Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Anno XXXVII n 247 Ottobre 2014

    NOTIZIARIO

    Provincia di Lombardia S Carlo Borromeo

    dei Frati Minori

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    Scena dai Fioretti, affresco, 1946 ca, Convento di Monza

    Nella penombra del refettorio di Monza, sulla parete di fondo, campeggia un delicato affresco di tema francescano.Ispirato a un episodio dei Fioretti (FF 1841), venne dipinto dopo la fine della seconda guerra mondiale, quandoanche il convento ritorn ad uso dei frati. Come ci racconta un bollettino del convento, il dipinto opera di duepittori milanesi (a noi ignoti), amici di uno dei frati della comunit che un due giorni e due notti, senza spesa,eseguirono il dipinto. Il tema venne scelto su indicazioni del guardiano fra Ireneo Mazzotti. Si opt per un temafrancescano che sottolineasse la povert, che in quellambiente era da perseguirsi, che era stata vissuta dagli sfollatiche per gli anni della guerra avevano trovato in quegli ambienti dimora, e che caratterizzava in maniera tangibilela vita dei frati in quel momento storico in cui bisognava rimettere in sesto tutto il convento.

    La scena rappresenta lepisodio dei Fioretti in cui Francesco e Masseo sulla strada verso la Francia, dopo averquestuato si accingono a mangiare. Francesco era riuscito a raccattare solo qualche piccolo tozzo di pane mentreMasseo aveva recuperato una bella pagnotta intera pi altri pezzi. Quando Francesco, grato, loda il Signore perquel gran tesoro, Masseo perplesso rispose Padre carissimo, come si pu chiamare tesoro, dov tanta povertade emancamento di quelle cose che bisognano? Qui non tovaglia n coltello n tagliere n scodelle n casa n mensan fante ne fancella! Disse Santo Francesco: E questo quello che io reputo grande tesoro, ove non cosa verunaapparecchiata per industria umana; ma ci che ci , si apparecchiato dalla Provvidenza divina, siccome si vedemanifestamente nel pane accattato, nella mensa della pietra cos bella e nella fonte cos chiara Lestrema povertdi quella mensa rende visibilmente manifesta la Provvidenza di Dio.

    Laffresco dai toni limpidi e tenui, raffigura unambientazione spoglia, fatta prevalentemente di rocce punteggiateda qualche ciuffo derba. In secondo piano due quinte dalberi raccolgono lo sguardo sui lati e un torrente chescende traversale limita lo spazio oltre il quale si intravedono le cime di monti lontani. Un cielo solcato da nuvoleriempie il resto della parete.In primo piano le figure dei due frati; Francesco a sinistra in piedi mentre parla, istruisce Masseo, loda il Signorecon lo sguardo rivolto verso i cielo. A destra Masseo, genuflesso, con le braccia incrociate sul petto, ascolta consguardo devoto le parole di Francesco. Di fronte a loro, poggiati sulla nuda roccia che incornicia la portasottostante, i frutti della rispettiva questua, un solo tozzo di pane per Francesco e unintera pagnotta pi un altropezzo per Masseo.La composizione della scena e il punto di vista ribassato accompagnano lo sguardo in un breve itinerariosimbolico, dallaltare della nuda roccia su cui posato il pane, pi oltre verso lacqua, in su verso il cielo. Il Creato ei frati fanno da corona.Laffresco rammenta a coloro che si trovano a mangiare in quel refettorio lo stile che Francesco ci insegna: il sensodi gratitudine per ci che ci donato e di questo accontentarci, non affannarci per ci che mangeremo, nonricercare sofisticazioni frutto di industrie umane ma gustare la semplicit di ci che il Signore ci dona.Latteggiamento eucaristico che Francesco visse nella sua esistenza proposto nel pasto quotidiano, dove siamoancora chiamati a rendere grazie al Signore per ci che ci dona e offrire a lui, restituendoli con gratitudine, i doniche ci ha fatto. La sobriet degli alimenti, degli arredi, delle stoviglie, secondo lo stile essenziale e povero diFrancesco sono occasione e strumento per rendere visibilmente manifesta la Provvidenza di Dio per noi e la nostrafiducia in Lui.

    Fr. Carlo Cavallari

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    Indice

    Consiglio di Cooperazione Provincie Nord Italia 4Castelletto di Brenzone 14-15 ottobre 4

    Dalla Provincia 9Riflessioni del Ministro provinciale 9

    Vescovo e guardiani: un parallelismo possibile 16

    Testimonianze di Vita Fraterna 22Professioni solenni 22Ricordo di suor Maria fedele Rizzi 25Preghiera interreligiosa 27

    FilmiAmo 28

    Notizie di Casa 31

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    Presiede lincontro Fr. Massimo Fusarelli. I Ministri sono tutti

    presenti: fr. Bruno Bartolini, fr. Francesco Bravi, fr. Francesco Patton(assente nella sessione di marted 14 mattina per partecipazione aConsiglio presbiterale diocesano), fr. Antonio Scabio, fr. MaggiorinoStoppa, fr. Mario Vaccari.

    Lincontro del Consiglio di Cooperazione avviene in due sessioni, il 14 e15 ottobre, a Castelletto di Brenzone (VR) nel corso della annualeAssemblea dei Guardiani del Nord Italia, nei tempi occupati dai lavori digruppo.

    Lincontro inizia con la preghiera seguita da una breve condivisionesullandamento della Assemblea dei Guardiani: le impressioni sonounanimemente positive.

    Analisi bozza lettera sulla preparazione alla Visita canonica

    Fr. Massimo Fusarelli consegna ai Ministri la bozza della lettera (Prot.44/2014) indirizzata a tutti i Guardiani riguardante lelenco degli ambiticoncreti che saranno oggetto di Visita canonica. Dopo adeguato spazio di

    confronto, alla lettera vengono apportate alcune modifiche e ne vieneapprovata la stesura finale1 perch sia consegnata ai Guardiani nellaultima sessione di lavoro di marted 14 ottobre.

    Per quanto riguarda lInventariodei beni artistici, richiesto per la Visitacanonica, si concorda che un elenco anche solo cartaceo sia pronto per igiorni previsti dalla Visita, o se non fosse possibile - per il 31 dicembre2015. Si concorda inoltre che, coinvolgendo gli archivisti provinciali elocali, si studi un progetto di archiviazione dellinventario dei beni

    artistici, che necessita assolutamente di essere effettuato, da affidarsi aduna agenzia competente e cercando anche opportune sovvenzioni.

    Consegna Carta di Intenti rivista dopo la Assemblea di Bardonecchia

    Fr. Massimo Fusarelli consegna ai Ministri la bozza della Carta di Intentirivista dopo le proposte di modifica approvate durante la AssembleaDefinitri di Bardonecchia. Verr ripresa per la stesura finale durante ilprossimo CdC di novembre.

    Consiglio di Cooperazione Province Nord Italia

    Castelletto

    di Brenzone

    14-15

    Settembre

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    Ratifica Uffici fraternit Baccanello

    Essendo gi state fatte nel settembre 2013 per la fraternit di noviziato di Baccanello le elezioniper ballottaggio e beneplacito ad triennium, ci si limita a ratificare linserimento di fr. AmbrogioPessina nel coetus formatorumdel Noviziato che risulta cos composto:

    fr. Marco Tomasi, Guardianofr. Luigi Dima, Vicariofr. Lorenzo Roncareggi, Maestrofr. Pio Prandina, Vicemaestrofr. Ivan Dalpiaz, EconomoFr. Ambrogio Pessina.

    Impostazione del lavoro di Databasecompleto dei frati

    Al fine di non appesantire ulteriormente il lavoro al futuro Segretario della nuova Provincia, si

    rende necessario pensare per tempo a come unificare in modo informatizzato i dati relativi aciascun frate che ogni Segreteria provinciale custodisce. Dopo adeguato spazio di confronto tra iMinistri si concorda su un lavoro in due tempi: in questi mesi prima del Capitolo i 6 Segretaricon fr. Stefano si serviranno del Database che verr appositamente approntato, e cercheranno neilimiti del possibile di inserirvi i dati mancanti, facendo riferimento per i campi da utilizzare alloSchematismus dellOrdine1, oltre a indirizzo mail e telefono cellulare. In un secondo tempo, dopola nascita della nuova Provincia, si potr completare il lavoro procedendo verso una completainformatizzazione dei dati e dei documenti legati ad ogni frate.

