Giornalino Giugno 2012

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Giugno 2012 Numero 5 IL PERCHE’ pag. 3 Musica & Musical pag. 14-15 Premiati Festa di Fine anno 2012 pag. 18-19 Saluto del direttore Español…que pa- siòn! pag. 10-11 Esperienza emozio- nante pag. 3 Ed anche quest’anno è arrivato giugno e con giu- gno, l’estate, il sole, il ma- re e le tanto attese vacan- ze estive che segnano la fine di un nuovo anno sco- lastico e l’inizio di un lun- go periodo di riposo e re- lax.. Molti di noi si apprestano a lasciare questa scuola per intraprendere nuovi percorsi di vita o di studio, alcuni con gioia, altri con malinconia, altri ancora con preoccupazione…Ma tutti, nel bene e nel male, ricorderanno il tempo tra- scorso qui al San Benedet- to, quel tempo che abbia- mo vissuto tutti insieme. Uno dei momenti che vo- gliamo ricordare è ovvia- mente la nascita di questo IL IL IL PERCHE’ giornale, Il Perché. E’ stata una bellissima e costruttiva novità per tutti, un’occasione di cre- scita umana e culturale. Abbiamo imparato e ap- prezzato il senso del do- vere e della collaborazio- ne, abbiamo aperto i no- stri, e vogliamo sperare, anche i vostri orizzonti sulla società attuale, trattando argomenti che più strettamente ci ri- guardano e di cui tutti facciamo parte. Il lavoro è stato svolto da noi ra- gazzi, che abbiamo af- frontato tutto non con la pesantezza di un dovere ma con l’entusiasmo di un piacere. Così che un’i- dea astratta si è concre- tizzata in qualcosa di davvero straordinario e per certi aspetti, inatte- so. Anche se abbiamo ancora molta e molta strada da fare, siamo animati da un enorme entusiasmo che speriamo possa diventare conta- gioso. Ci auguriamo che la nostra voglia si sape- re, la nostra determina- zione sia arrivata anche a voi, che abbiate ap- prezzato ciò che abbiamo creato, che il nostro la- voro sia stato percepito con interesse e parteci- pazione vera. Ma speria- mo altresì che, leggendo alcuni nostri articoli, vi sia scappato anche un divertito sorriso, perché conoscere è pure diverti- mento! Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato con noi, che ci hanno guidato attraverso il loro sapere, la loro disponibi- lità e perché no, la loro simpatia. Ma un DOVU- TO e MERITATO rin- graziamento va a due professori, Cappelletto e Angiello. Il prof Cap- pelletto che con il suo computer e proiettore di volta in volta ci ha reso consapevoli di come il nostro lavoro si sarebbe via via concretizzato, vestendolo di immagini, colori, sensazioni… La prof.ssa Angiello che con il suo blocco degli appunti e la sua sensa-

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giornalino scolastico giugno 2012

Transcript of Giornalino Giugno 2012

Page 1: Giornalino Giugno  2012

Giugno 2012 Numero 5

IL PERCHE’

pag. 3

Musica & Musical pag. 14-15

Premiati Festa di

Fine anno 2012 pag. 18-19

Saluto del direttore

Español…que pa-

siòn! pag. 10-11

Esperienza emozio-

nante pag. 3

Ed anche quest’anno è

arrivato giugno e con giu-

gno, l’estate, il sole, il ma-

re e le tanto attese vacan-

ze estive che segnano la

fine di un nuovo anno sco-

lastico e l’inizio di un lun-

go periodo di riposo e re-

lax..

Molti di noi si apprestano

a lasciare questa scuola

per intraprendere nuovi

percorsi di vita o di studio,

alcuni con gioia, altri con

malinconia, altri ancora

con preoccupazione…Ma

tutti, nel bene e nel male,

ricorderanno il tempo tra-

scorso qui al San Benedet-

to, quel tempo che abbia-

mo vissuto tutti insieme.

Uno dei momenti che vo-

gliamo ricordare è ovvia-

mente la nascita di questo

ILILIL PERCHE’

giornale, Il Perché. E’

stata una bellissima e

costruttiva novità per

tutti, un’occasione di cre-

scita umana e culturale.

Abbiamo imparato e ap-

prezzato il senso del do-

vere e della collaborazio-

ne, abbiamo aperto i no-

stri, e vogliamo sperare,

anche i vostri orizzonti

sulla società attuale,

trattando argomenti che

più strettamente ci ri-

guardano e di cui tutti

facciamo parte. Il lavoro

è stato svolto da noi ra-

gazzi, che abbiamo af-

frontato tutto non con la

pesantezza di un dovere

ma con l’entusiasmo di

un piacere. Così che un’i-

dea astratta si è concre-

tizzata in qualcosa di

davvero straordinario e

per certi aspetti, inatte-

so. Anche se abbiamo

ancora molta e molta

strada da fare, siamo

animati da un enorme

entusiasmo che speriamo

possa diventare conta-

gioso. Ci auguriamo che

la nostra voglia si sape-

re, la nostra determina-

zione sia arrivata anche

a voi, che abbiate ap-

prezzato ciò che abbiamo

creato, che il nostro la-

voro sia stato percepito

con interesse e parteci-

pazione vera. Ma speria-

mo altresì che, leggendo

alcuni nostri articoli, vi

sia scappato anche un

divertito sorriso, perché

conoscere è pure diverti-

mento!

Ringraziamo tutti coloro

che hanno collaborato

con noi, che ci hanno

guidato attraverso il loro

sapere, la loro disponibi-

lità e perché no, la loro

simpatia. Ma un DOVU-

TO e MERITATO rin-

graziamento va a due

professori, Cappelletto

e Angiello. Il prof Cap-

pelletto che con il suo

computer e proiettore di

volta in volta ci ha reso

consapevoli di come il

nostro lavoro si sarebbe

via via concretizzato,

vestendolo di immagini,

colori, sensazioni… La

prof.ssa Angiello che

con il suo blocco degli

appunti e la sua sensa-

Page 2: Giornalino Giugno  2012

IIILLL PERCHE’

Pagina 2 Numero 5

Esperienza emozionante 3

Non solo parole - Insie-me si può - Pet Therapy 4-5

Il Nostro orto 6-7

Bosco e scuole a confron-to 8-9

Espanol… que pasiòn 10-11

Equo e solidali 12-13

Musica & Musical - La-boratorio Musicale 14-15

Abbazia di Monteccassino 16

Personaggio del mese 17

24 Festa di Fine anno 2012 18-19

Facce da copertina 20-21

Sicurezza 22

Scotti e bruciati 23

Darsi una regola di vita 24

Sommario:

Redazione:

Daniela Fiorentini (direttore)

Silvia Sessa (caporedattore)

Marika Carnali, Luca D’Ambrosio Chiara Franceschetti, Fabio Della Corte

Luca Barreca, Sara Granini Silvia Vallone, Anna Maule,

Gianmarco Corinto, Andrea Lusuardi, Valeria Acquarelli (redattori)

Responsabili del Progetto:

Prof.ssa Cristiana Angiello Prof. Claudio Cappelletto (grafica)

Assistenza tecnica:

Mauro Coppotelli Collaborazione fotografica:

Prof. Luciano Di Ciccio Federico Galafate

Siamo su internet!

www.ipasanbenedetto.eu

I.I.S. “San Benedetto” Via Mario Siciliano, 4

04010 B.go Piave - Latina

tel. 077369881-fax 0773662890

E-Mail: [email protected]

Page 3: Giornalino Giugno  2012

IIILLL PERCHE’

Numero 5 Pagina 3

Esperienza emozionante Saluto del direttore

Un’esperienza come poche, un’emozione indescrivibile: trovarsi

tra 2000 ragazzi, tutti lì per lo stesso motivo, tutti lì a manifesta-

re contro la mafia. Siamo partiti da Civitavecchia il 22 Maggio

sulla Nave Della Legalità, con le gigantografie di Giovanni Fal-

cone e Paolo Borsellino. A bordo 1.300 studenti! Dopo 16 ore di

navigazione, siamo arrivati a Palermo. All’apertura del portellone

della nave, l’urlo di 2000 ragazzi ci ha accolto e sconvolto. Ci ha

trasmesso la carica per manifestare il nostro “No” alla mafia, no-

nostante la pioggia cercasse di rovinarci la giornata. Pronti, par-

tenza e via! Siamo stati divisi in gruppi; chi andava all’Aula Bun-

ker del carcere dell’Ucciardone, chi si recava nei Villaggi della

Legalità allestiti nelle piazze del capoluogo siciliano che hanno il

più alto valore simbolico.

