Fusco Electronics Lab - Dea Notizie · Anno IVN. 76 Periodico di Informazione Cultura e Politica...

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Periodico di Informazione Cultura e Politica collegato a www.deanotizie.it distribuzione gratuita Anno IV N. 76 08 gennaio 2010 ANALISI CLINICHE - CHECK - UP D.ssa CARLA DE ROSA & C. s.a.s. Via Luciani (Parco Agorà) Vitulazio (CE) - Telefax 0823 990 286 Si effettuano prelievi domiciliari GRATUITI ANALISI DEL LIQUIDO SEMINALE PER DIAGNOSI DI INFERTILITANEW GOLDWELL COLORGLOW SOLO COLORO CHE CREANO COLORI SPLENDIDI SANNO COME MANTENERLI TALI GOLDWELL RUSSO PARRUCCHIERI Personal Trainer Goldwell Corso Matteotti, 89 81056 - Sparanise (CE) Tel. 338 45 60 108 Elettronica - Entertainment - Grafica - Web Geom. Giuseppe FUSCO Via Triflisco, - BELLONA (CE) Per contatti FELab: www.felabnet.it [email protected] - Skype: felabnet - Tel. +39.339.45.45.544 Parrucchiere Antea TEAM GIUSEPPE IORIO Via A. Della Cioppa, 32 Bellona (CE) Tel. 0823 966 907 Si riceve per appuntamento

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Periodico di Informazione Cultura e Politica collegato a www.deanotizie.it

distribuzione gratuita

Anno IVN. 76

08 gennaio 2010ANALISI CLINICHE - CHECK - UP

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Vitulazio (CE) - T elefax 0823 990 286Si effettuano prelievi domiciliari GRA TUITI

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Settimanale di Cultura,informazione e politica

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19.10.2006Tribunale S. Maria C.V.

Direttore ResponsabileFrancesco Falco

Vice DirettoreFranco V aleriani

Responsabile RedazioneAntonella Aquaro

Grafica: Antonio Scala

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biamenti climatici disastrosi. La città diCopenhagen è la scena di un crimine cli-matico, con i colpevoli che scappanoverso l´aeroporto, coperti di vergogna. Ileader mondiali hanno avuto un´occasio-ne unica per cambiare il pianeta in me-glio, evitando i cambiamenti climatici. Al-la fine hanno prodotto un accordo debo-le, pieno di lacune abbastanza grandi dafarci passare attraverso tutto l´Air ForceOne. Ma non è finita. I cittadini di tutto ilmondo chiedevano un vero accordo pri-ma che il Summit iniziasse, e continuanoa chiederlo. Possiamo ancora salvarecentinaia di milioni di persone dalle de-vastazioni di un mondo sempre più cal-do: ma è solo diventato molto più diffici-le. La società civile, la maggior parte del-la quale è stata chiusa fuori nei giorni fi-nali di questo Summit sul clima, ora de-ve raddoppiare i propri sforzi. Ciascunodi noi deve costringere i propri leader adagire. Dobbiamo portare la lotta per im-

Il Direttore esecutivo diGreenpeace Internatio-nal, Kumi Naidoo (foto)ci ha inviata la seguentelettera. Ciao Franco, co-me le decine di migliaiadi attivisti attorno al glo-bo che hanno lavorato in

modo così duro perché da Copenhagenuscisse un trattato equo, ambizioso e le-galmente vincolante, ho sperato finoall´ultimo che i nostri leader avrebberoagito, raggiungendo un accordo sul cli-ma sufficiente a evitare la catastrofe cli-matica. Ma la realtà è stata diversa. Non-ostante il mandato ricevuto dai cittadini ditutto il mondo, e più di un centinaio di ca-pi di governo arrivati a Copenhagen, ilbattibecco continua. I nostri leader nonhanno agito come tali. Non hanno porta-to a termine il loro compito. Il risultatonon è equo, né ambizioso e legalmentevincolante. Oggi, i potenti della Terrahanno fallito l´obiettivo di impedire cam-

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A Copenhagen é st ato commesso un crimine... saranno ricordati come “Boia del Pianeta” - Franco Falco

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pedire la catastrofe climatica a ogni livel-lo politico: locale, regionale, nazionale einternazionale. E lo stesso per le stanzedei consigli di amministrazione e le stra-de principali delle nostre città. O lavore-remo per un cambiamento effettivo dellanostra società o soffriremo le conse-guenze di questo fallimento. Come insul-to finale, abbiamo appena saputo che itre attivisti di Greenpeace entrati nel Pa-lazzo Reale danese, nel corso della cenaufficiale dei capi di Stato, aprendo unbanner con la richiesta di una vera azio-ne per il clima, sono stati spediti in pri-gione per tre settimane. Si tratta dei lea-der sbagliati. I veri leader mondiali chehanno provato ad agire realmente sonoora in cella, mentre i presunti leader stan-no abbandonando la scena. Ciao Kumi, abbiamo seguito, con moltaattenzione, l’evolversi della riunione diCopenhagen ed anche noi, come tutti co-loro che amano il Pianeta, siamo rimastiamareggiati e delusi di fronte a tanto me-nefreghismo giustificato da un immediatoarricchimento senza pensare che, traqualche anno, con il loro passaggio a mi-glior vita, saranno ricordati come “Boiadel Pianeta”. Un Boia che ha emanata edeseguita la condanna anche dei loro figli,nipoti, pronipoti ecc. Tutta la nostra soli-darietà ai tre attivisti. Grazie per quantofate per tutti noi. Franco Falco

Ci sono due modi per discuterecon una donna. Nessuno dei duefunziona. - W ill Rogers

Il pessimist a si lament a al vento,l'ottimist a aspett a che il vento cam -bi ed il realist a aggiust a le vele. Nicolas Sebastien

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Storia della canzone italiana: La nostalgia

Franco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da BellonaPer molti anni la can-zone italiana ha navi-gato nel mare dellanostalgia. Infatti dal-l'emigrazione scaturi-rono canzoni che de-scrivevano i doloridella lontananza, delperduto amore, del ri-

cordo del paese lontano e della casettadove una donna aspetta il ritorno delsuo amato bene. Ed è sempre la gentedel nostro Sud che canta canzoni come:Santa Lucia luntana, Torna, Te si scur-data 'e Napule, Core furastiero, 'O pae-se d'o sole, 'A cartolina 'e Napule ecc.La nostalgia prende il soldato, il fidanza-to, l'emigrato e quelli costretti a viverelontano. Fra i compositori che nelle lorocanzoni italiane hanno descritto il senti-mento della nostalgia ricordiamo: BixioCherubini e Cesare Andrea Bixio; l'or-chestra che le eseguiva era diretta dalMaestro Cinico Angelici e interpreti era-no: Otello Boccaccini, Michele Montana-ri, Norma Bruni, Dea Garbaccio, BrunoPallesi, Nilla Pizzi, Natalino Otto, LidiaMartorana ecc. A questi si aggiungeOdoardo Spadaro con le sue canzonededicate a Firenze, prima fra tutte: "Laporti un bacione a Firenze", ispirataglida una giovane donna incontrata duran-te una tournée che gli chiese di "portareun bacione alla sua Firenze lontana". Al-tro Autore da non dimenticare è il Mae-stro Dino Olivieri con la composizione"Tornerai", ispiratagli mentre ascoltava ilcoro a bocca chiusa dell'opera MadamaButterfly di Puccini. Al termine del IIConflitto Mondiale la canzone italianasubì l'influenza di nuovi generi musicaliche cambiarono i gusti e lo stile dei com-

positori; molti cantanti lasciaro-no la loro professione perché siconsideravano superati, primafra tutti Elena Beltrami, profes-soressa di letteratura italiana,che aveva ottenuto un notevolesuccesso con una canzone diVittorio Mascheroni, "Autunno" e"La Storia di tutti" di cui fece unaparticolare interpretazione. Ma il motivo che la rese popolare fuun'altra composizione di Mascheroni:"Addormentarmi così". Altro interpretedella "nostalgia" fu Bruno Pallesi checantò con le orchestre di Carlo Zeme,Cinico Angelini, Pippo Barzizza, AngeloBrigada e Francesco Ferrari. Fra i suoisuccessi ricordiamo: "Pino Solitario" e"Il mulino sul fiume", due nostalgici mo-tivi che si diffusero in Italia e nel mondo.Gli appassionati della canzone conti-

nuarono a sognare con lavoce di Luciano Tajoli. Se lanatura gli fece dono di una"bella voce", fu matrignacolpendolo nella culla conun male che non perdona:la poliomielite. Tajoli comin-ciò a cantare all'età di 12anni e, nella sua carriera

costellata di numerosi successi, si esibìnei teatri d'Europa e d'America dove vi-vevano i nostri emigranti. Delle sue can-zoni ricordiamo: "Credimi", "Villa Triste","Buona notte mamma", "Lo stornello delmarinaio", "Terra straniera" e "Al di la' ",che lo vide vincitore al Festival di San-remo del 1961. "Se la salute mi assiste,diceva Luciano, vorrei realizzare unaraccolta delle mie più belle interpreta-zioni ", ma un improvviso male lo tolseai suoi estimatori.

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Il Risorgimento visto dall'altra spondaProf. Antonio Martone - Collaboratore da Pignataro Maggiore

È questo il titolo di unvolume che consiglie-rei a molti di leggere:non è una novità libra-ria, anzi... è piuttostovecchiotto: la sua pub-blicazione risale al1967; il suo sottotitoloè: Verità e giustizia per

l'Italia meridionale.Ciò che colpisce è che ne è autore Ce-sare Bertoletti, un piemontese venutosul finire della Prima Guerra Mondiale aNapoli, dove sposò una giovane che af-fettuosamente chiamava Perzechella;a lei dedicò questo libro. Pubblicato daArturo Berisio, editore napoletano, conintroduzione di Giovanni Artieri (circa40 pagine), il volume si diffonde inun'ampia trattazione di ben 332 pagine.Sottoponiamo all'attenzione e riflessio-ne dei nostri lettori alcune pagine (290-293) della Conclusione in cui l'Autore ri-assume le più importanti "verità vere".1) Il governo borbonico prima della ri-voluzione francese non era affatto re-trogrado, ma all'avanguardia in Europa;incoraggiava le aspirazioni politiche esociali dei suoi studiosi, ansiosi di su-perare il pensiero feudale, tanto da af-fermare in un documento ufficiale "soloil merito distingue un uomo da un altroe che l'istruzione deve "essere obbliga-toria e gratuita". 2) Gli italiani meridio-nali furono i soli che si opposero tena-

cemente, con valore e grandi sacrifici,all'invasione francese. 3) I monarchiborbonici furono i meno feroci nelle re-pressioni politiche. 4) Tali monarchierano all'avanguardia in fatto di moder-nità di concetti, tanto è vero che il primobastimento a vapore, la prima compa-gnia di navigazione del Mediterraneo,la prima ferrovia, i primi ponti sospesifurono quelli realizzati nel Regno delleDue Sicilie e con le proprie industrie. 5)L'industria era protetta in tale modo da

Storia d’Italiacontrocorrente

dare lavoro a centinaia di migliaia dioperai in opifici che producevano mercetalmente pregiata che veniva esportataovunque. 6) Il commercio era talmenteincoraggiato, che in conseguenza delmovimento di esportazione e di importa-zione, la marina mercantile, per impor-tanza e tonnellaggio, si trovava al terzoposto in Europa. 7) Nel Regno di Sarde-gna si considerava con timore la popo-larità che Ferdinando II aveva acquista-to in tutta la penisola.

