Notiziario 241 - Frati Minori di Lombardia

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Notiziario della Provincia dei Frati Minori di Lombardia S. Carlo Borromeo: Anno XXXVI - Numero 241 - Febbraio 2014

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  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 1

    Anno XXXVI n. 241 Febbraio 2014

    NOTIZIARIO

    Provincia di Lombardia S. Carlo Borromeo dei Frati Minori

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    In copertina: Ritratto di ragazza 1953 Fr. Costantino Ruggeri Il disegno a sanguigna ci testimonia una produzione pi tradizionale nel percorso di fr. Costantino. Insieme a un altro studio (entrambi nella collezione Ercolessi) sono gli unici due disegni identificabili come copie dal vero, espressione di una formazione pi accademica per il nostro artista. Dopo la prima mostra del 1951, alla Galleria San Fedele, che Costantino aveva affrontato da autodidatta, egli continua a lavorare a stretto contatto con architetti e artisti, ma sorge in lui la necessit di porre solide basi nel confronto con la tradizione. Nel 1958 si iscriver al corso di Scultura dellAccademia di Brera ma ben poco ci rimasto dei lavori, degli studi e dei disegni che una formazione accademica prevedevano. Questi due disegni tracciati a fronte e tergo dello stesso foglio erano stati donati da Costantino a Lina e Giordano Ercolessi (conosciuti tramite il confratello ligure Nazareno Fabbretti) amici e primi collezionisti, erano noti a Milano per i loro negozi di penne stilografiche. Per essi Costantino progett e realizz unabitazione sulle colline della Lucchesia.

    Fr. Carlo Cavallari

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    Indice

    Consiglio Cooperazione Province Nord Italia 10 gennaio 2014 4 Lettera di Quaresima fr. Francesco Bravi - Ministro provinciale 8 Dal Definitorio Sabbioncello di Merate

    11 febbraio 2014 10 Testimonianze di vita fraterna

    - Coordinamento per la Pastorale Giovanile e Vocazionale 13 - Incontro di pastorale giovanile e vocazionale

    tra frati e sorelle povere 14 - Giovent Francescana di Lombardia 15 - Con Francesco in Marocco 17 - Sinfoniche fragilit 19 - Ritorno a Nazareth 21

    FilmiAmo 29 Notizie di Casa 31

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    Milano S. Antonio 27-28 febbraio 2014

    Consiglio di Cooperazione Province Nord Italia Presiede lincontro fra Massimo Fusarelli, Delegato del Ministro

    generale. I Ministri sono tutti presenti: fra Bruno Bartolini, fra Francesco Bravi, fra Francesco Patton, fra Antonio Scabio, fra Maggiorino Stoppa, fra Mario Vaccari.

    1 - Preghiera iniziale e condivisione:

    Alle 9.30 si inizia la prima unit di lavoro che prevede fino alle 10.45 - un momento di preghiera e di condivisione sul mese trascorso. Viene dato il benvenuto a fra Stefano, segretario, che inizia con questo verbale il suo servizio. Fra Stefano ringrazia per la fiducia concessa, e per la opportunit di partecipare in modo del tutto particolare alla nascita della nuova Provincia.

    Fra Francesco Bravi condivide riguardo alla Unzione degli infermi amministrata a Sabbioncello, nella infermeria, l11 febbraio scorso, ricevuta da lui stesso insieme ai frati infermi: la condivisione verte sulla propria comprensione esistenziale della malattia come limite, che aiuta a comprendere meglio i fratelli. Si sottolinea la singolarit della esperienza: anche per i frati infermi stato importante riconoscersi fratelli e malati insieme al proprio Ministro.

    Fra Antonio Scabio racconta il suo viaggio in Africa nella Custodia in Guinea Bissau, sottolineando i passi in atto per il cammino di quella realt.

    Fra Francesco Patton condivide il suo viaggio in Tanzania per visitare fra Oscar Girardi, sottolineando la positivit della comunit cristiana locale e della Fraternit francescana.

    Fra Bruno Bartolini condivide riguardo alla settimana in Curia generale per i nuovi Ministri, e della tre giorni di FoPe tenuta a Milano Marittima sul tema Una chiesa meno spaventata dalla diversit (relatore don Denis Malonda, responsabile dei migrantes di lingua francese), con buoni risultati.

    Fra Maggiorino Stoppa condivide sulla settimana in Curia generale, che ha reputato interessante sia per i temi che soprattutto per la conoscenza tra i Ministri e con la Curia. Riguardo alla tre giorni di FoPe dei Guardiani, sottolinea il bene fatto dal contributo di Mario Becciu.

    Fra Mario Vaccari condivide sul suo viaggio in USA in Wisconsin, presso il Segretariato Generale Missioni Francescane. Riferisce poi della sua collaborazione con la CISM ligure, e della sua esperienza come parroco della comunit di s. Egidio a Genova.

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    Infine fra Massimo Fusarelli condivide limpressione positiva della sua visita ad Arco e Baccanello, come momenti importanti per cominciare ad entrare nel pieno del suo servizio. Riferisce poi qualcosa della vita a Frascati che ancora per questi mesi lo impegner.

    2 - Riflessione generale sulla Mappatura

    Nella seconda unit di lavoro, dalle 11.00 si passa a sviluppare lOdG che il seguente: 1. Riflessione generale sul quadro dinsieme delle Case 2. Presentazione della proposta per le Case formative 3. Proposta per la Fraternit di Evangelizzazione e Missioni al Popolo 4. Temi per la prossima Assemblea dei Definitri

    Dalle 11.00 alle 12.45, e dalle 14.30 alle 16.30 lavoriamo con i consulenti di Diathesis (Maurizio ed Enrico) proponendoci di fare una riflessione generale sul quadro dinsieme delle Case, e un discernimento pi specifico sulla collocazione delle Case di Formazione e della Fraternit di Evangelizzazione e Missioni al Popolo.

    Fra Massimo introduce i lavori suggerendo di collocare la riflessione dentro un quadro pi ampio di comprensione, che ci permetta come frati di tendere sempre pi verso una prospettiva unitaria e carismatica: sentirci cio in stato di missione, pronti ad andare in territori altri. Solo a partire da questa prospettiva possibile riprendere nei dovuti modi quella mappatura delle persone e delle case che certo una delle cose prioritarie da fare in questa fase del cammino verso la nuova Provincia. Nelle citt e nei territori sempre pi frammentati di oggi, ogni presenza francescana dovr essere anzitutto un luogo dincontro e di relazioni, di umanizzazione profonda, tale da aprire laccesso al mistero di quel Dio che nello Spirito di Cristo dimora in tutte le creature, con preferenza per i pi piccoli. Siamo noi la prima casa e dimora permanente a Lui che S. Francesco ci invita a costruire.

    Fra Massimo raccoglie poi da papa Francesco linvito fatto ai Superiori generali a collocarsi nella marginalit, come punto di vista privilegiato per vedere la realt con altri occhi. Viene ricordato anche lintervento di Jos R. Carballo alla Assemblea dei Definitori 2011, come una prospettiva importante, da non dimenticare: perch non stiamo facendo una ristrutturazione aziendale ma una rifondazione della nostra vita. E necessario quindi guardare il mondo con immensa simpatia, riprendendo una felice espressione di papa Paolo VI.

    La domanda di fondo che a questo punto emergeva, risuonava preziosa e illuminante: Questo scollocamento e collocamento dal centro alla periferia, possiamo prenderlo come prospettiva unificante dei cambiamenti in atto e di quanto di nuovo si muove tra noi?

    Nel lungo spazio di condivisione e di discernimento che si aperto, la prima cosa da sottolineare e da comunicare a tutti certo la constatazione comune dellaprirsi di una fase nuova nel cammino unitario: con la presenza del Delegato generale, fra Massimo, si comincia di fatto a ragionare come Nuova Provincia, e il Consiglio di Cooperazione dei Ministri Provinciali assume lautorevolezza e lonere di lavorare come se si trattasse di un vero Definitorio, chiamato a discernere e agire insieme nella trasparenza e nella corresponsabilit.

