Gente Salese Giugno 2014

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Campioni provinciali l ’under 13 del Jolly 7 8 4 Sant’Angelo : incontro della comunità “Grafiche Quattro” azienda di qualità GENTE SALESE N° 06 - ANNO XXXI - GIUGNO 2014 GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE n. 6 GIUGNO 2014 11 Promossi col 10 e cinque con lode

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Campioni provincialil’under 13 del Jolly

7 84 Sant’Angelo :incontro della comunità

“Grafiche Quattro”azienda di qualità

GENTESALESE

N° 06 - ANNO XXXI - GIUGNO 2014GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE

n. 6GIUGNO

2014

11 Promossi col 10 e cinque con lode

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intro.2

Il giorno 18 giugno, ho ricevuto con-temporaneamente sia il Vs. giornale che la lettera del comune dove mi danno le “quantità” di rifiuto secco cha la mia fa-miglia deve produrre, mentre all’inter-no del giornale due articoli trattano lo stesso argomento.Beh! Da come la vedo io, a questo punto è opportuno che quanto prima il Comu-ne passi alla differenziata porta a porta perché ci sarà un aumento di sacchetti gettati nei cassonetti della differenziata!Perché? Ma chi si mette a contare quan-te volte ha portato via il secco? Nel dub-bio dove lo butterà?L’anziano che vive da solo, magari abi-tuato a portare la spazzatura un giorno si e uno no perché teme che il sacco sia troppo grande da non passare, che bol-letta si troverà visto che ha una “uscita” ogni 10 giorni circa? La famiglia con un bambino appena nato con i pannolini come fa?Si parla di incentivare alla differenziata. Ok mi sta bene, perché io personalmen-te la faccio, mi reco all’ecocentro mobile per l’olio da cucina per gli “ingombran-ti”, a casa ho il bidone della plastica, ve-tro, lattine, carta, umido. È una rottura, ma a me sta bene. Ma quando vado a portare la spazzatura, vedo l’ombrel-lo rotto per terra, la bottiglia di olio, la spazzatura nel verde ecc..Si ho fatto presente alla Veritas anche di

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I lettori continuano ad inviarci i loro contributi

sulla raccolta dei rifiutinel nostro Comune

persona quando ho ritirato la chiavetta, ma credo dipenda più dal singolo citta-dino.A questo punto ben venga il porta a porta con la differenziata. Non mi interessa la pubblicazione della lettera ma volgere delle domande al re-sponsabile se Vi è possibile si!Chi mi garantisce la lettura della mia chiavetta? Io personalmente segnerò ogni uscita con la chiave su un calenda-rio, se non coincidono hanno ragione loro?Perché dal 1 Luglio e non dal 30 Giugno inizio della settimana, se io conto le set-timane per regolare “l’uscita” del secco la settimana comincia dal lunedì cioè il 30? (Un anno ha 53 settimane e si con-tano dal lunedì)?Se già dopo un mese ci sarà più spazza-tura per le strade passeranno subito al porta a porta o aumenteranno le tasse a noi cittadini?Perché io che faccio una differenziata al 99% devo pagare quanto chi non la fa?

Marzia*****

Leggendo il vostro giornale n°5 mi sono soffermato sulla prima pagina e vorrei esprimere il mio pensiero a riguardo del sondaggio per la raccolta rifiuti. La metodistica del sondaggio mi è parsa poco ortodossa, in quanto il quesito da

ritagliare era nelle pagine interne di un periodico informativo delle attività del municipio, e distribuito nelle cassette delle pubblicità senza nominativi, quin-di molte persone, forse, non lo avranno letto. Sarebbe stato utile inserirlo nella lettera informativa sull’imposta TASI giunta prontamente ad ogni famiglia nella prima decade di Giugno. Vorrei, ora, chiedere con quale criterio valute-ranno il quesito, ossia, faranno sapere, quante risposte sono state riportate in municipio, e con quale esito? Sarebbe il minimo della democrazia. Inoltre, come valuteranno se vi siano più abitazioni singole o più appartamenti in condo-mini? Ciò per la conduzione pratica del servizio: infatti la maggior parte delle famiglie che vivono in appartamento hanno a disposizione poggioli alquanto ridotti, perciò tenere la frazione umida od altro in poggiolo per qualche gior-no, non avendo altri spazi disponibili, può essere veicolo oltre che di cattivo odore anche di insetti od altro; mentre chi abita in case singole, può avere a di-sposizione maggior spazio. Vorrei, poi, dissertare sul fatto che il servizio porta a porta sia maggiormente educativo rispetto all’attuale: l’educazione a diffe-renziare i rifiuti, esula dal tipo di servi-zio, e dovrebbe essere insito in ognuno di noi; inoltre dubito che il porta a porta sarebbe meno oneroso di quello attuale.

Per concludere, vorrei chiedere un son-daggio fatto in modo chiaro e capillare, inviato ad ogni famiglia e, quindi, accer-tarsi del ritorno dei quesiti, e pubblica-re, poi, l’esito.

Roberto

Rispondiamo alla Sig.ra Marzia perché le considerazioni espresse dal Sig. Ro-berto appaiono talmente chiare e con-divisibili che non richiedono commenti. Pure i dubbi sollevati dalla nostra lettri-ce sono stati espressi da molti, anche nel dibattito in Consiglio Comunale, ma l’amministrazione non ha voluto sentire ragione ed ha fatto la sua scelta orientata, come detto in precedenza, dai vantaggi per il bilancio comunale e dalla possibilità per le imprese di detrarre l’I-VA sulle fatturazioni del servizio.Ci è stato detto che i primi mesi saran-no di “sperimentazione”, speriamo che abbia ragione l’amministrazione e si giunga a migliorare la qualità della dif-ferenziazione senza grossi problemi e disagi per i cittadini. In caso contrario ci auguriamo si abbia il buon senso di ri-pensare il sistema di raccolta tornando al precedente, o aumentando il numero minimo di conferimenti o, come auspi-ca la nostra lettrice, passando al porta a porta che però ha i suoi “pro” e “contro” a cominciare dai costi della raccolta sen-sibilmente più elevati.

