Il grande sport n 186 del 22 09 2013

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quindicinale sportivo, pagine di pura passione - speciale Trail degli Eroi 2013

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Garmin EDGE 500Durante la corsa misura la vostra velocità, la distanza percorsa, il tempo impiegato, le calorie bruciate, i cambiamenti di temperatura, l’altitudine, la velocità verticale mt/h e i cambi di pendenza con elevata precisione. Possibilità di analizzare succes-sivamente i vostri allenamenti sul PC.€ 199,00 179,00

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il grande Sport primo piano 22 settembre 2013 - 3

Frattin Auto ha ospitato la pre-sentazione dell’impresa “Riding the skies”. Sul palco, a salutare i due “pionieri” Roberto Bisa e Antonio Forato si sono alternati Remo Sernagiotto, assessore alle politiche sociali della Regione Veneto, il vicesindaco di Casso-la Egisto Miotti, l’assessore allo sport di Cassola Davide Tosatto, l’assessore alla viabilità di Bassa-no Andrea Zonta, Luciano Dussin sindaco di Castelfranco Veneto e

il vicesindaco Stefano Marcon e il tenente colonnello dell’Aero-nautica Militare del 51° Stormo di Istrana Carmelo Longo. Oltre trecento invitati hanno applaudi-to all’impresa che i due stanno per compiere, ossia la trasvolata Cassola-Sydney in ultraleggero. Bisa e Forato decolleranno dal-l’aviosuperficie di Cassola il 5 ottobre e voleranno per 110 ore atterrando e decollando da 40 di-versi aeroporti, per 22.000 km.

L’impresa Presentata nella sede della Frattin l’iniziativa Riding the skies

Bisa e Forato spiccano il volo

Motori Biasion e Siviero apriranno la manifestazione della Bassano Rally Racing in Quartier Firenze

Il Rally Bassano si fa in “quattro”I nomi dei protagonisti non ci sono ancora (le iscrizioni sono aperte) ma di sicuro quello in programma il 4 e 5 ottobre sarà uno dei rally di Bassano più interessanti della sua sto-ria. E per il trentennale questo e altro, con i campioni Miki Biasion e Tiziano Siviero che apriranno la manifestazione-con la stessa auto di trent’anni fa (Lancia 037 Totip). E così non fa paura agli organizzatori che nelle stes-se date ci sia in programma anche la Fiera Franca di Bas-sano, tant’è che hanno imme-diatamente ricalibrato la lo-cation spostando una gara nel bellunese e portando il fulcro della partenza e dell’arrivo in Quartiere Firenze. Un rally che si fa letteral-mente in quattro dal momen-to che ci sarà una gara inter-nazionale, una nazionale, un rally per auto storiche e una gara di regolarità. E per lo storico anche un palcoscenico d’eccezione a Enego (dove è

previsto l’arrivo) e una festa finale alla birreria Cornale. Per gli altri tre invece lo spazio sarà quello del Quartier Fi-renze che è stato subito disponibile ad acco-gliere l’avvenimento, arricchito dal fatto che le sorti dei vari titoli sono ancora aperte e che lo spettacolo sarà assicurato. La Bassano Rally Racing ha presentato la manifestazione in Municipio assieme al sindaco Cimatti e al-l’assessore allo sport Fabris. Paolo Gran-desso e Narciso Pacca-gnella hanno illustrato le tre prove speciali. Si parte dall’inedi-ta “Caupo”, lunga 19,26 km che sarà ripetuta tre volte, così come il tratto del “Monte Grappa” (km 12,87) che però verrà percorso in senso con-trario rispetto alle passate edi-

zioni; a chiudere il percorso la “mitica” prova di “Valstagna” che verrà ripetuta due volte. La distribuzione del radar è prevista per venerdì 27 set-tembre dalle 20 alle 22 e saba-

to 28 dalle 8 alle 13,30 al bar da Rudy a Rosà mentre sabato ci sarà l’elezione di miss Ral-ly 2013 curata dalla Event di Franca Lovisetto.

Canoa

Lisa veste il tricolore

Exploit delle giovani leve del Cck Valstagna ai Campionati Italiani, ca-tegoria ragazzi, sulle acque del fiume Stura, a Cuneo, con quattro titoli tri-colori, uno anche con il fiocco rosa.

La giovane promessa Lisa Signo-ri, di Valstagna, si è imposta nel C1 confermando le ottime prestazioni fatte registrare in questa stagione agonistica. Lisa, infatti, è campio-nessa regionale di categoria sia nella

canadese, che nel K1.Ottima la prova dei giovani atleti

valligiani. Oltre a Lisa, hanno con-quistato il titolo nazionale Mandi Mandia e Carlo Bullo nel C2; i due assieme a Luca Costa hanno vinto nel C1 a squadre e Marco Vianello, Giovanni Pintus e Nicola Fiorese nel K1 a squadre. Di rilievo il terzo po-sto di Carlo Bullo nel C1, e il sesto di Davide Marini nel K1 under 21.

Lisa Costa in azione: unanno fa seconda, stavolta prima d’Italia.Con lei d’oro altri atleti del Cck: Man-dia, Bullo, Costa, Vianello, Pintus e Fiorese

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Testimonianze

Pellizzer torna al FermiVenerdì 27 settembre al-l’istituto Fermi si terrà una convention nell’ambito de-gli eventi e celebrazioni per il loro 50° di Fondazione con importanti ospiti come il tecnico Sandro Donati (noto per le crociate antido-ping con vari testi e libri), l’assistente della nazionale azzurra Viscidi e don Lui-gi Telletin di Facca di Cit-tadella dell’associazione Libera. E tra i graditi ospiti ci sarà anche il capitano del Cittadella Calcio di serie B Michele Pellizzer, di Casoni di Mussolente, ex giocatore del Bassano Virtus e da tre

anni gran difensore del Cit-tadella e da quest’anno ca-pitano, che è un ex allievo dello stesso Istituto Fermi, un modello per i giovani e per tutti i suoi coetanei (il suo ex insegnante Lamber-to Tellatin di Galliera Ve-neta lo elogia sempre anche in pubblico per le sue doti umane). La sua presenza, alla vigilia del match Citta-della-Crotone di sabato 28, sarà possibile anche grazie all’interessamento-consen-so del presidente Andrea Gabrielli che il 26 ottobre sarà ospite al Fermi ad un altro rilevante appuntamen-to di economia.

L’arrivo della scorsa edi-zione sul Ponte Vec-chio e la presenta-zione della kermesse in Muni-cipio con il sindaco Cimatti e l’assesso-re Fabris

LE TRE PROVE SPECIALI DEL 30. RALLY CITTA’ DI BASSANOPer il rally internazionale sono tre le prove spe-ciali in programma per 123,25 km sui 394,51 totali. Interessante l’introduzione di un’inedi-ta prova speciale della lunghezza di 19,26 km denominata “Caupo” che sarà ripetuta tre vol-te, così come il tratto del “Monte Grappa” (km 12,87) che però verrà percorso in senso contra-

rio rispetto alle passate edizioni; a chiudere il percorso la “mitica” prova di “Valstagna” che verrà ripetuta due volte, come sempre palestra del rally nazionale e non solo. Per venire in-contro ai giovani, che per regolamento con la licenza “C Nazionale” non avrebbero potuto prendere parte alla gara internazionale, il so-

dalizio bassanese ha chiesto e ottenuto dalla Federazione il nullaosta ad organizzare anche una gara “nazionale” – Rally Nazionale Città di Bassano 2013, appunto. Si svilupperà su di un percorso ridotto: 80,24 km di prove speciali su 344,34 totali con sei tratti cronometrati (tre da ripetere due volte).

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Come da tradizione, il Panathlon “adotta” i primi due arrivati bassane-si, maschio e femmina, alla Mezza del Brenta. La cosa si è verificata anche quest’anno e così, durante una serata conviviale all’Hotel Camin, per l’occasione dedicata proprio al-l’atletica, l’artistico trofeo in vetro è stato consegnato ai due runner giunti per primi tra i bassanesi al traguardo di piazza Libertà, en-trambi iscritti all’Atletica Bassano Running Store: Stefano Ipino, un-dicesimo tra i maschi, e Maddalena Boscardin, settima tra le donne.

