Giornalino Gennaio 2012

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Arrivarono solo in tre Arrivarono solo in tre Arrivarono solo in tre Arrivarono solo in tre (Bruno Ferrero) Forse non tutti sanno che un tempo, quando non esistevano i computer, tutto il sapere del mondo era concentrato nella mente di set- te persone sparse nel mondo: i famosi Sette Savi, i sette sapienti che conoscevano i come, i quando, i perché, i dove di ogni cosa che acca- deva. Erano talmente importanti che erano considerati dalla gente dei re, anche se non lo erano; per questo erano chiamati Re Magi. Nell'anno O, studiando le loro pergamene segrete, tutti e sette i Magi giunsero ad una strabiliante conclusione: proprio in una notte di quell'anno sarebbe apparsa una straordinaria stella che li avrebbe gui- dati alla culla dei Re dei re. Da quel momento passarono ogni notte a scrutare il cielo e a fare preparativi, finché davvero una notte nel cielo apparve una stella luminosissima; i Sette Savi partirono dai sette angoli del mondo dove si vivevano e si misero a seguire la stella che indicava loro la strada. Tutto quello che dovevano fare era non perderla mai di vista. Ognuno dei sette Magi, tenendo gli occhi fissi sulla stella, che poteva vedere giorno e notte, cavalcava per raggiungere il Monte delle Vittorie, dove era stabilito che i sette savi dovevano incontrarsi per for- mare una sola carovana. Olaf, re Mago della Terra dei Fiordi, attraversò le catene dei monti di ghiaccio e arrivò presto in una valle verde, dove gli alberi erano carichi di frutti squisiti e il clima dolce e riposante; il mago vi si trovò così bene che decise di costruirsi un castello. Così, ben presto, si scor- dò della stella. Igor, re Mago del Paese dei Fiumi, era un giovane forte e corag- gioso, abile con la spada e molto generoso. Attraversando il regno del re Rosso, un sovrano crudele e malvagio, decise di riportare la pace e la giustizia per quel popolo maltrattato; così divenne il difensore dei po- veri e degli oppressi, perse di vista la stella e non la cercò più. Yen Hui era il re Mago del Celeste Impero, era uno scienziato e un filosofo, appassionato di scacchi. Un giorno arrivò in una splendida città dove uno studioso teneva una conferenza sulle origini delll'univer- so; Yen Hui non riuscì a resistere, lo sfidò ad un dibattito pubblico, si confrontarono su tutti i campi del sapere e per ultimo iniziarono una memorabile partita a scacchi che durò una settimana. Quando si ricor- della stella era troppo tardi: non riuscì più a trovarla. Lionel era un re Mago poeta e musicista, che veniva dalle terre dell'Ovest e viaggiava solo con strumenti musicali. Una sera fu ospitato per la notte da un ricco signore di un pacifico villaggio. Durante il ban- chetto in suo onore, la figlia del signore danzò e cantò per gli invitati e Lionel se ne innamorò perdutamente; così finì per pensare solo a lei e nel suo cielo la stella miracolosa scomparve piano piano. Solo Melchior, re dei Persiani, Balthasar, re degli Arabi e Gaspar, re degli Indi, abituati alla fatica e ai sacrifici, non diedero mai riposo ai loro occhi, per non rischiare di perdere di vista la stella che segnava il cammino, certi che essa li avrebbe guidati alla culla del Bambino, venu- to sulla terra a portare pace e amore. Così ognuno di loro arrivò puntu- ale all'appuntamento al Monte delle Vittorie, si unì ai compagni e insie- me ripresero la loro marcia verso Betlemme, guidati dalla stella cometa, più luminosa che mai. 1 Gennaio 2012 1 Gennaio 2012 1 Gennaio 2012 1 Gennaio 2012 - 45.ma Giornata della pace 45.ma Giornata della pace 45.ma Giornata della pace 45.ma Giornata della pace EDUCARE I GIOVANI EDUCARE I GIOVANI EDUCARE I GIOVANI EDUCARE I GIOVANI ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACE ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACE ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACE ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACE Guardare con speranza al futuro, nonostante le difficoltà: è l’incoraggiamento che Papa Benedet- to XVI rivolge ai giovani di tutto il mondo. E’ un incoraggiamento a tutto campo che sostanzia il messaggio per la 45.ma Giornata Mondiale della Pace, che noi vogliamo proporre alla sensibilità umana e spirituale non solo dei giovani, ma an- che degli adulti, con la fiduciosa speranza che possa "trasformare" tutti in "piccoli semi di pace". (Segue a Pag. 2) Soltanto i Magi che hanno davvero vigilato e seguito la STELLA COMETA, non hanno perso l'appuntamento più importante della loro vita. Chissà quante stelle comete abbiamo incon- trato o incontreremo sul nostro cammino? Il nostro augurio per questo 2012 è che gra- zie alla loro luce riusciamo a giungere alla VERA LUCE e che Essa possa rischiarare il nostro cammino. BUON 2012 La redazione Sabato 28 gennaio Sabato 28 gennaio Sabato 28 gennaio Sabato 28 gennaio : ore 17.30 Fiaccolata, ore 18.00 accademia Domenica 29 gennaio Domenica 29 gennaio Domenica 29 gennaio Domenica 29 gennaio : don bosco day MARTEDI’ 31 GENNAIO MARTEDI’ 31 GENNAIO MARTEDI’ 31 GENNAIO MARTEDI’ 31 GENNAIO : SAN GIOVANNi BOSCO SAN GIOVANNi BOSCO SAN GIOVANNi BOSCO SAN GIOVANNi BOSCO

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oratorio salesiano bova marina

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Page 1: Giornalino Gennaio 2012

Arrivarono solo in tre Arrivarono solo in tre Arrivarono solo in tre Arrivarono solo in tre (Bruno Ferrero) Forse non tutti sanno che un tempo, quando non esistevano i computer, tutto il sapere del mondo era concentrato nella mente di set-te persone sparse nel mondo: i famosi Sette Savi, i sette sapienti che conoscevano i come, i quando, i perché, i dove di ogni cosa che acca-deva. Erano talmente importanti che erano considerati dalla gente dei re, anche se non lo erano; per questo erano chiamati Re Magi. Nell'anno O, studiando le loro pergamene segrete, tutti e sette i Magi giunsero ad una strabiliante conclusione: proprio in una notte di quell'anno sarebbe apparsa una straordinaria stella che li avrebbe gui-dati alla culla dei Re dei re. Da quel momento passarono ogni notte a scrutare il cielo e a fare preparativi, finché davvero una notte nel cielo apparve una stella luminosissima; i Sette Savi partirono dai sette angoli del mondo dove si vivevano e si misero a seguire la stella che indicava loro la strada. Tutto quello che dovevano fare era non perderla mai di vista.

Ognuno dei sette Magi, tenendo gli occhi fissi sulla stella, che poteva vedere giorno e notte, cavalcava per raggiungere il Monte delle Vittorie, dove era stabilito che i sette savi dovevano incontrarsi per for-mare una sola carovana.

Olaf, re Mago della Terra dei Fiordi, attraversò le catene dei monti di ghiaccio e arrivò presto in una valle verde, dove gli alberi erano carichi di frutti squisiti e il clima dolce e riposante; il mago vi si trovò così bene che decise di costruirsi un castello. Così, ben presto, si scor-dò della stella.

Igor, re Mago del Paese dei Fiumi, era un giovane forte e corag-gioso, abile con la spada e molto generoso. Attraversando il regno del re Rosso, un sovrano crudele e malvagio, decise di riportare la pace e la giustizia per quel popolo maltrattato; così divenne il difensore dei po-veri e degli oppressi, perse di vista la stella e non la cercò più.

