Giornalino 22 Aprile 2012

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Giornalino del Centro Giovanile DON BOSCO EDIZIONE VENTENNALE n° 5 22 Aprile 2012 Periodico a diffusione interna PAG. 1 Oratorio “G. Marzano” Parrocchia San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta L’editoriale PAG. 1 Il piccolo Giovannino Bosco viveva in una condizione di grande povertà: senza più il papà, con un patrigno ed un fratellastro chiusi e disamorati, con notevoli difficoltà di sussistenza, come era regola per i contadi- ni del 1800. Eppure, nella sua vita brillava la luce della mamma, Margherita, donna analfabeta, ma dotata di tutte quel- le prerogative che - come elenca il Libro del Siracide – fanno di una donna il pilastro della famiglia. Soprat- tutto, Mamma Margherita aveva capito che la Fede, nella sua condizione, non poteva limitarsi ad un insie- me di devozioni, ma era la certezza che un Amore infinitamente grande non l’avrebbe mai abbandonata, tracciando un sentiero - per quanto tortuoso - che a- vrebbe dato un senso finale ai dolori, alle ristrettezze, alle speranze di una vita. E questa certezza era la Re- surrezione di Gesù. Giovannino fu cresciuto, così, a pane (poco…) e Fede nella Resurrezione. Don Bosco crebbe così i suoi ragazzi sbandati della Torino povera, piena di immigrati dalla campagna, di ragazzi rimasti orfani poco più che bambini, inviati allo sbaraglio nella Capitale del Regno Sabaudo in cerca di lavoro. Affamati di pane per il corpo, ma an- cor più affamati di Amore, di un senso da dare a quel loro affan- narsi quotidiano tra sfruttamento ed emarginazio- ne. Così Don Bo- sco formò i suoi giovani sacerdo- ti, i Salesiani, che ne continua- no oggi la mis- sione. Il testa- mento spirituale e pedagogico che ci ha lasciato, riassunto nel trinomio AMORE – RELIGIONE – RAGIONEVOLEZZA, traccia la strada sulla quale la Famiglia Salesiana si muove nella complicata realtà odierna, sforzandosi di testimoniare e di insegnare che: l’AMORE di Dio Padre non abbandona nessu- no, perché ha sacrificato il Suo Figlio ed ha sconfitto morte e dolore con la Sua Resurrezio- ne. la RELIGIONE non è una vuota osservanza di riti, ma una DIMENSIONE ESISTENZIA- LE, che mette al centro della vita del singolo e della comunità la certezza della presenza del Risorto, grazie al quale ogni limite umano può essere trasceso, fino all’estremo limite della morte. la RAGIONEVOLEZZA consiste nell’istruzione, nella cultura, nell’educare i giovani all’autonomia decisionale ed al senso critico, per pretendere e svolgere il proprio ruolo nella società, rifiutando mode e “correnti” di comodo ma pensando con la pro- pria testa alla luce del Vangelo, in modo da diventare – come voleva Don Bosco, - “BRAVI CRISITIANO ED ONESTI CITTA- DINI”. Questo “fil rouge” pedagogico, che percorre da sem- pre la vita della Famiglia Salesiana, ha trovato dall’ultimo quarto del secolo scorso fino ad oggi, un testimone depositario di una “chiamata” particolare dello Spirito Santo nell’ambito del carisma salesiano, che risponde al nome di Don SABINO PALUMBIE- RI. Studioso di teologia e filosofia, docente per diversi decenni di Antropologia Filosofica presso il Pontificio Ateneo Salesiano, formatosi alla scuola del Servo di Dio Don Giuseppe Quadrio e dell’indimenticabile Don Alfonso L’Arco, ha sempre posto al centro della sua vocazione sacerdotale e salesiana L’Evento per eccellenza: la Resurrezione.

