovuto rasse-gnare molto presto: “Non ce lo danno, è troppo bravo” aveva raccontato ai cronisti. E’ arrivato, comunque, sotto la cupola nell’estate 2010, per gio-care invece nel Novara più forte degli ultimi cinquant’anni. Una scelta mirata da parte di Tesser che l’aveva lanciato quando al-lenava la Triestina. Un rinforzo importante che il DS Sensibile non si è lasciato scappare non

appena l’Empoli l’ha lasciato libero, dopo quattro stagioni esaltanti.

Francesco, pensi che a Novara si possa costruire un ciclo feli-ce e duraturo come quello che hanno realizzato nella città toscana, dalla metà degli anni ottanta ad oggi?“Me lo auguro. Empoli e Novara hanno in comune una società solida alle spalle, con program-mi seri. Non accade di frequen-te di questi tempi. Ho notato che anche qui si investe molto sul settore giovanile. Ad Empoli lo fanno da anni ed i risultati si vedono: nella rosa che partecipa alla serie B di quest’anno ci so-no circa undici ragazzi cresciuti nel vivaio”.

Francesco MARIANINI

ruolo: centrocampista nazionalità: italiananato il: 06.05.1979a: Pisaaltezza: 175 cmpeso forma: 76 Kg

La carriera2010-11 Novara2006-10 Empoli2004-06 Lecce2003-04 Triestina1997-03 Lucchese

“Non ho mai vinto un Campionato, è il più grande sogno che mi resta da calciatore”

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21La carriera in azzurroL’empoli ci fa venire in mente quell’avventura in Coppa Ue-fa che tu hai vissuto da pro-tagonista. Che ci racconti di quel gol che ti hanno annul-lato a zurigo?“Che peccato! Al di là della soddisfazione personale, sa-rebbe stata la rete dell’1-1 che ci avrebbe dato la qualificazio-ne dopo il 2-1 per noi dell’an-data. Ho colpito di testa, non ho commesso scorrettezze. L’arbitro però ha fischiato il classico “fallo di confusione”, in mezzo all’area. Rimane, in ogni caso, il ricordo di una gran bella esperienza”.Allora è proprio vero che se-gni sempre nelle partite che contano. Mi viene in mente una finale play off Lucchese-Triestina in cui realizzasti una doppietta…“Quella fu davvero una gran-de delusione. Il ricordo dei due gol passa in secondo piano di fronte al dispiacere per la pro-mozione sfumata. Con le mie reti andammo nei supplemen-tari. Avevamo un uomo in più e sbagliammo un rigore prima di farci raggiungere ed elimi-nare”Abbiamo trovato un tuo pic-colo tarlo: quanto ti manca la gioia di vincere un campio-nato che non hai mai provato sinora?“Tantissimo. Mi hanno raccon-tato tutti che si tratta di una sensazione unica, in qualsiasi

categoria. Ed ovviamente più si sale meglio è. E’ il mio gran-de obiettivo per questi ultimi anni di carriera che ho davan-ti”.A proposito di campionati da vincere: Atalanta e Siena era-no davvero fuori portata o il vostro calo le ha aiutate a gestire il vantaggio senza af-fanni?“Ad inizio campionato le davo come le grandi favorite per la vittoria finale. Dopo il nostro girone d’andata ovviamente mi auguravo qualcosa di me-glio. Il rammarico è quello di non essere riusciti a tenerle sotto pressione fino alla fine. Però sono due grandi squadre e penso che non ci si possa rimproverare più di tanto”.Hai tagliato il traguardo dei 32 anni. Sei soddisfatto del bilancio della tua carriera? e prevedi un futuro da calciato-re per te ancora molto lungo?“Ho sempre pensato che nella vita e nel calcio ciascuno ot-tiene quel che semina. E così è stato per me. Sono felice di quello che ho ottenuto perché l’ho guadagnato sempre con grande impegno e sacrificio. Per quando riguarda il futu-ro, la voglia di giocare è an-cora tanta. Ma sarà il fisico a scegliere, bisogna vedere fino a quando “lui” ne avrà voglia. Pratico un gioco molto di-spendioso e quindi devo esse-re sempre al top della forma.