    Varie ed eventuali:

    Si concorda che fr. Michele Passamani si iscriva ad un corso per formatori a Bologna chevalorizza una serie di sessioni residenziali durante lanno.

    Nellultima parte dellincontro vengono affrontate alcune questioni personali relative ai frati.

    Lincontro CdC termina mercoled 15 ottobre alle ore 12.

    fr. Stefano Dallarda

    Segretario

    1Cognome e Nome religioso, Nome di battesimo o civilmente riconosciuto, Data e luogo di nascita, Diocesi di nascita,

    Cognome e Nome dei genitori, Data di entrata in noviziato, Data professione temporanea, Data professione solenne, Data

    ordinazione sacerdotale (episcopale, diaconato permanente).

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    Allegato 1Prot. 44/2014

    Milano, 14 ottobre 2014

    A tutti i Guardiani delle Province del Nord Italia

    OGGETTO: Visita canonica alle sei Province del Nord Italia

    Cari Fratelli,

    Il Signore vi dia pace!

    Con lapprossimarsi dellinizio della Visita canonica, in riferimento alla Lettera di indizionepromulgata lo scorso 29 agosto al termine della Assemblea Definitri di Bardonecchia, desidero

    ricordare a ciascuno di voi gli ambiti concreti nei quali la Visita si svolger, secondo il

    calendario che vi stato inviato.

    Il fine primario della Visita canonica quanto ci viene ricordato negli apposti Statuti peculiari

    della Visita canonica(OFM, 2007) al n 32. Si tratta in fondo di un:

    1. Tempo favorevole per uscire da noi stessi verso laltro, personalmente e

    comunitariamente. Laltro sono i fratelli della fraternit locale, della futura nuovaProvincia, dellOrdine, la Chiesa locale e il territorio in cui viviamo come pellegrini e

    forestieri. Nella verifica di questi elementi, ogni pensiero e azione che favorisce la

    staticit non aiuta il tempo della Visita. Al contrario, il dialogo aperto, il confronto

    sincero, la verifica puntuale, lespressione dei propri sentimenti e delle proprie idee e

    attese sono passaggi vitali e ineludibili;

    2Art. 3: Fine principale della Visita :

    1. salutare ciascun frate con tanta benignit e familiarit sicch possa parlare e fare con il Visitatore come i padroni con i

    loro servi (cf. Rb10,5);2. confortare, ammonire e, se fosse necessario, umilmente e caritatevolmente correggere i frati (cf. Rb10,1; CG213; 221

    1);

    3. conoscere ed esaminare le condizioni e le iniziative dei frati, delle Case e delle Province;

    4. valutare e stimolare le attivit delle Case e delle Province;

    5. promuovere la formazione sia permanente che iniziale, tanto scientifica e ministeriale che professionale;

    6. promuovere presso i frati la coscienza di appartenenza e di solidariet con la Fraternit universale, ossia di essere

    partecipi della vita e dellattivit di tutto lOrdine;

    7. investigare sullo stato personale ed economico;

    8. verificare se una Provincia o Custodia autonoma ha i requisiti necessari per svolgere in modo sufficiente la vita e la

    missione dellOrdine secondo lart. 115 degli SG;

    9. far s, insomma, che ciascuno osservi meglio ci che nei documenti e nella legislazione della Chiesa e dellOrdine sancito, e parimenti stimolare tutti e tutto dal buono al meglio (cf. CG213 ).

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    2. tempo favorevole per verificare le vie che stiamo percorrendo. Tempo di pausa per

    rientrare in noi stessi e riconoscere il bene che il Signore semina e lascia crescere tra noi,

    insieme ai limiti che denunciano i passi da compiere cordialmente e con speranza;

    3. tempo favorevole per verificare luscita dai nostri conflitti e affari interni verso la terra

    vasta della Chiesa pellegrina nel mondo, con la Fraternit dell'Ordine, per riconoscercifratelli che cercano il volto del Signore nella condivisione della vita e in quella

    testimonianza che annuncio del Vangelo.

    Sul piano interno poi, al fine di preparare per tempo ci che necessario, elenco gli ambiti

    concreti che saranno oggetto di verifica, anche in vista dell'organizzazione della futura

    Provincia, in modo da disporre di informazioni utili da raccogliere e trasmettere:

    VERBALI DEI CAPITOLI LOCALI e CRONACA LOCALE. Inoltre per le Case di

    formazione i VERBALI DEL COETUS.

    REGISTRI SANTE MESSE3: per la verifica delle registrazione, dei suffragi e delle

    applicazioni secondo le consuetudini di ciascuna Provincia.

    CONTABILITA'4: bilancio economico e patrimoniale della fraternit al trimestre

    precedente la Visita (es.: Visita canonica a novembre, presentare bilancio al 30 settembre),

    con allegato estratto conto al mese corrispondente, inerente gli istituti bancarii o/e postali

    attivi. Il Segretario di visita verificher la retta catalogazione e conservazione delle

    fatture.

    3cfr. Statuti peculiari della Visita canonica(SPVC) art. 30,2: Il Visitatore deve verificare se si osservano le leggi ecclesiastiche

    sullofferta e lapplicazione delle Messe nonch sulle pie volont e fondazioni (cf. CIC945ss; 958 2; 1385; 199 n. 5; 1300ss). A

    questo fine controlli sia il registro delle Messe, sia il libro delle elemosine destinate a cause pie, perch gli consti della retta

    amministrazione di questi beni e delladempimento esatto degli oneri annessi.4cfr. SPVC art. 31: Il Visitatore conosca e investighi sullordinaria e straordinaria amministrazione economica della rispettiva

    Provincia, delle singole Case e opere gestite e amministrate dai frati. A tale scopo esamini i libri damministrazione. In

    particolare, indaghi sulluso trasparente e solidale del denaro, il suo accumulo e luso di capitalizzazione (cf. CG32); se ci

    sono debiti che gravino sulla Provincia e sulla Casa; se nel contrarre i debiti o nellalienazione delle cose sono state osservate

    le prescrizioni del diritto comune e proprio circa il modo di ottenere le licenze e losservanza delle condizioni nella

    concessione delle licenze; infine, per quali scopi sono stati contratti i debiti (cf. CG244-250; SG241-246).

    Il Visitatore indaghi accuratamente se lamministrazione delle opere devangelizzazione, specialmente delle parrocchie, sia

    distinta dallamministrazione dei beni della Provincia e delle Case e se i rendiconti sono stati debitamente mostrati alla

    competente autorit ecclesiastica.Il Visitatore controlli come la Provincia effettua la solidariet con lOrdine universale (per es., Fondo formazione, Fondo

    solidariet ecc.), con attenzione speciale ai contributi obbligatori (per es. il contributo al Segretariato generale per

    levangelizzazione, la percentuale sul ricavato delle vendite, ecc.).

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    BANCHE: elenco aggiornato delle coordinate bancarie e/o postali in essere, corredate

    dall'indicazione dei relativi firmatari.

    AMMINISTRAZIONI PARROCCHIALI: registri della amministrazione per presa

    visione e Convenzione Diocesi/Provincia.

    AMMINISTRAZIONI PERSONALI AUTORIZZATE e RESPONSABILI DI UFFICI

    PROVINCIALI ED INTERPROVINCIALI: bilancio dell'attivit autorizzata dal

    rispettivo Ministro, con allegato estratto conto al mese corrispondente, inerente gli istituti

    bancari o/e postali in essere.

    AUTOVEICOLI:elenco aggiornato degli automezzi.

