Notiziario 246 - Frati Minori di Lombardia

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    Anno XXXVI n. 246 Luglio Agosto Settembre 2014

    NOTIZIARIO

    Provincia di Lombardia S Carlo Borromeodei Frati Minori

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    Nutrire il pianeta. Energia vitale Condividendo con tante altre persone il tema scelto per Expo 2015, ci lasceremaccompagnare visivamente dalle copertine del nostro notiziario, attraverso i dipinti e le raffigurazioni che stannosotto i nostri occhi durante i nostri pasti.Il refettorio non per i frati solo luogo di nutrizione ma di convivialit, scambio, dialogo e perch nocontemplazione. Non siamo solo ci che mangiamo ma siamo anche ci che contempliamo e ci nutriamo anche ddialogo e bellezza; alla luce della Parola possiamo allora gustare un sapore nuovo in ci che mangiamo e scoprircosa davvero d energia alla nostra vita.

    Ultima Cena Anonimo area lombarda, sec.XVII, olio su tela, Convento S.Antonio Milano

    Dalla cupa penombra dellarchitettura che fa da sfondo, emergono Ges e i Dodici, seduti intorno alla tavoladellUltima Cena. Dalla figura di Ges che campeggia al centro dellassemblea, ha origine un movimento chattraversa le figure dei discepoli fino a raggiungere lo spettatore a cui lasciato un varco per permettergli diassistere alla scena. Alle spalle dei commensali, si muovono nella penombra tre figure femminili che servono tavola. Il colloquio degli apostoli si articola variamente tra le figure, da cui resta escluso Giuda, avvolto nel mantgiallo alla destra dello spettatore. Dalla parte opposta del tavolo il Discepolo amato (antitesi di Giuda) poggia icapo sulla spalla del Maestro. Ges benedice la tavola e lagnello arrostito che diviene fulcro non solo della festma anche della composizione. Lagnello pasquale al centro dellasse verticale della composizione su cui sdistribuiscono, dallalto in basso: la persona di Ges, un pane coperto da un tovagliolo, lagnello pasquale, un altropane su un piatto e ai piedi della tavola il vino in una fiasca in vimini, tenuto al fresco in un bacile.Il vino, il pane e lagnello simboli eucaristico-pasquali rimandano direttamente alla persona di Ges, vero agnellovero pane. Questa serie di elementi allineata verticalmente verso lo spettatore invitandolo a prendere parte a ciche sta succedendo. Questo invito ulteriormente sottolineato dallo spazio che si crea tra i due discepoli in primopiano e dal pane sul piatto che sembra essere stato preparato per chi si affaccia alla scena, strumento e simbolo dcondivisione.La centralit dellagnello sottolineata anche dal chiarore della tovaglia, e dalla direzione dei coltelli appoggiatsulla tavola.Giuda colui che si esclude dalla comunione con il Maestro, cos non solo volge lo sguardo altrove, ma sotto itovagliolo al posto del pane c la borsa dei denari per saziare altra fame. Ai piedi di Giuda, riverso nel bacile stinutilizzato o caduto un calice di vetro. Giuda non mangia e non beve altro che vuole assaporare.In basso nellangolo a destra un cagnolino rivolge il suo sguardo allo spettatore, riportandoci al livello deicagnolini che stanno sotto la tavola del padrone in attesa che cada qualcosa da poter mangiare.

    Fr. Carlo Cavallari

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    Indice

    Consiglio di Cooperazione Provincie Nord Italia 4Bardonecchia 25-29 settembre 4Calusco dAdda 6 settembre 7

    Arco di Trento 9 settembre 10

    Dalla Provincia 12Festa della provincia di Lombardia Dongo 12

    Testimonianze di Vita Fraterna 19Ordinazioni diaconali 19

    Monastero Cademario 21OFS e GiFra 27Eremo San Michele 29La vigna 31

    FilmiAmo 34

    Notizie di Casa 36

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    Consiglio di Cooperazione Province Nord Italia

    Bardonecchia

    26 Agosto2014

    Presiede lincontro Fr. Massimo Fusarelli. I Ministri sono tuttipresenti: fr. Bruno Bartolini, fr. Francesco Bravi, fr. Francesco Patton,fr. Antonio Scabio, fr. Maggiorino Stoppa, fr. Mario Vaccari.Alle 11.10 iniziamo la sessione di Consiglio, nel tempo occupatodallincontro dei Gruppi Misti durante la Assemblea Definitri che sista svolgendo dal 25 al 29 agosto.Viene concordata la sospensione del CdC previsto a Verona per ilmese di ottobre, a motivo dei 3 incontri che il Consiglio avr adistanza di pochi giorni a breve: oltre al presente incontro, anche il 6 e9 settembre.Nome della Provincia : Fr. Massimo Fusarelli chiede ai Ministri dipensare a 3 proposte per il Nome della Provincia da proporre aiDefinitori nella giornata di dopodomani durante la 13 Sessione dellaAssemblea. Emergono tre proposte. Si concorda che la votazioneorientativa che verr chiesta alla Assemblea sia in forma palese peralzata di mano; i singoli Definitri poi ratificheranno la votazione cheverr infine trasmessa al Definitorio generale.Enti ed Economia : i Ministri e Fr. Massimo concordano nel constatareil clima positivo che si sta creando nella Assemblea anche affrontandoin modo cos concreto le questioni economiche. Il Consiglio ritiene chea seguito di ci che la Assemblea decider, sar importante unincontro su queste questioni con il Ministro generale, per spiegare laprocedura che si sceglier di realizzare per il ridimensionamento degliEnti. Fr. Massimo avr a breve un incontro con il Ministro generale epotr gi accennare a tutto questo.Fondo Missioni al popolo : su richiesta dei Responsabili del progettoMissioni al popolo, vengono affrontate alcune questioni economiche

    relative alla gestione del Progetto.Auto per Visita canonica: si rende necessaria una automobile per laVisita canonica che inizier ai primi di novembre e si protrarr fino amarzo 2016. I Ministri a questo proposito concordano che si usi divolta in volta una auto messa a disposizione dalle varie Province. Siverificher comunque la fattibilit concreta di questa proposta, inquanto il percorso progettato per la Visita suddiviso in blocchi di pisettimane che comprendono Case di Province diverse.

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    Fr. Mario Vaccari rende nota la spesa dionorario allavvocato Giacomo Bertolini per il suolavoro di consulenza riguardo agli Enti: si concorda di dividerla tra le 6 Province. Ci siconfronta quindi sulla necessit di essere seguiti anche in avvenire da esperti su questequestioni: si concorda di chiedere allAvvocato Bertolini la sua disponibilit in merito e le suetariffe.Fr. Massimo Fusarelli domanda se gli Economi abbiano trattato anche la questione deiRappresentanti legali : Fr. Mario Vaccari risponde che se ne parlato ma che si data laprecedenza al problema pi urgente che era quella degli Enti. Le due questioni non sonocomunque legate tra loro: un Rappresentante legale pu infatti esserlo di vari Enti.Preventivo Software Data Base per la Segreteria OFM Nord: si sta valutando la possibilit didisporre un Software per la gestione informatica dei dati completi di ogni frate, ad uso dellaSegreteria della nuova Provincia che si andr a creare nel 2016. Verranno chiesti vari preventivie valutata la spesa e la opportunit.

    Comunicazioni:

    - i 4 futuripostulanti albanesi trascorreranno le 3 settimane di settembre a Verona sanBernardino, prima di iniziare il postulato ad Arco di Trento;

    - la Assemblea dei Definitri del Nord Italia del prossimo anno si svolger dal 24 al 28agosto 2015;

    - il Capitolo unitario del 2016 si svolger a Camposampiero (PD) dal 19 giugno al 2 luglio2016. Il luogo stato scelto in riferimento alla significativit della figura di s. Antonio: lavicinanza con Padova inoltre permetter una celebrazione presso la Basilica del Santo.

    Concludiamo lincontro alle 12.50 per il pranzo.

    26 agosto, nel pomeriggio:

    Proseguiamo nel pomeriggio, alle ore 17.00, sempre nel tempo della sessione occupata daiGruppi Misti. In questa seconda parte dellincontro, ci si sofferma particolarmente sulla programmazione deiprossimi incontri CdC del 6 settembre a Baccanello e del 9 settembre ad Arco di Trento. Per

    quanto riguarda lincontro della mattina di sabato 6 settembre, previsto il saluto a Fr.Giuseppe Bonato che conclude il suo servizio di Maestro ad Arco di Trento, e lincontro con iSegretariato F&S.Per quanto riguarda invece lincontro di marted 9, lorario previsto dalle 9.30 fino alle 17, comporter al mattino lincontro con ilCoetus della Fraternit formativa di Arco di Trento, e alpomeriggio lincontro con ilCoetus di Verona s. Bernardino.Visita Canonica : si ipotizza durante il tempo della Visita canonica la partecipazione delVisitatore Fr. Massimo ad un incontro del Definitorio di ciascuna Provincia.