Nel pomeriggio siamo stati riuniti tutti insieme e disposti in due

cortei che si sono riuniti sotto l’Albero Falcone per celebrare

insieme il momento solenne del silenzio all’orario della strage di

Capaci, le 17.58. La marcia ha visto sfilare centinaia di striscioni,

ancora una volta un’emozione indescrivibile, ancora una volta

2000 ragazzi uniti a cantare per le strade di Capaci. La sera infi-

ne ci siamo recati allo Stadio comunale “Renzo Barbera” di Paler-

mo per assistere alla Partita del Cuore, tra Nazionale Magi-

strati e Nazionale Cantanti. Verso le 11.30 siamo tornati sulla

Nave diretti verso Civitavecchia, con il cuore gonfio di emozione e

di speranze per il futuro...

Alessandro Comuzzi

4a E chi.

zionale minuziosità ha reso i nostri

lavori ogni mese sempre più belli. E

un ringraziamento va ovviamente a

tutti voi, che ogni mese leggete questo

giornale, che ci trasmettere la voglia

di andare avanti e fare sempre meglio

ciò che facciamo. Infine, vi auguriamo

una bellissima estate, piena di felicità

e serenità.

Ma preparatevi all’arrivo di settem-

bre, perché noi de Il Perché saremo

lì ad attendervi con tantissime nuove

idee!

Daniela Fiorentini

Page 4: Giornalino Giugno  2012

Pagina 4 IIILLL PERCHE’

Numero 5

Non solo parole

I n t e r v i s t a a l l a

“Mediatrice alla comu-

nicazione”

Chiara Frison

Il Perché: Da quanto tempo svol-

ge questo lavoro?

Chiara: Svolgo il lavoro di

“mediatrice alla comunicazione” da

tre anni.

Il Perché: Quali sono le difficol-

tà di un lavoro come il suo?

Chiara: La difficoltà più grande è

quella di relazionarsi con persone

con disabilità varia. Non è semplice

costruire un rapporto con loro, è

una capacità che in parte è innata,

in parte va costruita con l’esperien-

za.

Il Perché: Quali sono invece le

soddisfazioni che lei trae dal

suo lavoro?

Chiara: Le soddisfazioni sono dav-

vero tante, quella più grande è ve-

dere i ragazzi con deficit uditivo

integrarsi con i ragazzi udenti.

Il Perché: Qual è il suo ruolo in

questa scuola?

Chiara: Mi

occupo dell’in-

tegrazione tra

ragazzi sordi e

ragazzi uden-

ti, facilito la

comprensione

dei contenuti

scolastici at-

traverso l’uso

della L.I.S.

(Lingua dei

Segni Italia-

na). Inoltre

faccio parte dell’E.N.S (Ente Na-

zionale Sordi) della sezione pro-

vinciale di Latina.

Il Perché: Una specificità del-

le sue competenze è proprio

la conoscenza del linguaggio

L.I.S., potrebbe parlarcene?

Chiara: Sì, la LIS sta per

“Lingua Italiana dei Segni” ed è

la lingua usata da tutta la comu-

nità sorda. Il canale utilizzato è

quello visivo-gestuale, proprio

perché si utilizzano le mani.

Il Perché: Può farci un bilan-

cio del suo lavoro per que-

st’anno che si sta concluden-

do?

Chiara: L’anno svolto è stato

positivo perché il ragazzo ipoa-

cusico, che seguo, si è ben inseri-

to nel gruppo classe e con i suoi

pari. Per quanto riguarda lo

spettacolo non mi aspettavo una

riuscita così bella perché comun-

que sono riuscita a insegnare ai

ragazzi udenti o affetti da altra

disabilità un nuovo modo di co-

municare attraverso la LIS, ab-

battendo così le tante barriere

della diversità!

Andrea Lusuardi

Page 5: Giornalino Giugno  2012

IIILLL PERCHE’

Numero 5 Pagina 5

Insieme si può - Pet Therapy

Con il termine pet therapy (in italiano, zooterapia) s'intende, gene-

ralmente, una terapia dolce, basata sull'interazione uomo-animale.

Si tratta di una terapia che integra, rafforza e coadiuva le tradiziona-

li terapie e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti pato-

logie con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cogniti-

vo, psicosociale e psicologico-emotivo.

La pet therapy non è quindi una terapia a sé stante, ma una co-

terapia che affianca una terapia tradizionale in corso. Lo scopo di

queste co-terapie è quello di facilitare l'approccio medico e terapeuti-

co delle varie figure mediche e riabilitative soprattutto

nei casi in cui il paziente non dimostra collaborazione

spontanea. La presenza di un animale permette in molti

casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e,

tramite questo rapporto, stabilire sia un canale di comu-

nicazione paziente-animale-medico sia stimolare la parte-

cipazione attiva del paziente.

Il 29 Maggio 2012, presso il nostro

Istituto, si è svolta un’esibizione di

Agilty Dog, all’interno del Progetto

di Pet Therapy, patrocinato dalla

Provincia di Latina. I ragazzi diver-

samente abili dell’Istituto hanno

svolto 12 incontri, da aprile a mag-

gio, con il cane loro assegnato e il

suo padrone. Sotto il caldo sole di

maggio, gli studenti hanno dato pro-

va di abilità, nel guidare i loro amici

a quattro zampe, suscitando grande

emozione in tutti i presenti. Al ter-

mine dell’esibizione, sono state con-

segnate ai ragazzi targhe premio.

ILILIL PERCHE’

Page 6: Giornalino Giugno  2012

Pagina 6 IIILLL PERCHE’

Numero 5

Il “nostro” Orto

L’idea di un orto scolastico, proget-

tato, realizzato e gestito dagli alun-

ni, è nata nell’ambito del diparti-

mento di agraria con l’obiettivo di

fornire ai ragazzi della sezione

agraria (ma non esclusivamente!)

una palestra “verde” in cui mettere

in pratica ed arricchire le conoscen-

ze acquisite nelle ore di lezione in

classe. E’ infatti noto quanto sia

importante il “saper fare” ai fini

della vera padronanza del sapere, e

in un settore come quello relativo

alle discipline agrarie, l’esperienza

di campo diviene parte basilare nel-

la preparazione del competente

agrotecnico.

L’esperienza ha motivato molto gli

alunni che si sono mostrati estre-

mamente interessati e attivi, in

grado di risolvere effi-

cacemente i problemi

sorti, capaci di lavora-

re in gruppo e di com-

prendere l’importanza

dell’organizzazione e

della suddivisione dei

ruoli nel lavoro di

squadra.

Ci auguriamo pertan-

to di poter proseguire

l’esperienza anche il

prossimo anno, espe-

rienza che, nonostante

la buona volontà dei

professori, degli alun-

ni e degli addetti aziendali, ha

incontrato tuttavia qualche diffi-

coltà, principalmente per la scar-

sità, la vetustà e la disponibilità

dei mezzi per i lavori

di campo. Sappiamo

tuttavia di poter con-

tare sull’interesse e

sul supporto del no-

stro Dirigente Scola-

stico, “agronomo” per

passione!

All’esperienza hanno

partecipato gli alunni

delle classi 1°A, 1°B,

2°A, 3°A, 2B e 3°B

professionale agrario.

Ecco cosa ci racconta-

no…

Abbiamo iniziato il

percorso di realizzazione dell’orto

scegliendo l’appezzamento da col-

tivare: si è deciso di uti-

lizzare quello più vicino

alle aule del professiona-

le agrario, in modo da

consentire la rapida rag-

giungibilità del campo

anche durante frazioni

di ore e rendere possibile

la quotidiana osservazio-

ne delle condizioni del

terreno e delle fasi di

sviluppo delle piante.

Abbiamo quindi effettua-

to, seguendo i protocolli del prof.

Claudio Cappelletto, alcune anali-

si del terreno, come il pH, la tessi-

tura e la dotazione dei principali

nutrienti, per verificarne le condi-

zioni di fertilità, in laboratorio e

decidere le specie più adatte da

coltivare.

