Notiziario 249 - Frati Minori di Lombardia

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    Anno XXXVII n 249 Dicembre 2014

    NOTIZIARIO

    Provincia di Lombardia S Carlo Borromeo

    dei Frati Minori

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    Sacra Famiglia

    Anonimo, sec XVII, olio su tela, Convento Santa Maria in Canepanova, Pavia.

    La tela esposta nel refettorio di Pavia ci invita a continuare la contemplazione della SacraFamiglia che in questo tempo di Natale abbiamo celebrato in pi momenti.Il dipinto di cui non abbiamo notizie e attribuzioni collocabile nel XVII secolo per stile e

    soggetto che riprende il motivo iconografico in cui San Giuseppe consegna o costruisce la crocecon Ges Bambino. Anche la luce tipicamente post-caravaggesca ci restituisce tutta ladrammaticit che quel secolo ricercava. E proprio la luce radente accompagna lo sguardodellosservatore da sinistra a destra, dalla luminosit di Maria allombra della croce. Lacomposizione sviluppandosi orizzontalmente si articola nei gesti e nei simboli avvolti da ricchipanneggi.A differenza di molte opere che ritraggono questo soggetto, la scena in cui questa sacraconversazione si svolge non sembra essere la bottega di Giuseppe, ma un pi semplice eanonimo spazio caratterizzato da una colonna sulla sinistra e una tenda sul fondo da cui astento si intravede un paesaggio nonostante la cupa pellicola pittorica. Il resto della tela occupato dalle quattro figure: Maria, Ges, Giuseppe e un Angelo.Ges, ormai un po cresciuto, campeggia luminosamente al centro della composizione. Il suoabito bianco, risvoltato sulle braccia e rimborsato sulle gambe si confonde cromaticamente conlincarnato eburneo di giovinetto che siede scomposto tra i genitori.Con Maria manifesta una certa somiglianza non solo nellaspetto ma anche nella posizione,soprattutto nel busto e nelle braccia. Maria seduta su una sedia, di cui spunta tra le pieghe delmanto un elegante bracciolo. Ella tiene in grembo una cesta di frutta e fiori da cui caduto ungiglio che sta in terra ai suoi piedi, simbolo della sua purezza. Dallo stesso cesto Maria trae unapera che porge al figlio per sfamarlo. La pera il simbolo dellamore di Cristo per lumanit esimbolo di dolcezza. Tale simbolo spesso associato direttamente a Maria che come madredona al Figlio la sua dolcezza ed lei a insegnare al piccolo Ges ad amare lumanit. Secondoalcuni autori, che identificano con un pero lalbero del bene e del male del Paradiso Terrestre, lapera rappresenta invece la morte e la resurrezione di Cristo perch un riferimento alla Croce,ricavata, secondo questa tradizione, dal legno dellalbero della conoscenza. Maria alloraalimenta il Figlio con un frutto che lo renda capace di sopportare il peso della croce che gli sta difronte.Sebbene sia rappresentato molto simile a Maria, Ges manifesta una forte relazione conGiuseppe. Gli occhi delluno sono fissi in quelli dellaltro. Le due delicate mani di Ges

    sembrano accarezzare e prendere confidenza con quella piccola croce che le mani di Giuseppesostengono e gli porgono. Il piccolo Ges sembra voler imitare Giuseppe anche nellindossarelabito lasciando le gambe scoperte. Tra le loro gambe, per terra, come usciti dalla bottega diGiuseppe, martello, tenaglia e chiodi simboleggiano il lavoro del padre e la Passione del Figlio.Nellangolo in alto a destra un angelo osserva da vicino la scena accompagnando la quotidianitdella sacra Famiglia e testimoniando la presenza e la custodia di Dio Padre.I frati allora, nel loro desiderio di conformarsi a Cristo, sono chiamati a mangiare per poterlavorare come Giuseppe, trarre energia e nutrimento dal cibo per poter imparare a portare lacroce amando lUmanit.

    Fr. Carlo Cavallari

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    Indice

    Lettera Apostolica di Papa Francesco 4A tutti i consacrati II PARTE

    Ministero episcopale e carisma della vita consacrata 10in dialogo nelle Chiese di Lombardia

    Consiglio di Cooperazione Provincie Nord Italia 16Milano 12-13 dicembre

    Dalla Provincia 19Omelia per funerale di fr. Emilio Ceriotti 19

    Vita di fr. Emilio Ceriotti 22

    Testimonianze di Vita Fraterna 24Pastorale Giovanile Ritiro di Avvento 24Ulivi a Rezzato 26

    FilmiAmo 27torneranno i prati

    Notizie di Casa 30

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    2.Mi attendo che svegliate il mondo, perch la nota che caratterizza la vita consacrata laprofezia. Come ho detto ai Superiori Generali la radicalit evangelica non solamente deireligiosi: richiesta a tutti. Ma i religiosi seguono il Signore in maniera speciale, in modoprofetico. questa la priorit che adesso richiesta: essere profeti che testimoniano comeGes ha vissuto su questa terra Mai un religioso deve rinunciare alla profezia (29 novembre2013).

    Il profeta riceve da Dio la capacit di scrutare la storia nella quale vive e di interpretare gliavvenimenti: come una sentinella che veglia durante la notte e sa quando arriva laurora(cfr Is21,11-12). Conosce Dio e conosce gli uomini e le donne suoi fratelli e sorelle. capace didiscernimento e anche di denunciare il male del peccato e le ingiustizie, perch libero, nondeve rispondere ad altri padroni se non a Dio, non ha altri interessi che quelli di Dio. Il profetasta abitualmente dalla parte dei poveri e degli indifesi, perch sa che Dio stesso dalla loroparte.Mi attendo dunque non che teniate vive delle utopie, mache sappiate creare altri luoghi, dove si viva la logica

    evangelica del dono, della fraternit, dellaccoglienza delladiversit, dellamore reciproco. Monasteri, comunit, centridi spiritualit, cittadelle, scuole, ospedali, case-famiglia etutti quei luoghi che la carit e la creativit carismaticahanno fatto nascere, e che ancora faranno nascere conulteriore creativit, devono diventare sempre pi il lievitoper una societ ispirata al Vangelo, la citt sul monte chedice la verit e la potenza delle parole di Ges.A volte, come accadde a Elia e a Giona, pu venire la

    tentazione di fuggire, di sottrarsi al compito di profeta,perch troppo esigente, perch si stanchi, delusi dairisultati. Ma il profeta sa di non essere mai solo. Anche anoi, come a Geremia, Dio assicura: Non aver paura perch io sono con te per proteggerti (Ger1,8).

    3. I religiosi e le religiose, al pari di tutte le altre personeconsacrate, sono chiamati ad essere esperti dicomunione. Mi aspetto pertanto che la spiritualit dellacomunione, indicata dasan Giovanni Paolo II,diventi realt e che voi siate in prima linea nelcogliere la grande sfida che ci sta davanti in questo nuovo millennio: fare della Chiesa lacasa e la scuola della comunione[5]. Sono certo che in questo Anno lavorerete con serietperch lideale di fraternit perseguito dai Fondatori e dalle fondatrici cresca ai pi diversilivelli, come a cerchi concentrici.La comunione si esercita innanzitutto allinterno delle rispettive comunit dellIstituto. Alriguardo vi invito a rileggere i miei frequenti interventi nei quali non mi stanco di ripetere checritiche, pettegolezzi, invidie, gelosie, antagonismi sono atteggiamenti che non hanno diritto diabitare nelle nostre case. Ma, posta questa premessa, il cammino della carit che si apre davantia noi pressoch infinito, perch si tratta di perseguire laccoglienza e lattenzione reciproche,

    di praticare la comunione dei beni materiali e spirituali, la correzione fraterna, il rispetto per lepersone pi deboli

    http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/index_it.htmhttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_edn5http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_edn5http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/index_it.htm
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    la mistica di vivereinsieme, che fa della nostravita un santo

    pellegrinaggio[6].Dobbiamo interrogarcianche sul rapporto tra le

    persone di culture diverse,considerando che le nostrecomunit diventano semprepi internazionali.Come consentire ad ognunodi esprimersi, di essereaccolto con i suoi donispecifici, di diventarepienamente corresponsabile?

