Dea Notizie 88

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Anno IVN. 88

22 Ottobre 2010

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Anno IV Nr. 87

22.10.2010

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Lo scrittore vitulatinoPietro Giuseppe Marto-ne riprende penna ecuore per comporre ilsuo terzo lavoro teatra-le, 'O Ricciulillo, unacommedia in tre atti trat-ta dal racconto del gior-nalista Franco Valeriani

"L'amante del bandito", rielaborato da

'O Ricciulillo, il teatro di Pietro Giuseppe MartoneFabiana Salerno - Collaboratrice da Bellona

Martone per imprimere sucarta i sapori della tradizio-ne, dei primi decenni del se-colo scorso, bilanciandoneequamente gli aspetti esi-stenziali caratteristici di un'e-poca in cui ovunque si respi-rava polvere bellica, in un cli-ma di ostilità e sottomissioni.Le persuasive introduzioni diLuca Antropoli, dirigentescolastico, e del Dott. Gio-vanni Giudicianni inoltrano illettore nei tratti iniziali di unapiacevole commedia che si erge nonsoltanto a voce storica dei tempi anda-ti ma, soprattutto, mette in gioco i sen-timenti riportando "costumi e parole diun ambiente contadino della prima me-tà del Novecento", con fulcro narrativola vicenda di Marco Spina detto 'O Ric-ciulillo, un brigante ricercato dalla poli-zia per omicidio e rifugiato nella casa didue donne, madre e figlia, che tacita-mente si lasceranno travolgere dal fa-scino del ragazzo ma che sapranno te-nere a bada l'istinto per reggere le si-tuazioni che si susseguono. Avvalendo-si del linguaggio dialettale, l'autore tra-smette immagini nitide dei personaggi,alle prese con qualche equivoco e iro-

nia, soprattutto, che perva-de l'intera opera, scanditada un'ottima lavorazionedelle sequenze dialogiche.La commedia completa latrilogia iniziata con "Sì,Voi!" e "Orgoglio e Pregiu-dizio", tutte dedite allaclasse dei meno abbienti,della gente umile che traparsimonia e sacrifici ri-esce a gettare le basi di unfuturo sostenibile per i pro-pri figli. È la realtà sociale

di chi sopravvive alle dure condizioni divita, con l'attaccamento a superstizionee religione come speranza e mezzo perallontanare il male, in attesa di un tem-po migliore quale può essere un matri-monio con una ricca dote. Un lavorosapientemente elaborato che concedespazio all'immaginazione di chi nonc'era e alla memoria di chi ha vissutogli anni della Bellona antica, ripercorsadalla galleria fotografica che accompa-gna il testo teatrale. Edito dall'Associazione Dea Sport On-lus di Bellona, 'O Ricciulillo sarà a bre-ve consultabile sul sito www.deanoti-zie.it sezione libri e nella Biblioteca delMuseo Campano di Capua.

Riflessivi

Gli infelici valutano costantemen -te gli altri, criticano continuamen -te il loro comportamento e spessosu di loro sfogano il proprio per -sonale malessere o fallimento.

Fabio Volo

Il più solido piacere di quest a vit aè il piacere vano delle illusioni

G. Leopardi

Nemo dat quod non habet: Nes-sun può dare ciò che non ha.

Proverbio latino

Associazione Dea Sport Onlus - Bellona (CE)

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Anno IV Nr. 88

22.10.2010

Antichi popoli d'It aliaFranco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

Gli Umbri. Nel I se-colo d. C. lo storicoPlinio il Vecchioscrisse che "LaGente Umbra eraconsiderata unadelle più antiche d'I-

talia". Furono gli antichi Greci a chia-marli Ombrioi perché erano soprav-vissuti alle piogge, in lingua grecadette Ombros. Gli Umbri, giunti dalcentro d'Europa, si stabilirono nelXIII secolo a. C. nella zona tra il Poed il Tevere ed il territorio fu chiama-to Umbria che condivisero con gliEtruschi insediatisi in Toscana e sul-la riva del Tevere. Gli Umbri non at-tuarono campagne di espansione e,per questo, possono essere definiti

poco bellicosi. L'usodelle armi era riser-vato agli aristocrati-ci e dall'esercitoerano esclusi i mer-cenari perché rite-nuti infedeli. Tutta-via, per difendersidalle invasioni ne-miche, fortificaronoi loro villaggi conpoderose mura. La città di IGUVIUM(nella foto), oggi Gubbio, per la suaposizione era il centro politico e reli-gioso. Nel 220 a.C. gli Umbri colle-garono la costa adriatica con la tirre-nica attraverso la Via Flaminia. Ma ilvero collegamento del territorio av-veniva attraverso i fiumi, primo fratutti il Tevere. Gli Umbri basavano laloro economia sulla pastorizia, losfruttamento dei boschi ed il lavorodei metalli. Gli aristocratici vivevanouna vita raffinata simile a quella de-gli Etruschi. Lo storico Greco Polibioaffermava che "il bestiame degli Um-bri figliava tre volte l'anno, la terragarantiva un abbondante raccolto ele donne erano molto feconde. Di ra-do partorivano un solo figlio, per lopiù avevano parti gemellari". La cu-cina Umbra era ricca di pietanze;non mancava sulla tavola la tipica"Crescia", una focaccia utilizzata

nella zuppa difarro o con car-ne arrostita. Idolci erano abase di strutto,farina e carne.Il pranzo ed imatrimoni era-no accompa-gnati da musicae danze a cui

partecipavano i cittadini. Gli umbri dioggi hanno ereditato dai loro ante-nati la passione per le feste: il 15agosto si svolge la processione di S.Ubaldo che sfida S. Giorgio e S. An-tonio Abate. Le statue, fissate suenormi "ceri" dal peso di 275 Kg, so-no portate a spalla da gruppi di 20uomini che percorrono le strade checonducono alla Basilica di Gubbio.La corsa dei "ceri" risale all'anno1160 e vince il cero che per primo ri-torna in Basilica. Gli antichi Umbriper un buon raccolto invocavano laDea Cupra e il Dio Pomono ed in pri-mavera la Dea Flusa. Gli Umbriscrissero poco e, quando lo faceva-no, usavano la lingua etrusca oquella latina. Nell'anno 295 a. C.,dopo un accordo con i Romani, ac-cettarono le leggi di Roma e, da quelmomento, la cultura Umbra fu assor-bita da quella latina.

Terza parte

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AuguriA Maria Esca per il compleannoil 1 novembre p.v., alla figlia Or-sola Rachiero, onomastico il 21nttobre e compleanno il 2 no-vembre, al marito Gennaro Ra-chiero, compleanno il 24 ottobreed alla cognata MaddalenaAmoddio compleanno il 20 otto-bre. Gli auguri più affettuosi daparenti ed amici.

Bellona

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Storia d'Italia controcorrenteDecalogo per il 150° anniversario dell'Unità d'It alia

Prof. Antonio Martone - Collaboratore da Pignataro Maggiore PREMESSA. È’ ormaitrascorso più di un an-no da quando i lettori diDEA notizie ci seguono,molti con grande inte-resse approvando, altricon qualche insofferen-za per le cose che sia-mo andati scrivendo

"controcorrente" a proposito del c.d. "Ri-sorgimento" italiano: sono verità scomo-de quelle che andiamo raccontando; chimai fino a 20-30 anni fa avrebbe osatoevidenziare alcuni aspetti negativi dellafigura del c.d. eroe dei due mondi? Di di-fendere e rivalutare i Borboni che la sto-riografia tradizionale risorgimentale ciaveva presentati come rozzi e crudeli,ignoranti e tiranni? Di affermare che i governi italiani dall'u-nità ad oggi hanno deliberatamente dan-neggiato il Sud per industrializzare e farcrescere il Nord? Etc. Noi abbiamo avuto il coraggio di divulga-re le nuove verità che vanno emergendodalla ricerca storica, verità tenute sepol-

te per oltre un secolodalla tronfia retoricadi coloro che ad ognicosto (ed ancora cene sono purtroppo) siostinano a mitizzareil Risorgimento. Aquesto punto io vor-rei pormi alcune do-mande, alle quali in-viterei tutti a rispon-dere con il solo buonsenso di cui ciascuno di noi dovrebbeessere fornito. Il guaio è che spesse vol-te si chiudono gli occhi e ci si tura leorecchie per non vedere e non ascoltarela verità; tutt'al più si risponde: "Sì, è ve-ro, … ma"; c'è sempre qualche obiezio-ne da fare! Esempio: il primo tratto di fer-rovia in Italia è stato costruito dai Borbo-ni: sì, è vero, ma esso doveva servire alRe e alla sua Corte per spostarsi como-damente dalla reggia di Napoli a quelladi Portici; altro esempio: le casse dellostato napoletano erano piene di ducati:sì, è vero, ma era meglio se li spende-

vano! Ancora: gli abitanti del Regno delSud pagavano poche tasse: sì, è vero,ma avevano pochi servizi! Ecco ora alcu-ne domande che mi pongo e una serie diriflessioni che formano una specie di de-calogo. 1. PRIMATI. È a tutti ben noto che il re-gno dei Borboni conseguì molti primati intutti i campi a livello italiano, europeo eanche nel mondo; mi chiedo e vorrei chese lo chiedessero tutti i lettori: è mai pos-sibile che un paese che faceva registraretanti primati, fosse un paese arretrato, co-me ci hanno voluto far credere? Segue

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22.10.2010

Prima parte

IRRIGAZIONERRIGAZIONEGIARDINAGGIOGIARDINAGGIOFERRAMENTFERRAMENTAA

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rilevanza che i risultati di questi testimpongono sulla vita di relazione osu quella della qualità di vita. Inoltresubdolo e potenzialmente grave è ilrischio di un ritardo diagnostico, ipo-teticamente potremmo tranquillizzar-ci in una erronea risposta di (falsa)positività di questi test e non imporcicosì, in tempi congrui, una correttadiagnostica di ricerca della reale pa-tologia. Non bisogna, dulcis in fundo,non dimenticare che frequentementela diagnosticata intolleranza o aller-gia alimentare nasconde un disagiopsicologico che ha percorsi lunghisia nell'accertamento che nella tera-pia. E' quindi centrale il ruolo del me-dico nel fornire adeguate spiegazioniall'indicazione dei test, alla loro ese-cuzione, ai potenziali limiti, ecc. ed èsorprendente o per lo meno discuti-bile la decisione di alcuni ammini-stratori o tecnici pubblici di inserirequesto tipo di diagnostica fra gli ac-certamenti eroga-bili del ServizioSanitario Naziona-le. In fondo sonosoldi di tutti anchei nostri e, con tuttele necessità dellaMedicina Pubbli-ca, crediamo cisiano altre e sicurepriorità.

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Anno IV Nr. 88

22.10.2010

Il Camaleonte della MedicinaErsilia Altieri - Giornalista - Collaboratrice da Capua

A patologie estrema-mente diversificate, areazioni tossiche, me-taboliche, allergiche,ad un grande venta-glio di sintomi oggi èdata risoluzione nella

certificazione del "camaleonte dellamedicina". Sono spesso identificatenelle allergie, intolleranze alimentario di alcuni dei suoi componenti tuttele problematiche di cui sopra. Insom-ma sempre più si ricorre ai test intra-dermici, sublinguali, elettrotermici,ematici, ecc. Dimenticandoci che ipiù sono datati e non sono ormai at-tendibili in quanto superati dalle evi-denze scientifiche, ma sicuramenteaccattivanti da un punto di vista filo-sofico. L'abuso del loro utilizzo cisuggerisce una serie di riflessione eci pone altrettanti interrogativi. Dan-do attenzione all'età pediatrica, peresempio, si è documentato un deficitdella crescita in bambini sottopostiad inutili restrizione dietetiche per-ché erroneamente ritenuti allergiciad alimenti. Per l'adulto, anche semeno drammatico, va considerata la

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all’unisono gridiamo: AUGURI PER IL TUO

...ESIMO COMPLEANNO

Essere, non

apparire

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Ci sorprende e gra-tifica sempre piace-volmente l'avere trale mani il risultatodelle appassionatee ricche ricerchedel Prof. AntonioMartone che con lesue perle ci parteci-

pa la conoscenza storica del nostro pas-sato. E' del recente settembre 2010 lapubblicazione de "La Parrocchia di Par-tignano (mille anni di vita)" con notizie edocumenti raccolti dal Prof. Martone, ar-ricchiti con un contributo del Prof. Barto-lo Fiorillo. Il libricino di 64 pagine, pub-blicato a spese del Comitato per i fe-steggiamenti in onore di San Vito e No-

stra Signora del Sacro Cuo-re, Patroni di Partignano, edel Museo della Civiltà Con-tadina e artigiana di Pigna-taro, integra e completa inmodo organico la cono-scenza della parrocchia in-serita al centro di una comu-nità una volta "Universitas",Comune autonomo e a sestante con i suoi organi am-ministrativi, separato da Pi-gnataro sino all'unità d'Italia.Nei contenuti una cronolo-gia delle visite programmateed eseguite dai diversi ve-scovi della Diocesi di Calviarricchite dagli inventari delle dotazioni

della Parrocchia quali arredi,quadri, statue e persino libried abiti talari. Dall'esame edalla lettura del volumettoscaturiscono anche le dona-zioni delle famiglie più ricchetra le quali la nobile famigliaSantagata. Aveva, questa,nel 1823 un figlio che fu poiDon Pasquale Santagatache su area di proprietà dellafamiglia fece costruire l'attua-le chiesa di Partignano. Il te-sto costituisce un unicum dalquale scaturisce un confron-to tra la vecchia e nuovachiesa, i personaggi emer-

genti della comunità in un vasto arcotemporale, lo status animarum, i nucleifamiliari, la consistenza e le condizioni divita di un tempo remoto per un popololaborioso, accomunato e raccolto nellacomunione di fede, guidato da accorti ve-scovi della diocesi attraverso pastori pro-venienti e cresciuti in buone famiglie par-tignanesi. Nel testo non manca un contri-buto del Prof. Fiorillo, innamorato delleantiche virtù di chi ci ha preceduti, che cimanifesta come sin da fanciullo ha avutoil pregio dell'osservatore attento e criticodella realtà che lo circondava, cogliendoe rappresentando pregi, virtù e difetti diquelli che sono oggetto delle sue osser-vazioni. Non comune capacità di estra-polare quanto emergesse dall'umana na-tura e quanto, invece, poteva essere edè condizione mutuata da una società im-perfetta, attenta più verso l'avere chenon l'essere, di frommiana memoria.

