Il Grande Sport n. 206 dell'8 febbraio 2015

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pagine di pura passione n. 206 (anno XI n. 2) diffusione gratuita periodico 8 febbraio 2015 il grande S port leggi anche il magazine web www.ilgrandesport.it CALCIO/2 Ezio Gelain sulla panca a Livorno fa scintille |||| a pagina 5 BASKET Mary e gli Sbrissa una famiglia targata sport |||| a pagina 8 IL PERSONAGGIO Miki Biasion e la Dakar il trofeo che gli manca Il due volte campione del mondo Miki Biasion, grande protago- nista sugli sterrati di mezzo mondo, a 57 anni si ritrova con una carriere sfolgorante alle spalle ma con un unico neo: non ha mai vinto la Dakar. Nel 2003 è salito sul podio ma poi glielo hanno pure tolto. A Il Grande Sport racconta: ci spero ancora. |||| a pagina 3 e leggi anche ilgrandesport.it ������� Imedia-BL 0437 32326 ����% MIGLIAIA DI ARTICOLI A PREZZI RIDICOLI FACCIAMO Via Cap. Alessio, 148 - ROSÀ (VI) Tel. 0424 85100 Dobbiamo rinnovarci... dal 7 febbraio 2015... dal 2 marzo CLICCA su www.gasparottomobili.it e scopri la vendita straordinaria di tutti i mobili in stile... ...pezzi unici e irripetibili! MARCIABIANCA Piana di Marcesina magico paesaggio per la Granfondo TRICOLORI ANA Alpini di tutt’Italia sgli sci stretti in gara ad Asiago |||| a pagina 15 |||| a pagina 13 Asja al cancelletto della Coppa CALCIO/1 Problemi con la serie B? Rosso smentisce |||| a pagina 5 |||| a pagina 11

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pagine di pura passione

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pagine di pura passione n. 206(anno XI n. 2) diffusione gratuitaperiodico 8 febbraio 2015

il grande Sportleggi anche il magazine web www.ilgrandesport.it

CALCIO/2

Ezio Gelain sullapanca a Livornofa scintille

|||| a pagina 5

BASKET

Mary e gli Sbrissauna famigliatargata sport

|||| a pagina 8

IL PERSONAGGIO

Miki Biasion e la Dakaril trofeo che gli mancaIl due volte campione del mondo Miki Biasion, grande protago-nista sugli sterrati di mezzo mondo, a 57 anni si ritrova con una carriere sfolgorante alle spalle ma con un unico neo: non ha mai vinto la Dakar. Nel 2003 è salito sul podio ma poi glielo hanno pure tolto. A Il Grande Sport racconta: ci spero ancora.

|||| a pagina 3 e leggi anche ilgrandesport.it

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CALCIO/1

Problemi conla serie B? Rossosmentisce

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Il personaggio Il due volte campione del mondo non ha digerito di non aver mai vinto la mitica corsa

Biasion: «Mi manca solo la Dakar»

Ciclismo granfondo

Bassano inaugura la Astoricaper celebrare il Centenario

Ormai è trascorso più di un anno da allora, ma la “ferita” non si è ancora del tutto rimar-ginata. L’associazione sportiva Velodromo Rino Mercante non ha dimenticato lo sgarbo rice-vuto dal comitato di Treviso che gli ha soffiato l’organiz-zazione di una tappa del Giro d’Italia in occasione delle ce-lebrazioni del Centenario della Grande Guerra. Il presidente Rino Piccoli si era presentato a tempo debito in Comune a Bassano per pro-porre l’allestimento della tappa “Bassano - Mogliano Veneto” per onorare i Cento Anni della Prima Guerra Mondiale, sco-prendo poi solo in un secondo momento che il Comitato tre-vigiano aveva già pattuito con gli organizzatori della Corsa Rosa una serie di tappe che di fatto avevano messo nell’an-golo Bassano (recuperando poi in parte con la cronometro del-l’anno scorso). La mancata possibilità di organizzare una tappa del Giro ha convinto Piccoli e company e inventare la prima edizione della Granfondo Cycling Città di Bassano “Astorica” su tre percorsi: 117 km da Bassano a Montello, 160 km da Bas-sano al Grappa e 235 km da Bassano ad Asiago, sempre in funzione del Centenario della Grande Guerra. La Granfondo è in program-ma il prossimo 5 luglio 2015. «Possiamo chiaramente con-

tare sulla collaborazione degli Alpini – ha dichiarato Piccoli – perché sono una parte inte-grante del nostro territorio ma soprattutto sono i protagonisti indiretti di questa celebrazio-ne. Quartier generale sarà il Centro Giovanile con la segre-teria, le premiazioni e il pasta party finale. Partenza e arrivo

in viale De Gasperi e contiamo di avere al via almeno duemila persone. Saremo in competi-zione con la Granfondo delle Dolomiti dove di solito ac-colgono 9000 iscritti prima di chiudere i portoni e noi ci ri-volgeremo anche a chi rimarrà escluso da quella».

Il due volte campione del mondo Miki Biasion ha un unico cruccio, vincere la Dakar. Il pluricampione bassanese, 57 anni, famoso per le sue imprese sulle quattro ruote sugli sterrati di mezzo mondo, non fa mi-stero di questa sua chimera e lancia la sfida per il prossimo anno: «Ho tutti i numeri per farcela, basta solo che qualcuno investa su me. Non è una questione di età, la Dakar si vince con i mezzi che vanno forte ma soprattutto con l’esperienza, e quella non mi manca».

Come si è concluso il 2014?«A livello agonistico ho parteci-

pato a un paio di gare di Coppa del Mondo e mi sono tolto delle belle soddisfazioni. A Pordenone ho ga-reggiato con un Pick Up della Mi-tsubishi ed è stato importante per me togliere un po’ di ruggine. Ogni tanto ho bisogno di dare una bella rispolverata a quello che amo fare più di tutto. E poi mi sono presenta-to al via in Marocco per sviluppare il motore della VM che viene mon-tato su Jeep e Maserati. Anche qui l’esito è stato molto positivo, anche se abbiamo saltato una tappa …».

Quindi l’apparizione a Misano.«Dove ho vinto a bordo della mi-

tica Lancia 037 nelle storiche. Mi sono divertito tantissimo».

Programmi per il 2015?«Da un po’ di tempo organizzo

dei viaggi di presentazione per il gruppo Fiat e dovrei continuare a farlo. Ora mi sto concentrando sulla preparazione di un paio di spedizioni, una negli Emirati Ara-bi in Oman a fine primavera e una in Islanda a fine autunno. Faremo correre alcuni appassionati sulla sabbia e sul ghiaccio».

Qualcosa un po’ più alla portata di tutti?

«Ci sono sempre il Marocco e la Tunisia dove metto a disposizione delle vetture e con un minimo in-vestimento economico si possono trascorrere dei giorni veramente piacevoli per chi ama la guida».

Quindi il cruccio Dakar...«Da un paio d’anni non vi prendo

parte. Purtroppo le case costruttrici

non hanno molti soldi da investire e mi auguro che il prossimo anno sia quello giusto. In fondo si tratta di una gara che ho quasi vinto nel 2003 e che mi piacerebbe mettere in bacheca. Sarebbe la ciliegina sulla torta. Spero che il lavoro che sto portando avanti con la VM dia i frutti sperati, anche perché, come già detto, penso di avere tutte le caratteristiche per portare a casa un risultato importante».

Nel panorama giovanile vedi eredi di Miki Biasion?

«In questo momento no. Ci sono dei giovani promettenti ma per di-ventare campione del mondo e poi ripetersi occorre una serie di coin-cidenze che non capitano spesso. Il pilota deve avere doti importanti, bisogna avere tanto spirito di sacri-ficio e serve qualcuno che crede in te. E tutto questo non è facile met-terlo insieme».

Nella tua carriera hai avuto tante persone che ti hanno girato intorno e che ti hanno aiutato a crescere e a diventare un campione. Scegli una solo di loro per un grazie.

«Non ho dubbi, la persona più cara è un bassanese, Alessandro Bordignon, presidente della Hawk Racing Club. Ha sempre creduto in me, facendo salti mortali anche quando non me ne rendevo conto».

Michele Zarpellon

Prestazione straordinaria e “as-soluta” di Laura Strati nei cam-pionati italiani indoor di prove multiple a Padova. La lunghista dell’Atletica Vicentina, che si allena nel bacino del Marconi Cassola, ha messo in bacheca un risultato molto interessante pla-nando a 6.42 m e centrando così il nuovo record personale.

Per Laura Strati, allenata da Daniele Chiurato con la supervi-sione di Paolo Camossi, si tratta

Atletica L’atleta AV del Marconi Cassola mette a segno un 6,42

Strati fa il record indoor

della migliore misura di sempre, con un progresso di 6 centimetri su un personale assoluto che ri-sale al 2011.

La cassolese, che sul podio ha messo in fila la trevigiana Marti-na Lorenzetto (6.24 la sua misu-ra) e la maltese “lombardizzata” Rebecca Camilleri (6.01), ha realizzato anche il record vene-to assoluto indoor, risultato di ottimo auspicio a poche setti-mane dai tricolori assoluti dove

sicuramente darà filo da torcere a tutte le avversarie. Tra l’altro, la settimana prima aveva fatto il personale nei 60 piani in 7”53 sempre al palaindoor patavino.

Altra grande soddisfazione targata Cassola l’argento trico-lore conquistato sul podio junio-res del campionato italiano di prove multiple, alle spalle della Sportoletti, da Beatrice Fiorese (AV Frattin Auto), sempre alle-nata da Chiurato.

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L’asiaghese Roberta Rode-ghiero non ci ha messo molto a far dimenticare le assenze ec-cellenti di campionesse come Carolina Kostner e Valentina Marchei andando a conquista-re un ottimo ottavo posto agli Europei che si sono svolti nella “Ericsson Globe” di Stoccol-ma.

