Dolo Sport n.03 del 14 febbraio 2010

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INFORTUNISTICA STRADALE Mestre - San Donà DOLO - Tel. 041 5101938 www.studio-3a.net Noleggio SMART ed AUTOVETTURE FURGONI e PULMINI L’autonoleggio a tuo servizio con CONSEGNA A DOMICILIO n. verde 800.039.746 www.edorent.it [email protected] NUOVA SEDE Via Riviera del Brenta, 314 FIESSO D’ARTICO / VE AUTONOLEGGI INFORTUNISTICA STRADALE ...difendiamo i Tuoi diritti!!! N. 3 - DOMENICA, 14 FEBBRAIO 2010 ANNO XXXIV www.dolosport.it Periodico del Club Biancogranata GRUPPO BANCA CARIGE Andrea Favaro Agente Generale Via Matteotti, 59 - DOLO (Ve) Tel. 041 464473 - Fax 041 5131744 Usciamo con il giornale il giorno di San Valentino e cre- diamo che sia giusto soffer- marci su questo giorno di Festa. Non è una Festa religiosa e neppure riconosciuta dalla legge ma è un momento come pochi nel quale è giusto fare un esame di coscienza. Festa degli innamorati, festa dell’amore. Detto così sembra la solita occasione per regalare scatole di cioccolatini o fiori, in certi casi anche qualcosa di più impegnativo o costoso. Ma la realtà è che questa Festa dev’essere un momento di riflessione per tante, troppe, coppie che non reggono più i ritmi dell’Amore. Non è qui il caso di fare discorsi sociologici o socio-culturale ma non si può non essere preoccupati di quanto siano diventati rari i casi di rapporti affet- tivi duraturi, di affetti profondi e consolidati. Non è solo un fenomeno che inte- ressa le nuove generazioni ma che sta allargandosi anche alle coppie di una certa età, coppie che sembravano inossidabili o, comunque, a prova di crisi. E gli effet- ti a catena che si creano nella società sono palesi, evidenti e spesso deleteri. La dif- ficoltà al mantenimento di forti legami affettivi è sicuramente dovuta ad un modo di vita più spregiudicato, più libero e più completo che oggigiorno favorisce la nostra società. Il rapporto affettivo comporta grande euforia, momenti di estasi ma anche capacità di adattamento ad un ruolo ed ad un tenore di vita che cambia e comporta anche e diversi problemi. La società di oggi invoglia a non combattere le problematiche ma a sfuggirle e spesso l’anello debole è rappresentato dal rap- porto di coppia dove le incomprensioni sono più facilmente risolvibili con la rot- tura anziché favorire un momento comune di soluzione. Viviamo in una società individuale dove l’io si erge come aspetto dominante dei rapporti sociali. Si pensa principalmente al soddisfacimento dei piaceri grazie alle numerose opportunità che il mercato offre. Giochi, spettacoli, sport, attività varie danno la possibilità a chiun- que di trovare interessi che sottraggono energie al rapporto di coppia. Non solo i giovani, come detto, sono attratti dai mille diversivi con cui possono interagire. E le conseguenze sono l’instabilità dei rapporti, la difficoltà di comunicazione, l’insoddisfazione affettiva. L’amore fà girare il mondo, si diceva, e probabilmente è ancora una verità m è anche vero che diventa sempre più complicato e difficile individuare di quale Amore si parla. Il 14 febbraio è un giorno importante, un gior- no che non deve passare e basta. Il regalino non dev’essere solo un atto dovuto ma la testimonianza che due persone che si amano rappresentano un tutt’uno, sempre ed ovunque. Visto che onoriamo l’Amore e con esso la passione, ci sia consentita una digressione che riguarda il calcio Dolo che compie cent’anni e che stiamo per festeggiare con un grande incontro che si svolgerà sabato 6 marzo al Palasport Stefano Baldan. Il prossimo numero sarà in gran parte dedicato a tale avvenimen- to per ora ci limitiamo a ricordarlo e ad augurarci che tantissimi aderiscano a que- sta iniziativa nel corso del quale si parlerà di un volume edito dalla nostra testata e che ricorderà gli ultimi trent’anni della storia di questo glorioso sodalizio. Speriamo anche di arrivare alla festa con la squadra in una posizione meno critica dell’attuale ma per questo giriamo il messaggio ai ragazzi che non hanno mai man- cato di far sentire il loro impegno e la loro voglia di combattere. Magari se sapran- no capitalizzare al massimo l’impegno con la trasformazione in rete delle occa- sioni che producono, non sarebbe male. A cominciare , si spera, da oggi visto che troveranno una formazione allenata da un vecchio cuore biancogranata, chissà mai che non si distragga... Lino Perini San Valentino: una festa che deve far riflettere Cent’anni, se li osservi al cospet- to dell’infinito sono come un solo granello di sabbia nel deser- to ma se paragonati alla vita di un uomo sono ben oltre il tempo vissuto da una persona. Il cente- nario è un traguardo importante per una società di calcio, un atte- stato di autorevolezza sportiva ma anche il frutto di tantissimi ed innumerevoli momenti di sana e profonda passione, il sus- seguirsi di emozioni e di palpi- tanti gioie o di delusioni. Cent’anni di passione per centi- naia di persone che hanno scritto pagine di questa storia e di migliaia di persone che questa storia l’hanno ammirata attraver- so i risultati sportivi, la parteci- pazione dei propri cari o per il semplice attaccamento a quello che rappresenta anche l’emblema del proprio paese. Il calcio è risultato indiscutibil- mente per decenni il momento maggiormente aggregante per Dolo, più della politica e dei pet- tegolezzi. Il calcio Dolo è stato trainante per l’immagine del paese e molta vita sociale è ruo- tata attorno al pallone. Nel recente passato l’importanza del calcio è andata scemando ma è sempre rimasta viva. Il crescere di altre discipline sportive ha inciso ma il fascino del calcio rimane inconfondibile ed attrae anche chi allo stadio non ci va. Sicuramente i fratelli Cecchi quando decisero di fondare la società calcistica distraendo parte delle attenzioni rivolte all’epoca per il ciclismo, mai e poi mai avrebbero potuto imma- ginare quale meccanismo avreb- bero messo in moto. Nel suo ‘C.S. Dolo Story’ il maestro Walter Martire ha perfettamente descritto i primi settant’anni di vita del sodalizio dolese. Ma per arrivare a cento mancano altri trent’anni che in questo libro si spera di poter raccontare con la stessa intensità e completezza riuscite a Martire. Trent’anni molto diversi da quelli lasciati nell’ultimo periodo del prece- dente libro. Allora si viveva l’esaltante momento del semi- professionismo, Dolo era ai ver- tici del calcio che contava gio- cando, in serie D ed in Interregionale, confronti di pre- stigio contro avversari blasonati e dai mezzi sicuramente molto superiori. (Perini - a pagina tre) In questi giorni è stato dato alle stampe il volume che completa la narrazione del cent’anni del calcio Dolo. Gli autori, Lino Perini e Stefano Trovò, hanno raccontato le vicende del cacio dal 1979 al 2009 valorizzando ogni annata grazie ad un testo preciso e coinvolgente dove le statistiche rigorose si mischiano alle interviste ricche di aneddoti e passione. Le immagini poi parlano di noi e del nostro di vivere anni lontani, un po’ dimenticati. L’ottimo lavoro svolto si è reso possibile grazie al contributo di decine di appassionati che hanno supportato l’opera mossi dal grande amore per il calcio Dolo. Cent’anni Dato alle stampe il libro sui cent’anni del calcio Dolo

