Frati della Corda Novembre 2012

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Frati della Corda F d C 11 Novembre | 2012 21 novembre Gaza: Riflessioni 26 novembre Il Cardinale 0’Brien, in visita alla Terra Santa, porta un messaggio di solidarietà e pace 30 novembre La Santa Sede «saluta con favore» il voto all’Onu sullo Stato di Palestina Notiziario della Custodia di Terra Santa

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Frati della Corda Novembre 2012

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Frati della CordaFdC 11Novembre | 2012

21 novembreGaza: Riflessioni

26 novembre Il Cardinale 0’Brien, in visita alla Terra Santa, porta un messaggio di solidarietà e pace

30 novembreLa Santa Sede «saluta con favore» il voto all’Onu sullo Stato di Palestina

Notiziario della Custodia di Terra Santa

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saNta sedeUdienza generale catechesi del santo Padre 3

La santa sede «saluta con favore» il voto all’Onusullo stato di Palestina 7

Coraggio per la pace 9

CUria CUstOdiaLeal santo sepolcro l’ingresso del nuovo Nunzio apostolico 10

Gaza: riflessioni 11

agenda del Custode 13

sOreLLa mOrte 14

reGiONe saN PaOLOGli esercizi spirituali nella regione san Paolo 15

CrONaCa CUstOdiaLea Gerusalemme la commemorazione dei defunti 17

tra il cielo e la terra, per ricordare daniel rossing 19

inaugurato l’anno accademico 2012-2013 dello studio Biblico Francescano e della Facoltà di scienze Bibliche e archeologia di Gerusalemme 20

raccogliere le olive dell’orto sacro 21

Celebrato a Betlemme il X Congresso della Legio mariae 22

Frati deLLa COrdaNotiziario della Custodia di terra santaedizione n. 11 Novembre 2012

CONTATTIsegreteria Custodia di terra santast. Francis 1 Jerusalem - POBOX: 186 - [email protected]

iNdiCe

il Patriarca Kirill per la prima volta in terra santa 23

“a Natale ritorna alle origini” 24

L’aOCts si ricolge ai monaci e alle monache di terra santa 25

a Casa Nova di Gerusalemme: incontro di gusti della cucina mediterranea 26

Chiesa e modernità: il Concilio Vaticano ii cinquant’anni dopo 28

Pregate per i bambini di Gaza 28

ingresso solenne del Custode a Betlemme 29

al romitaggio del Getsemani Lectio per l’avvento 2012 30

Gli studenti del magnificat in concerto nella stagione musicale dell’Università dei mormoni 31

il Cardinale O’Brien, in visita alla terra santa, porta un messaggio di solidarietà e pace 32

Conferenza. il terzo Ordine francescano 33

La società dante alighieri di Gerusalemme in visita ai luoghi dei Frati Francescani in terra santa 34

Christian Presence in the Holy Land 35

È uscito il nuovo numero della rivista Terrasanta 36

Notizie dalla siria 37

Un libretto per raccontare ai bambini sabastiya la storia del loro villaggio 37

FraterNitasdicembre 2012 38

Frati della CordaNotiziario della Custodia di Terra Santa

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Frati della CordaFdC 11Novembre | 2012

Notiziario della Custodia di Terra Santa

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Santa Sede

Udienza generale catechesi del santo PadreROmA, 21 NOvemBRe 2012

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo. Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi dedicato all’Anno della fede, ha incentrato la sua meditazione sulla ragionevolezza della fede. Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello per la pace tra gli Israeliani e i Palestinesi della Striscia di Gaza. L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

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Catechesi del Santo Padre in lingua italianaL’anno della fede. La ragionevolezza della fede in dio

Cari fratelli e sorelle, avanziamo in quest’Anno della fede, portando nel nostro cuore la speranza

di riscoprire quanta gioia c’è nel credere e ...... di ritrovare l’entusiasmo di comunicare a tutti le verità della fede. Queste verità non sono un semplice messaggio su Dio, una particolare informazione su di Lui. Esprimono invece l’evento dell’incontro di Dio con gli uomini, incontro salvifico e liberante, che realizza le aspirazioni più profonde dell’uomo, i suoi aneliti di pace, di fraternità, di amore. La fede porta a scoprire che l’incontro con Dio valorizza, perfeziona ed eleva quanto di vero, di buono e di bello c’è nell’uomo. Accade così che, mentre Dio si rivela e si lascia conoscere, l’uomo viene a sapere chi è Dio e, conoscendolo, scopre se stesso, la propria origine, il proprio destino, la grandezza e la dignità della vita umana.La fede permette un sapere autentico su Dio che coinvolge tutta la persona umana: è un “sàpere”, un conoscere che dona sapore alla vita, un gusto nuovo d’esistere, un modo gioioso di stare al mondo. La fede si esprime nel dono di sé per gli altri, nella fraternità che rende solidali, capaci di amare, vincendo la solitudine che rende tristi. Questa conoscenza di Dio attraverso la fede non è perciò solo intellettuale, ma vitale. È la conoscenza di Dio-Amore, grazie al suo stesso amore.L’amore di Dio poi fa vedere, apre gli occhi, permette di conoscere tutta la realtà, oltre le prospettive anguste dell’individualismo e del soggettivismo che disorientano le coscienze. La conoscenza di Dio è perciò esperienza di fede e implica, nel contempo, un cammino intellettuale e

morale: toccati nel profondo dalla presenza dello Spirito di Gesù in noi, superiamo gli orizzonti dei nostri egoismi e ci apriamo ai veri valori dell’esistenza.Oggi vorrei soffermarmi sulla ragionevolezza della fede in Dio.La tradizione cattolica ha sin dall’inizio rigettato il fideismo, che è la volontà di credere contro la ragione. Credo quia absurdum (credo perché è assurdo) non è formula che interpreti la fede cattolica. Dio, infatti, non è assurdo, semmai è mistero.Il mistero, a sua volta, non è irrazionale, ma sovrabbondanza di senso, di significato, di verità.Se, guardando al mistero, la ragione vede buio, non è perché nel mistero non ci sia luce, ma piuttosto perché ce n’è troppa. Così come quando gli occhi dell’uomo si dirigono direttamente al sole per guardarlo, vedono solo tenebra; ma chi direbbe che il sole non è luminoso?; anzi, è la fonte della luce La fede permette di guardare il «sole» di Dio, perché è accoglienza della sua rivelazione nella storia e, per così dire, riceve veramente tutta la luminosità del mistero di Dio, riconoscendo il grande miracolo: Dio si è avvicinato all’uomo e si è offerto alla sua conoscenza, accondiscendendo al limite creaturale della sua ragione (cfr CONC. EC. VAT. II, Cost. dogm. Dei Verbum, 13).Allo stesso tempo, Dio, con la sua grazia, illumina la ragione, le apre orizzonti nuovi, incommensurabili e infiniti. Per questo, la fede costituisce uno stimolo a cercare sempre, a non fermarsi mai e mai quietarsi nella scoperta inesausta della verità e della realtà. È falso il pregiudizio di certi pensatori moderni, secondo i quali la ragione umana verrebbe come bloccata dai dogmi della fede. È vero esattamente il contrario, come i grandi maestri della tradizione cattolica hanno dimostrato. Sant’Agostino, prima della sua conversione, cerca con tanta inquietudine la verità, attraverso tutte le filosofie disponibili, trovandole tutte

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insoddisfacenti. La sua faticosa ricerca razionale è per lui una significativa pedagogia per l’incontro con la Verità di Cristo. Quando dice: «comprendi per credere e credi per comprendere» (Discorso 43, 9: PL 38, 258), è come se raccontasse la propria esperienza di vita. Intelletto e fede, dinanzi alla divina Rivelazione non sono estranei o antagonisti, ma sono ambedue condizioni per comprenderne il senso, per recepirne il messaggio autentico, accostandosi alla soglia del mistero. Sant’Agostino, insieme a tanti altri autori cristiani, è testimone di una fede che si esercita con la ragione, che pensa e invita a pensare. Su questa scia, Sant’Anselmo dirà nel suo Proslogion che la fede cattolica è fides quaerens intellectum, dove il cercare l’intelligenza è atto interiore al credere. Sarà soprattutto San Tommaso d’Aquino – forte di questa tradizione – a confrontarsi con la ragione dei filosofi, mostrando quanta nuova feconda vitalità razionale deriva al pensiero umano dall’innesto dei principi e delle verità della fede cristiana.La fede cattolica è dunque ragionevole e nutre fiducia anche nella ragione umana. Il Concilio Vaticano I, nella Costituzione dogmatica Dei Filius, ha affermato che la ragione è in grado di conoscere con certezza l’esistenza di Dio attraverso la via della creazione, mentre solo alla fede appartiene la possibilità di conoscere «facilmente, con assoluta certezza e senza errore» (DS 3005) le verità che riguardano Dio, alla luce della grazia. La conoscenza della fede, inoltre, non è contro la retta ragione. Il Beato Papa Giovanni Paolo II, infatti, nell’Enciclica Fides et ratio, sintetizza così: «La ragione dell’uomo non si annulla né si avvilisce dando l’assenso ai contenuti di fede; questi sono in ogni caso raggiunti con scelta libera e consapevole» (n. 43). Nell’irresistibile desiderio di verità, solo un armonico rapporto tra fede e ragione è la strada giusta che conduce a Dio e al pieno compimento di sé.Questa dottrina è facilmente riconoscibile in tutto

il Nuovo Testamento. San Paolo, scrivendo ai cristiani di Corinto, sostiene: «Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani» (1 Cor 1,22-23). Dio, infatti, ha salvato il mondo non con un atto di potenza, ma mediante l’umiliazione del suo Figlio unigenito: secondo i parametri umani, l’insolita modalità attuata da Dio stride con le esigenze della sapienza greca. Eppure, la Croce di Cristo ha una sua ragione, che San Paolo chiama: ho lògos tou staurou, “la parola della croce” (1 Cor 1,18). I termine lògos indica tanto la parola quanto la ragione e, se allude alla parola, è perché esprime verbalmente ciò che la ragione elabora. Dunque, Paolo vede nella Croce non un avvenimento irrazionale, ma un fatto salvifico che possiede una propria ragionevolezza riconoscibile alla luce della fede. Allo stesso tempo, egli ha talmente fiducia nella ragione umana, al punto da meravigliarsi per il fatto che molti, pur vedendo la bellezza delle opere compiute da Dio, si ostinano a non credere in Lui: «Infatti – scrive nella Lettera ai Romani - le … perfezioni invisibili [di Dio], ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute» (1,20). Così, anche S. Pietro esorta i cristiani della diaspora ad adorare «il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della

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Santa Sede

speranza che è in voi» (1 Pt 3,15). In un clima di persecuzione e di forte esigenza di testimoniare la fede, ai credenti viene chiesto di giustificare con motivazioni fondate la loro adesione alla parola del Vangelo; dDi dare le regioni della nostra speranza.Su queste premesse circa il nesso fecondo tra comprendere e credere, si fonda anche il rapporto virtuoso fra scienza e fede. La ricerca scientifica porta alla conoscenza di verità sempre nuove sull’uomo e sul cosmo. Lo vediamo. Il vero bene dell’umanità, accessibile nella fede, apre l’orizzonte nel quale si deve muovere il suo cammino di scoperta. Vanno pertanto incoraggiate, ad esempio, le ricerche poste a servizio della vita e miranti a debellare le malattie.Importanti sono anche le indagini volte a scoprire i segreti del nostro pianeta e dell’universo, nella consapevolezza che l’uomo è al vertice della creazione non per sfruttarla insensatamente, ma per custodirla e renderla abitabile. Così la fede, vissuta realmente, non entra in conflitto con la scienza, piuttosto coopera con essa, offrendo criteri basilari perché promuova il bene di tutti, chiedendole di rinunciare solo a quei tentativi che - opponendosi al progetto originario di Dio - possono produrre effetti che si ritorcono contro l’uomo stesso. Anche per questo è ragionevole credere: se la scienza è una preziosa alleata della fede per la comprensione del disegno di Dio nell’universo, la fede permette al progresso scientifico di realizzarsi sempre per il bene e per la verità dell’uomo, restando fedele a questo stesso disegno.Ecco perché è decisivo per l’uomo aprirsi alla fede e conoscere Dio e il suo progetto di salvezza in Gesù Cristo. Nel Vangelo viene inaugurato un nuovo umanesimo, un’autentica «grammatica» dell’umano e di tutta la realtà. Afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica: «La verità di Dio è la sua sapienza che regge l’ordine della creazione e del governo del mondo. Dio che, da solo, «ha fatto cielo e terra» (Sal

115,15), può donare, egli solo, la vera conoscenza di ogni cosa creata nella relazione con lui» (n. 216).Confidiamo allora che il nostro impegno nell’ evangelizzazione aiuti a ridare nuova centralità al Vangelo nella vita di tanti uomini e donne del nostro tempo. Preghiamo perché tutti ritrovino in Cristo il senso dell’esistenza e il fondamento della vera libertà: senza Dio, infatti, l’uomo smarrisce se stesso. Le testimonianze di quanti ci hanno preceduto e hanno dedicato la loro vita al Vangelo lo confermano per sempre. È ragionevole credere, è in gioco la nostra esistenza. Vale la pena di spendersi per Cristo, Lui solo appaga i desideri di verità e di bene radicati nell’anima di ogni uomo: ora, nel tempo che passa, e nel giorno senza fine dell’Eternità beata. Grazie.

appello Seguo con grave preoccupazione l’aggravarsi della violenza tra gli Israeliani e i Palestinesi della Striscia di Gaza. Insieme al ricordo orante per le vittime e per coloro che soffrono, sento il dovere di ribadire ancora una volta che l’odio e la violenza non sono la soluzione dei problemi. Inoltre, incoraggio le iniziative e gli sforzi di quanti stanno cercando di ottenere una tregua e di promuovere il negoziato. Esorto anche le Autorità di entrambe le Parti ad adottare decisioni coraggiose in favore della pace e a porre fine a un conflitto con ripercussioni negative in tutta la Regione medio-orientale, travagliata da troppi scontri e bisognosa di pace e di riconciliazione.

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/calendar/hf_bxvi_calendar_it.