Conto, comunque, di onorare almeno gli anni di contratto che mi legano al Novara, an-cora al cento per cento”.Dicono tutti che a Novarello si respiri un’atmosfera spe-ciale all’interno del vostro gruppo. Tu che sei uno degli ultimi arrivati lo puoi confer-mare?“Sicuramente. Me l’aveva anticipato Rigoni, ma i fatti l’hanno dimostrato subito. Là dentro c’è qualcosa di diver-so. Nel calcio si sente spesso parlare di gruppo, ma il no-stro è un gruppo vero. Non siamo solo colleghi, ma gran-di amici. A fine allenamento si sta ancora assieme. Per un aperitivo, una cena, tutti uni-ti, con le mogli e le famiglie”.Un’ultima battuta sulla piaz-za di Novara. Che impres-sione ti ha fatto e cosa ti aspetti dal finale di stagio-ne?“è un posto ideale per chi gio-ca a calcio perché al di fuori dal campo possiamo vivere con estrema tranquillità. Al-lo stadio il calore della gente si sente. Specialmente nelle prime gare di campionato si avvertiva un entusiasmo tra-scinante. Poi c’è stata una naturale flessione, ma sono convinto che nelle sfide deci-sive avremo ancora un grande sostegno”.

di Massimo Barbero

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IN FOTO - Azione in velocità di Renato Gavinelli, nell’incontro del 17 ottobre 1971, vinto per 2-1 contro il Taranto

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La p

agin

a de

i ric

ordi

pg.

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Passaggio all’ala destra, che supera in velocità un

avversario, si porta nella me-tà campo avversaria e, sem-pre tenendosi vicino alla linea laterale, punta al fondo cam-po. A una ventina di metri dal fondo, spesso per saltare un altro avversario, si tocca la palla ancora in avanti, dando l’impressione di non essere in grado di raggiungerla in tem-po utile, tanto che il pubblico avversario, quello della squa-dra di casa, fa echeggiare un boato di presa in giro e gli stessi difensori avversari ral-lentano la loro corsa. Ma qui avviene l’imprevedibile: la no-stra ala destra, non solo rag-giunge il pallone prima del fondo campo, ma, trovando chissà come la coordinazione, effettua un cross perfetto per un compagno che lo conosce bene e che corregge in rete di testa. Questo compagno, nel Novara degli anni ’60 e ’70, si chiamava Bramati, Mi-lanesi, Gipo Calloni, Gabetto, Iacomuzzi, Picat Re o Enzo.

Ma l’ala destra era sempre la stessa: Renato Gavinelli, noto anche come “la freccia di Caltignaga”, epiteto quan-to mai felice, per inquadrare la sua velocità e anche le sue origini novaresi. Più volte Re-nato deliziò il sottoscritto e i tifosi azzurri di quegli anni con il numero qui sopra de-scritto, che ci portava una duplice gioia: quella del goal e quella di ricacciare in go-la ai tifosi avversari l’urlo di sfottimento. Incontrandolo nei giorni scorsi, ho chiesto a Renato come facesse, do-po una volata di 50 – 60 me-tri a coordinarsi per calciare con angolo di 90° rispetto alla direzione della sua corsa una palla che quasi nessuno avrebbe neppure raggiunto. La sua risposta è stata che il gesto gli veniva spontaneo e che non è mai stato in grado di insegnarlo ad altri. Devo ammettere che mi aspettavo questa risposta, anche perché l’amico e altra vecchia gloria del Novara, Emidio Cavigioli,

mi raccontò che, quando si chiedeva ad un suo allena-tore (tale Peppino Meazza, considerato ancora oggi il miglior calciatore italiano di ogni tempo) come facesse ad eseguire un numero tecnico precluso agli altri, rispondeva con le stesse parole.Vediamo qualche numero della carriera della nostra “freccia” con la maglia del Novara: esordio il 31 mar-zo 1963 a 20 anni e titolare fino al temine del campiona-to 1974-75, per un totale di 248 partite di campionato, due promozioni in serie B e 36 goal. Qualcuno potrebbe anche osservare che 36 goal non sono tantissimi per un attaccante. Gli risponderei che Renato era una punta esterna, votata per natura al cross, e che i suoi assist (che allora nessuno contava) furo-no ben più numerosi dei goal. Aggiungo un altro particolare tecnico che lo contraddistin-gueva: calciava di forza (pre-valentemente di collo pieno,

I cross di Renato Gavinelli

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La pagina dei ricordipg.