Molto conosciuto Ipino, facente parte di una famiglia di runner con il fratello e la sorella già premiati negli anni scorsi; singolare invece la storia della Boscardin, mamma di 41 anni che ha iniziato a corre-re solo sei anni fa e che oggi è già competitiva a livello di corse su strada assai impegnative.

A chiudere il cerchio del run-ning, i due trofei sono stati creati da Andrea Zen, altro appassionato di corsa nonchè esperto artigiano del vetro.

La serata ha visto come ospiti, oltre ai presidenti del club di atle-tica leggera del territorio, il com-missario tecnico della nazionale azzurra Massimo Magnani, il pre-sidente veneto della Fidal Paolo Valente e Dino Ponchio, dirigente del Coni (presidente del comitato di Padova), già ct della nazionale e allenatore, oltre che consigliere del presidente Fidal Giomi e neo commentatore televisivo della Rai ai recenti campionati mondiali di atletica di Mosca. Magnani, ex maratoneta e poi tecnico, e Pon-chio hanno illustrato la filosofia del nuovo corso Fidal, che vuol mette-re le società sportive e le forze gio-vanili al centro, uscendo da certe strettoie del passato e favorendo l’afflusso delle promesse alla ma-glia azzurra. Valente ha spiegato

invece che il progetto del palaindoor di Padova sembra si stia avvicinando alla conclusione: la struttura, vicina allo stadio Euganeo, è conclusa, man-ca la pista ma si cerca di concretizzare.

In Veneto così funzionerà il secondo impianto del genere in Italia (ne esiste solo uno ad Ancona), diventando ful-cro dell’attività invernale al coperto per il Nord Italia e non solo.

Mezza del Brenta / Serata al Panathlon

Maddalena e Stefano, runner “di casa”

2h52’02: sembra il tempo di corsa di una maratona su strada, invece l’atleta spagnolo Kilian Jornet Burgada in meno di tre ore il 21 agosto 2013 ha stabilito il nuovo record di salita e discesa dal Cervino (4476 metri) lungo il versante italiano, partendo dalla chiesa di Cervinia (2000 metri).

Ad appena tre giorni di distan-za dall’ascesa record del Cervino si è laureato nuovamente skyrun-ning world champion, tagliando per primo il traguardo dei 46 km. della Matterhorn ultraks. A fine luglio inoltre ha vinto la Trans d’Havet e pochi giorni prima ha realizzato pure il record di salita e discesa sul monte Bianco in 4 ore 57 e 40. Kilian a 25 anni è con-siderato l’atleta di resistenza più forte del nostro tempo.

Ha polverizzato il precedente record fatto nel ‘95 dal grande Bruno Brunod , 3 ore 14 mininuti e 44 secondi. Brunod non solo ha fatto il tifo per Kilian ma gli ha fatto anche da consulente tecnico, questo dimostra la grande amici-zia e rispetto che c’è tra questi campioni. La sua attrezzatura era veramente ridotta al minimo, scarpette ultraleggere, pantalon-cini corti, maglietta e antivento

(solo nel tratto più in alto), oc-chiali da sole e qualche gel nel piccolo marsupio. Per il resto è stato supportato e assistito da un gruppo di guide alpine e guardie di finanza. Il progetto di Kilian si chiama “summit of my life”.

Monte Bianco, Elbrus, Cervi-no, Mckinley, Aconcagua e per ultimo l’Everest, cercando di bat-tere tutti i record sulle cime più famose del pianeta. Chi conosce queste montagne non può che ri-manere sbalordito di fronte a que-ste imprese. Una miscela da far paura tra alpinismo, corsa, estre-

mo, coraggio e pericolo. L’uomo oramai nell’arco dei secoli ha saputo sempre superare i propri limiti, non solo nel bene ma pur-troppo anche nel male. Ragazzi come Kilian sono invece atleti da ammirare e da amare per tutto

quello che fanno per il mon-do dello sport.

N o n b i s o g n a farne dei miti per-chè mol-to spesso i miti ci deludono, ricorren-do a delle strategie che non v a n n o

bene. Continuiamo a vedere Ki-lian come un supereroe del nostro tempo. Per usare le sue parole, “non siamo runner, nè alpinisti, nè sciatori, e nemmeno atleti... siamo persone”.

Bravo Kilian avanti così, con-tinua a dare sorriso allo sport.

mondoRunningdi Mirko Chemello, 7° classificato alla 100 Km of Namib Desert 2010

Fino in cima al Cervinouna persona di corsa

Sul Cervino con le scarpette ultraleggere

mondoBenesseredi Raffaella Toniolo, coaching e psicologia del lavoro e dello sport

L’allenamento mentaleche completa l’atleta

Nel libro “No limits” Michael Phelps, recordman e nuotatore olimpionico, svela il segreto del-le medaglie conquistate sottoli-neando il “mantra” che l’ha ac-compagnato nella preparazione e nel corso delle competizioni: “WIN. What’s Important Now”.Win, che significa vincere, è di-ventato l’acronimo del suo agi-re: Wath’s Important Now, “cosa è importante ora”.

I grandi sportivi sono consa-pevoli del fatto che le perfor-mance eccellenti dipendono dal-la condizione fisica così come dalla condizione mentale, ossia dalla capacità di concentrarsi, di essere presenti nel qui ed ora.

Quante volte abbiamo sentito dire: “Per vincere bisogna anche avere testa”?

Durante la competizione gli atleti sperimentano un insie-me di sensazioni, emozioni e reazioni fisiologiche che sono strettamente correlate tra loro. Le sensazioni fisiche inducono stati mentali e, viceversa, gli sta-ti mentali inducono determinate sensazioni fisiche.

Ogni prestazione è il risultato che l’atleta ottiene dalla propria preparazione tecnico atletico

strategica, sommata alla propria capacità di accedere a quello “stato mentale” che è il più ade-guato per una performance otti-male.

L’atleta che impara a ricono-scere i propri stati psicofisici vissuti in gara, la loro intensità

e le loro variazioni può allenarsi a gestirli e a renderli vantaggiosi nelle proprie prestazioni future instaurando così le condizioni che determinano la prestazione ottimale.

Ma come fare? Come funzio-na e cos’è il coaching sportivo?

Il Coaching sportivo è un percorso, uno dei tanti che può essere intrapreso, attraverso il

quale una figura professionale adeguatamente formata, Psico-logo dello sport o Coach, aiuta un singolo atleta o una squadra a superare determinati ostacoli e a raggiungere il massimo livello delle proprie performance.

In questo senso l’allenamento mentale affianca quello fisico e tecnico-strategico per offrire all’atleta la possibilità di padro-neggiare, oltre alle abilità tecni-che, anche le abilità mentali.

Tra gli obiettivi del coaching sportivo e dell’allenamento mentale rientrano: la program-mazione e la focalizzazione degli obiettivi, il mantenimento della concentrazione; la gestio-ne delle emozioni durante la performance, la gestione dello stress, la gestione dell’ansia pre-gara, la “leadership”, lo sviluppo dello spirito di squadra, i rappor-ti all’interno dello staff e la co-municazione, la gestione delle sconfitte e delle vittorie.

Nello sport, e nella vita, la differenza tra successo ed insuc-cesso sta nella capacità di saper affrontare le difficoltà e trasfor-marle in possibilità di crescita.

www.raffaellatoniolo.it

Michael Phelps, ovvero“vincere è la cosa importante”

il grande Sport sportivamente 22 settembre 2013 - 4

registrazione tribunale di Bassano del Grappan. 8/2004 del 24.09.2004

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MARCE E CORSEsi trovano sul web:da ilgrandesport.it si accede ai calendari veneti e nazionali sui siti: calendariopodismo.it calendariopodismoveneto.blogspot.it

Da sinistra Valente, la segretaria e il presidcente del Pa-nathlon di Bassano, Birgit Rastetter e Gianfranco Gottardi, i premiati Maddalena Boscardin e Stefano Ipino, infine Ponchio e il ct azzurro Ma-gnani

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il grande Sport calcio 22 settembre 2013 - 5

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Il doping e DonatiL’accusatore del sistema

dice la sua in libreriaSerata da non perdere quella con Alessandro Donati, maestro di sport, oggi consulente della Wada, l’agenzia mondiale anti doping: venerdì 27 settembre, alle 20.45, sarà a Bassano, alla libreria La Bassanese (per il ciclo “Incontri senza censura”), per presentare il suo libro “Lo sport del doping. Chi lo subisce, chi lo combatte”.Importante: prenotare il posto gra-tuito allo 0424 521230, o scrivere a: [email protected]

Dagli anni ‘80 in qua Donati, per decenni allenatore di velocisti e mezzofondisti azzurri, è stato il grande accusatore del sistema do-ping, che ha coinvolto molti atleti di vertice. Col suo libro ha fatto nomi e cognomi di molti big di diversi sport, dimostrando grandi conoscenza e coraggio.