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Periodico sportivo della Riviera del Brenta

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...difendiamoi Tuoi diritti!!!N. 3 - DOMENICA, 14 FEBBRAIO 2010ANNO XXXIV

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Via Matteotti, 59 - DOLO (Ve)Tel. 041 464473 - Fax 041 5131744

Usciamo con il giornale ilgiorno di San Valentino e cre-diamo che sia giusto soffer-marci su questo giorno di Festa. Non è una Festa religiosa e neppure riconosciutadalla legge ma è un momento come pochi nel quale è giusto fare un esame dicoscienza. Festa degli innamorati, festa dell’amore. Detto così sembra la solitaoccasione per regalare scatole di cioccolatini o fiori, in certi casi anche qualcosadi più impegnativo o costoso. Ma la realtà è che questa Festa dev’essere unmomento di riflessione per tante, troppe, coppie che non reggono più i ritmidell’Amore. Non è qui il caso di fare discorsi sociologici o socio-culturale ma nonsi può non essere preoccupati di quanto siano diventati rari i casi di rapporti affet-tivi duraturi, di affetti profondi e consolidati. Non è solo un fenomeno che inte-ressa le nuove generazioni ma che sta allargandosi anche alle coppie di una certaetà, coppie che sembravano inossidabili o, comunque, a prova di crisi. E gli effet-ti a catena che si creano nella società sono palesi, evidenti e spesso deleteri. La dif-ficoltà al mantenimento di forti legami affettivi è sicuramente dovuta ad un mododi vita più spregiudicato, più libero e più completo che oggigiorno favorisce lanostra società. Il rapporto affettivo comporta grande euforia, momenti di estasi maanche capacità di adattamento ad un ruolo ed ad un tenore di vita che cambia ecomporta anche e diversi problemi. La società di oggi invoglia a non combatterele problematiche ma a sfuggirle e spesso l’anello debole è rappresentato dal rap-porto di coppia dove le incomprensioni sono più facilmente risolvibili con la rot-tura anziché favorire un momento comune di soluzione. Viviamo in una societàindividuale dove l’io si erge come aspetto dominante dei rapporti sociali. Si pensaprincipalmente al soddisfacimento dei piaceri grazie alle numerose opportunità

che il mercato offre. Giochi,spettacoli, sport, attività variedanno la possibilità a chiun-

que di trovare interessi che sottraggono energie al rapporto di coppia. Non solo igiovani, come detto, sono attratti dai mille diversivi con cui possono interagire. Ele conseguenze sono l’instabilità dei rapporti, la difficoltà di comunicazione,l’insoddisfazione affettiva. L’amore fà girare il mondo, si diceva, e probabilmenteè ancora una verità m è anche vero che diventa sempre più complicato e difficileindividuare di quale Amore si parla. Il 14 febbraio è un giorno importante, un gior-no che non deve passare e basta. Il regalino non dev’essere solo un atto dovuto mala testimonianza che due persone che si amano rappresentano un tutt’uno, sempreed ovunque. Visto che onoriamo l’Amore e con esso la passione, ci sia consentitauna digressione che riguarda il calcio Dolo che compie cent’anni e che stiamo perfesteggiare con un grande incontro che si svolgerà sabato 6 marzo al PalasportStefano Baldan. Il prossimo numero sarà in gran parte dedicato a tale avvenimen-to per ora ci limitiamo a ricordarlo e ad augurarci che tantissimi aderiscano a que-sta iniziativa nel corso del quale si parlerà di un volume edito dalla nostra testatae che ricorderà gli ultimi trent’anni della storia di questo glorioso sodalizio.Speriamo anche di arrivare alla festa con la squadra in una posizione meno criticadell’attuale ma per questo giriamo il messaggio ai ragazzi che non hanno mai man-cato di far sentire il loro impegno e la loro voglia di combattere. Magari se sapran-no capitalizzare al massimo l’impegno con la trasformazione in rete delle occa-sioni che producono, non sarebbe male. A cominciare , si spera, da oggi visto chetroveranno una formazione allenata da un vecchio cuore biancogranata, chissà maiche non si distragga... Lino Perini

