Dea Notizie n.52

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Settimanale collegato a www.deanotizie.it - distribuzione gratuita Anno III N. 52 16 gennaio 2009 Cultura e Socialità Mons. Bruno Schettino: “Questa sera ci siamo ritrovati in famiglia” Nunzio De Pinto - Giornalista - pagg. 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 In una aula consiliare gremita fino all'inve- rosimile, tanta è stata infatti la partecipazio- ne della cittadinanza bellonese, si è svolto sabato 03.01.2009, con inizio alle ore 18.00, la settima edi- zione della manife- stazione denominata "Cultura e Sociali- tà" organizzata magnificamente dall'As- sociazione "Dea Sport Onlus", in colla- borazione con l'Amministrazione comu- nale di Bellona ed il locale Istituto Auto- nomo Comprensivo. La manifestazione, presentata da Mauro Severino, primo Presidente di Dea Sport, aveva come obiettivo quello di premiare con attestati di Benemerenza, Medaglie d'Argento per la cultura e borse di studio, perso- naggi pubblici e studenti che hanno reso onore alla città, alla provincia, alla Re- gione, all’intera nazione esaltando, con il loro lavoro e con gesti, le migliori virtù etiche e morali, oggi troppo spesso di- menticate o forse mai insegnate dalla fa- miglia che, da almeno un ventennio, vive una vera e propria crisi educativa. Nel corso dell'iniziativa, fortemente voluta dal Presidente dell'associazione Dea Sport Onlus, il giornalista Francesco Fal- co, sono stati premiati eminenti persona- lità religiose, cattedratici, illustri clinici, Giuseppe - Bellona, Giudicianni Maria - Bellona, Lagnese don Pietro - Vitulazio, Martone Antonio - Pignataro Maggiore, Merola don Luigi - Napoli, Pezzulo Ama- lia - Bellona, Resta Valentina - Barletta, Rotoli Giuseppe - Pignataro Maggiore, Ruggiero Giuliana - Capua, Mons. Schet- tino Bruno - Capua, Scialdone Antonino - Napoli, Sgueglia Secondino - Bellona. Le medaglie d’argento destinate ad Auto- ri di volumi sono state assegnate a: Prof. Martone Antonio, Prof. Mesolella Paolo, dott. Francesco Nigro, Prof. Roto- li Giuseppe, Prof. Antonino Scialdone ed al giornalista Franco Valeriani. Infine, l'Associazione Dea Sport Onlus di Bello- na per far si che i ragazzi si allontanino dai pericolosissimi botti di fine anno, ha organizzato un concorso riservato agli alunni dell'Istituto Autonomo Comprensi- vo sul tema: "A Natale e San Silvestro meglio il botto della bottiglia di spumante" Ogni scolaro ha espresso la sua idea con un elaborato oppure un disegno. A giudicare i lavori una commissione di do- centi presieduta del Vice Preside, prof. Simon Pietro Russo. In palio 500 euro da Con Voi voleremo ALTO Ciao Guiduccio sarà impossibile dimenticarti Servizio e foto a pagina 3 Con Voi voleremo ALTO militari. Molto applaudito anche don Lui- gi Merola, il parroco odiato dalla camor- ra perché insegna ai giovani come sia mortale l'abbraccio con la criminalità. Durante la manifestazione, il Duo Pellec- chia-Vendemia, Clarinetto e Pianoforte, con alle spalle una grande attività con- certistica in Europa, ha eseguito brani musicali, alcuni dei quali scritti dal Mae- stro bellonese Raffaele Pancaro. Il Ben- venuto è stato porto dalla Dott.ssa Arian- na Di Giovanni, Assessore alla Cultura della Città di Bellona e dal Prof. Luca An- tropoli Dirigente scolastico IAC di Bello- na mentre il Presidente dell’Associazio- ne organizzatrice, Francesco Falco, ha ringraziato tutti per la loro presenza in sala. Ad accogliere gli ospiti nell'aula consiliare un gruppo di Hostess dell'Isti- tuto Tecnico Commerciale e Turistico di Capua che, per l’occasione, indossava- no gioielli messi gratuitamente a disposi- zione dalla creatrice Antonietta Falco. La scenografia è stata affidata ad Artisti del- la regione Campania con l'esposizione di trentasei magnifiche opere pittoriche. Registrazioni e Videocamere, Studio FE- LAB di Giuseppe Fusco, via Triflisco, Bellona (CE). Servizio fotografico affida- to al Grafico Antonio Scala. L'impianto voce è stato fornito e mixato da MINOS Vitulazio (CE). Il Buffet è stato curato dalle suddette Hostess Particolare emo- zione ha colto il numeroso pubblico pre- sente quando Franco Falco ha presenta- ta Rita Valeriani, una signora bellonese che è venuta direttamente da Las Vegas per incontrare i parenti e partecipare alla manifestazione, segno tangibile dell'af- fetto per la sua insegnante, Maria Giudi- cianni (foto in alto a sinistra). Ecco, di se- guito, l'elenco dei premiati ai quali è stato conferito l'Atte- stato di Benemeren- za: Antropoli Regina - Vitulazio, Capo- macchia Emilia - Ca- serta, De Vita Anto- nio - Capua, Duo Pellecchia-Vende- mia - Pignataro Maggiore, Fusco ANALISI DEL LIQUIDO SEMINALE PER DIAGNOSI DI INFERTILITAANALISI CLINICHE - CHECK - UP D.ssa CARLA DE ROSA & C. s.a.s. Via Luciani (Parco Agorà) Vitulazio (CE) - Telefax 0823 990 286 Si effettuano prelievi domiciliari GRATUITI Continua a pag. 15

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Anno III n.52

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Settimanale collegato a www.deanotizie.it - distribuzione gratuitaAnno III N. 52 16 gennaio 2009

Cultura e SocialitàMons. Bruno Schettino: “Questa sera ci siamo ritrovati in famiglia”

Nunzio De Pinto - Giornalista- pagg. 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21

In una aula consiliaregremita fino all'inve-rosimile, tanta è statainfatti la partecipazio-ne della cittadinanzabellonese, si è svoltosabato 03.01.2009,con inizio alle ore18.00, la settima edi-zione della manife-

stazione denominata "Cultura e Sociali-tà" organizzata magnificamente dall'As-sociazione "Dea Sport Onlus", in colla-borazione con l'Amministrazione comu-nale di Bellona ed il locale Istituto Auto-nomo Comprensivo. La manifestazione,presentata da Mauro Severino, primoPresidente di Dea Sport, aveva comeobiettivo quello di premiare con attestatidi Benemerenza, Medaglie d'Argentoper la cultura e borse di studio, perso-naggi pubblici e studenti che hanno resoonore alla città, alla provincia, alla Re-gione, all’intera nazione esaltando, con illoro lavoro e con gesti, le migliori virtùetiche e morali, oggi troppo spesso di-menticate o forse mai insegnate dalla fa-miglia che, da almeno un ventennio, viveuna vera e propria crisi educativa. Nelcorso dell'iniziativa, fortemente volutadal Presidente dell'associazione DeaSport Onlus, il giornalista Francesco Fal-co, sono stati premiati eminenti persona-lità religiose, cattedratici, illustri clinici,

Giuseppe - Bellona, Giudicianni Maria -Bellona, Lagnese don Pietro - Vitulazio,Martone Antonio - Pignataro Maggiore,Merola don Luigi - Napoli, Pezzulo Ama-lia - Bellona, Resta Valentina - Barletta,Rotoli Giuseppe - Pignataro Maggiore,Ruggiero Giuliana - Capua, Mons. Schet-tino Bruno - Capua, Scialdone Antonino -Napoli, Sgueglia Secondino - Bellona. Le medaglie d’argento destinate ad Auto-ri di volumi sono state assegnate a: Prof. Martone Antonio, Prof. MesolellaPaolo, dott. Francesco Nigro, Prof. Roto-li Giuseppe, Prof. Antonino Scialdone edal giornalista Franco Valeriani. Infine,l'Associazione Dea Sport Onlus di Bello-na per far si che i ragazzi si allontaninodai pericolosissimi botti di fine anno, haorganizzato un concorso riservato aglialunni dell'Istituto Autonomo Comprensi-vo sul tema:

"A Natale e San Silvestro meglio il botto della bottiglia di spumante"

Ogni scolaro ha espresso la sua ideacon un elaborato oppure un disegno. Agiudicare i lavori una commissione di do-centi presieduta del Vice Preside, prof.Simon Pietro Russo. In palio 500 euro da

Con Voi voleremoALTO

Ciao Guiducciosarà impossibile dimenticarti

Servizio

e foto

a pagina 3

Con Voi voleremoALTO

militari. Molto applaudito anche don Lui-gi Merola, il parroco odiato dalla camor-ra perché insegna ai giovani come siamortale l'abbraccio con la criminalità.Durante la manifestazione, il Duo Pellec-chia-Vendemia, Clarinetto e Pianoforte,con alle spalle una grande attività con-certistica in Europa, ha eseguito branimusicali, alcuni dei quali scritti dal Mae-stro bellonese Raffaele Pancaro. Il Ben-venuto è stato porto dalla Dott.ssa Arian-na Di Giovanni, Assessore alla Culturadella Città di Bellona e dal Prof. Luca An-tropoli Dirigente scolastico IAC di Bello-na mentre il Presidente dell’Associazio-ne organizzatrice, Francesco Falco, haringraziato tutti per la loro presenza insala. Ad accogliere gli ospiti nell'aulaconsiliare un gruppo di Hostess dell'Isti-tuto Tecnico Commerciale e Turistico diCapua che, per l’occasione, indossava-no gioielli messi gratuitamente a disposi-zione dalla creatrice Antonietta Falco. Lascenografia è stata affidata ad Artisti del-la regione Campania con l'esposizionedi trentasei magnifiche opere pittoriche.Registrazioni e Videocamere, Studio FE-LAB di Giuseppe Fusco, via Triflisco,Bellona (CE). Servizio fotografico affida-to al Grafico Antonio Scala. L'impiantovoce è stato fornito e mixato da MINOSVitulazio (CE). Il Buffet è stato curatodalle suddette Hostess Particolare emo-zione ha colto il numeroso pubblico pre-sente quando Franco Falco ha presenta-ta Rita Valeriani, una signora belloneseche è venuta direttamente da Las Vegasper incontrare i parenti e partecipare allamanifestazione, segno tangibile dell'af-fetto per la sua insegnante, Maria Giudi-cianni (foto in alto a sinistra). Ecco, di se-guito, l'elenco deipremiati ai quali èstato conferito l'Atte-stato di Benemeren-za: Antropoli Regina- Vitulazio, Capo-macchia Emilia - Ca-serta, De Vita Anto-nio - Capua, DuoPellecchia-Vende-mia - PignataroMaggiore, Fusco

ANALISI DELLIQUIDO SEMINALEPER DIAGNOSI DI

INFERTILITA’ANALISI CLINICHE - CHECK - UP

D.ssa CARLA DE ROSA & C. s.a.s.Via Luciani (Parco Agorà)

Vitulazio (CE) - T elefax 0823 990 286Si effettuano prelievi domiciliari GRA TUITI

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19.10.2006Tribunale S. Maria C.V.Direttore Responsabile

Francesco FalcoVice Direttore

Franco V alerianiGrafica: Antonio Scala

Dean Martin: una leggenda canora it alo-americana Dr. Domenico Valeriani - Collaboratore da Bellona

Dino Paul Crocetti,in arte Dean Mar-tin, nacque a Steu-benville nello Statodell'Ohio da Gae-tano e Angela Ro-mano, di origini

abruzzesi. Dino lasciò la scuola asedici anni e svolse diversi lavori,compreso il pugile ed il benzinaio, fi-no a quando riuscì ad imporsi comecantante nei locali di New York. Ilcantante Sonny King, amico diDean, lo introdusse al giovane comi-co Jerry Lewis e, per la prima volta,la coppia si esibì al "Club 500" di At-lantic City il 25 luglio 1946. I due ar-tisti diedero vita ad un duo comico disuccesso, che durò per una decinad'anni. Insieme realizzarono quindicifilm, da La mia amica Irma (1949) fi-no a Hollywood o Morte! (1956). Nel1950 debuttarono in televisione nelvarietà The Colgate Comedy Hour,di cui furono anche conduttori.A causa di crescenti contrasti perso-nali, il sodalizio artistico si ruppe il 24luglio 1956. Molti pensavano che,senza Jerry Lewis, la carriera diDean Martin fosse avviata al declino,invece Dino stupì tutti ottenendograndi successi, sia nella commediache nel genere drammatico. Nel1958 interpretò I giovani Leoni conMarlon Brando, e nel 1959 recitò ac-canto a John Wayne in Un Dollarod'Amore. Negli anni cinquanta Deanraggiunse il successo internazionaleanche come cantante. Nel 1954 fu pubblicata That's Amorescritta dall'amico italo-americanoHarry Warren (Enrico Varrone). Il

che ci divertiamo più noi del pubbli-co", disse in proposito Dean. Si spo-sò tre volte ed ebbe otto figli, di cuiuno adottato. Una tragedia familiarelo colpì nel 1987 quando il figlioDean Paul, allora trentacinquenne,morì in un incidente aereo. La perdi-ta del caro figlio fu un duro colpo perDean che dopo anni di triste declinofisico e mentale, morì per enfisemapolmonare il 25 dicembre 1995 e fuseppellito nel cimitero di Westwoodin California. L'epitaffio sulla suatomba riporta "Everybody Loves So-mebody Sometime" (Tutti s'innamo-rano di qualcuno qualche volta), tito-lo della sua canzone più famosa cheegli cantò per la prima volta il 15agosto 1964.

brano è anche una dichiarazioned'affetto per l'Italia, suo paese d'origi-

ne, e per le suetradizioni comela pizza e la ta-rantella. Suc-cessivamente,Martin inciseanche alcunibrani in italiano,come Innamo-rata, In Napoli,Simpatico e Vo-lare. Negli anni

sessanta fu uno dei componenti fissidel "Rat Pack" (Branco di Topi) ungruppo di attori e cantanti capitanatodal suo amico Frank Sinatra. Con lo-ro Dean interpretò diversi film: ColpoGrosso, Tre Contro Tutti ed I 4 di Chi-cago. Tra il 1966 e il 1969 Martin gi-rò una serie di quattro film nel ruolodell'agente segreto Matt Helm, e dal1965 al 1974 condusse sulla NBC(National Broadcasting Company) unproprio show televisivo settimanale,The Dean Martin Show. Negli annisettanta rallentò la sua attività, a cau-sa di problemi di salute. L'ultimo deisuoi 51 film fu Con-giure Parallele(1978). Si ritirò dal-le scene nel 1988dopo una tournéedi concerti conFrank Sinatra eSammy Davis Jr."La soddisfazioneche ho lavorandocon questi duescansafatiche è

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Carissimo, era questauna tua dolce espres-sione quando parlavicon un tuo amico o unatua amica. Spesso ti ri-volgevi anche con un"Cari miei", e qualunqueimmagine che ho di te,è sempre in mezzo atanti amici. Eri semprecircondato da tante per-sone che ti chiamavanoGuiduccio. Sono giornistrani questi: tanta, trop-pa gente che ama te ela tua famiglia, si afflig-ge al pensiero di nonpoterti vedere più, siconcentra per cercare leparole giuste da dire aituoi cari. Nessuno è an-cora riuscito in questaardua impresa, che hadell’impossibile... e cosìstiamo iniziando a capi-re che l'unico modo perricordarti degnamentesia quello di ricordarti.Parlare, pensare, rac-contare di te: quando siè stati persone belle ebuone come te, i nume-rosi ricordi sopraggiun-gono facili alla mente.Nessuno sforzo, nessunbisogno di concentrarci:

sei vivo nella mente di tutti, grandi e pic-coli, umili e potenti, come solo una perso-na buona, troppo buona può essere. Ericontagioso nella tua allegria: ho sentitosolo ricordi dolci in questi giorni, ed anchequando eri in vita si parlava bene di te.Quando una persona muore, i commentibelli sembrano quasi scontati e dovuti.Con te è diverso, anche quando eri tra noisi parlava solo positivamente di te. Gui-duccio l'amico di tutti. Il professore GuidoTamburrino quello che se lo chiami in soc-corso puoi giurarci che corre ad aiutarti.Guiduccio che se lo incontravi in un bardoveva offrirti un caffè e non c’erano ver-si per sfuggire all’offerta perché "c'erasempre qualcosa da festeggiare". Ricor-do quando un tuo compagno del magi-strale si ingessò la gamba e tu ti offristivolontario per prenderlo tutte le mattinesulle spalle dal cortile fino in aula per nonfargli salire le scale. Bambino biondo e molto vispo amato datutti sin da piccolo. Nascesti da un partogemellare sopravvivendo a Raffaele che,con la tua giovialità, non facesti rimpian-gere. Il ricordo più recente che ho di te ri-sale all’ultimo nostro incontro, il giornoprima della tragedia, quando ti presenta-

sti all’interno della DeaSport sostenendo tra lebraccia un contenitoreda 18 litri ricolmo di oliodi oliva che avevi appe-na ritirato dal frantoio di-cendo: “Mi hanno riferitoche questa sera nonavete olio per condirel’insalata, vi basta?” Mo-stravi sempre amoreper i tuoi cari e stima peri tuoi fratelli che rispetta-vi quasi come perso-naggi storici. Guido, iltuo desiderio di andarein Svizzera a riabbrac-ciare nostra sorella As-sunta non si è realizza-to! Chi potrà mai dimen-ticare il tuo amore per icani, specie quelli ran-dagi e la passione per Ilmare, le giornate in cuifacevi "una scappata" aGiano Vetusto. La genteti ricordava con affetto

già prima che questa tragedia ti strappas-se ai tuoi cari perchè tutto questo è dav-vero un grande strappo, forte, violento,doloroso ed incomprensibile. Non so seesista una colla per mettere al loro postoi pezzi preziosi della tua vita. NO. Come non esiste qualche modo per leni-re questo dolore così intenso che non cifa versare più lacrime. Quelle stesse lacrime che in 57 anni del-la tua vita abbiamo versato insiemenquando perdemmo nostra sorella Enza,poi Papà, Mamma e Antonio. Abbiamopianto e sofferto insieme. Ora mi hai lasciato solo a piangere senzala tua mano sulla mia spalla. Sei statocattivo con tutti noi che ti amiamo, nondovevi andar via dovevamo continuare asoffrire insieme. Mi hai costretto ad im-maginarti lassù che ti riabbracci con tutti.Credo per davvero a tutto questo. E sono certo che ci credevi anche tu.Sento che ci stai osservando, con il tuoindimenticabile sorriso perché nel mondodei terreni che ci sfida e ci mette a duraprova tutti giorni, tu eri sempre di buonumore. Adesso tra gli Spazi Celesti saraiancora più puro e superlativo nella tua giàesistente bontà insieme agli Angeli comete. Ciao Guiduccio, ti stringo in un abbraccioimmenso come il mare e profondo comeera il tuo cuore. Pregherò per te ma adesso devi essere tua guidare me. Ti prego, fammi sbagliare ilmeno possibile e restami vicino fino al tra-monto.Tuo fratello Franco.