Prima parte

Il senso della vit aMartina Riccio -Collaboratrice da Capua

Ci sono momenti incui ti soffermi a pensa-re a quanto tempo siapassato, a quante per-sone hai conosciuto ea chi, ha fatto partedella tua vita ed è ri-uscito a renderla parti-colarmente bella. Chi

hai amato, chi hai desiderato, chi ti è sta-to accanto e lo è tutt'ora e chi, purtroppo,oggi non è tra di noi ma continua a farparte di te, come se il tempo non fossemai passato. La vita ci regala e ci strap-pa qualcosa continuamente, probabil-mente per metterci alla prova,forse perfarci capire se siamo in grado di amare,di soffrire, di vivere... Se riusciamo adessere realmente umani. Il percorsodella nostra esistenza è accompagnatoda persone, da amici... da fratelli. E se avolte non ci fosseroloro ci sentiremmovuoti. Ecco, è cosìche mi sono sentitaquando il mio miglio-re amico è diventatoun angelo, quandonon ho sentito più lasua voce, quandoavrei voluto sentirloridere ancora. Non-ostante abbia un do-

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lore immenso, oggi ho imparato ad ap-prezzare le piccole cose, ho imparato adapprezzare ciò che ho. Oggi, ho imparatotutto ciò che lui ha cercato di insegnarmi.Con un nodo alla gola vi dico che non c'èniente di più bello di un sorriso di un ami-co, delle piccole cose vissute in modo se-reno. Non c'è niente di più bello di un bene fra-terno, di un amore protettivo, di un ange-lo che ti protegge e ti guarda da lassù,anche se l'unica cosa che vorresti è aver-lo qui. E allora? E allora,a mio parere,questo è il senso di ogni cosa che c'è. Esolo amando, solo apprezzando tutto ciòche c'è di meraviglioso... un giorno potre-mo dire di aver vissuto.

Brava Martina, grazie per aver scelto difar parte della nostra grande famiglia.Con te siamo 169!

Franco Falco

dia: "’O tassista 'e notte", rappresentatanell'aula Magna della scuola media LuigiMartone. La storia é ambientata negli an-ni '70 nel basso napoletano e affrontaquestioni sociali come l'usura, il mercatodei minori, la disoccupazione. Sempre inchiave comico/drammatica attraverso lastoria del tassista Salvatore e della mo-glie Vicenza, mostra una quotidianità vi-sta dal basso dei nostri vicoli dove si viveall'ombra dell'illegalità. La protagonista,Donna Vincenza, dopo varie peripezie,malintesi e bugie, riuscirà a districarne lamatassa, garantendo un lieto fine. I prota-gonisti principali, Giorgio Adduce (Salva-tore), Franca Morelli (Donna Vincenza),Enzo Palmesano (Gennaro) e Lina Pal-mesano (Matalena)riescono egregia-mente a vestire i pan-ni dei personaggi ri-uscendo a far diverti-re, riflettere e com-muovere con pochesemplici battute. Tuttiguidati dal regista,Angelo Bovenzi cheha avuto l'ingegno ela fantasia di riadatta-

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Saldi... in libreria Pagina a cura di Mariella Bovenzi - Collaboratrice da Pignataro Maggiore

Dopo il freneticoshopping natalizio ini-zia, con il nuovo an-no, il countdown per isaldi invernali. Que-st'anno è stata brevel'attesa, infatti a Na-poli gli sconti sono ini-ziati il 2 gennaio. Chi

ama i libri e non ne ha trovati sotto l'al-bero conviene faccia un salto in libreria.

Forse è colpa dei prezzi ogni anno piùalti, ma sempre più lettori acquistano librinei mercatini o nei supermercati evitan-do i punti vendita dei grandi marchi edi-toriali, o preferendo le edizioni economi-che tascabili. La cultura non dovrebbe avere prezzo operlomeno, un prezzo accessibile. Legrandi catene editoriali arrivano a far pa-gare 25 euro per un romanzo. Così pernoi poveri studenti i saldi sono un tocca-

sana per il cervello poiché si possonotrovare sconti dal 15% al 50%, il mo-mento migliore per acquistarli insomma. Anche nei migliori bookstore on line pio-vono offerte su più di un milione di titoli,dai 3x2 e i buoni acquisto sui libri pro-fessionali, alle offerte sui classici conspedizioni veloci e costi minimi. In questo periodo di crisi, meglio placarela sete di lettura senza spendere un pa-trimonio.

Per il terzo anno consecutivo il sipariodell'Associazione "Insieme per l'Unità deipopoli" si è aperto. Ma forse dovrei diregruppo teatrale perché, da una passionecondivisa e impegno sociale, i membridell'Associazione hanno creato “EstroVerso”: Estro per la passione e l'impegnoperchè gli stravaganti e bizzarri perso-naggi che interpretano, molto spesso in-ventano. Verso perchè sono rivolti adogni parte del mondo in cui c'è bisogno diaiuto. Quest'anno hanno scelto di desti-nare le offerte ad un "Centro Nutrizionalein Uganda", per acquistare attrezzatureda cucina. Inoltre, rivolgendo anche unaiuto a chi è vicino, una minima parte del-le offerte raccolte sarà utilizzata in corsiformativi per le famiglie ed i giovani delnostro territorio. Il sipario è stato alzato il23 dicembre con la prima della comme-

re, modificare e creare dei personaggi dalnulla. Il gruppo teatrale si è divertito lavo-rando sodo e, dopo due meravigliosi atti,ha raccolto, scroscianti applausi ed una-nimi consensi. Per chi non volesse per-dersi neanche una battuta della comme-dia, ‘O tassista ‘e notte andrà in scenaper l’ultima volta il 16 gennaio nell'AulaMagna Istituto Autonomo Comprensivo diPietravairano.

‘O tassist a ‘e notte

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NOZZE D’ORO10 gen -n a i o1960, unadata indi -mentica -bile perG i u s e p -pina S tel -lato e

Carmine Lamberti. Si unirono in ma -trimonio. Auguri dai figli: Antoniet -ta, Gennaro, Pasquarita, Giovanni,Gabriele, Carmine, Carmelina, Dia -na e Patrizia che dicono GRAZIE peraver costruito una famiglia tantobella, unita e duratura come V oi. Au-

guri datutti icompo -nenti laf a m i -glia, inp a r t i -c o l a r edai 12nipoti.

ca direttamente dalmedico. Con il pas-saggio dal cartaceo altelematico si è cerca-to di effettuare una ri-levante riduzione deitempi di attesa siaper il riconoscimentosia per la liquidazionedi dette pratiche, inol-tre con il nuovo siste-ma telematico diven-teranno ancora piùefficaci i controlli pereliminare possibiliabusi e cercare di de-bellare il fenomenodei falsi invalidi cheancora inquina il set-tore a danno dei citta-dini portatori di handi-cap, infatti, nell'anno2009, l'Inps ha effet-tuato verifiche su 200mila invalidi dei qualiil 13% dai controlli ef-fettuati sono risultatifruitori di beneficisenza averne diritto,a tal fine sempre lalegge 102/2009 pre-vede per il 2010 veri-fiche per altri 100 mi-la soggetti beneficiaridi indennità di accom-pagnamento o asse-gni e pensioni di inva-lidità.

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Da Olgiate a Bellona(Pensiero di Lungi)

Papà Merola e mamma Carusone,Carmine ed Angelamaria nomati, di stima e onestà dotate persone,

da voi tre fratelli eravamo nati.

Son rimasto l’ultimo testimoneSiete a miglior vita tutti passati,di lungi vi penso con devozione

e il cor mi fugge ove siete inumati.

O cari, o trentennale mia dimoranon fuma il camino: quanta tristezza!Ma amici di scuola e di vita ognora

ho in cuore, ricambiato con certezza.Lungi io sono e sconvolto se talora

se ne va l’amico di giovinezza.

Merola Giuseppe - 02 Novembre 2009.

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Dal 2010 l'Invalidità Civile si chiede per via telematica. Giovanni Bovenzi - Sindacalista - Collaboratore da Pignataro

Dal 01/01/2010 lalegge 102/2009 intro-duce le nuove normee ruoli per il ricono-scimento dell'invalidi-tà civile, assegnandoall'Inps tutte le fun-zioni procedurali e

gestionali del procedimento per il ricono-scimento e la relativa gestione di liqui-dazione del beneficio economico dell'in-validità civile. Fino al 31/12/2009 il rico-noscimento di tale invalidità era deman-dato alle Asl che dopo aver riconosciutola percentuale d'invalidità, se rientravatra i parametri che potevano dar luogoad un beneficio economico, trasmettevatutto al Comune di residenza dell'invali-do che dopo aver accertato il requisitoreddituale ne decretava il riconoscimen-to economico. L'Inps era solo l'Ente cheliquidava il beneficio assistenziale. Dal2010 è stato assegnato all'Inps il ruolodi unico referente, ed al fine di accelle-rare la macchina burocratica e renderepiù veloce e trasparente la procedura diriconoscimento dell'invalidità, l'Inps faleva sull'informatizzazione, infatti, dal01/01/2010 le domande di riconosci-mento per l'Invalidità civile, cecità civile,accompagnamento, e altri handicap sa-ranno trasmesse direttamente all'Inpsed elusivamente per via telematica, av-valendosi gratuitamente anche di unEnte di Patronato riconosciuto dalla leg-ge ed abilitato per tale procedura, almomento dell'invio telematico della do-manda e rilascio della ricevuta già èassegnata la data della visita medica,che sarà effettuata sempre dalle Com-missioni Mediche delle Asl di apparte-nenza, commissione che sarà integratada medici dell'Inps e che avranno ruolidecisionali nel riconoscimento delle in-fermità invalidanti. Altra novità introdot-ta è l'invio telematico da parte del medi-co curante del certificato attestante l'in-validità', infatti il certificato medico nonverrà più allegato alla domanda ma in-viato precedentemente per via telemati-

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Linguaggio fotografico. La sineddochePietro Ricciardi - Collaboratore da Pignataro Maggiore