    PERSONALE DI SERVIZIO:elenco aggiornato dei dipendenti, ed eventuali volontari o

    collaboratori e loro inquadramento. INVENTARIO5: elenco almeno cartaceo - delle opere d'arte ed oggetti di valore 6, se

    possibile entro i giorni previsti per la Visita, altrimenti entro il 31 dicembre 2015. Inoltre,

    il Segretario di visita verificher come sono mantenuti e custoditi i vasi sacri e gli arredi

    liturgici.

    DOCUMENTI PER OGNI FRATE: elenco aggiornato riportante i dati di ogni frate:

    anagrafe, codice fiscale, libretto/tessera sanitaria, pensione sociale, riferimento ai parenti.Vi prego di avvisare lEconomo, chi autorizzato a tenere una amministrazione personale, i

    responsabili degli uffici e incarichi locali (designati a norma degli SS.PP.) in modo che possano

    preparare quanto sopra elencato.

    Nellattesa di incontrarvi personalmente e di condividere la vita della vostra fraternit, vi saluto

    fraternamente.

    fr. Massimo Fusarelli ofm

    Visitatore generale

    fr. Stefano Dallarda ofm

    Segretario

    5cfr. SPVC art. 32, 2: Il Visitatore controlli se con grande cura siano conservate le biblioteche, gli archivi, i musei e le opere

    darte, specialmente le pi insigni e importanti (cf. SG26 2). Cfr. art. 30,1: Il Visitatore presti particolare attenzione a tuttoquello che si riferisce al rispetto per laltare, i vasi sacri e i testi liturgici.6cfr. SPVC art. 32, 1: Il Visitatore si rechi in tutti gli ambienti della Casa, per verificare se tutto ci che riguarda lonest, la

    pulizia e la clausura sia rettamente disposto.

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    Dalla Provincia

    Fr. Francesco

    Bravi

    Castelletto di

    Brenzone

    16 ottobre 2014

    Carissimi fratelli Guardiani e fratelli del Definitorio provinciale,benvenuti a questo incontro dopo i giorni di formazione per tutti iguardiani del Nord Italia. Mentre ci salutiamo fraternamente faccionostra l'orazione di questa settimana del tempo ordinario e con voichiedo: Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, Signore, perch, sorrettidal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene.Si tratta di fare il bene dei fratelli che il Signore ci ha affidato e di fare

    bene il nostro servizio di animazione e di governo. Il cammino versola nuova Provincia e tutto quanto aiuta ad animare il camminoordinario delle nostre fraternit sono stati il riferimento importante edultimo di tutte le cose che sono state presentate e offerte alla vostraattenzione e alla vostra responsabilit. Abbiamo infatti iniziatol'assemblea con un momento di Lettura orante della Parola di Dio perridirci l'importanza per la vita delle nostre fraternit locali di questomomento di condivisione. Con i due relatori abbiamo poi vissuto laparte pi propriamente formativa del nostro incontro riprendendo

    alcune tematiche affrontate nei corsi di formazione dello scorso anno esottolineando il tema dell'ascolto e della compassione nell'animazionedella fraternit. Il percorso verso la nascita della nuova Provincia ci havisti poi impegnati a recepire le indicazioni del documento finale dellaAssemblea dei Definitori e a conoscere le varie iniziative e i diversisussidi di Fo.Pe. per animare il cammino di ogni nostro fratello. Infineil lavoro sui Lineamenta del Capitolo Generale ci ha messo incomunione con il cammino della fraternit universale.Ho pensato di collocare all'inizio del nostro incontro, tra gli argomenti

    all'ordine del giorno, una mia riflessione sul come vivere il serviziodell'autorit e su questa aprire un confronto. una riflessione che stomaturando da tempo e che accompagna da un po i miei giorni; unariflessione che tiene presente quanto emerso negli interessanti incontripersonali vissuti con ciascuno di voi lo scorso anno, che fanecessariamente riferimento al mio vissuto personale che anchesegnato dalla malattia, che tiene in conto come i fratelli leggono e ticomunicano come vedono il tuo servizio ( non sempre in modo chiaroe diretto ) e che da ultimo ma non meno importante si sviluppa

    dentro l'intenso lavoro del definitorio e nel rapporto con i fratelli deldefinitorio stesso.

    DEFINITORIO E GUARDIANI

    RIFLESSIONI DELMINISTRO PROVINCIALE

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    Ho sentito spesso affermare da diversi di voi come il servizio dell'autorit sembra essere oggiquasi depotenziato, accolto formalmente ma di fatto non accolto nella sostanza e nel suosignificato pi profondo di guida e di animazione; molti di voi mi hanno manifestato un certosconforto e una non leggera fatica nel sentirsi accolti in questo servizio. Sono sentimenti edatteggiamenti che spesso anche a me capita di vivere di fronte ai fratelli ai quali devi chiedereuna obbedienza impegnativa e ti senti dire che non capisci, che non fai il bene della persona, o

    peggio ancora quando ti accorgi che c' un ascolto e una accoglienza solo formale se nonsuperficiale non solo della proposta che fai ma della tua persona, magari considerata debole,con visioni troppo semplicistiche, tendenti al buonismo, e infine, perch no, guidata da interessiparticolari di altri che sembrano condizionare la tua opera e il tuo servizio. Corriamo cos ilrischio e alcuni di voi me lo hanno confidato anche di recente - di sentirci soli o di vivere unasolitudine alienante, non abitata dalla carit, che ci avvicina solo formalmente ai fratelli mapone il nostro cuore di fatto lontano dalla fraternit; una solitudine che ci fa organizzare tuttoper bene ma rende il nostro cuore chiuso ad ogni speranza di cambiamento; una solitudine chenon preserva il cuore e la mente per servire all'unico Dio, ma che si riempie di pensieri e di cose

    che possono frantumare il cuore non centrato sull'Unico necessario. Non ovviamente tuttocos negativo. per a partire da queste note che vorrei offrire a me e a ciascuno di voi alcunelinee di riflessione per saper vivere con vero spirito di fede un servizio certamente impegnativoma anche stimolante, per vivere concretamente la nostra via alla santit.

    Se Dio si rivela nell'onnipotenza, la parolaultima e definitiva che fa la verit di Diostesso, dell'uomo e della storia la Pasquadi Ges, che mistero di impotenza, di

    svuotamento di se da parte di Dio, dikenosi del Figlio. La testimonianzacristiana chiede che vi sia, come tensionepermanente, come permanentesbilanciamento evangelico, questainclinazione allo svuotamento, alla kenosiche si spoglia di ogni privilegio, di ogniviolenza, di ogni serie di potere edominio. Cos anche l'autorit e il poterenella comunit ecclesiale. Karl Rahner, che ha proposto negli anni '60 una lucida e articolatariflessione teologica, ha scritto che il potere dovrebbe essere perfezionato e consumato un po' allavolta dalla verit e dall'amore... dovrebbe venire adoperato per il suo superamento. Il cristiano sa chepu e deve esercitare il potere come lo sforzo della fede che nonostante tutto accetta in obbedienza il

    potere che sempre fallisce, che non vale la pena, cio come una missione di Dio, finch egli vorr. Solochi esercita cos il potere lo redime e lo santifica. Soltanto chi lo depotenzia, accettando l'impotenzadella croce, della vanit e della morte come salvezza, soltanto chi disposto a fallire anche l, dovecombatte coraggiosamente, con fiducia e accanimento, perfino per il potere, soltanto costui non peccausando il potere. Infatti chi lo usa senza la fede, ne abusa.7

    7 cf. K. Rahner, Teologia del potere, in Id., Saggi di spiritualit, Roma, Paoline,1965, 297-330.