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in Vaticano è stata accolta positivamente la decisione dell’Assemblea Generale delle Nazioni

Unite in favore della Palestina. Il supremo organo dell’Onu ha approvato ieri, con una maggioranza schiacciante, il riconoscimento della Palestina come Stato osservatore non membro, una mossa a cui si sono strenuamente opposti fino all’ultimo Israele e gli Stati Uniti. I palestinesi potrebbero ora potenzialmente aderire ad altri organismi come la Corte penale internazionale (anche se hanno smentito di volerlo fare).«La Santa Sede saluta con favore la decisione dell’Assemblea Generale grazie alla quale la Palestina è diventato Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite», recita un comunicato diffuso

La santa sede «saluta con favore» il voto all’Onu sullo stato di PalestinaROmA, 30 NOvemBRe 2012

nella serata di ieri dalla sala stampa vaticana.Il testo vaticano coglie l’«occasione propizia» per richiamare «la posizione comune» sulla città di Gerusalemme che la Santa Sede e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina espressero il 15 febbraio 2000, quando le due parti sottoscrissero un Accordo fondamentale sulle relazioni bilaterali. Una posizione che, si sottolinea, era «volta a sostenere il riconoscimento di uno statuto speciale internazionalmente garantito per la città di Gerusalemme, ai fini in particolare di preservare la libertà di religione e di coscienza, l’identità e il carattere di Gerusalemme quale Città Santa, e il rispetto e l’accesso ai Luoghi Santi situati in essa».La dichiarazione diffusa ieri sera inquadra il voto

i pannelli luminosi dell’aula dell’assemble Generale Onu mostrano gli esiti del voto. sui megaschermi le immagini del presidente palestinese che riceve le congratulazioni. (foto Onu/eskinder debebe)

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Santa Sede

espresso a New York «nei tentativi di dare una soluzione definitiva, con il sostegno della comunità internazionale». Si richiama, in qualche modo, alla Risoluzione 181 del 29 novembre 1947, con la quale la stessa Assemblea Generale pose le basi giuridiche per la creazione di due Stati (proprio ieri ricorreva il 65.mo anniversario, come ha ricordato anche il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas, nel suo breve discorso in Assemblea).Nei giorni precedenti la votazione la Santa Sede aveva mantenuto una posizione neutrale, senza però tacere il suo incoraggiamento alla soluzione dei due Stati. A tal proposito il comunicato evoca le parole pronunciate da Benedetto XVI il 15 maggio 2009 all’aeroporto internazionale di Tel Aviv, al termine del suo pellegrinaggio in Terra Santa: «Non più spargimento di sangue! Non più scontri! Non più terrorismo! Non più guerra! Rompiamo invece il circolo vizioso della violenza. Possa instaurarsi una pace duratura basata sulla giustizia, vi sia vera riconciliazione e risanamento. Sia universalmente riconosciuto che lo Stato di Israele ha il diritto di esistere e di godere pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti. Sia ugualmente riconosciuto che il popolo palestinese ha il diritto a una patria indipendente sovrana, a vivere con dignità e a viaggiare liberamente. Che la “two-state solution” (la soluzione di due Stati) divenga realtà e non rimanga un sogno».La Santa Sede si dice convinta che il risultato di ieri «non costituisca, di per sé, una soluzione sufficiente ai problemi esistenti nella Regione: ad essi, infatti, si potrà rispondere adeguatamente solo impegnandosi effettivamente a costruire la pace e la stabilità nella giustizia e nel rispetto delle legittime aspirazioni, tanto degli israeliani quanto dei palestinesi».Proprio per questa ragione «la Santa Sede, a più riprese, ha invitato i responsabili dei due popoli a riprendere i negoziati in buona fede e ad evitare

di compiere azioni o di porre condizioni che contraddicano le dichiarazioni di buona volontà e la sincera ricerca di soluzioni che divengano fondamenta sicure di una pace duratura».Il Vaticano reitera anche il suo «pressante appello alla comunità internazionale ad accrescere il proprio impegno e ad incentivare la propria creatività, per adottare adeguate iniziative che aiutino a raggiungere una pace duratura, nel rispetto dei diritti degli israeliani e dei palestinesi».Da parte sua, Israele ribadisce che non c’è alcun bisogno di uno status internazionale per Gerusalemme perché le garanzie richieste già sussistono. La città resta però contesa tra gli israeliani, che l’hanno dichiarata loro capitale «unita ed eterna» e i palestinesi che vogliono Gerusalemme Est come capitale del proprio futuro Stato.Dei 193 Stati membri dell’Assemblea Generale Onu, 138 hanno votato a favore e 9 contro il riconoscimento della Palestina come Stato osservatore non membro; 41 gli astenuti; 5 gli assenti alla votazione.In Cisgiordania e a Gaza i palestinesi hanno festeggiato nelle strade, mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito la votazione «priva di significato».Per il segretario di Stato americano Hillary Clinton il voto è stato «inopportuno e controproducente» perché foriero di ulteriori ostacoli sulla strada verso la pace. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha chiesto l’avvio di una nuova fase di trattative.I nove voti contrari espressi in Assemblea sono stati quelli di Canada, Isole Marshall, Israele, Micronesia, Nauru, Palau, Panama, Repubblica Ceca e Stati Uniti. Tra i 41 astenuti: Germania, Gran Bretagna, Olanda, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania, i Paesi dell’ex Jugoslavia, l’Australia, la Corea del Sud, la Repubblica di San Marino e il principato di Monaco.

terrasanta.net|

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all’udienza generale l’appello del Papa di fronte all’aggravarsi della violenza tra israeliani e palestinesi

Coraggio per la pace

Nella catechesi il Pontefice riafferma che credere è una cosa ragionevole

È giunto il momento di «adottare decisioni coraggiose in favore della pace» e «porre fine a

un conflitto» che ha ripercussioni negative in tutta la regione medio orientale «travagliata da troppi scontri e bisognosa di riconciliazione». È chiara l’esortazione rivolta da Benedetto XVI alle autorità israeliane e palestinesi: inutile continuare a pensare di risolvere le questioni con l’odio e la violenza.Bisogna avere il coraggio di promuovere un dialogo animato da sinceri propositi di giungere a conclusioni definitive, per restituire speranza in un futuro di pace ai popoli di questa travagliata regione del mondo.Nell’ennesimo appello — lanciato questa mattina, mercoledì 21 novembre, al momento di salutare i pellegrini italiani presenti all’udienza generale — il Papa non ha mancato di richiamare la responsabilità che,in tale contesto, deve assumersi la comunità internazionale e ha perciò incoraggiato «le iniziative e gli sforzi di quanti stanno cercando di ottenere una tregua e di promuovere il negoziato». Ai fedeli il Pontefice ha chiesto di pregare per le vittime e per quanti soffrono in quella terra martoriata.In precedenza Benedetto XVI aveva proseguito nel dettare alcune riflessioni ai fedeli per accompagnare la celebrazione di questo Anno della fede. Si è soffermato su un concetto che più volte torna nel suo insegnamento magisteriale, cioè la ragionevolezza della fede. «Credere — ha ripetuto — è ragionevole». Lo è perché «fede e ragione non si oppongono, né si combattono»; al contrario sono le condizioni necessarie a comprendere il senso e il messaggio della rivelazione divina. Il Papa parte da una certezza: l’uomo è al centro della

creazione «non per sfruttarla insensatamente, ma per custodirla».Anche per questo è ragionevole credere che se la scienza permette alla fede la comprensione del disegno di Dio sull’universo è altrettanto vero che la fede, da parte sua, permette alla scienza «di realizzarsi sempre per il bene e per la verità dell’uomo, restando fedele a questo stesso disegno». Ecco perché «è decisivo per l’uomo aprirsi alla fede e conoscere Dio e il suo progetto di salvezza in Gesù Cristo».

Salutando i fedeli nell’Aula Paolo vI il Papa invoca soluzioni decisive per la fine della violenza tra israeliani e palestinesi

il Papa ha chiesto decisioni coraggiose per la pace tra israeliani e palestinesi, in modo da porre fine a un conflitto che «ha ripercussioni negative in tutta la regione medio orientale», bisognosa invece «di riconciliazione». L’appello del Papa è giunto durante i saluti rivolti ai fedeli presenti all’udienza generale di mercoledì 21, nell’aula Paolo Vi.

Seguo con grave preoccupazione l’aggravarsi della violenza tra gli Israeliani e i Palestinesi della Striscia di Gaza. Insieme al ricordo orante per le vittime e per coloro che soffrono, sento il dovere di ribadire ancora una volta che l’odio e la violenza non sono la soluzione dei problemi. Inoltre, incoraggio le iniziative e gli sforzi di quanti stanno cercando di

ottenere una tregua e di promuovere il negoziato. Esorto anche le Autorità di entrambe le Parti ad adottare decisioni coraggiose in favore della pace e a porre fine a un conflitto con ripercussioni negative in tutta la Regione medio-orientale, travagliata da troppi scontri e bisognosa di pace e di riconciliazione.

L’Osservatore romano

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Curia Custodiale

ieri mattina, Mons. Giuseppe Lazzarotto, Nuovo Nunzio Apostolico in Israele e Delegato in

Gerusalemme e Palestina, ha fatto il suo ingresso solenne nella Basilica del Santo Sepolcro. Come tradizione, presso la Sede del Patriarcato latino di Gerusalemme, il Nuovo Nunzio era atteso dal Patriarca, Mons. Fouad Twal, inisieme ai Vescovi Vicari, seminaristi e frati della Custodia di Terra Santa. Al corteo, partito dal Patriarcato, hanno partecipato i rappresentanti delle Chiese cristiane di Gerusalemme e le autorità civili. Numerosi religiosi, religiose e tanti fedeli, hanno sfilato in processione, preceduta dai Kawwas, diretti verso il Santo Sepolcro attraverso le strade della Città Vecchia. All’arrivo del corteo è stata aperta la porta della Basilica. Il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, ha accolto Monsignor Lazzarotto davanti alla pietra dell’unzione con un caloroso saluto: “Benvenuto a Gerusalemme, culla della nostra fede cristiana e cuore della vita di tutti i credenti, di Terra Santa”. Il Custode, ha ricordato le difficoltà del momento: “In quest’ultimo anno, fino a pochi giorni fa, siamo stati testimoni di profonde crisi politiche, religiose e sociali. Anche le nostre comunità religiose, a volte, sono state colpite da

fenomeni d’intolleranza. In tutto questo siamo chiamati a portare la vita, che significa: speranza, fiducia nonostante tutto, forza di ricominciare sempre, fede nell’uomo”. Infine, gli auguri per l’impegno che attende il Nunzio in Terra Santa, unito alle rassicurazioni da parte dei frati della Custodia e delle comunità locali: “La Sua missione, Eccellenza, non è semplice. La Sua prima missione fra tutte è quella di portarci la parola, autorevole, dell’Apostolo Pietro, il capo della Chiesa. Nella Sua difficile ma essenziale, missione potrà contare sul sostegno, convinto e fedele, di tanti fratelli che, nella loro plurisecolare missione, portano la testimonianza della Chiesa Universale in queste nostre comunità di fede”. Dopo il Custode il saluto di benvenuto del Patriarca Fouad Twal , pronunciato davanti alla Tomba vuota: “Le siamo molto grati per aver accettato questa missione in questo periodo difficile e colmo di tante sfide. Ci auguriamo di saper lavorare insieme per fare di Gerusalemme un’icona di comunione, tolleranza e comprensione”. Sua Eminenza, Mons. Lazzarotto, rivolgendosi a tutti i capi delle Chiese, ai numerosi fedeli e pellegrini presenti, ha salutato e ringraziato per la calorosa e affettuosa accoglienza.

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al santo sepolcro l’ingresso delNuovo Nunzio apostolico25 NOvemBRe 2012

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da più parti siamo stati sollecitati a esprimerci su quanto sta accadendo a Gaza. Non ci

siamo espressi fino ad ora perché, onestamente, non si sa più cosa dire. Già Istituzioni ecclesiali lodevolmente aggiornano e si esprimono al riguardo e non sembra dunque necessario ripetere quanto altri pubblicano, nell’ormai abituale rito delle dichiarazioni bilanciate e corrette. In certe occasioni, poi, le solite esortazioni d’invito alla cessazione delle ostilità, di richiamo al dialogo, anche se verissime e necessarie, sembrano così avulse dalla realtà, da sembrare messaggi ipocriti. Su questo ennesimo, inutile bagno di sangue, dobbiamo però fare alcune considerazioni.

1. Ancora una volta violenza, morte e distruzione

Gaza: riflessioni21 NOvemBRe 2012

sono state il linguaggio comune nel quale ci si è ritrovati. E non ha senso cominciare a discutere su chi ha iniziato, fare la conta dei morti e attribuire le responsabilità. Sappiamo solo che non si è arrivati ad alcuna soluzione e sarà solo questione di tempo, prima che tutto questo ricominci, in una sorta d’inutile circolo vizioso. Purtroppo, una soluzione complessiva ci appare ancora molto lontana.

2. Ci auguriamo che tale violenza non degeneri in nuovi attentati e altre forme di ritorsione, che ci riportano indietro nel tempo. Bisogna che tutti i responsabili si adoperino per ritornare alla moderazione e frenino ogni forma di pericoloso deterioramento.

3. Di fronte a tanta violenza e all’impotenza di tutti,

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Curia Custodiale

per noi credenti la preghiera resta l’unica risorsa. Essa ci è necessaria come l’aria che respiriamo, perché ci consente di guardare a quanto sta accadendo con uno sguardo di fede. Il credente dovrebbe guardare al mondo con gli occhi di Dio che è Padre, giusto e misericordioso. È l’unico modo per non cadere nella logica della violenza e del rifiuto dell’altro, di cui questo ennesimo conflitto è testimone. Abbiamo bisogno, nonostante tutto ciò che sta accadendo, di credere ancora nell’Altro. Senza Dio, è impossibile.

4. Le nostre Comunità religiose dovranno impegnarsi, ancora di più, nelle tante piccole iniziative di dialogo e di pace. Non cambieranno il mondo in Terra Santa, ma saranno quella boccata di ossigeno che ci farà constatare che, nonostante tutto, ci sono ancora tante persone che rifiutano

questa logica e sono disposte a impegnarsi seriamente e concretamente. Spetterà soprattutto alle Istituzioni che lavorano con i giovani, cui è affidato il nostro futuro, prendere iniziative di dialogo.

5. Mentre in Medio Oriente sono in atto epocali trasformazioni, sembra che in Terra Santa, invece, tutto resti immutato. Sia in Terra Santa, sia nel resto del Medio Oriente, comunque, le Comunità cristiane sono chiamate a rendere testimonianza, a trasmettere fiducia, e non lasciare spazio al disfattismo. Ebrei, musulmani e cristiani sono stati chiamati qui, in questa Terra, dalla Provvidenza a vivere insieme. Vogliamo dimostrare con la vita, che questa vocazione è possibile e realizzabile. E con questa certezza ricominceremo. pbp

www.custodia.org

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GeNNAIO 2013

01/01 Gerusalemme, Patriarcato latino: messa per la Pace in terra santa

05/01 ingresso solenne a Betlemme e Primi Vespri dell’epifania

06/01 Betlemme: solennità dell’epifania

08/01 scambio di auguri con le comunità ortodosse

13/01 Kasser el-Yahud, presso Gerico: solennità del Battesimo del signore

20/01 Cana di Galilea: Commemorazione dell’inizio del ministero di Gesù

23/01 Gerusalemme: Consiglio Centrale Caritas Jerusalem

23/01 Gerusalemme, s. salvatore: Preghiera per l’Unita dei Cristiani (nel contesto della settimana di preghiera per l’unità)

24/01 Gerusalemme: Prima sessione annuale del discretorio di terra santa e riunione del Comitato capitolare

26/01 tabgha: Cerimonia benedizione targa UNitaLsi - sindaco di roma Capitale

27/01 Gerusalemme:messa solenne di Chiusura del Bicentenario della Fondatrice delle suore Francescane (Cim)

31/01 – Betlemme: Università Cattolica. Firma del contratto di collaborazione

DICemBRe 2012

03/12 Betlemme: Formazione Permanente con i sagrestani e addetti ai santuari

06/12 tabgha: incontro con le comunità del lago

08/12 Nazareth: inaugurazione dei nuovi tre organi della Basilica e di s. Giuseppe

09/12 domus Galiaeae: Ordinazioni diaconali

12/12 Gerusalemme, s. salvatore: Festa della madonna di Guadalupe

13/12 Gerusalemme, s. salvatore: discretorio

19/12 auguri Natalizi del sindaco di Gerusalemme

24-25/10 Betlemme/Gerusalemme: Celebrazioni del Natale

26/12 Gerusalemme: Natale con i fratelli anziani in infermeria Custodiale

27/12 scambio di auguri natalizi con le comunità ortodosse

31/12 Gerusalemme: auguri natalizi e per il nuovo anno del Presidente israeliano

NOvemBRe 2012

01/11 Gerusalemme, s. salvatore: Festa di tutti i santi

02/11 Gerusalemme, s. salvatore: memoria di tutti i fedeli defunti

06/11 Gerusalemme: Conferenza in commemorazione di daniel rossing

07/11 Gerusalemme: Conferenza presso ecumenical Fraternity of Jerusalem

08/11 Gerusalemme: Visita all’Ospedale san Giuseppe

13/11 Betlemme, santa Caterina: discretorio

15/11 Haifa: incontro dei capi delle Chiese con il Presidente israeliano

16-17/11 Washington d.C., Usa: Fund raising dinner e incontro con la comunità.

