Dolo Sport Dolo Sport n.1 del 16 gennaio 2011

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Noleggio SMART ed AUTOVETTURE FURGONI e PULMINI L’autonoleggio a tuo servizio con CONSEGNA A DOMICILIO n. verde 800.039.746 www.edorent.it [email protected] NUOVA SEDE Via Riviera del Brenta, 314 FIESSO D’ARTICO / VE AUTONOLEGGI N. 1 - DOMENICA, 16 GENNAIO 2011 ANNO XXXV www.dolosport.it Periodico del Club Biancogranata GRUPPO BANCA CARIGE Andrea Favaro Agente Generale Via Piave, 3 - DOLO (Ve) Tel. 041 464473 - Fax 041 5131744 INFORTUNISTICA STRADALE Mestre - San Donà DOLO - Tel. 041 5101938 www.studio-3a.net INFORTUNISTICA STRADALE ...difendiamo i Tuoi diritti!!! BEATA GIOVENTÙ Ci siamo lasciati alle spalle le festi- vità natalizie ed il nuovo anno è iniziato oramai da due settimane portando con sé notizie positive e negative. Vogliamo iniziare l’anno con ottimismo e per questo ci piace sottolineare, in questo numero del giornale, che lo sport dolese può sperare di bearsi di alcune giovani promesse. Se gli sport nazionali più seguiti sono calcio, basket ed atletica leggera, non possiamo negare che ci fa pia- cere che questi potenziali campio- ni appartengano proprio a queste discipline, a rafforzare il concetto che si tratta di atleti veri non- ostante la giovane età. Se del cal- ciatore, Andrea Magrassi, abbiamo già parlato in estate e durante la stagione vi abbiamo informato del suo continuo crescere, non in senso di altezza visto che già misu- ra un metro e novantatre centime- tri, delle due new entry ci piace sottolineare che sono giovanissime e che sono... ragazze. Una buona fetta del giornale sarà dedicata a Nicole Armari più di una promes- sa del basket italiano. E’ nel giro della nazionale di categoria ed ha sfiorato il titolo italiano con la Reyer di Venezia. Una passione smisurata per la pallacanestro abbinata a tanto impegno e sacri- ficio. (Perini - a pagina due) Dedicato a Carla Hai rincorso la felicità per tutta la vita, a volte riuscivi ad afferrarla, più spesso i tuoi occhi si riempivano di tristezza. Strano destino il tuo, ti chiudevi nel tuo fragile guscio in cerca di protezione, per uscirne poi impaziente alla cerca di nuove ragioni di vita. Come un uccelli- no affamato cercavi la tranquillità per troppe volte vista da lontano. Tragica questa sera d’inverno: ha bruciato le tue ali, ci ha lasciati tutti increduli, senza parole. Adesso da lassù esservi il tuo vec- chio mondo con altri occhi, ci guardi tutti sorridendo, rilassata, finalmente felice. Ciao Carla: un grande, immenso, ulti- mo bacio. I tuoi amici E’ la cucciola di una famiglia che man- gia pane, pesce e sport. Nicole Armari è nata e vive a Dolo. Classe 1996, quindi non ha ancora quindici anni, ma da quest’estate è nel giro della nazionale; non di una disciplina minore, ma di uno sport che ha notevole seguito in Italia come il basket. La sua prima tifosa è la mamma Roberta Favero, il papà Claudio, di ori- gine ferraresi, aveva già due figli prima di unirsi con Roberta, sono Davide e Carlotta. Partiamo dai primi passi, anzi dai primi canestri, e chiediamo a Nicole (il nome è stato suggerito da Davide) come è nata la sua passione per il basket. “Praticamente fin da piccola gio- cavo nel campetto vicino a casa mia con mio padre e mio fratello Davide. Ore ed ore a prendere di mira il canestro fra le imprecazioni dei vicini infastiditi dal rumore della palla che sbatteva per terra e sul tabellone.” Una passione nata sin da piccola ma il colpo di scena avviene a sei anni quando Nicole comincia a fare sport e lo fa a Sambruson nella squadra di calcio. Non va, Nicole non si ambien- ta e passa al nuoto. Anche in vasca Nicole non trova il suo habitat ideale. Ad otto anni eccola in palestra, dove già ci andava il fratello Davide, a divertirsi con la maglietta del Basket Riviera di Fossò. La ragazzina ha della stoffa e viene con- vocata a due selezioni provinciali ed anche a quelle regionali. I tecnici la ten- gono d’occhio e quando nel 2009 parte- cipa ad un Camp a Cavallino i dirigenti della mitica Reyer l’avvicinano e le chie- dono di passare nelle fila della gloriosa formazione veneziana. Com’è stata la prima stagione? “E’ stata ricca di successi. A fine campionato siamo state ammesse alle finali nazionali e siamo state una set- timana a Cagliari.” Dal 28 giugno al 4 luglio, appena finiti gli esami di Terza Media, Nicole va con la madre nel capo- luogo sardo. E’ un crescendo di successi per lei e per le compagne reyerine. “E’ stata un’esperienza stupenda. Mi sono divertita tanto. Ed anche vinto parecchio. Gara dopo gara abbiamo conquistato il diritto a disputare la finalissima. Ricordo che le mie compagne erano preoccupate a giocarla perché l’avversaria, la GEAS di Sesto San Giovanni, è una formazione for- tissima. Io, invece, non vedevo l’ora di affrontare questo squadrone.” La finale com’è andata? “La gara è stata equilibrata per i primi tre tempi. Nell’ultimo abbiamo perso la Vanin, altra nazionale, per 5 falli e l’altra big della squadra, la Marangoni, veniva continuamente raddoppiata cosi abbiamo perso ma con onore. (Perini - a pagina quattro) Basket femminile NICOLE ARMARI:UNA SIMPATICA AZZURRINA Salutando Carla La redazione di Dolo Sport si unisce al dolo- re di tutti coloro che la conoscevano ed è vici- na all’amico Curzio Pettenò per la tragica scomparsa della sorella Carla avvenuta il pomeriggio del 6 gennaio scorso. Del fatto riportiamo un frammento per ricordare l’accaduto: la pioggia sottile e fredda beffardamente cadeva senza riuscire a spegnere quelle fiamme che si erano alza- te in cielo. Davanti alla casa gli amici, i vicini ed i passanti erano assorti, silenziosi, speranzosi che lei non ci fosse, che un miracolo l’avesse portata altrove. L’amica Daniela raccontava di averla sentita al cel- lulare alle 17.53, le aveva parlato e sembra- va tutto normale. Mentre assisteva al lavo- ro dei Vigili del Fuoco riprovava a chiama- re ma la voce metallica del telefonino indi- cava l’utente non raggiungibile. Il tempo trascorreva e le speranze diminuivano mentre la pioggia aumentava d’intensità e le fiamme lasciavano spazio ad un fumo acre e continuo. Poi finalmente i Vigili del Fuoco riuscivano ad entrare fra quel fumo grigiastro, le maschere sul viso ed il suono della sirena dell’autoambulanza. Tutto inutile. Il corpo era sul letto, senza vita. Il deside- rio di essere cremata, triste presentimento del dramma che toglie una vita e getta nella disperazione un’altra. Fatti forza Curzio. Sabato 16 gennaio si terrà il saluto a Carla presso le sale dell’ex Macello di Dolo con ini- zio alle ore 14.30 Raduno Nazionale di Basket di Norcia, agosto 2010. Dionea di Donato, Carolina Pappalardo, Nicole Armari ed Elisa Iovene