Yen Hui era il re Mago del Celeste Impero, era uno scienziato e un filosofo, appassionato di scacchi. Un giorno arrivò in una splendida città dove uno studioso teneva una conferenza sulle origini delll'univer-so; Yen Hui non riuscì a resistere, lo sfidò ad un dibattito pubblico, si confrontarono su tutti i campi del sapere e per ultimo iniziarono una memorabile partita a scacchi che durò una settimana. Quando si ricor-dò della stella era troppo tardi: non riuscì più a trovarla. Lionel era un re Mago poeta e musicista, che veniva dalle terre dell'Ovest e viaggiava solo con strumenti musicali. Una sera fu ospitato per la notte da un ricco signore di un pacifico villaggio. Durante il ban-chetto in suo onore, la figlia del signore danzò e cantò per gli invitati e Lionel se ne innamorò perdutamente; così finì per pensare solo a lei e nel suo cielo la stella miracolosa scomparve piano piano. Solo Melchior, re dei Persiani, Balthasar, re degli Arabi e Gaspar, re degli Indi, abituati alla fatica e ai sacrifici, non diedero mai riposo ai loro occhi, per non rischiare di perdere di vista la stella che segnava il cammino, certi che essa li avrebbe guidati alla culla del Bambino, venu-to sulla terra a portare pace e amore. Così ognuno di loro arrivò puntu-ale all'appuntamento al Monte delle Vittorie, si unì ai compagni e insie-me ripresero la loro marcia verso Betlemme, guidati dalla stella cometa, più luminosa che mai.

1 Gennaio 2012 1 Gennaio 2012 1 Gennaio 2012 1 Gennaio 2012 ----

45.ma Giornata della pace45.ma Giornata della pace45.ma Giornata della pace45.ma Giornata della pace

EDUCARE I GIOVANI EDUCARE I GIOVANI EDUCARE I GIOVANI EDUCARE I GIOVANI

ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACEALLA GIUSTIZIA E ALLA PACEALLA GIUSTIZIA E ALLA PACEALLA GIUSTIZIA E ALLA PACE

Guardare con speranza al futuro, nonostante le difficoltà: è l’incoraggiamento che Papa Benedet-to XVI rivolge ai giovani di tutto il mondo. E’ un incoraggiamento a tutto campo che sostanzia il messaggio per la 45.ma Giornata Mondiale della Pace, che noi vogliamo proporre alla sensibilità umana e spirituale non solo dei giovani, ma an-che degli adulti, con la fiduciosa speranza che possa "trasformare" tutti in "piccoli semi di pace". (Segue a Pag. 2)

Soltanto i Magi che hanno davvero vigilato e seguito la STELLA COMETA, non hanno perso l'appuntamento più importante della loro vita.

Chissà quante stelle comete abbiamo incon-trato o incontreremo sul nostro cammino?

Il nostro augurio per questo 2012 è che gra-zie alla loro luce riusciamo a giungere alla VERA LUCE e che Essa possa rischiarare il nostro cammino.

BUON 2012

La redazione

Sabato 28 gennaioSabato 28 gennaioSabato 28 gennaioSabato 28 gennaio :

ore 17.30 Fiaccolata,

ore 18.00 accademia

Domenica 29 gennaioDomenica 29 gennaioDomenica 29 gennaioDomenica 29 gennaio :

don bosco day

MARTEDI’ 31 GENNAIOMARTEDI’ 31 GENNAIOMARTEDI’ 31 GENNAIOMARTEDI’ 31 GENNAIO :

SAN GIOVANNi BOSCOSAN GIOVANNi BOSCOSAN GIOVANNi BOSCOSAN GIOVANNi BOSCO

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Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata della Pace Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata della Pace Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata della Pace Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata della Pace Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata della Pace Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata della Pace Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata della Pace Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata della Pace

… Voi siete un dono prezioso per la società". … Voi siete un dono prezioso per la società".

1. L’inizio di un nuovo anno, dono di Dio all’umanità, mi invita a ri-volgere a tutti, con grande fiducia e affetto, uno speciale augurio per questo tempo che ci sta dinanzi, perché sia concretamente segnato dalla giustizia e dalla pace. Con quale atteggiamento guardare al nuovo anno? Nel Salmo 130 tro-viamo una bellissima immagine. Il Salmista dice che l’uomo di fede l’uomo di fede l’uomo di fede l’uomo di fede attende il Signore « più che le senti-attende il Signore « più che le senti-attende il Signore « più che le senti-attende il Signore « più che le senti-nelle l’aurora » (nelle l’aurora » (nelle l’aurora » (nelle l’aurora » (v. 6), lo attende con ferma speranza, perché sa che porterà luce, misericordia, salvezza. (…) Vi invito a guardare il 2012 con questo atteggiamento fiducioso. È vero che nell’anno che termina è cresciuto il senso di frustrazione per la crisi che sta assillando la società, il mondo del lavoro e l’economia; una crisi le cui radici sono anzitutto culturali e antropologiche. (…) In questa oscurità il cuore dell’uomo non cessa tuttavia di attendere l’aurora di cui parla il Salmista. Tale attesa è particolarmente viva e visibile nei giovani, ed è per questo che il mio pensiero si rivolge a loro considerando il contributo che pos-sono e debbono offrire alla società. Vorrei dunque presentare il Mes-saggio per la XLV Giornata Mon-diale della Pace in una prospettiva

educativa: « Educare i giovani Educare i giovani Educare i giovani Educare i giovani alla giustizia e alla pace alla giustizia e alla pace alla giustizia e alla pace alla giustizia e alla pace », nel-la convinzione che essi, con il loro entusiasmo e la loro spinta ideale, possono offrire una nuova speran-za al mondo. Il mio Messaggio si rivolge anche ai genitori, alle famiglie, a tutte le componenti educative, formative, come pure ai responsabili nei vari ambiti della vita religiosa, sociale, politica, economica, culturale e

della comunicazione. Essere attenti Essere attenti Essere attenti Essere attenti al mondo giovanile, saperlo ascol-al mondo giovanile, saperlo ascol-al mondo giovanile, saperlo ascol-al mondo giovanile, saperlo ascol-tare e valorizzare, non è solamente tare e valorizzare, non è solamente tare e valorizzare, non è solamente tare e valorizzare, non è solamente un’opportunità, ma un dovere pri-un’opportunità, ma un dovere pri-un’opportunità, ma un dovere pri-un’opportunità, ma un dovere pri-mario di tutta la societàmario di tutta la societàmario di tutta la societàmario di tutta la società, per la co-struzione di un futuro di giustizia e di pace. Si tratta di comunicare ai giovani l’apprezzamento per il va-lore positivo della vita, suscitando in essi il desiderio di spenderla al servizio del Bene. È un compito, questo, in cui tutti siamo impegnati in prima persona. (…) Alzare gli occhi a Dio 6. Di fronte alla difficile sfida di percorrere le vie della giustizia e della pace possiamo essere tentati di chiederci, come il Salmista: « Al-zo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? » (Sal 121,1). A tutti, in particolare ai giovani, voglio dire con forza: « Non sono le ideologie che salvano il mondo, ma soltanto il volgersi al Dio viven-te, che è il nostro creatore, il garan-te della nostra libertà, il garante di ciò che è veramente buono e vero. (…)

Cari giovani, voi siete un do-Cari giovani, voi siete un do-Cari giovani, voi siete un do-Cari giovani, voi siete un do-no prezioso per la societàno prezioso per la societàno prezioso per la societàno prezioso per la società. Non lasciatevi prendere dallo sco-raggiamento di fronte alle difficoltà e non abbandonatevi a false solu-zioni, che spesso si presentano co-me la via più facile per superare i problemi. Non abbiate paura di Non abbiate paura di Non abbiate paura di Non abbiate paura di impegnarvi, di affrontare la fatica e impegnarvi, di affrontare la fatica e impegnarvi, di affrontare la fatica e impegnarvi, di affrontare la fatica e il sacrificio, di scegliere le vie che il sacrificio, di scegliere le vie che il sacrificio, di scegliere le vie che il sacrificio, di scegliere le vie che