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La campanella ha suonato per l’ultima volta, all’Istituto Comprensivo “Cor-denons” di S. Maria di Sala, per 148 studenti di 3ª Media. All’esame finale sono stati tutti promossi. Ad esultare maggiormente e a ricevere i compli-menti dai compagni, dai genitori e da-gli insegnanti sono undici alunni che sono stati licenziati con dieci decimi, cinque dei quali anche con la Lode.A guadagnarsi la lode sono le gemelle Montin Caterina (sez. A) e Veroni-ca (sez. F.), Melanie Vettorello (sez. A), Elena Muffato (sez. C), Giacomo Sanguin (sez. D). Promossi con 10/10 Matteo Bovo e Genny Melato (sez. A), Lisa Ruaro (sez. B), Anna Gardin, Alberto Tonello e Ilaria Vecchiato (sez. D).Sono le ragazze ad aver conseguito i risultati più brillanti: su undici pro-mossi col dieci ben otto sono ragazze e tre i ragazzi. Nel complesso gli stu-denti che si sono licenziati con un voto

Promossi col dieci e con la lodepari a “dieci” o con la lode sono stati il 7,4%, come si nota nella tabella sotto riportata che sintetizza la situazione. I ragazzi hanno già un’idea di cosa vorranno fare da grandi e, aldilà del voto, hanno già scelto dove prosegui-re gli studi.C’è da dire che in questi tre anni sono diventati più grandi e non solo di statura; sono cresciuti acquisendo nuovi saperi, esplorando più ampi orizzonti, hanno conosciuto nuovi insegnanti e nuovi amici che, condi-videndo conoscenze e tempo, hanno contribuito a formare la loro nuova personalità.Gli alunni vogliono stringere un ab-braccio affettuoso virtuale a tutti i “proff.” che li hanno seguiti in questi anni, ricordando loro che non li han-no solo aiutati ad aumentare la loro sapienza, ma sono riusciti a valoriz-zare la saggezza, tesoro importante insito in ogni uomo.

Matteo Bovo

Genny Melato

Caterina Montin

Anna Gardin

Melanie Vettore

Alberto Tonello

Lisa Ruaro

Ilaria Vecchiato

Veronica Montin Elena Muffato

Gicomo Sanguin

Sez.Esami di 3ª Media - Promossi col

N. alunni 10 + lode 10 9 8 7 6

A 26 2 2 3 2 9 8

B 23 = = 6 5 3 9

C 24 1 1 2 6 6 8

D 28 1 3 1 8 6 9

E 26 = = 2 3 12 9

F 21 1 = 2 4 6 8

Tot. 148 5 6 16 28 42 51

% 100 7,4 10,8 18,9 28,3 34,4

LODE

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Il mondo è in continuo mutamen-to: tecnologico, sociale e cultura-le. Ai tanti cambiamenti che mo-dificano le nostre vite, anche la Chiesa ha cercato di trovare una risposta e adottare un comporta-mento adeguato perché, “adattar-si passivamente” non è l’opzione migliore.Presso il Patronato di Sant’Ange-lo lo scorso 25 giugno si è svolta un’assemblea comunitaria aperta a tutti che ha avuto l’obiettivo di relazionare ai presenti il nuovo si-stema di catechesi che dall’inizio

del prossimo anno pastorale sarà adottato nella Parrocchia. Infatti dall’autunno prossimo anche a Sant’Angelo, come già è accadu-to in molte altre Parrocchie della Diocesi, verrà adottato il nuovo Impianto di Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi. Per “nuovo impianto” si intende il nuovo sistema di catechesi che coinvolgerà i ragazzi e le loro fa-miglie. Nel nuovo sistema i con-tenuti e gli obiettivi rimangono gli stessi del modello precedente, ovvero avvicinare alla vita cri-

stiana con l’annuncio della Parola e della Carità di Dio, ciò che cam-bia è la modalità adottata: una catechesi esperienziale, frutto del cammino di apertura della Chiesa alla modernità, come già più volte ha riportato Papa Francesco nei

Sant’Angelo: incontro per la Comunità

suoi messaggi.La serata è stata un’utile occa-sione per informare la comunità, approfondendo i dettagli del nuo-vo cammino di catechesi e per ri-spondere a dubbi e domande.

Elisa Carraro

Sabato 31 maggio alla trattoria da “Campagnaro” ci siamo ritrova-ti, noi “ragazzi nati a Caltana nel 1964”, per festeggiare il nostro cinquantesimo compleanno. Un in-contro di ben quaranta dei sessanta bambini/e nati a Caltana nel 1964. Ci sembrava di essere tornati indie-tro nel tempo, perché molti non si rivedevano da tanti anni. Ci siamo trovati tutti a nostro agio e abbiamo passato una bellissima serata, par-lando di vecchi ricordi e dei nostri percorsi, rendendoci conto che ar-rivare ai 50 è stata una bellezza, per alcuni a “fatica” per altri in sciol-tezza. In quella serata abbiamo fe-steggiato “una passeggiata lunga 50 anni e brindato a una corsa lunga una vita” come scritto nella targhet-ta della bottiglia di vino che, abbi-nata a una pergamena con i nomi di tutti noi e gli eventi più significati-vi del 1964, ci è rimasta a testimo-nianza della serata, concordando tutti che affronteremo con la stessa energia e la stessa passione i pros-simi traguardi e le nuove missioni. Un grazie a tutti quelli che sono ri-usciti a partecipare con l’augurio di ritrovarci ancora più numerosi, alla prossima occasione.

Gli organizzatori

Ritrovo e festa per i cinquantenni di Caltana

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Sabato 3 Maggio alle ore 20,45 nella chiesa parrocchiale di Ca-selle, si è tenuto, come ormai da tradizione consolidata, il concer-to primaverile dal titolo “LAU-DATE DOMINUM”, organizzato dalla Parrocchia di Caselle, con il Patrocinio del Comune di Santa Maria di Sala – Assessorato alla Cultura.Nella presentazione, oltre ad illu-strare il titolo del concerto, quel “LAUDATE DOMINUM” di Mo-zart, canto essenziale di lode che evidenzia il carattere ecumenico della preghiera rivolto a tutti i po-poli e che ha ispirato grandi mu-sicisti del passato e del presente, il presentatore ha messo in luce il concetto del perché andare ad un concerto. Ha evidenziato che questa è l’attività che caratteriz-za di più l’appassionato di musica e che forse è andata via via per-dendo valore e significato sociale, da quando gli eventi sonori sono

divenuti riproducibili. Andare ad un concerto non è più un atto che appartiene alla nostra cultu-ra e che solo in pochi lo sentono proprio. Spesso le grandi sale da concerto sono divenute passerel-le per i vip ed altrettanto spesso si assistono a concerti di valore ar-tistico profondo, in auditori quasi vuoti. Ecco dunque l’intenzione di riabituare il pubblico alla musica, attraverso il suo carattere stori-co e le sue forme che sono anche quelle di presentare il brano con una breve descrizione, operazio-ne questa la cui finalità è quella di agire sulla percezione, rendendo l’ascoltatore più attento e consa-pevole del brano.Musicisti virtuosi e cantanti d’o-pera, che hanno messo a disposi-zione la loro arte a titolo del tutto gratuito, sono stati i protagonisti della serata, all’insegna di sugge-stive arie e duetti.Durante il concerto si sono potu-

te ascoltare melodie sublimi, con musiche dei più grandi composi-tori della storia, quali Bach, Belli-ni, Delibes, Franck, Handel, Mo-zart, Saint-Saens, Pergolesi, Peri, Scarlatti, Schubert, Tosti, Verdi,

Vivaldi, interpretate da Francesca Boscaro, Ivano Broggin, Carmen Budau, Patrizia Coianiz, Elda Dal Piaz, Roberta Fuga, Silviana Mo-rando, Gabriella Salizzato ed An-nalisa Vianello, oltre alla stupenda voce del mezzosoprano Lyudmila Dobreva (nella foto a sinistra), accompagnati all’organo e piano-forte dal M° Giovanni Ferrari, al flauto dal M° Samuele Masetto ed al violoncello da Irene Bortoluzzi.Dopo la presentazione e prima di dare inizio al concerto, il Parroco Don Lucio ha rivolto un caloroso saluto al numeroso pubblico pre-sente ed il ringraziamento agli in-terpreti del concerto, auspicando che la tradizione concertistica a Caselle sia mantenuta anche in futuro. Ai saluti si è unito anche il Sindaco di Santa Maria di Sala ,Nicola Fragomeni, presente all’e-vento canoro.