Sulle note di “Evita” (Eva Peron rispecchia molto la per-sonalità di Roberta, una don-na forte, che lotta per i propri obiettivi) la ventiquattrenne dell’Altopiano, allenata da Franca Bianconi, ha messo in scena una grande rimonta nel libero, dimostrando una forte determinazione nel voler rien-trare nella top ten, dalla quale era rimasta esclusa al termine del corto (era infatti undicesi-ma).

Due doppi axel, sei salti tri-pli e un triplo salchow hanno assicurato alla Rodeghiero i 107,73 punti che le sono valsi la settima piazza e che aggiunta all’undicesima del corto, l’han-no collocata all’ottavo posto nella generale con 154,37, migliorando di tre posizioni la prestazione del 2014 e garan-tendo due posti al team Italia alla prossima manifestazione continentale di Bratislava nel 2016.

Pattinaggio L’atleta asiaghese protagonista all’Ericsson Globe

Rodeghiero 8. in EuropaForte di una medaglia d’ar-

gento ai campionati nazionali, con un inizio di stagione già ricco di importanti piazzamenti e risultati, per Roberta potreb-be arrivare la consacrazione definitiva.

L’atleta di stanza al Sesto

registrazione tribunale di Bassano del Grappan. 8/2004 del 24.09.2004REDAZIONE E AMMINISTRAZIONEVia Verona 40, 36022 Cassola (Vi)TELEFONO E FAX 0424 [email protected] responsabileMICHELE ZARPELLONConsulenza editorialeCLAUDIO STRATICollaboratori: Stefano Cirillo, Michelangelo Cecchetto, Rino Piotto, Vincenzo Pittureri, Gabriele Zanchin Editrice Littera srl Officina EditorialeStampa Centro Servizi EditorialiGrisignano di Zocco (Vi)

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il grande Sport sportivamente 8 febbraio 2015 - 4

MARCE E CORSEsi trovano sul web:da ilgrandesport.it si accede ai calendari veneti e nazionali sui siti: calendariopodismo.it calendariopodismoveneto.blogspot.it

Nelle terre del grande nord, que-sto libro lo scriveva Jack London nei primi del ‘900, quando lascia-ta S. Francisco si unì ai temerari cercatori d’oro giungendo fino all’Alaska. Raggiunse il Klon-dike, attraversò le montagne per arrivare poi a Dowton City in Canada e lungo il fiume Yukon. In questi luoghi si svolge ogni anno la Yukon Arctic Ultra, una gara estrema, forse al li-mite della soprav-vivenza. La più fredda, le tempera-ture raggiungono i -44 gradi. Tre le di-stanze, 100 miglia, 300 miglia e 430 miglia. Barbara Duprè è un’amica, ci siamo conosciuti in occasione della maratona di New York. Insieme ab-biamo affrontato il Sahara e la Namibia, al suo attivo le corse più estreme, Marathon de sables, Gore-tex Transalpine, Ironman, 250 km del Madagascar, deserto dei Gobi, le montagne del Nepal, il deserto della Giordania e i ghiacciai dell’Islanda. Denti-sta di professione, impegnata an-che in missioni umanitarie in Ke-nia e Capoverde. Ci siamo trovati l’altro giorno alla vigilia della sua

imminente partenza per il Cana-da. Mi ha raccontato la sua pre-parazione per questa avventura: «Farò la 100 miglia, la più corta, in fondo sono solo 160 km ma fa freddo, tanto freddo. Ho dormito un po’ di notti sul balcone nono-stante le nostre temperature non siano paragonabili a quelle polari.

Ho curato l’aspetto del vestiario, dalle maglie intime ai giubotti che resistono alle bassissime tem-perature. Una slitta, attaccata alla vita tramite una corda mi farà da supporto per il materiale che mi dovrò portare. Cibo, materiale di sopravvivenza e qualche litro di thè caldo dentro i thermos. Pochi gli allenamenti di corsa ma ore e ore di cammino. In questa gara

da regolamento non è previsto dormire, anche nella 430 miglia, se non per un’ora alla volta ogni 24 ore e solo nei pochi punti vita previsti dall’organizzazione.

È talmente freddo che bivacca-re anche per pochi minuti potreb-be essere molto pericoloso. Per circa 65 km si attraversa il fiume

ghiacciato dello Yukon. Sarà la mia sfida più difficile».

Barbara è una ragazza sorpren-dente. Ricordo il suo arrivo alla 100 del Sahara no stop. Era caldissimo, era stremata, le mo-sche si attaccavano al collo a centinaia e mi disse: «Mirko mai più!».

Ebbene dopo po-chi giorni era iscrit-ta in Giordania. Le cose estreme fanno ormai parte della

sua vita. Il nostro corpo può avere un limite, la nostra mente no, ma con una dovuta saggezza bisogna trovarlo.

Una bella frase di Jack Lon-don: “Non aveva saggezza, e l’unico modo di ottenerla era a spese della giovinezza, ma una volta saggio, non sarebbe stato più giovane».

emmerunning.weebly.com/blog

Mi ricordo di averci visto delle gare di atletica 40 anni fa mentre ero in visita a mio zio, che abita di fronte all’ingresso di via Torino, e forse non c’era ancora il muro intorno a una struttura fruibile a ogni ora del giorno. Un anno e mezzo fa ho cominciato a fre-quentare il Polispor-tivo di Creazzo per gli allenamenti set-timanali di Vicenza Marathon, che vi ha fatto campo base, e abbiamo riempito la pista e il bar, avendo modo di conoscere meglio il centinaio di atleti che sono passati a trovarci.

Fra questi anche un runner speciale, Samuele Riello, che ha raccontato più volte la sua storia di sofferenza ai reni, costretto a continue dialisi prima che un trapianto lo ri-portasse alla quasi normalità nel 2011. Così la mamma gli ha donato un rene e una secon-da vita, dopo un periodo che lui definisce in “bianco e nero”, e gli è sembrato naturale fondare un’associazione Mondo di Co-lori, attiva negli spazi in riva al Retrone, e di farci pure una corsa per condividere la gioia di vivere e raccogliere fondi, devolvendo l’incasso delle iscrizioni, per il

reparto di Nefrologia dell’ospe-dale S.Bortolo a Vicenza.

Non è facile inserirsi in un calendario strapieno e sembrava folle mettersi in rotta di collisio-ne con la Montefortiana che dista

meno di 30 km nella stessa data. Io ho rassicurato tutti, organizza-tori e partecipanti, che le manife-stazioni avevano gusti e obiettivi diversi per accontentare palati e sensibilità diverse: da una par-te la tradizione quarantennale della festa di S. Antonio Abate e un’ampia offerta agonistica e amatoriale sulle colline fra Soa-

ve e l’Alpone, dall’altra la degna chiusura della sagra del broccolo fiolaro a Creazzo. Così, di prima botta, sono arrivati 1600 podisti, più di 1000 a camminare, più di 400 col pettorale, anche se la

gara non era compe-titiva.

Siamo partiti con calma, senza colpo di pistola, risalendo il Retrone e la vallata verso Sovizzo. In un chilometro abbiamo guadagnato la quo-ta poi smaltita nella seconda metà gara, fino a sovrappor-ci negli ultimi due chilometri alla parte iniziale. Ognuno ha fatto il suo ritmo con l’impegno di ritorna-re sui propri passi e ricompattare il grup-po Scuola di Corsa, per l’occasione ve-stito di giallo, con l’arrivo dei meno veloci.

Samuele ci ha ac-compagnato negli ultimi metri, orgo-

glioso di un risultato graziato anche dal sole. Poi tutti in sagra e nei tendoni attrezzati.

Confido che fra un anno le adesioni saranno maggiori, an-che dall’area bassanese: c’è una bella festa alle porte di Vicenza senza sconfinare nel vicino ve-ronese.

[email protected]

mondoRunningdi Enrico Vivian, 35° alla New York Marathon 2010

Race Color, un successoannunciato sul Retrone

di Mirko Chemello, 7° classificato alla 100 km of Namib Desert 2010

La sfida di Barbaraalla Yukon Arctic Ultra

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Ice Skate può essere soddisfat-ta di questo inizio anno con i successi al Lombardia Trophy, Ondrej Nepela Memorial e alla Merano Cup (dove ha ottenuto rispettivamente un quarto e due primi posti) e ora l’ottavo posto alla competizione continentale.

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il grande Sport le nostre big 8 febbraio 2015 - 5Serie C Unica Doppio colpo del Bassano che manda Tonon e Munarini al Savona e prende Casarini e Spadafora

Allo spasimo e all’ultimo tuffo Bas-sano incolla due nuove figurine al proprio album staccandone altrettante nell’alito conclusivo del mercato.

Con uno spunto degno di un cen-tometrista, Werner Seeber in tandem col segretario generale Renato Schena ha chiuso in extremis una doppia ope-razione col Savona: il centrocampista Niccolò Tonon e la punta Luca Munarini entrambi al Savona, nel girone B della Lega Pro e dai liguri ecco in arrivo da queste parti il mediano Andrea Casarini e l’esterno offensivo Manuel Spadafora: si tratta di due ventenni (classe ‘94), il primo bergamasco di Trada-te, un metro e 83 per 76 kg è il classico interno di stazza e struttura che dà sostanza al re-parto e rappresenta una valida alternativa al trio di mezzali Cenetti, Proietti e Davì, men-tre il secondo è una seconda punta di un metro e 81 per 73 kg, nativo di Popoli, in provin-cia di Pescara che delinea l’at-tacco virtussino potendo fare le veci di Pietribiasi ma anche fingere da ala di un tridente o di un modulo con due giocatori offensivi.

Casarini, scuola Parma, ha chiu-so la trafila delle giovanili a Novara prima di debuttare tra i professionisti col Viareggio e passare al Savona la scorsa estate dove ha collezionato 13 presenze da protagonista.

Quanto a Spadafora, Rieti, Riccio-ne, Ischia e Santarcangelo tra D e C sono state le sue tappe di crescita pri-ma di sbocciare per benino a Savona

quest’anno: 15 gettoni arricchiti da 4 gol di cui due pesantissimi da suben-trante per la vittoria in rimonta 2-1 col Forlì.