23/11 tabgha, Primato s. Pietro: incontro con UNitaLsi e Comune di roma

24-25/11 ingresso solenne a Betlemme e solennità di s. Caterina

deL CUstOdeAgenda

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Custodia Terræ SanctæIerusalem

Ivan Vuk

† Cernik, Croazia, 16 novembre 2012

Che la sua anima e quella di tutti i fedeli defunti, per la misericordia di Dio, riposino in pace. Amen.

Cari confratelli,la Custodia di Terra Santa partecipa al lutto del Confratello fra Tomislav Vuk per la morte del proprio padre, signore Ivan Vuk, ed offre le sue preghiere in suffragio del Defunto, chiedendo al Signore di accoglierlo, in attesa della risurrezione, fra i giusti che vivono alla sua presenza. In ogni Casa della

Custodia di Terra Santa ci si unisca nella preghiera e si celebri una Santa Messa per il Defunto.

San Salvatore, 16 novembre 2012.

fra Silvio R. De La Fuente ofm, Segretario di Terra Santa

*****

Custodia Terræ SanctæIerusalem

Ivan Vuk

† Cernik, Croatia, November 16, 2012

May his soul and all the souls of the faithful departed, through the mercy of God, rest in peace. Amen.

Dear brothers,The Custody of the Holy Land joins Fra Tomislav Vuk in mourning the death of his father, Mr. Ivan Vuk,

and offer our prayers for the soul of his deceased father, asking the Lord to grant our request, awaiting the resurrection of the righteous who live in His presence.

We ask each house of the Custody join us in prayer and celebrate one Mass for the deceased.

St. Saviour, November 16, 2012.

Fr. Silvio R. De La Fuente ofm, Secretary General of Holy Land

Sorella morte

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Normalmente i frati della Regione San Paolo, Giordania, Libano e Siria, organizzano due corsi

di esercizi Spirituali annuali. L’anno scorso e quest’anno è stato organizzato uno solo; causa la situazione in Siria da tempo in stato di instabilità. Per questo motivo i frati non hanno potuto lasciare i conventi e le parrocchie in cui lavorano e gli animatori degli Esercizi spirituali non hanno ottenuto i visti necessari per entrare in Sria. Mentre l’anno scorso abbiamo fatto gli esecizi spirituali presso le suore francescane del CIM nella loro residenza di Adonis, quest’anno siamo riusciti a preparare le stanze necessarie nel nostro Convento di Harissa, Libano, poiché i lavori di ristrutturazione del Seminario erano quasi ultimati.Come accade di solito in ogni nostro raduno a livello Regionale o Custodiale, abbiamo combinato gli orari quotidiani degli Esercizi in modo che le funzioni liturgiche celebrate nella nostra chiesa di Sant’Antonio a Harissa si potessero condividere con i fedeli. I fedeli che hanno partecipato alle celebrazioni erano positivamente colpiti nel vedere tanti frati attorno all’altare e seduti nei banchi accanto a loro.Durante gli Esercizi abbiamo celebrato l’Eucarestia, un giorno nel Santuario della Madonna “Cedrus Libani” e un altro nel Santuario di San Sharbel – Annaya, santo libanese, molto venerato non solo in Libano ma in tutto il mondo cattolico. Durante la Messa presieduta dall’Animatore degli esercizi spirituali, padre Bruno Varriano, abbiamo rinnovato, alla presenza dei postulanti di Harissa, i voti religiosi promettendo di vivere secondo la regola francescana, in Povertà, Castità e Obbedienza. Una cerimonia conclusiva molto commovente.Dal 22 al 26 ottobre, durante il ritiro annuale per i frati della regione San Paolo, tenuto presso il Convento di Harissa, abbiamo seguito il tradizionale itinerario tracciato da S. Ignazio di Lojola, suddiviso in quattro tappe (settimane), che

Regione San Paolo

Gli esercizi spirituali annuali nella regione san Paolo08 NOvemBRe 2012

si possono facilmente riagganciare alle quattro tradizionali parole latine, che ne esprimono la finalità. Ovviamente il periodo degli Esercizi non è stato di quattro settimane, ma si è seguito l’itinerario ignaziano.

I tappa: “Deformata riformare”, eliminare cioè dall’anima le deformità causate dal peccato. È un modo per conoscere noi stessi e il disordine causato dai peccati commessi durante la nostra vita. Per non cadere nella sfiducia, Ignazio ci fa contemplare la figura del Salvatore Crocifisso, morto per salvarci dalla morte eterna.

II tappa: “Reformata conformare”. Siamo invitati a rivestirci di Cristo, ricoprendoci della sua armatura. L’uomo “riformato” deve “conformarsi” a Cristo: povero come lui; ardente di amore per il

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Padre e i fratelli. È il tempo della “riforma” o della scelta dello stato di vita: come, in concreto, io devo seguire Cristo?

III tappa: “Conformata confirmare”. Cioè rinsaldare i propositi di adesione a Cristo, mediante la contemplazione di Colui che fu obbediente fino alla morte in croce. Il grido del Figlio: “Padre, se è possibile, allontana da me questo calice”. Deve continuamente richiamarci alla seconda parte della supplica: “Però non sia fatto come io desidero, ma

come Tu vuoi”. In questa tappa ci confermiamo nelle decisioni prese.

IV tappa: “Confirmata transformare”. “Io non muoio: entro nella vita”, scrisse S. Teresa di Lisieux poco prima di morire. Infatti, la Chiesa canta: “Vita mutatur, non tollitur”, cioè: “ Con la morte la vita non è tolta, ma trasformata”.La morte in croce di Gesù ha coinciso con l’inizio del Cristianesimo. “Chi perde la propria vita per me, la troverà”, dice Gesù nel Vangelo. E la vita del Risorto è la speranza di chi fa gli Esercizi in questa tappa finale. A conclusione degli Esercizi S. Ignazio propone una meravigliosa contemplazione per ottenere l’Amor puro di Dio, detta “contemplatio ad amorem”. Si ritorna col pensiero alla Creazione e alla Redenzione, per scoprire come e quanto Dio ci ami! E l’anima resta con un unico desiderio che si esprime in preghiera: “O Signore, dammi il tuo amore e la tua grazia: questo solo mi basta”.Il tema principale dei nostri esercizi spirituali, quindi, è stato “L’amore”. Nulla ci può separare dell’amore di Cristo (Rm, 8) e la prospettiva in cui si colloca l’enciclica “Deus caritas est” del Santo Padre Benedetto.

Fr. Halim Noujaim

Regione San Paolo

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Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Venerdì 2 novembre, il giorno dopo aver festeggiato la solennità di Ognissanti,

anche noi Francescani della Custodia di Terra Santa celebriamo la Commemorazione dei defunti. La chiesa conventuale di San Salvatore, a Gerusalemme, è gremita di fedeli e religiosi, raccolti per partecipare alla Messa solenne presieduta dal Parroco, Fra Feras Hejazin e concelebrata dal Vicario Custodiale, Fra Artemio Vitores e molti altri frati e sacerdoti. Anche nelle altre fraternità della Terra Santa oggi si celebra la Santa messa a suffragio dei defunti. Al termine della celebrazione, la tradizionale processione s’incammina verso i cimiteri cristiani, superiore

e inferiore, adagiati sul Monte Sion. In un clima di raccoglimento e partecipazione profondi, accompagnati da preghiere e canti in arabo e latino, il corteo ha percorso le strette strade della Città Vecchia di Gerusalemme, attraversando la porta di Giaffa, il Quartiere Armeno, per sostare, infine, al cimitero francescano dove riposano le spoglie dei frati della Custodia di Terra Santa, per la benedizione delle tombe. Raggiunto il Monte Sion, ognuno ha visitato le tombe dei propri cari sepolti nei cimiteri inferiori. I familiari dei defunti hanno pregato sulle tombe dei loro defunti, guarnite di fiori freschi; mentre i frati guidavano la preghiera e rendevano omaggio, con incenso e

a Gerusalemme la commemorazione dei defunti 02 NOvemBRe 2012

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canti, alle care anime che ci hanno preceduto. Nel “Cantico delle Creature” San Francesco chiama la morte: “Sorella morte”. Nelle sue ammonizioni ricordava spesso ai frati che su questa terra siamo di passaggio, “pellegrini e forestieri”. Per questo i fedeli pregano per i loro defunti e confidano nella loro intercessione presso il Signore: nutrendo la speranza di raggiungerli e unirsi a loro per godere la beatitudine celeste tra le schiere di angeli e Santi. Infatti, l’incontro con la morte, per noi credenti, non è sprofondare in un abisso oscuro, ma chiamata alla luce e alla vita piena, passaggio che ci fa entrare definitivamente nella casa del Signore. Non è la fine del nostro essere, ma soltanto la fine della nostra vita La festa del 2 novembre è il giorno in cui la Chiesa commemora in maniera solenne le anime dei morti, pur riservando, in ogni messa quotidiana uno spazio, detto “Memento, Domine” che significa “Ricordati, Signore…”, quale preghiera universale

a suffragio delle anime di tutti i defunti. È il gesto materno e consolatorio dedicato ai propri figli che per primi sono partiti. La pietas verso i morti risale agli albori dell’umanità. Per i cristiani, fin dall’epoca delle catacombe, l’arte funeraria nutriva la speranza dei fedeli.A Roma, con toccante semplicità, i cristiani erano soliti rappresentare sulla parete del loculo in cui era deposto un loro congiunto, la figura di Lazzaro: Come Gesù ha pianto per l’amico Lazzaro facendolo resuscitare, così farà anche per questo suo discepolo! La commemorazione liturgica di tutti i fedeli defunti, invece, prende forma concreta nel IX secolo in ambiente monastico in continuità con l’uso, risalente al secolo VII, di consacrare un giorno definito alla preghiera per tutti i defunti. Già sant’Agostino lodava la consuetudine di pregare per i defunti non soltanto per i loro anniversari, affinché le anime senza suffragio non fossero trascurate.

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Cronaca Custodiale

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martedì 6 novembre, nel Convento di San Salvatore a Gerusalemme, conferenza sul

tema dei pellegrini, turisti e cristiani locali della Terra Santa. Per l’occasione è stato presentato il libro di Daniel Rossing dal titolo ” Tra il cielo e la terra”, Chiese e monasteri della Terra Santa, in ricordo dell’autore Daniel Rossing, fondatore del Jerusalem Center for Jewish – Christian Relations (JCJCR). Nel saluto iniziale Fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha evidenziato l’impegno di Daniel Rossing speso per far conoscere i cristiani locali della Terra Santa; ringraziando il JCJCR del lavoro profuso a favore del dialogo tra le religioni. La sala dell’Immacolata, affollata da un pubblico eterogeneo per cultura e nazionalità, molto interessato e attento agli interventi dei relatori: Signora Naomi Tsur vicesindaco di Gerusalemme, signor Uri Sharon per il Ministero del Turismo, Arcivescovo Aristarchos Peristaris del Patriarcato greco ortodosso di Gerusalemme, Padre Gregory Collins, Abate della Dormizione. Il tavolo dei relatori era coordinato dalla Signora Hana Bendcowsky, direttrice programmazione JCJCR. La conferenza si è svolta in modo armonico, alternando gli interventi dei vari relatori sul fascino della Città Santa e le tre religioni, per approfondire l’aspetto storico del tema, la bellezza naturale dei Luoghi Santi, fonti di arricchimento spirituale e, infine, illustrando con dati e cifre aggiornati l’influsso di pellegrini e turisti in Terra Santa. In maniera unanime, i relatori hanno evidenziato lo scopo comune di vivere al meglio la ricchezza della Terra Santa, espressa nella frase dell’Abate Benedettino: “Noi apparteniamo alla Terra Santa, non è la Terra Santa che appartiene a noi”. Di particolare interesse l’intervento di Uri Sharon che ha comunicato alcuni dati relativi l’aumento di pellegrini e turisti in Terra Santa; precisando che il 55% dei visitatori è di cristiani, il 26% di ebrei. Il Ministero del Turismo prevede di aumentare la recettività alberghiera per

raggiungere, in un prossimo futuro, tre milioni di visitatori annui. Al termine della conferenza è stato riservato uno spazio per le domande del pubblico ai relatori. Breve profilo di Daniel Rossing Leader israeliano impegnato nel dialogo e nelle attività interreligiose, Daniel Rossing ha lavorato per creare ponti di comprensione e dialogo tra i fedeli delle tre religioni monoteiste presenti in Terra Santa, specialmente a Gerusalemme; promuovendo iniziative tra le comunità ebraiche e cristiane. Prima della sua morte, avvenuta nel 2010, aveva terminato di scrivere il suo libro sui santuari cristiani di Terra Santa intitolato “Tra Cielo e Terra”. In questo volume, sono illustrati con immagini straordinarie e testi di grande suggestione un centinaio di monasteri cristiani, antichi e moderni, scelti tra i “Luoghi santi” e raggruppati in quattro regioni geografiche; mentre la Città Santa di Gerusalemme è trattata in un capitolo a parte. L’introduzione religiosa, storica e culturale è di massima rilevanza per comprendere e apprezzare, in maniera profonda, i luoghi presentati. Una breve rassegna storica, illustra l’attuale presenza delle comunità cristiane in Terra Santa, ponendo l’accento sul significato del pellegrinaggio nel corso dei secoli. Intuizione centrale di questo libro è la comprensione della Terra Santa come terra del “tra”, quindi, “icona d’incontro.”

