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Anno VI Nr. 121

07.12.2012

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DEA NotizieSede legale e Redazione

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Anno VI Nr. 121

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Alla Redazione di Dea notizie.Ancora una volta mi sono trovata indifficoltà e, ancora una volta, mi sonorivolta all'Associazione Dea Sport On-lus per la risoluzione di un mio proble-ma. Sono R.S.. da Bellona, sposatacon tre figli. L'ultima, una femminuc-cia, ha dovuto essere sottoposta adun delicato intervento chirurgico all'o-recchio per il quale fui consigliata diportarla in una struttura che non fossenella nostra zona. Così feci ed al ritor-no la bambina necessitava di controllipost operatori che dovevano essereeffettuati da uno specialista in otorino-laringoiatria. Non solo feci richiesta diun bravo specialista, ma anche di ot-tenere comprensione poiché in diffi-coltà economiche. Dopo una telefona-ta effettuata del presidente dell'Asso-ciazione fui indirizzata presso lo stu-dio del Dottore Giorgio Magliocca. Fuper me e la mia bambina come unamanna venuta dal cielo. Non solo miafiglia ebbe una visita scrupolosa fattada un dottore professionalmente mol-

to preparato, ma egli, capite le miedifficoltà finanziarie, voleva anche ac-quistare i farmaci che necessitavanoa mia figlia. Infine, il suo onorario fu dieuro ZERO. Approfitto di Dea notizieper chiedere di pubblicare questa let-tera con il mio nome e cognome per-ché, spesso, si parla di mala sanitànella nostra zona, di dottori che nonrilasciano fatture e mai si legge di epi-sodi come questo verificatosi nei mieiriguardi. Colgo l'occasione per ringra-

ziare il dottore Giorgio Magliocca, l'As-sociazione Dea Sport Onlus, auguran-do loro di trascorrere un Santo Natalee vivere un sereno 2013. Gentile signora, in una precedenteoccasione ebbi il piacere di fare laconoscenza del dottore Giorgio Ma -gliocca. Furono suf ficienti poche pa -role ed un reciproco sincero sguar -do negli occhi per rendermi conto diessere in presenza di una personacon una sensibilità d'animo che, de -finirla encomiabile, è riduttivo per unprofessionista dai sentimenti umanie molto preparato. La indirizzai nelsuo studio perché convinto di otte -nere quanto lei ha ricevuto. Sono ri -masto molto contento di questa let -tera, non per gli elogi indirizzati allanostra Associazione, ma perché miha dato la possibilità di additare unapersona encomiabile. Mi scusiS senon ho scritto il suo nome per inte -ro. Ricambio gli auguri con l'auspi -cio che anche lei possa trascorrerele feste in assoluta serenità con co -loro che ama. Franco Falco

Ringranziamenti al Dr . Giorgio Magliocca, Specialista in otorinolaringoiatria Redazione

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Anno VI Nr. 121

07.12.2012

Storia del Cinema - Le stelle del firmamento cinematografico Franco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

HUMPHREY BOGART(foto) nacque a New York il1899 e morì il 1957. ConGary Cooper, John Wayne eJames Cagney era fra igrandi di Hollywood. Dopodiversi mestieri, cominciò a

recitare in teatro e, nel 1930, passò al cine-ma. Con il film La Foresta Pietrificata di-ventò uno specialista in ruoli da fuorilegge.Seguirono: Gli Angeli dalla faccia sporca(1938), Strada Sbarrata, Il Mistero del falco(1941). Ma il film che lo rese famoso fu Ca-sablanca. Egli interpreta il ruolo del gestoredi un locale notturno dove i nazisti e gli an-tinazisti si inseguono in una caccia spietata.Nel locale un pianista suona un nostalgicomotivo: As Time goes by (mentre il tempopassa); la melodia colpisce Bogart che chie-de al musicista: "Suonalo ancora Sem",mentre se ne sta seduto ad ascoltare fuman-

do la sua ennesima sigaretta eosservando la bella IngridBergman. Seguirono: Acquedel sud (1945), Il tesoro dellaSierra madre (1948), La Regi-na d'Africa (1952) e la Con-tessa scalza (1954) con AvaGardner. Il suo migliore ruolo nei panni diun gangster fu nel film Ore disperate(1955); poi nel film Sabrina (1955) con Au-drey Hepburn e nel 1956 Il Colosso d'argil-la, storia di un pugile sfruttato dal suo man-ager per fare quattrini. Seguirono: Il Gran-de campione e Stasera ho vinto io.ROD STEIGER nacque il 1925 a WestHampton, nello Stato del New Jersey,(Usa). Il suo vero nome era Roderick Stei-ger. Dopo aver frequentato l'Actor Studio diNew York, nel 1951 esordì a Broadwaynello stesso anno nel film Teresa. Il primoruolo impegnativo fu nel film Fronte del

porto con Marlon Brando. Stei-ger, considerato un attore intelli-gente, aggressivo, dotato di unaincisività penetrante, creò unagalleria di personaggi come neifilm: Il grande Coltello(1955) eCorte marziale (1958). Il ruolo

che ne fece un grande attore fu nel film AlCapone. Venuto in Italia nel 1963, interpre-tò un ambizioso speculatore edilizio nelfilm di Franco Rosi, Le mani sulla Città.Nel 1966 partecipò al film Il Dottor Zivagoriscuotendo un successo inaspettato. JAMES CAGNEYnacque il 1904 a NewYork e fu il volto più espressivo del cinemaanteguerra. Nel 1930 esordì nel film Va-canza del peccatore. James era un uomopiccolo dal fisico solido e deciso a tutto e,per questo, divenne l'interprete di gangsterspietati e megalomani. Fra i suoi film ricor-diamo: Il nemico pubblico (1931), La pat-tuglia dei senza paura (1932), Gli angelidalla faccia sporca (1938). Nel 1936 diede prova del suo talento nelfilm Sogno di una notte di mezza estate el'anno seguente con Ribalta di gloria otten-ne l'Oscar come migliore attore.

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Bellona Festa AVISDomenica 18 novembre u.s si è svolta la Festa delDonatore di sangue organizzata dalla locale Sezio-ne Comunale Avis. Per l'occasione sono giunte incittà ben 62 consorelle, delegazioni di AssociazioniCombattentistiche, d'Arma e di Volontariato nonchèrappresentanze di Amministrazioni Comunali. Lamanifestazione promossa dal sodalizio avisino perfesteggiare i donatori di sangue e per promuovere lospirito di solidarietà e di fratellanza e la cultura della

donazione di sangue, quest'anno è giunta alla quindicesima edizione ed è stata pa-trocinata dall'Amministrazione Provinciale e dall'Amministrazione Comunale. L'ap-puntamento era per le ore 8,30 con il raduno dei partecipanti presso la sede del Co-mune di Bellona. Alle 8,45, nella Sala Consiliare c'è stata la ceri-monia di gemellaggio con la sezione Avis di Nocera (SA). Ore9,45 formazione e partenza del corteo per il Mausoleo Ossariodei 54 Martiri. Il Corteo, nonostante un tempo inclemente, è sta-to preceduto dalla Mini Banda Città di Bellona diretta dal MaestroAngelo Benincasa. Ore 10,00 arrivo al Mausoleo e deposizionedi una corona di alloro ai Caduti. Ore 10,30 il corteo, attraver-sando le strade cittadine, ha raggiunto la Chiesa Madre di Bello-na per la celebrazione Eucaristica. I canti liturgici sono stati ese-guiti dal gruppo "La Corale". Ore 13,00 il folto gruppo si è ritro-vato presso un noto ristorante della zona per trascorrere il po-meriggio consumando succulenti piatti preparati dai cuochi.

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Page 5: Dea Notizie 121

dell'Argentina e le regionideserte della Patagonia".Secondo Menabrea (cheera nato nell'estremo NordItalia, a Chambéry, oggi interritorio francese), la"Guantanamo dei meridio-nali" doveva sorgere in ter-re interamente disabitate".Il 10 dicembre di quell'an-no, Menabrea diede ancheistruzioni all'agente e con-sole generale a Tunisi, Luigi Pinna, distudiare la possibilità di stabilire in Tu-nisia una colonia penitenziaria italiana".II tentativo falli per l'opposizione dei tu-nisini e allora i Piemontesi tornarono al-la carica con gli inglesi. Obiettivo:spuntare l'autorizzazione a costruire uncarcere per i meridionali sull'isola diSocotra (che e al largo del Corno d'Afri-ca, tra Somalia e Yemen) oppure, quan-tomeno, avere il loro appoggio affinchél'Olanda concedesse analoga autorizza-zione nel Borneo. II 3 gennaio 1872 ilGoverno inglese però fece sapere di nonvedere di buon occhio il progetto pie-montese di fare "uno stabilimento peni-tenziario" nel Borneo o in un altro terri-torio dei lontani mari". E il 3 maggio, illombardo Carlo Cadorna, ministro aLondra, scrisse al ministro degli Esteri,Emilio Visconti Venosta (milanese emazziniano della prima ora), che erastata bocciata "la richiesta italiana di ac-quistare l'isola di Socotra come coloniapenitenziaria". Il 20 dicembre di quel-l'anno anche l'Olanda espresse i suoi ti-mori: i deportati meridionali avrebberopotuto evadere mettendo a rischio i suoipossedimenti nel Borneo. Intanto, lecarceri dell'Italia Unita traboccavano dimeridionali e i briganti continuavano acombattere. L'11 settembre 1872, il "Ti-mes" pubblicò una lettera giunta da Na-

Siamo andati e tornati dalla Luna,ma non riusciamo ad attraversare la strada

per incontrare un nuovo vicino di casa . George Carlin

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07.12.2012Pagina 5

Deportazione dei meridionali: Una "Guantanamo" per la gente del Sud ItaliaProf. Antonio Martone - Collaboratore da Pignataro Maggiore

Dopo l'11 settembre2001 con l'abbattimen-to delle Torri gemelle èdiventata famosa nelmondo la prigione spe-ciale di Guantanamoper esservi stati rin-

chiusi i sospettati del grave attentato. Iltoponimo è stato usato da studiosi neo-borbonici per designare le prigioni incui furono rinchiusi i soldati borbonicipresi prigionieri dopo Gaeta. Non solo;nell'articolo che proponiamo all'atten-zione dei nostri lettori (Gazzetta delMezzogiorno 11/10/2009, BARI) si evi-denziano tutte le manovre operate daiprimi governi dell'Italia unita per depor-tare i soldati meridionali in terre lonta-ne: sul Mar Rosso, nell'America delSud, in Tunisia, nel Corno d'Africa, nelBorneo. Dopo l'unificazione nazionale,i piemontesi studiarono il piano per bat-tere il brigantaggio; i piemontesi vole-vano aprire una "Guantanamo" in cuideportare tutti i meridionali. Le provesono contenute nei Documenti diploma-tici conservati presso l'Archivio storicodella Farnesina e scovati dalla "Gazzet-ta". Per quasi dieci anni, fino almeno al1873, il Governo italiano le tentò tutte,pur di avere un lembo di terra dalle po-tenze straniere per internare i meridio-nali ribelli. Subito chiese agli inglesi diimpiantare una colonia di deportazionenel Mar Rosso. Trovando però le primedifficoltà, il 16 settembre 1868, il presi-dente del Consiglio e ministro degliEsteri, Luigi Federico Menabrea, (foto)si rivolse al ministro a Buenos Aires,della Croce, perché sondasse la disponi-bilità del Governo argentino a cederel'uso di un'area nelle regioni dell'Ameri-ca del Sud e più particolarmente inquelle bagnate dal Rio Negro che i geo-grafi indicano come limite fra i territori

poli che metteva in luce larecrudescenza del brigan-taggio in Italia. Il "Times"ci aggiunse un articolo difondo in cui non si rispar-miavano sferzate ai Pie-montesi per l'incapacità di"eradicare completamenteuna così grave piaga". (DaNapoletani a Meridionali,da scritti e frasi di perso-naggi, la, vera storia di co-

me l'Italia ha colonizzato il popolo na-poletano. "Eravamo Napolitani ed era-vamo una Nazione. Ci hanno fatto di-ventare meridionali e ci hanno reso co-lonia dello Stato italiano". - AntonioIannaccone)