    Mi aspetto inoltre che crescala comunione tra i membri dei diversi Istituti. Non potrebbe essere questAnno loccasione peruscire con maggior coraggio dai confini del proprio Istituto per elaborare insieme, a livellolocale e globale, progetti comuni di formazione, di evangelizzazione, di interventi sociali? Inquesto modo potr essere offerta pi efficacemente una reale testimonianza profetica. Lacomunione e lincontro fra differenti carismi e vocazioni un cammino di speranza. Nessunocostruisce il futuro isolandosi, n solo con le proprie forze, ma riconoscendosi nella verit diuna comunione che sempre si apre allincontro, al dialogo, allascolto, allaiuto reciproco e cipreserva dalla malattia dellautoreferenzialit.

    Nello stesso tempo la vita consacrata chiamata a perseguire una sincera sinergia tra tutte levocazioni nella Chiesa, a partire dai presbiteri e dai laici, cos da far crescere la spiritualitdella comunione prima di tutto al proprio interno e poi nella stessa comunit ecclesiale e oltre isuoi confini[7].

    4.Attendo ancora da voi quello che chiedo a tutti i membri della Chiesa: uscire da s stessi perandare nelle periferie esistenziali. Andate in tutto il mondo fu lultima parola che Gesrivolse ai suoi e che continua a rivolgere oggi a tutti noi (cfrMc16,15). C unumanit interache aspetta: persone che hanno perduto ogni speranza, famiglie in difficolt, bambiniabbandonati, giovani ai quali precluso ogni futuro, ammalati e vecchi abbandonati, ricchi sazidi beni e con il vuoto nel cuore, uomini e donne in cerca del senso della vita, assetati di divinoNon ripiegatevi su voi stessi, non lasciatevi asfissiare dalle piccole beghe di casa, non rimaneteprigionieri dei vostri problemi. Questi si risolveranno se andrete fuori ad aiutare gli altri arisolvere i loro problemi e ad annunciare la buona novella. Troverete la vita dando la vita, lasperanza dando speranza, lamore amando.Aspetto da voi gesti concreti di accoglienza dei rifugiati, di vicinanza ai poveri, di creativitnella catechesi, nellannuncio del Vangelo, nelliniziazione alla vita di preghiera. Diconseguenza auspico lo snellimento delle strutture, il riutilizzo delle grandi case in favore diopere pi rispondenti alle attuali esigenze dellevangelizzazione e della carit, ladeguamento

    delle opere ai nuovi bisogni.

    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_edn6http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_edn7http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_edn7http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_edn6
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    5.Mi aspetto che ogni forma di vita consacrata si interroghi su quello che Dio e lumanit dioggi domandano.I monasteri e i gruppi di orientamento contemplativo potrebbero incontrarsi tra di loro, oppurecollegarsi nei modi pi differenti per scambiarsi le esperienze sulla vita di preghiera, su comecrescere nella comunione con tutta la Chiesa, su come sostenere i cristiani perseguitati, su comeaccogliere e accompagnare quanti sono in ricerca di una vita spirituale pi intensa o hanno

    bisogno di un sostegno morale o materiale.Lo stesso potranno fare gli Istituti caritativi, dediti allinsegnamento, alla promozione dellacultura, quelli che si lanciano nellannuncio del Vangelo o che svolgono particolari ministeripastorali, gli Istituti secolari nella loro capillare presenza nelle strutture sociali. La fantasia delloSpirito ha generato modi di vita e opere cos diversi che non possiamo facilmente catalogarli oinserirli in schemi prefabbricati. Non mi quindi possibile riferirmi ad ogni singola formacarismatica.Nessuno tuttavia in questo Anno dovrebbe sottrarsi ad una seria verifica sulla sua presenzanella vita della Chiesa e sul suo modo di rispondere alle continue e nuove domande che si

    levano attorno a noi, al grido dei poveri.Soltanto in questa attenzione ai bisogni del mondo e nella docilit agli impulsi dello Spirito,questAnno della Vita Consacrata si trasformer in un autentico kairs, un tempo di Dio ricco digrazie e di trasformazione.

    III Gli orizzonti dellAnno della Vita Consacrata

    1. Con questa mia lettera, oltre che alle persone consacrate, mi rivolgo ai laici che, con esse,

    condividono ideali, spirito, missione. Alcuni Istituti religiosi hanno unantica tradizione alriguardo, altri unesperienza pi recente. Di fatto attorno ad ogni famiglia religiosa, come anchealle Societ di vita apostolica e agli stessi Istituti secolari, presente una famiglia pi grande, lafamiglia carismatica, che comprende pi Istituti che si riconoscono nel medesimo carisma, esoprattutto cristiani laici che si sentono chiamati, proprio nella loro condizione laicale, apartecipare della stessa realt carismatica.Incoraggio anche voi, laici, a vivere questAnno della Vita Consacrata come una grazia che purendervi pi consapevoli del dono ricevuto. Celebratelo con tutta la famiglia, per crescere erispondere insieme alle chiamate dello Spirito nella societ odierna. In alcune occasioni, quandoi consacrati di diversi Istituti questAnno si incontreranno tra loro, fate in modo di esserepresenti anche voi come espressione dellunico dono di Dio, cos da conoscere le esperienzedelle altre famiglie carismatiche, degli altri gruppi laicali e di arricchirvi e sostenervireciprocamente.

    2. LAnno della Vita Consacrata non riguarda soltanto le persone consacrate, ma la Chiesaintera. Mi rivolgo cos a tutto il popolo cristianoperch prenda sempre pi consapevolezza deldono che la presenza di tante consacrate e consacrati, eredi di grandi santi che hanno fatto lastoria del cristianesimo. Cosa sarebbe la Chiesa senza san Benedetto e san Basilio, senzasantAgostino e san Bernardo, senza san Francesco e san Domenico, senza santIgnazio di

    Loyola e santa Teresa dAvila, senza santAngela Merici e san Vincenzo de Paoli. Lelenco sifarebbe quasi infinito, fino a san Giovanni Bosco, alla beata Teresa di Calcutta?

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    Il beato Paolo VI affermava: Senza questo segno concreto, la carit che anima lintera Chiesarischierebbe di raffreddarsi, il paradosso salvifico del vangelo di smussarsi, il sale della fededi diluirsi in un mondo in fase di secolarizzazione (Evangelica testificatio,3).Invito dunque tutte le comunit cristiane a viverequesto Anno anzitutto per ringraziare il Signore e farememoria grata dei doni ricevuti e che tuttora

    riceviamo per mezzo della santit dei Fondatori edelle Fondatrici e della fedelt di tanti consacrati alproprio carisma. Vi invito tutti a stringervi attornoalle persone consacrate, a gioire con loro, acondividere le loro difficolt, a collaborare con esse,nella misura del possibile, per il perseguimento delloro ministero e della loro opera, che sono poi quellidellintera Chiesa. Fate sentire loro laffetto e il caloredi tutto il popolo cristiano.

    Benedico il Signore per la felice coincidenzadell'Anno della Vita Consacrata con ilSinodo sullafamiglia. Famiglia e vita consacrata sono vocazioniportatrici di ricchezza e grazia per tutti, spazi diumanizzazione nella costruzione di relazioni vitali,luoghi di evangelizzazione. Ci si pu aiutare gli unigli altri.

    3.Con questa mia lettera oso rivolgermi anche alle persone consacrate e ai membri di fraternit e

    comunit appartenenti a Chiese di tradizione diversa da quella cattolica. Il monachesimo unpatrimonio della Chiesa indivisa, tuttora vivissimo sia nelle Chiese ortodosse che nella Chiesacattolica. Ad esso, come ad altre successive esperienze del tempo nel quale la Chiesadoccidente era ancora unita, si ispirano analoghe iniziative sorte nellambito delle Comunitecclesiali della Riforma, le quali hanno poi continuato a generare nel loro seno ulterioriespressioni di comunit fraterne e di servizio.La Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Societ di vita apostolica haprogrammato delle iniziative per fare incontrare i membri appartenenti a esperienze di vitaconsacrata e fraterna delle diverse Chiese. Incoraggio caldamente questi incontri perch crescala mutua conoscenza, la stima, la collaborazione reciproca, in modo che lecumenismo della vitaconsacrata sia di aiuto al pi ampio cammino verso lunit tra tutte le Chiese.