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Giornalino del Centro Giovanile DON BOSCO EDIZIONE VENTENNALE n° 5 22 Aprile 2012

Periodico a diffusione interna

PAG. 1

Oratorio “G. Marzano”

Parrocchia San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta

L’editoriale

PAG. 1

Il piccolo Giovannino Bosco viveva in una condizione di grande povertà: senza più il papà, con un patrigno ed un fratellastro chiusi e disamorati, con notevoli difficoltà di sussistenza, come era regola per i contadi-ni del 1800. Eppure, nella sua vita brillava la luce della mamma, Margherita, donna analfabeta, ma dotata di tutte quel-le prerogative che - come elenca il Libro del Siracide – fanno di una donna il pilastro della famiglia. Soprat-tutto, Mamma Margherita aveva capito che la Fede, nella sua condizione, non poteva limitarsi ad un insie-me di devozioni, ma era la certezza che un Amore infinitamente grande non l’avrebbe mai abbandonata, tracciando un sentiero - per quanto tortuoso - che a-vrebbe dato un senso finale ai dolori, alle ristrettezze, alle speranze di una vita. E questa certezza era la Re-surrezione di Gesù. Giovannino fu cresciuto, così, a pane (poco…) e Fede nella Resurrezione. Don Bosco crebbe così i suoi ragazzi sbandati della Torino povera, piena di immigrati dalla campagna, di ragazzi rimasti orfani poco più che bambini, inviati allo sbaraglio nella Capitale del Regno Sabaudo in cerca di lavoro. Affamati di pane per il corpo, ma an-

cor più affamati di Amore, di un senso da dare a quel loro affan-narsi quotidiano tra sfruttamento ed emarginazio-ne. Così Don Bo-sco formò i suoi giovani sacerdo-ti, i Salesiani, che ne continua-no oggi la mis-sione. Il testa-mento spirituale

e pedagogico che ci ha lasciato, riassunto nel trinomio AMORE – RELIGIONE – RAGIONEVOLEZZA, traccia la strada sulla quale la Famiglia Salesiana si muove nella complicata realtà odierna, sforzandosi di testimoniare e di insegnare che: • l’AMORE di Dio Padre non abbandona nessu-

no, perché ha sacrificato il Suo Figlio ed ha sconfitto morte e dolore con la Sua Resurrezio-ne.

• la RELIGIONE non è una vuota osservanza di riti, ma una DIMENSIONE ESISTENZIA-LE, che mette al centro della vita del singolo e della comunità la certezza della presenza del Risorto, grazie al quale ogni limite umano può essere trasceso, fino all’estremo limite della morte.

• l a RA G I O N E V O L E Z Z A c on s i s t e nell’istruzione, nella cultura, nell’educare i giovani all’autonomia decisionale ed al senso critico, per pretendere e svolgere il proprio ruolo nella società, rifiutando mode e “correnti” di comodo ma pensando con la pro-pria testa alla luce del Vangelo, in modo da diventare – come voleva Don Bosco, - “BRAVI CRISITIANO ED ONESTI CITTA-DINI”.

Questo “fil rouge” pedagogico, che percorre da sem-pre la vita della Famiglia Salesiana, ha trovato dall’ultimo quarto del secolo scorso fino ad oggi, un testimone depositario di una “chiamata” particolare dello Spirito Santo nell’ambito del carisma salesiano, che risponde al nome di Don SABINO PALUMBIE-

RI. Studioso di teologia e filosofia, docente per diversi decenni di Antropologia Filosofica presso il Pontificio Ateneo Salesiano, formatosi alla scuola del Servo di Dio Don Giuseppe Quadrio e dell’indimenticabile Don Alfonso L’Arco, ha sempre posto al centro della sua vocazione sacerdotale e salesiana L’Evento per eccellenza: la Resurrezione.

