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    UNO SGUARDO NUOVOCresce la sensibilit ambientale dei cittadini.E le aziende fanno la loro parte

    MENSILE DI INFORMAZIONE DI ENEL GIUGNO 2011 // NUMERO 5

    5

    INSERTO150 anni elettrizzanti

    Quinta puntata

    27

    ENDESAEl Hierro, lisola

    del tesoro rinnovabile

    10

    REPORTAGEIn Sicilia rinasce

    la diga di Ancipa

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    PRISMAEnel Contemporanea

    premia Carsten Hller

    36

    La CO2equivalenteassociata a questonumero verrneutralizzata

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    3/403 Enel Insieme Giugno 2011

    Editoriale

    Il 2010 stato un anno eccezionale per le rinnovabili e questa unabuona notizia per il nostro Pianeta. Un aumento della capacitdi generazione di impianti solari, eolici, geotermici, a biomasse eidroelettrici, infatti, corrisponde a un notevole taglio delle emis-

    sioni in atmosfera di anidride carbonica, la principale responsabile delcambiamento climatico.Ma questo non lunico dato positivo che arriva dalle rinnovabili.Laltro che qualsiasi previsione di crescita, anche la pi ottimistica, daqualche anno a questa parte viene puntualmente corretta al rialzo. Gliinvestimenti in impianti di produzione di energia pulita nel 2010 sonostati di 243 miliardi di dollari con un aumento del 30% rispetto al 2009.Per avere un termine di paragone, si tratta dello stesso volume daffariche registra il mercato mondiale dei beni di lusso. E tutto fa pensare chei capitali investiti nelle rinnovabili andranno ad aumentare in futuro.Anche perch questi r isultati si sono verificati nonostante il ciclo econo-mico negativo che ha investito leconomia mondiale negli ultimi anni.Secondo le previsioni riportate nel World Energy Outlook 2010 dellA-genzia Internazionale dellEnergia (IEA), la crescita delle rinnovabili nelprossimo decennio potr osci llare tra il 4,6% e il +8,7%.Anche la capacit totale cresciuta a tassi elevati: nel 2010 sono statiinstallati a livello mondiale pi di 80mila MW nelle diverse tecnologierinnovabili (+ 6,8% rispetto al 2009). La crescita maggiore si registratanel solare (+71%), nelleolico (+24%) e nelle biomasse (+11%) e, in misu-ra minore, ha riguardato anche il geotermico e lidroelettrico. Il datointeressante che questo sviluppo riguarda tutte le diverse aree geo-grafiche senza grandi distinzioni a prescindere dal volume di crescitadelle singole economie. E cos sar nel prossimo decennio: secondo leprevisioni del World Energy Outlook di questanno, nel 2020 le rinnova-bili cresceranno in Europa dal 4% al 9%, in Asia dal 7% al 9% e in Africadal 4% al 12%.Levoluzione tecnologica, inoltre, sta giocando un ruolo fondamentale.Alcuni studi dimostrano che gli impianti eolici odierni sono in grado diprodurre il 70% di energia in pi rispetto a quelli di 10 anni fa. Il vento sempre lo stesso ma lefficienza e le dimensioni delle macchine sonocresciute tantissimo. E gli ultimi rapporti dellEPIA (European Photovol-

    taic Industry Association) prevedono una diminuzione sino al 50% deicosti di un impianto fotovoltaico di dimensioni medie.Dal 2009 Enel Green Power protagonista assoluta di questo svilup-po senza precedenti. Oggi siamo presenti in 16 Paesi in Europa e nel

    continente americano con oltre 6.100 MW di capacit installata. Siamo ingrado di generare circa 22 TWh di energia elettrica attraverso impiantiidroelettrici, eolici, solari fotovoltaici e geotermici che sono gestiti dacirca 3mila colleghi.Possiamo contare su un mix tecnologico ben diversificato e distribu-ito e, grazie a un ambizioso programma di investimenti, puntiamo aquasi raddoppiare la nostra potenza installata entro il 2015. Nel 2010 lapotenza aumentata di oltre 390 MW grazie allentrata in esercizio diparchi eolici in Bulgaria, Francia, Grecia, Italia, Romania e Spagna, diimpianti idroelettrici in America Latina, Grecia e Spagna, fotovoltaici egeo-termoelettrici in Italia e a biomassa in Spagna.I nostri punti di forza sono la differenziazione geografica, che ci per-mette di sfruttare la crescita delle r innovabili nei Paesi dove questesono presenti, e la differenziazione tecnologica, che consente di seguirelo sviluppo delle singole fonti a prescindere dalle fasi di crescita. EnelGreen Power pu inoltre far conto su di una bassa dipendenza dagli in-centivi fiscali (in totale il 22% del fatturato complessivo), che non ci legaa eventuali cambiamenti delle politiche dei governi, e, in ultimo, su diun forte flusso di cassa che deriva, ad esempio, dalla produzione degliimpianti idroelettrici e geotermici (che producono in maniera costantetutto lanno) e ci permette di ricorrere in misura molto limitata al debitoper realizzare nuovi investimenti.Infine, vorrei sottolineare un ulteriore elemento distintivo di Enel GreenPower e cio la presenza lungo tutta la catena del valore. Il fotovoltaico un ottimo esempio in tal senso: in questo settore siamo in grado di pro-durre i pannelli nella fabbrica di Catania, grazie allaccordo con Sharpe ST, di installarli e di vendere lenergia prodotta sul mercato, ma anchedi impiegarli nell ambito della nostra rete di oltre 550franchisee, cheoffrono sul mercato retailimpianti chiavi in mano. Questo ci permettedi valorizzare al massimo linvestimento.Dieci anni fa in pochi avevano previsto una crescita simile delle energierinnovabili, in termini di efficienza, diffusione e taglio dei costi. Il mo-mento storico a cui assistiamo unico e viverlo in prima linea emo-zionante. Grazie allentusiasmo e allimpegno di tutti siamo convintiche continueremo a dare un contributo importante alla creazione di un

    Pianeta pi sostenibile.

    Rinnovabili,

    motore dello sviluppo sostenibile

    Francesco StaraceDirettore Divisione Energie Rinnovabili

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    FULVIO CONTIPRESIDENTEDI EURELECTRICIl 12 giugno lamministratore delegatoe direttore generale di Enel FulvioConti stato eletto presidente diEurelectric, lassociazione europea delsettore elet trico. Lelezione avvenutaa Stoccolma durante una riunione delconsiglio di amministrazione di Eure-lectric, a margine della conferenza an-nuale dellassociazione. Garantire unadeguato livello di investimenti nelletecnologie e nelle infrastrutture ener-getiche in Europa di fondamentaleimportanza per assicurare ai cittadiniforniture di elettricit sicure, a buonmercato e a basse emissioni di CO2 nei

    decenni a venire ha affermato Contidurante la conferenza stampa. Taliinvestimenti hanno bisogno di dueprerequisiti: un quadro regolatorio dilungo periodo stabile e prevedibile eparit di condizioni di mercato perconsentire una remunerazione ade-guata a efficienti progetti innovativi.

    02

    BRASILE: ARRIVAIL CONTATOREELETTRONICOEnel ed Endesa stanno realizzandoun progetto pilota di telegestione in

    Brasile, impiegando la stessa tecnologiadei contatori che Endesa sta installan-do in Spagna. Il Gruppo realizzer ilprogetto pilota attraverso Coelce, lasociet di distribuzione elettrica con-trollata da Endesa che opera nello Statodi Cear, in Brasile. Il progetto pilota

    stato lanciato a Fortaleza con linstal-lazione di cento contatori del modellomesso a punto da Enel Distribuzione. Ilprogetto prevede inoltre linstallazionedi concentratori dei dati raccolti daicontatori nelle cabine di trasformazionee giornate di formazione per i tecnicidelle aziende distributrici del GruppoEnel dellarea: Coelce e Ampla in Brasi-le e Chilectra in Cile. I corsi verterannosullinstallazione delle apparecchiaturee sullutilizzo del sistema di telege-stione. Coelce diventa cos la prima

    azienda latinoamericana a utilizzaretecnologie di telegestione per i suoiclienti residenziali.

    03

    BIOMASSE: ACCORDOTRA EGP, GENERALIE TERRAEEnel Green Power e Generali hannofinalizzato laccordo con Terrae, lasociet che ha lo scopo di riconvertiree valorizzare il settore bieticolo-sacca-

    rifero, e ANB (Associazione Nazionaledei Bieticoltori), per lacquisizione diuna quota del 15% ciascuno del capitale

    sociale di Terrae. Viene cos collocatoil 30% del capitale sociale della societche ha come suo obiett ivo la promo-zione e lo sviluppo di progetti per lagenerazione di energia elettrica dabiomasse, alimentati da filiere locali.Lacquisizione delle quote fa segui-

    to agli accordi siglati tra i partner,finalizzati alla promozione congiuntadi progetti di generazione elettricada biomasse, con lobiettivo di riunirein un unico soggetto tre componentiindispensabili: quella agricola, chedispone delle filiere per la produzioneda biomasse, quella industriale, pergestire la generazione di energia, equella finanziaria, per garantire il so-stegno alla realizzazione dei progettidi investimento.

    04

    ENEL SPONSOR DELGLOBAL COMPACT ONUSi svolta a Copenhagen dal 16 al 20maggio 2011 la sett imana del GlobalCompact delle Nazioni Unite. E perla prima volta Enel stata sponsor diquesto importante evento che racco-glie in una settimana di lavori pi di500 aziende di tutto il mondo, firma-tarie dei dieci principi di sostenibilitdel Global Compact. Unoccasione,

    questa, per dare visibilit mondialeallimpegno del Gruppo nellaffron-tare le sfide della sostenibilit. Enel,

    Lamministratore delegato e direttore generaledi Enel Fulvio Conti stato eletto presidente di

    Eurelectric, lassociazione europea del settoreelettrico 01

    Brevi

    Enel360

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    da anni impegnata nel fare dellasostenibilit un vero driver strategi-co per il proprio business, dal 2004aderisce a questo importante networkglobale di imprese e, dal 28 gennaio2011, entrata a far parte del gruppodi aziende del Global Compact Lead,

    un insieme di 56 aziende selezionate,leader della sostenibilit a livellomondiale: un r iconoscimento dellim-pegno del Gruppo per limplementa-zione dei principi di sostenibilit delGlobal Compact.

    05

    SCACCO ALLA CO2CON LE ALGHEProsegue il progetto per dare inpasto alle alghe lanidride carbonica

    attraverso la fotosintesi clorofilliana,per poi ricavarne una massa algaleda destinare allindustria cosmetica,farmaceutica o alla filiera ittica. Maanche alla produzione di biocombu-stibili. Il primo progetto a part ire,nel 2006, stato quello realizzatoda Endesa nella centrale Litoral diAlmera (Spagna). Dove lazienda,considerati i risultati ottenuti, ha direcente deciso di avviare la secondafase del programma, con lamplia-mento della coltivazione di alghe.

    Questa consiste in una specie di v i-gneto a spalliera inclinato, rivolto asud per sfruttare al massimo lirrag-

    giamento solare. In ogni filare, dentroapposite buste di plastica contenentiacqua di mare (la stessa che vieneutilizzata per raffreddare limpianto)e CO2, crescono e si moltiplicano lemicroalghe. Prima di andare in pastoalle alghe i fumi di produzione ricchi

    di CO2e lacqua marina si incontranoin un reattore appositamente sviluppa-to da Endesa.