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Page 6: Dea Notizie 121

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A volte è difficile guar-dare il telegiornale, enon sentirsi a disagioa far parte della no-stra Italia. Molti sono icasi relativi a truffe,scandali politici, diffi-coltà economiche cheterminano in tragedie,

povertà che dovrebbe farci ricordare incosa consistono la moralità e la caritàcristiana, purtroppo senza riuscirvi. Unodei casi più eclatanti dei giorni nostri ri-guarda le truffe di alcuni politici: episodiche sorprendono anche i più indifferentie che ci portano a chiedere: "Com'è pos-sibile fidarsi ed essere governati da per-

Quando si avrà una vera giustizia sociale?Rossella Lanna II° Liceo - Collaboratrice da Latina

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"Due cuori e una capan-na" è la celebre formulache da sempre sintetizzal'unione coniugale subli-mandola nel romantici-smo. Ebbene, la "capan-na" resta tale per entram-

bi gli interessati anche quando i cuori so-no infranti e il romanticismo è ormai an-dato a farsi benedire. Lo ha stabilito laQuinta sezione penale della Cassazione,mettendo bene in chiaro un principio: cac-ciare di casa il coniuge è reato. La Supre-ma Corte ha emesso il suo inappellabileverdetto confermando la condanna inflittadalla Corte d'appello di Palermo a un cin-quantunenne, ritenuto responsabile diviolenza privata, lesioni personali, dan-neggiamento e ingiuria ai danni della mo-glie. Il reato di violenza privata gli è statocontestato proprio per aver mandato viadi casa la donna. La linea difensiva del-l'imputato puntava a evidenziare una si-tuazione di fatto: la consorte non era sta-ta cacciata, ma era tornata a vivere daisuoi genitori, per cui la casa familiare era"in uso" soltanto al marito, pur non essen-dovi "provvedimenti di assegnazione" del-l'abitazione stabiliti dal giudice. Linea di-

Cassazione: E' reato cacciare il coniuge di casaDr.ssa Giusy Vastante - Avvocato - Collaboratrice da Bellona

fensiva che non ha fatto breccia nella Su-prema Corte che, con la sentenzan.40383 depositata il 15 ottobre 2012, harigettato il ricorso dell'imputato sottoli-neando che "la donna, anche se tempo-raneamente trasferitasi altrove, aveva ildiritto di tornare, né il marito poteva esclu-derla dalla casa coniugale".

sone che l'ultima cosa che riescono adinfondere è la fiducia?". Non solo, ma afar restare senza parole sono soprattuttoi fini poco puliti per i quali questi furti av-vengono. Il culmine della vergogna, inparticolare, si tocca se si arriva a pensa-re che numerose famiglie italiane soffro-no di povertà. Per diversi padri di fami-glia, ad esempio, sarebbe un sogno po-ter arrivare alla fine del mese, ma poichécon un solo basso stipendio non riesco-no a sfamare le loro famiglie, il suicidioappare l'unica soluzione. Tutto ciò, quin-di, accade tranquillamente mentre i no-stri politici godono di impensabili privile-gi. Queste tristi realtà ci fanno capire chestiamo totalmente trascurando i principi

morali, la carità cristiana e frasi come"Dare da mangiare agli affamati". Nelmondo, infatti, più di settecento milioni dipersone soffrono terribilmente la fame,mentre in alcune agiate famiglie occiden-tali centinaia di tonnellate di cibo ancorabuono vengono buttate senza riflettere suquanto si è fortunati ad averne. Alla lucedi tutto ciò, a testimonianza dell'afferma-zione "la storia si ripete", i poveri sonosempre più poveri e i ricchi sempre piùricchi. Sarebbe quindi ora che tutti ini-ziassimo a chiederci "quando si avrà unavera giustizia?", "quando avremo uominidi sana moralità?", "quando si attuerà l'in-segnamento "Non fare agli altri quelloche non vuoi sia fatto a te"? ".Il Santo Na-tale è alle porte e si spera che tutti, mapiù in particolare i governanti, siano toc-cati dall'augurio degli Angeli "Pace in ter-ra agli uomini di buona volontà". Ed infi-ne, siamo fiduciosi affinché solide comu-nità, quali la famiglia e la scuola, atte in-sieme alla formazione della futura classedirigente, lavorino duro per eliminare iproblemi e aspirare di raggiungere gliobiettivi migliori al fine di garantire agliitaliani la sicurezza di potersi fare onorein quanto popolo civile.

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07.12.2012Pagina 7

Sir Gawain e il cavaliereverde è un manoscrittodel XIV secolo che rac-conta le gesta di un no-bile cavaliere della Ta-vola Rotonda alla Cortedi re Artù, Gawain, ilquale si cimenta in un

incredibile confronto: un poderoso edoscuro guerriero dal color dell'erba so-stiene di poter subire un colpo di scuresenza opporre resistenza, a patto di resti-tuire il fendente dopo un anno e un gior-no. Gawain accetta la sfida e mozza il ca-po dell'antagonista che, inspiegabilmen-te, una volta raccolta la testa, si dilegua digran carriera col suo cavallo rammentan-dogli l'impegno preso. La probità, l'integri-tà e la rettitudine di Gawain si evidenzia-no dalle imprese rischiose e dalle vicissi-tudini che dovrà superare per raggiunge-re il posto dell'incontro, la Cappella verde.L'approssimarsi della data prevista fa siche il giovane cavaliere parta per assol-vere agli obblighi imposti dalla parola da-ta: giunto al castello di Bertilak de Haut-

desert, verrà ospitato da questi edall'avvenente consorte, la qualecercherà di affascinare e sedurreil gentiluomo per tre dì senzasuccesso. Il giorno dell'incontro,Gawain si reca alla Cappella ver-de dove trova il suo agguerrito ri-vale, il quale esita e, pur colpen-dolo per ben tre volte, non riescevolutamente nel suo intento: l'avversarioaltri non è che Bertilak de Hautdesert,che, alleatosi con la strega Morgana, ave-va pianificato il bieco progetto. Dopo unesplicativo ed illuminate colloquio, Sir Ga-wain fa ritorno a casa, portando con se lacintura verde avuta in dono da Lady Haut-desert. L'artificio del tropo allitterativo del-l'opera, scritta in Middle English (medioinglese), si dipana in 2.530 versi ripartiti in101 stanze, ed ogni verso contiene unacaesura che delimita emistichi non sem-pre uguali in lunghezza. La stanza metri-ca si conclude con il cosiddetto Bob andWheel, un sistema lirico di assonanzecomposto da un verso breve e più versi inrima. Sir Gawain e il cavaliere verde faparte del celebre codice Cotton Nero A.x.,manoscritto apografo che include i trecomponimenti Pearl, Cleanness e Patien-ce (Perla, Purezza e Pazienza): è alta-mente verosimile che lo scrittore anonimosia coevo dell'autore de I racconti di Can-terbury, Geoffrey Chaucer, e gran partedegli studiosi e critici letterari sono con-

cordi nell'identificare l'autore inJohn Massey di Cotton. Il tenebro-so cavaliere verde, erede delgreen man (uomo verde) della sa-ga celtica, viene visto come lapersonificazione del caos insitonella natura, ritenuta entropica,una babele priva del necessarioordine che regola i rapporti umani

e che mette sossopra il senso dell'onorecavalleresco, della lealtà e della virtù cor-tese.

Sir Gawain e il cavaliere verdeProf. Francesco Fraioli - Docente Università Federico II - Collaboratore da Napoli

Se nella nostra vita riuscissimo ad allontanare anche una sola persona dalladroga o dalla delinquenza, non avremmo

vissuto invano.(Motto Dea Sport)

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L'avarizia è vivere in povertà

per timore della miseria

Anno VI Nr. 121

07.12.2012Pagina 8

Sparanise. Mario Boccinoe Alfonso Del Vecchio, dueappassionati di musica,nel 2011 fondano il duomusicale pop rock italiano:I Novarmonia. Interessan-te il background dei due:

Mario Boccino originario di Sessa Aurun-ca, risiede a Sparanise dove, a seguito diun periodo di formazione come pizzaiolopresso il Ristorante-Pizzeria "La Bru-schetta" in Bellona, ha deciso di aprireuna sua attività: Pizzeria Canadà. Alfon-so Del Vecchio è autoctono al 100%. Nel2008, insieme ad altri due amici, fondanoil progetto rock A.S.M.A., in collaborazio-ne con il Maestro Simone Palmieri, musi-cista e proprietario della sala d'incisionedove il gruppo registrerà una serie di bra-ni. Da questo progetto vengono compo-sti due brani musicali: "Alza gli occhi alcielo" e "Non ci sei più". Nel giugno del2009 il gruppo si scioglie. Dal 2009 al2011, i due continuano separatamente leloro carriere musicali: Alfonso, influenza-to dalla vita underground, scrive le sueprime canzoni e dà vita al progetto De-verso, il quale lo vede coinvolto sia comecompositore che come cantante, mentre

scoltatore, soprattutto adolescente. L'au-dio produce anche un effetto visivo deci-samente non trascurabile. Ai Novarmonianon mancano fans visto che i loro braniriscontrano un alto indice di ascolto suFacebook. Grazie soprattutto a GiuliaBarbato, fidanzata di Mario Boccino ed al-la loro amica Federica Manno, è statopossibile diffondere i brani musicali chehanno riscosso un notevole ed inaspetta-to successo. Un ringraziamento va anchea Lia Rotoli, amica del gruppo, per averofferto la sua collaborazione. È possibileascoltare i brani eseguiti dal duo cliccan-do sulla pagina Facebook "Novarmonia"o sul sito www.reverbnation.com.

