Frati della Corda - Ottobre 2012

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Ottobre | FdC | 1 Frati della Corda La “Sinfonia Eucaristica”. Le Chiese di Gerusalemme nel giardino del Getsemani F d C 10 Ottobre | 2012 03 settembre 2012 Mons. Moussa al-Hajj: nuovo Vescovo dei Maroniti 04 settembre 2012 Come mai i cristiani sono ancora un bersaglio? 30 settembre 2012 A Emmaus Qoubeibeh per la festa dei Santi Simeone e Cleofa Notiziario della Custodia di Terra Santa

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Frati della Corda - Ottobre 2012

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Frati della Corda

La “Sinfonia Eucaristica”. Le Chiese di Gerusalemme nel giardino del Getsemani

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03 settembre 2012Mons. Moussa al-Hajj: nuovo Vescovo dei Maroniti

04 settembre 2012Come mai i cristiani sono ancora un bersaglio?

30 settembre 2012A Emmaus Qoubeibeh per la festa dei Santi Simeone e Cleofa

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santa sede Il Papa firma l’esortazione aspotolica per il Medio Oriente: la follia della Croce converte le sofferenze in grido d’amore 4 sintesi esortazione apostolica “ecclesia in Medio Oriente” 6 Il messaggio dei Patriarchi siriani al Papa 11 Gratitudine del Papa al Presidente ed al popolo libanese 12 Libano: musulmani e cristiani “si impegnano a diffondere il Messaggio fraterno di Benedetto XVI” 12 Udienza al nuovo ambasciatore d’Israele presso la santa sede 13 CUrIa GeneraLIzIa Lettera del Ministro Generale e definirotio Generale per la solennità di san Francesco 2012 14 Beatificazione Gabriele Maria allegra, ofm 18 CUrIa CUstOdIaLe Comunica zioni 20 dal discretorio del 2 ottobre 2012, san salvatore 22 numeri di telefoni MOnte tab or e Mondo X 22 nomina 22 esercizi spirituali Governo OFM Conventuale 22 agenda del Custode 29 CrOnaCa CUstOdIaLe Il Cardinale Martini: da Gerusalemme alla Gerusalemme celeste 31 Mons. Moussa al-Hajj: nuovo Vescovo dei Maroniti in terra santa 32 Come mai i cristiani sono ancora un bersaglio? scritte a Latroun 34 Inaugurazione dei nuovi locali dell’Istituto Magnificat 36

natività della Beata Vergine Maria dai Padri Bianchi a santa anna 41 L’assemblea degli Ordinari incontra a Betlemme gli studenti delle scuole cattoliche 46 esaltazione della santa Croce, Messa al santo sepolcro 47 La visita del P. Custode in Polonia e incontro con il Cardinale staniław dziwisz 50 sinfonia eucaristica a Gerusalemme. Comunicato stampa 54 si è conclusa oggi la conferenza dei Vescovi Latini nelle regioni arabe 57 Il dialogo interreligioso e la missione dei francescani oggi in terra santa 58 Il Parroco di Gerusalemme in tournée in Italia; prima tappa a rovigo 60 La “sinfonia eucaristica” di P. Pierucci raduna le Chiese di Gerusalemme nel giardino del Getsemani 62 60 anniversario del Baby Caritas Hospital di Betlemme 66 Il Custode di terra santa visita i frati francescani dell’India 70 a emmaus Qoubeibeh per la festa dei santi simeone e Cleofa 72 In BreVe notizie dal FMC 76 VarIe Beatificazione di Fr. Gabriele Maria allegra ofm 78 FraternItas Ottobre 2012 84

INDICE

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REDAZIONEdIrettOre edItOrIaLe Fra silvio r. de La Fuente ofm, segretario di terra santa

assIstentI s. naomi zimmermann doni Ferrari

COntattO segreteria della Custodia di terra santa st. Francis 1 Jerusalem - POBOX: 186 - Israel [email protected]

PrOGettO GraFICO Luisa Coglio

tIPOGraFIa alkarkafeh st. - Bethlehem tel: 02-2750806

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Edizione n. 10 -Ottobre 2012

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Il Papa firma l’esortazione apostolica per il Medio Oriente: la follia della Croce converte le sofferenze in grido d’amore

Il Papa ad Harissa, nella Basilica di St. Paul, ha firmato l’Esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Medio Oriente. “È provvidenziale – ha detto - che questo atto abbia luogo proprio nel giorno della Festa dell’Esaltazione della Santa Croce, la cui celebrazione è nata in Oriente nel 335, all’indomani della Dedicazione della Basilica della Resurrezione costruita sul Golgota e sul sepolcro di Nostro Signore dall’imperatore Costantino il Grande, che voi venerate come santo. Fra un mese – ha proseguito il Papa - si celebrerà il 1700° anniversario dell’apparizione che gli fece vedere, nella notte simbolica della sua incredulità, il monogramma di Cristo sfavillante, mentre una voce gli diceva: «In questo segno, vincerai!». Più tardi, Costantino firmò l’editto di Milano, e diede il proprio nome a Costantinopoli. Mi sembra che l’Esortazione post-sinodale possa essere letta ed interpretata alla luce della festa dell’Esaltazione della Santa Croce, e più particolarmente alla luce del monogramma di Cristo, il X (chi) e il P (ro), le due prime lettere della parola Χριστός”. “Una tale lettura – ha sottolineato Benedetto XVI - conduce ad un’autentica riscoperta dell’identità del battezzato e della Chiesa, e costituisce al tempo stesso come un appello alla testimonianza nella e mediante la comunione. La comunione e la testimonianza cristiane non sono infatti fondate sul Mistero pasquale, sulla crocifissione, la morte e la risurrezione di Cristo? Non trovano in esso il loro pieno compimento? Esiste un legame inseparabile tra la Croce e la Risurrezione che non può essere dimenticato dal cristiano. Senza questo legame, esaltare la Croce significherebbe giustificare la sofferenza e la morte non vedendo in esse che una fine fatale. Per un cristiano, esaltare la Croce vuol dire comunicare alla totalità dell’amore incondizionato di Dio per l’uomo. È porre un atto di fede! Esaltare la Croce, nella prospettiva della Risurrezione, è desiderare di vivere e manifestare la totalità di questo amore. È porre un atto d’amore! Esaltare la Croce porta ad impegnarsi ad essere araldi della comunione fraterna ed ecclesiale, fonte della vera testimonianza cristiana. È porre un atto

di speranza!”. “Considerando la situazione attuale delle Chiese nel Medio Oriente – ha aggiunto il Papa - i Padri sinodali hanno potuto riflettere sulle gioie e le pene, i timori e le speranze dei discepoli di Cristo che vivono in questi luoghi. Tutta la Chiesa ha potuto così ascoltare il grido ansioso e percepire lo sguardo disperato di tanti uomini e donne che si trovano in situazioni umane e materiali ardue, che vivono forti tensioni nella paura e nell’inquietudine, e che vogliono seguire Cristo – Colui che dà senso alla loro esistenza – ma che ne sono spesso impediti. Per questo ho desiderato che la Prima Lettera di San Pietro sia la trama del documento. Nello stesso tempo, la Chiesa ha potuto ammirare quanto vi è di bello e di nobile in queste Chiese su queste terre. Come non rendere grazie a Dio in ogni momento per tutti voi (cfr 1 Ts 1,2; Prima Parte dell’Esortazione post-sinodale), cari cristiani del Medio Oriente! Come non lodarlo per il vostro coraggio nella fede? Come non ringraziarlo per la fiamma del suo amore infinito che voi continuate a mantenere viva e ardente in questi luoghi che sono stati i primi ad accogliere il suo Figlio incarnato? Come non cantargli la nostra riconoscenza per gli slanci di comunione ecclesiale e fraterna, per la solidarietà umana manifestata senza sosta verso tutti i figli di Dio?”. Benedetto XVI ha quindi proseguito: “Ecclesia in Medio Oriente permette di ripensare il presente per considerare il futuro con lo stesso sguardo di Cristo. Essa, con i suoi orientamenti biblici e pastorali, con il suo invito a un approfondimento spirituale ed ecclesiologico, con il rinnovamento liturgico e catechistico raccomandato, con i suoi appelli al dialogo, vuole tracciare una via per ritrovare l’essenziale: la sequela Christi, in un contesto difficile e talvolta doloroso, un contesto che potrebbe far nascere la tentazione di ignorare o dimenticare la Croce gloriosa. E’ proprio adesso che bisogna celebrare la vittoria dell’amore sull’odio, del perdono sulla vendetta, del servizio sul dominio, dell’umiltà sull’orgoglio, dell’unità sulla divisione. Alla luce della festa odierna e in vista di una fruttuosa applicazione dell’Esortazione,

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vi invito tutti a non avere paura, a rimanere nella verità e a coltivare la purezza della fede. Questo è il linguaggio della Croce gloriosa! Questa è la follia della Croce: quella di saper convertire le nostre sofferenze in grido d’amore verso Dio e di misericordia verso il prossimo; quella di saper anche trasformare degli esseri attaccati e feriti nella loro fede e nella loro identità, in vasi d’argilla pronti ad essere colmati dall’abbondanza dei doni divini più preziosi dell’oro (cfr 2 Cor 4,7-18). Non si tratta di un linguaggio puramente allegorico, ma di un appello pressante a porre degli atti concreti che configurano sempre più a Cristo, atti che aiutano le diverse Chiese a riflettere la bellezza della prima comunità dei credenti (cfr At 2,41-47; Seconda parte dell’Esortazione); atti simili a quelli dell’imperatore Costantino che ha saputo testimoniare e far uscire i cristiani dalla discriminazione per permettere loro di vivere apertamente e liberamente la loro fede nel Cristo crocifisso, morto e risorto per la salvezza di tutti”. “Ecclesia in Medio Oriente – ha osservato ancora - offre elementi che possono aiutare per un esame di coscienza personale e comunitario, per una valutazione obiettiva dell’impegno e del desiderio di santità di ogni discepolo di Cristo. L’Esortazione apre all’autentico dialogo interreligioso basato sulla fede in Dio Uno e Creatore. Essa vuole anche contribuire a un ecumenismo pieno di fervore umano, spirituale e caritativo, nella verità e nell’amore evangelici, che attinge forza dal comandamento del Risorto: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,19-20). In tutte le sue parti, l’Esortazione vorrebbe aiutare ciascun discepolo del Signore a vivere pienamente e a trasmettere realmente ciò che è diventato attraverso il Battesimo: un figlio della Luce, un essere illuminato da Dio, una lampada nuova nell’oscurità inquietante del mondo affinché dalle tenebre facciano risplendere la luce (cfr Gv 1,4-5 e 2 Cor 4,1-6). Questo documento vuole contribuire a spogliare la fede da ciò che la imbruttisce, da tutto ciò che può offuscare lo splendore della luce di Cristo. La comunione è allora un’autentica adesione a Cristo, e la testimonianza è un’irradiazione del Mistero pasquale che conferisce un senso pieno alla Croce gloriosa. Noi seguiamo e «annunciamo… Cristo crocifisso … potenza di Dio e sapienza di Dio» (1Cor 1,23-24; cfr Terza Parte dell’Esortazione)”. «Non temere, piccolo gregge» (Lc 12,32) – è stato l’invito del Papa - “e ricordati

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della promessa fatta a Costantino: «In questo segno, tu vincerai!». Chiese in Medio Oriente, non temete, perché il Signore è veramente con voi fino alla fine del mondo! Non temete, perché la Chiesa universale vi accompagna con la sua vicinanza umana e spirituale! È con questi sentimenti di speranza e di incoraggiamento a essere protagonisti attivi della fede attraverso la comunione e la testimonianza, che domenica consegnerò l’Esortazione post-sinodale Ecclesia in Medio Oriente ai miei venerati Fratelli Patriarchi, Arcivescovi e Vescovi, a tutti i sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi e alle religiose, ai seminaristi e ai fedeli laici. «Abbiate coraggio» (Gv 16,33)! Per intercessione della Vergine Maria, la Theotokos, invoco con grande affetto l’abbondanza dei doni divini su voi tutti! Possa Dio concedere a tutti i popoli del Medio Oriente di vivere nella pace, nella fraternità e nella libertà religiosa! Dio vi benedica tutti!”. All’inizio del suo discorso il Papa aveva osservato che “la felice coesistenza dell’islam e del cristianesimo, due religioni che hanno contribuito alla formazione di grandi culture, segna l’originalità della vita sociale, politica e religiosa del Libano. Non possiamo che rallegrarci di questa realtà che bisogna assolutamente incoraggiare. Affido questo desiderio ai leader religiosi del vostro Paese”.

SINTESI ESORTAZIONE APOSTOLICA “ECCLESIA IN MEDIO ORIENTE”

StampaCittà del Vaticano, 15 settembre 2012

Riportiamo la sintesi dell’Esortazione Apostolica post-sinodale “Ecclesia in Medio Oriente”, resa pubblica nel pomeriggio di ieri a Beirut (Libano).

PREMESSA

L’Esortazione Apostolica post-sinodale “Ecclesia in Medio Oriente” èil documento elaborato dal Santo Padre Benedetto XVI sulla base delle 44 proposizioni finali dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente tenutasi in Vaticano dal 10 al 26 ottobre 2010, sul tema: “La Chiesa Cattolica in Medio Oriente: comunione e testimonianza. ‘La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un’anima sola’ (At 4, 32)”. Il testo si compone di tre parti con una introduzione e una conclusione.

INTRODUZIONE

L’Esortazione invita la Chiesa cattolica in Medio Oriente a ravvivare la comunione al suo interno, guardando ai “fedeli nativi” che appartengono alle Chiese orientali cattoliche sui iuris, ed aprendosi al dialogo con ebrei e musulmani. Si tratta di una comunione, di un’unità da raggiungere nella diversità dei contesti geografici, religiosi, culturali e sociopolitici nel Medio Oriente. Benedetto XVI rinnova l’appello a conservare ed a promuovere i riti delle Chiese Orientali, patrimonio di tutta la Chiesa di Cristo.

PRIMA PARTE

Il Papa invita a non dimenticare i cristiani che vivono in Medio Oriente e che portano un contributo “nobile e autentico” alla costruzione del Corpo di Cristo. Nel descrivere la situazione della regione e dei popoli che vi abitano, Benedetto XVI sottolinea drammaticamente i morti, le vittime “della cecità umana”, la paura e le umiliazioni. L’Esortazione ricorda che le posizioni della Santa Sede sui diversi conflitti nella regione e sullo status di Gerusalemme e dei Luoghi Santi sono largamente conosciute.

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Viene lanciato un appello alla conversione, alla pace, al superamento di tutte le distinzioni di razza, sesso e ceto, a vivere il perdono nell’ambito privato e comunitario.

Vita cristiana ed ecumenismo. Tutto questo capitolo è un appello in favore dell’unità ecumenica “che non è l’uniformità delle tradizioni e delle celebrazioni”: in un contesto politico difficile, instabile ed attualmente incline alla violenza come quello del Medio Oriente, la Chiesa si è sviluppata in modo davvero multiforme, presentando Chiese di antica tradizione e comunità ecclesiali più recenti. Si tratta di un mosaico che richiede uno sforzo notevole per rafforzare la testimonianza cristiana. L’Esortazione ribadisce l’importanza del lavoro teologico e delle diverse Commissioni ecumeniche e comunità ecclesiali, affinché – in linea con la dottrina della Chiesa – parlino con una sola voce sulle grandi questioni morali (famiglia, sessualità, bioetica, libertà, giustizia e pace). Importante anche l’ecumenismo diaconale, in ambito caritativo ed educativo. Vengono poi elencate alcune proposte concrete per una pastorale ecumenica di insieme: una certa ‘communicatio in sacris’ (ovvero la possibilità per i cristiani di accedere ai sacramenti in una Chiesa diversa dalla propria) per i sacramenti della penitenza, dell’eucaristia e dell’unzione degli infermi, e trovare un accordo una traduzione comune del Padre Nostro nelle lingue locali della regione.

Il dialogo interreligioso. Ricordando i legami storici e spirituali che i cristiani hanno con ebrei e musulmani, ribadisce che il dialogo interreligioso non è tanto quello dettato da considerazioni pragmatiche di ordine politico o sociale, ma si basa innanzitutto sui fondamenti teologici della fede: ebrei, cristiani e musulmani credono in un unico Dio e pertanto l’auspicio è che possano riconoscere “nell’altro credente” un fratello da amare e da rispettare, evitando di strumentalizzare la religione per conflitti “ingiustificabili per un credente autentico”. Riguardo al dialogo cristiano-ebraico, il Papa ricorda il patrimonio spirituale comune, basato sulla Bibbia, che riporta alle “radici giudaiche del cristianesimo”; invita i cristiani a prendere consapevolezza del mistero dell’Incarnazione di Dio e condanna le ingiustificabili persecuzioni del passato.

Per i musulmani, Benedetto XVI usa la parola “stima” ed aggiunge “nella fedeltà all’insegnamento del Concilio Vaticano II”; si rammarica, tuttavia, del fatto che le differenze dottrinali siano servite da pretesto agli uni e agli altri per giustificare, in nome della religione, pratiche di intolleranza, di discriminazione, di emarginazione e di persecuzione. L’Esortazione poi evidenzia come la presenza dei cristiani in Medio Oriente non sia né nuova, né casuale, ma storica: parte integrante della regione, essi hanno avviato “una simbiosi particolare” con la cultura circostante e – insieme ad ebrei e musulmani – hanno contribuito alla formazione di una ricca cultura, propria del Medio Oriente.

Riguardo ai cattolici della regione, il testo evidenzia che essi, cittadini nativi del Medio Oriente, hanno il diritto ed il dovere di partecipare pienamente alla vita civile, e non devono essere considerati cittadini di serie B. Il Papa afferma che la libertà religiosa - somma di tutte le libertà, sacra e inalienabile – include la libertà di scegliere la religione che si ritiene vera e di manifestare pubblicamente il proprio credo e i suoi simboli, senza mettere in pericolo la propria vita e la propria libertà personale. La forza e le costrizioni, in materia religiosa, non sono ammissibili. Di qui, l’invito a passare dalla tolleranza alla libertà religiosa, il che non implica una porta aperta al sincretismo, ma “una riconsiderazione del rapporto antropologico con la religione e con Dio”.

Due nuove realtà: la laicità, con le sue forme talvolta estreme, e il fondamentalismo violento che rivendica un’origine religiosa. La sana laicità implica distinzione e collaborazione tra politica e religione, nel reciproco rispetto, e garantisce alla politica di operare senza strumentalizzare la religione e alla religione di vivere senza gli appesantimenti degli interessi politici. Il fondamentalismo religioso – che

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cresce nel clima d’incertezza socio-politica, grazie alle manipolazioni di alcuni e ad una comprensione insufficiente della religione da parte di altri – vuole prendere il potere, talvolta con violenza, sulla coscienza delle persone e sulla religione, per ragioni politiche. Per questo, il Papa lancia un accorato appello a tutti i responsabili religiosi del Medio Oriente affinché cerchino, con il loro esempio ed il loro insegnamento, di fare il possibile per sradicare questa minaccia che tocca indistintamente e mortalmente i credenti di tutte le religioni.

I migranti: Il Papa affronta una questione cruciale, ovvero quella dell’esodo dei cristiani (una vera Esortazionerragia), i quali si trovano in una posizione delicata, talvolta senza speranza, e risentono delle conseguenze negative dei conflitti, sentendosi spesso umiliati, nonostante abbiano partecipato, lungo i secoli, alla costruzione dei rispettivi Paesi. Un Medio Oriente senza o con pochi cristiani non è più Medio Oriente. Per questo, il Papa chiede ai dirigenti politici e ai responsabili religiosi di evitare politiche e strategie che tendano verso un Medio Oriente monocromo che non rifletta la sua realtà umana e storica. Benedetto XVI invita poi i pastori delle Chiese Orientali cattoliche ad aiutare i loro sacerdoti ed i loro fedeli in diaspora a restare in contatto con le loro famiglie e le loro Chiese ed esorta i Pastori delle circoscrizioni ecclesiastiche che accolgono i cattolici orientali a dare loro la possibilità di celebrare secondo le proprie tradizioni. Il capitolo affronta anche la questione dei lavorati immigrati - spesso cattolici di rito latino – provenienti dall’Africa, dall’EstrEsortazione Oriente e dal sub-Continente indiano, che sperimentano troppo spesso situazioni di discriminazione e di ingiustizia.