richiedono fedeltà e costanza, umil-richiedono fedeltà e costanza, umil-richiedono fedeltà e costanza, umil-richiedono fedeltà e costanza, umil-tà e dedizione. Vivete con fiducia tà e dedizione. Vivete con fiducia tà e dedizione. Vivete con fiducia tà e dedizione. Vivete con fiducia la vostra giovinezza e quei profon-la vostra giovinezza e quei profon-la vostra giovinezza e quei profon-la vostra giovinezza e quei profon-di desideri che provate di felicità, di desideri che provate di felicità, di desideri che provate di felicità, di desideri che provate di felicità, di verità, di bellezza e di amore di verità, di bellezza e di amore di verità, di bellezza e di amore di verità, di bellezza e di amore vero! Vivete intensamente questa vero! Vivete intensamente questa vero! Vivete intensamente questa vero! Vivete intensamente questa stagione della vita così ricca e piena stagione della vita così ricca e piena stagione della vita così ricca e piena stagione della vita così ricca e piena di entusiasmo.di entusiasmo.di entusiasmo.di entusiasmo. Siate coscienti di essere voi stessi di esempio e di stimolo per gli adulti, e lo sarete quanto più vi sforzate di superare le ingiustizie e la corruzio-ne, quanto più desiderate un futuro migliore e vi impegnate a costruir-lo. Siate consapevoli delle vostre potenzialità e non chiudetevi mai in voi stessi, ma sappiate lavorare per un futuro più luminoso per tutti. Non siete mai soli. La Chiesa Non siete mai soli. La Chiesa Non siete mai soli. La Chiesa Non siete mai soli. La Chiesa ha fiducia in voiha fiducia in voiha fiducia in voiha fiducia in voi, vi segue, vi inco-raggia e desidera offrirvi quanto ha di più prezioso: la possibilità di alzare gli occhi a Dio, di incontrare Gesù Cristo, Colui che è la giustizia e la pace. A voi tutti, uomini e donne che avete a cuore la causa della pace! La pace non è un bene già raggiun-to, ma una meta a cui tutti e ciascu-no dobbiamo aspirare. Guardiamo Guardiamo Guardiamo Guardiamo con maggiore speranza al futuro, con maggiore speranza al futuro, con maggiore speranza al futuro, con maggiore speranza al futuro, incoraggiamoci a vicenda nel no-incoraggiamoci a vicenda nel no-incoraggiamoci a vicenda nel no-incoraggiamoci a vicenda nel no-stro cammino, lavoriamo per dare stro cammino, lavoriamo per dare stro cammino, lavoriamo per dare stro cammino, lavoriamo per dare al nostro mondo unal nostro mondo unal nostro mondo unal nostro mondo un volto più umano e fraterno, e sen-volto più umano e fraterno, e sen-volto più umano e fraterno, e sen-volto più umano e fraterno, e sen-tiamoci uniti nella responsabilità tiamoci uniti nella responsabilità tiamoci uniti nella responsabilità tiamoci uniti nella responsabilità verso le giovani generazioni pre-verso le giovani generazioni pre-verso le giovani generazioni pre-verso le giovani generazioni pre-senti e future, in particolare senti e future, in particolare senti e future, in particolare senti e future, in particolare nell’educarle ad essere pacifiche e nell’educarle ad essere pacifiche e nell’educarle ad essere pacifiche e nell’educarle ad essere pacifiche e artefici di paceartefici di paceartefici di paceartefici di pace. È sulla base di tale consapevolezza che vi invio queste riflessioni e vi rivolgo il mio appel-lo: uniamo le nostre forze, spiritua-li, morali e materiali, per « educare i giovani alla giustizia e alla pace ». Dal Vaticano, 8 Dicembre 2011 BENEDICTUS PP XVIBENEDICTUS PP XVIBENEDICTUS PP XVIBENEDICTUS PP XVI

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Gennaio è caratterizzato da una festa molto importante: l’Epifania del Signore.

EPIFANIA è una parola greca che significa “manifestazione”.

Nel nostro caso, cioè nella festa dell’Epifania, abbiamo una manifestazione di di-

vinità.. Appaiono infatti nel Vangelo – e anche nel presepio – dei misteriosi perso-naggi: i Magi, che vengono dall’oriente per inginocchiarsi davanti a Gesù. Dal van-gelo di Matteo non conosciamo il numero dei magi, ma solo un riferimento al nume-ro dei doni che sono il simbolo di perfezione: l’oro rappresentava la regalità, ed era un dono riservato ai re; l’incenso rappresentava la divinità, il soprannaturale; la mirra rappresentava l’umanità, l’essere uomo, era la sostanza utilizzata per cospargere i corpi prima della sepoltu-ra. Il numero tre per alcuni indicherebbe le tre razze umane, l’omaggio a Gesù Cristo delle tre parti del mon-do allora conosciute: l’Africa simboleggiata da Baldassarre, l’Asia da Melchiorre e l’Europa da Gasparre. An-che le loro diverse età rappresentavano i diversi periodi della vita dell’uomo: la giovinezza ,la maturità e la vecchiaia. È un modo semplice e bello per dire che Gesù non solo è il Messia atteso da Israele, ma è atteso e cercato dalle genti di tutto il mondo. Il Vangelo dice proprio che si prostrano: cioè si piegano fino a toccare con la fronte il pavimento. In Oriente questo è il massimo omaggio che può essere rivolto a una persona.

Dunque la festa dell’ Epifania, è la “manifestazione di Gesù bambino

come Figlio di Dio e perciò come Re e Salvatore di tutti gli uomini della

terra”.

Cosa ci insegnano i Magi?

I magi vengono da lontano, affrontano un lunghissimo viaggio e passano attraverso tante difficoltà pur di incontrare Gesù. Essi ci insegnano allora quanto è importante venire a Messa la domenica per adorare Gesù, nono-stante la nostra voglia di riposarci dopo una settimana di studio... Provano una “grandissima gioia” al vedere Gesù… dunque dovremmo veni-re a Messa e poi uscire dalla chiesa pieni gioia! Certe volte le nostre facce all’entrata o all’uscita dalla Messa sembrano più quelle dei mogi che dei magi… Vogliamo contagiare gli altri con la gioia di chi ha incontrato Gesù?

Essi non si presentano a mani vuote.. anzi, portano a Gesù bambino dei

regali preziosi: “oro, incenso e mirra”. Anche noi non possiamo venire da Gesù a mani vuote… La domenica dobbiamo portare a Gesù l’oro,

l’incenso e la mirra, cioè: l’oro delle nostre buone azioni compiute durante la settimana; l’incenso delle nostre preghiere; la mirra dei nostri piccoli sa-crifici di amore. I Magi riprendono il viaggio, ma stavolta seguono un’altra strada,fanno ritor-no per una strada diversa. E non può che essere così: dopo che si è incon-trato Gesù non si può più essere come prima, non si possono percorrere le strade vecchie, le strade di sempre! Bisogna seguirlo lungo strade sempre nuove! Eva Malara

Nella tradizione cristia-na l'Epifania (termine che deriva dal greco e che vuol dire manife-stazione, nella persona di Gesù) è la festa che rievoca la visita dei Magi al Bambino Gesù nella notte tra il 5 e il 6 gennaio. I tre, guidati dalla stella cometa porta-rono a Gesù 3 doni preziosi: oro, incenso e mirra. Ma allora, da dove è saltata fuori la Befana? Con la tradizione cristiana, è vero, la Befana non c'entra proprio niente, ma nella tradizione popolare c'è una leggenda che in qualche mo-do la inserisce come protagonista di questa festa religiosa. Un giorno i Magi partirono carichi di doni per Gesù bambino. Attraversaro-no molti paesi guidati da una stella, e in ogni luogo in cui passavano, gli abitanti accorrevano per unirsi a loro. Ci fu soltanto una vecchietta che in un primo tempo voleva andare, ma all’ultimo minuto cambiò idea, rifiutan-dosi di seguirli. Solo quando i tre se ne furono andati, la vecchietta capì di aver commesso un grosso errore, così decise di raggiungerli ma nono-stante il suo tentativo di ricerca essi erano già troppo lontani. Da allora la vecchietta, conosciuta col nome di Befana, nella notte fra il 5 e il 6 Gen-naio, volando su una scopa con un sacco sulle spalle, passa per le case di tutto il mondo a portare ai bambini buoni i doni che non ha dato a Gesù!!