23ma anche di esterno) con grande precisione, tanto che le sue punizioni più volte su-peravano il portiere avversa-rio. Questo suo tiro potente gli derivava dal modo perfetto di calciare, non certo dalle do-ti fisiche, tra le quali l’agilità era largamente superiore alla potenza atletica.Di Renato merita di essere citato un altro particolare: giunse a giocare tra i profes-sionisti ad alto livello (al suo primo anno il Novara fu se-condo in serie C, ma non fu promosso in B per il regola-mento vigente) dopo un tiro-cinio nelle squadre giovanili senza praticamente allenarsi. Il motivo fu che studiava all’I-TIS Omar, in qualità di inter-no del Convitto Carlo Alberto, che non lo lasciava libero per gli allenamenti, ma solo per le partite. Solo all’età di 19 anni, conseguito il diploma di peri-to elettrotecnico, Renato ot-tenne dal suo datore di lavoro (l’ing. Gian Maria Capuani) il permesso di allenarsi due vol-te la settimana. In pochi mesi convinse i tecnici del Novara – allora allenato da un gran-de professionista, qual era l’ungherese Imre Senkey – a schierarlo con la prima squa-dra e poi ad offrirgli un vero contratto da professionista. Quando Renato lo informò di questa offerta, l’ing. Capua-ni gli consigliò di accettarla, aggiungendo che, qualora l’e-sperienza sportiva non si fos-se dimostrata in linea con le aspettative, la Pan Electric lo avrebbe sempre riaccolto vo-lentieri.Nel 1964-65 ottenne con il Novara la sua prima promo-zione in B. E proprio in quel campionato realizzò il goal che ricorda come il più bello da lui realizzato con la maglia

azzurra. Nella partita vinta per 1-0 a Legnano, servito a centrocampo di Maschero-ni, superò in successione due difensori con altrettanti pallonetti e al volo mandò il pallone nel sette. Nel 1968 il Novara, dopo 3 anni di serie B, tornò in serie C ed iniziò piuttosto male il campionato, tanto che a novembre, quan-do le liste di trasferimento si riaprivano, la promozione era già compromessa. San-tino Tarantola, che operava come D.S. con ampi poteri, accettò l’offerta del Lecco per la comproprietà di Gavinelli, che sarebbe tornato a gioca-re in serie B. E così fu. Ma alla prima partita senza Gavinelli, Tarantola subì un tentativo di aggressione dai tifosi azzurri che non si erano rassegnati a perdere il loro beniamino. Renato, che non si era anco-ra accordato con il Lecco per divergenze economiche, fu convocato allora da Ceppi, presidente di quella società, che accettò la sua richiesta, perché “se i tifosi aggredisco-no il dirigente che ti ha cedu-to, vuol dire che vali quanto chiedi”. Il Lecco trovò un’ala destra con i fiocchi, ma la sua cessione (temporanea) fu fe-lice anche per il Novara, che dal Lecco ricevette come par-ziale contropartita un giovane portiere, di nome Felice Puli-ci, che fece meraviglie nella nostra squadra fino al 1972, quando fu ceduto alla Lazio, dove, al secondo anno, vinse lo scudetto, primo nella storia di quella società.L’anno successivo, il Novara allestì una squadra forte, con un ottimo allenatore come Carlo Parola, che fu intran-sigente nel richiedere alla propria dirigenza il ritorno di Renato in maglia azzurra. Ed