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    SOLARE: LALGERIAAPRE AL PROGETTODESERTECIl Ministro dellEnergia algerino,Youcef Yousfi,ha dichiarato in uncomunicato ufficiale di aver offerto,nel corso di un colloquio svoltosi lo

    scorso 20 maggio con lad di DesertecIndustrial Initiative, Paul Van Son,la disponibilit dellAlgeria a colla-borare con i responsabi li del progettoDesertec per lavvio di un partenariatonel settore dellenergia solare. Benchnel corso dellincontro Yousfi abbiaribadito alcune delle condizioni posteda Algeri per la partecipazione al pro-getto, mettendo in particolare laccentosulle ricadute industriali e tecnolo-giche e sullaspettativa di sviluppareuna capacit produttiva nazionale di

    componentistica, lincontro sancisceindubbiamente ladesione algerina aDesertec.

    07

    FOTOVOLTAICO:UN KIT DOMESTICOSENZA PENSIERIEnel Green Power, attraverso lapropria controllata Enel.si, ha lanciato

    Raggio senza pensieri, il primo kitfotovoltaico con servizi integrati peril mercato residenziale. Un pacchettochiavi in mano che include la realiz-zazione a regola darte dellimpiantofotovoltaico e una serie di servizi avalore aggiunto, per esempio lo smal-timento dei pannelli a fine ciclo divita, che rendono lofferta distintivanel settore e competitiva per qualite prezzo. Il kit, che ha una potenza di2,76 kWp e un prezzo unico nazionaledi 11.500 euro (iva esclusa), pensato

    per soddisfare i consumi medi di unafamiglia italiana ed rivolto in par-ticolare alle abitazioni indipendentistimate, in Italia, in circa 9 mil ioni diunit. Lintroduzione sul mercato diRaggio senza pensieri la primarisposta di Enel Green Power allapubblicazione del nuovo Conto Ener-gia che premia ancora di pi impiantiresidenziali di potenza inferiore ai 3kWp, installati su tetti a falda.

    Enel360Enel Green Power ha lanciato Raggio senzapensieri, il primo kit fotovoltaico integrato per il

    mercato residenziale 07

    Brevi

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    TENIAMOCELASTRETTAD

    i Terra ce n una sola e dobbiamo tenercela stretta. Abbiamocominciato a capirlo negli anni Settanta del secolo scorso,quando la crisi petrolifera ci spinse a fare i conti con la limi-tatezza delle risorse energetiche. E da quel momento in poi

    lattenzione allambiente cresciuta costantemente ed passata dalles-sere una scelta di pochi a un vero e proprio sentimento collettivo. Oggila parola green sulla bocca di tutti. Stiamo pi attenti a non sprecareacqua ed energia, facciamo la raccolta differenziata, acquistiamo prodottibiologici e a chilometri zero e non vediamo lora di poter guidare unautoelettrica. Da una recente indagine della rivista Sette emerso che la mag-gioranza degli italiani si dichiara sensibile ai temi legati alla sostenibilit.Insomma, ormai chiaro a tutti che la salvaguardia dellambiente nellenostre mani.Anche le aziende lo hanno capito da tempo. Soprattutto hanno compresoche la sostenibilit ambientale un elemento cruciale per la creazionedel valore dimpresa e non ostacola lo sviluppo economico. Per questo

    motivo Enel da diversi anni ha dato vita a un percorso mirato al tagliodelle emissioni di gas serra e delle sostanze inquinanti in atmosfera, nelsuolo e in acqua: per farlo la nostra azienda promuove lutilizzo dellefonti rinnovabili nella produzione di energia, ladozione di tecnologie

    di frontiera nella riduzione e nello stoccaggio delle emissioni, misure diefficienza e di r isparmio energetico, lutilizzo di prodotti a basso impattoambientale e campagne di sensibilizzazione sul tema del consumo razio-nale dellenergia.Come dice lad Fulvio Conti: Abbiamo progressivamente maturato lacoscienza di una responsabilit sociale e ambientale sempre pi ampiae compreso la necessit di massimizzare le ricadute positive, non soloeconomiche, sui territori che ospitano le nostre attivit rispettando e, ovepossibile, migliorando lambiente. Perch essere apprezzati come buonicittadini contribuisce in modo determinante a consolidare quel patrimo-nio di reputazione e credibilit che rappresenta il valore duraturo di unaimpresa.

    LA FORZA DELLESEMPIOSiamo presenti in 40 Paesi, lavoriamo con 80mila persone e serviamo 61milioni di clienti. Di conseguenza centinaia di mil ioni di famiglie, im-

    prese ed enti pubblici nel mondo hanno a che fare con la nostra azienda.Per questo un atteggiamento ambientale virtuoso pu avere un grandeimpatto sul destino del Pianeta.Lobiettivo a cui puntare ambizioso: Enel vuole diventare il primo grup-

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    Zoom

    La Terra ha bisogno di tutti.In questo numero vi raccontiamoalcune iniziative del Gruppo Enelper tagliare le emissioni di gas serra

    po al mondo a produrre entro il 2050 energia elettrica senza emissioni.Gi oggi quasi il 40% dei 97mila MW di capacit produttiva proviene daimpianti che utilizzano acqua, sole, vento e calore naturale della terra.Nelle fonti rinnovabili siamo protagonisti mondiali con Enel Green Po-wer che gestisce oltre 6mila MW di capacit installata e ha un portafogliodi progetti che mirano quasi a raddoppiarla entro il 2015. Un contributofondamentale arriver nei prossimi anni dai progetti dinnovazionetecnologica che il Gruppo sta portando avanti, come la cattura e stoccag-gio della CO2, il solare termodinamico ad alta concentrazione, la mobilit

    elettrica e le Smart Grids.

    RISULTATI CONCRETII risultati della politica ambientale di Enel sono tangibili. Attualmenteil 94% delle reti elettriche e l83% della capacit di generazione a livelloglobale sono certificate ISO 14001 e cos i servizi come limmobiliare ele attivit commerciali italiane. Nel 2010 cinque impianti di produzionetermoelettrica in Spagna e uno in Marocco, nonch le attivit di distri-buzione nella citt di Bucarest, hanno avuto la certificazione ISO 14001.La produzione da fonti rinnovabili in crescita e oggi supera il 30% deltotale. Aggiungendo il contributo del nucleare, nel 2010 la produzionecarbon free ci ha consentito di evitare lemissione in atmosfera di circa100 milioni di tonnellate di CO2, come se avessimo cancellato le emissioni

    di circa 60 milioni di automobili. Rispetto al 2009, per ogni kWh prodotto,abbiamo diminuito di oltre il 5% le emissioni di CO2 e, in campo termo-elettrico, del 17% quelle di SO2, del 18% quelle di NOX e del 17% quelledelle polveri. Lefficienza complessiva degli impianti termoelettrici mi-gliorata di quasi il 2%, i consumi di acqua sono diminuiti del 2%, lindicedi recupero dei reflui aumentato del 50% e le linee in cavo costituisconooltre il 60% della rete. Nel 2010 abbiamo unificato la carbon strategydelGruppo, mettendo in comune le professionalit e le esperienze di Enel edi Endesa (vedi articoli alle pagg. 8 e 9). I nostri investimenti in progettidi riduzione delle emissioni e promozione del trasferimento tecnologiconei Paesi in via di sviluppo attraverso i meccanismi di compensazio-ne introdotti dal Protocollo di Kyoto possono cos essere migliorati. ABrindisi stato inaugurato un impianto pilota per la cattura della CO2ed

    in programma la realizzazione di due impianti dimostrativi su scalaindustriale, uno in Italia a Porto Tolle e uno in Spagna a Compostilla, chehanno gi ottenuto finanziamenti dallUnione Europea.

    AUTO, RETI E BATTERIEAnche nella diffusione della mobilit elettrica il Gruppo Enel in primafila. Limpiego di auto a zero emissioni significa abbattere drasticamenteinquinanti come il benzene, gli ossidi di zolfo, gli ossidi di azoto e lepolveri, rendendo pi respirabile laria delle nostre citt. Senza contare ilcontributo che si pu dare allabbattimento delle emissioni di gas a effettoserra. Grazie alla partnership con Daimler-Mercedes oggi circolano circa700 veicoli elettrici Smart in Italia e in Spagna (vedi articolo a pag. 14). Ed prevista linstallazione di circa 900 punti di ricarica Enel a Roma, Pisa,Milano, Madrid, Barcellona e Siviglia.

    Anche levoluzione delle reti elettriche pu dare un contributo fondamen-tale al futuro a zero emissioni. Con la diffusione dei contatori elettronici,che per prima al mondo Enel ha installato a tutti i clienti italiani (e oraanche spagnoli), sono state poste le basi per le Smart Grids, linfrastruttu-

    ra indispensabile per migliorare lefficienza nei consumi finali e favorirela produzione diffusa di energia da fonti rinnovabili. Questa tecnologiaconsente, inoltre, un maggiore scambio di informazioni tra produtto-ri, consumatori e gestori del sistema, a beneficio della flessibilit dellaproduzione e della capacit dei clienti di migliorare le proprie scelte e ipropri comportamenti.Le infrastrutture di ricarica domestiche e pubbliche sono inoltre indi-spensabili per favorire la diffusione della mobilit elettrica. Lungo questastrada Enel sta lavorando assiduamente con le case automobilistiche e

    altri partner specializzati nello sviluppo di batterie avanzate.Enel pronta a fare la sua parte per offrire un futuro migliore alle nuovegenerazioni. E lo sta dimostrando con i fatti. Ma lo sviluppo e la diffusio-ne delle innovazioni richiede un sostegno pubblico non solo dal puntodi vista dei finanziamenti. Ancor pi importante la definizione di unquadro regolatorio stabile nei vari Paesi, specialmente in Europa.Ma un grande contributo possiamo darlo tutti noi, colleghi, cittadini eclienti con le nostre azioni quotidiane. Il filosofo cinese Lao Tse disse chefa pi rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Grazie allim-pegno di tutti oggi anche quella foresta comincia a farsi sentire.

    World wide WEDSapevate che un rubinetto che sgocciola pu sprecare sino a 5 milalitri dacqua in un anno? E che una gomma da masticare impiegacinque anni prima di dissolversi? E che per evitare di tagliare unalbero ci vogliono 70-80 kg di carta riciclata (quella che si ricava da300 copie di un quotidiano)? Se volete togliervi un po di dubbi suquale sia il vostro impatto ambientale non vi resta che cliccare sul-la intranet aziendale dove, dallo scorso 1 giugno, stata inaugura-ta unarea interamente dedicata allambiente. Liniziativa partitain concomitanza con la Giornata mondiale dellambiente (Wed)che dal 1972 uno dei principali strumenti delle Nazioni Unite persensibilizzare lopinione pubblica sulla questione a livello planeta-rio. Questanno la giornata stata dedicata alla salvaguardia delle

    foreste. Enel ha celebrato la ricorrenza inaugurando unarea sullaIntranet per sensibilizzare i colleghi sui temi ambientali ed esseretutti pi consapevoli che ognuno di noi protagonista del cambia-mento globale.Oltre alle curiosit sullimpatto ambientale delle nostre azioni,nellarea dedicata si pu navigare nella mappa verde di Enel,guardare i video forum, spedire la cartolina digitale, segnalareagli altri colleghi i propri comportamenti virtuosi con i post-it emisurare i propri contributi ambientali (in termini di CO 2e litridacqua risparmiati) grazie al contatore verde. I contenuti, chesaranno arricchiti per tutto il 2011, sono disponibili in italiano,inglese e spagnolo.