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Dolo Sport - anno XXXV - n.1 del 16 gennaio 2011 - Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1422 del 22 maggio 2002 Editore STEFANO TROVÒ Direttore responsabile LINO PERINI [email protected] Periodico del Club Biancogranata - Dolo Sport Associazione Culturale Senza Scopo di Lucro Iscritta all’Albo delle Associazione Dolesi n. 103 - via A. Manzoni, 18 - Dolo (Ve)

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BEATA GIOVENTÙCi siamo lasciati alle spalle le festi-vità natalizie ed il nuovo anno èiniziato oramai da due settimaneportando con sé notizie positive enegative. Vogliamo iniziare l’annocon ottimismo e per questo cipiace sottolineare, in questonumero del giornale, che lo sportdolese può sperare di bearsi dialcune giovani promesse. Se glisport nazionali più seguiti sonocalcio, basket ed atletica leggera,non possiamo negare che ci fa pia-cere che questi potenziali campio-ni appartengano proprio a questediscipline, a rafforzare il concettoche si tratta di atleti veri non-ostante la giovane età. Se del cal-ciatore, Andrea Magrassi, abbiamogià parlato in estate e durante lastagione vi abbiamo informato delsuo continuo crescere, non insenso di altezza visto che già misu-ra un metro e novantatre centime-tri, delle due new entry ci piacesottolineare che sono giovanissimee che sono... ragazze. Una buonafetta del giornale sarà dedicata aNicole Armari più di una promes-sa del basket italiano. E’ nel girodella nazionale di categoria ed hasfiorato il titolo italiano con laReyer di Venezia. Una passionesmisurata per la pallacanestroabbinata a tanto impegno e sacri-ficio.

(Perini - a pagina due)

Dedicato a CarlaHai rincorso la felicità per tutta la vita,a volte riuscivi ad afferrarla, più spessoi tuoi occhi si riempivano di tristezza.Strano destino il tuo, ti chiudevi nel tuofragile guscio in cerca di protezione, peruscirne poi impaziente alla cerca dinuove ragioni di vita. Come un uccelli-no affamato cercavi la tranquillità pertroppe volte vista da lontano. Tragicaquesta sera d’inverno: ha bruciato le tueali, ci ha lasciati tutti increduli, senzaparole. Adesso da lassù esservi il tuo vec-chio mondo con altri occhi, ci guarditutti sorridendo, rilassata, finalmentefelice.Ciao Carla: un grande, immenso, ulti-mo bacio. I tuoi amici

E’ la cucciola di una famiglia che man-gia pane, pesce e sport. Nicole Armari ènata e vive a Dolo. Classe 1996, quindinon ha ancora quindici anni, ma daquest’estate è nel giro della nazionale;non di una disciplina minore, ma diuno sport che ha notevole seguito inItalia come il basket.La sua prima tifosa è la mammaRoberta Favero, il papà Claudio, di ori-gine ferraresi, aveva già due figli primadi unirsi con Roberta, sono Davide eCarlotta. Partiamo dai primi passi, anzidai primi canestri, e chiediamo a Nicole(il nome è stato suggerito da Davide)come è nata la sua passione per ilbasket. “Praticamente fin da piccola gio-cavo nel campetto vicino a casa mia conmio padre e mio fratello Davide. Ore edore a prendere di mira il canestro fra leimprecazioni dei vicini infastiditi dalrumore della palla che sbatteva per terra esul tabellone.” Una passione nata sin dapiccola ma il colpo di scena avviene a seianni quando Nicole comincia a faresport e lo fa a Sambruson nella squadradi calcio. Non va, Nicole non si ambien-ta e passa al nuoto. Anche in vascaNicole non trova il suo habitat ideale. Adotto anni eccola in palestra, dove già ciandava il fratello Davide, a divertirsi conla maglietta del Basket Riviera di Fossò.La ragazzina ha della stoffa e viene con-vocata a due selezioni provinciali ed

anche a quelle regionali. I tecnici la ten-gono d’occhio e quando nel 2009 parte-cipa ad un Camp a Cavallino i dirigentidella mitica Reyer l’avvicinano e le chie-dono di passare nelle fila della gloriosaformazione veneziana. Com’è stata laprima stagione? “E’ stata ricca di successi.A fine campionato siamo state ammessealle finali nazionali e siamo state una set-timana a Cagliari.” Dal 28 giugno al 4luglio, appena finiti gli esami di TerzaMedia, Nicole va con la madre nel capo-luogo sardo. E’ un crescendo di successiper lei e per le compagne reyerine. “E’stata un’esperienza stupenda. Mi sono

divertita tanto. Ed anche vinto parecchio.Gara dopo gara abbiamo conquistato ildiritto a disputare la finalissima. Ricordoche le mie compagne erano preoccupate agiocarla perché l’avversaria, la GEAS diSesto San Giovanni, è una formazione for-tissima. Io, invece, non vedevo l’ora diaffrontare questo squadrone.” La finalecom’è andata? “La gara è stata equilibrataper i primi tre tempi. Nell’ultimo abbiamoperso la Vanin, altra nazionale, per 5 fallie l’altra big della squadra, la Marangoni,veniva continuamente raddoppiata cosiabbiamo perso ma con onore.

(Perini - a pagina quattro)

Basket femminile

NICOLE ARMARI: UNA SIMPATICA AZZURRINA

Salutando CarlaLa redazione di Dolo Sport si unisce al dolo-re di tutti coloro che la conoscevano ed è vici-na all’amico Curzio Pettenò per la tragicascomparsa della sorella Carla avvenuta ilpomeriggio del 6 gennaio scorso.