    Dentro quindi questo cammino di anni che come Province stiamo facendo, cammino che ha comportato e comporta la collaborazione di tutti i frati a tutti i livelli (pensiamo agli incontri di FoPe interprovinciali, a quelle Case non solo di Formazione che da tempo hanno assunto un

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 6

    carattere interprovinciale, agli incontri di formazione per i guardiani, alle commissioni di lavoro interprovinciale, alle Assemblee dei Definitori, e agli incontri tra i 6 Ministri), ora disponiamo di un elemento in pi per poter vivere questo cammino di unione come opportunit per tutti i frati di poter vivere la Forma di vita che abbiamo promesso con disponibilit rinnovata.

    Come ulteriori spunti di riflessione per aiutarsi a guardare alla nostra realt con gli occhi giusti, sono stati recuperati anche i quattro importanti criteri di discernimento che papa Francesco pone nella Evangelii Gaudium ai n 222-237:

    il tempo superiore allo spazio,

    lunit prevale sul conflitto (quindi: non si deve rimanere intrappolati nel conflitto che comunque va affrontato),

    il tutto superiore alla parte e alla somma delle parti (quindi: allargare lo sguardo e decentrarsi, per vedere diversamente e meglio),

    la realt pi importante dellidea.

    Lo spazio di confronto e di discernimento comune ha quindi affrontato pi specificamente i temi 2 e 3 dellOdG relativi alla collocazione delle Case formative e alla proposta per la Fraternit di Evangelizzazione e Missioni al Popolo. Ci si rendeva conto della necessit di dover e voler tenere insieme esigenze diverse, nello sforzo di scollocarsi dai propri modi di vedere le cose, e nella difficile grazia di accogliere i punti di vista diversi come opportunit per cercare insieme e formulare una proposta integrata. Questo lavoro ha poi di fatto assorbito la maggior parte del tempo a disposizione, nella consapevolezza serena che bisogna lasciar maturare il discernimento per poter fare le scelte migliori e pi sagge per il futuro della Provincia intera.

    Nellaggiornare la Mappatura delle case secondo gli ultimi sviluppi in ciascuna Provincia emergevano poi alcune domande ineludibili, soprattutto a partire da quella prospettiva del privilegiare le marginalit che abbiamo raccolto da papa Francesco: alcune zone del Nord Italia restano di fatto molto sguarnite o hanno bisogno di aiuto perch molto bisognose, eppure appaiono una risorsa da non perdere proprio perch marginali. Nella consapevolezza di dover e poter agire solo con molto realismo nelle nostre effettive risorse, tuttavia il CdC si rendeva conto di non poter lasciar cadere tranquillamente la domanda sulle scelte che si stanno compiendo e che plasmano il volto della nostra futura Provincia.

    Il lavoro di comprensione e di discernimento stato quindi aggiornato al prossimo incontro, che sar a Baccanello nei giorni 14 e 15 aprile.

    3 Varie ed eventuali

    - Il CdC ha esaminato il risultato della consultazione sul Nome della Provincia, gi inviato a tutti i frati. Come da Regolamento approvato nei singoli Capitoli Provinciali, verr portato alla Assemblea dei Definitri del prossimo agosto per essere discusso e approvato, e quindi inviato al Definitorio generale prima del Capitolo del 2016 per la ratifica.

    - Il CdC si confrontato sulla scelta del Coordinatore del Collegio degli Economi Provinciali (cfr Regolamento di Cooperazione, da ora in poi RdC 12).

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 7

    Per la delicatezza e complessit delle questioni da affrontare, ma anche per lattuale mole di lavoro che gi grava sui singoli Economi provinciali rendendo per loro difficile lassunzione del servizio di Coordinatore, il Consiglio ritiene allunanimit che fra Mario Vaccari sia il Coordinatore del Coordinamento degli Economi, anche per fare da tramite con il Consiglio di Cooperazione in questioni che spesso richiederanno decisioni e discernimenti a livello di Consiglio. Il verbalista andr scelto tra gli Economi.

    - Infine si tentato di ipotizzare la data per la prossima Assemblea formativa per i

    Guardiani, ma si deve attendere che venga stabilita la data della prossima riunione COMPI in ottobre.

    I lavori terminano alle ore 16.26 di venerd 28 febbraio.

    A laude di Cristo e del suo poverello Francesco

    fra Stefano Dallarda ofm

    Segretario

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 8

    Lettera di Quaresima 2014

    Fr. Francesco Bravi Ministro provinciale

    Carissimi fratelli, nella solennit dell'Epifania abbiamo annunciato a tutti i fedeli che frequentano le nostre chiese la data della Pasqua e con essa l'inizio della Quaresima, tempo penitenziale battesimale di preparazione. L'annuncio della Chiesa a tutti i fedeli rivolto prima di tutto a ciascuno di noi perch anche noi possiamo ricordare e vivere i misteri della salvezza... nei ritmi e nelle vicende del tempo e accogliere la gloria del Signore che si manifestata e sempre si manifester in mezzo a noi fino al suo ritorno. Ancora una volta dunque ci disponiamo a vivere la quaresima consapevoli di questa occasione di grazia che ci viene di nuovo offerta per camminare nella via della conversione. Come ben sappiamo la Regola e le Costituzioni ci impegnano a vivere questo tempo nella penitenza. Credo che dobbiamo prima di tutto essere sinceri con noi stessi: la prima conversione che dobbiamo cercare con forza quella di avere il coraggio di domandarci seriamente se la dimensione penitenziale presente oggi nelle nostre scelte personali e comunitarie. Per questo propongo a me e a voi tutti, prima di pensare insieme nel Capitolo locale, che penitenza scegliere per la quaresima, di leggere e di meditare insieme il titolo II del capitolo II delle nostre CC.GG. (articoli 32 37) e confrontarci apertamente sull'idea di fondo che questi testi ci presentano: la penitenza come dinamica centrale della nostra vocazione evangelica. I testi proposti fanno una sintesi dei tratti principali della nostra vocazione a vivere in penitenza e indicano alcuni mezzi per viverli effettivamente. Ci viene cos ricordato che non si pu essere frati minori se la nostra consacrazione a Dio non porta con s una dinamica di trasformazione, segno dell'azione dello Spirito Santo in noi, le cui caratteristiche sono quelle indicate all'articolo 1 2 delle CC.GG. e cio una vita radicalmente evangelica, animata dallo spirito di orazione e devozione, da vivere in comunione fraterna, nella penitenza e nella minorit, offrendo a tutti la testimonianza viva del Vangelo, predicando con i fatti, riconciliazione, pace e giustizia e manifestando sommo rispetto verso il creato. Se inseriamo in questo orizzonte pi ampio le scelte personali e comunitarie per vivere la penitenza quaresimale, io credo che sapremo fare delle scelte intelligenti e sagge che non si limitano allo stretto tempo quaresimale ma innescano un percorso di revisione seria del nostro tenore di vita che recupera la dimensione penitenziale come una costante del cammino di conversione.

