Frati della Corda - Marzo 2012

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Marzo | FdC | 1 Frati della Corda Notiziario della Custodia di Terra Santa Gerusalemme, 26 febbraio 2012 Veglia notturna e S. Messa solenne della I domenica di Quaresima a Gerusalemme F d C 3 Marzo | 2012 01 febbraio 2012 Il pellegrinaggio è incontrare Cristo nella Sua terra 15 febbraio 2012 Messaggio finale del VII Convegno dei Formatori 15 febbraio 2012 Emergenza Siria: appello del Custode di Terra Santa

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Frati della Corda - Marzo 2012

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Marzo | FdC | 1

Frati della CordaNotiziario della Custodia di Terra Santa

Gerusalemme, 26 febbraio 2012

Veglia notturna e S. Messa solenne della I domenica di Quaresima a Gerusalemme

FdC 3Marzo | 2012

01 febbraio 2012Il pellegrinaggio è incontrare Cristo nella Sua terra

15 febbraio 2012Messaggio finale del VII Convegno dei Formatori

15 febbraio 2012Emergenza Siria: appello del Custode di Terra Santa

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L’UCID Sezione di Trevigliopropone l’incontro

con il Padre Francescano

PierbattistaPizzaballa

Custode di Terra Santa dal 2004.Vicario patriarcale per i cattolici

di lingua ebraica.

tema:Cattolici e altre comunitàcristiane in Terra Santa:

pellegrini o abitanti come ebrei e musulmani?

SABATO 3 MARZO 2012ore 16,00

Auditorium Centro Salesianodon Bosco di Treviglio

Gruppo LombardoSezione di Treviglio

Assessorato alla Cultura

con il patrocinio di:

P R O G R A M M A

ore 16,00

RELAZIONE DI

PADRE PIERBATTISTA

PIZZABALLApresso Auditorium

del Centro Salesiano

Don Bosco di Treviglio

ore 18,30

CONCELEBRAZIONE

EUCARISTICAin Basilica San Martino

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Marzo | FdC | 3

santa sede Messaggio del santo Padre Benedetto XVI per la Quaresima 4 Libano: nessuna ufficialità per il viaggio del Papa 8 Per la siria si delianeano quattro difficili scenari 8 appello per la Pace in siria 8 curIa generaLIzIa a tutti i Frati Minori, a tutte le sorelle contemplative Francescane 10 c.I.M.e., in Marocco 12 È deceduto Fr. norbert Plogmann, Ministro Provinciale 13 PatrIarcato LatIno Il Patriarca consacra il nuovo altare della Kehila 14 “Vogliamo la pace per tutti” esorta il Patriarca twal 15 condanna della profanazione del monastero greco-ortodosso di gerusalemme 17 un amministratore patriarcale per i copti cattolici 17 curIa custodIaLe comunicazioni del congresso commissari 18 dal discretorio del 22 febbraio, gerusalemme 18 agenda del custode 21 soreLLa Morte Fra Luca (choukri) el-osseily 22 s.ra gudelia garcía 23 cronaca custodIaLe settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e Preghiera straordinaria di tutte le chiese 24 Il pellegrinaggio è incontrare cristo nella sua terra: terzo

giorno di lavori del congresso dei commissari 27 una serata per il dialogo tra i popoli nella terra di dio 32 “Le mie sentinelle non taceranno mai, né giorno né notte”: quarto giorno di lavori del congresso dei commissari 33 In corde, in ore, in opere: sulla via della coerenza fino alla croce. Quinto giorno di lavori del congresso dei commissari 38 amare la terra santa ponendo gesù al centro di tutto: giornata conclusiva del III congresso dei commissari 40 emergenza siria: appello del custode di terra santa 44 VII convegno dei Formatori della custodia di terra santa 62 Messaggio finale del VII convegno dei Formatori 46 Fonte di speranza e di gratitudine: il primo risultato del III congresso del commissari 48 La nuova edizione della Bibbia in lingua araba: dono prezioso per tutti i cristiani di terra santa 52 Ingresso solenne e processione nella Basilica del santo sepolcro nel primo sabato di Quaresima 53 Veglia notturna e s. Messa solenne della I domenica di Quaresima a gerusalemme 58 Visita della delegazione Indiana 61 In BreVenotizie dal FMc 62 VarIeLa semana santa en Jerusalén en el siglo IV 66 L’ucId sezione di treviglio 70 FraternItasMarzo 2012 72

dIrettore edItorIaLe Fra silvio r. de La Fuente ofm, segretario di terra santa

assIstentI s. naomi zimmermann doni Ferrari

contatto segreteria della custodia di terra santa st. Francis 1 Jerusalem - PoBoX: 186 - Israel [email protected]

Progetto graFIco Luisa coglio

staMPa Franciscan Printing Press [email protected]

FRATI DELLA CORDA notiziario della custodia di terra santa

Edizione n. 3 - Marzo 2012

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REDAZIONE

INDICE

L’UCID Sezione di Trevigliopropone l’incontro

con il Padre Francescano

PierbattistaPizzaballa

Custode di Terra Santa dal 2004.Vicario patriarcale per i cattolici

di lingua ebraica.

tema:Cattolici e altre comunitàcristiane in Terra Santa:

pellegrini o abitanti come ebrei e musulmani?

SABATO 3 MARZO 2012ore 16,00

Auditorium Centro Salesianodon Bosco di Treviglio

Gruppo LombardoSezione di Treviglio

Assessorato alla Cultura

con il patrocinio di:

P R O G R A M M A

ore 16,00

RELAZIONE DI

PADRE PIERBATTISTA

PIZZABALLApresso Auditorium

del Centro Salesiano

Don Bosco di Treviglio

ore 18,30

CONCELEBRAZIONE

EUCARISTICAin Basilica San Martino

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vATICANO, 01 FEbbRAIO 2012

Messaggio del santo Padre Benedetto XVI per la Quaresima 2012

«PRESTIAMO ATTENZIONE gLI uNI AgLI ALTRI,

PER STIMOLARCI A vICENDA NELLA CARITà E NELLE

OPERE buONE» (Eb10,24)

Fratelli e sorelle,

la Quaresima ci offre ancora una volta l’opportunità di riflettere sul cuore della vita cristiana: la carità. Infatti questo è un tempo propizio affinché, con l’aiuto della Parola di Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il nostro cammino di fede, sia personale che comunitario. E’ un percorso segnato dalla preghiera e dalla condivisione, dal silenzio e dal digiuno, in attesa di vivere la gioia pasquale.Quest’anno desidero proporre alcuni pensieri alla luce di un breve testo biblico tratto dalla Lettera agli Ebrei: «Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone» (10,24). E’ una frase inserita in una pericope dove lo scrittore sacro esorta a confidare in Gesù Cristo come sommo sacerdote, che ci

ha ottenuto il perdono e l’accesso a Dio. Il frutto dell’accoglienza di Cristo è una vita dispiegata secondo le tre virtù teologali: si tratta di accostarsi al Signore «con cuore sincero nella pienezza della fede» (v. 22), di mantenere salda «la professione della nostra speranza» (v. 23) nell’attenzione costante ad esercitare insieme ai fratelli «la carità e le opere buone» (v. 24). Si afferma pure che per sostenere questa condotta evangelica è importante partecipare agli incontri liturgici e di preghiera della comunità, guardando alla meta escatologica: la comunione piena in Dio (v. 25). Mi soffermo sul versetto 24, che, in poche battute, offre un insegnamento prezioso e sempre attuale su tre aspetti della vita cristiana: l’attenzione all’altro, la reciprocità e la santità personale.

1. “Prestiamo attenzione”: la responsabilità verso il fratello.

Il primo elemento è l’invito a «fare attenzione»: il verbo greco usato è katanoein,che significa osservare bene, essere attenti, guardare con consapevolezza, accorgersi di una realtà. Lo troviamo nel Vangelo, quando Gesù invita i discepoli a «osservare» gli uccelli del cielo, che pur senza affannarsi sono oggetto della sollecita e premurosa Provvidenza divina (cfr Lc 12,24), e a «rendersi conto» della trave che c’è nel proprio occhio prima di guardare alla pagliuzza nell’occhio del fratello (cfr Lc 6,41). Lo troviamo anche in un altro passo della stessa Lettera agli Ebrei, come invito a «prestare attenzione a Gesù» (3,1),

Santa Sede

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l’apostolo e sommo sacerdote della nostra fede. Quindi, il verbo che apre la nostra esortazione invita a fissare lo sguardo sull’altro, prima di tutto su Gesù, e ad essere attenti gli uni verso gli altri, a non mostrarsi estranei, indifferenti alla sorte dei fratelli. Spesso, invece, prevale l’atteggiamento contrario: l’indifferenza, il disinteresse, che nascono dall’egoismo, mascherato da una parvenza di rispetto per la «sfera privata». Anche oggi risuona con forza la voce del Signore che chiama ognuno di noi a prendersi cura dell’altro. Anche oggi Dio ci chiede di essere «custodi» dei nostri fratelli (cfr Gen 4,9), di instaurare relazioni caratterizzate da premura reciproca, da attenzione al bene dell’altro e a tutto il suo bene. Il grande comandamento dell’amore del prossimo esige e sollecita la consapevolezza di avere una responsabilità verso chi, come me, è creatura e figlio di Dio: l’essere fratelli in umanità e, in molti casi, anche nella fede, deve portarci a vedere nell’altro un vero alter ego, amato in modo infinito dal Signore. Se coltiviamo questo sguardo di fraternità, la solidarietà, la giustizia, così come la misericordia e la compassione, scaturiranno naturalmente dal nostro cuore. Il Servo di Dio Paolo VI affermava che il mondo soffre oggi soprattutto di una mancanza di fraternità: «Il mondo è malato. Il suo male risiede meno nella dilapidazione delle risorse o nel loro accaparramento da parte di alcuni, che nella mancanza di fraternità tra gli uomini e tra i popoli» (Lett. enc. Populorum progressio [26 marzo 1967], n. 66).

L’attenzione all’altro comporta desiderare per lui o per lei il bene, sotto tutti gli aspetti: fisico, morale e spirituale. La cultura contemporanea sembra aver smarrito il senso del bene e del male, mentre occorre ribadire con forza che il bene esiste e vince, perché Dio è «buono e fa il bene» (Sal 119,68). Il bene è ciò che suscita, protegge e promuove la vita, la fraternità e la comunione. La responsabilità verso il prossimo significa allora volere e fare il bene dell’altro, desiderando che anch’egli si apra alla logica del bene; interessarsi al fratello vuol dire aprire gli occhi sulle sue necessità. La Sacra Scrittura mette in guardia dal pericolo di avere il cuore indurito da una sorta di «anestesia spirituale» che rende ciechi alle sofferenze altrui. L’evangelista Luca riporta due parabole di Gesù in cui vengono indicati due esempi di questa situazione che può crearsi nel cuore dell’uomo. In quella del buon Samaritano, il sacerdote e il levita «passano oltre», con indifferenza, davanti all’uomo derubato e percosso dai briganti (cfr Lc 10,30-32), e in quella del ricco epulone, quest’uomo sazio di beni non si avvede della condizione del povero Lazzaro che muore di fame davanti alla sua porta (cfr Lc 16,19). In entrambi i casi abbiamo a che fare con il contrario del «prestare attenzione», del guardare con amore e compassione. Che cosa impedisce questo sguardo umano e amorevole verso il fratello? Sono spesso la ricchezza materiale e la sazietà, ma è anche l’anteporre a tutto i propri interessi e le proprie preoccupazioni. Mai dobbiamo essere incapaci di «avere misericordia» verso chi soffre; mai il nostro cuore deve essere

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talmente assorbito dalle nostre cose e dai nostri problemi da risultare sordo al grido del povero. Invece proprio l’umiltà di cuore e l’esperienza personale della sofferenza possono rivelarsi fonte di risveglio interiore alla compassione e all’empatia: «Il giusto riconosce il diritto dei miseri, il malvagio invece non intende ragione» (Pr 29,7). Si comprende così la beatitudine di «coloro che sono nel pianto» (Mt 5,4), cioè di quanti sono in grado di uscire da se stessi per commuoversi del dolore altrui. L’incontro con l’altro e l’aprire il cuore al suo bisogno sono occasione di salvezza e di beatitudine.

Il «prestare attenzione» al fratello comprende altresì la premura per il suo bene spirituale. E qui desidero richiamare un aspetto della vita cristiana che mi pare caduto in oblio: la correzione fraterna in vista della salvezza eterna. Oggi, in generale, si è assai sensibili al discorso della cura e della carità per il bene fisico e materiale degli altri, ma si tace quasi del tutto sulla responsabilità spirituale verso i fratelli. Non così nella Chiesa dei primi tempi e nelle comunità veramente mature nella fede, in cui ci si prende a cuore non solo la salute corporale del fratello, ma anche quella della sua anima per il suo destino ultimo. Nella Sacra Scrittura leggiamo: «Rimprovera il saggio ed egli ti sarà grato. Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio; istruisci il giusto ed egli aumenterà il sapere» (Pr 9,8s). Cristo stesso comanda di riprendere il fratello che sta commettendo un peccato (cfr Mt 18,15). Il verbo usato per definire la correzione fraterna - elenchein - è il medesimo che indica la missione profetica di denuncia propria dei cristiani verso una generazione che indulge al male (cfr Ef 5,11). La tradizione della Chiesa ha annoverato tra le opere di misericordia spirituale quella di «ammonire i peccatori». E’ importante recuperare questa dimensione della carità cristiana. Non bisogna tacere di fronte al male. Penso qui all’atteggiamento di quei cristiani che, per rispetto umano o per semplice comodità, si adeguano alla mentalità comune, piuttosto che mettere in guardia i propri fratelli dai modi di pensare e di agire che contraddicono la verità e non seguono la via del bene. Il rimprovero cristiano, però, non è mai animato da spirito di condanna o recrimina-zione;

è mosso sempre dall’amore e dalla misericordia e sgorga da vera sollecitudine per il bene del fratello. L’apostolo Paolo afferma: «Se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu» (Gal 6,1). Nel nostro mondo impregnato di individualismo, è necessario riscoprire l’importanza della correzione fraterna, per camminare insieme verso la santità. Persino «il giusto cade sette volte» (Pr 24,16), dice la Scrittura, e noi tutti siamo deboli e manchevoli (cfr 1 Gv 1,8). E’ un grande servizio quindi aiutare e lasciarsi aiutare a leggere con verità se stessi, per migliorare la propria vita e camminare più rettamente nella via del Signore. C’è sempre bisogno di uno sguardo che ama e corregge, che conosce e riconosce, che discerne e perdona (cfr Lc 22,61), come ha fatto e fa Dio con ciascuno di noi.

2. “Gli uni agli altri”: il dono della reciprocità.

Tale «custodia» verso gli altri contrasta con una mentalità che, riducendo la vita alla sola dimensione terrena, non la considera in prospettiva escatologica e accetta qualsiasi scelta morale in nome della libertà individuale. Una società come quella attuale può diventare sorda sia alle sofferenze fisiche, sia alle esigenze spirituali e morali della vita. Non così deve essere nella comunità cristiana! L’apostolo Paolo invita a cercare ciò che porta «alla pace e alla edificazione vicendevole» (Rm 14,19), giovando al «prossimo nel bene, per edificarlo» (ibid. 15,2), senza cercare l’utile proprio «ma quello di molti, perché giungano alla salvezza» (1 Cor 10,33). Questa reciproca correzione ed esortazione, in spirito di umiltà e di carità, deve essere parte della vita della comunità cristiana.

I discepoli del Signore, uniti a Cristo mediante l’Eucaristia, vivono in una comunione che li lega gli uni agli altri come membra di un solo corpo. Ciò significa che l’altro mi appartiene, la sua vita, la sua salvezza riguardano la mia vita e la mia salvezza. Tocchiamo qui un elemento molto profondo della comunione:la nostra esistenza è correlata con quella degli altri, sia nel bene che nel male; sia il peccato, sia le opere di amore hanno

Santa Sede

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anche una dimensione sociale. Nella Chiesa, corpo mistico di Cristo, si verifica tale reciprocità: la comunità non cessa di fare penitenza e di invocare perdono per i peccati dei suoi figli, ma si rallegra anche di continuo e con giubilo per le testimonianze di virtù e di carità che in essa si dispiegano. «Le varie membra abbiano cura le une delle altre»(1 Cor 12,25), afferma San Paolo, perché siamo uno stesso corpo. La carità verso i fratelli, di cui è un’espressione l’elemosina - tipica pratica quaresimale insieme con la preghiera e il digiuno - si radica in questa comune appartenenza. Anche nella preoccupazione concreta verso i più poveri ogni cristiano può esprimere la sua partecipazione all’unico corpo che è la Chiesa. Attenzione agli altri nella reciprocità è anche riconoscere il bene che il Signore compie in essi e ringraziare con loro per i prodigi di grazia che il Dio buono e onnipotente continua a operare nei suoi figli. Quando un cristiano scorge nell’altro l’azione dello Spirito Santo, non può che gioirne e dare gloria al Padre celeste (cfr Mt 5,16).

3. “Per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone”: camminare insieme nella santità.

Questa espressione della Lettera agli Ebrei (10,24) ci spinge a considerare la chiamata universale alla santità, il cammino costante nella vita spirituale, ad aspirare ai carismi più grandi e a una carità sempre più alta e più feconda (cfr 1 Cor 12,31-13,13). L’attenzione reciproca ha come scopo il mutuo spronarsi ad un amore effettivo sempre maggiore, «come la luce dell’alba, che aumenta lo splendore fino al meriggio» (Pr 4,18), in attesa di vivere il giorno senza tramonto in Dio. Il tempo che ci è dato nella nostra vita è prezioso per

scoprire e compiere le opere di bene, nell’amore di Dio. Così la Chiesa stessa cresce e si sviluppa per giungere alla piena maturità di Cristo (cfr Ef 4,13). In tale prospettiva dinamica di crescita si situa la nostra esortazione a stimolarci reciprocamente per giungere alla pienezza dell’amore e delle buone opere.

Purtroppo è sempre presente la tentazione della tiepidezza, del soffocare lo Spirito, del rifiuto di «trafficare i talenti» che ci sono donati per il bene nostro e altrui (cfr Mt 25,25s). Tutti abbiamo ricevuto ricchezze spirituali o materiali utili per il compimento del piano divino, per il bene della Chiesa e per la salvezza personale (cfr Lc 12,21b; 1 Tm 6,18). I maestri spirituali ricordano che nella vita di fede chi non avanza retrocede. Cari fratelli e sorelle, accogliamo l’invito sempre attuale a tendere alla «misura alta della vita cristiana» (Giovanni Paolo II, Lett. ap. Novo millennio ineunte [6 gennaio 2001], n. 31). La sapienza della Chiesa nel riconoscere e proclamare la beatitudine e la santità di taluni cristiani esemplari, ha come scopo anche di suscitare il desiderio di imitarne le virtù. San Paolo esorta: «gareggiate nello stimarvi a vicenda» (Rm 12,10).

Di fronte ad un mondo che esige dai cristiani una testimonianza rinnovata di amore e di fedeltà al Signore, tutti sentano l’urgenza di adoperarsi per gareggiare nella carità, nel servizio e nelle opere buone (cfr Eb 6,10). Questo richiamo è particolarmente forte nel tempo santo di preparazione alla Pasqua. Con l’augurio di una santa e feconda Quaresima, vi affido all’intercessione della Beata Vergine Maria e di cuore imparto a tutti la Benedizione Apostolica.

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vATICANO, 07 FEbbRAIO 2012

Libano: nessuna ufficialità per il viaggio del Papa

Sulla visita di papa Benedetto XVI in Libano non c’è ancora nessuna ufficialità. Lo ha riferito oggi il portavoce della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, S.I., con riferimento alla notizia battuta da un’agenzia che confermava la visita pastorale.“È vero che un tale viaggio è allo studio – ha dichiarato padre Lombardi – e il papa desidera farlo in con-nessione con la pubblicazione dell’Esortazione post-sinodale del Sinodo Speciale per il Medio Oriente”. Ciononostante, ha precisato il portavoce vaticano, “non vi è alcuna comunicazione ufficiale in materia”.Secondo quanto riportato dall’agenzia SIR, l’annuncio della possibile visita papale in Libano era stata fat-ta il 2 febbraio scorso, festa della Presentazione del Signore, dal patriarca latino di Gerusalemme, mons. Fouad Twal, nel corso della celebrazione eucaristica per la comunità cattolica di espressione ebraica, nella chiesa dedicata ai santi Simeone ed Anna a Gerusalemme.La possibilità di una visita pastorale del Santo Padre in Libano è sorta lo scorso 28 novembre, quando Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il premier libanese Najib Mikati che, per l’occasione aveva invitato il Pontefice nel proprio paese. Un invito analogo era già arrivato nel febbraio 2011 dal presidente della Repubblica libanese, Michael Suleiman.In caso di conferma, si tratterebbe del terzo viaggio apostolico di Benedetto XVI in un paese del Medio Oriente, dopo Giordania, Israele e Territori Occupati (2009) e Cipro (2010).

Santa Sede

ROMA, 11 FEbbRAIO 2012

Per la siria si delineano quattro difficili scenari LA PREOCCuPAZIONE DEL METROPOLITA ORTODOSSO DI ALEPPO

Un paese martoriato per il quale si delineano quattro scenari differenti, tutti molto dolorosi. È la riflessione di Gregorios Yohanna Ibrahim, me-tropolita ortodosso della diocesi di Aleppo, le cui dichiarazioni rilasciate a ZENIT rompono il riserbo mantenuto finora dalle chiese siriane, dall’inizio delle repressioni.Secondo il vescovo, il primo scenario, “assai peri-coloso”, è determinato dalla impossibilità di “im-maginare cosa possa accadere nel paese nei prossi-mi giorni o settimane”.La seconda ipotesi è quella di un “intervento stra-niero”, con il “controllo indiretto” della Siria da parte di forze militari o diplomatiche occidentali.

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vATICANO, 12 FEbbRAIO 2012

appello per la Pace in siria

bENEDETTO XvI ESORTA LE AuTORITà DI DAMASCO

A PRIvILIgIARE LA vIA DEL DIALOgO

Subito dopo la recita dell’Angelus, papa Benedetto XVI ha manifestato la propria “apprensione” per “i drammatici e crescenti episodi di violenza in Siria” che negli ultimi giorni “hanno provocato numerose vittime”. Il Papa ha ricordato nella preghiera le vittime delle stragi siriane “fra cui ci sono alcuni bambini”, oltre ai “feriti e quanti soffrono le conseguenze di un conflitto sempre più preoccupante”. Un nuovo “pressante appello” è stato rivolto da Benedetto XVI alle autorità siriane ed internazionali perché si ponga “fine alla violenza e allo spargimento di sangue”, esortando in particolare le autorità politiche di Damasco “a privilegiare la via del dialogo, della riconciliazione e dell’impegno per la pace”. “È urgente rispondere alle legittime aspirazioni delle diverse componenti della Nazione, come pure agli auspici della comunità internazionale, preoccupata del bene comune dell’intera società e della Regione”, ha poi concluso il Santo Padre.