SECONDA PARTE

La seconda parte si rivolge ad alcune delle principali categorie che costituiscono la Chiesa cattolica:

- Patriarchi: responsabili delle Chiese sui iuris, in unione perfetta con il Vescovo di Roma, rendono tangibile l’universalità e l’unità della Chiesa e, in segno di comunione, sapranno rafforzare l’unione e la solidarietà nel quadro del Consiglio dei Patriarchi cattolici d’Oriente e dei Sinodi patriarcali, privilegiando sempre la concertazione sulle questioni fondamentali per la Chiesa.- Vescovi: segno visibile dell’unità nella diversità della Chiesa intesa come Corpo, di cui Cristo è il capo, sono i primi ad essere inviati in tutte le nazioni per fare discepoli. Essi devono annunciare con coraggio e difendere con fermezza l’integrità e l’unità della fede, in quelle situazioni difficili che purtroppo non mancano in Medio Oriente. I vescovi sono anche invitati ad una gestione sana, onesta e trasparente dei beni temporali della Chiesa e a questo proposito il Papa ricorda che i Padri Sinodali hanno chiesto una seria revisione delle finanze e dei beni, per evitare la confusione tra i beni personali e quelli della Chiesa. I vescovi, inoltre, dovranno vigilare per assicurare ai sacerdoti il giusto sostentamento, affinché non si perdano in questioni materiali. L’alienazione dei beni della Chiesa deve rispondere strettamente alle norme canoniche e alle disposizioni pontificie vigenti. Infine, il Papa esorta i vescovi ad avere cura, in senso pastorale, di tutti i fedeli cristiani, a prescindere dalla loro nazionalità o provenienza ecclesiale.- Sacerdoti e seminaristi: l’Esortazione sottolinea che i sacerdoti devono educare il Popolo di Dio alla costruzione di una civiltà di amore evangelico e di unità e ciò esige una trasmissione approfondita della Parola di Dio, della tradizione e della Dottrina della Chiesa, insieme al rinnovamento intellettuale e spirituale degli stessi sacerdoti. In quest’ottica, è importante il celibato – dono inestimabile di Dio alla Chiesa – ma anche il ministero dei preti sposati, antica componente della tradizione orientale. In quanto servitori della comunione, preti e seminaristi devono offrire una testimonianza coraggiosa e priva di ombre, devono avere una condotta irreprensibile, e devono aprirsi alla diversità culturale delle loro Chiese (apprendendone, ad esempio, le lingue e le culture), così come alla diversità ecclesiale ed al dialogo ecumenico ed interreligioso.

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- Vita consacrata: il monachesimo, nelle sue diverse forme, è nato in Medio Oriente ed ha dato inizio ad alcune Chiese sui iuris, i consacrati dovranno collaborare con il vescovo nell’attività pastorale e missionaria. Essi vengono invitati a meditare a lungo e ad osservare i consigli evangelici (castità, povertà ed obbedienza), perché non può esserci rigenerazione spirituale – dei fedeli, delle comunità e della Chiesa intera – senza un ritorno chiaro e netto alla ricerca di Dio.- Laici: Membri del Corpo di Cristo grazie al battesimo, e quindi pienamente associati alla missione della Chiesa universale, ai laici il Papa affida il compito di promuovere - nell’ambito temporale, loro proprio – la sana gestione dei beni pubblici, la libertà religiosa ed il rispetto della dignità di ciascuno. Essi sono invitati anche ad essere audaci nella causa di Cristo. Perché la loro testimonianza dia davvero frutti, tuttavia, i laici dovranno superare le divisioni e tutte le interpretazioni soggettive della vita cristiana.

- Famiglia: istituzione divina fondata sul sacramento indissolubile del matrimonio tra uomo e donna (“L’amore coniugale è il progetto paziente di tutta una vita”), oggi la famiglia è esposta a molti pericoli. La famiglia cristiana deve essere sostenuta nei suoi problemi e difficoltà e deve guardare alla propria identità profonda, perché sia innanzitutto Chiesa domestica che educa alla preghiera e alla fede, vivaio di vocazioni, scuola naturale di virtù e valori etici, cellula fondante della società. Ampio spazio l’Esortazione lo riserva alla questione della donna in Medio Oriente ed alla necessità della sua uguaglianza con l’uomo, di fronte alle discriminazioni che essa deve subire e che offendono gravemente non solo la donna stessa, ma anche e soprattutto Dio. Il Papa sottolinea che le donne devono impegnarsi ed essere coinvolte nella vita pubblica ed ecclesiale. Riguardo alle vertenze giuridiche nelle questioni matrimoniali, la voce della donna deve essere ascoltata alla pari di quella dell’uomo, senza ingiustizie. Per questo, il Papa incoraggia un’applicazione più sana e più giusta del diritto, in quest’ambito, affinché le differenze giuridiche relative alle questioni matrimoniali non conducano all’apostasia. Infine, i cristiani del Medio Oriente devono poter applicare, sia nel matrimonio che altrove, il proprio diritto, senza restrizioni.

- Giovani e bambini: il Papa li esorta a non avere paura o vergogna di essere cristiani, a rispettare gli altri credenti, ebrei e musulmani, a coltivare sempre – attraverso la preghiera – la vera amicizia con Gesù, amando Cristo e la Chiesa. In questo modo, essi potranno discernere con sapienza i valori della modernità utili alla loro realizzazione, senza lasciarsi sedurre dal materialismo o da certi social network il cui uso indiscriminato può mutilare la vera natura delle relazioni umane. Per i bambini, in particolare, l’Esortazione si appella a genitori, educatori, formatori e istituzioni pubbliche affinché riconoscano i diritti dei minori a partire dal loro concepimento.

TERZA PARTE

La Parola di Dio, anima e fonte di comunione e testimonianza: Dopo aver espresso riconoscenza alle scuole esegetiche (d’Alessandria, di Antiochia) che hanno contribuito alla formulazione dogmatica del mistero cristiano nel IV e V secolo, l’Esortazione raccomanda una vera pastorale biblica, per dissipare pregiudizi o idee errate che causano controversie inutili o umilianti. Di qui, il suggerimento di proclamare un Anno Biblico, a seconda delle condizioni pastorali di ogni Paese della regione, e di farlo seguire, se opportuno, da una Settimana annuale della Bibbia. La presenza cristiana nei Paesi biblici del Medio Oriente – che va ben al di là di un’appartenenza sociologica o di una semplice riuscita economica e culturale – ritrovando la linfa delle origini e nella sequela dei discepoli di Cristo, prenderà un nuovo slancio. Infine, il Papa incoraggia lo sviluppo di nuove strutture della comunicazione e la formazione – non solo tecnica, ma anche dottrinale ed etica – di personale specializzato in questo settore, nevralgico per l’evangelizzazione.

Liturgia e vita sacramentale: Per i fedeli del Medio Oriente, la liturgia è elemento essenziale dell’unità

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spirituale e della comunione. Il rinnovamento delle celebrazioni e dei testi liturgici - là dove necessario - deve essere fondato sulla Parola di Dio e realizzato in collaborazione con le Chiese co-depositarie delle stesse tradizioni. Centrale l’invito a guardare all’importanza del battesimo, che permette a coloro che lo ricevono di vivere in comunione e di sviluppare una vera solidarietà con gli altri membri della famiglia umana, senza discriminazioni basate sulla razza o sulla religione. In quest’ottica, il Papa auspica un accordo ecumenico sul riconoscimento reciproco del Battesimo tra la Chiesa cattolica e le Chiese con cui essa è in dialogo teologico, per restaurare, così, la piena comunione nella fede apostolica. L’Esortazione auspica anche una pratica più frequente del sacramento del perdono e della riconciliazione ed esorta Pastori e fedeli a promuovere iniziative di pace, anche in mezzo alle persecuzioni.

La preghiera e i pellegrinaggi: il Medio Oriente è un luogo privilegiato di pellegrinaggio per molti cristiani che qui possono consolidare la propria fede e vivere un’esperienza profondamente spirituale. Il Papa chiede che i fedeli possano avere libero accesso, senza restrizioni, ai Luoghi Santi. Essenziale anche che il pellegrinaggio biblico di oggi ritorni alle sue motivazioni iniziali: un cammino penitenziale, alla ricerca di Dio.

Evangelizzazione e carità: missioni della Chiesa. L’Esortazione sottolinea che la trasmissione della fede è una missione essenziale della Chiesa. Di qui, l’invito del Papa alla nuova evangelizzazione che, nel contesto contemporaneo, segnato da cambiamenti, rende il fedele consapevole della sua testimonianza di vita: essa rafforza la sua parola quando parla di Dio coraggiosamente ed apertamente, per annunciare la Buona Novella di salvezza. In particolare, in Medio Oriente, l’approfondimento del senso teologico e pastorale dell’evangelizzazione dovrà guardare a due dimensioni, quella ecumenica e quella interreligiosa. Riguardo ai movimenti e alle comunità ecclesiali, il Papa li incoraggia ad agire in unione con il Vescovo del luogo e secondo le sue direttive pastorali, tenendo conto della storia, della liturgia, della spiritualità e della cultura locale, senza confusione né proselitismo. La Chiesa cattoliche del Medio Oriente è quindi invitata a rinnovare il suo spirito missionario, sfida quanto mai urgente in un contesto multiculturale e pluri-religioso. Un forte stimolo, in questo senso, potrà derivare dall’Anno della Fede. Riguardo alla carità, l’Esortazione ricorda che la Chiese deve seguire l’esempio di Cristo che si è fatto vicino ai più deboli: gli orfani, i poveri, i disabili, i malatiInfine, il Papa saluta ed incoraggia tutte le persone che operano, in modo impressionante, nei centri educativi, nelle scuole, negli istituti superiori e nelle università cattoliche del Medio Oriente. Tali strumenti di cultura – che devono essere sostenuti dai responsabili politici - dimostrano che esiste, in Medio Oriente, la possibilità di vivere nel rispetto e nella collaborazione, attraverso l’educazione alla tolleranza.

Catechesi e formazione cristiana: Il documento pontificio incoraggia la lettura e l’insegnamento del catechismo della Chiesa cattolica e un’iniziazione concreta alla Dottrina sociale della Chiesa. Allo stesso tempo, il Papa invita i Sinodi e gli altri organismi episcopali a facilitare i fedeli nell’accostarsi alla ricchezza spirituale dei Padri della Chiesa e ad attualizzare l’insegnamento patristico, complemento della formazione biblica.

CONCLUSIONI

In modo solenne, Benedetto XVI chiede, in nome di Dio, ai responsabili politici e religiosi non solo di alleviare le sofferenze di tutti coloro che vivono in Medio Oriente, ma anche di eliminarne le cause, facendo tutto il possibile per arrivare alla pace. Allo stesso tempo, i fedeli cattolici sono esortati a consolidare e a vivere la comunione tra loro, dando vita al dinamismo pastorale. “La tiepidezza dispiace a Dio” e quindi i cristiani del Medio Oriente, cattolici ed altri, diano testimonianza di Cristo, uniti e con coraggio. Si tratta di una testimonianza non facile, ma esaltante.

Santa Sede

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Il messaggio dei Patriarchi siriani al Papa

A causa della guerra civile in corso in Siria i sei vescovi cattolici della città di Aleppo non potranno andare ad incontrare il Pontefice Benedetto XVI giunto oggi in Libano. Hanno però diffuso un appello, chiedendo al Papa di richiamare la comunità internazionale all’urgenza di trovare una soluzione pacifica e porre fine a un conflitto “che sta distruggendo il Paese e seminando dovunque miseria e desolazione”. Come riportato dall’Agenzia FIDES (www.fides.org), i vescovi di Aleppo (greco-cattolico, siro-cattolico, armeno-cattolico, maronita, caldeo e latino) pregano ardentemente Benedetto XVI di sottoporre ai capi delle nazioni e agli organismi internazionali due richieste: “Esigere che cessino definitivamente i combattimenti sul suolo della Siria”, per poi “incoraggiare e appoggiare le parti in conflitto affinché giungano a un dialogo serio e efficace in vista di una riconciliazione nazionale”.I presuli hanno descritto la situazione in maniera drammatica. “Il Paese – hanno scritto - si distrugge, il numero delle vittime si moltiplica, e quello dei feriti aumenta di giorno in giorno. Molte abitazioni sono distrutte, e i poveri vedono le proprie risorse diminuire progressivamente. Tutto ciò fa precipitare le famiglie in uno stato di disperazione e spinge molte di esse a

emigrare”. L’appello dei vescovi di Aleppo si conclude con il ringraziamento a Benedetto XVI “per tutte le iniziative che Voi prendete al servizio della pace”, e con l’augurio “che la Vostra voce arrivi alle orecchie dei popoli e raggiunga quelli che hanno il potere di decidere”.A questo appello si aggiunge il messaggio dei patriarchi delle Chiese cristiane in Siria, il Patriarca greco-cattolico Gregorio III Laham; il Patriarca greco-ortodosso Ignatius IV Hazim; il Patriarca siro-cattolico Ignatius III Younan; il Patriarca siro-ortodosso Zakka I Iwas. Nel messaggio reso noto tramite FIDES i patriarchi di “stringersi attorno a Benedetto XVI, pellegrino di pace in Medio Oriente” e invitano “i fedeli cristiani della Siria a non abbandonare il nostro amato paese, nonostante la violenza, le sofferenze, lo sfollamento”.I patriarchi chiedono ai fedeli: “Abbiate pazienza, non fuggite”, invitando a “sopportare il dolore”, per amore di Cristo. I rappresentanti delle Chiese cristiane avvertono il rischio di una “libanizzazione del conflitto siriano”, quando più del 50% dei cristiani fuggì dal libano. I patriarchi sostengono l’appello del Santo Padre al dialogo e alla riconciliazione in Siria, e auspicano che il viaggio di Benedetto XVI possa lasciare “una profonda traccia di pace”. Come riferito a FIDES, simbolo potente della solidarietà e dell’amore verso il Papa è, in particolare, la presenza del patriarca siro-ortodosso Zakka I Iwas che, nonostante la malattia

e le cure di dialisi di cui necessita, ha voluto comunque essere presente

accanto a Benedetto XVI.

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Libano: musulmani e cristiani “si impegnano a diffondere il Messaggio fraterno di Benedetto XVI”

Si è svolto lunedì 24 settembre presso la sede patriarcale della Chiesa maronita in Libano un incontro interreligioso per permettere alle varie realtà religiose nel paese di confrontarsi sugli effetti, i frutti e le sfide lanciate dalla visita di Benedetto XVI avvenuta dal 14 al 16 settembre 2012. L’incontro promosso dal patriarca maronita Mar Bechara Botrous El-Raï, ha visto la partecipazione dei capi delle grande comunità religiose, musulmane e cristiane presenti in Libano.Da parte musulmana hanno partecipato: il gran mufti della Repubblica libanese lo sceicco Muhammad Rachid Qabbani come rappresentante dei sunniti, il vice-presidente del Supremo Consiglio Islamico Sciita, l’imam Abd el-Amir Qabalan, come rappresentante dei sciiti, lo sceicco Naïm Hassan, capo spirituale dei drusi, e il presidente del Consiglio Islamico Alawita, lo sceicco Assad Assi. Da parte cristiana, hanno partecipato il Catholicos degli armeni ortodossi, sua beatitudine Aram I Chechechyan, il patriarca della Chiesa siro-ordotossa, sua beatitudine Mar Ignatius Youssef III Younan, il presidente della comunità evangelica in Libano e Siria il pastore Dr. Salim Sahyouny, oltre ad altri vescovi rappresentanti le varie comunità cristiane del Libano.L’attenzione principale dei partecipanti all’incontro si è rivolta alla «visita storica» del Papa Benedetto XVI in Libano. I presenti hanno convenuto sull’opportunità di tale visita che ha portato immediati frutti positivi sullo scenario libanese e ha messo in risalto la qualità della nazione libanese come nazione «sicura e aperta a tutte le culture e le religioni, e come il luogo migliore per firmare l’Esortazione Apostlica: “La Chiesa in Medio Oriente”». I partecipanti, musulmani e cristiani, hanno espresso nel comunicato finale la loro approvazione dei contenuti dell’Esortazione, considerando che l’insistenza del Santo Padre sulla necessaria convivenza tra le culture e le religioni è «un’espressione di rinnovata fiducia nella missione del Libano già ribadita dal beato Giovanni Paolo II» nella sua visita apostolica in Libano nel 1997.

Santa Sede

Gratitudine del Papa al Presidente ed al popolo libanese

TESTO DEL TELEgRAMMA INvIATO DAL SANTO

PADRE AL gENERALE MICHEL SLEIMAN

Sua Eccellenza il sig. Generale Michel SleimanPresidente della Repubblica del LibanoBeirutAl termine del mio viaggio apostolico nel Vostro

Paese, ho la gioia di indirizzare nuovamente/di nuovo a Vostra Eccellenza e ai suoi compatrioti i miei più sinceri auguri. Con emozione, rendo grazie al Signore per l’accoglienza calorosa che mi avete offerta, per il buon svolgimento e per la bella riuscita di questo viaggio. Esprimo nuovamente/di nuovo la mia gratitudine a tutti coloro che hanno operato/lavorato e collaborato alla sua organizzazione e alla sua sicurezza. Di grande cuore, invoco sulla Vostra Eccellenza e su tutti i suoi compatrioti l’abbondanza delle benedizioni divine!Benedictus PP. XVI

ROM

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Secondo i vari rappresentati religiosi del Libano, il messaggio principale che il Papa ha voluto apportare è quello di confermare il Libano come terreno di dialogo e interazione pacifica tra le varie culture che vivono «la ricchezza della diversità». Il comunicato ha confermato la volontà dei vari capi religiosi di impegnarsi a «diffondere il messaggio fraterno» del Santo Padre e di «approfondire i suoi contenuti nelle famiglie, nelle scuole e nella società» e di trasmettere il messaggio ai capi religiosi negli altri paesi arabi. In sintonia con l’appello del Papa che ha avvertito i giovani a non cedere alla tentazione di gustare «l’amaro miele dell’immigrazione», i presuli hanno esortato i libanesi a dimorare nelle loro terre e a non lasciarsi trascinare dalla «ondata d’immigrazione che impoverisce il Levante e lo priva dai suoi migliori figli e forze dinamiche e indebolisce il tessuto nazionale libanese mettendo a rischio l’identità della Repubblica».

La condanna dell’«Innocenza dell’islam» I partecipanti hanno inoltre condannato all’unanimità il controverso film diffuso su internet e che «offende l’islam e il suo profeta e messaggero Maometto» e hanno ribadito che «ogni offesa a qualsiasi religione è un sacrilegio contro tutte le religioni». Il comunicato ha condannato anche le reazioni violenti che hanno provocato la morte di vittime innocenti e che hanno dissacrato luoghi di culto cristiani ben lontani dall’essere responsabili del film.

Una visita riuscita La visita di Benedetto XVI in Libano è stata lungamente preparata dai cristiani del Libano. I vescovi maroniti, a pochi giorni dalla visita, avevano auspicato che tale visita fosse «un vera e propria primavera araba» contraddistinta dalla pace e dalla convivenza pacifica e rispettosa dell’alterità.La partecipazione alla visita è stata intensa numericamente e ha visto coinvolti vari componenti della società libanese, ivi inclusi rappresentanti delle comunità islamiche. E gli echi successivi sulla visita sono stati altamente positivi sia nella stampa laica, sia negli interventi di vari capi religiosi cattolici, ortodossi e musulmani.