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 9

    Auguro allora a me e a voi il coraggio di scegliere forme penitenziali non formali o che nascono da compromessi che sembrano falsamente venire incontro alle cosi dette esigenze di tutti, ma che siano un vero segno di un cambiamento di mentalit che non banalizza le forme che la nostra tradizione ci ha consegnato e supera una presunta sufficienza che ci fa ritenere certe pratiche superate non permettendoci di fatto di ricercarne di nuove e pi adatte. Il documento finale del Capitolo provinciale, in sintonia con il cammino dell'Ordine, ci ha ricordato: la fraternit deve avere coscienza che pu annunciare il Vangelo se prima lo ha accolto e che segno del Vangelo se vive la comunione. I diversi servizi danno visibilit di minorit se diventano relazione con gli altri in atteggiamento di accoglienza, ascolto, simpatia. Nella nostra evangelizzazione si percepisce anche un certo immobilismo e stallo causato da una crisi di fede. Ci sembra che vada anche affrontata questa crisi per far nascere un nuovo stile di evangelizzazione (3.3 Premessa). La recente esortazione apostolica di papa Francesco, Evangelii Gaudium, ci offre numerosi e intensi spunti di riflessione per una seria revisione del nostro annuncio evangelico. Il percorso quaresimale perch lasci una traccia profonda nella nostra vita (Colletta primo luned), non potrebbe essere l'occasione propizia per una verifica della nostra evangelizzazione nella linea di quanto chiede il Capitolo provinciale ad ogni fraternit locale? (Cfr. Documento finale 3.3.1 e 3.3.2). Tra i diversi aspetti che papa Francesco affronta mi sembra che possa essere utile per la nostra vita personale e comunitaria riprenderne due in particolare. Una prima e interessante verifica mi sembra possa venire dal numero 78 dell'Esortazione: Oggi si pu riscontrare in molti operatori pastorali, comprese persone consacrate, una preoccupazione esagerata per gli spazi personali di autonomia e di distensione, che porta a vivere i propri compiti come una mera appendice della vita, come se non facessero parte della propria identit. Nel medesimo tempo, la vita spirituale si confonde con alcuni momenti religiosi che offrono un certo sollievo ma che non alimentano lincontro con gli altri, limpegno nel mondo, la passione per levangelizzazione. Cos, si possono riscontrare in molti operatori di evangelizzazione, sebbene preghino, unaccentuazione dellindividualismo, una crisi didentit e un calo del fervore. Sono tre mali che si alimentano luno con laltro. Una seconda traccia ci viene offerta dal tema della forza evangelizzatrice della piet popolare (122 125). Scrive papa Bergoglio: Per capire questa realt c bisogno di avvicinarsi ad essa con lo sguardo del Buon Pastore, che non cerca di giudicare, ma di amare. Solamente a partire dalla connaturalit affettiva che lamore d possiamo apprezzare la vita teologale presente nella piet dei popoli cristiani, specialmente nei poveri... Nella piet popolare, poich frutto del Vangelo inculturato, sottesa una forza attivamente evangelizzatrice che non possiamo sottovalutare: sarebbe come disconoscere lopera dello Spirito Santo. Piuttosto, siamo chiamati ad incoraggiarla e a rafforzarla per approfondire il processo di inculturazione che una realt mai terminata. Le espressioni della piet popolare hanno molto da insegnarci e, per chi in grado di leggerle, sono un luogo teologico a cui dobbiamo prestare attenzione, particolarmente nel momento in cui pensiamo alla nuova evangelizzazione (125 126). Non dobbiamo e non possiamo anche noi rivedere tanti nostri atteggiamenti e scelte pastorali? Non siamo chiamati in fondo a condividere di pi la vita e la fede semplice e profonda del popolo di Dio? A me e a ciascuno di voi auguro un fruttuoso cammino quaresimale che ci conduca a celebrare la Pasqua di risurrezione nella gioia della fede. A Cristo che era, che e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli. Amen.

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 10

    Sabbioncello 11 febbraio 2014

    Dal Definitorio

    Dopo la lettura di uno stralcio di unomelia di papa Francesco che esorta alla preghiera e al discernimento per il momento presente e alla speranza per vivere bene il dono del tempo, alle ore 9.00, si iniziano i lavori con lapprovazione unanime del verbale del V Congresso definitoriale. Il Ministro provinciale informa circa le condizioni dei fratelli ammalati e ricorda che nel pomeriggio, a conclusione dei lavori del Definitorio, nella Cappella dellInfermeria provinciale, si celebrer leucarestia nella memoria della B.V. di Lourdes. Nella Messa il Ministro, insieme ai frati ricoverati, ricever il sacramento dellUnzione degli infermi. Si ricorda il transito al cielo di fr. Emanuele Pedrini. Il Ministro poi informa che fr. Nazareno Panzeri da qualche tempo ricoverato, a Rovato, nella Clinica don Gnocchi, una casa di cura specializzata nella riabilitazione motoria e respiratoria.

    Il Ministro informa poi il Definitorio circa i principali eventi riguardanti la vita della Provincia e il cammino verso la costituzione della nuova Provincia.

    Dal 27 al 30 gennaio u.s. si tenuto il secondo incontro di formazione per i guardiani del Nord Italia, per la Provincia hanno partecipato fr. Giampaolo Possenti (che ha anche moderato alcuni incontri), fr. Giambattista Delpozzo, fr. Cesare Vaiani e fr. Marco Ferrario. Fr. Paolo Dozio e il Ministro provinciale non hanno partecipato in seguito alla morte di fr. Emanuele Pedrini. Fr. Giampaolo e fr. Giambattista, facendosi voce anche degli altri partecipanti, esprimono viva soddisfazione per la proposta formativa.

    Fr. Giambattista Delpozzo riferisce circa lincontro vissuto nel monastero di Bergamo tra gli operatori provinciali della PG e CPV con un gruppo di clarisse provenienti dai monasteri lombardi. Lincontro stato dedicato alla conoscenza reciproca e alla presentazione delle attivit e delle proposte di pastorale giovanile e vocazionale dei frati e delle clarisse. E stata fatta poi una riflessione sulla tipologia e sulle problematiche dei giovani che si riescono ad incontrare. Si fissato un altro incontro, che si terr nel monastero di Gorla (MI), per riflettere sulla comunicazione nel mondo giovanile.

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 11

    Il Ministro ricorda poi che lo scorso 16 gennaio u.s. si tenuto il Consiglio di presidenza dello STISB. Fr. Lorenzo Raniero, Prefetto dello STISB, ha presentato il bilancio consuntivo e quello preventivo, ha riferito poi la decisione di incontrare gli studenti due volte allanno. Fr. Lorenzo, nel corso di uno di questi incontri, ha chiarito con gli studenti lobbligatoriet (per ottenere il baccalaureato) della conoscenza di una lingua straniera moderna. Infine ha comunicato la decisione di riprendere la pubblicazione degli atti della settimana francescana in collaborazione con le Edizioni della Biblioteca francescana (collana TAU). Fr. Andrea Bizzozero, Vice-prefetto, sottolinea latteggiamento propositivo di fr. Lorenzo e il suo desiderio di tenere vivo il contatto con gli studenti.

    Il Ministro presenta sinteticamente i lavori del primo incontro del Consiglio di cooperazione tenutosi a Milano il 10 gennaio 2014 (cfr. apposito verbale). In questa sede il Delegato del Ministro generale ha espresso il desiderio di incontrare ciascuno dei sei Definitori provinciali.

    Fr. Francesco Bravi poi comunica che il Consiglio di Cooperazione ha nominato fr. Stefano Dallarda Segretario del Consiglio di Cooperazione e che egli, di fatto, inizier a svolgere le funzioni di Segretario della nuova Provincia. Il 24 gennaio si riunita la Commissione giuridica per lo studio degli SS.PP. della nuova Provincia per iniziare lo studio e la redazione di una bozza di statuti che verr presentata alla discussione e allapprovazione del Capitolo unitario del 2016.

    Il Ministro e fr. Giampaolo Possenti, Membro Consiglio Interprovinciale Fo.Pe., presentano la proposta di obbedienza settimanale. Come suggerito dal nostro Capitolo provinciale e dai guardiani riuniti a Castelletto, si offre la possibilit (partecipazione facoltativa) di dimorare per una settimana in una fraternit di unaltra Provincia, per conoscere e sperimentare lordinariet della vita di altre Province. Ogni Provincia dovr indicare alcune fraternit ove fare questa esperienza. Per la Provincia di Lombardia si scelgono: Spedali Civili, Pavia e Busto Arsizio. Il Definitorio suggerisce al Ministro di incontrare i guardiani di queste fraternit per spiegare il senso delliniziativa e per garantire le condizioni di una buona riuscita. Loccasione propizia si potrebbe presentare nella prossima visita del Ministro alle fraternit.

    Si affrontano alcune questioni economiche e di legale rappresentanza, si passa poi alla programmazione dellAssemblea economica. Fr. Marco Fossati presenta il programma di massima elaborato dal CAE:

    8 Aprile

    ore 15.00: saluto del ministro ore 15.15-16.00: proposta di riflessione da parte di fr. Massimo Fusarelli ore 16.00-16.45: presentazione sintetica dei bilanci consuntivi dei conventi Pausa 17.15-18.15: lavori di gruppo a partire dalla proposta formativa di fr. Massimo Fusarelli 18.15: condivisione in Assemblea Vespro e cena

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 12

    9 Aprile ore 7.30: lodi-colazione ore 8.45: presentazione del bilancio consuntivo e preventivo della Provincia; presentazione delle amministrazioni personali autorizzate; chiusura delle attivit commerciali; lavori e contributi delle fraternit ore 12.00 S. Messa ore 13.00 pranzo Il Definitorio si incontrer con fr. Massimo Fusarelli il giorno 8 Aprile dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e nel pomeriggio del 9 Aprile per gli adempimenti conseguenti allAssemblea economica.