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“G. Marzano” Parrocchia

San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta

L’editoriale

amicizia, costituendo una “famiglia di famiglie” in cui, insieme, ci si educa alla cultura della vita per ope-rare meglio là dove il Signore chiama. La fedeltà al Cristo Risorto è, dunque, il fondamento della spiritua-lità del TR e lo stile dei suoi membri si esprime nel-la gioia pasquale coltivata nel cuore, nell’ottimismo e nella speranza circa la storia, nel servizio a Cristo presente nei poveri. Questo atteggiamento interiore opera nel profondo e sostiene le persone nelle lo-ro difficoltà esistenziali. A livello locale il TR è organizzato in gruppi di base (chiamati Cenacoli) presenti in diverse regioni italia-ne, in grandi città come in piccoli paesi, operando spesso nelle parrocchie e nelle diocesi di appartenen-za. Si presenta ormai con una ben definita carta di iden-tità: Movimento appartenente alla Famiglia Salesia-

na, che all’alba del suo 25° di fondazione, ha avuto

il riconoscimento nazionale da parte della CEI con

delibera del Consiglio Episcopale Permanente nella

seduta del 22-25 settembre 2008. Ha una propria specifica preghiera, la Via Lucis. Ha un volontariato attivo e produttivo. Ha ricevuto il dono di una vocazione sacerdotale e di consacrate laiche. La Famiglia di famiglie vive la speciale consegna

della spiritualità familiare dei Beati coniugi Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, co-patroni del Movi-mento insieme a Don Bosco, attraverso il Comodato d’uso della loro casa di famiglia in Roma. Lo scopo fondamentale del movimento è: • aiutare a vivere la spiritualità pasquale sintetiz-

zata in 2Timoteo 2,8 "Ricordati che Gesù Cri-

sto, della stirpe di Davide, è risuscitato dai

morti" • annunciare a tutti che tutto ha un senso solo se

vissuto alla luce della Pasqua • camminare insieme come i due discepoli sulla

strada di Emmaus, ascoltando la Parola, spez-zando il pane, accogliendo il diverso e ospitan-dolo di cuore.

I membri del Movimento si impegnano a vivere e testimoniare la Pasqua del Signore nella realtà di ogni giorno, nell'esperienza familiare, professionale, sociale ed ecclesiale, ad essere testimoni della speran-za, nonostante tutto in ogni ambito. La riflessio-ne sistematica e la preghiera costante costituiscono momenti indispensabili di questo cammino. L'itinerario formativo si svolge secondo un cammino di fede che contempla le seguenti fasi di formazione: • conoscenza biblica di base; • approfondimento dello specifico evento pa-

squale

I n quest’ottica ha, perciò, avuto u n ’ a r d e n t e sol l eci tudine per i poveri, gli u l t i m i , i “dimenticati”, i n g a g g i a n d o anche forti diatribe con chi – mascheran-dosi dietro una malintesa reli-giosità “di ap-partenenza” – non ha utilizza-to il proprio potere per ri-

stabilire un minimo di giustizia sociale, anche in realtà molto piccole. Sul piano culturale D. Sabino ha curato con parti-colare passione lo studio dell’Uomo nella sua ricerca di senso nella vita, nel suo rapporto con Dio, con a-perture al mondo dell’ateismo fino a diventare punto di riferimento e fonte di pace per alcuni ex – terroristi. D. Sabino ha da sempre avuto il carisma della pa-storale familiare, provenendo da una famiglia unitissi-ma e traboccante di Fede e d’Amore, per cui è stato ed è guida spirituale di coppie di sposi e di fidanzati, oltre che di intere famiglie. Da tutte queste premesse è quasi “automatico” che il carisma salesiano e quello pasquale si armonizzas-sero in una scelta esistenziale e culturale insieme: quella di fondare, insieme ai suoi sempre più numero-si figli spirituali, un Movimento ecclesiale che avesse la missione di diffondere la Spiritualità Pasquale co-me annuncio di Vita, di Pace, di Gioia Vera perché alimentata dalla Resurrezione di Gesù, concretizzata nell’impegno individuale, familiare, sociale ed eccle-siale, con particolare riguardo ai “poveri più poveri” ed alle famiglie, seme di bene per la società. L' 8 dicembre 1984 prende, così, vita il Progetto Pasquale: il TR 2000 ('Testes Resurrectionis' - Atti 1,21) con la sua carta d'identità. Il Movimento TR nasce come spazio d’incontro tra amici accomunati da un unico ideale e da un unico desiderio: vivere più da vicino, nella quotidianità e nella realtà di ogni gior-no, la notizia bella della Risurrezione, fonte di gioia e di vita. E’ un movimento aperto a tutti, senza limiti di età, di provenienza, di cultura; coloro che ne entrano a far parte vivono una particolare esperienza di fede e di