Negli ultimi mesi gli scanda-li del doping si sono susseguiti coinvolgendo “campioni” di di-verse discipline. Sarà l’occasione per fare il punto, senza censura, sul sistema sport.

Un discorso che parte da lon-tano, dalla fine del 1984, quando proprio a pochi chilometri da Bassano, ad un convegno svolto-si a Marostica sul post Olimpiadi di Los Angeles, finì sotto i riflet-tori il metodo dell’emotrasfusio-ne utilizzato per diversi atleti e ci fu anche una sorta di “rivendi-cazione”, da parte dei responsa-bili, di quella pratica innovativa e anche pericolosa, ma foriera di medaglie.

Oltre ad approfondire i temi del suo libro, a lungo su Amazon tra i 100 bestseller più seguiti, edito dall’associazione Libera di don Ciotti alla quale vanno tutti i proventi delle vendite, Alessan-dro Donati non mancherà di spa-ziare sui temi dell’attualità. C’è tanta carne al fuoco e le vicende estive riguardanti Tyson Gay e Asafa Powell, due tra i più velo-ci atleti del pianeta, hanno tolto ancora più credibilità allo sport internazionale, con una patina scesa pure sulla decantata scuola giamaicana della velocità.

Dal nostro sito web riprendia-mo una carrellata di dichiarazioni di Donati, di questa estate.

Velocità artificiale“I protagonisti mondiali della

velocità sono chiari prodotti ar-tificiali già da diversi anni. Ogni tanto ne viene preso qualcuno e ci sono intensificazioni nei con-trolli. In questo caso specifico, è evidente che il mito dei giamai-cani riceve un brutto colpo”…

Le giustificazioniSostanze proibite prese a

propria insaputa insieme a inte-gratori? “Queste giustificazioni si ripetono senza soluzione di continuità tra gli atleti accusati di aver fatto uso di sostanze do-panti. E’ sempre un demandare le responsabilità agli altri, come fossero dei bambini della scuola elementare. E invece sono degli atleti supernavigati che girano il mondo e conoscono le lingue, perfettamente informati dai vari manuali diffusi dalla Wada”.

Garantismi e realtà“La storia di Armstrong, come

peraltro molte altre precedenti, qualcosa dovrebbe avere inse-gnato. Vale a dire: gli indizi non possono essere sempre accanto-nati con la logica del garantismo. Ma io mi chiedo: chi garantisce gli atleti innocenti? Nessuno. Si-curamente non quelli che adesso ritornano sulla vecchia proposta di liberalizzazione. Un disastro, perché vorrebbe dire mettere sot-to i piedi tutti gli atleti che fanno sport in maniera pulita”.

Forza e resistenza“Difficile dire chi potrebbe

essere il prossimo campione a es-sere smascherato, ma certo posso dire che nelle discipline in cui la forza ha un ruolo determinante, i primi 10-15 al mondo sono tutti più che sospettabili di doping.

Perché gli ormoni anabolizzanti modificano la forza in modo così imponente che si apre un baratro con gli altri che non li utilizzano. Discorso analogo vale per le spe-cialità di resistenza in cui l’Epo scava un abisso rispetto a chi non lo assume”.

Una via obbligata“Trattare l’argomento del do-

ping, per me, è stata una via ob-bligata. Quando mi resi conto che il mio lavoro di allenatore ad alto livello, oramai, si scontrava con questa realtà ho deciso di reagi-re. Stavo all’interno del palazzo, sapevo cose che altri non poteva-no sapere, non potevo accettare, come facevano tutti, quella situa-zione”.

La curva asintotica“La curva asintotica sale in

maniera molto ripida all’inizio, poi, col passare del tempo, ten-de a diminuire questa tendenza ascensionale, fino al punto che diviene quasi piatta, ovvero non cresce più. Per la legge dei grandi numeri, questo è ciò che dovrebbe accadere con i record. All’inizio di una disciplina, i record verranno costantemen-te migliorati, ma col tempo e la diffusione, la linea di crescita dei record dovrebbe diventare meno ripida e veloce nella sua ascesa. Se all’improvviso, in questa cur-va appiattita, ricompaiono dei picchi di crescita, i casi sono due: o è intervenuta un’innovativa scoperta in termini di metodi di allenamento, oppure è intervenu-to un fattore esterno, un fattore farmacologico, il doping”.

Gli indizi“Quando i valori riscontrati

si discostano in modo importan-te dai valori base del soggetto, diciamo un X%, allora c’è la prova sicura dell’uso di sostanze dopanti”.

Giornalisti e struzzi“Molti giornalisti hanno fatto

parte della categoria degli onesti ma hanno a lungo pensato che si sarebbero andati a mettere nei guai se avessero supportato certe tesi. Era difficile fornire prove, si rischiavano denunce… ma so-prattutto si sarebbe dovuto met-tere in discussione un modo ce-lebrativo di fare giornalismo”… “Ma oggi posso anche dire che io non ho mai avuto tanto spazio come attualmente e quindi, ana-lizzando il fenomeno negli anni, ci possiamo accorgere di una evoluzione informativa molto positiva al riguardo”.

Responsabilità istituzionali“Ma non solo in Italia eh! Basta

leggere la notizia di pochi giorni fa giunta dall’Australia, dove il Governo ha scoperto l’implica-zione di diversi soggetti delle istituzioni sportive nella pratica del doping su moltissimi atleti di altissimo livello in diverse disci-pline. Lo sconcerto è giunto fino alla Wada, dove il presidente è proprio australiano”.

Emotrasfusi e epoutilizzatori“L’Epo è tutta un’altra cosa.

Di Epo puoi metterne quanta ne vuoi, stando attento a non ucci-dere la persona se combini bene la somministrazione. Ecco spie-gato il perché del salto in avanti dei record mondiali avvenuto in concomitanza dell’avvento sul mercato dell’Epo!”.

Le conoscenze“Io sono dentro a diverse inda-

gini giudiziarie, quindi conosco l’altra faccia della luna”.

La speranza“Sono stati fatti dei passi avan-

ti, ed essenzialmente grazie alla magistratura ed al suo operato. Inoltre la Wada oggi sa benis-simo che il sistema di controlli antidoping fa ridere ed è aggira-bilissimo, e dunque si appoggia ad organi come l’Interpol ed alle forze di polizia dei diversi Paesi. In Italia c’è una stagione nuova per la lotta al doping. Quindi per-ché mollare ora?”.

La bomba Coralli è scoppiata all’improvviso e inattesa fra la terza e la quarta giornata di cam-pionato. A mercato chiuso. “Mi ha telefonato il direttore genera-le Stefano Marchetti – ha detto il bomber di Borgo San Lorenzo - per dare una mano negli spoglia-toi e in campo al Cittadella, che ha dei giovani interessanti da far crescere”. Il Cittadella conta nella sua esperienza, mentre non sarà a tempi brevi poterlo vede-re in campionato. Infatti le sue condizioni fisiche, essendo stato bersagliato da diversi infortuni in questi ultimi due anni, sono in corso di accertamento. Intanto la squadra di Foscarini è incappata nella prima sconfitta di campio-nato a Modena disputando una prova opaca. Nella successiva al Tombolato con il Latina è arriva-to un pareggio (0-0) che non ha entusiasmato il pubblico, mentre si attende ancora la prima vitto-ria e tutti si augurano che arrivi sabato prossimo, giocando an-cora in casa, con la Juve Stabia degli ex Ciancio, Di Carmine e Martinelli.