Del fatto riportiamo un frammento perricordare l’accaduto: la pioggia sottile efredda beffardamente cadeva senza riuscirea spegnere quelle fiamme che si erano alza-te in cielo. Davanti alla casa gli amici, ivicini ed i passanti erano assorti, silenziosi,speranzosi che lei non ci fosse, che unmiracolo l’avesse portata altrove. L’amicaDaniela raccontava di averla sentita al cel-lulare alle 17.53, le aveva parlato e sembra-va tutto normale. Mentre assisteva al lavo-

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Raduno Nazionale di Basket di Norcia, agosto 2010. Dionea di Donato, Carolina Pappalardo,Nicole Armari ed Elisa Iovene

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BEATA GIOVENTÙ(da pagina uno)L’altra ragazza ha solo dieci anni, appartie-ne a quella famiglia di sportivi che dicognome fa Marrone e della quale giàabbiamo conosciuto la sorella maggioreElena, plurivittoriosa nell’equitazione non-ostante sia nata nel 1995. Alessandra Marrone gareggia nell’atletica edè già riuscita a cogliere risultati di valore.Fra le due non va dimenticata ancheIsabella che pure gareggia nell’equitazione edella quale sentiremo parlare presto. Lenote negative dal mondo dello sport riguar-dano il calcio Dolo che ha iniziato il nuovoanno con due sconfitte per 0-1 che l’hannofatto retrocedere nelle zone a rischio dellaclassifica. Per il resto da segnalare la tragica scompar-sa di Carla Pettenò, sorella del giornalistaCurzio, caro e generoso amico. AncheRoberto Guggia ci ha lasciato prematura-mente.Quanto al resto va segnalato l’importanteosservazione posta dalla mamma di NicoleArmari sulle condizioni pessime del cam-petto di basket di via Cataldo Presicci, unasegnalazione ed un invito a chi di dovere diprovvedere alla manutenzione di strutturedi svago e di sfogo per tanti ragazzi. Inoltreil Presidente della Pro Loco GiulianoSalvagnini ci segnala la quasi certa impossi-bilità che venga tenuta in vita la splendidatradizione del Carneval dei Storti. Sarebbeun danno d’immagine gravissimo per ilnostro paese che già ha sofferto moltissimoun ridimensionamento culturale dovuto atagli sofferti ma consistentiall‘associazionismo, vero motore e fulcrodella vita sociale dolese.

Lino Perini

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Calcio di Serie AANDREA MAGRASSI:ESORDIO CON LA PRIMA SQUADRA DEL BRESCIAProsegue sempre meglio l’avventura di Andrea Magrassi con il Brescia.Nonostante i risultati poco brillanti ottenuti dalle ‘rondinelle’ ora alle-nata da Mario Beretta che ha preso il posto di Iachini, c’è soddisfazioneper il bomber diciassettenne di Sambruson di Dolo, cresciuto nel vivaiodel Venezia. E’ cannoniere della squadra Beretti che sta dominando ilproprio girone e forse questo ha indotto i tecnici della prima squadra divederlo all’opera. E’ successo durante la ripresa della preparazione,dopo la sosta natalizia. Andrea è stato convocato con la prima squadra,aggregato per gli allenamenti ma ha provato anche la gioia di esordirecon la formazione di Beretta, seppure in amichevole. La gara ha visto ilBrescia opposto al Lumezzane ed Andrea ha guidato l’attacco brescianoper 34 minuti. Non poco vista l’età ed i giudizi sono stati molto lusin-ghieri. Ora è tornato a giocare e segnare con i suoi coetanei ma il futu-ro potrebbe risultare presto scandito dai ritmi della prima formazione.Andrea lo sa ma intanto deve mantenere la giusta concentrazione perquello, tanto e bene, che sta facendo con la Beretti e poi sperare cheBeretta, che bel gioco di parole, lo lanci nella mischia magari con i lom-bardi in posizione tranquilla.

Lino Perini

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Dolo Sport siunisce agli spor-tivi dolesi nelformulare le piùsentite condo-glianze allafamiglia Guggiaper la prematu-ra scomparsa diRoberto, appas-sionato sosteni-tore dello sportlocale e delnostro periodi-co.

Il Radicchio di TrevisoDa sempre coltivata, special modo dai romani, la

cicoria, nome scientifico:“Cichorium Intybus”, eraapprezzata per le sue qualitàdepurative. Il radicchio diTreviso assieme a quello diCastelfranco, Chioggia eVerona, ne rappresentano levarietà coltivate nel nostroterritorio.Cos’ha di diverso dalle altre

il radicchio di Treviso? La tecni-ca di sbiancamento con cui si caratterizza questoprodotto. Verso la fine dell’800 un Belga, taleFrancesco Van den Borre, con specializzazione nel-l’allestimento di parchi e giardini, per i nobili del-l’epoca, giunse nella Marca gioiosa e precisamentedalle parti di Dosson di Casier e Preganziol, proprioper il suo specifico lavoro. Essendo già esperto nellatecnica di imbiancamento con le cicorie belghe,sicuramente ne selezionò alcuni ceppi nostrani, rea-lizzando una delle più rinomate specialitàTrevigiane. Lo si può gustare nelle sue due formeprincipali: primitivo o spadone che viene ottenutodirettamente sui campi legando i cespi, o tardivoottenuto, appunto con la tecnica dello sbiancamen-to, principalmente in acqua o ricoperto di sabbia albuio, a seconda della tecnica preferita dal coltivato-re. E’ una verdura ricca di preziosi elementi per lasalute umana, in particolar modo la depurazionedel sangue e la rimineralizzazione dell’organismo.Le foglie contengono un principio amaro che lecaratterizza: la “Intibina” e i seguenti Sali minerali:potassio, fosforo, calcio, sodio, magnesio, manga-nese, ferro. Per le vitamine invece, di tutto rispetto la presenzadella vitamina: A, B1, B2, C, PP oB3.Come si prepara,Viene accuratamente lavato e tagliato a spicchi, (atal scopo si lascia un pezzo di radice attaccata) iquali verranno a loro volta accorciati a secondadella lunghezza, un pizzico di sale sciolto in pocoaceto ben distribuito, olio di oliva, si mescola iltutto e per ultimo una buona macinata di pepe.Il Radicchio di Treviso in cucina.Parmigiana di radicchio.Sistemare dei cespi, tagliati come detto, in unateglia da forno, salarli e peparli, cospargendoli dipanna liquida. Si mettono in forno caldo per 5minuti coperti, ritirare la teglia dal forno, cosparge-re con abbondante parmigiano, rimettere in fornosempre coperti per altri 5/6 minuti, gli ultimi 2 silasciano aperti per la gratinatura.