    Lultimo punto allODG laccompagnamento del CdC al lavoro dellAnimatore vocazionaleunico - viene rimandato, in quanto richiede di essere affrontato con calma e discernimento.

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    Lo si prender in esame pi avanti, dopo che anche nei settori PG e CPV maturer la riflessionee la accoglienza del Progetto formulato a tal riguardo dal CdC - di un centro unitario per lapastorale di ambedue i settori - e fatto conoscere ai due frati responsabili con la lettera delloscorso 25 giugno (Prot. 18/2014).Fr. Massimo Fusarelli chiude il nostro incontro alle ore 18.30 per poter pregare il Vespro con glaltri fratelli.

    fr. Stefano DallardaSegretario

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    I Sessione

    Baccanellodi Calusco

    dAdda

    6 Settembre2014

    Presiede lincontro fr. Massimo Fusarelli. I Ministri sono tuttipresenti: fr. Bruno Bartolini, fr. Francesco Bravi, fr. Francesco Patton,fr. Antonio Scabio, fr. Maggiorino Stoppa, fr. Mario Vaccari.Iniziamo alle ore 9.00 con la preghiera ispirata dal Vangelo del giorno,e preparata da fr. Stefano.

    Saluto a fr. Giuseppe Bonato:

    Il primo punto allODG prevede lincontro confr. Giuseppe Bonato altermine del suo servizio come Maestro dei Postulanti: fr. Giusepperingrazia il CdC per la esperienza fatta in questi anni ad Arco diTrento, e suggerisce alcune indicazioni per il cammino futuro. Lagratitudine reciproca, e fr. Giuseppe viene congedato.

    Incontro con il Segretariato Formazione e Studi

    Sono assenti fr. Fabio Piasentin, fr. Roberto Ranieri e fr. GiampaoloCavalli per impegni gi assunti in antecedenza. Allincontro partecipaanche il Ministro provinciale francese, fr. Michel Laloux, insieme alSegretario fr. Batitte, giunti a Baccanello per partecipare allinizio delnoviziato del postulante della Provincia francese, fr. Jean-Nol Daly.Lincontro verte sui seguenti punti:

    confronto sugli orientamenti e la prassi nelle diverse tappedella Formazione iniziale;

    partecipazione dei Vicemaestri al Segretariato; legame tra Segretariato e CdC.

    Fr. Massimo Fusarelli accoglie i responsabili dei Settori delSegretariato presenti, sottolineando che questo incontro vuole ancherappresentare un nuovo inizio per un collegamento pi efficace traCdC, Segretariato e Settori.

    Fr. Lorenzo Raniero , Segretario, relaziona sul lavoro del Segretariatonellanno 2013-14: i responsabili dei Settori si sono trovati 4 volte: laprima si risolta in un breve incontro a carattere conoscitivo, mentre

    nelle 3 seguenti si sono fermati pi tempo, rispettivamente il 21-22gennaio a Baccanello, il 24 marzo a Bologna, a fine maggio a Genova.La modalit di conduzione di questi incontri comprendeva uno spaziodi comunicazione e condivisione sulle situazioni delle varie Case diformazione e dei Settori (Fope, Studi, Ministeri). Dal mese di gennaiosi aggiunta anche la riflessione ed il confronto sulla figura delResponsabile ai Ministeri, e la richiesta al CdC di formalizzare eratificare la procedura da seguire in questi casi, e che ogni Guardianodovrebbe conoscere.

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    Ci si interrogati e confrontati su alcuni contenuti della Formazione iniziale (trattati anche inseparata sede da fr. Lorenzo Raniero, fr. Andrea Contini e fr. Almiro Modonesi ) chenecessitano di cura e di valorizzazione: ad esempio la storia dellOrdine e la conoscenza delpatrimonio artistico e agiografico - temi che in noviziato non vengono affrontati o anche altrcome la fraternit evangelizzante. Si riconosce il ruolo importante che lo Studio teologico dVerona e le settimane di studi francescani a Cavallino possono avere in tutto questo ambito.

    Altri temi trattati: il rapporto tra la Formazione e lo studio e i suoi tempi, la Formazioneteologica dei fratelli laici, il rapporto tra Casa formativa ed esperienze pastorali (si ribadito chequeste ultime: siano finalizzate prima di tutto al bene del formando, si privilegino le nostrerealt pastorali, il formando sia accompagnato in queste esperienze da un Professo solenne)Il lavoro che resta da fare:

    i temi trattati non sono conclusi e necessitano ancora di tempo; il contributo chiesto al Segretariato per il lavoro di preparazione al Capitolo generale

    2015 sui testi inviati dalla Segreteria generale;

    la FoPe (con il materiale che verr consegnato al Convegno di novembre); il contributo sulla prospettiva qualificante; il rapporto da curare tra i due Segretariati (Evangelizzazione e F&S); il parere chiesto al Segretariato su alcuni articoli dei futuri SSPP da parte della

    Commissione; sarebbe da rivedere laRatio Formationis interprovincialis .

    Infine fr. Lorenzo, citando il Documento finale della Assemblea Definitri 2013 di Assisi al n4.1, sollecita da parte del CdC una pi puntuale interazione con il Segretariato, e domanda chesi specifichicome questa collaborazione possa avvenire in modo pi proficuo.

    Fr. Massimo Fusarelli rivolge un saluto ai nuovi Formatori, e ricorda che questo incontro equello di marted prossimo 9 settembre con ilCoetus di Arco e di Verona hanno il carattere diun nuovo inizio e vengono incontro a quanto espresso da fr. Lorenzo al termine della suaesposizione. Il Ministro del territorio che seguir ciascuna Casa di formazione un ulterioresegno del legame con il CdC. E necessario per cercare insieme il modo di attuare questolegame, data la complessit della relazione tra le 6 Province, i Ministri e i Settori dei SegretariatiFr. Massimo ricorda inoltre a proposito della Formazione ai Ministeri - che nel prossimoConvegno verr consegnata una proposta dei Maestri di PT italiani, che sar bene far conosceree pubblicizzare, dato che su questa questione c un vuoto legislativo; realisticamente bisogneraspettarsi che ci vorr del tempo prima che questa prassi sia concretamente assimilata.

    Segue un adeguato spazio di confronto e di dialogo. Vengono toccati i temi della interazione traCdC e Segretariati e Settori, dellAccompagnamento ai Ministeri, degli incontri tra i FormatoriSi concorda con i Formatori che facciano avere al CdC, per il necessario confronto e laapprovazione, entro il 13 novembre i Progetti e i Programmi formativi di ciascuna Casa.Vengono ringraziati e congedati i fratelli del Segretariato.

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    Documento finale Assemblea Definitri di Bardonecchia: Il Documento finale della Assemblea dei Definitri, conclusasi a Bardonecchia il 29 agostoscorso, viene analizzato nella sua presentazione finale, comprensiva della introduzione e dellaconclusione, e di brevi correzioni linguistiche. Le aggiunte e le modifiche vengono approvate. Sconcorda che il testo verr presentato per la prima volta ai Guardiani durante la Assemblea diottobre, e che per quella occasione venga stampato e preparato per la presentazione in aula. Siconcorda inoltre che nella stampa vengano inseriti per intero i 4 allegati, ma siano graficamente ben distinti dal testo.Fr. Massimo Fusarelli chiude lincontro alle ore 11.50 per poter partecipare al rito di iniziazionealla Vita consacrata dei nuovi novizi.