Il terzo scenario ipotizzato dal presule ortodosso è quello di una “guerra civile”, la cui durata preoccu-pa seriamente tutte le parti coinvolte, e con la seria incognita riguardante l’ingresso di armi nel paese. “Ci domandiamo – aggiunge Ibrahim – se la Siria non rischi di fare la fine del Libano dopo il 1975”. Il quarto scenario è decisamente il peggiore: tenuto conto che, osserva il vescovo siriano, la “primave-ra araba non ha portato la democrazia nel nostro paese”, dei cambiamenti dovranno necessariamente avvenire.L’incognita è sul “quando” e sul “come”. “I model-li libico, egiziano e yemenita, non hanno fatto la felicità di nessuno nel mondo arabo”, ha aggiunto Ibrahim.Rivolto ai cristiani d’Occidente e di tutto il mondo, il metropolita di Aleppo ha dichiarato: “Ciò di cui abbiamo davvero bisogno sono il vostro sostegno morale e le vostre preghiere per la stabilità e la pace in Siria”. “Un risvolto positivo - ha prosegui-to il presule – è che finora non c’è stato un esodo di massa. Il nostro arcivescovo di Homs ieri sera mi ha confidato che metà delle famiglie cristiane hanno lasciato la città, tuttavia in altri villaggi e località sono ancora tutti al loro posto”.Ibrahim ha inoltre precisato che le ambasciate dei paesi arabi ed europei e degli USA sono tutte chiu-se, pertanto i siriani sono impossibilitati a ottenere il visto ed espatriare. “Ciò è un buon segno è può fermare l’emigrazione prima ancora che inizi”, ha osservato il vescovo.

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Curia generalizia

ASSISI, 19 FEbbRAIO 2012

a tutti i Frati Minori, a tutte le sorelle contemplative Francescane

Nel corso della celebrazione dell’8° centenario della consacrazione di Chiara, noi Assistenti del-le Federazioni OSC-OIC, convocati dal Ministro Generale fr. José Rodríguez Carballo, attraverso l’Ufficio Pro-Monialibus, ci siamo riuniti, dal 10 al 19 febbraio 2012, a S. Maria degli Angeli, presso la Porziuncola, luogo dove Francesco e suoi Frati hanno accolto Chiara, e dove Chiara si è affidata per il suo cammino di consacrazione a Dio.Il tema guida del Congresso è stato: “Franciscus et Clara: Communio et Mediatio…”. Comunione, me-diazione, servizio, sono termini risuonati continua-mente durante tutti gli incontri con i diversi relatori e nei lavori di gruppo.L’inizio lo abbiamo condiviso, con entusiasmo, insieme alle Presidenti delle Federazioni OSC e alle Delegate, guidati sapientemente da fr. Giacomo Bini, che ci ha parlato del rapporto tra i due Ordini (OFM-OSC), che vivono una comune Forma di Vita. Fratelli e Sorelle siamo stati invitati a cono-scere bene la nostra vocazione, ad approfondire il dialogo e crescere nella comunione, e ad accogliere alcune sfide che ci interpellano.Durante tutto il Congresso è stato richiamato con-tinuamente il rapporto di comunione delle Sorelle dell’Immacolata Concezione, che hanno concluso il 5° centenario dell’approvazione della Regola, e delle altre contemplative francescane con l’OFM.È risuonata unanime la gioia, da parte di noi As-sistenti, per il servizio che siamo stati chiamati

a rendere alle nostre Sorelle. Ci sentiamo i primi beneficiari di questo servizio. La nostra presenza tra le Sorelle vuole essere quella di un fratello, un compagno di cammino.Dagli approfondimenti fatti durante gli incontri con i relatori e nei lavori di gruppo sono emerse delle costanti:1.IL RUOLO DELL’ASSISTENTE RELIGIOSOLa totalità dell’assemblea ha manifestato la neces-sità di chiarificare il ruolo dell’Assistente Reli-gioso, in quanto rappresentante della Santa Sede presso le Federazioni, per poter rendere meglio il servizio richiesto.Il Ministro Generale e gli altri relatori, ci hanno offerto preziose indicazioni in merito: conoscere e amare il carisma delle Sorelle contemplative; valorizzare la vita contemplativa; curare la propria formazione permanente; essere una persona in ricerca spirituale; avere la capacità di guida spiri-tuale; la discrezione; il rispetto del ritmo proprio delle Sorelle.Dalle riflessioni fatte dagli Assistenti, sono emerse delle richieste: l’aggiornamento del Vademecum e soprattutto il bisogno di un Sussidio con orienta-menti pratici.È auspicabile, inoltre, una maggiore e migliore interazione tra gli Assistenti e l’Ufficio Pro-Monia-libus.2.IMPEGNO PER LA FORMAZIONEDavanti ai cambiamenti in atto nella storia in cui siamo inseriti, si richiede un deciso impegno nel campo della formazione, permanente e iniziale, anche per lo svolgimento del servizio di autorità e per la vita in fraternità. Riconosciamo che non tutti i Monasteri possono garantire tale formazione, per cui ribadiamo la nostra disponibilità, a promuover-la nell’ambito del Consiglio Federale. A tal fine, riteniamo molto importante che le stesse Sorelle si impegnino ad assumerla sempre più nella Fede-razione. Incoraggiamo i Consigli Federali a sen-sibilizzare le Comunità per la formulazione di un Progetto Fraterno di Vita e di una Ratio Formatio-nis (Verbi Sponsa, 23), per crescere nella comunio-ne e per superare la tentazione di cammini isolati o improvvisati.3.INSIEME VERSO IL FUTUROIn questi giorni molte volte abbiamo ricordato la cura e sollecitudine di S. Francesco verso le Sorel-

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le. Anche noi Frati Minori, oggi, vogliamo assumere nuovamente questo compito che egli ha preso per noi. Così come vogliamo rinnovare il servizio per la crescita della comunione con le Sorelle Concezioni-ste e le altre contemplative francescane.Al mondo di oggi, che vive la frammentazione e la divisione, siamo chiamati, Frati e Sorelle, a testimo-niare l’unità del carisma e la comunione, nella diversità delle forme. Si richiede pertanto la conoscenza reciproca, la volontà e l’impegno a dare visibilità ad una vita autenticamente evangelica.Dal Congresso raccogliamo e proponiamo:al Ministro Generale:-una Lettera ai Frati e alle Sorelle Clarisse sulla comune vocazione, e sulla comunione con le altre Sorelle contemplative francescane;-che i prossimi incontri, tra Presidenti e Assistenti, siano organizzati a livello continentale e internaziona-le.al Ministro Generale con il suo Definitorio:-di aggiornare il Vademecum e preparare, con la collaborazione dell’Ufficio Pro-Monialibus, un Sussidio con orientamenti pratici;

CONCLUSIONECon S. Francesco, S. Chiara e S. Beatrice da Silva vogliamo lodare Dio per questi giorni di fraternità e condivisione. La diversità e la ricchezza delle esperienze sono state per noi motivo di crescita, che ci hanno rimotivati nel proposito di portare avanti la missione particolare che la Chiesa ci ha affidato, verso le Sorelle contemplative francescane, particolarmente le Clarisse e le Concezioniste.Molto apprezzata è stata la presenza arricchente di sua Ecc. Mons. Joseph Tobin e di P. Sebastiano Paciol-la O. Cist., rispettivamente Segretario e Sottosegretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consa-crata e le Società di Vita Apostolica, ai quali va la nostra gratitudine.Un grazie speciale a coloro che hanno reso possibile questo Congresso: il Ministro Generale, il suo De-finitorio, l’Ufficio Pro-Monialibus, la Commissione preparatoria; e a quanti ci hanno accolti in Assisi e a La Verna.“Il Signore sia sempre con voi, ed Egli faccia che voi siate sempre con Lui” (BenSCh, 16).

I Frati Assistenti

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Curia generaliziaRAbAT, 21 FEbbRAIO 2012

c.I.M.e., in Marocco

Il Consiglio internazionale per le Missioni e l’E-vangelizzazione dell’Ordine (CIME) si è ritrovato a Rabat (Marocco) dal 7 al 15 febbraio 2012. La scelta del luogo ha voluto sottolineare l’importan-za della Missione originaria del nostro Ordine ed anche la buona risposta dei nuovi missionari alla Lettera che il Ministro generale aveva inviato a tutte le Entità lo scorso anno, animandole ad un maggiore interesse verso la neonata Custodia dei santi Protomartiri.Organizzato dai tre fratelli della Segreteria genera-le per le Missioni e l’Evangelizzazione (SGME) e preparato sul posto dai frati della Custodia, l’incon-tro si è svolto nel clima di una bella fraternità e di un vivo interesse verso la presenza dei nostri frati in questo Paese. I Delegati presenti sono stati: Mato Topic con Pero Vrebac (SUDSLAVICA), Paskal Robert (SAAOC), Tom Cole (ESC), Jean De Souza (BRASIL), Luis Gallardo (BOLIVA¬RIANA), Victor Zambrano (CONOSUR), Gerardo Crespo (GUADALUPE), Victor Alcalde Quintas (ESP), Adriano Appollonio (COMPI), Markus Laibach (COTAF), Oscar Mario Marzo (TERRASAN-TA), Marcel Tshikez (AFRICA), questo ultimo membro del Comitato esecutivo insieme a Russell Becker e a Massimiliano Taroni. Mancavano, per vari motivi, i Delegati della Conferenza Nord-slavi-ca e dell’Est-Asia e i due membri del Ceme Stefano Ottenbreit e Josè Alirio Urbina.

Questi sono stati i temi trattati durante l’incontro:-la realtà locale, di cui il Custode, fr. Bob Mokry, il Vice-custode, fr. Manuel Courullon e suor Ma-riam FMM hanno presentato i valori e le sfide per l’incontro, mostrandoci nella pratica quanto il Cap. 16 della Rnb sia ancora attuale-le Relazioni dei 14 Delegati delle Conferenze, attraverso le quali siamo venuti a conoscenza dell’attività missionaria ed evangelizzatrice di tutto l’Ordine-l’intervento di fr. Nestor Schwerz, Definitore gene-rale e link per il SGME, ci ha riferito quali sono le aspettative dell’Ordine rivolte al nostro Segretaria-to-l’esposizione di fr. Massimo Tedoldi, Segretario generale, sul primo mandato del Documento capi-tolare Portatori del dono del Vangelo; e di fr. Arturo Rios Lara, Animatore generale per l’Evangelizza-zione, sul mandato 13 dello stesso documento e sulla realtà delle Nuove Forme di vita e di missione-i rapporti tra il nostro Segretariato e quello della Formazione e gli Studi, presentati dal Segretario generale fr. Vidal Rodriguez, attraverso due rela-zioni tese a focalizzare l’importanza del formare alla missione, così come è previsto dai Documenti dell’OrdineInoltre sono state offerte alcune informazioni:-sul sussidio che si sta preparando per attualizzare il cap. V delle CCGG-sulla valutazione degli incontri svolti dal SGME e sulla collaborazione con le Conferenze-sull’argomento dei giovani-sull’economia del SGME, presentata da fr. Carlos Santos, Assistente generale del SGME, in partico-lare sull’aiuto che l’Ordine offre annualmente alle Entità bisognose Il lavoro dei gruppi linguistici ha favorito l’approfondimento delle tematiche e ha portato in Assemblea interessanti proposte per il futuro, le quali saranno presentate all’attenzione del Ministro generale e del suo Definitorio. L’incon-tro ha riservato anche uno spazio per il prossimo futuro, in particolare alla preparazione del primo Convegno internazionale delle Missioni e l’Evan-gelizzazione, in programma nel 2014.Al raduno sono stati invitati anche i due Arcivesco-vi del Marocco, mons. Vincent Landel SCI di Rabat e mons. Santiago Agrelo OFM di Tangeri, che han-no presieduto l’Eucaristia del giorno. Una serata, inoltre, è stata animata dal delegato della COMPI,

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N

fr. Adriano Appollonio, in arte Mago Mago¬ne, che ha divertito i presenti, incluse alcune famiglie che vivono in Rabat. Domenica 12 febbraio i membri si sono trasferiti a Meknès, dove esiste una frater-nità inserita e molto apprezzata dagli abitanti della zona, a motivo dell’accoglienza offerta dai frati a centinaia di giovani che in convento possono con-sultare la biblioteca e frequentare corsi di lingua. Il Gruppo dei Delegati ha potuto visitare il convento e celebrare la santa messa insieme a un buon numero

di fedeli e ai giovani africani che l’hanno animata con icanti e con il loro entusiasmo. Durante l’in-contro, abbiamo potuto conoscere i nuovi missio-nari della Custodia: Martin Arriaga, Pierre Musa e Eufro-sino Solibar, giunti da alcuni mesi, e Zenon Duda, Roberto Luiz dos Santos, Sostenes Torres Vela-sco che dovranno ancora partecipare al corso preparatorio di Bruxelles. La loro risposta generosa ci dice quanto l’invio del Crocifisso: “Francesco, va” sia più che mai vivo anche ai nostri giorni.

MONACO, 27 FEbbRAIO 2012

e’ deceduto Fr. norbert Plogmann, Ministro Provinciale

Nella prima Domenica della Quaresima, 26 feb-braio 2012, il Ministro provinciale della Provincia “S. Elisabetta” in Germania, Fr. Norbert Plogmann OFM, da qualche tempo malato di cancro, è tornato alla casa del Padre nella Clinica “Isar”, Monaco di Baviera. Norbert Plogmann ha trascorso la sua infanzia a Georgsmarienhütte, vicino a Osnabrück. Era il quarto di cinque figli della coppia Johannes e Maria Spellbrink in Plogmann. Dopo aver frequen-tato la scuola elementare, nel 1966 fu ammesso al Collegio San Luigi di Vlo-drop (Olanda) della Provin-cia Francescana di Sassonia. Nel 12 giugno 1974 ottenne il Baccalaureato e nel settem-bre 1974 iniziò il Noviziato ad Attendorn. Il 17 maggio 1980 ha emesso la profes-sione perpetua. Terminati gli studi di Filosofia e Teologia nella Scuola Superiore dei Francescani a Münster, fu ordinato sacerdote il 28 mar-zo 1981. Dal 1981 al 1986 è stato ad Hagen (Westfalia) e a Paderborn, dedicandosi alla pastorale parrocchiale e ospedaliera. Nel 1986 diven-ne collaboratore nell’équipe pastorale della Parrocchia di San Luigi in Berlino-

Wilmersdorf, affidata alla Provincia Francescana di Sassonia. Lì lavorò nella pastorale giovanile e nell’accompagnamento degli ammalati di AIDS. Dopo la caduta del muro di Berlino, nel gennaio del 1992 si è trasferito nella zona orientale, diventando Guardiano nel convento di Berlin-Pankow, dove Fr. Norbert s’impegnò con coraggio nel dare un nuovo orientamento alla presenza francescana e fondò la famosa Mensa dei Poveri di Berlin-Pankow. Nell’e-state del 2001 i Frati della Provincia francescana di Sassonia lo hanno eletto Ministro provinciale e rie-letto nel 2007. In questi anni aveva indicato i passi necessari per l’unificazione delle quattro Province tedesche, pianificandola e prendendo le decisioni con gli altri Ministri provinciali. Il Governo gene-rale dell’Ordine nominò Fr. Norbert come primo Ministro provinciale della nuova Provincia fran-cescana “Santa Elisabetta” in Germania, con sede

a Monaco. La Provincia fu eretta il 1° luglio 2010. Fr. Norbert si è dedicato, con vigore e dedizione, a cercare e a promuovere, dopo la fusione, la comu-nione interna della nuova Provincia. Nell’estate del 2011 aveva dovuto sotto-mettersi ad un intervento allo stomaco. Non essendo risultato positivo, ha dovuto subire un secondo inter-vento chirurgico. Ma anche questo secondo intervento non ha avuto esito positivo. Pertanto, all’aurora del 26 febbraio 2012 Fr. Norbert è deceduto presso la Clinica “Isar” a Monaco di Baviera.

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I

Patriarcato Latino

gERuSALEMME, 06 FEbbRAIO 2012

Il Patriarca consacra il nuovo altare della Kehila

Il Patriarca latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, ha celebrato la messa solenne nella casa par-rocchiale di San Simeone e Sant’Anna per la festa della Presentazione di Gesù al Tempio. In questa occasione, Egli ha consacrato il nuovo altare.

Domenica 5 febbraio 2012, Sua Beatitudine il Patriarca latino Fouad Twal si è recato per la prima volta, da quando è diventato patriarca di Gerusa-lemme, alla Kehilla che si riunisce nella cappella di San Simeone e Sant’Anna. Il Patriarca aveva visita-to la Kehilla, come vescovo coadiutore del patriar-cato, pochi mesi dopo il suo arrivo, nel 2007. Oggi, i membri della comunità erano felici di accoglierlo come Patriarca.

Il Patriarca è stato invitato a celebrare la Messa per la festa della Presentazione di Gesù al Tempio che ha luogo quaranta giorni dopo il Natale. È la festa della casa della Kehilla, la festa dei Santi Simeone e Anna che attendevano il Messia e che lo hanno riconosciuto nel piccolo bambino portato tra le braccia dei suoi genitori. In questa occasio-ne, il Patriarca ha consacrato il nuovo altare della cappella, un magnifico altare in legno realizzato appositamente dai maestri carpentieri, Yona e Stas. L’altare è stato realizzato grazie al generoso contributo della famiglia Frick in Svizzera. Rin-graziamo particolarmente Matthias, un seminarista svizzero, che era in contatto con questa la famiglia. La cerimonia della dedicazione di un altare è una celebrazione eccezionale che comprende l’unzione con l’olio (che è stato benedetto il Giovedi Santo). È una celebrazione simile all’ordinazione di un sa-cerdote - preghiere preparatorie, le litanie dei santi, l’unzione con l’olio e la vestizione.

Il Patriarca ha celebrato la dedicazione dell’altare

in francese e la messa in arabo, mentre la folta as-semblea ha risposto in arabo ed ebraico. Si è potuto rispondere in arabo perchè le risposte erano state trascritte in questa lingua dal nostro fratello Yoha-nan che, purtroppo, non era presente perchè malato.

Hanno concelebrato Padre David Neuhaus (Vi-cario patriarcale), responsabile delle kehillot, dei sacerdoti che servono la comunità di lingua ebraica (Padre Rafiq, maestro di cerimonia, Padre Micha-el, Paul, Piotr, Daniel Moïse e Wieslaw) e altri, tra cui Padre Marcello Gallardo, vice-cancelliere del Patriarcato, giunti per festeggiare con la comunità. Il diacono Jérémie ha servito sull’altare. Una ven-tina di sacerdoti hanno celebrato e circa 120 fedeli hanno partecipato alla Messa, un numero superiore ai posti della cappella.

Nella sua omelia in francese e tradotta in ebraico, il Patriarca ha meditato sulle figure di Simeone e Anna. Ha parlato anche dei recenti eventi nella vita della Chiesa e ha sottolineato il ruolo che il Vica-riato San Giacomo ha all’interno della pastorale della Chiesa locale.

La preghiera è stata accompagnata dal magnifico canto del coro della Kehilla, diretto da Benny, assi-stito da Magali.

Un ringraziamento speciale è stato dato ai mem-bri del coro che si sono preparati per ore: Cecile, Miriam, Martine, Eliane, Lucia, Carlos, Christina, Jérémie, Matthias e suor Camelia.

Dopo la preghiera, i presenti si sono riuniti per un amichevole ricevimento nella sala parrocchiale, dove la festa è continuata in un’atmosfera con-viviale. Prima di lasciare la festa, il Patriarca ha benedetto tutti i presenti ed in particolare alcuni bambini: due ragazzini che hanno festeggiato il loro compleanno: Benny e Eden, e una bambina, Josephine, che presto riceverà il battesimo.

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gERuSALEMME, 07 FEbbRAIO 2012

“Vogliamo la pace per tutti” esorta il Patriarca twal

All’indomani dell’accordo tra i movimenti pale-stinesi Fatah e Hamas, lunedì 6 febbraio, a Doha (Qatar) e la decisione di affidare al presidente Mahmoud Abbas la presidenza di un governo di unione, Mons. Fouad Twal auspica la pace tra tutti, tanto tra l’Autorità Palestinese e Israele, come tra gli stessi Palestinesi. La “Dichiarazione di Doha” è un passo verso la riconciliazione palestinese? In ogni caso è giunta a tal fine nel quadro delle riunioni intavolate domenica scorsa a Doha, tra Mahmoud Abbas, Presidente dell’Autorità pale-stinese e capo di Fatah, e Hamas Khaled Mechaal, leader di Hamas. I due partiti palestinesi intratten-gono relazioni piuttosto tese dal 2007 e dal momento della presa della Striscia di Gaza da parte di Hamas. L’accordo di ieri raffor-za un “Accordo di riconciliazione” firmato nel 2011 e che stava ristagnando.L’incontro di Doha si è svolto alla pre-senza dell’emiro del Qatar Sheikh Ha-mad bin Khalifa al-Thani, impegnato nella riconciliazione inter-palestinese, in seguito all’iniziativa del re Abdullah di Giordania. Secondo l’accordo (che dovrebbe essere approvato al Cairo il 18 febbraio), il Presidente dell’Autorità palesti-nese Mahmoud Abbas guiderà un governo di transizione per la Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Le due parti hanno concordato di “con-tinuare il processo di ristrutturazione dell’Orga-nizzazione per la Liberazione (OLP)” al fine di integrare Hamas e la Jihad islamica nel seno di questa istanza rappresentante tutti i palestinesi. Questo governo avrà anche l’incarico di “supervisionare la rico-

struzione di Gaza” e di preparare le “elezioni” (già previste per il 4 Maggio 2012).Il Patriarca latino di Gerusalemme ha commentato di non vedere alcun ostacolo nel fatto che tutti i Pa-lestinesi si impegnino ad aiutare Mahmoud Abbas ad attuare questi due progetti. Inoltre il Patriarca riconosce nel Presidente Palestinese “un uomo moderato, di apertura e di cooperazione”. Secondo questo accordo, Mahmoud Abbas ormai ricopre sia il ruolo di Presidente sia quello di Primo Ministro dell’Autorità palestinese, sostituendo l’economi-sta Salam Fayyad, sostenuto dall’Occidente. Il Patriarca Fouad Twal esprime rincrescimento per questo cambiamento, guardando al “grande lavoro

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Patriarcato Latino

svolto con successo da Salam Fayyad per prepara-re con serietà e discrezione le infrastrutture di un futuro Stato palestinese”.