infatti quell’anno arrivò la se-conda promozione in serie B. I cinque anni sotto la guida di Parola sono quelli che Re-nato ricorda con più piacere, sia per le sue prestazioni, sia per il clima positivo che l’al-lenatore – peraltro agevolato dal fatto di poter contare su un nucleo di novaresi, affia-tati e affezionati alla maglia della propria città – seppe creare. Per Renato giunsero anche richieste dalla Lazio e dal Milan, che cercava un’a-la abile nei cross per favorire le doti aeree di Pierino Prati. Ma Tarantola – e non credo per il timore di una seconda aggressione – e Parola volle-ro tenersi il loro gioiello. Pri-ma di iniziare il campionato del ritorno in B, domenica 6 settembre 1970, il Novara ospitava la Juventus per un incontro di Coppa Italia che sarebbe terminato in parità, sancendo la qualificazione della nostra squadra – che vinse tutte le altre patite del girone – e l’eliminazione dei bianconeri. Proprio quella fu la migliore partita di Rena-to, opposto a un Furino che giocava terzino sinistro non avendo ancora trovato la sua collocazione a centrocampo; poche volte Furino riuscì a bloccare i guizzi della nostra ala destra. Diversi anni dopo, Renato incontrò casualmente il grande Sandro Salvadore – più volte nazionale e cam-pione d’Italia –, che aveva gio-cato quella partita e che gli espresse la sua ammirazione per come quella sua presta-zione. Non potrei giurarlo, ma mi pare proprio che i due goal alla Juventus Gabetto li aves-se realizzati di testa, sfruttan-do altrettanti cross di un’ala chiamata “la freccia di Calti-gnaga”.

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IN FOTO - Da un’idea di Simone Accardo i biscotti “Novarello” al riso nero

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Da un’idea di Simone Accardo, ecco il dolce degli atletiNasce il biscotto “Novarello”

Il Centro Sportivo “Nova-rello-Villlaggio Azzurro”,

da oggi, ha anche un biscot-to tutto suo. Non poteva che chiamarsi “Novarello” e ricordare, specialmente nel gusto, tutta la rusticità che si respira nell’antico muli-no del ‘600, appartenuto

alla famiglia Graziosi, da cui si è sviluppato in quasi quattro anni un vero e proprio Cen-tro polifunzionale per l’attività sportiva. L’idea è venuta a Si-mone Accardo di Robbio, per-sonaggio impegnato in molte singolari attività. Il biscotto “Novarello” è prodotto con il

Riso Nero, conosciuto anche come riso Venere, dall’incon-fondibile aroma e dalle ricono-sciute proprietà antiossidanti e non solo. Il riso nero infatti, secondo una ricerca svolta da un team di scienziati della Lou-isiana State University, è un vero toccasana che funziona sia come aiuto a prevenire pro-blemi al cuore e sia come anti-cancerogeno naturale. Si è sco-perto che l’alimento contiene un quantitativo eccezionale di antiossidanti, in concentrazio-ne maggiore anche a prodotti come il mirtillo e ribes, unendo più fibre e vitamina E. Altri in-gredienti genuini come il miele, le uova e il burro, rendono que-sto biscotto inconfondibile nel-la fragranza e nella consisten-za. Ideale per un vero momento di sano e dolce relax.

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IN FOTO - Il Presidente FISI al momento della firma dell’accordo OLI.S.A.

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Ufficialità per la partnership tra FISI e Gruppo Policlinico di Monza

Progetto olimpiadi e salute dell’atleta

è stato presentato uffi-

cialmente a Novarello,

lo scorso 20 aprile, l’accordo

di collaborazione quadrien-

nale tra il Gruppo Policlinico

di Monza e la Federazione

Italiana Sport Invernali che

prende il nome di progetto

OLI.S.A. (Olimpiadi & Salu-

te dell’Atleta). L’obiettivo è

quello di porre le fondamen-

ta di una collaborazione che

vedrà gli atleti, i tecnici e

professionisti degli sport di

montagna utilizzare l’appa-

rato sanitario e logistico del

Gruppo Policlinico di Monza

e il Centro Sportivo “Novarello-

Villaggio Azzurro”, sia per quan-

to riguarda l’aspetto legato

all’allenamento fisico, sia per

la formazione e la cura dell’at-

leta. Alla conferenza stampa

erano presenti: Massimo De

Salvo, Amministratore Delegato

e Vice Presidente esecutivo del

Novara Calcio; Clemente Pon-

zetti, Coordinatore sanitario

Piemonte del Gruppo Policlinico

di Monza; Giovanni Morzenti,

Presidente Federazione Italiana

Sport Invernali; Andrea Panzeri,

Commissione Medica Federa-

zione Italiana Sport Invernali.