Nel frattempo alcuni nostri com-

pagni si sono occupati della prepa-

razione dei semenzali in serra per

ottenere le piantine da trapianta-

re in campo. Le specie scelte sono

state: pomodoro, zucca, zucchina,

peperone, melanzana, fagiolino,

cece e cicerchia.

Page 7: Giornalino Giugno  2012

Numero 5 Pagina 7 IIILLL PERCHE’

Il terreno per la piantagione è

stato preparato dagli addetti

aziendali, Luigi ed Alessandro,

con ripetute erpicature, fino a

ottenere la giusta finezza del let-

to di semina. E’ stata inoltre ef-

fettuata un’abbondante letama-

zione per cercare di migliorare le

condizioni strutturali del terreno,

di natura argillosa e piuttosto

compatto.

Sotto la guida del Prof. Alessan-

dro Gaudino, abbiamo progettato

e montato l’impianto di irrigazio-

ne a goccia con manichette perfo-

rate.

Successivamente si è proceduto

all’impianto delle piantine otte-

nute in serra e di altre acquista-

te, pronte per il trapianto.

Prof.ssa Angela Scossa

Racconto

dell’esperienza

Noi ragazzi del 2°B agrario, pre-

vio accordo con professori di ma-

terie professionali ed esercitazio-

ni, abbiamo proposto di realizzare

un orto coltivato biologicamente,

operando manualmente e utiliz-

zando il meno possibile le macchi-

ne. Al fine di realizzare questa

esperienza abbiamo proposto il

progetto al nostro dirigente scola-

stico, Ing. Nicola Di Battista, il

quale, plaudendo, ci ha assegnato

un appezzamento di terreno di

circa 1100 metri quadrati posto

nelle vicinanze della nostra classe

situata nell’area zootecnica. Il

nostro primo compito è stato

quello di coinvolgere le classi del

reparto zootecnia al fine di divi-

derci i ruoli nelle varie fasi di col-

tivazione. Coordinate da noi, le

classi hanno svolto i seguenti

compiti: la classe 1°A ha provve-

duto alla semina di alcune varie-

tà orticole in conteni-

tori alveolati adatti

alla germinazione,

nonché il piantonaio.

La classe 2°A ha avu-

to il compito di ese-

guire le analisi fisico-

chimiche dell’area

destinata a orto. Per

la campionatura si

sono muniti di zappe,

carotatrici e bustine

sterili. Ricordandosi

di effettuare il prelie-

vo lontano da canali

di scolo ai lati del terreno, hanno ini-

ziato la campionatura eliminando il

primo strato, dove sono presenti gli

apparati radicali delle piante erba-

cee, il campione raccolto è stato por-

tato in uno dei nostri laboratori per

effettuare l’analisi fisico chimica;

setacciatura, stratificazione, determi-

nazione limo e argilla, calcare, PH,

Kit soil test per le sostanze nutritive,

sostanza organica. Queste analisi

hanno permesso di individuare la

tipologia del terreno (argilloso) e del

PH (basico) oltre ad altre caratteri-

stiche.

Il classi 3°A, 1°B, 3°B, 1°D si sono

occupate del trapianto degli ortaggi

(pomodori, cetrioli, peperoni, melan-

zane, zucche, zucchine, fagioli, seda-

no) manualmente, con un piantatoio

a mano hanno effettuato un buco nel

quale hanno posizionato la piantina,

che è stata rincalzata con terra fine e

letame. In seguito alle lavorazioni

effettuate (letamazione, vangatura,

erpicatura con erpice tipo morgan, e

fresatura), precedentemente il tra-

pianto, è stato progettato e realizzato

l’impianto idrico a goccia, utilizzando

i seguenti materiali: rubinetti idrau-

lici, cravatte, giunture a 3 attacchi,

manichette, teflon e tappi.

Dopo aver piantato tutti gli ortaggi

abbiamo effettuato una fresatura

interfilare.

Sino ad oggi, le piante crescono in

ottime condizioni, in questi giorni

stiamo zappettando tra i filari per

evitare la crescita di erbe infestan-

ti.

Con questa esperienza abbiamo

acquisito una maggiore manualità

e ampliato la conoscenza della bo-

tanica, precedentemente studiata

in classe. Abbiamo collaborato con

altre classi imparando a dividere i

vari ruoli, assegnando a ciascuno

un compito diverso al fine di realiz-

zare un appagante orto biologico.

2° B Agroambientale

Il “nostro” Orto

Page 8: Giornalino Giugno  2012

IIILLL PERCHE’

Numero 5 Pagina 8

Bosco e scuole a confronto

La “Manifestazione bo-

sco e scuole a confron-

to” al Laghetto Granie-

ri NETTUNO è giunta

all'VIII edizione.

L 'Università Agraria di Nettuno

il 25 maggio, ha invitato tutte le

scuole del territorio a partecipare

alla VIII edizione della Manifesta-

zione Bosco e Scuole a confronto .

Circa 600 bambini hanno attraver-

sato il bosco accompagnati da guide

specializzate, gli alunni della clas-

se 3° sez. A Agroambientale,

dell'Istituto Agrario “San Bene-

detto” che hanno preparato con l'e-

sperienza e la professionalità dei

loro docenti, il prof. Claudio Cappel-

letto e la Prof.ssa Angela Scossa,

dei punti di informazione dove

hanno illustrato le peculiarità del-

la flora e della fauna e risposto

alle numerosissime domande che

gli ospiti interessati hanno posto.

L'Università Agraria ha fortemen-

te voluto e creduto in questa ma-

nifestazione e visto il successo

ottenuto, grazie anche alla collabo-

razione della prof.ssa Biondi, dei

consiglieri e dell'Associazione

Nazionale Carabinieri, è inten-

zionata a continuare e a migliorare

questo evento annuale.

“La collaborazione con l'Istitu-

to Agrario di Latina , avviata già

da alcuni anni, è fondamentale”,

sostiene il Presi-

dente dell'Uni-

versità agraria,

Giuseppe Vari.

Ai loro alunni

possiamo mette-

re a disposizione

la Macchia Me-

diterranea che

può essere per

loro laboratorio

di studio e di

ricerca ma an-

che occasione di

esperienze lavo-

rative con stage.

Abbiamo sempre più bisogno di

personale specializzato che accom-

pagni i visitatori ormai numerosi, e

questa manifestazione ha messo

alla prova le neo-guide che hanno

mostrato professionalità e voglia di

mettersi in gioco.

Prof.ssa Alessandra Biondi

Un’esperienza labo-

ratoriale particolare

raccontata dagli studenti

del 3° A Agroambientale.

Questo progetto in collaborazione

con l’Università agraria di Nettu-

no, ha lo scopo di mettere in pra-

tica tutti gli argomenti studiati

ed esporli alle scuole primarie e

secondarie di primo livello, facen-

do interagire i bambini con l'am-

biente.

Dietro tutto ciò c'è un lungo lavo-

ro di preparazione e organizza-

zione iniziato circa un mese e

mezzo fa, in parte svolto nel no-

stro Istituto e in parte attraverso

uscite didattiche nel bosco stesso.

La classe è stata suddivisa in 4

gruppi, uno per ogni area temati-

ca e postazione, insieme abbiamo

progettato cartelloni, schede, ri-

creato mini-habitat per i se-

guenti animali: lucertola, tar-

taruga, rana, girini e biscia

d'acqua. Le spiegazioni son

state semplificate ed adattate

alle diverse fasce d'età, dai

bambini delle scuole materne,

alle scuole elementari e poi

medie. La parte più impegna-

tiva è stata la prova generale

effettuata da noi ragazzi e se-

guita dall'esposizione orale

Page 9: Giornalino Giugno  2012

IIILLL PERCHE’

Numero 5 Pagina 9

degli argomenti studiati. E’ stata

l’occasione per capire le difficoltà

espositive che avremmo potuto

incontrare. La giornata fatidica

del ‘25 maggio è stata preceduta

da altre due uscite, che ci sono

servite per l'organizzazione e la

preparazione del grande giorno.

I primi momenti sono stati un po’

frenetici in quanto eravamo in

ritardo e vi era molta confusione.