Giancarlo Zamengo

Canto di lode al Signore nella chiesa di Caselle con un cast vocale e strumentale d’eccezione

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Presentate le petizioni per la riapertura della farmacia di Caltana e l’ampliamento del Centro Prelievi

Nicola Mason a Pesarovince il titolo italiano

Le 1500 firme che compongo-no la sottoscrizione dei citta-dini di Caltana, organizzata dai consiglieri Comunali della Lista Salese, per sollecitare le autorità competenti a riapri-re la farmacia di Caltana sono state presentate al Presidente della Regione Veneto, al Diret-tore dell’ULSS 13 di Mirano e al Sindaco di Santa Maria di Sala.I cittadini di Caltana si erano trovati senza farmacia dopo la rinuncia del titolare che ha op-tato per un’altra destinazione. A subire i maggiori disagi sono appunto le fasce più deboli: an-ziani e famiglie con figli in te-nera età.Ecco che i consiglieri della Lista Salse, facendosi interpreti delle esigenze dei cittadini, hanno organizzato la sottoscrizione che ha portato alla raccolta di ben 1500 firme che sono state consegnate il 26 giugno.

Altra petizione organizzata dal-la Lista Salese aveva per og-getto l’ampliamento del Cen-tro Prelievi, un tema di grande interesse per i cittadini vista la grande affluenza e l’incapacità dei locali di contenere il pubbli-co in attesa del turno di prelie-vo del sangue.Poichè esiste un progetto ese-cutivo di ampliamento dall’a-prile del 2012, i cittadini hanno chiesto al sindaco e al diretto-re dell’ULSS 13 di realizzare il progetto per eliminare la criti-cità. Anche in questo caso 1500 cittadini hanno firmato la pro-posta che è stata consegnata sempre il 26 giugno al sindaco di S. Maria di Sala e al Direttore dell’ULSS 13.Il centro prelievi di S. Maria di Sala si è rivelato, fin dall’istitu-zione, un valido servizio che va incontro alle esigenze di tutta la popolazione.

Visto lo straordinario successo che la mostra dei presepi a Caselle ha ottenuto lo scorso Natale, gli orga-nizzatori, con Renato Brazzolotto in testa, si sono già mossi per allestire al meglio la prossima edizione allar-gando il più possibile la partecipazio-ne a quanti volessero esporre proprie opere. Per questo ci informano che tutti coloro che volessero partecipare alla mostra, che si svolgerà a Caselle dal 8 Dicembre 2014 al 11 Gennaio 2015, possono contattare l’organiz-zazione via mail all’indirizzo: [email protected] oppure al cell. 3461801563.

La Croazia, per noi Italiani, sta assumendo un interesse crescen-te. È entrata, recentemente, nella Unione Europea, con tutti i bene-fici ed effetti conseguenti. È un Paese confinante e molto attrat-tivo dal punto di vista turistico. I contatti e gli scambi culturali, commerciali, ecc. si stanno ul-teriormente intensificando. Tut-te queste considerazioni hanno indotto l’Associazione Lesina a proporre un corso base di lingua Croata da svolgersi in 16 lezioni di 2 ore ciascuna. Il costo totale è di euro 180. Il corso avrà inizio al raggiungimento minimo di 10 partecipanti.Chi fosse interessato può dare la propria adesione al www.asso-ciazionelesina.org oppure [email protected]

Presepi di Caselleaperte le adesioni

Corso base di lingua Croata

Domenica 15 giugno Nicola Ma-son, di Caselle, a Pesaro si è lau-reato campione italiano 2ª serie della categoria Veterani.Soddisfazione del presidente Ro-berto Vechiato dell’ASD Eufemia che ha detto: “È questo il quinto titolo nazionale vinto dagli atleti

della nostra squadra dal 1976 ad oggi, e devo dire che era nell’a-ria.Nicola Mason ha improntato tut-ta la preparazione invernale per la conquista di questo titolo e con tenacia e perseveranza è riu-scito a centrare l’obbiettivo”.

Il 7 giugno 2014 si sono svolte le prove sociali per il passaggio al gra-do e colore di fine stagione sportiva 2013/2014, per tutti gli atleti del Cen-tro Karate Interstile di Santa Maria di Sala, presso la palestra di Caselle.Numerosi i genitori presenti alla di-mostrazione finale per vedere e ap-plaudire i loro figli.

La chiusura della festa è terminata con la Pizza Sociale.Nella foto da sinistra :Le cinture nere. Merlo Antonio, Ste-fani Pietro, Semenzato Luca,l’allenatore Salvadori Groppo Stefa-no, al centro il Maestro Renzo Paga-nin, Peron Mattia, Caccin Roberto e Moreno Giorgi.

Al Centro Karate Interstilele prove di fine stagione

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La formazione Under 13 del Jolly Basket di Santa Maria di Sala si è laureata alla fine di questa sta-gione agonistica campione pro-vinciale di Padova.Dopo aver concluso la fase di re-gular season imbattuta e senza particolari difficoltà, la compagi-ne biancoblu salese ha superato brillantemente negli ottavi di fi-nale il Vigodarzere in gara unica e nei quarti, in doppio confronto, il Limena. Nell’aprile scorso al Palagrati-colato di Caltana di Santa Maria di Sala si sono disputate le Final Four per la provincia di Padova; le semifinali hanno visto prevale-re il Jolly Basket sul Vigonza in un match combattuto, nonostan-

te la giovane età degli atleti.Dopo la finale di consolazione vinta da Arcella sul Vigonza, i ragazzi guidati dal coach Dal Zio hanno condotto costantemen-te nel punteggio l’incontro con i pari età di Roncaglia, conqui-stando il match ed il titolo col netto punteggio di 65 a 39. La cronaca sportiva lascia spazio ora alle considerazioni genera-li di una stagione eccellente che ha visto la formazione di Santa Maria di Sala sempre in prima fila sia nel campionato che nei tornei preparatori disputati. La squadra è stata molto coesa e di-sciplinata, sia dal punto di vista agonistico che all’interno del-lo spogliatoio e, pur avendo nel

Under 13 del Jolly Basketcampione provinciale

proprio roster dei talenti di asso-luto rilievo, ha fatto del gioco di squadra e dello spirito di gruppo il fulcro dei propri successi.Questi gli atleti protagonisti della stagione agonistica vincente : Giulia Barbato (capitano), Massi-

mo Boldrin, Davide Camporese, Riccardo Corrò, Alberto Giotto, Luca Gislon, Kliv Gjiapalaj, Ric-cardo Iannaco, Andrea Naccari, Francesco Niero, Lorenzo Rocco, Giovanni Rosignoli e Alessandro Siebezzi.