TIFOSI. Dopo la riuscita tra-

sferta a Modena, organizzata dal club “Cittadellese Granata” di Roberto Zanon, il “Salf Gra-nata Club Ristorante Da Godi” del presidente Silvano Birollo, organizzerà la trasferta a Carpi per la partita Carpi-Cittadella. La partenza è fissata per sabato 5 ottobre alle 9,20 dal piazzale del ristorante Da Godi di Fontaniva, sarà visitato lungo il percorso il campo di concentramento di Fossoli, nelle vicinanze di Carpi, e il centro della graziosa cittadi-na modenese con pranzo allesti-to all’esterno dello stadio. Dopo la partita il pullman rientrerà con intrattenimento-cena presso il ristorante “Da Godi”. Adesioni entro il 1° di ottobre da Silvano Birollo (339 3391094) con quo-ta di 25 euro onnicomprensiva di pullman, biglietto e buffet. Il club “Angelo Gabrielli granata per sempre”, che ha un centinaio di soci, ha rinnovato il direttivo, a scadenza biennale, portando nuova linfa di giovani e donne per il sostegno ai programmi. A breve il direttivo eleggerà le ca-riche sociali.

Rino Piotto

Calcio serie B

Il Cittadella punta tuttosull’esperienza di Coralli

Calcio Pulcini

Cà Baroncello, un successoil memorial Zanazzo

Ha riscosso un grande succes-so la prima edizione del torneo “Memorial Nicola Zanazzo”, organizzato dal Gruppo Sportivo Ca’ Baroncello e da Giorgio Mat-tesco nell’ambito della Festa del quartiere Ca’ Baroncello, giunta quest’anno alla quarantunesima edizione e abbinata come da tra-dizione alla quinta Sagra dei Bi-goi de Bassan. Il torneo, riserva-to alla categoria “Pulcini” anno 2002 e 2003, si è disputato su quattro giornate di gioco, dietro la Chiesa di Ca’ Baroncello. Nove le squadre partecipanti, suddivise in tre gironi da tre. Dopo le tre serate in cui si sono giocati i

gironi eliminatori, a qualificar-si per il girone finale sono state Bassano Virtus, Tezze sul Brenta e Ca’ Baroncello blu. Alla fine, a primeggiare è stato il Bassano Virtus, mai sconfitto, mentre al secondo posto si sono piazzati i padroni di casa del Ca’ Baroncel-lo blu. Sul gradino più basso del podio è salita la formazione del Tezze sul Brenta. La classifica è proseguita poi con Rossano, Ca’ Baroncello arancione, Musso-lente, Calcio Rosà, Nove Stefani e Real Stroppari. Ma ciò che è emerso in questo torneo è stato il grande fair-play messo in mostra da giocatori e pubblico.

CALCIO SECONDA DIVISIONE Il Bassano è già in emergenza a centrocampo

Petrone: «Più cinici»La vetta della classifica (vabbè, in coabitazione con la Pergolettese, ex Pergocrema), qualcosa che mancava dalla notte dei tempi, cinque anni e mezzo, dal Bassano di Glerean, anno di (dis)grazia 2008. Ma quella era una squadra costruita con grande prosopopea, la formazione di Pirri e Berrettoni, di Lorenzini, Cesca e Zubin, un carrarmato che piallava chiunque, salvo schiantarsi sul più bello dopo aver intascato una Cop-pa Italia. Questo, Berre a parte, è un gruppo che è una scommessa, co-struito con due spiccioli, infarcito di giovani e con un paio di giocatori da rilanciare e riverniciare a nuovo. E soprattutto è l’organico dell’ad-dìo annunciato della proprietà, alle-stito in qualche modo per traghettare il congedo dei capi. Premesse sufficienti per approntare l’uscita di scena e accelerare il passaggio di mano societario. Invece il Bas-sano per nulla accreditato sta rovesciando il mondo ribaltando anche la logica: 7 punti in 3 gare (ma avrebbero potuto essere serena-mente 9), nonostante infortuni e defezioni gravose, un atteggiamento costantemente propositivo di chi ha il coraggio e l’inco-scienza di buttarsi sempre, di non fare cal-coli, di vivere il campionato spregiudicato e mai al piccolo trotto. “Ci sono giocatori abituati ad aspettare lo stipendio a fine mese e a timbrare il cartelli-

no - confida Giacomo Cenetti , combattente del centrocampo giallorosso - noi al contra-rio lottiamo ogni giorno per conquistarci il futuro, per convincere la famiglia Rosso a rimanere, ma anche per garantirci una pos-sibilità di carriera nell’avvenire. Io ho solo 24 anni, ma in rosa ci sono tanti ragazzi alle prime armi. E io a loro dico che si può cam-pare di calcio e anche benino in Lega Pro, ma bisogna essere esemplari nei comportamenti dentro e fuori dal campo”. Daniel Semenzato, il mattatore del faccia a faccia con la Spal spiega molto del Bassano gagliardamente in pista quest’anno. “Petrone ci carica come nessuno - ammette - con lui

il 110% quasi sempre non basta, occorre dare di più ma noi lo facciamo volentieri perchè poi veniamo ripagati dai risultati. E secondo me ci sono ancora mar-gini di crescita notevoli”. E allora eccolo qui il sergento-ne Petrone che ovviamente pun-ta il dito su quello che non va. “Le partite dobbiamo impara-re a chiuderle prima - ammoni-sce - quando ci sono le occasioni per farlo è delittuoso non profit-tarne, perchè non potrai sem-pre pescare il guizzo nel finale. Anzi, rischi di essere castigato in anticipo”. Ora il problema è l’emergenza a centrocampo: dei quattro mediani bassi, Proietti è rotto sino a ottobre, Cenetti

si trascina guai all’adduttore e con la Spal è andato dentro con l’anestetico, mentre Fondi non tocca l’ora di autonomia perchè in ritar-do di condizione. L’unico sano è Bortoli che però è pure il più giovane coi suoi 19 anni appena compiuti e avrebbe bisogno di essere preso per mano non di guidare da solo, pure se le qualità sono assodate. Al completo e con questa mentalità veemente e prepotente, Bassano può andare in guerra con chiunque. Coi cerotti fa più fatica, tuttavia il Soccer Team attuale potrà anche perdere la partita, ma mai la faccia.

Vincenzo Pittureri

La tra-sferta a San Siro per la partita di Cop-pa Italia con l’Inter, dove la tifoseria granata ha orga-nizzato undici pullman

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Page 7: Il grande sport n 186 del 22 09 2013

il grande Sport speciale 22 settembre 2013 - 7Trail degli Eroi Scatta la terza edizione il 29 settembre

La corsa epicacon il sorrisosulle labbra

“Questa è una manifestazione dove il concorrente deve arriva-re con il sorriso in bocca”.

Facile a dirsi ma non è così fa-cile dopo essere partiti da Borso del Grappa e a piedi o di corsa aver scalato il Monte Grappa e ritorno per complessivi 46 chi-lometri. “Ma il sorriso deve es-sere quello di soddisfazione per aver compiuto una impresa nella storia”.

A spiegarlo, “per esperienza personale”, ci tiene a precisare, è Davide Zanetti, presidente del Comitato organizzatore del “Trail degli Eroi Trofeo Scarpa” con l’organizzazione dei “Lupi Team”, una corsa estrema mol-to particolare perché partirà da Borso del Grappa il 29 settem-bre, con i concorrenti che do-vranno scalare il Monte Grappa, transitare per l’Ossario e quindi scendere fino a Borso dopo 46,5 chilometri e ben 2500 metri di dislivello. “Il Trail degli Eroi - spiega Zanetti - incarna in pieno la filosofia dell’escursionista, che ama prima di tutto la natura e, immerso in essa, cerca la per-formance e la sfida con i propri limiti”.

Al punto che quest’anno è sta-ta inserita una novità importan-tissima e molto significativa dal punto di vista alimentare: “Nei cinque ristori previsti noi dare-mo agli escursionisti solo acqua. Questo perché vogliamo seguire la filosofia dell’escursionista a tutto tondo. In montagna si trova solo acqua, e quando va bene. Non c’è aranciata, coca cola o altro. Così chi partecipa sa che nei ristori ci sarà solo acqua. Poi quando arriva potrà mangiare quello che vuole”.