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“G. Marzano” Parrocchia

San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta

L’editoriale

• acquisizione dei principi teologici e spiritua-li della Risurrezione;

• riflessione sull'applicazione della Pasqua ai vari ambiti esistenziali dell'oggi

• metodo di preghiera della Lectio Divina • riferimento a Don Bosco "maestro della Pa-

squa" Il Movimento cura particolarmente la formazione alla spiritualità pasquale per tutti i suoi membri a livello generale, mediante un incontro di esercizi spirituali annuali e due giornate “di richiamo” nel corso dell’anno, corsi di formazione per responsabili, eserci-zi spirituali ignaziani per i responsabili adulti e giova-ni, campo scuola estivo per giovani e giovanissimi, partecipazione alla vita della Famiglia Salesiana, pre-senza attiva nelle chiese locali, missioni, presso dioce-si e parrocchie, sulla spiritualità pasquale animate dai laici del Movimento a questo specificamente formati. La formazione specifica dei preadolescenti, de-gli adolescenti e dei giovani all'interno del gruppo è in collaborazione con gli adulti, come reciproca inter-relazione educativa fra loro. Il Movimento TR ha nella Congregazione Salesiana un “vincolo di unione sicuro e stabile e le relazioni

con essa si svolgono in fraterna e reciproca fiducia”. Gli aderenti al Movimento, accogliendo la dimensione del carisma di Don Bosco, promuovono ed incarnano: • la spiritualità della gioia pasquale • l'attenzione privilegiata ai giovani • l'impegno a vivere ciascuno nella propria situa-

zione la carità pastorale e lo zelo del Regno di Dio

• la fraternità attiva per costruire la famiglia. La "Via Lucis" e l'icona dei "discepoli di Em-maus" costituiscono per il Movimento contenuto di spiritualità e metodologia di lavoro, e diventano per tutti i Gruppi della Famiglia Salesiana una proposta concreta di spiritualità dell'azione nello stile di Don Bosco, illuminata dalla luce della Pasqua. Specificità del movimento è la celebrazione della Via Lucis, nata nel 1988 proprio all’interno del Movimen-

to. È una preghiera che espri-me il suo carisma e

che gradatamente è stata accettata nelle varie diocesi, fino al riconoscimento ufficiale della Congregazione

per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, nel 2002. Giovanni Paolo II, informatone, l’ha fatta inclu-dere per l’Anno Santo 2000 come devozione accanto alla Via Crucis e al Rosario. Ormai, prodigiosamente, tradotta in più di 11 lingue, va diffondendosi nel mondo. La formula è quella della devozione itinerante in ma-niera simmetrica alla Via Crucis, con quattordici sta-zioni e passi biblici che vanno dal Sepolcro vuoto alla Pentecoste. Il naturale sbocco della contemplazione pasquale, nel Movimento, è la missione del servizio ai poveri. Il Risorto, che ci fa risorgere e ci manda a collaborare umilmente con Lui per la “risurrezione” nel nostro tempo di chi giace semimorto per mancanza di pane, di casa, di affetto, di senso. Il volontariato missionario TR parte nel 1992 con un gemellaggio del Movimento con la diocesi di Huanu-co, in Perù'. Successivamente una spedizione di giovani missionari, nell'estate del 1994, parte per recarsi nella zona delle Ande Peruviane e lì impiantare un laboratorio di anali-si cliniche ed un ambulatorio medico. L’Associazione di volontariato “Volontari per il mondo”-Onlus, costi-tuitasi nel 1997, attualmente ha un forte impegno nel Camerun, nel Rwuanda e si apre al Brasile e alla Mol-davia. Di rilievo è il numero delle adozioni a distanza, che costituisce uno specifico ambito dell’Associazione di Volontariato. Il 21 maggio 2005 è stata fondata anche l’Associazione “l’Anastasis”- Onlus, che sta per tra-sformarsi in Associazione di Promozione Sociale. I promotori dell’Associazione si propongono l’obiettivo