Francesco Danieletto

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Psicologia dello Sport

MENS SANA IN CORPORE SANOSono uno psicologo che da anni lavora in diversi ambiti diintervento dove si applicano sia gli aspetti curativi che preven-tivi della psicologia; all’interno della Associazione Psiche 2000mi occupo, tra le altre cose, di dare sostegno e consulenza aifamiliari che devono gestire i diversi e problematici aspettidella cura di persone con problemi psicologici. Per questo gior-nale mi è stato invece chiesto, e ringrazio la redazione per que-sta opportunità, di poter trattare possibili argomenti chehanno a che fare con il rapporto tra sport e psicologia, miagrande passione personale e professionale, e credo sicuramen-te argomento di grande attualità per chi fa attività sportiva atutti i livelli.A me sembra anche e soprattutto una possibilità ed opportu-nità per aprire una finestra e porre lo sguardo su un aspettodella nostra vita e della nostra società, lo sport appunto, che hasicuramente diverse valenze (formative, educative, aggregative,performative e tanto altro ancora) e per me anche una buonaoccasione per parlare di salute a 360°, di benessere e buonepratiche, nonché di promozione di stili di vita positivi, egosin-tonici e di prevenzione verso comportamenti ed abitudini nonadeguati. Come ulteriore premessa, possiamo oggi dire che losport e le diverse discipline sportive sono praticate in tutte leculture e società del mondo, che il gioco (inteso come diverti-mento, passatempo e sana competizione) è presente da semprenel lungo cammino che ha percorso l’uomo nella sua evolu-zione antropologica e che sempre più, oggi, siamo disposti acomprendere anche le variabili psicologiche che accompagna-no una prestazione che non è mai solo fisica: basti pensare, peresempio, alle numerose persone che partecipano, in manieranon competitiva, alle maratone, allenando mente e corpo perraggiungere un obiettivo e per scoprire ed affrontare i proprilimiti, ancor prima di affrontare un avversario. Inoltre, perallargare gli orizzonti e le potenzialità della attività sportiva, setutti noi sappiamo della esistenza delle Olimpiadi già dall’an-tica Grecia, ci stiamo sempre più attrezzando per allargare ilnumero delle specialità che caratterizzano le Paraolimpiadi, siaestive che invernali, vedendo sempre di più lo sport come unaopportunità/diritto per tutti. Mens sana in corpore sano diceva-no i latini, ed oggi possiamo anche aggiungere che mente ecorpo, per quanto la nostra tendenza sia quella di tenerli sepa-rati come due entità distinte, sono invece strettamente inter-connesse e l’ambito sportivo è sicuramente un buon esempioper vedere la stretta interazione che sussiste tra le due compo-nenti ai fini del realizzare la migliore prestazione possibile.Spesso in questi ultimi tempi trasmissioni televisive e quoti-diani sportivi hanno parlato delle difficoltà incontrate da alcu-ni atleti nel sostenere il peso del proprio lavoro e di come que-sti problemi avevano una alta componente di criticità ‘psicolo-gica’, quindi non direttamente dipendente dalla loro prepara-zione e condizione fisica. Tutto ciò rimanda, tanto per intro-durre altri concetti che ci torneranno utili nei prossimi artico-li, alla ricerca di un equilibrio, alla conoscenza dei propri limi-ti e delle proprie potenzialità, alla gestione dell’inevitabile stressche si genera quando si affronta qualsiasi contesto dove mette-re in atto la propria migliore prestazione. Sport come perfor-mance, quindi, soprattutto individuale ma spesso anche digruppo; sport come competizione ma anche come collabora-zione, sport come professione ma anche come attività di dilet-to. Tante cose insieme che mi portano e spero, porterannoanche voi, cari lettori, a porre delle questioni e ad affrontareargomenti di comune interesse e favorire lo scambio di puntidi vista sulle diverse componenti che caratterizzano la dimen-sione psicologica applicata alle diverse discipline sportive.Cercherò, nelle prossime uscite, di approfondire alcuni aspettiche riguarderanno i temi della preparazione, della motivazio-ne, del rendimento, della tenuta e della crisi rispetto agli obiet-tivi da raggiungere, sicuramente temi non nuovi per chi adiverso livello (atleta, preparatore, allenatore, sportivo) si inte-ressa e pratica sport. Colgo l’occasione, attraverso questanuova rubrica, di augurare un buon anno 2011 a tutti gli spor-tivi e lettori di Dolo Sport.

Pino Pirotto

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(da pagina uno) Bisogna dire che loroerano tutte nate nel 1995 mentre laReyer si era presentata con 4 del 1996. Ioero una di queste ed ho giocato unabuona fetta di partita. Ho anche portatocinque punti alla squadra e fatto diversipassaggi importanti.” Quello che piacedi Nicole è la naturalezza con cui ricor-da una finale per il titolo italiano aquattordici anni. Ma il racconto nonha toccato l’apice. Tornata da CagliariNicole era andata a fare un Campusgestito dall’ex capitano della nazionaleGiacomo Galanda, l’aveva fatto anchel’anno precedente ed alla fine era risul-tata la miglior giocatrice del Campused aveva vinto una scarpa del miticoGalanda, un pivot di due metri e dieciche attualmente gioca a Varese, e checalza 56! Durante il Campus vieneinformata che era stata convocata peruna selezione della Nazionale Italiana.La gioia è stata enorme e lo stessoGalanda... “Era molto felice per me e miha fatto i complimenti. Che grande sod-disfazione.” L’appuntamento è aNorcia, in agosto dove Nicole trovaaltre ventisette ragazze ed una sola

veneta, una veronese che gioca con laFamila. Le chiediamo che sensazioniha provato: “Sono rimasta impressiona-ta dall’altezza e dal fisico di quelle miecoetanee. Basti dire che la più bassa eraalta un metro ed ottantaquattro mentreio sono alta un metro e settanta.” E’ unamisura comunque adatta al ruolo diplaymaker che Nicole occupa incampo. A parte il lato fisico delle com-pagne, lo stage, che è durato quindicigiorni, è servito tantissimo alla bravacestista dolese: “Ho trovato una grandeorganizzazione. Il tecnico federaleRenato Nani di Treviso era coadiuvatoda altre sei, sette persone di staff che com-prendeva preparatori atletici, fisioterapi-sti e massaggiatori. Abbiamo fatto tantiallenamenti. Personalmente ho imparatotantissimo e grazie ai consigli tecnici homigliorato tantissimo nei fondamentali.”Il primo impegno delle ragazze sarà aPasqua a Torino dove si svolgerà ilTrofeo delle Regioni, sarà uno stageselettivo e le migliori dodici partecipe-ranno poi al Torneo dell’Amicizia, unamanifestazione annuale che vede impe-gnate le nazionali giovanili di Italia,

Francia, Grecia e Spagna e che que-st’anno si disputerà in Italia.Ricordiamo anche che già l’Under 16partecipa ai campionati europei, pros-simo obiettivo della nostra Armari. Edalla Reyer come hanno accolto la tuaconvocazione? “Erano contenti. Horicevuto molti complimenti. Sia daparte del responsabile FrancescoForestan ma, soprattutto, il mio tecni-co della scorsa stagione AndreaLiberalotto che è ora il vice della primasquadra, ed il mio tecnico attualeAndrea da Preda. Nicole quest’annogareggia per la formazione Under 15ma vanta già qualche apparizione nelquintetto dell’Under 17. Nicole puntaa ripetere le finali nazionali con le suecompagne. Sinora in campionato sononettamente prime... “Abbiamo persouna sola gara nel girone d’andata ma nelritorno ci rifaremo di sicuro.” Le finaliquest’anno si svolgeranno a Bormio el’avversario da superare sarà ancora ilGEAS. Tralasciando per un attimo ilbasket scopriamo che Nicole frequentail primo anno dell’Istituto SalesianoSan Marco di Mestre per conseguire il