Il Trail è stato presentato nella sede dell’azienda asolana Scarpa del presidente Sandro Parisotto. “Noi abbiamo creduto da subito a questa manifestazione perché abbina le caratteristiche della nostra azienda, cioè passione e dedizione per il nostro territorio che ha quale punto di riferimento il Monte Grappa e la sua storia, che è anche la nostra storia. Da un punto di vista aziendale inve-ce, il mercato che gira attorno a questo tipo di manifestazione è molto importante per noi. Il trail sta diventando sempre più una prosecuzione di altri sport come il ciclismo o l’alpinismo; c’è una evoluzione in questo campo che noi come azienda dobbiamo seguire. In fin dei conti la nostra azienda copre a 360° tutte le at-tività di montagna ma curiamo soprattutto il trekking…”.

Il Trail ha innalzato il nu-mero massimo di partecipanti, portandolo da 350 a 430. «Ab-biamo voluto alzare il numero massimo degli iscritti - ha detto Davide Zanetti, presidente del Comitato Organizzatore - per venire incontro alle numerosis-sime richieste d’iscrizione. Non vogliamo superare di molto i numeri che abbiamo stabilito all’inizio, il numero chiuso ci permette di tenere alta la qualità dei servizi ai nostri runner».

Domenica 29 settembre gli atleti partiranno alla volta della cima del Monte Grappa, Mo-numento Sacro alla Patria che con il Sacrario Militare ricor-da e onora gli eroi caduti nella

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Grande Guerra. I partecipanti partiranno dal ristorante Antica Abbazia nel comune di Borso del Grappa, per poi attraversare in poche ore quasi tutti i comuni del Massiccio. 46,5 chilometri in au-tosufficienza alimentare e 2500 metri di dislivello positivo per una gara che è un vero e proprio tuffo nella storia.

L’itinerario di corsa segue tutti i principali crinali della Cima Grappa ricalcando, dove possibile, i tratti di trincea della Grande Guerra e l’alta via degli Eroi. Saranno i luoghi simbolo della tragedia della Prima Guerra Mondiale a sostenere il passo dei corridori, e ad accompagnare gli ultimi chilometri saranno proprio i percorsi delle trincee.

Per quanto riguarda l’edizione dello scorso anno, Nicola Gio-vanelli, autore di una bellissima gara, dopo una partenza nelle po-sizioni di rincalzo, lungo le cre-ste del Finestron ha guadagnato la prima posizione fermando il cronometro in 4.22.20 e stabilen-do il nuovo record della gara.

In seconda posizione si è clas-sificato Andrea Zanatta con il tempo di 4.35.38, il marocchino Salah Cinaour è salito sul terzo gradino del podio. Tra le donne Maria Chiara Parigi, favorita sin dalla partenza ha chiuso con il tempo di 5.37.06, in seconda po-sizione si è classificata Rosanna Tavana, Catena Pizzino ha com-pletato il podio in 5.43.32.

Gabriele Zanchin

Alla scoperta del profondo Grappa I runner nei luoghi che hanno segnato il mito del monte sacro

Una lunga galoppata nella storia(Cs) Il Trail degli Eroi vede protagonisti i runner estremi lungo un circuito che tocca le emergenze del Massiccio e i punti dove la storia ha conosciuto momenti topici, nella Grande Guerra ma anche nell’ultimo conflitto mondiale.

Alla partenza, dopo Valle Santa Felici-ta, si corre sulle creste che sovrastano la pianura delal pedemontana veneta, zone di rifornimento italiano. Ma è da Cima Grap-pa in poi, dove si attraversa la zona sacra del monumentale cimitero in cui riposano italiani e austroungarici, che si entra nel “vivo” dei luoghi della Grande Guerra.

Siamo nel cuore di quella linea che ha retto le sorti d’Italia, raccordandosi ideal-mente con l’Altopiano dei 7 Comuni da una parte e il Piave dall’altra, quando tutto sembrava finito. Si transita per l’Asolone, teatro di infinite battaglie, per il Col della Berretta. Quando i runner cominciano a correre lungo i Colli Alti, sul balcone che si sporge sul Canale del Brenta, calpestano erbe e sassi testimoni di uno degli episo-di più cruciali. E’ il 15 giugno del 1918 e, favorita dalla nebbia che impedisce agli osservatori posizionati al di là del Brenta di vedere cosa accade, di prima mattina la fanteria degli Honved ungheresi sferra un attacco micidiale: azione irresistibile che li vede travolgere le postazioni italiane una dopo l’altra, passando dal Col d’Anna al Fenilon e al Fagheron, occupando il Col Moschin, il Col Raniero arrivando a con-tatto con la linea di “massima resistenza”.

Manca solo da conquistare il Col del Gallo, poi gli austroungarici piomberebbe-ro sulla strada Cadorna avendo spianata la via verso la pianura. Nel frattempo l’altra ala ungherese, più verso est, scende la Val-le San Lorenzo e arriva all’osteria Il Le-pre, a due passi dalla Cadorna. Siamo a un

centimetro dalla caduta italiana, ma a quel punto le nebbie si diradano e dall’Altopia-no si comincia a vedere e capire. Parte il fuoco di sbarramento, che congela i reparti autroungarici nei luoghi conquistati ed evi-ta che prendano il Col del Gallo, tagliando dietro a loro la possibilità di essere ali-mentati da altre truppe. E partono gli arditi d’assalto (“La migliore banda del mondo” li definì Hemingway) a riconquistare, nel silenzio cruento, una per una, le postazioni perdute. Alle dieci della sera anche il Fe-nilon torna in mano italiana e la giornata che poteva essere l’epilogo della guerra a favore degli austriaci diventa il no alla spallata definitiva, sui cui pochi mesi dopo si costruirà la vittoria.

Su quei colli transitano gli Eroi del Trail, seguendo la stessa strada seguita dagli as-saltatori ungheresi e che avrebbe potuto cambiare i destini d’Italia. Prima ancora salgono sul Col Caprile, postazione rima-sta in mano austroungarica, dove perse la vita a 21 anni, a pochi giorni dalla fine del conflitto, il soldato rumeno-magiaro Peter Pan, che riposa a Cima Grappa e che è pro-tagonista di una storia leggendaria, dovuta al nome e ai particolari del ritrovamento della sua città natale, per decenni introva-bile negli archivi storici.

Un accenno infine per il giusto omaggio alle vittime del rastrellamento nazifascista del ‘44. Il Trail conduce, specie nell’anda-ta, ai luoghi sopra Borso e a Cima Grappa dove stanziavano i partigiani dell’Italia Li-bera e della Brigata Matteotti, presi e ster-minati dall’imbottigliamento del Grappa, divenuto allora per loro una trappola.

Tanti Eroi sul Grappa, dal 1917 al 1944.Oggi, per fortuna, gli unici Eroi sono

quelli della corsa e della fatica. Ma la me-moria rimane padrona del Massiccio.

ALTIMETRIA

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il grande Sport 22 settembre 2013 - 8

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Trail degli Eroi Per la prima volta tutta la gara online

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Anche il nostro magazine web www.ilgran-desport.it sdi mette a disposizione per ospi-tare la diretta video del Trail degli Eroi 2013. Sarà possibile seguire in diretta la gara, a par-tire dall’alba del 29 settembre, riconoscere luoghi e atleti. Quattro le web cam, dislocate in luoghi strategici, che “racconteranno” in diretta streaming l’evento sportivo.

Oltre a quello de Il Grande Sport vi sono altri portali che accoglieranno l’iniziativa condotta da Informatica Ezzelina (www.wifi-live.it), in collaborazione con Tou®omano (facebook.com/Tou.R.omano), il Consorzio Vivere il Grappa (facebook.com/consor-ziovivereilgrappa), e ovviamente il sito del Trail degli Eroi (www.traildeglieroi.it), per-mettendo di vivere ed assistere in prima linea e per la prima volta in live streaming la terza edizione della corsa.

Informatica Ezzelina metterà a completa disposizione la propria infrastruttura per la trasmissione dell’evento in diretta via Web a banda larga su un canale dedicato, che verrà poi replicato e promosso su tutti i portali dei promotori. L’evento, ripreso da 4 webcam megapixel e inviato in streaming, permetterà allo spettatore di seguire da vicino gli “eroi sportivi” nei punti più salienti del percor-so, assaporando anche quegli scorci storici, panoramici e spettacolari tipici di una zona riconosciuta tra i più interessanti complessi e diversificati ambienti della montagna Veneta: il Monte Grappa.