    4.Non possiamo poi dimenticare che il fenomeno del monachesimo e di altre espressioni difraternit religiose presente in tutte le grandi religioni. Non mancano esperienze, ancheconsolidate, di dialogo inter-monastico tra la Chiesa cattolica e alcune delle grandi tradizionireligiose. Auspico che lAnno della Vita Consacrata sia loccasione per valutare il camminopercorso, per sensibilizzare le persone consacrate in questo campo, per chiederci quali ulterioripassi compiere verso una reciproca conoscenza sempre pi profonda e per una collaborazionein tanti ambiti comuni del servizio alla vita umana.

    Camminare insieme sempre un arricchimento e pu aprire vie nuove a rapporti tra popoli eculture che in questo periodo appaiono irti di difficolt.

    http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/index_it.htmhttp://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/apost_exhortations/documents/hf_p-vi_exh_19710629_evangelica-testificatio_it.htmlhttp://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/apost_exhortations/documents/hf_p-vi_exh_19710629_evangelica-testificatio_it.htmlhttp://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/apost_exhortations/documents/hf_p-vi_exh_19710629_evangelica-testificatio_it.htmlhttp://www.vatican.va/roman_curia/synod/index_it.htm#III_Assemblea_Generale_straordinaria_del_Sinodo_dei_Vescovihttp://www.vatican.va/roman_curia/synod/index_it.htm#III_Assemblea_Generale_straordinaria_del_Sinodo_dei_Vescovihttp://www.vatican.va/roman_curia/synod/index_it.htm#III_Assemblea_Generale_straordinaria_del_Sinodo_dei_Vescovihttp://www.vatican.va/roman_curia/synod/index_it.htm#III_Assemblea_Generale_straordinaria_del_Sinodo_dei_Vescovihttp://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/apost_exhortations/documents/hf_p-vi_exh_19710629_evangelica-testificatio_it.htmlhttp://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/index_it.htm
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    5. Mi rivolgo infine in modo particolare ai miei fratelli nellepiscopato. Sia questo Announopportunit per accogliere cordialmente e con gioia la vita consacrata come un capitalespirituale che contribuisce al bene di tutto il corpo di Cristo (cfrLumen gentium,43) e non solodelle famiglie religiose. La vita consacrata dono alla Chiesa, nasce nella Chiesa, cresce nellaChiesa, tutta orientata alla Chiesa[8].Per questo, in quanto dono alla Chiesa, non una realtisolata o marginale, ma appartiene intimamente ad essa, sta al cuore stesso della Chiesa come

    elemento decisivo della sua missione, in quanto esprime l'intima natura della vocazionecristiana e la tensione di tutta la Chiesa Sposa verso l'unione con l'unico Sposo; dunqueappartiene ... irremovibilmente alla sua vita e alla sua santit (ibid., 44).In tale contesto, invito voi, Pastori delle Chiese particolari, a una speciale sollecitudine nelpromuovere nelle vostre comunit i distinti carismi, sia quelli storici sia i nuovi carismi,sostenendo, animando, aiutando nel discernimento, facendovi vicini con tenerezza e amore allesituazioni di sofferenza e di debolezza nelle quali possano trovarsi alcuni consacrati, esoprattutto illuminando con il vostro insegnamento il popolo di Dio sul valore della vitaconsacrata cos da farne risplendere la bellezza e la santit nella Chiesa.

    Affido a Maria, la Vergine dellascolto e della contemplazione, prima discepola del suo amatoFiglio, questo Anno della Vita Consacrata. A Lei, figlia prediletta del Padre e rivestita di tutti idoni di grazia, guardiamo come modello insuperabile di sequela nell'amore a Dio e nel servizioal prossimo.Grato fin dora con tutti voi per i doni di grazia e di luce con i quali il Signore vorr arricchirci,tutti vi accompagno con la Benedizione Apostolica.

    Dal Vaticano, 21 novembre 2014, Festa della Presentazione della Beata Vergine Maria.

    Francesco

    [5] Lett. ap.Novo millennio ineunte,6 gennaio 2001, 43.[6] Esort. ap. Evangelii gaudium,24 novembre 2013,87.[7] Giovanni Paolo II, Esort. ap. post-sin.Vita consecrata,25 marzo 1996, 51.[8] S.E. Mons. J. M. Bergoglio, Intervento al Sinodo sulla vita consacrata e la sua missione nella Chiesa e nel mondo, XVI Congregazione

    generale, 13 ottobre 1994.

    http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19641121_lumen-gentium_it.htmlhttp://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19641121_lumen-gentium_it.htmlhttp://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19641121_lumen-gentium_it.htmlhttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_edn8http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_ednref5http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_letters/documents/hf_jp-ii_apl_20010106_novo-millennio-ineunte_it.htmlhttp://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_letters/documents/hf_jp-ii_apl_20010106_novo-millennio-ineunte_it.htmlhttp://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_letters/documents/hf_jp-ii_apl_20010106_novo-millennio-ineunte_it.htmlhttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_ednref6http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.htmlhttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.htmlhttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.htmlhttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html#S%C3%AC_alle_relazioni_nuove_generate_da_Ges%C3%B9_Cristohttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_ednref7http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_25031996_vita-consecrata_it.htmlhttp://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_25031996_vita-consecrata_it.htmlhttp://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_25031996_vita-consecrata_it.htmlhttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_ednref8http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_ednref8http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_25031996_vita-consecrata_it.htmlhttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_ednref7http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html#S%C3%AC_alle_relazioni_nuove_generate_da_Ges%C3%B9_Cristohttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.htmlhttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_ednref6http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_letters/documents/hf_jp-ii_apl_20010106_novo-millennio-ineunte_it.htmlhttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_ednref5http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_lettera-ap_20141121_lettera-consacrati.html#_edn8http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19641121_lumen-gentium_it.html
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    Ministero episcopale

    e carisma della vita consacrata

    in dialogo nelle Chiese di Lombardia

    Perch tutti siano una sola cosa; come tu, Padre,sei in me e io in te, siano anch'essi in noi,

    perch il mondo creda che tu mi hai mandato(Gv 17,21)

    Il presente documento, costituisce una proposta di dialogo fra Vescovo e Vita consacrata sualcuni aspetti concreti della collaborazione nella Chiesa locale, nello spirito di una effettivacomunione ecclesiale.

    0.

    PREMESSE ECCLESIOLOGICHE

    a. Principio e fondamentoLo Spirito unifica la chiesa nella comunione e nel servizio, la costruisce e la dirige mediantediversi doni gerarchici e carismatici. Con la forza del Vangelo (lo Spirito) fa ringiovanire lachiesa, la rinnova continuamente e la conduce allunione perfetta con il suo Sposo (LG 4).

    Un ruolo significativo spetta alle persone consacrate all'interno delle Chiese particolari. () Appare intutta evidenza il fondamentale rilievo che la collaborazione delle persone consacrate con i Vescovi riveste

    per larmonioso sviluppo della pastorale diocesana. Molto possono contribuire i carismi della vitaconsacrata alledificazione della carit nella Chiesa particolare. () Lindole propria di ciascun Istitutocomporta uno stile particolare di santificazione e di apostolato, che tende a consolidarsi in unadeterminata tradizione, caratterizzata da elementi oggettivi. () Una diocesi che restasse senza vitaconsacrata, oltre a perdere tanti doni spirituali, appropriati luoghi di ricerca di Dio, specifiche attivitapostoliche e metodologie pastorali, rischierebbe di trovarsi grandemente indebolita in quello spiritomissionario che proprio della maggioranza degli Istituti. pertanto doveroso corrispondere al dono dellavita consacrata, che lo Spirito suscita nella Chiesa particolare, accogliendolo generosamente conrendimento di grazie ()Da parte loro, le persone di vita consacrata non mancheranno di offrire

    generosamente la loro collaborazione alla Chiesa particolare secondo le proprie forze e nel rispetto del

    proprio carisma, operando in piena comunione col Vescovo nellambito della evangelizzazione, dellacatechesi, della vita delle parrocchie (cfr VC 48 e 49).

    b. Dimensione ecclesialeLa vita consacrata speciale sequela di Cristo e memoria vivente del modo di esistere e diagire di Ges cfr. Vita consecrata, n. 22 congiunge in modo speciale alla Chiesa e al suomistero coloro che professano i consigli evangelici.Ogni carisma nasce nella chiesa e per il mondo (CIVCSVA, La vita fraterna in comunit, n. 60).