Si è concluso lunedì 16 giugno la XXXII° edizione del torneo di tennis Coppa Olimpia di 3° cate-goria limitato al 5° gruppo ma-schile e femminile, con una quo-ta di partecipanti ben oltre le più rosee aspettative.Nel singolare maschile la vittoria è andata ad un Andrea Spolaore in grande forma (del TC Canot-tieri Mestre, classificato 3/5), che supera in semifinale Bortolato Davide (S.D. TC Santa Maria di Sala, 4/1) con un punteggio di 6/1 6/3, e in finale contro Simo-ne Fartinato (Sport Team Mase-rà, 3/5) per 6/1 6/1, vincitore su Quach Thant Truc (del TC Isola Verde Loreggia, 3/5) con un pun-teggio di 3/6 4/0 P.R.Nel singolare femminile vediamo la brillante vittoria dell’under 16 Elena Lorenzato (3/5, S.T. Bas-sano), dopo aver battuto in se-mifinale un’ottima Maria Tofan (4/1, S.D. TC Santa Maria di Sala) per 6/1 5/7 6/4, in una splendida

partita rimandata al giorno suc-cessivo causa pioggia, e in finale Alessia Madia (3/5 del C.S. Plebi-scito) per 6/2 6/4 , vincitrice sul-la semifinalista Roberta Frisiero

(4/2 del TC Silea) con il punteg-gio 7/5 5/7 6/3.I più sentiti complimenti del pre-sidente Stefano Tagliati vanno a tutti i giocatori partecipanti, alla

giudice arbitro Rossana Favaro Baldi, al direttore di gara Paolo Vecchiato, all’aiuto dato da Ma-rie Ivonne Vecchiato e Marco Marzaro.

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zio molto ampio dalla progetta-zione alla realizzazione del pro-dotto finito sia offset che digitale di piccolo e grande formato.Lo scopo principale, che fin

dall’inizio si sono prefissati i co-niugi Scapinello, è stato lavorare sempre con la massima corret-tezza (sia riguardo ai clienti che con i dipendenti), perché il loro è un lavoro dove la qualità viene collocata al primo posto. Una solida e corretta base da cui partire per gestire un’azienda che, in questo preciso momento storico è fondamentale esempio per la ripresa economica .“I dipendenti sono il nostro capi-tale umano - afferma la signora Silvia - abbiamo dato la massima fiducia e ci hanno contraccam-biato con altrettanto impegno professionale. Per dirla con una parola siamo riusciti a far squa-dra”. Si pensa che la vostra ditta sia solida perché ha iniziato nel momento del boom economico. Cosa ne pensa?“Non è vero - afferma Renato – il 1976, nonostante l’elevato tasso

“Grafiche Quattro” un’azienda di qualitàVince le sfide col suo modo di “far squadra”

La famiglia Scapinello titolare di “Grafiche Quattro”: al centro seduto Renato e da sinistra in piedi Marco, Silvia e Raffaello.

di crescita del reddito nazionale, é stato infausto per taluni aspetti di fondamentale importanza: l’in-flazione ha segnato un aumento da America Latina, il disavanzo

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commerciale fra importazioni ed esportazioni ha assunto pro-porzioni paurose; la disoccupa-zione, specialmente quella dei giovani, è aumentata; il bilancio dello Stato era di imponenza fal-limentare, così dicasi per quello degli enti pubblici, delle aziende statali e di quelle previdenziali-assistenziali. E il 1977 non è stato migliore. Era come ora, ma con la differenza che si era in una fase di sviluppo e quindi c’erano prospettive migliori di adesso”.Ma la vostra azienda ha conti-nuato un trend positivo. Qual è

il segreto?“Abbiamo messo il cliente al cen-tro del nostro impegno e per sod-disfarlo al meglio abbiamo offer-to qualità e servizio – rispondono all’unisono Silvia e Renato e gli fanno eco i figli Marco ed Alfre-do – qualità che sono andate di pari passo con le nuove tecnolo-gie, con le macchine e con le at-trezzature all’avanguardia”.Vicino al reparto tipografia ho visto che avete un capannone pieno di carta e materie prime. È molto importante il tipo di carta nella qualità di stampa?

“Il tipo di carta da utilizzare è un aspetto da non sottovalutare, dal momento che una decisione non sufficientemente pondera-ta, nell’optare per una tipologia piuttosto che un’altra, può pre-giudicare seriamente la quali-tà del risultato finale. La nostra esperienza e la nostra strategia aziendale ci impongono di pro-porre la soluzione più consona ad ogni progetto grafico per ga-rantire un prodotto di pregio. Ed è per questo che i nostri clienti – affermano Marco e Alfredo - nell’ottica di un rapporto profes-sionale hanno sempre continua-to a darci fiducia e ogni anno ci hanno consentito di registrare un fatturato in crescita”.

Queste sono le voci di una gran-de famiglia a capo di “Grafiche Quattro”, un’azienda storica sa-lese che si è imposta sul mercato della comunicazione puntando sulla qualità e sull’innovazione al servizio del cliente.La famiglia Scapinello, al di là della propria attività professio-nale, ha sempre rappresentato un punto di riferimento per mol-te persone del Salese, che vedo-no in loro degli amici sempre di-sponibili.Bisogna riconoscere che Silvia e Renato sono sempre rimasti at-taccati ai valori semplici ed umili delle nostre tradizioni ed è que-sta la loro vera eccellenza.

Graziano Busatto

Un operatore alla macchina da stampa Il magazzino carta

Il reparto pre-stampa (particolare)

L’esterno dell’azienda “Grafiche Quattro”

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“Con la Salese, mai dire mai”. Così iniziava l’articolo del quoti-diano “La Nuova Venezia” del 10 giugno 2002, a raccontare la pro-mozione in seconda categoria, acciuffata dalla Salese sul filo di lana, il giorno prima contro l’O-riago, con uno spettacolare 1 a 5, dopo la partita di andata dei play-off persa in casa per 1 a 3.Ancora così si può dire, dopo 12 anni: domenica 15 giugno, tutto il

La Salese rievoca la promozione con lo stesso spirito di 15 anni fa

team formato da giocatori, diri-genti e accompagnatori, residenti nel comune e nei paesi limitrofi, si sono rivisti per giocare una par-tita tra di loro e per poi pranzare assieme passando una domenica in allegria assieme ai famigliari.Quello spirito di gruppo che ha portato a dominare un campiona-to, anche se poi perso nelle ultime tre giornate, e a vincere una par-tita sovvertendo ogni pronostico,

si è rivisto in questa occasione, quello spirito che ha fatto nasce-re delle forti amicizie e legami che continuano tutt’ora, quando tan-ti di quei ragazzi di quel tempo, sono diventati padri di famiglia e sanno che questo è quanto di più bello il calcio deve insegnare, ol-tre alle emozioni, alla passione ed al divertimento per uno sport che ancora oggi fa sognare grandi e bambini!