Date le molte classi giunte con-

temporaneamente, si è deciso di

dividerle in gruppi, assegnandole

ai nostri compagni della classe 1A

Chimico che avevano funzioni di

accompagnamento. Siamo così

riusciti a completare tutto il pro-

gramma in breve tempo e con po-

chi problemi. Abbiamo esposto il

lavoro a vari gruppi costituiti an-

che da 40 ragazzi e più, altri da

una sola classe; il nostro metodo

espositivo è stato calibrato a se-

conda dell’utenza che avevamo di

fronte, tenendo conto del numero

di persone e della loro età. Quindi

abbiamo mostrato a ogni gruppo i

contenitori con gli habitat

(precedentemente preparati) e

abbiamo appeso vari cartelloni di

supporto alla spiegazione. La tem-

pistica utilizzata per ciascuna

esposizione è stata di circa 15 mi-

nuti. Inoltre, durante la giornata,

sono stati raccolti dal terreno an-

che reperti vegetali, serviti per far

capire ai bambini come sia compo-

sta la foglia nei mi-

nimi particolari.

Per noi l'aspetto po-

sitivo è stato avere

l'opportunità di rap-

presentare pratica-

mente e oralmente

gli argomenti. Que-

sto progetto è servi-

to come allenamento

soprattutto espositi-

vo. Una cosa che ci

ha colpito molto è

stata proprio la vi-

vace attenzione da

parte dei bambini

nei riguardi del bo-

sco, erano molto cu-

riosi di conoscere le

varie specie vegetali

e animali che vive-

vano nell’ecosiste-

ma, hanno rivolto

domande appropria-

te e interessate,

molti prendevano

appunti o facevano

foto. Un aspetto

molto importante è

stato la capacità di

comunicare tra noi ragazzi aiutan-

doci l'uno con l'altro durante i vari

momenti dell’esposizione.

Uno aspetto negativo e di difficile

gestione è stato interessare quella

parte di bambini che non prestava

attenzione alla spiegazione; ciò è

stato anche influenzato dall'eccessi-

va affluenza dei piccoli

uditori e dalla poca abi-

tudine all’attenzione da

parte dei ragazzi delle

medie che non hanno

mostrato una particola-

re sensibilità alla tema-

tica ambientale. Un

aspetto da migliorare

potrebbe essere quello

relativo allo spostamen-

to dei bambini da un’a-

rea all’altra: sono tratti

piuttosto lunghi che per certi aspetti

hanno creato alcuni disagi.

Questa è stata un'esperienza da non

dimenticare che rifaremo molto volen-

tieri. E’ stata molto costruttiva sia per

noi che per i bambini in quanto, impa-

rare già da così piccoli a rispettare la

natura, è sicuramente vantaggioso!

Fabio Della Corte

3°B Agr.

Page 10: Giornalino Giugno  2012

IIILLL PERCHE’

Numero 5 Pagina 10

Español… que pasiòn!

Un altro bellissimo progetto, che si

è svolto da gennaio a marzo 2012

presso l’I.I.S. San Benedetto, è sta-

to quello di lingua spagnola porta-

to avanti dalla prof.ssa Paola Tra-

montano. Il progetto si è articola-

to in due corsi di 1° livello: uno per

gli studenti e l’altro per i docenti.

Molti sono stati i ragazzi che hanno

partecipato, con passione e soddi-

sfazione, ma gli alunni più divertiti

ed entusiasti sono stati in realtà il

gruppo di professori del nostro Isti-

tuto che, assieme ad alcune perso-

ne esterne alla scuola, si sono dedi-

cati allo studio dello spagnolo con

grande impegno e voglia di diver-

tirsi. Il gruppo docenti era compo-

sto dalle prof.sse M. Cristina

Montiroli, Lorenza Cairo, Anna

Pacini, Loreta Cardi, Piera

Verdecchi, Elisa Ruscetta, Rita

Tremonti, Simonetta Coccolu-

to, Di Gennaro Anna, Russo An-

namaria e il prof Antonio Glo-

rioso, il “caballero” del corso! Ma

c’era anche Anna Maria Deside-

rio, figlia della sig.ra Teresa del

Bar, Eleonora Angeloni, figlia

della collega

Montiroli e Sil-

via Rocco ester-

na.

“Il corso non ha

solo mirato

all’apprendimen-

to della lingua

spagnola ma ha

anche puntato a

creare un vero

scambio tra due

diverse culture, in

realtà molto vici-

ne l’una all’altra.

– queste le parole della prof.ssa

Tramontano. E ancora - “Ci siamo

confrontati su tradizioni, feste,

ricette, parlando sempre in lingua

spagnola. L’approccio allo studio

della lingua straniera è stato di-

vertente e divertito.

Tutti hanno partecipa-

to mettendoci la pro-

pria personalità e per-

ché no, anche le pro-

prie paure e passioni.

La prof.ssa Anna Pa-

cini ci ha coinvolto

con autoironia, par-

landoci della sua pau-

ra di volare; la

prof.ssa Lorenza Cai-

ro invece ci ha reso

partecipi della sua

grande passione per il

ballo; la prof.ssa Piera Vertecchi

ci ha introdotto allo studio dell’ar-

te attraverso confronti interessanti

tra arte spagnola e arte italiana”.

La prof.ssa Tramontano ci ha spie-

gato anche quale sia stato il suo

approccio con i colleghi – “Mi sono

sentita più amica che collega. L’at-

mosfera è sempre stata leggera ed

estremamente piacevole. L’anno

prossimo c’è l’intenzione di conti-

nuare il progetto, avviando il 2° li-

vello del corso per il conseguimento

della certificazione DELE dell’Isti-

tuto Cervantes”. Noi de Il Perché

vogliamo lasciare esprimere le belle

sensazioni che colleghi hanno vissu-

to grazie a questo progetto diretta-

mente dalle loro parole:

“Le ore trascorse ad apprendere lo

spagnolo sono state piacevolissime.

Il corso sembrava lunghissimo e in-

vece siamo arrivati all’ultimo incon-

tro in un baleno. Grazie, Paola per

essere stata la nostra PROFESSO-

RA, da Ana con una ENNE!”

prof.ssa Anna Pacini.

“Il corso di spagnolo, svolto in que-

sto Istituto il giovedì pomeriggio

dalle ore 14.30 alle ore 16.00, è stato

coinvolgente, leggero, accattivante e

quindi…piacevolissimo. Perché ho

sottolineato l’orario? Perché la sotto-

scritta terminava il proprio orario

di servizio proprio alle 14.30 e poi…

via biologia e vai con lo spagnolo!!!

Sono stata brava?” prof.ssa Elisa

Ruscetta.

“Español…que pasiòn! Sono

Page 11: Giornalino Giugno  2012

Numero 5 Pagina 11 IIILLL PERCHE’

un’insegnante di questo Istituto e que-

st’anno ho frequentato il corso di spa-

gnolo. E’ stata un’esperienza molto

interessante! Sono tornata indietro di

molti anni, mi sono ritrovata sui ban-

chi di scuola nel ruolo di una scolaret-

ta alle prese con i compiti da svolgere

e le lezioni da seguire! Il corso era fre-

quentato soprattutto da colleghe, tutte

entusiaste di imparare la lingua spa-

gnola. La Professora è stata molto

coinvolgente e ha suscitato in me inte-

resse e partecipazione. Questo corso ha

arricchito il mio bagaglio culturale e

mi ha fatto capire che…non si finisce

mai di imparare!!!” prof.ssa M. Cri-

stina Montiroli.

“Ola, ¿que tàl? Me gusta mucho

bailar la musica espanola! Grande

successo ha riscosso il corso di

spagnolo a scuola. Per una volta a

ruoli invertiti: gli alunni infatti erano

insegnanti dell’Istituto che, con la

guida della professoressa

Tramontano, si sono cimentati con le

basi della lingua spagnola. Ognuno

degli alunni ha aderito con

entusiasmo a questa iniziativa,

occasione per conoscersi meglio,

confrontarsi e porre le basi per

migliori rapporti interpersonali e di

lavoro. E la classe è stata decisamente

omogenea, a volte turbolenta, come si

conviene a qualsiasi classe di

alunni, anche se non più adolescenti.

Molto stimolante l’approccio alla

lingua e cultura spagnola e

sudamericana, molto solare e

divertente ma anche

impegnativa, soprattutto nello

studio delle regole

grammaticali e nei compiti a

casa… non sempre svolti però!