In questo modo i campioni del-

lo sci, dello slittino e di tutti gli

altri sport invernali, potranno

essere seguiti a 360 gradi, in

ambito fisiologico, clinico e di

ricerca. Per la dimensione for-

mativa e alberghiera il persona-

le F.I.S.I. potrà contare sul Cen-

tro polifunzionale del Novara

Calcio, mentre per la parte as-

sistenziale farà riferimento all’I-

stituto Clinico Universitario di

Verano Brianza. In questo cen-

tro verranno effettuate tutte le

prove di performance sportiva

allo scopo da un lato di verifi-

care l’efficacia degli allenamen-

Part

ners

hip

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ti dall’altro di curare i dettagli

della fisiologia degli atleti così

da permettere il raggiungimen-

to delle massime prestazioni

fisiologicamente raggiungibili.

Forte del recente potenziamen-

to in ambito di Medicina dello

Sport e della nuova realtà del

Policlinico dello Sport, il Grup-

po Policlinico di Monza non of-

fre all’atleta solo le strutture e

le apparecchiature mediche più

idonee per l’allenamento fisico

e la valutazione di performan-

ce, ma anche tutto il supporto

tecnico e psicologico per la ria-

bilitazione, la cura e la crescita

come persona e come sportivo.

“Siamo pienamente soddisfat-

ti nell’iniziare questa collabo-

razione su una tematica così

importante – afferma il presi-

dente F.I.S.I., Giovanni Morzenti

– I test clinici e fisici sono alla

base dell’evoluzione dell’atleta

e il Gruppo Policlinico di Monza

si impegna a garantire alla no-

stra Federazione tutta la strut-

tura della Medicina dello Sport.

I nostri tesserati rappresentano

il 27,3% del medagliere olimpi-

co sia estivo sia invernale. Sono

sicuro che la scelta che abbia-

mo fatto sarà vincente e che i

nostri atleti, in particolar modo

i giovani, si troveranno bene e

potranno raccomandare anche

ad altri le strutture del Gruppo

Policlinico di Monza.

“Noi mettiamo a disposizione

quello che sappiamo fare, la

sanità - dichiara il patron del

Gruppo Policlinico di Monza,

Michelangelo De Salvo - che

passa attraverso apparecchia-

ture tecnologiche ed il poten-

ziale professionale di più di

2600 dipendenti in modo tale

che ognuno di loro possa esse-

re in grado di risolvere qualsia-

si problema.

Abbiamo potenziato mol-

to i servizi di Medicina dello

Sport proprio per poter ga-

rantire a un atleta i minori

tempi di recupero possibili”.

La partnership terminerà nel

giugno 2014.

Un quadriennio molto im-

portante per la F.I.S.I. che

terminerà con i Giochi Olim-

pici di Sochi (Russia), ma

che nel frattempo vedrà il

disputarsi dei Mondiali di

sci alpino di Garmisch-Par-

tenkirchen nel 2011, quel-

li di sci nordico del 2011 a

Oslo, quelli di slittino del

2011 a Cesana Torinese, l’e-

dizione 2013 dei Mondiali

di sci alpino di Schladming

(Austria) e quella dei Mon-

diali di sci nordico della Val

di Fiemme del 2013.

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27Partnership

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Curiosità, gesti e scaramanzie dei calciatori azzurri

Visti da vicinoCristian Bertani, attaccanteData di nascita: 14/03/1981Luogo di nascita: Legnano

L’ultimo libro letto“L’Alchimista” di Paulo CoheloIl mio piatto preferitoLasagneIl viaggio piu’ belloMaldiveMai in trasferta senzaLe carte da gioco Mai in trasferta conUn libro (tanto non leggo!)Prima della partita maiSpendere energie nervosePrima della partita sempreAscoltare la mia musica prefe-ritaIl mio pregioSono un tipo allegro

Il mio difettoSono troppo impulsivoCiò che ami di più èLa mia famigliaCiò che odio di più èPerdere le partiteRido quandoGioco con i miei figliMi commuovo quandoPenso a mio padreIl calciatore azzurro più simile a meMavillo Gheller Il calciatore azzurro più diver-so da meGuillaume GigliottiIl Novara Calcio èUna tappa importante nel mio percorso calcistico