Udienza al nuovo ambasciatore d’Israele presso la santa sede

L’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede, Zion Evrony, ha presentato le sue Lettere Credenziali a Sua Santità Papa Benedetto XVI presso il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.Durante l’incontro l’ambasciatore ha espresso il suo apprezzamento al Papa per l’amicizia dimostrata ad Israele e al Popolo Ebraico. L’ambasciatore ha espresso anche la sua soddisfazione nel presentare le credenziali in un momento di significativi progressi sull’Accordo Finanziario tra lo Stato d’Israele e la Santa Sede.Commentando l’incontro, l’ambasciatore Evrony ha detto: “È stato un grande onore ed un privilegio incontrare Sua Santità il Papa. Sono grato per l’opportunità che mi è stata data. Ho sollevato questioni che interessano Israele e le future relazioni tra Israele e la Santa Sede. Le relazioni sono buone e si basano sulla fiducia reciproca. Speriamo in una rapida conclusione e firma dell’Accordo Finanziario che spianerà la strada al miglioramento e al rafforzamento delle relazioni in molte aree, tra le quali quella accademica, culturale e nella lotta all’antisemitismo.Nato in Iran nel 1949, il nuovo ambasciatore è sposato ed è padre di tre figli. Oltre all’ebraico, parla anche l’inglese e il persiano. Ha conseguito presso l’Università Ebraica di Gerusalemme un B.A. in Sociologia e Scienze Politiche, un M.B.A in Business Administration e un Ph.d. in Relazioni Internazionali (con una tesi su Diritti Umani).E’ stato tra gli altri docente esterno di Relazioni Internazionali all’Università Ebraica di Gerusalemme e all’Università di Tel Aviv. Ha pubblicato inoltre su vari giornali, fra cui l’International Herald Tribune e Haaretz.Prima della sua nomina di ambasciatore presso la Santa Sede, Evrony ha coperto, tra gli altri, l’incarico di ambasciatore d’Israele in Irlanda, di console generale a Houston (USA) e di direttore del Dipartimento Internazionale e del Desk Iraniano nel Centro per la Ricerca Politica.

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Litteræ Ministri et Definitorii Generalis Ordinis Fratrum MinorumSO

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Carissimi fratelli:il Signore vi dia pace!

In occasione della celebrazione della festa del no-stro padre san Francesco desideriamo condividere con voi alcune riflessioni a partire dall’attuale crisi econo-mico-finanziaria. Questa crisi oltrepassa i confini delle economie sviluppate e s’inserisce nella crisi più ampia del sottosviluppo che interessa più di due miliardi di persone, costrette a vivere in povertà estrema.

La nostra intenzione non è trattare tutta la proble-matica, assai complessa, ma piuttosto di stimolarci reciprocamente per chiederci, personalmente e comu-nitariamente: quale responsabilità abbiamo o ci sentia-mo di avere in questa difficile congiuntura? Noi Frati Minori come viviamo la situazione del mondo e in par-ticolare la crisi generale che riguarda tantissime fami-glie? Come possiamo vivere oggi, in maniera fedele e significativa, la nostra scelta di povertà, la solidarietà, la testimonianza che dà dignità e anche un’opportuni-tà alla situazione negativa che chiamiamo “crisi”? La sofferenza di tante persone, specialmente di quelle più deboli, è fonte di preoccupazione per noi, desiderosi di continuare ad essere i frati del popolo.

Non soltanto crisi economico-finanziaria

L’attuale crisi è per molti aspetti dissimile dalle precedenti. La sua causa principale è legata al sistema stesso, al modo in cui è stato organizzato e anche ai principi e alle motivazioni che stanno alla sua base. Abbiamo assistito, nel corso degli ultimi anni, ad un crescente predominio della finanza sull’economia re-ale, un predominio che ha toccato anche le sfere della politica, rendendola quasi succube della finanza.

Tra gli effetti della crisi, oltre alle disuguaglianze nei redditi, è bene ricordare la non trasparenza e la vo-lubilità dei mercati, dovute al protagonismo della fi-nanza. In essi sono state lese la fiducia e la credibilità, valori fondamentali per il loro corretto funzionamento e per la sostenibilità degli stessi. Lungo questo sen-tiero, si è coltivata l’illusione di guadagni finanziari sempre crescenti, fino a generare un’hybris legata alla “seduzione” di poter liberare, finalmente, il guadagno dal lavoro, nel crescente “divorzio” tra finanza ed eco-nomia reale.

Nella presunzione di potenza che ha avvolto la fi-nanza, il vuoto creato nei mercati dall’erosione della fiducia e della trasparenza è stato colmato dall’avidità, divenuta la prerogativa del capitalismo finanziario.

L’espansione del mero profitto è divenuta il fine condiviso dalla maggior parte del management azien-dale. La stessa riduzione del personale è utilizzata, non di rado, come leva per la redditività dei soli azionisti.

Per molti milioni di persone la crisi significa di-soccupazione. Queste persone non hanno più reddito da lavoro e con angoscia vedono anche la sospensione di eventuali sussidi, con il pericolo di una profonda emarginazione sociale. Inoltre, l’aumento dei prez-zi degli alimenti ha costretto altri svariati milioni di persone, specialmente nei paesi più poveri, ad una situazione insostenibile, che minaccia la loro stessa sopravvivenza.

La crisi attuale – insieme alle povertà mondiale, alla fame, alle guerre e alla distruzione del creato – va al di là del piano meramente tecnico-congiunturale, investendo la dimensione antropologica ed etica. Sono l’utilitarismo, la ricerca del tornaconto personale ad ogni costo e il consumismo sfrenato ad essere inter-pellati. Queste motivazioni all’agire hanno plasmato la cultura oggi predominante ed hanno orientato l’inte-ra vita umana a traguardi autoreferenziali, secondo un paradigma di razionalità espresso da relazioni fondate sul principio dello scambio di equivalenti: il dare per l’avere. Tuttavia, la crisi ci testimonia ampiamente gli esiti negativi di tali scelte utilitaristiche, come l’inef-ficacia di tanti interventi di mera natura tecnica, nel tentativo di uscire dalla stessa.

Riflessione a partire dalla nostra spiritualità

Il superamento della crisi e il cambiamento del no-stro mondo esigono una modifica della rotta, che dia un senso nuovo alla nostra esistenza e pensi a un diver-so modello di sviluppo. Per questo la nostra spiritualità evangelica e francescana ci offre delle luci preziose.

• Il Vangelo è “buona notizia” per la vita, perciò «il Vangelo non è soltanto una comunicazione di cose che si possono sapere, ma è una comunicazione che produce fatti e cambia la vita» (Spe salvi, 2). Credere al Vangelo significa, dunque, domandarci

SOLIDALI E RESPONSABILII Frati Minori nella crisi attuale

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il perché di questa situazione di crisi, svelare gli atteggiamenti e i comportamenti che l’hanno pro-vocata, mettere in questione il nostro modo di vi-vere, convertirci ed essere “buona notizia” per chi soffre.

• Il centro della vita cristiana è l’amore. Dio è amore. E «il grande comandamento dell’amore del prossimo esige e sollecita la consapevolezza di avere una responsabilità verso chi, come me, è creatura e figlio di Dio: l’essere fratelli in umanità e, in molti casi, anche nella fede, deve portarci a vedere nell’altro un vero alter ego, amato in modo infinito dal Signore. Se coltiviamo questo sguardo di fraternità, la solidarietà, la giustizia, così come la misericordia e la compassione, scaturiranno naturalmente dal nostro cuore» (Benedetto XVI, Messaggio per la Quaresima 2012, n. 1).

• L’amore vissuto e rivelato da Gesù ci porta a una preferenza per i poveri e i sofferenti e include la ricerca della giustizia che è uno dei segni del Reg-no. Per Gesù, inviato a portare la buona novella ai poveri (cf. Lc 4,18; Mt 11, 5), gli emarginati e gli esclusi erano uno scandalo. Considerare la povertà come uno scandalo, ci deve portare ad assumere un atteggiamento attivo e pubblico a favore dei paesi e dei settori sociali poveri (cf. CCGG 96 §2).

• Tutti i beni appartengono a Dio che li dona per il bene di tutti. Francesco è convinto che tutti i beni, spirituali e materiali, siano di Dio: non ci apparten-gono. Come insegna la Scrittura, ricordando spes-so che la «terra è di Dio» (cf. Lv 25,23; Es 9,29; Sal 24,1), l’uomo non può considerare nulla sua pro-prietà, perché ogni bene è di Dio (cf, Rnb 17,18). Noi li abbiamo ricevuti come amministratori per porli al servizio di tutti. Questa visione di Fran-cesco concorda con l’insegnamento dei Padri sul-la destinazione universale dei beni, insegnamento ripreso dal Magistero sociale postconciliare della Chiesa.

• La restituzione. Per Francesco la condivisione o la solidarietà è una conseguenza logica del suo con-cetto di proprietà. Per lui, Dio è l’unico padrone di tutti i beni che distribuisce con generosità a tutte le persone (cf. 2Cel 77). L’uso delle cose è determi-nato dalla necessità: le cose sono di chi ne ha bi-sogno. Per Francesco il dono del mantello ai poveri non è altro che restituzione, intesa come giustizia: egli si sentiva un ladro se non condivideva quello che aveva con chi ne aveva più bisogno (cf. 2Cel 87; 92).

Che cosa possiamo fare?

La crisi odierna può essere per noi una chiamata dello Spirito, un «tempo di grazia» per cambiare il no-

stro sguardo sul mondo e per diventare più solidali. Per questo essa non può lasciarci indifferenti, ma deve pro-vocare in noi, nelle Fraternità locali e provinciali, una verifica esigente sul nostro stile di vita, sull’attuazione concreta del sine proprio, sull’organizzazione econo-mica delle nostre istituzioni, sulla nostra capacità di condividere con i poveri e gli emarginati.

Cominciando dalla vita interna delle nostre Fra-ternità, l’emergenza socio-economica attuale non do-vrebbe risvegliare in ciascun Frate la disponibilità alla gratuità e alla reciprocità? Come giustificare i conti in Banca personali o il trattenere per sé beni (stipendi, pensioni, offerte…) che appartengono alla Fraternità e che si dovrebbero condividere anche con i poveri più bisognosi? Siamo onesti con la società pagando le tas-se? Siamo a posto secondo la legge con i nostri lavo-ratori?

A livello di economia provinciale, noi crediamo che l’istituzione di un “Fondo comune”, alimentato da tutte le Fraternità e a sostegno dei bisogni delle Fraternità, è una forma molto concreta di solidarietà tra di noi, di reciprocità tra le Fraternità e che può essere anche una fonte di condivisione con i poveri.

L’attuale crisi, che impone a tante famiglie la ri-strettezza di mezzi e costringe altre famiglie a privarsi del necessario, pensiamo che dovrebbe anche provoca-re nei Frati un severo esame di coscienza su uno stile di vita troppo comodo, su un uso troppo liberale dei mezzi più sofisticati, su abitudini di vita chiaramente “borghesi” e di consumo (cf. CCGG 67). Come possia-mo infondere coraggio e speranza nei nuovi poveri, se noi stessi non riusciamo a fare a meno di tanti “bisogni non necessari”?

L’austerità provocata dalla crisi dovrebbe anche farci rivedere l’uso dei beni mobili (es.: accumulo di denaro, cf. CCGG 82 §3; e la nostra fiducia nella Provvidenza?) e immobili (tanti stabili vuoti). Quante famiglie sfrattate, quanti immigrati senza fissa dimo-ra, quante Associazioni di tipo assistenziale potreb-bero usufruire di tanti locali che abbiamo e che sono inutilizzati? E il denaro, in quali Banche preferiamo depositarlo? Appare oggi necessario, anzitutto cono-scere come le Banche utilizzano i nostri risparmi: per promuovere progetti economici, sociali, culturali che rispettino i diritti umani e la cura del creato oppure per attività contrarie ai nostri principi etici?

E la nostra condivisione e solidarietà non devono essere soltanto generose, ma anche intelligenti e cre-ative. Se guardiamo al nostro passato, notiamo che l’Osservanza segnò un tempo particolarmente fecon-

Curia generalizia

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do, perché i Frati seppero coniugare la tensione del rinnovamento interno con quella del rinnovamento so-ciale, dando vita alla mirabile invenzione dei Monti di pietà, la prima forma di microcredito per l’umanità. In tante parti del mondo, la finanza etica, i microcrediti, le cooperative sociali, il commercio equo e solidale, sono forme de solidarietà intelligenti che, se sostenu-te, riescono ad affrancare dalla povertà tante persone, rispettandole nella loro dignità. Non si limitano alla semplice beneficenza, ma promuovono la capacità or-ganizzativa degli individui che ne beneficiano.

È urgente continuare a curare la formazione perso-nale e comunitaria dei Frati per leggere in profondità le dinamiche socio-economiche, specialmente nelle per-sone degli economi e dei guardiani. La gestione delle risorse finanziare non può affidarsi al solo buon senso. Essa costituisce uno strumento efficace per una citta-dinanza responsabile, protesa al bene comune e allo sviluppo integrale.

Nel nostro lavoro pastorale dobbiamo sensibilizza-re ed educare nei nostri ambiti ecclesiali (parrocchie scuole, gruppi, movimenti), nelle scelte dobbiamo dare la priorità ai più deboli e bisognosi; avere come chiave comunitaria una frase degli Atti degli Apostoli: «avevano tutto in comune»; far che in tutte le nostre parrocchie, nei santuari e nei conventi ci siano spazi di accoglienza, di umanizzazione e d’incontro, e che ci sia del volontariato per la solidarietà con i poveri.

Vogliamo anche porre a noi e a voi, Fratelli, una domanda più radicale: siamo ancora capaci di scanda-lizzarci per tante povertà e ingiustizie che esistono nel mondo? Oppure ci rifugiamo dietro la facile afferma-zione che il problema ci sorpassa di molto e, quindi, non possiamo farci nulla? Non è anche questo un modo per “addormentare” la nostra coscienza? Se il mare è formato di tante piccole gocce, anche nella dimensione socio-economica la nostra piccola goccia può contri-buire a formare un mare di solidarietà e di bontà.

Le nostre scelte nel campo del consumo, del rispar-mio e della condivisione sono un contributo (o una privazione) importante per costruire un’economia soli-dale, al servizio della persona e di tutte le persone. Per cui dobbiamo anche prendere coscienza che tale nuova economia solidale non sarà soltanto il risultato di de-cisioni di alta politica economica, ma scaturisce anche da ciò che noi possiamo offrire con il nostro modo di vivere e di agire.

Se un’economia trasparente e di comunione alimen-ta la comunione fraterna, un’economia di condivisione ci rende veramente fratelli dei poveri e dei più piccoli. Questa è certamente una testimonianza che manifesta alla società una direzione alternativa: libera dal cieco individualismo e dall’egoistico interesse personale, e aperta alla solidarietà concreta e alla giustizia. Anda-re in questa direzione ci sembra il modo migliore per onorare il nostro padre e fratello Francesco.

Roma, 17 settembre 2012Festa delle Stigmate di san Francesco

I vostri fratelli del Definitorio generale:

Fr. José Rodríguez Carballo ofm (Min. gen.)

Fr. Michael Anthony Perry, ofm (Vic. gen.)

Fr. Vincenzo Brocanelli, ofm (Def. gen.)Fr. Vicente-Emilio Felipe Tapia, ofm (Def. gen.)

Fr. Nestor Inácio Schwerz, ofm (Def. gen.)Fr. Francis William Walter, ofm (Def. gen.)

Fr. Roger Marchal, ofm (Def. gen.)Fr. Ernest Karol Siekierka, ofm (Def. gen.)Fr. Paskalis Bruno Syukur, ofm (Def. gen.)

Fr. Julio César Bunader, ofm (Def. gen.)Fr. Vincent Mduduzi Zungu, ofm (Def. gen.)

Fr. Aidan McGrath, ofm (Seg. gen.)

Prot. 103224

SIG.M

INISTRI GENLIS

. TOTIUS ORD. FRATR.MINORUM

www.ofm.orgSan Francesco Stigmatizzato, Olio di Ivo Batocco

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Curia generalizia

Beatificazione Gabriele Maria allegra, ofm

L’attesa beatificazione del Venerabile Servo di Dio Gabriele Maria Allegra si celebrerà sabato 29 settembre 2012, festa dei Santi Arcangeli, nella Basilica Cattedrale di Acireale. Il rito sarà presie-duto da Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Angelo Amato, SDB, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, in qualità di Rappresentante del Santo Padre.

L’Ordine dei Frati Minori rende grazie a Dio e al Santo Padre Benedetto XVI per il dono delle due beatificazioni che a breve distanza l’una dall’altra, sabato 29 settembre per Padre Allegra e sabato 13 ottobre per i Martiri di Praga, attestano la fioritura di santità che attraverso i secoli accompagna la sua storia. Ciò avviene all’inizio dell’Anno della fede, durante il quale ogni fedele è chiamato ad una ve-rifica e ad una adesione più profonda agli impegni battesimali. In particolare nella lettera di indizione dell’anno, Porta Fidei, il Santo Padre ricorda a noi consacrati come “Per fede uomini e donne hanno consacrato la loro vita a Cristo, lasciando ogni cosa per vivere in semplicità evangelica l’obbedienza, la povertà e la castità,… Per fede, nel corso dei secoli, uomini e donne di tutte le età, il cui nome è scritto nel Libro della vita (cfr Ap 7,9; 13,8), hanno con-fessato la bellezza di seguire il Signore Gesù…Per fede viviamo anche noi: per il riconoscimento vivo del Signore Gesù, presente nella nostra esistenza e nella storia.” (PF 13).

La vita di Padre Gabriele Maria Allegra, è testimo-nianza eloquente del primato di amore di Cristo e del fedele servizio alla Chiesa, sul modello di San Francesco.

Autentica figura di frate minore, umile discepolo della Sapienza, zelante apostolo della Parola di Dio in terra d’Oriente il nuovo Beato indica in maniera eloquente attraverso la sua eroica testimonianza di

vita le “grandi grazie che sono come le note carat-teristiche con cui il Signore ha voluto contrassegna-re la Famiglia Poverella: la Santità, l’Apostolato, la Sapienza, il Martirio ovvero l’amore per il Padre Celeste vivendo in Gesù, l’amore per la Madre Immacolata, l’amore per la Chiesa.”

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Curia Custodiale

COMUnICazIOnIGerusalemme, giovedì 20 settembre 2012

Prot. BA-220-RI/12

A tutti i superiori, guardiani, parroci, assistenti dei pellegrini-----------------------------Cari confratelli, il Signore vi dia Pace!

Durante i lavori svolti negli ultimi due Capitoli Custodiali, è emerso il comune desiderio di ripristinare le Pellegrinazioni nei Santuari della Galilea, in particolare, ai Luoghi Santi del Lago.

Nella riunione Discretoriale del 1-5 Luglio 2011, furono approvate le nuove date delle feste di Naim, Tabga, Cafarnao, presentate dalla Segreteria dei Luoghi Santi e, di seguito, meglio specificate. Presso il Santuario di Cafarnao si potranno celebrano annualmente tre memorie:1. Festa dell’Annuncio della Santissima Eucaristia, III Venerdì di Pasqua 2. Solennità di San Pietro Apostolo, 29 Giugno3. Solennità di Cafarnao, la Città di Gesù, II Sabato di Ottobre.

La pellegrinazione annuale a Cafarnao “La Città di Gesù” intende celebrare la memoria dei tre diversi avvenimenti salvifici attuati da nostro Signore: dopo il Suo Battesimo; dopo l’arresto di Giovanni il Battista; prima della Sua partenza per Gerusalemme.

Essenzialmente, i passi evangelici riguardanti le attività di Gesù a Cafarnao, si possono riassumere in tre momenti: Gesù che predica e insegna il Vangelo del Regno di Dio; Gesù che chiama i primi apostoli; Gesù che sana da ogni malattia e perdona i peccati.

Le pericopi evangeliche di Cafarnao sono particolarmente legate alla Sinagoga, alla Casa dell’Apostolo Pietro, alla riva del Lago. Nelle nostre celebrazioni intendiamo far memoria e presentare al popolo di Dio proprio questo: la fede al Vangelo, la chiamata a seguire Cristo, la vita sacramentale nella Chiesa.

Inoltre, la solennità ricorre nella stagione che segna la fine del lavoro agricolo; anche per questo, quindi, si vuole ringraziare Dio per il frutto dell’ultima raccolta annuale. La pellegrinazione è celebrazione Custodiale; a Guardiani e Superiori locali è dunque richiesto di promuovere, secondo le possibilità di ognuno, la partecipazione della propria comunità. Così come i fratelli Parroci o Cappellani delle diverse Comunità, gli Assistenti dei pellegrini sono pregati di diffondere le date delle nuove festività, al fine di sollecitare la partecipazione dei fedeli, utilizzando gli strumenti di diffusione necessari.

In allegato, programma della festività Con sentimenti di cordialità fraterna, auguro a tutti voi ogni bene nel Signore.