Mario, già cantau-tore e compositore,insieme al MaestroSimone Palmieri,crea il progettorock Mad's. Benpresto le strade dei due giovani conver-gono nuovamente, Mario e Alfonso, neldicembre 2011, fondano un duo poprock: I Novarmonia. Il nome deriva dall'u-nione del termine latino nova (nuova) earmonia. Il loro legame sottolinea l'inten-zione di unire idee musicali appartenentia generazioni diverse, e miscelarle percreare un nuovo stile. Il 20 settembre2011, hanno inciso il primo singolo "L'A-more non basta". Il 5 febbraio 2012 han-no registrato "Per un istante" e il 26 dellostesso mese il terzo brano "Quel che leinon sa". "L'amore non basta" è un belbrano, con testo semplice, apprezzabilegiro armonico e con giusta interpretazio-ne vocale. I Novarmonia non hanno nullada invidiare ai "fenomeni" lanciati nei rea-lity show, anzi, a dire il vero, Mario Bocci-no e Alfonso Del Vecchio hanno decisa-mente qualcosa in più. Nel brano c'è unasensibilità stilistica capace di generare vi-brazioni positive tali da trasportare l'a-

Duo musicale sparanisano: I NovarmoniaDr. Domenico Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

Il nostro successo:CortesiaSerietà

ProfessionalitàInfo 333 775 2912

Quarantasette annidi esperienza

Via Torre Tommasi VITULAZIO - (CE)

da Peppino

La Città del Sole ringrazia l'Amministrazione ComunaleRedazione

Pignataro - L'amministra-zione comunale il 9 no-vembre u.s. ha deliberatolo stanziamento di contri-buti straordinari di euro2.700, per espletare lepratiche affinchè il Comu-ne di Pignataro Maggiore

possa ottenereun'onoreficenzaal Merito Civileperchè fu teatrodegli eccidi nazi-sti nell’ottobre del1943. I fondi otte-nuti servirannoper acquisire ladocumentazione, affidata ad un'equipedi storici dell'Università di Napoli, da al-legare alla richiesta di onoreficenza.L'associazione culturale "La Città delSole" a nome della cittadinanza ringra-zia l'ente comunale per aver accolto efatto propria l'iniziativa.

Edicola DI RUBBAVia Regina Elena - Bellona

Augura a tuttiBuone Feste

All’interno della nostraAssociazione stiamoallestendo una biblio -teca. Vuoi donare unlibro anche usato?

Grazie.

Odorare rosmarino ci mette di buon umore

Oltre al mira-coloso olioestratto dallefoglie di ro-smarino cheda secoli siusa per curaredisturbi digesti-

vi o come diuretico o anche come tonicoper stare meglio fisicamente, si è scoper-to che odorare rosmarino ci mette dibuon umore. Dunque non è una piantanota solo in cucina perchè le sue proprie-tà sono di grande interesse scientifico. Lefoglie contengono un'alta percentuale dicineolo che respirandolo entra nel circolosanguigno e, attraverso le vene, arriva alcervello e, agendo sui nostri comporta-menti, dà la sensazione di benessereprovando un senso di buonumore e di ri-lassatezza producendo un effetto antide-pressivo.

Buone Feste

Page 9: Dea Notizie 121

Il paradosso del nostro tempo è che Spendiamo di più, ma abbiamo meno,

comperiamo di più, ma godiamo meno. George Carlin

Anno VI Nr. 121

07.12.2012Pagina 9

Risotto di melagranoPer 3 porzioni Preparare1/2 litro dibrodo. Aprire il fruttocon un coltello edestraete i semi. Utiliz-zare 250 gr degli stessi

per ricavare il succo con l'aiuto del mi-xer; poi filtrarlo con un colino e tenerloda parte. Mettere in una pentola il porrotagliato a rondelle sottili, mezzo bicchie-re di acqua ed 1 cucchiaio di olio. Quan-do il liquido sarà evaporato aggiungere ilriso, farlo tostare per 1 minuto circa edunire 1/2 bicchiere di vino. Quando saràevaporato iniziare la cottura del risottoaggiungendo il brodo a piccole dosi. Cir-ca 5-7 minuti prima di completare la cot-tura del risotto, che dovrà essere abba-stanza al dente, aggiungere il succo deisemi di melagrana e farlo assorbire afiamma moderata. A questo punto spe-gnere la fiamma, aggiungere 40 g di se-mi, il parmigiano, il burro, il prezzemolo

tritato e mantecare il risotto per 5 minuticirca. Decorare i piatti con i semi rimastie servire caldo.

Torta al melagrano o granatoIngredienti: zucchero: 150 gr, farina: 300gr, lievito: 1 bustina, sale: 1 pizzico, olioextra vergine d'oliva 75 ml, yogurt: 2 va-setti, melagrani: 2, uova: 2. In una cioto-la mettete lo zucchero e le uova, monta-tele con la frusta e aggiungete l'olio. Met-tete lo yogurt e il sale e incorporate gra-dualmente la farina con il lievito, mesco-late bene e se occorre aggiungete un po-chino di latte. Sgranate i due melagrani, frullati i chic-chi di uno, filtrate il composto e versate ilsucco nella ciotola, aggiungete unamanciata di chicchi e mescolate bene.Prendete una teglia, imburratela e infari-natela bene, e versate il composto, poicuocete la torta in forno caldo a 180°Cper 30 minuti circa. Guarnite la torta con i chicchi rimasti.

Semifreddo di melagrana Ingredienti: 10 melagrane ben mature,10 biscotti savoiardi, 350 grammi yogurtintero al naturale, 100 grammi panna damontare freschissima, 1 bastoncino va-niglia, 3 cucchiai miele. Procedimento:Centrifugare i grani di 9 melagrane e ba-gnare nel succo i savoiardi. Allo yogurthunire i semini di vaniglia, il miele e alcu-ni grani interi. Montare la panna e amal-gamarla allo yogurt. Adagiare metà sa-voiardi in un piatto e ricoprirli di crema; ri-petere; decorare con grani e mettere infrigo.

Le ricette di Niett a Collaboratrice da Bellona

Da circa due anni, con laLegge 120/2010,é statointrodotto nel Codicedella Strada l'obbligo disoccorso per gli animaliin caso di incidente stra-dale. L'articolo 9-bis citainfatti : "L'utente della

strada, in caso di incidente ricollegabileal suo comportamento (...) ha l'obbligo difermarsi e di porre in atto ogni misuraidonea ad assicurare un tempestivo in-tervento di soccorso agli animali che ab-biano subìto il danno". Sicuramente unpasso avanti, che non rende però giusti-zia al valore della vita animale e all'im-portanza che, anche in altri ordinamentiEuropei ed Extra Europei, stanno coltempo assumendo i "Diritti Animali". Ilmancato soccorso è infatti, in questo ca-so, correlato con un semplice Illecito Am-ministrativo e punito col pagamento diuna somma fra i 389 e i 1.559 Euro.Estremamente differente, quindi, dallesanzioni penali in caso di violenza suglianimali e abbandono o dalle norme chepuniscono l'utente della strada in caso diomissione di soccorso nei confronti dellepersone. L'articolo 9-Bis, evitando di ri-mandare al codice penale,lascia dubbi eperplessità. Una disposizione incoeren-te, se si pensa che uccidere o fare vio-lenze diretta a un animale é un reato,mentre causarne la morte colposamente

"Punibilità" nell'omissione di soccorso agli animali Selene Grandi - Collaboratrice da Bologna - [email protected]

in Automobile ( omettendo ilsoccorso), rientra solo nell'ille-cito amministrativo. L'intera le-gislazione Italiana è moltocontraddittoria in materia.Nonostante il sentire comune,il nostro codice civile insiste adefinire gli animali come "cose" e non co-me "esseri viventi". Secondo buona par-te della dottrina, il rischio nell'identificarliin quest'ultimo senso, potrebbe legittima-re gli interventi deglianimalisti più radicalie proibire di riflessol'uso della carne edella pelletteria nel-l'industria e nella vitadegli Italiani. In real-tà, indipendentemen-te dalle opinioni per-sonali,sarebbe soloun passo avanti perriconoscere definiti-vamente la "dignità"dell'animale al pari diordinamenti qualiSvizzera o Germa-nia. Sentenze comenella vicenda diGreen Hill o la Legge189 sul maltratta-mento, avrebbero do-vuto aprire la stradada tempo a un cam-

biamento identificativo in talsenso. L'obiettivo ultimo sareb-be quello di eliminare radical-mente ogni norma moralmentecontraddittoria. Investire un ani-male senza soccorrerlo,non-ostante sia un azione omissiva,

deve essere considerato alla stregua diuna violenza. Non è più possibile perce-pire gli animali solo come oggetti e comemerce risarcibile.

GommistaEquilibratura Convergenza

Buone Feste

Buone Feste

Buone Feste

Page 10: Dea Notizie 121

La gelosia è parente dell'invidiaAnno VI Nr. 121

07.12.2012Pagina 10

E' la nuova frontiera per lacura estetica contro le ru-ghe ed i segni dell'età.Una nuova tendenza cheha conquistato Vip diHollywood a Star del jetset di tutto il mondo, sem-

pre alla ricerca di rimedi efficaci per appari-

Veleno d'api contro le rugheProf. Raffaele Taddeo - Apiario Ananglena - Vitulazio - Contatti: 0823 966389 - 338 6537112

re più giovani e senza rughe. Alcune rivistespecializzare hanno dimostrato che il vele-no delle api sarebbe il segreto di tanti per-sonaggi famosi. Il veleno delle api è solol'ultimo ingrediente magico che si aggiungealla lunga lista di creme per la pelle, sieri perrimpolpare le labbra e maschere facciali. L'i-dea è frutto del lavoro dell'apicoltore brasi-

liano Cyrus Protta, che ha realizzato uncomposto a base di veleno di ape in gradodi contrastare l'invecchiamento dell'epider-mide. La sostanza, spalmata come una cre-ma direttamente sulla pelle, attiverebbe, adifferenza delle iniezioni di botox, una rea-zione fisiologica naturale. Per questo è an-che conosciuto come il botox naturale.

La festa dei Cornuti Dr.ssa Angela Colella - Collaboratrice da Castel di Sasso

Ruviano (CE) - Anchequest'anno è stata or-ganizzata la Festa deiCornuti, in concomi-tanza con quella diSan Martino - conside-rato il protettore che sifesteggia l'11 novem-

bre- che come ogni edizione richiamacentinaia di visitatori dai comuni limitrofied oltre. L'evento, di stampo folkloristico,si ripete immancabilmente nel piccolocomune casertano da circa 34 anni. Ep-pure l'usanza esisteva anche in epocapagana ; interrotto per molti anni fu ripre-

so da un gruppo di coraggiosiche, sfidando ogni maldicenza,sfilarono per le vie del paesemostrando maestose cornasulla testa. Furono acclamatied applauditi e tanto fu il suc-cesso che l'evento fu ripetutol'anno seguente e quelli suc-cessivi. Il rito comincia con la processio-ne per le strade del paese e tutti rigoro-samente indossano "il prodotto tipico lo-cale", cantando l'inno di San Martino ac-compagnati dalla banda musicale. A fineprocessione, in segno beneaugurante,viene bruciato un grosso fantoccio di

stoffa, anch'esso dotato dinotevoli aculei; a seguire unadegustazione di leccornie lo-cali offerte a tutti i visitatoridell'evento. Attualmentel'ACR (Associazione CornutiRuvianesi) conta centinaia disoci, anche oltreoceano, che

ogni anno, puntuali, ritornano per parteci-pare a quest'imperdibile evento. L'allego-ria e la spensieratezza con cui gli adeptivivono lo spirito della festa, ne fanno undivertente evento popolare che va ad ag-giungersi al già ricco patrimonio storicoculturale della provincia casertana.