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    I consacrati hanno il dovere di lavorare per il Regno di Cristo sia con la preghiera sia conloperosa attivit, ognuno secondo la sua specifica vocazione (cfr. LG, 44).E responsabilit di tutti i consacrati far s che la chiesa abbia a presentare ai fedeli e infedelilimmagine di Cristo che sta pregando sul monte o che annuncia il Regno di Dio alle folle; ilCristo che guarisce i malati e i feriti o converte a vita migliore i peccatori; il Cristo che benedice ifanciulli e fa del bene a tutti in continua obbedienza alla volont del Padre (LG 46).

    Riguardo alla missione cos si esprime Vita Consecrataal numero 72:Ad immagine di Ges, Figliodiletto che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo (Gv 10, 36), anche coloro che Dio chiama allasua sequela sono consacrati ed inviati nel mondo per imitarne l'esempio e continuarne la missione.Fondamentalmente, questo vale per ogni discepolo. In modo speciale, tuttavia, vale per quanti, nella formacaratteristica della vita consacrata, sono chiamati a seguire Cristo pi da vicino, e a fare di Lui iltutto della loro esistenza. Nella loro chiamata quindi compreso il compito di dedicarsi totalmente allamissione ; anzi, la stessa vita consacrata, sotto l'azione dello Spirito Santo che all'origine di ognivocazione e di ogni carisma, diventa missione, come lo stata tutta la vita di Ges.

    I membri degli istituti secolari, partecipano della funzione evangelizzatrice della Chiesa, amodo di fermento, sforzandosi di permeare ogni realt di spirito evangelico per consolidare efar crescere il Corpo di Cristo (cfr. CIC 713 1).

    Riguardo alla testimonianza cos si esprime Vita Consecrataal numero 45: La Chiesa tutta, infatti,conta molto sulla testimonianza di comunit ricche di gioia e di Spirito Santo (At 13, 52). Essadesidera additare al mondo l'esempio di comunit nelle quali l'attenzione reciproca aiuta a superare lasolitudine, la comunicazione spinge tutti a sentirsi corresponsabili, il perdono rimargina le ferite,

    rafforzando in ciascuno il proposito della comunione. In comunit di questo tipo, la natura del carismadirige le energie, sostiene la fedelt ed orienta il lavoro apostolico di tutti verso l'unica missione. Perpresentare all'umanit di oggi il suo vero volto, la Chiesa ha urgente bisogno di simili comunit fraterne,le quali con la loro stessa esistenza costituiscono un contributo alla nuova evangelizzazione, poichmostrano in modo concreto i frutti del comandamento nuovo.

    c. Nella chiesa particolareCarisma e Chiesa particolare non sono fatti per confrontarsi, ma per sorreggersi e completarsi(CIVCSVA, La vita fraterna in comunit n. 60).Una comunit religiosa alla chiesa particolare porta la ricchezza della sua consacrazione, della

    sua vita fraterna e del suo carisma. Ogni consacrato, e ogni comunit, con la sua semplicepresenza un segno e una testimonianza vivente di Vangelo, annuncio efficace del messaggiocristiano.

    Le esigenze pastorali della Chiesa particolare e la specificit carismatica della comunitreligiosa devono condurre ad una cordiale e intensa collaborazione senza che sia sminuita(osnaturata) lidentit propria di entrambe (ib.)

    Riguardo alle iniziative pastorali delle persone consacrate cosi si esprime Vita Consecrata al

    numero 49:

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    Anno XXXVII n. 249 Dicembre 2014 12

    occorre che le iniziative pastorali delle persone consacrate siano decise ed attuate sulla base di un dialogocordiale e aperto tra Vescovi e Superiori dei vari Istituti. La speciale attenzione da parte dei Vescovi allavocazione e missione degli Istituti e il rispetto, da parte di questi, del ministero dei Vescovi, con la prontaaccoglienza delle loro concrete indicazioni pastorali per la vita diocesana, rappresentano due formeintimamente connesse di quell'unica carit ecclesiale che impegna tutti al servizio della comunioneorganica carismatica e insieme gerarchicamente strutturata dell'intero Popolo di Dio.

    I membri degli Istituti secolari offrono la propria collaborazione per il servizio della comunitecclesiale secondo lo stile di vita secolare loro proprio (cfr. CIC 713 2 ).

    LOrdo Virginum una forma di vita che esalta il carisma della singola donna in quantopersona, per cui non pu essere n identificato n ridotto ad una sola modalit direalizzazione. Le tante donne che scelgono questa vocazione la vivono in modi diversi non percontrapporsi, o differenziarsi ma per desiderio di essere fedeli a se stesse sperimentando lapropria originalit personale come dono di Dio per i fratelli (cfr Codice di Diritto Canonico al

    canone 604).

    1. RECIPROCA CONOSCENZA

    a. La vita consacrata si impegna a:riconoscere il necessario riferimento alla chiesa locale nella quale vive, tramite :

    i. dialogo cordiale con il Vescovo diocesano, con il vicario/delegato episcopale per laVita Consacrata, con il parroco locale e i parroci del vicariato;

    ii. conoscenza delle scelte pastorali della chiesa locale;

    iii.

    attenzione dei responsabili della Vita Consacrata, a collocare nei programmiannuali di formazione permanente problematiche pastorali suggerite dalle chiese locali o dallaCEL considerando il particolare momento storico che si sta attraversando;

    iv.

    partecipazione agli incontri pastorali promossi a livello zonale, decanale, vicariale.

    b. La chiesa diocesana si impegna a:i. riconoscere e a far riconoscere il valore profeticodella vita consacrata, il suo essere,

    nella comunit cristiana, memoria di radicalit evangelica, segno del Regno gi presentenel mondo e testimonianza della speranza che si compir nel mondo futuro;

    ii.

    mantenere vincoli di fraternit con le diverse realt di vita consacrata presenti nelproprio territorio, condividendo, con sincera attenzione, le reciproche situazioni critiche omaggiormente segnate da difficolt o problemi;

    iii. sensibilizzare il presbiterio ed il laicato impegnatoad una sempre pi approfonditaconoscenza della specificit della vita consacrata e della sua importanza nel delineare il volto ela struttura stessa della chiesa, realt carismatica e ministeriale;

    iv. invitare gli istituti di vita consacrata alle iniziative pastorali promosse a livello diocesano,vicariale o parrocchiale.

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    c. La CEL si impegna a :incontrare periodicamente i rappresentanti degli organismi regionali CISM, USMI e CIIS, conmodalit e scadenze che verranno precisate.