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Come ogni anno attendiamo l’estate, con le sue afose e lunghe giornate e con essa, gli inevitabili e nefasti fatti di cronaca riguardanti i nostri cari amici a quattro zampe.In particolare durante i mesi di luglio e agosto, le temperature salgono ver-tiginosamente e per questa ragione, è indispensabile e doveroso adottare anche per i nostri animali d’affezione alcune semplici ma fondamentali ac-cortezze, evitando loro, nel minore dei casi un forte stress, se non addi-rittura conseguenze più gravi come eventuali colpi di calore, che se sot-tovalutati possono portare anche alla morte. E’ ovvio che le dovute precauzioni vadano prese per ogni specie anima-le (l’indipendente gatto troverà da sé ombra e frescura, mentre la prudenza non è mai troppa per chi possiede un coniglio, il quale non avendo ghian-dole sudoripare è più facilmente sog-getto ad eventuali colpi di calore!), nel particolare mi dedicherò però alle cure del cane, poiché è per eccellen-za l’animale con il quale amiamo tra-scorrere il nostro tempo anche all’a-perto e che se possiamo, portiamo con noi nei nostri spostamenti.Alcuni basilari accorgimenti consi-stono ad esempio, nella scelta delle ore meno calde per passeggiare con Fido, come la mattina presto o la sera tardi, senza mai dimenticare di avere con noi dell’acqua ed una ciotola, nel caso di lunghe scampagnate. Oggi si trovano facilmente in commercio nei negozi specializzati in articoli per ani-mali, anche delle pratiche ciotole di gomma pieghevoli, da portare sem-pre con noi, in ogni occasione con il nostro fedele compagno di giochi. La massima prudenza è invece d’ob-bligo, qualora siano previsti dei brevi o più impegnativi viaggi in auto in-sieme al nostro cane. Soprattutto in mesi tanto caldi come quelli di luglio ed agosto, è assolutamente sconsi-gliato lasciare animali in auto, sebbe-ne all’ombra e con i finestrini aperti. La macchina si riscalda velocemente procurando all’ animale un aumento

della frequenza respiratoria e cardia-ca, che si manifesta con un intenso ansimare, un’ eccessiva salivazione ed una generalizzata sofferenza che per soggetti particolarmente deboli o anziani, possono risultare letali. Nei mesi di caldo più intenso, quin-di, evitiamo ai nostri quattro zampe la permanenza incustodita in auto e soprattutto, qualora notassimo in un abitacolo un cane solo e ansimante, non esitiamo a segnalarlo immedia-tamente alla polizia. Infatti per la Corte di Cassazione lasciare un cane in auto costituisce reato di maltratta-mento di animali, punibile con la re-clusione da 3 mesi ad 1 anno o con una multa da 3.000 a 15.000 euro. Tra le attenzioni da riservare ai nostri fedeli amici, un appunto sulla cura del pelo. È spesso consuetudine du-rante l’estate far tosare i nostri cani, con l’amorevole intenzione di procu-rare loro sollievo dal caldo. Ma con-trariamente a ciò che notoriamente si crede, non è una buona abitudine tosare il mantello del cane, che funge da isolamento termico, quindi anche da protezione per il caldo. Tosandolo quindi, la cute rimane scoperta e di conseguenza più esposta a scottature ed eritemi dovuti ai raggi solari.Infine, non dimentichiamo mai di la-sciare a costante disposizione del no-stro cane dell’acqua fresca e perché no, una o due ciotole d’acqua in più, fuori dai cancelli e dalle porte delle nostre abitazioni, per regalare anche a qualche altro eventuale animale di passaggio, la possibilità di ristorar-si e di trovare un po’ di refrigerio dall’arsura estiva.Buona estate a tutti voi e ai vostri fe-deli quattro zampe!

I pericoli di infezione per l’unghia si annidano soprattutto nei luoghi che vengono frequentati d’estate. Dalla piscina alla palestra è ne-cessario considerare che funghi e muffe si insediano tra l’unghia e la pelle preferendo zone umide e calde come i piedi perché spes-so confinati in ambiente scuro e umido dove possono proliferare . L’onicomicosi si verifica quando un fungo infetta una o più unghie manifestandosi con una macchia giallastra o biancastra fino a pro-vocarne l’ispessimento e lo sbri-ciolamento. I funghi sono micror-ganismi che vivono in ambienti caldo-umidi e ricordiamoci quindi che esistono dei fattori di rischio che possono aumentare la proba-bilità di acquisire l’infezione. La sudorazione eccessiva, il lavoro in ambiente umido, calze e scarpe che impediscono la traspirazione, il camminare a piedi scalzi in am-bienti pubblici come le piscine, le palestre, gli spogliatoi e le docce, le piccole lesioni delle unghie e della pelle circostante, sono tutti fattori da controllare per preveni-re l’onicomicosi.Quando si verifica, la micosi dell’unghia può durare a lungo se non viene curata precocemen-te. In questi casi è possibile usare l’echinacea o lo zinco, anche se i farmaci specifici sono gli antimi-cotici da applicare localmente in forma di soluzione, crema o un-guento oppure da assumere per bocca.Questi farmaci favoriscono la crescita di una nuova unghia non infetta, sostituendo lentamente la parte malata dell’unghia colpita. Consideriamo che per eliminare un’infezione ungueale possono essere necessari quattro mesi o più e che le ricadute sono fre-quenti, soprattutto se si continua ad esporre l’unghia all’umidità e al calore. Nel caso l’infezione di-venti particolarmente importante

o dolorosa potrebbe tornar utile rimuovere l’unghia che ricrescerà molto lentamente, fino anche ad un anno.Per prevenire l’onicomicosi dob-biamo quindi ricordarci alcune semplici precauzioni senza di-menticare le buone norme igie-niche: • tenere le unghie corte, asciut-

te e pulite;• indossare calzature e calze

adeguate soprattutto se i pie-di sudano troppo;

• se possibile togliete le scarpe durante la giornata e dopo un esercizio fisico, alternan-do scarpe chiuse con quelle aperte;

• non tagliate o strappate la pelle intorno alle unghie per-ché si favorisce l’accesso di germi nella pelle e sotto le unghie stesse;