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NICOLE ARMARI: UNA SIMPATICA AZZURRINA

Sport estremi

La Corsa più dura d’ItaliaLa Via Lattea Trail viene definita la corsa più estre-ma d’Italia non certo per i suoi 30km con 1850mdi dislivello passivo ma soprattutto perché tuttoquesto viene fatto su un percorso totalmente inne-vato, ad altimetrie notevoli, nell’oscurità dellanotte raggiungendo temperature quasi glaciali.Vista così sembra un’impresa irraggiungibile ma diirraggiungibile vi assicuro c’è solo un francese dinome Lanne Michel che tutto questo lo ha percor-so in 3h e 06’. Ma andiamo al racconto. La gara sisvolge sulle montagne piemontesi di Sestriere conpartenza Sauze d’Oulx sulle piste da sci del com-prensorio della Vialattea appunto. Sappiamobenissimo che la scelta dell’abbigliamento sarà piùdeterminate della preparazione fisica. Quindi lavestizione pregara è molto importante. L’annoscorso la temperatura alla partenza era di -15° edin quota arrivava a -25°. Siamo così alla partenza,che avviene sulle note degli AC – DC a e tra un beltifo attraversiamo il paese fino a raggiungere lepista da sci. Qui inizia la prima salita che salirà, percirca 1200m di dislivello, a 2700m. Iniziano alcu-ne difficoltà, la lampada frontale non funziona, lamaglia invernale non è sufficiente per trattenere ilcaldo corporeo. Allora al primo ristoro al decimokm a 2100 m decido di togliere la maglia inverna-le e mettermi la giacca in gore-tex, e usare la lam-pada di ricambio. Ma vi assicuro che fare tutte

queste operazioni con le mani senza sensibilità, edha una temperatura che ormai potrebbe aggirarsiattorno ai –14° non è assolutamente facile. Stiamoora affrontando la ripida salita che ci porterà sullavetta del monte Fraiteve a 1705m, il panoramaincredibile ci offre una scusa per fermarsi qualcheistante. Una notte stellata senza una nuvola, ilcielo notturno invernale è uno spettacolo unico,solo questa visione merita qualsiasi sforzo. In vettaun leggero vento ci fa capire la fortuna che abbia-mo avuto per la sua assenza fino a quel momento.Scollinato e finalmente inizia la discesa molto ripi-da che ci porterà a Sestriere. Vedere il paese dal-l’alto che illuminava tutt’attorno sono fotografieche porterò con me per sempre. Arrivati a l paese,si riparte perla seconda salita che sulla carta dove-va essere più leggera , visto che si tratta di 600 mdi dislivello spalmati su poco più di 5 km . Ma laneve fresca ci faceva sprofondare non dando asso-lutamente nessun tipo di appoggio, fra qualcheminuto Michel sarebbe arrivato e noi invece aveva-mo davanti il tratto più duro della gara . Si riusci-va a fare due – tre passi e poi si sprofondava. Lacosa che dava più fastidio è che in qualsiasi altraoccasione una piccola salita così si sarebbe sorpas-sata facilmente. Finalmente è arrivata l’ultimadiscesa, 7km su una pista da sci con una discretapendenza ma che ci permetteva di far andare legambe libere. Adesso l’arrivo che ci avevano pro-messo con gli ultimi 100m scalzi. Seguendo leindicazioni ci ritroviamo nell’albergo e ci diconoche l’arrivo è al decimo piano. Gara finita in 5h04min. Sono chiaramente felice ma già mi manca-no il paesaggio in cima assolutamente irreale tantoche vorrei mettermi la scarpe per tornare alla ricer-ca del mio compagno. Comunque se avete vogliadi fare un’esperienza diversa ma entusiasmante viassicuro che questa gara merita anche perl’impegno dell’organizzazione perfetta. Curiosi eh?Si anche Giovanni Storti quest’anno ce l’ha fattaaccompagnato dal grande Pietro Trabucchi.

Alberto Corba

Scherma

NELLA SECONDA PINTERREGIONALE TDELLE ATLETE DELL’

Monopolio delle nostre giovanissime nella prova diBologna ottimamente organizzata dalla Zinella scherma.Primo, secondo e terzo posto nella sciabola a confermarela forza e la determinazione già dimostrate nelle primeprove sia interregionali che nazionali. Cattualmente seconda nel ranking italiano, vince la finaleal termine di un assalto equilibrato, sulla compagna disala Beatrice Dalla Vecchia,terza nella classifica Apodio dopo quello di Verona, ottava nella finale anche labrava Emma Quercioli.le nostre atlete impegnate nella prova unica nazionale asquadre di Imola dei primi di febbraio. Riprende, nelprossimo fine settimana, il circuito master italiano con ladisputa della terza prova di Verona che ci vede presenti aivertici delle classifiche nazionali (maschili che femminili)nel segno della continuità di risultati che ci contraddi-stingue oramai da diversi anni.

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diploma di grafico pubblicitario. Lechiediamo come si trova e come fa aconciliare sport e scuola. “Mi piace tan-tissimo e sto andando bene - ci dice laragazza. - A scuola frequento molti labo-ratori ed ho poche lezioni per casa equindi trovo anche il tempo per gli alle-namenti.” A questo proposito è interes-sante scoprire quanto si allena. Il lune-dì va ad Este, martedì, mercoledì e gio-vedì a Mestre. Sono sezioni di tre ore lavolta. Al sabato, poi, si giocano le par-tite mentre la domenica mattina lei faparte delle Azzurrine, una selezione didodici ragazze che girovagando per iparquet regionali disputa gare amiche-

voli o si allena in vista degli impegniazzurri nel periodo da settembre a feb-braio. Overdose di basket, perciò.Neanche per idea, quando è liberaindovinate cosa fa? O gioca nel cam-petto vicino a casa o va a vedere le par-tite della Reyer e, magari, si occupa disegnare i punti, quelli delle squadreavversarie, ci svela. Che sia reyerinadalla testa ai piedi, lo dimostra la suasperanza segreta... “Mi piacerebbe tantogiocare in serie A con la maglia dellaReyer ed allenata da Liberalotto col qualeho trovato una bella intesa.Naturalmente mi piacerebbe anche gio-care in Nazionale.” E se dovessi riceve-re offerte da altre squadre, dove ti pia-cerebbe giocare? “Sinceramente non miinteressa andarmene dalla Reyer.” Qualè il tuo miglior pregio quando giochi?“Ho un bel tiro e credo di saper leggerebene il gioco, chiamo lo schema ed houna buona intesa con le compagne. Lagiocatrice a cui m’ispiro è la capitanadella Reyer, Giorgia Sottana.”E di Dan Peterson che ha lasciato laReyer per tornare ad allenare, a 75anni, nell’Olimpia Milano, che midici? “E’ un buon allenatore. Alla Reyerha lavorato bene e lasciato un bel ricor-do.” Si diceva all’inizio che Nicole ha