Due scommesse che il digì Seeber prova a vincere anche stavolta dopo i diversi azzardi vinti nell’ultimo bien-nio. Su Spadafora è pronto a mettere le mani sul Arturo Di Napoli, ex trai-

ner del Savona che stravede per que-sto ragazzo sempre in campo con Re Artù e in naftalina con chi è giunto dopo di lui.

E in effetti Spadafora un po’ Di Na-poli lo ricorda nelle caratteristiche da avvoltoio d’area di rigore. E dunque Bassano ha firmato il foglio di via in prestito per Tonon, Munarini e Bor-tot (al Padova), pescando Casarini e Spadafora dal Savona. Che mercato è stato? Il mercato di una formazione sorprendentemente seconda in classi-fica da sola che non aveva bisogno di

rivoluzioni ma soltanto di addizioni mirate. Asta confidava in un paio di rinforzi di spessore per inseguire il gran salto? Ci sta, è normale che un tecnico ambizioso e preparato come l’ex cuore Toro rincorra il massimo dal suo club, ma il vento è cambiato da un pezzo al Soccer Team, ci sono parametri ristretti e rigorosissimi che

non possono essere mai più disattesi.

E anche se la proprietà per potenza e impatto economico di respiro internazionale po-trebbe permettersi ben altri bu-dget, il basso profilo risponde a una precisa scelta gestionale che abolisce qualunque tipo di spreco a vantaggio della valo-rizzazione delle risorse uma-ne: una strada che da due anni a questa parte sta regalando una raffica di soddisfazioni al mondo virtussino.

E già che ci siamo è fon-damentale spazzare via una sciocca chiacchiera che da mesi circola in città, ovvero

che i comandanti del Bassano non vorrebbero andare in serie B. Niente di più falso, la B la famiglia Rosso e i soci di riferimento della Virtus la vogliono eccome, tantopiù che anche il Mercante godrebbe di una deroga biennale come accaduto al Carpi che ha un impianto simile al velodromo adiacente a viale Venezia. Solamente che al piano superiore vogliono arri-varci con una condotta oculatissima e senza casse sanguinanti. Tutto qui.

Vincenzo Pittureri

I Rosso vogliono la B, eccome!

Ezio Gelain con due vittorie (in casa della capolista Carpi e al Picchi con il Brescia) ha fatto il suo esordio con il botto nelle prime due partite sulla pan-china del Livorno.

Il neo tecnico labronico è originario da Fontaniva e rinfresca volentieri i suoi trascorsi in riva al Brenta.

Vive da oltre una decina di anni sulla sponda dell’Arno in quel di Empoli, ul-tima tappa di una soddisfacente carriera di calciatore. Ha iniziato a giocare nella Fontanivese con Gherardo Pavan e poi con Bruno Cavicchiolo ha fatto (non solo lui) il salto di qualità.

«A quindici anni – racconta - sono an-dato nelle giovanili della Juventus, poi ho giocato nel Casale Monferrato in C, nella Spal in B concludendo a Empoli dove mi sono accasato e ho iniziato ad allenare le giovanili. Nel 1999 con la Primavera dell’Empoli ho vinto il tito-lo nazionale. Nel 2001 e nel 2004 ho vissuto due esperienze all’estero nella Dinamo Bucarest. Al Livorno sono ar-rivato come vice di Perotti nel finale di tre campionati fa, in coincidenza con la morte di Morosini. Sono rimasto due anni come allenatore in seconda di Ni-cola fino al suo esonero, poi sono passa-to nel settore giovanile e quest’anno ho allenato la Primavera».

La promozione alla guida della pri-

ma squadra è storia recente. Sulla sua gioventù a Fontaniva, ricorda: «Alle Medie restano memorabili le partite di fine anno scolastico fra alunni e pro-fessori. Con parecchi ex giocatori del formidabile gruppo cresciuto da Bruno Cavicchiolo mi trovo almeno una volta all’anno in Patronato a Fontaniva per le partite a scopo benefico organizzate da Flavio Spiga e Fabiano Pampagnin. Ci sono Stefano Marchetti, attuale direttore generale del Cittadella, Odone Zorzo, attuale presidente della Fontanivese, En-rico Mendo, Emilio Vendranin, Matteo Pan e altri».

Praticando l’atletica leggera Ezio ha trovato moglie.

«Erano gli anni ’70 e Katia Scalco era un’atleta di punta della mitica Salf, il cui primo presidente è stato suo zio Giorgio. Lei è stata la prima fontanive-se a vincere il titolo veneto Fidal nella velocità, mentre io me la cavavo nel sal-to in lungo. Dopo il matrimonio mi ha seguito nella mia carriera di calciatore. Viviamo a Empoli con il figlio Mattia di ventidue anni, che pratica soprattutto il basket, mentre la figlia Martina, di dieci anni, promette bene nell’atletica leggera seguendo le orme di sua madre. Quando ci è possibile torniamo volentieri a Fon-taniva, dove siamo accolti dalle nostre famiglie d’origine e da molti amici».

Ezio Gelain, da Fontanivaa neo tecnico del Livorno

IL PERSONAGGIO

Vi aspettiamo anche il sabato pomeriggio nel nostro punto vendita di Marostica

Da sinistra Katia Scal-co, Gian-franco Velo Dalbrenta (primo sponsor della Salf), Ezio Gelain e Giorgio Scalco (primo presidente della Salf)

Anno nuovo classifica nuova per il Cittadella che alla ripresa del campio-nato ha cambiato pelle conquistando sette punti in tre partite (1-1 con il Modena e vittorie per 2-1 in trasfer-ta a Avellino e 1-0 al Tombolato con il Tra-pani).

Dall’ultimo posto la squadra di Claudio Foscarini è risalita attualmente alla zona play out (farebbe gli spareggi con il Vare-se), ma sarebbe fuo-ri dalla mischia per la retrocessione se il regolarissimo gol (prima convalidato, poi inspiegabilmente annullato dall’arbitro Melchiori di Ferrara) avesse determinato la vittoria del Cittadella sul Modena per 2-1.

I motivi di questa trasformazione affon-dano le radici sul pa-ziente e lungimirante lavoro a livello men-tale svolto dal tecnico e dalla società. Inoltre giovano il recupero di alcuni giocatori della rosa e dal mer-cato con l’inserimento dell’esterno d’attacco polacco Tomasz Kupisz e del centravanti di movimento France-sco Stanco, ai quali si sono aggiunti il difensore Agostino Camigliano e l’at-taccante di fascia Daniele Bazzoffia.

Adesso il Cittadella può volare avendo due ali a destra (Kupisz e il recuperato Schenetti) e due a sinistra (Minesso e Bazzoffia), giocatori che possono scambiarsi di fascia e san-

no saltare l’uomo creando situazioni devastanti nelle difese avversarie. E’ questo, nel modulo 4-4-2, su cui pun-tava Foscarini, che non ha mai potuto attuare avendo avuto a disposizione

nel girone di andata soltanto Minesso e sopperendo con Pecorini, Sgrigna o Paolucci in ruoli di ripiego.

Contro il Pescara potrà disporre di Rigoni e Gerardi che rientrano da squalifica, mentre in quel di Vercelli, seguito dal pullman di tifosi organiz-zato dal club granata “Dino Pettenuz-zo” di San Giorgio in Bosco.

La trasferta dei tifosi effettuerà an-che una visita turistico-culturale con guida alla riseria di Tronzano Vercel-

lese: come dire che la mutata classifi-ca ha sostituito il sor-riso al pellegri-naggio a San Leopoldo, al quale va comunque il dovuto ringraziamento per l’avvenuto miracolo.

Adesso il motto è continuare sulla nuova via senza distrazioni o tenten-namenti perché il percorso è sempre insidioso e difficile, ma “lo rendiamo difficile anche agli altri” precisa il dg Stefano Marchetti. Il Bologna, prossi-mo avversario al Tombolato il 21 feb-braio, è avvisato.

Rino Piotto

Il Cittadella non demordeCalcio serie B Il team di mister Foscarini ha ritrovato punti e fiducia

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il grande Sport sportivamente 8 febbraio 2015 - 6

Con il termine Fitness non si intende solo sport, ma un vero e proprio stile di vita salutare, il cui obiettivo e il miglioramen-to del benessere e dello stato di salute psico-fisichico. Una dieta equilibrata abbinata ad attività fisica migliora il benessere e ri-duce il rischio di patologie cere-bro-cardiovascolari e tumorali.

Carboidrati, lipidi, e in alcune condizioni le proteine vengo-no utilizzati principalmente per fornire energia, mentre alcune proteine e minerali forniscono materiale per la crescita e la ri-parazione dei tessuti, è alcuni minerali e vitamine regolano le reazioni metaboliche. Le protei-ne sono formate da amminoaci-di, 8 su 20 sono definiti essen-ziali, 3 di questi leucina, valina, isoleucina, detti ramificati, sono coinvolti nel metabolismo mu-scolare, energetico e per riparare le strutture danneggiate, contra-stano la produzione di acido lat-tico e ostacolano l’affaticamento fisico e mentale.

Assunti prima di un allena-mento influenza l’ormone della crescita, l’insulina e il testoste-rone, riducono la stanchezza. Se

assunti durante l’esercizio, dimi-nuiscono la degradazione mu-scolare, alleviano la stanchezza di allenamenti prolungati, presi invece dopo un esercizio, ser-vono per ristabilire le riserve di energia e per favorire la sintesi proteica, e diminuire il cataboli-smo post-allenamento. La quan-tità assunta è 1g/10 kg di massa corporea, suddivisi prima, du-rante e dopo l’allenamento. Sono

abbondanti nella carne, pesce, latte, uova, ma anche in legumi, cereali. I cereali sono carenti di triptofano e lisina, mentre i le-gumi, sono carenti di metioni-na e cisteina, importanti per la crescita di peli, capelli e unghie per la sintesi di glutatione, un potente antiossidante in grado di proteggere le nostre cellule dallo stress ossidativo (radicali liberi), abbinando correttamente tra loro differenti proteine vegetali si può compensare la carenza dei vari aminoacidi limitanti (com-plementazione-proteica).