San Valentino: una festa che deve far riflettere

Cent’anni, se li osservi al cospet-to dell’infinito sono come unsolo granello di sabbia nel deser-to ma se paragonati alla vita diun uomo sono ben oltre il tempovissuto da una persona. Il cente-nario è un traguardo importanteper una società di calcio, un atte-stato di autorevolezza sportivama anche il frutto di tantissimied innumerevoli momenti disana e profonda passione, il sus-seguirsi di emozioni e di palpi-tanti gioie o di delusioni.Cent’anni di passione per centi-naia di persone che hanno scrittopagine di questa storia e dimigliaia di persone che questastoria l’hanno ammirata attraver-so i risultati sportivi, la parteci-pazione dei propri cari o per ilsemplice attaccamento a quelloche rappresenta anche

l’emblema del proprio paese. Ilcalcio è risultato indiscutibil-mente per decenni il momentomaggiormente aggregante perDolo, più della politica e dei pet-tegolezzi. Il calcio Dolo è statotrainante per l’immagine delpaese e molta vita sociale è ruo-tata attorno al pallone. Nelrecente passato l’importanza delcalcio è andata scemando ma èsempre rimasta viva. Il cresceredi altre discipline sportive hainciso ma il fascino del calciorimane inconfondibile ed attraeanche chi allo stadio non ci va.Sicuramente i fratelli Cecchiquando decisero di fondare lasocietà calcistica distraendoparte delle attenzioni rivolteall’epoca per il ciclismo, mai epoi mai avrebbero potuto imma-ginare quale meccanismo avreb-

bero messo in moto. Nel suo‘C.S. Dolo Story’ il maestroWalter Martire ha perfettamentedescritto i primi settant’anni divita del sodalizio dolese. Ma perarrivare a cento mancano altritrent’anni che in questo libro sispera di poter raccontare con lastessa intensità e completezzariuscite a Martire. Trent’annimolto diversi da quelli lasciatinell’ultimo periodo del prece-dente libro. Allora si viveval’esaltante momento del semi-professionismo, Dolo era ai ver-tici del calcio che contava gio-cando, in serie D ed inInterregionale, confronti di pre-stigio contro avversari blasonatie dai mezzi sicuramente moltosuperiori.

(Perini - a pagina tre)

In questi giorni è stato dato alle stampe il volumeche completa la narrazione del cent’anni del calcioDolo. Gli autori, Lino Perini e Stefano Trovò,hanno raccontato le vicende del cacio dal 1979 al2009 valorizzando ogni annata grazie ad un testopreciso e coinvolgente dove le statistiche rigorosesi mischiano alle interviste ricche di aneddoti e

passione. Le immagini poi parlano di noi e delnostro di vivere anni lontani, un po’ dimenticati.L’ottimo lavoro svolto si è reso possibile grazie alcontributo di decine di appassionati che hannosupportato l’opera mossi dal grande amore per ilcalcio Dolo.

Cent’anniDato alle stampe il libro sui cent’anni del calcio Dolo

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I componenti della CommissioneConsiliare Permanente ‘Politicheper la Pace e i Diritti Umani’ delComune di Dolo hanno deciso didestinare a questa causal’ammontare dei gettoni di presen-za, loro spettanti per legge, perce-piti nel corso della legislatura. Lascelta maturata dai ConsiglieriComunali Baldan, Barbato,Broccato, Majoni, Preciso,Lazzari e Crisafi è stata condivisaanche da alcuni componenti laGiunta, che hanno volontariamen-te contribuito all’iniziativa.‘La decisione di supportarel’emergenza Haiti versando ilcontributo tramite l’Ufficio diProtezione Civiledell’Associazione NazionaleComuni Italiani’ – spiega l’attualepresidente della Commissione,Gianluigi Naletto - ‘è stata con-cordata all’unanimità tra i com-ponenti della Commissione Pacee ha trovato piena condivisione daparte di tutta l’amministrazioneComunale. Ci è sembratal’iniziativa in questo momento piùrispettosa dell’impegno assuntanel 2005’ – conclude Naletto –‘quando tutti insieme decidemmoche avremmo rinunciato a perce-pire il gettone, in qualità di com-missari, per destinare piuttosto lesomme a situazioni di effettivobisogno’.

(effedi) Nella grande varietà di dolcipopolari veneti, si spazia dal pane conl’uva, protagonista di merende scola-stiche di tante generazioni, agli zaleti,dai pandoli ai forti o pevarini; tutta unaserie di dolci a base di mandorle,pignoli, dai “buffi” alle “fave per imorti”, “amaretti”, “mandorlati”,“croccanti”.Venezia è stata, in assoluto, la primamaestra nella lavorazione dello zuc-chero, fin dal 1541; celebri le “sirelede zucaro de orzo”, dei “diavolini”, deiconfetti con cuore di pezzetti di can-nella, garofano, pistacchio, mandorle;confettini ripieni di semi d’anice,caffé, foglie di rosmarino, di coriando-lo, cioccolato. Molto frequenti e pur-troppo ormai quasi scomparsi, i “raf-fioli” e i “naffioli” dolci, fagottini dipasta da “crostoli” ripiena di confettu-re, fritti o cotti al forno. Ricettario minimoPandoli - Dosi: fior di farina 9 etti, zuc-chero 1 etto, burro 2 etti, lievito 1 etto,sale, tre o quattro uova.Esecuzione: sciogliere il lievito in pocolatte tepido con qualche cucchiaio difarina, lavorarlo, aggiungere poi ilburro sciolto, lo zucchero e le uova bat-

tute, impastando con il resto della fari-na e poco sale. Lavorare la pasta con lemani; poi farne dei pandoli come focac-cette di forma allungata e piuttostostrette. Deporle su una piastra imburra-ta e cuocerle al forno non troppo caldo.Tortion - E’ una specie di edizioneveneziana dello strudel austriaco. Sitira una sfoglia sottile con 400 gr. difarina, quattro cucchiai d’olio, dueuova e 50gr. di zucchero. Si tagliano afettine delle mele, sbucciate e mondate,si mescolano ad uvetta sultanina, pez-zetti di cedro candito, pinoli, pezzetti dibiscotto, si irrora il tutto con burro fusoe lo si cosparge di cannella e zucchero.La si pone sulla sfoglia che si arrotolaformando un serpentone, che si porrà inun a placca dandogli la forma di unciambellone. Pennellare la superficiecon chiara d’uovo battuta e zucchero epassare al forno per mezz’ora.