La Parrocchia di Partignano di Antonio Martone e Bartolo FiorilloRag. Vittorio Ricciardi - Collaboratore da Pignataro Maggiore

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un uomo molto grasso.

Indossava un cappello

strano e talmente gran-

de da dare l'impressione

di una mongolfiera. In-

dossava un grembiule a righe, in mano

aveva una forchetta e un cucchiaio. Con

i suoi movimenti sembrava che stesse

facendo una missione top secret. Ogni

tanto faceva qualche salto di gioia per-

ché tutti i suoi piatti erano meravigliosi;

con un invitante profumino. Si spostava

In cucinaValentina Valeriani V^ Elementare I. A. C. "D. Alighieri" Bellona

in continuazione dando l'impressione di

essere un robot programmato solo per

muoversi.

Dopo qualche ora incominciò a saltare

come un pazzo. Guardando la tavola mi

accorsi che era colma di piatti deliziosi e,

a dire la verità mi veniva l'acquolina in

bocca. Stavo per assaggiare qualcosa

quando l'uomo mi diede uno schiaffo sul-

le mani e disse: "Devi lavarti prima le ma-

ni". Quando assaggiai una di quelle pre-

libatezze mi congratulai con lui e chiesi

la ricetta.

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Prima che si facessemenzione di Capestra-no negli atti ufficiali,una notevole popola-zione esisteva pressoCapodacqua in provin-cia dell'Aquila. Le abita-

zioni che costituivano il villaggio eranoraggruppate intorno all'anticha chiesa diSan Giovanni Evangelista e testimonia-to, nel 1183, da una Bolla di Papa LucioIII. Nel 1751 fu cambiato il titolo in quel-lo di S. Biagio. Sembra, dagli atti dellachiesa, che questi fossero i primi abi-tanti che diedero vita al paese di Cape-strano. Con le invasioni barbariche, gliabitanti della pianura si ritirarono suimonti creando borghi fortificati. Il primodocumento è del 1284, quando Carlo Idonò i territori di Capestrano a Riccardod'Acquaviva. Nel 1318 Carlo III di Du-razzo, occupato il Regno di Napoli ce-dette la padronanza di Capestrano adun valoroso soldato: Pietro Conte di Ce-lano. Questa è l'epoca della costruzionedel Castello che, circondato da muracon cinque porte, doveva difendeva ilpaese dalle compagnie di ventura. Il ca-stello, costruito su un antico recinto for-tificato, sorge nella parte più alta delpaese, con la facciata rivolta verso ilcentro abitato. Dai documenti consultatiè provato che si tratta di una fortifica-zione preesistente con il torrione allaestremità più alta. Nel 1463 Re Ferdi-nando donò il Castello alla famiglia Pic-colomini che lo conservò fino al 1579dove è ancora visibile lo stemma genti-lizio che consiste in 5 mezze lune sor-montate da corona. Nel 1580 lo Stato di

bliografiche conserva-te presso gli archividell'araldica, risultache alla famiglia Vale-riani era stato ricono-sciuto e concesso unostemma gentilizio co-stituito da un blasonedi colore azzurro, almonte di tre vette di

verde, cimato da una colomba d'argento,avente nel becco un ramoscello d'olivo alnaturale, sormontata da una stella di seiraggi d'argento. La prevalenza del coloreazzurro rappresenta: la devozione, la fe-deltà, la giustizia, la perseveranza e l'a-more per la Patria.

Capestrano fu ven-duto al Gran Ducadi Toscana, France-sco de Medici. Suc-cessivamente, nel1585, fu assegnatoad Antonio de Medi-ci, figlio naturale diFrancesco e Prioredi Pisa, detto il Prin-cipe Antonio. Nel 1613 divenuto Signoredello Stato il Principe Francesco de Me-dici, nominò Governatore Generale Ales-sandro Tassoni. Conferma del suo man-dato è lo stemma gentilizio ancora esi-stente e visibile all'ingresso del Castello.Il territorio di Capestrano per l'amenitàdel luogo e la fertilitàdei terreni, diede ori-gine all'insediamentodi numerosi nuclei fa-miliari provenientidalle località circo-stanti. Tra le tante fa-miglie ricordiamo: iBergonzoli, i Marini, iSubrizi ed i Valeriani.Di questi ultimi, dallericerche effettuatepresso il Comune diCapestrano, risulta-no il capostipite Lui-gi, nato nel 1812,mio bisnonno Vin-cenzo, nato nel 1877e mio nonno Giusep-pe, nato nel 1904 dicui conservo un caroed affettuoso ricordo.Secondo le fonti bi-

Capestrano (L'Aquila)Dr. Domenico Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

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Ente Provincia Casert a

La storia di Sant a MartaDr.ssa Paola Leonetti - Scienze dei Beni Culturali - Collaboratrice da Santa Maria C.V.

Alle pareti della riccaQuadreria del MuseoCampano di Capuatrova posto una telaraffigurante "SantaMarta" eseguita daIgnoto stanzionesco.Per la somiglianzadello stile pittorico l'e-

secutore Ignoto è stato ac-costato dagli studiosi del-l'arte al grande artista sei-centesco Massimo Stanzio-ne, il quale fu allievo di Fa-brizio Santafede, si formò aRoma e si orientò versouna pittura eclettica chetrova spunti in Michelange-lo Merisi da Caravaggio,Guido Reni, Artemisia Gen-tileschi e dalla produzioneminore napoletana. Secon-do il Vangelo Santa Martaera la sorella di Maria e diLazzaro di Betania e nellaloro casa ospitale Gesù amava sostaredurante la predicazione in Giudea. In oc-casione di una di queste visite emerge lafigura di Marta. Il Vangelo ce la presentacome la donna di casa, sollecita e indaf-farata per accogliere degnamente il gra-dito ospite, mentre la sorella Maria pre-

ferisce starsene quieta in ascolto delleparole del Maestro. L'avvilita e incom-presa professione di massaia è riscatta-ta da questa santa fattiva di nome Marta,che vuol dire semplicemente "signora".Marta ricompare nel Vangelo nel dram-matico episodio della risurrezione di Laz-zaro, dove implicitamente domanda ilmiracolo con una semplice e stupenda

professione di fede nellaonnipotenza del Salvato-re, nella risurrezione deimorti e nella divinità diCristo, e ancora duranteun banchetto al qualepartecipa lo stesso Laz-zaro, da poco risuscitato,la Santa si presenta investe di donna tuttofare.La lezione impartitale dalMaestro non riguardava,evidentemente, la suaencomiabile laboriosità,ma l'eccesso di affannoper le cose materiali a

scapito della vita interiore. Per l'insiemedi queste caratteristiche Santa Marta èconsiderata la Protettrice di casalinghe,domestiche, albergatori, osti, cuochi ecognate e nelle sue raffigurazioni è facil-mente distinguibile da una serie di attri-buti quali chiavi, mestoli, scope e draghi.

Sugli anni successivi della santa non ab-biamo alcuna notizia storicamente accer-tabile, pur abbondando i racconti leggen-dari. I primi a dedicare una celebrazioneliturgica a Santa Marta furono i france-scani, nel 1262.

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22.10.2010

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Auguri a Sofia e SaraAuguronia Sofiache saba-to 16 ot-tobre u.s.ha spentola quartacandelina

lo stesso giorno in cui la sorellina Sa-ra riceverà il sacramento del Battesi-mo. I nonni Agostino e Giovanna, ed icugini Ilenia, Luigi e Manuel.

e a Manuel ed UgoIl 31 Ottobre p.v. UgoMissana e suo figlioManuel (foto a sx) fe-steggiano il com-pleanno. Auguri daRossella, Sofia, Sarae da tutto lo staff delcaseificio Elite. Caris-simi auguri anche

dalla Redazione di Dea Notizie.

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Non lasciatevi ingannare dagli insanipensieri trasfusi da chi teme di affidarsi aconoscenze distanti dalle proprie, e dachi osa obiettare nonostante l'insipienza.Il pregiudizio, si sa, è il limite della co-scienza. Qui c'è di mezzo l'arte dellamusica, l'arte del comporre, assumendoche artistico è ciò di non ritrovabile altro-ve, per creazione di chi possiede l'abilitàdi proporre alternative nell'ambito esteti-co-musicale. Gli Enoch sono abili, creati-vi, sublimi, e le loro poetiche composi-zioni surclassano ogni cliché, soddisfanola critica, appagano l'udito. L'ascolto diTenebra comprova quanto asserito. Ilprimo full lenghtdegli Enoch,gruppo bellone-se tra i più attivie stimati del ca-sertano, contie-ne suoni preci-si, preziosi. De-finiscono il lorog e n e r es y m p h o n i cblack metal mal'elaborazionesinfonica diquesti ragazzi nulla ha a che fare con isuoni tipici della "violenza" immaginaria.Il cd, autoprodotto, contiene nove tracceche introducono nel sentiero della sinfo-nia, un percorso atmosferico tracciato daGiuseppe Cafaro (voce), Danilo Caruso-ne (chitarra ed endorser della ES Guitarsdi New York), Giuseppe Rotolo (chitarra),Francesco Fusco (batteria) e DomenicoDi Lillo (basso). Gli Enoch debuttano nel2005 presentandosi al pubblico con co-ver di rinomati gruppi stranieri, ma prestopassano dalla riproduzione alla creazio-ne di brani propri e nel 2007 registrano ilprimo lavoro discografico, Angel of Per-dition, un Ep di sei tracce con cui dannoanticipo delle loro virtù. Le molteplici esi-bizioni in locali e Festival di richiamo na-zionale confermano consensi che trova-no giustificazione nella originalità deibrani, nell'alto livello qualitativo e nellacreatività artistica di combinare tonalità e

suoni con grandepadronanza tec-nica. Lo stile de-gli Enoch è unaproposta diversi-ficata in un ambi-to in cui si ri-schiano fasi diimitazione e laproduzione di Te-nebra ne è la ri-conferma. Ilgruppo si distingue non solo per le carat-teristiche del genere propriamente riuti-lizzate, ossia potenza armonica delle

chitarre, il cantato growl con at-timi scream mai fastidiosi e benmodulati, basso, cassa e rullan-te che danno i giusti tempi men-tre archi e organi disegnano se-quenze melodiche dai tratti ma-linconici. È proprio l'aspetto sin-fonico, l'im-piego delleorchestra-zioni e deicori a daref o r z aespressiva

all'opera; gli Enoch siaffidano al suono at-mosferico per otte-nere un risultato invi-diabile. Tenebra è un

lavoro di profes-sionisti, compen-dio di composizio-ni struggenti in cuisi riscontra la per-fezione tecnica,come nelle partidegli imponentiassoli di chitarra,dove il plettro nonè un semplicemezzo di esecu-

zione ma fonte creativa e, nel comples-so, non esiste alternanza o predominan-za tra i ruoli ma tutto è ben amalgamatoed equilibrato. Le strumentazioni ese-guono note di simbolismo delineando unpercorso acustico in cui ascoltare, tacita-mente, il riverbero della suggestione,con tutti i tremiti che ne conseguono.

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Enoch, nel sentiero della sinfoniaFabiana Salerno - Collaboratrice da Bellona

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Edward GiordanoBuon Compleanno

Un bimbo fortunato un anno fà è nato..il suo nome è Edwarde di gioia e amore è piena la sua vita...oggi insieme a lui festeggiare voglia-mo, l'inizio dei compleanni più belli che verranno...Auguri piccolo angioletto... dai padriniAngelo, Rosa e il Piccolo Giovanni edalla Direzione e Redazione di DeaNotizie.