    Sul web

    http://www.unep.org/wed

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    Orizzonti

    C una lezione che ormai tutti abbiamo imparato: ogni nostra azione, anche il no-stro semplice respirare, corrisponde a una quantit di anidride carbonica immessain atmosfera. E dato che questa sostanza la principale responsabile del riscal-damento terrestre (ma ci sono altri gas che contribuiscono), significa che i nostri

    comportamenti non sono a costo zero per il clima. Per essere pi precisi, tutto ci che facciamoproduce una sua impronta, una valore che viene misurato in quantit di CO2 equivalente

    (CO2eq), che in piccola parte andr a influire sul futuro del Pianeta. Ma cosa possiamo fare perlimitare questo impatto? Innanzitutto fondamentale consumare meglio lenergia. Poi possia-mo scegliere prodotti e servizi che sono stati compensati grazie a una serie di iniziative chebilanciano il quantitativo di CO2,equivalente a livello globale. In pratica la CO 2eqgenerata perprodurli viene neutralizzata (come si dice in gergo) da iniziative volontarie, come il finanzia-mento di attivit di riforestazione (gli alberi infatti per vivere immagazzinano CO2e rilascianoossigeno) o di impianti di generazione da fonti rinnovabili in Paesi in via di sviluppo.Ecco quindi che concerti, convegni, campagne di vendita di energia, libri e cos via possonoessere oggi compensati. Enel ha cos deciso di creare un logo che certifichi la neutralizzazio-ne di emissioni di CO2eqassociate a eventi e prodotti dentro e fuori lazienda. A gestire questoprocesso c la Carbon Strategy Unit (vedi intervista a lato). Tra le iniziative realizzate ci sonoper esempio la campagna Energia Tutto Compreso Green-Zero CO2, il Carbon Forum NorthAmerica 2011 (lo scorso marzo), la giornata di premiazione del concorso internazionale Play

    Energy 2010, il nuovo catalogo Enel Premia, il Flagship Store di Milano e molti altri eventi inprogramma nella seconda parte del 2011.

    Questo numero di Enel Insiemenon contri-buir al surriscaldamento del nostro Pia-neta: le emissioni di CO2eqassociate allaproduzione e distribuzione della rivista,infatti, saranno compensate. Per farlo sonostate considerate le emissioni associate alciclo di vita dei processi di produzionedella carta, il suo trasporto dalla cartieraai centri di stampa, lutilizzo del PC daparte dei colleghi della redazione, la stam-

    pa, il trasporto dalla tipografia al centrodistribuzione, la distribuzione alle sedi elo smaltimento finale della carta. Il totaledelle emissioni contabilizzate verr com-pensato con lacquisto e lannullamento diun numero equivalente di certificati VERs.

    LA NEUTRALIZZAZIONE VOLONTARIA

    Ma come funziona il meccanismo di compensazione? Semplice: si conteggiano le emissioniassociate a unattivit, si studiano soluzioni per ridurle (efficienza energetica, fonti rinnovabili,mobilit sostenibile, uso intelligente dei materiali, progetti di forestazione), infine si finanzianomeccanismi di compensazione tramite lacquisto volontario di crediti di riduzione di emissione.I crediti provenienti da progetti volontari si chiamano Voluntary Emissions Reductions.Ciascuno di questi corrisponde alla riduzione di 1 tonnellata di CO2eqin atmosfera. Quandovengono certificati da un ente terzo (accreditato presso lUnited Nation Framework Conventionon Climate Change delle Nazioni Unite) diventano VER (Verified Emission Reduction).Nel mercato volontario Enel si muove su tre filoni: la compensazione di emissioni delle inizia-tive corporate e delle campagne di vendita energia, le iniziative di certificazione e neutralizza-zione per conto di altri clienti e infine lo sviluppo di un portafoglio di progetti per lutilizzoproprio o per la vendita a una clientela selezionata.

    MUSICA E IMPEGNO A ZERO EMISSIONITutto cominci con il Safari Tour diJovanottinel 2008. Poi stata la volta di Tiziano Ferronel 2009 e questanno toccato di nuovo a Jovanotti. Per compensare le circa 6mila tonnellate diCO2 associate al suo tour, alla stampa di biglietti e manifesti, ai rifiuti prodotti e agli spostamen-ti di staff e spettatori, Enel finanzier la riforestazione di unarea di 20 ettari in Camerun in col-laborazione con Treedom. I vantaggi non sono relativi solo alla compensazione delle emissioni.Il villaggio di Mankim si trova in unarea molto degradata e soggetta allerosione per il taglioillegale di alberi secolari. In alternativa alla deforestazione, il progetto punta a promuovere lacoltivazione sostenibile del cacao e della frutta tropicale da parte della popolazione locale.Inoltre per contribuire alla crescita sociale e alla tutela ambientale nei Paesi in via di svi-luppo, Enel SpA ha firmato lo scorso 16 giugno un accordo con il Programma AlimentareMondiale (WFP) dellOnu per investimenti fino a 8 milioni di euro. Laccordo prevede treiniziative: Enel Trade distribuir a Haiti stufe da cucina verdiper limitare luso di biomasse,contribuendo a ridurre la deforestazione e il rischio di violenze sulle donne impegnate nella

    raccolta della legna. Enel Trade e il WFP studieranno inoltre come generare dal progetto unpacchetto di Clean Development Mechanisms (CDM). Infine Egp installer impianti fotovol-taici in alcune sedi del WFP ed Enel Cuore sosterr una serie di iniziative del WFP nei Paesiin cui il Gruppo presente.

    Come ti compenso la CO2

    Il logo CO2Neutral

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    Orizzonti

    Ci sono volute decine di anni perch la comunit interna-zionale si decidesse a fissare un tetto alle emissioni di gasserra: il primo accordo globale del 1997 ed universal-mente conosciuto come Protocollo di Kyoto. In quella sede

    si deciso che i Paesi sviluppati avrebbero dovuto emettere di menoe, daltra parte, Paesi come Cina, India, Brasile, Sudafrica e Indonesia,che hanno una storia industriale pi recente, avrebbero potuto ospitare

    iniziative di riduzione delle emissioni di CO2in casa propria. Questiprogetti sono stati chiamati Clean Developement Mechanism (CDM) e,attraverso un processo di certificazione che coinvolge le Nazioni Unite,consentono di stampare una moneta che vale una tonnellata dianidride carbonica evitata. Oggi il Gruppo Enel-Endesa leader mon-diale in questo settore. A gestire la Carbon Strategy Unit c GiuseppeDeodati,che ha spiegato a Enel Insiemecome funziona il complessomeccanismo di creazione e scambio di crediti di emissione.

    Chi decide quali sono i limiti da rispettare?

    Il Protocollo di Kyoto ha assegnato alle varie nazioni un tetto massimodi emissioni di gas serra. In Europa questo ambito regolato dallETS(Emission Trading Scheme) che monitora costantemente settoriindustriali come la generazione di energia, la raffinazione, lindustriadellacciaio, ecc Il risultato importante che oggi in Europa la CO2haun costo esattamente come qualsiasi altro bene.

    Cosa pu fare unazienda che ha superato il tetto?

    Le strade sono due: promuovere iniziative CDM in Paesi in via di svi-luppo per guadagnare nuovi crediti oppure acquistarli direttamentesul mercato.

    Il Gruppo Enel-Endesa una corazzata nel campo dei CDM

    Siamo il pi grande singolo operatore privato mondiale grazie a unportafoglio di crediti con potenziale di 200 milioni di tonnellate evitateentro il 2020. Nel 2010 abbiamo vinto anche il premio istituito dal pre-stigioso World Finance di miglior Carbon Market Trader nellEuropaOccidentale.

    Di cosa si occupa lUnit Carbon Strategy?

    Gestisce lo sviluppo di progetti CDM, ma fa anche consulenza strate-gica per altre aziende che devono tagliare le proprie emissioni. E nondimentichiamo limportante lavoro di dialogo sulla regolamentazione

    ambientale svolto presso lOnu, lUe e i singoli governi nazionali. Leaziende infatti sono coinvolte in primo piano nella lotta ai cambia-menti climatici ed importante che la loro voce venga ascoltata da chidefinisce le leggi in materia.

    Non un caso allora che questa unit sia stata collocata allinterno

    della Funzione Regolamentazione e Ambiente?

    Certo. La nostra unit nata nel 2007 sotto il cappello della DivisioneGem. Poi con laumento di funzioni e di obblighi commerciali legati asoggetti esterni diventato fondamentale ripensarla. Inoltre nel 2010c stata la fusione con lanaloga struttura di Endesa. Oggi pu contaresu 45 persone di dieci nazionalit diverse dislocate tra Roma, Madrid,Washington, Manila, Giakarta, Pechino, Shangai e Lima. Siamo stateuna delle prime realt che ha lavorato tanto sullintegrazione interna-zionale.

    Parliamo di compensazione volontaria.

    Si tratta di attivit che, attraverso una rigorosa procedura certificatada enti esterni, permettono di pareggiare le emissioni di CO2coniniziative come la riforestazione. Il che non permette solo di assorbirelanidride carbonica, ma anche di migliorare il contesto sociale e di

    promuovere lo sviluppo sostenibile. Pensiamo a Haiti dove vengonobruciate le foreste per la sussistenza primaria. Per questo abbiamolanciato uniniziativa di compensazione volontaria per costruire unafabbrica di cucine domestiche dove lavoreranno pi di 80 persone.Oltre a tagliare le emissioni prodotte dai fuochi, si eliminer il gravosoobbligo di raccogliere la legna, attivit peraltro tradizionalmente svoltadalle donne.

    Le azioni di compensazione volontaria non danno diritto a nuovi

    crediti. Perch si fanno?

    Oltre ad essere efficaci per abbattere le emissioni di CO2, queste attivithanno effetti estremamente positivi dal punto di vista sociale: da unlato aiutano a far crescere la consapevolezza ambientale dei nostriclienti, dallaltro spingono la nostra azienda a diventare sempre pi

    sostenibile. E, soprattutto, lanalisi dettagliata dei processi da compen-sare ci fa capire dove possiamo risparmiare energia e adottare abitudi-ni di consumo pi efficienti.

    In credito con la Terra

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    Nellantichit era il meridiano di riferimento per i naviganti, oggi la stellapolare dello sviluppo sostenibile. Lisola El Hierro, nellarcipelago spagnolodelle Canarie al largo delle coste africane, sar la prima al mondo a esseretotalmente autosufficiente con le sole fonti di energia rinnovabili. Il nome

    vuole dire il ferro (ma la sua forma assomiglia piuttosto a quella di un cuore) e oggi un simbolo mondiale dellecosostenibilit grazie al progetto El Hierro 100% Renova-ble, che Endesa sta portando avanti in collaborazione con soggetti istituzionali locali enazionali.El Hierro la pi occidentale delle isole Canarie: fino allepoca delle grandi scopertegeografiche era il punto pi a ovest del mondo conosciuto. per questo che gi Tolomeo

    nel secondo secolo dopo Cristo laveva scelta come meridiano fondamentale per le cartegeografiche. Nel 1634 il Meridiano di Ferro era stato ufficializzato come asse di riferi-mento dal governo francese, presieduto dal cardinale Richelieu. Solo nel 1884 legemoniaeconomica e navale dellInghilterra le ha strappato il primato, privilegiando il sobborgolondinese di Greenwich alla remota isola spagnola.El Hierro, di origine vulcanica, anche la pi piccola delle isole Canarie: con una su-perficie di 268 chilometri quadrati poco pi grande dellIsola dElba. Per secoli terra diemigrazione, oggi abitata da poco pi di 10mila persone, abituate a vivere isolate tramagnifici paesaggi vulcanici, uccelli marini, pecore e specie vegetali e animali uniche(lisola stata dichiarata dallUnesco Riserva mondiale della biodiversit).