La nascita della "foto-grafia digitale" è coinci-sa con la diffusione del-la fotografia comehobby di massa, anchegrazie all'apparentemaggiore economicitàdel digitale rispetto al-l'analogico. In realtà se

ci si lascia "prendere la mano", pur nonavendo i costi di sviluppo e stampa dell'e-ra analogica, col digitale si rischia di spen-dere miglia di euro, spesso rincorrendomegapixel e prestazioni dell'apparecchioche poco hanno a che vedere realmentecon la "fotografia" un po' come quelli cheacquistano l'ultimo modello di PersonalComputer con dischi ultraveloci, tanti gigadi ram da non poter essere indirizzati dalsistema operativo e l'ultimissima releasedi Word, per scrivere una lettera, senzanemmeno conoscere, ad esempio, comesi effettua una "stampa in unione". Vabbè,rientriamo nel tema e parliamo di linguag-gio fotografico. Imparare la fotografia è unprocesso lungo, costante, e spesso il mi-glioramento non è evidente nemmeno al-

lo stesso fotografo, il quale si rende contodei miglioramenti che ha fatto guardando levecchie foto e prendendo coscienza diquanto fossero peggiori da quelle scattateoggi. Perché questo avvenga bisogna es-sere coscienti che i risultati odierni sono al-trettanto "brutti" e che bisogna migliorare.La passione per la fotografia non può limi-tarsi tuttavia a tecnicismi sull'esposizione, ildiaframma, inquadratura e megapixel ele-menti importanti per poter trasmettere unmessaggio, ma non sufficienti da soli. Per-ché la foto trasmetta un messaggio deve in-nanzitutto essere presente un messaggioda trasmettere. Se il messaggio c'è, ed èvalido, alcuni tecnicismi o regole possonoessere ignorate a volte ignorare certe rego-le può essere un me-todo per trasmettereun messaggio. Chi siappassiona alla fotoha uno strumentoimportantissimo adisposizione: la reto-rica. La retorica è lateorizzazione dell'o-ratoria, ovvero del

metodo di organizzazione del linguaggiosecondo un criterio per il quale ad una pro-posizione segua una conclusione. Lo sco-po della retorica è l'ottenimento della per-suasione, intesa come approvazione dellatesi dell'oratore da parte di uno specificouditorio. Tralasciando l'aspetto persuasivodella retorica, le sue figure sono perfetta-mente sovrapponibili alla fotografia e cono-scere le figure retoriche consente di averedegli strumenti intellettuali per trasmettereun messaggio. La difficoltà principale stanel fatto che nell'oratoria è possibile artico-lare una serie di proposizioni per creare ilmessaggio, nella foto il tutto deve esaurirsinella cornice di uno scatto, o di una serie discatti. Segue

Prima parte

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Laurea Auguri a Carmine Izzo

Carmine Izzo,da Calvi Risorta,il 18 dicembreu.s. ha conse-guito la Laureain Scienze Politi-che e RelazioniIn ternaz ional id i s c u t e n d o ,presso l'Univer-sità delle Scien-ze Umane "Ni-

colò Cusano" di Roma, relatrice la ch.ma prof.ssa RosalbaSbiroli, l'impegnativa ed attuale Tesi di laurea "Il mercato dellavoro nei primi anni del XXI secolo in provincia di Caserta".Alneo Dottore, dipendente dell'E.N.P.A.I.A. di Roma, giunganole più vive congratulazioni e gli auguri più sentiti da parte del-la Nostra Redazione, dal papà Andrea Izzo - Dirigente scola-stico, dalla mamma Angelica Stango - Insegnante, dalla leg-giadra consorte Rosita Cenname - Insegnante, dalla sorellaMena Izzo - Docente di materie letterarie nella Scuola Se-condaria di I° grado e dal fratello Pietro Izzo - dottore in Eco -nomia e Commercio, consulente informatico e CTU presso laProcura della Repubblica di Benevento. Gli amici di Carmineall'unisono si associano ai voti augurali e con affetto, stima esincerità dicono "semper ad maiora".

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Qui i detenuti veniva-no impiegati nell'alle-vamento del bestia-me e la coltivazionedi cereali, legumi, vi-gne ed agrumeti. Daquesta colonia pena-le al Palmesano arri-vavano lettere del

compagno di sventura V.P. che lo com-muovevano sino alle lacrime e che la-mentavano il dubbio di non ritornare ungiorno da vivo alla propria casa ed allapropria madre. Nel frattempo Palmesa-no, pur tra cimici e pidocchi che infesta-vano pesantemente il carcere di S. Ma-ria C.V., grazie a qualche amorevole in-tervento veniva adibito a " scrivanello " eciò gli comportava una minore vigilanzaed un regime carcerario più tollerabile.Abbiamo detto che i nostri concittadinivennero arrestati l'11 aprile 1944 ed arri-varono presso il carcere di S. Maria C.V.dopo qualche giorno. In quel carcere,nel settore dei condannati a morte, vierano ancora undici appartenenti ai re-

parti della R.S.I., informatori o sabotato-ri, in attesa di fucilazione. Il 21 di gennaioerano stati fucilati Bertolli Mauro (o Mario) e Cancellieri Luigi. Il 16 aprile stessasorte toccava a Menicozzi Enrico e Mari-no Cantelli, agenti R.S.I. Palmesano ed ilnostro V.P. avevano con questi condivisolo stesso carcere, li avevano conosciuti.Di alcuni di essi Damiano conserva an-cora oggi netto il ricordo. Per maggiorechiarezza riportiamo i nomi e le date del-le fucilazioni operate dagli anglo ameri-cani nella cava di Sant'Angelo durante ladetenzione di Palmesano: 30 Aprile 1944Palesse Italo (o Idolo) n. a Cavallettod'Ocre, L'aquila, il 10/10/1921; TavoliTimperi Mario (o Tapoli Mario Giorgio) n.a Roma il 4/6/1925; Tedesco Vincenzo n.a Napoli il 14/4/1925; Ascheri Franco n.a Roma il 21/1/1926 6 Maggio 1944;Donnini Domenico n. a Urbania (Pe) il19/2/1919; Scarpellini Virgilio n. a Rani-ca (BG); Sebastianelli Giulio n. a Cupra-montana (AN) il 13/8/1925; Calligaro Al-fredo n. a Campolongo (UD) il 16/8/1918Poletti Paolo n. a Firenze il 26/10/1919.

Tutti ex miliari italiani che avevano com-battuto per la Patria e che dopo l'8 set-tembre del 1943 ritennero "che l'armisti-zio era stato un vergognoso tradimentoal suo alleato da parte del re e di Bado-glio e decisero redimere l'onore d'Italia" -affermazione del contrammiraglio B. In-glis della U.S. Navy security of the O.n.i.Review, del gennaio 1946 - Il nostro Da-miano ricorda ancora molto bene alcunidi questi giovani. Ricorda Vincenzo Te-desco, ricorda che nella notte preceden-te la fucilazione cantò "….e lucean lestelle " facendo piangere tutto il carcere.Aveva una voce bellissima, non era mol-to alto ma muscoloso e ben fatto. Nellavita privata era un artigiano. Rammentache il giorno della fucilazione era unagiornata caldissima, uscirono dalle cellecon passo marziale e petto in fuori can-tando. Tutti i detenuti urlavano e impre-cavano contro gli alleati mentre all'ester-no del carcere una folla di congiunti e dipopolo cercarono di bloccare i camion elanciarono sassi verso i militari di scorta.

Segue

Due giovani innocenti condannati a morte Rag. Vittorio Ricciardi - Collaboratore da Pignataro Maggiore

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otto anni rispetto allo standard normale nonsono motivi abbastanza validi per abbando-nare questa strada o almeno non intrapren-derla, che possa persuadere il ben più effi-cace fascino che puòprocurare un discor-so, non interrotto dauna tirata di sigaretta?Non ci illudiamo. For-se iniziando ad offrireun cioccolatino invecedi un accendino, apreferire una sinceraamicizia al "camerati-smo da nicotina", adapprezzare i divieti neiluoghi pubblici e noninveire contro lo Stato,a tentare di riottenerela libertà senza arren-dersi dal principio, cisi potrebbe rassicura-re dicendo di averciprovato. Farsi del ma-le è una scelta perso-nale, ma farlo ad altri,non solo per fumopassivo, è puro egoi-smo. Dimostriamo

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Schiavi del fumo Sabrina Cicala - Collaboratrice da Caserta

"L'herbe à Nicot". Omeglio, la compagnainseparabile di sei-centocinquanta milio-ni di persone al mon-do. È la nicotina, cheprende il nome dal-l'ambasciatore fran-cese Jean Nicot checon essa curò l'emi-crania di Caterina de'-

Medici. La sigaretta, ha una vita lunga eorigine ignota. Si è diffusa presto in tutto ilmondo, facendo proseliti anche tra i piùgiovani. Perché un'abitudine tanto dannosaha così tanto successo è una domanda ri-corrente. Gli effetti collaterali sono ben co-nosciuti da tutti, dalla tosse all'ictus, perculminare nel tumore. Degli studi condottiin Canada dimostrano che una sola siga-retta può ridurre l'elasticità delle arterie del25%, impendendo la libera ed agile circola-zione del sangue. Sinteticamente, lo stes-so pacchetto di sigarette avverte: il fumouccide. Questo monito, che sembra più unepitaffio, non spaventa neppure i meno te-merari, che non riescono o non vogliono ri-nunciare ad un piacevole vizio. Valvola disfogo per il nervosismo e l'ansia, diventaessa stessa causa di irritabilità se mancaper lungo tempo. Piacevole "passatempodi gruppo", risulta spesso un requisito ne-cessario per essere accettati, o perlomenonon essere tacciati di essere asociali. Dàbellezza e ha un'incredibile forza attrattiva:è questo il suo segreto. Così vediamo gira-re per strada tredicenni che, spavaldi, cam-minano sfoggiando il loro pacchetto ancorapieno, ragazze e ragazzi, indifferentemen-te, che vanno fieri della loro dipendenza. Sinota il fumo del diciassettenne, non l'ariapulita che gli sta attorno. la salute è un con-cetto troppo astratto e lontano da giovani equando arriva l'età per preoccuparsene,smettere è difficile. Da "quando voglio, in-terrompo… ma non voglio", a "vorrei, manon riesco". Ci si aspetterebbe un po' diforza di volontà da questi uomini che cre-dono di crescere prima del previsto se han-no una sigaretta tra le mani. Se l'odore, laforte dipendenza e la conseguente ansia,l'ingente costo, il precoce invecchiamentodella pelle, i rischi di ictus e cancro, proble-mi respiratori, speranza di vita inferiore di

una volta per tutte che non sempre recitabene il proverbio "tutto fumo e niente arro-sto". Senza sigaretta, potremmo stupireanche noi stessi.