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    E' solo vivendo sulla propria pelle questa radicale contraddizione che si diventa capaci diaccogliere le contraddizioni dei fratelli; solo accogliendola in se stessi che si diventa capaci diaccogliere e di superare le contraddizioni negli altri. solo vivendo una autorit depotenziata,marginale, che siamo allora capaci di vivere un reale servizio ai fratelli; solo entrando nellalogica della kenosi che trasformiamo una fatica, un peso, forse un alienante incarico in una veraoccasione di grazia. Forse anche noi come l'apostolo Paolo abbiamo pi volte pregato di essere

    liberati da questa spina nella carne; cos anche noi ci sentiamo rispondere: Ti basta la miagrazia, la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza.8 E' questa in fondo la logica che ilpadre serafico ci chiede di avere nel vivere il servizio dell'autorit come il servizio del lavare ipiedi dei fratelli.9 Il dottore evangelico, Antonio di Padova, nei sermoni scritti per aiutare lapredicazione dei frati, ci ricorda: Se tu avessi un po di Spirito di fede, vedresti Cristo Ges nel tuo

    prossimo. Allora ti verrebbe spontaneo prendere il contegno dellumile Giovanni Battista che si giudicavaindegno di togliere i sandali a Ges. Vedi di farti piccolo sgabello del Signore, di metterti per amor suo aisuoi piedi e ai piedi di tutti: e questo fallo in spirito di adorazione, per amarlo, per servirlo e per stare altuo posto, cio sempre ai piedi di Ges.10

    8 2 Cor 12,79 cf. Ammonizione IV

    10 cf. Sermone domenica di Pentecoste

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    Personalmente mi ritrovo poi molto in una lettera di Alcide De Gasperi scritta negli anni delfascismo, quando la sua brillante carriera politica era stata bruscamente interrotta dall'arresto edalla condanna a quattro anni di carcere. qui che l'uomo di potere cristiano comincia asperimentare, insieme alla bruciante inutilit dell'astensione dal potere e dall'azione, lapurificazione che viene dall'essere tra gli ultimi e l'umiliante, ma feconda inerzia della croce.Si rovesciato su di noi come un nubifragio e, chi pi chi meno, ne siamo usciti tutti malconci. Non

    chiudo nel petto un animo d'eroe, n mi illumina la luce interiore d'un santo; tuttavia lodato sia ilSignore il quale mi fa comprendere come fosse giusto che nella disgrazia di tutti, io, ch'ero nei primi posti,

    per un equo compenso, debba ora trascinarmi sulla via pi lacero e pi malconcio degli altri. Non c'nessun merito ad essere i primi, quando si marcia sotto un sole trionfante e una bandiera, avvezza allevittorie. C' forse qualche merito nel trascinarsi avanti nel fango della via, dopo la rotta... O amico carodei giorni febbrili, ritorneranno mai i tempi delle opere?... voi che mi siete congiunti da tanta solidarietspirituale, ricordatevi di me presso il Signore, affinch se cos debba essere, affronti con coraggio il miodestino, faccia cio n pi ne meno del mio dovere. Perch questo cammino della Croce pur anche uncammino e quest'inerzia io mi lusingo che possa essere azione. Se soffrendo dignitosamente e virilmente

    dar buon esempio, se portando il peso che pur tocca a tanti, meno sorretti da forze morali, porter pi inalto anche la fama della nostra idea, non vero, che anche tale servizio, umile ma tenace, sar pure unservizio utile? Ben t'accorgi da queste mie domande come nell'uomo d'azione ultimo a spegnersi l'orgoglio di fare, e quanto mi pesi l'umiliazione di confessarmi servus inutilis. una colpa? Certo nonun elemento di perfezione, ma Dio mio, ne ho bisogno, ho bisogno di crederlo, perch oramai tutta la miastruttura psichica era cos ordinata ed attrezzata pi per la funzione di Marta che di Maria.11

    Per vivere il servizio di animazione e di governo necessario saper vivere una solitudineabitata. Cerco di spiegarmi facendo riferimento all'esperienza del profeta Elia.12 Accennavo

    sopra al fatto che il nostro servizio ci fa spesso vivere momenti e spazi di solitudine e diincomprensione, di non accoglienza o semplicemente di cose e fatti che vanno portati nelsilenzio per il rispetto delle persone e per prudenza. Pu capitare e di fatto succede che ilsentirci soli rischi di chiuderci ad ogni visione di speranza e ci faccia sperimentare la pesantezzadi un servizio vivendo una formale e apparente apertura ai fratelli chiudendoci in una spiraleche porta solo a visioni negative che nutrono, sostengono e danno forza al pensare che sonorimasto solo. La rilettura dell'esperienza del profeta Elia credo ci possa aiutare a vivere ilpassaggio da una solitudine subitaad una solitudine abitata che ti fa ritrovare la gioia diservire e amare i fratelli. Elia nella difesa della vera fede passa da un atteggiamento di decisionee quasi di onnipotenza, mostrandosi un uomo che non ha paura di niente, ad un atteggiamentodi paura e di stanchezza, dove tocca con mano i propri limiti diventando persino desideroso dimorire: Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perch io non sono migliore dei miei padri,13Sentendosi poi l'unico rimasto a combattere per la vera fede arriva ad esclamare sono rimastosolo.14Il Signore lo conduce sull'Oreb per manifestarsi e per sostenere il suo profeta. Elia viveun momento di profondo incontro con il suo Dio e lo vive nel mormorio di una brezza leggeraotraducendo letteralmente il testo nella voce di un silenzio sottile. Quello che Elia ode sul montenon il mormorio di un vento, ma la voce, o il suono sottile, del silenzio.

    11 A. DE GASPERI,Lettera a Giovanni Ciccolini, 7 Gennaio 1928, in M.R.DE GASPERI ( ed.), De Gasperi scrive,vol. I,

    Brescia, Morcelliana.

    12 1 Re 18 - 19

    13 1 Re 19,4

    14 1 Re 19,10

  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Anno XXXVII n. 247 Ottobre 2014 13

    una percezione interiore; Elia sente la vocedel silenzio, sente cio la voce di Dio che gliparla nel silenzio. Il silenzio non solo assenzadi rumori, soprattutto la percezione interioredi chi ha fatto silenzio dentro di s, e cos puascoltare Dio. Il silenzio ha una sua voce.

    L'essenziale nell'incontro con Dio una voceche parla silenziosamente. difficilesintonizzarsi su questa lunghezza d'onda,finch siamo preda delle nostre emozioni. Mauna volta che siamo arrivati a percepire ilsilenzio sottile della voce di Dio, allora intutto il nostro essere che si stabilisce la pace:anche nella nostra volont, nella nostrasensibilit, nei nostri affetti. solo questa

    esperienza di Dio che, come per Elia, cipermette di essere rimandati ai fratelli,riscoprendo la loro presenza e il loro impegnoa vivere la Parola del Signore: Io, poi, riserver

    per me in Israele settemila persone15si sente direElia dopo la teofania. Se non passiamocontinuamente per questa abitata solitudine, ilpeso del sentirci soli rischier di schiacciarci edi appiattirci in un ruolo da svolgere, in un compito da portare avanti con poco entusiasmo.

    Solo il coraggio di un perseverante ascolto della voce di Dio ci render capaci di vivere ilservizio di animazione e di governo sostenuti da una Presenza che non solo ci fa vivere lanecessaria solitudine legata all'ufficio e perch no come dimensione fondamentale della nostravita consacrata ma ci fa riscoprire continuamente il fratello e il suo desiderio di fedelt aquanto promesso al Signore. importante poi notare come il Signore risponde ad Elia parlandoal futuro: io riserver per me. Solo se passi da questo silenzio dove Dio parla ti fiderai di unaparola che promette un dono, i fratelli; solo se ascolti questo silenzio parlante ti apri allasperanza e leggi la storia in maniera diversa; solo se vivi questa solitudine abitatapotrai essereabitato da una profonda consapevolezza: chi si lascia abitare da Dio si lascia abitare anche daifratelli. E la tua solitudine non ti far pi paura perch io riserver per me... settemila persone,una moltitudine, una pienezza che diventa dono da accogliere e da saper vedere, anche nellasua sconcertante piccolezza.