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    II Sessione

    Arco di Trento

    9 Settembre2014

    Iniziamo il nostro incontro alle ore 9.30 con la preghiera iniziale. Fr.Massimo Fusarelli introduce i lavori ed accoglie ilCoetus formativo della fraternit di Arco di Trento (fr. Saverio Biasi, fr.Devis Rutigliano, fr. Michele Passamani, fr. Enzo Pellegatta) per ilprevisto incontro con il CdC allinizio del cammino del nuovo anno

    e dellavvio della comunit FAV-Postulato. Dopo unapresentazione da parte del Guardiano fr. Saverio Biasi, del nuovoMaestro fr. Devis Rutigliano e del Responsabile FAV fr. MichelePassamani, si lascia uno spazio per un confronto su alcuni temi, eprecisamente: il ruolo specifico del Maestro e quellodellaccompagnatore spirituale, le modalit del ricorso alle scienzeumane e alle diagnostiche psicologiche, la formazione deiFormatori.Fr. Massimo Fusarelli ringrazia i confratelli di Arco che vengono

    congedati.Aspetti economici del Progetto Missioni al popolo:

    Su richiesta dei responsabili, fr. Federico Righetti e fr. MicheleMontemitro, dopo adeguato spazio di confronto, si concorda suquesti punti riguardanti la gestione economica delle Missioni alpopolo:

    il fondo economico della Provincia lombarda riservato alleMissioni al popolo diventi fondo unico a servizio del livello

    1 del Progetto (residente nella Casa di Rezzato): questo unicoFondo si alimenter come di consueto anche da ci cherimane dei proventi delle Missioni, tolto il compenso aiMissionari;

    le spese sostenute dai frati del livello 2, est e ovest, sarannopossibilmente coperte dalle Case ove i frati risiedono;

    il pulmino utilizzato a Chiampo da fr. Federico Righettirimarr in loco a servizio della zona est del Progetto;

    verr acquistata una nuova auto ad uso di fr. Federico, la cuispesa verr divisa tra le 6 Province; si chieder pertanto a fr.Federico una proposta con due preventivi di spesa.

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    Pomeriggio, ore 14.30:

    Incontro con il Coetus formativo di Verona s. Bernardino:

    A questa parte dellincontro assente fr. Francesco Patton che partecipa alle esequie delDefinitore provinciale e Guardiano di Mezzolombardo fr. Tarcisio Bortoli, mortoimprovvisamente sabato 7 settembre.

    Fr. Massimo Fusarelli introduce lincontro salutando i frati a nome di tutti e ringraziandolicordialmente per il difficile servizio formativo. Viene ribadito che il Ministro del luogo (fr.Antonio Scabio) sar elemento di dialogo, di legame, di vicinanza tra CdC e Casa diformazione. In questo incontro si dar spazio anche ad un confronto riguardo al ruolo che lescienze umane possono avere nella formazione: le competenze reciproche, i limiti e le attenzionda salvaguardare. Dopo una presentazione da parte del nuovo Maestro, fr. Andrea Contini, edel Guardiano, fr. Giampaolo Cavalli, lo scambio verte poi anche sulla ricca e complessa realtdi s. Bernardino, e precisamente sulla realt della mensa, sulla accoglienza, sul coinvolgimentodegli studenti nelle attivit pastorali, su alcune problematiche affettive. Il confronto e lo

    scambio risulta per tutti ricco e fecondo per il cammino del nuovo anno, e si auspica chefavorisca un puntuale dialogo e collaborazione tra Casa di formazione, Segretariato F&S e CdC.Fr. Massimo Fusarelli ringrazia e saluta i frati, e lincontro termina alle ore 16.48.

    fr. Stefano DallardaSegretario

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    Dongo

    Palazzocomunale

    25 settembre2014

    Dalla Provincia

    Egregio Signor Sindaco, un grazie sincero per l'ospitalit checos gentilmente ha voluto offrire a noi frati minori di Lombardia nelgiorno in cui ricordiamo gli anniversari pi significativi diconsacrazione religiosa e sacerdotale di alcuni confratelli unendoci,come fraternit provinciale, ai frati della comunit di Dongo chericordano in questi mesi i quattrocento anni dell'arrivo dei frati minoria servizio del santuario della Madonna delle Lacrime o del fiumesecondo l'antico titolo.

    Il santuario e il convento furono costruiti per volont della gente delposto e ancora oggi rivelano un profondo legame con il territorio econ la chiesa locale. Il Santuario, affidato alla nostra cura pastorale, considerato dalla gente del posto un punto di riferimento spiritualemolto importante, un luogo dello spirito profondamente inserito neltessuto della vita sociale ed ecclesiale e amato come un luogo delcuore che custodisce la memoria viva della storia della propria gente,delle proprie tradizioni. Questo ci impegna a custodire con amore econ cura quanto ci stato affidato.

    Il ricordo di una presenza carica di storia e la concomitante memoriadel percorso di vita francescana di alcuni confratelli, creano unaprovvidenziale occasione innanzi tutto per noi frati, per collocaredentro una storia pi grande il cammino della attuale fraternitprovinciale, tesa tra passato da riscoprire con rendimento di grazie,un presente fatto da volti e storie precise e condivise e un futuro dacostruire nella consapevolezza del percorso verso la nascita dellanuova provincia. Ed sicuramente per la gente di Dongo unconoscere ed apprezzare ancora di pi una presenza religiosa che hasegnato e segna ancora la storia di questa comunit civile edecclesiale. Una giornata dunque dove passato, presente e futuromirabilmente si intrecciano per aiutarci a sostenere l'impegno di tuttinoi con le nostre diverse responsabilit - a dare qualit alla nostravita civile e religiosa.

    Saluto con sincero affetto tutti i miei confratelli, specie coloro che oggiricordano anniversari particolari di consacrazione religiosa osacerdotale. Un saluto e un ringraziamento al signor Parroco, alVicario foraneo a tutti i sacerdoti presenti; grazie per la fraternaamicizia.

    Saluto di fr. Francesco Bravi Ministro provincialeper la festa della Provincia di Lombardia

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    Un sincero grazie alla fraternit di Dongo per l'accoglienza fraterna e per tutto quello che i fratihanno fatto per poter vivere al meglio questa giornata. Colgo l'occasione per ringraziare tutti icittadini donghesi ( quelli presenti ) per l'affetto, la vicinanza e l'attenzione che hanno sempredimostrato e ancora oggi dimostrano in tanti modi verso i loro frati.

    A Lei signor Sindaco, ai sacerdoti, ai miei confratelli, a tutti i presenti l'augurio e il saluto

    francescano di ogni Pace e bene.

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    Omelia di fr. Francesco BraviConvento di Dongo

    Carissimi fratelli, mentre rendiamo grazie al Signore per chi tra noi oggi ricorda isignificativi anniversari di ordinazione sacerdotale e di professione religiosa, tutti insieme

    accogliamo ancora una volta la Parola di Dio che, se da una parte illumina di luce nuova ilmistero eucaristico che stiamo celebrando, dall'altra ci invita a rivedere la nostra fedelt aduna chiamata vocazionale che segna cos profondamente la nostra vita da diversi anni. UnaParola dunque per tutti noi che siamo qui, una Parola per i fratelli festeggiati, una Parolaper tutta la nostra fraternit provinciale. Celebrare un anniversario di vita religiosa osacerdotale, o semplicemente fare memoria della nostra consacrazione, non solo scoprireche il tempo passa con la sua ineluttabilit, come ci ha ricordato la prima lettura nel testodel Qoelet, ma vivere tutto questo come una rinnovata occasione di grazia per metterci allacontinua ricerca di Ges, anche noi come Erode e probabilmente con intenzioni bendiverse, per cercarlo continuamente in un profondo desiderio di vederlo, come ci proponela pagina evangelica.

    A tutti noi la Vergine del fiume e delle lacrime cos come raffigurata nell'immaginevenerata in questo santuario - offre nuovamente suo Figlio, ce lo dona come Parola viva edeterna, ce lo ripresenta come pane di vita che nutre il nostro cammino. La Vergine che quiha pianto ci invita innanzitutto a valutare come ci hanno ricordato la prima lettura e ilsalmo responsoriale - in modo saggio e intelligente lo scorrere dei nostri giorni. Siamochiamati a non metterci all'ansiosa ricerca di una felicit altrimenti irraggiungibile; chiamatia contare i nostri giorni per acquistare un cuore saggio; chiamati a cogliere consemplicit e misura i beni che la vita offre nella consapevolezza dello scorrere del tempo;chiamati a dare serena e pacificante concretezza al nostro vivere sine proprio che ci faconsiderare sempre penultime tutte le cose di questo mondo nella certezza che non c'niente di nuovo sotto il sole; chiamati ogni giorno ad essere e non solo a dirci pellegrini eforestieri in questo mondo consapevoli che vanit delle vanit..tutto vanit; chiamatiad essere profondamente convinti di essere incamminati verso la terra dei viventi tantoda vivere ogni attivit nel segno della finitezza e della provvisoriet, nella sicura certezzache l'uomo ritorna alla polvere come ci ha ricordato il salmo 89. Un pianto quello dellaVergine che ci mette dunque in guardia; un pianto che ci invita come una buona madre

    a ricentrare bene la nostra vita sulle cose che contano. E noi di fronte a tanto amoreabbiamo detto e diciamo con le parole del salmo: rendi salda per noi l'opera delle nostremani, l'opera delle nostre mani rendi salda. A te o madre affidiamo il nostro proposito e ilnostro anelito di santit che oggi rinnoviamo.