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Giuseppe T arantino e la p assione verso l'arteDr.ssa Angela De Matteo - Collaboratrice da Piana di Monte Verna

Se siete in visita a Ro-ma giova soffermarsi al"Museo dell'Arma deiCarabinieri", istituito nel1925 allo scopo di rac-cogliere e custodire i ci-meli ed i ricordi che con-corrono ad illustrare leorigini e la storia dell'Ar-

ma dei Carabinieri, tra questi cimeli visono quelli dell'appuntato dei Carabinie-ri in pensione Giuseppe Tarantino, 86anni, con una grande passione per lascultura. Il signor Tarantino nacque a

Piana di MonteVerna nel 1924,da giovane si ar-ruolò nell'Armadei Carabinieri enel 1944, a causadei massicci bom-bardamenti subitida parte degli al-leati, la sua Com-pagnia dell'Armadei Carabinieri di Capua restò senza uni-formi. Proprio in quella occasione l'ap-puntato Tarantino mostrò tutta la sua abi-lità artistica realizzando gli alamari d'or-dinanza ricavandoli da piastrine di allu-minio cesellate a mano con l'ausilio di unbulino ricavato modificando un coltelloda campo. Questi splendidi e memorabi-li alamari, simbolo di quell'Italia che an-che nei momenti più critici della guerraseppe recuperare il vigore per rialzarsi,si possono ammirare presso il "Museo

dell'Arma dei Carabi-nieri" a Roma, preci-samente in piazzaRisorgimento. Lagrande passione arti-stica del signor Ta-rantino aumentò colpassar degli anni, at-traverso la realizza-zione di opere lignee"liberate" da legni

grezzi stagionati come ciliegio, abete,faggio, noce, ulivo, ed altri raccolti e se-lezionati da egli stesso. Molte sculturesono conservate presso la sua collezio-ne privata in Piana di Monte Verna, altrenelle case dei pochi eletti fortunati aiquali l'appuntato ha voluto donare unasua opera. Il signor Tarantino ha esegui-to anche opere pittoriche su tela, molteregalate ad amici e parenti ed alcune og-gi esposte in diversi ristoranti di Boston.

Amore uguale sessoInutile fare giochi semantici. "Fare l'amore" e "fare sesso" hanno lo stesso si-gnificato. Considerando anche le molteplici varianti a queste due espressioni.Purtroppo quando c'è la parola "amore" molti si spaventano perché pensanoche sia qualcosa di impegnativo che va oltre il rapporto fisico. Sinonimi o neo-logismi che siano, si tratta pur sempre di rapporto sessuale. I tempi cambianoe le espressioni pure. Anni addietro, si diceva di due fidanzatini mano nella ma-no "stanno facendo l'amore" per indicare, in realtà, un flirt o un semplice atteg-giamento da innamorati, non di certo un rapporto fisico consumato per strada.Poi, in tempi più recenti si usava dire "Stanno insieme". Oggi, invece, diciamo: "Sono amici". Sesso, amore, amicizia, flirt, l'importanteè che fate l'amore, non la guerra.

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I doni agli dei: gli ex votoDr.ssa Angela Izzo - Collaboratrice da Calvi Risorta

Nelle società anti-che in cui le cono-scenze scientifi-che erano limitatee molto forte era ilsenso di precarie-tà dell'esistenza,il sacro permeavaogni aspetto dellavita quotidiana.

Per assicurarsi favore, protezione ebenevolenza, per allontanare sfortunae difficoltà, per aumentare guadagni eincrementare attività economiche, sifaceva costantemente ricorso agli deiche, in cambio delle grazie richieste oin ringraziamento dei favori esauditi, ri-cevevano doni di ogni tipo. Con il ter-mine ex voto si intende, infatti, un do-no offerto alla divinità come attestazio-ne di un intervento salvifico, testimo-nianza di fede e documento di storia edi costume. Il fenomeno ha origini re-motissime; tutte le antiche popolazioni(Egizi, Arabi, Greci, Etruschi e Roma-ni) solevano offrire ex voto alle loro di-vinità. Tale pratica è ancora oggi diffu-sa e, in moltissimi santuari, è possibileammirare un gran numero di ex votodonati per grazie ricevute. Alla sferadella sanatio, cioè della salute o dellaguarigione da malattie, sembrano rife-rirsi i votivi in terracotta riproducenti levarie parti del corpo o gli organi interni.Quelli più numerosi, e cioè gli arti, so-prattutto mani e piedi, potevano costi-

tuire forse anche generiche testimo-nianze di preghiera o richieste di buonesito per viaggi, spostamenti, intrapre-si o da intraprendere o più semplice-mente si invocava la protezione su diloro, ad esempio per un pastore era divitale importanza mantenere in salutegli arti inferiori! Una particolare categoria di votivi cheraffigurano organi genitali, sia maschiliche femminili, uteri e mammelle, sonoinvece da ricondursi in modo specificoalla sfera riproduttiva e alla fecondità.A quest'ambito possono collegarsi an-che le statue di varie dimensioni cheraffigurano donne con in braccio uno opiù infanti, come le famose Matres Ma-tutae di Capua antica, che simboleg-giano un'offerta propiziatoria o l'e-spressione di un ringraziamento per laconcessione del sommo bene dellamaternità. Nelle stipi votive, di solitonelle immediate vicinanze del santua-rio, si rinvengono frequentemente an-che statuette di animali (solitamentefittili ma anche di altro materiale) che ciindicano come, per le popolazioni adeconomia a netta prevalenza agricolo-pastorale, fosse importante assicurarsila protezione della divinità per il lorobestiame. È possibile rinvenire, inoltre,anche statue di grandi dimensioni chepossono rappresentare sia la divinitàstessa che il fedele dona al santuariosia l'offerente stesso. Esempi di tali exvoto sono noti anche dalla città di Ca-

les, i cui scavi hanno restituito nume-rose statue di offerenti panneggiati cheè oggi possibile ammirare al MuseoArcheologico di Napoli o al Museo Ar-cheologico di Madrid. In virtù di questasua poliedricità il fenomeno degli exvoto, al di là della sua valenza religio-sa e cultuale, si propone quindi comefonte documentaria di storia vissuta:storia economica, sociale e politica diun territorio, ma anche storia quotidia-na di un popolo devoto che nei mo-menti più difficili e cruciali affida le pro-prie sorti alla divinità in cui si identifica. Per saperne di più: Passaro C. (a curadi), Cales dalla cittadella medievale al-la città antica. Recenti scavi e nuoveacquisizioni, Sparanise 2009; CiaghiS., Le terrecotte figurate da Cales delMuseo Nazionale di Napoli. Sacro-Sti-le-Committenza, Roma 1993.

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formaggio grana e origano. Preparazio-ne: Tagliate a fette i pomodori e foderateil fondo di una pirofila da forno piuttostoalta. Alternate gli strati di pomodori conla pasta (canneroni), le olive tagliuzzatee spolverate di origano e formaggio.Completate con uno strato di pomodoro.Gratinate in forno per 40 minuti a 180gradi con umidità al 10% (basta mettereun contenitore con acqua).

Crostini con pomodori e zucchine.Ingredienti: 400 gr. pomodori San Mar-zano, 200 gr. di ricotta caprina, 30 gr. dicapperi, origano, pepe, olio extravergined’oliva e pangrattato. Lavate i pomodori,asciugateli, tagliate in senso orizzontalela parte che conserverete, quindi svuota-teli accuratamente dei semi e metteteli

capovolti a sgocciolare. Versate la ricot-ta, i capperi, l'origano, il sale e l'olio inuna terrina. Amalgamate i sapori e ag-giungete il pangrattato fino ad ottenereuna crema densa. Aggiustate di sale. Si-stemate i pomodori in una teglia, riempi-teli con il composto e copriteli mettendodei capperi al posto del torsolo. Gratina-te nel forno a 180° per 20 minuti. Per lacrema di zucchine fate cuocere per circa8 minuti la scorza di 4 zucchine in padel-la con olio e aglio. Bagnate con brodovegetale e fate ridurre. Decorate con ba-silico, irrorate con olio extravergine eservite con qualche crostino.

Torta Delizia (semifreddo)Per preparare il Pandi Spagna occorro-no: 6 uova, 130 gr. dizucchero, 140 gr. difarina. Per farcire:panna montata, li-quore dolce e cioc-colato. Per prepara-re il pan di Spagna:in una terrina ca-piente montate le

uova con lo zucchero, incorporate a po-co a poco la farina setacciata, mesco-lando lentamente fino a completo assor-bimento. Versate l’impasto nella tortieraimburrata e infarinate. Infornate per tren-ta minuti. Nel frattempo montate la pan-na. Sfornate il pan di Spagna e dividete-lo in strati orizzontali. Disponete una stri-scia di pan di Spagna in uno stampo einumidite con il liquore. Spalmate conun'abbondante dose di panna e ricopritecon il secondo strato di pan di Spagna,ripetendo l'operazione. Terminate spal-mando sopra all'ultimo strato del ciocco-lato e mettete il dolce in frigorifero perqualche ora.

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Dermatologia… autunnale.Pagina a cura del Dr. Fiorenzo Di Girolamo - Dermatologo - Collaboratore da Calvi Risorta

Molte malattie dellapelle hanno unastretta relazione conalcuni periodi del-l'anno. Tale legame puòavere effetti positivio negativi secondola malattia o il perio-

do climatico. Facciamo un esempioper capirci meglio: esaminiamo unamalattia molto comune, la psoriasi. Imalati di tale patologia sanno beneche l'estate è caratterizzata spesso daun netto miglioramento fin quasi allascomparsa dei segni cutanei. Malattiache però puntualmente si ripresentanel periodo autunnale o al più inverna-le. Partendo da questo presupposto,ci sono molte patologie dermatologi-che comuni che nel periodo autunnalehanno una recrudescenza della sinto-matologia clinica, vediamo le principa-li. La dermatite seborroica: affezionemolto comune caratterizzata dalla pre-senza di squame giallastre e untuoseassociate a rossore sul cuoio capellu-to, a piccole formazioni crostose ed aprurito spesso intenso. Sono spessointeressate anche altre zone come isolchi naso-genieni, sopracciglia, re-gione retroauricolare e torace. Abbia-mo già nominato la psoriasi: una ma-

lattia cutanea geneticamente determi-nata che si evidenzia, sul cuoio capel-luto e sul corpo, con chiazze rossastrecoperte da cumuli compatti di squamecolor bianco-argenteo. Nelle forme più gravi tutto il cuoio ca-pelluto ed il corpo possono essere co-perti e può esservi anche un grave co-involgimento infiammatorio delle arti-colazioni. L'acne volgare: a causa delcoinvolgimento del viso, con molti pro-blemi quindi di ordine estetico, l'acnecostituisce uno dei principali problemipsicosociali per molti adolescenti ogiovani adulti. Essendo una patologia cronica, va cu-rata sempre, anche se in genere ten-de a migliorare spontaneamente conl'arrivo dell'estate. Spesso però, vedendosi meglio, moltipazienti abbandonano la terapia dimantenimento estiva e l'acne inesora-bilmente si ripresenta in autunno. Ladermatite atopica: una malattia croni-ca -a volte grave- su base allergica,che può presentarsia tutte le età (dal lat-tante all'anziano)con varia espressivi-tà clinica, contraddi-stinta comunque daalcuni tratti in comu-ne, quali la pelle

secca ed il prurito feroce. Anche talepatologia grazie all'azione benefica deiraggi solari presenta un netto migliora-mento in primavera-estate, per poi ine-sorabilmente peggiorare in autunno-inverno. La perdita di capelli: è noto amolti che in autunno c'è un aumentodella caduta di capelli (le nonne dice-vano “cadono le foglie, cadono i capel-li”). Effettivamente tale concetto non èuna semplice leggenda, ma la situa-zione è più complessa e sintetizzan-dola è legata principalmente alla varia-zione delle ore di luce durante la gior-nata dall'estate all'autunno ed ai rifles-si su alcuni meccanismi ormonali cheregolano il ciclo luce-buio. Queste passate in rassegna sono soloalcune delle patologie su cui le varia-zioni stagionali hanno un importanteeffetto; è bene comunque sapere chemolte malattie della pelle hanno pur-troppo un andamento cronico e vannoquindi curate anche in periodi di appa-rente benessere.

Spesa a "km zero"Mercoledì 6 ottobre u.s. a Caianello in via Ceraselleè stato inaugurato il nuovo Punto Vendita di Campa-gna Amica. Vendita a “Km 0” di prodotti agroalimen-tari tipici e tradizionali della nostra Provincia offrendola possibilità ai consumatori di effettuare una spesadi qualità a prezzi convenienti dei prodotti freschi, ge-nuini, di origine certa. Altro punto vendita a “Km 0” dovrebbe riprendere ilvia il 12 novembre 2010 dalle ore 9,00 alle ore 14,00in C/so Trieste di Caserta lato scuola pubblica ammi-nistrazione.