    Il fratello in autorit che sa vivere il suo servizio in un continuo depotenziamentoe nel silenzioorante si lascia abitare da Dio ritrovando cos i fratelli, il fratello che sa vivere anche ladimensione profetica del ministero che gli affidato indicando cammini di speranza, aprendopercorsi di vita nuova, suggerendo letture della realt che non sono alienanti o segnate solodallo sconforto e dalla fatica, offrendo visioni di futuro realistico e possibile. Se il profeta ,come ha detto qualcuno, colui che vede il futuro come lo vede Dio, il fratello in autorit che

    vigila continuamente su se stesso in un confronto costante con il Signore e vivendo la

    15 1 Re 19,18

  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Anno XXXVII n. 247 Ottobre 2014 14

    consapevolezza del suo essere piccolo e minore, diventa capace non solo di guardare al futurocon uno sguardo di fede ma di anticipare lo stesso futuro indicando, con la coerenza della suavita, scelte e percorsi che di fatto aiutano a costruirlo questo futuro. Emblematico a questoproposito il brano che conclude il libro del profeta Amos. 16Il profeta parla di prospettive direstaurazione e di fecondit paradisiaca indicando concretamente la restaurazione del regnodavidico ( 9,11-12), la prospettiva di un benessere materiale ( 9,13-14), la permanenza continua

    nella patria recuperata ( 9,15). Non pu essere questa pagina del profeta Amos il testo sul qualeci confrontiamo continuamente per vedere come stiamo vivendo il nostro servizio? Non puessere questa la pagina della Scrittura che misura ogni giorno come riusciamo ad essereprofeti nella povert delle nostre persone e delle nostre iniziative? Non pu essere questa lapagina sulla quale fermarsi spesso per entrare in quel silenzio abitato che ci fa ritrovare il sensodi un servizio e con esso ci fa ritrovare i fratelli? questo il testo che riconsegno a me e a voitutti nella certezza che, come ci ricorda Isaia, cos sar della mia parola uscita dalla mia bocca: nonritorner a me senza effetto, senza aver operato ci che desidero e senza aver compiuto ci per cui l'homandata.17

    Dal libro del profeta Amos:

    In quel giorno rialzer la capanna di Davide, che caduta,ne riparer le brecce, ne rialzer le rovine,la ricostruir come ai tempi antichi,

    perch conquistino il resto di Edom e tutte le nazioni sulle quali stato invocato il mio nome,dice il Signore, che far tutto questo.

    Ecco, verranno giorni,- dice il Signore -in cui chi ara s'incontrer con chi miete e chi pigia l'uva con chi getta il seme;

    dai monti stiller il vino nuovo e coler gi per le colline.

    Far tornare gli esuli del mio popolo Israele,e ricostruiranno le citt devastate e vi abiteranno;

    pianteranno vigne e ne berranno il vino;coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto.

    Li pianter nella loro terra e non saranno mai divelti da quel suolo

    che io ho concesso loro, dice il Signore tuo Dio.

    16 Amos 9,11 - 15

    17 Isaia 55,11

  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Dopo la mia riflessione e il confronto fraterno, all'ordine del giorno del nostro incontro

    troviamo gli altri argomenti gi indicati nella lettera di convocazione: la verifica della

    Assemblea dei Guardiani; la discussione e le decisioni sul come continuare l'animazione dei

    Guardiani; la raccolta di suggerimenti per la prossima ( ultima ) festa della Provincia; infine

    alcune note sulla visita canonica alle fraternit della Provincia.

    Non mi resta che augurare un buon lavoro a tutti rinnovando il mio personale grazie a tuttivoi, guardiani e definitori, per il vostro generoso servizio e il vostro impegno quotidiano.

    Sappia ricompensarvi il Signore per la vostra dedizione.

  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Anno XXXVII n. 247 Ottobre 2014 16

    Fr. Tarcisio

    ColombottiRiflessione in margine al discorso del Papa (18.9.2014)

    ai nuovi vescovi.

    Dalla Leggenda Maggiore di S. Bonaventura1080.10. Quando, con l'andar del tempo, i frati erano ormaidiventati molto numerosi, il premuroso pastore incominci aradunarlinel luogo di Santa Maria della Porziuncola per il Capitologenerale, in cui poteva assegnare aciascuno di loro una porzione diobbedienza nel regno dei poveri, secondo la misura voluta da Dio.

    1095 7. Bench, poi, con tutte le sue forze stimolasse i fratiad una

    vita austera, pure non amava quella severit intransigente che nonriveste viscere di piet e non condita con il sale della discrezione.

    Un frate, a causa dei digiuni eccessivi, una notte non riuscivaassolutamente a dormire, tormentato com'era dalla fame.Comprendendo il pietoso pastoreche la sua pecorella si trovavain pericolo, chiam il frate, gli mise davanti un po' di pane e, perevitargli il rossore, incominci a mangiare lui per primo, mentrecon dolcezza invitava l'altro a mangiare.

    Il frate scacci la vergogna e prese il cibo con grandissima gioia,

    giacch, con la sua vigilanza e la sua accondiscendenza, il Padre gliaveva evitato il danno del corpo e gli aveva offerto motivo digrande edificazione.

    In questi due passaggi Francesco si presenta come il premuroso e pietosopastore!Se Lui cammina davanti a noi perch ne abbiamo a seguire leorme, a maggior ragione lo deve imitare colui che lobbedienzachiama al servizio di guardiano. Al guardiano affidato un gregge elui, come Francesco, deve impegnarsi ad essere innanzitutto pastore,

    ma pastore premuroso e pietoso.

    Il Guardiano perci deve crescere nella consapevolezza che innanzituttopastore dei frati che gli sono affidati. Quanto il Papa ha dettoai Pastori delle Chiese, i Vescovi, in qualche modo si pu tradurreanche per i guardiani. Pertanto propongo il testo indirizzato aiVescovi e nel testo scritto in corsivo, lo rileggo interpretato per iguardiani.

    VESCOVO E GUARDIANO:UN PARALLELISMO POSSIBILE

  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Per abitare pienamente nelle vostre Chiese necessario abitare sempre in Lui e da Lui nonscappare: dimorare nella sua Parola, nella sua Eucaristia, nelle cose del Padre suo (cfr Lc2,49), esoprattutto nella sua croce. Non fermarsi di passaggio, ma lungamente soggiornare!

    Per abitare pienamente nelle vostre Fraternit necessario abitare sempre in Lui e da Lui nonscappare: dimorare nella sua Parola, nella sua Eucaristia, nelle cose del Padre suo (cfr Lc 2,49),

    e soprattutto nella sua croce. Non fermarsi di passaggio, ma lungamente soggiornare!

    nel vostro sguardo il Gregge non manchi di incontrare la fiamma del Risorto. Pertanto, nonVescovi spenti o pessimisti, che, poggiati solo su s stessi e quindi arresi alloscurit del mondoo rassegnati allapparente sconfitta del bene, ormai invano gridano che il fortino assalito.La vostra vocazione non di essere guardiani di una massa fallita, ma custodi dellEvangelii

    gaudium, e pertanto non potete essere privi dellunica ricchezza che veramente abbiamo dadonare e che il mondo non pu dare a s stesso: la gioia dellamore di Dio.

    nel vostro sguardo il Gregge non manchi di incontrare la fiamma del Risorto. Pertanto, nonGuardiani spenti o pessimisti, che, poggiati solo su s stessi e quindi arresi alloscurit del mondo o

    rassegnati allapparente sconfitta del bene, ormai invano gridano che il fortino assalito. La vostravocazione non di essere guardiani di una massa fallita, ma custodi dellEvangelii

    gaudium, e pertanto non potete essere privi dellunica ricchezza che veramente abbiamo dadonaree che il mondo non pu dare a s stesso: la gioia dellamore di Dio (lAmore non amato!).