• non camminare scalzi in luoghi pubblici e indossare sempre scarpe e ciabatte in spogliatoio, nelle docce o in piscina;

• non usare smalto o unghie finte per coprire l’infezione perché si potrebbe aggravare l’infezione.

a cura del dott. Luigi Cazzaro

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Le fiabe piacciono a tutti i bambini. Come mai? Vediamo perché. Nelle fiabe il primo elemento che emerge è la magia in quanto esse sono spesso intrise di meraviglio-so, di prodigioso: ci sono i nani, i giganti, le trasformazioni improv-vise, il servo che diventa re, il pove-ro che diventa ricco; ci sono le me-tamorfosi, i cambiamenti. Le fiabe sono fantastiche ma sono quanto mai vere in quanto sono sempre narrazioni di vicende umane e di sentimenti umani. Se andiamo alla struttura narrativa della fiaba, tro-viamo sempre una situazione ne-gativa di partenza: ci sono maltrat-tamenti, situazioni di povertà, di ingiustizia. Da lì prende le mosse il protagonista della fiaba per rime-diare a tale negatività attraverso vicissitudini e peripezie ma che si concludono con l’invariabile “lieto fine”. Sono 3 gli elementi struttu-rali che si ritrovano sempre in ogni fiaba: 1° elemento è la universali-tà, cioè le fiabe affrontano delle situazioni esistenziali costanti del-la condizione umana: la povertà, la morte, la malattia, l’esclusione, l’abbandono. Questa universalità, espressa con un linguaggio sim-bolico congeniale al bambino, fa sì che egli si possa riconoscere. Ecco la magia. Una storia avvenu-ta chissà dove e chissà quando gli parla e lo raggiunge in profondità mettendo in scena paure, angosce, desideri, incertezze che abitano lo spirito umano di tutti i tempi e dunque anche di quel bambino lì. Ciò gli permette di esteriorizzare i suoi processi interiori, le emozioni che prova in quel particolare mo-mento che sta vivendo.Il 2° elemento della fiaba è la sem-plicità. Nelle fiabe la trama è sem-plice anche se ha a che fare con una vita messa a rischio dal pe-ricolo di morte; inoltre, poiché le fiabe parlano di qualcosa di uni-versalmente umano, esse lo fanno visualizzando questo universale in personaggi concretissimi.

Il 3° elemento è la tipizzazione. I personaggi sono chiaramente ca-ratterizzati; ruoli fissi rappresen-tano istanze precise: la furbizia, la malvagità, la bontà, la stoltez-za, l’ingenuità, il coraggio vengo-no personificati e la tipizzazione diventa polarizzazione: se c’è il buono c’è il cattivo, o stupido o intelligente, o bello o brutto, sen-za possibilità di zone grigie come avviene nella quotidianità dell’e-sistenza. Per il bambino questa tipizzazione è fondamentale per operare identificazioni chiare e positive. Egli si immedesima con il personaggio buono della fiaba e impara a discernere il bene dal male; impara a discernere che esi-ste un bene e un male non per via razionale, che non è ancora nelle sue capacità, ma per via di identifi-cazioni. Infatti per il bambino è più facile dire “come chi” vuole essere prima ancora di dire “come” vuole essere.Un altro elemento interessante è che la fiaba infonde fiducia. Essa

pone sempre il bambino di fron-te al male del mondo (la povertà, la miseria, l’abbandono, la morte, la malvagità gratuita dell’uomo) però gli instilla che nella vita c’è da combattere per riuscire, c’è da impegnarsi, c’è da volere, da de-cidere e poi c’è sempre un “finale lieto”. Nella vita non sempre c’è ma è importante che nella fiaba invece ci sia. La fiducia è matrice della vita ed è grazie a lei che noi viviamo. Che cosa vuole dire la fiaba mo-strando il finale felice? Gli sta di-cendo che ce la può fare anche di fronte a situazioni che sembrano senza uscita. “I problemi ci sono nella vita e sono anche ben gravi; la vita non va da sé, non è sconta-ta, ci sono tante insidie e devi sta-re attento, imparare a armarti di coraggio. Hai in te le risorse per vincere gli ostacoli e quindi ce la puoi fare”. Questo è il messaggio di questa struttura, semplice, line-are ma molto profonda delle fiabe. La valenza pedagogica delle fiabe è proprio di trasmettere fiducia,

fiducia in sé, nella vita, negli altri. Del resto è la rassicurazione che il bambino prova nel sentirsi rac-contare sempre la stessa fiaba. Il bisogno di ripetizione invariata della stessa storia esprime il suo bisogno di ordine, di rassicurazio-ne. Egli riconosce le emozioni che lo svolgimento della fiaba suscita in lui e così si struttura e impara a conoscere sé stesso e il mondo. Un altro elemento importante è che la fiaba fa appello alle risorse interne di chi legge per indicargli come affrontare e risolvere i suoi conflitti ma soprattutto sollecita la sua immaginazione che purtroppo oggi stiamo perdendo anche se è nell’immaginazione che il futuro può trovare un inizio di costruzio-ne.

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Perchè le fiabe piacciono?

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della luce gialla(fissa) i veicoli de-vono arrestarsi prima dell’incro-cio, fermandosi prima del punto di arresto, purché lo si possa fare senza creare pericolo. Tuttavia, se si è già impegnato l’incrocio (e pertanto non è più possibile arre-starsi in condizioni di sufficiente sicurezza), la luce gialla fissa con-sente l’attraversamento dell’in-crocio stesso, obbligando il con-ducente a liberarlo al più presto.Durante l’accensione della luce rossa, i veicoli non devono supe-rare la striscia trasversale di ar-resto, la mancanza di tale striscia, i veicoli non devono impegnare l’area dell’incrocio, né l’attraver-samento pedonale, né oltrepassa-re il segnale, in modo da poterne osservare le indicazioni. Quando il semaforo è spento o guasto, è consentito il passaggio a minima velocità e con particolare pru-denza, tenendo presente la pos-sibilità che verso altre direzioni siano accese luci che consentono il passaggio.

Lanterne semaforiche veicolari di corsia, sono a forma di freccia luminosa colorata sul fondo nero circolare. Sono usate in presenza di corsie specializzate per le ma-novre relative alle direzioni indi-cate dalle frecce. Hanno lo stesso significato delle corrispondenti luci dei semafori normali, ma ri-guardano i solo veicoli(comprese le biciclette) che devono prose-guire nella direzione indicata dal-le frecce.Lanterne semaforiche pedonali, sono destinate esclusivamente alla regolazione degli attraver-

samenti pedonali. Le luci sono a forma di pedone colorato su fon-do nero.- la luce rossa, col simbolo del pedone in atteggiamento di attesa;- la luce gialla, col simbolo del pedone in atteggiamento di at-tesa, impone ai pedoni che hanno già impegnato l’incrocio di sgom-berarlo più rapidamente possibile e vieta a quelli che si trovano sul marciapiede l’attraversamento;- la luce verde, col simbo-lo del pedone in atteggiamento di movimento, ha significato di via libera e consente ai pedoni di impegnare la carreggiata per attraversarla nella sola direzione consentita dalla luce verde.Gli impianti semaforici a tempi fissi funzionano dalle ore 7 alle ore 23. il funzionamento dopo le ore 23 è consentito solo in casi particolari.