Fra Pierbattista Pizzaballa, ofmCustode di Terra Santa

Fra Silvio R. De La Fuente, ofmSegretario di Terra Santa

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PELLEGRINAZIONE ALLA CITTÀ DI GESÙCommemorazione di Gesù a Cafarnao: Presenza, Predicazione e Segni

Sabato 13 OTTOBRE 2012

Obiettivi Generali• Commemorare la vita e le attività di Gesù a Cafarnao: Riva del Lago, Sinagoga, Casa di Pietro, altri luoghi.• Celebrare i Sacramenti annunziati da Gesù, durante l’azione apostolica a Cafarnao: Eucaristia, Penitenza, Unzione degli Infermi. • Pregare per le vocazioni nella Chiesa.• Promuovere la carità fraterna. La colletta raccolta sarà destinata ai cristiani della Siria.

Programma

Celebrazione del Sacramento della Riconciliazione15.00 -16.30 Nel Memoriale di San Pietro, alcuni presbiteri, saranno disponibili all’ascolto delle confessioni in diverse lingue.

Celebrazione Eucaristica presieduta dal Rv.mo P. Custode di Terra Santa16.20 Tutti i Sacerdoti si vestiranno nella sacrestia del Memoriale di San Pietro.16.45 Riva del Lago: Memoria Ingresso di Gesù a Cafarnao e chiamata dei primi Discepoli.17.00 Processione attraverso le rovine della Città.17.15 Piazzale di fronte la Sinagoga: Celebrazione Eucaristica. Dopo i Riti di Comunione, il Rv.mo P. Custode di Terra Santa benedirà e distribuirà i frutti.

Agape Fraterna18.30 Al termine della celebrazione, tutti i presenti, saranno invitati all’agape fraterna allestita presso il cortile del Convento.

Sarebbe opportuno che, ogni gruppo parrocchiale, portasse qualcosa da mettere in comune e condividere durante l’agape.

Animazione LiturgicaL’animazione del canto sarà curata dalle Corali della Custodia di Gerusalemme e Nazareth.Il servizio liturgico sarà tenuto dal Seminario della Custodia di Terra Santa.

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Curia Custodiale

daL dIsCretOrIO deL 2 OttOBre 2012, san saLVatOre1. attività della CuriaIl Custode ha visitato le comunità di formazione in Italia a Montefalco e La Verna. In seguito ha fatto una serie di conferenze e incontri con la Conferenza Episcopale in India e ha incontrato le realtà dei frai minori presenti nel paese.

2. revisione delle tavole di Famigliaa. Fra Gregory Giannoni, è stato assegnato dalla fraternità del Santo Sepolcro, Gerusalemme, alla fraterni-tà di Washington D.C., Stati Uniti.b. Fra Pierre Richa, è stato assegnato dalla fraternità del Memoriale di Mosè, Monte Nebo, Giordania, alla fraternità del Santo Sepolcro. È nominato: Secondo sagrestano.c. Fra Haroutioun Samouian, è stato assegnato dalla fraternità del Cenacolino, Gerusalemme, alla fraterni-tà di Santa Caterina, Betlemme, Autorità Palestinese. È nominato: Responsabile del Campo dei Pastori.d. Fra Lawrance Coblavie è stato assegnato dalla fraternità di San Giovanni Battista, Ain Karem, Gerusa-lemme, alla fraternità di San Salvatore, Gerusalemme. È nominato Responsabile dell’Ufficio degli oggetti religiosi.

3. Variea. Approvato il Proprio di Terra Santa proposto da fra Stéphane Milovitch ofmb. Revisione dei voti e delle delibere del Capitolo Custodiale 2010

nUMerI dI teLeFOnI MOnte taBOr e MOndO XSi comunica che i seguenti numeri di telefono e fax di Monte Tabor e Mondo X sono in funzionamento

Monte Tabor: Tel. 04 662-0720 / 04 676-5107 / 04 667-6300 Fax: 04 673-5466 / 04 667-6311

Mondo X: Tel. 04 677-2486 / 04 667-6322 Fax: 04 662-0518 / 04 667-6312

nOMInaP. Vincenzo Ianniello, attuale guardiano del convento dell’Assunzione della B.V.M., Musky, Egitto, è stato nominato Visitatore Generale per la Provincia della Sacra Famiglia in Egitto.

eserCIzI sPIrItUaLI GOVernO OFM COnVentUaLIM.R.P. Marco TASCA, Italia, Ministro Generale M.R.P.Jerzy NOREL, Polonia, Vicario Generale R.P. Vincenzo MARCOLI, Italia, Segretario generale R.P. Valentín REDONDO, Spagna, As. Europa Med. R.P. Tadeusz ŚWIĄTKOWSKI, Polonia, As. Africa R.P. John Lee WINKLER, USA, As. Area inglese R.P. Seung Jae BAEK, Korea, As. Area asiatica R.P. Jacek CIUPIŃSKI, Polonia, As.Europa Est R.P.Miljenko HONTIĆ, Croazia, As. Europa C. R.P. Jorge Rolando FERNÁNDEZ, Argentina, As. America Latina

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Agenda del Custode

nOVeMBre 201201/11 – Gerusalemme, s. salvatore: Festa di tutti i santi 02/11 – Gerusalemme, s. salvatore: Memoria di tutti i fedeli defunti 06/11 – Gerusalemme: Conferenza in commemorazione di daniel rossing 07/11 – Gerusalemme: Conferenza presso ecumenical Fraternity of Jerusalem 08/11 – Gerusalemme: Visita all’Ospedale san Giuseppe 13/11 – Betlemme, santa Caterina: discretorio 15/11 – Haifa: incontro dei capi delle Chiese con il Presidente Israeliano 16-17/11 – Washington d.C., Usa: Fund raising dinner e incontro con la comunità 23/11 – tabgha, Primato s. Pietro: Incontro con UnItaLsI e Comune di roma 24-25/11 - Ingresso solenne a Betlemme e solennità di s. Caterina

OttOBre 201202/10 – Gerusalemme, s. salvatore: discretorio 03-04/10 – Gerusalemme, s. salvatore: Festa di s. Francesco 05/10 – Gerusalemme, s. salvatore: apertura dell’anno accademico 2012-2013 08-10/10 – Cipro: Visita alle comunità 15/10 – Brescia, Italia: Incontro con studenti di V superiore della città 15/10 - Palazzolo s/O Brescia, Italia: Visita Comunità shalom 16/10 – salerno, Italia: Conferenza 17/10 - Pordenone, Italia: Incontro aperto al pubblico

18/10 – Pordenone , Italia: Incontro con i presbiteri 19/10 – roma, Italia: Presentazione dello studio sugli Olivi del Getsemani 20/10 – roma, Italia: Giornata dei volontari di terra santa 24/10 – Gerusalemme, Curia: Incontro con il Cardinale reinhard Marx e pellegrini di Germania 27/10 – assisi, Italia: Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo 29-30/10 – roma, Italia: Incontro sul dialogo interreligioso ebraico cattolico

setteMBre 2012 02/09 – Guidonia, Italia: Professione solenne di fr. samhar Ishak 04/09 – Gerusalemme: Inaugurazione di alcuni locali per il Magnificat preparati con il contributo della regione Marche 06/09 – Montefalco, Italia: Vestizione dei postulanti della Custodia 08/09 – La Verna, Italia: Prima Professione dei novizi della Custodia 09-11/09 – sarajevo, Croazia: Incontro s. egidio 12/09 - roma, Italia: Incontro organizzato dall’associazione Biblica Italiana 14-17: Cracovia, Polonia: Incontri sulla terra santa 19 - Bergamo, Italia: Incontro sulla terra santa nel contesto delle giornate “Bergamo Incontra”. 20 – Montefalco, Italia: Ingresso nuovi postulanti della Custodia 22 – Getsemani: Concerto sinfonico ecumenico 23-30 – India: Incontro con la Conferenza episcopale e altre realtà ecclesiali

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Cronaca CustodialeCronaca CustodialeLa cittadinanza tutta e, in particolare, i giovani

sono invitati all’incontro con

Fra Pierbattista Pizzaballa, ofm Custode di Terra Santa dal 2004

sul tema

Francescani, germogli di pacein Terrasanta

La presenza francescana nella terra in cui è sorto lo Stato di Israele

L’incontro è promosso da: Associazione Amici di Cocca Veglie, Custodia di Terra Santa,ATS Pro Terra Sancta

Con il patrocinio della Provincia di Brescia

Lunedì 15 ottobre 2012, ore 9.30presso l’Auditorium di via Balestrieri a Brescia

Per le scuole è necessaria la prenotazione entro il 5 ottobre all’indirizzo e-mail [email protected]

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Il Cardinale Martini: da Gerusalemme alla Gerusalemme celeste

Con profondo dolore la Chiesa ha appreso la notizia della scomparsa del Cardinal Carlo Maria Martini, avvenuta la sera di venerdì 31 agosto.L’Arcivescovo emerito di Milano è mancato all’età diottantacinque anni, dopo una lunga lotta contro il morbodi Parkinson.Con il Cardinal Martini, se ne va una delle figure più importanti della Chiesa Cattolica degli ultimi decenni.Il Pastore, a capo della più grande Diocesi italiana perventidue anni, era chiamato “l’uomo grande”, “l’uomo di Dio” sia nel mondo cattolico sia in quello laico.Papa Benedetto XVI ha espresso al Cardinale Angelo Scola, successore di Carlo Maria Martini nell’Arcidiocesi di Milano, sentimenti di tristezza per la notizia della morte del Cardinale gesuita, descrivendolo come “il fratello che ha servito il Vangelo e la Chiesa con generosità.”Maestro di Sacra Scrittura, Padre della Chiesa contemporanea d’Oriente e Occidente, persona di grande schiettezza morale, Cardinale del dialogo e della tutela per i diritti dell’uomo di diversa razza, religione ed etnia.Lo ricorderemo come uomo di grande sensibilità sociale, per tutte le iniziative rivolte agli emarginati, ai carcerati, ai poveri e bisognosi.Il Cardinal Martini lascia alla Chiesa anche una grande eredità culturale con 150 libri pubblicati e migliaia di articoli scientifici. Dopo tre anni “da giornalista” lo scorso giugno abbandona la rubrica che curava sulle pagine del Corriere della Sera e saluta i suoi lettori con un abbraccio e la promessa di continuare il dialogo con il cuore.Nella sua lunga vita Martini ha ricevuto innumerevoli premi, lo ricordiamo primo cristiano

a essere insignito della Laurea Honoris Causa in filosofia dall’Università.Ebraica di Gerusalemme.Il ricordo del Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, nell’intervista rilasciata a Terrasanta.net: “ Il cardinal Martini aveva fatto una scelta precisa: stare ritirato. Non partecipava agli incontri pubblici di nessun genere, tranne rare eccezioni. Nemmeno agli avvenimenti liturgici prendeva parte, fatta eccezione per la Settimana Santa. Sapevamo, ad esempio, che amava passare intere giornate o periodi prolungati in alcuni Luoghi Santi (come il Monte Tabor), ma nessuno realmente si accorgeva della sua presenza. Era una scelta intenzionale, dovuta innanzitutto a motivi interiori, ma penso anche per non essere d’intralcio ad alcuno. Sapeva che la sua presenza avrebbe potuto, suo malgrado, essere, in alcune circostanze, ingombrante.Con i capi delle Chiese aveva relazioni amichevoli. Ci si incontrava principalmente per le occasioni formali e istituzionali”.Martini amò in maniera esclusiva la Terra Santa tanto che nel 2002 si reca a Gerusalemme dove vivrà coltivando gli amati studi biblici, fino al suo ritorno in Italia, nel 2008.Nell’estate del 2005 Martini riceve la Laurea Honoris Causa dall’Università di Betlemme. Da lì il desiderio di creare il “Cardinal Martini Leadership Institute”. UnIstituto dove si formano i nuovi leader.Durante l’incontro di stamattina a Betlemme, il Dr. Joseph Zaknoun, direttore dell’Istituto ha dichiarato: “L’Università di Betlemme ha perso un grande e fedele amico, un amico per eccellenza! Una delle figure ecclesiastiche più importanti, che ha ispirato la fondazione di questo Istituto, nato quasi quattro anni fanel campus dell’Università di Betlemme. L’Istituto mira a sviluppare la capacità di leadership del popolo palestinese, in particolare, i giovani, le donne e le madri palestinesi.A oggi l’Istituto, ha ottenuto molti successi, sia per il concetto di leadership nella Chiesa, sia per i metodi di comunicazione. Ai corsi di comunicazione si sono iscrittecinquecento donne, tra musulmane e cristiane e unnumero considerevole di giovani attualmente frequentaquesti corsi”.

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Mons. Moussa al-Hajj: nuovo Vescovo dei Maroniti in terra santa

Sabato,1 Settembre ore 17,00, alla Porta di Giaffa tutti i capi delle Chiese cristiane, religiosi, religiose e fedeli delle diverse parrocchie di Gerusalemme, la delegazione libanese e dei Padri Antoniani, hanno ricevuto il nuovo Vescovo Maronita Mons. Mousa al-Hajj.La nomina a capo Vescovo dell’Arcidiocesi di Haifa e della Terra Santa e Vicario Patriarcale di Gerusalemme e dei Territori palestinesi e Giordania, risale al 16 Giugno scorso. Mons. Moussa al-Hajj, è stato ordinato vescovo il 28 luglio 2012.Il neo Vescovo è stato accolto da applausi e canti e gli scout lo hanno preceduto verso la sede del Vicariato patriarcale, presso il Monastero di San Marone, situato all’interno delle mura di Gerusalemme.La cerimonia è iniziata con le preghiere che sottolineano il ruolo del Buon Pastore nei confronti delle sue pecore, seguendo l’esempio di Gesù.Mons. Paul Sayyah, eletto Vicario patriarcale del Patriarcato di Bishara Al Raii, nell’affidare al suo successore la Diocesi, ha ringraziato tutti coloro che hanno camminato insieme con lui per sedici anni, in particolare tutti i capi delle Chiese presenti, per il lavoro svolto in sintonia e collaborazione a favore della Chiesa.Al momento della consegna del Pastorale al Vescovo Moussa al-Hajj, Mons Samir Mazloum, a nome del Patriarca Bishara, ha letto la lettera ufficiale della consegna della Diocesi.Dopo il Vangelo sul Buon Pastore, il nuovo Vescovo al-Hajj ha espresso la sua volontà di aprirsi e collaborare con le altre Chiese, gli enti religiosi e le autorità civili, per il bene della Diocesi.

Mons. Mousa al-Hajj è nato nel 1954, nella città di Aintoura Metn, Libano, ordinato presbitero della Congregazione Antoniana nel 1980, laureato in Filosofia e Teologia presso l’Università di San Tommaso d’Aquino a Roma, ottenne la Licenza di laurea in Bibbia e posteriormente il dottorato nelle Scienze della Chiesa Orientali.Mons. Mousa al-Hajj ha scelto come motto episcopale: “Ho amato il servizio nella tua casa e il luogo della tua gloria” e lo stemma con i simboli della Terra Santa.Domenica 2 settembre a Haifa, ebbe luogo la calorosa cerimonia per l’accoglienza del nuovo Vescovo alla presenza di numerosi capi delle Chiese, molti sacerdoti, suore e religiosi e una folla di fedeli.In Terra Santa i fedeli Maroniti sono circa ottomila distribuiti principalmente nelle Parrocchie di Haifa, Nazareth, Isfia, Akko e Jish.

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Come mai i cristiani sono ancora un bersaglio? scritte a Latroun

La comunità cristiana si è svegliata stamani, 4 settembre 2012, scoprendo con orrore che, ancora una volta, era il bersaglio di forze odiose in seno alla società israeliana. Nelle prime ore del mattino, la porta del monastero trappista di latroun è stata bruciata e graffiti anticristiani sono stati tracciati sui muri. I monaci di Latroun hanno dedicato la loro vita alla preghiera e al lavoro. Il monastero è visitato ogni settimana da centinaia di ebrei israeliani che vi sono accolti dai monaci con carità e calore. Diversi monaci hanno imparato l’ebraico e incoraggiano la comprensione reciproca e la riconciliazione tra ebrei e cristiani, come insegna la Chiesa Cattolica.Sfortunatamente ciò che succede a Latroun non è che l’ultimo di una seria di attacchi contro i cristiani e i loro luoghi di culto.“Che succede nella società israeliana contemporanea da far sì che i cristiani siano i capri espiatori e i bersagli di questi atti violenti?”Coloro che hanno scritto i loro slogan odiosi hanno espresso la loro collera contro lo smantellamento delle colonie ebraiche illegali in Cisgiordania. Ma perché riversare questa collera contro i cristiani e i loro luoghi di culto? Che tipo di “insegnamento del disprezzo” verso i cristiani viene trasmesso nelle loro scuole e nelle loro case? E come mai i colpevoli non vengono trovati e assicurati alla giustizia? Stamane i cristiani in Israele si pongono molte domande poiché piangono e cercano consolazione e certezze. È venuta l’ora per le autorità di muoversi per porre fine a questa violenza insensata e assicurare nelle scuole un “insegnamento del rispetto” verso tutti coloro che si riconoscono di questa terra.Salmo 33 (34), 13-15Chi è l’uomo che desidera la vita e ama i giorni in cui vedere il bene?Custodisci la tua lingua dal male, le labbra da parole di menzogna.Sta lontano dal male e fa il bene, cerca e persegui la pace.

+ Fouad TWAL; Patriarca di Gerusalemme dei Latini; Presidente dell’Assemblea degli Ordinari.+ Giorgio LINGUA; Nunzio Apostolico per la GiordaniaMons.Waldemar Stanislaw SOMMERTAG;Consigliere della Nunziatura Apostolica+ Michel SABBAH; Patriarca latino emerito di GerusalemmePresidente della Commissione Episcopale Giustizia e pace+ Elias CHACOUR; Arcivescovo Melchita cattolico di AccoVice presidente dell’Assemblea degli Ordinari+ Yaser Al-AYYASH; Arcivescovo Melchita cattolico di Petra e Philadelphia (Amman)+ Moussa AL-HAGE; Arcivescovo Maronita di Haifa e Terra SantaVicario Patriarcale maronita per Gerusalemme+ Joseph SOUEIF; Arcivescovo maronita di Cipro+ Boutros MOUALLEM; Arcivescovo Melchita cattolico emerito di Acco+ Gregoire Pierre MELKI; Esarca Siro Cattolico di Gerusalemme+ Joseph Jules ZEREY; Vicario Patriarale Melchita di Gerusalemme+ Maroun LAHHAM; Vicario Patriarcale Latino per la Giordania+ Giacinto-Boulos MARCUZZO; Vicario Patriarcale Latino per Israele+ William SHOMALI; Vicario Patriarcale Latino per Gerusalemme e la Palestina+ Kamal-Hanna BATHISH; Vescovo Ausiliare Latino emerito+ Selim SAYEGH; Vescovo Ausiliare Latino emeritoMsgr. Joseph KELEKIAN; Esarca Armeno Cattolico di GerusalemmeFr. Pierbattista PIZZABALLA, O.F.M; Custode di Terra SantaFr. David NEUHAUS, S.J; Vicario Patriarcale per i Cattolici ebreofoniFr. Evencio HERRERA DIAZ, O.F.M; Vicario Patriarcale Latino per CiproFr. Raymond MOUSSALL; Vicario Patriarcale in Giordania per i CaldeiP. Pietro FELET, sc; Segretario generale

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Inaugurazione dei nuovi locali dell’Istituto Magnificat

Martedì 4 settembre il Custode di Terra Santa P. Pierbattista Pizzaballa ha inaugurato nel convento di San Salvatore i nuovi locali dell’Istituto Magnificat di Gerusalemme alla presenza del console generale d’Italia a Gerusalemme Giampaolo Cantini e di una delegazione dei finanziatori del progetto composta dall’assessore alla Cooperazione allo Sviluppo della Regione Marche Luca Marconi, dal sindaco di Maiolati Spontini Giancarlo Carbini, dal presidente del Premio Vallesina Gianluca Fioretti e da una folta comitiva giunta dall’Italia. Per la Custodia di Terra erano presenti anche l’economo generale P. Ibrahim Faltas, il vicario custodiale P. Artemio Vitores, il segretario generale P. Silvio De La Fuente, il parroco di Gerusalemme P. Feras Hejazin e il parroco di Gerico P. Mario Hadchiti. All’evento ha partecipato anche mons. Kamal Bathish, vescovo ausiliare e vicario generale emerito di Gerusalemme. La serata si è conclusa con il concerto della International String Youth Orchestra diretta dal maestro Stefano Campolucci a conclusione della tournée dal titolo “Pentagrammando la pace insieme” organizzata dal Premio Vallesina, che ha riunito gli allievi di alcune scuole di musica di Ancona, Jesi, Senigallia, Sarajevo e –naturalmente– del Magnificat.Come è emerso dall’incontro che ha preceduto l’inaugurazione, la vicinanza delle Marche alla scuola di musica della Custodia di Terra Santa è motivata sia dalla condivisione della missione dell’Istituto Magnificat, segno di tolleranza, pacifica convivenza e di eccellenza didattica a Gerusalemme, sia dalla vicinanza al conterraneo Padre Armando Pierucci, fondatore e direttore generale del Magnificat. “Un padre nel senso vero della parola –ha detto nel suo saluto P. Pierbattista