Le vitamine svolgono funzio-ne di controllo, protezione, rego-lazione, ma tendono a perdersi durante la cottura, l’esposizione alla luce, all’ossigeno, mentre i

minerali regolano le funzioni del sistema nervoso e dell’apparato circolatorio, contribuiscono alla formazione di ossa e denti (cal-cio e fosforo) e dei globuli rossi (ferro)... e tendono a perdersi con il lavaggio. Attività sportiva e dieta migliorano le funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio, respiratorio, muscolo-scheletri-co, immunitario, urinario, del metabolismo lipidico, glucidico, del sistema psico-ormonale.

Si consiglia di fare piccoli pasti semplici con corrette com-binazioni alimentari e non due abbuffate al giorno, consumate cereali, legumi, frutta e verdura, soprattutto all’inizio del pasto, per favorire la digestione e dimi-nuire la fame, e dare abbondante apporto di vitamine, sali mine-rali e oligoelementi. Sostituite i carboidrati raffinati con cereali integrali per garantire un appor-to di fibra. Preferite, alimenti biologici e biodinamici, privi di residui chimici, diserbanti e anti-crittogamici e più ricchi di valori nutritivi.

Limitare il consumo di carne, il fumo, l’alcol, alimenti nervini (caffé, tè nero e altre bevande contenenti caffeina). Queste so-stanze riducono l’assorbimento di alcuni elementi diminuiscono la prestazione sportiva. Assu-mere un sufficiente apporto di liquidi, durante l’attività fisica. Mangiate solo se avete fame, masticate accuratamente e in-salivate bene ogni boccone: fa-vorisce un’ottimale digestione e assimilazione. Non mangiate mai in fretta o quando siete agi-tati; concedetevi un momento di relax anche dopo il pasto.

Studio di Dietologia & Nutrizione [email protected]

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di Cosimo Gasparri, nutrizionista e docente di Dietologia/Alimentazione

Fitness non è solo sportma anche stile di vita

mondoBenesseredi Raffaella Toniolo, coaching e psicologia del lavoro e dello sport

Il muro del maratonetae la questione mentale

Negli sport di resistenza l’uomo e la donna entrano in competi-zione con il proprio corpo e il proprio io cercando di dosare energie e accedendo a risorse a volte sconosciute a se stessi.

Allenandosi ne studiano i meccanismi e si perdono nel loro funzionamento, appren-dendo strumenti e strategie per affrontare fatica e dolore delle lunghe distanze.

Alcuni fattori comuni sembra-no accompagnare la realizzazio-ne degli obiettivi che si pongo-no: determinazione, sacrificio, obiettivi chiari e misurabili, ali-mentazione mirata, consapevo-lezza del proprio corpo e delle proprie sensazioni, dosaggio e recupero delle energie, prepara-zione fisica e mentale costanti.

Tra gli sport di resistenza for-se il più noto è la Maratona, uno sport cosiddetto “povero”, dove l’atleta, a meno che non abbia uno sponsor che lo sostenga, dovrà trovare un equilibrio tra la passione per questa attività, la preparazione alle competizio-ni e la propria vita lavorativa e relazionale.

Quaranta ore, o più, di lavoro settimanali, allenamenti quo-tidiani, una giornata di stacco e poi un weekend dopo l’altro dedicati al raggiungimento degli obiettivi sportivi. Tra consigli, suggerimenti, confronti tecni-ci e tecniche di rilassamento il tempo viene inghiottito dalla preparazione e le ventiquattro ore giornaliere vengono ritaglia-te sulla base degli allenamenti programmati.

Ma per quanto allenato sia, prima o poi l’amatore, lo “spon-sorizzato” e anche il top runner si troveranno a dover affrontare il cosiddetto “muro del marato-neta”, la crisi metabolica che so-litamente si riscontra intorno ai 35 km anche se in realtà questo “muro”, in base alla preparazio-ne atletica, si può presentare in qualsiasi momento.

L’impossibilità di fare ancora un passo in più perchè il cor-po sembra stremato e incapace di utilizzare le proprie riserve energetiche mentre la mente co-mincia a essere disorientata, a interrogarsi sul da farsi e a chie-dersi se ha già superato il limite e se sia il caso di proseguire o mollare. Ed è questo il momento che farà la differenza.

Alcuni aspetti rilevanti che sembrano facilitare l’insorgere della crisi sono: la preparazione non adeguata, la condotta di gara non corretta, l’alimentazione pre-gara o in gara e l’idratazione non sufficienti o errati, la man-canza di idee chiare sui ritmi da tenere, il non riconoscere e non ascoltare i segnali fisici e menta-li di esaurimento energetico. Un altro fattore importante che ne influenza il sopraggiungere ma che tuttavia non è imputabile ai nostri comportamenti è il clima di gara (caldo, elevata umidità ecc.). E se pur nella preparazio-ne migliore dovesse comunque capitare, cosa fare?

Preoccuparsi, demotivarsi o irritarsi per l’avvento della crisi non è la soluzione miglio-re. È importante accoglierla e

gestirla con la massima calma. Essere consapevoli della propria condizione e attuare le strategie migliori per affrontarla. Accu-sarsi di errori fatti o di ciò che si poteva fare nei km ormai andati è uno spreco ulteriore di ener-gie e lasciare spazio a pensieri denigratori o negativi potrebbe

bloccare in toto il proseguio del-la gara. Non resta che rimanere nel “qui e ora”, affrontare la cri-si e attraversarla come meglio si può. Restare in gara e vivere la gara senza preoccuparsi del cronometro, del risultato o del-l’avversario che ci raggiunge. Cercare di rilassarsi, rallenta-re, idratarsi ed evitare ulteriori consumi energetici compreso l’atteggiamento mentale che può influenzare concretamente questo consumo.

Lo stress elevato infatti, che non è altro che un’attivazione di difesa del nostro organismo, si concretizza fisicamente in una reazione di lotta o di fuga con dispendio immediato di energia. Non basta allenare il nostro cor-po per giungere al traguardo ma anche la nostra mente e i nostri atteggiamenti perchè ciò che si fa su un livello si riflette anche sull’altro e viceversa.

E noi? Nella corsa verso i no-stri obiettivi, nelle nostre batta-glie personali, come alleniamo l’atteggiamento mentale per af-frontare il nostro 35° km?

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IN MEMORIA

A 94 anni ci ha lasciato Diego De Leo, arbitro di 4 federazioni. Mestrino di nascita e bassanese di adozione, con una lunga per-manenza a Tezze sul Brenta, De Leo lascia ricordi indelebili nel mon-do del pallone e non solo. La sua lunga avventura si è con-clusa il 31 gennaio (nella casa di riposo Rubbi di Marosti-ca) dopo quasi un secolo di successi personali e arbi-trali. Nel 1948 Di Leo, allora arbitro di Prima Divisione, ha lasciato il Vene-to per andare in Argentina come arbitro di “Primera Division”, dove ha esordito nella massima serie del campionato argentino con il Boca Juniors. Dopo aver calcato numerosi campi di pre-stigio fra Argentina e Colom-bia, è tornato in Italia dove ha diretto 36 gare in serie A. Quin-

di nel 1957 il rientro in America Latina dove ha ottenuto la qua-lifica di arbitro internazionale e diretto in Brasile, Cile, Perù e Messico, fino alle designazioni

per la federazione messicana ai Gio-chi Olimpici del 1968 – dove ha arbitrato la finale – e ai Campionati mondiali del 1970, dove non ha potuto arbitrare la finale per la presenza del-la nazionale Italia-Brasile. Chiusa la parentesi sui terreni di gioco è rientrato in Italia nella “sua”

sezione di Bassano del Grappa ricevendo incarichi tecnici nel-l’Aia, anche ai massimi livelli, con i sempre numerosi impegni in tutto il mondo quale istrutto-re Fifa. Una figura di spicco nel panorama arbitrale che la sezio-ne bassanese ricorda con affetto e con grandissima stima.

Diego De Leo, l’arbitrodi quattro federazioni

Page 7: Il Grande Sport n. 206 dell'8 febbraio 2015

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Page 8: Il Grande Sport n. 206 dell'8 febbraio 2015

il grande Sport altri sport 8 febbraio 2015 - 8Basket A1 Mary è un punto di riferimento per il Fila San Martino

Sbrissa a stelle e strisceMaria Luisa “Mary” Sbrissa è il formidabile capitano del Fila San Martino, al 3. posto nel Campio-nato di Serie A1 di Basket Fem-minile mantenuto anche dopo lo scivolone interno con le umbre di Umbertide (dopo un filotto di cinque vittorie e grazie al succes-so del Famila Schio corsaro al Taliercio con la Reyer Venezia) e ora atteso da due consecutive trasferte a Orvieto e Trieste, rien-trando tra le mure amiche solo il 1 marzo contro Lucca, per la Final Four di Coppa Italia del 21 e 22 febbraio a Perugia, che annovera anche la storica partecipazione del Fila.

Mary Sbrissa, classe ‘86 di Castelfranco Veneto, ala-pivot di 187 cm, è l’amatissima cam-pionessa delle Lupe: dal ‘98 al 2005 ha giocato a San Martino di Lupari prima della prestigiosa esperienza negli Stati Uniti dove, dopo aver partecipato nell’esta-te 2005 al WBSC Supercamp di Sportilia, volò dal 2006 al 2009 nei College di Oregon e New York. Rientrata in Italia, ancora e sempre in giallonero, è stata tra le protagoniste di tanti successi, tra cui spicca la promozione in A1 (con la sua memorabile per-formance nei play-off contro la corazzata Milano delle nazionali Gottardi-Zanon) e affermandosi in questo campionato fra le mi-gliori giocatrici “universali” (con Francesco Velluzzi della rosea “Gazzetta dello Sport” a segna-larla per la maglia azzurra, suo grande e meritato sogno...) per indomito temperamento, duttilità

e polivalenza di ruolo, classe e forza fisica, ottima tecnica individuale e completi fondamentali di tipico stampo a “stelle a strisce”, distinguendosi inoltre come punto di riferimento in campo e fuori e quale persona dotta e di cultura sopraffina: ma-turità classica, laurea in scienze

motorie, prossima a un secondo dottorato, autentico esempio di assoluto impegno e sacrificio nel-la vita e nello sport.