    Il Ministro legge la lettera inviata da fr. Massimiliano Taroni al Definitorio provinciale, contenente alcune iniziative in occasione del XXV Anniversario della morte di mons. Salvatore Colombo. Tra le numerose proposte si segnalano: il 9 luglio 2014, giorno anniversario della morte, a Carate Brianza, suo paese natale, celebrazione della s. Messa presieduta da mons. Bertin (con linvito rivolto a tutti i frati della Provincia).

    Fr. Massimiliano propone di dare rilievo a questo anniversario dedicando la prossima festa della Provincia alla memoria di mons. Colombo. Dopo una breve riflessione si conferma tuttavia la scelta di celebrare la prossima festa della Provincia a Dongo in occasione dei 400 anni della presenza francescana. Si decide in alternativa di organizzare una giornata commemorativa a S. Antonio, il 4 novembre 2014. Ci sar una conferenza di presentazione-ricordo della figura di mons. Colombo, cui seguir la celebrazione eucaristica.

    Si stabilisce che il prossimo Congresso definitoriale si terr il 4 marzo presso il convento di S. Gaetano (BS).

    I lavori del Congresso definitoriale si concludono alle ore 16.45 circa. A laude di Cristo e del Poverello Francesco. Amen!

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 13

    Monza 21 febbraio 2014

    Fr. Matteo Della Torre

    Testimonianze di vita fraterna

    Venerd 21 febbraio 2014 presso il convento di Monza si sono ritrovati i frati nominati dal Ministro provinciale e dal Definitorio che costituiscono il Coordinamento per la Pastorale giovanile e vocazionale. Sono presenti: fra Matteo Della Torre, fra Giambattista Delpozzo, fra Luca Volont, fra Renato Delbono, fra Dario Fucilli, fra Fabio Comelli e fr. Raffaele Casiraghi. Assente giustificato fra Guido Locatelli, fra Enrico Russotto e fr. Luigi Cavagna.

    Dopo linvocazione iniziale allo Spirito Santo, fra Matteo invita a condividere lo stato danimo che abita il cuore di ciascuno in questo primo tratto di strada che il coordinamento di PGV ha vissuto. Emerge in un clima di serenit, limportanza di continuare a costruire relazioni fraterne basate sulla reciproca fiducia, stima e comunione. Gli appuntamenti proposti ai giovani vissuti fino ad oggi, sono stati occasioni importanti perch hanno permesso di condividere i doni di ogni fratello, a partire dalla fase di progettazione pastorale. Con una certa rilevanza risulta importante sfruttare meglio i canali di comunicazione mediatica, questo per essere informati non solo sulle iniziative che ogni convento in modo pi autonomo propone e porta avanti, ma anche per superare il limite della distanza geografica che separa i frati responsabili di pastorale giovanile.

    Una fatica oggettiva che emerge il riuscire ad armonizzare i vari incarichi provinciali con limpegno pi specifico di pastorale giovanile, che richiede molto tempo e cura. Oggi infatti risulta urgente formare le coscienze dei giovani per suscitare in loro una domanda di senso sul cammino spirituale e vocazionale.

    Fr. Giambattista relaziona in modo sintetico lincontro vissuto il 10 febbraio 2014 presso il monastero di Bergamo tra lequipe stabile di PGV dei frati e le clarisse responsabili di PG. Lintento quello di iniziare un cammino di condivisione-formazione facendo crescere sempre pi la complementariet del carisma francescano tra il primo e il secondo ordine.

    Fr. Matteo informa del lavoro svolto fino ad oggi in merito alla missioni giovani del decanato di Desio e della comunit pastorale di Albavilla. Si prende visione del volantino con le iniziative marzo settembre 2014. Dopo un breve confronto si decide di inserire lesperienza della XXXIV marcia francescana, della Gi.fra e del Friar Pub di Monza. Conclusi i lavori si fissa la data del prossimo incontro per il 30 maggio 2014 alle ore 9.00 presso il convento di S. Angelo (Mi). Lincontro si conclude con la lettura dellesortazione apostoli Gaudium Evangelii del santo padre Francesco n. 91, seguito da un pranzo condiviso con la fraternit di Monza.

    Coordinamento per la Pastorale Giovanile e Vocazionale

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 14

    Bergamo 10 febbraio 2014

    Sr. Chiara Amata di Bienno

    Nella piovosissima mattinata del 10 febbraio, presso il monastero di Bergamo ha avuto luogo una riunione inconsueta. Tre frati e quattro clarisse si sono incontrati in forza di unidea, di un mandato, ricevuto dal Definitorio della Provincia e dalle Madri dei monasteri lombardi. Lobiettivo di questo convegno mattutino era quello di esplorare la possibilit di una collaborazione frati/clarisse nellanimazione vocazionale, nel contatto con la realt giovanile. Il gruppo che in tal modo si raccolto comprendeva i frati incaricati di questo, fra Giambattista Delpozzo, fra Matteo della Torre e fra Enrico Russotto e una sorella per monastero, suor Chiara Beatrice, dal monastero di Milano, suor Emanuela Roberta, Lovere, suor Chiara Gioia, Bergamo e suor Chiara Amata, Bienno. La celebrazione dellOra Terza ha dato avvio ai lavori. Dopo che tutti ci siamo presentati stato messo a fuoco in poche parole il percorso che ha portato al formarsi di questa strana commissione, a partire da unidea nata nellAssemblea Federale 2012. Il secondo passaggio stato il racconto, la messa in comune delle esperienze e iniziative che ciascuno di noi poteva presentare, rendendo in tal modo possibile la condivisione di pensieri e speranze. Naturalmente lesperienza dei nostri fratelli in questo ambito assai pi vasta e variegata della nostra di clarisse, ma lo scambio stato interessante da entrambe le parti. Lordine del giorno prevedeva che tentassimo di condividere qualcosa sul nostro modo di guardare alla realt giovanile di oggi e qui emerso il problema probabilmente pi spinoso: la difficolt di contattare i giovani e le giovani, che oggi navigano su altre rotte rispetto a quelle che noi viviamo e proponiamo. Sta di fronte a noi la sfida dello stile comunicativo col quale ci presentiamo, che talvolta pu essere non adatto a creare attenzione, interesse, prima ancora che ascolto. Abbiamo quindi deciso che il primo nostro passo sar quello di riflettere, di approfondire la nostra formazione nellambito di diverse modalit comunicative che potremmo far nostre. Ci siamo quindi ripromessi di scambiarci il materiale che troviamo sugli stili comunicativi, con un occhio di riguardo a quanto ci insegna a questo proposito papa Francesco. Tenere conto delle differenze e ricchezze delle rispettive forme di vita, tenere sempre conto sia di Francesco che di Chiara nel nostro parlare ai giovani ( e non giovani), sono alcune delle avvertenze formative che abbiamo potuto raccogliere per noi, con lintenzione di farne tesoro. Vorremmo, se possibile, elaborare uno stile nostro, un modo di pensare condiviso, e prestare sempre attenzione e collaborazione ai percorsi eventualmente avviati. Il cammino futuro di questo nostro gruppo di incontro non scontato: abbiamo fissato un altro appuntamento per maggio e allora potremo verificare quanto questo nostra cooperazione possa funzionare, possa essere davvero formativa e fonte di speranza. I lavori sono continuati per tutta la mattinata, con unappendice dopo il pranzo squisito che le sorelle di Bergamo ci hanno offerto. La prossima volta ci incontreremo presso le sorelle di Milano.

    Incontro di pastorale giovanile e vocazionale tra frati e sorelle povere

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 15

    Cermenate 2 febbraio 2014

    Giovent Francescana di Lombardia

    Tentazione o occasione?