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Buone Feste

Lettera al Direttore "…chi sono, che cosa ho dentro"E' doveroso da parte mia precisare che questa lettera-sfogo è stata inviata anche ad altre testate.Sono una signora ucraina che lavora da cinque anni in Italia, dopo aver lasciato per problemi economici la mia bella città,Kiev. Qui in Campania mi trovo bene, ma con una laurea in pedagogia venire qui ed essere guardata spesso senza rispettomi fa tanto male. A Kiev ero una maestra, ma la scuola dove lavoravo ha chiuso perché, con il passare degli anni, sempremeno bambini la frequentavano, così lo Stato ha deciso di tagliare quel ramo secco e noi siamo rimasti in mezzo a una stra-da. Chi aveva il marito che lavorava ora fa quasi la fame, macontinua a vivere in Ucraina. Lì, quando lavoravo, ero rispetta-ta da tutti, dai colleghi, dal direttore, e soprattutto dai genitoridei miei bambini. Qui lavoro presso una signora anziana, poiaiuto alcune famiglie del palazzo dove abito, stirando o facen-do i lavori di casa. Quello che mi fa male è vedere negli occhidi queste persone che ti considerano un essere inferiore, chepuoi soltanto stirare o lavare i piatti, come se questo possa es-sere un disonore. Io spesso la sera non riesco ad addormen-tarmi, pensando alla differenza tra gli occhi dei miei bambiniche stavano nei banchi, a tutte le cose che ho loro insegnato ea come mi guardavano intelligenti e pieni di desiderio di ap-prendere, e gli occhi dei signori che mi chiedono solo di stirarebene una camicia o lavare bene un pavimento, senza preoccu-parsi di capire chi sono, che cosa ho dentro.

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Buone Feste

Page 11: Dea Notizie 121

La pessima fama nasce dai viziAnno VI Nr. 121

07.12.2012Pagina 11

De Crescenzo Café

di Antonio De CrescenzoSuperenalotto - W in For Life

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Negli anni addietro quasitutte le famiglie che aveva-no un orticello, lo coltiva-vano ad ortaggi per la ca-sa. In uno di questi, inve-ce, erano seminate piante

strane poiché al proprietario, molto fan-tasioso, piaceva vedere la gente, chepassava di lì, fermarsi a curiosare lastranezza degli ortaggi. Tra le tante pian-te, quella che suscitava molta curiositàera un rampicante che produceva fruttimolto curiosi. Venuto a mancare quel-l'anziano proprietario, la pianta dai fruttistrani qui in zona, non fu più coltivata. Adistanza di anni, un parente dell'anziano"fantasioso", avendo trovato per caso isemi di quella pianta, in un vecchio cas-setto, ne prese uno e nel mese di aprilelo seminò in una vaschetta ricavata nelsuolo del cortile del palazzo di sua pro-prietà. Da quel seme originò un tralcio

che, cresceva di giorno in giorno avvin-ghiandosi al tronco di un limone, poi alcorrimano della ringhiera del terrazzo alprimo piano ed ancora ad una corda con-sentendogli di allungarsi fino al passama-no della ringhiera del terrazzo al secondopiano, raggiungendo così un'altezza dinove metri rispetto al suolo e una lun-ghezza di quattordici. Attualmente, il tral-cio è carico di quei frutti che sembrano un

incrocio tra zucchine e cetrioli, (foto). E'ovvio che dopo aver letto queste righenon bastano le spiegazioni già avute, masi vuole sapere di più. La domanda cheviene spontanea è la seguente: "ma chetipo di pianta è"?. La risposta è semplice:"E' una pianta rampicante appartenentealla famiglia delle cucurbitacee. Si chia-ma Luffa. I frutti superano anche i 60centimetri di lunghezza e quando sonoancora piccoli, quindi teneri, sono com-mestibili. Quando diventano grandi e ma-turi, saranno spugne vegetali. Tra otto-bre e novembre si raccolgono si sbuccia-no, si asportano i semi e si mettono adessiccare all'aria aperta. In seguito, se-zionati in tre o quattro parti, sono prontiper l'uso. Questa è una spugna vegetalecoltivabile ovunque ci sia il sole. Si puòusare anche per l'igiene personale. Lacosa più importante è che essa, come unnormale ortaggio, è biodegradabile.

La luffa (spugna coltivabile anche sul terrazzo di casa)Sandro Di Lello - Appassionato di antiche tradizioni - Collaboratore da Bellona

Per sentirsi sempre fresche e profumate, senza pau-ra di macchiarsi la pelle, basta scegliere le delicatefragranze alle essenze degli agrumi e alcol free.L'essenza deve rispettare il PH della pelle. Secondouno studio, inoltre, la scelta del profumo non è det-tata soltanto dal gusto personale. In realtà si optaper una fragranza anziché un'altra tenendo conto dei propri stati d'a-

nimo e dell'umore che ci accompagna al momento. ll mutamento di umore avvieneanche in virtù dello stato d'animo in funzione delle gocce che si spruzzano sullapelle visto che il profumo sembra abbia un proprio linguaggio olfattivo. Nei periodifestivi che si avvicinano, la scelta è ancora più delicata perchè si alternano mo-menti di visite augurali, di passeggiate e di balli per cui, non potendo servirci delletradizionali eau de toilette, siamo obbligati ad usare essenze forti e gradevoli allostesso tempo altrimenti la componente alcolica rischia di causare macchie di pig-mentazione sulla pelle. Allora, agrumi, anice e menta sono certamente quelle pre-ferite oltre che per l'ottimo odore che emanano anche per le qualità rinfrescanti.

Profumi: quale la scelta giusta?Paolo Fasulo - Collaboratore da Bellona

Centro CopieVia Ruggiero I°- Vitulazio

Augura a tuttiBuone Feste

Mario “‘O Pont” Giudicianni - da Bellona Augura Buone Feste a tutti

i parenti ed amici Natale!Mamma, p apà, ascolt ate:

Voi forse non sapeteciò che è accaduto.

Era appena mezza notte,quando in una fredda grott a,

è nato un Pargoletto.

Ora però ha t anto sonno,e vuole fare ninna nanna,in braccio alla sua Mamma.

Quel Bimbetto è Gesù,è venuto fin quaggiù,

per port arci un dì… lassù .(S. Di Lello)

Buone

Feste

Buone Feste

Page 12: Dea Notizie 121

Dare tempo al tempo è il modo migliore per perdere tempo

Anno VI Nr. 121

07.12.2012Pagina 12

Da recenti sondaggicondotti dall'Osser-vatorio dell'imprendi-toria femminile ledonne italiane hannodimostrato alta capa-cità di adattamentoalla crisi economica,superiore a quella

degli uomini, dimostrando nel tempo disaper condurre meglio la gestione del-l'attività imprenditoriale. Nonostante sitrovino ad affrontare quotidianamente lestesse difficoltà che colpiscono le impre-se al maschile (dalla riduzione dellecommesse, ai problemi con i conti dellebanche), la loro tenacia, la loro grinta e

la loro dinamicità le fa essere vincenti.La maggiore solidità delle imprese diret-te da donne è dovuta alla loro avversio-ne al rischio. A differenza degli uomini ri-chiedono meno prestiti a terzi, comebanche e finanziarie, tendendo a rivol-gersi prima alla famiglia o a chi sta loropiù vicino. Paradosso marcato derivadall'analisi sul Microcredito: nonostantele donne che scelgono di avviare un'atti-vità di piccola o micro-impresa sono pe-nalizzate dalle banche e costrette a pa-gare un tasso d'interesse pari allo 0.3%in più degli uomini, a fornire più garan-zie, le aziende gestite da donne tendonoa fallire di meno e sono quelle che resti-tuiscono più regolarmente i propri debiti.

Ciò spinge a pensare che bisogna inve-stire di più sulle donne sostenendole nelpercorso imprenditoriale. I settori che ti-rano meglio sono i servizi di alloggio eristorazione, le altre attività dei servizi,le attività immobiliari, le costruzioni, leattività artistiche sportive e di intratteni-mento. Leggero calo rispetto agli annipassati nell'agricoltura e nel commercio.Pertanto, la tenacia nelle avversità rap-presenta oggi una caratteristica distinti-va delle imprenditrici italiane pronte atutto pur di dimostrare la loro posizioneper affermarsi, dimostrando di esserenon solo mogli, madri, e compagne maanche valide manager.

Quando l'impresa si tinge di rosa in tempi di crisiDr.ssa Commercialista Michela Di Stefano - Collaboratrice da Salerno

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Le bellissime sorelline Sofia e Ludovica Benincasaaugurano a mamma Orselia Fusco, a p apà Danilo,

ai nonni, agli zii, ai p arenti ed agli amichetti

Buone Feste

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Criscione s.r.l.Via G. Matteotti, 3 - Bellona (CE) - Tel. 0823 966898

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Buone Feste

Page 13: Dea Notizie 121

La felicità è sposare una ragazza per amore Se poi scoprire che è ricca

Anno VI Nr. 121

07.12.2012Pagina 13

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controllati

Viale degli Ulivi, 13 - V itulazio (CE) - Info 333 919 6745 - 328 1 17 3873

L'amicizia di Calvi, omeglio, dell'antica cittàdi Cales con il grandeMarco Tullio Ciceronenon è mai stata postasufficientemente in ri-salto. Né d'altra partein paese c'è un'epigra-

fe (in Comune) o una strada, a lui intesta-ta, che la ricorda. Eppure tra i due c'era unrapporto di grande stima e considerazio-ne. Diversi calvesi, infatti, si guadagnaro-no la sua amicizia e lo stesso Cicerone loriconosce più volte nelle sue Lettere ad At-tico e nelle sue Lettere Familiari. Partico-larmente interessante è la lettera che ilgrande magistrato ed oratore romano scri-ve a Dolabella in favore di due nobili cal-vesi fatti prigionieri da Cesare presso lacittà di Munda in Spagna: Gaio Suberino eMarco Planio Sterede. E' interessante no-tare come i due caleni, vengono conside-rati da Cicerone suoi "Familiari" e lo stes-so Municipio caleno viene definito "amico".Cicerone chiede all'amico Dolabella il fa-vore di farli ritornare in patria, a Calvi, pre-gandolo che per mezzo suo, "possa sod-disfare al desiderio del municipio Caleno,col quale io tengo stretta amistà". Non unasemplice conoscenza quindi, ma un'inti-ma, stretta amicizia. Del resto non era laprima volta che il Santarpinese parlava diCales, la prima Colonia latina in Campa-nia, Prefettura e Municipio romano; lo ave-va già fatto in altre sue opere: nella dodi-cesima Filippica aveva parlato dell' incon-tro tra Scipione e Silla avvenuto a Torricel-le presso Cales e dell'Anfiteatro edificatonel I sec. d. C, nel secondo libro della Leg-ge Agraria aveva parlato di Cales tra le co-lonie romane, nella seconda Orazione"Contro Rullo", al cap. 35°, aveva ricorda -to del Municipio caleno e poi ne aveva par-lato nelle lettere Ad Attico e nel IX libro del-le "Familiares". In particolare nella bellissi-ma Lettera "A Dolabella". Qui aveva scrit-to di Suberino Caleno e di Marco PlanioSterede parole di grande affetto. Scrive ilgrande oratore: "Gaio Suberino Caleno èmio famigliare, e strettissimo amico di Lep-ta famigliarissimo nostro. Questi essendo,