Una famiglia di spiccata im-magine etico-morale e simbolo sportivo della castellana, guida-ta dai genitori Steno (architetto ed ex-calciatore dilettante nel

Sant’Andrea al Muson) e Danie-la, con sei fratelli dedicatisi allo sport e con brillanti riscontri sco-lastici: Chiara (nuoto e basket), Elena (Basket Montebelluna B e Lupe B-A2), Maria Luisa (Basket USA e A1), Eleonora (ex-trico-lore Lupe Under 17), Giovanni (giovane stella del Vicenza in B), Isaac (allievi nazionali Vicenza) di meravigliosa unità e reciproca spinta fra tutti.

Al Menti è frequente infatti vedere genitori e fratelli incitare Giovanni, centrocampista - clas-se ‘96 - nazionale under 19, par-tito dal Vallà di Riese con tutta la trafila giovanile biancorossa (oggi nel mirino di top-club di A come Juventus, Udinese, Ata-lanta) o viceversa dopo la partita Giovanni recarsi sulla via del ri-torno in tribuna a San Martino a incitare la sorella Mary!

Una straordinaria pagina di antichi e profondi ideali di vita e significati dello sport e del senso autentico della famiglia, massi-me priorità anche del presidente delle Lupe Vittorio Giuriati, del presidente onorario Francesco Cordiano, della famiglia sponsor Pettenon, con Mary Sbrissa ama-ta proprio per queste sue peculia-ri caratteristiche che fanno della “americana di Castelfranco” un modello positivo di campionessa assoluta, molto legata anche al Cittadella Calcio e spesso am-mirata e applaudita ospite allo Stadio Tombolato col suo spirito e cuore sportivo di affascinante “condottiera giallo-nera”.

Dopo aver valutato le numerose candidature e anche l’ipotesi di un Trofeo su due gironi, Ral-ly Club Isola Vicentina e Team Bassano hanno finalmente sve-lato il calendario e le linee guida dell’edizione 2015 del Trofeo Tre Regioni, unica Serie ufficia-le riconosciuta da ACI Sport, la nuova entità che prende il posto della CSAI.

Poche le variazioni a livel-lo regolamentare, mentre per il calendario si parte subito con la gradita novità del Revival del Pane che si correrà ab-binato al 2° Rally Storico Città di Adria nei giorni 13 e 14 marzo. Due settimane dopo ci si sposta nel veronese per la quinta edizio-ne del Lessinia Sport e biso-gnerà poi attender altre cinque settimane per il Campagnolo Historic che promette numerosi cambiamenti.

Maggio si chiuderà con l’edi-zione numero quattro del Dolo-miti Revival e giugno offrirà la possibilità di solcare le spetta-colari strade del Rally Lana in concomitanza con la gara vale-vole per il Campionato Italiano Rally Storici. Gradito il ritorno a fine luglio del Due Valli Classic, anche questo in abbinata con la gara del CIRAS prima del pe-

riodo dedicato alle vacanze. Si va poi in Trentino per il gran finale col Revival San Martino di Castrozza nel secondo fine settimana di settembre e chiusu-ra col Valsugana Classic che si posiziona a metà ottobre.

Otto le gare, ben distribuite a livello temporale e geografico: una di sola regolarità sport, sei abbinate ad altrettanti rally stori-ci, e una sola, il San Martino di Castrozza, che si correrà assie-me al rally moderno e a quello

storico.Sette il numero massimo di

risultati che si potranno conteg-giare per le classifiche con un minimo di tre per accedere ai premi finali che, oltre a quelli d’onore, saranno costituiti anche da iscrizioni gratuite per le gare aderenti all’edizioni 2016.

Confermati anche i premi spe-ciali dedicati ai marchi Abarth, Opel, Lancia e Porsche; ricono-scimenti al miglior equipaggio femminile e alle prime tre Scu-derie classificate.

MOTORI STORICHE

Riparte il Trofeo Tre Regionicon Rally Isola e Team Bassano

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SALDI SALDI SALDI SALDI

Mary Sbrissa, capitano

Lupe, Gio-vanni Sbrissa

del Vicenza calcio, e

la famiglia Sbrissa (da sinistra Ele-

na, Giovanni, Chiara con

Isaac, seduti Mary, papà

Steno, mam-ma Daniela

ed Eleonora)

È statao presentato il percorso del “3° Montegrappa Legend - Historic Event” in programma sabato 16 maggio 2015: obiet-tivo principale per l’organizzazione sin dalla prima edizione, quello di promuovere i paesi e le località che hanno reso così fa-moso il nostro territorio a livello interna-zionale.

In questa terza edizione i fari saranno puntati sul Monte Grappa, esattamente a di-stanza di 100 anni dall’inizio della Grande Guerra: un centenario che non si poteva di fare a meno d’omaggiare.

Al suono del-la “adunanza”, la madrina dell’even-to assessore Elena Donazzan, darà il via da piazza Eu-ropa a Pove del Grappa, assieme al corpo degli Alpini.

Confermata an-che la presenza di

Sandro Munari come ospite. L’’organizza-zione si sta mettendo in contatto anche con Walter Rohrl, Alex Caffi e Riccardo Patre-se: l’idea è quella di abbinare grandi nomi del Rally a quelli della Formula 1.

Da evidenziare anche le grandi realtà ristoratrici di zona che ospiteranno la ma-nifestazione e che con il loro sostegno, continuano a supportare l’idea che ha avuto la Jtc.

Storiche Decolla la corsa organizzata dalla Jtc

Patrese al “Legend”

Page 9: Il Grande Sport n. 206 dell'8 febbraio 2015

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il grande Sport ciclismo 8 febbraio 2015 - 9

Il ritiro di preparazione invernale di Riotorto ha promosso a pieni voti la Zalf Euromobil Désirée Fior: il clima mite della Costa degli Etruschi e la voglia di ben figurare sin dai pri-mi appuntamenti della nuova stagione hanno permesso ai ragazzi del sodalizio capitanato da patron Gaspare Lucchetta e da Egidio Fior di percorrere oltre 1000 chilometri in appena sette giorni.

«Abbiamo svolto tutto il programma che ci eravamo prefissati e l’intera squadra ha rispo-sto molto bene alle prime sollecitazioni - ha sottolineato il diessse Gianni Faresin -. Nei prossimi giorni riprenderemo gli allenamenti sulle strade di casa con alcuni mini-raduni set-timanali fino al 20 febbraio, poi ci sarà solo da mettere il numero sulla schiena...».

Ma il collegiale toscano è servito ai tecnici della corazzata trevigiana anche per formare il nuovo gruppo, rinnovato per ben due terzi rispetto a quello che ha vestito la casacca bian-co-rosso-verde nel 2014.

«Sapevamo che questa sarebbe stata una settimana cruciale per conoscere meglio tutti gli elementi della nuova formazione e per im-postare la squadra in vista dell’intera stagio-ne. Per questo abbiamo voluto radunare tutti i nostri atleti in una struttura come quella del Borgo degli Olivi che ci ha permesso di fare diverse riunioni di gruppo, di svolgere alcuni work-shop e di sottoporre i ragazzi agli esami medici di rito. In questi giorni ho ritrovato un gruppo forte di una ottima intesa: nonostan-te vestano gli stessi colori solo da un paio di mesi, questi atleti hanno dimostrato di avere una gran voglia di pedalare e di stare insieme. E’ un ottimo segnale in vista delle tante sfide che ci attendono...».

La Zalf Euromobil Désirée Fior scalda i motori e, in attesa della presentazione ufficia-le che si terrà venerdì 13 febbraio, alle 19, nel consueto scenario dell’Hotel Fior di Castel-franco Veneto, continua il proprio lavoro per coltivare i sogni di un’altra intensa ed affasci-nante stagione.

Nel frattempo il maglificio MsTina di Rie-se Pio X ha presentato in assoluta anteprima l’abbigliamento che contraddistinguerà la Zalf Euromobil Désirée Fior anche nel 2015.

«Siamo felici di proseguire questa impor-tante collaborazione con la Zalf Euromobil

Désirée Fior perché si tratta di una squadra che è apprezzata e seguita dai fans di tutto il mondo e, allo stesso tempo, rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per l’intero movimento giovanile ita-liano» ha sottolineato Alberto Bet-tiol.

Disegno classico quello ricalcato anche nella versione 2015 dai desi-gner di Marcel Tinazzi in accordo con i fratelli Lucchetta ed Egidio Fior, arricchito da alcuni piccoli ritocchi come quello bianco-rosso presente sul fianco sinistro delle nuove maglie che saranno indos-sate dai 22 atleti a disposizione di Luciano Camillo, Gianni Faresin e Luciano Rui. La prima occasione

per sfoggiare i nuovi completini per i ragazzi che saranno chiamati a tenere alto il vessillo bianco-rosso-verde nella annata agonistica che si aprirà il prossimo 21 febbraio, è stata quella offerta dallo shooting fotografico rea-lizzato all’interno del parco dell’Hotel Fior.

Dilettanti Una settimana di ritiro a Riotorto per fare km e gruppo

La Zalf va già alla carica

Juniores L’atleta del Team Wilier Breganze mette in bacheca un altro successo

Beggin fagocita anche il MasterDopo la conquista del titolo italiano di ciclocross tra le donne junior, la padovana del Team Wilier Breganze Sofia Beggin è tornata a far parlare di sé grazie al successo ottenuto nella classifica finale del Master Cross Selle Smp, conclusosi in coincidenza con la trentesima edizione del Trofeo Città di Vittorio Veneto.

La classica trevigiana non ha rega-lato l’ennesima vittoria dell’inverno alla Beggin, che comunque non ha mancato l’appuntamento con il podio conquistando un buon terzo posto che le ha permesso di controllare le avver-sarie più dirette per la conquista del Master Cross Selle Smp.