iniziato a giocare e, quando trova iltempo lo fa ancora, nel campetto vici-no a casa di via Cataldo Presici.Mamma Roberta, che assiste all’inter-vista, appare delusa dello stato dellastruttura. “Noi abitiamo lì da ormai 18anni e lo stato di degrado della strutturaè desolante. Le reti ai canestri come lelinee per terra le ha sistemate mio mari-to. Grave che, in tutto questo tempo, ilComune non ha mai fatto manutenzio-ne, una sistemazione alla pavimentazio-ne che si è rovinata. Ci vorrebbe unintervento di asfaltatura e di manuten-zione. E’ un peccato che ciò non avvengaperché è una struttura di tutti e con pochieuro si darebbe modo ai tanti ragazzi chela frequentano, specialmente in primave-ra ed estate, di usufruire di un impiantoquantomeno dignitoso.” Per finire sug-geriamo ai lettori di andare a vederecome gioca questa campioncina.Domenica 16 gennaio le Azzurrine siallenano alla palestra dell’Istituto Grittidi Mestre alle dieci del mattino. Pervederla in partita bisogna aspettaresabato 22 gennaio quando, sempre allapalestra del Gritti, alle ore 16.30 laReyer affronterà il Rovigo e lei nonmancherà certamente di sfoderare lesue doti. Lino Perini

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nostre giovanissime nella prova diB ente organizzata dalla Zinella scherma.P terzo posto nella sciabola a confermarel rminazione già dimostrate nelle primep onali che nazionali. Carlotta Barugola,

da nel ranking italiano, vince la finalea assalto equilibrato, sulla compagna dis a Vecchia, con il punteggio di 10 a 8,t ca Aurora Callegaro che si ripropone sulp o di Verona, ottava nella finale anche lab rcioli. Il prossimo appuntamento vedràl mpegnate nella prova unica nazionale as dei primi di febbraio. Riprende, nelp imana, il circuito master italiano con lad prova di Verona che ci vede presenti aiv iche nazionali (maschili che femminili)n ontinuità di risultati che ci contraddi-s diversi anni.

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Atletica Riviera del Brenta

UNA FAMIGLIA SPORTIVAIl papà Stefano ha corso e lo fa ancora, da appas-sionato. La mamma Chiara è stata una ciclista dibuon livello ed ora fa equitazione, quando iltempo glielo consente, come Elena, che abbiamogià conosciuto in un’intervista nel numero di set-tembre, e la sorella Isabella. Manca la più piccoladella famiglia, Alessandra e l’ultima erede delladinastia Marrone regala soddisfazioni al papà ecorre. Come corre? Alessandra Marrone è nata aVenezia, come le sorelle, il 13 agosto 2000 e fre-quenta la quinta classe elementare presso la scuolaDe Amicis di Dolo. Da un anno circa si allena conl’Atletica Riviera del Brenta, sotto la guida attenta ecompetente del duo Gastaldi-Giantin. Ha giàottenuto buonissimi risultati nella corsa veloce edè salita più volte, nel corso dell’ anno 2010, sulpodio in gare della sua categoria. I risultati miglio-ri Alessandra li ha ottenuti al miglio di Paluello, all’americana di Stra, al memo-rial Bevilacqua di Marghera. Di particolare significato il premio ricevuto, unamini coppa, dalla sua società di appartenenza, l’Atletica Riviera del Brenta, per ilbuonissimo rendimento scolastico nella lodevole iniziativa che premia i ragazziche si allenano ma hanno anche bei voti a scuola. Il risultato di maggior spesso-re Alessandra lo ha colto ai campionati provinciali FIDAL Venezia di cross (corsacampestre nel fango) delle quinte classi della Provincia di Venezia. Si è classificaprima, il 28 novembre scorso, a Rio San Martino di Scorzè. Un risultato che haacquistato maggior valore se si considera che durante la gara aveva perso unascarpa nel fango, il che non le ha impedito di concludere la corsa con il solo cal-zino .. vincendola. E’ risultata nuovamente prima, sempre fra le quinte classi ele-mentari anche il 19 dicembre scorso in una gara svoltasi a Mirano. Da eviden-ziare l’agevole successo di Alessandra Marrone in entrambe le gare vinte in quan-to la seconda classifica è arrivata con mezzo giro di distacco e, cosa importante,il secondo posto assoluto nelle due gare che vedono in pista contemporanea-mente sia maschi che femmine. Come dire che ha battuto tutti i maschietti,escluso uno. Alessandra per festeggiare il successo ha portato in alto la bandieradella scuola De Amicis di Dolo che resta cara alla famiglia Marrone perché fre-quentata dal padre, dalle sorelle e dove ha insegnato sua nonna. Alessandra haripreso già ad allenarsi in vista della nuova stagione. Il suo obiettivo è quello dimigliorare e di progredire anche se il motto di famiglia è: studio e sport.

Lino Perini

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ENERGIA E CORAGGIOEntro piano e possibilmente dalla porta princi-pale. E’ una cesta natalizia, pesa e non vorrei sirovesciasse, dico a mia moglie. Sarà piena dicose da mangiare, già mi leccavo i baffi, di soli-to dentro c’è di tutto ma non se ne intravedevail contenuto. E’ il giorno di Natale… apriamo-la; all’interno altri pacchi di vario colore.Contenuto a sorpresa penso fra me e me maappena sento con la mano capisco subito che c’èqualcosa di speciale in quei pacchi: è una cestaenorme piena di libri, un bellissimo regalo dimio fratello. I titoli sono vari : “Il grande librodello sport”, “Da Kinshasa a Las Vegas viaWimbledon” di Rino Tommasi, “Contare ipassi” di Carla de Bernardi, un libro che ha giàavuto tre edizioni in due mesi, “Ritratto digruppo con assenza” 6000 copie vendute inItalia di Luis Sepulveda, “Marilyn” di AlfonsoSignorini, “La solitudine dei numeri primi” diPaolo Giordano, “Io confesso” di John Grishan,“Si, Si New York” di Lisa Festa. All’inizio sono