La lezione in classe era

composta, oltre che dalle

spiegazioni teoriche della

Professora, anche da letture e

dialoghi tra gli alunni, che

spesso suscitavano battute e

risate. Alla fine del corso le

alunne hanno organizzato un

pranzo al mare, trascorrendo

un paio d’ore in serenità e

pensando già al corso

dell’anno prossimo, di livello

più avanzato” prof.ssa

Lorenza Cairo

Non ci resta che salutare le

simpatiche colleghe con un bel

Nos vemos en Septiembre!

ILILIL PERCHE’

Page 12: Giornalino Giugno  2012

IIILLL PERCHE’

Numero 5 Pagina 12

EQUI E SOLIDALI

Prima del denaro

vengono le Perso-

ne

Prima del profitto

viene la Terra

Cosa c’è sul fondo di una tazzina

di caffè? Cos’era la barretta di

cioccolata prima di scrocchiare

deliziosamente sotto i nostri denti?

Chi ha delicatamente ricoperto di

sale le nostre noccioline? Se-

guendo a ritroso il tracciato dei

chicci di riso – come Pollicini al

contrario – arriviamo alle fonti di

cibi e spezie esotici a cui siamo

ormai abituati nella nostra ali-

mentazione.

Per scoprire paesi lontani – l’In-

dia, la China, il sudamerica, l’afri-

ca subsahariana – dove la vita di

tante persone si basa sulla coltiva-

zione e il commercio di questi in-

gredienti e cibi, e dove la terra

preziosa deve essere protetta da

uno sfruttamento cieco e senza

futuro.

In una mattinata luminosa di

maggio – precisamente lunedì 21

– tanti ragazzi delle classi quarte,

insieme al 5F Chimico del nostro

Istituto hanno incontrato in Aula

Magna gli esperti del Commercio

Equo e Solidale e sono venuti in

contatto con la bellissima realtà

del Fairtrade mondiale.

Il commercio equo e solidale è una

forma di collaborazione commercia-

le fondata sul dialogo, la traspa-

renza e il rispetto, che cerca di

stabilire una maggiore giustizia

nel mercato internazionale. Contri-

buisce ad uno sviluppo sostenibile

offrendo migliori condizioni com-

merciali ed assicurando i diritti dei

produttori e dei lavoratori svantag-

giati del Sud del Mondo. Le orga-

nizzazioni del commercio equo, an-

che con l’aiuto dei consumatori,

sono impegnate nel supporto ai

produttori e in campagne finalizza-

te a cambiare le regole e le prati-

che del commercio tradizionale.

Al termine della conferenza, pro-

mossa dall’associazione Rina-

scita Civile all’interno della

rassegna culturale Lievito che

ha coinvolto diversi istituti

superiori di Latina, molti stu-

denti si sono stretti intorno al

tavolo dei relatori per avere ul-

teriori informazioni, scoprendo

che anche a Latina- come ormai in

tutta Italia e in tutte le città del

mondo – c’è un negozio per i pro-

dotti del Fairtrade: si chiama

“Estacion Esperanza”, sta pro-

prio in centro e ci si può passare

anche solo per fare due chiacchie-

re con i volontari che si alternano

al punto vendita, per saperne di

più.

Prof.ssa Silvia

Elisabetta Pasquali Coluzzi

Page 13: Giornalino Giugno  2012

IIILLL PERCHE’

Numero 5 Pagina 13

Immaginate di accendere la tiv-

vù stasera e ascoltare al tele-

giornale delle 8 la notizia che un

Jumbo Jet sia colato a picco in

mare, senza lasciare superstiti:

una notizia che farebbe sensa-

zione!

Bene, immaginate ora che questo

accada ogni sera, ogni giorno dell’an-

no: è quanto succede col numero di

persone che scompaiono a causa di

morti causate dal FUMO.

Quest'anno oltre 5 milioni di per-

sone moriranno per attacco cardia-

co, ictus, cancro, malattie ai polmoni

o altre malattie legate al tabacco;

83.000 solo in Italia. Senza contare i

danni da fumo passivo!

Il fumo passivo è derivato dalla

lenta combustione della sigaretta e

dal fumo espirato dal fumatore in

presenza di un non fumatore il

quale involontariamente, respira,

inspira ed inala fumo che è danno-

so alla salute.

Il fumo contiene oltre 4000

sostanze chimiche delle quali

almeno 60 sono sicuramente

cancerogene.

Chi è esposto tutti i giorni al fumo

passivo aumenta la possibilità di

contrarre tumori al polmone ed

altre malattie

Anche quest’anno si è celebrata in

tutto il mondo la Giornata Mon-

diale senza Tabacco, il 31 mag-

gio. Al San Benedetto l’abbiamo

celebrata a modo nostro, con qual-

che giorno di

ritardo a causa

di eventi conco-

mitanti: preci-

samente marte-

dì 5 giugno al-

cuni ragazzi del

4F Chimico si

sono adoperati

per attaccare in

tutte le zone –

anche esterne –

della scuola i

cartelli che invi-

tavano ad aste-

nersi dal fumo,

preparati dal talentuoso Jonatan

Fiondella del 5C Chimico. Subi-

to dopo la ricreazione c’è stata una

allegra raccolta cicche effettua-

ta da alcuni docenti e studenti di

buona volontà, muniti di guanti di

lattice, ramazze e palette. Il mes-

saggio era preciso: non vogliamo

che le sigarette insozzino i nostri

polmoni….ma neanche i nostri

marciapiedi e piazzali! LA SCUO-

LA CI PIACE PULITA.

Infine si è tenuto l’incontro in

Aula Magna con le dottoresse

della ASL esperte nel campo del-

la prevenzione delle dipendenze –

tabacco, alcol e droghe – che han-

no relazionato sui dati forniti

dall’Istituto Superiore di Sanità di

Roma e hanno anticipato i conte-

nuti del progetto Unplugged con-

tro le dipendenze che – ideato a

livello europeo e sperimentato già

da tre anni con successo in varie

scuole della Regione Lazio, in col-

laborazione con Regione Lazio,

Uffici Scolastici e ASL locali – ver-

rà intrapreso dal prossimo anno

scolastico anche qui al San Bene-

detto.

Il messaggio fondamentale, arriva-

to forte e chiaro alle orecchie dei

ragazzi: potenziare le proprie life

skills, la propria “capacità di vive-

re” – comunicare, esprimere, crea-

re relazioni, esternare, porsi ob-

biettivi, risolvere problemi - è un

metodo davvero efficace per raffor-

zare il proprio carattere e non ca-

dere vittime di sistemi di vita dan-

nosi e miseri, che non ci aiutano

davvero a raggiungere la felicità e

la pienezza a cui ciascuno di noi

per natura…ASPIRA!

Prof.ssa Silvia

Elisabetta Pasquali Coluzzi

NO!!

Page 14: Giornalino Giugno  2012

Numero 5 Pagina 14 IIILLL PERCHE’

Musica & Musical

Prof.ssa Romanini Ricci,

referente progetto teatro

Il Perché: Anche quest’anno lei

si è occupata del Progetto Tea-

tro. Potrebbe dirci qualcosa in

merito?

Prof.ssa Ricci: In origine il Progetto

prevedeva la presenza del regista

Furlan con il quale si era pensato a

un certo tipo di spettacolo. Nella real-

tà, a causa del ritardo nell’avvio del

progetto, abbiamo dovuto cambiare

programma, mettendo in scena il

musical “We will Rock you”, ope-

rando anche diversi tagli e adatta-

menti.

Il Perché: Quali sono state le fasi

di preparazione dello spettaco-

lo?

Prof.ssa Ricci: Il Musical è stato

preparato in soli due mesi proprio

perché è partito tutto in ritardo. I

ragazzi hanno dimostrato però molta

voglia di arrivare fino in fondo e

grande entusiasmo nell’affrontare

questa nuova sfida.

Il Perché: Quali sono state le

maggiori difficoltà che lei ha in-

contrato?

Prof.ssa Ricci: Grandi difficoltà ha

creato avere sempre presenti tutti gli

attori: non è facile conciliare gli im-

pegni di ognuno di noi. Altro proble-

ma è stata la poca disponibilità degli

spazi perché il teatro, trovandosi

all’interno dell’Aula Magna, non era

sempre libero per le prove.