Alla prima uscita in maglia tricolo-re, con tutte le emozioni e le attenzioni del caso, la Beggin si è misurata con le altre atlete su un tracciato molto tec-nico e spettacolare, reso difficile dai continui saliscendi tracciati nella zona collinare che fu teatro dei campionati italiani di ciclocross. A vincere a Vit-torio Veneto è stata Alessia Dal Ma-gro, con il bronzo alla Beggin ed una gioia comunque più ampia di quanto possa sembrare in casa Team Wilier Breganze.

A spiegare il successo Federico Zat-tera, presidente della squadra vicenti-na. «Intanto il successo finale di Sofia nel Master Cross è una grande sod-disfazione perché testimonia grande continuità ad alti livelli sin da novem-bre. Ma il successo della Dal Magro ci piace molto perché Alessia entrerà a far parte del nostro team juniores fem-minile dal 2015. Un’atleta interessante sia per la prossima stagione su strada che per il prossimo inverno del ciclo-

cross».Con il ciclomercato ormai chiuso

da diverse settimane e le stradiste già in bicicletta per preparare l’avvio del-l’impegnativa e ricca stagione su stra-da, è tempo di bilanci per un inverno davvero impegnativo ma anche ricco di successi.

«Il titolo italiano della Beggin di Pezze di Greco su tutti gli altri suc-cessi ha davvero il prestigio maggiore – prosegue Zattera – senza trascurare le altre otto vittorie ed i piazzamenti sempre di Sofia, che la collocano al vertice nazionale di categoria. Sempre Sofia ha concluso in sesta posizione il Trofeo Triveneto di ciclocross, nel quale siamo stati ben presenti anche nel settore giovanile».

RINNOVI CARICHE

Asolo Bike, eletto il nuovo consiglio diretti-vo 2015-2017. In cabina di regia Bonin e la sua squadra già al lavoro per il 40^ Gp Sportivi di Pog-giana.

Un nuovo anno è ap-pena iniziato e i vertici dell’Asolo Bike Poggia-na già si sono riuniti per mettersi a tirare in testa al gruppo in vista dell’edi-zione 2015 del Gp Spor-tivi di Poggiana, la corsa U23 di caratura interna-zionale che negli ultimi anni si è imposta come vera e propria Classica di Marca del ciclismo italia-no oltrepassando anche i confini nazionali ed euro-pei. Il primo incontro tra i soci dell’Associazione Asolo Bike Poggiana ha delineato la struttura del consiglio direttivo per il triennio 2015-2017: pre-sidente Giampietro Bo-nin, vicepresidente Loris Civiero, segretaria Mo-nica Milani, consiglieri

Ivana Furlan, Cristian Fraccaro e Marco Tessa-rolo.

«Una squadra vincente che viene confermata - ha commentato soddisfatto il presidente Giampie-ro Bonin che resta alla guida in cabina di regia - grazie al grande lavoro svolto in questi anni ci siamo affermati ai verti-ci del ciclismo U23. Ora dobbiamo continuare a pedalare lungo la stessa strada».

Questo quindi il team di lavoro che, assieme ai tanti collaboratori e vo-lontari dell’Asolo Bike e ai preziosi sponsor capi-tanati da Pasta Zara, è al lavoro già dallo scorso in-verno per allestire la 40^ edizione del Gp Sportivi di Poggiana, fissata in calendario per domenica 9 agosto.

Un’edizione specia-le, per festeggiare le 40 candeline della Classica della Marca.

Asolo Bike, Boninrimane in sella

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Chiusura col botto del girone di andata per il Bassano Volley, che si è imposto con un netto tre a zero sul Valsugana Volley Pa-dova. La formazione gialloros-sa, che aveva iniziato con una sconfitta il nuovo anno uscendo sconfitta nel derby contro lo Zanè, è andata a violare il par-quet patavino dopo una presta-zione da incorniciare.

Grazie ai tre punti messi in saccoccia, i ragazzi di Polet-to chiudono la prima parte del campionato in ottava posizione con 22 punti conquistati in otto vittorie (di cui una al tie-break) e cinque sconfitte (una al quinto set).

La zona salvezza dista ora ben undici punti, tanto da far dormire sonni tranquilli ai ti-fosi giallorossi. D’altra parte, la zona play-off è lontana solo cinque lunghezze, sette la vetta. Ma ciò che più conta in questo momento è il gioco espresso, e l’inaspettato successo sul cam-po della capolista testimonia come la squadra giallorossa sembri aver imboccato la giusta strada.

Poco ha potuto l’ex coach giallorosso Mario Di Pietro contro la verve di Guarise e compagni: il Valsugana Padova continua sì a guidare la classifi-ca, forte del titolo di campione d’inverno, ma dopo la sconfitta subita dai giallorossi avrà sen-za dubbio qualche sicurezza in

il grande Sport altri sport 8 febbraio 2015 - 10Volley B2 Torna il sorriso ai giallorossi che stendono la capolista

Guarise & C. volano

meno.Come i tifosi giallorossi ri-

corderanno, è una storia caratte-rizzata da una buona conoscen-za reciproca quella tra Mario Di Pietro e il team giallorosso.

Nel torneo 2003-2004, il pri-mo disputato dai giallorossi in serie A2, l’allora Armet Bassa-no affrontò il 23 novembre 2003 l’Eurosport Cosenza, guidata proprio da Mario Di Pietro.

I giallorossi guidati da Alber-to Boldo si imposero per tre a uno, soprattutto grazie ad un’ot-tima prestazione dell’indimen-ticato Stephen Shittu, autore di ben 25 punti.

Il Bassano terminò poi setti-mo in quel campionato, men-tre Di Pietro fu esonerato poco tempo dopo la sconfitta con il Bassano. Le sorti di Di Pietro e del Bassano Volley si intreccia-rono nuovamente nel 2010.

Il tecnico padovano sostituì infatti Gheorghe Cretu nello sfortunato torneo 2009-2010, quando il Bassano Volley si giocò la permanenza in A2 ai play-out contro la Canadiens Mantova, dopo aver concluso la regular-season al tredicesi-mo posto. Pur disponendo di una squadra priva di punte di diamante, i giallorossi vendette-ro cara la pelle fino all’ultimo, quando vennero sconfitti al tie-break della “bella” per la sal-vezza, retrocedendo così in B1. Mario Di Pietro è stato quindi l’ultimo tecnico ad aver guidato il Bassano in serie A2.

Ora le strade del Bassano Volley e di Mario di Pietro si sono nuovamente incrociate, ma a gioire sono stati ancora una volta i giallorossi.

Stefano Cirillo

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TENNISTIMODELLOAlcuni manichini avvistatisui campi da gioco

Riccardo FrigoMichele Zarpellon

«Ho prenotato un’ora sulsintetico per sabato mattina,ci vediamo lì?»«Mi spiace, io gioco solosulla terra rossa...»

(Quello che giocasolo sulla terra rossa)

«Conosco il tuo avversario:insisti sul rovescio... usa lapalla corta... spostalo più che puoi durante lo scambio...alterna una palla profondaa una più morbida...»

(Il tuttologo)

«L’ultima volta ho pagato ioil campo, stavolta tocca a te...»

(Quello che giocaa spese degli altri)

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GiovaniliMemorial Campesan alla Brunopremi.comche bissa il successo di un paio di anni fa

Un grandissimo Brunopremi.com trionfa al Memorial Cam-pesan, il prestigioso torneo riservato a formazioni under 16 femminili provenienti da tutta Italia che da quattro anni a questa parte si gioca nel fine settimana di sosta di tutti i campionati.

Per il Bruel Volley Bassano si tratta del secondo successo in una manifestazione giunta alla quarta edizione che la so-cietà giallorossa aveva vinto anche nel 2012, ovvero alla prima edizione del torneo de-dicato alla memoria di Gianni e Doriana Campesan.

Quell’anno scendeva in campo lo squadrone guidato

dalla coppia Malinov-Guerra (entrambe ora al Club Italia in A2) che poi avrebbe vinto il tricolore di categoria a Lucre-zia di Cartoceto.

Dopo due anni di assenza la società giallorossa ha deciso di ripresentarsi ai nastri di par-tenza del torneo e ancora una volta le leonesse hanno fatto centro. La squadra di mister Malinov ha infatti vinto tutte le partite cedendo alle avversarie solamente tre set in sei incontri ed imponendosi su formazio-ni forti e blasonate come San Donà, Ravenna e Modena. Il cammino delle leonesse inizia con due successi nel girone di qualificazione dove il Bruno-

premi.com deve vedersela con Assicuritas Argentario e Lilli-put Settimo Torinese, battute rispettivamente 2-0 e 2-1. Nel-l’ottavo di finale le ragazze di Malinov si impongono 2-0 sul-le cugine dell’US Torri. Quin-di Bassano affronta nel quarto di finale la Teodora Ravenna vincendo 2-1. In semifinale va in scena l’ennesima punta-ta dell’eterna sfida con il San Donà piegato in due set con un duplice 25-20 da urlo. Nel-la finalissima, in un PalaBerta gremito in ogni ordine di posto si gioca al meglio dei 5 set e l’avversario si chiama Ander-lini Unicom Starker Modena: finisce 3-1 per le giallorosse.