per ischifare la guerra, anda-to in Ispagna con Marco Var-rone con animo di starsene inquella Provincia, nella qualeniuno di noi, dopo che fu su-perato Afranio, credeva chedovesse rinascere alcunostrepito di guerra; dette apunto in que' mali, che s'era ingegnato dischivare: perché all'improvvisa fu colto dauna guerra, la quale mossa primieramenteda Scapula, fu poi talmente rinforzata daPompeo, che in guisa niuna Suberino po-tè da quella miseria svilupparsi. Quasi ne'medesimi termini si ritrova Marco PlanioSterede, il quale similmente è Caleno, fa-migliarissimo di Lepta nostro. Costoroadunque amendue ti raccomando conquella caldezza, e con quell'efficacia, cheposso maggiore e desidero di far lor servi-gio non solamente per l'amicizia, ch'io ten-go con esso loro, ma ancora per una cer-ta mia naturale umanità... Laonde quan-tunque io abbia assai volte per prova co-nosciuto quanto sia l'amore, che mi porti:nondimeno tieni per certo, che io sono perfarne più risoluto giudizio nella presenteoccorrenza. E perciò ti prego ad operareche questi due Caleni miseri, non per col-pa; ma per fortuna, alla quale ogni uomosoggiace, non ricevano alcun danno; ac-ciocché io per mezzo tuo faccia loro que-sto servigio, e possa soddisfare al deside-rio del municipio Caleno, col quale io ten-go stretta amistà... Dico adunque, che l'u-no di questi ha molto poca roba, l'altro ap-pena tanta che basta a grado di cavaliere.Perché poiché Cesare per sua liberalità gliha donata la vita, oltre alla quale non han-no molto che perdere, vedi d'impretar gra-zia, se m'ami tanto, quanto certamente miami, che si possano ritornare a casa. Nelche non avanzano altro che un lungo cam-mino il quale non sia lor noioso per potervivere e morire co' suoi. La qual cosa tiprego a sollecitare con ogni sforzo, e astringerla, ovvero più tosto a recarla ad ef-fetto; perché mi ho persuaso, che tu pos-sa farlo. Sta sano". Cales, quindi, diventòMunicipio molto tempo prima della GuerraSociale. Di sicuro, infatti, era già Municipio

nel II sec.. Ce lo confermaCicerone nella secondaorazione "Contro Rullo":dove scrive "Calenum Mu-nicipium complebunt.." enella 13^ Lettera delle Fa-miliari (libro 9) , quandoraccomanda Cajo Suberi-

no Caleno a Dolabella: "Velisque per teme hoc muneris, cum ipsis amicis homini-bus, tum Municipio caleno, quo cum mihimagna necessitudo est, tum lepte, quemomnibus antepono, dare..". Queste paroledi Cicerone a Dolabella ci fanno capireche lui chiede la grazia per i due amici maanche per l'intera città di Cales che avevachiesto a Roma il suo ritorno dall'esilio.Una città che aveva eletto suo patrono edifensore. E che come ripete nelle sueLettere ad Attico lo aveva ospitato tra lesue mura numerose volte (v. Lettera 13). Aquesto punto vorrei lanciare un appello al-l'amministrazione calena: Perché non si-stemare nell'aula consiliare di Calvi Risor-ta una piccola lapide che ricordi questo ce-lebre oratore, amico intimo e protettoredell'antica Città di Cales? Sarebbe un attodi stima e riconoscenza per un grande av-vocato che ha difeso non solo i Caleni, male stesse terre della Città di Cales nel fororomano.

Calvi grande amica di Cicerone. Un'amicizia dimenticataProf. Paolo Mesolella - Giornalista - Collaboratore da Calvi Risorta

Felicitazioni per Loredana Dell'Aversana

L o r e d a n aDell'Aversa-na, da Aversaha consegui-to il Diplomadi Flauto tra-verso al Con-servatorio diMusica di Na-poli "San Pie-

tro a Majella" eseguendo il concer-to di Mozart in Sol Maggiore.Gli auguri dai familiari, amici e dal-la nostra Redazione

Buone Feste

Page 14: Dea Notizie 121

La vita è un giardino in cui l'amicizia è il fiore più prezioso

Anno VI Nr. 121

07.12.2012Pagina 14

Calvi Risorta piange perla scomparsa di un san-to. Ci ha lasciati PadreBartolomeo Avagliano,Passionista, già parrocodi Visciano e fondatoredel santuario "PiccolaLourdes". Visse nel

convento dei padri Passionisti di Calvi Ri-sorta per almeno quarant'anni, dedicandotutta la sua vita ai giovani, agli anziani, agliammalati. Padre Bartolomeo, il 19 ottobrescorso aveva compiuto 93 anni. Giovanni(era il suo nome) nacque a Bacoli il 19 ot-tobre 1919. Dopo essere diventato Passio-nista a 18 anni, fu ordinato sacerdote a Ro-ma il 16 luglio 1944 adempiendo al suo mi-nistero sacerdotale per ben 68 anni. Nel2008, dopo trent'anni di apostolato, lasciò ilsuo ufficio di parroco di Visciano ma restònel cuore dei caleni, perchè le sue giornate

le trascorreva in parrocchia vicinoalle sofferenze degli ammalati e deigiovani. Tutti lo ricordano mentre sispostava in bicicletta dal conventoalla parrocchia. Era considerato il simbolo dellaScuola Passionista di Calvi dove fudocente e Superiore del Seminario. Neglianni 60-80 come Direttore, curò la forma-zione di migliaia di ragazzi. Uomo di cultu-ra, sempre aggiornato sulla vita della chie-sa e sui cambiamenti della società, fu unpunto di riferimento spirituale per laici e re-ligiosi. Diede tanto al paese: il santuario, icampi da tennis e la casa canonica, desti-nandola ad attività sociali. Una struttura di due piani, con saloni e nu-merose stanze, di proprietà della parroc-chia, da lui rimessa a nuovo e trasformatain oratorio "Piccola Lourdes", sede Caritas,centro sportivo e salone conferenze con bi-

blioteca. Al piano terra, un salone dialmeno 70 mq, adibito a oratorio. Quiincontrava i giovani del paese divisi ingruppi di attività: cultura, sport, teatro,giornalino. Vicino, vi sono le sale oc-cupate dal gruppo Caritas. Al primopiano della struttura c'è un salone

con 12 finestroni, balconi e medaglioni raf-figuranti angeli e Madonne con Bambinodel pittore Ciccarelli di Sparanise. Inoltreaveva allestito una biblioteca per giovani.Ora che se n'è andato, ha lasciato nei ca-leni un vuoto incolmabile. Padre Bartolo-meo per la dolcezza, la serenità e la gran-de pazienza, nonostante i dolori e le sue dif-ficoltà fisiche aveva sempre una parolabuona per tutti. Padre Bartolomeo era unreligioso schivo, che non amava essere rin-graziato ma la comunità calena deve farlo,perché se n'è andato soffrendo in silenzio.Come un santo.

La città piange Padre Bartolomeo Avagliano, già parroco di V iscianoProf. Antonio Scarano - Collaboratore da Sparanise

Paolo Mesolella - In Italia si sta diffon-dendo una nuova tendenza "made in En-gland". Si tratta del "Cake design" o piùsemplicemente l'arte di decorare le torte,che lascia stupiti gli adulti quanto i bam-bini.Un modo vincente di legare l'arte cu-linaria a quella visiva. La creatività, quin-di, sbarca in cucina e si trasforma in tor-te, pasticcini e dolci al cucchiaio al puntoche è nata un'intera collezione di prodot-ti pensati per gli artisti del dolce, praticae facile da utilizzare anche per cuochi al-la prime armi. Torte nuziali, cupcake,brownies e biscottini, tutti decorati in sti-le d'Oltreoceano. Ora anche in Italia èscoppiata la tendenza. Per chi è interes-sato a quest'arte della decorazione, inprovincia di Caserta c'è il "Centro l'idea",dove vi sono gli insegnanti professionistiGery Coppola e Sugar Luca Sansonecon tante idee da colorare e realizzare.Per gli appassionati di dolci e per quantipensano che un dolce, oltre ad esserebuono, deve essere anche bello allorac'è il "Centro l'Idea", in via Ernesto Rossi

Al "Centro L'Idea" per decorare con dolcezzaed imp arare l'arte del Cake design

29 a Calvi Risorta con corsi, dimostra-zioni pratiche e spunti creativi per le de-corazioni in pasta di zucchero. Non èvero infatti che per fare dei dolci bisognanascere pasticcieri. Si può anche cerca-re di diventarlo imparando nuove tecni-che di preparazione e decorazione. ACalvi ci ha pensato Lina Cipro nella suacartolibreria, non pensa solo a venderelibri o giornali, ma anche ad insegnare ea formare le mamme a decorare i dolci.Il Centro l'Idea, infatti, è un vero e pro-prio laboratorio artistico che appassionamamme, bambini ed insegnanti con ilCake Design (L'arte di decorare i dolci),ma anche con l'arte della decorazione,del decoupage, della creazione di gioiel-li, e della Bollon Art (l'arte di decorarecon i palloncini). Sicuramente un buonmotivo per visitarla. Il corso si articola in5 lezioni da 4 ore circaciascuna, il costo delcorso è di � 100,00comprende il materialenecessario per la rea-lizzazione dell'oggetto,più il breakfast. Ad ogniincontro ci sarà unabreve introduzione teo-rica sui materiali e sulletecniche di realizzazio-ne. A fine lezione l'og-getto decorato sarà ov-viamente vostro!I nostri corsi sono a nu-mero chiuso, pertanto è

obbligatoria la prenotazione.Per maggiori informazioni: 0823 652667

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Santa Maria C.V. - Sa-bato 24 novembre si ètenuta la kermesse delpregiato "Premio allaBontà Hazel MarieCole" ONLUS dellaCitta' di Trieste con lapresenza del Dirigentescolastico Dott. Fran-

cesco Paolo Casale e dei Dirigenti delPremio, protagoniste assolute sono sta-te le due "cuginette" Annateresa Tipaldie Rosanna Morelli alunne della classe VC dell'Istituto "R. Uccella" insignite delPremio "Hazel Marie Cole" che si sonodistinte per la dedizione disinteressata ecostante nei confronti della compagna di

La scuola media Uccella premia la bontàM.tro Cecilia D'Iorio -musicista - Collaboratrice da Santa Maria Capua Vetere

classe diversamente abile Ginevra Bovio. Durante l'anno scolastico si sono presecarico di "assisterla" scolasticamenterappresentando un valido "aiuto" per gliinsegnanti, hanno contribuito alla suapiena integrazione nelle attività ludicheregalando a Ginevra bellissimi e indi-menticabili momenti di felicità. Con leihanno condiviso tutto, a scuola e a casa.Per questi motivi si sono meritate il giu-dizio dell'alto valore morale raggiungen-do il traguardo di quest'opera meritoria elodevole. Il Premio "Hazel Marie Cole"consiste in una polizza assicurativa dieuro 1.000,00 per ognuna con scadenzaal compimento del diciottesimo anno dietà unitamente ad una pergamena e una

medaglia che ne ricordi nel tempo le mo-tivazioni del premiare Annateresa e Ro-sanna, più 3.000.00 euro in contanti ge-stiti dai genitori. Con il seguente meravi-glioso scritto di Madre Teresa di Calcuttafacciamo vivissimi complimenti alle duesagge cuginette: Trova il tempo per giocareTrova il tempo per amare ed essereamatoTrova il tempo per dare...Trova il tempo di leggereTrova il tempo di essere amicoTrova il tempo per lavorare.