di organizzare direttamente o indirettamente attività e

iniziative per la formazione culturale, sociale e morale

degli associati e dei non associati, essendo parte inte-grante del carisma del Movimento, essenzialmente, l’aspetto formativo e quello operativo-sociale. Attualmente il Fondatore D. Sabino è affiancato da Don LUIS ROSòN GALACHE, salesiano spagnolo anch’egli docente di Antropologia Filosofica, col ruo-lo di Guida Spirituale del Movimento. Ringraziamo, perciò, il Signore e Don Bosco per que-sta ricchezza di carismi che hanno suscitato e ci hanno donato!

Goffredo Alviano Glaviano Cenacolo TR di Caserta – Cooperatore Salesiano

N.B.: Per ulteriori informazioni ci si può collegare al sito: www.testimonidelrisorto.it

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San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta

Pagine di vita!

“Nel secolo appena trascorso, due guerre mondiali, i lager, i gulag e, in modo particolare, la Shoah sono stati testimoni di una tenebra che ha abitato il nostro continente, e ha toccato dolorosamente il resto del mondo. Nonostante tutti questi mali , oggi vediamo con gratitudine l’affermarsi di un’Europa riconciliata. Un’Europa libera e democratica. Ispirati dalla forza trasformante del Vangelo, ci sentiamo chiamati a lavorare per un continente unito e molteplice. Offria-mo questa comunione come contributo ad un’Europa capace e rispondente alle sfide del nostro tempo. I carismi, doni di Dio, ci spingono sulla via della frater-nità. Fraternità altro non è che amore evangelico vis-suto fra tutti, sempre rinnovato, a cominciare da qui e da ora. Fraternità è condivisione di beni e risorse; uguaglianza e libertà per tutte e tutti; approfondimento del patrimonio culturale comune; apertura a quanti sono portatori di altre culture e tradizioni religiose; amore solidale con i deboli e i poveri delle nostre cit-tà”. E’ questo una parte del messaggio lanciato al ter-mine dell’incontro di Stoccarda 2004 di “Insieme per l’Europa” che ha coinvolto Comunità e Movimenti cristiani di tutto il continente europeo. L’intento era quello di portare in Europa, da parte delle aggregazio-ni laicali cristiane, un proprio contributo ecumenico, alla riconciliazione, alla pace, alla fratellanza. Dopo il 2004 il secondo meeting europeo ha avuto luogo il 12 maggio 2007 sempre a Stoccarda con la presenza di circa 250 Comunità e Movimenti che hanno dato av-vio alla collaborazione tra loro. Il rapporto di comu-nione tra comunità, associazioni, movimenti cristiani viene vissuto anche come solidarietà concreta affin-ché i valori dell’esperienza cristiana diventino risorse per l’intera società. Da qui il comune impegno in di-versi campi : famiglia, lavoro, economia, educazione, sanità, massmedia, arte, ambiente, sport, politica. Il prossimo 12 maggio 2012 avrà luogo la terza manife-stazione di “Insieme per l’Europa” nella sala plenaria del Par lamento Europeo, a Bruxel les ( www.together4europe.org ). Contemporaneamente si svolgeranno iniziative, azioni e manifestazioni in molteplici città europee. Questi eventi intendono illu-strare i percorsi che rendono possibile la feconda col-laborazione tra realtà diverse come Comunità, Asso-