  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Anche la missione, resasi cos urgente, nasce da quel vedere dove dimora ilSignore e rimanere conlui (cfr Gv1,39). Solo chi incontra, rimane e dimora acquisisce il fascino e lautorevolezza percondurre il mondo a Cristo (cfr Gv1,40-42). Penso a tante persone da portare a Lui. Ai vostrisacerdoti, in primis. Ce ne sono tanti che non cercano pi dove Lui abita, o che dimorano in altrelatitudini esistenziali, alcuni nei bassifondi. Altri, dimentichi della paternit episcopale o magaristanchi di cercarla invano, ora vivono come se non ci fossero pi padri o si illudono di non aver

    bisogno di padri. Vi esorto a coltivare in voi, Padri e Pastori, un tempo interiore nel quale sipossa trovare spazio per i vostri sacerdoti: riceverli, accoglierli, ascoltarli, guidarli. Vi vorreiVescovi rintracciabili non per la quantit dei mezzi di comunicazione di cui disponete, ma perlo spazio interiore che offrite per accogliere le persone e i loro concreti bisogni, dando lorolinterezza e la larghezza dellinsegnamento della Chiesa, e non un catalogo di rimpianti. Elaccoglienza sia per tutti senza discriminazione, offrendo la fermezza dellautorit che facrescere e la dolcezza della paternit che genera. E, per favore, non cadete nella tentazione disacrificare la vostra libert circondandovi di corti, cordate o cori di consenso, poich nelle labbradel Vescovo la Chiesa e il mondo hanno il diritto di trovare sempre il Vangelo che rende liberi.

    Anche la missione, resasi cos urgente, nasce da quel vedere dove dimora il Signore e rimanere conlui (cfr Gv 1,39). Solo chi incontra, rimane e dimora acquisisce il fascino e lautorevolezza

    per condurre il mondo a Cristo(cfr Gv 1,40-42).

    a)= Penso a tante persone da portare a Lui.Ai vostri frati,in primis. Ce ne sono tanti che non cercano pi dove Luiabita, o che dimorano in altre latitudini esistenziali, alcuninei bassifondi. Altri, dimentichi della paternit del

    guardiano o magari stanchi di cercarla invano, ora vivono

    come se non ci fossero pi padri o si illudono di non averbisogno di padri.

    b)= Vi esorto a coltivare in voi, Guardiani e Pastori, untempo interiore nel quale si possa trovare spazio per ivostri frati: riceverli, accoglierli, ascoltarli, guidarli.

    c)= Vi vorrei Guardianirintracciabili non per la quantitdei mezzi di comunicazione di cui disponete, ma per lo

    spazio interiore che offrite per accogliere i frati e i loroconcreti bisogni, dando loro linterezza e la larghezzadellinsegnamento di san Francesco.

    d)= E laccoglienza sia per tutti senza discriminazione,offrendo la fermezza dellautorit che fa crescere e ladolcezza della paternit che genera.

    e)= E, per favore, non cadete nella tentazione di

    sacrificare la vostra libert circondandovi di corti,cordate o cori di consenso, poich nelle labbra del Guardiano la Fraternit e il mondo hanno ildiritto di trovare sempre il Vangelo che rende liberi.

  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Anno XXXVII n. 247 Ottobre 2014 20

    Questo Popolo ha bisogno della vostra pazienza per curarlo, per farlo crescere. So bene quantosi reso deserto il nostro tempo. Serve, poi, imitare la pazienza di Mos per guidare la vostragente, senza paura di morire come esuli, ma consumando fino allultima energia vostra non pervoi ma per far entrare in Dio coloro che guidate. Niente pi importante che introdurre lepersone in Dio! Vi raccomando soprattutto i giovani e gli anziani. I primi perch sono le nostreali, e i secondi perch sono le nostre radici. Ali e radici senza le quali non sappiamo che cosa

    siamo e nemmeno dove dovremo andare.

    Questi frati hanno bisogno della vostra pazienza per curarli, per farli crescere . So benequanto si reso deserto il nostro tempo. Serve, poi, imitare la pazienza di Mos per guidare i vostri

    frati, senza paura di morire come esuli, ma consumando fino allultima energia vostra non per voima per far entrare in Dio coloro che guidate. Niente pi importante che introdurre le personein Dio!Vi raccomando soprattutto i frati giovani e gli anziani. I primi perch sono le nostreali, e i secondi perch sono le nostre radici.Ali e radici senza le quali non sappiamo che cosasiamo e nemmeno dove dovremo andare.

    Vedo in voi le sentinelle, capaci di svegliare le vostre Chiese, alzandovi prima dellalba o inmezzo alla notte per ridestare la fede, la speranza, la carit; senza lasciarvi assopire oconformare con il lamento nostalgico di un passato fecondo ma ormai tramontato. Scavateancora nelle vostre sorgenti, con il coraggio di rimuovere le incrostazioni che hanno coperto la

    bellezza e il vigore dei vostri antenati pellegrini e missionari che hanno impiantato Chiese ecreato civilt.

    Vedo in voi le sentinelle, capaci di svegliare le vostre Fraternit, alzandovi prima dellalba o inmezzo alla notte per ridestare la fede, la speranza, la carit; senza lasciarvi assopire o

    conformare con il lamento nostalgico di un passato fecondo ma ormai tramontato. Scavateancora nelle vostre sorgenti, con il coraggio di rimuovere le incrostazioni che hanno coperto labellezza e il vigore dei vostri antenati pellegrini e missionari che hanno impiantato Fraternit ecreato civilt.

    Vedo in voi uomini capaci dicoltivare e di far maturare icampi di Dio, nei quali legiovani seminature attendono

    mani disposte ad annaffiarequotidianamente per sperareraccolti generosi.

    Vedo in voi uomini capaci

    di coltivare e di far

    maturare i campi di Dio,nei quali le giovaniseminature attendono manidisposte ad annaffiare

    quotidianamente per sperareraccolti generosi.

  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Anno XXXVII n. 247 Ottobre 2014 21

    Vedo infine in voi Pastori in grado di ricomporre lunit, di tessere reti, di ricucire, di vincere laframmentariet. Dialogate con rispetto con le grandi tradizioni nelle quali siete immersi, senzapaura di perdervi e senza bisogno di difendere le vostre frontiere, perch lidentit della Chiesa definita dallamore di Cristo che non conosce frontiera.Pur custodendo gelosamente la passione per la verit, non sprecate energie per contrapporsi escontrarsi ma per costruire e amare.

    Vedo infine in voi Guardiani in grado di ricomporre lunit, di tessere reti, di ricucire, di

    vincere la frammentariet. Dialogate con rispetto con le grandi tradizioni nelle quali sieteimmersi, senza paura di perdervi e senza bisogno di difendere le vostre frontiere, perch lidentitdella Chiesa (Fraternit) definita dallamore di Cristo che non conosce frontiera. Purcustodendo gelosamente la passione per la verit, non sprecate energie per contrapporsi e scontrarsima per costruire e amare.

    Cos, sentinelle, uomini capaci di curare i campi di Dio, pastori che camminano davanti, inmezzo e dietro al gregge, vi congedo, vi abbraccio, augurando fecondit, pazienza, umilt emolta preghiera. Grazie.

    Cos, sentinelle, uomini capaci di curare i campi di Dio,guardiani pastori che camminanodavanti, in mezzo e dietro al gregge, vi congedo, vi abbraccio, augurando fecondit, pazienza,umilt e molta preghiera. Grazie.

  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Verona

    Basilica

    di san Zeno

    11 ottobre

    2014

    Fr. Gabriele

    DallAcqua

    Tanto tempo fa, allincontro con la Parola di Dio e con Francesco diAssisi, sentivo in me qualcosa che voleva vivere, e al quale non lasciavospazio. Sentivo che la Parola mi provocava, mi stanava, mincuriosiva,metteva un fuoco e sentivo che era affidabile. San Francesco, poi, era unuomo che aveva vissuto a pieno, aveva camminato con Dio: i due eranopersone che si conoscevano, intimamente, si amavano, si regalavano l'unoall'altro sentivo che questo era possibile, e che mi chiamava... E pian piano

    ho cominciato ad arrendermi.Ho bussato alla porta di Monza nel 2004, lanno dopo cominciato ilpostulato ad Arco, poi Baccanello, Verona, Meknes, ancora Verona,Roncajette, fino alla professione solenne. Finalmente.Dopo lo slancio iniziale ci sono voluti anni perch il Signore arrivasse atrovare un piccolo spazio, perch il s che gli avevo detto partendo dallavita di prima fosse vero, e fosse di cuore. C voluta tanta sua Pazienza,perch trovasse un millimetro disponibile, un momento in cui mi fidassidavvero. Ma quando lha trovato, s tuffato nel cuore, come una vita nuova

    che s' annidata, ed gioia nuova.La solenne partita da l, da quel piccolo millimetro, e ne domanda gi unaltro, e poi ancora. Perch tutto me, ci che desidera liberare, ed tutto me,che desidero sia in Lui. Perch credo che ci che gli lasciamo - o restituiamo -lo trasforma, lo vivifica, lo ama, lo abita Lode al Signore allora, perch Lui stato Fedelt nel cammino fatto finora,Lui stato Provvidenza, Misericordia, Forza, Dolcezza. Lode a Lui perch inquesti anni mi ha fatto bene, Lui di Persona e tramite tanti fratelli, ai qualiora, dopo essermi a loro affidato con tutto il cuore, chiedo di aiutarmi a

    fidarmi di pi, amarlo di pi, lasciargli fare in me e di me, ci che vuole. Cheil Signore continui ci che sta facendo in noi, e trovi spazio sempre di pi innoi. Pace!