attratto dal libro di Rino Tommasi anche perché il pugilato e il tennis sono tra gli sportche preferisco in assoluto ma la mia attenzione cade subito sull’ultimo libro citato. Unafaccia simpatica e carina salta fuori dalla copertina con una medaglia in mano e lei è LisaTrevisan chiamata da tutti Lisa Festa per il suo carattere solare. Leggo velocemente alcu-ni passi, è nata a Castelfranco Veneto nel 1982, si è diplomata presso l’Istituto TuristicoAlberghiero e ha lavorato come hostess e fotomodella ed iscritta alla facoltà di lingue eletteratura d’America. Nel 2003 viene colpita da un grave ictus cerebrale che l’ha ridot-ta in coma, stato in cui è rimasta per oltre un mese. In seguito poi a una grave afasia e auna severa emiplegia è stata costretta su una sedia a rotella per sei mesi e ha perso laconoscenza delle lingue straniere. Un lungo e paziente iter riabilitativo, che prosegueancora oggi, le ha permesso di conseguire significativi progressi. Decide di parteciparealla Maratona di New York. Che ragazza...! penso, riuscire a portare a termine questaprova in meno di otto ore con quelle, notevoli, difficoltà fisiche; questa è tutta ENERGIAE CORAGGIO. Pensate che insegnamento per tutti noi, non serve dire tanto, basta solocitare un passo all’interno del suo libro: “Si, a forza di batter cinque arriviamo domanimattina, ma dal contatto con le mani della gente arriva anche la loro energia. La sento chedalla loro mano attraversa la mia, risale lungo il braccio e pervade per tutto il corpo. Mi sem-bra quasi che riesca a dare vita al mio braccio destro, addormentato ormai da tempo, ma dicerto arriva alle mie gambe che continuano a muoversi con determinazione una davantiall’altra...” Lisa ti vogliamo bene,ti abbracciamo con tutto il cuore e auguriamo a tuttiun 2011 pieno di ENERGIA E CORAGGIO. Luca Damin

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Galà dello Sport

Premio del Coni alla Dolese Antonella FregugliaSi è tenuto, venerdì 3 dicembre, presso la Sala Congressi Alta Forum di Campodarsego (Pd) il tradizionale Gala delloSport promosso dal CONI e che vuole essere un riconoscimento a quanti con la loro attività ed opere onorano ed illu-strano lo sport. Questi riconoscimenti vanno a “Personalità” che risultano essere i migliori testimonial dello sport, deivalori, delle regole, del rispetto, quello a cui tutti noi tendiamo. Premio che quest’anno ha visto protagonista, oltre apersonalità illustri come l’ex portiere dell’Inter Francesco Toldo, Antonella Freguglia (in foto) dolese d’adozione, maattiva nel nostro territorio da oltre 25 anni per quanto concerne il mondo della danza. Antonella è fon-datrice della scuola professionale Centro Studi Danza Riviera del Brenta con sede a Fiesso D’Artico(Ve), che negli anni è riuscita a trasformare in un centro capace di formare i ragazzi in veri profes-sionisti della danza in tutte le sue discipline: classica, moderno-contemporanea, hip-hop e breakdance. Scuola d’eccellenza quella diretta dalla Freguglia fatto testimoniato dai 60 premi vinti neiconcorsi nazionali ed internazionali solo negli ultimi quattro anni, le borse di studio assegnate adalcuni allievi presso le accademie più prestigiose e il dato di fatto che alcuni allievi hanno lavora-to e stanno lavorando all’interno di Compagnie Professionali. Accanto a tutto ciò Antonella havoluto dare un’opportunità importante alla città di Dolo ed a tutta la Riviera del Brenta fon-dando 4 anni fa la Scuola Show per le arti dello spettacolo, al numero 4 di via Carducci,dando così la possibilità a tutti coloro che amano l’arte di seguire corsi di danza (pertutte le discipline), canto, teatro, musica; una vera scuola dall’impronta statunitensefinora ad appannaggio solo delle grandi città. Per questi motivi e per iniziative che lavedono impegnata a mettere la danza a servizio di enti che operano nel settore dellabeneficenza (organizzando festival e rassegne con lo scopo di raccogliere fondi dadestinare ad iniziative umanitarie) ha fatto sì che Antonella Freguglia meritasseun premio così importante.Per maggiori informazioni sulle iniziative delle strutture sportive dirette da Antonella Freguglia 041 2437579.

Cristina Rampazzo

Calcio di Seconda GIANNI FAGANALLA FONTANIVESESAN GIORGIO

(l.p.) Il recordman della pan-china dolese dell’ultimo tren-tennio è Gianni Fagan (infoto) che l’ha occupata persette stagioni e 208 volte hadiretto i biancogranata ingare di campionato. Il tecni-co padovano, ex centrocam-pista di Foggia edInternapoli, da qualche setti-mana è tornato ad allenarechiamato dalla formazione diSeconda categoria, girone M,della Fontanivese SanGiorgio. Fagan, come spessogli è successo, non è solitoaffrontare situazioni facile edanche stavolta dovrà rimboc-carsi le maniche perché lasquadra padovana occupa ilpenultimo posto unitamenteal San Martino Lupari men-tre un punto sopra si trovanoil Fratte ed il san DomenicoSavio. E nella seconda gior-nata di ritorno la Fontanivesesi gioca molte chance di sal-vezza proprio contro il Fratte,in trasferta.

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L’inizio d’anno ha regalato, fraEpifania e domenica scorsa,due match in 72 ore.Decisamente male il Dolo RdB che li ha persi entrambi per1-0 mentre in vetta da registrare una leggera frenata delDelta 2000 che ora vanta solo, si fa per dire, 8 punti di van-taggio sul Ponzano che avendo fatto il pieno nelle prime duedel 2011 ed avendo ottenuto 5 vittorie ed un pareggio nelleultime sei gare, cioè da dopo la sconfitta patita in polesinecontro la capolista, tra l’altro senza subire reti in cinque garesu sei, è sicuramente la formazione più in forma del momen-to e, seppure da lontano, si può considerare l’avversaria prin-cipale per la capolista. Il Delta 2000, nonostante il pareggiointerno contro il Giorgione, per la prima volta in questo tor-neo non ha vinto in casa dopo sette successi consecutivi,resta saldamente favorita per la vittoria finale in virtù delmiglior attacco, 32 reti realizzate, e della migliore difesa, 8goal subiti circa 1 ogni due gare. Nella seconda di ritorno lacapolista andrà a far visita alla Marosticense che arranca alquart’ultimo posto della graduatoria ma che vanta il campodi casa inviolato, assieme solo alla capolista ed alla Feltrese,avendo conquistato fra le mura amiche un successo e ben seipareggi. Non sarà facilissimo per i polesani uscire con i trepunti. Lo spera il Ponzano che, comunque, non avrà vitafacile a Vittorio Veneto. Al terzo posto troviamo laFeltreseprealpi reduce da due vittorie esterne consecutive adAdria ed a Dolo RdB. La squadra bellunese è stata l’unicacapace di non perdere col Ponzano negli ultimi due mesi ecercherà di allungare la striscia positiva ospitando il Rossano,penultimo in classifica, squadra che segna pochissimo ,appena 9 reti, solo il Romano con 8 ha fatto peggio, e sub-isce molto, ben 25 reti, solo l’Adriese ne ha subite di più, 33.La squadra vicentina non segna da 648 minuti e l’ultima reterealizzata era inutile perché nel frattempo il Sottomarina neaveva segnate cinque. Ha perso le ultime cinque gare casa-linghe consecutivamente ma in trasferta ha ottenuto duezero a zero ad Adria ed a Moriago, questo è stato un risulta-

to a sorpresa. L’ArditaMoriago occupa il quartoposto assieme alla Miranese.