La via della paceIl primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha criticato il capo dell’Autorità nazionale pale-stinese per aver firmato un accordo di governo di unione nazionale con Hamas. “Se Abu Mazen (Mahmoud Abbas, ndr) applica ciò che è stato firmato a Doha, sceglie di abbandonare la via della pace per unirsi ad Hamas”, ha dichiarato Netan-yahu, in un comunicato trasmesso dal suo ufficio. “O è la pace con Hamas o è la pace con Israele. Non si possono avere insieme”, ha replicato Ne-tanyahu. “Non è così”, risponde il Patriarca Fouad Twal che si stupisce di “questa reazione”. Per lui “questa riconciliazione effettiva risponde alle aspi-razioni dei palestinesi all’unità e bisogna esserne contenti”. E per sottolineare il desiderio di una pace globale, aggiunge: “Vogliamo la pace per tutti, una buona intesa con Israele e l’unione tra i fratelli palestinesi di tutte le correnti di pensiero politico. Del resto, chi non conosce nella propria famiglia punti di vista divergenti o opposti?”, si chiede il Patriarca, che individua un punto di riferimento in

una”reciprocità anormale” nei due campi, in cui ci sono “quelli che non vogliono riconoscere lo stato di Israele e altriche non vogliono riconoscere lo sta-to di Palestina”. Mons. Fouad Twal spera che que-sta riconciliazione possa contribuire a “mantenere i negoziati, che non sono mai cessati, direttamente o indirettamente. Prova di ciò sono il rilascio del mi-litare Shalit e di oltre 1000 palestinesi. Il dialogo è fatto per persone che non si comprendono. Non c’è nulla da guadagnare a volerlo interrompere. Dob-biamo combattere contro lo spirito di divisione, non è mai il modo migliore per disegnare un cammino di pace”. Il Patriarca esorta alla preghiera: “Con le nostre istituzioni, le nostre chiese, preghiamo per una pace definitiva, e proprio qui in Terra Santa e per i paesi che la circondano. Tutti questi cambia-menti nel mondo arabo non devono essere ignorati. La crisi siriana ci preoccupa molto”. Il Patriarca comprende la paura dei responsabili religiosi in Siria, i quali sono esortati alla prudenza e che vedono con i propri occhi il funesto risultato del cambiamento in Iraq. Le vicine Siria e la Giordania hanno conosciuto l’afflusso dei rifugiati, e in questo momento sono i siriani e gli iracheni che bussano alla porta della Giordania.

Christophe Lafontaine

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gERuSALEMME, 20 FEbbRAIO 2012

un amministratore patriarcale per i copti cattoliciSi pone con urgenza tutta particolare il problema della successione del Patriarca copto-cattolico d’Alessandria, Mons. Antonios Naguib (come quella di Shenouda III, papa dei copto-ortodossi), che ha avuto un ictus vasco-celebrale qualche settimana fa. E’ per que-sto che il sinodo di questa minoranza nella minoranza (i copti cattolici sono circa 200.000 in Egitto, ossia lo 0,25% dell’intera popolazione) ha deciso di appellarsi al canone 132 che prevede “quando la Sede patriarcale è per qualsiasi causa così impedita che il patriarca non può comunicare nemmeno per lettera con i vescovi eparchiali della Chiesa a cui presiede”, la piena auto-rità della stessa passa al vescovo della sede più anziana della Chiesa, e cioè in questo preciso caso al Vescovo d’Assiut, Mons. William Samaan. Egiziano di 65 anni, Vesco-vo dal 1990, anziano studente della Gregoriana, ha molto lavorato per il dialogo interreligioso.

Fonti: La Vie

gERuSALEMME, 07 FEbbRAIO 2012 Condanna della profanazione del monastero greco-ortodosso di Gerusalemme

Gerusalemme, 7 febbraio 2012Il Consiglio delle Istituzioni religiose della Terra Santa, condanna gli atti di profanazione e le scritte sul monastero greco-ortodosso di Gerusalemme, avvenuti la scorsa notte. Il Consiglio invita le persone di tutte le confessioni, cristiani, ebrei e musulmani, a rispettare tutti i Luoghi santi e gli spazi delle tre religioni, e deplora fortemente il comportamento degli estremisti che sfruttano o coinvolgono i Luoghi sacri in un conflitto politico e territoriale.A nome del Gran Rabbinato di Israele, del Ministero del Waqf e degli Affari Religiosi dell’Autorità Palestinese e dei Capi delle Chiese locali in Terra Santa,

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coMunIcazIonI deL congresso deI coMMIssarILa Conferenza dei Commissari di lingua italiana, riunitasi a Gerusalemme in occasione del Congresso internazionale, ha rinnovato il Consiglio, che risulta così composto:fra Pasquale Ghezzi (Italia/Lombardia), presidentefra Paschalis Kwoczala (Polonia), consiglierefra Giuseppe Battistelli (Italia/Umbria), consiglierefra Antonio Chircop (Malta), consigliere

daL dIscretorIo deL 22 FeBBraIo, gerusaLeMMe1. FORMAZIONE Come di consueto, la sessione del mese di febbraio è dedicata alla valutazione del cammino formativo dei nostri candidati, nelle diverse tappe di formazione iniziale e accademica. Si è discusso, in particolare, sulle valutazioni finali della settimana di convegno dei nostri formatori. Particolare attenzione è stata riservata all’animazione vocazionale, rilevando che nonostante i tanti docu-menti e incontri, si fa ancora fatica a coordinare le attività degli animatori. Ci si è poi soffermati sulla necessità di coordinare meglio il passaggio tra aspirandato e postulato, tenendo presenti le esperienze problematiche precedenti.Il Segretario per la Formazione Iniziale e gli Studi, ha poi presentato tutti i candidati, uno per uno: il loro cammino formativo e la loro situazione accademica.Si è rilevato che l’anno prossimo il numero degli studenti sarà molto elevato.Il Discretorio si è soffermato particolarmente nella valutazione sui candidati che quest’anno terminano i loro studi di teologia, individuando per essi alcune possibili prospettive, da decidere entro la prossima sessione del Discretorio.

Frati in formazione di post grado o superiorea. Fra Usama Bahbah: Teologia Pastorale, Pontificia Università Lateranense, Roma, Italia. Licenza.b. Fra Alessandro Coniglio: Scienze Bibliche, Pontificio Istituto Biblico, Roma, Italia. Dottorato.c. Fra Bahjat Karakach: Antropologia Teologica, Istituto Teresianum, Roma, Italia. Dottorato.d. Fra Ibrahim Sabbagh: Dogmatica, Pontificia Università Antonianum, Roma, Italia. Licenza.e. Fra Feras Lutfi: Teologia Biblica, Pontificia Università Gregoriana, Roma, Italia. Licenza.f. Fra Rami Asakrieh: Licenza in Gestione Educativa, Università di Betlemme, Palestina.g. Fra Aquilino Castillo: Master Predottorale in relazioni Islamiche-Cristiane, Università di Saint Joseph, Kaslic, Libano.h. Fra Carlos Thomas: Master Counceling Educativo-Relazionale, Scuola Superiore di Analisi Tramsazio-nale, Seminari Romani di Analisi Transazionale Roma, Italia.i. Fra Jihad Krayem: Pastorale Giovanile e Catechetica, Università Pontificia Salesiana, Roma, Italia.j. Fra Piotrek Blajer: Nuovo Testamento (Luca), The Catholic University of America, Washington, Stati Uniti. Dottorato.k. Fra Pius Baranowski: Antico Testamento (Pentateuco) e antico oriente, Toronto State University, Toron-to, Canada. Dottorato.l. Fra Agustin Guadalupe Pelayo Fregoso: Licenza in Studi Francescani, Istituto Teologico, Assisi, Italia.

2. MOvIMENTO DI PERSONALEa. Fra Fadi Shallufi, è stato assegnato alla fraternità del Convento di San Cleofa, Emmaus. È nominato: Superiore, economo locale e cronista.

Curia Custodiale

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b. Fra Sebastiano Matti, è stato assegnato alla fraternità del Convento del Dominus Flevit, Gerusalemme. È nominato: Superiore, economo locale e cronista.c. Fra Franciszek Wiater: è stato assegnato alla fraternità del Convento delle Palme, Betfage. È nominato: Superiore, economo locale e cronista.d. Fra Mario Hadchiti: è stato assegnato alla fraternità del Convento del Buon Pastore, Gerico. È nomina-to: Superiore, economo locale, direttore della scuola e cronista.e. Fra Antonio Dudek: è stato assegnato alla fraternità del Convento della Trasfigurazione, Monte Tabor. È nominato: Guardiano, economo locale e cronista.f. Fra Bernard Barbaric è stato assegnato alla comunità del Santo Sepolcro: in servizio e addetto al san-tuario.

3. QuESTIONI ECONOMIChEIn terza lettura, il Discretorio ha approvato il budget della Custodia per l’anno 2012, includendo le spese ordinarie e quelle straordinarie, definendo i progetti per l’anno in corso e quelli invece che dovranno esse-re rimandati all’anno seguente.Si è fatto presente che per l’anno prossimo la procedura dovrà essere più snella e anticipata al mese di ottobre.

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aPrILe 201228/04-08/05 - Ministro generale e definitorio generale in terra santa 26/04 - convento di san salvatore, gerusalemme: discretorio 20-26/04 - Visita in spagna 18-20/04 - Montefalco: Visita canonica 17/04 - como: Incontro con i cavalieri del santo sepolcro 16/04 - cipro: capitolo zonale 09-16/04 - Pellegrinaggio a Valencia 09/04 - emmaus: Lunedì di Pasquetta 2-8/04 - gerusalemme: settimana santa 01/04 - gerusalemme: Processione delle Palme

Marzo 201227-29/03 – roma: Incontro Pontificia commissione per il dialogo religioso con l’ebraismo 22/03 – nazareth: incontro con superiori ed economi locali di galilea 21/03 – gerusalemme: incontro con superiori ed economi locali di giudea 19/03 – nazareth: solennità di s. giuseppe 13-14/03 – nazareth: assemblea degli ordinari cattolici di terra santa 7-9/03 – rodi (grecia): Visita canonica 3-5/03 – Milano / trevigno / cassano d’adda/ Bergamo: conferenze varie

FeBBraIo 201227-29/02 – roma, delegazione di terra santa: Visita canonica 19-21/02 – gerusalemme: seconda sessione annuale del discretorio di terra santa 14/02 – tel aviv (università): conferenza sul contributo della custodia nella storia dell’arte e dell’architettura della terra santa 13/02 – urbino (Italia): Incontro con gli studenti dell’università 12/02 – Fabriano (Italia): giornata diocesana di sensibilizzazione Pro terra sancta 08-11/02 – roma, Montefalco, La Verna: Incontri vari con i responsabili della formazione iniziale della custodia

06/02 – assemblea straordinaria degli ordinari di terra santa 01-04/02 – gerusalemme: III congresso Internazionale commissari di terra santa

gennaIo 201230/1-04/2 – gerusalemme: terzo congresso Internazionale dei commissari di terra santa26/01 – gerusalemme: Prima sessione annuale del discretorio di terra santa23-25/01 – Flagellazione, gerusalemme: Visita canonica20/01 – Monte tabor: Incontro guardiani e superiori di galilea19/01 – gerusalemme: Incontro guardiani e superiori di giudea18/01 – Betfage: Visita canonica17/01 – tabgha: Visita canonica16/01 – cafarnao: Visita canonica15/01 – cana di galilea: commemorazione dell’inizio del Ministero di gesù e posa della prima pietra dell’erigendo centro parrocchiale e scuola11/01 – giaffa, chiesa di s. Pietro: Incontro di formazione permanente per sagrestani, assistenti di santuari e animatori di pellegrinaggi09-14/01 – gerusalemme, seminario: Incontro con gli studenti08/01 – Kasser el-Yahud, presso gerico: solennità del Battesimo del signore06/01 – Betlemme: solennità dell’epifania05/01 – Ingresso solenne a Betlemme e Primi Vespri dell’epifania01/01 – gerusalemme, Patriarcato latino: Messa per la Pace in terra santa

dIceMBre 201129/12 – gerusalemme: scambio di auguri dei capi religiosi cristiani con il Presidente dello stato d’Israele27/12 – gersalemme: scambi di auguri con le comunità ortodosse24-26/12 Festività e celebrazioni di natale22/12 – gerico: Visita canonica 20/12 – Betlemme: tradizionale concerto per la vita e la pace 19-20/12 – giaffa: Visita canonica alle due comunità

Agenda del Custode

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Sorella Morte

fra Luca (choukri) el-osseily ofm

n. Cairo (Egitto) 17 dicembre, 1927† Gerusalemme (Israele) 27 febbraio, 2012

Custodia di Terra Santa

I nostri defunti non sono degli assenti.Guardano con i loro occhi pieni di luce nei nostri pieni di lacrime. Sant’Agostino

Cari fratelli,Fra Luca (Choukri) El-Osseily è tornado alla casa del Padre. Egli era nato il 17 dicembre 1927 al Cairo, Egitto. Dopo essere stato ordinato presbitero della Chiesa Copta-Cattolica per l’imposizione delle mani del Patriarca Copto-Cattolico Mons. Marc Khouzam, il 22 giugno 1952, e aver esercitato la cura pasto-rale in varie parrocchie del Basso Egitto, era venuto a Gerusalemme, sempre a servizio dei fedeli della sua Chiesa. A Gerusalemme accolse la vocazione all’Ordine Francescano e iniziò il noviziato a Emmaus il 22 ottobre 1957, seguendo poi tutte le fasi della formazione francescana nella Custodia di Terra Santa. Fece la professione solenne il 29 ottobre 1961. Nuovamente ebbe incarichi pastorali in Egitto, Suez e Mousky. Poi, per parecchi anni, diresse la scuola Francescana di Tiro, Libano; più tardi, con l’avanzamen-to dell’età, fu trasferito nelle fraternità di Beyrouth, di Harissa, e di Betlemme. Il 16 febbraio 2006 il P. Custode, Fr. Pierbattista PIzzaballa lo nominò Confessore per la Parrocchia di S. Giuseppe al Cairo. Ma ormai le energie di Fra Luca si erano affienite. Non poteva più predicare con la sua voce forte e tonante... e dire che aveva predicato anche in qualche moschea parlando della Vergine Maria, ed era stato ascoltato con devozione.... Non poteva più fare apostolato nelle scuole e nelle parrocchie dove era ascoltato e ben accetto ai fedeli. In questi ultimi mesi, l’obbedienza l’ha portato all’Infermeria Custodiale di Gerusalem-me. Fra Luca ormai era un sofferente. Il Signore, dopo averlo unito alla sua Passione, lo renderà partecipe della sua Risurrezione, riconducendolo nella Casa del Padre: “dall’Egitto ho chiamato mio figlio” (Osea 11,1). Siamo grati al Signore per il dono di fra Luca. Ringraziamo anche i confratelli, le suore, i medici e gli infermieri che in questi ultimi anni, al Cairo e a Gerusalemme, hanno avuto cura di lui. Fra Luca aveva 84 anni di età, 54 di professione e 49 di sacerdozio. A norma dei nostri Statuti Particolari, ogni sacerdote applichi 3 Messe e gli altri frati partecipino ciascuno ad 3 Messe. Lodevolmente, i singoli frati pratichino 3 Via Crucis. In ogni fraternità una Santa Messa sia celebrata in comune. Ricordiamo con sollecitudine questo fratello nella preghiera, nella gratitudine al Padre che ce l’ha donato, affinché ora la nostra unione fraterna sia piena, nella luce del Signore.

San Salvatore, 28 febbraio 2012Fr. Silvio R. De La Fuente ofm

Segretario di Terra Santa

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s.ra gudelia garcíaCustodia Terræ Sanctæ

Ierusalem

† Miahuatlan Oaxaca (Messico)3 marzo 2012

Che la sua anima e quella di tutti i fedeli defunti, per la misericordia di Dio, riposino in pace. Amen.

Cari confratelli,la Custodia di Terra Santa partecipa al lutto del Confratello fra Martín Zavaleta per la morte della propria madre,

signora Gudelia García,

ed offre le sue preghiere in suffragio della Defunta, chiedendo al Signore di accoglierla, in attesa della risurrezione, fra i giusti che vivono alla sua presenza.In ogni Casa della Custodia di Terra Santa ci si unisca nella preghiera e si celebri una Santa Messa per la Defunta.

San Salvatore, 3 marzo 2012fra Silvio R. De La Fuente ofm

Segretario di Terra Santa

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Cronaca Custodiale

gERuSALEMME, 28 gENNAIO 2012 uniti nella preghiera a gerusalemme: settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e Preghiera straordinaria di tutte le chiese

Sempre suggestive e affascinanti le celebrazioni ecumeniche che scandiscono la Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani a Gerusalemme e che, anche quest’anno, com’è prassi usuale, sono cominciate con alcuni giorni di ritardo rispetto a quanto accade altrove, per attendere la chiusura del lungo periodo natalizio che, in Terra Santa, si conclude il 19 gennaio con la festa dell’Epifania per gli Ortodossi e con la festa del S. Natale e dell’Epifania, riuniti in un’unica ricorrenza, per gli Armeni. Gli incontri ecumenici di preghiera, che si sono tenuti in varie lingue tra il 21 e il 29 gennaio, sono cominciati nel pomeriggio di sabato, con l’ufficio greco ortodosso dell’Apodeipnon, ossia la Compieta, presso il Calvario, nella Basilica del Santo Sepolcro, dove si è riunita la comunità dei partecipanti. Secondo la tradizione, ogni giorno una diversa comunità cristiana ospita l’incontro di preghiera condivisa, a cui generalmente segue un

semplice momento conviviale, che offre la concreta occasione ai fedeli delle diverse confessioni cristiane di avvicinarsi gli uni agli altri in un clima di fraternità e di cordialità, di conoscersi e di scoprirsi vicini nel cammino della fede. Al primo appuntamento sono dunque seguite la celebrazione presso la Cattedrale anglicana di St. George, nel pomeriggio di domenica 22 gennaio, e poi, lunedì, la toccante cerimonia presso la Chiesa armena di San Giacomo, intimamente illuminata dalle tradizionali ed antichissime lampade ad olio, i ganteghes, che pendono dall’alta cupola a volta della Cattedrale, e dalle candele di cera che ornano i tre altari. Qui, nella penombra di una luce tenue e soffusa, lievemente accentuata dalle candele che i religiosi e le molte persone presenti all’incontro recano in mano, la liturgia acquista un sapore mistico e rievoca le tradizioni della Cristianità antica, con preghiere e canti pre-bizantini e pre-gregoriani. Dopo l’incontro successivo, martedì 24 gennaio, presso la Chiesa luterana del Redentore, a poca distanza dalla Basilica del Santo Sepolcro ed anch’essa gremita di fedeli delle diverse confessioni cristiane, è stata la Chiesa latina, presso il Patriarcato latino nel pomeriggio di mercoledì 25 gennaio e presso il Cenacolo il giorno successivo, ad organizzare e presiedere la liturgia ecumenica. L’appuntamento della Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani è una delle rare occasioni annuali in cui il Cenacolo viene concesso per le celebrazioni cristiane. Gli incontri di preghiera si sono poi conclusi con gli ultimi tre appuntamenti, presso la Chiesa etiope ortodossa, con sede a Gerusalemme ovest, presso la Chiesa copto ortodossa di St. Anthony, accanto al Santo Sepolcro, ed infine presso la Chiesa greco cattolica dell’Annunciazione, a poca distanza dal Patriarcato latino in Giaffa Gate.Quest’anno, inoltre, come già accadde nel gennaio 2011, la Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani è stata impreziosita da un ulteriore evento, la Settima preghiera straordinaria di tutte le Chiese per la riconciliazione, l’unità e la pace, che ha coinciso con la celebrazione ecumenica svoltasi il 28 gennaio alla Chiesa copta ortodossa di St. Anthony, presso il Patriarcato copto ortodosso di Gerusalemme. Ancora una volta, per quest’appuntamento tanto sentito, si sono riuniti

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i leaders delle Chiese cristiane di Terra Santa e moltissimi fedeli delle diverse confessioni, tutti ospiti della comunità copta, un gruppo cristiano molto antico, nato in Egitto e presente in Terra Santa fin dalle origini del Cristianesimo. Questa Chiesa, che ha testimoniato per molti secoli, fino ad oggi, la sua profonda fede in Gesù Cristo, dandone testimonianza fino al martirio, pure nei tempi più recenti, ha proposto per questa particolare occasione una celebrazione semplice e molto intensa, ispirata a ricche tradizioni, ma anche sensibile alle difficoltà e ai drammi che la comunità copta sta ancora attraversando. Accolti e guidati da S.E. Amba Abraham, Arcivescovo della Chiesa copta ortodossa a Gerusalemme, i molti partecipanti hanno potuto alzare insieme la propria voce e la propria preghiera in un momento di autentica unità di aspirazioni e di sentimenti.Un’iniziativa particolarmente toccante e coinvolgente, come sottolinea Veronique Nebel, da tempo vicina alla Terra Santa come coordinatrice dell’Associazione Svizzera Amici del Magnificat e promotrice degli appuntamenti di preghiera straordinaria di tutte le Chiese, che ha preso avvio nel 2005, poco dopo la morte di Papa Giovanni Paolo II, e che vuole trarre impulso dallo speciale carisma di Gerusalemme, Madre di tutte le Chiese, per far salire la voce unanime della Cristianità e coinvolgere in un unico abbraccio i cristiani di tutto il mondo. L’incontro di preghiera, infatti, è stato trasmesso in diretta televisiva in quattro continenti, grazie alla disponibilità di diversi emittenti cristiane e di un efficiente equipe di traduttori e commentatori in varie lingue.

Momenti preziosi, che danno vigore alla spiritualità di Gerusalemme e al suo cuore cristiano, facendo gustare a tutti i fedeli, talvolta oppressi dai problemi incalzanti di una difficile quotidianità, la bellezza e la gioia di essere cristiani nella terra dove abita il senso di questa storia straordinaria.