    Testimonianze di vita fraterna

    Professioni solenni

  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Anno XXXVII n. 247 Ottobre 2014 23

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    Anno XXXVII n. 247 Ottobre 2014 24

    Fr. Cristiano

    Castegnaro

    E stato un giorno di festa Sabato 11 Ottobre, tante persone sonoarrivate a Verona nella basilica di san Zeno, pi di quante avevamo pensato,per partecipare alla celebrazione della professione solenne di otto frati minoridelle province del nord Italia. La chiesa era colma, tutte le sedie che avevamopreparato erano occupate e molte persone avevano preso posto in ogniangolo, almeno della parte superiore della Basilica. Una domanda mi sorge

    spontanea: perch cos tante persone hanno accettato il nostro invito? Tantepossono essere le risposte: lamicizia, la parentela, una parola di conforto o disperanza che avevamo detto nei momenti di difficolt a quelle persone chefrequentavano la comunit di san Bernardino, forse . Io credo che ci sia unarisposta che risuona dentro di noi in modo conscio per alcuni e inconscio pertutti gli altri. E questa risposta sta nel desiderio di trovare quellAmore che dsenso a tutto quello che facciamo.Parto da qui, dal desiderio di Amore che c in ognuno di noi anche in coloroche nella loro vita hanno ricevuto solo dolore e sofferenza. In mezzo alla

    confusione che viviamo nella nostra vita c per qualcuno che non si scordamai di Amarci e che ci porta a s, ci chiama, ci indica la via Ma come difficile, anche per un frate, fermarsi e stare con Lui. E strano come il Signorechiama ciascuno di noi ad un progetto diverso da quello che il mondo tipropone. Un progetto in cui la nostra vita si innesta come il tralcio nella viteche il Padre. Guardandomi indietro vedo una strada ricca di incontri, dipersone che mi hanno voluto bene ma di fronte a tutto questo continuosempre a chiedermi perch hai scelto me? Sento dentro di me tutta la miainadeguatezza e tutto il mio peccato nel non riuscire a corrispondere

    pienamente al suo Amore, ma soprattutto sento il suo abbraccio di Padre chemi AMA al di l di quello che sono e mi chiede di stare con Lui. RicordatiCristiano che di fronte a tutte le tue difficolt io sar sempre con te. Quel Sdetto sabato stato proprio, come il medesimo s che dissi 13 anni fa a miamoglie Sandra. E come recita la formula della professione .poich il Signoremi ha ispirato di seguire pi da vicino il Vangelo e le orme di nostro Signore GesCristo , poich tu mi hai sedotto e mi hai parlato di Totalit, ho scelto Teche sei Pienezza, che sei Vita, che sei Amore vero. E con questa certezza hopotuto pronunciare il mio Si con fede salda e volont decisa in questa

    fraternit cos ricca di umanit e contraddizioni come la mia vita, perchinsieme possiamo aiutarci a vivere pi concretamente il Vangelo da fratiminori ...in obbedienza, senza nulla di proprio e in castit e ...sostenuto dal vostro

    fraterno aiuto possa tendere costantemente alla perfetta carit nel servizio di Dio,della Chiesa e degli uomini.Il desiderio pi grande il potere essere a Servizioanche quando non voglio, anche quando fatica, anche quando non vorreisentire e vedere. Perch solo donando la vita, solo perseguendo la gioiadegli ultimi posti che allora la nostra vita sar piena e sar vera vita dafrate minore.

  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Lovere (BG)

    Ricordo di suor Maria Fedele Rizzi

    Ti rendo lode, Padre,Signore del cielo e della terra,

    perch ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.(Mt 11,25)

    \ Bergamo 27 febbraio 1927

    \ Lovere 04 luglio 2014

    Memori delle ripetute raccomandazioni di suor Fedele riguardo alla

    brevit per il suo necrologio, cerchiamo di essere sintetiche nel tracciare

    alcune righe che ripercorrono il suo cammino terreno.

    Fernanda Rizzi nacque a Bergamo, nella parrocchia di S. Anna in Borgo

    Palazzo, il 27 febbraio 1927; giovane vivace ed esuberante, frequentatrice del

    convento dei Cappuccini che le fecero conoscere la nostra comunit, entr in

    monastero il 4 ottobre 1948, dopo numerosi viaggi per lItalia, cosa insolita a

    quei tempi.Nei suoi lunghi anni ha vissuto varie volte la dura esperienza della malattia,

    riprendendo sempre il cammino nella fiducia e nellabbandono al Signore e

    alle sorelle.

    Suor Fedele ben conosciuta da tante sorelle della federazione e di altri

    monasteri per i suoi pupazzi variegati e originali. Ha rallegrato sino alla fine

    le feste della nostra fraternit con il dono delle sue creazioni e con le sue

    poesie.

  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Anno XXXVII n. 247 Ottobre 2014 26

    Una sua caratteristica era quella di essere sempre la prima, o meglio di essere in anticipo,

    cominciando dallinizio della giornata: per tanti anni stata la nostra svegliatrice; ci chiamava

    alla preghiera con il suono della campana, precedendoci tutte in coro di buon ora. Quando noi

    arrivavamo lei aveva gi recitato i suoi rosari per le tante intenzioni a noi affidate. Per tanti anni

    ha avuto cura del nostro giardino ed stata sollecita sarta per i nostri abiti.

    Ricordiamo la sua passione per la lettura: amava le biografie dei santi, in particolare dei santiuomini avventurosi e missionari. Con attenzione ed entusiasmo seguiva il ministero di papa

    Francesco, ed ha mantenuto una particolare devozione a papa Paolo VI, del quale attendeva la

    beatificazione. Con il vescovo emerito Bruno Foresti, bergamasco come lei, ha tenuto negli anni

    una corrispondenza assidua, semplice, avvalorata da affettuosa preghiera.

    La verit e solidit del suo rapporto con il Signore ci sono state particolarmente svelate

    nellultimo tratto del suo cammino: diminuendo le forze e lindipendenza si piano piano

    consegnata, serenamente e liberamente, alla cura delle sorelle, con tanta gratitudine. Sovente la

    vedevamo soffermarsi con stupore a contemplare la natura e il creato che poteva scorgere dallasua finestra o dalle soste sul loggiato. Unaltra testimonianza che suor Fedele ci lascia quella

    della sua fedelt nellessere accanto, come sorella, amica, confidente, interprete e consolatrice, a

    suor Ermanna, colpita da un grave ictus nel 1999,.

    Per il suo tocco originale e super veloce, a volte riceveva fraterni richiami e rimproveri, ma

    era pronta ad andare oltre, offrendo ancora i suoi piccoli segni di riconoscenza e di affetto, per

    ciascuna e per tutte.

    Ti saranno venuti incontro, carissima Fedele, i tuoi amici santi e ora accompagnata da madre

    Caterina sarai impegnata a prendere visione della nuova dimora che ti ha preparato il Signore!Immaginiamo che il Padre buono non avr tralasciato di predisporre per te in cielo anche un

    piccolo laboratorio artistico!