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tra il cielo e la terra, per ricordare daniel rossing06 NOvemBRe 2012

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Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Giovedi 8 novembre, nell’Auditorium del Convento di San Salvatore,

l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2012-2013 dello Studio Biblico Francescano e della Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia di Gerusalemme. Presenti alla cerimonia di apertura dell’Anno Accademico i Rettori dei Centri di studi teologici e biblici di Gerusalemme, docenti e studenti, personale e numerosi ospiti. La prolusione dell’Anno Accademico è incontro ormai tradizionale e tanto atteso dalle realtà locali, dove s’insegnano e s’imparano gli studi biblici e teologici; come lo Studio Biblico Francescano, l’École Biblique dei domenicani e Ratisbonne lo Studio Teologico dei salesiani. Nel saluto iniziale il Decano, Fra Massimo Pazzini, ha ripercorso le tappe salienti del precedente anno accademico, cadenzate da molti lavori di ristrutturazione e innovazione tecnologica, eseguiti in collaborazione con gli Uffici Economato, Segreteria e Ufficio Tecnico della Custodia. Anche i lavori di ampliamento e ristrutturazione della Biblioteca sono quasi terminati. Sono 147 gli studenti iscritti all’anno in corso. Il Decano ha lanciato il termine “Collaborazione” come nuova parola d’ordine intesa a significare: scambi tra docenti e studenti, già realizzati anche in passato; preparazione dei programmi accademici comuni, prolusioni comprese; partecipazione alle tesi di dottorato; passaggi da una scuola all’altra, sono parecchi gli studenti che hanno preso la Licenza allo SBF e continuano il dottorato all’École Biblique. Sempre all’insegna della piena collaborazione, è auspicata la volontà di condividere scientificamente nuove traduzioni della Bibbia e nuovi commentari biblici. Fra Massimo Pazzini ha ceduto la parola a Don José Manuel Sánchez Caro, Professore invitato allo SBF ringraziandolo per la disponibilità e, come scherzosamente ricordato dal Decano, preso in parola e subito incaricato

di tenere la prolusione del nuovo Anno Accademico. Don José Manuel Sánchez Caro è sacerdote della diocesi di Ávila,

già Rettore della Università Pontificia di Salamanca e Università Cattolica di Avila,

Dottore in Sacra Scrittura e autore di numerose pubblicazioni. “Esegesi storico-critica ed esegesi teologica: scelta alternativa o necessaria integrazione?” . È il titolo del tema, molto dibattuto, affrontato con competenza e profondità Don José Manuel Sánchez Caro. La relazione prende inizio con l’episodio di Papa Benedetto XVI che, nel suo intervento tenuto durante la celebrazione del Sinodo della Parola di Dio nel 2008, disse “solo dove i due livelli metodologici sono applicati, lo storico-critico e il teologico, si può parlare di un’esegesi teologica, un’esegesi adeguata al Libro Sacro”. Don José Manuel Sánchez Caro ha sviluppato il tema con risposte e proposte scaturite dalla sua ricca e annosa esperienza di docente. La seconda parte della mattinata, moderata dal Dott. Giuseppe Caffulli, Direttore di ETS (Edizioni Terra Santa a Milano), ha illustrato i risultati delle ricerche fatte in questi ultimi anni sugli Olivi del Getsemani. A seguire, il prof. Giovanni Gianfrate, Agronomo e il Prof. Antonio Cimato, ricercatore del CNR-IVALSA, hanno fornito, con il supporto di un PowerPoint, un dettagliato resoconto degli studi svolti in questi ultimi anni in collaborazione con COPAGRI. Fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, nel saluto conclusivo dell’incontro, ringrazia tutti i presenti e i rappresentanti dalle varie facoltà e ritorna sulla parola d’ordine “collaborazione e condivisione”, quale motto che deve caratterizzare il percorso comune finora intrapreso. Riguardo il proseguimento degli studi sugli “Olivi del Getsemani”, fra Pizzaballa ha confermato l’intento e la volontà della Custodia di voler continuare le ricerche su questa “Icona vivente” del Getsemani: memoria da conservare e custodire.

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inaugurato l’anno accademico 2012-2013 dellostudio Biblico Francescano e della Facoltà di scienze Bibliche e archeologia di Gerusalemme08 NOvemBRe 2012

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“sono di Modena e sono qui in pellegrinaggio in Terra Santa per la prima volta”. DIEGO

DELLA GASSA Resp. Romitaggio Getsemani “Per noi raccogliere significa raccogliere dei frutti. C’è un passo dove Gesù , in Samaria dice: chi raccoglie, raccoglie frutti di vita eterna” “Questa è la prima volta che ho la grazia di poter raccogliere le olive nel Getsemani”. È un rito che sa di antico, di tradizione. La raccolta delle olive al Getsemani arriva ogni anno, puntuale. Per tutto il mese d’ottobre i 300 alberi d’ulivo nel giardino che ha visto Gesù piangere prima della condanna sono stati “spogliati” dei loro frutti. Tanti i volontari che hanno faticato sotto un sole ancora estivo per raccogliere quelle olive preziose nel romitaggio. E il cogliere le olive dagli antichissimi alberi dell’orto sacro porta anche un significato più profondo. Padre Diego lo rivela partendo dalle origini ebraiche di questo luogo sacro. DIEGO DELLA GASSA Resp. Romitaggio

Getsemani “Getsemani, non dimentichiamolo, deriva dall’erbaico Gat-shenim, frantoio dell’olio, la vita di Gesù qui esprime il dono più profondo. È come se lui stesso si fosse fatto schiacciare per donare la sua vita e dunque noi raccogliendo le olive ricordiamo questo dono grande che il Signore ha fatto, che si adempiono le scritture. E basta una giornata, o solo qualche ora, per diventare in qualche modo partecipi di questa raccolta. Tra lo stupore dei pellegrini, i volontari si arrampicano sugli alberi. Le olive raccolte verranno trasformate in parte nell’Olio del Getsemani, mentre i noccioli verranno lavorati, fino a diventare dei rosari, in vendita per i pellegrini che passano da questa terra. “È un’esperienza di fronte alla quale mi trovo qua ma quasi impreparata” “Un privilegio e una grnadissima reponsabilità perchè nella vita non capita così frequentemente e sentire la presenza del Singore che sicuramente ha guardato questi alberi e avrà colto qualche oliva...”

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raccogliere le olive dell’orto sacro10 NOvemBRe 2012

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Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Venerdì 9 novembre, celebrato a Betlemme, il X Congresso Generale dell’organizzazione

Legio Mariae in Terra Santa, dal titolo “La nostra perseveranza verso il futuro” nell’Anno della fede. All’incontro, svolto presso l’Hotel Bethlehem, erano presenti Mons. Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme; Mons. Giacinto Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale latino per Israele; Mons. William Shomali, Vescovo Ausiliare del Patriarcato latino. Più di seicento persone, tra cui molti sacerdoti, suore e membri dell’organizzazione fondata dal Servo di Dio Frank Duff, compresi Giovani Legionari, provenienti dalle varie scuole di Gerusalemme, hanno partecipato all’iniziativa. La giornata è iniziata con la recita del rosario, guidata da fra Feras Hijazin, Parroco di Gerusalemme e responsabile generale del movimento in Terra Santa. Il Patriarca. Mons. Fouad Twal, dopo il saluto iniziale, ha invitato ad approfondire i documenti e i messaggi contenuti nell’Esortazione Apostolica del Papa, indirizzata alla Chiesa del Medio Oriente durante il Sinodo; in particolare, nella sua lettera pastorale inviata ai capi della Chiesa cattolica della Terra Santa per l’Anno della fede. Mons. Twal ha affermato che la nuova evangelizzazione deve partire da qui, dove tutto è iniziato. Tra i molti temi, sviluppati dai vari relatori durante il Congresso, particolarmente interessanti quello sull’identità, affrontato da don Luis Hazboun, animatore del Movimento e quello

sull’Eucarestia, legato alla storia di Lego Mariae, affrontato da Mons William Shomali. La Legio Mariae (Legione di Maria) è un movimento cattolico internazionale di laici che vogliono collaborare alla missione di evangelizzazione della Chiesa. Fondata a Dublino, il 7 Settembre 1921, dal Servo di Dio Frank Duff, la Legio Mariae è strutturata come un esercito, del quale ha adottato anche la terminologia; a significare la realtà della vita come battaglia da combattere. I suoi membri praticano l’apostolato, diretto ai più lontani dalla Chiesa, attraverso contatti personali. La spiritualità della Legione di Maria si basa principalmente sulla fede nell’azione congiunta dello Spirito Santo e di Maria nell’opera di redenzione. Ogni giorno, in tantissime parti del mondo, i membri della Legione di Maria recitano la ‘Catena Legionis’, vincolo che li unisce l‘uno all’altro e alla loro santa Madre.

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Celebrato a Betlemme il X Congresso della Legio mariae

09 NOvemBRe 2012

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Venerdì 9 novembre, alla Porta di Giaffa di Gerusalemme i rappresentanti delle Chiese

locali, hanno accolto Sua Beatitudine Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, per la prima volta in visita ufficiale alla Terra Santa dopo l’elezione al vertice della Chiesa Russa, risalente al 2009. Il corteo, guidato dai Quawas è proseguito fino al Patriarcato Ortodosso per l’incontro con il Patriarca Teofilo III. La processione ha percorso le strade della Città Vecchia dirigendosi al Santo Sepolcro per l’ingresso solenne. Padre Fergus Clarke, Guardiano del Santo Sepolcro, insieme a tanti frati della Custodia ha ricevuto il Patriarca russo. Nella piazza, centinaia di fedeli locali e pellegrini provenienti dai Paesi dell’Est attendevano il Patriarca Kirill con le candele accese. Molta media a riprendere la scena solenne e festosa. “L’evento principale della visita – come riportato nel comunicato emesso dal Patriarcato

di Mosca - sarà il pellegrinaggio del primate della Chiesa russa ai luoghi più sacri del mondo Cristiano.” Fitto d’impegni il programma del Patriarca Kirill che concelebrerà con il Patriarca Theofilo III nella basilica del Santo Sepolcro e percorrerà la Via Dolorosa. In seguito , son previste le visite a Betlemme, Nazareth, Getsemani, Monte Tabor, Tiberiade e agli altri luoghi legati alla vita di Gesù. Il Patriarca russo consacrerà la Cattedrale nel Convento Gorny e impartirà la solenne benedizione delle Acque nel sito del Battesimo di Gesù sul Giordano. Programmati anche gli incontri con i rappresentanti del Governo israeliano, dell’Autorità palestinese e del Regno di Giordania. Evento culturale di particolare interesse, la presentazione del suo libro “Libertà e responsabilità” pubblicato in lingua ebraica. Momento commemorativo la visita al complesso memoriale “Yad Vashem”.

“La visita del patriarca Kirill – sempre si cita nel comunicato – servirà a rafforzare i legami fraterni che uniscono da molti secoli, Gerusalemme e la Chiesa ortodossa russa.” Risale al 2009 le visita del Patriarca Kirill alla Chiesa di Costantinopoli e, negli anni successivi, alle Chiese di Alessandria, Antiochia, Bulgaria, Cipro e Polonia.

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il Patriarca Kirill per la prima volta in terra santa

09 NOvemBRe 2012

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24 | FdC | Novembre

Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Per il quarto anno consecutivo, in occasione del Natale, ATS pro Terra Sancta - ONG della

Custodia di Terra Santa - lancia una campagna di raccolta fondi a sostegno di bambini, giovani, famiglie e anziani più poveri, della città dov’è nato Gesù. “A Natale Ritorna alle Origini”. È il titolo dell’iniziativa che invita tutti a sostenere le opere dei francescani della Custodia di Terra Santa rivolte alle pietre vive più fragili di Betlemme. I progetti di ATS pro Terra Sancta a Betlemme: - Betlemme e i bambini di Terra Santa: in un contesto sociale spesso difficile, questo progetto vuole fronteggiare l’emergenza educativa e l’emergenza sanitaria, fornendo ai bambini provenienti da famiglie indigenti e quelli disabili o con difficoltà di apprendimento, una possibilità di crescita personale e di inserimento sociale. - Betlemme è anche anziana: sostenere l’opera delle Suore Gianelline della Società Antoniana di Betlemme, per ATS pro Terra Sancta, significa farsi carico di alcune necessità degli anziani di Betlemme, spesso abbandonati o messi ai margini di un sistema sociale che non prevede adeguata assistenza sanitaria. Come partecipare Per raccogliere fondi, gli Amici pro Terra Sancta organizzano cene solidali, concerti a favore della Terra Santa, incontri a tema su Betlemme, mercatini organizzati con le scuole, semplici collette per sostenere i bisogni di Betlemme... Invitiamo tutti a diffondere nelle parrocchie, associazioni, nelle proprie famiglie, a gruppi di amici, il materiale della Campagna natalizia. Poster e scheda informativa, sono in allegato. Per tenersi aggiornati e raccontare le vostre iniziative. ATS pro Terra Sancta lancia la campagna di Natale anche su Facebook, coinvolgendo tutti gli amici in un evento datato simbolicamente il 25 dicembre 2012. Da oggi fino a Natale, è possibile: partecipare a questo evento, visionare fotografie e aggiornamenti dei progetti di Betlemme, raccontare le proprie iniziative a

A Nataleritorna alle origini.

Con il tuo contributo puoi aiutare i frati francescani che operano in Terra Santaa far fronte ai bisogni di bambini, giovani famiglie, anziani.

A Natale scegli di sostenere chi si occupa di costruire situazioni di pacein una terra che è crocevia di amore, servizio e necessità.

Sostieni la Custodia di Terra Santa a Betlemme.www.proterrasancta.org/aiutaci

Banca Popolare Etica IBAN: IT67 W050 18121010 0000 0122691conto corrente postale 756205 intestato a: Terrasanta Gerusalemme

favore della campagna natalizia, interagendo con gli altri Amici pro Terra Sancta... Novità di quest’anno: i “THE SUN” testimonial d’eccezione della Campagna di Natale. Guarda il video! La rock-band italiana “The Sun“, fortemente legata a Betlemme e alla Terra Santa, sarà il volto di questa Campagna natalizia. Dopo aver vissuto a stretto contatto con la comunità di Betlemme, durante il soggiorno a ottobre 2012, la band si è detta felice di mettersi a disposizione per dar voce ai più deboli: bambini, famiglie e anziani di Betlemme. Per saperne di più, visita la pagina dedicata sul sito: ATS pro Terra Sancta.