    UNA STORIA CHE INIZIA DA LONTANOTutto aveva avuto inizio in sordina nel 1986, in un momento storico in cui unidea del ge-nere era a dir poco avveniristica. Per realizzarla lingegnere Ricardo Melchiordi Unelco(allepoca la filiale di Endesa nelle Canarie) pens a uninnovativa centrale denominataidro-eolica, che cio combinava lenergia eolica con quella idroelettrica. Lo ricordabeneJos Mara Plans, allora direttore tecnico del settore Meccanica dellarea Genera-zione di Unelco: Lidea era la stessa del progetto attuale. Era un progetto molto avan-

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    Orizzonti

    Grazie a Endesa, El Hierro,la pi piccola delle Canarie,azzerer le sue emissionidi anidride carbonica

    Lisola del tesoro rin

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    zato rispetto a quell i che circolavano nel settore in quel periodo. Avevapoca visibilit, ma stato i l seme.Toms Padrn, ex rappresentante di Endesa a El Hierro e attualmentepresidente della giunta comunale, spiega poi i passi successivi: Lideadi Unelco era nata quando non esistevano gli strumenti per svilupparla.Anni dopo il Comune ha ripreso il testimone e il progetto rinato nel2002, anche grazie allappoggio di Ignacia de Loyola de Palacio, alloravicepresidente della Commissione Europea.

    LE CARATTERISTICHE DELLIMPIANTOLorigine di tutto il vento, che nelle Canarie soffia quasi tutto lanno da

    nord-est a sud-ovest: sono gli alisei, tipici di queste latitudini.Il nuovo progetto per rifornire di elettricit verde tutta lisola, che ricalcaa grandi linee quello degli anni Ottanta, prevede di abbinare un impian-to eolico con una centrale idroelettr ica a pompaggio. Lenergia eolica,prodotta da cinque aerogeneratori (11,5 MW complessivi) servir a pom-pare milioni di litri di acqua nel bacino superiore della centrale idroe-lettrica, da dove, secondo le necessit, con un salto di 682 metri tornernel bacino inferiore, azionando le quattro turbine Pelton dellimpiantoidroelettrico (11,3 MW in tutto).Il bacino a monte sar costituito da una vasca grande come cinque cam-pi da calcio messi insieme, con una profondit uguale allaltezza di unpalazzo di tre piani. Quello inferiore, situato quasi al livello del mare,avr invece una superficie di poco pi di due campi da calcio, per una

    profondit pari a un edificio di due piani.Lenergia in eccesso generata dalle turbine eoliche sar inoltre usata perimmettere nella rete idrica lacqua prodotta da due impianti di desali-nizzazione dellacqua di mare.

    Lautonomia dalle fonti fossili sar realizzata gradualmente: nelle prime

    fasi le energie rinnovabili forniranno il 50% dellelettricit, una per-centuale che poi salir all80% e infine al 100%. Nel frattempo il restodel fabbisogno sar assicurato dalla centrale termoelettrica di LlanosBlancos, gestita da Endesa, che ha una potenza di 12,7 MW. La centralerester a disposizione anche in seguito, per garantire il rifornimento dienergia anche in caso di assenza di vento.Grazie al nuovo impianto i consumi di petrolio si ridurranno di 40milabarili allanno e saranno evitate circa 18.700 tonnellate di emissioni dianidride carbonica.

    INVESTIMENTI E INVESTITORIGli investimenti previsti per il progetto sono stimati in 64,7 milionidi euro, di cui 35 milioni stanziati dallIstituto per la diversificazione

    e il risparmio energetico (Instituto para la Diversificacin y el AhorroEnergtico, IDAE) del governo spagnolo. Il progetto sar realizzato dallasociet Gorona del Viento, che prende il nome dalle goronas de viento,cio le barriere di pietra semicircolari usate dagli allevatori dellisola perproteggere il bestiame dal vento. Il consorzio composto dal Comunedi El Hierro al 60%, da Endesa al 30% e dal governo della regione IsoleCanarie al 10%.Il progetto El Hierro 100% Renovable consentir a Endesa di rafforzare ilsuo ruolo di azienda innovatrice nel settore energetico e di consolidarela leadership nelle fonti rinnovabili. un progetto pionieristico a livellomondiale ed rappresentativo delle profonde trasformazioni in corsonel campo della generazione di elettricit a causa delle nuove tecnologie:indica chiaramente la direzione verso cui sta andando il settore, com-

    menta Pablo Casado, direttore generale di Endesa per le Isole Canarie.Secondo Casado, la ciliegina sulla torta sar la diffusione nellisola deiveicoli elettrici: El Hierro, per le sue caratteristiche geografiche, idealeper le automobili elettriche. Raramente nellisola si percorrono pi di 100chilometri al giorno: una cifra alla portata dellautonomia delle batterieelettriche.

    IL TURISMO SCIENTIFICOIl progetto El Hierro 100% Renovable sta cambiando anche le modalitdel turismo dellisola. Le sue strutture ricettive sono limitate (un albergonella localit di La Frontera arrivato anche sul Guinness dei primaticome albergo pi piccolo del mondo), ma negli ultimi anni hannoospitato visitatori di altissimo rango: nel 2006 il primo ministroJosLuis Rodrguez Zapateroe addirittura la coppia reale di Spagna; nel

    2009 il lettone Andris Piebalgs, commissario europeo allenergia.Si prevede che seguiranno personaggi meno illustri ma pi numerosi,che potranno pubblicizzare lisola in modo altrettanto incisivo. Si calcolainfatti che in tutto il mondo siano un migliaio le isole con potenzialit si-mili a quella di El Hierro. Le prime a seguire lesempio, anche se parzial-mente, saranno probabilmente le altre isole dellarcipelago: se un tempoEl Hierro era la sorella povera e trascurata, per una volta diventer lavetrina smagliante verso cui si concentrer lattenzione di tutt i. Cos lapiccola isola gi stata visitata dagli inviati dei mezzi di comunicazione,e ha attirato lattenzione di tecnici e ingegneri desiderosi di imparare lalezione di tecnologia e di ecosostenibil it. il turismo scientif ico, che si affiancher a quello tradizionale,balneare e naturalistico: ai boschi, al cratere vulcanico, ai fondali marini

    cristallini si aggiunger una nuova meta di richiamo: creata stavolta nondalla natura, ma dallingegno umano per proteggerla.

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    Orizzonti

    novabile

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    Cosa serve a un sindaco, di una qualunque cittadina italianamedio-piccola, per far quadrare i bilanci, rispettare lam-biente, offrire pi sicurezza ai cittadini e rendere il suo

    comune pi bello e vivibile? Potete scegliere tra tre rispostepossibili: una maggioranza ampia e coesa, la lampada di Aladino oppu-re migliaia di diodi che emettono fotoni. Se avete optato per la terza pro-babilmente siete cittadini di uno degli oltre 4mila Comuni che hannoscelto Enel Sole e hanno detto addio ai vecchi lampioni di una volta.Un diodo che emette fotoni non altro che un led (light-emitting diode),il cuore di Archilede, ovvero il lampione del futuro di Enel Sole che apartire dal 2009 ha cambiato il volto di molte strade e piazze dItalia,dando il via a una vera e propria rivoluzione del concetto di illuminazio-ne pubblica.

    IL LED CHE D SICUREZZASe chiedete a sindaci e abitanti di Piacenza, Vasto, Arezzo o Lodi solo

    per citare alcuni dei comuni serviti da Enel Sole cosa pensano quandosentono la parola Archilede molto probabile che vi dicano subito chenei quartieri in cui stato installato il nuovo sistema di illuminazionepubblica madein Enel Sole la vita cambiata in meglio. Piercarlo Fabbio,

    sindaco di Alessandria, ha scelto Archilede e il programma di gestioneintegrata dellilluminazione pubblica promosso dalla societ del GruppoEnel. Spiega cos leffetto led sul capoluogo piemontese: Illuminare

    meglio la citt ha fatto s che la percezione di sicurezza, che da noi erabassa, si alzasse moltissimo e garantisse, di fatto, maggiore tranquillit.Larrivo di Archilede ad Alessandria datato 31 marzo 2009. Oggi rile-viamo una crescita netta nella soddisfazione dei cittadini rispetto allavivibilit della citt prosegue perch quando si parla di sicurezza ur-bana non si tratta solo di telecamere, azioni di polizia municipale e dellealtre forze dellordine, ma anche e soprattutto di luce e illuminazione.Con quasi mille strutture illuminanti installate tra Corso Lamarmora,Corso Cento Cannoni, Via Parma e Via Pontida, Alessandria non ha solocambiato volto, ma anche realizzato un risultato importante dal puntodi vista della sostenibilit economica e ambientale. Archilede permetteinfatti un risparmio di energia elettrica di circa il 60% rispetto al sistemadi illuminazione dei vecchi lampioni, una sensibile riduzione dei costi

    per il Comune e un risparmio di circa 18 tonnellate di CO2ogni anno.Non sorprende quindi che quasi il 90% delle nuove installazioni diilluminazione pubblica realizzate in Italia portino la firma Archiledeperch, come sottolinea la campagna pubblicitaria lanciata a maggio da

    ARCHILEDE,EFFETTO NOTTE

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    Orizzonti

    Gi 4mila Comuni italiani hanno sceltoEnel Sole. Risparmio, efficienza e maggiore

    sicurezza alla base di questa vera e propriarivoluzione dellilluminazione pubblica

    Enel Sole, una citt i lluminata bene pi vivibile, a misura duomo esicura: insomma un posto dove bello passare le giornate e riscoprirela magia della notte

    DALLILLINOIS ALLE RIVE DEL TEVEREE dire che quando, nel 1962, i primi led sono apparsi sulla scena tecno-logica nessuno poteva immaginare che quel piccolo dispositivo elet-tronico, allorigine disponibile solo nel colore rosso, fosse destinato aun avvenire cos luminoso. Andava bene per i telecomandi della tvo come spia dei circuiti elettronici, ma non certo per illuminare stradeo monumenti. La storia poi ha dimostrato che il led aveva un grandefuturo. C voluta la creativit di Nick Holonyak juniorche ha permes-

    so che questa tecnologia dallIllinois, nel Midwest americano, arrivassesino in Italia.Entrare oggi nella sede centrale di Enel Sole permette di scoprire moltodi pi che la semplice storia di un successo. La sede centrale di Tor diQuinto a Roma, infatti, raccoglie insieme la capacit di innovazionetecnologica, il gusto dellimpresa sul mercato, la passione per larte elimpegno di radicamento nel territorio. Nata nel 2001 dallunbundlingche ha dato il via alla liberalizzazione del mercato elettrico in Italia, lasociet del Gruppo che opera nel mercato dellilluminazione pubblicae artistica, oggi una realt snella e articolata. Come spiega GiovanniMaria Pisani, direttore generale di Enel Sole, contiamo su 320 personedi cui una quarantina sono nella sede centrale, in particolare a svolge-re attivit come il coordinamento della progettazione o lufficio gare,

    mentre sul territorio ci sono le 64 sedi operative, suddivise in 8 zone, cherappresentano il nostro modo di essere sempre vicino al cliente.Quando nel 2008 nato il primo prototipo di Archilede, i numeri, losviluppo e la leadershipa livello europeo che oggi dettano il ritmo, leaspettative e il lavoro di Enel Sole erano forse impensabili, ma lespe-rienza su cui costruire il successo di oggi era gi in atto. E non potevaessere altrimenti perch lescalationdi risultati con il segno pi, registratasoprattutto negli ultimi due anni, non nasce solo dalla capacit di ca-valcare lo sviluppo tecnologico, ma dalla presenza di persone capaci diinterpretarlo e, in pratica, reinventarlo.