Hockey pista A1 Fincato sta già pianificando la prossima stagione

Si pensa al futuro

(V.P.) - Si arriva sempre lì a un passo dal podio e non lo si aggancia mai. Al momento di balzarci sopra il Sind viene sistematicamente ricacciato indietro. È accaduto a Prato prima, Giovinazzo poi e nell’uscita interna con Trissino. Nel primo caso ci furono colpevoli e ripro-vevoli sventatezze alla base dell’inopi-nato scivolone in Toscana, mentre con Giovinazzo e Trissino hanno inciso gli infortuni in serie che hanno colpito a raffica Garcia, Bolcato e Zen, oltrechè la squalifica di Gimenez nel tremendo inverno giallorosso. Ora però il calendario in ottica terzo posto, distante 3 punti e occupato sul terzo gradino del podio da Valdagno e Viareggio non può più aspettare: subito il duello-passerella col Benfica per l’ul-tima sfilata di Champions in casa, poi però martedì 10 il posticipo di campio-nato porterà Bassano proprio a Viareg-gio in un incandescente scontro diretto coi toscani in proiezione terza piazza. Quindi l’anticipo di venerdì 13 al PalaBruel (il palazzo è impegnato col ballo) contro Sarzana, un tour de force che precede la sfida di Breganze e so-prattutto la Fina Eight di Coppa Italia di fine mese a Follonica dove gli uomi-ni di Belligio affronteranno nel primo

turno dei quarti a gara secca di nuovo il Viareggio con in palio l’accesso alle semifinali. Come dire che febbraio è un mese che deciderà molto dei destini di Dal Monte e i suoi amici: dal probabile piazzamento in regular season in vista dei playoff, al cammino in Coppa Ita-lia dove il Sind, naturalmente non testa di serie, vorrebbe tuttavia recitare da mina vagante senza uscire al primo giro come l’anno scorso, sino al commiato europeo possibilmente col sorriso e con un risultato di prestigio che conferireb-be tutt’altra dimensione internazionale per il Bassano riaffacciatosi a sorpresa quest’anno in Champions League dopo 5 anni di assenza senza naturalmente mire da conquistatore. E all’orizzonte si staglia il program-ma ambizioso disegnato dal main spon-sor Enrico Fincati per l’anno che verrà: subito una formazione competitiva per il vertice già in estate sapendo sin d’ora che questo gruppo se non altro ha la prerogativa di non mollare mai e dun-que in Coppa come in campionato deve mantenere fede all’etichetta di osso duro. Oggi, domani e dopodomani. Con playoff ruggenti e roventi come dodici mesi fa.

IMPRESE

Ennesima impresa del vicentino di San-drigo, Beppe Faresin, che ha percorso 1200 chilometri pagaiando sul Murray, il più grande fiume australiano con i suoi 2.575 km. L’uomo in kayak, così ormai è soprannominato dai suoi sup-porter, ce l’ha fatta ancora una volta. A 61 anni suonati, Faresin ha percorso le acque impetuose che portano da Albury a Mildura. Il cavaliere dei fiumi, esplo-ratore moderno e ambasciatore dell’Ita-lia e del Veneto, anche in questa occa-sione si è impegnato a raccogliere fondi a favore dell’associazione Cuamm me-dici con l’Africa e per il restauro del ponte di Bassano. «E’ stata dura – ha raccontato al suo rientro - un po’ per le mie condi-zioni fisiche, dovute a un forte mal di schiena, e per le particolari condizioni ambientali. Non avevo considerato il gran caldo dell’estate australiana, con temperature fino a 40 gradi all’ombra e aria bollente proveniente dal deserto. Inoltre negli ultimi giorni ci si è messo un vento a 50 km orari che mi soffiava sempre contro. Procedere con la canoa è stata un’impresa».

Beppe Faresindoma il Murray

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il grande Sport sport invernali 8 febbraio 2015 - 11Sci alpino Dopo i podi Fis e la vittoria in Val Sarentino per la bionda diciottenne eneghese convocazione in Europa

Asja in Coppa, ora si fa sul serioLa stagione fila via veloce per Asja Zenere. Veloce come lei, che in libera soprattutto, ma an-che in super G, ha conseguito punteggi Fis molto, molto inte-ressanti. E intanto le si è aperta la strada per la Coppa Europa femminile di sci alpino, con la convocazione a St. Moritz da parte del responsabile tecnico Devid Salvadori.

La bionda discesista di Enego, aggregata alla Forestale e che

da tempo si allena in Alto Adige con Hansjörg Plankensteiner, ha un caratterino ma sfoggia grandi potenzialità quando sta sugli sci.

E da più parti la si considera la vera “erede” di Giulia Giane-sini: un’altra veneta altopianese lanciata.

Il nostro giornale la segue da tempo, e facciamo il tifo per questa eneghese diciotten-

ne temeraria, che un po’ alla volta sta bruciando le tappe, anche per vendicar-si di un’annata precedente piuttosto sfortunata, che l’ha vista per mesi a mezzo servizio a causa di qualche problemino di salute poi ampiamente superato.

Negli ultimi mesi sono arrivati i podi Fis (terzo posto a Davos in super G, seconda, tra l’altro,

in una gara nazionale Fis junior in Val Passiria) e anche la vitto-ria, in gennaio, in Val Sarentino. Qui poi ha conquistato anche il

secondo posto in superG e il secondo posto in supercom-binata.

E quindi è scattata la convocazione in Coppa Eu-ropa.

A questo punto la sfi-da è lanciata. Asja sta bene, dopo un lungo

periodo di riabilitazione è torna-ta alla grande. Può togliersi altre soddisfazioni e fare sognare i ti-fosi e gli appassionati.

I MASCHIETTI

Nella Fis in Val Sarentino è ar-rivato anche il secondo posto Aspiranti di Mattia Trulla in superG. In più, ben tre ragazzi di Fisi Veneto sono stati con-vocati per la Coppa Europa di Sella Nevea (Udine): sono Ric-cardo Bosio, appunto il vicenti-no Mattia Trulla e il bassanese Tiberio Guidolin, tesserato con il Club 18 nel Bellunese.

Trulla, insieme a Nicolò Menegalli, è piombato anche sul podio della Fis di Foppo-lo: Nicolò Menegalli secondo Giovani e Mattia Trulla secon-do Aspiranti.

Tra le altre notizie da ricor-dare, la partecipazione di So-fia Pizzato all’Eyof, un cam-

pionato europeo junior. Nello slalom la Pizzato ha conquista-to il 30. posto.

Foto: Trulla, Guidolin e Piz-zato

Anche Trulla e Guidolinin ottima forma

Asja Zenerein alcunefoto dal suoprofiloFacebook

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il grande Sport sport invernali 8 febbraio 2015 - 12Federghiaccio L’olimpionico di Marca chiamato dal presidente asiaghese alla stanza dei bottoni federale

Sanfratello è il manager di GiosIn pista ha vinto, è campione olimpico, nella vita anche, vi-sto che è felicemen-te sposato e con un figlio.

Ora, Ippolito San-fratello, piacentino di nascita, trevigia-no “castellano” di adozione, 41 anni campione olimpi-co in pista lunga nell’inseguimento a squadre su ghiac-cio a Torino 2006, vuole vincere un’altra sfida: quella con il futuro. Infatti nei giorni scorsi è stato raggiunto dalla notizia della nomina, dal primo aprile prossimo, a nuovo segreta-rio generale della Federghiaccio.

Un incarico importante che natural-mente ha accettato di buon grado, no-nostante svolgesse un’attività altrettanto importante e stimolante come manager del gruppo tecnico e responsabile del marchio Rollerblade.

Inoltre ha sempre seguito nei quadri tecnici gli atleti della nazionale di ve-locità su ghiaccio. Ora Ippolito si trova ad abbandonare una brillante carriera in azienda per intraprendere questa stimo-lante attività in ambito sportivo.

“Il segretario uscente Alberto Berti ha fatto il mio nome al presidente Andrea Gios, che ha accettato di buon grado” spiega Sanfratello.

Ma qual è l’attività che la attende? “Il mio sarà un contratto a tempo in-

determinato e mi occuperò dell’intero andamento della federazione. Una spe-cie di direttore generale con la gestione economica in primis ma anche tecnica dei settori della Federghiaccio che sono velocità, figura, hockey, curling. Mi oc-cuperò di sponsorizzazione e andamento tecnico economico della Federghiaccio. Penso che abbia giocato a mio favore,

oltre ad una conoscenza dell’ambien-te anche per i miei trascorsi agonistici, una formazione professionale maturata in questi anni di lavoro al Gruppo Tec-nica. Colgo l’occasione di ringraziare la famiglia Zanatta per questi anni stupendi passati in azienda ed i miei colleghi. La-scio con un marchio, la Rollerblade che anche nel 2014 ha cresciuto il fatturato del 15 per cento e di questo sono molto orgoglioso”.

Infine c’è un sogno segreto del neo manager della Federghiaccio?

“È molto semplice: vorrei riuscire a mettere gli atleti nelle migliori condizio-ni per vincere”.

E lui, sicuramente, sa come si fa. Gabriele Zanchin

Foto: Ippolito Sanfratello e il presidente Andrea Gios. Sotto, la festa olimpica di

Torino 2006 con Anesi e Fabris

ALPINO. “ENERGIA PURA”

Matilde giganteggia ad AlleghePer la seconda tappa della Circuito di gare Energia Pura del Veneto, sono stati due i Giganti disputati sulla pista “Civet-ta” di Alleghe per l’organizzazione dello Sci Club 2000 di Mason Vicentino. An-cora una doppietta di Matilde Minotto, giovane promettente padovana ma da tempo atleta portacolori dello sci club organizzatore vicentino.

La Minotto, dopo i due slalom a Pas-so Monte Croce a inizio gennaio, si è aggiudicata anche queste due gare. Al secondo posto, in entrambe le competi-zioni, un’altra padovana, Fedrica Vinelli (Sorapiss), mentre sul gradino più basso del podio si sono alternate Stefania Carli (Asiago) e Francesca De Luca (Sporting

Campiglio).In ambito maschile le vittorie sono an-

date a Nicolò Bugatti, seguito da Matteo Crapisi e Francesco Calndri nella prima gara, a Luca Debertol davanti ancora a Crapisi e Calandri nella seconda.

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il grande Sport 8 febbraio 2015 - 13sport invernali

Granfondo Lo storico evento, alla 43. edizione, si svolge il 22 febbraio a Marcesina. Paese mobilitato

Ecco la Marciabianca,in pista tutto Enego (con Grigno alleato)La piana di Marchesina splendi-damente imbiancata si appresta ad ospitare l’edizione numero 43 della Marciabianca, dal 1973 la prima e più “storica” Granfondo d’Italia. Enego è in fibrillazione e, insieme agli amici di Grigno, sta organizzando al meglio la manifestazione. E’ il secondo anno che il gruppo facente capo alla nuova amministrazione è coinvolto nell’avventura: l’idea è sempre quella di sviluppare una manifestazione “in proprio”, patrimonio del paese e delle sue risorse umane e associative.

L’appuntamento è per il 22 febbraio. La neve, dopo essersi fatta desiderare, è arrivata.