    La Vergine che qui ha pianto ci invita poi a cercare Ges con tutte le nostre forze nelprofondo desiderio di vederlo, di contemplarlo, di adorarlo. L'impegno a dare unitprofonda alla nostra esistenza proprio attorno a questa ricerca, che ovviamente diversa daquella di Erode, e che deve connotare tutti i nostri giorni.

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    Qui allora non contano soltanto gli anni, pi o meno tanti di professione o di ordinazione, contaquanto ancora e con quale amore ci possiamo definire cercatori del volto santo del SignoreGes. Quanto e come facciamo dei nostri giorni un continuo pellegrinaggio nella fede , nellasperanza e nella carit per cercare la ragione profonda del nostro vivere e operare: il CristoSignore, che ci ha affascinato e ci ha fatto percorrere la via di Francesco nella famiglia dei Framinori. La Vergine che qui ha pianto ci invita ad essere come Lei pellegrina nella fede in una

    continua riflessione che diventa verifica della vita nella meditazione degli eventi di suoFiglio. Un pianto quello della Vergine che ci invita e ci sollecita a crescere continuamente iuna ricerca appassionata ed amante del Signore Ges, colui che abbiamo chiamato al canto alVangelo la via, la verit e la vita. A te o madre affidiamo il nostro proposito e il nostro anelitodi santit che oggi rinnoviamo.Mi piace poi pensare che oggi la Vergine Maria in questa sua dimora pianga ancora, ma piangadi gioia. Pianga di gioia per i suoi figli che ricordano un cammino di anni fatto di fatiche e dislanci d'amore, carico di fedelt insieme alle inevitabili umane fragilit e peccati. Pianga di gioinel ricordo di una storia fatta di quattrocento anni di presenza francescana, insieme variopinto

    di volti concreti di numerosi confratelli che hanno animato e servito questo luogo e questagente. Pianga di gioia nel vedere i nostri sforzi per dare una qualit sempre pi evangelica allanostra vita nel cammino verso la nascita della nuova Provincia. Pianga di gioia nel vederciriuniti con Lei a pregare suo Figlio e a celebrare i misteri pasquali della nostra salvezzariscoprendoci ed edificandoci ancora come fratelli. Mi piace poi pensare che queste lacrime dMaria possano diventare anche le nostre, quelle di ogni frate minore lombardo o che per lomeno le lacrime che ognuno di noi piange per i propri peccati, per le fatiche che fa a viverefedelmente quanto promesso al Signore, per le incomprensioni e le esclusioni che sperimenta,per la solitudine e le malattie, per i limiti umani e per le infedelt dei fratelli che frenano i

    desideri di una vita pi evangelica, si possano trasformare in lacrime di gioia, di speranza e dicondivisione in una rinnovata accoglienza di ogni fratello che con la sua storia, le sue scelte, lesue fedelt e infedelt, sta scrivendo una pagina di vangelo vissuto.Non siamo e non vogliamo essere un'insieme di piangenti, per altro un po troppo sentimentali eretr, vogliamo semplicemente essere uomini di fede che rinnovano il loro impegno di servire ilSignore e i fratelli con tutta la loro umanit e che magari sanno anche piangere per la gioia di unincontro fraterno, sanno commuoversi e piangere di gioia per tutto il bene che c' nell'altro enella bellezza di una storia concreta come la nostra presenza quattro volte centenaria di Dongo.O Vergine delle lacrime e del fiume accogli i desideri profondi del nostro cuore; accogli la lode il rendimento di grazie di chi tra noi oggi ricorda anniversari importanti di vita francescana esacerdotale. O Vergine delle lacrime e del fiume riempi di consolazioni celesti tutti coloro chequi ti invocano; a noi e a tutti rivolgi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questoesilio, Ges, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

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    Chiampo

    27 settembre2014

    Testimonianze di vita fraterna

    Ordinazioni diaconali

    Raccontare quanto il buon Dio sta operando nella mia vita, significatestimoniare la misericordia che Egli continua ad usare verso di me, suoservo.

    Durante la settimana di esercizi in preparazione al Diaconato, siamostati aiutati a meditare sulla figura del servo del Signore descritta nel librodi Isaia. Questo mi ha permesso di riflettere abbondantemente sul nuovoservizio che il buon Dio mi chiama a svolgere allinterno della porzione diChiesa in cui sono inserito.

    Prendere consapevolezza di essere suo servo e di dover portare la suamissione di annunciare la sua parola a coloro che sono sfiduciati, mi hapermesso di inquadrare nel giusto modo il servizio del Diaconato. Infattiquesto sguardo prospettico spazza via ogni ansia, in quanto io sono statochiamato ad essere suo servo fin dal seno materno, con la certezza di fondoche il suo servo avr successo e sar onorato, anche se dovr passare per ilcrogiuolo della sofferenza.

    Il Signore, pi di prima, mi invita a fare attento il mio orecchio alla sua

    parola ogni mattina, perch io possa parlare come suo discepolo e curare conlolio della sua parola i cuori spezzati.Sono consapevole dellaumento di responsabilit (e questo mi fa

    tremare le gambe), ma sono ancor pi consapevole dellaumento della graziache il buon Dio non far mancare al suo servo.

    Avanti con fiducia, quindi, in un cammino di sequela, che si fa semprepi totale e coinvolgente, di Colui che da sempre ha avuto cura speciale esollecitudine grande per me suo servo.

    Davanti ho un chiaro modello di sequela nella figura della Vergine

    Maria, la quale ha concepito e generato il Verbo della vita, diventando puntodi riferimento per coloro che vogliono servire e amare il Signore Dio vivo evero.

    Non voglio dimenticare certo il serafico padre Francesco, il qualeseguendo Cristo Ges ha visto sbocciare la sua vita, attraverso unatrasformazione interiore che lo ha portato ad assaporare una dolcezza doveprima aveva sperimentato lamaro.

    Laugurio che faccio a me, e a coloro che leggeranno queste righe, digustare e vedere come buono il Signore verso coloro che ripongono il luitutta la loro speranza.

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    Cademario

    31 agosto2014

    SuorM. Maddalena

    Dedicazione della chiesa e dellaltare del monastero Ss. Francesco e Chiara

    Una piccola chiesa attorno al suo vescovo, che fa memoria delle sue origini francescane

    Insieme alle mie Sorelle qui presenti, desidero ringraziare con tutto ilcuore Mons. Valerio, nostro Vescovo, che ha voluto presiedere questacelebrazione, insieme a Mons. Cusero, - la sua presenza un dono grande einaspettato! - che rappresenta per noi qui Papa Francesco. Questa loropartecipazione ci fa sentire tutto laffetto e tutta la cura che ha per noi Sorellela Chiesa universale e in particolare quella ticinese a cui apparteniamo.Il nostro Vescovo emerito Mons. Pier Giacomo purtroppo, per motivi disalute, allultimo momento non ha potuto essere qui e labbiamo ricordato inquesta Eucaristia, per tutta la paternit grande che ha sempre saputodimostrarci, in momenti anche molto difficili.Ringrazio P. Francesco Bravi ofm, nostro Ordinario, Provinciale dellaProvincia del Frati Minori della Lombardia: la sua presenza assai preziosa,perch corrisponde al desiderio che dalle sue origini questa nostra comunitha manifestato, di essere legata a Francesco dAssisi, di cui Chiara si sentivapianticella.Grazie anche al Sindaco, Sig. A. Servalli, per essere qui con noi,rappresentando tutti i cittadini di Cademario.

    La fedelt e la novit di DioIl cuore tornato spesso, in questi giorni di preparazione alla festa di oggi,alle due altre importanti feste del Monastero, quella dellInaugurazione il28 maggio 1992 e quella dellErezione Canonica il 18 giugno 2006 -. Aqueste due date alcuni tra noi sono stati presenti, altri non a tutte.Personalmente ero assente allinaugurazione del Monastero e la miavocazione era ancora tutta nel cuore di Dio, cos come quella dellamaggioranza di noi Sorelle presenti oggi.Del giorno dellinaugurazione ho ascoltato per cos dire sulle

    ginocchia delle mie sorelle e madri le parole che Mons. Coreccopronunci nellomelia della S. Messa e che risuonano proprio oggi nelloro significato pi vivo e pieno:

    Una scintilla di amore per il Cristo si accende oggi qui in mezzo a noi,che non stiamo ponendo la prima pietra di un monumento,ma di una storia di persone, una storia che ci porta verso leternit .