    2. COLLABORAZIONE

    a. La vita consacrata si impegna a:i. favorire, con la ricchezza del proprio carisma fondativo, la partecipazione delle

    Comunit religiose e degli Istituti secolari alla vita ecclesiale diocesana, offrendo, per quantopossibile, la propria disponibilit in prospettiva comunionale;

    ii. offrire alla chiesa locale il servizio di religiosi, religiose e consacrati secolari a ricoprireanche incarichi significativi nei vari ambiti della struttura e della organizzazione della vitapastorale garantendone la continuit di presenza ove necessario;

    iii. garantire, per quanto possibile, la continuit della presenza dei segretari, delle delegate,

    dei/delle responsabili diocesani/e.

    b. La chiesa diocesana si impegna a:i. rispettare e tutelare la specifica identit carismatica delle diverse realt di vita

    consacrata, valorizzandoli non solo in base alla funzione operativa o al servizio che di fatto essisvolgono, ma considerandoli anche nella loro realt di segno della multiforme ricchezza deidoni che lo Spirito suscita nella chiesa e per la chiesa;

    ii. con autentico stile sinodale, coinvolgere i membri delle diverse realt di vitaconsacrata nei momenti di progettazione pastorale, accogliendo la ricchezza del loro carisma

    specifico e della loro esperienza; susseguentemente, sollecitare ed attendere la loro disponibilitper la fase operativa;iii. inserire negli organismi di partecipazione (diocesani, vicariali, parrocchiali)

    rappresentanti delle diverse realt di vita consacrata idonei ad offrire il loro specifico apporto dicorresponsabilit ecclesiale;

    iv. riconoscere che le opere messe in atto dalle diverse realt di vita consacrata nonsono scelte e azioni avulse dal contesto ecclesiale, ma sono sempre espressione di chiesa e dellasua missione universale;

    v. curare, insieme con i responsabili della vita consacrata, la formazione di guidespirituali per il discernimento vocazionale e per laccompagnamento sia di coloro che sonoancora in fase di ricerca sia di coloro che stanno gi vivendo la scelta definitiva.

    c. La CEL si impegna a:favorire nella formazione iniziale e permanente del clero la conoscenza della teologia e dellediverse tipologie della Vita Consacrata.

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    3. VITALIT E QUALIT DELLA PRESENZA

    a. La vita consacrata con la Chiesa diocesanasi impegna a:

    i. privilegiare presenze e servizi nellambito del territorio delle diocesi pi povere dipresenze religiose e di clero, offrendo maggiore disponibilit anche per i nuovi servizi richiesti

    dalle attuali congiunture socio-culturali emergenti, dalle situazioni di emarginazione e dallecritiche condizioni in cui si trovano tante chiese locali;

    ii. restare aperta e disponibile ad un comune discernimento, nella prospettiva diavviare nuove presenze o servizi, richiesti dalle trasformazioni ecclesiali e socio-culturaliemergenti;

    iii. di fronte alla necessit di passaggi di gestione e/o nella previsione di chiusure dipresenze e servizi, valutare insieme possibili soluzioni alternative per non privare le comunit

    ecclesiali di opere significative, e per evitare di mettere la Chiesa locale di fronte al fattocompiuto;

    iv. porre particolare attenzione, nellalienazione di immobili, ad attuare quantostabilito dal Codice di Diritto Canonico ai canoni 634 ss e 1290 ss, manifestando sensibilit alcontesto socio-ecclesiale.

    4. PASTORALE VOCAZIONALE

    a. La vita consacrata con la Chiesa diocesanasi impegna a:

    i. offrire un comune servizio ai ragazzi/e, ai/alle giovani perch imparino a cogliere evivere la loro vita come realizzazione di un progetto di Dio, docili alla libert ed ai tempi delloSpirito;

    ii. presentare la prospettiva di una chiamata al ministero ordinato, alla vita consacratacontemplativa o attiva, alla consacrazione nella secolarit; Tale impegno comune si esplicitersoprattutto con: momenti di preghiera comune ( scuola della Parola, esercizi e ritiri spirituali.)

    iniziative condivise (campi scuola vocazionali, esperienze caritative e missionarie,animazione della giornata mondiale di preghiera per le vocazioni di speciale consacrazione,gruppi di discernimento vocazionale locali e/o diocesani, materiale divulgativo per laconoscenza delle diverse vocazioni, pellegrinaggi..) opportune iniziative penitenziali comuni che corroborino la preghiera.

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    5. Problemi particolari

    i.

    Nei casi dincardinazione di religiosi presbiteri che lascino il proprio Istituto (cfr. CIC693), oltre al rigoroso rispetto di quanto prescritto dalla normativa canonica, sia nelle modalit,come nei tempi, vi sia un dialogo franco fra il Superiore Maggiore competente e il Vescovodiocesano, per garantire il vero bene del religioso e della Diocesi che lo accoglie.

    Il Vescovo diocesano ponga particolare attenzione nellaccogliere Istituti religiosi, soprattuttofemminili, che vengano da Paesi extra europei : in un costante dialogo con i/le Superiori/eMaggiori competenti, ne verifichi il congruo inserimento nella concreta realt ecclesiale e socialediocesana, ed offra un cammino formativo utile ad una piena integrazione e proficuacollaborazione.

    Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Oscar Cantoni

    PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE REGIONALE PER LA VCVescovo di Crema - Delegato C.E.L. per la Vita Consacrata

    C.I.I.S.Coordinatrice regionale

    C.I.S.M.Presidente regionale

    U.S.M.I.Presidente regionale

    Sua Em.za Rev.ma Cardinale. Angelo ScolaArcivescovo di Milano

    Presidente della Conferenza Episcopale Lombarda

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    Anno XXXVII n. 249 Dicembre 2014 16

    Iniziamo alle 9.30 con il momento di preghiera iniziale. Fr. MassimoFusarelli introduce la prima unit di lavoro. Fr. Bruno Bartolini arriva

    alle 10.53 per guasto tecnico al treno da Bologna.

    Nomina della Commissione preparatoria del Capitolo

    Unitario 2016

    La prima parte dellincontro viene riservata alla preparazione remotadel Capitolo 2016, innanzitutto nominando una Commissione che, incollaborazione con il Consiglio FoPe, prepari e gestisca litinerario dipreparazione del Capitolo, lInstrumentum laboris e lo svolgimentoconcreto del Capitolo stesso. Dopo un adeguato spazio di confronto ne

    vengono individuati i componenti.La Commissione risulta pertanto cos composta: fr. Stefano Dallarda(Presidente), fr. Juri Leoni (Vicepresidente), fr. Franco Mirri, fr. PaoloMoser, fr. Francesco Pasero, fr. Fabio Piasentin (Moderatore FoPe), fr.Davide Sironi: Placet Omnibus.Fr. Massimo Fusarelli scriver la lettera di nomina1 nella qualeconvocher la Commissione stessa perch si incontri con il CdC nelprimo incontro di gennaio 2015.

    Proposta per la Preparazione del Cap Prov 2016In questa seconda unit di lavoro il CdC delinea le linee di fondodellitinerario di preparazione al Capitolo, sulle quali la Commissionedovr cominciare a lavorare a breve in vista dellincontro con il CdC ilprossimo 9 gennaio.Si desidera coinvolgere nella preparazione al Capitolo il maggiornumero di frati, e tutti i Settori.

    Revisione delle Norme transitorie per il Capitolo 2016

    Riprendendo il lavoro dopo pranzo, un congruo spazio di tempo vieneimpiegato nel discutere ed integrare le Norme Transitorie per ilCapitolo elaborate dalla Commissione giuridica - riguardanti laindizione del Capitolo stesso, la nomina del Segretario, la votazioneorientativa per la designazione dei candidati a Ministro provinciale, ilnumero dei Definitori, e la composizione del Capitolo. Tali Normeverranno consegnate da fr. Massimo personalmente in Curia generalein modo da avere al pi presto il testo approvato.

    Milano

    12-13

    Dicembre

    2014

    Consiglio di Cooperazione Province Nord Italia

  • 8/10/2019 Notiziario 249 - Frati Minori di Lombardia

    17/30

    Anno XXXVII n. 249 Dicembre 2014 17

    Confronto sugli Art. 40, 8997 dei nuovi SSPP

    La Commissione giuridica che sta elaborando la bozza dei nuovi SSPP consegner a febbraio ilsuo lavoro e sar oggetto di esame del CdC e della Assemblea dei Definitri. Alcuni articolirichiedono per con urgenza di essere presi in esame fin da ora, e questo occupa un ulteriorespazio di tempo.

    Varie ed eventuali

    Ci si confronta su alcuni aspetti riguardanti la preparazione del Capitolo delle Stuoie delprossimo aprile 2015.

    I lavori vengono sospesi alle 18.15, prima della celebrazione Eucaristica delle 18.30 nellacappellina della Curia provinciale.