    Uniti nelle gioia, ancora una volta. Lesperienza che ha accomunato i gifrini lombardi stata quella del ritiro regionale davvento a Cermenate (CO). Le fraternit di Milano S. Francesco, Milano S. Antonio, Monza, Oreno e Brescia si sono riunite lo scorso 2 febbraio per condividere momenti di preghiera, riflessione e allegria. A guidarli nella riflessione stato lintervento di Fra Alberto. Il tema del ritiro stato deserto, tentazione, occasione. I giovani della Gi.Fra si sono interrogati su come riuscire ad essere docili allo Spirito. Il Vangelo scelto per la meditazione stato quello delle tentazioni di Ges nel deserto (Mt 4,1-11). La lectio stata condotta in maniera alternativa: Fra Alberto ha chiesto ai ragazzi, divisi in gruppi, di preparare le domande da porgli in modo da poter indirizzare il suo intervento verso ci che li interessasse di pi. Sono poi stati allestiti tre spazi, in ciascuno dei quali si rifletteva su una specifica tentazione. La prima provocazione del diavolo nei confronti di Ges quella della richiesta di trasformare i sassi in pane. Con la consapevolezza che la vera ricchezza non si trova nel possedere tutto ma nel condividere ci che si ha, la riflessione guidava a imparare a riconoscere le qualit che ciascuno ha per metterle a disposizione degli altri. Con la seconda tentazione il diavolo chiede di buttarsi gi dal pinnacolo del tempio. La meditazione guidava a fidarsi di Dio e vederlo non come oggetto delle nostre condizioni ma come Colui che ha un disegno su ciascuno. La terza tentazione quella che promette gloria e il possesso di tutti i regni del mondo. Le parole consegnate invitavano a riflettere su come non fosse il potere mondano a salvare il mondo ma il potere della croce e dell'umilt. Tutto pu diventare momento di occasione, anche la tentazione spiega Fra Alberto se manca l'occasione non posso imparare a rispondere al male col bene. In conclusione i Gifrini sono stati invitati a pensare a un gesto, un segno, una scena, un'immagine, un oggetto che potessero riassumere il messaggio della giornata. Ogni gruppo ha sfoderato al meglio la propria fantasia. La giornata fraterna si chiusa con un autentico momento di comunione vissuto nella celebrazione della Messa.

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 16

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 17

    Fr. Pietro Pagliarini

    Con Francesco in Marocco

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 18

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 19

    Milano s. Antonio Bollate

    Sinfoniche fragilit

    Vengono i magi da lontano e portano doni. Vengono dalle loro terre portando le loro storie custodite in preziosi scrigni, seguendo la cometa accordano il loro passo, come musicisti seguendo le note sul pentagramma del cielo. Accordano i loro passi, i loro cuori, i loro occhi, fissando lastro che luminoso traccia una direzione nelle loro notti verso una meta comune: un tenero Bambino. Solo davanti alla Fragilit il loro passo si arresta e riescono ad aprire i loro scrigni per lasciar vedere ci che custodiscono. Non al re potente ma la re fragile hanno potuto donare il meglio delle loro terre, delle loro vite. Nei giorni seguenti lEpifania una particolare carovana venuta a far visita alla fragilit che la nostra mensa accoglie. Non giunta a dorso di cammello ma su furgoni blu. Detenuti, educatrici, volontari e agenti del Carcere di Bollate sono venuti a farci visita e ad allietare il nostro pranzo. Hanno apparecchiato, hanno servito ai tavoli, hanno accolto i nostri amici e li hanno intrattenuto con la loro musica . E proprio come i magi hanno portato preziosi doni a simboleggiare il bene che li abita e che hanno voluto condividere. Estato un momento gioioso e fraterno che ha sorpreso i nostri ospiti donandogli serenit e gratitudine E stato dono prezioso perch condiviso Fare il bene fa bene! Come sin-fonia, insieme di voci, lasciamo risuonare qui di seguito le voci di alcuni amici che hanno vissuto questo momento. La II C.R. di Bollate ha organizzato una giornata di volontariato alla quale hanno partecipato, oltre agli educatori del III e VII Reparto, volontari del carcere e 13 detenuti, alcuni in permesso premio, altri con la scorta, in permesso di necessit. presso il Centro S. Antonio in via Farini con la collaborazione di Fra Massimo Cocchetti. Nel corso della giornata le persone provenienti dal carcere hanno aiutato i volontari della mensa dei poveri durante il consueto pranzo giornaliero e nelle attivit preparatorie. Alcuni detenuti hanno aiutato in cucina, altri hanno accompagnato il pranzo con canti e musica ed altri hanno distribuito doni che erano stati acquistati con una colletta tra i detenuti dei due reparti coinvolti nelliniziativa e con donazioni dei volontari e del personale penitenziario. Liniziativa era nata dalla volont dei detenuti di mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie risorse in attivit utili alla comunit anche in unottica di riparazione del danno fatto alla societ. A conclusione della giornata i detenuti hanno dichiarato che liniziativa stata molto intensa e coinvolgente, ripromettendosi di rinnovare questesperienza anche a livello individuale, utilizzando i loro permessi premio. M. una volontaria di Bollate

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 20

    Una piccola sorpresa. Questo doveva essere il consueto appuntamento di sabato scorso alla mensa S. Antonio di via Maroncelli a Milano. E veramente cos stato. Ci hanno fatto compagnia durante il pranzo alcuni amici della casa circondariale di S. Vittore intrattenendoci con brani di musica anni 60-80 e anche con qualche passo di ballo fuori programma, tanto grande stata la simpatia che hanno suscitato nei commensali che giornalmente si recano presso quei locali. E bello potersi sentire uniti e sorridere anche quando la situazione della tua vita vorrebbe il contrario ed bello capire come per fare ci basta veramente poco. Una voce intonata, una chitarra e voil per incanto tutto dimenticato, anche se per poco. La vita, del resto, fatta di momenti. Un sentito grazie, dunque, a chi ha permesso tutto questo ed un caloroso abbraccio ai nostri amici che, pur essendo loro stessi in difficolt, non hanno rinunciato a portare un po di serenit a tante persone bisognose di pane sicuramente, ma anche di tanto affetto. M.

    Non ci sono parole per descrivere lemozione che ho provato: servire un piatto e una

    bevanda a delle persone bisognose, stato un impatto emotivo che mi ha riempito il cuore. Devo dire che pi volte nel contatto umano con il mio simile ho trattenuto a stento le lacrime. Unesperienza per me talmente importante e positiva che spero di ripetere molto spesso, ne avrei tanto bisogno, forse pi di coloro che vivono il disagio quotidiano. Ho trovato nello sguardo delle persone conosciute: richieste daiuto, di contatto umano, di dialogo. Mi ha colpito la velocit di alcuni di loro nel consumare la bevanda appena versate per averne ancora una e poi unaltra ancora. Emozioni sconosciute sono riuscite a trapelare in qualche lacrima ribelle rigando il mio viso. Ho capito che i veri problemi sono allesterno delle mura, ho capito che basta poco per regalare un sorriso, ho capito che . La vita qualcosa di bello sempre e comunque! Auguro ad ogni mio compagno di provare almeno una volta lemozione che ho provato io in una giornata dedicata a persone pi bisognose di me, pensavo di dare qualcosa e invece o avuto tantissimo.