Per informazioni: [email protected]

“a Natale ritorna alle Origini”. torna la Campagna ats pro terra sancta a favore di Betlemme19 NOvemBRe 2012

Page 25: Frati della Corda Novembre 2012

Novembre | FdC | 25

Cari Monaci, Care Monache, il 21 novembre di ogni anno la Chiesa celebra la giornata della vita

contemplativa: “essa deve molto a queste persone che si consacrano completamente alla preghiera per la Chiesa e per il mondo” (Benedetto XVI). Anche se la nostra lettera arriva in ritardo, siate sicuri di essere presenti nel nostro spirito. Come Ordinari Cattolici di Terra Santa vi esprimiamo tutta la nostra stima e riconoscenza e vi testimoniamo la nostra vicinanza: vi dobbiamo molto. Le nostre diocesi sono: “arricchite dai monasteri contemplativi che sono centri vitali di preghiera sparsi in tutta la nostra terra” (Lettera Pastorale per l’Anno della fede). I 27 monasteri o case religiose, trasformati in vivi ed eccelsi luoghi dai 259 monaci o monache, sono per noi e per la nostra terra “un segno vivo della presenza del Signore risorto”. “La nostra terra è una terra benedetta poiché è la culla della rivelazione divina e della storia della salvezza e soprattutto perché è la terra dell’incarnazione di Dio” (Chiesa di Gerusalemme, Piano Pastorale Generale, 6). Per noi è sempre una gioia incontrarvi, ascoltarvi e pregare con voi. Ripartiamo da voi più sereni e sempre incoraggiati a donarci completamente alla nostra missione di pastori, di testimoni del Risorto, di seminatori di speranza. Cari contemplativi e

contemplative, Vi chiediamo di essere, con la vostra vita completamente consacrati a Dio, dei fari luminosi posti lungo i nostri cammini. L’Anno della fede è “il momento per accogliere seriamente la sfida di essere una comunità di santi così che la Chiesa Madre di Gerusalemme possa continuare ad essere un faro di luce” (Lettera Pastorale per l’Anno della fede). Lungo quest’Anno della fede vi affidiamo delle intenzioni di preghiera per la nostra terra, per i popoli che vi abitano e per le persone responsabili della res publica, per le iniziative di riconciliazione e di pace, per le attività di formazione dei nostri cristiani, arabi o di espressione ebraica o migranti a causa del lavoro. La vostra preghiera perseverante otterrà da Dio Creatore la grazia di trasformare la nostra Terra Santa da geografia di violenza in geografia di storia della salvezza sempre in costruzione. La vostra preghiera paziente parlerà “un linguaggio di fede che promuova anche la giustizia, la pace, il perdono, la riconciliazione e, soprattutto, la speranza, lì dove il mondo e il suo linguaggio riflettono solo la disperazione” (Lettera Pastorale per l’Anno della fede). Affidiamo alla vostra preghiera fiduciosa le nostre parrocchie, pastori e fedeli, perché attraverso la fede personale e comunitaria divengano “un

segno vivo del Signore risorto”. Questa sarebbe una buona testimonianza della vicinanza dei contemplativi ai sacerdoti impegnati nelle loro attività, se poteste ogni settimana portare nelle vostre preghiere una parrocchia. Sarebbe altresì un’occasione di conoscenza reciproca se poteste invitare l’uno o l’altro parroco a condividere con voi la vita della sua parrocchia. Gli uni e gli altri ne verranno arricchiti

L’aOCts si rivolge ai monaci e alle monache di terra santa21 NOvemBRe 2012

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26 | FdC | Novembre

Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Gaetano Bozzi, Michele Lafronza, Alessandro Selvaggio, Dario Zucaro: sono loro i quattro

ragazzi pugliesi di cui, negli ultimi giorni, tanto si parla nel quartiere cristiano della città vecchia di Gerusalemme. Sono gli studenti dell’Istituto Alberghiero A. Perottì di Bari arrivati in Terra Santa, accompagnati dai professori Michele Rago e Michele Ciliberti, per vivere un’esperienza professionale davvero speciale con il personale in servizio presso la Casa Nova di Gerusalemme, struttura della Custodia di Terra Santa adibita all’accoglienza dei pellegrini. L’idea di questa collaborazione, che si può ben definire fruttuosa, è nata circa un anno fa, durante un colloquio informale tra chi scrive e due docenti dell’Università degli Studi di Bari, il prof. Paolo Ponzio e il prof. Corrado Petrocelli, allora in veste di pellegrini. I due professori, mi consigliarono di avviare progetti di cooperazione tra Istituti Superiori Alberghieri italiani e Casa Nova di Gerusalemme per favorire un “gemellaggio culinario” basato su ingredienti e cibo locali, cucinati con ricette rielaborate secondo la nota fantasia italiana. Questa idea, abbracciata da padre Pio D’Andola (Commissario di Terra Santa delle Puglie e del Molise) e dalla prof.ssa Rosangela Colucci (Preside dell’Istituto Alberghiero di Bari) si è concretata con l’arrivo dei giovani cuochi e dei docenti baresi che, dal 6 al 25 novembre, soggiornano a Gerusalemme condividendo le proprie competenze e capacità con i cuochi arabi di Casa Nova per apprendere, a loro volta, le tradizioni culinarie locali. È giusto ricordare che la Custodia di Terra Santa ha consentito il realizzarsi di questa esperienza, garantendo ai giovani e ai loro docenti l’alloggio presso la struttura di Maria Bambina, la Direzione di Casa Nova ha offerto vitto, escursioni e metà costo del biglietto aereo; mentre la Scuola ha coperto la restante parte del biglietto aereo. Le parole d’ordine di questa esperienza sono state senza

a Casa Nova di Gerusalemme: incontro di gusti della cucina mediterranea21 NOvemBRe 2012

umanamente e spiritualmente. Esprimendo la nostra gratitudine, imploriamo su ciascuno e ciascuna di voi le grazie del Signore e vi benediciamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. + Fouad TWAL Patriarca Latino di Gerusalemme Presidente dell’AOCTS + Giorgio LINGUA Nunzio Apostolico in Giordania + Giuseppe LAZZAROTTO Delegato Apostolico in Gerusalemme e Palestina Nunzio Apostolico in Israele e Cipro + Michel SABBAH Patriarca Latino emerito di Gerusalemme + Elias CHACOUR Arcivescovo Greco-Cattolico Melkita di Akko Vice-Presidente dell’AOCTS + Yaser Al-AYYASH Arcivescovo Greco-Cattolico Melkita di Petra e Philadelphia (Amman) + Joseph SOUEIF Arcivescovo Maronita di Cipro + Mussa Al-HAGE Arcivescovo Maronita di Haifa e di Terra Santa Esarca Maronita di Gerusalemme + Boutros MOUALLEM Arcivescovo Cattolico Greco-Melkita emerito di Akko + Grégoire Pierre MELKI Esarca Siro-Cattolico di Gerusalemme + Joseph Jules Zerey Vicario patriarcale Greco-Melkita di Gerusalemme + Maroun LAHHAM Vicario patriarcale latino per la Giordania + Giacinto-Boulos MARCUZZO Vicario patriarcale latino per Israele + William SHOMALI Vicario patriarcale latino per Gerusalemme e Palestina + Kamal-Hanna BATHISH Vicario patriarcale latino generale emerito + Sélim SAYEGH Vicario patriarcale latino emerito per la Giordania Mons. Joseph KELEKIAN Esarca Armeno Cattolico di Gerusalemme P. Pierbattista PIZZABALLA, OFM Custode di Terra Santa P. David NEUHAUS, S.J. Vicario patriarcale per i cattolici di lingua ebraica P. Evencio HERRERA DIAZ, OFM. Vicario patriarcale latino per Cipro P. Raymond MOUSSALLI Vicario patriarcale caldeo di Giordania P. Pietro FELET, scj Segretario generale

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dubbio collaborazione e condivisione. Non si è voluto, infatti, sostituire la cucina orientale con quella italiana o pugliese, ma giocare soprattutto sull’uso degli ingredienti comuni alle due cucine e quelli peculiari solo dell’una o dell’altra. Una perfetta miscellanea che ha consentito di creare nuovi piatti, nati dalla fantasia dei cuochi di diversa formazione e provenienza, ma accomunati dai prodotti caratteristici della cucina mediterranea. Chi cucina però lascia nelle pietanze una parte di sé, per trasmettere a chi degusta l’amore e la passione dedicati durante la preparazione di quel piatto. I pellegrini, ancora numerosi in questi giorni, hanno potuto mangiare a Casa Nova, percependo nei piatti elaborati dai cuochi arabo-pugliesi, la passione per la cucina, l’abilità nel sapiente utilizzo d’ingredienti diversi e ben combinati tra loro, la sincera, amichevole fratellanza nata tra cuochi e personale di Casa Nova con i giovani in formazione. Anche l’accoglienza riservata al pellegrino dal personale di sala è stata speciale; condensata in un gradevole mix tra elevata professionalità, piacevolmente associato a una buona dose di

simpatia. Se da un lato Casa Nova in questo periodo, come detto, è stata invasa pacificamente da pellegrini e volontari desiderosi di assaggiare le numerose gustose specialità, dall’altro i giovani cuochi pugliesi hanno potuto fare un’esperienza lavorativa all’estero, importante per il loro curriculum studioroum, vivendo quotidianamente la realtà e la cultura

orientale di Gerusalemme e altri luoghi della Terra Santa. Dopo le ore di lavoro, infatti, ragazzi e docenti hanno visitato, guidati da frati francescani o da volontari della Custodia, il Santo Sepolcro, il Monte degli Ulivi, il Cenacolo, il Museo della Flagellazione, il Convento di San Salvatore e altre località vicine, come Betlemme. Non sono mancati momenti di preghiera e riflessione nei luoghi, dove il Signore ha lasciato la sua testimonianza d’amore. Alla luce del successo, forse inaspettato, ma senza dubbio piacevole, l’Istituto Alberghiero Perotti ha espresso la volontà di continuare la collaborazione con Casa Nova. Sull’onda di questa esperienza positiva si potranno valutare anche altre richieste pervenute da diversi Istituti Alberghieri, tra cui l’Alberghiero “E. Mattei” di Vico del Gargano (FG). Di sicuro, sia il personale di Casa Nova sia i giovani italiani, inventeranno nuove future occasioni per preparare pietanze con sapori e gusti mediterranei, ispirate dalla fusione della cucina palestinese di Gerusalemme con quella italiana.

Fra raffaele Caputo, OFmwww.custodia.org

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Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Giovedì pomeriggio, nella sala dell’Immacolata del Convento di San Salvatore, Mons.

Francesco Iannone ha tenuto la conferenza dal titolo ”Chiesa e modernità: il Concilio Vaticano II cinquant’anni dopo: grazia e traccia per la nuova evangelizzazione”. Iniziativa organizzata nell’ambito del programma di Formazione Permanente della Custodia. Come proposto dal Comitato dei Religiosi di Gerusalemme all’Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa, molte delle iniziative programmate durante l’Anno della Fede, saranno condivise tra le varie comunità cattoliche della Terra Santa; per approfondire ancor più la vita di fede già in atto. Dopo la presentazione del programma da parte di Fra. Marcello Cichinelli, responsabile della Formazione Permanente della Custodia, Fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, porgendo i saluti di benvenuto al pubblico in sala, ha presentato il relatore Mons. Francesco Iannone, Professore Di Teologia Dogmatica all’Istituto dell’Italia Meridionale. Il tema trattato, è di grande attualità e di fondamentale aiuto, per vivere le grazie scaturite dai recenti eventi ecclesiali: Giubileo del Concilio Vaticano II, apertura dell’Anno della Fede e, l’appena concluso Sinodo per la nuova evangelizzazione. Argomenti fondamentali per raggiungere la piena consapevolezza dei tesori immensi che la Chiesa ci offre in questo tempo. Mons. Francesco nella sua conferenza ha ricordato l’importanza dell’intuizione di Papa Giovanni XXIII nell’indire un “Concilio pastorale e non un Concilio che formulasse dogmi o dichiarasse condanne, un Concilio che aiuterà la Chiesa a leggere i -segni dei tempi- e collocarsi nel presente e nel mondo, poiché la Chiesa non è un Museo da custodire, ma un giardino da coltivare. Consapevolezza oscurata negli ultimi due secoli, per motivi teologico e storico – culturale. Il Vaticano II ha avuto il coraggio di riprendere il dialogo con la

ragione moderna e aprirsi al mondo che è il luogo della gioia e della speranza. Annunciare Gesù Cristo unico Salvatore del mondo, oggi appare più complesso che nel passato, ma la missione non è mutata, così come non devono cambiare entusiasmo e coraggio che mossero gli Apostoli e i primi discepoli; sorretti e spinti dallo Spirito Santo ad aprire le porte del cenacolo, costituendoli evangelizzatori! Non siamo soli: ci accompagna il grande evangelizzatore, lo Spirito di Gesù! Al termine della conferenza, Monsignor Iannone ha risposto in maniera simpatica e puntuale, ad alcune domande poste dal pubblico. L’iniziativa è terminata con la recita del “Credo” preghiera quotidiana suggerita per la celebrazione dell’Anno della Fede, affinché con il cuore si creda, per ottenere la giustizia e, con la bocca, si professi la fede per ottenere la salvezza.

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Chiesa e modernità: il Concilio Vaticano ii Cinquant’anni dopo. Grazia e traccia per la nuova evangelizzazione 23 NOvemBRe 2012

Pregate per i bambini di Gaza23 NOvemBRe 2012

“Gaza è in Guerra … sì …. ma noi… noi sappiamo, nel profondo dei nostri cuori e delle nostre menti che il nostro

Pastore si prende cura di noi” Ha affidato al testo di una mail la sua testimonianza. George è un giovane cristiano di Gaza … parte di una comunità che rappresenta una piccolissima minoranza della popolazione della striscia, meno dell’uno per cento di quasi un milione e settecentomila persone. Pochi mesi fa, l’avevamo incontrato a Gerusalemme, dove era riuscito ad arrivare grazie a un permesso speciale, insieme alla moglie e alla figlia Layla, per il battesimo di un nipotino. Ci aveva parlato anche della vita a Gaza e delle speranze di pace della sua popolazione. in questi giorni, al telefono, ci ha raccontato le difficoltà del conflitto, le notti insonni mentre la casa trema. “alla piccola Layla diciamo che qualcuno

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24-25 NOvemBRe 2012BeTLemme, BASILICA DeLLA NATIvITà ChIeSA DI S. CATeRINA

ingresso solenne del Custode a Betlemme 

sono stati giorni particolari, vissuti, come ogni anno, la settimana prima dell’inizio d’Avvento,

per la solenne entrata del Custode di Terra Santa a Betlemme, nella festività di Santa Caterina, patrona della Parrocchia francescana. La tradizionale festa è iniziata sabato mattina presso il Divano

sta bussando alla porta”, ha spiegato. durante il giorno si resta chiusi in casa … per le strade girano solo le auto della stampa e delle tv. solamente oggi, martedì, la comunità cattolica latina si è riunita per il funerale di un parrocchiano, morto per un attacco cardiaco durante la paura dei bombardamenti. al telefono, George è preoccupato ma sorprendentemente sereno, sicuro nella sua fede … lo sono anche le parole della sua lettera “Consideriamo questi tempi difficili che stiamo attraversando come una croce che dobbiamo portare per condividerla con il nostro signore… questa è la nostra parte della sua croce, così come ogni cristiano ha la propria croce, a seconda di cio’ che vive” “Vi chiedo solo di pregare sempre di più per i bambini di Gaza….”

redazione FmC

del Convento di San Salvatore a Gerusalemme. Un’occasione attesa ogni anno per l’incontro conviviale tra il Mukhtar, Sig. Yacob Amer, accompagnato da altri parrocchiani e il Custode di Terra Santa, fra Piebattista Pizzaballa, il Vicario Custodiale, fra Artemio Vitores, il Parroco di San Salvatore, fra Feras Hejazin. Al termine dell’incontro, il corteo delle macchine, scortato dalla polizia israeliana, si è avviato lungo la strada che conduce a Betlemme, partendo da Porta Nuova. Prima sosta presso il Convento di Sant’Elia, “Mar Elias”. Nell’antico monastero bizantino si ricorda il luogo in cui riposò il profeta Elia, durante il suo viaggio verso il Monte Oreb, intrapreso dal Monte Carmelo per sfuggire all’ira della regina Gezabele (1Re 19,4-8). Qui finisce la giurisdizione parrocchiale di Gerusalemme e si entra in quella della parrocchia di Beit Jala (Palestina). L’ingresso del Custode è stato accolto con gioia dal Parroco, Padre Ibrahim Shomali, dalle autorità civili isareliane e dall’intera comunità cristiana di Beit Jala. Dopo gli scambi d’auguri, un nuovo gruppo di auto si è unito al corteo. Soltanto tre volte l’anno, ai veicoli provenienti dai territori posti sotto il controllo dell’Autorità Nazionale Palestinese, è consentito varcare i confini dello Stato di Israele, superando il muro di separazione. Appena superata la tomba di Rachele, la scorta militare israeliana ha lasciato posto alla Polizia palestinese, che ha scorato il Padre Custode fino alla Piazza della Mangiatoia a Betlemme. Nella piazza, tanti studenti delle scuole di Terra Santa e dell’Istituto San Giuseppe e scout, vestiti delle loro uniformi variopinte, insieme alle autorità locali, al nuovo Sindaco di Betlemme, signora Vera Baboun, aspettavano l’arrivo del Custode. Nello spazio antistante l’ingresso della basilica, fra Artemio Vitores, Vicario Custodiale, fra Stéphane Milovitch, Guardiano del Convento di Santa Caterina, seminaristi della Custodia e parrocchiani hanno accolto il Custode. Al termine dei saluti da parte dei francescani, dei rappresentanti