In memoria di un amicoCaro Guido, la ferale notizia della tua im-provvisa dipartita ha lasciato tutti attonitie addolorati. Te ne sei andato in silenzio,un silenzio discreto come fu la tua esisten-za terrena. Ai tuoi cari hai lasciato il ricordodi un affetto infinito ed agli amici il profondosentimento di un'amicizia senza confini. Dite ricorderemo il luminoso sorriso coronatoda due occhi celesti come il cielo e i tuoinumerosi alunni ricorderanno il Maestrosempre paziente e comprensivo. Sei statofiglio, marito, padre e fratello affettuoso e letue ammirevoli premure erano la forza ne-cessaria per superare gli imprevisti ostaco-li lungo il cammino tortuoso della vita. L'af-fetto che esternavi con tanto amore sarà lalinfa per coloro che erediteranno i tuoi buo-ni principi. La tua dipartita lascia un incol-mabile vuoto tra i tuoi cari e tra i numerosiamici. Resterai sempre un eccellenteesempio di bontà, di amicizia e di familiari-tà, sentimenti che ti hanno sempre distintoe hanno fatto di te il marito, il padre e l'ami-co che tutti vorrebbero avere. Un papà me-raviglioso al quale si addicono i versi di unatoccante canzone 'O Pate: "'O pate s'astipenu dulore dint 'a nu surriso. Chella mano cate tocca 'a spalla è 'o curaggio ca tu tiene.'O pate è l'urdemo cumpagno ca si te stajeperdemmo 'o siente areto 'e spalle". Edora, se i tuoi cari non avvertiranno più la tuamano "'areto 'e spalle" avranno in te l'An-gelo Custode che continuerà a seguirli illu-minando, come un faro, il lungo camminodella loro vita. Sarai tu ad infondere corag-gio ai tuoi cari affinchè il loro mondo nonappaia sempre più buio, sempre più deser-to. Ciao Guido, ciao amico caro, riposa nel-la pace del Signore.

Franco Valeriani

Guido, ti ricordiamo in mezzo a noi

Ciao, maestro GuidoNoi alunni della II A e II B, (Istituto Com-prensivo "R. Uccella" S. Maria C.V. NDR) siamoprofondamente addolorati per la pre-matura scomparsa del nostro caromaestro Guido. Purtroppo la Tua morte improvvisa ciha lasciati sgomenti. La Tua dipartitanon ci tiene lontani da Te; sei ancoracon noi, resterai sempre nei nostri"cuoricini". Rimarrà sempre vivo innoi il ricordo di un "non solo Caromaestro" ma, del nostro amato "nonno"Guido. Per noi, tuoi alunni, "i tuoi nipotini" seistato un nonno eccezionale, divertente,giocherellone, simpatico. Non ti di-menticheremo mai, vivrai sempre nellenostre preghiere Ciao, maestro Guido "I tuoi nipotini"

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Storia della canzone napoletana - IL FESTIVAL - XXI puntata

Franco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

Dal 24 dicembre1931 al 1° Gennaio1932 nel Casinò diSan Remo, si svol-se un festival dellacanzone organizza-to da Ernesto Muro-lo ed Ernesto Ta-

gliaferri. Tra gli interpreti Nicola Mal-dacea, Vittorio Parisi, Alfredo Sivoli,Giorgio Schottler ed un giovane to-scano, Carlo Buti. Il festival era solouna rassegna di belle canzoni clas-siche napoletane. Il primo vero festi-val della canzone napoletana lo or-ganizzò la RAI e si svolse dal 28 al30settembre 1952 nel Teatro Medi-terraneo. Fu presentato da NunzioFilogamo e le orchestre erano diret-te da Cinico Angelini e GiuseppeAnepeta. I cantanti erano: Nilla Pizzi,Carla Boni, Gino Latilla, Achille To-gliani e Oscar Carboni e i napoletaniDomenico Attanasio Antonio Basur-to, e Franco Ricci. Vincitori risultaro-

no Nilla Pizzi e Franco Ricci con"Desiderio 'e sole": "E comm' è scu-ro 'o cielo 'e stu paese / 'e nuvolecchiù nere stanno ccà /…"ecc. Se-conda "Varca Lucente" e terza "Mar-gellina" cantata da Nilla Pizzi e Ser-gio Bruni. Laseconda edi-zione del fe-stival si svol-se dal 20 al22 maggio1954 e, oltreai cantanti giàcitati, vi parteciparono: Maria Longo,Nino Nipote, Tullio Pane, Maria Pa-ris, Giacomo Rondinella e la toscanaKatina Ranieri. Vincitrice fu la canzo-ne "Suonno D'Ammore". La terzaedizione del festival si svolse dal 16al 18 giugno 1955 con 16 canzoni.Fra i partecipanti Nino Taranto che fuanche presentatore e la vincitrice fu"'E stelle 'e Napule". Il 1956 e il 1957furono gli anni di nuovi cantanti: Glo-

ria Christian, Marisa Del Frate, Nun-zio Gallo, Tullio Pane e GuglielmoChianese che, nel 1945, dopo avervinto un concorso canoro alla RAI,cambiò il suo nome in Sergio Bruni.La quarta edizione del festival si

svolse dal 21 al 23 giugno1956 e le orchestre eranodirette da Luigi Vinci e Ma-rio Migliardi, vinse "Guaglio-ne"cantata da Aurelio Fier-ro:"Staje sempe ccà, mpun-tato ccà mmiez'a sta via/Nun mange cchiù, nun

duorme cchiù, che pecundria!...ecc".Seconda. "Suspiranno 'na canzone"e terza "Manneme 'nu raggio 'e so-le". Dal 16 al 18 maggio 1957si svol-se il quinto festival e vinse "Lazza-rella" cantata da Aurelio Fierro: "Chelibbre sott'o braccio e 'a camicetta 'affiore blu/vuò fà 'a signurenella'nnanze 'a scola pure tu…ecc"Nel1958 si svolse il sesto festival orga-nizzato dall'Associazione dellaStampa; vinse "Vurria" cantata da A.Fierro e N. Gallo; seconda "Tuppetuppe mariscià"cantata da Maria Pa-ris e terza "Suonno a Marechiaro"cantata da S. Bruni e M.Abbate: "Ilsettimo festival si svolse il 1959 conle orchestre di Carlo Esposito e Mar-cello De Martino. Vinse "Sarrà chisa" cantata da F. Cigliano e TeddyReno: "Sarrà chi sa , sarrà sta lunachiena 'na musica luntana / Sarràchi sa forse sarrà stu mare o 'a luced''e lampare!....ecc." L'ottavo festivaldel 1960 fu vinto da Flo Sandon's eMarino Marini con "Serenata a Mar-gellina" ed infine l'ultimo festival,1962, vinto da Sergio Bruni con Ma-rechiaro, Marechiaro che decreteràil tramonto di uno spettacolo mai piùripreso.

Orchestra Angelini

Una lettrice ci scrive l’elogio funebre alla mano mort a

Mi tocco il naso ogni volta che mi ca-pita di dire contemporaneamente lastessa parola di qualcun altro. Piùche una mania è una specie di ri-flesso condizionato, perchè per annisono stata amica di gente che ognivolta che capitava una cosa del ge-nere mi diceva "toc-cati il naso altrimentinon ti sposi". Io, fa-cevo questo gesto elo faccio ancora: nonho marito. Anzi, c'eraanche la solita creti-na che diceva: "Ionon ci credo" e ora èbella che impalmata. Altro che creti-na, faceva bene. Io, credo che quel-la sorta di rito "scaramantico" mi ab-bia portato male. E non solo perchènon ho l'accompagnatore, ma ancheperchè - a proposito del verbo "toc-care" - io mi ostino a toccare il mionaso e a me, invece, non "tocca" piùnessuno. Ricordo, quasi con nostal-gia, la mano morta. Quella che sul-l'autobus faceva sobbalzare. Ci hapensato anche la Cassazione (ma

questi decidono su tutto?) a elimi-narla: nel 2005. Hanno sentenziatoche "il palpeggiamento del sedereintegra gli estremi della violenzasessuale". Nel frattempo ho preso lapatente e addio autobus e palpatine.La mano morta è morta. Risorgendo,

però, sul "pacco" diqualche uomo chepensa bene di pro-teggersi pubblica-mente dalla sfiga.Uomo egoista. In-somma, mi sa che -prima che il mio la-to "B" si lasci anda-

re - dovrei provarea usufruire di nuo-vo dei mezzi pub-blici. Aspetto il ri-torno dei morti vi-venti... E, ad ognimodo, non mistresso nel traffico.E poi... chissà.Sotto a chi toccaadesso,A. C. Bellona

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STORIA D'ITALIA CONTROCORRENTE Silvano Trevisani - Borboni e Briganti Intervista con Gianni Custodero (parte III )

Prof. Antonio Martone - Collaboratore da Pignataro Maggiore

Quale il ruolo degli in-tellettuali meridionalie della borghesia cheli ha espressi? Custo-dero risponde con leparole di T. Pedio:"Chiusa nel proprioegoismo, questa bor-

ghesia ha un solo interesse: inserir-si nella vita politica del proprio pae-se per assumere la direzione in unregime che soltanto ad essa garan-tisca maggiori libertà civili e costitu-zionali"; e così commenta: "E' un di-segno, questo, miope e ingenuo,perché mancano programmi di am-pio respiro, supporti culturali ade-guati e strategie efficaci".Il che è av-valorato dallo stesso Croce che aproposito del '48, sottolinea "la di-

mostrazione della inerzia, dell'imma-turità politica, della scarsa combatti-vità, dell'egoismo di gran parte dellaborghesia" (p. 59). Un altro punto molto interessantetrattato nell'intervista è quello della"campagna di delegittimazione con-dotta dal governo britannico" a co-minciare da lord Gladstone il qualeperò non tiene conto che un suoconnazionale, lo storico Bolton King,sosteneva che "nessuno Stato in Ita-lia poteva vantare istituzioni cosìprogredite come quelle del Regnodelle Due Sicilie".A decretare la rovi-na di Napoli furono gli Inglesi quan-do questi cominciarono ad esserecolpiti dalla politica economica indi-pendente di Ferdinando (si veda laquestione degli zolfi siciliani). "C'era

poi l'azione degli esuli, a Torino e al-trove, pronti a rappresentare con to-ni drammatici la condizione di unPaese nel quale manca ogni libertà".(p. 62). Si è sempre parlato di arre-tratezza e di miseria delle popolazio-ni meridionali. Vediamo cosa nepensa Custodero: "La verità non sipuò nascondere. Ma non si possononeppure ignorare le condizioni deimiserabili di Londra e di Parigi allora,come quelle del sottoproletariato ur-bano di ogni tempo... Del resto, an-che al Nord la gente non stava me-glio ... Il postulato di un Mezzogiornoarretrato e stagnante contrasta conuna realtà nella quale già dalla se-conda metà del '700 si registra unanon trascurabile mobilità del quadrosocio-economico.

Un'altra antica tra-dizione tramanda-ta fino ai tempi no-stri, sia a Bellonache nei paesi limi-trofi, è 'A Lambia-ta, un maestosocumulo di legna a

cui si dà fuoco la sera del 17 gen-naio giorno della ricorrenza della fe-stività di "Sant'Antuono", (Santo An-tonio Abate). Nella credenza popola-re, accendere un falò per tale ricor-renza, significa avere la possibilità dibruciare, simbolicamente, tutte lecose vecchie della vita. Ciò sarà dibuono auspicio per la rinascita. Lamanifestazione diventa una compe-tizione tra i rioni di ogni paese doveè rispettata tale tradizione. Infatti gliorganizzatori si recano presso i resi-denti delle contrade per ricevere uncontributo necessario per la realiz-zazione del suddetto falò. Tutti con-tribuiscono con piacere per far si chela manifestazione riesca nel miglioredei modi, e il loro falò superi quellodi altri rioni. Tale ricorrenza accomu-na grandi e piccini e, quando si ac-cende il falò, i presenti formano uncerchio intorno ad esso e godere lo

'A lambiat a "'e Sant'Antuono - (Il Falò a Sant'Antonio abate)Sandro Di Lello - appassionato di tradizioni antiche - collaboratore da Bellona

spettacolo senza correre alcun ri-schio. Altri raccontano episodi curio-si e divertenti, suscitando risate digioia tra coloro che ascoltano e,

quando lafiamma re-gredisce, sis t r i n g o n osempre piùintorno adessa. Subi-to accorreun addettoad alimen-tare il falòe, per rav-

vivarlo muove, con un lungo basto-ne, i ceppi e le frasche accese. Unacolonna di sfavilli di fuoco, nell'oscu-rità della sera, si innalza leggera nel-l'aria, suscitando la meraviglia el'ammirazione dei presenti. A questopunto il cerchio umano, a causa del-l'improvviso calore, si allarga sem-pre più e, quando la legna finisce diardere e il fuoco perde di intensità,quell'onda umana di nuovo si stringefino a lambire la brace. In passato,chi aveva un braciere, o altro reci-piente, lo riempiva con la brace e loportava a casa, con l'intento di ri-

scaldare l'ambiente. La frase più comune, che facilmentesi sentiva pronunciare, in dialetto lo-cale, da chi lasciava la comitiva sod-disfatto per la buona riuscita della"lambiata" era la seguente: "commel'avimme visto auanno. accussì, pu-re l'anno che vene". (Come l'abbia-mo visto quest'anno, così anche ilprossimo anno).