"Abbiamo visto sorgere la Sua Stella e siamo venuti per adorarlo" (Mt)

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Abbiamo da poco iniziato il triennio di preparazione al Bicentenario della nascita di Don Bosco. Questo primo anno ci offre l’opportunità di avvicinarci di più a lui per conoscerlo da vicino e meglio. Se non conosciamo Don Bo-sco e non lo studiamo, non possiamo comprendere il suo cammino spirituale e le sue scelte pastorali; non possiamo amarlo, imitarlo ed invocarlo; in particolare, ci sarà difficile mettere in atto il suo carisma nella vita di tutti i giorni. La nostra identità trova il suo riferimento immediato nel volto di Don Bosco; in lui l’identità diventa credibile e visibile. Per questo il primo passo che siamo invitati a fare nel triennio di preparazione è proprio la conoscenza della storia di Don Bosco. Già diversi gruppi della Famiglia Salesiana, anche nella nostra parrocchia, stanno mettendo in atto il “motto” della Strenna che quest’anno il Rettor Maggiore, don Pascual Chávez, ha inviato a tutti noi che vogliamo prendere come modello don Bosco. “Domandiamoci: - scrive don Pascual- siamo noi oggi fedeli discepoli di Don Bosco? Viviamo ancora la tensione che

egli ha vissuto fra ideale e realizzazione, fra intuizione e sua incarnazione nel tessuto sociale in cui si trovava ad

operare?

Essere fedeli a don Bosco significa conoscerlo nella sua storia e nella storia del suo tempo, fare nostre le sue ispira-

zioni, assumere le sue motivazioni e scelte. “

Partendo dalla conoscenza del nostro modello i punti in cui si divide la Strenna sono i seguenti

6 Le memorie dell’Oratorio di san Le memorie dell’Oratorio di san Le memorie dell’Oratorio di san Le memorie dell’Oratorio di san FrancescoFrancescoFrancescoFrancesco. . . . Sono scritte perché noi po-tessimo conoscere gli inizi prodigiosi del-la vocazione e dell’opera di Don Bosco,

ma soprattutto perché assumendo le motivazioni e le scelte di Don Bosco, ognuno di noi personalmente e ogni gruppo della Famiglia salesiana potessimo fare lo stesso cammino spirituale e apostolico.

1 La carità pastoraleLa carità pastoraleLa carità pastoraleLa carità pastorale. Il buon Pastore conosce le sue pecore e le chiama per nome; egli le disseta ad acque cristalline e le pascola in prati verdeggianti. La forza più grande del carisma di Don Bosco consiste nell’amore che viene attinto direttamente dal Signore Gesù, imitandolo e rimanendo in Lui. Questo amore consiste nel “dare tutto”.

2 Rinunce, privazioni, sofferenzeRinunce, privazioni, sofferenzeRinunce, privazioni, sofferenzeRinunce, privazioni, sofferenze. Il buon pastore dà la vita per sue pecore. Attraverso i bisogni e le richieste dei giovani, Dio sta chiedendo a ogni membro della Famiglia salesiana di sacrificare se stesso per loro. Vivere la missione non è dunque un attivismo vano, ma piuttosto un con-formare il nostro cuore al cuore del Buon Pastore.

3 Finalità della Famiglia SalesianaFinalità della Famiglia SalesianaFinalità della Famiglia SalesianaFinalità della Famiglia Salesiana. Noi siamo chiamati ad essere apostoli dei giovani, degli ambienti popolari, delle zone più povere e missionarie. Oggi più che mai ci impegniamo a comprendere e assumere criticamente la cultura mediatica e ci serviamo dei mezzi di comunicazione sociale come mezzo per arrivare ai giovani.

4 Gli interrogativi di don BoscoGli interrogativi di don BoscoGli interrogativi di don BoscoGli interrogativi di don Bosco. Occorre metterci nei panni di don Bosco, com-prendere le sue preoccupazioni, i suoi timori e farli nostri come un ulteriore stru-mento per essere come lui.

5 Le risposte di don BoscoLe risposte di don BoscoLe risposte di don BoscoLe risposte di don Bosco. In questo modo possiamo meglio considerare le risposte che già abbiamo messo in atto e quali altre risposte da creare. Certo le difficoltà non mancano. Si dovranno pure “affrontare i lupi” che vogliono divorare il gregge. Dio ci sta chiamando e Don Bosco ci incoraggia ad essere Buoni Pastori, ad immagine del Buon Pastore, perché i giovani possano ancora trovare Padri, Madri, Amici.

PAG. 4 di Mariagrazia Nucera

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Gennaio è il mese salesiano per

eccellenza…

E naturalmente…

anche quest’anno lo vogliamo

ricordare “rubando” un articolo

pubblicato nel Bollettino Salesiano di

questo mese…

“ Nelle prime pagine delle “Memorie

dell’Oratorio”, Don Bosco narra la

sua infanzia e i momenti belli e

difficili passati con Mamma

Margherita, i fratelli e la nonna nella

casetta dei Becchi…”

31 Gennaio 31 Gennaio 31 Gennaio 31 Gennaio

San Giovanni BoscoSan Giovanni BoscoSan Giovanni BoscoSan Giovanni Bosco

15 Gennaio15 Gennaio15 Gennaio15 Gennaio

beato Don Luigi Variara Don Luigi Variara Don Luigi Variara Don Luigi Variara ,

missionario tra i lebbrosi in

Colombia

22 Gennaio 22 Gennaio 22 Gennaio 22 Gennaio

beata Laura VicunaLaura VicunaLaura VicunaLaura Vicuna, frutto dell’educazione

salesiana

24 Gennaio24 Gennaio24 Gennaio24 Gennaio

San Francesco di Sales

San Francesco di Sales

San Francesco di Sales

San Francesco di Sales,

patrono della famiglia sale-

siana, da cui la stes

sa prende il nome.

PAG. 5

Anche se ho duecento anni, mi chiamano ancora la “casetta”

di don Bosco. È un vezzeggiativo. Me lo sono meritato. In condi-

zioni normali, dovrei essere un rudere sepolto da molto tempo.

Tutti pensano che io stia in piedi solo grazie ai muri di soste-

gno che mi hanno costruito intorno. In realtà ogni mattina sono

io che raccolgo tutte le forze e mi raddrizzo a tetto alto in segno

di fedeltà a quelli che un tempo abitarono dentro le mie stanze.

Questo è il mio segreto.

Da un po’ di tempo non so più che cosa siano silenzio e quiete.

Centinaia di visitatori ogni giorno mi vengono a vedere da tutte

le parti del mondo. Tutti vogliono una fotografia con me.

Sinceramente, sono stanca che si guardi solo ai miei poveri

mattoni e vaghe parole di simpatia per quelle persone che ho

avuto l’onore di ospitare.

Faccio parte delle “pietre urlanti” del Vangelo. Vorrei gridare

la forza di Mamma Margherita e ricordare il coraggio di quella

madre per far crescere i propri figli. Lei sola fu capace di trasfor-

mare i miei poveri muri in una casa calda e condivisa: una fami-

glia.

Come vorrei raccontare le conversazioni di Mamma Margheri-

ta con i suoi figli, le buone notti in cui insegnava loro come esse-

re forti nella vita senza perdere la tenerezza. Tengo nel mio vec-

chio cuore di mattoni il ricordo della sua carità, la capacità di

condividere con i più bisognosi la scarsa farina e la poca mine-

stra. E la sua fede profonda trasformarsi in accoglienza sincera.

Nel mio fienile, oggi vuoto, conservo l’eco delle storie che Gio-

vannino Bosco raccontava ai suoi amici, scintille colorate e affet-

tuose per la felicità dei piccoli amici. E di qualche adulto curioso.

I visitatori che arrivano qui mi fotografano (credo di essere il

monumento più fotografato d’Europa) scuotono la testa e dico-

no: «Che bambino povero è stato don Bosco!»

Vorrei dire forte: «Vi auguro di avere nella vostra casa, tutto

l’amore, il calore e la gioia che ho vissuto io con questa mia pic-

cola famiglia… »

E nessuno vede le lacrime di nostalgia che scorrono sui miei vec-

chi muri.

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Giorno 26 dicembre a cura dei giovani

dell’oratorio si è svolta la tombolata

2011!

A partecipare dai più piccini agli adulti….

Molti di loro hanno avuto fortuna nel vin-

cere dei fantastici premi donati dai nego-

zianti di Bova Marina e non…. All’insegna

del divertimento ci hanno accompagnato

dei fantastici e simpatici presentatori con

l’aiuto di piccoli valletti impiegati

nell’estrarre tanti numeri per il gioco! Mol-

te babbo natalini/e in sala si precipitava-

no dal fortunato vincitore per verificare

la vincita...