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gERuSALEMME, 01 FEbbRAIO 2012 Il pellegrinaggio è incontrare Cristo nella Sua terra: terzo giorno di lavori del Congresso Internazionale dei Commissari di Terra Santa

testo caterina foppa pedretti foto miriam mezzera

La giornata del 1° febbraio si è aperta per i Commissari e per gli altri partecipanti al III Congresso Internazionale con la celebrazione, alla Basilica del Santo Sepolcro, della S. Messa presieduta dal Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa. Nella sua omelia, il Custode ha svolto una preziosa riflessione sul significato della tomba vuota e sulla rivoluzionaria trasformazione che l’esperienza della tomba vuota, prima ancora dell’incontro con Cristo risorto, produce sugli Apostoli. E questa riflessione si rivela particolarmente adatta ad introdurre il tema posto al centro della giornata di lavori, ossia Il Commissario come animatore dei pellegrinaggi: aspetti pastorali e pratici, poiché tocca un aspetto essenziale dell’esperienza della Terra Santa. Pietro e Giovanni, infatti, vedono la tomba vuota del Signore, fanno cioè esperienza di una morte che è stata per sempre vinta, e credono, aprendosi al vero ed integrale significato delle Scritture. Dopo di ciò essi tornano a casa, poiché presso quel sepolcro non c’è più nulla da fare. La loro fede è già andata più lontano e, dopo il loro ritorno a casa, il Signore risorto viene ad incontrarli. Questa è la sintesi dell’avventura cristiana, l’essenza del pellegrinaggio in Terra Santa: “Si parte insieme, come Pietro e Giovanni, ma ciascuno con il suo bagaglio di esperienze, di domande, con il proprio bisogno di salvezza, con la propria esperienza di fede.

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Ciascuno con il proprio passo. [...] Il pellegrinaggio è arrivare con tutti se stessi dentro questo mistero di vita, di risurrezione, di speranza, è immergersi in questo mistero; è vedere e credere. E poi tornare, come Pietro e Giovanni, nelle proprie case, nella propria vita, ma tornarci trasformati da un’esperienza di salvezza, con nel cuore una speranza”. I Commissari, in quanto organizzatori e animatori di pellegrinaggi, hanno anche il delicato compito di aiutare ciascuno a fare una simile esperienza della Terra Santa, così bella ed autentica.

Questi temi sono stati poi ripresi ed approfonditi nei loro risvolti teologici, pastorali e pratici nell’acuto intervento di fra Frederic Manns, Decano emerito dello Studium Biblicum Franciscanum e Professore di Esegesi neotestamentaria e di Letteratura giudaica antica. “Nonostante la natura profondamente personale dell’esperienza in Terra Santa - ha affermato infatti fra Manns -, il pellegrinaggio stesso unisce insieme tutti i credenti con le Chiese di Gerusalemme. Li unisce in Cristo, nella fede e nel loro contributo a preservare il prezioso retaggio cristiano in questa terra. È questa la grazia dei Luoghi Santi”. Davvero preziosi i suggerimenti e le indicazioni offerti da fra Manns sul piano pastorale e pratico per dare al pellegrinaggio il suo pieno significato. Egli ha posto all’attenzione gli aspetti essenziali che conferiscono valore al pellegrinaggio, il quale ha come principale scopo l’incontro con Cristo nella Sua terra e la lettura della Bibbia in situ.

Per questo la Chiesa parla oggi, a proposito del pellegrinaggio in Terra Santa, di una nuova evangelizzazione: fra Manns ha esposto nel dettaglio le caratteristiche che deve avere questa nuova evangelizzazione, aprendo

la riflessione alle dimensioni ecumeniche ed interreligiose, dalle quali non si può prescindere quando si visita la Terra Santa. Nella seconda parte del suo intervento, fra Manns si è concentrato sugli aspetti pratici ed organizzativi del pellegrinaggio, offrendo linee guida e ponendo in luce molti elementi critici che costituiscono efficacissimi stimoli per la riflessione dei Commissari, chiamati ad avere un ruolo attivo di primo piano nella realizzazione dei pellegrinaggi, e per l’elaborazione del Vademecum, ossia della guida di lavoro, del manuale, che aiuti i Commissari ad attuare le indicazioni fornite dal Governo custodiale e ad assicurare un servizio

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qualificato alla Terra Santa e ai pellegrini che la visitano.

La riflessione sul Vademecum è stata poi ripresa nel breve intervento di fra Giorgio Vigna, responsabile del neonato Ufficio di Coordinamento dei Commissariati di Terra Santa e Segretario del Congresso. Di questo strumento di lavoro, voluto dal precedente Congresso Internazionale del 2006 per facilitare la missione dei Commissariati, era già stata inviata ai Commissari una bozza all’inizio di gennaio 2012, affinché essi potessero cominciare ad esaminarla. Il documento si sofferma su molti temi importanti e di ampio respiro: dall’essere

all’operare del Commissario, dai pellegrinaggi all’amministrazione, dai rapporti interni alla comunicazione. Temi desunti sia dalla vigente legislazione dell’Ordine e della Custodia (riportata nella Prima Parte), sia dalle necessità indicate dall’esperienza. Il Vademecum contiene anche la descrizione, nella Parte Quarta, del nuovo Ufficio di Coordinamento dei Commissariati di Terra Santa - Commissariats Liaison Office – Oficina de Enlace de los Comisarios de Tierra Santa, richiesto dallo scorso Congresso Internazionale e reso operativo nel corso del 2011, avendo come primo compito l’organizzazione di questo III Congresso dei Commissari. Esso dovrà anche servire a rispondere

alle numerose attese di comunicazione e di organizzazione che sia la Custodia sia i Commissariati hanno espresso in molte occasioni. La bozza del Vademecum, dunque, ha precisato fra Vigna, ha cercato di tenere conto della reciprocità delle parti coinvolte sia nelle relazioni sia nelle azioni, perché il documento finale dovrà mostrare le richieste, le attese e le necessità sia dei Commissari sia del Governo della Custodia.

Nel pomeriggio sono nuovamente proseguiti i lavori dei gruppi linguistici, che si sono confrontati sul testo della bozza del Vademecum, allo scopo di arricchirlo di contenuti, correggerlo e modificarlo, alla luce delle conoscenze e delle esperienze che i Commissari e i collaboratori sono in grado di apportare. Lavoro delicato ed impegnativo, anche perché la guida di lavoro dovrà essere indirizzata ai Commissariati dei quattro continenti, dove usi, costumi e leggi hanno diversità di elaborazione, espressione ed attuazione.

La giornata si è conclusa con la celebrazione dei Vespri presso la Chiesa di San Salvatore, presieduti da fra Gottfried Egger, Commissario di Terra Santa in Svizzera.

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Ingresso al santo sepolcro, gerusalemme

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gERuSALEMME, 01 FEbbRAIO 2012 una serata per il dialogo tra i popoli nella terra di dio

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Ampia partecipazione dei padri Commissari, dei frati e dei volontari della Custodia intervenuti alla serata di presentazione del documentario “Tra i popoli di Dio: incontri oltre i muri”, realizzato dall’Associazione Ponte di Pace in collaborazione con il Commissariato di Terra Santa del Piemonte. Un incontro a margine dei lavori congressuali volto a far luce sulla società che abita la Terra Santa.Ospiti della serata: Meir Margalit, consigliere della municipalità di Gerusalemme, e Chiara Tamagno, presidente di Ponte di Pace e curatrice del documentario. Maria de Lurdes Nunes, giornalista del Franciscan Media Center, ha coordinato gli interventi degli ospiti e ha introdotto le immagini che sono state proiettate: “solo alcuni spezzoni di un caleidoscopio, dove i volti, le voci e le storie sono davvero multiformi e sorprendenti, vibranti di colori e di suggestioni”.Sul maxi schermo scorrono le immagini dei Luoghi Santi, che fanno da sfondo alle storie raccontate da personaggi più o meno famosi della Terra Santa: vescovi, frati, scrittori, medici, sociologi, rabbini, ex militari e gente comune... Tante voci che hanno in comune l’impegno appassionato per il dialogo e la riconciliazione dei popoli. “Vogliamo mostrare il fermento di una minoranza – spiega Chiara Tamagno - sia

essa israeliana, palestinese, ebrea, cristiana, musulmana... Sono gli uomini e le donne che hanno il coraggio di andare incontro al diverso, di andare oltre i muri. Il nostro documentario vuole dare valore aggiunto al pellegrinaggio, nello spirito di San Francesco e prima ancora di Gesù, che per queste strade dava spazio all’ascolto della gente... in una società anche allora molto variegata e complessa.”Particolarmente significativa la testimonianza di Meir Margalit, ebreo, deciso sostenitore dei diritti umani in un Paese che “soffre di due gravi patologie, la paranoia acuta e l’amnesia cronica”. Spiega Meir: “La paura che attanaglia la maggiorparte degli israeliani impedisce loro di aprire gli occhi e il cuore ai palestinesi e una sorta di amnesia storica fa sì che essi non ricordino quel che abbiamo subito durante le persecuzioni europee, se poi osiamo farlo subire alla gente non ebrea di questa terra.” Dichiarazioni forti e sincere di un ebreo israeliano che ha voluto portare al Congresso dei Commissari l’invito a lavorare insieme per la pace: “I movimenti per la pace sono spesso osteggiati se non perseguitati dal governo, ma noi non ci demoralizziamo e siamo convinti che unendo le forze, anche insieme ai movimenti ecclesiali, dei francescani della Custodia in primis, possiamo preparare un futuro migliore per questa terra.”Una serata e un documentario che hanno suscitato

vivo interesse del pubblico e soprattutto dei padri Commissari, che si sono impegnati a promuovere

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gERuSALEMME, 02 FEbbRAIO 2012 “Le mie sentinelle non taceranno mai, né giorno né notte”: quarto giorno di lavori del congresso Internazionale dei commissari di terra santa

testo caterina foppa pedretti foto miriam mezzera

La giornata del 2 febbraio è cominciata per i Commissari di Terra Santa partecipanti al III Congresso Internazionale con l’attività dei gruppi linguistici, per proseguire l’elaborazione del documento di lavoro riguardante gli aspetti pastorali e pratici dei pellegrinaggi. La mattinata è poi proseguita con la presentazione in assemblea di un nuovo rilevante tema, posto anch’esso al centro della riflessione dei Commissari in questa speciale occasione, ossia La comunicazione nella Custodia di Terra Santa. Si tratta di un tema fondamentale, l’interesse per il quale nasce dalla necessità di rispondere alle aspettative e alle esigenze comunicative attuali, che

richiedono di andare oltre le strategie ed i canali comunicativi

tradizionali e di

cercare e sperimentare modalità, strumenti e contenuti originali per far conoscere, apprezzare ed amare oggi la Terra Santa. La prima comunicazione a questo riguardo è stata quella del dott. Giuseppe Caffulli, Direttore delle Edizioni Terra Santa (ETS), la casa editrice della Custodia, con sede a Milano. Il dott. Caffulli ha illustrato le iniziative sviluppate negli anni più recenti e la situazione attuale di ETS. In particolare, ha accennato al rilancio di Eco di Terrasanta, il periodico legato soprattutto all’attività dei Commissariati e che svolge un ruolo significativo nell’avvicinare il grande pubblico alla Terra Santa e nelle campagne di raccolta fondi per la Colletta del Venerdì Santo e per i progetti di ATS - Associazione pro Terra Sancta, e allo sviluppo della rivista Terrasanta, che nel 2011 ha compiuto 90 anni, celebrati da un convegno a Roma, e che è la rivista storica della Custodia, con dossier su vari argomenti biblici e di attualità, oggi disponibile per gli abbonati anche in formato elettronico. Il dott. Caffulli ha poi parlato della nascita, nel 2006, del giornale on line Terrasanta.net, pensato soprattutto per la vasta platea del web, aperto a temi culturali e politici e, finora, con pagine in italiano, inglese e portoghese. Infine, ha esposto all’assemblea gli altri progetti della casa editrice: il trasferimento a Milano della cura editoriale delle

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pubblicazioni istituzionali dello Studium Biblicum Franciscanum, della Collana Biobibliografica del Golubovich e delle pubblicazioni del Muski del Cairo; l’apertura dei canali commerciali in Italia e all’estero; l’ampliamento dell’offerta editoriale con nuove collane sulla Terra Santa, il Cristianesimo in Medio Oriente, l’archeologia biblica, l’Ebraismo, l’Islam, il dialogo interreligioso, la spiritualità, e con altri prodotti; la realizzazione della rivista The Holy Land Reviewin inglese; il sito internet www.edizioniterrasanta.it, che offre anche la possibilità di acquistare libri e riviste on line; l’apertura della Libreria Terra Santa a Milano e le attività culturali presso il Centro di Terra Santa; l’organizzazione di mostre e di servizi culturali; l’ufficio stampa che si occupa della comunicazione relativa alle attività di ETS, mette a disposizione di giornalisti e operatori della comunicazione notizie, informazioni e foto sulla Terra Santa e sui Luoghi Santi e supporta le iniziative legate alla Custodia, tra cui le campagne per la Colletta del Venerdì Santo; i nuovi progetti per il 2012, tra cui la vendita di libri in formato elettronico (e-book) e la realizzazione di una libreria on line (www.libreriaterrasanta.it). Il dott. Caffulli annuncia anche che è disponibile per tutti i Commissari un volume che raccoglie gli atti del Convegno svoltosi a Roma lo scorso ottobre per celebrare i 90 anni dalla fondazione della rivista Terrasanta e che i Commissari possono acquistare tutto il materiale del

catalogo ETS a metà prezzo, per favorire il loro compito di divulgazione di tutto ciò che riguarda la Terra Santa e la Custodia.A seguire la presentazione della rivista Terrasanta in lingua portoghese da parte di fra Jorge Hartmann, Commissario di Terra Santa in Brasile. Si tratta di un progetto nuovo, ancora in elaborazione, che dovrebbe essere completato entro la prossima S. Pasqua 2012, quando si prevede l’uscita del primo numero della rivista. Le attese sono molte, legate soprattutto al vasto pubblico brasiliano che, negli ultimi anni, sta mostrando sempre più interesse per la Terra Santa, ma anche alla possibile diffusione in Portogallo e nei Paesi africani di lingua portoghese. Davvero interessante, nella prima fase del progetto, l’idea di far conoscere la rivista e i suoi 90 anni di storia attraverso un video che faccia memoria dell’immenso patrimonio di fatti che sono raccontati e custoditi nelle sue pagine. Il video, realizzato dal Franciscan Media Center della Custodia, è stato proiettato in sala al termine dell’esposizione di fra Hartmann. Successivamente, vi è stato l’intervento di fra Emilio Bárcena,

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Direttore della rivista Tierra Santa in lingua spagnola, che ha presentato la rivista soprattutto alla luce di una prospettiva diacronica, che ne ha messo in luce i cambiamenti negli aspetti redazionali e nei contenuti attraverso i decenni, dalla fondazione nel 1921 ad oggi, inquadrandoli nei più ampi cambiamenti di carattere sociale e culturale. L’ultimo intervento della mattinata è stato quello di Marie-Armelle Beaulieu, caporedattrice della rivista La Terre Sainte in lingua francese, che ha offerto, con uno stile schietto e vivace, un quadro preciso dello stato in cui versa la rivista, delle peculiarità editoriali e di contenuto della testata, dei cambiamenti e dei progressi fatti negli ultimi anni, delle strette relazioni che intercorrono con il Commissariato di Terra Santa in Francia, degli obiettivi da realizzare nel prossimo futuro, tra cui lo sviluppo del coordinamento e delle partnership con i Commissariati dei Paesi di area francofona e l’elaborazione di contenuti per iPad e tavolette digitali. Al pomeriggio, dopo il pranzo comune presso il Convento di San Salvatore, i lavori dei Commissari sono ripresi con l’intervento di fra Jerzy Kraj, attuale direttore del CIC - Christian Information Center e responsabile dell’FMC - Franciscan Media Center. Fra Kraj ha parlato diffusamente delle due istituzioni poste sotto la sua autorità, cominciando dal CIC, che è gestito dalla Custodia di Terra Santa dal 1973 e che offre ai pellegrini, ai turisti e ai residenti un servizio di informazioni sugli orari d’apertura delle chiese, sugli orari delle celebrazioni liturgiche e sui mezzi per raggiungere i diversi santuari; fornisce ai mass media, agli studenti e alle comunità religiose informazioni su eventi religiosi, scientifici e culturali e sulla vita cristiana in Terra Santa; mette a disposizione i propri spazi per incontr i ecumenici e per altre iniziative religiose e culturali; organizza mostre e conferenze con la partecipazione dei cristiani di tutte le confessioni. Nella stessa sede del CIC opera anche il FPO - Fanciscan Pilgrims Office, che offre, tra l’altro, ai gruppi di pellegrini, ai sacerdoti e alle comunità religiose un servizio di prenotazioni di S. Messe nei santuari custoditi dai Francescani, di Ore Sante al Getsemani, ingressi solenni nella Basilica del S. Sepolcro, e di assegnazione degli inviti per la S. Messa della notte

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di Natale a Betlemme. A poca distanza dal CIC si trova il Franciscan Corner - Libreria Francescana, con un vasto assortimento di pubblicazioni in diverse lingue della Franciscan Printing Press - Stamperia Francescana, delle Edizioni Terra Santa e di altri editori, nonché DVD, CD, album fotografici, materiale informativo in diverse lingue e diversi souvenir. L’FMC - Franciscan Media Center rappresenta invece il Centro Televisivo e Multimediale Francescano, inaugurato nel 2008 e con sede presso il Terra Sancta College, con l’obiettivo di “raccontare la Terra Santa attraverso le immagini”, parlando degli avvenimenti d’attualità e degli eventi religiosi e non di questi luoghi e facendoli conoscere al mondo intero. L’FMC intende innanzi tutto dare voce e visibilità alla Chiesa Madre di Gerusalemme e ai cristiani locali e presta particolare attenzione alla realtà francescana e dei santuari francescani, ma è aperto anche agli eventi culturali e religiosi delle Chiese ortodosse e protestanti e a quelli del mondo ebraico ed islamico. Lavora con tecnologie avanzate ed uno staff di professionisti esperti, in grado di produrre news e reportages, video e documentari, e di curare la trasmissione in diretta delle celebrazioni dai Luoghi Santi. Il pomeriggio è proseguito con il dialogo e il confronto tra i Commissari e il Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, e con i lavori dei gruppi linguistici impegnati nella revisione e rielaborazione della bozza della guida per l’attività

dei Commissari. Dopo la discussione dei risultati in assemblea plenaria, la bozza del documento finale è stata presentata alla Commissione designata per l’approvazione. Infine, prima della cena comune, si è svolta, presso la Chiesa di San Salvatore, la celebrazione eucaristica presieduta dal Nunzio Apostolico in Terra Santa, S. Ecc. Mons. Antonio Franco. È la festa della Presentazione di Gesù al Tempio ed anche la Giornata della Vita Consacrata. Nella sua omelia, Mons. Franco ha rivolto il saluto di benvenuto ai Commissari da parte del Santo Padre e della Chiesa e, a nome del Santo Padre e della Chiesa, ha ringraziato per il legame di servizio che l’Ordine francescano ha saputo mantenere con la Terra Santa attraverso i secoli. E questo III Congresso Internazionale dei Commissari ha aggiunto una nuova pagina a questa preziosa storia che unisce i Francescani alla Terra Santa. Davvero meravigliosa l’opera dei frati di Francesco in questi luoghi: la tradizione dei pellegrinaggi, l’accoglienza dei pellegrini, il servizio religioso e socio-economico che la Custodia svolge con le sue numerosissime opere. I Commissariati si inseriscono anch’essi in questo grande progetto, con il compito di incoraggiare i fedeli a visitare la Terra Santa e a diventare testimoni veraci dell’incontro con Cristo nelle loro famiglie e nei loro Paesi. Questo straordinario impegno francescano, conclude poi il Nunzio, ben esprime il senso della giornata dedicata alla vita consacrata, che nasce come risposta alla chiamata del Signore, come scelta personale e radicale per Cristo, che dura tutta la vita e che richiede un coinvolgimento integrale della persona, fino alla croce, di cui ogni cristiano ed ogni consacrato deve dare testimonianza nel cammino verso la gloria della resurrezione.In serata, nella Sala dell’Immacolata, alla presenza dei Commissari di Terra Santa, dei frati della Custodia e di molti volontari, si è svolta la presentazione del doppio DVD Tra i popoli di Dio: incontri oltre i muri, con la partecipazione del dott. Meir Margalit, fondatore dell’ICAHD - Israeli Committee Against House Demolitions e Consigliere della Municipalità di Gerusalemme, e della dott.ssa Chiara Tamagno, Presidente dell’Associazione Ponte di Pace onlus e curatrice dell’opera.