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Element are, scuola “popolare” per un maestro solo?Prof. Luca Antropoli - Dirigente Scolastico IAC - Collaboratore da Bellona

La scuola elementa-re è un grande feno-meno sociale, primaancora di essereuna articolazionedel sistema di istru-zione; è un luogouniversale che af-

fronta da subito l’impatto con le nuo-ve tendenze demografiche, sociali,culturali della popolazione del nostropaese. Oggi, ad esempio, accoglienelle sue aule una quota crescentedi bambini non italiani (siamo oraall’8,5%), ma in alcuni territori oltre il15-20%, dovendo imparare a co-struire nuove grammatiche di convi-

venza, a ridare senso all’alfabetizza-zione funzionale, a praticare inediteforme di dialogo sociale. Se c’è con-flitto attorno alla scuola elementare,al suo modo di essere, ai suoi valori,viene messa a repentaglio la funzio-ne di “pacificazione sociale” (il richia-mo è di C. Scurati) che questa istitu-zione diffusa ed estesa (sia nel suoinsediamento che nei suoi tempi difunzionamento) ha svolto in Italia,non solo nell’età della Repubblicama fin dall’unificazione del nostropaese.Tab. 1 – Il posizionamento dellascuola elementare nel nostro siste-ma educativo. Scuola statale. Annoscolastico 2007/08.Scuola Infanzia - Sc. Primaria -Scuola Secondaria I grado - ScuolaSecondaria II grado avevano rispet-tivamente: Allievi 975.757 -2.579.938 - 1.625.651 - 2.570.010.Scuole: 13.629 - 16.0187 - 7.104 -5.128. Classi: 42.370 - 138.056 -77.511 - 119.051. Insegnanti: 83.586- 245.727 - 163.159 - 230.881. Fon-te: MIUR, 2008.Le semplificazioni di queste settima-ne, il “ritorniamo al maestro unico”(unito magari al ripristino del voto, adun orario scolastico ridotto, ad unascuola in bianco e nero, ivi compresii grembiulini) non rendono ragionedella delicatezza di questo “ambien-te educativo di apprendimento” (labella definizione è negli ineguagliatiprogrammi didattici del 1985), ove cisi prende cura dei nostri piccoli, del-le loro fragilità e del loro desiderio diautonomia e di crescita, in cui si cer-ca di trasformare il loro piacere distare insieme (che è ancora il gran-de punto di forza della scuola) nellavoglia di apprendere, di essere cu-

riosi, di diventare competenti nellaconoscenza del mondo che li circon-da. Alle radici del team docente. Nonbasta un solo docente per aiutare ibambini ad incontrare la ricchezzadei saperi. E’ un’idea povera (e forsebenevolmente paternalistica) quellache vorrebbe affidare ad una sola fi-gura il “filtro” dei tanti stimoli chegiungono spesso disordinatamenteai bambini (linguaggi, forme espres-sive, gadget tecnologici, strumenti,riferiti al mondo dell’arte, della musi-ca, delle scienze, della storia, dellelingue, ecc.), ma che vanno riorga-nizzati, ristrutturati, rielaborati perconoscere la realtà, per compren-derla, per descriverla. Ogni discipli-na può diventare una “finestra aper-ta” sul mondo, non però se viene tra-smessa come un corpus statico diconoscenze già date, ma perchéognuna è uno spazio simbolico dapercorrere e da agire (ecco la didat-tica “operativa”) maneggiando –divolta in volta- immagini, rappresen-tazioni, simboli, codici che “alimenta-no” e “vestono” l’intelligenza (Olson).Sono gli insegnanti i portatori di que-sti diversi saperi, ed è bene che nesiano competenti, appassionati (nonbasta sapere di tutto un po’, in tonominore, perché tanto ci sono i bam-bini). Anche il maestro di scuola èpersona “colta”. Ma è bene che pa-droneggi anche tutte le arti della me-diazione didattica; solo in questomodo l’incontro tra bambini e saperi,tra esperienza e conoscenza (De-wey) può produrre apprendimentogenerativo, quadri di riferimento, abi-lità e competenze. Magari attraversoquella “conversazione animata” chesi sviluppa ogni mattina in classe(Bruner).

Il sesto senso dei ciechi esiste davvero

Il "sesto senso", che permette peresempio ai ciechi di camminareaggirando gli ostacoli, esiste dav -vero. Lo hanno dimostrato ricer -catori americani e olandesi che,insieme a colleghi italiani dell'Uni -versità di T orino e a scienziati bri -tannici e svizzeri, hanno pubblica -to i risultati dei loro studi sulla ri -vista scientifica "Current Bio -logy". Protagonista della loro in -dagine è un uomo rimasto ciecodopo un ictus, ma perfettamentein grado di evitare sedie e altriostacoli ricorrendo a connessioninervose alternative nel cervello.L'uomo si era accorto di avere lacosiddetta "vista dei ciechi". Nonsolo, era in grado di rispondere al -le espressioni del volto altrui.Nonostante ciò, camminava usan -do un bastone per tracciare gliostacoli e chiedendo l'aiuto di al -tri in strada.

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Delle popolazioniche abitarono le no-stre città, che colti-varono le nostrestesse terre e visse-ro in un passatomolto remoto spes-so conosciamo ve-

ramente poco. Reperti rinvenuti inantiche sepolture nascoste nel senodella terra e giunti al Museo soprat-tutto nell'Ottocento, ora esposti nel-le sale dei vasi e dei bronzi, diven-tano per noi oggetti parlanti nella ri-costruzione del passato. Attraversoquesti 'effetti personali', ovvero dal-l'insieme di oggetti, ornamentali efunzionali, che veniva deposto nellaloro tomba, ricaviamo un'idea dellesocietà antiche. Un vaso piuttosto che un altro, unelemento deposto dai parenti del

La morte e il potereD.ssa Rosaria Sirleto – Archeologa – Collaboratrice da S.Maria C.V.

defunto nella sepoltura, voleva tra-smettere ai contemporanei un mes-saggio.Nelle tombe maschili troviamo ogget-ti che allu-dono aitre princi-pali aspet-ti del mon-do virile: il'banchet-to', o me-glio il consumo del vino, segnato dal-la presenza del cratere (un vaso cheserviva per mescolare acqua e vino,la bevanda preferita dagli antichi), dibacini o di skyphoi di grandi dimen-sioni (coppe larghe e profonde lega-te appunto al consumo di quella be-vanda); la palestra per la presenza distrigili (oggetti che venivano usatidall'atleta per tirare via lo sporco e ilsudore nelle pratiche legate all'igienedopo l'allenamento) e la guerra, perla presenza delle armi e di oggetti piùpropriamente ornamentali come le fi-bule, poste sul petto o sul torace, e icinturoni. Questi ultimi, molto comuninelle tombe maschili, erano costituitida una semplice fascia liscia di bron-zo che veniva fissata su una base dicuoio (che ovviamente l'archeologonon trova quasi mai perché si trattadi materiale che deperisce con il tem-po) con borchie e con spago attra-

verso forellinisituati lungo ibordi della fa-scia stessa; es-si terminavanocon ganci a un-cino configura-to a protome dianimale, lupo,

di cane o cervo, come se ne posso-no vedere tra gli esemplari delle ve-trine della sala XIII. Le sepolture deiguerrieri potevano completarsi con

olle e grandi contenitori, posti alter-nativamente alla testa o ai piedi, se-gno di un'altra manifestazione di po-tere, la possibilità cioè di accumula-re derrate, tipica di questi aristocrati-ci del passato.Il possesso di questi oggetti nellapropria sepoltura costituiva il segno,l'essenza del potere che si manife-stava anche oltre la morte.

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Se un uomo non ha ilcoraggio di esprimerele sue idee due sonole cose: o non valgo -no niente le sue ideeo non vale niente lui!

Ezra Pound

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Vitulazio Stelle di Nat ale dell'Ail contro le Leucemie Il Comitato Pro-Gemellaggio (Vitu-lazio - La Courneuve-F), presiedutodal dottor Achille Cuccari, già sinda-co di Vitulazio giorni addietro ha or-ganizzato la distribuzione-venditadelle stelle di Natale. Detto Comita-to, composto, inoltre da: AlessandroScialdone V. Presidente, PietroScialdone Segretario, Marisa DiRubba tesoriere, Maria Altieri, PinaAltieri, Luca Antropoli, Antonio Api-ce, Carmine De Domenico, AlfredoDi Lettera, Luigi Di Maio, MelinaFiorillo e Raffaele Martone, in colla-borazione con altri Volontari, ha or-ganizzato due punti vendita: PiazzaRiccardo II e presso il "Decumano"ubicato sulla S.S.7 Appia. L'interoricavato è stato devoluto all'AIL (As-sociazione Italiana Leucemie). IlPresidente Achille Cuccari ad unanostra domanda ci ha riferito:

"Quando si ha il piacere di presiedereun Comitato come il "Pro-Gemellag-gio" che è composto da persone vo-lenterose ed attive non si può rimane-re alla finestra mentre tante personesoffrono nell'attesa che la ricerca,spesso penalizzata, dia una rispostaalla soluzione dei problemi che coin-

volgono tante per-sone sofferenti.Colgo l'occasioneche ci offre la rivistaDea Notizie per rin-graziare coloro chehanno partecipatoall'acquisto ed allavendita delle stelledi Natale offrendo illoro contributo peruna causa tanto no-bile come quella diaiutare la ricerca.

Come padre prima e come medicopoi, conclude il Presidente AchilleCuccari, era doveroso da parte miaspronare i Collaboratori affinchè siimpegnassero oltre ogni limite perraggiungere un ottimo risultato, purconsapevole delle difficoltà econo-miche che stiamo attraversando".

L'AMBRAD.ssa Angela Izzo - Conservazione dei Beni Culturali - Collaboratrice da Calvi Risorta

L'ambra è una resi-na fossile prodottada diverse specie diconifere e caducifo-glie. Attualmente so-no due le aree diestrazione più im-

portanti del mondo: l'area baltica equella centroamericana. Le ambrebaltiche, formatesi tra 40 e 25 milio-ni di anni fa, sono considerate resi-ne prodotte da pini, da larici o dacedri. Le ambre centroamericane,di formazione più recente, tra 30 e15 milioni di anni fa, sono attribuibi-li a specie di leguminose oggi estin-te. Di poco più recenti, meno di 20milioni di anni fa, sono le ambre ita-liane: l'ambra dell'Appennino set-tentrionale e quella della Sicilia,detta simetite dal nome del fiumeSimeto. Questa resina può assume-re colori molto differenti: dal bianco,al giallo al bruno-rossastro, etc.Moltissime ambre contengono al lo-ro interno inclusi vegetali, quali fo-glie e fiori, e animali come farfalle,ragni, formiche e più raramentescorpioni, rane e lucertole. Nell'anti-chità non esisteva sostanza cosìdegna di attenzione da parte dei

poeti e dei creatori di miti come l'am-bra. Fin dalla preistoria l'ambra ha at-tirato la curiosità dell'uomo per la sin-golare trasparenza, per l'energia elet-trostatica che sprigiona dopo uno

strofinio, per l'aromaresinoso quando bru-cia, per la leggerezzae per il calore al tattoa differenza delle altregemme minerali. Tut-to ciò ha contribuitoad assegnare all'am-

bra virtù magiche, apotropaiche e te-rapeutiche. La stessa parola elettrici-tà deriva da elektron, nome grecodell'ambra, mentre ambra viene dal-l'arabo haur rumi. I Greci e i Romaniusarono l'ambra per produrre monili eportafortuna, impugnature di spade,letti funerari rivestiti con placche abassorilievo in ambra e avorio. Inmolte necropoli dell'Italia antica, i cor-redi di accompagno di ricche sepoltu-re hanno restituito una quantitàstraordinaria di ornamenti in ambradalle forma più varie come i grandivaghi pendenti dagli orecchini in filodi bronzo e le collane a giri multipli,anche di dimensioni notevoli che so-no chiara ostentazione della ricchez-

za e del rango sociale del defunto. Presso le popolazioni indigene dell'I-talia preromana (Piceni, Dauni, Peu-kentiantes, Enotri), le valenze magi-co-protettive dell'ambra sono evi-denziate dagli stessi soggetti raffigu-rati sui gioielli intagliati. Inoltre, tra i motivi preferiti nelle pro-duzioni sia greche che etrusche so-no le donne e i guerrieri alati, in gra-do di collegare gli uomini alle divini-tà, in particolare Arpie, sfingi, Sirene,Lase. Moltissimi i miti riguardantiquesta resina. I Greci sostenevanoche l'ambra provenisse dal paesedegli Iperborei, nell'estremo Setten-trione. Il mito più diffuso che narradell'origine dell'ambra è, però, quel-lo di Fetonte. Il poeta latino, Ovidio,nelle Metamorfosi, racconta che Fe-tonte, mentre attraversava il cielocon il carro del Sole (suo padre), fufulminato da Zeus poiché si era av-vicinato troppo alla Terra rischiandodi bruciarla. L'eroe precipitò in formadi stella cadente e il suo corpo fu ac-colto nel fiume Eridano (il Po). Lesorelle, le Eliadi, per la disperazionesi trasformarono in alberi e le loro la-crime, stillando dai tronchi, venneroconsolidate in ambra dal Sole.

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Bambini e Pubblicità. Cosa si intende per Nag Factor - II ParteD.ssa Laura D’Aiello - Psicologa Psicoterapeuta Esperta in Psicologia Giuridica - Collaboratrice da Vitulazio

In linea di massimaè dimostrato che tut-ti siamo influenzabilidalla pubblicità, ov-viamente le personedotate di senso criti-co, con esperienzae una vasta cultura,abituate e riflettere e

ragionare, lo sono molto di meno e sonoin grado di difendersi maggiormente. Vi-viamo però, tutti quanti, sotto un bom-bardamento costante di stimoli, molti deiquali intendono indirizzarci verso acqui-sti, mode ed opinioni prefabbricate nelmodo più rapido possibile. L'obiettivo dei'manipolatori' di professione non è con-vincere sulla base di validi motivi (peresempio la qualità intrinseca di un pro-dotto, la sua effettiva utilità ecc.), macondizionarci facendo appello alle no-stre emozioni, facendoci sentire inade-guati o esclusi, inculcandoci delle insicu-rezze o anche, più semplicemente,creando intorno a quel prodotto (a quel-l'opinione, comportamento, personaggio

ecc.) un clima di simpatia, di allegria e/odi condivisione. E'per una naturale con-seguenza di questo processo, che "lapioggia" di pubblicità a cui sono sottopo-sti i bambini, ha l'effetto di promuovere,inconsapevolmente, giorno dopo giorno,esposizione dopo esposizione, ad unamentalità materialistica: valori, felicità,rapporti personali sono tutti legati al pos-sesso di qualcosa e se non si possiedo-no i prodotti di moda in quel momento cisi sente inquieti, infelici, incompleti...Perquesta ragione,ritengo che sia fonda-mentale che i genitori di oggi riflettano dipiù sui principi educativi da adottare coni bambini e i ragazzi di questa nostraepoca. E' necessario riuscire a compren-dere quali sono i loro reali bisogni. Il Nagfactor, incrina il rapporto genitori-figli,poiché toglie autorevolezza e anche si-curezza ai genitori nel momento in cui,per stanchezza, sensi di colpa, timoreche il proprio figlio possa sentirsi discri-minato o inferiore ai compagni, cedono arichieste a cui non avrebbero voluto ce-dere. I bambini si abituano in questo mo-

do a gratificarsi con l'acquisizione di og-getti, oppure ingerendo quei cibi cosid-detti "spazzatura"che vedono reclamiz-zati dapertutto (l'obesità infantile si stadiffondendo anche da noi come in altripaesi). I bambini crescono guidati da tec-niche comportamentiste che li condizio-nano e li modellano. Se l'azione educati-va di genitori, insegnanti ecc. non è suf-ficientemente incisiva, essi rischiano dicrescere del tutto eterodiretti e di nonsviluppare degli spazi interiori di riflessio-ne, ragionamento e anche di ascolto deipropri stati psichici e fisici.

Desidero vivamente ringra-ziare tutti coloro che hannoespresso, con la loro presen-za o contatti, il cordoglio perla perdita di mio fratelloGuido. Francesco Falco

I familiari del prof. Guido T amburri -no, da queste colonne ringrazianocoloro che hanno espresso la lorovicinanza attraverso manifesti:

Istituto Comprensivo "R. Uccella" S. Maria C.V.

AVIS Vitulazio

Comit ato Fest a S. Maria Dell'Agnena

La Pro Logo V itulatina

Associazione Arma Aeronautica

Circolo Sociale Bellona

Soci ed estimatori Dea Sport Onlus Bellona

Redazione e Collaboratori di Dea Notizie

La Redazione di Dea Notizie el’Associazione Dea Sport Onlus diBellona, esprimonola più sentite condoglianze alla famiglia

Catonedi Bellona per la perdita delcaro ed indimenticabila amico

Umbertosempre disponibile nel soddisfare qualsiasi richiestadi amici e conoscenti.

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Nuove regole per smaltire pile e batterieD.ssa Giusy Vastante - Avvocato - Collaboratrice da Bellona

Il 18 dicembre 2008, èentrato in vigore, do-po essere stato ap-provato in via definiti-va dal Consiglio deiMinistri del 19 novem-bre 2008, il decreto le-gislativo n.188 del 20

novembre 2008 che recepisce la diret-tiva europea 2006/ 66/CE sulla produ-zione e il riciclo di pile e accumulatori,che abroga la direttiva 91/157/CEE. Il provvedimento - attraverso la defini-zione di un sistema di regole per la ge-stione delle pile e degli accumulatori e

dei relativi rifiuti - si propone di ridurreal minimo la produzione di rifiuti deri-vanti dalla dismissione di pile ed accu-mulatori, favorendo la raccolta dei rifiu-ti al fine del loro reimpiego, del riciclo odel recupero, contribuendo in tal modoalla tutela, alla salvaguardia e al mi-glioramento della qualità dell’ambien-te. Il sistema è improntato in manieraquasi esclusiva sulla responsabilità deiproduttori di pile e di accumulatori aiquali si chiede di sovvenzionare tuttele operazioni, dall’informazione ai citta-dini, alla raccolta differenziata dei rifiu-ti, nonché di finanziare la realizzazione

di sistemi di trattamento e di riciclaggiodei rifiuti di pile e di accumulatori. Sono dunque i produttori che d’ora inpoi debbono farsi carico in manieraglobale di tutti gli oneri inerenti la rac-colta, il trattamento ed il riciclaggiodelle pile e degli accumulatori sianoessi portatili, industriali o di veicoli, inqualunque momento immessi sul mer-cato. La direttiva prevede disposizioni chedisciplinano la raccolta, il ritiro e la pro-duzione di tutti i tipi di pile, fissandoobiettivi che devono essere raggiunti alivello nazionale.