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l'unione dei membridella dinastia e sull'os-servanza dei principi edelle consuetudini delvivere quotidiano: ilsenso di appartenenzaal casato determinavadei mutui doveri daonorare, e valori positi-vi come la lealtà e gliimpegni solennementeassunti, e quelli negati-vi come rappresaglie e rivalsa, eranoferree norme di Legge non scritte.Ignominia e disonore colpivano coluiche non avesse difeso in battaglia ilproprio comandante: l'eco dell'ontadella sua pavidità avrebbe raggiuntoanche la progenie, compromettendonela dignità e il nome, generando cosìisolamento ed esclusione pubblica.L'Assemblea dei Liberi deteneva il po-tere giudiziario, che in seguito fu rettoda una commissione di dodici giudici,mentre il Consiglio dei Savi coadiuva-va il monarca nel suo incarico. Unaforte accelerazione dell'orientamentoall'unificazione delle varie sovranitàviene registrata in seguito all'evange-lizzazione da parte della Chiesa roma-na, iniziata in sordina già con l'aposto-lato dei precursori Fagano e Deviano aGlastonbury. Grazie all'appoggio diBrunilde, sposa di Re Chariberto, e diBerta, coniuge di Re Etelberto, PapaGregorio Magno (nella foto) inviò sull'i-

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Anno IV Nr. 88

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Con eptarchia, dalgreco sette sovranità,ci si riferisce ai Regnid'Inghilterra presentisull'isola a cavallo del-l'invasione anglosas-sone e quella danese,a quei governi che fu-rono gli antesignani e i

precorritori dell'odierna Corona: EastAnglia, Essex, Mercia, Northumbria,Kent, Sussex e Wessex. Nelle paginedi storia inglese del VI secolo si leggedelle aspre battaglie combattute per ilpotere, il dominio territoriale, l'egemo-nia di comando: sulla regione, incon-trastata fu l'affermazione dei Sassoni,che amministrarono i domini del Kent,Essex, Wessex e Sussex, mentre gliAngli regnarono sulla Northumbria, laMercia e l'East Anglia. La compaginesociale anglosassone era basata sul-

Eptarchia : note storiche sulle sette sovranitàProf. Francesco Fraioli - Docente Università Federico II - Collaboratore da Napoli

sola quaranta frati bene-dettini, tra cui Agostino,che fu designato primated'Inghilterra con due sediepiscopali a Canterburye a Rochester: si resenecessaria, quindi, unaristrutturazione dell'ordi-namento ecclesiasticoinglese, essendo l'altodignitario cattolico l'unicopunto di riferimento uffi-

ciale. Aspri dissapori si rilevarono trala Chiesa romana e quella di ispirazio-ne celtica: i due culti, celebrando laPasqua di resurrezione in momenti di-versi, non riuscirono a delineare un'in-tesa comune fino al Sinodo svoltosinel 663 a Whitby. A seguito di una diffusa moria dovuta acontagio pandemico, la folta schieradei Vescovi fu decimata, e il paganesi-mo ritrovò nuovo vigore: così Papa Vi-taliano fu costretto ad inviare Teodoro,il quale, con il Sinodo di Hertford del672, stilò le norme e i principi fonda-mentali della direzione della Chiesapresente sull'isola britannica.

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Per come ci è stato de-scritto questo federali-smo fiscale, sembra ilmedicamento miracolo-so di tutti i mali, ma èstata una descrizionesuperficiale, fatta di slo-gan, che poco alla volta

abbiamo assorbito e ora appaiono anchecredibili. Assistiamo quotidianamente allaglorificazione delle sue qualità taumatur-giche, si ripete che rappresenterà ancheper il sud un'opportunità di riscatto, anziche è a sud che il federalismo produrrà ifrutti migliori di un cambiamento culturale,smantellando le logiche che finora hannodeterminato le sue classi dirigenti. Questee altre argomentazioni ci vengono da unpartito che mosse i primi passi dicendo divoler "amputare la cancrena in alto, a Pe-saro", che tuttora orgogliosamente esibi-sce la parola "secessione" nel suo statutoe che non manca di appellarsi alla giu-stezza dell'ognuno si tenga i suoi soldi efaccia da sé. Tutto questo lo fa sbraitando

contro chi (chi?) ostacolerebbe gli inte-ressi del nord, minacciando rivolte in armidel popolo padano, più spesso insultandoi meridionali, di volta in volta straccioni,piagnoni, cialtroni, ladroni, puzzoni. Io loso, mica pretendo che i nostri politici ri-spondano per le rime ai Bossi, ai Brunet-ta e ai Tremonti, lo so che con questa leg-ge elettorale sono stati nominati come inuna sorta di grande fratello, e difficilmen-te possono alzare la voce col padrone,ma almeno ricordare che il federalismoper funzionare dovrebbe applicarsi a ter-ritori che partono con le stesse possibili-tà, questo sì, che diamine. Non si dovreb-be tacere che 150 anni di unità hanno co-stantemente incrementato un divario, pri-ma inesistente, tra quelle che oggi sono,a tutti gli effetti, due Italie. Il rapporto colquale la Svimez fotografa ogni anno ilmezzogiorno ci racconta di una famigliasu cinque che non ha i soldi per andaredal medico, sette milioni di persone a ri-schio povertà, un Pil per abitante che re-gredisce ai livelli di dieci anni fa e pari a

solo il 58% del Centro-Nord, l'industriache nel biennio 2008-09 ha perso 100 mi-la occupati e che, secondo l'istituto, è "a ri-schio d'estinzione". Una situazione senzaprecedenti, risultato di una disattenzioneverso quella grandissima parte di cittadinionesti del sud, ai quali sono state negatele stesse opportunità dei cittadini onestidel nord. Si è finora preferito dare incenti-vi a chi investiva al sud perché carented'infrastrutture, continuando a non fare leinfrastrutture, e rendendo sempre menoconveniente gli investimenti al sud. Si èpreferito ricorrere agli spot della "Bancadel Mezzogiorno" del "Nuovo Piano Mars-hall per il Sud", e nello stesso tempo si so-no utilizzati i fondi FAS (del sud) come unbancomat per quote latte, cassa integra-zione, navigazione del lago di Garda, e al-tro. È per questo che le due Italie dovreb-bero seriamente parlarsi e da pari ritrova-re le ragioni dello stare insieme, e se que-ste ragioni non ci fossero più, pazienza,ma prima del federalismo fiscale, occorrefare due conti.

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150° Anniversario della "Batt aglia del V olturno, l'ultima dei Mille (1-2 ott. 1860)"Dr. Giuseppe Alise - Scienze del Governo e Amministrazione - Collaboratore da Pomigliano d'Arco

Giuseppe Garibaldi do-po aver liberato l'Italiameridionale pensò di ri-salire con le sue truppeverso il nord per rag-giungere Roma con l'in-tento di proclamare l'U-nita d'Italia. Durante la ri-salita verso Roma ci fu-

rono diverse battaglie che coinvolseroGiuseppe Garibaldi ed i suoi uomini. Il 19settembre 1860 i Garibaldini occuparonoCaiazzo ma il giorno successivo le forzeborboniche rioccuparono la città e dopoaver fortificato Capua si posizionaronodietro il fiume Volturno. Siamo alla vigiliadella più grande battaglia di tutta la cam-pagna, una battaglia che sembrava dispe-rata per i 20 mila Garibaldini stanchi damesi di scontri e di marce di trasferimento.Grazie allo spirito mai domo di GiuseppeGaribaldi e di un gruppo di ufficiali tra i

quali Nino Bixio, Giacomo Medici e l'un-gherese Istvan Türr fu scritta al Volturnouna delle pagine più alte della storia del-l'indipendenza d'Italia. Garibaldi smentìtutti quelli che lo ritenevano capace sol-tanto di azioni di guerriglia e si dimostròeccellente stratega respingendo l'assaltodei 40 mila borbonici che avrebbero volu-to riconquistare Napoli. La battaglia fu im-portantissima perché decretò la fine dellasovranità borbonica nell'Italia meridionalee costituì il presupposto della nascita delnuovo Stato unitario italiano. Fu l'ultima battaglia dei mille in quanto il26 ottobre 1860 a Teano durante l'incontrotra Garibaldi e Vittorio Emanuele che si ri-fiutò di passare in rivista e di incorporarenell'Esercito regolare le truppe garibaldi-ne. Il Re propose solo a Garibaldi il ruolodi Generale d'Armata nell'esercito regioma l'eroe dei due mondi non accettò e de-luso e sdegnato il 9 novembre, all'alba,

partì per Caprera, a bordo del piroscafo"Washington". Ecco cosa ha detto il Presi-dente della Repubblica Giorgio Napolitanodurante l'apertura della mostra a Casertasu Volturno 1860 "Decine di migliaia furo-no i volontari che composero l'EsercitoMeridionale cui sul Volturno toccò dare laprova più difficile. E' una storia che merita, altresì, di essereraccontata per l'eccezionale capacità diguida e di personale esposizione al peri-colo del comandante, Giuseppe Garibaldi,e dei suoi collaboratori. Infine, quella del Volturno è una battagliache merita di essere raccontata per quelloche è stata, cioè anche una tragica batta-glia tra italiani, anche se finalizzata a unobbiettivo di libertà e indipendenza nazio-nale che avrebbe dovuto unirli tutti. L'eser-cito napoletano - come dice Garibaldi nel-le sue memorie - combatté con grande va-lore e tenacia dei soldati… "

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Anno IV Nr. 88

22.10.2010

Nicola Zit ara sul V olturnoPietro Fucile - ll primo giornodel mese di ottobre del 1860 èla data dell’unica vera batta-glia della “Campagna del Sud”che i garibaldesi dovettero so-stenere fronteggiando i nostriavi che indossavano l’unifor-me borbonica. Si affrontavanodue mondi che interpretavanoin maniera assi differente labattaglia, i borbonici ancoraispirati da regole cavallere-sche e i garibaldini guidati dalpiù smodato pragmatismo. Alle nostrecoscienze può apparire paradossale, maprincipi e valori tutti meridionali impediro-no ai soldati napolitani di riconoscere neisoldati in camicia rossa, che annegava-no nel Volturno, dei nemici da finire. A150 anni esatti da allora, nel ricordo diquella battaglia che nelle sue varie fasiinteressò Capua, Caiazzo, Castelmorro-

ne, Maddaloni, Caserta,Sant’Angelo in Formis,Sessa Aurunca ed altre lo-calità, l’Associazione Cul-turale Borbonica “Terra diLavoro”, ha voluto rendereomaggio ai caduti Meridio-nali che difendevano la loroTerra dall’invasore e chenon ebbero né cristiana se-poltura né onesta reputa-zione. Lo ha fatto prima aCapua con il commovente

lancio nel Volturno di emblematici giglida parte di un picchetto d’onore con leuniformi dei tiragliatori borbonici. Poi aCaserta con la celebrazione di una S.Messa ed un convegno molto affollatotenuto dal prof. Vincenzo Gulì, dal capi-tano Alessandro Romano e dal dr. Pom-peo De Chiara. Proprio De Chiara a me-tà dell’incontro ha dato la notizia della

morte di Nicola Zitara, forse il primo stu-dioso meridionalista moderno. Senz’altroquello che nel ricostruire pazientementeoltre due secoli di politica finanziaria, perprimo, ha visto quale unica soluzione aiproblemi del Sud, la via della rinascita diuno Stato duosiciliano. Lo scrittore che in"Memorie di quand'ero italiano" tenta diricostruire l’esperienza di intere genera-zioni di meridionali traditi, sfruttati edemarginati e che si rese conto che “ilNord non è, puramente e semplicemen-te, la parte in alto del mio paese, ma unaltro paese e non propriamente amico,indulgente con se stesso e serio e seve-ro con me". Nicola Zitara già nel 1971con il suo “L’Unità d’Italia: nascita di unacolonia”, ci fece comprendere i reconditiperché della nascita dello stato unitario,e quanto la riuscita di questo progettoabbia rappresentato la causa principaledei mali che affliggono il meridione. Unulteriore lutto che ha gettato sconfortosui partecipanti al convegno, alcuni deiquali, a tarda notte si sono di nuovo re-cati alle sacre acque del Volturno, peraggiungere un giglio ai gigli.

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Cavaliere, nessuno vuole farla fesso.., non c'è bisogno.

Gli avvocati difendono i ladri. Sa com'è... tra colleghi.

Nel dolore un orbo è avvant aggiato, piange con un occhio solo.

Sono un minorenne anziano.