È la fonte della saggezzae la strada delle felicità.

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Nel pieno dell'estate ap-pena trascorsa una parteconsistente del poliedricomondo del meridionali-smo rinascente, ha tenta-to di mettere al timone diuna costituenda forma-zione politica del Sud, co-

lui che è unanimemente ritenuto il migliorraccontatore di cosa eravamo, cosa siamodiventati e cosa potremmo essere noi Ter-roni. Pino Aprile, dopo neanche troppa lun-ga riflessione ed auto-notificandosi un ulti-matum, ha infine voluto incontrare i firma-tari dell'appello. Presente il sindaco Miche-le Emiliano, lo scorso 8 settembre, la salaconsiliare del comune di Bari ribolliva delmondo associazionistico ed intellettuale diquel Fuoco del Sud che da troppo si dibat-te tra la cronaca delle sue storie censurateed il conforme pregiudizio dei media nazio-nali. Qualcuno (pochi in verità) ha arriccia-

to il naso, deluso nell'appren-dere che lo scrittore non ha in-tenzione di fare politica; in tan-ti invece (anche non presentiall'evento) sono molto soddi-sfatti all'annuncio della fonda-zione di un quotidiano nazio-nale con il cuore a Sud che,c'è da giurarci, sarà una spinanel fianco in un panorama edi-toriale quasi tutto settentriona-le o comunque influenzato dal potere del-la proprietà e dalle linee di potere che fan-no capo al Nord. Non un leader politicoquindi, ma se "politica" è in fondo dire lecose per poi farle, si capisce che il nuovogiornale sarà un formidabile strumentoche concretizzerà un substrato culturalecondiviso, indispensabile a qualsiasi av-ventura partitica. Da oggi in poi Pino Apri-le (foto) si dedicherà a questo, a rintuzza-re parola per parola, convinto che "… le

idee preconcette, penalizzanti, aidanni del Sud, siano figlie di infor-mazioni sbagliate: dai quelle giusteagli onesti e le loro idee cambie-ranno. Non mi interessa, come hopiù volte detto, sconfiggere un ne-mico, ma convincerlo delle miebuone ragioni, averlo al mio fianco,per sostenerle insieme a me". Iltempo corrente ci dice che le tantevoci, piccole e sparse del Sud,

vanno a saldarsi alla crescita di una gene-razione fiera, perché maggiormente con-sapevole riguardo molte verità del nostropassato; altresì si combina con la ricchez-za di una consistente compagine di intel-lettuali, forgiatisi in anni di studi ed eroicadivulgazione. Una concomitanza di fattorirara, pertanto preziosa ed entusiasmanteper persone ordinarie che fa(ra)nno cosestraordinarie.In bocca al lupo Pino, di cuore.

Il Sud non ha voce. …Che fare?Pagina a cura di Pietro Fucile - Collaboratore da Pignataro M.

Occorre allontanarsene un po', magaririuscire a sedersi accanto al PiccoloPrincipe per imparare a scorgere che ègià su piazza l'upgrade del terrone clas-sico: è una creatura punto-zero figlia diun mondo, "virtuale" solo per chi ne èescluso.Sebbene il fenomeno non abbia (anco-ra) la dimensione macro che innesca leanalisi dei maggiori istituti di ricerca, ècertamente più che un trend se PinoAprile, nel suo Mai più Terroni (ed.Piemme, pag.127, euro 12,00) può(di)mostrare che una folta pattuglia digiovani acculturati, cosmopoliti, tenaci,restano e ritornano nei nostri paesi me-ridionali per costruire qui un futuro persé e per la comunità. Nel Mezzogiornostanno fiorendo imprese innovative (31per cento, più che nel Nord-ovest, nelCentro e nel Nord-est, ultimo con il19,5); Enna è la città con il maggior nu-mero di nuove aziende giovanili, subitodopo Crotone, Vibo Valentia, ReggioCalabria, Caserta …il Nord arranca. A

Monopoli costruiscono l'aereoprivato più leggero del mondo, ilBlackshape, "la Ferrari dei cieli";Catania è a ragione consideratala Silicon Valley italiana; Anto-nella Prisco del CNR ha diretto ilgruppo di studio che ha scoper-to la via per il vaccino control'Alzheimer, la notizia ha fatto ilgiro del mondo e nemmeno unodei giornali italiani diceva che lagiovane scienziata è napoletana e che ilaboratori in cui è stata condotta la ri-cerca sono a Napoli. …e se si fossetrattato di monnezza o dello scippo aPavia, commesso da un ragazzo il cuinonno era di Casoria? Si domandaAprile. Mentre tutti i riflettori, nordcentri-ci, sono pigramente accesi sui grandidel pianeta, il baricentro del mondo sisposta a Sud, così è il Ghana che fa re-gistrare i più alti indici di sviluppo almondo (13,5 per cento) e gli immigratinegli USA diminuiscono in soli due annida 25,7 milioni a 20,2 perché "votando

con i piedi", tornano a casa.La fortuna dell'Italia, oggi, èdi avere un Sud - dice Aprile- e quella del Sud di esserlo,forte di una nuova consape-volezza e fiducia in sé. È in-negabile che tanto sommovi-mento sia dovuto alla centra-lità della Rete, nuova tecno-logia madre di nuova umani-tà. Con Internet, le circostan-

ze che hanno tenuto il Sud in uno statodi minorità, di isolamento, stanno diven-tando, per chi ha brigato per avvantag-giarsene, un'arma spuntata. Il Web è atutti gli effetti una nuova terra nella qua-le a piantare le radici del "carattere me-ridiano" del Sud e a trovare nuova citta-dinanza sarà la generazione digitale, so-lo casualmente contemporanea dellagenerazione meccanica. Sul web le di-rezioni non esistono, non si può essereTerroni di nessuno, si naviga senza di-stanza, conta solo esserci oppure no…con un clic.

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La prof.ssa Rossella Vendemia dona il suopianoforte alla Scuola Media "Madre Tere-sa di Calcutta". “Un gesto encomiabile daapprezzare e sottolineare. Ogni cosa chesi fa o si dona alla scuola, in considerazio-ne del fatto che servirà a far crescere cul-turalmente i nostri alunni, non può che es-sere accolto con grande entusiasmo e ri-conoscenza". Con queste parole il Dirigen-te scolastico dell'Istituto Comprensivo "Ma-dre Teresa di Calcutta" di Pignataro, PaoloMesolella ha accolto il dono fatto alla scuo-la dalla prof.ssa Rossella Vendemia, do-cente titolare di cattedra di pianoforte pres-so il conservatorio Statale di Musica "Nico-la Sala" di Benevento. Lo scopo della donazione è quello di ricor-dare la memoria di Sua madre, che inse-gnò per ben 31 anni, presso la Scuola me-dia "Martone" di Pignataro. Da qui anche lasoddisfazione della stessa professoressaVendemia che ha scritto al Dirigente Me-solella: "Le esprimo il personale compiaci-mento nel veder concretizzato il mio pro-posito, dichiarato qualche anno fa alla pre-cedente Dirigente, di donare un pianoforteall'Istituto autonomo "Madre Teresa di Cal-cutta" di Pignataro Maggiore. Mi auguroche la presenza dello strumento possa co-stituire un elemento aggiuntivo e di sup-porto per il corso di indirizzo musicale av-viato quest'anno e per tutti i progetti artisti-co- musicali della scuola. La musica costi-tuisce un linguaggio universale, capace disuperare ogni barriera di lingua, razza, cul-tura, nonché uno straordinario mezzo diespressione, comunicazione e socializza-zione. Sono idealmente molto legata alla

Donato un pianoforte alla Scuola Media "Madre T eresa di Calcutt a"Direttore

Scuola Media di Pignataro Maggiore nel ri-cordo di mia madre”, (la Prof.ssa Lucia DeVito nacque a Napoli e sposò Antonio Ven-demia di Pignataro Maggiore (CE) dovestabilirono la loro residenza. Aveva intra-preso, giovanissima, (1965) la carriera diinsegnante di educazione tecnica presso lescuole medie fino al pensionamento, avve-nuto nel 1996. Sui banchi di scuola, la Pro-fessoressa De Vito ha visto crescere gene-razioni di genitori e figli, amata dagli stu-denti per la sua sensibilità, la passione perla docenza e l'impegno. In ambito scolasti-co, amava partecipare a progetti di ricerca,gite scolastiche, programmazioni d'istituto:insomma una vita da insegnante senza mairisparmiarsi per il bene degli studenti. Etanti di loro, ancora oggi, la ricordano per laprofessionalità, la serietà, la disponibilità ela dedizione. Accanto alla sua missionescolastica, riusciva a coltivare tantissimi in-teressi, partecipando attivamente alla vitacittadina: era socia assidua dell'Associazio-ne "Amici della Musica" di Pignataro Mag-giore; partecipava concretamente a nume-rose attività di volontariato a favore dellepersone più deboli e disagiate, faceva par-te della Caritas Parrocchiale e del GruppoEPAP della Diocesi di Teano-Calvi per laPastorale Diocesana. Insomma una vitaimpegnata e ricca di creatività e positività,dedicata alla famiglia, alla scuola, alle atti-vità di volontariato. La Prof.ssa De Vito èvenuta a mancare nel 2001 NDR). “Attual-mente, continua la prof.ssa Rossella Ven-demia, sono docente presso il Conservato-rio di Benevento ed avverto una sorta di di-dattico dovere: la musica mi ha dato tanto

dal punto divista profes-sionale equesto miogesto vuol si-gnificare unm o d e s t ocontributo al-la musica ealla scuola".Consideratoche dal mesedi settembre,in due sezio-ni della scuo-la media "Martone" è partito l'indirizzo mu-sicale con l'attivazione di quattro corsi stru-mentali: violino, pianoforte, chitarra classi-ca e clarinetto, il pianoforte sicuramentefarà felici i giovani pianisti della scuola (Ar-genziano Ileana, Bovenzi Maria Rosa, Pa-nagrosso Chiara, Vendemia Lucia, Men-ditto Martina, Scala Federica e Borrelli Ma-rio) che finora avevano a disposizione so-lo una pianola. “Cara Rossella, noi tutti di Dea notizieci sentiamo orgogliosi della tua apparte-nenza alla nostra Grande Famiglia".

Didascalia foto: Nr.1 - Rossella Vendemia riceve dal Pre-sidente Giorgio Napolitano il PremioShoah 2012 Nr.2 Il Giudice di Pace Dr. Alessandro DiNardo consegna a Piero Pellecchia e Ros-sella Vendemia (marito e moglie) l’Attesta-to di Benemeranza conferito dall’Associa-zione Dea Sport Onlus Bellona Nr. 3 Lucia De Vito con la figlia Marina.