Corsi di Formazione perAlimentaristi e Corsi inerenti la Sicurezza sul lavoro, el’adeguamento alle normative europee Attestazione SOA ai sensi del DPR34/2000 perla partecipazione a gare pubbliche; ISO 9001/2000 (Vision Certifica-zione di Qualità); ISO 14001:2004 14000. EMAS: Certificazione Ambientale;OHSAS 18001 (certificazione dei sistemi di gestione della sicurezza e della salutedei lavoratori). L’elenco è il seguente: Addetti antincendio in attività a rischio in-cendio medio h8 Euro 150,00; Il Datore di lavoro conforme al decreto del mini-

stero del lavoro e della previdenza sociale del 16/01/1997 h16 Euro 200,00; Addetto al primo soccorso ai sensi del D.M.388/2003 gruppo B E C h12 Euro 150,00; "Il Rappresentante dei lavoratori perla sicurezza" conforme al decreto del Mi-nistero del lavoro e della Previdenza sociale del 16/01/197 h32 Euro 200,00; "Il Responsabile del servizio di prevenzionee protezione" ai sensi del DS 626/94 e conforme al D.Lgs. 195 del 23 giugno 2003 con rispettivi moduli A,B,C e tutti i ma-crosettori di appartenenza h120 Euro 500.00; Addetto all'emergenza (art 4 comma 5 D.Lgs 626/94) h12 Euro 150.00; Co-ordinator e per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili (D.Lgs. 494/96) h120 Euro 500.00; Addetto al montaggio esmontaggio ponteggi (d.lgs. 235/03) h28 Euro 200,00 Corsi sicurezza stradale perautotrasportatori. (da definir e)” Accredit ato dalla Regione Camp ania - Informazioni: Acliterra Camp ania per la legalità - viale Minieri, 85 - 82037 T eleseTerme (BN) Telefax 0824 976 562 [email protected] - Referente corso: D.ssa Daniela Mistero T el 393 996 4470

I corsi si tengono in Pignat aro Maggiore (CE).

Patente di guida, It alia recepisce direttiva CEGiuseppe Giudicianni - Collaboratore da Vitulazio

Pubblicato sulla Gaz-zetta Ufficiale n. 253del 28 ottobre 2008 ildecreto di recepimen-to della direttiva euro-pea relativa al model-lo delle partenti di gui-

da. Il decreto adegua l'attuale forma-to delle nostre patenti alle caratteri-stiche del modello di patente comu-nitaria. Non solo l'uso dei codici eu-ropei ma anche la prescrizione deirequisiti minimi necessari per soste-nere l'esame di idoneità alla guida,sia teorico sia pratico. Il tema dellasicurezza stradale è al centro dellapolitica comunitaria. Su questo fron-te la Commissione ha ritenuto op-portuno inserire la "guida sicura nel-le gallerie stradali" tra i requisiti mini-

mi teorici e pratici, per contribuire amigliorare la sicurezza degli automo-bilisti. La direttiva introduce modifiche delleindicazioni obbligatorie da inseriresulla patente e degli aggiornamentisulle definizioni tecniche. Il candida-to che intende conseguire l'abilitazio-ne alla guida di un veicolo con cam-bio manuale deve effettuare la provadi capacità e comportamento su vei-colo dotato di tale tipo di cambio. Se il candidato effettua la prova dicapacità e comportamento su veico-lo privo di pedale della frizione (o dileva manuale, per le categorie A eA1), ciò deve essere debitamente in-dicato sulla patente rilasciata in basea tale prova, che abilita alla guida deisoli veicoli privi di pedale della frizio-

ne (o di leva manuale, per le catego-rie A e A1). La direttiva stabilisce che per "veico-lo dotato di cambio automatico" si in-tende un veicolo nel quale non èpresente il pedale della frizione (o laleva manuale, per le categorie A oA1). Relativamente alle categorie diveicoli, quelli utilizzati per le provedestinate alle categorie B + E, C, C+ E, D, D + E, che non risultano con-formi ai requisiti minimi indicati, mautilizzati alla data del 30 settembre2008, possono continuare ad essereutilizzati fino al 30 settembre 2013. IlMinistero delle infrastrutture e deitrasporti dà attuazione alle prescri-zioni relative al carico dei veicoli so-praindicati entro il 30 settembre2013.

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Ricette di Niett aCollaboratrice da Bellona

giungi le verdure, le erbe aromati-che, il pangrattato bagnato, due o tremanciate di formaggio grattugiato emagari un cucchiaio di ricotta. Infine,due o tre bei pizzichi di sale. Mesco-la l'impasto a piene mani. Prendi unamanciatina di impasto e passala trale mani in modo da formare una pal-lina. Chiedi a un adulto di cuocerle(nel forno, su un foglio di carta daforno, o fritte, in padella).

Dolci casalinghi: "a occhio" o con bilancia

Anche se la gran parte delle nostrenonne nel confezionare i dolci casa-linghi, non pesavano gli ingredienti,ma andavano "a occhio", calcolan-do, cioè, il peso senza strumenti dimisura, ma basandosi sull'esperien-za, nell'intraprendere l'avventuradella pasticceria e garantirsi il risulta-to è bene rifornirsi di una valida at-trezzatura che ci aiuterà enorme-mente, sia nella preparazione deipiatti, sia nel risparmio di tempo. Perconfezionare un buon dessert la cor-retta misurazione degli ingredienti èun passo fondamentale, perciò an-che se possedete una bilancia anti-ca, con piatti di rame e scatola di pe-si datele una funzione solo decorati-va e dotatevi di una modernissima,comoda e precisa bilancia a letturadiretta oppure, per versatilità e utilità,a pochi soldi si può acquistare e ser-virsi di una capiente brocca gradua-ta, meglio se di plastica, più sicura eduratura, anche se per i liquidi caldiè preferibile quella di vetro.

Il pinzimonioIl pinzimonio è uno dei modi più clas-sici per servire le verdure crude ta-gliate a bastoncini, a strisce o a pez-zetti. Il successo di questo piattosemplice e saporito dipende da dueelementi fondamentali: ingredienti

Per le mie piccole amiche

Polpette alle verdureCategoria: salato. Dif-ficoltà: media. Valorenutritivo: alto. Ingre-dienti: Verdure a pia-cere, latte, brodo,

pangrattato, un uovo, una manciatadi formaggio grattugiato, un cuc-chiaio di ricotta, sale, olio extra ver-gine d’oliva. Attenzione: chiedi aduna pertsona adulta di liberare il pia-no di lavoro e di aiutarti a prepararetutti gli ingredienti. Leva bracciali, ti-ra su le maniche, lega i capelli e la-va le mani. Scegli tre o quattro ver-dure che ti piacciono e tritale. Mettimetà del pangrattato nella ciotolapiccola e coprilo con il latte o con ilbrodo, poi mischia con le dita e la-scia riposare qualche minuto. Mettil'altra metà del pangrattato (asciutto)nell'altra ciotola piccola. Nella cioto-la grande, metti prima l'uovo, poi ag-

freschi e giovani, ma soprattutto laqualità dell'olio di oliva, che deve ri-gorosamente essere extra vergine.Con il termine pinzimonio, prove-niente probabilmente dal verbo "pin-zare" (pungere, essere piccante),s'indica l'uso di mangiare delle ver-dure crude intinte in olio d'oliva e sa-le (a piacimento, con l'aggiunta dipeperoncino e aceto). Quello del pin-zimonio è un uso molto antico, giàdiffuso nei banchetti rinascimentali.A quel tempo la verdura, che arric-chiva i vassoi di portata per scopi pu-ramente decorativi, iniziò ad essereconsumata intinta nei sughi dellecarni che aveva decorato. Fu nel XIXsec. che si consolidò l'abitudine disostituire i sughi con l'olio d'oliva,perché le verdure fresche divennerouna vera pietanza, affidata nellacomposizione alla discrezione di chiallestiva il pranzo. Il pinzimonio è uneccellente stuzzichino che può varia-re a seconda delle stagioni e delledisponibilità della verdura e può es-sere utilizzato come antipasto o co-me aperitivo, soprattutto nel periodoestivo, durante il quale la verdurafresca dà un senso di sollievo e refri-gerio. Ed ora come preparare un ot-timo pinzimonio: lavate bene due ca-rote, due coste di sedano, mezzo pe-perone giallo, mezzo peperone ros-so, un cetriolo, un mazzetto di rava-nelli ed un pomodoro; sgocciolatelibene, tagliate le carote ed i sedani abastoncini e gli altri ortaggi a pezzet-ti e disponeteli in una ciotola. In unaciotolina individuale, dove ogni com-mensale potrà intingere le verdure,versate, emulsionando, olio di olivae.v., sale, peperoncino e, se gradito,qualche goccia di aceto balsamico.Una deliziosa variane è l'aggiunta diun cucchiaino di salsa di acciuga.

BELLONA(Casert a)

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HAIR TREND

"AUGURI AI MIEI ZII, RITA ED ANGELO

PERCHE’ IERI, GIOVEDI’ 15 GENNAIO

2009, HANNO FESTEGGIATO

IL LORO 26° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO".

Grazia Rispoli

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Lezioni di piano come terapiaProf. ssa Rossella Vendemia - Collaboratrice da Pignataro Maggiore

Una 'cura' che funzio-na, secondo una ricer-ca condotta dall'equipediretta da Eckart Alten-muller dell'università dimusica e spettacolo diHannover in Germania.

I ricercatori hanno dimostrato comel'esercizio sui tasti di un pianofortepermetta di migliorare sensibilmentela velocità, la precisione e la morbi-dezza dei movimenti delle mani. Nel corso dello studio sono stati os-servati 32 pazienti reduci da un ictus,17 con esiti agli arti superiori di sini-stra e 15 con esiti agli arti superiori didestra. Tutti sono stati invitati a prendere le-zioni di pianoforte esercitando primal'arto colpito e poi entrambi, per 15volte in tre settimane, mentre prose-guivano il normale trattamento. In-tanto, altri 30 pazienti (15 colpiti a si-nistra e 15 a destra) seguivano cureconvenzionali. I due gruppi sono sta-

ti poi confrontati con dei sistemi dianalisi tridimensionale computeriz-zata, mentre la loro attività cerebraleveniva monitorata con l'elettroence-falogramma. Si è visto, così, che i pazienti cheavevano avuto l'opportunità di se-dersi al pianoforte avevano avuto unrecupero nettamente migliore. In stu-

di precedenti si era osservato chesolo con tre settimane di pianofortesi induce l'attivazione di una rappre-sentazione neuronale delle dita in ri-sposta a uno stimolo uditivo. E'emerso che questo tipo di interazio-ne uditivo-motoria può essere utiliz-zata nella riabilitazione delle funzio-ni compromesse da un ictus.

Un vecchio barboneRacconto breve scritto da Maddalena Di Lillo - Vitulazio

Da tempo in paese si par-lava di un vecchio barbo-ne, trasferitosi su unapanchina della piazza, vi-vendo di elemosina. Tuttimi dicevano di stare allalarga da quell'uomo per-ché era pazzo e si vede-

va poiché rideva sempre. Avevo 11anni. Un giorno mentre tornavo dascuola, sentii dei passi alle mie spalle.Non volevo girarmi, avevo troppa pau-ra. Improvvisamente non vidi più nes-suno intorno a me, non sentii alcun ru-more, solo quei terribili passi e il fortebattito del mio cuore. Iniziai a correresperando che non fosse chi pensavo.Ad un tratto inciampai e caddi a terrasvenuta. Quando riaprii gli occhi, mi ri-trovai sulla panchina del barbone ilquale, porgendomi una tazza conte-nente una bevanda dall'aspetto grade-vole, sorridendo mi chiese come sta-vo. All'inizio diffidai, ma la vista di quelsorriso triste, ma buono, mi tranquillizòe accettai la tisana. Iniziai a berla epian piano mi ripresi, ignorando il vec-chio che mi guardava pensieroso. Nonsembrava pazzo. "So a che cosa pen-

si" mi disse con una voce che, a guar-darlo, non si direbbe fosse la sua "tucredi, come tutti qui in paese, che siapazzo. Ti assicuro che non lo sono af-fatto. Quand'ero giovane mi ero forma-to una famiglia stupenda, avevo un po-sto di lavoro dignitoso, tutti mi voleva-no bene. Poi, tutto svanì. Avevo una fi-glia che somigliava tanto a te, era bra-vissima a scuola, aveva tanti amici. Al-la tua età, però… la colpì un maledet-to tumore ai polmoni. Visitammo tuttigli ospedali in cerca di un dottore ingrado di curarla. Mia moglie si ammalò e cadde in de-pressione. Ce la misi tutta, ma i dotto-ri non si trovavano e quei pochi chec'erano si facevano pagare milioni o sifacevano attendere per anni. Finii tuttii miei averi, fino all'ultimo centesimo.Ma fu tutto inutile". Diede spazio a unalacrima che scese giù per il viso rigan-dogli la guancia e intrappolandosi nel-la sua folta barba che non era stata ra-sata da qualche settimana. Lo guardaisconvolta e lo incitai a continuare ilracconto. "Il 10 maggio mia figlia morìin un ospedale di Roma, non ricordo ilnome, forse è meglio così, poiché non

so cosa farei a quei medici che mi di-cevano che non era niente di grave.Dopo circa un mese, nonostante lefossi stato accanto notte e giorno, mo-rì anche mia moglie di crepacuore;non riuscì mai a farsi una ragione del-la morte di nostra figlia. Così mi trovai solo in mezzo a unastrada a vivere di elemosine non aven-do più una casa. Ho vissuto su moltepanchine di varie città, ma non ho maiparlato della mia storia con nessuno,poiché nessuno si è mai avvicinatotanto a me per paura". Da quel giornoiniziai a fargli visita tutti i giorni portan-dogli qualcosa. Finché un giorno midissero che era partito per rifarsi unanuova vita grazie a me.

SCRIVI RACCONTI?Questo spazio fa per te. Inviaciuna tua foto formato tesseraed il tuo racconto (massimo3.000 battute, spazi inclusi) all'indirizzo email: [email protected] - Lo pubblicheremo su questa rivista

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Eccentricità e gioielliAntonietta Falco - Collaboratrice da Vitulazio

Nella scorsa estatela parola d'ordine èstata, ed è, esagera-re con un look che,nella scelta degli ac-cessori, richiamaquello degli anni '70

con fantasie floreali e colori fluo daabbinare a collane lunghe, impegna-tive e vistose, a bracciali eccentrici ead orecchini geometrici, che attirinol'attenzione. I colori devono essere saturi, senzasfumature, partendo dal giallo deci-so e dal rosso intenso fino all'azzur-ro carico. Le superfici piatte, lisce oa specchio sono senz'altro da prefe-rire. In alternativa si può optare per

bijoux etno chic, realizzati con mate-rie prime naturali, come legno, osso,madreperla o vetro colorato con lepietre duresempre digrande ef-fetto. E lascelta dellacollana èfondamen-tale per va-lorizzare lascollaturao l'abito.Per questo bando alle mezze misu-re: girocollo oppure lunghe almenosettanta centimetri. Anche le collane con grandi penden-

ti sono perfette, specialmente se ri-producono simpatici personaggi deicartoni animati, eroi Disney, fatine oanimali di film o serie cartoon. Un tocco di extra large anche perorecchini e anelli che dovranno es-sere grandi, colorati e dalle formestravaganti. Molto in voga, inoltre, glianelli di conchiglia unici e originali,tutti diversi gli uni dagli altri e lavora-ti a mano, ma anche quelli di turche-si dalle forme geometriche allungateo anelli larghi in argento lavorato congocce di acquamarina, cristalli osmeraldi. Molto usate le cavigliere egli anellini alle dita dei piedi a dispet-to di quanto si pensava nei mesi cal-di del 2008.

Una diet a per il diabete Dr. Silvio Di Rubbo - Medico - Collaboratore da Bellona

Sono affetto da dia-bete mellito e calco-losi renale mi può da-re qualche indicazio-ne sulla dieta da se-guire? A.C. Capua.

La calcolosi renale e' una patologiadiffusa, un'indagine del professorBorghi pubblicata negli anni settantasul British Journal of Urology avevastimato, per la provincia di Parma,una prevalenza del 6,1%, che salivaal 9-10% tenendo conto anche deisoggetti colpiti da coliche dovute amicrocalcoli o anche cristalli di ossa-lato che poi vengono espulsi sponta-neamente". Uno studio italiano pub-blicato dal New England Journal of

Medicine condotto dallo stesso pro-fessor Loris Borghi dell'Università diParma, ha dimostrato che la preven-zione della calcolosi si ottiene, piùche con le diete povere di calcio,con una dieta in cui vengano ridottele proteine animali e il sale. Per iltrial sono stati arruolati oltre 100 uo-mini che presentavano ipercalciuriaidiopatica (si parla di ipercalciuriaquando l'escrezione urinaria del cal-cio è superiore alla norma), pregres-si episodi di calcolosi renale (espul-sione di calcoli o dimostrazione ra-diologica della loro presenza) as-senza di altre condizioni in grado dispiegare la formazione di calcoli (peresempio, l'iperparatiroidismo). I pa-zienti sono poi stati assegnati ca-sualmente a due gruppi, il primo sot-toposto a una tra-dizionale dieta abasso contenuto dicalcio e un altrosottoposto a un re-gime a basso con-tenuto di sodio ediproteine animalima con un apportodi calcio normale.Tutti i partecipantiallo studio avreb-bero dovuto segui-re il regime ali-

mentare assegnato per cinque anni.Il New England ha anticipato la pub-blicazione in rete dello studio in vistadelle positive ricadute per la praticaclinica. Fra i vari risultati ricordiamo:a) una riduzione della calciuria nelgruppo della dieta ipoproteica-iposo-dica, b) una riduzione della ossalurianel gruppo della dieta ipoproteica-iposodica, c) una riduzione della re-cidiva di calcolosi nel gruppo delladieta ipoproteica-iposodica. Sostan-zialmente questo approccio dieteticopuò essere applicato d'acchito un po'a tutti i pazienti affetti da calcolosi,perché intrinsecamente sano, nonsolo ai fini della patologia renale maanche di altri aspetti quali l'iperten-sione e l'arteriosclerosi. la riforma-zione.