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 21

    Questa esperienza mi ha fatto rivivere dei momenti brutti della mia vita. Sono stato abbandonato all et di 13 anni per cui potr capire cosa ho dovuto passare, e una di quelle cose che mi sono mancate proprio il piatto di pasta , anche per quello che iniziai ad andare a rubare e a drogarmi, dai non voglio parlare di me! Nonostante questo stata una giornata fantastica. E stato fantastico aiutare chi come me ha bisogno di aiuto, infatti dopo quella giornata trascorsa in mezzo alla gente povera, non smetto di pensare a quando mi venga data la possibilit di fare del volontariato, mi piacerebbe veramente sopra ogni cosa. La cosa che mi piacerebbe di pi in assoluto fare volontariato presso le ambulanze, soccorrere la gente di notte, fuori dalle discoteche, quelli che vivono come vivevo io un tempo non troppo lontano. Li capisco, capisco cosa possono passare , Mi piacerebbe tanto arrivare il pi presto possibile su un luogo di un incidente ed essere fondamentale nel salvare vite umane e anche aiutare i barboni con qualcosa di caldo negli inverni bui e gelidi. Io ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire essere senza un tetto negli inverni gelidi, tragico. In questa giornata ho capito per cosa sono fatto realmente, per aiutare gli altri,[] mi rimasto impresso il volto di quella gente affamata che faceva come un sospiro di sollievo, avendo un piatto di qualcosa da mangiare di caldo, mi rimasto impresso il calore che emanavano loro quando abbiamo cantato e quando con gioia li servivamo, mi rimasto impresso voi educatrici soddisfatte del buon risultato e del buon lavoro che insieme agli agenti abbiamo svolto. Vorrei aprire una parentesi per gli agenti, sono stati straordinari nel non metterci in difficolt, ci anno fatto sentire delle persone normali, quello che siamo veramente Il mio pi sincero ringraziamento va a lei dott. M. per avermi regalato un po di umanit, che rinchiuso dalla mattina alla sera in carcere, ti manca proprio, e della splendida giornata che mi ha regalato. Grazie ancora!

    DBM

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 22

    GRAZIE! Carissimo sconosciuti anonimi, ma significativa la vostra presenza tra noi sconosciuti anonimi: INSIEME nellessere voi caritatevoli a tendere la mano e donare a che in difficolt vuol dire dare la felicit. Non era solo la musica molta, allegra, popolare, moderna era la solidariet umana, lo stare insieme. Ecco, cos, Grazie! Labbiamo visto. A tutti un abbraccio Vi vogliamo bene Noi per voi Grazie Carissimi.

    B.

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 23

    Nazareth

    Fr. Luca Panza

    Ritorno a Nazareth

    NellAntico Testamento non vi traccia e quando viene menzionato nel vangelo di Giovanni per farne una battuta, di quelle un po taglienti: Nazareth, un villaggio da niente; uno di quei posti da cui non pu venire nulla di buono, figuriamoci se vuole andarci Dio. E restarci per 30 anni. Gi, 30 anni perch tutto questo tempo? Perch ci ha messo tanto? Poi solo altri 3 ed gi finito tutto. E di Giuseppe che ne stato? quando, perch sparisce cos nel nulla? Era solo una comparsa o scompare per far apparire una paternit pi grande? Nazareth, dove il cielo azzurro, pi che blu. Nazareth di Galilea: non Betlemme, non Gerusalemme, non ha leccezionalit, la visibilit della Giudea. Niente Tempio qui, niente monte su cui innalzare, sanguinante damore, il Corpo; nessuna stella cometa ad illuminare il punto preciso, nessun sapiente venuto apposta da lontano per ammirare questo prodigio di ragazzo, divino s, ma che avr pure lui dovuto fare i conti con la pubert, con il sudore e la sete, con gli scherzi tra compagni di gioco, con domande come: Ma io in realt chi sono? cosa desidero davvero? A pensarci bene, incredibile che Ges sia nato e che sia risorto, ma forse ancor pi incredibile che sia cresciuto. E cresciuto come ciascuno di noi, nella normalit. Eppure della sua infanzia-adolescenza-giovinezza non sappiamo praticamente nulla: lunghissima zona dombra, dove qualcosa di inafferrabile si nasconde nel quotidiano e vi trova riparo. Limmaginetta classica della Sacra Famiglia, con Ges biondino occhi azzurri che aiuta san Giuseppe nella falegnameria e Maria alle spalle, tutti e tre con laureola, ci ha fatto immaginare un quadretto da paese del mulino bianco, dove la vita scorre serena, tra vicini onesti e lavoratori come te Ma dov casa tua, non detto che sia il luogo pi sicuro. Nazareth pericolosa: devi starci alla larga, fuggire in Egitto finch non muore il violento di turno. Nazareth accogliente? S, se stai attento a come parli, perch i tuoi compaesani, solo per quel che dici, potrebbero trascinarti in cima ad un precipizio e buttarti gi. A questo punto ci vuole davvero -ma davvero- un angelo, che ti raggiunga deciso e ti dica: Tu non sei un rifiutato, tu non sei pi unabbandonata. E contro ogni minaccia io ti far fiorire. Le due chiese comunicanti allinterno della Basilica dellAnnunciazione si fondono insieme attraverso un grande oculo centrale aperto sopra la Grotta, incoronato da una cupola dalla forma pi innocente che un architetto potesse disegnare: una corolla di giglio rovesciata. Tra quei petali, una decisione che segreto e rivelazione insieme. Nazareth, in ebraico la fiorita, perch nel quotidiano che si muove il Mistero. E comincia a schiudersi.

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 24

    Forse allora in quei 30 anni Dio ha fatto una sola, semplice cosa: si dato del tempo. Tutto il tempo necessario perch il fiore diventasse frutto. Vieni e vedi la provocazione con cui Filippo risponde alla battuta di Natanaele. Qualcuno lha preso cos in parola da partire e, giunto a Nazareth, ci racconter ora cosa vedono i suoi occhi. Con la complicit di unaffettuosa sorella, abbiamo contattato il nostro fra Luca Panza, che ci risponde tra un sorriso via Skype e qualche mail scritta rubando sonno prezioso a chi un fuso orario pi avanti e al mattino deve alzarsi presto - molto presto - per aprire una porta. Non una porta qualsiasi. Eccomi qui passato poco pi di un mesetto, ma devo dire che gi mi trovo bene. Sono nella fraternit di Nazareth, Custodia di Terra Santa (le fraternit internazionali sono composte da frati di tutto il mondo) e con me, bergamasco, ci sono due frati napoletani, un croato, un brasiliano, un indonesiano, due spagnoli, uno del Venezuela, due arabi, un libanese e infine il nonno Matteus australiano, qui da ventanni Poi aggiungi una serie di frati che vanno e vengono, chi per servizio temporaneo, chi in prestito, chi come volontario... sempre un viavai di gente! Perch proprio - perch ora - in Terra Santa? Beh, direi che c stato un cammino di confronto e di stupore! Facciamo allora un passo indietro... Sono assente (se cosi si pu dire) dal mio Presezzo ormai da quasi ventanni. Sono entrato in convento nel settembre 1994 e la mia formazione, nel pra- tico, cresciuta nellambito caritativo sociale, da- gli Spedali Civili di Brescia in aiuto ai cappellani nei reparti di pediatria e traumatologia, a Saiano per sette anni in un camper girando in lungo e in largo per incontri, aiuti alle parrocchie, missioni al popolo, presenza e ascolto in un servizio di strada, poi Monza, e per sei anni con i miei personaggi sai, quando non vai pi in strada, la strada viene da te... Milano Centro SantAntonio... tutto questo per dirti che arrivando in terra straniera cambia- to totalmente il servizio che sempre avevo svolto e capisci quanto uno straniero pu provare, appunto, vivendo in terra straniera. Lontano da casa, affetti e legami, ti ritrovi improvvisamente in mezzo a lingue, usanze, cibi e sapori diversi

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 25

    uno fra tutti? Aaaah il caff!! Ma ho provveduto subito a mettere in regime la vecchia macchinetta che si trova qui in convento e ora devo dire che faccio concorrenza alla Illy! Insomma, non cosa facile: terra s bella, ma se ci devi vivere...