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delle Chiese ortodosse e delle autorità civili, il Custode è entrato solennemente nella chiesa di Santa Caterina, attraverso la Basilica della Natività, gremita di fedeli locali pellegrini. Il rito è iniziato con il bacio della Croce all’ingresso della Chiesa, sulle note del Te Deum, il Custode ha raggiunto l’altare maggiore. Dopo il benvenuto del Parroco, fra Marwan Dèides, il Custode ha ringraziato tutti i presenti e ha donato al nuovo Sindaco la Bibbia, rosario e crocifisso La Signora Baboun ha ringraziato il Custode sottolineando che la sua missione, se pur difficile, sarà rischiarata dalla luce della Parola. Al termine della celebrazione, il Custode ha impartito a tutti i presenti, la benedizione solenne. Un momento di cordiale scambio d’auguri, nel chiostro della Chiesa, ha concluso la cerimonia svolta leggermente sottotono in segno di solidarietà verso le famiglie delle vittime di Gaza. Nel pomeriggio il Padre Custode ha presieduto la celebrazione dei primi Vespri con la processione alla Grotta della Natività. Domenica 25 novembre, Festa di Cristo Re, celebrazione della Santa Messa presso la Chiesa di Santa Caterina, solennemente presieduta dal Padre Custode. I francescani dimorano a Betlemme dal 1347 nel convento proprio accanto alla Basilica della Natività. La Chiesa dedicata alla Santa Martire Caterina, costruita nel XII secolo, è stata in seguito ampliata e modificata.

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“E si prostrarono davanti a Lui in adorazione.” (mt 2,11b)

Al Romitaggio del Getsemani riprende, anche per quest’Avvento, la Lectio Divina sui testi biblici della Domenica (in italiano). Ti aspettiamo i sabati 1 – 8 – 15 - 22 Dicembre, alle ore 15.30, nella Cappella del Romitaggio. Porta con te la Bibbia! “Tutto ciò che è assunto è salvato e tutto ciò che è salvato è assunto”(s. atanasio, Contra arianos ii 69) È possibile parcheggiare all’interno del Romitaggio.

info: [email protected] tel. 02-6266430 mob. 052 7713784 www.custodia.org

al romitaggio del Getsemani Lectio per l’avvento 2012

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il tradizionale appuntamento del Magnificat con il pubblico della più bella hall di Gerusalemme,

quella del Brigham Young University, meglio nota come Università dei Mormoni, è stato una vera festa di giovani e di artisti. Il Magnificat ha presentato i suoi allievi, dai più piccoli come Ireen Kort, 8 anni, ai più grandi, come Nadia Tadros, 20 anni; e ha fatto ascoltare quasi tutte le sezioni del suo insegnamento: i violini e i flauti, il pianoforte e la chitarra, il canto solistico e il coro Yasmeen, l’orchestra primaverile e l’orchestra da camera diretta dal maestro Robert Canetti. Più di 60 artisti, fra allievi e professori, hanno lavorato al successo di questo evento, fra i più attesi dell’anno. Infatti, sia la direzione artistica della BY University, che la gente del Magnificat danno molta importanza a questo incontro d’autunno: i Mormoni di Gerusalemme da anni sono impegnati a sostenere le attività musicali in questa regione del Medio Oriente. Una o due volte

alla settimana, ad esempio, offrono agli artisti la possibilità di affrontare un pubblico numeroso e qualificato, come quello che si dà convegno nella loro prestigiosa hall sul Monte degli Ulivi. In questo senso condividono pienamente le finalità del Magnificat, rinnovando da sette anni l’invito a partecipare alla loro prestigiosa stagione concertistica. Di anno in anno il pubblico può costatare la maturazione e lo sviluppo della Scuola di Musica della Custodia di Terra Santa. La presenza delle due orchestre del Magnificat, quella “primaverile” e quella da camera, ha fatto chiaramente intuire che il ritmo di crescita non si è arrestato, ma ha tutta la voglia di raggiungere traguardi di eccellenza. Alla fine del concerto il coro Yasmeen diretto da Lina Pudžiuvelytė ha eseguito l’inno del Magnificat, composto da Jiries Boullata (ex allievo e ora insegnante della scuola), che ha accompagnato al pianoforte il coro e l’orchestra.

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Gli studenti del magnificat in concerto nella stagione musicale dell’Università dei mormoni25 NOvemBRe 2012

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Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

“La presenza della Chiesa in Terra Santa, che ha resistito miracolosamente sotto il dominio

ostile durato per secoli, deve perseverare nella testimonianza di questo impegno”. È l’essenza del messaggio augurale, consegnato dal Cardinale Edwin Frederick O’Brien, al suo arrivo in Terra Santa. Lunedì 26 novembre, nel tardo pomeriggio, l’Ingresso solenne del Cardinale , atteso alla Porta di Giaffa e accompagnato alla sede del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Il giorno successivo, alle ore 14,15, partenza del corteo, dal Patriarcato Latino verso il Santo Sepolcro. Sua Eminenza Il Cardinale Edwin Frederick O’Brien, è stata accompagnato

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il Cardinale O’Brien, in visita alla terra santa, porta un messaggio di solidarietà e pace28 NOvemBRe 2012

verso il Sepolcro dal Patriarca, Mons.Fouad Twal, dai Capi delle Chiese cristiane, dai frati della Custodia di Terra Santa. La processione partecipata da Cavalieri, religiosi e religiose, seminaristi, fedeli e rappresentanti delle autorità civili, preceduti dai Kawwas ha sfilato per le strade della Citta Vecchia per la cerimonia dell’Ingresso solenne al Santo Sepolcro. Com’è tradizione la porta della Basilica della Risurrezione, chiusa appena prima, è stata riaperta all’arrivo del corteo che accompagnava il porporato, Gran Maestro dell’Ordine equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa,

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alle ore 18,00 presso la Sala Immacolata Convento di San Salvatore si è tenuta

la conferenza dal titolo: Il Terzo Ordine francescano in relazione con gli altri ordini della famiglia francescana. Fra Ivan Matic, ofm, Assistente Generale dell’Ordine Francescano Secolare, in visita in Terra Santa, ha incontrato per la prima volta la Famiglia francescana di Terra Santa. Fra Ivan Matic, ha presentato l’Ordine Francescano Secolare (terza forza della famiglia francescana: 450.000 persone presenti in 112 Paesi). Approfittando della presenza di Fra Ivan abbiamo pensato di proporre un incontro di formazione e condivisione per l’intera famiglia francescana, sogno di Francesco, sequela del Cristo, povero e Crocefisso. Alle ore 19.30 nella Chiesa di San Salvatore i Vespri per la festa di tutti Santi francescani. L’incontro rientra nel programma di Formazione Permanente proposto da Fra Marcelo Ariel Cichinelli, ofm, Moderatore per la Formazione Permanente Custodia di Terra Santa .La cena conviviale nel refettorio di San Salvatore ha concluso la serata.

Conferenza

il terzo Ordine francescano29 NOvemBRe 2012

ha accolto Sua Eminenza O’Brien davanti alla pietra dell’unzione, rivolgendogli un messaggio di benvenuto: “Gerusalemme, crocevia di popoli, nazioni e fedi, è il Luogo dove dobbiamo giungere per comprendere la profondità dell’amore di Cristo e, allo stesso tempo, far conoscere e testimoniare questo amore che sorpassa ogni conoscenza”. Fra Artemio Vitores, Vicario Custodiale, è entrato con il Cardinale nella Tomba di Cristo Risorto, per un momento di raccoglimento nel luogo più significativo della nostra fede. Il Patriarca, Mons. Fouad Twal, nel suo discorso di benvenuto, davanti alla tomba, ha ringraziato il Gran Maestro per l’interesse vivo e generoso, sempre dimostrato dai molti Cavalieri e Dame dell’Ordine di tutto il mondo, per la Terra Santa; dichiarando:“Apprezziamo il vostro sostegno e la solidarietà con gratitudine”. Sua Eminenza Il Cardinale Edwin Frederick O’Brien ha ringraziato e risposto ai saluti, confermando l’impegno dell’Ordine, per i cristiani della Terra Santa. Dopo la benedizione finale, il corteo è tornato al Patriarcato Latino per il ricevimento ufficiale d’auguri. Sua Eminenza, il Cardinale Edwin Frederick O’Brien, continuerà il pellegrinaggio in Terra Santa visitando i vari Luoghi santi e le Istituzioni seguite dall’Ordine del Cavalieri come, ad esempio, l’Università di Betlemme e di Madaba, Scuole e Parrocchie. In programma anche incontri con Capi delle altre religioni. Edwin Frederick O’Brien, posto da Benedetto XVI il 15 marzo 2012 a capodell’istituzione che sostiene le attività educative, caritative e assistenziali della Chiesa in Terra Santa, ha ricevuto la porpora il 18 febbraio 2012. Il cardinale statunitense, Gran Maestro dell’Ordine equestre de lSanto Sepolcro di Gerusalemme, è alla guida di una realtà che conta oltre 28.000 membri tra cavalieri, dame ed ecclesiastici, presenti nelle cinquantanove luogotenenze distribuite in tutto il mondo.

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Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Venerdì 30 novembre si è svolta a Gerusalemme una visita guidata ai luoghi di proprietà dei

francescani, organizzata dalla sede locale della Società Dante Alighieri.L’iniziativa è stata ideata durante un incontro amichevole tra chi scrive e i due responsabili della suddetta Società, il Presidente David Patsi e la Direttrice Alisa Varadi Benabu, mentre la sua riuscita è dovuta anche al sincero interessamento di Doni Ferrari. Con questa iniziativa si è voluto far conoscere l’attività svolta dai Frati Francescani in Terra Santa attraverso l’accesso ad alcuni luoghi significativi in cui loro operano e risiedono. Sin da subito tale visita ha suscitato un notevole interesse come dimostra il fatto che la Società ha dovuto respingere le iscrizioni di tanti altri soci desiderosi di partecipare alla visita guidata. A ulteriore dimostrazione di quanto detto, si pensi che, alle 8.45 del mattino, i 30 partecipanti erano già tutti presenti nei pressi di Porta di Giaffa ed erano pronti a mettersi in marcia… sebbene la partenza fosse stabilita per le ore 9.In perfetto orario, quindi, il gruppo si è diretto verso la sede della Custodia dove ha incontrato il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa. Il Custode, parlando in perfetto ebraico quasi fosse la sua lingua madre, ha sinteticamente presentato la storia della Custodia e le attività

realizzate sino ad oggi dai Frati Francescani, rispondendo alle numerose domande fatte dai partecipanti. Ovviamente, le richieste hanno interessato molteplici aspetti: dal rapporto con le altre chiese cattoliche, all’organizzazione interna della Custodia; dalla presenza dei Francescani nel mondo allo status quo, sino alla spiegazione del significato dello stemma della Custodia e della croce cosmica. Un incontro che ha davvero entusiasmato tutti i partecipanti, permettendo di far capire chi sono i Francescani, di cosa si occupano in Terra Santa e, più in generale, nel mondo. Lo stesso Padre Custode si è detto molto contento della riuscita dell’incontro che gli ha permesso anche di ‘rispolverare’ il suo ebraico.In seguito il gruppo, guidato da frate Alberto Joan Pari (anch’egli ottimo conoscitore della lingua ebraica), ha proseguito la visita in alcuni ambienti del Convento di San Salvatore (chiesa, refettorio e terrazza panoramica) e ha avuto ulteriori informazioni sulla vita quotidiana della comunità francescana.Una tappa ‘a sorpresa’ è stata effettuata presso la nuovissima Biblioteca Custodiale di San Salvatore grazie alla gentile concessione del suo Direttore, padre Marcello Badalamenti; invece, Suor Miriam Michalak e Alessandro Tedesco, illustrando brevemente la storia dell’edificio e presentando il

La società dante alighieri di Gerusalemme in visita ai luoghi dei Frati Francescani in terra santa30 NOvemBRe 2012

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Christian Presence in the Holy Land

Jerusalem (2010) Chr.Arabs Non ArabsOld 4,348 904Christian 2,872| 300|muslim Quarter 1,140| 76|armenian Quarter 258| 492|Jewish Quarter 78| 36|Beit Hanina-shu’afat-sheikh Jarrah 3,441 296Pisgat Ze’ev-mount scopus-Neva Ya’kov 522 223Kiryat Yavel-ir Ganim-Kyriat menahem 207mount Zion-abu tor 56Baka’a-talpiot 259Gilo 103Beit safafa 625 ethiopian neighborhood 61Other areas 1,712

total 11,576 3,821 = 15,397Population of Jerusalem [2010] 780.200 Christians 1.96%[today] 814.909

contenuto della biblioteca, hanno regalato ai 30 visitatori ‘un piacevole assaggio’ del ricco e antico patrimonio librario in possesso dei Francescani.Dopo una veloce sosta al Santo Sepolcro e percorrendo un tratto della Via Dolorosa, i visitatori sono giunti presso il Convento della Flagellazione per la visita del Museo, guidati in lingua inglese dal suo Direttore, padre Eugenio Alliata. Il noto archeologo francescano ha sapientemente presentato le collezioni del museo coinvolgendo tutti i partecipanti e trasmettendo loro la sua ben nota passione per l’archeologia. Anche in questo caso non sono state poche le curiose e interessanti domande rivolte a padre Eugenio sui materiali esposti al Museo. Infine, la visita si è conclusa con una spiegazione della città di Gerusalemme, vista

In addition to this Christian population there are an unknown number of migrant laborers (foreign workers) and refugees (mainly from South Sudan and Eritrea) who work in Jerusalem. Salient among these is the congregation of Filipinos who worship at the church in the Ratisbonne Monastery in the center of the city and in other churches.

dai tetti del Monastero della Flagellazione.Questa visita guidata ai luoghi francescani di Gerusalemme è stata senza dubbio un grande successo perché è servita a far capire a tutti i visitatori le attività dei Frati Francescani, a sciogliere dubbi e a rispondere alle tante curiosità sui cristiani di Terra Santa.Ritengo sia interessante constatare come, da un lato, la Società Dante Alighieri impegnata a diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo, e composta da israeliani legati in diverso modo all’Italia, si sia interessata ai Frati Francescani e, dall’altro, come la Custodia di Terra Santa, nel segno del più puro ecumenismo, abbia aperto le porte dei propri Conventi ai fratelli ebrei.