Uso di cocaina ètutt a colp a dei geni

La tendenza di attribuire ai geni la re-sponsabilità e i motivi di molte abitudi-ni o comportamenti umani non si pla-ca. I ricercatori tedeschi hanno riscon-trato una spiegazione genetica anchenel vizio di consumare cocaina e iden-tificato nel gene Camk4 una parzialespiegazione della tossicodipendenza.Il fattore genetico è stato studiato inalcuni topi geneticamente modificati.

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Ed ecco spunt are il primo dentino 2^ parteD.ssa Anna Iodice - Pediatra - Collaboratrice da Salerno

L'eruzione dei dentinon causa dolore alpiccolo. Infatti, non esi-ste alcuna dimostrazio-ne scientifica che l'eru-zione dei dentini provo-chi vero e proprio dolo-

re al bambino, anche perché nessunpiccolo, a quell'età, può dire: 'mam-ma, ho mal di denti!'. È vero che sitratta di una situazione in cui vienealterato il normale stato di benesse-re del bambino, che si trova di frontea un evento nuovo, che potrebbeprovocargli un po' di tensione o di ir-requietezza, ma proviamo a ricordar-ci se noi grandi ci siamo mai accortidello spuntare dei denti permanenti,a parte quelli del giudizio, che fannodiscorso a se stante! Lo stesso valeper il riposo notturno: è vero che,una volta che il bambino si è sveglia-to, potrebbe avere qualche difficoltàa riaddormentarsi perché avverte un

senso di tensione alle gengive, manon si può certo dire che il suo son-no sia disturbato e che si svegli perquesto. Insomma, non attribuiamo aidentini un pianto che magari ha tut-t'altra causa!. Nella fase di eruzione,il bimbo può avere febbre o diarrea.Non vi è alcuna correlazione dimo-strata e nemmeno presupposti medi-ci che possano giustificare questidisturbi, anche perché nel periodo incui spuntano i dentini il bambino con-tinua tranquillamente a mangiare glistessi alimenti di prima. È vero piut-tosto che l'epoca della dentizione co-incide con il periodo in cui i piccolicontraggono più facilmente infezioni,perché il loro sistema immunitarionon è ancora del tutto maturo e, ma-gari, hanno anche cominciato a fre-quentare l'asilo nido e, quindi, sonovenuti a contatto con altri bambini. Imassaggia gengive sono utili ad al-leviare eventuali fastidi. I massaggia

gengive sono giocattoli in gommaruvida, solitamente a forma di anel-lo, che contengono un liquido refri-gerante (e, quindi, vanno tenuti in fri-gorifero) e vengono offerti al bambi-no perché li possa mordicchiare.Sfregando la gengiva, il piccolo puòtrovare sollievo a quello stato di ten-sione che caratterizza l'eruzione diun dentino e il freddo ha un leggeroeffetto anestetizzante, che allevia ilfastidio. Inoltre, magari proprio per-ché sente che qualcosa di nuovo staaccadendo nella sua bocca, stringe-re l'anello tranquillizza il bimbo: in-somma, è una forma di consolazio-ne e di distrazione, proprio come lecarezze rassicuranti della mamma.Se il piccolo lo gradisce, un altro ri-medio pratico è passargli il dito sullegengive, effettuando un massaggio.Non è provata, invece, l'efficacia del-le pomate antidolorifiche da applica-re sulle gengive.

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Giro di vite sul fumo toc-casana per il cuore, conbenefici stimabili, numerialla mano. Uno studiocondotto in Usa, a Pueblocitta' del Colorado, mostrainfatti che bandendo le

'bionde' in locali pubblici e uffici gli infartisono scesi di oltre il 40%, a tutto benefi-cio dei cittadini alle prese con il divieto.Con una legge municipale varata nel2003, a Pueblo e' stato introdotto il divie-to di fumo sui posti di lavoro, ma anchein bar, ristoranti e altri luoghi pubblici, co-me previsto in Italia con la legge Sirchia.Ebbene - mostra lo studio dei Centers forDisease Control and Prevention chiama-ti a monitorare gli effetti della misura - gliarrivi nell'ospedale cittadino legati ad at-

tacchi di cuore sono passati dai 399 dei18 mesi precedenti al bando, ai 237 chehanno caratterizzato l'anno e mezzo suc-cessivo al giro di vite, con una riduzionedi ben il 41%. E l'effetto ha tenuto nei tre anni succes-sivi alla misura, assicurano i ricercatori."Sappiamo che il fumo passivo ha deglieffetti nocivi e immediati anche sul siste-ma cardiovascolare dei non fumatori -sottolinea Janet Collind, a capo delCdc's National Center for Chronic Disea-se Prevention and Health - ma questostudio aggiunge delle evidenze, mo-strando con forza come delle politiche dicontrasto al fumo possano ridurre drasti-camente malattie e morti legate al cuo-re". Secondo le stime, il fumo passivouccide ben 46 mila cittadini statunitensi

ogni anno solo sul fronte dei problemicardiaci. Ma non bisogna dimenticareche il tabacco siede sul banco degli im-putati anche per diversi tipi di cancro, ic-tus, enfisema e altri problemi alle vie re-spiratorie.

Usa. Divieto di fumo nei locali dimezza gli infarti Dr. Alfonso Di Stasio - Farmacista - Collaboratore da Camigliano

Buon CompleannoFerdinando Esca da Bellona il 19 gennaio p.v . festeggerà il

compleanno. Gli auguri più carida: zio Luigi, dalla nonna Anto -nett a dai genitori, dal fratello,

dalla zia Maria e famiglia. A costoro si aggiunge la Redazione di Dea Notizie.

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Pagina 15Dalla prima pagina

dividere tra i primidieci classificati: DiPalma Nicola - Cani-no Sonia - CriscioneMario - Nardelli Mo-nica - Scialdone Da-niele. Inoltre sonostati premiati, sem-pre con lo stesso va-lore, lavori di tregruppi di ragazzi, ilprimo composto dacinque scolari: Di

Rubba Chiara, Carusone Francesca, Sa-lerno Silvia, Plumitallo Erica, Di Monaco

Roberta e gli altridue da: Maglioc-ca Giorgia, Saler-no Carmela, Pez-zulo Antonella,D'Onofrio Marti-na e da DellaCioppa Alessia,Apisa Matteo,Pezzulo Gianma-ria, Addelio Gio-vanni. A questi ragazzisi aggiungono al-tri due vincitori,quali concorrentiesterni: Canza-niello Mauro eNappa Angelo. Gli artisti pittoriche con le lorostupende operehanno dato lu-stro alla manife-stazione sono: Badia Nicola S.Angelo in Formis- Caputo Giusep-pe Bellona - Cic-carelli Michele Vi-tulazio - FriozziAnnunziata Pa-storano - Gagliar-di Maria Capua -Guarino Luigi S.Maria C.V. - In-

fante Car-mela Pon-telatone -Iosca Ni-cola Vitu-lazio -Leuci Gio-vanni Ca-pua - Ma-c h e t t iChiara Pa-lermo -

Olivieri AndreaBellonaSantacroce Mim-mo Caserta - Sa-pio FerdinandoNapoli - Trasac-co Irma Aversa -Troisi Rita Ca-pua.Agli Artisti sarà

dedicato un ampio spazio su questa rivi-sta per porgerli all’attenzione dei nostrilettori. Per la consegna dei premi sonointervenuti, tra gli altri: Dott.ssa LuciaEsposito Assessore dell’Ente Provinciadi Caserta (foto in pagina); Prof.ssa Ma-ria Scodes docente presso l’UniversitàSuor Orsola Benincasa di Napoli (foto inpagina); Dott. Domenico Valeriani Consi-

gliere comunalecon delega aiGrandi Eventi (fotoin pagina); Dott.Sandro Di NardoGiudice di Pace(foto in pagina);Dott. Giovanni Vin-ciguerra. I curriculasono stati letti da:MariKa Aiezza, An-tonella Aquaro,Stefania Castello-ne, Rosalba Cela-to, Angelica Con-cas, Cecilia D’Iorio,Antonietta Falco,Valentina Nardone,Linda Scala, Giu-seppe Vinciguerra. Molti ospiti prima dilasciare l’AulaConsiliare hanno

ricevuto dalle mani del Presidente Fran-cesco Falco un sacchetto contenenteprodotti coltivatisui terreni con-fiscati alla cri-minalità orga-nizzata ed of-ferti dall’Asso-ciazione AcliTerra Campa-nia per la Lega-lità della qualeè PresidenteGaetano Man-na. Prima chegli ospiti fosse-ro invitati a gustarela ormai famosa piz-za bellonese e bereuna bevanda nonalcoloca, Sua Ecc.Mons. Bruno Schet-tino (foto in pagina,

in alto adest ra)ci ha sa-lutati di-c e n d o :“ Q u e -sta sera ci siamo ritrovatiin famiglia”. Quindi, su invi-to del Presidente FrancescoFalco, ha impartito la Santa

Benedizione.

F. FalcoM. Severino - A. Di Giovanni

L. Antropoli

L. Esposito

A. De Vita

F. Nigro A. Scialdone

D. Valeriani

B. Schettino

P. Mesolella

P. Lagnese

L. Merola

Dalla prima pagina Dalla prima pagina

M. Scodes

F.Falco - L. Esposito - V. Resta

A. Di Nardo

A. Pezzulo

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ATTESTATI DI

BENEMERENZA

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Alcuni Artisti Pittori che con le loro opere hanno creato la scenografia alla manifest azione Cultura e Socialità

Segue a pag. 20

M. Santacroce

S. Reccia - M. Gagliardi - M. Ciccarelli - N. Badia(sedute) - I Trasacco - C. Infante

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Page 20: Dea Notizie n.52

Pagina 20

Quadri di Michele Ciccarelli

M. Gagliardi - S. Reccia

R. Troisi

A. Friozzi

Quadri di C. Machetti

Quadri di Ferdinando Sapio

Quadri di Andrea Olivieri

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Lettere di ringraziamenti ed apprezzamentiUn grazie di cuore.Rivolgo il mio doveroso omaggio all'Asso-ciazione Dea Sport Onlus, che affonda lesue radici in stagioni gloriose di promo-zione sociale, di sostegno alla genitoriali-tà, di contrasto alle dipendenze, di pro-cessi integrativi, di interventi educativi eformativi, di diffusione della cultura e del-l'arte, e che, attraverso l'evento "Cultura esocialità" ha operato un generale avanza-mento della identità sociale e culturaledella nostra comunità. Le mie più sincerecongratulazioni vanno al Presidente dellaBenemerita Associazione, non solo per lasapiente scelta dei premiati, personalitàdi altissimo prestigio alle quali desiderorinnovare sentimenti di profonda stima,ma anche per la vitalità, lo slancio, l'entu-siasmo, la lungimiranza, l'assoluta abne-gazione, la generosità, la capacità propo-sitiva, l'alta professionalità, con cui ha or-ganizzato un evento straordinario, sor-prendendo positivamente tutti i presenti,anche chi da tempo conosceva questesue doti straordinarie! Presidente, FrancoFalco, la prego, continui a sorprenderci!Un grazie di cuore Arianna Di Giovanni Assessore allaCultura e P .I. del Comune di Bellona

Caro Franco, innanzitutto desidero rin-graziarti per la serata di sabato 3 gennaiou.s.. Ogni volta sono intervenuto alle tueiniziative perché ti conosco da anni e daanni resto sempre più entusiasta. Ci haidato la possibilità di intrattenerci con emi-nenti Personalità Religiose, ProfessoriUniversitari, Illustri Clinici e PersonalitàIstituzionali e militari tra cui anche un Ge-nerale, nonché il fantastico don Luigi Me-rola, il parroco amato dai giusti e odiatodai criminali. Dunque, caro Franco, nonfare come tuo solito, pubblica questa let-tera perché c'è tanta gente che ancoradeve conoscerti bene, persone che nonsanno che sei un uomo affettuoso nel no-me dell'amore a tutti i costi. Un giornalistascomodo che arringa attraverso la stam-pa contro i raccomandati, i corrotti, i raz-zisti e soprattutto gli ipocriti. Sei un uomoscomodo per i disonesti. Un uomo tantoamato quanto odiato, di grandi passioni,

Al Presidente Franco Falco e a tutta l'As-sociazione Dea Sport Onlus di BellonaRingraziamo di cuore l'Associazione DeaSport Onlus e il Presidente Franco Falcoper essere stati inseriti fra i premiati nelcorso della manifestazione "Cultura e So-cialità" di sabato 3 gennaio 2009 a Bello-na. Ricevere l'Attestato di Benemerenzaper Meriti Artistici rappresenta una grandesoddisfazione ed uno stimolo in più perproseguire nell'attività musicale e cultura-le. Portiamo ancora con noi le bellissimesensazioni di emozione e gioia provatedurante lo svolgimento della serata: dav-vero una bellissima manifestazione accu-ratamente preparata nei minimi particola-ri. Grazie ancora, caro Presidente FrancoFalco, grazie ancora all'Associazione DeaSport Onlus. Ad maiora. Rossella V endemia e Piero Pellecchia

Caro Direttore,consentimi di rivolgermi a te con il "tu",con il quale normalmente e simpatica-mente comunichiamo. Sento forte il desi-derio di ringraziarti per avermi chiamata apartecipare alla manifestazione "Culturae Socialità" , da te perfettamente organiz-zata, durante la quale la Dea Sport Onlusha voluto consegnare, a vario titolo, a mee a tante altre persone, Attestati di Bene-merenza. In quella serata ho visto pre-senti e premiate tante realtà di questa no-stra società, che lavorano e si impegnanoper migliorarla e, in particolare, tanteespressioni della nostra comunità locale.Voglio ringraziarti di cuore per aver crea-to un'occasione per poter riflettere sulruolo della scuola, sulla sua importanza,sulla sua incidenza nel processo di for-mazione dei giovani; per aver dato a que-sta grande istituzione un posto di riguar-do in quella serata. Voglio ringraziarti an-cora e con tanta gratitudine perché haivoluto che a consegnarmi l'attestato fos-se una mia alunna , Rita Valeriani, cheper me in quel momento rappresentavatutta la schiera di ragazzi che ho avuto lafortuna di conoscere e di seguire. Avevolasciato Rita bambina, l'ho ritrovata , congrandissima soddisfazione, donna, ma-dre , persona giovale, solare, sicura di sé,piena di vita. Non c'è soddisfazione piùgrande per chi , come me, ha svolto esvolge il mestiere più bello e più delicatodel mondo! Ho incontrato Rita nel lontano1982 quando, rientrata da Monza, ero al

primo anno di servizio nella locale scuolaelementare. Bellissima coincidenza! Conlei ho simbolicamente riabbracciato tutti imiei alunni! Li ringrazio tutti affettuosa-mente per quanto mi hanno dato e lascia-to nel cuore! Pensando di interpretare ildesiderio di tanti, consentimi un doveroso"Grazie" a tutti i docenti della nostra co-munità che, fra tante difficoltà, tengono al-to il nome della nostra Scuola, a prezzoanche di grandissimi sacrifici, ma con tan-to entusiasmo e professionalità. A te e atutta l'Associazione, Grazie di cuore. Cor-dialmente, Maria Giudicianni

che non rinuncia alle idee e non serve ipotenti, che non china la testa e non co-nosce mezze misure. Franco Falco dicela sua, sempre e comunque, anche quan-do le parole sembrano frecce dirette alcuore di chi considera freddo e distante,troppo lontano dalla vita di chi soffre ecerca in lui una speranza. Franco io parti-colarmente ti apprezzo perché da semprecombatti per i diritti dei più deboli e cerchi,disperatamente, di dare voce a chi vocenon ha. Per te gli uomini e le donne sonotutti uguali, da amare e rispettare. Spessosi tenta di isolarti perché dai fastidio e tu,alla solitudine sei abituato. E' una compa-gna che conosci bene. Ho notato, tantevolte che la porta della tua stanza è sem-pre aperta per accogliere gli amici più po-veri. Conosco la bontà del tuo cuore e latua intolleranza verso i prepotenti. Conti-nua nel tuo cammino. Non riusciranno adisolarti. Ciao. Giorgio Scialdone

MAESTRI DI VITAIl 3 gennaio dalle 18,00 ho assistito alla ma-nifestazione “Cultura e Socialita'” durante laquale sono stati consegnati attestati di bene-merenza a persone che si sono distinte du-rante il loro percorso lavorativo. E’ stato emozionante vedere premiate perso-ne per la loro ammirevole affermazione nellacultura, nella musica, ed altri per l'amore e ladedizione verso il prossimo. Uomini e donne che si sono impegnnati nel-l'insegnamento, o nell'affermazione della le-galità. Tutti sono stati definiti "Maestri di vita".Mi auguro, e auguro a tutti, che il numero diqueste persone aumenti sempre più e chetutti noi possiamo diventare per i nostri figli eper la società ottimi “MAESTRI DI VITA" . Tatiana Cafaro