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gERuSALEMME, 03 FEbbRAIO 2012 In corde, in ore, in opere: sulla via della coerenza fino alla croce. Quinto giorno di lavori del congresso Internazionale dei commissari di terra santatesto caterina foppa pedretti foto miriam mezzera

Le Lodi e la S. Messa che hanno aperto, nella Chiesa di San Salvatore, la giornata di venerdì 3 febbraio, penultima dei lavori del Congresso Internazionale dei Commissari di Terra Santa, sono state presiedute da fra Massimo Tedoldi, Segretario Generale dell’Ordine per le Missioni e l’Evangelizzazione. Nella sua omelia, fra Tedoldi si è attentamente soffermato sulla figura di San Giovanni Battista e sull’episodio della sua uccisione, proposto dalla liturgia. Giovanni, che ha offerto tutto al Signore, la sua vita, il suo cuore, la sua persona, fino al martirio, è esempio altissimo di fedeltà, di un uomo giusto e santo che proclama coraggiosamente la verità, di un profeta tutto posto dalla parte di Dio e che trasmette la Sua legge e la Sua volontà. Per tale motivo, la sintesi del potente messaggio che viene dalla voce e dall’esempio di Giovanni, anche a distanza di secoli, si potrebbe definire “la formula della coerenza”: ciò che custodisci nel cuore, dillo con le labbra, realizzalo con le mani, in corde, in ore, in opere. Precisa fra Tedoldi: “Questa è la coerenza: quella stessa Parola che nasce dentro di te e fa un tutt’uno con te, in corde, spinge per essere da te annunziata, in ore, esige di essere incarnata, in opere. Un filo d’oro di concretezza unisce il cuore alle labbra, ai piedi, alle mani”. E Giovanni è stato proprio il sommo interprete di una predicazione essenziale, di una vita, fin dalla prima esultanza nel grembo della madre Elisabetta, completamente rapita dalla concretezza della Parola e dall’incontro con

la persona di Gesù. Tutto in lui parla di un Dio incarnato ed entrato nella storia dell’uomo, di un Agnello presentatosi a lui per ricevere il battesimo. Questo è un messaggio prezioso soprattutto per i Commissari di Terra Santa, un invito a rifuggire da una teologia disincarnata e teorica, ad essere nelle rispettive Province “un lembo di Terra Santa: di concretezza, di effusione di genuina umanità. Della vicinanza di Dio! Quando venite qui, i vostri 5 sensi sono radar che captano la Presenza del Dio incarnato. Fatene il pieno per riversarne poi in buona misura sui confratelli della Provincia! Ed inoltre con i fedeli, date concretezza alla vostra predicazione nel lasciarvi toccare, così che ciò che avete visto, udito, toccato sia loro trasmesso”. Fra Tedoldi ha dunque concluso esortando i Commissari ad essere, come Giovanni, “un Ecco di esultanza nell’indicare la Presenza del Signore là dove la gente abita”.La mattinata è proseguita con i report, nelle tre lingue del Congresso, italiano, inglese e spagnolo, relativi ai primi due temi elaborati nei giorni precedenti: I Commissari e i loro rapporti con la Custodia, la Provincia e le Diocesi e La situazione economica della Custodia e il contributo dei Commissari. L’esposizione di ogni report è stata seguita da un confronto e da una discussione in assemblea plenaria. Nel pomeriggio, alle 15.00, dopo il pranzo comune presso la Casa Nova francescana, i Commissari hanno potuto partecipare alla Via Crucis che, tutti i venerdì, i frati della Custodia percorrono per le strette vie della Città Vecchia di Gerusalemme, dal cortile della scuola islamica el-Omariye, di fronte al Convento della Flagellazione, dove sorgevano un tempo la Fortezza Antonia e il Pretorio di Pilato e dove Gesù fu condannato a morte, lungo la via Dolorosa e fino alla Basilica del Santo Sepolcro. Alcuni Commissari sono arrivati con un poco d’anticipo rispetto all’inizio della liturgia e, con piacere, hanno visitato la Chiesa francescana della Flagellazione e l’interessante Museo archeologico che qui si trova. Numerosi anche i religiosi e le religiose, i turisti e i gruppi di pellegrini che, come di consueto, affollavano la strada in attesa di partecipare alla Via Crucis. Poco prima dell’inizio della celebrazione sono giunti in gran numero i francescani della Custodia ed i rimanenti

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Commissari, Vice Commissari e collaboratori, insieme al Ministro Generale dell’Ordine, fra José Rodriguez Carballo, e al Custode, fra Pierbattista Pizzaballa. La Via Crucis, intensa e suggestiva, con le letture riferite a ciascuna stazione recitate in tre lingue, italiano, inglese e spagnolo, è cominciata ed il lungo corteo si è avviato compatto per la via Dolorosa, accompagnato dalla liturgia e sostando brevemente presso le cappelle che sorgono in corrispondenza delle tradizionali stazioni. Commemorata la terza caduta di Gesù sotto la croce, in corrispondenza della IX stazione, segnata dai resti di una colonna nel muro in prossimità del Patriarcato Copto ortodosso, il corteo dei fedeli ha raggiunto la Basilica del Santo Sepolcro, attraversando la porticina e la scala che conducono alla piccola Cappella copta di San Michele, la quale immette direttamente nella piazza antistante la Basilica. Qui, dapprima sul Calvario e poi davanti al Sepolcro del Signore, sono state celebrate le ultime stazioni della Via Crucis, che si è conclusa, oltre che con la tradizionale preghiera secondo le

intenzioni del Sommo Pontefice e quella in favore dei Benefattori di Terra Santa, con una particolare preghiera in favore dei Commissari di Terra Santa. Dopo la benedizione solenne, è stato intonato il Regina Coeli, che ha posto fine alla celebrazione.Prima di tornare al Convento di San Salvatore e riprendere le sessioni di lavoro del Congresso, il gruppo dei Commissari, insieme al Ministro Generale e al Custode, hanno posato per la consueta foto ricordo appena all’esterno della Basilica, sulla scala della Cappella dei Franchi, adiacente al Calvario. Nella seconda parte del pomeriggio i Commissari sono stati nuovamente impegnati con l’attività congressuale, proseguendo con l’elaborazione e la discussione della bozza del documento finale della guida di lavoro per l’attività commissariale. Fondamentale la presentazione della bozza rielaborata alla Commissione designata per l’approvazione, con la quale i partecipanti hanno avviato un proficuo dialogo.

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gERuSALEMME, 04 FEbbRAIO 2012 Amare la Terra Santa ponendo gesù al centro di tutto: giornata conclusiva del III Congresso Internazionale dei Commissari di Terra Santa

testo caterina foppa pedretti foto miriam mezzera e marie-armelle beaulieu

Nella mattinata di sabato 4 febbraio si è chiuso ufficialmente il III Congresso Internazionale dei Commissari di Terra Santa. L’ultima sessione di lavoro ha previsto la presentazione, da parte della Commissione designata, del testo finale della guida di lavoro per l’attività dei Commissari, documento che, dopo essere stato approvato dal Discretorio, viene consegnato al Ministro Generale dell’Ordine. In quest’occasione vi è stata anche la presentazione del documento conclusivo dei lavori del Congresso, anche questo predisposto da un’apposita Commissione e contenente i punti assunti come impegno dalle parti coinvolte, la Custodia e i Commissariati.Dopo le brevi parole di sintesi di fra Giorgio Vigna, responsabile dell’Ufficio per il Coordinamento dei Commissariati di Terra Santa e Segretario del Congresso, il Ministro Generale dell’Ordine, fra José Rodriguez Carballo, ha tenuto l’intervento conclusivo, in forma di messaggio rivolto ai Commissari, alla Custodia di Terra Santa e all’Ordine francescano. Con parole particolarmente intense, il Ministro Generale ha indirizzato ai Commissari alcune esortazioni che debbono porsi come una sorta di decalogo programmatico nello svolgimento della loro delicata e preziosa missione. In particolare, e prima d’ogni altra cosa, egli ha sollecitato i Commissari ad amare Gesù e la Parola di Dio e ad assumere il Vangelo come Regola e vita, trovando così la via e il significato autentici dell’amore per la Terra Santa, che si offre ai credenti come il Quinto Vangelo. Con questa sensibilità accesa nel cuore, la Custodia non potrà che essere al centro dell’attività dei Commissari, che hanno il compito di sostenerla e di far conoscere ovunque la mirabile opera dei Francescani in Medio Oriente a favore dei Luoghi Santi, delle “pietre vive” della Chiesa Madre di Gerusalemme e dei pellegrini, dell’apertura ecumenica ed interreligiosa, dello sviluppo culturale, scientifico ed educativo della regione. In quest’ottica, i Commissari dovranno curare particolarmente l’organizzazione e l’animazione dei pellegrinaggi, il cui scopo principale è l’incontro con Cristo nella Sua Terra e la lettura delle Sacre Scritture in situ, diventando così occasione di nuova evangelizzazione, di riscoperta della fede e di incontro con la diversità. Per tale motivo occorre che i Commissari aggiornino adeguatamente la loro preparazione in campo biblico, archeologico e teologico, facendo sì che il pellegrinaggio diventi un’esperienza di fede, di scienza e di cultura.

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Fra Carballo ha poi invitato i Commissari ad operare davvero come dei “ponti”, che costruiscono relazioni efficaci tra le Chiese locali e i Vescovi e la Chiesa Madre di Gerusalemme, presentando le necessità delle comunità cristiane di Terra Santa e sollecitando tutti a sostenerle e a dare speranza al loro futuro, coltivano rapporti significativi con la Custodia, attraverso visite periodiche e collaborando con le istituzioni custodiali per far fiorire vocazioni per la Terra Santa, e curano le relazioni con il Ministro Provinciale e con i confratelli della Provincia, coinvolgendoli nel servizio alla Custodia e nell’attività dei Commissariati. Ed in ogni cosa, ha concluso fra Carballo, deve sempre emergere lo stile francescano, che deve permeare le relazioni, la comunicazione, la gestione economica, la promozione delle vocazioni. Il Ministro Generale ha poi rivolto un breve messaggio alla Custodia, augurandole di proseguire il suo straordinario impegno in Terra Santa, testimoniando il Vangelo, servendo tutti coloro che abitano questi luoghi, senza alcuna discriminazione, e promuovendo la comunicazione con tutti coloro che amano e sono interessati alla Terra Santa e, soprattutto, con i Commissari, coinvolgendoli attivamente nella vita e nel servizio custodiali, nelle attività formative, nella gestione dei contributi economici. Infine, fra Carballo ha fatto appello all’Ordine, responsabile presso la Santa Sede della custodia dei Luoghi Santi, affinché sia sempre più consapevole dell’importanza della Terra Santa, perla delle missioni francescane, ed invii confratelli idonei e motivati per servirla nel miglior modo.Nell’omelia tenuta durante la S. Messa delle ore 10.00, presso la Chiesa di San Salvatore, il Ministro Generale, che ha presieduto la celebrazione, è poi tornato sulla centralità della persona di Gesù e sull’importanza dell’incontro con Lui. Partendo dall’atteggiamento di San Giovanni Battista, che indica Gesù come “l’Agnello di Dio” (Gv 1,36) ed illumina così i suoi discepoli, rendendoli consapevoli di chi fosse il Messia da seguire, fra Carballo ha evidenziato il senso profondo della missione della Custodia e dei Commissari, che entrano in stretto contatto con i numerosissimi pellegrini che visitano la Terra Santa. “Quello che

sempre dobbiamo cercare - ha affermato il Ministro Generale - è che i pellegrini si incontrino con Gesù, lo amino e lo seguano, secondo la vocazione alla quale sono stati chiamati. [...] La nostra vocazione e missione è quella di essere testimoni di Cristo, portando ai nostri fratelli il Signore Gesù con la nostra vita e la nostra parola. Questa è la vostra grande missione, cari fratelli dell’amata Custodia di Terra Santa; questa è la vostra missione, cari fratelli Commissari: incoraggiare la fede dei pellegrini nell’Eletto del Padre, disponendo il cuore di tutti all’incontro personale con Gesù, in modo che tutti aderiscano alla Sua persona”. Perché, come i discepoli del Battista che si avvicinano a Gesù, ogni vero discepolo è un mendicante di senso, un uomo in cammino, in costante ricerca, a cui il Signore, che lo chiama a seguirLo, dice: “Vieni e vedi” (Gv 1,38-39.46). E l’incontro con Cristo è talmente toccante e straordinario che si incide nel cuore, permea tutta l’esistenza personale e spinge ad annunciare a tutti la gioia di questo

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incontro, a raccontare ciò che si è visto e si è udito, a restituire la sovrabbondanza del dono del Vangelo, a proporre a ciascuno “Vieni e vedi”. Durante la celebrazione liturgica, in un clima di fraternità e di gioia sincere, il Ministro Generale dell’Ordine, insieme al Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, ha consegnato a ciascuno dei partecipanti al Congresso, chiamandoli uno ad uno davanti all’altare maggiore, una bandiera con la Croce di Terra Santa, simbolo della Custodia francescana, ed un attestato di partecipazione al Congresso. La bandiera recava, su sfondo bianco, una croce greca potenziata di colore rosso e cantonata da quattro croci più piccole. L’attestato, personalizzato con il nome di ciascuno dei presenti, portava impressi i loghi dell’Ordine francescano, Ordo Fratrum Minorum, della Custodia francescana di Terra Santa e del III Congresso Internazionale dei Commissari di Terra Santa - 2012. Al termine della S. Messa, prima di condividere il pranzo di festa presso il Convento di San Salvatore, tutti sono stati invitati ad assistere, nella Sala dell’Immacolata, al concerto offerto dalla TAU Banda di Akko, introdotta ed accompagnata dal suo fondatore, fra Quirico Calella. Fra Quirico, che anima con grande entusiasmo la Chiesa latina di San Giovanni Battista ad Akko ed è direttore della locale scuola della Custodia di Terra Santa, ha fondato circa due anni fa il TAU

Music Center e la TAU Banda, che si stanno progressivamente affermando a livello locale ed internazionale, grazie all’impegno, alla dedizione e alla professionalità di molti. La TAU Banda, diretta dal maestro bielorusso Borsi Ekelchik, accoglie ragazzi ebrei, cristiani e musulmani tra gli 11 e i 15 anni, che suonano insieme con talento e passione. Anche in questa occasione, come in molte altre, il concerto della TAU Banda, la quale fa della musica il terreno comune d’incontro delle diverse anime che vivono in Terra Santa, ha rappresentato un momento particolarmente alto e significativo di quella cultura di pace che va pian piano prendendo forma anche in questa terra così tormentata.

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gERuSALEMME, 15 FEbbRAIO 2012 emergenza siria: appello del custode di terra santa.testo caterina foppa pedretti foto miriam mezzera

Dopo il cambiamento avvenuto in Egitto, la situazione in cui si trova la Siria indica in maniera inequivocabile come stia trasformandosi il panorama in Medio Oriente. Fino a un anno fa sarebbe stato impensabile prevedere simili scenari.

In questi mesi di grande tensione, quando la Siria è dilaniata da scontri interni e il conflitto sembra assumere, sempre più, le caratteristiche di guerra civile, i francescani, insieme a pochi altri esponenti della chiesa latina, sono impegnati a sostenere i bisogni della popolazione cristiana locale.

La Custodia è presente in diverse zone del Paese: Damasco, Aleppo, Lattakiah, Oronte.

I dispensari medici dei conventi francescani, secondo la tradizione della Custodia, diventano luogo di rifugio e accoglienza per tutti, senza alcuna differenza fra etnie di Alawiti, Sunniti, Cristiani o ribelli e governativi.

In un momento di totale confusione e smarrimento, molte aziende, soprattutto d’import-export, hanno chiuso i battenti. Delle migliaia di turisti, che alimentavano una moderna e florida industria, con un indotto di centinaia di posti lavoro nel settore dei trasporti, alberghiero, servizi, non rimane alcuna traccia.

I produttori agricoli sono in grave difficoltà. L’embargo internazionale impedisce ogni possibilità di esportazione e i prezzi sono crollati. Le fasce più deboli sono colpite in modo ineludibile e subiscono la mancanza di approvvigionamento

energetico e di acqua. Nelle grandi città la corrente elettrica manca per diverse ore ogni giorno, se non del tutto; il gasolio è razionato. Tutto ciò crea enormi disagi alla popolazione, costretta ad affrontare le temperature invernali senza possibilità di riscaldarsi.

Stare con la gente, accogliere e assistere chi si trova nel bisogno, senza distinzione di razza, religione e nazionalità. Garantire, con fiduciosa presenza, il servizio religioso ai fedeli perché comprendano l’importanza di restare nel proprio Paese.

Questo rimane il senso della missione francescana. In tempi non così dissimili da quelli in cui Francesco si rivolgeva ai frati esortandoli a mantenere saldi i valori del Vangelo. Nelle sue semplici esortazioni Francesco rifletteva la grazia ricevuta dal Signore e, nell’esperienza di vita quotidiana, testimoniava l’accoglienza della fede, come il bene più caro e prezioso da coltivare e rinvigorire. Noi frati, che ci ritroviamo ricchi di questo straordinario esempio, ereditato senza alcun merito, abbiamo il compito di emulare e diffondere l’insegnamento del nostro maestro alle future generazioni, perché possano proseguire la strada da lui tracciata con immenso amore e umile dedizione.

Chiediamo a tutti gli amici di ATS Pro Terra Sancta di sostenere, con un gesto concreto, i numerosi cristiani siriani e le opere di carità della Custodia di Terra Santa. Gli aiuti raccolti saranno consegnati, tempestivamente, ai frati residenti in Siria, che provvederanno ad utilizzarli in maniera oculata e attenta.

Grati, se potrete diffondere quest’appello, porgiamo ogni augurio di Pace e Bene!

Fra Pierbattista Pizzaballa, OFMCustode di Terra Santa

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MONTEFALCO, 15 FEbbRAIO 2012 VII convegno dei Formatori della custodia di terra santa

Si è concluso il giorno 10 febbraio a Roma, invece che a Montefalco, e con un giorno di anticipo rispetto al programma, per le avverse condizioni del tempo, il VII convegno dei Formatori della Custodia di Terra Santa (06-10 febbraio 2012). I primi due giorni (06-07 febbraio), svoltisi regolarmente nella casa di Postulato di Montefalco, sono stati dedicati al tema “Motivazione e resilienza (resistenza) dei candidati alla vita religiosa. Un itinerario per la formazione iniziale e permanente”. Il relatore, fr. Bruno Varriano, ha con molta professionalità esposto il tema ai diversi formatori della Custodia presenti: gli animatori vocazionali delle diverse aree in cui opera la Provincia religiosa della Custodia (oltre che il Medio Oriente, rappresentato dagli animatori per il Libano, fr. Toufic Bou Merhi, per la Siria, fr. Rami Petraki, e per Israele-Palestina, fr. Badie Elias, e dal responsabile della casa di accoglienza di Harissa, fr. Aquilino Castillo, anche i commissariati di Terra Santa di Washington, con l’animatore fr. Jacob Matthew Smith, e Buenos Aires, con fr. Rafael Sube), i Maestri delle diverse tappe formative

(Aspirandato, fr. Agustin Pelayo, Postulato, fr. Bahjat Karakach, Studentato teologico, fr. Noel Muscat), i responsabili degli studi teologici dello Studium Theologicum Jerosolimitanum (nella persona del Moderatore degli Studi, fr. Najib Ibrahim e del Segretario dello STJ, fr. Giovanni Loche), il moderatore della Formazione Permanente della Custodia (fr. Marcelo Cichinelli).Con il terzo giorno di lavori (08 febbraio) si è iniziato il Consiglio di Formazione, in cui ogni frate ha esposto l’andamento del suo lavoro, le difficoltà che incontra e le sfide che deve affrontare nella regione di sua competenza o nella tappa formativa di cui è responsabile. Il Consiglio è proseguito anche nel giorno successivo (09 febbraio), al termine del quale si è deciso un cambiamento di programma: invece che andare alla Verna il giorno successivo a fare visita ai sette novizi della Custodia di Terra Santa, che stanno svolgendo lì il loro anno di Noviziato, si è pensato di andare a Roma, per incontrare il p. Custode (fr. Pierbattista Pizzaballa), essendo prevista neve ed essendoci quindi il rischio di restare bloccati a Montefalco. Così, nel pomeriggio del 10 febbraio, dopo l’incontro col p. Custode, si è svolta la verifica finale sul Convegno, dandosi appuntamento all’anno prossimo, ma con l’impegno di creare una più fitta rete di comunicazione tra i diversi responsabili della formazione, perché il lavoro così coordinato, possa risultare di maggior beneficio per i candidati alla vita religiosa, che devono essere il centro delle attenzioni di ogni processo formativo.

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Messaggio finale del VII convegno dei Formatori della custodia di terra santa

Noi, frati responsabili della Formazione e dell’Animazione vocazionale, al termine del Convegno che ci ha visto riuniti dal giorno 5 al giorno 11 febbraio 2012, ringraziamo il Signore per averci guidato e dato la possibilità di porci nuovamente a confronto su quello che è il nostro servizio nei riguardi dei giovani che chiedono di poter camminare alla scoperta della volontà di Dio nella Custodia di Terra Santa.Quest’anno abbiamo vissuto il nostro incontro presso la Fraternità di Montefalco, vicino Foligno, sede della Casa di Postulato, dove ci siamo sentiti veramente in famiglia. Purtroppo le avverse condizioni atmosferiche, per le eccezionali e abbondanti nevicate, hanno creato non poche difficoltà sia all’inizio che a conclusione del Convegno, quando abbiamo dovuto cancellare con rammarico la visita ai novizi presso il santuario francescano della Verna e anticipare di un giorno il nostro rientro a Roma, accolti dalla Fraternità della Delegazione.

I primi due giorni del Convegno abbiamo potuto seguire degli incontri offerti da fra Bruno Varriano, Animatore custodiale, su “Motivazione e resilienza (resistenza) dei candidati alla vita religiosa”, sulle “strategie” per aiutare nel migliore dei modi i candidati ad avere sempre nuove motivazioni per continuare il cammino intrapreso per cercare di rispondere alla chiamata di Dio e saper affrontare le difficoltà che questo comporta con maggiori mezzi di resistenza.Gli altri giorni sono stati di verifica dei vari settori della formazione, soprattutto riguardo al programma stabilito nello scorso Convegno.Diverse sono state le difficoltà affrontate, ma, allo stesso tempo, anche la volontà e capacità di incontro per poter migliorare le cose.

Prima di tutto è emersa la necessità di una maggiore comunicazione fra le varie realtà, soprattutto tra gli Animatori e la casa del Postulato, nella fase di passaggio tra la seconda accoglienza e l’inizio del Postulato stesso, che da questo anno sarà sotto la responsabilità diretta del maestro di Postulato. Comunicazione che non si ferma, comunque, a questa fase e che coinvolge anche gli altri membri del Consiglio di Formazione, per esempio, attraverso una mail a mo’ di news letter. Alcune questioni pratiche sono state nuovamente prese in esame, come l’arrivo a Montefalco a maggio di tutti i candidati al Postulato e l’insistere sulla conoscenza, per quanto è possibile, della lingua italiana allo stesso livello per poter seguire il programma delle attività e comunque la vita di tutti i giorni, con più facilità. In questo caso si riconosce la necessità di essere elastici nei tempi per coloro che trovano difficoltà nell’apprendimento della lingua e quindi la possibilità di allungare il periodo di accoglienza stabile nelle case di prima accoglienza (Ain Karem, Buenos Aires, Harissa, Montefalco, Washington), iniziando, per esempio, ad ottobre detto periodo.Ancora, si è chiarito ulteriormente il ruolo e competenze dell’Animatore regionale della Regione San Paolo.

Per il prossimo anno si prevede di anticipare a novembre il Convegno, in particolare, oltre alla verifica, per preparare una relazione da presentare al Capitolo custodiale del 2013.Affidiamo al Signore le nostre vite e quelle di coloro che “bussano alla nostra porta”, per cercare di comprendere e compiere con più fedeltà la sua volontà per le nostre vite.