Un ringraziamento va ai negozianti del

nostro paese e dei paesi limitrofi, la cui

generosità permette, ogni anno, di creare

un montepremi allettante, alla giuria che

si è impegnata nel controllare molto at-

tentamente che tutto procedesse per il

meglio, ai ragazzi in sala e alla loro effi-

cienza e naturalmente a tutti gli organiz-

zatori che lavorano dietro le quinte ren-

dendo possibile questo evento!

Ma il ringraziamento principale va a don

Natalino che ci ha accolto numerosi fa-

cendo “ gli onori di casa” .

PAG. 6

Anche se non ho vinto nulla sono fiera di

aver giocato per una buona cau-

sa… Un contributo alle spese dell’oratorio

perché senza questo luogo e senza le persone

meravigliose che lo rendono vivo, come fa-

remmo??

Mariangela TrioloMariangela TrioloMariangela TrioloMariangela Triolo

Page 7: Giornalino Gennaio 2012

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Pren- do spunto dall’articolo di Francesca Surace pubblicato sul men-sile “Quelli de… l’oratorio” che riguardava una VEGLIA DI PREGHIERA orga-nizzata dal GRUPPO BIENNIO PER LA VIGILIA DELLA FESTA DI OGNIS-SANTI per proporre alcune considerazioni. La prima riguarda il “MOMENTO MAGICO” ossia LA FESTA DELLA LUCE organizzata come momento di RIFLESSIONE per quanti sono attratti dalla FESTA DI HALLOWEN che, svuotata dal suo significato ORIGINARIO (VIGILIA DI OGNISANTI), è diventata solo una festa che alimenta il conformismo e il consumismo, “IMPONENDO” una mentalità che non fa crescere i giovani con dei valori e dei principi che devono essere alla base di ogni processo formativo. La seconda considerazione riguarda la conclusione dell’articolo con una frase di Don Bosco: “Noi facciamo con-sistere la Santità nello stare sempre allegri”. Questa frase è l’essenza della Spiritualità Salesiana. Allegria che nasce dalla serenità interiore. Allegria di chi si sforza di essere in pace con se stesso e con il mondo. Allegria delle persone semplici che si impegnano a fare il proprio dovere nel posto che il Signore ha loro asse-gnato. Allegri, però, senza essere incoscienti e indifferenti al mondo, specialmente in questo momento di grande tensio-ne, povertà, guerre ecc., ma con la convinzione che il bene è più forte del male, che non siamo in BALIA di un destino oscuro ma che Gesù è la nostra speranza. Salvatore Borrello

“Ma chi l’avrebbe detto mai…” che la semplice e umile contadina di MORNESE avrebbe festeggiato i

suoi 140 anni di fondazione dell’istituto delle F.M.A. girovagando per tutto il meridione fino a giunge-

re a Bova Marina nei giorni 11-13 Novembre…

L’attesa è stata commovente e gioiosa, l’organizzazione curata, l’accoglienza della reliquia e le successi-

ve giornate ben monitorate. Per questo evento, ben riuscito , il mio GRAZIE va a ciascuno di voi e par-

ticolarmente a don Natalino e ai confratelli per la loro vicinanza spirituale e umana, grazie a loro, tutti

i momenti celebrativi sono stati sentiti e partecipati.

GRAZIE A TUTTI: Famiglia Salesiana, ex-allieve, genitori, animatori, ragazzi, comunità parrocchiale.

GRAZIE perché con la vostra presenza e collaborazione rendete ancora vivo il carisma Salesiano!

M.Mazzarello ci aiuti a vivere i suoi messaggi ascoltati e pregati…

“Gesù deve essere tutta la vostra forza,

Siate umili e semplici,

Con l’umiltà e la preghiera il Signore è vicino a noi

E quando è con noi, tutto va bene” (lett. 42)!

SR. GRAZIA E COMUNITA’ F.M.A.

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C’era una volta un oratorio che ospitava tanti ragazzi e bambini che si divertivano; era grande: aveva un campo da calcio, uno da basket e uno da pallavolo, un ampio

porticato e i locali per svolgere tutte le attività; c’era anche un grande teatro, aveva tanti posti, un bel palco dove potersi esibire, sedie in legno e corridoi laterali. Era bello e tutti ne andava-

no fieri. Un giorno però iniziarono i lavori di ristrutturazione, tutti erano meravigliati, come sarebbe

diventato il nostro teatro? Servirono tanto impegno e spirito di sacrificio ma alla fine, dopo

tante attese il teatro era pronto. Era bellissimo, giorno 7 novembre 2006 venne inaugurato. Erano presenti i personaggi più importanti della Famiglia Salesiana, e poi c’eravamo tutti. La

struttura era diventata bellissi- ma, un bel tendone in velluto blu faceva bella mostra di se, come anche le numerose poltrone per gli spet-

tatori, una sala proiezione, dei camerini, un bar, era tutto quello che avevamo sempre desiderato come

Oratorio.

E ora facciamo un salto in avanti!!

Da quel giorno dell’inaugurazione sono passati ben 5 anni e come animatori ci sembrava giusto festeggia-

re questo compleanno! Ed eccoci allora tutti all’opera per preparare uno spettacolo per deliziare

i nostri spettatori. Ed ecco i più grandi personaggi di cinema e del te-

atro che aprono la serata.

17 NOVEMBRE 201117 NOVEMBRE 201117 NOVEMBRE 201117 NOVEMBRE 2011

VVVV° Anniversario Anniversario Anniversario Anniversario

inaugurazione inaugurazione inaugurazione inaugurazione

Cine TeatroCine TeatroCine TeatroCine TeatroCine TeatroCine TeatroCine TeatroCine Teatro

CinemaCinemaCinemaCinema:::: Arte figurativa in movimento.Arte figurativa in movimento.Arte figurativa in movimento.Arte figurativa in movimento.

Federico Fellini

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I nostri ragazzi, che hanno formato il neo-complessino

dell’oratorio, si sono esibiti per la loro prima volta davanti al pubblico con un notevole successo e contenti del loro risultato.

Le bambine del laboratorio di danza si sono cimentate in un bellissimo balletto. È stata letta una favola e proiettato un video

in ricordo del cineteatro Don Bosco; a fine serata tutti si sono

destreggiati in un medley anni 60 che ha fatto ballare anche i meno giovani.

E per concludere, con don Natalino sul palco, un bel taglio di torta per festeggiare la giornata in un sano clima Salesiano!!

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Mariagrazia Nucera

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« ... il riconoscimento della dignità specifica e dei diritti uguali e ina-

lienabili di tutti i membri della società umana è la base di libertà, giustizia e pace nel Mondo. »

(Preambolo alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948)

Sembra quasi scontato al giorno d’oggi parlare di diritti, ancor più di diritti non rispet-tati. In una civiltà sviluppata, nell’era della globalizzazione, dove l’autoaffermazione dell’uomo sembra “cosa comune” , c’è ancora chi lotta perché non gli viene ricono-sciuta nessuna libertà, nessun diritto appunto. Pensiamo alle aree sottosviluppate del nostro pianeta, siamo davvero convinti che la nostra realtà sia la realtà di tutti gli uomini? Pensiamo davvero che tutti possano prendere ciò che vogliono, o meglio ciò che è loro? In una prima analisi potremmo pensare di si, egoisticamente, perché “è una cosa normale”; appunto per questo vogliamo riservare uno spazio nel nostro giornalino, apriamo una finestra sul mondo che è un po’ scomoda, ma ci farà vedere le cose da un’altra angolazio-ne! Questo mese parleremo dei diritti dei bambini.