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Organizzata dall'A.S.D.Pedale Bellonese, Pre-sidente Massimo Saler-no, e Patrocinata dellaCittà di Bellona, si èsvolta il 19.09.2010, lagara cicloamatoriale de-nominata 2° Trofeo "Do-

menico Ciriello" in ricordo di un instan-cabile "Mimì" un vero sportivo, super ap-passionato di ciclismo, che per oltre 30anni è stato Giudice di Gara Regionaledella Federazione Italiana Ciclismo; havalidamente collaborato alla organizza-zione di tutte le gare svoltesi a Bellona,compreso l'evento ciclistico più impor-tante, il passaggio del Giro d'Italia a Bel-lona e Vitulazio nel 2004; è stato semprepresente e disponibile per fornire il suovalido contributo che gli derivava dallanotevole esperienza e dalla certa com-petenza acquisite in tanti anni di attivitàe grazie al lavoro svolto il più delle voltecon altri due validissimi Giudici di Garadel ruolo Nazionale della vicina Vitula-zio, Giuseppe Scialdone e Paolo Poz-zuoli. La gara, che ha visto alla partenzaben 85 atleti, era riservata alle diversecategorie del Settore Amatoriale della F.C. I., si è svolta sul nuovo percorso Bel-lona - via Platani - SS. Appia Capua -Loc. Agnena - Vitulazio - Bellona, di Km.13,500 da ripetere per 5 giri, con parten-

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Anno IV Nr. 88

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za ed arrivo invia A. Vinci-guerra. Eranopresenti mem-bri della Segre-teria della Fe-derazione Cicli-stica Provincia-le di Caserta

retta da Antonio Giordano, con la fattivadel collaborazione del giudice di gara su-per veterano Rosario Maglione, e di duegiovani giudici di Vitulazio, i fratelli Poz-zuoli. Ennesima manifestazione forte-mente voluta da Massimo Salerno, ormaidiventato un punto di riferimento del cicli-smo della nostra provincia, al punto chela Federazione Provinciale di Ciclismo haconcordato con Mas-simo Salerno lo svol-gimento dell'Assem-blea Provinciale inBellona il prossimo13 novembre nei lo-cali messi a disposi-zione dall'Ammini-strazione Comunale.La vittoria, come pre-visto, è andata ad An-tonio Valletta (dell'82

- cat. ELS). Piùche soddisfa-cente è da con-siderare la pre-stazione dei 4atleti del PedaleBellonese: al 22°posto assolutoed al 3° di cate -goria, la stessadel vincitore, un più che promettenteGaetano Antinolfi dell'85, reduce dal 3°posto assoluto nella gara di alcuni giornior sono a Conca della Campania; al 36°posto Pasquale Galbiati (del '77 - 4° dicat.M1); al 39° Dario Aurilio (del '61 - 5°di cat.M4) ed al 40° V incenzo Galbiati(del '58 - 5° di cat.M5).

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Lo strano metododel Low Cost

Tutto ebbe inizio al ristorante, colpranzo a prezzo fisso e bevandeescluse. Oggi, il prezzo delle auto-mobili si riferisce al modello base,senza servosterzo, né l'alza - cristal-li, tutto da pagare a parte. E con gliaerei low cost, il prezzo base è bas-so, ma paghi a parte i bagagli e il po-sto a sedere. Finirà che calcolerannoil costo sul trasporto delle teste, epagherete a parte per gambe e brac-cia, se deciderete di portarle con voi.

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22.10.2010

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Sono aperte le selezioni per area Manager - Collaboratori

Baffi neri e occhiparanoici decoranoMilano ad inizio Otto-bre. Il sogno si è av-verato. La città è sot-to un incantesimo, èteatro di un sogno. E'

tornato, dopo mezzo secolo, sorve-gliato dalla Madonnina dorata, ritra-sformando una sala del PalazzoReale in una succursale surrealistadi Figueras (come aveva già fattonel lontano 1954), il genio Dalì conla più attesa mostra dell'autunno mi-lanese: il sogno si realizza fino al 30Gennaio 2011. La mostra indagasull'inquieto rapporto del maestrodel surrealismo con il paesaggio rac-

contando un inedito artistaa 360 gradi ed è curata daVincenzo Trione. Dalì nonè di fronte a noi ma dentro.Un percorso tematico nelregno dell'interiorità, dellafantasy, diviso in stanzecapaci di raccontarne lapoetica rispetto al paesag-gio: "i paesaggi rappresentati dall'ar-tista esistono comunque nella realtà.Per quanto trasfigurati e resi opachidal pittore - dice Trione - nelle suetele si possono intravedere i panora-mi catalani, quelli della sua infanzia,le rocce di Cadaquès, perché l'im-maginazione è prima dell'immagi-ne". Cinquanta opere esposte, dallamano di Dalì che toglie il velo d'oro aforma di nuvola per mostrare l'unicadonna-musa amata: Gala; i classicidella stanza della memoria ("La se-parazione dell'atomo", e omaggi aRaffaello, Velazquèz, Bronzino). Lastanza dei desideri allestita dall'ar-chitetto Oscar Tusquets Blanca, è lastanza Mae West che ha fatto la sto-ria dove un divano a forma di carno-se labbra rosse è simbolo dell'arteeccentrica. Nella stanza del silenziolasciamo dietro di noi echi, voci e in-contriamo un nuovo artista, il maes-tro delle assonanze con la teatralità,cantore delle esigenze del mondocon opere come "Il volto della guer-ra" e "Idillio atomico e uranico malin-

conico". Una pittura rivoltaa cogliere turbamenti e co-lori, dal flusso oniricoestrae alcuni attimi e li fer-ma. La stanza dell'immagi-nario mette ordine alla con-fusione, non c'è più caosma solitudine misteriosa,un tempo fermo dove spic-

ca il "Crocefisso" e "Il cammino del-l'enigma". Infine la stanza del vuoto:luoghi come personaggi autonomi etristi paesaggi dell'attesa in "Tavolasolare", "Paesaggio con fanciullache salta sulla corda" e "Due pezzi dipane esprimono i sentimenti dell'a-more". Un'ultima stanza azzurra (co-me i cieli dei quadri esposti): epilogofantastico che chiude la mostra. Alcentro uno schermo che trasmette "IlDestino", un cortometraggio, fruttodella collaborazione fra Dalì e WaltDisney. Sopra la scrivania una gi-gantesca stampa raffigurante gli oro-logi sgocciolanti più famosi della sto-ria dell'arte mi ricorda che è tardi maquando ti imbatti in un quadro di Da-lì non puoi far a meno di farti risuc-chiare da uno strano vortice onirico.Il grande paranoico è tornato!

Dalì adorabile e nevrotico provocatoreDr.ssa Miriam D’Aiello - Collaboratrice da Vitulazio

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Il significato dei sogni ci incuriosisce più delle cose che

vediamo da svegli. Diogene

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6^ Sgambettata Domenica 24 ottobre si svolgerà la6^ edizione della Sgambettata a Pa-storano. La manifestazione podisticaavrà inizio alle ore 9 con raduno epartenza presso il centro sociale“Paolo Borsellino”.

Il percorso sarà articolato su duegradi di difficoltà: da 5 e 10 km. L'i-scrizione può essere effettuata dagruppi o singoli nella stessa mattina-ta del 24 ottobre.

fonte: www.comunedipignataro.it

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Sono partite con qual-che affanno le cele-brazioni del 150° an -niversario dell'Unità diItalia. Ci sono proble-mi all'interno del Co-mitato ufficiale con ledefezioni di Ciampi,

Zagreblesky, e altri e la mancanza difondi per realizzare o completare leopere. A far da cornice ad una mac-china organizzatrice lenta e difettosa,i sentimenti contrastano con lo spiritodi unità che dovrebbe emergere inquesto periodo. Programmi tv come"Presa diretta" certificano i malumoriche serpeggiano fra chi al Nord pro-muove la secessione e la formazionedi uno Stato indipendente (la Pada-nia), chi al Sud (Neoborbonici) sostie-ne la tesi di un'invasione attuata daiPiemontesi per sottrarre le ricchezzepresenti nel Regno delle Due Sicilie.Anche un match di calcio, come ilMondiale dei popoli senza nazione,assume un significato particolarequando si affrontano Padania e Re-gno delle Due Sicilie. In questo grovi-

glio di contrasti, un cittadino di Bre-scia originario di Pignataro Maggiore,l'ing. Giorgio Natale, prova, nel suopiccolo, a mostrare come l'Italia siauna cosa sola. Il Presidente del Comi-tato promotore del progetto "Storia,Memoria, Identità" vuole realizzare aBrescia un cippo commemorativo conalla base pietre "certificate" prove-nienti dai comuni che hanno ricopertoun ruolo importante nella fase di co-struzione della Nazione e testimonia-re così, le tappe del cammino dei Mil-le. Giorgio Natale si è rivolto alle am-ministrazioni di Quarto (Genova), Vit-torio Veneto, Marsala e Teano sededello storico incontro tra Garibaldi eVittorio Emanuele II avvenuto il 26 ot-tobre del 1860. Il progetto riunisce cit-tadini di madre lingua non italiana eha il patrocinio degli assessori alla si-curezza e patrimonio Labolani e dellacultura Arcai di Brescia. Natale è sta-to ricevuto a Teano dal sindaco Pi-cierno ed il suo vice D'Aiello. Il sinda-co durante l'incontro ha dato disposi-zioni per la realizzazione della pietraed ha stilato una lettera ai comuni di

Pignat aro, Teano e Brescia per i 150 anni dell'Unità d’It aliaDr. Pasquale Matarazzo - Giornalista - Collaboratore da Sparanise

Genova-Quarto e Marsala per soste-nere l'iniziativa. La bozza del monu-mento prevede una base in marmo diBotticino a simbolizzare la Leonessa,nella quale inserire le pietre. Dalla ba-se si alzano tre pezzi di marmo trico-lore ancorati in unione a simboleggia-re l'Italia protesa verso traguardi piùalti. L'idea è di far coincidere la mani-festazione finale col 23 marzo 2011,inizio delle X Giornate. Hanno aderitoall'iniziativa Antonino Di Feola, di Pi-gnataro M., con l'associazione cultu-rale Mattia Del Vecchio, impegnando-si ad intitolare una piazza o via all'U-nità di Italia e a sensibilizzare le scuo-le affinché il P.O.F. dia risalto storicoall'avvenimento e lo storico PaoloTeoni Minucci. Il motto del Comitatorecita: "Aderisci, Partecipa e Proponi"e sintetizza l'impegno posto in una ini-ziativa per tener viva la memoria, l'i-dentità e l'unità, in una fase di contra-sti più o meno latenti. Bravo Pasquale, grazie per aver scel-to di far parte della nostra Grande Fa-miglia. Con te siamo in 189.

Francesco Falco

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22.10.2010

Il caso della Grott a di S. Michele ArcangeloDr.ssa Angela Colella - Collaboratrice da Castel di Sasso

Con il presente articolovogliamo inaugurare un"viaggio" tra l'inestimabi-le patrimonio rupestre,considerando i casi piùimportanti, sparpagliatonelle campagne dell'AltoCasertano: piccoli tesori

di architettura e pittura rupestre situati inluoghi pressoché dimenticati ma checertamente costituiscono un validoesempio di risorsa da tutelare. Moltaparte di queste testimonianze versa instato di totale degrado, spesso ignoratianche dalla comunità locale. L'inconve-niente non riguarda però l'oggetto delnostro studio, la Grotta di S. Michele Ar-cangelo sul Monte Melanico, situato nelcomune di Liberi. Il luogo sacro viene in-fatti venerato dalla popolazione locale l'8

maggio e il 29 settem-bre di ogni anno conriti religiosi antichissi-mi. Come leggendavuole, S. Michele erauno dei quattro Angelidell'Apocalisse, "caposupremo dell'esercitoceleste", impegnatonella lotta contro il de-monio. Molte pitture, come quella con-servata all'interno della Grotta, lo raffigu-rano infatti nell'atto di sottomissione deldragone, simbolo del male, il qualesconfitto fu cacciato dal Cielo e precipi-tato sulla Terra. Il caso della grotta di S.Michele Arcangelo di Liberi è di straordi-nario interesse, testimonia la presenzadei Longobardi in Campania, terra cheun tempo ricadeva nel loro territorio di

appartenenza, laLongobardia Minor(Abruzzo, Molise,Lucania e parte dellaPuglia che costitui-vano il ducato di Be-nevento), oltre allaLongobardia Maior(Friuli e Veneto concapitale a Pavia),conquistate a partiredall'anno 568 conuna dura campagnad'invasione guidatadal re Alboino. Furo-no un popolo guer-riero e combattivo:adottarono il culto diS. Michele, "l'Arcan-

gelo Guerriero", po-nendosi sotto la suaprotezione. La grottadi Liberi si trova in unpunto raggiungibilesolo a piedi, quasinascosta tra le roccedel monte Melanico.Tali elementi la acco-munano al santuario

di S. Michele sul Gargano, in Puglia,meta privilegiata dei pellegrinaggi meri-dionali, vero e proprio santuario naziona-le della Longobardia Minor. I luoghi reli-giosi dei Longobardi sorgevano su altisperoni di roccia ed intorno ad una fonte:in inverno all'interno della grotta di Liberiè possibile ammirare una serie di ghiac-ciai che si formano per la solidificazionedell'acqua che fluisce. In maniera per-manente sono invece presenti numerosestalattiti e stalagmiti, frutto dell'erosionecalcarea delle rocce, molto suggestivi daammirare nella penombra della grotta.Non resta altro allora che munirvi di scar-poncini da trekking e torcia (la grotta nonè illuminata artificialmente) e recarvi cosìin questo magico luogo, carico di sugge-stione e considerato sacro da millenni.