Pizzaballa– che sa dare non solo il pane, ma anche lo spirito ai suoi studenti, insegnanti e collaboratori. Qui in Terra Santa si parla sempre di progetti, di centri, di trattati, ma soprattutto abbiamo bisogno dello spirito che li animi, quello che P. Armando infonde nella sua scuola”. Il progetto è stato illustrato dall’ing. Roberto Mancini, che insieme all’ing. Ettore Soranzo dell’Ufficio tecnico della Custodia di Terra Santa ha curato gli aspetti tecnici, ma anche organizzativi dell’operazione. Si tratta di un grosso intervento di restauro e di bonifica delle aule della scuola –ospitate in un seminterrato – che ora saranno completamente deumidificate e dotate di un sistema di condizionamento innovativo di produzione marchigiana. Una particolare attenzione è stata riservata al miglioramento dell’isolamento acustico, mediante il rafforzamento delle pareti e l’utilizzo di porte e vetri speciali. A questo si aggiungono gli spazi completamente nuovi che ospiteranno i Corsi Accademici recentemente istituiti con il riconoscimento del Ministero dell’Istruzione italiano e precisamente i nuovi uffici, la nuova biblioteca, la sala polifunzionale, la sala multimediale e la sala prove per il coro e per l’orchestra. “L’intervento effettuato –ha commentato l’ing. Mancini- insieme all’efficienza delle strutture lascia a Gerusalemme il segno della cultura tecnologica delle Marche”. Dopo l’incontro di presentazione, il Custode di Terra Santa ha benedetto i nuovi locali, che sono stati visitati da tutti i convenuti. Quindi i partecipanti sono entrati nell’Auditorium di San Salvatore, dove sono stati accolti dalla direttrice della scuola Hania Soudah Sabbara, che ha anche presentato il concerto a incominciare dal pianoforte Steinway D274 donato dal Premio Vallesina. Questo pianoforte è un pezzo unico, costruito su commissione nel 1987 nella sede centrale della Steinway a New York e ha nella cassa la firma autografa dell’ultimo rampollo degli Steinway a presiedere l’azienda di famiglia: Henry Ziegler Steinway. A far “cantare” il re dei pianoforti sono stati gli allievi del Magnificat Emmanuel Mnaztzganian, Khoulud Sabbara, Annie Sivzattian e Genevieve Shemessian, con la partecipazione degli insegnanti Maria Spitkowsky e Mirjam Younan per i brani a quattro e a sei mani.

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Prima dell’ingresso dell’orchestra si è assistito a un momento commovente, anche perché commossi ne erano i protagonisti, ovverossia il discorso di P. Armando Pierucci, fondatore e direttore generale del Magnificat, e di Nicola Di Francesco, segretario e animatore instancabile del Premio Vallesina. Quindi è stato il momento dell’esibizione della International String Youth Orchestra diretta dal maestro Stefano Campolucci, che ha concluso il programma tra gli applausi di un pubblico numeroso e attento.Alla fine della serata P. Armando Pierucci ha consegnato delle ceramiche commemorative di fattura artigianale armena ai rappresentanti delle istituzioni presenti e alle persone che maggiormente si sono impegnate a sostenere questo progetto.

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natività della Beata Vergine Maria dai Padri Bianchi a santa anna

Sabato 8 settembre, festa solenne, celebrata nella basilica di Sant’Anna a Gerusalemme.Nella splendida chiesa che sorge accanto alla piscina di Siloe, oggi gestita dai Padri Bianchi, la Messa solenne è stata presieduta da fra Stéphane Milovitch, Guardiano della Basilica della Natività di Betlemme, concelebrata da fra Artemio Vítores, Vicario custodiale e da padre Russel Bill Superiore dei Padri Missionari dell’Africa, conosciuti come Padri Bianchi.Alla cerimonia hanno partecipato innumerevoli frati, sacerdoti, suore, fedeli e pellegrini in visita alla Terra Santa e il Console generale Francese, Sig Frédéric Desagnaus.Nell’omelia fra Stéphane ricorda che questa festa fu introdotta dal papa Sergio I (sec VII) nel solco della tradizione orientale. La natività della Vergine è strettamente legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della salvezza. Aurora che precede il sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il mondo la gioia del Salvatore. Padre Stéphane pone l’accento sull’importanza della festa a Gerusalemme, culla delle tre religioni monoteiste e sull’azione unificante che Maria esercita non solo sui cristiani ma anche sugli ebrei e musulmani.Prima della Messa il celebrante è sceso nella grotta sottostante la basilica per incensare l’icona della natività di Maria. Secondo la tradizione in questo luogo sorgeva la casa di Gioacchino e Anna, genitori di Maria.

Origini della festaLa fonte più antica ritenuta attendibile dalla Chiesa, che illustra la nascita e l’infanzia di Maria, è costituita dal “Protovangelo” di Giacomo risalente al II secolo d.C..

Nel testo s’illustrano i momenti salienti della vita di Maria: il matrimonio dei genitori Gioacchino ed Anna, della tribù di Giuda della stirpe di Achar, la concezione dopo vent’anni senza prole, la nascita e la presentazione al tempio. Fatti inseriti nella cornice storica della città di Gerusalemme.La sorte toccata alla casa natale di Maria non è disgiunta da quella subita dalla città di Gerusalemme, con persecuzioni, distruzione del tempio, trasformazione in luogo di culto pagano, allontanamento dei giudei, ecc..

Si deve a Elena, madre dell’imperatore Costantino,

la libertà di culto per i cristiani Gerusalemme

quando, nella prima metà del secolo IV, gli scavi

realizzati hanno permesso di rintracciare, tra le

costruzioni, i ruderi di un oratorio sul luogo che la

tradizione indica quale casa natale di Maria.

Con il III Concilio di Efeso del 431 che sancì la legittimità del titolo

“Madre di Dio” per Maria, fiorirono le feste mariane nel calendario liturgico,

tra le quali: la Natività, la Presentazione al Tempio,

l’Annunciazione e la Dormizione.

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La data, fissata il giorno 8 settembre per celebrare la festa della Natività di Maria a Gerusalemme, risale alla prima metà del secolo V, ai tempi del patriarca Giovenale e dell’imperatrice Eudossia. In quell’occasione avvenne la dedicazione della Basilica di Santa Maria, edificata sul luogo della casa natale di Maria. Da Gerusalemme la festa della Natività venne introdotta a Costantinopoli: il primo documento che ne attesta la presenza è un inno del diacono Romano il Melode, composto prima del 548. Come diacono saliva nell’ambone, cantava il proemio e le strofe facendo ripetere il ritornello finale “è la Madre di Dio, nutrice della nostra vita” a tutti i presenti. Il testo è tuttora parzialmente in uso nell’ufficiatura della festa che, per la chiesa bizantina, ricalca ancora quella in uso dal IX secolo con un giorno di prefesta, quattro di dopofesta e la chiusura il 13 settembre.

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L’assemblea degli Ordinari incontra a Betlemme gli studenti delle scuole cattoliche

Mercoledì, 12 Settembre, gruppi di studenti provenienti da tutte le scuole cattoliche di Betlemme, Beit Sahour e Beit Jala, sono accorsi alla Chiesa parrocchiale francescana di Santa Caterina a Betlemme, per partecipare alla Messa insieme ai membri dell’Assemblea dei Vescovi cattolici di Terra Santa.La messa, presieduta dal Patriarca, Fouad Twal è stata concelebrata dai Vescovi riuniti in assemblea ordinaria.Padre Faisal Hijazin, Segretario generale delle scuole cristiane in Palestina, ha rivolto un particolare benvenuto ai capi delle Chiese, ringraziandoli per la loro preziosa presenza intorno all’altare e salutato con affetto il corpo docente, i dirigenti e gli studenti dei vari Istituti scolastici, e ha chiesto ai Vescovi di: “Pregare per la difficile e critica situazione economica che i docenti stanno vivendo in questo periodo.”La Basilica era colma di giovani. A loro il Patriarca si è rivolto come un padre: “ Voi siete figli della Terra Santa, futuro della Nazione; la Chiesa e il mondo intero guarda a tutti voi con grande attenzione”. Mons. Twal prosegue affermando che: “Sono tre gli aspetti importanti che desidero richiamare alla vostra attenzione. Il primo, la dimensione globale; perché il mondo intero guarda a voi, al vostro comportamento e ai vostri studi quale immagine che ci rende onore. Il secondo, la dimensione ecumenica; che significa la necessità di affrontare l’altro con apertura, senza limiti, come l’amore di Cristo che non conosce frontiere, che invita a vivere quest’ amore in ogni situazione e, per voi, significa vivere in scuole senza frontiere. Il terzo aspetto è la dimensione di dialogo con le altre religioni e la convivenza pacifica.”Il Patriarca termina l’omelia riprendendo le parole di San Paolo: “Vi esorto: comportatevi in maniera

degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace”, augurando ogni successo e bene a tutti voi, le vostre scuole e i vostri genitori.”Questa messa è stata celebrata durante i lavori dell’assemblea dei Vescovi svoltasi nei giorni 11 e 12 settembre, in occasione dell’incontro annuale. L’Assemblea è momento di discussione delle varie questioni ecclesiali e pastorali recenti, per esempio: l’esito del Congresso dell’Eucaristia a Dublino, il Congresso della Famiglia a Milano, il convegno dei Pellegrinaggi e del Turismo. Inoltre, sono state discusse le relazioni della Caritas in Palestina, Giordania e Cipro e il lavoro del Comitato episcopale per la comunicazione. Infine, una delle sessioni era dedicata alla probabile celebrazione della Pasqua secondo il calendario orientale. Nell’intervista rilasciataci dal Patriarca Fouad, riportiamo la dichiarazione che si riferisce all’ultimo argomento: “I Vescovi sono d’accordo, ma attendiamo da Roma la risposta definitiva.”Dal 1995 l’assemblea degli Ordinari cattolici, si riunisce due volte all’anno con l’obiettivo di studiare questioni e situazioni e difficoltà comuni all’intera Diocesi evidenziate dalle diverse Chiese, al fine di proporre le migliori soluzioni nell’attuazione delle proposte avanzate.

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esaltazione della santa Croce, Messa al santo sepolcro

La mattina del 14 settembre, i frati francescani riuniti a San Salvatore, s’incamminano verso la basilica del santo sepolcro, preceduti da due Kawwas per la solenne celebrazione della santa Messa in occasione della Festa dell’esaltazione della santa Croce. Nella cappella del Golgota, a pochi metri dal santo sepolcro, si celebra una ricorrenza essenziale nella vita dei Cristiani; sintesi di tutto il mistero pasquale del Signore Gesù. La ricorrenza risale al 335 d. C. e, nei secoli successivi, questa festa ha inglobato anche la commemorazione del recupero della Vera Croce, dalle mani dei persiani, da parte dell’imperatore Eraclito nell’anno 628. La Messa presieduta dal Vicario Custodiale, Fra Artemio Vitores, è stata concelebrata da Fra Fergus Clarke, Guardiano del Convento del Santo Sepolcro, insieme con altri frati e sacerdoti. Alla funzione hanno partecipato molti religiosi, religiose, fedeli locali e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.Canti di lodi in lingua latina hanno preceduto la Messa. Il corteo dei celebranti è giunto sul posto con la reliquia della Santa Croce accompagnato dall’antifona: ” dobbiamo gloriarci nella croce del Signore per mezzo del quale siamo stati salvati e liberati”. Nell’omelia Padre Artemio sintetizza il valore e l’attualità della croce.“La croce come manifestazione dell’amore di Dio. Dio è Amore. Sul Golgota appare chiaramente che Dio è Amore (1Jn 4,16). L’amore dimentica il male, perdona tutto. Semplicemente, ama”.In un altro passaggio dell’omelia, l’esempio di Francesco:“Per scendere dal Golgota al mondo, bisogna però ritornare al mondo partendo da questo Calvario.

Francesco, nella Chiesetta di San Damiano, pregando inginocchiato davanti all’immagine del Crocefisso, udì queste parole per tre volte:Francesco, va e ripara la mia chiesa che, come vedi, è tutta in rovina! Si trattava della Chiesa che Cristo acquistò col suo sangue.E così, come Francesco, munendosi col segno della croce, incominciò la sua missione”.Al termine della S. Messa, la reliquia della Santa Croce, è stata portata in solenne processione, accompagnata dall’inno Vexilla Regis, fino all’altare dell’apparizione del Risorto a Maria Maddalena. Qui i partecipanti hanno potuto accostarsi e baciare con devozione il reliquiario, dapprima tutti i sacerdoti concelebranti e, a seguire, tutti fedeli presenti.

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La visita del P. Custode in Polonia e incontro con il Cardinale staniław dziwisz

Dal 14 al 17 settembre 2012 il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, è stato in Polonia dove, su invito dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro ha partecipato alla seconda edizione delle Giornate di Gerusalemme, che si è tenuta nella città di Miechów. Durante il suo soggiorno è stato ospite della casa provinciale di Santa Maria degli Angeli a Cracovia, sede del Commissariato di Terra Santa in Polonia.Nel primo giorno il Custode ha incontrato i rappresentanti dei governi di cinque provincie dei Frati Minori in Polonia. All’incontro hanno preso parte i tre provinciali: fra Rufin Maryjka, per la provincia di Santa Maria degli Angeli a Cracovia; fra Alan Brzyski di Sant’Edvige a Wroclaw; e fra Filemon Janka della provincia di San Francesco a Poznan. Era presente anche il Definitore della provincia dell’Immacolata a Cracovia e il rettore della WSFH (Studio di Filologia Ebraica) a Toruń. Il Custode ha illustrato la situazione della Custodia di Terra Santa e si è discusso sulla collaborazione tra le provincie polacche e la missione francescana in Medio Oriente. Sabato mattina (15.09), accompagnato da fra Jerzy Kraj e fra Paschalis Kwoczała, commissario di TS in Polonia, il P. Custode ha incontrato il cardinale Stanisław Dziwisz, arcivescovo di Cracovia. Durante il cordiale incontro, durato circa 40 min, il Cardinale ha ricordato il suo recente pellegrinaggio in Terra Santa per accompagnare il dono delle reliquie del beato Giovanni Paolo II e ha ringraziato il Commissariato e la Custodia di TS per l’ottimo servizio reso ai pellegrini.Sabato pomeriggio e domenica 6 sett., il Custode è stato a Miechów per questa secondo appuntamento delle Giornate di Gerusalemme. Organizzate dall’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, con la

partecipazione del Commissariato di TS in Polonia, l’incontro ha annoverato, tra gli illustri invitati presenti, il gran maestro dell’OESSH, S.Em. il card. Edwin Frederic O’Brien, il card. Józef Glemp, cinque Vescovi polacchi e una rappresentanza dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Inghilterra e della Germania. Dopo la benedizione e l’inaugurazione della sede ufficiale dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro in Polonia è stata celebrata la santa Messa nella cappella, che riproduce il Santo Sepolcro. Una numerosa folla, tra cui molti cavalieri e dame del Santo Sepolcro, ha partecipato al simposio dedicato alla Custodia di Terra Santa. Fra Narcyz Klimas, archivista custodiale, ha presentato la storia della Custodia; fra Jerzy Kraj ha parlato della presenza dei frati Polacchi in questa regione e il padre Custode nel suo intervento si è soffermato sull’attuale situazione dei cristiani in Terra Santa. La celebrazione domenicale dell’Eucaristia ha costituito il punto culminante della festa a Miechów. Durante la Messa della festa dell’Esaltazione della Santa Croce presieduta dal card. O’Brien il padre Custode ha tenuto l’omelia in inglese, tradotta da fra Narcyz in polacco. Fra Pierbattista ha parlato della Croce, come segno di vittoria e simbolo della fede cristiana. Lunedì, prima della partenza dalla Polonia, il Custode ha pregato nel santuario della Divina Misericordia, dove è sepolta santa Faustina Kowalska a Łagiewniki in Cracovia e ha visitato il vicino centro “Non abbiate paura” sorto attorno al nuovo santuario dedicato al beato Giovanni Paolo II.

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sinfonica eucaristica a Gerusalemme. Comunicato stampa

UN PROGETTO CULTURALE NATO A GERUSALEMME ISPIRATO A BRANI LITURGICI DI DODICI DIVERSE TRADIZIONI MUSICALI CRISTIANE

UN APPELLO ALLO SVILUPPO DI UNA MAGGIORE RECIPROCA CONOSCENZA TRA LE CHIESE E AL RISPETTO DELLA LIBERTA’ RELIGIOSA

Il 22 settembre 2012, nel mistico giardino del Getsemani a Gerusalemme, tutti i capi Chiesa e le varie comunità Cristiane della Città Santa sono invitati a radunarsi, sotto il cielo aperto, di fronte alle mura di Gerusalemme, per uno straordinario concerto: la prima mondiale della Sinfonia eucaristica. La stessa verrà trasmessa in diretta da vari canali televisivi cristiani in diversi continenti, e anche registrata per l’edizione di un DVD musicale.

Una delle ultime composizioni dell’organista titolare della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme per la Chiesa cattolica romana, il musicista italiano Maestro Armando Pierucci, la “Sinfonia Eucaristica” è stata scritta su commissione di Arnoldo Mosca Mondadori, Presidente del Conservatorio di Musica di Milano. Si ispira a brani liturgici usualmente cantati durante la liturgia eucaristica di dodici diverse tradizioni musicali cristiane della Città Santa, con dodici corrispondenti movimenti, ed una introduzione su un tema ebraico. Verrà eseguita dal Coro e Orchestra Duni del Conservatorio di Musica di Matera, diretti dal Maestro Carmine Antonio Catenazzo, con il baritono Carlo Rotunno.

Di per sé una composizione occidentale, che utilizza però temi nelle modalità musicali antiche delle tradizioni orientali, non più in uso nella musica occidentale, la Sinfonia Eucaristica non è soltanto unica musicalmente parlando, ma anche fortemente simbolica: restituisce infatti una visione della bellezza e dell’armonia delle ricche, diverse tradizioni cristiane mentre interargiscono, appunto, “in sinfonia”, una visione della comunione cristiana espressa attraverso l’Arte della musica; vuole essere un invito a tutti i cristiani a diventare più consapevoli della tradizione liturgica della propria Chiesa, riflesso della loro storia ed identità culturale, ma anche a

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scoprire con amore la molteplicità delle tradizioni di altre Chiese Cristiane. Per rispettare il valore e la tradizione dei pezzi originali, questi verranno cantati “a cappella” da dodici rappresentanti ecclesiali, prima che l’orchestra ed il coro eseguano lo sviluppo sinfonico ispirato dagli stessi.

Il progetto è promosso dalla Fondazione Italiana facente capo ad Arnoldo Mosca Mondadori “CASA DELLO SPIRITO E DELLE ARTI”; dal Conservatorio di Musica di Matera; e dall’ASSOCIAZIONE

PER LA PROMOZIONE DELLA PREGHIERA STRAORDINARIA DI TUTTE LE CHIESE PER LA RICONCILIAZIONE, L’UNITÀ E LA PACE, COMINCIANDO DA

GERUSALEMME, basata in Svizzera, e promotrice dell’omonima iniziativa di preghiera di intercessione per il nostro tempo condotta dalle Chiese di

Gerusalemme.