Il divieto di sosta, indica i luoghi dove è vietata la sosta dei veicoli, ma non è posto nei luoghi ove per regola generale vige il divieto di sosta.Vieta la sosta ma non la fermata e si riferisce al lato della strada su cui è posto; consente la sosta nel tratto precedente. Lungo le strade extraurbane, in assenza di iscrizioni integrative, il divieto è permanente, ed ha valore anche nelle ore notturne, lungo le stra-de urbane, in assenza di iscrizioni integrative, il divieto vige dalle ore 8 alle ore 20.Vieta l’abbandono del veicolo prolungato nel tempo. Il divieto cessa di validità dopo il primo incrocio, se non è ripetuto. Può essere corredato da pannelli in-tegrativi sui quali cifre, simboli o brevi iscrizioni possono limitare la portata del divieto secondo i casi.

I segnali luminosi comprendono: i segnali di pericolo, prescrizione e indicazione illuminati per tra-sparenza; lanterne semaforiche, tabelloni luminosi rilevatori della velocità in tempo reale dei vei-coli in transito, segnali luminosi particolari(segnali di messaggio variabile per fornire all’utente in-dicazioni utili; colonnine lumino-se e segnali incassati nella carreg-giata o nei bordi dei marciapiedi, delle isole di canalizzazione, degli spartitraffico o dei salvagente; delineatori di margine luminosi a luce fissa).

Lanterna semaforica veicola-re normale (semaforo), regola il transito in un incrocio. È a tre luci colorate di forma circolare: luce rossa è posta in alto, la luce gialla al centro e la luce verde in basso.La disposizione può anche essere orizzontale, con luce rossa a si-nistra, luce gialla al centro e luce verde a destra. Durante il periodo di accensione della luce verde, i veicoli possono impegnare (attraversare) l’incro-cio, usando prudenza, possono pertanto procedere verso tutte le direzioni consentite dalla segna-letica verticale e orizzontale.In ogni caso i veicoli possono impegnare l’area dell’incrocio soltanto se i conducenti hanno la certezza di poterla sgomberare prima dell’accensione della luce rossa. Di conseguenza, avvici-nandosi ad un semaforo che già da molto tempo ha la luce verde accesa, occorre proseguire con prudenza, pronti eventualmente a fermarsi se, quando, si accende la luce gialla, non si è ancora im-pegnato l’incrocio.I veicoli devono dare sempre precedenza ai pedoni e ai ciclisti ai quali sia data contemporanea-mente via libera e che attraversa-no la strada trasversale.Durante il periodo di accensione

a cura di Mario Garippo

Segnale di divieto di sosta e segnalazioni semaforiche

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“Perché l’avete chiamata Giu-lia?” era questa la domanda che mi aspettavo al Battesimo di mia figlia. Allora io avrei ri-sposto “Giulia era la fidanzata del guerriero Kenshiro, l’unica donna che lui abbia mai amato. Tutti gli altri guerrieri combat-tevano i tiranni per protegger-la perché lei era il sesto guer-riero di Nanto, protetta dalla stella dell’amore materno.” Invece quel burlone di Don Pa-olo ha deciso di rompere gli schemi, e anziché chiedere ai genitori il motivo della scelta del nome, come fa usualmente, ha preso il calice eucaristico, l’ha alzato e, dopo avermi indi-cato, si è rivolto ai fedeli e ha detto: “ Vedete, questo ragaz-zo con la barba è quel tipo che ogni mese scrive gli articoli su GS. Scrive di pietre, di castelli, di leggende! Vediamo se oggi è preparato!”Mi ha messo davanti agli occhi il calice e mi ha chiesto: ”Sai dirmi che pietra è questa?”Io l’ho guardata e in un attimo ho capito. Non è stato difficile: la pietra era talmente grande e particolare, incassata sul piede della coppa a far bella mostra di sé, che dire “Opale, nella varietà Arlecchino” è stato un gioco da ragazzi.Don Paolo ha sorriso e ha ri-marcato: “Arlecchino…beh sì, visto che sono un burlone qua-le pietra poteva toccarmi?”Ad ogni modo il senso della sua domanda mirava a sottolineare un altro aspetto, quello di pre-ziosità. Un valore che non si deve legare alla moneta che se ne può ricavare, ma al signifi-cato intrinseco delle cose. Que-sto è un concetto applicabile a

tutte le cose, anche alle pietre, come più volte ho scritto nel corso dei nostri appuntamenti, ma nella fattispecie si riferiva al calice sacro, la cui importan-za è chiara a tutti.Comunque ci sono vari tipi di opale. Solitamente le pietre vengono tagliate a cabochon

(superficie liscia) poiché que-sto tipo di lavorazione ne mette in evidenza i bagliori azzurri, rossi, gialli, verdi, blu e violetti. Si tratta di un vero arcobaleno! E proprio a quest’ultimo si lega la mitologia greca, che pensava che l’Opale rappresentasse la Dea Arcobaleno, divinità tra-

a cura di Luca Novello

sformata in pietra mentre ten-tava di nascondersi dalle divi-nità che la importunavano. In un’altra leggenda invece si racconta di come una farfalla, triste perché la sua vita fosse di breve durata, chiese a Dio, dopo essersi posata su di una pietra, di essere trasforma-ta proprio in quel sasso su cui aveva trovato riposo, affinché la sua vita potesse diventare eterna. La roccia, commossa da tanta tristezza e catturata dal-la bellezza della farfalla, iniziò a pregare con lei, chiedendo di scambiare le loro vite. Il Signo-re ascoltò le loro preghiere e li accontentò: fu così che creò l’opale. Da quel giorno i due furono gioiosi della propria esistenza, e non si saprà mai se questa gemma è una pietra divenuta farfalla o una farfalla che si è fatta pietra.Portafortuna dell’Acquario e della Bilancia, l’opale schiari-sce le idee, rafforza la memo-ria, stimola la spontaneità e tonifica l’intero organismo. Tra le sue proprietà ci sono potenti poteri curativi, ma c’è una qua-lità associata all’opale arlec-chino che più di ogni altra mi piace ricordare: dona la gioia di vivere!E visto che questa storia nasce nel giorno del Battesimo della mia Giulia, anche se non potrò regalarle la gemma di quel cali-ce, auguro a lei e a tutti i bam-bini del mondo di vivere felici, e che le loro preghiere venga-no accolte da Dio. Perché ogni bambino riempie di luce la vita di chi li circonda, esattamente come i bagliori dell’arcobaleno riempiono il cielo.