Il Perché: Cosa la spinge, nono-

stante la

fatica e le

difficoltà,

a portare

a v a n t i

q u e s t o

progetto?

P r o f . s s a

Ricci: Sa-

rebbe diffici-

le per me

rinunciare a questo progetto perché

ci credo moltissimo. Quando sono lì

a lavorare con i ragazzi, dimentico

ogni difficoltà incontrata.

Il Perché: Che tipo di rapporto

si stabilisce tra lei e i suoi ra-

gazzi del teatro?

Prof.ssa Ricci: Tra me e gli stu-

denti s’instaura un rapporto specia-

le che non è quello tra docente e

alunno, diventiamo “coetanei” ed io

mi diverto troppo con loro! E’ diffici-

le spiegare a parole le emozioni che

riusciamo a vivere insieme: compli-

cità, ansia, nervosismo, voglia di

aiutarsi gli uni con gli altri…queste

e tante altre sono le nostre emozioni

e i nostri stati d’animo.

Il Perché: Lei pensa che il tea-

tro possa avere una ricaduta

positiva sul carattere di chi lo

pratica?

Prof.ssa Ricci: Penso che il teatro,

vissuto all’interno della scuola, pos-

sa aiutare i ragazzi a trovare una

loro forma di espressione, una loro

collocazione all’interno della scuola,

amandola anche di più. Fare teatro

Page 15: Giornalino Giugno  2012

IIILLL PERCHE’

Numero 5 Pagina 15

Laboratorio musicale

dà sicurezza

e contribui-

sce a far di-

ventare i

ragazzi più

padroni di se

stessi, delle

proprie emo-

z i o n i e

dell’ambien-

te che frequentano ogni giorno per tante

ore. Anche a me fare teatro ha aiutato

molto il mio carattere certo, quando si

avvicina la data dello spettacolo, può

capitare di sentirmi molto nervosa.

Il Perché: Qual è il bilancio di que-

st’anno di attività teatrale e quali

sono i suoi progetti per il futuro?

Prof.ssa Ricci: Il bilancio mi sembra

positivo e questo mi ha dato una forte

spinta a continuare, soprattutto alla luce

delle difficoltà incontrate. Quest’anno

abbiamo unito Laboratorio teatrale e

Laboratorio musicale e il risultato è stato

davvero bello. Per il prossimo anno vor-

remmo continuare questo connubio con

un nuovo spettacolo ancora più coinvol-

gente!

Approfitto per ringraziare ancora tutti i

ragazzi che hanno reso possibile tutto

questo!

Chiara Franceschetti

Intervista alla

prof.ssa Raponi

Fernanda, docente

del progetto

Il Perché: Qual è sta-

to il bilancio del la-

boratorio musicale?

Prof.ssa Raponi: Il

bilancio può definirsi molto positi-

vo considerando che è stato il pri-

mo anno in cui è stato formalizza-

to un vero e proprio progetto di

“Laboratorio musicale e strumen-

tale” con un referente, docenti in-

terni esperti per il laboratorio di

pianoforte e un tecnico audio. Nu-

merose sono state le adesioni e

vivo è stato l’entusiasmo dei ra-

gazzi alcuni dei quali si sono par-

ticolarmente distinti per l’impegno

e l’assiduità nella frequenza e par-

tecipazione. Sono stati raggiunti

gran parte degli obiettivi stabiliti

soprattutto l’arricchimento dei

canali espressivi e comunicativi e

lo sviluppo della creatività. Gli

alunni hanno avuto ulteriori occa-

sioni di sviluppo, valorizzazione e

orientamento delle proprie poten-

zialità e una maggiore maturazio-

ne della coscienza di sè.

Ancora possono migliorare nelle

conoscenze specifiche inerenti il

linguaggio musicale nell’ambito

della pratica strumentale e vocale.

Il momento finale di interazione

dei due laboratori (musicale e tea-

trale) è stato vissuto con entusia-

smo da docenti e alunni in quanto

ha maggiormente promosso la

sicurezza individuale e i processi

di integrazione sociali.

Il Perché: Quali sono i pro-

getti futuri?

Prof.ssa Raponi: Spero che

questo progetto continui in quan-

to momento formativo importan-

te nella vita del giovane; spazio

di aggregazione e socializzazione

e ambito di approfondimento e

arricchimento delle proprie com-

petenze extracurriculari. Auspi-

cherei la creazione di un’orche-

stra del San Benedetto e laddove

non fosse possibile, di organici

più ridotti per l’esibizione dal

vivo che faccia da supporto al

gruppo teatrale, nel musical e nei

vari eventi nei quali il laborato-

rio avrà l’opportunità di esibirsi

(Giornata Nazionale della Musi-

ca a scuola, bandi di concorso).

In più spererei il coinvolgimento

di docenti professionisti esperti

nel proprio strumento di apparte-

nenza e nella musica vocale.

Chiara Franceschetti

Page 16: Giornalino Giugno  2012

Abbazia di Montecassino

IIILLL PERCHE’

Numero 5 Pagina 16 IIILLL PERCHE’

Un momento di reli-

giosità e cultura

Lo scorso 7 maggio 2012, alcune

classi dell’Istituto San Benedetto

hanno partecipato alla visita d’i-

struzione

p r e s s o

l ’Abbaz ia

di Monte-

c a s s i n o ,

c e l e b r e

monastero

benedetti-

no del La-

zio in pro-

vincia di

Frosinone, nel comune di Cassino.

La visita ha mirato ad approfondire

alcune tematiche storiche inerenti

al programma di studio. Attraverso

le delucidazioni del prof. Ferruti,

le spiegazioni della guida e i filmati

osservati, abbiamo potuto approfon-

dire la conoscenza dell’Abbazia.

Fondata nel 529 da San Benedetto

da Norcia sul luogo di un’antica

torre, essa è situata a 519 metri sul

livello del mare. Nel corso della sua

storia ha subito alterne vicende di

distruzione, saccheggi, terremoti e

successive ricostruzioni. Nel 577 du-

rante l’invasione dei Longobardi, il

monastero fu distrutto per

la prima volta e la comunità

dei monaci venne costretta a

rifugiarsi a Roma portando

con sé le spoglie del Santo

fondatore.

Ricostruita intorno al 717

sotto l’impulso di Petronace

di Montecassino, l’abbazia

venne distrutta una seconda

volta dai Saraceni nel 883 e

riedificata per volere del

papa Agapito II solo nel 949. Per tut-

to il Medioevo l’abbazia fu

un centro vivissimo di cul-

tura attraverso i suoi aba-

ti, le sue biblioteche, i suoi

archivi, le scuole di scrit-

tura e miniaturistica che

aiutarono a conservare

molte opere appartenenti

all’antichità.

Nel 1349 l’Abbazia fu di-

strutta da un terremoto e

nuovamente riedificata nel 1366. Nel

corso del 1600 l’Abbazia assunse l’a-

spetto tipico di un monumento baroc-

co napoletano riconoscibile per le sue

sgargianti decorazioni marmoree e di

stucchi.

Ed è così che l’antico monastero

giunse fino al febbraio del 1944:

durante la seconda fase della

battaglia di Monte Cassino, un

bombardamento massiccio delle

forze alleate, che vi sospettava-

no erroneamente la presenza di

reparti tedeschi, lo distruggesse

nuovamente. Il bombardamento

cominciò la mattina del 15 feb-

braio e ben 142 bombardieri pe-

santi e 114 bombardieri medi

rasero al suolo l'abbazia.

La ricostruzione, iniziata subito

dopo la fine della guerra, mirò a

ottenere una riproduzione esatta

delle architetture distrutte.

Papa Benedetto XVI si è reca-

to in visita a Montecassino il 24

maggio 2009, nel 65º anniversa-

rio della distruzione dell'abba-

zia. Il Pontefice, che al momento

della sua elezione sul trono di

Pietro aveva scelto il proprio

nome anche ispirandosi alla

figura di san Benedetto da

Norcia, ha pregato sulla tom-

ba del Santo, ricordandone

l'importanza nella formazione

culturale europea.

Michael Petrucci

(5a A Agr.)