    Dicevi prima che l a Nazareth sei chiamato ad un servizio totalmente diverso. Raccontaci la tua giornata-tipo. Svolgo la mansione di secondo sacrestano (siamo in due che ci alterniamo nei diversi turni di servizio). Le giornate iniziano alle 5.00 con lapertura della Basilica dellAnnunciazione; ore 6.00 lodi, 6.30 Messa della fraternit e dalle 7.00 fino alle ore 12.00 san- te Messe per i gruppi (una ogni ora); poi, dopo la pausa pranzo, nuovamente si riprende, dalle 14.00 fino alle 18.00. Tre sere a settimana - dalle 20.30 in poi - Rosario, Adorazione e al sabato sera fiaccolata con la Madonnina... il tutto per tutto lanno

    Sei appena tornato da una settimana di esercizi. Gi non capisco se continuano a mandare me per farmi conoscere un poco di frati, o se perch la non voglia... (in questo non c nazionalit che tenga: siamo uguali!!) Battute a parte, fra Andrea Stefani della provincia Romana ha tenuto il corso e il tema - guarda caso - era lEsodo, Abramo bello! Ha toccato punti importanti e vicini a quanto ora sto vivendo: il cammino, lapertura di cuore, lobbedienza e lignoto: partire senza sapere dove andare, riprendere il viaggio verso unaltra terra, uscire da se stessi, affidarsi e affidare al Signore la tua vita pellegrini e itineranti costantemente in movimento. Quindi non un semplice partire qualcosa di pi, ripartire dalla propria storia e chiedersi: quando abbiamo incontrato Dio? Con quale

    esperienza? Quali valori e quali limiti ci portiamo con noi? Abbiamo continuamente inciampato, ma la grazia ha agito continuamente... La fede aumenta nel momento in cui noi seguiamo lindicazione dellesodo, del pellegrinaggio, del muoversi: esci dalla tua terra e va dove Io ti indicher... impara a fare cose che non hai mai fatto! E allora scopri che la chiamata del Signore allinterno di un cammino gi cominciato, la seconda partenza (una seconda

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 26

    chiamata): obbedire a Dio su un percorso gi tracciato, un ascolta- re che fa la differenza Se rimanete nella mia parola conoscerete la verit e la verit vi far liberi.

    Cosa hai visto finora della Terra Santa? Non avendo per ora un giorno particolare di uscita (di fatto poi ho solo delle mezze giornate in cui sono libero), non sono andato in nessun posto particolare, a parte il Santo Sepolcro e direi che proprio il luogo che custodisco dentro di me pi gelosamente, perch - se cosi si pu dire - nato tutto li: la famosa seconda chiamata. Comunque ho preso la patente, perci posso guida- re e perdermi in quel di Israele!

    Ti stata richiesta una preparazione specifica in questi ultimi mesi? Pi che preparazione teorica, sono stato in loco dallagosto del 2012 fino a ottobre, per osservare e fare un minimo di esperienza. Per la lingua, spizzico un poco di inglese, giusto giusto quanto serve per far terminare la messa in orario ma per ora non un problema: ci si intende. Io sono comunque avvantaggiato: qui in Terra Santa (e in tutte le fraternit) la lingua ufficiale litaliano. E direi che per ora sono gli altri frati che stanno imparando un poco di bergamasco! Penso per che, al di l di tutto questo, la cosa che aiuta a far crescere sia la fraternit, che davvero luogo dove uno pu incontrare e essere incontrato, dove ci si pu aiutare sinceramente accogliendo le diversit che abitano dentro e fuori di noi e che qui (pi che in altri luoghi) si toccano e si sperimentano con la propria persona... Eppure, malgrado il fegato alle volte ne risenta, bello!

    Un consiglio per chi volesse intraprendere un viaggio in questi luoghi santi? Di avere unapertura di cuore grande e una guida che sappia parlare non solo dei luoghi, ma anche di un Ges che qui passato e passa ogni qual volta qualcuno lo desideri incontrare; suggerisco poi di non fermarsi alle solite beghe dello status quo, ma di andare oltre e aprire gli occhi sulle grandi meraviglie che il Signore pu fare. E per chi non avesse la possibilit di intraprendere un viaggio... beh... direi che il Signore c anche a Presezzo senza fare tanta strada! Davanti alla Grotta dellAnnunciazione, il luogo pi intimo della Basilica (quello dove ci si vorrebbe fermare a lungo, ma spesso c coda e si pu sostare solo per un breve momento in ginocchio) ti sembra di riscontrare pi devozionalismo o pi fede?

    Dipende. Qui i polacchi usano solitamente cantare alla Vergine; coreani, filippini e indiani, si limita- no a un inchino alla grotta; giapponesi foto alla grande! e anche loro passaggio veloce di devozione; i russi ortodossi si fermano a pregare o a canta- re.

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 27

    Italiani e francesi alle volte - e se c la possibilit - recitano il rosario. A volte gruppi di peruviani o di brasiliani si mettono invece vicino alla statua della Madonna che sotto il porticato della basilica e cantano.

    Ma tu come te la immagini Maria di Nazareth? Come una fanciulla semplice e limpida, servizievole e attenta, delicata, con un sano timore e che ha saputo accogliere quel Qualcuno che ora parte della mia vita.

    Non c nessun luogo legato pi di Nazareth alla figura di san Giuseppe. Ma dellumile fa- legname non si rischia spesso lo stereotipo da immaginetta o la dimenticanza? Ma sai... San Giuseppe anche io ho imparato a conoscerlo in questo luogo e comunque, vedendo i gruppi che arrivano, direi che la dimenticanza pi italiana, perch portoghesi, brasiliani, indonesiani, ecc. lo cercano... Forse visto, percepito in un altro modo: colui che accoglie nel silenzio, che protegge e mantiene la sua casa, la famiglia... una figura preziosa.

    Contatti con la popolazione locale? Non ne ho molti; proprio per il ruolo che ho, direi che incontro tutto il mondo che viene da fuori: pellegrini su pellegrini, ma il pi con i preti che si avvicinano per le celebrazioni. La Basilica di Nazareth per anche parrocchia: ci sono due parroci e circa 7000 arabi cristiani, una scuola che punta alla convivenza tra arabi musulmani e cristiani con circa 1800 studenti dalle medie alle superiori (e, da quello che mi risulta, per ora tutto procede nel bene).

    E gli arabi cristiani come vivono a Nazareth? Qui la comunit parrocchiale molto vivace e intensa, le sante messe sono molto partecipate: ce n una prefestiva in grotta ed stracolma di gente; due messe la domenica mattina a san Giuseppe e in Basilica superiore, anche queste piene e partecipa- te, e la sera in grotta idem... Questanno da calendario i matrimoni saranno 35, mentre lo scorso anno sono stati 48 matrimoni Direi che qui i cristiani (parlo della Galilea, e in particolare di Nazareth) stanno abbastanza bene economicamente: si va da uno stato medio alto ci sono s problemi, ma pi legati a problemi sociali, che di rapporti tra religioni diverse. (La parte palestinese invece non la conosco ancora, ma l non se la passano bene.) Direi che sono famiglie normali, con i loro proble- mi di famiglia normali. Da Nazareth pu mai venire qualcosa di buono? Come commenteresti questa frase del Vangelo?

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 28

    Allepoca Nazareth era un piccolo villaggio non mi addentro in discorsi particolarmente teologici dico solo che alla luce di oggi, Nazareth ha regalato lannuncio pi bello per la storia dellumanit: langelo ha annunciato a una fanciulla la venuta di un Uomo, Ges, proprio dove nulla di buono poteva avvenire. Quel nulla oggi, per chi crede il tutto, e per chi non crede fonte di discussione... Nulla doveva avvenire, eppure anche oggi tutti ne parlano...

    Nazareth per anche la citt del rifiuto... pi facile essere profeti in Italia o l? Sai...quello che mha spinto e la motivazione per cui son qua la semplice presenza e il servizio che mi viene chiesto, c poco da parlare per vero: nessun profeta ben accetto in patria ed pur vero che qui la nostra presenza come custodi di questa Santa Terra (se pur con equilibri molto delicati) pi che mai viva.

    In questo luogo dove lAngelo port lannunzio a Maria vi ricordo tutti e affido a Maria tutte le vostre intenzioni. Grazie ancora e ciao.

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 29

    FilmiAmo Scheda a cura di Fr. Davide Sironi Still Life di Uberto Pasolini Drammatico Durata 87 min. Gran Bretagna Italia 2013

    Still life

    In un comune nella periferia di Londra un impiegato, John May, si occupa di garantire una celebrazione funebre dignitosa alle persone che muoiono sole. Da pi di ventanni svolge questo servizio con dedizione e meticolosit cercando di contattare i parenti dei defunti e di renderli partecipati delle esequie, che segue personalmente curandole nei dettagli perch siano il pi possibile umane. Il piano comunale di taglio dei costi prevede il taglio dei rami secchi: quindi del lavoro di John, che chiede di potersi occupare dellultimo caso. Inizier un viaggio che lo porter a incontrare persone, ad aprirsi a nuove sensazioni, gusti ed emozioni. C ancora vita.