Intervista Emanuele Battaglia al ritorno dal Tor des Geants

Quando ti possiedequello spirito trail“Del Trail degli Eroi ho fatto entrambe le prime due edizioni. Ci tengo a correrlo anche que-st’anno, devo solo vedere se le vesciche rimastemi ai piedi in Val d’Aosta per quel giorno me lo consentono!”.

Emanuele Battaglia è uno dei quattro vicentini, e dei sedici veneti, che hanno partecipato al Tor des Geants, la prova più impegnativa e forse più affasci-nante del calendario internazio-nale degli ultra trail. Numeri da spavento: 158 ore per fare 33 chilometri ad anello intorno alla Valle d’Aosta, 24 mila metri di dislivelli attivi e passivi. Cancelli orari, ristori ogni 5/10 chilometri e 50 “punti vita” dove si trova la doccia, l’assistenza medica, la possibilità di dormire un po’.

“Era la mia prima volta su una gara così lunga - spiega l’ultra runner, di Cassola - ed è stata una cosa bellissima, un’esperienza di vita indelebile, in un’atmosfera unica con gli amici di avventura. Una corsa a rischio, per il recu-pero fisico non c’è tempo, si cor-re sempre, di giorno e di notte. Bisogna dare fondo alle energie e fare attenzione agli infortuni, se te ne capita uno non ti rimetti e la gara è compromessa. Biso-gan sapersi gestire, l’obiettivo è arrivare. Io sono contento, 333° su oltre 700 partecipanti”.

Sei giorni di corsa. Quanto ha dormito?

“Direi in tutto nove ore”.Cosa spinge un runner a im-

prese così estreme?“L’obiettivo di arrivare in fon-

do e poter dire di aver fatto il Tor des Geants!”.

Sono venuti i suo famigliari a sostenerla?

“Sì, la mia compagna Lisa con i nostri due gemellini di un anno e mezzo. Alla fine sono venuti da me e sono arrivato con loro in braccio! Emozionante”.

Lei ha fatto il Trail degli Eroi e il Tor. C’è qualcosa in comune oltre alle diversità?

“Il punto di contatto è lo spiri-to Trail, che è sempre lo stesso, per chi ama la montagna è un qualcosa che ti possiede ed è il massimo. Per il resto sono due gare completamente diverse. E’ come finire il Trail degli Eroi ogni giorno e ripartire per farne un altro dopo un’ora e mezza, per sei giorni di fila. Si va, a volte ti prendono le allucinazioni, non capisci se è giorno o notte...”.

Durante il Tor c’è stata una tragedia, la morte del runner cinese Yuan Yang sul Col de la Crosatie.

“Di notte, in condizioni meteo difficili, col rischio di ipotermia a tremila metri. E’ scivolato e ha riportato traumi letali, in un pun-to difficile anche per i soccorsi”.

L’avete saputo in gara?“Sì, pensavamo che la bloc-

cassero, eravamo lì per diver-tirci e non per rimetterci la vita. Ci siamo rimessi alle decisioni degli organizzatori. La gara è continuata. La corsa va avanti e non hai il tempo di pensare o piangere. Alla fine dell’ultra trail i suoi amici cinesi l’hanno ricor-dato in modo toccante, leggendo una sua poesia”.

E’ stata un’impresa incredi-bile. “Finisher 333 al Tor des Geants 2013, ma accompagnato da 740 Giganti e con la gioia di condividere la felicità con tutti quanti mi hanno sostenuto da casa con il loro calore” ha scritto Battaglia rivivendo la gara epica di cui è stato protagonista.

Claudio StratiNella foto, l’arrivo con in braccio i due figlioletti. Nel magazine web www.ilgrandesport.itgli approfondimenti e il testo integrale del racconto “a cal-do” di Emanuele Battaglia

La partenza all’alba, un rito collettivo e liberatorioDietro le quinte volontari al lavoro per i runner

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Volley Cambia mezza squadra alla corte di Poletto

Bassano linea verdeÈ cominciata la nuova avven-tura del Bassano Volley, nella stagione che vede la squadra bassanese impegnata, dopo set-te anni di A2 e tre di B1, nel massimo campionato regionale ovvero in serie C. La squadra, rinnovata per sei tredicesimi e decisamente ringiovanita ri-spetto alla passata stagione, è ripartita da mister Diego Poletto e dall’onnipresente capitan Gua-rise, che ha deciso di restare fe-dele alla maglia giallorossa che veste ininterrottamente da ormai quindici anni. Per il resto sono rimasti i vari Filippi, Frighetto, Sgarbossa, Comacchio, Ponta-rollo e Vallortigara, mentre si re-gistra anche il gradito ritorno di Matteo Pagotto, il libero che ha giocato da queste parti ai tempi dell’A2. E l’esordio stagionale è stato vincente. In Coppa Veneto, i giallorossi si sono imposti sul campo della Polisportiva Cor-nedo per tre a due: dopo aver perso i primi due set, i ragazzi di Poletto sono riusciti a rimon-tare ed impattare sul due a due, per poi vincere il tie-break per 15-12. Il debutto casalingo dei giallorossi è previsto per sabato 21 settembre alle 20.30 al Pala-Bruel quando Guarise e compa-gni se la vedranno con i cugini bassanesi dell’A.S. Santa Croce.

Anche quest’ultima formazione disputerà il torneo di serie C, ma non ci sarà il derby di campio-nato: le due squadre infatti sono inserite in gironi diversi. Questa la rosa del Bassano Volley 2013-2014: Nicolas Filippi e Giorgio Sabbadin sono i palleggiato-ri, Mirko Frighetto e Giacomo

Sgarbossa opposti, Federico Co-macchio, Eros Guarise e Marco Antonello centrali, Niccolò Pontarollo, Davide Vallortigara, Alessandro Ravagnin e Riccar-do Benetti schiacciatori, Matteo Pagotto e Mirko Busatta libe-ri. Il Bassano Volley schiererà anche una formazione in serie D, che giocherà le partite casa-linghe a Mussolente. Nel set-tore femminile, il Bruel Volley Bassano ha iniziato la sua terza

stagione di vita pallavolistica in riva al Brenta. Molte delle pro-tagoniste della passata stagione, più numerose nuove ragazze ar-rivate col mercato estivo, stan-no per affrontare nuovamente il campionato di B1, e quindi una nuova stagione che si preannun-cia tanto impegnativa quanto af-fascinante per il giovane gruppo di leonesse. Giovane sì, perché anche quest’anno, anzi ancor più che in passato, il Brunopre-mi.com punterà sulla linea verde schierando anche squadre gio-vanili molto ambiziose. Con-fermato lo staff tecnico guidato da mister Atanas Malinov, dalla vice Kamelia Arsenov e dal ter-zo allenatore Mario Pianese. La prima squadra del Brunopremi.com Bassano esordirà in casa il prossimo 20 ottobre alle 18.00 al PalaBruel contro il temibile Trentino Rosa, squadra che l’an-no scorso ha frequentato i piani alti della classifica giungendo quarta a un soffio dai play off. Si preannuncia un inizio in salita dunque per le ragazze di mister Malinov, che quest’anno non giocheranno le Coppe: quin-di niente Coppa Italia e niente Coppa Veneto, ma soltanto ami-chevoli in attesa dell’inizio del campionato.