    Date significative :

    Nascita : 27 febbraio 1927 Professione semplice: 24 giugno 1950

    Entrata in monastero: 04 ottobre 1948 Professione solenne: 16 luglio 1953

    Vestizione: 04 maggio 1949 Nascita al cielo: 04 luglio 2014

  • 8/10/2019 Notiziario 247 - Frati Minori di Lombardia

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    Anno XXXVII n. 247 Ottobre 2014 27

    Rezzato

    (BS)

    27 ottobre

    2014

    Nello spirito di Assisi preghiera per la pace

    Preghiera interreligiosa

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    Anno XXXVII n. 247 Ottobre 2014 28

    FilmiAmo

    Scheda

    a cura diFr. Davide

    Sironi

    Il regno

    dinvernodi Nuri BilgeCeylan

    Drammatico

    Durata 196 min.

    Turchia-Francia2014

    Il regno dinverno

    In un piccolo albergo scavato nella roccia, nei pressi di un villaggiodellAnatolia, immerso in un paesaggio silente e imponente, viveAydin con la giovane e bella moglie e la sorella divorziata. Possidentedi diverse propriet ereditate dal padre, stato per venticinque anniattore di teatro, e ora nei rigidi inverni pubblica articoli sul giornalelocale, e si prepara a scrivere un libro sulla storia del teatro turco.Gestisce il suo piccolo impero con apparente affabilit, ma sembraincapace di gestire le sue relazione affettive. Immobilit, freddo,

    isolamento dello sconfinato territorio rivelano lanimo di un uomoimprigionato nel suo regno vuoto.

    Palma doro allultimo Festival di Cannes il film del regista Ceylan un viaggio dentro le sottili pieghe dellanimo umano, verso linvernodella vita. Unopera straordinaria nella durata, nella visionariet, nellasimbolicit, nellimpegno che chiede allo spettatore nel lasciarsicoinvolgere dalincanto delle immagini, dal fluire di parole cheraccontano lordinariet e la complessit della vita. Non c una tramaavvincente, non ci sono colpi di scena, non si va da nessuna parte,eppure si partecipa delle vicende minime ma radicali dei protagonisti.I gesti quotidiani, i dialoghi, gli incontri, trasmettono unattesa, unasottile drammaticit.Aydin un uomo colto, un uomo che ha calcato i palcoscenici per pidi ventanni, abbiente, con numerose propriet che lascia gestire dalsuo dipendente tuttofare. E un uomo che con le sue idee e riflessionicerca di orientare lopinione comune, ma soprattutto dirigere la vitadegli altri. Della giovane moglie: rinchiusa nella torre davorio del suocastello, regina di un regno che le estraneo dove non pu esprimersi.

    Della sorella divorziata che intrattiene con lui discorsi che sitrasformano in confronti lancinanti, in conflitti tragici. La sua

    bonariet, il tentativo di sottrarsi a un litigio con i suoi morosi eipotecati affittuari un iman e la sua famiglia , cela superiorit, la suaeducata diplomazia rivela insofferenza. La sua pungente risata ungiudizio annientante.Nello svolgersi del racconto la sua figura assume tratti diversi:alliniziale alone di saggezza, lungimiranza e giustizia, si sostituiscelombra del re soffocante e assoluto: slegato dagli altri.

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    Ceylan realizza unopera in cui lazione data dalla parola, dalla recitazione, dai primipiani intesi degli attori, dai chiari scuri degli ambienti interni. La staticit resa dinamicadal parlare che tocca temi fondanti lesistenza: il male, il perdono, lingiustizia, laiuto alpovero, la religione, i rapporti umani, il potere, laffetto, la prossimit e la lontananza, lacomprensione e lincomunicabilit. Ci restituisce la contrapposizione tra ambiente esterno,lunare, desolato ma incantevole, freddo e infinito, e ambienti interni: finiti, raccolti, caldi,

    intimi, curati, eleganti. Ma ci che appare interno non rispecchia linteriorit dei personaggima forse i loro desideri frustrati. Il loro cuore rivelato invece proprio da ci che sta fuoried rigido, quasi invivibile, coperto dalla neve.I personaggi si ritrovano vicini senza intimit, non si sa laltro dove sta, cosa fa, come vive. Idialoghi sono duelli condotti con larma affilata e mortale della parola, della dialettica.Le scene in interno ricordano vere rappresentazioni teatrali, siamo spettatori di un drammashakespeariano lhotel si chiama Othello e il drammaturgo viene espressamente citato. Lamacchina da presa spesso fissa, immobile, al servizio del dialogo. I pochi spostamentiservono per entrare in altri luoghi chiusi, separarti, riscaldati ma freddi: senza comunione.

    La vita pu essere recitazione, nascondimento in personaggi letterari. Un modo per gestirela realt, per controllarla. Per essere re del proprio piccolo regno. Senza muoversi, senzaspostarsi. L la vita capita mentre fai i tuoi progetti: occorre viverla.C una sottile violenza che inquieta inconsciamente lo spettatore: quella delle paroletaglienti, dellincomprensione, della prevaricazione, del dominio del pi forte sul pidebole. Violenza simbolicamente manifestata nella cattura del cavallo, nelluccisione dellalepre: di quel mondo esterno, quasi ostile eppure cos incantevole che appunto il mondointeriore dellaltro e di s.Si cerca di liberare ci che si tiene legato, ma lorgoglio, il rigido inverno si oppone. Le

    parole vere da dire sono taciute: quelle della verit del proprio cuore.Aydin vorrebbe liberare i sentimenti, essere perdonato e perdonare, ma rimane chiuso in sestesso e nel suo regno, nelle sue piccole passioni, nel ruolo di attore che forse continua asvolgere per compensare il successo non raggiunto. Il teatro appare come il filo conduttoredi questo film: luomo combattuto tra il recitare un personaggio ed essere una persona.Tra il vivere relazioni strutturate dai ruoli e vivere rapporti di autentica prossimit eaccoglienza.Regno dinverno, winter speel: avere tanto ed essere solo, il sonno invernale dellanima. Lastoria del teatro lunico ambiente dove ritrovare se stesso, lessere attore.Un film che per la sua poesia e unicit da vedere.

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    Notizie di Casa

    A cura di

    fr. Enzo

    Pellegatta

    30 set te m b re

    Re zza to

    (BS)

    09

    Monza

    11

    Verona

    13-16

    Castel letto

    d i Bre nzo ne (VR)

    18

    Bresc ia

    19-26

    Alba vi lla (CO )

    27

    Rezza to - Mila no

    Ottobre

    Il Definitorio si riunisce per il XIII Congresso.

    Nel Santuario della Madonna delle Grazie si celebrano in mattinata i funerali dellasig.a Nuccia Mereghetti, insignita del Diploma di fraternit presso la fraternit di

    Monza.

    Alle ore 15.30, nella suggestiva cornice dell antica Cattedrale di san ZenoMaggiore, si celebra la professione solenne di fr. Gabriele DallAcqua e fr. CristianoCastegnaro (Provincia lombarda), di fr. Alberto Burato, fr. Federico Rovarin, fraGiulio Callegaro, fr. Tullio Bonollo e fr. Walter Casagrande (Provincia veneta) e difr. Francesco Grassi (Provincia trentina).

    Ha luogo lannuale Assemblea dei guardiani del Nord Italia. Partecipano comerelatori i coniugi proff. Mario Becciu e Anna Rita Colasanti, sulle tematiche

    riguardanti la gestione dellautorit. Nella mattinata di gioved 16 si svolge lincontro del Definitorio con i guardiani.

    Nei locali e nel cortile del Liceo Luzzago si svolge, con grande partecipazione esuccesso, lincontro degli ex-allievi maturati dal 1955 al 1985.

    Nella locale Parrocchia e in quelle di Carcano e di Albese con Cassano si svolge laMissione Giovani animata da frati dellquipe.

    Nel ricordo dello Spirito di Assisi preghiera per la pace, in contemporanea, nel

    chiostro del Convento di Rezzato (BS) e nel teatro Angelicum Convento S.Angelo (MI) si celebra un incontro inter-religioso ove si condivide il desiderio dellapace e dellunit.