“Sono caduti venti centimetri, poi altri quindici – spiega l’as-sessore allo sport di Enego, Lara Galvan – ed è prevista qualche u l t e -r i o r e preci-p i t a -zione. Quindi s iamo t r a n -quilli, a n c h e perché n e l l a p i a n a le temperature iniziano ad essere quelle giuste, sui meno 10, meno 13 gradi, il che fa ghiacciare il terreno e crea il fondo ideale. Le festività sono state molto avare di neve, con una ricaduta negati-va sul comparto turistico locale: era stato creato un piccolo cir-cuito di fondo per bambini, ma ha resistito poco. Il Lisser ha in-vece aperto in modo deciso solo una ventina di giorni fa. Con la Marciabianca contiamo di movi-mentare un po’ la stagione”.

Si conferma, come da anni, l’alleanza con Grigno. Il comu-ne trentino, “trainato” da Tullio Stefani, collabora attivamente con i suoi volontari. In parti-colare il gruppo dei pompieri locali si occupa del lancio della partenza della gara, il momen-to in cui i concorrenti vengono preparati e controllati nei nume-ri di pettorale e nella scelta dei

due percorsi. Inoltre i volontari di Grigno gestiscono il punto di ristoro collocato nel tratto della 50 chilometri sul loro territorio comunale. Importante l’apporto dell’associazione sportiva Si-sampa di Grigno, sottolinea l’as-sessore Galvan.

E poi c’è tutta Enego impe-gnata a lavorare per la gara. Lara Galvan ricorda i vari apporti ri-cevuti: la Pro loco, l’Us Enego Lisser, gli Alpini ovviamente, l’associazione Famiglie dispersi in guerra, i giovani di I love Ene-go, il grafico Demetrio Nardi, il gruppo dei ristori coordinato da Marcello Spagolla. “Ci sono an-che molti artigiani, commercian-ti e albergatori che hanno colla-borato – continua Lara Galvan – e dobbiamo poi ringraziare il dottor Mauro Bello che ci presta l’assistenza sanitaria”.

La Marciabianca sarà, come

da tradizione, in due versioni, 25 e 50 chilometri. Il direttore di pista quest’anno è Roberto Rigoni, forestale di Asiago. “C’è già un centinaio di iscritti – ag-giunge l’assessore – speriamo di superare i numeri del 2014. Molti decidono negli ultimi gior-ni in base ai calendari che sono un po’ rivoluzionati, perché si recuperano eventi rinviati per mancanza di neve. In ogni caso avremo in gara Rigoni e già gli atleti del team Hartmann si sono prenotati… A fine gara premia-zioni e festa al rifugio Valmaron, con minestrone di pasta e fagio-li, formaggio L’Enego, del buon rosso e altre cose buone”.

E quest’anno c’è una novità in coda all’evento. Il primo marzo si va con le ciaspole o attrezza-ti da sci alpinismo “sui sentieri della Grande Guerra”, dal cen-tro di Enego fino a Valmaron: una giornata speciale di turismo sportivo.

“Il nostro obiettivo è, per la Marciabianca, realizzare una manifestazione del paese – con-clude Lara Galvan – che sappia essere economicamente autosuf-ficiente, senza oneri per il Co-mune. Un anno fa ci siamo riu-sciti e ora proseguiamo su questa strada, cercando di consolidare la promozione dell’evento. Tra le idee che concretizzeremo nel prossimo futuro un grande car-tellone da installare sulla Valsu-gana, a Primolano, per ricordare a tutti la Marciabianca. Sempre a piccoli passi, attenti ai costi”.

L’assessore allo sport di Enego Lara Galvan e una foto d’archivio della Marciabianca a Marcesina

BIATHLON GIOVANILE

Quelli dell’Usa Sci si mettono in luceCon tinua l’iniziativa coraggiosa dell’Us Asiagio Sci che ha porta-to sull’Altopiano, per il giovani-le, la disciplina del Biathlon.

I ragazzi hanno già iniato a gareggiare in alcune manifesta-zioni riportando anche risultati molto interessanti.

E tra la fine digennaio e l’ini-zio di febbraio hanno anche par-tecipato in Val Zoldana ai cam-pionati italiani della specialità.

Al di là del campionato italia-no, che è stato un bel rodaggio tricolore, nelle gare precedenti si sono messi in luce alcuni gio-vanissimi. Tra questi Riccardo Finco, già autore di un sesto po-

sto all’esordio e di un secondo posto. Esordio con il botto per il piccolo Antonio Pertile (si legge

nel sito della società Usa Sci) che vince il primo posto nella sua categoria!

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SNOWFUNPARKGRANDE PARCO GIOCHI

CON ZONA TUBING, PISTA DA BOB E SLITTINI,

TAPIS ROULANT, MOTOSLITTE

KINDERHEIM

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il grande Sport 8 febbraio 2015 - 15sport invernali

Campionati italiani Ana di fondo Il 14 e 15 febbraio: cerimonie ad Asiago, gare probabili a Campolongo

Alpini “in trincea” sugli sci strettiC’è il ricordo dei tempi d’oro, nei campionati italiani Ana di fondo ad Asiago il 14 e il 15 feb-braio. Quando lo sci nordico, su magnifici sci di legno, era già il clou dell’Altopiano, e Asiago e dintorni erano già il paradiso del fondo.

La locandina dei campionati, organizzati dall’Ana (sede nazio-nale e sezione Monte Ortigara, Gsa Asiago, Comune di Asiago, patrocinii di Regione, Provincia e Spettabile Reggenza dei 7 Co-muni) immortala un passaggio in neve fresca sulle alture intor-no al Sa-crario di numerosi d e c e n n i fa, mentre una fanta-stica foto anni ‘30, pubblica-ta nella m o n o -grafia dei c a m p i o -nati, re-gala uno scorcio di Asiago af-follata di auto e tu-risti, sullo s f o n d o uno stri-scione che annuncia “ G r a n d i gare di ski”.

C o m e prosecu-zione del mondiale al Mille-pini e dei mondiali M a s t e r alla Golf A r e n a , s t a v o l t a tocca al t r icolore Alpini. Ci s a r a n n o circa 500 atleti, molti al top, del-le fasce subito dietro agli atleti del giro della nazionale, almeno 800 ospiti nelle strutture ricetti-ve altopianesi.

Un evento robusto, che preve-derà anche, oltre ai tesserati Ana di tutt’Italia, anche una gara de-stinata agli “amici degli alpini”. La location probabilmente salirà in quota: “Al 99 per cento le gare

si disputeranno al centro fondo di Campolongo di Rotzo, a quota 1400 - spiega Fabrizio Dalle Ave, presidente del Gsa Alpini Asiago - perché le condizioni tecniche e climatiche al parco Millepini, a due passi dal centro, non sono ottimali. Troppo caldo ha fatto, purtroppo, avevamo previsto una pista agonistica di 5 chilometri, percorsi da 5, 10 e 15, ma il me-teo non ci è stato favorevole, con temperature incompatibili con i cannoni sparaneve. Andremo in quota in una cornice ambientale bellissima”. Asiago però resta

il centro dei campionati.

Il sabato

14, alle 16, la città accoglierà la sfilata inaugurale in partenza dallo stadio del ghiaccio, aper-ta dal gonfalone di Asiago, con tutti i sindaci altopianesi, in via Garibaldi e in corso 4 novembre, fino alla loggia dei caduti, pre-senti autorità militari e civili.

Sono stati invitati il generale Bonato, comandante delle trup-pe alpine, un rappresentante del-la presidenza dell’Ana, il presi-dente della Regione Luca Zaia, l’assessore Elena Donazzan.

La sera ci sarà l’evento “Fioc-chi di luce” (in ripetizione la do-menica alle 18) poi la domenica le gare dalle 9 alle 12.30. Si tor-na per le premiazioni ad Asiago,

al palazzo Millepini.“Avremo un campo di gara al

top - aggiunge Dalle Ave - e la partecipazione di atleti come il lombardo Gianfranco Polvara, che gareggiò a varie Olimpia-di invernali. In pista categorie dai 18 anni in su, alpini in armi compresi, e tutte le categorie master”.

Un anno fa, ai Piani di Bobbio, per l’organizzazione dell’Ana di Lecco, il vincitore assoluto del titolo nazionale Ana sulla distan-za maggiore (15 chilometri) fu Francesco Rossi della Sezione di Sondrio, su Richard Tiraboschi (Sezione di Bergamo) e Matteo Radovan (Sezione di Trento).

Vennero consegnati riconosci-menti al più giovane alpino in gara, Federico Rampazzo (Asia-go, classe 1988) e al più anzia-no, Renato Rossi (Biella, classe 1931).

Il comitato tecnico 2015: Da-niele Peli, Enzo Biasia, Fabrizio Dalle Ave, Giovanni Stella, Ana, Federcronometristi, Mariagrazia De Bortoli, Mauro Falla, Prote-zione civile Altopiano di Asiago, Polizia Locale Asiago, Corpo Forestale dello Stato, Miche-le Paganin, Daniela Dal Sasso, Giannantonio Strazzabosco, Pino Finco, Giovanni Viel, Re-nato Angonese, Gerardo Rigoni

In alto Fabrizio Dalle Ave, pre-

sidente del Gsa Asiago.

Qui soprail capoluogo

dell’Altopianoin una foto di

almeno 80 anni fa, già a quel

tempo capitaledel “nordico”

CAMPI DI BATTAGLIA

15 marzo, penne nere in pattugliaa CampomuloSempre gli alpini sono protagonisti al Trofeo Campi di Battaglia, data fissata al 15 marzo a Campomulo, al Centro fondo Gallio. Nella speciale gara una cin-

quantina di pattuglia di tre atleti (un modo per ricordare le pattuglie di alpini della prima guerra mondiale) im-pegnate in un percorso crono a squadre di 25 chilometri. Partenze ogni trenta secondi e tempo preso all’arrivo

del terzo atleta di ciascuna squadra. Uno spettacolo suggestivo giusto ai piedi del comprensorio altopia-nese che comprende anche l’Ortigara.

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