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    Davvero non abbiamo posto in questi anni solo delle nuove pietre alledificio della chiesa diCademario, o al nuovo edificio monastico che abbiamo potuto costruire con laiuto di Dio, maabbiamo costruito una storia, una storia di amicizia, legami di vera parentela spirituale, chespesso divengono pi forti se possibile di quelli di sangue.Scorgo ora con grande riconoscenza dei volti che sono come una memoria storica per lanostra comunit e il segno commovente della tenerezza e fedelt del Signore alla nostra piccola

    fraternit:- Madre Chiara Raffaella, abbadessa del nostro Monastero Madre di S. Erminio, a Perugia,

    presente, come un segno di provvidenza grande e di unit, a tutte e tre le tappe piimportanti della nostra storia;

    - Tra le nostre sorelle desidero ringraziare in particolare Sr. Maria Giuseppina, primaresponsabile della comunit, e Sr. Chiara Noemi, prima maestra: le prime fondatrici (osfondatrici!); Sr. Chiara Myriam che stata nostra madre per molti anni -, se posso dire,il Giovanni Paolo II della nostra piccola comunit, a cui ha dato per sempre unimprontae un volto di comunione e di apertura grande: queste tre piccole grandi donne ci hanno

    guidate al largo in tanti momenti di difficolt, di guado e di prova, con una fedenuda e coraggiosa, spesso con lacrime che rimangono nascoste nel cuore di Dio per ilParadiso sono certa che grazie alla loro fede, speranza e carit che Dio ci ha fatto lagrazia di essere qui oggi, e cresciute e moltiplicate

    - Mons. Valerio e P. Francesco Bravi, nostro Provinciale, gi presenti allerezione canonica- Vari volti di amici qui presenti che il Signore ha legato alla nostra storia e che qui non

    posso ricordare purtroppo ad uno ad uno (ma lo abbiamo fatto volentieri nel cuore nelcorso di questa celebrazione).

    Il cuore va anche ai nostri cari defunti , Mons. Torti, alcuni sacerdoti a noi cari e tanti altri, che channo sostenute con particolare affetto e ora seguono il nostro cammino dal Cielo.Ci sono per anche nuovi volti, amicizie nate da poco, o che stanno nascendo, e che sono ilsegno della fantasia sempre nuova di Dio.

    Una dimora di Dio ma anche delluomoDio ha voluto per noi questa bellissima vocazione: essere

    dimora di Dio con gli uomini, ove lieta risuona la liturgia di lode e la voce degli uomini siunisce ai cori degli angeli nella preghiera incessante per la salvezza del mondo(cfr. Preghiera di Dedicazione nel rito della dedicazione).

    Vorremmo mostrare umilmente al mondo, nella misura in cui Dio ce ne dar la forza e ilcoraggio, quanto bello, amabile, desiderabile e fonte di gioia abitare nella casa del Signore!Testimoniando questa bellezza, speriamo di attirare al Suo cuore tanti altri uomini e diriscaldarne i cuori al focolare del Suo amore! Si apre oggi unintera messe davanti ai nostrisguardi: il compito della nuova evangelizzazione, linvito che possiamo rivolgere assieme, seuniamo le forze, alla riscoperta delle radici Cristiane del nostro continente, della nostraEuropa

    Una casa costruita da una comunit, ma anche da un popolo

    Ringrazio pertanto, a nome di tutte le mie sorelle qui presenti, quanti in mille modi hannocollaborato alla costruzione di questa dimora di Dio - non fatta da mano duomo e al contempoopera delle nostre mani che Dio ha portato a compimento per noi.

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    Anno XXXVII n. 246 Giugno-Luglio-Agosto 2014 23

    Ringrazio larchitetto Cedro che ha sapientemente disegnato il progetto del nuovo monastero epazientemente si disposto allascolto di noi sorelle, che abbiamo pensato a lungo gi sullacarta queste mura e questi spazi, perch potessero essere luogo dello Spirito.Ringrazio le imprese, gli ingegneri, gli artigiani e i muratori che con lesperienza, larte, il lavordelle mani e dellintelligenza e il sudore della fronte hanno lavorato qui.Ringrazio quanti sono stati mossi a simpatia e tenerezza per noi, cos da mettere gratuitamente

    a disposizione i mezzi materiali per far fronte alle importanti spese della costruzione.Ringrazio anche le persone cui il Signore ha ispirato la generosit di unofferta speciale delleloro lacrime, sofferenze, malattie, acqua che si unita alla calce di queste muraCos Dio e uomo, materia e Spirito sono per sempre uniti in ununica opera!Questa casa rimarr per sempre indissolubilmente dimora di Dio con luomo, costruita dauna comunit di Sorelle ma anche costruita da un intero popolo.La tappa vissuta oggi ci lega per sempre assieme, in vocazioni differenti ma unite, in variesfumature di bellezza, nellunica comunione con Cristo Sposo della Chiesa e ci porta versoleternit anche proprio assieme.

    Soprattutto vogliamo dire tutta la nostra gioia di appartenere a questa bella e accogliente chiesadel Ticino, Galilea delle genti, terra di mezzo poi di appartenere ai nostri cari fratelli fratiminori e cappuccini, della Svizzera, della Lombardia e del Nord Italia (!), poi a tutti isacerdoti cui spetta un posto speciale nei nostri cuori di claustrali, e infine alle tante famiglie econsacrati laici, al TerzOrdine francescano con cui camminiamo assieme.

    Una dedicazione del nostro cuore a Dio e ai fratelliDedicando oggi a Cristo il cuore del nostro Monastero che sono la chiesa e laltare -,dedichiamo tutto il nuovo Monastero, nel quale ci troviamo a vivere con grande riconoscenza e

    gioia gi da due anni circa.Sia questa per sempre Casa di Dio, luogo di incontro con la sua presenza che sempre citrasforma, con la sua bellezza misteriosa che ci attrae, luogo per sperimentare la suaaccoglienza, la sua porta sempre aperta per noi, la sua infinita misericordia.

    Dedicando il cuore del monastero, non possiamo nondedicare anche il nostro cuore a voi, carissimi fratelli esorelle qui presenti ricordati tutti nella odierna Eucaristia,assieme a quanti non hanno potuto partecipare di persona eai cari defunti:Maria, Vergine fatta Chiesa, faccia di tutti noi il Corpo santodel Signore e ci renda Sua dimora santa, gioiosa, bella,accogliente!

    Fare memoria e ringraziare suscita e attira lo Spirito SantoDesidero comunicare infine che ogni anno avremo la gioia dirinnovare la grazia e la memoria di questa vocazione emissione di essere totalmente dedicate al Signore, al suoservizio di lode e di intercessione per tutto il popolo.Nellultima domenica di agosto di ogni anno celebreremo lafesta di questa Dedicazione solenne e rinnoveremo il nostrograzie a Dio per questa stupenda vocazione, che per tutti!

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    Cronaca 31 agosto 2014

    Tra tutti gli eventi vissuti dalla nostra piccola fraternit nei suoi 22 anni di presenza aCademario, la dedicazione della chiesa e dellaltare indubbiamente il culmine, il sigillodefinitivo di Dio che ha stretto con noi unalleanza e ha deciso di porre la sua dimora su questo

    monte, in questa porzione di chiesa ticinese.Ci siamo preparate al 31 agosto con stupore e gratitudine; don Nicola Zanini, cerimonierevescovile e fedele amico della comunit, ci ha introdotte con una lezione nella ricchezza deisegni liturgici del rito e il 28 agosto ha predicato il ritiro fornendoci alcuni spunti dimeditazione a partire dal testo della preghiera di dedicazione. Questa giornata stata unapausa ristoratrice nel bel mezzo dei preparativi e del grande trambusto che regnava in casa inquei giorni, non solo per la presenza degli artigiani che dovevano posare laltare e lambone, maanche perch, nellimminenza della scadenza delle garanzie di cantiere, si erano dateappuntamento altre dittepareva di essere tornate in cantiere e Ges ha condiviso con noi la

    precariet e il disagio. Da luned 25 agosto, infatti, il tabernacolo si spostato in biblioteca dovcelebravamo lUfficio divino e la S. Messa. Al termine della giornata di ritiro una riccacondivisione fraterna ha permesso di donarci reciprocamente ci che lo Spirito stava dicendo alnostro cuore; pur nella diversit delle esperienze personali e del tempo trascorso a Cademarioalcune parole erano ricorrenti: meraviglia, gioia, gratitudine per essere state scelte dal Signoread essere spettatrici della sua opera, per aver visto crescere, nella fatica e nella pazienza deigiorni, una dimora costruita non da mani duomo- perch solo lonnipotenza di Dio potevacompiere il miracolo di un nuovo monastero e di una chiesa- eppure anche edificata con italenti, lo sforzo, la collaborazione delluomo.