    COME UN ABITO DI SARTORIAPrima della nascita di Archilede il led era protagonista di una nicchiadi mercato dellelettronica, aveva fatto breccia nel settore delle auto, e

    nessuno aveva immaginato di usarlo per lilluminazione stradale. Anti-cipare il mercato ed essere pionieri, per Claudio Liberatore, responsa-bile ingegneria di Enel Sole, sono stati i due punti di forza della societnello sviluppare e portare sul mercato un prodotto su scala industrialecome Archilede. La vera novit nelle prestazioni che offre spiegaLiberatore. Sfruttando al meglio le caratteristiche del led riusciamo adabbattere linquinamento luminoso, direzionando meglio la luce, e adavere una elevata resa cromatica, cio una perfetta percezione dei colori.Riusciamo soprattutto, grazie allintelligenza elettronica installata suogni singola struttura, a regolare lntensit della luce in funzione delleesigenze del traffico o dello specifico contesto di illuminazione nel qualelapparecchio situato.I numeri danno lidea di quanta rivoluzione sia contenuta in questa

    struttura elegante e sinuosa. Chiamarla palo della luce sembra quasiunoffesa: risparmi energetici tra il 50% e il 70%, oltre 50mila ore di vita,una resa ottica pari al 70% del flusso luminoso.Non per solo laspetto tecnologico a rendere unico il prodotto realiz-

    zato da Enel Sole. Antonello Buondonno, responsabile commerciale diEnel Sole, spiega che la chiave del successo che Archilede non nhardwaren software. Non viene venduto come una lampada e non vienesemplicemente installato da un appaltatore. Noi vendiamo una soluzio-ne a tutto tondo che coniuga esigenze di bilancio delle amministrazionipubbliche, ricadute positive sullambiente e risparmio energetico, attra-verso una gestione integrata del servizio che garantisce lassistenza agliimpianti dilluminazione e la loro manutenzione rapida ed efficiente.Per dare lidea di cosa significhi per Enel Sole installare Archilede inun Comune, Liberatoreusa una metaforache sposa la precisione dellatecnologia con la maestria dellartigiano: Noi progettiamo ogni singolopunto luce in maniera sartoriale sul tessuto urbano. Con questo metodo

    oggi Archilede, con i suoi 70mila punti luce venduti in Italia, il pro-dotto pi distribuito in Europa nel settore dellilluminazione pubblica.Oggi gestiamo indicativamente il 50% dei Comuni italiani dice Buon-donno circa 4mila centri medio-piccoli, cio 2 milioni di punti luce cherappresentano pi o meno il 20% del totale del mercato e corrispondonoa un servizio che raggiunge almeno 15 milioni di abitanti.

    LA BELLEZZA ILLUMINATANon sono solo le strade e le piazze a splendere di luce nuova grazie adArchilede. Perch il gioiello di Enel Sole anche uno strumento estre-mamente efficiente per la valorizzazione del patrimonio architettonico emonumentale dellItalia. Come spiega Francesca Migliorato, responsa-bile illuminazione artistica di Enel Sole, lutilizzo dei led per noi qual-

    cosa che nasce da lontano. Il nostro primo intervento di questo tipo, ilPonte degli specchietti in provincia di Milano, stato fatto nel 2004-2005.Abbiamo dato il via a un modo di fare illuminazione artistica sempreattenta al risparmio energetico, alla reversibilit e alluso delle tecno-logie pi avanzate. Enel ha nel suo dna la passione per la tutela e lavalorizzazione del patrimonio di bellezze italiane. Ed il progetto Luceper larte a dare forma a questo impegno che Enel Sole porta avanticome una vera e propria missione. Tra i monumenti riscoperti dalla lucebianca dei led ci sono i Giardini e il Cortile donore del Quirinale, la Ba-silica di SantAntonio di Padova, ma anche il duomo di Catania e singoleopere darte come il Mos di Michelangelo nella chiesa di San Pietro inVincoli a Roma. I nostri progetti puntano a non invadere il monumentoo larchitettura industriale o temporanea afferma Migliorato. La nostra

    tecnologia contemporaneamente luce, conservazione, valorizzazione efruizione del bene, cio il risultato di un processo anche in questo casosartoriale e fatto su misura che parte dagli studi del monumentoartistico e della sua storia, sino ad arrivare alla scelta della miglior so-luzione tecnologica per valorizzare larchitettura, realizzare un impattoemozionale e rendere la luce un filo conduttore che accompagna losguardo del visitatore.Insomma pi che linstallazione di un sistema integrato di illuminazione,con Archilede Enel Sole realizza uno vero e proprio spettacolo o, comerecita lultima campagna pubblicitaria lanciata a maggio, mette in luce lamagia della notte. Per cui, se il vostro sindaco dovesse promettere di farquadrare i bilanci, r ispettare lambiente, offrire pi sicurezza e rendereil comune pi bello e vivibile, assicuratevi che sappia cosa pu fare unled. Se non lo sa, portatelo sotto il cono di luce di Archi lede cos chepossa scoprire con i suoi stessi occhi che qualcuno ha gi cominciato arealizzare le sue promesse.

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    Enel Green Power cresce senza sosta allinterno del suo perime-tro internazionale. Dal Portogallo alla Romania, dalla Greciaagli Stati Uniti la societ per le rinnovabili del Gruppo Enelsi attesta sempre di pi come una multinazionale del settore,

    avviando continuamente nuovi progetti e siglando accordi per consoli-dare gli asset verdi.

    DAL PORTOGALLO ALLA ROMANIALoperazione pi recente lacquisizione da parte di Enel Green PowerEspaa di unulteriore quota del 50% nella Sociedad Trmica Portugue-sa, SA (TP), che fa di EGPE, gi proprietaria del 50%, lunico azionistadella societ portoghese per le rinnovabili. TP detiene partecipazioni in13 impianti di cogenerazione e in due parchi eolici in Portogallo, nonchuna partecipazione diretta del 20% in Eneop, il Consorzio che intendecostruire un totale di 1.200 MW di energia eolica in Portogallo. Laccordoconsente a Enel Green Power Espaa di aggiungere ulteriori 30,8 MW alproprio portafoglio di fonti energetiche rinnovabili sul mercato porto-ghese, raggiungendo cos 177 MW di capacit installata nel Paese.

    In Spagna, invece, EGPE ha finalizzato con Gas Natural Fenosa laccordoper la suddivisione (break-up) degli asset dellajoint venturepariteticaEnel Union Fenosa Renovables. In particolare, le attivit Eufer sono statesuddivise in due parti ben bilanciate in termini di valore, Ebitda, capa-cit installata e mix di rischio e tecnologia. Una parte degli asset stataassegnata a Gas Natural Fenosa, mentre EGPE ha mantenuto il resto inqualit di azionista unico di Eufer.Dalla penisola iberica a quella balcanica. In Romania, infatti, Enel Green

    Power, ha avviato i lavori per la realizzazione di un progetto eolico conuna capacit installata di 70 MW a Corugea. Il parco eolico, nella regio-ne della Tulcea, a regime produrr 189 milioni di chilowattora allanno,sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico di 70mila famiglie, evi-tando ogni anno lemissione in atmosfera di 106mila tonnellate di CO2.

    DALLA GRECIA AGLI STATESPer restare ancora nella penisola balcanica, Enel Green Power ha avviatoin Grecia i lavori per la realizzazione di un progetto eolico da 28 MWnelle aree di Chlogos (19 MW) e Profeta Elias (9 MW), vicino alla cittdi Corinto. Il parco eolico sar operativo entro ottobre 2011 e, una voltaa regime, sar in grado di produrre 57 milioni di chi lowattora allanno,sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico di 14.100 famiglie, evi-tando ogni anno lemissione in atmosfera di 62.500 tonnellate di CO

    2.

    La Grecia, con il suo grande potenziale di risorse rinnovabili, rive-ste unimportanza strategica per Enel Green Power ha sottolineatolamministratore delegato di Enel Green Power Francesco Starace. Perquesto continuiamo a impegnarci in questo Paese che sta promuoven-

    Enel Green Power proseguela sua crescita internazionalecon progetti e accordi sugli asset.Aperti nuovi uffici in Per

    do lo sviluppo delle fonti rinnovabili, come una delle strade per usciredallattuale crisi finanziaria.Nuovo vento anche oltreoceano, negli States, dove Enel Green PowerNorth America ha avviato la costruzione dellimpianto eolico di CaneyRiver nella contea di Elk, in Kansas. Il progetto stato sviluppato dalpartner di Egp NA, Trade Wind Energy, ed stato gi concluso unaccordo con la Tennessee Valley Authority per la vendita dellenergiaprodotta .

    Il nuovo impianto sar costituito da 111 turbine eoliche V-90 della Vestasda 1,8 MW ciascuna, per una capacit totale installata di circa 200 MW.Una volta in funzione, limpianto di Caney River produrr a regime 765milioni di kWh allanno, in grado di soddisfare i consumi annuali di cir-ca 70mila famiglie e di evitare lemissione in atmosfera di oltre 580milatonnellate di CO2allanno.

    UN UFFICIO IN PERInfine, in coerenza con il proprio piano di crescita internazionale, EnelGreen Power ha inaugurato il proprio ufficio di Lima (Per). Il nuovoquartier generale ubicato nel business center Platinum nella zona diSan Isidro, il quadrilatero dove si concentra il principale centro di affarieconomico-finanziario del Paese.

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    Orizzonti

    Un atlante di rinnovabili

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    Aun certo punto si girato verso il lago. Le mani sui fianchi,

    un mezzo sorriso sulla faccia e, come parlando tra s, gli venuta fuori una frase: Pensavo che non lo avrei mai pivisto cos, con tutta questacqua. Un pensiero a voce alta

    che ha dentro tutta la storia del lago di Ancipa. Luigi Zitelliconoscebene la storia di questo specchio dacqua nel cuore della Sicilia. Sullesue rive, sul coronamento del colosso di cemento che sbarra il corso delfiume Troina, ha passato un bel pezzo di vita. un guardia-diga, unmestiere che sa di antico ma ha ben poco di romantico. Tutti i giorniva su e gi per centinaia di scale, controlla i rockmeters, gli estensimetrie tutti gli apparecchi che misurano i movimenti millimetrici di unaparete alta 111 metri e lunga 253, fatta di 110mila litri di cemento, checon i suoi colleghi quasi ausculta, come fossero unequipe di medici chepassa tutto il giorno a visitare lunico paziente affidato alle loro cureper assicurarsi che sia in forze per fare il suo dovere quotidiano.