(da pagina uno)Eppure Dolo non sfigurava forte della passione dei suoi dirigenti, del sacrificiodi tanti collaboratori e per la bravura dei tecnici che rendevano la piazza dolesemolto ambita anche dai giocatori. Il tifo era caldo, molto sostenuto e competen-te. Poi inesorabile è arrivato il declino figlio anche di un ridimensionamentoimposto dalla stessa realtà economica e sociale, sono diminuiti gli spettatori,soprattutto quelli più giovani, sono aumentati i diversivi, si pensi solo alla pay-per-view, e scendendo di categoria sono venute meno anche le sfide cariched’interesse per il valore dell’avversario. In questi anni meno facili, tuttavia, il cal-cio Dolo ha sempre rappresentato, seppure in forma minore, un punto di riferi-mento per tutta la zona della Riviera e grazie all’impegno costante delle forzedirettive la società ha saputo sempre mantenere un ruolo dignitoso con qualchebasso, vedi retrocessioni in Prima categoria, e qualche alto, le partecipazioni alcampionato di Eccellenza che a livello regionale è il massimo ottenibile con leattuali forze. Si è parlato anche di ritorno in serie D con la presidenza Donolato,un traguardo che ha fatto sognare i tifosi, soprattutto i non più giovani che ave-vano vissuto quell’esperienza, ma già la conferma nell’Eccellenza è un buonrisultato con la speranza che questa categoria che è il viatico per la serie agogna-ta, si riveli foriera di soddisfazioni e capace di far trasformare i sogni in realtà.

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E’ da un bel po’ che manchiamo da queste pagine e primadi passare all’attualità forse è necessario fare un breveaccenno storico. Il CAI a Dolo c’è dal 1952, anno in cuiun gruppo di persone che avevano in comune la passioneper la montagna decisero di costituire una sezione delClub Alpino Italiano. La passione, nel tempo, si è inte-grata con un bagaglio di esperienze e di professionalitàche ha permesso alla sezione di proporre attività semprepiù qualificate, interessanti e varie. La sezione è semprestata un motore di iniziative che hanno lasciato segniimportanti: le prime maratone Padova-Fusina, varie edi-zioni di Riviera Pulita, spedizioni extra-europee,l’installazione di un bivacco sul gruppo dello Schiara,gare di orientamento, contemporaneamente ad una vitasezionale sempre intensa. Dal lontano 1952 lasezione è cresciuta e ora si contano più di 600soci. La montagna è emozione e ai soci piace con-dividerla. Grazie all’attività volontaria e appassio-nata di tanti soci volonterosi le proposte sono sva-riate: corsi di alpinismo ed escursionismo, tanteescursioni e serate culturali. Un calendario adatto atutti: per i lenti e i super allenati, per i bambini e gliattempati, per acquisire o migliorare le proprie tecniche,per trovare nuovi amici. A piedi, ma anche in bicicletta.Dalla primavera, all’autunno, ma anche con la neve congli sci o con le “ciaspe”. Si frequentano prevalentementele bellissime Dolomiti ma spaziamo anche su Alpi eAppennini, ponendo sempre particolare attenzione allasicurezza e alla frequentazione responsabile della monta-gna. Il CAI è un’ottima soluzione per il tempo libero, visi puoi trovare divertimento e svago, ma anche migliora-mento tecnico, acquisizioni scientifiche, stimoli e propo-ste culturali, nuovi amici. Tutte le attività sono organizza-te con attenzione e rispetto sia per chi vi partecipa sia perl’oggetto del nostro piacere: la Montagna, perché laMontagna e la natura sono beni preziosi di tutti. Belle mafragili, da tutelarle e rispettare. Le nostre proposte sono:I venerdì del CAI: serate culturali presso Cinema Italia,Villa Angeli e Teatro dei Leoni a Mira nei primi mesi del-l’anno. Serate con personaggi famosi ma anche con “sem-plici” soci che raccontano la montagna e l’ambiente conle parole, con la passione e con bellissime immagini.L’ingresso è gratuito e aperto a tutti.

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Fulgor, prima ed imbattutaAl termine del girone di andata del campionato di Seconda divisione la Fulgor Dolo vanta un insperato primato:l’imbattibilità dopo 12 giornate. La squadra, formata da giovani amanti della pallacanestro e da qualche “anziano” afare da “chioccia”, era partita con l’intenzione di giocare, divertirsi e togliersi qualche soddisfazione, ma nessuno avevasperato di trovarsi con questi risultati dopo oltre lametà del campionato. I blog di basket parlano dellaFulgor come di potenziale vincitrice di tutte le parti-te del girone di qualificazione in attesa della fasefinale che decreterà le promozioni. Lo spirito è rima-sto lo stesso, è sicuramente aumentato l’entusiasmoche porta questi atleti in palestra per tre sere la setti-mana e poi alla partita casalinga del venerdì sera odurante la settimana in quel di Padova dove giocanogran parte delle squadre avversarie. La prossima par-tita casalinga sarà disputata presso la palestra delLiceo Scientifico Galilei, venerdì 26 febbraio controla squadra, attualmente terza in classifica, del GooseMirano. Gli atleti agli ordine di coach Komadinasono in ordine sparso: Giovanni Paolin, AlessandroSantini, Alberto Fistarollo, Paolo Bobbo, GiacomoCestonaro, Riccardo Pandolfo, Enrico Barbato,Marco Bertolin, Giacomo Ferrarese, Giacomo DeMarchi, Luca Salsi.La Fulgor Dolo è presente anchesu facebook, nei siti www.basketdolodolphins.it ewww.playbasket.it Roberto Don Fulgor Dolo - Alessandro Santini in azione