Page 17: Giornalino Giugno  2012

Nome Cognome: Filli Lucci

Professione: Insegnante

Famiglia: 2 figli (un maschio e una femmina),

Segni particolari: Classe e umanità

Personaggio del mese

Pagina 17 Numero 5 IIILLL PERCHE’

Qual è la sua materia di insegna-

mento?

Prof.ssa Lucci: Io sono una docente di sostegno dal

2000.

Da quanti anni insegna?

Prof.ssa Lucci: Insegno da 40 anni.

All’inizio avevo un incarico su una cattedra di ipoacu-

sia, allora era l’unica nel territorio di Latina e dipen-

deva dal 1° circolo.

Quali sono le maggiori difficoltà che

lei ha incontrato nel corso della sua

carriera?

Prof.ssa Lucci: La difficoltà più grande è sempre sta-

ta quella di costruire un rapporto di fiducia con le fa-

miglie dei ragazzi. Spesso molti genitori sono scorag-

giati e hanno perso la speranza che i propri figli possa-

no davvero integrarsi. Per lavorare bene con i ragazzi è

dunque necessario riuscire a collaborare con le fami-

glie e instaurare un rapporto di fiducia reciproca.

Qual è il ricordo più bello nella sua

carriera di insegnante?

Prof.ssa Lucci: Nel corso della mia carriera ho avuto

grandi soddisfazioni e gratificazioni. Di ricordi belli ce

ne sono davvero tanti ed è difficile menzionarne uno

solo. Sicuramente l’esperienza vissuta quest’anno con il

Progetto “Unici e pari”, realizzato con il contributo

del Dipartimento per le Pari Opportunità e da

Special Olympics a San Marino, è stata bellissima.

Ho condiviso grandi emozioni con i proff. Guarnieri,

Ricci e Melfi, che erano con me a San Marino dove i

nostri studenti hanno partecipato al Gioco del Calcio

a 5 integrato, ottenendo il 3° posto.

Quali sono i suoi hobby nel tempo

libero?

Prof.ssa Lucci: Negli ultimi 2 anni mi sono dedica-

ta al ballo di gruppo! E’ molto divertente e mantiene

in forma. A giugno faremo il nostro saggio. Altre mie

passioni sono la fotografia e viaggiare. Ho viaggiato

molto e visto posti meravigliosi in Venezuela, Argen-

tina, Caraibi, Thailandia, Brasile… Il luogo più af-

fascinante è stato però Rio de Janeiro: è splendida la

città, il panorama dalla baia del Pan di Zucchero

lascia senza fiato e la gente è accogliente e sempre

felice.

Con quale stato d’animo lei si ap-

presta a lasciare la scuola?

Prof.ssa Lucci: Lascio la scuola con un po’ di ram-

marico, perché so che potrei dare ancora tanto. Co-

munque rimarrò a disposizione dell’Istituto e dei

ragazzi. In questi anni infatti ho instaurato ottimi

rapporti con diversi professionisti che hanno aiutato

tanti nostri ragazzi. Vorrei ricordare in proposito la

dott.ssa Figini che è sempre stata un punto di riferi-

mento per la scuola.

Il Perché vuole rivolgere un saluto speciale

alla prof.ssa Lucci, ringraziandola dell’ammi-

revole e non facile lavoro svolto in tanti anni

di carriera, sempre con classe, educazione e

profonda umanità.

ILILIL PERCHE’

ILILIL PERCHE’

ILILIL PERCHE’

ILILIL PERCHE’

ILILIL PERCHE’

ILILIL PERCHE’

ILILIL PERCHE’

Page 18: Giornalino Giugno  2012

IIILLL PERCHE’

Numero 5 Pagina 18

24.ma Festa di fine anno 2012 I premiati

Page 19: Giornalino Giugno  2012

IIILLL PERCHE’

Numero 5 Pagina 19

Page 20: Giornalino Giugno  2012

Numero 5 Pagina 20 IIILLL PERCHE’

Giada De Bellis Classe: 5° C - Chimico.

Il Perché: Puoi descrivere in

poche parole il tuo carattere?

Giada: Sono una ragazza molto

socievole, a volte lunatica, disponi-

bile e sincera.

Il Perché Cosa ti piace fare nel

tempo libero?

Giada: Le uniche cose che faccio

quando ho un po’ di tempo libero

sono dormire (ride) e uscire con le

mie amiche.

Il Perché: Ti piace il tuo aspetto

fisico? Come ti curi?

Giada: Mi sono sempre fatta molti

complessi, anche se ci tengo molto a

me, mi curo mangiando sano.

Il Perché: Cosa pensi che piac-

cia ai ragazzi di te?

Giada: Credo soprattutto gli occhi,

anche se penso che non ci sia qual-

cosa di particolare che piaccia di

me. Io comunque punto principal-

mente sul mio carattere.

Il Perché: Qual è il tuo rappor-

to con la scuola e lo studio?

Giada: Pessimo (ride), mi piace

molto la scuola ma non amo lo stu-

dio. Il motivo principale per cui

vengo a scuola è stare con i miei

amici, anche perché durante questi

anni si è creato un bellissimo rap-

porto tra me e i ragazzi della mia

classe.

Il Perché: Quali sono i valori

fondamentali della tua vita?

Giada: I valori fondamentali per

me sono l’amicizia, la famiglia e

l’onestà tra le persone.

Silvia Sessa,

Marika Carnali

Facce da copertina…?

Page 21: Giornalino Giugno  2012

IIILLL PERCHE’

Numero 5 Pagina 21

Michael Petrucci Classe: 5° A - Agrario

Il Perché: Puoi descrivere in

poche parole il tuo carattere?

Michael: Sono un ragazzo genero-

so, molto sensibile, socievole e ami-

chevole con le persone.

Il Perché Cosa ti piace fare nel

tempo libero?

Michael: Mi piace molto leggere

libri di letteratura, vado in piscina,

in palestra, guardo molto la tv, so-

prattutto i programmi di Barbara

D’Urso (ride!). Ho una grande pas-

sione per gli animali, infatti gran

parte del mio tempo la passo stan-

do tra loro; mi piace anche molto

uscire e stare con i miei amici.

Il Perché: Ti piace il tuo aspet-

to fisico? Come ti curi?

Michael: Meraviglioso. Gran par-

te del mio pomeriggio lo passo a

studiare, anche perché credo che

un ragazzo debba avere un’ampia

cultura personale, soprattutto per-

ché ai giorni d’oggi è indispensa-

bile, anche se so che la maggior

parte dei ragazzi non condivide il

mio pensiero.

Il Perché: Quali sono i valori

fondamentali della tua vita?

Michael: La vita stessa, la fede,

l’amore, l’amicizia e la famiglia,

tutte cose per me molto importan-

ti.

Silvia Sessa,

Marika Carnali

Michael: Sì, mi piace il mio aspet-

to fisico, in particolare sono un

“maniaco dei capelli”. Mi curo mol-

to andando in palestra e mangian-

do sano, infatti mangio molta car-

ne, pesce e uova, che fanno le mie

galline (ride!).

Il Perché: Cosa pensi che piac-

cia alle ragazze di te?

Michael: Il mio punto di forza è la

simpatia, le faccio ridere molto, so-

prattutto col mio modo di essere

“bislacco”. Punto molto anche sul

mio sguardo…

Il Perché: Qual è il tuo rappor-

to con la scuola e lo studio?

Facce da copertina…?

Page 22: Giornalino Giugno  2012

IIILLL PERCHE’

Numero 5 Pagina 26

Consigli sulla sicurezza a scuola

(II Parte) a cura dell’ing. Bruno Coppotelli

Quali sono i principali peri-

coli presenti negli edifici

scolastici?

AFFOLLAMENTO: evita di correre,

spingere i compagni, abbandonare

zaini a terra nei passaggi, non grida-

re, non creare panico, non aprire im-

provvisamente le porte, non gettare

carte o altri materiali a terra perché

possono originare scivoloni pericolosi:

usa gli appositi cestini.

FINESTRE E SUPERFICI VETRA-

TE: presta attenzione al tuo compor-

tamento quando sei in prossimità di

superfici vetrate, dalle finestre non

gettare mai nulla e non sporgerti dai

davanzali.

SCALE: le scale possono rivelarsi un

luogo particolarmente insidioso specie

se percorse di corsa, non protenderti

mai dalle ringhiere. Non sostare nei

vani delle scale durante gli intervalli.