Giuseppe schiavariello

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Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Palestina e Onu. Una dichiarazione dei capi delle chiese di Gerusalemme

due stati per i due popoli, la necessità di negoziati, Gerusalemme città condivisa

da israeliani e palestinesi e dai fedeli delle tre religioni: sono alcuni dei punti, contenuti in una dichiarazione comune diffusa oggi a Gerusalemme, dai rappresentanti delle chiese cristiane, in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e della richiesta palestinese del riconoscimento del proprio Stato. La dichiarazione, firmata da 11 leader cristiani, tra i quali il patriarca latino Fouad Twal, il custode di Terra Santa padre Pierbattista Pizzaballa, Mounib Younan della chiesa luterana evangelica di Giordania e Terra Santa e Teofilo III, patriarca greco-ortodosso, ribadisce che “la soluzione di due Stati serve alla giustizia e alla pace e che israeliani e palestinesi devono vivere ognuno all’interno dei propri Stati indipendenti in pace e giustizia, nel rispetto dei diritti dell’uomo e conformemente al diritto internazionale”. I leader - riferisce l’agenzia Sir - sottolineano che “il negoziato è il mezzo migliore per risolvere i problemi insoluti tra le due parti e che palestinesi e israeliani dovrebbero accettare qualsiasi risultato del voto Onu”. Nel testo viene toccata anche la questione di Gerusalemme, definita “Città santa per le tre religioni” e dove “tutti dovrebbero vivere in pace e tranquillità, una Città che dovrebbe essere condivisa dai due popoli e dalle tre religioni. Facciamo appello – conclude la dichiarazione - a coloro che prendono decisioni, alle persone di buona volontà a fare il possibile per conseguire la giustizia attesa da molto tempo, la pace e la riconciliazione tra israeliani e palestinesi, affinché si avveri la profezia del profeta Davide, ‘amore e verità si incontrano, giustizia e pace si abbracciano’”.

1. La soluzione dei due Stati serve alla giustizia e alla pace.2. Gli israeliani e i palestinesi devono vivere ciascuno dei propri Stati indipendenti in pace e giustizia, rispettando i diritti dell’uomo conformemente al diritto internazionale.3. Il negoziato è il mezzo migliore per risolvere i problemi irrisolti tra le due parti.4. Palestinesi e israeliani dovranno sapersi contenere, quale che sia l’esito del voto alle Nazioni Unite.5. Gerusalemme è una Città Santa per i seguaci delle tre religioni abramitiche, nella quale tutti dovrebbero poter vivere in pace e tranquillità; una città che dovrebbe essere condivisa dai due popoli e dalle tre religioni.Noi facciamo appello a coloro a cui spettano le decisioni e alle persone di buona volontà, perché facciano quanto è in loro potere affinché si affermino quella giustizia tanto a lungo attesa, la pace e la riconciliazione tra israeliani e palestinesi, e perché la profezia del profeta Davide sia nuovamente vissuta: «Amore e verità si incontrano, giustizia e pace si abbracciano» (Salmo 85,11)

† s.B. theophilos iii, patriarcato greco-ortodosso † s.B. Fouad twal, patriarcato latino † s.B. tarkom ii manoogian, patriarcato apostolico armeno Fra Pierbattista Pizzaballa, ofm, Custodia di terra santa † mons. anba abraham, patriarcato copto-ortodosso † mons. swerios malki mourad, patriarcato siro-ortodosso † mons. abune mathias, patriarcato etiope-ortodosso † mons. Joseph Jules Zreyi, patriarcato greco-cattolico † mons. suhail dawani, chiesa anglicana di Gerusalemme † mons. mounib Younan, chiesa evangelica luterana in Giordania e terra santa † mons. Pierre malki, patriarcato siro-cattolico.

terrasanta.net

È uscito il nuovo numero della rivista Terrasanta

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Bellissime illustrazioni ad acquarello, ad opera di Sandra Borgogno, volontaria di ATS pro

Terra Sancta, e una storia scritta da Osama Hamdan, Carla Benelli e Wala Ghazal, anch’essi collaboratori di ATS pro Terra Sancta: è il libro realizzato per i bambini di Sabastiya, che racconta la storia del villaggio sotto forma di fiaba. Simpatici pupazzetti, usciti dalla valigia di due clown, si aggirano una notte per le strade di Sabastiya, e attraversando i diversi luoghi significativi della storia di questa cittadina ne ricostruiscono il glorioso passato.Il libro è stato realizzato grazie al contributo di ATS pro Terra Sancta, del Programma PMSP del Consolato Italiano, della Fondazione Cariplo, della Regione Lombardia (Italia), del Mosaic Center di Gerico, del Comune di Sabastiya, del Ministero degli Enti Locali e di quello del Turismo dell’Autorità palestinese.I libretti verranno distribuiti gratuitamente alle famiglie di Sabastiya, e a tutte le scuole della regione

www.proterrasancta.org

Un libretto per raccontareai bambini di sabastiya la storia del loro villaggio

Cari Fratelli,

abbiamo ricevuto queste informazioni dal Ministro Regionale, che vi trasmettiamo per la nostra preghiera per i fratelli della Siria.

rev.mo padre Custode,

la situazione in siria è peggiorata, da ieri non si può metterci a contatto con i frati perchè tutte le comunicazioni coll’estero sembra che siano rotte o staccate, e quindi non riusciamo a sapere nulla riguardo ai nostri frati. io cerco quasi ogni giorno a contattare damasco, aleppo, i villaggi dell’Oronte e Latikia, ma da ieri che non riesco a parlare con nessuno di queste località.ieri sera le notizie portano combattimenti forti a damasco e specialmente sulla strada dell’areporto, inoltre per un po’ di tempo l’areoporto di damasco stesso fù chiuso. martedì scorso arrivò il vescovo Latino di aleppo, ed è partito in italia il mercoledì notte. Ci disse che si combatte a aleppo, ma fino a quella data le strade erano aperte, anch’io parlando i frati di aleppo e damasco, mi hanno detto il martedì scorsi che si combatte, ma tutte le strade erano aperte, ma la gente, ed anche alcuni frati, avevano paura, di quel che possa succedere.da più di una settimana i villaggi dell’Oronte sono chiusi e difficilmente si poteva contattarli. ma ora tutto è chiuso ed inutile provare.Confidiamo nella divina Provvidenza e nell’intercessione della Vergine e di sant’antonio... Grazie.

fr. Halim Noujaim

Notizie dalla siria

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FRATERNITAS Ita. Vol. XLV. Nr. 193 — OFM Roma — E-mail: [email protected] — 01. 12. 2012

FRATERNITAS | OFM | DOCUMENTI | ALBUM

►01-05 dicembre: Continuazione delle visite alle Provincie di S. France-sco di Porto Alegre, alla Provincia della Santa Croce di Belo Horizonte, e alla Custodia del Sacro Cuore (Brasile). ►06 dicembre: Incontro Natalizio con la Fraternità Beato P. Gabriele Maria Allegra (Roma). ►08 dicembre: Festa dell’Immacola-ta Concezione, Patrona dell’Ordine dei Frati Minori, in Curia (Roma). ►10-14 dicembre: Incontro con i Ministri Provinciali di USA e suoi Defini-tori (USA). ►16 dicembre: Celebrazione di clau-sura del VI Centenario della Fondazio-ne del Convento Francescano della Rabida (Huelva – Spagna). ►17-24 dicembre: Tempo forte del Definitorio Generale (Roma). ►17-22 dicembre: Visita alle Con-gregazioni Vaticane e alle Case dipen-denti dal Ministro generale (Roma). ►24 dicembre: Celebrazione del Natale in Curia Generalizia (Roma). ►25 dicembre: Celebrazione eucari-stica del Natale a Greccio.

Roma - Incontro Case dipendenti dal Ministro Generale

Agenda del Ministro generale

Et Verbum caro factum est

N atale ci ricorda anche la necessità di essere portatori della Buona Novella, ai vici-

ni e ai lontani (cf. Ef 2,17), a quelli che sentiamo vicini e a quelli che pensiamo lontani. Chi si è incontrato con Cristo non può fare a meno che convertirsi in annunciatore della Ve-rità, come fece la Samaritana (cf. Gv 4,28-29). Chi ha scoperto Cristo, come il tesoro della sua vita, non può non comunicare agli altri questa scoperta, come la donna che ritrova la dramma perduta (cf. Lc 15,8ss). Come i pastori, che hanno incontra-to il Cristo, non possono fare altro se non comunicare questa buona notizia (cf. Lc 2,16ss). E questo con gioia, come i pastori (cf. Lc 2,20); senza pausa, come i discepoli di Emmaus (cf. Lc 24,33), con corag-gio, come i primi discepoli (cf. At 5,22ss), e con creatività, come han-no fatto i nostri grandi missionari lungo gli oltre 800 anni della nostra

S abato 10 novembre 2012, nell’Auditorium Antonianum di Via Merulana a Roma, si è

celebrato un incontro fraterno e for-mativo delle “Case dipendenti dal Mi-nistro Generale”. Hanno partecipato circa 130 Frati provenienti dal Collegio Internazionale S. Antonio, la Fraterni-tà Francescana Internazionale Beato P. Gabriele M. Allegra OFM, il Collegio S. Isidoro, la Comunità dei Frati Peni-tenzieri di S. Giovanni in Laterano, il Convento di S. Francesco a Palestrina e la Curia Generalizia S. Maria Media-trice. L’incontro ha voluto essere una cele-brazione particolare in occasione della conclusione dell’VIII Centenario della consacrazione di S. Chiara. Madre Presidente delle Sorelle Clarisse dell’Umbra, sr. Angela Emmanuela Scandella ha tenuto una relazione dal titolo: “Che cosa dice oggi santa Chiara ai Frati Minori?”. Sr. Angela ha immaginato che alcune parole di S. Chiara d’Assisi potrebbe idealmente dire ai Frati riguardo alla

vera vocazione, alla profonda e sem-plice povertà, all’onestà di vita, alla verità della contemplazione, alla pre-ghiera incentrata sulla Parola di Dio, alla celebrazione sincera della liturgia e i sacramenti… in una dinamica di ascolto interiore del cuore dal Cristo vivo e risorto, per conformare quoti-dianamente la nostra risposta in un’obbedienza di fede espressa nella vita di carità fraterna, testimoniare per la nuova evangelizzazione da dire alla Chiesa e al mondo, frutto della qualità vocazionale sia dei Frati sia delle Sorelle Povere. Dopo la ricca e densa riflessione si è celebrata la S. Messa nella Basilica di S. Antonio, presieduta dal Ministro Generale insieme ai Guardiani e da tutti i confratelli rappresentanti delle diverse Case dipendenti. Nell’omelia, il Ministro Generale a partire della Paro-la di Dio proclamata, ha posto l’accen-to sulla vita fraterna come spazio in cui vivere e annunziare il Vangelo che abbiamo professato, come terreno dove fare esperienza vera e profonda

del Cristo, per aiutare la Chiesa e l’Or-dine.

storia. La gioia che produce questa scoperta (cf. Mt 13,44), la parola che arde in un cuore innamorato del Signore (cf. Lc 24,32), l'esperienza di chi si sente graziato dallo sguardo d'amore del Signore (cf. Mc 10,21), pongono i suoi piedi in movimento per "uscire" e andare incontro all'al-tro, attraversando ogni tipo di bar-riera culturale, sociale e religiosa. L’ardore missionario è il miglior test per sapere se abbiamo veramente incontrato Cristo. (Dalla lettera del Ministro generale per il Natale 2012)

Fraternitas

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Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

F R A T E R

N I T A S

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Intervista al novantenne Fr. Thaddée Matura

N ato il 24 ottobre 1922 a Zalesie Wielkie, in Polonia,

Fr. Taddée per ragioni fa-miliari ha raggiunto, alla vigilia della seconda guerra mondiale, suo padre in Ca-nada. Frequentando un collegio gestito da Frati Minori, in Fr. Thaddéè è sorto il desiderio di diventa-re Francescano. Così il 7 aprile 1940 è entrato in Noviziato nella Prov. S. Giu-seppe, nel 1941 ha emesso la professione temporanea e nel 1944 quella solenne, il 27 giugno 1948 è stato or-dinato sacerdote.

1. Qual è stato il suo itinerario fran-cescano? Quest'anno compio 72 anni come francescano. Questi anni posso divi-derli in tre tappe. La mia vita france-scana in Canada (1940-1964) può essere riassunta come tempo di for-mazione, di studi universitari (Roma-Gerusalemme) e di insegnamento. È stato un tempo di approfondimento intellettuale e teologico, di doman-de, di tentativi di migliorare. Poi il mio esodo verso la Francia (1964 ). In un primo momento c'è stato l'e-sperienza di Taizé, dove con altri frati ho vissuto otto anni. Successi-vamente mi sono inserito nella “nuova fraternità” di Grambois. Que-sta tappa è stata la più creativa e feconda della mia vita. Le due espe-rienze mi hanno finalmente permes-so di creare e di vivere concreta-mente qualcosa di nuovo, più vicino all’ideale francescano primitivo. Du-rante questi anni ho potuto appro-

fondire teorica-mente la mia conoscenza di Francesco, so-prattutto dei suoi Scritti, così come la storia dell’Ordine. Du-rante questi anni, inoltre, ho iniziato a viag-giare, a scrivere e, quindi, ad avere multi con-tatti con la Fa-miglia France-scana dei cin-que continenti. Dopo la chiusu-

ra di Grambois (1994) si è aperto un periodo di maturazione e di riflessio-ne, cercando di pubblicare il risultato dei miei studi sul messaggio scritto di Francesco, messaggio sul quale ho lavorato, a partire dalla mia forma-zione di esegeta, ma anche riferen-domi a situazioni concrete della vita dell’Ordine.

2. Qual è stato l'essenziale nella sua vita e nella sua ricerca? La frase di san Francesco «Nient'altro dobbiamo desiderare, nient'altro volere, nient'altro ci piac-cia e diletti, se non ... il solo vero Dio» (Rnb 23,9), mi ha incessante-mente guidato ed aiutato nella mia lunga vita francescana. Credo che Dio, il desiderio di Dio, sia stato il vero centro della mia vita francesca-na, il suo motore. Così pure la signi-ficativa "espressione": «osservare il santo Vangelo di Gesù Cristo», pen-so sia stata il cuore della mia voca-zione. Pertanto, ho provato grande

gioia nel vedere nel corso degli anni che molti altri, nella Famiglia France-scana e altrove, avevano gli stessi "centri" e cercavano di viverli con gioia e coraggio. 3. Come vede il presente e il futuro nostro Ordine? L'attuale situazione dell’Ordine è conosciuta e possiamo descriverla oggettivamente. Quanto al futuro, non sono un profeta! Tuttavia, lo vedo immerso in una crisi salutare. Negli ultimi cinquant'anni siamo quasi dimezzati. Tale diminuzione sembra inesorabile e tocca la nostra presenza ovunque, forse, con l’ecce-zione dell’Africa e dell’Asia. Tutto ciò ci obbliga alla chiusura delle case, all’abbandono delle istituzioni, alla fusione delle Province. Quanti sare-mo fra 20-30 anni? Eppure credo «nella forza del Vangelo». Mentre invecchiamo, diminuiamo e tendiamo a sparire, abbiamo ritrova-to e approfondito come quasi mai nella nostra storia, le nostre origini e la nostra vera identità di Frati Mino-ri, contemplativi in missione, sotto-messi a tutti. La crisi attuale ci obbli-ga, ed è una grazia, a incarnare ed esprimere questi valori in questo mondo e in questa Chiesa, in un modo nuovo, ancora sconosciuto, però umile e modesto. Anche se saremo appena alcune centinaia, niente ci impedirà di irradiare la pa-ce e la gioia del Vangelo. E questo riguarda tutta la Famiglia Francesca-na: i tre rami dei Frati Minori, le Cla-risse, le Religiose francescane, il numeroso OFS, uomini e donne, presenti ovunque per testimoniare insieme la fede nel Dio vivente, l'Al-tissimo Onnipotente e Bon Signore!