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Si è spento con dignità ed orgogliononostante la malattia che lo avevacolpito. Mercoledì scorso ci halasciato Nereo Vanzan presidentedell’associazione artigiani.Personaggio di grande carisma, exsenatore del partito comunista, conil suo impegno e la sua tenacia hacercato, al di là degli schieramentipartitici, di valorizzare sia la cate-goria che presiedeva sia il nostroterritorio spesso ingiustamente pocorappresentato a livello politico.Promotore di iniziative di prestigiocome il concorso canoro di musicalirica ‘Velluti’ o la Mostradell’Artigianato ha dato notevoleimpulso al riconoscimento socialeed economico di una categoria dilavoratori molto importante quantotrascurata come quella degli artigia-ni. Ai familiari ed all’AssociazioneArtigiani vanno le condoglianzedella redazione di Dolo Sport.

Perarolo Vigontina vs San Lorenzo Albignasego 3-4Pesce sbaglia tutto, Libero no!E Vio… rischia di nuovo.Siamo così giunti alla quarta gior-nata del girone di ritorno delCampionato Regionale di serie C2

e, il PalaBaldan, ospita un bel match che vede di fronte ilPerarolo Vigontina di Mister Vio (in foto) e il SanLorenzo Albignasego di Mister Schiavon. Padroni dicasa che peccano per tre assenze importanti causaun virus influenzale: parliamo del numero 1 de Leo, Bulloe Leggio. E non è poco. Bisogna tener conto anche diBaracco che oramai la sua assenza dura da tempo.Dall’altra sponda il giudice appieda il pivot Di Virgilioper un turno (doppio giallo per proteste) costretto asaltare la sfida. Formazione tutta da inventare, quindi, perMister Vio anche se davanti si prospettava un impegno,sulla carta, più che abbordabile visti gli ultimi confortan-ti risultati ottenuti.La scalata ora appare impossibile guardando la classificaodierna. Mettiamoci il cuore in pace!La partita. Primo tempo.2’pt rovesciamento di fronte, Callegarin(P) scende indis-turbato sulla fascia ed il suo diagonale non lascia scampoa Frison(SL). 1 a 0.12’pt Saviolo(SL) si divora l’impossibile.Goal mancato e goal subito.13’pt Gabriele Pipia(P), in campo dal primo minuto,ringrazia il mister per la fiducia concessa ed infilaFrison(SL) raccogliendo un maldestro tiro di Naccari(P).

2 a 0 e primo goal in C2 per il miranese.19’pt è Sisio(P) a mettere dentro la terza raccogliendouna corta parata di Frison(SL). 3 a 0 fra le ovazioni.Le ripartenze dei padroni di casa mettono in seria diffi-coltà i padovani prigionieri di un gioco lento e macchi-noso. 24’pt Moda(P) da terra perde palla e l’uno-due traNalon(SL) e Karahasanovic(SL) è letale per i padroni dicasa. Palla nel sacco e 3 a 1 nel tabellone.27’pt i padovani riaprono la gara. Frison(SL) con le manilancia lungo e trova pronto Bressanin(SL) ad approfittaredell’incertezza in uscita di Grioli(P). 3 a 2 grazie ad unpallonetto preciso. 30’pt il direttore di gara sorvola su diun fallo subito da Naccari(P) e poi, forse stanco o distrat-to, manda tutti anticipatamente a bere il thè.La ripresa.1’st padovani sempre più intraprendenti. La botta diZoddi(SL) scheggia il montante.3’st punizione siluro di Popa(SL) che coglie l’incrocio deipali. E fanno due.12’st il Perarolo è impreciso e disorganizzato lasciando ilpallino del gioco all’avversario. 21’st Pesce(P) sbaglia clamorosamente una rimessa lat-erale servendo Bressanin(SL) che ringrazia battendoGrioli(P) per il pari meritato. 3 a 3.22’st Pesce(P) prende anche il giallo per un fallo direazione dopo aver perso palla. Deludente.27’st la beffa va in scena. Claudio Libero(SL) sottoportaesibisce un tacco d’antologia che s’infila sotto la traversatra l’incredulità di tutti. 3 a 4. Sorpasso.30’st c’è solamente il tempo di vedere Moda(P) calciare alato un tiro libero concesso dopo il sesto fallo degli avver-sari. Il triplice fischio arriva sotto i “buuuhhh” dei sosten-itori casalinghi.Settimana di fuoco per mister Vio a giudicare dai musilunghi di tutti esibiti nel tunnel dei spogliatoi. Le assenzec’erano ma è comunque il gioco che latita.

Alberto Terribile

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Calcio a 5, serie C2

Harakiri

Riviera C5: una prestazione di...marca!Si è giocata sabato 6 febbraio, presso il Palasport di Dolo,l’ultima partita della fase invernale del Torneo Regionale-Fair Play categoria Esordienti di Calcio a 5, che ha vistoaffrontarsi i nostri ragazzi del Riviera C5 con i quotatiavversari della Marca Futsal, società la cui prima squadramilita nel campionato italiano di serie A ed è attualmente alprimo posto in classifica. L’incontro, iniziato con una buonamezzor’ora di ritardo causa il mancato arrivo dell’arbitro desi-