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gERuSALEMME, 18 FEbbRAIO 2012 Fonte di speranza e di gratitudine: il primo risultato del III congresso Internazionale dei commissari di terra santa

testo caterina Foppa peDrettiFoto barbara osti e Fra giorgio vigna

Si è concluso da alcuni giorni il III Congresso Internazionale dei Commissari di Terra Santa, svoltosi a Gerusalemme dal 30 gennaio al 4 febbraio scorsi. Un evento importante ed impegnativo, che ha coinvolto intensamente la Custodia, proponendosi contemporaneamente due obiettivi: l’efficienza e la produttività sul piano pratico, in vista del conseguimento dei risultati programmatici inseriti in agenda; la creazione di un ambiente fraterno, nel quale accogliere i partecipanti ed offrir loro la possibilità di compiere un’esperienza umana e spirituale di alto valore. Da una prima valutazione del Congresso, compiuta attraverso le osservazioni e i riscontri ricevuti dai Commissari durante i giorni di lavoro ed immediatamente dopo, emergono già due precise indicazioni: l’apprezzamento per la cura e l’efficienza organizzative, che hanno garantito la buona riuscita dei lavori ed hanno permesso ai partecipanti di sentirsi davvero parte attiva dell’iniziativa; il riconoscimento dell’importanza dell’esperienza fraterna, dell’accoglienza premurosa che fa nascere la familiarità, della condivisione di un cammino umanamente e culturalmente ricco con confratelli provenienti da diverse parti del mondo, illuminati e guidati dallo stesso spirito francescano. Alla costruzione di questo clima positivo ed aperto hanno contribuito anche le escursioni di gruppo, previste nelle giornate tra il 6 e l’8 febbraio e curate da fra Pietro Kaswalder, professore dello Studium Biblicum Franciscanum, le quali hanno condotto i

Commissari, insieme a molti ospiti e amici, a molte interessanti visite, dal Pozzo di Giacobbe al Monte Garizim, da Beit Jibrin a Beer Sheva, da Tel Aviv a Ramleh ad Abu Gosh. Queste escursioni hanno offerto l’opportunità di riscoprire angoli dimenticati della Terra Santa, o di conoscerne e apprezzarne realtà poco note, diventando preziosi momenti per stare insieme liberamente, per coltivare le relazioni d’amicizia. Perché il Congresso, come si è detto, è voluto proprio essere anche uno strumento per costruire una rete di rapporti significativi, per avvicinare Commissari che parlano lingue diverse ed appartengono a culture diverse, sviluppando contatti, scambi e collaborazioni che la sola conoscenza a distanza, tramite internet, non consente.

Dopo la buona riuscita dell’iniziativa, riconosciuta anche dal Ministro Generale dell’Ordine, fra José Rodriguez Carballo, e dal Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, comincia ora l’impegno assiduo per portare avanti il lavoro sui contenuti che il Congresso ha posto all’attenzione di tutti i partecipanti. In particolare, la stesura del Vademecum, ossia della guida di lavoro per l’attività dei Commissari, avrà ancora bisogno della riflessione e del contributo attivo di tutti.

D’altra parte, il programma davvero molto denso delle giornate del Congresso, ha aperto numerose questioni e sollevato problemi rilevanti, la cui elaborazione e ricerca di soluzioni richiederanno ancora molta dedizione e spirito di collaborazione. Proprio a questo scopo, al termine del Congresso, è stato predisposto un calendario di lavoro, si è

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avviata la raccolta dl materiale già disponibile, sono state individuate le persone di riferimento con compiti di coordinamento e di promozione, affinché i risultati attesi siano raggiunti entro la fine del 2012, tenendo conto anche delle esigenze e dei tempi necessari per le revisioni intermedie e per le approvazioni da parte delle Commissioni designate, del Governo custodiale e del Governo generale. “Questo III Congresso Internazionale ci apre una grande speranza” afferma fra Giorgio Vigna, responsabile del nuovo Ufficio per il Coordinamento dei Commissariati di Terra Santa. “Il bilancio di questo evento, così importante ed atteso, è nel suo complesso molto positivo e da qui si potrà davvero partire per rilanciare l’attività dei Commissariati e per creare una rete proficua di collaborazioni tra i Commissari, le Diocesi, il mondo cristiano e la Custodia. E speriamo che il nuovo Ufficio per il Coordinamento che ha sede a Gerusalemme e che è nato pochi mesi fa, nel luglio

2011, possa davvero offrire un valido contributo in questa

direzione. In occasione del Congresso, tutti i Commissari ed i

collaboratori presenti

hanno

potuto incontrare la persona che concretamente si occupa di questo servizio, hanno potuto conoscere il suo modo di lavorare e scoprire le potenzialità e le opportunità proprie di questo nuovo Ufficio. Mi auguro di cuore che la comunicazione e la collaborazione tra i Commissariati e la Custodia possano crescere ed approfondirsi anche grazie al lavoro che l’Ufficio per il Coordinamento ha già iniziato a svolgere e che intende ulteriormente promuovere. Auspico inoltre che il prossimo Congresso Internazionale, sulla spinta dei risultati conseguiti in questa occasione e dell’attività di coordinamento dei Commissariati che l’Ufficio preposto metterà in atto, possa essere organizzato già entro 3-4 anni, così da assicurare continuità e sostegno alla preziosa opera oggi intrapresa”.“Infine - conclude fra Vigna con sincera emozione - desidero esprimere la mia personale gratitudine innanzi tutto al Ministro Generale e al Custode, per la fiducia che mi hanno concesso nell’organizzazione e nella direzione di questo significativo appuntamento, e alla squadra di persone cha ha contribuito in modo determinante, lavorando fattivamente, alla buona riuscita delle intense giornate del Congresso. Il mio pensiero riconoscente è rivolto non soltanto ai Commissari che si sono incontrati a Gerusalemme e a beneficio dei quali tutto è stato previsto e realizzato, ma anche al gruppo che ha curato con

me il coordinamento dell’iniziativa, ossia fra Silvio De La Fuente, segretario

custodiale, fra Marcelo Cichinelli e la signora Doni Ferrari.

Desidero inoltre

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ricordare l’equipe allargata, circa 12-14 persone, che ha collaborato in diversi fondamentali settori, lavorando con competenza e senza preoccuparsi di orari e difficoltà”. Un’occasione fondamentale per riflettere insieme sul grande valore della Terra Santa e per crescere nell’amore e nel servizio verso di essa ed un vero punto di partenza per rimettere al centro la vocazione della Custodia francescana, per conoscere la sua opera missionaria straordinaria, per coinvolgere sempre più i Commissari in una storia di fiducia reciproca, di collaborazione attiva, di impegno condiviso affinché la Terra Santa continui ad essere il centro spirituale che illumina la vita di ogni cristiano.

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gERuSALEMME, 23 FEbbRAIO 2012 La nuova edizione della Bibbia in lingua araba: dono prezioso per tutti i cristiani di terra santa

testo caterina Foppa peDretti

La Franciscan Printing Press (FPP), Stamperia Francescana a Gerusalemme, ha recentemente stampato due pregiate versioni della Bibbia in arabo, una comprensiva dell’Antico e del Nuovo Testamento, di formato più grande e del costo di 100 NIS, l’altra contenente soltanto il Nuovo Testamento, con copertina morbida al costo di 10 NIS e con copertina rigida al costo di 15 NIS. Un’iniziativa di grande valore, che intende essere una risposta concreta all’appello della Chiesa Cattolica, che ha invitato l’intera comunità dei fedeli a riscoprire le radici della fede cristiana, il fondamento e il significato della nostra vita di fede e della nostra missione come discepoli di Cristo. In tal senso, la lettura e la conoscenza della Bibbia e la meditazione costante dei suoi testi e del suo messaggio di salvezza sono un elemento imprescindibile per la costruzione dell’identità cristiana e per l’adesione sempre più perfetta al progetto di Dio per l’uomo. E per chi vive ed opera in Terra Santa, per i Cristiani che formano la comunità locale, il rapporto con la Bibbia è certamente arricchito di un’esperienza particolare, di un contatto diretto con il contesto umano, geografico, sociale e culturale in cui Gesù è vissuto, e diventa

dunque il centro propulsivo di una sensibilità e di una intenzionalità alla tutela e alla conservazione della Terra Santa cristiana e del suo grande patrimonio culturale e spirituale. La Custodia francescana di Terra Santa, ben consapevole del valore insostituibile della Bibbia nella vita di ogni cristiano, ha voluto acquistare la traduzione in arabo della Bibbia realizzata dai Gesuiti dell’Università di St. Joseph in Beiruth e provvedere alla stampa attraverso la Franciscan Printing Press che, al momento della sua apertura più di 150 anni fa, cominciò la sua attività tipografica proprio con la stampa della Bibbia in lingua araba. In occasione di questa nuova riedizione dell’opera, la Custodia ha voluto far omaggio ad ogni parrocchia di Terra Santa di due copie della Bibbia completa e di dieci copie del Nuovo Testamento, con copertina rigida e morbida, accompagnando il dono con l’augurio ai parroci di proseguire instancabili nella loro opera pastorale, che la Custodia condivide e sostiene e che mira a diffondere la Parola di Dio e a far conoscere a tutti l’opera del Signore nella storia dell’uomo e la missione di Gesù, inviato dal Padre per la salvezza

del mondo intero. Questa nuova edizione in lingua araba della Bibbia, nata per offrire un servizio a tutti i cristiani e, sopratutto, ai fedeli di Terra Santa, va ad aggiungere un altro, prezioso tassello alla lunga storia che vede protagonista questo straordinario libro della Rivelazione di Dio, tradotto in innumerevoli lingue, studiato e interpretato attraverso tutte le epoche e che sempre, anche oggi, interpella il cuore dell’uomo, apre orizzonti di senso sempre nuovi, invita al dialogo con Dio lungo strade originali di ricerca e di riflessione, aiuta a rivivere l’esperienza della fede nella terra di Gesù.

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gERuSALEMME, 25 FEbbRAIO 2012 Ingresso solenne e processione nella Basilica del santo sepolcro nel primo sabato di Quaresima

testo caterina Foppa peDrettiFoto enrique bermejo

Nel pomeriggio di questo primo sabato di Quaresima, Gerusalemme è profondamente toccata dalle celebrazioni che segnano l’inizio del periodo di penitenza, raccoglimento e conversione che precede la S. Pasqua. La Basilica del Santo Sepolcro diventa ancor più il centro che attira e raccoglie i Cristiani della Terra Santa e i pellegrini che giungono da ogni parte del mondo e che qui più intensamente rivivono i misteri della passione, morte e risurrezione del Signore Gesù. Tutte le chiese che officiano al Santo Sepolcro compiono in questa giornata il loro ingresso solenne in Basilica, il cui portone viene chiuso poco prima del sopraggiungere della prima delegazione ed aperto poi al suo arrivo. Seguendo l’ordinamento che disciplina gli ingressi solenni delle diverse comunità, la Chiesa latina è quella che ha dato inizio alle celebrazioni liturgiche, nel primo pomeriggio, con la comunità dei francescani della Custodia di Terra Santa che, insieme a fra Fergus Clarke, guardiano del Santo Sepolcro, ha accolto e introdotto in Basilica Mons. William Shomali, Vescovo Ausiliare del Patriarca Latino di Gerusalemme. Compiuto l’ingresso, Mons. Shomali ha reso omaggio alla Pietra dell’Unzione, collocata alla base del Calvario, a poca distanza dalla porta d’ingresso della Chiesa, a ricordare il luogo della deposizione del corpo di Gesù dopo la morte in croce. Mentre si sono susseguite le entrate solenni dei diversi gruppi cristiani, Greci ortodossi, Copti, Siriaci, Armeni, che hanno celebrato i loro riti quaresimali, la comunità latina, sempre guidata da Mons. Shomali, ha dato inizio alla Processione quotidiana in forma solenne, impreziosita

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dall’accompagnamento dell’organo in tutte le stazioni, mentre normalmente le prime sette stazioni sono recitate recto tono, ossia utilizzando sempre la stessa nota, e solo a partire dall’ottava stazione la liturgia è cantata. Accanto a Mons. Shomali, in questa importante occasione, i frati francescani della comunità del Santo Sepolcro ed una larga rappresentanza dei frati della Custodia, tra cui fra Artemio Vitores, Vicario custodiale, fra Fergus Clarke, fra Noel Muscat, Discreto di Terra Santa, fra Silvio De La Fuente, Segretario custodiale, fra Peter Vasko, Presidente della Franciscan Foundation for the Holy Land, fra Stephane, Milovitch, attuale guardiano della Basilica della Natività a Betlemme. Insieme alla comunità francescana, hanno preso parte alla processione numerosi membri del clero locale, molte religiose delle diverse congregazioni presenti in Terra Santa, molti arabi cristiani locali e innumerevoli pellegrini che, con emozione e devozione sincere, hanno voluto prender parte alla tradizionale liturgia. La processione, composta di quattordici stazioni, inizia e termina nella medesima cappella, quella dedicata al Santissimo Sacramento, detta anche dell’Apparizione di Gesù risorto a Maria, Sua Madre. Ad ogni stazione si recita o si canta un inno adatto al luogo, seguito dall’antifona e dalla colletta, ed infine si recitano un Pater, un Ave e un Gloria. Una liturgia antica, che richiama il modo tradizionale con cui, secoli fa, venivano accolti i pellegrini che giungevano al Santo Sepolcro e che, appunto, compivano la visita del santuario in forma processuale e concludevano con la celebrazione dell’Eucaristia. Oggi, quell’antica usanza rivive nella solennità di questa giornata, che appunto apre, con la complessità e la varietà di sfumature che contraddistinguono la vita cristiana in Terra Santa, le celebrazioni del periodo quaresimale, in attesa e in preparazione della grande festa della S. Pasqua.

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gERuSALEMME, 26 FEbbRAIO 2012 Veglia notturna e s. Messa solenne della I domenica di Quaresima a gerusalemme

testo caterina Foppa peDrettiFoto jerzy kraj

La sera del primo sabato di Quaresima la comunità dei Francescani della Custodia di Terra Santa si ritrova presso il convento di San Salvatore a Gerusalemme e da qui si avvia alla Basilica del Santo Sepolcro, dove, com’è tradizione, si svolge la veglia notturna a partire dalle 23.30. La liturgia della veglia è stata presieduta dal Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, e fa memoria in modo specifico della resurrezione del Signore Gesù, che proprio in questo luogo è avvenuta. Insieme ai frati, intervenuti in gran numero, anche diversi altri religiosi e religiose di Terra Santa, nonché alcuni fedeli della locale comunità cristiani e alcuni pellegrini hanno voluto condividere questo suggestivo momento di preghiera.Secondo la consuetudine, la veglia è stata celebrata nella Cappella del Santissimo Sacramento, detta anche dell’Apparizione di Gesù risorto a Maria, Sua Madre, ed è iniziata con la processione dei ministri che portano l’Evangeliario, accompagnato dall’incenso e dai ceri. Il libro dei Vangeli è stato solennemente posto sull’altare. Dopo l’invitatorio, che introduce all’ascolto della Parola e alla lode, e l’inno quaresimale, vengono recitati i salmi. Alla salmodia hanno fatto seguito l’Ufficio delle Letture e i cantici dell’Antico Testamento. La veglia è poi continuata con la parte tipica della liturgia gerosolimitana, ossia la Memoria della Risurrezione, con una processione che, partendo dalla Cappella dell’Apparizione, è giunta al Sepolcro del Signore. Mentre il Custode portava solennemente in mano l’Evangeliario e i diaconi l’incenso, tutti i membri dell’assemblea recavano

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una candela accesa, simbolo della luce della nuova vita di Cristo risorto. La processione ha compiuto un giro attorno all’edicola del Santo Sepolcro, cantando il Benedictus intervallato da un’antifona con doppio alleluia e dall’accompagnamento dell’organo. Il Custode è poi entrato nel Sepolcro, portando con sé l’Evangeliario e deponendolo sulla Tomba durante il momento di raccoglimento che qui egli ha trascorso. All’uscita dal Sepolcro, fra Pizzaballa ha benedetto i fedeli innalzando l’Evangeliario. Al termine di questo rito, la comunità è tornata nella Cappella dell’Apparizione, dove il Custode ha proclamato il Vangelo della risurrezione secondo S. Matteo. Hanno fatto seguito la Commemoratio omnium e la solenne acclamazione del Signore risorto, a cui l’assemblea ha risposto con il Kyrie eleison. La veglia si è conclusa con la preghiera e la benedizione finale.Il padre Custode ha infine presieduto una S. Messa celebrata presso il Calvario, rendendo così ancor più intensa la consapevolezza dei grandi misteri a cui il tempo di Quaresima introduce. Un significativo gruppo di frati e di fedeli ha voluto partecipare a questa liturgia eucaristica.La mattina successiva, prima domenica di Quaresima, mentre tutte le altre confessioni cristiane gerosolimitane sono a loro volta impegnate nelle rispettive celebrazioni, è prevista dalla tradizione liturgica latina, alle ore 8.30, una S. Messa cantata e solennemente concelebrata, preceduta dalla preghiera delle Lodi, presso l’altare dedicato a Santa Maria Maddalena nella Basilica del Santo Sepolcro. Ha assistito alla cerimonia S. E. Mons. Kamal Batish, Vescovo ausiliare emerito di Gerusalemme, come previsto da un programma antico di secoli, che stabilisce appunto che il Patriarca latino della Città Santa o un suo Delegato sia presente alla celebrazione domenicale. Mons. Batish ha fatto il suo ingresso in Basilica accompagnato dalla comunità dei frati francescani, i quali dal convento di San Salvatore si sono recati in corteo alla vicina sede patriarcale, presso la Porta di Giaffa, allo scopo di condurre in processione il Vescovo ed il suo seguito alla Chiesa del Santo Sepolcro. La S. Messa è stata presieduta da fra Noel Muscat, Discreto di Terra Santa.Attorno all’altare di Santa Maria Maddalena, che si trova a poca distanza dall’edicola del Sepolcro,

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Cronaca Custodiale

hanno trovato posto i molti sacerdoti concelebranti, l’ampia comunità francescana, con fra Fergus Clarke, guardiano della Basilica del Santo Sepolcro, e fra Stephane Milovitch, guardiano della Basilica della Natività a Betlemme, numerosi esponenti del clero locale e della locale comunità cristiana, i tanti pellegrini che già, al mattino, affollano il Santuario e che, in questa particolare domenica, si sono raccolti per partecipare alla celebrazione eucaristica. L’omelia è stata tenuta, dal pulpito accanto all’altare, da fra Feras Hejazin, parroco di Gerusalemme. Appena dopo la S. Messa, Mons. Batish ha lasciato

la Basilica, ancora una volta accompagnato in corteo dai francescani, terminando così la sua visita.Tutti siamo chiamati a prendere posto fra coloro che celebrano la liturgia presso la Basilica del Santo Sepolcro, partecipando a questo prezioso servizio di ringraziamento e di lode a Dio che i francescani, instancabili, proseguono da ottocento anni. E il tempo di Quaresima contiene un invito speciale, chiama ogni cristiano a farsi più vicino a questo Santo Luogo che è il cuore di Gerusalemme e della Cristianità e a testimoniare con gioia che qui Cristo è davvero risorto per tutti.

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gERuSALEMME, 26 FEbbRAIO 2012 Visita della delegazione Indiana

testo caterina Foppa peDrettiFoto jerzy kraj

Il 26 febbraio scorso, nel pomeriggio della prima domenica di Quaresima, una delegazione indiana, guidata da S. Em.za il Cardinale Osvald Gracias Arcivescovo di Mumbai e composta da S.Em.za il Cardinale George Alencerry, alcuni presuli della Conferenza Episcopale Indiana, nonché un vescovo della Chiesa Siro Ortodossa ed un vescovo in rappresentanza dell’Unione delle Chiese Luterane, ha incontrato nelle sale della Curia dell’antico convento di San Salvatore, il P. Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa. La delegazione ecumenica, giunta in Terra Santa su invito del Ministero del Turismo israeliano, per promuovere le relazioni tra comunità cristiane indiane e lo Stato d’Israele, era accompagnata, per la visita dei Luoghi dell’Incarnazione, da fra’ Jay Pitchaimuthu e di fra’ Regi Mathew.Un pellegrinaggio in Terra Santa suscita sempre tante aspettative e domande, rispetto ad una realtà così ricolma di spiritualità ed al contempo così composita, sia dal punto di vista religioso, che politico-sociale. Gli ospiti, dunque, in un’atmosfera estremamente familiare, hanno avuto l’opportunità, grazie alle puntuali risposte offerte dal Padre Custode, di poter conoscere, più da vicino la realtà di questi Luoghi e dei suoi abitanti, nonché le relazioni tra le varie Chiese e Comunità Ecclesiali.

Comprensibile, l’attenzione mostrata dai presuli, nei confronti della nutrita comunità indiana in Terra Santa. Si tratta, infatti, di alcune migliaia di migranti, in maggioranza cattolici e giunti negli ultimi anni in Medio Oriente, per trovare delle migliori condizioni di vita ed accanto ai quali vi sono le varie decine di migliaia di israeliani di origine indiana, che godono di piena cittadinanza e sono, quindi, parte integrante dello stato di Israele.

Significativo è il contributo di questi fedeli, i quali attraverso il loro lavoro presso famiglie di altre confessioni religiose, grazie alla loro testimonianza di fede, sono parte integrante di quel mosaico, che compone il dialogo, sia ecumenico, che interreligioso. Inoltre, si è parlato del folto numero di pellegrini indiani e dell’importanza di poter offrire loro una sempre più ampia assistenza spirituale. In seguito, P. Pizzaballa, rispondendo ad alcune domande, ha illustrato loro gli eventi storici che hanno riguardato la Custodia negli ultimi due secoli, la nascita del Patriarcato Latino e, poi, i vari aspetti delle dinamiche che regolano le relazioni con la Santa Sede.Al termine dell’incontro, i presuli hanno molto gradito l’omaggio di alcune reliquie donate loro dal P. Custode ed hanno continuato il loro pellegrinaggio verso altri Santuari della Terra

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al via il terzo congresso Internazionale dei commissari di terra santaAl via il terzo Congresso Internazionale dei Commissari di Terra Santa

Il terzo congresso dei commissari di terra santa Vengono da 44 paesi in tutto il mondo i commissari di Terra Santa che si sono riuniti per il terzo congresso internazionale. A tema tutte le difficoltà e le problematiche della Terra di Gesù, per migliorare il servizio reso dalla Custodia ai pellegrini di tutto il Mondo.

La “culla di gesu’”. Memoria e culto della Presentazione di gesu’ al tempio di gerusalemmeLa “culla di Gesu’”. Con P. Eugenio Alliata alla scoperta delle antiche tracce della memoria della Presentazione di Gesu’ al Tempio di Gerusalemme.

La “Perla delle missioni” -- Intervista al Ministro generale padre carballoUn servizio umile e sempre più appassionato: è questo l’auspicio di padre José Carballo, minsitro generale francescano, per il terzo congresso dei commissari. Davanti alle nostre telecamere padre Carballo racconta con fiducia le sfide dei francescani in questa terra a cui è legato da molti anni.

I media e l’educazione alla pacePromuovere una cultura di pace attraverso i media. Un tema analizzato a lungo nell’ambito di un progetto sostenuto dall’Unione Europea e realizzato dalla Regione Veneto con il Palestine-Israel Journal, pubblicazione che riunisce la voce di giornalisti israeliani e palestinesi.