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Page 19: Dea Notizie 121

Da una ricerca dei consumatori americani. La maggior p arte della carne di maiale è

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Anno VI Nr. 121

07.12.2012Pagina 19

Un invito alla lettura di W islawa SzymborskaDr. Salvatore Viggiano - Collaboratore da Curti

Questo breve interven-to vuole essere unomaggio ed un invito,per chi non avesse co-noscenza, del poetaredi Wislawa Szymbor-ska, epocale voce po-lacca, spentasi que-

st'anno, in febbraio, a Cracovia. Saggi-sta e poetessa, la Szymborska è ritenu-ta la più importante poetessa polaccadell'ultima metà del secolo scorso. Isuoi versi, quasi tutti in struttura libera,sono lo specchio di visioni evanescentie delicate, occasione di riflessione ve-nata di ironia, campo di fusione tra laleggerezza delle parole e gli scenarismisurati a loro sottesi. Testi di notevo-le richiamo come La fiera dei miracoli,Primo amore, Prospettiva, offronosprazzi di quotidianità, esplorata attra-verso possibili gradi di assimilazione.Le parole all'interno del verso, più sonoisolate, più garantiscono e blindano i

moti dell'animo, della memoria (Si sonoincrociati come estranei […] / forsesmarriti / o distratti / o immemori - daAmore a prima vista); eppure, il tratta-mento dei significati della nostra poe-tessa, libera, nel complesso, un anelitodi levità, di insinuazione della tristezza,corteggia i toni della solitudine o delladolcezza affettiva senza effetti dirom-penti. Le sensazioni si impregnano diuna forza permanente, di fondo; lascrittura, incarnando il paradosso, altropilastro della poetica della Szymborska,si avventura attraverso la storia e la so-cietà, traendone paralleli con l'espe-rienza personale di ognuno (Me ne va-do per il mondo / tra una folla di altri de-bitori […] / nella colonna Dare / ognitessuto che è in noi […] / L'inventario èpreciso / […] anima / e questa è l'unicavoce / che manca nell'inventario - daNulla è in regalo). Una voce come Wis-lawa Szymborska, cerimoniere di raffi-natezza eterea e definita concretezza,

ebbe il merito del Nobel per la Lettera-tura nel 1996, motivato da "una poesiache, con ironica precisione, permette alcontesto storico e biologico di venire al-la luce in frammenti d'umana realtà".

"Venuto al mondo" è unfilm di Sergio Castellit-to, uscito nelle sale loscorso 8 novembre etratto dall'omonimo ro-manzo di MargaretMazzantini del 2008.Una mattina Gemma ri-ceve la telefonata del-

l'amico bosniaco Gojko che la invita a Sa-rajevo in occasione di una mostra fotogra-fica sull'assedio, in cui sono presenti an-che le foto di Diego, suo grande amore epadre di suo figlio Pietro. Così Gemma ePietro partono per Sarajevo e, nel mo-mento in cui arrivano, la storia si sdoppiatra il presente, con la cronaca del viaggio,e il passato, con il racconto della primavolta in cui Gemma si reca nella città bo-sniaca per una ricerca per la tesi di laurea.Qui incontra Gojko, con il quale stringeuna profonda amicizia, e Diego, fotografo

squattrinato di cui si innamora econ cui inizia una storia d'amo-re, al ritorno in Italia. Una storiasegnata da un vero sentimentodi amore ma anche da un pro-fondo dolore causato dalla steri-lità di Gemma che li condurrà avari tentativi, anche disperati, diavere un figlio. A tutto ciò fa dasfondo una Sarajevo dilaniatadall'assedio, che rispecchia inpieno le emozioni e le sensazioni dei per-sonaggi ("È stato più facile correre sullegranate che non camminare sulle mace-rie"). Il viaggio di Gemma e Pietro permet-terà al ragazzo di conoscere un luogo co-sì importante per la vita dei propri genito-ri, ed alla madre di fare i conti con un pas-sato ancora troppo doloroso, scoprendodelle verità tenute nascoste per sedici an-ni. Il film riporta quasi alla perfezione il ro-manzo, come quasi mai avviene quando

Venuto al mondoAlessia Di Nardo - Laureanda in Lettere Moderne c/o Università “La Sapienza” di Roma

un romanzo viene trasportatosul grande schermo. La storiache Margaret Mazzantini,scrittrice famosissima, avevaraccontato in modo eccezio-nale, viene rappresentata dalmarito Sergio Castellitto, atto-re e regista di grande fama.Alla trama, coinvolgente e maiscontata, si unisce la bravuradei due coniugi e di tutto il

cast del film, tra cui Penélope Cruz. Quan-do un libro appassiona tanto i lettori, è ra-ro che poi il film che ne viene tratto, piac-cia così tanto agli stessi. E' per questo checonsiglio di leggere il romanzo e di guar-dare il film, a chi ancora non lo avesse fat-to, perché è una storia che unisce in sèamore e dolore, gioia e tristezza, dispera-zione e speranza senza mai lasciare nullaal caso e senza mai risultare noiosa o pre-vedibile!

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Anno VI Nr. 121

07.12.2012

Attenti ai cosmetici all'acqua di Lourdes, è una truffaPagina 20

interiore, e di quel-lo esteriore, inco-minciando ad ac-cettare e a scinde-re con il crescere,queste due realtà.Il gioco consente albambino di mante-nere libera la men-te da qualsiasi pen-siero, di scaricarela sua emotività eistintualità, di sviluppare le proprie po-tenzialità intellettive, affettive e relazio-nali, acquisendo così nuove modalità

che gli consentonodi relazionarsi con ilmondo esterno. Di-venta strumento peril bambino poiché loaiuta a sviluppare lacreatività, a speri-mentare le capacitàcognitive, gli con-sente di entrare inrelazione con i suoipari, dando vita allo

sviluppo della sua personalità. Nella vitaordinaria, i bambini devono continua-mente adattarsi al mondo esterno, modi-ficando gli schemi in base alle richiestedegli adulti, invece, nel gioco, è il mondoche si adatta a loro, secondo le loro esi-genze. Si pensi alla bambina che indossando lescarpe delle madre si prepara ad assu-mere l'identità femminile (funzione identi-ficatoria) o a coloro che hanno bisogno dipasticciare o sporcarsi al fine di scarica-re le tensioni e difendersi dal mondo del-le regole e dei divieti. Il gioco come ritie-ne Freud, assicura l'equilibrio emotivodella persona, consentendole di liberarele tensioni e di dominare mentalmente lecose attraverso un'attività simbolica,molto simile a quella del sogno. Accadespesso che il bambino impegnato in atti-vità quotidiane e ludiche venga rimpro-verato o scoraggiato dagli adulti perchéconsiderato immaturo, e quindi non simostra né la pazienza, né la volontà diseguirlo. Cosi facendo si commette l'er-rore di sottrarre spazio e tempo educati-vi alla relazione e alla comunicazione in-tergenerazionale. L'adulto non dovrebbemai impedire o ironizzare o peggio inter-rompere il gioco, piuttosto può partecipa-re senza intromissioni o tentativi di impo-sizioni rispettando l'attività ludica e l' evo-luzione personale. Dire che i bambinigiocano è come dire che il cielo è azzur-ro, perché i bambini giocano da quandoesiste il mondo. Giocano anche in situa-zioni particolari e tragiche quindi le capa-cità creative e fantastiche dell' infanziasono veramente enormi.

Quante volte abbiamosentito pronunciare daun bambino queste pa-role. Se ognuno di noisi soffermasse a riflet-tere sul significato delgioco, scoprirebbe lasua importanza nellavita del bambino, e non

solo. Attraverso il gioco si costituisce lanostra identità e capacità di stare almondo. L'esperienza del gioco insegnaal bambino ad essere perseverante e adavere fiducia nelle proprie capacità. Sidiventa consapevoli del proprio mondo

Sono un bambino, lasciatemi giocareDr.ssa Rossella Zona - Assistente sociale - Collaboratrice da Sparanise

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Buone Feste

Lettera al Direttore - Attenti alle truf feGentile Direttore, Le scriviamo per fornire un servi-zio di pubblica utilità informando la collettività loca-le che sul nostro territorio si sta verificando quanto diseguito raccontatoci da un associato al nostro indi-rizzo di posta [email protected] "Gentili avvocati, nel mese di agosto 2012, sono sta-ta contattata a casa mia, da un agente che mi ha

chiesto se volevo ricevere a casa il vecchio Postalmarchet. Poi in fretta e furia mihanno fatto firmare un modulo per l'invio a casa del giornale che si chiama 100%Casa ma che in realtà era il contratto. Dopo 2 mesi un altro agente con l'accento ve-neto, si è spacciato per corriere e mi ha detto che dovevo spendere 6.990,00 euroin prodotti da catalogo. Vedendomi in difficoltà, per l'ingente somma da spendere, miè venuto incontro, per farmi uscire dal problema, aiutandomi a selezionare prodottida catalogo spendendo solo 3.500,00 euro, pagabili a rate. Cosa posso fare per tutelarmi?" Oltre alla mail riportata, presso la nostra sede ab-biamo ricevuto richieste simili da altri associati residenti nella zona di Triflisco e Spa-ranise. In verità la tutela prioritaria sarebbe quella di non lasciar accedere al propriodomicilio nessun agente/rappresentante che non si presenti in maniera qualificata erintracciabile, ed in ogni caso non sottoscrivere nessun documento se non dopo unatotale e trasparente informativa e comprensione dei diritti ed obblighi contrattuali de-rivanti dalla stipula. Se, comunque viene sottoscritto il contratto (spacciato per mo-dulo di invio del catalogo) è necessario nei termini di legge inoltrare la formale ri-chiesta di recesso contrattuale alla sede legale della società 100 % Casa, diffidan-dola ad annullare il contratto già nullo, per firma estorta con l'inganno, a mezzo di

raccomandata a/r.. Naturalmente sarebbeimportante informare o denunciare le au-torità giudiziarie competenti. Auspicandoche quanto pubblichiamo possa evitare adaltri di incappare nello stesso tranello. Avv.Maria Celeste Cafaro (responsabile lega-le) - Avv. Catia Tartaglione (responsabiledi sede)

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[email protected] Lo pubblicheremo

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Anno VI Nr. 121

07.12.2012

Ambasciate e consolati nel mondo. Gli It aliani all’esteropotranno ricevere informazioni tempestive via e-mail Pagina 21

Il montacarichi eraappoggiato sul pianodel davanzale, e glioperai facevanoscendere i mobili at-traverso il vano dellafinestra. Alcuni curiosi

assistevano alla scena, qualche comareinveiva contro i poliziotti che presiedeva-no allo sfratto. Un usciere del tribunaleannotava su un taccuino. Amaranta pre-se la bambina e la tirò via, vieni andia-mocene, disse. Costernata, col cuorestretto in una morsa, e cercando di sof-focare i singhiozzi prese la bicicletta efece accomodare la bimba dietro il selli-no. Andiamo dalla nonna disse. Tuttoera perduto. Anni di sacrifici buttati alvento. La perdita del lavoro, l’insolvenza

GiacintaSalvatore Antropoli - Collaboratore da Pontelatone

delle bollette, le ingiun-zioni della banca, poi... ilprecipizio. Giacinta ave-va solo sette anni eppu-re il dramma che l’avevainvestita lo capiva Pie-namente. Piangeva, dirabbia e di nostalgia.Non avrebbe rivisto mai più le amichet-te, la scuola , la maestra, la sua città. Lanonna le accolse piangendo, ma subitocercò di rincuorarle. Qui starete benissi-mo disse. Io vi voglio tanto bene. Ama-ranta ringraziò sua madre. L’amore dellemamme si sa, è senza confini. Giacintatrascorse molti giorni sola, poi venne Al-berto. Era lacero e smilzo ma i suoi oc-chi vivi esprimevano un’intelligenzastraordinaria. Vieni a giocare con me?