Il 25 settembre 2012, subito dopo il concerto di Gerusalemme, un concerto a dimensione laica incentrato sul tema della

Libertà Religiosa, anche promosso dalla Fondazione svizzera “CARITAS IN VERITATE” (legata all’Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite) e da diversi Stati (Città del Vaticano, Grecia, Libano, Armenia, Romania, Marocco, Palestina, Ordine Sovrano

di Malta), sarà ospitato nella sede europea dell’ONU di Ginevra, uno dei più importanti centri di diplomazia multiculturale nel mondo, così come luogo essenziale di dibattito pubblico internazionale. La libertà religiosa è, infatti, sempre più minacciata in molte parti del mondo, e particolarmente, in questo tempo di cambiamento nei paesi del Vicino e Medio Oriente. Con il corpo diplomatico delle Nazioni Unite come pubblico principale e, oltre i brani ispirati da tradizioni

cristiane, due movimenti dedicati alla tradizione ebraica e musulmana, il concerto di Ginevra costituirà una forte testimonianza di fronte alla comunità delle Nazioni.

Altri concerti aperti al grande pubblico sono previsti il 26 (ore 20.30), rispettivamente il 29 settembre 2012 (ore

21), sempre in luoghi molto significativi: nel Duomo di Milano, e a Matera, la “Gerusalemme occidentale” (Basilica

di San Pietro Caveoso), in due città del Nord e Sud Italia che, storicamente, hanno entrambe conosciuto l’influenza sia della

tradizione orientale che occidentale della Chiesa.

La Sinfonia eucaristica è un progetto con molteplici dimensioni: spirituale e laica, cristiana e universale. Dalla Città Santa per le tre grandi religioni

monoteistiche al cuore della scena politica internazionale, con una vocazione a diffondersi poi nel grande pubblico: attraverso l’Arte e la Bellezza, i promotori della Sinfonia

desiderano dare al nostro tempo - un tempo di cambiamenti e di incertezza - un forte messaggio di Riconciliazione, di Unità e di Pace, indirizzato alle autorità sia religiose che politiche, così come al pubblico più in generale. Il tutto, cominciando da Gerusalemme.

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si è conclusa oggi la conferenza dei Vescovi Latini nelle regioni arabe

Dal 17 al 20 Settembre, la Conferenza dei Vescovi latini (CELRA), presieduta dal Patriarca di Gerusalemme, Mons. Fuad Twal si è riunita presso la Casa della Visitazione delle Suore del Rosario a Fuheis, in Giordania.Molti gli argomenti trattati e discussi in questi quattro intensi giorni di lavoro, mirati a produrre il Instrumentum Laboris per il prossimo Sinodo dei Vescovi che avrà per tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. Il Sinodo svilupperà il tema lanciato dal Santo Padre durante la sua recentissima visita in Libano e contenuto nell’Esortazione Apostolica: “La chiesa nel Medio Oriente” firmata a Harissa il 14 del corrente mese di settembre.Nell’Esortazione Apostolica, Papa Benedetto XVI invita a rafforzare lo spirito di comunione tra le Chiese a continuare e rafforzare il dialogo tra le religioni come via per la pace e la riconciliazione, chiedendo ai cristiani di rafforzare la loro fede e di non lasciare la patria nonostante le difficoltà della vita, per costruire le loro società, sulla base della parità di diritti e doveri di cittadinanza.Mercoledì 19 settembre, i membri del CELRA hanno visitato Madaba e celebrato la liturgia della Parola, con i fedeli della città giordana, per commemorare le vittime delle violente rivoluzioni nei Paesi arabi. In programma, anche la visita all’Università di Madaba e al Monte Nebo.Durante i lavori i Vescovi hanno esaminato la situazione generale della Regione, con particolare attenzione alle problematiche legate alla primavera araba, soffermandosi sulla situazione critica della Siria e sui motivi che hanno provocato una grave crisi umanitaria per i rifugiati che vivono disagi ormai insostenibili. Molti elogi al ruolo importante svolto dalla Giordania (Re e Governo) a favore dei rifugiati insieme con altri Paesi vicini come il Libano e l’Iraq, esortando alla preghiera per la pace

e la riconciliazione.Degno di nota l’appello lanciato per la riconciliazione e la pace in Siria, il dialogo ecumenico e la convivenza tra le diverse religioni in tutte le Regioni del Medio Oriente. A conclusione dei lavori, un momento di preghiera per la pace, insieme con i fedeli della comunità di Madaba.Presenti all’incontro il Patriarca Fuad Twal, Presidente del CELRA; Mons. Bolus Marcuzzo, Ausiliare in Israele; Mons. Maroun Lahham, Ausiliare in Giordania. Mons. William Shomali, per Gerusalemme e Territori Palestinesi; per Cipro, Padre Evencio Herrera; Mons. Giorgio Lingua, Nunzio Apostolico in Iraq e Giordania; Mons. Adel Zaki, Delegato Apostolico in Alessandria d’Egitto; Mons. Bulos Dahdah, Delegato Apostolico a Beirut; Mons. Camillo Balin, Delegato Apostolico in Nord Arabia Saudita; Mons Paul Hender, Delegato Apostolico nel Sud Arabia Saudita; Mons. Giuseppe Nazzaro Delegato Apostolico di Aleppo; Mons Jean Biniamin Sleiman, Vescovo in Iraq; Mons. Giorgio Bertin, Vescovo di Gibuti e Vicario pontificio di Mogadiscio; Padre Pietro Felet, Segretario generale.

CELRA (Conferenza dei Vescovi Latini nelle Regioni Arabe) è un Organismo della Chiesa cattolica che riunisce gli episcopati di rito latino appartenenti a Stati arabi del Medio Oriente e dell’Africa orientale.Istituito nel 1967, dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, i suoi Statuti sono stati confermati nel 1989.

Foto: Bahaà ALAMAT

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Il dialogo interreligioso e la missione dei francescani oggi in terra santa

Fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ospite a Bergamo Incontra

Al via mercoledì 19 settembre la quinta edizione di Bergamo Incontra, evento culturale nel centro di Bergamo, che quest’anno ha per titolo una frase tratta dal celebre Dostoevskij: “Un uomo colto, un europeo dei nostri giorni può credere, credere davvero, alla divinità del figlio di Dio, Gesù Cristo?”.

Giunto a Bergamo Fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha incontrato il sindaco, Franco Tentorio e visitato il neonato Museo della Cattedrale in Città Alta, per poi fare il suo ingresso al parco che ospiterà Bergamo Incontra fino a domenica 23 settembre.Dopo aver visitato le mostre presenti, è stato proprio Fra Pizzaballa a inaugurare il ciclo d’incontri testimoniando cosa vuol dire credere davvero in Gesù Cristo nella terra dove svolge la sua missione, attraverso un dialogo avvenuto con Gabriele Allevi dal titolo “Incontrare Cristo in Palestina oggi”.Parlando dell’importanza del dialogo interreligioso non solo tra le tre religioni, ebraica, cristiana e musulmana, ma anche tra le varie confessioni cristiane presenti nella stessa Terra Santa, il Custode sottolinea la sua missione di francescano oggi: essere presente sempre sui Luoghi santi ed essere, con la propria vita, testimone di fede, accogliendo senza paura la diversità per abbattere quel grande muro che pone le proprie fondamenta nella non conoscenza dell’altro.Inoltre, ha aggiunto, che il modo migliore per incamminarsi lungo questa strada di accoglienza è partire con umiltà da quello che c’è, perché quello che c’è, ci è dato da un Altro.

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Il Parroco di Gerusalemme in tournée in Italia; prima tappa a rovigo

Una giornata molto intensa, quella di sabato 22 settembre, iniziata con l’incontro privato tenuto presso la sede del Comune di Rovigo, tra il Sindaco e la piccola delegazione di amici provenienti dalla Terra Santa.Nella mattinata il Sindaco di Rovigo, Dottor Bruno Piva, ha ricevuto Padre Feras Hejazin, Parroco della Comunità Latina di Gerusalemme, Lara e Margo, giovani della stessa Comunità, don Lorenzo Realdon (Associazione Messaggeri di Speranza) e Carlina Valle (Movimento Cristiano Lavoratori), promotori dell’iniziativa “Gerusalemme Città Santa, tanto amata da Dio quanto divisa dagli uomini”. Il Sindaco ha espresso la sua personale vicinanza, accompagnata da sincera nostalgia per la Terra Santa e Gerusalemme, facendosi portavoce della certezza che la visita di questi fratelli, sia il miglior modo per creare un ponte di amicizia e solidarietà con la Terra Santa e quanti vi abitano.Dopo le presentazioni, Padre Feras ha illustrato brevemente la realtà della Custodia di Terra Santa e il servizio svolto dal parroco, nell’attuale situazione del Paese, nonché il Progetto che l’ha portato in Italia e, più precisamente, in Polesine.Nel pomeriggio si è svolto l’incontro aperto al pubblico, presso la Sala della Gran Guardia, cui hanno partecipato, oltre le autorità civili, anche il Vescovo di Adria-Rovigo, Monsignor Lucio Soravito de Franceschi e il signor Noè Ghidoni, Vicepresidente nazionale MCL. Il Vescovo Lucio, ha aperto l’incontro esprimendo dolore e rammarico per l’inarrestabile esodo che coinvolge i cristiani della Terra Santa costretti, a volte, a lasciare il Paese causa la difficile situazione. Sua Eccellenza ha invitato tutta la

Comunità cristiana di Adria-Rovigo a tenersi informata circa la realtà della Terra Santa e non restare indifferenti a quanto succede ai nostri fratelli; consapevoli che quella Terra è parte fondamentale della nostra vita di cristiani. Interessante la testimonianza del Vicepresidente Ghidoni, promotore dell’iniziativa, ispirata dalla recente esperienza del pellegrinaggio in Terra Santa e conclusa con la realizzazione dell’incontro che trova ospiti Padre Feras, Margo e Lara. Ghidoni ha raccontato com’è nata l’iniziativa, legata alla commemorazione della ricorrenza del 40° anno del Movimento, che cade proprio quest’anno. Un’idea speciale per festeggiare l’anniversario, tornando alle origini della nascita del Movimento stesso, che implica il ritorno alle origini della nostra fede. Il Vice presidente termina il suo intervento con queste parole: “Quale luogo migliore di Gerusalemme per tornare alle origini della propria fede? Dalla Terra Santa, un piccolo gruppo di uomini semplici ha dato vita a una grande Chiesa”. Dopo gli interventi iniziali, Padre Feras ha presentato la realtà della Custodia di Terra Santa, il lavoro e l’impegno testimoniato, per secoli, dai francescani nella Terra di Gesù; raccontando le funzioni del parroco nell’unica parrocchia latina di Gerusalemme. Fra Feras ha spiegato e approfondito la bellezza e la difficoltà di essere sacerdote in Terra Santa. Abuna Feras ha risposto alle molte domande, provocazioni e curiosità poste dal pubblico presente in sala. In particolare ha approfondito l’impegno profuso dai francescani sul fronte dell’emergenza case per gli abitanti della Città Vecchia di Gerusalemme; impegno sostenuto anche dal Movimento Cristiano dei Lavoratori, che consente ai cristiani di continuare a vivere, dignitosamente nel quartiere cristiano della Città Santa.Anche Lara e Margo, hanno descritto il significato di essere giovani e cristiani, oggi, in Terra Santa. Partendo proprio dalla loro esperienza di giovani ragazze che studiano e lavorano a Gerusalemme, hanno spiegato la difficoltà di rimanere se stesse pur vivendo in una realtà così complicata come quella del loro Paese.La testimonianza ha voluto anticipare l’apertura

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dell’Anno della Fede, indetto da Papa Benedetto XVI per il prossimo 11 ottobre, creando così un legame forte tra la Diocesi di Adria-Rovigo e la Comunità latina di Gerusalemme. Proprio la fede è il motore che porterà Margo e Lara, sempre accompagnate da Padre Feras, a muoversi per l’Italia, per incontrare gruppi e amici. La piccola delegazione, infatti, sarà a Milano, Brescia, Lodi e Torino, visiterà Venezia e il Veneto, sosterà a Roma e in Vaticano e, infine, terminerà ad Assisi.L’intera organizzazione locale, con la speranza, che anche gli amici della Terra Santa conservino un buon ricordo dell’esperienza vissuta insieme, si augura una lunga, duratura e sincera amicizia di unione nella fede, sulla via della pace.

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La “sinfonia eucaristica” di P. Pierucci raduna le Chiese di Gerusalemme nel giardino del Getsemani

“Nel giardino del Getzemani, dove Gesù fu lasciato solo dai suoi apostoli, le chiese di Gerusalemme hanno vegliato insieme”. Una chiusura perfetta per la diretta televisiva della “Sinfonia Eucaristica”, trasmessa sabato 22 settembre dal Franciscan Media Center della Custodia di Terra Santa e diffusa in diretta televisiva da molte televisioni cattoliche di tutto il mondo (per l’Italia TV 2000) e in streaming da diversi siti internet. È la prima volta le Chiese di Gerusalemme, rappresentate ai loro massimi livelli, si sono trovate insieme partecipando ad un evento non ufficiale e perdipiù di carattere artistico. Un’immagine di pace, di comunione, di unità nella diversità, in una parola, di ecumenismo. Un’immagine quasi idilliaca, ma certamente molto più rappresentativa dei rapporti tra le Chiese di Gerusalemme rispetto alle amplificazioni mediatiche dei dissidi che saltuariamente accadono nei santuari.

Un ecumenismo che si è esplicitato non solo nella presenza al concerto, ma nella costruzione stessa dell’evento. I brani liturgici sono stati cantati dagli stessi ministri sacri che normalmente officiano a Gerusalemme, tra cui due arcivescovi, il melkita Jules Joseph Zerey e il siriaco Swerios Malki Murad, nonché l’archimandrita greco ortodosso Aristovoulos Kyriazis e il primo dragomano armeno Goosan Aljanian . La “Sinfonia Eucaristica” è in realtà una “sinfonia ecumenica”, un oratorio musicale formato da canti liturgici tratti dai repertori delle diverse chiese, intervallati da momenti musicali appropriati per solisti, coro e orchestra d’archi, composti appositamente da

P. Armando Pierucci, organista titolare del Santo Sepolcro e fondatore dell’Istituto Magnificat di Gerusalemme (la scuola di musica della Custodia di Terra Santa).

La Sinfonia Eucaristica sarà replicata il 25 settembre nell’Aula principale delle Nazioni Unite a Ginevra, il 26 settembre nel Duomo di Milano (ore 20.30) e il 29 settembre nella Basilica di San Pietro Caveoso a Matera: una produzione veramente complessa, di respiro internazionale, resa possibile dall’impegno e dalle relazioni costruite in questi ultimi anni da Véronique Nebel, presidente dell’ “Associazione per la Promozione della Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese per la Riconciliazione, l’Unità e la Pace, Cominciando da Gerusalemme” e presidente degli Amici del Magnificat della Svizzera, che da alcuni anni riesce a convocare in preghiera i cristiani di Gerusalemme e i loro pastori, superando le divisioni confessionali e le barriere storiche e psicologiche sedimentate nel tempo. Nell’organizzazione, creazione e promozione dell’evento la signora Nebel ha incontrato due importanti compagni di strada: Arnoldo Mosca Mondadori, presidente del Conservatorio di Milano e della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti e P.Armando Pierucci che con la sua arte musicale ha permesso all’idea spirituale di concretizzarsi in forme estetiche.

La serata ha avuto inizio mentre dal giardino del Getzemani si vedeva il sole calare sulle mura di Gerusalemme.Il Custode di Terra Santa P. Pierbattista Pizzaballa, nella sua veste di “padrone di casa” (e in quella più inusuale di presentatore televisivo) ha salutato gli ospiti e ha introdotto l’evento, che nei suoi significati è stato ulteriormente approfondito da Véronique Nebel e Arnoldo Mosca Mondadori. . La Sinfonia è un invito a contemplare il profondo mistero della comunione della Chiesa, Corpo mistico di Cristo, che respira con i suoi polmoni orientali e occidentali, attraverso il linguaggio universale della musica. Nelle intenzioni dei promotori la Sinfonia si propone anche come una comune testimonianza di presenza cristiana di fronte alla

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comunità internazionale, richiamando al rispetto della libertà religiosa, minacciata in Medio Oriente e in molti paesi del mondo. Il Custode di Terra Santa ha quindi invitato il Patriarca di Gerusalemme della Chiesa Greco-Ortodossa Theophilos a presiedere la benedizione, che è stata impartita congiuntamente da tutti i rappresentanti delle Chiese.

Il concerto si è aperto con un’introduzione in ebraico tratta dal Salmo 1, per coro maschile. Quindi si sono susseguiti i canti liturgici e religiosi desunti dai repertori di dodici diverse Chiese. I canti sono stati eseguiti dai singoli ministri o cantori in forma monodica, a voce scoperta, senza l’accompagnamento di strumenti (a cappella). Partendo da queste melodie P. Pierucci ha offerto le proprie meditazioni musicali, composte secondo i canoni compositivi occidentali, ma utilizzando modalità orientali. La semplicità del tessuto orchestrale (orchestra d’archi, un flauto, coro misto, un baritono e un soprano solista) è stata pensata anche in funzione della trasportabilità e della eseguibilità in diverse situazione concrete. La successione dei canti è stata variamente disposta tenendo conto della struttura della messa, da cui il titolo di “Sinfonia Eucaristica”; il termine “sinfonia” richiama inoltre l’unità della composizione orchestrale pur nella diversità degli strumenti musicali e ben si presta ad evocare come immagine l’unità della Chiesa. L’articolazione della Sinfonia illustra meglio di ogni commento di che cosa si tratti: Kyrie (repertorio armeno-ortodosso), Trisaghion (repertorio greco-ortodosso), Inno dei Cherubini (repertorio melchita, greco-cattolico), Credo (repertorio russo-ortodosso), Litania dei Santi (repertorio latino), Inno in arabo tratto da “Brunn alles Heils” (repertorio evangelico e luterano), “Soorp” (sanctus, repertorio armeno cattolico), Padre Nostro (repertorio siriaco-ortodosso), “Yegena Mezmur” (repertorio etiopico-ortodosso), inno “Apuro” (repertorio copto-ortodosso), inno “Getsemani” (repertorio siriaco ortodosso e caldeo), “Salwa el Qulubi” (antifona mariana, repertorio maronita).

Naturalmente anche il pubblico era composto da persone appartenenti alle diverse Chiese. Molti spettatori occidentali hanno sottolineato (con un po’ di nostalgia) la bravura nel canto dei ministri orientali; alcuni orientali hanno apprezzato le possibilità offerte della musica polifonica occidentale in ambito liturgico. Nonostante le difficoltà di dover eseguire un concerto all’aperto in uno dei luoghi più rumorosi, ma anche più suggestivi e più santi, di Gerusalemme, l’orchestra e il coro del Conservatorio Duni di Matera diretti dal maestro Carmine Antonio Catenazzo hanno mantenuto una grande concentrazione che si è tradotta in una eccellente qualità espressiva, insieme al baritono Carlo Rotunno e al soprano Elisa Balbo. Il sonoro della diretta televisiva ha beneficiato della perizia del rinomato tecnico del suono Michael Rast. Della “Sinfonia Eucaristica” verrà pubblicato un DVD e un CD musicale.