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ama gli animali.A.P. TERHUNE

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Troppi antibiotici etroppe differenze re-gionali su questofronte, non sempremotivate da diversicontesti socio-demo-grafici. Campania,Sicilia e Calabria mo-strano il consumo più

alto di questi farmaci. Al contrario, Vene-to, Friuli Venezia Giulia e Trentino AltoAdige sono tra le Regioni che ne assu-mono meno. Questa disparità è solo in parte spiegabi-le sulla base di differenze nella struttura

Troppi antibiotici consumati al sudDr. Alfonso Di Stasio - Farmacista - Collaboratore da Camigliano

demografica e socioeconomica delle re-gioni, ma è difficile dire in modo chiaroquali siano le regioni più virtuose. È lafotografia della situazione italiana emer-sa da una ricerca coordinata da Massi-mo Filippini, dell'università di Lugano, eda Giuliano Masiero, dell'università diBergamo e di Lugano. Gli esperti hannostudiato il consumo di antibiotici in 20Regioni italiane dal 2000 al 2007. I risul-tati suggeriscono che il costo e il redditosono fattori importanti per la compren-sione delle differenze regionali nell'usodi questi medicinali. Analogamente allaSvizzera, anche in l'Italia l'uso pro capite

stra il vasellame trovato durante gli scavi.Nel cortile di questa villa si trovano i restidi una fonte, alimentata da un condotto dipiombo, e una piccola vasca per la sepa-razione dell'olio d'oliva. Anche questa villa venne dotata di am-bienti termali ed alcune stanze furonoadattate per uso industriale con l'istalla-zione di due nuove vasche per la separa-zione dell'olio e diuna pressa formatada un grosso bloccocilindrico di calcare.Dopo un periodo diabbandono, per uncerto periodo di tem-po, fu rioccupata co-me documentano al-cune tombe ritrovatea ridosso dell'abita-zione e il vasellame ele lampade che han-no consentito una da-tazione tra il IV ed il Vsecolo d.C. Oltre aqueste due meravi-gliose ville romane,tra il vasto patrimonioarcheologico di Fran-colise, troviamo an-che due chiese affre-scate del XII e XIII

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Le ville romane di Francolise e i suoi figliNicola Ancora - Collaboratore da Calvi Risorta

Francolise è un picco-lo comune di 5000abitanti (se si consi-derano le frazioni)con un patrimonio ar-cheologico e monu-mentale sorprenden-te: una vasta necro-poli del IV sec. a. C.,

due ville romane dell'alto periodo repub-blicano come quelle di S. Rocco e quelladi Posto. La prima comprendeva circa 30stanze ed era articolata intorno ad un am-pio peristilio, circondato da quattro porticicolonnati, la cui pavimentazione consiste-va in un mosaico costituito da tesserebianche inframmezzate da piccoli fram-menti di pietra colorata (lithostroton). Gliambienti principali, anch'essi pavimentaticon mosaici, comprendevano un tablinumed un triclinium, che rappresentavano ri-spettivamente il soggiorno e la sala dapranzo. Inoltre vi furono realizzati ancheambienti termali comprendenti un prae-furnium, un frigidarium, un tepidarium conpiscina e un calidarium. La seconda villainvece, la villa di Posto, rappresenta uninsediamento con caratteristiche comple-mentari rispetto a quella di San Rocco, inquanto è di una tipologia completamenteproduttiva. La prima occupazione risale alperiodo tra il 120 e l'80 a.C., come dimo-

sec.: una chiesa romanica con tavole discuola giottesca, un castello normannotra i più antichi della provincia di Casertae il grande palazzo baronale della fami-glia De Renzis, che ha ospitato tra le suemura i Baroni Leopoldo e Stanislao DeRenzis, martiri della Repubblica Napole-tana e Francesco De Renzis, diplomaticoe valente letterato.

ambulatoriale di antibiotici è influenzatoanche dalla struttura demografica dellapopolazione e dal livello di mortalità.Inoltre, il livello di consumi di un certo an-no sembrerebbe influenzare quello del-l'anno successivo e il motivo di questadinamica potrebbe essere che l'uso diquesti farmaci crea resistenze battericheche si trascinano nel tempo. Se larga-mente diffuso, il problema della resisten-za agli antibiotici può rappresentare ungrosso pericolo per la salute di una so-cietà, a causa dell'aumento del tasso dimortalità da malattie infettive e il conse-guente aumento dei costi sanitari.

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Gabriele Iannelli, promotore del Museo ProvincialeDr.ssa Graziella Rispoli - Conservazione dei Beni Culturali - Collaboratrice da Capua

Gabriele Iannelli nac-que il 9 febbraio 1825,a Capua, da Elpidio eRaffaelle Portolano. Ilnotevole interesse perla ricerca storica lo por-tò a studiare diversi do-cumenti e a pubblicare

varie opere inerenti la storia locale. Lesue maggiori doti furono profuse graziealla creazione della "Commissione Con-servatrice dei Monumenti ed Oggetti diAntichità e Belle Arti", istituita il 21 agosto1869, composta dallo stesso Iannelli eda altri undici studiosi e politici locali. "Si-gnori, il Museo Campano non può pren-dere tale nome che da Capua. Capua deigiorni d'oggi è pure la Capua degli anti-chi, perciò che in essa vennero continua-te tutte le antiche tradizioni, le leggi, leusanze, i costumi, la civiltà, il fasto e lamagnificenza...". Con queste parole l'e-rudito Iannelli si fece promotore della cit-tà di Capua come sede del Museo Pro-vinciale che si stava venendo a costituirenel 1870 grazie al lavoro della commis-sione. La scelta verteva tra Capua, S.Maria C.V. e Caserta. Il municipio di Ca-pua fece notare di aver già scelto un pa-

lazzo come luogoper ospitarlo e chiarìche tale città era ilvero rappresentantedella Campania percelebrità, monumen-ti, oggetti d'arte ebenemerenze. Il 12settembre 1870 fuapprovato il regola-mento musealecomprendente ottoparagrafi suddivisi intrenta articoli. Fu co-sì che si diede il viaalla sistemazionedel materiale raccol-to dal municipio diCapua e quell'offertodai privati che dona-vano raccolte emezzi finanziari conlo scopo di arricchirele collezioni. Il mu-seo conteneva il materiale archeologicodel territorio e le collezioni d'arte medie-vale e moderna. Prima dell'estate del1874 i preparativi potevano dirsi conclu-si tanto che il 31 maggio fu svolta la so-lenne inaugurazione. Alla cerimonia era-no presenti i componenti della Commis-sione Conservatrice, il senatore Fiorellicome rappresentante del Ministero dellaPubblica Istruzione, il sindaco, diverseautorità civili e amministrative, numerosistudiosi e la stampa. Il discorso di aper-tura fu pronunciato dall'abate di Monte-cassino, Luigi Tosti: "Non permettete, osignori, che l'onda dell'oblio copra il te-soro nascosto di tante memorie così lanostra provincia tutta, quasi sommersada quella legge che tutto prostra quag-giù e trasforma, tiene alto fuori l'onde deltempo i suoi Commentarii, l'AnfiteatroCampano e Montecassino...". Capua di-venne uno strumento di tutela del territo-rio limitrofo, visto che quest' ultimo eraricco di materiali archeologici che ognigiorno venivano alla luce e rischiavanola dispersione. Successive acquisizionicontinuarono arricchire il contenitore

museale. Gabriele Iannelli donò libri,pergamene e manoscritti. Lo studiosoMommsen, riconoscente alla città, lasciòla raccolta delle Ephemeris. AgostinoPascale donò ventidue statue di tufo, unsacello, quattro sculture e cinquantunostatuette raffiguranti donne lattanti. Neglianni le ulteriori donazioni e acquisizionihanno accresciuto il prestigio del luogomuseale.

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Anno IV Nr. 88

22.10.2010

196 96 e 114 Emergenza infanzia e Decalogo antipedofiliaIl Direttore

Ancora una volta sia-mo costretti a cono-scere la violenza subambini e ragazzi.Violenza inauditaverso chi dovremmoproteggere. Abbiamovisitato il sito di Tele-

fono Azzurro: www.azzurro.it dalquale riportiamo il decalogo per la si-curezza online scritto dai ragazzi.

Mai dare informazioni e foto perso-nali (nome, cognome, età, indirizzo,città, dati della scuola, e-mail, nume-ro di telefono/cellulare).

Scegli in modo accurato le tue pas-sword (non sceglierle troppo facili!) econservale attentamente; non diffon-derle, neanche agli amici.

Evita siti poco attendibili, a paga-mento o vietati ai minori.

Se ti capita di non essere a tuo agio,ignora o segnala il contatto della per-sona che ti ha dato fastidio, ed evitadi rispondere alle provocazioni.

Segnala alla Polizia Postale atteggia-menti poco consoni.

Se ti è successo qualcosa nella reteche ti ha messo a disagio, parlane

con un adulto.

Non aprire mai la posta se non cono-sci il mittente, non accettare file dasconosciuti e non scaricare file diprovenienza dubbia.

Non mettere in Rete video, foto, do-cumenti che riguardano te o i tuoiamici, e neppure insulti e calunnie sualtri! Sono tracce che possono sfug-gire al tuo controllo e rimanere nelweb, anche se non vuoi!!

Accettare di incontrare nella realtàpersone conosciute in rete può esse-re pericoloso! Mai farlo, neanche sel’altro ci assicura di essere un com-pagno di scuola: le persone possonoessere diverse da quelle che diconodi essere in Rete!! Cerca di mantene-re sempre una distanza tra la ''virtua-lità'' e la realtà!

Non accettare contatti da chiunqueed evita di cliccare sui link sospetti.

Questo il decalogo di T elefono Az-zurro. Anche noi di Dea S port On -lus abbiamo stilato un decalogo,quello antipedofilia.

Non accettare caramelle e soldi dachi non conosci.

Non permettere che persone adulte,anche se conosciute, ti accarezzino.

Non accettare carezze in assenza deituoi genitori.

Non accettare l'invito di andare inmacchina o sul motorino, anche se tiviene rivolto da persona conosciuta.

Non allontanarti dal gruppo degli amici.

Se qualcuno ti molesta avverti subitoi tuoi genitori, loro ti capiranno sem-pre.

Se qualcuno ti usa violenza grida for-te "Aiuto, aiuto!"

Se ti minacciano non aver paura,confidati con mamma e papà.

Se con i tuoi genitori hai dei problemi,che non dovrebbero mai esistere,rivolgiti con fiducia ai Carabinieri tele-fonando al numero 0823 967048 e,se non ricevi risposta, telefona al 112;ricordati che i Carabinieri sono amicidei bambini.

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Anno IV Nr. 88

22.10.2010

Finita l'era del "DUECUORI E UNA CA-PANNA", ora amore esoldi viaggiano di paripasso. Se un tempo imatrimoni d'amoreduravano "finché mor-te non ci separi" ora il

rito "finché i soldi durano, dura pure ilmatrimonio" sembra aver la meglio. Abo-lita l'immagine del principe azzurro sulcavallo bianco ora molte ragazze sogna-no anche l'ottantenne in Ferrari quandol'amore dei soldi va oltre. Il settore delmatrimonio di lusso a tutti i costi, non-ostante la crisi, è in fervente crescita.Per il giorno importante anche la fanta-sia va oltre, fino a sfiorare il cattivo gu-sto. In quel giorno tutto deve essere"tanto", bisogna impressionare gli ospiti,colpirli anche al suon di migliaia, milionidi euro. Ho qui raccolto dati e cifre per lesomme più assurde spese per un sologiorno; siete pronti a stupirvi? Ecco: par-tiamo ovviamente dall'anello, con cui unuomo deve chiedere la mano alla futurasposa. Vi consiglio se volete davverostupirla una cosucca semplice semplice:un De Beer con diamanti nel bianchissi-mo colore D, la tonalità più pregiata perun brillante; soltanto 9 carati di diaman-te, ma il prezzo è strabiliante, non perniente questo è l'anello più costoso almondo: 1.83 milioni di dollari. Con unanello così, non sarete neanche in ansianell'attesa della sua risposta: è sì deci-samente sì. Passiamo all'organizzazio-ne del matrimonio. Ovvio per quel giornotanto importante la vostra donna vorrà

Lusso e matrimonioPagina a cura di Antonietta Falco - Collaboratrice da Vitulazio

solo il meglio. Quindi dopoun anello tanto importante ilvestito da sposa non puòcerto passare inosservato. Un vestito da sposa degnodi ammirazione è quellorealizzato dallo stilista Lo-renzo Riva, l'abito da sposapiù costoso del mondo. Ilvestito costa "solo" due mi-lioni di euro, ha un corpinodi pizzo macramé totalmen-te ricoperto da 300 diaman-ti Leo Cut. Ora che per il vestito avetepreso un ottimo spunto, passiamo all'in-timo. Girovagando in rete ho trovatoquello che potrebbe far al caso vostro:reggiseno "Harlequin Fantasy Bra" perrealizzarlo ci sono volute circa 800 ore dilavoro. Tempestato di 2.300 diamanti 22rubini e un ciondolo a forma di cuore da16 carati, questo indumento di vero lus-so vale 2,2 milioni di euro (non è com-preso lo slip). Ora alla sposa manca so-lo il bouquet: per trovare quello adatto avoi dovete recarvi in Vietnam, è in espo-sizione il bouquet più costoso mai realiz-zato. Si tratta di una creazione che ri-produce dei fiori realizzati con 90 gem-me, 9 diamanti ed un rubino tagliato aforma di stella. Entrato nel libro dei Guin-nes dei Primati, il bouquet è stimato cir-ca 86.000 euro. Con un bouquet così im-magino le ragazze e le risse scaturiteper aggiudicarselo. La torta nuziale piùcostosa al mondo ha un valore di 1,3 mi-lioni di dollari. 1 200 carati di diamanti ezaffiri per impreziosire questa weddingcake dal peso di 160 chili per quella che

probabilmente entre-rà presto nel WorldGuinness Recordscome la torta nuzialepiù costosa al mon-do. Se solo al pen-siero di quanto costaun matrimonio vi èsalito un leggero maldi testa, pensate al-l'emicrania che saràvenuta alla coppia di

sposi Vanisha Mittal e AmitBhatia. Il loro matrimonio è il piùcaro della storia dell'umanità.Lei, la figlia del magnate del-l'acciao (e terzo uomo più riccoal mondo) Lakshmi Mittal ed ilbanchiere Bhatia. Svoltosi aVaux de Vicomte, un prestigio-so Chateau del 17° secolo, era -no presenti circa 1000 invitati egli chef più famosi in India. So-lamente per il vino sono statispesi 1,5 Milioni ed ogni invito

era composto da 20 pagine di argento.Costo complessivo del matrimonio: 78milioni di dollari.