Il diritto di cui forse ci risulta più difficile parlare è proprio quello dei bambini: loro sono il “punto debole” di o-gnuno, un tasto dolente nel momento in cui occorre decidere qualcosa per loro e oggi vogliamo proprio spingere

quel tasto! Una Convenzione che tuteli i diritti dei bambini nasce per volere dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1989. Subito pensiamo come mani hanno aspettato tanto per farli ma dobbiamo anche tenere a men-te che si era usciti da un secolo difficile per il mondo intero, due guerre mondiali che avevano devastato ogni Paese e il 1989,anno della caduta del muro di Berlino che divideva la città, segna l’inizio di una nuova era, come una voglia di rinascita, di non avere più nessuna forma di razzismo (si spera almeno), di ripartire da zero e puntare soprattutto sui piccoli. La Convenzione nasce appunto per tutelare i bambini, in tutti gli aspetti della loro vita, dalla nascita, o meglio dal concepimento, fino alla loro età adulta, dove subentrano i diritti dell’uomo. Costruita armonizzando differenti esperienze culturali e giuridiche, essa enuncia per la prima

volta, in forma coerente, i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti a tutti i bambini e a tut-te le bambine del mondo. Prevede anche un meccanismo di controllo sull’operato degli Stati, che devono presentare a un Comitato indi-pendente un rapporto periodico sull’attuazione dei diritti dei bambini sul proprio territorio. La Convenzione è rapidamente divenuta il trattato in materia di diritti umani con il maggior numero di ratifi-che da parte degli Stati. Ad oggi sono ben 193 gli Stati parti della Convenzione che è composta da 54 articoli e da due Protocolli opzionali (sui bambini in guerra e sullo sfruttamento sessuale).

di Mariagrazia Nucera

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Riportiamo qui i DIRITTI NATURALI DEI

BAMBINI, un modo gioioso per delinea-re la spensieratezza dei bambini, che va tutelata. 1- IL DIRITTO ALL'OZIO a vivere momenti di tempo non pro-grammato dagli adulti 2- IL DIRITTO A SPORCARSI a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti 3-IL DIRITTO AGLI ODORI

a percepire il gusto degli odori, ricono-scere i profumi offerti dalla natura 4-IL DIRITTO AL DIALOGO

ad ascoltatore e poter prendere la paro-la, interloquire e dialogare 5-IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI

a piantare chiodi, segare e raspare le-gni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde,accendere un fuoco 6-IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO

a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura

7-IL DIRITTO ALLA STRADA

a giocare in piazza liberamente, a cam-minare per le strade 8-IL DIRITTO AL SELVAGGIO

a costruire un rifugio-gioco nei bo-schetti, ad avere canneti in cui nascon-dersi, alberi su cui arrampicarsi 9-IL DIRITTO AL SILENZIO

ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua 10-IL DIRITTO ALLE SFUMATURE

a vedere il sorgere del sole e il suo tra-monto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle

Sono quattro principi fondamentali della Convenzione:

a) Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza, ses-so, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genito-ri. b) Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, inizia-tiva pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l'interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità. c) Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino (art. 6): gli Stati decono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati. d) Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguarda-no, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.

… Quattro quarti di silenzio per ricordare che più in là, oltre i monti ed il mare c'è chi ha solamente un sogno di felicità. Quattro quarti di silenzio per chi una voce non ce l'ha un silenzio perché forse, meglio di me, può dar voce alla voce del cuore. Quest'istante è per te, solamente per te. "Batti un cinque" da lontano con me. E parlare di te, raccontare di te e dar voce alla voce del cuore. Quest'istante è per te, solamente per te. "Batti un cinque", il più forte che c'è!... (41° Zecchino d’Oro , “Batti un cinque”)

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Don Bosco continua a scrivere…

Leggere, scrivere e lavorare

Intanto ero arrivato al nono anno di età. Mia madre desiderava mandarmi a scuola, ma era molto incerta a causa della distanza. Il paese di Castelnuovo era lontano cinque chilometri. Pensò di mandar-mi in collegio, ma Antonio (16 anni) non era d'accordo. Si finì con un compromesso: durante l'inverno frequentai la scuola di Capriglio, un paese vicino, dove imparai a leggere e a scrivere. Mio maestro fu un sacerdote molto pio, don Giuseppe Dallacqua. Mi trattò con molta gentilezza, si prese a cuore la mia istruzione e più ancora la mia educazione cristiana. Nell'estate, per accontentare mio fratello, andai a lavorare in campagna.

Un sogno che spalanca la vita

A quell'età ho fatto un sogno. Sarebbe rimasto profondamente impresso nel-la mia mente per tutta la vita. Mi pareva di essere vicino a casa, in un cortile molto vasto, dove si divertiva una grande quantità di ragazzi. Alcuni ridevano, altri giocavano, non pochi bestem-miavano. Al sentire le bestemmie, mi slanciai in mezzo a loro. Cercai di farli ta-cere usando pugni e parole. In quel momento apparve un uomo maestoso, vestito nobilmente. Un manto

bianco gli copriva tutta la persona. La sua faccia era così luminosa che non riuscivo a fissarla. Egli mi chiamò per nome e mi ordinò di mettermi a capo di quei ragazzi. Aggiunse: - Dovrai farteli amici con bontà e carità, non picchiandoli. Su, parla, spiegagli che il peccato è una cosa cattiva, e che l'amicizia con il Signore è un bene prezioso. Confuso e spaventato risposi che io ero un ragazzo povero e ignorante, che non ero capace a parlare di religione a quei monelli. In quel momento i ragazzi cessarono le risse, gli schiamazzi e le bestemmie, e si raccolsero tutti intorno a colui che parlava. Quasi senza sapere cosa dicessi gli domandai: - Chi siete voi, che mi comandate cose impossibili? - Proprio perché queste cose ti sembrano impossibili - rispose - dovrai renderle possibili con l'obbedienza e acquistando la scienza. - Come potrò acquistare la scienza? - Io ti darò la maestra. Sotto la sua guida si diventa sapienti, ma senza di lei anche chi è sapiente diventa un povero ignorante. - Ma chi siete voi? - Io sono il figlio di colei che tua madre ti insegnò a salutare tre volte al giorno. - La mamma mi dice sempre di non stare con quelli che non conosco, senza il suo permesso. Perciò ditemi il vostro nome. - Il mio nome domandalo a mia madre. In quel momento ho visto vicino a lui una donna maestosa, vestita di un manto che risplendeva da tutte le parti, come se in ogni punto ci fosse una stella luminosissima. Vedendomi sem-pre più confuso, mi fece cenno di andarle vicino, mi prese con bontà per mano e mi disse:

- Guarda.

A cura di Angela ZavettieriA cura di Angela Zavettieri

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Page 13: Giornalino Gennaio 2012

Guardai, e mi accorsi che quei ragazzi erano tutti scom-parsi. Al loro posto c'era una moltitudine di capretti, cani, gatti, orsi e parecchi altri animali. La donna maestosa mi disse: - Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Cresci umi-le, forte e robusto, e ciò che adesso vedrai succedere a questi animali, tu lo dovrai fare per i miei figli. Guardai ancora, ed ecco che al posto di animali feroci comparvero altrettanti agnelli mansueti, che saltellavano, correvano, belavano, facevano festa attorno a quell'uomo e a quella signora. A quel punto, nel sogno, mi misi a piangere. Dissi a quella signora che non capivo tutte quelle cose. Allora mi pose una mano sul capo e mi disse: - A suo tempo, tutto comprenderai. Aveva appena detto queste parole che un rumore mi svegliò. Ogni cosa era scomparsa. Io rimasi sbalordito. Mi sembrava di avere le mani che facevano male per i pugni che avevo dato, che la faccia mi bruciasse per gli schiaffi ricevuti.

Capo di briganti?