Carissimo Franco, desidero ringraziarti per l'Attestato di Be-nemerenza che mi è stato assegnato nelcorso della manifestazione "Cultura e So-cialità" del 3 gennaio scorso, organizzatain modo impeccabile dall'AssociazioneDea Sport Onlus. Le lodevoli attività mes-se regolarmente in cantiere dall'Associa-zione da te presieduta contribuiscono allacrescita socio - culturale delle Cittadine incui viviamo. Un'antica visione fatta di im-pegno e di attenzione alla persona nellasua globalità, sovente ci ha accomunatoper la realizzazione di una cittadinanza at-tiva. E' possibile conseguirla facendo di-ventare le nostre Comunità dei Paesi"normali" dove ognuno si impegni a fare ilproprio dovere. E' un obiettivo semplicema difficile da realizzare. Occorre "spor-carsi" le mani e pensare oltre che a sestessi anche agli altri. Ti saluto con affettoed auguro di vero cuore a te ed ai tuoi col-laboratori ogni bene per il nuovo anno checome sempre sarà come gli uomini lo fa-ranno. Con stima, Maria Regina Antropoli

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Chemioterapia più sof tDr. Carmine Antropoli - Oncologo - Collaboratore da S. Angelo in Formis

Da un'indagine del Cen-sis, realizzata su uncampione di 1.000 ita-liani (dei quali il 56%con esperienza diretta oindiretta di malattie tu-morali) risulta che circa1 milione e 700 mila

persone, nella loro vita, hanno avuto unadiagnosi di tumore. Per il 75% degli in-tervistati "dalle patologie tumorali si puòguarire"; il 68% ritiene il tumore "una ma-lattia che, anche una volta sconfitta, ren-de necessario controllare la propria salu-te con attenzione anche dopo molti an-ni". Il 25,2% ritiene che sia una patologia"con gravi sofferenze contro cui ancoratroppo poco si può fare". Il tumore conti-

nua a fare molta paura, tanto che oltre il67% degli intervistati, lo ha indicato co-me la patologia che più temono possaaffliggerli intaccando la salute e la quali-tà della vita. I problemi sono diversi: l'individuazionedell'oncologo da contattare e della strut-tura alla quale rivolgersi (indicato dal39,4% degli intervistati), le capacità pro-fessionali degli operatori con cui sonovenuti in contatto (medici, infermieriecc.), anche negli aspetti psicologici erelazionali (33,1%), la qualità dei servizinei luoghi di ricovero e negli ospedali(segnalata dal 32,1%), la rapidità nell'ac-cesso ad alcuni esami diagnostici di con-trollo (scintigrafie, Tac) indicata dal30,1%, e infine la disponibilità e l'atten-

zione del medico di medicina generaledopo il ritorno a casa (20,2%). Il 57% delcampione crede che il malato o un suofamiliare più prossimo abbia diritto a sce-gliere quando interrompere la terapia, afronte di un 43% che, invece, ritiene sianecessario continuare le cure sino a chec'è possibilità di mantenere il malato invita. Dal 2003 la percentuale di coloro che sidichiarano favorevoli all'interruzione del-le terapie è aumentata del 7%, quindi tragli italiani sembra diffondersi un'idea diauto-determinazione fondata sulla con-vinzione che è la soggettività a dovereprendere le decisioni finali sulla propriasalute, anche quando include la prospet-tiva della morte.

A Londra non si parlad'altro. Dei lussuosi einsospettabili internidomestici del Rina-scimento italiano.Camere con lo scrit-toio, e la sale gran-dissime quest'ultime

il luogo dove si tenevano pranzi e ri-cevimenti, scenografie e suppellettiliesaltati dal celebre dipinto "Le nozzedi Cana" del Tintoretto e dai rarissimiesemplari del Cinquecento venezianodi cucchiai e forchette in argento do-rato e cristallo di rocca. Certo nelle ta-vole del Rinascimento il piatto è final-mente pensato e proposto per ciascunospite, ma è grazie a Luigi XV, chenella sua corte di Versailles ordinauna "salle à manger" per l'inverno euna per l'estate, che la tavola diventastraordinariamente elegante, abbellitada servizi e tovaglie finissime. "L'artde la table" trionfa ancora oggi e mol-to anche in Italia. A questa continuanoa dedicarsi architetti di grido e desi-

gner emergenti creando ambienti e in-ventando atmosfere che mettano d'ac-cordo ospiti e padroni di casa. A tavo-la, dopotutto, si consumano riti e miti,ci si conosce e si mettono a nudo de-bolezze e virtù. Lo dicono anche i gio-vani creativi delle più importanti scuo-le di design di tutta Europa, i qualihanno concepito nove diverse tavole,alcune con coreografie di cristalli, por-cellane e torri di Babele in "biscuit"(porcellana grezza) color avorio, altrepiù concettuali, fatte di solidi ed es-senziali ripiani rive-stiti con tovagliescure che sono ci-tazioni di famosi ar-chitetti italiani. Esistono diversipezzi. Ci sono quel-li firmati, quelli inserie limitata, i pro-totipi di giovanissi-mi, domani forsenel gotha dei desi-gner che contano, e

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I Citt adini chiedono, l’Esperto rispondeDonato Bencivenga - Sindacalista - Collaboratore da Bellona

Mia moglie, classe1953, svolge l'atti-vità di libera pro-fessionista senzaCassa previdenzia-le ed è iscritta dal1996 alla GestioneSeparata INPS.

Quando potrebbe andare in pensio-ne e come questa verrebbe calcola-ta? T. N. CasertaGli iscritti alla Gestione separatavanno in pensione col calcolo contri-butivo. Da gennaio 2008 sono richie-sti almeno 5 anni di contribuzione e60 anni di età per le donne (65 pergli uomini). Le donne potrebbero an-dare in pensione prima dei 60 annise maturano una pensione almenopari all'assegno sociale, maggioratodel 20% (in pratica, 475 euro per il2008).

Ho un figlio di 44 anni che da quasi24 anni lavora all'estero, dopo i primi2 anni di attività a Napoli. E' un ap-prezzato chef di cucina italiana in al-berghi e ristoranti di alto livello. Fi-nora, è stato almeno in 6 Paesi di-versi ed anche, per 5 anni, su navida crociera italiane. Vorrei saperecome sarà calcolata la sua pensio-ne, quando sarà il momento. C. V.NapoliDipende dai Paesi in cui ha lavorato.Occorre conoscere se sono o menoconvenzionati tra di loro e con l'Italiain materia di sicurezza sociale. Incaso affermativo, come spero, potràcumulare un domani l'intero periodolavorativo ai fini del raggiungimentodel requisito per la pensione. A quelpunto, ogni singolo Stato poi liquide-rà la quota di propria competenzasulla base della contribuzione

ad esso versata. Ma suo figlio rice-verà un'unica pensione, complessi-va.

Ho 29 anni di età e svolgo lavorosubordinato per una grossa societàdi interesse nazionale da quasi 4 an-ni. Mi sono laureato nel 2001, nei ter-mini previsti dal piano di studi. Qualisono i vantaggi egli svantaggi nel riscattare la laurea? C. R. S. Maria C.V.Il riscatto della laurea è senz'altrovantaggioso se consente, all'interes-sato, di raggiungere, prima dei tempinormali, il traguardo della pensione.Nel sistema contributivo, che è quel-lo cui lei appartiene, è bene invecevalutare la spesa, raffrontando costied eventuali benefici. In linea gene-rale, esso è molto meno remunerati-vo che nel sistema retributivo. Dal 1°gennaio 2008 è possibile richiedere,per il riscatto, una rateazione in 120mesi, senza pagare interessi. Il mioconsiglio è di avanzare domanda al-l'INPS, conoscere l'importo da versa-re e poi fare qualche calcolo tra laspesa da affrontare e la possibilità diun pensionamento prima dei 65 anni.

Sono nato a novembre 1971. Subitodopo il diploma da geometra, ho fat-to il servizio militare dal 20/09/1992al 19/09/1993. Al rientro, mi sonoiscritto per qualche anno all'universi-tà, che ho poi abbandonato, ed hoiniziato a lavorare il 01/02/1996. Ilservizio militare mi è utile per acce-dere al sistema misto delle pensioni?A. T. CapuaLa risposta è positiva.

Nel 1981 sono stato assunto daun'azienda pubblica, che versa i con-

tributi previdenziali presso l'Inpdap.Quindi, alla data del 01/01/1995 nonavevo raggiunto i 18 anni di servizio.Nel contempo, però, ho riscattato epagato, sempre tramite la mia ammi-nistrazione, 42 mesi di lavoro effet-tuato presso l'Ente Poste e 12 pres-so un datore di lavoro privato. Conquale sistema andrò in pensione? Miverranno calcolati alla data del 31-12-1995 i famosi 18 anni, richiestiper il metodo retributivo? F. C. Aver-saPuò stare tranquillo. Con le opera-zioni che ha compiuto lei ha supera-to il limite richiesto dei 18 anni ed an-drà in pensione con il sistema di cal-colo retributivo. Assegni familiariConta il reddito di tutto il nucleo.

Quale lavoratore dipendente perce-pisco l'assegno al nucleo familiareper 5 persone (marito, moglie e tre fi-gli minori). Dal momento che sonosposato con una lavoratrice dipen-dente, che però lavora part-time, miconverrebbe far percepire a lei gliassegni, in considerazione del fattoche questi aumentano col decresce-re del reddito e che lei ha una retri-buzione sensibilmente inferiore allamia? C. A. BellonaPer l'assegno al nucleo familiareconta il reddito complessivo del nu-cleo familiare stesso. Quindi valgonoentrambi i redditi, il suo e quello disua moglie. Pertanto, l'importo dellaprestazione non cambierebbe.

Solo chi amagli altri imparaqualcosa per

se stesso(Gibran)

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Il malocchioD.ssa Antonella Aquaro - Psicologa - Collaboratrice da Pastorano

Secondo un'indagi-ne Eurisko il 19%dei nostri connazio-nali sostiene di cre-dere nel malocchioe agisce di conse-guenza per sottrar-si alla cattiva sorte.

Ma cos'è realmente il malocchio?Ernesto de Martino, antropologo, in"Sud e Magia", lo definisce come"un'influenza maligna che procededallo sguardo invidioso, (…) con va-rie sfumature che vanno dalla in-fluenza più o meno involontaria allafattura deliberatamente ordita conun cerimoniale definito e che può es-sere- ed è allora particolarmente te-mibile - fattura a morte". I sintomi:mal di testa, capogiri, spossatezza,stati depressivi, perdita di memoria esenso di possessione. Per esserecerti di essere stati colpiti dal maloc-chio in passato il rito prevedeva che

si versassero in un piatto ricolmo did'acqua gocce di olio: se l'olio sispandeva a cerchi si trattava di ma-locchio, in caso contrario si trattavadi un semplice mal di testa o altromalanno. L'operazione era ripetutatre volte accompagnate da formulesegrete, non divulgate per paurache venissero utilizzate a scopo dilucro. Al termine del rito, l'acqua eragettata in strada, cosicché la primapersona che vi passava sopra pren-deva su di sé il malocchio. Per evi-tare di essere colpiti dal malocchio èsufficiente però, ricorrere ad amule-ti e gesti scaramantici. L'amuleto piùusato è il corno, simbolo di potenzae di fertilità, preferibilmente in coral-lo rosso, perché la mentalità popola-re considerava il corallo una pietrapreziosa col potere di scacciare ma-locchi e proteggere le donne incinte.Il gesto scaramantico, più usato èquello di far le corna con le mani.

Henry Durville, ci dice che questogesto serve a proteggere il pollice,simbolo della personalità, ripiegan-dolo all'interno della mano, per met-terlo a riparo da ogni disavventura.Chi di noi non ha mai indossato unportafortuna o seguito un rito scara-mantico? La credenza nel maloc-chio è ancora oggi diffusa perché ,l'uomo immerso nella precarietà del-le cose materiali, difficilmente po-trebbe sopravvivere se non dispo-nesse di una forma protettiva comeil rito. Perché "come nel rito una determi-nata serie di eventi trova la sua riso-luzione, così una serie analoga dieventi che sta succedendo a un in-dividuo in un certo frangente dellasua esistenza trova la sua soluzio-ne" (Ernesto de Martino). Ma è oradi abbandonare queste credenze erendersi conto che siamo noi gli ar-tefici del nostro destino.

Facebook mania: pregi e difetti del social network più in vogaDr. Raffaele Sarno - Collaboratore da Sparanise

L'anno appena tra-scorso sarà ricor-dato anche per l'e-spansione in Italiadi un social networkche ha cambiato leabitudini internautedi molti utenti della

rete. Stiamo parlando di Facebook, ilportale che ha permesso a milioni diutenti di ritrovarsi on line e di condi-videre contenuti multimediali, pen-sieri ed opinioni. Facebook è statofondato il 4 febbraio 2004 dall'alloradiciannovenne Mark Zuckerberg,studente dell'Università di Harvard.L'idea iniziale era quella di raggrup-pare gli studenti iscritti alla sua uni-versità, creando una sorta di annua-rio, ma ben presto anche altri istitutiiniziarono ad utilizzare questo socialnetwork. Dal settembre 2006, l'utilizzo di Fa-cebook è aperto a chiunque abbiapiù di tredici anni compiuti. Dopo l'a-scesa negli Stati Uniti nel 2007, inItalia l'anno del boom è stato il 2008.Soprattutto nella seconda metà del-

l'anno, infatti, i contatti al sito da par-te di utenti italiani sono aumentati inmaniera esponenziale arrivando atoccare un incremento del 135% nelterzo trimestre (fonte ComScore).Inoltre, la Sony ha annunciato cheprodurrà un film interamente dedi-cato al social network creato dalgiovane Zuckerberg. Dopo il successo iniziale, c'è peròchi ha iniziato a storcere il naso. Facebook presenta alcune proble-matiche soprattutto per quel che ri-guarda la tutela dei dati personali. E'stato dimostrato più volte che esisteun serio pericolo di sottrazione deidati personali con l'utilizzo di deter-minate applicazioni. Altro problema, sempre legato allaprivacy, è che ogni qualvolta si ac-cede al sito vengono registrati l'indi-rizzo ip e le informazioni del brows-er utilizzato; questo permette a Fa-cebook di trasmettere informazioni,ad esempio sui propri gusti perso-nali, ai motori di ricerca in modo dafare pubblicità per i prodotti chesponsorizzano il sito.

Problematiche a parte, va ricono-sciuto il grande successo che Face-book sta avendo anche nella nostraprovincia. Sul sito sono presenti numerosigruppi di tanti paesi del casertano.Solo per citarne alcuni ricordiamoquelli dedicati a Vitulazio, Sparani-se, Pignataro Maggiore e Capua. E non è finita qui: il 26 dicembrescorso nei locali dell'ex Johnsy Clubdi Pignataro Maggiore si è tenuta lamanifestazione

I love Facebook mini p arty alto casert ano

una festa che ha fatto registrare unapartecipazione massiccia da partedegli utenti di Facebook provenientida tutti i comuni dell'alto casertano.Una serata ben organizzata e conun intento nobile: l'incasso della se-rata è stato infatti devoluto all'Asso-ciazione Italiana Ricerca sul Cancro.Un esempio di come, se gestite dapersone di buon senso, le funziona-lità di Facebook possano diventarestrumento di solidarietà e di utilitàsociale.

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Giovanni Paisiello: il maestro di corte della reggia di Casert aM° Cecilia D'Iorio - musicist a - collaboratrice da Giano Vetusto

Giovanni Paisiello fuuno dei più importantie influenti compositoriitaliani del XVIII seco-lo. Studiò a Napoli alConservatorio di San-t'Onofrio a Capuanacon Francesco Du-rante. Si trasferì a

Napoli per qualche anno dove produsseuna serie di opere altamente di succes-so, una delle quali, L'idolo Cinese, cheprovocò grande scalpore presso il pub-

blico napoletano. Rice-vette e accettò l'invitodella zarina Caterina IIdi Russia di ricoprirenella neonata San Pie-troburgo la carica diMaestro di Cappella,mettendo in scena "LaNitteti" e "La Serva Pa-

drona",su libretto già musicato da Pergo-lesi. Paisiello abbandonò la Russia e simise al servizio di Ferdinando IV che lonominò Maestro di Camera e di Cappel-

la del Teatrino di Corte della Reggia diCaserta. Qui compose per il Sovrano ilsuo capolavoro "La Njna pazza per amo-re", rappresentato per la prima volta du-rante una festareale data a SanLeucio. Rimaseper diverso tem-po alla Reggia diCaserta doverappresentò di-verse sue opere. Nel 1787 gli fu commis-sionato l'Inno delle Due Sicilie. "L'Innodel Re" di Paisiello fu ritrovato in un fon-do di spartiti appartenuti alla famiglia delPrincipe Folco Ruffo di Palazzolo, che fuAmbasciatore delle Due Sicilie a Torinoed in Svizzera.Si riporta il testo:

Iddio conservi il Reper lunga e lunga etàcome nel cor ci stà

viva Ferdinando il Re!