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La pizza Margherita sabauda in realtà era una pizza borbonica Prof. Paolo Mesolella - Giornalista - Collaboratore da Parma

A proposito di PizzaMargherita e di Bor-boni. La famosa piz-za margherita, attri-buita ai Savoia, inrealtà è di origineborbonica. E' quan-to sospetta, nonsenza ragione, il

Movimento Neoborbonico napoletanoche ha protestato in maniera vigorosa inquesti giorni per la celebrazione dellafalsa pizza Margherita sabauda. E' notoinfatti che la Pizzeria Brandi di Napoli,ha festeggiato con le istituzioni l' "inven-zione" della pizza margherita che sareb-be da attribuire all'omaggio fatto alla re-gina usurpatrice Margherita di Savoia afine Ottocento. A parte la repulsione peri personaggi sabaudi tipica dell'Associa-zione neoborbonica, perché ritenutiaguzzini dei nostri bisnonni, occorre fa-re una sonora smentita con i documentistorici. Nel 1866, infatti, Emmanuele Rocco,nell'opera "Usi e costumi di Napoli econtorni" diretta da Francesco De Bour-card, scrive che <<Le pizze più ordina-

rie, dette "coll'aglio e l'oglio", hanno percondimento l'olio, e sopra vi si sparge,oltre il sale, l'origano e spicchi d'agliotrinciati minutamente. Altre sono coperte di formaggio grattu-giato e condite collo strutto, e allora vi sipone disopra qualche foglia di basilico.Alle prime spesso si aggiunge del pesceminuto; alle seconde delle sottili fette dimozzarella>>. Già in questo libro, quin-di, è descritta chiaramente la cosiddettapizza "margherita" perché le liste dimozzarella richiamano quel "fiore" alcentro che ha logicamente dato il nome

a questo semplice e squisito piatto fa-moso in tutto il mondo. La pizza mar-gherita (con la m minuscola) quindi èstoricamente antecedente alla conquistapiemontese e non deve essere collegataalla moglie del re Umberto I che ha fa-vorito e ratificato la più grande emigra-zione della nostra storia. "Invitiamo lenostre magnifiche pizzerie - conclude ilMovimento Neoborbonico - a creareadesso la margherita borbonica (con lam minuscola) per soppiantare quella filosabauda e fare sparire questa favola ri-sorgimentale".

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Buon Compleanno

Il giorno 6 gennaio u.s. due ge-melle bellonesi: Ornella e Gilda, ri-spettivamente mamma e zietta delpiccolo Matteo Pio Di Rubba, nel-la foto, hanno festeggiato il com-pleanno. Auguri vivissimi di felicitàe lunga vita affinchè possiate fe-steggiare tanti altri compleanni.

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Dieci uomini (Nobile,Zappi, Mariano, Viglie-ri, Biagi, Behounek,Malmgren, Cecioni,Trojani, Pomella mortonell'impatto e la ca-gnetta del Generale,

Titina) furono sbalzati sul ghiaccio men-tre il dirigibile riprendeva quota portandocon sé altri membri dell'equipaggio desti-nati a scomparire per sempre (Pontre-moli, Arduino, Ciocca, Lago, Alessandri-ni e Caratti). I superstiti si trovarono cir-condati da materiali caduti con l'impattoo lanciati da Arduino dall'aeronave tra iquali cibo, una radio e la famosa TendaRossa entro la quale si adattarono a vi-vere per sette settimane. Dall'incidentescaturì la prima spedizione internaziona-le di soccorso polare e un mese dopoNobile fu portato in salvo con un aereocomandato dal Tenente svedese Lund-

scritti tecnici oltre che di memorie stori-che riguardo le due trasvolate polari. Nel1971 da essi è stato tratto il film "La Ten-da Rossa" con Sean Connery nei pannidi Amundsen e Peter Finch in quelli diNobile. Sviluppò il progetto del dirigibileRoma destinato al servizio aereo dell'E-sercito degli Stati Uniti d'America. I dirigi-bili di Umberto Nobile furono: Roma, N-1Norge, N-4 Italia e URSS W6 OSOAVIA-KHIM. Morì a Roma il 30 luglio 1978. AUmberto Nobile furono concesse le ono-rificenze di: Cavaliere dell'Ordine Militared'Italia, conferita con Regio Decreton.147 del 10 giugno 1926 e Grande Uffi-ciale dell'Ordine Al Merito della Repub-blica Italiana, conferita il 27 dicembre1966. La Tenda Rossa, riportata in Italia,è oggi al Museo Nazionale della Scienzae della Tecnica di Milano. La radio Ondi-na 33 è conservata dal Museo della Ma-rina Militare Italiana di La Spezia. Fine

borg. Nobile non voleva essere salvatoper primo poiché Cecioni aveva unagamba fratturata, ma il pilota svedese suprecisi ordini fu irremovibile nell'ordinareal Generale di essere salvato per primo.Quando il pilota ritornò a prendere gli al-tri, precipitò egli stesso rimanendo impri-gionato tra i ghiacci. In totale perironosette persone dell'equipaggio; lo stessoAmundsen morì, mentre volava su quel-le gelide isole alla ricerca dei dispersi.Nel 1931, promosso Generale, Nobile sitrasferì negli Stati Uniti d'America dove lesue capacità di progettista furono utiliz-zate (soprattutto dai sovietici per il pro-getto del dirigibile URSS W6 OSOAVIA-KHIM). Umberto Nobile oltre alla proget-tazione di dirigibili, ideò, nel 1918, il pri-mo paracadute italiano, e nel 1922, conl'ingegnere Gianni Caproni, la costruzio-ne del primo aeroplano metallico in Italia,il Ca73. Nobile fu autore di numerosi

Umberto Nobile: il Generale dei ghiacciaiPagina a cura del Dr. Domenico Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

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Allo scopo di esprimere l'e-guaglianza di rango, di co-munanza, di finalità e diideali delle quattro Forze Ar-mate, lo scudo è realizzatocon i simboli di ciascunacomponente per esprimeresolo l'ordine di anzianità enon una preminenza di fun-zioni e di importanza. Lo scu-do è diviso, in quattro parti,da una Croce di Sant'Andreadorata. La scelta del coloreoro, il più nobile dei metalli, esprime l'al-ta funzione assegnata alle Forze Armatenella difesa dell'integrità territoriale, dellalibertà, delle istituzioni della Nazione ed iprincipi universali internazionali. Il colorerosso, anticamente nella mitologia rap-presenta il dio della guerra, Marte. L'az-zurro simboleggia il Valore Militare e del-l'Amor di Patria. Per ciascuna Forza Ar-mata è stata privilegiata la rappresenta-zione grafica di simboli: per l'Esercito,una granata in fiamme d'oro, simbolopresente in tutti i fregi delle varie Armi

dell'Esercito che rappresenta:amore, lealtà, fede e fama illu-stre; per la Marina, un'ancora,simbolo antichissimo dei mari-nai che esprime: costanza, for-za, lunghi viaggi ed impresesul mare; per l'Aeronautica,un'aquila in volo, che oltre arappresentare gli aviatori di tut-to il mondo, simboleggia: po-tenza, grandezza d'animo egloria; per l'Arma dei Carabi-nieri, una granata sormontata

da fiamma che, oltre a rappresentare gliappartenenti all'Ar-ma, esprime i con-cetti di: lealtà, fedeltàed altissimo onore.Al centro dello scudouna stella d'argentoa cinque raggi che,raccordando le lineedello scudo, simbo-leggia la fusione del-le quattro Forze Ar-mate sotto un'unica

Stemma Araldico dello S tato Maggiore della Difesa

SCHERZIDEL GRANO

di Salvatore CORBOvia Vitt. Emanuele III, 73

Pignat aro MaggioreCon il grano facciamo t anti

scherzi ma mai con la qualità

disciplina. Lo scudo è sormontato da unacorona turrita dorata, espressione digrande ardimento. Sotto, su lista dorata,il motto che recita: "UNA VIS" (Una SolaForza).

COMPLEANNOIl 19 gennaio p.v., Ferdinando Esca daBellona compie gli anni. Gli auguri af-fettuosi da: Mamma Maddalena, papàVincenzo, nonna Antonetta, zii Gigino,Maria, Gennaro e dai cugini Orsola eGiuseppe.

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Ricette di NiettaCollaboratrice da Bellona

Polpette con ricott aIngredienti: mezzo chilodi ricotta di pecora, 100gr. di mollica di pane, 2uova intere, prezzemolo,formaggio pecorino grat-tugiato, sale, farina bian-ca, brodo di carni miste.

In una ciotola lavorate la ricotta fresca dipecora, schiacciandola. Aggiungete leuova, il prezzemolo tritato, il formaggiopecorino, la mollica di pane ed il sale.Amalgamate bene gli ingredienti, poiunite la farina, assaggiate ed aggiustateeventualmente di sale. Con il palmo del-la mano formate delle polpette e mette-tele a riposare in frigorifero. Intanto pre-parate il brodo e, poco prima di andare atavola, portatelo ad ebollizione immer-gendovi le polpette di ricotta. Fatele cuo-cere per qualche minuto e servire calde

Il pollo rusp ante Ingredienti per 6 persone: 1 pollo ru-spante, 3 scalogni interi, 2 spicchi d'agliointeri, 2 dl. di vino bianco, rametti di ro-smarino, alloro, origano, succo di un li-mone, sale, un pizzico di peperoncino eolio extravergine d'oliva. Marinate per5/6 ore le porzioni di pollo con il succo dilimone, sale, poco rosmarino, alloro eorigano. In una padella con abbondanteolio extravergine d'oliva soffriggete 2spicchi d'aglio schiacciati (tolti successi-vamente), gli scalogni tagliati a grossipezzi e adagiate il pollo scolato dalla ma-rinata. Bagnate col vino bianco e lascia-te cuocere a fuoco lento ben coperto per40 minuti. A cottura ultimata fate colorireper altri 5 minuti a fuoco vivace. Perguarnire ogni porzione preparate un bat-tuto con alloro, rosmarino, origano ebuccia di limone tagliata a pezzetti.

Riso e cavolo Ingredienti per 4 persone: 350 gr. di riso,100 gr. di pancetta affumicata, mezzocavolo, una cipolla piccola, un bicchieredi vino bianco, 50 gr. di olio extra vergined'oliva, parmigiano grattugiato, un litro emezzo di brodo, sale. Affettate sottilmen-te il cavolo, lavatelo con cura e asciuga-telo con un canovaccio. Tritate la cipollae tagliate a dadini la pancetta. In unacasseruola mettete il burro, la cipolla e lapancetta e rosolate tutto a fuoco medioper qualche minuto. Quindi unite il cavo-lo, un pizzico di sale, un mestolo di bro-do e lasciate cuocere tutto per 15 minuticirca. Trascorso questo tempo, versate ilriso, irroratelo con il vino bianco e porta-telo a cottura diluendo poco alla voltacon il brodo e senza mai smettere di gi-rare. Levate il riso dal fuoco, spolveriz-zatelo con il parmigiano e servite.