    Sabato 30 abbiamo accolto tra noi Madre Chiara Raffaella Sara, abbadessa del nostro monasteromadre di Perugia che ha condiviso tanti momenti importanti della nostra storia: la sua presenzasemplice e fraterna stata un dono per tutte e ci ha fatto sperimentare labbraccio delle sorelledella Federazione, ricordandoci le nostre origini. Dopo una notte di temporali e ancora qualcherovescio di pioggia al mattino, il tempo stato clemente (sicuramente il Signore ha premiato laperseveranza e la fede di quanti, e in prima fila la nostra sr. Giuseppina, hanno pregato) e hapermesso alle centinaia di persone convenute (si sono stimate circa 400 presenze) di assisterecomodamente allesterno della chiesa dove erano stati installati 3 maxischermi. S, nei volti dquesto popolo per la gran parte ticinese era evidente come il Monastero sia ormai inserito nellachiesa locale!La celebrazione iniziata alle ore 16 con una processione partita dalla sacrestia allestita perloccasione in un parlatorio, mentre noi Sorelle e il resto dei sacerdoti e del popolo di Dioattendeva in chiesa e allaperto. S.E. Mons. Valerio Lazzeri, Vescovo di Lugano, presiedeva irito; accanto a lui concelebrava S.E. Mons. Diego Causero, Nunzio apostolico in Svizzera, e M.R.P. Francesco Bravi ofm. nostro ordinario.Il servizio liturgico era assicurato da don NicolaZanini, dal diacono don Fabio Minini e da alcuni seminaristi della nostra Diocesi.Il sig. AntonioBonvicini, organista della cattedrale di Lugano, ha suonato lorgano. Allesterno il serviziodordine stato garantito in maniera esemplare da alcuni Scout del Ticino. I segni di questo ritosono stati molto pregnanti: il rito dellaspersione sui presenti, a memoria del nostro battesimo, esulle pareti della chiesa a ricordare che in Cristo il male sconfitto; la benedizione del nuovoambone con lintronizzazione della Parola.

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    Lomelia di Mons. Valerio stata costellata di riferimenti allesperienza dei nostri santifondatori. Quindi, dopo la recita del credo, il canto delle litanie dei santi e la deposizione dellereliquie dei santi Francesco e Chiara ai piedi dellaltare hanno reso manifesta quella comunioneche gi ci lega con quanti sono nella Gerusalemme celeste. Il momento culminante stato perdopo la preghiera di dedicazione pronunciata dal Vescovo, lunzione dellaltare e delle crocidella chiesa con il sacro crisma, mentre noi sorelle cantavamo Myron santo, dolce rugiada,

    Cristo in principio e crisma nel tempo, santifica noi. Quando dopo lincensazione, lapreparazione dellaltare, laccensione di tutte le luci lorgano e le campane hanno accompagnatoil momento di festa, davanti ai nostri occhi tutto risplendeva di bellezza e gloria! Anche ilmomento della consacrazione del pane e del vino stato particolarmente intenso: mentre noieravamo inginocchiate,di fianco e dietro di noi i numerosi sacerdoti concelebranti in piedi con lemani elevate ci hanno fatto sperimentare la forza dello Spirito che riempie tutto luniverso.Prima della benedizione finale, il Nunzio Apostolico ha letto il telegramma con la benedizioneapostolica di Papa Francesco e Madre Maddalena, ripercorrendo anche le tappe salienti dellanostra storia, ha ringraziato quanti hanno lavorato per la costruzione del nuovo Monastero,

    quanti hanno contribuito con la loro generosit, le loro preghiere e sofferenze alla realizzazionedellopera. Un semplice rinfresco preparato sul piazzale del monastero ha concluso la festa,offrendoci anche la possibilit di salutare i presenti in un parlatorio preparato con unaseparazione sul cancello del passo carraio.In questi giorni, entrando in coro, si sente ancora il buon profumo del crisma: nutrite alla mensadella Parola e del corpo di Cristo, anche la nostra vita dedicata a Lui possa essere per sempreofferta gradita al Padre che diffonde nel mondo il profumo delle realt celesti.

    Le vostre Sorelle di Cademario

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    Milano

    20settembre2014

    Fr. GiuseppeDellOrtoAssistenteRegionale Ofs

    Sabato 20 Settembre si tenuto, presso il Convento dei Cappuccini aMilano in piazza Velasquez, lincontro degli Assistenti spirituali locali OFS e

    GI.FRA di tutte le Obbedienze, a livello regionale, dellOrdine dei Minori edel TOR. stato un momento voluto fortemente dai Ministri Provinciali e dagliAssistenti nazionali OFS per cercare di rivitalizzare il rapporto esistente tra ilPrimo Ordine, il TOR e lOFS attraverso lattenzione premurosa degliAssistenti locali e la loro formazione personale. da qualche anno che non si teneva un incontro per gli Assistenti locali eormai si sentiva lesigenza di riprovare a ritrovarsi insieme per un camminodi formazione che, ci auguriamo, ora continui con costanza nel futuro.

    Durante la fraterna mattinata intervenuto fr. Roberto Francavilla,Assistente Nazionale di turno, introdotto dalle parole di Lorenzo Verri,Ministro Regionale OFS. Fr. Roberto ha voluto sostenere e incoraggiare ilservizio degli Assistenti locali, sottolineando limportanzadellaccompagnamento spirituale affinch i vari membri delle fraternit OFSsiano aiutati nellintessere relazioni fraterne autentiche: nel sostenere questatesi si appoggiato alle parole di Papa Francesco, con laEvangelii Gaudium , ainumeri 169-173 e 284-288. Di seguito ha ricordato lesperienza di don Tonino

    Bello, Terziario francescano, che ha fatto della convivialit fraterna unprincipio fondamentale per il proprio ministero sacerdotale.Dopo lintervento di fr. Roberto, lincontro proseguito con vari liberiinterventi dei presenti. Nel fare una sintesi di tali interventi mi piaceevidenziare due aspetti: aver notato, da una parte, la passione presente inalcuni frati nel vivere il proprio servizio a favore dellOFS, dallaltra la faticadi portare avanti questo incarico da parte di tutti, dovuta sostanzialmentealle troppe cose che gi fanno i singoli frati e a una certa ignoranza (nelsenso etimologico del termine) nei confronti della realt OFS.

    Con questo primo incontro si auspica, ovviamente, che lintesa, la passione,lattenzione e la relazione fraterna con lOFS possano crescere sempre pi,secondo il desiderio originario del Serafico Padre Francesco, che si rivoltocon premuroso amore ai fratelli e alle sorelle della penitenza, esortandoliallamore verso Dio e verso il prossimo (cf. FF 200-201: Lettera ai fedeli).Lincontro si poi concluso in convivialit fraterna con il pranzo, insieme aifrati della fraternit.

    Incontro assistenti locali OFS e GiFra

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    Eremo

    S. MicheleTremosine(BS)

    Chiara

    raccontare agli altri l'esperienza che abbiamo condiviso nel tempo diEremo a Tremosinesembra un racconto semplice perch semplici sono state

    le attivit che ci hanno impegnato: svegliarsi, pregare, riflettere, vivere lamessa, cucinare, mangiare, chiacchierare facendo la classifica dei piatti piprelibati, riposarema provate voi a condividere tutto questo 24 ore su 24per 5 giorni con 5 perfetti estranei, senza il cellulare che funzioni e con 4 ghiricome compagni di stanzada un affare semplice, diventa unavventura diquelle che piacciono a Dio! Dove, nonostante il ritmo lento, la quotidianitnon propone cose eccezionali da fare, perch la ricchezza sta nelladisponibilit a rischiare per costruire legami che dicono la Verit di ci chesei. Legami con Dio, col creato, con te stesso, con lo sconosciuto che hai