Il Servizio Fedeltà e Perseveranza

A seguito del mandato capito-lare 2009 n° 48, secondo il quale "il Definitorio generale

studi le cause e le motivazioni degli abbandoni, dando degli orientamenti sul come si può intervenire", il Servi-zio Fedeltà e Perseveranza, costitui-to dai membri dei due uffici della Curia, Procura Generale e Segreta-riato Generale Formazione e Studi, si è riunito il giorno 26 settembre 2012 presso la Curia Generalizia, con i membri esperti dell'Istituto di Spiritualità Francescana (ISF) dell'Antonianum. Il Servizio Fedeltà

e Perseveranza, insieme agli Esperti dell’ISF, dopo aver ascoltato le pri-me conclusioni del Sociologo P. Gio-vanni Dal Piaz, si propone di conti-nuare il cammino incontrando il Definitorio Generale martedì 18 dicembre 2012. Nell'incontro verranno presentati i risultati emersi dallo studio delle statistiche dell'Or-dine e delle relazioni annuali della Procura, dal 2005 al 2011 e verran-no chieste al Definitorio Generale ulteriori indicazioni su come conti-nuare a leggere i dati degli abbando-ni provenienti dai Presidenti delle

Conferenze. Il DefGen stabilirà in quell'incontro il percorso dei prese-minari che il gruppo dei docenti dell'ISF sente il bisogno di compiere sul tema degli abbandoni, della fe-deltà e della perseveranza, per poi fissare il programma del Seminario di lavoro, riservato al DefGen con il gruppo degli esperti dell'ISF e della commissione, già previsto per saba-to 18 maggio 2013 e si delineerà il programma della Giornata di stu-dio aperta a un vasto pubblico, pre-vista per martedì 29 ottobre 2013.

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Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

F R A T E R

N I T A S

3Segnalibro francescano

► St. Bonaventure’s Commen-tary on Luke’s Gospel. Thirty Days of Reflection and Prayer (Commento di San Bonaventura al Vangelo di Luca. Trenta giorni di riflessione e preghiera), Robert J. Karris, O.F.M., Franciscan Institute Pubblications, N. Y., 2012, p. 100. Dal suo lavoro sulla traduzione e annotazione di San Bonaventura in tre volumi al Commento al Vangelo di Luca, il noto studioso Robert Kar-ris ha sviluppato questo libro di ri-flessioni distribuito in trenta giorni. Il testo si sviluppa presentando i brani del Vangelo di Luca, seguiti da un commento di Bonaventura su uno o due versetti del Vangelo. La rifles-sione di Karris fa seguito a quella di Bonaventura e termina con una pre-ghiera. Oggi gli studiosi riconoscono nel Vangelo lucano mol t i temi “Francescani”. I membri della Fami-glia Francescana potranno attingere al carisma attraverso la lente del Vangelo di Luca. Forse i predicatori troveranno che le interpretazioni vecchie sono sempre nuove e riful-gono perché Bonaventura ha identi-ficato il meglio dalla tradizione sfi-dando il nostro normale modo di leggere e interpretare i passaggi familiari attraverso gli anni di uso liturgico. Visita: www.franciscanpublications.com.

I l nostro confratello, Fr. Eleuterio Stanislao Klimczak, della Provin-cia di S. Francesco d’Assisi in

Polonia, da quarantadue anni missio-nario nella Repubblica Democratica del Congo, quest’anno è tra i pre-miati come illustre cittadino della Grande Polonia: è stato decorato con l’onorifica “Statua di Ippolito”, otte-nendo insieme il titolo di “Leader del lavoro organico”. Con questa decisio-ne, la regione della Grande Polonia esprime il massimo apprezzamento per l’attività pastorale, missionaria, caritatevole e culturale svolta nella

diffusione dell’idea del lavoro organico. Fr. Eleu-terio, che nell’anno corrente celebra sessanta anni di vita reli-giosa e

cinquanta dall’ordinazione sacerdota-le, dal 1971 è missionario nella strut-tura dipendente dalla provincia belga di S. Giuseppe. Durante la sua per-manenza in Africa, nell’esercizio del ministero sacerdotale, ha battezzato

Brasile – Progetto "Gente Viva"

FJT Movimento Giovanile Francescano in Olanda

migliaia di Congolesi, ha benedetto moltissimi matrimoni, ha ascoltato - nel sacramento della riconciliazione - innumerevoli cristiani. Inoltre, ha fa-vorito la costruzione di chiese, di cap-pelle, di scuole, e anche di un centro catechetico e di due ambulatori. Per molti anni ha ricoperto l’incarico di direttore del Centro Diocesano per la catechesi ed è stato preside della Commissione Diocesana per la litur-gia. Mons. Kalala Kaseba Jean-Anatolle, vescovo della diocesi di Kamina, ha definito Fr. Eleuterio “assiduo nel servizio pastorale, vicino sempre ai giovani e ai bisognosi, e perciò viene chiamato ‘Wa Balanda’, cioè ‘colui che si interessa dei poveri’”.

F ranciscaans Jongerentreffen (FJT) – Il Movimento Giova-nile Francescano è stato or-

ganizzato dai frati dei Paesi Bassi fin dal 2000 a Megan (che è situata lungo il fiume Maas). Questo festival della fede, quest’anno si è tenuto da 5 al 7 ottobre per la tredicesima vol-ta. Erano presenti 44 giovani prove-nienti da diverse parti dei Paesi Bas-si. Il tema attorno al quale i giovani hanno pregato, riflettuto, condiviso e celebrato è stato LE (E) F! Leef che significa vivere e LEF che signifi-ca coraggio. E 'stato davvero stimo-lante ciò che ognuno ha potuto con-dividere. Il coraggio nella vita e an-che il significato e lo scopo della vi-ta. Attraverso vari laboratori, dalle storie bibliche alla cucina, i giovani sono stati condotti a scoprire se stessi. I momenti di preghiera sono

stati appositamente preparati per aiutare i giovani e sviluppare il tema. E’ stato realmente un vero e proprio momento di incontro con Dio. Questi tre giorni sono stati sicuramente per i giovani giorni di esperienza della spiritualità francescana e dello stile di vita dei frati. I giovani sono rien-trati nelle loro case conservando e portando con loro questi giorni gioiosi!

I l Progetto "Gente Viva" è un servizio del SEFRAS (Servizio Francescano di Solidarietà), che

opera nelle Comunità Osvaldo Cruz e Villa San Giuseppe a Petrópolis ed è sostenuto dall'Istituto Teologico Francescano. Il coordinatore del pro-getto è Fr. Sandro Roberto da Costa, attuale direttore dell’ITF. Gli studenti dell'ITF, attraverso il progetto, han-no la possibilità di realizzare il loro impegno nel volontariato, nelle atti-vità pastorali e di realizzare attività specifiche, complementari al corso di Teologia. Al momento è direttamen-te impegnato nel progetto, come assistente amministrativo e educato-re, lo studente Weliton Bortolon. Il Progetto offre laboratori di danza, judo, danza popolare brasiliana, gin-nastica olimpica, jazz, boxe, tennis da tavolo, ginnastica, e attività di sensibilizzazione sui più vari argo-menti legati alla difesa della vita. Vi è anche un laboratorio di lettura, con una biblioteca per bambini e una "Biblioteca DVD" (possono essere presi in prestito). Dal 22 al 26 ottobre 2012 il progetto ha promosso la "Settimana della Pa-ce". I partecipanti hanno avuto l'op-portunità di riflettere, attraverso film, conferenze e dibattiti sul tema: «A favore della Pace, contro la mercifi-cazione della vita!». Per ulteriori in-formazioni sul progetto "Gente Viva", sulle forme di collaborazione e part-nership visitate: www.sefras.org.br.

Polonia, Poznań – Premio conferito a Fr. Eleuterio

Stanislao Klimczak

Fraternitas

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Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

Fraternitas - OFM - Roma

F R A T E R N I T A S

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► Redattore: Robert Bahčič ► http://www.ofm.org/fraternitas►http://fraternitasofm.blogspot.com/

► E-mail: [email protected]

Grandi/piccole notizie

Nuovo Visitatore generale► Fr. Carlos Alberto Breis, della Provincia di Sant’Antonio di Padova in Brasile, è stato eletto Visitatore generale per Custodia di S. Benedet-to di Amazonia in Brasile.

►Gerusalemme in 3D, una nuo-va risorsa: app 3D consente all’u-tente di percorrere virtualmente le vie di Gerusalemme sulle orme di Gesù e alla scoperta dei luoghi santi del Giudaismo, del Cristianesimo e dell’Islam, come se si fosse realmen-te sul posto. Il sito Jerusalem.com e la nuova app - entrambi in lingua inglese - si rivolgono soprattutto a coloro che per ragioni politiche, eco-nomiche o d’altro genere non sono in grado di recarsi personalmente in Terra Santa. I creatori del percorso virtuale lo presentano come l’unica mappa ac-curata della città vecchia di Gerusa-lemme totalmente interattiva e in grado di offrire informazioni su chie-se, sinagoghe e moschee. Il sito propone anche video in formato HD (come una visita guidata alla Via Dolorosa), articoli e foto ad alta riso-luzione con possibilità di zoomare. I tour utilizzano la tecnologia tipica dei giochi elettronici in 3D fruibile anche su iPad (e presto Android). Il progetto si rivolge al pubblico più ampio possibile, ma potenzialmente potrebbero trarne vantaggio soprat-tutto i più giovani, anche a fini di-dattici. Fonte: http://www.terrasanta.net ►Santa Messa di ringraziamen-to per la Beatificazione di Fr. Gabriele Maria Allegra - domeni-ca 11 novembre 2012, presso la Ba-silica di S. Antonio in Roma, il Mini-stro generale ha presieduto la cele-brazione della Santa Messa di rin-graziamento al Signore per la Beati-ficazione di Fr. Gabriele M. Allegra, - avenuta lo scorso 29 settembre 2012 a Acireale, Catania (Italia). La Fraternità Francescana Internaziona-le di Roma, dipendente dal Ministro generale, dal 2003, porta il suo no-me, insieme con il Collegio Interna-zionale di Sant’Antonio e alla Pontifi-cia Università Antonianum.

L'Eucaristia, presieduta dal Ministro generale, Fr. José R. Carballo, e con-celebrata dai membri del Definitorio generale e da un folto gruppo di frati delle Case in Roma, ha visto la pre-senza di Fr. Giuseppe (Pino) Noto, Ministro provinciale della Provincia del Santo Nome di Gesù di Sicilia, alla quale apparteneva il P. Allegra. La liturgia e i canti sono stati animati dal coro dei frati studenti. Al termine della Santa Messa il Mini-stro generale ha consegnato, come regalo, al Guardiano, Fr. Eulalio Go-mez e al Rettore, Fr. Siniša Balajić, un ostensorio in legno d'oliva di Assi-si, perché nell’adorazione eucaristica delle domeniche della fraternità pre-ghino il Signore per il bene della Chiesa e dell'Ordine nel compito del-la "nuova evangelizzazione". ► VII stage di archivistica per operatori negli archivi delle fa-miglie francescane, organizzato dalla Scuola Superiore di Studi Me-dievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum, si è tenuto nei giorni 19-22 novembre 2012, presso la sede della Scuola. Sono state previste visite di lavoro guidate a luoghi d’interesse archivistico e di conservazione artistica della città di Roma.

►Nomina: La Con-gregazione per l’E-ducazione Cattolica ha nominato Fr.Miguel ÁngelEscribano Arráez ofm, come Diretto-re dell’Istituto Teo-logico di Murcia OFM,Centro Aggre-

gato alla Facoltà Teologica della Pontificia Università Antonianum di Roma. L’ITM è il Centro di Studi Teo-logici dell’ ordine Francescano in Spagna e Portogallo. In questo si assegnano il Baccalaureato in Teolo-gia e il Secondo Ciclo con la Licenza in Teologia Fondamentale, insieme

Nuovi Ministri Provinciali►Fr. Alex Ilunga Mikombre è sta-to eletto Ministro Provinciale della Provincia di S. Benedetto in R.D. del Congo. ► Fr. Carmelo Giannone è stato eletto Ministro Provinciale della Pro-vincia di S. Francesco in Africa, Mada-gascar e Mauritius. ►Fr. Francisco Carvalho Neto è stato eletto Ministro Provinciale della provincia della Santa Croce in Brasile.

con un Master sulla famiglia.

►Raduno a Roma dei Visitatori Generali: dal 12 al 16 novembre 2012 si è svolto, presso la Curia ge-nerale, l’annuale incontro tra il Mini-stro ed il Definitorio generale con i Visitatori generali dell’Ordine. Erano presenti 35 Visitatori che hanno par-tecipato ai cinque giorni di incontro.

►Il Convegno in onore della Prof.ssa Angela Ales Bello (la prof.ssa Angela Ales Bello insegna alla Pontificia Università Antonianum da molti anni), promosso dalla Pon-tificia Universitas Lateranensis il 15 novembre 2012, ben si concilia con le celebrazioni per i 70 anni dalla morte di Edith Stein (1942-2012). L’attività intellettuale svolta in tutti questi anni dalla Prof.ssa Angela Ales Bello ha permesso di “ricollocare” a pieno titolo la figura di Edith Stein all’interno del panora-ma culturale del Novecento. Questo si è potuto realizzare grazie al meti-coloso lavoro di traduzione delle opere della Pensatrice tedesca e alle numerose pubblicazioni che hanno fatto sì che spontaneamente si ve-nisse a costituire una “comunità di ricerca”: oggi identificata come “scuola romana”, presieduta dalla Prof.ssa Angela Ales Bello. Vedi: http://fraternitasofm.blogspot.it/

Nuovo vescovo francescano Città del Vaticano, 19 novembre 2012 Benedetto XVI ha nominato Fr. Nil Yu-riy Lushchak, della Custodia Bisantina di tutti i santi dell’Ordine Serafico in Ucraina, dipendente dalla Provincia dell’Assunzione della B.V.M. in Polonia, come vescovo ausiliare della eparchia di Mukacheko di rito bizantino in Ucraina. Il vescovo eletto è nato nel 1973 a Uzho-rod (Ucraina), è stato ordinato sacerdote nel 1996. Si è laureato in Filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana

(Roma). Ha pronunciato i voti temporali dell'Ordine dei Frati Minori nel 2010 e fino ad ora è stato professore di Filosofia nel Seminario Maggiore di Uzhorod.

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