La Real Arazzeria di Napoli D.ssa Graziella Rispoli - Conservazione dei Beni Culturali - Collaboratrice da Capua

Blu, rosso, giallo... era-no questi i colori piùusati nelle manifattureborboniche. Accostati atinte più scure era pos-sibile ottenere diversegradazioni tonali. Untelaio, un tessitore, uncartone (modello pitto-

rico a grandezza naturale del panno daeseguire), della lana intrecciata a fili diseta, d'argento o d'oro e una lavorazionelenta e paziente basata sull' intreccio ma-nuale dei fili di ordito e trama erano gli in-gredienti giusti per portare a compimentoun' opera tessuta nella Real Arazzeria diNapoli, istituita nel 1737 e collocata nel-l'edificio annesso alla chiesa di San Car-lo alle Mortelle. Un valore ornamentale ofunzionale accompagnava l'arazzo? Findai tempi antichi, questo panno decoratonascondeva le pareti nude di castelli me-dievali così da creare una buona difesadal freddo. Negli anni è stato impiegatoper abbellire porte o per creare divisoriper saloni troppo vasti. Tra Sei e Sette-

cento è stato usato per rivestire sedie epoltrone. Ci sono episodi singolari in cui ipanni reali assumono un valore del tuttopeculiare, è il caso della morte del Ducedi Calabritti, occasione in cui la cameraper il defunto venne "parata da capo apiedi di lutto". L'arazzo è stato sempre concepito comeun quadro e i cartoni venivano realizzatida pittori famosi come Raffaello, Rubens,Pietro da Cortona. I primi arazzieri che operarono a Napolivennero da Firenze, furono scelti Dome-nico del Rosso e Giovan Francesco Pieri.All'inizio l'attività della manifattura andòmolto a rilento, i materiali e le attrezzatu-re erano costosi e ciò spiega il ridotto nu-mero di panni prodotti. Tra i lavori meritadi essere citato l'arazzo con il ritratto diCarlo di Borbone, oggi collocato al Museodi Capodimonte, opera di Domenico delRosso. Dal 1753 un nuovo impulso fu da-to all'attività dell' arazzeria grazie alla pre-senza del romano Pietro Duranti, proba-bilmente chiamato nel regno da LuigiVanvitelli, che stava ultimando i lavori per

la Reggia di Caserta. L'architetto avevastabilito che alcuni ambienti dell' apparta-mento reale dovevano essere decoraticon dodici arazzi raffiguranti le Storie diDon Crisciotte, tessuti nell' atelier Jsns eLefebvre e donati a Carlo di Borbone dalDuca di Campoformio, ambasciatore diSpagna a Parigi. Questa serie sarebbestata ampliata con altri arazzi di manifat-tura napoletana, eseguiti sotto la direzio-ne del Duranti. L'intera serie contava 121paramenti ma è triste pensare che ogginessun lavoro eseguito adorna le saledella residenza casertana poichè gli araz-zi sono stati distribuiti tra il Quirinale e Ca-podimonte. A Montecitorio, invece, è pos-sibie ammirare l'arazzo raffigurante "L'al-legoria della pudicizia", creato su modellodel De Mura, facente parte della serie con"Le virtù coniugali", realizzati da Bonito,de Mura, Batoni, Pozzi, Giaquinto per lacamera da letto di Ferdinando IV e Caro-lina, nel Palazzo reale di Napoli. Dieciarazzi con le storie di Amore e Psiche,realizzati sui cartoni del Fischetti, sonocustoditi nella Reggia di Napoli.

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PUNTI 50: Abbate Carlo Aversa PUNTI 48: Bove Sandro CapuaPUNTI 40: Falco Gianfranco Bellona PUNTI 38: Pagano Teresa CamiglianoPUNTI 20: Cafaro Tatiana Bellona, Izzo Angela Calvi Risorta, PUNTI 10: Fiorillo Giovanni Vitulazio; Verolla Nicandro Calvi Risorta. PUNTI 05: Calvosa Anna Pantuliano; Falco Antonietta Vitulazio; Formato BiagioDomenico Sparanise;Ruocco Nino Caserta; Croce GiuseppeCapua; Valletta Ciro Capua; PUNTI 03: Fusco Anna Sparanise; Ga-gliardi Nino Teano; Sivo Mario S. M. C.V.

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Le terme V arroniane Marco Gigliofiorito - Collaboratore da Castrocielo (FR)

Nella città di Cassino,precisamente nella lo-calità Monticello, sitrovano le anticheTerme Varroniane.Sin dall'epoca roma-na questa sorgenteveniva frequentata daricchi nobili della zo-

na. Grazie alle varie testimonianze per-venuteci, possiamo oggi avere notizieprecise sulla fonte durante le varie epo-che passate. Uno dei più importanti do-cumenti ci giunge proprio da colui che fe-ce costruire le terme: Marco TerenzioVarrone, letterato dell'epoca repubblica-na che all'età di ottanta anni si ritirò dal-

la vita pubblica proprio a Cassino vicinola fonte. Qui fece erigere la sua villa e uncentro termale in cui i romani più facolto-si si recavano, come erano solito fare al-l'epoca, prima di sedersi a tavola. Nellasua opera, il "De re rustica Varrone", de-scrive con minuzia di particolari la suavilla e le terme, costruite in un luogo qua-si idilliaco, tra il verde della vegetazionee il canto armonioso di merli e usignoli.Un altro documento, questa volta di Ci-cerone, ci parla della villa e dell'uso chene faceva il generale Marco Antonio, do-ve si rifugiava durante i suoi segreti in-contri amorosi. La descrizione strutturaledelle terme ci giunge invece da un archi-tetto dell'epoca moderna, Antonio da

Sangallo. Grazie ai suoi studi effettuatisulla pianta dell'edificio, possiamo vede-re come fosse strutturato il centro terma-le; era composto da una stanza centraledi forma ottagonale da cui si diramavanopoi altre sale. Dello splendente edificiotermale purtroppo è Srimasto niente, maè comunque ancora attiva la fonte, la piùgrande in Italia per portata d'acqua;sgorgano infatti da essa ben 50 litri d'ac-qua al secondo, ed è proprio da qui chenasce il fiume Gari. Alcune analisi effet-tuate sull'acqua hanno dimostrato le sueproprietà curative per diverse malattietra cui la gotta, la calcolosi renale e ladisfunzione gastro-duodenale. È quindi dimostrato l'effetto benefico chequeste acque possono apportare al no-stro organismo; sarebbe un vero pecca-to non poterne usufruire. Proprio perquesto motivo le autorità competentistanno provvedendo ed è già pronto unprogetto per la costruzione di un nuovocentro termale con annesso un albergoed un centro di imbottigliamento acque.Sarebbe senza dubbio un toccasana peril turismo del luogo, ma soprattutto pertutti coloro cha decidano di visitare il luo-go e concedersi un rilassante quanto be-nefico trattamento.

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A Colei che saSolo chi ama le stesse co -se ed ha le stesse passionisi cerca sempre perchè undesiderio inappagabile ri -esce a far vibrare la cordadella vita come fosse diuna chitarra perchè il desi -derio dell’uno è nel DNAdell’altra. T i desidero tanto

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Lord George GordonByron, poeta romanticodi seconda generazio-ne, nacque a Londra il22 gennaio 1788: tem-peramento atipico, di in-dole anticonformista, fo-sco nel tratto e dram-matico nell'io, col tor-

mento del bisogno di una sovranità uni-versale morale ed etica, che si estrinse-ca nell'infrazione e nell'inosservanza deiprincipi e delle consuetudini. Le sfumatu-re delle sue gesta e gli esempi intrepididella sua vita hanno generato un delica-to connubio tra idealismo e azione, edhanno prodotto la matrice del coraggiosopaladino, del leggendario rimatore eroicoemblema dell'evo romantico, del nobileindocile e disilluso all'indomani del crollodella rivolta d'oltralpe. Il consenso per isuoi lavori va ricercato nei temi letteraritrattati, che generavano nel lettore queldesiderio di conoscenza di cose lontane:trame operistiche ed enfatiche si svilup-pano tra personaggi eclettici, slanci pas-

Profilo byronianoProf. Francesco Fraioli - Docente Università Federico II - Collaboratore da Napoli

sionali ed impeti d'amore, tali da far na-scere un movimento culturale, una ten-denza, una scuola di seguaci a lui ispi-rata. L'Europa risentì dell'effetto dellasua azione ardita e audace, soprattuttoladdove le inquietudini politiche insidia-vano le sensibilità degli uomini, le cui co-scienze avevano brama di un modelloperfetto di governo. Il periodo della Se-renissima rappresenta l'acme romanticodella sua creazione letteraria: l'apogeograffiante dei suoi versi è da rintracciarenelle atmosfere che egli visse nel trien-nio della laguna della Dominante, neichiaroscuri di Palazzo Mocenigo, fra itravestimenti carnascialeschi di nobil-donne e popolane, in quella Venezia"bella […] / d'ogni piacer […] soggiorno,e della / Terra t'eliso, e dell'Italia incan-to". Nel suo capolavoro, Don Juan (DonGiovanni), evidente è l'influenza stilisticadel Morgante, poema cavalleresco di re-miniscenza pulciana, che presenta untratto informale, ma un eloquio vibratoed incisivo: nel Don Juan viene colmatolo iato tra satira ed etica, e il piglio cau-

stico dell'irriducibile seduttore, del ruba-cuori impenitente, si intreccia a toni sub-limi di liricità e sentimentalismo. El burla-dor de Sevilla (L'ingannatore di Siviglia)di Tirso de Molina, il Don Giovanni mo-zartiano e l'omonima tragicommedia diMolière sono le fonti letterarie del mitobyroniano del conquistatore, che nell'o-pera subisce una rivisitazione sarcasticaed ironica rispetto all'archetipo dei leg-gendari protagonisti dei racconti prece-denti, unita alle pungenti invettive controartisti di prima generazione romantica,rei di aver tralasciato quegli ideali politicidi libertà a lui sì cari.