    Premio per la miglior regia allultima Mostra Internazionale dArte Cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti questo secondo film di Uberto Pasolini, di cui sceneggiatore, regista e produttore, un gioiello da vedere e conservare. Si pu realizzare un film cos intenso, commovente, delicato e umano, trattando un tema problematico e spesso rimosso come la morte e le sue conseguenze? S, si pu. Quando c unidea originale, una passione per il cinema dautore, una sensibilit per le questioni fondamentali della vita e dunque anche per la sua fine. Uberto Pasolini sorprende con la storia di questo piccolo uomo dal viso placido, dagli occhi trasparenti, solo nel suo ufficio grigio, solo nella sua casa anonima e spoglia, che dedica tutto il suo tempo per svolgere il suo lavoro con precisione e interesse. Ha il compito, da parte del Comune, di tumulare persone defunte ritrovate sole e che sembra non abbiano parenti che si occupino di loro. Persone sole e dimenticate. La procedura si potrebbe svolgere in maniera rapida e sbrigativa, come suggerisce il rampante dirigente comunale, invece John May vuole rendere lestremo saluto un momento partecipato, un ricordo sentito. Contatta tutte le persone che hanno avuto un legame con il defunto per invitarle al funerale, che lui stresso organizza nei minimi particolari. Prepara anche il discorso commemorativo cercando di raccontare le qualit di persone conosciute solo attraverso i pochi oggetti ritrovati nelle loro case. Il suo impegno non riscuote successo: sempre solo ai funerali. In fondo un fastidio ricordare, fare i conti con il passato e con il presente, guardare alla morte come parte della vita.

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 30

    Meglio non vedere, non ricordare, seppellire tutto. Forse la lieve malinconia, che segna il volto e la postura di John, la conseguenza di queste esperienze di estremo abbandono, di rabbie che neanche la morte riesce a placare. Lambiente dove si muove sembra disabitato, avvolto da unumidit, da un pallore che rende tutto omogeneo, indifferente. Dopo il licenziamento John non lascia incompiuto il suo lavoro e chiede al dirigente comunale di potersi occupare di Billy Stoke, un uomo vagabondo, alcolizzato, ma con un passato avventuroso e pieno di relazioni. Riesce a rintracciare la seconda compagna, un collega di lavoro, un compagno dellesercito e la figlia Kelly, nata dalla sua prima relazione con una donna ormai defunta. John viaggia, si apre a esperienze inconsuete, rompe la sua routine, vede luoghi e colori nuovi, assaggia cibi diversi, gusta sfumature sorprendenti della vita. Soprattutto sorride a Kelly. Si apre la possibilit di un domani condiviso. John sembra rompere la sua incolore abitudinariet, ma dietro allapparente esistenza grigia e triste c un uomo che vive per laltro, che fa della meticolosit una forma di responsabilit per il valore della vita, fino al suo atto conclusivo. Nei piccoli gesti di accudimento per sconosciuti ormai morti, rivela il suo amore per lesistenza, per luomo. John conserva in un grande album le fotografie di tutte le persone che ha accompagnato nellultimo tratto dellesperienza terrena: volti sconosciuti e ormai cos di casa. La memoria della propria famiglia. Uberto Pasolini con bravura e un tocco delicato narra una vicenda piccola e cos grande perch fa riflettere sul senso del vivere e del morire. Con uno stile essenziale, che evoca i grandi maestri del cinema neorealista, ci consegna il personaggio maestoso di John May un memorabile Eddie Marsan che ci ricorda come per conoscere una persona occorre andare al di l di ci che si vede, di quello che fa, conta come e per chi lo fa. Still life comunemente tradotto con natura morta, cos potrebbe intendersi la vita di John, apatica, contaminata dalla morte, vita non vissuta. Ma letteralmente in inglese still life significa ancora in vita: nonostante le apparenze c ancora vita nelle vene di John May. Cos ha dichiarato il regista: Una figura come quella di John May diventa strumento per un omaggio al valore della vita. Dopo il viaggio sulle tracce di Billy Stoke, dopo aver conosciuto Kelly, John corre, forse per la prima volta, perch c il desiderio di preparare un incontro. Ma la vita sorprende. Eppure niente gli pu togliere il sorriso. I frutti del bene seminati nel nascondimento non si vedono, ma ci sono e sono eterni.

  • Anno XXXVI n. 241 - Febbraio 31

    Notizie di Casa

    A cura di fr. Enzo Pellegatta

    11 Sabbioncello di Merate (LC) 10-15 Rezzato (BS) 15 Milano S. Angelo 17-20 Peschiera del Garda (VR) 24 Cividino (BG) 21-28 Milano

    Febbraio Nel locale Convento il Definitorio si riunisce per il suo VI Congresso. Nel convento di san Pietro fr. Federico Righetti guida il corso di Esercizi spirituali proposti in stile ignaziano. Il decano della Provincia fr. Anacleto Mosconi celebra il suo 99 compleanno. Nelloccasione desidera segnalare a tutti i frati un libro che recentemente ha dato alle stampe, il volume Presenza Francescana sul Garda. Cos egli lo presenta: E la prima pubblicazione di un testo INTERPROVINCIALE che inizia la conoscenza delle fraternit che costituiscono la nuova grande Provincia.

    17-20, Peschiera del Garda: ha luogo il terzo incontro di formazione per i guardiani OFM del Nord Italia, per la Provincia di Lombardia partecipano: fr. Renato Beretta, fr. Illuminato Colombo e fr. Paolo Ferrario. 24, Cividino: nel pomeriggio si celebrano i funerali del sig. Giuseppe Tengattini, detto Baco, che per tanti anni stato collaboratore dei frati. Curia Provinciale: il Consiglio di Cooperazione si riunisce per il secondo incontro.

    La domanda di fondo che a questo punto emergeva, risuonava preziosa e illuminante: Questo scollocamento e collocamento dal centro alla periferia, possiamo prenderlo come prospettiva unificante dei cambiamenti in atto e di quanto di nuovo si muove tra...Nel lungo spazio di condivisione e di discernimento che si aperto, la prima cosa da sottolineare e da comunicare a tutti certo la constatazione comune dellaprirsi di una fase nuova nel cammino unitario: con la presenza del Delegato generale, fra ...Dentro quindi questo cammino di anni che come Province stiamo facendo, cammino che ha comportato e comporta la collaborazione di tutti i frati a tutti i livelli (pensiamo agli incontri di FoPe interprovinciali, a quelle Case non solo di Formazione che...carattere interprovinciale, agli incontri di formazione per i guardiani, alle commissioni di lavoro interprovinciale, alle Assemblee dei Definitori, e agli incontri tra i 6 Ministri), ora disponiamo di un elemento in pi per poter vivere questo cammin...Come ulteriori spunti di riflessione per aiutarsi a guardare alla nostra realt con gli occhi giusti, sono stati recuperati anche i quattro importanti criteri di discernimento che papa Francesco pone nella Evangelii Gaudium ai n 222-237: il tempo superiore allo spazio, lunit prevale sul conflitto (quindi: non si deve rimanere intrappolati nel conflitto che comunque va affrontato), il tutto superiore alla parte e alla somma delle parti (quindi: allargare lo sguardo e decentrarsi, per vedere diversamente e meglio), la realt pi importante dellidea.Lo spazio di confronto e di discernimento comune ha quindi affrontato pi specificamente i temi 2 e 3 dellOdG relativi alla collocazione delle Case formative e alla proposta per la Fraternit di Evangelizzazione e Missioni al Popolo. Ci si rendeva co...Nellaggiornare la Mappatura delle case secondo gli ultimi sviluppi in ciascuna Provincia emergevano poi alcune domande ineludibili, soprattutto a partire da quella prospettiva del privilegiare le marginalit che abbiamo raccolto da papa Francesco: ...Il lavoro di comprensione e di discernimento stato quindi aggiornato al prossimo incontro, che sar a Baccanello nei giorni 14 e 15 aprile.