gnato, sostituito all’ultimo momento da un collega, è stato piace-vole ed emozionante, e, nonostante il risultato finale sfavorevole ai ragazzi dicasa, chi ha potuto assistere all’incontro si è sicuramente divertito. Partonomolto bene i giocatori del Riviera, che dimostrano più voglia del solito e unatteggiamento tattico in campo che comincia a tener conto degli insegnamentiricevuti durante gli allenamenti dai mister Chioatto e Marchiori. La squadra sidifende bene e la porta rimane sempre al sicuro grazie anche alle parate delportiere Andrea Tuzzato, anche oggi premiato dagli avversari con la GreenCard che viene assegnata al giocatore delle due squadre maggiormente distin-tosi, e in fase offensiva riesce a rendersi più volte pericolosa con ficcanti con-tropiedi e buone conclusioni dalla distanza. In uno di questi contropiediMarco Sala trova la rete con il quale il Riviera si porta sull’ 1 a 0 e con cui sichiude vittoriosamente il primo tempo (ricordiamo che nella categoriaEsordienti ogni tempo di gioco costituisce punteggio separato). Nel secondotempo però viene fuori la Marca Futsal, che mette alle corde i padroni di casa,costringendoli a subire la pressione avversaria e a chiudersi per lunghi trattinella propria area di porta. I trevigiani colpiscono i pali più volte, e alla fineriescono a realizzare la rete del meritato pareggio. A questo punto, un po’ disfiducia e soprattutto molta stanchezza (il lungo riscaldamento in attesa del-l’arbitro si fa sentire), anche per il fatto di poter disporre di solo tre cambirispetto ai sette degli avversari, determinano il sopravvento della Marca Futsal,che realizza altre tre reti per il definitivo punteggio di 1 a 4. Peccato macomunque bravi. Adesso, in attesa della fase primaverile del Torneo, continue-ranno gli allenamenti (lunedì e giovedì dalle 17.30 alle 19.00 presso la palestradell’Istituto Lazzari di Dolo, per i ragazzi nati dal ‘97 al ‘99 che volesseroiscriversi è ancora possibile), e ci sarà la probabile partecipazione ad un minitorneo che la società Petrarca Padova organizza nelle domeniche del 21 e 28febbraio. Un altro appuntamento, a cui stiamo lavorando, è poil’organizzazione a Dolo del nostro “Torneo Dolo a 5 - Secondo MemorialRenzo Trovò” che, risorse e disponibilità degli impianti permettendo, cerche-remo di effettuare entro maggio. Paolo Quattrone

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Puntuale come un orologio svizzero il 6febbraio è iniziato il sei nazioni di rugbycon la partitaIrlanda – Italia a Dublino. Quello del seinazioni è l’appuntamento europeo piùimportante per il rugby dove Inghilterra,Galles, Scozia, Irlanda, Francia e Italia

nei mesi di febbraio e marzo si incontrano con partite chehanno fatto la storia di questo sport. Tutto è iniziato nel1883 con le sole quattro squadre britanniche partecipanti:Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda con incontri direttisenza che fosse stilata una classifica finale. Nel 1910 nellaChampionschip (questo il nome dato alle competizioni)entra anche la Francia e il torneo diventa di fatto il cinquenazioni dove, su proposta di un gruppo di giornalisti, sicomincia a stilare la classifica del torneo per decretarne lasquadra campione. Per l’ingresso dell’Italia devono pas-sare altri 90 anni. Questo è il periodo che serve alla nostranazionale per superare il gap tecnico e economico (anchese allo stato attuale rimangono ancora molte differenze)che la separa dalle altre squadre nazionali. Il torneo diven-ta sei nazioni nel 2000 con l’ingresso della NazionaleItaliana. Un esordio con il botto previsto da pochissimicontro la Scozia dove la nostra squadra si è imposta conun netto 34 a 20. In questi 10 anni il percorso non è statosemplice, si contano più sconfitte che vittorie, ma questoè di stimolo per raggiungere risultati prestigiosi controsquadre che sono ai primissimi posti della graduatoriamondiale. Un giorno l’ex capitano della NazionaleAlessandro Moscardi in un’intervista disse: “Nel rugbynon si inventa nulla, nel sei nazioni ancora meno. Unerrore e sei immediatamente punito: non è logica ma arit-metica. Figurarsi poi cosa capita quando davanti non haisoltanto 15 uomini ma cento anni di storia che ti guarda-no e ti crollano addosso”.Dunque sono evidenti le difficoltà ma la carica agonistica

e di entusiasmo che accompagna tutto il movimento fannoben sperare anche alla luce degli ottimi incontri nei test-mach dello scorso autunno contro Nuova Zelanda, SudAfrica (Nazionale Campione del mondo) e Samoa. Il calendario del sei Nazioni per l’Italia:6 febbraio ore 15.30 a Dublino – Irlanda vs Italia – risul-tato 29 – 11 Tanta difesa ma poco gioco della squadra ita-liana nella prima partita del sei nazioni. Non è bastata unadifesa ben organizzata ma costretta a subire la continuitàd’azione per fermare un’Irlanda convinta della propriaforza e concreta in tutte le fasi di gioco. Anche la mischiaItaliana, tra le più forti del mondo, ha dovuto subire con unCastrogiovanni messo in seria difficoltà dal suo direttoavversario. Si sa che la touche irlandese è molto ben orga-nizzata ma le difficoltà espresse da quella italiana vannooltre a quanto si poteva preventivare. Quattro touche con-secutive perse, più altre tre durante l’incontro, hanno evi-denziato una lacuna molto evidente in un fondamentale digioco importantissimo. Nel gioco al piede, spesso usatosolo per alleggerire la pressione esercitata dalla squadraavversaria, non ha creato difficoltà particolari agli irlande-si. In sintesi, una mischia che soffre, una touche inguarda-bile, una linea di trequarti costretta a difendere senza averequasi mai palloni giocabili, un calciatore quasi improvvi-sato (Mirco Bergamasco) non possono di certo impensie-rire un’Irlanda forte in ogni reparto e determinata a con-fermare la leadership conquistata la scorsa stagione. 14 febbraio ore 15.30 a Roma stadio Flaminio – Italia vs Inghilterra27 febbraio ore 14.30 a Roma stadio Flaminio – Italia vs Scozia13 marzo ore 15.30 Francia vs Italia20 marzo ore 15.30 Galles vs Italia Tutte le partite si possono seguire nei canali di SKY eLa7.