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60 anniversario del Baby Caritas Hospital di Betlemme

Commemorazione 60° Anniversario del Baby Caritas Hospital di BetlemmeDomenica 23 settembre, nella chiesa di San Francesco a Betlemme, commemorazione del 60° anniversario di fondazione del Caritas Baby Hospital.Nella chiesa gremita di fedeli, locali e stranieri, religiosi e religiose, la Messa solenne è stata presieduta da Mons. William Shomali e concelebrata da Mons. Felix Gmür Vescovo di Basilea in Svizzera. Presente il Console Generale Italiano, il Signor Gianpaolo Cantini.Dopo i saluti di benvenuto, Mons. Shomali ha ringraziato il Signore per i 60 anni di servizio dedicati con spirito di sacrificio e perseveranza nonostante gli innumerevoli ostacoli; ricordando le tante persone generose provenienti da Svizzera, Germania, Italia, Austria e Inghilterra, che hanno collaborato, a favore di questa importante istituzione. Nell’omelia ispirata al Vangelo della Domenica, Mons. Shomali, parafrasando le parole che Gesù ha detto ai suoi discepoli: “chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me….” per significare l’amore dedicato del Caritas Baby Hospital in 60 anni di lavoro nei confronti di “un essere umano debole, umile e mite. Immagine di Gesù Bambino, che è nato qui, in questa città. “Ha ringraziato, soprattutto, le Suore Francescane Elisabettine di Padova, presenti all’ospedale dal 1975, quale riferimento spirituale e umano per i bambini pazienti e i loro genitori, che accudiscono con infaticabile tenerezza materna.Al termine della messa tutti i presenti hanno proseguito la celebrazione nell’ospedale, che si trova a pochi metri dal checkpoint di Betlemme.Padre Michael Shweiger, Presidente della Fondazione, il Signor Issa Bandak hanno dato il benvenuto a tutti; il Vescovo Felix Gmür e il

Ministro della Sanità palestinese, Dr. Hani Abdeen, hanno rivolto parole di ringraziamento.Tre giovani studenti dell’Istituto di Edward Said hanno eseguito un breve intrattenimento musicale. I presenti hanno visitato la mostra fotografica che racconta la storia dell’ospedale. A conclusione della cerimonia il ricevimento allestito nel cortile dell’Ospedale.L’Ospedale fu costruito nel 1952 dal Sacerdote svizzero Padre Ernest Schnydrig, dopo una visita a Betlemme, Padre Ernest durante la quale prese atto della situazione difficile vissuta dalla popolazione palestinese e, commosso nel vedere un padre seppellire il figlio, morto per la mancanza di cure. Sollecitato dalla grave situazione, volle iniziare il progetto per costruire un centro di assistenza medica per tutti i bambini nati nella terra di Gesù, senza discriminazioni. Com’è noto, in Palestina mancano le condizioni dei servizi sanitari gratuiti, per questo motivo il fondatore, ha voluto garantire l’assistenza sanitaria. Nel 1963 al progetto si è aggregato il “Children Relief Bethlehem”.

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Chiesa ConventualeSan Salvatore - gerusalemme

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Cronaca Custodiale

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Il Custode di terra santa visita i frati francescani dell’India

Per la prima volta da quando è diventato Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa visiterà l’India. Nel viaggio in India è racchiuso un messaggio di speranza per infondere coraggio ai frati francescani e tutti i sacerdoti; affinché il pellegrinaggio in Terra Santa diventi strumento di evangelizzazione cristiana. Il programma della visita pastorale del Custode, iniziata oggi 24 settembre, si prospetta fitto d’impegni. Fra Pierbattista Pizzaballa, infatti, incontrerà i Vescovi locali e le realtà cristiane dell’India.Durante la visita fra Pizzaballa soggiornerà presso i

confratelli francescani di Bangalore. In calendario anche la visita alla tomba di San Tommaso a Madras-Mylapore, luogo in cui la tradizione racconta che l’Apostolo sia stato martirizzato.La prima tappa è prevista per il 25 settembre, a Bangalore. Il Custode parteciperà all’incontro con religiosi, sacerdoti, studenti e staff del Dharmaram Vidya Kshetram (DVK), Ateneo Pontificio di Filosofia, Teologia e Legge Canonica, sul tema: “La Terra Santa e le problematiche dei Cristiani”.Sempre a Bangalore, il 28 settembre, l’incontro con la Commissione della Conferenza dei Vescovi Cattolici in India (CBCI), presso la “St. John’s National Academy of Health Sciences” della metropoli indiana, per discutere il tema dei pellegrinaggi indiani in Terra Santa.Nella dichiarazione, rilasciata da fra Jayaseellan Pitchaimuthu, francescano in servizio al Santo Sepolcro a Gerusalemme, Cappellano della Comunità indiana immigrata in Israele e responsabile dei pellegrini in Terra Santa, rileva la mancanza di alcuni servizi riservati ai pellegrini indiani.

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Fra Jayaseellan Pitchaimuthu ritiene che, tour operator, agenti di viaggio e guide locali, non sempre dimostrano sufficiente interesse affinché il pellegrinaggio diventi quell’esperienza indimenticabile per il rinnovo della propria fede.L’invito del Clero Indiano, residente in Terra Santa, indirizzato al Custode Pizzaballa, è l’occasione per rispondere ai bisogni dei pellegrini in Terra Santa e suggerire nuovi modi per l’organizzazione dei pellegrinaggi nella Terra di Gesù.

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a emmaus Qoubeibeh per la festa dei santi simeone e Cleofa

Domenica 30 settembre due autobus carichi di frati, suore, religiosi e amici laici, hanno raggiunto Emmaus-Qoubeibeh per commemorare la festa dei Santi Simeone e Cleofa, accolti dai frati della comunità: fra Fadi Shallufi, fra Gérard Bourdonneau e fra Francisco Fernandez Gutierre.

La liturgia di Terra Santa non è mai slegata dal “qui”. Per questo, come ogni anno, noi francescani della Custodia di Terra Santa abbiamo raggiunto il Santuario in cui si fa memoria della manifestazione del Signore Risorto ai due discepoli Cleofa e Simeone, per celebrare qui la solennità dedicata ai due santi, morti martiri.Nella Basilica che sorge sopra i resti in cui la tradizione riconosce quelli della casa di Cleofa, la Messa presieduta dal Vicario della Custodia, fra Artemio Vitores, è stata concelebrata da numerosi sacerdoti.Nell’omelia fra Artemio sollecita i presenti. “Oggi Gesù ci pone la stessa domanda che fece ai discepoli di Emmaus: siamo convinti che Gesù è il centro della nostra vita e che “cammino” per arrivare alla gloria della Resurrezione?”.Cleofa e Simeone i due discepoli che il giorno della risurrezione di Gesù, tornandosene a Emmaus al termine delle celebrazioni pasquali, furono raggiunti per strada e accompagnati dal Risorto, che riconobbero soltanto dopo essere rincasati e avergli offerto ospitalità.“Noi speravamo che egli sarebbe stato colui che avrebbe liberato Israele; invece...”. Nelle parole che i due discepoli rivolgono allo sconosciuto, c’è l’eco di una delusione comune agli apostoli in quell’ora della prova. “Tuttavia alcune donne, che sono fra noi, ci hanno fatto assai meravigliare”.Da questo spiraglio di speranza lo sconosciuto fa

penetrare la luce della “buona novella”, spiegando loro le Scritture e poi, accolto il loro invito: “Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire”, si rivela loro “allo spezzare del pane”, il gesto eucaristico dell’ultima cena.La tradizione portata fino ai giorni nostri da noi francescani identifica la Emmaus evangelica con il villaggio di Al Qoubeibeh, oggi interamente abitato da musulmani, salvo per una famiglia cristiana.In piena West Bank, diviso dalla vicina Gerusalemme dal muro di separazione il Santuario, meta obbligata dei pellegrinaggi, oggi rimane alle cure dei frati che, da qualche tempo, grazie a permessi speciali, è tornato ad essere visitato da gruppi di pellegrini che desiderano recarsi in visita a questo Luogo Santo. Prima del rientro a Gerusalemme, nel refettorio del Convento si è consumata una gioiosa e abbondante agape fraterna

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Mons. Moussa al-Hajj: nuovo Vescovo dei MaronitiSabato,1 Settembre ore 17,00, alla Porta di Giaffa tutti i capi delle Chiese cristiane, religiosi, religiose e fedeli delle diverse parrocchie di Gerusalemme...

esaltazione della santa Croce La mattina del 14 settembre, i frati francescani riuniti a San Salvatore, s’incamminano verso la basilica del santo sepolcro...

Benedetto XVI in Libano, pellegrino di paceUn pellegrino di pace”. Benedetto XVI e’ giunto in terra Libanese venerdi’ 14 settembre, in un viaggio che si estende a tutto il Medio Oriente...

La “sinfonia eucaristica” di P. Pierucci raduna le Chiese di Gerusalemme nel giardino del Getsemani“Nel giardino del Getzemani, dove Gesù fu lasciato solo dai suoi apostoli, le chiese di Gerusalemme hanno vegliato insieme”...

In Breve

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Beatificazione di Fr. Gabriele Maria allegra ofm

La fede era la sua forza. Con san Paolo ripeteva: Scio in cui credidi (2Tm 1,12). Una fede che lui stesso nelle sue Memorie descrive come ‘rocciosa, massiccia, ardente ed entusiasta’.

Queste espressioni che il Prefetto della Congre-gazione per la Causa dei Santi, Cardinale Angelo Amato, inviato a nome del santo padre papa Bene-detto XVI, ha pronunziato durante l’Omelia della Beatificazione del Venerabile Servo di Dio Fr. Gabriele Maria Allegra [San Giovanni La Punta (Catania) 26.XII.1907 - Hong Kong 26.I.1976], nel sagrato della piazza della Cattedrale di Aci-reale, direi sono le più congeniali nel ricordarci, proprio all’apertura dell’anno della fede, come la santità è quel dono grande e stupendo che solo una fede seria e granitica potrà far sbocciare nella sua pienezza.Il beato Gabriele Maria ci addita proprio questo motivo, la fede, nella sua tenace volontà di tra-durre nella nobile lingua cinese i testi delle sacre Scritture. Il dono di una Parola che si fece scrittu-ra e che in modo inconcusso rimane. Resta come annunzio che, nello Spirito, risuona nella Chiesa e dice: Il Verbo si è fatto carne! Sono proprio queste le espressioni che spiccano nell’urna che, nella suggestiva cappella del Convento dei Frati Minori di Acireale, custodice le sue sante spoglie.In modo significativo la celebrazione della beatifi-cazione, che ha visto convenire in Acireale fedeli da tutta la Sicilia, frati da tutta l’Italia ed oltre, un piccolo gruppo di pellegrini cinesi guidati dal Cardinale Giuseppe Zen vescovo emerito di Hong Kong, ha suffragato un amore ed una devozione diffusa e viva per questo umile fraticello siciliano. Un esempio di francescano, di sacerdote, di missio-nario, di biblista e studioso che ha saputo realizzare la sua vocazione donando tutta la sua vita non solo per una causa come fu appunto la traduzione delle Scritture dai testi originali nella lingua dei Manda-

rini, bensì nel donare la sua vita per la Cina, per il popolo cinese, per la chiesa cinese.La reliquia che è stata esposta alla venerazione dei fedeli durante la beatificazione, a coronare l’attesa di più lustri per questo giorno benedetto, è stata composta da due falangi della mano destra del no-vello Beato. Una scelta oculata che vuole ricordare le dita con le quali la penna diede visibilmente alla carta quei caratteri che indelebilmente fissavano le parole di Dio con parole umane. Tale stessa reli-quia, portata all’altare dal dott. Francesco Tomasel-lo (nato nel 1946) che nel 1986 viene guarito per intercessione del padre Allegra, da un melanoma che lo avrebbe portato alla morte, ha testimoniato l’operare di Dio che, nell’intercessione del novello Beato, ancora oggi dispensa i suoi favori e richiama alla salvezza eterna, l’unica meta di ogni cammino.Il padre Allegra fu, bisogna ricordarlo, particolar-mente legato ed amante della Terra Santa e della Custodia. Non per nulla al termine della titanica impresa della traduzione della Bibbia in cinese lo si ventilava possibile prezioso docente allo Studio Biblico della Flagellazione.Di passaggio, soggiornò appena due mesi, in Palestina nel 1940, ebbe in quel primo incontro un fremito interiore che di certo potè testimoniare come la Terra Santa fu, per il nostro novello Beato, ‘un amore a prima vista’. Difatti, come ne deduce il padre Bottini, già Decano dello Studium Biblicum, molto probabilmente da quella prima visita ‘gli venne il pensiero di istituire qualcosa di simile [in riferimento allo Studium Biblicum di Gerusalem-me] in Cina pensando immediatamente alla tradu-zione delle Bibbia’. Una permanenza più prolungata si ebbe nell’an-no accademico 1954-1955, quando, insieme ai collaboratori dello Studio di Hong Kong giunse a Gerusalemme per un ‘anno di studio’ facendo una sosta dopo la prima fatica operata nella traduzio-ne dell’Antico Testamento. In quella permanenza tenne un corso di Teologia Biblica.Due altre visite, seppur brevi, si ebbero nel novem-bre del 1960 e tra novembre e dicembre del 1966. Infine nel 1974 lo abbiamo ancora una volta allo Studium Biblicum invitato a tenere un corso ‘ese-getico sul Vangelo secondo Giovanni’. Scriverà, al padre Bagatti, una lettera da una sede a lui tanto cara il Santuario mariano di Valverde dove amava

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ritrovarsi con la Vergine Maria, nell’agosto del 1974, affermando tra l’altro: “Se no avessi sentito imperioso l’impegno di continuare e assolvere il mio lavoro in Cina, mi creda che sarei rimasto a Gerusalemme, luogo ideale per gli studi della S. Scrittura”.Il Padre Allegra con le sue visite, dove oltre all’in-segnamento è anche invitato a predicare esercizi e conferenze, e la sua sapienza ammanniva la divina parola. Questa missione era non solo spontanea nel suo fare e dire ma, in tale impegno e in tale dedi-zione, approfondiva sempre più la sua esperienza col Signore. Non un cattedratico di mestiere ma un umile amante del Verbo incarnato. Ancora oggi, allo Studium Biblicum, viene ricordato e stimato per la sua eloquenza, la sua preparazione, la sua santità di vita. Quanto profetiche le espressioni che, tramite il padre Bagatti, lo Studium Biblicum annotava nella deposizione al processo di canoniz-zazione, ricordate nella Positio super virtutibus [cfr 843-846]: “Egli ha lasciato in noi l’immagine di un religioso veramente dedito al Signore e ottimo insegnante. Il portamento affabile e modesto, sempre uguale a se stesso, sempre pronto a vedere il volere di Dio nella volontà del Superiori, lasciava intravedere un lungo tirocinio di vita spirituale. L’azione sacerdotale pronta e generosa esercitava in tutti una profonda impressione. Espletò l’attività di studioso: scuola, conferenze e pubblicazioni scientifiche sempre con modestia per dare a Dio la gloria per i doni ricevu-ti”.Sia a Gerusalemme come a Pechino prima e poi ad Hong Kong, il beato Garbriele si distingue per sa-pere bene coniugare la sapienza con la santità della vita. Il Ministro Generale dei Frati Minori, José Rodriguez Carballo, nella lettera indirizzata a tutto l’Ordine per la sua Beatificazione ce lo ricorda con parole accorate: “Fu, insomma, un autentico figlio di Francesco di Assisi e seppe esprimere nella vita e con la vita la più genuina tradizione francescana, ponendosi al servizio della Chiesa e del popolo cinese, unendo santità e scienza. Non a caso le sue scelte “priori-tarie” furono: santità, sapienza, apostolato e marti-rio”.D’altronde lo stesso padre Gabriele, come ricorda il Ministro Generale, così pregava:

«Fa’ che io, come san Bonaventura e il mio caro fratello, il beato Giovanni Duns Scoto, sappia nu-trire lo studio in continua preghiera e studi soltanto per diventare un discepolo della divina Sapienza, cioè per conoscerti e per amarti di più».

Ricordando a tutti noi come sia necessaria una scienza che non dimentichi l’orazione ed una spiri-tualità che sia arricchita di sapienza.Queste e tante altre, un insieme di virtù che dona-vano, a chi aveva la grazia di incontrarlo, la nostal-gia del cielo, nella piena conformazione a Cristo, che è il motivo della vita cristiana riuscita.“Il suo atteggiamento rifuggiva dall’ostentazione e dalla vanità. Era umile nel portamento, nelle parole e soprattutto nel cuore. Oltre alla sua lingua madre, parlava correntemente cinese, inglese, francese, spagnolo, tedesco, ma non ne faceva mai vanto. Anzi si stimava inferiore agli altri. Incontrando-lo per la prima volta, molti si chiedevano: ma è proprio lui il famoso Padre Allegra, che ha tradotto la Bibbia in cinese? Tanto era semplice, dimesso e amichevole il suo comportamento. Un testimone afferma: ‘L’umiltà era la prima cosa che colpiva nel Servo di Dio. Chi ne aveva sentito gli elogi, resta-va deluso nel trovarsi dinanzi a un uomo piccolo, dimesso, modesto, quasi una persona insignificante. Era invece l’immagine viva dell’umiltà, della mo-destia, della riservatezza’. Se grande era la sua cultura, più grande era la sua umiltà. Un indizio certo dell’autenticità di questa virtù era la gioia, quando i confratelli avevano successo e venivano lodati. A chi osava lodarlo in sua presenza, soleva ripetere con san Francesco: «L’uomo tanto vale, quanto è davanti a Dio, e nien-te più»”.Ancora, con queste espressioni, il Cardinale Ama-to, ricorda come l’esempio ‘francescano’ del beato Gabriele Maria, sia per tutti noi frati minori, sia per tutti coloro che si dedicano alle scienze bibliche e all’insegnamento, sia per tutti coloro che vogliono ricercare ed attuare con generosità e serietà quel volere di Dio che cerca di porre sempre meno quell’iato tra vita di fede e vita quotidiana, un esempio di esistenza cristiana incarnata nella storia da seguire e da pregare.Grati al Signore per questo degno figlio di san Francesco raccogliamone l’eredità, per poter, ognu-

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no alla luce della propria vocazione, saper essere capaci di essere, come lo fu il beato Gabriele Maria Allegra, dono d’amore per i propri fratelli. La sua santità ci sproni ad un impegno semplice ma deci-sivo: fare del Vangelo la nostra vita, leggere ogni giorno le sacre Scritture, impegnarsi con determi-nazione a mettere in pratica la Parola di Dio.La data della sua festa, fissata dalla Santa Sede il 26 gennaio di ogni anno, giorno della sua nascita al cielo, possa unirci nel canto di lode al Signore e nella corale preghiera di intercessione al nuovo Beato, che preghi:

- per la pace e la concordia in Terra Santa, - per la fedeltà alla vocazione missionaria dei frati della Custodia di Terra Santa, - per la santità - in sanctitate et doctrina - dei do-centi e dei studenti dello Studium Biblicum Franci-scanum di Gerusalemme, sono state queste le tre intenzione che mi sono permesso di porre ai pedi della sue spoglie mortali pregando il giorno della sua Beatificazione.A laude di Cristo. Amen!

fr. Marcello Badalamenti ofm

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Fraternitas

FRATERNITAS Ita. Vol. XLV. Nr. 191 — OFM Roma — E-mail: [email protected] — 01. 10. 2012

FRATERNITAS | OFM | DOCUMENTI | ALBUM

►02-03 ottobre: Incontro con la Conferenza della Famiglia Francesca-na (CFF) e celebrazione del Transito del Nostro Padre San Francesco (Assisi).►04 ottobre: Festa di san France-sco (Assisi).

►06-07 ottobre: Clausura dell’An-no Centenario Clariano con le Sorelle Clarisse del Portogallo (Lisbona – Portogallo).

►08-27 ottobre: Partecipazione al Sinodo dei Vescovi sulla nuova evan-gelizzazione (Città del Vaticano).

►13 ottobre: Partecipazione alla Beatificazione dei 14 martiri OFM di Praga (Praga – Repubblica Ceca).

►22 ottobre: Inaugurazione dell’anno accademico della PUA (Roma - Italia).

Italia - La Beatificazione di Gabriele Allegra OFM

Agenda del Ministro generale

Brasile,Vila Velha – XXII Assemblea dell’UCLAF

L a solenne celebrazione di Beatifica-

zione si è svolta sabato 29 settem-bre 2012 nella Cat-tedrale di Acireale ed è stata presie-duta dal Cardinale Angelo Amato, Pre-fetto della Congre-gazione delle Cause

dei Santi e Rappresentante del Som-mo Pontefice Benedetto XVI, presen-ti il Cardinale Paolo Romeo, Presi-dente della Conferenza Episcopale Siciliana, il Cardinale di Honk Kong, i Vescovi dell'Isola, numerosi sacerdo-ti e religiosi e migliaia di fedeli pro-venienti dalle diocesi di Sicilia e da S.

Giovanni La Punta (Ct), paese nativo di Fr. Allegra. La figura del nuovo Beato, elevato da Benedetto XVI agli onori degli altari, viene ricordata per i tre grandi amori della sua vita: la Chiesa, la Sacra Scrittura e l'Ordine dei Frati Minori. Consacrò la sua vita alla tra-duzione in lingua cinese della intera Bibbia, a partire dai testi greci e lati-ni. Fu testimone della carità di Cristo nella formazione dei giovani religiosi, nella predicazione, nella direzione delle anime e nella predilezione per i lebbrosi.Giovanni Paolo II lo definì come “uomo del dialogo tra Cristo e la Ci-na”.Per ulteriori informazioni visitate http://www.ofmsicilia.it/

Sollemnitas Sancti Francisci

L a crisi odier-na può

essere per noi una chiamata dello Spirito, un «tempo di grazia» per cambiare il nostro sguar-do sul mondo e per diventa-re più solidali.