    SABATO 13DICEMBRERiprendiamo i lavori alle 9.10.

    Aggiornamento sui Centri di Studio

    Un primo spazio di lavoro nella mattina viene impiegato per un aggiornamento suldiscernimento riguardante i Centri di Studio che ogni Definitorio sta portando avanti dopolincontro del CdC con i 3 Presidi nel mese di novembre.

    Elenco frati per il livello 3 del progetto Missioni al popoloViene abbozzato un elenco di frati - che sar comunicato ai Guardiani - disponibili per il livello3 del progetto Missioni al popolo, cio a disposizione nei giorni dello svolgimento delleMissioni. Lelenco verr confermato, approvato e comunicato dopo nel prossimo CdC digennaio.

    Revisione della Carta di Intenti

    Viene preso in esame il testo della Carta di Intenti nella sua versione estesa ed integrata con isuggerimenti emersi nella Assemblea dei Definitri di Bardonecchia. Il testo verr riconsegnato

    ai Guardiani, ai Segretariati, ai Settori e a tutti i frati, mediante una lettera di accompagnamentoperch faccia da base per il cammino di preparazione al Capitolo 2016.

    Lettera di Natale 2014

    La bozza della lettera con gli auguri di Natale scritta collegialmente dai 6 Ministri e da fr.Massimo viene approvata e firmata, perch sia inviata ai frati il prossimo 17 dicembre, iniziodelle ferie maggiori di Avvento.

  • 8/10/2019 Notiziario 249 - Frati Minori di Lombardia

    18/30

    Anno XXXVII n. 249 Dicembre 2014 18

    Calendario liturgico

    Viene affrontato il problema del futuro calendario liturgico della Provincia. Sar cosa opportunariferirsi innanzitutto al Calendario francescano italiano approvato per le 4 famiglie francescane,con laggiunta di una integrazione contenente i Santi locali e le Dedicazioni delle Chiese. A talriguardo verr nominata una commissione liturgica che valuti il grado di culto da proporre perciascun santo, in vista della approvazione da chiedere alla Congregazione.

    Proposte per il Sito Webdella nuova Provincia.

    Vengono prese in esame alcune possibilit per cominciare a pensare al Sito Web della nuova

    Provincia.

    Varie ed eventuali.

    Vengono comunicate notizie relativamente allo stato di salute di alcuni frati.Il prossimo Incontro CdC di aprile slitta al 23 e 24 aprile, terminando con il pranzo (non il 24 e

    25 come precedentemente comunicato).Si concludono i lavori alle 12.57 con il tradizionaleAgimus Tibi Gratias

    fr. Stefano Dallarda

    Segretario

  • 8/10/2019 Notiziario 249 - Frati Minori di Lombardia

    19/30

    Anno XXXVII n. 249 Dicembre 2014 19

    Dalla Provincia

    Fr. FrancescoBravi

    Cermenate (CO)

    5 Dicembre 2014

    Letture del marted della seconda settimana di Avvento

    Mentre la liturgia ai primi vespri della seconda domenica diavvento ci faceva innalzare questa preghiera:O Dio, Padre di ogniconsolazione, che agli uomini pellegrini nel tempo hai promesso terrae cieli nuovi, parla oggi al cuore del tuo popolo, perch in purezza difede e santit di vita possa camminare verso il giorno in cuimanifesterai pienamente la gloria del tuo nome, il nostro fratelloEmilio, frate minore e sacerdote, concludeva la sua giornata terrena edentrava nella vita eterna. Oggi, in questa chiesa che lo ha vistoesercitare con passione per vent'anni il suo ministero sacerdotale, loaccompagniamo nel suo passaggio da questo mondo al Padre, echiediamo al Dio di ogni consolazione di introdurre questo suo servofedele nella sua gloria. Sento ancora risuonare la sua voce in questachiesa, vedo ancora la sua disponibilit e la sua affabilit nellaaccoglienza dei penitenti, rivedo le fraterne attenzioni verso i suoi

    frati e verso i probandi manifestate in tanti modi, contemplo la dignitcon cui ha affrontato in questi ultimi anni la malattia. Ho insommadavanti a me la figura di un credente, che segnata certamente dallimite e dal peccato, ha cercato per con amore e con passione ilRegno di Dio e il bene dei fratelli; ho davanti a me un frate minore,come spesso lui mi ha detto e ha detto a molti, contento di essere statochiamato al servizio di Dio, della sua Chiesa e dei fratelli.

    La Parola di Dio che accompagna il cammino di tutta la comunit

    ecclesiale quelle proclamate sono infatti le letture di questo secondomarted di avvento parola che se da una parte riempie il nostroanimo di speranza, dall'altro ci aiuta a rileggere la vita del nostrofratello Emilio alla luce di quella fede che ha segnato anche tutta lasua esistenza. una parola che parla innanzitutto di consolazione. Difronte alla fatica del distacco dai nostri cari abbiamo bisogno tutti,amici, parenti, confratelli, di qualcuno che, come il profeta che parla alcuore di Gerusalemme e annuncia la fine della tribolazione, parli alnostro cuore e ci ridica che la morte non l'ultima parola sulla vita

    dell'uomo.

    OMELIA FUNERALE FR.EMILIO CERIOTTI

  • 8/10/2019 Notiziario 249 - Frati Minori di Lombardia

    20/30

    Anno XXXVII n. 249 Dicembre 2014 20

    Abbiamo bisogno di sentirci dire che il nostro Dio, che viene a noi con potenza, colui che inCristo ha vinto la morte; il buon Pastore che cerca continuamente le sue pecore e ci ripete cheneanche uno di questi piccoli andr perduto. Certo lo sappiamo e forse qualche volta anche noigridiamo: Ogni uomo come l'erba e tutta la sua grazia come un fiore del campo; ma noisappiamo anche e ci stato anche questo ripetuto - la parola del nostro Dio dura persempre. questa dunque la nostra consolazione, la nostra ferma speranza. L'abbiamo sentita e

    accolta la parola del Signore Ges: Cos volont del Padre vostro che nei cieli che neancheuno solo di questi piccoli si perda. Allora anche noi con il salmista possiamo dire senza lapaura di dire cose poco adatte per un funerale - Cantate al Signore un canto nuovo, cantate alSignore, uomini di tutta la terra. Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunciate di giornoin giorno la sua salvezza.

    La Parola del Signore ci aiuta anche a rileggere la testimonianza di vita che il nostro confratello,frate minore e sacerdote ci ha offerto. Ricordando, all'inizio di questa celebrazione, le diversetappe della sua vita francescana e sacerdotale, abbiamo visto come la passione per la

    formazione della giovent, francescana e non, il suo impegno pastorale nelle comunitparrocchiali che ha servito e la sua mai spenta passione missionaria, hanno segnatoprofondamente la sua esistenza. Frate Emilio stato colui che con amore e con costante ediuturno impegno ha continuato a ripetere all'umanit da lui incontrata, il grido e l'annunciodel profeta: Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostroDio; perch a Lui, come a tutti i servitori di Dio e annunciatori del Regno, come al suo seraficopadre San Francesco, sta a cuore quello che ci ha detto Isaia profeta: Allora si riveler la gloriadel Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno perch la bocca del Signore ha parlato. FrateEmilio nei diversi uffici ricoperti e nei diversi servizi che l'obbedienza gli ha affidato, non ha

    fatto altro che fare quello che al profeta stato affidato come compito: Alza la voce nontemere, annuncia alle citt di Giuda: Ecco il vostro Dio; non ha fatto altro che vivere ilministero del Buon Pastore nella continua cura del gregge e nella ricerca della pecora smarrita.

    La liturgia di questo tempo di avvento ci sta facendo ripetere continuamente vieni Signore Gesper abituarci a riconoscere la sua venuta nella nostra storia di tutti i giorni nella fiduciosa attesadella sua venuta alla fine dei tempi. Mentre anche oggi diciamo il grido della fede VieniSignore Ges, ci accorgiamo che il Signore ci ha visitato con il dono di frate Emilio, con la suapassione per l'annuncio del Vangelo, con la sua disponibilit e accoglienza, con la suaattenzione premurosa per ogni persona incontrata, con la discrezione con cui ha affrontato ilvenir meno delle forze e la malattia. A questo proposito voglio pubblicamente ringraziare iconfratelli di Sabbioncello e di Cermenate che gli sono stati vicino insieme al personaledell'infermeria e alle persone che con generosit e amorevole cura lo hanno servito.