    accanto. La bellezza di questo tempo, che ognuno ha scelto di ritagliarsi, risiedeproprio nello sguardo e nei gesti ricevuti in dono e donati, attraverso i qualiintuire e far intuire allaltro lAmore di Dio, che lorigine di quei doniscambiati. Questo tempo ha concesso a ciascuno di noi, e credo di poteresprimere unesperienza condivisa da tutti, di rientrare in se stessi perrispolverare e focalizzare lessenziale della nostra identit di creature neldialogo con Dio e con laltro: noi stessi ci siamo riconfermati figli del Padreche si prende cura di noi e laltro sconosciuto ha finito per diventare unfamiliare, del quale adesso, dopo tre settimane e con la geografia che cisepara, ne avvertiamo forte una presenza-assenza. Penserete voi che forsefamiliare sia davvero una realt un po eccessiva e quindi forse un modo didire.sapete, potreste aver ragione se questa familiarit fosse opera nostra,fatta da mani duomo ma, guardandoci in faccia nellultima colazione,abbiamo avuto tutti la chiara percezione che questo fosse il miracolo che Dioaveva in serbo per noi. Che sia stato Dio a radunarci e a sorridere dei nostricaratteri diversi, dei nostri precedenti vissuti cos lontani ma che, per operasua e coraggio nostro nel fidarci, sono riusciti a stare insieme, felici, inarmonia. Le avventure che Dio propone sono cos, sembrano un po folli perch a luiche scegli di lasciare il pallino del gioco, ti fidi! Lui per non si accaparra ilruolo del protagonista principale ma lavora per permettere alla libert diciascuno di diventare protagonista a sua volta, senza escludere il fratello.Queste sono le due meraviglie del regnare di Dio ma per me la seconda, davvero la pi strabiliante: protagonisti senza soffocare il fratelloessereforti perch capaci di mettere la propria forza, la propria capacit dicondividere a servizio del pi debole, anche se si fa fatica. La Vera forza chesi realizza nella capacit di lasciare spazio, di far essere laltro anche sesconosciuto. Questo il segreto con cui Dio costruisce le Famiglie attraversodi noi.

    Unesperienza familiare

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    CaprinoVeronese(VR)

    19-21settembre

    MarilisaBravi

    Fedele il Signore in tutte le Sue parole.(Salmo 144,14)Cosa ti aspetti dalla Vigna? A questa domanda che mi stata fatta dai frati lasera di venerd poco dopo il mio arrivo ho detto: Gioia e risposte.Anche di vendemmiarebeh s, le mie mani hanno toccato poco in tuttiquesti anni, ma i miei piedi han fatto tanta strada e il mio cuore anche,eppure non ho mai fatto loperaia in una vigna, non mi sono mai messa asalario dal padrone!Vado a letto la prima sera piena di aspettative e con una sensazione diabbandono, ho visto intorno a me volti giovani e assetati di Lui, di incontrarelindomani il Padrone nel Suo campo e mi sento bene, mi sento a casa, anchese ancora non conosco quasi nessuno.Sveglia, lodi e gi la Sua parola arriva. Parla di terreni, inizia il Padrone delcampo a spiegarmi come Lui getta i semi, a come li ha messi anche nel mio, egi mi spiazza perch scopro che questo seminatore, questo coltivatore di vitesemina ogni terreno, e ogni terreno lo riceve non lavevo mai letto cosquesto passo, non avevo capito questo particolare, la mia attenzione si spostadal terreno e va al seme che gi stato buttato.Arriviamo nella vigna, guanti e forbici, gambe forti e mani curiose di chivuole toccare quei frutti della terra e lavorare, lavorare con il corpo e con ilcuore.Mentre vendemmiamo iniziano gli scambi di parole, pochi sguardi, gli occhisono tutti concentrati a cercare i grappoli tra i pampini, ma sembra chedanziamo a ritmo di sforbiciate, tra le parole che ci scambiamo e pezzi dellenostre vite che raccontiamo ai nuovi amici si sente il rumore deciso del taglioe poi il tonfo leggero del grappolo che cade nel timo c una certa magia,diventiamo fratelli e compagni operai di quella vigna e nello stesso tempopensiamo a Ges, alle Sue parole.Gi, per la prima volta io vendemmio, e mentre passo di filare in filare michiedo perch Ges abbia avuto cos a cuore limmagine di questa vite; chiss

    in Palestina a quei tempi forse per Ges questo era un paesaggiofamigliare mi piace questo pensiero e le mie mani continuano quellallegrosforbiciare.Fra Matteo arriva con la saggezza del buon maestro nascosta sotto due bizzarre bretelline da contadino e mi spiega che nellantico testamento la vitee i suoi tralci erano limmagine del popolo d Israele, Ges prende il vecchio elo fa nuovo questi tralci ora siamo noi, Rimanete in me!.

    La vigna

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    I miei occhi di contadina inesperta si trovano a scegliere quali grappoli cogliere e quali lasciarseccare o cadere: alcuni chicchi sono grossi, gonfi e li assaggiamo con la sete che il nuovo sole sta regalando, ma altri sono piccoli, secchi e il padrone che passa amabilmente a controllare ilnostro lavoro ci aiuta a capire quali frutti non cogliere; io mentre scelgo e passo oltre penso allafatica di quel tralcio, alle stagioni che ha passato, alla pioggia e alla grandine che questanno loha devastato e con grande dignit penso anche a quel tralcio secco, che ha ricevuto la stessa cura

    e la stessa attenzione del viticoltore eppure ora il momento del raccolto, ora quel tralcio vatagliato.Quante riflessioni nascono in me, mi sento un piccolo tralcio di questa grande vite (un ettaro diterreno, che a noi sembra gi tanto grande), come sono i miei frutti?Veniamo accolti a pranzo da una famiglia amica dei proprietari della vigna, restiamo tuttipiacevolmente sorpresi dalla generosit di tanta accoglienza, mangiamo in fraternit il buoncibo che le nostre cuoche ci han preparato accanto ad un bicchiere di buon mosto e gustiamo ildono dei dolci e di quella ospitalit gratuita che ci viene regalata senza un perch perchsiamo umili operai nella stessa vigna.

    Il lavoro riprende fino a sera, la gioia cresce di filare in filare, cos come larmonia tra di noiguardiamo incuriositi il padrone esperto che riempie i tini ripassando tra i filari che avevamoappena dato per fatti, quanta pazienza il Signore ci vuole insegnare! Quanti frutti dobbiamoimparare a cogliere! Qualcuno si butta sul carro delluva, abbiamo voglia di mischiarci in questanatura, quasi immergercie le cinque e mezza arrivano troppo presto! Stanchi ma felici ciavviamo verso il meritato riposo e la cena, ma sappiamo che il meglio deve ancora venire,sappiamo che il Padrone ci aspetta per parlarci, per dare a ciascuno ci che aveva stabilito.E cos grazie a Suor Margherita e Fra Enrico viviamo il momento della veglia, stretti in cerchiintorno alla croce e davanti al calice col vino buono: la cena del Signore. E il Padrone arriva

    puntuale, arriva e parla a ciascuno di noi; una veglia forte, ripercorriamo ognuno passo dopopasso sulle note delle Sue parole damore per noi un po tutta la nostra vita, lo riconosciamoquando si preso cura di noi, ecco, alla mente arriva ora quella volta dinverno in cui il tralciodoveva essere potato, ecco, riconosciamo la mano che ha preso in mano la nostra vita,riconosciamo quel preciso istante, sentiamo nella bocca il gusto di quel chicco che non eraabbastanza maturo e ha portato acidit nella nostra storia, lo gustiamo attentamente secondoper secondo, e poi ancora consegniamo alle stesse mani che han tagliato e colto frutti il compitodi disegnare coi nostri colori le tinte del nostro fallimento, di quel giorno che non ci avremmopi creduto in noi stessi, e poi ecco ancora, come in una corsa verso lamato Lo vediamoarrivare saltando per le colline di questo vigneto che ormai ha assunto tutte le sfumature dellanostra vita e ci gustiamo lincontro con Ges, con lAmato bevendo dal Suo calice. una storia damore, e quando sei innamorato non puoi essere triste! domenica mattina, la festa della gioia, il giorno del raccolto arrivato in abbondanza,nuovamente alla Sua mensa non possiamo che ascoltare la Sua Parola, sentire la bont che haavuto nel dare a ciascuno di noi la sua ricompensa e torniamo a casa vivi, fratelli e amati.

    Grazie a chi si preso cura di noi, grazie a Fra Gibo, a Fra Matteo, a Fra Enrico e SuorMargherita, grazie a chi ci ha fatto dono di questa gratuit e grazie al Padrone della Vigna peressere stato fedele, come sempre alle Sue promesse.

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    FilmiAmo

    Scheda

    a cura diFr. DavideSironi

    Anime neredi Francesco

    Munzi

    DrammaticoDurata 103 min.