San Valentino. Con soli dieci euro falle pervenire gli auguri attraverso questa rivista. Resterà sorpresa e... ti amerà di più. I ns.contatti a pag. 2

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Mercoledì 23 dicembreu.s., alle ore 18,00, nel-l'aula consiliare dellaCittà di Bellona, si èsvolta la manifestazio-ne Ambiente, Cultura eLegalità,.organizzatadall'Associazione DeaSport ONLUS con ilPatrocinio morale di:

Città di Bellona - Regione Campania -Provincia di Caserta - Unicef Campania- Città di Capua e Comune di Vitulazio.Sono intervenuti: il giornalista Franco

F a l c oP r e s i -d e n t ede l l ' As -sociazio-ne orga-nizzatr i-ce; Dott.Giancar-lo DellaC i o p p aSindacodi Bello-

na; Dott.ssa Arianna Di Giovanni Asses-sore alla Cultura; Dott. Domenico Vale-riani Delegato Grandi Eventi; Dott. LucaAntropoli Dirigente Scolastico I.A.C. Bel-lona; Dott. Crescenzo Iannarella Co-mandante Stazione Carabinieri di Vitula-zio, che ha illustrato come intervenire,nella nostra zona, per far rispettare l'am-biente e la Legalità avvicinando i Cittadi-ni alle Istituzioni. On. Pina Picierno,Membro della VII Commissione CulturaCamera dei Deputati che ha risposto al-

la domanda:"Cosa fareper far si chela Cultura re-sti la chiaveche apra tut-te le porte?"Sono staticonsegnatiattestati dibenemeren-za a: Ammi-nistrazioneComunale diCamiglianoretta dal Sin-

daco, Ing. Vincenzo Cenname; perchèla loro dedizione all'ambiente ha resoCamigliano "comune virtuoso a 5 stelle";On. Vincenzo De Luca Sindaco di Saler-no, per "Aver reso Salerno Città giardi-no"e i dottori Bruno Santoro e GiuseppeValente per il "Particolare impegno versochi soffre". Gli intreventi dei quattro pre-

Pagina 16

Ambiente, Cultura e LegalitàDr.ssa Simona Patierno - Collaboratrice da Vitulazio

miati hanno ri-scosso consensied applausi. Si èverificato ancheun momento emo-zionante quando ilPresidente Fran-co Falco ha invita-to tre collaboratricidi Dea Notizie perconsegnare l’atte-

stato di benemerenza all’On. VincenzoDea Luca: Serena Di Sarli, 8 anni daBenevento, Maddalena Di Lillo, 15 annida Vitulazio ela dott.ssa Au-rora MichelaRenna, primaCollaboratriceg i o r n a l i s t a .Sono statiPresentati deivolumi: "Laguerra addos-so" del prof.Paolo Meso-lella, Giornali-sta, Dirigentescolastico inFidenza (Parma); "Palestina-una terra troppo promessa" del-la giornalista Antonella Ricciardi,da S. Maria C.V; ed il "DizionarioEtimologico Pignatarese" di cuiè autore il prof. Antonio Martonepresentato dal prof. GiuseppeRotoli. Il volume, edito dall'Asso-ciazione Dea Sport Onlus, è sta-to distribuito gratuitamente aipresenti. Seguiva la consegnadelle borse di studio agli studen-ti dell'IAC Bellona vincitori del concorso:"Cosa fai e cosa proponi per l'ambientee la legalità". Le borse di studio sono

state consegnate a: Carbone Antonio,Carusone Selene, D'Amato Alessia, DiMonaco Roberta, Di Palma Rita, Formi-cola Pasquale, Iorio Federica, MaglioccaGiorgia, Messuri Valentina, PlumitalloRosa. Infi-ne, fra i 165collaborato-ri di DeaNotizie so-no stati con-feriti 61 at-testati di" P r e z i o s aCollabora-

zione”: Altieri Ersilia,Antropoli Luca, AquaroAntonella, Bovenzi Gio-vanni, Bovenzi Mariella,Cicala Sabrina, Cinque-grana Ennio, CosenzaFrancesca, D'Aiello Mi-riam, D'Aiello Laura,Dell'Aversana Fabio,Dell'Aversano Chiara,Di Iorio Cecilia, Di Lello

Alessandro, Di Lillo Maddalena, Di Rau-so Daniela, Di Rubbo Silvio, Di Sarli Se-rena, Eliseo Car- Segue a pag. 17

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Di Giovanni - Valente

Minos - Iannarella - Picierno

On. Pina Picierno

Ing. Vincenzo Cenname

Falco - De Luca

Dr. Bruno Santoro

Falco - Renna - De lucaDi Sarli - Di Lillo

Pagina 17

Ambiente, Cultura e Legalità

mine, Fal-co Anto-nietta, Fal-co Gian-f r a n c o ,F e r r a n t eL a u r a ,F r a j o l iF r a n c e -sco, Gal-luccio Yle-nia, Gau-dio Fran-cesco, Io-

vino Francesco, Iovino Pasquale, La-gnese Pietro, Leone Giorgio, LeonettiPaola, Marra Antonetta (Nietta), Marto-ne Antonio, Martucciello Mimma, Mar-tucciello Salvatore, Mesolella Paolo,Mongillo AnnaRita, Negro Ketty, Patier-no Simona, Pellecchia Piero, PeruginoFrancesco, Renna Aurora Michela, Ric-ciardi Antonella, Ricciardi Pietro, Ric-ciardi Vittorio, Rosati Simona, RotoliGiuseppe, Russo Daniela, Salerno Fa-biana, Sarcinella Giovanni, Scala Anto-

nio, Scial-done Antonino,Sirleto Rosaria,Terrazzano Luca,Vacca Maria, Va-gliviello Lucia,Valeriani Dome-nico, ValerianiFranco, VastanteGiusy, VendemiaRossella, Vinci-guerra Giusep-pe,Vollaro Eliana. I rimanenti, non pre-senti alla manifestazione, riceveranno inaltra occasione lo stesso attestato. Trale personalità presenti insala si notavano: il SenLorenzo Diana ed il Di-rettore Sanitario Gian-franco Miele. La manifestazione, pre-sentata dalla dott.ssaErsilia Altieri, Collabora-trice di Dea Notizie, siconcludeva con un buf-fet natalizio tra brindisi

ed auguri. E' doveroso ringraziare: l'Isti-tuto Tecnico Commerciale di Capua per

aver fornito le Ho-stess-sala: Car-mine De Domeni-co (Minos) da Vi-tulazio per l'im-pianto audio; Pie-tro Ricciardi daPignataro Mag-giore per la foto-grafia; la FELABdel Geom. Giu-seppe Fusco daBellona per le ri-prese video.

Il Museo Civico Archeologico di AtinaDr.ssa Angela Izzo - Collaboratrice da Calvi Risorta

Merita una visita il Mu-seo archeologico co-munale di Atina, in pro-vincia di Frosinone. Lacittadina, sita a 490 ms.l.m., conta poco più dicinquemila abitanti ed èfacilmente raggiungibi-le con l’autostrada A1,

uscita al casello di Cassino. Atina, di ori-gini volsche e sannite, offre scorci archi-tettonici e urbanistici particolari, e auten-tici tesori d’arte e di storia. Notevoli i re-sti delle mura ‘megalitiche’ volsco-sanni-te costruite secondo la leggenda dal mi-tico re Saturno per proteggere la città.Imponenti, anche le tre porte medievali ela torre del XIV secolo, oltre ai numerosipalazzi gentilizi che fanno di Atina un ve-ro museo a cielo aperto. Il Museo civico

istituito nel 1978, attualmente è situatonell’edificio dell’ex scuola elementare‘Visocchi’ in v. Vitttorio Emanuele, sisnoda in cinque sale in cui sono raccoltii principali reperti archeologici prove-nienti dalla valle di Comino dall'età prei-storica ai numerosi reperti sanniti e ro-mani. I reperti archeologici sicuramentepiù interessanti provengono dai corredifunerari e dalle sepolture ritrovate nellanecropoli Ominimorti di San Biagio Sa-racinisco. Si possono ammirare una ric-ca raccolta di anfore, monili e ceramichedi impasto di vario tipo, anforette tipo“Alfedena”, olle di varia grandezza, oino-choe in argilla depurata e bucchero chetestimoniano la frequentazione commer-ciale della zona di Atina da parte degliEtruschi.Di particolare interesse sono lefibule di varia grandezza e spessore, sia

in ferro che in bronzo, oppure le numero-se punte di lancia che testimoniano lospirito combattivo dei Sanniti. Tra gli og-getti di epoca romana il museo conservaun pregevole leone funerario; mentre de-gni di nota sono i plastici che ricostrui-scono i castra romani risalenti alle primeguerre con i sanniti che furono combattu-te in Val di Comino. Fra le simulazioni an-che delle ricostruzioni di catapulte e armivarie. Quindi il Museo ha una forte voca-zione didattica che tende ad avvicinare lenuove generazioni alla Storia e alla cultu-ra locale.

Orario al pubblico: dal Lunedì al Venerdì dalle 8,30 alle12,30 e dalle 15,00 alle 17,00 - Sabato dalle 8,30 alle 12,30Domenicaapre solo su prenotazione.

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Il mondo da una bassa prospettivaRacconto breve scritto da Maddalena Di Lillo - V itulazio

Non c'è posto almondo che io amipiù della cucina.Osservare quellemani che aprono losportello di una dis-pensa, prendereuna busta con una

foto di qualcuno che mi rassomiglia tan-tissimo e vederla aprire da quelle stessemani che riversano il suo contenuto nel-la mia ciotola personale è un rito quoti-diano che adoro. Gran parte delle miegiornate viene spesa a passeggio per lacasa. Sono stanze alte e larghe, perònessuna di esse può essere messa alpari della mia adorata cucina: un am-biente piccolo, accogliente e caldo. Nel-le belle giornate, invece, resto ore ed orea giocare in cortile con quei bambini econ quell'essere rotondo, che non ho an-cora capito cosa sia, che mi rotola intor-no, ma prontamente viene bloccato dallemie zampe e cerco di farlo male con lezanne affilate. Purtroppo non ottengonessun risultato poiché appena si liberaè lì a girare ancora attorno a me andan-do da un bambino all'altro senza maistancarsi. Mi diverto molto, ma non stomale senza giocare. Il problema arrivaquando ho fame, poiché ho dei crampifortissimi allo stomaco che per farmi pas-sare devo mettere qualcosa sotto i den-ti: una pantofola, ad esempio. Di solito sitrovano sotto i letti e per la mia bassastatura posso raggiungerle facilmente e

mordicchiarle finchénon vengo sorpreso.Se non faccio cosìnon saprei in qualealtro modo farmi ca-pire. Io non uso queiloro stessi suoni percomunicare. A voltequando li rivolgono ame mi sento uno stu-pido a non potercomprendere. Esistono i gesti per fortu-na. Per caricare il mio desiderio spessoporto la pantofola in cucina. La mia pa-drona dall'alto appena mi vede entrarecon quella pantofola in bocca, mi da unoschiaffo sulla testa per farmi lasciare lapresa, prende la pantofola e la mettefuori, apre lo sportello e mi fa mangiare.All'inizio quando mi vedeva arrivare incucina si arrabbiava tantissimo perchéogni giorno cambiavo pantofola. Ora nonpiù, anzi non appena appaio sulla sogliaquasi sorride, forse perché sotto i letti or-mai trovo sempre la stessa pantofola piùrovinata del solito.Mangiare è il mo-mento che più mipiace di tutta la gior-nata. Resterei ore,minuti e secondi conquel sapore in boccache un giorno sa didolce, un altro di sa-lato e un altro ancoradi croccante. Pur-

troppo per questo mio svago ho orariben definiti che si dividono in due solimomenti della giornata. Solamente in uncaso odio la cucina: quando tutti si riuni-scono intorno al tavolo e mangiano quel-le prelibatezze che non ho mai assag-giato. Una volta provai a saltare in brac-cio alla mia padrona per riuscire ad arri-vare a qualcosa, ma i suoni che emette-vano diventarono sempre più forti e si in-terruppero solo quando mi ritrovai fuoril'uscio. Da quel giorno ad ogni pranzo ocena vengo cacciato fuori, in cortile, ec-cetto nei giorni di pioggia.