    All'inizio delle note scritte per quello che lui ha chiamato il pellegrinaggio africano compiutonel settembre del 1997, Frate Emilio descrive cos la sua partenza per questa esperienza: I mieisentimenti: quelli di sempre, quando lascio la mia fraternit interna ed esterna, anche per un podi ferie: partire un po' morire, cominciando dal momento in cui preparo le valigie! Un senso disradicamento. Il tutto superato abbastanza presto perch mi immergo nell'ambiente, anche

    della natura, che incontro, e questo mi arricchisce pure nei rapporti con la mia comunit dipartenza.

  • 8/10/2019 Notiziario 249 - Frati Minori di Lombardia

    21/30

    Anno XXXVII n. 249 Dicembre 2014 21

    Adesso che ha preparato le valigie per l'ultimo viaggio e me le immagino le sue valigie - glichiediamo di continuare a vivere quanto ha scritto perch possa essere per tutti coloro chel'hanno conosciuto, apprezzato ed amato motivo di reciproco arricchimento spirituale.

    Chiedendo in prestito al padre san Francesco le sue parole, vi invito a dire con me:Padre che sei nei cieli, accogli il nostro fratello frate Emilio nel tuo regno, ove la visione di Te

    senza veli, lamore di Te perfetto, la comunione di Te beata, il godimento di Te senza fine.

  • 8/10/2019 Notiziario 249 - Frati Minori di Lombardia

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    Anno XXXVII n. 249 Dicembre 2014 22

    CURRICULUM VITAE FR.EMILIO CERIOTTI

    Ai primi vespri della seconda domenica di Avvento, lo scorso 6 dicembre, frateEmilio Ceriotti, nella nostra infermeria di Sabbioncello di Merate, dove era ricoverato da

    alcuni mesi, rendeva la sua anima a Dio. Mentre rendiamo grazie al Signore per il donodi questo fratello ricordiamo il percorso della sua vita richiamando alla nostra memoriale date fondamentali della sua esistenza. Mario, Ambrogio, Emilio Ceriotti, figlio di Luigie Santina Ferrario viene battezzato nella parrocchia di S. Genesio di Dairago di Arconatelo stesso giorno della nascita: era il 14 aprile 1929. Il 20 maggio del 1939 viene cresimatodal Cardinal Ildefonso Schuster che nel 1953 lo ordiner prima diacono, il 21 Marzo, epoi presbitero il 28 Giugno.

    Il 21 giugno del 1940 entra nel seminario minore di Saiano iniziando cos il suopercorso nella fraternit provinciale dei frati minori di Lombardia. Dopo gli anni diSaiano e di Cividino il 16 agosto del 1945 inizia a Rezzato il Noviziato che conclude conla professione temporanea nelle mani di fr. Camillo Merazzi ministro provinciale il 28agosto del 1946. Negli anni che vanno dal 1946 al 1953 prosegue la formazione filosoficae teologica nei conventi di Sabbioncello, di Busto Arsizio, di Milano S. Antonio e diGargnano, preparandosi alla ordinazione sacerdotale.

    Il 15 Aprile 1951 a Milano S. Antonio nelle mani di fr. Innocenzo Gorlani, Ministroprovinciale, emette la professione solenne che lo incorpora definitivamente all'Ordine deiFrati minori. Nel 1953 riceve la sua prima destinazione; viene inviato a Varese comeassistente all'oratorio. Inizier cos un percorso di vita e di servizio che lo vedrimpegnato sostanzialmente su due fronti: la formazione dei giovani ( frati e laici ) el'impegno pastorale nelle parrocchie servite dai frati. Dal 1955 al 1957 si trasferisce aBrescia come assistente al collegio Luzzago. Viene successivamente avviato agli studisuperiori e per questa ragione trasferito a Grottaferrata dove nel 1959 diviene Lettoregenerale in Pedagogia.

    Rientrato in Provincia lavorer, fino al 1966, nella formazione dei giovanicandidati all'ordine nel convento di Sabbioncello prima come vice rettore e poi comerettore. Dopo la breve esperienza come assistente all'oratorio femminile di Bergamo nel1967 inizia il lavoro pastorale come assistente nell'oratorio della parrocchia di S.Giovanni Battista alla Creta in Milano ricoprendo anche per due trienni l'ufficio di

    Guardiano della fraternit. Vista l'importante sua esperienza pastorale i superiori lonominano nel 1976 parroco della parrocchia di S. Antonio in Milano.

    Il 1979 vede un altro trasferimento: frate Emilio diventa parroco a Bergamo nellaparrocchia affidata alla Provincia. Fino al 1994 si impegner con tutte le sue forze inquesto ministero pastorale ricoprendo anche gli uffici di Guardiano e di Vicario dellafraternit. Dopo il Capitolo provinciale del 1994, visti gli avvicendamenti nei diversiuffici delle fraternit locali, a frate Emilio viene chiesto di trasferirsi a Cermenate comeGuardiano della fraternit di accoglienza vocazionale e probandato e come vice maestroin aiuto a fr. Paolo Ferrario nuovo maestro.

  • 8/10/2019 Notiziario 249 - Frati Minori di Lombardia

    23/30

    Anno XXXVII n. 249 Dicembre 2014 23

    In questo nuovo ufficio mette a frutto tutta la sua esperienza e tutte le sue capacit non solo alservizio dei giovani probandi ma anche nella cura pastorale della chiesa conventuale, nelprezioso ministero della confessione, nella cura della fraternit locale dell'Ordine Francescanosecolare.

    Frate Emilio ha sempre desiderato vivere la dimensione missionaria dell'annuncio delVangelo; nel 1967 vive alcuni mesi in Libia a Tripoli; per ragioni di salute deve interrompere

    questa esperienza e trascorrere un po di tempo di convalescenza nel convento di Dongo. Nonspegner mai questa passione e nel corso degli anni trascorsi a Cermenate chieder di poter faredue viaggi missionari, uno in Bolivia e l'altro in Africa, per condividere la vita con i frati inmissione. Conosciamo tutti il suo entusiasmo e la ripetuta descrizione delle due esperienzevissute. L'ultimo ministero che il Signore gli ha chiesto stato quello della malattia e del veniremeno delle forze fisiche; un ministero vissuto con sobria dignit, nella preghiera e sostenuto daiconfratelli e da tante persone.Che la sua testimonianza di vita francescana e sacerdotale sia di stimolo e di esempio a noi tutti.Che il padre San Francesco accolga questo suo figlio nella terra dei viventi.

    A lode e gloria dell'Altissimo onnipotente e buon Signore che vive e regna nei secoli echiama i suoi servi fedeli a partecipare alla sua gloria. Amen.

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    Anno XXXVII n. 249 Dicembre 2014 24

    Rezzato

    13-14

    dicembre

    2014

    Testimonianze di vita fraterna

    Pastorale Giovanile

    Ritiro di Avvento

    Durante questo incontro di attesa mi sono appuntata qualcosache posso mettere a disposizione e condividereMi ha colpito molto il fatto che lepisodio di riferimento della nostrariflessione sia stato LAdorazione dei Magi, cronologicamente lultimo,dopo la nascita del Cristo, perch trattarlo adesso, nel periodo

    dellattesa? Questo mi ha fatto riflettere sul mio atteggiamento diattesaAnchio Signore voglio Adorarti, permettimi, aiutami ad entrare nelgiusto clima per accoglierti.Grazie ai vari spunti dati, ho provato ad imparare a vivere, a guardare, ilpresepe con occhi nuovi e ad entrarci, essendo presente in primapersona.Attraverso il Bibliodramma ci siamo immedesimati e abbiamorappresentato i vari personaggi presenti nella scena dopo la nascita diGes.Uno dei personaggi che mi ha colpito stato il locandiere, il quale non haaccolto Giuseppe e Maria incinta, per quella notte.Non sa cosa si perso e se si vuole vederla dal lato pratico, materiale,quella nascita gli avrebbe potuto portare molti clienti che si sarebberofermati nella locanda per adorare il bambino, fama e prestigio la miariflessione stata: spesso anch io per paura, per pigrizia non colgo alcuneoccasioni, per esempio se io per il mio dubbio e la mia indecisione nonavessi partecipato a questo incontro, avrei sicuramente perso una bellaoccasione.