Al mattino ho subito raccontato il sogno, prima ai fratelli che si misero a ridere, poi alla mamma e alla nonna. Ognuno diede la sua interpretazione. Giuseppe disse: « Diventerai un pecoraio ». Mia madre: « Chissà che non abbia a diventare prete ». Antonio malignò: « Sarai un capo di briganti ». L'ultima parola la disse la nonna, che non sapeva niente di teologia, che non sapeva né leggere né scrivere: « Non biso-gna credere ai sogni ». Io ero del parere della nonna. Tuttavia quel sogno non riuscii più a togliermelo dalla mente. Ciò che esporrò in queste pagine dirà il perché. Non ho mai raccontato in giro queste cose, e i miei parenti le dimenticarono. Ma ecco che nel 1858 andai a Roma per parlare col Papa della fondazione dei Salesiani. Egli volle che gli esponessi minuziosamente ogni cosa che avesse anche solo l'apparenza di soprannaturale. Raccontai allora per la prima volta il so-gno fatto tra i nove e i dieci anni. Il Papa mi raccomandò di scriverlo diligentemente, con tutti i particolari. Sarebbe stato - mi disse - un incoraggiamento per i Salesiani. (continua)

Lunedi' 2 Gennaio 2012 Cara Didy,

l'anno nuovo è arrivato e il 2011 è passatol'anno nuovo è arrivato e il 2011 è passatol'anno nuovo è arrivato e il 2011 è passatol'anno nuovo è arrivato e il 2011 è passato tutti noi ne abbiamo nostalgiatutti noi ne abbiamo nostalgiatutti noi ne abbiamo nostalgiatutti noi ne abbiamo nostalgia ma il 2012 sarà una grande magia.ma il 2012 sarà una grande magia.ma il 2012 sarà una grande magia.ma il 2012 sarà una grande magia. Tutti quanti lo aspettavamoTutti quanti lo aspettavamoTutti quanti lo aspettavamoTutti quanti lo aspettavamo lo ammiravamo e lo cantavamo.lo ammiravamo e lo cantavamo.lo ammiravamo e lo cantavamo.lo ammiravamo e lo cantavamo. Finalmente è arrivatoFinalmente è arrivatoFinalmente è arrivatoFinalmente è arrivato e tante nuove feste ci ha portatoe tante nuove feste ci ha portatoe tante nuove feste ci ha portatoe tante nuove feste ci ha portato Una di quelle l'epifaniaUna di quelle l'epifaniaUna di quelle l'epifaniaUna di quelle l'epifania che tutte le feste porta via....che tutte le feste porta via....che tutte le feste porta via....che tutte le feste porta via....

Che ne dici della mia poesia Didy? L'ho scritta con il cuore perchè non riuscivo a trovare le parole giuste per dirti quanto sono felice che il 2012 è arrivato. Sono felice perchè quest'anno lascerò la scuola primaria e inizierò la scuola.....MEDIA!!! In questi giorni sento le persone adulte che dicono di essere preoccupate per il futuro, per le nuove tasse che de-vono pagare, per il lavoro che manca e per l'aumento dei problemi in generale, ma noi bambini che possiamo fare?? Solo promettere di essere più ubbidienti e di fare tutto il possibile per far sentire i nostri genitori meno preoccu-pati. A presto!!!!! Tua carissima Valentina!!!

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Page 14: Giornalino Gennaio 2012

"Chi dimentica il passato è condannato a ripeterlo"...pertanto, facciamo in modo

di non dimenticare ciò che ci accade perchè ogni avvenimento è una lezione di

vita...positiva o negativa che sia...e, soprattutto, evitiamo di pensare che il 2012

cambi la nostra vita, ma iniziamo a pensare di cambiare noi per rendere speciale

questo nuovo anno!Il cambiamento parte dal nostro cuore....! BUON ANNO

Vittoria LabateVittoria LabateVittoria LabateVittoria Labate

Ogni persona che conosci nella vita è una foglia che

arricchisce il tuo albero..molte si perdono con il

vento,altre non si staccheranno mai...grazie a chi c'è

sempre stato e a chi nonostante tutto continua ad

esserci..le foglie perse evidentemente non erano così

forti da riuscir a rimanere..Buon anno a tutti! ♥

Annamaria Palamara Mesiano

Cosa posso dirvi per aiutarvi a vivere Cosa posso dirvi per aiutarvi a vivere Cosa posso dirvi per aiutarvi a vivere Cosa posso dirvi per aiutarvi a vivere meglio in questo anno?meglio in questo anno?meglio in questo anno?meglio in questo anno?

SorrideteviSorrideteviSorrideteviSorridetevi

gli uni gli altri ;gli uni gli altri ;gli uni gli altri ;gli uni gli altri ; sorridete a vostra moglie ,sorridete a vostra moglie ,sorridete a vostra moglie ,sorridete a vostra moglie ,

a vostro marito ,a vostro marito ,a vostro marito ,a vostro marito , ai vostri figli ,ai vostri figli ,ai vostri figli ,ai vostri figli ,

alle persone con le quali lavorate ,alle persone con le quali lavorate ,alle persone con le quali lavorate ,alle persone con le quali lavorate , a chi vi comanda ;a chi vi comanda ;a chi vi comanda ;a chi vi comanda ;

sorridetevi a vicenda ;sorridetevi a vicenda ;sorridetevi a vicenda ;sorridetevi a vicenda ; questo vi aiuterquesto vi aiuterquesto vi aiuterquesto vi aiuterà a crescere nell'amore , a crescere nell'amore , a crescere nell'amore , a crescere nell'amore , perchperchperchperchè il sorriso il sorriso il sorriso il sorriso è il frutto dell'amore " il frutto dell'amore " il frutto dell'amore " il frutto dell'amore "

Madre Teresa di CalcuttaMadre Teresa di CalcuttaMadre Teresa di CalcuttaMadre Teresa di Calcutta

Angela ZavettieriAngela ZavettieriAngela ZavettieriAngela Zavettieri

Per questo nuovo anno il mio augurio è:che l'odio lasci posto al perdono, che il bene

sconfigga il male, che la disperazione diventi felicità, che l'egoismo sia più altruismo, che

il rispetto per la vita di qualsiasi essere vivente prenda il sopravvento su questo mon-

do,fino ad oggi, così violento, che la pace trionfi sulla guerra.

E' questo il mio augurio per il nuovo anno… FELICE ANNO A TUTTI!

Carmen FiorenzaCarmen FiorenzaCarmen FiorenzaCarmen Fiorenza

Mille auguri x mille nuove

emozioni… ke quest’anno

nuovo regali tanti momenti

pieni di felicità e serenità …

Sonia La FaceSonia La FaceSonia La FaceSonia La Face

L’amore e la Gioia di Nostro Signore vi accompagnino

L’amore e la Gioia di Nostro Signore vi accompagnino

L’amore e la Gioia di Nostro Signore vi accompagnino

L’amore e la Gioia di Nostro Signore vi accompagnino

ogni giorno di questo nuovo anno

appena iniziato.

ogni giorno di questo nuovo anno

appena iniziato.

ogni giorno di questo nuovo anno

appena iniziato.

ogni giorno di questo nuovo anno

appena iniziato.

Possa questa amicizia di Cristo essere vostra luce e

gui-

Possa questa amicizia di Cristo essere vostra luce e

gui-

Possa questa amicizia di Cristo essere vostra luce e

gui-

Possa questa amicizia di Cristo essere vostra luce e

gui-

da, aiutandovi ad essere portatori

della Sua pace.

da, aiutandovi ad essere portatori

della Sua pace.

da, aiutandovi ad essere portatori

della Sua pace.

da, aiutandovi ad essere portatori

della Sua pace.

Buon e felice anno

Buon e felice anno

Buon e felice annoBuon e felice anno.

Giovanni Di GiornoGiovanni Di GiornoGiovanni Di GiornoGiovanni Di Giorno

“Una notte un padre sentì il figlio che pregava nella sua stanza. <Signore, fa che io diventi forte come il mio papà>; più tardi, quella stessa notte, il padre pregò: <Dio, fa che io sia il tipo di uo-

mo che mio figlio si aspetta>. Un figlio da te si aspetta quello che tu gli insegni ... e la sicurezza di un padre nasce dagli occhi di un figlio che brillano

mentre parli”.

Buona ripresa di percorso x tutti colo-ro che esprimono buona volontà.

Don LindoDon LindoDon LindoDon Lindo

PAG. 14

Vi auguro di accogliere l'anno nuovo con tutti i vostri sogni e le cose belle che vi hanno accompagnato fino ad

oggi, e di aprire il vostro cuore a tutte quelle che verranno e che sapranno rendervi felice...l'importante è lasciare in-dietro tutte le sconfitte e i dolori e portare avanti solo le cose belle e i ricordi particolari...che questo 2012 sia per voi un anno da ricordare, ricco di gioia e serenità! Auguri!

Rosita Palamara Rosita Palamara Rosita Palamara Rosita Palamara

Auguri per ogni sorriso che ti farà star bene e

ogni sogno che vorrai realizzare, per ogni bacio

che ti scalderà il cuore, auguri per un anno nuovo

ricco d’amore.

Daniela Callea

In ogni bollicina del tuo

brindisi ci sono gli auguri più

frizzanti, briosi, leggeri ed

affettuosi. Felice 2012!!