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Vespa 50 truccata a 125. Tradizional-mente si organizzava una grande tavola-ta e dopo il lauto pranzo, cotto categori-camente nel forno a legna, iniziavano igiochi: il sette e mezzo, il piatto, naso eprimiera. la tombola e si continuava finoa notte fonda. Ricordo anche, che tra unpasto e l'altro, un giro di tombola e di set-te e mezzo, c'era la zia più anziana checol rosario in mano incitava tutti a recita-re le preghiere, mentre sul fuoco scop-piettante, il parente di turno arrostiva lecastagne. Era veramente una grande fe-sta un misto tra sacro e profano, da cuiscaturiva un calore senza fine, una cari-ca vincente, quell'amore familiare cheancora oggi ricordo con nostalgica grati-tudine. Capita ancora di riunirci, ma nonè la stessa cosa,perché molti di loronon ci sono più e al-lora colgo l'occasio-ne di ringraziarli tutti,in primis Zio Giaco-mino, il Padron 'Nto-ni della famiglia, miopadre, tutti coloroche con saggezza,umiltà e semplicità,ci hanno trasmesso

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Natale fest a di ricordiIns. Luciana Antinolfi - Collaboratrice da Calvi Risorta

Natale è un giorno difesta, la festa più im-portante e sentitadell'anno, festa cri-stiana che si riferi-sce alla nascita diGesù, festa di soli-darietà, di benefi-cenza, festa di

scambio di regali, ma per me il Natale èsoprattutto festa di ricordi. Durante il periodo natalizio è consuetu-dine incontrare persone che non vedi datempo e tra una fetta di panettone, unbicchiere di spumante, una tazzina dicaffè ci si abbandona ai ricordi. E allorapercorri le tappe più significative del tuopassato: quando la tv trasmetteva conun solo canale e in bianco e nero, quan-do non andavi a letto senza aver visto ilCarosello, quando scattavi le foto con laPolaroid istantanea e il telefono era unsogno di pochi, quando si andava ascuola con la cartella e la circolazionedelle macchine era regolata dall'alter-nanza tra le targhe pari e dispari, quan-do giocavamo ad arrampicarci sugli al-beri o disputavamo una partita di pallonesul prato appena falciato, quando aspet-tavi il Natale per avere un cappotto nuo-vo, gli stivali all'ultima moda, un vestitotutto per te per andare a messa. Quan-do speravi di trovare sotto l'albero quelregalo che sognavi da tempo: un giocat-tolo, una bambola, una bicicletta, una ra-diolina e perché no un motorino o i patti-ni a rotelle. Ma sicuramente la cosa piùbella del Natale era che tutti i parenti ve-nivano a casa nostra, la casa paterna,considerata un luogo di culto, il focolaredomestico, una sorta di "Casa del ne-spolo" dei Malavoglia, dove riunirsi per-ché ad essa erano legate le antiche tra-dizioni della famiglia. Quindi zii, cugini,parenti "stretti" arrivavano uno dietro l'al-tro, la cosa che ricordo è che quasi tuttiavevano la stessa auto: la Fiat 1100,cambiava solo il modello (R o D) e il co-lore (azzurro, grigio, beige), mentre i piùgiovani vantavano la mitica Fiat 500 o la

quei valori, quegli insegnamenti che han-no contribuito a farci crescere e diventa-re le persona che oggi siamo.

COMPLEANNONicolett a Lam-berti da Cami -gliano il primogennaio ha fe -steggiato ilcompleanno.

Auguri anche di Buon An-no dal suo amore Davide edalla famiglia D'Alonzo.

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certezze per avventurarsi nell'imprevedi-bile, in personaggi strambi e nel nonsenseda cui si snoda e prende corpo il sottote-sto. Nel Paese delle Meraviglie ci si scon-tra col grottesco per smontare le convin-zioni, si ironizza con musiche e sfumaturedialettali di un topo siciliano e un bruconapoletano; Alice e lo spettatore si imbat-tono in un paesaggio metamorfico che ri-flette l' evoluzione dell'inconscio. L'azionesi svolge in una sorta di penombra oniricaa cui si alternano effetti luminosi, una sce-na animata dal dinamismo dei corpi, dasuoni, riflessi, maschere. Il bianco e il ne-ro tingono lo sfondo di uno spazio conte-nuto, ampliato con l'immaginazione, doveil pubblico assiste dalla piccola tribuna av-volto nella magia della scena. Lo spazio èscomposto e ricomposto dal flusso conti-nuo della messinscena e l'atmosfera sispande fino agli angoli più bui della sala,enfatizzandone la tridimensionalità ripro-

Pagina 20

Tutta colpa del Conigliobianco. Passando attra-verso un frigo, Alice si ri-trova catapultata in unmondo alla rovescia di fa-scino e rischio, dove ènormale essere pazzi e "laregola è: marmellata ognidomani" ma oggi non è

domani. Nel periodo natalizio, OfficinaTeatro di San Leucio ha presentato "Alicenel paese delle meraviglie", spettacolo di-retto da Michele Pagano, con adattamen-to testi di Michele Pagano e Laura Ros-setti. "Il suo viaggio parte dall'incredibilescoperta delle potenzialità dell'essere edalla curiosità irrefrenabile per le oppor-tunità del divenire", un viaggio metafisicodove oggetti della quotidianità annuncia-no l'immanenza di un percorso introspet-tivo. Alice segue un coniglio frenetico eun'identità smarrita, fuggendo da noia e

Spett acolo teatrale "Alice nel p aese delle meraviglie"Le recensioni di Fabiana Salerno - Collaboratrice da Bellona

dotta da scale, porte, buche, oblò. Colpodi genio nel rappresentare lo Stregattocon rapide rotazioni di sottili fasci di lucee vivificato da voci fuori campo. Condotti dal Cappellaio Matto, ci ritrovia-mo di nuovo meravigliosamente disorien-tati e coinvolti in dialoghi vorticosi, in unluogo senza tempo. Un plauso agli attoricamaleontici Tonia Bosso, Fulvia Castel-lano, Fabrizia Fusco, Francesco Maglioc-ca, Enzo Scipione, Carmela Gilda Tomei,che con maestria hanno contribuito all'ar-monia dell'unità scenica. Lo spirito avven-turistico di Alice accomuna adulti e bam-bini, alla ricerca costante del diverso, difiabe. La morale? L'amore. E con le "buone maniere" che la saggez-za della protagonista insegna, augurobuon Noncompleanno a tutti noi, ricor-dando che "se badi al senso, perdi il tem-po. Lascia perdere il senso, le parole ba-deranno a sé stesse".

L'amicizia virtuale: utopia o mezzo di relazione?Dott.ssa Miriam D’Aiello - Collaboratrice da Vitulazio

L'amicizia valore tra ipiù alti in cui crede-vano gli antichi padridella civiltà occiden-tale;sentimento su-premo perché disin-teressato e altruisticoe talmente essenzia-le nella vita dei nostri

antenati che anche il caro Cicerone glidedicò un'intera opera:il"Laelius de ami-cizia". Essa sembra andare in estinzio-ne, secondo alcuni studi, con la Rivolu-zione Francese e da allora sempre piùconfinata alla idea di fare gruppo per vin-cere le diversità, il senso di isolamentocercando di rientrare in ogni occasionenella famigerata community (più chesentimento di amicizia si parla infatti disenso tribale del clan). Dopo secoli ciappare sempre più svuotata di ogni sen-timento e fatta non più di frequentazionie di reciproche consolazioni ma di unasorta di contatto collettivo e fugace che

fa condividere a più persone link o aderi-re a gruppi. Blog e mondi virtuali comesecond life diventano teatrini a più livellidi vita intima, marketing e politica. Nellaminuziosa vita di tutti i giorni non vi è piùzona d'ombra, tutto è trasparente,separa-to da una sorta di velo di Maya,e soprat-tutto tutto è in diretta e tutti sono amici.Questa è l'amicizia ai tempi di Facebookin cui l'unico motivo che ci sprona a pas-sare ore ed ore davanti al pc è vantarsi diavere"ben760 conoscenze". Basta pen-sare a come quest'anno per le festivitànatalizie si sono diffusi gli auguri urbi etorbi abolendo i messaggini a noi tantocari o le classiche chiamate. Ed è in questo modo che annunciare ilproprio status o descrivere l'abbondantecenone diventa indispensabile il 25 matti-na. Tra tutte le piattaforme Facebook sidistingue attirando sempre più utenti,perché è alto il potenziale numero di nuo-vi amici che si possono conoscere o vec-chi amici che si possono contattare,non è

un caso che Chris Hughes, co-fondatoredi Facebook, studente di storia e lettera-tura e compagno di camera di Mark Zuc-kerberg ad Harvard, a 25 anni sia diven-tato il coordinatore della massiccia e for-tunata campagna elettorale in Rete delnuovo presidente degli Stati Uniti BarackObama. Insomma come nel mito Platoni-co della caverna, ci ritroviamo incatenatinelle profondità di un mondo virtuale co-stretti dalle catene a fissare le immaginiche si proiettano sul muro (i nostri mo-derni display).

Auguriamo

un Sereno

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Chi è crudele verso gli ani-mali è altrettanto insensibile

verso gli uomini.