La festa di san MarounSono l’unica chiesa chiamata con il nome di un santo, nel mondo sono circa 3 milioni, in Terra Santa poco meno di 10mila ma abitano le regioni del Medio Oriente da 17 secoli, dall’epoca cioe’ in cui visse San Maroun, dal quale, appunto, prendono il nome di Maroniti... E proprio per la festa del loro santo, i cristiani maroniti di Gerusalemme si sono radunati domenica 5 febbraio presso il convento che ospita la loro comunita’, una delle molte realta’ cristiane presenti nella Citta’ Santa.

In breve

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La visita di Massimo d’alema“E’ un grande emozione vedere il santo Sepolcro e costatare il lavoro dei francescani per al conservazione dei luoghi santi”. Sono le parole dell’ex primo ministro Italiano Massimo D’Alema, giunto in Terra Santa per una visita ufficiale.

I commissari di terra santa tornano a casa Una via crucis nel cuore della Gerusalemme vecchia e la messa presieduta dal ministro Generale padre Jose’ Carballo. E’ giunto al termine il terzo congresso internazionale dei commissari di Terra Santa. In conclusione padre Carballo ha invitato tutti a incoraggiare la fede dei pellegrini, perche’ conoscano l’opera dei francescani in Medio Oriente.

I monaci di Bose e la vita in terra santa“Ad unire la nostra comunita’ e’ la meditazione della Scrittura, in Terra Santa privilegiamo l’incontro, per scoprire come la Parola di Dio viene letta vissuta da cristiani ed ebrei”. Padre Daniel Attinger racconta l’esperienza a Gerusalemme dei monaci di Bose, una comunita’ che raccoglie uomini e donne provenienti da diverse chiese cristiane.

Il deserto fiorira’Un manto di anemoni accende di rosso il deserto del Negev e annuncia a febbraio l’arrivo anticipato della primavera nel centro-Sud di Israele. Uno spettacolo della natura che trova menzione anche nella Bibbia. “Il Deserto fiorira’”, dicono le parole del profeta Isaia.... a ricordarci la forza di Dio, nell’inquietudine del deserto.

Presepi dal trentinoE’ terminata la mostra dei quindici presepi giunti dal Trentino. Nella Basilica di Santa Caterina a Betlemme la cerimonia di chiusura con la messa presieduta dall’arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan.

come si vive nella terra di dio? Il documentario di Ponte di paceCome si vive tra i popoli di Dio? “Incontri oltre i muri”, voci e volti dalla Terra Santa nel documentario realizzato dall’associazione Ponte di Pace in collaborazione con il Commissariato di Terra Santa del Piemonte.

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L’arte cristiana commuove Israele“Tornate a visitare i luoghi santi cristiani”. E’ l’appello dei docenti dell’Universita’ ebraica di Tel Aviv durante il convegno sulla bellezza dell’arte cristiana in Terra Santa. Presente tra i relatori, per la prima volta, il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa.

emergenza siria, l’appello del custode di terra santa Emergenza Siria, l’appello del Custode di Terra Santa che chiede “di sostenere con un gesto concreto i cristiani siriani e le opere di carita’ della Custodia.

gerusalemme prega per la siriaGerusalemme prega la Siria. Insieme all’appello del Custode di Terra Santa, l’invocazione dei cristiani di ogni confessione che chiedono il dono della pace per la popolazione siriana e per tutto il Medio Oriente.

Mercoledi’ delle ceneri e il messaggio del Patriarca“Nel suo corpo crocifisso Gesu’ ha abbattuto i muri di separazione tra i popoli”. Offriamo digiuno e penitenza per questa pace, chiede il Patriarca di Gerusalemme nel suo messaggio per la Quaresima, che inizia in Terra Santa proprio di fronte al luogo della Resurrezione.

nel “deserto della Quaresima”Nel “Deserto della Quaresima”. All’inizio del cammino che portera’ alla Pasqua di Resurrezione, siamo andati con padre Claudio Bottini, ex decano dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, proprio in quella zona del deserto di Giuda che una tradizione medievale fa risalire al luogo dove Gesu’ ha sostato in preghiera per piu’ di un mese...

attraverso le porte del santo sepolcroLe porte del Santo Sepolcro si aprono per l’ingresso solenne nella Vigilia della prima domenica di Quaresima, un rito antico che ripete l’accoglienza dei francescani a generazioni di pellegrini.

dominus Flevit, dove gesu’ pianse su gerusalemme La prossima settimana, per la prima pellegrinazione liturgica quaresimale, i francescani saliranno al Dominus Flevit, il santuario che ricorda le lacrime di Gesù su Gerusalemme. Insieme a padre Alliata, archeologo dello Studium Biblicum, andiamo alla scoperta di questo luogo santo.

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KNAyEh, 19 FEbbARIO 2012

La semana santa en Jerusalén en el siglo IV La primera descripción de las celebraciones de la Semana Santa en Jerusalén la realizó Egeria entre los años 381-384. Egeria fue una valerosa peregrina de la parte nor- occidental de la Península Ibérica. El motivo de su peregrinación fue recorrer los lugares bíblicos y revivir sus misterios, así como tener un contacto directo con la floreciente vida monacal de aquel período en el Oriente cristiano. Egeria escribió el Itinerario de su recorrido y las celebraciones de la Iglesia de Jerusalén. De todo ello quiso informar a sus hermanas, probablemente una asociación u orden religiosa propia de su tiempo. La descripción de la Semana Pascual o Semana Mayor, según era denominada en Jerusalén, es de lo que nos vamos a ocupar en estas páginas. Hablaremos de lo propio de cada uno de estos días de la Semana Mayor, dejando de lado lo que es común a los días ordinarios del año litúrgico. Trataremos concretamente del Sábado de Lázaro, del Domingo de Ramos, Martes, Miércoles, Jueves, Viernes, Sábado de la Vigilia pascual y del Domingo de Resurrección.Es característico de la liturgia de Jerusalén rememorar los acontecimientos de la vida del Señor en los mismos lugares en que acaecieron. Estos lugares se agrupan en tres núcleos principales: Monte Calvario, Monte de los Olivos y Monte Sión. En torno al Calvario tenemos la Cruz, la Anástasis y el Martyrium o Iglesia Mayor. El Monte de los Olivos encierra el Eleona, donde está la Gruta en la que enseñaba el Señor a sus discípulos, el Inbomon o Ascensión en la parte más alta, la Iglesia elegante o de la Agonía y la Gruta donde el Señor fue entregado. En el Monte Sión se encuentra lo que hoy llamamos Cenáculo y se conmemoraban las Apariciones del Señor el domingo de Resurrección y ocho días más tarde, así como la irrupción del Espíritu Santo a los cincuenta días del domingo de pascua.A estos lugares hay que añadir el Lazarion en Betania donde habitaba la familia de Lázaro y el lugar don-de fue enterrado o Lazario y la Iglesia del Encuentro.El Sábado de Lázaro o anuncio de PascuaUna de las peculiaridades de la Semana Mayor en Jerusalén es que de ella se hacía un solemne anuncio en el Lazario, en el lugar donde Jesús resucitó a Lázaro, el sábado de la séptima semana de cuaresma o de las fiestas, día anterior al Domingo de Ramos. Tal anuncio constituía el inicio oficial de las fiestas pascua-les. El Obispo, a eso de la una o dos de la tarde, situado en un lugar abierto, en lo más alto, leía el Evan-gelio de san Juan que dice: “Seis días antes de Pascua llegó Jesús a Betania” y lo que sigue (Jn 12, 1-11). Esta antigua tradición la observan todavía hoy día los griegos ortodoxos.El Domingo de RamosHacia la una de la tarde se subía a Eleona donde se cantaban himnos y antífonas y se proclamaban lectu-ras. De aquí se iba al Inbomon y se hacía lo mismo y se intercalaban oraciones. Llegadas las cinco de la tarde (hora undecima) se leía el texto del Evangelio donde narra cómo los niños salieron al encuentro del Señor con ramos y palmas, diciendo: “Bendito el que viene en nombre del Señor”. Terminada la lectura comenzaba la procesión que acompañaba al obispo hasta la Anástasis, lugar de la Resurrección del Señor. El obispo iba montado en un pollino. La gente, de toda condición, iba cantando continuamente himnos y antífonas, con el único estribillo del Evangelio: “Bendito el que viene en nombre del Señor”. Y así iban descendiendo lentamente por el Monte de los Olivos, atravesaban el Torrente Cedrón, y entrando por la puerta de la Ciudad subían hasta la Anástasis, donde llegaban ya tarde y concluían celebrando el lucerna-rio.Ahora la procesión inicia en el santuario de Betfagé y termina en la explanada de la Probática o Santa Ana.Lunes Santo

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El Lunes Santo, como los demás días de la semana santa, tenía la particularidad de la celebración en el Martyrium a las tres de la tarde (hora nona) consistente en la proclamación de lecturas aptas al día y al lugar con la intercalación de oraciones. Seguía aquí el lucernario.Martes SantoEl Martes Santo se celebraba como el Lunes Santo, pero además, ya tarde, de noche, el pueblo iba con el obispo a Eleona y llegados a esta iglesia, entraba el Obispo en la gruta, en la que solía el Señor enseñar a los discípulos, recibía el códice del evangelio, y de pie leía, él mismo, las palabras del Señor según san Mateo, donde dice: “Mirad, que no os engañe nadie” y lo que sigue (Mt 24, 3 – 26, 2). Se terminaba con una oración la bendición a los catecúmenos y a los fieles. Ya de noche cada cual volvía a su casa.Miércoles SantoPor la noche, después de las celebraciones del Martyrium, entraban todos en el lugar de la Anástasis, en el mismo lugar del Sepulcro de Nuestro Señor Jesucristo, y un presbítero, en presencia de todos, leía el evangelio donde Judas Iscariote fue a los judíos y fijó lo que le darían para entregar al Señor. A Egeria le sorprende de nuevo la reacción de los fieles: «es tal el clamoreo y gemidos de todo el pueblo, que nadie puede menos de moverse a lágrimas en aquel momento». Antes de la reforma litúrgica del Vaticano II se celebraba por la tarde, delante del edículo o tumba del Señor, el oficio llamado de tinieblas del Miércoles Santo al Viernes Santo incluso. En realidad eran los maitines y las laudes del día siguiente. A partir del 1997 se celebran unos oficios apropiados al día y al lugar de la celebración y que se inspiran en los textos de la liturgia de Jerusalén a partir del Itinerario de Egeria.Jueves SantoUna de las singularidades de este día es que se celebraba la eucaristía u oblación dos veces, la una a con-tinuación de la otra, de las dos a las cuatro de la tarde. La primera en el Martyrium y la segunda detrás de la Cruz o del Calvario. La primera incluía las lecturas, en cambio la segunda era precedida únicamente de un himno y de una oración. Eso sí, comulgaban todos. Se hacía aquí la despedida y se bajaba a la Anásta-sis donde se hacía una oración y se despedían a los catecúmenos y fieles e iban a casa a comer.Hoy día se celebra la eucaristía en la Anástasis, pero por la mañana por razón del ‘Status quo’ y sigue una procesión con el Santísimo dando tres vueltas alrededor de la tumba.Ya de noche, a la hora quinta (hacia las diez), subía el pueblo a la iglesia del Eleona y decían “continua-mente himnos o antífonas, lo mismo que lecturas apropiadas al día y al lugar, intercalando oraciones. – “Se leen también, dice Egeria, aquellos textos del evangelio, en los que el Señor habló a los discípulos ese mismo día, sentado en la misma gruta, que se halla en esa iglesia” (Mc 14, 27-72). De ahí a eso de la hora sexta se subía cantando himnos al lugar de la Ascensión donde se proclamaban lecturas y se canta-ban himnos y antífonas. El Obispo decía oraciones apropiadas al día y al lugar. Cuando se aproximaba el canto de los gallos (de las 12 a las 3 de la noche) se bajaba al sitio donde oró el Señor (ahora, dice Egeria, hay una iglesia elegante) y del que dice el Evangelio: “Y se apartó como un tiro de piedra y oró”, y entrando se decía un himno y una oración apropiados al lugar y al día y se leía el pasaje del Evangelio donde dice el Señor a sus discípulos: “Velad, para que no entréis en tentación” (Mt 26, 31-56) y se con-cluía con una oración. Luego acompañando al Obispo al canto de himnos se bajaba a Getsemaní, a la gruta, donde en llegando se decía una oración apropiada, un himno y se leía el evangelio del prendimiento del Señor. Al terminar la proclamación el pueblo prorrumpía en tales sollozos, gemidos y lloros, que podían oirse en la ciudad. En la actualidad, siguiendo una tradición moderna, la Custodia de Tierra Santa organiza la hora santa a las nueve de la tarde.Con el canto de himnos se va acompañando al obispo hasta la Cruz pasando por la puerta de la ciudad. Llegados al Calvario, al clarear el día, se leía de nuevo el texto del evangelio en el que se indica cómo el Señor fue conducido a Pilato y lo que éste dijo al Señor y a los judíos. Concluida la lectura, el obispo ani-maba y confortaba al pueblo por todo lo que se había afanado y por lo que se fatigaría desde la hora sexta

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en adelante. Sin embargo la piedad individual de los fieles les empujaba todavía, antes de ir a descansar, a acercarse al Monte Sión a orar ante la columna a la cual fue atado y flagelado el Señor.Los frailes de la Custodia de Tierra Santa, el Miércoles Santo, al terminar la celebración de la eucaristía en la basílica de Getsemaní suben a la capilla de la Aparición del Señor a su Madre o del Santísimo a venerar la Columna de la Flagelación donde ahora se encuentra.Viernes SantoUna vez que el pueblo había descansado de la larga vigilia se reunía en el Calvario a la hora segunda del día, en la parte de atrás. El obispo se sentaba en la cátedra. Ponían delante de él una mesa cubierta con un lienzo. Los diáconos estaban de pie, alrededor de la mesa. Se traía el relicario de plata dorada en el que estaba el santo Leño de la Cruz, se abría, se sacaba y se ponía sobre la mesa con el Título. El obi-spo con sus manos apretaba las extremidades del Lignum, y los diáconos hacían la guardia. Se vigilaba de esta manera porque era costumbre que todo el pueblo pasara de uno en uno, tanto los fieles como los catecúmenos, e inclinándose ante la mesa, besasen el Lignum y pasasen. Se dice que una vez uno dio un mordisco al Lignum y se llevó un pedazo entre los dientes. Por eso nadie lo toca con la mano. También veneran el anillo de Salomón y el Cuerno con que eran ungidos los reyes. Y esto sucedía desde la hora segunda a la hora sexta, es decir, desde las siete hasta las doce.Cuando llegaba la hora sexta, o doce, se iba a la parte opuesta, esto es, delante de la Cruz. Y hasta la hora nona, o tres de la tarde, se leían salmos, los textos de los profetas que hablan de la pasión del Señor y de los evangelios que hablan de la Pasión. Concretamente, desde la hora sexta hasta la hora nona se leían continuamente lecturas o se cantaban himnos y se intercalaban oraciones apropiadas al día para mostrar al pueblo que lo que dijeron los profetas acerca de la pasión se realizó. Y cuando llegaba la hora nona se leía el pasaje del Evangelio según san Juan, en que el Señor “entregó el Espíritu” (Jn 19, 16-37), después de lo cual se hacía una oración y la despedida.Egeria, como en las ocasiones arriba mencionadas, observa cómo reaccionaba el pueblo: “A cada lectura y a cada oración, se produce en todo el pueblo un sentimiento y un llanto tal, que es cosa admirable, pues no hay ninguno, ni grande ni pequeño, que en aquel día durante estas tres horas, no llore tanto cuanto no es posible imaginar considerando que el Señor padeció todo aquello por nosotros”.Es sabido que el rito realizado entonces en Jerusalén pasó a celebrarse de modo semejante en Roma y aún sigue celebrándose en la Iglesia católica. También se celebra hoy en el Calvario, pero delante, y como entonces desde hace unos años se hace la veneración, no ya del crucifijo, sino de una reliquia de Lignum. Por razones de Status quo se celebra por la mañana y no por la tarde.De delante de la Cruz se iba al Martyrium a cumplir lo establecido en esta semana y después se iba tam-bién a la Anástasis como en los días anteriores, pero en este día se leía el pasaje del Evangelio en el que se narra cómo José pidió a Pilatos el cuerpo del Señor y lo puso en un sepulcro nuevo (Mt 27, 62-66). Se hacía una oración, se bendecía a los catecúmenos y se hacía la despedida. Los más valerosos se quedaban con los monjes a la vigilia cantando himnos y antífonas. Cada cual, según sus fuerzas, estaban toda o par-te de la noche hasta la madrugada del sábado.Sábado SantoA la hora nona, esto es a las tres de la tarde, se preparaba la vigilia pascual en el Martyrium. La vigilia se hace como entre nosotros, dice Egeria, con la particularidad que los bautizados, cuando salían de la fuente y se vestían, eran conducidos con el Obispo a la Anástasis donde se recitaba un himno y se hacía una oración por ellos. Seguidamente iban al Martyrium donde el pueblo estaba celebrando la vigilia, entonces ocupaban por primera vez su lugar entre los fieles, como recién nacidos a la fe. En este contexto se leía por primera vez el Evangelio de la Resurrección en el Martyrium.Hoy día, siempre por razón del “Status quo” hacemos esta celebración por la mañana en la Anástasis, con la salvedad que no hay bautizos.Domingo de ResurrecciónTerminada la vigilia en el Martyrium se iba enseguida a la Anástasis, y allí se leía de nuevo el Evangelio

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de la Resurrección, se hacía una oración y ofrecía de nuevo el Obispo y luego se hacía la despedida para no alargarse más.Luego, como todos los domingos, se celebraba la eucaristía en el Martyrium. Después de esta celebración el Obispo, en la Anástasis, explicaba los misterios, es decir el bautismo – confirmación - eucaristía, a los recién bautizados. Esta explicación se realizaba durante los ocho días pascuales. Hoy día celebramos la eucaristía de la Resurrección en la Anástasis con un procesión de tres vueltas alrededor del lugar de la Resurrección y la lectura de un evangelio de la Resurrección a cada vuelta, coincidente con un punto cardinal. El tercer evangelio se proclama, fuera de la rotonda, ante la piedra de la Unción.Por la tarde, después de comer, como en los ocho días de la octava, se subía a Eleona y al Inbomon y se bajaba después a la Anástasis. De aquí, en este día, se iba a Sión, “donde llegados, se dicen himnos apro-piados al día y al lugar, se hace una oración y se lee el paso del Evangelio donde ese mismo día el Señor, en el mismo lugar… estando cerradas las puertas, se presentó ante los discípulos cuando no se encontraba allí uno de los discípulos, Tomás, que a su llegada, y al decirle los apóstoles que habían visto al Señor, contestó: “No lo creeré si no lo veo” (Jn 20, 19-25). Se recitaba de nuevo la oración, se bendecía a los catecúmenos y fieles, y cada cual volvía a su casa tarde, hacia la segunda hora de la noche.Antes de la primera Intifada el Custodio de Tierra Santa hacía su ingreso solemne en Emaús y el lunes ce-lebraba allí la eucaristía. Hoy, por las dificultades de todos conocidas, celebra el Custodio con los frailes y fieles solamente la eucaristía el lunes de Pascua.Estas breves notas, muestran cómo la Iglesia de Jerusalén se movía unida a su Obispo, sobre todo en esta gran semana, de un lugar de la Redención a otro, consciente de la presencia del Señor en sus misterios y en los lugares conmemorativos, y naturalmente en el trayecto litúrgico recorrido. Esta presencia salvífica se realizaba en los ritos, pero sobre todo, en la lectura bíblica correspondiente al tiempo y lugar coinci-dentes. Esto producía en los fieles una identificación espiritual con el misterio recordado. El culmen de todo lo constituía el término de la Semana Mayor, es decir la Resurrección del Señor. Esta infundía un optimismo tal a los fieles que sentían su celebración como una necesidad vital. Así, semana tras semana, no dejaba de celebrar su resurrección en el lugar del acontecimiento la noche del sábado al domingo. El obispo proclamaba allí el evangelio antes del amanecer. Esta lectura provocaba en los fieles un fuerte sentimiento de sufrimiento y gozo. Sufrimiento porque se leía el pasaje de la sepultura del Señor, y de optimismo y de victoria porque era seguido del anuncio de la resurrección. A esta cita no faltaba nadie del pueblo, que como si fuera el día de Pascua, llegaban antes de que se abrieran las puertas de la Anástasis para no perderse tal don y confortación espiritual.

Enrique Bermejo CabreraJerusalén

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KNAyEh, 19 FEbbRAIO 2012

esercizi spirituali 2011-2012 Come previsto dal Programma della Formazione Permanente 2010-2013 della Custodia di Terra Ssanta (= FoPeCTS) , dal 13 al 18 febbraio 2012 si è svolto ad Ain Karem (S. Giovanni in Montana) l’ultimo corso di Esercizi Spirituali dell’anno 2011-2012. Vi hanno preso parte quattordici frati provenienti da varie comunità e di una fascia di età molto ampia, da qualche ottantenne ad alcuni non ancora quarantenni. Ad essi si è aggiunto un presbitero diocesano ospite nella CTS.Predicatore degli Esercizi è stato P. Luigi Recchia OFM della Provincia Romana con esperienza nel campo della formazione iniziale e della pastorale. Facendo continuo riferimento alle Fonti Francescane, in particolare agli scritti di S. Francesco e di S. Chiara, egli ha svolto il tema: “Vocazione e restituzione dei doni”, indicato dagli obbiettivi della FoPe CTS in consonanza con il documento dell’OFM “Ripartire dal Vangelo”. Lo ha articolato in cinque riflessioni: La vocazione (lunedì), Caratteristiche della vocazio-ne francescana (martedì), La conversione (mercoledì), Le relazioni fraterne (giovedì), Restituzione dei doni (venerdì). Ad esse ha aggiunto una “Lectio divina” su Gv 15,1-17 (mercoledì). Tra le novità del programma per il Corso sono state le giornate scandite da vari momenti di preghiera (Rosario, Ora Santa, Penitenziale), oltre che dalla celebrazione dell’Eucaristia e della Liturgia delle Ore animate dagli stessi partecipanti agli Esercizi.

In chiusura vi è stato un incontro di verifica nel quale tutti hanno espresso soddisfazione per lo stile sem-plice e francescano con il quale padre Luigi ha offerto le sue ricche riflessioni, sia per la “grazia” di poter trascorrere insieme alcuni giorni edificandosi vicendevolmente con l’esempio. Qualcuno si è augurato che si curi maggiormente il silenzio, almeno in qualche giorno, se non per la durata dell’intero corso degli Esercizi.