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FRIMBA (che in latino volgare signi-fica frangia e nasce per i vicoli fio-rentini, dall'idea di una giovane dise-gnatrice), un copricapo, una sciarpa,una parrucca, uno scaldacuore, ungilet. Insomma un accessorio che inbase a come si indossa ha una suafunzionalità. A vederlo sembra unaparrucca tipicamente giamaicana,ma il prodotto è tutto italiano. Oranon resta che attendere il freddo perpoterlo esibire.

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Anno IV Nr. 88

22.10.2010

Cos'è il LBO? Indicaun'operazione finanzia-ria, nata negli Stati unitinegli anni 60, mediantela quale una società dinuova costituzione (c.d.Newco) - ma può trat-tarsi anche di una so-

cietà già esistente - acquista una parteci-pazione totalitaria o di controllo di un'altrasocietà (c.d.target); l'acquisto è finanziatoin minima parte con capitale proprio dellaNewco ed in massima parte ricorrendo afinanziamenti erogati da terzi (di solitobanche). Questi finanziamenti sarannoerogati se l'istituto di credito ritiene che lasocietà che deve essere acquisita è capa-ce di indebitarsi garantendo il rimborso delprestito. A seguito dell'acquisizione, il pa-trimonio della società target verrà impie-gato dalla società acquirente per garantireo rimborsare il debito da esso contrattoper procedere all'acquisizione stessa. Al-l'acquisizione segue, in genere, la fusionetra la Newco e la target, quindi le due so-cietà si fondono per incorporazione ed i

debiti contratti dallanuova società grava-no sulla società ogget-to della fusione. Sinte-tizzando i soggetti co-involti nell'operazionefinanziaria è bene cita-re: 1) la società ogget-to dell'operazione, de-finita target; 2) la nuo-va società creata perl'operazione, chiamataNewco; 3) alcuni imprenditori i quali ver-sano una somma di denaro sotto forma dicapitale proprio; 4) una o più società fi-nanziarie che concedono un finanziamen-to alla Newco per un importo tale da co-prire il prezzo di acquisto delle azioni del-la target. La peculiarità di questa tecnicafinanziaria sta nel fatto di acquistare unasocietà, utilizzando prestiti concessi dal si-stema bancario, con la costituzione di ga-ranzie reali sui beni o sulle azioni della so-cietà da acquisire. Il LBO trova, per la pri-ma volta, una normativa nel nostro ordina-mento con l'introduzione dell'art. 2501-bis

Dlgs 6/2003. Affin-ché l'operazionevada a buon fine ènecessario che latarget soddisfi alcu-ni parametri: 1) pro-

fittabilità buona; 2) flussi di cassa positivi;3) indebitamento esistente basso; 4) pro-spettive di crescita stabile; 5) vertice azien-dale costituito da dirigenti di alta professio-nalità. In Europa, assistiamo alla prima ap-plicazione di LBO in Gran Bretagna, per poiestendersi anche in altri Stati della Comu-nità Europea; ma la piena diffusione si èavuta nel corso degli ultimi decenni del se-colo scorso, complice una serie di fattori:dalla crisi economica all'aumento dei tassid'interesse. Il successo di tale attività condiffusione a livello mondiale è dovuto, inrealtà, alla visione delle stesse da parte de-gli intermediari finanziari, come strumentidi ristrutturazione aziendale, mirante alconseguimento di maggiori livelli di compe-titività e di rendimento economico, ed allosnellimento di strutture patrimoniali ineffi-cienti.

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NozzeIl 2 ottobreu.s., l’Ing.Monica Ga-rofano el’Avv. Mi-chele Altieri,hanno coro-nato il lorosogno d’a-more unen-dosi in ma-t r i m o n i o

nella Chiesa S. Gioacchino di Napoli. I due novelli spo-si hanno ricevuto le felicitazioni da familiari ed amicisulla splendida terrazza dell’Hotel Vesuvio della Metro-poli partenopea. A Monica e Michele le felicitazioni ditutti i componenti la nostra Redazione della quale faparte la validissima collaboratrice, giornalista Ersilia Al-tieri, sorella dello sposo.

Sant’AuroraAuguri a Falco Aurorada Bellona che ha fe-steggiato l’onomasticoin compagnia dei geni-tori, nonni, zii, cuginet-ti ed amici. Alla bellis-sima Aurora, nipotedel nostro DirettoreResponsabile nonchéfiglia di nostri due vali-dissimi Collaboratori:l’Avv. Giusy Vastante e

l’ing. Gianfranco Falco, gli auguri della Redazione.

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Il Leverege Buy Out (LBO)Dr.ssa Michela Di Stefano - Collaboratrice da Calvi Risorta

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Anno IV Nr. 88

22.10.2010

La Legge Finanziaria2010 n. 191 del23/12/2009191 asse-gna un beneficio, informa di riduzione con-tributiva o di incentivi,ai datori di lavoro che

assumono lavoratori titolari dell’in-dennità di disoccupazione, in pre-senza di ulteriori requisiti. Il Ministero del lavoro, di concertocon il Ministero dell'economia, condue distinti Decreti (n. 53343 e n.53344 del 26 luglio 2010) ha stabili-to nel dettaglio quali soggetti posso-no usufruire del beneficio. In partico-

lare il Decreto n. 53343 è relativo al-la riduzione contributiva a favore deidatori di lavoro che assumono lavo-ratori beneficiari dell’indennità di dis-occupazione ordinaria non agricolacon requisiti normali, che abbiano al-meno cinquanta anni di età. Il bene-ficio spetta anche alle società co-operative per il socio con cui le me-desime società instaurano un rap-porto di lavoro subordinato. Il decre-to specifica nel dettaglio misura, du-rata del beneficio e presupposti ne-cessari. Tra l’altro, è previsto che il beneficiospetti per le assunzioni a tempo in-

Ultracinquantenni: incentivi per farli assumereDr.ssa Giusy Vastante - Avvocato - Collaboratrice da Bellona

determinato o determinato, a tempopieno o parziale, effettuate dal 1gennaio 2010 al 31 dicembre 2010.Il decreto stabilisce anche le modali-tà relative al prolungamento della ri-duzione contributiva, previsto dallaL. 191/09 art.2 comma 134, a favoredi chi assuma lavoratori in mobilità oche beneficiano dell’indennità di dis-occupazione non agricola con requi-siti normali, che abbiano maturatoalmeno trentacinque anni di anziani-tà contributiva. Per la concessione di tali beneficisono stanziate risorse pari a 120 mi-lioni di euro per il 2010.

Prometeo rubò unascintilla al sole e in-segnò agli uominicome difendersi dalfreddo.Giove per punirlo loincatenò su unostrapiombo alle fal-

de del Monte Olimpo dove ogni not-te un avvoltoio andava a beccargli ilfegato. Dopo diversi millenni nacqueErcole, figlio di Giove e della Terra.Ercole raggiunta l'età adulta ebbepietà di Prometeo e scalato il MonteOlimpo, avvalendosi della sua forzastraordinaria spezzò le catene che

tenevano prigio-niero Prometeo. Ilpadre per punirlolo condannò areggere il mondosulle spalle Ercoleallora pregò il gi-gante Atlante difarlo per lui. Atlan-te ne fu felice per-ché da quel bravociclope che era sisentiva importante con quel compitoaffidatogli. Ancora oggi è lì che or-goglioso regge il mondo. Al giornod'oggi molte sono le persone checredono di essere degli Atlanti, inrealtà sono stati solo più fortunati e,mentre la gente comune lavora, nonfanno altro che scaldare sedie e pol-trone. Parlano di patria, di eroismoma i veri eroi di oggi sono quelli chelavorano, persone che si logoranoper anni, nelle fabbriche, nei cantie-ri, sulle strade e spesso perdono an-che la vita. Gli eroi sconosciuti, gli

eroi di tutti i giorni, che operano peril bene del paese. In quanto agli At-lanti moderni spesso arroganti e pre-suntuosi, noi lavoratori comuni li de-finiamo soltanto degli sciocchi.

Atlanti antichi... e moderni!Salvatore Antropoli - Collaboratore da Pontelatone

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Anno IV Nr. 88

22.10.2010

mente abile per intere giornate scolasti-che? Ringrazio chiunque voglia chiarirmile idee.

uscire fuori dall'aula, gli alunni diversa-mente abili vengono condotti nell'aula disostegno: la classe differenziata, doveognuno rimane un diverso tra diversi.Una lettera pubblicata su OrizzonteScuola, tra l'altro cita: "Gli insegnanticurriculari spesso si comportano neiconfronti di questi alunni come se glistessi non facessero parte del gruppo lo-ro affidato. Ogni tanto si assiste, tra gliinsegnanti di sostegno ad alcuni accen-ni di resistenza, a tentativi di ribellionecon l'intento di cambiare qualcosa, mapoi, per non farsi isolare, in genere la-sciano perdere. Anche loro decidono diindossare la maschera dell'indifferenza,conformandosi alla realtà circostante ealle sue pressioni. E così vivono confi-nati, negli ultimi banchi, negli angoli piùremoti delle aule, dove è stato "ritagliatouno spazio", dove "non danno fastidio",consumando tranquillamente con il loroalunno quelle poche ore, senza mai in-crociare in alcun modo le proprie attivitàcon quelle degli altri. Perché ci troviamodi fronte a queste forme di "non accetta-zione"? Perché la diversità spaventa co-sì tanto? E' l'alunno diversamente abilea "dare fastidio" o è la paura del con-fronto con l'insegnante di sostegno? E'illegittimo uscire dall'aula se non per at-tività opportunamente programmate dasvolgere dove? Nei corridoi? In aule la-boratorio "polifunzionali"? Qual è allora illuogo ideale per il diversamente abile senon la classe di appartenenza? Qualenormativa vigente consente di tenerelontano dalla classe l'alunno diversa-

L'alunno diversamenteabile è una persona ecome tale ha bisogniidentici a quelli di ogniindividuo. Egli non èun soggetto aggiuntivodella classe, ma deveessere incluso, inte-

grato, deve essere accolto, avere ruoliveri, amicizie. Se è vero che l'insegnan-te di sostegno partecipa a pieno titolo al-l'elaborazione e alla verifica di tutte le at-tività di competenza del Consiglio di In-terclasse e del Collegio dei Docenti, èanche vero che la responsabilità dell'in-tegrazione dell'alunno diversamente abi-le è, al medesimo titolo, dell'insegnantedi sostegno, degli insegnanti di classe edella comunità scolastica nel suo insie-me. Ciò significa che non si deve maidelegare al solo insegnante di sostegnol'attuazione del progetto educativo indivi-dualizzato, poiché in tale modo l'alunnoverrebbe isolato anziché integrato nelcontesto della classe, ma che tutti i do-centi devono farsi carico della program-mazione, dell'attuazione e verifica degliinterventi didattico-educativi previsti dalpei. Integrazione, collaborazione, riman-gono spesso solo belle parole. A dire ilvero, nella scuola primaria e dell'infan-zia, per forma mentis, per tempi più dis-tesi, per organizzazione più flessibile c'èuna maggiore apertura alla diversità.L'integrazione del diversamente abile,anche del più grave, avviene in classe,in un clima di condivisione, mentre nellescuole secondarie c'è "la tendenza" ad

Il d. a. in classe?Ins. Luciana Antinolfi - Collaboratrice da Calvi Risorta

Buon Compleanno

A Nicandro Martino, che il 29 settem-bre scorso ha spento 50 candeline: inquesta corsa frenetica che è la vita,troppo spesso ci dimentichiamo di co-gliere la magia dell'esserci. In questogiorno che segna il trascorrere del tuotempo, niente palloncini, festoni, fuo-chi d'artificio o regali eclatanti, masemplicemente un augurio fatto dallaprofondità dell'anima "che tu possacogliere ogni sfumatura della vitagioendo per essa e che ogni istantepossa essere per te un traguardo per-sonale"… Buon Compleanno. Con l'a-more di sempre Luciana… anche An-gela e Michele rinnovano gli auguri alloro "vecchio" papà che ormai non puòpiù nascondere gli anni!