ciazioni e Movimenti cristiani oltre alle modalità at-traverso le quali già ora vengono affrontate le varie sfide che sollecitano il nostro Continente. Per l’occasione sarà realizzato un collegamento via satel-lite e internet tra le città partecipanti all’iniziativa, per far conoscere l’impegno delle aggregazioni laicali al mondo politico e sociale europeo, a favore di un’Europa solidale, di pace, riconciliazione, giustizia e fraternità. Caserta è stata indicata come luogo, insie-me a poche altre città italiane, dove potrà svolgersi, il 12 maggio 2012, una delle manifestazioni collaterali all’evento principale di Bruxelles. Per costruire l’Europa è necessario contare sulla forza creativa dei giovani, sulla loro volontà di costruire il futuro e di vivere in un villaggio globale. Il 12 maggio 2011 sarà anche il giorno in cui è in programma lo svolgimento della manifestazione promossa da ragazzi e giovani di tutto il globo: il "Run4Unity"; una vera e propria "staffetta", per promuovere la pace, la solidarietà e la fratellanza universale. Si inizia in una parte del piane-ta in un orario stabilito secondo l’ora locale e nella successiva ora si "passa il testimone" al fuso orario successivo. La giornata inizierà con un momento dedicato ai più piccoli presso il giardino davanti la Reggia di Caserta, seguito nel pomeriggio da una sfi-lata con uno striscione di circa 300 che sarà composto da bandiere di tutta Europa e percorrerà le strade della città fino ad arrivare nei pressi della Flora per il colle-gamento con Bruxelles!Sono queste occasioni per tutte le nostre associazioni e comunità laicali presenti in diocesi di fare una concreta esperienza di comunio-ne e di “coralità della Chiesa”, tanto auspicata dal nostro Vescovo, attorno al quale “tutti i ministeri e tutti i carismi convergono per edificare la Chiesa co-me una famiglia animata dal dono della carità” Rivol-giamo pertanto un invito a tutte le Associazioni e Mo-vimenti presenti nella Consulta diocesana delle Ag-gregazioni Laicali ed alla presidenza stessa della Con-sulta, affinché si aderisca ufficialmente all’iniziativa di “Insieme per l’Europa 2012”, si prendano i dovuti contatti con il comitato organizzatore centrale e si costituisca nell’ambito della Consulta stessa una com-missione preparatoria all’evento del 12 maggio 2012 che si svolgerà a Caserta. Andrea Riccardi, recente-mente ha invitato la Chiesa casertana a promuovere la nuova cultura del vivere insieme, ma ciò è possibile se ci sono cristiani che danno testimonianza del lavorare insieme perché se è vero che il mondo cambia quando un uomo si impegna a salvarne un altro è ancora più vero che una comunità, una diocesi, una città possono cambiare molto di più.

Informazioni dal Web

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“G. Marzano” Parrocchia

San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta

Pagine di mondo

CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 27 marzo 2012 (ZENIT.org) – Con il cuore ancora a Madrid e con la mente proiettata a Rio, papa Benedetto XVI ha diffuso oggi il Messaggio per la XXVII Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà, a livello diocesano, il 1 aprile 2012, prossima domenica delle Palme. Il tema di quest’anno è Siate sempre lieti nel Signore!, ispira-to alla Lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi (Fil 4,4). “La gioia, in effetti, è un elemento centrale dell’esperienza cristiana”, ha spiegato il Papa. Essa è caratteristica imprescindibile delle Giornate Mondiali e “in un mondo spesso segnato da tristezza e inquietu-dini, è una testimonianza importante della bellezza e dell’affidabilità della fede cristiana”. L’aspirazione alla gioia è innanzitutto “impressa nell’intimo dell’essere umano”. In particolare durante la gioventù questo anelito si manifesta in una “apertura verso il futuro, in cui si manifestano i grandi desideri di felici-tà, di amicizia, di condivisione e di verità, in cui si è mossi da ideali e si concepiscono progetti”. I motivi di gioia possono essere tanti: “la gioia di vivere, la gioia di fronte alla bellezza della natura, la gioia di un lavo-ro ben fatto, la gioia del servizio, la gioia dell’amore sincero e puro”, come pure “i bei momenti della vita familiare, l’amicizia condivisa, la scoperta delle pro-prie capacità personali e il raggiungimento di buoni risultati, l’apprezzamento da parte degli altri, la possi-bilità di esprimersi e di sentirsi capiti, la sensazione di essere utili al prossimo” Eppure molti giovani, al gior-no d’oggi, frustrati nelle loro aspirazioni, si domanda-no se, in fondo, la gioia non sia soltanto “un’illusione e una fuga dalla realtà”. E spesso si incamminano in strada “sbagliate o perlomeno pericolose. .In realtà le piccole o grandi gioie del quotidiano “trovano tutte origine in Dio”, afferma Benedetto XVI. Dio, quindi, vuole “renderci partecipi della sua gioia, divina ed eterna”, dandoci la consapevolezza che “il senso pro-fondo della nostra vita sta nell’essere accettato, accol-to e amato da Lui”.Ognuno di noi può soltanto essere pieno di gioia se incontra Dio, come lo fu Maria, quando l’angelo le annuncia che sarà lei ad accoglier-lo in grembo (cfr. Lc 1,28). Anche i Magi provano una “gioia grandissima” (Lc 2,11) alla vista di Gesù Bambino in fasce. Quando Gesù poi si reca in casa di Zaccheo, questi – pubblicano e peccatore – “lo accol-se pieno di gioia” (Lc 19,5-6). Infine, la scoperta del sepolcro vuoto da parte di Maria di Magdala e delle altre donne, è fonte per loro di “timore e gioia gran-de” (Mt 28,20) che precede il lieto annuncio dell’Evento ai discepoli. Com’è possibile, dunque, conservare l’immensa gioia che deriva dalla relazione con Dio? Innanzitutto, osserva Benedetto XVI, va fatta “la scelta decisa di puntare tutto su di Lui”. Solo Cristo è la strada per la “pace”, per la “vera felicità” e per la “vera realizzazione della nostra esistenza di