    ERA UNA POZZANGHERAZitelli, come i suoi colleghi che da anni lavorano alla diga di Ancipa,del lago sa vita, morte e miracoli. Ne conosce la storia, le tante vicis-

    situdini, lha visto soffrire sino a ridursi quasi a una pozzanghera e

    ora sorride a vederlo con tutta questacqua. Perch la diga rinata,lAncipa ormai tornato a vivere e chi, come lui, ha reso possibiletutto questo, sa cosa c voluto. Linvaso come lo chiamano i tecni-ci adesso a quota 942,1 metri sul livello del mare, ma destinato asalire ancora sino a 949,5. Che solo un numero, ma quando PasqualeMorello, site managerdi Enel per i lavori sulla diga, lo pronuncia, cun che di orgoglio misto quasi a commozione nel tono della sua voce.Quel numero, la quota massima di riempimento del lago, il segno diun successo, dellimpresa riuscita, dellobiettivo per il quale ha lavoratoinsieme a colleghi e ditte appaltatrici per tre anni. Come lui, molti altriprotagonisti dellimpresa di Ancipa hanno percorso in lungo e in largolItalia durante la loro carriera lavorativa. Noi del PRI, dicono quandoraccontano i progetti sui quali hanno lavorato assieme. In quellacro-

    nimo che sta per Progetti Impianti Idroelettrici lunit di Torinoche fa parte della Divisione Generazione ed Energy Management racchiusa la storia decennale di una sorta di squadra itinerante che hacondiviso cantieri e costruito dighe partendo dagli studi geologici sino

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    ANCIPAQuota massima

    Enel Insieme ha visitato il cantiere della diga.Ecco cosa ci hanno raccontato le personeche stanno scrivendo una pagina importantedel futuro della Sicilia

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    ad arrivare allultimo bullone. Alcuni, come Enrico Vergano,project

    managerdi tutto lintervento di risanamento che ha riguardato la diga,la centrale di Troina e le gallerie dellintero sistema, hanno portatoanche allestero la loro esperienza. Ma ad Ancipa tutti hanno fatto qual-cosa di diverso: non hanno contribuito alla realizzazione da zero diuna diga, ma ne hanno reso possibile la rinascita. Ed un po come seavessero partecipato anche loro, ormai sessantanni dopo, allimpresacominciata il 21 settembre 1949 e destinata a segnare una pagina nuovadella storia della Sicilia.

    UN PEZZO DI STORIALa diga di Ancipa, infatti, non catalogabile come una semplice infra-struttura, perch un pezzo della vita di unintera regione, un puntodi svolta per migliaia di persone che allapertura del cantiere sonoarrivate a Troina dai vicini paesi di Cesar e San Teodoro, ma anche da

    Catania, Messina e Caltanissetta. Addirittura Elio Vittorini, nel suo Lecitt del mondo, mette in bocca a un suo personaggio: Se lavorassi acostruire la diga di Troina, allora il denaro che guadagneresti sarestitu a disporne... lasciando ai posteri il senso profondo di unimpresa

    Giuseppe Di Bella, Claudio Fabiano, Franco Ciniglia e Pasquale Morello

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    che ha rappresentato una vera rivoluzione per unintera generazione disiciliani, un cambiamento epocale con il quale una cultura sino ad alloralegata al lavoro della terra e alla mezzadria si aperta allo sviluppo, eche ha segnato un passo deciso di emancipazione sociale per migliaia difamiglie.A Troina, ma anche a Cesar a Cerami e nei Comuni della zona, tuttiparlano della diga come di una cosa familiare, anche i pi giovani, anchei tanti che sono nati quando il lago era ormai parte integrante del paesag-gio che segna il confine tra le provincie di Messina ed Enna. La stragran-de maggioranza per non conosce il lavoro certosino e costante che giornodopo giorno ha permesso di riportare il lago al suo splendore, ignoraanche le pastoie burocratiche con le quali gli ingegneri di Enel si sonoconfrontati per anni per permettere alla diga di toccare i 942,1 metri diinvaso attuale e alle centrali di Troina e Grottafumata di tornare a lavora-re a pieno ritmo come previsto per lottobre 2011. Tutti per hanno sottogli occhi i risultati di questo sforzo che dal 2003, anno di inizio dei primiinterventi di ristrutturazione, ha visto succedersi centinaia di persone, tradipendenti Enel e delle ditte appaltatrici, e oggi sta portando a compimen-to un progetto, partito nel 2008, che costato 45,7 milioni di euro.La prima volta che sono arrivato ad Ancipa era il 1981, ero appena entra-to a lavorare in Enel e mi hanno portato a visitare la diga durante il corsodi formazione per i neoassunti. Quando sono entrato dentro il primosperone (era il numero sei) la prima cosa che mi venuta in mente stata:questa non una diga, una cattedrale gotica. Giovanni Siragusa, dal2003 al 2006 sostituto del direttore dei lavori di ristrutturazione della digae dal 2008 direttore, racconta cos il suo incontro con Ancipa. Ingegneree palermitano ha un duplice motivo di soddisfazione a rivedere oggi illago pieno perch sa di aver contribuito a un grande lavoro e da siciliano dice deciso, ma anche un po commosso sono orgoglioso per aver datoun contributo alla mia terra.Far rivivere la diga ha significato innanzitutto intervenire su due proble-mi: la stabilit nel rischio terremoti e lescursione termica. Per questo, trail 2002 e il 2005, ai piedi della diga sono stati realizzati contrafforti sismicie lintera parete di cemento stata coperta con un vero e proprio scu-do. La differenza di temperatura tra il fronte bagnato dal lago e quelloesposto al sole spiega Siragusa negli anni ha causato la fessurazionedegli speroni. Nulla di imprevedibile e pericoloso ma il Registro ItalianoDighe ha chiesto a Enel di porre rimedio al fenomeno e cos Ancipa oggi coperta da un schermo che ne copre integralmente la struttura lasciandofuori solo il coronamento. Certo, toglie limpatto visivo con limponenzadegli speroni dice Vergano ma stato il primo passo per ripartire.Il secondo, pi nascosto e certosino, invece avvenuto nel cuore delladiga stessa e ha rappresentato un lavoro di fino che ha unito le miglioritecnologie, una passione quasi artigianale e turni non stop per controllarecentimetro per centimetro lintera parete della diga.

    LULTIMA FESSURAIl problema delle fessure apertesi nel corpo della diga ha segnato sin daglianni Settanta la vita di Ancipa, costringendo man mano la riduzione delvolume di acqua raccolto nel lago. A parlarne senza averle davanti agliocchi ci si pu immaginare spaccature dalle quali zampilla acqua in modopreoccupante. Non cos. In realt si tratta di crepe superficiali molto fre-quenti nelle strutture in cemento costruite negli anni Cinquanta. Gi coni primi studi abbiamo capito che le fessure risalivano alla fase costruttiva spiega Vergano ed erano generate dallo sviluppo del calore di idrata-zione del cemento, ricavato per praticit dalle rocce del monte Acuto chesta sopra il lago, e del successivo raffreddamento dei getti. Il tempo poi hafatto la sua parte, aumentando in maniera modesta lestensione. Per sem-plificare si potrebbe dire: un problema importante, ma non grave. Eppure

    lintervento di risanamento richiesto a Enel ha significato anni di studi,indagini endoscopiche e lavoro senza sosta condotto palmo a palmo suglisperoni. Tra il 2008 e il 2009 sono state realizzate le cosiddette iniezionidi colmataggio con il cemento, poi toccato al riempimento delle lesioni

    1 Giovanni Siracusa2 Enrico Vergano3 Andrea Cicero

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    pi ostiche fatto con una resina studiata ad hoc. Stiamo parlando diun totale di 700 metri di fessure trattate spiega Morello pi di millefori e tre turni di lavoro continui con i quali, da dicembre a maggio, ci

    siamo alternati per coprire 24 ore su 24 lintervento. I risultati di quellavoro e lo sforzo profuso oggi si possono solo immaginare camminan-do allinterno della diga. Non tanto per le sottilissime cicatrici dellefessure, riempite una a una stando attenti alla pressione diniezione,alla temperatura della resina e alle sue fuoriuscite, quanto per il nu-mero impressionante di impalcature allestite negli speroni che ora sonoin fase di smantellamento. Una teoria di 27 piani fatti di tubi innocentiche, per mesi, gli uomini di Enel e delle ditte appaltatrici hanno salitoe sceso senza sosta. Dovevamo seguire ogni iniezione passo dopopasso e ogni singolo intervento era diverso da quello precedente diceFranco Ciniglia, assistente site managerai lavori della diga. Un lavorocertosino che, nonostante la complessit, stato concluso con ottomesi di anticipo grazie al ritmo serrato dei lavori e al clima di squadra

    instauratosi tra tutti i protagonisti chiamati in causa. Lultima fessuralabbiamo chiusa il 13 maggio 2010 e mancava poco a mezzogiornodice Ciniglia ed stata una bella festa per tutti. Su e gi per le impal-cature a inseguire le fessure gli uomini di Enel e della Geo Ras, la dittaappaltatrice che ha contribuito allintervento, hanno passato quattromesi, duri e faticosi, durante i quali non sono mancati i momenti ditensione, ma anche quelli di familiarit. Dopo due mesi passati dentrola diga a iniettare resina e fare perforazioni cera ormai affiatamento econ alcuni era nata unamicizia che continua anche oggi dice Morel-lo. Calabrese come Ciniglia, condivide con il suo conterraneo un verotalento nel rendere anche il pi semplice momento passato assieme unapiccola festa di paese.

    SOTTOTERRAOggi che la diga tornata a toccare quota 942,1 metri pronta a farripartire tutto il cosiddetto bacino idroelettrico dei fiumi Salso-Simeto.Ma il lavoro di ristrutturazione degli speroni non servirebbe a nulla se

    nel contempo non fossero proseguiti i lavori negli altri punti nevralgicidel sistema nato negli anni Cinquanta. A valle e a monte del lago diAncipa infatti sono allopera altri cantieri che fanno un tuttuno con la

    teoria di impalcature e resina della cattedrale gotica. Ogni mattina,infatti, la squadra diretta da Vergano prende strade diverse per portarea termine lunica grande impresa: a monte del lago ci sono i lavoridellallacciante, a valle, quelli di Finestra 2 e della centrale, che tradottoper i profani stanno a indicare i cantieri alla galleria che preleva acquada cinque torrenti per portarla al lago, e quello alla condotta forzatache, passando sotto Troina, congiunge lAncipa con la centrale idro-elettrica. Per capire in quale di questi cantieri siano stati gli uominidi Enel durante la giornata basta guardare a sera le loro scarpe disicurezza: bagnate=diga, sbiancate dalla polvere=Finestra 2, coperte difango=allacciante, sporche di grasso=centrale. Ognuno di questi quat-tro posti infatti un mondo a s stante.Il canale allacciante una galleria di 14 km che taglia una serie di fiumi

    stagionali: destate sembrano innocui ruscelli, ma durante il periododelle piogge portano allAncipa il 50% del suo invaso, una massa di20milioni di m3 dacqua. soprattutto il regno di Ciniglia che quotidia-namente si arrampica per le stradine tortuose del Parco dei Nebrodi eraggiunge Tusa, Bracall, Schicciomirra o qualcunaltra delle localitdove le prese dellallacciante incontrano i cinque torrenti. Non fosseper la natura rigogliosa del Parco dei Nebrodi che accompagna ogniviaggio, landirivieni lungo lallacciante sarebbe un bellinferno trastrade che smottano di continuo e mucche al pascolo che placidamentesi posizionano anche dietro le curve pi insidiose. I lavori in galle-ria effettuati dalla Notari di Milano, consistono nel ripristino dellafunzionalit della galleria con interventi di ordinaria amministrazioneperch la struttura porta bene i suoi cinquanta e passa anni e chiede

    soltanto manutenzione e controllo. Niente di eccezionale se non fosseche in Sicilia, quando ci si infila sotto terra, bisogna fare i conti con uncompagno tanto silenzioso quanto pericoloso: il gas. Per una semplicericognizione alla galleria bisogna quindi munirsi di bombole, masche-