ASCENSORI: sono riservati al perso-

nale scolastico e ai soli disabili accom-

pagnati dal personale ausiliario.

ARREDI E ATTREZZATURE: at-

tenzione perché banchi, seggiole, ter-

mosifoni ecc. possono presentare spi-

goli vivi che risultano pericolosi se

urtati violentemente. Ove siano pre-

senti le tende oscuranti del tipo pe-

sante ed i vasistas, fai particolare at-

tenzione prestandone un uso corretto,

se forzi i meccanismi e si staccano dal

muro o dagli infissi ti possono colpire

e ferire. Segnala immediatamente al

tuo insegnante qualsiasi difetto o in-

conveniente. Ricorda che gli spintoni

in prossimità degli attaccapanni pos-

sono causare ferite .

POSTURA - SCOLIOSI: ti potrà

sembrare più comodo stare seduto con

la schiena piegata o ingobbita, ma per

il bene della tua spina dorsale e per

migliorare la concentrazione sforzati

di stare con la schiena ben diritta e

appoggiata allo schienale evitando di

dondolarti sulla sedia.

Continua…..

ILILIL PERCHE’

Page 23: Giornalino Giugno  2012

Numero 5 IIILLL PERCHE’

Pagina 23

Scotti e bruciati

ILILIL PERCHE’

Sorbetto al limone

6 limoni grandi

200 g. di zucchero a velo

2 cucchiaini di limoncello

2 dl di panna fresca

1 albume

Procedimento

Incidere la parte superiore dei limo-

ni. Svuotare delicatamente l’inter-

no, per non rompere la buccia si

consiglia di avvolgere ogni singolo

limone nella carta stagnola. Porre i

limoni avvolti nella stagnola in

frigo. Frullare l’interno dei limoni e

filtrare il succo. In un pentolino,

unire al succo di limone, lo zucchero

e mescolare a fiamma bassa fino al

completo scioglimento. Fare raf-

freddare il composto ottenuto, in un

contenitore di metallo. Aggiungere

il limoncello, amalgamare il tutto

con l’albume battuto a neve (non

montato). Porre la ciotola nel conge-

latore. Quando il composto comin-

cia a congelare, mescolarlo delicata-

mente dal basso verso l’alto (circa

ogni 30 minuti, per 4-5 ore) quindi

riporlo nel congelatore. Una volta

congelato, rompere il composto e

frullarlo un po’ alla volta. Per ren-

derlo ancora più cremoso, aggiun-

gere la panna fresca e congelare

per altri 30 mi-

nuti. Riempire

quindi i limoni

e spolverare la

parte superiore

del sorbetto con

buccia di limo-

ne.

Per i più esi-

genti, si consi-

glia di aggiun-

gere una spruz-

zata di prosec-

co!

Origine del Sorbetto

Pare che il sorbetto fosse già cono-

sciuto in Cina nel VII secolo a.C.

L'uso di assumere bevande ghiac-

ciate profumate con la frutta pas-

sò dall'Estremo Oriente al Medio

Oriente, come testimonia il termi-

ne sorbetto che deriverebbe dalla

radice araba "sharba", ossia

"bevanda fresca". Dall'Oriente il

sorbetto arrivò poi in Sicilia e

Spagna grazie ai crociati e pelle-

grini che vennero a conoscenza

degli alimenti di quelle nuove

culture. A tale

proposito interes-

santi sono le te-

stimonianze visi-

bili nei monti

della penisola

sorrentina, nella

quale si possono

incontrare le

ghicciaie o le

“niviere”, buche

scavate nel terre-

no, dove la neve

aromatizzata con

limoni o altri sci-

roppi di frutta, veniva prima ada-

giata, poi schiacciata ed infine

ricoperta con felci e terra, per es-

sere conservata al "freddo".

Bavarese ai frutti

di bosco

(dose per 6 persone)

250 g. di yogurt bianco (gusto

fior di latte)

250 g. di panna fresca da

montare

50 g. di zucchero a velo

7 g di colla di pesce in fogli

Frutti di bosco surgelati

Procedimento

In una ciotola d’acqua immergere i

fogli di colla di pesce e lasciarli am-

morbidire. In un’altra ciotola me-

scolare lo yogurt e lo zucchero a

velo. Aggiungere la colla di pesce

ben strizzata e sciolta in una terri-

na di latte tiepido. Unire la panna

montata delicatamente dal basso

verso l’alto. Versare il contenuto in

uno stampo da budino di 22 cm di

diametro (oppure in coppette singo-

le). Riporre il dolce in frigo per alme-

no 2 ore. In un pentolino sciogliere i

frutti di bosco

ancora surgelati

e scaldarli fino a

ottenere una

salsa. Prima di

sformare la ba-

varese dallo

stampo, immer-

gerla fino a me-

tà bordo per 5

secondi in acqua

calda. Quindi rovesciare lo

stampo e porre il dolce in un

piatto da portata. Decorare la

bavarese con i frutti di bosco e

la salsa raffreddata.

Prof.ssa Patrizia Gesini

Page 24: Giornalino Giugno  2012

Numero 5 Pagina 24 IIILLL PERCHE’

La vita: lo sai, non è un

pacco ingombrante che

viaggia dalla sala parto

all’obitorio. Non è nemme-

no una nave tranquilla che

scivola da sola verso il por-

to della felicità. Su di essa,

in ogni momento, siamo

impegnati noi come timonieri, con la responsabilità di defi-

nire la rotta. A noi tocca decidere che esperienza fare

dell’amore, come affrontare i giorni della solitudine, che

senso dare ai nostri insuccessi, come investire le nostre

qualità a favore della vita di tutti.

Rientra in te stesso. L’avventura di una vita non può

che avere un unico punto di partenza: il

tuo cuore. Nella frenesia di ogni gior-

no, cerca spazi e tempi di silenzio e di

riflessione.

Rientra dentro il tuo cuore, impara ad

ascoltare te stesso. Ripòsati, sogna,

progetta. Fermati e pensa alla tua vita,

a quale tipo di persona stai diventando

e vorresti diventare, a quali sono i tuoi

desideri più profondi. Ogni giorno ac-

quisterà gusto, non ti scorrerà via tra le mani. Il silenzio ti

aiuterà a conoscere te stesso e a diventare una persona

profonda, adulta.

Darsi una regola di vita...

Perché no? “Questa mi mancava. Dopo essermi sorbito

lo spiedino di regole che mi hanno

dato i miei, i prof e chiunque abbia

incontrato ….. ecco, ora ci manca

solo che mi dia da solo (?!?) un’altra

regola da osservare”.

Ok, ok, hai ragione. Il termine

“regola”, in effetti, può creare un po’

di confusione. Fa pensare a oppressi-

ve leggi da osservare, a un andamen-

to della vita rigido e ristrettivo. Ma

quanto ti stiamo per presentare non

è nulla del genere.

Questa regola altro non è che l’impegno che ciascuno di

noi prende con se stesso affinché la sua vita sia curata,

coltivata, passo dopo passo, con amore e costanza. Dun-

que, la regola è semplicemente uno strumento che ci aiuta

Quattro metafore per la regola

Sogniamo che la regola scritta da te abbia queste caratte-

ristiche:

che la regola sia palestra, luogo, cioè, dove alleni

il cuore, la mente e il cor-

po, e li rendi capaci di

affrontare la vita; luogo

dove perfezioni i tuoi ta-

lenti, rafforzi i tuoi valori,

impari ad applicarli giorno

per giorno;

che la regola sia cannocchiale, strumento per

guardare vicino e lontano. La tua regola sia come la

lente che ingrandisce, per-

mettendoti di guardare be-

ne dentro il tuo cuore; la tua

regola sia come la lente che

allontana, permettendoti di

creare la giusta distanza

da ciò che non conta davvero;

che la regola sia mattone, ov-

vero il mezzo attraverso il quale

costruisci pian piano un progetto

di vita fedele ai tuoi talenti, ai

tuoi sentimenti, ai tuoi valori, ai

tuoi sogni;

che la regola sia ponte, costruzione necessaria per

andare incontro agli altri, per aprirti, conoscere,

viaggiare. La regola di vita, se vissuta con fedeltà,

è un ponte straordina-

rio sia verso le frontie-

re dello spirito, sia per

arrivare al cuore degli

altri.