figli di Dio, creati a sua immagine e somiglianza”. È impossibile rimanere tristi se si è incontrato Cristo che ha dato la vita per l’uomo sulla Croce. “Sappiate che non vi abbandonerà mai – ha proseguito il Papa -. Rivolgete spesso il vostro sguardo verso di Lui”. Il Pontefice esorta quindi i giovani a “leggere e meditare la Sacra Scrittura”, dove sempre troveranno “una ri-sposta alle domande più profonde di verità” che alber-gano nel loro cuore e nella loro mente. La Liturgia, poi, “è il luogo per eccellenza in cui si esprime la gio-ia che la Chiesa attinge dal Signore e trasmette al mondo”, vero momento di incontro con Cristo Risor-to. La Resurrezione stessa, con la sconfitta del male e della morte, è fonte di gioia per eccellenza. La gioia, inoltre, “è intimamente legata all’amore” e quest’ultimo comporta “costanza, fedeltà, tener fede agli impegni” e la capacità di “essere generosi” e non accontentarsi di “dare il minimo”, impegnandosi, in particolare, “per i più bisognosi”. Una gioia speciale è “quella che si prova rispondendo alla vocazione di donare tutta la propria vita al Signore”, attraverso la vita monastica o missionaria, religiosa o sacerdotale. Gioiosa anche l’esperienza del matrimonio in cui l’uomo e la donna si donano totalmente l’uno all’altra, “per costituire una famiglia e diventare segno dell’amore di Cristo per la sua Chiesa”. Il Santo Padre cita inoltre la gioia della conversione, in particolare quando ci rendiamo conto che “costruire ignorando Dio e la sua volontà porta delusione, tristezza, senso di sconfitta”. Mezzo fondamentale di gioia ritrovata è infatti il Sacramento della Riconciliazione o Peniten-za. Il cammino verso la gioia, tuttavia, non è esente da prove. A tal proposito Benedetto XVI ha ricordato il fulgido esempio di due beati laici nati al cielo in gio-vanissima età. Secondo Piergiorgio Frassati (1901-1925) la vita “è allegria anche attraverso i dolori”, mentre Chiara “Luce” Badano (1971-1990), prima di morire di cancro a 18 anni, confidò che, pur soffrendo molto fisicamente, la sua anima “cantava”. Questi due esempi ci dimostrano, quindi, che, anche nelle prove più dure, “la gioia cristiana non è una fuga dalla real-tà, ma una forza soprannaturale per affrontare e vivere le difficoltà quotidiane”. L’invito finale del Santo Padre ai giovani è quindi quello di essere “missionari della gio-ia”. Perché la gioia “possa resta-re in noi, dobbiamo trasmetter-la”. È scorretta l’immagine di un cristianesimo “che opprime la nostra libertà”, poiché i veri cri-stiani sanno bene di “non essere mai soli, ma di essere sorretti sempre dalle mani di Dio”.