Stefano Cirillo

Hockey pista A1

Un calendario da cambiare(V.P.) - Va così nel singolare mondo delle rotelle. Prima che cominci il campionato bisogna aspetta-re una vita e se l’anno precedente non hai avuto la grazia di approdare in finale scudetto e tirare avanti sino a giugno, la sosta estiva da maggio ad ottobre, 5 mesi senza agonismo, diventa insopportabile per il po-polo dell’hockey. D’accordo, c’è la solita nazionale che ogni anno a settembre è sempre in pista, mondiali o europei che siano, quest’anno sono i mondiali nella lontanissima Angola, che fran-camente non scaldano i cuori. Neppure con Federico Ambrosio e Miguel Nicolas nei convocati del cittì Mariotti. E allora atten-dere pazientemente il 12 ottobre e il via del campionato è gara dura per i tifosi costretti a un’astinenza onestamente eccessiva. La verità è che i calendari an-drebbero riformati, cancellando i turni infraset-timanali al martedì, allungando la regular season giocando solo di sabato (e quindi cominciando il torneo minimo un mese prima) e magari dilatan-do le serie playoff al tre su cinque sin dal primo turno. Invece si assiste talvolta a intasamenti di date con squadre costrette a giocare 3 partite in sei

giorni, incluse lunghe trasferte continentali, per poi sostare in blocco da primavera ad autunno. Così a riempire la fame di sfide della gente giallorossa e non solo, per il momento c’è il sorteggio euro-peo con gli spagnoli del Voltregà in Coppa Cers

(pessimo incrocio, andata l’8 no-vembre in Spagna, ritorno il 23), oppure il ripescaggio in serie A1 del Matera al posto del Novara che ha gettato la spugna e non ha le risorse per fare la massima divisione. Oppure la novità è la campagna abbonamenti lanciata dal club con l’introduzione del bi-glietto a 3 euro (inclusa la consu-mazione al bar del palasport) per gli under 18, idea apprezzabile per implementare il pubblico più giovane. Quanto alla squadra, con Ambrosio, Nicolas e l’argentino Garcia impegnati nell’Africa nera con la rassegna iridata, Giudice

lavora col resto del gruppo al palazzo, ma non col portiere di riserva Marco Vidale (Paoli è rientra-to al Viareggio 2), convalescente dopo un lungo e laborioso infortunio, ma pronto indicativamente tra un mesetto. Il fatto è che a digiuno di hockey l’afiiconado scalpita e ha ragione. Lega e Fihp ci riflettino su.

Gioie e dolori per il golf della provincia vi-centina. Il torneo nazionale di qualifica Ra-gazzi a squadre di serie A2, tenutosi al Golf Club des Iles Borromées (Stresa), ha sancito la promozione in A1 del Golf Club di Asiago e l’amara retrocessione del Golf Club di Vi-cenza in A2. Il Golf Club Asiago si guadagna così l’accesso al prossimo Campionato As-soluto sfruttando appieno l’unica occasione annuale concessa dalla Federazione Italiana Golf. Rimangono tre i circoli veneti nella massima serie: Asiago, Montecchia e Ca’ Amata. Durante la manifestazione, tenutasi su tre gior-ni, e che ha visto la partecipa-zione di 34 squadre, il Golf Club Asiago ha tenuto te-sta agli altri Club, completando la classifica con 480 colpi e riuscendo nell’ultimo gior-no a completare il balzo da diciassettesimi a dodicesimi, centrando un posizionamento tra i primi 15 che valgono la promozione. La squadra, composta dai ragazzi Davide Lon-ghini, Franco Michelazzo Gemmo e Pietro Bonamin è stata seguita ed allenata dai mae-stri dell’Asiago Golf Club Academy: Giulia Franchini e Francesco Bonaga con la colla-borazione di Niccolò Bisazza.

Personaggi Il portiere Federico Marchetti, il tecnico assistente Maurizio Viscidi e il video analista Antonio Gagliardi

Tre “bassanesi” nel giro azzurro(S.C.) Alla conquista del Bra-sile! La Nazionale di Cesare Prandelli, vincendo per due a uno contro la Repubblica Ceca, ha conquistato l’accesso ai pros-simi Campionati del Mondo di calcio che si disputeranno nel 2014 nel paese carioca. Tra gli azzurri, compresi giocatori e staff tecnico, sono ben tre i “por-tacolori” bassanesi, che godono quindi di buone possibilità di compiere nel prossimo giugno il viaggio in terra sudamericana. Il primo è sicuramente il portie-re Federico Marchetti. Origina-rio di Cassola, che ha esordito in Nazionale il 6 giugno 2009, a 26 anni, sotto la direzione del ct Marcello Lippi, giocando da titolare nella partita amichevole Italia-Irlanda del Nord disputata a Pisa e terminata tre a zero per gli azzurri. Il 14 giugno 2010 ha esordito nel Mondiale in Sud Africa sostituendo l’infortunato Gigi Buffon all’inizio del se-condo tempo di Italia-Paraguay, prima partita del girone. In se-guito, vista l’indisponibilità di Buffon, è stato schierato da ti-tolare per le successive partite del primo turno contro Nuova Zelanda e Slovacchia. Le cose, si sa, non sono andate benissimo per gli azzurri in generale e per Marchetti in particolare. Torna-to nel giro della Nazionale nel

2013, con il C.T azzurro Pran-delli, Marchetti è stato inserito nella lista dei convocati per la Confederations Cup 2013, ed al giorno d’oggi è considerato ilo secondo portiere azzurro dietro Buffon.Altro “azzurro bassanese” è Maurizio Viscidi, tecnico con varie esperienze tra Serie C e Serie B (Lodigiani, Pescara,

Viterbese, Lucchese, Treviso, Vicenza e Modena), dall’Euro-peo 2012 è entrato nello staff tecnico di Prandelli con il ruolo di assistente. È docente pres-so la scuola allenatori FIGC di Coverciano e componente della commissione per lo sviluppo del calcio giovanile presso il Settore Tecnico della FIGC. Terzo “mo-schettiere azzurro” made in Bas-sano è il video-analista Antonio Gagliardi, colui che passa ai raggi X le partite delle nazionali avversarie per fornire a Cesare Prandelli importanti report stra-tegici. Un vero e proprio profes-sionista dell’immagine e della statistica, che svolge un lavoro oscuro ma di grande importan-za. Insomma, anche in Brasile la nostra città sarà rappresentata più che degnamente.

Maurizio Viscidi, FedericoMarchetti e Antonio Gagliardi

Incessante lavoro per il quindici gialloros-so, tra Cà Baroncel-lo e il nuovo spazio a San Fortunato non conosce soste. Il pre-paratore atletico Fon-tana alle prese con lo stato di forma mentre supervisori in campo il duo Remonato-Se-gafrado. Pubblicati i calendari della sta-gione alle porte e per i giallorossi il via tra le mura amiche il 6 ottobre ospitando il Paese. Un avvio non certo tra i più tenui, ma a dare un’occhiata al girone C del campionato di se-rie B, quello del Bassano per capirci, non c’è da stare tranquilli. Dodici formazioni, mol-te con un trascorso in serie A come Mirano, Cus Padova, VeneziaMestre, Tarvisium e gli stessi rossoblu di Paese. Non da meno le altre realtà conosciute e consolidate come Casa-le, Villadose, Villorba. Comincia dunque il conto alla rovescia e per testare lo stato di forma c’è stato un allenamento congiunto con il Valsugana Rugby (capolista indiscus-sa la scorsa stagione) e un’amichevole con il Feltre che milita nel campionato di serie C Elite. «Ci attende una stagione impegnativa –commenta coach Remonato – tre o quattro squadre sono di un livello superiore, con le altre ce la giocheremo».

Rugby serie B

Remonato: «Saràun girone duro»

Golf

Asiago in serie AVicenza retrocede

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il grande Sport ciclismo 22 settembre 2013 - 11

Pensare che sia possibile salire e poi ri-discendere da Plan de Corones da San Vigilio di Marebbe con metà biciletta a dir la verità sembra proprio difficile, ma sembra che a compiere questa prodez-za da circense qualcuno ci sia riuscito. Protagonista della singolare impresa Simone Temperato, alias Magico Tem-pe, il ciclista bassanese che da qualche anno a questa parte si diletta a compiere imprese del genere con la sua mountain bike priva di ruota e forcella. Questa volta ha aggiunto al suo ormai ricco palmares di salite anche quella che secondo lui era la più difficile sotto l’aspetto tecnico visto la presenza nel tratto finale dello sterrato e specialmen-te delle pendenze che in alcuni tratti su-perano il 25 per cento.