Sorridi e non sarai più solo.Ama e apparirà l'arcobaleno

Anonimo

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Sono aperte le selezioni per area Manager - Collaboratori

Ricordato Agostino S tellato, fondatore della T ifat a BoxeCarmine Eliseo - Giornalista - Collaboratore da San Prisco

San Prisco - Organiz-zata dall'AssociazioneDilettantistica TifataBoxe "Prisco Perugi-no", si è tenuta, neigiorni scorsi, la mani-festazione sportiva, inmemoria del prof: A.Stellato, sindaco negli

anni 70 e 80. L'ente Comune, con il Pa-trocinio, ha voluto manifestare ai familia-ri di questo sindaco, scomparso il 29settembre 1992, l'attaccamento cheaveva verso le classi deboli. Presentiper l'amministrazione comunale, l'as-sessore .allo Sport F. Monaco ed il pre-sidente del consiglio comunale avv. P.Carrillo. Sono trascorsi oltre trent'annidalla costituzione di questa società e di-ciassette dalla scomparsa del primo pre-sidente, Agostino Stellato, che volle atutti i costi costituire questa società conl'obbiettivo di educare i giovani alla lega-lità ed evitare che imboccassero stradepericolose come quella della malavitaorganizzata e dello spaccio di sostanze

stupefacenti. Inquegli anni lasocietà si avval-se della collabo-razione delmaestro FrancoPulcini di Capuae di Enzo Varo-ne di S.M.C.V.,mentre i localidella palestrafurono messi adisposizione daun ex generale dell'esercito, nei pressidella chiesa dei Padri Oblati, di cui unautorevole rappresentante era padreOreste Verazzo. L'iniziativa nobile fu vista come un fulmi-ne a ciel sereno in Terra di Lavoro chegià brillava con altre palestre, la Tixon diCaserta e la Excelsior di Marcianise.Ben presto la Tifata Boxe ebbe i primicampioncini; Salvatore Ruggiero, Anto-nio Buompane, Luigi Russo ed altri; in-tanto il Maestro G. Perugino conseguì ilpatentino di allenatore ed iniziò la gran-

de avventura con i due figlioli, Prisco eAntonio, quest'ultimo assiste i pugili al-l'angolo insieme al papà. Le motivazioniche spinsero il prof. Stellato alla costitu-zione della Tifata Boxe, fu la scomparsanel 1973 di un giovane campioncino, Pri-sco D'Uonno, che a soli sedici anni , per-se la vita in un incidente stradale. La fi-glia del prof. A. Stellato, Teresa, ha ritira-ta la targa ricordo in memoria del papà.Nell'occasione, il primo segretario ammi-nistrativo della Tifata Boxe, ha voluto ri-cordare il suo presidente scomparso ri-cevendo dall'assessore allo Sport, F. Mo-naco, una targa ricordo. Il maestro G.Perugino ha voluto omaggiare la memo-ria di Prisco D'Uonno con una targa ri-cordo ritirata dal fratello Angelo alla pre-senza anche degli altri fratelli, Franco,Orazio ed Antonio che si è cimentatoquale fotografo della manifestazione.Premiati anche i quattro campioncini del-la Tifata Boxe: Pietro Cremonese, MarcoPelosi, Vincenzo Contestabile e Giusep-pe Perugino, quest'ultimo astro nascentedella boxe campana.

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Petruzzelli prima e dopoM° Cecilia D’Iorio – musicist a - collaboratrice da Santa Maria Capua Vetere

La storia del Teatro Pe-truzzelli inizia quandonel 1896 l’ingegnerebarese Angelo Messenipresentò presso la se-de comunale di Bari laprogettazione del tea-tro. Nell’ottobre del1898 cominciarono i la-

vori che giunsero al termine nel 1903, fuinaugurato il 14 febbraio 1903 con l’operaGli Ugonotti di Meyerbeer. Negli anni ot-tanta il teatro ospitò due grandi “prime”:L’Ifigenia in Tauride di Piccinni, e I Puritanidi Bellini. Nel corso degli anni si sono esi-biti al Petruzzelli: Von Karajan, Frank Si-natra, Riccardo Muti, Luciano Pavarotti,Carla Fracci, Eduardo De Filippo, GiorgioGaber. Purtroppo nella notte tra il 26 e il

27 ottobre 1991, un incendio doloso dis-trusse completamente il teatro. L’ultimaopera ivi rappresentata fu La Norma. Il 7settembre 2009 il Teatro Petruzzelli, rico-struito interamente è stato consegnato alComune della Città di Bari. Il 6 dicembre2009 è stata inaugurata la prima stagionelirica, 18 anni dopo il rogo, con Turandot diGiacomo Puccini regia di Roberto De Si-mone. Un altro evento ha segnato l’ecce-zionale ripresa artistica del Teatro: il Pre-

sidente della Fondazione Petruzzelli Mi-chele Emiliano (Sindaco di Bari) e il So-vrintendente Giandomenico Vaccari, han-no recentemente invitato la Première Dan-seuse dell’Operà di Parigi Eleonora Ab-bagnato per coinvolgerla nelle nuove pro-spettive riguardanti il settore danza delteatro. La Abbagnato contribuirà d’ora inpoi con la sua preziosa esperienza incampo internazionale, alle progettualitàdedicate alla danza, infatti è consulenteartistica del Petruzzelli. Nel ricoprire que-st’importante carica ha sottolineato quan-t’è onorata di poter mettere al servizio diuna città del Sud la propria esperienza,così come di poter andare incontro ai so-gni di tante ragazze desiderose di rag-giungere importanti traguardi nel suo stes-so ramo artistico.

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Come lo scarti il tuo regalo?Dott.ssa Pina Caliento - Collaboratrice da Calvi Risorta

Dimmi come scrivi, dimmi co-me balli, dimmi come parli,dimmi con chi esci, dimmicome mangi e ti dirò chi sei.Studiosi e psicologi di tutto ilmondo pretendono di potercidire come siamo fatti sempli-cemente analizzando le no-

stre abitudini e i nostri comportamenti. Diricerche di questo tipo ce ne sono tantissi-me, spuntano come funghi, vanno e ven-gono come le mode ed ecco infatti l’ultimaarrivata direttamente dall’Università G.D’Annunzio di Chieti. Con strappi più omeno vigorosi oppure con delicatezza,non stiamo parlando delle ultime tendenzein fatto di cerette, bensì di una ricerca ap-parsa proprio in questo periodo di festivitàche ci dice che tipo di persone siamo a se-conda di come scartiamo i regali. Secondoquesto studio, osservando attentamentel’atto dello scartare i regali, è possibile di-videre le persone in due categorie: i tradi-zionalisti e gli informali. I primi sarebberocoloro che quando ricevono un regalo, loscartano con moderazione senza strappa-re via la carta, aprendolo semplicementein tutta tranquillità. Da ciò si capirebbe checi troviamo di fronte a persone calme econtrollate, le quali non si aspettano di es-

sere sorprese in alcun modo dal regalo ri-cevuto. Gli informali, invece, scartano i lo-ro regali con energia ed impazienza. I lorostrappi vigorosi sarebbero indice del fattoche si tratta di tipi più irruenti e che ripon-gono una grande speranza nel dono ap-pena ricevuto. In pratica da ciò dovremmo capire che chiscarta i regali con calma è una personacalma, chi invece scarta i regali con vigo-re è una persona vigorosa…messa daparte la più o meno evidente ovvietà di ta-li risultati, l’altro aspetto della ricerca ciporterebbe a concludere che è meglio fa-re regali ai tradizionalisti piuttosto che agliinformali perché i primi non ripongononessuna aspettativa in ciò che ricevono,mentre i secondi, es-sendo i più speranzo-si, potrebbero rima-nere delusi, o forsedovremmo impegnar-ci di più con questi ul-timi. Mah, per la veri-tà ancora non mi èchiaro cosa ha volutodirci questa ricerca,come non mi è chiarala pretenziosità di chivuole dirmi che tipo di

persona sono solo guardando se mangiola pizza con le mani o con le posate, sescrivo la c con o senza occhiello, se pre-ferisco ballare la salsa o il valzer, se quan-do parlo tengo le braccia conserte o gesti-colo vistosamente. Per evitare che l’ennesima ricerca ci met-ta in crisi, al prossimo regalo che scarte-remo sarà meglio non stare lì a pensare“Se adesso lo scarto con calma penseràche sono disinteressata, però se lo scartocon veemenza penserà che ho troppeaspettative”, mentre temporeggiamo cer-cando la soluzione giusta, infatti, avrem-mo solo dato l’impressione di non aver ap-prezzato il gesto e magari la prossima vol-ta non ci sarà nessun regalo…

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Ambulanza 118 Anziani 800.911.315 contro le truffeAuto clonate 800 400 406.Avis - Bellona 339 7386 235 Carabinieri Vitulazio 0823 967 048Carabinieri Capua 0823 961 010Carabinieri Allievi BN 0824 311 452Carabinieri Pignataro 0823 871 010Centro antiveleni Na 081 545 3333Centro Ustioni Roma 06 59 041Corpo forestale 1515Droga ed alcool - 800 178 796Droga Recupero - 081 553 4272Guardia Forestale 0823 279 099Guardia medicaPignataro 0823 654 586Osp. Santobono Napoli 081 747 5563Prefettura CE 0823 429 111Protezione Civile Bellona telefax 0823 965 263 - 338 143 3675Rangers d'Italia - 333 103 4804Reg. Campania 081 796 1111Rifiuti ingombranti (Bellona) 800 519 787Sangue 339.738 6235 - 339.774 2894SOS aereo Napoli 081 780 4296Telefono azzurro 081 599 0590Usura - racket 800.999.000Vigili del Fuoco 115 - 0823 466 666Violenza donne 1522

Ospedali: (P .S.=Pronto Soccorso)Arienzo P.S.- 0823 803 111Aversa P.S.- 081 500 1111Capua - 0823.996 222Caserta - Militare - 0823 469 588Caserta P.S.- Civile - 0823 231 111CUP 800 911 818 Castelmorrone - 0823 391 111Marcianise P.S.- 0823 518 1111NA - Cardarelli P.S. - 081 7471111CUP - 800 019 774S. Maria C.V. P.S.- 0823 891 111Prenotaz.: 0823 795 250Sessa P.S. -0823 934 111 Venafro - 0865 903 974

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Capua Turno festivo e prefestivo

09.01.10 - Costanzo10.01.10 - Russp16.01.10 - Vecchione17.01.10 - Apostolico23.01.10 - Corvino24.01.10 - Costanzo30.01.10 - Russo31.01.10 - Vecchione05.02.10 - Russo06.02.10 - Apostolico07.02.10 - Corvino

S. Maria C.V. Antonone via Lavoro, 141 0823812260Beneduce via G. Paolo I 18 0823 843701Bovenzi via Mazzocchi 48 0823 846520Tafuri via Avezzana, 0823 846803Iodice viale Kennedy, 58 - 0823 589137Merolla via A. Moro, 43 - 0823 841758Salsano S. Francesco - 0823 798583Simonelli via Anfiteatro 78 0823 845383

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Numeri ed indirizzi utiliOrario dei treni T riflisco - Napoli

05:04 triflisco 05:57 na c.le06:02 triflisco 07:00 na c.le07:17 triflisco 08:20 na c.le09:12 triflisco 10:08 na c.le12:12 triflisco 13:16 na c.le13:45 triflisco 14:47 na c.le14:27 triflisco 15:25 na c.le15:33 triflisco 16:27 na c.le17:34 triflisco 18:31 na c.le19:07 triflisco 20:03 na c.le19:56 triflisco 21:17 na c.le

Napoli T riflisco06:20 na c.le 07:27 triflisco 07:43 na c.le 08:41 triflisco10:56 na c.le11:52 triflisco12:28 na c.le 13:24 triflisco13:48 na c.le 14:48 triflisco15:14 na c.le 16:09 triflisco15:49 na c.le 16:42 triflisco17:06 na c.le 18:02 triflisco19:11 na c.le 20:06 triflisco

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