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Novara è Sport promuove l’iniziativa “Mamma Fit”

Nov

ara

è Sp

ort

Tornare in forma con l’aiuto del passeggino

Come allenarsi insieme al proprio bebè, attra-

verso esercizi eseguiti con l’ausilio della carrozzina o del passeggino: l’iniziativa è promossa dall’associazione “Psicologia Utile” e dall’as-sessorato allo Sport del Comune di Novara nell’am-bito del progetto “Novara è Sport”. Mamma Fit è una ginnastica basata su esercizi di allungamento e tonifica-zione supportati dalla pre-senza del passeggino che di-venta parte integrante della lezione. Fare del movimento per le neomamme spesso vuol dire separasi dal pro-prio bambino: “Mamma Fit” diventa un metodo per fare ginnastica insieme, trascor-rendo un’oretta allenando-si con altre mamme e altri bambini. Il corso proseguirà fino al 1° luglio e si terrà il

martedì e il venerdì mattina al Parco delle Betulle di Novara. De gli obiettivi del corso: da una parte la tonificazione mu-scolare, dall’altra il benessere psicofisico della mamma. “Si tratta di un programma di ginnastica – spiega l’assessore allo Sport, Daniele Andretta – dedicato alle mamme che han-no partorito da almeno sei set-timane e che vogliono tornare in forma, ma l’iniziativa ha an-che una finalità di aggregazione e socializzazione. Mamme che incontreranno altre mamme e che potranno confrontarsi sui vari problemi che si incontrano nel percorso di genitorialità”. “Novara è sport” si riconfer-ma dunque un progetto che si occupa di sport dilettantisti-co, ma anche di sostegno alle famiglie, ai giovani, in modo particolare, e in questo caso anche alle mamme. “Lo sport

– conclude l’assessore Daniele Andretta - non è soltanto ago-nismo o attività a favore dei giovani, deve essere vissuto anche come un momento di benessere in generale dedicato come in questo caso soprattut-to alle mamme che andando incontro ad un momento me-raviglioso come la nascita di un bambino vogliono comun-que mantenersi in forma, con-tinuando a prendersi cura del bambino. Anche questo fa parte della filosofia di Novara è sport: non solo i riflettori sui grandi eventi, ma anche e so-prattutto l’attenzione al benes-sere psicofisico anche di tutti coloro che non praticano con regolarità discipline sportive”. Per iscrizioni al corso rivol-gersi al numero di telefono 349.2975829, oppure scrivere a [email protected]. Info sul sito www.mammaf.it

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IN FOTO - Daniele Andretta con Federica Pellegrini

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31Novara è Sport

Allo Sporting Village domenica 15 maggio 2011

Arriva il trofeo “Ottavio Borzino”

Un altro grande evento sarà

ospitato allo Sporting Pool

domenica 15 maggio nell’ambito

di “Novara è Sport”. Un appunta-

mento sportivo di cui potranno

beneficiare gli appassionati di nuo-

to in un impianto all’avanguardia

come la piscina dello Sporting Vil-

lage di corso Trieste. Organizzato

dalla Libertas Nuoto Novara, il Me-

eting “Città di Novara” Trofeo Ot-

tavio Borzino festeggia quest’anno

la 28esima edizione. Fin dalla sua

nascita questo appuntamento ha

saputo portare nella città di No-

vara le migliori società del nuoto

italiano ed i più prestigiosi atleti

nazionali del nuoto italiano, a par-

tire dai mitici Marcello Guarducci,

Giovanni Franceschi, il primati-

sta Mondiale dei 200 stile Giorgio

Lamberti, fino ad arrivare al Cam-

pione Olimpico Domenico Fiora-

vanti, nato e cresciuto proprio nel-

la Libertas Nuoto Novara.

“Il Meeting “Città di Novara” –

commenta l’assessore allo Sport

Daniele Andretta - è entrato di

diritto nel panorama natatorio

italiano e si riconferma anche

quest’anno come una delle più

grandi manifestazioni di nuoto a

livello regionale ed una delle più

importanti a livello nazionale. No-

vara con grande orgoglio acco-

glie questa manifestazione in una

prestigiosa cornice come quella

dello Sporting Pool, struttura di

eccellenza che ci consente di es-

sere così attrattivi a livello spor-

tivo. Accanto ad un’impiantistica

all’avanguardia come quella di cui

è dotata Novara, il fermento che

caratterizza la città è tale da aver

creato un vero e pro-

prio polo sportivo

in grado di attrarre

personalità e figure

di spicco dello sport

internazionale. La pre-

senza di Federica Pellegrini

nelle scorse settimane confer-

ma questa ormai nota forza no-

varese”.