    Lavori nella galleria Ancipa-Troina

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    re e rilevatori e portarsi dietro nulla che possa generare la minimascintilla. A Troina sanno bene cosa capace di fare il metano quandoinvade i tunnel. Per Ancipa, infatti, il 5 dicembre una data che nonsi scorda per colpa di un incidente nel quale la fatalit si mischiataallimprudenza e al coraggio. Era il 1950, il cantiere era aperto da pocopi di un anno, ma per due giorni consecutivi gli scavi della galleriache unisce la diga alla centrale, erano rimasti deserti. Prima la festa diSanta Barbara, protettrice dei minatori, poi lo sciopero bianco indettodai lavoratori, avevano lasciato campo aperto al metano che i rigene-ratori daria non erano riusciti a spazzare via. La ricostruzione degliavvenimenti riportata dai giornali dellepoca racconta che quando ilcapo finestra e un operaio entrano nella galleria per un sopralluogo,compiono limprudenza di ripetere unazione di routine che gli costala vita: danno fuoco al gas per desaturare laria, ma c troppo metanonel tunnel e quel gesto provoca unesplosione che rimbomba in tuttala zona. La galleria crolla ma i colleghi e la gente di Troina, accorsasul posto per il boato, cerca lo stesso di entrare a salvare chi rimastosotto terra. uno stillicidio: a due a due entrano gruppi di soccorritoripi o meno improvvisati che restano soffocati dal metano. Alla fine sicontano undici morti tra gente comune, ingegneri e operai.

    SI LAVORA IN SICUREZZADallincidente del 5 dicembre 1950 Troina e i lavoratori dellAnci-pa rimangono segnati in modo indelebile ma a guardare gli operaiimpegnati a far risorgere la diga ed entrare oggi in galleria si capisceche almeno quelle morti non sono passate invano. Alla Finestra 2,dove il site manager di Enel un altro calabrese, Claudio Fabiano, ci siinfila in un tunnel di 400 metri per posizionare i tubi in fibra di vetroche ristabiliranno il flusso dacqua forzata (interrotto dopo un crollonel 1998) lungo i 7 km di galleria tra la diga e la centrale di Troina. Vilavorano ragazzi che per lo pi provengono da Santo Domingo, operaiqualificati, dipendenti dellIllesa, ditta bellunese specializzata negliscavi sotterranei. Parlano poco, quando lo fanno tradiscono laccentoveneto. Quel che colpisce di pi lattenzione quasi naturale che hannoper i dispositivi di sicurezza. Nella galleria Ancipa-Troina il rischio diincappare nel metano ormai basso, ma loro non entrano mai senzatuta, maschere e rilevatori. Unabitudine che Fabiano descrive in modoinsolito, ma indicativo: La loro attenzione alla sicurezza 100% meritodi Enel, 100% merito della ditta per cui lavorano e 100% merito diognuno di loro singolarmente. In un cantiere come quello di Finestra2 si movimentano e mettono in posa ogni giorno 12 tubi di 6 metri

    Una veduta notturna della diga

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    luno, li si trasporta per chilometri sotto terra guidando piccoli trattoriattrezzati per non incappare in incidenti nel caso di eventuali fuoriuscitedi gas. Ci si barda con tute, caschi protettivi, maschere, stivali rinforzati, eogni volta che si entra si segna lorario dingresso nel tunnel. Non stupisceche la galleria, come del resto tutto il grande cantiere di Ancipa, possavantare linvidiabile record di zero infortuni. Ma come dice Fabiano, conil suo fare dimesso e al contempo sornione, il merito linsieme del 100%dellattenzione di tutti.

    UN NUOVO INIZIOQuando anche lultimo tubo in fibra di vetro verr messo a posto nellagalleria che porta alla centrale, la preziosa acqua proveniente della diga di

    Ancipa torner a svolgere a pieno il suo compito, unendo lutilizzo potabi-le (mai sospeso nonostante tutte le vicissitudini) a quello irriguo e di pro-duzione di elettricit. Limpianto idroelettrico di Troina si sta preparandoallevento, previsto per lottobre 2011, in una nuova corsa contro il tempoche prevede la riattivazione della centrale, ferma da 12 anni, con duegruppi di 10 MW luno che andranno ad aggiungersi a quello dellimpian-to di Grottafumata, altro snodo di tutto il sistema idroelettrico del Bacinodel Salso-Simeto, anchesso alle prese con un restyling molto profondo.Un lavoro anche questo non semplice, vista la lunga inattivit dei due im-pianti e i tempi stretti, che stato affidato a un site manager che di nomefa Francesco Merlino. Prestato allUnit di Business Sicilia dalla PRI diTorino, con unesperienza sul campo che lo ha portato sino in Spagna, hanel nome il compito affidatogli da Enel: compiere lultima magia, lultimo

    passo per ridare definitivamente vita allAncipa. Quando anche le duecentrali di Troina e Grottafumata saranno messe in linea allora davverotutto sar portato allatteso compimento. Ma non si tratter della fine diunopera quanto piuttosto di un nuovo inizio, perch il lavoro realizzatodal gruppo guidato da Vergano passer nelle mani dellUnit di BusinessSicilia e solo allora dice il direttore dellUB, Girolamo Andrea Ciceroil puzzle sar compiuto e prender a vivere. Quando tutto il sistema delSalso-Simeto venne progettato le esigenze del territorio, la domanda dielettricit e di acqua per lirrigazione era ben lontana dai livelli di oggi.Far ripartire la diga e le centrali per Enel significa scrivere una paginadecisiva per la Sicilia che tocca la vita di famiglie, comunit, aziende eComuni che ci hanno chiesto a pi riprese di realizzare questopera.Ci sono voluti dodici anni per far risorgere il lago di Ancipa e riportare

    la diga a svolgere a pieno ritmo il compito di assoluta importanza per ilquale era stata creata. Ne beneficer la qualit del sistema energeticosiciliano, la distribuzione di acqua potabile nella regione e lirrigazionedelle coltivazioni nella piana di Catania che dipende quasi completamentedallAncipa, sottolinea Cicero. Grazie alle centrali di Troina, Grottafuma-ta e dei tre impianti che sino a oggi hanno continuato a lavorare solo conlapporto degli altri invasi del Bacino del Salso-Simeto Enel potr rispon-dere al fabbisogno energetico di circa 10.000 famiglie e evitare lemissionedi 25.000 tonnellate di CO

    2. per questo che la chiusura del cantiere elorgoglio per gli obiettivi raggiunti non sono un epilogo felice, ma laper-tura di un nuovo capitolo della lunga storia dellAncipa. Come dice CiceroOgni giorno ci prepariamo per il futuro e il bello deve ancor iniziare.

    Onda su Onda

    James M. Utteback una persona sorprendente ancheper i sofisticati ambienti della Sloan School del MIT. Locapisci quando entri nel suo ufficio: ti dice che non hafretta, che ha rinviato tutti i suoi impegni per incontrartie che molto sorpreso che tu abbia percorso migliaia dichilometri per parlare con lui. James infatti ha decisodi non viaggiare pi per lavoro e pensa che dovrebberofare tutti cos. Grazie alla sua webcam tiene corsi sulladinamica dellinnovazione in tutto il mondo. Per Utte-back questo un esempio concreto di come la tecnologiapossa cambiare la vita della gente.Se si d unocchiata alla dinamica dellinnovazione sivede come la vendita di un nuovo prodotto sia come

    unonda: parte da livelli bassi, sale rapidamente, rag-giunge un massimo e poi riscende sotto lincalzare diun nuovo prodotto. Gli esempi non mancano: macchineda scrivere che da manuali diventano elettriche e poivengono soppiantate dal software di Word oppuresistemi di illuminazione che passano dalle lampade aincandescenza a quelle fluorescenti e ai led. Onde suc-cessive e micidiali che la pubblicit sa cogliere al meglio:Tu premi il pulsante e noi facciamo il resto recitava unoslogan della Kodak di qualche anno fa. Con una nuovamacchina digitale oggi andrebbe riscritto cos: Tu premiil pulsante e il resto lo faccio io.Un caso emblematico quello delghiaccio. Tra il 1850 e

    il 1900 questa industria era molto fiorente: ben 60milatonnellate di blocchi segati ogni anno dai laghi delNord America venivano esportati in tutto il mondoper conservare derrate alimentari e condizionare laria.Soppiantato dagli impianti fr igoriferi a compressione,il ghiaccio oggi sta vivendo una seconda giovinezzagrazie allidea di usarlo per immagazzinare i surplusdi energia elettrica. Leco-invenzione stata lanciata daunazienda statunitense che ha sviluppato lice bear (let-teralmente orso di ghiaccio): una volta collegato agli im-pianti di condizionamento tradizionali, durante la notteil macchinario produce ghiaccio che al mattino servirper raffreddare laria. Quando si scioglie il ghiaccio, ilmotore del condizionatore rientra in funzione, consen-tendo un notevole risparmio dei consumi elettrici.Secondo James una nuova onda part ita. Gli orsi dighiaccio, proprio come i vecchi blocchi bianchi dei laghidel Nord, presto invaderanno il mondo.

    Gennaro De Michele

    Jumps

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    I

    risultati dellindagine di clima e le azioni di miglioramento sonologgetto dei workshop che, nei mesi di maggio e giugno, coin-volgeranno 660 responsabili locali di tutte le realt del Gruppo.

    Lobiettivo condividere i risultati complessivi, sviluppare compe-tenze metodologiche per la corretta analisi della propria unit per indi-viduare un piano dazione locale, focalizzare la comunicazione ai propricollaboratori e appropriarsi di Archway. Questo strumento permette aciascun responsabile di elaborare i risultati generali e specifici della pro-

    pria unit e approfondirli anche attraverso la comparazione con quellidel 2008 e i benchmark interni al lazienda ed esterni (del settore energiae di Paese). I responsabili possono cos vedere come hanno risposto le

    persone, trovando conferme o smentite rispetto alle proprie percezionidel micro clima.Per parlare di questa esperienza Enel Insiemeha raccolto la testimonian-za di alcuni facilitatori e di alcuni responsabili locali dei workshop diEndesa, di Enel OGK5 e della Divisione Infrastrutture e Reti.

    Dal globale al locale

    I risultati dellindagine di clima:uno strumento per i responsabili locali

    Ins Arteaga Sanchez

    (facilitatore)Responsable Organizaciny Recursos Humanos (En-desa Espaa Portugal)

    Abbiamo notato grande interesse per la nuova modalit di analisi dei dati. In Endesa, non siamo mai scesi a un livellocos elevato di dettaglio (Unit locale). Per questo i partecipanti sono arrivati molto preparati e con molte domande sulloro ruolo. Percepiamo una risposta eccezionale rispetto alla possibilit di confrontarsi con altre unit in Endesa o conanaloghe unit in Enel.