Iddio lo serbi al dupliceTrono dei Padri suoiIddio lo serbi a noi!

viva Ferdinando il Re!La partitura prevede l'esecuzione condue parti di canto: soprano e basso,mentre gli strumenti utilizzati sono: flauti,clarinetti in do, oboi, corni in fa, trombe indo, fagotto e serpentone. Il Teatrino diCorte della Reggia di Caserta, che vedePaisiello come "protagonista", fu inaugu-rato nel 1769 ed è l'unica parte del Pa-lazzo Reale portata a termine sotto la di-rezione di Luigi Vanvitelli. Il Teatrino ri-produce in dimensioni minori il TeatroSan Carlo di Napoli. È posto al centro dellato occidentale del Palazzo e ha unapianta a ferro di cavallo, misura dodicimetri in lunghezza e altrettanti in lar-ghezza, ha cinque ordini di palchi inter-rotti dal palco Reale che sovrasta l'in-gresso centrale. Tutt'oggi sono vari gliappuntamenti musicali che si svolgono alTeatrino di Corte, e alcuni dei quali han-no essenzialmente come sfondo il temadella musica di Paisiello.

Il callo è una parte di cu-te ispessita (ipercherato-sica), localizzata, manon ben delimitata cheinsorge in risposta aduno stimolo pressorio ditipo cronico. Qualsiasiforza di sfregamento ri-petitivo può indurre la

sua formazione. Basta guardare ad esempiole mani di un contadino, di un barcaiolo etc pervedere come vi siano callosità simmetriche incorrispondenza delle mani. Altri calli tipici sono quelli sotto la pianta del pie-de quando le scarpe non calzano adeguata-mente. In alcuni casi i calli rappresentano unaspetto professionale. I suonatori di chitarra opianoforte hanno spesso dei calli sui polpa-strelli. Il clavo, detto anche tiloma o meglio co-nosciuto come "occhio di pernice" è inveceuna piccola papula ispessita a margini netticon un nucleo centrale. Tipicamente i clavi si sviluppano in risposta al-la pressione esercitata da scarpe poco adatteo ad anomalie anatomiche, così la localizza-zione più frequente è la superficie dorso-late-rale del quarto e quinto dito del piede. In ge-nere il nucleo centrale corrisponde alla promi-nenza ossea sottostante ove la pressione èpiù marcata. I clavi sono più comuni nelle donne poiché es-se tendono ad indossare scarpe più inadatte,spesso rispecchiano uno sperone osseo sot-

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Callo, clavo o verruca?Dr. Fiorenzo Di Girolamo - Dermatologo - Collaboratore da CalviRisorta

tostante che può essere evidenziato da unesame radiologico e si associano frequente-mente all'alluce valgo. L'aspetto fondamentaleper distinguere un clavo da un callo è il nucleocentrale che è abitualmente dolente alla pres-sione e può essere arrossato. Il problema cli-nico principale è distinguere una verruca plan-tare, che è una lesione infettiva contagiosa, daun callo o da un clavo. Tipicamente vi è formazione di callosità attor-no a una verruca plantare, rendendo il proble-ma più complesso. È utile da parte del medicorimuovere lo strato corneo spesso, e cercare ilnucleo centrale del clavo o il lieve sanguina-mento puntiforme che suggerisce una verru-ca. Se non si trova nulla di questo la risposta èabitualmente un callo. Fortunatamente tutte leterapie usate per il trattamento delle verruchepossono essere impiegate per le altre lesioniipercheratosiche. Queste includono la riduzio-ne meccanica, che può essere eseguita conuno strumento tagliente, oppure limando conuna pietra pomice o con una carta vetrata econ dischetti o soluzioni a base di acido salici-lico. Altro approccio è la crioterapia, cioè il conge-lamento tramite azoto liquido della lesione conconseguente distruzione. Approcci operatorisono lasciati per lo più ai chirurghi ortopedici.Essi possono verificare in modo più accuratose un difetto osseo sottostante richieda corre-zione, oltre ad essere più abili nell'operare zo-ne che guariscono con difficoltà.

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OLTRE L'ARCOBALENOLe recensioni di Fabiana Salerno - Collaboratrice da Bellona

Per giungere dal Ma-go, Dorothy ha seguitoil sentiero dorato comele era stato detto. Du-rante il tragitto, ha in-contrato un uomo di

paglia che desiderava un cervello;parlava e arguiva più di chiunque al-tro ne fosse in possesso. Il cervello èuna merce talmente comune che tut-ti possono averlo, ma pochi ne fannobuon uso. Ha poi incontrato un bo-scaiolo di latta che voleva un cuore;piangeva rischiando di arrugginirsi,era sensibile e altruista. I benefattorinon hanno cuori più grandi del suo. Ha infine incontrato un leone; dicevadi aver bisogno del Coraggio. Era

vittima di unacredenza sba-gliata, erronea-mente convintodi essere uncodardo soloperché evitavapericoli; sem-p l i c e m e n t econfondeva ilcoraggio con lasaggezza. Unviolento torna-do ha condotto Dorothy nell'incante-vole regno di Oz, ma con la magiadelle sue scarpette rosse riesce fi-nalmente a tornare nel Kansas dallaadorata zia Emma. Nel lontano

1939, mentre si respiravaun'aria bellicosa, Victor Fle-ming girava il suo "fantasymusical" tratto dai libri diFrank Baum, destinato ad unperpetuo successo. La traspo-sizione del reale in bianco enero e dell'immaginario a co-lori si amalgama bene ai varieffetti speciali utilizzati, di rilie-vo per l'epoca così come l'o-dierno digitale. Una favola persognare, e per capire che "Se

deciderò ancora di andare in cercadella felicità, non dovrò cercarla oltrei confini del mio giardino; perché senon la trovo là, non la troverò mai danessun'altra parte".

La storia del SudokuMarco Gigliofiorito - Collaboratore da Castrocielo (FR)

"Per far passare il tempola mente umana adoramettersi nei pasticci"; aqueste parole, espressedal noto ludolinguista Ste-fano Bartezzagli, non sipuò di certo non dar ra-

gione. Nel nostro tempo libero siamosempre più avvezzi a proporci e a volerrisolvere rompicapi, giochi enigmistici odi logica. Uno di questi, che negli ultimitre o quattro anni ha avuto un enormesuccesso, è un gioco proveniente dal SolLevante: si chiama "suuji wa dokushin nikaragu, che vuol dire "i numeri devonoessere singoli", ma è molto più cono-sciuto con il nome di Sudoku (su = nu-mero; doku = singolo). Il gioco, di cui si-curamente tutti ne avranno sentito parla-re, si attiene a poche e semplici regole;questo si presente in una griglia di 9×9quadratini, dove in ogni riga, colonna esottogriglia vanno inseriti i numeri da 1 a9 e nella quale non vi possono essere ri-petizioni. Conoscendo queste poche re-

gole è possibile iniziare a dilettarsi, par-tendo preferibilmente dal livello per prin-cipianti, per poi divertirsi o, per meglio di-re, impazzire con i livelli più alti fino adarrivare al massimo livello, chiamato dia-bolico. Il Sudoku ha antenati illustri, risa-lenti a diversi secoli fa. Un gioco moltosimile fu ideato dallo svizzero Eulero nel1783, chiamato allora quadrato magico,dove però ancora non erano presenti lesottogriglie. Un antenato ancora più re-moto, ritrovato negli scavi di Pompei, è ilquadrato magico linguistico, nel qualeperò venivano inserite lettere al postodei numeri che infine formavano palin-dromi. Altro antenato della stessa epocacirca sono i quadrati latini; in questo gio-co dovevano essere inseriti nei riquadrisimboli al posto di numeri, che però, co-me nel Sudoku, in ogni riga e colonnapotevano comparire una sola volta. Tor-nando al presente, o almeno a poche de-cine di anni fa, ritroviamo le prime traccedi questo gioco in America. Alla fine de-gli anni settanta un architetto in pensio-

ne, Howard Garns, propose questo gio-co, chiamato da lui stesso "Number Pla-ce", ad una rivista enigmistica di NewYork. Pochi anni dopo fu la Nikoli, com-pagnia giapponese a perfezionare e bre-vettare il gioco, il quale però si diffusesolo in Giappone. Alcuni anni dopo, pre-cisamente nel 1997, in una libreria dellostesso paese entrò un magistrato neo-zelandese, Wayne Gould. L'allora cin-quantanovenne notò un libricino pieno dinumeri e, intuendo che si trattasse digiochi di logica, di cui ne era appassio-nato, lo comprò e ne scoprì il tesoro con-tenuto. Tornato a casa, mise a punto sulsuo computer un programma capace dielaborare griglie per il Sudoku. Dopo bensei anni di lavoro, riuscì nel suo intento edecise di proporre il gioco al periodico in-glese "Times". Dopo la pubblicazione enei giorni successivi, altre riviste decise-ro di inserire sulle proprie pagine lo stes-so gioco, il quale ebbe una sempre piùampia diffusione, fino a raggiungere lafama e la notorietà di oggi.

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Pensioni e contributi: Il riscatto della laureaGiovanni Bovenzi - Sindacalista - Collaboratore da Pignataro Maggiore

Il riscatto della lau-rea è un versamen-to, con onere a pro-prio carico, per lacopertura contribu-tiva ai fini pensioni-stici del periodo distudi inerenti al cor-

so legale di laurea, per il quale nonesiste un obbligo assicurativo. Conla legge 247/07 nota come ''la leggesul welfare'', il riscatto della laureaviene semplificato, reso più conve-niente e meno oneroso, soprattuttoper i giovani laureati senza contrattodi lavoro, infatti, precedentementeper chiedere il riscatto bisognava at-tendere l'ingresso nel mondo del la-voro e pagare in massimi 5 anni econ interessi un onere contributivocommisurato al proprio reddito, dal2008, il giovane laureato che inten-de riscattare il periodo di laurea nondeve essere obbligatoriamente inpossesso di un contratto di lavoro, ese non ha disponibilità economicapuò far chiedere il riscatto dai suoi

genitori, pagando un contributo fissoper ogni anno riscattato, calcolatoapplicando l'aliquota del 33% al mi-nimo contributivo dei lavoratori auto-nomi che è pari � 13.819,00 in prati-ca pagando � 4560 per ogni annooggetto di riscatto ed avendo la pos-sibilità di versare tale onere contri-butivo in 10 anni e senza interessi.Detto contributo è fiscalmente dedu-cibile dal dichiarante nella misura in-tera, oppure nella misura del 19%,dai familiari dai quali risulti fiscal-mente a carico. Oltre agli anni acca-demici effettivi del corso di laurea,esclusi gli anni fuori corso, si posso-no riscattare anche i periodi di studioprevisti per ottenere diplomi di spe-cializzazione e dottorati di ricerca. Icontributi vanno versati all'Inps che liaccantona e poi su richiesta dell'in-teressato li trasferirà all'ente previ-denziale al quale il lavoratore saràsuccessivamente iscritto. Natural-mente il sistema di calcolo appenadescritto è applicabile al giovanelaureato senza occupazione. Per i

soggetti già entrati nel circuito del la-voro, cambierà il calcolo dell'importoannuo del riscatto, in quanto per ilaureati successivamente al01.01.96 l'importo annuo del riscattosarà calcolato applicando l'aliquotadel 33% alla retribuzione lorda per-cepita, se la laurea è precedente al01.01.96 il calcolo è quantificato inbase a particolari tabelle che tengo-no conto dell'età, sesso, retribuzionee durata dei periodi da riscattare.

Addio agli sciup afemmineD.ssa Anna Cervino - Scienze del benessere - Collaboratrice da Caserta

Addio sciupafemmi-ne dagli addominaliscolpiti e l'aria pocoaffidabile, impegna-ti a far strage dicuori. Secondo imaschi del 2008sono più importanti

onore, fiducia in se stessi e rispettodegli altri, piuttosto che fascino esuccesso col gentil sesso. Lo rivelaun'indagine condotta dai ricercatoridell'Indiana University (Usa) su unesercito di uomini di otto Paesi delmondo, Italia compresa. Una ricercache in poche pagine sfata gli stereo-tipi della virilità. Lo studio è statocondotto su 27 mila italiani, tede-schi, americani, britannici, spagnoli,brasiliani, messicani e francesi. Esembra testimoniare una sorte di ri-voluzione per il cosiddetto sessoforte: in barba alle classifiche sugliaddominali più hot che impazzanosulla stampa, il vero uomo non è il

macho affamato di sesso, ma unbravo ragazzo affidabile e rispettato,attento a famiglia e coppia. Senza troppe differenze fra età e na-zionalità, infatti, gli intervistati hannodetto che stare bene in salute, gode-re di una vita familiare serena e di unbuon rapporto con la propria compa-gna è più importante, per la propriaqualità di vita, rispetto ai beni mate-riali o all'aspetto puramente sessua-le. Insomma, secondo i maschi moder-ni essere giudicati uomini d'onore èuna componenteessenziale per lavirilità. Mentre l'im-portanza data alsuccesso con ilgentil sesso, piùcontenuta, noncambia se si han-no problemi nell'in-timità. Come dire: ilsesso non è tutto. Tel. 0823 965 336

Una indimenticabilemamma

Il 2 gennaio 2009 all’età di 63 an-ni, Luisa Felice ha lasciato questa

vita. Fu mammaa m o r e v o l e ,sempre piena dientusiasmo epremure verso isuoi cari. Il suosorriso, la suasemplicità lasua voglia discoprire in tuttoil creato la bel-

lezza di Dio hanno impresso nel-l’animo delle persone che la cob-bero un segno incancellabile e in-distruttibile. Le sofferenze nellasua vita sono state tante ma lavoglia di vivere è stata tantissima.Nel dolore più profondo ha lascia-to: Angela, Maria, Massimo, Mo-rena ed i fratelli: Giovanni e Pep-pino. Dopo una lunga e triste so-litudine si è riunita con il suo caromarito Cantatore Cosimo. A teAngela vanno le nostre preghierementre ai tuoi cari il conforto piùaffettuoso da parte della Redazione di Dea Notizie.

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Un giovane sparanisa-no in odore di santità.Un giovane coadiutoresalesiano laico, mortoin circostanze tragichenello svolgere la suamissione di educatore.E' Mario Di Gio-

vanni, sparanisano, morto 25 annifa a Fossano (Cn) nel Centro diFormazione Professionale salesia-no. Di Mario è stato appena pubbli-cato un libro intitolato "L'altra metàdi Don Bosco". Un libro, curato daEzio Lignola, che presenta una bel-la prefazione del cardinale TarcisioBortone, Segretario di Stato dellaSanta Sede e i contributi di Gian-paolo Del Santo e don RomanoZucchi, direttori dell'Istituto MariaAusiliatrice di Fossano. Aveva 42anni Mario quando fu colpito al cuo-re e lui perdonò l'autore di quel gesto.Scrive il Cardinale Bortone nella prefa-zione al libro:" A 25 anni dalla dolorosascomparsa di Mario, per mezzo del suosacrificio, si staglia un progetto di santità

di vita: in quel "io vi perdono", detto almomento supremo del sacrificio, MarioDi Giovanni ci ha trasmesso una delleespressioni più alte della fede cristiana".Mario Di Giovanni, nel febbraio 1983,era "consigliere" al Centro di FormazioneProfessionale di Fossano. Per Don Bo-

sco "il Consigliere"aveva una funzio-ne educativa fon-damentale, soprat-tutto volta al recu-pero e alla forma-zione morale e civi-le dei giovani. Con-sigliere, infatti, eraun educatore che"doveva sorveglia-re indefessamente,sia nell'oratorio chefuori, i giovani a luisoggetti, procuran-

do di tener relazione coi rispettivi loro ge-nitori, onde ragguagliarli delle loro fre-quenze, o mancanze , ed informarsi diloro condotta. Li avrebbero dovuti cor-reggere amorevolmente dei loro difetti,

istillando nei loro cuori, con la voce e conl'esempio, l'amore alla pietà e la fuga dalvizio". E Mario faceva proprio così. Scri-ve Lignola nel libro: "Lungo tutta la miastrada non saprei trovare altro uomo dicosì energico carattere, garante dell'e-ducazione e dell'insegnamento". Marioera nato a Sparanise il 25 febbraio 1941ed entrò nella famiglia di don Bosco, aSan Mauro Torinese, a soli 14 anni, perconsacrarsi definitivamente a lui a Peve-ragno il 30 luglio 1966. In qualità di capodi laboratorio meccanico passerà attra-verso gli istituti salesiani di S. BenignoCanadese, Brà e Fossano. Qui la svolta.Alla guida dell'Istituto Professionale pri-ma e del centro di formazione Professio-nale poi. dedicherà ben 5 anni. Fino allacertificazione ISO 9001 per la formazio-ne e l'aggiornamento professionale ac-creditata dalla Regione Piemonte. Dal 30gennaio 1998 l'intera struttura è dedica-ta alla sua memoria e all'entrata dei la-boratori c'è un busto bronzeo che lo raf-figura. Sopra una semplice dedica:"Ma-rio Di Giovanni. Salesiano. Una vita aDio per i giovani".