Al Meeting saranno presenti più

di 30 società italiane con oltre

1200 atleti per gara, suddivisi nel-

le varie categorie. Nella Categoria

Esordienti i giovani nuotatori cer-

cheranno anche di aggiudicarsi il

17esimo Trofeo “Elio Vezzani” ri-

servato all’atleta che avrà realizza-

to la miglior prestazione tecnica.

Le gare inizieranno alle ore 9 del

mattino ed alle ore 15 del pome-

riggio.

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IN FOTO - Marco Fregonara e Massimo Fedrigo

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Conosciamoli meglio...Attenti a quei due: i magazzinieri degli Azzurri

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Marco Fregonara e Massi-mo Fedrigo, il primo nato

a Novara, il secondo a Vercelli. Due preziosi membri sempre a fianco della squadra.Da quanti anni collaborate col Novara Calcio?Marco: “Sono circa 9 anni, ho anche giocato nella Primave-ra, ahimè parecchi anni fa”.Massimo: “Sono quattro anni, un periodo vissuto intensa-mente”.Raccontateci le vostre tra-sferte con la squadra…Marco: “Questo onore lo la-scio a Marco perché io sono

impegnato anche col Settore giovanile”Massimo: “Pur non essendo un giocatore vivo la prepara-zione della partita come loro, nel pre gara sono molto teso e sento l’incontro come se toc-casse a me andare in campo. Siamo una grande famiglia”.Un difetto dell’uno e dell’al-tro?Marco: “Purtroppo è vercelle-se!”.Massimo: “Borbotta sempre!”.Un pregio dell’uno e dell’al-tro?Marco: “è molto preciso come

me. Siamo scrupolosi a livelli maniacali. Tutto deve essere fatto come diciamo noi, con i nostri metodi, guai a chi mette mano nel nostro magazzino!”.Massimo: “è sempre disponi-bile con tutti”.Un simpatico aneddoto che vi ha visti coinvolti insieme?Marco: “Ci divertiamo a scher-zare col nostro team manager, chiuderlo a chiave nel magaz-zino è solo un piccolo esem-pio…!”.Massimo: “I giocatori avevano riempito una cesta dei panni con delle casse di acqua per farci uno scherzo. Hanno poi coperto il tutto in maniera molto accurata con gli indu-menti sporchi dell’allenamen-to. La scena è stata che io e Marco, cercando di caricare come sempre la cesta sul fur-gone in direzione lavanderia, non siamo riusciti a sollevarla da terra, facendo scoppiare a ridere l’intero spogliatoio”.

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All'Azienda Agricola Biologica Bianchi facciamo tutto nel

modo più naturale. A cominciare dal vino: 200 anni di

produzione vitivinicola tradizionale di pregio, più ormai 20

di scelta biologica. Grandi vini e ottima cucina vi aspettano

in questo agriturismo davvero speciale, immerso nel verde

delle colline novaresi, che ha fatto della genuinità la sua bandiera. Venite a degustare la

nostra ottima selezione di vini tipici dell'alto Piemonte, quali il Nebbiolo, il Ghemme, il

Sizzano e l'Erbaluce, e a visitare le nostre cantine.

Poi, sedetevi a tavola e godetevi una cucina sana, saporita e

di grande qualità, alla riscoperta dei piatti tipici rurali

della tradizione. Il tutto rigorosamente prodotto nelle

terre e negli allevamenti di proprietà e cucinato in casa

seguendo antiche ricette. Venite a trovarci: vi tratteremo con i guanti!

Via Roma 37 Sizzano (No) Per prenotazioni: tel. +39 0321 810004 . fax +39 0321 820382 .

e-mail: [email protected] . www.cantinabianchi.it

Vi presentiamo la produzione Ufficiale Novara Calcio

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