Da “Zenit”

Luca Marcolivio

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Anno 20. n° 5 22 Aprile 2012

Pag. 6 Oratorio

“G. Marzano” Parrocchia

San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta

Un po’ di poesia...

Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te la stan perdendo e te ne attribuiscono la colpa, se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te ed essere indulgente verso chi ti dubita; se sai aspettare e non stancartene, e mantenerti retto se la calunnia ti circonda e non odiare se sei odiato, senza tuttavia apparire troppo buono né parlare troppo da saggio; se sai sognare senza abbandonarti ai sogni; se riesci a pensare senza perderti nei pensieri, se sai affrontare il Successo e la Sconfitta e trattare questi due impostori nello stesso modo; se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui; se sai guardare le cose, per le quali hai dato la vita, distrutte e riesci a resistere ed a ricostruirle con strumenti logori; se sai fare un fascio di tutte le tue fortune e giocarlo in un colpo solo a testa e croce e sai perdere e ricominciare da capo senza mai lasciarti sfuggire una parola su quello che hai perso; se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi muscoli a sorreggerti anche quando sono esausti, e così resistere finchè non vi sia altro in te oltreché la volontà che dice loro: "Resistete!"; se riesci a parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà, o ad avvicinare i potenti senza perdere il tuo normale atteggiamento, se nè i nemici né gli amici troppo premurosi possono ferirti, se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo; se riesci a riempire l'inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che passa: il mondo e tutto ciò che è in esso sarà tuo, e, quel che conta di più, tu sarai un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling

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Pag. 7 Oratorio

“G. Marzano” Parrocchia

San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta

Per pregare...

Voglio ringraziarti Signore,

per il dono della vita;

ho letto da qualche parte

che gli uomini hanno un'ala soltanto:

possono volare solo rimanendo abbracciati.

A volte, nei momenti di confidenza,

oso pensare, Signore,

che tu abbia un'ala soltanto,

l'altra la tieni nascosta,

forse per farmi capire

che tu non vuoi volare senza di me;

per questo mi hai dato la vita:

Perché io fossi tuo compagno di volo,

insegnami, allora, a librarmi con Te.

Perché vivere non è trascinare la vita,

non è strapparla, non è rosicchiarla,

vivere è abbandonarsi come un gabbiano

all'ebbrezza del vento,

vivere è assaporare l'avventura della libertà,

vivere è stendere l'ala, l'unica ala,

con la fiducia di chi sa di avere nel volo

un partner grande come Te.

Ma non basta saper volare con Te, Signore,

tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello

e aiutarlo a volare.

Ti chiedo perdono, perciò,

per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi,

non farmi più passare indifferente

vicino al fratello che è rimasto con l'ala, l'unica ala,

inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine

e si è ormai persuaso

di non essere più degno di volare con Te.

Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi,

o Signore,

un'ala di riserva.

Don Tonino Bello

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Pag. 8 Giornalino del Centro Giovanile DON BOSCO

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E per finire ...

Oratorio “G. Marzano”

Parrocchia San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta

Appuntamenti da ricordare:

• Oggi, domenica 22 Aprile, un’altra fase importante per i fe-

steggiamenti del Ventennale:

⇒ Ore 12.00: svelamento del bassorilievo del Cristo Risorto

presso il nostro Oratorio

⇒ Ore 19.30: “concerto della Resurrezione” a cura del Gruppo Canti

dell’Oratorio presso la Chiesa nuova di “S. Bartolomeo Apostolo”

• Sabato 28 e domenica 29 Aprile: Scuola di animazione per pre-animatori e

animatori presso i Salesiano di Caserta

Goffredo Alviano Glaviano Agostino Improda Patrik Malolepszy Francesco Raja Marianna Imperatore Piera Laurenza