    Rozalina Azevedo

    Responsable Desarrollo

    de Personas (EndesaBrasil)

    Lindagine uno strumento utile per i capi che sono responsabili del clima lavorativo della loro area. La possibilit diconfrontarsi con differenti aree e Paesi davvero interessante. Ci permette di consolidare le nostre diagnosi e di integrare

    le iniziative corporate, come quelle relative alla meritocrazia, unarea di miglioramento per tutto il Gruppo.Inoltre possiamo conoscere le area di forza, come il coinvolgimento espresso dalle persone in Endesa Brasile.

    Angel Perez Gragera

    Oficina del CIO ICT(Endesa Espaa Portugal)

    Lindagine ci aggiorna sulle percezioni dei nostri colleghi su argomenti che generalmente non sono al centro delle discus-sioni quotidiane. Mi riferisco a temi come la percezione delle strategie del Gruppo, o ad aspetti come la valutazione dellostile gestionale dei capi. Mi hanno sorpreso gli ottimi risultati che sono emersi nella nostra area su due aspetti: il coinvol-gimento e la fiducia che ispira il responsabile diretto. Daltro canto preoccupante che la motivazione sia considerata indiminuzione da un cos alto numero di colleghi.

    Anna Maria Caprioglio

    (facilitatore)Responsabile SviluppoDivisione Infrastrutturee Reti

    Abbiamo lavorato molto sulla contestualizzazione dei risultati, sullefficacia dei piani dazione messi in campo nella scorsaindagine di clima e sul metodo. Analizzare i dati senza inseguire il pregiudizio, approfondire la fase di diagnosi e indivi-duare gli elementi chiave su cui costruire azioni di miglioramento richiede la volont di mettere in discussione il propriooperato. I responsabili locali hanno reagito positivamente. Molti sono arrivati con analisi quasi completate, curiosi di appro-fondire le potenzialit di Archway e ne hanno apprezzato le nuove funzionalit. Secondo alcuni i tempi sono un po stretti, leinformazioni hanno bisogno di essere metabolizzate e possiamo ancora migliorare e spingerci oltre

    Stefano Lauciello

    Responsabile ZonaVercelli (Divisione Infra-strutture e Reti)

    Partendo dai risultati del 2008 ho sperimentato direttamente, attraverso piani dazione mirati, la relazione che esiste traclima aziendale e risultati. Porre attenzione al clima lavorativo, migliorandolo per quanto possibile, mi ha permesso diraggiungere pi agevolmente risultati importanti e ho compreso come contribuiscano a migliorare il clima. stato un percorso impegnativo, composto di iniziative sulla sicurezza, campagne di valutazione e momenti di condi-visione. Nel 2010 i segnali di miglioramento sono stati molto significativi e hanno confermato che la strada intrapresa quella giusta.

    Alexander Ilyenko

    Ngres Power Plant Director

    In questo periodo critico per gli impianti, in fase di ristrutturazione, lindagine davvero utile per i manager che possonocos rivedere le proprie attivit e le modalit di gestione. Purtroppo il tempo per sviluppare il piano di miglioramento poco, vista la contemporanea realizzazione dei progetti di grande rilevanza. Sono rimasto sorpreso dalla scarsa conoscen-za dei risultati operativi della centrale. Daltra parte i risultati sulla safety sono stati molto apprezzati. Ora stiamo lavo-rando per migliorare il livello di informazione, in particolare dellarea tecnica, con lobiettivo di ridurre la resistenza alcambiamento, aumentare lottimismo e la fiducia nel futuro.

    Galina Shirinova(facilitatore)HR business partner

    La maggior parte dei workshop sono iniziati nello stesso modo: i partecipanti sono arrivati nella riunione o di fretta o

    stanchi e preoccupati di essere coinvolti in attivit extra cui non avevano tempo da dedicare. Ma mentre comunicavamo irisultati linteresse aumentava cos come la consapevolezza di quanto sia importante ascoltare la voce dei propri dipen-denti. La discussione dunque diventata molto costruttiva: penso che tutti abbiano capito che la cosa migliore sia creareun piano dazione semplice, ma realistico, per evitare che i collaboratori lo percepiscano solo come un progetto formale.

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    Video killed the radio star cantavano i Buggles nel 1979 segnando inmodo indelebile unepoca in cui la tv faceva ormai la superstar e sosti-

    tuiva la radio nei cuori della gente. Sembra passato un secolo. Oggi laradio vive una seconda giovinezza in termini di ascolti e di popolari-

    t. E grazie a Internet non pi possibile parlare di competizione tra i duemezzi di comunicazione: sulle piattaforme digitali, infatti, audio e videosi fondono in un unico strumento multimediale e danno vita a un mododi fruire i contenuti completamente nuovo. La logica 2.0 ha fatto il resto egli ascoltatori/spettatori nel frattempo si sono trasformati in produttori diinformazioni. in questo contesto che nasce la prima web radio della storia di Enel. Il21 giugno cominciano sulla Intranet le trasmissioni di Enel Radio e si aprecos una nuova pagina nellinterazione e nel coinvolgimento dei colleghi.

    PALINSESTO PER TUTTI I GUSTILa mattina si parte con Buongiorno Enel che tutti i giorni ci d la svegliacon news, ospiti e commenti in diretta, musica, il meteo, la rassegna stampae collegamenti col territorio. E ci sar spazio per la domanda del giorno, untema a scelta che verr affrontato durante il corso della giornata secondovari aspetti.Grande spazio viene dato allinformazione. Ogni giorno ci sono cinqueappuntamenti con il giornale radio che ci raccontano cosa succede in Italiae nel mondo, con grande attenzione alle notizie che riguardano la nostraazienda e il mondo dellenergia.Una delle parole dordine della nostra azienda lintegrazione. A questoargomento dedicato Community on air, un programma dal vivo chepunta a coinvolgere gli ascoltatori in diretta e le community online. Allin-terno di questo contenitore Energie alternative, un focus sulle divisioni, leiniziative solidali e le storie dei colleghi con tanti collegamenti col territorioe con lestero. E poi le rubriche dedicate al la sicurezza, allambiente e almercato raccontati dalle voci dei colleghi. Infine, a completare lo spazio diCommunity on air, c Banca del tempo, uno spazio dedicato alle inizia-tive dei colleghi e alle loro passioni.E ancora molto spazio per la cultura con Enel on air, una trasmissione checoinvolger tantissimi ospiti del mondo dello spettacolo, della letteratura edellarte.

    INTEGRAZIONE CON LA WEB TVLa programmazione di Enel radio realizzata in stretta sinergia con quelladella web tv. Anche dal punto di vista funzionale i due canali sono gemel-li: lutente li pu individuare facilmente al centro della home page dellaintranet e scegliere cos a quale media dare attenzione, attivando laudio

    della radio o la schermata della tv. In un unico spazio integrato si possonoquindi consultare la programmazione giornaliera e settimanale di entram-bi i media e la sezione on demand, che permette di riascoltare o rivedere icontributi preferiti anche a distanza di tempo.

    Aprite bene le orecchie, arrivata Enel.radio

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    La notizia arriva direttamente dallAutorit per lEnergia Elettri-ca e il Gas (Aeeg) che nellultima graduatoria riferita al periodoluglio-dicembre 2010 certifica la leadership di Enel per la quali-t dei servizi dei call center fra 32 aziende di vendita di energia

    elettrica e gas con oltre 50mila clienti. La classifica, espressa come Indicedi Qualit Totale (IQT), strutturata su una serie di punteggi assegna-ti ai singolicall centerper i livelli di qualit effettivamente offerti aiconsumatori. E al primo posto della classifica c Enel Servizio Elettr ico,passata dal 9 al 1 posto, mentre Enel Energia passa dal 3 al 2 posto,prima in assoluto tra le societ che operano sul mercato libero.

    Il nostro obiettivo offrire ai nostri clienti un servizio di eccellenza, equesti risultati dimostrano che anche in questo Enel un passo avanti ri-spetto a tutti gli altri fornitori di energia in Italia commenta il direttoredella Divisione Mercato, Gianfilippo Mancini.Secondo Luca Solfaroli Camillocci, responsabile Customer Service dellaDivisione Mercato, gli elementi che hanno permesso questo risultatosono gli investimenti nei sistemi di gestione, la control room dedicata, lamassima attenzione alla formazione dei partner che rispondono 24 ore algiorno 7 giorni su 7, e la continua attenzione alle esigenze dei clienti.

    SOTTO LA LENTE SIN DAL 2009In generale la situazione delle utilities italiane migliorata da tutti ipunti di vista, un terzo delle societ monitorate ha infatti ottenuto unpunteggio pi alto rispetto ai sei mesi precedenti; in particolare, risul-

    tano migliorati i servizi di call center di 10 dei 32 venditori monitoratirispetto a parametri-chiave come la facilit di accesso, la qualit delservizio e il grado di soddisfazione.La graduatoria dei call center viene pubblicata ogni sei mesi dallAuto-

    rit a partire dal 2009. I punteggi vengono assegnati sulla base di livellistandard del servizio fissati dallAutorit, come la disponibil it di lineetelefoniche, i tempi di attesa, la chiarezza delle risposte, la cortesia deglioperatori, la capacit di risolvere il problema nel minor tempo possibile.La graduatoria elaborata in funzione di un punteggio globale (ovverolIndice di Qualit Totale) che permette una valutazione comparati-va dei servizi offerti dalle singole societ di vendita. Nel dettaglio sitratta dellaccesso al servizio (PA), qualit del servizio (PQ) e il grado disoddisfazione dei clienti che si rivolgono ai call center (PSC). Laccessoal servizio riguarda la disponibilit delle linee telefoniche, i periodi di

    accessibilit per le chiamate (ampiezza degli orari e numeri di giornidi apertura dei call center), la gratuit delle chiamate anche dalla retemobile e la possibilit di esprimere un giudizio tramite emoticons suiservizi telefonici utilizzati. La qualit del servizio (PQ) invece valutai tempi medi di attesa prima di riuscire a parlare con un operatore, lapercentuale di chiamate con risposta di un operatore, la possibilit peril cliente di essere richiamato, la segnalazione del numero di chiama-te che precedono in coda o del tempo stimato di attesa, la semplicitdellalbero di navigazione in fase di accesso, leventuale presenza di unportale internet e di servizi e ladozione di iniziative con le Associazionidei consumatori. Infine il PSC ricavato dallindagine demoscopica chelAeeg effettua ogni sei mesi, richiamando un campione di clienti di ogniimpresa che hanno telefonato ai call center e chiedendo loro di esprime-

    re un giudizio con un voto sul servizio ricevuto.

    Qualit totale:

    Enel leader del mercato

    Per lAeeg, il call center di Enel Servizio Elettrico il primo in classifica in Italia.Enel Energia sale dal terzo al secondo posto

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    25/4025 Enel Insieme Giugno 2011

    Ce li invidiano e cercano anche di portarceli via. Sono gli oltre3mila operatori per la vendita di Enel Energia: i cosiddetti uominidelporta a porta. E a descriverli come invidiati e contesi dalle altreaziende italiane Nicola Lanzetta, responsabi le Vendite mass

    marketdi Enel Energia. Unimmagine che smentisce la rappresentazionedel venditore traffichino che spopola sui blog. Ci sono venditori ch