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così non sapendo doveandare, il Diavolo glimostrò la via del ritornoa casa illuminandogli ilcammino con una can-dela all'interno di unazucca in cui veniva rin-tagliata un'espressioneinquieta. Tornato sullaterra, Jack andava giro-vagando con questazucca alla ricerca dellasua casa. La zucca illu-minata poggiata fuori le case, serviva aspaventare gli spiriti malvagi. Dai Celtideriva un'altra usanza chiamata "trick-or-treat" - "dolcetto o scherzetto". I con-tadini celti bussavano alle porte di tuttele case chiedendo cibo per l'inverno e,se la richiesta era rifiutata, quella casaera considerata maledetta. Successiva-mente, questa usanza, è stata trasfor-mata in una tradizione nella quale ibambini si travestivano in creature mo-struose e con una zucca-lanterna bus-

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Anno IV Nr. 88

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I nostri Caduti in guerra dove sono sepolti?Prof. Paolo Mesolella - Giornalista - Collaboratore da Sparanise

Il Ministero della Difesa,Commissariato per leonoranze ai Caduti, hamesso a disposizioneun sito web:Http://www.difesa.it/Mi-nistro/Commissar ia-

to+Generale+per+le+Onoranze+ai+Ca-duti+in+Guerra/Ricerca_sepolture.htmdove sono riportati i dati dei Caduti inguerra. Siamo andati a vedere quelli nati a Cal-vi, Sparanise, Pignataro, Francolise,Teano, Vairano e che sono ancora in at-tesa di ritornare in patria: Salvatore Ca-ruso, nato a Calvi Risorta l'8 luglio 1922,deceduto il 20 aprile 1945 ed attualmen-te sepolto ad Amburgo (Riquadro 3, fila0, tomba 15); Petrella Vincenzo, nato il30 ottobre 1920 a Francolise, decedutoa Gorlitz/Zgorzelec il 21 gennaio 1945,attualmente sepolto a Bielany in Polonia

nel cimitero italiano; Tommaso Rotondo,nato il 15 aprile 1912 a Francolise, dece-duto il 28 aprile 1945, attualmente sepol-to a Monaco di Baviera, nel cimitero mili-tare italiano (Riquadro 4, fila 8, tomba11); Pasquale Giordano, nato il 9 settem-bre 1922 a Pignataro Maggiore, decedu-to il 29 dicembre 1943, attualmente se-polto a Berlino nel cimitero militare italia-no; Pasquale Iannucci, nato il 20 agosto1923 a Sparanise e deceduto il 22 di-cembre 1943, attualmente sepolto adAmburgo nel cimitero militare italiano (ri-quadro 5, fila Z, tomba 21), VincenzoLaudario, nato il 17 agosto 1920 a Spa-ranise, deceduto il 1 ottobre 1946, attual-mente sepolto a Berlino; Vittorio Santoro,nato il 23 settembre 1919 a Sparanise,deceduto a Mauthausen il 30 novembre1944, attualmente sepolto a Mauthausennel cimitero del Campo di Concentra-mento; Luigi Campaiola, nato il 5 luglio

1914 a Teano, deceduto il 15 aprile1944, attualmente sepolto a Francofortesul Meno; Alberigo La Prova, nato l'11agosto 1914 a Teano, deceduto il 20 lu-glio 1944, attualmente sepolto ad Am-burgo; Tommasino Lo Mastro, nato il 12dicembre 1924 a Teano, deceduto il 3febbraio 1945, attualmente sepolto adAmburgo; Crescenzio Marrese, nato il 4maggio 1910 a Teano, deceduto il 19marzo 1945, attualmente sepolto a Fran-coforte sul Meno; Bruno Simoni, nato il17 maggio 1920 a Teano, deceduto aGorlitz/Zgorzelec il 2 giugno 1944, at-tualmente sepolto a Bielany in Polonia;Grimaldo Colardo, nato il 27 gennaio1920 a Vairano Patenora, deceduto il 29gennaio 1944, attualmente sepolto aFrancoforte sul Meno; Mario Iannetta,nato il 13 ottobre 1921 a Vairano Pate-nora, deceduto il 27 gennaio 1945 e at-tualmente sepolto ad Amburgo.

Le notti del 31 ottobre edel 1 novembre sonotrascorse dai ragazzi ingiro per le strade a bus-sare ai campanelli dellecase. Si festeggia inqueste due notti Hallo-ween, nome di origine

celtica derivante da All Hallows eve (lanotte di Ogni Santi). È una tradizione diorigine celtica che si è trasformata in unavera e propria festa. I Celti credevanoche nella notte del 31 ottobre le animedei defunti, tornassero sulla terra percercare una vittima a cui rubare un cor-po per rinascere. Il protagonista in asso-luto di Halloween è Jack-O-Lantern(Jack della Lanterna). La leggenda narrache Jack era un fabbro ubriacone in findi vita per il fegato ammalato e che lanotte di "Ognissanti", il 31 ottobre, men-tre faceva ritorno a casa, incontrò il Dia-volo, che imbrogliato da Jack, gli regalòaltri 10 anni di vita. Alla sua morte Jackfu rifiutato sia in Paradiso che all'Inferno,

HalloweenMaria Grazia Valeriani - 2° Liceo Linguistico "S. Pizzi" Capua

savano ad ogni portachiedendo un dolcet-to in cambio di unabenedizione e, senon ricevevano i dol-cetti chiesti, avreb-bero maledetto la ca-sa. Oggi, invece del-la benedizione, ibambini bussano al-le porte e recitano lafamosa filastrocca:"Trick-or-treat, trick-

or-treat, give me something good to eat"("Dolcetto o scherzetto, dolcetto o scher-zetto, dammi qualcosa buono da man-giare"). Se i bambini non vengono accontentati,combinano qualche scherzetto alla casa.Il periodo di Halloween si sta avvicinan-do, e le famiglie iniziano a preparare idolcetti da offrire ai bambini, mentre i ra-gazzi si interessano al costume più mo-struoso per festeggiare la magica nottedi Halloween.

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Anno IV Nr. 88

22.10.2010

Api Invasioni Donato De Marco 0823 878002Ambulanza 118 Anziani 800.911.315 contro le truffeAuto clonate 800 400 406.Avis - Bellona 339 7386 235 Carabinieri Vitulazio 0823 967 048Carabinieri Capua 0823 961 010Carabinieri Allievi BN 0824 311 452Carabinieri Pignataro 0823 871 010Centro antiveleni Na 081 545 3333Centro Ustioni Roma 06 59 041Corpo forestale 1515Droga ed alcool - 800 178 796Droga Recupero - 081 553 4272Guardia Forestale 0823 279 099Guardia medicaPignataro 0823 654 586Osp. Santobono Napoli 081 747 5563Prefettura CE 0823 429 111Protezione Civile Bellona telefax 0823 966 163 - 320 567 9455Rangers d'Italia - 333 103 4804Reg. Campania 081 796 1111Rifiuti ingombranti (Bellona) 800 519 787Sangue 339.738 6235 - 339.774 2894SOS aereo Napoli 081 780 4296Stalking 0823 445310Telefono azzurro 081 599 0590Usura - racket 800.999.000Vigili del Fuoco 115 - 0823 466 666Violenza donne 1522

Ospedali: (P .S.=Pronto Soccorso)Arienzo P.S.- 0823 803 111Aversa P.S.- 081 500 1111Capua - 0823.996 222Caserta - Militare - 0823 469 588Caserta P.S.- Civile - 0823 231 111CUP 800 911 818 Castelmorrone - 0823 391 111Marcianise P.S.- 0823 518 1111NA - Cardarelli P.S. - 081 7471111CUP - 800 019 774S. Maria C.V. P.S.- 0823 891 111Prenotaz.: 0823 795 250Sessa P.S. -0823 934 111 Venafro - 0865 903 974

FarmacieBellona : Chirico P. Carlo Rosselli, 5 - 0823966 684Camigliano : Di Stasio PiazzaKennedy, 2 0823 879003Capua : Apostolico - via Duomo, 32 - 0823961224 Corvino P.zza Dei Giudici - 0823 961902 Costanzo C.so Appio, 67 - 0823 961781Russo Fuori P. Roma, 101 0823 961162Vecchione G. P. di Malta 0823 961 364Pastorano :Anfora V.Italia - 0823 879104Pignat aro MaggioreFusco - Masiello, 38 - 0823 871167Rega - R. Elena, 63 - 0823 871025Vitulazio : Cioppa Via Ruggiero, 13 - 0823 990038

Capua Turno festivo e prefestivo

23.10.10 - Corvino24.10.10 - Costanzo30.10.10 - Russo31.10.10 - Vecchione01.11 10 - Apostolico06.11 10 - Russo07.11 10 - Corvuni13.11 10 - Costanzo14.11 10 - RTusso

S. Maria C.V. Antonone via Lavoro, 141 0823 812260Beneduce via G. Paolo I 18 - 0823 843701Bovenzi via Mazzocchi 48 - 0823 846520Iodice viale Kennedy, 58 - 0823 589137Merolla via A. Moro, 43 - 0823 841758Salsano S. Francesco - 0823 798583Simonelli via Anfiteatro 78 - 0823 845383Tafuri via Avezzana, - 0823 589216

S. Maria C.V. Turno notturno22.10.10 Simonelli23.10.10 Antonone24.10.10 Bovenzi25.10.10 Simonelli26.10.10 Tafuri27.10.10 Iodice28.10.10 Merolla29.10.10 Bovenzi30.10.10 Beneduce31.10.10 Salsano01.11.12 Merolla02.11.12 Tafuri03.11.12 Antonone04.11.12 Simonelli05.11.12 Beneduce06.11.12 Salsano07.11.12 Antonone08.11.12 Tafuri09.11.12 Iodice10.11.12 Merolla11.11.12 Beneduce12.11.12 Salsano13.11.12 Bovenzi14.11.12 Simonelli15.11.12 Antonone16.11.12 Iodice17.11.12 Bovenzi18.11.12 Tafuri

Avis - Calendario delle raccolte 2010Bellona

Novembre 13 - 14 Dicembre 11 - 12

CamiglianoDicembre 5

FormicolaNovembre 28

LiberiNovembre 7 Sono previste anche raccolte occasio -nali per sagre e feste varie che sarannocomunicate di volt a in volt a

Orario dei treni T riflisco - Napoli05:04 triflisco 05:57 na c.le06:02 triflisco 07:00 na c.le07:17 triflisco 08:20 na c.le09:12 triflisco 10:08 na c.le12:12 triflisco 13:16 na c.le13:45 triflisco 14:47 na c.le14:27 triflisco 15:25 na c.le15:33 triflisco 16:27 na c.le17:34 triflisco 18:31 na c.le19:07 triflisco 20:03 na c.le19:56 triflisco 21:17 na c.le

Napoli T riflisco06:20 na c.le 07:27 triflisco 07:43 na c.le 08:41 triflisco10:56 na c.le 11:52 triflisco12:20 na c.le 13:16 triflisco13:48 na c.le 14:48 triflisco15:14 na c.le 16:09 triflisco15:49 na c.le 16:42 triflisco

Numeri ed indirizzi utili17:06 na c.le 18:02 triflisco19:11 na c.le 20:06 triflisco

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Ritorner emo in edicola19 Novembre 2010

Museo Campano di Capua (CE).Orario di aper tura al pubblico

A causa dell'esecuzione dei lavori di riqualifica-zione, fornitura servizi, catalogazione beni ed ar-chiviazione, servizi multimediali e comunicazionepresso il Museo Campano, la Provincia di Casertaha disposto, per motivi di sicurezza, la temporaneasospensione della fruizione al pubblico del patri-monio artistico-culturale dell'Istituto dal 16 Giu-gno 2009 a data da destinarsi.Indirizzo: Via Roma 68 81043 Capua (CE)Telefono: 0823 620035; - 0823-620076 Fax: 0823 620035 E-Mail: [email protected] WEB www.provincia.ca-serta.it/museocampano

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A causa delle imminenti chiusuredi alcune strutture ospedaliere,consigliamo di telefonare prima direcarsi nelle stesse. In p articolareci riferiamo al Pronto Soccorso de -gli ospedali di Capua e Sessa

TELECOM - SERVIZIOra esatta 42.161Sveglia 42.142Ultima chiamata persa 42.400Ultime 5 chiamate perse 42.405Paga chi riceve 40.88Chiamata urgente su occupato 42.197

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