Sonia StelitanoSonia StelitanoSonia StelitanoSonia Stelitano

Ti auguro per il viaggio di 365 giorni che affronterai

sull’autostrada 2012 che tu faccia un pieno di gioia e

felicità nel serbatoio del tuo cuore e riempi a le valige di

pace, serenità e amore da portare alle persone che ti

incontreranno.

Buon viaggio. Auguri.

Mariachiara Cuppari

La redazione !!!La redazione !!!La redazione !!!La redazione !!!

Page 15: Giornalino Gennaio 2012

Ehi 2011,

direi che io e te dobbiamo fare un bel discorsetto, si si!!

Sei passato così in fretta, eppure sono successe tante di quelle cose.

Direi che quest' anno è stato pieno di risate, di pianti a volte inutili, di litigate con le persone con cui non penseresti mai, sorrisi

veri ma un po anche finti.. cavolate, prese in giro, serate e momenti fantastici

Poi ci so...no state tante di quelle persone. Persone davvero importanti, quelle che incontri quando la vita decide di farti un regalo,

che sono e saranno per sempre le persone più importanti della tua vita .Persone d'oro... poi ci sono quei momenti in cui hai pianto

tante lacrime per le persone a cui tenevi..

Ma alla fine sei stato un anno importante, un anno che mi ha fatto crescere e fatto cambiare modo di pensare,

un anno che mi ha fatto divertire, che mi ha fatto capire tante cose ....

tanti auguri di buon anno ragazze, vi voglio bene! Mary

Siamo gocce in mezzo al mare, ma bisogna continuare a credere, sperare e lottare perché tutti insieme possiamo costruire un mon-do in cui i sogni possano diventare realtà… Auguri per uno spu-

meggiante 2012 Antonella IariaAntonella IariaAntonella IariaAntonella Iaria

1 gennaio: Sr. Caterina Crocitta, Silvio Cuppari 1 gennaio: Sr. Caterina Crocitta, Silvio Cuppari 1 gennaio: Sr. Caterina Crocitta, Silvio Cuppari 1 gennaio: Sr. Caterina Crocitta, Silvio Cuppari

Gruppo Missionario Salesiano, Gruppo Missionario Salesiano, Gruppo Missionario Salesiano, Gruppo Missionario Salesiano,

2 gennaio: Annalisa Vadalà2 gennaio: Annalisa Vadalà2 gennaio: Annalisa Vadalà2 gennaio: Annalisa Vadalà

3 gennaio: Katia Callea, Concetta Vadalà3 gennaio: Katia Callea, Concetta Vadalà3 gennaio: Katia Callea, Concetta Vadalà3 gennaio: Katia Callea, Concetta Vadalà

4 gennaio: Caterina D’Auguì, Giulia Modafferi4 gennaio: Caterina D’Auguì, Giulia Modafferi4 gennaio: Caterina D’Auguì, Giulia Modafferi4 gennaio: Caterina D’Auguì, Giulia Modafferi

7 gennaio: Paolo Nucera, Antonella Crea7 gennaio: Paolo Nucera, Antonella Crea7 gennaio: Paolo Nucera, Antonella Crea7 gennaio: Paolo Nucera, Antonella Crea

8 gennaio: Mariangela Romeo, Olimpya Squillaci8 gennaio: Mariangela Romeo, Olimpya Squillaci8 gennaio: Mariangela Romeo, Olimpya Squillaci8 gennaio: Mariangela Romeo, Olimpya Squillaci

9 gennaio: Pasquino Criseo, Sara Casile9 gennaio: Pasquino Criseo, Sara Casile9 gennaio: Pasquino Criseo, Sara Casile9 gennaio: Pasquino Criseo, Sara Casile

11 gennaio: Maristella Surfaro11 gennaio: Maristella Surfaro11 gennaio: Maristella Surfaro11 gennaio: Maristella Surfaro

12 gennaio: Aurora Iaria, Rebecca Spinella, Valentina Pangallo12 gennaio: Aurora Iaria, Rebecca Spinella, Valentina Pangallo12 gennaio: Aurora Iaria, Rebecca Spinella, Valentina Pangallo12 gennaio: Aurora Iaria, Rebecca Spinella, Valentina Pangallo

14 gennaio: Caterina Talia 14 gennaio: Caterina Talia 14 gennaio: Caterina Talia 14 gennaio: Caterina Talia

16 gennaio: Salvatore Franzè, PGS Fiaccola Bova Marina16 gennaio: Salvatore Franzè, PGS Fiaccola Bova Marina16 gennaio: Salvatore Franzè, PGS Fiaccola Bova Marina16 gennaio: Salvatore Franzè, PGS Fiaccola Bova Marina

18 gennaio: Kiara Carpentieri, Sr. Marisa Gemanò18 gennaio: Kiara Carpentieri, Sr. Marisa Gemanò18 gennaio: Kiara Carpentieri, Sr. Marisa Gemanò18 gennaio: Kiara Carpentieri, Sr. Marisa Gemanò

20 gennaio: Serena Vadalà20 gennaio: Serena Vadalà20 gennaio: Serena Vadalà20 gennaio: Serena Vadalà

23 gennaio: Roberta D'Aguì 23 gennaio: Roberta D'Aguì 23 gennaio: Roberta D'Aguì 23 gennaio: Roberta D'Aguì

24 gennaio: Giuseppe Minniti, Attilio Stilo24 gennaio: Giuseppe Minniti, Attilio Stilo24 gennaio: Giuseppe Minniti, Attilio Stilo24 gennaio: Giuseppe Minniti, Attilio Stilo

25 gennaio: Domenico Cara25 gennaio: Domenico Cara25 gennaio: Domenico Cara25 gennaio: Domenico Cara

27 gennaio: Anna Larizza27 gennaio: Anna Larizza27 gennaio: Anna Larizza27 gennaio: Anna Larizza

28 gennaio: Marinella Iiriti28 gennaio: Marinella Iiriti28 gennaio: Marinella Iiriti28 gennaio: Marinella Iiriti

29 gennaio: Paolo De Martino, Domenico Minniti29 gennaio: Paolo De Martino, Domenico Minniti29 gennaio: Paolo De Martino, Domenico Minniti29 gennaio: Paolo De Martino, Domenico Minniti

31 gennaio: Antonella Tuscano. 31 gennaio: Antonella Tuscano. 31 gennaio: Antonella Tuscano. 31 gennaio: Antonella Tuscano.

Benvenuto al piccolo

LORENZOLORENZOLORENZOLORENZO.

La Madonna e don

Bosco guidino sem-

pre il suo cammino.

Auguri ad Antonella,

Giuseppe

e alla piccola Claudia.

PAG. 15

. “”+.+””+ . + Auguri di + “+. Cuore. +”

“+.+” Per un 2012 ke spero sia x

te ricco di felicità !!!

Raffaella Fiorenza

Page 16: Giornalino Gennaio 2012

PAG. 5

La premiazione avverrà durante l’Accademia per Don Bosco,

giorno 28/01/2012

Verranno premiati per ogni categoria:

- Miglior opera LETTERARIA

- Miglior opera FOTOGRAFICA/VIDEO

- Miglior opera ARTISTICO/MUSICALE

ORATORIO SALESIANO BOVA MARINA (R.C.)ORATORIO SALESIANO BOVA MARINA (R.C.)ORATORIO SALESIANO BOVA MARINA (R.C.)ORATORIO SALESIANO BOVA MARINA (R.C.)ORATORIO SALESIANO BOVA MARINA (R.C.)ORATORIO SALESIANO BOVA MARINA (R.C.)ORATORIO SALESIANO BOVA MARINA (R.C.)ORATORIO SALESIANO BOVA MARINA (R.C.)

Racconta il “tuo” Don Bosco…Racconta il “tuo” Don Bosco…Racconta il “tuo” Don Bosco…Racconta il “tuo” Don Bosco…Racconta il “tuo” Don Bosco…Racconta il “tuo” Don Bosco…Racconta il “tuo” Don Bosco…Racconta il “tuo” Don Bosco…

E’ possibile partecipare come singolo (non ci sono limiti di età!! )

o come gruppo (classe, gruppo parrocchiale,amici).

I lavori dovranno essere consegnati entro il 24/01 presso l’Oratorio Salesiano,

oppure come messaggio al nostro contatto fb “Quelli dell’oratorio”

completi di nome, cognome e recapito telefonico.