L’opale Arlecchino: gioia di vivere

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Nozze di smeraldo

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Il 28 luglio Luca Bugin compie 7 anni. Tan-tissimi auguri di felice compleanno al nostro ometto da mamma Barbara, papà Raffaele e dal fratello Matteo.

I più affettuosi auguri a Sophia Piccolo che il 5 Giugno ha festeggiato il suo 1° comple-anno, ricco di sorrisi ed allegria, da mamma Samanta, papà Luca ed il fratellino Alex. Si uniscono con tanti baci i nonni Giancarlo e Flavia, Renato e Norina ed i bisnonni Gina, Lea e Leonzio, nonché gli zii Samuele e Sil-via, Alice ed Enrico.

Il 1 luglio ha compiuto 92 anni Regina Calza-vara vedova Pellizzari di Santa Maria di Sala, da tutti conosciuta come Angela. Le fanno i migliori auguri i figli Lina, Dino e Michele, il genero Renzo, le nuore Renata e Lucia assie-me ai nipoti Denis, Paola, Mauro col proni-pote Vivian.

lauree

Il 18 giugno, presso l’Università Cà Foscari di Ve-nezia, con un bel 110 e lode, Alessandro Costan-tini ha conseguito la laurea magistrale (vecchio ordinamento) in Filosofia (cattedra di pedagogia generale) discutendo la tesi “La relazione educa-tiva e la frontalità negli studi pedagogici di Roma-no Guardini, con il relatore Ch.mo prof. Umberto Margiotta. Si complimentano la mamma Annalisa, papà Luigi, i fratelli Nicola e Filippo, gli amici tutti.

Il 23 giugno Debora Vangelista ha conseguito la laurea magistrale, con 110/110, presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia in Sviluppo interculturale dei sistemi turistici discutendo la tesi “Il ruolo delle Pro Loco nella promozione turistica del patrimo-nio culturale immateriale”.Si congratulano con la neo dottoressa la mamma Letizia, il papà Daniele, il fratello Ale, le nonne, le zie, gli zii, i parenti e gli amici.

Il 17 Aprile 2014 Federica Stocco si è laureata in Scienze dell’Educazione e della Formazione curri-colo Formazione e Sviluppo delle Risorse Umane, discutendo la tesi “L’importanza dell’orientamento come sostegno per la vita personale e professiona-le in un’epoca di continue transizioni”. Si complimentano con la neo dottoressa il papà Marcello, la mamma Manuela, la sorella Valentina, le nonne Luigina e Mafalda, parenti ed amici.

Il 17 giugno si è laureata in Amministrazio-ne, Finanza e Controllo con 110/110, Elena Bolzonella.Con grande gioia si complimentano e si con-gratulano con la neo dottoressa la mamma Rosy, il papà Luigino, i fratelli Silvia, Ales-sandro, Mauro e tutti i parenti e gli amici.

Il 26 Aprile 2014, Lina Bortolato e Marcellino Vedovato, partecipando ad una santa messa Solenne nella Basilica di Sant’Antonio a Pa-dova, hanno ringraziato il Signore per i 55 anni di matrimonio. Hanno così festeggiato questo traguardo d’amore assieme alle figlie Anna con Diego, Roberta con Bruno, Cinzia con Michele e ai nipoti Eleonora e Gabriele, ai parenti ed amici.

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DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:Associazione Culturale Gente SaleseVia dei Tigli 10 - 30036 S. Maria di Sala Ve Tel. 041 486369E-mail. [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILEGraziano Busatto

PRESIDENTEGiovanni Vanzetto

ART DIRECTORManuel Rigo

TIPOGRAFIAGrafiche QuattroSanta Maria di Sala (VE)

Registraz. Tribunale di Venezian° 770 - 17 gen 1984

BernardiOnoranze Funebri

Via Desman, 139S. Angelo di S. M. di Sala - tel. 041.487341

Crazy Sun di Barbara e FabianaVia Don Gallerani, 2 - Caltana (VE) - Tel. 041.5732508

SIAMO PRESENTI NEI MERCATI DI:lunedì: Mirano (Ve) - Mogliano (Tv)martedì: Pianiga (Ve) - Marghera (Ve)mercoledì: Maerne (Ve) - Villorba (Tv)giovedì: Noale (Ve) - Istrana (Tv)venerdì: Martellago (Ve) - Silea (Tv)sabato: Fiesso d’Artico (Ve) - Vedelago (Tv)domenica: Camisano Vicentino (Vi)

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Il 14 giugno scorso si è svolta la 2° edizione del-la Veternigo Cup.Dopo la vittoria ai rigori della Classe 1977 del-la prima edizione, gli stessi hanno rimesso in palio il trofeo, dando avvio all’attesa della se-conda edizione.A fronteggiarli, anche quest’anno, una selezio-ne di agguerriti Over Star del San Bastian.Sarà stato complice il tempo con temperature più che primaverili, o gli sfottò che gli sconfit-ti della prima edizione hanno subìto nell’arco dell’anno, ma la partita è stata ricca di spunti interessanti e capovolgimenti di fronte, seppur la metà degli atleti fosse abbondantemente so-pra i quaranta.Dopo un roboante 2-2 nei tempi regolamenta-ri, nei quali si è visto un po’ di tutto, compre-si alcuni colpi di classe di vecchia memoria, la partita si è risolta ai rigori come l’anno prece-dente.Che tirasse un’aria diversa però si era capito quando, sui malcapitati rigoristi, si è abbattuto un violento acquazzone. I nostri eroi, forse fatti di una pasta coriacea, non si sono scoraggiati e inzuppati hanno dato via alla lotteria dei rigo-ri. È bastata la prima serie con una clamorosa

traversa finale, a decretare il nuovo vincitore dell’edizione 2015.Gli Over Star Samba si sono aggiudicati il tro-feo, consegnato dalle mani del Sindaco Nicola Fragomeni.Da oggi i nuovi vincitori avranno un anno di tempo per rispedire al mittente gli sfottò dell’anno precedente e lanciare il nuovo guan-to di sfida.Andata in archivio la festosa partita, sotto un discreto diluvio, 160 amici si sono poi ritrovati nel capannone del Patronato di Veternigo per festeggiare.Un bel colpo d’occhio, un’occasione di diverti-mento con l’occhio vigile sull’orologio per l’e-sordio degli azzurri ai mondiali. Almeno quella notte c’è stato qualcosa da festeggiare!Un ringraziamento di cuore a Maurizio, Valter, Samuele, Luca, Stefano, Nicola, Enrico e Mau-ro che hanno collaborato all’organizzazione della Festa che, vista dal lato sportivo, è sempre una buona occasione di aggregazione sociale in assoluta amicizia.Un grazie infine a coloro che hanno messo a di-sposizione le strutture. E con la Veternigo Cup appuntamento alla 3° edizione nel 2015.

Archiviata la 2ª edizione del Veternigo Cup