Fra Giovanni Claudio Bottini, ofmPartecipate al corso degli esercizi

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L’UCID Sezione di Trevigliopropone l’incontro

con il Padre Francescano

PierbattistaPizzaballa

Custode di Terra Santa dal 2004.Vicario patriarcale per i cattolici

di lingua ebraica.

tema:Cattolici e altre comunitàcristiane in Terra Santa:

pellegrini o abitanti come ebrei e musulmani?

SABATO 3 MARZO 2012ore 16,00

Auditorium Centro Salesianodon Bosco di Treviglio

Gruppo LombardoSezione di Treviglio

Assessorato alla Cultura

con il patrocinio di:

P R O G R A M M A

ore 16,00

RELAZIONE DI

PADRE PIERBATTISTA

PIZZABALLApresso Auditorium

del Centro Salesiano

Don Bosco di Treviglio

ore 18,30

CONCELEBRAZIONE

EUCARISTICAin Basilica San Martino

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Fraternitas

FRATERNITAS Ita. Vol. XLV. Nr. 185 — OFM Roma — E-mail: [email protected] — 01. 03. 2012

FRATERNITAS | OFM | DOCUMENTI | ALBUM

►01-02 marzo: Continuazione del-la visita fraterna ai frati della Fonda-zione Madre di Dio (Angola). ►05-16 marzo: Tempo forte del Definitorio in Curia Generale (Roma – Italia). ►11 marzo: Eucaristia d’inizio dell’anno giubilare di S. Bonaventura di Barcellona (Ririto di Ponticelli – Italia). ►19 marzo: Onomastico del Mini-stro generale. ►22-25 marzo: Incontro con la Conferenza Africana e visita fraterna alla Provincia S. Famiglia (Cairo – Egitto). ►26-30 marzo: Esercizi Spirituali con i Frati delle Case dipendenti del Ministro generale (Curia Generalizia – Roma - Italia).

Assisi - 2° Congresso Internazionale delle Presidenti Federali delle OSC

Agenda del Ministro generale

Assisi – 2° Congresso Internazionale degli Assistenti delle Contemplative Francescane

I l 2° Congresso Internazionale degli Assistenti delle Sorelle Francescane contemplative,

tenutosi presso le Suore Francesca-ne Missionarie di Gesù Bambino (Santa Maria degli Angeli) dal 10 al 19 febbraio 2012, è stato preparato dall’Ufficio Pro-Monialibus e vi hanno partecipato 40 Frati. Alle relazioni tenute da esperti, sono seguite puntuali chiarificazioni nei dibattiti assembleari e, soprattutto, nello condivisione fraterna nei lavori di gruppo. Non sempre si è giunti a soluzioni condivise o scontate, Sono emerse anche alcune con-traddizioni tra gli aspetti e le definizioni troppo giuridiche dell’identità dell'Assistente e il servizio reale e quotidiano che gli viene richiesto e che espleta nella cura della formazione, nell’animazione e nelle relazioni reciproche. È apparsa evidente la frattura tra l’identità giuridica dell’Assistente e quello che real-

I n occasione della celebrazione dell’8° centenario dell’inizio della forma vitae clariana si è svolto

ad Assisi, dal 5 al 12 febbraio 2012, presso la casa delle Suore France-scane Missionarie di Gesù Bambino (Santa Maria degli Angeli), la secon-da assemblea internazionale delle Presidenti Federali delle Sorelle Po-vere di Santa Chiara. All'evento, presieduto dal Ministro generale dei Frati Minori, sono parte-cipate 39 Presidenti e 7 Delegate delle Federazioni delle Sorelle Povere di Santa Chiara. Un'attenzione particolare il Congres-so l'ha voluta riservare alla Porziun-cola, luogo delle origini e, per usare le parole di Benedetto XVI, “luogo sacro per eccellenza della spiritualità francescana”. Infatti stringendosi attorno alla chiesetta del Perdono le Sorelle Clarisse, i Frati del Definitorio generale OFM ed il Ministro generale

hanno celebrato l'eucaristia sia di apertura, lunedì 6 febbraio, sia di conclusione e di “invio ai cinque con-tinenti”, oggi 12 febbraio. Per saper-ne di più visita: www.ofm.org

mente è o dovrebbe essere. La richiesta più ricorrente degli Assi-stenti è stata quella di avere una “guida pratica” per il servizio da pre-stare a queste persone consacrate, che conoscono ed amano, e con le quali condividono gioie e amarezze, desiderando di stare loro accanto con itinerari formativi mirati e con la condivisione del comune carisma. Per saperne di più visita: www.ofm.org

Polonia – III° Meeting francescano d’Europa

I l terzo Meeting francescano d’Europa si svolgerà, dal 27 al 31 agosto 2012, nella casa del

pellegrino sul monte di S. Anna pres-so il Santuario di S. Anna (Góra Św. Anny), in Polonia. Nei giorni dell'incontro i giovani avranno la possibilità di scoprire la bellezza del proprio “volto”, attraver-so lo specchio dell’Amore di Dio in Cristo, come scrive Santa Chiara ad Agnese, e il confronto, che va al di là dei confini nazionali, fondato sulla Parola di Dio e l’esperienza viva di Francesco e Chiara. Le iscrizioni de-vono essere spedite al seguente indi-rizzo entro il 30 giugno 2012: [email protected] Il I° incontro si è celebrato in Assisi nel 2007 e il secondo a Santiago de Compostela in Spagna nel 2009.

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Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

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Da poche settimane è online www.pellegrinaggi.custodia.org, sito internet nato con lo scopo di dare maggiore visibilità a un’importante attività promossa dai Frati Minori della Custodia di Terra Santa: il pel-legrinaggio ai Luoghi Santi. La Custodia di Terra Santa propone itinerari di pellegrinaggio che riper-corrono i Luoghi Santi visitati da una catena ininterrotta di pellegrini fin dai primi secoli dell’era cristiana. Un’antica tradizione vuole che lo stesso S. Francesco di Assisi sia sta-to in Terra Santa. Il sito www.pellegrinaggi.custodia.org informa i Frati, i pellegrini, gli amici e quanti ogni anno visitano i Luoghi della Redenzione, sulle iniziative del-la Custodia di Terra Santa per pro-muovere il pellegrinaggio. Si propo-ne inoltre come strumento culturale, oltre che fonte informativa e di cono-

scenza delle proposte di pellegrinag-gio, alla luce della lunga esperienza dei Francescani in Terra Santa. Nelle pagine interne saranno pubblicati contributi e approfondimenti dei do-centi dello Studium Biblicum Franci-scanum di Gerusalemme e di altri studiosi di Terra Santa. Il sito rappresenta pertanto un utile strumento divulgativo che il direttore invita a consultare e promuovere, per essere sempre più coinvolti in questa importante attività coordinata da Fr. Gianfranco Pinto Ostuni, Diret-tore dei Pellegrinaggi della Custodia di Terra Santa presso la Delegazione di Roma. eMail: [email protected]; tel.: ufficio +39.06.77206308 - fax +39.06.77254142

Portogallo - Montariol/Braga, Inaugurato il Centro di Accoglienza "Il Poverello"

Nuovi vescovi francescani I pellegrinaggi ai Luoghi Santi

I l 2 gen-naio 2012 è stato

ufficialmente inaugurato il Centro di Ac-coglienza di Cura Continua-tiva "Il Pove-

rello", con sede a Montariol, Braga. In tale occasione Fr. José Pereira das Neves, Direttore del "Il Poverel-lo", ha fatto un po' la storia della

realizzazione di questo sogno, reso possibile dalle preghiere e dalla generosità di tante persone di "buona volon-tà"; ha indicato i principi e i valori su cui il Centro si muove per svolgere questo

servizio di solidarietà verso le perso-ne bisognose di cure e di attenzioni È stato anche sottoscritto un docu-mento, “Vincolo di identificazione con il Poverello", il cui contenuto si può così riassumere: lavoro secondo gli standard di qualità professionale, codice deontologico, fraterna acco-glienza “dell'altro" come persona

umana e essere trascendente, difesa dei valori della vita e della libertà religiosa, servizio professionale fon-dato sulla virtù della giustizia e della carità, coerente testimonianza di fede in Dio, che aiuti il paziente a trovare il senso soprannaturale della propria esistenza, irradiazione “accattivante” dello "spirito" di Fran-cesco d'Assisi, il "fratello universale" cantore della gioia, della pace e del bene. Il Centro è già operativo con i suoi 58 pazienti: 10 che hanno bisogno di cure palliative, 24 di un trattamento di media lunghezza e 24 di un tratta-mento a lungo termine.

Città del Vaticano, 2 febbraio 2012 Benedetto XVI ha nominato Fr. Juan

María Huerta Mu-ro, Ministro provinciale della Pro-vincia del

"Beato Fr. Junípero Serra", in Messico, Vescovo Prelato di El Salto in Messico. Fr. Juan María è nato il 9 aprile 1962 a Guadalajara (Messico). Ha emesso la professione solenne nell’Ordine dei Frati Minori nel 1988 ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. È stato finora Mae-stro degli Juniores e dei Postulanti a Tijuana e Vicente Guerriero, Ammini-stratore parrocchiale e Decano del Con-siglio Presbiterale dell'arcidiocesi di Tijuana. Nel 2006 è stato nominato Mi-nistro provinciale della Provincia del "Beato Fr. Junípero Serra". Attualmente era anche Vicario Episcopale per la Vita Consacrata dell'arcidiocesi di Tijuana. La Diocesi di El Salto: superficie: 36.000; popolazione; 387.200; cattolici: 328.300; sacerdoti: 27; religiosi: 24. Città del Vaticano, 11 febbraio 2012 – Benedetto XVI ha nominato Fr.(Genadijus) Linas Vodopjanovas, della Provincia Lituana di San Casimiro, Lituania, Vescovo Ausiliare della dioce-si di Telšiai (superficie: 13.373; popola-zione: 725.900; cattolici: 581.000; sa-cerdoti: 157; religiosi: 52), Lituania. Fr. Linas Vodopjanovas è nato l’8 giugno 1973 a Neringa (Nida) diocesi di Telšiai. Dal 1992 al 1993 ha compiuto il Noviziato a Kennebunkport, nel Maine (USA) e il 4 giugno 1993 ha emesso i primi voti.

Il 15 agosto 1996 ha emesso la professione solenne nell’Or-dine dei Frati Minori, sce-gliendo il nome di Linas. Il 15 agosto 1999 ha ricevuto l’ordi-

nazione diaconale e il 15 luglio 2000 quella sacerdotale, da S. E. Mons. Anta-nas Vaičius, allora Vescovo di Telšiai. Dal 2003 al 2004 è stato Guardiano del Convento dell’Annunciazione di Kretin-ga; dal 2003 al 2004 è stato nominato Parroco della Parrocchia di Kretinga e Guardiano del Convento della Collina delle Croci a Šiauliai. Nel 2007 è stato nominato Maestro dei Novizi ed eletto Vice-Provinciale della Provincia lituana "San Casimiro" dei Frati Minori. Nel 2010 è stato nominato Parroco dell’An-nunciazione a Kretinga.

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FraternitasRegula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

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Segnalibro francescano

► San Francesco D’Assisi. Fonti Francescane e rinnovamento conciliare, Giuseppe Buffon, Edizio-ni Messaggero Padova, Padova, 2011, pp. 270. L'opera disegna i tratti principali dell'ambiente sociale, poli-tico, cultu-rale e religioso in cui è maturato il progetto della principale iniziativa di divulgazione francescana nel corso dell'età contemporanea. La traduzione in lingua corrente dei documenti francescani delle origini affonda le sue radici nell'esperienza, tanto trau-matica quanto innovativa e appassionante, vissuta dai dodici francescani partiti per portare con-forto morale e spirituale agli operai francesi deportati nei campi di lavoro tedeschi (1943). Il dibattito sull'iden-tità francescana, suscitato dal feno-me-no della scristianizzazione, si è tradotto inizialmente nell’entusia-smante iniziativa assunta dal Centro per le Missioni Interne (CPMI), pre-sieduto dal frate minore Jean-François Motte. L'azione pastorale promossa da questi francescani di Parigi era stata preceduta da un rin-novato interesse sorto dalla riscoper-ta degli scritti di san Francesco. I testi del santo medie-vale divennero così un'attraente proposta di spiri-tualità per il laicato e costituirono talvolta una sorta di manuale, utile alla formazione e allo studio della generazione che si preparava al rin-novamento del concilio Vaticano II.

► Chiara d’Assís, Francesc Gamis-sans, Pagès editors, Lleida, 2011, pp. 150. Chiara d’Assisi è la prima biografia scritta in catalano su Santa Chiara. Penso che abbia il suo valore e il suo

interesse. Poste-riormente, l’opera fu tradotta in castigliano. Viene presentata, in una nuova edizio-ne in catalano, a motivo dell’VIII centenario della fondazione delle figlie di santa

Chiara (1211-2011). Il libro non è un’agiografia critica o uno studio storico. Francesc Gamis-sans, francescano, scrittore e giorna-lista offre delle pagine originali che si avvicinano dolcemente al coro e ai sentimenti della nostra sorella Chia-ra, la migliore interprete degli ideali di san Francesco. La santa si è dona-ta completamente all’Amore Gesù Cristo. Chiara d’Assisi è un libro scritto in uno stile trasparente, appassionante e convincente. L’autore coglie tutto il messaggio evangelico, tutta la luce e il chiarore di sorella Chiara.

►Visita Libreria Internazionale Fran-cescana: http://www.libreriafrancescana.it/

Incontro del Ministro Generale con la Fraternità Nostra Signo-

ra delle Nazioni (Bruxelles)

Italia – Acireale, Commemorazione di Gabriele M. Allegra OFM

I l 29 gennaio 2012 si è celebrata ad Acireale una Giornata commemorativa del Ven. Fr.

Gabriele M. Allegra. Si è trattato di un momento di intensa spiritualità coronato da un’inaspettata numerosa e fervida partecipazione di fedeli in onore di un grande uomo e di un santo frate: gremito il teatro Maugeri di Acireale, ma più ancora la Cattedrale. Tutti insieme per un solo motivo: rendere grazie al Signore per aver donato Fr. Gabriele alla Chiesa, all’Ordine e alla gente; chiedere al Signore la grazia della Beatificazione. Coinvolgenti le parole dell’Arcivescovo Hon sia nella conferenza che nell’Omelia: «Oggi il Signore, attraverso la figura di padre Allegra, ci manda un SMS dal Cielo.

"S" come Spiritualità, frutto di un rapporto intenso e vero tra Dio e l’uomo… "M" come Missionarietà, vocazione di ogni uomo che dopo aver ricevuto in dono la grazia è chiamato a portarla ai fratelli… "S" come semplicità, quella di chi sa – come padre Allegra – che l’amore di Dio è tutta la ricchezza a sufficienza…». Il pellegrinaggio pomeridiano dalla Cattedrale alla tomba di Fr. Gabriele, guidato dal Ministro provinciale, ha concluso con gioia e soddisfazione questa indimenticabile giornata.

I l Ministro Generale Fr. José, ac-compagnato da Fr. Roger Mar-chal, Definitore generale delegato

e Fr. Massimo Tedoldi (SGME), ha visi-tato la Fraternità internazionale “Notre-Dame des Nations” a Bruxelles nei giorni 13-14 gennaio 2012. Durante la visita fraterna, sono state svolte una condivisione e una valuta-zione riguardo al servizio pastorale della parrocchia “Notre-Dame des Grâces”, al lavoro e alla formazione missionaria, e sono stati anche previsti alcuni nuovi progetti, in particolare quello di un Corso di Formazione per-manente per i Delegati delle Missioni delle Conferenze dell’Ordine. Questo Congresso internazionale di Formazio-ne avrà luogo nel mese di giugno di 2012. Si tratta di tre settimane di For-mazione a Bruxelles e di una settimana di esercizi spirituali itineranti nei luoghi francescani in Italia. L’organizzazione e l’animazione sono state affidate a Fra Massimo, Segretario Generale per le Missioni e l’Evangelizzazione, e a Fr. Gianfrancesco Sisto, responsabile della Formazione missionaria nella Fraternità di Bruxelles. Inoltre, la Fraternità “Notre-Dame des Nations” avrà un Frate in più a partir dall’estate, Fr. Tomo Anđić, della Provincia di Sarajevo (Bosnia-Erzegovina). Così i Frati saranno in quattro.

P romosso dal Segretariato per le Missioni e l’Evangelizzazione della Provincia "S. Tommaso

Apostolo" in India, dal 17 al 20 di gen-naio 2012, in Palamaner, si è svolto l'in-contro dei Parroci della Provincia, per riflettere sulle seguenti tematiche: chia-mati, condotti dallo Spirito; evangelizza-zione francescana; ecologia francescana; missione francescana. Tra i vari propositi, scaturiti dalla comune preghiera e rifles-sione, si possono segnalare i seguenti: coinvolgere maggiormente i laici, soprat-tutto dell'OFS, nelle nostre parrocchie; impegnarsi per rendere la liturgia viva e significativa; fare visite regolari alle fami-glie; pregare (Lodi) assieme ai parroc-chiani; curare il dialogo inter-religioso; coinvolgersi nella pastorale sociale; dedi-carsi più incisivamente alla cura pastorale delle vocazioni; sostenere le varie iniziati-ve a favore del rispetto per la "Madre Terra".

India - Palamaner, Incontro dei Parroci OFM

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Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

Redattore: Robert Bahčič  http://www.ofm.org/fraternitas         http://fraternitasofm.blogspot.com/ E-mail: [email protected]

Fraternitas - OFM - Roma

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Grandi/piccole notizie

► iBreviary TS “Pro Terra Sanc-ta”: nasce la prima applicazione della preghiera ufficiale cattolica per Windows Phone “Pro Terra Sancta”. Si tratta dell’applicazione cattolica gratuita che porta la tradizionale preghiera del Breviario e tutti i testi della Liturgia adesso anche sul tuo terminale Windows Phone 7! iBrevia-ry “Pro Terra Sancta” vuole contri-buire, attraverso una partnership con la Custodia Di Terra Santa e in collaborazione con ATS pro Terra Sancta, all’amicizia ed alla preghiera per tutti i cristiani che vivono nei Luoghi Santi.

L’applicazione, unica al mon-do, offre a tutti i cattolici la possibilità di pregare at-traverso la preghiera uffi-ciale del Bre-viario (Liturgia delle Ore),

mettendo a disposizione i testi utili, giorno per giorno. L’applicazione potrà, inoltre, essere utilizzata per partecipare alla Messa: essa contiene infatti tutti i testi delle let-ture che si usano durante le celebra-zioni liturgiche. iBreviary TS “Pro Terra Sancta” contiene anche tutte le principali preghiere cattoliche e tutti i Rituali che vengono utilizzati dai sacerdoti e dai laici per la cele-brazione di matrimoni, funerali, un-zione dei malati, confessione, ecc. L’applicazione è disponibile, a livello di interfaccia grafica, in italiano ed inglese, e permette di pregare in ben sei lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, rumeno e latino (anche attraverso i testi del Vetus Ordo). Per sapere di più visita: http://www.proterrasancta.org/ibreviary-ts-pro-terra-sancta-nasce-la-prima-applicazione-della-preghiera-ufficiale-cattolica-per-windows-phone/

► India- celebrazione dello Spi-rito di Assisi: la celebrazione del Giubileo d'argento dello Spirito di Assisi è stata solennemente celebra-ta a Punitha Anthoniar Illam, Madu-rai, nella Provincia Francescana di S. Tommaso Apostolo, in India, il 21 gennaio 2012. La celebrazione è

stata organizzata dai Frati Minori in collaborazione con le 13 comunità dei membri della Famiglia Francesca-na, che sono in servizio nella Arcidio-cesi di Madurai. Vi hanno partecipato e hanno apprezzato l’evento un buon numero di persone di fedi diverse.

►Pubblicata la Bibbia in Giappo-nese: dopo 55 anni di lavoro è stata completata la traduzione della Bibbia in Giapponese parlato ed è uscita l'edizione in un volume unico. Fino ad ora c'erano state delle traduzioni sia in Giapponese letterario e sia in quello parlato, ma entrambe aveva-no utilizzato, come testo base, la versione della Vulgata latina. Mentre la nuova pubblicazione è la traduzio-ne dalla lingua originale. La pubblicazione in un unico volume e le note sono il frutto del lavoro dello “Studium Biblicum Francisca-num”, fondato a Tokyo nel 1956, che nel corso degli anni aveva già pubblicato la traduzione dei vari vo-lumi della Bibbia. A tutto il lavoro ha contribuito in modo significativo, fin dagli inizi, Fr. Bernardin Schneider, ed ha avuto il sostegno economico dei Francescani degli Stati Uniti.

Nuovo Visitatore generale

►Fr. Ambrosio Nguyen Van Si, della Provincia di S. Francesco d’As-sisi in Vietnam, è stato eletto Visita-tore Generale alle Fondazioni di Thailandia e Myanmar, entrambe dipendenti dal Ministro generale.

Bolivia – Cochabamba, Premiato Fr. Ignacio

F r. Ignacio Harding è stato premiato, assieme ad altre persone, dall'Assemblea Per-

manente per i Diritti Umani di Co-chabamba (APDH) per il grande la-voro svolto a difesa dei diritti umani, specialmente delle persone più po-vere. Fr. Ignacio ha collaborato con la FI fin dalla sua nascita come un membro del Consiglio, poi come

Condirettore dell'Ufficio di New York (1995 -2001) ed attualmente ne è il Coordinatore in Bolivia. La premiazione è avvenuta in occa-

sione della commemorazione del 63° anniversario della Dichiarazione Uni-versale dei Diritti Umani, tenutasi nei giorni 9 e 10 dicembre 2011, all'in-terno di una serie di iniziative. Tra le varie manifestazioni organizzate per ricordare l'evento, si possono men-zionare la solenne Celebrazione eu-caristia nella Cattedrale di Cocha-bamba, la presentazione pubblica delle varie organizzazioni e istituzioni che lavorano a favore dei diritti uma-ni ed un seminario promosso allo scopo di far conoscere meglio il lavo-ro dell'Associazione FI e le modalità per offrire la propria collaborazione.

Spagna - Siviglia, Premio al Card. Carlos Amigo OFM

C arlos Navarro, sul quotidia-no di Siviglia, ci comunica che il Cardinale Carlos Ami-

go Vallejo ha ricevuto a Siviglia, città dove è stato Arcivescovo per 27 anni, il premio Manuel Clavero per aver promosso, nel suo ministe-ro di Pastore, i valori del dialogo, dell'ecumenismo, della mediazione nella realtà socio-politica, e per es-sere stato in alcuni momenti la voce della Chiesa spagnola su questioni come il terrorismo, la famiglia, gli scioperi generali e la crisi economi-ca. Il premio gli è stato conferito dal giornale di Siviglia e dalla fondazio-ne Persan.

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