Mtb L’atleta di Mussolente si riconferma campione Master

Zampese, bis mondialeAppena tre i partecipanti italiani ai mondiali master che si sono conclusi a Pietermaritzburg in Sudafrica, ma con due titoli memorabili. Dopo la buona pre-stazione di Arturo Dalla Costa (anche lui cicentino di Thiene), 13. tra i master 6 con una prova costante, tutte le speranze era-no puntate su Mirco Balducci e Fabio Zampese. Pre gara non favorevolissimo per Balducci, un po’ acciaccato mentre più “liscia” la preparazione in loco di Zampese. Le loro sono state le due ultime gare del program-ma iridato. Prova Master 2 che segue un copione sperato ma non certo: Mirco Balducci se ne va assieme al campione su-dafricano Cordes, poi tra il se-condo e terzo giro lo stacca per vincere con relativa sicurezza. Emozionante la prova di Fabio Zampese: vittima di un contatto

È stato presentato alla Barchessa comunale di Villa Rubbi Serena a Paderno di Ponzano Veneto il 44° Trofeo Gianfranco Bianchin, pre-stigiosa gara élite-under 23 che si correrà domenica 22 settembre con partenza e arrivo nella loca-lità trevigiana e valida quale 5^ ultima prova del Trofeo Interna-zionale Grand Prix Citta Murata, assegnando quindi l’ambito Pre-mio di Rappresentanza del Presi-dente della Repubblica, che fregia l’evento accanto ad importanti patrocini istituzionali e sportivi. La classifica è guidata dalla Zalf

Fior con 42 punti (virtualmente vincitrice per l’ottava volta su 12 edizioni), davanti a Marchiol 24 e Colpack 18 e con il Gala di Premiazione previsto come tradizione a fine ottobre con una pubblica cerimonia. Momento speciale con Pierluigi Basso che, a nome anche delle altre gare del Challenge (Longa, Alta Padovana Tour, Medio Brenta. Poggiana di Riese), ha ringraziato la dirigenza per la pluriennale fedeltà e ami-cizia e spiegato l’importanza del Grand Prix per le sinergie interdi-sciplinari sviluppate negli anni.

Dilettanti

Il trofeo Bianchin chiudeil Grand Prix Città Murata

Dilettanti

Zordan tental’assalto iridatoAndrea Zordan, 21enne vicentino di Al-tavilla, correrà la prova in linea riservata agli under 23 ai prossimi campionati del mondo di Firenze. Il campione italiano della categoria, dopo la partecipazione ai campionati europei di Brno, strappa anche il biglietto per prendere parte alla gara più importante dell’intera stagione e riporta la Zalf Euromobil Desirèe Fior al via di una competizione iridata. “E’ una notizia bellissima - ha commentato Andrea Zordan -. In questi mesi ho lavo-rato molto per centrare questo obiettivo. La mia condizione è ottima nonostante siamo ormai al termine di una lunga sta-gione, ho l’entusiasmo e la determina-zione necessari per farmi trovare pronto anche sul circuito iridato di Firenze”. Un circuito che Andrea Zordan ha già avuto modo di testare nelle scorse set-timane, quello che sarà chiamato ad af-frontare per ben sette volte venerdì 27 settembre. “La partenza della gara sarà da Montecatini e i chilometri da percor-rere in tutto saranno poco più di 170. Si tratta di un percorso molto esigente, ma lo era anche quello del Campionato Ita-liano dove Andrea ha stupito tutti - ha commentato Luciano Rui, team mana-ger della Zalf Euromobil Desirèe Fior -. Per noi è un onore portare un atleta a questo campionato del mondo. Stiamo vivendo una stagione magica e ora ab-biamo la possibilità di centrare il sogno iridato. Si tratta di una opportunità che cercheremo di sfruttare al meglio con Andrea in nazionale”.

nelle prime fasi di gara, si ritro-va con la ruota posteriore dan-neggiata, la sistema e prosegue per l’area tecnica dove una volta sostituita si ritrova ben oltre la 10a posizione. Gara che sem-bra compromessa ma non nella concentrazione di Fabio, che rimonta con determinazione, fino a riprendersi la seconda po-sizione, ma il distacco dal primo a due giri dalla fine è ancora sul minuto. Meno 40” a una tornata dalla fine ma il forcing di Zam-pese trova il riaggancio con il sudafricano Jan Withar, che non regge il confronto diretto ed è un Fabio determinato che taglia il traguardo confermando il ti-tolo conquistato lo scorso anno in Brasile. Lacrime di gioia per lo staff Bike Pro Action, tra la felicità e l’incredulità per una ri-monta che sembrava proibitiva.Per il misquilese dunque si trat-

Il podio mondiale conqui-stato da Fabio Zampese in Suda-frica

Dilettanti Astico-Brenta

Chinello sfreccia a SchiavonPodio d’autore sul traguardo dell’89. Astico-Bren-ta Trofeo Wilier Triestina, classicissima premon-diale vicentina per dilettanti élite e U23 disputata oggi con partenza e arrivo a Schiavon. Sul gradino più alto è salito Fabio Chinello (Marchiol Emisfero Site), trionfatore in volata sul grup-po che ha percorso compatto gli ultimi due chilometri di gara dopo aver riagguantato il reggiano Maestri, ultimo fuggitivo di giornata, appena dopo il primo passaggio sot-to il traguardo e l’inizio del breve circuito finale. Piazzati nello sprint che ha assegna-to la storica corsa vicentina dopo 191 chilometri di per-corso inoltratisi fin nel cuore della trentina Valsugana, il campione italiano U23 Andrea Zordan (Zalf Desi-rée Fior) e il padovano Liam Bertazzo (Trevigiani Dynamon Bottoli). Per Fabio Chinello si è trattato della terza vittoria stagionale, seguita alle due gare di apertura messe a segno a San Michele di Piave e

Castello Roganzuolo. «Questi sono i miei percorsi – ha affermato il vincitore sul podio – perché pur essendo veloce riesco a difendermi su salite non

durissime. Sul rettilineo fi-nale ho sfruttato il momento giusto per uscire dalla scia di Bertazzo e Zordan, che non sono poi riusciti a rimontar-mi». Nella parte centrale, la bella corsa organizzata da patron Franco Cogo era vis-suta su un tentativo di fuga a quattro portato da Gianlu-ca Leonardi (Zalf), Nicolò Rocchi (Marchiol), Michele Scartezzini (Trevigiani) e Tim Mikelj (Slovenia): usci-ti dal gruppo dopo appena una ventina di chilometri dal via, hanno raggiunto un van-taggio massimo di 6’ e sono

stati raggiunti a 30 km dall’arrivo. Scollinato l’ul-timo Gpm della Rosina di Marostica, ha poi tentato l’allungo il reggiano Mirko Maestri, ripreso ormai in dirittura d’arrivo dal gruppo in forte rimonta trainato dalla Zalf.

Imprese

“Tempe” domaPlan de Corones

ta di una riconferma sul tetto del mondo della mountain bike dopo la vittoria al Campionato del mondo brasiliano nel 2012. Classe ‘82 Zampese ha lasciato tutti a bocca aperta riuscendo in un impresa che rimarrà indele-bile nella sua già ricchissima carriera.

Giovanili donne La Sc Bicipiù ospita 150 atlete a Tezze

A Granella vince NanniGiornata di ciclismo al fem-minile a Granella, organiz-zata dalla SC Bicipiù del presidente Alessandro An-driolo. Oltre 150 le ragazze partenti nelle due gare, tra le esordienti presente anche la maglia Tricolore di Laura Tomasi premiata dalla socie-tà organizzatrice poco prima della partenza. La gara riser-vata alle ragazze esordienti è stata corsa senza nessun tentativo di rilievo con la volata finale con Letizia Paterno-ster (Team Femminile Trentino ) che ha la meglio su Angela Pu-tin (Team Isonzo) e al 3° posto

Elena Pirrone (Mendelspeck). Vestono la maglia biancorossa di Campionessa Provinciale per le due ragazze del Torre Vicenza Pink Bike, Alessia Viero per il 1°

anno e Giulia Bonaguro per il 2°. Parte la gara riservata alle allieve e subito dà la sensazione di essere molto più veloce della preceden-te, numerosi i tentativi di allungare specie in occa-sione dei traguardi volanti, ma sempre ben ricuciti dal gruppo. All’arrivo poderosa volata dell’emiliana Giu-lia Nanni (Re Artù Factori Team) seguita da Martina Stefani (Vecchia Fontana)

e Sofia Bertizzolo (Giorgione Rosa). Campionessa Provinciale di Categoria Nadia Quagliotto (Schio 1902).

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