    Penso allora alla difficolt nel saper riconoscere gli avvenimenti erischiare, allo stare in ascolto, cogliere le belle occasioni e non lasciarlescappare; quindi grazie a tutti voi.

    Alice

  • 8/10/2019 Notiziario 249 - Frati Minori di Lombardia

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    Come molte volte accade nella vita il cammino verso Dio per me iniziato nellatentazione di non mettermi in gioco lasciandomi trascinare dalla vita di tutti i giorni. Perfortuna che ci sono i compagni e amici di viaggio che, nei momenti di stallo, ti prendono in

    braccio e ti trasportano in un luogo migliore dove poter assaporare una nuova esperienza divita. E' cos che spesso si riprende a cercare quello che si era perso di vista, un po' come iMagi che, dopo aver perso la stella a causa dell'incontro col Re Erode, hanno ripreso il

    cammino verso la vera Gioia. E' quello che successo a me nel weekend trascorso nelconvento: soffocato dai pensieri della vita quotidiana che spesso ti occupano la mente senzametterti pi di tanto in gioco ho ritrovato il silenzio necessario per ascoltare il messaggio delnatale. Con i miei amici e con i frati mi sono rimesso in viaggio verso la stella e verso quel

    bimbo che, nella sua semplicit, venuto nel mondo per riempire la nostra vita con l'Amoredel Padre. Ed cos che nelle parole di un amico, nell'abbraccio fraterno, nel cantare, nelritagliare una stella di carta, nel pregare, nel freddo penetrante del mattino e nella nebbiafitta riscopri di essere come un bimbo che abbraccia l'amore incondizionato dei genitori, delSignore che si fatto piccolo per salvarci ed innalzarci a lui.

    Simone

  • 8/10/2019 Notiziario 249 - Frati Minori di Lombardia

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    Rezzato

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    FilmiAmo

    Schedaa cura di

    Fr. Davide

    Sironi

    torneranno

    i pratidi Ermanno

    Olmi

    Drammatico

    Durata 80 min.

    Italia

    2014

    torneranno i prati

    1917 prima guerra mondiale. Linea di confine con lAustria. Trincea diun caposaldo dellesercito italiano. Il punto pi avanzato a nord-est adue passi dal nemico di cui quasi si sente il fiato. Le campane dellemucche sul filo spinato tintinnano quando il pericolo si avvicina: lecose della vita quotidiana vengono stravolte, annichilite dallassurditdella guerra. Qui, nel gelo feroce, gli uomini rischiano di perdere laloro dignit. Richiusi come topi in tane pronte a trasformarsi in tombe.Nel silenzio il loro sacrificio. Ma non pu sparire nella dimenticanza laloro storia, le loro vite segnate per sempre dallorrore della violenza.Perch gli uomini che fanno la storia non facciano pi gli stessi errori.

    A cento anni dallinizio del primo conflitto mondiale il maestroErmanno Olmi celebra il ricordo dei tanti soldati, sfigurati nel corpo enellanima dal male della guerra, con questo film intenso ememorabile. Con una lirica che sussurra alluomo di oggilinammissibilit della violenza fratricida.

    In un avamposto sulle montagne coperte da una insormontabilemuraglia di neve, un gruppo di soldati cerca di sopravvivere al freddobrutale, a condizioni disumane.Un giovane capitano raggiunge questa frontiera per portare ordini disuicide strategie militari decise nel caldo dei comandi, cos lontani ecos esenti dal sentire lo stillicidio della guerra vera. Il comandante diquel manipolo di soldati stremati, ormai in preda al delirio dellamalattia, si ribella e impedisce che altri suoi uomini si sacrifichino perportare poco pi in l un ponte radio. Riconsegna i gradi: non pu pitollerare una cos incomprensibile violenza. Lo sostituisce un giovanetenete, cresciuto sui libri, che scaraventato nella realt della guerrafatta di attesa della morte, sente che i minuti trascorsi in quelle tanesono come anni che tutto rendono insensato.E tutta qui la trama di questo film. Olmi racconta con il non detto, conimmagini gi indimenticabili, lesistenza di soldati che hanno dato lavita in luoghi sperduti, in tempi lontani, perch oggi ci sia altra vita.I grandi silenzi amplificano visioni spettrali, affascinanti, cherestituiscono lincanto della natura e la pazzia delluomo che trasformaquei luoghi di vita in sepolcri imbiancati e sommersi dal tempo. E la

    montagna bisbiglia la sua bellezza sacra, si fa eco per un canto capacedi ridare calore e di avvicinare i nemici.

  • 8/10/2019 Notiziario 249 - Frati Minori di Lombardia

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    La natura maestosa e povera si sottopone allo scempio degli uomini che rompono lincanto coni rumori assordanti delle bombe. Dal bianco della neve emerge la terra scura, lacerata: il nerodella morte. E sotto quella neve la si vuole nascondere, la morte, perch sia dimenticata.In quegli spazi asfissianti il senso della vita ucciso dal dolore, luomo urla contro Dio.Il Padreterno sembra essersi nascosto, non ha ascoltato il suo Figlio sulla croce non ascolterquei cani. S, perch la guerra rende bestie, meno delle bestie. Dio sembra abbandonare luomo

    o forse soffre con lui, perch dipende dove lo si cerca: l in quella trincea gelida, nei voltiemaciati, sfiniti, imbrattati di morte dei soldati che in silenzio fanno la loro parte.Sembrano in balia del puro destino omicida, imprecano per stanare Dio, per chiedergli di farsivivo e lasciarli in vita.Uomini, che si aggrappano alla loro dignit, alla fratellanza, ai legami familiari: unica speranza,ma a volte fonte di ulteriore sofferenza. Le lacrime del soldato che non riceve neanche unacartolina dalla moglie, che dopo sei mesi dalla sua partenza al fronte lha tradito, sono il doloreaggiunto a chi gi patisce lattesa della fine.La cosa pi difficile perdonare, ma se un uomo non perdona non un uomo.

    Immagini bellissime, colore lividi, sembra una pellicola in bianco e nero fotografia del figlioFabio Olmi -, la forza dei dettagli cari al cinema di Olmi che restituiscono la quotidianit che faluomo, la vita semplice invasa dal delirio delle violenza. Un rimando al primo lungometraggiodel regista Il tempo si fermato in un altro luogo di confine, a contatto con la grandiosit dellanatura dove le relazioni umane sono portate allessenziale e alla loro verit. Anche qui il temposembra arrestato, sospeso. Sotto le coperte irrigidite dal freddo questi uomini lottano per restareuomini.Un film che entra nellanimo come le meravigliose note di Paolo Fresu, entra nelle ossa come ilfreddo della trincea, ferisce il cuore come lo sguardo diretto dei soldati rivolto allo spettatore.

    Uno sguardo che implora di ascoltare, di non dimenticare il loro sacrificio, il loro gridosmorzato dalla neve e dalla fatica, di non dimenticare lassurdit della guerra: una bestia checontinua ad aggirarsi per il mondo, famelica e spietata. Torner lerba e far dimenticare tuttoquello che abbiamo sofferto.Il trionfo della guerra fa cadere nelloblio la tragedia della guerra, il dramma della morteingiusta, folle, le croci piantate a terra, cadenti, sembrano cos lontane dalle folle che festeggianola vittoria.Ottanta minuti di poesia che scavano il cuore, che commuovono e interrogano. Che chiedono difare memoria dei nostri cari che hanno vissuto la guerra e per noi hanno dato la vita, per unmondo pi umano, pi fraterno.

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