Giancarlo Simionato

Sei Nazioni, si parte I

Ciao ragazzi... evviva eccoci qua!Un breve riassunto. Prima puntata: il piede è a contattocon il terreno e sviluppa tipi di appoggio diversi. Secondapuntata: il piede funziona come l’assetto diun’automobile, la testa è il pilota che sente, ascolta ilmotore e il telaio e lavora per la messa a punto.Ok siamo pronti per partire, ma prima di farlo facciamoun salto nel passato. L’uomo primitivo camminando scal-zo su terreni accidentati stimolava continuamente i rifles-si di ogni parte del corpo favorendo l’equilibrio del siste-ma circolatorio. Scaricando la propria energia nel terrenopreservava il collegamento con la terra necessaria per ilricambio psicofisico della persona umana parte integran-te del sistema ecologico del pianeta. E così fece a Romanel settembre del 1960 alla maratona olimpica un atletasemisconosciuto, di pelle scura, particolarmente osserva-to,che si presentò a piedi scalzi sulla linea di partenza:Abebe Bikila (parleremo di lui in maniera più approfon-dita nelle prossime puntate. Ora vi dico solo per chi nonlo sa che vinse la medaglia d’oro.) Con la modifica delnostro ambiente (colate di asfalto e cementificazione)tutto ciò non sembra più possibile, tutto sembra allonta-narsi da quelle condizioni ideali.Tranquilli... tutto è recuperabile e migliorabile attraversola riscoperta di noi stessi. Un piccolo sforzo mentale puòricondurci al nucleo primordiale dell’uomo ma con ilvantaggio di poter sfruttare tutte le tecnologie che abbia-mo a disposizione per migliorare il nostro movimento.Per utilizzare al meglio i nostri piedi al fine di cammina-re, correre, passeggiare, durante la vita di tutti i giorni ènecessario scegliere la scarpa giusta. Il piede deve essereprotetto dalla scarpa e d’altra parte il mercato delle calza-

ture sportive è in continua evoluzione. La scarpa è ilmezzo con cui trasmettiamo la nostra spinta al terreno equindi dovrà avere caratteristiche di ammortizzamento,stabilità e aderenza. Adesso possiamo uscire all’aperto emetterci in movimento possibilmente lungo un argine diun fiume,su un parco, in campagna, in riva al mare sce-gliendo delle superfici morbide quali sentieri sterrati,erba, etc. Il piede svolge un’azione combinata con tutto ilcorpo e nella dinamica, sopratutto nella corsa, vengonodistinte due fasi: una fase di contatto con il terreno e unafase di volo (ecco perché si dice corre come il vento).Esistono due tipi di appoggio sul terreno: con il tallone esull’avanpiede e si distinguono in base al rumore dell’im-patto con il suolo. Chi fa “ciap ciap ciap” atterra sul ter-reno prevalentemente con il tallone e il questo tipo dimovimento non è sufficientemente elastico. La condizio-ne ideale si verifica quando c’è equilibrio tra le varieparti, cioè quando tallone e avanpiede lavorano assiemealle ginocchia.Se non c’è rumore la tua corsa/camminata è particolar-mente efficacie, reattiva come quella di un felino. La testa“cammina” dritta, ben piantata su un busto eretto e lacoda dell’occhio guarda il movimento dei piedi per vede-re se sono diritti, a papera o sbilanciati verso l’interno. Lespalle vanno mosse il meno possibile per non creare tor-sioni sulla spina dorsale, sono le braccia che accompa-gnano il movimento delle gambe. Le spalle aperte favori-scono l’apertura del torace necessaria per una correttarespirazione. Che ne dite? Provate? se lo farete migliore-rete il vostro stile, la vostra postura; ne guadagnerà ancheil vostro portamento. Alla prossima.

Luca Damin

PARTI CON IL PIEDE GIUSTOIl Piede tre

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Il presidente Moreno Volpe si ribellaHa subito la sua prima espulsione, un modo per reagire a torti che ritie-ne vengano perpetrati ai danni del calcio Dolo. A Moreno Volpe chie-diamo spiegazioni e lui con la solita franchezza ci dice: “Ho rivoltouna frase irriguardosa all’assistente dell’arbitro ma me l’ha tiratafuori. Non era per il rigore concesso ma per una segnalazione di pallauscita dal campo molto evidente che prima ha segnalato e poi hanegato. Quando gliel’ho fatto notare mi ha detto di stare zitto ed allo-ra, sentitomi provocato, ho reagito. Forse ho sbagliato ma se gli arbi-tri chiedono rispetto devono anche darlo.” E’ solo l’inizio di una rea-zione a difesa della sua squadra che onora il massimo dirigente: “Mi èsembrato ancora una volta di vedere un atteggiamento generale diaccanimento contro la squadra. Ad ogni minimo fallo i miei ragazzivenivano ammoniti mentre i giocatori della Vigontina per analoghifalli non subivano il cartellino giallo, non mi sembra un comporta-mento giusto. Forse a qualcuno il Dolo in Eccellenza dà fastidio?” Laprovocazione di Volpe trova riscontro in altre analisi. “Siamo statiabbastanza tartassati eppure siamo forse l’unica società del gironeche paga regolarmente i rimborsi spese in modo puntuale, a volteanche in anticipo. Altrove non mi sembra accada eppure nessunointerviene.” A cosa si riferisce? “Mi riferisco alla situazione del SanDonà e mi chiedo se sia regolare che una società mandi in campo iragazzini sfalsando una gara importante in chiave salvezza comequella con la Miranese e, comunque, dimostrando che altrove vi sonoproblemi ma forse San Donà o Vigonza od altri posti, cito per citare,hanno più diritto del Dolo di rimanere in categoria?” Un’altra provo-cazione... “Si, spero solo che domenica contro l’Edo Mestre non pro-segua questa striscia di danni contro di noi. Ma, a questo punto, mistupirei del contrario.” Conoscendo la pacatezza del presidente dole-se ci sorprende questo suo sfogo ma evidentemente il vaso è colmo ela pazienza ha raggiunto il limite. Lino Perini