Sparanise

"L'altra metà di don Bosco" .

Pubblicato un libro su Mario Di Giovanni , il giovane martire salesiano Prof. Paolo Mesolella - Giornalista - Collaboratore da Calvi Risorta

I cervelloni più longevi grazie a un gene Marika Aiezza - Collaboratrice da Vitulazio

I supercervelloni sonospesso anche longevie, solo a titolo d'esem-pio, si pensi a RenatoDulbecco, classe 1914e Nobel per la Medicina1975, Rita Levi Montal-cini, nata nel 1909 e

Nobel nel 1986. Merito di un gene lega-to ad alto quoziente intellettivo che sem-bra anche favorire la longevità. Lo rivelauno studio italiano pubblicato sugli An-nals of Human Genetics da GiuseppePassarono, docente universitario. Il geneè SSADH e ce ne sono due versioni:quella meno "intelligente", legata a QIpiù bassi, sembra legata anche a minorelongevità. I ricercatori italiani hanno esa-minato il 'curriculum' genetico di 514 per-sone del Sud Italia con età compresa tra18 e 107 anni; e sottoposto quelli tra 65-

85 anni a test per valutarne le funzionicognitive. Il gene SSADH produce unenzima importante per la funzionalità delcervello e per tenerlo 'pulitò da compostitossici: l'enzima Deidrogenasi SuccinicaSemialdeide. Le due versioni del genesono SSADH-T e SSADH-C, che produ-cono due enzimi di pochissimo diversitra loro. Ma la differenza è sostanziale:l'enzima SSADH-T ha un'efficienza pariall'82,5% di quella di SSADH-C, chequindi funziona meglio. Non a caso in unprecedente studio ci si era accorti che lepersone con due copie di SSADH-T (laforma meno efficiente) nel proprio Dnahanno un quoziente intellettivo ridotto. Gli italiani hanno confermato questo da-to con i test cognitivi sui soggetti di 65-85anni di età. Poi hanno visto che nei longevi è predo-minante la forma enzimatica 'intelligentè,SSADH-C. Infatti chi ha nel Dna due co-pie dell'enzima 'meno intelligente,SSADH-T, difficilmente supera gli 85compleanni; ma chi ha in dote almenouna copia dell'altro enzima, SSADH-C,può arrivare anche a 100 anni di vita. In-telligenza e longevità sono due condizio-ni legate a tantissimi fattori e un solo ge-

ne non basta a fare la differenza. Di cer-to, però, essere più intelligenti potrebbeaiutare a vivere di più e meglio.

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Scopert a in Arizona"sala da ballo" dei dinosauri

Al confine con l'Arizona, negli StatiUniti, i geologi dell'Università delloUtah hanno scoperto un sito in cui l'in-credibile concentrazione di improntedei mastodonti li ha portati a conside-rarlo come la 'sala da ballo' dei dino-sauri. Le impronte, concentrate in po-che decine di metri nell'ambito di un'a-rea molto più vasta, farebbe pensare aun luogo di ritrovo degli animali prei-storici. Per questo motivo, il sito, di cir-ca 15 metri quadrati, è stato ribattez-zato dagli stessi scienziati 'discotecadei dinosauri'. Le tracce ritrovate risa-lirebbero a 190 milioni di anni fa e ap-parterrebbero a quattro differenti spe-cie di dinosauri, di diversa età e di-mensioni. Non è la prima scoperta ditracce di dinosauro nel deserto dell'A-rizona, ma è la prima volta che i geo-logi si imbattono in una tale concen-trazione di impronte.

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Scarsa sicurezza informatica nel 2008Dr. Gianfranco Falco - Ingegnere informatico - Collaboratore da Bellona

Il 2008 è stato un annoterribile dal punto di vi-sta della sicurezza in-formatica, ma il Webha anche vissuto unastagione intensa gra-zie al consolidamento

delle reti sociali, non più fenomenodi nicchia, e alla telefonia cellulari,con i nuovi Smartphone sempre più"Internet-Friendly". Ecco una brevepanoramica.

SICUREZZA A RISCHIOQuesti 12 mesi trascorsi hanno fattoregistrare una nuova e invasiva ge-nerazione di attacchi a pc, ideatispesso da vere e proprie associazio-ni criminali. Gli esperti puntano il dito contro le"botnet", ovvero le reti di pc "schiavi"i cui proprietari sono ignari del fattoche svolgono in silenzio vere e pro-prie attività illegali. Negli ultimi mesi,spiega Paul Wood, senior analystdei MessageLabs, è diventato anco-ra più difficile individuare ed eradica-re i pc di una botnet, che a volte so-no anche più di un milione, perchè ilcodice maligno si è infiltrato nelleprofondità dei calcolatori. Chi con-trolla le botnet, aggiunge Pat Peter-son di Cisco System, ha poi impara-to velocemente a riformulare obietti-vi e compiti dei pc della rete, in basealle esigenze. Ma c'è anche un'altraminaccia in agguato. Secondo il Fi-nancial Times, gli esperti temono inuovi attacchi verso i siti web di isti-tuzioni pubbliche, con account di po-sta elettronica legittimi utilizzati perinviare software dannosi: il "roguesoftware".

RETI SOCIALIil 2008 è stato anche l'anno del con-solidamento dei social network, non

più solo fenomeno per teen-agers edi nicchia. Facebook, caso emblematico, ha vi-sto più che raddoppiare i suoi utenti,passati dai 60 milioni del 2007 aglioltre 140 milioni di quest'anno (quel-li Italiani sono più di un milione).Senza contare l'influenza che il web2.0 ha assunto nella sfera politica,dimostrata dalla fortunata campagnaelettorale del neo presidente elettostatunitense Barack Obama che at-traverso il suoMy.BarackObama.com ha riunito mi-gliaia di volontari e di contribuentiper la propaganda elettorale.

INTERNET SUL CELLULARESmartphone sempre più "intelligen-ti", e, grazie anche al "tou -chscreen", con più spazio per la na-vigazione sulloschermo. Secon-do Mercury News,inoltre, l'avvento dipiattaforme e ser-vizi online come"App.store" ha no-tevolmente sem-plificato la ricercae l'installazionedelle applicazionisui telefonini. App.store ha resotutto facile con ilrisultato che gliutenti hanno sca-ricato milioni diapplicazioni e l'i-Phone è diventatouna specie di Pcin miniatura. L'e-sempio Apple èstato seguito damolti, ma in parti-colare da Google

che ha lanciato una piattaforma diapplicazioni per i suoi nuovi telefoniAndroid, che arriveranno in forze nel2009.

GUERRA DEI BROWSERGoogle ha anche lanciato un suobrowser, primo caso nella storia deimotori di ricerca, aprendo con "Chro-me" un nuovo capitolo nella "guerradei Browser", che quest'anno avevagià visto il debutto della terza versio-ne di Mozilla Firefox e l'arrivo dellanuova versione di Safari per Windos.Internet Explorer ha invece subitouna nuova, intensa stagione di attac-chi e a ridosso delle feste Microsoftha dovuto rilasciare anche una"patch" per una delle più pericolosevulnerabilità mai riscontrate nel pro-gramma.

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delinquenza, non avremmo vissuto invano.

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Impazza il ritorno ai colori accesi su p areti e piastrelle D.ssa Vincenzina Del Prete - Architetto - Collaboratrice da Aversa

Pittura o scultura ?D.ssa Graziella Rispoli - Conservazione dei Beni Culturali - Collaboratrice da Capua

Era in atto la disputadelle arti e ogni artistacercava soluzioni e ar-gomenti giusti per di-fendere la propria ca-tegoria. Era più impor-tante la pittura o lascultura? Michelange-

lo puntava sulla scultura spiegandoche scolpire un blocco di marmo erafaticoso, si sudava, per ore si lavora-va con lo scalpello e con il martello eci si riempiva di polvere. Con un tonomalizioso disse "I pittori lavorano co-modamente seduti, vestiti elegante-mente, senza sporcarsi, ascoltanomusica mentre dipingono e chiac-chierano con le persone presenti".Leonardo si difese rispondendo chedipingere è più difficile che scolpire.Per rendere una buona scultura ba-stava abilità manuale ma per dipin-gere si doveva puntare sull'intelletto

in modo da ottenere effetti miracolo-si. Michelangelo ribadì che anche loscultore impiegava l'intelletto e,mentre il pittore evidenziava solo l'il-lusione della tridimensionalità, loscultore poteva realmente rendereun oggetto a tre dimensioni. Il primocritico d' arte, Giorgio Vasari, parlavadell'importanza del disegno comebase per tutte le arti ma privilegiavala pittura poichè si avvicinava allapoesia definendola "poesia muta",mentre Benedetto Varchi ribadivache "l'arte guida" era la scultura e ilbello si ritrovava nella realizzazionedella forma. Per sciogliere quest'e-nigma fu importante il funerale di Mi-chelangelo Buonarroti. Nel 1564,Cosimo dei Medici ordinò di far cele-brare i funerali dell'artista nella catte-drale di San Lorenzo, a Firenze.L'organizzazione fu affidata a Bene-detto Varchi. Il catafalco, su disegno

di Giorgio Vasari, fu sormontato dal-l'allegoria della Fama e circondatodai due fiumi, l'Arno e il Tevere. Ac-canto alla struttura furono poste sta-tue raffiguranti le qualità morali comeil talento, lo zelo, la pigrizia e le artiquali la poesia, la pittura e la scultu-ra. Furono posti anche diversi quadriper rievocare i momenti salienti dellavita dell'artista. Subito sorse il problema. Cosa porrea destra del catafalco? (La destrarappresentava la parte nobile dellecose) Vasari voleva porre la pittura adestra e la scultura a sinistra mamolti criticarono la sua scelta e fudeciso di mettere la scultura al cen-tro per riservare il posto d'onore allapittura, in contrasto con le idee diMichelangelo! Fortunatamente questa è un'idea su-perata e oggi si riconosce parità emerito a tutte le arti.

Arrivederci mono-cromie: nel mondodelle ceramichel'ultima tendenza èlegata a un trendallegro, che mixasapientemente for-mati, inserti, fanta-

sie (righe, pois, rilievi) a creare unostile sempre unico e di grande im-patto. Da semplice rivestimento perle pareti a vero e proprio elementod'arredo, prezioso. Cambiano le ten-denze nel mondo delle ceramiche ei nuovi trend le vogliono sempre piùdi design, allegre e colorate. Secon-do nuovi imperativi che mischianosapientemente formati, inserti e fan-tasie (righe, pois, rilievi), a creare

uno stile sempreunico. Evocativa,mimetica, naturale,texturizzata, dotatadi classe ed elegan-za, le nuove pia-strelle si "divertono"a giocare con formee grandezze fino a

un tempo impensa-bili. Accanto alle di-mensioni evergreen,nascono nuove emolteplici interpreta-zioni, rese possibilidall'abbinamento dipiù formati differenti:quelli oversize si ac-costano a infiniti sottomultipli per

progetti di posa, a parete e a pavi-mento, sempre più creativi. Anchenel colore si assiste a una decisa vi-rata: dalla tendenza monocromatica,

ci si direziona ancheverso l'accostamen-to di più stili, nuancee decori dalla note-vole forza espressi-va. Pois, bolli, sottilipuntinature, morbidirilievi, sporgenzeoptical e superfici

mosse invitano la vista a un'espe-rienza sensoriale tutta giocata sucombinazioni inaspettate di luce enuove profondità. Ecco che la paretesi trasforma, così, in un luogo doveesprimere il "bello".

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Ambulanza 118Anziani 800.911.315 contro le truffeAuto clonate 800 400 406.Avis - Bellona 339 7386 235Carabinieri 112Carabinieri Vitulazio 0823 967 048Carabinieri Capua 0823 961 010Carabinieri Allievi BN 0824 311 452Carabinieri Pignataro 0823 871 010Centro antiveleni Na 081 545 3333Centro Ustioni Roma 06 59 041Corpo forestale 1515Droga ed alcool - 800 178 796Droga Recupero - 081 553 4272Guardia Forestale 0823 279 099Guardia medicaPignataro 0823 654 586Ospedale Santobono Napoli 081 747 5563Polizia di Stato 113Prefettura CE 0823 429 111Protezione Civile Bellona telefax 0823 965 263 - 338 143 3675Rangers d'Italia - 333 103 4804Reg. Campania 081 796 1111Rifiuti ingombranti (Bellona) 800 519 787Sangue 339.738 6235 - 339.774 2894SOS aereo Napoli 081 780 4296Telefono azzurro 081 599 0590Usura - racket 800.999.000Vigili del Fuoco 115 - 0823 466 666Violenza donne 1522

pedali: (P .S.=Pronto Soccorso)Arienzo P.S.- 0823 803 111Aversa P.S.- 081 500 1111Capua - 0823.996 222Caserta - Militare - 0823 469 588Caserta P.S.- Civile - 0823 231 111CUP 800 911 818 Castelmorrone - 0823 391 111Marcianise P.S.- 0823 518 1111NA - Cardarelli P.S. - 081 7471111CUP - 800 019 774S. Maria C.V. P.S.- 0823 891 111Prenotaz.: 0823 795 250Sessa P.S. -0823 934 111 Venafro - 0865 903 974

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Pignat aro MaggioreFusco - Masiello, 38 - 0823 871 167Rega - R. Elena, 63 - 0823 871 025Vitulazio : Cioppa Via Ruggiero, 13 - 0823 990 038

Capua Farmacie turno festivo e prefestivo

17.01.09 - Costanzo 18.01.09 - Russo 24.01.09 - Vecchione 25.01.09 - Apostolico

Pignat aro Maggiore Turno festivo e fuori orarioLa Farmacia aperta la domenica, di segui-to indicata, coprirà il fuori orario la settima-na successiva.Domenica 18 gennaio 2009 FuscoDomenica 25 gennaio 2009 Rega

S. Maria C.V. - FarmacieAntonone via Lavoro, 1410823 812 260Beneduce via G. Paolo I, 18 - 0823 843 701Bovenzi via Mazzocchi, 48 - 0823 846 520Tafuri via Avezzana, 0823 846 803Iodice viale Kennedy, 58 - 0823 589 137Merolla via A. Moro, 43 - 0823 841 758Salsano S. Francesco - 0823 798 583Simonelli via Anfiteatro, 78 - 0823 845 383

S. Maria C.V. Farmacie T urno notturne16.01.09 - Iodice 17.01.09 - Simonelli 18.01.09 - Merolla 19.01.09 - Beneduce 20.01.09 - Tafuri 21.01.09 - Iodice 22.01.09 - Merolla 23.01.09 - Simonelli 24.01.09 - Salsano25.01.09 - Bovenzi 26.01.09 - Antonone 27.01.09 - Salsano28.01.09 - Beneduce 29.01.09 - Bovenzi

Avis - Calendario 2009La Sezione di Bellona comprende i gruppidi: Camigliano, (Ref. Vendemia Antonio340 309 6194) - - Formicola, (Ref. Di Gae-tano Nataly 340 067 6479) Liberi, (Ref.Diana Annamaria 338 294 9647)

BellonaGennaio 17-18 - Febbraio 14-15Marzo 14-15 - Aprile 4-5Maggio 16-17 - Giugno 13-14Luglio 11-12 - Agosto 1-2Settembre 5-6 - Ottobre 10-11Novembre 14-15 - Dicembre 12-13

CamiglianoMarzo 8 - Giugno 21 - Settembre 27

FormicolaFebbraio 8 - Giugno 7 - Ottobre 4

LiberiMaggio 24 - Novembre 29

Orario dei treni sulle tratte:Triflisco - Napoli

05:04 triflisco 05:57 na c.le06:02 triflisco 07:00 na c.le07:17 triflisco 08:20 na c.le09:12 triflisco 10:08 na c.le12:12 triflisco 13:16 na c.le13:45 triflisco 14:47 na c.le14:27 triflisco 15:25 na c.le

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Apertura sportello informazioni: martedì e giovedì 15.00 - 18.00Chiusura: Lunedì e festività civili e religio-se (S. Patrono 5 febbraio)

Indirizzo:Via Roma 68 - 81043 Capua (CE)Tel.: 0823 620035 - 0823 620076Fax: 0823 620035E-Mail:museocamp [email protected] a.itSito web: www.provincia.casert a.it/museocamp ano

Tariffe: Biglietto intero: 4,13 �.Biglietto ridotto: 2,07 �.

Riduzioni e Convenzioni:50% per soci Touring Club Italiano e grup-pi di almeno 10 paganti30% per tessera Campania Artecard (�.2,90)

Gratuito: Cittadini di età inferiore ai 18 anni e supe-riore ai 60 anni, soci I.C.O.M e scolare-sche. La prima domenica del mese per icittadini residenti in provincia di Caserta.

15:33 triflisco 16:27 na c.le17:34 triflisco 18:31 na c.le19:07 triflisco 20:03 na c.le19:56 triflisco 21:17 na c.le

Napoli T riflisco06:20 na c.le 07:27 triflisco 07:43 na c.le 08:41 triflisco10:56 na c.le11:52 triflisco12:28 na c.le 13:24 triflisco13:48 na c.le 14:48 triflisco15:14 na c.le 16:09 triflisco15:49 na c.le 16:42 triflisco17:06 na c.le 18:02 triflisco19:11 na c.le 20:06 triflisco

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