    Italia-Francia2014

    Anime nere

    Lanima ha un colore. E si vede. Nelle vicende di una famigliacalabrese dellAspromonte segnata da un delitto passato e rinchiusa inpresente senza futuro. Due fratelli Luigi e Rocco - trapiantati aMilano sono trafficanti internazionali di droga, il fratello maggiore Luciano - rimasto nel paese dorigine alleva capre. Le loro vite sirincontreranno per risolvere un problema causato dallorgoglio e dallavendetta di Leo, il figlio di Luciano. Il nero qui il colore dellacriminalit, del potere, del lutto, del male. E il colore delle notte in cui

    piombano queste vite che sembrano incapaci di scegliere la luce.

    Il terzo film di Francesco Munzi avrebbe sicuramente meritato unriconoscimento, non solo di pubblico e di critica, allultima Mostra delCinema di Venezia perch unopera girata con maestria che incidelanima dello spettatore. Liberamente tratto dallomonimo romanzo diGioacchino Criaco, Munzi racconta il dramma di una numerosafamiglia calabrese da sempre in lotta per sopravvivere in un territorioaspro come il nome che porta, duro come le rocce che lo circondano. Ilpadre stato ammazzato a tradimento anni prima a causa di una liteper un riscatto e questo sangue versato sembra aver macchiatoindelebilmente lesistenza dei figli. Luciano Fabrizio Ferracane - ilfratello maggiore vive ad Africo il paese natale, fa il pastore e cerca dirimanere estraneo ai traffici illeciti degli altri due fratelli, Luigi Marco Leonardi - e Rocco Peppino Mazzotta -, immigrati a Milanodove gestiscono lo smercio di enormi quantit di droga proveniente daun cartello sudamericano con base in Olanda. Leo, figlio di Luciano,non accetta la rassegnazione del padre, ai suoi occhi codardia, e vuoleseguire le orme degli zii. Parte per Milano, ma prima distrugge lavetrina di un bar a colpi di fucile come avvertimento al proprietarioche gli ha mancato di rispetto. Questo episodio levento scatenate diuna catena inarrestabile di violenza. Luigi fa ritorno al paese persistemare la bravata del nipote, ma resta coinvolto nelle mai sopitefaide tra famiglie. Il potere cresciuto a livello internazionale si sgretolain un piccolo paesino calabrese. Gli arcaici rancori, i sospetti, lenascoste trame malavitose per eliminare i clan concorrenti sfociano inuna tragedia degna dei drammi greci. Anche Rocco torna ad Africo perpiangere il fratello e per chiudere definitivamente i conti con lafamiglia rivale.

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    Scorrer altro sangue.Munzi realizza un film potente, duro, attraversato da una tensione costante, dove il non detto pi eloquente del detto. Bravi tutti gli attori che sanno trasmettere il malessere dellaanima. Unfilm di straordinario impatto visivo e simbolico, dominato dal nero: la fotografia fortementecontrastata con predominanza dei toni scuri, i protagonisti sono vestiti di nero, le loro auto sononere, i loro capelli, i loro occhi, il loro sguardo. Luciano teso tra oscurit e luce, le donne d

    famiglia vestono sempre il lutto. Tutto manifesta visivamente la loro anima nera. Solo Valeria Barbora Bubolova -, la moglie di Rocco, di origine milanese, ha capelli chiari e veste con abicolorati: un corpo estraneo, ma subir le spietate conseguenze del male che contaminachiunque. Anche la lingua oscura e dura, un dialetto spigoloso che si contrappone allamusicalit dello spagnolo. Luigi quando ritorna ad Africo dismette gli abiti scuri, sembrarespirare aria diversa, canta, ma lo spirito malavitoso lo possiede. Anche la festa a Milano o inCalabria - passa per lo sgozzamento di un vitello o di un capretto, si versa sangue, ci si sporca lemani: simbolicamente un presagio. Il rapporto con la realt sotto il segno della morte altrui,necessaria per la propria sopravvivenza. Ma il sangue versato colora lanima. Il potere necessita

    della vendetta, la propria incolumit del tradimento. C un mare nero che tutto bagna.Sembra non esserci speranza. La dimensione religiosa superstizione, Cristo e la Madonna sononominati solo per giurare vendetta, come mitologiche figure apotropaiche. Anche chi ha lottatoper unaltra vita alla fine non regge al dolore, allineluttabilit del destino. Si bruciano i ricordidi un passato drammatico che non lascia vie duscita. Bisogna eliminare tutto ci che ancora haun legame con un male che sta addosso come la pelle, che sta dentro come laria che si respiraEliminare affetti e se stessi.Il mare blu che accarezza la spiaggia e un gregge appare come un mito di altri tempi, appartienea una vita primitiva che sembra avere possibilit desistenza solo nella memoria e nella rinuncia

    al mondo reale.

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    Notizie di Casa

    A cura difr. EnzoPellegatta

    06Lovere(BG )

    07-08Milano

    14-16Alb ino (BG )

    25Chiam p o (VI)

    27Pa isc o Lo ve no

    (BS)

    Luglio

    Monastero di Lovere: alle 15.30 si celebrano nella chiesa del monastero ifunerali di suor Maria Fedele, chiamata alla Gerusalemme celeste il giorno04 luglio.

    Curia provinciale: si riunisce il Consiglio di Cooperazione.

    Il Definitorio si raduna per la Seconda Sessione del tempo forte.

    Ha inizio la Marcia Francescana che nella prima parte, attraverso i MontiLessini, giunge fino a Verona. Come ogni anno si conclude poi allaPorziuncola il giorno 3 agosto.

    27, Paisco Loveno (BS): per iniziativa del Comune, viene collocata e benedetta una targa commemorativa in onore di fr. Abele Calufetti e fr.Ilarino Mastaglia in una cappella del cimitero del loro paese natale. Il rito sisvolge a conclusione dellEucaristia celebrata nel cimitero stesso alle ore11.00.

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    18-22M o n t e M e sm a(NO)

    25-29B a r d o n e c c h i a(TO )

    31/08 - 05/09C a va llino (VE)

    06Baccane l lod i C a l usc o D A d d a(BG )

    09A rc o d i Tren to (TR)

    15Turate (CO )

    25D o n g o ( C O )

    Agosto

    Fr. Massimo Fusarelli predica un corso di Esercizi spirituali per i frati delNord Italia.

    I sei Definitri del Nord Italia si riuniscono con il Consiglio diCooperazione per lAssemblea annuale.

    Nella casa Regina Mundi si svolge la Settimana francescana il cui temariguarda la Vita Seconda di Tommaso da Celano. In concomitanza haluogo la Settimana terapeutica.

    Settembre

    06, Baccanello: si riunisce in mattinata il Consiglio di Cooperazione deiMinistri provinciali. A fine mattinata si celebra il rito della Vestizione.Vestono i panni della prova Christian Vallarsa e Daniele Viviani dellaProvincia Veneta, Giovanni Mariotti della Provincia Trentina, Simone dellaFondazione Beato Egidio di Assisi (Palestrina) e Jean Noel della ProvinciaFrancese. Presiede il Ministro della Lombardia fr. Francesco Bravi, assiemeal Ministro del Veneto fr. Antonio Scabio, al Ministro del Piemonte fr.Maggiorino Stoppa, al Ministro della Liguria fr. Mario Vaccari, al Ministro

    di Emilia-Romagna fr. Bruno Bartolini, al Ministro del Trentino fr.Francesco Patton. Nel pomeriggio alle ore 16.00 concludono il Noviziatocon la Professione temporanea fr. Matteo Rizzo e fr. Francesco Bogoni dellaProvincia del Veneto. LEucaristia presieduta dal Ministro della Liguriafr. Mario Vaccari. Fr. Jak Kolgjeraj e fr. Kastriot Demaj della Provincia diAlbania emetteranno la Professione a Scutari il giorno 17 p.v.

    Si riunisce il Consiglio di Cooperazione formato dai sei Ministri provincialidel Nord assieme al Delegato del Ministro generale fr. Massimo Fusarelli eal Segretario fr. Stefano Dallarda. In mattinata si incontra con il Coetusformatorum di Arco. A pranzo si aggiungono i sette componenti delCoetus formatorun di Verona san Bernardino, che si incontrano con ilConsiglio nel pomeriggio.

    Nella chiesa parrocchiale si celebra alle ore 21.00 la s. Messa in suffragio ericordo di fr. Angelo Radaelli.

    Nel convento della Madonna delle lacrime si celebra la festa dellaProvincia.

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    Nel santuario del Beato Claudio Granzotto, alle ore 11.00, S.E. Mons.Beniamino Pizziol, Vescovo di Vicenza, conferisce lOrdine delDiaconato a fr. Davide Ferla e fr. Sandro Audagna (Piemonte), fr. EnricoRussotto (Lombardia), fr. Franco Drigo (Veneto).