Disse. La bambinagiocò con lui ma isuoi occhi rimaneva-no tristi. Poi arrivaro-no altri bambini e Al-berto glieli fece cono-scere. Correvanospensierati su per le

balze della collina ammirando le greggi ei boschi di abeti. Andiamo a roccogliere igiunchi? disse Alberto. A roccogliereche? rispose Giacinta. I giunchi (foto)per le fruscelle. Mia nonna ci fa le ricotti-ne. Andarono, e la nonna gli fece le ri-cottine col latte di capra. La vecchia ac-carezzò Giacinta. Ti piacciono le ricotti-ne? Giacinta non lo sapeva ma disse disi. Alberto la guardò, la bambina sorrise.Era di nuovo felice.

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Il desiderio di cono-scere le origini di Bel-lona ci ha stimolati,ancora una volta, aconsultare un volumecustodito nella biblio-teca dell'AssociazioneDea Sport Onlus edabbiamo appreso chenell'anno 841 i Capuani, a causa delladistruzione della loro città da parte deiSaraceni, si rifugiarono sul colle Palom-bara, nei pressi di Triflisco, dove il conteLandulfo fece costruire un villaggio a cuidiede il nome di Sicopoli, in onore di Si-cone duca di Benevento. Dopo 15 anni iSaraceni, durante le loro scorrerie, in-cendiarono Sicopoli ed una parte dei re-sidenti fuggì verso Bellona mentre, altri,presso l'antico ponte romano di Casilinodove fondarono la nuova Capua. Nel-l'anno 1137 il principe normanno Riccar-do II, con un agguerrito esercito di Nor-manni, Longobardi e Saraceni, occupò edistrusse molte città fra cui Capua che furidotta, ancora una volta, in un cumulo dimacerie. Molti Capuani sfuggiti alle vio-

Antiche origini della cittàFranco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

lenze si rifugiarono neipaesi vicini: Bellona,Vitulazio e Camigliano.Quelli rifugiatisi a Bel-lona fondarono un vil-laggio che denomina-rono con il nome delladea pagana della guer-ra, Bellona, ed in con-

trada Casale edificarono un tempiettodedicato alla dea. Il villaggio aveva unasola strada angusta che metteva in co-municazione con Vitulazio e Capua. Untratto di strada era denominato VicoloMarrasca (oggi Via Mazzini) che portavaalla zona dei Vigliuni e del Cellaro (fotoa destra) una serie di casupole simili a"celle" abitate da famiglie che lavorava-no lo "sparto", una particolare erba chetuttora cresce sulle vicine montagne:Monte Rageto, Monte Grande e CollinaS. Croce. Il tempietto, a causa dell'incu-ria degli agricoltori e degli amministrato-ri del tempo, è andato perduto. Unico re-perto archeologico sono le così dette"Camerelle delle fate", (foto in alto) unavilla romana del II secolo a.C. alle falde

della collina S.Croce, apparte-nuta ad un pa-trizio romanoche vi trascor-reva le vacanzee l'estate. Un in-tervento ar-cheologico por-tò alla luce ambienti intercomunicanti,pavimenti in mosaico, un porticato ab-bellito con marmi policromi ed alcune ci-sterne per raccogliere acqua piovana.Inoltre fu dissotterrato un muro di cintalungo 92 metri e rinvenute anfore vina-rie, ceramiche, maioliche, la mandiboladi una giovane donna e le vertebre di ungiovinetto di 12/14 anni; il Tepidariumcon vasca da bagno ed il Calidarium perle abluzioni; un giardino abbellito con va-si in ceramica, la cucina con il forno eduno spazio per la legna. Al termine deilavori i reperti furono affidati al MuseoCampano di Capua. Ma, a causa deimancati finanziamenti, gli archeologi in-terruppero le ricerche e ricoprirono conterriccio gli scavi.

Buone Feste

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Multe con autovelox automatici non possono essere elevate nei centri con meno 10mila abit anti

Anno VI Nr. 121

07.12.2012Pagina 22

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Concorso Nr . 2Pubblichiamo la foto di un oggetto, dove-te dirci il nome esatto. Chi a termine delconcorso, che scade con il numero delmese di aprile 2013, avrà ottenuto piùpunti, riceverà un premio. Ad ogni nume-ro pubblicheremo la classifica provviso-ria. I nostri contatti sono riportati a pag. 2.La rispost aesatt a della fo -to pubblicat anel numeroprecedente è: bocciardaC l a s s i f i c aprovvisoria con punti 5Argenziano Domenico da Casert a,punti 3 Falco Gianfranco da Bellona,Piccolo Dario da Capua. Punti 2 SivoDino da Casert a.

Buone Feste

C'era una volta un bellissimo campo dimargherite dove si respirava tanta sere-nità, i fiorellini erano rivolti al sole e le apisi posavano sopra le loro corolle perprendere il nettare. Un giorno, trasporta-to dal vento, tra loro cadde un seme cheben presto divenne pianta da cui fiorì unfiorellino; le margherite erano ansiose divedere in faccia il nuovo nato, e quando,finalmente, schiuse i suoi petali, tutte simeravigliarono per la sua bellezza. Maera bello e cattivo. Si lamentava che ilsole era troppo caldo, le formiche e leapi per lui erano fastidiose. Un giorno,una margherita diede ragione al fiorecattivo e finì col cacciare le api anche lei.-E' vero! - esclamò - Le api sciupano inostri petali e le formiche rovinano il no-stro stelo!- E dopo pochi giorni, tutto ilcampo di margherite si era rivoltato con-tro tutte le formiche che prima erano loroamiche. Le api senza nettare non pote-vano fare il miele, le formiche non pote-vano più camminare in un campo e lemargherite erano diventate tutte vanito-se. Quel fiorellino cattivo aveva distruttola serenità che prima regnava. Un giorno

Il fiore vanitosoRacconto scritto da una bimba di nove anni che non ha mai frequent ato

la scuola perchè costrett a a vivere in un letto

arrivò al campo un messaggero del Reper chiedere un po' di miele che sarebbeservito a guarire da una terribile malattiala principessina Anna. Ma, ahimè, mielenon ce n'era, e il messaggero, informatodella situazione triste che si era venuta acreare, se ne tornò indietro sconsolato.Ma l'Ape regina non si dava per vinta,così mise tutti al corrente della malattiadella loro adorata Anna e accorsero daogni dove: le api operaie, le formiche, lefarfalle, i bruchi, i fiori girarono le loro co-rolle e giunsero, persino, i loro amici daicampi vicini, curiosi di sapere cosa stes-se accadendo. Tutte le margherite si ver-gognarono e solo quel fiore cattivo insi-steva:”-Non possiamo permettere che leapi sciupino la nostra bellezza!”- Nessu-no gli rispose e l'Ape regina disse allemargherite: “Chi di voi è disposta a dareil nettare alle mie operaie, apra i petali egiri la corolla verso il sole!” Ad una aduna, le margherite si girarono verso il so-le e le api operaie cominciarono a lavo-rare per fare il miele; le formiche riprese-ro a muoversi in colonna e le farfalle a di-rigere i lavori. Così il miele fu pronto e

l'Ape regina volò alla volta del palazzoreale dove fu portata nella stanza dellaprincipessina e il miele fece il suo effettomiracoloso. Tutti esplosero di gioia men-tre il fiore cattivo si appassì in solitudine.

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Pagina 23Anno VI Nr. 121

07.12.2012

Il cellulare fa male. Il rischio: dermatite da cont atto

TELECOM - SERVIZIOra esatta 42.161Sveglia 42.142Ultima chiamata persa 42.400Ultime 5 chiamate perse42.405Paga chi riceve 40.88Chiamata urgente su occupato42.197

Api Invasioni Donato De Marco 0823 878002Ambulanza 118 Anziani 800.911.315 contro le truffeAuto clonate 800 400 406.Avis - Bellona 339 7386 235 Bellona Municipio 0823 965180Bellona Polizia Locale 0823 967293Carabinieri Vitulazio 0823 967048Carabinieri Capua 0823 969800Carabinieri Allievi BN 0824 311 452Carabinieri Pignataro 0823 871010Centro antiveleni Na 081 545 3333Centro Ustioni Roma 06 59 041Corpo forestale 1515Droga ed alcool - 800 178 796Droga Recupero - 081 553 4272Emergenza Infanzia 114Guardia Forestale 0823 279 099Guardia medicaPignataro 0823 654 586Osp. Santobono Napoli 081 747 5563Prefettura CE 0823 429 111Protezione Civile Bellona telefax 0823 966 163 - 320 567 9455Rifiuti ingombranti (Bellona) 800 519 787Sangue 339.738 6235 - 339.774 2894Stalking 0823 445310Telefono azzurro 081 599 0590Usura - racket 800.999.000Vigili del Fuoco 115 - 0823 466 666Violenza donne 1522

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Capua Turno festivo e prefestivo

08.12.12 - Russo09.12.12 - Tartaglione15.12.12 - Apostolico16.12.12 - Corvino22.12.12 - Costanzo23.12.12 - Russo25.12.12 - Tartaglione26.12.12 - Russo29.12.12 - Tartaglione30.12.12 - Apostolico

S. Maria C.V. Turno notturnoDicembre 2012

07 - Tafuri08 - Simonelli09 - Beneduce10 - Merolla11 - Antonone12 - Simonelli13 - Beneduce14 - Bovenzi15 - Salsano16 - Iodice17 - Simonelli18 - Merolla19 - Bovenzi20 - Salsano21 - Antonone22 - Simonelli23 - Merolla24 - Iodice25 - Antonone26 - Salsano27 - Tafuri28 - Beneduce29 - Bovenzi30 - Tafuri31 - Merolla

Gennaio 2013 01 - Iodice

S. Maria C.V. Turno festivo e prefestivoDicembre 2012

08 - Simonelli09 - Beneduce15 - Beneduce-Salsano16 - Iodice22 - Simonelli-Tafuri23 - Merolla25 - Antonone26 - Salsano29 - Bovenzi-Merolla30 - Tafuri

Gennaio 201301 - Iodice

AvisCalendario delle raccolte 2012Dicembre: 9 - Formicola15 - 16 - BellonaSono previste anche raccolte occasionali che saranno comunicate di volta in volta

Orario feriale dei treniS. Angelo in Formis - Napoli

(valido dal 11.12.2011 al 10.12.2012)06,08 S. Angelo in F. 07,10 na c.le07,13 S. Angelo in F 08,12 na c.le09,27 S. Angelo in F 10,36 na c.le

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