La squadra trevigiana è fortissima in difesa con appena novereti subite, una sola più della capolista ma ha un attacco chedefinire asfittico è un complimento. Solo 14 reti realizzate,peggio hanno fatto solo le ultime tre Romano, Rossano eAdriese. Quattordici reti che hanno, però, fruttato ben 25punti e la quarta posizione, uno score davvero incredibile.Cannoniere del complesso è Finotto che da solo ha messo asegno metà delle reti della squadra. L’Ardita è l’avversarioodierno di un Dolo RdB scivolato al quint’ultimo posto sca-valcato nell’ultima giornata sia dal Favaro in prodigiosorecupero e dal Vittorio Veneto. Dietro le tre vicentineMarosticense, Romano e Rossano oltre alla staccatissimaAdriese, sembrano andare col freno a mano tirato ma davan-ti sono in rialzo le azioni del Favaro e delle altre, sicché lasquadra di Minto deve cambiare passo se vuole evitare latrappola dei play-out. Moriago non sembra un campo age-vole ma riuscire a farci punti sarebbe tutta manna e vista lapoca consistenza offensiva degli avversari si può sperare inuna piccola impresa. Piovese-Miranese e Sottomarina-Liapiave oppongono due squadre a quota 19, nel mirino delDolo RdB, contro formazioni che paiono in grado di farerisultato. Per il Dolo RdB serve sperare anche nei risultatinegativi delle avversarie. Il Giorgione non dovrebbe avereproblemi a cogliere tre punti contro il fanalino di codaAdriese che dopo aver vinto alla prima giornata a Romanod’Ezzelino ha poi perso 10 delle successive 14 gare, pareg-giando le quattro che restano. Curiosità anche per la sfida diRomano dove un Favaro lanciatissimo cerca tre punti d’oro.Ma i vicentini sono squadra strana. Hanno segnato solo ottoreti ma ne hanno subito pochissimi, appena 13. Cioè 20meno dell’Adriese e la metà del Rossano e fra le squadre dicoda è nettamente la formazione con la migliore difesa. Garasulla carta favorevole all’undici mestrino ma meno scontatadi quanto si creda.

IL PUNTO D’ECCELLENZAdi Lino Perini

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Calcio d’EccellenzaENZO SABBADIN TORNAAD ALLENARE IN ECCELLENZA(l.p.) Enzo Sabbadin tecnico padovano, che quest’annocompie 65 anni, torna in pista e lo fa in grande stile. Insettimana, infatti, il Campodarsego, che milita nel gironeA di Eccellenza, lo ha chiamato al suo capezzale nella spe-ranza di salvarsi. Esonerato Damiano Longhi dopo ilpareggio esterno contro il forte Trissino, la dirigenza

biancorossa ha optato per un tecnico esperto e navigato.Enzo Sabbadin ha legato il suo nome anche al calcioDolo dove risulta il quarto allenatore come presenze negliultimi trent’anni con 90 panchine ed un campionatovinto, dalla Promozione all’Eccellenza. Per EnzoSabbadin subito un esordio difficile. Domenica ilCampodarsego ospiterà il Sarego che occupa il secondoposto in classifica staccato di un solo punto dalla capoli-sta Monselice.

Calcio Arinese

IL DANNOOLTRE LA BEFFASi sente ‘cornuta e mazziata’ la societàcalcistica Arinese che milita in TerzaCategoria dopo le decisioni del giudicesportivo di far ripetere la gara di dome-nica scorsa vinta per 1-0 contro ilBojon anche perchè il ricorso prodottodalla società e che ha comportato 150euro di spese, è stato respinto in setti-mana dal giudice sportivo. A parlarneil tecnico Stefano Celegato, una lungacarriera da calciatore iniziata nelle gio-vanili del Mira e chiusasi, a 42 anni,nel Gambarare in Seconda categoria.“Ho sempre insegnato ai ragazzi che glierrori arbitrali fanno parte del giocoanche se quest’anno ne abbiamo subitinumerosi e sempre li abbiamo accettatima quello che è accaduto domenica hadell’insopportabile. Già prima dell’in-contro l’arbitro Benito Rubino ci avevainnervosito quando durante l’appello ciha fatto dapprima cambiare i pantalon-cini e poi i calzini, quindi durante lagara ha ammonito a raffica i nostri gio-catori. Ad un certo punto siamo rimasti

in nove per due espulsioni per doppiaammonizione, ha anche espulso il portie-re di riserva in panchina.” Mal’episodio chiave arriva al 94°,“Subiamo un fallo al limite dell’areaospite e l’arbitro ci fischia il fallo a favo-re ma poi ammonisce inspiegabilmente ilnostro giocatore, Cristiano Carlesso, cheera già stato ammonito ma nella confu-sione registra un altro numero. Battiamola punizione e Michele Martini segna ditesta l’1-0. Finisce la gara, il Bojon pro-testa e l’arbitro, solo allora si accorge del-l’errore. Morale il giudice sportivo decidedi far rigiocare la gara mentre i provve-dimenti disciplinari sono stati conferma-ti. Un’autentica ingiustizia visto che oradobbiamo giocare domenica senza gli

squalificati. Ai miei calciatori ho semprecercato d’infondere la voglia di giocare, laSocietà promuove il calcio per la passioneche può trasmettere e non elargisce alcunrimborso spese, i ragazzi si pagano le tra-sferte di tasca loro, ma dopo questo edaltri episodi sta pensando seriamente diritirarsi.” Speriamo che l’Arinese ciripensi perché il calcio ha bisogno disocietà sane ma speriamo anche inarbitraggi migliori e che si possa rive-dere un regolamento che appare ottu-so: se si annulla la validità della garadev’essere considerata interamente nongiocata ed anche i provvedimenti disci-plinari andrebbero annullati per nondanneggiare doppiamente una stessasocietà. Lino Perini

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In Redazione: Matteo Bellomo, Mauro Poletto, Marino Salviato e Stefano Trovò Hanno collaborato: Alberto Corba, Luca Damin, Francesco Danieletto,

Pino Pirotto e Cristina RampazzoStampa GRAFICHE 2 ESSE snc - 041 410431Chiuso in redazione giovedì 13 gennaio 2011

ANNO XXXV - n. 1 DOMENICA 16 GENNAIO 2011Editore STEFANO TROVÒ

Direttore responsabile LINO PERINI

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Periodico del Club Biancogranata Ass. Culturale Senza Scopo di LucroIscritta all’Albo delle Associazione Dolesi n. 103

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