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Classifica condizionata da rinvii e turnidi riposo. Comunque sia, a parità digare giocate, il Ponzano è rimasto soli-tario al comando della classifica non-ostante il turno di riposo complice lasconfitta interna patita dall’Opiterginaad opera del Liapiave con una retesegnata nei minuti conclusivi. A benefi-ciare maggiormente dello stop delle duetrevigiane, uno sul campo e l’altro for-zato, è stato il Sottomarina che continuaa vincere, successo per 2-0 sullaFeltreseprealpi, ed ora è a sole due lun-ghezze dalla vetta ed ad un punto dalsecondo posto. I neroverdi diventanodavvero una pretendente seria al salto dicategoria anche perchè hanno un orga-nico di prim’ordine, entusiasmo e gran-de determinazione. Già sognano ilderby col Chioggia. Della frenata delleprime due ha gioito anche il Giorgione,corsaro al Baracca dove ha sconfittol’Edo Mestre, ed il Liapiave che, appun-to, ha espugnato Oderzo. Il distacco di queste due forma-zioni rimane notevole per ritenerle in grado di tornare incorsa per i primissimi posti. Ammucchiata nelle zone dibassa classifica. La Marosticense sembra ripetere il cam-mino della scorsa stagione e sta risalendo posizioni men-tre in buon momento di risultati anche il Treviso che hacolto tre punti pesanti a Romano d’Ezzelino, seconda vit-toria esterna consecutiva dopo quella col Dolo.Importante successo esterno anche della Miranese a SanDonà ma qui bisogna spendere due parole sulla situazio-ne dei biancocelesti che sono in caduta libera complici iproblemi societari che hanno portato ad uno sciopero deigiocatori che reclamano da mesi i rimborsi spese pattuiticon la proprietà. Non ha certo contribuito a rasserenarel’ambiente la pesante sconfitta casalinga per 4 a 1 controla Marosticense.Pareggi per 1-1 fra Ardita Moriago e Union CSV e fraDolo e Vigontina. In settimana si è giocato anche il recu-pero fra San Donà e Marosticense mentre la Miranese hadisputato la finale, fase regionale, di Coppa Italia controil Vittorio Veneto, formazione di Promozione. Ancora un

periodo intenso per le squadre di questogirone che dopo questo ventiduesimoturno giocheranno domenica prossima ilventitreesimo, mercoledì 24 il ventiquat-tresimo e domenica 28 febbraio il venti-cinquesimo e si attende dallaFederazione di conoscere la data delrecupero del turno di fine gennaio che havisto quattro gare rinviate fra cuiFeltrese-Dolo. Limitandoci alla solagiornata odierna, spiccano le trasfertedell’Opitergina a Conegliano, una vitto-ria degli ospiti immaginiamo sarebbetanto gradita anche ai biancogranatadolesi, mentre il Sottomarina giocherà aVigonza, anche in questo caso in casadolese si farà il tifo per chi viaggia. IlPonzano potrà difendere il primato ospi-tando il San Donà che se dovesse perdu-rare lo sciopero dei giocatori avrebbenon poche difficoltà ad allestire una rosada mandare in campo. Sicuramente fra legare più incerte quella tra Liapiave e

Marosticense, due squadre in salute, mentre a Mirano sigioca forse la gara più equilibrata fra i padroni di casa edil Giorgione. Potrebbe incrementare la sua serie positiva ilTreviso che ospita l’Ardita Moriago mentre la Feltrese,oramai posizionata a centroclassifica, ospita un Romanoche cerca punti importanti in chiave salvezza. Il matchclou per non retrocedere sarà di scena al Walter Martiredove i ragazzi di Toffaloni si giocano molto contro l’EdoMestre allenato da Michele Salvagnin. Per l’ex tecnico egiocatore biancogranata un ritorno che sicuramente glicreerà forti tensioni interne mettendo a confronto le sueesigenze attuali con il cuore che è ancora tinto di bianco-granata, ironia della sorte proprio il giorno di SanValentino. Classifica marcatori. Con 13 reti Tormen(Feltreseprealpi); con 12 reti: Sabatini (Sottomarina,3) eDe Bernard (Edo Mestre,1); con 10 reti Favaro(Treviso,2); 9 reti Niero (Dolo RdB,5), Vivian e Gazzola(1) (Ponzano); con 8 reti Nicolella (Liapiave); con 2 retiBallarin (Dolo RdB) e con una rete: Faggian, Fonti,Fontolan, Pilutti e Vio (Dolo RdB)

IL PUNTOdi Lino Perini

Alessandro Niero a quota 9 goal

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In Redazione: Matteo Bellomo, Mauro Poletto, Marino Salviato e Stefano Trovò Hanno collaborato: Fausto Scocco, Emiliano Saccon, Cecilia Canova,Anna Canova e Wilbur Walsh oltre a: CAI Dolo, Alberto Terribile, effedi,Roberto Don, Paolo Quattrone, Giancarlo Simionato e Luca Damin

Stampa Tip. Canova Dolo - Chiuso in redazione giovedì 11 febbraio 2010

ANNO XXXIV - n. 3 DOMENICA 14 FEBBRAIO 2010Editore STEFANO TROVÒ

Direttore responsabile LINO PERINI

[email protected] - Per la pubblicità su questo periodico 041412598

Periodico del Club Biancogranata Ass. Culturale Senza Scopo di LucroIscritta all’Albo delle Associazione Dolesi n. 103

Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1422 del 22 maggio 2002via A. Manzoni, 18 - Dolo (Ve) Tel. 041412598

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