Per questo essa non può lasciarci indifferenti, ma deve provocare in noi, nelle Fraternità locali e provin-ciali, una verifica esigente sul nostro stile di vita, sull’attuazione concreta del sine proprio, sull’organizzazione economica delle nostre istituzioni, sulla nostra capacità di condividere con i poveri e gli emarginati. (Dalla Lettera del Ministro e Definito-rio generale per la Festa di san Fran-cesco 2012)

L ’Unione delle Conferenze Francescane di America Lati-na e Caraibe (UCLAF) ha te-

nuto la XXII Assemblea in Brasile, a Vila Velha, Espirito Santo, dal 5 al 11 agosto 2012, sul tema Vivere il Van-gelo come Minori in America Latina e Caraibi.Da parte della Curia generale hanno partecipato il Ministro generale Fr. José R. Carballo, i Definitori generali Fr. Julio Bunader e Fr. Nestor Sch-werz, il Segretario per le Missioni e l’Evangelizzazione Fr. Arturo Rios e l’Assistente dell’Ufficio Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC) Fr. Fa-bio Lamour. Il Ministro generale ha presieduto l'Eucaristia di apertura ed ha tenuto una relazione sul tema Discepoli e Missionari come Minori nel continente latinoamericano.Secondo l'OdG il Presidente ha rela-zionato sulle diverse attività dell'U-CLAF; si è analizzata la cultura post-moderna, con l’aiuto di Fr. Volney Berkenbrock; si è dato spazio alla storia del Progetto missionario Amazzonia, con una breve nota di Fr. Nestor Schwerz e di Fr. Eugenio Ortiz, guardiano della Fraternità co-stituitasi a Requena; Fr. Arturo ha presentato una breve informazione sull’animazione della dimensione

missionaria e evangelizzatrice nell’Ordine e nel continente; Fr. Fa-bio ha presentato le iniziative dell’a-nimazione della GPIC; è stato ripreso il progetto di formazione dei missio-nari nel continente; si è incoraggiata la continuazione del Master in Evan-gelizzazione a Petrópolis mediante l'impegno per assicurare un numero sufficiente di studenti; si è approfon-dito il tema della vocazione negli aspetti della fedeltà e perseveranza. Nella solenne Concelebrazione con-clusiva si è voluto ricordare il giubi-leo dell'Ordine delle Sorelle Povere.

L’Anno della Fede Con la Lettera apostolica Porta fidei dell’11 ottobre 2011, il Santo Padre Benedetto XVI ha indetto l'Anno della Fede. Avrà inizio l’11 ottobre 2012, nel cinquantesimo anni-

versario dell’apertura del Concilio Ecu-menico Vaticano II, e si concluderà il 24 novembre 2013, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo. Infine, per essere informati su tutti gli avvenimenti è stato approntato un sito Internet: www.annusfidei.va in italiano, inglese, spagnolo, francese, tedesco e polacco.

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Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

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I Definitori delle attuali sei Pro-vince del Nord Italia (con la pre-senza di Fr. Vincenzo Brocanelli,

Definitore generale per l'Italia) si sono ritrovati per l'incontro estivo tradizionale, dal 20 al 24 agosto, per fare sintesi del cammino comune percorso nell'ultimo anno e program-mare i passi successivi.

Quest'ultimo ritrovo è stato partico-larmente importante, perché le sei Province si stanno avvicinando ai Capitoli Provinciali allineati del 2013 (con un Instrumentum Laboris co-mune), per introdursi all'ultimo trien-nio, prima della fondazione dell'unica nuova Provincia (nel 2016). Il percorso in atto si sta rivelando sempre più concreto e condiviso; si nota una notevole convergenza sulle scelte, nonostante le storie e tradi-zioni differenti. Cresce la consapevo-lezza di camminare, non solo per creare una cosa nuova, ma soprat-tutto per farla in modo nuovo - "Non

nova sed nove" -. La priorità è quella di riqualificare la vita dei Frati Minori del Nord Italia per poter continuare a dire qualcosa di significativo al nostro tempo e alla nostra gente. Tutto ciò porterà ad investire in nuo-ve fraternità - già dal prossimo anno - e, di conseguenza, a faticose, ma necessarie scelte di ridimensiona-mento delle presenze tradizionali. Fondamentale è stata poi la riflessio-ne sulla formazione iniziale, che non sembra più pienamente adeguata a rispondere alle caratteristiche dei candidati che chiedono di entrare nella nostra Famiglia. Si ritiene di dover operare dentro e oltre la scan-sione delle tappe istituzionali (postulandato e noviziato). Salvo eccezioni possibili, ma realmente fondate, il consueto tempo di due anni per giungere alla prima profes-sione, risulta non più sufficiente. Evidentemente non si intende solo prolungare il tempo, ma riempirlo in modo da far fare ai candidati una più profonda esperienza dei dinamismi fondamentali della vita e dell'identità del Frate Minore. Infine diventano sempre più concre-te le scelte legate all'unificazione delle nostre Economie provinciali, ma soprattutto, ci rendiamo conto di dover maturare ancora una comune visione sulla gestione e uso dei no-stri beni.

Austria, Graz – Simposio nel Convento

francescano

Italia - Assemblea dei definitori OFM del Nord Italia

D al 12 al 13 otto-b r e

2012 si terrà, presso il Conven-to francescano di Graz, un Simpo-sio allo scopo di far conoscere il pensiero filosofi-co-teologico fran-

cescano, riguardo al creato, e i pro-getti ecologici della Regione. Il pen-siero francescano, evidentemente, scaturisce dall'esperienza di France-sco nella sua relazione con le cose create. Si tratta di una singolare relazione, tanto da meritargli la no-mina di Patrono dell'Ecologia, e che costituisce tuttora una sfida per il nostro atteggiamento nei confronti del creato. Infine, nel chiostro del Convento di Graz si avrà di nuovo, l'11 ottobre, un incontro di preghiera per la pace, promosso da varie comunità religio-se. Scarica il programma

Assisi - La conclusione dell’VIII Centenario della Consacrazione di Santa Chiara

L ’11 agosto 2012 si è concluso il Centenario della Consacra-zione di Santa Chiara ad Assi-

si. Diverse celebrazioni si sono svolte a San Damiano, alla Basilica di Santa Chiara e alla Porziuncola. In partico-lare la chiusura ufficiale è avvenuta con il ritorno delle reliquie dei capelli di Santa Chiara, alla Basilica ad essa dedicata di Assisi, il pomeriggio dell’11 agosto, alle ore 18.00, duran-te la S. Messa solenne nel transito della Madre Chiara, presieduta da Fr. José Rodríguez Carballo ofm, Mini-stro generale dei Frati Minori. Ecco il testo della sua omelia in italiano.Nel pomeriggio dello stesso giorno è stato un momento di preghiera da-vanti alla chiesetta riparata da San Francesco partecipato da numerosi fedeli e presieduto da Mons. Dome-nico Sorrentino, Vescovo di Assisi -

Nocera Umbra - Gualdo Tadino. Do-po di che l’assemblea si è diretta, quindi, verso il chiostro che si è deci-so di dedicare a Chiara d'Assisi, nel quale è stata posta una statua della Santa realizzata da Piero Casentini,un'opera in maiolica eseguita da Re-becca Becker e sette nuove opere d’arte ad olio su tavola realizzate dall’artista Aurelio Bruni.

Beatificazione dei Venera-bili Servi di Dio Federico

Bachstein e XIII Compagni

C on lettera della Segreteria di Stato del 16 luglio 2012, il Santo Padre Benedetto XVI

ha concesso che il Rito di Beatifica-zione dei Venerabili Servi di Dio Fe-derico Bachstein e XIII Compagni, religiosi professi dell’Ordine dei Frati Minori, martiri, sia celebrato nella Cattedrale di San Vito di Praga, sa-bato 13 ottobre 2012.

Sarà la pri-ma beatifi-cazione di quelle an-nunciate nel corso dell’ “Anno della Fede”. Rap-presentante del Santo Padre sarà il C a r d i n a l e Angelo Ama-to, SDB, Prefetto del-la Congrega-

zione delle Cause dei Santi.

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Segnalibro francescano

► Le Sorelle Povere in età moderna, sec. XVI-XIX, Numero monografico Archivum Franciscanum Historicum 105 (2012)-Fasc.14, pp. 719. Il volume ricorda l’VIII Centenario della fondazione dell’Ordine delle Sorelle Povere con 14 studi analitici che dimo-strano la vitalità dell’Ordine con la sua presenza su tre continenti in età moderna (sec. XVI-XIX), senza negare le diffi-coltà esterne ed i conflitti interni affron-tati dai suoi monasteri. Ufficio vendita: [email protected] ►Klara i jej siostry (Chiara e le sue So-relle), a cura di Fr. Tadeusz Słotwiński e Fr. Maksymilian Damian, Ed. Sant'Anto-nio, Wrocław 2012, pp. 624.

Gli Autori hanno pubblicato un volume agiografico dedicato a santa Chiara e alle sue Sorelle, come contributo alla celebrazione dell’VIII Centenario della consacrazione di santa Chiara. Il volume raccoglie 39 biografie di Clarisse Sante e Beate: non solo di quelle molto cono-sciute, ma anche di quelle meno note. Tutte, però, costituiscono delle perle preziose dello spirito francescano-clariano. Inoltre, descrive la storia del carisma clariano. Infine, il volume con-tiene le lettere giubilari, gli indirizzi dei monasteri delle Clarisse in Polonia, il testo della Benedizione di santa Chiara e la sua preghiera per le vocazioni.

►Visita: http://www.libreriafrancescana.it

Brasile, Porto Alegre – Assemblea della Conferenza Brasiliana

I Ministri provinciali, i Custodi ed i Presidenti delle 11 Entità della Conferenza Brasiliana OFM si

sono riuniti a Porto Alegre, dal 3 al 7 settembre 2012, per l'Assemblea ordinaria, presieduta dal Presidente Fr. João Inácio Müller e con la parte-cipazione del Definitore generale Fr. Nestor Schwerz. Dopo aver riflettuto, con l'aiuto del Definitore generale, sulla recente Lettera del Ministro generale per la Festa di S. Chiara, si è parlato sull'a-nimazione di alcuni settori e servizi della Conferenza: il Segretariato per le Missioni e l'Evangelizzazione (Progetto Amazzonia, 3° incontro dei

giovani nel 2014, 2° Congresso Mis-sionario Latinoamericano...); il Se-gretariato per la Formazione e gli Studi (Corso per Formatori e Guar-diani, pellegrinaggio in Terra Santa, Under Ten...); l'Economato (3° In-contro degli Economi della Conferen-za, elaborazione di un sussidio per gli Economi...). Inoltre i Ministri han-no affrontato altre tematiche (la mis-sione Requena, la Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Rio nel 2013), fissato la prossima Assemblea (4-8 marzo 2013 a Penedo) e deciso di pubblicare i recenti Sussidi dell'Or-dine.

Ucraina – Fondazione francescana bizantina

A Tarnopil la Fondazione francescana di rito greco-bizantino ha celebrato il suo

settimo Capitolo delle Stuoie (16-17 agosto 2012), centrato sulla pre-ghiera, specialmente quella france-scana. Hanno partecipato i 17 Frati della Fondazione e 3 Frati della Pro-vincia dell’Assunzione della BVM in Polonia.

Infine, una notizia editoriale: nel me-se di giugno 2012 è uscito il volume “Gli Scritti di San Francesco d’Assisi” in lingua ucraina, curato dai Frati della Fondazione.

Fr. Mauro Jöhri rieletto Ministro generale dei

Cappuccini

I l Capitolo generale dell’Ordine dei Cappuccini, riunitosi a Ro-ma, ha, il 27 agosto 2012, rie-

letto Mauro Jöhri, membro della Pro-vincia cappuccina di Svizzera, come Ministro generale per i prossimi sei anni.

Logo Ufficiale della Presenza Francescana alla Giornata Mondiale della Gioventù

C ome prepara-zione della pre-senza France-

scana alla Giornata Mondiale della Gioventù, che avverrà il prossimo anno nel mese di luglio in Rio de Janeiro, pre-sentiamo il logo scelto perché sia un’identità visibile dei Francescani/e durante questo incon-tro giovanile. La nostra intenzione è che tutti i giovani provenienti dalle parrocchie e Fraternità Francescane, arrivati a Rio de Janeiro, possano identificarsi con questo Logo che verrà utilizzato da tutti gli Ordini e Congregazioni Francescane come simbolo Ufficiale della Presenza Francescana alla GMG. Quindi chie-diamo a tutti di utilizzare il logo e

farlo arrivare a tutti i giovani che parteciperanno alla Giornata della Gioventù potendo divulgarlo e ripro-durlo liberamente con tutti i mezzi di comunicazione, siti, blog, facebook, e newsletter ecc. Per maggior informazioni sulla pre-senza Francescana alla Giornata Mondiale visitate il sito http://jmjfranciscanos.com/ o entra-te in contatto con noi all’email:[email protected]

Page 87: Frati della Corda - Ottobre 2012

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Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

Redattore: Robert Bahčič  http://www.ofm.org/fraternitas         http://fraternitasofm.blogspot.com/ E-mail: [email protected]

Fraternitas - OFM - Roma

F R A T E R

N I T A S

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Grandi/piccole notizie ►Inghilterra - Nuovo Progetto di Spiritualità Francescana - con il desiderio di condividere più profonda-mente il carisma francescano con i giovani, i Frati della Provincia Inglese e le sorelle FMM hanno iniziato un nuovo progetto di collaborazione in Cold Ash, nel Sud-Est dell'Inghilterra. L'attenzione si concentra in particolare sui ritiri con i giovani e la catechesi sacramentale, ma accoglie anche gli adulti, OFS e altri gruppi. La loro visio-ne è la seguente: Centrati nel loro rapporto con Dio co-me comunità francescana di fratelli e sorelle, desiderano offrire ai giovani un luogo di accoglienza dove possono scoprire un Dio d'amore nella loro vita e nella bellezza del creato. Questo esprime la loro volontà di camminare con i giovani e aiutarli a apprezzare qualcosa della profondità dell'amore di Dio per loro. Si tratta di un ministero impegnativo, ma estre-mamente soddisfacente ed efficace. Hanno un buon equilibrio tra la cate-chesi, la preghiera e il divertimento, i giovani che frequentano i loro ritiri di solito vanno via con una nuova qualità incontrata nel loro rapporto con Dio e tra di loro. Stanno anche sviluppando una piccola fattoria dove i nostri ospiti possono interagire con gli animali e apprezzare l'amore di Dio manifestato nel mondo creato. Hanno anche inizia-to uno sforzo di portare i loro animali nelle scuole e collegi per condividere con i giovani la loro visione francesca-na della creazione e della comunità. La comunità attuale è composta da Fr. Danny Convery OFM, Fr. Antony Jukes OFM, Suor Helen Fennell FMM, Sr. Roisin Hickey FMM e Sr. Rosalie N'Deh FMM.Il loro lavoro è in crescita e hanno bisogno di più fratelli, per contribuire a costruire la loro comunità e missione. Per questo motivo vorrebbero invitare un altro frate ad unirsi alla loro comu-nità, per almeno 1 anno, professo solenne o in formazione iniziale, forse qualcuno che vuole migliorare l’uso della lingua inglese. Idealmente uno che ama lavorare con i giovani ed es-sere circondato dalla bellezza della creazione di Dio. Per ulteriori informa-zioni si prega di contattare: Fr. Danny Convery OFM, Cold Ash Center, The Ridge, Cold Ash, RG18 9HU, Inghilterra, Regno Unito.

► Indonesia - Celebrati gli 800 anni della Conversione di Santa

Chiara e la Fondazione delle So-relle Povere in Pacet, West Java - Circa 200 persone, 17 delle quali Suo-re Clarisse, hanno celebrato gli 800 anni della conversione / consacrazione di Chiara e la fondazione dell'Ordine delle Sorelle Povere, Domenica 12 agosto 2012. La festa si è tenuta nel monastero di Santa Clara in Pacet, West Java (Indonesia). La solenne celebrazione eucaristica è stata presie-duta da Fr. Adrianus Sunarko, OFM (Ministro provinciale della Provincia di San Michele Arcangelo (Indonesia), accompagnato da Fr. Paskalis Bruno Syukur, OFM (Definitore generale) e Fr. Hary Pr (Segretario della diocesi di Bogor).

Nella sua omelia Fr. Paskalis ha sot-tolineato l'impor-tanza di "Rimanere in Gesù" (Giovanni 15,4). "La festa degli 800 anni del-la conversione di S. Chiara è l’inizio di Santa Chiara del suo "rimanere in Gesù in semplicità

e povertà", ha detto Fr. Paskalis. Dopo l’eucaristia i bambini del "Programma di Sviluppo della fede dei ragazzi (Bina Iman Anak - BIA) nella parroc-chia Cipanas" hanno intrattenuto gli ospiti con canti e balli. ►Roma - Il 23° Congresso Mario-logico Mariano Internazionale -dal 4 al 9 settembre 2012 si è svolto, presso i locali dell’Auditorium Antonia-num e della Pontificia Università Anto-nianum, il 23° Congresso Mariologico Mariano Internazionale organizzato dalla Pontificia Accademia Mariana Internazionale e presieduto da sua Eminenza il Cardinale Angelo Amato. Oltre trecentocinquanta studiosi e cul-tori di mariologia provenienti da varie parti del mondo si sono ritrovati insie-me per trattare un argomento di gran-de attualità: “La mariologia a partire dal Concilio Vaticano II. Ricezione, bilancio e prospettive”. Vedi: http://www.pami.info/e http://www.ofm.org.

► Croazia – 800 anni dalla venuta di san Francesco in terra croata - dal 1 al 2 ottobre 2012 si celebra, a Spalato e a Zara, l’VIII centenario dalla venuta di san Francesco in terra

Nuovi Visitatori generali ► Fr. Eugenio Martínez Manjón,della Provincia di Nostra Signora delle Regola (Granada), Spagna, è stato eletto Visitatore generale per la Pro-vincia di S. Giuseppe, Sposo della BVM (Valencia), in Spagna. ► Fr. Renato Beretta, della Provin-cia di S. Carlo Borromeo (Milano), in Italia, è stato eletto Visitatore generale per la Custodia di Terra Santa. ► Fr. Valmir Ramos, della Custodia del Sacro Cuore di Gesù, in Brasile, è stato eletto Visitatore generale per la Provincia di S. Francesco, in Brasile. ►Fr. Miguel de la Mata Merayo,della Provincia di S. Giacomo di Com-postella, in Spagna, è stato eletto Visi-tatore generale per la Provincia Betica (Siviglia), in Spagna. ► Fr. Andrew Brophy, della Provin-cia dell’Assunzione della BVM, USA, è stato eletto Visitatore generale per la Provincia dello Spirito Santo, in Austra-lia e Nuova Zelanda. ► Fr. José Ángel Egiguren, della Provincia Francescana di Arantzazu, in Spagna, è stato eletto Visitatore gene-rale per la Custodia dei Santi Proto-martiri dell’Ordine, in Marocco. ► Fr. Agostino Buccoliero, della Provincia dell’Assunzione della BVM (Lecce), in Italia, è stato eletto Visita-tore generale per la Provincia di Santa Maria delle Grazie (Benevento), in Italia. ► Fr. Massimo Fusarelli, della Pro-vincia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (Roma), in Italia, è stato eletto Visita-tore generale per la Provincia del Sa-cro Cuore di Gesù (Napoli), in Italia.

Nuovi Ministri provinciali ►Fr. Carlos Ramón García è stato eletto Ministro provinciale della Provincia del Beato Junipero Serra in Messico. ►Fr. Carmelo Giannone è stato elet-to Ministro provinciale della Provincia di S. Francesco in Africa, Madagascar, e Mauritius.

croata. Alla commemorazione del me-morabile evento, che si articola in vari ambiti, vi partecipano Frati e Suore provenienti dalla Croazia e dalla Bo-snia/Erzegovina.

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